Le nuove sfide dell’Auser per una società più inclusiva e attenta ai bisogni degli anziani. A Roma il 18 e 19 novembre il X Congresso Nazionale

“Tra presente e futuro, per una rinnovata visione sociale”. E’ questo il titolo del X gresso Nazionale dell’Auser che si terrà il 18 e 19 novembre a Roma, presso il Centro Congressi Frentani. Parteciperanno ai lavori oltre 300 fra delegati e invitati, in presenza e in remoto. Un Congresso che definirà linee strategiche e organizzative per i prossimi quattro anni e vedrà il rinnovo delle cariche associative, ma che assume un valore particolarmente importante per Auser perché all’insegna del rilancio delle attività dopo i difficili mesi di emergenza sanitaria.
Il 18 prevista la partecipazione del Ministro Andrea Orlando e di Maurizio Landini segretario generale della Cgil.
Tutte le info su www.auser.it


Risposte! Il 17 novembre a Roma l’Assemblea dei pensionati

Si terrà il 17 novembre all’Auditorium Parco della Musica di Roma “Risposte!”, l’Assemblea nazionale dei pensionati e delle pensionate di Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil.
Al centro dell’Assemblea i grandi temi che riguardano da vicino la vita di milioni di pensionati e di persone anziane ai quali il governo non ha ancora dato sufficiente attenzione.
I Sindacati rivendicano da tempo interventi a sostegno del potere d’acquisto delle pensioni e richiedono l’allargamento della platea dei beneficiari della 14esima nonché un sistema più equo di rivalutazione.
Sulla sanità, benché si apprezzi l’aumento del Fondo, si rimarca la necessità di una riforma complessiva del Servizio sanitario nazionale, maggiormente incentrata su territorialità e domiciliarità e l’emanazione di una Legge quadro nazionale sulla non autosufficienza, introdotta già a partire dalla prossima legge di bilancio.
Infine il tema delle tasse, con la richiesta di un intervento che possa ridurre la pressione fiscale sui lavoratori e i pensionati, che le pagano più di tutti.
All’Assemblea parteciperanno anche i Segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri.
I lavori inizieranno alle ore 9.30 e saranno trasmessi in diretta sulla pagina Facebook dello Spi-Cgil.

Leggi: Spi-Cgil


NEWS:

lunedì 8 novembre 2021
La casa come primo luogo di cura. Convegno della Asl di Viterbo con esponenti della sanità regionale e nazionale

L’invecchiamento della popolazione italiana, il mutato contesto socio-epidemiologico, l’aumento delle fragilità e l’insorgenza di multi-patologie rendono sempre più necessaria la riorganizzazione dell’assistenza territoriale.
Anche a seguito della pandemia da SARS.CoV2 – che ha messo a nudo le reali criticità del sistema sanitario – si è resa sempre più evidente e centrale l’importanza delle cure di prossimità e dell’integrazione tra ospedale e territorio anche grazie all’utilizzo dei sistemi di sanità digitale e della telemedicina. Il domicilio del paziente diviene in questo scenario un ambito non più di “fastidiosa complessità” ma privilegiato e interconnesso per quella “continuità di cure di qualità” di cui è stato riscontrato l’estremo bisogno proprio nel pieno dell’emergenza pandemica, luogo dove la persona e il suo più vicino caregiver diventano attori rilevanti del processo di presa in carico.
Non a caso anche il PNRR ha delineato in una delle sue “misure”, la M6C1 un investimento di 4miliardi di euro in “Cure domiciliari e telemedicina” per coordinare i servizi domiciliari e sviluppare coerenti interfaccia con ospedali e con le reti di emergenza-urgenza.

Leggi: Quotidiano Sanità, 09/11/2021


lunedì 8 novembre 2021
Senza dimora. “Così la mia vita, a piccoli passi, è cambiata”

Dalla strada al progetto “Dimora”: la storia di Pietro che oggi, a 25 anni, è tornato a studiare. “I poli di accoglienza ti danno la possibilità di fare il primo passo, aiutandoti a rimetterti in piedi”
Oggi è pieno di energia Pietro Zacchino; 25 anni, ha tanta voglia di studiare, impegnarsi e dedicarsi anche agli altri. Ha alle spalle una situazione molto travagliata, che tre anni fa, lo ha portato a non avere più nulla e a vivere in strada. Grazie al progetto “DimORA! Pon Metro”, dedicato all’accoglienza di persone fragili in povertà socio-sanitaria, che ha previsto l’attivazione di tre poli notturni e diurni gestiti dalla Caritas diocesana con la coop La Panormitana, il Centro diaconale valdese La Noce, l’istituto Don Calabria e la Crocerossa, ora fa parte delle 114 persone senza dimora che, con il progetto di presa in carico – che ha previsto un capillare lavoro di rete tra privato sociale e servizi pubblici – sono riuscite ad intraprendere un percorso di accompagnamento graduale all’autonomia. Per situazioni economiche già a 16 anni Pietro ha dovuto lasciare gli studi, per cercare piccoli lavori che contribuissero a sostenere la sua famiglia.

Leggi: Redattore Sociale, 08/11/2021


lunedì 8 novembre 2021
Ecosistema urbano 2021

E’ stato pubblicato “Ecosistema urbano 2021”, il rapporto di Legambiente che prende in considerazione 105 capoluoghi e tiene conto di 18 indicatori riguardanti sei componenti (aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano ed energia) per stilare una classifica delle performance ambientali delle città: a fronte di un punteggio massimo teorico di 100, la media percentuale totalizzata dai centri urbani nel 2020 rimane ferma al 53,05%, identica a quella della scorsa edizione.
Limitadonci ad un esame dei risultati che riguardano le principali metropoli notiamo che si conferma la loro difficoltà comune nel dare risposte alle criticità che le attanagliano: lo smog a Torino, il traffico a Roma, la costante emergenza rifiuti a Palermo, la dispersione d’acqua potabile a Bari, il consumo di suolo a Venezia. Sempre elevati i giorni di superamento dei limiti d’ozono a Milano e Torino e le concentrazioni di biossido d’azoto a Torino o Palermo. Guardando a numeri e percentuali, degno di nota è l’aumento di auto circolanti a Torino (65 ogni 100 abitanti) e a Roma (64/100). Colpiscono lo scarso 19,2% di raccolta differenziata a Palermo o il 36,2% a Napoli, il 3 su 10 raggiunto da Venezia nell’indice dedicato al consumo efficiente di suolo, il 49% di acqua potabile immessa in rete ma sprecata a Bari. In controtendenza, nel complesso, le performance di Milano: il capoluogo lombardo continua a contraddistinguersi per un dinamismo che accompagna un profondo cambiamento in chiave sostenibile avviato da tempo, con numeri che restano confortanti pur nel trend generale di rallentamento.

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 08/11/2021


lunedì 8 novembre 2021
L’autonomia è di casa: la domotica e le opportunità offerte all’indipendenza

«Da qualche anno – sottolineano dall’Associazione Parent Project – la domotica ha sperimentato una rivoluzione che sta rendendo i suoi benefìci man mano più accessibili in termini economici e più facilmente integrabili in impianti esistenti»: per questo tale Associazione ha messo a disposizione, nell’àmbito del progetto “L’autonomia è di casa”, la brochure informativa “Domotica e smart home: per saperne di più” e una breve serie di video-pillole, dedicate al medesimo tema
Realizzato con il sostegno della Fondazione CRT (Cassa di Risparmio di Torino), si avvia alla fase finale il progetto denominato L’autonomia è di casa, promosso da Parent Project, Associazione di pazienti e genitori di figli con le forme più gravi di distrofia muscolare (Duchenne e Becker). Rivolta direttamente a quelli di loro che risiedono in Piemonte, l’iniziativa ha segnatamente avuto come focus l’approfondimento della tematica della vita autonoma, con uno spazio speciale voluto per condividere con la comunità Duchenne e Becker informazioni sulle opportunità offerte dalla domotica per contribuire alla costruzione di un’indipendenza sempre maggiore nella vita quotidiana delle persone con disabilità.

Leggi: Superando, 08/11/2021


domenica 7 novembre 2021
«L’Housing sociale è il futuro. Così il Pnrr può cucire le ferite»

«Le abitazioni a basso impatto e a basso costo? Sono il grande tema politico dei prossimi anni. E il Piano nazionale di ripresa cerca di ridurre il ritardo della dinamica immobiliare con la spinta alla rigenerazione urbana». Carlo Cerami si prepara ad aprire il più grande cantiere italiano di social housing, a Milano, area dell’ex Macello, dove la sgr Redo che presiede realizzerà, tra i diversi interventi di interesse culturale e sociale, 1200 appartamenti a emissioni zero, dei quali 800 in affitto a 500 euro al mese e 400 in vendita a 2500 euro al metro quadro. Numero che supera quello delle abitazioni di lusso realizzate a Porta Nuova e a City Life messe in insieme. Ed è questo il punto, una sorta di net zero urbanistico e sociale, osserva Cerami.
L’avvocato amministrativista cinquantaseienne, considerato uno dei fondatori dell’housing sociale in Italia al fianco dell’ex presidente della Cariplo Giuseppe Guzzetti, cita la Città dei Ricchi e Città dei Poveri di Bernardo Secchi (Laterza) e la necessità di superare la separazione, la «zonizzazione», riducendo le disuguaglianze anche nello spazio. Dice Cerami:«Quando siamo partiti agli inizi degli anni 2000 anticipavamo persino la crisi dei subprime. Poi i fatti si sono incaricati di allargare ulteriormente i divari sociali, mentre noi abbiamo continuato a studiare e a crescere, tenendo la barra sulla capacità di realizzare spazi abitativi in prevalenza in affitto a costi contenuti tra i 70 e gli 80 euro al metro quadro».

Leggi: Corriere della Sera, 07/11/2021


venerdì 5 novembre 2021
Terza età, i nuovi invisibili

Troppi anziani vivono soli e dimenticati. Un’emergenza sociale che va affrontata
Filomena era orgogliosa della sua lunghissima chioma che esibiva girando per le strade di Trastevere. Anziana e povera, i familiari la misero in una residenza per la terza età e lì le imposero subito di tagliarsi i capelli. Perse così, nella solitudine, la sua identità. Diventò estranea a sé stessa e morì poco dopo.
Monsignor Vincenzo Paglia la ricorda nelle prime pagine del suo nuovo libro L’età da inventare (Piemme). L’arcivescovo è presidente della Commissione per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria, istituita dal ministro della Salute, Roberto Speranza. Inusuale che quel ruolo sia svolto da un prelato ma non vi è persona che conosca più di Paglia – anche per la sua lunga esperienza nella Comunità di Sant’Egidio – il dramma dell’emarginazione degli anziani.
La pandemia ha causato più di 132 mila morti. La stragrande maggioranza di loro erano anziani. Si è quasi persa un’intera generazione. Ma, colti dalla comprensibile ansia di riprendere il cammino della vita produttiva, ce li siamo dimenticati per strada. Di sicuro non hanno imparato nulla dalla tragedia del Covid quei cittadini che si ostinano, potendolo fare, a non vaccinarsi. Ma anche il resto della società, intrappolata in un processo di rimozione, ha qualche colpa. Se non pensiamo per tempo ad affrontare – anche con un’assicurazione obbligatoria – l’esplosione della non autosufficienza (sono 2 milioni e 700 mila tra i 7 milioni di ultrasettantacinquenni) ci troveremo presto a fare i conti con un universo di sofferenze croniche che ricadrà anche sulle giovani generazioni. Ma non è solo una questione di qualità dell’assistenza e di risorse adeguate. La vecchiaia va reinventata come una stagione della vita ricca anche di bellezze ed emozioni.

Leggi: Sant’Egidio, 05/11/2021


giovedì 4 novembre 2021
Infermieri di famiglia e comunità. Altems: “Ne mancano quasi 24 mila in Italia”

Il dato emerge dall’ultimo report settimanale dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica che oltre alla consueta analisi sull’andamento dell’epidemia ha elaborato un focus ad hoc sulla carenza della nuova figura dell’infermiere di famiglia che con la pandemia ha un effetto ancora più rilevante.
Mancano in Italia quasi 24 mila nuovi infermieri da dedicare al ruolo di infermiere di famiglia e comunità. Significa che anche se venissero assunti tutti e 15 mila i neolaureati in scienze infermieristiche, ne mancherebbero comunque all’appello 9000 mila, una carenza che con la pandemia ha un impatto ancora più rilevante sulla gestione sanitaria del paese. A ciò si aggiunge il problema del disallineamento tra dotazioni tecnologiche e di posti letto e dotazioni di personale con specifiche professionalità registrato durante la seconda ondata della pandemia, in cui il rapporto tra numero di anestesisti-rianimatori e posti letto di terapia intensiva è sceso da 2,5 a 1,9, con la conseguenza di una riduzione della capacità assistenziale in uno dei punti nevralgici del sistema.
È quanto emerso dalla 72ma puntata dell’Instant Report Covid-19 dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica di confronto sistematico dell’andamento della diffusione del Sars-COV-2 a livello nazionale.

Leggi: Quotidiano Sanità, 04/11/2021


mercoledì 3 novembre 2021
Giornata internazionale anziani. Il 61% degli ultra 65enni riferisce di avere almeno un problema strutturale nell’abitazione

Il 1°ottobre è stata celebrata dalle Nazioni Unite la Giornata internazionale delle persone anziane. “L’età anziana – ha sottolineato il Ministero della Salute sul proprio sito – è una realtà complessa e variegata che va dagli anziani attivi e in salute agli anziani non autosufficienti. Se da un lato l’invecchiamento della popolazione rappresenta un indubbio successo sul piano della sanità pubblica, in quanto evidenzia una aspettativa di vita molto alta, allo stesso tempo, richiama l’attenzione sulla necessità di ulteriori interventi di sostegno alle politiche sanitarie e sociali”.
[…] Dal Rapporto “Passi d’Argento”, coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) è emerso in particolare che in Italia l’83% degli anziani vive in casa di proprietà e 2 anziani su 10 vivono da soli. Il 60% viene considerato attivo, ma 4 anziani su 10 hanno paura di cadere, in particolare le donne, le persone con maggiori difficoltà economiche o con basso livello di istruzione e chi vive da solo.
Più della metà degli ultra 65enni (il 61%) riferisce di avere almeno un problema strutturale nell’abitazione in cui vive.
Leggi su quotidiano sanità
Il rapporto Passi d’argento

Leggi: Rete Caad, 03/11/2021


mercoledì 3 novembre 2021
Al Sud per le Rsa si spende di meno che al Nord. I risultati di una ricerca

Le regioni del Sud spendono in media quattro volte di meno rispetto a quelle del Nord in servizi sanitari residenziali per anziani. E, più in generale, la distribuzione delle Rsa, le residenze sanitarie per anziani entrate nell’occhio del ciclone nei momenti peggiori della prima e seconda ondata Covid, sul territorio nazionale sembra più legata alle risorse a disposizione delle Regioni e a fattori di mercato del lavoro femminile che ai reali bisogni degli anziani. È il risultato a cui giunge uno studio condotto da due ricercatrici dell’Università Sapienza di Roma e pubblicato sullo European Journal of Health Economics ideato proprio per comprendere la mortalità nelle prime fasi della pandemia. Lo studio ha confermato la presenza di un gradiente Nord-Sud nella spesa per le residenze per anziani: la spesa in Rsa per ogni ultra-65enne residente delle regioni del Nord è doppia rispetto a quelle del Centro e quattro volte più alta rispetto a quelle del Sud. La spesa, inoltre, è inversamente correlata al bisogno di salute degli anziani. Per esempio è inferiore laddove è più alta la presenza di anziani con salute precaria: in Calabria, dove l’aspettativa di vita in salute a 65 anni è poco superiore ai tre anni, si ha una spesa per servizi sanitari residenziali pari a un terzo della media nazionale; specularmente, la provincia di Bolzano, che ha un’aspettativa di vita in buona salute tra le più alte d’Italia, spende 5 volte più della media. Quello che invece sembra incidere sulla spesa sono variabili di tipo economico e di mercato del lavoro. A questo proposito è lampante il caso della disoccupazione femminile: la ricerca ha mostrato che la spesa per Rsa è più bassa in quelle regioni in cui è minore la percentuale di donne occupate

Leggi: Auser, 03/11/2021


mercoledì 3 novembre 2021
Taglio assegno invalidi parziali. Orlando: “Governo interverrà nel Deceto Fiscale per rivedere norma”

Così il ministro del Lavoro risponde alla Camera ad un question time del PD a seguito della comunicazione dell’Inps sul fatto che l’assegno di invalidità verrà garantito solo a fronte di una totale inattività lavorativa. “Il Ministero del Lavoro, sentito l’Inps, sta elaborando un intervento, volto a rivisitare la formulazione vigente del precetto normativo, per consentire l’erogazione della prestazione in certi limiti reddituali, a prescindere dalla natura del reddito”.
L’Inps ha recentemente comunicato che l’assegno di invalidità sarà dato, d’ora in avanti, solo a fronte di una totale inattività lavorativa da parte del beneficiario. Questa interpretazione deriverebbe dalla giurisprudenza della Corte di cassazione, secondo la quale non lavorare sarebbe un requisito necessario, al pari del previsto accertamento sanitario della condizione di invalidità.
Questa previsione, però, potrebbe a breve essere a breve modificata grazie ad un intervento del Govenro. “Posso assicurare che il Ministero del Lavoro, sentito l’Inps, sta elaborando un intervento, volto a rivisitare la formulazione vigente del precetto normativo, per consentire l’erogazione della prestazione in certi limiti reddituali, a prescindere dalla natura del reddito. Tale proposta emendativa sarà inserita nel veicolo normativo più opportuno tra quelli in discussione in Parlamento, molto probabilmente in sede di conversione del decreto-legge in materia fiscale, al fine di giungere a una celere definizione della questione, che consenta il pieno sostegno economico agli invalidi civili parziali”. Questo l’annuncio del ministro del Lavoro, Andrea Orlando, dato oggi pomeriggio nel corso di un question time alla Camera su questo tema presentato da Stefano Lepri (Pd).

Leggi: Quotidiano Sanità, 03/11/2021


mercoledì 3 novembre 2021
Bonus edilizi, resta lo sconto in fattura

Manovra. Ripristino per tre anni e per tutti i tipi di incentivo, insieme alla cessione del credito, con le modifiche al Ddl di bilancio varato dal governo ma ancora atteso al Senato. Emendamento M5S per rendere automatico il rimborso delle detrazioni sanitarie
Anche quest’anno la legge di bilancio è finita al centro di un fitto lavorìo dopo l’approvazione formale in consiglio dei ministri. Ma i tavoli tecnici e politici che si stanno riunendo a ripetizione per il testo definitivo, atteso a questo punto al Senato solo nei primi giorni della prossima settimana,
potrebbero portare buone notizie. La prima riguarda i bonus edilizi, per i quali si riaffacciano lo sconto in fattura e la cedibilità del credito anche negli interventi che non rientrano nel super-sconto del 110%. Perché sono bastate poche ore a capire che il compromesso finito nella bozza di manovra esaminata dal governo, con la stabilizzazione triennale dei bonus al 50 e al 65% e la proroga annuale del bonus facciate in formato ridotto dal 90 al 60%, avrebbe rischiato grosso nel corso dell’esame parlamentare. Le obiezioni della maggioranza, arrivate prima di tutto dal Movimento 5 Stelle, si sono concentrate sull’addio alla possibilità di scontare direttamente l’agevolazione in fattura e di cedere il credito, senza aspettare quindi le detrazioni dall’Irpef degli anni successivi.
Nel testo preparato dal governo questo meccanismo sarebbe sopravvissuto dal 1° gennaio solo per il super-bonus del 110 per cento.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 03/11/2021


martedì 2 novembre 2021
Ultimi due mesi per agganciare sconto in fattura e cessione

Manovra 2022. Stop alle modalità alternative alla detrazione per tutti i bonus casa, 110% escluso Cambia il mercato: da rivedere i lavori pianificati. Sostituzione di infissi e caldaie, ristrutturazioni di interni o lavori sulle facciate. Oltre alla proroga del superbonus e degli sconti fiscali per la casa,
c’è un altro passaggio del disegno di legge di Bilancio che è destinato ad avere un impatto fortissimo sul mercato dell’edilizia per i prossimi mesi, colpendo parecchio alcuni settori.
La bozza di manovra, infatti, dal primo gennaio del 2022 cancella del tutto lo sconto in fattura e la cessione del credito, con la sola eccezione del 110%: in questo caso ci sarà tempo fino al 2025. Viene, così, eliminato quello che si stava consolidando come uno degli elementi più richiesti dai
clienti nell’offerta commerciale delle imprese legate all’edilizia.L’intervento
La manovra, in un passaggio dell’articolo dedicato ai bonus edilizi, interviene sul decreto Rilancio (Dl 34/2020, articolo 121), allungando la vita delle regole su cessione del credito e sconto in fattura, ma solo per il superbonus: chi sostiene lavori relativi al 110% potrà usare anche questi meccanismi, oltre alla fruizione diretta della detrazione, fino al 31 dicembre del 2025

Leggi: Il Sole 24 Ore, 02/11/2021


DALLE REGIONI:

martedì 9 novembre 2021
Sesto, l’Unione Inquilini chiede di istituire una commissione per graduare gli sfratti

Sabato 13 novembre alle ore 15.30 l’Unione Inquilini di Sesto San Giovanni ha organizzato nella sede di via Marx 495 un’assemblea per chiedere l’istituzione di una Commissione di Graduazione degli Sfratti. Parteciperanno all’incontro anche Acli, Auser e alcune forze politiche della città. “Sono 670 gli sfratti in esecuzione a Sesto San Giovanni – sottolinea l’Unione Inquilini -. Sono famiglie che hanno trovato sistemazione nei residence, in attesa di assegnazione. Sono persone sistemate in appartamenti in sub-affitto dalla vecchia Commissione per l’emergenza abitativa. Sono nuclei che con la crisi economica e sanitaria non sono riuscite a pagare l’affitto”. “L’unico modo – prosegue il sindacato – per scongiurare il dramma di migliaia di persone per strada senza un tetto è istituire una Commissione di Graduazione degli Sfratti che conceda la forza pubblica nelle esecuzioni solo in presenza di alternative abitative per le famiglie, tranne che nei casi di morosità colpevole“. “Garantire i passaggi da casa a casa – conclude l’Unione Inquilini – è l’unico modo per evitare tensioni sociali e, in un periodo di pandemia, per evitare diffusioni del contagio causate dall’impossibilità di intervento di medici di base e delle strutture sanitarie cittadine”.

Leggi: Sesto Notizie, 09/11/2021


lunedì 8 novembre 2021
Assistenti sociali a Gualtieri: serve un significativo cambio di passo

Laura Paradiso (Ordine del Lazio): “Le ingenti risorse destinate a RomaCapitale dal Pnrr siano indirizzate verso il potenziamento dei Servizi Sociali Municipali”
“Serve un significativo cambio di passo ad iniziare dalle modalità con le quali verranno usate le ingenti risorse destinate a RomaCapitale dal Pnrr che dovranno essere indirizzate verso il potenziamento dei Servizi Sociali Municipali”. Lo scrive – in una Lettera Aperta indirizzata al neo Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri – la Presidente del Consiglio dell’Ordine del Lazio degli Assistenti sociali, Laura Paradiso.
Nella lettera si sottolinea come “RomaCapitale si trovi ad affrontare una grave crisi sociale ed economica mostrando tutte le criticità che l’emergenza sanitaria ha drammaticamente esaltato. Tra queste, la perdita di una occupazione stabile con reddito almeno sufficiente alla sussistenza con conseguente precarietà della situazione abitativa, l’aumento dei problemi legati all’impoverimento di larga fascia di cittadini, una generalizzata crescita della domanda di interventi dei servizi sociali: a fronte di questi bisogni serve mettere immediatamente mano al potenziamento dei servizi, delle risorse finanziarie ed organizzative e per quanto riguarda quelle professionali chiamando in servizio quegli assistenti sociali vincitori del recente concorso”.

Leggi: Redattore Sociale, 08/11/2021


venerdì 5 novembre 2021
Non autosufficienze, in Veneto riparto da 832 milioni di euro

Rispetto all’anno 2020 l’incremento è complessivamente di 11 milioni di euro. Lanzarin: “Il riparto per il 2021 destina il 63,6 % di risorse alla residenzialità e semi-residenzialità anziani, con l’attribuzione di 529,4 milioni di euro; 7,1 milioni in più rispetto all’anno precedente”
Su proposta dell’assessore alla Sanità e alle Politiche sociali, Manuela Lanzarin, la Giunta regionale del Veneto ha approvato la delibera con cui si richiede il parere alla 5° Commissione consiliare sulla programmazione e attribuzione alle Aziende Ulss delle risorse per la non autosufficienza per il riparto dell’anno 2021.
“Il riparto, che ammonta a complessivi 832 milioni di euro, rispetto all’anno 2020 è stato incrementato complessivamente di 11 milioni – afferma una nota della Giunta -, salvaguardando i cambiamenti demografici in atto, nel perseguimento dell’omogeneità dell’offerta di strutture oltre che i posti e le prese in carico delle persone non autosufficienti e con disabilità sul territorio regionale. Nel contempo viene garantita la continuità del servizio di telesoccorso/telecontrollo (5,5 milioni di euro), i ricoveri temporanei di sollievo a sostegno delle famiglie dei malati di SLA (832 mila euro) ed il concorso all’assistenza ai degenti degli ex ospedali psichiatrici (1,95 milioni di euro)”.

Leggi: Redattore Sociale, 05/11/2021


venerdì 5 novembre 2021
Venezia. Del problema casa non si sente più parlare

Da due anni a questa parte del problema della casa non si sente parlare.
Non é che prima se ne parlasse molto, per la verità. Ma in quest’ultimo lungo periodo tutto tace. Si può anche capire.
La pandemia ha dominato, e domina ancora, tutte le notizie, privandole quasi totalmente della visibilità che potrebbero avere. Lo stato di preoccupazione derivatone tiene lo sguardo delle persone incollato allo schermo televisivo per seguire l’evoluzione del diffondersi del virus, che costituisce il vero problema da affrontare e da risolvere.
In tale situazione si può anche capire, come si diceva, che alla gente non interessi in questo momento il problema della casa. Lo sfrattato ha perso del tutto la propria visibilità.
La gente è presa dalla preoccupazione di poter finire in ospedale. Ha altro da pensare che agli sfrattati!
I politici però sono stati eletti e sono pagati proprio per occuparsi di tutti i problemi dei cittadini e fra questi vi è anche quello di garantire un’abitazione a tutti.
I politici pero non possono e non devono profittare della attuale situazione di emergenza pandemica per rimandare all’infinito la soluzione di un problema che ci trasciniamo dietro fin dal dopoguerra. Tanto più che l’Italia é il paese che conta il minor numero di persone in affitto rispetto agli altri paesi europei. Garantire un’abitazione dignitosa a tutti é indice di civiltà.

Leggi: Sunia, 05/11/2021


venerdì 5 novembre 2021
Casa, Lombardia: fino al 2 dicembre il bando Pnrr da 250 milioni per l’erp

Fino al prossimo 2 dicembre, sulla piattaforma della Regione Lombardia sarà possibile aderire al bando ‘Sicuro, verde e sociale’ previsto dal Pnrr per la riqualificazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica: alla Lombardia è destinata una fetta di oltre 252 milioni di euro.
Entro il 31 dicembre saranno individuate le proposte di intervento che saranno poi approvate dal ministero delle Infrastrutture. Le risorse finanziarie di derivazione statale saranno suddivise in sei tranche, dal 2021 al 2026. Nello specifico: 25.293.724 euro per il 2021; 50.587.449,06 euro per il 2022; 44.264.017 euro per ogni anno dal 2023 al 2026. Una quota di questi finanziamenti sarà riservata ai Comuni sotto i 30.000 abitanti in modo che le grandi città non esauriscano tutti i fondi disponibili. Il programma prevede tempi di attuazione molto stringenti. Entro marzo 2026, dovranno infatti essere ultimati tutti i lavori.

Leggi: Redattore Sociale, 05/11/2021


giovedì 4 novembre 2021
Palermo. Caroenergia: Federconsumatori e SUNIA chiedono interventi al Governo

Ammontano ad oltre 312 Euro, secondo le stime diffuse da Federconsumatori e SUNIA (Sindacato Unitario Nazionale Inquilini ed Assegnatari), le ricadute che ogni famiglia subirà per colpa dei recenti rincari delle bollette di energia elettrica e gas.
Per il riscaldamento, invece, si prospettano aumenti del 19% rispetto all’anno scorso. Secondo l’elaborazione di Federconsumatori, infine, il prezzo della benzina è di 14 centesimi al litro più alto rispetto al prezzo equo (+168 euro l’anno, per automobilista).
A fronte di rincari a doppia cifra, Federconsumatori e SUNIA ritengono che sia essenziale un intervento deciso da parte del Governo nazionale per calmierare i prezzi dell’energia e dei carburanti e, di conseguenza, per tutelare il potere d’acquisto dei cittadini consumatori.
La povertà energetica, cioè la situazione in cui un cittadino non ha abbastanza soldi per pagare le bollette derivanti da un consumo minimo essenziale di energia, è infatti un rischio concreto per sempre più famiglie italiane. Famiglie che, tra le altre cose, a causa del COVID non vengono certo da un periodo di vacche grasse.

Leggi: Sunia, 04/11/2021


giovedì 4 novembre 2021
Toscana. Pubblicato il quarto rapporto Welfare e salute, eccesso di mortalità dell’8,6% nel 2020

Per Giani e Bezzini “un lavoro prezioso”, che “giunge in un momento cruciale di ripartenza, dopo le difficoltà determinate dalla pandedia di Covid a livello sanitario, sociale ed economico”. I decessi in Regione sono stati 48.135 nel 2006, con un eccesso (con riferimento al quinquennio 2015-2019) dell’8,6%, a fronte di un +15,6% registrato in Italia. Il 94,2% di questo eccesso è attribuibile a Covid-19. IL DOCUMENTO
Nel 2020 la Regione Toscana ha fatto registra un eccesso di mortalità dell’8,6%. Sono già visibili anche altri effetti della pandemia da Covid-19 anche sulle dinamiche demografiche: ha acuito tendenze già in atto da alcuni anni (diminuzione dei flussi migratori e calo della natalità). E’ quanto emerge dal quarto Rapporto Welfare e Salute in Toscana 2021 pubblicato dall’Agenzia regionale di Sanità e presentato oggi.
“La quarta edizione del rapporto ‘Welfare e salute in Toscana’ – ha detto il presidente della Regione Eugenio Giani – giunge in un momento cruciale di ripartenza, dopo le difficoltà determinate dalla pandedia di Covid a livello sanitario, sociale ed economico. E’ uno strumento conoscitivo importante, che ci consente di avere una visione di insieme delle problematiche di salute della nostra comunità, fornendoci la giusta chiave di lettura della realtà che viviamo, per programmare al meglio le nostre prossime azioni di intervento”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 04/11/2021


IN AGENDA:

Seminario online “Le sfide del welfare e della sua governance territoriale”

Lunedì 29 novembre, dalle 9.30 alle 12.30, è in programma il seminario online “Le sfide del welfare e della sua governance territoriale” promosso dal Master in “Governance e innovazioni di welfare locale” del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Bologna, insieme al Comune di Bologna e con il patrocinio di ANCI Emilia-Romagna. L’appuntamento verrà trasmesso dalla sala convegni del MAMbo in diretta streaming sul canale youtube della Redazione Area Welfare del Comune di Bologna. Il seminario vuole essere un’occasione per riflettere – insieme a docenti, esperti, rappresentanti delle Istituzioni – sulle nuove sfide che il nostro welfare è chiamato oggi ad affrontare e sulle innovazioni nella produzione di servizi, alla luce delle opportunità offerte dal Pnrr e dei nuovi strumenti normativi in materia di co-progettazione e co-programmazione. Leggi la notizia

Leggi: Comune di Bologna


“(Ri)usciamo a parlare di stato sociale?”: 5 seminari su welfare e benessere

A Reggio Emilia, dal 30 settembre un ciclo di incontri organizzato dall’Osservatorio internazionale per la coesione e l’inclusione sociale affronterà il tema delle politiche sociali e la loro evoluzione nel nostro paese, tra precariato, hate speech e crisi climatica
Pandemia, precariato, hate speech, ma anche ambiente e benessere sociale. Sono alcuni dei temi in programma nel ciclo di incontri “(Ri)usciamo a parlare di stato sociale?”, organizzati a Reggio Emilia dall’Osservatorio internazionale per la coesione e l’inclusione sociale (Ocis) e promossi da Fondazione Easy Care in collaborazione con Scuola Normale Superiore, nell’ambito delle attività del Laboratorio aperto dei Chiostri di San Pietro (via Emilia San Pietro, 44 C). Cinque appuntamenti gratuiti e aperti al pubblico, dal 30 settembre al 10 dicembre, dedicati ad approfondire questioni centrali per comprendere lo sviluppo delle politiche sociali nel nostro paese.

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I piani di salute territoriale, il futuro ed il presente a confronto

L’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna ha attivato, per l’autunno del 2021, due eventi ECM dal titolo “I piani di salute territoriale, il futuro ed il presente a confronto”, la cui direzione è affidata al prof. Rabih Chattat ( https://www.unibo.it/sitoweb/rabih.chattat ).
Il primo evento, dal titolo “Contesti di sviluppo: territorialità e demenza, un connubio possibile” si svolgerà nella giornata del 29 ottobre (14.00-17.00). L’evento offrirà l’occasione di analizzare modelli operativi integrati di salute. Con il focus sulle indicazioni che la prospettiva psico-sociale offre, saranno discusse alcune prospettive di territorialità diffusa e compartecipata in cui lo psicologo gioca un ruolo chiave in collaborazione con le altre figure professionali.
Il secondo evento, dal titolo “Ruolo della psicologia per vivere bene con le malattie croniche: opportunità e modelli per i futuri servizi territoriali” si svolgerà nella giornata del 12 novembre (14.30-18.00). Durante l’evento saranno discusse alcune esperienze dei servizi che lavorano per garantire la possibilità di vivere bene con, e nonostante, le malattie e le condizioni di non autosufficienza. Si parlerà di etica della cura e dei processi di intervento, si discuterà della declinazione della matrice di cura e di “presa in carico” psico-sociale in ambito territoriale ed ambulatoriale, di cure primarie, e della formazione dei nuovi operatori della salute.

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Urbanpromo – Progetti per il Paese

Dal 16 al 19 novembre 2021 si tiene a Milano, presso il MEET – Digital Culture Center, Fondazione Cariplo, la XVIII edizione di “Urbanpromo Progetti per il Paese”. Nella cornice della rigenerazione urbana e del partenariato pubblico privato, sono presentati progetti e iniziative che spiccano nel panorama nazionale per il forte carattere innovativo dei loro approcci e dei loro contenuti. A presentarli sono i loro protagonisti: promotori pubblici e privati, progettisti, gestori.
• I Pinqua: i progetti del Programma nazionale per la qualità dell’abitare. Tra le proposte ammesse al finanziamento statale è presentata una selezione dei progetti più interessanti e convincenti nel perseguire la riqualificazione urbana, ridurre il disagio abitativo e favorire l’inclusione sociale.
• Progetti per far rinascere parti di città grazie al partenariato pubblico privato. Da sempre al centro della ricerca multidisciplinare e multiattoriale di Urbanpromo, il partenariato pubblico privato si concretizza in nuove iniziative in cui la qualità del progetto interagisce con l’allestimento di complessi approvvigionamenti finanziari e sofisticate costruzioni giuridiche.

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 23 – 24 novembre 2021 – Long Term Care Six

Stati Generali dell’assistenza a lungo termine – Edizione 2021
Verso la riforma del territorio: strategie, percorsi e modelli della riorganizzazione della presa in carico del paziente cronico
La sesta edizione della due giorni che Italia Longeva, di concerto con il Ministero della Salute, dedica annualmente alla Long-Term Care si focalizzerà quest’anno sulla riorganizzazione dei modelli di presa in carico dell’anziano fragile e multimorbido e sui relativi orientamenti, declinazioni e buone pratiche a livello regionale, così come delineati dal PNRR, che saranno implementati attraverso la riforma del territorio.
Il focus sarà sul patient journey, entrando nel merito della presa in carico delle principali patologie croniche, spesso compresenti nell’anziano, per evidenziarne mediante analisi, confronto e dibattito peculiarità e bisogni e avanzare proposte. Da questa prospettiva e con questa “lente” verranno esaminate le evoluzioni dei tradizionali setting della cronicità – ADI, RSA, Cure palliative – l’integrazione della telemedicina, nonché l’evoluzione degli strumenti di governance: definizione di un sistema centrale di valutazione, progressione degli indicatori del NSG, raccolta dei dati nell’ottica di un utilizzo predittivo.
Target – Referenti istituzionali a livello centrale, Assessori e Direttori Generali di Dipartimenti sanità e politiche sociali regionali, ASL, AO, Distretti, IRCSS, Operatori medici e non dell’assistenza a lungo termine, Società scientifiche, Associazioni di pazienti, Associazioni di cittadini, Top Manager della business community di riferimento.
Il programma è in corso di elaborazione
Le iscrizioni apriranno a breve
Per richiedere informazioni sulle modalità di partecipazione in qualità di partner dell’iniziativa: info@italialongeva.it e cecilia.behmann@italialongeva.it

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 25 NOVEMBRE 2021 Bologna – Centro Congressi Savoia Hotel Regency

Il Forum N.A. si svolgerà in presenza nella location del Centro Congressi Savoia Hotel di Bologna.
Un evento formativo che negli anni è diventato il punto di riferimento nazionale per i professionisti e gli operatori dei servizi alla persona e per tutti coloro che a vario titolo si occupano delle persone non autosufficienti.
In occasione della XIII edizione del ForumN.A., la rivista WelfareOggi ha istituito la nuova edizione del Premio WelfarOggi con la finalità di contribuire alla valorizzazione e alla conoscenza di percorsi virtuosi presenti nei territori.
La partecipazione è gratuita e la data ultima per presentare i progetti è stata prorogata al 31 ottobre 2021.
Il regolamento con tutte le modalità di partecipazione sono pubblicati nel sito www.nonautosufficienza.it.


IN EVIDENZA:

Messaggi utili dal nuovo Piano Nazionale

Su risorse e servizi nuove prospettive da considerare per i prossimi piani di zona – di Valentina Ghetti
In piena estate è stato approvato dalla Rete nazionale per la protezione e l’inclusione sociale il testo del nuovo Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali, di recente sancito da intesa anche in Conferenza unificata: un insieme di indirizzi di riferimento per Regioni, Ambiti e Comuni nell’orientare la declinazione dei sistemi di welfare locali. Si tratta di un documento particolarmente rilevante per gli ambiti lombardi, che proprio in questi mesi sono impegnati a definire le linee programmatorie per il prossimo triennio. Una cornice di riferimento, da cui non è possibile prescindere.
Le future risorse per il welfare sociale
Si tratta di un piano unico e modulare, che oggi si compone della parte nazionale e di quella specifica sul contrasto alla povertà e che sarà poi completato con l’aggiornamento del piano per la non autosufficienza. Nella parte iniziale, in cui viene ricostruita la fotografia nazionale del sistema di welfare, si riportano alcune informazioni rilevanti.
Sebbene la spesa sociale complessiva italiana, negli ultimi anni, abbia vissuto un incremento tale da portare la sua percentuale in rapporto al PIL a livello della media dei paesi europei, la spesa locale per il welfare continua ad essere nettamente inferiore oltre che, storicamente, disomogenea (dai 200 euro pro- capite del Trentino Alto Adige ai 22 della Calabria). Una situazione che detta l’agenda per i prossimi anni, che saranno caratterizzati da una sensibile crescita delle risorse e, soprattutto, da una loro stabilizzazione. Il piano infatti, indica per la prima volta, la natura strutturale dei principali finanziamenti al sociale “appostati automaticamente a bilancio” e che permetteranno “certezza di risorse e una programmazione effettiva degli interventi”.

Leggi: Welforum


Verso un welfare più forte, ma davvero coeso e comunitario?

A cura dell’Istituto per la Ricerca Sociale – Presentazione Emanuele Ranci Ortigosa
La pandemia del Covid-19 ha avuto un drammatico impatto sulla salute e sulla vita della popolazione, in Italia e nel mondo intero, pur con molte differenziazioni nell’entità dei danni e nei tempi di manifestazione. Nel mondo ad oggi si contano 213 milioni di casi di Covid-19 e 4.490.000 di decessi, in Europa sono 61 milioni i casi e 1.220.000 i decessi, in Italia 4.490.000 i casi e 129.000 i decessi. A tale effetto diretto vanno sommati tutti gli ulteriori danni sulla salute per l’interruzione della prevenzione e cura di molte altre patologie, dovuta alla concentrazione delle risorse e degli interventi sulla lotta alla pandemia. Danni che dalla salute si ripercuotono su altre cruciali dimensioni della vita sociale, con la messa in crisi del lavoro, delle attività economiche, produttive, educative. Nel nostro paese, nel 2020, l’occupazione perde 945 mila unità, pari al -2%, i redditi da lavoro e i consumi si contraggono, si riduce il PIL di quasi il 9%.
In campo sociale si verifica un significativo allargamento della platea dei poveri, con scivolamento in povertà di target di popolazione fino a pochi mesi prima al riparo da situazioni di deprivazione. Azzerando i timidi progressi degli anni precedenti, dal 2019 al 2020 la povertà assoluta cresce e tocca più di 2 milioni di famiglie (dal 6,4% al 7,7%) e di 5,6 milioni di persone (dal 7,7% al 9,4%, oltre 1 milione in più). Le famiglie più colpite sono quelle con persona di riferimento occupata, quelle numerose o con almeno un figlio minore, quelle monogenitore, oltreché i giovani tra i 18 e i 34 anni e gli immigrati. Aumentano anche le diseguaglianze, si diffondono situazioni e percezioni di insicurezza e di fragilità, crescono in misura preoccupante la povertà educativa e la deprivazione culturale di adolescenti e giovani, così come l’abbandono scolastico. I NEET (not in education, emploiment or training) sono in Italia il 27,8% contro una media EU del 16,4%.

Leggi: Welforum


Il lavoro domestico in Italia: una indagine esplorativa – di Sergio Pasquinelli, Francesca Pozzoli

Più per necessità e meno per scelta
Il settore del lavoro domestico in Italia si distingue sempre più per la sua funzione di welfare. È il dato centrale che emerge da una indagine svolta per conto di Fidaldo (Federazione italiana datori di lavoro domestico) su un campione nazionale di 3.486 datori di lavoro iscritti alle associazioni aderenti alla Federazione (Nuova Collaborazione, Assindatcolf, ADLD e ADLC). Seppure si tratti di una contenuta percentuale degli iscritti, il campione è comunque assai rilevante; per numero di intervistati, si tratta dell’indagine più estesa finora realizzata sul lavoro domestico in Italia.
Dall’indagine emerge che, per quanto formalizzate attraverso contratti di lavoro siglati tra due privati cittadini, le assunzioni di lavoratori domestici (prevalentemente colf, badanti e baby-sitter) rispondono oggi a stati di bisogno diffusi più che a scelte prettamente individuali. Raramente il beneficiario diretto del lavoro domestico è la singola persona intestataria del contratto di lavoro. Al contrario, nella stragrande maggioranza dei casi il beneficiario diretto è un familiare o il nucleo familiare allargato. Inoltre, soprattutto per alcune categorie di datori di lavoro, la decisione di assumere un lavoratore o una lavoratrice domestica è generalmente dettata da esigenze di conciliazione tra vita privata e lavoro o dall’aggravarsi di una situazione di bisogno.

Leggi: Welforum


SEGNALAZIONI:

Pensioni estere: diritti inespressi, ci pensa Inca Germania

Il Patronato della Cgil, presente in Germania con diversi uffici, avvia una campagna di sensibilizzazione rivolta agli italiani, che nel corso della loro carriera abbiano lavorato in suolo tedesco, affinché facciano valere i diritti acquisiti, di cui spesso non sono a conoscenza.
E non sono pochi. Secondo una stima di Inca Cgil sono oltre quattro milioni; tantissimi di loro pur avendo raggiunto l’età pensionabile non presentano domanda di pensione.
Un fenomeno tutt’altro che marginale: Luigi Brillante, coordinatore degli uffici Inca Germania, riferisce che tra i soli assicurati italiani, nati nel 1953, negli archivi delle casse previdenziali tedesche giacciono circa 50.000 posizioni assicurative, ma solo la metà ha presentato una domanda di pensione.
Secondo l’Inca, “tanti non sanno – spiega Brillante – che anche se hanno lavorato in Germania per pochi mesi hanno acquisito dei diritti; alcuni pensano che nella pensione italiana siano già conteggiati anche i periodi esteri”. “Inoltre, aggiunge Brillante, chi ha un trattamento minimo riconosciuto dall’Inps pensa che non sia necessario riscattare i pochi anni di lavoro in Germania, perché l’importo della pensione estera potrebbe essere assorbito dal trattamento minimo già percepito, senza considerare che se si rinuncia alla pensione tedesca, di fatto, si regalano all’erario di questo Stato i contributi versati, poiché la quota percepita da Inps è a carico dei soli contribuenti italiani”.

Leggi: Inca


Sanatoria domestici e agricoli 2020: in Umbria #incavince

In Umbria il Patronato della Cgil vince il ricorso contro il ministero dell’Interno.
Ha funzionato poco e male la sanatoria per lavoratrici domestiche e agricoli disposta dal governo per il periodo giugno 2020 – agosto 2021. I numeri, anche in territorio umbro, non sono stati certamente quelli attesi, tuttavia un piccolo, ma significativo risultato è stato ottenuto grazie all’azione del patronato Inca Cgil dell’Umbria, che, in collaborazione con la struttura nazionale, ha vinto un ricorso al Tar contro il ministero dell’Interno, allargando, seppur per un numero limitato di casi, i requisiti previsti per l’accesso alla procedura d’emersione.
“Tutto è partito dalla richiesta di un datore di lavoro di Perugia, che voleva regolarizzare la propria assistente familiare ucraina – spiega Alessia Giuliacci dell’Inca Cgil dell’Umbria – ma si è visto rigettare la richiesta per insufficienza di documentazione comprovante la presenza in Italia della donna, antecedente all’8 marzo 2020, data prevista dalla normativa.Tuttavia la lavoratrice era effettivamente presente in Italia, come dimostrato dal biglietto nominativo del pullman con cui proprio nel marzo 2020 aveva fatto ritorno a Perugia dopo un breve periodo nel suo Paese di origine”. “Solo che – continua Giuliacci – per il ministero quello non era un documento valido, a differenza di biglietti analoghi di aerei e navi. Allora con i nostri avvocati Giulia Crescini e Francesco Lauria, abbiamo fatto ricorso sostenendo che quel titolo fosse invece altrettanto idoneo a dimostrare l’ingresso in Italia”.

Leggi: Inca


 

 

 

NEWS:

venerdì 29 ottobre 2021
Pensioni, bollette, fisco: i principali provvedimenti della legge di bilancio

Riforma delle pensioni e del reddito di cittadinanza, conferma del superbonus ma a scalare, due miliardi contro il caro bollette. Interventi per circa 30 miliardi, di cui 12 solo nel 2022 dedicati al taglio delle tasse. “E saranno 40 nel triennio”, promette il premier Mario Draghi
Foto: Agenzia DireIl premier Mario Draghi
Il Consiglio dei ministri ha approvato la legge di bilancio, la cui bozza conteneva ben 185 articoli. Ci sono volute quasi quattro ore di riunione dell’esecutivo per dare il via libera a un provvedimento monstre che riguarda il fisco, il lavoro, le imprese, la riforma degli ammortizzatori, la sanità. Interventi per circa 30 miliardi, di cui 12 solo nel 2022 dedicati al taglio delle tasse. “E saranno 40 nel triennio”, promette il premier Mario Draghi.
Per quanto riguarda le pensioni, tiene l’accordo raggiunto in cabina di regia della maggioranza: nel 2022 ci sarà Quota 102, con 64 anni di età anagrafica e 38 di contributi. Confermata la diminuzione dell’Iva sugli assorbenti e i tamponi non compostabili: si passa dal 22% al 10%. Viene invece rinviato al 1° gennaio 2023 l’ingresso in vigore di plastic tax e sugar tax. Inoltre, la cassa integrazione per i lavoratori Alitalia viene prorogata al 2023.

Leggi: Redattore Sociale, 29/10/2021


venerdì 29 ottobre 2021
Prezzi: SUNIA e Federconsumatori unite contro i rincari dell’energia.

Il Governo intervenga sulla tassazione in bolletta e a tutela dei nuclei più fragili.
Sono sempre più allarmanti i rincari a cui i cittadini devono far fronte ogni giorno, specialmente per quanto riguarda le spese per l’energia che peraltro si aggiungono a un disagio abitativo che da tempo deve fare i conti con livelli dei canoni non sopportabili dai redditi dei conduttori su cui oggi peseranno grandi lievitazioni dei costi delle utenze domestiche e condominiali per inquilini e proprietari diretti della prima casa.
La crescita dei fenomeni di morosità incolpevole che coinvolge un numero crescente di famiglie è il chiaro indicatore del “costo dell’abitare”.
Ammontano ad oltre 312 Euro, secondo le stime diffuse da Federconsumatori e SUNIA, le ricadute che ogni famiglia subirà alla luce dei rincari delle bollette di energia elettrica e gas. Per il riscaldamento, invece, si prospettano aumenti del +19%.
Ulteriori rincari riguardano i carburanti, i prodotti alimentari (soprattutto pane e pasta) e in generale i costi di beni e servizi i cui prezzi sono destinati a salire sull’onda della crescita dei costi di produzione e di trasporto.

Leggi: Sunia, 29/10/2021


venerdì 29 ottobre 2021
Istat, nel Censimento 2021 anche la rilevazione del numero di senza dimora

Nel censimento 2011 erano circa 125 mila le persone rilevate nei campi attrezzati, nelle baracche o in situazioni di fortuna, compresi 35 mila senza tetto. Nel 2014, un’indagine in 158 comuni avevano utilizzato i servizi di mensa e accoglienza notturna oltre 50 mila persone senza dimora in 2 mesi. Istat: “Per il Censimento 2021 previsto un importante cambio di paradigma metodologico”
Il Censimento permanente della popolazione e delle abitazioni 2021 dell’Istat si pone come obiettivo anche la rilevazione delle convivenze anagrafiche e delle cosiddette “popolazioni speciali”, ovvero le popolazioni elusive costituite da persone senza tetto, senza fissa dimora o che vivono nei campi attrezzati e negli insediamenti tollerati o spontanei. “Esse rappresentano un universo variegato e di difficile intercettazione sul territorio nell’ambito della rilevazione censuaria che ha richiesto un importante cambio di paradigma metodologico – afferma l’Istat -. Con i Censimenti della popolazione, per la prima volta nel 1991 e, in seguito, nel 2011, i senza fissa dimora e i senza tetto erano rilevati con tecnica ‘point in time’, ossia una rilevazione effettuata nel corso di una notte nei grandi comuni con l’obiettivo di individuarne il maggior numero possibile. Nel Censimento di quest’anno si utilizzano invece come fonte i Registri dai quali dedurre le informazioni anagrafiche su dette popolazioni, a completamento del conteggio e della definizione della struttura demografica della popolazione censita”.

Leggi: Redattore Sociale, 29/10/2021


venerdì 29 ottobre 2021
Al via la campagna di Vidas sul biotestamento

“Scegli adesso. Adesso che puoi” è lo slogan che accompagna video, manifesti e post sui canali social per promuovere la conoscenza e l’informazione sulla possibilità di redigere le “Disposizioni anticipate di trattamento”. Aperti anche uno sportello e una linea telefonica dedicati
“Biotestamento. Scegli adesso. Adesso che puoi” è lo slogan della campagna promossa da Vidas (Volontari Italiani Domiciliari per l’Assistenza ai Sofferenti), con il patrocinio di Pubblicità Progresso. Nei mesi di novembre e dicembre (il 14 dicembre ricorre l’anniversario dell’approvazione della legge 219 in Senato), l’invito a conoscere e informarsi sul biotestamento sarà diffuso con spot trasmessi a titolo gratuito dalle principali emittenti radio e tv nazionali e locali, affissioni tradizionali e digital e una serie di servizi gratuiti rivolti ai cittadini che desiderano saperne di più.
Nonostante la legge sul biotestamento sia in vigore da quasi quattro anni, meno dell’1% della popolazione lo ha redatto e solo il 19% dichiara di conoscere bene la legge che lo regola e le procedure per depositarlo correttamente. “Un incidente, l’improvviso aggravarsi di una malattia possono impedire di manifestare le proprie volontà su quali trattamenti sanitari accettare e quali no -sottolinea Vidas-. Per questo in Italia esiste una legge, la 219/2017, che sancisce il diritto di esprimere queste scelte prima, nel pieno delle proprie facoltà mentali, attraverso la stesura delle disposizioni anticipate di trattamento (DAT), il cosiddetto biotestamento”.

Leggi: Redattore Sociale, 29/10/2021


venerdì 29 ottobre 2021
Anziani, rinnovato l’accordo Intesa Sanpaolo e Caritas

Rinnovato l’accordo tra Intesa Sanpaolo e la Caritas italiana per finanziare progetti a supporto delle Diocesi nella loro azione di contenimento dei bisogni sociali. Per il 2021/2022 Intesa mette a disposizione 1,5 milioni di euro…
Rinnovato l’accordo tra Intesa Sanpaolo e la Caritas italiana per finanziare progetti a supporto delle Diocesi nella loro azione di contenimento dei bisogni sociali. Per il 2021/2022 Intesa mette a disposizione 1,5 milioni di euro.
Quest’anno viene individuato come ambito di intervento l’inclusione della popolazione anziana: una categoria che ha molto risentito della crisi pandemica, con grave peggioramento delle condizioni di vita e di salute a causa di isolamento e distanziamento sociale.
L’obiettivo principale di questi progetti è quello di rispondere ai bisogni più urgenti, sviluppando azioni innovative per attivare reti virtuose di solidarietà e prossimità.
“Dopo gli importanti risultati raggiunti con la prima edizione di ‘Aiutare chi aiuta’, rinnoviamo il nostro impegno al fianco della Caritas. Questo nuovo intervento si rivolge a una fascia di popolazione fragile, il cui sostegno richiede forme innovative e sostenibili di supporto sociale”, aggiunge Elena Jacobs, responsabile del settore Valorizzazione del sociale di Intesa Sanpaolo.
Grazie alla prima edizione dell’accordo, nel 2020 sono state sostenute 22 iniziative in tutta Italia, offrendo a persone in stato di bisogno casa e accoglienza, sostegno nella ricerca di lavoro e nell’avviamento di nuove imprese.

Leggi: Redattore Sociale, 29/10/2021


giovedì 28 ottobre 2021
Superbonus 110%, proroga per tutto il 2023 (ma per le villette tetto Isee a 25 mila euro)

Confermata la proroga. Alla fine la proroga del Superbonus del 110% è arrivata. La legge di Bilancio approvata dal Consiglio dei ministri conferma sostanzialmente l’impianto del Documento programmatico di bilancio, inviato due settimane fa a Bruxelles, e proroga fino al 2023 il bonus edilizio per i condomìni. Approvata anche l’estenzione per tutto il 2022 per case unifamiliari e villette, ma con un serio paletto: il bonus è concesso solo ai lavori sulle prime case monofamiliari e villette con tetto Isee di 25 mila euro. Proroga fino a tutto il 2023 per i condomìni Come detto, la manovra proroga a tutto il 2023 il Superbonus al 110% per i condomìni. Da quel momento in poi scatterà il décalage, con il beneficio che scende al 70% per l’anno 2024 e al 65% per il 2025. Proroga di 6 mesi per le villette (con tetto Isee)La proroga di sei mesi estende il Superbonus 110% relativo a villette e case unifamiliari fino al 31 dicembre 2022 (la scadenza era prevista per il 30 giugno). Ma riguarda solo le prime case di famiglie con Isee inferiore a 25 mila euro. I paletti non piacciono ad alcuni esponenti del M5S e della Lega e nemmno a Confedilizia. «In effetti, non prorogare la misura sarebbe più apprezzabile rispetto al fingere di farlo», ha commentato in una nota il presidente dell’associazione, Giorgio Spaziani Testa. «Ma l’auspicio è che la maggioranza a sostegno del Governo, almeno su questo, non batta in ritirata, possibilmente difendendo anche un incentivo importante come il bonus facciate», ha concluso Spaziani Testa.Ok agli altri bonus edilizi. Confermati anche tutti gli altri bonus edilizi, come l’ecobonus al 60% e il bonus facciate, che viene prorogato ma con una percentuale che scende dal 90 al 60%. Prorogati il bonus elettrodiomestici Confermata anche la detrazione del 50% per l’acquisto negli anni 2022, 2023 e 2024 di mobili e di grandi elettrodomestici (forni non inferiori alla classe A; lavatrici, lavasciugatrici e lavastoviglie non inferiori alla classe E; ed F per i frigoriferi e i congelatori. La detrazione è per un ammontare complessivo non superiore ai 5 mila euro e spetta a condizione che gli interventi di recupero del patrimonio edilizio siano iniziati a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto.

Leggi: Corriere della Sera, 28/10/2021


mercoledì 27 ottobre 2021
Federalismo fiscale. La Corte dei conti in audizione: “Ssn non è in grado di garantire su tutto il territorio nazionale un’assistenza uniforme, per quantità e qualità”. Al Sud 100 euro a testa in meno per le spese sanitarie

La magistratura contabile in audizione presso la Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale che a tutt’oggi è inattuato. Tra Nord e Sud molte differenze nella spesa pro capite: al Nord si spendono in media 100 euro in più a cittadino rispetto al Sud. E per la Corte gli indici di valutazione dei LEA, secondo la vecchia e la nuova disciplina, sono una testimonianza delle differenze tra i sistemi santari regionali. IL DOCUMENTO
“Nonostante il percorso di graduale avvicinamento ai livelli essenziali, il sistema sanitario non è in grado di garantire su tutto il territorio nazionale un’assistenza uniforme, per quantità e qualità. Gli indici di valutazione dei LEA, secondo la vecchia e la nuova disciplina, ne sono una testimonianza”. È quanto afferma la Corte dei conti in videoconferenza, presso la Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale, in relazione allo stato di attuazione e sulle prospettive del federalismo fiscale, anche con riferimento ai relativi contenuti del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
“Il fenomeno – spiega la Corte – può essere rilevato anche attraverso i dati della mobilità interregionale o anche quelli relativi alle Regioni in piano di rientro sanitario, quelle che presentano i problemi di adeguamento infrastrutturale e tecnologico più evidenti (senza considerare le diverse politiche regionali sui ticket)”.
Inoltre la Corte ha pubblicato una tabella in cui mette a confronto la spesa pro capite per la sanità che in media tra le Regioni a statuto ordinario è di 2.120 euro ma guardando meglio sono molte le differenze: al Nord la spesa media è di 2.139 euro contro i 2.046 del Sud.

Leggi: Quotidiano Sanità, 27/10/2021


DALLE REGIONI:

martedì 2 novembre 2021
Casa, Basilicata: 6 milioni per abbattere le barriere architettoniche

Ammonta a circa 6 milioni di euro la somma che la giunta regionale della Basilicata ha concesso ai Comuni per eliminare le barriere architettoniche negli edifici dove si trovano le persone invalide totali e con difficoltà di deambulazione
Ammonta a circa 6 milioni di euro la somma che la giunta regionale della Basilicata ha concesso ai Comuni per eliminare le barriere architettoniche negli edifici dove si trovano le persone invalide totali e con difficoltà di deambulazione. I cittadini riconosciuti riceveranno i contributi richiesti dal 2016 al primo marzo 2021.
“Mettiamo la parola fine a una partita ferma dal 2016 – commenta l’assessore regionale all’Ambiente, Gianni Rosa -. I circa sei milioni che abbiamo assegnato ai Comuni derivano da fondi dello Stato che siamo riusciti a sbloccare”. Per Rosa “la rimozione delle barriere architettoniche è un atto di civiltà.
Oggi, finalmente, possiamo dare risposte alle persone disabili che hanno difficoltà ad accedere alle loro case e che attendevano da troppo tempo”.
Un risultato che secondo l’assessore “nasce da un lavoro costante e dalle strette interlocuzioni che i nostri uffici hanno portato avanti con i ministeri competenti”.

Leggi: Redattore Sociale, 02/11/2021


martedì 2 novembre 2021
Marche, centinaia di “no” alla nuova struttura per 175 anziani e disabili

Continuano le proteste per la realizzazione di una grande struttura sanitaria a Rapagnano (Fm). Petizione di sei organizzazioni promotrici, a cui ora se ne aggiungono molte altre: raccolte centinaia di firme. Grusol: “L’impegno è come de-istituzionalizzare e non come re-istituzionalizzare”
Una raccolta firme per fermare la costruzione di una nuova, grande struttura sanitaria, destinata ad accogliere 175 persone anziane o con disabilità a Rapagnano, in provincia di Fermo: la petizione è stata lanciata nei giorni scorsi da Grusol, il gruppo solidarietà guidato da Fabio Ragaini. “Abbiamo promosso una raccolta firme per chiedere alla Regione di ritirare il provvedimento e di modificare la normativa che stabilisce i requisiti per le autorizzazioni alle strutture di questo tipo – spiega Ragaini – che sono la riproposizione di un modello che riteniamo inaccettabile e superato e che determina isolamento ed emarginazione in queste persone. Chiediamo servizi più ancorati alle comunità e un sostegno il più vicino possibile alla dimensione familiare, non strutture come queste che giudichiamo separanti e non inclusive”.

Leggi: Redattore Sociale, 02/11/2021


venerdì 29 ottobre 2021
Case della Comunità. Regione Toscana approva le linee di indirizzo

La sperimentazione si baserà sull’esperienza delle Case della salute e avverrà in ognuna delle tre Ausl della Toscana, all’interno della quali sono state identificate altrettante Case della salute dove testare il nuovo modello: de “Le piagge” (Ausl Toscana centro), di Querceta (Toscana nord ovest) e di Abbadia San Salvatore (Ausl sud est). Bezzini: “Testiamo sul campo le novità del Pnrr, facendo della prossimità il concetto chiave”. IL DOCUMENTO
Pronte a partire, in Toscana, le prime esperienze-pilota di Case della comunità. Una sperimentazione con la quale la Regione sceglie di testare un modello di medicina di prossimità, che prefigura un’organizzazione adeguata alle strutture che verranno realizzate grazie al Pnrr, anche per renderle fin da subito operative. La Giunta regionale, fa infatti sapere una nota, nella sua ultima seduta, ha approvato le linee di indirizzo per la sperimentazione di queste nuove realtà destinate, entro i prossimi cinque anni, a diventare un punto di riferimento sia per le questioni legate alla salute, sia per le problematiche sociali di ogni cittadino.

Leggi: Quotidiano Sanità, 29/10/2021


venerdì 29 ottobre 2021
Reggio Calabria, dalla giunta +300mila euro al fondo per le non autosufficienze

L’assessore al Welfare Demetrio Delfino: “Serviranno ad implementare servizi fondamentali, soprattutto nel campo delle disabilità”
La giunta comunale di Reggio Calabria ha ampliato, per oltre 290 mila euro, il Fondo per le non autosufficienze, considerato lo sblocco, da parte del governo, di economie relative all’annualità 2016. “Si tratta di somme molto importanti per Palazzo San Giorgio che”, secondo l’assessore al Welfare Demetrio Delfino “serviranno ad implementare servizi fondamentali, soprattutto nel campo delle disabilità”.
“Su temi così delicati – ha detto – l’attenzione dell’amministrazione è, da sempre, altissima. Ogni giorno il settore lavora per migliorare i servizi e, questo contributo, si inserisce perfettamente nel percorso d’inclusione e rigenerazione sociale intrapreso dall’esecutivo guidato dal sindaco Giuseppe Falcomatà”. “Servizi – ha spiegato Delfino – che vanno dall’assistenza domiciliare per anziani non autosufficienti a quella per i disabili, dal Centro diurno e dal laboratorio per adulti con disabilità agli spazi socio-educativi per minori disabili, dall’assistenza educativa scolastica al superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche fino al rilascio del contrassegno di circolazione e di sosta del veicolo a favore dei disabili”.

Leggi: Redattore Sociale, 29/10/2021


venerdì 29 ottobre 2021
Disabilità, il Piemonte rimborsa chi abbatte le barriere architettoniche

La giunta regionale ha stanziato 2 milioni di euro per i cittadini che hanno effettuato lavori all’interno delle proprie abitazioni. Iniziativa dell’assessora al Welfare con delega alla casa Chiara Caucino
La giunta della Regione Piemonte ha stanziato 2 milioni di euro che serviranno a rimborsare i cittadini che hanno effettuato lavori di abbattimento delle barriere architettoniche all’interno delle proprie abitazioni. La misura è stata presa su iniziativa dell’assessora al Welfare con delega alla casa Chiara Caucino, e andrà a coprire i circa 500 interventi segnalati. Ciascun cittadino avrà diritto a un rimborso di 8.000 euro che verrà erogato direttamente dai Comuni di residenza, ai quali l’interessato deve aver presentato apposita richiesta. “Sono molto soddisfatta di poter assegnare le risorse per le famiglie che hanno provveduto ad abbattere le barriere architettoniche nelle loro case private- ha commentato Caucino- si tratta, infatti, di interventi che, seppur anche di contenuta entità economica, possono cambiare radicalmente la qualità di vita delle persone”.

Leggi: Redattore Sociale, 29/10/2021


giovedì 28 ottobre 2021
Alloggi Erp, a Firenze al via la presentazione delle domande

Dalle 12 di domani, venerdì 29 ottobre, fino alle 12 del 28 dicembre 2021 sarà possibile presentare la domanda di partecipazione al nuovo bando per l’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica del Comune
Dalle 12 di domani, venerdì 29 ottobre, fino alle 12 del 28 dicembre 2021 sarà possibile presentare la domanda di partecipazione al nuovo bando per l’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica (ERP) del Comune di Firenze. “È un bando importante, che arriva in un momento molto delicato per quanto abbiamo vissuto con la pandemia” ha detto il sindaco Dario Nardella. “Firenze riparte dopo il Covid con un grande impegno per far fronte all’emergenza casa – ha continuato il sindaco -, che affrontiamo sia con le varie misure abitative del Piano casa ‘La Pira 2.0’, sia con il bando che presentiamo oggi, che si inserisce nel nostro ampio programma di riqualificazione e realizzazione di nuove case popolari”. “Grazie alla convenzione che abbiamo stipulato con i Caf – ha continuato il sindaco – cerchiamo di essere il più vicini possibile ai cittadini. Vogliamo metterli in condizione di non fare errori nella compilazione delle domande. Inoltre, i nostri uffici Casa sono a disposizione con una mail e due numeri dedicati per offrire assistenza a chi ha bisogno”. Per inserire la domanda è necessario essere in possesso di un sistema di identificazione digitale (SPID, CIE oppure CNS) e di un’attestazione Isee valida per il 2021. Fra i requisiti principali per accedere all’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica Erp, definiti dalla Legge Regionale n. 2 del 2019, si ricordano: la residenza anagrafica o la sede dell’attività lavorativa prevalente nel Comune di Firenze l’assenza di condanne penali, un valore Isee 2021 non superiore a 16.500 euro, assenza di diritti di proprietà su altri beni immobili in Italia e all’estero, assenza di titolarità di imbarcazioni o autoveicoli con potenza superiore a 80KW, non essere occupanti abusivi di alloggi di Erp e non essere stati oggetto di provvedimenti di decadenza o di occupazione senza titolo.

Leggi: Redattore Sociale, 28/10/2021


mercoledì 27 ottobre 2021
Carenza di medici, anziani senza assistenza

Melegnano – Due quartieri senza medico di base e i disagi ricadono soprattutto sugli anziani. È la situazione al Carmine e al Montorfano, frazioni che si trovano lungo via Emilia e i cui residenti, quasi 5mila persone, devono raggiungere altre zone della città per sottoporsi a visite e consulti.
Partiamo dal Carmine. La zona, come raccontano gli abitanti, è scoperta da sei mesi, da quando l’unica dottoressa presente si è spostata in un’altra zona di Melegnano. I pazienti, di riflesso, sono costretti a trasferte fuori quartiere. Per gli anziani, che si muovono a piedi anche per non costringere i familiari a fare da autisti, è un disagio, come confermano le sorelle Vittorina e Bianca Cazzulani: “E pensare che un tempo nel quartiere c’erano ben tre medici – dicono –. Gli spazi per ospitare gli ambulatori ci sarebbero”. “La scomodità è doversi muovere a piedi anche nelle giornate di maltempo – aggiunge Giancarla Rossi –. Passi per le ricette, ma per le visite bisogna per forza andare di persona”. Anche chi è giovane e non ha problemi a fare quattro passi è solidale con chi si dice penalizzato: “Speriamo che la situazione possa migliorare con l’arrivo di almeno un medico nella frazione”, è l’auspicio di Tatiana Francu.

Leggi: Il Giorno, 27/10/2021


martedì 26 ottobre 2021
Palermo. Programma Qualità dell’Abitare, Palermo esclusa dai 200 milioni di finanziamenti. SUNIA e FILLEA chiedono spiegazioni al Comune sull’assenza di progetti ammessi

Nessun progetto per Palermo.
In totale, in Sicilia, sono stati ammessi progetti per 200 milioni e 621 mila euro del programma innovativo nazionale per la Qualità dell’Abitare (PinQua) presentati dai comuni di Catania, Trapani, Messina e Gela.
Ma il capoluogo siciliano non è presente tra le città dell’isola che beneficeranno dei finanziamenti.
Il Sunia Palermo interviene per chiedere spiegazioni al Comune di Palermo sull’assenza della città dalla graduatoria. Nei giorni scorsi era intervenuta la Fillea Cgil, che oggi rincara la dose perché i chiarimenti chiesti non sono arrivati.
“Il Comune di Palermo si è reso, ancora una volta, responsabile della perdita di occasioni importanti per la nostra città, che avrebbero potuto dare risposte ad esigenze, anche drammatiche, diffuse. Combattere l’emergenza abitativa, il malessere sociale e la disoccupazione ormai cronica dovrebbero essere delle priorità inderogabili per una classe politica accorta – dichiara il segretario del Sunia Palermo Zaher Darwish – Degli oltre 200 milioni destinati ai progetti presentati in Sicilia con il programma per la qualità dell’abitare nessun progetto è stato finanziato per Palermo. Da Messina a Catania, da Gela a Trapani, invece finanziamenti per decine di milioni. Nulla invece per una città che conta circa 2.500 famiglie iscritte nella graduatoria per l’emergenza abitativa. Ciò è avvenuto nonostante i continui appelli del Sunia a prevedere interventi, anche strutturali, per affrontare il tema emergenziale e della qualità dell’abitare”.

Leggi: Sunia, 26/10/2021


IN AGENDA:

“(Ri)usciamo a parlare di stato sociale?”: 5 seminari su welfare e benessere

A Reggio Emilia, dal 30 settembre un ciclo di incontri organizzato dall’Osservatorio internazionale per la coesione e l’inclusione sociale affronterà il tema delle politiche sociali e la loro evoluzione nel nostro paese, tra precariato, hate speech e crisi climatica
Pandemia, precariato, hate speech, ma anche ambiente e benessere sociale. Sono alcuni dei temi in programma nel ciclo di incontri “(Ri)usciamo a parlare di stato sociale?”, organizzati a Reggio Emilia dall’Osservatorio internazionale per la coesione e l’inclusione sociale (Ocis) e promossi da Fondazione Easy Care in collaborazione con Scuola Normale Superiore, nell’ambito delle attività del Laboratorio aperto dei Chiostri di San Pietro (via Emilia San Pietro, 44 C). Cinque appuntamenti gratuiti e aperti al pubblico, dal 30 settembre al 10 dicembre, dedicati ad approfondire questioni centrali per comprendere lo sviluppo delle politiche sociali nel nostro paese.

Leggi: Redattore Sociale


I piani di salute territoriale, il futuro ed il presente a confronto

L’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna ha attivato, per l’autunno del 2021, due eventi ECM dal titolo “I piani di salute territoriale, il futuro ed il presente a confronto”, la cui direzione è affidata al prof. Rabih Chattat ( https://www.unibo.it/sitoweb/rabih.chattat ).
Il primo evento, dal titolo “Contesti di sviluppo: territorialità e demenza, un connubio possibile” si svolgerà nella giornata del 29 ottobre (14.00-17.00). L’evento offrirà l’occasione di analizzare modelli operativi integrati di salute. Con il focus sulle indicazioni che la prospettiva psico-sociale offre, saranno discusse alcune prospettive di territorialità diffusa e compartecipata in cui lo psicologo gioca un ruolo chiave in collaborazione con le altre figure professionali.
Il secondo evento, dal titolo “Ruolo della psicologia per vivere bene con le malattie croniche: opportunità e modelli per i futuri servizi territoriali” si svolgerà nella giornata del 12 novembre (14.30-18.00). Durante l’evento saranno discusse alcune esperienze dei servizi che lavorano per garantire la possibilità di vivere bene con, e nonostante, le malattie e le condizioni di non autosufficienza. Si parlerà di etica della cura e dei processi di intervento, si discuterà della declinazione della matrice di cura e di “presa in carico” psico-sociale in ambito territoriale ed ambulatoriale, di cure primarie, e della formazione dei nuovi operatori della salute.

Leggi: Unibo


Urbanpromo – Progetti per il Paese

Dal 16 al 19 novembre 2021 si tiene a Milano, presso il MEET – Digital Culture Center, Fondazione Cariplo, la XVIII edizione di “Urbanpromo Progetti per il Paese”. Nella cornice della rigenerazione urbana e del partenariato pubblico privato, sono presentati progetti e iniziative che spiccano nel panorama nazionale per il forte carattere innovativo dei loro approcci e dei loro contenuti. A presentarli sono i loro protagonisti: promotori pubblici e privati, progettisti, gestori.
• I Pinqua: i progetti del Programma nazionale per la qualità dell’abitare. Tra le proposte ammesse al finanziamento statale è presentata una selezione dei progetti più interessanti e convincenti nel perseguire la riqualificazione urbana, ridurre il disagio abitativo e favorire l’inclusione sociale.
• Progetti per far rinascere parti di città grazie al partenariato pubblico privato. Da sempre al centro della ricerca multidisciplinare e multiattoriale di Urbanpromo, il partenariato pubblico privato si concretizza in nuove iniziative in cui la qualità del progetto interagisce con l’allestimento di complessi approvvigionamenti finanziari e sofisticate costruzioni giuridiche.

Leggi: Urban Promo


 23 – 24 novembre 2021 – Long Term Care Six

Stati Generali dell’assistenza a lungo termine – Edizione 2021
Verso la riforma del territorio: strategie, percorsi e modelli della riorganizzazione della presa in carico del paziente cronico
La sesta edizione della due giorni che Italia Longeva, di concerto con il Ministero della Salute, dedica annualmente alla Long-Term Care si focalizzerà quest’anno sulla riorganizzazione dei modelli di presa in carico dell’anziano fragile e multimorbido e sui relativi orientamenti, declinazioni e buone pratiche a livello regionale, così come delineati dal PNRR, che saranno implementati attraverso la riforma del territorio.
Il focus sarà sul patient journey, entrando nel merito della presa in carico delle principali patologie croniche, spesso compresenti nell’anziano, per evidenziarne mediante analisi, confronto e dibattito peculiarità e bisogni e avanzare proposte. Da questa prospettiva e con questa “lente” verranno esaminate le evoluzioni dei tradizionali setting della cronicità – ADI, RSA, Cure palliative – l’integrazione della telemedicina, nonché l’evoluzione degli strumenti di governance: definizione di un sistema centrale di valutazione, progressione degli indicatori del NSG, raccolta dei dati nell’ottica di un utilizzo predittivo.
Target – Referenti istituzionali a livello centrale, Assessori e Direttori Generali di Dipartimenti sanità e politiche sociali regionali, ASL, AO, Distretti, IRCSS, Operatori medici e non dell’assistenza a lungo termine, Società scientifiche, Associazioni di pazienti, Associazioni di cittadini, Top Manager della business community di riferimento.
Il programma è in corso di elaborazione
Le iscrizioni apriranno a breve
Per richiedere informazioni sulle modalità di partecipazione in qualità di partner dell’iniziativa: info@italialongeva.it e cecilia.behmann@italialongeva.it

Leggi: Italia Longeva


 25 NOVEMBRE 2021 Bologna – Centro Congressi Savoia Hotel Regency

Il Forum N.A. si svolgerà in presenza nella location del Centro Congressi Savoia Hotel di Bologna.
Un evento formativo che negli anni è diventato il punto di riferimento nazionale per i professionisti e gli operatori dei servizi alla persona e per tutti coloro che a vario titolo si occupano delle persone non autosufficienti.
In occasione della XIII edizione del ForumN.A., la rivista WelfareOggi ha istituito la nuova edizione del Premio WelfarOggi con la finalità di contribuire alla valorizzazione e alla conoscenza di percorsi virtuosi presenti nei territori.
La partecipazione è gratuita e la data ultima per presentare i progetti è stata prorogata al 31 ottobre 2021.
Il regolamento con tutte le modalità di partecipazione sono pubblicati nel sito www.nonautosufficienza.it.


IN EVIDENZA:

Intervista a Monsignor Paglia: “Vecchio è bello e, soprattutto, utile” di Paolo Rodari

Il saggio del presidente della Pontificia Accademia per la Vita
Monsignor Vincenzo Paglia, nel suo libro “L’età da inventare” (Piemme) dice che la vecchiaia è un’età ancora da scrivere. Cosa c’è di nuovo da dire” «C’è da dire, anzitutto, che per la prima volta nella storia la vecchiaia è diventata di massa. Non che non ci fossero prima, ma non erano così numerosi come oggi. In Italia gli anziani siamo il 23,4% del totale della popolazione, ossia poco meno di 14 milioni di persone. Siamo il secondo paese al mondo, dopo il Giappone, per longevità. Si tratta di una nuova generazione, una sorta di nuovo “continente”. Ma è ancora poco conosciuto: c’è poco pensiero, poca riflessione su questi lunghi anni che chiudono l’esistenza sulla terra. È una specie di “terra incognita” senza un pensiero sociale, politico, economico, spirituale».
Per molti anziani la vita è insopportabile. E c’è chi chiede di poterla interrompere attraverso l’eutanasia. Una mistica dei nostri giorni, Angela Volpini, ha detto che si batterebbe perché nessuno faccia questa scelta estrema ma insieme che la scelta irrevocabile di farla finita va rispettata. Non le sembra una posizione ragionevole^ «La posizione ragionevole è quella di riconoscere a questi anni un senso. E dire: che senso ha vivere tanti anni in più, dopo la pensione? Come viverli? È questa la sfida da raccogliere per non cadere nel luogo comune della vecchiaia come un naufragio. Anche gli anziani hanno diritto a pensare ad un loro futuro che sia degno e non uno scarto. Se c’è l’amore non si vuole la morte. Semmai non si vuole soffrire. Ed è su questo che bisogna anche impegnarci. Gli anziani sono indispensabili per la crescita della società. Non uno scarto».

Leggi: La Repubblica


La città futura trova spazio in altezza tra orti, piazze sociali e megastore – di Maria Chiara Voci

I tetti occupano fino al 25% dell’area territoriale di un agglomerato urbano. Si moltiplicano studi e progetti per farli vivere come spazi sia residenziali sia aggregativi e culturali
Rigenerare una città sopra la città: si chiama “Roofscape Urbanism” (letteralmente, l’urbanistica dei tetti) ed è una disciplina che si sta affermando, con sempre maggior successo, a partire dalle grandi metropoli mondiali per ripensare il tessuto costruito.
Il recupero inizia dall’alto
Anziché partire dalle fondamenta, il recupero inizia dall’alto: in ambienti urbani sempre più densi, le coperture degli edifici esistenti rappresentano uno spazio inutilizzato da “popolare” innestando nuove funzioni e aprendo grandi opportunità di sviluppo dei centri abitati. I tetti occupano fino al 25% dell’area territoriale di una città: una risorsa che non può essere ignorata, specie a fronte di proiezioni che indicano come entro il 2050 il 70% della popolazione si concentrerà a vivere nelle aree urbane. Occorre attivare nuovi livelli di fruizione del patrimonio esistente, innestando funzioni fra le più disparate: da quella classica di nuove metrature residenziali o per servizi, per ampliare lo sguardo dai classici terrazzi a veri e propri giardini a uso collettivo, a piazze e luoghi sociali, centri culturali, infrastrutture sostenibili e persino coltivazioni agricole a chilometri zero. «L’intervento sui piani di copertura rappresenta oggi, a livello internazionale, uno scenario attraverso il quale sperimentare l’applicazione di strategie a scala urbana finalizzate al perseguimento di obiettivi di sostenibilità energetico-ambientale oltre ad essere un ambito per l’applicazione di nuovi modelli di sviluppo per la valorizzazione economica del patrimonio edilizio esistente – spiega Guido Callegari, professore associato di Tecnologia dell’architettura al Politecnico di Torino –. Nella sola Europa abbiamo 24 miliardi di mq da recuperare, il 75% dei quali è residenziale. La traiettoria da assumere in ambito europeo è funzionale all’applicazione della strategia “Renovation Wave” per promuovere l’efficientamento energetico».

Leggi: Il Sole 24 Ore


Nuovi spazi per un modo nuovo di lavorare – di Marco Bentivogli e Daniele Di Fausto

Nel 1906 San Francisco fu colpita da un fortissimo terremoto che rese inagibili tutte le infrastrutture. La collaborazione pubblico-privato diede vita a una società privata per la rigenerazione urbana.
Grazie a quella esperienza la società – Cbre – divenne dopo cento anni il numero uno al mondo nel settore della consulenza immobiliare. Nel 2020, il Covid è stato un terremoto molto più grave che non ha toccato le mura dei palazzi, ma ha raso al suolo le relazioni. Gli spazi sono rimasti integri, ma sono stati svuotati dal loro senso.
Uffici, scuole, ristoranti, teatri, palestre da un giorno all’altro sono diventati disabitati, vuoti, senza vita.Una grande quantità di spazi, di diverso uso e tipologia, è diventata per la prima volta, in tutto il mondo, sovrabbondante. Riteniamo, come nel 1906, che ci sia una nuova opportunità, quella di riportare la vita nelle città. Ma con un paradigma e una modalità diversa rispetto a quella del secolo
scorso. Nel pieno corso della transizione digitale e sostenibile sarebbe un ossimoro portare avanti piani esclusivi di ricostruzione, di efficientamento tecnologico degli impianti e delle dotazioni, di rigenerazione urbana per come li abbiamo visti e conosciuti fino a ora. Insomma, la grande trasformazione digitale “scongela” il tempo e lo spazio del lavoro e la nuova normalità è nientemeno che la riproposizione delle idee degli anni 90 ?
Non esiste sviluppo territoriale senza la creazione di veri ecosistemi territoriali digitali, in cui la Pubblica amministrazione a si trasformi in piattaforma abilitante di servizio, promozione e dialogo. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) avrà respiro se riforme e risorse ne terranno conto

Leggi: Efm


Riscoprire la tenerezza nel contatto corporeo nella relazione di cura con l’anziano – di di Elisabetta Orlandini (Coordinatrice presidio riabilitativo presso l’Azienda Socio Sanitaria Territoriale Spedali Civili di Brescia)

Possiamo cambiare la qualità della vita nei luoghi della cura cambiando la postura con cui li abitiamo, scoprendo e riscoprendoci nella tenerezza reciproca che si esprime, anche e soprattutto, nel modo in cui entriamo in contatto corporeo con l’altro. L’emergere di una crescente fatica e sofferenza da parte di chi è impegnato professionalmente nella relazione di cura ci chiama a nuove ricerche di senso, ad un modo differente di guardare la fragilità, sia del paziente che di chi lo cura.
Riscoprire la tenerezza nel contatto corporeo nella relazione di cura con l’anziano
In questo momento storico parlare di contatto corporeo nelle relazione di cura con l’anziano risulta essere particolarmente complicato. Come rappresentato nell’opera video di Bill Viola “The raft“, dopo l’esperienza drammatica dell’emergenza sanitaria COVID-19 stiamo tutti iniziando ad alzare lo sguardo ma, in questa fase, la vicinanza e il contatto corporeo ancora preoccupano.
Rileggere oggi questo contributo, elaborato prima dell’irrompere della pandemia, mostra con evidenza quanto i gesti di vicinanza siano fondamentali nella relazione con l’altro e consente di riguardare con maggior consapevolezza ciò che abbiamo vissuto durante l’emergenza sanitaria, soprattutto nei contesti di cura per gli anziani fragili.
In questo difficile periodo la relazione affettiva e corporea tra operatori ed anziani non solo si è mantenuta, essa si è intensificata pur con i DPI e i limiti imposti dalla pandemia. Il contatto tra operatore ed anziano si è trasformato in abbraccio e carezza. La carezza, espressione della cognizione del dolore e soprattutto della comprensione affettuosa del dolore dell’altro, è divenuta ponte tra abissi di solitudine andando a colmare la lontananza dagli affetti più cari. Abbracci e carezze hanno potuto e dovuto trovare spazio per rassicurare, consolare, accompagnare, portando la tenerezza nel mondo della cura e cercando di riconciliare la vita con la morte.

Leggi: I Luoghi della Cura


Rapporto Caritas 2021 su povertà ed esclusione sociale in Italia

Il 16 ottobre Caritas ha pubblicato il suo Rapporto 2021 su povertà ed esclusione sociale in Italia dal titolo “Oltre l’ostacolo”. Il documento oltre a prendere in esame le statistiche ufficiali sulla povertà e i dati di fonte Caritas, si concentra sul tema dell’usura e del sovra-indebitamento, sulla crisi del settore turistico, sullo scenario economico-finanziario e sulle politiche di contrasto alla povertà (Reddito di Cittadinanza in primis). L’obiettivo del Rapporto è quello di cogliere e di evidenziare, a partire dalle esperienze territoriali, elementi di prospettiva ed esempi di risposta e resilienza delle comunità locali che, più che mai in questo ultimo anno e mezzo di pandemia, si sono fatte carico di situazioni di marginalità e vulnerabilità, incrociandosi con risposte istituzionali nazionali ed europee dando luogo ad una serie di triangolazioni positive. Riprendiamo di seguito un corposo estratto dell’Executive summary, scaricabile per esteso insieme al Rapporto completo.
Le dimensioni dell’ostacolo: i dati Caritas sulla povertà in Italia
Nel 2020 la rete Caritas, potendo contare su 6.780 servizi a livello diocesano e parrocchiale, e su oltre 93 mila volontari, ha complessivamente supportato 1,9 milioni di persone. Di queste il 44% ha fatto riferimento alla Caritas per la prima volta. Disaggregando i dati per Regione emergono alcune importanti differenze territoriali: tra le Regioni con più alta incidenza di “nuovi poveri” si distinguono la Valle d’Aosta (61,1%,) la Campania (57,0%), il Lazio (52,9%), la Sardegna (51,5%) e il Trentino-Alto Adige (50,8%). Allo stesso modo, emergono importanti differenze legate all’età: per i giovani adulti di età compresa tra i 18 e i 34 anni le nuove povertà pesano per il 57,7%.

Leggi: Welforum


 

 

 

 

NEWS:

lunedì 25 ottobre 2021
Crescono i datori di lavoro domestico, nel 2020 sono 992 mila

Rapporto Domina: quasi il 95% è di nazionalità italiana, le donne rappresentano il 57,1% ma nell’ultimo anno crescono gli uomini. Oltre un terzo si concentra in Lombardia e nel Lazio. Oltre 98 mila sono grandi invalidi e 3.500 sacerdoti. “Su oltre 2,3 milioni di famiglie datori di lavoro, oltre 1 milione sono senza un contratto regolare”
A fine 2020 i datori di lavoro domestico regolari sono 992 mila, in aumento rispetto all’anno precedente (+8,5%). Aggiungendo la componente irregolare, si superano i 2,3 milioni di famiglie coinvolte. Lo rivela il nuovo rapporto annuale Domina sul lavoro domestico. Il 94,9% dei datori di lavoro domestico è di nazionalità italiana, mentre gli stranieri comunitari rappresentano il 2,4%, mentre gli extra Ue il 2,6%. Le donne rappresentano il 57,1% dei datori di lavoro, anche se nell’ultimo anno gli uomini hanno registrato un aumento lievemente maggiore (+9,4%, contro +7,8% delle donne).

Leggi: Redattore Sociale, 25/10/2021


lunedì 25 ottobre 2021
Il diritto alla mobilità non può dipendere dalla buona volontà di un Sindaco

Lo dichiarano Cittadinanzattiva e la UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), a proposito dell’ancora mancato provvedimento che garantisca in tutti i Comuni d’Italia il parcheggio gratuito tra le strisce blu per le persone con disabilità, quando gli spazi riservati siano già occupati o non presenti. Per questo le medesime organizzazioni chiedono l’approvazione di due emendamenti in tal senso, presentati da altrettante Deputate, in sede di conversione in Legge del “Decreto Infrastrutture”
Foto in primo piano di parcheggi con strisce blu. Sullo sfondo alcune autoCome aveva sottolineato in un proprio approfondimento del settembre scorso il Centro Studi Giuridici HandyLex, ciò di cui avevamo riferito anche sulle nostre pagine, secondo il cosiddetto “Decreto Infrastrutture” (Decreto Legge 121/21), «dovrà essere sempre il Sindaco di ogni Comune a decidere se e come riservare limitati spazi alla sosta, presumibilmente tra le “strisce blu”, continuando dunque ad esercitare il proprio potere discrezionale e rischiando in tal modo di mantenere situazioni disuguali tra Comuni e Comuni».

Leggi: Superando, 25/10/2021


lunedì 25 ottobre 2021
Vaccini Covid. Si va verso la terza dose per tutti. Brusaferro (Iss): “È uno scenario verosimile”

Il presidente dell’Istituto superiore di sanità e portavoce del Comitato tecnico scientifico del ministero: “Noi continueremo a fare come abbiamo sempre fatto monitorando sempre la persistenza della risposta immunitaria, e man mano che ci saranno le evidenze del caso, saranno declinate dal punto di vista organizzativo. Importante continuare comunque a mantenere l’adesione della popolazione verso le misure di sicurezza, in primis l’utilizzo delle mascherine nei luoghi chiusi per evitare scenari di peggioramento”.
“Oggi è raccomandata per alcune categorie, in particolare quelle più fragili, ma la terza dose di vaccino anti-Covid per tutta la popolazione è uno scenario verosimile”. Lo ha detto oggi il presidente dell’Istituto superiore di sanità e portavoce del Comitato tecnico scientifico del ministero, Silvio Brusaferro, a margine di un convegno a Venezia.
“Noi continueremo a fare come abbiamo sempre fatto – ha aggiunto – monitorando sempre la persistenza della risposta immunitaria, e man mano che ci saranno le evidenze del caso, saranno declinate dal punto di vista organizzativo” ha evidenziato.
Il numero uno dell’Iss ha poi commentato anche il recente aumento dei contagi: “Sono impegnato a fare in modo che la copertura vaccinale da una parte e il monitoraggio dall’altra ci guidino nella comprensione di come evolve la pandemia. Credo che sia fondamentale l’adesione della popolazione verso le misure di sicurezza, in primis l’utilizzo delle mascherine nei luoghi chiusi per evitare scenari di peggioramento”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 25/10/2021


sabato 23 ottobre 2021
Richiamo alla responsabilità. Il Pass per colf e badanti fa fare un bagno di realtà

L’entrata in vigore delle norme che richiedono il Green pass, da vaccino o in alternativa da tampone valido, anche per colf e assistenti familiari, dette e detti badanti, comporta un’assunzione di responsabilità da parte di quegli atipici datori di lavoro che sono le famiglie, insieme alle persone che prestano servizio presso di loro. Finché l’obbligo riguardava datori di lavoro convenzionali, ossia le imprese private, il sistema pubblico, le organizzazioni del Terzo settore, i cittadini e le loro famiglie potevano rimanere in un comodo ruolo di spettatori. Ora, invece, tocca a loro far rispettare le norme.
Gli obblighi di legge confermano e rafforzano l’interesse ad auto-tutelare la propria salute e in special modo quella dei componenti più fragili dei nuclei familiari. Entra anche per questa via nelle case e nella vita quotidiana quanto papa Francesco ha tante volte ribadito: siamo tutti sulla stessa barca, non possiamo salvarci da soli. Ed è illusorio credere di poter vivere sani in un mondo malato.

Leggi: Avvenire, 23/10/2021


venerdì 22 ottobre 2021
Mancano le coperture: finanziati solo 159 progetti rispetto ai 271 approvati

Come avevamo segnalato nell’articolo del 1° agosto scorso, i rischi per la mancata copertura finanziaria delle complessive 271 proposte progettuali ammesse del Programma innovativo nazionale per la Qualità dell’Abitare, sono stati confermati.
Oltre allo stanziamento ministeriale di 2,8 miliardi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e circa 20 milioni derivanti da residui 2019 e 2020, il ministro Giovannini auspica che “le Regioni e le altre amministrazioni locali riescano a trovare fondi aggiuntivi per realizzare quegli interventi che, pur avendo superato positivamente la valutazione di merito, non hanno un’adeguata copertura finanziaria”.
L’ultimazione dei lavori e la fruibilità delle opere è fissata, coerentemente con i tempi di realizzazione delle opere del PNRR, al 31 marzo 2026. L’inserimento del PINQuA nel PNRR ha determinato un accorciamento dei tempi di realizzazione degli interventi rispetto alla scadenza originaria, prevista per il 2033.

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 22/10/2021


venerdì 22 ottobre 2021
Pianificare le città rispettando la salute

Con l’ Accordo Stato-Regioni del 22 settembre 2021 è stato approvato il “Documento di indirizzo per la pianificazione urbana in un’ottica di Salute Pubblica – Urban Health”.
Nella premessa viene evidenziato come, negli ultimi anni, si sia diffusa una crescente attenzione alla relazione tra salute pubblica e pianificazione urbana in grado di giocare un ruolo decisivo anche nella promozione di stili di vita e ambienti favorevoli alla salute.
In particolare, l’Obiettivo 11 punta a “rendere le città e le comunità sicure, inclusive, resilienti e sostenibili”, nella consapevolezza che l’ambiente che ci circonda può influire drasticamente sulle nostre abitudini e stili di vita. Per questo motivo, il miglioramento dei nostri spazi vitali è un obiettivo imprescindibile entro il 2030.

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 22/10/2021


giovedì 21 ottobre 2021
Dopo il Dpb. La risposta Mef all’interrogazione Pd in commissione Finanze della Camera sul caso dello sconto in fattura senza Saldo. In Parlamento è già battaglia sulla mancata proroga.

Franceschini: le facciate sono di fatto beni pubblici, siamo contro l’abolizione
La mancata proroga del bonus facciate oltre il 31 dicembre 2021, decisa dal governo martedì sera con l’approvazione del Documento programmatico di bilancio, non impedisce la possibilità di concludere i lavori già in corso – almeno nel caso dello sconto in fattura – oltre la data di fine anno, a condizione che il saldo della fattura relativa al 10% residuo da dare all’impresa sia pagato effettivamente entro il termine del 31 dicembre. Un primo chiarimento in tal senso arriva dalla risposta a una interrogazione Pd (Fragomeli, Nardi) data dal sottosegretario al Mef Freni durante il
question time in commissione Finanze della Camera. Un’interpretazione non è una norma – auspicabile nella legge di bilancio per maggiore chiarezza – ma la posizione espressa ieri dal Mef trova rispondenza nella interpretazione dell’Agenzia delle Entrate.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 21/10/2021


mercoledì 20 ottobre 2021
Prigionieri delle RSA – Lockdown infinito

Chiusi nelle residenze assistenziali, gli anziani oggi non muoiono di Covid. Piuttosto di solitudine e lontananza forzata dai propri cari. Un purgatorio intollerabile, nonostante varie ordinanze ministeriali permettano le visite quotidiane. Ma poche strutture le rispettano.
C’è chi non ha visto la madre per un anno, chi non ha potuto sentire il padre neppure per telefono. C’è chi ha visto la compagna spegnersi giorno dopo giorno, senza poter far niente. In tempo di pandemia le Rsa, le Residenze sanitarie assistenziali – che in Italia sono 4.629, spesso gestite da gruppi privati – hanno mostrato la loro intrinseca fragilità, chiudendosi al mondo e portando i pazienti spesso a spegnersi per sempre. «Oggi l’unica nota positiva da quando è cominciata la pandemia è che non ci sono più morti per Covid grazie alla campagna vaccinale, per il resto non ci sono buone notizie: non è cambiato nulla dal tempo del primo lockdown» esordisce Alessandro Azzoni, presidente del comitato di familiari Felicita (nato per iniziativa dei familiari del Pio Albergo Trivulzio di Milano), che ha deciso di battersi in prima persona anche per sua madre. La donna, dopo essersi ammalata di Covid nel marzo 2020, è rimasta isolata per mesi. «Da quel momento non è più la stessa. Sopravvive in uno stato catatonico, mangia con il sondino e io non posso starle vicino. Avrebbe bisogno di contatto e di affetto.

Leggi: Panorama, 20/10/2021


mercoledì 20 ottobre 2021
La pandemia ha aumentato le difficoltà dei familiari impegnati nella cura, uno studio di Eurocarers

Lo studio condotto da Eurocarers e svolto in collaborazione con il Centro Ricerche Economico-Sociali per l’Invecchiamento dell’IRCCS INRCA (Istituto Nazionale di Ricovero e Cura per Anziani) di Ancona rileva che nell’ultimo anno le difficoltà dei caregiver informali e familiari sono aumentate. Il lavoro, finanziato dalla Commissione Europea, ha preso in esame circa 2500 caregiver informali provenienti da 16 diversi Paesi. Attraverso le risposte è stato possibile determinare l’impatto della pandemia su vari aspetti della loro vita quotidiana.
L’ISTAT (dati 2018) indica che più di 7 milioni sono le persone che in Italia si occupano dei propri familiari non più autonomi. In maggioranza sono persone che superano i 50 anni e uno su cinque è over 60. Le donne rappresentano l’80% dei caregiver. Attualmente la legislazione italiana non riconosce la figura dei caregiver familiari o informali per cui il loro ruolo sociale, pur svolgendo un lavoro di cura molto oneroso, è irrilevante. Nella Legge di Bilancio 2021, attraverso un nuovo Fondo che stanzia 30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021-2023, si è iniziato a rivalutare la loro importanza all’interno della società.

Leggi: Auser, 20/10/2021


mercoledì 20 ottobre 2021
A fine anno stop al bonus facciate. Il 110% al 2023 (villette escluse)

Prorogati per tutto il prossimo anno i crediti d’imposta ordinari su ristrutturazioni al 50% e risparmio energetico al 65%
Arrivano i chiarimenti attesi per i bonus edilizi che dovranno poi trovare un riscontro concreto nella legge di bilancio, all’esame del governo la prossima settimana. A fare le spese della selettività rivendicata dal Mef su questi sconti fiscali sarà anzitutto il credito di imposta al 90% per il
rifacimento delle facciate, che in questo momento tirava più di tutti gli altri, soprattutto nelle grandi città. Il governo è intenzionato a non prorogarlo oltre la sua scadenza del 31 dicembre 2021. L’ipotesi di una continuazione anche nel 2022 era stata presa in considerazione nei giorni scorsi, chiesta a gran voce dalle categorie economiche, ma ieri non rientrava più nel ventaglio delle misure che il governo aveva intenzione di inserire nel Documento programmatico di bilancio (Dpb) prima e nella legge di bilancio poi. Questo nonostante ancora alla riunione della cabina di regia di ieri Pd e Lega si siano fatti portatori di una richiesta di proroga con décalage, cioè con una percentuale di sconto via via più bassa.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 20/10/2021


mercoledì 20 ottobre 2021
Blocco degli sfratti, per la Corte Costituzionale la proroga fino al 31 dicembre è legittima: “Non penalizza eccessivamente i proprietari”

I Tribunali di Trieste e Savona ritenevano che le norme sulle sospensioni, in scadenza a fine anno, non fossero costituzionali, perché più vantaggiose per il conduttore che per il locatario dell’affitto. Secondo la corte però, con l’attenuarsi della pandemia, le applicazioni della misura si sono ridotte progressivamente
La parziale proroga del blocco degli sfratti durante l’emergenza pandemica, contenuta nel “decreto Sostegni” del governo Draghi, è legittima. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale in un udienza pubblica questa mattina: le censure sulle sospensioni dei Tribunali di Trieste e Savona non sono fondate. Le contestazioni riguardavano la costituzionalità delle norme che regolano le proroghe (articolo 13, comma 13, del dl n. 183/2020 e articolo 40-quater del dl n. 41/2021, entrambi convertiti in legge) fino alla fine del 2021 per le morosità maturate durante la pandemia. L’accusa era quella di aver favorito, tramite la sospensione, i conduttori rispetto ai locatori dell’affitto.

Leggi: Il Fatto Quotidiano, 20/10/2021


mercoledì 20 ottobre 2021
Sfratti: bene la sentenza della Corte Costituzionale che ha legittimato la sospensione degli sfratti per morosità incolpevole in piena pandemia

Dichiarazione dei segretari generali: Stefano Chiappelli, SUNIA; Antonio Falotico, SICET; Augusto Pascucci, UNIAT
La Corte costituzionale ha bocciato oggi le questioni sollevate dai Tribunali di Trieste e di Savona sulla legittimità costituzionale delle norme (articolo 13, comma 13, del dl n. 183/2020 e articolo 40-quater del dl n. 41/2021, che hanno fissato termini di proroga per i provvedimenti di rilascio per morosità di immobili, per l`emergenza COVID-19.
In attesa del deposito delle motivazioni l’importante sentenza fa giustizia anche delle scomposte e ripetute pressioni di chi da tempo agitava lo spauracchio della incostituzionalità.
I sindacati inquilini, che da tempo hanno rivendicato equilibrio su un tema così delicato e drammatico, esprimono soddisfazione e apprezzamento ma fanno rilevare che gli sfratti già ripresi in larga parte a luglio ed a settembre saranno tutti in esecuzione dal prossimo dicembre.
Occorre rilanciare con forza e decisione la graduazione degli sfratti e la rinegoziazione dei contratti e in tal senso facciamo appello alle Prefetture ed ai Comuni, alcuni dei quali sono usciti dall’impasse dovuto alla campagna elettorale, per l’immediata convocazione di tavoli per affrontare il problema.

Leggi: Sunia, 20/10/2021


DALLE REGIONI

martedì 26 ottobre 2021
Qualità dell’abitare: alla Sicilia 201 milioni per 8 progetti di rigenerazione urbana

Sono 8 i progetti finanziati per la Sicilia per un importo complessivo di poco più di 201 milioni di euro nell’ambito del bando “Pinqua” programma innovativo per la qualità dell’abitare. Tra i progetti, presentati da Comuni, Regioni e Aree Metropolitane, che hanno superato l’esame dell’alta Commissione 7 sono ordinari e uno pilota.
I primi sono finanziati con importi fino a 15 milioni di euro il secondo con una somma fino a 100 milioni di euro. Per Cgil e Sunia siciliani si tratta di “un’opportunità da non perdere nonostante su alcune delle proposte finanziate le perplessità siano tante, se si considerano le finalità del bando e l’esigenza complessiva di incidere sulla qualità urbana e sociale dei quartieri degradati. Ora – sottolineano i segretari generali Alfio Mannino e Giusy Milazzo- chiediamo che si apra immediatamente un’interlocuzione tra i Comuni interessati , il partneriato sociale e le comunità coinvolte. La partecipazione è infatti l’unico metodo che può garantire l’efficacia di progetti che si propongono una rigenerazione urbana sociale ed edilizia delle zone più fragili e complesse della città”. In Sicilia erano stati ammessi al finanziamento altri 15 proposte progettuali che non sono stati finanziati per mancanza di risorse. “Si tratta ora di capire – dicono Mannino e Milazzo- con quali altri fondi lo Stato o gli stessi Comuni intendono finanziare i progetti che hanno già superato una selezione”.

Leggi: Giornale di Sicilia, 26/10/2021


martedì 26 ottobre 2021
Programma “Qualità dell’abitare”: Palermo esclusa dai 200 milioni di finanziamenti

Sunia e Fillea chiedono spiegazioni al Comune sull’assenza di progetti ammessi. Tra i progetti c’era la riqualificazione di due quartieri popolari, Borgo Nuovo e Sperone
Nessun progetto per Palermo. In totale, in Sicilia, sono stati ammessi progetti per 200 milioni e 621 mila euro del programma innovativo nazionale per la Qualità dell’Abitare (PinQua) presentati dai comuni di Catania, Trapani, Messina e Gela. Ma il capoluogo siciliano non è presente tra le città dell’isola che beneficeranno dei finanziamenti.
Il Sunia Palermo interviene per chiedere spiegazioni al Comune di Palermo sull’assenza della città dalla graduatoria. Nei giorni scorsi era intervenuta la Fillea Cgil, che oggi rincara la dose perché i chiarimenti chiesti non sono arrivati.

Leggi: Palermo Today, 26/10/2021


martedì 26 ottobre 2021
Bando Erp, uscita prevista 29 ottobre, ma le criticità sono già tante

Sembra che ormai la data sia certa. Il 29 ottobre, quindi a giorni, dovrebbe uscire, a quasi 4 anni di distanza dall’ultimo, il nuovo bando Erp del Comune di Firenze. Le date per fare domanda, secondo quanto emerge dagli uffici, comprenderebbero il periodo di tempo che va dal 29 ottobre al 28 dicembre. La domanda può essere fatta solo mediante la procedura online definita dal Comune, accessibile dal sito istituzionale dell’ente comunale. Per presentare la domanda, è necessario possedere uno dei seguenti sistemi di accesso ai servizi online: Spid, Cie/Cns, avere un’attestazione Isee valida per il 2021, accedere con le proprie credenziali al servizio online del Comune e inserire la domanda. Per quanto riguarda i requisiti per l’accesso, al possesso della cittadinanza italiana o di un regolare permesso di soggiorno per quanto riguarda i cittadini di Paesi terzi, si aggiunge la residenza anagrafica o la certificazione della sede di attività lavorativa nel comune di Firenze, oltre all’assenza di condanne penali. Ancora, il tetto per partecipare è di 16.500 euro di valore Isee, non essere proprietari di beni immobili in Italia e all’estero, non essere titolari di imbarcazioni o auoveicoli con potenza superiore a 80KW, non essere occupanti abusivi di alloggi ERP, nè essere stati oggetto di decadenza o di occupazione senza titolo. I requisiti per la partecipazione al bando devono essere posseduti da tutti i componenti del nucleo famigliare.

Leggi: Stamp Toscana, 26/10/2021


lunedì 25 ottobre 2021
Attrezzature più moderne, colori più vivaci, ma sono sempre i vecchi istituti!

«Strutture come queste richiamano esplicitamente il modello dei vecchi istituti, magari con qualche ammodernamento delle attrezzature e pareti dai colori più vivaci, luoghi che separano le persone dai normali contesti di vita»: lo dicono dal Gruppo Solidarietà, che insieme ad altre organizzazioni delle Marche sta conducendo una battaglia per il ritiro di un Decreto della propria Regione, che ha autorizzato la realizzazione di una struttura di 175 posti, residenziali e semiresidenziali, destinati a persone con disabilità, anziani non autosufficienti e con demenza, persone con disturbi psichici
Alla fine di settembre, come avevamo segnalato anche sulle nostre pagine, alcune organizzazioni delle Marche (ANGSA Marche-Associazione Nazionale Genitori Persone con Autismo, ACLI Marche-Associazione Cristiana Lavoratori Italiani, Fondazione Paladini di Ancona, Cooperativa Papa Giovanni XXIII di Ancona, Gruppo Solidarietà di Moie di Maiolati Spontini e UILDM Ancona-Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) avevano denunciato i contenuti di un recente Decreto della propria Regione (Decreto 48/21), che aveva autorizzato la realizzazione di una struttura con una capienza di 175 posti lesto, residenziali e semiresidenziali, destinati a persone con disabilità, anziani non autosufficienti e con demenza, persone con disturbi psichici, nel Comune di Rapagnano (Fermo).

Leggi: Superando, 28/10/2021


lunedì 25 ottobre 2021
Milano, Lamberto Bertolé: «Accesso alla casa, disagio economico e giovani», le tre priorità sociali

Parla il neoassessore al Welfare della giunta Sala, Lamberto Bertolé: «Bisogna intercettare subito i bisogni per evitare che si cronicizzino» – di Maurizio Giannattasio
Lamberto Bertolé, neoassessore al Welfare, quali sono le emergenze su cui bisogna intervenire subito?
«Ne indico tre, tutte conseguenti alla pandemia. Le nuove povertà, le persone cadute in difficoltà economica perché hanno perso il lavoro o i lavoratoripoveri che non vengono retribuiti abbastanza. La seconda emergenza riguarda la casa. A Milano c’è un problema di accesso all’abitazione molto importante. La terza, è il disagio degli adolescenti post Covid, in forte aumento e che richiede tutta la nostra attenzione».
Il Comune come intende affrontare queste emergenze?
«Mai come ora bisogna fare sistema nel modo più efficace possibile e superare il rischio di singole isole che rispondano a singoli problemi per andare a raggiungere quante più persone possibili. Dobbiamo evitare vuoti da una parte e ridondanze dall’altra. Di fronte a temi così gravi e importanti dobbiamo fare in modo che tutte le risorse vengano indirizzate verso i bisogni prioritari della realtà post pandemica. Il nostro obiettivo più ambizioso deve essere quello di accompagnare nel più breve tempo possibile le persone in difficoltà fuori dall’emergenza. Dobbiamo contrastare il rischio della cronicità».

Leggi: Corriere della Sera, 25/10/2021


venerdì 22 ottobre 2021
A Firenze aprono sportelli per la non autosufficienza

Otto sportelli per informare e sostenere anziani non autosufficienti e le loro famiglie. L’iniziativa parte dello Spi Cgil di Firenze che dalla settimana prossima, in alcune delle proprie sedi del territorio metropolitano (vedi sotto), mette a disposizione i propri volontari per offrire servizi di consulenza, assistenza, orientamento e compilazione modulistica.
Secondo le stime, gli anziani non autosufficienti over 65 in tutta la Ausl Toscana Centro, e cioè nell’area Area Fiorentina Mugello, Empolese Valdarno Inferiore, è complessivamente di circa 28mila persone di cui più di 9mila su Firenze.
A tale proposito lo Spi Cgil di Firenze aveva condotto nei mesi scorsi l’indagine “Famiglie e non autosufficienza”, mettendo in evidenza dati difficilmente contestabili: la drammatica mancanza di servizi continua a scaricarsi sulle famiglie. E c’è ancora poca informazione sui servizi e sui diritti di cui dovrebbero godere le persone affette da disabilità e i loro congiunti.

Leggi: Liberetà, 22/10/2021


IN AGENDA:

“(Ri)usciamo a parlare di stato sociale?”: 5 seminari su welfare e benessere

A Reggio Emilia, dal 30 settembre un ciclo di incontri organizzato dall’Osservatorio internazionale per la coesione e l’inclusione sociale affronterà il tema delle politiche sociali e la loro evoluzione nel nostro paese, tra precariato, hate speech e crisi climatica
Pandemia, precariato, hate speech, ma anche ambiente e benessere sociale. Sono alcuni dei temi in programma nel ciclo di incontri “(Ri)usciamo a parlare di stato sociale?”, organizzati a Reggio Emilia dall’Osservatorio internazionale per la coesione e l’inclusione sociale (Ocis) e promossi da Fondazione Easy Care in collaborazione con Scuola Normale Superiore, nell’ambito delle attività del Laboratorio aperto dei Chiostri di San Pietro (via Emilia San Pietro, 44 C). Cinque appuntamenti gratuiti e aperti al pubblico, dal 30 settembre al 10 dicembre, dedicati ad approfondire questioni centrali per comprendere lo sviluppo delle politiche sociali nel nostro paese.

Leggi: Redattore Sociale


I piani di salute territoriale, il futuro ed il presente a confronto

L’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna ha attivato, per l’autunno del 2021, due eventi ECM dal titolo “I piani di salute territoriale, il futuro ed il presente a confronto”, la cui direzione è affidata al prof. Rabih Chattat ( https://www.unibo.it/sitoweb/rabih.chattat ).
Il primo evento, dal titolo “Contesti di sviluppo: territorialità e demenza, un connubio possibile” si svolgerà nella giornata del 29 ottobre (14.00-17.00). L’evento offrirà l’occasione di analizzare modelli operativi integrati di salute. Con il focus sulle indicazioni che la prospettiva psico-sociale offre, saranno discusse alcune prospettive di territorialità diffusa e compartecipata in cui lo psicologo gioca un ruolo chiave in collaborazione con le altre figure professionali.
Il secondo evento, dal titolo “Ruolo della psicologia per vivere bene con le malattie croniche: opportunità e modelli per i futuri servizi territoriali” si svolgerà nella giornata del 12 novembre (14.30-18.00). Durante l’evento saranno discusse alcune esperienze dei servizi che lavorano per garantire la possibilità di vivere bene con, e nonostante, le malattie e le condizioni di non autosufficienza. Si parlerà di etica della cura e dei processi di intervento, si discuterà della declinazione della matrice di cura e di “presa in carico” psico-sociale in ambito territoriale ed ambulatoriale, di cure primarie, e della formazione dei nuovi operatori della salute.
Di seguito il LINK ove sarà possibile iscriversi agli eventi ECM cliccando sul form di iscrizione, e scaricare la brochure di entrambi gli eventi (disponibile anche in allegato).

Leggi: Unibo


Urbanpromo – Progetti per il Paese

Dal 16 al 19 novembre 2021 si tiene a Milano, presso il MEET – Digital Culture Center, Fondazione Cariplo, la XVIII edizione di “Urbanpromo Progetti per il Paese”. Nella cornice della rigenerazione urbana e del partenariato pubblico privato, sono presentati progetti e iniziative che spiccano nel panorama nazionale per il forte carattere innovativo dei loro approcci e dei loro contenuti. A presentarli sono i loro protagonisti: promotori pubblici e privati, progettisti, gestori.
• I Pinqua: i progetti del Programma nazionale per la qualità dell’abitare. Tra le proposte ammesse al finanziamento statale è presentata una selezione dei progetti più interessanti e convincenti nel perseguire la riqualificazione urbana, ridurre il disagio abitativo e favorire l’inclusione sociale.
• Progetti per far rinascere parti di città grazie al partenariato pubblico privato. Da sempre al centro della ricerca multidisciplinare e multiattoriale di Urbanpromo, il partenariato pubblico privato si concretizza in nuove iniziative in cui la qualità del progetto interagisce con l’allestimento di complessi approvvigionamenti finanziari e sofisticate costruzioni giuridiche.

Leggi: Urban Promo


 23 – 24 novembre 2021 – Long Term Care Six

Stati Generali dell’assistenza a lungo termine – Edizione 2021
Verso la riforma del territorio: strategie, percorsi e modelli della riorganizzazione della presa in carico del paziente cronico
La sesta edizione della due giorni che Italia Longeva, di concerto con il Ministero della Salute, dedica annualmente alla Long-Term Care si focalizzerà quest’anno sulla riorganizzazione dei modelli di presa in carico dell’anziano fragile e multimorbido e sui relativi orientamenti, declinazioni e buone pratiche a livello regionale, così come delineati dal PNRR, che saranno implementati attraverso la riforma del territorio.
Il focus sarà sul patient journey, entrando nel merito della presa in carico delle principali patologie croniche, spesso compresenti nell’anziano, per evidenziarne mediante analisi, confronto e dibattito peculiarità e bisogni e avanzare proposte. Da questa prospettiva e con questa “lente” verranno esaminate le evoluzioni dei tradizionali setting della cronicità – ADI, RSA, Cure palliative – l’integrazione della telemedicina, nonché l’evoluzione degli strumenti di governance: definizione di un sistema centrale di valutazione, progressione degli indicatori del NSG, raccolta dei dati nell’ottica di un utilizzo predittivo.
Target – Referenti istituzionali a livello centrale, Assessori e Direttori Generali di Dipartimenti sanità e politiche sociali regionali, ASL, AO, Distretti, IRCSS, Operatori medici e non dell’assistenza a lungo termine, Società scientifiche, Associazioni di pazienti, Associazioni di cittadini, Top Manager della business community di riferimento.
Il programma è in corso di elaborazione
Le iscrizioni apriranno a breve
Per richiedere informazioni sulle modalità di partecipazione in qualità di partner dell’iniziativa: info@italialongeva.it e cecilia.behmann@italialongeva.it

Leggi: Italia Longeva


 25 NOVEMBRE 2021 Bologna – Centro Congressi Savoia Hotel Regency

Il Forum N.A. si svolgerà in presenza nella location del Centro Congressi Savoia Hotel di Bologna.
Un evento formativo che negli anni è diventato il punto di riferimento nazionale per i professionisti e gli operatori dei servizi alla persona e per tutti coloro che a vario titolo si occupano delle persone non autosufficienti.
In occasione della XIII edizione del ForumN.A., la rivista WelfareOggi ha istituito la nuova edizione del Premio WelfarOggi con la finalità di contribuire alla valorizzazione e alla conoscenza di percorsi virtuosi presenti nei territori.
La partecipazione è gratuita e la data ultima per presentare i progetti è stata prorogata al 31 ottobre 2021.
Il regolamento con tutte le modalità di partecipazione sono pubblicati nel sito www.nonautosufficienza.it.


IN EVIDENZA:

Accessibilità e inclusione, due facce della stessa medaglia – di Donata Scannavini

«Bisogna innescare un circolo virtuoso – scrive Donata Scannavini, commentando un recente evento dedicato all’accessibilità, promosso dalla Regione Lombardia – per cui un modello culturale inclusivo generi progetti di spazi e luoghi fruibili e accessibili a tutti, con o senza disabilità, i quali, a loro volta, facendo incontrare le persone e creando occasioni di conoscenza e scambio reciproco, favoriscano la crescita di una cultura sempre più inclusiva»
Il 22 ottobre scorso si è svolta a Milano la prima di tre Giornate di studio per il nuovo Piano di Azione Regionale rivolto alle persone con disabilità, organizzate dalla Regione Lombardia. Scopo di questi incontri è ragionare attorno ad alcune tematiche di interesse nevralgico per le persone con disabilità, coinvolgendo i portatori d’interesse (stakeholder), ovvero le stesse persone con disabilità, gli operatori e i rappresentanti delle istituzioni, e producendo riflessioni, idee e linee guida che guideranno appunto la stesura del Piano di Azione Regionale di durata triennale, rivolto alle persone con disabilità.

Leggi: Superando


Convergenze pericolose nell’Edilizia Residenziale Pubblica – di Raffaella Saporito, Eleonora Perobelli, Francesco Vidè

L’edilizia residenziale pubblica (ERP) è il terreno di convergenza di alcune tra le questioni sociali più urgenti del contemporaneo. Molti tra i circa 2,2 milioni di residenti (Federcasa, 2021) negli alloggi popolari sono caratterizzati da più forme di fragilità, oltre che da un reddito contenuto: lavoro discontinuo e disoccupazione, scarsi livelli di istruzione, salute più incerta e accesso discontinuo alle cure, forme di solitudine affettiva, invecchiamento poco protetto e più esposto all’abbandono, forme di degrado e violenza urbana. Inevitabilmente questa complessità e disagio sociale entrano nei processi produttivi e organizzativi delle Aziende Casa, gli enti che hanno raccolto l’eredità degli Istituti Autonomi Case Popolari (IACP) a seguito del processo di regionalizzazione e aziendalizzazione delle politiche della casa. Questi enti gestori stanno attraversando anni incerti, segnati dalla difficoltà di ridefinire la propria identità e missione nel sistema pubblico: non più enti di costruzione di immobili, ma nemmeno operatori di welfare a pieno titolo. Questa indeterminatezza strategica impatta in maniera irrimediabile sui sistemi di gestione: se non è chiaro il prodotto generato (muri e tetti? welfare?) rispetto a cosa si può definire la coerenza dell’azione manageriale? Come si può valutare l’efficienza e l’efficacia della gestione, se non con misure di processo, alla lunga irrilevanti?

Leggi: Welforum


Le disuguaglianze crescono, a partire da quelle in salute, fermiamo il regionalismo differenziato – di Roberto Polillo e Mara Tognetti

Mentre esprimiamo un giudizio positivo sull’entità delle risorse messe a recentemente disposizioni per il rilancio del SSN (20 miliardi in conto capitale con Il PNRR e 2 miliardi di incremento del fondo sanitario nazionale per il periodo 2022-2024) esprimiamo altrettanto forte perplessità sulla ricomparsa nell’agenda del governo della proposta di autonomia differenziata regionale
Il tema delle disuguaglianze oltre ad essere una questione di equità è innanzitutto un tema centrale per ripensare i servizi sanitari e in generale gli interventi per la salute.
Una necessità che si impone perché le disuguaglianze hanno registrato, a partire dagli ultimi decenni un incremento significativo per un concatenarsi nel tempo di fattori diversi: l’impatto economico indotto dalla grande crisi del 2008; le politiche restrittive di stampo neo-liberista che a questa hanno fatto seguito; la frammentarietà della capacità di risposta del nostro SSN verso bisogni sanitari crescenti; la diversa efficacia dei 21 sistemi sanitari regionali (SSR) che hanno compromesso l’unitarietà delle politiche della salute.
A questo si è aggiunto l’impatto determinato dalla pandemia Covid 19, le cui caratteristiche, per richiamare un concetto di Richard Horton sulla rivista The Lancet (Horton R. Offline: Covid-19 is not a pandemic. Lancet 2020; 396: 874) sono quelle della “sindemia”: una condizione in cui l’infezione e i suoi possibili esiti non sono una variabile indipendente ma, al contrario, sono strettamente collegati a situazioni cliniche preesistenti con cui interagiscono in funzione di fattori co-esistenti più ampi di natura sociale politica ed economica.

Leggi: Quotidiano Sanità


L’impatto della pandemia da Covid-19 sui caregiver informali in Europa – di Flavia Piccinini, Giovanni Lamura, Marco Socci

Come noto, uno dei gruppi di popolazione più colpiti dalla pandemia da Covid-19 ancora in corso è quello delle persone con esigenze di assistenza a lungo termine, soprattutto in età avanzata (Cacciapaglia et al., 2020), e dei loro caregiver informali (familiari, vicini o chiunque assista altre persone non autosufficienti a titolo gratuito). Mentre diversi studi hanno analizzato l’impatto della prima ondata di pandemia verificatasi nella primavera del 2020 (ad es. Kostyál et al., 2021; Tur-Sinai et al., 2021), pochissimi sono quelli che possono offrire una prospettiva transnazionale sugli effetti – forse anche più forti – della pandemia che ha avuto luogo in Europa durante l’inverno 2020-2021, quando le conseguenze della prima e delle successive ondate pandemiche potrebbero essersi accumulate nel tempo.
In tale scenario, questo articolo presenta i risultati di uno studio volto ad analizzare l’esperienza dei caregiver informali di persone anziane, fragili o con disabilità in Europa durante la crisi pandemica da COVID-19. Lo studio, supportato dalla Commissione Europea, è stato condotto dal Centro Ricerche Economico-Sociali dell’IRCSS INRCA di Ancona, in collaborazione con Eurocarers (Associazione europea a supporto dei caregiver), attraverso una survey online rivolta a caregiver informali (di 18 anni e più) che forniscono supporto e si prendono cura regolarmente (cioè non occasionalmente o temporaneamente) di una o più persone non più in grado di svolgere autonomamente una o più attività quotidiane, a causa di problemi di salute psico-fisica, disabilità o età anziana (65 anni e più).

Leggi: Welforum


Centrale Operativa Territoriale e Punto unico di accesso: quale possibile integrazione?

I Punti Unici di Accesso ai servizi (PUA) sono previsti e promossi sia nel PNRR sia nel Piano Nazionale degli interventi sociali del 2021-2023. Seppur in assenza di indicazioni coordinate tra i due percorsi normativi, considerati i finanziamenti previsti è necessario maturare la consapevolezza della fase storica di grande opportunità in cui ci troviamo per rivedere i sistemi di accesso esistenti e, ricomporli, verso la costruzione di un unico punto di accesso integrato ai servizi sanitari, sociosanitari e sociali. – di Marco Noli
Centrale Operativa Territoriale e Punto unico di accesso: quale possibile integrazione?
Il tema dell’accesso ai servizi è sempre stato presente nel dibattito sul welfare. Le Regioni hanno declinato questi gate di accesso con denominazioni e funzionalità diversificate in ordine a; target di utenza di riferimento (rivolti a tutta l’utenza o a target specifici), modalità di segnalazione (accesso diretto dei cittadini o differito), mission affidata (rispetto alle funzioni assegnate e alle modalità organizzative) assetto istituzionale (del Comune/Ambito o dell’ASL) rapporto con gli erogatori dei servizi (compresa autorizzazione o meno della prestazione) (Bellentani et al.,2008; Devastato 2008 e 2011; Fosti et al., 2015 a e b).

Leggi: I Luoghi della Cura


Cure primarie. La proposta di Agenas e Ministero. Il Distretto sarà il perno ma gli studi di Mmg e pediatri non verranno abbandonati e saranno collegati alle Case della Comunità

È pronta la nuova stesura del documento elaborato da Agenas e Ministero della Salute che disegna la nuova assistenza territoriale. Ruolo centrale sarà affidato al Distretto che avrà il compito di coordinare vari servizi tra cui le Case della Comunità hub e spoke, gli Ospedali della Comunità, le Usca, gli Hospice, gli infermieri di famiglia, le cure domiciliari e l’implementazione del Numero verde europeo 116117 per le cure non urgenti. Restano in piedi anche gli studi di medici di famiglia e pediatri. LA BOZZA
Prende sempre più forma la nuova organizzazione dell’assistenza territoriale. È infatti pronta una nuova versione del documento (vedi prima versione pubblicata da Quotidiano Sanità in estate) elaborato da Agenas e Ministero della Salute che ridisegna completamente l’assistenza primaria e “affronta le principali tematiche strettamente connesse agli interventi previsti nell’ambito della Missione 6 Component 1 “Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale” del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza”.
Perno di questo nuovo sistema sarà il distretto sanitario. Ce ne dovrà essere uno ogni 100 mila abitanti ed esso sarà il luogo “privilegiato di gestione e di coordinamento funzionale ed organizzativo della rete dei servizi sociosanitari e sanitari territoriali, centro di riferimento per l’accesso a tutti i servizi dell’ASL”.

Leggi: Quotidiano Sanità


SEGNALAZIONI:

Quarantena e congedi parentali: novità per persone con disabilità e familiari – di AIPD Nazionale

Noto anche come “Decreto Sicurezza Lavoro”, il Decreto Legge 146/21 (“Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”), entrato in vigore il 22 ottobre, apporta anche alcune novità a misure già introdotte, che interessano le persone con disabilità e le loro famiglie, oltreché i datori di lavoro, in relazione ai periodi trascorsi in quarantena e ai congedi parentali
Noto anche come “Decreto Sicurezza Lavoro”, il Decreto Legge 146/21 (Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili), entrato in vigore il 22 ottobre, apporta anche alcune novità a misure già introdotte, che interessano le persone con disabilità e le loro famiglie, oltreché i datori di lavoro.

Leggi: Superando


Covid-19: Rifinanziati i congedi parentali

L’articolo 9 del decreto fiscale (n. 146/2021), entrato in vigore il 22 ottobre, ha prolungato fino al 31 dicembre 2021, i congedi parentali straordinari Covid, in favore dei lavoratori dipendenti e autonomi con figli minori di 14 anni, ai quali sia stata sospesa la didattica in presenza o che siano in quarantena a causa del virus.
Il congedo è retribuito con una indennità pari al 50% della retribuzione e può essere fruito in modalità oraria e giornaliera, alternativamente da uno dei due genitori (mai negli stessi giorni), ed è coperto da contribuzione figurativa. La prestazione ha effetto retroattivo a partire dall’inizio dell’anno scolastico 2021-2022. I congedi parentali già fruiti dai lavoratori prima del 22 ottobre, data di entrata in vigore del decreto, possono essere convertiti in congedi parentali Covid.
I requisiti dell’età (under 14) e della convivenza, non si applicano per chi ha figli con disabilità grave, accertata secondo la legge 104/1992, iscritti a scuole di ogni ordine e grado, per i quali è stata sospesa l’attività didattica in presenza o che sono ospitati in centri diurni a carattere assistenziale, per i quali sia stata disposta la chiusura.

Leggi: Inca


 Quarantena per Covid-19: torna indennizzata come malattia

La quarantena per Covid -19 torna ad essere indennizzata come malattia. Trovata la copertura finanziaria nel decreto legge fisco-lavoro, n. 146/2021, pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale, che stanzia i fondi per garantire questa prestazione fino al 31 dicembre.
Il provvedimento, modificando in parte l’articolo 26, comma 5 del decreto legge Cura Italia (n. 18 del marzo 2020) riguarda sia i dipendenti del settore privato, sia i lavoratori fragili del settore pubblico e privato, che non possono svolgere l’attività in smart working.
Con il nuovo decreto, già in vigore da ieri, per chi si trovi in quarantena con sorveglianza attiva e permanenza domiciliare, l’Inps torna, quindi, a farsi carico del costo integrale dell’indennità di malattia, così come era stato chiesto dai sindacati, preoccupati del venir meno di questa tutela, dopo la pubblicazione del messaggio Inps n. 2842 del 6 agosto scorso, nel quale l’Istituto avvertiva che, in assenza di rifinanziamento della malattia per quarantena, i lavoratori in queste situazioni avrebbero dovuto addirittura restituire le indennità già corrisposte.

Leggi: Inca


Sussidio mensile per i genitori disoccupati con figli disabili

Con il decreto interministeriale dell’11 ottobre 2021 sono stati individuati i soggetti destinatari del contributo economico previsto per i genitori disoccupati o monoreddito con figli disabili a carico, aventi un handicap non inferiore al 60%; contributo introdotto nella legge di Bilancio 2021 (n. 178 del 30 dicembre 2020, all’art. 1 commi 365 e 366). Per il riconoscimento del beneficio, il genitore richiedente deve risultare privo di impiego o avere un reddito da lavoro dipendente annuo non superiore 8.145 euro, oppure 4.800 euro, se è lavoratore autonomo.
Secondo le indicazioni contenute nel provvedimento, per genitore monoreddito si intende chi ricava tutto il proprio reddito esclusivamente dall’attività lavorata, sia pure prestata a favore di una pluralità di datori di lavoro o sia percettore di un trattamento pensionistico previdenziale. Si prescinde, in ogni caso, dall’eventuale proprietà della casa di abitazione. La misura di sostegno è concessa per il 2021, il 2022 e il 2023.
L’importo è di 150 euro mensili ed è riconosciuto a partire da gennaio 2021 e per l’intera annualità. Aumenta a 300 e a 500 euro mensili se il genitore ha due o più figli a carico con una disabilità non inferiore al 60%.

Leggi: Inca


 

 

 

 

 

NEWS:

martedì 19 ottobre 2021
Pensioni, a che punto siamo?

I lunghi mesi della pandemia hanno spostato l’attenzione del sindacato su altri temi, tuttavia la questione previdenziale resta il cuore delle rivendicazioni di Cgil, Cisl e Uil. I nodi da sciogliere di questa materia complessa e controversa sono ancora molti. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza e di vedere quali sono i temi sui quali in autunno sarà necessario far ripartire il confronto con il governo.
La crisi determinata dalla pandemia ha lasciato sul campo nuove disuguaglianze e ha acuito quelle che già mordevano drammaticamente il nostro paese. Nell’ultimo anno e mezzo i sindacati hanno focalizzato la propria attenzione sulla tutela dei posti di lavoro, insistendo sulla riforma degli ammortizzatori sociali, come sul blocco dei licenziamenti, nel tentativo di arginare le conseguenze più dure di una crisi senza precedenti.
La questione previdenziale è rimasta in disparte ma non è affatto sparita. La tutela delle pensioni per chi è già in pensione da una parte, e la revisione della legge Fornero e dei meccanismi di pensionamento per chi ancora lavora, dall’altra, restano il cuore delle rivendicazioni che Cgil, Cisl e Uil intendono continuare a portare avanti nei prossimi mesi.
Quali sono i nodi da sciogliere? Facciamo il punto, per portare un po’ di chiarezza in una materia complessa. Partiamo da chi è già in pensione.

Leggi: Liberetà, 19/10/2021


martedì 19 ottobre 2021
Green pass obbligatorio per colf e badanti: sanzioni, controlli e vaccini validi

Le colf e le badanti che non hanno il green pass non possono lavorare. Dopo giorni di consultazioni tra i vari ministeri, il governo chiarisce l’interpretazione delle norme che riguardano il lavoro domestico. E specifica che anche chi svolge lavoro domestico a tempo pieno sarà costretto a lasciare l’alloggio. Il rischio: multe e sanzioni identiche a quelle previste per tutti gli altri lavoratori privati. Una precisazione resa necessaria soprattutto a fronte del rifiuto di alcuni collaboratori domestici che pretendevano di continuare a svolgere le proprie mansioni pur non essendo vaccinati oppure senza essersi sottoposti a tampone.
Sono le Faq (risposte a domande frequenti) pubblicate sul sito del governo a fornire le indicazioni su questo tipo di rapporto di lavoro dipendente. E arrivano nel giorno in cui l’Inps registra una nuova impennata di assenze per malattia: dal giorno di entrata in vigore dell’ obbligo di certificazione verde, il 15 ottobre scorso, sono arrivati 152.780 certificati di malattia con un aumento del 14,6%.

Leggi: Corriere della Sera, 19/10/2021


martedì 19 ottobre 2021
Casa, Istat: 245.240 atti di compravendita nel quarto trimestre del 2020 (+3,2%)

Il 94,2% delle convenzioni stipulate riguarda trasferimenti di proprietà di immobili a uso abitativo (231.100), il 5,4% quelle a uso economico (13.276) e lo 0,4% le convenzioni a uso speciale e multiproprietà (864)
Nel IV trimestre 2020 sono 245.240 le convenzioni notarili di compravendita e le altre convenzioni relative ad atti traslativi a titolo oneroso per unità immobiliari. Lo comunica l’Istat.
Le compravendite aumentano del 3,2% rispetto al trimestre precedente e del 4,9% su base annua. In concomitanza delle misure adottate per il contenimento del Covid-19, nei primi sei mesi del 2020 si registra un forte calo delle compravendite. Segue una ripresa nei mesi estivi, a seguito del graduale allentamento di tali misure. Seppure con intensità diverse, la ripresa, sia congiunturale che su base annua, prosegue nell’ultimo trimestre.
Il 94,2% delle convenzioni stipulate riguarda trasferimenti di proprietà di immobili a uso abitativo (231.100), il 5,4% quelle a uso economico (13.276) e lo 0,4% le convenzioni a uso speciale e multiproprietà (864).

Leggi: Redattore Sociale, 19/10/2021


martedì 19 ottobre 2021
Imparare con un gioco da tavolo, la nuova frontiera per gli operatori delle residenze per anziani

Trasmettere conoscenze in un’atmosfera rilassata, conoscersi a vicenda, costruire relazioni. Il progetto europeo Gamlec è partito dall’analisi dei bisogni degli anziani non autosufficienti per elaborare un gioco da tavolo di formazione dedicato a operatori e caregiver
Il gioco da tavolo per la formazione delle figure professionali e dei caregiver che si occupano di anziani non autosufficienti. È l’idea alla base del progetto europeo Gamlec – Gaming for Mutual Learning in Elder Care che coinvolge Italia, Germania, Lituania e Paesi Bassi e che, partito nel 2019, è oggi nella fase conclusiva. Partner per l’Italia sono Asp Città di Bologna e la cooperativa sociale Cadiai che domani, in un evento che si svolgerà all’Arci Benassi di via Cavina, descriveranno le diverse fasi del progetto raccontando le esperienze pilota di alcune strutture del bolognese e organizzando una vera e propria sessione di gioco alla quale potrà partecipare – previa iscrizione – chiunque sia interessato.
Il principio da cui l’intero progetto parte è che il gioco può essere utilizzato per trasmettere conoscenze e competenze in un’atmosfera rilassata e allegra. Il gioco da tavolo, in particolare, può diventare in questo modo un vero e proprio “incontro” delle diverse parti interessate e uno strumento per conoscersi a vicenda e costruire relazioni con il risultato di migliorare la comunicazione, la comprensione reciproca e la cooperazione.

Leggi: Redattore Sociale, 19/10/2021


lunedì 18 ottobre 2021
Housing first, in Italia mille persone accolte: “Dal Pnrr nuovi finanziamenti”

All’Homeless more rights festival di Bologna, Caterina Cortese di fio.PSD racconta l’approccio per contrastare la grave emarginazione adulta che dà una casa a chi vive in strada, senza passare per il dormitorio. “Oggi l’housing first è attivo in 52 città italiane: nel Piano del governo 250 progetti finanziati”
Circa mille persone accolte, progetti attivi in 52 città italiane, con una percentuale di persone che abbandonano il programma pari solo al 7 per cento, e un utente su tre che ottiene la residenza e il reddito di cittadinanza. Sono i dati dell’housing first in Italia, riportati da Caterina Cortese, responsabile dell’area Studio, ricerca e promozione culturale della fio.PSD (Federazione Italiana Organismi per le Persone Senza Dimora), che è intervenuta a Bologna all’Homeless more rights festival organizzato da Avvocato di strada.
L’housing first è uno degli approcci più innovativi per contrastare la grave marginalità adulta, e consiste nel dare alle persone senza dimora l’opportunità di entrare in un appartamento autonomo senza passare dal dormitorio, con il supporto di una equipe di operatori sociali direttamente in casa. “Nel nostro paese si sta puntando sempre di più sull’housing first, e recentemente si sono aperti nuovi progetti anche in alcune piccole città, che stanno individuando sul mercato immobiliare appartamenti adatti a questo tipo di programma – racconta Cortese –. Questo è un segno di un cambio di passo: il governo sta investendo sempre di più sulle politiche abitative, e l’housing first fa parte di queste. Nel Pnrr, ad esempio, vengono finanziati oltre 250 progetti di housing first, con un investimento di circa 250 milioni di euro”.

Leggi: Redattore Sociale, 18/10/2021


sabato 16 ottobre 2021
Caritas Italiana: “Cresce la povertà e si allontanano gli obiettivi dell’Agenda 2030”

Presentato oggi il ventesimo Rapporto sulla povertà dal titolo “Oltre l’ostacolo”. 25 anni fa il primo rapporto Caritas sulla povertà assoluta. “L’emergenza sanitaria ha colpito duramente il tessuto sociale ed economico. Solo in Italia si contano oltre un milione di poveri assoluti in più rispetto al pre-pandemia”
Cresce la povertà assoluta in Italia e si allontanano così molti degli obiettivi dell’Agenda 2030 di Sviluppo sostenibile delle Nazioni unite. A tracciare un quadro aggiornato della povertà in Italia è il Rapporto 2021 di Caritas Italiana dal titolo “Oltre l’ostacolo” pubblicato oggi online. Il rapporto – che giunge a 25 anni dalla sua prima edizione – “si cala in un momento cruciale della vita del nostro Paese, ancora alle prese con la persistenza di un’emergenza sanitaria che ha colpito duramente il tessuto sociale ed economico, evidenziando tuttavia grandi esempi di risposta e resilienza, da parte di tanti attori, pubblici e privati”, si legge nel testo.
A decretare l’allontanamento dagli obiettivi dell’Agenda 2030, un rapporto delle Nazioni unite, secondo cui il Covid-19 ha di fatto rallentato a livello globale i progressi per il raggiungimento di gran parte dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile. “Sul fronte della povertà e della disuguaglianza – spiega la Caritas – , le persone in povertà estrema passano da 119 a 124 milioni; in un anno il tasso di individui sotto la soglia di povertà estrema sale così dall’8,4% al 9,5%. Non si registrava un aumento in tal senso dal 1998, attestano le Nazioni unite”.

Leggi: Redattore Sociale, 16/10/2021


venerdì 15 ottobre 2021
In Italia vi sono 2,7 milioni di anziani in gravi difficoltà

Al termine dei lavori di un anno, la Commissione per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana, istituita dal ministro Speranza, ha messo a punto la “Carta dei diritti degli anziani e dei doveri della società” denunciando che su una popolazione di riferimento composta da circa 6,9 milioni di over 75, oltre 2,7 milioni di individui presentano gravi difficoltà motorie, comorbilità, compromissioni dell’autonomia nelle attività quotidiane di cura della persona e nelle attività strumentali della vita quotidiana. Tra questi, 1,2 milioni di anziani dichiarano di non poter contare su un aiuto adeguato alle proprie necessità.
In sostanza, pur riconoscendo l’ampio lavoro svolto dalla Commissione, potremmo dire che non è stato rivelato nulla di nuovo.
Il documento, lo ricordo, è stato presentato il primo settembre al Presidente Mario Draghi da Monsignor Vincenzo Paglia, già consigliere spirituale della Comunità di Sant’Egidio ed ex vescovo di Terni-Narni-Amelia, e da alcuni anni presidente della Pontifica accademia per la vita e gran cancelliere del Pontificio per le scienze del matrimonio e della famiglia, che presiede la Commissione.

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 15/10/2021


giovedì 14 ottobre 2021
Vaccino antinfluenzale 2021/2022: quando e dove fare, costo e per chi è gratis

Campagna vaccinale antinfluenzale 2021/2022 al via a ottobre, il vaccino si potrà fare anche in farmacia. Quanto costa, per chi è gratis, quando è raccomandato e terza dose Covid: le cose da sapere.
Vaccino antinfluenzale 2021/2022: quando e dove fare, costo e per chi è gratis
Mentre l’Italia va verso la somministrazione della terza dose di vaccino anti-Covid per i soggetti con sistema immunitario compromesso e gli anziani, si avvicina anche la stagione del vaccino antinfluenzale 2021-2022.
Storicamente il vaccino contro l’influenza è raccomandato per i bambini, le persone fragili e gli anziani. Quest’anno le due campagne vaccinali, contro l’influenza e contro il Covid-19, “rischiano” di coincidere, e non mancano i dubbi sulla sicurezza, i rischi e i possibili effetti collaterali causati dalle due iniezioni fatte a distanza di poco tempo.
Un’altra novità di quest’anno riguarda la possibilità di fare il vaccino antinfluenzale in farmacia. Qui di seguito tutte le informazioni utili in attesa che parta la campagna vaccinale contro l’influenza: quando inizia e dove si fa, chi deve fare il vaccino, per chi è gratis, quanto costa e come si procederà con il vaccino e la terza dose anti-Covid.
Vaccino influenza 2021-2022: quando si deve fare
Ad aprile il Ministero della Salute ha emanato la circolare con le raccomandazioni per la stagione del vaccino antinfluenzale 2021-2022.

Leggi: Money, 14/10/2021


giovedì 14 ottobre 2021
“Non solo case di riposo”. Vinicio Albanesi: tutelare la vita in tutte le sue fasi

Ispirato dalla pubblicazione di Vinicio Albanesi “Anziani deportati”, il “Centro Dott. E. Caravaggio” organizza il 16 ottobre “Non solo case di riposo”, un confronto sul tema del benessere delle persone anziane. Albanesi: “Negare la ghettizzazione e gli interventi inadeguati del sistema esistente significa sacrificare vite, senza averne titolo”
“I nostri cari hanno diritto a godere della memoria della loro vita. Hanno offerto a noi il benessere di cui godiamo; restituire quanto ricevuto è dovere”. Ad aprile del 2020 in piena emergenza coronavirus, Vinicio Albanesi (presidente della Comunità di Capodarco) pubblica per la testata Redattore Sociale, “Senza volerlo abbiamo progettato la ‘deportazione’ di chi è vecchio”. È l’inizio di una profonda riflessione sui meccanismi dedicati all’ultimo tratto di vita dei nostri anziani che, scrive: “non possono restare anonimi, meccanici, disumani”. La grave crisi che ha colpito le Residenze sanitarie assistenziali durante la pandemia offre così l’occasione per ripensare alle scelte fatte. “L’epidemia, con le migliaia di morti dentro le Rsa, ha mostrato chiaramente – argomenta Albanesi – i limiti terapeutici ed esistenziali che le persone anziane sono costrette a vivere: occorre cambiare approccio, senza far prevalere la logica del risparmio”.

Leggi: Redattore Sociale, 14/10/2021


mercoledì 13 ottobre 2021
“Siamo tutti caregiver (o lo diventeremo)”: FamilyHelp aiuta chi si prende cura

Voice assistant, app e intelligenza artificiale si uniscono nella soluzione presentata allo Smau dalla startup emiliana eDialog, che sarà immessa sul mercato dalla primavera 2022: un modo per prendersi cura degli anziani e non solo, anche da remoto
Si chiama “FamilyHelp.AI” e aiuterà i caregiver a prendersi cura dei propri anziani o familiari con disabilità, anche da remoto. L’ha sviluppata e presentata in anteprima allo Smau Milano 2021, in attesa che sbarchi sul mercato la prossima primavera, la startup emiliana eDialog, fondata nel febbraio 2021 da Enrico Paccini e Stefano Ubaldi. Dalla sede di Fidenza hanno scelto di focalizzare la propria attività di ricerca sullo studio di soluzioni innovative per il superamento delle barriere architettoniche digitali, utilizzando la voce come principale strumento di dialogo con i dispositivi.
“Nella vita siamo o saremo tutti caregiver. Forse in futuro ne avremo anche necessità – dichiara Enrico Paccini, Ceo e co-founder di eDialog nonché ideatore del progetto – Questa semplice riflessione, frutto della difficile fase pandemica, ci ha spinto ad utilizzare l’intelligenza artificiale al servizio della persona per creare un rapporto empatico con chi ha bisogno, eliminando le barriere architettoniche digitali attraverso lo smart speaker. La tecnologia sviluppata per l’applicativo, che arriverà sul mercato nella primavera 2022, si rivolge ad aziende operative a vari livelli nell’ambito dell’assistenza domiciliare, con personalizzazioni legate alle diverse esigenze e patologie”.

Leggi: Redattore Sociale, 13/10/2021


martedì 12 ottobre 2021
Riforma del Catasto: oltre la metà degli italiani la approva

La riforma del catasto, ormai da giorni, scalda e spesso divide il dibattito pubblico. Per capire meglio cosa ne pensano i cittadini italiani, Facile.it ha commissionato un’indagine agli istituti di ricerca mUp Research e Norstat, realizzata su un campione rappresentativo della popolazione, il più
possibile coinvolto e interessato alla questione: un totale di 1.010 persone di età compresa fra i 18 e i 74 anni, residenti sull’interno territorio nazionale, proprietari di immobili o intenzionati ad un acquisto nei prossimi 12 mesi.
Il 57% è d’accordo
È emerso che oltre un proprietario su due (con esattezza il 57%) è d’accordo con la riforma. Un dato che aumenta andando a nord-ovest, con un picco del 63,1%. Questo significa che la maggior parte di coloro che possiedono un immobile vede positivamente un intervento sul catasto. Al contrario, a dichiararsi apertamente scettico è solo il 16,3% ma sono ancora molte le persone che non hanno le idee chiare a riguardo (26,7%).
Le ragioni dei favorevoli

Leggi: Corriere della Sera, 12/10/2021


martedì 12 ottobre 2021
«Bonus edilizi decisivi per la crescita del Pil: avanti così fino al 2023»

Buia (Ance). «Il governo non danneggi imprese e famiglie, poi servirà un piano. Il 110% ha ridotto la CO2 di 6mila condomini in un anno, prima erano mille in sei anni»
«L’assenza di chiarezza sulle intenzioni del governo di prorogare o meno i bonus edilizi danneggia gravemente le imprese che non possono programmare e sono costrette a rinunciare a lavori o a concentrarli in spazi di tempo ristrettissimi, in una fase in cui è già difficile trovare materie prime
come per esempio l’acciaio per i ponteggi. L’incertezza rallenta i lavori programmati dai cittadini e finirà per produrre un freno anche alla crescita del Pil, cui in questa fase sta dando un forte contributo attivo anche l’edilizia. Servono risposte urgenti, non sappiamo se fra due mesi e mezzo si
potrà ancora beneficiare delle agevolazioni attuali, e vediamo invece una confusione che cresce, con posizioni e rapporti che arrivano da ambienti di governo e mettono addirittura in discussione l’apporto positivo che il Superbonus sta dando agli obiettivi ambientali e all’abbattimento delle emissioni».
Il presidente dell’Ance, Gabriele Buia, invoca da mesi una risposta del governo, chiara e netta, sul Superbonus, sul bonus facciate e sugli altri crediti di imposta in favore dei cittadini che eseguono i lavori in casa o nei condomini.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 12/10/2021


lunedì 4 ottobre 2021
Affitti brevi: passo positivo la banca dati ma per le regole occorrono poteri ai comuni per difendere l’identità delle città e tutelare le locazioni di durata

Dichiarazione di Stefano Chiappelli, Segretario generale SUNIA
Il Decreto attuativo del Dl 34/2019 (Decreto Crescita) firmato dal Ministro del Turismo, ora in attesa di registrazione della Corte dei Conti e successiva pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, nei
prossimi mesi dovrà essere concretamente applicato, e può indubbiamente rappresentare un parziale e limitato elemento di controllo e freno all’evasione fiscale nel settore delle locazioni brevi turistiche, che stanno riprendendo nelle nostre città d’arte e turistiche dopo la forzata pausa legata all’emergenza covid 19.
Permangono tuttavia i nostri dubbi e perplessità, più volte evidenziate a Governo e Parlamento anche in sede di conversione in legge del “Decreto Crescita” e della Legge di Bilancio 2021, riguardo al contesto normativo che fino ad oggi regola il settore con il conseguente beneficio fiscale della cedolare secca per chiunque e in qualsiasi Comune utilizza questi contratti per l’affitto con locazione breve di non oltre 4 alloggi.

Leggi: Sunia, 04/10/2021


DALLE REGIONI:

martedì 19 ottobre 2021
Anziani, over 60 il 23% dei lombardi (2 milioni): rete Auser da 6.189 volontari

Si è aperto oggi a Milano il decimo congresso di Auser Lombardia per l’insediamento della nuova presidenza. Primo punto ad essere rimarcato: la costanza nelle attività di assistenza agli anziani, a prevalenza femminile, anche durante la pandemia
In Lombardia gli over 60 sono oltre 2 milioni, circa il 23% della popolazione. Un dato Istat del 2020 che restituisce l’importanza dei lavoro dei volontari per assistere gli anziani. Con questa certezza si è aperto oggi a Milano il decimo congresso di Auser Lombardia per l’insediamento della nuova presidenza.
Il primo punto ad essere stato rimarcato è la costanza nelle attività di assistenza agli anziani- a prevalenza femminile- anche durante la pandemia. Solo nel 2020 Auser Lombardia contava 64.390 soci e 6.189 volontari e le donne costituivano rispettivamente il 60% e il 49%.
Sono stati investiti 173.900 euro dall’organizzazione regionale a supporto di una rete che conta 14 comprensori, 430 associazioni locali affiliate e almeno 13 progetti attivi.
“È necessario dare vita ad un sistema di welfare che intervenga su servizi specializzati e domiciliari. Fondamentale è il rafforzamento delle cure territoriali”, dichiara la presidente regionale uscente di Auser Lombardia Ersilia Brambilla, sottolineando come sempre secondo l’Istat nel 2020 si sia rilevato che un anziano su tre vive da solo nella regione.

Leggi: Redattore Sociale, 19/10/2021


martedì 19 ottobre 2021
Anziani soli e meno capaci di muoversi: a Bologna “peggiorano”

Una nuova ricerca condotta dalla Fondazione Generazioni della Cisl, che ha distribuito una serie di questionari nei mesi scorsi, durante la seconda ondata della pandemia, conferma la condizione di fragilità diffusa degli anziani a Bologna
Sempre più soli e con maggiori difficoltà a muoversi, in particolare a uscire di casa, dove spesso sono presenti barriere architettoniche. Difficoltà che in media per quasi uno su due sono peggiorate nell’ultimo anno, anche a causa della pandemia. Si conferma così la condizione di fragilità diffusa degli anziani a Bologna, secondo una nuova ricerca condotta dalla Fondazione Generazioni della Cisl, che ha distribuito una serie di questionari nei mesi scorsi, durante la seconda ondata della pandemia. “Questa ricerca è un utile biglietto da visita per la Cisl nei confronti del nuovo sindaco di Bologna e della sua Giunta, come contributo del sindacato per il lavoro dei prossimi cinque anni”, manda a dire il presidente della Fondazione, Sergio Palmieri.
Su 382 risposte ottenute dalla Cisl, dunque, sono 307 gli anziani che hanno dichiarato di essere in condizione di fragilità: il 57% è donna, metà hanno tra gli 81 e 90 anni, uno su tre vive in città e due su cinque sono anziani soli, mentre tra chi ha un convivente, nel 77% dei casi si tratta del coniuge. Tre su 10 hanno anche un animale domestico. Il 51% degli intervistati ha un reddito tra i 15mila e i 28mila euro annui, ma c’è anche un 29% che rimane sotto la soglia dei 15mila euro. Un terzo può contare sull’indennità di accompagnamento, mentre il 15% ha a disposizione il servizio di assistenza domiciliare. Il 48% ha però pagato di tasca propria (fino a 500 euro all’anno) per prestazioni extra, mentre il 40% è arrivato a spenderne fino a 2.500. Quasi nessuno però ha una mutua o una polizza sanitaria privata.

Leggi: Redattore Sociale, 19/10/2021


martedì 19 ottobre 2021
Bologna, il demografo: cambi forma, realizzare la “città dei 15 minuti”

La ricetta per il futuro del capoluogo emiliano del demografo Gianluigi Bovini, intervenuto questa mattina al convegno della Fondazione Generazioni della Cisl di Bologna per la presentazione di una ricerca sulla condizione degli anziani nell’area metropolitana
Potenziare i servizi educativi, sociali e sanitari sotto le Due torri potrebbe non bastare se non si mette mano al disegno complessivo di Bologna, puntando a realizzare nel concreto la ‘città dei 15 minuti’. E’ la ricetta per il futuro del capoluogo emiliano del demografo Gianluigi Bovini, intervenuto questa mattina al convegno della Fondazione Generazioni della Cisl di Bologna per la presentazione di una ricerca sulla condizione degli anziani nell’area metropolitana.
“Occorre avviare una riflessione sulla forma urbana della città- sostiene il demografo- che sia coerente con la longevità e l’infanzia. Le città, compresa Bologna, non sono pensate né per i bambini né per gli anziani, ma solo per chi lavora e per chi consuma. Così facendo però abbiamo escluso la metà della popolazione”. Serve dunque “avviare una riflessione anche urbanistica sulla città- insiste Bovini- occorre darle una forma diversa. Dobbiamo prendere ognuna delle 18 zone di Bologna e verificare concretamente e con pragmatismo come si applica il concetto della “città dei 15 minuti”, in modo che ogni cittadino abbia tutti i servizi essenziali, fisici ma anche digitali, a una distanza massima di 15 minuti a piedi. Questa è una visione della città coerente con la longevità e l’infanzia- afferma il demografo- dobbiamo cambiare radicalmente il modo in cui ci spostiamo, perché l’unico spostamento che non inquina è quello che non viene effettuato”.

Leggi: Redattore Sociale, 19/10/2021


martedì 19 ottobre 2021
Welfare Bologna, Zamagni: basta la dicotomia Ausl-Comune, fondere i servizi

“Assistenza domiciliare anziani, serve un’azione unica sociale e sanitaria”. La lezione dell’economista Stefano Zamagni, intervenuto questa mattina al convegno organizzato dalla Fondazione Generazioni della Cisl di Bologna
Fondere in un unico servizio a domicilio dedicato agli anziani sia l’assistenza sanitaria dell’Ausl sia quella sociale del Comune, superando l’attuale “dicotomia” di un modello che “non regge più”. E’ la lezione dell’economista Stefano Zamagni, intervenuto questa mattina al convegno organizzato dalla Fondazione Generazioni della Cisl di Bologna. Parole, quelle che Zamagni pronuncia in generale, che potrebbero essere anche come una sollecitazione alla nuova Giunta del neosindaco Matteo Lepore, presentata proprio ieri alla stampa. “Non serve un approccio assistenzialistico- avverte Zamagni- perché il tema dell’anzianità è trasversale e incrocia tutti gli altri temi. Il modello attuale prevede da un lato l’assistenza domiciliare sanitaria e dall’altra i servizi sociali. Ma questo è un modello che non regge più, e non capisco perché nessuno se ne renda conto”.
Nel Pnrr, sottolinea l’economista, “ci sono sette miliardi di euro, ma sono tutti per rafforzare l’assistenza domiciliare sanitaria. Se invece vogliamo innovare, dobbiamo farlo nella direzione giusta. Basta con questa dicotomia tra i servizi dell’Ausl e quelli del Comune, serve un approccio integrato fondendo i due servizi e aprendo al terzo settore..

Leggi: Redattore Sociale, 19/10/2021


lunedì 18 ottobre 2021
Palermo. Sblocco degli sfratti, è allarme. Aperto tavolo di confronto tra i sindacati degli inquilini di Palermo, Sunia, Sicet, Uniat e il prefetto Forlani. “Si rischia una stagione di grave disagio sociale”

Aperto il tavolo di confronto in Prefettura sul tema degli sfratti, bloccati durante la pandemia, e tornati a gravare sulle famiglie più disagiate dal 30 settembre.
Oggi i sindacati degli inquilini Sunia, Sicet e Uniat hanno incontrato il prefetto di Palermo Giuseppe Forlani per esprimere la loro preoccupazione per la scadenza dei termini normativi di blocco degli sfratti e per quello che potrà comportare per chi vive in condizioni abitative precarie a Palermo.
L’incontro si è svolto in un clima di “cordialità e rispetto”.
“Il confronto è stato sollecitato al Prefetto dai sindacati della casa per concordare degli interventi per fronteggiare l’emergenza.
Chiedevamo fosse convocata assieme a noi l’amministrazione comunale, che non si è presentata – dichiarano i segretari di Sunia, Sicet e Uniat Palermo Zaher Darwish, Mario Bommarito e Giovanni Sardo – Abbiamo lanciato l’allarme perché il rischio che si prospetta, nella stagione prossima, è di un aumento esponenziale degli sfratti nella città di Palermo. Un tema che se non affrontato con celerità e immediatezza rischia di sfociare in un dramma sociale”.

Leggi: Sunia, 18/10/2021


IN AGENDA:

29.10.2021 – “(Ri)usciamo a parlare di stato sociale?”: 5 seminari su welfare e benessere

A Reggio Emilia, dal 30 settembre un ciclo di incontri organizzato dall’Osservatorio internazionale per la coesione e l’inclusione sociale affronterà il tema delle politiche sociali e la loro evoluzione nel nostro paese, tra precariato, hate speech e crisi climatica
Pandemia, precariato, hate speech, ma anche ambiente e benessere sociale. Sono alcuni dei temi in programma nel ciclo di incontri “(Ri)usciamo a parlare di stato sociale?”, organizzati a Reggio Emilia dall’Osservatorio internazionale per la coesione e l’inclusione sociale (Ocis) e promossi da Fondazione Easy Care in collaborazione con Scuola Normale Superiore, nell’ambito delle attività del Laboratorio aperto dei Chiostri di San Pietro (via Emilia San Pietro, 44 C). Cinque appuntamenti gratuiti e aperti al pubblico, dal 30 settembre al 10 dicembre, dedicati ad approfondire questioni centrali per comprendere lo sviluppo delle politiche sociali nel nostro paese.

Leggi: Redattore Sociale


Contesti di sviluppo: territorialità e demenza, un connubio possibile

L’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna ha attivato, per l’autunno del 2021, due eventi ECM dal titolo “I piani di salute territoriale, il futuro ed il presente a confronto”, la cui direzione è affidata al prof. Rabih Chattat ( https://www.unibo.it/sitoweb/rabih.chattat ).
Il primo evento, dal titolo “Contesti di sviluppo: territorialità e demenza, un connubio possibile” si svolgerà nella giornata del 29 ottobre (14.00-17.00). L’evento offrirà l’occasione di analizzare modelli operativi integrati di salute. Con il focus sulle indicazioni che la prospettiva psico-sociale offre, saranno discusse alcune prospettive di territorialità diffusa e compartecipata in cui lo psicologo gioca un ruolo chiave in collaborazione con le altre figure professionali.
Il secondo evento, dal titolo “Ruolo della psicologia per vivere bene con le malattie croniche: opportunità e modelli per i futuri servizi territoriali” si svolgerà nella giornata del 12 novembre (14.30-18.00). Durante l’evento saranno discusse alcune esperienze dei servizi che lavorano per garantire la possibilità di vivere bene con, e nonostante, le malattie e le condizioni di non autosufficienza. Si parlerà di etica della cura e dei processi di intervento, si discuterà della declinazione della matrice di cura e di “presa in carico” psico-sociale in ambito territoriale ed ambulatoriale, di cure primarie, e della formazione dei nuovi operatori della salute.
Di seguito il LINK ove sarà possibile iscriversi agli eventi ECM cliccando sul form di iscrizione, e scaricare la brochure di entrambi gli eventi (disponibile anche in allegato).
https://site.unibo.it/gripidem/it/progetti-formazione/ecmsalute01


Dal 16 al 19 novembre 2021 si tiene a Milano, presso il MEET – Digital Culture Center, Fondazione Cariplo, la XVIII edizione di “Urbanpromo Progetti per il Paese”

Nella cornice della rigenerazione urbana e del partenariato pubblico privato, sono presentati progetti e iniziative che spiccano nel panorama nazionale per il forte carattere innovativo dei loro approcci e dei loro contenuti. A presentarli sono i loro protagonisti: promotori pubblici e privati, progettisti, gestori.
• I Pinqua: i progetti del Programma nazionale per la qualità dell’abitare. Tra le proposte ammesse al finanziamento statale è presentata una selezione dei progetti più interessanti e convincenti nel perseguire la riqualificazione urbana, ridurre il disagio abitativo e favorire l’inclusione sociale.
• Progetti per far rinascere parti di città grazie al partenariato pubblico privato. Da sempre al centro della ricerca multidisciplinare e multiattoriale di Urbanpromo, il partenariato pubblico privato si concretizza in nuove iniziative in cui la qualità del progetto interagisce con l’allestimento di complessi approvvigionamenti finanziari e sofisticate costruzioni giuridiche.

Leggi: Urbanpromo


Roma e Online – 23 – 24 novembre 2021 – Long Term Care Six

Stati Generali dell’assistenza a lungo termine – Edizione 2021
Verso la riforma del territorio: strategie, percorsi e modelli della riorganizzazione della presa in carico del paziente cronico
La sesta edizione della due giorni che Italia Longeva, di concerto con il Ministero della Salute, dedica annualmente alla Long-Term Care si focalizzerà quest’anno sulla riorganizzazione dei modelli di presa in carico dell’anziano fragile e multimorbido e sui relativi orientamenti, declinazioni e buone pratiche a livello regionale, così come delineati dal PNRR, che saranno implementati attraverso la riforma del territorio.
Il focus sarà sul patient journey, entrando nel merito della presa in carico delle principali patologie croniche, spesso compresenti nell’anziano, per evidenziarne mediante analisi, confronto e dibattito peculiarità e bisogni e avanzare proposte. Da questa prospettiva e con questa “lente” verranno esaminate le evoluzioni dei tradizionali setting della cronicità – ADI, RSA, Cure palliative – l’integrazione della telemedicina, nonché l’evoluzione degli strumenti di governance: definizione di un sistema centrale di valutazione, progressione degli indicatori del NSG, raccolta dei dati nell’ottica di un utilizzo predittivo.
Target – Referenti istituzionali a livello centrale, Assessori e Direttori Generali di Dipartimenti sanità e politiche sociali regionali, ASL, AO, Distretti, IRCSS, Operatori medici e non dell’assistenza a lungo termine, Società scientifiche, Associazioni di pazienti, Associazioni di cittadini, Top Manager della business community di riferimento.
Il programma è in corso di elaborazione
Le iscrizioni apriranno a breve
Per richiedere informazioni sulle modalità di partecipazione in qualità di partner dell’iniziativa: info@italialongeva.it e cecilia.behmann@italialongeva.it

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Forum non autosufficienza – 25 NOVEMBRE 2021 Bologna – Centro Congressi Savoia Hotel Regency

Il Forum N.A. si svolgerà in presenza nella location del Centro Congressi Savoia Hotel di Bologna.
Un evento formativo che negli anni è diventato il punto di riferimento nazionale per i professionisti e gli operatori dei servizi alla persona e per tutti coloro che a vario titolo si occupano delle persone non autosufficienti.
In occasione della XIII edizione del ForumN.A., la rivista WelfareOggi ha istituito la nuova edizione del Premio WelfarOggi con la finalità di contribuire alla valorizzazione e alla conoscenza di percorsi virtuosi presenti nei territori.
La partecipazione è gratuita e la data ultima per presentare i progetti è stata prorogata al 31 ottobre 2021.
Il regolamento con tutte le modalità di partecipazione sono pubblicati nel sito www.nonautosufficienza.it.


IN EVIDENZA:

Un laboratorio senza tempo – di Paolo Andruccioli e Cavide Colella

Torniamo a parlare di Sociotechlab, il progetto avviato da alcuni mesi dallo Spi, il sindacato dei pensionati della Cgil in collaborazione con prestigiosi istituti di ricerca tecnologica italiani. L’analisi dei bisogni delle persone che superano la soglia della vecchiaia, per progettare ausili per i più fragili
C’è un’età che definisce la vecchiaia? Qual è il momento in cui si diventa davvero anziani in Italia, oltre quello che ci dicono le regole sulla flessibilità in uscita dal mercato del lavoro? Per l’Istat il numero fatidico è il 75. Su questo fatto a quanto pare incontrovertibile l’ultima indagine demografica dell’Istituto nazionale di statistica, è chiara: nella fascia di età 65-74 anni, gli italiani godono di una salute generalmente migliore rispetto al resto d’Europa, in particolare per quanto riguarda le patologie croniche. Oggi a 65 anni hanno un’aspettativa di vita più alta di un anno rispetto alla media europea (18,9 anni per gli uomini e 22,2 per le donne nel 2015).
Il numero magico
C’è però un momento di passaggio. Dai 75 anni in poi le condizioni di salute cominciano decisamente a peggiorare. Le persone sono più sofferenti a causa di qualche malattia cronica e di dolori fisici che ne limitano la qualità della vita. Un anziano su due soffre di una malattia cronica. Se questa è la soglia, molto diverso è il discorso sul “che fare” per migliorare la vita delle persone anziane e per accompagnare l’epoca dell’invecchiamento attivo.

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I bisogni degli anziani – di Susanna Felicetti e Stefano Casini

Conoscere le esigenze degli anziani e comprendere come soddisfarle è necessario, non solo per garantire loro e alle loro famiglie adeguate condizioni di vita, ma anche per non gravare eccessivamente sull’intera collettività
Le esigenze di ciascuno cambiano in modo continuo nel corso della vita; cambiano sulla base del livello di istruzione, delle competenze acquisite, del tipo di attività che si svolge o che si è svolto, ma cambiano anche sulla base dei luoghi della propria residenza, della famiglia di appartenenza. Ed ovviamente del reddito. E se nella fase iniziale della vita una parte importante delle esigenze è orientata verso la formazione delle competenze (messe poi a frutto nel corso dell’attività lavorativa), nel corso della terza età i bisogni tendono – sempre più col passare del tempo – a concentrarsi su questioni più legate alla cura e all’assistenza.
Una scelta per la collettività
Conoscere le esigenze degli anziani e comprendere come soddisfarle è necessario non solo per garantire loro e alle loro famiglie adeguate condizioni di vita, ma anche per non gravare eccessivamente sull’intera collettività visto che il peso che nei prossimi anni avranno soprattutto i grandi anziani richiederà che una quota crescente delle entrate pubbliche venga loro destinata. Comprendere i bisogni della terza età, cercando di proiettarli in un futuro caratterizzato da un invecchiamento crescente, ma anche da un’intensa evoluzione tecnologica, è quindi assolutamente strategico. Nella terza età, rispetto alle altre fasi della vita, più che la tipologia di bisogni da soddisfare, cambia il modo con cui vengono affrontati e vissuti e cambia l’incidenza delle diverse componenti.

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La salute alla soglia della vecchiaia – di Cristina Basili

Nella fascia di età 65-74 anni gli italiani godono di una salute generalmente migliore rispetto al resto d’Europa. Dai 75 anni in poi gli anziani vivono, però, in condizioni di salute decisamente peggiori, sono più sofferenti a causa di qualche malattia cronica e con dolori fisici che ne limitano la qualità della vita. Uno su due soffre di una malattia cronica
Il reddito, il livello di istruzione, l’attività lavorativa svolta, la famiglia di appartenenza, il luogo di residenza condizionano i bisogni degli anziani, come quelli delle altre fasi della vita. Sarebbe però un errore considerare la cosiddetta “terza età” come una categoria unica, gli over 65 sono persone molto diverse tra di loro e di conseguenza hanno bisogni molto diversi. Si parla, infatti, sia di persone ancora molto attive, alcune delle quali continuano a svolgere un’attività lavorativa e di ultranovantenni per i quali il rischio di cadere in una situazione di non autosufficienza è molto elevato. Vero è che con il crescere dell’età aumentano le esigenze legate alla cura e all’assistenza.
Il record italiano
L’Italia è uno dei paesi più longevi al mondo (con 83,1 anni, nel 2017 si confermava al secondo posto per speranza di vita alla nascita nell’UE-28) ma è altrettanto vero che vi è una soglia oltre la quale lo stato di salute -e più in generale il livello di benessere- dei nostri anziani peggiora anche rispetto a quelli degli altri paesi europei. Soglia che si colloca attorno ai 75 anni come emerge chiaramente nell’ultima indagine Istat “Anziani: le condizioni di salute in Italia e nell’Unione Europea”. Nella fascia di età 65-74 anni, gli italiani godono di una salute generalmente migliore rispetto al resto d’Europa, in particolare per quanto riguarda le patologie croniche. Senza contare che a 65 anni hanno un’aspettativa di vita più alta di un anno rispetto alla media europea (18,9 anni per gli uomini e 22,2 per le donne nel 2015).

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Risorse per il welfare in bilico – Tra interventi Covid, PNRR, manovre di bilancio e piani settoriali – di Laura Pelliccia

Rispetto alle anticipazioni diffuse a primavera sulle scelte di fondo del Governo in materia di interventi finanziati attraverso il PNRR e delle riforme ad esso collegate, nel corso dell’estate, per effetto della pubblicazione di altri documenti istituzionali sul tema, il quadro informativo sul Recovery Plan si è arricchito di nuovi dettagli. Ad esempio, sono stati ufficializzati gli elenchi degli obiettivi intermedi e finali che condizioneranno l’erogazione dei finanziamenti, sono stati individuati i cronoprogrammi per l’erogazione dei fondi, sono state precisate le metodologie con cui sono stati stimati i costi degli interventi finanziati dal PNRR.
Questo processo si interseca necessariamente con i più ampi meccanismi di programmazione delle risorse, in particolare con le manovre di bilancio pluriennale e i relativi impatti sulla programmazione per il 2022, nell’ambito della sezione autunnale di bilancio. Il quadro tendenziale delle risorse per la sanità e per il sociale è, già di per sé, pieno di incognite, in quanto il 2020 e il 2021 sono stati caratterizzati dallo shock della pandemia: è dunque quanto mai difficile individuare il naturale trend evolutivo di medio periodo perché le tendenze in atto sono l’effetto di interventi straordinari di cui non vi è certezza di continuità di finanziamento
La manovra di bilancio per il 2022 va inquadrata anche nell’ambito dei processi programmatori che caratterizzano gli specifici settori, in particolare nell’ambito dell’aggiornamento del nuovo Piano Sociale Nazionale e del nuovo Patto per la salute.

Leggi: Welforum


Finalmente il disegno concreto per una nuova assistenza a domicilio

Il “Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza” è un’ampia coalizione sociale nata al fine di valorizzare al meglio l’occasione storica offerta dalla riforma nazionale dell’assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia, prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Il Patto ha iniziato a produrre un “Piano Nazionale di Domiciliarità Integrata per gli anziani non autosufficienti”. Si tratta di un documento che vuole essere proposta per la legge di Bilancio 2022. Il documento completo si trova qui.
Il Piano inizia la costruzione dei servizi domiciliari di cui l’Italia ha bisogno, utilizzando i nuovi fondi già previsti e aggiungendo gli altri necessari. Le azioni da compiere consistono nel cambiare il modello d’intervento dell’Adi (Assistenza domiciliare integrata, delle Asl), nello stanziare maggiori risorse per il Sad (Servizio di assistenza domiciliare, dei Comuni) e nel realizzare risposte integrate. Il Patto ritiene necessario rafforzare l’intera filiera dei servizi: domiciliari, semi-residenziali e residenziali. Gli investimenti del PNRR e le recenti normative concentrano i nuovi stanziamenti per la non autosufficienza sugli interventi a domicilio: il loro utilizzo è in via di definizione. Adesso è, quindi, il momento di presentare una proposta per la domiciliarità.
Le direzioni sono quelle più volte sottolineate su Welforum in particolare negli ultimi due anni. Riprendiamo i passaggi più salienti del Piano, partendo dagli obiettivi della visione di medio-lungo periodo verso cui tendere:
Una sola risposta integrata. Superare l’attuale separatezza tra il Sad e l’Adi, i due servizi domiciliari pubblici esistenti in Italia.

Leggi: Welforum


Ripensare i centri urbani con la lente dell’umanità

Architetti e sociologi a confronto: il modello del futuro è policentrico Corriere della sera
Le città sono state a lungo il cuore pulsante del nostro Paese, il centro delle attività, il luogo degli scambi, fisici e intellettuali. Poi la pandemia ha mischiato le carte e offerto prospettive che prima ci erano sembrate impensabili. Durante il lockdown, chi ha potuto, anche grazie allo smartworking, ha riscoperto la possibilità di una vita fuori dalle metropoli. Ora che la paura dei contagi si fa più sfumata e le abitudini sembrano tornare lentamente ai ritmi del «prima» come possiamo ricucire le nostre città? In tutto il mondo si avverte la necessità di riportarle al centro della scena, provando però a migliorarle e renderle più sostenibili.
«La pandemia ha messo di nuovo sotto la lente di ingrandimento la grande discrasia tra centro e periferie», spiega il sociologo Alfredo Mela, autore de La città postmodern a (Carocci) e a lungo docente del Politecnico di Torino. «Abbiamo notato come ci siano zone più sguarnite di servizi rispetto ad altre e come, in molti centri, si siano sviluppate delle bolle intorno a determinati tipi di attività dai centri commerciali agli ospedali fino ai locali notturni. Le concentrazioni eccessive possono diventare pericolose: le banlieu francesi ne sono state, purtroppo, l’esempio. Dobbiamo ripartire da qui per ripensare un nuovo modello di città inclusivo. La sostenibilità urbana non deve essere solo ambientale, tema che dovrebbe comunque stare in cima all’agenda di tutti i politici, ma anche umana ed economica».

Leggi: Corriere della Sera


L’intervento. Le città del futuro devono essere la culla dell’economia circolare – di Marco Cremaschi

Il nostro pianeta è una navicella nello spazio, si consuma ciò che è a bordo e non si butta niente: oggi rispetto a ieri c’è una nuova consapevolezza che il modello è questo ma il “diavolo” sta nell’attuazione
L’economia del cowboy o della navicella? Già nel 1966, K. E. Boulding contrapponeva il cowboy che esaurisce le risorse e sposta altrove la frontiera, alla navicella spaziale che ricicla ogni stilla d’acqua e di ossigeno. Questa è la metafora fondante l’economia circolare: il pianeta è una navicella nello spazio, si consuma ciò che è a bordo e non si butta niente. La sfida era difficile: Barry Commoner pubblica un bestseller dal significativo titolo Chiudere il cerchio nel 1971, ma la sua candidatura alle presidenziali fu un fallimento. I baby-boomers, drogati dal benessere, non vollero appassionarsi all’ecologia. Anche oggi, le politiche di crescita ignorano i dilemmi ambientali e drogano l’economia, rottamando auto e televisioni, creando rifiuti e nuovi problemi.
Dopo il Covid, i valori sono cambiati. Nelle elezioni locali in Francia le grandi città sono in mano ai verdi, che sono determinanti nella formazione del governo in Germania. Il Pnrr dell’Unione Europea premia la transizione. In Italia, il ministro Cingolani ribattezza il ministero in questo senso. Non a caso, salute, povertà, lavoro e clima (più che immigrazione e giustizia) sono largamente le prime preoccupazioni degli italiani nei sondaggi d’Eurobarometro. Ma, siamone certi, la transizione non avverrà per caso o per buona volontà, ma grazie a una nuova pianificazione. Se ne parlerà  oggi ai Dialoghi Italo-Francesi per l’Europa organizzati da Luiss, Sciences Po e Ambrosetti.

Leggi: La Repubblica


SEGNALAZIONI:

Lavoratori fragili: tutele anticovid fino al 31 dicembre
Per i lavoratori fragili estese le tutele anticovid fino al 31 dicembre. L’Inps, con il messaggio n. 3465 del 13 ottobre, in applicazione delle modifiche introdotte dalla legge del 24 settembre n. 133 e pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 1° ottobre scorso, charisce che è stato, infatti, ulteriormente prorogato, fino alla fine dell’anno, il termine per il riconoscimento della tutela, introdotta con il decreto legge “Cura Italia” (n. 18 del 17 marzo 2020), che prevede l’equiparazione del periodo di assenza dal servizio al ricovero ospedaliero, con la conseguente erogazione della prestazione economica e il correlato accredito della contribuzione figurativa, per quanti non possono svolgere l’attività in modalità agile. Tale tutela, chiarisce l’Inps, è riconoscibile nell’ambito delle risorse stanziate, attualmente pari a 396 milioni di euro per il 2021.
L’Istituto chiarisce inoltre che eventuali ricorsi amministrativi contro provvedimenti di diniego, sono prese in carico dalle Strutture territoriali competenti dell’Inps e riesaminati in autotutela, anche qualora siano stati già presentati presso i Comitati di gestione (Comitato amministratore della gestione Prestazioni temporanee ai lavoratori dipendenti e Comitato amministratore del Fondo della gestione speciale dei lavoratori autonomi di cui all’art. 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335).

Leggi: Inca


 

 

 

 

 

NEWS:

martedì 12 ottobre 2021
Finalmente il disegno concreto per una nuova assistenza a domicilio

Il “Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza” è un’ampia coalizione sociale nata al fine di valorizzare al meglio l’occasione storica offerta dalla riforma nazionale dell’assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia, prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Il Patto ha iniziato a produrre un “Piano Nazionale di Domiciliarità Integrata per gli anziani non autosufficienti”. Si tratta di un documento che vuole essere proposta per la legge di Bilancio 2022. Il documento completo si trova qui.
Il Piano inizia la costruzione dei servizi domiciliari di cui l’Italia ha bisogno, utilizzando i nuovi fondi già previsti e aggiungendo gli altri necessari. Le azioni da compiere consistono nel cambiare il modello d’intervento dell’Adi (Assistenza domiciliare integrata, delle Asl), nello stanziare maggiori risorse per il Sad (Servizio di assistenza domiciliare, dei Comuni) e nel realizzare risposte integrate. Il Patto ritiene necessario rafforzare l’intera filiera dei servizi: domiciliari, semi-residenziali e residenziali. Gli investimenti del PNRR e le recenti normative concentrano i nuovi stanziamenti per la non autosufficienza sugli interventi a domicilio: il loro utilizzo è in via di definizione. Adesso è, quindi, il momento di presentare una proposta per la domiciliarità.
Le direzioni sono quelle più volte sottolineate su Welforum in particolare negli ultimi due anni. Riprendiamo i passaggi più salienti del Piano, partendo dagli obiettivi della visione di medio-lungo periodo verso cui tendere:
Una sola risposta integrata. Superare l’attuale separatezza tra il Sad e l’Adi, i due servizi domiciliari pubblici esistenti in Italia.
La possibilità di ricevere il giusto mix di prestazioni che la non autosufficienza richiede. Sono: i) servizi medico-infermieristico-riabilitativi, ii) sostegno nelle attività fondamentali della vita quotidiana, iii) azioni di affiancamento e supporto a familiari e badanti. Attualmente la presenza di ii) e iii) è estremamente contenuta.
La possibilità di ricevere assistenza per il tempo necessario. In genere la non autosufficienza si protrae a lungo e richiede interventi frequenti. L’intensità degli interventi (numero di visite per utente) e la durata del periodo di assistenza devono, dunque, essere adeguate. Oggi, in prevalenza, intensità e durata sono troppo limitate.

Leggi: Welforum, 12/10/2021


sabato 9 ottobre 2021
Pnrr: assegnati 2,8 mld per il programma PinQua sulla qualità dell’abitare

Approvate 159 proposte di progetti di rigenerazione urbana e di edilizia residenziale pubblica
Pnrr: assegnati 2,8 mld per il programma PinQua sulla qualità dell’abitare
Il Ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini ha firmato il decreto con cui sono stati assegnati 2,8 miliardi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e circa 20 milioni derivanti da residui 2019 e 2020 per attuare il Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare (PinQua).
Approvate 159 proposte di progetti di rigenerazione urbana e di edilizia residenziale pubblica
Con i fondi assegnato sono state, di fatto, approvate 159 proposte di progetti di rigenerazione urbana e di edilizia residenziale pubblica presentate da Regioni, Comuni e Città Metropolitane.
Il 40% dei fondi è stato destinato a progetti da realizzare nelle regioni del Mezzogiorno. Gli interventi previsti sono finalizzati a ridurre il disagio abitativo aumentando il patrimonio di edilizia residenziale pubblica, a rigenerare il tessuto socioeconomico dei centri urbani, a migliorare l’accessibilità, la funzionalità e la sicurezza di spazi e luoghi degradati, spesso localizzati nelle periferie.

Leggi: Lavori Pubblici, 09/10/2021


sabato 9 ottobre 2021
Viana Paolo – Rsa, la sfida è creare comunità

La seconda giornata del congresso Uneba a Lignano Sabbiadoro è stata dedicata al contributo offerto dal mondo delle Rsa all’emergenza Covid. «Ci ha ferito la demonizzazione di queste strutture, scattata per il solo fatto che vi si moriva, come ovunque si moriva. Almeno, nelle nostre case di riposo non si moriva soli» ha puntualizzato il direttore dell’Ufficio Cei per la pastorale della salute, don Massimo Angelelli. Peraltro, non morivano solo gli ospiti. Il presidente dell’Inail, Franco Bettoni, ha fornito i dati degli infortuni degli operatori della sanità e dell’assistenza sociale durante la pandemia: 85.000 denunce, 120 morti. Le denunce di contagio dei servizi di assistenza sociale, residenziale e no, sono quasi 31.000 e l’83% riguarda donne (rispetto alla media del 68%) e 9.000 stranieri (30% contro il 13,6). L’analisi per professione evidenzia che la categoria più colpita è quella delle professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali, gli operatori sociosanitari anzitutto, con il 40% delle denunce.

Leggi: Centro Studi 50 &più, 09/10/2021


venerdì 8 ottobre 2021
Reddito, fisco, non autosufficienza. Pensionati dimenticati?

Il Sindacato dei pensionati della Cgil esprime preoccupazione per l’assenza di interventi da parte del governo rivolti a 16 milioni di pensionati e di persone anziane.
“A quanto apprendiamo – dichiara il Segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti – la delega fiscale non prevede alcuna riduzione delle tasse ai pensionati, come invece chiediamo da tempo. I pensionati, infatti, sono quelli che pagano più tasse di tutti, anche più dei lavoratori dipendenti a parità di reddito. Uno squilibrio divenuto insostenibile che andrebbe sanato”.
“Sulle pensioni – continua Pedretti – grava un silenzio incomprensibile non solo sulla flessibilità in uscita ma anche sul sostegno al reddito di milioni di persone che sono già in pensione, la maggior parte dei quali hanno redditi bassi o bassissimi”.
“Nulla sappiamo infine – conclude il Segretario generale dello Spi-Cgil – sulle reali intenzioni del governo in materia di non autosufficienza degli anziani. Di fronte a una pandemia che ha provocato oltre 130mila morti serve con urgenza una legge nazionale che riformi nel profondo il nostro sistema socio-sanitario”.

Leggi: Spi-Cgil, 08/10/2021


venerdì 8 ottobre 2021
Spi Cgil, nella Nota al Def si dimenticano i pensionati

Il sindacato dei pensionati Cgil si dice preoccupato rispetto a quanto contenuto nella Nota di aggiornamento al Def. “Reddito, tasse e sanità dei pensionati sono stati totalmente dimenticati”, dice Ivan Pedretti, il segretario generale dello Spi Cgil, sulla sua pagina Facebook.
La delega fiscale non prevede nessuna riduzione delle tasse ai pensionati che, secondo lo Spi Cgil, sarebbero quelli che pagano più tasse di tutti, “anche più dei lavoratori dipendenti a parità di reddito. Uno squilibrio divenuto insostenibile che andrebbe sanato”, dice Pedretti.
Anche sulle pensioni il sindacato avanza delle richieste precise: “Sulle pensioni – continua il segretario generale dello Spi – grava un silenzio incomprensibile non solo sulla flessibilità in uscita ma anche sul sostegno al reddito di milioni di persone che sono già in pensione, la maggior parte dei quali hanno redditi bassi o bassissimi”.
E poi c’è la partita, importantissima, della legge sulla non autosufficienza. Anche su questo fronte il sindacato attende da tempo risposte concrete, soprattutto tenendo conto delle difficoltà acuite dall’emergenza pandemica: “Di fronte a una pandemia che ha provocato oltre 130mila morti serve con urgenza una legge nazionale che riformi nel profondo il nostro sistema socio-sanitario”, ha concluso Pedretti.

Leggi: Liberetà, 08/10/2021


venerdì 8 ottobre 2021
Terza dose. Ok per tutti gli over 60 e i fragili. Ecco la nuova circolare del Ministero

Pronta la nuova direttiva ministeriale anticipata oggi in conferenza stampa dal direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute. Rezza ha specificato che comunque, nonostante il parere favorevole di Ema, per il momento non si prevede che la terza dose sia estesa a tutta la popolazione over 18 “anche perché molti giovani sono stati vaccinati poco tempo fa e non hanno bisogno di una dose di richiamo”. LA CIRCOLARE.
“Alla luce delle ultime deliberazioni di EMA via libera alla terza dose (booster) di vaccino per i fragili di ogni età e per tutti gli over 60 sempre dopo almeno sei mesi dal completamento del ciclo primario di vaccinazione”, è quanto prevede la nuova circolare del ministero della Salute diramata in serata.
Che il ministero stesse pensando a una nuova circolare lo aveva anticipato oggi pomeriggio in conferenza stampa lo stesso direttore generale della Prevenzione Gianni Rezza rispondendo a una domanda di Quotidiano Sanità sull’orientamento del Governo italiano rispetto alla terza dose di richiamo del vaccino anti Covid dopo il parere favorevole di Ema a somministrarla a tutta la popolazione over 18.
“L’orientamento in Italia – aveva detto Rezza – è quello di offrire il richiamo con la terza dose agli over-80 e alle persone nelle Rsa e agli operatori sanitari a partire da quelli over-60. Naturalmente è importante assicurare comunque questa possibilità a tutti i sanitari. È possibile che a breve venga emanata una nuova circolare che dia indicazioni più precise riguardo i pazienti iper-fragili e anche su come regolarci con le fasce di età ma non si pensa per il momento a un richiamo universale su tutta la popolazione, anche perché molti giovani sono stati vaccinati poco tempo fa e non hanno bisogno di una dose di richiamo”.

Leggi: Quotdiano Sanità, 08/10/2021


giovedì 7 ottobre 2021
Casa, 2,82 miliardi del Pnrr per il programma sulla qualità dell’abitare.

Il ministro Giovannini firma il decreto. Fondi per attuare il Programma innovativo nazionale per la Qualità dell’abitare. Si punta sulla rigenerazione dei centri urbani e il miglioramento della coesione sociale
Approvate 159 proposte di progetti di rigenerazione urbana e di edilizia residenziale pubblica presentate da Regioni, Comuni e Città Metropolitane per un valore complessivo di 2,82 miliardi di euro. Con il decreto firmato oggi dal ministro delle Infrastrutture e la Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, vengono assegnati 2,8 miliardi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e circa 20 milioni derivanti da residui 2019 e 2020 per attuare il Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare (PinQua).
Il 40% dei fondi verrà destinato a progetti da realizzare nelle regioni del Mezzogiorno.
Gli interventi previsti sono finalizzati a ridurre il disagio abitativo aumentando il patrimonio di edilizia residenziale pubblica, a rigenerare il tessuto socioeconomico dei centri urbani, a migliorare l’accessibilità, la funzionalità e la sicurezza di spazi e luoghi degradati, spesso localizzati nelle periferie.

Leggi: Redattore Sociale, 07/10/2021


giovedì 7 ottobre 2021
Politiche sociali, Orlando firma il decreto di riparto del Fondo nazionale

Destinati al Fondo oltre 390 milioni di euro per ognuna delle annualità 2021-2022-2023. Il decreto contiene il Piano sociale nazionale 2021-e il Piano nazionale degli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà per il triennio
– Il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, ha firmato ieri il decreto concernente il riparto del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali, che contiene al suo interno il Piano sociale nazionale 2021-2023 e il Piano nazionale degli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà 2021-2023. Nello specifico, spiega una nota del ministero del Lavoro, sono stati adottati il capitolo 1 (La strutturalizzazione del sistema dei servizi sociali) e il capitolo 2 (Piano sociale nazionale 2021-2023) dell’atto di programmazione nazionale Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali 2021-2023, approvato dalla Rete della protezione e dell’inclusione sociale lo scorso 28 luglio 2021.

Leggi: Redattore Sociale, 07/10/2021


giovedì 7 ottobre 2021
Prima casa esente, caccia agli abusi. Ecco come sarà il nuovo catasto

La riforma del catasto sarebbe stata approvata dal governo con il fine di mappare gli immobili e non di aumentare le tasse. Lo ha sottolineato il ministro dell’Economia Daniele Franco. Sul Corriere della Sera, Gino Pagliuca nota anche come la mossa non avrà ricadute tributarie almeno fino al 2026, quando spetterà all’esecutivo in carica decidere cosa fare dei dati raccolti. Di fatto, a fine ricognizione, alcuni si troveranno di fronte a un doppio valore della casa, uno a fini fiscali e l’altro patrimoniale. “Nella delega”, si legge sul quotidiano di via Solferino, “si prevede che l’Agenzia si doti di strumenti che identifichino gli immobili non censiti, e che possa procedere al ‘corretto classamento’” di quelli con destinazioni di utilizzo diverse. A rischio di cambiare classe soprattutto i vecchi immobili profondamente ristrutturati. Per quanto riguarda il fronte dell’abusivismo, gli ultimi rapporti stimano 1,2 milioni di case sconosciute al catasto.

Leggi: Soldi On Line, 07/10/2021


giovedì 7 ottobre 2021
Il Parlamento: prorogare i bonus edilizi

È tra le priorità inserite nei due identici testi approvati ieri sera da Camera e Senato anche con il “sì” della Lega
Il voto. La scelta riguarda anche il bonus facciate al 90%, Le Camere approvano, con il sì della Lega, le risoluzioni di maggioranza sulla Nota di aggiornamento al Def. Chiesto anche il prolungamento dello sconto in fattura e della cessione del credito
Al primo importante appuntamento parlamentare dopo la tornata elettorale delle amministrative, e in attesa dell’esito dei ballottaggi, la maggioranza trova, non senza fatica, la quadratura del cerchio per una risoluzione condivisa sulla Nota di aggiornamento al Def. Che si snoda lungo dieci, precise sollecitazioni al governo in vista dell’ormai imminente varo della legge di bilancio. A cominciare da quella che impegna l’esecutivo «a prevedere la proroga dei vari bonus edilizi», con al primo posto il superbonus del 110%, prolungando anche lo “sconto in fattura” e la “cedibilità del credito”. E, anche se non sono esplicitamente citati dal testo, appare evidente il riferimento al bonus facciate del 90%, al bonus ristrutturazioni del 50%, al bonus energetico del 65% e anche al bonus mobili.
Non una semplice indicazione, dunque, ma una richiesta pressante, accompagnata dalla sollecitazione a valutare la possibilità di far rientrare nel raggio d’azione di queste agevolazioni altri edifici rispetto a quelli già previsti, e in particolare quelli in stato di degrado, non accatastati o che non producono reddito. E la maggioranza si attende ora che queste misure vengano tutte confermate con la manovra che sarà presentata a metà mese. Così come gli altri nove punti indicati

Leggi: Quotidiano Condominio, 07/10/2021


mercoledì 6 ottobre 2021
“In Italia città poco green, al di là delle belle parole”: il report del Wwf

Nel rapporto Urban Nature 2021 del Wwf, i mali di politiche urbanistiche che non tengono conto della crisi climatica e del benessere dei cittadini. Dai piani urbanistici obsoleti ai parchi inquinati da pesticidi. “Urgente una legge sul consumo del suolo”
Piani urbanistici obsoleti, parchi e viali cittadini inquinati da pesticidi, campagne abbandonate: è il volto poco green di molti comuni italiani. Ma non tutto è perduto, visto che le buone prassi e i progetti innovativi esistono, anche nel Belpaese. È quanto emerge dal report Urban Nature 2021, dal titolo “Verso Città ‘Nature Positive’: Decementifichiamo il nostro territorio – Rinverdiamo la nostra vita”, pubblicato dal Wwf. “Le nostre città vanno ripensate per affrontare la crisi climatica e migliorare il benessere e la qualità della vita delle comunità -dichiara Donatella Bianchi, presidente di Wwf Italia-. Riportare la natura in città servirà anche ad invertire la curva della perdita di biodiversità che sembra oggi irreversibile”.
Tre i filoni tematici del Report: “Decementifichiamo le città”, “Nutriamo la biodiversità”e “Rinverdiamo le nostre scuole”. Oltre alla denuncia della situazione, il report presenta una rassegna di progetti pilota, proposte e modelli per rivoluzionare i paradigmi delle nostre città, mettendoli a disposizione di istituzioni, realtà civiche attive sul territorio e cittadini per essere realizzati in maniera capillare. Alla stesura del report hanno contribuito docenti del Politecnico di Milano e delle Università di Roma Sapienza, Roma Tre, del Molise e dell’Aquila.

Leggi: Redattore Sociale, 06/10/2021


mercoledì 6 ottobre 2021
Bollette, Draghi: interventi strutturali nella legge di bilancio

Sul fronte dei costi dell’energia “a parte la determinazione a proseguire la strategia di cercare di mitigare costi sociali degli aumenti dei prezzi, tenendo anche in mente la sostenibilità di questo processo…
Sul fronte dei costi dell’energia “a parte la determinazione a proseguire la strategia di cercare di mitigare costi sociali degli aumenti dei prezzi, tenendo anche in mente la sostenibilità di questo processo, bisogna pensare anche a misure di tipo strutturale”. Su ciò “la riflessione avrà luogo all’interno della legge di Bilancio ed è lì che vedremo le varie possibilità”. Il presidente del Consiglio Mario Draghi lo dice in conferenza stampa al termine del vertice Ue in Slovenia.

Leggi: Redattore Sociale, 06/10/2021


DALLE REGIONI:

lunedì 11 ottobre 2021
Lombardia, grazie al Pnrr interventi sull’edilizia popolare da 252 milioni

E’ di oltre 252 milioni di euro la cifra disponibile per il territorio della Lombardia prevista dal programma nazionale ‘Sicuro, verde e sociale’ per interventi edilizi su edifici residenziali pubblici, finanziato con le risorse del Pnrr. La delibera relativa al provvedimento è stata approvata dalla giunta regionale su proposta dell’assessore alla Casa Alessandro Mattinzoli. La fase attuativa del Programma entrerà nel vivo con la pubblicazione del bando regionale. Entro il 31 dicembre saranno individuate le proposte di intervento che saranno approvate dal ministero delle Infrastrutture.
Si potranno presentare le domande solo in modalità telematica e con firma digitale sul sito destinato ai bandi della Regione.
I fondi, di derivazione statale, saranno suddivisi in sei tranche, dal 2021 al 2026. Nello specifico, oltre 25 milioni per il 2021, più di 50 milioni per il 2022 e circa 44 milioni ogni anno dal 2023 al 2026.

Leggi: Redattore Sociale, 11/10/2021


venerdì 8 ottobre 2021
Veneto, 10 milioni per migliorare gli edifici per l’assistenza

L’80% degli interventi verrà concentrato nel settore anziani, il rimanente 20% in quello dell’assistenza alle persone con disabilità. Contributi a restituzione fino all’80% della spesa
Nel 2021 la Regione Veneto metterà a disposizione 10 milioni di euro per interventi sugli immobili destinati all’erogazione di servizi destinati all’assistenza di persone anziane non autosufficienti e persone con disabilità. Lo annuncia l’assessore regionale al Sociale Manuela Lanzarin, dopo che la giunta ha approvato la delibera che definisce i criteri e le modalità per la presentazione delle richieste di contributo da parte delle soggetti pubblici e privati senza scopo di lucro che intendono effettuare gli interventi. I 10 milioni di euro messi a disposizione “andranno a finanziare quegli interventi sugli immobili che prevedono un miglioramento delle condizioni di sicurezza per le persone che usufruiranno dei servizi. Oltre ai lavori mirati a contenere la diffusione del virus, sono finanziabili quelli di adeguamento alla disciplina antincendio e antisismica, quelli sugli spazi necessari all’erogazione dei servizi, compresa la dotazione impiantistica per i gas medicali, nonché per il completamento di interventi di ristrutturazione già in corso laddove si proceda con un nuovo lotto funzionale”, spiega Lanzarin.

Leggi: Redattore Sociale, 08/10/2021


mercoledì 6 ottobre 2021
Comunali Milano, il sindaco rieletto Sala chiama la Regione: “Su casa e salute serve fare uno scatto insieme”

Agenda bipartisan per il sindaco, che offre “collaborazione anche alle altre forze politiche, ma chiedo solo serietà”. Nella trattativa da aprire con Fontana il passaggio da Aler alla gestione comunale e la riforma della sanità territoriale
La promessa di essere non solo “il sindaco di tutti”, ma anche di trovare i modi per far partecipare tutti alla trasformazione di Milano, l’ha formulata a scrutinio ancora in corso, quando ormai, però, la sua corsa verso il 57,73 per cento era lanciata. Ed è quello che, il giorno dopo, Beppe Sala assicura
anche alla politica. A cominciare dalla Regione. E dai due tavoli che vuole aprire quanto prima con il presidente Attilio Fontana per affrontare il capitolo case popolari, e con la vicepresidente e assessora al Welfare Letizia Moratti per risolvere il problema della sanità territoriale.
Una questione di fairplay, certo. Perché (almeno) il giorno dopo è questo che prevale, con Matteo Salvini e Luca Bernardo che dicono di averlo chiamato. Ma non solo. Sala lo aveva già ricordato: i prossimi cinque anni saranno i più difficili per Milano. E lo ribadisce: “La collaborazione è obbligatoria perché sarà un periodo difficile, dovremo convincere i cittadini a fidarsi e a partecipare, dovremo trovare anche strade innovative perché non sono tempi normali”. Ma la mano tesa del sindaco non sarà per tutti. Lui è pronto a lavorare, dice, ma chiede in cambio “solo una cosa: serietà.
Se qualcuno preferisce continuare con battute a raffica e con il prendere a martellate le piste ciclabili, allora è difficile collaborare”.

Leggi: La Repubblica, 06/10/2021


IN AGENDA:

“(Ri)usciamo a parlare di stato sociale?”: 5 seminari su welfare e benessere

A Reggio Emilia, dal 30 settembre un ciclo di incontri organizzato dall’Osservatorio internazionale per la coesione e l’inclusione sociale affronterà il tema delle politiche sociali e la loro evoluzione nel nostro paese, tra precariato, hate speech e crisi climatica
Pandemia, precariato, hate speech, ma anche ambiente e benessere sociale. Sono alcuni dei temi in programma nel ciclo di incontri “(Ri)usciamo a parlare di stato sociale?”, organizzati a Reggio Emilia dall’Osservatorio internazionale per la coesione e l’inclusione sociale (Ocis) e promossi da Fondazione Easy Care in collaborazione con Scuola Normale Superiore, nell’ambito delle attività del Laboratorio aperto dei Chiostri di San Pietro (via Emilia San Pietro, 44 C). Cinque appuntamenti gratuiti e aperti al pubblico, dal 30 settembre al 10 dicembre, dedicati ad approfondire questioni centrali per comprendere lo sviluppo delle politiche sociali nel nostro paese.

Leggi: Redattore Sociale


Italialongeva.it – Roma e Online – 23 – 24 novembre 2021 – Long Term Care Six

Stati Generali dell’assistenza a lungo termine – Edizione 2021
Verso la riforma del territorio: strategie, percorsi e modelli della riorganizzazione della presa in carico del paziente cronico
La sesta edizione della due giorni che Italia Longeva, di concerto con il Ministero della Salute, dedica annualmente alla Long-Term Care si focalizzerà quest’anno sulla riorganizzazione dei modelli di presa in carico dell’anziano fragile e multimorbido e sui relativi orientamenti, declinazioni e buone pratiche a livello regionale, così come delineati dal PNRR, che saranno implementati attraverso la riforma del territorio.
Il focus sarà sul patient journey, entrando nel merito della presa in carico delle principali patologie croniche, spesso compresenti nell’anziano, per evidenziarne mediante analisi, confronto e dibattito peculiarità e bisogni e avanzare proposte. Da questa prospettiva e con questa “lente” verranno esaminate le evoluzioni dei tradizionali setting della cronicità – ADI, RSA, Cure palliative – l’integrazione della telemedicina, nonché l’evoluzione degli strumenti di governance: definizione di un sistema centrale di valutazione, progressione degli indicatori del NSG, raccolta dei dati nell’ottica di un utilizzo predittivo.
Target – Referenti istituzionali a livello centrale, Assessori e Direttori Generali di Dipartimenti sanità e politiche sociali regionali, ASL, AO, Distretti, IRCSS, Operatori medici e non dell’assistenza a lungo termine, Società scientifiche, Associazioni di pazienti, Associazioni di cittadini, Top Manager della business community di riferimento.
Il programma è in corso di elaborazione
Le iscrizioni apriranno a breve
Per richiedere informazioni sulle modalità di partecipazione in qualità di partner dell’iniziativa: info@italialongeva.it e cecilia.behmann@italialongeva.it

Leggi: Italia Longeva


Forum non autosufficienza – 25 NOVEMBRE 2021 Bologna – Centro Congressi Savoia Hotel Regency

Il Forum N.A. si svolgerà in presenza nella location del Centro Congressi Savoia Hotel di Bologna.
Un evento formativo che negli anni è diventato il punto di riferimento nazionale per i professionisti e gli operatori dei servizi alla persona e per tutti coloro che a vario titolo si occupano delle persone non autosufficienti.
In occasione della XIII edizione del ForumN.A., la rivista WelfareOggi ha istituito la nuova edizione del Premio WelfarOggi con la finalità di contribuire alla valorizzazione e alla conoscenza di percorsi virtuosi presenti nei territori.
La partecipazione è gratuita e la data ultima per presentare i progetti è stata prorogata al 31 ottobre 2021.
Il regolamento con tutte le modalità di partecipazione sono pubblicati nel sito www.nonautosufficienza.it.


IN EVIDENZA:

La qualità dell’abitare nel Pnrr – di Domenico Della Porta

Obiettivi: riqualificazione e ’incremento dell’edilizia sociale, ristrutturazione e rigenerazione della società urbana, miglioramento dell’accessibilità e sicurezza urbana, mitigazione della carenza abitativa e aumento della qualità ambientale, utilizzo di modelli e strumenti innovativi per la gestione, l’ inclusione e il benessere urbano; il secondo, interventi ad alto impatto strategico sul territorio nazionale
“Per portare a termine nei tempi fissati dalla normativa il “Programma innovativo per la qualità dell’abitare (PinQuA)”, afferente alla Missione 5 del PNRR (Inclusione e Coesione) occorre puntare ad un rafforzamento ulteriore della collaborazione tra Comuni ed ASL”, ha detto la presidente di Federsanità Tiziana Frittelli, a margine del recente Forum Mediterraneo 2021 in Sanità, tenutosi a Bari.
Si tratta di un intervento di Social housing che prevede due grossi investimenti, complessivamente di circa 3 miliardi di euro: il primo finalizzato alla riqualificazione e incremento dell’edilizia sociale, ristrutturazione e rigenerazione della società urbana, miglioramento dell’accessibilità e sicurezza urbana, mitigazione della carenza abitativa e aumento della qualità ambientale, utilizzo di modelli e strumenti innovativi per la gestione, l’ inclusione e il benessere urbano; il secondo, interventi ad alto impatto strategico sul territorio nazionale.
Ci troviamo di fronte ad una vera e propria “rivoluzione” dell’urbanistica finalizzata alla protezione e miglioramento dello stato di salute della popolazione, fino ad oggi esposta a numerosi rischi da non sottovalutare, legati proprio alle caratteristiche abitative, che ne hanno compromesso la stabilità.

Leggi: Quotidiano Sanità


Medici di famiglia. Fp Cgil Medici: “Serve una diversa organizzazione che li integri nel sistema”

Filippi: “Serve un rapporto contrattuale che deve garantire tutele e diritti, come nel contratto della dirigenza sanitaria, superando quello libero professionale”.
“È necessario un cambiamento radicale dell’organizzazione del lavoro del Servizio socio sanitario nazionale e servono soprattutto finanziamenti per il personale che, al contrario, non si intravedono né nel Pnrr né nella Nadef, la quale invece registra un forte taglio del fondo sanitario, pari a 6 miliardi nei prossimi due anni”. Ad affermarlo è il segretario nazionale della Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn, Andrea Filippi, nel corso del suo intervento all’iniziativa, promossa dalla categoria insieme allo Spi Cgil, ‘L’assistenza si costruisce insieme. I protagonisti del SSSN dialogano’.
Per il dirigente sindacale, “abbiamo innanzitutto un problema di risorse che, nonostante la pandemia, non registrano un avanzamento ma anzi una netta diminuzione, ma soprattutto abbiamo un problema di organizzazione dei servizi e del lavoro. Organizzazione che oggi ha bisogno di essere più flessibile per essere costruita intorno al cittadino. Serve un modello flessibile che preveda una maggiore trasversalità fra le diverse competenze e una maggiore contaminazione di queste ultime, superando i modelli rigidi basati sul singolo riferimento professionale e quelli basati sul rapporto duale, peraltro asimmetrico. Vanno individuati invece dei servizi multiprofessionali – aggiunge – che possono offrire ai cittadini la flessibilità necessaria per adeguarsi alle loro esigenze di vita e salute. Per fare questo serve un cambiamento profondo, a partire da quello che rappresenta non solo l’avamposto primario della presa in carico dei cittadini, e cioè la medicina generale, ma che è soprattutto il vero punto debole della assistenza territoriale. Il sistema oggi congegnato del medico single practice di medicina generale è vecchio e inadeguato, e impedisce qualsiasi possibilità di cambiamento”.

Leggi: Quotidiano Sanità


Autonomia differenziata. Il no dell’Anaao: “È un frutto avvelenato per la sanità pubblica”

Il sindacato commenta quanto previsto nella Nadef 2021: “Il governo dei migliori, come quelli che lo hanno preceduto, baratta un forte elemento di coesione sociale con l’illusione di un patto politico con una parte della sua maggioranza, balcanizzando l’unico diritto che la Costituzione definisce “fondamentale””.
“La manina che nella notte tra il 29 e 30 settembre ha aggiunto il Ddl “Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata di cui all’art.116 della Costituzione” ai decreti collegati alla prossima legge di bilancio non ha reso un buon servigio alla sanità pubblica, peraltro duramente provata dalla pandemia e dalla carenza di personale”. È quanto si legge in una nota dell’Anaao Assomed.
“Questa riesumazione – commenta l’Anaao Assomed – potrebbe, infatti, rappresentare il colpo di piccone definitivo a quello che resta di nazionale del Servizio Sanitario pubblico. Il governo dei migliori, come quelli che lo hanno preceduto, baratta un forte elemento di coesione sociale con l’illusione di un patto politico con una parte della sua maggioranza, balcanizzando l’unico diritto che la Costituzione definisce “fondamentale””.
“Il federalismo sanitario nato con la modifica del titolo V – prosegue l’Anaao Assomed – ha prodotto differenze, diseguaglianze, divaricazioni nel tessuto sociale senza minimamente scalfire il gradiente Nord Sud. Ormai fallito, non si salverà nemmeno nella versione “a geometria variabile”, che il Governo intende assecondare, con il rischio di favorire ulteriori spinte verso l’egoismo territoriale ed il sovranismo regionale, ridimensionare il contributo fiscale delle Regioni più ricche, aumentare l’entropia istituzionale. In una sanità lacerata da importanti criticità, il diritto alla salute cesserà di essere un bene pubblico nazionale per assumere una valenza locale che ne diventa la fonte primaria”.

Leggi: Quotidiano Sanità


Censire gli immobili fantasma e rivalutare le vecchie rendite: ecco come cambierà il catasto – di Valentina Conte

La riforma non comporta l’aumento delle tasse sulla casa fino al primo gennaio 2026. In questi cinque anni verrà potenziata l’Anagrafe immobiliare integrata e si procederà con la mappatura degli edifici
Qual è lo scopo della riforma del catasto inserita nella legge delega del fisco?
Uno scopo duplice. Da una parte modernizzare gli strumenti di mappatura degli immobili italiani per individuare e classare 1,2 milioni di immobili “fantasma”, non censiti o non censiti correttamente, di terreni edificabili accatastati come agricoli, di immobili abusivi. Il secondo obiettivo è rivedere le attuali rendite catastali di tutti gli immobili, vecchie e inadeguate, rivalutandole ai valori di mercato. La revisione delle rendite comporta l’aumento delle tasse? Non fino al primo gennaio 2026, come è scritto all’articolo 7 comma 2 lettera D della delega: le nuove informazioni non saranno utilizzate «per la determinazione della base imponibile dei tributi» legati alla casa: Imu, Iva, Irpef, altre imposte (ipotecaria, catastale, etc.). Il premier Draghi ha garantito che le nuove rendite non impatteranno neanche sul calcolo dell’Isee, indispensabile per ottenere bonus e agevolazioni varie. La riforma resterà dunque congelata per 5 anni: nel frattempo tutte le tasse e anche l’Isee verranno calcolati in base alle rendite attuali.Cosa accadrà dunque in questi cinque anni? Verrà potenziata, con ogni probabilità, l’Anagrafe immobiliare integrata, già esistente, per connettere tra loro i diversi database immobiliari dell’Agenzia delle entrate. E anche la trasmissione telematica dei dati tra Agenzia e uffici comunali. In parallelo, ciascuna rendita catastale come le conosciamo oggi sarà affiancata dal valore immobiliare e dalla rendita attualizzata ai valori di mercato. Si fisserà infine un meccanismo per adeguare in automatico, periodicamente, le rendite senza però mai superare il valore di mercato. Il premier Draghi l’ha definita «un’operazione di trasparenza statistica» per «accatastare tutto quello che oggi non è accatastato». E ovviamente per
rivalutare ciò che lo è.

Leggi: La Repubblica


Cgil Medici e Pensionati Cgil: “Medici di famiglia: dipendenza è strada più chiara” – di L.F.

“I Medici di famiglia medici di famiglia sono in difficoltà, si sentono pesci fuor d’acqua, perché isolati senza sostegno della rete e del sistema. Basta slogan, ora riforme vere ma attenzione con la Nadef si tagliano 5 miliardi alla sanità”. Pensionati e i medici del sindacato chiedono una riforma condivisa dell’assistenza sanitaria e denunciano un definanziamento per la sanità nei prossimi anni. “I nuovi modelli non si accontentano di slogan, ma richiedono un ripensamento vero, a partire dalle prassi professionali e dal lavoro”
“L’assistenza sanitaria si costruisce insieme”. È questo l’assunto da cui partono Lo SPI Cgil e la Fp Cgil Medici e Dirigenti SSN che per il 7 ottobre hanno organizzato una giornata dedicata al confronto sui temi caldi della sanità a partire dal Pnrr e dalla riforma della medicina del territorio.
“Lo Spi Cgil è un’organizzazione sindacale che rappresenta milioni di iscritti che appartengono alle generazioni più anziane del paese” dice Antonella Pezzullo Segretaria Nazionale Spi-Cgil. “E tuttavia crede che oggi non è solo questione di invocare il protagonismo dei cittadini, che pure hanno necessità di essere ascoltati e di partecipare a decisioni fondamentali in termini di diritti” spiega Pezzullo.
“Noi rappresentiamo una generazione che interroga in modo sostanziale il SSN – rimarca -, avendo partecipato decenni fa alla sua costruzione, e conoscendone dunque profondamente il valore politico e sociale. Questa generazione sa bene anche di essere al centro, e protagonista, di un potente cambiamento, demografico innanzitutto, ma nondimeno culturale” ma per lo Spi Cgil

Leggi: Quotidiano Sanità


Salute e inclusione sociale. Il ruolo dei sindaci nella governance dei sistemi sanitari e sociali

A Bari, nel corso dei lavori del Forum mediterraneo sanità, l’evento “Pnrr visto da sud” per avviare una riflessione sulle sinergie istituzionali tra mondo sanitario e governance degli enti locali a tutela della salute dei cittadini. Ad introdurre i lavori il Presidente di Anci Antonio Decaro e la Presidente di Federsanità Tiziana Frittelli.
Una stagione nuova in cui il valore emergente sia quello dell’alleanza istituzionale a tutela della salute dei cittadini. Con questo obiettivo si è svolto oggi a Bari, nel corso dei lavori del Forum Mediterraneo sanità, l’incontro “Pnrr visto da Sud. Salute – inclusione sociale: il ruolo dei Sindaci nella governance dei sistemi sanitari e sociali” organizzato in collaborazione con Anci e Federsanità.
Ad introdurre i lavori il Presidente di Anci e Sindaco di Bari, Antonio Decaro, e la Presidente di Federsanità e Dg dell’AO san Giovanni Addolorata di Roma Tiziana Frittelli.
“L’emergenza sanitaria – detto fra l’altro il presidente Decaro – ha fatto emergere la necessità di una sempre maggiore integrazione tra sociale e sanitario volta alla salvaguardia della salute e della qualità della vita delle nostre comunità. Questo rapporto deve essere ulteriormente potenziato e reso strutturale per rilanciare un’idea di welfare che veda nell’integrazione sociosanitaria il suo fulcro fondamentale, non solo nelle fasi critiche dell’emergenza ma anche in una fase post emergenziale. Proprio la pandemia ci ha dimostrato che per alleggerire le strutture ospedaliere e prevenire o ritardare l’istituzionalizzazione in struttura, è determinante l’efficienza e la capillarità di un sistema integrato territoriale di servizi sanitari, socio-sanitari e sociali di prossimità, con il necessario coinvolgimento dei Comuni e il loro coordinamento con le autorità sanitarie. Pertanto, dev’essere un obiettivo condiviso assicurare una governance multilivello tra Sindaci, Asl e Regioni potenziando il ruolo dei Sindaci all’interno della Conferenza dei Sindaci, la cui operatività deve essere garantita in tutto il territorio nazionale”.

Leggi: Quotidiano Sanità


Big cities Usa a rischio esodo? I dati di dicono di no

Entro il 2022 il 25% dei dipendenti potrebbe lavorare da casa svuotando le città ma ecco dove si mettono in moto altri fattori. A New York prezzi alle stelle – di Evelina Marchesini
L’interrogativo è di quelli in grado di dividere analisti, esperti e market makers, degno di un Ted Talks di alto livello: gli effetti della pandemia minacciano il futuro delle grandi città americane e i relativi mercati immobiliari? Secondo molti sì, tanto che centri urbani come Chicago, Los Angeles, New York e San Francisco – per citare gli esempi più eclatanti – potrebbero anche aver raggiunto il picco di densità. Non necessariamente preludio della fine, ma forse fattore scatenante di grandi cambiamenti. Secondo altri, invece, proprio città come New York, San Francisco e Seattle sono nel pieno del vortice di ripresa dell’interesse degli investitori e la prossima apertura, a novembre, al turismo da parte degli Stati Uniti intensificherà questo processo. Dove sta la realtà? Per cercare di capirlo abbiamo girato la domanda agli stessi protagonisti ed istituti di ricerca, partendo da un report di Capital Group curato dall’economista Jared Franz.
La minaccia della deurbanizzazione
La prima cosa da specificare è quale sia il motivo scatenante di un tale interrogativo. Il tutto parte da un’osservazione sotto gli occhi di tutti, cioè il forte impulso al lavoro da casa (senza scendere nelle polemiche se si tratti di smart, home o remote working) impresso dalla pandemia.Capital Group mette in evidenza che i primi segnali di una forte tendenza alla deurbanizzazione sono sotto gli occhi di tutti.«Dall’inizio della panIdemia di Covid-19, la migrazione da alcune grandi città ha subito un’accelerazione, mentre i prezzi delle abitazioni nelle zone suburbane sono schizzati alle stelle», sottolinea Capital Group. Entro il 2022 circa il 25% dei dipendenti statunitensi potrebbe lavorare da remoto, a fronte di un mero 5% prima della pandemia, e molti sceglieranno mercoledì 6 ottobre 2021di vivere in zone meno costose e affollate. «Supponendo che questa tendenza persista, sarebbe il cambiamento più radicale nei modelli occupazionali americani dalla Seconda Guerra Mondiale», afferma Franz.

Leggi: Il Sole 24 Ore


 

 

 

 

 

 

Giornata della Partecipazione
Giovedì prossimo, 7 ottobre, la Cgil e molti enti, associazioni e reti del civismo attivo e delle organizzazioni civiche e sociali si incontreranno nel Parco di Piazza Vittorio a Roma per discutere insieme del futuro del Paese. L’appuntamento è previsto a partire dalle ore 15.30 e si chiuderà con un dibattito a cui, dalle ore 18, parteciperà tra gli altri il segretario generale della Cgil Maurizio Landini.

Leggi: Cgil


NEWS:

lunedì 4 ottobre 2021
Anziani, il cardinale Bassetti: “Ampliare il tipo di offerta per l’assistenza”

A Milano convegno di Uneba e Aris sul futuro di Rsa e assistenza domiciliare dopo l’esperienza della pandemia. Entro il 2030 gli anziani non autosufficienti saranno circa 5 milioni
“L’assistenza all’anziano, paradigma dell’assistenza alla persona in generale, deve cogliere ‘i segni dei tempi’ ampliando il tipo di offerta, accentuando e differenziando la presenza di nuove professionalità pur all’interno del mandato unico di ‘curare il tuo prossimo’”. È il messaggio del cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, al convegno promosso da Aris e Uneba e organizzato per il 4 ottobre dall’Istituto Auxologico a Milano, sulla cura e l’assistenza degli anziani dopo il Covid-19. Un convegno che cerca di delineare il futuro delle Rsa e delle cure domiciliari, dopo l’esperienza della pandemia. “I contesti ospedaliero, di Rsa, o di cure domiciliari non devono essere mondi isolati e antagonisti -sostiene il cardinale-: scienza di qua, assistenza di là. Ciascun modello deve rappresentare un’offerta anche tecnica, un’opportunità non preclusa da posizioni ideologiche. Probabilmente soltanto uomini illuminati dalla Luce del Vangelo, oggi, hanno la capacità di declinare concretamente la difficile missione di ricucire il crescente distacco fra scienza e assistenza: anziani e disabili sono un campo di confronto importantissimo”.

Leggi: Redattore Sociale, 04/10/2021


venerdì 1 ottobre 2021
Uguaglianza digitale per tutte le età

In occasione della Giornata internazionale delle persone anziane la Ferpa – il Sindacato europeo dei pensionati e degli anziani – ha deciso di mettere al centro della propria agenda l’uguaglianza digitale.
Le innovazioni digitali e tecnologiche possono infatti rappresentare un importante passo in avanti per la nostra società.
L’uso delle nuove tecnologie può migliorare la qualità della vita, favorire l’indipendenza degli anziani e al tempo stesso creare nuovi lavori di qualità per i giovani.
È però fondamentale che siano pienamente nelle disponibilità di tutte le generazioni. Per questo c’è bisogno di una formazione mirata, con corsi specifici per chi non è nativo digitale, anche favorendo l’incontro e lo scambio intergenerazionale.
Diciamo sì alla digitalizzazione e no all’esclusione!

Leggi: Spi-Cgil, 01/10/2021


venerdì 1 ottobre 2021
Europa sempre più vecchia: indice dipendenza anziani al 34,8% e salirà al 56,7% nel 2050

Il calcolo lo ha fatto Eurostat che ha analizzato paese per paese e regione per regione l’indice di dipendenza degli anziani, vale a dire il rapporto tra persone in età lavorativa (20-64) e persone over 65. L’Italia è tra i paesi con il rapporto di dipendenza più elevato insieme a Germania, Grecia, Spagna, Francia, Portogallo e Finlandia.
L’indice di dipendenza degli anziani nell’UE è aumentato notevolmente negli ultimi 20 anni. Nel 2001, l’indice di dipendenza degli anziani nell’UE era del 25,9%, il che significa che c’erano poco meno di quattro adulti in età lavorativa (20-64) per ogni persona di età pari o superiore a 65 anni.
Passando al 1° gennaio 2020, il rapporto è aumentato al 34,8%, il che significa che c’erano poco meno di tre adulti in età lavorativa per ogni persona di età pari o superiore a 65 anni.
Al 1° gennaio 2020, alcuni dei rapporti più elevati erano concentrati nella Germania orientale, in Grecia, Spagna, Francia, Italia, Portogallo e Finlandia. La maggior parte di queste regioni erano prevalentemente rurali, montuose o relativamente remote, dove è probabile che i giovani abbiano lasciato la regione per continuare gli studi o cercare lavoro.
Tra le regioni dell’UE, l’Euritania, una regione montuosa nella Grecia centrale, ha registrato il più alto indice di dipendenza degli anziani (78,3%). Questa regione è stata seguita dalla regione belga nord-occidentale di Arr. Veurne (64,6%) e la regione tedesca di Suhl, Kreisfreie Stadt (61,3%).
Al contrario, i rapporti più bassi nell’UE sono stati registrati nella regione ultraperiferica francese di Mayotte (6,1%) e Guyane (11,7%) e nella regione spagnola di Fuerteventura (16,5%).

Leggi: Quotidiano Sanità, 01/10/2021


venerdì 1 ottobre 2021
Giornata internazionale anziani. Un over 85 su due interessato da disabilità. Ma carico assistenza è quasi tutto sulle famiglie

Sono i numeri del Rapporto “Passi d’Argento” coordinato dall’Iss. La quasi totalità delle persone con disabilità (99%) riceve aiuto, ma questo carico di cura e di assistenza è per lo più sostenuto dalle famiglie, molto meno dal servizio pubblico di ASL e Comune.
Il 1°ottobre è celebrata dalle Nazioni Unite la Giornata internazionale delle persone anziane. “L’età anziana – sottolinea il Ministero della Salute sul proprio sito – è una realtà complessa e variegata che va dagli anziani attivi e in salute agli anziani non autosufficienti. Se da un lato l’invecchiamento della popolazione rappresenta un indubbio successo sul piano della sanità pubblica, in quanto evidenzia una aspettativa di vita molto alta, allo stesso tempo, richiama l’attenzione sulla necessità di ulteriori interventi di sostegno alle politiche sanitarie e sociali. Invecchiare in buona salute è, infatti, un obiettivo prioritario non solo delle strategie europee ed internazionali ma anche nazionali”.
“Anche in considerazione delle esperienze legate alla pandemia da COVID-19, il Piano nazionale della Prevenzione (PNP) 2020-2025, adottato con Intesa Stato-Regioni del 6 agosto 2020, ha previsto- ricorda il Ministero – un rinnovato impegno nel campo della promozione della salute e della prevenzione delle malattie lungo tutto il corso della vita e sostiene la necessità di programmare e progettare sempre più in modo integrato, ponendo particolare attenzione a gruppi sociali particolarmente a rischio di fragilità o di disuguaglianza, secondo una visione etica e di coesione sociale”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 01/10/2021


venerdì 1 ottobre 2021
Anziani, da Happyageing sette proposte per una nuova stagione

Non solo vaccino anti-Covid. “I rischi di influenza, Herpes Zoster, pertosse, difterite, tetano e infezioni da pneumococco siano sottovalutati dagli over 50”
“L’Italia è uno dei Paesi più longevi: nel 2019, secondo Eurostat, eravamo al secondo posto dopo la Spagna per speranza di vita (83,6 anni, +2,3 anni rispetto alla media UE), tuttavia proprio questa struttura demografica ha fatto sì che con la pandemia si verificasse una significativa inversione di tendenza. È stato perso quasi un anno di aspettativa di vita alla nascita, con alcune regioni che hanno registrato una perdita anche maggiore. In una società che invecchia si verifica un fenomeno di immunosenescenza, cioè una minore risposta fisiologica alle malattie infettive, una riduzione dell’immunità acquisita nell’infanzia, e dunque un maggior rischio di complicanze: per questo occorre dare una particolare attenzione alle politiche di immunizzazione puntando sulle vaccinazioni contro l’influenza, lo pneumococco e l’Herpes Zoster, ma senza dimenticare la pertosse e la difterite che stanno tornando a circolare in Europa e il tetano, la cui copertura diminuisce nel tempo. Per questo HappyAgeing – Alleanza Italiana per l’Invecchiamento Attivo intende dare il proprio contributo attraverso una produzione costante di documenti di analisi ma anche, e soprattutto, proposte estremamente concrete”. Con queste parole Michele Conversano, Presidente del Comitato Tecnico-Scientifico dell’associazione, ha introdotto la II Assise Nazionale HappyAgeing sull’immunizzazione dell’adulto e dell’anziano tenutasi in modalità phygital al Centro Congressi Frentani di Roma grazie al contributo non condizionate di GSK, MSD, Pfizer, Sanofi Pasteur e Seqirus.

Leggi: Redattore Sociale, 01/10/2021


giovedì 30 settembre 2021
Il nonno dell’anno? Costruisce dinosauri con i sassi

A Imola Emilio Padovani ha ormai un Jurassic Park tutto suo. Sabato 2 ottobre sarà premiato nella ricorrenza italiana della “Festa dei nonni”
Il “nonno dell’anno” vive a Codrignano, Imola, ed ha un suo personalissimo Jurassic park popolato di dinosauri di sassi che costruisce lui stesso. Si chiama Emilio Padovani e dopodomani, sabato 2 ottobre nella ricorrenza italiana della “Festa dei nonni”, sarà premiato come ‘Nonno dell’anno 2021′. A nominarlo è stata l’associazione culturale “O Leudo” di Sestri Levante (Genova), con questa motivazione: “Un modello culturale altamente educativo”. “Sono una persona semplice, non avrei mai immaginato di poter avere un onore così grande senza nemmeno muovere un dito, infatti è stata l’Associazione ad avere l’iniziativa”, dice Padovani. E’ stata la sua passione per i sassi, di cui è collezionista, a renderlo famoso: li raccoglie ovunque, nei campi, nelle cave o nei greti, di diversa forma e colore. E, dopo aver visto il film Jurassic Park, si diverte a costruire cose e animali, fra cui i suoi dinosauri, diventati tanto noti da farlo approdare anche nelle trasmissioni di Rai Uno.

Leggi: Redattore Sociale, 30/09/2021


giovedì 30 settembre 2021
Rsa, monitoraggio Iss: “Con i vaccini crollata la mortalità”

Report di sorveglianza sulle strutture residenziali socio-sanitarie, dal 5 ottobre 2020 al 19 settembre 2021su 852 strutture. “Mortalità settimanale diminuita nettamente dall’inizio della campagna di vaccinazione e inferiore allo 0,01% anche nelle ultime settimane”. Lieve nuovo aumento dei focolai nei mesi estivi
“La mortalità settimanale per l’infezione da Sars-CoV-2 è diminuita nettamente dall’inizio della campagna di vaccinazione, ed è rimasta inferiore allo 0,01% anche nelle ultime settimane”. È quanto emerge dal terzo aggiornamento del report di sorveglianza sulle strutture residenziali socio-sanitarie, realizzato dall’Iss in collaborazione con il ministero della Salute, il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale e l’Ars Toscana. “Il report – si legge – segnala da luglio un nuovo aumento nel numero di casi, segno della necessità di rinforzare l’immunità degli ospiti”.
Sono 852 le strutture residenziali che hanno partecipato alla sorveglianza durante l’emergenza Covid-19, dal 5 ottobre 2020 al 19 settembre 2021, per un totale di 31.178 posti letto disponibili. Di queste, 341 erano strutture residenziali per anziani non autosufficienti, per un totale di 15.031 posti letto.

Leggi: Redattore Sociale, 30/09/2021


mercoledì 29 settembre 2021
Milano: il volontariato che allunga la vita. Presentati i dati della ricerca del progetto Tapas in Aging

Salute, qualità di vita e benessere bio-psico-sociale, dopo una certa età, dipendono strettamente dalla presenza di una solida rete di contatti. Chi ha una rete solida di relazioni o è parte attiva di un’associazione non solo riesce ad avere una buona percezione di salute e di benessere psicofisico e riesce a gestire più efficacemente ogni situazione, indipendentemente dalla condizione economica individuale, ma ha anche una salute migliore . Sono le persone che ci stanno a fianco a fare la differenza e non bastano dunque le relazioni parentali, amicali e di buon vicinato; per invecchiare in salute è necessario anche essere inclusi in reti territoriali e avere punti di riferimento associativi .
Sono questi i messaggi emersi da “ Tapas in Aging – Time and Places and Spaces in Aging ”, il progetto biennale (2019-2021) coordinato dall’UOC Neurologia, Salute Pubblica, Disabilità della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano in collaborazione con AUSER Regionale Lombardia e finanziato da Fondazione Cariplo e presentato a Milano il 24 settembre. I dati sono stati raccolti su un campione di 431 persone over50 residenti in Lombardia e afferenti ad Auser Lombardia come volontari o utenti; i soggetti sono equamente divisi tra uomini (209) e donne (222), hanno un’età media di 70 anni (nello specifico, da 51 a 83 anni) e sono per la maggior parte in pensione.

Leggi: Auser, 29/09/2021


martedì 28 settembre 2021
Rsa, al via la terza dose di vaccino. Ma troppe ancora le restrizioni alle visite

Il Comitato Orsan indica i “cinque punti fondamentali” e annuncia: “Il 2 ottobre, festeggeremo i nonni, davanti ai cancelli delle Rsa. Non voteremo i candidati che non si impegneranno per gli anziani”
Non c’è pace, per le Rsa: mentre il Cts dà il via libera alla terza dose di vaccino, tante, troppe restano le restrizioni rispetto alle visite dei parenti e, in generale, ai rapporti con l’esterno. Torna a denunciare la situazione il comitato ORSAN – Open RSA Now: “Nove Rsa su dieci si rifiutano di aprire ai parenti sette giorni su sette – riferisce il presidente Dario Francolino – Siamo abbandonati a noi stessi, nonostante Governo e Parlamento abbiano iperlegiferato per farci stare vicini ai nostri affetti, nelle Rsa. L’ostinazione e il disinteresse con cui purtroppo Regioni e Rsa si rifiutano di applicare la legge n.126 promulgata dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella pubblicata sulla G.U. è davvero diventata un’emergenza – spiega ancora – Riceviamo almeno 100 telefonate strazianti al giorno che a questo punto consegneremo alla Procura della Repubblica di Monza in cui figli, nipoti, mogli, mariti, fratelli, sorelle, parenti e amici, sono letteralmente disperati perché vedono appassire e morire i propri cari senza una parola di conforto”.

Leggi: Redattore Sociale, 28/09/2021


DALLE REGIONI:

lunedì 4 ottobre 2021
Marche: eliminazione barriere architettoniche in edifici privati, approvati criteri di riparto dei fondi

Dopo la sospensione dal 2000 al 2017 dei fondi statali, a cui la Regione ha cercato in passato di sopperire con propri fondi, il ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha assegnato alla Regione Marche 3.186.247,61 euro per le annualità 2018-2019-2020
La Giunta regionale delle Marche ha approvato questa mattina i criteri per il riparto tra i comuni dei fondi statali assegnati per gli anni 2018/2020 per l’eliminazione ed il superamento delle barriere architettoniche negli edifici privati, che aveva già ricevuto il 28 settembre scorso il parere favorevole del CAL.
Su proposta dall’assessore all’Urbanistica Stefano Aguzzi, la delibera conferma dunque “l’attenzione dell’esecutivo verso il superamento delle barriere architettoniche – specifica Aguzzi – per una migliore qualità della vita e della fruibilità dell’ambiente”.
Dopo la sospensione dal 2000 al 2017 dei fondi statali, a cui la Regione ha cercato in passato di sopperire con propri fondi, il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha assegnato alla Regione Marche complessivi 3.186.247,61 euro per le annualità 2018-2019-2020, al fine di soddisfare l’intero fabbisogno maturato.
“Tali risorse – afferma la nota della regione -, quantificate in circa 2,90 milioni di euro, sono finalizzate a soddisfare le domande pregresse presentate entro il primo marzo 2018 dai cittadini residenti nei comuni che hanno comunicato il proprio fabbisogno aggiornato al 1 marzo 2021, per le difficoltà operative connesse all’emergenza sanitaria in corso”.

Leggi: Redattore Sociale, 04/10/2021


venerdì 1 ottobre 2021
Toscana, saranno realizzati 62 nuovi alloggi popolari

E’ l’effetto di un accordo di programma che sarà presto sottoscritto da Ministero delle infrastrutture e dalla Regione
La realizzazione di 62 nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica: sarà questo l’effetto di un accordo di programma che sarà presto sottoscritto da Ministero delle infrastrutture e Regione Toscana. L’accordo, i cui contenuti sono stati approvati dalla giunta regionale nella sua ultima seduta, permetterà di integrare il Piano nazionale di edilizia abitativa che prevede la realizzazione di 192 alloggi Erp.
Grazie infatti a un’ulteriore ripartizione di risorse ministeriali sono state attribuite alla Regione Toscana altri 6,7 milioni di euro cui si aggiungeranno 2,5 milioni di economie per interventi non realizzati e una integrazione di 1,2 milioni provenienti dal bilancio regionale per un toale di 10,5 milioni.

Leggi: Redattore Sociale, 01/10/2021


giovedì 30 settembre 2021
Sardegna, allarme spopolamento: nei borghi 46mila case vuote

La fotografia scattata nell’ultima indagine della Cna Sardegna, secondo cui, in un contesto di irreversibile riduzione della popolazione e senza un cambiamento di rotta, sarà la popolazione dell’entroterra isolano a calare maggiormente. “Attivare un processo di riqualificazione”
In Sardegna ci sono 165 i borghi popolati in media da 1.400 abitanti e caratterizzati da un forte tasso di invecchiamento della popolazione -circa un quarto degli abitanti ha superato i 64 anni- e dalla presenza di molti edifici in disuso: ad ora risultano 11.700 gli edifici inutilizzati e 46 mila le abitazioni vuote. Questa la fotografia scattata nell’ultima indagine della Cna Sardegna, secondo cui, in un contesto di irreversibile riduzione della popolazione -che potrebbe arrivare al -28% da qui al 2050- e senza un cambiamento di rotta, sarà la popolazione dell’entroterra isolano a calare maggiormente: -36%, in base alle proiezioni demografiche. Ovviamente i primi centri urbani ad essere colpiti saranno i piccoli borghi.
“Il calo demografico, lo spopolamento dell’entroterra, tende a determinare la perdita di identità culturale dell’isola- spiegano Pierpaolo Piras e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario regionale della Cna Sardegna-. Serve dunque un progetto di sviluppo che ponga maggiore attenzione alle dinamiche socio-economiche dell’entroterra, attraverso la valorizzazione e la tutela dell’immenso patrimonio paesaggistico e culturale, ripensando la qualità della domanda turistica, promuovendo un turismo culturale, naturalistico, esperienziale e promuovendo la cultura, l’economia, l’artigianato e le tradizioni locali”.

Leggi: Redattore Sociale, 30/09/2021


mercoledì 29 settembre 2021
Stop barriere architettoniche, case senza ostacoli per persone con disabilità e anziani: dalla Regione E.Romagna 10,2 milioni di euro

Un aiuto concreto a chi rischia di vivere isolato arriva dalla Regione Emilia-Romagna, che per il 2021 ha stanziato complessivamente quasi 10,2 milioni di euro, tra risorse statali e regionali, per l’eliminazione e il superamento delle cosiddette barriere architettoniche negli edifici e nelle abitazioni private. Un pacchetto di risorse destinate ai Comuni ed Unioni per finanziare i lavori edilizi di miglioramento dell’accessibilità negli appartamenti e nelle parti comuni dei condomini, la cui ripartizione su tutto il territorio, è stata approvata dalla Giunta regionale in questi giorni; saranno poi i Comuni ad assegnarle ai cittadini e alle famiglie residenti che ne hanno fatto richiesta.
Nel dettaglio, della somma complessiva (10 milioni 169 mila euro), 8,2 milioni di euro provengono dal Fondo nazionale, e i restanti 1,9 milioni sono quelli stanziati annualmente dalla Regione attraverso lo specifico Fondo regionale, istituito con una legge regionale nel 2013; un Fondo che dalla sua attivazione ha permesso di finanziare, con oltre 14,4 milioni di euro, più di 4.400 interventi per l’abbattimento delle barriere architettoniche in ambito domestico.

Leggi: Rete Caad, 29/09/2021


mercoledì 29 settembre 2021
Amministrative a Roma, un “social business plan” per misurare i servizi sociali

Lo chiede Alessandro Radicchi di Europe Consulting e Binario 95. “Non serve solo un intervento sociosanitario ma un’integrazione sociosanitaria, non basta strillare che le persone non devono stare in strada, bisogna provvedere a una vera presa in carico”
“Roma ha bisogno innanzitutto di un social business plan”. Ne è convinto Alessandro Radicchi, presidente di Europe Consulting e Binario 95, che spiega così a Redattore Sociale quali sono le priorità nel campo del sociale a cui dovrà porre attenzione il prossimo sindaco di Roma. “La pandemia ha evidenziato alcuni elementi: la velocità di intervento del terzo settore ha compensato una più lenta e più difficile capacità adattamento delle istituzioni a far fronte allo shock pandemico. Le sinergie si sono poi attivate – spiega – ma c’è l’esigenza di una pianificazione dell’emergenza, non solo sanitaria ma anche climatica, per esempio sul piano freddo e il piano caldo per i senza dimora”.
Secondo Radicchi, dunque, Roma ha bisogno di “un sistema di protezione sociale che sia in grado di attivarsi con facilità, le cui risorse siano già predefinite. Ogni anno arriviamo in ritardo, arriviamo cioè al 20 novembre o al 1 dicembre a capire quanti posti effettivi ci sono e come attivarci per il periodo invernale”. Serve dunque una strategia che va definita in largo anticipo.

Leggi: Redattore Sociale, 29/09/2021


IN AGENDA:

Il 7 ottobre a Roma “L’assistenza si costruisce insieme”

Per riformare nel profondo il nostro sistema di welfare – e in particolare la presa in carico delle persone affette da malattie croniche e il potenziamento dell’assistenza territoriale – è fondamentale ascoltare le proposte e le ragioni di chi è in prima linea.
Per questo Spi Cgil e Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn hanno deciso di chiamare a raccolta cittadini, operatori socio-sanitari e istituzioni per un’iniziativa seminariale dal titolo “L’assistenza si costruisce insieme. I protagonisti del Sssn dialogano” che si terrà il prossimo 7 ottobre a Roma presso il Centro Congressi Frentani.
I lavori saranno aperti alle ore 9.30 dalle introduzioni del Segretario nazionale Fp Cgil e Dirigenti Ssn Andrea Filippi e della Segretaria nazionale dello Spi Cgil Antonella Pezzullo.
Seguirà una tavola rotonda condotta dalla giornalista di Quotidiano Sanità Ester Maragò a cui prenderanno parte diversi pensionati e operatori sanitari del territorio. All’iniziativa parteciperanno inoltre la senatrice e vice-Presidente della Commissione igiene e sanità del Senato Paola Boldrini, l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato e il direttore dell’Agenas Domenico Mantoan.
Le conclusioni sono invece affidate ai Segretari generali nazionali dello Spi Cgil e della Fp Cgil Ivan Pedretti e Serena Sorrentino.
Sarà possibile seguire il seminario in diretta sulle pagine Facebook dello Spi Cgil nazionale e della Funzione pubblica Cgil nazionale.

Leggi: Spi-Cgil


International Tenants’ Day 2021. Il SUNIA aderisce alla “Giornata internazionale degli inquilini” promossa dallo IUT (International Union of Tenants)

Per più di un anno la pandemia da COVID-19 ha causato enormi danni umani ed economici su scala globale. Il virus continua a cambiare i nostri modi di vivere e la ripresa richiederà immensi investimenti, finanziari e umani. Il settore abitativo, di conseguenza, è soggetto alle stesse sfide di prima della pandemia, solo ancora più profonde e gravi. Gli inquilini, in quanto gruppo vulnerabile nel mercato immobiliare, stanno affrontando sfratti e affitti arretrati. Il tema riflette la nostra speranza per la ripresa dalla pandemia da covid-19, una rinnovata enfasi e soluzioni per la crisi climatica insieme alla costruzione di alloggi a prezzi accessibili per tutti.

Leggi: Sunia


Roma, PNRR e un nuovo modello di sviluppo. Iniziativa della Cgil con movimenti e associazioni del terzo settore

Il 7 ottobre a partire dalle ore 15.30, presso i giardini di Piazza Vittorio a Roma, si terrà una iniziativa organizzata dalla Cgil insieme ad associazioni e movimenti sul rapporto tra le risorse stanziate all’interno del Pnrr e un nuovo modello di sviluppo ambientalmente e socialmente sostenibile. L’obiettivo di tale incontro è quello di rafforzare ed estendere una rete che rivendichi partecipazione alle scelte decisive per il futuro del Paese e aprire a livello nazionale, regionale e territoriale spazi pubblici di confronto sulla finalizzazione delle risorse, garantendo un monitoraggio condiviso sulle missioni e i progetti del Next Generation eu. L’iniziativa si articolerà su tre Panel di discussione e confronto, dedicati ai temi del welfare, della transizione digitale e ambientale. L’Auser sarà direttamente coinvolta nella discussione dedicata al welfare.
L’iniziativa sarà conclusa con un dibattito al quale parteciperà Maurizio Landini, Seg. Gen. della Cgil assieme ad altre personalità, sulla sintesi dei punti condivisi affrontati nei diversi panel. Il lavoro preparatorio, a cui ha partecipato Domenico Pantaleo per Auser, ha definito la scaletta degli argomenti da trattare ma soprattutto ha evidenziato che l’appuntamento del 7 rappresenta il punto di partenza di un percorso che dovrà continuare a livello nazionale e territoriale.

Leggi: Auser


“(Ri)usciamo a parlare di stato sociale?”: 5 seminari su welfare e benessere

A Reggio Emilia, dal 30 settembre un ciclo di incontri organizzato dall’Osservatorio internazionale per la coesione e l’inclusione sociale affronterà il tema delle politiche sociali e la loro evoluzione nel nostro paese, tra precariato, hate speech e crisi climatica
Pandemia, precariato, hate speech, ma anche ambiente e benessere sociale. Sono alcuni dei temi in programma nel ciclo di incontri “(Ri)usciamo a parlare di stato sociale?”, organizzati a Reggio Emilia dall’Osservatorio internazionale per la coesione e l’inclusione sociale (Ocis) e promossi da Fondazione Easy Care in collaborazione con Scuola Normale Superiore, nell’ambito delle attività del Laboratorio aperto dei Chiostri di San Pietro (via Emilia San Pietro, 44 C). Cinque appuntamenti gratuiti e aperti al pubblico, dal 30 settembre al 10 dicembre, dedicati ad approfondire questioni centrali per comprendere lo sviluppo delle politiche sociali nel nostro paese.

Leggi: Redattore Sociale


Roma e Online – 23 – 24 novembre 2021 – Long Term Care Six

Stati Generali dell’assistenza a lungo termine – Edizione 2021
Verso la riforma del territorio: strategie, percorsi e modelli della riorganizzazione della presa in carico del paziente cronico
La sesta edizione della due giorni che Italia Longeva, di concerto con il Ministero della Salute, dedica annualmente alla Long-Term Care si focalizzerà quest’anno sulla riorganizzazione dei modelli di presa in carico dell’anziano fragile e multimorbido e sui relativi orientamenti, declinazioni e buone pratiche a livello regionale, così come delineati dal PNRR, che saranno implementati attraverso la riforma del territorio.
Il focus sarà sul patient journey, entrando nel merito della presa in carico delle principali patologie croniche, spesso compresenti nell’anziano, per evidenziarne mediante analisi, confronto e dibattito peculiarità e bisogni e avanzare proposte. Da questa prospettiva e con questa “lente” verranno esaminate le evoluzioni dei tradizionali setting della cronicità – ADI, RSA, Cure palliative – l’integrazione della telemedicina, nonché l’evoluzione degli strumenti di governance: definizione di un sistema centrale di valutazione, progressione degli indicatori del NSG, raccolta dei dati nell’ottica di un utilizzo predittivo.
Target – Referenti istituzionali a livello centrale, Assessori e Direttori Generali di Dipartimenti sanità e politiche sociali regionali, ASL, AO, Distretti, IRCSS, Operatori medici e non dell’assistenza a lungo termine, Società scientifiche, Associazioni di pazienti, Associazioni di cittadini, Top Manager della business community di riferimento.
Il programma è in corso di elaborazione
Le iscrizioni apriranno a breve
Per richiedere informazioni sulle modalità di partecipazione in qualità di partner dell’iniziativa: info@italialongeva.it e cecilia.behmann@italialongeva.it

Leggi: Italia Longeva


IN EVIDENZA:

Giornata anziani, Mattarella: promuovere l’inclusione nella dimensione digitale

La dichiarazione del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per la Giornata internazionale delle persone anziane che ha come tema l’equità digitale. “Creare una sinergia tra le radici di un Paese e la sua crescita”
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Quest’anno la Giornata internazionale delle persone anziane ha come tema l’equità digitale per tutte le età e si sofferma sulla necessità di offrire a tutti l’accesso pieno al mondo digitale e ai progressi tecnologici. Obiettivo delle Nazioni Unite è quello di raggiungere uno sviluppo sostenibile entro il 2030, cercando di colmare il divario digitale che ancora persiste tra i diversi Paesi.
Investire sulle opportunità offerte dalle nuove tecnologie significa promuovere la piena inclusione dei cittadini di tutte le età nella vita relazionale e culturale del Paese. Restare esclusi dalla dimensione digitale può essere per un anziano un fattore di emarginazione sociale.
Definire la persona anziana oggi non è facile perché l’età è un concetto dinamico e in continua evoluzione. Considerare ‘anziana’ una persona non può costituire l’alibi per lasciare indietro una parte della popolazione rispetto a cambiamenti ed evoluzioni che hanno l’effetto di trasformare la nostra vita.

Leggi: Redattore Sociale


Il Piano nazionale di domiciliarità integrata

La proposta del “Patto” per la Legge di Bilancio 2022
Dalle organizzazioni del “Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza” la richiesta di avviare – nel 2022 – il Piano Nazionale di Domiciliarità Integrata per gli anziani non autosufficienti.
Il Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza propone di avviare – nel 2022 – il Piano Nazionale di Domiciliarità Integrata per gli anziani non autosufficienti. Il Piano inizia la costruzione dei servizi domiciliari di cui l’Italia ha bisogno, utilizzando i nuovi fondi già previsti e aggiungendo gli altri necessari. Le azioni da compiere consistono nel cambiare il modello d’intervento dell’Adi (Assistenza domiciliare integrata, delle Asl), nello stanziare maggiori risorse per il Sad (Servizio di assistenza domiciliare, dei Comuni) e nel realizzare risposte integrate.
Il Patto ritiene necessario rafforzare l’intera filiera dei servizi: domiciliari, semi-residenziali e residenziali. Gli investimenti del PNRR e le recenti normative concentrano i nuovi stanziamenti per la non autosufficienza sugli interventi a domicilio: il loro utilizzo è in via di definizione. Adesso è, quindi, il momento di presentare una proposta per la domiciliarità.
Perché avviare il Piano Domiciliarità
Primo, per cominciare a fornire migliori risposte ad anziani e famiglie. Non si può aspettare l’introduzione – tra il 2023 e il 2024 – della complessiva riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti, prevista dal PNRR.
Secondo, per sfruttare il periodo precedente alla riforma iniziando a modificare gli interventi nella sua direzione, dato che l’attuazione dei cambiamenti nei territori è sempre lunga e complessa.
Terzo, per evitare contraddizioni tra le misure attivate adesso e gli scopi della successiva riforma, che creerebbero le condizioni per il suo fallimento. Il rischio riguarda l’attuale configurazione dell’Adi, la mancanza di un collegamento con il Sad e l’assenza di risorse addizionali a esso destinate.

Leggi: I Luoghi della Cura


SEGNALAZIONI:

Via libera alla somministrazione concomitante vaccino Covid-19 e antinfluenzale. Ecco la circolare del Ministero della Salute

Sarà possibile programmare la somministrazione dei due vaccini nella medesima seduta vaccinale tranne che per i vaccini vivi attenuati, per i quali può essere considerata valida una distanza minima precauzionale di 14 giorni prima o dopo la somministrazione del vaccino anti SARS-CoV-2. La “doppia vaccinazione” è rivolta in particolare ad alcune categorie di soggetti per le quali la vaccinazione antinfluenzale stagionale è raccomandata e che siano allo stesso tempo eleggibili per la vaccinazione Covid (soggetti preposti alla terza dose, persone over 60 non ancora vaccinate, etc.).
Via libera alla somministrazione concomitante vaccino Covid-19 e antinfluenzale. È quanto prevede una circolare del Ministero della Salute che informa che “sarà possibile programmare la somministrazione dei due vaccini (antinfluenzale e anto Covid), nel rispetto delle norme di buona pratica vaccinale, nella medesima seduta vaccinale, fermo restando che una eventuale mancanza di disponibilità di uno dei due vaccini non venga utilizzata come motivo per procrastinare la somministrazione dell’altro”.
La “doppia vaccinazione” sarà possibile in particolare per alcune categorie di soggetti per le quali la vaccinazione antinfluenzale stagionale è raccomandata e che siano allo stesso tempo eleggibili per la vaccinazione antiSARS-CoV-2/COVID-19 (es. gruppi target della dose addizionale o booster, persone over 60 non ancora vaccinate, etc.)

Leggi: Quotidiano Sanità


 

 

 

 

 

 

 

 

Una rete di 300  nonni  e nonne di comunità volontari Auser per cambiare il territorio e contrastare la povertà educativa minorile
Concluso il progetto promosso e finanziato dall’Impresa Sociale Con i Bambini
Trecento nonni volontari Auser, cinquecento bambini da 0 a 6 anni, 1200 famiglie, 47 partner e quattro regioni: Lombardia, Toscana, Umbria e Basilicata. Sono i  numeri del progetto “I nonni come fattore di potenziamento della comunità educante a sostegno delle fragilità genitoriali” soggetto capofila Auser Lombardia. Un progetto realizzato nell’ambito del bando per la prima infanzia affidato per la gestione da Fondazione con il Sud all’Impresa Sociale  “Con i bambini” che ha presentato a Roma in un evento pubblico, esiti ed esperienze.


NEWS:

martedì 28 settembre 2021
Nel 2022 il Piano nazionale di domiciliarità integrata: la proposta delle associazioni

Documento di oltre 40 organizzazioni del terzo settore pubblicato oggi e indirizzato a Governo, Parlamento e società civile. Il Piano come primo passo verso una riforma complessiva dell’assistenza agli anziani prevista per il 2023-2024 dal Pnrr. Gori: “Anziani e famiglie non possono aspettare”
Anziani e famiglie hanno bisogno con urgenza di risposte ai loro bisogni. Non possono aspettare una riforma generale dell’assistenza che, pur necessaria, arriverà nel 2023-2024. È questa la ragione stringente che ha ispirato oltre 40 organizzazioni del terzo settore, riunite nel Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza, a ideare un “Piano nazionale di Domiciliarità Integrata”, che viene pubblicato oggi e indirizzato a Governo, Parlamento e alla società civile. Un Piano da avviare nel 2022, inserendolo nella manovra finanziaria del Governo. L’Italia ha l’occasione storica, grazie al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e i fondi dell’Unione Europea, di dar vita a una riforma complessiva dell’assistenza agli anziani non autosufficienti. Che però vedrà la luce tra due o tre anni, se va bene. Nel frattempo, si può compiere un primo passo importante, atteso da famiglie, anziani e dagli operatori del settore: un nuovo Piano che riorganizzi, migliori e rilanci l’assistenza domiciliare. “Gli investimenti del Pnrr e le recenti normative concentrano i nuovi stanziamenti per la non autosufficienza sugli interventi a domicilio -sottolinea Cristiano Gori, docente di Politica sociale all’Università di Trento e coordinatore scientifico del Patto-:Noi guardiamo alla realtà e quindi partiamo da qui. Questo è il primo treno che parte sull’assistenza agli anziani, dobbiamo prenderlo e fare in modo che dia i suoi frutti al più presto. Anziani e famiglie non possono aspettare”.

Leggi: Redattore Sociale, 28/09/2021


martedì 28 settembre 2021
Ecco le azioni per realizzare il Piano nazionale domiciliarità integrata

Tre i provvedimenti principali previsti secondo le associazioni promotrici: la creazione di una cabina di regia ministeriale e di accordi tra comuni e Asl, più ore per l’Assistenza domiciliare integrata (Adi) e più risorse per il Servizio assistenza domiciliare (Sad)
Sono tre le azioni per realizzare il Piano nazionale di domiciliarità integrata, lanciato oggi da oltre 40 organizzazioni del terzo settore: creare una cabina di regia tra ministeri, cambiare il modello di intervento dell’attuale Assistenza domiciliare integrata (Adi), incrementare i fondi del Servizio assistenza domiciliare (Sad). “Il Piano intende connettere le attività degli attori responsabili della domiciliarità, a livello locale (Comuni e Asl) così come nazionale (i Ministeri competenti per la non autosufficienza, Welfare e Salute). Solo agendo su entrambi i livelli è possibile costruire risposte integrate”, si legge nel documento consultabile sul sito.
Attualmente l’assistenza agli anziani è di competenza sia del ministero del Welfare che di quello della Salute. Il Piano prevede che “costituiscano una Cabina di Regia nazionale unitaria, responsabile delle leve cruciali di governo del Piano: i fondi, il loro utilizzo e la relativa verifica”. Un coordinamento dunque che .parta dall’alto ma che poi coinvolga ogni attore della “filiera”. “Nei territori, il Piano Domiciliarità stabilisce che – nel 2022 – tutti gli Ambiti sociali (Comuni) e i Distretti sanitari (Asl) stipulino un accordo per realizzare insieme i requisiti organizzativi di base per un approccio integrato -si legge nel documento-: l’unità di valutazione multidimensionale, dove esaminare le condizioni dell’anziano e individuare gli interventi più adeguati, il progetto personalizzato integrato, che comprenda il complesso delle prestazioni pubbliche fruite e le raccordi con l’attività dei familiari e delle badanti, (il responsabile del caso, punto di riferimento nel tempo per ogni soggetto coinvolto”

Leggi: Redattore Sociale, 28/09/2021


martedì 28 settembre 2021
Dodici milioni di nonni si prendono cura dei nipoti e li aiutano economicamente

“I nonni in Italia durante dodici mesi di pandemia hanno contribuito con oltre 38,3 miliardi ai bilanci delle famiglie”. È la fotografia del mondo dei nonni che emerge da un’indagine condotta da Senior Italia FederAnziani
“I nonni in Italia durante dodici mesi di pandemia hanno contribuito con oltre 38,3 miliardi ai bilanci delle famiglie. Sono infatti 12 milioni i nonni italiani che oltre a fare da baby sitter ai loro nipoti sostengono economicamente le famiglie dei propri figli, soprattutto per comprare vestiti, giochi, libri, per pagare la scuola o le varie attività dei nipoti, ma anche per pagare il mutuo o l’affitto di casa o semplicemente per fare la spesa. Senza calcolare il valore economico dell’attività di accudimento dei nipoti. Anche per continuare a svolgere questo lavoro i nonni hanno deciso di proteggere la propria salute e quella di chi li circonda vaccinandosi per primi (lo ha fatto oltre il 98% del campione intervistato da Senior Italia). A spingerli a vaccinarsi contro il Covid è stato infatti l’amore per i figli e i nipoti e il desiderio di riabbracciarli e tornare alla normalità piuttosto che la paura”. È la fotografia del mondo dei nonni che emerge da un’indagine condotta da Senior Italia FederAnziani, i cui risultati sono stati diffusi oggi in occasione della conferenza stampa di presentazione della Festa dei Nonni 2021, tenutasi presso il Senato della Repubblica, alla quale hanno partecipato la vice presidente del Senato della Repubblica Paola Taverna, il vice presidente del Parlamento Europeo Fabio Massimo Castaldo, il Sottosegretario per la Salute Pierpaolo Sileri e il Presidente Senior Italia FederAnziani Roberto Messina.

Leggi: Redattore Sociale, 28/09/2021


martedì 28 settembre 2021
La carica dei 300 nonni di comunità

Circa 300 “nonni e nonne di comunità” che hanno messo tempo, affetto ed esperienza a disposizione di 500 bambini da zero a 3 anni. Li hanno fatti giocare, li hanno accompagnati in piscina, hanno fatto con loro passeggiate e laboratori, hanno impastato insieme il pane e la pizza. I risultati dell’originale progetto di Auser finanziato da Con i Bambini
Nonna Lola ha quasi 80 anni e ha raccontato ai bambini un’infinità di storie, che loro ascoltavano incantati. C’è nonno Gaetano con le sue costruzioni, Emidio il nonno contadino. Sono solo alcuni dei circa 300 “nonni e nonne di comunità” che da oltre tre anni hanno messo tempo, affetto ed esperienza a disposizione di 1.200 famiglie fragili, seguendo circa 500 bambini da zero a 3 anni. Li hanno fatti giocare, li hanno accompagnati in piscina, hanno fatto con loro passeggiate e laboratori, hanno impastato insieme il pane e la pizza. Durante il lockdown hanno continuato a far sentire la loro vicinanza in tutti i modi possibili.
Sono loro il cuore del progetto “I nonni come fattore di potenziamento della comunità educante a sostegno delle fragilità genitoriali”, progetto sostenuto dall’Impresa sociale “Con i bambini” che ha visto Auser Lombardia come capofila. Il progetto ha interessato quattro regioni: Lombardia, Toscana, Umbria e Basilicata, coinvolgendo una cinquantina di partner tra cui l’Università Bicocca di Milano, la Fondazione Asilo Mariuccia, l’Istituto degli Innocenti di Firenze. Gli esiti del progetto sono stati presentati oggi a Roma, da Lella Brambilla, presidente Auser Lombardia e responsabile del progetto e della pedagogista e professore onorario dell’Università Bicocca di Milano Susanna Mantovani.

Leggi: Vita, 28/09/2021


martedì 28 settembre 2021
Sileri: i nonni valgono 20 miliardi l’anno, con il nuovo Ssn più tutele

“Sono la ‘silver economy’, sono coloro che offrono sostegno alle famiglie, ai figli e ai nipoti”. Lo ha detto il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, intervenendo a “La festa dei nonni 2021”, un’iniziativa di Senior Italia FederAnziani
“Il valore dei nostri nonni può essere parzialmente indicato con una cifra ben precisa: 20 miliardi di euro l’anno. I nonni sono la ‘silver economy’, sono coloro che offrono sostegno alle famiglie, ai figli e ai nipoti. Per questo abbiamo il dovere di tutelarli e lo faremo di più con quello che sarà il nostro nuovo sistema sanitario”. Lo ha detto il Sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, intervenendo alla presentazione de “La festa dei nonni 2021”, un’iniziativa di Senior Italia FederAnziani e presentata dalla senatrice Paola Taverna.
“La categoria più colpita dal Covid è quella dei nostri nonni, gli anziani. La maggior parte dei 130mila decessi registrati- ricorda Sileri- riguarda proprio i nonni, le librerie delle nostre famiglie, le nostre basi e le nostre radici. Il dramma più grande di questa pandemia è proprio aver perso loro”. E continua: “Stiamo lavorando per mettere in sicurezza i nonni. Mancano all’appello alcune centinaia di migliaia di over 65 per la vaccinazione e a loro rivolgiamo continuamente il nostro appello. Capisco la riluttanza alla vaccinazione, ma con la giusta informazione riusciremo a mettere in sicurezza gli indecisi. Siamo pronti a continuare a proteggere gli over 80 e gli ospiti delle Rsa con la somministrazione della terza dose”.

Leggi: Redattore Sociale, 28/09/2021


martedì 28 settembre 2021
Sad anziani: diventi livello essenziale

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevede che il Parlamento individui i livelli essenziali delle prestazioni per gli anziani non autosufficienti. Il testo di Franco Pesaresi e Cristiano Gori propone al dibattito la definizione del livello essenziale dell’assistenza domiciliare socio-assistenziale per anziani non autosufficienti nella prospettiva dell’annunciata legge di riforma.
di Franco Pesaresi (Direttore ASP “Ambito 9” Jesi, Ancona, e Network Non Autosufficienza), Cristiano Gori (Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Trento e Network Non Autosufficienza)
SAD anziani: diventi livello essenziale!
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha previsto che entro la primavera del 2023 il Parlamento approvi la riforma legislativa organica degli interventi in favore degli anziani non autosufficienti provvedendo anche alla formale individuazione dei livelli essenziali delle prestazioni.
Uno dei livelli essenziali dovrà necessariamente prevedere l’assistenza domiciliare socio-assistenziale che è, evidentemente, la forma prioritaria di assistenza per gli anziani non autosufficienti anche tenuto conto che l’assistenza domiciliare sanitaria (Adi) è già un livello essenziale (LEA).
Questo scritto propone al dibattito la definizione del livello essenziale dell’assistenza domiciliare socio-assistenziale per anziani non autosufficienti nella prospettiva dell’annunciata legge di riforma della non autosufficienza.

Leggi: I Luoghi della Cura, 28/09/2021


lunedì 27 settembre 2021
ABITIAMOLA – Newsletter Agosto – Settembre 2021

Periodico di informazione ed approfondimento curato dall’Ufficio Politiche Abitative e dello Sviluppo Urbano, Area delle Politiche per lo Sviluppo, CGIL nazionale.
In questo numero:
■ L’inquinamento atmosferico rappresenta uno dei maggiori rischi per la salute nel mondo, contribuendo a circa 7 milioni di morti premature ogni anno. Si stima, peraltro, che le sole emissioni derivanti da combustibili fossili costino all’economia fino a 2,9 trilioni di dollari all’anno (3,3% del PIL globale), a cui si aggiungono anche una serie di problemi ambientali. Nel nostro Paese, a settembre, 11 città hanno già superato il limite previsto per le polveri sottili. Il Report di Legambiente “Mal’Aria”.
■ La piaga dell’abusivismo edilizio continua a produrre, secondo dati forniti dal Cresme, più di 20mila case ogni anno, tra costruzioni ex novo e ampliamenti significativi. Procedere con gli abbattimenti dei manufatti illegali è il migliore deterrente perché si scongiuri il sorgere di nuovi abusi. Ma, secondo dati recenti, dal 2004 al 2020 è stato abbattuto solo il 32,9% degli immobili colpiti da ordinanza, consolidando un’economia illegale e “parallela”. Il Terzo bando per la demolizione degli abusi edilizi (MIMS).
■ Dopo cinque anni dal sisma che colpì l’Italia centrale, i numeri confermano l’accelerazione data alla ricostruzione, ma l’obiettivo di far rinascere quei luoghi è ancora molto lontano da raggiungere. Occorre un grande piano di rilancio che guardi ai reali bisogni delle comunità, partendo dai piani di investimento di risorse pubbliche e private, per giungere ad una efficace programmazione dei servizi pubblici sanitari, scolastici, di trasporto e di connessione materiale e immateriale. Il Terzo Rapporto sulla ricostruzione.

Leggi: Cgil, 27/09/2021


sabato 25 settembre 2021
Vaccini, terza dose subito a over 80 e ospiti di Rsa: poi toccherà agli operatori sanitari più a rischio. Brusaferro (Cts): “Per questi ultimi nessun rinvio”

In arrivo una nuova circolare del ministero della Salute con le linee guida. Ampia la disponibilità di vaccini. Dopo gli anziani la terza dose a medici e operatori sanitari over 60 o con patologie
Terza dose da subito a over 80 e ad ospiti delle Residenze sanitarie assistite, anche se meno anziani. Poi toccherà al personale sanitario ritenuto più a rischio o per età ( over 60) o per fragilità. Poi via via agli altri e alle persone con le patologie che avevano avuto la priorità già nelle prime fasi della campagna vaccinale.
Questa la valutazione del Comitato tecnico scientifico che ha così sciolto gli interrogativi posti dal ministero della Salute sul target per il quale prevedere la dose booster di vaccino. Nelle prossime ore sono attese le linee guida del ministero della Salute con una nuova circolare che servirà alle Regioni per organizzare le nuove somministrazioni per le quali c’è ampia disponibilità di vaccini Pfizer e Moderna, gli unici che saranno utilizzati.
Ma intanto, alle voci su un possibile rinvio della terza dose agli operatori sanitari, Silvio Brusaferro, portavoce del Cts, risponde: “Non
sono previsti rinvii per gli operatori sanitari. Nel costante perseguimento di un’ottica di massima precauzione, la somministrazione di un’ulteriore dose di vaccino viene indicata progressivamente per gli ultraottantenni, i residenti nelle RSA, persone ultrafragili e operatori sanitari a partire da quelli più a rischio”, si legge in una nota.

Leggi: La Repubblica, 25/09/2021


venerdì 24 settembre 2021
Intervento di 3 miliardi, oneri di sistema sospesi per 6 milioni di pmi. Niente rincari gas per 2,5 milioni, Iva al 5%

Roma Un intervento da 3 miliardi di euro per sostenere famiglie e imprese che dal primo ottobre dovranno affrontare la stangata delle bollette di luce e gas. Via gli oneri di sistema nella bolletta elettrica per tutti fino alla fine dell’anno. Aliquota Iva al 5% sui consumi di gas metano e bonus sociale per circa 3 milioni di persone. Lo aveva annunciato ieri mattina il presidente del Consiglio Mario Draghi durante il suo intervento all’assemblea di Confindustria a Roma, e nel pomeriggio il Consiglio dei ministri ha dato l’ok al decreto legge per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico e del gas per il quarto trimestre 2021.
Dal primo ottobre al 31 dicembre 2021 dunque 26 milioni di utenze domestiche fino a 16,5 kilowatt e 6 milioni di piccole e medie imprese con utenze in bassa tensione usufruiranno del taglio totale degli oneri generali di sistema nella bolletta elettrica. A questi si aggiungono oltre 3 milioni di persone che già oggi beneficiano del bonus energia, previsto per i nuclei famigliari con un Isee al di sotto di 8.265 euro annui, per i nuclei famigliari numerosi (Isee entro i 20.000 euro e almeno 4 figli), per i percettori del reddito o della pensione di cittadinanza, e per coloro che si trovano in gravi condizioni di salute: «Per costoro – spiega Palazzo Chigi – sono azzerati gli effetti del futuro aumento della bolletta». Impegnati 2,5 miliardi per un intervento, ha sottolineato il presidente del Consiglio Draghi, «con una forte valenza sociale, per aiutare in particolare i più poveri e i più fragili».

Leggi: Corriere della Sera, 24/09/2021


mercoledì 22 settembre 2021
Anziani, terza dose e vaccino antinfluenza saranno dati insieme

Il piano del ministero per somministrare agli over 80 le due dosi nella stessa giornata
Fare il vaccino contro l’influenza insieme alla terza dose di quello contro il Covid. È l’ipotesi sulla quale si lavora al ministero alla Salute, dove è in preparazione la circolare sul cosiddetto “booster”, cioè il rinforzo di protezione dato da una nuova somministrazione a persone anziane e a parte del personale sanitario. A ottobre, quando sarà terminato il lavoro da poco iniziato sulle persone che hanno problemi al sistema immunitario, riceverà di nuovo l’anti-coronavirus chi ha più di 80 anni oppure si trova in una Rsa. Si tratta di una categoria di persone che rientra in quella, più ampia, alla quale è consigliato il vaccino contro la malattia stagionale, cioè gli over 60. Quest’anno si voleva partire proprio dalla fine del mese prossimo con la campagna contro l’influenza e così è necessario decidere in fretta cosa fare: chiedere che passi un certo periodo di tempo, magari 15 giorni, tra una somministrazione e l’altra oppure farle insieme? Il punto è che non ci sono studi che diano un’indicazione precisa su come comportarsi. Si procede in base all’esperienza con gli altri vaccini. Mentre in Europa nessuno si è ancora mosso, negli Usa si è deciso di procedere con la doppia somministrazione in contemporanea, dopo l’indicazione di Cdc, i Centers for disease control. Al momento è questa la strada che sembra intenzionata a imboccare anche l’Italia. Al ministero si ipotizzano due iniezioni, una per braccio, nel corso della stessa seduta.

Leggi: La Repubblica, 22/09/2021


martedì 21 settembre 2021
Equità e parità di gettito: si tratta sul Catasto, slitta la riforma fiscale

I nuovi calcoli sulle tasse del mattone fanno rinviare ancora l’approdo in Cdm della delega.
Sul Catasto il Governo va avanti. Cercando di rincorrere l’invarianza di gettito che, secondo le intenzioni dei tecnici del Mef, dovrebbe tradursi in una redistribuzione del carico fiscale sulla casa adeguando le rendite ai valori di mercato ma senza far crescere l’importo complessivo delle tasse sul mattone. E senza toccare l’abitazione principale.
​Obiettivi certo non facili da far passare con una maggioranza che si è subito spaccata sulle tasse sul mattone. Ma la macchina va avanti, costi anche dover prendere qualche giorno in più per il varo della delega fiscale, contestualmente all’approvazione della Nadef, e lasciare spazio nel Cdm di giovedì prossimo al decreto legge per ridurre di almeno un terzo l’aumento delle bollette di luce e gas, e alle misure antidelocalizzazione (su cui restano però ancora divergenze). Misure queste ultime che potrebbero prendere anche la forma di emendamenti al decreto sulla crisi d’impresa all’esame delle Camere.
Con la delega fiscale, sollecitata anche dalla Commissione europea, il Governo punta a riscrivere l’Irpef, alleggerendo il prelievo sui redditi medio bassi e accentuando quanto più possibile la separazione tra redditi da lavoro e rendite finanziare. Non solo. La delega punta anche a ridurre i vicoli della privacy per consentire all’amministrazione finanziaria di utilizzare con più efficacia la miriade di dati in suo possesso per contrastare l’evasione.

Leggi: Agefis News, 21/09/2021


martedì 21 settembre 2021
Badanti, Domina: “Green pass necessario, serve numero verde contro i certificati falsi”

Lorenzo Gasparrini, segretario generale dell’Associazione nazionale famiglie datori di lavoro domestico: “Il rischio di vedersi fornire una documentazione falsa, in cui incorrono soprattutto i più anziani non avvezzi alle nuove tecnologie, è concreto e elevato”
Il lavoro domestico in Italia coinvolge oltre 2 milioni di famiglie ed è il vero pilastro dell’assistenza nel Paese. Il settore, che da solo vale l’1,1% del PIL (17,9 miliardi di € di valore aggiunto), consente di prendersi cura dei nostri anziani e delle persone più fragili che, mai come in questo periodo pandemico necessitano di essere tutelate. “L’entrata in vigore del Green Pass obbligatorio è un passo verso una maggiore sicurezza per questa fetta di popolazione ma da solo non basta – afferma Lorenzo Gasparrini, segretario generale di Domina (Associazione nazionale famiglie datori di lavoro domestico) -. È noto che la pratica delle false certificazioni verdi si sta diffondendo in molti Paesi ed il rischio di vedersi fornire una documentazione falsa, in cui incorrono soprattutto i più anziani non avvezzi alle nuove tecnologie necessarie per la verifica della validità del documento, è concreto e elevato”.
“Per far fronte a questa problematica – conclude Gasparrini – chiediamo che venga attivato, presso una pubblica Istituzione, un numero verde che consenta alla famiglia di verificare l’autenticità e la scadenza del Green Pass del proprio lavoratore domestico”.

Leggi: Redattore Sociale, 21/09/2021


DALLE REGIONI:

martedì 28 settembre 2021
Campania, pensionati poveri, soli e con pochi servizi sociali

“Il 68,87 per cento dei pensionati campani percepisce un reddito inferiore ai 1000 euro mensili. La nostra regione si colloca al dodicesimo posto per reddito medio annuo con 17.810 euro. Per quanto riguarda le aree metropolitane, Napoli ha un reddito medio di 21.668 euro, con una forbice che va dai 47.313 euro per le fasce più agiate ai 13.866 euro per le fasce più in difficoltà. L’aspettativa di vita in Campania è la più bassa del Paese: gli uomini vivono in media 78,4 anni, le donne 83,3. Entrambi gli indicatori ci pongono all’ultimo posto nella classifica nazionale. Una situazione aggravata anche da una cronica carenza di servizi sociali”.
Sono questi alcuni dati della ricerca realizzata dallo Spi Cgil Campania Napoli sulla condizione degli anziani e sulla situazione pensionistica regionale che sarà presentata alla stampa ieri mattina (lunedì 27 settembre) alle ore 11 nella sede del sindacato pensionati Cgil in via Duomo 296 a Napoli. All’incontro con i giornalisti parteciperanno il segretario generale dello Spi Cgil Campania Napoli, Franco Tavella ed i segretari Giovanni Nughes e Alfonso Viola.
“Lo studio – spiega Franco Tavella – mette a confronto i dati campani con quelli nazionali e di altre regioni e territori che ha lo scopo non solo di fotografare la situazione in atto ma, anche e soprattutto, di allargare la discussione ed il confronto in sede politica ed istituzionale ai vari livelli sulla situazione strutturale dell’economia campana e sulla condizione socio-economica”.

Leggi: Collettiva, 28/09/2021


venerdì 24 settembre 2021
Palermo. Allarme dei sindacati della casa. Richiesta di convocazione al prefetto. “Chiediamo incontro assieme all’amministrazione della città su sblocco degli sfratti e emergenza Covid”

Le organizzazioni sindacali degli inquilini, Sunia Sicet e Uniat, hanno chiesto la convocazione urgente di un tavolo di confronto, congiuntamente all’amministrazione della città, per “analizzare, verificare e prospettare possibili interventi in relazione alla situazione degli sfratti”.
Da un anno, a causa del Covid-19 e della crisi economica, gli sfratti erano stati bloccati.
Ma adesso si riparte.
“Lo sblocco degli sfratti rischia di trasformarsi in un’emergenza sociale dalle incalcolabili ricadute – dichiarano i segretari del Sunia Zaher Darwish, del Sicet Mario Bommarito dell’Uniat Giovanni Sardo – Nonostante le esecuzioni siano diversificate nel tempo, sono già arrivate le lettere a numerose famiglie, preannunciando il tentativo di prendere in consegna gli immobili. Di fronte a questa grave situazione, registriamo un silenzio assordante e l’inerzia della amministrazione della città”.

Leggi: Sunia, 24/09/2021


giovedì 23 settembre 2021
Catanzaro. Sottoscritto e depositato il nuovo accordo territoriale per i contratti a canone concordato per la città di Catanzaro

Dalle organizzazioni rappresentative della proprietà immobiliare e dell’inquilinato
È stato sottoscritto in sede sindacale e depositato presso il Comune di Catanzaro il nuovo accordo territoriale per i contratti concordati di locazione per la città di Catanzaro, i quali riguardano le tre tipologie di contratti per esigenze ordinarie di abitazione, per esigenze transitorie e per studenti universitari.
Lo stesso, frutto di un lungo lavoro preparatorio, da approfonditi studi e ricerche e dall’intesa raggiunta della organizzazioni sindacali rappresentative sia a livello nazionale sia a livello locale della proprietà immobiliare, Confedilizia Catanzaro, rappresentata dal presidente avv. Sandro Scoppa, e dell’inquilinato, Sunia-CGIL Calabria, rappresentata da Francesco Alì e Gaetana Pesce, Sicet-Cisl Catanzaro, rappresentata da Raffaele Rotundo, Uniat-Uil Calabria, rappresentata da Alberto Frontera, e Conia Catanzaro, rappresentato da Francesco Severino, segna un momento importante per la città capoluogo di Regione e conferma, nello stesso tempo, l’impegno delle medesime OO.SS. verso un settore, come quello immobiliare, che da tempo soffre una crisi profonda.

Leggi: Sunia, 23/09/2021


mercoledì 22 settembre 2021
Roma, il sindacato in piazza: fare rete per combattere il disagio

La festa di ieri organizzata dal sindacato dei pensionati Cgil di Roma e Lazio – insieme allo Spi di Roma centro ovest litoranea e alla lega Spi del IX Municipio – in uno dei quartieri periferici della Capitale, il Laurentino 38, è solo una delle tante iniziative che hanno animato e animeranno, fino alla fine di ottobre, le piazze di Roma e di tutto il Lazio. L’obiettivo dello Spi Cgil è quello di radicarsi sempre di più sul territorio dialogando con le persone che vivono la città, o le aree interne, ascoltare i loro bisogni, offrire momenti di incontro, scambio, dibattito, confronto. Per trovare insieme soluzioni concrete che abbiano come fine ultimo quello di migliorare la qualità della vita delle persone.
Pochi mesi fa lo Spi di Roma e Lazio inaugurava una nuova sede proprio al Laurentino 38, noto quartiere della periferia sud della Capitale, che si caratterizza, tra le altre cose, per difficili condizioni abitative e mancanza di servizi. Eppure non tutto va nel verso sbagliato. Le esperienze di cittadinanza attiva sono tante, quella del sindacato innanzitutto, ma anche quella di tante reti presenti nel quartiere. Per questo ieri, sul palco di Largo Benenson, si sono alternate le voci di chi la città la conosce e l’ha studiata, come il prof. Monni dell’Università di Roma Tre, autore di un libro dall’eloquente titolo “Le sette Rome”, dedicato proprio all’analisi delle disuguaglianze sociali quartiere per quartiere.

Leggi: Liberetà, 22/09/2021


martedì 21 settembre 2021
Da Acer Ferrara un innovativo progetto pilota per l’utilizzo del superbonus

L’Azienda Casa Emilia Romagna di Ferrara ha deciso di mettersi in gioco sul tema superbonus 110%, con una proposta che nasce da un disegno strategico di riqualificazione del quadrante sud della città di Ferrara.
Si tratta, in particolare, del quartiere di viale Krasnodar, che sarà protagonista di un progetto di efficientamento energetico e sismico rivolto a 16 edifici di e.r.p. tutti in locazione, per un volume di investimenti di quasi 19 milioni di euro, finalizzato, per la prima volta, anche ad un contestuale piano di riqualificazione urbana. Su questa formula innovativa, che ci risulta essere per ora unica in Italia, il Comune di Ferrara investirà circa un milione di euro, che attiverà l’intero pacchetto dei quasi 19 milioni di euro di risorse in campo per questo appalto di EPC.
Dopo la presentazione del piano, nelle scorse settimane, da parte dei costruttori di questa esperienza pilota- ossia Acer Ferrara, Nomisma e AESS (Agenzia per l’Energia Sostenibile e lo Sviluppo)- il 14 settembre scorso la Giunta Comunale di Ferrara ha approvato la delibera , che darà il via alla procedura di selezione pubblica dell’operatore economico.
All’aggiudicatario di questa gara competerà eseguire l’intervento con l’utilizzo dello sgravio fiscale previsto dalla normativa del superbonus 110%.
Ad occuparsi invece delle fasi di gara sarà la stessa Acer Ferrara, che auspica, a fronte della portata della proposta, la partecipazione degli operatori più innovativi del paese.
Il caso ferrarese è uno dei primi a livello nazionale in cui il superbonus, pensato per interventi sui singoli edifici, viene allargato all’intero contesto urbano. La scelta di mettere a bando la realizzazione degli interventi su tutti i 16 edifici in un’unica procedura, dovrebbe consentire di realizzare, quali migliorie all’interno dello stesso appalto, interventi sulle dotazioni urbane del quartiere, a servizio della collettività.

Leggi: Audis, 21/09/2021


IN AGENDA:

“Esiste qualcosa dopo le RSA?” – Save the date

Il 29 settembre è in uscita il nuovo “Il Punto” di Welforum, curato da Sergio Pasquinelli, sulle RSA. Raccoglierà 10 articoli usciti su questo tema dall’inizio della pandemia.
Martedì 5 ottobre alle 10.30 promuoviamo un Webinar di presentazione e discussione di questa raccolta. L’occasione per un confronto sulle prospettive e i cambiamenti delle residenze, resi necessari dopo un anno e mezzo di pandemia. Un confronto che vuole essere aperto, laico, concreto.
Hanno finora confermato la loro presenza, tra gli altri, Fabrizio Giunco della Fondazione Don Gnocchi, Luca Degani di Uneba Lombardia, Federica Trapletti dello Spi Cgil Lombardia, Felice Romeo di Legacoop Lombardia, Antonio Guaita della Fondazione Golgi Cenci.
A breve il programma completo e l’apertura delle iscrizioni per il 5 ottobre.

Leggi: Welforum


Roma e Online – 23 – 24 novembre 2021 – Long Term Care Six

Stati Generali dell’assistenza a lungo termine – Edizione 2021
Verso la riforma del territorio: strategie, percorsi e modelli della riorganizzazione della presa in carico del paziente cronico
La sesta edizione della due giorni che Italia Longeva, di concerto con il Ministero della Salute, dedica annualmente alla Long-Term Care si focalizzerà quest’anno sulla riorganizzazione dei modelli di presa in carico dell’anziano fragile e multimorbido e sui relativi orientamenti, declinazioni e buone pratiche a livello regionale, così come delineati dal PNRR, che saranno implementati attraverso la riforma del territorio.
Il focus sarà sul patient journey, entrando nel merito della presa in carico delle principali patologie croniche, spesso compresenti nell’anziano, per evidenziarne mediante analisi, confronto e dibattito peculiarità e bisogni e avanzare proposte. Da questa prospettiva e con questa “lente” verranno esaminate le evoluzioni dei tradizionali setting della cronicità – ADI, RSA, Cure palliative – l’integrazione della telemedicina, nonché l’evoluzione degli strumenti di governance: definizione di un sistema centrale di valutazione, progressione degli indicatori del NSG, raccolta dei dati nell’ottica di un utilizzo predittivo.
Target – Referenti istituzionali a livello centrale, Assessori e Direttori Generali di Dipartimenti sanità e politiche sociali regionali, ASL, AO, Distretti, IRCSS, Operatori medici e non dell’assistenza a lungo termine, Società scientifiche, Associazioni di pazienti, Associazioni di cittadini, Top Manager della business community di riferimento.
Il programma è in corso di elaborazione
Le iscrizioni apriranno a breve
Per richiedere informazioni sulle modalità di partecipazione in qualità di partner dell’iniziativa: info@italialongeva.it e cecilia.behmann@italialongeva.it

Leggi: Italia Longeva


IN EVIDENZA:

Le mille facce di chi non ce la fa – di Roberta Lisi

La povertà economica è solo una conseguenza di altre povertà. Il sostegno economico è indispensabile, ma per aggredire davvero il fenomeno occorre ricostruire il welfare. Ne parliamo con Gianmaria Gazzi, il presidente del Consiglio nazionale dell’ordine degli assistenti sociali
Lei è il presidente degli assistenti sociali, è a contatto con 46mila operatori sul campo. Secondo la sua esperienza che cos’è la povertà?
La povertà ha mille facce. Quella economica, certo, che però si accompagna o è spesso determinata da povertà relazionale, magari cognitiva, di salute, di formazione, soprattutto in un mondo complesso come quello di oggi. È per questo che quando si parla di povertà è sbagliato legarla, principalmente, alla mancanza di lavoro. Ci sono tantissime persone in condizioni di indigenza che non sono collocabili al lavoro, proprio perché hanno altre mancanze o altri bisogni: competenze specifiche, orientamento, vicinanza, salute. Le persone povere che si rivolgono a noi e ci chiedono aiuto, possono aver bisogno di una casa o di cure o di compagnia, o hanno bisogno di essere aiutate per accudire figli o anziani. Se non ho a disposizione le persone e i servizi come faccio ad aiutarli? Poi, certo, c’è anche chi è senza lavoro, ma non è per quello che arrivano a noi.
Se la povertà non è determinata dalla mancanza di lavoro, qual è la priorità degli interventi che vanno messi in campo?
Innanzitutto accogliere le persone e compiere una valutazione iniziale di quali siano i bisogni e le risorse di quella specifica donna, uomo o famiglia. Il tasso di non occupabilità di quanti si trovano in povertà è assai alto, basti pensare ai senza dimora, ai migranti, agli anziani, ai disabili o ai portatori di disagio psichico. O anche alle donne con figli piccoli o genitori da accudire. Se il sistema di welfare si affida al lavoro di cura informale e familistico, il problema di quei nuclei familiari è l’assenza di servizi per l’infanzia e per la non autosufficienza che costringe le donne a non lavorare. Quella povertà lì è determinata da scelte sbagliate che hanno sempre più ristretto il perimetro dei servizi pubblici di welfare e si affronta creando asili nido, servizi per l’infanzia e non autosufficienza e poi puntando sulle competenze di quelle donne che, liberate dal lavoro di cura informale, possono avere un’attività retribuita.

Leggi: Collettiva


Economia e anziani, alla Cattolica di Roma la lectio magistralis di monsignor Vincenzo Paglia

Il presidente della Pontificia accademia per la vita sarà ospite del webinar “L’assistenza agli anziani tra diritti e doveri della comunità”, che sarà trasmesso online sabato 25 settembre alle ore 9
Sarà la lectio magistralis di monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita e della Commissione per la riforma della assistenza sanitaria e sociosanitaria per la popolazione anziana del ministero della Salute, l’ospite del webinar dal titolo ‘L’assistenza agli anziani tra diritti e doveri della comunità’, promosso dall’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi sanitari – Facoltà di Economia dell’Università Cattolica (Altems) di Roma, che sarà trasmesso online sabato 25 settembre alle ore 9 e che potrà essere seguito collegandosi alla homepage della sede di Roma dell’ateneo (https://roma.unicatt.it/).
L’incontro sarà aperto dal saluto del professor Americo Cicchetti, ordinario di Organizzazione aziendale alla Facoltà di Economia dell’Università Cattolica e direttore dell’Altems, e introdotto dal professor Vincenzo Antonelli, docente di Diritto Amministrativo alla Facoltà di Economia e direttore del corso di perfezionamento in Terzo settore e sanità dell’Altems. Le conclusioni dell’incontro sono affidate a Giuseppe Milanese, presidente di Confcooperative Sanità.
La lezione di monsignor Paglia affronterà le principali problematiche che oggi, anche a causa della pandemia da Covid-19, caratterizzano l’assistenza delle persone anziane e le proposte che la Commissione per la riforma della assistenza sanitaria e sociosanitaria per la popolazione anziana istituita dal ministro della Salute Speranza ha presentato al presidente del Consiglio Draghi.

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 Le residenze dopo la pandemia – Sergio Pasquinelli

All’inizio furono le mascherine. Quei dispositivi di protezione individuale (DPI) che le residenze iniziarono a usare in ritardo, per reticenza o per oggettiva difficoltà di approvvigionamento. Poi una catena di inciampi gestionali e organizzativi portarono conseguenze nefaste: la gestione delle visite, l’inserimento in alcune strutture di convalescenti Covid provenienti dagli ospedali, la compartimentazione interna e la gestione degli spazi, e così via.
Certo, siamo al senno di poi. Le analisi svolte sono diverse e questo Punto di Welforum le racchiude in diversi contributi. In un contesto di scarsa informazione ufficiale: per esempio non sappiamo ancora quanti sono stati i decessi nelle residenze. L’Istituto Superiore di Sanità ha svolto delle ricognizioni, ma su un numero limitato di strutture (circa il 10%), quindi con valori poco rappresentativi. Un anno fa è stata istituita una Commissione di esperti su iniziativa del ministro della salute (c.d. Commissione Paglia), con l’ambizioso fine di riformare il settore, che tuttavia non ha finora prodotto evidenze o proposte di una qualche pregnanza.
Un settore che è cresciuto negli ultimi vent’anni prevalentemente per opera dell’iniziativa privata, in particolare sulla spinta di alcune multinazionali dell’assistenza alla terza età, ma che risulta ancora sottodimensionato rispetto ad altri paesi europei: noi abbiamo poco più di 280.000 posti letto nelle residenze, contro i 370.000 della Spagna, i 720.000 della Francia, gli 870.000 della Germania. Per non parlare delle abissali differenze di dotazione tra una regione e l’altra (si veda l’ultimo rapporto NNA).

Leggi: Welforum


Programmazione sociale territoriale: ci sarà la stagione dei CO? – Di Ugo De Ambrogio

A seguito della pandemia tuttora in corso e della disponibilità di risorse che i processi di fronteggiamento della pandemia stanno mettendo a disposizione dei policy makers (PNNR e altro), nel nostro paese sta riprendendo una fiorente stagione di programmazione sociale.
In molte regioni si è ripresa la programmazione di zona che per alcuni anni era rimasta sopita (Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lombardia e altre), inoltre sono stati redatti piani nazionali settoriali: il Piano sociale nazionale, legato al fondo nazionale per le politiche sociali, il Piano per gli interventi e i servizi di contrasto alla povertà legato al fondo povertà, il Piano per la non autosufficienza, legato al fondo per le non autosufficienze. I primi due sono stati elaborati per il triennio 2018-2020 il terzo per il triennio 2019-2021.
Tali strumenti settoriali sono stati recentemente accorpati e sintetizzati nel nuovo Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali 2021/2024, che attendevamo da quasi un ventennio e che si candida ad essere un’importante strumento di indirizzo per le regioni e i territori al fine di utilizzare al meglio le risorse oggi disponibili.
Il piano si propone come: “uno strumento di sintesi, che “intende rispondere al dettato legislativo costituendosi come documento dinamico e modulare, che contiene all’interno una cornice unitaria, i soprarichiamati piani settoriali (pag 2)”.

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 Il punto di vista dei diritti umani. Intervista a Leilani Farha

Leilani Farha è l’ex Special Rapporteur sul diritto alla casa delle Nazioni Unite e Direttrice Generale di The Shift. Lavora perché la casa sia considerata un bene sociale e non una merce. Ha contribuito a sviluppare linee guida globali sul diritto alla casa come diritto umano, anche attraverso i suoi Report e le prime Linee guida delle Nazioni Unite per l’attuazione del diritto alla casa. È la protagonista del documentario PUSH sulla finanziarizzazione degli alloggi. Leilani ha lanciato “The Shift” nel 2017 con l’Ufficio delle Nazioni Unite dell’Alto Commissario per i diritti umani e Città unite e governo locale.
Come si definisce “Uguaglianza”?
Quando penso a un mondo di uguaglianza, penso a un mondo in cui le persone che subiscono determinate decisioni sono incluse nel processo decisionale. Oggi non viviamo in questo mondo. Dovremmo creare una società in cui individui e gruppi emarginati possano essere realmente attivi nella nostra democrazia in modo significativo. Sto parlando di un mondo in cui queste persone e questi gruppi amministrano e danno forma alle nostre città.
Possiamo lottare per l’uguaglianza senza considerare il diritto alla casa come una necessità primaria?
Dobbiamo capire che le cattive condizioni abitative non sono una conseguenza della disuguaglianza: sono il motore della disuguaglianza! C’è una forte connessione tra alloggio e uguaglianza, che è una delle cose che sto cercando di trasmettere nel mio lavoro. Anche gli attori istituzionali dal lato finanziario stanno iniziando a capire che c’è una grave disuguaglianza nella maggior parte delle società, ma ciò che non riescono a fare è riconoscere il legame con la finanza globale nel settore immobiliare e dunque tra le condizioni abitative e disuguaglianza. Dobbiamo capire la relazione tra il settore immobiliare, le cattive condizioni abitative e la crescente disuguaglianza, se non lo faremo non potremo risolvere il problema.

Leggi: Acri


 

 

 

 

Senior Coach, l’allenatore per invecchiare bene

Si può invecchiare in modo attivo puntando a felicità e benessere. Come? Dall’alimentazione alla cura del corpo, dall’attività fisica alla partecipazione politica, dalle relazioni sociali al tempo libero alle tecnologie digitali, il nuovo libro edito da LiberEtà, Senior Coach, raccoglie suggerimenti, idee, consigli ed esempi pratici per la vita quotidiana di tutti.
La guida, scritta da Francesco Cocco, Pino Frau e Samuele Verucchi, e realizzata in collaborazione con il Dipartimento benessere e diritti dello Spi Cgil e con l’Alta Scuola Spi Luciano Lama, è graficamente accattivante e colorata.
Si suddivide in otto sezioni (benessere, abitare, comunità, lavoro, informazione, servizi, tempo, welfare) ed è composta da capitoli brevi e sintetici. In ogni capitolo vengono evidenziati, anche attraverso le illustrazioni di Riccardo Atzeni, i consigli utili e le buone pratiche.

Leggi: Liberetà


NEWS:

martedì 21 settembre 2021
Alzheimer, “il costo della malattia pesa sulle famiglie”

Dalle case della comunità alla creazione di un ‘assistenza domiciliare dedicata: le priorità di Aima e Sin in “7 buoni motivi e 7 buone proposte per non dimenticare l’Alzheimer”. Costi per 15,6 miliardi, l’80% in capo alle famiglie
“Grazie alla ricerca, nel prossimo futuro potrebbe essere possibile cambiare il corso della malattia di Alzheimer partendo dalle sue primissime fasi caratterizzate da un decadimento cognitivo lieve. Questa nuova prospettiva investe la dimensione organizzativa e le dotazioni strutturali del Ssn”. È questa la prima delle “7 buone proposte per non dimenticare l’Alzheimer” presentata oggi, in occasione della Giornata mondiale Alzheimer da Aima – Associazione italiana malattia di Alzheimer e Società Italiana di Neurologia (Sin).
Le 7 proposte

Leggi: Redattore Sociale, 21/09/2021


martedì 21 settembre 2021
Demenza, per 1 medico su 3 “diagnosi inutile perché non esiste una cura”

E’ il dato del rapporto mondiale Alzheimer che più preoccupa la Federazione Alzheimer Italia. Il 75% dei 55 milioni dei casi nel mondo non ha una diagnosi ufficiale. Il 47% delle persone con demenza non ha accesso a medici qualificati. Le iniziative “dementia friendly” per far sentire inclusi pazienti e familiari e combattere lo stigma
Il 75% dei 55 milioni dei casi di demenza nel mondo non ha una diagnosi ufficiale. Si tratta di 41 milioni di persone e la percentuale nei paesi a basso-medio reddito raggiunge anche il 90%. Lo rileva il rapporto mondiale Alzheimer 2021 lanciato oggi dalla Federazione Alzheimer Italia per l’Italia, in occasione della XXVIII Giornata mondiale (21 settembre), e dedicato al tema della diagnosi, come dichiara già il titolo del documento, “Viaggio attraverso la diagnosi di demenza”, ritenuto cruciale.
Ad indagare sui principali ostacoli che impediscono di ricevere una corretta diagnosi un questionario online, a cui hanno aderito oltre 3.500 persone tra pazienti, caregiver e personale medico. Le risposte sono state raccolte dalla McGill University di Montreal che ha analizzato nel dettaglio le motivazioni: al primo posto c’è la difficoltà di accesso a medici qualificati (47%), seguita dalla paura della diagnosi e delle sue conseguenze (46%) e dai costi (34%). Per quanto riguarda il personale sanitario, l’ostacolo principale nell’effettuare una diagnosi corretta è la difficoltà di accesso a test diagnostici specializzati (38%) seguita dalla mancanza di formazione e conoscenze specifiche (37%). Il rapporto rileva che lo stigma risulta essere ancora uno dei principali problemi: “1 medico su 3 pensa che la diagnosi sia inutile perché non esiste una cura per la demenza”.

Leggi: Redattore Sociale, 21/09/2021


martedì 21 settembre 2021
Senza dimora, “superare l’approccio emergenziale”: la Fiopsd scrive ai candidati

La Federazione esprime in una lettera le sue richieste in vista delle amministrative del 3 e 4 ottobre: dall’Housing First alla coprogettazione nelle città. “La crisi economica ha portato a un aumento delle persone in situazione di marginalità”
Riconoscere il diritto alla residenza a chi ne ha i requisiti per legge; forte sostegno alle politiche dell’abitare, quali HousingFirst e HousingLed, per superare la logica emergenziale delle accoglienze notturne; rafforzare percorsi di presa in carico delle persone senza dimora, fra servizi sociali, uffici anagrafe, polizia locale, uffici politiche abitative e del lavoro, secondo una logica di accompagnamento all’autonomia e diritto all’abitare. E poi: incentivare azioni permigliorare il lavoro di comunità, la coesione sociale e la consapevolezza che vivere in strada non è mai una scelta ma una conseguenza; rafforzare gli uffici della programmazione ed amministrativi, relativi alle politiche sociali, per garantire il corretto utilizzo degli imminenti fondi stanziati ai livelli regionali, nazionali, europei (Pon inclusione, Piano povertà, Pnrr, React you, Fead, etc.).

Leggi: Redattore Sociale, 21/09/2021


lunedì 20 settembre 2021
Giornata Alzheimer, i 10 campanelli d’allarme a cui prestare attenzione

Dalla perdita di memoria alle difficoltà nelle attività quotidiane; dalla difficoltà nel pensiero astratto ai cambiamenti di umore e di comportamento. Alla vigilia della Giornata mondiale, Orpea stila un decalogo e inaugura un Numero Amico dedicato ai caregiver
In Italia si stima che siano circa 1 milione e 200mila le persone con demenza. Di queste il 50-60 per cento sono colpite da Alzheimer e, secondo le previsioni, nel 2050 la malattia interesserà 152 milioni di persone in tutto il mondo. “Nelle nostre strutture siamo impegnati quotidianamente nella cura e nell’assistenza dei malati di Alzheimer e nel supporto ai loro famigliari – spiega Thibault Sartini, ceo Cluster New Countries, di cui fa parte anche l’Italia, di Orpea, tra i principali player a livello mondiale nel settore delle residenze per anziani e delle case di cura riabilitative –. Ci è sembrato importante celebrare la ricorrenza del 21 settembre, Giornata mondiale dell’Alzheimer, con un ampliamento a 40 posti letto dedicati nella nostra residenza milanese San Felice di Segrate”.

Leggi: Redattore Sociale, 20/09/2021


domenica 19 settembre 2021
Il dramma degli anziani: “Noi, soli negli ospedali ancora blindati”

Nell’Italia che riapre, visite nei reparti negate o ridotte a pochi minuti. Le storie e la rabbia dei parenti. “Mia moglie di ottant’anni isolata e smarrita”. I dirigenti: “Nulla sarà più come prima del Covid”.
«Nemmeno la biancheria potevo portarle, nemmeno uno spazzolino da denti, qualcosa da mangiare, un po’ di acqua. Giuseppina, la mia Giuseppina, è rimasta sola, a ottant’anni, per quaranta ore, sulla barella del pronto soccorso di uno dei più importanti ospedali di Palermo e noi non sapevamo che fine avesse fatto». Si dispera ancora Franco, 82 anni, attivissimo pensionato e volontario Auser, mentre prova a raccontare il calvario della moglie, “intrappolata” nelle regole post Covid degli ospedali italiani e rimasta isolata dal mondo per dieci giorni per un semplice malore. «Abbiamo festeggiato cinquant’anni di matrimonio, mai lontani uno dall’altra, capite? È successo alla fine di agosto, qui a Palermo faceva ancora un caldo infernale. Giuseppina si è sentita male di notte, è svenuta e abbiamo chiamato il 118. Hanno deciso di ricoverarla, con un codice giallo. E qui è iniziato l’inferno. Quando finalmente l’hanno trasferita in reparto, ho aspettato intere giornate davanti al portone di Medicina Interna sperando di poterla salutare e di parlare con i medici». Invano.
Con l’Italia che lentamente riapre, l’ultima frontiera dell’isolamento degli anziani, il luogo dove si resta soli, con l’unico conforto (se va bene) di una visita di un quarto d’ora, è l’ospedale. Fortino ancora inespugnabile ai familiari dei malati.

Leggi: La Repubblica, 19/09/2021


sabato 18 settembre 2021
Real estate, il residenziale detta i tempi del dopo Covid

Le città in rigenerazione. La sfida di edifici ibridi che incorporino funzioni come uffici e ospitalità La casa? Grande e nel verde, per i giovani in affitto. di Paola Dezza
Sarà una città di spazi condivisi e fluidi, dove aree di lavoro, abitazioni e spazi per lo shopping e il divertimento saranno sempre più integrati. Una città a misura d’uomo, dove la qualità della vita sarà declinata in servizi più approcciabili, ma anche in metri quadrati di verde e infrastrutture dinamiche. La rivoluzione innescata dal Covid-19 nel mondo immobiliare inizia a germogliare. Si ripensano i progetti per adeguarli a necessità e desideri degli utenti e degli investitori, si rivalutano le case per trovare soluzioni più congeniali alle nuove dinamiche di vita quotidiana.
La pandemia ha rappresentato una doccia fredda in un mercato immobiliare che stava viaggiando a vele spiegate, seppur con differenti velocità. Da subito le previsioni hanno rivisto al ribasso i numeri attesi in quei mesi. La primavera 2020 è stata caratterizzata dalla chiusura delle agenzie immobiliari, dalla frenata degli acquisti, dallo stop ai grandi investimenti stranieri in tutti i settori. Una chiusura che ha pesato sui volumi dei singoli settori, dal residenziale agli uffici, dagli hotel chiusi ai centri commerciali con le loro aperture a singhiozzo e le polemiche sulle chiusure domenicali.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 18/09/2021


venerdì 17 settembre 2021
Assemblea delle leghe Spi Cgil. Sempre più vicini alle persone

Una giornata all’insegna della voglia di cambiare, rinnovarsi, dare il proprio contributo per il futuro che verrà. Si può sintetizzare così l’Assemblea delle delegate e dei delegati delle leghe Spi della Cgil che si è da poco conclusa a Cattolica, in provincia di Rimini. Primo appuntamento del post pandemia. Più di mille persone si sono ritrovate finalmente in presenza per celebrare un momento importante di confronto e per definire insieme le prospettive d’azione dei prossimi mesi.
Le sfide del sindacato
Le leghe del sindacato pensionati della Cgil, che sono il presidio più diffuso sul territorio della Cgil, sono 1500 in tutta Italia e sono un punto di riferimento fondamentale per tante cittadini e cittadini, anziani in primis, ma non solo. Oggi volontari e attivisti delle leghe dello Spi si sono alternati sul palco raccontando la loro esperienza sul campo ma anche le difficoltà di questi quasi due lunghi anni di pandemia. Insieme a loro il segretario generale dello Spi Ivan Pedretti, che ha aperto i lavori, e il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, che ha concluso, sintonizzati sulla necessità di puntare sul territorio, rafforzare la presenza del sindacato tra le persone e nei luoghi del lavoro, convinti della necessità di attuare rapidamente significative riforme: dalla sanità alla non autosufficienza, dalle pensioni all’emergenza ambientale, dal fisco alla tutela dei diritti dei lavoratori. Ma convinti anche del fatto che sulle modalità di impiego delle risorse del Pnrr i sindacati debbano essere coinvolti di più.

Leggi: Liberetà, 17/09/2021


venerdì 17 settembre 2021
Caro bollette, il governo punta a tagliare il 30% degli aumenti

Servono almeno 2-3 miliardi: dalle aste CO2 solo 750 milioni, sul resto necessaria la copertura del Mef, il decreto settimana prossima – di Celestina Dominelli e Carmine Fotina
Con la manovra d’urgenza il governo punta a sterilizzare quasi un terzo degli aumenti delle bollette di luce e gas in arrivo per il prossimo trimestre. È il 30% l’obiettivo che si sarebbe dato l’esecutivo al termine dei vari confronti tecnici degli ultimi giorni e del vertice che si è tenuto ieri mattina tra il premier Mario Draghi, il ministro dell’Economia Daniele Franco e il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani.
Governo a caccia di 3 miliardi
Per questa riduzione dell’impatto sui consumatori finali occorrerebbe comunque una cifra molto consistente, tra i 2 e i 3 miliardi, sulle cui coperture lavora il Mef. L’intervento non è stato esaminato dal Consiglio dei ministri di ieri e, come anticipato dal Sole 24 Ore, il varo delle misure di emergenza in Cdm è in programma per la prossima settimana, probabilmente con uno specifico decreto legge.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 17/09/2021


venerdì 17 settembre 2021
Casa, gli italiani pensano a cambiarla

Oltre il 50% delle famiglie prevede di cambiare casa nel prossimo biennio. Nei desiderata c’è l’acquisto
In Italia oltre il 50% delle famiglie prevede di cambiare casa nel prossimo biennio e la quasi totalità punta all’acquisto, erodendo la quota degli interessati alla locazione. Il 13% vuole cercare una soluzione abitativa diversa, più tecnologica e sostenibile di quella attuale, cosa che inciderà anche sui prezzi nel lungo termine: a livello nazionale i canoni di locazione potranno crescere da qui al 2030 dell’8% e i prezzi di vendita del 9% per quelle operazioni particolarmente innovative e aderenti ai nuovi bisogni della domanda.
E’ quanto emerge dal rapporto “La nostra casa e la domanda del futuro” realizzato da Scenari Immobiliari in collaborazione con Abitare Co. e presentato durante il Forum annuale in corso a Santa Margherita Ligure.
Guardando avanti, la componente tecnologica nel settore residenziale occuperà il 21% circa degli investimenti e sarà indirizzata ad accelerare il processo di standardizzazione degli immobili, ma ancora più importanti saranno le scelte degli sviluppatori riguardanti la qualità dei servizi condominiali.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 17/09/2021


mercoledì 15 settembre 2021
Domande e risposte – Se cambiano gli indicatori chi dovrà pagare di più

Perché si vuole riformare il Catasto?
Il sistema attuale di fatto è basato su estimi che rappresentano i valori teorici dei canoni che si potevano ottenere negli anni Ottanta del secolo scorso affittando la casa. Le grandi città sono suddivise in aree molto grandi e poco omogenee dal punto di vista del mercato e, per quanto riguarda gli immobili residenziali, l’unità di misura della superficie non è quella, adoperata nella pratica commerciale, del metro quadrato ma il vano catastale, di misura variabile. Il sistema fa sì che ad esempio abitazioni d’epoca ma di pregio e in posizione centrale abbiano talora valori fiscali
minori di quelli di case della stessa superficie in periferia ma nuove. Con la riforma si adopererebbero valori a metro quadrato basati su prezzi e canoni di mercato.
Di riforma si parla da quasi 25 anni ma nessun governo è andato fino in fondo. Perché?
Perché la riforma si tradurrebbe in un sicuro aumento dell’imposizione fiscale a meno di non ricorrere a un drastico taglio delle aliquote e prevedere una clausola di salvaguardia per cui chi pagherebbe di più possa optare per calcolare le imposte con il sistema precedente. Ne risulterebbero alla fine incassi minori per l’Erario centrale e le casse comunali, utopistico pensare che sia questa l’intenzione.

Leggi: Corriere della Sera, 15/09/2021


mercoledì 15 settembre 2021
Caro-bollette, il pressing sul premier. Dal Pd a M5S: intervenga il governo

Roma «L’Italia è un bell’esempio, perché sulla transizione energetica sta facendo un lavoro veramente ottimo». Le parole di Franz Timmermans, vicepresidente della Commissione europea, ai microfoni di Radio Rai, arrivano il giorno dopo l’annuncio da parte del ministro Roberto Cingolani
della prossima stangata d’autunno per famiglie e imprese sulle bollette di gas e luce con rincari fino al 42%. E sembrerebbero quasi una beffa se il vicepresidente non puntualizzasse che «se si fosse fatta la transizione ecologica cinque anni fa, oggi non avremmo prezzi cosi alti» e che «è essenziale utilizzare anche i fondi del Recovery per la transizione energetica, come ha fatto l’Italia». Ma Timmermans sottolinea anche che, «invece di rimanere paralizzati o rallentare la cose a causa dell’attuale aumento dei prezzi, dovremmo accelerare le cose nella transizione alle energie rinnovabili in modo che l’energia rinnovabile a prezzi accessibili diventi disponibile a tutti». È preoccupato: «L’unica cosa che non possiamo permetterci è che la parte sociale si opponga a quella climatica, vedo molto chiaramente questa minaccia, ma solo circa un quinto dell’aumento dei prezzi può essere attribuito all’aumento dei prezzi della CO2, gli altri sono semplicemente una conseguenza della carenza del mercato».

Leggi: Corriere della Sera, 15/09/2021


mercoledì 15 settembre 2021
La transizione verde, il peso sulle famiglie e l’ipotesi di un «calmiere»

Parte da lontano il processo che ha portato alla vigilia dell’annuncio di nuovi sostanziali rincari della bolletta elettrica in molti Paesi europei, Italia inclusa. E porta tutti i segni di una trasformazione di fondo. Si vedono certamente le cause passeggere, dai flussi di gas russo inferiori alle attese per un incidente negli impianti siberiani all’estate senza vento nel mare del Nord che ha ridotto la produzione eolica riportando nuova domanda sul gas e sul carbone. Ma questi fattori, inclusa l’ondata di consumi innescata dalle riaperture post-lockdown, verranno meno con il tempo. Altri più profondi resteranno. E imporranno presto all’Italia di chiedersi qual è la sua strategia verso il calo delle emissioni, così come il suo approccio a una maggiore equità riguardo agli oneri accumulatisi sulle bollette in modo opaco o socialmente ingiusto.
Gli aumenti di questi giorni partono da lontano, perché in parte sono il punto d’arrivo di lunghi anni di investimenti deboli da parte dei grandi gruppi degli idrocarburi. La tensione sul mercato del gas finisce dunque per ripercuotersi sui costi dell’elettricità, che proprio il gas contribuisce a generare. «La domanda di gas naturale è cresciuta quasi senza sosta nell’ultimo decennio — osserva Enrico Mariutti, presidente dell’Istituto alti studi in geopolitica di Roma — ma le major spesso hanno rinunciato a sviluppare nuova capacità di offerta, in parte perché sotto pressione da parte degli investitori che chiedevano strategie sostenibili dal punto di vista ambientale».

Leggi: Ius Letter, 15/09/2021


DALLE REGIONI:

lunedì 20 settembre 2021
Comune di Roma: al via i lavori del nuovo Centro per famiglie e comunità per anziani

Sono in corso i lavori sull’immobile confiscato alla criminalità organizzata in zona Eur che sarà restituito ai cittadini con un servizio che prevede un Centro per le famiglie di secondo livello e una Comunità alloggio per persone anziane. In attuazione al Piano sociale cittadino, Roma Capitale si dota dei primi due centri per famiglie di II livello
Sono in corso i lavori sull’immobile confiscato alla criminalità organizzata in zona Eur che sarà restituito ai cittadini con un servizio che prevede un Centro per le famiglie di secondo livello e una Comunità alloggio per persone anziane. In attuazione al Piano sociale cittadino, Roma Capitale si dota dei primi due centri per famiglie di II livello. Il primo è pronto e sarà inaugurato a fine mese, mentre sono in corso i lavori per la realizzazione del secondo. Così in una nota il Comune di Roma.

Leggi: Redattore Sociale, 20/09/2021


mercoledì 15 settembre 2021
Grosseto, campagna contro le truffe agli anziani

Saranno a disposizione dei cittadini, nei principali punti di aggregazione di Grosseto, per tutto il mese di settembre e per parte del mese di ottobre, gli operatori e i volontari del progetto “Over to over”, promosso dal Comune di Grosseto, in collaborazione con la Prefettura e realizzato dal Coeso Società della Salute e da Simurg Ricerche, per prevenire le truffe agli anziani. Obiettivo del punto informativo itinerante, che prende il via il 14 settembre, è quello di dare informazioni alle persone interessate perché difendersi dalla truffe è possibile, se si mettono in campo una serie di accorgimenti. Ai punti informativi itineranti, quindi, sarà possibile confrontarsi con gli operatori, ma anche ritirare materiale informativo utile per avere una serie di suggerimenti sui comportamenti utili da mettere in campo. Inoltre è fondamentale ricordarsi che le forze dell’ordine sono a disposizione dei cittadini per prestare soccorso, verificare informazioni, sostenere in tutte quelle situazioni dubbie. Ad accogliere il punto informativo itinerante saranno i luoghi maggiormente frequentati dalle persone anziane e dai loro caregiver e quindi il distretto socio sanitario di via Don Minzoni a Grosseto, il mercato settimanale del giovedì e gli uffici postali della città.
Per informazioni: www.coesoareagr.it, overtover@simurgricerche.it, centralino Coeso 0564 439210 – Pas (Punto di accesso al sociale) 0564 439230.

Leggi: Auser, 15/09/2021


mercoledì 15 settembre 2021
Emilia Romagna. Casa, allarme Cgil-Sunia: “Nel 2020 in Emilia-Romagna 3.086 sfratti. Usare al meglio i fondi regionali”

Il Ministero dell’Interno ha pubblicato i dati degli sfratti emessi ed eseguiti nel corso del 2020.
Da una lettura di questi numeri si conferma l’emergenza abitativa anche in Emilia-Romagna, e questo nonostante gli investimenti della Regione (anche su nostra sollecitazione) nel corso degli ultimi due anni, sia per reimmettere sul mercato alloggi pubblici, sia per aiutare le famiglie in difficoltà economica con la misura del contributo affitto.
In regione sono 3.086 gli sfratti emessi nel 2020, di cui 1.753 per morosità incolpevole, e di questi 537 eseguiti nonostante che ci fosse una legge che li sospendeva.
In particolare sono Bologna (629) e Modena (469) che guidano la graduatoria, poi seguono Reggio Emilia (431) e Parma (384), infine Ravenna (273), Rimini (265), Forli-Cesena (231), Ferrara (216) e Piacenza (188). Su scala nazionale la nostra regione viene subito dopo il Lazio (5.512) e la Lombardia (3.868).
Tutto ciò conferma la necessità di un vero piano nazionale di riqualificazione urbana in grado di immettere sul mercato dell’affitto alloggi a canoni calmierati, per poter così riaffermare il diritto alla casa per un numero consistente di nuclei famigliari.

Leggi: Sunia, 15/09/2021


IN AGENDA:

Futura 2021: a Bologna tre giorni di dibattiti

Partecipano, tra gli altri, Landini, Bianchi, Bombardieri, Conte, Giorgetti, Letta, Orlando, Sbarra, Speranza. L’appuntamento si terrà dal 24 al 26 settembre al Teatro Duse e sarà integralmente trasmesso in diretta su Collettiva
Da venerdì 24 a domenica 26 settembre, al Teatro Duse di Bologna, si terrà “Futura 2021. Partecipazione. Inclusione. Rappresentanza”, la tre giorni di approfondimento e dibattito promossa dalla Cgil e realizzata con la collaborazione e il supporto tecnico di Futura. L’appuntamento verrà integralmente trasmesso in diretta su Collettiva e distribuito ai principali media nazionali e internazionali.
In continuità con l’edizione tenutasi lo scorso giugno al Centro Congressi Frentani di Roma e che ha avuto come protagoniste le categorie e le tutele individuali della Cgil, Futura 2021 avrà al centro la partecipazione, l’inclusione e la rappresentanza. Di questi temi, nel corso dei tanti panel in presenza o digitali delle giornate di venerdì, sabato e domenica, discuteranno studiosi, personalità ed esperti. Vi saranno ospiti di alto profilo istituzionale come i ministri dell’Istruzione Patrizio Bianchi, dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, del Lavoro e delle Politiche sociali Andrea Orlando, della Salute Roberto Speranza. Parteciperanno anche esponenti politici, tra cui il presidente del Movimento Cinque Stelle Giuseppe Conte e il segretario del Partito Democratico Enrico Letta.

Leggi: Collettiva


Dallo Spi Cgil tre Lectio Magistralis nel mese di settembre

Il sindacato dei pensionati promuove l’iniziativa Lectio Magistralis, tre incontri nel mese di settembre con importanti personaggi del mondo della cultura. si comincia il 22 settembre alle ore 9 con Luca Mercalli, alle ore 15 incontro con Maurizio Ambrosini; il 24 settembre alle ore 14 incontro con Carlos Moreno e Marco Pollastri; ultimo inocntro il 28 settembre con Leonardo Becchetti alle ore 17,30
Per accedere alla riunione colllegarsi a https://spicgil.adobeconnect.com/benessere


Il 24 settembre Convegno Conclusivo di “Tapas in aging”

Due anni di ricerca con oltre 500 volontari over65 che hanno contribuito – anche rendendosi disponibili per un’altra ricerca speciale durante un evento storico unico come il lockdown – a indagare come spazio, tempo e ambiente costruito siano determinanti di salute: i risultati del lavoro dei ricercatori della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta, condotto in partnership con Auser Lombardia e sostenuto da Fondazione Cariplo, saranno resi pubblici il 24 settembre (ore 10-13).

Leggi: Auser


Il 28 settembre a Roma Convegno Conclusivo del Progetto dei Nonni di Comunità

Si terrà a Roma presso il Centro Congresso Frentani il prossimo 28 settembre il Convegno Conclusivo del Progetto “I nonni come fattore di potenziamento della comunità educante a sostegno delle fragilità genitoriali”. Un progetto di Auser Lombardia finanziato dal Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile, quattro le regioni coinvolte.

Leggi: Auser


“Esiste qualcosa dopo le RSA?” – Save the date

Il 29 settembre è in uscita il nuovo “Il Punto” di Welforum, curato da Sergio Pasquinelli, sulle RSA. Raccoglierà 10 articoli usciti su questo tema dall’inizio della pandemia.
Martedì 5 ottobre alle 10.30 promuoviamo un Webinar di presentazione e discussione di questa raccolta. L’occasione per un confronto sulle prospettive e i cambiamenti delle residenze, resi necessari dopo un anno e mezzo di pandemia. Un confronto che vuole essere aperto, laico, concreto.
Hanno finora confermato la loro presenza, tra gli altri, Fabrizio Giunco della Fondazione Don Gnocchi, Luca Degani di Uneba Lombardia, Federica Trapletti dello Spi Cgil Lombardia, Felice Romeo di Legacoop Lombardia, Antonio Guaita della Fondazione Golgi Cenci.
A breve il programma completo e l’apertura delle iscrizioni per il 5 ottobre.

Leggi: Welforum


23 – 24 novembre 2021 – Long Term Care Six

Stati Generali dell’assistenza a lungo termine – Edizione 2021
Verso la riforma del territorio: strategie, percorsi e modelli della riorganizzazione della presa in carico del paziente cronico
La sesta edizione della due giorni che Italia Longeva, di concerto con il Ministero della Salute, dedica annualmente alla Long-Term Care si focalizzerà quest’anno sulla riorganizzazione dei modelli di presa in carico dell’anziano fragile e multimorbido e sui relativi orientamenti, declinazioni e buone pratiche a livello regionale, così come delineati dal PNRR, che saranno implementati attraverso la riforma del territorio.
Il focus sarà sul patient journey, entrando nel merito della presa in carico delle principali patologie croniche, spesso compresenti nell’anziano, per evidenziarne mediante analisi, confronto e dibattito peculiarità e bisogni e avanzare proposte. Da questa prospettiva e con questa “lente” verranno esaminate le evoluzioni dei tradizionali setting della cronicità – ADI, RSA, Cure palliative – l’integrazione della telemedicina, nonché l’evoluzione degli strumenti di governance: definizione di un sistema centrale di valutazione, progressione degli indicatori del NSG, raccolta dei dati nell’ottica di un utilizzo predittivo.
Target – Referenti istituzionali a livello centrale, Assessori e Direttori Generali di Dipartimenti sanità e politiche sociali regionali, ASL, AO, Distretti, IRCSS, Operatori medici e non dell’assistenza a lungo termine, Società scientifiche, Associazioni di pazienti, Associazioni di cittadini, Top Manager della business community di riferimento.
Il programma è in corso di elaborazione
Le iscrizioni apriranno a breve
Per richiedere informazioni sulle modalità di partecipazione in qualità di partner dell’iniziativa: info@italialongeva.it e cecilia.behmann@italialongeva.it

Leggi: Italia Longeva


IN EVIDENZA:

 La grande incompiuta: l’assistenza primaria – di Vittorio Mapelli

I servizi sanitari territoriali, e la medicina di base in particolare, sono in profonda crisi da molti anni, finendo anche per essere additati come il capro espiatorio della pandemia. Viene loro imputato di non essersi adeguati ai cambiamenti della società, della tecnologia sanitaria e dell’informazione, continuando ad operare secondo un modello organizzativo e culturale novecentesco: quello del medico libero professionista singolo. Leggi e progetti di riforma non sono mancati nell’ultimo venti-trentennio, ma sono rimasti al palo. Le Case della salute, proposte dalla ministra Turco nel 2007, sono state sperimentate solo in 10 regioni. Le UCCP (Unità complesse di cure primarie) introdotte dal ministro Balduzzi nel 2012, non sono decollate, sia perché legiferate “a invarianza di spesa”, sia per l’ostilità dei sindacati medici, sia per la subalternità dello Stato e delle Regioni nel sottoscrivere l’accordo collettivo nazionale (ACN), che regola i rapporti tra il SSN e i medici di medicina generale (MMG) prestatori di “lavoro autonomo, continuativo e coordinato”.

Leggi: Welforum


SEGNALAZIONI:

Contagio Covid e inidoneità temporanea

Centoquaranta giorni di inidoneità temporanea, causa Covid. E’ quanto l’Inail ha riconosciuto ad una lavoratrice domiciliare per conto di una Asl di Torino, grazie all’intervento di una sede di Inca del capoluogo piemontese, che ha inoltrato regolare denuncia di infortunio.
Contagiatasi presso l’abitazione di un suo assistito, la lavoratrice, risultata positiva ad un tampone durante un controllo in ospedale, è stata messa in malattia dal proprio medico curante per oltre quattro mesi, dal 12 ottobre 2020 al 28 febbraio di quest’anno. Come lei anche altre due sue colleghe sono risultate contagiate, a dimostrazione dell’alta contagiosità del virus. L’attenzione prestata alle misure di prevenzione, il diretto contatto con gli assistiti, che richiedono una cura costante personalizzata, non è bastata a ridurre il rischio di contagio; è bastato un solo caso, per giunta, asintomatico, per aprire la strada al virus, come è successo a questa lavoratrice che quotidianamente entra nelle case delle persone con fragilità fisiche, psichiche e sociali, anche gravi, per aiutarle nelle pratiche quotidiane.

Leggi: Inca


Invalidità civile: accertamento reddituale per gli extracomunitari

I cittadini extracomunitari provenienti da paesi, colpiti da grave crisi politica, economica e sociale, per i quali corre l’obbligo dell’accertamento reddituale legato all’invalidità civile, potranno farlo con autocertificazione, anziché presentare le certificazioni o attestazioni (corredate da traduzione in lingua italiana e autenticate dall’autorità consolare italiana), rilasciate dalla competente autorità dello Stato estero, come prevede la procedura ordinaria per il riconoscimento dell’invalidità civile. E’ questa la mediazione ottenuta dai patronati del Ce.Pa., tra cui l’Inca Cgil, che hanno sollecitato l’Inps a trovare una soluzione ai gravi disagi patiti da quei cittadini provenienti da paesi, impossibilitati a rilasciare le attestazioni dovute.
In un messaggio, non ancora pubblicato, l’Inps ha delineato le nuove indicazioni estendendo le disposizioni già previste per il reddito e la pensione di cittadinanza anche alle prestazioni di invalidità civile (Decreto interministeriale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e del Ministero degli Affari Esteri del 21 ottobre 2019).

Leggi: Inca


 

 

 

 

 

 

Al via assemblee e iniziative per sensibilizzare e informare lavoratori e lavoratrici sul valore e sull’utilità del vaccino e dei protocolli anti-covid
Una corretta informazione per superare dubbi e paure, dare un’ulteriore spinta alla campagna vaccinale e sensibilizzare chi lavora. Dopo aver chiesto al governo di introdurre l’obbligo e di assumersi così la responsabilità politica che su questa materia gli viene assegnata dalla Costituzione, la Cgil scende in campo: tutte le strutture, dalle camere del lavoro alle categorie nazionali, si mobilitano perché il messaggio arrivi nei luoghi di lavoro: “Vacciniamoci. Per noi stessi, per gli altri”.

Leggi: Collettiva


NEWS:

martedì 14 settembre 2021
Sfratti: continua e si aggrava l’emergenza abitativa. Serve un piano casa nazionale per l’affitto

Dichiarazione di Stefano Chiappelli, segretario generale SUNIA
Il Ministero degli Interni ha recentemente pubblicato i dati sugli sfratti del 2020.
In Italia sono stati convalidati 32.536 sfratti, di cui 28.024 per morosità e sono state richieste 22.841 esecuzioni, di cui 5270 eseguite, nonostante la sospensione prevista per legge.
Nel paese c’è un’emergenza abitativa che ha poca attenzione da parte del Governo e del Parlamento e i cui numeri dimostrano che non è più possibile rinviare un piano casa nazionale finanziato costantemente.
I dati del Ministero dell’Interno confermano una situazione allarmante per le nostre città.

Leggi: Sunia, 14/09/2021


martedì 14 settembre 2021
Aumentano le bollette, “ennesima mannaia per chi ha una disabilità gravissima”

Il ministro Cingolani ha annunciato un aumento del 40% nel prossimo trimestre”. Le preoccupazioni di associazioni e caregiver: non solo respiratori, ma letto antidecubito, macchina per la tosse, perfino televisione, condizionatore e riscaldamento sono essenziali. “Si pensino subito agevolazioni mirate”. “Gestire un familiare con gravissima disabilità costa circa 3 mila euro al mese”. E di energia elettrica si spende fino a 1.500 euro al mese
Salute, sanità: paziente sul letto di un ospedale
Aumenteranno, anzi lieviteranno, quasi raddoppieranno le bollette dell’elettricità, già a partire dal prossimo trimestre. Se l’annuncio del ministro Cingolani è una cattiva notizia per tutti, per le famiglie delle persone con gravi e gravissime disabilità rischia di essere una vera tragedia. Tante sono le apparecchiature da cui dipendono le vite di chi ha alcune patologie, specialmente in fase avanzate: e specialmente alcune di queste consumano moltissimo. Abbiamo quindi chiesto ad alcuni rappresentanti di questa parte di mondo quale impatto potrebbe avere questo aumento sui loro bilanci familiari.

Leggi: Redattore Sociale, 14/09/2021


lunedì 13 settembre 2021
Flessibilità, giovani e donne: sulle pensioni la Cgil sfida il governo

Il segretario confederale Roberto Ghiselli rilancia le proposte del sindacato per una vera riforma della previdenza: “L’esecutivo ci ascolti e apra un confronto, altrimenti prenderemo le nostre iniziative”
Non c’è più tempo. Il 31 dicembre 2021 si avvicina a passi veloci. Se non ci saranno interventi legislativi, da gennaio rimarranno pienamente in vigore solo le regole della riforma Fornero, senza alcuna correzione e possibilità alternativa di uscita anticipata: si andrà in pensione a 67 anni o con 43 anni di contributi. Milioni di lavoratori saranno penalizzati e il sindacato non può permetterlo.
“Perciò chiediamo per l’ennesima volta al governo di convocarci. Ma dall’ultimo incontro di fine luglio non abbiamo saputo più niente. Si è trattato solo di una falsa partenza. Quindi o si riapre il dialogo, o i sindacati rilanceranno la mobilitazione”. Lo ha detto il segretario confederale della Cgil, con delega alle politiche previdenziali, Roberto Ghiselli, che ha partecipato ad una iniziativa della Cgil umbra a Perugia mercoledì 8 settembre.

Leggi: Collettiva, 13/09/2021


venerdì 10 settembre 2021
Videoscheda: l’intelligenza artificiale a misura di anziano

Entra nel vivo il progetto Sociotechlab dello Spi Cgil. Obiettivo: migliorare la qualità della vita delle persone in età avanzata e fragili
E’ in pieno svolgimento il progetto finanziato dallo Spi Cgil e realizzato con una serie di partner di alto profilo scientifico, tra i quali la Scuola Superiore Universitaria S.Anna di Pisa. La scommessa è quella di sviluppare la ricerca sulle esigenze delle persone anziane e in particolare delle più fragili. Giovani ricercatori al lavoro per migliorare la vita dei nonni. Un nuovo grande patto tra generazioni. Molto largo il ventaglio dei prodotti di questa ricerca innovativa che si inserisce perfettamente in quella che gli esperti chiamano la “silver economy”

Leggi: Collettiva, 10/09/2021


giovedì 9 settembre 2021
Pnrr. Lanciata petizione nazionale per il diritto alla cura delle persone con l’Azheimer

La Petizione nazionale per il diritto alla cura delle persone con l’Azheimer è stata promossa dalla Fondazione Maratona Alzheimer. Nove i punti specifici che si chiede vengano recepiti nel Pnrr, tra questi recepire completamente l’evidenza scientifica che riconoscele demenze come “malattie” e non come evoluzione obbligata del processo di invecchiamento; Case delle Comunità come luoghi di prevenzione; adeguata strutturazione dei Centri Disturbi Cognitivi e Demenze e una nuova organizzazione delle Rsa.
E’ stata presentata ieri, presso la sede dell’Azienda Usl di Bologna, la Petizione nazionale per il diritto alla cura delle persone con l’Azheimer, promossa dalla Fondazione Maratona Alzheimer.
L’occasione è unica: il Pnrr, approvato in Parlamento, ha previsto interventi specifici a tutela della salute e l’approvazione di una legge di riforma delle attuali disposizioni sulla non autosufficienza. “E’ in questo contesto che si deve lottare per ottenere ciò che può aiutare le persone con Alzheimer, contrastare l’isolamento sociale di cui soffrono, sostenere le famiglie e i care giver, migliorare le condizioni di assistenza, delle cure a domicilio e nelle strutture, superare le difficoltà che fino ad oggi non hanno trovato una risposta politica soddisfacente” così commenta Stefano Montalti, Presidente della Fondazione Maratona Alzheimer.
Settembre è il mese mondiale dell’Alzheimer, dedicato alle 36milioni di persone nel mondo con Alzheimer e con altre demenze. Un intero mese dedicato ad azioni e iniziative per sensibilizzare la società sulla demenza e richiamare la fondamentale lotta allo stigma che circonda questa condizione.

Leggi: Quotidiano Sanità, 09/09/2021


giovedì 9 settembre 2021
Perché è necessario ripensare alle Rsa – di Marco Trabucchi, presidente Associazione psicogeriatria

Oggi pare che le residenze per anziani siano sparite dai radar della politica, in particolare dall’attenzione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Queste istituzioni non devono essere «contenitori» vuoti, ma spazi vitali
È davvero strano che le Rsa, dopo aver provocato grandi dichiarazioni sulla loro inadeguata protezione delle persone anziane, oggi siano sparite dai radar della politica, in particolare dall’attenzione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Sembrerebbe impossibile dimenticarsi che molti anziani fragili possono vivere solo perché qualcuno si prende cura di loro in modo stabile, coordinato, grazie a specifiche competenze, come avviene nelle Rsa. Oggi mediamente l’età dei residenti è attorno agli 87.5 anni, le funzioni cognitive sono compromesse nel 70 per cento, oltre tre quarti soffre per una rilevante riduzione dell’autosufficienza. La condizione di salute è instabile, a causa della presenza contemporanea di più malattie, che determinano un quadro complesso, che può variare rapidamente nel giro di poco tempo.

Leggi: Corriere della Sera, 09/09/2021


giovedì 9 settembre 2021
“La salute del caregiver”. Dalle agevolazioni al sostegno: ecco i diritti di chi assiste

In un libro la “raccolta” dei diritti dei caregiver, dagli aspetti sanitari a quelli normativi, sociali e comunicativi. Curato da Francesco Pegreffi e Chiara Pazzaglia, nasce come “strumento socio-sanitario”. In attesa che il disegno di legge per il loro riconoscimento riprenda l’iter parlamentare
caregiver
“Il prossimo passo? Rafforzare la rete dei servizi a domicilio e mettere al centro il caregiver. Anche riconoscendo a livello sociale e lavorativo il tempo dedicato all’assistenza: di fatto si tratta di una formazione continua, che deve essere valorizzata”. Paolo Bordon, direttore generale Azienda Usl di Bologna, introduce così la presentazione del libro “La salute del caregiver”, un volume curato da Francesco Pegreffi, medico chirurgo ortopedico, e Chiara Pazzaglia, giornalista e presidente delle Acli di Bologna, che, con approccio multidisciplinare, traccia gli aspetti giuridici e socio-sanitari del caregiver, “figura professionale di grande attualità, colonna portante della rete sanitaria che in Italia rappresenta numericamente il 12 per cento della popolazione con una prevalenza di donne”, sottolinea Raffaella Pannuti, presidente di Fondazione Ant, realtà che – oltre ad ospitare la presentazione – ha partecipato alla stesura del libro portando la propria esperienza nell’ambito dell’assistenza sanitaria domiciliare.

Leggi: Redattore Sociale, 09/09/2021


lunedì 6 settembre 2021
Facciate e rischio incendi: il passaggio cruciale è valutare i materiali

L’incendio di Milano, in via Antonini, ha aperto un dibattito nella filiera dell’edilizia su una questione di grande attualità: il retrofitting delle facciate. «A prescindere dall’elemento scatenante e da eventuali concause, la scelta di un materiale coibente combustibile (anziché un materiale autoestinguente) e la mancata realizzazione di barriere tra i vari piani (o il mancato funzionamento
delle stesse), ha comportato notevoli danni alle opere, fortunatamente senza danni a persone» commenta Francesco Viero, direttore generale della società Maffeis Engineering. Un episodio analogo, costato però la vita a 72 persone, era avvenuto quattro anni fa a Londra, a seguito del terribile incendio che ha colpito la Grenfell Tower di 24piani. «Due giorni dopo l’incendio – racconta Viero – il governo inglese ha prescritto ai proprietari di edifici a torre di effettuare una verifica dei propri immobili». Il risultato? 300 di questi presentavano un sistema di facciata similare con pannelli compositi in alluminio e circa 11.300 edifici altre tipologie di materiale combustibile. Di questi ultimi, 1.700 venivano classificati ad alto rischio, da risanare subito. Il problema non era quindi isolato. Il mondo del real estate ha dovuto fare i conti con i dati e più in generale con la reputation.

Leggi: Confedilizia, 06/09/2021


DALLE REGIONI:

giovedì 9 settembre 2021
Roma. Casa. Sindacati: nuova amministrazione dovrà segnare cambio di passo

“L’intervento recente del Prefetto di Roma su alcune situazioni difficili, improntato sulla collaborazione istituzionale e sull’attenzione dei cittadini più fragili per prevenire tensioni sociali, può essere ancora più incisivo e inclusivo se si proseguirà nel dialogo aperto con CGIL-CISL e UIL di Roma e le organizzazioni degli inquilini”.
Così, in una nota, la Cgil di Roma e del Lazio, la Cisl di Roma Capitale Rieti, la Uil del Lazio, insieme a Sunia Cgil, Sicet Cisl e Uniat Uil.
“Per questo – continua la nota – abbiamo richiesto un urgente incontro al Prefetto così da conoscere anche la nuova procedura che intende adottare a partire da ottobre per effettuare i numerosi sfratti in città.
Roma ha la assoluta necessità di compiere un salto di qualità dal punto di vista dell’efficienza amministrativa, che sarebbe anche segnale di un ritrovato rispetto verso i propri cittadini.
La pandemia ha scoperto l’effettività incapacità della Capitale di rispondere in maniera massiva ai bisogni primari dei suoi abitanti.

Leggi: Sunia, 09/09/2021


mercoledì 8 settembre 2021
Welfare, nel barese un condominio sociale per aiutare chi è in difficoltà

Hanno trovato una casa in cui d’ora in poi potranno pensare con più serenità al futuro. La famiglia, composta da 4 persone tra cui un bimbo di tre anni e un neonato di due mesi, è la prima ad aver occupato uno degli otto appartamenti…
Hanno trovato una casa in cui d’ora in poi potranno pensare con più serenità al futuro. La famiglia, composta da 4 persone tra cui un bimbo di tre anni e un neonato di due mesi, è la prima ad aver occupato uno degli otto appartamenti del complesso Poggio delle Ginestre inaugurato oggi a Noicattaro (Bari) e destinato a donne e adulti in difficoltà oltre che a famiglie vulnerabili.
L’accesso avviene su segnalazione dei servizi sociali o su richiesta degli interessati in caso di emergenza abitativa, sfratto o comprovate condizioni di difficoltà psico-sociale: per ogni ospite saranno predisposti un piano individualizzato e un percorso di orientamento e supporto all’autonomia personale.

Leggi: Redattore Sociale, 08/09/2021


IN AGENDA:

Il 17 Settembre a Cattolica l’Assemblea nazionale delle Leghe Spi-Cgil – Sanità, non autosufficienza, pensioni, campagna vaccinale, Conferenza di Organizzazione Cgil.

Il 17 settembre in piazza della Repubblica a Cattolica l’Assemblea nazionale delle Leghe dello Spi-Cgil dal titolo “C’è bisogno. Capire, esserci, partecipare”.
I lavori cominceranno alle ore 9.30 e saranno aperti dalla relazione del Segretario generale dello Spi-Cgil nazionale Ivan Pedretti.
Seguiranno gli interventi dei pensionati e delle pensionate di diverse Regioni italiane. A chiudere la mattinata l’intervento del Segretario generale della Cgil Maurizio Landini.
Per la prima volta dalla pandemia i pensionati della Cgil tornano a riunirsi in presenza in numero consistente, con un migliaio di persone in arrivo a Cattolica da tutta Italia.
L’Assemblea sarà l’occasione per fare il punto sulle tante sfide che attendono il Sindacato nei prossimi mesi, dalla necessità di una legge sull’obbligatorietà dei vaccini alla riforma delle pensioni, alla definizione del Pnrr su sanità e non autosufficienza, alla Conferenza di Organizzazione che la Cgil si appresta a tenere in autunno.
I lavori dell’Assemblea saranno trasmessi in diretta sulle pagine Facebook della Cgil nazionale, dello Spi-Cgil nazionale e di Collettiva.

Leggi: Spi-Cgil


Il 24 settembre Convegno Conclusivo di “Tapas in aging”

Due anni di ricerca con oltre 500 volontari over65 che hanno contribuito – anche rendendosi disponibili per un’altra ricerca speciale durante un evento storico unico come il lockdown – a indagare come spazio, tempo e ambiente costruito siano determinanti di salute: i risultati del lavoro dei ricercatori della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta, condotto in partnership con Auser Lombardia e sostenuto da Fondazione Cariplo, saranno resi pubblici il 24 settembre (ore 10-13).

Leggi: Auser


Il 28 settembre a Roma Convegno Conclusivo del Progetto dei Nonni di Comunità

Si terrà a Roma presso il Centro Congresso Frentani il prossimo 28 settembre il Convegno Conclusivo del Progetto “I nonni come fattore di potenziamento della comunità educante a sostegno delle fragilità genitoriali”. Un progetto di Auser Lombardia finanziato dal Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile, quattro le regioni coinvolte.

Leggi: Auser


“Esiste qualcosa dopo le RSA?” – Save the date

Il 29 settembre è in uscita il nuovo “Il Punto” di Welforum, curato da Sergio Pasquinelli, sulle RSA. Raccoglierà 10 articoli usciti su questo tema dall’inizio della pandemia.
Martedì 5 ottobre alle 10.30 promuoviamo un Webinar di presentazione e discussione di questa raccolta. L’occasione per un confronto sulle prospettive e i cambiamenti delle residenze, resi necessari dopo un anno e mezzo di pandemia. Un confronto che vuole essere aperto, laico, concreto.
Hanno finora confermato la loro presenza, tra gli altri, Fabrizio Giunco della Fondazione Don Gnocchi, Luca Degani di Uneba Lombardia, Federica Trapletti dello Spi Cgil Lombardia, Felice Romeo di Legacoop Lombardia, Antonio Guaita della Fondazione Golgi Cenci.
A breve il programma completo e l’apertura delle iscrizioni per il 5 ottobre.

Leggi: Welforum


Roma e Online – 23 – 24 novembre 2021 – Long Term Care Six

Stati Generali dell’assistenza a lungo termine – Edizione 2021
Verso la riforma del territorio: strategie, percorsi e modelli della riorganizzazione della presa in carico del paziente cronico
La sesta edizione della due giorni che Italia Longeva, di concerto con il Ministero della Salute, dedica annualmente alla Long-Term Care si focalizzerà quest’anno sulla riorganizzazione dei modelli di presa in carico dell’anziano fragile e multimorbido e sui relativi orientamenti, declinazioni e buone pratiche a livello regionale, così come delineati dal PNRR, che saranno implementati attraverso la riforma del territorio.
Il focus sarà sul patient journey, entrando nel merito della presa in carico delle principali patologie croniche, spesso compresenti nell’anziano, per evidenziarne mediante analisi, confronto e dibattito peculiarità e bisogni e avanzare proposte. Da questa prospettiva e con questa “lente” verranno esaminate le evoluzioni dei tradizionali setting della cronicità – ADI, RSA, Cure palliative – l’integrazione della telemedicina, nonché l’evoluzione degli strumenti di governance: definizione di un sistema centrale di valutazione, progressione degli indicatori del NSG, raccolta dei dati nell’ottica di un utilizzo predittivo.
Target – Referenti istituzionali a livello centrale, Assessori e Direttori Generali di Dipartimenti sanità e politiche sociali regionali, ASL, AO, Distretti, IRCSS, Operatori medici e non dell’assistenza a lungo termine, Società scientifiche, Associazioni di pazienti, Associazioni di cittadini, Top Manager della business community di riferimento.
Il programma è in corso di elaborazione
Le iscrizioni apriranno a breve
Per richiedere informazioni sulle modalità di partecipazione in qualità di partner dell’iniziativa: info@italialongeva.it e cecilia.behmann@italialongeva.it

Leggi: Italia Longeva


IN EVIDENZA:

Un patto per la non autosufficienza

Cinque proposte operative che puntano alla integrazione degli interventi socio-sanitari, tenendo conto delle specifiche ed eterogenee condizioni degli anziani e delle loro famiglie
Una grande riforma per l’assistenza agli anziani non autosufficienti che punti alla integrazione degli interventi socio-sanitari, tenendo conto delle specifiche ed eterogenee condizioni degli anziani e delle loro famiglie, incrementando i finanziamenti pubblici in particolare per i servizi domiciliari e residenziali e puntando sulla innovazione. È questa in sintesi la riforma che il “Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza”, nato a fine luglio, chiede al Parlamento e ai ministri della Salute Roberto Speranza e del Lavoro e delle Politiche sociali Andrea Orlando.
Secondo l’ultimo Dossier Istat, il rapporto tra la popolazione di 65 anni e più e quella con meno di 15 anni è notevolmente aumentato, passando dal 33,5% del 1951 a quasi il 180% del 2019 (era il 148,7% nel 2001). Oggi sono circa tre milioni gli anziani non autosufficienti, ossia coloro che non sono in grado di svolgere da soli le normali attività quotidiane e hanno bisogno di un accompagnamento: rappresentano il 5% della popolazione e il loro numero è destinato a raddoppiare entro il 2030.
Al Patto hanno finora aderito 37 realtà della società civile che hanno deciso di rinnovare l’impegno grazie al quale è stato inserito nel Pnrr un progetto di riforma radicale e atteso dalla fine degli anni ’90 con la previsione di un investimento di tre miliardi e mezzo di euro. Un’occasione imperdibile per dare risposte alle esigenze degli anziani non autosufficienti e delle loro famiglie, formalizzata dalle organizzazioni ed accolta dalle istituzioni e che, a partire da oggi, può tradursi in realtà grazie alle proposte e al confronto continuo fra i vari attori.

Leggi: Collettiva


Farmacie di comunità, il labile confine fra commercio e sanità – di Livio Garattini e Alessandro Nobili

Qualsiasi iniziativa mirata a estendere i servizi sanitari offerti dalle farmacie nell’assistenza territoriale va guardata con molta circospezione alla luce dell’attuale quadro normativo (pharmaceutical care o farmacia dei servizi che sia), anche in prospettiva della riforma di tutto il settore delle cure primarie (vedi PNRR). Seppur consapevoli del ruolo chiave che le farmacie di prossimità possono svolgere in questo nuovo scenario
La farmacia è una disciplina relativamente recente sotto il profilo storico, che sta un po’ a metà strada fra chimica e sanità, essendo legata indissolubilmente al farmaco, dallo sviluppo alla produzione per finire con la sua distribuzione. Peraltro, a partire dagli anni cinquanta del millennio scorso il ruolo del farmacista è radicalmente mutato con l’avvento della produzione di massa da parte dell’industria farmaceutica. Fino ad allora, infatti, il farmacista era solito anche produrli i farmaci nel proprio laboratorio, mentre da molto meno di un secolo la sua attività sul farmaco si è sostanzialmente ristretta alla distribuzione anche nelle farmacie territoriali, altrimenti dette di comunità, tuttora il luogo di lavoro di gran lunga prevalente dei laureati in farmacia. Infatti, dopo medici e infermieri, i farmacisti di comunità rappresentano il terzo gruppo più numeroso di professionisti sanitari in Europa.

Leggi: Quotidiano Sanità


A cosa serve la lungassistenza domiciliare agli anziani non autosufficienti? – di Franco Cirio, Giulia Adduci

Livelli essenziali di salute e percorsi assistenziali a domicilio
Il Servizio sanitario nazionale (SSN), come previsto dall’Art. 22 del DPCM 12 gennaio 2017 che definisce e aggiorna i livelli essenziali di assistenza, garantisce alle persone non autosufficienti o in condizioni di fragilità, con patologie in atto o esiti delle stesse, percorsi assistenziali a domicilio costituiti dall’insieme organizzato di trattamenti medici, riabilitativi, infermieristici e di aiuto infermieristico necessari per stabilizzare il quadro clinico, limitare il declino funzionale e migliorare la qualità della vita.
Le cure mirano a stabilizzare il quadro clinico, a limitare il declino funzionale e a migliorare la qualità della vita della persona nel proprio ambiente familiare, evitando per quanto possibile, il ricorso al ricovero ospedaliero o in una struttura residenziale. In ogni caso l’ASL assicura la continuità tra l’assistenza ospedaliera e l’assistenza territoriale a domicilio.
Il suddetto articolo prevede inoltre una suddivisione delle cure domiciliari per livelli di complessità assistenziale:
• di base, caratterizzate da prestazioni occasionali;
• integrate (ADI) di I^ livello, caratterizzato da un Coefficiente d’intensità assistenziale (CIA) fino a 0,30;
• integrate (ADI) di II^ livello (CIA tra 0,31-0,50);
• integrate (ADI) di III^ livello (CIA >0,50) (CIA: rapporto tra giornate di effettiva assistenza nelle quali è stato effettuato almeno un accesso domiciliare e giornate di cura dalla data della presa in carico alla cessazione del programma).

Leggi: Welforum


Piazze a misura d’uomo e uffici come salotti – di Marina Paglieri

Le città post pandemia L’architetto Ratti al festival di “Salute” ripensa i luoghi di vita e di lavoro: “Spazi dove tornare a incontrarsi”
Come dovranno cambiare le città e gliuffici dopo il Covid? Carlo Ratti, architetto torinese, classe 1971, docente di Urban technologies and planning al Mit di Boston, dove dirige il Senseable City Lab, è convinto che dopo la pandemia non possano più essere le stesse. Ma come cambieranno? Sono i temi su cui l’ha intervistato ieri sera, al Teatro Carignano di Torino il direttore Maurizio Molinari, durante la seconda puntata, dopo l’esordio romano, del Festival di Salute. Un’ora di colloquio, con una certezza: «La città ha vinto, ha dimostrato di saper reagire. E il momento di implementare con le tecnologie un modello che è cambiato. The City is back. Ma è diversa».
I nuovi uffici
Una trasformazione che passa anche dal lavoro. Lo smart working resisterà, ma torneremo negli uffici, che non sono morti, come sosteneva Twitter un anno fa: vi andremo con più flessibilità, in spazi più soft, dotati di salotti in cui incontrarsi. Perché, se si resta isolati, si perde la forza dei legami deboli, per dirla con il sociologo Usa Mark Granovetter: «Analizzando i Big data al Mit, vediamo che se lavoriamo solo in digitale, solo su Zoom, manteniamo i legami forti, la rete degli amici e degli amici degli amici, ma i legami deboli diventano più deboli e li perdiamo. Eppure è da
questi che nascono le idee».

Leggi: Inu


La silver economy: un nuovo stimolo all’economia – di Susanna Felicetti e Stefano Casini Benvenuti

L’approccio all’invecchiamento della popolazione che caratterizza tutto il mondo occidentale è molto diversificato. Tra le novità, una crescita importante di quella parte dell’economia e degli interventi sociali che mettono al primo posto la qualità della vita delle persone anziane
L’invecchiamento della popolazione è un fenomeno che caratterizza tutto il mondo occidentale, sollecitando considerazioni di natura diversa, talvolta esaltanti (l’invecchiamento visto come conquista sociale), altre volte preoccupate (l’invecchiamento visto come limitazione delle potenzialità lavorative). Si tratta tuttavia di riflessioni parziali che si soffermano solo sul primo stadio degli effetti dell’invecchiamento, trascurandone altri, tutt’altro che secondari.
Non è un caso se da qualche tempo, insieme alla Green economy, si sente parlare di Silver economy (se il verde richiama il colore degli alberi, l’argento richiama la canizie degli anziani); entrambe, potrebbero fornire una spinta decisiva alla ripresa di un’economia in fase di stagnazione (sono, infatti, molti a parlare di stagnazione secolare). Vi sono infatti non pochi studiosi che vedono nella Green e nella Silver economy le forze per l’avvio di una nuova fase della nostra storia che, affrontando due problemi cruciali, darebbero anche nuovo vigore alla crescita dell’economia.
Due approcci
Rispetto a questo ragionamento si può adottare un approccio statico e uno più dinamico. Il primo fa riferimento al fatto che gli anziani già oggi contribuiscono alla formazione del Pil tramite la spesa per sostenere i propri consumi. Lo fanno in modo diverso dalle persone più giovani, innanzitutto perché alcuni bisogni assumono per loro un’importanza maggiore, infatti gli over 65: sono in larga misura proprietari della abitazione in cui vivono gran parte del loro tempo; sostengono maggiori spese per il funzionamento della casa oltre a quelle per l’alimentazione; spendono di più per la salute e l’assistenza.

Leggi: Collettiva


L’Internet delle cose al servizio degli anziani – di Lorenzo De Micieli

L’Internet of Things si inserisce a pieno titolo nel filone della ricerca medica e tecnologica finalizzata al sostegno della terza età. Le innovazioni potranno garantire un cambio di paradigma in tutti i settori sanitari
L’innovazione tecnologica e le conquiste della scienza medica hanno notevolmente migliorato l’aspettativa di vita. Secondo le Nazioni Unite (Onu) la percentuale della popolazione mondiale di età pari o superiore a 65 anni aumenterà da circa il 9% nel 2019 a circa il 16% nel 2050. Anche se la tendenza all’invecchiamento interessa praticamente tutti i paesi, essa ha il maggiore impatto in Europa e Nord America, dove si prevede che una persona su quattro avrà più di 65 anni entro il 2050. Con l’età, l’entità dei problemi di salute tende ad aumentare e l’inevitabile declino delle capacità funzionali richiede soluzioni in grado di far fronte alla riduzione delle capacità fisiche e mentali. Una società che invecchia rapidamente ha bisogno di soluzioni efficaci per il suo invecchiamento sano, che aiutino a rimanere in buona salute, a mantenere l’indipendenza e a migliorare il benessere delle persone anziane e dei soggetti fragili con patologie croniche. Il cambiamento di età della società è riconosciuto internazionalmente come una sfida globale, anche per le sue implicazioni sul sistema economico e sul mercato del lavoro. Gli anziani sono i principali utenti del sistema sanitario pubblico e, man mano che la loro quota percentuale crescerà, ne aumenterà la pressione economica sulla popolazione più giovane e occupata.

Leggi: Collettiva


 

 

 

 

 

 

Carissime e carissimi
Sperando che abbiate passate un’estate serena e in salute, riprendiamo la pubblicazione della newsletter di Abitare e Anziani.
La redazione


Il diritto al vaccino deve essere universale

Pubblichiamo il discorso del segretario generale della Cgil durante il G20 della Salute
Prima di tutto un ringraziamento non formale al ministro Roberto Speranza per aver dato anche alle parti sociali e a chi rappresenta il mondo del lavoro la possibilità di partecipare a questo importante appuntamento. Il lavoro, gli uomini e le donne che lo svolgono, è stato determinante nel fronteggiare la pandemia. Penso innanzitutto a quanti occupati nelle corsie degli ospedali, nelle terapie intensive, e a dare assistenza al proprio domicilio a chi colpito dal Covid. E penso anche a quanti, a rischio della propria incolumità, hanno operato nei cosiddetti servizi essenziali consentendo a noi di rimanere al sicuro nelle nostre case. Il lavoro che ha salvato e salva il Paese è quello tutelato, ben retribuito e stabile.

Leggi: Collettiva, 06/09/2021


Referendum eutanasia, superata la soglia delle 750mila firme

Circa un terzo delle adesioni in forma digitale. Tra le ultime raccolte anche quelle di Roberto Saviano, Francesco Guccini e Pif
Superate le 750mila firme per il referendum sula legalizzazione dell’eutanasia. Oltre 500mila sono state raccolte ai tavoli, mentre quelle digitali hanno oltrepassato le 250mila. A queste cifre si aggiunge un numero ancora imprecisato di firme raccolte nei Comuni, nei consolati e negli studi degli avvocati e da alcuni gruppi che si sono aggiunti alla mobilitazione nelle scorse settimane. Tra le ultime adesioni raccolte, anche quelle di Roberto Saviano, Pif e Francesco Guccini.
“Ho firmato perché oggi, senza una legge che la regolamenti – afferma Saviano – l’eutanasia non è un diritto accessibile a tutti. Ho firmato perché sia libero di scegliere anche chi non può permettersi di raggiungere paesi dove l’eutanasia è legale. Firmare per promuovere questo referendum, comunque la si pensi, è un atto di rispetto per la vita e per il prossimo”.

Leggi: La Repubblica, 25/08/2021


NEWS:

martedì 7 settembre 2021
Anziani, riforma in corso: meno Rsa, più servizi. “Nuovo umanesimo”

Intervista a monsignor Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la vita, chiamato dal ministro Speranza a guidare la Commissione per la riforma dell’assistenza per gli anziani non autosufficienza. Il futuro? La fine del monopolio residenziale e l’incremento delle cure domiciliari. “Le regioni spendono annualmente 12 miliardi per le sole Rsa. Per la Adi, necessaria a milioni di anziani, si stima non si arrivi ai 2 miliardi”
Meno Rsa, più casa, più famiglia, più servizi. Ma soprattutto, un “nuovo umanesimo”, che ricomprenda al suo interno una nuova visione e un nuovo approccio agli anziani, che nel nostro Paese sono sempre di più e sempre più anziani. E’ il pensiero di monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la vita, chiamato dal ministro Speranza esattamente un anno fa, nel settembre 2020, a guidare la Commissione per la riforma dell’assistenza per gli anziani non autosufficienti, che venerdì scorso ha presentato la Carta dei diritti degli anziani. Ma quali sono i pilastri di questa nuova cultura e cura degli anziani? Quale dovrebbe essere il futuro del sistema dell’assistenza dedicata a questa parte sempre più consistente della popolazione, sistema che ha mostrato, con l’inizio della pandemia, tutta la sua inadeguatezza e inefficacia? Redattore Sociale lo ha chiesto a monsignor Vincenzo Paglia.

Leggi: Redattore Sociale, 07/09/2021


martedì 7 settembre 2021
Alzheimer e Pnrr, “subito percorsi specifici”: lanciata la petizione

Sono 9 i punti dell’appello della Fondazione Maratona Alzheimer rivolto al governo in vista degli investimenti sulla non autosufficienza in chiave Pnrr: “Si punti su assistenza domiciliare, formazione degli operatori e Comunità consapevoli”
“L’Alzheimer è una malattia, non l’evoluzione obbligata del processo di invecchiamento. E come tale va trattata: merita prevenzione, diagnosi, cura, ricerca. Merita una specificità delle cure che, a oggi, non esiste”. L’appello, da Bologna, è unanime e si trasforma in una petizione nazionale che sarà inviata al Presidente del Consiglio Mario Draghi, ai ministri Speranza e Orlando e ai presidenti di Camera e Senato. A farsi portavoce di questa necessità è la Fondazione Maratona Alzheimer: “Settembre è il mese dell’Alzheimer. Chiediamo una definizione chiara e percorsi condivisi per la realizzazione del diritto alla cura di questa comunità – spiega Stefano Montalti, presidente della Fondazione –. Parliamo di un milione e 200 mila persone, quasi la metà delle persone con una non autosufficienza. La non autosufficienza cognitiva derivata da demenza, infatti, presenta necessità di cura e assistenza diverse e superiori ad altre non autosufficienze, per le caratteristiche proprie della malattia”.

Leggi: Redattore Sociale, 07/09/2021


martedì 7 settembre 2021
Fillea Cgil: «Pronti a costruire le “città dei 15 minuti”, gli appalti premino chi fa innovazione»

Il segretario del comparto edilizia e legno Alessandro Genovesi: «Il settore delle costruzioni deve diventare un settore industriale, con una crescita dimensionale. Ma il 53% dei lavoratori ha un salario più basso per quello che fa». I nodi e le prospettive
Il comparto del legno pronto a guidare la transizione ecologica e innovazione. Ma attenzione alla carenza di materie prime e ai salari.
Noi di CUOREECONOMICO ne abbiamo parlato con Alessandro Genovesi, segretario generale Fillea Cgil che segue il comparto del legno ed edilizia.
Segretario, Pnrr, rigenerazione urbana, ecobonus: edilizia e legno saranno chiamate a contribuire al rilancio del paese: quali sono le idee per le città del domani?
«La Pandemia ha disvelato tutte le fragilità ed i limiti di un modello urbano e quindi di un modello anche produttivo, per i nostri settori, pieno di contraddizioni.
È divenuto palese che avere una casa ben organizzata, servizi sociali vicini, aree verdi e spazi di socialità o non avere tutto ciò, fa la differenza.
Lo stesso smart working pone la questione dello spostamento urbano. Oggi la rigenerazione delle nostre città, la riqualificazione del costruito, la “città dei 15 minuti” divengono l’unica scelta possibile non solo per il rilancio del settore ma per affermare l’unico modello di sviluppo sostenibile in termini sociali e ambientali.

Su questo i lavoratori dell’edilizia e del legno, le imprese, le stesse pubbliche amministrazioni o famiglie (se parliamo di edilizia privata) devono adeguare modelli culturali, organizzativi, industriali e contrattuali per approfittare fino in fondo delle opportunità che, in questa direzione, lo stesso PNRR offre»

Leggi: Cuore Economico, 07/09/2021


lunedì 6 settembre 2021
Vaccino obbligatorio e tamponi gratuiti, le parti sociali incalzano il governo

Cgil, Cisl e Uil incontrano Confindustria e Confapi. Appello comune: il costo del green pass non ricada su lavoratori e aziende. Sul tavolo anche la riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive
Dopo un’estate di polemiche e botte e risposte sui giornali, sindacati e industriali tornano a sedersi intorno a un tavolo per decidere come affrontare questa fase delicata della pandemia. Tema centrale nel colloquio tra il presidente di Confindustria Bonomi e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Landini, Sbarra e Bombardieri, il green pass ma soprattutto i tamponi che sia le imprese che i sindacati non intendono far pagare alle aziende ai lavoratori. E in attesa della decisione del governo nella prossima cabina di regia, chiedono insieme all’esecutivo una parola chiara sui costi.
“Sappiamo che giovedì c’è una cabina di regia del governo – sottolinea il leader di Confindustria Carlo Bonomi – e laddove si dovesse decidere, come noi auspichiamo, l’obbligo gratuito del green pass all’interno dei luoghi di lavoro e se le parti sociali trovassero un accordo su questo, io credo che ci possa essere da parte del governo un riconoscimento di questo passaggio, di questo possibile accordo tra noi e i sindacati facendo a quel punto un’operazione di utilità sociale e quindi facendosi carico del costo di tamponi”.

Leggi: Collettiva, 06/09/2021


lunedì 6 settembre 2021
Sindacati pensionati, sì all’obbligo vaccinale

I Sindacati dei pensionati Spi, Fnp, Uilp sostengono la richiesta di Cgil, Cisl e Uil di istituire per legge l’obbligo vaccinale e sollecitano il governo a prendere rapidamente una decisione in questa direzione.
Contestualmente i Sindacati continueranno, come stanno facendo da mesi in tutti i territori, a portare avanti la campagna di informazione e sensibilizzazione in favore dei vaccini, rivolta in particolare a tutte le persone anziane che non si sono ancora vaccinate.
Si sollecita infine il governo a dare con urgenza indicazioni precise sulla necessità di una terza dose – in primis per i più anziani, i più fragili e gli operatori sanitari – per evitare che il virus torni a mietere vittime in una fascia di popolazione che è stata così severamente colpita dalla pandemia.

Leggi: Spi-Cgil, 06/09/2021


domenica 5 settembre 2021
Un mese di tempo in più per chiedere il bonus affitti

L’Agenzia delle Entrate ha differito di un mese il termine per la presentazione della domanda per il contributo a fondo perduto per la riduzione del canone di locazione
Ci sarà tempo fino al 6 ottobre 2021, invece del 6 settembre, per la presentazione della richiesta del contributo a fondo perduto per la riduzione dell’importo del canone di locazione. È quanto dispone il primo dei due provvedimenti del direttore dell’Agenzia delle Entrate pubblicati oggi. Il secondo individua, invece, gli specifici campi delle dichiarazioni dei redditi, relative ai periodi d’imposta in corso al 31 dicembre 2019 e al 31 dicembre 2020, che servono per calcolare il valore dei risultati economici d’esercizio che danno diritto o meno all’erogazione del contributo perequativo introdotto dal Decreto Sostegni-bis (Dl 73/2021).
L’estensione del termine per la presentazione dell’istanza, spiega l’Agenzia, risponde alla volontà di consentire a un maggior numero di contribuenti di fruire dell’agevolazione, tenuto anche conto che l’intervallo temporale previsto per l’invio della domanda è coinciso con il periodo estivo. Dunque, al fine di consentire al maggior numero di potenziali beneficiari di poter inoltrare la domanda il provvedimento di oggi dispone il differimento del termine di presentazione della domanda al 6 ottobre 2021.

Leggi: Agi, 05/09/2021


venerdì 3 settembre 2021
Carta dei diritti degli anziani: autodeterminazione, rispetto e sostegno delle istituzioni

Diritti delle persone anziane e doveri delle istituzioni e degli operatori sanitari al centro del lavoro della Commissione. Nel documento si parla anche di solitudine, eutanasia, violenze e cohousing. Draghi: “Iniziativa di enorme rilevanza sociale ed etica”
“Un lavoro straordinario, un’iniziativa di enorme rilevanza sociale ed etica. L’Italia deve garantire i diritti degli anziani, il rispetto della dignità della persona, in ogni condizione. Perciò il Governo sosterrà la proposta di intervento presentata”. Mario Draghi ha accolto così la Carta dei diritti degli anziani e dei doveri della società elaborata dalla Commissione per la riforma della assistenza sanitaria e sociosanitaria per la popolazione anziana istituita presso il ministero della Salute e guidata da monsignor Vincenzo Paglia.
Tre gli obiettivi esplicitati dalla Carta: “rispetto a una mera enunciazione astratta dei diritti delle persone anziane e dei doveri della comunità, la Carta intende compiere un passo ulteriore in un duplice senso”. Da un lato, dunque, intende “incidere nell’ordinamento prospettando al legislatore principi fondamentali e diritti che possono trovare un riconoscimento formale in specifici atti normativi”, dall’altro vuole “offrire indicazioni operative e organizzative a istituzioni e operatori chiamati a prendersi cura delle persone anziane”. Infine, la Carta vuole “facilitare la conoscenza per le persone anziane dei loro diritti fondamentali e di accrescere la loro consapevolezza, nonché dei doveri che gravano su quanti entrano in relazione con loro”. Per questo l’auspicio della Commissione è che, da subito, la Carta venga tradotta in una direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri per orientare le pubbliche amministrazioni.

Leggi: Redattore Sociale, 03/09/2021


giovedì 2 settembre 2021
La tragedia del grattacielo di Via Antonini a Milano: 70 proprietari della loro unica abitazione, resa inagibile, hanno perso tutti i propri beni personali e gli arredi e, stando alle norme attuali, rischiano di non avere nessun risarcimento

Occorre, così come il SUNIA-APU sta sostenendo da anni, che venga varata con urgenza una norma nazionale a tutela della sicurezza di proprietari e inquilini negli edifici residenziali.
Non è la prima volta che si assiste a tragedie come quella di Milano che, solo per fortuna questa volta, non ha provocato vittime anche se ha lasciato sul lastrico numerose famiglie che hanno perso tutti i loro averi con una prospettiva di non avere nessun risarcimento, stando alla normativa attuale.
Dopo alcuni tentativi fatti negli anni passati di rendere più incisive le norme a garanzia della sicurezza anche nelle compravendite immobiliari, prevedendo anche la nullità degli atti in mancanza dei requisiti essenziali di sicurezza, tutto è finito nel dimenticatoio perché ci si è arresi alle lobbies di costruttori e grandi proprietari immobiliari.

Leggi: Sunia, 02/09/2021


mercoledì 1 settembre 2021
Presentata a Draghi la “Carta dei diritti degli anziani”: lavoro straordinario

La presentazione è avvenuta durante un incontro tra il presidente del Consiglio e una delegazione della Commissione per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria per la popolazione anziana, guidata da Monsignor Vincenzo Paglia. “Il governo sosterrà la proposta di intervento”
Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha incontrato oggi a Palazzo Chigi una delegazione della Commissione per la riforma della assistenza sanitaria e sociosanitaria per la popolazione anziana, guidata da Monsignor Vincenzo Paglia. Durante l’incontro, al quale era presente il ministro della Salute Roberto Speranza, è stata presentata al presidente del Consiglio la “Carta dei diritti degli anziani e dei doveri della società”, redatta dalla stessa Commissione istituita presso il ministero della Salute.
“Il lavoro elaborato da Monsignor Paglia e dalla Commissione è straordinario” ha affermato il presidente Draghi.
“Si tratta- ha aggiunto- di una iniziativa di enorme rilevanza sociale ed etica. L’Italia deve garantire i diritti degli anziani, il rispetto della dignità della persona, in ogni condizione. L’assistenza socio sanitaria deve essere adeguata e responsabile. Perciò il Governo sosterrà la proposta di intervento presentata oggi”.

Leggi: Redattore Sociale, 01/09/2021


mercoledì 1 settembre 2021
Pnrr e non autosufficienza, le proposte di Carer per una nuova domiciliarità

“Il nostro Paese vive un grave ritardo strutturale sul versante dei servizi per la non autosufficienza – in particolare i servizi a sostegno della domiciliarità – e sul riconoscimento del ruolo cruciale svolto dalle e dai caregiver e da assistenti familiari nella cura a persone disabili o non autosufficienti”. Si apre così il documento che racchiude le proposte dell’associazione Carer – Caregiver familiari Emilia-Romagna, sui temi della non autosufficienza e della domiciliarità, nell’ambito del programma Next Generation Eu e del Pnrr. Secondo l’associazione, cruciale è il riconoscimento giuridico del ruolo di caregiver familiare come componente di un nuovo assetto di welfare e portatore di specifici diritti. Ecco perché il Pnrr può essere una opportunità storica per effettuare gli investimenti necessari a sostenere un welfare caratterizzato da una nuova domiciliarità. Tra le proposte presentate nel documento l’attivazione di sportelli unici (one stop shop) per l’informazione, l’orientamento ed il supporto ai caregiver familiari;

Leggi: Auser, 01/09/2021


sabato 21 agosto 2021
Aree interne, i vescovi: “Un piano di rilancio contro emarginazione e crisi”

A Benevento il 30-31 agosto l’incontro di oltre venti vescovi per elaborare un piano comune: “Non possiamo assistere inerti, nelle nostre Chiese, alla morte del tessuto sociale”
“Avviare un confronto comune per elaborare un piano di rilancio pastorale delle aree interne del paese, che sempre più si trovano a fare i conti con l’emarginazione, lo spopolamento e la crisi economica”. È questo l’obiettivo dell’incontro che il 30 e il 31 agosto – per iniziativa dell’Arcivescovo Felice Accrocca – vedrà riuniti a Benevento, presso il Centro “La Pace”, più di venti Vescovi provenienti dalle Diocesi di Piemonte, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria. “L’evento – si legge in una nota – si pone nel solco del cammino intrapreso dai Vescovi della Metropolia di Benevento nella primavera del 2019, con il documento ‘Mezzanotte del Mezzogiorno? Lettera agli Amministratori’, nel quale si metteva a fuoco il persistente e grave ritardo nello sviluppo delle aree interne e si chiedeva un progetto che privilegiasse l’interesse comune. Il percorso è stato scandito da successive tappe che hanno coinvolto anche Papa Francesco, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, l’allora Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte”.

Leggi: Redattore Sociale, 21/08/2021


venerdì 13 agosto 2021
Caldo e anziani, “una condizione di particolare fragilità aumenta i rischi”

I consigli di Senior Italia FederAnziani agli over75, in particolare a chi ha patologie, e caregiver: “Non uscire di casa nelle ore e nelle località in cui le temperature sono particolarmente elevate”. Messina: “Non abbassare la guardia sulle misure anti-Covid”
“Un caldo del genere, che porta a classificare quest’estate come una delle più calde degli ultimi due secoli, ci spinge a dire: state in guardia o sarà una carneficina!”. E’ invito di Senior Italia FederAnziani agli over75, in particolare chi ha patologie. “Non uscire assolutamente di casa in tutte quelle ore e in quelle località in cui le temperature sono particolarmente elevate”, è il consiglio dell’organizzazione: “In particolare devono prestare attenzione tutti coloro che soffrono di patologie cardiache, polmonari, che sono affetti da demenza, Parkinson o da malattie psichiatriche, le persone con diabete e insufficienza renale e coloro che ogni giorno assumono più di quattro tipi diversi di farmaci. In tutti questi casi ci si trova in una condizione di particolare fragilità che aumenta i rischi collegati al caldo record”.

Leggi: Redattore Sociale, 13/08/2021


venerdì 13 agosto 2021
Visite agli anziani nelle Rsa, tutti i giorni con Green Pass

Spinelli: “farà sentire loro che l’isolamento è finalmente e, speriamo definitivamente, finito”
I parenti potranno visitare i loro cari nelle Rsa anche ogni giorno, e per un tempo sino a 45 minuti. E’ una delle novità introdotte dalla circolare del Ministro della Salute recepita dalla giunta regionale della Toscana. Il provvedimento permette di rendere più semplice e fluido l’accesso e l’uscita dalle strutture di ospitalità e di lungodegenza.
Due le novità rilevanti. La prima riguarda la frequenza delle visite: l’accesso alle Rsa e alle Rsd è possibile tutti i giorni della settimana, anche festivi. La visita potrà svolgersi in un tempo congruo al bisogno di assistenza (stimato in un massimo di circa 45 minuti).
La seconda è relativa alla possibilità, per gli ospiti, di uscire dalle strutture: sono infatti consentite le uscite temporanee, senza che sia necessario, dopo il rientro, ricorrere a specifiche misure di isolamento. Per ciascuna di queste misure sarà necessario esibire il certificato verde Covid 19, il cosiddetto Green Pass.

Leggi: Infermieristica Italiana, 13/08/2021


giovedì 12 agosto 2021
Rsa, quei direttori che non rispettano le regole: Orsan scrive a Fedriga

Il comitato denuncia “l’atteggiamento di chiusura totale verso le visite dei familiari” in alcune Rsa. “L’alibi è la protezione dei soggetti fragili dall’incremento dei contagi a causa della variante delta, ma tutti i 500 mila ospiti, violentati da quarantene allucinanti, sono risultati negativi”
“In questi giorni torridi oltre al Covid e al caldo c’è un altro fenomeno che dilaga a macchia d’olio all’interno delle Residenze Sanitarie Assistite italiane: l’intrepido atto insurrezionale dei Direttori Sanitari delle stesse che, con la complice indifferenza delle Regioni, si rifiutano di applicare una legge dello Stato e la sua circolare attuativa”: inizia così la lettera che il comitato Orsan ha inviato al presidente della Conferenza delle Regioni Fedriga, a tutti i presidenti di Regione e al coordinatore degli Assessori alla Salute Donini. Il presidente del comitato, Dario Francolini, fa riferimento alle “centinaia di storie di soprusi, vessazioni, decisioni illogiche e incomprensibili verso gli oltre 500 mila ‘ospiti’ residenti nelle circa 4,5,6,7 mila Rsa italiane, in quanto nessuno oggi ne conosce esattamente numero e ubicazione, nonché proprietà. Il filo rosso che lega queste storie – continua – raccontateci dagli oltre 2 milioni di familiari – nipoti, figli, sorelle, mogli e mariti – è uno strano mix di coraggio e codardia che dimostra quanto il socio-sanitario in Italia abbia fatto flop e necessiti di un ripensamento totale, con nuove norme che pongano davvero al centro la dignità umana e la cura della persona e dei suoi familiari, caregiver”.

Leggi: Redattore Sociale, 12/08/2021


mercoledì 11 agosto 2021
Anziani sempre più soli in città «E assistenti sociali in telelavoro»

Ogni giorno decine di richieste di soccorso – Chi chiede aiuto per la spesa, chi domanda le medicine. Qualcuno cerca solo una voce con cui parlare. Le associazioni protestano: il Comune non ha fatto abbastanza per tutelare i vecchi ASSOCIAZIONE SENECA « Il problema è che il Comune ha investito pochi fondi nell’assistenza agli anziani. Programmi di accompagnamento, come il taxi solidale, sono affondati», spiega Roberta Garbagnati. «Le richieste sono state gestite in modo frettoloso. Ora sono finiti i fondi e il trasporto degli anziani è per lo più affi
■ È una di quelle case dove gli oggetti spariscono tra pile di giornali accartocciati o montagnette di vestiti non stirati. Erminia passa dalla sedia in cucina dove sorseggia il caffè, preparato con una vecchia moka, in una tazzina sbeccata, alla poltrona graffiata agli angoli dal gatto. Guarda la telenovela delle tre del pomeriggio e poi attende una chiamata. Risponde al primo squillo del telefono. È una volontaria che la cerca, con cui ha appuntamento a quell’ora precisa del pomeriggio. È una dei tanti anziani che a Milano richiedono assistenza. Persone rimaste ancora più sole dopo il Covid. Perché hanno perso i coniugi, gli amici, o i punti di riferimento nel quartiere: le associazioni, le bocciofile, i centri aggregativi. Quello che è certo è che nemmeno quest’anno le chiamate al centralino del piano caldo del Comune, tra fine luglio e il mese di agosto, sono calate: a comporre lo 020202, ogni giorno, sono tra trenta e quaranta anziani di media. Chi richiede il pasto a domicilio, chi vuole essere accompagnato a una visita medica, chi è semplicemente solo e ha bisogno di parlare con qualcuno.

Leggi: Libero, 11/08/2021


martedì 10 agosto 2021
Sanità, dove rischia il piano Marshall

Centinaia di nuovi ospedali e presidi territoriali da costruire. Decine di migliaia di infermieri da assumere. Ma ammodernare il sistema vuol dire rivoluzionarlo
La rivoluzione sanitaria italiana passa attraverso la realizzazione di 1350 presidi territoriali e 381 nuovi ospedali. Un gigantesco investimento edilizio che, se non sarà accompagnato dall’assunzione di almeno 33 mila infermieri, sarà totalmente inutile. Il problema è che i nuovi ingaggi non potranno essere effettuati sfruttando i 20,23 miliardi messi a disposizione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, Pnrr, così come impone l’Europa, al contrario dovranno essere a carico del bilancio pubblico che (per il momento) non ha a disposizione il denaro necessario. Ma andiamo con ordine. Il piano Marshall sanitario ha due obiettivi: trasformare i servizi territoriali e modernizzare la rete ospedaliera. La parte più semplice del piano dovrebbe essere proprio la riqualifica degli ospedali, ma non sarà facile capire su quali puntare: «Se due ospedali su tre hanno raggiunto un sufficiente livello di specializzazione, utile ad affrontare nel modo più corretto le patologie e le urgenze sanitarie, non si può dire lo stesso del restante 30 per cento, che non raggiunge una casistica minima di interventi. Questo significa che il venti per cento della popolazione viene curato in ospedali privi della competenza minima per affrontare, ad esempio, un infarto, un carcinoma, un parto», spiega Francesco Longo, ricercatore del Cergas Bocconi, centro di ricerca sullo stato di salute del Servizio Sanitario Nazionale.

Leggi: L’Espresso, 10/08/2021


giovedì 5 agosto 2021
Nuove risorse per riqualificazione spazi urbani e porti con l’intesa Stato-Regioni

E’ notizia di ieri, 4 agosto, il raggiungimento dell’intesa in Conferenza Unificata Stato- Regioni-Province autonome, su un nuovo decreto che ha lo scopo di investire risorse sulla riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica (EDR), destinandovi circa 2 miliardi del Fondo complementare al PNRR, orientate a verde, efficienza energetica, sicurezza sismica e miglioramento delle condizioni sociali.
Il provvedimento è importante perchè va a coprire un vuoto del PNRR. I Piano nazionale, infatti, non aveva espressamente previsto risorse specifiche per il settore.
Sono stati annunciati investimenti anche per il potenziamento e l’ammodernamento della portualità nazionale (vd. articolo “Ignoranti quem portum petat nullus suus ventus est (Seneca)” pubblicato sul sito dell’Associazione il 1° luglio): in particolare per i porti si tratta di 2,8 miliardi di euro dal 2021 al 2026 di cui alle regioni del Sud viene destinato il 43%.

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 05/08/2021


martedì 3 agosto 2021
Riconoscimento degli Oss in ambito sanitario? “Ora tocca a noi caregiver”

Il commento e la proposta di una mamma adottiva e caregiver, che da anni si batte perché Lisa, che non sa esprimersi con le parole, possa avere gli strumenti e il personale di cui ha bisogno per comunicare: “L’Oss non è infermiere né medico. Questa confusione crea tanti problemi, in ambito sanitario, scolastico e dei servizi”
Oss come figure saniterie? Tanti rischi e poca chiarezza. Se una certa confusione esiste da sempre, intorno a questa sigla che pochi sanno declinare, è comprensibile la preoccupazione diffusa dalla notizia del riconoscimento di questa professione in ambito sanitario. Ce ne parla Raffaella Buziol, mamma adottiva e caregiver di Lisa, che ha una forma di disprassia e non riesce a comunicare con le parole: “La formazione ed i compiti dell’Oss, oltre a quelli descritti dall’accordo istitutivo del 2001 e 2003, sono stabiliti dalle singole Regioni. La legge 1º febbraio 2006, n. 43 e la legge 11 gennaio 2018, n. 3 ne hanno ulteriormente specificato i compiti e le funzioni. Ma la formazione non è uniforme tra regione e regione, come pure la collocazione di queste figure: ci sono regioni incui l’Oss diventa ‘assistente all’autonomia’, una definizione questa che però riguarda tutt’altra formazione e tutt’altro percorso: quelli dell’assistente all’autonomia e alla comunicazione in ambito scolastico. L’Oss invece è l’addetto all’assistenza di base: non è né infermiere né medico”.

Leggi: Redattore Sociale, 03/08/2021


lunedì 2 agosto 2021
Cohousing, la nuova frontiera dell’abitare. Il progetto Homers, Legambiente, Cgil.

Recentemente la CGIL ha stretto un patto con HOMERS finalizzato a riconquistare nelle città un processo di vera e propria rigenerazione sociale e abitativa. HOMERS è infatti una società benefit che attraverso servizi innovativi valorizza e riusa immobili dismessi a fini abitativi sviluppando progetti di cohousing.
A sua volta HOMERS ha stretto un patto con Legambiente con la quale la CGIL collabora in tante iniziative.
Ci ha spinto a realizzare questo accordo innanzitutto l’idea e la convinzione che di fronte alla grande sfida del rinnovamento progettuale per uscire dalla pandemia, rimettendo al centro il lavoro, una grande organizzazione come la CGIL debba stare concretamente in campo. Non possiamo cioè limitarci a declamare ai quattro venti che “per uscire dalla crisi il nostro Paese ha bisogno di scommettere e valorizzare le imprese sane ed eticamente centrate sulla tutela dei diritti del lavoro”. Con queste imprese dobbiamo avere la forza di stringere, là dove è possibile, patti concreti di collaborazione che stiano nel solco della legalità.
Con HOMERS dunque vogliamo provare ad aprire sul territorio dei veri e propri cantieri, in particolare per lavorare su immobili confiscati alle mafie, riusandoli come cohousing e farne il punto di innesco di processi estesi di rigenerazione urbana e civile.

Leggi: Fillea Cgil, 02/08/2021


domenica 1 agosto 2021
Pinqua: ammesse 271 proposte progettuali

Conclusa la FASE 1 del Programma per l’Innovazione e la Qualità dell’Abitare (PINQuA) con la consegna della graduatoria il 20 luglio
All’Alta Commissione sono pervenute da Regioni, Città metropolitane e Comuni 290 proposte (delle quali 9 relative ai progetti pilota), ne sono state ammesse 271. I 19 progetti esclusi dal finanziamento (per circa 1 mld di euro) potrebbero essere recuperati in futuro.
I progetti pilota ammessi (ad alto impatto strategico sul territorio nazionale, da cofinanziarsi anche con eventuali ulteriori risorse, ivi comprese quelle di cui al Recovery Fund, in quanto orientati all’attuazione del Green Deal e della Digital Agenda possono essere cofinanziate fino a 100.000.000,00 di euro ciascuna), sono 8 (CM Messina; Comuni di Brescia, Milano, Bari, Lamezia Terme, Ascoli Piceno, Genova; Regione Lombardia).
Sono stati considerati meritevoli di menzione 13 progetti

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 01/08/2021


mercoledì 28 luglio 2021
Anziani digitali Passi avanti nella pandemia – I progetti

La pandemia ha obbligato tutti a fare un passo avanti nel campo della digitalizzazione: i bambini e gli insegnanti con la Dad, la pubblica amministrazione con l’offerta di servizi online, le aziende con l’utilizzo dello smart working. Anche per la popolazione anziana è dimostrato che sapere utilizzare un dispositivo mobile, gestire la posta elettronica, usufruire di qualche servizio online, migliora e facilita la propria vita. L’esperienza di Auser Lombardia, dopo un anno e mezzo di chiusure, può essere giudicata soddisfacente, anche se molto resta da fare. All’indomani del primo lockdown, abbiamo deciso di utilizzare una piattaforma online per le riunioni dei gruppi dirigenti regionali e provinciali, in seguito la modalità è stata adottata in tutti i comprensori, fino nelle Sedi locali. Abbiamo dato il via ad alcune interessanti sperimentazioni, come l’utilizzo di una app specifica per la compagnia telefonica che aiuta le persone a superare la solitudine, l’isolamento e le stimola a prendersi cura della propria persona perché dovranno comparire “in video”.

Leggi: Il Giorno, 28/07/2021


martedì 27 luglio 2021
Anziani. Vivere in solitudine aumenta probabilità di assumere ansiolitici, antidepressivi e antidolorifici

La solitudine è una “patologia” che negli anziani è responsabile di un maggior consumo di ansiolitici, antidepressivi e antidolorifici. L’evidenza emerge da uno studio consotto in USA su oltre 6 mila over 65 che hanno partecipato al sondaggio National Social Life, Health, and Aging Project.
Gli anziani che vivono in solitudine hanno maggiori probabilità di assumere ansiolitici, antidepressivi e antidolorifici rispetto ai coetanei che non si sentono soli. A evidenziarlo è uno studio pubblicato su JAMA Internal Medicine da un team di scienziati coordinato da Ashwin Kotwal, dell’Università della California di San Francisco.
I ricercatori hanno esaminato i dati relativi a 6.017 adulti americani di età pari o superiore a 65 anni, che hanno partecipato al sondaggio National Social Life, Health, and Aging Project in tre step, nel 2005, 2010 e 2015.
Complessivamente, 2.388 partecipanti, pari al 40%, sono stati ‘classificati’ come soggetti a bassa o moderata solitudine, mentre 396, pari al 7%, erano molto soli. Questi ultimi, in particolare, avevano una probabilità significativamente maggiore di quelli che non avvertivano la solitudine di assumere antinfiammatori non steroidei, oppioidi, benzodiazepine, sedativi e antidepressivi. Anche la politerapia era più comune tra i partecipanti molto soli.

Leggi: Quotidiano Sanità, 27/07/2021


martedì 27 luglio 2021
“Ripartire dalla persona”, nasce Assofamiglia

Iniziativa del segretario della Fials Giuseppe Carbone che prevede “oltre al servizio di assistenza domiciliare, l’associazione offre un servizio di trasporto nel comune e fuori comune per disbrigo visite mediche e pratiche amministrative”.
La pandemia ha messo in evidenzia come la medicina del territorio (cure primarie e servizi di prevenzione) sia stata dirimente rispetto alla medicina ospedalocentrica. Stiamo confrontando la medicina dell’iniziativa (cure primarie) e la medicina dell’attesa (assistenza ospedaliere) all’interno del sistema sanitario nazionale.
Puntare sulle sole strutture ospedaliere, pur riconoscendo che in tempo di COVID tali strutture hanno mostrato una flessibilità e una capacità di trasformazione e di riorganizzazione straordinaria e inimmaginabile, non è stato sufficiente e in alcuni casi errato, perché è necessario produrre condizioni di salute nel territorio. La carenza di posti letto in terapia intensiva, e la non adozione di piani d’intervento per le emergenze, evidenzia l’incapacità a trattare le persone prima della necessità del ricovero sul territorio e al proprio domicilio.

Leggi: Quotidiano Sanità, 27/07/2021


lunedì 26 luglio 2021
Rsa, il Comitato Orsan prepara l’esposto contro ministero della Salute e regioni

Il presidente, Dario Francolino: “A giorni scadrà l’ordinanza dell’8 maggio. Chiediamo solo tre cose: che almeno un familiare dotato di green pass abbia accesso libero 7 giorni su 7 alla Rsa; che gli ospiti ricoverati non siamo sottoposti a quarantena dopo le uscite e che si obblighino le Rsa ad aumentare durata e frequenza delle visite programmate”
“A giorni scadrà l’ordinanza dell’8 maggio (del ministero della Salute, che definisce le modalità di accesso/uscita di ospiti e di visitatori presso le strutture residenziali, ndr) e ancora non ci sono notizie sul rinnovo o sul miglioramento della stessa. Chiediamo solo tre cose: che almeno un familiare dotato di green pass abbia accesso libero 7 giorni su 7 alla Rsa; che gli ospiti ricoverati non siamo sottoposti a quarantena dopo le uscite e che si obblighino le Rsa ad aumentare durata e frequenza delle visite 7/7 sempre programmate. Speriamo che Papa Francesco ci possa sostenere con le sue preghiere”. Sono le parole di Dario Francolino, presidente di Orsan – Open RSA Now, che ha rivolto un personale appello anche al Pontefice che ha indetto la prima giornata mondiale dei nonni e degli anziani, celebrata ieri.

Leggi: Redattore Sociale, 26/07/2021


venerdì 23 luglio 2021
Il ruolo “sanitario” di assistenti sociali e Oss è legge. “Verso la valorizzazione”

Il riconoscimento è avvenuto con l’approvazione definitiva, in Senato, del decreto Sostegni bis. Le reazioni di Cnoas, Sunas e Aran. “Queste figure affrancate dal preesistente inquadramento desueto e fuorviante nel ruolo tecnico. Ora la contrattazione e l’organizzazione del lavoro potranno valorizzarli adeguatamente”
Operatori socio sanitari e assistenti sociali entrano a pieno titolo nell’ambito del Servizio sanitario nazionale: il riconoscimento che decreta questo passaggio è avvenuto con l’approvazione definitiva, in Senato, del decreto Sostegni bis. In altre parole, queste figure, fino ad oggi riconosciute per il loro ruolo prettamente sociale, da oggi acquistano ufficialmente una funzione sanitaria, ponendosi come anello fondamentale in quella integrazione socio-sanitari da tempo e da più parti invocata e attesa.

Leggi: Redattore Sociale. 23/07/2021


DALLE REGIONI:

domenica 5 settembre 2021
“Quartieri a misura di anziano” Appello alla politica dallo Spi Cgil

Il sindacato: “Le istituzioni locali devono ripensare all’accoglienza con residenze per la terza età integrate nel tessuto urbano”
«È necessario costruire un sistema di accoglienza che non isoli le persone anziane costringendole ad aspettare l’ora finale in assenza di attenzioni affettive e sociali». Così lo Spi Cgil in un post. Il sindacato dei pensionati del segretario Attilio Romanelli (nella foto) fa il punto sull’accoglienza degli anziani nelle strutture loro dedicate. «Elena Argenti collaboratrice e animatrice di importanti esperienze dell’Auser Cgil di Terni, ha descritto una visita fatta in una casa di cura per anziani – racconta lo Spi Cgil – riportando un’esperienza emotiva toccante a cui non si può rimanere insensibili ma si deve rispondere con una concreta azione politico amministrativa. È necessario aprire una discussione che investa istituzioni, movimento cooperativo, associazioni cattoliche e privati per ripensare questo sistema di assistenza». E il sindacato dei pensionati sottolinea che «è urgente progettare sedi residenziali all’interno della città, servite da figure professionali che possano accompagnare queste persone nella vita quotidiana. Insomma bisogna battersi contro la solitudine e la progressiva emarginazione».

Leggi: La Nazione, 05/09/2021


giovedì 2 settembre 2021
Anziani, Campobasso: presentati 20 appartamenti di alloggi protetti Silver Age

Un progetto sociale e di cohousing del Comune di Campobasso in collaborazione con Optima. La struttura di via Marche è composta da 20 appartamenti di cui 5 ad uso singolo e 15 ad uso doppio, per un totale di 35 posti letto
Sono stati presentati oggi, nel corso di una conferenza stampa, gli Alloggi protetti Silver Age in via Marche, un progetto sociale e di cohousing del Comune di Campobasso in collaborazione con Optima.
“Gli alloggi della struttura Silver Age nascono con l’intenzione, già sviluppata in altre realtà sociali – ha dichiarato il sindaco di Campobasso Roberto Gravina -, di offrire una possibilità di vita autonoma in un appartamento sicuro, protetto e controllato, dove preservando comunque una propria indipendenza, la presenza di spazi comuni permette di favorire la socializzazione e la relazione con gli altri, producendo quel genere di dinamiche necessarie per vivere bene e con serenità ogni periodo della nostra vita”.
Gli Alloggi protetti sono destinati prevalentemente a persone di età superiore ai 65 anni, singoli o in coppia, che conservano un sufficiente grado di autonomia e che tuttavia hanno necessità di una soluzione alloggiativa che consente maggiore sicurezza, protezione e migliore qualità di vita. La struttura di via Marche è composta da 20 appartamenti di cui 5 ad uso singolo e 15 ad uso doppio, per un totale di 35 posti letto.

Leggi: Redattore Sociale, 02/09/2021


giovedì 2 settembre 2021
Anziani, Bari: oltre mille interventi in un mese per la tutela

Lo comunica l’amministrazione comunale rendendo noti i dati relativi agli interventi effettuati nel periodo compreso tra il 1 luglio e il 31 agosto scorsi nell’ambito del piano operativo cittadino a contrasto delle ondate di calore a tutela degli anziani e delle persone fragili
Sono state 1.215 le telefonate giunte al progetto Serenitanziani, il servizio di sorveglianza attiva pensato dal Comune di Bari e dedicato a persone in stato di disagio sociale ed economico. Lo comunica l’amministrazione comunale rendendo noti i dati relativi agli interventi effettuati nel periodo compreso tra il 1 luglio e il 31 agosto scorsi nell’ambito del piano operativo cittadino a contrasto delle ondate di calore a tutela degli anziani e delle persone fragili.
Sono state 145 le telefonate agli operatori del sostegno psicologico rivolto agli over 65 mentre 988 gli anziani che nel periodo in esame hanno scelto di partecipare alle attività promosse per il tempo libero. Con Non più soli, il programma di contrasto alle solitudini delle persone anziane e fragili che prevede supporto nei percorsi di autonomia per l’inclusione sociale, 86 persone sono state accompagnate nelle attività ordinarie di igiene e cura personale, igiene dell’ambiente, monitoraggio delle condizioni di vita, supporto psicologico, consegna della spesa, azioni di compagnia.

Leggi: Redattore Sociale, 02/09/2021


giovedì 12 agosto 2021
Firenze, i musei sbarcano nelle Rsa e nei centri per migranti

I contenuti dei musei civici fiorentini saranno offerti alle strutture della fragilità. E’ l’iniziativa Musei in valigia firmata da Mus.e.
Giovani, immigrati e anziani, persone che portano sulle spalle situazioni di fragilità o disagio e che per questo non hanno modo di visitare i musei. È pensata per loro, in quest’estate complicata in cui partire e viaggiare non è affatto semplice, l’iniziativa messa in cantiere dai musei fiorentini che, andando controtendenza, faranno i bagagli preparandosi a lasciare per un po’ le proprie sedi. Lunedì 16 agosto prende infatti il via il progetto Musei in valigia, firmato MUS.E e realizzato con il contributo di Fondazione CR Firenze nell’ambito dei finanziamenti sul bando Partecipazione culturale, che vede protagonisti i Musei Civici Fiorentini ma anche e soprattutto i luoghi in cui essi saranno ospitati. Si tratta di vere e proprie valigie, al cui interno sono custoditi materiali scelti per offrire un’esperienza davvero speciale di avvicinamento al patrimonio fiorentino: dall’Italia vista attraverso gli scatti dei grandi fotografi protagonisti della mostra Italiae, Dagli Alinari ai maestri della fotografia contemporanea in corso presso Forte Belvedere all’excursus tra le mappe della suggestiva Sala delle carte geografiche di Palazzo Vecchio fino alla full immersion tra i grandi artisti del XX secolo le cui opere sono conservate al Museo Novecento.

Leggi: Redattore Sociale, 12/08/2021


lunedì 9 agosto 2021
Lazio, la regione approva le linee guida per il “durante e dopo di noi”

La Giunta regionale ha approvato le disposizioni regionali per le persone con disabilità grave prive del sostegno familiare: favoriti percorsi di deistituzionalizzazione e di supporto alla domiciliarità in abitazioni o gruppi-appartamento
La Giunta regionale del Lazio ha approvato le Linee guida regionali per l’applicazione delle finalità contenute nella Legge 22 giugno 2016, n. 112, riguardante le “Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare”. A darne notizia è l’Assessore alle Politiche Sociali Welfare, Beni Comuni e ASP Alessandra Troncarelli.

Leggi: Redattore Sociale, 09/08/2021


lunedì 6 agosto 2021
Anziani, Gasparri-De Vito: l’Assemblea capitolina istituisca il garante

Lo affermano il coordinatore romano di Forza Italia, Maurizio Gasparri, ed il presidente della Assemblea capitolina e capogruppo di Forza Italia in Campidoglio, Marcello De Vito
“Oggi in Assemblea capitolina si discute la basilare delibera per l’istituzione del Garante degli Anziani. Dopo il parere unanime in commissione e dopo soprattutto l’istituzione, da parte di Papa Francesco, e la celebrazione della prima giornata mondiale per i nonni e gli anziani dello scorso 25 luglio, auspichiamo che tutti i gruppi capitolini confermino la posizione già espressa, dando in questo modo grande forza all’istituzione di questa figura fondamentale, ancor più in una città come Roma”. Lo affermano il coordinatore romano di Forza Italia, Maurizio Gasparri, ed il presidente della Assemblea capitolina e capogruppo di Forza Italia in Campidoglio, Marcello De Vito.
“Il tema dell’invecchiamento attivo invero è ormai riconosciuto come centrale dalla legislazione europea e nazionale. E’ fondamentale porre gli anziani nel vivo della nostra società, garantendogli un ruolo attivo, che consista anche nel poter trasferire il loro importante bagaglio di esperienza, di competenza e di vita ai più giovani.

Leggi: Redattore Sociale, 06/08/2021


mercoledì 4 agosto 2021
Comune di Napoli, Piano sociale di zona da 30 milioni: 100 assunzioni nel welfare

Digital divide, rafforzamento della rete a supporto delle vittime di violenza, abbattimento delle barriere architettoniche, continuità dei progetti essenziali per la cittadinanza. Sono alcune delle linee fondanti della seconda annualità del Piano sociale di zona del Comune
Digital divide, rafforzamento della rete a supporto delle vittime di violenza, del servizio professionale e del segretariato sociale, abbattimento delle barriere architettoniche, continuità dei progetti essenziali per la cittadinanza. Sono queste alcune delle linee fondanti della seconda annualità del Piano sociale di zona del Comune di Napoli. Previsti interventi per circa 30 milioni di euro, la metà dei quali impiegati per il finanziamento di nuovi progetti. Ad illustrare il Piano, in conferenza stampa, è stata l’assessora comunale alle Politiche sociali Donatella Chiodo.

Leggi: Redattore Sociale, 04/08/2021


venerdì 30 luglio 2021
Anziani, Associazione “Felicita”: Sala faccia qualcosa per le Rsa milanesi

Appello al sindaco uscente e candidato del centrosinistra alle prossime comunali: “Che fine hanno fatto nostre proposte? Il silenzio è assordante”
“Prendiamo atto con delusione del silenzio assordante da parte di chi si candida a guidare di nuovo Milano, e lo invitiamo ad assumersi la responsabilità di porre fine a una situazione insostenibile per il vivere civile”. Sono parole molto dure quelle che ‘Felicita’, l’associazione che si occupa della tutela dei diritti nelle Rsa, rivolge al sindaco uscente e candidato del centrosinistra alle prossime comunali, Giuseppe Sala. In sostanza, l’accusa è quella di di non aver agito per “risolvere la grave situazione di peggioramento delle condizioni psico-fisiche degli anziani nelle residenze assistenziali a causa del prolungato isolamento e del taglio dei servizi”.

Leggi: Redattore Sociale, 30/07/2021


venerdì 30 luglio 2021
Decreto Lupi-Renzi, per i sindacati degli inquilini norma iniqua da cambiare. I piani di alienazione varati dalle aziende rischiano di sradicare migliaia di famiglie assegnatarie di case popolari che non possono riscattare l’abitazione

I sindacati nazionali degli inquilini Sunia, Sicet, Uniat e Unione Inquilini lanciano l’allarme sugli effetti sociali dei programmi di alienazione e reinvestimento avviati sulla base del decreto Lupi-Renzi del 2014, norma concepita per assicurare il diritto di prelazione ai legittimi assegnatari in caso di vendita di appartamenti inseriti nei condomini misti nei quali la proprietà pubblica è inferiore al 50 per cento.
E se l’assegnatario non è nelle condizioni di acquistare?
Viene spostato in un altro appartamento per poter procedere con la vendita all’asta.
Sono escluse solo le famiglie con particolari situazioni di disagio e i nuclei familiari composti da soli over 70.
Nella Capitale il piano di alienazione avviato dall’Ater di Roma sta creando non poche tensioni tra gli inquilini delle case popolari che non hanno la possibilità economica di acquistare la casa in cui vivono e che ora rischiano di essere fortemente penalizzati dalla norma che stabilisce la mobilità in altri appartamenti. Basti pensare che su 7.500 lettere inviate dall’Ater di Roma, circa 1.000 hanno dato la propria disponibilità all’acquisto e di queste non tutte riusciranno ad acquistare.

Leggi: Sunia, 30/07/2021


giovedì 29 luglio 2021
Roma. SUNIA, SICET, UNIAT e UNIONE INQUILINI Roma: il Ministro Lamorgese richiama i prefetti sulla graduazione degli sfratti

Gli sfratti non vanno in vacanza per questo i sindacati della casa oggi hanno scritto al Prefetto di Roma, Matteo Piantedosi, affinché venga raccolto subito l’appello della Ministra degli Interni Lamorgese che, nella comunicazione alle camere del 22 Luglio, ha invitato le Prefetture a convocare tavoli istituzionali finalizzati alla sottoscrizione di “protocolli di intesa con gli interlocutori istituzionali proprio per armonizzare ed integrare gli interventi, in particolare quelli sulla morosità incolpevole sotto i profili della ripartizione delle risorse disponibili, del numero degli alloggi da assegnare in emergenza agli sfrattati, nonché delle procedure da attuare nei confronti delle famiglie colpite da sfratto e per un’adeguata azione di bilanciamento degli interessi a tutela delle fasce più deboli”.

Leggi: Sunia, 29/07/2021


lunedì 26 luglio 2021
Anziani, Forza Italia Lombardia vuole un Garante regionale che li supporti

Forza Italia ha presentato al Pirellone un progetto di legge per istituire il “Garante regionale per la tutela della persone anziane”. Per il consigliere Giulio Gallera, primo firmatario del provvedimento: “Una figura necessaria”
Una rigorosa azione di tutela dei diritti delle persone con età superiore ai 65 anni che garantisca loro adeguate misure di sostegno, parità di accesso ai servizi, valorizzazione delle diverse peculiarità e un attento monitoraggio della loro qualità della vita. Forza Italia ha presentato al Pirellone un progetto di legge per istituire il “Garante regionale per la tutela della persone anziane”.
Una figura necessaria che, secondo il primo firmatario del provvedimento, il consigliere Giulio Gallera, “rappresenta un atto di civiltà nei confronti di un’ampia fetta della popolazione regionale potenzialmente fragile”. Il Garante sarà posto in capo al Difensore civico regionale, che avrà il compito di vigilare sull’attuazione delle indicazioni legislative e di segnalare abusi o inadempienze che porterebbero all’applicazione di sanzioni e risarcimenti.

Leggi: Redattore Sociale, 26/07/2021


IN AGENDA:

Il 24 settembre Convegno Conclusivo di “Tapas in aging”

Due anni di ricerca con oltre 500 volontari over65 che hanno contribuito – anche rendendosi disponibili per un’altra ricerca speciale durante un evento storico unico come il lockdown – a indagare come spazio, tempo e ambiente costruito siano determinanti di salute: i risultati del lavoro dei ricercatori della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta, condotto in partnership con Auser Lombardia e sostenuto da Fondazione Cariplo, saranno resi pubblici il 24 settembre (ore 10-13).

Leggi: Auser


Il 28 settembre a Roma Convegno Conclusivo del Progetto dei Nonni di Comunità

Si terrà a Roma presso il Centro Congresso Frentani il prossimo 28 settembre il Convegno Conclusivo del Progetto “I nonni come fattore di potenziamento della comunità educante a sostegno delle fragilità genitoriali”. Un progetto di Auser Lombardia finanziato dal Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile, quattro le regioni coinvolte.

Leggi: Auser


Roma e Online – 23 – 24 novembre 2021 – Long Term Care Six

Stati Generali dell’assistenza a lungo termine – Edizione 2021
Verso la riforma del territorio: strategie, percorsi e modelli della riorganizzazione della presa in carico del paziente cronico
La sesta edizione della due giorni che Italia Longeva, di concerto con il Ministero della Salute, dedica annualmente alla Long-Term Care si focalizzerà quest’anno sulla riorganizzazione dei modelli di presa in carico dell’anziano fragile e multimorbido e sui relativi orientamenti, declinazioni e buone pratiche a livello regionale, così come delineati dal PNRR, che saranno implementati attraverso la riforma del territorio.
Il focus sarà sul patient journey, entrando nel merito della presa in carico delle principali patologie croniche, spesso compresenti nell’anziano, per evidenziarne mediante analisi, confronto e dibattito peculiarità e bisogni e avanzare proposte. Da questa prospettiva e con questa “lente” verranno esaminate le evoluzioni dei tradizionali setting della cronicità – ADI, RSA, Cure palliative – l’integrazione della telemedicina, nonché l’evoluzione degli strumenti di governance: definizione di un sistema centrale di valutazione, progressione degli indicatori del NSG, raccolta dei dati nell’ottica di un utilizzo predittivo.
Target – Referenti istituzionali a livello centrale, Assessori e Direttori Generali di Dipartimenti sanità e politiche sociali regionali, ASL, AO, Distretti, IRCSS, Operatori medici e non dell’assistenza a lungo termine, Società scientifiche, Associazioni di pazienti, Associazioni di cittadini, Top Manager della business community di riferimento.
Il programma è in corso di elaborazione
Le iscrizioni apriranno a breve
Per richiedere informazioni sulle modalità di partecipazione in qualità di partner dell’iniziativa: info@italialongeva.it e cecilia.behmann@italialongeva.it

Leggi: Italia Longeva


IN EVIDENZA:

 Il rapporto tra gli anziani che vivono in struttura e le loro famiglie: le conseguenze del Covid-19

Con l’emergenza sanitaria le relazioni fra anziani ricoverati in struttura e il mondo esterno si sono improvvisamente interrotte; questa esperienza è stata molto faticosa per tutti i soggetti coinvolti: da un lato il senso di solitudine dell’anziano, dall’altro il senso di impotenza dei familiari. E in questo contesto difficile, il personale sanitario si è trovato a svolgere un ruolo, mai esercitato prima, di mediazione delle relazioni fra residenti e familiari.
di Giulia Avancini (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano), Clara Bertoglio (dottoranda di ricerca in Social Work and Personal Social Services presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano), Giulia Notari (dottoranda di ricerca in Social Work and Personal Social Services presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano)
La relazione tra gli anziani inseriti in una struttura residenziale e i loro familiari ha un’importanza cruciale. I familiari sono il punto di riferimento per gli anziani in RSA, per i quali la visita dei parenti rappresenta il momento più felice (Li et al., 2020). Le motivazioni che portano i familiari a mantenere una relazione con i parenti in struttura sono molteplici: per mantenere viva la relazione; per motivi personali (ad esempio per le amicizie che si sono sviluppate con altri visitatori); infine perché i familiari desiderano monitorare l’assistenza che riceve il proprio caro (Duncan, Morgan, 1994; Gilmour, 2002; Gladstone, Wexler, 2000, 2002; Nolan, Dellasega, 1999).
Il ruolo della famiglia in Italia, infatti, è molto importante: come in tutti gli Stati del Sud Europa, anche in Italia la gestione delle cure delle persone non autosufficienti è quasi interamente delegata alla famiglia (Bettio et al., 2006). Il sistema di Long Term Care è in grado di rispondere solo a una persona su tre in difficoltà, pertanto due terzi degli anziani che non ricevono una risposta dal sistema di welfare pubblico cercano alternative per soddisfare il loro bisogno attraverso la capacità di auto-organizzazione delle (Perobelli, Notarnicola, 2018).

Leggi: I Luoghi della Cura


Quando la povertà economica e la povertà abitativa entrano nella vita delle persone – di Remo Siza

Nel giugno scorso a Lisbona, nel corso della conferenza organizzata dalla presidenza portoghese del Consiglio dell’UE, dalla Commissione europea e da FEANTSA (Federazione europea delle associazioni nazionali che si occupano dei senza dimora), i ministri nazionali e i rappresentanti delle istituzioni dell’UE, hanno firmato la “Lisbon Declaration on the European Platform on Combatting Homelessness” (2021). Il lancio della piattaforma segna l’inizio di un percorso verso un impegno condiviso di tutti gli Stati membri a favore delle persone senza dimora al fine di perseguire i seguenti obiettivi:
• nessuno deve dormire per strada per mancanza di alloggi di emergenza accessibili, sicuri e adeguati;
• nessuno deve vivere in un alloggio di emergenza o provvisorio oltre il tempo necessario per passare a una soluzione abitativa permanente;
• nessuno deve lasciare un’istituzione (ad es.: carcere, ospedale, struttura di accoglienza) senza che gli sia offerto un alloggio adeguato;
• lo sfratto va evitato il più possibile, e nessuno deve subirlo senza essere aiutato, laddove necessario, a trovare una soluzione abitativa adeguata;
• nessuno deve essere discriminato a motivo della sua condizione di senza dimora.

Leggi: Welforum


Reti di prossimità: obiettivi del PNRR e nodi da approfondire – di Giulio Fornero

Si propongono alcune riflessioni, a riguardo delle priorità di scelta rispetto alle reti di prossimità, alla luce delle attuali indicazioni internazionali e delle proposte contenute nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Indicazioni internazionali
Le principali indicazioni per la salute e la sanità a livello internazionale si stanno rapidamente aggiornando, alla luce dell’esperienza della pandemia da Covid-19, o meglio (come precisa R. Horton, in un editoriale di The Lancet, September 26, 2020) della sindemia in atto, poichè due categorie di malattie interagiscono all’interno di popolazioni specifiche, diverse per età e per fragilità: le infezioni da SARS-CoV-2 e una serie di malattie croniche non trasmissibili (NCD).
Le attuali linee di indirizzo sono tutte volte a investire per la salute responsabilizzando i governi e i cittadini, rafforzare i sistemi sanitari centrati sulle persone, creare ambienti favorevoli e comunità resilienti, investire a favore di professionisti ed operatori sanitari e socio-sanitari.
Cosa prevede il PNRR
La missione Salute del PNRR si articola in due componenti:
• Riforma 1: Reti di prossimità, strutture intermedie e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale: (…) rafforzare le prestazioni erogate sul territorio grazie al potenziamento e alla creazione di strutture e presidi territoriali (come le Case della Comunità e gli Ospedali di Comunità), il rafforzamento dell’assistenza domiciliare, lo sviluppo della telemedicina e una più efficace integrazione con tutti i servizi socio-sanitari.
• Riforma 2: Innovazione, ricerca e digitalizzazione del servizio sanitario nazionale.
La Riforma 1 prevede due attività principali:
• La definizione di standard strutturali, organizzativi e tecnologici omogenei per l’assistenza
territoriale e l’identificazione delle strutture a essa deputate (…)
• La definizione (…) di un nuovo assetto istituzionale per la prevenzione in ambito sanitario, ambientale e climatico, in linea con l’approccio One-Health

Leggi: Welforum


Coprogettazione: dal cofinanziamento alla corresponsabilità – di Gianfranco Marocchi

È interessante ragionare su come si sono evoluti gli interessi di chi si occupa di amministrazione condivisa. Solo due anni fa, il tema su cui si concentravano gli incontri pubblici e le domande degli operatori era quello della legittimità: la legge consente di coprogrammare e di coprogettare? Questo filone di riflessione non è scomparso, ma, soprattutto nella seconda parte del 2020, dopo che la Sentenza 131/2020 della Corte costituzionale ha dissolto ogni dubbio in merito, è stato affiancato da un altro: se oggi è ormai chiaro che collaborare si può, si tratta di capire come quando farlo, e come farlo al meglio. E dunque le buone prassi da seguire, gli errori da evitare, con un approccio misto di tipo giuridico (ad esempio, come redigere un avviso pubblico per instradare al meglio il procedimento) e relativo alle dinamiche dei tavoli (come porsi in un tavolo di lavoro e come governarlo).
Oggi questo secondo filone si sta evolvendo in un terzo, che prende le mosse dalle prime esperienze pratiche di coprogrammazione e di coprogettazione. La domanda all’esperto nasce ex post, è una richiesta di confronto di chi ha provato in prima persona a praticare l’amministrazione condivisa e oggi vuole riflettere a partire da “come è andata”. E quindi i soggetti di questa conoscenza sono insieme degli “esperti” che studiano questi temi e i protagonisti che hanno vissuto in prima persona le esperienze; i primi senza i secondi rischiano di produrre una conoscenza vuota e poco appetibile.
Le narrazioni, proprio perché influenzate dalle esperienze soggettive, si fanno oggi molto differenti e non deve stupire di avere a che fare con entusiasti, secondo i quali grazie a queste esperienze si sono modificati radicalmente e in modo positivo i modelli di intervento di un territorio, così come con coloro che evidenziano problematicità.

Leggi: Welforum


Abuso e maltrattamento agli anziani: i risultati di un’indagine in RSA

Per rischio clinico si intende la possibilità di provocare un danno, a seguito di una prestazione sanitaria o assistenziale. Anche gli abusi ed i maltrattamenti sono considerati un rischio nello svolgimento delle pratiche sociosanitarie. Informare, formare e supportare gli operatori, è un’ottima strategia di prevenzione.
di Lidia Cancelliere (Logopedista, Istituto P. Redaelli Milano), Pasquale Coccaro (Infermiere, Coordinatore f.f., Istituto P. Redaelli Milano), Antonio Grillo (Direttore Medico, Istituto P. Redaelli Milano), Emilia Guglielmucci (Assistente Sociale, Istituto P. Redaelli Milano)
Abuso e maltrattamento agli anziani: i risultati di un’indagine in RSA
La letteratura corrente fornisce una moltitudine di definizioni adeguate e appropriate sul significato di rischio clinico. Per i nostri propositi, relativamente alla dimensione socio sanitaria, il rischio e la sua relativa gestione, si configura nella possibilità di provocare un danno, a seguito di una prestazione sanitaria o assistenziale. Nella maggioranza dei casi i protagonisti inconsapevoli sono i pazienti. Un rischio, spesso sottovalutato come tale, ma sicuramente preoccupante, è rappresentato dall’abuso e dal maltrattamento degli ospiti delle case di riposo.
Rischi correlati al settore socio sanitario
Il rischio e la sua relativa gestione, si realizza in contesti dove emergono chiaramente concetti quali fragilità, disabilità, cronicità. I contesti sanitari da alcuni decenni sono entrati nell’ottica dell’ottenimento dei migliori risultati possibili in termini di gestione del rischio clinico attraverso il miglioramento continuo delle prestazioni in linea con le conoscenze più avanzate.

Leggi: I Luoghi della Cura


SEGNALAZIONI:

Pensione di vecchiaia: ad Inps obbligo di verifica dei requisiti

Se si è in possesso dei requisiti di legge, è ingiustificato rifiutare una prestazione previdenziale perché la domanda contiene riferimenti normativi errati. Spetta comunque all’Inps “verificare la sussistenza dei presupposti per la concessione del beneficio richiesto, senza opporre formalistiche interpretazioni delle norme”.
Con questa motivazione la Corte d’Appello di Ancona, chiamata a pronunciarsi dopo un’ordinanza della Cassazione, ha riconosciuto il diritto di un lavoratore alla pensione di vecchiaia, al quale l’Inps aveva posticipato la decorrenza della prestazione di due anni, pur avendo raggiunto già i requisiti ordinari per la pensione di vecchiaia, perché nella originaria domanda amministrativa era stata erroneamente richiamata la norma sulla Salvaguardia ex Legge 214/2011, senza allegare la relativa istanza di accesso alla Direzione territoriale del lavoro.
Grazie agli avvocati dell’Inca Cgil, Carla Fioravanti e Paolo Boer, quindi, viene riconosciuta l’originaria decorrenza al trattamento pensionistico, nel frattempo concesso con una perdita di quasi due annualità di ratei, riconoscendo da un lato la valenza della domanda presentata, seppure con un errato riferimento alla salvaguardia e dall’altro, sottolineando il vincolo dell’Inps ad attivare le necessarie valutazioni e verifiche.

Leggi: Inca


Dal 1°ottobre il PIN INPS va in pensione

I PIN rilasciati dall’Inps alla data del 1° ottobre 2020 e rimasti in vigore nel periodo transitorio, perderanno la loro validità alla data del 30 settembre 2021, con la sola eccezione di quelli rilasciati a cittadini residenti all’estero non in possesso di un documento di riconoscimento italiano. Lo comunica l’Inps in una nota pubblicata sul sito istituzionale, nella quale avverte che gli utenti potranno accedere ai servizi offerti da INPS utilizzando uno dei seguenti sistemi di autenticazione alternativi attualmente accettati:
Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID);
Carta d’Identità Elettronica (CIE);
Carta Nazionale dei Servizi (CNS).
L’Inps, pertanto, avverte che gli utenti sono invitati a dotarsi, se già non l’avessero fatto, di uno qualsiasi dei sistemi di autenticazione citati, tutti tra loro equivalenti.

Leggi: Inca


Covid 19: Quarantena senza più tutela

La quarantena non è più malattia: salta la copertura previdenziale. L’Inps lo ha comunicato con un messaggio spiegando che mancano gli stanziamenti da parte del governo per il 2021. Cgil, Cisl e Uil, rivolgendosi ai ministri Orlando e Franco, chiedono di garantire le tutele fino al termine dell’emergenza sanitaria.
Di punto in bianco e in pieno agosto salta la copertura previdenziale per la quarantena da covid-19. D’ora in poi e – attenzione – con effetto retroattivo per tutto il 2021, lavoratrici e lavoratori dipendenti del settore privato che dovessero entrare in quarantena o in permanenza domiciliare fiduciaria non sarebbero più coperti dalla malattia, come è stato invece per il 2020. La novità, di certo non di poco conto, è stata annunciata dall’Inps con un messaggio lo scorso 6 agosto: “Il legislatore – ha scritto l’Istituto di previdenza – attualmente non ha previsto, per l’anno 2021, appositi stanziamenti volti alla tutela della quarantena… e, pertanto, salvo eventuali interventi normativi, l’Istituto non potrà procedere a riconoscere la tutela previdenziale per gli eventi riferiti all’anno in corso”.

Leggi: Inca

 

Il ringraziamento del presidente Costa ai volontari Auser impegnati durante l’emergenza

Il presidente nazionale Auser Enzo Costa ha voluto ringraziare in un video i 7000 volontari Auser che nei mesi di marzo e aprile, in piena epidemia Covid, non si sono risparmiati per aiutare le persone sole e in difficoltà.

Leggi: Auser


SPI Cgil, Auser e Comunità di Sant’Egidio insieme per la dignità degli anziani. Lanciata una grande campagna di raccolta firme

Auser Nazionale ha condiviso e sottoscritto l’appello “Senza anziani non c’è futuro” lanciato dalla Comunità di Sant’Egidio, un documento che denuncia la pericolosa deriva di una sanità selettiva che arriva a considerare gli anziani una parte residuale della società.
Si rimarca il diritto degli anziani ad essere considerate persone e si rivendica il principio della parità di trattamento e il diritto universale alle cure.
Il riferimento è rivolto chiaramente a come è stata gestita l’intera prima fase dell’epidemia Covid-19 e alle troppe morti di persone anziane che si sono verificate in questi ultimi mesi.
L’obiettivo è raccogliere un numero molto alto di adesioni per poter arrivare nel prossimo autunno ad organizzare un convegno, magari con respiro internazionale, di denuncia che ridia valore alla persona in tutto l’arco della propria vita.

Leggi: Auser


NEWS:

martedì 23 giugno 2020
L’abisso degli assistenti sociali

Svolgono un lavoro fondamentale, eppure oltre il 75% è precario. Migliaia di professionisti con contratti a tempo si trovano ad affrontare la povertà e l’esclusione portati dalla pandemia. Fp Cgil: “Inaccettabile. Subito assunzioni stabili e certe”
Gli assistenti sociali in Italia svolgono un lavoro fondamentale, eppure la maggioranza di loro ha un contratto precario, oltre il 75% del totale: in pratica è precario l’intero sistema sociale del nostro Paese. E non solo perché la crisi innescata dall’epidemia di Covid-19 incontra una rete fragile di servizi sociali e socio-sanitari, sottodimensionata e sottofinanziata già oggi rispetto ai bisogni, prima ancora dell’aumento della povertà e dell’esclusione sociale. Il settore era già precario prima del virus: hanno contratti atipici la maggioranza delle lavoratrici e lavoratori, dei professionisti che affrontano quotidianamente disagi e fragilità.
Una ricerca avviata dalla Fondazione nazionale degli assistenti sociali, e anticipata dall’Ordine degli assistenti sociali agli scorsi Stati generali mostra come “oltre il 75% dei professionisti coinvolti per le misure di contrasto alla povertà siano essi stessi precari, con contratti in scadenza” entro pochi mesi. Sono migliaia gli assistenti sociali a tempo determinato, legati a progetti finanziati dai fondi europei come i Pon, ai fondi del reddito di cittadinanza o che operano attraverso le cooperative, che garantiscono, a fianco di un sempre più ridotto numero di operatori a tempo indeterminato dei servizi sociali professionali.

Leggi: Collettiva, 23/06/2020


martedì 23 giugno 2020
No barriere. In ogni senso

La necessaria realizzazione dei PEBA (Piani di Eliminazione di Barriere Architettoniche) in tutti i Comuni italiani, una piena accessibilità digitale e un “superbonus per la libertà”, per garantire condomìni accessibili a milioni di persone costrette a essere chiuse in casa»: sono le istanze avanzate dall’Associazione Coscioni, durante un’audizione presso la Commissione Diritti Umani del Senato. Di questi e vari altri temi si parlerà il 27 giugno, durante l’incontro online “No barriere. In ogni senso”, organizzato dalla stessa Associazione Coscioni, cui parteciperanno tanti autorevoli ospiti
Omino verde che esce da un labirintoAudita dalla Commissione Diritti Umani del Senato, nell’àmbito dell’indagine conoscitiva curata dalla Commissione stessa sui livelli e i meccanismi di tutela dei diritti umani vigenti in Italia e nella realtà internazionale, l’Associazione Luca Coscioni, rappresentata da Rocco Berardo, coordinatore delle iniziative sulla disabilità, da Alessandro Gerardi, avvocato, e da Vittorio Ceradini, architetto, vi ha presentato le proprie iniziative sulla disabilità, avanzando alcune proposte in tema di barriere architettoniche e accessibilità.

Leggi: Superando, 23/06/2020


lunedì 22 giugno 2020
Speciale Stati Generali. Ecco tutte le proposte delle Professioni sanitarie per il rilancio del Servizio sanitario nazionale

Dalla riforma dell’assistenza territoriale, agli investimenti e alla stabilizzazione del personale sanitario, passando per l’integrazione socio-sanitaria, la formazione, una migliore gestione delle risorse in sanità, farmaci, vaccini e molto altro. Ecco tutte le proposte presentate dagli Ordini delle Professioni sanitarie durante l’ultimo incontro degli Stati generali ‘Progettiamo il Rilancio’ organizzati dal Governo a Villa Pamphilj.
Ieri pomeriggio, durante l’ultima giornata degli Stati generali ‘Progettiamo il Rilancio’ promossi dal Governo si è svolto a Villa Pamphilj l’incontro con la Consulta permanente delle professioni sanitarie e socio-sanitarie composta: dalla Federazione nazionale ordini medici dei chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo), dalla Federazione nazionale ordini dei veterinari (Fnovi), dalla Federazione nazionale ordini dei farmacisti (Fofi), dalla Federazione nazionale ordini dei chimici e dei fisici (Fncf), dalla Federazione nazionale degli ordini dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione (Fno Tsrm Pstrp), Federazione nazionale degli ordini della professione ostetrica (Fnopo), dalla Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi), dall’Ordine nazionale dei biologi (Onb), dal Consiglio nazionale ordine psicologi (Cnop) e dal Consiglio nazionale ordine assistenti sociali (Cnoas).

Leggi: Quotidiano Sanità, 22/06/2020


lunedì 22 giugno 2020
Welfare – Anziani non autosufficienti cercano politici ambiziosi

L’emergenza Covid-19 ha prepotentemente fatto esplodere l’attenzione sull’assistenza agli anziani non autosufficienti. L’aumento dei finanziamenti dedicati, una chimera sino a pochi mesi fa, pare oggi assai probabile. Mancano, però, sia un progetto sul futuro del settore sia forze politiche intenzionate a spendersi in questa partita. L’invito di Cristiano Gori: «Politici ambiziosi, fatevi avanti»
«C’è voluto un evento imponderabile e drammatico come il Covid-19 per portare l’attenzione della politica sull’assistenza agli anziani non autosufficienti. Ora si presenta, inaspettata, la tanto attesa occasione di migliorare il sistema: purtroppo, però, rischiamo di non coglierla». È preoccupato Cristiano Gori, che insegna politica sociale all’Università di Trento e da molti anni si occupa del tema. Cita una frase celebre di Rahm Emanuel, stretto collaboratore di Obama alla Casa Bianca, riferita allo sconquasso dell’economia mondiale nel 2008: «Quando disse “Non possiamo permetterci di sprecare una crisi come questa, è un’opportunità di fare cose che prima non si pensava di poter realizzare» certamente non pensava all’assistenza agli anziani in Italia. Eppure, è difficile trovare una sintesi più calzante dello spirito che ci è oggi richiesto», continua Gori, che è anche coordinatore del Network Non Autosufficienza (NNA), che fin dal 2009 pubblica rapporti sulle politiche di Long-Term Care in Italia ed è direttore della rivista online “I Luoghi della Cura”.

Leggi: Vita, 22/06/2020


lunedì 22 giugno 2020
Le reti di solidarietà che il Covid ha rafforzato

Esisteva già prima del Covid, ma oggi la consegna della spesa a domicilio è un servizio sempre più conosciuto e richiesto da chi ha difficoltà a uscire di casa. In piena pandemia, con l’aiuto delle associazioni di volontariato, i servizi sociali dei Comuni avevano rafforzato questa rete di solidarietà per aiutare anziani, persone con disabilità e chi era in quarantena: allo stesso tempo, quella che veniva svolta era un’azione preventiva – garantire il distanziamento fisico tenendo le persone in casa – e un servizio vitale per decine di migliaia di persone. Le massicce campagne di informazione locali promosse in quel periodo hanno oggi trasformato quello che nel corso della pandemia era un servizio di emergenza in un servizio necessario.
“Ora che Rimini non è più zona rossa e siamo tutti tornati a una vita quasi normale -racconta Flavia Ciavatta, volontaria Auser che in città coordina il servizio spesa a domicilio – le trenta famiglie alle quali attualmente portiamo la spesa settimanale a casa sono cinque volte di più rispetto alle famiglie servite prima del Covid 19″.
Non siamo agli oltre cento nuclei familiari che in piena pandemia aprivano la porta ai volontari per ritirare le buste della spesa, ma il dato, osservava qualche giorno fa il vicesindaco Gloria Lisi, ringraziando pubblicamente i volontari dell’Auser “segna oggi una presenza forte e solidale per tante famiglie, ogni giorno dell’anno”.

Leggi: Liberetà, 22/06/2020


lunedì 22 giugno 2020
Il virus cambia la vita in condominio: nuove regole (e abitudini) in 8 punti

La pandemia da Covid-19 ha “investito” anche l’ambito delle norme condominiali. Imponendo nuove regole, generali e particolari, e la revisione nell’uso degli spazi. Dalla sanificazione di impianti e aree comuni alle modalità di gestione dell’assemblea, dall’incrocio con le attività di negozi o B&B presenti in condominio, fino alla messa in sicurezza di edifici in cui abitano persone contagiate: gli amministratori si sono dovuti confrontare con uno scenario mutato.
Gli effetti delle nuove precauzioni sono destinati a continuare nei prossimi mesi, influendo non solo sulle abitudini delle famiglie, ma anche sui costi condominiali. Le pese per la pulizia e la sanificazione delle parti comuni, ad esempio, possono comportare un aumento mensile fra 600 e mille euro per un piccolo stabile. E molto di più per un palazzo più articolato o un supercondominio.

Leggi: Quotidiano Condominio, Il Sole 24 Ore, 22/06/2020


venerdì 19 giugno 2020
Colf e badanti, 55 milioni nel mondo perdono il lavoro. “Tanti non hanno nulla”

55 milioni di colf e badanti in tutto il mondo hanno perso o richiano di perdere il lavoro a causa della pandemia: è quanto rivela l’Ilo, che due giorni fa ha convocato rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro provenienti da Repubblica Dominicana, Kuwait, Malaysia, Togo e Italia, in occasione del webinar ILO “International Domestic Workers’ Day: Making decent work a reality beyond COVID-19″. La maggior parte di questi lavoratori (37 milioni) sono donne. La regione più colpita è il sud-est asiatico e Pacifico con il 76% dei lavoratori a rischio, seguito dalle Americhe (74%), Africa (72%) ed Europa (45%). Il problema è comune a tutti i continenti.
Per l’Italia, era presente all’incontro Lorenzo Gasparrini, segretario generale di Domina, a cui abbiamo chiesto di approfondire la situazione nel nostro Paese. “Sicuramente è meno drammatica che in altri – ci spiega – se consideriamo che in alcune parti del mondo i lavoratori domestici sono veri e propri schiavi. Anche l’aumento dei licenziamenti è contenuto: parliamo del 15% in più rispetto al 2019. Ma la fragilità di colf e badanti si è aggravata moltissimo anche nel nostro Paese e i sostegni ideati dal governo non sono sufficienti, pur rappresentando un importante passo avanti verso il riconoscimento di un lavoro definito essenziale, sopratutto quando riguarda l’assistenza agli anziani”.

Leggi: Redattore Sociale, 19/06/2020


venerdì 19 giugno 2020
Sconto in fattura e cessione del credito aggirano l’incapienza Irpef

Sgravio del 110% consentito anche a un soggetto privato incapiente o con un lavoro precario tale da non garantire alcun ammontare di detrazione fiscale annua
*Il quesito*. Con riferimento al bonus ristrutturazione del 110 per cento, un soggetto privato che risulti incapiente o che abbia un lavoro precario, tale da non garantire alcun ammontare di detrazione fiscale annua, può comunque fruire dello sconto in fattura o della cessione del credito (al fornitore o a una banca) e quindi procedere all’intervento di ristrutturazione ammesso ai benefici fiscali? (G.D. Torino)
*La risposta dell’esperto*. La risposta è affermativa. Gli articoli 119 e 121 del Dl 34/2020 (decreto Rilancio) prevedono la detrazione del 110 per cento sugli interventi di risparmio energetico e di prevenzione antisismica eseguiti su parti comuni di edificio e singole unità immobiliari possedute dalle persone fisiche, anche se non adibite ad “abitazione principale” (salvi gli edifici unifamiliari, per i quali, ai fini dell’ecobonus al 110%, viene confermata la necessaria destinazione ad “abitazione principale”). I bonus potenziati al 110 per cento vengono riconosciuti solo per i condomìni, le persone fisiche (al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni), gli Istituti autonomi case popolari (Iacp) comunque denominati, nonché per gli enti aventi le stesse finalità sociali degli istituti e per le cooperative a proprietà indivisa.

Leggi: Edilizia e Territorio, Il Sole 24 Ore, 19/06/2020


giovedì 18 giugno 2020
Un documento dell’OMS sull’accesso alle tecnologie assistive

L’OMS ha pubblicato un nuovo documento sul miglioramento dell’accesso alle tecnologie assistive (AT) che mette in evidenza le sfide nell’accesso all’AT e offre azioni concrete per migliorare cinque aree chiave: le AT devono essere centrate sulle persone, le politiche adottate, i prodotti, la fornitura, il personale dedicato. Le tecnologe assistive stanno cambiando la vita delle persone disabili; l’accesso a queste tecnologie è un diritto umano fondamentale in rapido aumento con l’invecchiamento della popolazione a livello globale. Tuttavia la tecnologia assistiva è spesso ignorata dalle agende globali sulla salute e lo sviluppo, portando a un limitato e frammentato investimento.
In risposta a questa preoccupazione, la 72° Assemblea mondiale per la salute ha adottato la risoluzione (WHA71.8) per sollecitare gli Stati membri per una maggiore attenzione e investimento su questa materia in coerenza con gli Obietivi di siluppo sostenibile e la Convenzione sui diritti delle persone con Disabilità.
Il documento è destinato ai responsabili politici di qualsiasi ministero coinvolto nella progettazione di politiche e programmi sulle tecnologie assistive (come i ministeri di salute, finanza e assistenza sociale), in particolare quelli coinvolti nella progettazione di programmi di copertura sanitaria universale.
Si tratta di una di quelle che in ambito delle nazioni unite vengono chamate “Policy Brief”, ovvero documenti che sintetizzano la conoscenza e la ricerca esistente rispetto ad una determinata politica. Normalmente sono redatte in un linguaggio accessibile anche alle persone interessate ma non esperte.
Scarica il testo della Policy brief “Access to assistive technology” (in inglese)

Leggi: Rete Caad, 18/06/2020


giovedì 18 giugno 2020
Sanità. Parole d’ordine: pubblico e territorio

L’emergenza Covid-19 ha dimostrato la fragilità del nostro sistema sanitario, tutto incentrato sugli ospedali e molto poco sulla medicina di prossimità, sul territorio. Abbiamo parlato più volte sul nostro sito della necessità di ripensare il sistema nel suo complesso, rsa comprese.
Ora a fare luce su come cambiare le cose, e quali iniziative mettere concretamente in campo, arriva il sindacato dei pensionati della Cgil che in tutta Italia si sta mobilitando per trovare un dialogo con le Regioni con l’obiettivo di ripensare il sistema di assistenza sanitaria e sociale dei cittadini, anziani in primis. Siamo andati in due delle regioni più popolose d’Italia, Lazio e Lombardia, per capire cosa si sta muovendo.
L’esperienza drammatica vissuta dagli anziani nelle Rsa, nelle case di riposo e nelle case famiglia durante la pandemia, impone di ragionare stavolta in maniera più concreta che mai sul tema della domiciliarità e residenzialità degli anziani. Ma cosa vuol dire in pratica? Vuol dire rispondere al bisogno di dare alle persone anziane un’assistenza non solo fuori dalla propria abitazione ma anche dentro.
“Tanti anziani che finiscono nelle rsa non sono non autosufficienti ma spesso hanno bisogno di un’assistenza leggera. E allora perché non aiutarli in casa, in primo luogo?”, si chiede Alessandra Romano, segretaria generale del sindacato dei pensionati Cgil di Roma e Lazio. “Perché spostare fuori, in struttura, bisogni che possono essere soddisfatti potenziando i sistemi di prossimità? Bisogna sviluppare un’integrazione socio-sanitaria: le persone anziane hanno bisogno di servizi ad ampio spettro”, spiega Romano.

Leggi: Liberetà, 18/06/2020


giovedì 18 giugno 2020
Come subentrare nella proprietà dell’ascensore, procedura e calcolo dei costi

L’ascensore è un impianto che, ove installato successivamente alla costruzione dell’edificio, rappresenta senza ombra di dubbio un’innovazione.
Innovazione sicuramente volte alla eliminazione delle barriere architettoniche e quindi beneficiante di molte agevolazioni, in termini edilizi ed anche fiscali.
Non solo: se si tratta di edificio in condominio questa installazione è certamente un’innovazione ai sensi dell’art. 1120 c.c. deliberabile, in ragione del fatto che essa serve ed eliminare le barriere architettoniche, dal voto favorevole della maggioranza dei partecipanti all’assemblea che rappresentino almeno la metà del valore millesimale dell’edificio.
L’installazione di un impianto ascensore non rientra nella ristrutturazione edilizia.
Innovazione, peraltro, suscettibile d’utilizzazione separata, con possibilità per i dissenzienti di non partecipare alla spesa, salvo esercizio del diritto di subentro, per essi nonché i loro eredi ed aventi causa, ai sensi dell’art. 1121 c.c.

Leggi: Condominio Web, 18/06/2020


mercoledì 17 giugno 2020
Superbonus 110%: osservazioni, criticità e consigli ai condomini sulle nuove detrazioni fiscali previste dal Decreto Rilancio

Da ormai circa un mese i condomini di tutta Italia sono bombardati da roboanti titoloni sui giornali online, da proposte di sedicenti professionisti e da allettanti offerte di talune imprese riguardanti i superbonus del 110% previsti dal D.L. n. 34/2020 (c.d. Decreto Rilancio). Tutti hanno in comune una certa abilità a gettare fumo negli occhi, proponendo senza alcun filtro “ristrutturazioni gratis”, “ristrutturazioni senza spendere un euro tanto paga lo Stato”.
Superbonus 110%: detrazioni a favore del lavoro
Nonostante l’elogio al Governo per aver messo in campo un meccanismo capace di produrre lavoro e far circolare denaro nella economia reale, occorre che i professionisti che si occupano di termica degli edifici, di ristrutturazioni condominiali e di relative detrazioni fiscali, invitino alla cautela e tentino di riportare il discorso nell’alveo di una navigata e razionale pragmaticità.
Superbonus 110%: facciamo chiarezza
Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza:
1. il “Decreto Rilancio” per poter partire in piena operatività dovrà essere convertito in legge (entro 60 giorni);
2. poi ci sarà la necessità dell’approvazione dei decreti attuativi, sostanziali per definire i requisiti tecnici previsti al comma 3-ter dell’articolo 14 del decreto-legge 4 giugno 2013, n. 63, che i progettisti dovranno rispettare al fine di ottenere l’accesso al Superbonus, per trovarsi in regola con i controlli a campione che saranno eseguiti dall’ENEA o dagli Organismi Regionali di Accreditamento;

Leggi: Lavori Pubblici, 17/06/2020


mercoledì 17 giugno 2020
Covid-19, il report dell’ISS sulle RSA: oltre 9 mila morti

Si è conclusa, con la pubblicazione del report finale, l’indagine condotta dall’Iss in collaborazione con il Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale sul contagio Covid-19 nelle strutture residenziali e sociosanitarie (Rsa). Complessivamente hanno risposto al questionario 1356 strutture, pari al 41,3% di quelle contattate, che hanno riportato dati riferiti al periodo dal 1febbraio al 30 aprile 2020.
Nota metodologica: i dati dei decessi occorsi nel periodo tra il 1febbraio ed il 30 aprile 2020 sono presentati per intervalli bisettimanali. Per le informazioni inerenti le difficoltà riscontrate e gli eventi avversi non devono intendersi come riferite cumulativamente all’intero periodo in esame (dal 1 febbraio al 30 aprile 2020), ma esse sono da riferire al momento in cui veniva completato il questionario. Le strutture che hanno partecipato alla survey hanno fornito i dati al momento della compilazione del questionario, e questi non sono stai aggiornati successivamente. Ecco i principali risultati riportati nella nota dell’Iss.

Leggi: Redattore Sociale, 17/06/2020


DALLE REGIONI:

martedì 23 giugno 2020
Toscana, 2 milioni per edilizia sociale post pandemia

Serviranno per affrontare positivamente le criticità riscontrate nell’attuale sistema urbanistico-edilizio e di promuovere allo stesso tempo interventi urbanistico-edilizi di housing sociale che garantiscano concretamente, e tengano insieme, il diritto alla casa e la tutela della salute
Due milioni di euro destinati ad un’edilizia sociale “post pandemia”, in grado di affrontare positivamente le criticità riscontrate nell’attuale sistema urbanistico-edilizio e di promuovere allo stesso tempo interventi urbanistico-edilizi di housing sociale che garantiscano concretamente, e tengano insieme, il diritto alla casa e la tutela della salute. Lo ha deciso la giunta approvando la proposta di legge “Disposizioni per la realizzazione di interventi edilizi di tipo sperimentale in materia di alloggi sociali a seguito dell’emergenza COVID-19” che ora passa al vaglio del Consiglio regionale. La proposta prevede la sottoscrizione di quote del “Fondo Housing Toscana”, un fondo comune di investimento immobiliare, finalizzato all’edilizia sociale, che già oggi gestisce 765 alloggi e che ne sta realizzando altri 483 con canoni di locazione controllati.
“Si tratta di un’operazione dal passato virtuoso e dal futuro promettente” ha detto l’assessore alla casa Vincenzo Ceccarelli dopo l’approvazione. “Nel 2014 la Regione ha già aderito al Fondo per 5 milioni di euro innescando investimenti per oltre 140 milioni che hanno portato benefici alle fasce più deboli della popolazione toscana. Oggi ripetiamo l’operazione, innovando una misura importante nell’innalzare la qualità del vivere e dell’abitare, anche alla luce della recente pandemia. Dobbiamo infatti saper ripensare le nostre città se vogliamo affrontare con più serenità e meno incertezze l’epoca che stiamo vivendo”.

Leggi: Redattore Sociale, 23/06/2020


martedì 23 giugno 2020
Abruzzo. CGIL, CISL, UIL e SUNIA, SICET, UNIAT scrivono agli assessori regionali e al presidente dell’ANCI regionale: convocare un tavolo di confronto per affrontare il grave disagio abitativo

Leggi: Sunia, 23/06/2020


martedì 23 giugno 2020
Regione Veneto. Sindacati degli inquilini e le associazioni della proprietà scrivono alla Regione Veneto: è urgente limitare le conseguenze sulla crisi abitativa causate dall’emergenza Covid-19

Leggi: Sunia, 23/06/2020


martedì 23 giugno 2020
Sicilia. SUNIA e CGIL Regionali Sicilia scrivono ai Parlamentari nazionali eletti in Regione: le proposte dei due sindacati per affrontare la preoccupante condizione degli inquilini e profondo disagio abitativo

Leggi: Sunia, 23/06/2020


venerdì 19 giugno 2020
Anziani, verso una “rivoluzione culturale” della presa in carico: la proposta di Demos

Approvata all’unanimità in Regione Lazio la mozione presentata da Paolo Ciani, coordinatore nazionale di Democrazia Solidale: “Dobbiamo superare Rsa e case di riposo come abbiamo superato orfanotrofi e manicomi, sviluppando modelli già esistenti, come cohousing, condomini solidali, case famiglia”
Superare l’istituto per anziani così come è si è superato il manicomio e l’orfanotrofio, soprattutto dopo che il Covid-19 ha mietuto una vera e propria “strage degli innocenti” all’interno di queste strutture, evidenziandone limiti e carenze. La proposta arriva dal Lazio, dove il Consiglio regionale ha appena approvato all’unanimità una mozione di Paolo Ciano, coordinatore nazionale di Demos – Democrazia solidale e vicepresidente della Commissione Sanità. Il documento impegna il presidente Zingaretti e gli assessori competenti a investire su nuovi modelli assistenziali per gli anziani, che nel Lazio rappresentano il 21% della popolazione. L’intento è favorire una molteplicità di soluzioni abitative – dimora naturale, housing sociale pubblico o privato, residenzialità leggera, cohousing pubblico o privato, condomini protetti, case famiglia, microaree – e portare le cure sanitarie a domicilio. Questo permetterà una migliore qualità della vita, riducendo i costi per le amministrazioni pubbliche. Redattore Sociale ha chiesto a Paolo Ciani di approfondire quest’idea, definendone il contesto e i contorni.

Leggi: Redattore Sociale, 19/06/2020


venerdì 19 giugno 2020
Coronavirus, Abruzzo: le strutture residenziali riaprono alle visite parentali

Il presidente della Regione, Marco Marsilio, firma l’ordinanza numero 75 e dispone le regole d’ingresso a carico di familiari e titolari delle strutture
Riaprono alle visite parentali le Rsa, le Comunità terapeutiche di recupero e tutte le strutture residenziali che erogano prestazioni sanitarie e socio-sanitarie. Il presidente della Regione, Marco Marsilio, firma l’ordinanza numero 75 e dispone le regole d’ingresso a carico di familiari e titolari delle strutture Ai primi si chiede di presentare 48 prima della visita, una richiesta di permesso in cui riportare il nome del parente ospitato e un’autocertificazione sul proprio stato di salute. L’ingresso deve quindi essere approvato, concordato e programmato con la Direzione così da poter garantire il distanziamento sociale per cui quest’ultima disporrà una lista degli accessi giornalieri approvati. Ai responsabili delle strutture si chiede quindi di organizzare i percorsi di ingresso e uscita diversificati e mettere a disposizione dei visitatori i dispensatori igienizzanti oltre che di attivare la procedura triage con un operatore addetto a verificare la presenza nella lista visitatori, l’uso della mascherina, rilevare la temperatura, assicurarsi l’uso degli igienizzanti, e garantire il distanziamento sociale.

Leggi: Redattore Sociale, 19/06/2020


giovedì 18 giugno 2020
In Lombardia Rsa ancora nella fase 1: visite proibite e liste d’attesa ferme

La denuncia del sindacato dei pensionati della Cisl: visite dei parenti ancora proibite e liste di attesa ferme per chi aspetta un posto letto. Alcuni enti gestori starebbero mettendo in cassa integrazione i dipendenti per mancanza di risorse anziani-soli
In Lombardia le case di riposo sono ancora nella fase 1: i parenti non possono visitare gli anziani ospiti e le liste di attesa per un posto letto sono ancora ferme. La denuncia viena dal sindacato dei pensionati della Cisl. “L’apertura delle Rsa è rimandata ‘sine die’ in ogni provincia”, anche perché gli enti e le imprese che le gestiscono starebbero mettendo in cassa integrazione i dipendenti per mancanza di risorse. “Continuiamo a ricevere mail e telefonate da parte di molti parenti di persone in lista di attesa, alcune di queste anche in condizioni di assoluta urgenza e necessità – dice Emilio Didonè, segretario generale dei pensionati CISL regionali-. Dalle Rsa ricevono risposte insufficienti e soprattutto non risolutive. D’altronde, si sono riversate sulle case di riposo una serie di misure da ottemperare per le quali servono risorse che oggi mancano, creando un circolo vizioso che si ripercuote su lavoratori e famiglie”.

Leggi: Redattore Sociale, 18/06/2020


mercoledì 17 giugno 2020
Centri diurni a domicilio nel parmense: gli operatori vanno a casa degli anziani

Nell’Unione Pedemontana Parmense (che comprende i 5 comuni di Collecchio, Felino, Montechiarugolo, Sala Baganza e Traversetolo) se l’ospite non può andare al centro diurno, il centro diurno va dall’ospite. In fase di pandemia – particolarmente crudele verso i cittadini più anziani – oltre al servizio di assistenza domiciliare (che, gestito dalla cooperativa accreditata AuroraDomus, non ha mai smesso di funzionare), la Pedemontana Sociale, l’azienda territoriale per i servizi alla persona, ha messo in campo una nuova modalità per garantire alle famiglie dei “nonni” e delle “nonne” di poter usufruire del servizio, ancora sospeso in virtù delle norme anticontagio varate da Governo e Regione: il “Centro diurno a domicilio”.
Da qualche giorno, le assistenti sociali e gli operatori sanitari di Pedemontana Sociale hanno iniziato ad andare direttamente a casa degli ospiti che già prima del lockdown frequentavano i centri diurni per anziani di Collecchio, Basilicanova e Traversetolo, garantendo servizi assistenziali di qualità in forma individuale, così come la socializzazione, il monitoraggio e la stimolazione cognitiva, anche in relazione ai nuovi bisogni emersi nel corso dell’emergenza sanitaria. Un’opportunità che può essere richiesta dalle famiglie, e anche su indicazione delle assistenti sociali, rivolta a un’utenza potenziale di un centinaio di anziani in condizioni di fragilità, complementare rispetto all’assistenza domiciliare. Il servizio del “Centro diurno a domicilio” proseguirà fino al 31 luglio, ma verrà comunque prorogato fino a quando non sarà possibile riaprire i centri diurni veri e propri.

Leggi: Redattore Sociale, 17/06/2020


mercoledì 17 giugno 2020
Case popolari di Bari “in pessime condizioni”, la proposta: creare task force per gli interventi di manutenzione

Lo afferma il consigliere comunale barese di Fratelli D’Italia, Filippo Melchiorre. “Ogni giorno – spiega – riceviamo lamentele da parte di moltissimi cittadini”
“‘Gli alloggi comunali” di Bari “versano in pessime condizioni. Va creata una task force permanente potenziando la ripartizione competente con maggiori risorse umane ed economiche”: lo afferma il consigliere comunale barese di Fratelli D’Italia, Filippo Melchiorre. “Ogni giorno – spiega – riceviamo lamentele da parte di moltissimi cittadini che lamentano le pessime condizioni in cui versano i 3000 alloggi di proprietà del Comune di Bari tra la città e l’area metropolitana. Anche il Sunia, sindacato notoriamente non vicino alla nostra parte politica, ha sottolineato che ‘la situazione in queste zone è ormai inaccettabile, gli inquilini vivono nell’acqua e senza riscaldamento, con la caduta inoltre di intonaci e calcinacci, e nonostante questo, all’orizzonte non si profilano interventi di manutenzione straordinaria: le istituzioni latitano e le risposte non arrivano’ “.

Leggi: Bari Today, 17/06/2020


IN AGENDA:

7 luglio 2020 – Italia Longeva – Assistenza domiciliare integrata – Virtual Meeting – Ripensare modelli e strumenti a partire da quanto imparato in emergenza

Virtual meeting – 7 luglio 2020 – ore 16.00 – 18.30
Nello scenario di emergenza determinato dal Covid-19, in cui la necessità di curare al proprio domicilio gli anziani fragili e multimorbidi si conferma un’esigenza prioritaria, pressante ed improcrastinabile, Italia Longeva – da anni fortemente impegnata su questa tematica anche mediante la realizzazione di indagini sul territorio – è in prima linea nella promozione di una riorganizzazione dei modelli di assistenza domiciliare, perno attorno al quale la Long-Term Care dovrebbe ruotare.
Per dotare i nostri anziani di un servizio ADI facilmente accessibile, equo, diffuso, efficace ed economicamente sostenibile per il SSN occorrono competenze e formazione. E serve rivedere processi e procedure e sfruttare le opportunità offerte dalla tecnologia, come durante la pandemia si è saputo fare in alcuni territori.

Leggi: Italia Longeva


IN EVIDENZA:

Un programma sociale per il Sistema Paese

Lotta alla povertà e alla corruzione, spazio alla creatività e tutela dei diritti: una ricetta “semplice” per rialzare la testa
Alle sollecitazioni intellettuali ed economiche del documento, tutte comunque degne di attenzione, vorrei aggiungere alcune considerazioni, che – a mio avviso – stanno tutte nella sua logica essenziale, ma che meritano, quanto meno, una sottolineatura. Innanzitutto il tema della povertà: la percezione politica della povertà in Italia, ma non solo, è spesso divisa tra il sentimento di solidarietà e il dato statistico, affidato ai narratori, piuttosto che agli analisti economici e politici. Anche l’Italia corre, infatti, il serio rischio di non riuscire a risollevarsi e assiste quasi inerte alla crescita della povertà fra le fasce sociali medio-piccole che vanno sempre più ad implementare la zona buia dell’indigenza. È di tutta evidenza, andando in giro per le città, ma anche guardandosi intorno e sbirciando le abitudini di molti vicini di casa, di lavoro o di quotidianità, accorgersi che alcune abitudini sono state modificate, o cancellate del tutto, all’insegna di una contrazione della possibilità di spesa dei nuclei familiari.
Eppure negli anni passati qualcosa si era mossa: le Fondazioni di origine bancarie, insieme al governo, avviarono, qualche anno fa, un grande e utilissimo programma per contrastare la povertà infantile, causa di crescente ignoranza e ulteriore disagio sociale. Le Fondazione mettevano risorse fresche e liquide, soprattutto senza condizioni, a favore dell’istruzione e della sostenibilità di vita dei giovani poveri, mentre lo Stato concedeva alle Fondazione un adeguato corrispettivo in credito d’imposta. Non so, in verità, quanto tutto ciò abbia effettivamente e seriamente contrastato la povertà infantile, certamente è stato un esempio di buone pratiche di governo in un Paese a forte disagio sociale. Esperienza esemplare, ma isolata o quasi. Ignorare sistemicamente o affrontare sporadicamente la questione della povertà infantile e non solo, non è di sicuro indice di “capacità progettuale”.

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Il problema ‘solitudine’ diventa evidente

In Italia, solo di recente è cresciuta la preoccupazione per le troppe persone che essendo sole non possono contare su nessuno nel momento del bisogno. Sono persone che sperimentano una continua condizione di dolore e sofferenza che rappresenta un rischio per la loro salute. L’articolo, tratto dal volume “Maledetta solitudine” di Diego De Leo e Marco Trabucchi, offre un quadro delle dimensioni assunte da questo fenomeno passando in rassegna le indagini nazionali e internazionali sul tema.
Di Diego De Leo (Direttore del Dipartimento di Psicologia alla Primorska University, Slovenia, e dello Slovene Centre for Suicide Research), Marco Trabucchi (Associazione Italiana di Psicogeriatria, Gruppo di Ricerca Geriatrica, Brescia e Network Non Autosufficienza)
I dati statistici e la ricerca scientifica riguardanti la dimensione numerica del “vivere da soli” evidenziano che la manifestazione e la progressione di tale fenomeno risultano associate, in numerose aree del mondo, a tre ordini di fattori:
il cambiamento della tipologia di nucleo familiare, con una tendenza a un aumento vertiginoso delle famiglie unipersonali;
la riduzione significativa delle nascite;
l’aumento dell’età media della vita che, secondo le proiezioni più aggiornate, determinerà un invecchiamento radicale della popolazione mondiale.
Individualismi e solitudini in Italia
Il rapporto annuale dell’Istat nel 2018 rileva come in Italia il 13% della popolazione generale viva da solo. Questa ‘solitudine’ varia di molto a seconda dell’età dei soggetti: al di sotto dei 25 anni vive da solo l’1% degli italiani; tra i 25 e i 34 anni vive da solo l’11,9% dei soggetti; dai 35 ai 54 anni la percentuale si mantiene stabile intorno al 12%; tra i 55 e i 74 anni è il 16% della popolazione a vivere da solo, mentre nelle età successive la percentuale risulta più che raddoppiata (38,3%). Lo stesso rapporto evidenzia come tra le persone di 75 anni e più in Italia sia drammaticamente alta la percentuale di quelli che non hanno parenti né amici cui riferirsi in caso di bisogno: quasi il 40% di tutti i soggetti in tale fascia d’età, con l’11,7% che può rivolgersi solo a un vicino di casa.

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Siamo un Paese di vecchi, prendiamo finalmente atto

La questione dunque che oggi si ripropone con più urgenza è dunque come ripensare i modelli assistenziali di RSA e come costruire una forte rete di domiciliarizzazione, a diversa intensità di cura, rivedendo modalità operative, contesti di accoglienza (cohousing o altre esperienze), integrazione sociale e sanitaria in rapporto ai fabbisogni reali della persona. Occorre far presto però.
Profitto di Qs per commentare le riflessioni e le proposte della dottoressa D’Innocenzo sulle case di riposo e le Rsa. Prima di tutto devo dire che è proprio tutto vero quanto afferma nel suo articolo. Non solo l’amara vicenda di COVID 19 ce lo impone, ma tutte le ricerche e le analisi che abbiamo condotto in molti, sulla non autosufficienza nel nostro paese almeno negli ultimi 15 anni e che la sordità e l’economicismo di una intera classe dirigente ha sempre rimosso dando scarne e inappropriate risposte. Occorre però dire chiaramente che è stato un errore monetizzare i bisogni invece che procedere con una politica di welfare centrata sui servizi.
Me ne sono occupata quando per ben 2 legislature con il collega Battaglia abbiamo tentato di mettere in campo una legge quadro per il problema della non autosufficienza nel nostro paese. C’è qualcosa di cui non mi do pace, una specie di schizofrenia politica che nell’affrontare i problemi separa sempre tutto piuttosto che contestualizzare i problemi e trovare soluzioni adeguate. Sanità e Sociale, cura e assistenza, sussistenza e fragilità, solitudine e relazioni sociali, ghettizzazione e socialità.

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Più istruiti e più benestanti. Il futuro degli anziani italiani

In questo terzo e ultimo intervento sul futuro degli anziani in Italia, Gianpiero Dalla Zuanna e Chiara Gargiulo mostrano che nel prossimo ventennio gli anziani italiani saranno sempre più istruiti e benestanti. La programmazione dell’attività di assistenza rivolta alla terza e alla quarta età dovrebbe essere riprogrammata tenendo conto anche di questo importante cambiamento.
In due precedenti articoli su Neodemos (Gli anziani italiani e i loro figli, oggi e domani e Non da soli. Le nuove famiglie degli anziani italiani. 2002-2042) abbiamo mostrato come, nei prossimi vent’anni, gli italiani con più di 70 anni saranno sempre più numerosi, ma che questo cambiamento non si tradurrà in un parallelo incremento degli anziani soli, perché aumenterà molto rapidamente la proporzione di anziani coniugati, e perché una proporzione di anziani molto alta continuerà a vivere nei pressi di almeno un figlio. In questo ultimo intervento completiamo i nostri ragionamenti sul futuro degli anziani italiani, ragionando sulla verosimile loro evoluzione secondo il titolo di studio, il reddito e la ricchezza.

Leggi: Neodemos


Superare il modello delle Case di riposo e delle Rsa. Non più posti letto, ma intensità di cura applicata alla domiciliarità

Partendo da una radicale riforma partecipata del welfare italiano, si potrebbero strutturare le linee di sviluppo strategico di un sistema basato su piattaforme abitative adatte o adattabili alla vecchiaia, ben localizzate e ben integrate nel tessuto urbano. Soluzioni abitative ad intensità assistenziale modulabile, invece di posti letto
“Se le case dove abitiamo sono adatte, è più efficace spostare i servizi – soprattutto quelli sociosanitari – che costringere le persone a ripetuti cambiamenti nelle fasi più delicate della loro esistenza”. (The DanishMinistry of Housing, Urban and Rural Affairs. Factsheet on housing for the elderly)
La pandemia da coronavirus ha aggravato lo stato del Sistema Sanitario Nazionale, già condizionato da pesanti interventi di risanamento tecnico ed economico di molte regioni in Piano di Rientro, ma ha acuito la crisi ancor più pressante, del welfare locale. Questo tipo di sollecitazioni costanti, stanno drammaticamente modificando il processo d’invecchiamento in atto nel nostro Paese, con enormi ricadute sulle condizioni abitative, reddituali, di salute e benessere che dovranno inesorabilmente accompagnare l’allungamento della vita dei prossimi anni.
Sono tanti gli studi che posizionano il SSN tra i primi al mondo (Bloomberg, ad esempio). Indicatori di valutazione a parte, già alcuni anni fa, nell’11° Rapporto di CreaSanità “L’universalismo diseguale”, si analizzava che nonostante il vantaggio che l’Italia registrava sugli altri paesi europei rispetto alle migliori condizioni di salute dei propri cittadini, anche a fronte di una spesa sanitaria molto più bassa, se non si fosse intervenuti sull’equità e l’accessibilità dei servizi specie quelli per gli anziani fragili e per i più vulnerabili, il vantaggio, acquisito, che si stava già riducendo, si sarebbe azzerato se non addirittura invertito.

Leggi: Quotidiano Sanità


SEGNALAZIONI:

Pensioni di luglio: le novità

Anche per il mese di luglio è anticipato e scaglionato il pagamento delle pensioni per chi le riscuote in contanti presso le Poste Italiane.
Bisogna recarsi agli sportelli secondo la seguente turnazione alfabetica:
24 giugno → cognomi dalla A alla B
25 giugno → cognomi dalla C alla D
26 giugno → cognomi dalla E alla K
27 giugno mattina → cognomi dalla L alla O
29 giugno → cognomi dalla P alla R
30 giugno → cognomi dalla S alla Z
Importante!
Sarà possibile riscuotere la pensione in qualsiasi sportello postale in Italia.
Per chi non ritira la pensione in contanti, l’accredito sui conti correnti postali verrà effettuato il 24 giugno.
I pensionati che ritirano la pensione in contanti alle Poste e hanno un’età pari o superiore ai 75 anni possono chiedere all’Arma dei Carabinieri la consegna gratuita a domicilio della pensione.
→ Per informazioni sul servizio c’è il numero verde800 55 66 70
Nota bene: queste misure sono valide unicamente per i pensionati che riscuotono la pensione negli uffici postali.
Non sono invece interessati tutti quei pensionati che hanno l’accredito della pensione in banca, che la riceveranno direttamente sul proprio conto l’1 luglio.
L’1 luglio, inoltre, a tutti i pensionati che hanno già compiuto 64 anni e che hanno un reddito mensile lordo di massimo 1.000 euro, verrà accreditata automaticamente la quattordicesima.
La somma aggiuntiva spetta anche ai titolari di pensione di reversibilità a determinate condizioi.

Leggi: Spi-Cgil


 

 

 

 

 

 

 

Auser e Comunità di Sant’Egidio insieme per la dignità degli anziani. Lanciata una grande campagna di raccolta firme

Auser Nazionale ha condiviso e sottoscritto l’appello “Senza anziani non c’è futuro” lanciato dalla Comunità di Sant’Egidio, un documento che denuncia la pericolosa deriva di una sanità selettiva che arriva a considerare gli anziani una parte residuale della società.
Si rimarca il diritto degli anziani ad essere considerate persone e si rivendica il principio della parità di trattamento e il diritto universale alle cure.
Il riferimento è rivolto chiaramente a come è stata gestita l’intera prima fase dell’epidemia Covid-19 e alle troppe morti di persone anziane che si sono verificate in questi ultimi mesi.
L’obiettivo è raccogliere un numero molto alto di adesioni per poter arrivare nel prossimo autunno ad organizzare un convegno, magari con respiro internazionale, di denuncia che ridia valore alla persona in tutto l’arco della propria vita.

Leggi: Auser


NEWS:

martedì 16 giugno 2020
Alleanza contro la povertà: “Rafforzare il Reddito di cittadinanza”

L’organizzazione commenta i dati Istat che hanno registrare un lieve calo della popolazione in povertà assoluta nel 2019: “Un intervento da attuare immediatamente, che non è più procrastinabile”
“Il report diffuso oggi dall’Istat fa registrare un lieve calo della popolazione in povertà assoluta nel 2019. Un dato che sottolinea ancora una volta la necessità di uno strumento di sostegno al reddito, come il Reddito di Cittadinanza, che accompagni le persone che vivono in una situazione economica drammatica in percorsi di inclusione sociale e lavorativa e che le aiuti a uscire dalla condizione di bisogno”. E’ quanto si legge in una nota dell’Allenanza contro la povertà. “I dati, però – prosegue la nota – , certificano soprattutto quanto siano maggiormente esposte le famiglie di cittadini stranieri, quelle con minori e quelle numerose, per le quali la povertà assoluta ha un’incidenza più elevata. La fotografia dell’Istat, dunque, dimostra ancora una volta la necessità e l’urgenza di interventi rafforzativi del Reddito di Cittadinanza – da noi richiesti – che consentano di raggiungere tutte le persone in condizione di povertà assoluta e, in particolare, le più colpite: una sostanziale modifica della scala di equivalenza che non penalizzi, come l’attuale, i minori e le famiglie numerose; l’allentamento degli stringenti vincoli anagrafici, che sono discriminatori per gli stranieri.

Leggi: Redattore Sociale, 16/06/2020


martedì 16 giugno 2020
C.S. Il Segretario Generale del SUNIA, Stefano Chiappelli, scrive al Ministro delle Infrastrutture ed ai Presidenti dei gruppi parlamentari di Camera e Senato

“Modificare il Decreto Rilancio per assicurare maggiori risorse a sostegno dell’affitto, consentire alle Regioni di regolamentare i criteri di assegnazione dei contributi, agevolare ed incentivare la rinegoziazione degli affitti per fronteggiare la crisi dei redditi delle famiglie e impedire l’ulteriore aumento degli sfratti per morosità incolpevole”.
Su questa base Chiappelli ha esposto e articolato nelle lettere che si allegano, le proposte e i contenuti prioritari che, secondo il SUNIA, dovrebbero costituire emendamenti al Decreto Rilancio (34/2020) all’esame della Commissione Bilancio e Tesoro della Camera dei Deputati, che dovrà essere definitivamente convertito in Legge entro il prossimo 19 luglio.
Alcune delle proposte avanzate costituiscono oggetto di vari emendamenti presentati al Decreto e, in tal senso, il SUNIA fa appello a Governo e Parlamentari per una approvazione di queste importanti integrazioni che possano rendere più rapide ed efficaci le misure di sostegno all’affitto ed alla rinegoziazione dei canoni.

Leggi: Sunia, 16/06/2020


martedì 16 giugno 2020
Assistenza a domicilio. Takeda sostiene il progetto “Case Intelligenti”

Contrastare il rischio di isolamento sociale degli anziani, emerso in modo critico nel periodo dl lockdown, e favorire l’assistenza a domicilio grazie all’installazione di sensori ambientali connessi a una piattaforma tecnologica. È questo l’obiettivo del progetto pilota “Case Intelligenti”, partito a Oliveto Citra, in provincia di Salerno, nato dalla sinergia tra Fondazione San Francesco d’Assisi Onlus e la startup romana GRAMPiT, con il contributo solidale di Takeda.
Una soluzione digitale per risolvere il problema dell’assistenza a domicilio e migliorare, sul territorio, la vita di persone sole e fragili. A Oliveto Citra, in provincia di Salerno, è partito il nuovo progetto pilota “Case Intelligenti”, che, grazie all’installazione di sensori ambientali connessi a una piattaforma tecnologica, aiuta a contrastare il rischio di isolamento sociale degli anziani, emerso in modo critico nel periodo di lockdown.
Il progetto, nato dalla sinergia tra Fondazione San Francesco d’Assisi Onlus e la startup romana GRAMPiT – con il contributo solidale di Takeda e Hiltron, specializzata nella progettazione e realizzazione di sistemi elettronici di sicurezza – porterà in pochi giorni alla fornitura e all’installazione gratuita dei dispositivi di assistenza per 10 persone della Valle del Sele.
”Gli anziani sono, in ogni cultura, i saggi del villaggio, vere e proprie biblioteche viventi delle nostre comunità. Una società moderna e avanzata può dirsi tale solo se si prende cura di loro”, dice Mino Pignata, sindaco di Oliveto Citra e Presidente della Fondazione. “Una casa è fatta di mura, di oggetti, di ambienti. Sradicare un anziano da casa sua vuol dire privarlo di una parte di se stesso, della sua vita, delle sue abitudini, degli odori e dei profumi. Assisterlo permettendogli di continuare a vivere nei suoI luoghi significa, invece, restituirgli il suo mondo, con la tecnologia che aiuta, collabora e si contamina con l’assistenza domiciliare offline, per far sì che possa sentirsi sempre sicuro, in ogni momento”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 16/06/2020


martedì 16 giugno 2020
Più stazioni accessibili e stop alla prenotazione dell’assistenza 48 ore prima

Nei mesi scorsi, più di 60.000 persone hanno firmato una petizione lanciata dal Forum Europeo sulla Disabilità, voluta per chiedere più stazioni accessibili nell’Unione Europea, una migliore assistenza alle persone con disabilità che viaggiano in treno e la cancellazione dell’obbligo di prenotazione con 48 ore di preavviso degli stessi servizi di assistenza. Ora i promotori di tale iniziativa hanno inviato quelle firme all’europarlamentare Bogusław Liberadzki, che dovrà negoziare le riforme al “Regolamento Europeo relativo ai diritti e agli obblighi dei passeggeri nel trasporto ferroviario”
Nei mesi scorsi, più di 60.000 persone hanno firmato la petizione denominata Train travel for all! (“Viaggi in treno per tutti”), lanciata dall’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità, per chiedere una migliore assistenza alle persone con disabilità e con mobilità ridotta che viaggiano in treno e la cancellazione dell’obbligo di prenotazione con quarantotto ore di preavviso dei servizi di assistenza.
Ieri, 15 giugno, i promotori di tale iniziativa hanno inviato quelle firme all’europarlamentare Bogusław Liberadzki, che dovrà negoziare le riforme al Regolamento Europeo relativo ai diritti e agli obblighi dei passeggeri nel trasporto ferroviario.

Leggi: Superando, 16/06/2020


venerdì 12 giugno 2020
Le proposte di Cgil e Sunia per affrontare l’aggravarsi della condizione abitativa e i gravi rischi di sfratti per morosità

Pubblichiamo il documento che le Segreterie nazionali CGIL e SUNIA hanno inviato ai Presidenti delle Regioni, dell’ANCI e di Federcasa, Stefano Bonaccini, Antonio De Caro e Luca Talluri.
Il documento contiene le proposte nazionali per fronteggiare il grave disagio abitativo presente nel Paese e i crescenti rischi di sfratto per morosità incolpevole, accentuati dalle conseguenze economiche prodotte dalla crisi sanitaria, che ha avuto forti ripercussioni sulle condizioni reddituali delle famiglie e nasce dalla condivisione di contenuti prioritari che CGIL e SUNIA intendono sottolineare nell’attuale fase di formulazione degli emendamenti, discussione e decisione parlamentare per la conversione in legge del DL 34/2020 ed in vista dei prossimi adempimenti attuativi di competenza rispettivamente di Parlamento, Governo, Regioni e Comuni.
Il documento è anche finalizzato a supportare iniziative locali che in questa situazione di confronto con le istituzioni nazionali e con quelle territoriali, siano capaci di dare un contributo all’affermazione delle nostre proposte.

Leggi: Cgil, 12/06/2020


venerdì 12 giugno 2020
Ecco il Family Act, dal congedo di paternità all’assegno universale

Approvato ieri sera dal consiglio dei ministri il pacchetto di norme in sostegno della famiglia. Il disegno di legge è collegato alla legge di bilancio 2020 ed è composto da 8 articoli. Eccoli
Una figlia o un figlio sono ‘un valore e debbono essere considerati un arricchimento sia per la famiglia in cui nascono, sia, soprattutto, per la società che li accoglie e che condivide con i genitori l’oneroso compito di accudirli e proteggerli sin dalla nascità. è questo il principio ispiratore del Family Act, il pacchetto di norme in sostegno della famiglia approvato ieri sera dal consiglio dei ministri.
Il disegno di legge è collegato alla legge di bilancio 2020, è composto da 8 articoli e all’articolo 1 sono previsti i principi ed i criteri direttivi cardine di tutta la riforma che sarà attuata con i decreti delegati.

Leggi: Redattore Sociale, 12/06/2020


mercoledì 10 giugno 2020
Pedretti (Spi Cgil): “Alle spalle mesi terribili, ora ripartire”

“Ci siamo lasciati alle spalle mesi terribili, ora abbiamo tutti bisogno di ripartire per ricostruire il Paese”.
Il Segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti affida ad un video-messaggio sulla pagina Facebook del sindacato le riflessioni su quello che è accaduto durante le fasi più difficili della diffusione del Covid-19 e sulla necessità di avviare al più presto una nuova fase in cui “di noi e del lavoro che facciamo per rappresentare i pensionati e gli anziani ci sarà sempre più bisogno”.
Pedretti ripercorre alcuni dei momenti salienti di questa vicenda, sottolineando che “la diffusione del virus ci ha presi alla sprovvista”, anche a causa di “errori antichi e clamorosi. Per anni sono state tolte risorse alla sanità pubblica, la medicina di territorio è stata depotenziata, i medici di famiglia sono stati ridotti a semplici passacarte”.
Per il segretario dello Spi, rimarranno per sempre scolpite nella memoria collettiva ” la fila delle ambulanze, le terapie intensive piene, i camion dell’esercito che portano via le bare, la strage nelle case di riposo”.
“Abbiamo perso – continua – amici e parenti. Anche molti compagni e compagne del nostro sindacato ci hanno lasciati. Non li dimenticheremo e quando sarà possibile gli daremo il tributo che meritano”.

Leggi: Liberetà, 10/06/2020


mercoledì 10 giugno 2020
Piano Colao, mancano un disegno organico e le priorità. “Occasione persa”

Il sociale diventa uno dei sei pilastri per rilanciare il nostro Paese nel dopo pandemia, ma le indicazioni fornite dalla task force guidata da Vittorio Colao non convincono. Tra lacune, idee interessanti e alcune poco originali, c’è il rischio che venga dimenticato presto. Il commento di Chiara Saraceno, Gianfranco Marocchi e Sergio Pasquinelli
Non era poi così scontato che il sociale venisse considerato come uno dei sei pilastri per “rilanciare” un paese alle prese con una storica emergenza sanitaria, ma il piano per l’Italia 2020-2022 elaborato dalla task force guidata da Vittorio Colao – almeno per quanto riguarda le tematiche sociali – non è stato accolto con entusiasmo da parte di chi si occupa di welfare da tempo. Per la sociologa Chiara Saraceno mancano idee originali e non vengono indicate priorità, mentre per Sergio Pasquinelli e Gianfranco Marocchi, entrambi vicedirettori di Welforum.it, si fa fatica a trovare un “disegno organico”. Assente ingiustificato, inoltre, la previsione delle risorse necessarie per realizzare quanto scritto nel documento.
Se la mancanza di “idee originali”, come spiega Saraceno, non è da prendere come una vera e propria carenza, ma come un “riconoscimento” del lavoro fatto già in altre sedi sulle tematiche individuate dal piano – “non occorre inventare tutto daccapo”, chiosa Saraceno -, non convince la poca chiarezza del piano in merito alla linea temporale su cui intende realizzare le proprie proposte. “C’è una mescolanza di azioni di lungo periodo e di breve termine – spiega Saraceno -. Fornire supporto psicologico alle famiglie per l’impatto del Covid19, per esempio, non è una strategia di lungo periodo eppure la si trova tra la proposta dei presidi di welfare di prossimità e la sezione dedicata alle organizzazioni di cittadinanza attiva. C’è una confusione di orizzonti temporali e inoltre il supporto psicologico alle famiglie è qualcosa che spetta ai singoli servizi e non riguarda un piano strategico”.

Leggi: Redattore Sociale, 10/06/2020


mercoledì 10 giugno 2020
Ampio schieramento parlamentare sostiene alla Camera l’emendamento di Cittadinanzattiva per il rafforzamento dell’assistenza domiciliare

La proposta per il rafforzamento dell’assistenza domiciliare, già lanciata in occasione del Decreto Cura Italia, da Cittadinanzattiva e oltre 70 fra organizzazioni civiche, associazioni di pazienti, federazioni e ordini professionali, società scientifiche e rappresentanti del mondo delle imprese, torna nel Decreto Rilancio grazie ad emendamenti presentati da parlamentari* di quasi tutti i gruppi (M5S, PD, Leu, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Gruppo Misto). Gli emendamenti prevedono la realizzazione di Piani regionali pluriennali per il rafforzamento dell’assistenza domiciliare, finanziati attraverso la revisione del regime fiscale che vige sui prodotti da tabacco riscaldato rispetto alle normali sigarette.
“L’emergenza sanitaria ha messo in evidenza, con drammatica forza, quanto sia fondamentale una rete di assistenza territoriale che garantisca qualità e continuità di cura ai cittadini, soprattutto alle fasce più fragili”, ha dichiarato Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva. “Per questo siamo soddisfatti che sia stata prevista nell’ambito del Decreto Rilancio una misura di potenziamento per l’anno 2020 dell’assistenza territoriale e in particolare di quella domiciliare integrata”
Per info: Cittadinanzattiva – Ufficio stampa

Leggi: Auser, 10/06/2020


mercoledì 10 giugno 2020
Ecobonus 110%: gli interventi che è possibile effettuare gratis

Con l’entrata in vigore del D.L. n. 34/2020 (c.d. Decreto Rilancio) sono stata introdotte nuove importanti detrazioni fiscali che riguardano le spese sostenute per interventi di efficientamento energetico (Ecobonus) e riduzione del rischio sismico (Sisma Bonus).
In particolare, tra le altre cose, il Decreto Rilancio ha previsto un superbonus del 110% per alcuni interventi di efficientamento energetico per le spese sostenute dall’1 Luglio 2020 al 31 dicembre 2021. Nonostante il Decreto Legge sia già in vigore, si parla di spese sostenute a partire dall’1 Luglio 2020, quindi, consapevoli che per l’attuazione della norma si attendono ancora il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate e un decreto attuativo, il miglior consiglio che possiamo dare a chi ha intenzione di intervenire su un edificio, è quello di attendere la conversione in legge del Decreto Legge, con il quale saranno magari modificate o dettagliate le norme sull’argomento Ecobonus 110%.
Nel frattempo, considerate le centinaia di domande che arrivano e che hanno come oggetto principale gli interventi che possono accedere alla detrazione fiscale, riportiamo di seguito quelli che ad oggi prevede l’art. 119 del Decreto Rilancio.
Ecco quali sono gli interventi che potranno godere della detrazione fiscale potenziata al 110%:

Leggi: Lavori Pubblici, 10/06/2020


mercoledì 10 giugno 2020
SUNIA: grave crisi abitativa e aumento degli sfratti per morosità incolpevole, occorrono misure incisive e rapide con la legge di conversione del DL “Rilancio Italia” e risposte concrete e immediate alla caduta dei redditi delle famiglie

La preoccupazione e il disagio degli inquilini cresce, gli affitti insostenibili con la caduta dei redditi espongono al rischio di sfratti per morosità migliaia di famiglie.
Il SUNIA ha condiviso con la CGIL a livello nazionale alcune proposte da avanzare alle istituzioni nazionali e territoriali per rivendicare con forza le priorità su cui intervenire anche in occasione dell’iter del lavoro parlamentare sulla conversione in legge del DL 34/2020 all’esame della Commissione Bilancio e Tesoro della Camera dei deputati.
I punti principali riguardano:
• aumento dello stanziamento delle risorse del fondo di sostegno alla locazione per il 2020;
• unificare e coordinare l ‘utilizzo dei fondi di sostegno alla locazione e per la morosità incolpevole e degli stanziamenti esistenti;
• …..

Leggi: Sunia, 10/06/2020


martedì 9 giugno 2020
Il Piano Colao fra riforma del welfare, inclusione e prossimità

Piena attuazione della riforma del terzo settore, sostegno ai fragili e vulnerabili, parità di genere, piano nidi e assegno unico familiare, servizio civile e povertà educativa: nel documento prodotto dalla task force per il rilancio dell’Italia tanti temi dalle forti implicazioni sociali
Una riforma del welfare che finalmente metta in campo strumenti universalistici e non con un approccio categoriale, la piena attuazione della riforma del terzo settore per sostenere le imprese sociali e lo sviluppo di un’economia sostenibile, Il sostegno e l’inclusione delle persone fragili e vulnerabili, la promozione della parità di genere, la modernizzazione dei sistemi di istruzione e di ricerca (e la loro capacità di inclusione), lo sviluppo di iniziative dedicate a bambini, ragazzi e giovani, l’attivazione di un welfare inclusivo e territoriale di prossimità per produrre coesione sociale e garantire un sostegno più efficace e personalizzato a tutti coloro che si trovano ad affrontare difficoltà straordinarie.
E’ un documento dalle forti implicazioni sociali quello prodotto dal comitato di esperti guidato da Vittorio Colao, che ha consegnato alla Presidenza del Consiglio un testo di 53 pagine, con altre 121 pagine di schede di lavoro frutto di un ulteriore approfondimento su 102 singole proposte tematiche. Fra quali si parla anche, fra le tante cose, di servizi territoriali sociosanitari, di persone con disabilità, di impatto di genere, di aiuti alle donne vittime di violenza, di contrasto alla povertà educativa minorile, di servizio civile e di conciliazione dei tempi di vita e di sostegno alla genitorialità (con un piano nazionale per lo sviluppo di nidi pubblici e privati e l’introduzione di un assegno unico che assorba e includa gli interventi già oggi esistenti).

Leggi: Redattore Sociale, 09/06/2020


martedì 9 giugno 2020
Coronavirus, la Lombardia riapre le Rsa. Gallera: “Regole rigidissime, niente pazienti positivi”

Dall’assessore lombardo niente ripensamenti sul recente passato: “La delibera dell’8 marzo aveva un approccio diverso, è stata fondamentale e ci ha consentito di arginare la diffusione del virus, di dare delle risposte e di liberare posti letto negli ospedali. Quindi è stata assolutamente una mossa corretta”
“Con la delibera di oggi riprendiamo la riapertura delle Rsa con delle regole molto rigide: nessun positivo verrà collocato all’interno di una Rsa e verrà invece messo in una struttura sanitaria“. L’assessore lombardo alla Sanità Giulio Gallera ha così anticipato l’intenzione della giunta regionale di far riprendere i ricoveri ordinari nelle residenze sanitarie assistite per anziani che erano stati sospesi durante l’emergenza Covid, mentre erano stati sollecitati quelli straordinari di pazienti convid non acuti dimessi dagli ospedali.
Nessun ripensamento, però, rispetto a quella decisione che potrebbe essere stata uno degli arieti del virus nelle strutture per anziani, dove si è consumata una vera e propria strage. “La delibera dell’8 marzo aveva un approccio diverso, è stata fondamentale e ci ha consentito di arginare la diffusione del virus, di dare delle risposte e di liberare posti letto negli ospedali. Quindi è stata assolutamente una mossa corretta“, sostiene Gallera.

Leggi: Il Fatto Quotidiano, 09/06/2020


martedì 9 giugno 2020
Incertezza sui quorum per l’ok al superbonus 110%

Maggioranza speciale, semplice e assenso del singolo. Come sempre, decidere è il vero problema in condominio. La sintesi degli interessi individuali si scontra con le esigenze collettive, la tutela della proprietà solitaria con quella delle parti comuni. E i quorum cambiano, in ragione di come il mix degli interessi è composto prima dall’amministratore e poi dall’assemblea.
La bussola è la diagnosi Capita così che proprio sull’isolamento delle superfici opache orizzontali e verticali, uno dei tre interventi “cardine” o “entranti” che permettono, secondo l’articolo 119, comma 1, lettera a), del Dl 34/2020, di aprire la porta al 110% anche per l’ecobonus, sismabonus, fotovoltaico e ricariche elettriche possa essere deciso con la maggioranza “speciale” (articolo 1120, comma 2, n. 2, del Codice civile) degli intervenuti che rappresenti la metà del valore dell’edificio oppure con la maggioranza “semplice” (articolo 26, comma 2, legge 10/91) di un terzo dei partecipanti che rappresenti un terzo del valore dell’edificio. Per attivare la seconda opzione occorre la decisione preliminare dell’assemblea di autorizzare la redazione delle Attestazioni di prestazione energetica (Ape, ex Ace) dei singoli appartamenti o della Diagnosi energetica dell’edificio.

Leggi: Quotidiano Condominio, Il Solw 24 Ore, 09/04/2020


lunedì 8 giugno 2020
Emergenza casa, Cgil: “Contro gli sfratti, sconti fiscali e contributi ai proprietari che rinegoziano gli affitti”

Lo stanziamento di 140 milioni di euro previsto nel DL 34/2020 per il contributo all’affitto rappresenta una somma decisamente insufficiente rispetto al fabbisogno che, già prima della straordinaria emergenza sanitaria, le stesse Regioni avevano stimato in 450 milioni.
Ma quello che maggiormente preoccupa sono le modalità di utilizzo delle nuove risorse e i criteri di assegnazione del contributo che, a nostro avviso, non possono prescindere da tre priorità:
le famiglie che hanno subito una parziale o totale caduta dei redditi per effetto della crisi indotta dall’epidemia;
• i soggetti che già in precedenza contavano sul contributo in quanto pagano canoni con altissima incidenza sul reddito;
• i soggetti con sfratto per morosità incolpevole.
Il decreto si limita a disporre lo stanziamento sul fondo di sostegno all’affitto che è soggetto a procedure e soprattutto criteri di assegnazione del contributo che non possono incidere su queste priorità, in particolare sulla domanda originata dalla crisi sanitaria in atto e sulla morosità incolpevole pregressa e sopravvenuta, a causa dei criteri previsti dalla vigente normativa.

Leggi: Quotidiano del Condominio, 08/06/2020


DALLE REGIONI:

martedì 16 giugno 2020
Un muro della memoria per gli anziani morti nelle Rsa di Milano

L’iniziativa dell’associazione Felicita, fondata dal Comitato spontaneo Verità e Giustizia per le vittime del Trivulzio. “Per ogni persona morta il racconto su chi era in vita attraverso il racconto di una persona cara”. Presentato anche esposto alla Procura, firmato da 140 famigliari, in cui si ipotizzano i reati di disastro sanitario e omissione dolosa dei dpi
Un muro della memoria, online, dedicato alla vita delle persone morte per Covid-19 nelle Rsa di Milano. Il progetto è stato presentato da Andrea Sartori, durante la conferenza stampa dell’associazione Felicita, che è stata costituita nei giorni scorsi dal Comitato spontaneo “Verità e Giustizia per le vittime del Trivulzio”: “Migliaia di persone sono scomparse quasi in silenzio in un tempo breve, tanto che quasi non abbiamo avuto tempo di rendercene conto – ha spiegato Andrea Sartori -. Con la nostra iniziativa vogliamo quindi dare voce a tutte queste vittime attraverso persone loro care. Per ogni vittima ci sarà una testimonianza su chi era in vita. Non vogliamo lasciare indietro nessuno. Per questo chiediamo l’aiuto di tutti. Sarà un lavoro gigantesco. Ogni video testimonianza sarà pubblicata sul sito www.murodellamemoria.org che sarà on line tra qualche giorno”.

Leggi: Redattore Sociale, 16/06/2020


martedì 16 giugno 2020
“Esplode la richiesta di aiuto”, l’Emilia-Romagna alza il fondo welfare

Continua a crescere la richiesta di sostegno da parte di famiglie e persone in difficoltà a causa dell’emergenza covid in Emilia-Romagna. Una vera “esplosione di nuovi bisogni”, come la definisce la vicepresidente della Regione, Elly Schlein
Continua a crescere la richiesta di sostegno da parte di famiglie e persone in difficoltà a causa dell’emergenza covid in Emilia-Romagna. Una vera “esplosione di nuovi bisogni”, come la definisce la vicepresidente della Regione, Elly Schlein. E così la Giunta Bonaccini mette sul piatto 49,3 milioni di euro per il Fondo sociale regionale, sei in piu’ rispetto all’anno scorso, destinato ai Comuni per interventi e servizi sociali del territorio. Dopo l’ok del Consiglio delle autonomie locali, e il parere positivo di sindacati e terzo settore, oggi il provvedimento ha incassato il via libera anche in commissione in Regione. Dei 49,3 milioni complessivi, ben 44,8 saranno impegnati sui servizi, con particolare attenzione ai bisogni di bambini, adolescenti e famiglie, specialmente le più vulnerabili e quelle più colpite dalla crisi legata al coronavirus.

Leggi: Redattore Sociale, 16/06/2020


martedì 16 giugno 2020
Emilia Romagna. CGIL, CISL, UIL, SUNIA, SICET e UNIAT scrivono ai parlamentari eletti nelle circoscrizioni dell’E.R.: il decreto rilancio va modificato aumentando le risorse, consentendo strumenti attuativi rapidi ed efficaci alle istituzioni territoriali, agevolare la rinegoziazione dei canoni.

Con il decreto 17 marzo 2020 “Salva Italia” si sono date risposte assolutamente insufficienti alla emergenza abitativa che già si evidenziava nelle nostre città e che si è accentuata a seguito delle misure di contenimento degli effetti del Virus COVID 19.
Pur apprezzando un significativo incremento delle risorse messe a disposizione con il nuovo decreto 28 maggio 2020 “Rilancio”, vi segnaliamo che le stesse sono assolutamente insufficienti ad evitare una stagione di sfratti nel prossimo autunno.
In particolare poi vi segnaliamo che oltre alla insufficienza delle risorse, restano evidenti limiti nella strumentazione da mettere a disposizione dei territori (Regioni, Distretti o associazioni dei comuni e Comuni) per agevolare processi di rinegoziazione dei canoni liberi e a canone concordato

Leggi: Sunia, 16/06/2020


lunedì 15 giugno 2020
Palermo. Casa: Cgil e Sunia, subito il confronto con la regione sulle risorse da spendere a sostegno degli affittuari a seguito dell’emergenza Covid-19

Sono almeno 100 mila le famiglie siciliane in locazione che non riescono più a pagare l’affitto con regolarità. Sono nuclei con lavoratori in cassa integrazione, piccoli commercianti e lavoratori autonomi, ma anche giovani professionisti che hanno visto le proprie attività bloccate per l’emergenza sanitaria.
A lanciare l’allarme sono la Cgil Sicilia e il Sunia che, con i segretari regionali Alfio Mannino e Giusy Milazzo chiedono alla Regione “il confronto per interventi efficaci che evitino Un’ondata di sfratti”.
”La Regione siciliana- affermano Mannino e Milazzo- ha a disposizione un tesoretto da utilizzare bene per far fronte alle difficoltà delle famiglie .Sono fondi che lo Stato ha trasferito o sta per trasferire alle regioni che a loro volta dovranno assegnare ai Comuni. Queste- tuttavia- sottolineano non sono sufficienti a far fronte ai tanti problemi abitativi che coinvolgono migliaia di famiglie i cui redditi sono stati azzerati e certamente devono essere utilizzati nel modo più efficace possibile”.
Sunia e Cgil hanno avanzato al Governo nazionale proposte sugli strumenti per affrontare la crisi abitativa nell’immediato e anche sulla programmazione di un nuovo piano di incremento dell’edilizia pubblica. Tra le richieste anche l’aumento degli stanziamenti, l’individuazione di strumenti quali le detrazioni e le agevolazioni fiscali per incentivare il ricorso alla rinegoziazione dei canoni.

Leggi: Sunia, 15/06/2020


venerdì 12 giugno 2020
La solidarietà “da casa” Così i volontari over 65 hanno battuto il virus

Fondamentali per molte associazioni, si sono reinventati un ruolo in questi mesi «Anziché occuparsi del trasporto sociale hanno organizzato turni e raccolto liste»
Volontari… “smart”. Hanno più di 65 anni, ricadono nella fascia a rischio, ma non hanno fortunamente voglia di appendere le scarpette al chiodo. E così, sin dalle fasi più acute dell’emergenza Coronavirus, quando c’era un grandissimo bisogno di solidarietà ma quando la stessa Regione aveva diramato linee guida a tutela dei volontari “over”, si sono reinventati: attività “da remoto”, a casa, senza correre pericoli inutili ma senza far venir meno un apporto fondamentale per molte associazioni modenesi che svolgono servizi per la collettività proprio grazie all’apporto di volontari con più di 65 anni.«Il nostro trasporto sociale è svolto soprattutto da persone che hanno in media 70 anni, attività che si è immediatamente interrotta, con l’inizio dell’emergenza Covid» conferma il presidente di Auser Modena Michele Andreana. E spiega: «Negli scorsi mesi le nostre attività si sono riorganizzate e modificate. L’accompagnamento sociale si è praticamente interrotto ma in compenso abbiamo organizzato, in accordo con tanti comuni, un servizio di consegna spesa e farmaci a domicilio su tutto il territorio provinciale». E c’è stato anche un risvolto inaspettato e positivo: molti giovani, studenti o lavoratori in cassa integrazione, si sono resi disponibili a dare una mano facendo le consegne. «In questo modo – continua Andreana – i volontari più anziani hanno svolto da casa mansioni di segreteria come l’organizzazione dei turni o la raccolta delle liste della spesa mentre quelli più giovani hanno pensato alle consegne usando i nostri mezzi».

Leggi: Gazzetta di Modena, 12/06/2020


giovedì 11 giugno 2020
Tutti come in RSA: per le residenzialità la Lombardia impone un lockdown sine die

La Giunta regionale scrive le regole della Fase 2 per i servizi residenziali. Tutto il sociosanitario finisce in un solo calderone. «Non è la delibera che ci aspettavamo, non è la delibera di cui hanno bisogno le persone con fragilità che vivono nei servizi residenziali», commenta il Forum Terzo Settore lombardo. Unica nota positiva: test sierologico per ospiti e operatori, a carico del SSR
Regione Lombardia ha approvato lunedì 9 giugno una delibera (DGR 3226) per la riapertura delle strutture residenziali e semiresidenziali, di AMBITO SOCIOSANITARIO. «Non è la delibera che ci aspettavamo, non è la delibera di cui hanno bisogno le persone con fragilità che vivono nei servizi residenziali», commenta oggi il Forum Terzo Settore lombardo.
«La DGR 3226 è atto che segue una norma di ben altro spessore come il Piano Territoriale regionale per la riattivazione dei servizi diurni (DGR 3183), di cui auspichiamo una rapida implementazione. Un Piano Territoriale che rischia di entrare in conflitto con quest’ultima delibera, generando inutili problemi di interpretazione. La delibera sui servizi residenziali disegna un impianto che poteva considerarsi adeguato forse all’inizio della pandemia, quando sarebbe stato più che mai necessario rendere impermeabili i servizi residenziali, e in particolare le RSA, alla diffusione del Covid-19. Ma sappiamo tutti che le cose sono andate diversamente. Applicarla oggi significa pensare coloro che vivono nei servizi residenziali non come persone, con gli stessi diritti e doveri di tutte le altre, ma come dei “ricoverati” che devono essere semplicemente curati e assistiti possibilmente rimanendo all’interno delle strutture. Ma chi conosce la varietà dei servizi residenziali e delle persone che li abitano sanno che la realtà è ben diversa».

Leggi: Vita, 11/06/2020


mercoledì 10 giugno 2020
Welfare, Ceriscioli: avanti con la tutela di anziani e disabili

Firmato questa mattina in Regione il protocollo di intesa per riattivare i servizi educativi, sociali e sociosanitari rimasti sospesi per la pandemia
Firmato questa mattina in Regione il protocollo di intesa per riattivare i servizi educativi, sociali e sociosanitari rimasti sospesi per la pandemia. L’obiettivo, illustrato nel corso di una videoconferenza a cui ha preso parte anche il presidente regionale dell’Anci, Maurizio Mangialardi, è quello di dare risposte alle famiglie degli anziani, dei disabili, dei minori, delle persone con problemi di salute mentale e delle persone senza fissa dimora. “I soggetti che sono al centro della nostra azione nel documento sono gli anziani, i disabili, l’infanzia e persone con problemi- spiega il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli-. L’idea è che il rilancio del sistema dopo una crisi così grande, non si fa solo con il sostegno alla ripresa dell’economia in termini di aiuti alle imprese, ma anche accompagnando e sostenendo quel mondo dei servizi che si fa carico delle fragilità. In questo momento di cambiamento serve flessibilità per riorganizzare e ricalibrare i servizi tenendo conto di un contesto mutato e serve la collaborazione di tutti per forme nuove che garantiscano la vicinanza alle fasce più deboli e la sicurezza degli operatori”.

Leggi: Redattore Sociale, 10/06/2020


mercoledì 10 giugno 2020
La crisi delle Rsa: 4500 posti liberi, 250 persone in cassa integrazione

Intanto è pronto il documento che riapre agli esterni le residenze per anziani dal 15 giugno
Tre mesi dopo l’inizio della strage causata dal coronavirus, nelle 740 Rsa del Piemonte restano le macerie: fino a 4.500 posti letto vuoti, 250 persone almeno in cassa integrazione, su cui anche la Cgil sta accendendo un faro e regole ancora non definite per l’ingresso di nuovi ricoverati e la riapertura delle visite dei parenti, riprese solo là dove ci sono ampi spazi o si possono sfruttare giardini e terrazze. «Ma incontrare i familiari porta un benessere psicologico agli anziani che si riflette anche sulla salute», ripete l’assessore alla Sanità, Luigi Icardi. Che già oggi potrebbe pubblicare il documento definitivo che riapre agli esterni le residenze per anziani dal 15 giugno. Le associazioni dei gestori lo hanno valutato in modo positivo ma segnalato anche alcuni punti critici da rivedere per scongiurare nuovi problemi. D’altra parte, regole certe aiuterebbero anche le strutture a risolvere la loro nuova emergenza: i letti vuoti.

Leggi: Corriere della Sera, 10/06/2020


IN AGENDA:

17 giugno ore 18:00 – Webinar Articolo 99 – Presentazione del libro di Padre Paolo Benanti “DIGITAL AGE. Teoria del passaggio d’epoca. Persona, Famiglia e Società”.

Interverranno oltre all’autore:
– Tiziano Treu, Presidente Cnel
– Massimo Bray, Direttore generale Enciclopedia Italiana
– Nando Pagnoncelli, Presidente IPSOS Italia
L’iniziativa è aperta a quanti riterrete siano interessati al tema ai quali potete trasmettere l’invito.
Per la partecipazione inviare una email a eventi@articolo99.it

Leggi: Articolo 99


22 giugno – Nuove forme di convivenza per la terza età: a che punto siamo con la sperimentazione

Videoconferenza promossa dalla associazione “Iscritti a parlare” il 22 giugno alle 18,30 con il coordinamento di Mara Gasbarrone.

Leggi: Iscritti a Parlare

Italia Longeva – 7 e 8 luglio – Roma – Ministero della Salute – Auditorium Viale Ribotta

Long-Term Care FIVE – Gli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine
Giunta alla quinta edizione, la due giorni annuale di incontro e confronto tra decisori ed attori che entrano a diversi livelli nella programmazione, organizzazione e gestione del sistema socio-sanitario e assistenziale dedicato alle cure a lungo termine si propone come un’occasione di aggiornamento e di avanzamento di proposte su modalità efficaci, sostenibili ed eque per la presa in carico degli anziani fragili e complessi.
Per maggiori informazioni info@italialongeva.it


IN EVIDENZA:

Le idee guida dell’OMS sul COVID-19 nei servizi di LTC

Le linee guida sulla prevenzione e gestione della pandemia da COVID-19 nei servizi di Long-Term Care, recentemente pubblicate dall’OMS, sono molto significative e pongono richieste precise ai Paesi europei. Franco Pesaresi, nell’ottica di fornire un servizio utile ai lettori, ne propone una libera traduzione e, in questo articolo, offre una sintesi dei punti di maggior rilievo.
La sede europea dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) il 29 maggio 2020 ha pubblicato le linee guida sulla “Prevenzione e gestione della pandemia COVID-19 nei servizi di assistenza a lungo termine (LTC) in Europa”. Si tratta di un documento1 molto importante perché:
1. La maggioranza dei morti causati dal COVID-19 erano collocati nei setting di Long-Term Care (LTC). In Europa, il 50% circa dei morti erano ospiti di strutture residenziali per anziani a cui bisognerebbe aggiungere coloro che venivano assistiti a domicilio in modo formale o informale.
2. Vengono presentati 10 obiettivi di policy rivolti ai decisori politici, ai responsabili e alle autorità sanitarie nazionali e regionali per prevenire e gestire la pandemia COVID-19 nei servizi di LTC (indicati nel box 1).
3. Ogni obiettivo è corredato da evidenze scientifiche e una serie di azioni chiave che possono aiutare a raggiungerlo. Ogni obiettivo politico è anche illustrato attraverso esempi di paesi dell’Europa che li ha messi in pratica.

Leggi: I Luoghi della Cura


La strada per una nuova assistenza a domicilio

Una rete di cure territoriali robusta, diffusa, competente. Questi mesi ne hanno dimostrato l’importanza, ma siamo ancora lontani dal raggiungerla. Ora forse si sta aprendo la strada per costruirla. I servizi di assistenza a domicilio sono una parte importante di questa territorialità e il Decreto Rilancio prevede un rafforzamento di quelli forniti dalle Asl (l’Adi) con 734 milioni di euro, l’investimento più rilevante del provvedimento a favore dell’assistenza sul territorio. Come ha ricordato Cristiano Gori su lavoce.info si tratta una cifra che rappresenta la metà di quanto si spende a livello nazionale per questo servizio in un anno. Si tratta allora di una opportunità per superare i limiti attuali. Prima di arrivarci, facciamo però un passo indietro.
La visione d’insieme
Quando parliamo di singoli servizi a volte perdiamo di vista il quadro complessivo e il peso specifico delle sue varie parti. Le fragilità che possono essere seguite nei rispettivi domicili – quella delle persone con disabilità e degli anziani – trovano oggi tre risposte fondamentali, in ordine: quella delle famiglie stesse, il mercato privato della cura (badanti, ma non solo) e il servizio pubblico. Vediamole.

Leggi: Welforum


Cosa c’è di buono (e cosa no) nel Piano Colao

L’8 giugno è stato diffuso l’esito del lavoro della commissione guidata da Vittorio Colao e incaricata dal Governo di tracciare le linee di intervento per il rilancio del Paese.
L’esito è un documento di 121 pagine articolato in slide e diffuso in sei macro capitoli, coerenti con il disegno complessivo di costruire “un’Italia più forte, resiliente ed equa” passando per tre aspetti trasversali, la digitalizzazione e l’innovazione, la rivoluzione verde, la parità di genere e l’inclusione.
I sei macro capitoli – 1) imprese e lavoro; 2) infrastrutture a ambiente; 3) Turismo Arte e Cultura; 4) Pubblica amministrazione; 5) Istruzione, ricerca e competenze 6) Individui e famiglie – sono a loro volta sviluppati ciascuno attraverso una pluralità di proposte, generalmente strutturate su singole slide che contengono una parte di analisi (“Contesto”) e la proposta di una o più azioni che dovrebbero essere intraprese. Ciascuna proposta è poi catalogata a seconda del fatto che richieda o meno finanziamento (e nel caso, se pubblico o privato) e del fatto che sia o meno immediatamente operativa.
In premessa va ricordato che, con tutta l’autorevolezza che va riconosciuta al gruppo di lavoro coordinato da Colao, quelle contenute non sono disposizioni operative, ma proposte da verificare nella loro fattibilità e da sottoporre ciascuna alla volontà degli organi politici affinché se ne valuti l’opportunità di attuazione. Non è difficile ipotizzare che un Governo forte e coeso nel gestire l’emergenza, ma disomogeneo nelle culture politiche e connotato da una persistente debolezza possa trovare notevoli difficoltà a lavorare anche solo su una piccola quota delle proposte elencate, con esiti tutti da verificare.
Ma, ciò detto, si tratta comunque di un documento interessante da un punto di vista culturale, che merita qualche riflessione.

Leggi: Welforum


 

 

 

 

NEWS:

martedì 9 giugno 2020
Il Piano Colao fra riforma del welfare, inclusione e prossimità

Piena attuazione della riforma del terzo settore, sostegno ai fragili e vulnerabili, parità di genere, piano nidi e assegno unico familiare, servizio civile e povertà educativa: nel documento prodotto dalla task force per il rilancio dell’Italia tanti temi dalle forti implicazioni sociali
Una riforma del welfare che finalmente metta in campo strumenti universalistici e non con un approccio categoriale, la piena attuazione della riforma del terzo settore per sostenere le imprese sociali e lo sviluppo di un’economia sostenibile, Il sostegno e l’inclusione delle persone fragili e vulnerabili, la promozione della parità di genere, la modernizzazione dei sistemi di istruzione e di ricerca (e la loro capacità di inclusione), lo sviluppo di iniziative dedicate a bambini, ragazzi e giovani, l’attivazione di un welfare inclusivo e territoriale di prossimità per produrre coesione sociale e garantire un sostegno più efficace e personalizzato a tutti coloro che si trovano ad affrontare difficoltà straordinarie.
E’ un documento dalle forti implicazioni sociali quello prodotto dal comitato di esperti guidato da Vittorio Colao, che ha consegnato alla Presidenza del Consiglio un testo di 53 pagine, con altre 121 pagine di schede di lavoro frutto di un ulteriore approfondimento su 102 singole proposte tematiche. Fra quali si parla anche, fra le tante cose, di servizi territoriali sociosanitari, di persone con disabilità, di impatto di genere, di aiuti alle donne vittime di violenza, di contrasto alla povertà educativa minorile, di servizio civile e di conciliazione dei tempi di vita e di sostegno alla genitorialità (con un piano nazionale per lo sviluppo di nidi pubblici e privati e l’introduzione di un assegno unico che assorba e includa gli interventi già oggi esistenti).

Leggi: Redattore Sociale, 09/06/2020


lunedì 8 giugno 2020
Pronto il Piano “Rilancio Italia” di Colao. Per la sanità Piano digitale nazionale, Welfare di prossimità e più risorse per la salute mentale

Per gli esperti il Ssn ha bisogno di sviluppare un Ecosistema Digitale Salute che connetta tutta la filiera pubblica e privata. Proposto anche di “superare il Fascicolo sanitario elettronico” e potenziare le “televisite i pagamenti elettronici. Inoltre, tra le proposte anche quella di potenziare il monitoraggio del sistema che oggi ha “troppe frammentazioni e lentezze”. Occorre puntare sul sistema “Tessera sanitaria”. IL DOCUMENTO
“Sviluppare un Ecosistema Digitale Salute a livello nazionale, che connetta tutti gli attori della filiera e renda disponibili tutti i dati sanitari del paziente agli operatori autorizzati, per permettere una cura integrata a casa, presso strutture sanitarie pubbliche/private e in ospedale, attraverso personalizzazione, monitoraggio ed interventi più efficienti”. È quanto propone per la sanità la task force guidata da Vittorio Colao nel suo documento ‘Rilancio Italia’ in cui lancia idee anche sul potenziamento degli strumenti di monitoraggio del Ssn, più investimenti nella salute mentale e nel Welfare di prossimità.
“L’emergenza Covid19 – si legge – evidenzia la necessità di applicazione della telemedicina, non solo per il Covid”, ma soprattutto per assicurare l’accesso alle cure a tutti gli altri pazienti. La sanità non è ancora disegnata secondo i nuovi paradigmi “health-in-all” (ad es., visione olistica del cittadino, connessione tra tutti i sui dati sanitari sociali ambientali, lavorativi) value-based (valutazione risultati rispetto ai costi) e personalizzata (trattamento personalizzato anche rispetto alle sue caratteristiche genomiche), condivisione dei dati con tutto l’ecosistema (dalla R&S, alla produzione di farmaci, all’erogazione dei servizi)”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 08/06/2020


lunedì 8 giugno 2020
Dopo il Covid-19, molte Rsa rischiano di chiudere

I costi per fronteggiare l’epidemia e le mancate entrate per il blocco dei ricoveri hanno messo in crisi i bilanci delle case di riposo. L’appello di Uneba a Governo e Parlamento: ci vogliono interventi a sostegno del settore per salvare l’assistenza ai più fragili e i posti di lavoro
Molte Rsa rischiano “di cadere loro stesse vittime del Covid19” e “di dover chiudere o ridimensionare le attività al servizio dei più fragili, con inevitabili conseguenze sui posti di lavoro”. L’Unione nazionale istituzioni e iniziative di assistenza sociale (Uneba), alla quale aderiscono oltre mille enti che gestiscono case di riposo e altre strutture residenziali, lancia l’allarme: dal nord al sud d’Italia “arrivano testimonianze di difficoltà già presenti e di forte incertezza sul futuro, con molti enti non profit che prevedono di chiudere l’anno in passivo. Alcune regioni già prevedono situazioni drammatiche. Presto potrebbero arrivare le prime dichiarazioni di stato di crisi aziendale”.
Le cause di questa crisi sono principalmente tre: l’aumento dei costi durante l’emergenza Covid-19 per l’acquisto di mascherine, tute, guanti e per la cura stessa degli anziani colpiti dal virus, il calo delle entrate perché i nuovi ricoveri nelle Rsa sono bloccati e, infine, il mancato pagamento da parte dei Comuni per servizi, quali i centri diurni, che sono stati sospesi per fermare il contagio.

Leggi: Redattore Sociale, 08/06/2020


lunedì 8 giugno 2020
“ABITIAMOLA” – Newsletter maggio 2020

Periodico di informazione ed approfondimento curato dall’Ufficio Politiche Abitative e dello Sviluppo Urbano, Area delle Politiche per lo Sviluppo, Cgil nazionale.
In questo numero:
Il Decreto Rilancio, un provvedimento complesso e sicuramente necessario, contiene importanti interventi, raccogliendo anche molte delle richieste presentate dalla nostra organizzazione nei mesi scorsi. Vanno tuttavia corrette alcune criticità.
■ Le detrazioni fiscali per interventi nelle abitazioni e negli edifici.
Posti di fronte alla sfida di mitigare i cambiamenti climatici i leader dell’Unione europea si sono impegnati a ridurre il consumo energetico del 20% entro il 2020 e del 32,5 % entro il 2030.
Nell’attuale fase di preparazione dei programmi della politica di coesione 2021-2027, è centrale la riflessione sull’efficienza energetica degli edifici.
■ La relazione della Corte dei Conti UE sull’efficienza energetica degli edifici.
La crisi ha colpito molti settori, ha aumentato povertà e accentuato disuguaglianze. Ma ha anche evidenziato criticità già presenti, legate a un modello di sviluppo non sostenibile. Per la CGIL è ora necessario rafforzare la leva degli investimenti pubblici e privati, indirizzati a politiche di sviluppo sostenibile, dando centralità ai bisogni della persona e del territorio, cogliendo le sfide globali, con un forte ruolo dello Stato nella pro­grammazione, pianificazione e progettazione.
■ L’iniziativa della CGIL “Reti in Comune”.

Leggi: Abitiamola, 08/06/2020


lunedì 8 giugno 2020
Edilizia, deludenti le modifiche all’ecobonus

Fillea e Legambiente: “Occorre spingere su riqualificazioni che facciano davvero risparmiare le famiglie”
Gli emendamenti, su cui è stato trovato un accordo fra i diversi partiti di Governo, prolungano gli incentivi al 2022 e allargano la platea dei beneficiari dell’incentivo del 110%, anche per interventi in alberghi e strutture ricettive, seconde case, con esclusione di ville e case di lusso, associazioni del terzo settore e scuole paritarie, ma anche ai singoli alloggi nei condomini, qualora non vi siano impianti centralizzati. “Le modifiche sembrano premiare la logica degli interventi a pioggia, non vincolati a chiari obiettivi di risparmio energetico delle famiglie e di messa in sicurezza del patrimonio edilizio, senza garanzie che non vadano a imprese che ricorrono magari a lavoro irregolare”. Così dichiarano in una nota congiunta Alessandro Genovesi, segretario generale Fillea ed Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente.
Di recente, le due organizzazioni avevano lanciato una proposta di riforma e potenziamento degli incentivi per ristrutturazioni, risparmio energetico e antisismico, che avessero però tre obiettivi chiari, come ricordano Genovesi e Zanchini, “sostenere un’edilizia verde legata alla rigenerazione; assicurare una riduzione del fabbisogno energetico del 50% (per un effetto, se solo s’intervenisse sul 50% degli incapienti e il 10% dei manufatti, pari a 840.000 tonnellate annue in meno di C02, 418,5 milioni di metri cubi l’anno in meno di gas consumati e 620 euro in meno di bollette a famiglia, l’anno), da realizzare congiuntamente a interventi di miglioramento anti sismico degli edifici; vincolare gli incentivi pubblici alla presentazione di un certificato di regolarità e congruità lavorativa (noto come Durc di congruità, che certifica la quantità minima di ore di lavoro per cantiere, come già avviene, per esempio, per gli incentivi legati alla ricostruzione nel Centro Italia) con l’effetto di produrre nuovi occupati o far emergere occupati – oggi in nero per almeno 146.000 unità ogni anno -, recuperando quasi 900 milioni di contributi e tasse oggi non versate”.

Leggi: Collettiva, 08/06/2020


lunedì 8 giugno 2020
Morosità, il Covid-19 non ferma le udienze di convalida di sfratto

L’emergenza “sfratti” per le locazioni abitative rappresenta uno dei nodi più problematici delle prossime udienze nei Tribunali. Il decreto legge cura Italia (18/2020) ha infatti solo parzialmente affrontato il problema, rinviando al 1° settembre 2020 il blocco delle esecuzioni degli sfratti. Ma nulla è stato previsto per superare l’impasse causata dallo stop di tante attività produttive, che ha messo in crisi i pagamenti ordinari.
Con la ripresa delle udienze civili, dunque, stanno ripartendo anche le vertenze sulla morosità abitativa. Tanto che, ad esempio, la sezione sesta del Tribunale di Roma, di concerto con l’Ordine degli avvocati della Capitale, ha emanato un protocollo per le udienze di sfratto, in cui si prevede che, dal 15 giugno prossimo, verranno fissate «udienze straordinarie, da tenersi eventualmente nel pomeriggio sino alle ore 15,30, scaglionate una ogni trenta minuti, al fine dello smaltimento dell’arretrato concernente i provvedimenti di convalida di sfratto, che verranno trattati in tale periodo in modo del tutto prevalente».

Leggi: Quotidiano Diritto, 08/06/2020


domenica 7 giugno 2020
Ilaria Capua: «Serve un patto tra generazioni, dalla salute dei più fragili dipende il futuro dei più forti»

Adesso nessuno sa come il virus si può ripresentare. Per evitare un’altra ondata contiamo sugli anziani
A un mese dalla riapertura, molti mi chiedono se ne siamo fuori, se ci sarà una seconda ondata, come sarà e quando arriverà. La verità e che non lo sa nessuno perché ogni paese subisce in maniera diversa le frustate di questo virus che, come tutti i virus, non è un essere pensante, non mette in atto strategie e non è né furbo né stupido. È semplicemente un virus che fa il suo mestiere: fotocopia se stesso e in questa replicazione continua miete molte vittime.
Certo, è un nemico invisibile (ma quando mai i nemici si vedono?), ma è anche subdolo perché impalpabile e ingannevole: quello che vediamo oggi infatti è il risultato del contagio avvenuto circa due settimane fa, un concetto non sempre così immediato da tenere presente. Fortunatamente la curva multi-strato che ogni giorno troneggia sul sito di questo giornale mostra l’incessante progressivo calo a picco dei casi gravi e dei decessi, ed è proprio su questo che vorrei soffermarmi.
Ormai è chiaro a tutti che il Covid-19si accanisce soprattutto sulle persone dalla salute fragile, in particolare gli anziani. Non ci pensiamo spesso ma sono gli stessi che erano già in giro durante la Seconda guerra mondiale e negli anni immediatamente successivi: si ricordano del freddo, della fame e della povertà e di certo non si lamentano delle regole dettate dall’emergenza ma diligentemente seguono quelle norme di comportamento che sappiamo potrebbero tenerli fuori dagli ospedali. Si sono sacrificati più di tutti fino ad oggi e sapete quale è la nostra speranza per evitare una catastrofica seconda ondata? Che si possa ancora una volta contare su di loro.

Leggi: Corriere della Sera, 07/06/2020


sabato 6 giugno 2020
Elevare a “Sistema” le Cure Primarie. Per farlo, deve cambiare lo stato giuridico del Mmg

Gentile Direttore,
si usa dire che le crisi sono l’occasione del miglioramento e potrebbe non fare eccezione il SSN che data mezzo secolo dalla sua istituzione e che ha mostrato diverse crepe oltre ad aver mostrato ancora una volta quanto sia necessario ed essenziale per la società italiana tutta.
Fra quelle crepe c’è la sostanziale inadeguatezza delle Cure Territoriali per cui occorre ripercorrere la storia sanitaria del Paese sia pure a grandi balzi ma senza mai perdere di vista un aspetto: il Sistema Sanitario Nazionale è tale proprio perché è “Sistema”.
Quando fu istituito il SSN (1978) la figura del Medico di Medicina Generale si trovò di fatto a ereditare quella del Medico delle Mutue. Eppure era in corso un’impetuosa trasformazione della società italiana che sul versante sanitario si concretizzava nella transizione epidemiologica che vedeva rovesciare la piramide anagrafica e comparire sulla scena come preponderanti le patologie croniche
Il MMG già alla nascita del SSN si trovava a svolgere dunque un ruolo non adeguato a tali cambiamenti ma, nonostante questo e nonostante una formazione anch’essa non adeguata alla sfida della nuova richiesta del Territorio, la Medicina Generale ha saputo dare via via risposte a problemi complessi e a compiere uno sforzo titanico di innovazione e adeguamento alle nuove realtà diventando una Disciplina originale e al tempo stesso conservando la fiducia della popolazione assistita.

Leggi: Quotidiano Sanità. 06/06/2020


venerdì 5 giugno 2020
Censis-Fnopi: gli italiani dicono sì a più infermieri per rafforzare la sanità

Il 92,7% degli italiani (con punte fino del 94,3% nel Nord-Est e del 95,2% tra i laureati) ritiene positivo potenziare il numero e il ruolo degli infermieri nel Servizio sanitario nazionale. Il 41,9% al fine di colmare le attuali lacune negli organici, il 40% perché li ritiene essenziali per potenziare i servizi domiciliari, territoriali e di emergenza. Si stimano in 450.000 gli infermieri attivi di cui ci sarebbe bisogno (oggi sono 450mila gli iscritti, pensionati compresi), ovvero 57mila in più di quelli attuali. Questi sono alcuni dei principali risultati del Rapporto Censis-Fnopi sugli infermieri e la sanità del futuro, una ricerca realizzata dal Censis per la Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi).
L’ora dell’infermiere di famiglia e di comunità
Il 91,4% degli italiani (il 95,1% delle persone con patologie croniche, il 92,6% dei cittadini nel Sud), secondo i dati presentati da Francesco Maietta, responsabile dell’Area Politiche sociali del Censis, Barbara Mangiacavalli, presidente Fnopi, e Tonino Aceti, portavoce Fnopi , ritiene l’infermiere di famiglia e di comunità una buona soluzione per potenziare le terapie domiciliari e riabilitative e la sanità di territorio, fornendo così l’assistenza necessaria alle persone non autosufficienti e con malattie croniche. Il 51,2% è convinto che l’introduzione di questa figura professionale faciliterebbe la gestione dell’assistenza, migliorando la qualità della vita dei pazienti e dei loro familiari. Il 47,7% pensa che darebbe loro sicurezza e maggiore tranquillità. Il 22,7% ritiene che innalzerebbe la qualità delle cure. Sono i numeri di un ampio e trasversale apprezzamento per una figura strategica per garantire quella sanità territoriale resa ineludibile dall’esperienza del Covid-19.

Leggi: Sanità 24, Il Sole 24 Ore, 05/06/2020


giovedì 4 giugno 2020
Le proposte di CGIL e SUNIA per affrontare l’aggravarsi della condizione abitativa e i gravi rischi di sfratti per morosità

UTILIZZO UNIFICATO RAPIDO ED EFFICACE DELLE RISORSE
Lo stanziamento di 140 milioni previsto nel DL 34/2020 di euro per il contributo all’affitto rappresenta una somma decisamente insufficiente rispetto al fabbisogno che, già prima della straordinaria emergenza sanitaria, le stesse Regioni avevano stimato in 450 milioni. Ma quello che maggiormente preoccupa sono le modalità di utilizzo delle nuove risorse e i criteri di assegnazione del contributo che, a nostro avviso, non possono prescindere da tre priorità:
• le famiglie che hanno subito una parziale o totale caduta dei redditi per effetto della crisi indotta dall’epidemia;
• i soggetti che già in precedenza contavano sul contributo in quanto pagano canoni con altissima incidenza sul reddito;
• i soggetti con sfratto per morosità incolpevole.
Il decreto si limita a disporre lo stanziamento sul fondo di sostegno all’affitto che è soggetto a procedure e soprattutto criteri di assegnazione del contributo che non possono incidere su queste priorità, in particolare sulla domanda originata dalla crisi sanitaria in atto e sulla morosità incolpevole pregressa e sopravvenuta, a causa dei criteri previsti dalla vigente Normativa

Leggi: Sunia, 04/06/2020


mercoledì 3 giugno 2020
Legge caregiver, riprendono i lavori. Gli appelli “a colmare la lacuna”

L’annuncio della senatrice Simona Nocerino: “Stiamo migliorando il testo”. Nei giorni scorsi la richiesta era arrivata da diverse associazioni, tra cui First e Confad. Riconoscimento per “non ritrovarsi più in un’emergenza senza ricomprendere l’immane responsabilità che i caregiver familiari quotidianamente affrontano”
“Abbiamo ripreso i lavori per migliorare il ddl sul caregiver”: lo ha annunciato poco fa sui social la senatrice pentastellata Simona Nocerino. Nei giorni scorsi si erano susseguiti gli appelli delle associazioni, tra cui First e Confad. “La legge sui caregiver familiari non può attendere oltre, è una lacuna che deve essere colmata affinché non ci si ritrovi più in un’emergenza senza ricomprendere l’immane responsabilità che i caregiver familiari quotidianamente affrontano”: è l’appello lanciato dal Confad (coordinamento nazionale famiglie con disabilità) in occasione della festa del 2 giugno, insieme alla domanda che suona come una provocazione: “Che posto hanno i caregiver nella Repubblica italiana?”.
La risposta, drammatica, deriva dall’esperienza appena vissuta: “La fase 1 della pandemia Covid-19 è stata superata a colpi di dpcm dettati dal momento emergenziale – scrivono – Provvedimenti che non hanno preso seriamente in considerazione la vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie, le quali si sono ritrovate catapultate dall’oggi al domani in un incubo caratterizzato da inadeguatezza e noncuranza dei provvedimenti adottati dallo Stato”:

Leggi: Redattore Sociale, 03/06/2020


mercoledì 3 giugno 2020
Niente ospizio – È il cohousing per gli anziani – La storia

Case condivise contro solitudine e caro-affitti E Laura, la veterana, festeggia i suoi 100 anni
Ospizio? No grazie, meglio una casa condivisa. Nato tra studenti e giovani coppie per abbattere i costi e sostenere la propria indipendenza, il cohousing diventa un fenomeno anche tra gli anziani, atterriti dall’idea di un ospizio, ma ugualmente preoccupati della solitudine. Con un occhio alle tasche, tra pensioni sempre troppo basse e costi crescenti per le cure, e l’altro alla compagnia, ecco la soluzione di mettere su casa insieme tra persone in là con gli anni.
La veterana della formula è Laura Lanciotti, di Subiaco, che nella “sua” casa condivisa ha spento le 100 candeline. Laura vive con altri 5 anziani e due badanti. Da sei anni coabita con loro in un appartamento di 150 metri quadri, in via delle Gondole, a Ostia, donato ai volontari della comunità di Sant’Egidio da un’altra anziana che viveva in un cohousing.
Nel 2010, Laura, niente figli e vedova, entra in una Rsa, in provincia di Roma. Ci rimane quasi 4 anni desiderando solo di tornare a casa: «Trascorreva gran parte delle giornate, come gli altri anziani, a letto – ricordano i volontari di Sant’Egidio – le sue condizioni di salute andavano peggiorando, abbiamo sentito il dovere di fare qualcosa per aiutarla: portarla via da lì».
Soluzione non semplice, c’erano anche da considerare gli acciacchi. E Laura, a casa, non aveva nessuno che potesse prendersi cura di lei. «Così – continuano i volontari – abbiamo pensato a questo modello di cohousing. Che intreccia assistenza medica tradizionale e ricerca di autosufficienza».
Nonostante un problema di deambulazione che la costringe a passare più tempo seduta su una sedia a rotelle che in piedi sulle sue gambe, la centenaria non si arrende. La fatica, lei, la conosce bene. Abituata a lavorare nei campi, ora lotta ogni giorno per raggiungere la camera da letto dal salotto di casa in autonomia.

Leggi: La Repubblica, 03/06/2020


DALLE REGIONI:

martedì 9 giugno 2020
Senza dimora, “housing first e valorizzazione del patrimonio costruito negli anni”

Giuliano Barigazzi, assessore al welfare del Comune di Bologna, promuove i progetti di housing first ma chiede di non dimenticare “la ricca realtà di tutte le strutture dedicate all’accoglienza in città in via di riqualificazione”
“I nostri servizi di accoglienza manterranno un assetto precauzionale anche nei prossimi mesi. Per il Piano freddo quest’anno abbiamo garantito il 50 per cento in più rispetto al 2019 e, adesso che è finito, 105 persone in uscita hanno trovato alloggio a Casa Willy, al Vis di Campagna e al Fantoni”. Giuliano Barigazzi, assessore al welfare del Comune di Bologna, ha esordito così, in Question Time, a una domanda in merito all’accoglienza dei senza dimora. Un rapido bilancio del passato, ma anche uno sguardo al futuro prossimo. Non va dimenticato, infatti, che in città nelle strutture d’accoglienza per senza dimora si sono registrati una ventina di casi di positività al Covid: “Vorremmo continuare a investire nell’housing first – spiega Barigazzi –. Lo considero un servizio innovativo. L’housing first prevede il reperimento di alloggi contrattualizzati dai servizi di bassa soglia rivolti agli utenti di bassa soglia, ma con la presenza delle associazioni del terzo settore in termini di servizio. Il nostro obiettivo è, e rimane, quello di ridare autonomia e dignità. Fino a pochi mesi fa, il limite per dare corpo a progetti di questo tipo era il reperimento degli alloggi: ora dobbiamo capire se, nell’epoca post emergenza sanitaria, sia diventato meno difficile”.
L’housing first, secondo Barigazzi, coniuga sapientemente l’aspetto assistenziale e quello della promozione dei percorsi di vita autonoma. In città ci sono anche 64 alloggi di transizione abitativa, “riservati a un’utenza meno problematica rispetto a quelle a cui vuole rispondere l’housing first. Su questo tema, stiamo per pubblicare il bando che reintroduce l’appoggio e la richiesta delle associazioni, qui presenti con un ruolo soprattutto di servizio e non di sostegno”.

Leggi: Redattore Sociale, 09/06/2020


lunedì 8 giugno 2020
Regione Emilia Romagna. Politiche abitative e emergenza sanitaria: Fondo Regionale per l’accesso all’abitazione in locazione. Criteri di gestione per l’anno 2020

Il 22 maggio 2020 la Regione Emilia Romagna rappresentata dalla Vice Presidente Elly Schlein e le OO.SS. Confederali regionali unitamente alle rappresentanze unitarie dei sindacati degli inquilini si sono incontrati in video conferenza per affrontare il tema sensibile delle politiche abitative.
L’emergenza sanitaria in corso, per la sua portata, i suoi effetti e l’indeterminatezza dei tempi di soluzione, ha messo in crisi i redditi di moltissime famiglie con ulteriore aggravio di quelle già economicamente più deboli, che si trovano nell’impossibilità di rispettare gli impegni economici e contrattuali precedentemente assunti. L’impatto di questa crisi sanitaria sul sistema abitativo, in particolare sull’affitto e sull’emergenza abitativa, genererà ulteriore disagio sociale e conflittualità, e si insinuerà in un mercato delle locazioni già fortemente compromesso.
Nell’attuale contesto emergenziale è necessario pertanto attuare strumenti straordinari di sostegno alle famiglie in affitto, attraverso lo stanziamento di risorse dedicate.
Tutto ciò sarà possibile attraverso interventi mirati su diverse linee di intervento per le quali le OO.SS. Confederali e le rappresentanze degli inquilini hanno presentato una proposta specifica riguardante i canoni ERP, la rinegoziazione dei contratti d’affitto e il contributo affitto (Fondo affitto).

Leggi: Sunia, 08/06/2020


giovedì 4 giugno 2020
Coronavirus, 1.200 vittime solo nelle Rsa di Milano. Contagiato il 40% degli operatori

Il dossier finale dell’Ats sulle residenze per anziani. Un decesso su tre per il virus o con sintomi sospetti. Demicheli: andrà rivalutata la sicurezza delle strutture – di Sara Bettoni e Gianni Santucci
Un autoscatto settimanale delle 162 residenze sanitarie per anziani del Milanese e della provincia di Lodi. Messe in fila, queste fotografie ricostruiscono l’evolversi dell’epidemia di coronavirus tra i circa 17 mila ospiti di queste strutture. L’Ats di Milano ha raccolto i numeri forniti dalle Rsa. Tra i dati più drammatici, quello dei decessi: al 20 maggio, il 26 per cento dei morti ha avuto certamente il Covid-19, il 34 per cento ha manifestato sintomi sospetti. «Informazioni che ci devono far riflettere» dice Vittorio Demicheli, direttore sanitario dell’Ats.
Le infezioni
Nel momento peggiore, a inizio maggio, fra i 13 mila ospiti rimasti nelle Rsa di Milano e Lodi, oltre 5 mila erano in isolamento, in stanze o reparti con altri malati, nel tentativo di preservare chi non era stato ancora infettato. Il primo aprile gli anziani isolati erano circa la metà. Ma non è solo quel numero a dare evidenza del dilagare del virus. Una statistica ancor più decisiva racconta anche dei ritardi con i quali i malati sono stati individuati, certificati e allontanati per provare a contenere il contagio. Il primo aprile infatti in tutte le Rsa della provincia c’erano 1.451 casi sospetti di Covid e 539 casi accertati. Accadeva perché per quasi tutto il mese di marzo era stato scelto di non fare i tamponi agli anziani e dedicare tutte le energie di diagnosi agli ospedali. Quando invece si è iniziato a fare i tamponi anche nelle case di riposo, le proporzioni dell’epidemia sono emerse giorno dopo giorno, arrivando al 20 maggio (quando i morti nel frattempo erano già migliaia) a soli 175 casi sospetti e 3.354 anziani ammalati con certezza di Covid-19. Stesse proporzioni se si guarda solo la città: sempre al 20 maggio, nelle strutture per anziani di Milano erano rimasti circa 5.600 ospiti (dai 7.210 che erano). Un mese prima, al 29 aprile, quasi 2 su 5 avevano il Covid (36 per cento). A fronte di un numero così esorbitante di decessi e infetti, soltanto una percentuale minima di anziani è stata portata in pronto soccorso per le cure: mai più di 30 o 40 a settimana in città, perché proprio nei mesi dell’emergenza più pesante per i pazienti così fragili non c’era posto in ospedale. Una delibera regionale di marzo invitava le Rsa ad assistere nelle strutture stesse gli over 75 con sintomi sospetti e situazioni di fragilità, perché si riteneva che il trasporto e l’attesa in pronto soccorso potessero peggiorare le loro condizioni.

Leggi: Corriere della Sera, 04/06/2020


mercoledì 3 giugno 2020
Il Consiglio regionale del Lazio dice sì ad un nuovo modello di assistenza

Superare il modello di assistenza incentrato su Rsa e case di riposo. Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato all’unanimità una mozione del capogruppo Demos alla Pisana Paolo Ciani, anche vicepresidente della Commissione Sanità, che impegna il presidente Zingaretti e gli assessori competenti a investire su nuovi modelli assistenziali per gli anziani, volti a coniugare il vivere in casa con una intensità di cura flessibile. «Bisogna superare il modello di assistenza incentrato su Rsa e case di riposo, dove sono morti troppi anziani per il Covid – spiega Paolo Ciani – Da oggi l’obiettivo è costruire percorsi innovativi per far vivere gli anziani a casa e portare lì le cure di cui hanno bisogno». Anche perché nel Lazio gli anziani (over 65) rappresentano il 21% della popolazione. L’intento è favorire una molteplicità di soluzioni abitative – dimora naturale, housing sociale pubblico o privato, residenzialità leggera, cohousing pubblico o privato, condomini protetti, case famiglia, microaree – e portare le cure sanitarie a domicilio. Questo permetterà una migliore qualità della vita, riducendo i costi per le amministrazioni pubbliche. La mozione è stata sottoscritta da molti consiglieri, fra i quali la capogruppo del Movimento 5 Stelle Roberta Lombardi.

Leggi: Auser, 03/06/2020


IN AGENDA:

Italia Longeva – Anziani, fragili, vaccinati: se non ora quando? Virtual meeting | 11 giugno 2020 | ore 15.00-17.00

Scelte e soluzioni operative a confronto per la prevenzione vaccinale al tempo del Coronavirus
La necessità di innalzare le coperture vaccinali degli adulti anziani e dei fragili – soggetti fra i più a rischio di fronte all’emergenza sanitaria in corso – è ormai ampiamente riconosciuta e condivisa dalla comunità medico-scientifica nazionale ed internazionale nonché da numerosi governi e istituzioni internazionali, come primo fondamentale passo per centrare il duplice obiettivo della salvaguardia della longevità e della sostenibilità dei sistemi sanitari oggi più che mai sotto stress.
Anche l’Italia ha avviato il percorso di revisione e di adeguamento della prossima campagna vaccinale alla luce dell’attuale quadro epidemiologico, ma con tempistiche, scelte strategiche e modelli organizzativi fortemente differenziati fra le Regioni in termini di approvvigionamento, logistica, distribuzione ed erogazione, che potrebbero talvolta non garantire la corretta implementazione dei programmi e la concreta disponibilità dei vaccini sul territorio, pregiudicando di fatto l’effettiva attuazione dei piani e la soddisfazione della crescente domanda attesa.

Leggi: Italia Longeva


Caregiver: “Il paziente riscoperto”

Con la finalità ultima di rendere protagonisti di un modello di welfare più sostenibile i caregiver familiari, che assistono un congiunto con grave disabilità o non autosufficienza, ha preso il via la “Rete Caregiver”, che l’11 giugno presenterà il progetto “Il paziente riscoperto”, rivolto appunto al sostegno e alla valorizzazione dei caregiver di Mantova, Verona e Vicenza. Partner dell’iniziativa sono le Cooperative Anziani e non solo di Carpi (Modena) e Yeah! di Verona, l’Associazione Curare a casa di Vicenza e il Comune di Nanto (Vicenza), sostenuti dalla Fondazione Cariverona
Per approfondimenti e per iscriversi all’incontro di presentazione in streaming del progetto Il paziente riscoperto, in programma per l’11 giugno (ore 17), accedere a questo link.

Leggi: Superando


17 giugno ore 18:00 – Webinar Articolo 99 – Presentazione del libro di Padre Paolo Benanti “DIGITAL AGE. Teoria del passaggio d’epoca. Persona, Famiglia e Società”.

Interverranno oltre all’autore:
– Tiziano Treu, Presidente Cnel
– Massimo Bray, Direttore generale Enciclopedia Italiana
– Nando Pagnoncelli, Presidente IPSOS Italia
L’iniziativa è aperta a quanti riterrete siano interessati al tema ai quali potete trasmettere l’invito.
Per la partecipazione inviare una email a eventi@articolo99.it

Leggi: Articolo 99


Webinar Vita – Le sfide del Covid-19 al welfare

Nel corso di un webinar, organizzato da Fondazione Crc e in programma il 16 giugno, saranno presentati i risultati del rapporto di ricerca curato dal Laboratorio Percorsi di secondo welfare. L’incontro prende le mosse dagli spunti offerti dal Quarto Rapporto sul secondo welfare in Italia e si chiuderà con una tavola rotonda dedicata alle prospettive future
È organizzato dalla Fondazione Crc il webinar “Nuove alleanze per un welfare che cambia: le sfide del Covid-19″: un incontro per ragionare, a partire dagli spunti offerti dal Quarto Rapporto sul secondo welfare in Italia, sulle sfide sociali ai tempi del Covid.
Durante l’incontro, in programma nel pomeriggio di martedì 16 giugno, saranno presentati i risultati del rapporto di ricerca curato dal Laboratorio Percorsi di secondo welfare che, partendo dall’analisi degli elementi che influenzano il welfare italiano, offre riflessioni prospettiche sul ruolo dei corpi intermedi e delle reti multi-attore che operano nell’ambito del secondo welfare e sulla necessità di nuove alleanze, tanto più urgenti alla luce delle trasformazioni imposte dall’attuale crisi sanitaria, economica e sociale.
Aprirà i lavori il presidente della Fondazione Crc Giandomenico Genta. Presenteranno i risultati del rapporto e di ricerche attualmente in corso Franca Maino, Elisabetta Cibinel e Federico Razetti del Laboratorio di ricerca Percorsi di secondo welfare.
A seguire sarà aperto un confronto tra diversi attori locali sulle prospettive del welfare che cambia anche nella provincia di Cuneo. Parteciperanno alla tavola rotonda Alessandro Durando, presidente di Confcooperative Cuneo, Mario Figoni, presidente Csv di Cuneo, Patrizia Manassero, assessore alle politiche sociali del Comune di Cuneo, Egle Sebaste, Ceo di Sebaste. Chiuderà i lavori il Direttore Generale della Fondazione Crc, Andrea Silvestri.
Iscrizione obbligatoria su Eventribe entro le ore 14 di lunedì 15 giugno. I dettagli per la partecipazione e il link per collegarsi al webinar saranno inviati via mail agli iscritti il 15 giugno.

Leggi: Vita


Italia Longeva – 7 e 8 luglio – Roma – Ministero della Salute – Auditorium Viale Ribotta

Long-Term Care FIVE – Gli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine
Giunta alla quinta edizione, la due giorni annuale di incontro e confronto tra decisori ed attori che entrano a diversi livelli nella programmazione, organizzazione e gestione del sistema socio-sanitario e assistenziale dedicato alle cure a lungo termine si propone come un’occasione di aggiornamento e di avanzamento di proposte su modalità efficaci, sostenibili ed eque per la presa in carico degli anziani fragili e complessi.
Per maggiori informazioni info@italialongeva.it


IN EVIDENZA:

Nuove consapevolezze sviluppate nelle RSA durante l’epidemia

In questo articolo vorrei riflettere su alcune consapevolezze che sono emerse o che possono emergere a seguito dell’emergenza che stiamo ancora vivendo.
Siamo abituati a porci come obiettivo del nostro operare nelle RSA il benessere degli anziani che ci vivono, ma non basta. Se vogliamo davvero promuovere il benessere dobbiamo allargare il nostro sguardo.
L’importanza della sorveglianza medica
Adesso, come prima e più di prima, siamo consapevoli che alla base del benessere c’è la cura della vita e della sopravvivenza. Il ruolo medico e quello della prevenzione delle malattie infettive è di primaria importanza, facendo però attenzione al rischio che diventi totalizzante fino a soffocare la vita stessa e la possibilità di relazionarsi col prossimo.
Il benessere degli operatori
In queste strane settimane gli operatori hanno continuato a lavorare bardati con mascherine e visiere, tute integrali e sovra-tute, doppi guanti e calzari, qualche volta col pannolone loro stessi.
Lavorare è diventato più difficile e faticoso. Molti operatori vivevano nella paura costante di restare contagiati e di portare il virus nelle loro case. Il superlavoro, il rischio e la fatica in qualche caso hanno fatto da innesco a una dedizione eroica al lavoro stesso, in altri casi hanno creato nervosismo, irritabilità e burn-out. In qualche RSA il clima relazionale è diventato quasi insostenibile. Anche a causa delle disposizioni che si susseguivano, accavallandosi e modificandosi di giorno in giorno, in qualche caso si è sviluppata l’anarchia. Ciascuno interpretava le disposizioni in modo diverso, criticava l’altro, si sentiva non protetto, insicuro, minacciato.

Leggi: Welforum


Sofferenze organizzative e intersoggettive nei servizi di cura per persone anziane

Il management nelle case di cura è sempre più orientato verso due modelli: uno privatistico, volto al profitto, l’altro sanitario, centrato sull’erogazione delle cure; sono trascurati gli investimenti nella ricerca di altre modalità di funzionamento organizzativo più congruenti con la specificità dei servizi, che dovrebbero riporre maggiore attenzione alle attese dei singoli ed alle relazioni che permeano i luoghi di cura. Ma ciò richiede competenza e coraggio.
Sofferenze organizzative e intersoggettive nei servizi di cura per persone anziane
E’ diffusa la constatazione che nella nostra società il contatto e il confronto con le problematiche legate alla fragilità sono per lo più eluse o confinate nelle istituzioni tradizionalmente deputate alla cura, in un quadro segnato da ricorrenti contraddizioni, tra continue raccomandazioni per promuovere integrazione e insistenti iniziative rivolte a separare e specializzare.
L’esplosione di epidemia di Coronavirus ha drammaticamente esposto tutto il sistema sanitario del nostro Paese a un impatto catastrofico, che ha reso necessarie decisioni drastiche e comunicazioni tempestive. Le persone anziane sono state particolarmente colpite dal contagio e dalle sue pericolose conseguenze, ma sembra che gli esiti letali per chi comunque si avvicina alla fine della propria vita siano meno preoccupanti, meno gravi, stiano in un “ordine delle cose” inevitabile.
Potremmo anche chiederci se rappresentazioni di questo genere, solitamente contrastate, non siano forse sottilmente diffuse e finiscano per rendere accettabili servizi standardizzati, vincolati a rigide limitazioni di spesa, per attribuire alla vita un diverso valore a seconda delle circostanze. Ci sembra utile proporre alcune riflessioni sui servizi residenziali, anche per evitare che l’emergenza non comprima o espella pensieri sul senso, sul funzionamento e sulla qualità dei servizi stessi, sia per chi ne usufruisce, sia per chi vi opera.

Leggi: I Luoghi della Cura


La tua pensione all’estero!

Intervista a Michela Murgia (e a suo padre!) – CEO-Founder di “La Tua Pensione all’Estero” e Referente per la Silver Economy presso il Crea UniCa.
AS: “La Tua Pensione all’Estero” è un interessante messaggio rivolto alle persone senior per continuare a fare progetti per il futuro e rimanere ancora attivi. Cosa ha ispirato di far nascere questa impresa?
Michela: Mio padre, dopo 43 anni di lavoro, si apprestava ad entrare in pensione e la sola idea di stare in panciolle tutto il giorno era per lui un incubo, perciò ha cominciato a fantasticare sul trasferimento in Portogallo. Col tempo il fantasticare è diventato documentarsi, il documentarsi un progettare e così quando mi ha detto che l’avrebbe fatto davvero io, mia madre e il loro cagnolino (ecco perché nel logo c’è un cane dentro la mongolfiera) abbiamo intrapreso insieme questo viaggio. Quello che all’inizio doveva essere un viaggio di ricognizione è diventato nel giro di qualche giorno un trasferimento. È così dal giorno del sessantesimo compleanno di mio padre abbiamo cominciato questa avventura che ha completamente cambiato la mia e la loro vita. Da allora è nato “La Tua Pensione all’Estero”, per accompagnare altre persone in questo sogno possibile e per continuare a promuovere uno dei temi che mi sta maggiormente a cuore: l’invecchiamento attivo, tema che coltivo anche attraverso il mio ruolo di referente per la Silver Economy all’interno del Crea UniCa, con il quale proprio in questo periodo stiamo costruendo un progetto apposito per lo sviluppo e la promozione dell’invecchiamento attivo.

Leggi: Abitare Sociale


Un welfare sotto stress: come uscirne?

Tra vincoli di bilancio e nuove richieste di protezione sociale, i sistemi di welfare nazionali sono andati inevitabilmente sotto stress. Uno Stato che torni attore protagonista di una solida politica strategica di investimenti sociali e la valorizzazione di tutto ciò che è rimasto fuori dal mercato (dalla cura familiare al volontariato) possono essere una buona medicina per uscirne. Ne parliamo con Andrea Ciarini, autore di “Politiche di welfare e investimenti sociali”
Lui si chiama Andrea Ciarini ed è l’autore, insieme a Colin Crouch, Silvia Girardi, Anton Hemerijck, Massimo Paci, Edoardo Reviglio, Stefano Ronchi e Valeria Pulignano, di una riflessione a tutto tondo sulla crisi che ha investito – ormai da tempo – i sistemi di welfare nazionale.
Professore associato di sociologia dei processi economici, organizzativi e del lavoro presso il Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, Ciarini sintetizza appunto in un volume dal titolo Politiche di welfare e investimenti sociali (ed. Il Mulino) il percorso che permetterebbe di uscire dallo stress in cui sono ingessati i sistemi di welfare. Tra vincoli di bilancio e nuove richieste di protezione sociale.
Cosa è successo in questi anni di austerity europea?
Sono diversi i problemi con cui si confrontano i sistemi di welfare europei. Alcuni hanno a che fare con l’impatto della crisi, altri a ben precise scelte di policy che negli anni precedenti hanno contribuito a peggiorare più che a migliorare il rendimento delle politiche di welfare. Si pensi alla diffusa tolleranza verso le disuguaglianze tipica del neoliberismo o alla polemica contro le distorsioni distributive dello stato sociale. Il risvolto è stato per un lungo periodo l’accettazione dei tagli alla spesa sociale, ai servizi pubblici e al perimetro dello Stato e di contro l’accettazione dell’austerity e delle riforme strutturali come un dogma indiscutibile. Nonostante la richiesta di un cambio di passo, l’agenda sociale europea ha fatto molta fatica, almeno fino a oggi, a uscire da questa visione ortodossa della disciplina di bilancio.

Leggi: Vita


Anziani e reti di relazioni durante la pandemia – Primi risultati di uno studio esplorativo condotto in Lombardia

Il periodo di lockdown, introdotto in alcune zone della Lombardia già dalla fine di febbraio 2020, ha avuto un forte impatto sulle fasce più deboli della popolazione, i bambini e gli anziani in primis. In collaborazione con gli studenti del primo anno del corso di Laurea in Servizio Sociale dell’Università di Milano Bicocca abbiamo condotto uno studio esplorativo volto a indagare il ruolo svolto dalle relazioni sociali (quelle tradizionali e quelle mediate dalle nuove tecnologie) nel gestire la quotidianità degli anziani, esplorare il loro benessere psico-sociale e, infine, investigare i loro bisogni. La raccolta dati è stata effettuata il weekend del primo maggio su un campione non probabilistico di 68 anziani residenti in Lombardia. Lo studio è parte delle attività di ricerca del progetto Aging in a Networked Society. Older people, Social Networks and Well-being, finanziata dalla Fondazione Cariplo.
Chi sono gli anziani intervistati?
Gli anziani intervistati sono costituiti per il 48% da uomini e il 52,5% da donne; l’età media è pari a 75 anni (valore minimo e massimo: 65 e 92 anni). Il 53% degli intervistati ha conseguito, al massimo, la licenza media inferiore; il 59% sono coniugati/e, il 34% vedovi/e e il rimanente celibe/nubile o divorziato/i. Il 32% degli intervistati/delle intervistate risiede nella provincia di Milano, il 18% nella provincia di Bergamo, il 16% in provincia di Monza e Brianza, e il rimanente nelle altre province lombarde.

Leggi: Welforum


SEGNALAZIONI:

Reddito di Emergenza: le istruzioni dell’Inps

Termine per le domande il 30 giugno
Con la circolare n. 69 del 3 giugno, l’Inps fornisce indicazioni applicative per le domande del Reddito di Emergenza (REM), misura introdotta nell’ultimo decreto n. 34/2020, in favore delle famiglie in difficoltà economica a causa dalla pandemia.
La domanda per il Rem deve essere presentata entro il termine perentorio del 30 giugno da uno dei componenti del nucleo familiare, individuato come il richiedente il beneficio, in nome e per conto di tutto il nucleo familiare. Il beneficio sarà erogato per due mensilità a decorrere dal mese di presentazione della domanda. Se la richiesta è già stata presentata entro il 31 maggio, visto che la procedura telematica per l’inoltro delle richieste è operativa da diversi giorni, saranno erogate le mensilità di maggio e giugno, mentre se l’inoltro avverrà nel corso del mese di giugno 2020 saranno erogate le mensilità di giugno e luglio 2020.
L’accesso al Rem è condizionato dai requisiti di residenza, economici, patrimoniali e reddituali che il nucleo familiare deve possedere congiuntamente al momento della presentazione della domanda. L’Inps avverte che i dati relativi ai requisiti e alle incompatibilità autodichiarati in domanda potranno essere sottoposti a controllo; pertanto, la non veridicità del contenuto delle dichiarazioni comporta la revoca dal beneficio e la restituzione delle somme indebitamente percepite.

Leggi: Inca


Come regolarizzare colf e badanti

Con il Decreto Rilancio, a partire dall’1 giugno 2020, è possibile sottoscrivere un nuovo rapporto di lavoro subordinato o dichiararne uno instaurato irregolarmente con cittadini italiani o stranieri presenti sul territorio nazionale prima dell’8 marzo 2020, senza incorrere in sanzioni e pagando un contributo forfettario.
La misura riguarda, tra gli altri, i lavoratori impegnati nell’assistenza alle persone affette da patologie o handicap che limitano l’autosufficienza e nel lavoro domestico di sostegno al bisogno familiare.
Chi può usufruirne
I datori di lavoro interessati alla regolarizzazione, dovranno soddisfare alcuni requisiti:
essere cittadini italiani, cittadini di uno Stato membro dell’Unione europea o stranieri titolari di permesso di soggiorno UE di lungo periodo;
Per i settori del lavoro domestico o di assistenza alla persona, il reddito annuale non deve essere inferiore a 20.000 euro in caso di nucleo familiare con una sola persona percettore di reddito, e non inferiore a 27.000 euro in caso di nucleo familiare composto da più conviventi.
I lavoratori da regolarizzare, qualora fossero cittadini stranieri, devono essere stati fotosegnalati o aver soggiornato in Italia prima dell’8 marzo 2020. Dovranno quindi fornire una documentazione di data certa proveniente da organismi pubblici o privati (ad esempio cartelle cliniche, certificazioni rilasciate da aziende sanitarie pubbliche, tessere di trasporto nominative).

Leggi: Pensionati.it


Parte Time To Care, 1200 giovani per l’inclusione delle persone anziane

Time To Care è un progetto del Dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio civile universale e del Dipartimento per le politiche della famiglia, con il Forum Nazionale del Terzo Settore.
Avviso finalizzato a raccogliere manifestazioni di interesse da parte delle reti di Enti del Terzo settore per l’attivazione di rapporti di collaborazione con giovani beneficiari per attività volte all’inclusione sociale delle persone anziane.
Il progetto coinvolgerà 1200 giovani impegnati in attività volte a favorire l’inclusione sociale delle persone anziane.
Il progetto ha la finalità di promuovere azioni di sistema sui territori, che attraverso l’impegno delle Reti associative (di cui all’art. 41 del decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117 e s.m.i. – Codice del Terzo settore) favoriscano lo scambio intergenerazionale attraverso attività di: assistenza a domicilio e/o a distanza dei giovani nei confronti degli anziani; attività di “welfare leggero”; assistenza da remoto, anche mediante contatti telefonici.
Tutte le info su www.forumterzosettore.it

Leggi: Auser


 

 

 

 

NEWS:

lunedì 1 giugno 2020
Milano e il suo ‘social housing’: un bluff che piace alle banche

Palazzinari chic Fondi pubblico-privati per case a prezzi moderati (e per valorizzare le molte ” sofferenze ” del mattone) Sociale mica tanto La crisi da Covid impoverisce gli affittuari, mentre i costi salgono e i gestori concedono solo una piccola proroga
La promessa era: un quartiere “green”, affitti bassi e prezzi degli appartamenti bloccati. Ora, però, per le 400 famiglie di Cascina Merlata, periferia nord ovest di Milano, il mondo è cambiato: le spese condominiali salgono, con conguagli da 600 euro a famiglia. Così denuncia il Sicet, il sindacato inquilini della Cisl, mentre il Covid distrugge lavoro e redditi degli abitanti. Chiedono la riduzione dell ‘ affitto, ma la proprietà non risponde, nonostante il quartiere sia stato costruito coi soldi della pubblica Cassa depositi e prestiti proprio per la sua finalità sociale. Fa fede il nome: “Social Village”. A CASCINA Merlata il cosiddetto ” housing sociale” (Hs) è attivo dal 2016. Cos’è? Un tentativo di unire attenzione per il sociale, riduzione del disagio abitativo e investimenti immobiliari col sostegno pubblico. Molto in voga fra i fautori del “modello Milano”: nove progetti attivati in pochi anni per aiutare la “zona grigia” del mercato, cioè chi è troppo ricco per le case popolari e non abbastanza per il mercato. L’idea atterra in città nel 2004 con la nascita di Fondazione Housing Sociale di Cariplo, a sua volta azionista di In tesa Sanpaolo .

Leggi: Il Fatto Quotidiano, 01/06/2020


giovedì 28 maggio 2020
Coronavirus, Sileri: controlli Nas in decine di Rsa, riscontrate criticità

I Carabinieri Nas nelle ultime ore hanno condotto verifiche su decine di case di riposo, dal Friuli Venezia-Giulia alla Calabria “riscontrando purtroppo criticità”. Così in una nota il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri
“I controlli nelle residenze assistenziali per anziani continuano grazie ai Carabinieri Nas, che nelle ultime ore hanno condotto verifiche su decine di case di riposo, dal Friuli Venezia-Giulia alla Calabria, riscontrando purtroppo criticità”. Così in una nota il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri.
“I nostri nonni, futuro e memoria del Paese, venuti a mancare soprattutto nelle Rsa- prosegue Sileri- devono poter vivere in luoghi accoglienti, sani, devono poter essere accuditi con dedizione, nel rispetto delle regole e in un ambiente adeguato, non solo ora durante l’emergenza Covid. Ringrazio ancora una volta i Nas per l’azione quotidiana che ci consente di migliorare l’assistenza nelle Rsa e di far conoscere, con maggiore attenzione- conclude- la vita delle persone più fragili”.

Leggi: Redattore Sociale. 28/05/2020


giovedì 28 maggio 2020
Fermi gli espropri sulle case. Dai tribunali direttive in ordine sparso

L’articolo 54-ter del decreto cura Italia sancisce che gli espropri relativi all’abitazione principale del debitore, vengono sospesi fino al 30 ottobre 2020, però la norma dà la sensazione che ciò avvenga automaticamente, perché il testo è lacunoso e difficilmente decifrabile.
L’ambito applicativo è quello delle procedure in corso e degli atti con contenuto esecutivo. Ne consegue che proseguono sia la notifica del pignoramento, sia gli adempimenti successivi alla liquidazione del bene, quali l’emissione del decreto di trasferimento e il riparto. Diversamente è tutt’altro che pacifico quali effetti abbia sulle aggiudicazioni in pendenza dei termini di saldo prezzo.
Al di là delle evidenti criticità operative sulla definizione di abitazione principale (le risultanze anagrafiche sono presunzioni semplici o legali?) e i dubbi sulle pertinenze autonomamente accatastate, il legislatore non spiega se la sospensione operi autonomamente (su chi ricade l’obbligo dell’accertamento?) o per istanza di parte (a parere di chi scrivere sarebbe stato opportuno onerare il debitore di dare impulso alla sospensione, gravandolo della prova).
In assenza di chiare indicazioni, gli uffici giudiziari procedono in ordine sparso. L’unico punto comune è la ricaduta dell’indagine sugli ausiliari, ma i Tribunali di Bari e Milano vanno oltre, disponendo che gli stessi, nel rilevare le condizioni di sospensione (con una certa dose di discrezionalità), possano procedere senza alcun provvedimento del Giudice dell’esecuzione.

Leggi: Ius Letter, 28/05/2020


giovedì 28 maggio 2020
Coronavirus, il 60% delle donne ha dovuto gestire da sola il carico familiare e continuerà a farlo

Indagine Ipsos per WeWorld, dal titolo “Donne e cura in tempo di Covid 19”. Una volta ripartita la macchina produttiva, dovranno prendersi cura dei figli esclusivamente da sole il 63% delle donne italiane, contro il 12% degli uomini. Significativo che, nonostante il bonus, solo l’1% delle mamme e dei papà dichiarano che si avvarranno del supporto di babysitter
Sono le donne, ancora una volta, ad aver subito e continuare a subire maggiormente le conseguenze della pandemia, a livello di carico famigliare e mentale. Il 60% delle donne italiane ha dovuto gestire da sola famiglia, figli e persone anziane, spesso insieme al lavoro: un carico pesante, che ha portato 1 donna su 2 in Italia a dover abbandonare piani e progetti a causa del Covid. Lo rileva “Donna e cura in tempo di Covid 19″, un’indagine di Ipsos per WeWorld, organizzazione italiana che da 50 anni difende i diritti di donne e bambini in 29 Paesi del Mondo, che si inserisce nella campagna #Togetherwebalance lanciata da WeWorld per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle difficoltà che le famiglie e i più fragili stanno attraversando durante questa emergenza.

Leggi: Redattore Sociale, 28/05/2020


giovedì 28 maggio 2020
Anziani, Federanziani: uno su sette soffre di malattie respiratorie

Il 14,9% degli over 60 privi di una diagnosi di malattia respiratoria presenta un’ostruzione respiratoria senza saperlo. È quanto emerge dall’indagine “Io respiro”, condotta sottoponendo a spirometria 10.128 persone
Il 14,9% degli over 60 privi di una diagnosi di malattia respiratoria presenta un’ostruzione respiratoria senza saperlo. È quanto emerge dall’indagine “IO RESPIRO”, condotta dal Centro Studi di Economia Sanitaria in collaborazione con Senior Italia FederAnziani e il Centro Studi SIP sottoponendo a spirometria 10.128 ultrasessantenni dei quali 6.166 privi di precedente diagnosi di malattia respiratoria. Si tratta della più numerosa analisi spirometrica condotta su un campione di anziani (oltre i 60 anni), comprensivo della realtà nazionale italiana. “Novecentotredici persone (14,9%) e 775 (12,7%) hanno mostrato un quadro ostruttivo- si legge nella nota- rispettivamente applicando il criterio del rapporto fisso FEV1/FVC e il Limite Inferiore di Normalità (LLN). Con il primo dei due criteri le forme moderate e gravi di ostruzione hanno rappresentato il 40,2%, mentre con il secondo il 47,4%. Dalle persone con ostruzione (criterio LLN) è stata riferita una ridotta attività fisica (14,5%) e una qualità di vita molto (16,2%) o del tutto limitata (26,3%). Le spirometrie sono state effettuate nell’ambito della grande campagna informativa “IO RESPIRO”, condotta nei Centri Sociali per Anziani di tutta Italia con 223 conferenze divulgative sulle problematiche respiratorie dell’anziano, alle quali hanno partecipato oltre 15mila senior, e nelle quali venivano anche proposti esami spirometrici gratuiti.

Leggi: Redattore Sociale, 28/05/2020


mercoledì 27 maggio 2020
Sanità, le risorse stanziate e le criticità del decreto rilancio

Tre miliardi e 250 milioni di euro per il Servizio sanitario nazionale e 9.600 nuovi infermieri. È quanto prevede il “decreto rilancio” sul fronte della sanità. Ma vediamo nel dettaglio quali sono le misure e se i fondi stanziati rispondono alle richieste delle parti sociali.
Oltre alle risorse, il decreto prevede un rafforzamento della rete territoriale e l’istituzione della figura dell’infermiere di famiglia. Attualmente in Italia gli assistiti a domicilio (persone con più di 65 anni) sono il quattro per cento, ovvero 610.741. Le nuove misure farebbero salire la percentuale al 6,7 per cento, per un totale di 923.500 persone, ovvero lo 0,7 per cento in più della media Ocse, pari al 6 per cento.
Per le persone con meno di 65 anni è previsto un rafforzamento delle misure di assistenza domiciliare: con il decreto si passa dai 69.882 assistiti, pari allo 0,15 per cento della popolazione under 65, a 139.728, pari allo 0,30 per cento.
Viene inoltre potenziata l’attività di sorveglianza attiva in tutte le regioni e le province autonome a cura dei dipartimenti di prevenzione, in collaborazione con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta. Viene disposto l’incremento dei controlli nelle residenze sanitarie assistite (RSA), anche attraverso la collaborazione di medici specialisti.

Leggi: Liberetà, 27/05/2020


mercoledì 27 maggio 2020
Terapia domiciliare anche oltre l’emergenza

«L’intervento dell’Agenzia Italiana del Farmaco – dichiarano le Associazioni impegnate sulle malattie lisosomiali – è stato fondamentale per garantire in molte Regioni la possibilità della terapia domiciliare durante l’emergenza sanitaria, ma è necessario che essa venga garantita anche al termine dell’emergenza stessa, senza dimenticare che laddove non sia possibile attivare il servizio tramite l’Assistenza Domiciliare Integrata, si potrebbero prendere in considerazione i servizi di somministrazione domiciliare erogati da società specializzate, con notevoli risparmi economici»
«Il contagio da coronavirus – scrivono in una nota diffusa congiuntamente l’Associazione Italiana Anderson-Fabry (AIAF), l’Associazione Italiana Gaucher (AIG) e l’Associazione Italiana Glicogenosi (AIG) – è un rischio per persone con una condizione di salute già complessa e compromessa, come i pazienti lisosomiali. Quando è iniziata l’emergenza Covid-19, infatti, il primo pensiero delle nostre Associazioni è andato a tutti i pazienti in cura con la terapia enzimatica sostitutiva, costretti a recarsi periodicamente in strutture ospedaliere. In particolare, è diventato urgente e necessario garantire la sicurezza di pazienti e familiari, evitando sia tutti gli spostamenti non indispensabili, sia la frequentazione di luoghi in cui il rischio di contagio è maggiore, come gli ospedali. Ecco dunque la necessità di estendere la terapia domiciliare in tutte le situazioni in cui lo specialista la ritenga possibile».

Leggi: Superando, 27/05/2020


mercoledì 27 maggio 2020
Superbonus/4. Cessione o sconto in fattura, la scelta vale per tutte le detrazioni casa

Novità assoluta nel provvedimento, anche se mancano il bonus mobili e quello giardini
Via libera alla trasformazione della detrazione in credito d’imposta compensabile orizzontalmente o cedibile a terzi ovvero allo sconto in fattura per le detrazioni generate sulle manutenzioni straordinarie, il restauro e risanamento conservativo, la ristrutturazione edilizia. Si tratta di una novità assoluta (assieme alle opzioni previste per il bonus facciate e per quello sul fotovoltaico), introdotta dall’articolo 121 decreto Rilancio e che potrà essere utilizzata fino alla fine del 2021. Il decreto Rilancio non dice nulla relativamente alla possibilità di utilizzare questa opzione per i crediti fiscali
generati dal bonus mobili e dal bonus giardini, ma si ritiene di dare risposta negativa all’esercizio di queste opzioni.
Ristrutturazioni
Queste opzioni, alternativamente di «trasformazione» della detrazione in credito d’imposta compensabile orizzontalmente o cedibile a terzi ovvero di sconto in fattura, quindi, potranno essere effettuate anche per il credito d’imposta del 50% (che dal 2021 dovrebbe tornare al 36%), generato dagli interventi per il recupero del patrimonio edilizio, quindi per le manutenzioni straordinarie, il restauro e risanamento conservativo, la ristrutturazione edilizia su «singole unità immobiliari residenziali» e sulle loro pertinenze.

Leggi: Edilizia e Territorio, Il Sole 24 Ore, 27/05/2020


mercoledì 27 maggio 2020
No a una Sanità selettiva!

«Nei presìdi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari – aveva scritto su queste pagine Silvia Cutrera -, tante persone anziane e con disabilità sono state vittime di un sistema sanitario impreparato che le ha considerate “sacrificabili”. È sotto gli occhi di tutti il fallimento di questo modello di assistenza»: sono parole in linea con l’appello della Comunità di Sant’Egidio “Senza anziani non c’è futuro. Appello per ri-umanizzare le nostre società. No a una Sanità selettiva”, che riprendiamo oggi, allargandone il messaggio a tutte le persone con disabilità, giovani e anziane
Diamo ben volentieri spazio e visibilità all’appello Senza anziani non c’è futuro. Appello per ri-umanizzare le nostre società. No a una Sanità selettiva, lanciato dalla Comunità di Sant’Egidio e già sottoscritto da numerose note personalità a livello nazionale e internazionale, “allargandone” a nostra volta il messaggio in riferimento a tutte le persone con disabilità e naturalmente agli anziani e alle anziane con disabilità.
Per capire infatti quanto al nostro giornale prema la questione delle strutture residenziali, assurta drammaticamente alle cronache in questi mesi di emergenza, oltre a segnalare nella colonnina a fianco una serie di testi recenti da noi pubblicati, ci è sufficiente citare quanto ha scritto in aprile su queste pagine Silvia Cutrera, presidente dell’Agenzia per la Vita Indipendente di Roma, componente di DPI Italia (Disabled People’s International) e vicepresidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap): «Nei presìdi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari, tante persone anziane e con disabilità non sono morte solo di malattia, ma sono state vittime di un sistema sanitario impreparato che le ha considerate “sacrificabili”. Eppure dovrebbero essere i diritti umani a guidare le decisioni in materia di salute anche in caso di emergenza sanitaria. In futuro andrà ripensato questo modello di assistenza, perché è sotto gli occhi di tutti il suo fallimento».
Qui di seguito, dunque, riprendiamo il testo dell’appello lanciato dalla Comunità di Sant’Egidio (per sottoscriverlo accedere a questo link, ove è presente anche l’elenco dei primi firmatari).

Leggi: Superando, 27/05/2020


mercoledì 27 maggio 2020
Caregiver, subito la legge: “La pandemia ci sta mettendo a dura prova”. Appello della First

Per l’associazione, “la spesa sociale non può tenere fuori chi di fatto costituisce il vero welfare familiare di chi si prende cura e assistenza di una persona con disabilità grave. La mancata approvazione del disegno di legge n. 1461 ha impedito che i caregiver potessero essere destinatari di misure di aiuto economico diretto. Si ponga presto rimedio”
L’approvazione della legge sui caregiver deve essere una priorità, per assicurare finalmente riconoscimento e supporti a chi, soprattutto in periodi particolarmente critici come quello che stiamo attraversando, si fa carico di familiari con disabilità spesso gravi. E’ quanto chiede la First, ricordando che “il periodo pandemico ha messo a durissima prova i caregiver, che si sono dovuti completamente fare carico da soli dei loro cari in un momento in cui tutti i sostegni, aiuti, assistenze che, a vario titolo sono garantiti alle persone con disabilità, sono state sospese e interrotte”. In assenza di una legge che riconosca ufficialmente l’esistenza di questa figura fondamentale, infatti, “le misure di sostegno anche monetarie adottate dal Governo alle varie categorie di persone, imprese, lavoratori dipendenti e autonomi, non hanno riguardato quella categoria di persone che spesso viene definita invisibile e di fatto lo è, che sono i caregiver. La spesa sociale non può tenere fuori chi di fatto costituisce il vero welfare familiare di chi si prende cura e assistenza di una persona con disabilità grave. Queste famiglie hanno retto da sole tutto il carico e la responsabilità gravosa di sostegno nei confronti delle persone con disabilità, in un momento in cui, come detto, tutto è stato sospeso. Non è stato facile, anzi è stato tremendamente difficile, ma il welfare familiare ha sopperito alla carenza dei detti sostegni come meglio si è potuto”

Leggi: Redattore Sociale, 27/05/2020


mercoledì 27 maggio 2020
Coronavirus, la Fase 2 delle Rsa: quei baci da lontano tra nonni e famiglie

Nelle case di riposo si prova a tornare alla normalità. La direttrice di Alzano: «Incontri emozionanti». E intanto il Veneto da lunedì apre alle visite dei parenti
Incontrano i loro figli affacciati da un balcone o dietro il vetro di una finestra. Guardano i nipotini giocare oltre la siepe o al di là della strada. Seduti sulle sedie a rotelle, catturano sole e chiacchiere nei giardini o nei cortili. Alla peggio, per contattare il mondo là fuori c’è il tablet o il cellulare delle operatrici. Sono i più vulnerabili, cioè gli ospiti delle residenze per anziani. La «fase 2» è cominciata anche per loro che, molto spesso salvati proprio dall’isolamento, stanno cercando di riallacciare fili che il virus ha tagliato di netto. Ma siccome le visite sono ancora impossibili, ogni Residenza per anziani (Rsa) si organizza come può per favorire il riavvicinamento alle famiglie senza violare le regole sulla sicurezza sanitaria. Tutto questo in attesa della prossima settimana quando, in alcune regioni, si comincerà a riaprire qualche porta. In Veneto, per esempio, gli ingressi saranno possibili a partire dall’1giugno. Niente abbracci o mani nelle mani, men che meno baci. Ma vedere — sia pure a distanza — un figlio, una figlia, i nipotini o una qualunque persona cara, sentire la sua voce, seguire la sua gestualità, non è la stessa cosa che farlo attraverso una videochiamata.

Leggi: Corriere della Sera, 27/05/2020


DALLE REGIONI:

venerdì 29 maggio 2020
“Anziani, strutture da ripensare”

Intervista all’assessore comunale di Bologna Giuliano Barigazzi. “È stata dolorosa la penetrazione del virus nelle case di riposo. Letti nelle cliniche? Ai privati chiediamo supporto logistico”
Giuliano Barigazzi, assessore alla Sanità. C’è un progetto di trasferire oltre 400 posti letto dagli ospedali alle cliniche private. È vero, in epoca Covid al Sant’Orsola non possono più esistere stanze da sei degenti, per ragioni di sicurezza. Ma così non si rischia di impoverire il sistema pubblico? «Il piano non c’è ancora perché servono le linee guida di Regione, Università e Conferenza sociale e sanitaria. Il mio parere è chiaro: quei posti dovranno tornare al Sant’Orsola. Nel frattempo, però, deve partire l’adeguamento del policlinico, va rivisto il piano degli investimenti. Al privato chiediamo un supporto logistico. I paletti sono tre: ritorno dei letti nell’alveo pubblico, tempi predefiniti, finanziamenti agli ospedali».
Non si possono trasferire i letti negli ospedali della provincia? «Per come li conosco io non vedo una disponibilità di questo tipo, né vedo lo spazio per spezzettare quella quantità di posti letto. Ma questa è l’occasione per adeguare anche gli altri ospedali della rete».

Leggi: La Repubblica, 29/05/2020


venerdì 29 maggio 2020
Bologna. Contributi affitto: le misure della Regione affrontano di petto l’emergenza. Ampliare la platea dei beneficiari e investire sul canone concordato è la strada maestra

I contributi per l’affitto stanziati dalla Regione Emilia-Romagna come aiuto concreto dopo l’emergenza Coronavirus (un pacchetto complessivo di quasi 15 milioni di euro), hanno il merito di affrontare di petto il problema, individuando le vere necessità di inquilini e proprietari abitativi, nonché le giuste soluzioni da adottare nell’immediato.
Siamo soddisfatti per il confronto e per il positivo risultato raggiunto con la vice presidente della Regione Elly Schlein, che ha sposato le principali linee di azione avanzate nei giorni scorsi dai sindacati confederali regionali e dai sindacati degli inquilini, e che rispondono alle esigenze di chi si ritrova in difficoltà a pagare l’affitto mensile e a chi rischia di non poter ricevere più con costanza un’entrata economica ritenuta certa prima di questa emergenza.
In particolare, apprezziamo la scelta della Regione di recepire la nostra proposta di ampliare la platea dei soggetti interessai ai contributi, che riguarderà non solo chi è residente ma chi in questa regione studia, ha un contratto di lavoro e un domicilio. Tutte le lavoratrici e i lavoratori che hanno visto diminuire il loro reddito in queste settimane devono poter continuare a vivere nelle loro abitazioni, così come tutte le studentesse e gli studenti fuori sede hanno il diritto a continuare a studiare in una regione che, attraverso le sue eccellenze universitarie, ha da sempre messo al centro i saperi e la conoscenza.

Leggi: Sunia, 29/05/2020


giovedì 28 maggio 2020
Roma. Casa, contributo straordinario affitto. SUNIA e SICET di Roma: a rischio l’erogazione del contributo in tempi utili

Nota dei segretari di SUNIA e SICET di Roma
“Il bando per il contributo straordinario all’affitto, legato all’emergenza COVID 19, e già pubblicato dal Comune di Roma con grave ritardo, rischia di subirne ulteriori.
Oggi, a bando chiuso e dopo che il dipartimento per le risorse umane del Comune aveva lanciato un bando interno per reclutare 50 persone dai vari dipartimenti da destinare alla lavorazione delle oltre 49.000 domande pervenute, da fonti interne apprendiamo che le risposte ottenute dall’amministrazione sono per 3 (tre!) posizioni.
Avevamo già espresso forti preoccupazioni e perplessità su come il Comune di Roma, in un momento di grandi sofferenze e di grandi necessità della cittadinanza, stesse gestendo il cronico sottodimensionamento del dipartimento delle politiche abitative.
Questo ora rischia di diventare il collo di bottiglia della procedura (iniziata dalla Regione Lazio con rapidi stanziamenti economici e semplificazioni burocratiche) e l’impedimento all’erogazione dei buoni per un tempo indeterminato.

Leggi: Sunia, 28/05/2020


giovedì 28 maggio 2020
Coronavirus, in Veneto nasce una commissione d’inchiesta sulle Rsa

Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato oggi la proposta di deliberazione amministrativa che istituisce la commissione d’inchiesta sulle case di riposo
Il Consiglio regionale del Veneto avrà una sua commissione di inchiesta sulle case di riposo. Il Consiglio ha infatti approvato oggi la proposta di deliberazione amministrativa che istituisce la commissione. “La commissione d’inchiesta sulle case di riposo è realtà: con il voto di oggi, il Consiglio regionale del Veneto approva la mia proposta e dà il via libera alla commissione straordinaria. È un primo e doveroso segno di rispetto nei confronti delle vittime e delle loro famiglie”, commenta Piero Ruzzante (Leu), ricordando che “in Veneto un decesso su tre è avvenuto all’interno di una struttura per anziani”. Quindi “ora sta a noi capire cosa non ha funzionato per evitare che possa ripetersi, perché in alcune strutture il contagio è stato più grave che in altre”. Compito della commissione, sarà anche “individuare le possibili contromisure da adottare” in futuro.

Leggi: Redattore Sociale, 28/05/2020


mercoledì 27 maggio 2020
Numeri da record per i servizi sociali durante l’emergenza

Un ‘report’ sostanzioso quello dei servizi sociali erogati durante la prima fase dell’emergenza Coronavirus. Soprattutto il servizio di segretariato sociale è stato potenziato con un numero telefonico dedicato, attivo cinque giorni su sette per fornire ascolto, assistenza e orientamento: in due mesi vi si sono rivolti 857 utenti. Circa 900 sono stati i servizi di spesa e farmaci a domicilio erogati dalle associazioni coordinate da Auser cui si aggiungono i servizi di supporto per i ’positivi’ in isolamento gestiti dalla Protezione civile. Del servizio di presentazione telematica delle domande per buoni spesa hanno beneficiato 720 nuclei familiari con un impegno economico di 220mila euro. E ben 333 sono state le richieste per il contributo affitti straordinario. “L’emergenza ha portato alla luce nuove situazioni di crisi e in molti casi ha aggravato quelle vecchie – spiega l’assessore ai Servizi sociali Camilla Sanquerin (foto) – Ci siamo sforzati per evitare di sospendere i servizi, adattandoli alla situazione e facendo di tutto affinché non venissero meno quelli che per alcuni sono fondamentali punti di riferimento”.

Leggi: La Nazione, 27/05/2020


mercoledì 27 maggio 2020
Un futuro nuovo per i servizi semiresidenziali?

«Il provvedimento con cui la Regione Lombardia ha promulgato il proprio Piano Territoriale per il riavvio dei servizi semiresidenziali e domiciliari per la disabilità, disegnando le condizioni attraverso cui devono essere riattivati tutti i servizi diurni, è importante sia per il metodo che per i contenuti, avendo trovato un equilibrio tra prevenzione del contagio, sostegno alle persone e alle loro famiglie e tutela della loro dignità»: lo dichiarano congiuntamente varie organizzazioni della Lombardia impegnate in favore dei diritti delle persone con disabilità, tra cui la Federazione LEDHA
Cartina della Lombardia al centro dei loghi della disabilità«La Delibera approvata ieri, 26 maggio, dalla Giunta Regionale della Lombardia (n. 3183/20), dedicata all’Avvio della fase due dei servizi semiresidenziali per persone con disabilità, è importante per più motivi. Rispondendo, infatti, a quanto previsto dall’articolo 8 del Decreto del Presidente del Consiglio del 26 aprile, che aveva affidato alle Regioni il compito di promulgare un Piano Territoriale per il riavvio dei servizi semiresidenziali e domiciliari per la disabilità, quella Delibera disegna le condizioni attraverso le quali devono essere riattivati tutti i servizi diurni, trovando un equilibrio tra prevenzione del contagio, sostegno alle persone e alle loro famiglie e tutela della loro dignità».

Leggi: Superando, 27/05/2020


mercoledì 27 maggio 2020
Lombardia: garantire la presa in carico a tutti coloro che ne hanno diritto

«Le risorse disponibili saranno più che sufficienti a garantire la presa in carico di tutte le persone che ne abbiano le caratteristiche alle stesse condizioni dell’anno scorso»: lo hanno scritto numerose Associazioni della Lombardia all’assessore regionale Bolognini, riferendosi al potenziamento del Fondo Nazionale per la Non Autosufficienza stabilito dal “Decreto Rilancio” e chiedendo quindi che venga garantita a tutte le persone con disabilità che ne abbiano le caratteristiche la presa in carico in base a quanto previsto dai criteri 2019 del Piano Regionale per la Non Autosufficienza
Garantire a tutte le persone con disabilità che ne abbiano le caratteristiche la presa in carico in base a quanto previsto dai criteri 2019 del Piano Regionale per la Non Autosufficienza: lo hanno richiesto alla Regione Lombardia la LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità, componente lombarda della FISH-Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e altre dodici Associazioni (se ne legga l’elenco in calce), in una lettera inviata a Stefano Bolognini, assessore regionale alle Politiche Sociali, Abitative e alla Disabilità.

Leggi: Superando, 27/05/2020


martedì 26 maggio 2020
Covid, focolai tra gli anziani in Piemonte, ma locali e piazze affollate: «Il virus circola ancora»

Netto calo di decessi e di ricoveri in terapia intensiva. Ma gli infettivologi chiedono massima attenzione. Nelle case di riposo il 35 per cento dei nuovi contagi
«Il 3 giugno riapriranno anche i confini del Piemonte», ripete Alberto Cirio. Ma il governatore, eletto un anno fa nelle liste di Forza Italia, è preoccupato. Nella sua testa ci sono le immagini della movida di sabato sera, in piazza Vittorio, a Torino, dove migliaia di giovani si sono dati appuntamento senza rispettare le distanze e indossare la mascherina. Lunedì, stesso luogo e altro assembramento, per il volo delle Frecce tricolori. «Modi di fare inaccettabili», tuona Cirio. Che teme possano vanificare il sacrificio di tutti. D’altra parte, il Piemonte resta la seconda regione più colpita dal coronavirus, dopo la Lombardia. I casi positivi da inizio epidemia sono 30.314. Al 1° marzo se ne contavano appena 49, esplosi fino ad arrivare a 9.301 il 30 di quel mese: un incremento del 18.880 per cento.

Leggi: Corriere della Sera, 26/05/2020


IN AGENDA:

Caregiver Day 2020: al via la decima edizione

Tra il 19 maggio e il 6 giugno sei webinar gratuiti per esprimere bisogni e costruire proposte, anche nell’emergenza.
Parliamo insieme di cura: per confrontarci, scambiare esperienze, rispondere a domande, esprimere bisogni, costruire proposte a sostegno di chi si prende cura è il filo conduttore delle giornate del Caregiver Day 2020, dedicate a chi si prende cura di un proprio caro malato, disabile, non autosufficiente (anche nell’emergenza) ed a sensibilizzare la comunità sul suo valore sociale.
Il programma prevede la realizzazione di 6 webinar gratuiti, tra i mesi di maggio e giugno 2020, che si svolgeranno tutti dalle ore 10,00 alle ore 11,30 con questo calendario:
•martedì 19 maggio Preparare un piano di cura di emergenza
•sabato 23 maggio Partecipare a gruppi di auto mutuoaiuto “a distanza”
•martedì 26 maggio Promuovere l’alfabetizzazione sanitaria del caregiver
•sabato 30 maggio Rispondere ai bisogni di sollievo del caregiver
•mercoledì 3 giugno Favorire l’accesso all’informazione su tutele e servizi al caregiver
•sabato 6 giugno Rispettare la dignità e l’autonomia della persona assistita nella prospettiva di un nuovo welfare

Leggi: Caregiver Day


Welfare Day – 4 giugno 2020 – Roma – La nuvola Convention Center Viale Asia – Ore 9.00
Iscrizioni aperte sul sito www.welfareday.it


Italia Longeva – 7 e 8 luglio – Roma – Ministero della Salute – Auditorium Viale Ribotta

Long-Term Care FIVE – Gli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine
Giunta alla quinta edizione, la due giorni annuale di incontro e confronto tra decisori ed attori che entrano a diversi livelli nella programmazione, organizzazione e gestione del sistema socio-sanitario e assistenziale dedicato alle cure a lungo termine si propone come un’occasione di aggiornamento e di avanzamento di proposte su modalità efficaci, sostenibili ed eque per la presa in carico degli anziani fragili e complessi.
Per maggiori informazioni info@italialongeva.it


IN EVIDENZA:

Long-Term Care e diritti degli anziani in Europa: Italia debole

Monitorare e valutare le politiche dei governi nel sostenere i diritti delle persone anziane con bisogni di assistenza e sostegno è quanto ha inteso realizzare lo European Centre for Social Wel ragionata dei principali risultati emersi mettendo in evidenza le criticità mostrate dall’Italia. A cura di Veruska Menghini (Assistente Sociale Specialista, collabora con il Network Non Autosufficienza)
I paesi di tutto il mondo stanno affrontando, in modo diversificato, le sfide sociali, economiche e politiche dovute all’invecchiamento della popolazione, in primis il tema dell’organizzazione e del finanziamento dell’assistenza a lungo termine (Long Term Care). Vi è un crescente consenso sulla necessità che i governi si adoperino per sostenere un modello di politiche per la non autosufficienza in linea con le norme esistenti in materia di diritti umani e non si limitino ad adottare politiche esclusivamente fondate su un modello medico di assistenza.
L’influenza e l’impatto di questo approccio sono evidenziati dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, dall’inclusione del diritto all’assistenza a lungo termine nel pilastro dei diritti sociali dell’Unione europea, dalle attività del gruppo di lavoro a tempo indeterminato delle Nazioni Unite sull’invecchiamento, dagli studi pubblicati dalla Rete europea delle istituzioni nazionali per i diritti umani (ENNHRI), da AGE Platform Europe in collaborazione con altri gruppi di difesa dei diritti delle persone anziane1.
Lo European Centre for Social Welfare Policy and Research ha pubblicato, nel luglio 2019, “From disability rights towards a rights-based approach to Long-term care in Europe. Building an index of rights-based policies for older people” i risultati del primo studio europeo finalizzato a monitorare e valutare le politiche dei governi e i risultati di tali politiche nel sostenere i diritti delle persone anziane in relazione ai loro bisogni di assistenza e cure a lungo termine. I due strumenti utilizzati per l’analisi scaturiscono da un approccio basato sui diritti umani: l’Indice dei diritti delle persone anziane (Rights of Older People Index -ROPI) e il Quadro di valutazione sugli indicatori di risultato2.

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Decreto “Rilancio” e servizio sociale – Un’opportunità per andare oltre l’emergenza?

Con il Decreto Legge del 19 maggio 2020, n. 34 (cosiddetto Decreto “Rilancio”) il Governo italiano ha previsto una notevole quantità di interventi per affrontare la grave situazione venutasi a creare con l’emergenza Coronavirus; le misure individuate riguardano vari campi: salute, sostegno al lavoro e all’economia, politiche sociali connesse all’emergenza. Nell’intreccio tra politiche sanitarie e sociali, il provvedimento ha molteplici aspetti interessanti, alcuni dei quali riguardano direttamente le professioni di aiuto.
Un tema-chiave è quello del supporto nell’emergenza al sistema sociosanitario. La tenuta del servizio sanitario nazionale è stata infatti messa a dura prova, in modo particolare nelle regioni più esposte alla diffusione del Coronavirus e il personale medico-infermieristico ha pagato un prezzo altissimo, in termini di contagi e purtroppo di morti.
Come ha evidenziato qui Bruno Dente, la pandemia può rivelarsi un’occasione per ripensare lo stesso paradigma delle politiche sanitarie, riequilibrando “l’organizzazione della sanità per renderla più efficiente, più efficace e più equa attraverso la costruzione di forti reti territoriali”.

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Emergenza Coronavirus: più che raddoppiato il numero dei “nuovi poveri” – I dati del Monitoraggio Caritas italiana

A distanza di circa due mesi dall’inizio del lockdown deciso per l’Italia, le conseguenze sociali dell’emergenza Covid-19 sembrano chiare: nel nostro Paese si registra un aumento della povertà a cui la rete delle Caritas diocesane sta tentando di dare una risposta, assieme alle tante altre realtà del terzo settore attive sul territorio nazionale. Chi era povero in passato si ritrova oggi inevitabilmente più deprivato, mentre chi si collocava appena al di sopra della soglia di povertà (le famiglie che l’Istat definisce “quasi povere” secondo i parametri di calcolo della povertà relativa) inizia a non disporre del necessario per vivere.
Caritas italiana, al fine di monitorare e mappare le fragilità e i bisogni dei territori in questa fase inedita ed emergenziale, dal 9 al 24 aprile ha realizzato una rilevazione nazionale che ha coinvolto le Caritas diocesane sparse su tutto il territorio nazionale, da sempre a contatto con i più poveri e vulnerabili. I dati che emergono da questa prima indagine (a cui ne seguirà un’altra nel mese di giugno) sono molto preoccupanti, se si pensa che in queste settimane di crisi sanitaria e di blocco delle attività, “i nuovi poveri” incontrati sui territori sono stati oltre 38.500; un dato sicuramente sottostimato in termini complessivi, visto che riferito a circa la metà delle Caritas diocesane presenti in Italia (esattamente 101 su 218).

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COVID-19. Le norme nazionali per le strutture residenziali per anziani

Il contributo di Franco Pesaresi offre una ricostruzione del quadro normativo e degli indirizzi nazionali forniti alle strutture residenziali per anziani per affrontare l’emergenza COVID-19.
di Franco Pesaresi (Direttore ASP “Ambito 9” Jesi, Ancona, e Network Non Autosufficienza)
La pandemia di COVID-19 in Italia ha avuto le sue manifestazioni epidemiche iniziali il 31 gennaio 2020, quando due turisti provenienti dalla Cina sono risultati positivi al virus SARS-CoV-2 a Roma. Un focolaio di infezioni di COVID-19 è stato successivamente rilevato il 21 febbraio 2020 a partire da 16 casi confermati in Lombardia, a Codogno, in provincia di Lodi.
Le prime misure urgenti per evitare la diffusione del COVID-19 sono state approvate con il D.L. n.6 del 23/2/2020. Le misure sono rivolte essenzialmente alla popolazione e non vi sono provvedimenti che coinvolgono le strutture residenziali per anziani.
Le prime norme correlate al COVID-19 che riguardano le strutture residenziali per anziani compaiono nel DPCM dell’8 marzo 2020 a cui faranno poi seguito altri indirizzi e norme contenuti in tre circolari e, per ultimo, in un decreto ministeriale del 30 aprile 2020 (tabella 1).

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SEGNALAZIONI:

REM e Indennità per lavoratori domestici – Presentate quasi 150mila domande

Al 27 maggio le domande di Reddito di Emergenza e delle richieste di Indennità Covid-19 per i Lavoratori domestici ammontano complessivamente 148.524; più di un terzo inviate da Patronati. Lo rende noto l’Inps in una breve nota sottolineando come la percentuale di trasmissione delle domande da parte dei Patronati è in costante aumento, grazie alla graduale estensione della cooperazione applicativa che consente la trasmissione massiva delle domande.
In particolare, per quanto riguarda il Reddito di emergenza, le richieste presentate sono state 100.258 di cui 63.140 da cittadini e 37.118 da patronati, mentre per ciò che concerne l’indennità Covid-19 per i lavoratori domestici, le istanze finora inoltrate sono complessivamente 44.266, di cui 29.659 da cittadini e 14.607 da patronati.

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Prestazioni assistenziali Inps – Sospensione dei termini decadenziali

Con il messaggio 2097 del 20 maggio, l’Inps in base alle numerose disposizioni per l’emergenza Covid-19 ritorna su alcuni argomenti relativi alle prestazioni assistenziali di invalidità civile, cecità sordità handicap e disabilità di seguito riportati.
Sospensione visite medico legali di accertamento di invalidità
La sospensione delle visite di accertamento sanitario delle minorazioni civili, handicap e disabilità è prorogata al 1giugno 2020. L’istituto ribadisce la valutazione in base alla documentazione agli atti per le domande relative a soggetti con patologie oncologiche e la estende anche ai richiedenti l’accertamento sanitario della situazione di gravità. Inoltre, in merito “alle misure organizzative e igienico-sanitarie da adottare in vista della ripresa delle attività”, l’Inps si riserva di intervenire con nuove indicazioni.
Le domande presentate nel periodo dal 23 febbraio al 1° giugno 2020 saranno valutate cronologicamente tenendo conto della data di ricezione e la decorrenza delle prestazioni conseguenti al riconoscimento del requisito sanitario, così come dettato dalla legge, sarà fissata al 1° giorno del mese successivo alla domanda.

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Senza anziani non c’è futuro. Lo Spi-Cgil aderisce all’appello

Il Sindacato dei pensionati Spi-Cgil aderisce all’appello promosso dalla Comunità di Sant’Egidio “Senza anziani non c’è futuro” condividendone le ragioni e le finalità.
La pandemia generata dalla diffusione del Covid-19 ha colpito tutti ma ha avuto un impatto particolarmente drammatico e violento tra la popolazione anziana più fragile ed esposta.
All’inizio di questa emergenza sanitaria in tanti si sono sperticati a dire che non c’era da preoccuparsi perché tanto morivano solo i “vecchi”, insopportabile manifestazione di un pensiero che vuole spingere gli anziani ancora di più ai margini della nostra società.
Quello che è successo nelle Rsa e nelle case di riposo, dove si è compiuta una vera strage, deve far riflettere e spingere le istituzioni ad evitare che ciò possa accadere ancora. La sanità non può essere per pochi ma tornare pubblica e universale come sancito dalla nostra Costituzione.
Garantire la dignità degli anziani è un obiettivo che evidentemente il nostro paese non ha ancora perseguito a pieno.
Siamo tutti chiamati a lavorare perché ciò avvenga costruendo un nuovo welfare pubblico, universale e inclusivo che sia in grado di dare delle risposte al grande tema dell’invecchiamento della popolazione.

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Emergenza Covid-19: 1.402.755 ore di volontariato per aiutare gli anziani soli – I numeri della presenza e dell’impegno dei volontari Auser

Nei difficili mesi dell’emergenza sanitaria del Covid-19 che ha costretto a casa milioni di italiani e colpito duramente i cittadini più fragili, le volontarie e i volontari dell’Auser – associazione per l’invecchiamento attivo – sono stati in campo. Con coraggio e determinazione e in tutta Italia. Portando sostegno e aiuti concreto agli anziani soli e fragili, alle famiglie più in difficoltà. 
Un esercito di quasi 7.000 volontari Auser, molti dei quali giovani che si sono offerti di dare una mano, per un impegno di 1 milione 402.755 ore di volontariato.
La compagnia e l’ascolto telefonico è stato un servizio di grandissima utilità sociale e umana. I volontari spesso dal loro domicilio con i numeri di telefono deviati, hanno ascoltato, rassicurato, condiviso insieme a tanti anziani soli ansie e preoccupazioni. 
In questo ambito sono stati effettuati 102.289 interventi, assistendo telefonicamente oltre 40mila persone anziane.
I volontari Auser hanno inoltre effettuato 176.574 interventi a domicilio per la consegna di spesa, medicinali e in molti casi anche i pasti. Oltre 39.000 persone hanno usufruito di questo prezioso servizio.

Leggi: Auser


NEWS:

martedì 26 maggio 2020
Assistenti civici: Cgil, no a proposte improvvisate, sì al confronto

“L’idea del Ministro Boccia di attivare degli assistenti civici a presidio del rispetto delle norme sul distanziamento sociale non solo è un’arma spuntata, ma è anche pericolosa. L’azione di controllo del territorio è una cosa seria e, come prevede e indica la nostra Costituzione, va affidata allo Stato”. È quanto dichiarano i segretari confederali della Cgil Giuseppe Massafra e Tania Scacchetti.
“Competenze, esperienza e preparazione non si possono improvvisare, a maggior ragione – sottolineano i dirigenti sindacali – in un periodo in cui rischia di crescere il disagio sociale. Sui cittadini dobbiamo e possiamo contare pretendendo un atteggiamento improntato al senso civico e al rispetto della legalità”.
Per Massafra e Scacchetti occorre quindi “rafforzare l’azione di educazione e di civismo dei Sindaci e delle Amministrazioni territoriali”, e “sarebbe utile e corretto intervenire sugli organici degli enti preposti al controllo e alla sicurezza”.
“Se invece si vuole aprire una riflessione più ampia su come rispondere ai tanti bisogni che l’emergenza sanitaria ha reso indispensabili – concludono i segretari confederali della Cgil – non lo si faccia con proposte improvvisate, ma con un confronto con le parti sociali sulle soluzioni possibili”.

Leggi: Cgil, 26/05/2020


martedì 26 maggio 2020
Oltre il covid-19: metà delle famiglie italiane teme problemi economici nei prossimi mesi

I risultati dell’indagine condotta da Nomisma. Una su quattro in affitto ha accumulato ritardi nel pagamento del canone. E l’11,9% di chi ha un mutuo ha ora problemi nel saldare le rate. Cambia la priorità dell’agenda politica delle famiglie: al primo posto il tema della disoccupazione, mentre perde interesse quello sull’immigrazione
Quasi una famiglia su quattro in affitto ha accumulato ritardi nel pagamento del canone durante il lockdown, mentre prima del covid-19 era il 9,6% ad avere problemi. Non solo: per i prossimi 12 mesi più del 40% delle famiglie prevede di avere difficoltà a rispettare il pagamento dell’affitto. E il mutuo? Se prima della pandemia aveva problemi con le rate circa il 4,1% delle famiglie ora il dato sale all’11,9%. È quanto emerge dall’indagine Nomisma 2020 sulle famiglie italiane presentata oggi, dal titolo “Fuori tutti, la voce alle famiglie. Vivere, abitare, investire: l’Oltre del Coronavirus”. Il 28,8% del campione di famiglie intervistate dichiara di non riuscire a risparmiare, il 41,8% di avere una situazione stabile, il 12,9% di essere in condizione di aumentare la propria capacità di risparmio e il 16,5% di diminuirla.

Leggi: Redattore Sociale, 26/05/2020


lunedì 25 maggio 2020
Assistenti civici. Costa (Forum Terzo Settore) “Non si confondano con i volontari”

Fa riflettere la proposta del ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, e il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, di lanciare un bando per il reclutamento di 60.000 ‘assistenti civici’ che saranno impiegati dai sindaci per lo svolgimento di attività sociali e per collaborare al rispetto del distanziamento sociale.
“I cosiddetti ‘assistenti civici’ non possono essere scambiati per volontari’– dichiara Enzo Costa, Coordinatore della Consulta Volontariato del Forum del Terzo Settore –. I volontari infatti non si reclutano per bando e tanto meno possono essere ‘usati’, ma come afferma la legge agiscono esclusivamente per fini di solidarietà e in risposta ai bisogni delle persone e delle comunità” – «Il volontario è una persona che, per sua libera scelta, svolge attività in favore della comunità e del bene comune, anche per il tramite di un ente del Terzo settore, mettendo a disposizione il proprio tempo e le proprie capacità per promuovere risposte ai bisogni delle persone e delle comunità beneficiarie della sua azione, in modo personale, spontaneo e gratuito, senza fini di lucro, neanche indiretti, ed esclusivamente per fini di solidarietà» (art. 17 del dl 117/17 Codice del Terzo settore).

Leggi: Forum Terzo Settore, 25/05/2020


lunedì 25 maggio 2020
Superbonus 110%, tutto quello che c’è da sapere in 15 risposte alle domande-chiave

Quando iniziare, come ottenere il bonus per lavori già in corso, i tetti di spesa, chi può usufruire del beneficio, cosa è lo sconto in fattura, i documenti da conservare.
Sono due gli articoli da tenere a mente per usufruire delle nuove maxi detrazioni dirette ad azzerare i costi sostenuti dal 1 luglio 2020 e fino a tutto il 2021: l’articolo 119 che prevede i nuovi incentivi in tema di efficientamento energetico (eco-bonus), sisma-bonus, fotovoltaico e colonnine di ricarica di veicoli elettrici, di cui la principale novità costituita dall’innalzamento delle agevolazioni dell’eco-bonus e del sisma-bonus fino al 110% delle spese sostenute (rispetto alle precedenti aliquote del 65%, 75%-85%) con possibilità di ripartire la detrazione in 5 quote annuali di pari importo; l’articolo 121 contiene invece le disposizioni che consentono la trasformazione delle detrazioni fiscali in sconto sul corrispettivo dovuto ovvero in credito d’imposta cedibile all’impresa che ha eseguito i lavori e che potrà utilizzare tale credito per detrarlo a sua volta oppure cederlo “ad altri soggetti, ivi inclusi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari”.

Leggi: Edilizia e Territorio, 25/05/2020


lunedì 25 maggio 2020
Ecobonus e sismabonus: i requisiti per la detrazione congiunta

Agenzia delle Entrate: lo sconto fiscale potrà essere applicato su un ammontare delle spese non superiore a 136mila euro per ciascuna delle tre unità immobiliari costituenti inizialmente l’edificio riconvertito
La detrazione unica, che sostituisce e accorpa ecobonus e sismabonus (articolo 14, comma 2-quater.1, Dl n. 63/2013), è fruibile solo quando sussistono tutti i requisiti previsti per ciascuna agevolazione. Se è così, e l’immobile oggetto degli interventi è dotato di preesistente impianto di riscaldamento e classificato in Catasto come “unità collabente” (F/2) alla data di richiesta del titolo abilitativo dal quale deve, inoltre, risultare che i lavori siano di recupero del patrimonio edilizio, via libera allo sconto fiscale. Lo afferma l’Agenzia delle entrate nella risposta n. 138/E del 22 maggio 2020, aggiungendo che la detrazione va applicata su un ammontare delle spese non superiore a euro 136mila euro per ciascuna delle tre unità immobiliari costituenti inizialmente l’edificio “recuperato”.

Leggi: Casa e Clima, 25/05/2020


venerdì 22 maggio 2020
Voltiamo pagina sull’assistenza agli anziani in casa

Il dl “Rilancio” raddoppia nel secondo semestre del 2020 i finanziamenti per l’assistenza domiciliare agli anziani non autosufficienti. Si può e si deve rendere strutturale questo aumento. Ma serve un profondo ripensamento dell’intero sistema.
Una robusta crescita di fondi, da rendere strutturale
In varie aree del paese una presenza più solida del welfare pubblico nel territorio avrebbe consentito di meglio contrastare il Covid-19; avrebbe permesso, in particolare, di prevenire e non solo di inseguire il diffondersi della pandemia. A partire da questa valutazione – ampiamente condivisa – nelle scorse settimane è maturato un rinnovato interesse tanto nei confronti del ruolo fondamentale che i servizi territoriali dovrebbero svolgere in un moderno sistema di protezione sociale quanto verso la necessità di un loro deciso rafforzamento in Italia.
Tale attenzione si riflette nell’elevata percentuale di fondi dedicati al settore tra quelli che il recente decreto “Rilancio” assegna complessivamente al Servizio sanitario nazionale. Tra i diversi interventi per il territorio, il più cospicuo consiste nei 734 milioni di euro destinati all’Assistenza domiciliare integrata (Adi), di titolarità delle Asl, che costituisce il più diffuso servizio pubblico a casa degli anziani non autosufficienti in Italia.

Leggi: La Voce, 22/05/2020


mercoledì 20 maggio 2020
Domiciliarità: richiedere più fondi non basta. Serve un Distretto forte per nuove idee, programmi innovativi, risposte coerenti con i bisogni

Inserendosi nel dibattito sollevato dall’editoriale di Cristiano Gori e Marco Trabucchi (Taccuino n. 5), gli autori sottolineano che solamente nuove idee e piani innovativi, associati all’aumento delle risorse per le cure domiciliari, potranno soddisfare molti dei bisogni ancora scoperti. Il Distretto viene proposto come struttura operativa territoriale più idonea a costruire “un sistema territorio” con cardine nella home care, anche giovandosi delle tecnologie/ICT, per favorire migliore presa in carico, continuità di cura, congiunzione con le cure residenziali e le cure domiciliari informali.
Cristiano Gori e Marco Trabucchi nel loro Taccuino del quindici maggio su “Domiciliarità: richiedere più fondi non basta” aprono un dibattito in cui proviamo ad inserirci, quali rappresentanti di una Società Scientifica delle Attività Territoriali (CARD) che da molti anni ha fatto della home care una propria bandiera.
Vediamo anche noi come favorevoli, per rilanciare il settore delle cure a domicilio, l’interesse sul tema e la concreta possibilità di nuovi finanziamenti, due fattori che fino ad oggi hanno frenato il decollo delle cure domiciliari istituzionali. Ci sembra tuttavia pertinente aggiungerne altri due:
1. la mancanza di certezze del quadro organizzativo in cui le cure a casa vengono inserite;
2. la debole domanda di questo servizio, sia da parte dei professionisti che della cittadinanza.

Leggi: I Luoghi della Cura, 20/05/2020


mercoledì 20 maggio 2020
Tutti gli anziani a rischio? Ma mi faccia il piacere!

Davvero proteggeremmo i nostri nonni dal Covid-19 costringendoli all’inattività e a una marginale vita di relazione? In realtà l’età avanzata non è sinonimo di fragilità né di pluripatologia. Lo dice la scienza geriatrica.
Siamo tutti ben cosci di vivere un momento storico drammatico nel quale la salute degli anziani è a rischio come non mai. Abbiamo assistito ad una vera e propria strage degli anziani proprio nei luoghi in cui dovrebbero – o avrebbero dovuto – essere più protetti: le Rsa. Non è un fenomeno solo italiano se è vero come è vero che l’Oms dichiara che la metà dei morti per questa tragica pandemia riguarda la popolazione geriatrica. Ecco quindi che, già all’avvicinarsi della “fase 2”, erano emersi orientamenti volti a proporre, o a imporre, meccanismi e comportamenti che avrebbero avuto la finalità di impedire il risorgere dell’epidemia, peraltro a oggi non ancora scomparsa almeno in alcune aree. Era dunque comprensibile che una parte dell’attenzione fosse rivolta nei confronti della popolazione anziana.

Leggi: La Voce


lunedì 18 maggio 2020
Come subentrare nella proprietà dell’ascensore, procedura e calcolo dei costi

L’ascensore è un impianto che, ove installato successivamente alla costruzione dell’edificio, rappresenta senza ombra di dubbio un’innovazione.
Innovazione sicuramente volte alla eliminazione delle barriere architettoniche e quindi beneficiante di molte agevolazioni, in termini edilizi ed anche fiscali.
Non solo: se si tratta di edificio in condominio questa installazione è certamente un’innovazione ai sensi dell’art. 1120 c.c. deliberabile, in ragione del fatto che essa serve ed eliminare le barriere architettoniche, dal voto favorevole della maggioranza dei partecipanti all’assemblea che rappresentino almeno la metà del valore millesimale dell’edificio.

Leggi: Condominio Web, 18/05/2020


venerdì 15 maggio 2020
Solitudine. La lezione del Covid-19

Stiamo uscendo dalla gravissima crisi del Covid-19… anzi, proviamo a uscirne, attraverso l’impegno generoso dei nostri concittadini.
Uno degli aspetti che ci ha fatto più soffrire in questi mesi è la solitudine che ha accompagnato le nostre vite, con diversi livelli di gravità, da quello delle famiglie ben strutturate che hanno sofferto solo per l’impossibilità di visitare amici e parenti, alla solitudine degli anziani, chiusi nelle loro case, con pochi contatti, impauriti per le notizie che non potevano controllare, alla solitudine delle persone ospiti nelle residenze per anziani, alle quali è stato impedito il contatto personale con i loro parenti.
Dal mio osservatorio ho verificato una grande capacità di resilienza della maggior parte degli anziani italiani, che si sono sentiti partecipi dell’impegno di tutto il paese per sconfiggere la “brutta bestia”. Questo impegno ha dato “senso” alla loro vita e ha così permesso di superare le prove più difficili. In alcuni casi la mancanza di contatti ha reso le giornate l’interminabile susseguirsi di momenti di ansia, tra trasmissioni televisive misteriose, notizie frammentarie su quanto capitava a parenti e amici, timori per la propria salute che non trovavano ascolto. In molti casi, infatti, il medico di famiglia è stato irraggiungibile (ma non è questo il momento per celebrare il grande impegno di molti e ricordare la vigliaccheria di altri).

Leggi: Fondazione Leonardo, 15/05/2020


DALLE REGIONI:

lunedì 25 maggio 2020
Milano, quando i condomini diventano solidali

Con l’emergenza da Covid-19 il luogo simbolo di litigi e divisioni si è trasformato: vicini di casa che quasi non si conoscevano si sono messi insieme per aiutare chi era in difficoltà. A Milano sono un’ottantina le collette alimentari, che hanno fornito generi di prima necessità alle Brigate della Solidarietà
Il condominio: da luogo simbolo di litigi e divisioni a luogo in cui ci si unisce per aiutare chi è in difficoltà. È possibile. Ne sono la prova le collette alimentari condominiali nate in queste settimane a Milano, che forniscono dalla pasta al cibo in scatola, dai saponi ai pannolini, alla Brigata della Solidarietà Lena-Modotti. Beni di prima necessità che vengono distribuiti a famiglie rimaste senza reddito per l’emergenza Covid-19. Sono collette nate spontaneamente. “Ho proposto sulle chat dei genitori delle classi dei miei due figli di raccogliere cibo per darlo alle Brigate della solidarietà -racconta Francesca Giancane-. Nel messaggio ho chiesto anche di coinvolgere i vicini di casa”. Nel giro di pochi giorni le adesioni sono diventare sempre più numerose. “Abbiamo allora deciso di organizzare la raccolta a livello condominiale, soprattutto perché avevano aderito famiglie anche molto lontane dalla nostra zona -ricorda Francesca-. I volontari sarebbero passati quindi nei singoli condomini a ritirare”. Sono in totale un’ottantina le collette solidali nei condomini o di fronte ai supermercati che finora hanno fornito genere di prima necessità alle Brigate della Solidarietà.

Leggi: Redattore Sociale, 25/05/2020


venerdì 22 maggio 2020
Riformare la sanità in Calabria: lettera aperta al ministro Speranza

Associazioni, cittadini, 120 sindaci a sostegno della petizione nata dall’esperienza del movimento “Comunità competente”. Tra le richieste “un nuovo corso del commissariamento” e il potenziamento dei servizi territoriali alla luce delle criticità emerse con la pandemia da coronavirus
Cosa fare in Calabria per affrontare l’emergenza coronavirus soprattutto “se il virus si espanderà nuovamente nei mesi freddi” e “dal momento che nessuno ritiene che un vaccino sia pronto prima dell’ultima fase dell’inverno”? Cosa fare in questa regione dalla sanità commissariata “dove è apparsa chiarissima l’incapacità del sistema sanitario regionale a far fronte alla grave situazione esplosa anche da noi?”. Una possibile risposta si trova nella lettera aperta per il ministro della salute, Roberto Speranza, presentata stamani in conferenza stampa a Lamezia Terme, in una delle sedi della Comunità Progetto Sud, realtà del terzo settore presieduta da don Giacomo Panizza, tra i primi 111 firmatari di un appello oggi “forte di un numero importante di adesioni, tra cui 120 sindaci” su un totale di 404 comuni presenti in Calabria. Una lettera promossa il 10 maggio scorso sotto forma di petizione su change.org per dire al governo che “non può tirarsi fuori”. Un’iniziativa per chiedere a Roma di “aprire una nuova fase del commissariamento individuando persone e mezzi opportuni per riprogrammare una risposta alla possibile epidemia”.

Leggi: Redattore Sociale, 22/05/2020


mercoledì 20 maggio 2020
Regione Campania. Pubblicate le graduatorie provvisorie per la concessione del contributo all’affitto: alto il numero degli esclusi e delle domande anomale. Scarsa la copertura in ordine al fabbisogno

Sono state pubblicate sul BURC n. 110 del 19/05/2020 le graduatorie provvisorie degli aventi diritto al contributo di sostegno all’affitto per il bando di cui al Decreto Dirigenziale n. 9 del 31.01.2020, la cui scadenza, a seguito di proroghe dovute all’emergenza sanitaria era stata fissata il 27/04/2020.
Le risorse assegnate per le finalità di cui al bando richiamato sono quelle di cui al riparto nazionale dei fondi della legge 431/1998 e ai residui delle risorse stanziate per la morosità incolpevole e ammontano complessivamente ad € 13.056.066.66, di cui l’80% pari ad € 10.444.853,33 riservato alla fascia A ( richiedenti con reddito pari a due pensioni minime INPS con incidenza del canone sul reddito non inferiore al 14% valore ISE) e il 20%pari ad € 2.611.213,33 riservato alla fascia B (richiedenti con redditi non superiori all’importo di € 25.000.00 con incidenza del canone sul reddito non inferiore al 24%valore ISE).

Leggi: Sunia, 20/05/2020


mercoledì 20 maggio 2020
Firenze, nell’industria dismessa 50 mini appartamenti a canone calmierato

Lo ha deciso la giunta, approvando nella seduta di ieri la delibera dell’assessore alla Casa Andrea Vannucci sulla vivibilità intelligente (Smart liveability), comprensiva del progetto di fattibilità tecnica ed economica, nell’ex complesso del Meccanotessile
Cinquanta mini appartamenti a canone calmierato destinati a giovani coppie, singole persone e nuclei familiari di piccole dimensioni (composti da 2-3 persone) con spazi comuni dedicati a servizi come lavanderia, magazzini, portineria e un’area verde per favorire la socializzazione. Lo ha deciso la giunta, approvando nella seduta di ieri la delibera dell’assessore alla Casa Andrea Vannucci sulla vivibilità intelligente (Smart liveability), comprensiva del progetto di fattibilità tecnica ed economica, nell’ex complesso del Meccanotessile, che si trova in un’area di proprietà comunale di circa 27.500 metri quadrati, che nei piani dell’amministrazione continuerà ad avere spazi e funzioni pubbliche anche a servizio del quartiere.
Nell’area industriale dismessa dove un tempo lavoravano gli operai delle Officine Galileo troveranno infatti sede l’Indire (l’Istituto nazionale di formazione e ricerca del Miur) e l’Isia (l’Istituto superiore di istruzione artistica), mentre sono già stati realizzati un parcheggio pubblico a servizio dei residenti della zona di Dalmazia (con 75 posti auto, di cui 4 per disabili, e alcuni posti per gli scooter) e il giardino pubblico tra via Cocchi e via Santelli.

Leggi: Redattore Sociale, 20/05/2020


martedì 19 maggio 2020
Famiglia, il Veneto vara la legge quadro. Tariffe tarate sui carichi dei nuclei

Approvazione unanime in Consiglio regionale della legge “Interventi a sostegno della famiglia e della natalità”. Tra le misure: assegno di natalità sin dalla gravidanza, aiuti ai genitori e nuovo indicatore sociale per tariffe tarate sui carichi familiari
“Da oggi il Veneto ha la sua prima legge quadro per la famiglia. Giunta e Consiglio hanno ora l’impegno codificato ad orientare scelte e interventi concreti a tutela del valore sociale della natalità e della genitorialità”. Così l’assessore alla sanità e sociale della Regione Veneto, Manuela Lanzarin, saluta l’approvazione unanime in Consiglio regionale della legge “Interventi a sostegno della famiglia e della natalità”.
“Si tratta di un provvedimento – sottolinea l’assessore – che ha il respiro di una legge di programma, perché intende mettere al centro la maternità e la paternità in tutte le fasi della vita agevolando i nuclei familiari, in particolare quelli più in difficoltà, nell’affrontare la sfida di generare, crescere ed educare i figli. Un provvedimento che assume una valenza ancora più significativa in questa fase di emergenza inedita che sta mettendo a dura prova le famiglie e le scelte di genitorialità, ma che, al tempo stesso, ha messo in luce la tenuta e il valore sociale dei legami familiari”.

Leggi: Redattore Sociale, 19/05/2020


IN AGENDA:

Caregiver Day 2020: al via la decima edizione

Tra il 19 maggio e il 6 giugno sei webinar gratuiti per esprimere bisogni e costruire proposte, anche nell’emergenza.
Parliamo insieme di cura: per confrontarci, scambiare esperienze, rispondere a domande, esprimere bisogni, costruire proposte a sostegno di chi si prende cura è il filo conduttore delle giornate del Caregiver Day 2020, dedicate a chi si prende cura di un proprio caro malato, disabile, non autosufficiente (anche nell’emergenza) ed a sensibilizzare la comunità sul suo valore sociale.
Il programma prevede la realizzazione di 6 webinar gratuiti, tra i mesi di maggio e giugno 2020, che si svolgeranno tutti dalle ore 10,00 alle ore 11,30 con questo calendario:
•martedì 19 maggio Preparare un piano di cura di emergenza
•sabato 23 maggio Partecipare a gruppi di auto mutuoaiuto “a distanza”
•martedì 26 maggio Promuovere l’alfabetizzazione sanitaria del caregiver
•sabato 30 maggio Rispondere ai bisogni di sollievo del caregiver
•mercoledì 3 giugno Favorire l’accesso all’informazione su tutele e servizi al caregiver
•sabato 6 giugno Rispettare la dignità e l’autonomia della persona assistita nella prospettiva di un nuovo welfare

Leggi: Caregiver Day


Welfare Day – 4 giugno 2020 – Roma – La nuvola Convention Center Viale Asia – Ore 9.00
Iscrizioni aperte sul sito www.welfareday.it


Italia Longeva – 7 e 8 luglio – Roma – Ministero della Salute – Auditorium Viale Ribotta

Long-Term Care FIVE – Gli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine
Giunta alla quinta edizione, la due giorni annuale di incontro e confronto tra decisori ed attori che entrano a diversi livelli nella programmazione, organizzazione e gestione del sistema socio-sanitario e assistenziale dedicato alle cure a lungo termine si propone come un’occasione di aggiornamento e di avanzamento di proposte su modalità efficaci, sostenibili ed eque per la presa in carico degli anziani fragili e complessi.
Per maggiori informazioni info@italialongeva.it


IN EVIDENZA:

RSA e Covid-19, una drammatica realtà. Le narrazioni di questo periodo di emergenza

La situazione problematica vissuta da molte RSA lombarde durante l’emergenza Coronavirus è riscontrabile sin dall’inizio nei racconti, pur frammentati, degli operatori. In questo articolo Marco Noli guida i lettori attraverso le loro narrazioni e la lettura dei dati ufficiali.
È passato oltre un mese dall’ingresso del virus SARS – COV2 nelle nostre comunità. Siamo stati inondati di dati e informazioni quotidiani, all’inizio un po’ sfilacciati, poi sempre più coordinati, dal Bollettino giornaliero della Protezione civile.
Dalle narrazioni abbiamo capito che poco si sa su questo virus, che la scienza, come è normale che sia, ha una “verità relativa” che si affina giorno per giorno sulla base di quello che succede. Ci siamo resi conto che gli stessi dati ufficiali sono incompleti e presentano un range di scostamento elevato, legato alla difficoltà della raccolta degli stessi e alla variabilità di diversi fattori (es. il numero dei tamponi effettuati, la non conoscenza del “sommerso”degli infettati asintomatici ecc.).
Di fronte ad un’epidemia, diventata poi pandemia, è normale arrivare impreparati1 assistere al susseguirsi di decisioni in continuo aggiustamento in tempi rapidissimi. Anche se bisogna ricordare il vecchio proverbio “del senno del poi sono piene le fosse”, questo non toglie che da quanto sta emergendo, dalle situazioni degli ospedali e di diverse RSA, si rilevano perplessità e possibili omissioni, anche da parte della Regione, tutte da accertare, non solo per identificare eventuali responsabilità, ma soprattutto perché da essi si può imparare.

Leggi: I Luoghi della Cura


Mese sociale – Se il welfare ritorna all’assistenza
Abbiamo fame di futuro. Attraversiamo questo lento guado sforzandoci di scorgere cosa ci aspetta oltre la linea dell’orizzonte. Che cosa vogliamo ci sia? Nel welfare sociale il pensiero mainstream auspica discontinuità, che riporti al centro le comunità locali, la prossimità delle relazioni e degli aiuti, che riscatti un territorio troppo spesso espropriato.
Ed è tutto un rivalutare interventi community based, uno sviluppo economico e sociale a trazione territoriale. Non è chiaro in che misura questa direzione ci porterà avanti – in una fase in cui a trionfare è un’economia digitale che travalica il locale e con scarsa appartenenza di luogo – o se viceversa ci riporterà verso la nicchia novecentesca del “piccolo è bello”. Temi ampi che meritano un approfondimento che va oltre queste brevi note.
Spazi da ricostruire
Prevediamo, auspichiamo, scriviamo decaloghi sul welfare che verrà a partire dal nostro punto di vista, quello di chi osserva. Vorrei provare a partire da un’altra angolatura: quella della domanda di sostegni e di aiuti che si sta configurando. Mi concentro su due aree: ciascuna presenta l’alternativa tra risposte difensive e assistenziali e altre più aperte, emancipative, promozionali.

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La contrattazione sociale di prossimità per la non autosufficienza oltre l’emergenza

Perché l’infrastrutturazione del welfare territoriale conta
Cosa insegna l’emergenza sanitaria
Le persone più colpite dal Covid-19 sono state soprattutto le più fragili dal punto di vista della salute e deboli dal punto di vista economico e sociale, e fra queste in specie gli anziani e le persone con patologie croniche. Il mix tra comorbilità ed età è parso subito micidiale ed è divenuto particolarmente funesto, ciò non solo in Italia, nelle strutture residenziali per anziani, come la cronaca ha documentato con drammatica frequenza, le associazioni e le organizzazioni sindacali hanno denunciato e gli studiosi hanno analizzato.
L’alternativa alla presa in carico ospedaliera si è rivelata insufficiente e ha messo a nudo le criticità del sistema territoriale della sanità, governato nel segno della riduzione dei costi piuttosto che della riorganizzazione dei percorsi diagnostico terapeutici assistenziali per ampliare e diversificare l’offerta, in sistemi sanitari regionali molto differenti ma generalmente ancora orientati a un approccio “ospedalocentrico”. Si sono altresì evidenziate la persistente carenza dell’integrazione sociosanitaria che dovrebbe invece qualificare i rapporti tra i servizi sociali e quelli sanitari, nonché le lacune dell’assistenza domiciliare, entro un sistema di welfare quale quello italiano che continua ad essere, nel bene e nel male, a “trazione” familiare.

Leggi: Welforum


Il “dopo” della sanità. Un numero speciale di Communitas

Un Quaderno scaricabile gratuitamente dal sito di Vita.it. Ospita gli interventi di due grandi esperti, Benedetto Saraceno ed Angelo Righetti. Perché come scrive Aldo Bonomi nell’editoriale, la sfida «oltre al vaccino sarà quella di produrre anticorpi sociali che si mettono in mezzo producendo inclusione»
Quale sarà il “dopo” della sanità uscita dal cataclisma di Covid 19? È il tema di un Quaderno speciale di “Communitas”, la rivista fondata da Aldo Bonomi ed edita da Vita, in uscita oggi e scaricabile su Vita.it. Un tema cruciale che viene affrontato da un grande esperto di politiche sanitarie come Benedetto Saraceno e da Angelo Righetti, psichiatra oggi in prima linea sul “dopo” con il progetto Budget di Salute della Regione Campania.
«La impreparazione e le tardive e frammentate risposte fornite in occasione della pandemia del coronavirus sono state e continuano ad essere evidenti in ogni paese del mondo», scrive Benedetto Saraceno, che è Segretario generale del Lisbon Institute of Global Mental Health, Lisbona, ed è stato direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Abuso di Sostanze dell’Oms. Si esce da una situazione che costringe a riflettere in particolare «sul deficit di empowerment dei cittadini utenti del sistema sanitario e dunque riflettere sulla urgenza di una salute promossa e erogata nelle ma anche dalle comunità». È un deficit che inaspettatamente ha reso molto più fragili i sistemi sanitari che si pensavano più forti, cioè quelli dei paesi del Nord del mondo. Un sistema che è prigioniero della cultura di emergenza che anche oggi dà l’illusione che «sia sufficiente fare scorte per la prossima epidemia (letti, mascherine, respiratori, liquido idroalcolico): uscire dalla dimensione dell’emergenza vuol dire capire che il virus è un fenomeno sistemico e non eccezionale».

Leggi: Vita


Il welfare che sale dal basso

Non si può prescindere, nella ripartenza, da un sapere sociale prezioso. Ne tenga conto la politica alle prese con un welfare state in crisi piramidale nel far scendere aiuti e interventi verso la base senza un welfare di comunità. Se non vogliamo che il virus produca più solitudine occorre che oltre al vaccino si valorizzino anticorpi sociali capaci di produrre inclusione
Speranzosi apriamo la porta, chi solo la finestra, verso la Fase 2. Guardiamo fiduciosi alle fabbriche, dicendoci che ci aiuterà il buonsenso dei corpi nel mantenere la giusta distanza. Contiamo sulla tecnica incorporata nella rete e nella logistica e sulla scienza. Entrambe sfidate al lavoro agile possibile, al trasporto delle merci per tenere sui mercati internazionali, al trasferire agricoltura e agroalimentare nei supermercati e nei negozi di prossimità e al far circolare i corpi messi al lavoro con il trasporto pubblico. Sfidiamo così Covid-19 per l’economia in affanno, seguendo le indicazioni degli esperti su questi grandi temi.
Prendo dalla commissione Colao una piccola parola chiave: «microgeografia». Microcosmi appunto, che mi rimandano alla Caritas ambrosiana per capire, abbassando lo sguardo, la logistica degli ultimi e la filiera degli invisibili per raggiungere le “vite di scarto” in questa società selettiva dove il virus ha scavato altre faglie di differenze. La Coldiretti e la Caritas, che stanno su queste filiere, stimano un milione di nuovi poveri da Covid-19. Per rendere visibili gli invisibili occorre scomporre e ricomporre i tanti, troppi, non codificati nei codici Ateco che sono nelle microeconomie di sopravvivenza, nel sommerso dei lavori saltuari che chiamiamo lavoretti che toccano anche le nuove professioni che con pudore, essendo nuovo, denominiamo lavoro intermittente

Leggi: Vita


La protezione sociale in Italia e in Europa

Nel 2019 sono stati spesi dalle Amministrazioni pubbliche quasi 479 miliardi per sollevare le famiglie da rischi, eventi o bisogni inclusi nella protezione sociale.
La maggior parte delle prestazioni sociali erogate in Italia riguardano la previdenza sociale (66,3%), il 22,7% prestazioni di tipo sanitario e solo l’11% di assistenza sociale. Negli anni ’90, la previdenza pesava ancora di più, il 71%, a discapito soprattutto dell’assistenza (circa il 7%).
Le prestazioni sanitarie fornite direttamente da strutture pubbliche costano poco meno di 68 miliardi, ma l’assistenza ospedaliera ha perso rilevanza nel tempo a favore di altre tipologie di servizi sanitari.
Per finanziare l’intero sistema della protezione sociale pubblica sono stati messi a disposizione quasi 500 miliardi nel 2019, provenienti per oltre la metà da imposte e per il 48% da contributi sociali.
Ogni abitante ha ricevuto in media nel 2017 poco più di 8mila euro annui per prestazioni sociali. Con 8.041 euro pro-capite l’Italia si attesta sui livelli medi della Ue28; la forbice è molto ampia: dai 20.514 euro del Lussemburgo ai 1.211 della Bulgaria.
I paesi europei hanno dedicato in media alla vecchiaia il 40,5% di tutte le prestazioni sociali erogate nel 2017, in Italia molto di più, il 48,8%. Le prestazioni per malattia/salute seguono con il 29,7% in Europa, ma sono solo il 23,1% in Italia.

Leggi: Istat


Superare il modello delle Case di riposo e delle Rsa. Non più posti letto, ma intensità di cura applicata alla domiciliarità

Partendo da una radicale riforma partecipata del welfare italiano, si potrebbero strutturare le linee di sviluppo strategico di un sistema basato su piattaforme abitative adatte o adattabili alla vecchiaia, ben localizzate e ben integrate nel tessuto urbano. Soluzioni abitative ad intensità assistenziale modulabile, invece di posti letto
“Se le case dove abitiamo sono adatte, è più efficace spostare i servizi – soprattutto quelli sociosanitari – che costringere le persone a ripetuti cambiamenti nelle fasi più delicate della loro esistenza”. (The DanishMinistry of Housing, Urban and Rural Affairs. Factsheet on housing for the elderly)
La pandemia da coronavirus ha aggravato lo stato del Sistema Sanitario Nazionale, già condizionato da pesanti interventi di risanamento tecnico ed economico di molte regioni in Piano di Rientro, ma ha acuito la crisi ancor più pressante, del welfare locale. Questo tipo di sollecitazioni costanti, stanno drammaticamente modificando il processo d’invecchiamento in atto nel nostro Paese, con enormi ricadute sulle condizioni abitative, reddituali, di salute e benessere che dovranno inesorabilmente accompagnare l’allungamento della vita dei prossimi anni.
Sono tanti gli studi che posizionano il SSN tra i primi al mondo (Bloomberg, ad esempio). Indicatori di valutazione a parte, già alcuni anni fa, nell’11° Rapporto di CreaSanità “L’universalismo diseguale”, si analizzava che nonostante il vantaggio che l’Italia registrava sugli altri paesi europei rispetto alle migliori condizioni di salute dei propri cittadini, anche a fronte di una spesa sanitaria molto più bassa, se non si fosse intervenuti sull’equità e l’accessibilità dei servizi specie quelli per gli anziani fragili e per i più vulnerabili, il vantaggio, acquisito, che si stava già riducendo, si sarebbe azzerato se non addirittura invertito.

Leggi: Quotidiano Sanità


Aspetti di vita degli over 75

Sono 7.058.755 gli anziani con 75 anni e più che risiedono in Italia, l’11,7% del totale della popolazione. Il 60% è composto da donne.
Quasi la metà delle donne di 75 anni e più vive da sola, il 29% in coppia. Capovolta la situazione degli uomini, il 21,7% vive solo e il 68% in coppia. Tuttavia la distanza si è ridotta nel tempo.
Le donne anziane stanno peggio degli uomini. Il 24,7% ha gravi limitazioni nelle attività quotidiane e il 48,1% ha tre o più malattie croniche (contro il 18% e il 33,7% degli uomini).
Tra le persone di 75 anni e più il 51% vive a una distanza di non oltre un Km dal figlio più vicino e il 20% ci vive insieme. L’8,9% non ha figli e vive solo e lo 0,9% ha figli lontani all’estero.
Il 40,9% della popolazione di 75 anni e più vive in un’abitazione con giardino privato, il 79,8% dichiara di avere un terrazzo o un balcone. In totale il 90% degli anziani può contare su almeno uno spazio esterno.
Il 12,1% delle famiglie composte esclusivamente da persone di 75 anni e più ha uno o più cani (443 mila famiglie). La percentuale sale se in famiglia ci sono più anziani (15,5% contro 11% dei single).

Leggi: Istat


SEGNALAZIONI:

Arrivano le pensioni di giugno

Anche per il mese di giugno è anticipato e scaglionato il pagamento delle pensioni per chi le riscuote in contanti presso le Poste Italiane.
Bisogna recarsi agli sportelli secondo la seguente turnazione alfabetica:
26 maggio → cognomi dalla A alla B
27 maggio → cognomi dalla C alla D
28 maggio → cognomi dalla E alla K
29 maggio → cognomi dalla L alla O
30 maggio mattina → cognomi dalla P alla R
1 giugno → cognomi dalla S alla Z
Importante!
Sarà possibile riscuotere la pensione in qualsiasi sportello postale in Italia.
Per chi non ritira la pensione in contanti, l’accredito sui conti correnti postali verrà effettuato il 26 maggio.
I pensionati che ritirano la pensione in contanti alle Poste e hanno un’età pari o superiore ai 75 anni possono chiedere all’Arma dei Carabinieri la consegna gratuita a domicilio della pensione.
→ Per informazioni sul servizio c’è il numero verde 800 55 66 70
Nota bene: queste misure sono valide unicamente per i pensionati che riscuotono la pensione negli uffici postali
Non sono invece interessati tutti quei pensionati che hanno l’accredito della pensione in banca, che la riceveranno direttamente sul proprio conto l’1 giugno.

Leggi: Spi-Cgil


Vademecum dell’Agenzia delle Entrate: Le misure fiscali del Decreto Rilancio (34/2020) illustrate dall’Agenzia delle Entrate
– scarica la guida in formato pdf

Leggi: Sunia


Indennità COVID-19 per lavoratori domestici – Da oggi il via alle domande

Sul sito dell’Inps è già attivo da oggi il servizio per la presentazione delle domande di indennità COVID-19 per lavoratori domestici. La misura straordinaria di sostegno è stata introdotta dall’articolo 85 del decreto legge n. 34 del 19 maggio 2020 per supportare i lavoratori domestici in condizioni di difficoltà economica causata dall’emergenza epidemiologica da COVID-19.
La misura, di 500 euro per ciascuno dei mesi di aprile e maggio, è rivolta ai lavoratori domestici che abbiano in essere, alla data del 23 febbraio 2020, uno o più contratti di lavoro per una durata complessiva superiore a 10 ore settimanali. Tra i requisiti richiesti la non convivenza con il datore di lavoro.
L’indennità non è cumulabile con il bonus per autonomi e altri benefici analoghi e non concorre alla formazione del reddito. L’indennità non spetta alle persone, interessate alla regolarizzazione del lavoro sommerso, introdotta nell’articolo 103 dello stesso decreto.
Inoltre, sono esclusi i percettori del reddito di emergenza e del reddito di cittadinanza qualora gli importi percepiti siano pari o superiore all’ammontare dell’indennità prevista per i lavoratori domestici.

Leggi: Inca


Reddito Di Emergenza (REM) – Inps, online la procedura per le domande

Già da oggi, sul sito dell’Inps è online la procedura per le domande del Reddito di Emergenza (REM), previsto nel decreto legge “Rilancio Italia”, (D.L. 19 maggio 2020, n. 34 recante “Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19”. Per richiederlo c’è tempo fino al 30 giungo.
Il Reddito di Emergenza è rivolto ai nuclei familiari in condizioni di estrema difficoltà a causa del coronavirus, che non abbiano potuto accedere agli ammortizzatori sociali e ai bonus. Il beneficio economico è determinato in un ammontare pari a euro 400 mensili, moltiplicati per il corrispondente parametro della scala di equivalenza (ISEE), ma comunque, non superiore a euro 800 euro mensili, elevabili a euro 840 per quei nuclei familiari in cui sono presenti disabili gravi o non autosufficienti.

Leggi: Inca

 

 

 

 

 

AeA Informa: online il nuovo numero della rivista

Sul sito www.abitareeanziani.it è disponibile il nuovo numero della rivista Abitare e Anziani Informa.
La pubblicazione contiene il report “Una emergenza nell’emergenza” di Marco Arlotti e Costanzo Ranci del Laboratorio di Politiche Sociali del Politecnico di Milano, che descrive la situazione nelle RSA a causa del Covid-19.
La rivista è scaricabile in formato pdf o navigabile in formato web all’indirizzo https://www.abitareeanziani.it/aea-informa-maggio-2020/


NEWS:

lunedì 18 maggio 2020
Ripartenza, INU: necessaria la riqualificazione urbana e la semplificazione delle procedure

Occorre anche potenziare le strutture tecniche degli enti locali, realizzare distretti urbani dell’efficienza energetica e incentivare la mobilità sostenibile
Per ripartire e superare la crisi post coronavirus è necessario semplificare i processi amministrativi, anche potenziando le strutture tecniche degli enti locali, e inaugurare un nuovo ciclo di investimenti sul territorio che punti ad efficienza energetica e mobilità sostenibile.
A suggerirlo l’Istituto Nazionale di Urbanistica (INU) che ha elaborato un documento in cui sintetizza quali ulteriori misure servano per superare la fase di emergenza sanitaria, economica e sociale.
Pianificazione urbanistica: per il rilancio serve semplificazione
L’INU punta sulla razionalizzazione degli apparati e degli strumenti che presiedono al governo del territorio.
In particolare, suggerisce di semplificare i procedimenti amministrativi attraverso l’unificazione delle sedi decisionali pubbliche, il ricorso alla amministrazione per progetti e alle conferenze di servizi decisorie e la costituzione di organismi operativi compositi, che sul modello delle Agence d’Urbanisme francesi operino a scala intercomunale.

Leggi: Edilportale, 18/05/2020


lunedì 18 maggio 2020
Case troppo piccole, rischio svalutazione in centro città

Il virus cambia anche le esigenze abitative: ora ambienti più grandi e verdi
Napoli, Roma, Torino e Milano le famiglie vivono l’emergenza Covid-19 con il maggior disagio abitativo, alle prese con spazi domestici limitati, senza giardini e terrazzi (o al limite un balcone di piccole dimensioni), con scarsa illuminazione. L’emergenza sanitaria ha costretto una buona parte delle famiglie italiane a passare molto tempo in casa. Ma le abitazioni degli italiani in molti casi non sono adeguate a fronteggiare questa situazione e sicuramente, una volta passata l’emergenza (in senso lato, anche economicamente) gli operatori immobiliari prevedono un cambiamento radicale della casa ideale e delle richieste abitative. Secondo un’analisi di Abitare Co., società d’intermediazione immobiliare, le famiglie italiane hanno a disposizione una superficie media di ben 117 mq, ma con valori che variano sensibilmente sul territorio. Tra le 12 prime grandi città sono i milanesi ad avere la minore superficie media (88 mq), seguiti dai torinesi (91 mq). Al di là delle medie statistiche, il dato tendenzialmente positivo sulla superficie vale per tutti? Su questo la fotografia di Abitare Co. mostra aspetti meno rosei. Secondo l’ultimo censimento Istat, più di un terzo delle abitazioni occupate da persone residenti, pari a quasi 8,23 milioni di case, è al di sotto degli 80 mq e il 13,4% (circa 3,23 milioni) non raggiunge i 60 mq. Una percentuale, quest’ultima, che tra le province dei capoluoghi di regione sale sensibilmente al 22,7% di Milano, al 22,4% di Trieste, al 21% di Aosta, al 20,4% di Torino e al 18,7% di Roma. Un dato importante se si considera che le famiglie italiane sono composte mediamente da 2,3 componenti.

Leggi: Edilizia e Territorio, Il Sole 24 Ore, 18/05/2020


lunedì 18 maggio 2020
Rimbocchiamoci le maniche. Il futuro raccontato da nonni e nipoti #4

Nonni e nipoti a confronto sul futuro. Come sarà il nostro domani? In che modo la pandemia ha cambiato orizzonti, aspettative e speranze? Lo abbiamo chiesto a tanti nonni e nipoti che per più di due mesi non si sono potuti vedere ma sono rimasti in contatto con il telefono e le videochiamate. Ora eccoli riuniti virtualmente in un confronto tra generazioni sul futuro che ci attende. Una doppia testimonianza per ogni puntata.
“Se ci ragiono su, effettivamente la situazione in cui viviamo è di ansia costante. Non posso uscire dalla regione in cui vivo, non posso andare a trovare mia nonna in Liguria”. Mirta ha 12 anni e vive a Milano. Ha vissuto, e continua a vivere, una situazione difficile. Il ritorno alla normalità sembra lontano. “Ora è tutto immobile. Mi risulta complicato pensare al futuro. E per me è strano: prima che scoppiasse la pandemia pensavo di laurearmi in ingegneria biomedica e trasferirmi all’estero. Ora mi sembra più difficile, ma continuo a pensare di poter realizzare il mio sogno”.
Realista ma ottimista. A 12 anni ha già le idee chiare come se ne avesse 20. Eppure le nostalgie e le mancanze sono quelle di chi si avvia verso l’adolescenza: “Faccio la prima media e i miei compagni li ho conosciuti solo per sei mesi. È come se avessi messo gli amici in pausa. Mi mancano”.

Leggi: Liberetà, 18/05/2020


lunedì 18 maggio 2020
Disabilità e assistenza, distanziamento non obbligatorio. “Eravamo fuorilegge”

Suscita polemiche l’articolo 9 dell’ultimo Dpcm sulle riaperture. Barbieri: “Scopro di essere stato fuori legge fino a ieri”. Bonanno: “La legge non esiste se l’assistenza viene erogata dal famigliare. Il caregiver non interessa”. E poi c’è il problema della tutela della salute: “Test e tamponi per disabili, familiari e operatori. O il rischio sarà alto”
Oltre lo sguardo onlus
Chi assiste una persona con disabilità non è tenuto a rispettare l’obbligo di un metro di distanza: è questo, in sintesi, quanto prevede l’ultimo Dpcm (17 maggio 2020) appena approvato, con cui l’Italia esce ufficialmente dal lockdown. La specifica è contenuta nel comma 2 dell’articolo 9 su “Ulteriori disposizioni specifiche per la disabilità”. Il precedente comma conferma quanto già previsto nel precedente Dpcm (art. 8) per la riattivazione dei centri e dei servizi, affidata alle regioni. Ora, nel nuovo successivo comma, si legge: “Le persone con disabilità motorie o con disturbi dello spettro autistico, disabilità intellettiva o sensoriale o problematiche psichiatriche e comportamentali o non autosufficienti con necessità di supporto, possono ridurre il distanziamento sociale con i propri accompagnatori o operatori di assistenza, operanti a qualsiasi titolo, al di sotto della distanza prevista”. Quattro righe non bastano certo per fare chiarezza, ma sono sufficienti per scatenare le critiche e il sarcasmo di chi questa condizione la vive sulla propria pelle e coglie quindi in questo articolo almeno due paradossi.

Leggi: Redattore Sociale, 18/05/2020


giovedì 14 maggio 2020
Dl Rilancio, così cambia la sanità

E’ il potenziamento della sanità territoriale la prima voce del ‘Rilancio Salute’, che ridisegna il Servizio sanitario nazionale dopo la prima fase dell’emergenza coronavirus: un investimento complessivo pari a 1 miliardo e 256 milioni di euro, previsto dal Dl Rilancio e destinato a finanziare assistenza domiciliare, rete territoriale e Unità speciali di continuità assistenziale (Usca), monitoraggio domiciliare, strutture territoriali di isolamento, attività di infermieri di famiglia e assistenti sociali. Ecco il dettaglio delle misure annunciate, spiegate dal ministero della Salute.
ASSISTENZA DOMICILIARE – Verranno implementate sul territorio, con personale dedicato, le azioni terapeutiche e assistenziali domiciliari. L’assistenza ai pazienti ultra 65enni passerà dagli attuali 610.741, pari al 4% della popolazione over 65, a 923.500, pari al 6,7%. Un tasso che porta l’Italia al di sopra della media Ocse, attualmente del 6%. Raddoppiati inoltre i servizi per la popolazione minore di 65 anni: si andrà dagli attuali 69.882 assistiti a domicilio, pari allo 0,15% della popolazione under 65, a 139.728, pari allo 0,3%. Risorse stanziate per personale e servizi: 733.969.086 euro.

Leggi: Adnkronos, 14/05/2020


giovedì 14 maggio 2020
Dl Rilancio: Speranza, 3,25 miliardi al Ssn e rete territoriale più forte

Con il “decreto rilancio” vengono stanziati 3 miliardi e 250 milioni di euro per il Servizio sanitario nazionale. Lo sottolinea il ministro della Salute, Roberto Speranza, secondo cui “è una cifra molto più alta di quella che usualmente lo Stato investiva in un intero anno sul Ssn. Ci volevano due, tre anni per una cifra di questo tipo, invece in un colpo solo abbiamo cifre molto importanti”. Con il decreto si rafforza la rete territoriale per la quale “mettiamo in campo 9.600 infermieri, con la figura dell’infermiere di famiglia, e investiamo in particolare sui servizi domiciliari alle persone fragili facendo passare l’Italia dal 4% della platea di assistiti al 6,7%, cioè lo 0,7% in più della media Ocse”.
Le risorse del Dl Rilancio verranno utilizzate anche per potenziare la rete ospedaliera. “Con questo decreto – ha continuato Speranza – si arriverà a 11.109 posti in terapia intensiva, il 115% in più di quelli che avevamo prima dell’emergenza Covid. Non sappiamo quello che ci aspetta, gli esperti parlano della possibilità di una seconda ondata. Dobbiamo essere pronti”. Speranza ha infine dato notizia di altri 240 milioni per nuove assunzioni e 190 milioni per incentivi ai medici, infermieri e a tutto il personale sanitario. “Abbiamo trovato risorse anche per finanziare altre 4200 borse di specializzazione – ha aggiunto -. Il Servizio sanitario nazionale è una pietra preziosa e investire su questa pietra preziosa serve a rendere il nostro Paese più forte”.
Ecco nel dettaglio le misure approvate dal Consiglio dei ministri.

Leggi: Sanità 24, Il Sole 24 Ore, 14/05/2020


giovedì 14 maggio 2020
Affitti e Decreto rilancio: un primo passo, ma risorse ancora insufficienti e modalità di erogazione non adeguate per fronteggiare vecchie e nuove criticità indotte dal Covid

Dichiarazione di Stefano Chiappelli, Segretario generale SUNIA
Il Decreto approvato dal Consiglio dei Ministri ha stanziato 140 milioni per il contributo all’affitto.
Una somma decisamente insufficiente rispetto al fabbisogno che, già prima della straordinaria emergenza sanitaria, le stesse Regioni avevano stimato in 450 milioni.
Ma quello che maggiormente preoccupa sono le modalità di utilizzo delle nuove risorse e i criteri di assegnazione del contributo che, a nostro avviso, non possono prescindere da tre priorità:
le famiglie che hanno subito una parziale o totale caduta dei redditi per effetto della crisi indotta dall’epidemia;
i soggetti che già in precedenza contavano sul contributo in quanto pagavano canoni con altissima incidenza sul reddito;
i soggetti con sfratto per morosità incolpevole.
Il Decreto si limita a disporre lo stanziamento sul fono di sostegno all’affitto che è soggetto a procedure e soprattutto criteri di assegnazione del contributo che non possono incidere su queste priorità in particolare sulla domanda originata dalla crisi sanitaria in atto.
É necessario che nella fase di conversione in legge si metta mano a questa gravissima anomalia prevedendo una sostanziale unificazione del fondo sostegno affitti e del fondo per la morosità incolpevole, coordinando l’attuale stanziamento con le risorse disponibili sul fondo della morosità incolpevole, comprese quelle non spese per il quadriennio 2014/2018 e con eventuali fondi straordinari aggiuntivi da parte delle Regioni.

Leggi: Sunia, 14/05/2020


giovedì 14 maggio 2020
Dl Rilancio, Domina: “Governo accoglie nostra proposta di mettere al centro il lavoro domestico regolare”

Lorenzo Gasparrini (Associazione nazionale famiglie datori di lavoro domestico): “La regolarizzazione di colf e badanti consentirà tutele e diritti per oltre 1 milione di lavoratori, di cui circa 200 mila senza permesso di soggiorno, e incrementerà gli introiti dello Stato che risparmia già, grazie al settore, 10 miliardi di euro annui”
“Il Governo ha accolto la nostra proposta di mettere al centro il lavoro domestico regolare. La regolarizzazione di colf e badanti consentirà tutele e diritti per oltre 1 milione di lavoratori, di cui circa 200 mila senza permesso di soggiorno, e incrementerà gli introiti dello Stato che risparmia già, grazie al settore, 10 miliardi di euro annui”. Queste le parole di Lorenzo Gasparrini, segretario generale di DOMINA, l’Associazione nazionale famiglie datori di lavoro domestico.
Per Domina, senza l’investimento delle famiglie, infatti, la spesa pubblica per l’assistenza degli anziani in strutture raggiungerebbe i 31,3 miliardi di euro, +45% rispetto ai 21,6 miliardi attuali.
“Il prossimo passo per rilanciare il settore del lavoro domestico nel post Covid-19 – prosegue Gasparrini – è la deducibilità del 15% della retribuzione per i collaboratori domestici e del 30% della retribuzione per le badanti”.
“Gli oneri contributivi a carico delle famiglie datori di lavoro domestico – conclude Gasparrini – sono un altro ostacolo all’emersione dal nero, è necessario adottare politiche che alleggeriscano il carico fiscale, riducendo il divario tra il costo di un lavoratore regolare e quello di uno irregolare”.

Leggi: Redattore Sociale, 14/05/2020


giovedì 14 maggio 2020
Il lato mentale dell’epidemia: per l’Oms bambini e anziani sono a rischio

Tra gli effetti nemmeno tanto reconditi di questa crisi, ci sono le conseguenze sulla salute psicologica delle persone, che i governi dovranno in futuro “mettere in primo piano”.
L’allarme arriva dalla direttrice dipartimento Salute mentale dell’Oms, Devora Kerstel, la quale ha sottolineato, in un in breafing con i giornalisti, che “la salute mentale e il benessere di intere società sono state gravemente colpite da questa crisi e sono una priorità da affrontare con urgenza”.
A pagare le maggiori conseguenze di una situazione impensabile solo qualche mese fa, i bambini, giovani isolati da amici e dalla scuola, operatori sanitari che vedono migliaia di pazienti infettati e che muoiono per il coronavirus.
Il rapporto dell’Onu, con linee guida su Covid-19 e malattie mentali, ha messo in evidenza diverse aree del mondo e parti di società che sono più vulnerabili al disagio mentale.

Leggi: Liberetà, 14/05/2020


mercoledì 13 maggio 2020
Dopo l’emergenza sanitaria ora rischiamo quella sociale

In un sondaggio di un paio di giorni fa, Save the Children fotografava meglio di altri la bomba economica e sociale che il decreto “Rilancio” dovrà provare almeno in parte a disinnescare.
Per gli effetti della pandemia, quasi un genitore su sette, in condizioni economiche fragili, ha perso il lavoro. Più della metà temporaneamente. Quasi la metà delle famiglie con bambini tra otto e diciassette anni ha ridotto le spese alimentari e il consumo di carne e pesce.
La chiusura delle scuole ha privato i bambini del servizio mensa che permette di mangiare. Il 21,5 per cento delle famiglie non ha comprato medicinali. Una su cinque ha chiesto prestiti a familiari o amici, il 15,5 per cento ha chiesto aiuti alimentari. Con l’aumento della disoccupazione e della precarietà, l’esaurimento dei bonus per le partite Iva e delle casse integrazioni, e in attesa del «reddito di emergenza» che sarà istituito dal «decreto rilancio», la crisi economica rischia di avvitarsi in una crisi anche sociale.
I dati di Save The Children si incrociano con quelli della produzione industriale, crollata di un terzo a febbraio: un dato mai registrato da quando esiste la rilevazione delle serie storiche che partono dal 1990. A marzo ha perso il 29,3 per cento. E ad aprile, mese di caduta totale di una parte della produzione, il dato potrebbe peggiorare.

Leggi: Liberetà, 13/05/2020


mercoledì 13 maggio 2020
Ecobonus al 110% solo se fa due scatti la classe energetica

Fissate le condizioni per l’intervento agevolato: materiali idonei e una polizza anticalamità per il sismabonus Servono asseverazioni dei tecnici e il visto di conformità fiscale
Gli interventi verdi finanziati con il superbonus al 110% per la riqualificazione energetica di condomini e singole abitazioni dovranno garantire «il miglioramento di almeno due classi energetiche da dimostrare mediante l’attestato di prestazione energetica (Ape)». È una condizione necessaria per accedere al beneficio. Allo stesso modo i materiali isolanti utilizati per il “cappotto” termico dovranno rispettare i requisiti minimi ambientali previsti dal decreto Ambiente 11 ottobre 2017. Sono due delle modifiche dell’ultima ora apportate agli articoli del decreto rilancio che istituiscono il superbonus. Vogliono rendere ancora più verde l’intervento agevolato. Anche per il sismabonus lo sconto al 110% sarà concesso a una condizione nuova: che contemporaneamente si sottoscriva una polizza assicurativa anticalamità.

Leggi: Quotidiano Condominio, 13/05/2020


DALLE REGIONI:

martedì 19 maggio 2020
Il volontariato si mobilita per i servizi di Partinico

L’appello di undici associazioni: “Non ci sono servizi sociali per anziani, bambini e persone con disabilità. Chiediamo alla politica di intervenire”
Undici associazioni di volontariato della cittadina di Partinico che conta 30 mila abitanti, si mobilitano per chiedere l’attivazione al più presto di servizi pubblici essenziali per anziani, bambini e persone con disabilità. L’ultima realtà che per anni è stata una istituzione significativa per tutto il territorio era la casa di riposo Canonico Cataldo – che ospitava 15 persone ma in passato ne aveva avuto anche 40 – che è stata chiusa venerdì scorso. Le persone anziane prima di essere trasferite sono state sottoposte ai tamponi sanitari risultando negative al Covid 19.
A chiedere che non venisse chiusa,, con una lettera inviata al commissario straordinario del Comune e ai massimi rappresentanti pubblici sono state proprio le 11 associazioni di volontariato che operano nel distretto socio-sanitario 41 affiliate al Cesvop di Palermo.
“E’ a nostro avviso, una grave perdita per la nostra comunità – scrivono le associazioni -, essendo stata questa per decenni un punto di riferimento per gli anziani della nostro territorio. La casa di riposo ha ospitato negli anni un considerevole numero di anziani, soprattutto indigenti, che in essa hanno trovato pace e serenità nel loro ultimo tratto di vita terrena”. In particolare, le associazioni avevano chiesto all’amministrazione comunale che venissero sospese le procedure per la chiusura della struttura e che venissero fatti tutti gli sforzi possibili per garantire i livelli occupazionali dei dipendenti e soprattutto il benessere psico-fisico degli ospiti.

Leggi: Redattore Sociale, 19/05/2020


lunedì 18 maggio 2020
Campania: far ripartire subito i servizi sociosanitari e in totale sicurezza

«È già passato più di un mese – denuncia la Federazione FISH Campania – dal Decreto con cui la Regione Campania aveva stabilito il riavvio dei servizi sociosanitari erogati dai Centri di Riabilitazione e dalle Cooperative rivolti alle persone con disabilità, ma ancora oggi la maggior parte dei servizi non sono ripartiti, e questo non per volontà delle persone con disabilità, delle loro famiglie e degli Enti Gestori, bensì perché le ASL non hanno ancora provveduto alla somministrazione regolare di test diagnostici a scopo preventivo a tutte le persone con disabilità»
Persona con disabilità in carrozzina e persona senza disabilità«È già passato più di un mese dal Decreto Dirigenziale n. 83 del 9 aprile (Approvazione Programma “La Campania riparte” – Programma transitorio per i servizi sociosanitari e riabilitativi nella fase emergenziale COVID 19) con il quale la Regione Campania aveva stabilito il riavvio dei servizi sociosanitari erogati dai Centri di Riabilitazione e dalle Cooperative rivolti alle persone con disabilità. Ancora oggi, però, la maggior parte dei servizi non sono ripartiti, e questo non per volontà delle persone con disabilità, delle loro famiglie e degli Enti Gestori, bensì perché le ASL non hanno ancora provveduto alla somministrazione regolare di test diagnostici a scopo preventivo a tutte le persone con disabilità, a prescindere dal riscontro di un operatore o di una persona con disabilità e/o familiare positivo al coronavirus, come più volte chiesto in queste settimane dalla nostra Federazione alla Regione Campania e alle stesse Aziende Sanitarie».

Leggi: Superando, 18/05/2020


lunedì 18 maggio 2020
Marche. Proposte unitarie SUNIA, SICET e UNIAT alla giunta Regionale

L’ emergenza sanitaria in corso, per la sua portata, i suoi effetti e l’indeterminatezza dei tempi di soluzione, ha messo in crisi i redditi di moltissime famiglie con ulteriore aggravio di quelle già economicamente più deboli, che si trovano nell’impossibilità di rispettare gli impegni economici e contrattuali precedentemente assunti.
L’impatto di questa crisi sanitaria sul sistema abitativo, in particolare sull’affitto e sull’emergenza alloggiativa, genererà ulteriore disagio sociale e conflittualità e si insinuerà in un mercato delle locazioni già fortemente compromesso da una diffusa illegalità contrattuale e da un’elevata evasione fiscale.
Nell’attuale contesto emergenziale è necessario attuare strumenti straordinari di sostegno alle famiglie in affitto, attraverso lo stanziamento di risorse dedicate gestibili con modalità puntuali scarne di burocrazia amministrativa oltre a un rapido utilizzo e erogazione dei Fondi già in dotazione.

Leggi: Sunia, 18/05/2020


sabato 16 maggio 2020
Un contributo alle famiglie per saldare affitti e bollette

La giunta erogherà 300 euro in modo celere a quanti si trovano in difficoltà Lo stato di bisogno sarà valutato su quanto percepito nel mese antecedente
Un contributo una tantum di 300 euro per pagare affitto e bollette per le famiglie in difficoltà a causa dell’emergenza Covid-19. È quanto ha deliberato la giunta di Montegrotto Terme, con una modalità di erogazione celere per venire incontro alle difficoltà di tante persone che si sono trovate senza reddito e non hanno risparmi a cui attingere.
«Abbiamo definito», spiega l’assessore al Sociale Elisabetta Roetta, «una procedura rapida che dia risposte celeri e certe. Questo contributo si va ad aggiungere ai buoni spesa e al grandissimo lavoro che sta facendo il banco alimentare gestito dall’Auser che attualmente assiste 230 cittadini fornendo cibo e generi di prima necessità». Destinatari del contributo una tantum saranno i cittadini di Montegrotto le cui entrate finanziarie abbiano subito una pesante riduzione perché a causa dell’emergenza sanitaria in corso la loro attività o rapporto di lavoro sono cessati, sospesi o ridotti

Leggi: Il Mattino di Padova, 16/05/2020


sabato 16 maggio 2020
Affitti, dalla regione Campania 45 milioni per sostegno alle famiglie

Con il Piano Socio-Economico della Regione Campania, continua l’impegno della Regione Campania a favore delle famiglie per il superamento della crisi causata dall’emergenza sanitaria. Nell’ambito delle misure predisposte dal Piano sociale ed economico, voluto dal Presidente Vincenzo De Luca, trova attuazione il capitolo dedicato alla Casa, finanziato con 45 milioni. Nei giorni scorsi sono scaduti i termini per la presentazione delle istanze per ottenere un contributo per il sostegno all’affitto.
Il primo Bando, relativo all’annualità 2019, ha registrato 65.254 domande. Lunedì prossimo sarà pubblicata la graduatoria provvisoria che, dopo i 15 giorni riservati alla presentazione di eventuali opposizioni, diventerà definitiva consentendo ai Comuni, cui nel frattempo la Regione trasferirà i fondi, di liquidare il contributo ai beneficiari. Si tratta di oltre 13 milioni ai quali si aggiungono altri circa 12, relativi all’annualità 2020, per i quali e’ gia’ stata data l’autorizzazione per assegnarli attraverso lo scorrimento della graduatoria in corso.

Leggi: Redattore Sociale, 16/05/2020


giovedì 14 maggio 2020
Sfratti, in Tribunale i procedimenti ripartono in modalità anti-covid. L’allarme: “Rischio impennata”

L’allarme arriva dal sindacato Sunia: “Discriminato chi non può avvalersi di un avvocato”
Se l’esecuzione degli sfratti è bloccata fino al 1settembre 2020 a causa dell’emergenza Coronavirus, non lo sono i procedimenti che portano allo sfratto che, quindi, con la riapertura del tribunale avvenuta l’11 maggio scorso, stanno ripartendo. Come riportato infatti anche nel protocollo emesso il 23 aprile scorso dalla presidente della Sezione VI del Tribunale Civile di Roma per lo svolgimento delle udienze civili di concerto con l’Ordine degli Avvocati romano “le disposizioni normative in vigore non prevedono alcuna sospensione dei pagamenti” degli affitti. I procedimenti di convalida di sfratto, quindi, rispettando tutte le disposizioni di sicurezza previste per l’accesso al Tribunale, sono ripresi dall’11 maggio “con trattazione scritta” per alcuni specifici casi mentre i giudici dal 15 giugno potranno procedere anche con “udienze straordinarie, da tenersi eventualmente anche il pomeriggio fino alle ore 15.30 scaglionate ogni trenta minuti al fine dello smaltimento dell’arretrato”, si legge nel protocollo.

Leggi: Roma Today, 14/05/2020


giovedì 14 maggio 2020
Sostegno agli affitti agevolati per famiglie e studenti colpiti dall’emergenza coronavirus

Un milione di euro dal Comune di Bologna. Protocollo d’intesa per incentivare la trasformazione dei contratti da canone libero a canone concordato
Incentivare la trasformazione dei contratti di affitto da canone libero a canone concordato, sostenere la riduzione degli affitti per chi ha già un contratto a canone concordato prevedendo anche forme di sostegno per gli operatori dell’ospitalità extra alberghiera che vogliano affittare, in via transitoria, a studenti universitari, lavoratori in mobilità geografica e operatori sanitari: sono gli obiettivi del Protocollo d’intesa promosso dal Comune di Bologna con Città metropolitana di Bologna, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Fondazione per l’Innovazione Urbana, Sunia, Sicet, Uniat, Unione Inquilini, Apiab-Conia, Feder-Casa, Assocasa, Asppi, Uppi, Aipi Assoproprietari-Confappi, Unioncasa, Appc, Confabitare, e con l’adesione di Fondazione Ceur e Coop Nuovo Mondo.
Attualmente i contratti a canone concordato sono già incentivati dal Comune di Bologna attraverso un’agevolazione IMU per i proprietari immobiliari (aliquota allo 0,76% anziché 1,06%). In questo modo i contratti di affitto che utilizzano il canone concordato in città sono circa 32 mila.

Leggi: Emilia Romagna News 24, 14/05/2020


IN AGENDA:

Caregiver Day 2020: al via la decima edizione

Tra il 19 maggio e il 6 giugno sei webinar gratuiti per esprimere bisogni e costruire proposte, anche nell’emergenza.
Parliamo insieme di cura: per confrontarci, scambiare esperienze, rispondere a domande, esprimere bisogni, costruire proposte a sostegno di chi si prende cura è il filo conduttore delle giornate del Caregiver Day 2020, dedicate a chi si prende cura di un proprio caro malato, disabile, non autosufficiente (anche nell’emergenza) ed a sensibilizzare la comunità sul suo valore sociale.
Il programma prevede la realizzazione di 6 webinar gratuiti, tra i mesi di maggio e giugno 2020, che si svolgeranno tutti dalle ore 10,00 alle ore 11,30 con questo calendario:
•martedì 19 maggio Preparare un piano di cura di emergenza
•sabato 23 maggio Partecipare a gruppi di auto mutuoaiuto “a distanza”
•martedì 26 maggio Promuovere l’alfabetizzazione sanitaria del caregiver
•sabato 30 maggio Rispondere ai bisogni di sollievo del caregiver
•mercoledì 3 giugno Favorire l’accesso all’informazione su tutele e servizi al caregiver
•sabato 6 giugno Rispettare la dignità e l’autonomia della persona assistita nella prospettiva di un nuovo welfare

Leggi: Caregiver Day


Welfare Day – 4 giugno 2020 – Roma – La nuvola Convention Center Viale Asia – Ore 9.00
Iscrizioni aperte sul sito www.welfareday.it


Italia Longeva – 7 e 8 luglio – Roma – Ministero della Salute – Auditorium Viale Ribotta

Long-Term Care FIVE – Gli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine
Giunta alla quinta edizione, la due giorni annuale di incontro e confronto tra decisori ed attori che entrano a diversi livelli nella programmazione, organizzazione e gestione del sistema socio-sanitario e assistenziale dedicato alle cure a lungo termine si propone come un’occasione di aggiornamento e di avanzamento di proposte su modalità efficaci, sostenibili ed eque per la presa in carico degli anziani fragili e complessi.
Per maggiori informazioni info@italialongeva.it


IN EVIDENZA:

Quali RSA per il prossimo futuro?

Per mia fortuna ho un osservatorio privilegiato. Sono medico psicoterapeuta e mi occupo di formazione degli operatori delle RSA per cui ho notizie di prima mano su quello che succede in decine di strutture in tutta Italia.
La tempesta del Covid-19 che si è abbattuta sulle RSA ha messo in evidenza bisogni e risorse, sia degli anziani residenti che degli operatori e dei familiari. Adesso che cominciamo a intravvedere l’uscita dal tunnel è tempo di interrogarsi sul futuro per riflettere sugli insegnamenti che possiamo trarre dalla tragedia che stiamo attraversando.
Ci saranno altri che avanzeranno proposte politiche ed organizzative, in questo contributo vorrei invece mettere a fuoco problemi e soluzioni a livello delle persone e delle relazioni interpersonali, partendo dall’osservazione di quello che è successo.
Un’osservazione riguardo agli operatori
Col passare delle settimane il numero di operatori in servizio, considerati quelli malati e quelli in quarantena, si è ridotto. I turni sono diventati più lunghi e ravvicinati, i tempi di riposo ridotti. Il lavoro, con l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale e le altre norme di comportamento, è diventato più gravoso.

Leggi: Welforum


Il finanziamento dell’assistenza domiciliare nel Decreto Rilancio: inizia una nuova era?

Il Decreto Rilancio ha destinato 734 milioni di Euro aggiuntivi all’assistenza domiciliare integrata (Adi) – di titolarità delle Asl – per il 2020. I fondi si riferiscono al secondo semestre dell’anno in corso, quando gli stanziamenti disponibili raddoppieranno rispetto ad oggi. Diversi elementi lasciano supporre che, nei prossimi mesi, la nuova dotazione di risorse potrebbe essere resa strutturale. Se così fosse, comincerebbe una nuova fase per il finanziamento del settore.
di Cristiano Gori (Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Trento e Network Non Autosufficienza)
La maggiore attenzione ricevuta dall’assistenza territoriale a seguito della pandemia si riflette nell’allocazione delle risorse che il Decreto Rilancio riserva al Fondo Sanitario Nazionale. Questo settore, infatti, riceve quasi il 40% dei 3,25 miliardi di Euro complessivamente dedicati alla sanità, pari a 1,25 miliardi. I restanti stanziamenti sono assegnati ai servizi ospedalieri e a nuovi investimenti sul personale (figura 1).
La parte principale delle risorse per il territorio serve a rafforzare le attività tradizionali di cure domiciliari previste dai Lea (alle quali sono destinati 734 milioni); si tratta, in altre parole, di un rilevante stanziamento per quelli che sono perlopiù denominati servizi di Assistenza Domiciliare Integrata (Adi) delle ASL.

Leggi: I Luoghi della Cura


Cure primarie e medicina di famiglia. Il vecchio e il nuovo

La pandemia ha messo a nudo gli elementi di maggiore fragilità e inefficienza del nostro sistema sanitario e assistenziale, tra questi in particolare il complesso dei servizi territoriali, dall’igiene pubblica alle cure primarie, alla medicina di famiglia. L’assenza di un filtro territoriale che identificasse i casi, i conviventi e i contatti (l’ABC della sanità pubblica), intervenendo e curando a domicilio e inviando solo quando necessario in ospedale, ha disorientato la popolazione, ha messo nel panico i pazienti e ha prodotto alla fine il collasso degli ospedali.
“I sistemi sanitari occidentali sono stati costruiti intorno al concetto di patient-centered – ha scritto un gruppo di medici ospedalieri di Bergamo. Ma un’epidemia richiede un cambio di prospettiva verso un approccio community-centered care. Stiamo dolorosamente imparando che c’è bisogno di esperti di salute pubblica ed epidemie.”
In queste terribili settimane tutti hanno potuto constatare quali danni hanno causato il sotto-finanziamento del SSN e la totale disattenzione nei confronti dei servizi territoriali. “Se non avessimo tagliato tanto la spesa sanitaria – si legge sul Corriere della Sera – non saremmo stati costretti a misure che rischiano gravi effetti, economici, politici e sociali, che ancora ci sfuggono. Con dotazioni simili, ad esempio, alla Germania, non avremmo dovuto fermare tutto così a lungo, per non far morire la gente per mancanza di spazi, persone, attrezzature”.

Leggi: Welforum


Domiciliarità: più fondi non bastano senza una nuova progettualità

La crescita di attenzione verso la domiciliarità, legata alla recente pandemia, trova spazio nel “Decreto Rilancio” attraverso un nuovo stanziamento di risorse dedicate. Cristiano Gori e Marco Trabucchi prendono spunto da questa novità per affrontare una questione di fondo. In assenza di un profondo ripensamento della progettazione di questo fondamentale tassello dell’assistenza agli anziani, qualunque dotazione aggiuntiva di risorse rischia di rivelarsi un’occasione persa.
di Cristiano Gori (Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Trento e Network Non Autosufficienza), Marco Trabucchi (Associazione Italiana di Psicogeriatria, Gruppo di Ricerca Geriatrica, Brescia e Network Non Autosufficienza)
Il “Decreto Rilancio” appena presentato contiene un nuovo finanziamento dello Stato per l’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI). Si tratta di un evidente risultato della maggiore consapevolezza dell’importanza dei servizi domiciliari generata dalla pandemia.
In assenza di un profondo ripensamento della progettazione di questo fondamentale tassello dell’assistenza agli anziani, qualunque dotazione aggiuntiva di risorse rischia di rivelarsi un’occasione persa. Vediamo perché.
Un accresciuto interesse
È opinione condivisa che i servizi domiciliari siano in Italia complessivamente deboli, pur con notevoli eccezioni disseminate nella penisola. In merito all’esiguità dell’investimento pubblico non sussistono dubbi, come ci ricorda il confronto internazionale. Infatti, per l’assistenza agli anziani spendiamo meno del resto d’Europa e ai servizi domiciliari destiniamo una quota assai più modesta dei fondi disponibili. Da una parte, la spesa pubblica è del 20% circa inferiore alla media del continente. Dall’altra, solo il 17% di questo già contenuto budget arriva alla domiciliarità (rispetto al 54% all’indennità di accompagnamento e al 29% alle strutture residenziali). Perlopiù, le analisi sulla domiciliarità in Italia si concentrano sugli stanziamenti e, di conseguenza, veicolano il seguente messaggio: “se ci fossero maggiori mezzi si potrebbe assicurare ai cittadini l’assistenza domiciliare della quale hanno bisogno”. Ma le risorse, come si vedrà, rappresentano solo metà del problema.

Leggi: I Luoghi della Cura


Dobbiamo ripensare come e dove far vivere i nostri anziani. Intervista a Marc Trepat

Intervista a Marc Trepat, architetto e socio fondatore dello studio B\TA ARCHITECTS, studio con sede a Barcellona, specializzato in progetti di architettura per persone anziane. Intervista a cura di IMA SANCHÍS, pubblicata sul quotidiano LaVanguardia il 29/04/2020.
Siamo d’accordo con Trepat, non si tratta di criminalizzare nessuno per quello che è successo ai nostri anziani, ci sarà tempo per chiarire le responsabilità; però si può ragionare sul prodotto di questa società, sulla mancanza di valori: gli anziani non sono una residualità, né invecchiare deve essere terrificante. È urgente rivedere la scala delle priorità: le persone devono essere poste prima dell’economia. È tempo che tutte le discipline collaborino a ripensare che società desideriamo.
INTERVISTA
Ima: La prospettiva di finire in una residenza sembra triste …
Marc: Dobbiamo ripensare come e dove far vivere i nostri anziani.
Ima: Il coronavirus è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso?
Marc: Da molto tempo il settore, sotto tutti i punti di vista, anche quello architettonico, lavora per cambiare il modello di assistenza agli anziani. Ora dobbiamo aggiungere all’equazione le pandemie infettive.
Ima: Perché non ci piacciono le residenze?
Marc: Fino ad ora, in Spagna, abbiamo progettato residenze come se fossero edifici ibridi tra hotel e ospedali, spazi terribilmente istituzionali e molto lontani da ciò che tutti intendiamo come casa. In molte residenze, gli anziani vivono ai margini della città e dei cittadini. È vero, spesso le residenze sono servite a ghettizzare i nostri anziani, obbligandoli ad abbandonare le loro case lasciando in questo modo i centri delle nostre città privi della loro fondamentale presenza.

Leggi: Abitare Sociale


Gli anziani italiani nel prossimo ventennio. Modifiche socio-demografiche e nuove sfide per il welfare

Quali sono le modifiche socio-demografiche degli anziani italiani che si realizzaeranno nel prossimo ventennio? Gianpiero Dalla Zuanna e Chiara Gargiulo illustrano i principali cambiamenti e mettono in luce i messaggi che ne derivano per orientare i servizi agli anziani del prossimo futuro.
di Gianpiero Dalla Zuanna (Dipartimento di Scienze Statistiche Università di Padova), Chiara Gargiulo (Dipartimento di Scienze Statistiche Università di Padova)
L’incremento del numero degli anziani in Italia è impressionante. Dall’inizio del secolo al 2017, gli ultrasettantenni sono passati da sette a dieci milioni e, secondo le previsioni dell’Istat, nel 2042 dovrebbero diventare quindici milioni. Questa irresistibile crescita è dovuta sia al progressivo ingresso in età anziana dei figli del baby boom nati fra il 1945 e il 1975 (invecchiamento dal basso), sia allo straordinario incremento della sopravvivenza (invecchiamento dall’alto). L’attesa di vita per un uomo italiano di 65 anni, inferiore a 14 anni nel 1982, passa a 19 anni nel 2017 e secondo l’Istat supererà i 21 anni nel 2042. Per una donna italiana, l’attesa di vita a 65 anni superava i 17 anni nel 1982, i 22 anni nel 2017, mentre dovrebbe sfiorare i 25 anni nel 2042, con una età media alla morte di poco inferiore a 90 anni. Questi scarni dati testimoniano grandi vittorie contro le malattie, ma suscitano anche timori sulla tenuta del nostro sistema di welfare. Come sarà possibile garantire a tutte queste persone un’adeguata assistenza sociale e sanitaria? È infatti ricorrente l’idea che l’invecchiamento della popolazione proceda di pari passo con l’incremento delle persone che vivono da sole, che non potranno godere dell’assistenza dei figli e che non avranno mezzi per sostenersi.

Leggi: I Luoghi della Cura


SEGNALAZIONI:

Tecnologia e sanità. Le rivoluzioni del futuro

Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione stanno trasformando ogni aspetto della vita quotidiana perfino il modo in cui ci prendiamo cura di noi stessi e dei nostri cari. Lo abbiamo sperimentato, in questo periodo di pandemia, con l’affermarsi della telemedicina e della ricetta medica elettronica. Ma le applicazioni digitali sono infinite e in futuro non potranno che migliorare il rapporto tra medico e paziente, rendendolo più paritario, e potranno rafforzare quella medicina del territorio tanto invocata in questo momento emergenziale come argine al sovraccarico degli ospedali che le cronache ci hanno raccontato negli ultimi due mesi.
A questo tema, cruciale per il nostro sistema sanitario, è dedicato un libro che LiberEtà darà alle stampe tra poche settimane dall’eloquente titolo Sanità 2.0. Internet, telemedicina e intelligenza artificiale, che uscirà per la collana Riace dell’Alta scuola Spi Cgil Luciano Lama.
Anche la governance delle strutture ospedaliere è messa alla prova dalle tecnologie. Nuove frontiere come la telemedicina, l’intelligenza artificiale, il Fascicolo sanitario elettronico e i robot infermieri impongono un salto culturale e di mentalità a tutti: malati, medici, operatori e decisori politici.

Leggi: Liberetà


Cassazione: per la pensione di reversibilità conta anche la convivenza prematrimoniale

La Cassazione ha stabilito, nell’ordinanza n. 8263 del 28 aprile 2020, che, nel determinare le quote della pensione di reversibilità spettanti al primo e al secondo coniuge rileva anche la durata della convivenza prematrimoniale.
L’ordinanza della Cassazione ha ribadito, infatti, un importante principio, già affermato in passato dalla Corte Costituzionale, a cui devono attenersi i giudici nel momento in cui sono chiamati a determinare le quote relative alla pensione di reversibilità spettanti al primo e al secondo coniuge del de cuius. In questi casi la durata dei rispettivi matrimoni non può costituire l’unico criterio guida per decidere. Il giudice deve, infatti, tenere conto anche del periodo di convivenza prematrimoniale, dell’entità dell’assegno divorzile riconosciuto al primo coniuge e delle condizioni economiche delle due donne.
L’ex coniuge di un medico aveva chiamato in giudizio la seconda moglie e l’ente ( Enpam ) che erogava la pensione di reversibilità, chiedendo l’assegnazione del 70 % della misura, con condanna alla corresponsione, da parte dell’istituto previdenziale, di quanto maturato dal primo gennaio 2000, visto che il matrimonio era stato contratto nel 1971 e che la donna percepiva un assegno divorzile di due milioni di lire

Leggi: Sanità 24, Il Sole 24 Ore


 

 

 

 

Basta inutili polemiche. Utilizzare Mes per la sanità

“Servono più medici, più infermieri, più strutture territoriali di prevenzione, riordinamento delle case di riposo.
Gli anziani sono stanchi di pagare prezzi altissimi, anche con la morte, per colpa delle inefficienze sanitarie e assistenziali territoriali.
Vanno usate tutte le risorse, compreso il Mes, per rafforzare e migliorare il nostro sistema socio sanitario. Basta inutili polemiche”.
Lo scrive il Segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti sul suo profilo Facebook.

Leggi: Spi-Cgil


NEWS:

martedì 12 maggio 2020
La nostra battaglia contro le fake news sulle pensioni

Girano su internet e si alimentano sui social network.
Sono notizie spesso inventate di sana pianta, in altri casi volutamente ingigantite e “vendute” ai lettori con titoli sensazionalistici e fuorvianti per attirare l’attenzione (e i click).
L’ultimo caso risale a qualche giorno fa e ha dell’incredibile. Il sindaco di Fara Sabina, una piccola cittadina in provincia di Rieti, lancia dalla sua pagina Facebook la proposta di un taglio delle pensioni sopra i 1.500 euro.
Si tratta solo ed esclusivamente di un’opinione personale, visto che per il ruolo che ricopre non ha alcun potere legislativo in materia previdenziale.
Considerato che non si tratta esattamente di un esponente politico di primissimo piano (non ce ne voglia ma tant’è) è anche difficile immaginarsi che possa in qualche maniera condizionare il dibattito pubblico, spingendo magari chi governa a dargli retta.
La sua proposta è quindi sostanzialmente ininfluente eppure è stata riportata con grande enfasi e dovizia di particolari da diversi siti di news e pagine Facebook.

Leggi: Spi-Cgil, 12/05/2020


martedì 12 maggio 2020
Caregiver ai tempi del Covid: il 50% è stato lasciato solo da scuola e servizi

Lo rivela l’indagine realizzata dal Confad: il 70% degli intervistati denuncia stress, ansia e patologie. Nel 65% dei casi, nessun servizio attivato per la non autosufficienza. Il 94% dei figli partecipa alla didattica a distanza solo grazie ai genitori
Lasciati soli dai servizi, dalla scuola, dalle istituzioni: il 50% dei caregiver familiari dichiara di non essere stato mai contattato, dall’inizio dell’emergenza sanitaria, da assistenti sociali né centri diurni. L’89,3% riferisce che, con la pandemia, il proprio carico di assistenza è diventato più gravoso. E il 70% denuncia una condizione di salute patologica, con carico di stress e ansia. Sono alcuni dei dati che emergono dalla “Rilevazione sulle condizioni di vita dei caregiver familiari in Fase 1 di Covid-19”, realizzata da Confad (Coordinamento nazionale famiglie con disabilità). “Ne è emersa una fotografia che sarebbe riduttivo definire drammatica”, riferisce il Comitato.

Leggi: Redattore Sociale, 12/05/2020


martedì 12 maggio 2020
Rsa, ecco il sistema pubblico che funziona e difende gli anziani

Fase 2 tra dubbi e incertezze
Nelle Rsa di tutta Italia la situazione emergenziale sta pian piano rientrando ma il coronavirus non è scomparso e per tanti anziani il ritorno alla normalità è ancora lontano, soprattutto per chi è ricoverato in una rsa dove le misure di distanziamento sociale ora sono più dure che mai. E anche nelle Marche, come altrove, ci sono stati tanti, troppi, decessi. Anche qui i sindacati dei pensionati si sono mobilitati sin da subito chiedendo incontri costanti ai prefetti, ai sindaci, monitorando la situazione nelle Asl e nelle Rsa, chiedendo che venissero adottate tutte le misure necessarie.
Bilanci e responsabilità
Ora è tempo di bilanci. E non sono dei migliori. Ne abbiamo parlato con il segretario generale del sindacato pensionati Cgil delle Marche, Elio Cerri, che dice senza troppi giri di parole: “Si è pagato un prezzo troppo alto in vite umane, nel territorio e nelle Rsa”. Le Marche sono state uno dei fronti più colpiti dal coronavirus. “Noi ci siamo mossi subito iniziando a monitorare e chiedendo di effettuare controlli. Il 30 marzo abbiamo incontrato la Regione presentando il documento frutto del nostro lavoro che aveva appurato come ci fossero strutture non contaminate, altre con i primi accenni di covid-19 e altre ancora dove invece il virus era già molto presente”. A questo punto, il sindacato ha fatto pressione sulle Regione perché intervenisse: “Ma le responsabilità sono state scaricate sugli operatori sanitari che hanno dovuto operare in forte precarietà”, spiega Cerri. “Abbiamo chiesto di isolare i contagiati, questo in alcune piccole case di riposo però non era possibile. Allora abbiamo chiesto di trovare soluzioni all’esterno. Di sicuro l’emergenza non è stata affrontata come si doveva, qualcosa è stato fatto, ma molto lentamente e con forti ritardi”.

Leggi: Liberetà, 12/05/2020


martedì 12 maggio 2020
Vita negli ospizi abusivi (che prolificano): medicine scadute e muffa

La mancanza di posti letto e i costi delle rette nelle Rsa hanno favorito strutture clandestine prive di infermieri e del minimo rispetto per la dignità degli anziani- Di Gian Antonio Stella
Se «l’anziano non è che un relitto umano, un abito a brandelli appeso ad un bastone», per dirla col poeta irlandese William Butler Yeats, quanti «relitti umani» sono abbandonati oggi negli ospizi clandestini? Non passa giorno, ormai, senza che sia scoperta una nuova casa di riposo fuorilegge. Spesso senza decoro. A volte topaie. Perfino con tutte le finestre sbarrate come si trattasse di case disabitate. Popolate da fantasmi che piangono silenziosi.
Spiritato in pigiama
Spiriti erranti come un poveretto ottuagenario che qualche settimana fa sbandava spiritato in pigiama per le strade dello Sperone, a Palermo, inseguito da due donne che cercavano di acchiapparlo per riportarlo nella sua gabbia. Dentro un ricovero totalmente abusivo e nascosto allestito abbattendo una tramezza per ospitare undici ombre come lui. Vecchi e vecchie in buona parte disabili e scaricati da famiglie troppo povere o troppo indifferenti per occuparsi di loro. «Meridionali!», dirà qualcuno facendo spallucce. No. La proliferazione di ospizi abusivi riguarda tutto il Paese. Dal Sud più profondo al Nord prealpino. Certo, non si tratta di una novità assoluta. Dal gennaio 2017 all’ottobre 2019, come ricordava nell’autunno scorso Maria Rosa Tomasello suLa Stampa, i Nuclei Antisofisticazioni e Sanità dei carabinieri «hanno segnalato all’autorità giudiziaria 1.119 persone e 20 di queste, principalmente gestori di comunità alloggio o strutture assistenziali, sono state sottoposte a misure cautelari per reati che vanno dal maltrattamento, all’abbandono di incapaci fino alle lesioni e all’omicidio colposo». Frutto avvelenato, in un Paese che invecchia, «di una strutturale carenza di servizi, in particolare di assistenza domiciliare, che spinge le famiglie a scegliere soluzioni a volte approssimative o rischiose».

Leggi: Corriere della Sera, 12/05/2020


martedì 12 maggio 2020
Barriere architettoniche, Fiaba: “Nell’Ecobonus edilizio rientrino le spese per l’abbattimento”

“Inserite nell’Ecobonus edilizio in via di approvazione anche le spese per l’abbattimento delle barriere architettoniche”: è la richiesta del presidente di Fiaba Giuseppe Trieste al governo
Giuseppe Trieste, presidente di Fiaba onlus, la fondazione che opera per l’abbattimento di tutte le barriere che si frappongono ad una vera inclusione delle persone disabili, in questa fase in cui è in via di approvazione il Decreto rilancio, lancia un appello al governo: “Siano inserite nell’Ecobonus edilizio anche le spese sostenute per l’abbattimento delle barriere architettoniche”.

Leggi: Redattore Sociale, 12/05/2020


martedì 12 maggio 2020
Bonus casa: 5 fattori-chiave per fare la scelta giusta, dal tipo di opere all’edificio

Ecco i 5 fattori che tutti i potenziali interessati al bonus casa dovrebbero prendere in considerazione
La ripartenza dei bonus casa comincia da cinque fattori che tutti i potenziali interessati dovrebbero prendere in considerazione.
1. Tipo di lavori. Secondo le bozze circolate nei giorni scorsi, il nuovo superbonus del 110% premierà lavori “pesanti”. Quindi, chi ha in programma opere di minore impatto può già procedere in base alle regole collaudate. Ad esempio, la sostituzione di infissi, realizzata da sola, è agevolata dal 50% standard in quanto manutenzione straordinaria o dall’ecobonus al 50% (che ha un proprio plafond di spesa, è applicabile anche su edifici non abitativi ed è anche detrazione Ires).
Stesso discorso per l’acquisto di una cucina, abbinato a una ristrutturazione: ricade nel bonus mobili (50% su una spesa fino a 10mila euro), che non sarà toccato dal “decreto Rilancio”. In generale, le opere interne, come il rifacimento integrale del bagno o lo spostamento di una parete, non dovrebbero essere interessate dal super-sconto. Ancora, la realizzazione o la risistemazione di un giardino resta agevolata al 36% su 5mila euro.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 12/05/2020


martedì 12 maggio 2020
Invimit lancia un fondo immobiliare dedicato al real estate per la terza età

L’idea è di convertire edifici standard in residenze adatte a una popolazione non più giovane, che in alcuni casi necessita di assistenza anche medica
La pandemia che ha sconvolto le nostre vite sta cambiando molte formule assodate del vivere e dell’abitare. In primis ha evidenziato i casi di totale solitudine in cui gli anziani, la parte della popolazione più esposta al virus, hanno dovuto accettare di vivere. In questo contesto Invimit, la Sgr del ministero dell’Economia e delle Finanze, ha deciso di accelerare per lanciare un fondo immobiliare dedicato al real estate per la terza età. Il fondo “I-3 Silver” si focalizza su formule dell’abitare del senior housing, un modello residenziale che ha preso piede nel Nord Europa dagli anni 70 e sta arrivando da noi. L’idea è di convertire edifici standard in residenze adatte a una popolazione non più giovane, che in alcuni casi necessita di assistenza anche medica. La componente di servizio diventa infatti sempre più rilevante, dal parrucchiere alla palestra, dal ristorante fino alla telemedicina.

Leggi: Edilizia e Territorio, Il Sole 24 Ore, 12/05/2020


lunedì 11 maggio 2020
Ecco il Reddito di emergenza: come farne richiesta

Sostegno straordinario, al massimo 840 euro, corrisposti per massimo 2 volte: vede finalmente la luce nel decreto rilancio il reddito di emergenza, il sostegno straordinario destinato ai nuclei familiari in difficoltà economica
Vede finalmente la luce nel decreto rilancio il reddito di emergenza, il sostegno straordinario destinato ai nuclei familiari in difficolta’ economica. Ammontera’ al massimo a 840 euro, erogabili al massimo per due volte. Ecco la norma del decreto nella bozza (258 articoli, oltre 430 pagine), in possesso della Dire.
Le domande possono essere presentate entro il termine del mese di giugno 2020. Il Rem sara’ “riconosciuto ai nuclei familiari in possesso cumulativamente, al momento della domanda, dei seguenti requisiti: a) residenza in Italia, verificata con riferimento al componente richiedente il beneficio; b) un valore del reddito familiare, nel mese di aprile 2020, inferiore ad una soglia pari” a 840 euro. “c) un valore del patrimonio mobiliare familiare con riferimento all’anno 2019 inferiore a una soglia di euro 10.000, accresciuta di euro 5.000 per ogni componente successivo al primo e fino ad un massimo di euro 20.000, il massimale e’ incrementato di 5.000 euro in caso di presenza nel nucleo familiare di un componente in condizione di disabilita’ grave o di non autosufficienza”. Inoltre il valore dell’ISEE deve essere inferiore ai 15.000 euro”.

Leggi: Redattore Sociale, 11/05/2020


lunedì 11 maggio 2020
Movimenti casa, domani manifestazione a Roma: “Buoni spesa solo a un terzo degli aventi diritto”

“La sindaca di Roma sui buoni spesa non dice la verita’: andiamo a chiedere quello che ci spetta”. Con questo slogan il Movimento per il diritto all’abitare di Roma ha organizzato per domani alle 11.30 una manifestazione davanti al Dipartimento Politiche Sociali in viale Manzoni…
Roma – “La sindaca di Roma sui buoni spesa non dice la verita’: andiamo a chiedere quello che ci spetta”. Con questo slogan il Movimento per il diritto all’abitare di Roma ha organizzato per domani alle 11.30 una manifestazione davanti al Dipartimento Politiche Sociali in viale Manzoni.
“E’ passato piu’ di un mese da quando abbiamo presentato la richiesta per il buono spesa, una misura urgente per affrontare l’ulteriore crisi economica provocata dal Covid 19, e siamo tra quelle oltre 70mila famiglie che ancora non hanno ricevuto risposta”, scrive il Movimento in una nota pubblicata sulla pagina Facebook dei Blocchi precari metropolitani. “I Municipi, ai quali ci siamo ripetutamente rivolti- spiegano- sono stati completamente esautorati dalla scelta di centralizzazione fatta dalla Raggi e dal Dipartimento Politiche Sociali per lavorare le domande. Mentre la sindaca e l’assessore Mammi’ affermano con enfasi che il 95% degli aventi diritto abbia ricevuto il buono, emerge chiaramente- sottolineano- che solo un terzo dei 93mila richiedenti ha ricevuto un riscontro positivo e che le scarse risorse economiche sono gia’ finite. Noi siamo dunque tra quelli rimasti a mani (e pancia) vuote pur avendo i requisiti, se non fosse per i volontari e le volontarie che, con i pacchi alimentari, ci hanno consentito di mettere insieme il pranzo con la cena”.

Leggi: Redattore Sociale, 11/05/2020


domenica 10 maggio 2020
Meno letti e medici: ecco i numeri della sanità malata

Secondo uno studio dell’Osservatorio Cpi di Carlo Cottarelli il sistema italiano esce con le ossa rotte dal confronto con gli altri Paesi europei. I posti in ospedale calati del 15,5% in rapporto alla popolazione
Celebrati eroi in prima linea nella lotta alla pandemia, le donne e gli uomini della sanità italiana si scoprono ‘anziani’, parte di una pattuglia che si assottiglia rispetto alla popolazione e con una disponibilità di posti letto per far fronte alle necessità di ospedalizzazione in calo più accelerato rispetto a quel che avviene all’estero. Passata l’emergenza coronavirus, la questione della riprogettazione sanitaria sarà centrale. Il ministro Roberto Speranza ha indicato le priorità: «Rafforzare i presidi territoriali, aumentare il numero dei servizi domiciliari». Sono «necessari più soldi per l’area ospedaliera e più posti nelle terapie intensive». Una ricognizione sullo stato dell’arte e sull’evoluzione negli ultimi anni aiuta a capire dove è necessario destinare i fondi. La fornisce una ricerca di Beatrice Bonini e Francesco Tucci dell’Osservatorio sui conti pubblici italiani guidato da Carlo Cottarelli. Calcola l’Osservatorio Cpi che tra 2010 e 2018 i posti letto disponibili – tra pubblico e convenzionati – siano scesi del 13,7% in termini assoluti e del 15,5% in rapporto alla popolazione, con un ritmo accelerato nel pubblico (-17,1% a fronte del -9% del privato).

Leggi: La Repubblica, 10/05/2020


sabato 9 maggio 2020
Covid -19 e il ripensamento non procrastinabile dei percorsi di cura e assistenza

Con l’approvazione del “decreto Balduzzi” (158 del 13/09/2012) si era aperta nelle Regioni una riforma per il Servizio sanitario nazionale sulla riorganizzazione delle cure primarie, tra cui le cure territoriali con la medicina generale: l’assistenza territoriale doveva essere potenziata definendo il medico di medicina generale “tutore della salute delle persone”, da svolgersi in associazione e con altri specialisti territoriali.
Malgrado la riforma centrale, le Regioni hanno preso strade differenti. Veneto, Toscana, Emilia Romagna hanno puntato sull’ambito territoriale, mentre quasi tutte le altre hanno rafforzato la cultura ospedalocentrica, per la gestione delle patologie acute e croniche e la cultura Rsa – centrica per la cura degli anziani. Sia gli ospedali, sia le Rsa, sono spesso sfuggite alle collaborazioni territoriali con i medici di medicina generale e con i servizi sociali. In Lombardia, come in altre Regioni, sono cresciute cliniche private e private accreditate pronte a dare risposte efficienti rispetto a bisogni di salute sulle malattie non trasmissibili, (es. tumori, patologie cardiovascolari), tagliando però i letti di terapia intensiva, in quanto molto onerosi (costo quotidiano stimato dai 1200 ai 1500 euro /die).

Leggi: Sanità 24, Il Sole 24 Ore, 09/05/2020


sabato 9 maggio 2020
Vivere ai tempi del Covid-19, i risultati di un progetto di ricerca osservazionale in Lombardia sugli over65

Quali sono le strategie di resistenza, gli elementi positivi che impattano sulla qualità della vita e quelli che fanno paura durante l’epidemia e la quarantena? Queste sono le domande poste a 515 over65 di tutte le provincie lombarde fatte nell’ambito di un progetto di ricerca coordinato dalla Fondazione IRCCS Besta in collaborazione con AUSER Regionale Lombardia, con l’associazione Nestore ed altre associazioni di anziani e pensionati.
“Si è tanto parlato di anziani nelle prime fasi dell’epidemia – dice la dott.ssa Matilde Leonardi, Direttore U.O.C. Neurologia, Salute Pubblica e Disabilità della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta e coordinatore della ricerca – e purtroppo si è raccontato il lato tragico che il Covid-19 ha provocato, causando tantissime morti proprio in questa fascia di popolazione considerata molto vulnerabile”.
C’è un altro aspetto riguardo valeva la pena di indagare, ed è come vivono i tempi del Covid-19 gli over 65, quali strategie di resistenza sono state messe in atto durante la quarantena e dall’inizio della epidemia e cosa impatta sulla qualità di vita. Da questo nasce la collaborazione per il progetto con AUSER e NESTORE associazioni storiche, ben radicate sul territorio, che hanno fornito servizi di supporto e volontari che hanno contribuito alla distribuzione dei questionari del progetto “Vivere ai tempi del Coronavirus” insieme ai ricercatori dell’Istituto Besta. In totale hanno collaborato molti volontari della telefonia sociale Auser, 14 psicologi, e diversi volontari della associazione Nestore.

Leggi: In Salute, 09/05/2020


venerdì 8 maggio 2020
Morti nelle Rsa: al Don Gnocchi hanno trovato il “colpevole”

L’avevamo potuto toccare con mano l’angoscia di tanti operatori impegnati nelle Rsa e nelle case di riposo, raccontando quello che è accaduto negli ultimi due mesi nelle strutture residenziali per anziani di mezzo Paese. A partire da quelle lombarde.
Per paura di ritorsioni, le testimonianze erano quasi sempre anonime, piantate nella tragedia che stava travolgendo queste strutture, e riportavano più o meno le stesse cose: operatori socio-sanitari e infermieri costretti a lavorare senza dispositivi di protezione individuale, con poca preparazione per affrontare un’emergenza sanitaria mai vista. In alcuni casi con la percezione di essere stati lasciati soli anche dalle stesse direzioni sanitarie, più preoccupate di minimizzare l’accaduto che disposte a denunciare le difficoltà, spesso oggettive, in cui stavano affondando.
Tra l’altro, l’impegno contro l’epidemia (in molti casi ai limiti dell’abnegazione) era stato pagato a caro prezzo dal personale, con un altissimo numero di contagi.

Leggi: Liberetà, 08/05/2020


venerdì 8 maggio 2020
Fare presto con il riparto fondi di sostegno 2020 all’affitto e per la morosità incolpevole. Il SUNIA scrive al Presidente della Conferenza delle Regioni ed al Ministro delle Infrastrutture

Con una comunicazione (allegata) inviata oggi, il Segretario generale del SUNIA, Stefano Chiappelli ha sollecitato il rispetto degli adempimenti previsti in scadenza da oggi a fine mese per distribuire le risorse dei fondi 2020 di sostegno all’affitto (60 milioni) e per la morosità incolpevole (9,5 milioni).
Occorre far presto per dare immediate risposte al gravissimo disagio abitativo degli inquilini accentuato dall’emergenza Covid-19.
In particolare occorre procedere all’utilizzo unificato delle risorse, accelerare e semplificare le procedure con avvisi pubblici e contestuale modulistica, autocertificazione e incentivi alla rinegoziazione e diminuzione dei canoni.
E’ evidente, come si legge nella comunicazione di Chiappelli, che il prossimo decreto di maggio dovrà rifinanziare di almeno 300 milioni il fondo di sostegno all’affitto che è una condizione strutturale per affrontare la grave crisi abitativa nel comparto degli affitti nel momento che vede precipitare la situazione reddituale di tantissime famiglie impossibilitate a rispettare gli obblighi contrattuali di pagamento del canone con rischio di sfratto per morosità.
L’allegato:

Leggi: Sunia, 08/05/2020


venerdì 8 maggio 2020
Prudenti e informati: ecco come gli anziani lombardi hanno vissuto il lockdown in casa

Presentati oggi i risultati di una ricerca su 515 anziani, condotta dalla Fondazione Besta e Auser. Oltre il 95% ha evitato assembramenti e si è lavato più spesso le mani già dal 20 febbraio. E temono di più tumore e influenza che non il covid-19
Chiusi nelle loro case, come hanno vissuto queste settimane gli over 65 in Lombardia, la regione più colpita dal Covid-19? A questa domanda cerca di rispondere la ricerca coordinata dalla Fondazione Irccs Besta in collaborazione con Auser Regionale Lombardia, con l’associazione Nestore ed altre associazioni di anziani e pensionati. Sono stati intervistati 515 anziani, età media 75 anni. Quel che emerge è che la stragrande maggioranza è stata molto prudente, tanto che il 97% dichiara che già dal 20 febbraio ha lavato le mani più frequentemente e evitato assembramenti e il 95% ha anche evitato luoghi potenzialmente infetti

Leggi: Redattore Sociale, 08/05/2020


giovedì 7 maggio 2020
Caregiver e Covid 19: meno bonus e più servizi. Una famiglia su 4 rinuncia alla badante

Indagine su un campione di mille persone che si prendono cura di un anziano o disabile. Chiedono servizi, in particolare quelli domiciliari. In queste settimane di epidemia c’è chi ha perso il lavoro. Mentre una famiglia su quattro ha rinunciato alla badante
Al primo posto i caregiver chiedono servizi, quei servizi domiciliari che molti di loro, anche prima del coronavirus, non hanno mai visto. Lo desidera quasi metà delle persone intervistate per l’indagine “Caregiver e Covid-19”, realizzata nell’ambito del progetto “Time to Care” finanziato da Fondazione Cariplo, e promossa da Associazione per la Ricerca Sociale (ARS) assieme ad Acli Lombardia e VillageCare, con la collaborazione delle sezioni lombarde di: Legacoop, Spi Cgil, Fnp Cisl, Ordine degli Assistenti Sociali, Auser, Anteas
Con un questionario online, tra il 14 aprile e il 3 maggio, i ricercatori hanno raggiunto quasi mille persone (esattamente 958). Dall’indagine emerge che l’epidemia ha cambiato notevolmente la vita dei caregiver. Fino al mese di febbraio, due caregiver su tre lavoravano. Per la maggior parte di questi, però, da allora le cose sono cambiate: uno su quattro ha ridotto le ore di lavoro, altrettanti hanno temporaneamente sospeso l’attività lavorativa mentre il 6% l’ha persa definitivamente.

Leggi: Redattore Sociale, 07/05/2020


giovedì 7 maggio 2020
Ripartenza, In/Arch: ‘serve un piano per l’edilizia residenziale pubblica’

La proposta punta alla rigenerazione urbana di alloggi inagibili, immobili abbandonati e luoghi dismessi
Per la ripartenza dell’Italia serve anche avviare un nuovo piano di investimenti per garantire alloggi sociali a chi ne ha bisogno attraverso la rigenerazione del patrimonio abbandonato esistente.
Questa la proposta che l’Istituto Nazionale di Architettura propone alle forze politiche e sociali del Paese per rispondere alle problematiche legate all’esigenza abitativa, aggravata in questo periodo dall’emergenza coronavirus e dal conseguente lockdown.
La rinascita dell’Italia passa anche dall’edilizia residenziale pubblica
L’In/Arch ha sottolineato che in Italia 2.100.000 famiglie avrebbero diritto, secondo le normative vigenti, ad un alloggio di edilizia residenziale pubblica. L’Istituto riconosce che garantire una casa alle fasce deboli della popolazione è componente essenziale di un nuovo welfare in grado di diminuire precarietà e povertà.
Per favorire la rinascita del Paese, oltre ai necessari investimenti per infrastrutture, manutenzione del territorio, edilizia sanitaria e scolastica, occorrono risorse pubbliche mirate a garantire alloggi a canone sociale per risolvere problemi legati anche all’accoglienza e all’integrazione di nuovi lavoratori immigrati, spesso vittime di un disagio abitativo tra i più estremi.

Leggi: Edilportale, 07/05/2020


mercoledì 6 maggio 2020
Cgil, Cisl, Uil, subito interventi per sostenere gli affitti delle famiglie

Roma, 6 maggio- CGIL, CISL E UIL con una lettera a firma dei Segretari Confederali, Gianna Fracassi, Giulio Romani e Ivana Veronese, scrivono alla Ministra delle infrastrutture e trasporti, Paola De Micheli, per sollecitare interventi per il sostegno agli affitti delle famiglie e per una celere attuazione del programma pluriennale per la riqualificazione e l’incremento dell’edilizia residenziale pubblica e sociale. Si legge nella missiva come in questo periodo di emergenza dovuto alla diffusione del Covid-19, CGIL, CISL e UIL segnalano un’ulteriore difficoltà sociale che sta emergendo: quella di chi ha visto compromessa la propria capacità economica e non è nelle condizioni di pagare l’affitto, soprattutto alla luce del fatto che il canone assorbe in media circa il 30 per cento del reddito familiare.
Nei recenti provvedimenti approvati dall’Esecutivo vi sono soltanto norme che prevedono la velocizzazione dell’iter per la distribuzione ai territori delle risorse già stanziate nelle precedenti Leggi di Bilancio relative al Fondo Affitti ed al Fondo Morosità Incolpevole, mentre non sono presenti interventi che abbiano previsto la creazione di un fondo straordinario per il sostegno al pagamento degli affitti per far fronte all’emergenza che si è determinata a seguito della diffusione della pandemia.
Inoltre CGIL, CISL e UIL sollecitano la Ministra ad aprire un confronto sul programma pluriennale per la riqualificazione e l’incremento dell’edilizia residenziale pubblica e sociale, previsto dall’ultima Legge di Bilancio, per la rigenerazione urbana e per dare nuova vita ai quartieri nelle città.

Leggi: Cgil, 06/05/2020


mercoledì 6 maggio 2020
Coronavirus e povertà, assistenti sociali: “Situazione gravissima, serve strategia di medio periodo”

Il presidente del Consiglio dell’Ordine degli Assistenti Sociali, Gazzi: “I sussidi non bastano, non abbiamo più donne, uomini e risorse per rispondere al grido di aiuto. A leggere le prime proposte su quello che da ‘decreto Aprile’ e diventato ‘decreto Maggio’ siamo sconcertati”
“Qual è la strategia, qual è il disegno per arginare l’epidemia di povertà e della crisi sociale che è sotto i nostri occhi? La Caritas parla di un più 100% di richieste d’aiuto, i dati Inps confermano un incremento di 100 mila domande per il Reddito di Cittadinanza. In queste settimane gli assistenti sociali e gli operatori sociali in tutti i comuni hanno lavorato 15 ore al giorno per garantire i servizi precedenti e l’aiuto straordinario, sabati e domeniche compresi. Cosa ci sarà nel nuovo decreto? Il Governo ha capito che servono sì i bonus e il REM, ma non possiamo sbrigarcela con il solito meccanismo del sussidio?”. Gianmario Gazzi, presidente del Consiglio dell’Ordine degli Assistenti Sociali, a un mese dall’allarme per il rischio di uno “bomba sociale”, torna a chiedere all’Esecutivo una strategia di medio periodo per intervenire sugli strascichi drammatici del Covid-19.

Leggi: Redattore Sociale, 06/05/2020


mercoledì 6 maggio 2020
Ripartire con i prestiti vitalizi

Torniamo a parlare dei prestiti ipotecari vitalizi, che in Italia, un paese di proprietari di case con pensioni bassissime, potrebbero aiutare più di un milione di over60. Ce ne parla Claudio Pacella, esperto di finanza, che da anni si occupa di diffondere questo strumento
Ho iniziato a interessarmi di prestiti vitalizi nel settembre 2007, ritenendo fossero una soluzione necessaria per dare maggior credito agli anziani e quindi anche un importante settore di attività da sviluppare.
Da allora e fino a oggi, quindi per oltre dodici anni, mi sono dedicato quasi esclusivamente allo sviluppo dei prestiti vitalizi. Guardando indietro forse sembra una follia, ma così talvolta vanno le cose quando ci si dedica a qualcosa in cui si crede. In questi dodici anni ho parlato con centinaia di persone del mondo della finanza, della politica, della pubblica amministrazione, delle istituzioni, della società civile, dei sindacati, dell’universo accademico, di associazioni dei consumatori, di associazioni semplici e soprattutto di anziani che valutavano sulla propria pelle le diverse soluzioni disponibili per poter avere la liquidità di cui avevano bisogno. Le mie considerazioni che seguono sono basate su questa esperienza.

Leggi: In Genere, 06/05/2020


mercoledì 6 maggio 2020
Coronavirus, ecco il superbonus: come ristrutturare casa a costo zero

La proposta del sottosegretario alla presidenza del consiglio Riccardo Fraccaro, prevede che fino al 2021 le aliquote detraibili per alcuni interventi di efficientamento energetico e per le misure antisismiche passeranno rispettivamente dal 65% e 50% ad un’aliquota del 110%
Ecco come funzionerà il superbonus previsto dal governo nel dl maggio. La proposta, elaborata dal sottosegretario alla presidenza del consiglio Riccardo Fraccaro, prevede che fino al 2021 le aliquote detraibili per alcuni interventi di efficientamento energetico (ecobonus) e per le misure antisismiche (sismabonus), passeranno rispettivamente dal 65% e 50% ad un’aliquota del 110%. Questo varrà sia per interventi importanti che per piccoli lavori.
Ecco come funzionerà con un esempio: se una famiglia effettuerà lavori sulla propria abitazione per un importo pari a 1000 euro, riceverà al momento della dichiarazione dei redditi una detrazione pari al 110% del costo dei lavori (in questo caso quindi 1100 euro), che potrà usare in compensazione in cinque quote annuali di pari importo. Ma non è tutto: le famiglie potranno ricevere, a fronte della cessione della detrazione fiscale, uno sconto in fattura pari al 100% del costo dei lavori da parte dell’impresa che ha effettuato la ristrutturazione. Le famiglie potranno cioè effettuare i lavori senza alcun esborso monetario, ma semplicemente vendendo la detrazione fiscale all’impresa che ha svolto i lavori. In questo modo, anche le famiglie con redditi molto bassi o nulli potranno svolgere importanti lavori di ristrutturazione edilizia. E le imprese come recupereranno la liquidita? Se vorranno potranno utilizzare il credito d’imposta in compensazione in cinque quote annuali oppure potranno cederlo a terzi per ottenere immediatamente la liquidità necessaria.

Leggi: Redattore Sociale, 06/05/2020


martedì 5 maggio 2020
Cessazione della locazione e normativa di emergenza anti Covid-19, come siamo messi?

Un contratto di locazione è cessato, ma le parti coinvolte non si possono spostare per via delle norme di emergenza anti Covid-19. Qual è il quadro normativo? Quali sono i comportamenti più corretti?
Cessazione della locazione e trasloco nella primavera 2020, cosa si può fare?
Uno dei tanti problemi sorti con il lockdown è stato quello dei contratti prossimi a cessare ; qui in particolare ci occupiamo dei contratti di locazione .
Le parti, bloccate all’improvviso come i bambini al gioco di un-due-tre stella, non sapevano e non sanno bene quale sia il comportamento più corretto.
Si deve lasciare l’appartamento o si deve rimanere dentro finché dura il lockdown? E gli sfratti sono bloccati? Cosa vuol dire? La norma quali casi riguarda? Vediamo di fare chiarezza.
Il contratto è cessato, me ne vado?
Avvocato, una domanda: il mio contratto di locazione sta per cessare, ho fatto il recesso come da contratto sei mesi fa, che scadono a maggio. Il locatore ha già trovato chi abiterà l’appartamento al posto mio, ma io non posso muovermi, c’è il lockdown! Cosa devo fare?
Di domande di questo genere ne sono state sollevate tante in questi giorni. A tratti sembrava che tutti i contratti di locazione dovessero cessare nel mese di maggio 2020! E invece, la verità è che i numeri, quando riguardano sessanta milioni di persone, sono alti. Così, tra le tantissime attività umane interrotte vi sono le cessazioni dei contratti di locazione.

Leggi: Condominio Web, 05/05/2020


lunedì 4 maggio 2020
Un anno e mezzo di Sentenze sulle barriere architettoniche

Come viene segnalato dalla Rete dei CAAD dell’Emilia Romagna (Centri per l’Adattamento dell’Ambiente Domestico), la testata «La legge per tutti» propone un’interessante rassegna di Sentenze riguardanti le barriere architettoniche, prodotte dal luglio del 2018 al mese di gennaio di quest’anno, dal Consiglio di Stato, dalla Corte di Cassazione, dalle Corti d’Appello o dai TAR (Tribunali Amministrativi Regionali). Il più recente pronunciamento, ad esempio, concerne gli interventi volti a eliminare le barriere in edifici sottoposti a vincolo come beni culturali
Per citare solo la più recente, si tratta della Sentenza n. 355/20 del Consiglio di Stato, secondo la quale gli interventi volti ad eliminare le barriere architettoniche, previsti dall’articolo 2 della Legge 13/89, si possono effettuare anche su beni sottoposti a vincolo come beni culturali, e la relativa autorizzazione «può essere negata solo ove non sia possibile realizzare le opere senza serio pregiudizio del bene tutelato», precisando cioè che «il diniego deve essere motivato con la specificazione della natura e della serietà del pregiudizio, della sua rilevanza in rapporto al complesso in cui l’opera si colloca e con riferimento a tutte le alternative eventualmente prospettate dall’interessato».
Secondo «La legge per tutti», tale provvedimento «ha introdotto nell’ordinamento un onere di motivazione particolarmente intenso, in quanto l’interesse alla protezione della persona svantaggiata può soccombere di fronte alla tutela del patrimonio artistico, a sua volta promanante dall’articolo 9 della Costituzione, soltanto in casi eccezionali». (S.B.)

Leggi: Superando, 04/05/2020


DALLE REGIONI:

lunedì 11 maggio 2020
Puglia. La Regione non ha adottato alcun provvedimento a favore delle famiglie in locazione privata che a seguito della emergenza covid-19 stanno avendo una forte riduzione di reddito

Dichiarazione del segretario regionale Nicola Zambetti
La Giunta Regionale Pugliese ha approvato una delibera per aiutare le famiglie, che a seguito della emergenza sanitario covid-19, sono in difficolta a pagare il canone di locazione ed i servizi condominiali alle ARCA Pugliesi (ex IACP); nel giudicare positivo questo intervento rileviamo che a favore degli inquilini con contratto privato non è stato adottato alcun intervento di aiuto economico.
Non comprendiamo i motivi per cui non si fa lo stesso intervento a favore delle famiglie in locazione nel settore privato che pagano canoni i quali spesso superano il 50% del reddito.
Il Governo, la Regione e i Comuni stanno intervenendo nell’aiutare le famiglie con la spesa alimentare, con l’acquisto del computer per far studiare i ragazzi ed ora sta pensando al bonus vacanza.
Ci chiediamo quindi quali risorse il cassa integrato e/o il disoccupato pagherà il canone di locazione?
Nel 2018 in Puglia sono stati emessi oltre 3000 sfratti per morosità, il SUNIA pugliese stima che le famiglie in difficoltà con il canone di locazione sono oltre 80 mila, basti pensare che nel 2008 (anno inizio crisi economica) sono state presentate circa 60mila domande di integrazione all’affitto.

Leggi: Sunia, 11/05/2020


giovedì 7 maggio 2020
Coronavirus, Raggi: oltre 30mila richieste per il contributo all’affitto

“Tante famiglie, colpite sotto il profilo economico dall’emergenza coronavirus, hanno difficoltà a pagare l’affitto della casa dove vivono. A loro è rivolto questo sostegno straordinario”. E’ quanto fa sapere il sindaco di Roma, Virginia Raggi
“Le richieste per il contributo all’affitto hanno superato quota 30mila. Tante famiglie, colpite sotto il profilo economico dall’emergenza coronavirus, hanno difficolta’ a pagare l’affitto della casa dove vivono. A loro e’ rivolto questo sostegno straordinario che li aiutera’ a pagare parte dei canoni mensili per l’anno in corso”. E’ quanto fa sapere il sindaco di Roma, Virginia Raggi, su Facebook.
“Fino al 18 maggio e’ possibile presentare la domanda, consegnandola nel Municipio di appartenenza oppure direttamente online- ricorda Raggi- La maggior parte dei cittadini ha scelto di usare internet, una modalita’ nuova che abbiamo pensato per limitare gli spostamenti e semplificare la procedura di richiesta. In questo caso il modulo si compila direttamente online, collegandosi al sito di Roma Capitale e allegando un’autocertificazione firmata e la copia di un documento d’identita’. Se non si possiede una stampante si possono ritirare i moduli in una delle circa 130 edicole convenzionate con Roma Capitale

Leggi: Redattore Sociale, 07/05/2020


giovedì 7 maggio 2020
Regione Sicilia. Protocollo d’intesa tra Le Organizzazioni Sindacali Regionali degli inquilini Sunia, Sicet e Uniat e le Associazioni Regionali dei proprietari

Le Organizzazioni sindacali regionali degli inquilini Sunia, Sicet e Uniat e le Associazioni regionali dei Proprietari ASPPI e Confedilizia dopo un approfondito confronto portato avanti in questi mesi hanno definito un protocollo d’intesa utile ad aprire un confronto sia a livello regionale che provinciale, sul tema abitativo nel mercato privato.
– Considerato che l’impatto sul sistema abitativo della crisi scatenata da diffondersi del contagio da Covid-19 aggraverà ulteriormente il già forte disagio presente nel paese.
– Ritenendo indispensabile che, in questa fase di particolare emergenza che si protrarrà ancora nel tempo e per la fuoriuscita dalla quale non sono ancora state individuati percorsi certi, anche sul fronte delle locazioni si delinei un quadro il più chiaro possibile che consenta alle parti di dialogare e di evitare inutili e defatiganti contenziosi, le Organizzazioni regionali degli inquilini e dei proprietari su indicate concordano e propongono alle strutture provinciali di esplorare ogni possibilità per:

Leggi: Sunia, 07/05/2020


mercoledì 6 maggio 2020
Restate a casa”, ma loro vivono in accoglienza: “Magari l’avessimo”

Reportage dalla foresteria Pertini di Firenze, che accoglie gli emarginati della città, come Nassin, egiziano, avanti e indietro tra i corridoi della struttura
Nassin indossa un lungo cappotto grigio e un cappello nero. Ha gli occhi spenti e un po’ rabbiosi. Porta in mano una busta della spesa vuota. Cammina avanti e indietro dentro la Foresteria Pertini, che accoglie a Firenze un centinaio di persone per l’accoglienza invernale.
Restate a casa, dicono tutti. Ci mettono anche l’hashtag, così diventa virale.
Ma c’è qualcuno che, però, neppure sa cosa sia l’hashtag. E soprattutto, neppure ce l’ha una casa dentro cui abitare. Qualcuno come Nassin, oppure come Abdul, marocchino. Anche lui barricato qua dentro, nel cuore di Sorgane, periferie di Firenze, in questo palazzo gestito dalla Caritas. Anche per lui, le giornate sono vuoti da riempire. “Prima uscivo, andavo in centro, andavo a cercare lavoro, facevo qualche lavoretto per tirare a campare, adesso più niente, non sono indispensabile e devo restare qui”. Allora ha chiesto agli operatori se poteva rendersi utile spazzando, lavando. E così ha fatto: “Almeno sento di servire a qualcosa”. Vorrebbe andare a comprare le sigarette per fumarle in giardino, ma non ha soldi ed è inutile mettersi in coda al tabaccaio. Dorme in una stanza con altri tre marocchini, in letti rigorosamente a castello. Stanze da quattro e stanze da 6, senza televisione, la convivenza è difficile, soprattutto tra etnie diverse.

Leggi: Redattore Sociale, 06/05/2020


IN AGENDA:

Caregiver Day 2020: al via la decima edizione

Tra il 19 maggio e il 6 giugno sei webinar gratuiti per esprimere bisogni e costruire proposte, anche nell’emergenza.
Parliamo insieme di cura: per confrontarci, scambiare esperienze, rispondere a domande, esprimere bisogni, costruire proposte a sostegno di chi si prende cura è il filo conduttore delle giornate del Caregiver Day 2020, dedicate a chi si prende cura di un proprio caro malato, disabile, non autosufficiente (anche nell’emergenza) ed a sensibilizzare la comunità sul suo valore sociale.
Il programma prevede la realizzazione di 6 webinar gratuiti, tra i mesi di maggio e giugno 2020, che si svolgeranno tutti dalle ore 10,00 alle ore 11,30 con questo calendario:
•martedì 19 maggio Preparare un piano di cura di emergenza
•sabato 23 maggio Partecipare a gruppi di auto mutuoaiuto “a distanza”
•martedì 26 maggio Promuovere l’alfabetizzazione sanitaria del caregiver
•sabato 30 maggio Rispondere ai bisogni di sollievo del caregiver
•mercoledì 3 giugno Favorire l’accesso all’informazione su tutele e servizi al caregiver
•sabato 6 giugno Rispettare la dignità e l’autonomia della persona assistita nella prospettiva di un nuovo welfare

Leggi: Caregiver Day


Welfare Day – 4 giugno 2020 – Roma – La nuvola Convention Center Viale Asia – Ore 9.00
Iscrizioni aperte sul sito www.welfareday.it


Italia Longeva – 7 e 8 luglio – Roma – Ministero della Salute – Auditorium Viale Ribotta

Long-Term Care FIVE – Gli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine
Giunta alla quinta edizione, la due giorni annuale di incontro e confronto tra decisori ed attori che entrano a diversi livelli nella programmazione, organizzazione e gestione del sistema socio-sanitario e assistenziale dedicato alle cure a lungo termine si propone come un’occasione di aggiornamento e di avanzamento di proposte su modalità efficaci, sostenibili ed eque per la presa in carico degli anziani fragili e complessi.
Per maggiori informazioni info@italialongeva.it


IN EVIDENZA:

Covid-19 e Rsa, oggi e domani

L’emergenza Covid-19 ha portato sotto i riflettori un comparto di cui si parlava poco nel dibattito pubblico, ma particolarmente cruciale per il sistema di welfare italiano e futuro. Se è vero che la popolazione italiana invecchia costantemente, dovrebbe risultare naturale dedicare attenzione alla rete di servizi che accompagna i cittadini nella fase della vecchiaia. All’interno di questa rete di servizi (anche definita Long Term Care) un ruolo cruciale per molte persone e famiglie è rivestito dalle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) per anziani. Proprio le RSA sono oggi agli onori della cronaca a causa dell’elevato impatto in termini di malati e decessi causati da Covid-19 che ha riguardato in primo luogo gli ospiti delle RSA e, aspetto non meno importante, anche gli operatori delle strutture residenziali per anziani.
I dati dell’Istituto Superiore di Sanità (gli unici ufficiali disponibili sul tema, ultimo aggiornamento al 14 Aprile 2020) presentano una fotografia quantomeno critica. Nel periodo 1° febbraio – 14 Aprile le morti in RSA imputabili al virus sono state il 40,2% del totale (2.724 dei 6.773 decessi complessivi avvenuti in circa 1.000 strutture, sul panorama nazionale ISS ne ha contate 4.629) con eccezione di alcuni territori dove ha raggiunto vette più alte come PA Trento (78,8%), PA Bolzano (46,4%), Lombardia (53,4%) ed Emilia-Romagna (57,7%). Dei decessi in RSA considerati connessi all’epidemia solamente il 13,3% è stato però accertato con tampone. Guardando ai casi attualmente attivi, se considerassimo solo questi si tratterebbe di 1,43 casi per struttura, con una incidenza non superiore rispetto a quella di altri contesti sociali. Includendo anche i casi non accertati da tampone ma senza sospetti si arriva a 4,3 casi ogni RSA.

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L’Italia che aiuta chiede servizi

Come stanno vivendo questa emergenza i caregiver, ossia coloro che si prendono cura di una persona, solitamente un familiare, che ha bisogno di aiuto in modo continuativo? In quali condizioni si trovano? Quali esigenze esprimono? E quali indicazioni possiamo trarne per la “fase 2” appena iniziata?
Abbiamo provato a dare voce ai tanti caregiver familiari che si prendono cura di una persona anziana o con disabilità. In Italia sono oltre 7,3 milioni (Istat) e di loro sappiamo ancora poco. Per farlo, abbiamo messo insieme le forze dei diversi enti che hanno promosso l’indagine: l’Associazione per la Ricerca Sociale (ARS) assieme ad Acli Lombardia, VillageCare e le sezioni lombarde di: Legacoop, Spi Cgil, Fnp Cisl, Ordine degli Assistenti Sociali, Auser, Anteas. La ricerca è stata realizzata nell’ambito del progetto “Time to Care” finanziato da Fondazione Cariplo.
Abbiamo sfruttato la rete, strumento prezioso durante il lockdown. Con un questionario online, tra il 14 aprile e il 3 maggio, abbiamo raggiunto quasi mille persone (esattamente 958). Un questionario che è diventato occasione per dire, parlare, sfogarsi: desideri chiaramente palpabili nelle domande che abbiamo lasciato “aperte”. Le 958 persone che hanno risposto al questionario lo hanno fatto collegandosi al link messo a disposizione e fatto girare dei diversi enti coinvolti. Non costituisce un campione rappresentativo dei soggetti definibili “caregiver” nel nostro paese, ma per numerosità e distribuzione costituisce uno spaccato conoscitivo inedito in queste difficili settimane.

Leggi: Welforum


Caregiver e Covid-19: in ascolto del lavoro “muto”

Nel contesto emergenziale che stiamo vivendo, cosa è cambiato per chi si prende cura di un familiare che ha bisogno di aiuto in modo continuativo? Attraverso i risultati di una rilevazione ad hoc, realizzata online nelle scorse settimane, emergono esigenze spesso taciute e indicazioni utili per l’organizzazione dei servizi.
di Sergio Pasquinelli (Presidente Associazione per la Ricerca Sociale – ARS, Milano), Giulia Assirelli (Dottoressa di Ricerca in Sociologia e Ricerca Sociale, ricercatrice freelance)
Caregiver e Covid-19: in ascolto del lavoro “muto”
Come stanno vivendo l’emergenza Coronavirus i caregiver, ossia coloro che si prendono cura di una persona, solitamente un familiare, che ha bisogno di aiuto in modo continuativo? Quali esigenze esprimono? E quali indicazioni possiamo trarne per la “fase 2” appena iniziata?
Sono le domande alla base dell’indagine “Caregiver e Covid-19” promossa dall’Associazione per la Ricerca Sociale (ARS) assieme ad Acli Lombardia, VillageCare e le sezioni lombarde di Legacoop, Spi Cgil, Fnp Cisl, Ordine degli Assistenti Sociali, Auser e Anteas, realizzata nell’ambito del progetto “Time to Care” finanziato da Fondazione Cariplo.
Attraverso un questionario online, tra il 14 aprile e il 3 maggio, sono state raggiunte quasi mille persone (esattamente 958). A rispondere, sono state soprattutto le donne (85% dei casi) e le persone nella fascia d’età compresa fra i 50 e i 60 anni (46% dei caregiver). Le risposte sono arrivate prevalentemente dalle regioni del Nord (83%). Nella maggior parte dei casi la persona assistita è il genitore del caregiver o il coniuge.
Di seguito, una sintesi dei principali risultati.

Leggi: I Luoghi della Cura


L’impatto sociale dell’amministrazione di sostegno – Principali elementi emersi da un’analisi valutativa

Le gocce ricominciano a contare quando non è più possibile contarle – (Elias Canetti, Massa e potere)
L’istituto dell’amministrazione di sostegno, introdotto nell’ordinamento giuridico italiano con la legge 9 gennaio 2004 n°6, può essere considerato non solo un “passaggio di civiltà” nella disciplina delle misure di protezione (Manzon, 2011), ma uno degli strumenti di welfare più innovativi oggi a disposizione per promuovere e sostenere le persone in condizione di fragilità. Purtroppo la normativa è stata attuata in modo estremamente diversificato nei diversi contesti territoriali del Paese. Alla frammentarietà ha contribuito anche una produzione legislativa che ha interessato solo alcune realtà regionali (Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Veneto, Sardegna) e le due Province Autonome di Trento e Bolzano. A distanza di quindici anni dalla sua introduzione, è ancora del tutto assente una valutazione in grado di tracciare un profilo nazionale di questo istituto giuridico: non si dispone di una quantificazione puntuale e sistematica della diffusione dei provvedimenti e nemmeno di una ricognizione delle differenti modalità attuative. Ciò di cui si dispone è la descrizione di sempre più numerose ed interessanti esperienze locali (Manzon, 2011; Sammarco, Caseri, 2008), alcune ospitate anche su questa testata (Castegnaro, 2018; Genova et al, 2019), ma che faticano a diventare prassi condivise su ampia scala.
Il presente contributo si propone di continuare la riflessione avviata sull’argomento riportando i principali esiti emersi da un’analisi di impatto sociale, condotta dall’IRSSeS (Istituto Regionale per gli Studi di Servizio Sociale) per conto dell’AIASS (Associazione Italiana Amministratori di Sostegno Solidali), sull’implementazione dell’istituto giuridico nei circondari di Pordenone e Gorizia, afferenti alla Corte d’Appello di Trieste (IRSSeS, 2019).

Leggi: Welforum


SEGNALAZIONI:

Covid-19. Inca, tutela Inail per i contagiati

Candeloro: l’infortunio non è una malattia comune
“Bene ha fatto il direttore dell’Inail, Giuseppe Lucibello a ribadire come la copertura assicurativa antinfortunistica da contagio non costituisca una novità normativa”. A dirlo Silvino Candeloro, del collegio di Presidenza di Inca, commentando l’articolo pubblicato su “Il sole 24 ore” di oggi, che riassume i contenuti dell’incontro in teleconferenza, tenutosi ieri dall’Inail con i consulenti del lavoro.
Il presupposto tecnico-giuridico della disposizione, che è quello della equivalenza tra causa violenta, richiamata per tutti gli infortuni, e causa virulenta, costituita dall’azione del nuovo coronavirus non rappresenta una novità, ha spiegato il direttore generale di Inail: “Sono cento anni – ha spiegato che in Italia i contagi sul luogo di lavoro, a partire da quelli legati alla malaria, sono assimilati agli infortuni”. E aggiunge: “Anche se questa fattispecie non fosse stata disciplinata con l’articolo 42 (del decreto Cura Italia ndr), sarebbe comunque intervenuto l’Istituto per dare un segno della nostra presenza alle categorie a rischio”.

Leggi: Inca


Dichiarazione dei redditi 2020 – I Caaf sono operativi

I Centri di assistenza fiscale accolgono i cittadini in tutta sicurezza: lo fanno sia su appuntamento in ufficio sia “a distanza”, ricevendo tramite smartphone, tablet, pc, app Digita Cgil e Cgil Online tutti i documenti necessari per predisporre 730, Isee e altri servizi.
Di seguito il comunicato stampa della Consulta Nazionale dei Caaf
È un periodo eccezionale quello vissuto in tutti questi mesi e quello che si vivrà nelle prossime settimane. Con la “fase 2” da oggi riprenderanno il lavoro oltre quattro milioni di persone, ma i Caaf Cgil non hanno mai sospeso la loro attività, nonostante il lockdown, poiché ritenuta “essenziale”. Infatti, gli operatori in smart working hanno continuato a rispondere alle telefonate e alle mail, predisponendo le pratiche più urgenti anche a distanza, spostando appuntamenti o informando sulle ultime novità legislative (come la sospensione dei ratei di mutuo, dei contributi colf/badanti e delle cartelle di pagamento).

Leggi: Inca


Bonus 600 euro: Occhio alle truffe telematiche

Inps denuncia tentativo di truffa tramite phishing
L’Inps avvisa gli utenti che è in corso un tentativo di truffa tramite email di phishing finalizzata a sottrarre fraudolentemente il numero della carta di credito, con la falsa motivazione che servirebbe a ottenere un rimborso o il pagamento del Bonus 600 euro.L’Inps invita tutti gli utenti a ignorare email che propongono di cliccare su un link per ottenere il pagamento del Bonus 600 euro o qualsiasi forma di rimborso da parte dell’Inps, ricordando che le informazioni sulle prestazioni Inps sono consultabili esclusivamente accedendo direttamente dal portale www.inps.it. e che l’INPS, per motivi di sicurezza, non invia in nessun caso mail contenenti link cliccabili.

Leggi: Inca


Fase 2, servono tamponi e controlli per 3mln di non autosufficienti

“Servono tamponi a tappeto e controlli per 3 milioni di persone anziane non autosufficienti da estendere anche ai loro familiari per evitare, come purtroppo è già largamente successo, un possibile contagio sulla parte di popolazione più fragile ed esposta”.
È quanto dichiara il Segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti in merito all’avvio della Fase 2.
“Non stiamo chiedendo la luna – continua Pedretti – né una cosa troppo complicata. Di questi 3 milioni di persone infatti 300mila sono quelle che si trovano in case di risposo e nelle Rsa mentre per sapere chi sono le altre 2,5 milioni basterebbe mettere a disposizione la banca dati dell’Inps, con particolare riferimento a quelli a cui vengono erogati gli assegni di accompagno”.
“Sappiamo quindi – conclude il Segretario generale dello Spi-Cgil – chi sono e dove si trovano queste persone e metterle in sicurezza dovrebbe essere una priorità. Bisogna agire con urgenza per evitare di ricommettere gli stessi errori commessi nella prima fase di questa emergenza”.

Leggi: Spi-Cgil


Coronavirus e anziani: intervista a Enzo Costa, presidente Auser

Il 29 aprile Abili a proteggere ha intervistato Enzo Costa, presidente dell’Auser, Associazione per l’invecchiamento attivo, sul tema Coronavirus e anziani: le persone anziane risultano, infatti, tra le più vulnerabili, soprattutto in questa emergenza. Come stanno vivendo questo periodo? Quali i principali bisogni? Quali i servizi attivati da Auser? Queste le domande che abbiamo posto al presidente Costa e tanti gli spunti di riflessione emersi: emarginazione e discriminazione, l’informazione, i legami intergenerazionali, la formazione continua. Di seguito l’intervista, disponibile anche sul canale Youtube di Abili a proteggere.
Come stanno vivendo le persone anziane questa emergenza?
Le persone anziane non stanno vivendo bene questa emergenza, in primo luogo perché mantenere confinato in casa un anziano significa cancellare tutte le sue possibilità di costruire momenti di socializzazione essenziali per un anziano, in quanto sono uno degli elementi per cui l’anziano mette da parte l’ansia e la tristezza. Da 30 anni costruiamo momenti di socializzazione e occasioni per uscire di casa e incontrare altre persone e promuoviamo le relazioni per mantenere una vita attiva, perché se si esclude o si isola un anziano subentra un fattore che è una malattia che si chiama depressione.
In secondo luogo le persone anziane stanno vivendo male questa emergenza a causa dell’emarginazione.

Leggi: Abili a proteggere


#Giustaitalia: un Patto per la Ripartenza – Associazioni e sindacati lanciano 18 proposte

“La ripartenza dovrà avere solide radici nella giustizia sociale, nel rispetto dei diritti a partire da quelli sul lavoro”. Così Maurizio Landini, segretario Generale della Cgil sostiene il Patto per la Ripartenza, #Giustaitalia, sottoscrivendo un manifesto che contiene diciotto proposte concrete per una “società nuova, libera da mafie e corruzione”.
L’inziativa, rivolta a Governo e Parlamento, è promossa da Libera, insieme ad Avviso Pubblico, Legambiente, Arci, Rete dei Numeri Pari, Rete della Conoscenza, Fuci, Centro Studi Pio La Torre, Cooperare con Libera Terra, Acsi, Us Acli, Cngei, Fondazione Interesse Uomo, Cgil, Cisl, Uil. “C’è un’Italia che vuole ripartire, stando con i piedi per terra – spiega Landini -, e chiede a tutti grande attenzione sui temi della legalità e della trasparenza. La ripartenza dovrà avere solide radici nella giustizia sociale, nel rispetto dei diritti a partire da quelli sul lavoro. Salute e sicurezza in primis”.

Leggi: Inca


NEWS:

martedì 5 maggio 2020
Fare i nonni al tempo del coronavirus

Le nonne e i nonni che seguono assiduamente i nipoti tra gli zero e i quattordici anni sono, in Italia, oltre dieci milioni di “anziani attivi”. Il loro fatturato “virtuale” è di 24 miliardi di euro annui. Attori silenziosi di un welfare familiare che integra e spesso sostituisce i servizi per l’infanzia. Si occupano dei nipoti, spesso anche sostenendo il reddito dei genitori; sono educatori non “per mestiere”, ma nella quotidianità fatta di affetto, giochi, letture, storie, passeggiate, aiuto nei compiti, risposte ai perché, memoria del passato, testimonianza di valori e comportamenti.
La pandemia
La pandemia ha sconvolto anche la loro vita. Non sappiamo quanti siano morti, ammalati, guariti, o stiano ancora soffrendo per questo virus e quanti abbiano rischiato e rischino la vita, continuando nella cura dei nipoti o ancora nel lavoro in servizi essenziali.
Ma la maggior parte è stata “costretta” a casa e lontana dai nipoti, che prima accudiva quasi quotidianamente.

Leggi: Liberetà, 05/05/2020


lunedì 4 maggio 2020
Occhio alla bufala! Le pensioni sopra i 1.500 euro non saranno tagliate

Ci risiamo. Gira su internet e sui social network un’altra fake news sulle pensioni in cui si parla di una fantomatica proposta di taglio degli assegni sopra i 1.500 per affrontare l’emergenza economica da Covid-19.
La notizia – corredata dai soliti titoli sensazionalistici che hanno il solo fine di procurare allarme in chi legge – è apparsa in questi giorni su diversi siti e pagine Facebook.
Nessuna di queste è da considerarsi come una fonte ufficiale (stiamo parlando di piattaforme come ilsussidiario.net e scoprilavoro.it che non hanno alcuna autorevolezza).
Siamo andati a verificare e abbiamo scoperto l’origine della bufala, che vi raccontiamo qui di seguito.
Il 1° maggio il sindaco di Fara Sabina, una cittadina di 13mila anime in provincia di Rieti, ha lanciato dal suo profilo Facebook la proposta di “un trasferimento temporaneo di reddito che deve interessare tutti gli stipendi pubblici e le pensioni che superano 1.500 euro netti mensili. Un taglio orizzontale, per 6 mesi, per un valore di 10 miliardi dalle pensioni e 15 dagli stipendi pubblici”.

Leggi: Spi-Cgil, 04/05/2020


lunedì 4 maggio 2020
A marzo in Italia il 49,4% di decessi in più. Record a Bergamo: +568%, a Roma -9,4%

A marzo 49,4% di morti in più, di cui il 54% con diagnosi di Covid. Il prezzo altissimo pagato dalle province di Bergamo, Cremona e Lodi
É un’Italia a tre velocità quella fotografata da Istat e Istituto superiore della sanità nel primo report sulla mortalità dell’epidemia da Covid-19 che dal 20 febbraio 2020 si è diffusa in Italia. L’impatto del virus è stato più contenuto nelle regioni del Sud e nelle isole, mediamente più elevato in quelle del Centro rispetto al Mezzogiorno e molto elevata nelle regioni del Nord. Un’epidemia che ha messo in ginocchio il motore dell’economia del Paese. IStat e Iss precisano che i dati di mortalità totale si riferiscono al primo trimestre consolidato 2020 e riguardano 6.866 comuni (87 % dei 7.904 complessivi).

Leggi: Il Sole 24 Ore, 04/05/2020


lunedì 4 maggio 2020
Fase 2, l’appello dei medici: rafforzare la medicina di territorio

«Oltre ai dispositivi di protezione e ai tamponi chiediamo di rafforzare il territorio, il vero punto debole del Servizio sanitario nazionale». Centomila medici di tutte le specialità e di tutti i servizi territoriali e ospedalieri scrivono, attraverso i social, una lettera aperta al Ministro della salute, Roberto Speranza, e ai governatori delle Regioni. Dopo due mesi di scambio di informazioni sull’insorgenza del Coronavirus, su come contenere la malattia, su come orientare la terapia e quando iniziare i trattamenti, i firmatari dell’appello sono giunti a una conclusione: i pazienti con sintomi riferibili al Covid-19 vanno trattati il prima possibile e sul territorio, prima dell’esplosione della malattia conclamata, ossia della polmonite interstiziale che conduce alla terapia intensiva e anche al decesso. I medici in prima linea contro il virus chiedono «tamponi, dispositivi di sicurezza e l’attivazione immediata delle Unità speciali di continuità assistenziale (Usca), in tutte le regioni, in maniera omogenea e senza ostacoli burocratici nel prescrivere farmaci, tamponi, ecografie polmonari e raggi X a domicilio».

Leggi: Liberetà, 04/05/2020


lunedì 4 maggio 2020
Un anno e mezzo di Sentenze sulle barriere architettoniche

Come viene segnalato dalla Rete dei CAAD dell’Emilia Romagna (Centri per l’Adattamento dell’Ambiente Domestico), la testata «La legge per tutti» propone un’interessante rassegna di Sentenze riguardanti le barriere architettoniche, prodotte dal luglio del 2018 al mese di gennaio di quest’anno, dal Consiglio di Stato, dalla Corte di Cassazione, dalle Corti d’Appello o dai TAR (Tribunali Amministrativi Regionali).
Per citare solo la più recente, si tratta della Sentenza n. 355/20 del Consiglio di Stato, secondo la quale gli interventi volti ad eliminare le barriere architettoniche, previsti dall’articolo 2 della Legge 13/89, si possono effettuare anche su beni sottoposti a vincolo come beni culturali, e la relativa autorizzazione «può essere negata solo ove non sia possibile realizzare le opere senza serio pregiudizio del bene tutelato», precisando cioè che «il diniego deve essere motivato con la specificazione della natura e della serietà del pregiudizio, della sua rilevanza in rapporto al complesso in cui l’opera si colloca e con riferimento a tutte le alternative eventualmente prospettate dall’interessato».

Leggi: Superando, 04/05/2020


domenica 3 maggio 2020
Le proposte Asppi per il “Decreto di Aprile”

Evitare che le tensioni nel mercato degli affitti generino interruzione dei rapporti di locazione e contenziosi; sostenere le fasce più colpite dall’emergenza sanitaria ed economica senza scaricare interamente ii costi su altri soggetti privati; agevolare il rapporto fra locatori e conduttori nella ricerca di soluzioni eque che aiutino, ove necessario, la rinegoziazione dei contratti in ordine alle scadenze di pagamento e all’entità dei canoni: su questi obiettivi, locatori e conduttori si aspettano risposte precise e tempestive dal Governo a cominciare dal “Decreto di Aprile” annunciato per i prossimi giorni.
Asppi sottolinea le proposte già avanzate nelle scorse settimane:
1) Va ribadita ed ampliata la misura già contenuta nel Decreto CuraItalia relativa al credito di imposta del 60% dell’importo del canone per i conduttori di attività commerciali che abbiano pagato l’affitto. La misura va estesa alle attività professionali, commerciali e associative non ricomprese nella categoria catastale prevista nel Decreto di marzo. La misura deve prevedere un arco temporale più ampio e comprendere almeno un trimestre; va previsto che il credito d’imposta sia trasferito al locatore nel caso di non pagamento del canone.

Leggi: Quotidiano Condominio, IL Sole 24 Ore, 03/05/2020


sabato 2 maggio 2020
Emergenza. Caritas: “Raddoppiati i nuovi poveri”. Il virus cambia i servizi diocesani

Primo monitoraggio nazionale Caritas sull’isolamento. Nuove povertà e nuovi servizi per la pandemia. Morti anche 9 volontari, 42 contagiati
Da lunedì 4 maggio l’Italia che prova a ripartire non può dimenticare chi è rimasto indietro. Secondo la Caritas italiana, che ha diramato in mattinata un primo report sulla nuova povertà da lockdown e le risposte, dopo due mesi di isolamento è infatti raddoppiato il numero dei poveri che per la prima volta si sono rivolti ai Centri di ascolto e ai servizi delle Caritas diocesane rispetto al periodo di pre-emergenza. Caritas che pagano un tributo pesante di malati e morti di Corona virus. Secondo il monitoraggio sono infatti risultati positivi al virus 42 tra volontari e operatori in 22 Caritas diocesane e in 9 Caritas si sono registrati 10 decessi.
L’organismo pastorale della Cei, che dall’inizio dell’emergenza Covid-19 ha intensificato il contatto e il coordinamento di tutte le 218 Caritas diocesane, ha comunicato di aver organizzato una prima rilevazione nazionale condotta dal 9 al 24 aprile coinvolgendo 101 Caritas diocesane, il 46% del totale. L’indagine è stata condotta attraverso un questionario destinato ai responsabili Caritas e ha permesso di esplorare non solo le novità negli interventi e l’impatto del Covid-19 sulla creazione di nuove categorie di poveri, ma anche su volontari e operatori.

Leggi: Avvenire, 02/05/2020


sabato 2 maggio 2020
Cardano: “Troppo potere ai privati dietro il disastro delle Rsa”

«Il disastro nelle Rsa è imputabile a decisioni discutibili, ma anche a due fattori strutturali: non aver seguito la vocazione ai servizi e alla medicina di territorio della Riforma del ‘78 e la politica adottata in Lombardia in modo particolare, ma anche altrove, di affidare la gestione di servizi così delicati a privati convenzionati». A sostenerlo è Mario Cardano, docente di sociologia della Salute all’Università di Torino.
La sua è una dichiarazione contro il mercato?
Non sono contrario, in linea di principio, al coinvolgimento dei privati nella gestione della salute. Va bene affidare i servizi pubblici al mercato, ma a quel punto è necessario un controllo sulla formazione di chi svolge il servizio, sul modo in cui viene svolto e sulla qualità architettonica delle strutture. Nel momento in cui si delega a un privato la gestione di un servizio così importante come la salute, i controlli devono essere particolarmente rigorosi. Ecco che cosa è mancato. L’idea che il mercato possa autoregolarsi, controllando la qualità e l’efficienza dei servizi, si è rivelata un’illusione. C’è un’altra questione…

Leggi: https://www.libereta.it/cardano-troppo-potere-ai-privati-dietro-il-disastro-delle-rsa/


venerdì 1 maggio 2020
Cosa insegnano i dati sul Covid-19 mentre ci avviciniamo alla fase 2

Come va la curva del contagio rispetto ad altri Paesi europei? È quella dei decessi? L’analisi, il confronto e le prime evidenze dei dati Istat
L’impatto del coronavirus sul mondo, sulle abitudini di comportamento degli individui, sulle libertà personali, sull’economia è stato devastante e ha cambiato le nostre vite. Ogni giorno siamo bombardati da dati sui contagi, sulle curve delle terapie intensive e delle guarigioni, sul numero dei morti ed è difficile estrarre le tendenze da questa massa di informazioni e capire dove stiamo andando. Inoltre, anche se manca ormai poco all’inizio della cosiddetta “fase 2”, serviranno mesi per avere dati completi su ciò che è realmente accaduto nella “fase 1”.
A parte i dubbi sui veri numeri dell’epidemia in Cina, anche nel resto del mondo le cifre sui contagiati effettivi vanno probabilmente ben oltre quelle ufficiali e gli stessi numeri dei decessi da coronavirus, benché più precisi, sottostimano il reale dato dei morti. Soltanto quando gli istituti di statistica dei vari Paesi forniranno informazioni dettagliate e aggiornate sull’aumento della mortalità generale per tutte le cause nei mesi di marzo e aprile 2020 e le potremo comparare con quelle dell’analogo periodo dello scorso anno e con le medie degli anni precedenti avremo un quadro più esatto di ciò che è accaduto.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 01/05/2020


venerdì 1 maggio 2020
Il contagio della solitudine – L’altra epidemia

Minacciati dal coronavirus, gli anziani in questi giorni soffrono di una malattia altrettanto insidiosa: il senso di abbandono e di isolamento. È importante stare loro vicini usando le parole giuste, come spiega lo psichiatra e scrittore Marco Trabucchi.
La solitudine, ai tempi del Covid-19, è forse per gli anziani il prezzo più alto da pagare. Senza figli e nipoti per casa, senza la possibilità di uscire per fare due passi al parco o alla messa, una generazione vive un’assenza abissale. Un vuoto che nemmeno la sempre amata televisione riesce a colmare, dato che tg e talk show indugiano impietosi su quanto il virus colpisca più gravemente le persone in età. Nei giorni scorsi anche il New York Times – arrivato in ritardo con tutta l’America sulla pandemia – ha dedicato un lungo articolo su quanto l’isolamento prolungato incida su psiche e salute di chi è più vecchio. Su quali possano essere le conseguenze di questo senso di abbandono parla Marco Trabucchi, già professore di Neuropsicofarmacologia all’Università di Roma Tor Vergata e presidente dell’Associazione italiana di Psicogeriatria. Di recente, insieme a Diego De Leo, ha pubblicato il libro Maledetta solitudine – cause ed effetti di un’esperienza difficile da tollerare (Edizioni San Paolo). Professor Trabucchi, quanta sofferenza sta arrecando ai nostri anziani questa dimensione di solitudine forzata? Quanta sofferenza, mi chiede… Una sofferenza non quantificabile, purtroppo.

Leggi: Panorama, 01/05/2020


giovedì 30 aprile 2020
“ABITIAMOLA” – Newsletter aprile 2020

Periodico di informazione ed approfondimento curato dall’Ufficio Politiche Abitative e dello Sviluppo Urbano, Area delle Politiche per lo Sviluppo, Cgil nazionale.
In questo numero:
ll Def varato dal Governo è fortemente condizionato dalle misure per il Covid-19, dagli interventi recenti in corso di predisposizione, dall’incertezza dell’evoluzione della pandemia. Come in altre fasi critiche è necessario rafforzare la leva degli investimenti: infrastrutture sociali, infrastrutture immateriali e reti, sanità, istruzione e ricerca, infrastrutture viarie, recupero e rigenerazione urbana, manutenzione ordinaria e straordinaria del patrimonio edilizio pubblico, messa in sicurezza sismica e idrogeologica del territorio, edilizia pubblica.
■ Le misure proposte dalla CGIL per la “Fase 2”.
Superata l’emergenza, si dovrà progettare la ripresa, con la consapevolezza che alcuni eventi potrebbero riproporsi. Le città vedranno dei mutamenti negli aspetti funzionali e nei modelli di vita. La grande sfida è quella di interpretare i tanti fattori emersi con questa crisi, affrontando i nodi problematici e rispondendo alla complessità dei bisogni, in termini di qualità abitativa, sostenibilità urbana, welfare, inclusione sociale, gestione delle risorse, implementando operazioni di rigenerazione delle città.

Leggi: Cgil, 30/04/2020


mercoledì 29 aprile 2020
Anziani in casa: le 10 regole che devi seguire

La Fase 2 avrà inizio il 4 maggio, facciamoci trovare pronti.
Le persone anziane e quelle con patologie sono le più fragili, dobbiamo proteggerle ed essere molto cauti quando e se andremo a trovarle.
Considerato che il 25% dei contagi è avvenuto in contesti familiari
è fondamentale seguire 10 regole indicate dall’Istituto superiore di sanità per prendersi cura degli anziani durante la pandemia:
• Usa la mascherina chirurgica accuratamente posizionata sul viso ogni volta che ti avvicini alla persona anziana o quando tocchi oggetti che userà (come ad esempio la biancheria da letto, gli asciugamani, le stoviglie, ecc).
Ricorda: le mascherine vanno cambiate ogni giorno.
→ Se hai la mascherina chirurgica, quando hai finito di usarla mettila in un sacchetto di plastica, chiudilo e gettalo fra i rifiuti indifferenziati.
→ Se hai la mascherina lavabile, lavala con cura e falla asciugare bene prima di usarla di nuovo.

Leggi: Spi-Cgil, 29/04/2020


mercoledì 29 aprile 2020
«Ora sappiamo chi va protetto»

Anziani, ipertesi e affetti da malattia coronarica. È l’identikit delle persone più fragili di fronte all’attacco del coronavirus, in base a uno studio condotto dal San Raffaele. A guidare l’équipe il primario Alberto Zangrillo e Fabio Ciceri, vice direttore scientifico per la ricerca clinica. Il bagaglio di informazioni servirà a individuare precocemente i soggetti ad alto rischio diversamente da quanto successo nella prima fase dell’epidemia. Già da gennaio, confermano i dati raccolti dalla Regione, in Lombardia c’erano polmoniti sospette ma non sono state collegate al virus. Ciceri spiega come lo studio sarà utile per la Fase 2.
Professore, come avete tracciato questo identikit?
«Fin dai primi giorni abbiamo fotografato nel dettaglio i pazienti Covid di cui ci siamo occupati: ne abbiamo curati circa un migliaio. Abbiamo registrato la loro storia clinica, i farmaci assunti, la comorbidità (presenza di altre malattie, ndr ) e l’evoluzione dell’infezione. È risultato che di fronte al virus non siamo tutti uguali, le polmoniti più gravi si sono sviluppate negli uomini con più di 65 anni e con comorbidità di tipo cardiovascolare».

Leggi: Corriere della Sera, 29/04/2020


mercoledì 29 aprile 2020
Rsa, contagi e morti. La fase 2 è ancora lontana

Con l’80 per cento delle Rsa monitorate al 20 aprile, i dati che arrivano dal Piemonte sono di quelli choc: il 35 per cento degli ospiti e il 23 per cento del personale delle 588 (su 750) strutture che hanno comunicato i dati fino a questo momento, risultano positivi al covid.
Si tratta di dati – va precisato – che riguardano appena 20.642 tamponi effettuati su una popolazione, quella delle strutture sociosanitarie piemontesi, che conta 40 mila ospiti e 15 mila dipendenti. I positivi accertati risultano essere 4.812, i negativi 9.891, mentre 5.939 erano ancora in attesa – al 20 aprile – dell’esito del tampone.
Nel report diffuso dalla Regione, i decessi nelle RSA piemontesi, al 15 aprile 2020 sono stati invece 660 in più dell’analogo periodo del 2019: tra questi 397 quelli risultati positivi al coronavirus.
Dati che però vengono contestati dallo Spi Cgil Piemonte. “Nel computo dei decessi la Regione continua a mettere in conto le persone venute a mancare nei mesi di gennaio e febbraio, periodo durante il quale la mortalità è stata particolarmente bassa, sia per ragioni climatiche che epidemiologiche, rispetto all’anno scorso, spiega Graziella Rogolino, segreteria regionale del sindacato dei pensionati della Cgil con delega alla sanità.
I dati seppur ancora molto parziali, denotano la tendenza: il Piemonte continua ad essere in piena emergenza.

Leggi: Liberetà, 29/04/2020


DALLE REGIONI:

martedì 5 maggio 2020
Pescara. Emergenza coronavirus e politiche abitative: parte la campagna #turestaacasa#Noicisiamo, per informare,offrire consulenza, assistenza e tutela in materia abitativa. Occorre aprire a livello regionale e comunale tavoli di confronto per governare l’emergenza.

Il Sunia (Sindacato unitario Nazionale Inquilini e Assegnatari) in questi mesi di emergenza sanitaria ha prodotto una proficua iniziativa politica tesa a determinare provvedimenti legislativi ed economici finalizzati a tutelare i bisogni abitativi che l’emergenza sanitaria ha ulteriormente acuito.
Sul piano dell’iniziativa politica, pur riconoscendo l’importanza delle misure finora assunte dal Governo Nazionale, il Sunia ritiene ancora insufficiente e parziale la risposta messa in campo e sollecita il Governo e il Parlamento a mettere in campo le misure adeguate a partire dal prossimo “decreto di Maggio”.
In tale direzione è necessario determinare anche a livello regionale e territoriale tavoli di confronto e misure adeguate in risposta all’emergenza che molte famiglie si trovano ad affrontare.
Anche per tali ragioni, nelle regioni Abruzzo e Molise sono operativi i nostri servizi di informazione, consulenza, assistenza e tutela riguardanti prioritariamente:

Leggi: Sunia, 05/05/2020


martedì 5 maggio 2020
Residenze per anziani Modena nord: la “situazione migliora”

A oltre due mesi dall’inizio dell’emergenza Covid-19, la situazione nelle case per anziani “in questi giorni sta evolvendo in modo favorevole per gli ospiti delle strutture e i loro familiari”. Lo segnala l’Azienda pubblica di servizi alla persona (Asp) dei Comuni modenesi dell’area nord, facendo un bilancio dopo settimane e mesi segnati da contagi e decessi. Alla residenza Augusto Modena di San Felice sul Panaro, la struttura più colpita dal virus, attualmente si registrano ben 21 ospiti ‘negativizzati’, ossia anziani che avevano contratto la malattia ma che dopo le cure, e anche dopo il successivo doppio tampone, possono essere ritenuti clinicamente guariti. Questi ospiti manterranno comunque un periodo di isolamento ancora di due settimane, a scopo precauzionale. Considerando che 18 ospiti non si sono mai ammalati, ad oggi la struttura ha 48 residenti di cui nove positivi e 39 negativi. “Rimane comunque grande il rammarico da parte di Asp di non aver potuto fermare il nemico per altri ospiti”, ma “è certo che tutti i dipendenti della casa di riposo, sempre in stretta collaborazione con la direzione distrettuale e il servizio di igiene pubblica di Ausl, stanno costantemente monitorando la situazione”, assicura l’azienda pubblica in una nota.
Per quanto riguarda le altre due case residenza gestite da Asp, nel Cisa di Mirandola dei sette ospiti del primo nucleo Covid solo uno è ancora positivo, mentre due sono in attesa del secondo tampone e quattro risultano clinicamente guariti. Alla Torre dell’Orologio di Finale Emilia, invece, per ora si è a zero contagi. (DIRE)

Leggi: Redattore Sociale, 05/05/2020


martedì 5 maggio 2020
“Mantieniti attivo a casa”, il video per il movimento degli anziani

Ideato dal Dipartimento di Medicina Fisica e Riabilitativa della USL Toscana Centro, in collaborazione con la struttura Attività di Riabilitazione Funzionale, come strumento di supporto in questo periodo di emergenza pandemica da Covid 19 che obbliga tutti a restare a casa per lunghi periodi
Brevi video ed opuscoli informativi per continuare l’attività fisica anche a casa. E’ l’obiettivo del progetto “Mantieniti attivo a casa” ideato dal Dipartimento di Medicina Fisica e Riabilitativa della USL Toscana Centro, in collaborazione con la struttura Attività di Riabilitazione Funzionale, come strumento di supporto in questo periodo di emergenza pandemica da Covid 19 che obbliga tutti a restare a casa per lunghi periodi.
L’obiettivo è quello di contenere i rischi legati alla inattività, per restituire salute e contribuire al benessere psico fisico della popolazione anziana e ridurre il rischio di cadute. Nella sezione “servizi da casa” del sito web aziendale, è possibile vedere i video realizzati con semplici esercizi corredati da una breve descrizione.

Leggi: Redattore Sociale, 05/05/2020


lunedì 4 maggio 2020
Coronavirus. A Bergamo e Milano Cesvi in campo a sostegno degli over65

Il progetto attivato in collaborazione con i comuni e in partnership con le realtà associative territoriali. Oltre mille le richieste di supporto solo a Bergamo, 200 le persone raggiunte a Milano. Circa 450 i volontari impegnati nella consegna a domicilio della spesa, di pasti e di medicinali
Parallelamente agli aiuti in favore degli ospedali bergamaschi, Cesvi scende in campo a Bergamo e Milano per aiutare gli over 65, tra i più colpiti dall’emergenza coronavirus. L’intervento è realizzato in collaborazione con le istituzioni di Bergamo e Milano e in partnership con le realtà associative territoriali, anche per rafforzare i servizi in favore della popolazione anziana e per garantire supporto ai nuclei familiari fragili, isolati o in emergenza per prevenire situazioni di emarginazione. “A Bergamo, dove gli anziani costituiscono il 25% della popolazione – spiega una nota dell’organizzazione -, Cesvi ha attivato, in collaborazione con l’assessorato alle Politiche sociali del comune e i consorzi Sol.Co Città Aperta e Ribes, un progetto volto ad aiutare gli over 65 attraverso la consegna a domicilio della spesa, di pasti completi, di dispositivi di protezione individuale e di farmaci, oltre che garantire servizi socioassistenziali e trasporto per visite mediche necessarie. Per accedere al servizio gli over 65 possono chiamare il numero 342 009 9675, operativo dalle 9.00 alle 18.00 dal lunedì alla domenica”.

Leggi: Redattore Sociale, 04/05/2020


lunedì 4 maggio 2020
Tor Bella Monaca, un’indagine sulle case popolari: “Il 41 per cento delle famiglie in povertà assoluta”

L’analisi pubblicata da Osservatorio Casa Roma sui dati emersi dalle 1500 abitazioni di Ater con l’ultimo censimento del 2018
In numero di famiglie in povertà assoluta pari al 41 per cento, quasi sei volte superiore rispetto alla media nazionale del 7 per cento. Di queste, il 22 per cento ha un reddito pari a zero. E infine: se si considerano anche i nuclei non censiti il dato delle famiglie povere sfora la metà, il 52 per cento del totale. È il quadro che emerge dall’indagine sulla povertà nelle case popolari di Tor Bella Monaca pubblicato da Osservatorio Casa Roma di Enrico Puccini in collaborazione con la ricercatrice Francesca Cubeddu sulla base dei dati del censimento del 2018 raccolti dall’Ater di Roma che in quel quartiere possiede circa 1500 appartamenti. “Tor Bella Monaca è uno dei quartieri con la maggiore concentrazione di alloggi popolari, sia a livello romano che a livello nazionale”, si legge nell’indagine. In totale ben 5500 case popolari: 4mila di proprietà del Comune di Roma e 1495 dell’ente regionale. L’indagine si è soffermata proprio su quest’ultimo nucleo.

Leggi: Roma Today, 04/05/2020


lunedì 4 maggio 2020
Bologna, CGIL, CISL e UIL E.R.: proposte unitarie per emergenza abitativa

L’emergenza sanitaria in corso, per la sua portata, i suoi effetti e l’indeterminatezza dei tempi di soluzione, ha messo in crisi i redditi di moltissime famiglie con ulteriore aggravio di quelle già economicamente più deboli, che si trovano nell’impossibilità di rispettare gli impegni economici e contrattuali precedentemente assunti.
L ‘impatto di questa crisi sanitaria sul sistema abitativo, in particolare sull’affitto e sull’emergenza alloggiativa, genererà ulteriore disagio sociale e conflittualità e si insinuerà in un mercato delle locazioni già fortemente compromesso da una diffusa illegalità contrattuale e da un’elevata evasione fiscale.
Nell ‘attuale contesto emergenziale è necessario attuare strumenti straordinari di sostegno alle famiglie in affitto, attraverso lo stanziamento di risorse dedicate gestibili con modalità puntuali scarne di burocrazia amministrativa.
Tutto ciò sarà possibile attraverso interventi mirati che:

Leggi: Sunia, 04/05/2020


lunedì 4 maggio 2020
Crisi economica da Covid a Foggia, proprietari e inquilini si alleano e presentano un documento al Comune di Foggia

I sindacati, spesso contrapposti, fanno fronte comune per ridurre gli effetti della crisi economica. Hanno redatto un documento unitario presentato al sindaco di Foggia Franco Landella e chiedono di posticipare le tasse a dicembre
Associazioni dei proprietari e sindacati degli inquilini, due categorie spesso contrapposte, uniscono le forze e fanno fronte comune, si alleano in pieno spirito collaborativo, per ridurre gli effetti della crisi economica conseguente al lockdown e alla pandemia sul mercato affitti. Hanno redatto un documento unitario che elenca una serie di provvedimenti a sostegno del settore delle locazioni abitative e commerciali e hanno chiesto un incontro urgente al sindaco di Foggia Franco Landella.
Le organizzazioni sindacali, che temono tensioni sociali, prefigurano difficoltà nel pagamento del canone di locazione da parte di numerosi lavoratori in cassa integrazione, precari, studenti e lavoratori fuorisede, partite Iva e piccoli imprenditori che hanno chiuso i battenti. I piccoli proprietari, dal canto loro, traggono dal canone una fonte essenziale di integrazione al reddito e ne risentiranno altrettanto pericolosamente. Proprietari e inquilini sono orientati verso la rinegoziazione dei canoni di locazione, in attesa di nuovi provvedimenti del governo regionale e nazionale, ma chiedono un sostegno al Comune affinché i danni non gravino solo su di loro. Propongono, allora, la proroga a dicembre, senza oneri aggiuntivi, delle scadenze di Imu e Tari; la riduzione Imu ai proprietari che accettano di rinegoziare i contratti al ribasso o che passeranno dal canone libero al canone concordato (parametrata all’entità del ribasso e al tempo di vigenza) e un abbattimento della Tari per coloro che hanno subìto una riduzione del reddito o interruzione del lavoro.

Leggi: Foggia Today, 04/05/2020


giovedì 30 aprile 2020
Coronavirus. Contributi per l’affitto, on line il bando per chi è in difficoltà a causa dell’emergenza casa

Rabaiotti: “Una prima misura per chi fatica a pagare, per chi sta subendo i colpi più duri, per chi ha perso un familiare”
Milano – Un contributo per il pagamento dell’affitto sul libero mercato per chi si trova in difficoltà a causa dell’emergenza Coronavirus. È online sul sito del Comune al link
l’avviso pubblico per richiedere il contributo, che l’Amministrazione erogherà attraverso MilanoAbitare, l’agenzia sociale per la locazione convenzionata: un massimo di 1.500 euro una tantum a famiglia fino a esaurimento delle risorse disponibili, che al momento ammontano a circa 3 milioni di euro (2,456 milioni già vincolati più 548mila euro aggiuntivi), ma che potranno venire incrementate sulla base di eventuali ulteriori finanziamenti.

Leggi: Comune di Milano, 30/04/2020


mercoledì 29 aprile 2020
Covid, lockdown e affitti: a Bologna scatta l’allarme

In città aumenta la morosità. Sempre più famiglie e persone fanno fatica a pagare il canone mensile dei loro appartamenti. Il Sunia chiede fondi e interventi mirati
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Il coronavirus continua a mietere le sue vittime indirette. Alla crisi economica che sta attraversando tutti i settori dell’economia italiana per via delle chiusure delle attività, corrisponde infatti un notevole impoverimento dei lavoratori che si trovano così ad avere un ulteriore problema: pagare l’affitto alla fine del mese. Un problema comune a famiglie in cassa integrazione, partite iva, studenti e lavoratori fuorisede. Numeri in crescita, che possono trasformarsi in una valanga di sfratti per morosità nei prossimi mesi. Occorrono aiuti economici nazionali, regionali e comunali, ricorda Francesco Rienzi del Sunia (Sindacato Unitario Nazionale Inquilini ed Assegnatari) bolognese. Nell’ultimo mese, il solo il sindacato degli inquilini bolognese, ha ricevuto più di 300 telefonate e mail di famiglie e persone che hanno difficoltà a pagare il canone mensile dei loro appartamenti.

Leggi: Rassegna Sindacale, 29/04/2020


mercoledì 29 aprile 2020
Coronavirus. Cittadinanzattiva Lazio: “Preoccupazione sulle Rsa della regione”

In un comunicato, il segretario regionale Elio Rosati chiede chiarezza sulle responsabilità e un tavolo di lavoro per affrontare le sfide future. “È evidente che ci sono state mancanze. Pretendiamo chiarezza definitiva sulle responsabilità”
“Le morti a causa del Covid 19 nelle Rsa del Lazio sono quasi la metà dei decessi avuti in regione e i diversi focolai sono quasi tutti riconducibili a queste strutture”. A lanciare l’allarme è Cittadinanzattiva Lazio che in un comunicato esprime “grande preoccupazione per le notizie circa le residenze sanitarie assistenziali della nostra regione”. Secondo il segretario regionale Elio Rosati, “la Regione Lazio ha attivato controlli e verifiche – si legge nel comunicato -. Ma è evidente a tutti che ci sono state mancanze. E su questo punto pretendiamo chiarezza definitiva sulle responsabilità. Vogliamo avere la certezza che i diversi attori, ciascuno per la sua parte di competenza, abbiano fatto tutto quanto in loro potere per mettere in sicurezza questi luoghi di cura, il personale sanitario e i pazienti. E la magistratura saprà individuare i responsabili, sia pubblici che privati”.

Leggi: Redattore Sociale, 29/04/2020


IN AGENDA:

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IN EVIDENZA:

martedì 5 maggio 2020
Coronavirus: Cgil, le proposte sulla ripartenza

Landini: per fase 2, cambiare modello di sviluppo
“Uscire dall’emergenza cambiando il modello di sviluppo e facendo partecipare i lavoratori che ci hanno salvato”. Lo afferma il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, in una video intervista pubblicata ieri su Collettiva.it, la piattaforma multimediale al centro del nuovo sistema di comunicazione della Cgil.
Di fronte alla fase due Landini non polemizza direttamente con Salvini, che attacca la Cgil accusandola di “fermare il Paese dettando la linea al governo”, ma risponde rivendicando “il contributo fondamentale” dei cosiddetti “essenziali” – le lavoratrici e i lavoratori che hanno tenuto in piedi il Paese nelle settimane più dure della pandemia – e anche dei sindacati che hanno definito, insieme al governo e alle associazioni aziendali, le regole per lavorare in sicurezza.
“Credo che il contributo che ha dato il mondo del lavoro in questa fase – afferma il segretario generale della Cgil – sia stato decisivo, senza il lavoro delle persone nella sanità, nei servizi essenziali, nell’agricoltura, nella logistica, non avremmo potuto affrontare questa situazione. Anche come organizzazioni sindacali, non da soli ma insieme alle associazioni e al governo, abbiamo fatto cose importanti, come il protocollo sulla sicurezza, quello con l’Abi per l’anticipo della cassa integrazione, il blocco dei licenziamenti, ci siamo battuti affinché il governo facesse il decreto liquidità per non far chiudere le imprese. Penso che ancora una volta il movimento dei lavoratori e le organizzazioni sindacali abbiano dato dimostrazione di essere soggetti responsabili e decisivi per far funzionare questo Paese”.

Leggi: Inca, 05/05/2020


martedì 5 maggio 2020
Il rapporto europeo sulla sostenibilità sociale

È appena stato pubblicato il report realizzato per il Parlamento Europeo Social Sustainability: Concepts and Benchmarks (il report è scaricabile qui) al quale come IRS abbiamo ampiamente collaborato.
Lo studio è stato richiesto dalla Commissione Employment del Parlamento Europeo in considerazione delle aperture su questi temi da parte della Presidente della Commissione Europea Von Der Leyen, che ne suo discorso di insediamento ha proposto di perseguire la «via europea» valorizzando tutto il nostro potenziale fatto dai nostri popoli, i nostri talenti e le nostre diversità per creare un’Unione più giusta e più egualitaria. Per muovere in questa direzione ed assicurare l’interconnessione necessaria tra gli obiettivi di mandato la Presidente Von Der Leyen ha chiesto ai Commissari di garantire, in ciascun settore, la realizzazione degli Obiettivi di sviluppo sostenibile.
Lo studio ha innanzitutto ricostruito, attraverso un’analisi della letteratura internazionale, le differenti e spesso divergenti definizioni del concetto di sostenibilità sociale andando ad evidenziare le sfide e le lacune da colmare. Ha poi approfondito il tema della misurazione del concetto andando ad identificare i diversi sistemi di indicatori e di indici compositi, per metterne in luce i punti di forza e di criticità. Un’ampia porzione dello studio è poi stata dedicata alla individuazione delle modalità con le quali il concetto è stato implementato nel policy making europeo. Lo studio ha poi anche fornito una panoramica della sua integrazione nella pratica attraverso un approfondimento di progetti, iniziative e programmi realizzati in diversi paesi europei nell’ambito dei quali il concetto è stato sviluppato concretamente.

Leggi: Welforum, 05/05/2020


martedì 5 maggio 2020
A cosa serve il “Contact Tracing” e come si può valutarlo?

Ogni volta che sento usare un termine inglese penso che si voglia parlare di qualcosa di cui non conoscendo bene il contenuto si preferisce definirlo con termini stranieri, anche perché così sembra che sia una cosa molto più seria e tecnologicamente avanzata.
In realtà se lo chiamiamo “tracciatura dei contatti” non cambierebbe assolutamente nulla perché si tratta effettivamente di una modalità di controllo dell’epidemia ottenuta individuando il prima possibile i soggetti infettati e ricostruendo i suoi possibili contatti avuti dopo il contagio.
Se nella cosiddetta fase uno la misura principale, se non addirittura l’unica possibile, era il lockdown (anche qui un termine straniero …), nella fase due diventa essenziale seguire i singoli contagiati per prevenire che loro possano innescare dei nuovi focolai.

Leggi: Welforum, 05/05/2020


lunedì 4 maggio 2020
Il Covid-19 nelle strutture residenziali per anziani

In questo articolo sul Covid-19 e le strutture residenziali per anziani, il primo di una serie, Franco Pesaresi offre una dimensione di quanto accaduto in Italia e nei paesi europei, analizzando dati di varie fonti.
di Franco Pesaresi (Direttore ASP “Ambito 9” Jesi, Ancona, e Network Non Autosufficienza)
La mortalità per Covid-19 nelle strutture residenziali per anziani all’estero
A livello internazionale esistono tre approcci principali per misurare i decessi in relazione a COVID-19:
– decessi di persone che risultano positivi (prima o dopo la morte);
– decessi di persone sospettate di avere COVID-19 (basato sui sintomi);
– decessi in eccesso (confrontando il numero totale di decessi con quelli delle stesse settimane degli anni precedenti).
In presenza di disponibilità di dati assai diverse e di diversi approcci nazionali per la registrazione dei decessi, i confronti internazionali sono difficili ciononostante i dati raccolti da Comas-Herrera et al. (2020) che riassumono i dati più recenti provenienti da diverse fonti ufficiali sono molto indicativi (tabella 1).
Il numero dei morti collegati al Covid-19 nelle strutture per anziani di tutto il mondo è straordinariamente e drammaticamente elevato: il range va dal 19% al 72% di tutti i morti per Covid-19. In Francia, in Belgio, in diverse regioni della Spagna gli anziani morti per covid-19 all’interno delle strutture residenziali costituiscono addirittura la maggioranza di tutti morti (tabella 1).

Leggi: I Luoghi dellla Cura, 04/05/2020


lunedì 4 maggio 2020
Dopo la strage. Come ricostruire il futuro delle Rsa

L’ultima volta che l’ho vista era seduta lì, con le sue amiche, nella saletta con la televisione sempre accesa che nessuno guardava, sorridente come al solito. Stava per arrivare il pranzo: un saluto fugace. Mai mi sarei immaginato che sarebbe stato l’ultimo. Se ne è andata da sola, lontana dai suoi figli, assistita da persone con cui non sono più riuscito a parlare. E come lei, migliaia di altri. La conta è quotidiana. Una tragedia immane, dalle proporzioni inimmaginabili fino a poche settimane fa. Dovuta a una somma di errori imperdonabili, su una base diffusa di impreparazione.
Non solo in Italia
L’International Long term care policy network, una rete di ricercatori promossa dalla London School of Economics sta monitorando il fenomeno dei decessi riferibili a Covid-19 nella case di riposo a livello internazionale. Operazione non semplice: le differenze nella disponibilità dei test e nei diversi approcci alla registrazione dei decessi rendono difficili i confronti. Inoltre, si tratta di dati in continuo aggiornamento, che diventano rapidamente obsoleti.
Mentre per Portogallo e Spagna ci sono solo informazioni riportate dai media, secondo cui i decessi riferibili a Covid-19 sono finora rispettivamente del 33% e del 53% dei decessi totali, dati ufficiali sono invece disponibili per il Belgio, il Canada, la Francia, l’Irlanda e la Norvegia: in questi paesi i decessi riferibili a Covid oscillano tra il 49% e il 64%: si veda qui per approfondimenti. Grandezze vicine a quelle del nostro paese.

Leggi: Welforum, 04/05/2020


venerdì 1 maggio 2020
E agli anziani chi ci pensa? Servono soluzioni per i più isolati nell’mergenza coronavirus

Avevano una loro routine, i loro contatti, punti di riferimento certi. Da un giorno all’altro, la loro vita è stata sconvolta e alla paura del contagio si sono aggiunti lo smarrimento e poi la solitudine profonda. L’Italia è il secondo Paese più anziano al mondo, ma ogni volta fingiamo di non saperlo.
“Mi faccia pure tutte le domande che vuole, almeno passo un po’ il tempo”. Giorgio Sarto è un volontario della Caritas da circa 20 anni. Per l’Associazione Onos si è sempre occupato di coordinare i servizi di prossimità rivolti agli anziani, in particolare per quelli che abitano a Milano in via Salomone: il quartiere di edilizia popolare delle Case bianche. Accompagnamento alle visite mediche, aiuto nel disbrigo di pratiche, ma anche e soprattutto la creazione di un luogo di aggregazione nelle periferie. Ora è chiuso nel suo appartamento. E come lui, gli oltre 7 milioni di italiani over 75, i più esposti ai rischi che il Covid-19 può comportare. Ed è per questo che fin dall’inizio dell’emergenza il governo ha raccomandato loro di non uscire. Un’arma a doppio taglio, però.
L’Istat rivela che un terzo di loro abita da solo. E nell’isolamento, si sono trovati ancora più isolati. La paura di contrarre il virus, la depressione provocata dalla solitudine e la confusione generata dalla quotidiana pioggia di notizie stanno rendendo molto pesante il lockdown. E la tanto annunciata fase 2 non sembra promettere grandi cambiamenti. Siamo il secondo Paese più anziano al mondo e ogni volta scegliamo di dimenticarcelo.

Leggi: Ogha, 01/05/2020


venerdì 1 maggio 2020
Cosa urge per la protezione dei fragili

Il decreto Cura Italia ha iniziato a dare prime risposte alle tante questioni sociali determinate dal coronavirus, come anche Welforum ha ben documentato. Saranno però l’imminente nuovo decreto del Governo e il successivo iter parlamentare a definire più ampie misure di protezione sociale, oltre a quelle di tutela del reddito dei lavoratori e delle imprese. Qui ci si limita a indicarne solo alcune, tra le diverse urgenti. Alcune di esse potranno già essere accolte nel prossimo decreto, ma ci sarà comunque bisogno di un secondo tempo, per formulare e organizzare altre risposte di medio lungo periodo, necessarie per il rilancio delle politiche famigliari, del terzo settore e del welfare rivolto ai più deboli. Senza pretesa di completezza, si richiamano di seguito alcuni aspetti sui quali in queste ore vi è un intenso dibattito tra le forze politiche e con il Governo e rispetto ai quali sono mi sono impegnato con alcune proposte normative.
Il sostegno alla famiglia, alla genitorialità e ai minori
L’emergenza Covid-19 è intervenuta in un momento in cui il dibattito pubblico e la proposta di legge per riordinare e potenziare le misure di sostegno alla famiglie a alla genitorialità (ne parlò anche Welforum), attraverso l’assegno unico e la dote unica per i figli erano già mature; e la priorità resta la rapida approvazione e finanziamento di questa legge. Allo stesso tempo la situazione attuale ha se possibile reso ancora più urgente una risposta immediata alle esigenze di sostegno delle famiglie, per evitare che la povertà minorile si diffonda ulteriormente (vi sono stime circa la possibilità che un milione di minori in più rispetto a prima sia soggetta a questo rischio). Nel configurare questo intervento, che richiede necessariamente procedure di erogazione più rapide rispetto a quelle da mettere in atto per la riforma effettiva, bisognerà comunque tenere conto di uno degli aspetti previsti nella proposta di legge e cioè di rendere la fruizione del beneficio indipendente dalla situazione professionale dei genitori, risultando quindi, diversamente dalle forme di sostegno oggi esistenti come gli assegni familiari e le detrazioni per i figli a carico, fruibile allo stesso modo da lavoratori dipendenti e lavoratori autonomi, da persone che hanno un reddito e da incapienti.

Leggi: Welforum, 01/05/2020


giovedì 30 aprile 2020
Ricostruiamo il Paese. Il ruolo del Terzo settore nell’affrontare la crisi sociale

Marco Gargiulo, presidente del Consorzio Nazionale Idee in Rete, è tra i promotori dell’appello Ricostruiamo il Paese. Proposte a corso zero per rafforzare le infrastrutture sociali. In questo articolo ne spiega le ragioni, collocandolo entro un’analisi su come il nostro Paese sta affrontando l’emergenza Covid.
Il 26 aprile il Presidente del Consiglio Conte si è nuovamente rivolto ai cittadini italiani per annunciare i contenuti del dpcm con il quale si dà inizio alla “fase 2” nella gestione dell’emergenza Covid-19. Accanto alle valutazioni sul merito dei provvedimenti adottati, è il caso di far notare un aspetto che attraversa questi due lunghi mesi di pandemia, un aspetto ricorrente, si potrebbe dire quasi una “distrazione culturale” che accompagna i provvedimenti via via adottati.
Tanto il Governo, quanto le istituzioni locali, in tutte queste settimane, si sono concentrati principalmente su due temi: quello della sicurezza sanitaria e, in seconda battuta e in modo ancora confuso e insufficiente, quello della crisi economica.
Il sistema sanitario nazionale, se osserviamo come è stata gestita l’emergenza sanitaria sull’intero territorio nazionale, pur giunto in alcune regioni al limite nella fase più critica della crisi, nel complesso ha retto; si tratta ora di continuare ad affrontare e presidiare in modo efficace l’emergenza sanitaria, cercando di prevederne gli scenari da qui ai prossimi mesi, cosa su cui i poteri pubblici appaiono opportunamente concentrati. Analogamente, il Governo sta cercando di intervenire sugli scenari economici che riguarderanno il nostro tessuto imprenditoriale e occupazionale, lavorando su misure che, pur apparendo a molti inadatte e solo parzialmente efficaci, cercano di prevenirne il tracollo.

Leggi: Welforum, 30/04/2020


giovedì 30 aprile 2020
Residenze per anziani: il futuro comincia oggi

Dopo aver messo a fuoco i discorsi poco fondati sul dilagare dell’infezione da coronavirus SARS-Cov-2 all’interno di molte residenze per anziani, nel Taccuino precedente, Cristiano Gori e Marco Trabucchi propongono alcune azioni da intraprendere per superare i problemi delle RSA emersi durante l’emergenza.
di Cristiano Gori (Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Trento e Network Non Autosufficienza), Marco Trabucchi (Associazione Italiana di Psicogeriatria, Gruppo di Ricerca Geriatrica, Brescia e Network Non Autosufficienza)
Non siamo ancora fuori della crisi delle residenze per anziani. La situazione del Piemonte e quelle, ben note, di Veneto, Lombardia ed Emilia non ci permettono di nutrire alcun ottimismo. Le drammatiche difficoltà del presente non possono però farci dimenticare i problemi del futuro di questo settore, rilevante perno dell’assistenza agli anziani. Attenzione, però. Il futuro non è un tempo astratto davanti a noi: la sua costruzione comincia oggi. Proponiamo, dunque, alcune osservazioni sulle azioni da intraprendere a breve.
Un’analisi critica degli eventi
E’ necessario evitare che la crisi che ha fatto tanto soffrire le nostre comunità diventi strutturale senza che vi sia stato un minimo di analisi critica e di elaborazione degli eventi. In questi giorni abbiamo assistito a molti dibattiti sull’assistenza in ospedale e nel territorio. Non è, invece, stato dedicato un ugual interesse a strutture che – solo nelle regioni sopraindicate – assistono oltre 150.000 ospiti, coinvolgendo altrettanti o più operatori e un grande numero di famigliari. O, più precisamente, l’interesse si è fermato alle inchieste giornalistiche, spesso interessate alla sola demonizzazione del settore.

Leggi: I Luoghi della Cura, 30/04/2020


mercoledì 29 marzo 2020
Covid-19. Le unità speciali di continuità assistenziali (Usca)

Tutto il mondo era impreparato di fronte all’emergenza Covid-19. Anche l’Italia. La prima risposta al Covid-19 è stata quasi esclusivamente ospedaliera. L’importanza dell’intervento sanitario territoriale è stato sottovalutato e questo è stato un grave errore.
Il D.L. 14/2020 – L’istituzione delle Unità speciali di continuità assistenziale (Usca)
Dopo due settimane dai primi casi italiani sono venute dal Governo le prime indicazioni dedicate all’attivazione del territorio con il D.L. 14 del 9/3/2020.
L’art. 8 del D. L. 14/2020 ha previsto l’istituzione delle Unità speciali di continuità assistenziale (Usca) in tutte le regioni entro il 20 marzo 2020.
Tutte le regioni devono istituire presso una sede di continuità assistenziale già esistente una unità speciale ogni 50.000 abitanti per la gestione domiciliare dei pazienti affetti da Covid-19 che on necessitano di ricovero ospedaliero. L’unità speciale è costituita da un numero di medici pari a quelli già presenti nella sede di continuità assistenziale prescelta. Possono far parte dell’unità speciale: i medici titolari o supplenti di continuità assistenziale; i medici che frequentano il corso di formazione specifica in medicina generale; in via residuale, i laureati in medicina e chirurgia abilitati e iscritti all’ordine di competenza. L’unità speciale è attiva sette giorni su sette, dalle ore 8.00 alle ore 20.00, e ai medici per le attività svolte nell’ambito della stessa è riconosciuto un compenso lordo di 40 euro ad ora. I medici dell’unità speciale per lo svolgimento delle specifiche attività devono essere dotati di ricettario del Servizio sanitario nazionale, di idonei dispositivi di protezione individuale e seguire tutte le procedure già all’uopo prescritte.

Leggi: Welforum, 29/04/2020


SEGNALAZIONI:

martedì 28 aprile 2020
ABCcare uno spazio on line con consigli, testimonianze e strumenti per la cura del familiare anziano

Negli ultimi dieci anni la ricerca di Asphi, nel campo della tecnologia per la disabilità, è stata indirizzata anche verso i bisogni degli anziani fragili o non autosufficienti, con uno sguardo attento ai familiari, ai caregiver e agli operatori specializzati, con questi obiettivi:
porre l’accento sulla valorizzazione delle potenzialità piuttosto che sulle limitazioni della persona
indagare il possibile ruolo delle tecnologie digitali nel mantenimento delle autonomie e del benessere psicofisico
fornire nuove competenze ai professionisti che si occupano dell’età anziana
Il portale ABCcare nasce da questa esperienza,si rivolge in particolare ad imprese, enti e al mondo socio-sanitario offrendo vari contenuti informativi sulle difficoltà tipiche dell’età anziana, fra cui:

Leggi: Asphi, 28/04/2020


La strage degli anziani nelle RSA, la disfatta di un Paese

Enzo Costa, presidente nazionale Auser
È bastata una grave epidemia virale per sconvolgere il mondo in pochissimi mesi, sono saltate tutte le certezze di un’economia basata sulle leggi di mercato e sui consumi, è andata in crisi la finanza creativa, i grandi poli industriali e le grandi concentrazioni urbane si sono fermati, sono cambiate le abitudini delle popolazioni, è accaduto quello che nessuno aveva mai ipotizzato che potesse accadere.
Il pianeta si è fatto trovare impreparato a reagire a questo attacco virale, il risultato è catastrofico sono morte centinaia di migliaia di persone, i luoghi di cura come gli ospedali e le RSA sono diventati luoghi di contagio, sono mancati gli strumenti minimi essenziali di protezione individuale, la ricerca affanna nel trovare cure e farmaci di prevenzione, a distanza di quattro mesi dall’inizio dell’epidemia non siamo in grado di poter dire, con buona approssimazione, quando finirà, quando tornerà la normalità, anche se tutti siamo consapevoli che niente tornerà come prima.
Quella che stiamo vivendo è una crisi che ci siamo meritata, per troppi anni abbiamo percorso strade che avevano come unico obbiettivo l’arricchimento individuale a discapito dell’ambiente, delle tante persone che soffrono, della povertà che continuava ad avanzare, delle genti che scappano dalle guerre e dalla fame.
Abbiamo passato anni ad erigere muri, a chiudere porti a costruire climi di paure e fobie rivolte verso altri essere umani per poi accorgerci che il problema eravamo noi, era la nostra così detta “modernità”.

Leggi: Auser


Fase 2, Pedretti: non solo lavoratori. Pensare anche ad anziani, ragazzi e bambini

“È un bene che si sia lavorato con i Sindacati alla definizione di un protocollo per mettere in sicurezza i lavoratori e per permettere alle aziende di ripartire.
Nel piano del governo ci sono però ancora delle grandi mancanze”. Lo scrive il Segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti sul suo profilo Facebook.
“Non si parla – continua Pedretti – di come riaprire il paese alla generalità dei cittadini, che non sono solo ed esclusivamente lavoratori. Penso in primis agli anziani ma anche ai giovani e ai bambini.
Non c’è traccia di misure che riorganizzino i servizi socio-sanitari sul territorio aprendo così ad una molteplicità di problemi che in realtà andrebbero affrontati con urgenza”.
“Servono – conclude il Segretario generale dello Spi-Cgil – idee chiare, servono risorse e serve soprattutto un confronto vero. Per ora non vediamo nulla di tutto questo ed è molto preoccupante”.

Leggi: Spi-Cgil


NEWS:

lunedì 27 aprile 2020
Coronavirus/Anziani e terapie intensive, coinvolgere i geriatri nelle scelte strategiche

In piena pandemia da coronavirus, e in tempi in cui gli anziani sono percepiti come un peso crescente per il sistema sanitario, la notizia di una donazione a beneficio del reparto di Geriatria dell’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia infonde speranza verso il futuro e stimola profonde riflessioni, anche alla luce del recente dibattito innescato dalla diffusione di un documento “riservato” della SIAARTI (Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva) sui criteri di selezione dei pazienti bisognosi di terapia intensiva quando il loro numero superi quello dei posti letto disponibili. Area di riflessione che da una parte è trasversale a tutta la medicina nella sua interezza (e quindi non di appannaggio di singole aree specialistiche), e dall’altra è meritevole – anziché di un tardivo “grido di dolore”, come in proposito ebbe a dire Filippo Anelli, presidente FNOMCeO – di più tempestive azioni di denuncia e battaglie di stimolo dirette alle istituzioni, davanti al progressivo calo di risorse della sanità nel nostro Paese.

Leggi: Sanità 24, Il Sole 24 Ore, 27/04/2020


lunedì 27 aprile 2020
Abbiamo chiesto servizi, ma anche sostegni economici e pensioni a 600 euro

«Dal prossimo Decreto Legge – dichiara Vincenzo Falabella, presidente della FISH – ci aspettiamo non solo chiarezza e velocità di applicazione su congedi, permessi e flessibilità lavorativa, ma anche un intervento articolato, solido e strutturale a sostegno dell’emergenza che tante famiglie, tante persone con disabilità, tanti caregiver stanno attendendo. Abbiamo chiesto, infatti, non solo servizi, ma anche, vista la straordinarietà della situazione, indispensabili sostegni di natura economica, ad iniziare dall’innalzamento delle pensioni e degli assegni per invalidità civile a 600 euro»
Loghi di tutte le forme di disabilità, su sfondi colorati«Alle numerose richieste pervenute ai nostri sportelli e alle nostre Associazioni federate – dichiara in una nota Vincenzo Falabella, presidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), commentando il Decreto del Presidente del Consiglio sulla cosiddetta “fase 2”, presentato ieri sera, 26 aprile, da Giuseppe Conte – rispondiamo che questo Decreto non contiene ancora quelle misure a sostegno delle famiglie che pure il Presidente del Consiglio ha preannunciato. Il primo atto, quindi, in cui ci si può attendere un’azione decisa a sostegno delle famiglie sarà notoriamente il Decreto Legge che il Consiglio dei Ministri con tutta probabilità approverà prima della fine del mese. Congedi, permessi, bonus e sostegni per i mesi a venire saranno quindi definiti in quell’atteso Decreto Legge».

Leggi: Superando, 27/04/2020


lunedì 27 aprile 2020
Immobiliare, affitti di case e negozi in crisi in attesa degli aiuti del Governo

L’impatto sul mercato, abitativo e non, sarà pesante: servono interventi sostanziosi. I proprietari e gli inquilini degli oltre sei milioni di unità locate misurano i danni
Proprietari e inquilini di oltre 6 milioni di immobili affittati misurano i primi danni della crisi e aspettano le prossime mosse del Governo. Dopo il tax credit di marzo – limitato ai negozi in categoria catastale C/1 – bisogna ricomporre il puzzle degli annunci, dal titolare dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, al sottosegretario al Mef, Maria Cecilia Guerra. Si va verso un’estensione degli aiuti agli autonomi e agli immobili diversi dai negozi, con una dote «sostanziosa» di 2 miliardi destinata anche alla bollette. Gli affitti commerciali sono i primi a soffrire, e in molti casi continueranno a farlo anche durante la fase-2. «Ci sarà certamente una capacità reddituale più contenuta da parte degli inquilini, cui si aggiungono fenomeni come morosità e richieste di rimodulazione del canone», osserva Luca Dondi, direttore generale di Nomisma. Una situazione aggravata dal fatto che in Italia oltre il 50% del mercato è in mano alle persone fisiche: 810mila negozi e 171mila uffici, che per molte famiglie costituiscono una componente reddituale significativa. Commenta Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia: «Ci sono grandi marchi che fin da inizio marzo hanno smesso di pagare, inviando ai locatori lettere inaccettabili in cui dichiarano di ritenere non dovuto il canone; mentre molti piccoli esercenti hanno cercato il dialogo e un accordo». Confedilizia chiede da mesi il ripristino della cedolare secca sulle nuove locazioni dei negozi e l’estensione ai contratti già in essere. Ogni anno, in effetti, vengono stipulati circa 360mila nuovi contratti per immobili non abitativi, di cui però i negozi sono solo una parte.

Leggi: Edilizia e Territorio, Il Sole 24 Ore. 27/04/2020


sabato 25 aprile 2020
Anziani isolati? Incostituzionale

Potrà il Vescovo di Roma raggiungere la sua cattedrale (San Giovanni in Laterano), passando necessariamente in territorio italiano? Dipende. Se, come emerge da un ‘ intervista su Repub blica del ministro Boccia, dovesse esser vietato agli ultrasettantenni uscire di casa, e se tal misura si applicherà anche ai cittadini stranieri, niente da fare per papa Francesco: confinato. Difficoltà in vista anche per il Presidente Mattarella, che dovrà rinunciare, che so, a portare una corona all ‘ A lt ar e della Patria il 2 giugno pur di non infrangere una qualche neo-norma. Non c ‘ è su questo tema, a quel che pare, nessuna bozza di legge o di decreto, ma tutti ne parlano. Si apprestano intanto raccolte di firme fra ultra-settantenni in gran forma, che rivendicano (giustamente) la propria libertà di movimento. Sull ‘ argomento hanno scritto il giurista Vladimiro Zagrebelsky sulla Stampa del 14 aprile e il sociologo Antonio Schizzerotto sul Corriere del Trentino del 16 aprile, e vi ha dedicato una trasmissione radiofonica Tutta la città ne parla (fra gli altri, il geriatra Alberto Cestèr e Sabino Cassese). E non è finita, non finirà certo qui. DUE O TRE COSE da dire in merito forse ci sarebbero. Primo: la Costituzione (art. 16) non dice solo che ” ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazio nale “. Aggiunge che qualsiasi limitazione, anche ” per motivi di sanità ” può esser fatta solo ” in via generale “, e dunque non può colpire una fascia di età, un ‘ inclina zione sessuale, una religione, un ‘ etnia d ‘ origine.

Leggi: Il Fatto Quotidiano, 25/04/2020


sabato 25 aprile 2020
Affitto, per il Sunia misure solo parziali nella conversione del Dl “Cura Italia”

Misure importanti ma insufficienti: così il Sunia (sindacato inquilini) giudica la conversione in legge del Dl 18/2020. Il provvedimento contiene due ulteriori novità introdotte nel testo del maxi emendamento approvato dal Senato: un prolungamento della sospensione degli sfratti sino al 1 settembre 2020, nel testo originario era previsto il 30 giugno, inoltre con due emendamenti all’articolo 65 sono adottate modalità più rapide per la ripartizione delle risorse del fondo di sostegno all’affitto per il 2020 (60 milioni) e per la morosità incolpevole 2020 (9,5 milioni) con un intervento diretto dei Comuni nella gestione unificata delle risorse. Ma per il Sunia le misure non sono sufficienti.

Leggi: Quotidiano Condominio, Il Sole 24 Ore, 25/04/2020


venerdì 24 aprile 2020
Una proposta concreta per la ripresa post coronavirus

In Italia vi sono 8 milioni di immobili che compongono un milione di edifici condominiali, in cui vivono 11 milioni di famiglie pari al 60% degli italiani. Dopo il coronavirus, che speriamo a breve venga debellato, avremo conseguenze economiche pesanti: centinaia di migliaia di lavoratori dipendenti, autonomi, imprese e professionisti, potrebbero restare senza lavoro.
Neanche le pensioni resteranno immuni se la produzione e l’attività economica non ripartono, le pensioni, infatti, vengono pagate con i contributi versati da coloro che lavorano.
Il post emergenza
La crisi sarà devastante se non si corre velocemente ai ripari, cercando di limitare i danni. Moltissima gente rischia di sprofondare nella miseria. La sopravvivenza all’epidemia è la priorità, ma non è sufficiente: senza produzione di beni e servizi la vita sarà compromessa, i sostegni economici, se non bene impiegati, verranno erosi facilmente già nel breve periodo.
Dobbiamo fare qualcosa e ciascuno di noi dovrà cercare di proporre delle soluzioni realistiche per i settori di sua competenza. Senza lavoro non c’è produzione, senza domanda non c’è offerta e senza entrambi, in carenza di accumulazione di capitali e di produzione di ricchezza e di beni, ci si avvia verso un triste declino di stagnazione.

Leggi: Quotidiano Condominio, Il Sole 24 Ore, 24/04/2020


venerdì 24 aprile 2020
Decreto 18 “Cura Italia” convertito in legge: misure importanti ma parziali. É urgentissimo intervenire sulle gravi difficoltà degli inquilini a pagare gli affitti

Con la conversione in legge del Decreto 18 “Cura Italia” la Camera oggi ha approvato un provvedimento che recepisce il testo approvato dal Senato con alcune modifiche.
Sulle problematiche abitative il provvedimento contiene due ulteriori novità introdotte nel testo del maxi emendamento approvato dal Senato: un prolungamento della sospensione degli sfratti sino al 1 settembre 2020, nel testo originario era previsto il 30 giugno, inoltre con due emendamenti all’articolo 65 sono adottate modalità più rapide per la ripartizione delle risorse del fondo di sostegno all’affitto per il 2020 (60 milioni) e per la morosità incolpevole 2020 (9,5 milioni) con un intervento diretto dei Comuni nella gestione unificata delle risorse.
Ovviamente queste misure, unitamente all’intervento sui mutui e alla detrazione dei canoni delle locazioni commerciali da parte del conduttore, sono importanti ma parziali e non affrontano i nodi complessi degli effetti della crisi sugli inquilini, sui lavoratori e sugli studenti fuori sede, con le perdite improvvise di redditi, che rendono impossibile per molti il pagamento dell’affitto in questi mesi.

Leggi: Sunia, 24/04/2020


venerdì 24 aprile 2020
Sette errori gravi con le Rsa ma il sistema era già in crisi E in Europa è andata peggio»

La ricerca Bocconi: investimenti e operatori, molto da rivedere
«In Italia come nel resto d’Europa il problema è simile: durante l’esplosione della pandemia le case di riposo non sono state considerate tra le priorità di intervento delle politiche pubbliche. Il tutto è avvenuto in un settore già fortemente in crisi». Elisabetta Notarnicola, insieme con Andrea Rotolo, docenti del Cergas Bocconi, stanno svolgendo un’analisi su cosa non ha funzionato nelle residenze sanitarie assistenziali, le ormai note Rsa. Qui secondo l’Oms si conta quasi un decesso su due dei morti totali da coronavirus. Nessuno si è preoccupato di proteggerle, come dimostrato dalle inchieste del Corriere delle ultime settimane, prima che diventassero cimiteri.
Cos’ha travolto le Rsa portando a un dramma umano e sociale?
« Le case di riposo, che non hanno tra il proprio personale le stesse professionalità specialistiche degli ospedali, si sono trasformate nei fatti in piccoli reparti Covid-19, senza possibilità di organizzare un’assistenza sanitaria adeguata.Il Cergas Bocconi ha avviato una ricerca orientata a raccogliere elementi sulle principali difficoltà registrate dalle case di riposo durante l’emergenza coronavirus. Da un primo round di raccolta di testimonianze emergono sette aree di criticità».

Leggi: Corriere della Sera, 24/04/2020


giovedì 23 aprile 2020
Covid-19 e ascensore: l’amministratore detta le regole sull’uso sicuro

L’uso va limitato a due persone se in presenza di grandi macchinari che consentano la distanza legale o uso singolo in caso di dimensioni limitate
La grave crisi sanitaria dovuta al Covid 19 e la conseguente decretazione governativa e regionale hanno riproposto maggiormente all’attenzione degli condomini e dei terzi l’uso e la considerazione delle parti e degli spazi comuni condominiali. In tale contesto si è mossa anche la normativa regionale e, in particolar modo, l’ordinanza della Regione Lombardia n. 528 dell’11 aprile 2020 ha sancito il divieto degli assembramenti di più di due persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico come la Corte di cassazione civile, con la sentenza n. 28853 del 15 luglio 2009, conformandosi ad un orientamento ormai consolidato, ha ribadito che le parti comuni di uno stabile condominiale debbono essere considerate luogo aperto al pubblico; in particolare, è parte comune condominiale l’ascensore; essa costituisce parte comune dell’edificio tanto che l’art. 1117 n. 3 del Codice Civile annovera espressamente detto impianto fra i beni e i servizi che si presumono comuni a tutti i condomini, salvo risulti diversamente dal titolo.

Leggi: Quotidiano Condominio, Il Sole 24 Ore, 23/04/2020


mercoledì 22 aprile 2020
Lasciare a casa gli anziani è discriminatorio

“Lasciare a casa gli anziani e distinguere la riapertura del paese per fasce d’età è discriminatorio. Non sono dei semplici numeri ma uomini e donne in carne ed ossa con esigenze fisiche, psicologiche e sociali come tutti gli altri.
Il governo non può pensare di procedere in questa direzione senza peraltro confrontarsi con sindacati e associazioni del volontariato che rappresentano milioni di anziani”.
Lo dichiara il Segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti che nei giorni scorsi aveva richiesto al governo insieme agli altri sindacati dei pensionati di essere coinvolti nell’organizzazione e nella gestione della Fase 2.
“Servono – continua Pedretti – protezioni, tamponi e test sierologici a tappeto. Ci vuole giudizio, attenzione al tessuto sociale e comprensione della complessità della nostra società. Bisogna mettere in sicurezza il paese per permettere a tutti indiscriminatamente dalla propria età di riprendere progressivamente la propria vita. Non si può davvero governare così questa situazione”.

Leggi: Spi-Cgil, 22/04/2020


mercoledì 22 aprile 2020
Non si possono lasciare a casa gli anziani. Le loro testimonianze

Pochi giorni fa il sindacato dei pensionati della Cgil aveva lanciato l’allarme: con l’inizio della Fase 2 non si potranno lasciare gli anziani chiusi in casa per un tempo più prolungato degli altri. Oggi ritorna sul tema il segretario generale dello Spi Cgil Ivan Pedretti dalla sua pagina Facebook: “Lasciare a casa gli anziani e distinguere la riapertura del paese per fasce d’età è discriminatorio. Non sono dei semplici numeri ma uomini e donne in carne ed ossa con esigenze fisiche, psicologiche e sociali come tutti gli altri”.
Lo Spi Cgil, insieme agli altri sindacati dei pensionati di Cisl e Uil e alle associazioni di volontariato Auser, Anteas e Ada, pochi giorni fa avevano lanciato un appello al governo sottolineando proprio il pericolo insito nella possibilità di chiedere agli anziani di restare a casa ancora per altri mesi. Se così fosse, si metterebbe a repentaglio la salute di tante persone che hanno bisogno di cure, controlli medici e di una vita sociale, seppur entro le regole previste dall’emergenza.
Vero, non si parla di numeri, ma di persone in carne ed ossa. Marcella vive da sola a Roma, ha quasi novant’anni. Esce un paio di volte a settimana per piccoli acquisti sotto casa e per comprare il giornale. “Sono stufa di vivere così, non vedo mai nessuno, mi sento sola. Ora viviamo in un’altra dimensione e ho anche perso il senso del tempo. Mi sento inchiodata come la farfalla nella teca”.

Leggi: Liberetà, 22/04/2020


DALLE REGIONI:

lunedì 27 aprile 2020
Il lato opaco delle Residenze per anziani

“Non doveva accadere”. Non usa mezzi termini, Alessandra Romano, segretaria generale dello Spi Cgil Roma e Lazio, per denunciare insieme ai colleghi di Fnp e Uilp pensionati, i ritardi con cui l’Unità regionale di crisi ha inviato lettere ai Prefetti, ai Direttori generali delle Asl, a tutti i sindaci della regione per iniziare un monitoraggio nelle strutture per anziani e capire cosa stesse accadendo nelle Rsa e Case di Riposo, circa 600 in tutto, con 12 mila posto letto.
Solo dopo le denunce e le richieste pressanti delle tre organizzazioni sindacali, i controlli, stavolta a tappeto, sono stati finalmente avviati. L’ultimo bollettino parla di 534 strutture controllate.
Il prezzo però, è inaccettabile: 174 persone decedute nelle Rsa, senza contare i tanti ospiti e gli operatori contagiati. Per la Romano, nulla è avvenuto per fatalità.
“Abbiamo denunciato all’assessore alla Sanità del Lazio D’Amato lo stato di criticità in cui versavano le strutture residenziali. I controlli effettuati hanno aperto lo scenario sul mancato rispetto dei criteri per cui queste strutture hanno ottenuto l’accreditamento, sugli organici ridotti al minimo e spesso sottoinquadrati. Lavoratrici e lavoratori privati di diritti e del riconoscimento delle professionalità. Ci sono casi in cui il responsabile della direzione della struttura non aveva neanche i requisiti per svolgere la sua funzione. Tutto questo è anche frutto della trasformazione, con la privatizzazione, delle Rsa e delle Case di riposo in un grande business per piccoli e grandi potentati. Se a questo si aggiungono un numero di controlli né sufficienti né sistematici, si capisce perché alla prima tempesta il castello sia crollato”.

Leggi: Liberetà, 27/04/2020


lunedì 27 aprile 2020
Rinviare il nuovo Piano Regionale per la Non Autosufficienza della Lombardia

Numerose organizzazioni della Lombardia, impegnate per la tutela dei diritti delle persone con disabilità, hanno chiesto alla propria Regione di rinviare l’avvio del nuovo Piano Regionale per la Non Autosufficienza alla fine dell’emergenza coronavirus, per non creare ulteriori fonti di stress a numerose persone e famiglie coinvolte. Inoltre, il Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi della Federazione LEDHA ha rilevato alcuni aspetti problematici sotto il profilo della legittimità, in due recenti Deliberazioni sul medesimo tema, prodotte dalla Giunta Regionale Lombarda
Numerose organizzazioni della Lombardia, impegnate per la tutela dei diritti delle persone con disabilità (se ne legga in calce l’elenco completo), hanno chiesto alla propria Regione di rinviare l’avvio del nuovo Piano Regionale per la Non Autosufficienza, tramite una lettera inviata a Stefano Bolognini, assessore regionale alle Politiche Sociali, Abitative e Disabilità, oltreché al direttore generale del settore, Giovanni Daverio.

Leggi: Superando, 27/04/2020


venerdì 24 aprile 2020
Bologna. Le associazioni dei proprietari e degli inquilini di Bologna e provincia chiedono un incontro urgente per affrontare il gravissimo disagio conseguente alla crisi economica e sociale derivante dalla pandemia

Il 23 aprile le associazioni della proprietà immobiliare e degli inquilini di Bologna e provincia hanno redatto un documento unitario con il quale hanno chiesto un incontro urgente alla Città Metropolitana per affrontare il gravissimo disagio conseguente alla crisi economica e sociale derivante dalla pandemia in corso che vede locatori e conduttori in estrema difficoltà.
In particolare le Associazioni hanno chiesto l’adozione di provvedimenti di sostegno al settore delle locazioni commerciali ed abitative:
– l’immediato spostamento delle scadenze IMU e TARI al mese di dicembre;
– la una riduzione dell’IMU ai proprietari che accettano di rinegoziare i contratti, sia per gli usi diversi che per uso abitativo, per studenti fuori sede e lavoratori in difficoltà;
– un sostegno a chi deciderà di passare dai contratti liberi a quelli concordati da estendere alla locazione breve e o turistica ai B&B.

Leggi: Sunia, 24/04/2020


venerdì 24 aprile 2020
Toscana, un numero verde per la spesa agli over 70

Servizio spesa e consegna a domicilio a sostegno di cittadini con oltre 70 anni in condizioni di fragilità grazie a un protocollo di intesa siglato oggi, 24 aprile, tra Regione Toscana, Anci e organizzazioni sindacali di categoria, in collaborazione con le associazioni di volontariato
Servizio spesa e consegna a domicilio a sostegno di cittadini con oltre 70 anni in condizioni di fragilità grazie a un protocollo di intesa siglato oggi, 24 aprile, tra Regione Toscana, Anci e organizzazioni sindacali di categoria, in collaborazione con le associazioni di volontariato. Il progetto, che prevede l’attivazione del numero unico regionale 800 117 744, riguarda esclusivamente il servizio di spesa e consegna a domicilio dei beni di prima necessità (alimenti, igiene personale e della casa, farmaci) alle persone anziane che, in seguito alle attuali misure restrittive dovute al Coronavirus, non possono uscire dalla propria abitazione e che, a causa delle precarie condizioni di salute e di autonomia, non possono provvedere autonomamente alla spesa e non possono contare su aiuti familiari. Il progetto si estende, inoltre, alle persone con grave disabilità e con patologie croniche ovvero con stati di immunodepressione congenita o acquisita. Il servizio, operativo da lunedì prossimo 27 aprile, sarà effettuato per tutta la durata del periodo emergenziale Covid-19.

Leggi: Redattore Sociale, 24/04/2020


giovedì 23 aprile 2020
Il Comune di Milano in prima linea nel contrasto all’emergenza

Si ringraziano per le informazioni e le riflessioni fornite, Daniela Attardo e Alessandro Cassuto del Comune di Milano.
Il Comune di Milano è stato letteralmente travolto dall’emergenza Covid-19.
Tutti gli sforzi si sono concentrati sulle attività che, nell’attuale momento, rivestono carattere di priorità ed urgenza, con particolare riguardo ai più fragili. I servizi non essenziali sono stati rimandati o riconvertiti. Questa la linea data dall’amministrazione in queste concitate settimane, che vedono il servizio sociale in prima linea a fianco dei sanitari e della Protezione Civile.
Ma andiamo per ordine, seguendo l’articolazione proposta dalla Circolare n. 1 del 27.3 a cura del MLPS, che dà alcune indicazioni ai servizi, pur lasciando ampio margine di discrezionalità ai territori anche in considerazione dei differenti bisogni e interventi da garantire.

Leggi: Welforum, 23/04/2020


giovedì 23 aprile 2020
Rsa: Torino, Alessandria e le cifre che non tornano dal Piemonte

Mentre ad Alessandria un pool di magistrati indaga sulle troppe morti sospette nelle case di riposo e a Torino esplodono nuovi casi ogni giorno (ultimo in ordine di tempo quello della Rsa Carlo Alberto), l’autentico balletto delle cifre che è andato in scena alla fine della settimana scorsa sul numero dei decessi nelle Rsa, sta lì a testimoniare che in Piemonte la situazione nelle strutture residenziali per anziani è tutt’altro che sotto controllo.
Sotto accusa finisce un rapporto della Regione che riassumeva l’andamento dei decessi totali nei primi tre mesi dell’anno confrontandoli con quelli dello scorso anno, e che un’indagine indipendente dello Spi Cgil ha smentito su tutta la linea. Alla fine il rapporto è stato accantonato.
I fatti li spiega Graziella Rogolino, segretaria regionale con delega alla Sanità e alle
Politiche sociali dello Spi-Cgil. “La Regione ha conteggiato i decessi avvenuti nelle Rsa nel trimestre gennaio-marzo, spalmando su tre mesi i numeri che sono concentrati in realtà in modo prevalente a marzo. In tutte le Asl della regione il numero dei deceduti sarebbe passato così dal 2471 del 2019 ai 2882 di quest’anno, e tra questi soli 252 casi per Covid 19 dichiarati. Nelle Rsa di Torino si sarebbe passati da 322 a 351 e i casi accertati di coronavirus sarebbero appena 4”.

Leggi: Liberetà, 23/04/2020


giovedì 23 aprile 2020
Anziani e disabili, l’Emilia Romagna rilancia il sistema integrato dei servizi

Cooperative sociali soddisfatte dell’incontro avuto ieri con la Regione. Condivise 5 nuove azioni. “Le cooperative sociali gestiscono quasi il 70% dei posti accreditati in Regione. Parliamo di circa 500 servizi accreditati frequentati da 23 mila persone nelle residenze e 4.500 nei centri diurni, con altri 18.200 utenti fragili che vengono seguiti con assistenza domiciliare”
“La Regione Emilia-Romagna ha confermato la validità del sistema integrato di welfare, riconoscendo alla cooperazione sociale un ruolo fondamentale nella co-progettazione e nella gestione di servizi alla persona, a partire da quelli per anziani e disabili”. E’ quanto segnalano in una nota le centrali cooperative riunite nell’Alleanza Cooperative Sociali Emilia-Romagna, dopo l’incontro di ieri con la vicepresidente della Regione Elly Schlein e l’assessore alla Sanità Raffaele Donini.

Leggi: Redattore Sociale, 23/04/2020


giovedì 23 aprile 2020
Coronavirus, tutti gli errori nelle direttive alle Rsa: zero tamponi, zero mascherine. «E i parenti potevano entrare»

Le Rsa sono diventate un’autostrada del coronavirus già due settimane prima della delibera della Lombardia che chiedeva di ospitare i pazienti usciti dagli ospedali. Tutti gli errori, dalle mascherine assenti agli ambulatori aperti
di Armando Di Landro, Simona Ravizza, Gianni Santucci
Venti giorni di visite dei parenti mentre l’epidemia dilaga. Incontri senza mascherine: moltiplicatori del contagio. E poi, ambulatori aperti, sempre senza protezioni. Infine, i tamponi sospesi dal 10 marzo, quando febbri e polmoniti ormai devastano gli anziani. Il Covid-19 dilaga nelle case di riposo mentre le autorità ragionano sul rafforzamento delle terapie intensive degli ospedali e sulle chiusure di scuole, bar, negozi: senza occuparsi di blindare i luoghi più a rischio. L’obiettivo torna sulle Rsa solo quando diventano dei cimiteri.
A due mesi dalla scoperta del primo caso di coronavirus in Italia, incrociando decine di documenti pubblici e riservati, e centinaia di testimonianze, il Corriere può dare chiara evidenza del fatto che per proteggere gli anziani andava alzato un muro di protezione intorno alle case di riposo. Andava fatto subito. Perché (quasi) tutto è accaduto nelle prime due settimane: dopo, c’è stato solo da contare le salme.

Leggi: Corriere della Sera, 23/04/2020


mercoledì 22 aprile 2020
Perché chiediamo una profonda revisione del Piano Socio Sanitario Lombardo

«La situazione che stiamo vivendo – scrive Alessandro Manfredi, presidente della Federazione LEDHA – ci deve portare a riconsiderare profondamente i contenuti del Piano Socio Sanitario Regionale della Lombardia. Riteniamo infatti necessario un profondo cambiamento del sistema di welfare sociale regionale per la disabilità, basato sulla necessità di riconoscere il diritto universale alla presa in carico della persona con disabilità e al suo accesso a un processo di valutazione multidimensionale orientato alla progettazione individuale per la vita indipendente»
La situazione che stiamo vivendo ci deve portare a riconsiderare profondamente i contenuti del Piano Socio Sanitario Regionale della Lombardia.
Questo strumento era da noi già considerato un documento debole, almeno per le parti che ci riguardano. Alla disabilità e alla non autosufficienza è stato dedicato un capitolo di due pagine e mezza. Il punto dirimente, e su cui si dovrebbe impostare una nuova progettualità sulla disabilità, è che fino ad oggi non si è dato seguito alle nostre richieste di un sistema di welfare maggiormente basato sulla presa in carico e sulla progettazione personalizzata, senza riuscire a mettere in pratica e a attuare questi princìpi.

Leggi: Superando, 22/04/2020


mercoledì 22 aprile 2020
Sicilia: anche un esperto di disabilità per gestire la “fase 2”

«Il gruppo di lavoro chiamato a programmare la cosiddetta “fase 2” nella Regione Siciliana deve essere integrato da un componente esperto di disabilità, che conosca molto bene le diversificate necessità delle persone con disabilità»: lo ha scritto l’Ufficio Nazionale del Garante delle Persone con Disabilità, in una lettera inviata ai referenti istituzionali della propria Regione e anche all’Autorità Regionale del Garante in Sicilia, ribadendo quanto sottolineato da varie Associazioni, ovvero che durante l’attuale emergenza le persone con disabilità sono divenute ancora più “invisibili”
Mappa della Sicilia con loghi della disabilità«La “compressione” dei diritti delle persone con disabilità, già registrata nella prima fase dell’emergenza, non può proseguire con la stessa intensità e ogni azione del Governo deve, per forza di cose, tenere presente le specifiche esigenze, di diverso tipo delle stesse persone con disabilità. Questo Ufficio è, quindi, del parere che il gruppo di lavoro chiamato a programmare la cosiddetta “fase 2” nella Regione Siciliana, debba essere integrato da un componente esperto di disabilità, che conosca molto bene le diversificate necessità delle persone con disabilità nel territorio siciliano, avendo riguardo ai corrispondenti modelli specifici di approccio e alla complessità degli interventi in loro favore».

Leggi: Superando, 22/04/2020


mercoledì 22 aprile 2020
Nelle Rsa della Liguria, tra ritardi ed errori di gestione

Più di trecento morti, un terzo dei decessi totali, sono avvenuti nelle strutture residenziali extra ospedaliere, Residenze assistite, Case di riposo e simili
Anche la Liguria, regione con i capelli bianchi per eccellenza, il Covid 19 ha colpito duramente. E lo ha fatto in un momento molto particolare nelle politiche regionali della sanità. Il tentativo della giunta guidata da Giovanni Toti – per ora fortunatamente congelato – era quello di avviare una transizione dalla gestione pubblica della sanità ad un modello più simile a quello lombardo con una spiccata preminenza del privato. L’epidemia è arrivata però come una bomba. Nella fase di emergenza legata alla diffusione del virus il tasso di mortalità ha superato il 14,22 percento dei positivi. La Liguria si è guadagnata così il secondo posto nelle classifiche nazionali subito dopo la Lombardia. Ma il primato ligure non riguarda solo il numero dei contagi e la percentuale di anziani sul totale della popolazione. Un altro brutto primato riguarda la collocazione fisica delle morti da coronavirus. Un terzo dei decessi (in tutto sono stati quasi mille) è, infatti avvenuto nelle strutture residenziali extra ospedaliere, Residenze assistite, Case di riposo e simili. Più di trecento morti.

Leggi: Rassegna Sindacale, 22/04/2020


mercoledì 22 aprile 2020
Anziani e coronavirus: “Co-housing e assistenza domiciliare, ripensare modello”

Appello al comune sostenuto da 23 associazioni. L’amministrazione da oggi apre un tavolo on-line di confronto su welfare di cura e di sviluppo
Maggiori controlli dentro le case-comunità dedicate alle persone anziane, che devono essere protette, nelle misure previste dall’emergenza socio-sanitaria, con l’istituzione di una task-force, contatti con i familiari, anche telematici con aiuto del personale, e promozioni di co-housing e assistenza domiciliare. Sono alcune delle proposte che emergono dall’appello sottoscritto da 23 associazioni palermitane, impegnate a vario livello sul tema. Dopo la ricezione dell’appello, l’amministrazione comunale ha attivato un tavolo di confronto on-line sul welfare di cura e di sviluppo tra assessore alla cittadinanza sociale, funzionari e parti sociali. Il primo incontro è avvenuto oggi.

Leggi: Redattore Sociale, 22/04/2020


mercoledì 22 aprile 2020
È strage di anziani pure in Lunigiana però Rossi se la prende con il «Tg2»

Il governatore toscano accusa la testata Rai che ha riferito di contagi e vittime tra nonni e personale, su cui la Regione scarica le colpe. I cluster sono estesi al Fiorentino ed è caos sui Dpi distribuiti nei supermercati
La prova che in alcune Regioni sulla strage di nonni nelle Rsa ci sia un nervo scoperto ieri l’ha fornita il governatore toscano, Enrico Rossi: ha sbroccato dopo gli otto servizi che il telegiornale di Rai 2 ha trasmesso raccontando i 168 decessi nelle strutture, sui quali hanno aperto fascicoli d’indagine le Procure di Firenze, Prato, Pistoia e Lucca. E ha accusato il Tg 2 di troppa attenzione. Era impensabile però riuscire a mettere sotto il tappeto tutta quella polvere. Soprattutto in Lunigiana, un’area geografica che confina con la Liguria. Qui alcune Rsa si sono trasformate in un film dell’orrore il cui bilancio, stando all’ultima rilevazione fatta dall’Asl Toscana Nord Ovest, conta 302 ospiti e 109 operatori contagiati e 63 decessi. L’incidenza della mortalità, in proporzione, è ai livelli lombardi. I focolai, drammatici: la Rsa Galli Bonaventuri con 12 morti e la Cabrini con quattro a Pontremoli; Villa Angela a Bagnone con 30 contagiati e una decina di vittime. E ancora: la Regina Elena di Carrara, che è di proprietà comunale, con 18 dei 19 ospiti più cinque operatori contagiati e un morto e la Sempre verde di Massa con 54 contagiati. In 13 strutture residenziali la Asl, dopo aver effettuato i controlli, è subentrata nella gestione diretta del servizio. Dopo l’ondata di contagi alcune case di riposo sono state trasformate in residenze per cure intermedie di terzo livello.

Leggi: La Verità, 22/04/2020


martedì 21 aprile 2020
Puglia, anziani abbandonati nelle rsa

“Aiutateci, non sappiamo più come fare, venitevi a riprendere i vostri cari, riportateli nelle vostre case”. L’appello arriva dal presidente regionale di Assoap, l’associazione delle strutture socio assistenziali pugliesi, Fabio Margiglio. E dimostra come la situazione delle case di riposo sia esplosiva e fuori controllo anche in una regione come la Puglia dove il numero di contagi da Covid-19 è stato più contenuto che altrove. “È inaudito che gli anziani vengano trattati come oggetti e che ci si ritragga dalle proprie responsabilità chiedendo ai familiari di prendersi cura dei malati. Non si può dire ‘riprendeteveli’!, dice Antonella Cazzato, segretaria del sindacato pensionati Cgil della Puglia che segue da vicino le questioni socio-sanitarie. “Ma è un appello che ci racconta della situazione emergenziale che stanno vivendo le rsa sul nostro territorio. La pandemia sta semplicemente facendo venire a galla le lacune, le criticità, i problemi che ci sono da anni e che noi come sindacato chiediamo da anni che vengano risolti”.
Che la situazione sia preoccupante lo dicono anche i numeri. Un centinaio di decessi nelle rsa di anziani, dovuti al coronavirus. Ma poi ci sono tutti gli altri che la situazione di incertezza non consente di ricondurre direttamente al Covid-19. Ma che gli anziani delle rsa in Puglia, come in altre regioni, siano stati totalmente abbandonati è ormai sotto gli occhi di tutti. Le procure cominciano a indagare. È di ieri la notizia di un nuovo decesso nella casa di risposo La Fontanella di Soleto, in provincia di Lecce, finita già sotto la lente degli inquirenti.

Leggi: Liberetà, 21/04/2020


IN AGENDA:

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IN EVIDENZA:

Lettera aperta al Ministro della salute

Signor Ministro,
la pandemia che ci ha colti tutti di sorpresa ha messo a nudo gli elementi di maggiore fragilità e inefficienza del nostro sistema sanitario e assistenziale. Ci ha mostrato degli aspetti che erano ben evidenti anche ben prima che il coronavirus ci inondasse, ma che faceva comodo tenere sottotraccia, anzi era funzionale ai meccanismi dominanti del mercato sanitario tenerli ai margini.
Sto parlando, Signor Ministro, 1) dello stato di debolezza strutturale, di arretratezza culturale e scientifica, in certi casi come la Lombardia, dell’assoluta inconsistenza delle cure primarie, dei servizi territoriali e della medicina generale e 2) dello stato di abbandono prima umano, oltre che assistenziale, di oltre trecentomila anziani custoditi nelle RSA.

Leggi: Welforum


L’eredità persistente: l’emergenza della cura sociale tra passato e presente

Ho preparato per la prima volta il pane. Ho compreso che la funzione consolatoria non poteva essere limitata al mangiarlo: è apparecchiare con cura la tavola per godere del tempo insieme; sperimentare ricette nuove che prima non trovavano spazio nelle agende troppo fitte; è il profumo di qualcosa di antico e di buono che tiene vivo il ricordo di una nonna che non c’è più, restituendocene l’eredità.
L’eredità familiare ha a che fare con storie, insegnamenti, ferite e gioie che, permanenti, si fissano nella nostra memoria, durano oltre il tempo, andando a incidere sulle nostre scelte presenti. Non è differente per l’eredità professionale.
Il servizio sociale è posto di fronte a una sfida di cura urgente dettata dalla drammatica pandemia da Coronavirus in corso.
Il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali avanza la proposta del programma “#NessunoRestaIndietro” per sollecitare i decisori politici a creare quelle condizioni strutturali e necessarie per affrontare l’emergenza sociale. Contestualmente, assistenti sociali, impegnati quotidianamente nei servizi, rimodulano gli strumenti della professione e rivedono gli interventi attivi e attivabili. Nel percorrere questa nuova strada, potremmo chiederci se e come, nella nostra eredità professionale, vi sia traccia di questa emergenza di cura sociale.

Leggi: Welforum


Criteri per valutare e gestire la fase due… Quando e in che misura “aprire”?

L’OMS ha suggerito i seguenti sei criteri per uscire dalla fase di contenimento della pandemia di Covid-19 e avviarsi così verso la riapertura:
– la trasmissione del contagio deve essere “controllata”;
– le capacità del sistema sanitario devono essere in grado di rilevare, testare, isolare e trattare ogni caso e rintracciare ogni contatto;
– i rischi di epidemia devono essere ridotti al minimo in contesti speciali quali le strutture sanitarie e le case di cura;
– vanno messe in atto misure preventive nei luoghi di lavoro, nelle scuole e in altri luoghi in cui è essenziale che le persone vadano;
– i rischi di importazione di contagio devono essere gestiti;
– le comunità devono essere pienamente istruite, impegnate e autorizzate ad adeguarsi alla “nuova norma”.
Dobbiamo chiederci se siamo in queste condizioni oppure se la riapertura non rischia di diventare una pericolosa avventura fatta per paura di esasperare ulteriormente la situazione economica e sociale ma con il pericolo di ottenere esattamente l’effetto opposto se l’epidemia dovesse riprendere vigore.
La cosiddetta fase due probabilmente sarà ancora più difficile della fase uno che si è fondamentalmente svolta tra l’incremento delle terapie intensive e il lockdown della popolazione.

Leggi: Welforum


Covid-19. L’ospedale non basta. USCA e dintorni

Di fronte all’improvvisa necessità di assistere anche al di fuori dell’ospedale i pazienti colpiti dal virus SARS-CoV-2, come si è mosso il nostro Paese? Come si sono organizzate le regioni? Franco Pesaresi offre un quadro della riorganizzazione dell’assistenza territoriale.
di Franco Pesaresi (Direttore ASP “Ambito 9” Jesi, Ancona, e Network Non Autosufficienza)
Tutto il mondo era impreparato di fronte all’emergenza Covid-19. Anche l’Italia. La prima risposta è stata quasi esclusivamente ospedaliera. L’importanza dell’intervento sanitario territoriale è stato sottovalutato e questo è stato un grave errore. Il presente articolo si occupa della riorganizzazione dell’assistenza territoriale al fine di assistere i pazienti Covid-19 non collocati in ospedale.
Il D.L. 14/2020 – L’istituzione delle Unità speciali di continuità assistenziale (USCA)
Dopo due settimane dai primi casi italiani sono venute dal Governo le prime indicazioni dedicate all’attivazione del territorio con il D.L. 14 del 9/3/2020.
L’art. 8 del D. L. 14/2020 ha previsto l’istituzione delle Unità speciali di continuità assistenziale (USCA) in tutte le regioni entro il 20 marzo 2020.

Leggi: I Luoghi della Cura


Nessuno si salva da solo: un monito dalle Aziende sociali lombarde

La rete delle Aziende sociali lombarde (NeASS), una delle realtà più significative di gestione associata in Lombardia, ha rilasciato da poco un documento pubblico per richiamare l’attenzione sulle ricadute della straordinaria emergenza sanitaria sul sistema dei servizi e degli interventi sociali. Un monito, e insieme una proposta, per affrontare sin da ora i principali rischi a cui il settore è esposto.
I motivi del “manifesto”
L’origine del documento è innanzitutto la forte preoccupazione per il “collasso” del sistema e il rischio che il welfare sociale lombardo, in tutte le sue parti, non regga l’impatto dell’emergenza e, ancor meno, quello delle nuove sfide che si porranno domani.
Gli attori che si occupano di servizi alla persona già oggi sono in grande sofferenza considerato che, nella situazione attuale, sono pressoché fermi “con tutti i problemi che una interruzione della produzione così lunga comporta”, primo tra tutti il crollo del reddito per gli operatori, particolarmente gravoso per quella parte di loro meno strutturata.

Leggi: Welforum


Prevenzione e controllo dell’infezione da SARS-CoV-2 nelle strutture residenziali sociosanitarie: aggiornamento ISS

Le indicazioni per la prevenzione e il controllo dell’infezione da SARS-CoV-2 nelle strutture residenziali sociosanitarie, elaborate dall’Istituto Superiore di Sanità, sono state aggiornate.
di La Redazione
E’ datato 17 aprile 2020 l’aggiornamento del Rapporto n. 4 dell’Istituto Superiore di Sanità “Indicazioni ad interim per la prevenzione e il controllo dell’infezione da SARS-CoV-2 in strutture residenziali sociosanitarie”.
Lo studio – elaborato dal Gruppo di Lavoro ISS Prevenzione e Controllo delle Infezioni – fornisce indicazioni sugli ambiti di prevenzione e preparazione della struttura alla gestione di eventuali casi sospetti/probabili/confermati di COVID-19.
Il Rapporto rientra fra quelli segnalati nella nostra mappatura riguardante i dati, gli studi e le linee guida istituzionali in tema di emergenza Covid-19 che potrebbero essere di interesse per coloro che, a vario titolo, si occupano di assistenza agli anziani non autosufficienti.

Leggi: I Luoghi della Cura


SEGNALAZIONI:

Previdenza: Sindacati, sospendere notifica indebiti

In una lettera inviata al Presidente Inps e al Ministro del lavoro, Cgil, Cisl, Uil chiedono un intervento urgente, in questo periodo di emergenza sanitaria, per sospendere le comunicazioni di indebito e le relative trattenute per importi indebitamente corrisposti dall’Inps su tutte le prestazioni erogate.
“A fronte delle suddette comunicazioni di indebito – spiegano nella lettera -, in particolare riferite a prestazioni pensionistiche e NASpI, di cui abbiamo avuto notizia in questi giorni, risulta estremamente difficile per i destinatari ricorrere ad una piena assistenza per la verifica e l’eventuale contestazione dell’indebito e tale situazione aggrava ulteriormente il livello di preoccupazione dei cittadini e delle famiglie”.
“Inoltre – conclude la missiva -, l’attività dei Comitati Inps competenti in materia di contenzioso amministrativo ai sensi dell’art.41 del decreto ‘Cura Italia’ è stata sospesa fino al 1° giugno 2020 e ci pare quindi incongruo e illogico che parallelamente non sia stata sospesa anche l’attività di contestazione e recupero dei debiti”.

Leggi: Inca


Pensioni maggio 2020: in pagamento dal 27 aprile

Alle poste scaglionati in base al cognome
Per evitare un forte affluenza presso gli uffici postali e nel rispetto delle misure di sicurezza, Poste Italiane informa che il pagamento in contanti delle pensioni di maggio sarà garantito a partire dal 27 maggio, ma scaglionato in ordine alfabetico, in base al proprio cognome.
A comunicarlo, Poste Italiane che, in una nota, spiega che per i titolari di un Conto BancoPosta, di un Libretto di Risparmio o di una Postepay Evolution, le pensioni saranno accreditate sul conto in anticipo il 27 aprile. In tutto il territorio nazionale i titolari di Conto BancoPosta, Libretto di Risparmio o Postepay Evolution, possono richiedere gratuitamente l’accredito della pensione.
Se si possiede una carta Postamat, una Carta Libretto o una Postepay Evolution, si possono prelevare contanti da oltre 7.000 Postamat, senza recarsi allo sportello.
Per chi, invece, non può evitare di ritirare la pensione in contanti in ufficio postale, ci si dovrà presentare agli sportelli secondo la seguente ripartizione di cognomi:
27 aprile lunedì dalla A alla B
28 aprile martedì dalla C alla D
29 aprile mercoledì dalla E alla K
30 aprile giovedì dalla L alla P
2 maggio (mattina) sabato dalla Q alla Z

Leggi: Inca


Giustizia per gli anziani nelle Rsa. Pronti a costituirci parte civile

“Migliaia di anziani morti o contagiati nelle Rsa e nelle case di riposo meritano giustizia. Per questo siamo pronti a costituirci come parte civile nell’eventualità che i processi che si apriranno in tutto il territorio nazionale riscontrino responsabilità e negligenze in merito a quanto avvenuto in queste strutture”.
Lo annuncia Ivan Pedretti, Segretario generale dello Spi-Cgil, il Sindacato che per primo aveva lanciato l’allarme sulla strage silenziosa che si stava consumando nelle strutture residenziali per anziani.
“È del tutto evidente – continua Pedretti – che qualcosa non ha funzionato. In molti casi la verità sta già venendo a galla. Ci sono anche delle responsabilità politiche, che hanno portato a prendere delle decisioni che sono state pagate a caro prezzo.
Gli anziani non sono stati protetti a sufficienza ed è nostro dovere pretendere per loro che si determini con certezza chi ha sbagliato, come, quando e perché”.
“Registriamo – conclude il Segretario generale dello Spi-Cgil – ancora troppo silenzio da parte delle istituzioni tutte, a partire dal Ministero della Salute a cui chiediamo di prendere in mano e di gestire la situazione”.

Leggi: Spi-Cgil


Coronavirus: Cgil, Cisl, Uil chiedono incontro urgente a Presidente del Consiglio

Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto oggi un incontro urgente al Presidente del Consiglio per un confronto sulla ripresa delle attività produttive, economiche e sociali perché riteniamo fondamentale che venga mantenuto un forte presidio e una regia nazionale sul tema della sicurezza e della tutela massima della salute per tutti i lavoratori e le lavoratrici. Il nostro obiettivo è, lavorando insieme, arrivare preparati alle scadenze di maggio contenute nel Dpcm del 10 aprile.
Siamo preoccupati delle iniziative di singole regioni o realtà territoriali del paese perché crediamo che in tal modo si possano pregiudicare gli sforzi che tutto il paese ha messo in campo, con il rischio di non garantire regole omogenee per tutti. Non è il momento delle fughe in avanti o dei protagonismi.

Leggi: Cgil


Sindacati pensionati e Associazioni volontariato, no anziani più a lungo a casa

“L’idea di lasciare a casa più a lungo degli altri gli anziani non convince da molti di punti di vista ed è una misura discriminatoria nei confronti di una parte molto consistente della popolazione che ha già sofferto tanto a causa dell’emergenza sanitaria da coronavirus. Una prolungata assenza di attività fisica e sociale può avere inoltre conseguenze molto gravi sul benessere psicofisico delle persone anziane, soprattutto di chi è molto anziano e di chi ha più di una patologia.
Lo dichiarano in una nota congiunta i Sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl, Uilp-Uil insieme alle rispettive associazioni del volontariato Auser, Anteas, Ada.

Leggi: Auser


L’appello dei medici: “Farmaci e vaccino siano accessibili per tutti”

Tra i primi firmatari Silvio Garattini, Presidente Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri e Claudia Lodesani, Presidente Medici Senza Frontiere Italia L’appello dei medici: “Farmaci e vaccino siano accessibili per tutti
L’epidemia di Covid-19 si sta lasciando dietro un’enorme sofferenza, una devastazione umana e sociale difficile da raccontare e, pur provocando un numero di vittime enormemente inferiore ad altre epidemie, come HIV/AIDS o tubercolosi, sta producendo un danno globale incommensurabilmente maggiore in termini di impatto economico e abitudini di vita. Per ridurre l’impatto e la mortalità provocati dal Covid-19, oltre alla prevenzione e al controllo della malattia, resta essenziale lo sviluppo di trattamenti efficaci, di strumenti diagnostici e di un vaccino. L’attuale pandemia ha sottolineato con grande evidenza la centralità dell’intervento pubblico, coordinato anche a livello internazionale, nel campo della ricerca e in tutto ciò che concerne la tutela della salute.

Leggi: La Repubblica


NEWS:

lunedì 20 aprile 2020
Un modello di assistenza che ha fallito ed è tutto da ripensare

«Nei presìdi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari – scrive Silvia Cutrera, tante persone anziane e con disabilità non sono morte solo di malattia, ma sono state vittime di un sistema sanitario impreparato che le ha considerate “sacrificabili”. Eppure dovrebbero essere i diritti umani a guidare le decisioni in materia di salute anche in caso di emergenza sanitaria. Ora molte di loro continuano a rimanere confinate nel perimetro della loro camera, sperando di sopravvivere. In futuro andrà ripensato questo modello di assistenza, perché è sotto gli occhi di tutti il suo fallimento»
Secondo l’ultimo rapporto in questo àmbito pubblicato dall’ISTAT, i presìdi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari attivi in Italia al 31 dicembre 2015 erano quasi 13.000 con 390.689 posti letto complessivi. Rilevanti erano gli squilibri territoriali: i livelli più alti d’offerta, infatti, si raggiungevano nelle regioni del Nord (64% dei posti letto), mentre i valori minimi si toccavano nel Mezzogiorno (10,4% del totale). Tra gli ospiti anziani, 218.000 erano non autosufficienti, con prevalenza di donne (74%).

Leggi: Superando, 20/04/2020


lunedì 20 aprile 2020
Le strutture che accolgono persone con disabilità e non autosufficienti

Dopo che nei giorni scorsi la Federazione FISH, di fronte al dramma consumatosi nelle RSA e nelle strutture che accolgono persone con disabilità e non autosufficienti, aveva messo in discussione il sistema stesso che fa capo a tali strutture, le Associazioni ANFFAS e ANGSA, il Comitato lombardo Uniti per l’Autismo e la Società Scientifica SIMA chiedono in una lettera-appello di «mettere urgentemente in pratica un “modello di sorveglianza attiva” che tutelando le fasce di popolazione più fragili e vulnerabili, eviti automaticamente l’ulteriore diffondersi del contagio»
Particolare di persona con disabilità in carrozzina«Non sono solo le lacune o gli errori di profilassi ad avere causato il disastro, bensì la stessa logica di coabitazione, di aggregazione forzata, che troppo spesso contraddistingue queste strutture e questi modelli. E le eccezioni, le buone prassi che non mancano rendono ancora più grave tutto ciò che non funziona»: così si era espressa una decina di giorni fa la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), anche su queste pagine, in riferimento alla tragedia consumatasi in queste settimane nelle RSA [Residenze Sanitarie Assistenziali, N.d.R.] e nelle strutture che accolgono persone con disabilità e non autosufficienti, vera e propria “strage annunciata”, di fronte alla quale la Federazione aveva sottolineato la necessità di «mettere finalmente «in discussione un intero sistema di strutture segreganti, di “luoghi speciali” o spacciati per tali in funzione di pseudo-specialità riabilitative perché indirizzati a questa o a quella condizione patologica».

Leggi: Superando, 20/04/2020


domenica 19 aprile 2020
Coronavirus, Iss: «Dal 1° febbraio morti 6773 anziani nelle Rsa, il 40% per Covid-19»

L’Istituto superiore di sanità ha reso pubblico il terzo rapporto sul contagio da Covid-19 nelle strutture residenziali e sociosanitarie in Italia: in tutto 6.773 decessi, il 40% riconducibili al Covid-19
Il bollettino purtroppo si aggiorna di continuo, la strage silenziosa dei nonni d’Italia non si ferma. L’Istituto superiore di sanità ha reso pubblico il terzo rapporto sul contagio da Covid-19 nelle strutture residenziali e sociosanitarie in Italia. I dati si riferiscono a un campione di 1.082 strutture, il 33 per cento di quelle contattate (3.420). Ebbene, l’Iss ha scoperto che dal primo febbraio al 14 aprile 2020 in queste strutture ci sono stati in tutto 6.773 decessi tra i residenti. E nel 40,2 per cento dei casi (2.724 su 6.773), ecco il dato terribile, le morti sono avvenute con infezioni da Covid o con manifestazioni simil-influenzali: più di 1.600 solo in Lombardia (su 3.045 decessi totali), circa 300 (su 520) in Emilia-Romagna.

Leggi: Corriere della Sera, 19/04/2020


venerdì 17 aprile 2020
Anziani isolati, il rischio di depressione

Il geriatra: chiusi in casa senza contatti vivono un senso di abbandono
«I bombardamenti erano meglio, ci si chiudeva nelle case ma almeno si stava tutti insieme». Usa l’espressione di un suo paziente, il geriatra Andrea Mazzone per descrivere il vuoto che sta opprimendo un’intera generazione.
Dove non arriva la polmonite da Covid 19, arriva la depressione. È un’ombra scura che spegne i sorrisi fino a stringere il cuore di tutti gli anziani. Di quelli ricoverati, perché non ricevono più le visite dei loro cari e non sanno se e quando potranno rivederli. Di quelli isolati a casa, smarriti senza le abitudini che hanno arricchito di senso le loro giornate fino a due mesi fa: la chiacchierata con gli amici al bar, la partita a bocce, la passeggiatina al parco. Di tutti che si avvicinano all’addio pensando di non ricevere più nemmeno un abbraccio o un bacio.

Leggi: Il Giornale, 17/04/2020


venerdì 17 aprile 2020
Coronavirus, Assindatcolf: “Ad aprile +30% di licenziamenti di colf e badanti”

Il vicepresidente, Andrea Zini: “Per molti si è trattato di una scelta obbligata avendo, infatti, esaurito tutte le misure tampone messe in piedi per evitare la definitiva interruzione del rapporto di lavoro. Urgente l’introduzione di un sostegno al reddito”
“Aumentano i licenziamenti di colf e badanti: già nelle prime settimane di aprile abbiamo registrato un incremento del 30% delle cessazioni rispetto all’anno precedente”. E’ quanto dichiara Andrea Zini, consigliere Fidaldo, federazione costituita da Nuova Collaborazione, Adld, Adlc ed Assindatcolf, di cui è vicepresidente.
“Per molti – prosegue – si è trattato di una scelta obbligata avendo, infatti, esaurito tutte le misure tampone messe in piedi per evitare la definitiva interruzione del rapporto di lavoro: sospensione extraferiale; utilizzo delle ferie; permessi non retribuiti. Se non arriverà presto un sostegno al reddito come quello che ha annunciato il ministro Catalfo, stimiamo che il numero dei licenziamenti possa crescere ancora fino a sfiorare il 40% dei lavoratori in forza”.

Leggi: Redattore Sociale, 17/04/2020


venerdì 17 aprile 2020
Coronavirus, le abitazioni degli italiani sono adeguate?

Un quinto dei nuclei familiari più numerosi vive in meno di 80mq. Disagi più marcati a Napoli, Roma, Torino e Milano
L’emergenza sanitaria ha costretto una buona parte dei 25 milioni e 700 mila famiglie italiane a passare molto tempo tra le mura domestiche, modificando radicalmente le proprie abitudini sociali e il modo di vivere la casa.
Ma le abitazioni degli italiani sono adeguate a fronteggiare questa situazione? Secondo l’analisi di Abitare Co., le famiglie italiane hanno a disposizione una superficie media di ben 117 mq, ma con valori che variano sensibilmente sul territorio. Tra le 12 grandi città sono i milanesi ad avere la minore superficie media (88 mq), seguiti dai torinesi (91 mq) e dai bolognesi (96 mq), mentre gli spazi si allargano a Palermo (116 mq), Verona (114 mq) e Venezia (112 mq).

Leggi: Casa e Clima, 17/04/2020


giovedì 16 aprile 2020
Blitz della Finanza in Lombardia: nel mirino i rapporti tra Regione e Rsa

Nuova mossa della Procura dopo le perquisizioni al Pat Il governatore Fontana: «Forse qualche errore è stato commesso. Di sicuro non quelli che ci contestano» Gli altri casi sospetti In Italia sono almeno 40 le residenze per anziani sotto la lente dei magistrati
Il secondo passo della Procura di Milano sulla strage di anziani nelle Residenze sanitarie assistenziali porta la Guardia di Finanza al Pirellone. Dopo le perquisizioni di martedì al Pio Albergo Trivulzio, ieri le Fiamme Gialle sono andate nella sede della Regione per acquisire delibere, direttive e indicazioni sul trattamento degli assistiti e sulla gestione dei dispositivi di protezione nelle strutture sanitarie durante l’emergenza Covid-19. Ma Milano non è la sola Procura a indagare: a livello nazionale sono almeno una quarantina le Rsa finite sotto la lente dei magistrati.

Leggi: Corriere della Sera, 16/04/2020


giovedì 16 aprile 2020
Lavoro domestico, 2 milioni di persone a rischio povertà: in attesa di risposte

Federcolf, insieme alle altre parti sociali, ha incontrato nelle settimane scorse la ministra Catalfo, dopo aver presentato al governo un Avviso comune, con la richiesta di ammortizzatori sociali in deroga. “Abbiamo registrato l’intenzione di intervenire con misure di tutela. Aspettiamo il nuovo decreto”
“Siamo tempestati di telefonate di lavoratori domestici che ci chiedono cosa fare e quali tutele esistano per i tanti rimasti senza lavoro e quindi senza retribuzione. Ad oggi, non abbiamo soluzioni da offrire, ma speriamo di averle presto”: così Rita Del Blasis, segretaria generale di Federcolf ci risponde, quando chiediamo loro se ci siano novità in vista per questi lavoratori, particolarmente esposti al rischio impoverimento. “Come parti sociali firmatarie del Ccnl Domestico, abbiamo presentato un Avviso comune al governo, in cui chiediamo al governo, in sintesi, di introdurre ammortizzatori sociali per questi lavoratori”, ricorda Federcolf, facendo riferimento al documento elaborato da Filcams CGIL, Fisascat CISL, UILTuCS e Federcolf per parte lavoratori e DOMINA e FIDALDO, costituita dalle associazioni Assindatcolf, Nuova Collaborazione, ADLD e ADLC.

Leggi: Redattore Sociale, 16/04/2020


mercoledì 15 aprile 2020
Trivulzio, il comitato dei parenti: “Non stiamo più zitti, ora una class action”

Le famiglie: “Alcuni di noi avevano un genitore ricoverato nel Pio Albergo di Milano e non c’è più, altri sono ancora lì come condannati a morte. Vogliamo giustizia”
Il nome l’hanno già scelto: “Comitato verità e giustizia vittime Trivulzio”. E sono pronti a lanciare una class action per inchiodare alle loro responsabilità quelli che hanno fatto del Pio Albergo Trivulzio un “lazzaretto dove hanno perso la vita per il coronavirus troppe persone e dove in queste ore ci sono centinaia di anziani che vivono come condannati a morte”. Le parole, crude ma vere, sono di Alessandro Azzoni, 45 anni, imprenditore, figlio di Marisa De Marzi, 76 anni, ospite da due anni del “Fornari”, il reparto Alzheimer della Baggina. È stato Azzoni a lanciare l’idea del Comitato, che da oggi ha anche una pagina Facebook. Una decina i soci fondatori, ma è aperto alle adesioni di tutte le famiglie interessate. E sempre lui ha già preso contatto con due diversi studi legali per capire come muoversi.

Leggi: La Repubblica, 15/04/2020


mercoledì 15 aprile 2020
“Gli anziani usciranno per ultimi”

In Italia il 95% dei morti per il virus ha più di 60 anni ma non c’è un parere univoco sulle norme per tutelarli. Scienziati e giuristi sono divisi. Per Nino Cartabellotta, presidente della fondazione GIMBE, il tema è “come attuare le modalità di distanziamento, tenendo conto anche delle condizioni di vita.
Gli anziani sono la fascia più fragile, una tutela maggiore è senz’ altro indicata». Così Massimo Antonelli, direttore della rianimazione del policlinico Gemelli e membro del comitato di supporto al governo, ipotizza regole più rigide per gli anziani.
L’ Italia è il Paese più vecchio del mondo dopo il Giappone, con 13 milioni di anziani. E il 95% dei morti per Covid-19 ha più di 60 anni. «Da economista mi pare un approccio corretto – premette Americo Cicchetti, direttore dell’Alta Scuola di economia e management dei sistemi sanitari dell’università Cattolica -. È giusto proteggere chi è più esposto al contagio. Altrimenti riparte l’epidemia, non l’economia. Anzi, uno dei grandi errori è stato consentire, nella prima fase del lockdown, che i bimbi non andando a scuola si trasferissero dai nonni».

Leggi: Dagospia, 15/04/2020


ercoledì 15 aprile 2020
Coronavirus e povertà. Gori: “Servono misure eccezionali, ma a tempo”

Cresce l’interesse verso la proposta sviluppata da Cristiano Gori insieme a Asvis e Forum Disuguaglianze e Diversità. “Complesso individuare il target”, ma le misure saranno una “base” per il welfare di domani. “Bisogna prepararsi ai prossimi mesi. Il problema non è solo il lockdown, ma il nuovo mondo del lavoro”
ROMA – “L’obiettivo non è disegnare le migliori misure possibili, ma evitare che tutta una fascia di lavoro autonomo cada verso la povertà, perché senza protezioni e che il lavoro sommerso nelle aree più deboli del paese vada verso la povertà estrema, tumulti sociali o che si faccia aiutare dalla criminalità organizzata”. In Italia, l’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 sta diventando, settimana dopo settimana, anche un’emergenza sociale ed è per questo che oggi “l’obiettivo numero uno è raggiungere tutta la popolazione che ha bisogno e occorre farlo in tempi rapidi”. A ribadirlo con forza a Redattore Sociale è Cristiano Gori, docente di politica sociale all’Università di Trento e coordinatore del gruppo di lavoro che insieme a Asvis, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, e al Forum Disuguaglianze e Diversità in questi giorni ha sviluppato una proposta di misure che possano tendere una rete per salvare quanti, a causa del blocco delle attività produttive, stanno cadendo verso la povertà a tutta velocità.

Leggi: Redattore Sociale, 15/04/2020


martedì 14 aprile 2020
Coronavirus, da Nord a Sud è emergenza affitti: “Già a marzo 200mila famiglie in difficoltà a pagare il canone. Le persone sono disperate, chi ha perso il lavoro ora ha paura di restare anche senza la casa”

I più colpiti sono i lavoratori precari, quindi tutti coloro che sono rimasti disoccupati e chi si guadagnava da vivere con impieghi in nero. Senza dimenticare gli studenti fuorisede di tutta Italia. Il governo ha promesso un intervento nel decreto Aprile, intanto il Cura Italia ha sospeso gli sfratti per sei mesi. Ma per le associazioni impegnate sul territorio e i sindacati degli inquilini non basta. Il suggerimento: “Bisogna ricontrattare il canone direttamente con i proprietari. Anche loro devono capire che in una situazione del genere è necessario rivedere la richiesta di affitto”
“Quello che colpisce è la disperazione di chi si rivolge a noi in questi giorni: c’è una tensione che va ben oltre quella che si respirava durante la crisi del 2008. Chi ha perso il lavoro, ora teme anche per la casa”. Laura Grandi, segretaria toscana del Sunia, il sindacato degli inquilini della Cgil, è abituata a fronteggiare situazioni difficili, ma in queste prime settimane di emergenza, dice, lo scenario è davvero preoccupante.

Leggi: Il Fatto Quotidiano, 14/04/2020


martedì 14 aprile 2020
La strage degli anziani: in cinque paesi Ue la metà dei morti per covid-19 è avvenuta nelle case di riposo

Dal Pio Albergo Trivulzio ad altre Rsa lombarde, le inchieste giudiziarie stanno provando a fare luce sulle numerose morti avvenute nelle strutture che ospitano le persone più anziane e quindi a rischio in piena emergenza covid-19. Una bomba a orologeria, che è esplosa in diverse parti d’Italia nonostante i continui allarmi lanciati da lavoratori e sindacati. La mancanza di dispositivi protettivi, le procedure sbagliate, gli spazi inadeguati a fronteggiare la pandemia hanno contribuito a peggiorare un’emergenza sanitaria che ha avuto gioco facile a colpire gli individui più fragili e con patologie, quindi vittime ideali del coronavirus. Un dramma che non si è consumato solo in Italia: in cinque paesi europei oltre la metà delle morti associate al covid-19 sono avvenute nelle case di riposo.

Leggi: Business Insider, 14/04/2020


sabato 11 aprile 2020
Trivulzio, chiusa l’ispezione del Ministero. Zampa: “Violate le disposizioni di non far entrare contagiati”

Il sottosegretario alla Salute Sandra Zampa alla trasmissione Circo Massimo: “Il virus non vola nell’aria, qualcuno deve averlo portato”. Oggi pomeriggio interrogazione parlamentare su quello che l’Oms definisce “il massacro delle Rsa”
Si è conclusa l’ispezione del Ministero della Salute sul Pio Albergo Trivulzio. Oggi pomeriggio, giovedì 16 aprile alle 15, il sottosegretario Sandra Zampa risponderà a un’interrogazione parlamentare in proposito.
“Erano state date disposizioni a tutti di non far entrare possibili contagiati. Invece così è avvenuto. Il virus non vola nell’aria, qualcuno deve averlo portato. Bisogna verificare se sono stati fatti tutti i controlli possibili” ha detto Zampa ai microfoni di Circo Massimo, intervistata da Massimo Giannini. “Le disposizioni erano valide per tutti, non solo per la Lombardia. Sia l’Istituto Superiore di Sanità che una circolare del Ministero imponevano di controllare l’ingresso di possibili casi positivi. Invece lì c’è stato un numero di decessi anomalo, molto alto. Si tratta di una materia molto delicata”.

Leggi: La Repubblica, 11/04/2020


sabato 11 aprile 2020
Covid-19 e RSA: secondo Report della Survey nazionale avviata dall’ISS

L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha avviato, a partire dal 24 marzo 2020, in collaborazione con il Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, una “Survey nazionale sul contagio COVID-19 nelle strutture residenziali e sociosanitarie” al fine di monitorare la situazione e adottare eventuali strategie di rafforzamento dei programmi e dei principi fondamentali di prevenzione e controllo delle infezioni correlate all’assistenza (ICA). L’indagine, rivolta alle circa 2500 strutture RSA censite nella mappa on line dei servizi per le demenze realizzata dall’Osservatorio Demenze dell’ISS (che raccoglie strutture sanitarie e sociosanitarie residenziali, pubbliche e/o convenzionate o a contratto, che accolgono persone prevalentemente con demenza), si basa sulla compilazione di un questionario finalizzato ad acquisire informazioni sulla gestione di eventuali casi sospetti/confermati di infezione da nuovo coronavirus.
Nei giorni scorsi l’ISS ha pubblicato sul sito il secondo Rapporto della Survey, in cui sono raccolti i dati pervenuti al 6 aprile.
Di seguito una sintesi dei dati.

Leggi: Ministero della Salute, 11/04/2020


DALLE REGIONI:

martedì 21 aprile 2020
Lombardia, sindacati pensionati: convocare Osservatorio su Rsa

Le segreterie lombarde dei pensionati “rinnovano l’assoluta necessità e urgenza di procedere alla convocazione dell’Osservatorio Rsa. Lo scrivono Valerio Zanolla, Emilio Didonè, Giuseppe Ippolito delle segreterie Spi Cgil Fnp Cisl Uilp Uil, in una lettera indirizzata al presidente Regione Lombardia Attilio Fontana e all’assessore al Welfare Regione Lombardia Giulio Gallera.
I sindacati dei pensionati rappresentano circa 1 milione di iscritti e di iscritte di pensionati in Lombardia. Per quanto di loro competenza, Spi Cgil Fnp Cisl Uilp Uil si dicono “disponibili e interessati ad affrontare tutti i temi riguardanti le Residenze Sanitarie Assistenziali, per contribuire alla costruzione di un percorso che porti a un nuovo modello socio sanitario, che sappia affrontare la vecchiaia di noi cittadini e che sia più adeguato alle esigenze della comunità di oggi, profondamente cambiate e diverse rispetto al recente passato”.
“Vogliamo guardare avanti e pertanto rinnoviamo la nostra proposta, il nostro invito e disponibilità, auspicando si possa avviare un serio e trasparente dialogo con tutti i soggetti coinvolti nell’Osservatorio Rsa Regione Lombardia”.

Leggi: Il Diario del Lavoro, 21/04/2020


lunedì 20 aprile 2020
Roma. Lettera aperta al Sindaco di Roma, al Presidente della Regione Lazio, agli assessori alla casa di Comune e Regione, agli assessori al Bilancio di Comune

Gentile Sindaco, gentile Presidente, scriviamo questo appello augurandoci si possa essere in procinto di entrare nella Fase 2 della feroce e drammatica emergenza sanitaria che stiamo vivendo e che sta dispiegando i suoi malefici effetti, in tutti i settori della nostra vita, sia economica che sociale, nel convivere, nel lavorare, nell’abitare.
L’ingresso nella Fase 2, riteniamo, sia il momento maggiormente complesso da affrontare perché richiede un livello di analisi e di interventi inevitabilmente “interdisciplinari”.
L’aspetto rilevante è dato dalla necessità di comprendere a fondo cosa sarà rimasto nel momento in cui la paura e il dolore saranno svaniti (perché svaniranno, più o meno velocemente).
L’impatto economico delle norme di restrizione necessariamente adottate, non scomparirà dall’oggi al domani, anzi, in molti casi, lascerà un segno indelebile; pertanto i provvedimenti d’urgenza adottati dalla Regione Lazio debbono essere intesi come un primissimo strumento di governo della crisi per evitare l’immediato scivolamento in emergenza abitativa delle famiglie maggiormente colpite.

Leggi: Sunia, 20/04/2020


lunedì 20 aprile 2020
Casa: Sunia Sicilia, la regione non ha previsto finora nessuna somma aggiuntiva per sostenere gli inquilini in questo periodo di crisi conseguente all’epidemia

Palermo, 20 aprile – “In realtà la Regione Siciliana non ha previsto nessuna risorsa nuova per sostenere chi in questi mesi in conseguenza del coronavirus non può e non potrà pagare i canoni di locazione e rischierà di essere sfrattato”. Lo rileva la segretaria regionale del Sunia Giusy Milazzo osservando che “i 7 milioni e 300 mila euro per contributi all’affitto, sbandierati dalla Regione come risposta all’emergenza, sono fondi che erano previsti e non erano spesi con bando antecedente all’emergenza sanitaria. Nella legge Finanziaria in discussione all’Ars- sottolinea Milazzo- non è invece prevista alcuna nuova somma agguntiva, che a nostro avviso è invece una necessità”. Il Sunia denuncia “l’indifferenza della politica e l’incapacità a cogliere la gravità del momento e il tentativo di utilizzare lo stato di bisogno di una parte importante della popolazione per operazioni che non contribuiscono certo a creare un clima di collaborazione con il sindacato e un clima di fiducia con i cittadini.”

Leggi: Enna Press, 20/04/2020


sabato 18 aprile 2020
Coronavirus, Sunia: “Emergenza abitativa sarà superiore a quella del 2009-10”

L’allarme del sindacato degli inquilini: “Servono contributi in tempi rapidi per le migliaia di inquilini in difficoltà”
Difficile fare una previsione sugli effetti del Covid19 sul disagio abitativo, ma già in queste settimane gli uffici del Sunia (sindacato degli inquilini) ricevono telefonate di inquilini che chiedono come comportarsi perché non sono in grado di pagare regolarmente il canone di affitto e le spese condominiali.
In Emilia-Romagna nel biennio 2009-2010 furono dichiarati più di 14 mila sfratti, il 93% di questi erano per morosità, cioè per l’incapacità degli inquilini di fare fronte agli impegni contrattuali.
Se guardiamo alle previsioni del Pil per il 2020 e i 2021 dobbiamo preparaci ad affrontare una emergenza abitativa forse di dimensioni maggiori, se non altro perché alle abitazioni private dobbiamo aggiungere il fenomeno degli immobili affittati per attività commerciali e professionali.

Leggi: Estense, 18/04/2020


venerdì 17 aprile 2020
Rsa: emergenza Covid occasione per cambiare sistema

La strage degli innocenti nelle case di riposo e nelle Rsa ha colpito duramente anche la Toscana, con più di 100 morti e oltre mille contagiati tra ospiti e operatori.
Ma l’epidemia – pensano ormai in molti in regione, a cominciare dal sindacato e ora dallo stesso presidente della Regione Enrico Rossi – è l’occasione per ripensare a fondo il settore socio-assistenziale, rivelatosi vero e proprio anello debole del sistema.
In che modo? Aumentando i margini di intervento del comparto pubblico nel settore per alzare i livelli qualitativi dell’assistenza, anche attraverso l’innovazione tecnologica.
Nell’immediato, ad emergenza ancora in corso, una serie di ordinanze promosse dalla Regione vanno nella direzione diametralmente opposta a quella tracciata fin qui dal Piemonte e soprattutto dalla Lombardia, dove gli ospiti sono rimasti nelle strutture travolte dal contagio, spesso senza la possibilità di essere testati e con cure quasi mai all’altezza della situazione.
Risultato: molte delle Rsa e delle case di riposo lombarde e piemontesi, sono apparse come navi alla deriva senza nessuno al timone, con contagi fuori controllo e tanti decessi nelle strutture.

Leggi: Liberetà, 17/04/2020


giovedì 16 aprile 2020
Firenze, 300 euro al mese per il contributo all’affitto

Il contributo della misura straordinaria coprirà il 50% del canone di locazione e, comunque, sarà in misura non superiore a 300 euro al mese
Sarà pubblicato domani sulla Rete civica del Comune (www.comune.fi.it) l’avviso per il sostegno straordinario all’affitto, misura che punta ad aiutare famiglie e persone in difficoltà a pagare il canone di locazione. Da lunedì prossimo, a partire dalle 9, sarà poi possibile presentare la domanda esclusivamente on line fino all’11 maggio. Questa misura straordinaria di sostegno per il pagamento dell’affitto è destinata ai lavoratori dipendenti e autonomi che in conseguenza dell’emergenza causata dal Coronavirus abbiano cessato, ridotto o sospeso la loro attività o il loro rapporto di lavoro. Non possono chiedere questa misura straordinaria gli assegnatari di alloggi erp, per i quali sono già previste altre forme di sostegno.

Leggi: Redattore Sociale, 16/04/2020


mercoledì 15 aprile 2020
Cirio, falle in Piemonte nella medicina territoriale

Non ha filtrato abbastanza per investimenti non fatti in passato
n Piemonte “la medicina territoriale ha delle falle”. Il governatore Alberto Cirio, ospite su Rai Uno di Storie Italiane, interviene sulle segnalazioni di pazienti con sintomi riconducibili al coronavirus sparite nel nulla. “Ero presidente da 7 mesi quando è iniziata l’emergenza e ho preso la sanità che c’era – dice – con eccellenze ma anche gravi carenze. Tra queste la medicina del territorio, figlia di investimenti che non sono stati fatti, che non ha filtrato a sufficienza. L’attenzione però è altissima: quello che c’è nel territorio sta dando il massimo”.

Leggi: Ansa, 15/04/2020


mercoledì 15 aprile 2020
Emergenza affitti: nella Capitale del disagio abitativo il Coronavirus rischia di fare disastri

Le difficoltà economiche dovute all’emergenza sanitaria stanno facendo scivolare centinaia di famiglie verso lo sfratto
I centralini dei sindacati degli inquilini da un mese a questa parte stanno squillando senza sosta. “Siamo sommersi di chiamate di persone che non riescono a pagare l’affitto e che al timore per il rischio sanitario hanno già sostituito quello di perdere la casa”, racconta Emiliano Guarneri, segretario romano del Sunia. “Dobbiamo affrontare subito la questione abitativa altrimenti assumerà conseguenze disastrose”. Anche a Roma, come nel resto d’Italia, le difficoltà economiche causate dall’epidemia di Coronavirus stanno facendo scivolare velocemente chi vive in affitto in una condizione di disagio abitativo.

Leggi: Roma Today, 15/04/2020


mercoledì 15 aprile 2020
Affitti, altra bestia nera: in difficoltà universitari, inquilini, artigiani e commercianti

Ci hanno provato in vari modi: interventi dei sindacati degli studenti e degli inquilini e petizioni online, come quella che a Bologna – città tra le più gettonate dagli universitari salentini – ha raccolto oltre 63mila firme già a fine marzo. Invece nulla. Nella gran parte dei casi gli affitti degli alloggi per gli studenti si continuano a pagare per intero, nonostante quelle abitazioni siano sostanzialmente vuote quasi dappertutto. È un problema che riguarda migliaia di famiglie salentine i cui figli frequentano gli atenei delle città del centro-nord, in Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Toscana e Lazio soprattutto. Ed è una questione che riguarda anche migliaia di fuori sede che hanno preso in affitto abitazioni a Lecce città.

Leggi: Trn News, 15/04/2020


IN AGENDA:

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IN EVIDENZA:

martedì 21 aprile 2020
Milano e la pandemia – In questi giorni di difficoltà

Da quasi due mesi le nostre vite sono cambiate in modo improvviso e radicale. Dopo un momento iniziale di confusione e incertezza, forse di non piena consapevolezza di quanto stava per accadere, è stata presto chiara a tutti la dimensione drammatica del contagio e di questa emergenza.
Voglio anzitutto condividere la mia preoccupazione ed esprimere la mia vicinanza, a chi è stato colpito nei suoi affetti e al personale medico e sanitario impegnato nell’assistenza ai malati. A subirne le conseguenze più pesanti sono gli anziani. Una generazione di uomini e donne che hanno costruito con sacrificio, nel dopoguerra, la società in cui viviamo. E non solo loro. Il contagio colpisce in modo trasversale la nostra comunità e ci chiama tutti a seguire in modo responsabile le indicazioni su isolamento e distanziamento, per il bene nostro e, ancor di più, delle persone con cui veniamo in contatto.
Milano sta cercando con tutte le sue forze di affrontare questo dramma. Il Consiglio comunale, dopo l’approvazione del bilancio, avvenuta il 5 marzo, ha ripreso la sua attività a distanza, per la prima volta nella storia del Comune di Milano. Per questa via viene garantita la possibilità di riunire le Commissioni, di effettuare confronti in collegamento remoto; sono riprese dal 16 aprile in modo virtuale anche le sedute di Consiglio comunale. È stato istituito un Tavolo permanente di confronto sull’emergenza, Tavolo che ho il compito di presiedere e che vede presenti i capigruppo di tutte le forze politiche, il sindaco o un suo delegato, e l’assessore al bilancio. Si sta riunendo ogni settimana ed è l’occasione per allineare le informazioni, condividere le strategie, confrontarci con la Giunta comunale e audire i diversi attori della città.

Leggi: Welforum, 21/04/2020


lunedì 20 aprile 2020
Le politiche sociali nel decreto legge 18/2020 (“Cura Italia”)

Quando le norme sono di difficile applicazione
Il Decreto Legge 17 marzo 2020, n. 18 “Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID 19” contiene numerose misure alcune delle quali relative alle politiche sociali. In sede di conversione in legge del Decreto, sono state inserite anche le norme già comprese nel Decreto Legge 14/2020 varato in queste ultime settimane al fine di avere un testo unico di riferimento per la fase dell’emergenza COVID-19. Per cui al testo base è stato inserito l’art. 4-ter. Sono pertanto diventati tre gli articoli relativi all’assistenza per disabili e all’assistenza domiciliare. Questi articoli, in qualche caso presentano degli elementi contraddittorietà che ne rendono, per una parte, di difficile applicazione. Ecco la descrizione e le valutazioni dei tre articoli.
Assistenza ad alunni e a persone con disabilità (Art. 4-ter, legge di conversione)
La legge di conversione di del D.L 18/2020 ha introdotto (al Senato) un nuovo articolo che stabilisce che durante la sospensione del servizio scolastico e per tutta la sua durata, gli enti locali possono fornire, tenuto conto del personale disponibile, anche impiegato presso terzi titolari di concessioni o convenzioni o che abbiano sottoscritto contratti di servizio con gli enti locali medesimi, l’assistenza agli alunni con disabilità mediante erogazione di prestazioni individuali domiciliari. Le prestazioni individuali domiciliari, realizzate impiegando i medesimi operatori e i fondi ordinari destinati a tale finalità, alle stesse condizioni assicurative sinora previste, sono finalizzate:

Leggi: Welforum, 20/04/2020


lunedì 20 aprile 2020
Ma che dati ci date?

Negli ultimi giorni sono aumentati dubbi e lamentele sulla correttezza dei dati relativi all’espandersi dell’epidemia da Covid-19 ed è forse opportuno fare qualche ragionamento per cogliere pregi e difetti della comunicazione per vedere se è possibile introdurre da ora dei correttivi o comunque per farne buon uso per il futuro.
(vedi infografica)
I siti nazionali istituzionali che comunicano sul web i dati e di cui riproduciamo le infografiche aggiornate al 17 aprile sono due: il sito della Protezione Civile (qui PC) e il sito dell’Istituto Superiore di Sanità (qui ISS), Dipartimento di epidemiologia “Epicentro”.
Oltre a questi siti nazionali anche molte delle Regioni pubblicano i loro dati ma è qui opportuno, per non complicare l’analisi, dedicarsi ai due siti nazionali.
Si deve innanzitutto precisare che i casi di contagio sono registrati nei servizi ospedalieri e territoriali e poi raccolti dalle Regioni che li trasmettono formalmente al Ministero della Salute. La qualità del dato all’origine non è quindi ne merito ne colpa di PC o di ISS e sicuramente nei momenti più drammatici dell’epidemia gli operatori locali erano più preoccupati di assistere efficacemente le persone che non di raccogliere correttamente i dati. Si consideri però che, nonostante spesso non se ne faccia la necessaria considerazione, qualsiasi decisione relativa alle misure di prevenzione da adottare in un evento epidemico non può prescindere dalla conoscenza precisa del quadro epidemiologico. Per salvare la popolazione servono sicuramente i clinici e i rianimatori ma anche gli epidemiologi e gli esperti di medicina preventiva, e spesso di ciò non si ha piena consapevolezza.

Leggi: Welforum, 20/04/2020


venerdì 17 aprile 2020
Residenze per anziani e Covid-19: come non parlarne a sproposito

Taccuino sul mondo nuovo
Un tema che sta riempiendo le pagine dei giornali nell’ultimo periodo è il dilagare dell’infezione da coronavirus SARS-Cov-2 all’interno di molte residenze per anziani. Accanto alle indagini giudiziarie, sono iniziati discorsi poco fondati che è bene mettere a fuoco per preparare il campo a riflessioni e analisi rigorose.
di Cristiano Gori (Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Trento e Network Non autosufficienza), Marco Trabucchi (Associazione Italiana di Psicogeriatria, Gruppo di Ricerca Geriatrica, Brescia e Network Non autosufficienza)
Le drammatiche vicende che stanno investendo tante residenze per anziani nel nostro Paese raccolgono da settimane un notevole interesse. Mai, prima d’ora, il settore aveva ricevuto una così ampia attenzione al di fuori della cerchia di chi vi è – a vario titolo – direttamente coinvolto.
Analisi puntuali su questi tragici fatti devono essere rimandate a una fase successiva quando, ci si augura, li si potrà esaminare con la giusta distanza e lucidità. Intanto, però, sul Covid-19 nelle residenze per anziani è già possibile mettere a fuoco alcune posizioni piuttosto diffuse, che pare opportuno evitare se non si vuole parlare a sproposito.
Un tragico evento inevitabile
Nonostante tutto, vi sono ancora alcuni che minimizzano e sostengono che “non poteva che andare così. Non ci sono colpe, i fatti fotografano la realtà”. La loro argomentazione è in apparenza lineare: poiché la mortalità da Covid-19 si concentra tra i grandi anziani pluripatologici e questi rappresentano la popolazione delle residenze, i numerosi decessi al loro interno costituiscono un esito inevitabile. Se ciò è vero – ecco l’altrettanto inevitabile corollario – si può archiviare la faccenda con le più vive condoglianze ai familiari degli anziani e un sentito encomio all’abnegazione degli operatori, astenendosi dall’interrogarsi sugli insegnamenti che gli eventi in atto possono trasmettere al sistema italiano della residenzialità. Peccato che si tratti di moniti cruciali, sui quali bisognerà, invece, ragionare a fondo nel prossimo futuro.

Leggi: I Luoghi della Cura, 17/04/2020


SEGNALAZIONI:

Congedo COVID-19 – Fruizione prorogata fino al 3 maggio

Ulteriore proroga fino al 3 maggio 2020 dei termini per la fruizione dei 15 giorni di congedo COVID-19, in favore dei dipendenti del settore privato, degli iscritti alla Gestione separata e degli autonomi, in applicazione delle disposizioni contenute nel Decreto del Presidente del 10 aprile, che prevede il prolungamento fino al 3 maggio della sospensione dei servizi educativi per l’infanzia e delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado.
A comunicarlo l’Inps, con il messaggio n. 1648 del 16 aprile, nel quale ricorda che la prestazione può essere fruita da uno solo dei genitori oppure da entrambi, ma non negli stessi giorni e sempre nel limite complessivo (sia individuale che di coppia) di 15 giorni per nucleo familiare. Inoltre, l’Istituto precsa che la fruizione è subordinata alla condizione che nel nucleo familiare non vi sia altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa o altro genitore disoccupato o non lavoratore.
L’articolo 23 del decreto-legge n. 18 del 2020 aveva previsto la possibilità di fruire dello specifico congedo a partire dal 5 marzo 2020, per il periodo di sospensione dei servizi educativi per l’infanzia e delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado disposto con il D.P.C.M. del 4 marzo 2020, fino al 3 aprile 2020, data in seguito prorogata al 13 aprile con D.P.C.M. del 1° aprile 2020. Con quest’ultimo provvedimento, il termine di fruizione è spostato al 3 maggi

Leggi: Inca


Coronavirus, Arera proroga al 3 maggio blocco ai distacchi di elettricità, gas e acqua

Confermati i provvedimenti su morosità e criteri di rateizzazione. Besseghini: “pensare alla fase 2 anche per il sistema energetico e ambientale”.
L’Arera – coerentemente con il decreto della Presidenza del Consiglio – proroga al 3 maggio i provvedimenti con i quali aveva definito nelle scorse settimane il blocco delle procedure di sospensione delle forniture di energia elettrica, gas e acqua.
Il provvedimento di proroga – spiega una nota stampa dell’Autorità – conferma il blocco dei procedimenti di morosità fino al 3 maggio 2020, per i clienti bassa tensione dell’energia elettrica, i clienti domestici del gas nonché per i non domestici purché con consumo non superiore a 200.000 Smc/anno. Per il settore idrico il provvedimento fa riferimento a tutte le tipologie di utenze domestiche e non domestiche.

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Emergenza Coronavirus: migliaia di volontari Auser in aiuto degli anziani più fragili

Telecompagnia agli anziani soli, spesa e farmaci consegnati a casa, realizzazione di mascherine e tanti giovani volontari a dar man forte
Sul sito dell’associazione www.auser.it l’elenco di tutti i servizi attivi
Centinaia di telefonate ogni giorno per fare compagnia agli anziani soli che non possono uscire di casa; spesa e farmaci consegnati a domicilio; volontarie delle sartorie solidali che cuciono mascherine; servizi di trasporto per persone che devono affrontare cure salvavita come i dializzati e i malati oncologici. E tanti giovani che chiedono di dare una mano. Da qui l’accordo con la rete degli studenti universitari e l’Udu. In questa lunga e difficile emergenza, l’associazione Auser è mobilitata con i suoi volontari, migliaia in tutta Italia, ad aiutare le persone anziane e sole ad affrontare le lunghe giornate a casa.
Centinaia le telefonate che giungono ogni giorno al Numero Verde del Filo d’Argento Auser 800-995988 (solo dal fisso) e dai vari numeri locali.

Leggi: Auser


Vicinato solidale a sostegno dei più anziani

Si dice che la quarantena ci abbia fatto riscoprire alcune cose che prima davamo per scontate o che, invece, neppure eravamo in grado di vedere: la solidarietà, il vicinato, il negozio di quartiere, la cucina, la pazienza, la lentezza. Ed è così che, nel momento in cui l’emergenza coronavirus ci tiene tutti isolati in casa, si stanno consolidando inaspettatamente altri legami sociali, nuovi, inediti, portatori di un forte senso di comunità.
Il sindacato dei pensionati della Cgil in tutta Italia si sta facendo attivatore in prima linea di questi nuovi legami, enzima di solidarietà e vicinanza, attore di iniziative a sostegno dei tanti, tantissimi, anziani, spesso, purtroppo, totalmente soli. In Veneto, per esempio, lo Spi Cgil ha voluto dare una spinta significativa a tutte le esperienze di solidarietà e di vicinato lanciando una campagna dall’eloquente titolo “Vicinato solidale”. Si tratta di un appello rivolto ai cittadini più giovani perché siano responsabili e solidali con i più anziani, e soprattutto con gli over ottanta, che in Veneto sono circa 350mila.

Leggi: Liberetà


NEWS:

martedì 14 aprile 2020
La fase 2 dal 4 maggio: uscite scaglionate per fasce d’età. Le app e il piano per gli over 70

Le ipotesi allo studio: un archivio telematico sostituirà le autocertificazioni. Residenze e sussidi per proteggere gli anziani
«Scaglionati»: è questa la parola chiave per la «fase 2» dell’epidemia da coronavirus. È la fase delle riaperture che comincerà dal 4 maggio, quella dove i divieti non scompariranno ma saranno certamente allentati e si programmerà il ritorno in attività di aziende, negozi, liberi professionisti. Quella dove conterà, e molto, anche l’età delle persone. E dunque gli ultimi a poter uscire di casa saranno i cittadini che hanno più di 70 anni, soprattutto quelli con una o due patologie croniche. «Per loro — anticipa la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa — dobbiamo prevedere un programma particolare, percorsi che ci consentano di proteggerli dal contagio quando i più giovani ricominceranno a circolare. Però mettendoli anche al riparo dall’afa e dall’isolamento che può avere effetti devastanti a livello psicologico. E dunque un vero e proprio piano di interventi».

Leggi: Corriere della Sera, 14/04/2020


martedì 14 aprile 2020
Gestione domiciliare dei malati Covid, il Monzino attiva telemonitoraggio per medici e infermieri

Il Centro Cardiologico Monzino, dall’inizio di aprile, ha messo a disposizione la sua Centrale di Telemedicina per il telemonitoraggio domiciliare, clinico e strumentale, del proprio personale sanitario positivo per il virus, con l’obiettivo di contribuire agli enormi sforzi del sistema regionale e dei Medici di Famiglia nell’assistenza a casa dei malati Covid. L’iniziativa è una delle attività sostenute da una importante donazione di un gruppo di privati, voluta dalla famiglia Monzino.

Leggi: In Salute, 14/04/2020


domenica 12 aprile 2020
Il grande business dei rimborsi dietro la corsa ai pazienti Covid

L’inchiesta – L’assegnazione dei “positivi” avveniva online senza controlli sulla struttura che la richiedeva Il Trivulzio puntava a incassare 150 euro al giorno per ogni malato trasferito dall’ospedale Un’infermiera: ci domandavano solo se le disposizioni di sicurezza erano OK, pi ci mandavano le persone, il rappresentante delle case di riposo “non siamo attrezzati per gestire questo tipo di patologie”.
Un affare potenziale da 150 euro al giorno per paziente, ma anche una delibera capestro difficile da rifiutare. L’innesco della bomba epidemiologica al Pio Albergo Trivulzio è la delibera della Regione Lombardia numero XI/2906 dell’8 marzo 2020, cui ne seguiranno altre due che porteranno dritti al disastro. Stabilisce che le case di riposo, dove l’età media dei ricoverati è di 80 anni, possono accogliere pazienti Covid usciti dagli ospedali. Alle 600 Rsa sparse sul territorio basta schiacciare un tasto del computer per accettare e l’incarico di smistare i pazienti viene assegnato al Trivulzio. Che, appunto, svolge solo un ruolo di distribuzione dei posti letto. Nessuno verrà mai incaricato di verificare che le disposizioni di sicurezza vengano rispettate, a cominciare dalla Baggina dove muoiono 126 degenti. Su questo stanno indagando i pm della procura di Milano coordinati dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano.

Leggi: Il Messaggero, 12/04/2020


sabato 11 aprile 2020
Coronavirus, mappa delle stragi nelle Rsa

Una bomba chiamata coronavirus, innescatasi nelle Rsa italiane (acronimo che sta per residenze sanitarie assistenziali) che nel pieno dell’emergenza Covid-19 è esplosa anche nelle regioni meno colpite dal virus. Gli anziani ospiti, fragili e spesso con più patologie, sono le vittime ideali di Sars-Cov-2. I lutti si moltiplicano, i positivi non si contano più anche fra il personale: nonni e zii scomparsi in solitudine, i familiari per giorni senza notizie. A far luce sulla vicenda è il monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità che, su 577 strutture raggiunte, il 26,6% del totale (2.399), segnala 3.859 morti dal 1febbraio con 133 pazienti risultati positivi al tampone Covid-19 e 1.310 con sintomi simil-influenzali.
Il 37,4% del totale dei decessi – ben 1.443 su 3.859 – ha interessato ospiti con infezione da Sars-CoV-2 o con manifestazioni compatibili con la Covid-19, rivela la survey. Ma le segnalazioni che qualcosa non funzionava sono arrivate molto prima. Proprio dalle aree più duramente colpite dal virus. Questa analisi dettagliata di Adnkronos Salute prende in esame tutti i casi scoppiati nelle varie regioni d’Italia. Un quadro agghiacciante per uno tsnunami che ha sorpreso tutti, a cominciare dai responsabili delle strutture colpite che si sono ritrovati in pochi giorni con pazienti e impiegati contagiati. Iniziamo dalla regione più colpita.

Leggi: Adnkronos, 11/04/2020


sabato 11 aprile 2020
Trivulzio: “Quei malati smistati nell’ospizio per anziani. Così la Baggina è diventata focolaio”

I pazienti inviati dai pronto soccorso trasferiti nella Rsa per far posto ai nuovi: ecco perché in pochi giorni l’epidemia si è diffusa nei reparti
Spostamenti pericolosi. Rischi altissimi non calcolati. Sono stati giorni cruciali quelli che hanno preceduto l’inizio dei morti di coronavirus al Trivulzio. Giorni di scelte da parte di chi doveva proteggere la salute di più di mille anziani chiusi nelle stanze del Pio Albergo. Mentre gli ispettori del ministero della Salute e la magistratura indagano per fare chiarezza, siamo in grado di raccontarne alcune che sembrano avere un ruolo chiave. Emergono incrociando i documenti ufficiali del Trivulzio e la testimonianza di fonti interne, di cui Repubblica tutela l’anonimato.
Mosse decisive che precedono l’esplosione dell’epidemia alla Baggina. E l’impennata del numero di morti. Il piano per i no-Covid Fra il 12 e il 13 marzo il Trivulzio prende una decisione importante: la Lombardia è già zona rossa, il virus corre ormai in tutta la regione.

Leggi: La Repubblica, 11/04/2020


sabato 11 aprile 2020
Caso Trivulzio, primi indagati ed è solo l’inizio L’accusa: epidemia colposa

Avviso di garanzia al direttore generale Calicchio e ai dirigenti di altre case di riposo, dal Don Gnocchi alla Sacra Famiglia di Cesano Boscone. Cento cartelle al vaglio dei pm
Le cartelle cliniche di oltre cento anziani morti, forse centocinquanta. L’iscrizione di altri dirigenti, oltre a quella del direttore generale Giuseppe Calicchio, indagato per epidemia e omicidio colposi. La documentazione su convenzioni e contratti delle cooperative che di operatori sociosanitari. L’inchiesta sull’esplosione dell’epidemia di coronavirus all’interno del Pio Albergo Trivulzio è destinata ad allargarsi. Per ora il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e i pm Mauro Clerici e Francesco De Tommasi hanno iscritto il nome del solo dg, ma presto l’iscrizione potrebbe riguardare i responsabili di altri reparti. Un atto tecnico, a tutela dell’indagato, ma i carabinieri del Nas si sono già recati in clinica per acquisire le cartelle degli anziani morti da fine febbraio a oggi al Pat, oltre alla documentazione sui tamponi ai malati e sulle pratiche di isolamento applicate.

Leggi: La Repubblica, 11/04/2020


venerdì 10 aprile 2020
Malattie croniche, colpiscono 8,5 milioni di anziani in Italia. L’emergenza Covid-19 non fermi le cure

Otto milioni e 437mila anziani nel nostro Paese, il 60,7% degli over 65, sono colpiti da almeno una malattia cronica. E il 25% da due o più patologie di questo tipo. Le più frequenti sono le cardiopatie (27%), le malattie respiratorie croniche (21%), il diabete (20%) e i tumori (13%).
Vi sono farmaci efficaci per tenerle sotto controllo, ma la scarsa aderenza alle terapie è un problema molto frequente fra gli anziani. Infatti, ben il 70% non segue i trattamenti in modo corretto o li abbandona dopo breve tempo. Un problema dovuto alla condizione di fragilità di queste persone, particolarmente acuita in questo periodo dall’epidemia da coronavirus.
La mancata adesione alle terapie aumenta i tassi di mortalità, le ricadute e le ospedalizzazioni, proprio in una fase critica per il sistema sanitario, che deve far fronte all’emergenza causata dal COVID-19.

Leggi: In Salute, 10/04/2020


venerdì 10 aprile 2020
Sulle Residenze sanitarie una gigantesca ipocrisia

Il polverone sollevato in questi giorni finge di ignorare una serie di evidenze. La prima: le Rsa non sono ospedali, neanche dal punto di vista normativo – di Michele Vietti
Il polverone suscitato in questi giorni intorno alle Rsa è frutto di una gigantesca ipocrisia collettiva. Chi lo solleva finge infatti di ignorare una serie di evidenze. Le Rsa non sono ospedali (salvo nell’accezione della autonomia gestionale adoperata nell’intervista al Corriere di ieri dall’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi), neanche dal punto di vista normativo. Degli ospedali non hanno né l’organico medico né le apparecchiature. Ma soprattutto a mutare radicalmente rispetto a quella ospedaliera è la tipologia degli assistiti, che restano in carico al proprio medico di base, anche per la prescrizione farmaceutica. La Rsa assicura la tutela infermieristica, assistenziale, riabilitativa, psicologica e l’animazione, compresa l’attività occupazionale e viene remunerata per queste prestazioni. Non ci sono «ricoverati» ma «ospiti» che hanno nella Rsa la propria residenza definitiva. La maggior parte di loro circola liberamente nella struttura e non è possibile costringerli in camera (salvo adesso per l’isolamento).

Leggi: Corriere della Sera, 10/04/2020


venerdì 10 aprile 2020
L’appello «Misure urgenti per anziani e disabili»

I sindacati dei pensionati chiedono l’istituzione di una task force per proteggere le fasce più fragili della popolazione
Servono misure urgenti per anziani e disabili, per le persone ricoverate nelle Rsa e per i pensionati in condizioni di bisogno. Le fasce più fragili della popolazione preoccupano fortemente i sindacati dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl, Uilp Uil, che hanno inviato una lettera alla ministra del Lavoro Catalfo, al ministro della Salute Speranza, al presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome Bonaccini e al presidente dell’Anci De Caro, per chiedere l’istituzione di una task force per prevenire e arginare il contagio, il coinvolgimento di sindaci, Regioni, Asl, prefetti e della Protezione civile, la distribuzione di adeguati dispositivi di protezione nelle strutture.
Tra le richieste dei sindacati dei pensionati, anche la realizzazione di tamponi a tutti gli utenti e gli operatori delle strutture, la sanificazione periodica, la dotazione di tecnologie per la comunicazione a distanza tra persone ricoverate e loro familiari, il sostegno psicologico agli anziani, ai familiari e al personale sanitario e alla continuità delle prestazioni di assistenza domiciliare integrata e sociale. Spi Cgil, Fnp Cisl, Uilp Uil hanno chiesto inoltre il congelamento degli indebiti Inps, di natura fiscale e previdenziale, che in questa fase potrebbero provocare ulteriore ansia in quella parte di popolazione che già vive la preoccupazione di essere la più esposta all’epidemia.

Leggi: Rassegna Sindacale, 10/04/2020


venerdì 10 aprile 2020
Emergenza affitti, “noi in 5 in casa con uno stipendio: non riusciamo più a pagare”

Mentre sindacati e associazioni chiedono nuove misure di sostegno all’affitto, alcuni inquilini trovano un accordo per sospendere il contratto o ricontrattare il canone. “Dovrebbe essere il governo a farsi carico di questa emergenza, non i proprietari di casa”
“In casa siamo in cinque: ormai è rimasto solo il mio stipendio di 1.200 euro al mese e un terzo dello stipendio del mio coinquilino, che è stato messo in cassa integrazione. L’affitto è di 850 euro al mese, non tanto rispetto ai prezzi bolognesi, ma comunque in questo momento non ce la facciamo a sostenerlo: la priorità è di riuscire a fare la spesa”. Mariella (il nome è di fantasia), 32 anni, vive in un appartamento nella periferia di Bologna e lavora come operatrice nel servizio Siproimi (ex Sprar) per una cooperativa sociale. Nonostante l’emergenza coronavirus, la sua struttura è rimasta aperta, in quanto servizio essenziale, e così Mariella continua a lavorare e a percepire lo stipendio. Diversa è la situazione di tre dei suoi coinquilini che, avendo impieghi precari o non regolarizzati, si trovano adesso senza alcuna entrata. “A Bologna l’emergenza casa si era già inasprita prima della pandemia, ma oggi con il blocco totale delle attività il problema si fa ancora più acuto – racconta Mariella –. I lavoratori con contratti a chiamata, a partita Iva, o quelli che lavorano in nero, stanno attraversando grandi difficoltà. Noi in casa ci aiutiamo a vicenda, ma nonostante tutto non riusciamo comunque a pagare tutto l’affitto”.

Leggi: Redattore Sociale, 10/04/2020


venerdì 10 aprile 2020
Locazioni: ecco le richieste di Federproprietà al Governo

Alle istanze dell’UPPI (si veda Appello dell’UPPI a sostegno di proprietari e inquilini: “Serve protocollo d’intesa condiviso tra ANCI e ministeri”) fanno seguito quelle di un’altra realtà aderente al Coordinamento Unitario della proprietà immobiliare: Federproprietà, che richiede al Governo, per tutto il periodo di emergenza Covid-19:
a. la defiscalizzazione dei canoni incassati durante il 2020 per immobili di cui si è poi ricevuta disdetta del contratto in modo da coprire i danni subiti dal locatore così come già più volte richiesto;
b. la soppressione del pagamento della rata IMU di giugno;
c. la possibilità di applicare la cedolare secca 21% sui contratti rinegoziati relativi agli immobili commerciali; ……

Leggi: Quotidiano del Condominio, 10/04/2020


giovedì 9 aprile 2020
Cura Italia, auspichiamo massima attenzione a case di riposo

“Auspichiamo che nel decreto Cura Italia in approvazione in queste ore al Senato ci sia la massima attenzione al problema delle case di riposo, dove si sono registrati migliaia di contagi sia tra gli operatori che tra gli anziani ospiti”.
Lo dichiara il Segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti.
“È del tutto evidente – continua Pedretti – che all’esplosione dell’emergenza in molte realtà non si sono prese le dovute precauzioni. A questi errori non è possibile porre rimedio e verrà il tempo per accertarne le responsabilità. Ora però bisogna fare tutto il necessario perché non si ripetano più e perché queste strutture siano messe in sicurezza in tutto il territorio nazionale”.

Leggi: Spi Cgil, 09/04/2020


giovedì 9 aprile 2020
Il Senato approva l’ordine del giorno sulla crisi abitativa provocata dall’emergenza Covid-19. Un atto importante di indirizzo al Governo per urgenti provvedimenti da assumere

Dichiarazione di Stefano Chiappelli, segretario generale del SUNIA
“L’o.d.g. approvato oggi al Senato (in sede di conversione del DL18/2020), con il parere positivo del Governo in materia di misure sul settore abitativo per l’emergenza Covid-19, è un atto importante ed un segnale preciso affinché negli imminenti provvedimenti economici siano affrontati i gravissimi effetti della situazione sugli inquilini.
Valutiamo positivamente gli impegni che l’atto parlamentare richiede ed esplicita riconoscendo che per gli inquilini vanno prese misure di sostegno come sino ad oggi fatto, per i titolari di mutui prima casa in difficoltà anche col Decreto 18, del marzo scorso.
Ci aspettiamo ora un urgente provvedimento legislativo che dia concreta e rapida attuazione all’atto odierno, stanziando ingenti risorse che il SUNIA quantifica in almeno 300 milioni, per il fondo di sostegno all’affitto unificato col fondo per la morosità incolpevole, dando immediato impulso alla gestione da parte dei Comuni dei contributi ed individuando forme rapidissime per l’erogazione ai destinatari finali.

Leggi: Sunia, 09/04/2020


giovedì 9 aprile 2020
Meno buoni spesa e più servizi: l’appello degli assistenti sociali

L’analisi di Gianmario Gazzi, presidente dell’Ordine degli assistenti sociali: “I buoni spesa sono una misura d’urgenza, ma se protratta rischia di non essere efficace”. Occorre potenziare i servizi, allargare il numero dei beneficiari del reddito di cittadinanza e creare il Fondo di solidarietà del Terzo settore: troppi operatori hanno perso il lavoro in questo periodo e senza di loro il welfare rischia di collassare.
“Mi auguro che a maggio si vada oltre la misura dei buoni spesa. L’emergenza è emergenza, ma il disagio di molti purtroppo è una normalità che attende risposte da anni”: Gianmario Gazzi è il presidente dell’Ordine degli assistenti sociali. Oltre 40 mila professionisti che si occupano di minori, disabili, famiglie, anziani in difficoltà. “Ci vuole un potenziamento dei servizi, non possiamo pensare a risolvere tutto con un obolo temporaneo che lascerà i fragili nelle stesse drammatiche condizioni in cui erano prima del Coronavirus”.

Leggi: Redattore Sociale, 09/04/2020


mercoledì 8 aprile 2020
Coronavirus e senza dimora, dagli avvocati di strada lettere a ministero, prefetti, regioni e sindaci

Dalle 55 sedi italiane dell’Associazione Avvocato di strada sono state inviate oggi via posta certificata delle lettere per chiedere di non multare le persone senza dimora, di dare un tetto a queste persone e di assicurare loro il diritto alla salute
Questo pomeriggio dalle 55 sedi italiane dell’Associazione Avvocato di strada sono state inviate via posta certificata delle lettere indirizzate a Ministero Interno, Prefetti, Presidenti di Regione e Sindaci per chiedere di non multare le persone senza dimora, di dare un tetto a queste persone e di assicurare loro il diritto alla salute.

Leggi: Redattore Sociale, 08/04/2020


mercoledì 8 aprile 2020
Emergenza Covid-19 Affitti. Il SUNIA scrive al Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Stefano Bonaccini, ed al Presidente dell’ANCI Antonio Decaro per misure urgenti

Con una lettera inviata dal Segretario generale Stefano Chiappelli al Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome Stefano Bonaccini e al Presidente dell’Anci Antonio Decaro il SUNIA, incluso un suo documento di concrete proposte (in allegato), ha sottolineato la necessità di misure urgenti e di rapida e semplificata attuazione sulle locazioni abitative, transitorie, di lavoratori e studenti fuori sede e ad uso commerciale e artigianale.
In particolare si sottolinea il ruolo centrale di Regioni e Comuni sulle procedure nella concreta fase attuativa, da accelerare e semplificare, di assegnazione dei contributi del fondo di sostegno all’affitto e sulla morosità incolpevole, e sul fronte della rinegoziazione dei contratti e dei canoni di locazione da contenere e ridurre, procedendo alla convocazione dei tavoli di contrattazione degli Accordi territoriali ex legge 431/98 per favorire la rinegoziazione incentivando e agevolando inquilini e proprietari anche con lo strumento fiscale, e con fondi proprie delle Regioni.

Leggi: Sunia, 08/04/2020


mercoledì 8 aprile 2020
Appello dell’U.P.P.I. (Unione Piccoli Proprietari Immobiliari)

L’U.P.P.I., con due comunicati stampa del 18 e 26 marzo 2020 aveva pubblicamente denunciato l’inadeguatezza delle misure introdotte dal D.L. “Cura Italia” per sostenere il pagamento dei canoni di locazione delle attività commerciali chiuse a causa dell’emergenza Coronavirus, nonché la circostanza che migliaia di canoni non erano stati pagati nonostante il credito di imposta del 60%.
L’U.P.P.I. aveva richiesto che la riduzione dei canoni di locazione fosse oggetto di una scrittura privata registrata ed attestata obbligatoriamente dalle organizzazioni sindacali dei proprietari e degli inquilini, a fronte di una tassazione agevolata e/o altre agevolazioni fiscali, lasciando alle parti la possibilità di concordare reali diminuzioni dell’affitto secondo le singole esigenze territoriali; aveva, altresì, richiesto la soppressione del pagamento dell’acconto IMU di giugno 2020.

Leggi: Uppi, 08/04/2020


mercoledì 8 aprile 2020
Le richieste delle Rsa di Brescia: «Equiparateci agli ospedali»

Emergenza. La protesta delle residenze per anziani adibite a curare i pazienti post acuti con il Covid. Una lettera alle istituzioni per chiedere adeguamento norme
«Ci era sembrato, mi passi il termine, bizzarro chiedere» di curare pazienti post acuti Covid «a noi che siamo all’interno di strutture non al riparo dal contagio visto che i nostri operatori entrano ed escono ogni giorno e che allo stesso tempo dobbiamo anche assistere e curare persone», dice Elena Donati, presidentessa di Fondazione Casa Industria di Brescia.
Qualche giorno fa Luca Degani, presidente di Uneba Lombardia, era tornato sulla richiesta alle Rsa lombarde di ospitare pazienti Covid post acuti dichiarando: «Si sta sottovalutato il rischio nelle strutture per anziani e disabili» che «non sono luoghi per curare patologie acute, ma per migliorare la qualità di vita» degli ospiti. A Brescia città «abbiamo fatto la scelta di dare la possibilità a pazienti, per lo più anziani, di poter avere cura e degenza in Rsa senza stare in ospedale – continua Donati – ma non abbiamo dato disponibilità a pazienti post Covid, solo a pazienti con altre patologie». Fondazione Casa Industria, assieme a Fondazione Casa di Dio e Fondazione Brescia Solidale, le tre più importanti organizzazioni che gestiscono Rsa locali, hanno oltre il 25% del personale in malattia o quarantena e si trovano in grossa difficoltà per continuare a garantire l’adeguata cura dei loro ospiti nelle strutture.

Leggi: Il Manifesto, 08/04/2020


mercoledì 8 aprile 2020
Affitti in tempi di coronavirus: le posizioni di sindacati inquilini e proprietari

Ci sono difficoltà sia per i conduttori che per i locatori. Sarebbe auspicabile una mediazione
Abbiamo ampiamente dibattuto sulle sorti dei contratti di locazione, cercando di fornire un’esaustiva disamina delle criticità che il Covid – 19 riflette sulle posizioni del locatore e del conduttore. Vediamo, adesso, di riassumere le posizioni dei maggiori sindacati di categoria. Le principali posizioni: il Sunia, Sindacato unitario nazionale inquilini e assegnatari, con un comunicato del 3 aprile scorso, si è espresso chiedendo un massiccio rifinanziamento per il sostegno all’affitto di almeno 300 milioni nonché una rapidità nell’erogazione dei contributi. Il sindacato auspica una semplificazione delle procedure di assegnazione dei contribuiti da versare direttamente al proprietario a seguito di domande presentate al Comune sia singolarmente dall’inquilino che in forma congiunta con il proprietario, con modalità informatiche e la rinegoziazione dei canoni. L’Uppi, Unione piccoli proprietari immobiliari, ha preso posizione sul tema delle locazioni, scrivendo una lettera al premier Giuseppe Conte e ai ministri Di Maio (Affari Esteri), Lamorgese (Interno), Gualtieri (Economia), Patuanelli (Sviluppo Economico) Bonafede (Giustizia) e ai sottosegretari e ai parlamentari, con l’obiettivo di far emergere l’allarme lanciato dai proprietari immobiliari a seguito dell’emergenza sanitaria coronavirus. L’Uppi ha messo in luce il punto di vista dei locatori, evidenziando che i provvedimenti previsti dal Dl Cura Italia stanno fortemente penalizzando l’intero comparto della proprietà privata immobiliare, in assenza, ad esempio, di previsioni di detassazione sui canoni non percepiti in questo periodo.

Leggi: Quotidiano Condominio, 08/04/2020


DALLE REGIONI:

domenica 12 aprile 2020
Visite e tamponi a domicilio il piano del Lazio per la Fase 2

Unità speciali mobili in azione
Lazio, ecco il piano per la Fase 2. In arrivo visite e tamponi a domicilio. Medici e infermieri assisteranno a casa le categorie fragili. Unità mobili in azione. Le hanno chiamate Unità speciali, saranno formate da due medici e due infermieri. Nella gestione della delicatissima “fase due”, a Roma e nel resto del Lazio saranno sguinzagliate nei quartieri e nei paesi per intercettare a domicilio i pazienti sospetti, quelli più fragili con patologie pregresse come l’ipertensione. Dovranno monitorare chi è in isolamento a casa o in hotel perché contagiato da Covid-19. E andranno anche nelle residenze sanitarie assistenziali, le strutture riservate agli anziani più a rischio, dove in queste settimane si sono sviluppati numerosi focolai. L’obiettivo è avere almeno 30 squadre speciali, qualcuno le ha chiamate “squadre Spallanzani” e dipenderanno direttamente dalla Unità di crisi diretta dall’assessore regionale Alessio D’Amato.

Leggi: Il Messaggero, 12/04/2020


sabato 11 aprile 2020
Senza dimora, Campidoglio approva linee guida per il cohousing

“La casa non rappresenta solo uno spazio fisico, ma anche e soprattutto un luogo di opportunità”. La Giunta punta su forme di residenzialità in semiautonomia: il progetto si realizza in una casa, confiscata alla criminalità organizzata
La Giunta Capitolina ha recentemente approvato le Linee guida per la realizzazione di forme di residenzialità in semiautonomia e di cohousing per persone senza dimora. Il modello di coabitazione promosso dall’Amministrazione Capitolina mira al raggiungimento dell’autonomia degli ospiti, rappresentando per ciascuno non solo un ambiente di accoglienza ma anche di condivisione di compiti e impegni quotidiani, confronto emotivo ed esperienziale, senso di appartenenza ad un gruppo e stimolo verso un percorso di progressivo recupero e integrazione sociale. Inoltre, questo modello determina una gestione meno onerosa rispetto alle strutture di accoglienza già in essere per le persone senza dimora.

Leggi: Redattore Sociale, 11/04/2020


venerdì 10 aprile 2020
“Tanti morti, personale senza protezione” Sulle Rsa della Liguria il faro dei magistrati

Con il passare dei giorni il conteggio si sta facendo sempre più spaventoso. Il coronavirus ha fatto strage nelle residenze per anziani, dove il personale Ë stato lasciato spesso senza protezioni né istruzioni. Strutture piene di ospiti fragili che, all’inizio di marzo, hanno accolto pazienti dimessi dagli ospedali ai quali non era stato effettuato il tampone ed erano frequentati da operatori sanitari che contagiati in altre strutture, risultati poi positivi al Covid -19. ‘Continua senza sosta a consumarsi nella nostra regione il dramma nelle residenze per anziani – denunciano i sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil, che chiedono un incontro con la Regione – In queste strutture la situazione Ë allarmante: i decessi e i casi di infezione crescono di giorno in giorno così come i contagi di operatori.

Leggi: Codacons, 10/04/2020


venerdì 10 aprile 2020
Piemonte, è strage nelle case di riposo: almeno 450 morti. Partono le inchieste

Nelle strutture mortalità tripla rispetto alla media. Le procure: «Fatto troppo poco per evitare il contagio». Più di dieci fascicoli aperti in Regione: preoccupano i casi nel Novarese
Da Torino a Vercelli, dal Canavese a Biella, da Novara a Cuneo. Si muovono le procure del Nord Ovest e accendono un faro sul “disastro” generato dal Covid19 nelle Rsa, negli hospice, nelle case di riposo. I fascicoli di indagine crescono di giorno in giorno: sono più di dieci solo per le province piemontesi. E se è pur vero che la formula utilizzata dai pm del “modello 45” – senza ipotesi di reato e senza indagati (a eccezione di Vercelli che ipotizza l’epidemia colposa a carico di ignoti) – presuppone un’indagine esplorativa e non inquisitoria, è altrettanto vero che le iniziative della magistratura sono ritenute «doverose» dai capi degli uffici giudiziari. Perché i numeri dei morti sono anomali – almeno 450 secondo la Cgil – fanno paura. Sulla metà dei deceduti si indaga. Otto fascicoli sono stati aperti in Canavese dal capo dei pm Giuseppe Ferrando che vuol capire «se è stato fatto tutto il possibile – dice – per prevenire il contagio». Riguardano strutture a Nole, San Mauro, Corio, Volpiano, Brusasco, Bosconero, San Maurizio Canavese. Morti, contagi e – forse – ritardi nelle comunicazioni e nelle scelte.

Leggi: La Stampa, 10/04/2020


venerdì 10 aprile 2020
Marche: no a “comportamenti rinunciatari” da parte dei servizi territoriali

«In riferimento agli interventi alternativi di sostegno messi in atto nei confronti dell’utenza dei servizi di assistenza domiciliare e dei Centri Diurni, va trovato un equilibrio – che sappiamo essere non semplice – tra sicurezza e attività di sostegno possibili, evitando “comportamenti rinunciatari” da parte dei servizi territoriali, inaccettabili perché si fermano prima di ogni possibile analisi delle possibilità operative, dichiarando un’impossibilità che spesso non è nei fatti, ma nelle intenzioni»: lo ha scritto il Gruppo Solidarietà ai rappresentanti istituzionali della Regione Marche
Mano di un assistente domiciliare che stringe quella della persona assistita «Come avevamo già fatto in una nostra precedente lettera – scrive il Gruppo Solidarietà al presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e ai direttori dei Servizi Regionali Salute e Politiche Sociali Lucia Di Furia e Giovanni Santarelli -, in riferimento agli interventi alternativi di sostegno messi in atto nei confronti dell’utenza dei servizi di assistenza domiciliare (educativa e di assistenza alla persona) e dei Centri Diurni, sottolineiamo ancora la necessità di trovare un equilibrio – che sappiamo essere non semplice – tra sicurezza e attività di sostegno possibili, evitando quelli che abbiamo chiamato “comportamenti rinunciatari” da parte dei servizi territoriali». «Tali comportamenti – aggiungono dall’organizzazione marchigiana – sono infatti inaccettabili, perché si fermano prima di ogni possibile analisi delle possibilità operative, dichiarando un’impossibilità che spesso non è nei fatti, ma nelle intenzioni».

Leggi: Superando, 10/04/2020


giovedì 9 aprile 2020
Coronavirus: sindacati Lazio, bene provvedimento Regione per sostegno affitto alle famiglie

I sindacati Cgil, Cisl e Uil del Lazio esprimono soddisfazione per provvedimento di sostegno all’affitto per le famiglie preso dalla Regione Lazio. “Dopo i provvedimenti sul lavoro e sul sociale discussi e condivisi con le organizzazioni sindacali per contrastare l’emergenza Covid-19 – spiegano i sindacati in una nota – la Regione Lazio ha approvato oggi un importante provvedimento di sostegno all’affitto per far fronte alla situazione di forte disagio che ha colpito migliaia di famiglie a Roma e nel Lazio. È stato stanziato un fondo di 22 milioni di euro per il Lazio (12,1 milioni per Roma), destinato a coprire il 40 per cento di tre mensilità di canone di locazione per chi ha subito la contrazione di almeno il 30 per cento del reddito del nucleo familiare nel periodo che va dal 23 febbraio al 31 maggio 2020 (rispetto allo stesso periodo del 2019) e con un reddito non superiore ai 7.000 euro trimestrali (ovvero circa 28.000 euro annui). Decisiva la condizione che impone ai Comuni di espletare gli adempimenti necessari all’erogazione del contributo entro il termine di 45 giorni dall’esecutività del provvedimento.

Leggi: Agenzia Nova, 09/04/2020


giovedì 9 aprile 2020
Alessandria. Affitti ridotti per l’emergenza Covid-19 d’accordo Associazioni della proprietà e degli inquilini

Le associazioni Provinciali della Proprietà Confedilizia, Uppi e Appc e degli inquilini Sunia, Sicet e Uniat, concordano sulla necessità di assistere Locatori e Conduttori nella possibilità di ridurre, il regolare pagamento del canone di locazione a fronte di comprovate riduzioni del reddito dei conduttori causati dalle sospensioni delle attività lavorative. All’interno di questo quadro di difficoltà si collocano anche i contratti transitori sottoscritti da studenti universitari e lavoratori in trasferta per i quali è necessario trovare modalità di gestione che tengano conto delle esigenze di proprietari e inquilini in questa eccezionale emergenza.
Si ricorda che per ridurre il canone occorre sottoscrivere un accordo fra Proprietario ed Inquilino che dovrà essere registrato all’Agenzia delle Entrate senza oneri.

Leggi: Sunia, 09/04/2020


mercoledì 8 aprile 2020
Alleanza inquilini proprietari contro la crisi. il caso Genova

Confedilizia si dice d’accordo con il Sunia, il sindacato degli inquilini, che ha elaborato proposte ragionevoli, non contrapponendo proprietari e inquilini. Su punto si registra la dichiarazione del presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa: «Le misure indicate dal Sunia per affrontare le conseguenze sugli affitti del Coronavirus vanno nella giusta direzione e sono ben più ragionevoli di certe proposte formulate in Parlamento, come l’estensione sino a fine anno del già dannoso e demagogico blocco degli sfratti esistente. Per assorbire i contraccolpi della crisi, proprietari e inquilini vanno tutelati allo stesso modo. Bene, dunque, la proposta di un rifinanziamento del fondo di sostegno all’affitto e ottima l’idea di assegnare direttamente ai locatori i contributi, con procedure semplificate e senza orpelli burocratici». Evidenziando la situazione critica in cui si trova Genova, dove la crisi di liquidità sta colpendo duramente tutti, Vincenzo Nasini, presidente Confedilizia Genova e vice presidente nazionale aggiunge: «Altrettanto di buon senso è il suggerimento volto a disporre riduzioni dell’Imu anche attraverso sistemi incentivanti nei confronti degli accordi fra le parti per rimodulare il rapporto di locazione (mentre siamo al punto che ancora non si riesce a eliminare completamente la tassazione dei canoni non percepiti…).

Leggi: Oggi Notizie, 08/04/2020


mercoledì 8 aprile 2020
Affitti, canoni rinegoziati tra inquilini e proprietari di casa

I proprietari potranno usufruire anche della riduzione della tassazione per fronteggiare l’emergenza Coronavirus
l Sunia di Catania, sindacato degli inquilini, ha predisposto un modello di richiesta di rinegoziazione dei canoni tra inquilini e proprietari di alloggi. Inoltre è stato attivato il servizio per inviare all’Agenzia delle Entrate il nuovo canone ricalcolato, affinchè il proprietario possa usufruire anche della riduzione della tassazione. Lo comunica la segretaria provinciale Giusi Milazzo. “Sin dall’inizio della crisi Covid – spiega- abbiamo individuato nella rinegoziazione dei canoni uno degli strumenti per evitare in questa difficilissima congiuntura il ricorso massiccio ad un contenzioso che non potrà risolvere né i problemi degli inquilini né quelli dei proprietari, e che si potrebbe concludere con un’ondata senza precedenti di sfratti. Pensiamo, al contrario, che la rinegoziazione dei canoni sia il primo passo per accedere ai contributi del fondo di sostegno all’ affitto”.

Leggi: Catania Today, 08/04/2020


IN AGENDA:

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IN EVIDENZA:

Segregare gli anziani è un abuso

L’errore di Ursula Von Der Leyen – Di Vladimiro Zagrebelsky
In vista della “Fase 2” della reazione alla pandemia, si affaccia un ventaglio di ipotesi di superamento delle limitazioni imposte alle libertà costituzionali di ciascuno di noi (circolazione, impresa, ecc.). Ogni scelta che faranno le autorità pubbliche dovrà rispondere a criteri di ragionevolezza e proporzione, considerando che le libertà dei cittadini possono essere ristrette nella sola misura del necessario. Limitazioni irragionevoli o esorbitanti si tradurrebbero in abusi discriminatori, inammissibili nel regime delle garanzie liberali disegnato dalla Costituzione. PAGINA Si è affacciata la possibilità che ai cittadini anziani sia imposto di rimanere in casa anche dopo che per tutti gli altri sia nuovamente iniziata la consueta vita sociale. In una intervista a un tabloid tedesco, a sostegno di una simile ipotesi, addirittura sino a fine anno, si è ora detta la presidente della Commissione europea (in materia di salute la competenza è però degli Stati). Le ragioni che sono state portate nel dibattito italiano si fondano sulla constatazione della maggior letalità del virus quando il paziente sia anziano. Tener chiusi gli anziani servirebbe a proteggerli dall’infezione e a salvarne la vita. Il maggior rischio per la vita non è però prodotto dall’età in sé.

Leggi: La Stampa


Coronavirus nelle Rsa. Fish: “Sistema da mettere in discussione”

La Federazione prende spunto dalla “tragedia annunciata” consumatasi nelle strutture che accolgono 300mila persone disabili e non autosufficienti per chiedere di rovesciare il paradigma: stop a strutture “segreganti” e “umilianti” che diventano “luoghi di detenzione”
La “tragedia annunciata” consumatasi nelle Rsa, colpite duramente dalla diffusione del Coronavirus, al di là delle responsabilità individuali che saranno accertate dalla magistratura, rende evidente che è giunta l’ora “di mettere in discussione un intero sistema di strutture segreganti”, “luoghi speciali” che da anni segnaliamo come segreganti, come umilianti della dignità personale, come espressione lontanissima a qualsiasi logica di abitare sociale, di inclusione, di prossimità e di trasparenza rispetto al territorio”. E’ dura la considerazione che arriva dalla Federazione italiana superamento handicap (Fish), che in una nota richiama la necessità di compiere ogni sforzo mirato alla deistituzionalizzazione delle persone con disabilità e non autosufficienti, e di vietare “la realizzazione di nuove strutture che riproducano situazioni segreganti”, impedendone l’accreditamento istituzionale e, conseguentemente, qualsivoglia finanziamento, diretto o indiretto. Un appello a rivedere l’intero sistema, che conduca a un vero contrasto alla segregazione, affinché la tragedia causata dal Covid-19 “non sia avvenuta invano e quelle morti silenziose non siano state inutili”.

Leggi: Redattore Sociale


Come riorganizzare i servizi ai tempi del coronavirus? Raccogliamo buone pratiche

A cura di Maurizio Motta – L’articolo raccoglie anche spunti di altri redattori di Welforum.it: Daniela Mesini, Stefania Sabatinelli, Marilena Dellavalle, Giovanni Cellini, Cladio Castegnaro, Sergio Pasquinelli
Il Coronavirus impone riorganizzazioni ai servizi che non saranno di breve durata. Quali attenzioni e snodi merita gestire? Possiamo sviluppare uno scambio di esperienze concrete che possa essere utile da socializzare in questi tempi di emergenza, che forse diventerà ordinarietà nei prossimi mesi? Se avete esperienze da condividere, su possibili modalità di riorganizzarsi in questa fase, già pensando alla ripresa e al dopo emergenza”, vi invitiamo a inviarcele: redazione@welforum.it
In queste settimane tutti i servizi del welfare stanno organizzandosi per operare nella pandemia. I bisogni si sono acuiti, la platea si è fatta più ampia, così come la necessità di dare risposte urgenti e indifferibili. Che cosa si può imparare dalle pratiche agite in queste settimane? Possono costituire utile eredità per uscire dall’emergenza o per gestire un’emergenza che forse diventerà ordinarietà nei prossimi mesi?
Ci sembra importante riflettere su questi aspetti:
nessuno sa con precisione quale sarà l’andamento dell’emergenza, ma è molto probabile che occorra organizzarsi per tempi non brevi, perché passato il “picco” non si può tornare in toto ai modi di vita precedenti, e resta per ora indeterminata la possibilità di un “ritorno” del virus dopo alcuni mesi.
Nell’emergenza moltissimi attori e operatori del welfare hanno messo in campo impegno personale, fantasia e abnegazione. Ma la sfida è ora passare dalla creatività ad una più strutturale riorganizzazione, ossia dall’impegno personale degli operatori all’adozione di nuove modalità sistematiche nel gestire servizi e interventi, visto che dovranno essere attive per un periodo non breve.

Leggi: Welforum


Coronavirus, Bill Gates e il vaccino: le tre mosse (globali) per superare l’epidemia

Il filantropo che aveva lanciato l’allarme sul pericolo virus parla della strategia per battere questa e altre epidemie. Un piano in tre punti che vada oltre i confini nazionali
Ultimamente ho parlato con decine di esperti sul Covid-19 e appare chiaro che la malattia uccide di preferenza gli anziani, rispetto ai giovani; in maggioranza gli uomini, rispetto alle donne; ma si accanisce soprattutto contro i poveri. Non ho riscontrato prove, però, che il Covid-19 faccia distinzioni di nazionalità: non conosce confini.
Problema planetario, soluzioni globali
Desidero sottolinearlo perché da quando il mondo è venuto a conoscenza del virus, ai primi di gennaio, i governi si sono impegnati a dare risposta a un’esigenza nazionale: come proteggere i cittadini che vivono entro i nostri confini? È comprensibile. Ma i capi di governo devono ammettere che fino a quando il Covid-19 continua a dilagare, il problema si estende a tutti gli abitanti del pianeta.

Leggi: Corriere della Sera


Salvati senza limiti di età – Emergenza Covid-19

Mentre in Gran Bretagna si suggerisce di non curare chi è molto avanti con gli anni, lasciando spazio a chi ha più speranze di vita, nei nostri reparti di terapia intensiva non si fanno distinzioni. I criteri per intubare o meno sono altri, come spiega un medico dell’ospedale Sacco.
Ogni idraulico inglese pronuncia il verbo «clog up» innumerevoli volte nella sua vita. Significa «intasare»: perfettamente appropriato per descrivere i problemi delle tubature, si addice molto meno alle questioni di vita o di morte. Sir David King, professore emerito all’Università di Cambridge e per anni consigliere del governo inglese, lo ha usato per suggerire che gli anziani di età superiore ai 90 anni non dovrebbero «ingombrare» i posti di terapia intensiva per i malati da Covid-19. Dato che le probabilità di sopravvivenza dei molto anziani sono scarse, ha sostenuto King, e vi è la necessità di razionare i ventilatori, meglio lasciare il posto a chi è più giovane. Gli hanno fatto eco sui quotidiani inglesi esperti come il consulente del sistema sanitario nazionale del Regno Unito David Oliver e ufficiali dello stesso ente di assistenza a Londra. Sebbene le organizzazioni di beneficienza abbiano stigmatizzato come immorale l’idea, i suoi sostenitori l’hanno difesa chiamando in causa lo stress delle terapia intensive e suggerendo di curare questi anziani nelle loro abitazioni. Quale sia stato il criterio effettivamente seguito sul campo non è dato saperlo dai diretti interessati dal momento che, sollecitati sulla questione, alcuni medici inglesi hanno risposto: «NDA signed, not able to answer» («Abbiamo firmato un accordo di riservatezza con il nostro ospedale e non possiamo rispondere»).

Leggi: Panorama


Coronavirus, il geriatra: «Quando tutto sarà finito, per gli anziani servirà la sorveglianza domiciliare attiva»

Intervista al Prof. Roberto Bernabei direttore del reparto di geriatria del Policlinico Gemelli di Roma. Membro del Comitato tecnico scientifico, era tra gli scienziati che ieri pomeriggio hanno incontrato il governo in videoconferenza.
«Dobbiamo proteggere i più fragili dei fragili, ormai è evidente che vi sono alcune categorie in cui Covid-19 provoca il numero maggiore di vittime. E quando saranno allentate le misure di contenimento servirà una sorveglianza domiciliare attiva, da parte dei medici di medicina generale, per le persone più anziane con quelle patologie che si sono dimostrate maggiormente a rischio con “Covid-19”.
Però è evidente che il Paese deve pensare a come difendere i più anziani. Gli ultimi dati dell’Istituto superiore della Sanità dicono che l’83,7 per cento dei deceduti aveva più di 70 anni, in particolare nella fascia di età tra 80 e 89 anni c’è la fetta più ampia, il 40,2 per cento, con una letalità che supera il 30 per cento. Prima di tutto: cosa potremo fare per tutelare i più deboli dal contagio del coronavirus?
«Dipende da quale categoria e dove. Per capirci: la protezione dei più fragili dentro le Rsa, le residenze sanitarie assistenziali, è complicatissima perché ci sono i più fragili dei fragili. Età media 85 anni, 60 per cento malati di Alzheimer. Devono essere assistiti da personale che entra ed esce, da parenti che entrano ed escono. Questo spiega il dramma terribile successo in queste strutture. In tutta Italia, ma in realtà in tutto il mondo. Ho colleghi di 50 paesi con cui collaboriamo, mi dicono tutti la stessa cosa: dalle più prestigiose rsa degli Stati Uniti a quelle meno prestigiose dell’India, è praticamente impossibile proteggere queste strutture. Vi sono i più fragili dei fragili e basta che il virus passi lì vicino per mietere vittime».

Leggi: Il Messaggero


SEGNALAZIONI:

Coronavirus, sospensione mutuo: chi è escluso e chi no dall’agevolazione

A fronte dell’emergenza sanitaria da Coronavirus (cd. “Covid-19”), il “Decreto Cura Italia” (D.L. n. 18/2020) ha previsto il diritto per i titolari di un mutuo contratto per l’acquisto della prima casa che siano nelle situazioni di temporanea difficoltà, o che hanno subito la riduzione dell’orario o la sospensione dal lavoro, di beneficiare della sospensione del pagamento delle rate fino a 18 mesi. Le domande possono essere presentate dal 30 marzo 2020 e riguardano non solo i lavoratori dipendenti e parasubordinati che hanno subito la sospensione dal lavoro o la riduzione dall’orario lavorativo per almeno 30 giorni in seguito all’emergenza Coronavirus, ma si estende, per i prossimi nove mesi, anche ai lavoratori autonomi e liberi professionisti. L’altra novità, oltre all’estensione delle categorie che possono richiedere la sospensione delle rate, è che non sarà necessario presentare il modello Isee.

Leggi: Leggi Oggi


Emergenza Covid-19: mappatura delle linee guida istituzionali

In un periodo così difficile per gli operatori dei servizi rivolti agli anziani non autosufficienti, abbiamo voluto passare in rassegna i dati, le ricerche e le linee guida ufficiali pubblicate in tema di emergenza Covid-19, per proporre una selezione mirata.
Sono diverse le linee guida pubblicate recentemente in relazione all’emergenza coronavirus. Riguardano il comportamento, l’igiene mani, la pulizia degli spazi, l’uso delle mascherine, ecc.
Nell’ottica di rendere un servizio utile ai lettori, “I luoghi della cura” propone un quadro di sintesi dei dati epidemiologici e delle linee guida istituzionali di attinenza per coloro che si occupano, a vario titolo, di assistere gli anziani non autosufficienti.

Leggi: I Luoghi della Cura


Coronavirus, come contattare Inps

L’Inps, a fronte dell’emergenza coronavirus, ha potenziato tutti i canali di interazione telefonici e online. Ecco come contattare l’istituto.
Servizio di sportello telefonico provinciale
Tutte le sedi provinciali, in questo periodo emergenziale, dispongono di un servizio di sportello telefonico.
Qui tutti i numeri delle sedi Inps sul territorio nazionale.
https://www.inps.it/docallegatiNP/Mig/AllegatiNews/COVID-19_Numeri_uffici_provinciali.pdf
Portale internet
Per i cittadini munti di PIN (o di credenziali di identità digitale personale SPID) sono disponibili sul portale tutti i servizi e le domande di prestazioni previdenziali ed assistenziali dell’Istituto. I cittadini non muniti di PIN o SPID potranno accedere alle schede informative su tutte le tematiche e alcuni servizi generici.
All’interno della sezione “Contatti” è presente il Servizio “INPS Risponde”, attraverso il quale si possono inoltrare richieste di informazioni.
App mobile
L’app “INPS Mobile”, scaricabile gratuitamente dagli appstore per smartphone, offre servizi di tipo consultativo, dispositivo e di pagamento. Per l’accesso ad alcuni dei servizi inclusi nell’app è necessario disporre di codice fiscale e PIN, o autenticarsi mediante credenziali SPID, mentre altri servizi sono ad accesso libero.
Contact center multicanale
Tutti i cittadini possono ottenere informazioni e servizi, contattando il Contact center multicanale tutti i giorni, dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 20.00 ed il sabato dalle 8.00 alle 14.00. Il servizio viene erogato in otto lingue (italiano, tedesco, inglese, francese, arabo, polacco, spagnolo e russo). Il Contact center è raggiungibile componendo il numero 803 164, gratuito da telefono fisso e il numero 06 164 164 da cellulare, a pagamento in base alla tariffa applicata dai diversi gestori.
Maggiori informazioni sui servizi attivi sono disponibili sul sito di Inps


Emergenza Coronavirus: migliaia di volontari Auser in aiuto degli anziani più fragili

Telecompagnia agli anziani soli, spesa e farmaci consegnati a casa, realizzazione di mascherine e tanti giovani volontari a dar man forte
Sul sito dell’associazione www.auser.it l’elenco di tutti i servizi attivi
Centinaia di telefonate ogni giorno per fare compagnia agli anziani soli che non possono uscire di casa; spesa e farmaci consegnati a domicilio; volontarie delle sartorie solidali che cuciono mascherine; servizi di trasporto per persone che devono affrontare cure salvavita come i dializzati e i malati oncologici. E tanti giovani che chiedono di dare una mano. Da qui l’accordo con la rete degli studenti universitari e l’Udu. In questa lunga e difficile emergenza, l’associazione Auser è mobilitata con i suoi volontari, migliaia in tutta Italia, ad aiutare le persone anziane e sole ad affrontare le lunghe giornate a casa.
Centinaia le telefonate che giungono ogni giorno al Numero Verde del Filo d’Argento Auser 800-995988 (solo dal fisso) e dai vari numeri locali.

Leggi: Auser


Coronavirus: come si diventa volontari della Protezione Civile e della Croce Rossa

In questo momento chi sta bene può cercare di aiutare gli altri con il volontariato. Ecco tutto quello si deve sapere per diventare un volontario temporaneo di Protezione Civile, Croce Rossa, Auser, Caritas
Ci sono diversi modi per aiutare gli altri, se lo si desidera, nell’emergenza coronavirus: il primo è, come ormai abbiamo capito, restando in casa, per evitare di contagiare o contagiarsi. Il secondo è con le donazioni, il terzo mettendosi a disposizione come volontari.
L’importanza dei volontari
Dalla Protezione Civile alla Croce Rossa sono diversi gli enti o le associazioni che hanno bisogno di persone che dedichino il loro del tempo agli altri.
La Croce Rossa, per esempio, ha deciso di attivare il “Volontariato Temporaneo” permettendo così a tutti, dopo una breve formazione online, di poter supportare le attività dell’Associazione a favore della popolazione.

Leggi: Io Donna


NEWS:

martedì 7 aprile 2020
L’orgoglio e la rabbia per la nostra sanità pubblica

Le prime “cure” approntate al Ssn con la legge di bilancio 2020, pur apprezzabili, sono state immediatamente travolte dall’emergenza Covid, che ha reclamato ben altri investimenti per garantire la salute dei nostri concittadini. Ci servirà di lezione?
Mai come in questo periodo c’è stato apprezzamento per la nostra sanità pubblica: applausi dai balconi, elogi e commozione per il sacrificio delle operatrici e degli operatori del Ssn, impegnati ad affrontare una battaglia drammatica contro l’emergenza coronavirus. E che ogni giorno, in condizioni difficili, lavorano per affermare il diritto alla salute e alle cure dei cittadini. Lo abbiamo già scritto: sono loro che fanno migliore il nostro Paese, e ci rendono orgogliosi del nostro Servizio sanitario nazionale pubblico e universale. Altrove non è così. In altri Paesi, dove la sanità non è un bene pubblico, curarsi è un privilegio e non un diritto. Dobbiamo essere orgogliosi di tutto questo e batterci per tutelare questo bene prezioso.

Leggi: Rassegna Sindacale, 07/04/2020


martedì 7 aprile 2020
De te fabula narratur

Nella giornata mondiale della salute abbiamo raccolto l’allarme dei medici lombardi, a mani nude di fronte all’emergenza Covid-19. “Non è possibile – spiegano – tacere sugli errori commessi”
Mai ricorrenza fu più appropriata come quella che vuole oggi celebrare il 50 anniversario dell’istituzione della Giornata internazionale della Salute. Lo volle nel 1950 l’Organizzazione Mondiale della Sanità che quest’anno la dedica al lavoro delle donne per la tutela salute: infermieri e ostetriche prima di tutto. E le infermiere sono, insieme ai medici, in prima linea in Italia e nel mondo a fronteggiare il Coronavirus, in tante e tanti si sono ammalate. Nella nostra mente abbiamo l’immagine di Elena Pagliarini, quell’infermiera di Cremona che a fine turno si addormentò reclinando il capo sulla tastiera del pc. Anche lei è stata colpita da Covid-19 per fortuna è guarita e subito è tornata in corsia. Ma nel ricordare oggi che, secondo l’articolo 25 della Dichiarazione dei diritti universali dell’Uomo, la salute è appunto un diritto inalienabile e va garantita a tutti e tutte non possiamo non raccogliere la denuncia degli Ordini dei medici e odontoiatri della Lombardia.

Leggi: Rassegna Sindacale, 07/04/2020


martedì 7 aprile 2020
L’allarme – Il contagio dilaga nelle Rsa di Milano

L’Albergo Pio Trivulzio potrebbe essere solo la punta dell’iceberg. Sindacati unanimi: “Per tamponare l’emergenza si sono commessi troppi errori”
È bufera a Milano dopo le rivelazioni sul Pio Albergo Trivulzio e dopo le tante denunce presentate da famigliari e operatori sanitari. Al centro dell’attenzione le Rsa, le Residenze sanitarie assistite e la gestione dell’emergenza da parte delle amministrazioni locali, e in particolare la Regione. I magistrati stanno indagando sui piani pandemici, a partire dal quello elaborato dalla Regione Lombardia nel 2009, fino alle più recenti delibere e in particolare quella dell’8 marzo scorso con cui il Pirellone invitava le amministrazioni delle Rsa ad ospitare pazienti Covid-19 dimessi dagli ospedali. Ma, secondo quanto comincia ad emergere non c’è solo quella delibera regionale da chiarire. Ci sono anche i tanti problemi causati dall’assenza totale di informazioni sui presidi di sicurezza, i ritardi nella distribuzione delle protezioni per gli operatori e la mancanza di chiarezza sui protocolli interni.

Leggi: Rassegna Sindacale, 07/04/2020


martedì 7 aprile 2020
Abbiamo un piano per fermare la strage nelle Rsa e nelle case di riposo

I Sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil hanno un piano dettagliato per fermare la strage nelle Rsa e nelle case di riposo e chiedono ai Ministri della Salute e del Lavoro, alle Regioni e ai Comuni di poterlo discutere urgentemente.
Nello specifico i Sindacati ritengono, tra le altre cose, che debba essere istituita una task force composta da medici, infermieri, esperti di igiene e psicologi per la gestione dell’emergenza nelle strutture, sia pubbliche che private, su tutto il territorio nazionale.
Inoltre devono essere messi in sicurezza i responsabili sanitari e organizzativi e tutti gli operatori; vanno effettuati tamponi a tutti gli utenti e operatori per individuare i contagiati, gli asintomatici e i negativi; le strutture devono essere periodicamente sanificate.
Molta attenzione viene infine riposta al problema della comunicazione tra ospiti e familiari.
I Sindacati chiedono infatti che si attivi servizio telefonico costante per fornire informazioni chiare, personalizzate, adeguate ed esaustive e che le strutture siano dotate su tutto il territorio nazionale di tecnologie multimediali per favorire il più possibile il contatto con la persona anziana.

Leggi: Spi-Cgil, 07/04/2020


martedì 7 aprile 2020
Anziani soli, il sindacato chiama migliaia di iscritti per offrire aiuto

Telefoni bollenti, cellulari in carica, tante voci, parole, consigli, istruzioni. Non siamo in un call center. Siamo nelle migliaia di case dei volontari e degli attivisti del sindacato dei pensionati della Cgil che da giorni in tutta Italia si danno da fare per raggiungere telefonicamente i propri iscritti. Si parte con gli over 75. Sono loro ad avere più difficoltà ad uscire di casa, fare la spesa, prepararsi da mangiare o acquistare le medicine in farmacia. Molti vivono da soli, senza aiuti. Molti non sono autosufficienti e magari non sanno nemmeno che possono usufruire di servizi a domicilio, dalla spesa alle medicine alla pensione, che da qualche giorno può essere ritirata presso gli uffici postali direttamente dai Carabinieri e recapitata a casa degli anziani.
“Li chiamiamo per sentire come stanno, per accertarci che ci sia qualcuno che badi a loro, per sapere se sono autosufficienti, se gli serve qualcosa”, racconta Mara Masotti che è segretaria generale dello Spi di Ravenna. “Gli spieghiamo che i servizi fiscali sono aperti solo on line o su appuntamento, forniamo indicazioni pratiche e li mettiamo al corrente di tutti i servizi che anche altri soggetti hanno attivato sul territorio, quindi facciamo anche da intermediari”. A Ravenna, come altrove, il servizio è attivo già da qualche settimana. “Abbiamo ben diciotto leghe e trentasei sedi nella provincia. I nostri volontari e attivisti si sono messi al telefono con l’obiettivo di contattare 37mila iscritti”.

Leggi: Liberetà, 07/04/2020


martedì 7 aprile 2020
Emergenza Covid-19 Affitti: Il SUNIA scrive al Presidente Conte, alla Ministra De Micheli ed ai Presidenti dei gruppi parlamentari per misure urgenti

Con una lettera inviata dal Segretario generale Stefano Chiappelli al Presidente del Consiglio, alla Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti e ai Presidenti dei gruppi parlamentari di Camera e Senato, il SUNIA, incluso un suo documento di concrete proposte (in allegato), ha sottolineato la necessità di misure urgenti e di rapida e semplificata attuazione sulle locazioni abitative, transitorie, di lavoratori e studenti fuori sede e ad uso commerciale e artigianale.
“Occorrono – si afferma nella lettera-soluzioni – normative capaci di consentire un contenimento e riduzione degli affitti tenendo conto delle eccezionali difficoltà economiche delle famiglie, utilizzando al contempo la leva di massicce nuove risorse al fondo di sostegno all’affitto e sulla morosità incolpevole e quella delle agevolazioni fiscali al proprietario, per escludere il ricorso al contenzioso, evitare migliaia di sfratti e favorire la rinegoziazione tra le parti“.

Leggi: Sunia, 07/04/2020


lunedì 6 aprile 2020
Sugli anziani morti al Trivulzio si muove anche il ministero: “Pronti a mandare gli ispettori

Lo scandalo della struttura milanese che ha occultato la diffusione del virus, raccontato ieri su Repubblica da Gad Lerner
Riflettori accesi sulle case di riposo e sul numero reale delle morti tra i ricoverati, a cominciare da uno dei suoi simboli, la “Baggina”, il Pio Albergo Trivulzio. Ieri, dopo l’articolo di Repubblica, il viceministro alla Sanità, Pierpaolo Sileri, annuncia che “Sul Trivulzio ho aperto una pratica interna, attendo una valutazione dei Nas e una risposta da parte della Regione Lombardia. Voglio anche consultarmi con il ministro Speranza, credo che un’ispezione sia utile”.
È vero, come dice un sindacalista, che “gli ospiti morivano e divevano che erano solo bronchiti”? È vero quello che dice il professor Luigi Bergamaschini, che al Pat vietavano le mascherine e che quando lui le autorizza, viene “esonerato”?

Leggi: La Repubblica, 06/04/2020


lunedì 6 aprile 2020
Coronavirus, nelle residenze per anziani accessi limitati e stop ai bambini: “Chiamate video per far parlare ospiti e familiari”

In Rsa e case di riposo la prevenzione passa dal controllo su chi entra. Ecco come i gruppi principali si stanno organizzando per affrontare l’emergenza: “L’indicazione è di avere un giusto bilanciamento tra la protezione dei soggetti fragili e l’assistenza degli ospiti, per tutelare loro vita di relazione”
L’obiettivo è chiaro: “Il virus non deve entrare”. Una massima che vale per tutti, in queste ore decisive per il contenimento della diffusione del coronavirus in Italia, e che diventa di importanza vitale per la fascia più a rischio della popolazione, gli anziani. Il ministero della Salute, su indicazione del comitato scientifico convocato dal governo, ha chiesto a tutte le persone dai 75 anni in su, o dai 65 se hanno altre patologie, di uscire il meno possibile. Un tema che non si pone per gli ospiti di Rsa e case di riposo, dove invece il problema riguarda chi entra:

Leggi: Il Fatto Quotidiano, 06/04/2020


sabato 4 aprile 2020
l dramma delle badanti senza casa dove poter tornare

Non solo pestate di botte, vessate, schiacciate psicologicamente. Anche tremendamente sole. E quasi invisibili. Nelle scorse ore a telefonare a Piera Stretti, in lacrime, è stata anche una badante di origini ucraine. Chiamava dall’ospedale, perché la signora anziana di cui si occupa da tanti anni è risultata positiva al coronavirus. Anche lei è stata contagiata. Ma inizialmente non presentava alcun sintomo, quindi dopo la prescrizione di alcuni farmaci le è stato detto di tornare a casa. Quale casa? La famiglia non è comprensibilmente disposta ad ospitarla in queste condizioni ma questa badante non ha un altro alloggio, ed è lì che per l’anagrafe risiede. «Sono disperata, non so dove andare, la prego mi aiuti, faccia qualcosa. Capisco perfettamente la posizione della famiglia, ma io cosa faccio adesso?». Si era pensato al centro Paolo VI, ma lì ci vanno solo i pazienti in convalescenza dopo essere stati dimessi.

Leggi: Corriere della Sera, 04/04/2020


venerdì 3 aprile 2020
Meno personale e pochi investimenti: l’origine della debacle delle Rsa di questi giorni

In uno studio del Politecnico di Milano l’analisi di come sono cambiate le case di riposo in questi anni. Il 75% degli ospiti è over 80 e con bisogni sanitari. L’aumento dei costi ha comportato tagli al personale, soprattutto medico, e nelle ristrutturazioni
Ospiti sempre più anziani e malati, meno personale, pochi investimenti su ristrutturazioni e tecnologia: è l’equazione che descrive la condizione della Residenze sanitarie assistenziali in Italia e che potrebbe essere all’origine delle morti di queste settimane di epidemia da Covid-19. È quanto emerge dallo studio curato dai docenti del Politecnico di Milano Costanzo Ranci e Marco Arlotti, pubblicato oggi e che compie un’analisi di come sono cambiate le Rsa che ospitano quasi 300.000 anziani over 65, di cui gran parte sono ultraottantenni (il 75%), donne (il 75%) e non autosufficienti (il 78%). “Proprio perché concentrano al loro interno una popolazione molto fragile, queste strutture avrebbero dovuto, e dovrebbero sempre, offrire una condizione di particolare tutela sanitaria, per quanto riguarda le procedure, i dispositivi di protezione individuale, nonché le misure preventive volte a controllare l’infezione e limitare il contagio -scrivono i due ricercatori-. La diffusione dell’infezione ha invece falcidiato non solo gli anziani fragili, ma anche un numero rilevante di medici, infermieri, operatori socio-sanitari, creando le premesse per ulteriori difficoltà nella gestione di queste strutture”.

Leggi: Redattore Sociale, 03/04/2020


venerdì 3 aprile 2020
Sunia, serve fondo affitti da 300 milioni

Per affrontare l’emergenza degli affitti servono un massiccio rifinanziamento da almeno 300 milioni di euro e soprattutto rapidità nell’erogazione dei contributi e rinegoziazione dei canoni. Lo afferma il segretario generale del Sunia Stefano Chiappelli, a proposito del fondo da 46 milioni di euro destinato alla morosità incolpevole.
“E’ sicuramente una risorsa importante, ma dato che l’atto prevede un iter, una ripartizione e una destinazione che difficilmente potranno incidere nel breve periodo bisogna prevedere una forte accelerazione e integrazione per contribuire ad alleviare la gravissima emergenza abitativa indotta dal Coronavirus”, spiega Chiappelli sottolineando la necessità di “prevenire il ricorso al giudice”.
Per il Sunia serve un rifinanziamento del fondo di sostegno all’affitto di almeno 300 milioni e l'”estrema semplificazione delle procedure di assegnazione dei contribuiti” accanto a ” incentivi anche fiscali a partire dall’Imu ai proprietari che sottoscrivono con gli inquilini patti contrattuali di rinegoziazione”.

Leggi: Monitor Immobiliare, 03/04/2020


venerdì 3 aprile 2020
Colf e badanti hanno bisogno di aiuto

Migliaia di donne hanno perso il lavoro a causa del lockdown. O continuano a lavorare in condizioni precarie di sicurezza e reddito. Gli anziani hanno bisogno di loro, e loro devono essere sostenute. Spi e Filcams chiedono misure immediate e urgenti
Nella foto che ha caricato sul suo profilo WhatsApp Mayda sorride, ride con gli occhi, canta a pochi centimetri dal microfono e si accompagna con un arpeggio sulla chitarra. Mayda è cubana. Da circa trent’anni vive in Italia, a Roma. Ha la cittadinanza italiana e “sì – ammette con orgoglio – sono un’artista. Canto ancora, non smetterò mai di farlo. Ma quando sono arrivata in Italia ho dovuto fare una scelta. Come dire, o cantante o badante. Non puoi staccare dalla musica alle tre del mattino e attaccare col lavoro di cura cinque ore dopo”.
Per anni Mayda si è occupata delle case degli italiani e dei loro nonni, accudendo gli spazi e gli oggetti, curando le persone. “Sono sempre stata precaria”. Ma coi contributi era in regola. Adesso anche l’amarezza per quell’aut aut tra arte e lavoro cui la vita l’ha costretta molto tempo fa sembra stingere, oscurata da un dramma maggiore che si chiama disoccupazione, isolamento in casa, telefono che non squilla. La quarantena sua personale e collettiva dovuta al Covid-19 la sta privando del lavoro e del reddito.

Leggi: Rassegna Sindacale, 03/04/2020


venerdì 3 aprile 2020
Fillea-Cgil e Legambiente, un piano per fare ristrutturazioni energetiche a 1,2 milioni di condomini creando 430mila posti di lavoro

Fillea-Cgil e Legambiente lanciano un piano per riconvertire e adeguare dal punto di vista energetico circa 1,2 milioni di condomini del Belpaese, in cui vivono 14 milioni di famiglie. “Da questa emergenza si può uscire puntando sull’ambiente”, dicono
Il picco dei contagi sembra superato, per fortuna. E subito ecco un pezzo della politica e una parte del mondo delle imprese chiedere al governo di far ripartire l’economia utilizzando le vecchie ricette: deregolamentazioni generalizzate, l’eliminazione dei vincoli ambientali, massicci piani di spesa per opere pubbliche di dubbia utilità, condoni fiscali ed edilizi supertombali. Ma c’è anche chi invece pensa che invece da questa emergenza si possa uscire in avanti, rimettendo in moto l’economia scommettendo proprio sull’ambiente. Questa è la sfida lanciata dalla Fillea-Cgil (il sindacato di categoria degli edili) e Legambiente. Che hanno lanciato un piano per riconvertire e adeguare dal punto di vista energetico circa 1,2 milioni di condomini del Belpaese, in cui vivono 14 milioni di famiglie.

Leggi: La Stampa, 03/04/2020


venerdì 3 aprile 2020
Sindacati: senza mascherine, contratti e ammortizzatori; è allarme colf e badanti

Filcams e Spi chiedono interventi urgenti a governo, Regioni e Comuni
Mascherine a loro carico e difficili da reperire, spesso senza contratti e in condizioni di irregolarità, nessun ammortizzatore sociale. È il mondo sommerso delle collaboratrici domestiche e delle badanti, per lo più donne e straniere, la maggior parte delle quali operano nelle case degli anziani rappresentando un pezzo importante del welfare italiano e un supporto indispensabile per le nostre famiglie. Oltre 860mila quelle iscritte agli elenchi dell’Inps, che diventano 2 milioni con tutte quelle che sfuggono dalle statistiche ufficiali. A lanciare l’allarme sono i sindacati Filcams Cgil e Spi Cgil, che chiedono al governo e alle istituzioni regionali e comunali una serie di misure da prendere con assoluta urgenza.

Leggi: Rassegna Sindacale, 03/04/2020


venerdì 3 aprile 2020
Servizi sociali e volontariato: il punto dopo gli ultimi interventi normativi

Con un’apposita circolare, il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha stabilito un quadro normativo più preciso sul tema alla luce delle restrizioni previste almeno fino al 13 aprile dall’emergenza coronavirus. Ecco un quadro completo
L’emergenza epidemiologica dettata dal diffondersi del coronavirus ha bloccato gran parte delle attività in Italia, lasciando solo quelle definite essenziali. In questa veloce riorganizzazione dell’intero sistema nazionale c’è anche la riorganizzazione dei servizi sociali, spesso gestiti in collaborazione con il mondo del non profit e del terzo settore. Per mettere ordine alla normativa che ha definito la gestione dei servizi sociali in questa fase emergenziale, il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha emesso una circolare apposita (la n.1 del 27 marzo 2020), in cui chiarisce anche alcuni aspetti incerti. In alcuni casi le singole regioni e, addirittura, anche gli stessi Comuni, hanno stabilito normative specifiche sul tema. Ecco un punto dal Cantiere terzo settore sullo stato attuale della situazione, oltre che sulle possibilità e i limiti delle attività di volontariato in questo ambito.

Leggi: Redattore Sociale, 03/04/2020


venerdì 3 aprile 2020
Dal reddito di cittadinanza al fondo per il terzo settore: il “programma” degli assistenti sociali

Documento inviato ai decisori per chiedere “interventi immediati e non eludibili”. Il presidente Gazzi: “Siamo seduti su una bomba sociale”
“Nessuno resti indietro non può essere uno slogan da declamare in tv o il titolo ammiccante di un incomprensibile progetto di legge. Siamo seduti su una bomba sociale e mentre fronteggiamo la drammaticità della crisi sanitaria, dobbiamo far sì che quella frase sia realtà. E che si costruiscano immediatamente le condizioni perché la bomba non esploda”. E’ il commento del presidente dell’Ordine degli assistenti sociali, Gianmario Gazzi, che accompagna il “programma sociale” inviato oggi ai decisori politici. Quattro aree di intervento e dieci priorità che declinano “interventi immediati e non eludibili”.

Leggi: Redattore Sociale, 03/04/2020


mercoledì 1 aprile 2020
Erp e pandemia, Talluri: “Useremo tutti gli strumenti per tutelare gli assegnatari”

Se l’emergenza coronavirus colpisce ogni ceto sociale, è senz’altro vero che sono le fasce più fragili della popolazione quelle che accuseranno in modo più grave i colpi, soprattutto economici, di questo tsunami. E dal presidente nazionale di Federcasa, l’associazione che riunisce i gestori delle case popolari a livello italiano, il fiorentino Luca Talluri, arrivano alcune richieste inviate al governo con due lettere, la prima del 23 marzo scorso, l’ultima datata ieri 30 marzo.
Le richieste. Nella prima lettera, come ricorda lo stesso Talluri (che a Firenze ricopre la carica di presidente di Casa spa), “ho chiesto che venisse ridotta o azzerata la tassazione sugli enti gestori, in considerazione dell’emergenza che stiamo vivendo, vale a dire la sospensione di Imu, Irap e Ires. Inoltre, l’ulteriore passo richiesto è un rifinanziamento importante della legge 80, ovvero la manutenzione straordinaria. Ancora, che venga prevista una pianificazione al fine della costruzione di nuove case popolari. E’ evidente a mio avviso che passata l’emergenza, la domanda di case popolari aumenterà. E visti i tempi di queste operazioni, dal momento che non sono semplici i percorsi e i tempi di realizzazione, prima si parte meglio è”.

Leggi: Stamp Toscana, 01/04/2020


DALLE REGIONI:

lunedì 6 aprile 2020
Fontana ordinò alle Rsa: “Ricoverate malati Covid”

La delibera – Dall’8 marzo la giunta regionale decise di collocare nelle case di riposo i pazienti meno gravi che non entravano negli ospedali. E sono aumentati i morti
L’8 marzo scorso, mentre l’epidemia si diffondeva facendo vittime prima di tutto tra gli anziani, la Regione Lombardia dava il via libera al ricovero di pazienti Covid nelle case di riposo, per liberare posti letto negli ospedali, soprattutto nei reparti di terapia intensiva e sub intensiva. Disposizione decisa con la delibera XI-2906 – ne ha scritto ieri Il Quotidiano del Sud – che ordinava alle Ats, le aziende sanitarie, di fare una ricognizione dei posti letto disponibili per le cure extra-ospedaliere e di individuare le Rsa dotate di “strutture autonome dal punto di vista strutturale e dal punto di vista organizzativo” per l’assistenza a bassa intensità dei contagiati.
“Incredibile”, dice Luca Degani, presidente regionale di Uneba, l’associazione alla quale in Lombardia fanno capo 400 case di riposo. “In Regione – prosegue Degani –, nessuno si è reso conto del fatto che non si poteva scaricare un simile peso in luogo dove vivono anziani con patologie croniche. Un luogo che dovrebbe essere quello più tutelato e che non può essere utilizzato in modo strumentale per supportare gli ospedali”.

Leggi: Il Fatto Quotidiano, 06/04/2020


lunedì 6 aprile 2020
Lettera all’assessore Gallera: no alla riduzione dei budget per i servizi socio sanitari

Le associazioni più rappresentative del settore in Lombardia sottolineano come l’emergenza Covid19 ha comportato costi maggiori in alcuni servizi.
Nuovo appello alla Regione Lombardia perché non riduca i budget previsti per i servizi socio sanitari. In una lettera indirizzata all’assessore al Welfare Giulio Gallera, le associazioni più rappresentative del settore scrivono che “tutelare oggi la continuità del sistema socio-sanitario significa ‘mantenerlo in buona salute’ e pronto a gestire il post-emergenza con le pesanti ripercussioni che fin da ora emergono e si stanno sempre più evidenziando”. In ballo ci sono le fatturazioni per i mesi dell’emergenza Covid19, con servizi che sono saltati, altri che invece hanno comportato maggiori costi per l’acquisto dei dispositivi di protezione per il personale o per i farmaci che servono per tutelare la salute e la cura delle persone che usufruiscono di questi servizi.

Leggi: Redattore Sociale, 06/04/2020


lunedì 6 aprile 2020
Casa: Cgil e Sunia chiedono al governo regionale misure per far fronte alla morosità incolpevole nei settori privato e pubblico dovuta all’emergenza Covid19

Sono almeno 150.000 in Sicilia le famiglie che hanno una casa in affitto sul mercato privato e che non riescono o non riusciranno più a pagare il canone perché, in conseguenza dell’emergenza Coronavirus, o hanno perso il lavoro o hanno subito una forte diminuzione del reddito. Anche sul fronte del settore pubblico si registrano forti ritardi nel pagamento degli affitti per il peggioramento delle condizioni economiche delle famiglie. Lo segnalano in una nota congiunta la Cgil e il Sunia siciliani, rilevando che “La Regione siciliana, a differenza del Lazio e dell’Emilia Romagna, non ha ancora messo in campo nessun intervento per far fronte all’ aggravarsi dell’emergenza abitativa”. E che “pochi e insufficienti sono gli interventi messi in atto da alcuni comuni”. “I cosiddetti morosi incolpevoli – osservano i segretari regionali della Cgil e del Sunia, Alfio Mannino e Giusy Milazzo -rispetto a prima dell’emergenza sanitaria sono cresciuti a dismisura”.

Leggi: Enna Press, 06/04/2020


lunedì 6 aprile 2020
Napoli. Piano per l’emergenza socio-economica della Regione Campania: per la casa occorre più coraggio. C’è il rischio concreto che tante famiglie perdano la casa perché non possono pagare l’affitto

Il piano per l’emergenza socio-economica della Regione Campania, pur contenendo misure di carattere generale apprezzabili, per quanto riguarda il problema abitativo non prevede nessuna misura che possa incidere significativamente, nell’immediato, sulla gravità e complessità della questione. A parte l’esiguità del finanziamento aggiuntivo ai fondi statali già disponibili (la Regione disponeva già di 14.506. 740,73 milioni di euro per il fondo di sostegno agli affitti ex art. 11 della legge 431/98, cui vanno aggiunti quelli in corso di ripartizione proprio in questi giorni per la morosità incolpevole, per cui aver portato tali risorse a soli 24.987,841 milioni di euro complessivamente, cui vanno aggiunti 6.450,674 per una generica misura di sostegno al fitto, non può essere ritenuta una misura sufficiente a dare una risposta accettabile al grave problema. Ma la cosa più inaccettabile è che si pensa di andare avanti ancora con le procedure ordinarie, per cui gran parte di tali risorse, destinate al bando regionale di sostegno all’affitto pubblicato prima dell’emergenza sanitaria, verranno utilizzate all’esito di una bando regionale i cui termini sono stati prorogati al 27 aprile e che permetteranno di dare questo contributo alle famiglie non prima di 7/8 mesi ( se tutto va bene), quando probabilmente la gran parte delle famiglie sarà sotto sfratto.

Leggi: Sunia, 06/04/2020


sabato 4 aprile 2020
Coronavirus, focolai nelle case di riposo il picco in Lombardia “Ucciso un ospite su dieci”

Muoiono a decine, in certe strutture non c’è nemmeno posto dove mettere le bare e i cadaveri restano per ore nei loro letti, vicino ai vivi. Muoiono senza farmaci sperimentali e senza ricovero. Sono troppo fragili per qualunque tentativo di cura, spesso anche solo per il trasferimento in ospedale. I nostri anziani non autosufficienti se ne vanno così, vittime di una strage silenziosa.

Leggi: La Repubblica, 04/04/2020


venerdì 3 aprile 2020
Coronavirus, Rsa lombarde allo sbando. “Incapaci di affrontare da sole la situazione”

Manca una regia che coordini gli interventi. In teoria i tamponi vengono fatti su tutti gli ospiti sintomatici, ma in realtà dipende dalle decisioni delle Ats territoriali. E non è chiaro chi debba e dove curare quelli che risultano positivi. “Le Rsa non sono in grado di affrontare questa situazione con le loro forze”, ammette Luda Degani, presidente di Uneba Lombardia
In Lombardia la situazione delle case di riposo continua ad essere drammatica e nulla fa sperare che ci sarà uno sforzo per affrontarla. I tamponi in teoria vengono fatti sugli ospiti che presentano sintomi, ma ciò avviene a macchia di leopardo: dipende da quel che decidono le singole Ats. E una volta che un anziano risulta positivo al Covid19, non è chiaro chi debba curarlo e dove. “Le Rsa non sono in grado di affrontare questa situazione con le loro forze”, ammette Luda Degani, presidente di Uneba Lombardia, associazione di categoria alla quale aderiscono circa 400 strutture. Gli anziani ospiti nelle case di riposo non vengono ricoverati negli ospedali se si ammalano, rimangono nelle Rsa. “Quello che noi chiediamo è un supporto da parte di medici specializzati -aggiunge Degani-, come infettivologi, pneumologi, rianimatori. Perché i medici delle Rsa sono esperti nella cura delle malattie croniche, ma non nelle acuzie e ci troviamo in una situazione assolutamente eccezionale”.

Leggi: Redattore Sociale, 03/04/2020


venerdì 3 aprile 2020
Bergamo – Il girone dantesco delle rsa

Migliaia di morti anziani in tutta Italia erano residenti nelle case di riposo. Un inferno nell’inferno della pandemia. A raccontarcelo la segretaria generale dello Spi provinciale, Augusta Passera
Soli e senza il conforto dei propri cari. Per gli ospiti delle case di riposo, le visite sono state vietate già da tempo. Smarriti. Poche le notizie che arrivano dal mondo lì fuori. Pochissimi i contatti con le famiglie, preoccupate dalla cortina di silenzio che avvolge le strutture nelle quali sono, di fatto, confinati i propri anziani. Si guardano intorno, spaesati, e nel loro piccolo microcosmo continuano a vedere gli amici, gli altri ospiti, ammalarsi e morire. Anche a decine, di settimana in settimana. Se c’è un inferno nell’inferno del coronavirus, sono le rsa. Un girone dantesco a parte, in questo tempo in cui tutto ciò che la nostra civiltà considerava normale è stato messo in pausa. Le denunce sono arrivate tardi, tardissimo. Quando tutto questo ha avuto inizio, solo i sindacati, in prima linea la Cgil, lo Spi e la Funzione Pubblica, a livello nazionale e sul territorio, hanno lanciato l’allarme. Un grido caduto nel vuoto. Perché tutto, in queste settimane di pandemia, è stato considerato con la massima attenzione e raccontato con doverosa cura, tranne la mattanza nelle case di riposo. Proprio gli over 65, fin dall’inizio vittime predestinate del virus, proprio gli elementi più fragili della nostra società, sono stati dimenticati e abbandonati a se stessi.

Leggi: Rassegna Sindacale, 03/04/2020


venerdì 3 aprile 2020
Coronavirus, l’allarme della casa di riposo di Brusasco: “Nove vittime, segnaliamo i sospetti ma non ci ascoltano”

La casa di riposo Residenza Annunziata in una frazione di Brusasco
Situazione sempre più pesante nelle Rsa, le case di riposo per anziani non autosufficienti. Mentre l’attenzione collettiva si concentra sui grandi ospedali, non c’è giorno in cui dal territorio non arrivino segnalazioni di situazioni in precario equilibrio o fuori controllo.
E’ il caso della Rsa Trifoglio di Vanchiglietta: il 21 marzo l’Unità di crisi ha preso il tampone a sei ospiti, risultati tutti positivi lunedì 23 marzo; su quattro operatori che nei giorni scorsi hanno chiesto il tampone, due sono risultati positivi; la scorsa settimana si sono registrati 8 decessi tra gli ospiti, mentre un fisioterapista è stato ricoverato.

Leggi: La Stampa, 03/04/2020


venerdì 3 aprile 2020
Loreto, allarme per la Rsa altri tre anziani deceduti

Salgono a quattro le vittime della struttura focolai e casi positivi in altre case di riposo
Continua la strage delle case di riposo. Ieri, causa coronavirus, solo nel Pescarese sono decedute 10 persone; nove delle quali erano anziani. Tre di loro, un 84enne, una 89enne e un 92enne, erano ospiti della casa di riposo di Loreto Aprutino, sgomberata di tutta fretta, una settimana fa, dopo che erano stati accertati casi positivi fra gli stessi anziani. Nove erano stati subito trasferiti negli ospedali di Pescara, Atri e L’Aquila, altri nove in isolamento in varie strutture assistenziali del territorio. Lunedì, dopo tre giorni, si era registrato purtroppo il primo decesso, un 85enne di Loreto. Ieri, altri e tre. Quattro morti in neppure una settimana. Quello della casa Acerbo De Pasquale è stato il primo focolaio in una struttura per anziani del Pescarese. Focolaio a cui nel giro di qualche ora si è aggiunto quello dell’istituto Sorelle della Misericordia di Pescara, dove dai tamponi sono risultate positive 23 persone fra suore, anziani ospiti e operatori socio sanitari. L’altro ieri, la notizia di un caso sospetto anche in una residenza assistenziale di Spoltore.

Leggi: Il Messaggero, 03/04/2020


giovedì 2 aprile 2020
l piano dell’Ausl rivolto alle strutture per anziani

Pazienti malati isolati, una Cra Covid a Guastalla, formazione del personale assunzione di infermieri e una équipe di specialisti
L’Ausl ieri ha reso noto gli interventi messi in atto per contrastare l’epidemia nelle case di riposo. In una nota, dove non vengono però forniti chiarimenti sui dati dei decessi e dei contagi, viene illustrato il Piano per le case di riposo messo in atto in collaborazione con la Conferenza sociale sanitaria territoriale e gli enti locali. Piano approvato il 19 marzo e in parte già illustrato dalla Gazzetta di Reggio in vari articoli.
Fin dall’inizio dell’epidemia, ai primi di marzo, gli enti gestori hanno limitato rigidamente l’accesso ai visitatori esterni.
Si è reso poi necessario prevedere la possibilità di isolare persone con un quadro clinico sospetto, individuando zone dedicate all’interno delle strutture.
Questo ha comportato il blocco temporaneo di nuovi ingressi nelle strutture, in particolare quelle con contagi.

Leggi: Gazzetta di Reggio, 02/04/2020


giovedì 2 aprile 2020
Senza dimora positivi: occorre agire subito

L’allarme lanciato dalla FioPsd in una lettera inviata ai ministri Speranza, Lamorgese, Catalfo e Bonetti in cui, da un lato si segnalano i contagi multipli nei servizi rivolti alla grave marginalità con il rischio di un aumento della pandemia e dall’altro si sollecitano risposte per garantire la salute di homeless e operatori e così facendo salvaguardare la salute di tutta la popolazione
Ha preso carta e penna e ha scritto ai ministri Speranza, Lamorgese, Catalfo e Bonetti per lanciare l’allarme sulle persone senza dimora positive al Covid-19 e il conseguente rischio di aumento della pandemia. A fare questa mossa è la presidente della fio.Psd, Federazione Italiana Organismi per le Persone senza dimora, Cristina Avonto che nella lettera sollecita l’attenzione delle istituzioni nazionali e degli organi competenti a livello locale a rafforzare le misure di tutela sanitaria per le persone senza dimora e a garantire adeguati sistemi di sorveglianza sanitaria agli operatori sociali coinvolti nell’erogazione di servizi e di attività straordinarie, richieste per l’emergenza Covid-19.

Leggi: Vita, 02/04/2020


mercoledì 1 aprile 2020
Coronavirus, a Mediglia 62 vittime nella stessa residenza per anziani: «Ciò che sta succedendo lì è una cosa terribile»

Nella struttura, nel Milanese, erano in 150. I parenti: «Non li hanno protetti dopo i primi casi». L’azienda: «Fatto il possibile». La battaglia del sindaco
C’è un pezzo d’arcobaleno che guarda il mondo di fuori. Qualcuno ha appeso il disegno a una finestra del secondo piano che si affaccia su un’aiuola e su panchine dove oggi nessuno può sedersi. Il mondo fuori è immobile, sospeso tra divieti, ordinanze e gente che fuma sui balconi dei palazzi. Quello dentro alla residenza Borromea è invece un mondo dove la vita e la morte sono l’una accanto all’altra. Via Michelangelo 9, Mombretto di Mediglia.
Dietro queste mura di mattoni rossi si nasconde uno dei casi più terribili dell’emergenza coronavirus in Lombardia. Sessantadue morti in meno di un mese su 150 ospiti. Quasi uno su due. Il focolaio di Mediglia è stato il primo «esploso» nelle residenze sanitarie per anziani. I primi casi risalgono al 4 marzo, quando la direzione sanitaria della Rsa privata ha comunicato all’Ats la positività di due anziani che il giorno prima erano stati portati al pronto soccorso. Tre giorni dopo erano già 40, tra pazienti e operatori. Ma nel frattempo i morti erano già diventati cinque, e poche ore dopo venti.

Leggi: Corriere della Sera, 01/04/2020


IN AGENDA:


IN EVIDENZA:

Coronavirus: corretto utilizzo dei DPI nelle Residenze sociosanitarie per anziani

Il documento – aggiornato con le ultime indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità – è rivolto alle direzioni generali e sanitarie delle Residenze Sociosanitarie per Anziani. Ha lo scopo di diffondere buone pratiche nell’utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) necessari per tutelare gli operatori sanitari, socio sanitari e assistenziali impegnati nella prevenzione dell’infezione coronavirus SARS-Cov-2 e nella cura e assistenza degli anziani con COVID-19. Igiene delle mani e uso corretto dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie, degli occhi, del corpo e delle mani sono alcuni dei temi trattati.
Al termine dell’articolo, che riprende la parte iniziale del documento, è scaricabile la versione integrale.

Leggi: I Luoghi della Cura


Anziani e Covid-19, il rischio è la fragilità. Le conseguenze psicosociali e il problema del ‘sommerso’

Prof. Alberto Pilotto, Presidente eletto Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio: “SIGOT ha promosso uno studio negli anziani con infezione da Covid-19 che misura il ruolo della fragilità nel determinare l’accesso alle terapie invasive e il rischio di mortalità. La fragilità ha un peso rilevante per le conseguenze dell’infezione e va combattuta con la prevenzione e la cura”
I dati dell’Istituto Superiore di Sanità in merito all’epidemia da Covid-19 in Italia mostrano che le fasce d’età più colpite da mortalità sono quelle tra i 70 e i 90 anni, un dato confermato anche a livello globale dall’OMS. Questo aspetto merita una riflessione approfondita per capirne la reale portata.
“Pur colpendo tutte le età, l’infezione ha i suoi effetti più severi sull’anziano – spiega il prof. Alberto Pilotto, Presidente eletto SIGOT, Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio – Le conseguenze sugli anziani infatti non si limitano alla elevatissima mortalità (quasi il 90% dei deceduti da Covid-19 ha più di 70 anni); ma la pandemia da Covid-19 ha fatto emergere il concetto che è soprattutto l’anziano fragile ad essere ad alto rischio di disabilità funzionale, cognitiva e psico-sociale che rendono per l’anziano difficile un ritorno alla condizione precedente l’infezione: questa è la chiave di lettura da applicare all’analisi del rapporto tra anziano e infezione da coronavirus”.

Leggi: In Salute


Ne usciamo?

Dall’epidemia usciamo di sicuro, come e quando non lo so. E intanto si pone la domanda se ne usciamo in termini di sopravvivenza economica e di coesione sociale. Su questo cerco di fare il punto in base alle letture di questi giorni che mi sembrano più affidabili.
Una grossa perdita di reddito è certa. Oggi è stimata attorno al 5% del prodotto (PIL) o del reddito nazionale (approssimativamente uguali, la differenza sono i redditi guadagnati all’estero). Probabilmente sarà molto maggiore quando la misureremo per l’anno intero: forse il 10%.
Fosse distribuita ugualmente su tutti, anche una perdita del 10 o 15% sarebbe un danno limitato e sopportabile: si rinvia qualche spesa non urgente, si usano i risparmi, si può dire che si prende a prestito dal proprio futuro. Invece sarà concentrata: molto maggiore sui precari, sui dipendenti di imprese che falliscono o comunque licenziano, sugli autonomi.
La perdita, che non si può evitare, si dovrebbe redistribuire. In parte ciò avviene all’interno delle famiglie e attraverso le sottoscrizioni volontarie a favore degli enti assistenziali. Invece una redistribuzione forzata nella comunità nazionale, cioè tassare i patrimoni per erogare sostegni pubblici, è sconsigliabile.

Leggi: Welforum


Covid nelle Rsa: la strage silenziosa

Rischia di essere un’ecatombe, quella che sta avvenendo nelle RSA e nelle case di riposo, di cui non si conoscono i numeri esatti, solo informazioni frammentarie e aneddotiche su situazioni particolarmente e tristemente colpite. Ma se mettiamo in fila i molti segnali il contagio sembra essersi diffuso in modo rilevante.
Sono diversi i fronti aperti: la protezione di ospiti e operatori, a cominciare dalle mascherine; l’estensione dei test, cioè l’uso dei tamponi, sulle persone coinvolte, che alcune Regioni hanno deciso di fare a tappeto nelle RSA (oggi in Lombardia sull’intera popolazione si fanno solo circa 6.000 tamponi al giorno); la capacità di seguire protocolli terapeutici precisi in caso di anziani contagiati, in particolare seguendo protocolli di cure palliative, o “compassionevoli”.
E mentre sul fronte delle conoscenze è stata avviata una Survey nazionale sul contagio nelle strutture residenziali da parte dell’Istituto Superiore di Sanità e si è mobilitata la comunità scientifica internazionale facendo circolare interessanti studi sui rapporti tra Covid e servizi di Long term care, cerchiamo di fare il punto assieme a Luca Degani, responsabile di Uneba Lombardia, organizzazione del settore che riunisce centinaia di Rsa in tutta Italia.

Leggi: Welforum


SEGNALAZIONI:

Congedo per emergenza Covid-19 – Prorogato fino al 13 aprile

Il congedo per emergenza COVID-19 in favore dei dipendenti del settore privato, degli iscritti alla Gestione separata e dei lavoratori autonomi è prorogato fino al 13 aprile. Lo comunica l’Inps, con il messaggio n. 1516 pubblicato oggi sul sito istituzionale, in applicazione del D.P.C.M del 1° aprile 2020, che prevede la proroga di un ulteriore periodo di sospensione dei servizi educativi per l’infanzia e delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado fino al 13 aprile 2020; pertanto, anche i termini per la fruizione dei 15 giorni di congedo sono prorogati fino al 13 aprile.

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Locazioni: insieme alla registrazione del contratto si sospende anche l’imposta di registro

Sospensione versamenti dell’imposta di registro in sede di registrazione di un contratto di comodato o di locazione. Questo il tema oggetto di uno dei chiarimenti sulle misure contenute nel decreto Cura-Italia, forniti dall’Agenzia delle Entrate con la circolare n. 8/E dello scorso 3 aprile. Di seguito, il quesito posto dal contribuente e la risposta delle Entrate.
Locazioni e imposta di registro: il quesito e il chiarimento delle Entrate
D. Si chiede se rientrino nella sospensione prevista dall’articolo 62 del Decreto anche i versamenti dell’imposta di registro da effettuare in sede di registrazione di un contratto di comodato o di locazione.

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Come richiedere la pensione a domicilio

Poste Italiane e l’Arma dei Carabinieri firmano una convenzione importante per poter consegnare a domicilio la pensione ai tanti anziani che non possono muoversi. Un modo anche per evitare code e assembramenti presso gli sportelli. La consegna a domicilio può essere richiesta da chi ritira la pensione presso le Poste chiamando il numero verde 800556670. La domanda la possono fare tutte le persone che hanno compiuto 75 anni e che non abbiano già delegato altre persone. La pensione verrà ritirata dai Carabinieri presso gli uffici postali e consegnata al titolare a casa.

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Prestazioni previdenziali – Inps, sospensione decorrenza termini di decadenza

Con la circolare n. 50 del 4 aprile, l’Inps comunica che dal 23 febbraio al 1° giugno 2020 è sospesa la decorrenza dei termini decadenziali per la presentazione delle domande di prestazioni previdenziali, inclusi quelli di certificazione del diritto a dette prestazioni, nonché per l’accettazione dei provvedimenti di ricongiunzione, riscatto – anche ai fini dei trattamenti di fine servizio e dei trattamenti di fine rapporto – e rendita vitalizia ex articolo 13 legge n. 1338 del 1962.
In particolare:

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Coronavirus: mutui prima casa sospesi anche per i morosi

Consap in una pagina dedicata spiega il funzionamento del Fondo Gasparrini, i requisiti di accesso la procedura e l’estensione ai morosi
Sul sito di Consap nella pagina dedicata al Fondo di solidarietà mutui acquisto prima casa è presente una sorta di guida (sotto allegata) molto dettagliata che elenca tutti i casi in cui è possibile accedere allo stesso, compresi quelli introdotti dal recente decreto Cura Italia n., 18/2020, i requisiti da rispettare e la documentazione da allegare alla domanda. L’informazione più interessante però è quella che prevede l’estensione del Fondo anche a chi non è in regola con il pagamento delle rate fino a 90 giorni anteriori alla presentazione della domanda.

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Tutela Inail per lavoratori contagiati da Covid-19

Sindacati, “Cura Italia” dispone, ma Inail non dà istruzioni
A 16 giorni dall’entrata in vigore del D.L. “Cura Italia”, l’Inail non ha ancora dato istruzioni pratiche per assicurare la tutela antinfortunistica ai contagiati da Covid-19. E’ quanto denunciano Cgil, Cisl, Uil in una nota congiunta, invitando l’Istituto ad adempiere ai suoi compiti.
“Siamo molto stupiti e amareggiati – spiegano in una nota congiunta i tre segretari confederali Rossana Dettori, Angelo Colombini e Silvana Roseto- nel constatare che non sono ancora disponibili, a 16 giorni dall’entrata in vigore del provvedimento stesso, le istruzioni pratiche e le indicazioni per l’esercizio dei diritti previsti da D.L. “Cura Italia”, che assicurava ai lavoratori infettati sul posto di lavoro o in itinere, o che siano rimasti in quarantena per periodi più o meno lunghi, il riconoscimento delle prestazioni Inail”.

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Rate condominiali da pagare e banche aperte su appuntamento. Aiuto agli anziani

L’emergenza sanitaria di queste ore rivoluziona anche il nostro rapporto con le banche ed i servizi bancari si spostano sempre di più on line. Consultare il proprio conto, eseguire pagamenti, gestire le proprie carte di pagamento, verificare lo stato del mutuo e la propria situazione patrimoniale. Senza andare in filiale, la gran parte dei servizi può essere effettuato via web, da pc o in mobilità da smartphone e tablet, o tramite telefono.
Le operazioni possibili al telefono
Soffermiamoci su quest’ultimo, preoccupati dai problemi che potrebbero incontrare i più anziani chiamati dagli amministratori a pagare le rate condominiali senza ritardi. Via telefono, si legge nella nota Abi dello scorso 28 marzo, il cliente può interagire con la propria banca tramite l’assistenza del contact center ed effettuare la maggior parte delle operazioni bancarie che non richiedono una diretta gestione del contante, chiedere consulenza e assistenza, e, se ci si identifica con i codici personali, eseguire pagamenti, trasferimenti di denaro o ricariche. Le banche offrono supporto anche tramite e-mail, chat e social media.

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Emergenza Coronavirus

Cgil, Cisl, Uil: #AiutaChiCiAiuta
#AiutaChiCiAiuta è un’iniziativa di Cgil, Cisl, Uil, in accordo con il Dipartimento nazionale della Protezione Civile e con il commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, finalizzata alla raccolta fondi per potenziare i reparti di terapia intensiva del Servizio Sanitario Nazionale.

È stato aperto un conto corrente bancario – Monte dei Paschi di Siena IBAN IT 50 I 01030 03201 000006666670 intestato a Cgil Cisl Uil emergenza coronavirus, con causale: Aiuta chi ci aiuta – su cui far pervenire le sottoscrizioni di singoli cittadini, lavoratori e pensionati, luoghi di lavoro e leghe dei pensionati.
Il ricavato sarà interamente versato alla Protezione Civile per il potenziamento dei reparti di terapia intensiva e l’acquisto dei dispositivi di protezione individuale.

Cgil, Cisl e Uil sottolineano lo straordinario impegno, il senso del dovere, la responsabilità e la professionalità di migliaia di lavoratrici e lavoratori che, in settori, ruoli e condizioni diverse, sono in prima linea nella battaglia quotidiana per fermare la diffusione del virus e garantire a tutti i servizi e le produzioni indispensabili al proseguo della vita civile.
Tra questi, gli addetti al nostro Servizio Sanitario Nazionale affrontano, oramai da quasi un mese, turni di lavoro massacranti e rischi personali enormi per fronteggiare una situazione emergenziale inedita e grave che purtroppo risente anche degli effetti negativi di anni di tagli e mancati investimenti nella sanità pubblica.

Tutti siamo partecipi del dolore dei tanti – troppi – che hanno perso un loro caro a causa del virus e siamo solidalmente vicini alle molte e ai molti che si sono ammalati e si ammalano e che hanno il diritto di essere curati al meglio.
Nei prossimi giorni sarà versato un primo contributo di 200 mila euro da parte delle tre confederazioni nazionali, a cui si aggiungeranno ulteriori donazioni che potranno arrivare da parte di altre strutture sindacali di categoria e del territorio.


Coronavirus: Auser c’è

Di fronte all’emergenza sanitaria del Coronavirus – Covid 19, Auser è in campo con i suoi volontari per fornire assistenza e supporto agli anziani soli e fragili.
Abbiamo creato una pagina, in costante aggiornamento, che raccoglie tutte le iniziative di aiuto alla persona che i volontari Auser stanno portando avanti nelle diverse regioni: servizi di telecompagnia e ascolto, segretariato sociale, consegna della spesa e dei medicinali e in alcuni casi trasporto per le persone dializzate e che necessitano di cure salvavita.
Clicca qui per accedere all’elenco delle iniziative.

NEWS:

martedì 24 marzo 2020
Coronavirus: Landini a Governo, obiettivo tutela salute non stop Paese

“Dialogo, confronto e trasparenza delle decisioni aiutano a ogni livello a gestire una situazione difficile. Sicuramente i codici ATECO hanno la caratteristica di essere generici e di avere al loro interno una inevitabile confusione tra attività essenziali e non. Il DPCM dà al Ministro dello sviluppo economico, in accordo con il Ministro dell’economia, il compito di modificare l’allegato che stabilisce le attività essenziali e non. Per questo abbiamo richiesto l’incontro”. Lo afferma il segretario generale della Cgil Maurizio Landini al termine della prima fase del confronto tra i leader di Cgil, Cisl, Uil e i ministri Roberto Gualtieri e Stefano Patuanelli, e che proseguirà alle ore 17.
Per il leader della Cgil “un primo passo è capire come modificare quell’allegato. Alcune produzioni lì indicate, infatti, non ci sembrano rientrare nell’idea di essenzialità. Noi abbiamo un atteggiamento costruttivo, vogliamo tutelare la produzione e la salute, il lavoro in tutte le sue forme e la crescita economica. Vogliamo perciò esaminare cosa togliere e cosa specificare. Un messaggio che dobbiamo cercare di dare tutti assieme è che si sta discutendo di cosa tenere aperto fino al 3 aprile. Non di cosa chiudere da qui all’eternità. Nessuno di noi vuole un provvedimento di chiusura per un tempo infinito, ma abbiamo la necessità di restringere l’attività e l’esposizione delle persone per il tempo indispensabile”.

Leggi: Cgil, 24/03/2020


martedì 24 marzo 2020
La dignità degli anziani è sacra. Ora hanno bisogno di tutto

Il Covid-19 aggredisce over 50 e pensionati direttamente e ‘collateralmente’: in ospedale, nelle case di riposo, nella solitudine delle abitazioni. Il segretario generale dello Spi: “Servizi e risorse stanno diminuendo, invece devono aumentare”
I dati sono brutali. Il documento di Sorveglianza Integrata Covid-19 Italia, curato dall’Istituto superiore di sanità e aggiornato a ieri, 23 marzo, ci informa che dei 57.989 casi di contagio da Coronavirus il 37,8% riguarda persone over 50 e il 36% gli over 70. L’età mediana dei casi è di 63 anni. Tra i 5.019 deceduti, 138 appartengono alla fascia d’età 50-59 (3,3%, letalità 1,5%), 541 avevano dai 60 ai 69 anni (10,8%, letalità 5,2%), nella fascia d’età 70-79 sono morte 1.768 persone (35,3%, letalità 15,6%), 2.023 tra gli 80-89 anni (40,3%, letalità 23,6%), 465 tra gli over 90 (9,3%, letalità 24%). Il virus colpisce le persone anagraficamente più fragili, spesso toccate da altre patologie gravi. Ma il fronte non è solo nei reparti di terapia intensiva degli ospedali. Si comprende da questo rozzo preambolo come la popolazione e gli iscritti rappresentati dallo Spi Cgil (il Sindacato pensionati italiani) siano tra i più esposti alla crisi sanitaria e ai suoi effetti collaterali. Abbiamo provato a fare il punto col segretario generale dello Spi, Ivan Pedretti, rivolgendogli alcune domande.

Leggi: Rassegna Sindacale, 24/03/2020


martedì 24 marzo 2020
Come scope in uno sgabuzzino

L’esplosione dell’emergenza ha spinto molte famiglie italiane a rinunciare ai servizi di colf e badanti per paura del contagio. Nei decreti del governo non c’è alcun provvedimento in difesa di donne fondamentali in un Paese che invecchia
Stefaniya ha 66 anni, vive a Roma da quasi 15 e lavora come colf presso 5 o 6 famiglie. Con i soldi che guadagna – circa 1.000 euro al mese – paga l’affitto e le bollette, mantiene il marito quasi in età da pensione in cerca di lavoretti e manda qualche soldo a casa, in Ucraina, per permettere al nipote Bohdan di continuare a studiare pianoforte. Lui è il suo vero orgoglio. Nel suo paese di origine, Stefaniya era un’insegnante di musica, pianista e fisarmonicista, infatti molti suoi datori di lavoro, scherzando, ogni tanto la chiamano “professoressa”. Bohdan, a nemmeno 14 anni, è un promettente concertista che gira il mondo per esibirsi.
In questi giorni, guardando la televisione, Stefaniya si commuove quando sente della marea di morti senza nome e senza volto uccisi in Italia dal Coronavirus. Le si manifestano similitudini spiazzanti con i numeri dei migranti che muoiono nell’attraversare il Mediterraneo. Si sente vicina al dramma della popolazione italiana, ma a sua volta è costretta a fare i conti con il suo lavoro che è sparito all’improvviso. Ha dei regolari contratti di assunzione, potrebbe uscire di casa per andare a lavorare, ma le famiglie per le quali presta servizio le hanno chiesto di non andare più a fare le pulizie per evitare rischi di contagio.

Leggi: Rassegna Sindacale, 24/03/2020


martedì 24 marzo 2020
Preghiera per le badanti – Appello al governo

La cosa più atroce di questa malattia è che porta a morire in solitudine. Chi se ne va fa ancora più fatica ad accettarlo perché lascia tante cose in sospeso avendo tutto il tempo di realizzare che non potrà neanche congedarsi dai propri affetti. Per chi rimane, il senso di impotenza è ancora più forte ora che non si può neanche tenere la loro mano.
I più esposti a questo rischio sono gli anziani ed è a loro che dobbiamo innanzitutto pensare. Sono da almeno un paio di settimane reclusi in casa, ma sembra non bastare per fermare la strage. Il dubbio è che il contagio avvenga tra le mura domestiche oltre che tra quelle dei centri di assistenza degli anziani diventati, in alcuni casi, delle vere e proprie case della morte.
Nelle regioni in cui oggi è più alto il rischio di contagio c’è anche la più alta concentrazione di anziani che vivono da soli, spesso con assistenza domiciliare. Le badanti che assistono più persone e che si spostano da un posto all’altro sono ad alto rischio di contrarre il contagio e di trasmetterlo ai loro assistiti.
Ma anche la cura informale dei famigliari non allontana il rischio.
Molte famiglie hanno in queste settimane licenziato le badanti adesso che hanno più tempo per occuparsi dei loro cari. Per risparmiare o perché avevano paura del contagio. Non ci sono ancora statistiche a riguardo, ma le informazioni raccolte presso le agenzie di selezione di personale per l’assistenza domiciliare e i sindacati confermano questa scelta fatta da molte famiglie. Il problema è che la cura informale dei famigliari espone l’anziano a molti più contatti dell’assistenza fornita da una badante convivente.
In famiglia ci si dà il turno nell’assistere gli anziani e più numerosi sono i contatti, più forte è il rischio di contagio da parte di qualche portatore non sintomatico. La trasmissione del virus in famiglia è molto forte: il 30% dei famigliari di un contagiato rimane contagiata. L’assistenza domiciliare di anziani che vivono da soli, dove necessaria, dovrebbe essere fornita da badanti conviventi che accettano la reclusione in casa assieme alle persone che devono assistere.

Leggi: La Repubblica, 24/03/2020


martedì 24 marzo 2020
Bettazzi: “Basta indifferenza per gli anziani” – Intervista

Classe 1923, monsignor Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea, da giorni è «prigioniero» nell’ex residenza estiva dei vescovi eporediesi, ad Albiano d’Ivrea, dove ha deciso di andare a risiedere quasi vent’anni fa, quando il «vescovo rosso» è diventato un pensionato per il Vaticano, ma non per quella componente progressista della Chiesa che vede in lui ancora un preciso punto di riferimento. Monsignore, Coronavirus ha cambiato molto la sua quotidianità? «Come a tutti gli italiani, anche se forse per un ultranovantenne come me è più facile organizzare i tempi e i ritmi del lavoro giornaliero». Come organizza, monsignor Bettazzi, la sua giornata? «Prego, leggo parecchio e scrivo». Ha dovuto anche cancellare parecchi impegni con conferenze e incontri per l’Italia? «Nonostante appartenga ad una generazione in costante diminuzione, forse la mia testimonianza di ultimo padre conciliare ancora vivente, pare interessi ancora il pubblico, sia cattolico che laico. Ero stato invitato a parlare anche a Bergamo, la città che più di altre in Italia sta vivendo il dramma del Coronavirus. Anche gli incontri organizzati ad Albiano sono stati annullati». Tra le vittime del virus si contano moltissimi anziani: non le sembra che la contabilità di queste morti sia piuttosto impietosa? «Fa male sentire in tv o leggere sui giornali che le segnalazioni degli anziani morti venga accompagnata dalla considerazione che si trattava di ultrasettantenni o peggio ultraottantenni, quasi che quei decessi fossero inevitabili». E la notizia che nei pronto soccorsi stracolmi di pazienti, verrebbe data la precedenza nelle cure in base all’età? «È ovvio che noi anziani ci portiamo spesso dietro un consistente carico di patologie alle quali si è aggiunto il virus

Leggi: La Stampa, 24/03/2020


martedì 24 marzo 2020
La figura dell’infermiere di famiglia e di comunità

Era il 2000 quando l’OMS Europa con la dichiarazione di Monaco, che riprendeva gli indirizzi forniti sempre dall’OMS Europa nel 1998 con il documento Health 21, invitava gli Stati membri a potenziare la formazione degli Infermieri e delle Ostetriche sui temi della promozione della salute e dava indicazioni affinché i paesi promuovessero la presenza nelle comunità degli Infermieri di famiglia.
In Italia, da allora, quasi nulla è accaduto sino agli inizi del decennio in corso quando alcune esperienze locali sono riuscite ad incidere sulla consapevolezza dei cittadini, dei professionisti del mondo sanitario e sociale e dei decisori politici. Nel mondo dei servizi esperienze emblematiche sono state quelle dell’Infermiere di comunità della bassa friulana e delle Microaree triestine mentre, nella formazione universitaria è stata fondamentale quella dell’Università di Torino che, nel 2005, ha attivato il primo Master in Infermieristica di famiglia e di comunità. A partire da queste esperienze, altre iniziative si sono succedute sul territorio nazionale: prima fra tutte il progetto europeo Co.N.S.E.N.So che, dal 2016 al 2019, ha visto sperimentare la figura dell’Infermiere di famiglia e di comunità in cinque nazioni europee (l’Italia con il Piemonte e la Liguria, la Francia con la regione del VAR, l’Austria con la Carinzia e la Slovenia con il territorio di Capodistria). A queste si aggiungono l’esperienza della Regione Toscana che, nel 2018, ha deliberato il progetto pilota dell’Infermieristica di famiglia e di comunità e lo sviluppo di altre sensibilità locali in molte regioni italiane.

Leggi: Welforum, 24/03/2020


lunedì 23 marzo 2020
«Hanno dimenticato il Terzo settore, ma non si riparte senza il sociale»

Stefano Zamagni, economista e presidente della Pontificia Accademia delle scienze sociali: «Il governo ha sbagliato a non coinvolgere il non profit sin dall’inizio. Servono fondi nel prossimo decreto»
Scandisce bene le parole: «In questa crisi il Terzo settore avrebbe potuto e dovuto avere un ruolo di rilievo, invece non è stato minimamente coinvolto. Ed è stato un grave erro-re». Stefano Zamagni, economista e teorico dell’economia civile, primo presidente dell’agenzia del Volontariato e riferimento di tutti questi mondi, dalla sua Bologna analizza la situazione. «Durante l’emergenza fino a qui non si è voluto fare uso del principio di sussidiarietà da tutti acclamato come necessario. Se c’era un’occasione in cui il coinvolgimento degli Enti di Terzo settore era doveroso era proprio questo perché è in questi momenti che i corpi della società civile esprimono la loro massima potenzia di fuoco, come mi piace definirla».
Come, ad esempio?
«Penso, e ne ho già parlato, a realtà come Ant o come Vidas che seguono malati terminali, hanno una grandissima esperien-za e personale altamente qualificato. Ant ha 500 tra medici e infermieri e loro stessi mi hanno detto che se li avessero chiamati si sarebbero messi a disposizione. Penso a tutta la rete di Ail, l’associazione per le leucemie e a tutto il volontariato ospedaliero. Fatte salve le misure di sicurezza, ma quanto sostegno avrebbero potuto dare a medici e infermieri già massacrati da turni e emergenza?».

Leggi: Corriere della Sera, 23/03/2020


lunedì 23 marzo 2020
“Dove sono le Ong?” Tutte in prima linea contro l’emergenza

Polemica (anche di Vespa) sull’assenza. Ma non è così, da Foggia a Milano
E allora le Ong? Dove sono le Ong, ora che la catastrofe non è su un barcone o in un deserto arabo ma ce l’abbiamo in casa? Rimbalzano domande del genere su WhatApp, contenute in messaggi volutamente capziosi e più virali del coronavirus stesso. Ebbene, le Ong le trovate esattamente nel posto dove stanno di solito: sulla linea più avanzata dell’emergenza. Sono a Codogno, sono a Milano, sono a Foggia, sono a Bergamo, sono per strada a dare una mano agli ultimi tra gli ultimi, i senzatetto, perché, come ricorda la presidente di Emergency Rossella Miccio, «tutelare le fasce più vulnerabili è essenziale per fermare il contagio». Ma nel marasma informativo di queste settimane complicate anche l’ovvio necessita di una sottolineatura in più se è vero che anche illustri giornalisti come Bruno Vespa mettono in discussione chi, per statuto, per missione, per convinzione, è uso a tendere la mano nel momento del bisogno. «Ricordate Medici Senza Frontiere?», si domanda con malizia Vespa in un video su Facebook.
«Quando dovevano soccorrere i migranti e facevano bene, lo facevano con le loro navi… adesso sono scomparsi. O meglio, forse sono nascosti nelle corsie di Bergamo, Brescia, Cremona, e forse non vogliono far sapere che sono lì. Ma se per caso non ci fossero, e se davvero se ne fossero dimenticati, beh forse è il caso di ricordarglielo». Bastava davvero poco per darsi una risposta. Bastava un’occhiata al sito di Msf per appurare che dal 9 marzo 25 loro operatori – medici, infermieri, logisti – sono all’ospedale di Codogno.

Leggi: La Repubblica, 23/03/2020


lunedì 23 marzo 2020
Lasciar morire i nostri anziani?

Chi ancora avesse dubbi sulle misure adottate dal governo – obbligo di auto-isolarsi, non uscire di casa neanche per passeggiate, evitare ogni contatto con persone esterne – farebbe bene a valutare la condizione in cui ci troviamo, in Italia e nei paesi europei: tracollo dei sistemi sanitari, mancanza acuta di posti letto e attrezzature per terapie intensive e ventilazione dei polmoni, carenza di infermieri, rianimatori, anestesisti. È il risultato di anni di tagli alla sanità e di privatizzazioni. Gli anziani in prima linea farebbero bene a non muoversi di casa in alcuna circostanza, dai 70 e anche 65 anni in su. Per loro i tracolli e le mancanze hanno un significato evidente: non ci sono né letti a sufficienza né attrezzature per ospitarli. Non saranno nemmeno ammessi agli ospedali, se questi sono veramente ” allo stremo ” come si annuncia da settimane. Nel migliore dei casi, se affetti da difficoltà respiratorie verranno convogliati in ospizi medicalizzati. Nel peggiore e più frequente moriranno in casa: soli, senza medico che ti attacchi al ventilatore se ti manca l ‘ aria, senza un parente che sia vicino. In Francia questo viene ormai formalmente dichiarato, ammesso. La fase del cosiddetto ” triage “- la selezione fra chi viene aiutato a sopravvivere e chi no, tra chi è ammesso in ospedale e chi ne è escluso, tra persone in grado di resistere per età o ” storia medica ” e anziani con una bassa aspettativa di vita – è ufficialmente cominciata in un numero crescente di ospedali. Il personale viene istruito in tal senso da rapporti ad hoc, che si richiamano all ‘ esperienza italiana. Si dà per scontato che in Italia il ” triage ” sia ormai la norma, più che il rischio da evitare. Un articolo apparso il 18 marzo su Le Monde rivela l ‘ esistenza di un rapporto che prescrive la selezione dei malati.

Leggi: Il Fatto Quotidiano, 23/03/2020


sabato 21 marzo 2020
Covid 19: è strage nelle case di riposo lasciate al loro destino

È una strage che sta passando quasi sotto silenzio, nel costante flusso di preoccupanti aggiornamenti sull’emergenza coronavirus nel nostro Paese.
È quella che si sta consumando in queste ore in molte case di riposo in Lombardia, nelle Marche, in Emilia Romagna, in Toscana dove il virus si sta diffondendo tra gli ospiti delle strutture residenziali in maniera incontrollata.
Le notizie, spesso frammentarie, e i numeri che arrivano da alcune di queste strutture sono agghiaccianti e mostrano l’emergenza nell’emergenza che si sta aprendo in queste ore, e a cui le autorità e le stesse strutture sembrano del tutto impreparate, nonostante gli appelli lanciati nei giorni scorsi dai sindacati dei pensionati.
“Le case di riposo sono delle vere e proprie bombe ad orologeria pronte ad esplodere, con 500mila anziani in condizioni di grande fragilità che rischiano di essere contagiati”, è l’allarme che lancia lo Spi-Cgil, di fronte all’aumento esponenziali di casi coronavirus nelle strutture residenziali.

Leggi: Liberetà, 21/03/2020


sabato 21 marzo 2020
Quale vita dopo il virus

Per fermare il coronavirus dovremo cambiare radicalmente quasi tutto quello che facciamo: come lavoriamo, facciamo esercizio fisico, socializziamo, facciamo shopping, gestiamo la salute, educhiamo i figli, ci prendiamo cura dei familiari. Così comincia un’analisi di Gordon Lichfield, direttore di Mit Technology Review (il magazine della prestigiosa università americana) dedicato ai cambiamenti nella vita personale e nel mondo del business che la pandemia finirà per cristallizzare anche dopo che si sarà attenuata. «La maggior parte di noi probabilmente non ha ancora capito, e lo farà presto, che le cose non torneranno alla normalità dopo qualche settimana, o addirittura dopo qualche mese. Alcune cose non torneranno mai più». Lichfield parte dalla constatazione, davanti alla quale si è arreso anche il governo inglese, che ogni Paese ha bisogno di fare come l’Italia, cioè appiattire la curva dei contagi: imporre un distanziamento sociale per rallentare la diffusione del virus per evitare il collasso del sistema sanitario. Ciò implica che la pandemia deve durare, attenuata, fino a quando non ci sarà un numero sufficiente di persone che hanno avuto il Covid-19 in modo da lasciare la maggior parte degli altri immuni (supponendo che l’immunità duri per anni, cosa che non sappiamo) o che nel frattempo si trovi un vaccino. Quanto tempo ci vorrebbe e quanto devono essere draconiane queste restrizioni sociali? Trump ha detto che «con diverse settimane di azione mirata, possiamo svoltare l’angolo e capovolgere la situazione in fretta». In Cina, sei settimane di isolamento cominciano ad alleggerire la situazione, ora che i nuovi casi sono caduti in prescrizione. Ma non finirà qui.

Leggi: Milano Finanza, 21/03/2020


venerdì 20 marzo 2020
Zagrebelsky “Giusti i divieti se tutelano il diritto alla vita. Non vedo prove di dittatura”

Non serve grande perspicacia per distinguere tra il nostro coprifuoco e il Cile di Pinochet Bene se l’esercito combatte un virus anziché una guerra Sicurezza, lo Stato prevale sulle Regioni
ROMA – «Anche questa vicenda ha effetti molto diversi a seconda della collocazione sociale. Quelli che stanno su possono riderne. Quelli che stanno giù, probabilmente, potrebbero dover piangere». Il professor Gustavo Zagrebelsky vive, come tutti noi, l’emergenza di queste ore. E con Repubblica riflette sul nostro destino. Di oggi. Di domani. Di chissà quanti giorni…
Prim’ancora di parlare di diritti e di doveri, di libertà della persona e di Costituzione, qual è il suo stato d’animo rispetto a questa peste del 2020 che è intorno a noi, che è nel mondo, che si propaga e produce morte? «In questo momento mi pare che si debba fare attenzione alle parole, perché le parole a loro volta possono diffondere pesti psicologiche. Peste evoca scenari storici, come la peste bubbonica, la peste nera, la peste polmonare del passato, che venivano rappresentate pittoricamente nelle tante danze macabre, in cui i viventi danzavano abbracciati agli scheletri.
Mi pare che oggi non siamo in queste condizioni. Innanzitutto perché siamo di fronte a una pandemia viralpolmonare che a me non fa pensare alla peste, e poi perché di fronte a quella che lei chiama peste il mondo scientifico e ospedaliero è mobilitato e ha strumenti nelle sue mani». Quindi lei è tranquillo? «Tutt’altro. Ma penso che si debba reagire ragionando e non delirando».
Cosa direbbe ai complottisti che pensano a una montatura con intenti repressivi delle libertà democratiche? Addirittura con l’esercito in campo? «Mi rallegro di vedere l’esercito che non combatte una guerra, ma la diffusione di una malattia e le sue conseguenze». Anche se i militari trasportano le bare oppure potrebbero girare per strada per costringerci a stare a casa, mentre più d’uno evoca il coprifuoco? «Anche qui attenzione alle parole

Leggi: La Repubblica, 20/03/2020


giovedì 19 marzo 2020
Bomba ospizi, rischio disastro: 300mila anziani, zero mascherine

Muoiono da soli, senza nessuno che gli tenga la mano. D’accordo, hanno più di 80 anni e lo sapevamo che quest’epidemia avrebbe colpito soprattutto loro. Ma sono costretti ad agonie che durano anche una settimana, fino a quando i polmoni collassano. Ed è inutile portarli in ospedale, non verrebbero mai accettati in terapia intensiva. Gli anziani delle case di riposo sono sempre più a rischio. Nelle strutture – più di 7mila in tutta Italia con un totale di 300mila ospiti – i numeri dei contagi sono ancora bassi ma sembra stiano per esplodere come una bomba a orologeria. E nel momento in cui il virus entra in una residenza per anziani è facilmente immaginabile il danno che può provocare. Per ora i casi più gravi sono stati registrati a Mediglia (Milano), dove il Covid ha provocato 25 decessi, a Quinzano e Capriolo (Brescia) dove si contano 31 vittime. E ancora, Comeana (Prato), Merlara (Padova) e la casa Virgilio Ferrari di Milano, dove l’intero quarto piano è stato messo in quarantena. Ma i casi latenti potrebbero essere molto di più, soprattutto se si considera che fino a lunedì 9 marzo molte strutture hanno lasciato libero accesso ai parenti. Per di più c’è il problema delle mascherine, introvabili. Le case di riposo – in particolar modo quelle private o gestite da enti e fondazioni – non fanno parte dei presidi sanitari essenziali e quindi devono provvedere da sole a ordinare i dispositivi di protezione. Mettendosi ovviamente in coda rispetto a reparti Covid e ospedali. Ma, pur non essendo in prima linea, le strutture per gli anziani potrebbero presto essere precettate, trovandosi a dover prestare posti letto ai malati di coronavirus, almeno per le quarantene post ospedaliere, o a dare una mano agli ospedali per gestire i pazienti non Covid. Aumentano esponenzialmente il rischio di far entrare l’infezione tra le stanze degli ospiti, soprattutto se le protezioni anti virus non ci sono.

Leggi: Il Giornale, 19/03/2020


giovedì 19 marzo 2020
“Più vittime anziane che in Cina. Studiamo per capire il perché”

Raffaele Antonelli Incalzi Primario di geriatria a Roma – Intervista
Per il professor Raffaele Antonelli Incalzi, presidente della Società italiana di gerontologia e primario di Geriatria al Campus biomedico di Roma, l’eccessivo numero di anziani che muoiono di coronavirus nel nostro Paese, in proporzione più che in Cina, «è un fenomeno non del tutto chiaro, ma possiamo intravederne alcune ragioni». Quali? «Innanzitutto gli anziani si ammalano più facilmente perché la loro multimorbilità, ovvero la compresenza di molteplici malattie croniche, è assai elevata. Probabilmente più che in Cina. Ma influisce anche la maggiore attenzione, in Italia, alla salute degli anziani». In che senso? «Poiché sono generalmente più seguiti e tutelati, a fronte di malattie note e quindi più facilmente combattibili, ora che il nemico è l’ignoto coronavirus, gli anziani diventato molto più esposti e vulnerabili». C’è forse una componente genetica che rende la popolazione senile italiana più predisposta rispetto a quella cinese? «Non è escluso. È allo studio dei ricercatori, mentre è decisamente più probabile la causa dell’inquinamento atmosferico». Nel Nord Italia più che al Sud quindi? «Certamente, perché a parte la diffusione del virus per un contagio con effetto domino, la bassa pianura padana lo scorso febbraio ha registrato un livello di inquinamento atmosferico molto alto. L’esposizione all’aria inquinata non ha quindi favorito la “clearance mucociliare”, ossia le ciglia sull’epitelio dell’intero apparato respiratorio non hanno lavorato come avrebbero dovuto, non hanno cioè eliminato il muco, che anzi è ristagnato e ha quindi favorito l’infezione». Quanto ha pesato l’abitudine al fumo? «Molto. Tra i nostri anziani, ancorché con malattie croniche, c’è un elevato tasso di fumatori».

Leggi: La Stampa, 19/03/2020


mercoledì 18 marzo 2020
Affitti, Sunia: “Aumentare a 300 mln il fondo affitti, per tutelare inquilini e proprietari”

Fino ad oggi abbiamo sentito parlare di sospensione dei mutui per la prima casa, di compensazione sugli affitti dei locali commerciali e di altre misure tutte condivisibili e legittime ma, a parte il SUNIA e gli altri sindacati inquilini, da fonti governative nessuno ha sino ad oggi parlato della sospensione delle esecuzioni degli sfratti, lasciata alla sensibilità dei Prefetti senza neanche una circolare del Ministero dell’interno che li invitasse ad adottare questa misura. Ma non basta. Neanche una parola è stata spesa sulle possibili difficoltà delle famiglie in affitto a seguito della crisi, con perdita di posti di lavoro e cassa integrazione.
Stiamo parlando di oltre 3 milioni e mezzo di famiglie che già sono, in molti casi, in difficoltà nel pagamento dell’affitto e che, con la crisi, possono ulteriormente incrementare le tristi statistiche sugli sfratti per morosità.
Per il 2020 sono stati stanziati solo 50 milioni di euro per il fondo di sostegno all’affitto, una dotazione largamente insufficiente in condizioni “normali” che diventa ridicola in una situazione come quella che sta attraversando il Paese. Servono almeno 300 milioni per affrontare questa emergenza tra le emergenze, che pretendiamo venga considerata importante almeno al pari di quella del pagamento dei mutui o al possibile mancato incasso dei proprietari dei locali commerciali. Intervenire con misure di sostegno all’affitto significa salvaguardare la casa a famiglie in difficoltà, ma anche garantire il pagamento dell’affitto ai proprietari.

Leggi: Quotidiano del Condominio, 18/03/2020


lunedì 16 marzo 2020
“ABITIAMOLA” – Newsletter marzo 2020

Periodico di informazione ed approfondimento curato dall’Ufficio Politiche Abitative e dello Sviluppo Urbano, Area delle Politiche per lo Sviluppo, Cgil nazionale.
In questo numero:
L’epidemia da Covid-19 continua ad estendersi a un numero crescente di paesi e con essa non solo i malati, ma anche i danni economici, sebbene al momento difficilmente ponderabili. Le città, fanno già i conti con la necessità di elaborare una ripresa. Da una condizione negativa è importante cogliere quanto può tramutarsi in opportunità e progettare il futuro delle nostre città agendo in direzione di uno sviluppo più sostenibile.
■ Il bando globale di Europeaid per lo sviluppo urbano integrato.
La migrazione della popolazione da paesi e borghi, specie nel Sud Italia, sommata al calo delle nascite, da un forte segnale di allarme. Sono necessarie politiche di sostegno, per superare il divario tra Nord e Sud in termini di servizi, assistenza, potenzialità di sviluppo. La CGIL ha richiesto al Ministro Provenzano la revisione delle priorità e del cronoprogramma assegnato al Piano per il Sud, in relazione alla diffusione del Coronavirus, adottando misure volte a prevenirne e mitigare gli effetti che tale situazione può determinare.
■ Il bando del Mibact sulla riqualificazione dei borghi storici del sud.
Anche il settore immobiliare fa i conti con l’emergenza sanitaria che sta colpendo il paese. Il settore più colpito nelle grandi città è quello delle locazioni a breve termine, con clienti in diminuzione e proprietari che stanno deviando su affitti a lungo termine, con una maggiore propensione alla vendita. Un tema, quello degli affitti brevi, sul quale si discute da tempo, a causa delle trasformazioni prodotte nelle città a più alta vocazione turistica dalla notevole crescita dei flussi del turismo e delle attività economiche a esso collegate.
■ Le proposte degli assessori per il Ministro Franceschini.

Leggi: Cgil, 16/03/2020


domenica 15 marzo 2020
Coronavirus, il mondo sommerso e ignorato delle badanti tra voglia di scappare e resistenza: “Abbiamo affrontato ben altro”

Si parla di “evacuazione”, un termine da scenario bellico. Il mondo sommerso delle badanti, diventato ancora più invisibile nel vuoto sociale creato dal coronavirus, è nel panico. Il timore di essere considerate figlie di un dio minore nell’emergenza sanitaria, insomma di essere scartate in un’eventuale scelta di salvezza terapica, a favore di un paziente italiano, si è diffuso come l’impressione di trovarsi in trappola. Se altri segmenti del mondo dei migranti sembrano meno toccati dal contagio, anche per motivi anagrafici, quello delle badanti si ritrova in prima linea.
Sono già diversi i casi di positività al tampone. Sulle porte delle case degli anziani, spesso fantasmi nei condomini padani, compaiono cartelli di disinfestazione per positività da coronavirus ed emergono storie di trasmissione. “Le badanti sono il soggetto più a rischio perché insieme ad infermieri e medici sono a stretto contatto con le persone malate” scrive Cercabadanti.it, invocando linee guida e vicinanza da parte delle autorità per un settore delicatissimo, ma abbandonato a sé stesso, come sempre. Si riporta anche il caso di A. M., che sarebbe la prima badante contagiata in Italia: “Ad un certo punto si sono manifestati i sintomi di quella che sembrava essere una normale influenza, una leggera tosse, febbre bassa e leggero mal di gola. Non mi sentivo preoccupata perché sembrava tutto normale, la televisione parlava del coronavirus, ma noi non eravamo in una zona a rischio e io mi sentivo sicura, non avevo assolutamente paura, tanto che ho continuato ad uscire nelle mie ore di riposo. Ad un certo punto le condizioni della signora che curavo sono peggiorate e abbiamo chiamato il medico. Il dottore ha subito avuto dei sospetti, hanno fatto il tampone e poi è arrivata la conferma del coronavirus. Io in quel momento ho pianto, ho avuto un attacco di panico.

Leggi: Il Fatto Quotidiano, 15/03/2020


DALLE REGIONI:

martedì 24 marzo 2020
Brescia, 24 Marzo 2020

Una lettera al prefetto dai sindacati di categoria per chiedere la sospensione delle procedure fino alla cessazione dell’emergenza sanitaria in corso. Cardin: «dalla Prefettura segnali positivi».
Sospendere le procedure di sfratto, esecuzioni e pignoramenti in questo periodo di emergenza»: lo hanno chiesto, in una missiva inviata il 12 marzo al Prefetto le organizzazioni sindacali di categoria di Cgil, Cisl e Uil, sull’esempio di quanto fatto a livello nazionale.
«Urgente sospensione in ambito provinciale delle procedure esecutive di sfratto da unità abitative in locazione, delle esecuzioni forzose causate da pignoramento immobiliare relative alla prima casa e degli sgomberi da alloggi di proprietà di Aler e dei Comuni della provincia- si legge nel testo che aggiunge: – lo chiediamo fino a cessazione dell’emergenza sanitaria in corso, intendendo con ciò che non sia concesso l’uso della forza pubblica», che sarebbe quindi liberata da tale incombenza e aumentare l’organico di chi effettua i controlli di questi giorni.
L’appello è stato accolto: «c’è già una risposta positiva da parte del Prefetto», assicura Simone Cardin, segretario del Sunia Cgil.
Un sollievo, insomma, per chi si trova a in tali condizioni ovvero, come stima Cardin riferendosi al 2019: «gli sfratti effettivi sul territorio sono stati circa un migliaio, di cui 250 nel Comune di Brescia, le richieste di esecuzione 2.800, di cui un quarto a Brescia; è bene però ricordare che i numeri delle richieste tengono conto anche di quelle degli anni precedenti, quindi si accumulano, ecco perché le dimensioni sono ben maggiori a quelle degli sfratti».
I pignoramenti sono circa un centinaio e riguardano «sia le seconde case di proprietari che ne hanno già una, sia gli inquilini di proprietari che hanno perso la proprietà».
Nel settore dell’edilizia pubblica si fa riferimento ad alloggi di Aler sommati a quelli dei Comuni che «sono circa 20mila alloggi ripartiti tra Aler e Comuni.
In questo caso le procedure di sfratto in corso nel 2019 su Brescia e provincia erano un centinaio».

Leggi: Sunia, 24/03/2020


martedì 24 marzo 2020
Servizio docce e lavanderia per i senzatetto

Volontariato nell’istituto salesiano di via Roma
I gruppi vincenziani sono in prima linea nelle attività solidale: dopo le consegne dei pasti a chi vive in strada, ecco la novità
La Spezia – Non solo consegne di pasti ai senzatetto, ma, ecco la novità, è partito anche il servizio docce e lavanderia in tempi di coronavirus. Non si ferma l’attività solidale degli undici gruppi di volontariato vincenziano, composti da oltre cinquanta persone. Il nuovo servizio viene già attuato nei locali dei Salesiani di via Roma, grazie al supporto prezioso di don Fabrizio e don Mirco, rispettivamente curato e parroco, che hanno concesso importanti spazi. E il ringraziamento per la loro generosità proviene da Gabriella Raschi, spezzina, presidente nazionale dei gruppi di volontariato vincenziano (in Italia sono 860 i gruppi per 11 mila volontari). È lei a spiegare come si articola l’impegno dei volontari spezzini. «Il servizio docce e lavanderia, che oggi riteniamo essenziale, viene svolto quotidianamente dai nostri volontari utilizzando tutte le precauzioni possibili con guanti e mascherine. Vanno avanti, come sempre, le attività solidali. A Sarzana, insieme alla Caritas, la mensa, costituita negli anni’90, prevede la preparazione in sicurezza dai 40 ai 60 pasti al giorno.

Leggi: Il Secolo XIX, 24/03/2020


lunedì 23 marzo 2020
Palermo. Sunia, su apertura struttura d’accoglienza per i senza tetto. “Accolte le nostre richieste. Un primo passo per garantire l’incolumità di tutti i cittadini senza fissa dimora”.

“L’imminente attivazione della struttura protetta per i senza fissa dimora, con servizi di tutela medico sanitari, è da considerarsi una conquista della città. E è la dimostrazione che la collaborazione stretta e rispettosa dei ruoli tra il sindacato e la pubblica amministrazione non possa che dare risultati positivi all’intera comunità”.
A dichiararlo è il segretario generale del Sunia Palermo, Zaher Darwish, in vista dell’apertura della struttura prevista dal Comune per accogliere i senza fissa dimora, al momento in fase di allestimento e sanificazione.
“Speriamo che questa struttura sia capiente e che si possa garantire la salute e la sicurezza alle centinaia di senza tetto diffusi in città. Nel caso in cui non tutti dovessero avere possibilità di accesso in questo centro d’accoglienza – aggiunge Darwish – bisogna provvedere al più presto all’incolumità di quanti rimarranno fuori”.
Il Sunia, in una nota, esprime soddisfazione e apprezzamento per il fatto che le richieste avanzate dal sindacato degli inquilini, sostenute dalla Cgil Palermo, di una casa protetta per dare riparo ai senza casa e dell’approntamento di presidi sanitari a loro disposizione, siano state accolte.
“Con le nostre richieste – aggiunge Zaher Darwish – abbiamo voluto richiamare l’attenzione degli enti e delle amministrazioni pubbliche sul problema dei soggetti più deboli e vulnerabili della nostra città, anche in considerazione del particolare momento epidemiologico che stiamo attraversando”.

Leggi: Sunia, 23/03/2020


sabato 21 marzo 2020
Pisa. Emergenza sanitaria e diritto alla casa: necessario adottare delle misure straordinarie a tutela di inquilini e senza fissa dimora.

Nel pieno dell’emergenza sanitaria le norme per ora varate a tutela delle famiglie e del diritto alla salute per ogni cittadino, non prevedono disposizioni a tutela degli inquilini pubblici e privati e di coloro che non hanno un’abitazione.
Seppur consapevoli che un intervento a tutela dei conduttori in edilizia privata sia competenza dello Stato, riteniamo che provvedimenti a tutela degli assegnatari di edilizia pubblica e di coloro che non hanno un’abitazione possano essere disposti dalle Istituzioni operanti sul nostro territorio.
In particolare ci viene segnalato che nella sola città di Pisa sarebbero decine le persone “senza fissa dimora” che non hanno un luogo dove potersi rifugiare; nonostante lo sforzo di associazioni, cooperative ed altri enti che si occupano di dare un pasto e un tetto a queste persone, non si riesce comunque a garantire un’abitazione a coloro che ne sono privi.

Leggi: Sunia, 21/03/2020


venerdì 20 marzo 2020
Volontari ferraresi dimezzati. Ma i servizi non si fermano

«In questo periodo ci sono volontari che ricevono pressioni dai datori di lavoro per sospendere la loro attività, quando invece più che mai abbiamo bisogno di loro in questo momento». È il rammarico espresso dal commissario ad acta Sergio Venturi nel corso della diretta facebook di martedì per fare il punto sul contagio. Il Ferrarese può contare su una forte rete del terzo settore, e le ripercussioni del coronavirus sull’attività dei volontari non sono state meno pesanti, anche se non sempre e non solo attribuibili dagli inviti alla cautela ricevuti sul posto di lavoro.All’Auser, semmai, è sorto il problema contrario poiché «l’80% dei nostri iscritti è già in pensione, e gli over 65 sono stati la prima categoria di persone a dover restare a casa», spiega il presidente Sandro Guizzardi. «Abbiamo volontari che sono nel pieno delle forze e che vorrebbero rendersi utili anche in questo periodo, ma il decreto parla chiaro e la priorità deve essere la salute di tutti». La sede Auser di via Ferrariola è naturalmente chiusa, ma l’attività non si è fermata: «C’è rimasta una ventina di volontari in grado di essere operativi. Sono pochi, per tutta la provincia, ma sono a disposizione. Là dove non arrivano la Croce Rossa o la Protezione Civile a garantire servizi essenziali e indifferibili, interveniamo noi. E, a quel che mi risulta, nessuno dei volontari in attività ha ricevuto dissuasioni da parte del datore di lavoro».In questo periodo la Caritas, spiega il direttore Paolo Falaguasta, sta funzionando in “modalità estiva”, ovvero «come quando le scuole sono chiuse e ci sono meno volontari disponibili»

Leggi: La Nuova Ferrara, 20/03/2020


giovedì 19 marzo 2020
Consegna farmaci e spesa a casa. Tutti i servizi attivati in città

Numeri utili
In questa particolare e difficile situazione il Comune di Bolzano e varie associazioni cittadine hanno attivato o stanno attivando vari servizi di sostegno. Qui di seguito ne elenchiamo alcuni. Consegna di farmaci a domicilio: Servizio delle Farmacie Comunali in collaborazione con Assofarm e Croce Rossa. Servizio attivo al numero 0471917213. Consegna spesa a domicilio di ASSB in accordo con la protezione civile della città Servizio di spesa per persone anziane, persone con disabilità che hanno difficoltà a recarsi da sole al supermercato e per persone in quarantena. Per attivare il servizio ed effettuare l’ordine chiamare il 0471457778 e il 0471457779 via mail (spesa.domicilio@aziendasociale.bz.it) Alla realizzazione del servizio collaborano l’Associazione o con i propri servizi “Cacciatori di briciole” ed “Emporio solidale” nonché il Banco Alimentare, servizi che si occupano dei più deboli fornendoli gratuitamente i beni di prima necessità. Nei prossimi giorni si attiveranno anche le associazioni ADA, Auser e Antea per collaborare a questo servizio. Anche la San Vincenzo offre la spesa a domicilio nella città di Bolzano. Chi vuole fruirne chiami il numero: 0471 324 208, indicando il proprio nome, cognome e indirizzo di casa, nonché i dettagli dell’ordinazione.

Leggi: Alto Adige, 19/03/2020


giovedì 19 marzo 2020
Negozi di vicinato, associazioni, bio la ricetta delle spese a domicilio «Decine di chiamate, tanti anziani»

Il fenomeno
Solidarietà A Marcon parte «Ci penso io», servizio gratuito. C’è anche la Polisportiva Bissuola
«Un chilo di carote, uno di zucchine, sedano e cipolla per il soffritto… Me li porti su tu?». Telefonate di questo tipo, al fruttivendolo di fiducia, un tempo erano la consuetudine solo per i clienti più affezionati. Ora, invece, veder arrivare a casa la spesa senza uscire è diventata una necessità. E ai negozi di vicinato ora si affianca anche l’online. «Da anni facciamo questo servizio – spiega Walter di Santin Frutta in centro storico – chi è in confidenza me lo chiede e io lo faccio senza spese in più. Ora il servizio sta funzionando ancora di più. Chiedo ai miei clienti di chiamare verso le 8.30-9 di mattina lo 041.5223004 per fare gli ordini ed entro la giornata glieli porto». In centro storico nei giorni scorsi a lanciare l’iniziativa è stato anche Rialto frutta. «Da qualche giorno ho messo il negozio su internet e pubblicato su Facebook l’iniziativa con i numeri da chiamare (0415222794 o whatsapp al 3663169582) spiega Alessandro Enzo abbiamo già fatto 200-300 consegne, portiamo anche le bibite, l’acqua, le uova, i beni di primaria necessità. Stiamo prendendo accordi per inserire anche il pesce, visto che è molto richiesto e si fa fatica a trovarlo in questi giorni. Dove andiamo? Al Lido, in centro storico, a Murano ma anche a Mestre e Marghera. Porto il giorno stesso gli ordini che ricevo entro le 10, il giorno dopo quelli che arrivano più tardi. Per noi che lavoravamo con alberghi e hotel, reinventarsi è stata una necessità». L’idea di consegnare a domicilio frutta e verdura (in questo caso bio) a km zero in terraferma è venuta già da alcuni anni ad un gruppo di ragazzi, «l’Orto di Zela». Hanno cominciato Adriano e il suo socio, portando a casa frutta e verdura biologiche a km zero pure in bicicletta.

Leggi: Corriere del Veneto, 19/03/2020


mercoledì 18 marzo 2020
Anziani, la rete di assistenza regione per regione organizzata da Auser

Dal Trentino alla Sicilia, l’elenco dei centri di ascolto e di assistenza organizzati dall’Associazione di volontari
L’organizzazione di volontariato Auser ha come sua missione l’impegno di favorire l’invecchiamento attivo degli anziani e valorizzare il loro ruolo nella società. La proposta associativa è rivolta principalmente agli anziani, ma è aperta alle relazioni di dialogo tra generazioni, nazionalità, culture diverse. “Un’associazione per la quale la persona è, al tempo stesso, protagonista e risorsa per sé e per gli altri a tutte le età”, si legge nel “chi siamo” del loro sito web.
Ad oggi l’organizzazione è composta da:
290. 118 soci
46.012 volontari
1.545 sedi tra strutture ed affiliate in tutta Italia
7.743.120 ore di volontariato svolte in un anno
703.879 partecipanti alle attività promosse da Auser in un anno.
Ecco qui di seguilo le iniziative di aiuto alla persona che i volontari Auser stanno portando avanti nelle diverse regioni a sostegno delle persone anziane, sole e fragili durante l’emergenza sanitaria del Coronavirus – Covid 19, secondo l’ultimo aggiornamento, che è di oggi, 18 marzo 2020.

Leggi: La Repubblica, 18/03/2020


mercoledì 18 marzo 2020
Coronavirus, l’epidemia dilagata nelle case di riposo: 25 vittime soltanto a Mediglia, personale malato

Da Affori al Corvetto, quarantene e decessi. Il dottore: «Senza interventi gli anziani sono decimati». Una figlia in lacrime: «Lo scenario è impressionante
Nel pomeriggio di sabato scorso, il sindaco di Mediglia Paolo Bianchi legge un comunicato della casa di riposo «Borromea». Il Covid-19 è entrato in quella costruzione di mattoni rossi prima che l’epidemia deflagrasse a Codogno. «La struttura è isolata dal 23 febbraio – spiega Bianchi, scorrendo il comunicato della direzione sanitaria -, quando quattro casi “positivi” sono stati accertati in pronto soccorso». Da allora sono stati fatti tamponi. Molti tamponi. Esito, ancora «positivo». Hanno iniziato ad ammalarsi medici, infermieri, operatori, e anziani. Si sono scambiati il virus. Hanno provato ad arginarlo. Il contagio è dilagato. Il punto di rottura è arrivato quando s’è posto il problema di come gestire le salme. I parenti non potevano entrare. Assediavano la struttura e il Comune per avere informazioni. «Ci sono stati diversi decessi» ha comunicato il sindaco. Il Corriere puoi rivelare quanti: 25 anziani morti in 23 giorni.

Leggi: Corriere della Sera, 18/03/2020


mercoledì 18 marzo 2020
I Caffè Alzheimer Itineranti della Regione Sardegna

L’esperienza dei Caffè Alzheimer è stata riproposta in Sardegna adattandola alle caratteristiche geografiche, demografiche e della viabilità peculiari di questa regione. Ad una discreta omogeneità della distribuzione dei servizi di diagnosi e cura non corrisponde una adeguata presenza regionale di servizi psicoeducazionali di sostegno per i familiari delle persone affette da demenza, concentrati prevalentemente in alcune città principali. Gli autori hanno ideato una modalità fluida “itinerante” di Caffè Alzheimer, caratterizzata da un team che si sposta nei vari comuni per andare incontro alle difficoltà logistiche dei familiari.
di Annalaura Cadeddu (Psicologa, psicoterapeuta, Presidente della Cooperativa Sociale Nausica), Francesca Pacini (Psicologa, psicoterapeuta, Segretaria della Cooperativa Sociale Nausica), Laura Boi (Psicologa psicoterapeuta, Vicepresidente della Cooperativa Sociale Nausica), Daniela Viale (Dirigente psicologa CDCD – Centro Diurno, Divisione Geriatria, ASL 8 Cagliari), Marta Malgarise (Dirigente psicologa CDCD – Centro Diurno, Divisione Geriatria, ASL 8 Cagliari), Paolo Francesco Putzu (Geriatra, Presidente sezione Sardegna AIP)
I Caffè Alzheimer (CA) nascono nel 1997 in Olanda (Miesen, 2004) come occasione di incontro dei familiari e delle persone affette dalla demenza con gli operatori socio-sanitari. Bere Miesen, l’ideatore dei CA, ha spiegato in occasione dell’edizione 2019 dell’Alzheimer Fest di Treviso, come la loro nascita abbia rappresentato la logica conseguenza di una carenza dei servizi assistenziali istituzionali della sua nazione. Troviamo la stessa motivazione nella maggior parte delle altre nazioni, tanto da considerare i CA il surrogato di una sanità inadeguata per una patologia complessa come la demenza. I CA sono un punto di riferimento per i caregiver, che rischiano di essere particolarmente affaticati dal carico di cura.

Leggi: I Luoghi della Cura, 18/03/2020


martedì 17 marzo 2020
Covid-19, il dramma dei senza casa

L’ex ospedale Vittorio Emanuele di Catania potrebbe essere usato per l’emergenza coronavirus. “Ma pensiamo anche ai senzatetto”, scrive il Sunia in una lettera condivisa da trenta associazioni
“Restare a casa, ma cosa fa chi una casa non ce l’ha ?”. Se lo chiedono i firmatari, tra associazioni, sindacati e singoli cittadini, di una lettera intitolata “Oltre il danno, la beffa”, inviata al sindaco e al prefetto di Catania, in cui si chiede di “affrontare l’emergenza e intervenire nei luoghi in cui i senza tetto soggiornano numerosi alla ricerca di un pasto o di un ricovero per la notte”. La lettera vede come primi firmatari Sunia (sindacato degli inquilini), Ragna- tela e La città felice, insieme a Lila, Cgil, Cobas, Cobas scuola, Rete antirazzista catanese, Comitato D’Ove ripensare la città, Femministorie, LeSiciliane/Casablanca, Comitato popolare, Antico Corso, CPO Colapesce, Associazione Rite Atria, Comitato Rodotà-Beni Comuni, Circolo etneo Teresa Mattei, Associazione culturale Zo, Rifondazione comunista, fed. Catania, Sezione PCI Olga Benario Catania, Associazione Penelope-Coordinamento solidarietà sociale onlus, Comitato Librino attivo, Catania bene Comune, Cittàinsieme, Arci catania, Asia USB Catania, Oltre Frontiera, Aiab Sicilia, Rete fattorie sociali Sicilia, BioAs, #Restiamoumani#incontriamoci catania, Chiesa cristiana evangelica battista via Capuana, Chiesa evangelica valdese, Libera Catania, Pax Christi, Federconsumatori Catania e Etna Sud, Impact Hub Sicilia, Fondazione Angelo D’Arrigo, Cooperativa Prospettiva, ADAS Associazione Difesa Ambiente e Salute, Free Green Sicilia, Akkuaria.

Leggi: Focus Sicilia, 17/03/2020


IN AGENDA:

4 giugno 2020 – Roma – Welfare Day – La Nuvola Convention Center – Viale Asia – Ore 9.00

Iscrizioni aperte sul sito www.welfareday.it


7-8 luglio 2020 – Roma – Italia Longeva– Ministero della Salute (Auditorium Viale Ribotta)

Long-Term Care FIVE – Gli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine
Giunta alla quinta edizione, la due giorni annuale di incontro e confronto tra decisori ed attori che entrano a diversi livelli nella programmazione, organizzazione e gestione del sistema socio-sanitario e assistenziale dedicato alle cure a lungo termine si propone come un’occasione di aggiornamento e di avanzamento di proposte su modalità efficaci, sostenibili ed eque per la presa in carico degli anziani fragili e complessi.
Per maggiori informazioni info@italialongeva.it


IN EVIDENZA:

L’importanza di preservare l’infrastruttura sociale del paese

In questi giorni, accanto all’angoscia per la diffusione del Covid-19 e per le conseguenze sulla salute delle persone, è iniziata un’altra partita, quella delle azioni da intraprendere per limitare l’impatto economico e sociale del virus e delle misure che si rendono necessarie per contrastare una recessione economica che rischia di essere devastante.
Mentre a livello europeo e mondiale inizia a emergere un certo consenso sulla necessità di un massiccio e coordinato intervento pubblico che metta in campo un’entità di risorse che non avrà probabilmente pari nella storia, con il DL 18/2020, meglio conosciuto come “Cura Italia”, anche il Governo italiano ha compiuto un primo passo in questa direzione.
Come è normale che sia, in una fase emergenziale come quella che ancora il Paese sta attraversando, è difficile sia capire la vera natura della crisi – che appare sempre più come contemporaneamente da domanda in quanto colpisce i redditi di molte categorie e da offerta perché mette in discussione la continuità di molte imprese – sia individuare ed equilibrare misure in grado di sopperire ad esigenze immediate e misure capaci di mantenere il sistema imprenditoriale in grado di reagire prontamente nel medio periodo, quando la crisi sanitaria sarà superata o almeno messa sotto controllo. In altri termini, in questa fase e data la natura di questa crisi, servono sia misure volte ad alleviare le sofferenze dei cittadini, sia misure rivolte a garantire la tenuta del sistema economico e sociale. Il DL 18/2020, certamente migliorabile in molti punti, cerca pur in una situazione estremamente difficile, di fare un po’ di tutto questo. E per alcuni aspetti lo fa anche in modo innovativo.

Leggi: Welforum


Famiglie diseguali, anche di fronte al virus

Conciliare famiglia-lavoro nell’emergenza – L’emergenza Covid-19 ha mutato rapidamente e profondamente consolidate abitudini e prassi organizzative delle famiglie italiane.
L’equilibrio tra responsabilità lavorative e famigliari, già fragile nel nostro paese in condizioni ordinarie, è stato messo a dura prova prima dalla chiusura delle scuole, poi dal rapido passaggio al telelavoro di moltissimi lavoratori e lavoratrici. La progressiva chiusura delle attività considerate non essenziali ha, inoltre, gradualmente ridisegnato una ulteriore faglia di diseguaglianza tra genitori che sono temporaneamente esentati dal lavoro, genitori che si trovano a dover lavorare da casa, in presenza dei figli, e genitori costretti a continuare la propria attività lavorativa fuori casa, peraltro in molti casi correndo elevati rischi di contagio per sé e per i propri famigliari. Ciò mentre le scuole continuano necessariamente ad essere chiuse e molte delle rodate modalità di work-life balance sono saltate, in primis quella – prevalente nel nostro paese – che fa affidamento sul contributo dei nonni, a causa delle essenziali norme di distanziamento sociale e della necessità di proteggere con ancora maggiore attenzione gli anziani.

Leggi: Welforum


Solitudini

Ci sono i bambini e i ragazzi che non vanno più a scuola (in Lombardia da un mese), c’è chi è a casa senza lavoro e si chiede se lo riavrà, c’è chi è in quarantena e vive giornate buie di attesa, ci sono i genitori single con figli piccoli, c’è chi non ha un tetto dove dormire, dove stare, ci sono le persone con disabilità che vedono chiusi i servizi che frequentavano, ci sono gli anziani soli.
È stato detto che il distanziamento sociale ci sta rendendo tutti un po’ più uguali. Mica tanto vero. Queste condizioni sembrano dimostrare il contrario. Perché divaricano chi ha risorse di cura, educazione, relazione da chi non ne ha.
A casa con i figli: un tutorial non basta
Giusta l’insistenza con cui si è parlato in queste settimane di didattica a distanza, di strumenti elettronici da mettere a disposizione, di supporti adeguati. Questi mesi segneranno un cambiamento permanente nel modo di insegnare e apprendere. Ma la didattica a distanza riguarda soprattutto un’età (le medie superiori, l’università) e, nella scuola, i licei. Già negli istituti tecnici può riguardare solo un numero limitato e meno centrale di materie. E certamente riguarda meno, in modo diverso, le età inferiori: dalle materne alla scuola media.

Leggi: Welforum


Coronavirus: prevenzione e gestione nelle residenze sociosanitarie per anziani

Il territorio di Brescia è uno dei più colpiti dall’infezione coronavirus SARS-Cov-2. Un gruppo di lavoro composto da medici e infermieri operanti nella zona, con il supporto delle società scientifiche di geriatria, ha predisposto un documento rivolto ai colleghi operanti presso le Strutture Residenziali per Anziani, che si stanno preparando a fronteggiare l’emergenza.
Al termine dell’articolo, che riprende la parte iniziale del documento, sono scaricabili la versione integrale e le slide esplicative.
Il documento che è stato redatto da APRIRE Network ed approvato dalle società scientifiche AIP, SIGG e AGE:
È rivolto ai responsabili sanitari e organizzativi, agli operatori sanitari, socio sanitari e assistenziali delle strutture residenziali per anziani.
Ha lo scopo di fornire indicazioni di riferimento per prevenire la diffusione del COVID-19 tra gli operatori sanitari e sociosanitari, gli anziani ospiti e i loro familiari/visitatori e i volontari.
Ha lo scopo di fornire indicazioni per la gestione dei casi sospetti, probabili o confermati COVID-19 tra gli anziani ospiti della strutture residenziali per anziani.
Perché questo documento
Il coronavirus SARS-Cov-2 causa una malattia, denominata dall’OMS “COVID-19”, caratterizzata da febbre, tosse e disturbi respiratori con manifestazioni cliniche che vanno dal comune raffreddore alla polmonite grave con sindrome da distress respiratorio, shock settico e insufficienza multiorgano. Nella maggior parte dei casi (circa l’80%) finora riportati si manifesta in forma paucisintomatica o lieve.

Leggi: I Luoghi della Cura


#Coronavirus: in casa è meglio. Una raccolta delle opportunità offerte dal digitale

#iorestoacasa è un atto di coscienza e prevenzione di grande impatto per la salute e il benessere collettivo. Noi di Abitaresociale pensiamo che questo periodo a casa possa essere affrontato in maniera positiva, sfruttando le possibilità che la solidarietà tra le generazioni può offrire. E fondamentale informarsi consapevolmente, gestione in modo produttivo il proprio tempo libero e approfittarne per cogliere le opportunità che il digitale ci offre a livello di servizi e strumenti.
Come possiamo stare in casa ed essere ancora anziani attivi e giovani solidali ai tempi del coronavirus?
Intanto è possibile riconvertire lo slogan individuato per cambiare i comportamenti utili a combattere il virus: “dobbiamo isolarci di più ed essere più sociali “.
È possibile rimanere “sociali” anche se “isolati” in casa?
Rimanere sociali in tempi di isolamento è una sfida che tutti possiamo sostenere se ipotizziamo di assumere alcuni atteggiamenti che, esercitati in situazione di emergenza, potranno essere utili imparando quando la situazione tornerà alla normalità.
? Possiamo rimanere informati e aggiornarci in maniera sicura anche se isolati?
Riconoscere le fake news: Fake news, tutti gli strumenti per smascherare bufale e disinformazione
Abbiamo la possibilità di utilizzare i numeri verdi regionali: Covid-19 – Numeri verdi regionali
Le FAQ – Covid-19, domande e risposte: FAQ – Covid-19, domande e risposte
Mantenerci informati in tempo reale sulla in Italia: Covid-19 – Situazione in Italia
Monitorare la situazione mondiale con la OMS-mappa in tempo reale:
Novel coronavirus (COVID-19) situation
Le raccomandazioni del Ministero della Salute le troviamo al seguente indirizzo: Materiali social

Leggi: Abitare Sociale


SEGNALAZIONI:

Covid-19: congedi speciali per famiglie

Inca fornisce alcuni chiarimenti
A seguito del messaggio di Inps, l’Inca risponde ad alcune richieste di chiarimento pervenute alle sedi di patronato, per l’applicazione delle nuove norme sui congedi previsti dalla legge 104/92, introdotte dal Decreto “Cura Italia”.
Speciale congedo per figli/e con handicap grave riconosciuto
Si tratta di un congedo straordinario per un massimo di 15 giorni, usufruibili alternativamente dai genitori, dal 5 marzo al 3 aprile, destinato ai nuclei familiari che non godono di altre misure di sostegno al reddito. Possono accedere al beneficio anche i genitori di figli/e adottivi, nonché nei casi di affidamento e collocamento temporaneo di minori.
I genitori dipendenti del settore privato possono richiedere il congedo speciale per figli/e con handicap in situazione di gravità senza limiti di età, purché iscritti a scuole di ogni ordine grado o ospitati in centri diurni a carattere assistenziale. L’indennità, coperta da contribuzione figurativa, è pari al 50% della retribuzione.
In particolare, coloro i quali hanno presentato domanda di prolungamento del congedo parentale (art. 33 D.lgs. 151/2001) e, alla data del 5 marzo 2020, ne stanno già fruendo, non devono avanzare una nuova richiesta all’Inps, poiché i periodi saranno convertiti d’ufficio nello “speciale congedo”, con la relativa indennità.

Leggi: Inca


Ricetta medica via mail o via whatsapp contro il coronavirus: l’ordinanza dispone le regole per non ritirarla più fisicamente

Il promemoria cartaceo non serve più, lo disponde una nuova norma della Protezione Civile. “Dobbiamo fare di tutto per limitare gli spostamenti e ridurre la diffusione del virus Covid-19.
Ricetta medica via email o con messaggio sul telefono senza più la necessità di ritirare fisicamente, e portare in farmacia, il promemoria cartaceo, grazie a un’ordinanza. “Dobbiamo fare di tutto per limitare gli spostamenti e ridurre la diffusione del virus Covid-19. Puntiamo con forza sulla ricetta medica via email o con messaggio sul telefono. Un passo avanti tecnologico che rende più efficiente tutto il Sistema sanitario nazionale”, dice Speranza commentando la firma da parte del Capo Dipartimento della Protezione Civile dell’ordinanza.
Ricetta virtuale, tre metodi per battere il coronavirus
Al momento della generazione della ricetta elettronica da parte del medico prescrittore – si legge nell’ordinanza – l’assistito può chiedere al medico il rilascio del promemoria dematerializzato ovvero l’acquisizione del Numero di ricetta Elettronica tramite:
a) trasmissione del promemoria in allegato a messaggio di posta elettronica, laddove l’assistito indichi al medico prescrittore la casella di posta elettronica certificata (PEC) o quella di posta elettronica ordinaria (PEO);
b) comunicazione del Numero di ricetta Elettronica con SMS o con applicazione per telefonia mobile che consente lo scambio di messaggi e immagini, laddove l’assistito indichi al medico prescrittore il numero di telefono mobile;
c) comunicazione telefonica da parte del medico prescrittore del Numero di ricetta Elettronica laddove l’assistito indichi al medesimo medico il numero telefonico”.
Nella stessa ordinanza, disposta di concerto con il ministero dell’Economia e delle Finanze e con l’intesa del presidente della Conferenza delle Regioni e Province autonome, vengono disciplinate anche tutte le modalità operative per farmacie e Asl per i farmaci distribuiti in modalità diverse dal regime convenzionale e per i medicinali che richiedono un controllo ricorrente dei pazienti.

Leggi: La Repubblica


Contributi previdenziali per lavoratori domestici

Slittano al 10 giugno i versamenti
Sospensione dei termini per i versamenti previdenziali dovuti per colf, badanti e lavoratori domestici. Lo prevede il Decreto legge “Cura Italia”, in vigore dal 17 marzo.
In base all’articolo 37 del provvedimento, il periodo di sospensione va dal 23 febbraio fino al 31 maggio 2020. Quanto è dovuto dovrà essere versato, in un’unica soluzione entro il 10 giugno, senza Applicazione di sanzioni e interessi.
La sospensione degli adempimenti e versamenti di contributi e premi Inail riguarda:
A) Il termine di pagamento dei contributi del primo trimestre 2020, in scadenza il 10 aprile.
B) Eventuali contributi pregressi dovuti dai datori di lavoro, che dopo aver assunto colf e badanti, hanno ricevuto la lettera di accoglimento dell’Inps in cui è indicato il termine di pagamento “entro 30 giorni” dal ricevimento della comunicazione da parte dell’Istituto.
C) Cessazione di rapporti di lavoro domestico, qualora la scadenza del versamento dei contributi, fissata a 10 giorni dalla data di fine lavoro, ricade nel periodo di sospensione.

Leggi: Inca


Cura Italia: i provvedimenti che riguardano il Terzo settore

Sono numerose in questi giorni le disposizioni dei provvedimenti di contrasto alla diffusione del Covid-19 che toccano aspetti relativi al Terzo settore, in particolare contenute nel DL 18/2020 del 17 marzo 2020, “Misure di potenziamento del servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19”. Si prova di seguito a offrire una panoramica ragionata a partire dalle criticità evidenziate nei giorni scorsi.
I servizi chiusi per evitare la diffusione del contagio
Il tema è stato sollevato da più parti: le misure per evitare la diffusione del contagio hanno determinato la chiusura di numerosi servizi, soprattutto a carattere diurno; ciò ha determinato due problemi: una difficile situazione per gli utenti e le famiglie, private di un supporto spesso fondamentale (se ne tratterà dopo) e una altrettanto difficile situazione per lavoratori ed imprese. Il DL 18/2020 ha affrontato la questione all’art. 48, comma 2: “Durante la sospensione dei servizi educativi e scolastici e dei servizi sociosanitari e socioassistenziali … le pubbliche amministrazioni sono autorizzate al pagamento dei gestori privati dei suddetti servizi per il periodo della sospensione”; in sostanza si dà atto che l’interruzione del servizio deriva da cause di forza maggiore e le sue conseguenze non possono dunque ricadere sul gestore e i suoi lavoratori. Al tempo stesso si prevedono possibili impieghi alternativi dei lavoratori come meglio spiegato al punto successivo. Le strutture sospese dovranno comunque essere mantenute operative e adeguate ai requisiti richiesti ai fini della prevenzione del contagio, così da poter essere immediatamente riaperte non appena se ne presentino le condizioni. Ovviamente in questi casi hanno termine eventuali misure di cassa integrazione o altri ammortizzatori sociali (vedi dopo) relativi ai lavoratori impegnati nei servizi sospesi.

Leggi: Welforum


Pensioni: Inps, ad aprile rivalutazione assegni

Con la mensilità di aprile 2020 sarà posta in pagamento la pensione nella misura stabilita dalla legge di Bilancio, che ha introdotto un nuovo meccanismo di rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici per il triennio 2019-2021, parzialmente diverso da quello applicato in occasione della prima rata di gennaio 2020. Lo comunica l’Inps in una nota.
La novità consiste nella eliminazione della fascia di rivalutazione delle pensioni comprese fra tre e quattro volte il trattamento minimo ((ovvero tra i 1.545 e 2.060 euro lordi al mese, che prima era al
97% dell’indice di inflazione), che viene ora accorpata alla fascia di rivalutazione pari al 100% dell’indice di rivalutazione. Conseguentemente è stata effettuata una seconda operazione di rivalutazione solo per i pensionati i cui assegni complessivi si collocano nella fascia compresa fra 3 e 4 volte il trattamento minimo.
A questi pensionati, nel mese di aprile, saranno corrisposti anche gli arretrati da gennaio a marzo oltre l’adeguamento della relativa mensilità. Sarà a breve pubblicata la circolare illustrativa dell’operazione. Infine, l’Inps rammenta a tutti i pensionati che il pagamento della rata mensile di pensione sarà effettuato, come da calendario, il primo giorno bancabile del mese, quindi mercoledì 1° aprile 2020.

Leggi: Inca


Coronavirus: le misure dell’Inps

In considerazione dell’evolversi della situazione epidemiologica da COVID-19, l’INPS ha adottato le prime misure precauzionali e preventive, avviando al contempo una campagna informativa mirata a fornire tutte le indicazioni necessarie ai cittadini.
L’Istituto ha attivato, pertanto, un Comitato permanente che monitora costantemente la situazione di tutte le strutture territoriali INPS, allo scopo di mettere in atto le procedure più idonee in coordinamento con le autorità competenti.
L’Istituto ha disposto diverse limitazioni dell’accesso ai servizi di front-end fisico e l’eventuale attivazione di servizi alternativi al fine di garantire il proseguo delle attività.
L’INPS ha inoltre attivato i nuovi numeri telefonici per contattare gli uffici provinciali di Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto, con l’obiettivo di fornire informazioni e supporto agli utenti anche a distanza.
L’Istituto ha inoltre provveduto alla chiusura di temporanea di alcune sedi INPS al fine di predisporre le necessarie operazioni di sanificazione.
Sospesi i recapiti di Poste Italiane nella zona rossa
A causa dell’emergenza sanitaria, Poste Italiane ha sospeso i servizi di recapito postale nei Comuni della “zona rossa”. In questi territori, pertanto, potrebbero verificarsi ritardi o mancate consegne delle comunicazioni postali inviate da INPS. Sul sito e sull’app INPS Mobile è disponibile il servizio di Cassetta postale online, che consente agli utenti di consultare alcune delle comunicazioni inviate dall’Istituto.
Sospensione visite medico legali e comunicazioni ai cittadini
Nella regione Lombardia e nelle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso, Venezia è stato disposto il differimento di tutte le viste assistenziali e previdenziali presso le UOC/UOST medico legale, anche al fine di evitare spostamenti non necessari ai cittadini. Nel restante territorio nazionale si conferma la sospensione delle visite dei soli minori e degli ultra65enni. Per tutti i soggetti già convocati e interessati alla sospensione è previsto l’invio di SMS del rinvio della visita per emergenza Covid – 19.

Per saperne di più

Leggi: Inps


 

 

 

Ministero della salute – Malattie infettive – FAQ – Covid-19, domande e risposte

Quali sono le misure previste in Italia?
Il Governo ha emanato con il Dpcm 11 marzo ulteriori misure restrittive su tutto il territorio nazionale per contrastare l’emergenza coronavirus.
Il provvedimento avrà validità dal 12 al 25 marzo.
Tra le misure previste sono sospese le attività di bar, pub, ristoranti. Chiusura dei parrucchieri e centri estetici. Resteranno aperti alimentari, benzinai, edicole e tabacchi oltre a farmacie e parafarmacie, ottici ed altri eservizi commerciali per generi di prima necessità come quelli per la cura degli animali. Le industrie resteranno aperte ma con “misure di sicurezza”, cioè purché garantiscano iniziative per evitare il contagio.
Chiusi invece i reparti aziendali “non indispensabili” per la produzione. Si incentiva anche la regolazione di turni di lavoro e le ferie anticipate.
Restano confermate tutte le misure restrittive del Dpcm del 9 marzo, definito #Iorestoacasa. Il provvedimento limita gli spostamenti delle persone, blocca le manifestazioni sportive, sospende in tutto il Paese l’attività didattica nelle scuole e nelle università fino al 3 aprile.

Leggi: Ministero della Salute


Il grande sforzo di Auser per aiutare gli anziani soli e fragili

In rete con le istituzioni locali e la Protezione Civile, l’associazione cerca di garantire ascolto telefonico, consegna spesa, pasti e farmaci
In questo momento di grande emergenza sanitaria e sociale, il lavoro dei volontari in aiuto alle persone sole e meno autosufficienti diventa ancora più prezioso. Anche piccole attenzioni come l’ascolto telefonico, la spesa o i medicinali portati a casa, la consegna di un pasto caldo, o le attività più impegnative tipo l’accompagnamento verso i luoghi di cura per le terapie salvavita come la dialisi, diventano di fondamentale importanza.
“Noi dobbiamo continuare a svolgere il nostro ruolo – sottolinea il presidente nazionale Enzo Costa in una nota alle strutture – si devono, fermare le attività di socializzazione ma il punto di riferimento, di appoggio, di prossimità, Auser nel territorio non va spento, dobbiamo continuare a garantire la telefonia e i servizi leggeri alla persona, dobbiamo metterci in rete con la Protezione Civile, i Comuni, le Unità Sanitarie Locali, i Prefetti. Dobbiamo dimostrare che nei momenti di bisogno l’Auser c’è, e continuerà ad esserci sempre, perché è parte integrante delle nostre comunità, parte attiva.”

Leggi: Auser


NEWS:

martedì 17 marzo 2020
L’altra faccia del Coronavirus. Zamagni: «Lo Stato da solo non basta»

Parla l’economista: impediamo che tutto crolli su chi è in prima linea, il Terzo settore venga coinvolto. È in crisi il mito dell’invulnerabilità. Ora vanno salvaguardate le relazioni sociali
Non tenete il Terzo settore ai margini dell’emergenza. Usate l’esperienza di migliaia di volontari attivi negli ospedali e nel campo della sanità, valorizzate con tutte le precauzioni del caso la conoscenza di tante persone che, a partire dal mondo delle associazioni impegnate nel servizio ai malati, sono disposte a dare una mano. «È in gioco un patrimonio di relazioni, che è fondamento della coesione nazionale» spiega l’economista Stefano Zamagni, voce storica dell’economia civile e del non profit. «Dopo aver eseguito gli ordini impartiti dalle autorità, ora è necessario coinvolgere i corpi intermedi. Mi rivolgo direttamente al governo: lo Stato non può fare tutto da solo, le Regioni vacillano sotto il peso del contagio. Impediamo che tutto crolli sulle spalle di chi è adesso in prima linea» spiega il professore, che dal 27 marzo 2019 è presidente della Pontificia accademia delle scienze sociali, su nomina di papa Francesco.
Intanto gli appelli e le mobilitazioni alla solidarietà si moltiplicano, in questi giorni. Non basta? La fotografia dell’infermiera che si è addormentata tra un ricovero e l’altro è emblematica della situazione. Gli appelli vanno bene, ma non vorrei che sottovalutassimo le implicazioni di natura sociale e spirituale che dovremo affrontare quando tutto questo sarà finito. Le energie notevolissime della società civile sono note a tutti e possono contare su secoli di storia, basti pensare che le prime Misericordie nacquero in Toscana nel 1200. Per questo in una fase epocale come questa non si può considerare il Terzo settore irrilevante o, peggio, trattarlo secondo una logica di sudditanza. Tanto più che a essere in gioco è proprio il tessuto sociale del Paese.

Leggi: Avvenire, 17/03/2020


martedì 17 marzo 2020
I più vulnerabili hanno bisogno di cure

Intervista a Nerina Dirindin. Rafforzare l’offerta ospedaliera per le terapie intensive è prioritario. Ma non si possono lasciare indietro le persone che hanno bisogno di assistenza: dalla non autosufficienza alle case di riposo, alla malattia mentale
Pochi mesi fa – luglio 2019 – la ex senatrice Nerina Dirindin, docente di Economia pubblica del Welfare e di Scienza delle finanze all’Università di Torino, ha proposto un decalogo per il rilancio della sanità pubblica assieme, tra le molte personalità, alle ex ministre Rosy Bindi e Livia Turco. Un allarme, nel quarantesimo anniversario dalla istituzione del Servizio sanitario nazionale, che invoca una correzione di rotta: occorre tornare a investire nella sanità pubblica, nella rete dei servizi territoriali, negli ospedali, nel personale. Bisogna rivedere profondamente il ruolo della sanità integrativa e privata, e ridurre i divari tra regione e regione, tra Nord e Sud. In piena difficoltà strutturale e manifesta della sanità italiana, è esplosa la pandemia da Covid-19. Abbiamo raggiunto Dirindin per chiederle un commento, innanzitutto sul decreto appena varato dal governo.
“Ovviamente – risponde – è estremamente importante che ci sia un sostegno all’intero sistema sanitario. Il provvedimento è quindi assolutamente apprezzabile. Affronta l’emergenza sotto il profilo sanitario ed economico con un imponente impegno di risorse. È importante che ci siano risorse per consentire agli operatori sanitari di lavorare in condizioni di sicurezza, con la possibilità di turnare in maniera non dico normale, perché è impossibile, ma di poter contare sui colleghi. In questo momento dobbiamo rafforzare l’offerta ospedaliera per le terapie intensive, e lo dobbiamo fare in contemporanea all’azione che sta conducendo il governo per spostare il picco dei contagi più avanti e diluirlo nel tempo, in modo che la straordinaria richiesta di terapie intensive non arrivi tutta in un unico momento. Ma sarà un periodo difficile, lungo, e certamente non basterà qualche settimana per risolverlo”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 17/03/2020


martedì 17 marzo 2020
Coronavirus, tanti anziani che vivono in famiglia: ecco perché l’Italia ha il record di letalità

È una delle domande di queste drammatiche giornate, forse quella che si pone con più urgenza: perché in Italia ci sono così tanti decessi per coronavirus, più di quanti se ne attenderebbero pur in presenza di un numero elevatissimo di contagiati? La letalità apparente (rapporto tra deceduti e persone positive al test) con i dati di ieri arriva al 7,7%, un valore che non trova riscontro negli altri Paesi. I morti italiani sono circa il 30% di quelli globali, come evidenzia anche un report dello Spallanzani. Come mai? Epidemiologi e statistici hanno risposto da una parte esponendo l’ipotesi – assai fondata – che i malati effettivi siano almeno il doppio di quelli registrati ufficialmente; dall’altra ricordando che i decessi riguardano in larga parte persone molto anziane afflitte da varie altre patologie.
L’età media dei morti è intorno agli 80 anni e circa due terzi dei casi confermati riguardano persone con più di 60 anni. Il fattore età potrebbe essere parzialmente rilevante nel confronto con Paesi con una struttura più giovane, come l’Iran la Cina o in misura minore la Corea del Sud. Ma non spiega nulla se si vanno a guardare i numeri bassissimi delle morti in Germania, dove l’età mediana della popolazione è analoga alla nostra. La discussione sul tema si è concentrata sui diversi criteri adottati nei due Paesi per contabilizzare i decessi. Da noi è stato precisato fin dall’inizio che i numeri si riferiscono a pazienti morti dopo essere stati trovati positivi al coronavirus, ma non necessariamente per questa causa: le autorità sanitarie si riservano valutazioni dopo aver approfondito i singoli casi. In Germania la procedura è meno chiara ma verosimilmente porta a includere nel conteggio solo i decessi il cui collegamento con il Covid-19 è dimostrato al di là di ogni dubbio. Il fatto che la mortalità italiana si inserisca in un contesto di fragilità dei parenti anziani è confermato anche dalla rilevazione sui decessi degli ultrasessantacinquenni – effettuata normalmente per valutare l’andamento della “normale” influenza: fino a fine febbraio (quando però l’epidemia non si era ancora scatenata con la violenza attuale) i decessi erano un po’ inferiori a quelli attesi in base agli andamenti degli anni scorsi.

Leggi: Il Messaggero, 17/03/2020


martedì 17 marzo 2020
Sanità privata? Non per le emergenze

L’allarme Covid scatena polemiche sul rapporto tra pubblico e privato accreditato. In Lombardia, patria del mercato ospedaliero, l’eredità dell’era Formigoni si scontra con una crisi mai vista
Nel nuovo decreto varato il 16 marzo, il governo ha stanziato fondi per gli straordinari di medici e infermieri, ha dato il via libera ai prefetti per requisire ospedali, altre strutture e mezzi per potenziare i reparti. Sarà possibile stipulare anche accordi con cliniche private accreditate e, se non sufficienti, anche con quelle non accreditate. I privati, ha annunciato il presidente del Consiglio Conte, non potranno più rifiutarsi di collaborare e, se richiesto, dovranno “mettere a disposizione personale, immobili e macchinari”. Una decisione che è arrivata nel pieno di un nuova settimana di passione per il sistema sanitario italiano, soprattutto per quello lombardo. Le cifre diffuse lunedì restano infatti impietose: nel mondo sono stati superati i 7.000 decessi, oltre 1.400 sono in Lombardia, il fronte più caldo della guerra al Covid-19. L’ultimo dato parla di altri 202 caduti in un solo giorno. Il nuovo decreto, tra l’altro, è arrivato alla fine di una lunga coda di polemiche che hanno coinvolto non poco la sanità privata in Lombardia, e sono culminate con la nomina di Guido Bertolaso come consulente personale del presidente Attilio Fontana. L’obiettivo annunciato è aumentare i posti letto. I ricoverati in regione, su 14.649 contagiati, sono al momento oltre 6.200 in reparto e 823 in terapia intensiva.

Leggi: Rassegna Sindacale, 17/03/2020


martedì 17 marzo 2020
Coronavirus, disabilità, caregiver: ecco cosa prevede il Cura Italia

L’ultimo decreto approvato dal Consiglio dei Ministri contiene, tra l’altro, tre misure che riguardano direttamente la disabilità: lavoro e permessi (congedi parentali e legge 104), chiusura dei centri diurni e prestazioni domiciliari. Per Fish e Fand va bene. I caregiver: “Siamo abbandonati e senza forze”
Aumentano i giorni di permessi lavorativi previsti dalla legge 104/199, così come le tutele per i lavoratori – con e senza disabilità – in “sorveglianza attiva” e i congedi parentali; chiudono i centri diurni; resta attiva – ma nel rispetto di tutte le misure di sicurezza – l’assistenza domiciliare. Sono questi tre gli ambiti d’intervento, in materia di disabilità, del decreto “Cura Italia” che il Consiglio dei ministri ha approvato ieri sera. Misure a cui guardano con interesse tutte le persone con disabilità e le loro famiglie, che al tempo stesso chiedono chiarimenti su alcuni aspetti non ben definite. Evidenziamo dunque qui di seguito cosa è stabilito in ciascuno di questi ambiti e ciò che invece resta da chiarire, con l’aiuto dell’analisi pubblicata su HandyLex da Carlo Giacobini, il quale precisa: “nel momento in cui andiamo in linea, il documento non è ancora ufficializzato”. Se ne attende infatti la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Leggi: Redattore Sociale, 17/03/2020


martedì 17 marzo 2020
“Distanti, ma mai così vicini”: l’augurio degli assistenti sociali nella giornata mondiale

“Abbiamo ogni giorno di fronte ‘gli ultimi della lista’, che per noi diventano i primi”: in un video corale gli auguri ai 44 mila assistenti sociali italiani per il Work Social Work Day
Nella Giornata Mondiale del Servizio Sociale che si celebra oggi il presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli assistenti sociali, la presidente della Fondazione nazionale, tutti i Presidenti delle 20 regioni italiane, i consiglieri del Cnoas e i rappresentanti del Patto per la professione hanno registrato un video corale per augurare ai 44mila assistenti sociali italiani Buon Work Social Work Day. “Ognuno nella propria terra o nel proprio ufficio, casa, per un messaggio che unisce l’Italia.
“Distanti, ma mai così vicini” lo slogan che hanno scelto per ricordare “il valore fondamentale del loro lavoro anche in queste giornate che li vedono impegnati negli ospedali, nell’assistenza territoriale ad anziani e disabili, nelle residenze sanitarie, nei colloqui in presenza o a distanza tra minori e famiglie… in condizioni difficili e estreme come quelle attuali spesso senza le protezioni adeguate”.

Leggi: Redattore Sociale, 17/03/2020


lunedì 16 marzo 2020
Anziani, la solidarietà contro il virus

Lo Spi a fianco dei pensionati: dalla denuncia della bufala sulla decurtazione dell’assegno previdenziale all’aiuto per portare la spesa a casa. Consigli e aiuti per vivere meglio durante l’emergenza
Dal contrasto alla clamorosa bufala delle pensioni ridotte del 50 per cento alle informazioni capillari sui negozi aperti, ai ragazzi che si sono organizzati per portare la spesa a chi non può e anzi non deve uscire di casa. Sono le tante iniziative che lo Spi nazionale, il sindacato pensionati della Cgil, sta mettendo in campo per dare una mano agli anziani in questo momento così delicato di emergenza e di grande apprensione.
Partiamo dalla fake news sulle pensioni, architettata da veri e propri speculatori: nei giorni scorsi è circolata in rete una lettera su carta intestata dell’Inps, datata 9 marzo e firmata da un funzionario millantatore, con cui si comunicava che a causa dell’attuale situazione il pagamento delle pensioni di aprile sarebbe avvenuto in forma ridotta del 50%, per poi essere recuperato integralmente nel mese di agosto. La notizia, che ha gettato nel panico pensionati e famiglie, è stata smentita categoricamente dall’Inps e la sua falsità che è stata rilanciata dallo Spi su tutti i suoi canali social e web: le pensioni andranno regolarmente in pagamento il 1° aprile su tutto il territorio nazionale. Con l’occasione il sindacato ha anche ricordato che da questo mese scatterà il nuovo meccanismo di rivalutazione introdotto dall’ultima legge di bilancio, leggermente diverso da quello precedente: anche le pensioni comprese tra tre e quattro volte il minimo saranno rivalutate al 100 per cento e a quanti rientrano in questa fascia saranno corrisposti nel mese di aprile gli arretrati relativi ai primi tre mesi dell’anno, oltre all’adeguamento della relativa mensilità.

Leggi: Rassegna Sindacale, 16/03/2020


lunedì 16 marzo 2020
Coronavirus. Il Governo non può e non deve dimenticare le difficoltà delle famiglie in affitto.

Servono misure per sospendere gli sfratti in corso ed evitare morosità incolpevoli a chi perde il lavoro o va’ in cassa integrazione
E’ necessario portare subito il fondo affitti almeno a 300 milioni con forme di erogazione rapide che evitino il moltiplicarsi delle richieste di sfratto.
Dichiarazione di Stefano Chiappelli, segretario generale del SUNIA
Fino ad oggi abbiamo sentito parlare di sospensione dei mutui per la prima casa, di sospensione degli affitti dei locali commerciali con annesse richieste di compensazione per i proprietari dei locali ed altre misure tutte condivisibili e legittime ma, a parte il SUNIA e gli altri sindacati inquilini, da fonti governative nessuno ha sino ad oggi parlato della sospensione delle esecuzioni degli sfratti, lasciata alla sensibilità dei Prefetti senza neanche una circolare del Ministero dell’interno che li invitasse ad adottare questa misura.
Ma non basta.
Neanche una parola è stata spesa sulle possibili difficoltà delle famiglie in affitto a seguito della crisi, con perdita di posti di lavoro e cassa integrazione.
Stiamo parlando di oltre 3 milioni e mezzo di famiglie che già sono, in molti casi, in difficoltà nel pagamento dell’affitto e che, con la crisi, possono ulteriormente incrementare le tristi statistiche sugli sfratti per morosità.
Per il 2020 sono stati stanziati solo 50 milioni di euro per il fondo di sostegno all’affitto, una dotazione largamente insufficiente in condizioni “normali” che diventa ridicola in una situazione come quella che sta attraversando il Paese.

Leggi: Sunia, 16/03/2020


domenica 15 marzo 2020
Emanuele Macaluso: “Sono i giorni peggiori della mia vita. Spaventoso il cinismo contro noi anziani”

L’ex dirigente Pci: “Quando vedo le persone girare con la mascherina ripenso a quando mi ammalai di tubercolosi nel 1941. Conte? Lo sto rivalutando: un uomo di governo si vede nelle emergenze. E gioisco nel vedere i ragazzi cantare dai balconi”
Emanuele Macaluso, sabato lei compie 96 anni. Come aveva pensato di festeggiarli? “A pranzo con cinquanta amici e compagni in un ristorante vicino al Senato. Invece sono chiuso in casa, come tutti. Ogni tanto mi affaccio dalla finestra del mio appartamento a Testaccio e butto lo sguardo su Piazza Santa Maria Liberatrice privata di voci e rumori. Non ci sono più i bambini che giocano, né gli anziani che passeggiano.
Regna un silenzio assoluto. Stento a crederci, ma è così». Cosa prova? «Una forma di angoscia. Ho avuto una lunghissima vita, piena di grandi gioie e di grandi dolori, ma queste settimane mi sembrano tra le più terribili. Siamo dentro una vicenda che non ha precedenti. Il fatto inedito è che questo virus ci ha incarcerati, serrati nelle nostre case, senza nemmeno poter uscire per prendere un caffé, vedere un amico, chiusi dentro una vita che non è la nostra».
Lei cosa fa? «Leggo continuamente. Ora sto rileggendo il carteggio tra i fratelli Sereni, Enzo, il sionista che poi morì a Dachau, ed Emilio, il dirigente comunista. Sono lettere molto profonde, che ci riportano a un tempo durissimo. Ho sentito il bisogno di riprenderlo dalla mia libreria. Poi leggo sei quotidiani e guardo la tv. Ricevo tante telefonate. Oggi mi ha chiamato Giuliano Ferrara».
Cosa la colpisce? «Quando vedo le persone che girano con la mascherina non posso non pensare a quando mi ammalai di tubercolosi, nel 1941.
Avevo sedici anni. All’epoca era una malattia da cui difficilmente si guariva. Mi misero in un sanatorio, dove praticavano il pneumotorace, iniettando l’aria nei polmoni. Si trovava sulla strada che da Caltanissetta conduce a San Cataldo, in una posizione interna, e seppur fossimo a distanza di sicurezza, dalla finestra potevo vedere le persone che si coprivano la bocca con il fazzoletto per paura di contagiarsi con il bacillo di Koch.

Leggi: La Repubblica, 15/03/2020


sabato 14 marzo 2020
I nostri cari anziani da ringraziare e aiutare

Con l’epidemia le persone in età avanzata sono quelle che rischiano di più. L’umanità e la civiltà di un popolo si misurano dall’attenzione e dal rispetto che è riservato alla terza e alla quarta età
Dobbiamo essere orgogliosi di come il Paese reagisce all’emergenza. E in questa domenica che non vogliamo sia triste (teniamoci su, ce la faremo) il nostro grazie va – ancora una volta – a medici, infermieri, al personale degli ospedali, all’intera struttura nazionale di assistenza. Ieri a mezzogiorno è esploso un applauso collettivo per loro. Ma il nostro grazie va anche a tutti coloro che non possono stare a casa perché debbono provvedere alle necessità di chi sta forzatamente a casa. Un pensiero particolare vorremmo dedicarlo però ai nostri anziani. Siamo uno dei Paesi più vecchi al mondo. Non è una colpa. «Molte famiglie perderanno i loro cari» ha detto ai britannici, con una frase raggelante, il premier Boris Johnson. Significa lasciarli andare?
Gli anziani sono i più colpiti dal virus anche perché sofferenti per altre patologie. Non sono gli unici. E questo dovrebbe indurre giovani e meno giovani ad atteggiamenti di maggiore prudenza.
L’età media di coloro che hanno perso la vita è finora superiore agli 80 anni. Muoiono da soli. E non hanno nemmeno il diritto a un funerale normale. La sofferenza dei loro congiunti è accresciuta da un addio necessariamente sbrigativo, persino brutale. Ingiusto. Gli anziani sono poi, tra i nostri concittadini, quelli che rischiano di essere maggiormente penalizzati dal cosiddetto «distanziamento sociale». Tanti erano già soli prima. Oggi lo sono molto di più. Per ovvie ragioni di prudenza nei contatti. E lo sono nonostante il moltiplicarsi di tanti piccoli o grandi gesti solidali. I vicini di casa, magari fino al giorno prima perfetti sconosciuti, che si offrono di far loro la spesa, di andare a comprare i medicinali, lasciandoli davanti alla porta. A distanza di sicurezza si è più uniti. Ci si conosce. Ci si dà virtualmente una mano. C’è anche chi ha riscoperto la posta. Condominiale. Si infila un biglietto con un messaggio per quell’anziano che non si vede più. «Come sta?». Una telefonata non costa nulla. Per chi è solo riempie le giornate.

Leggi: Corriere della Sera, 14/03/2020


venerdì 13 marzo 2020
Gli angeli della porta accanto

Se qualcuno aveva fatto presto a fabbricarsi il solito cliché dei nostri ragazzi più preoccupati della movida che del bene comune, complice qualche servizio televisivo di troppo e un po’ semplicistico, non aveva fatto i conti con la gara di solidarietà che negli ultimi giorni e nelle ultime ore vede mobilitati in tutta Italia centinaia di ragazzi che si sono offerti di portare cibo, medicine e generi di prima necessità alle persone più fragili e agli anziani, confinati nelle loro case a causa dell’emergenza coronavirus.
Da Roma a La Spezia, da Marsala a Barletta, da Napoli a Bologna, e ad Asti, dove è stato il vescovo Prastaro in persona, in accordo con l‘amministrazione cittadina, a invitare i più giovani a muoversi per dare una mano.
Associazioni cattoliche, come la Caritas e la Croce Rossa, e laiche come l’Auser e l’Arci, hanno diramato note alle loro strutture chiamando in causa i propri volontari per non lasciare da soli i nostri anziani in un momento mai visto dal Paese.
L’Auser, in particolare, lavora da giorni in accordo con prefetture e protezione civile, per mantenere aperti i servizi di segretariato sociale, di ascolto, di spesa e consegna pasti. Un impegno diffuso in tutto il territorio nazionale, a cominciare proprio dalla Lombardia.

Leggi: Liberetà, 13/03/2020


giovedì 12 marzo 2020
Ascensore, il proprietario dissenziente non paga le spese ma lo può fare l’inquilino

Se un condòmino non vuole partecipare alle spese lo può fare ma il suo inquilino può invece contribuire e usare l’impianto del condominio
Il comportamento dell’inquilino, che decide di pagare le spese relative all’utilizzo dell’ascensore, non obbliga il proprietario dell’appartamento a contribuire alle spese per l’installazione dello stesso, a cui aveva inizialmente rinunciato. Lo ha stabilito il Tribunale di Cosenza con la sentenza n. 518 del 7 marzo 2020. Accolta la domanda della proprietaria, che sin dall’inizio aveva manifestato il suo dissenso all’installazione dell’ascensore, ottenendo l’esonero dal pagamento delle relative spese. Nel caso di specie, il comportamento dell’inquilina non può essere interpretato come un “ripensamento” della proprietaria. Il fatto In un edificio condominiale viene installato un ascensore comune. La proprietaria dell’appartamento al primo piano del condominio non aderisce all’innovazione e, dunque, viene esonerata dalle relative spese. Successivamente, però, l’inquilina, a cui la proprietaria stessa aveva affittato l’appartamento, decide di pagare le spese per l’utilizzo dell’ascensore, a cui non può fare a meno per motivi di salute. L’assemblea considera tale adempimento come esercizio, da parte della proprietaria, del diritto di partecipare ai vantaggi dell’innovazione e, con apposita delibera, dispone l’obbligo a suo carico di concorrere alle spese per l’installazione dell’ascensore. La proprietaria impugna la delibera sostenendo di non dover partecipare alle spese per l’installazione dell’impianto, rispetto alla quale, già all’epoca dell’approvazione dei lavori, aveva manifestato il dissenso.

Leggi: Quotidiano del Condominio, Il Sole 24 Ore, 12/03/2020


mercoledì 11 marzo 2020
Coronavirus, anatomia di un nemico

Approfondire le conoscenze sul coronavirus e sul suo rapporto con il nostro sistema immunitario è molto importante per trovare nuove strategie di cura
Non è un’influenza. Ce lo dicono i numeri. Ce lo dicono le unità di cura intensiva. Covid-19 non è un’influenza perché dal punto di vista immunologico è un nemico nuovo e, come tale, è del tutto sconosciuto al nostro sistema immunitario. Non avendo mai avuto prima d’ora alcuna esposizione al coronavirus Sars-CoV-2, non abbiamo sviluppato difese immunitarie come individui e come comunità, la cosiddetta immunità del gregge.
Di fronte ad un nemico nuovo, la nostra arma migliore è non farlo circolare. Il contenimento del contagio è fondamentale, così come ribadirne l’importanza.
Atteniamoci, dunque, alle indicazioni delle nostre istituzioni. Limitiamo i contatti, rifuggiamo gli assembramenti, evitiamo gli spostamenti, se non strettamente necessari.
Come si comporta questo virus quando entra in contatto con noi? Cosa succede nel nostro organismo? Il coronavirus Sars-CoV-2 causa un danno polmonare perché utilizza una sorta di “àncora molecolare” per attaccarsi alle cellule epiteliali (ossia di rivestimento) del polmone profondo: una proteina detta spike che dà al virus l’aspetto di una corona.
Contro il virus i nostri soldati immunologici combattono la loro battaglia, e non sappiamo perché in alcuni casi – i pazienti asintomatici così come i guariti – la vincano, e in altri no. Gli anziani, soprattutto, colpiti più duramente da Covid-19, verosimilmente perché il sistema immunitario invecchia insieme a noi e, dunque, funziona meno bene.

Leggi: La Repubblica, 11/03/2020


mercoledì 11 marzo 2020
Coronavirus, dopo Esselunga anche Coop offre consegne gratis a over 65. Ma la domanda aumenta e i tempi si allungano

I siti sono spesso rallentati e per ricevere a casa acquisti fatti oggi si devono attendere, a seconda delle catene, anche più di 10 giorni. Carrefour avverte “a seguito del numero eccezionale di richieste potrebbero verificarsi ritardi e indisponibilità di alcuni prodotti”, in particolare in Lombardia e Piemonte
Anche la Coop, dopo Esselunga, offre la consegna della spesa gratis agli ultra 65enni in oltre 300 Comuni. L’indicazione di uscire di casa il meno possibile ha però portato il numero di richieste a livelli eccezionali, tanto che i siti sono spesso rallentati e per ricevere a casa una spesa fatta oggi si devono attendere, a seconda delle catene, anche più di 10 giorni.
A Milano, dove prima dell’emergenza coronavirus era possibile ordinare e ricevere anche in giornata, una spesa fatta oggi sul sito di Esselunga viene consegnata il 20 marzo, tra 9 giorni. A livello nazionale i tempi sono più lunghi e superano i dieci giorni. Questo nonostante il gruppo abbia provato a contenere il boom di richieste limitando a un solo ordine ogni sette giorni quello consentito ai suoi clienti, a Milano come nelle altre città dove il servizio è attivo.

Leggi: Il Fatto Quotidiano, 11/03/2020


mercoledì 11 marzo 2020
Virus, gli inganni delle statistiche

In un comunicato emesso qualche giorno fa, l’Istituto Superiore di Sanità ha spiegato che «Per tutte le fasce d’età il tasso di letalità da Covid-19 in Italia è inferiore a quello che si registra attualmente in Cina»
Si è aperta una discussione sul tasso di mortalità legato al coronavirus. All’apparenza quello italiano è il più alto al mondo: i 631 casi registrati al 10 marzo sono poco meno del 15% delle circa 4.300 persone decedute nel mondo; e sono più del 6% del totale delle persone finora dichiarate contagiate nella Penisola. Fare questi conteggi e paragoni può però confondere. Non solo, come è stato detto da più voci, perché il tasso di mortalità è calcolato solo sui pazienti riconosciuti come contagiati: quelli che hanno contratto il virus sono probabilmente di più, quindi il nominatore sale e la percentuale scende. C’è anche una distorsione statistica che va tenuta presente e che, una volta considerata, chiarisce la realtà delle cose. In un comunicato emesso qualche giorno fa, l’Istituto Superiore di Sanità ha spiegato che «Per tutte le fasce d’età il tasso di letalità da Covid-19 in Italia è inferiore a quello che si registra attualmente in Cina».

Leggi: Corriere della Sera, 11/03/2020


DALLE REGIONI:

martedì 17 marzo 2020
Genova, la città più vecchia si mobilita per i suoi anziani

Badanti e medici non li seguono più Liguria
Sotto la Lanterna L ‘ età media è 48,5 anni, gli over 65 anni sono due volte e mezzo i giovani sotto i 14 anni
“Asso di picche! “. Arnaldo e Renzo hanno stabilito un record: la prima partita di briscola via Skype. Certo, non è come quando si incontravano nella bocciofila della Val Bisagno. ” Mi sono fatto spiegare da mio figlio come funziona ‘ sto belin di telefonino ” , racconta Arnaldo Fossati, 76 anni, metalmeccanico in pensione. ” Il problema è che le carte le tiene lui e me le fa vedere dallo schermo … magari mi frega …”, sorride Renzo Mignanego dalla sua casa di San Fruttuoso. Per giocare con l ‘ amico si è fatto la barba.
SI INCONTRA poca gente per strada a Genova. Una cosa ti stupisce subito: sono scomparsi i vecchi, in questa che è tra le città più anziane del mondo. Con un ‘ età media di 48,5 anni, dove gli over 65 anni sono due volte e mezzo i giovani sotto i 14 anni. ” È la prima volta da un secolo che la minaccia di una morte di massa incombe sui vecchi “, ha scritto il noto linguista imperiese Vittorio Coletti; nella Prima guerra mondiale l ‘ età media delle vittime era 25 anni e la Spagnola misteriosamente risparmiò gli anziani. ” I vecchi morivano, ma individualmente “. Genova si sta mobilitando per genitori, nonni, amici. I liguri provano a prenderli sulle spalle, come Enea con il padre Anchise, un ‘ immagine che circola su un video diventato virale. È bastata una settimana per capovolgere abitudini di centinaia di migliaia di famiglie: ” Faccio la spesa per mio padre, gli lascio i sacchetti davanti alla porta, ci scambiamo qualche parola dalla fessura ” , spiega Alfredo Di Matteo, ingegnere, la mascherina sghemba sul volto trafelato, ” È una fatica, ma ci tengo. Da anni non facevo niente per papà, me ne accorgo adesso. Ora ho modo di dimostrargli la mia gratitudine “.

Leggi: Il Fatto Quotidiano, 17/03/2020


martedì 17 marzo 2020
Coronavirus, la trincea dei custodi sociali nelle case popolari

A Milano ce ne sono 150 e seguono circa 8mila persone fragili. Varini, coordinatrice dei custodi sociali del Municipio 1: “Cerchiamo di proteggere gli anziani dal contagio. Li chiamiamo spesso, andiamo a fare la spesa per loro. Facciamo in modo che non si sentano abbandonati”
Nelle tante trincee di questa guerra al coronavirus, c’è anche quella dei custodi sociali nei quartieri di case popolari di Milano. Cellulare, mascherine, guanti, ore in fila per fare la spesa per gli anziani, su e giù per le scale dei palazzi. “Ogni giorno facciamo un centinaio di telefonate alle persone sole o ad alcune famiglie in difficoltà. Chiediamo come stanno, se hanno bisogno di qualcosa, scambiamo due chiacchiere”, racconta Elena Varini, coordinatrice dei sei custodi sociali presenti nel municipio 1. Anche nel cuore della città ci sono case popolari: corso Garibaldi, via San Maurilio, via Bergamini, corso di Porta Ticinese o via Legnano.
Prima dell’epidemia, seguivano circa 350 persone: le aiutavano nel disbrigo di pratiche, le accompagnavano a visite mediche o a fare la spesa. Inoltre organizzavano nei cortili momenti di aggregazione. L’equipe è composta da operatori della Fondazione Padri Somaschi e delle cooperative Progetto A, Coesa e Ripari e lavorano nell’ambito del progetto del Comune di Milano lanciato nel 2015.

Leggi: Redattore Sociale, 17/03/2020


lunedì 16 marzo 2020
Coronavirus, spesa e farmaci a casa per gli anziani: la Roma solidale non resta a casa

Dal circolo Sparwasser alle consegne dei mercati rionali, dal comitato popolare di San Basilio, alla borgata Gordiani. Ecco l’esercito di romani in aiuto dei più fragili
Fare la spesa è il primo pensiero dei romani nei giorni del blocco totale delle attività commerciali, in vigore anche per la Capitale per contenere la diffusione del Coronavirus. File fuori dai supermercati e ingressi contingentati scandiscano le nuove modalità di andare al supermercato. Non tutti però possono uscire. Per anziani e malati il diktat del “restare a casa” è da rispettare alla lettera. E allora in tutta la città si è attivata una fitta rete di solidarietà a sostegno dei più fragili. Ecco la mappa delle iniziative solidali: chi si mette a disposizione della comunità, ti porta la spesa, o farmaci, direttamente a casa, offrendosi anche di svolgere piccole commissioni.
Ci sono i volontari del comitato popolare San Basilio, aiutati da gruppi di cittadini di Casal Bruciato e Casal Bertone. Una rete di aiuti che già esisteva, ma che è stata rafforzata per affrontare l’emergenza. Alimenti e medicinali arrivano direttamente ai richiedenti presso il domicilio. Il tutto sempre rispettando le norme igienico sanitarie imposte. Il numero da chiamare è il 3280436141.

Leggi: Roma Today, 16/03/2020


domenica 15 marzo 2020
Coronavirus, dalla consegna a domicilio di spesa e farmaci al pagamento delle bollette: un Comune in Brianza aiuta così gli anziani soli

Un servizio nato per aiutare gli over 65 m non solo. Le situazioni di fragilità a cui far fronte in questo frangente sono diverse, c’è anche per esempio la mamma sola con i figli piccoli che non può uscire di casa o la persona disabile che ha bisogno dei suoi farmaci. Oltre, ovviamente, alle persone poste in isolamento sorvegliato dall’Ats
“Non si può chiedere agli anziani di restare chiusi in casa senza tenere conto che ci sono persone sole, senza una rete di parenti che possa supplire a quelle necessità quotidiane a cui solitamente provvedevano in autonomia, come fare la spesa ma anche banalmente pagare una bolletta”. Con questo spirito il Comune di Lissone, in provincia di Monza e Brianza, ha deciso di istituire un numero dedicato alle persone con più di 65 anni che si trovano ad affrontare da soli, senza il sostegno di parenti, queste settimane di quarantena, in modo che possano rispettare l’indicazione del governo di restare a casa senza ulteriori disagi. Ma non solo. Le situazioni di fragilità a cui far fronte in questo frangente sono diverse, c’è anche per esempio la mamma sola con i figli piccoli che non può uscire di casa o la persona disabile che ha bisogno dei suoi farmaci. Oltre, ovviamente, alle persone poste in isolamento sorvegliato dall’Ats. Il servizio è partito venerdì 6 marzo, è attivo dal lunedì al sabato dalle 9 alle 18, fino a quando non sarà dichiarata la fine dell’emergenza coronavirus, e consiste principalmente nella consegna a domicilio di spesa (o pasti pronti) e farmaci.

Leggi: Il Fatto Quotidiano, 15/03/2020


sabato 14 marzo 2020
Farmaci e spesa a casa con i giovani volontari seguiti dall’Auser

Castagneto – In questa emergenza sanitaria legata al coronavirus, anche il Comune si sta organizzando per fornire i servizi indispensabili alle persone anziane e in difficoltà.
L’assessore ai servizi sociali Catia Mottola comunica di aver organizzato, dove sarà possibile, la consegna a domicilio di farmaci e generi alimentari.
«Abbiamo organizzato consegna spese e farmaci a casa per le persone anziane sole e in stato di bisogno – dice – Ci saranno 4 volontari giovanissimi che si sono messi a disposizione per la spesa, nessuno di loro supera i 22 anni, li ho contatti personalmente ed hanno accettato con entusiasmo. Abbiamo costruito una vera e propria catena di solidarietà con questi giovani coadiuvati da Auser che metterà a disposizione le auto, Conad nella figura di Walter Geri, Misericordia con Giorgio Fontanelli, Croce Rossa con Italo Barsacchi e le assistenti domiciliari Luciana e Iolanda del servizio della dottoressa Chiara Volpi». L’assessore ringrazia »tutti i volontari per il gesto di grande solidarietà messo in campo in questo momento di grande emergenza sociale».
Il servizio di consegna a domicilio non è disponibile per coloro che sono in quarantena o sotto esame clinico medico che prevede da parte delle autorità competenti sanitarie, percorsi dedicati. Per la consegna dei farmaci chiamare il numero 0565 67582 il lunedì e il mercoledì dalle 8,30 alle 9,30, ufficio assistente sociale Chiara Volpi.

Leggi: Il Tirreno, 14/03/2020


venerdì 13 marzo 2020
Coronavirus, a Firenze l’emergenza scatena una gara di solidarietà

La città che aiuta: anche così si supera la grande quarantena
Dalla spesa per i nonni al finanziamento di nuovi macchinari per la terapia intensiva. Dal sostegno psicologico alle filastrocche per i bimbi. Imparare la vicinanza si può, anche in un momento in cui essere vicini è molto più complicato del solito. Lo dimostrano le decine di iniziative di solidarietà che stanno spuntando da un capo all’altro della Toscana: raccolte fondi, assistenza agli anziani, donazioni e tante idee per aiutare chi è più fragile, fisicamente e psicologicamente, a superare i giorni della grande quarantena. Ci sono campagne imponenti, come quella lanciata dalla onlus Amici del pronto soccorso di Careggi, rappresentata dal primario Stefano Grifoni, con lo scopo di acquistare respiratori ed ecografi per il reparto di medicina di urgenza e accettazione dell’ospedale: si può partecipare sulla piattaforma gofundme.com – la stessa utilizzata dai Ferragnez per la loro campagna milionaria a favore del San Raffaele – e fino a ieri, in ventiquattro ore, erano già stati raccolti oltre 50 mila euro su un obiettivo totale di 500 mila. Quindici mila litri di igienizzante alcolico per le mani, destinati agli ospedali toscani, sono invece stati donati da Unicoop Firenze alla Regione, per un valore di 100 mila euro: «Anche per ricordare che lavarsi le mani con il gel alcolico o con acqua e sapone il più spesso possibile è la prima regola di prevenzione per evitare il contagio», fanno sapere dalla cooperativa. A sua volta la Menarini ha deciso di convertire le linee del Fastum Gel nella produzione di gel igienizzante che, al ritmo di 5 tonnellate a settimana, sarà donato agli operatori impegnati nella lotta al virus.

Leggi: La Repubblica, 13/03/2020


mercoledì 11 marzo 2020
Mantova, sono gli anziani soli che rischiano di più il contagio

Le testimonianze dei volontari: “Hanno paura del coronavirus, ma spesso escono per non deprimersi”. L’appello di Auser e assessore al welfare: «Restate in casa, i servizi domiciliari ci sono»
Escono. Sono la categoria più a rischio, ma non ce la fanno (a volte non possono) a restare tappati in casa, magari da soli, per tutta la giornata. Li vedi, molti anziani, camminare per strada in questi giorni di emergenza e di alto rischio di contagio da coronavirus. Ovvio che non stiamo parlando di tutti gli over 70, ma in questa Mantova semideserta, se ne incrociano diversi per strada. Troppi per la situazione. E stanno correndo rischi seri.
«Non posso che rilanciare l’appello serio e da seguire: rimanete a casa e se avete bisogno rivolgetevi ai servizi comunali che possono portarvi a casa la spesa o i farmaci». A parlare è l’assessore al Welfare, Andrea Caprini, che proprio ieri pomeriggio si trovava con i volontari del Sepris mentre preparavano i pacchi da portare a casa di anziani. «Ne hanno consegnate 15 martedì e 30 oggi – dice Caprini – gli anziani, lo sappiamo, rischiano parecchio e devono restare in casa per evitare rischi di contagio. Vale per tutti ovviamente, ma per loro in particolare. Lo devono alla loro salute, che viene prima di tutto, e alle strutture ospedaliere che stanno facendo un lavoro eccezionale e che sono al limite».

Leggi: Gazzetta di Mantova, 11/03/2020


IN AGENDA:

4 giugno 2020 – Roma – Welfare Day – La Nuvola Convention Center – Viale Asia – Ore 9.00

Iscrizioni aperte sul sito www.welfareday.it


7-8 luglio 2020 – Roma – Italia Longeva– Ministero della Salute (Auditorium Viale Ribotta)

Long-Term Care FIVE – Gli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine
Giunta alla quinta edizione, la due giorni annuale di incontro e confronto tra decisori ed attori che entrano a diversi livelli nella programmazione, organizzazione e gestione del sistema socio-sanitario e assistenziale dedicato alle cure a lungo termine si propone come un’occasione di aggiornamento e di avanzamento di proposte su modalità efficaci, sostenibili ed eque per la presa in carico degli anziani fragili e complessi.
Per maggiori informazioni info@italialongeva.it


IN EVIDENZA:

Covid-19: dati nazionali ed internazionali
Dal 28 febbraio 2020 l’Istituto Superiore di Sanità sta coordinando a livello nazionale un sistema di sorveglianza che integra a livello individuale i dati microbiologici ed epidemiologici forniti da Regioni e Provincie Autonome e dal Laboratorio nazionale di riferimento per SARS-CoV-2 dell’Istituto. A cadenza giornaliera viene prodotta un’infografica che riporta – con grafici, mappe e tabelle – una descrizione della diffusione nel tempo e nello spazio del Covid-19 nel nostro Paese e una descrizione delle caratteristiche delle persone affette. Ogni martedì e venerdì viene inoltre pubblicato un bollettino che approfondisce in maniera più estesa le informazioni raccolte.
Anche la Fondazione Gimbe ha dedicato una pagina al monitoraggio dell’emergenza Covid-19 in Italia. La dataroom, contenente dati sulla distribuzione geografica dei casi a livello regionale e provinciale, andamento dei casi e incremento percentuale degli stessi, è aggiornata quotidianamente con i dati diffusi dalla Protezione Civile e dal Ministero della Salute.
A livello mondiale, la Johns Hopkins University sta monitorando la diffusione del Covid-19 in tempo reale attraverso una mappa interattiva che evidenzia con cerchi rossi più o meno grandi i paesi del mondo via via colpiti dal virus e le crescite nei contagi. Il sito fornisce statistiche su decessi e casi confermati di Coronavirus e consente ai visitatori di scaricare gratuitamente i dati. I dati pubblicati sulla mappa sono costantemente raccolti dai principali enti sanitari internazionali e nazionali, tra cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità, i Centers for Disease Control and Prevention americani, l’European Centre for Disease Prevention and Control, e molte altre autorevoli fonti.

Leggi: Welforum


La pandemia che ci apre gli occhi sulla disuguaglianza

Stiamo provando sulla nostra pelle quello che molti uomini e donne del Sud globale provano quotidianamente. Scopriamo come sarebbe brutto vivere nel mondo sognato dai sovranisti, sigillato, chiuso, dove l’assenza della relazione umana è l’imperativo
(Settima puntata del nostro viaggio tra coronavirus e scrittori)
Caro Davide, mi mancano le parole. È strano da dire visto che facciamo le scrittrici e gli scrittori con vocazione quasi monastica. Ma è la verità, mi mancano tutte le parole per descrivere questo caos. Il coronavirus me le sta togliendo una ad una. Come tutti sto vivendo questa esperienza di vivere sigillata, come se fossi in una scatola di sardine dove l’unica sardina sei tu, che nuoti e provi a tenerti a galla in quel mare di olio nonostante tutto. Siamo topi in trappola. E stiamo provando ora sulla nostra pelle quello che molti uomini e donne del Sud Globale provano quotidianamente. Io ho sempre ragionato del viaggio, quello possibile e quello negato. Sono sempre stata conscia di essere parte di una bolla di privilegio pazzesca, bolla che mi ha permesso nel tempo di fare viaggi transoceanici in pochi giorni. Ed è questo privilegio di viaggio che mi ha sempre mosso alla difesa di chi invece veniva privato della mobilità, a volte persone con la mia stessa faccia, con il mio stesso colore scuro di pelle, che hanno dovuto attraversare il deserto e la ferocia dei trafficanti solo per poter fare un passo.
L’anno scorso l’ho capito come non mai quanto il passaporto europeo che portavo in tasca fosse una chiave che apriva magicamente i confini. Infatti è l’anno scorso che ho fatto la pazzia di attraversare tre volte l’Atlantico, per andare due volte negli Stati Uniti e una volta in Brasile. Controlli standard e poi via alla conquista di quei territori che in fondo fino a ieri consideravo quasi dietro l’angolo. Ma niente è dietro l’angolo. Il privilegio di avere un passaporto forte si è scontrato oggi con un virus che assomiglia ad una cabarettista degli anni ’20 e che ha la caratteristica di colpirti dove non te lo aspetti. E questo virus ci ha calato come non mai nell’esperienza reale delle persone che il mainstream chiama migranti e che in condizioni di viaggio normale, legale e possibili, sarebbero stati solo viaggiatori.

Leggi: Rassegna Sindacale


Le ONG al tempo del Covid-19

In questi giorni di emergenza sanitaria, alcune Organizzazioni Non Governative (ONG) hanno offerto il loro aiuto al Governo italiano, mettendo a disposizione personale ed expertise maturata sul campo.
Tuttavia, forse non sempre sono chiari i contorni giuridici delle ONG, la loro importanza “strategica” e il loro ruolo, specie nel comparto sociosanitario.
Le Organizzazioni non governative (ONG) sono, in larga parte e di norma, costituite nei Paesi maggiormente industrializzati per realizzare e gestire interventi e progetti di natura umanitaria nei Paesi in via di sviluppo. Questa loro specifica mission di interesse pubblico a livello internazionale, ha, nel corso dei decenni, permesso di inquadrare le ONG tra i principali attori che operano a favore dei diritti umani e della loro esigibilità su scala globale. Al riguardo, preme ricordare che le ONG, attraverso il metodo della consultazione, sono da tempo chiamate in modo permanente ad esprimere le loro opinioni e posizioni nell’ambito delle organizzazioni internazionali (si pensi per tutte all’OMS).

Leggi: Welforum


Mese sociale – Ma l’emergenza non è solo sanitaria

Neanche il tempo di parlare di ripartenza, di un Nord che deve tornare ai ritmi di sempre, che ci ritroviamo in un Paese più fermo che mai. Con la verità amara di un’emergenza lunga che ci obbliga a rintanarci, chiudere, distanziarci non solo fisicamente, che ci riporta alle istituzioni totali, come le case di riposo blindate anche ai parenti più stretti.
La conta delle conseguenze sarà lunga. C’è un’economia sociale in ginocchio. Dario Colombo, dirigente della cooperativa sociale Il Melograno dell’hinterland milanese: “abbiamo l’80 per cento dei nostri operatori a casa o con una forte riduzione dell’orario di lavoro, stiamo parlando di 500 persone: sono quelle che operano nelle scuole, nei centri di aggregazione, nei centri diurni, nei servizi domiciliari, servizi chiusi o fortemente ridotti”.
Le centrali cooperative calcolano, nella sola Lombardia, un danno di almeno 1 milione di euro al giorno, tra appalti e servizi sospesi: occorre da subito attivare meccanismi di cassa integrazione in deroga e altre misure di sostegno. Legacoopsociali ha avanzato una serie di richieste al governo di estrema urgenza.
A fianco dell’emergenza sanitaria Mirella Silvani, presidente dell’Ordine lombardo degli assistenti sociali, segnala come “stiano emergendo crescenti elementi di stress sociale, che riguardano bisogni nuovi, come il numero crescente di persone confinate in casa, perché positive al virus o semplicemente per motivi precauzionali, che tuttavia si trovano senza aiuti”. Si veda qui l’intervista pubblicata su welforum.it.
Procurare la spesa agli anziani soli, confinati al proprio domicilio è diventato un tema: le reti di prossimità a volte si attivano, a volte vacillano.

Leggi: Welforum


L’impatto del virus sui servizi sociali

Intervista a Mirella Silvani, presidente dell’Ordine degli assistenti sociali della Lombardia
Come sta impattando il coronavirus sulle famiglie? Quali nuovi bisogni stanno emergendo? Come i servizi sociali stanno fronteggiando questa emergenza, che si configura molto più lunga di quanto pensassimo? Giriamo queste domande a Mirella Silvani, che lavora in una ATS lombarda ed è attuale presidente dell’Ordine degli assistenti sociali della Lombardia.
Esiste un versante “sociale” dell’emergenza coronavirus?
La situazione attuale non è ancora di emergenza sociale vera e propria, perché non c’è un sistema di rilevazione dei dati sistematico come sul fronte sanitario. Certo, i servizi sociali sono stati chiamati ad intervenire di più e oltre la routine, da subito. Stiamo tuttavia rilevando il fatto che lo “sguardo sociale” sulle situazioni di emergenza sanitaria è limitato, è di pochi. Manca una visione dell’impatto sociale che il virus sta producendo, e questo non favorisce la progettazione di interventi sociali e sociosanitari da realizzare, una progettazione che manca per gestire questa emergenza. Le unità di crisi sono composte solo da figure sanitarie. Noi ci troviamo invece ora, e lo saremo sempre di più, di fronte al crescere di fragilità sociali.
Per esempio ci sono persone in quarantena che hanno disabilità fisiche, cognitive o patologie di tipo psichiatrico: questo pone criticità perché richiede di attivare supporti in tempi rapidi, produce in qualche modo uno stress nell’organizzazione dei servizi abituati a tempi meno immediati.
In molti casi si sta rivelando essenziale l’attivazione della comunità locale: il terzo settore, la protezione civile, il volontariato, la Croce Rossa, la cooperazione sociale. Insomma, il welfare di

Leggi: Welforum


SEGNALAZIONI:

Pensioni: Inps, ad aprile rivalutazione assegni

Con la mensilità di aprile 2020 sarà posta in pagamento la pensione nella misura stabilita dalla legge di Bilancio, che ha introdotto un nuovo meccanismo di rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici per il triennio 2019-2021, parzialmente diverso da quello applicato in occasione della prima rata di gennaio 2020. Lo comunica l’Inps in una nota.
La novità consiste nella eliminazione della fascia di rivalutazione delle pensioni comprese fra tre e quattro volte il trattamento minimo ((ovvero tra i 1.545 e 2.060 euro lordi al mese, che prima era al
97% dell’indice di inflazione), che viene ora accorpata alla fascia di rivalutazione pari al 100% dell’indice di rivalutazione. Conseguentemente è stata effettuata una seconda operazione di rivalutazione solo per i pensionati i cui assegni complessivi si collocano nella fascia compresa fra 3 e 4 volte il trattamento minimo.
A questi pensionati, nel mese di aprile, saranno corrisposti anche gli arretrati da gennaio a marzo oltre l’adeguamento della relativa mensilità. Sarà a breve pubblicata la circolare illustrativa dell’operazione. Infine, l’Inps rammenta a tutti i pensionati che il pagamento della rata mensile di pensione sarà effettuato, come da calendario, il primo giorno bancabile del mese, quindi mercoledì 1° aprile 2020.

Leggi: Inca


Coronavirus: le misure dell’Inps

In considerazione dell’evolversi della situazione epidemiologica da COVID-19, l’INPS ha adottato le prime misure precauzionali e preventive, avviando al contempo una campagna informativa mirata a fornire tutte le indicazioni necessarie ai cittadini.
L’Istituto ha attivato, pertanto, un Comitato permanente che monitora costantemente la situazione di tutte le strutture territoriali INPS, allo scopo di mettere in atto le procedure più idonee in coordinamento con le autorità competenti.
L’Istituto ha disposto diverse limitazioni dell’accesso ai servizi di front-end fisico e l’eventuale attivazione di servizi alternativi al fine di garantire il proseguo delle attività.
L’INPS ha inoltre attivato i nuovi numeri telefonici per contattare gli uffici provinciali di Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto, con l’obiettivo di fornire informazioni e supporto agli utenti anche a distanza.
L’Istituto ha inoltre provveduto alla chiusura di temporanea di alcune sedi INPS al fine di predisporre le necessarie operazioni di sanificazione.
Sospesi i recapiti di Poste Italiane nella zona rossa
A causa dell’emergenza sanitaria, Poste Italiane ha sospeso i servizi di recapito postale nei Comuni della “zona rossa”. In questi territori, pertanto, potrebbero verificarsi ritardi o mancate consegne delle comunicazioni postali inviate da INPS. Sul sito e sull’app INPS Mobile è disponibile il servizio di Cassetta postale online, che consente agli utenti di consultare alcune delle comunicazioni inviate dall’Istituto.
Sospensione visite medico legali e comunicazioni ai cittadini
Nella regione Lombardia e nelle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso, Venezia è stato disposto il differimento di tutte le viste assistenziali e previdenziali presso le UOC/UOST medico legale, anche al fine di evitare spostamenti non necessari ai cittadini. Nel restante territorio nazionale si conferma la sospensione delle visite dei soli minori e degli ultra65enni. Per tutti i soggetti già convocati e interessati alla sospensione è previsto l’invio di SMS del rinvio della visita per emergenza Covid – 19.

Per saperne di più

Leggi: Inps

 

 

«Salva un nonno, salva il Paese»

Lo Spi Cgil ha diffuso oggi questo messaggio sui propri canali social per invitare tutti a rispettare le regole di comportamento e per informare sui rischi della diffusione del Covid-19. Pedretti: atteniamoci tutti alle indicazioni date dalle autorità
Il volto sorridente di un signore anziano e lo slogan “Salva un nonno (e il paese). Attieniti alle disposizioni”. Lo Spi, il sindacato dei pensionati della Cgil, ha diffuso oggi questo messaggio sui propri canali social per invitare tutti a rispettare le regole di comportamento e per informare sui rischi della diffusione del Covid-19. La campagna di sensibilizzazione arriva in un momento particolarmente delicato per il nostro paese a seguito dell’aumento dei casi di contagio e dei decessi, particolarmente concentrati tra la popolazione anziana. L’appello dello Spi Cgil è stato rilanciato anche dalla nota pagina Facebook dei Socialisti Gaudenti, che si occupa generalmente di satira politica e che è molto frequentata dai giovani. “È davvero importante – ha dichiarato il segretario generale dello Spi Cgil Ivan Pedretti – che ognuno faccia la propria parte.

Leggi: Rassegna Sindacale


NEWS:

martedì 10 marzo 2020
Occhio alla bufala! La notizia delle pensioni ridotte del 50% è falsa

Attenzione! Sta girando in rete una bufala clamorosa.
Si tratta di una lettera su carta intestata Inps e la firma di un funzionario che non appartiene all’Istituto con cui si comunica che a causa dell’attuale situazione d’emergenza il pagamento delle pensioni di aprile avverrà in forma ridotta del 50%, per poi essere recuperato integralmente nel mese di agosto.
Nulla di più falso!
L’Inps ha smentito categoricamente la notizia sui suoi canali ufficiali. Lo stesso ha fatto il Presidente del Civ (Comitato di vigilanza) Guglielmo Loy che ha dichiarato: “Gira in rete una fake sullo spostamento del pagamento delle pensioni. È ovviamente una bufala colossale”.
Teniamo sempre gli occhi ben aperti e non facciamoci fregare da chi, anche in questa situazione così complicata, vuole speculare sui pensionati e sulle pensionate.

Leggi: Spi-Cgil, 10/03/2020


martedì 10 marzo 2020
Coronavirus. Ecco tutte le restrizioni fino al 3 aprile

Ieri sera, lunedì 9 marzo, il Governo ha deciso di estendere le misure che regolavano solo le zone rosse anche al resto del paese. Vediamo cosa succede con l’estensione del Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, denominato anche Decreto “Io resto a casa”, a tutta Italia.
Le regole sono uguali su tutto il territorio nazionale e valgono dal 10 marzo al 3 aprile. Non sono dunque previste zone rosse.
Gli spostamenti sono da evitare e tutti sono invitati a restare a casa. Si può uscire per andare a lavoro (ma solo per “comprovate esigenze lavorative”) o per ragioni di salute o altre necessità ma si deve essere in grado di provarlo con l’autodichiarazione che può essere resa sui moduli già in dotazione alle forze di polizia o scaricabile on line. È consigliato lavorare a distanza o prendere ferie o congedi. Si può anche uscire per acquistare generi alimentari o medicine.
Chi si trova fuori dal proprio domicilio, abitazione o residenza potrà rientrarvi fermo restando che poi si potrà spostare solo per esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.
Se si ha febbre o sintomi da infezione respiratoria, non bisogna uscire di casa e bisogna contattare subito il proprio medico e limitare al massimo il contatto con altre persone.
È consentito uscire di casa per fare attività motoria all’aperto, purché non in gruppo.

Leggi: Liberetà, 10/03/2020


martedì 10 marzo 2020
“ABITIAMOLA” – Newsletter febbraio 2020

Periodico di informazione ed approfondimento curato dall’Ufficio Politiche Abitative e dello Sviluppo Urbano, Area delle
In questo numero:
La necessità di misurare il progresso delle società andando “oltre il Pil”, utilizzando indicatori statistici per valutare il benessere, tenendo conto di fenomeni economici, sociali e ambientali, è centrale per disegnare politiche. La Cabina di Regia, “Benessere Italia”, ha il compito di monitorare e coordinare le attività dei Ministeri, assistere Regioni e Enti locali nella promozione di buone pratiche sul territorio ed elaborare metodologie e linee guida per la rilevazione e la misurazione degli indicatori della qualità della vita.
■ Le linee programmatiche a Cabina di Regia “Benessere Italia”.
La città si configura oggi come luogo della concentrazione articolata delle attività umane, ma anche della complessità, nel quale si concentrino alcune delle principali distorsioni dell’attuale modello di sviluppo, sociali, economiche e di benessere. Per la CGIL partire dalla domanda del territorio, dai bisogni della popolazione e dal tessuto della città, investendo in politiche di miglioramento del benessere, può dar vita a nuovi mercati e lavoro, attraverso interventi condivisi e progetti innovativi.

Leggi: Cgil, 10/03/2020


martedì 10 marzo 2020
Sentenza della Consulta sui criteri di assegnazione degli alloggi pubblici della Lombardia

Come ha sempre sostenuto il SUNIA le norme discriminatorie basate sugli anni di residenza sono illegittime
Ora bisogna cambiare subito le leggi regionali che prevedono questo limite.
Dichiarazione di Stefano Chiappelli, segretario generale del SUNIA.
La pronuncia della Corte Costituzionale con la sentenza 44/2020 depositata ieri è una importante bocciatura della norma contenuta nella legge regionale lombarda 16/2016 che, illegittimamente, ha previsto la residenza protratta per 5 anni come requisito per concorrere all’assegnazione di un alloggio di edilizia pubblica.
Le motivazioni della Corte sono nette ed esemplari affermando il diritto alla abitazione come requisito di socialità, definendo inviolabile tale diritto che riguarda bene di primaria importanza. Con queste imprescindibili premesse la Corte afferma che il requisito della residenza protratta non misura in alcun modo il reale fabbisogno abitativo che deve essere soddisfatto dal servizio pubblico, risolvendosi in una soglia che di fatto porta all’esclusione dei soggetti deboli.
Con questo provvedimento traballano tutte le analoghe normative regionali, pensiamo a Piemonte, Toscana, Friuli, Veneto, che contengono questo inaccettabile ed illegittimo limite ai diritti delle persone e dovranno essere riviste adeguandole al principio fissato dalla Corte se non vorranno subire analoghe pronunce di incostituzionalità.

Leggi: Sunia, 10/03/2020


lunedì 9 marzo 2020
Sistema sanitario: servono assunzioni e risorse aggiuntive

Fp e Cgil lanciano una petizione: “C’è bisogno di un gesto concreto che testimoni agli operatori quanto il nostro Paese apprezzi il loro valore”. Riconoscimento di un’indennità specifica oraria Covid-19 per chi in queste ore sta lavorando senza sosta
Cgil e Fp lanciano una petizione a sostegno degli operatori del Sistema sanitario nazionale, alle prese con l’emergenza Coronavirus, per rivendicare nuove assunzioni e risorse. “Da settimane le lavoratrici e i lavoratori del nostro Servizio sanitario nazionale sono alle prese con la battaglia per contrastare l’epidemia del virus Covid-19 – recita il testo della petizione della Cgil che si può firmare a questo indirizzo http://chng.it/JZzDxGt9Mw. Turni massacranti, esposizione della propria salute ma anche spirito di servizio pubblico e grande professionalità: questo hanno dimostrato gli operatori del Servizio sanitario nazionale”.
Il Paese, spiega il sindacato, “ha il dovere morale di riconoscere questo sacrificio e questa dedizione alla cura delle persone. Il personale, principalmente (ma non solo) quello delle zone rosse, sta lavorando senza pause, a volte in carenza degli strumenti e dei dispositivi di protezione individuali necessari, operando in un contesto di assoluta emergenza e a rischio per la propria incolumità personale”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 09/03/2020


lunedì 9 marzo 2020
Coronavirus, in Gazzetta il nuovo DPCM 8 marzo 2020. Chiusi cinema, pub, discoteche in tutta Italia

Il nuovo decreto stabilisce provvedimenti specifici per i territori più colpiti dall’infezione di Covid-19 e altri validi per l’intero Paese. Le disposizioni adottate hanno efficacia dall’8 marzo fino al 3 aprile 2020
Nella Gazzetta Ufficiale n.59 dell’8 marzo 2020, è stato pubblicato il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 marzo 2020, avente ad oggetto “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19”.
Il nuovo DPCM – IN ALLEGATO – stabilisce provvedimenti specifici per i territori più colpiti dall’infezione di Covid-19 (regione Lombardia e province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia) e altri validi per l’intero Paese. Le disposizioni adottate hanno efficacia da oggi 8 marzo fino al 3 aprile 2020 (salve diverse previsioni contenute nelle singole misure).
I PROVVEDIMENTI PER L’INTERO TERRITORIO NAZIONALE
Stop ai congressi medici
Sono sospesi tutti i congressi, le riunioni, i meeting e gli eventi sociali che coinvolgono personale sanitario o personale impiegato nei servizi pubblici essenziali o di pubblica utilità.
Chiusi cinema, teatri e musei
Il Dpcm sospende manifestazioni, eventi e spettacoli, inclusi quelli cinematografici e teatrali, in luoghi sia pubblici che privati. Chiusi anche tutti i musei e gli altri luoghi della cultura.
Chiusi pub, discoteche, sale bingo

Leggi: Casa e Clima, 09/03/2020


lunedì 9 marzo 2020
Coronavirus Covid-19: Comunità Sant’Egidio, “non lasciare sole le persone più fragili”. Appello alla solidarietà

La Comunità di Sant’Egidio lancia un appello alle istituzioni, ma anche a tutti i cittadini, “per non lasciare sole le persone più fragili in queste ore di emergenza dettate dal coronavirus”. Com’è noto i soggetti più a rischio in questi giorni sono certamente gli anziani, per l’età avanzata, ma anche i senza fissa dimora, le persone malate o con disabilità. “Su tutti loro incombe anche un altro grave pericolo: l’isolamento. Basta pensare che, soprattutto nelle grandi città italiane, come Roma o Milano, il tasso di persone che vivono da sole tocca il 45 per cento della popolazione. Tutti i cittadini possono fare la loro parte”. La Comunità di Sant’Egidio chiede di aiutarli ad “ampliare il monitoraggio delle persone anziane o con disabilità che continuiamo a seguire – non potendo visitarli – con telefonate, lettere, messaggi audio e video, inviati in particolare a chi vive negli istituti. Anche offrirsi per portare la spesa a domicilio è un’azione preziosa per limitare il disagio di chi è più solo e vulnerabile”.

Leggi: Agensir, 09/03/2020


sabato 7 marzo 2020
Il coraggio della vecchiaia

L’unica consolazione anche per i contagiati è una sola: muoiono quasi esclusivamente gli anziani! Ma gli anziani del contagio hanno meno paura. Di Natalia Aspesi
Il racconto
Le notizie di ora in ora sono sempre più preoccupanti e l’unica consolazione anche per i contagiati è una sola: muoiono quasi esclusivamente i vecchi! I quali, soprattutto i vecchissimi, non sono affatto contenti, anche perché nipoti e bisnipoti e oltre hanno deciso di chiamarli solo nonni dando loro importanza in quanto a loro apparentati, e non in quanto persone che hanno una loro vita, e diciamo, sin che c’è, un diritto alla stessa al di là della consanguineità.
Insomma se muoiono quel che conta è che i nipoti siano privati dei nonni. ● a pagina 34 Le notizie di ora in ora sono sempre più preoccupanti e l’unica consolazione anche per i contagiati è una sola: muoiono quasi esclusivamente i vecchi! I quali, soprattutto i vecchissimi, non sono affatto contenti, anche perché nipoti e bisnipoti e oltre hanno deciso di chiamarli solo nonni dando loro importanza in quanto a loro apparentati, e non in quanto persone che hanno una loro vita, e diciamo sin che c’è, un diritto alla stessa al di là della consanguineità.
Insomma se muoiono quel che conta è che i nipoti siano privati dei nonni, non che i nonni siano privati di sé stessi.

Leggi: La Repubblica, 07/03/2020


sabato 7 marzo 2020
Vita da anziani, i più soli in questi giorni

Al tempo del Covid-19
Sentirsi facile bersaglio del virus, e già questa è dura. Un’altra vittima del coronavirus, aveva 81 anni e qualche patologia. Lo sottolineano le cronache, con involontario cinismo, polemizza qualcuno, lo confermano le statistiche: le vittime sono per lo più loro. Ritrovarsi tra quei numeri, o lì intorno. A pag. 11 ` S entirsi facile bersaglio del virus, e già questa è dura. Un’altra vittima del coronavirus, aveva 81 anni e qualche patologia. Lo sottolineano le cronache, con involontario cinismo, polemizza qualcuno, lo confermano le statistiche: le vittime sono per lo più loro. Ritrovarsi tra quei numeri, o lì intorno, senza più il torneo del burraco perché i centri anziani hanno chiuso – da ieri anche a Roma e nel Lazio – il nipotino non viene a casa, meglio non rischiare, gli amici al bar, nemmeno quelli. Papà, non uscire, lo raccomandano i figli agli over 75 e pure il Ministero della salute. Visite tagliate nelle case di riposo, i parenti si salutano su Skype. Ci vuole tutta la forza d’animo degli anziani, quel poco di fatalismo che viene con l’età, la tolleranza che arriva con gli acciacchi a sopportare tutto questo. Anche quel sottile senso di emarginazione. «Mica siamo appestati, noi anziani», si ribella nonna Consiglia confinata nella zona rossa di Lodi. Soltanto più fragili e anche bisognosi, e ci vorrebbero mille pensieri in più e per fortuna in tanti casi ci sono.

Leggi: Il Messaggero, 07/03/2020


giovedì 5 marzo 2020
Ma io sto con gli anziani

Che il nostro non sia un Paese per vecchi mi è chiaro da tempo. Lo fosse, i governi non userebbero le pensioni come un bancomat, ossia come il sistema più sicuro per fare cassa. Quando c’è da far quadrare i conti dello Stato, chi sta a Palazzo Chigi, dopo aver alzato le tasse sulla benzina e le sigarette, come si fa da almeno 50 anni, toglie qualche cosa agli ultra sessantenni. Una volta si tratta della rivalutazione all’inflazione dell’assegno Inps, con l’unico risultato che mentre tutto aumenta la pensione è la sola a rimanere immutata nel tempo. Un’altra è il prelievo di solidarietà, ossia un’imposta a carico di chi le tasse sui contributi le ha già pagate negli anni passatie così le versa due volte. Tuttavia nonè del trattamento di quiescenza che vi voglio parlare, ma di quello che hanno subìto le persone anziane nell’ultima decina di giorni, ossia da quando l’epidemia di coronavirus ha raggiunto l’Italia. Di fronte ai primi morti abbiamo letto e sentito in tv un esercito di esperti, i quali hanno espresso un pensiero unico che sintetizzo in poche parole: non c’è da allarmarsi, perché il contagio è letale solo per le persone di una certa età. Il fatto che a morire fossero i settantenni e gli ottantenni, a sentire le opinioni espresse nei talk show, sembrava dover consolare l’opinione pubblica.

Leggi: Panorama, 05/03/2020


mercoledì 4 marzo 2020
Coronavirus: il ringraziamento del presidente Costa alle volontarie e ai volontari AUSER

In questi giorni resi complicati dall’emergenza sanitaria, il presidente nazionale Auser Enzo Costa ha voluto inviare un sentito ringraziamento a tutte le volontarie e i volontari Auser per il loro quotidiano impegno.
«Come Auser abbiamo scelto, sin dai primi giorni, di mantenere la calma e non alimentare inutili allarmismi, sono state, e ce ne saranno ancora, giornate difficili, particolari, soprattutto per noi che siamo impegnati nei servizi alla persona, nelle convenzioni con gli Enti Locali, negli accompagnamenti verso i centri di cura, nel costruire attività di socializzazione.
Da questo scenario, molto anomalo rispetto alle nostre abitudini, è emerso il valore dei nostri volontari e delle nostre volontarie, persone che di fronte al bisogno non si sono tirate indietro, stanno dando la dimostrazione che la solidarietà è un sentimento, un valore ancora vivo.
Sono loro che ci consentono di mantenere le nostre sedi aperte, i nostri telefoni attivi, i servizi verso le persone più fragili garantiti, lo fanno anche in assenza di strumenti di protezione, in quanto molto spesso introvabili, lo fanno per una scelta individuale volontaria, forse con qualche preoccupazione, ma convinti che è un lavoro utile alla comunità tutta.
Sono gesti e azioni che si rivolgono agli altri, a quelli meno fortunati di noi donandogli un gesto di amicizia, una testimonianza di fratellanza di inclusione, un aiuto.
A tutti loro va il nostro ringraziamento, la nostra stima, sono loro che ci fanno sentire orgogliosi di appartenere alla grande famiglia dell’Auser».

Leggi: Auser, 04/03/2020


mercoledì 4 marzo 2020
Ilaria Capua “I divieti sono giusti. Rischiamo il collasso del sistema sanitario”

La virologa: “Tutelando gli anziani possiamo frenare la diffusione. I malati potrebbero essere cento volte di più di quelli dichiarati”
«Sono misure ragionevoli – dice Ilaria Capua – e, per favore, aiutatemi a evitare un pericoloso fraintendimento». Parola della virologa che dirige l’One Health Center of Excellence dell’Università della Florida.
Qual è il punto?
«Qualche anziano si è sentito tirato in ballo e c’è chi, giustamente, ha detto: “Scusate se esistiamo!”. Ma non è così. Gli anziani fanno parte delle categorie a rischio, come i pazienti di alcune patologie croniche, e che potrebbero soffrire le complicanze più gravi a causa del virus».
Sono loro i più in pericolo?
«Tutelando quelle persone, le persone fragili, stiamo aiutando tutti noi: solo così possiamo prevenire un picco di ammalati e un possibile collasso del Sistema Sanitario. Quegli individui sono altrettanti semafori verdi che possono favorire la diffusione del virus».
Siamo un Paese di anziani e l’allarme diventa globale.
«Dobbiamo scongiurare un effetto domino: non tutta la Sanità italiana, infatti, è efficiente e preparata come quella Lombarda».

Leggi: La Stampa, 04/03/2020


mercoledì 4 marzo 2020
Ecobonus, Bonus Casa, Sismabonus, Bonus Verde, Bonus Facciate: il poster riepilogativo

La software house Logical Soft ha realizzato per ENEA e per tutti gli interessati un poster riepilogativo delle diverse forme di agevolazione a disposizione dei cittadini e delle caratteristiche e vantaggi offerti da ciascuna misura
La Legge di Bilancio 2020 ha rinnovato le detrazioni fiscali per le abitazioni e i condominii – i cosiddetti ecobonus, bonus casa, sismabonus, bonus verde – e introdotto il bonus facciate. La software house Logical Soft, opinion leader nell’ambito della Campagna Nazionale per la promozione e informazione sui temi dell’efficienza energetica “Italia in Classe A”, ha realizzato per ENEA e per tutti gli interessati un poster riepilogativo delle diverse forme di agevolazione a disposizione dei cittadini e delle caratteristiche e vantaggi offerti da ciascuna misura. Nel poster per ognuna delle misure di incentivazione viene riportato – fra l’altro – la percentuale di detrazione applicabile, il limite di spesa, il tipo di bonus, chi può usufruirne, l’elenco degli interventi ammissibili, la possibilità o meno della cessione del credito.
Il poster – allegato al manuale “Guida pratica alla ristrutturazione e riqualificazione energetica degli edifici” -, considera i contenuti della Legge 27 dicembre 2019, n.160, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n.304 del 30 dicembre 2019. La materia è in continua evoluzione e i testi vengono costantemente aggiornati con eventuali novità e precisazioni sulla Legge di Bilancio 2020 ad opera di autorità pubbliche.
Il prospetto riepilogativo – approvato da ENEA DUEE – è liberamente utilizzabile e riproducibile, anche per attività istituzionale o pratica professionale, purché sia sempre citata la fonte.

Leggi: Casa e Clima, 04/03/2020


DALLE REGIONI:

martedì 10 marzo 2020
Anche il Prefetto di Milano sospende la concessione della forza pubblica per l’esecuzione degli sfratti

Tutte le federazioni del SUNIA chiedono provvedimenti analoghi ai Prefetti delle rispettive città, ma cosa aspetta il Governo ad adottare un provvedimento valido su tutto il territorio nazionale?
Dichiarazione di Stefano Chiappelli, segretario generale del SUNIA. Oltre al Prefetto di Firenze anche quello di Milano, blocca gli sfratti per l’emergenza coronavirus. Un atto dovuto ed atteso da tante famiglie che, in una situazione già resa drammatica dall’epidemia, hanno anche l’incubo di lasciare, senza una alternativa, l’abitazione in cui vivono.
Tutte le federazioni del SUNIA, da Venezia a Pescara, da Torino a Modena, da Roma a Bologna, da Catania a Bari e Palermo e tutte le altre sedi della nostra organizzazione, hanno chiesto analoghi provvedimenti ai Prefetti delle loro città.
E’ sicuramente importante e positiva la sensibilità dei Prefetti, ma è necessario che sia il Governo ad adottare immediatamente una misura di sospensione per tutto il territorio nazionale. Non si può dimenticare, in una situazione come quella che sta’ vivendo il nostro Paese, di adottare un provvedimento importante per migliaia di famiglie per le quali #iorestoacasa rischia di suonare come una tragica beffa.

Leggi: Sunia, 10/03/2020


lunedì 9 marzo 2020
Bergamo, case a misura di anziano al posto dell’ex area industriale

Intervento di Percassi e Aegide Domitys da 124 appartamenti
Case a misura di anziani al posto di un’area ex industriale. A Bergamo è arrivata al traguardo la prima soluzione abitativa promossa dal Gruppo Aegide Domitys in Italia, che insieme allo sviluppatore Immobiliare Percassi, ha dato vita ad un immobile di 124 appartamenti che integra servizi per la terza età attiva. I lavori sono stati eseguiti in 17 mesi. Venti milioni di investimento per una struttura con 16 monolocali (38,5 mq e 10 mq di terrazzo), 84 bilocali (56 mq e 14 mq di terrazzo) e 24 trilocali (74 mq e terrazzi da 17 a 20 mq). A integrazione un bar, un ristorante, una piscina, una palestra, una sala massaggi, un parrucchiere, la sala hobby e quella audio-video. Sulla terrazza coperta c’è un campo da bocce, e l’estensione dell’area piscina e del ristorante. Si chiama Domitys Quarto Verde, un immobile di 6mila mq, ed è «il primo senior serviced residence d’Italia per gli anziani che non hanno bisogno di accudimento medico e che hanno invece tutta la voglia e il tempo di godersi una nuova fase della propria vita». Architettura contemporanea firmata dallo studio locale De8, al civico 5 di Via Pinamonte da Brembate, in una zona della città tranquilla, circondata da spazi verdi e vicina a negozi e trasporti. Una risposta alternativa e innovativa alle tradizionali residenze medicalizzate come sono le Rsa o le case di riposo.

Leggi: Edilizia e Territorio, 09/03/2020


sabato 7 marzo 2020
Coronavirus, il Sunia chiede al Prefetto di Firenze di sospendere gli sfratti

La grave emergenza causata dal Coronavirus sta provocando forti criticità non soltanto sotto il profilo sanitario, ma anche sotto il profilo economico nella nostra città. Senza voler usare toni allarmistici, c’è forte preoccupazione dalle prime avvisaglie dal punto di vista occupazionale. “L’emergenza da Coronavirus rischia di avere un impatto elevatissimo sull’economia – afferma Laura Grandi, segretaria del Sunia (il sindacato inquilini affiliato alla Cgil ) di Firenze e della Toscana -, con conseguenze pesanti sul tessuto economico, in tanti settori, dalla ristorazione alla ricettività, passando per il settore distributivo ed i servizi, con la perdita di posti di lavoro per i lavoratori di questi comparti. Sono lavoratori che rappresentano al momento anche una delle fasce più deboli nel settore abitativo, e fanno già tanta fatica a stare nei costi dell’abitare arrivando a fine mese con l’acqua alla gola proprio per pagare l’affitto”.“In questi giorni si sono rivolti nei nostri uffici diverse persone spaventate dalla situazione occupazionale – continua Grandi -, spaventate che alla perdita del lavoro consegua la perdita della casa, per non riuscire ad onorare canoni di locazione e mutui. Per questo abbiamo richiesto al Prefetto la sospensione degli sfratti fino alla fine del mese di aprile.

Leggi: Gonews, 07/03/2020


sabato 7 marzo 2020
Il Filo d’argento Auser in campo con i volontari per aiutare gli anziani

Mantova – Al numero verde Filo d’Argento 800995988 rispondono (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18) i volontari di Auser pronti a intervenire in soccorso agli anziani in difficoltà per l’emergenza coronavirus. «In questi giorni – spiega il presidente Edoardo Chiribella – abbiamo intensificato l’ascolto telefonico che già rientra tra le nostre attività di contrasto alla solitudine». I 20 volontari suddivisi tra le sedi di Mantova e di Revere contattano gli anziani soli per rassicurarli e in caso di problematiche particolari contattano i servizi comunali. «Siamo a disposizione per le commissioni e stiamo cercando di poter riattivare il trasporto sociale tutelando la salute dei volontari». Nel comprensorio di Mantova sono presenti 37 associazioni Auser che promuovono l’accompagnamento sociale e il trasporto protetto; turismo sociale, attività ricreative, culturali, promozione di stili di vita attivi. In tutto i volontari sono 850. —

Leggi: Gazzetta di Mantova, 07/03/2020


giovedì 5 marzo 2020
Anziani isolati in casa di riposo. Anche gli affetti sono a distanza

Dopo il divieto di visita per i parenti, le residenze usano i tablet per le videochiamate. Ma per i malati di Alzheimer l’incontro con i familiari è vitale
Milano – Alla sofferenza della malattia si aggiunge lo strazio dell’isolamento, della rottura del legame fisico con i propri cari. Questo significa, in concreto, impedire le visite dei parenti negli ospedali. Inevitabile, forse. Ma doloroso. Il caffé Pellini, proprio di fronte al Pio Albergo Trivulzio, ha ridotto i clienti abituali: «Vengono i dipendenti dell’ospedale. Ma i parenti, naturalmente, sono spariti», racconta il titolare, 63 anni e una lunga esperienza dietro il bancone.
«Solo qualcuno – aggiunge – è rimasto preso in contropiede e si è fermato a prendere un caffé aspettando l’unica finestra d’ingresso, all’ora del pranzo, per andare a trovare la mamma o la zia ricoverata».
Davanti all’ospedale per anziani di Milano, la vecchia «Baggina», diventata famosa ai tempi di Tangentopoli, un cartello dettagliato ferma i visitatori. E spiega che «è autorizzato l’accesso di un solo parente per ospite e unicamente nelle ore dei pasti».
«Uno dei problemi – spiega il barista – è quello delle badanti. Che possono solo portare il cibo ai loro assistiti ma devono lasciarlo all’ingresso dei reparti». La direzione del Trivulzio spiega che «il personale è sufficiente a garantire la cura degli ospiti in questo momento particolare. Ed è anche in grado di sopperire all’assenza di parenti e badanti». Certo, non in tutti casi: «Per questo – spiegano all’ospizio – entro 48 ore garantiremo a tutti i pazienti un servizio di videochiamata con i loro familiari».

Leggi: La Repubblica, 05/03/2020


giovedì 5 marzo 2020
Anziani soli in casa popolare: “Arriva il coinquilino”

Case popolari: anziani con il coinquilino per combattere la solitudine
Piano di Acer per evitare la solitudine di una delle categorie più debole, in contesti di fragilità
Anziani soli in casa popolare: “Arriva il coinquilino”
Ines ha 81 anni e vive nelle case Acer in via Libia a Bologna. Dalla primavera dell’anno scorso è rimasta vedova e pur essendo una donna ancora autonoma e piena di interessi, sente molto la solitudine, soprattutto di notte.
E’ così che a lei e alla figlia Patrizia viene l’idea di rivolgersi all’Auser, per entrare a fare parte del progetto ‘Abitare solidale’. Ovvero, la signora Ines mette a disposizione la sua casa per ospitare un’altra persona, che la aiuti nelle faccende domestiche, divida le spese e soprattutto le faccia compagnia.
La prima esperienza di coabitazione, con una ragazza che lavora in quartiere, originaria del mantovano, non è andata come si sperava. Ma Ines non si è arresa e così si è arrivati al secondo tentativo, che invece è andato a buon fine. Ad Auser, infatti, si era rivolta anche la signora Lorena, di 68 anni, anche lei sola e senza casa per problemi economici.

Leggi: Bologna Today, 05/03/2020


giovedì 5 marzo 2020
Ferrara, anziani spariti dalle piazze. L’Auser: dimezzate le presenze nei circoli

Il Comitato scientifico consiglia alla terza età di non uscire di casa. Meno capannelli di pensionati, ridotti anche i trasporti assistiti
Fra le tante barriere che il Coronavirus ha innalzato nel nostro vivere quotidiano, mettendo all’indice baci, abbracci e strette di mano, ce n’è una in particolare che sta avendo un effetto anche visibile nella nostra città: per la strada ci sono meno anziani. È difficile trovare con la frequenza di un tempo capannelli di pensionati che chiacchierano o che osservano qualche cantiere in funzione.
STARE IN CASA
Le ultime disposizioni dettate dal Comitato tecnico scientifico consigliano a tutti gli over 75 di restare in casa ed evitare i luoghi affollati, indicazione estesa anche agli over 65 che soffrono di patologie. È proprio questa la fascia di età più esposta ai rischi e alle complicanze dell’infezione da Covid-19, e da qui la misura prudenziale per scongiurare il contagio. Ma prima ancora che gli esperti si pronunciassero ufficialmente, la cautela aveva già suggerito alle persone della terza età di limitare gli spostamenti e a uscire dalle mura domestiche solo per svolgere le incombenze indispensabili, sacrificando i contatti sociali.

Leggi: La Nuova Ferrara, 05/03/2020


mercoledì 4 marzo 2020
La rete di aiuto per i vicini anziani: «In casa per tre settimane»

«Diventiamo “‘sentinelle” nel nostro palazzo»: l’appello è partito dall’assessore alla Cultura del Municipio 3 Luca Costamagna e si è fatto virale. Pasti, colf e badanti: potenziato il call center comunale
La raccomandazione delle autorità sanitarie verrà rilanciata con una campagna informativa ad hoc dalla Regione. È rivolta a tutte le persone con più di 65 anni: state al vostro domicilio, nelle prossime due o tre settimane. In tempo di coronavirus, con i centri di aggregazione chiusi, chi è avanti (o molto avanti) d’età rischia di trovarsi isolato a casa. «Parola d’ordine: individuare gli anziani e sostenerli. Nel condominio dove abitiamo ce n’è qualcuno che ha la famiglia lontana e magari ha paura? Si fa impellente il bisogno di non lasciare nessuno senza presidio: diventiamo “‘sentinelle” nel nostro palazzo». L’appello è partito dall’assessore alla Cultura del Municipio 3 Luca Costamagna e si è fatto virale. Nei giorni scorsi sono stati stampati i primi volantini che promuovono il «buon vicinato» e la voce si è estesa. Hanno cominciato ad essere affissi nei cortili, sui muri e negli androni. «Pensiamo alla vita quotidiana e concreta delle persone, ognuno può fare la propria parte cominciando dal luogo dove abita», sprona Costamagna.

Leggi: Corriere della Sera, 04/03/2020


mercoledì 4 marzo 2020
Roma, medici di base come sentinelle: nuove ricerche sui casi a rischio

Medici di famiglia sentinelle contro il coronavirus a Roma. Sia con una campagna informativa sia, soprattutto, con controllo preventivo e un monitoraggio costante dei soggetti a rischio. Anche chiamandoli a casa – uno per uno e soprattutto se anziani o malati cronici per ricordagli le precauzioni basilari contro il contagio. Il piano dovrebbe essere operativo già entro la fine di questa settimana. In primo luogo, scatterà una nuova campagna informativa con materiale da distribuire in forma cartacea negli studi medici e nelle farmacie oppure da veicolare in elettronico via social e via email per indicare tutte le disposizioni e le modalità per difendersi dalla malattia.
Il segretario romano della Fimmg, Pier Luigi Bartoletti: «Sarà difficile raggiungere gli anziani e i soggetti più deboli via internet o via social. Quindi chiameremo a casa loro per indicare le precauzioni da seguire e aggiornandoli sulla situazione. Soprattutto, conoscendo la composizione del nucleo familiare e le abitudini, potremo consigliare loro di non frequentare o portare a scuola i nipotini piccoli oppure di tenersi lontano dai luoghi affollati

Leggi: Fimmg, 04/03/2020


mercoledì 4 marzo 2020
Giarre (CT), protocollo d’intesa per far fronte alle esigenze abitative dei ceti più deboli

GIARRE – Si è riunito ieri mattina, presso gli uffici del Comune di Giarre, il Comitato dei sindaci del distretto Socio sanitario D17 per l’approvazione dello schema di massima di un protocollo d’intesa per far fronte alle esigenze abitative dei ceti sociali più deboli.
All’incontro, presieduto dall’assessore alla Famiglia e alle Politiche Sociali del Comune di Giarre, Dario Li Mura, erano presenti gli assessori Carlo Copani per il Comune di Riposto, Paolo Virzi in rappresentanza del Comune di Mascali, Sebastiana Girgenti per il Comune di Fiumefreddo di Sicilia, Laura Leonardi per il Comune di Sant’Alfio, Antonino Intelisano in rappresentanza del Comune di Piedimonte Etneo e i rappresentanti dei sindacati degli inquilini: Giusy Milazzo e Elena Pulvirenti per il Sunia Sicilia, Francesco Nicolosi per il Sicet – Cisl, Giuseppe Camarda per Uniat.

Leggi: Qds, 04/03/2020


martedì 3 marzo 2020
Giungle urbane: a Prato riprogettazione green delle aree urbane ad alta densità abitativa ed edilizia

Verranno sviluppate Urban Jungles, aree ad alta densità di verde, immerse nella struttura urbana, che moltiplicano la capacità naturale delle piante di abbattere gli inquinanti, ripristinando allo stesso tempo il suolo e lo spazio inutilizzati per la fruizione della comunità
Il progetto “Prato Urban Jungle”, finanziato dalla Commissione Europea con 3,7 milioni di euro nell’ambito del bando Urban Innovative Action 2019, è stato presentato nei giorni scorsi dal sindaco di Prato e dagli assessori all’Urbanistica, al Centro Storico e alla Cultura insieme all’Ufficio Europa del Comune. Erano inoltre presenti il segretario di Legambiente Toscana Fausto Ferruzza, il presidente dell’Associazione Vivaisti Italiani Luca Magazzini, il presidente di EPP Edilizia Pubblica Pratese Federico Mazzoni e i rappresentanti degli altri enti partner del progetto: Pnat, spin-off accademico dell’Università di Firenze, Studio Stefano Boeri Architetti, IBE Istituto per la Bioeconomia, Estra, GreenApes e Treedom.
L’obiettivo è ri-naturalizzare alcuni quartieri di Prato in modo sostenibile e socialmente inclusivo attraverso lo sviluppo di giungle urbane. Queste aree urbane ad alta densità abitativa ed edilizia saranno riprogettate in chiave green attraverso la capacità naturale delle piante di abbattere le sostanze inquinanti, ripristinare il suolo e donare nuovi spazi alla comunità, trasformando le aree marginali in veri e propri hub verdi all’interno della città.

Leggi: Casa e Clima, 03/03/2020


IN AGENDA:

4 giugno 2020 – Roma – Welfare Day – La Nuvola Convention Center – Viale Asia – Ore 9.00

Iscrizioni aperte sul sito www.welfareday.it


7-8 luglio 2020 – Roma – Italia Longeva– Ministero della Salute (Auditorium Viale Ribotta)

Long-Term Care FIVE – Gli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine
Giunta alla quinta edizione, la due giorni annuale di incontro e confronto tra decisori ed attori che entrano a diversi livelli nella programmazione, organizzazione e gestione del sistema socio-sanitario e assistenziale dedicato alle cure a lungo termine si propone come un’occasione di aggiornamento e di avanzamento di proposte su modalità efficaci, sostenibili ed eque per la presa in carico degli anziani fragili e complessi.
Per maggiori informazioni info@italialongeva.it


IN EVIDENZA:

Mese sociale – Ma l’emergenza non è solo sanitaria

Neanche il tempo di parlare di ripartenza, di un Nord che deve tornare ai ritmi di sempre, che ci ritroviamo in un Paese più fermo che mai. Con la verità amara di un’emergenza lunga che ci obbliga a rintanarci, chiudere, distanziarci non solo fisicamente, che ci riporta alle istituzioni totali, come le case di riposo blindate anche ai parenti più stretti.
La conta delle conseguenze sarà lunga. C’è un’economia sociale in ginocchio. Dario Colombo, dirigente della cooperativa sociale Il Melograno dell’hinterland milanese: “abbiamo l’80 per cento dei nostri operatori a casa o con una forte riduzione dell’orario di lavoro, stiamo parlando di 500 persone: sono quelle che operano nelle scuole, nei centri di aggregazione, nei centri diurni, nei servizi domiciliari, servizi chiusi o fortemente ridotti”.
Le centrali cooperative calcolano, nella sola Lombardia, un danno di almeno 1 milione di euro al giorno, tra appalti e servizi sospesi: occorre da subito attivare meccanismi di cassa integrazione in deroga e altre misure di sostegno. Legacoopsociali ha avanzato una serie di richieste al governo di estrema urgenza.
A fianco dell’emergenza sanitaria Mirella Silvani, presidente dell’Ordine lombardo degli assistenti sociali, segnala come “stiano emergendo crescenti elementi di stress sociale, che riguardano bisogni nuovi, come il numero crescente di persone confinate in casa, perché positive al virus o semplicemente per motivi precauzionali, che tuttavia si trovano senza aiuti”. Si veda qui l’intervista pubblicata su welforum.it.
Procurare la spesa agli anziani soli, confinati al proprio domicilio è diventato un tema: le reti di prossimità a volte si attivano, a volte vacillano.
Che cosa lascerà sul campo questo virus? Le conseguenze rimarranno in termini di grado di fiducia, prossimità delle relazioni, cooperazione tra cittadini: dimensioni forzatamente modificate in queste settimane che non verranno resettate dalla sera alla mattina. Perché se è vero che nelle zone rosse la condivisione di una stessa condizione può avere innalzato la densità delle relazioni e l’aiuto reciproco (si veda questa testimonianza da Codogno) altrove le distanze create dovranno essere ricucite, si dovrà raddrizzare la curva discendente della fiducia nell’altro, della prossimità.
Senza contatto umano e relazioni faccia a faccia, il welfare di comunità muore.

Leggi: Welforum


L’impatto del virus sui servizi sociali

Intervista a Mirella Silvani, presidente dell’Ordine degli assistenti sociali della Lombardia
Come sta impattando il coronavirus sulle famiglie? Quali nuovi bisogni stanno emergendo? Come i servizi sociali stanno fronteggiando questa emergenza, che si configura molto più lunga di quanto pensassimo? Giriamo queste domande a Mirella Silvani, che lavora in una ATS lombarda ed è attuale presidente dell’Ordine degli assistenti sociali della Lombardia.
Esiste un versante “sociale” dell’emergenza coronavirus?
La situazione attuale non è ancora di emergenza sociale vera e propria, perché non c’è un sistema di rilevazione dei dati sistematico come sul fronte sanitario. Certo, i servizi sociali sono stati chiamati ad intervenire di più e oltre la routine, da subito. Stiamo tuttavia rilevando il fatto che lo “sguardo sociale” sulle situazioni di emergenza sanitaria è limitato, è di pochi. Manca una visione dell’impatto sociale che il virus sta producendo, e questo non favorisce la progettazione di interventi sociali e sociosanitari da realizzare, una progettazione che manca per gestire questa emergenza. Le unità di crisi sono composte solo da figure sanitarie. Noi ci troviamo invece ora, e lo saremo sempre di più, di fronte al crescere di fragilità sociali.
Per esempio ci sono persone in quarantena che hanno disabilità fisiche, cognitive o patologie di tipo psichiatrico: questo pone criticità perché richiede di attivare supporti in tempi rapidi, produce in qualche modo uno stress nell’organizzazione dei servizi abituati a tempi meno immediati.
In molti casi si sta rivelando essenziale l’attivazione della comunità locale: il terzo settore, la protezione civile, il volontariato, la Croce Rossa, la cooperazione sociale. Insomma, il welfare di
Come sta cambiando il front line dei servizi alla persona?
Gli operatori dei servizi sociali e gli assistenti sociali si stanno impegnando in ogni modo nel rispondere ai bisogni e alle diverse fragilità che questa emergenza sta generando. In Lombardia il font line di sportello dei servizi sociali di base sono ora gestiti in modo diversificato, a volte con una organizzazione degli accessi per appuntamento, e ora sempre più con una gestione dei contatti da remoto, e con una frequente reperibilità telefonica.
È una realtà complessa e molto in divenire allo stato attuale, difficile fissare un quadro certo con dei numeri, ma c’è l’impegno di tutti gli operatori a fornire il massimo di possibilità di risposta, facendo fronte con tempestività alle emergenze.

Leggi: Welforum


Verso un indice sul disagio abitativo in Toscana

Il contesto di riferimento
Povertà abitativa o disagio abitativo sono concetti complessi che richiamano dimensioni non strettamente classificabili entro il reticolo di quegli elementi legati alla casa e all’abitare, essendo tali fattori solo una faccia del prisma ricco di sfaccettature composto dalle condizioni di vita, economiche e sociali, di individui e famiglie. Maggiore è la complessità legata ad un singolo concetto, quindi, maggiore è anche la difficoltà di costruire strumenti di lettura scientifica (nella fattispecie, indicatori statistici) in grado di delinearne in maniera intellegibile la sua tipizzazione.
L’Osservatorio Sociale Regionale delle Toscana (OSR), attraverso il rapporto annuale Abitare in Toscana raccoglie dati e informazioni – sia di fonte primaria che secondaria – forse unica a livello nazionale per mole e qualità di statistiche rese disponibili, grazie alla collaborazione con il settore Politiche abitative di Regione Toscana, Comuni e Aziende per la casa gestori del patrimonio ERP. Alcune recenti modifiche sul sistema di raccolta dati che coinvolgono soggetti gestori e Comuni vanno poi nella direzione di un ulteriore miglioramento delle banche dati a disposizione, grazie a un sistema di cooperazione applicativa tra i sistemi informativi delle aziende per la casa e la Regione, che consente lo scambio automatizzato dei flussi informativi. Per quanto riguarda invece le informazioni trasmesse dai Comuni (Fondo contributo affitti e Fondi nazionale e regionale sui contributi per la morosità incolpevole) la principale novità riguarda l’implementazione, da parte del competente settore regionale Politiche abitative, di un sistema informativo gestionale, in cui i Comuni inseriscono le informazioni relative alle singole domande di contributo, con variabili del tutto rilevanti rispetto alle condizioni socio-economiche delle famiglie richiedenti; tale sistema informativo rappresenta una sorta di cartella sociale di settore, un indubbio passo in avanti per uno strumento che consente, altresì, di monitorare i percorsi di assistenza e, quindi, anche l’impatto delle politiche per l’abitare.
A partire dagli elementi sopra richiamati, l’OSR ha avviato una riflessione relativa alla possibilità di realizzare uno studio-pilota per la sperimentazione di un indice sintetico relativo al disagio abitativo in Toscana: un indice in grado di comporre efficacemente le informazioni e i dati ad oggi disponibili, ma anche di avviare una riflessione rispetto ai dati che servirebbero per restituire indicatori realmente rappresentativi del concetto oggetto di analisi.

Leggi: Welforum


L’ospedalizzazione del paziente con demenza: verso una cultura dementia friendly

Circa un terzo dei letti ospedalieri è occupato da pazienti over 65 anni e la gestione in ospedale del paziente anziano con demenza rappresenta un aspetto rilevante nel panorama sanitario. L’articolo propone una rassegna della letteratura in merito alle principali evidenze sugli effetti dell’ospedalizzazione del paziente con demenza e una descrizione dei possibili interventi di Dementia-Friendly Hospital da mettere in atto per migliorare la sua gestione all’interno del setting ospedaliero.
di Nicola Allegri (Psicologo – Psicoterapeuta, responsabile del centro territoriale per la diagnosi precoce delle demenze di Vigevano del IRCCS Fondazione Mondino), Alessia Rosi (Psicologa, Dipartimento di Scienze del Sistema Nervoso e del Comportamento dell’Università degli Studi di Pavia), Federica Del Signore (Neuropsicologa del centro territoriale per la diagnosi precoce delle demenze di Vigevano del IRCCS Fondazione Mondino), Giorgio Colombo (Professore a contratto di Scienze del Farmaco dell’Università degli Studi di Pavia), Cristina Tassorelli (Direttore Unità di Neuroriabilitazione IRCCS Mondino), Stefano Cappa (Professore di Neurologia dell’Istituto Universitario di Studi Superiori di Pavia), Stefano Govoni (Professore di Farmacologia del Scienze del Farmaco dell’Università degli Studi di Pavia)
Il dipartimento della sanità Inglese (Department of Health, 2001), 20 anni fa, evidenziava come la popolazione anziana assorbisse il 40% delle risorse sanitarie del Paese e occupasse due terzi dei posti letto per acuto in ospedale. Essendo i tassi di natalità in forte riduzione e la popolazione anziana in marcato aumento, tale fenomeno non può che aumentare, ponendo, anche solo in termini epidemiologici, delle sfide concrete alla pianificazione dei servizi ospedalieri. Dato che l’invecchiamento è il primo fattore di rischio per lo sviluppo di patologie neurodegenerative a carattere dementigeno, la necessità di posti letto per acuto per tali pazienti è destinata ad aumentare considerevolmente nei prossimi anni. Risulta difficile, però, dare una precisa quantificazione dei posti letto occupati da questi pazienti: secondo una recente meta-analisi (Mukadam, Sampson, 2011) la prevalenza passa dal 2,8%, in reparti con pazienti relativamente giovani e perlopiù uomini, al 63% dei posti letto in unità geriatriche dove la popolazione anziana è ovviamente maggiore e con un’alta presenza femminile.
L’eterogeneità dei dati di prevalenza osservata dagli autori sembra dovuta a marcate differenze metodologiche negli studi presi in esame dalla meta-analisi (differenti reparti presi in osservazione, differenti criteri e test di indagini clinica utilizzati per la diagnosi di demenza etc.). Sebbene non esista un dato di prevalenza certo, la letteratura appare concorde nell’affermare che la proporzione di tali pazienti in ospedale sia alta, attestandosi a circa il 25% dei posti letto (Boaden, 2016), e che, i pazienti affetti da demenza, abbiano una maggiore probabilità di essere ospedalizzati rispetto ai loro coetanei senza decadimento cognitivo.

Leggi: I Luoghi della Cura


SEGNALAZIONI:

Coronavirus: le misure dell’Inps

In considerazione dell’evolversi della situazione epidemiologica da COVID-19, l’INPS ha adottato le prime misure precauzionali e preventive, avviando al contempo una campagna informativa mirata a fornire tutte le indicazioni necessarie ai cittadini.
L’Istituto ha attivato, pertanto, un Comitato permanente che monitora costantemente la situazione di tutte le strutture territoriali INPS, allo scopo di mettere in atto le procedure più idonee in coordinamento con le autorità competenti.
L’Istituto ha disposto diverse limitazioni dell’accesso ai servizi di front-end fisico e l’eventuale attivazione di servizi alternativi al fine di garantire il proseguo delle attività.
L’INPS ha inoltre attivato i nuovi numeri telefonici per contattare gli uffici provinciali di Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto, con l’obiettivo di fornire informazioni e supporto agli utenti anche a distanza.
L’Istituto ha inoltre provveduto alla chiusura di temporanea di alcune sedi INPS al fine di predisporre le necessarie operazioni di sanificazione.
Sospesi i recapiti di Poste Italiane nella zona rossa
A causa dell’emergenza sanitaria, Poste Italiane ha sospeso i servizi di recapito postale nei Comuni della “zona rossa”. In questi territori, pertanto, potrebbero verificarsi ritardi o mancate consegne delle comunicazioni postali inviate da INPS. Sul sito e sull’app INPS Mobile è disponibile il servizio di Cassetta postale online, che consente agli utenti di consultare alcune delle comunicazioni inviate dall’Istituto.
Sospensione visite medico legali e comunicazioni ai cittadini
Nella regione Lombardia e nelle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso, Venezia è stato disposto il differimento di tutte le viste assistenziali e previdenziali presso le UOC/UOST medico legale, anche al fine di evitare spostamenti non necessari ai cittadini. Nel restante territorio nazionale si conferma la sospensione delle visite dei soli minori e degli ultra65enni. Per tutti i soggetti già convocati e interessati alla sospensione è previsto l’invio di SMS del rinvio della visita per emergenza Covid – 19.

Per saperne di più

Leggi: Inps


 

 

 

 

NEWS:

martedì 3 marzo 2020
Bando del Mibact per la riqualificazione dei Borghi storici del sud

A disposizione 30 milioni di euro per i Comuni della Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia
Sul sito del Mibact è stato pubblicato un importante bando che riguarda il recupero e la valorizzazione dei Borghi storici del sud. Il bando mette a disposizione 30 milioni di euro per progetti di “riqualificazione e valorizzazione turistico-culturale dei Comuni delle regioni: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia”. 20 milioni sono destinati ai Comuni fino a 5.000 abitanti, mentre gli altri 10 milioni ai Comuni fino a 10.000 che abbiano individuato il centro storico quale zona territoriale omogenea (ZTO).
Il bando intende sostenere progetti finalizzati al rafforzamento dell’attrattività dei borghi e dei centri storici di piccola e media dimensione, attraverso il restauro e recupero di spazi urbani, edifici storici o culturali, nonché elementi distintivi del carattere “identitario”. L’intervento mira altresì a sostenere progetti innovativi di sviluppo turistico che favoriscano processi di crescita socio economica nei territori beneficiari, anche al fine di promuovere processi imprenditoriali che ne accrescano l’occupazione e l’attrattività. Ogni progetto può essere finanziato per un massimo di milione di euro. Scadenza: 13 aprile 2020. Tutte le informazioni e la modulistica si possono reperire a questo link.

Leggi: Giornale dei Comuni, 03/03/2020


domenica 1 marzo 2020
Sommesso elogio della vecchiaia

In questi giorni del propagarsi del coronavirus non è consolante per gli anziani ascoltare i martellanti bollettini che insistono sul fatto che i morti erano, per l’appunto, vecchi, per di più segnati da alcune patologie. Gli anziani reagiscono a questi annunci con fastidio, più che con paura, perché si sentono interpellati ancora una volta per ragioni mediche, demografiche ed economiche. Non ci si rivolge invece ad essi come a uomini e donne tuttora presenti tra di noi, che vorrebbero aggiungere vita ai loro giorni sempre più precari.
L’esistenza umana è sempre stata scandita in alcune precise stagioni, le cosiddette tappe della vita: infanzia, giovinezza, maturità e vecchiaia. Ebbene, oggi nel nostro Occidente la vecchiaia non è solo un dato biologico ma è una stagione resa più pesante da ragioni culturali. I vecchi sono improduttivi e, di conseguenza, sono percepiti come persone dalla scarsa rilevanza sociale. Il più delle volte sono ritenuti insignificanti, privati anche della parola, perché da loro non si vuole ascoltare più nulla. Nel peggiore dei casi, sono addirittura abbandonati.

Leggi: La Repubblica, 01/03/2020


domenica 1 marzo 2020
Coronavirus: perché gli anziani meritano più rispetto

Da quando l’emergenza del COVID-19 è scoppiata in Italia non si fa che sottolineare che tutte le vittime finora accertate sono anziane affette da diverse patologie. Un «terrorismo» nei confronti di chi è più vecchio nefasto e anche insensato
«Tutte le vittime accertate sono anziani affetti da diverse patologie». Ce lo stanno ripetendo così tante volte che quella che doveva essere una rassicurazione si sta lentamente trasformando in una trappola senza uscita, in un vicolo cieco che getta sconforto e inquietudine.
Da quando è scattata l’emergenza coronavirus si ripete che gli anziani, tutti coloro che rientrano nella cosiddetta «quinta fascia», quella degli ultra sessantacinquenni, sono l’anello debole, i soggetti che, per un motivo o per l’altro, sono più esposti non solo al coronavirus, ma a qualsiasi altro tipo di virus e batterio.
Hanno le difese più basse, dicono. In caso di malattia hanno tempi di guarigione più lunghi, ripetono. Pochi, però, sembrano rendersi conto non solo che gli anziani costituiscono lo «zoccolo duro» del Paese, ma soprattutto che non è detto che se hai spento settanta candeline sei automaticamente condannato a una maggiore fragilità.

Leggi: Vanity Fair, 01/03/2020


venerdì 28 febbraio 2020
In difesa dell’anziano che combatte

Questo stramaledetto virus, come ogni altro malanno trasmettibile da uomo a uomo, sta tirando fuori il meglio di noi (volontà di rendersi utili, di fare qualcosa per gli altri, oltre che per se stessi) ma anche il peggio. Ed è giusto rendersene conto. Come definire, infatti, l’atteggiamento nei confronti degli anziani?
Quell’alzata di spalle generalizzata, quel gesto che vuol dire «era nel conto», quando a morire di contagio in questi giorni sono i vecchi? Vecchi che i gerontologi lo hanno chiarito di recente sono al massimo da considerare anziani con non poca vita davanti a loro? È giusto preoccuparsi dei giovani e dei bambini, ma non si può accettare in una società che si dice civile, questa rassegnazione, che sconfina nel cinico disinteresse, per gli anziani. O peggio, questo considerarli già mezzi morti e perciò una categoria che fa bene a fare un po’ di posto ai nuovi arrivati sulla terra.
E poi questo si pensa, mi dispiace dirlo, ma va detto perché spendere soldi e tenere occupati posti preziosi negli ospedali per esseri umani avviati al tramonto? Mi hanno portato a riflettere su questo i ragionamenti ascoltati in questi giorni, gli articoli che ho letto sui giornali, i dibattiti che ho seguito in tv. Certo, con i miei settantaquattro anni, sono parte in causa, e perciò partigiano. Ma tutto posso pensare riguardo me stesso tranne che considerarmi vicino al capolinea.
Ricordo a chi, giovane o non ancora anziano, che siamo noi approdati alla cosiddetta terza età a sostenere buona parte del Pil, che siamo noi anziani a tenere in piedi la baracca, con le nostre pensioni che servono ad aiutare figli e nipoti, e con le quali facciamo le nostre brave spese, facendo circolare valuta. Per non dire del patrimonio di conoscenza e di esperienze di cui siamo portatori.

Leggi: Il Messaggero, 28/02/2020


venerdì 28 febbraio 2020
Ok dell’Agenzia delle Entrate alle agevolazioni fiscali sul terreno destinato all’housing sociale Imposta di registro fissa e niente ipocatastali in caso di compravendita

Imposta di registro in misura fissa ed esenzione dalle imposte ipotecaria e catastale (articolo 1, comma 88, legge 205/2017), per la compravendita di un’area finalizzata all’effettuazione di un intervento di edilizia convenzionata da realizzarsi ai sensi della legge 10/1977 qualora sia intuibile la «capacità» dell’atto traslativo «a realizzare direttamente ed immediatamente la funzione di trasformazione del territorio così come disciplinata dalla Convenzione stipulata», prima della compravendita, tra il privato proprietario del fondo e l’ente pubblico. Così conclude l’Agenzia delle Entrate nella Risposta a interpello n. 76 del 27 febbraio 2020. L’articolo 1, comma 88, legge 205/2017 ha introdotto il comma 2 dell’articolo 20 della legge 10/1977, il quale estende il trattamento tributario di cui al primo comma del medesimo articolo 20 (l’imposta di registro in misura fissa e l’esenzione dalle imposte ipotecaria e catastale, ai sensi dell’articolo 32, dpr 601/1973) agli «atti preordinati alla trasformazione del territorio posti in essere mediante accordi o convenzioni tra privati ed enti pubblici, nonché a tutti gli atti attuativi posti in essere in esecuzione dei primi».

Leggi: Edilizia e Territorio, Il Sole 24 Ore, 28/02/2020


giovedì 27 febbraio 2020
Coronavirus, Costa (Auser): “Media offendono gli anziani”

‘Basta segnali ai limiti dell’inciviltà, se muoiono gli anziani non importa?
“Ai media dico: evitate di lanciare segnali al limite dell’inciviltà. Basta con le frasi orrende. Non abbiamo gradito i commenti sbrigativi che dicevano che non è successo niente di grave. Se muoiono gli anziani non importa?”. Lo dice all’Adnkronos Enzo Costa, presidente di Auser, associazione di volontariato dedicata alla terza età, parlando dell’emergenza Coronavirus e aggiunge: “Alle Istituzioni chiediamo maggiore coordinamento. Arrivano messaggi contraddittori. Tutto e il contrario di tutto. Il che non aiuta nessuno”.
“E’ offensivo – spiega il presidente di Auser – lasciare intendere che non bisogna essere pessimisti perché il Coronavirus colpisce solo noi. La nostra associazione lavora 365 giorni all’anno non sulle emergenze ma sulle fragilità della terza età, cagionevolezze che si possono colmare nell’aspettativa di una vita lunga da ‘includere’ e non ‘mettere ai margini’ dell’individualismo”, per di più in un paese come l’Italia che è “il più vecchio al mondo con oltre 13 milioni di pensionati”, ricorda.
“Noi come Associazione abbiamo mantenuto aperti tutti i nostri presidi sociali, 1546 in tutte le province italiane, seguendo le indicazioni date dalle autorità, senza panico. Non chiudiamo per il Coronavirus. Siamo un punto di riferimento a cui ci si può rivolgere per qualsiasi tipo di aiuto”. Limitati dall’Associazione solo i servizi di trasporto, a parte i casi più urgenti. Tra le difficoltà: “carenza di strumenti di prevenzione come mascherine e gel dai servizi sanitari”, denuncia il presidente. E conclude: “Basta con i falsi allarmi e le politiche irresponsabili dei no-vax. Il coronavirus faccia riflettere tutti”.

Leggi: Adnkronos, 27/02/2020


giovedì 27 febbraio 2020
Pedretti: proteggere chi è più fragile

Il segretario dello Spi Cgil: “Muoiono solo i vecchi. Lo scrivono i giornali, lo dicono alla televisione, lo ribadiscono con leggerezza perfino gli esperti. Come se fosse un sollievo. Quasi fosse giusto”
“Muoiono solo i vecchi. Lo scrivono i giornali, lo dicono alla televisione, lo ribadiscono con leggerezza perfino gli esperti.
Come se fosse un sollievo. Quasi fosse giusto”. Lo afferma il segretario generale dello Spi Cgil Ivan Pedretti in un post su Facebook. “In questi giorni complicati – aggiunge – bisognerebbe misurare le parole e proteggere chi è più fragile. Seguiamo con attenzione quello che sta succedendo, consapevoli di rappresentare la parte più esposta e a rischio della popolazione. Ci fidiamo dei medici e del nostro Sistema sanitario nazionale e siamo certi che il nostro paese ce la farà. Pretendiamo però un po’ più di rispetto per i nostri anziani”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 27/02/2020


giovedì 27 febbraio 2020
Coronavirus, i numeri verdi istituiti dalle Regioni

Per fornire informazioni sul coronavirus, sono stati istituiti dalle Regioni appositi numeri verdi. L’appello dei governatori è di contattare questi numeri per avere chiarimenti. I numeri verdi delle Regioni si aggiungono al il numero unico nazionale 1500 del Ministero della Salute e il 112 per la segnalazione dei casi
– BASILICATA: 800.99 66 88
– PIEMONTE: 800.19 20 20
– VALLE D’AOSTA: 800.122.121
– LOMBARDIA: 800.894.545
– ALTO ADIGE: 800.751.751
– PROVINCIA TRENTO: 800.867.388
– VENETO: 800.462.340
– FRIULI-VENEZIA GIULIA: 800.500.300
– TOSCANA: 800.556.060
– UMBRIA: 800.636.363
– MARCHE: 800.936.677
– EMILIA ROMAGNA: 800033033
– CAMPANIA: 800909699
– LAZIO: 800118800
– CALABRIA: 800-767676
– SICILIA: 800 45 87 87
– PUGLIA: 800 71 39 31

Leggi: La Repubblica, 27/02/2020


mercoledì 26 marzo 2020
Tasse contro il consumo di suolo, la ricetta del ddl Green New Deal

Per la rigenerazione urbana proposto un programma da 75 milioni di euro in 15 anni
Disincentivare il consumo di suolo con imposte e politiche specifiche a livello locale e attuare un programma di rigenerazione urbana con uno stanziamento di 75 milioni di euro in 15 anni e iniziative per la demolizione degli edifici abusivi. Sono alcune delle proposte, allo studio del Governo, che potrebbero confluire nel disegno di legge sul Green New Deal e la transizione ecologica del Paese, collegato alla Legge di Bilancio 2020.
La prima bozza al momento disponibile, un testo su cui il confronto è in corso, contiene proposte che mirano alla tutela del suolo e incentivano il recupero del patrimonio costruito a scapito delle nuove costruzioni.
Tassa sul consumo di suolo
Il ddl punta ad introdurre un contributo per la tutela del suolo e la rigenerazione urbana. Il contributo si aggiungerà agli oneri di urbanizzazione e al costo di costruzione e ripagherà la perdita del valore ecologico, ambientale e paesaggistico dell’area su cui si costruisce.

Leggi: Edilportale, 26/03/2020


martedì 25 febbraio 2020
Coronavirus, perché gli anziani sono così a rischio: il morbo manda in tilt cuore e polmoni

Una delle poche certezze che abbiamo sul coronavirus è che può essere più pericoloso nelle persone anziane. E non perché le persone più avanti con gli anni sono più a rischio contagio rispetto ai giovani, ma perché in questa fascia della popolazione si hanno maggiori probabilità di sviluppare infezioni gravi. Per questo, agli anziani, si richiede una maggiore attenzione sia nelle misure di prevenzione, sia in caso di contagio sospetto. Lo spiega chiaramente Raffaele Antonelli Incalzi, presidente della Società italiana di gerontologia e geriatria, che dà una serie di suggerimenti agli anziani o a chi si occupa di loro. Alcune misure sono valide solo per gli anziani, altre coincidono con le indicazioni diffuse dal ministero della Salute e riguardano tutta la popolazione. «Agli anziani ora si richiede una maggiore attenzione verso se stessi», spiega Antonelli Incalzi.

Leggi: Il Messaggero, 25/02/2020


martedì 25 febbraio 2020
Bonus facciate, nel condominio serve una maggioranza «forte»

La legge 27 dicembre 2019 n. 160 (legge di bilancio 2020) ha introdotto il «bonus facciate» e i principali chiarimenti son stati diffusi dall’agenzia delle Entrate con la circolare 2/E del 14 febbraio scorso. Nel caso di un condominio occorre un’assemblea in cui l’amministratore acquisisca un assenso di massima ad effettuare l’intervento, valutando se gli edifici oggetto degli interventi siano ubicati in zona A o B (le zone C non vi rientrano) ai sensi del Dm 1444/68, o in zone a queste assimilabili in base alla normativa regionale e ai regolamenti edilizi comunali. Occorre dare incarico ad un tecnico per studiare e prospettare soluzioni, possibili costi, fare un capitolato su cui chiedere preventivi a imprese per le soluzioni scelte, anche in base ai costi. In particolare, si dovrà valutare se interventi di sola pulitura o tinteggiatura esterna sulle strutture opache della facciata, se interventi sulle strutture influenti (anche) dal punto di vista termico o che interessino oltre il 10 per cento dell’intonaco della superficie disperdente lorda complessiva dell’edificio, se includere anche (e come) balconi, ornamenti o fregi

Leggi: Edilizia e Territorio, Il Sole 24 Ore, 25/02/2020


martedì 25 febbraio 2020
Coronavirus, disabilità e caregiver: tra centri diurni chiusi e servizi sospesi

La Presidenza del Consiglio ha trasmesso un documento in cui dichiara “essenziali”, ma particolarmente a rischio, i centri diurni. Possibile la sospensione, ma necessaria la “compensazione”. Ricadute sull’assistenza domiciliare, ma sia garantito il supporto, “nei limiti dell’emergenza”. Il commento di Fish, le testimonianze dei caregiver
Le misure precauzionali, quelle messe in campo per prevenire e ridurre il contagio, colpiscono anche l’assistenza di chi ha una disabilità. Ieri è stata recapitata, dalla Presidenza del Consiglio (Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità) al Capo Dipartimento per la Protezione civile e all’Ufficio di Gabinetto del ministero della Salute, una comunicazione che di fatto estende a centri diurni e servizi per le disabilità le misure precauzionali previste per attività pubbliche e private nelle cosiddette regioni focolaio.
Centri diurni, essenziali ma rischiosi
“Il DPCM 23 febbraio 2020 all’art. 1, comma 1, prevede la sospensione di attività pubbliche e private – si legge nel documento – con l’eccezione dei servizi essenziali e di pubblica utilità, secondo le modalità e i limiti indicati con provvedimento del Prefetto territorialmente competente. Potrebbero rientrare, tra i servizi essenziali, i cosiddetti Centri diurni per disabili – riconosce l’Ufficio – i quali però a causa della natura delle prestazioni erogate sono caratterizzati da un alto tasso di frequentazione (operatori, familiari e soggetti terzi)

Leggi: Redattore Sociale, 25/02/2020


giovedì 20 febbraio 2020
Condominio, il Milleproroghe apre le porte all’energia condivisa

Comunità energetiche: un passo avanti. Le commissioni Affari costituzionali e Bilancio alla Camera hanno votato un emendamento al decreto Milleproroghe (42.018, 42.013 e 42.022) che permette la creazione di comunità energetiche, la produzione e lo scambio di energia da fonti rinnovabili.
“Si apre una nuova fase delle rinnovabili anche in Italia dove le comunità energetiche erano fino a ora vietate – commenta G.B. Zorzoli, presidente del Coordinamento Free –. Questo emendamento consentirà l’organizzazione dei cittadini in comunità energetiche che potranno produrre autonomamente energie rinnovabili e scambiarle con altri soggetti, quali imprese, attività commerciali e condomini”.
Il testo votato è frutto di una proposta di Legambiente e Italia Solare – entrambi membri del Coordinamento Free – che ha voluto anticipare il recepimento della direttiva europea 2018/2001 per la promozione delle comunità energetiche.

Leggi: Quotidiano del Condominio, 20/02/2020


DALLE REGIONI:

lunedì 2 marzo 2020
Casa, Reggio Emilia: comune e tribunale fanno rete contro gli sfratti

La giunta di piazza Prampolini rinnova fino alla fine del 2021 l’accordo con il palazzo di giustizia per favorire, attraverso uno sportello dedicato, l’accesso ai servizi sociali comunali delle famiglie in condizioni di difficoltà economica
Comune e Tribunale di Reggio Emilia uniscono le forze per prevenire il disagio sociale causato dagli sfratti per morosità. La giunta di piazza Prampolini rinnova infatti fino alla fine del 2021 lo specifico accordo con il palazzo di giustizia per favorire, attraverso uno sportello dedicato, l’accesso ai servizi sociali comunali delle famiglie in condizioni di difficoltà economica. Nella delibera si sottolinea in particolare come “negli ultimi anni permane alto nel Comune di Reggio Emilia il numero dei procedimenti di sfratto azionati e successivamente definiti con convalida, con conseguenti disagi abitativi e tensioni sociali”. Inoltre “il crescente numero di procedure esecutive è riconducibile a casi di morosità del conduttore che però non riguardano più, come nel passato, fasce deboli e marginali della popolazione ma coinvolgono sempre di più ampie fasce della popolazione colpite dalla perdurante crisi economica”.

Leggi: Redattore Sociale, 02/03/2020


venerdì 28 febbraio 2020
Assegnazione alloggi pubblici si lavora alla modifica della legge

La Regione lavora per modificare la legge regionale sull’assegnazione degli alloggi pubblici. L’assessore Roberto Frongia ha avviato il tavolo tecnico con i sindacati di categoria Sunia, Uniat e Sicet per discutere della revisione di una norma che risale al 1989. «La nuova norma dovrà ispirarsi a criteri di equità sociale, chiarezza normativa e semplificazione amministrativa, ridisegnare le funzioni dei vari soggetti interessati e migliorare i diversi procedimenti che vanno dalla predisposizione delle graduatorie alla decadenza dell’assegnazione, alla mobilità, fino alla determinazione del canone». Si tratta, ha sottolineato Frongia, di «una riforma attesa, che deve spingerci ad agire con assoluta celerità per sanare le criticità che riguardano l’edilizia popolare. Abbiamo a che fare con una legge obsoleta, che non trova più rispondenza nelle reali esigenze di una società in continua evoluzione». Accolta la proposta dei sindacati per l’istituzione di un tavolo di consultazione permanente che riguarda tutti i temi del comparto abitativo e non solo l’edilizia pubblica.

Leggi: La Nuova Sardegna, 28/02/2020


sabato 22 febbraio 2020
«Una città riempita dal cemento Ma ci sono settemila alloggi sfitti»

Inquilini e proprietari all’unisono: «Si continua a costruire, mentre l’offerta è da anni più alta della domanda»
«A Perugia ci sono settemila alloggi vuoti, ma nonostante questo si continua a costruire». Cristina Piastrelli, sindacalista del Sunia-Cgil che tutela gli inquilini, ha raccolto i dati delle case sfitte alla fine del 2018. E i numeri che fornisce, dimostrano che di tutto ci sarebbe bisogno, meno che di aggiungere altro cemento in città. L’ultimo caso a destare una certa impressione è quello dell’ex tabacchificio in via Cortonese, dove è in corso la realizzazione di 171 appartamenti, ma basta gettare lo sguardo in giro per la città e notare come siano spuntati negli anni alloggi e attività commerciali che hanno fatto sollevare dubbi e perplessità da più parti.
E Piastrelli focalizza naturalmente l’attenzione sulle abitazioni. «Le cose non vanno affatto bene neanche per l’Ater: a me risultano 600 alloggi di edilizia popolare sfitti, con liste di attesa lunghissime, di oltre mille famiglie». Già perché la manutenzione e la cura delle case popolari è così costosa che neanche l’Agenzia e i Comuni riescono a far fronte agli interventi. «A Città della Pieve ci sono 16
domande, ma quattro appartamenti sono inutilizzati da 10 anni perché non ci sono le risorse per ristrutturarli» dice Piastrelli. «Tantissimi proprietari non affittano perché spesso si ritrovano in casa persone non in grado di far fronte al canone di locazione e si trovano di fronte con gli sfratti che sono sempre un problema serio».

Leggi: Confedilizia, 22/02/2020


sabato 22 febbraio 2020
Case vuote tra ritardi e rinunce flop delle nuove assegnazioni

Poco personale, troppo lavoro in Comune: proteste dal Pd e dalla Lega Solo 8 assegnazioni a giovani coppie. Si va a un nuovo bando social housing
Settore Casa comunale nel mirino delle critiche. Non solo della opposizione ma anche di parte della maggioranza. Proprio ieri si era levata la voce critica della leghista Silvana Tosi sulle poche ore di apertura degli sportelli nelle Municipalità (ridotti da sei a tre con due ore di apertura la settimana) che ha portato alla promessa, da maggio, di portare a 28 le ore di apertura settimanale. La polemica non riguarda affatto lo sforzo del personale degli uffici, alle prese con una mole imponente di lavoro. «È la scarsità di personale che impone un intervento immediato di potenziamento», dice il consigliere comunale Pd Emanuele Rosteghin.
Perché la situazione sta ritardando assegnazioni di alloggi in centro storico come in terraferma. Le 28 case in assegnazione a giovani coppie in centro storico, dice Rosteghin, che ha visto discussa una sua interrogazione di luglio 2019 sul bando 2018. «Mi hanno risposto che le risorse del personale sono scarse e ci sono poche unità al lavoro. Non c’è solo questo bando. Sono in corso le procedure del bando Erp e quello del social housing di via Mattuglie alla Gazzera. Dopo un anno e mezzo dalla graduatoria per il bando per le giovani coppie si è alle prime 8 assegnazioni e già due coppie hanno rifiutato. Evidentemente c’è un problema: occorre investire di più sul personale per velocizzare queste pratiche, francamente complesse. Avere case libere e non assegnate appare inaccettabile», evidenzia.

Leggi: La Nuova Venezia, 22/02/2020


giovedì 20 febbraio 2020
Coronavirus, visite limitate a Rsa e case di riposo per anziani. I baci alla finestra tra madre e figlia

Visite e orari ridotti, in alcuni casi accessi bloccati salvo urgenze: con l’evolversi dell’emergenza sanitaria i centri adottano misure restrittive. Ma c’è collaborazione da parte dei familiari. La storia di Emanuela e Marisa: quell’abbraccio a distanza
Una mamma e una figlia divise da un vetro. Chi ha protetto per una vita l’altra, adesso è quella fragile, da proteggere e rassicurare. Quella a cui far sentire la vicinanza anche se per qualche giorno sarà possibile soltanto dentro la cornetta di un telefono, o dietro il vetro di una finestra. Aveva preso un permesso di lavoro mercoledì per poterle far visita, nell’unico slot orario lasciato aperto dopo la limitazione degli accessi decisi dalla struttura per contrastare l’epidemia da coronavirus. «Volevo spiegare bene la situazione a mamma perché non si spaventasse. Ci siamo date appuntamento a sabato», racconta Emanuela Cassi, 54 anni, figlia di Marisa, che di anni ne ha 84, soffre di Alzheimer e da ottobre vive nella R.s.a. (Residenza Sanitaria Assistenziale per anziani) Palazzolo di Milano, della Fondazione Don Gnocchi.

Leggi: Corriere della Sera, 20/02/2020


lunedì 10 febbraio 2020
Presentato il progetto di supporto ai caregiver. Un milione di euro in servizi rivolti a chi assiste i propri cari

È l’ultimo tassello della manovra rivolta alle famiglie che il sindaco Virginio Merola ha annunciato negli scorsi mesi e che è stata approvata con il bilancio: un milione di euro, a partire dal 2020, in servizi rivolti ai caregiver, persone che si occupano di propri familiari, spesso non autosufficienti.
Con la firma dell’accordo tra l’assessore al Welfare Giuliano Barigazzi e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali di CGIL, CISL e UIL si avvia la dfase di organizzazione del progetto elaborato dall’Amministrazione comunale che entrerà a pieno regime, attraverso diversi passaggi, entro l’anno.
“In questo momento storico – afferma l’assessore Barigazzi – il compito delle amministrazioni locali è quello di coordinare i servizi. È per questo che abbiamo deciso di non erogare fondi diretti ma, in un’ottica di orientamento e garanzia, creare una rete fra tutti i soggetti coinvolti che permetterà a noi di svolgere anche una importante funzione di regolazione del mercato. I cittadini a cui ci rivolgiamo sono sicuramente quelli con i redditi più bassi ma anche quelli con redditi medi”.
Dopo una fase di progettazione e individuazione dei soggetti erogatori dei servizi, in primavera inizierà il servizio telefonico e quello di consulenza dedicato ai caregiver per assicurare ascolto, fornire consigli e offrire un primo orientamento sulle opportunità che il sistema pubblico e privato può a suo vantaggio e a quello dell’assistito.
Successivamente verranno attivati gli accompagnamenti con automezzi, anche pubblici, per attività quotidiane come visite mediche, operazioni in banca e in posta, ecc. e infine partirà il supporto all’assistenza e alle manutenzioni domestiche.

Leggi: Comune di Bologna, 10/02/2020


IN AGENDA:

4 giugno 2020 – Roma – Welfare Day – La Nuvola Convention Center – Viale Asia – Ore 9.00
Iscrizioni aperte sul sito www.welfareday.it


7-8 luglio 2020 – Roma – Italia Longeva– Ministero della Salute (Auditorium Viale Ribotta)

Long-Term Care FIVE – Gli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine
Giunta alla quinta edizione, la due giorni annuale di incontro e confronto tra decisori ed attori che entrano a diversi livelli nella programmazione, organizzazione e gestione del sistema socio-sanitario e assistenziale dedicato alle cure a lungo termine si propone come un’occasione di aggiornamento e di avanzamento di proposte su modalità efficaci, sostenibili ed eque per la presa in carico degli anziani fragili e complessi.
Per maggiori informazioni info@italialongeva.it


IN EVIDENZA:

venerdì 28 febbraio 2020
Contrattazione sociale territoriale: il sindacato per la partecipazione, l’inclusione e la democrazia

“Fino a quando il pregiudizio e la segretezza, la cattiva rappresentazione dei bisogni, o la semplice ignoranza non saranno sostituiti da un atteggiamento serio di indagine e di vera apertura del processo di costituzione delle decisioni, non potremo renderci conto di quanto l’intelligenza della gente comune possa essere adatta a risolvere il problemi posti dalle politiche pubbliche”
(John Dewey 1954)
Crediamo che la citazione di Dewey individui con molta efficacia alcuni degli obiettivi e delle funzioni fondamentali che deve porsi la contrattazione sociale territoriale.
La contrattazione sociale territoriale è una specificità italiana, ma certamente si colloca nel sistema di relazioni tra le parti sociali che – pur tra significative diversità – ha caratterizzato i paesi membri dell’Unione europea a partire dal secondo dopoguerra del Novecento. In esso il ruolo del sindacato non si limita a quello di portatore di interessi, ma di promotore di partecipazione, benessere, sviluppo equo e inclusivo. La contrattazione sociale territoriale è basata e legittimata fondamentalmente dalle pratiche, dalle intese e dalle coalizioni che realizza sul terreno. Essa è meno formalizzata della contrattazione collettiva; non realizza “contratti” ma “accordi”; rappresenta le istanze sociali in un rapporto non semplice tra la naturale constituency del sindacato (costituita da lavoratori e lavoratrici) e i bisogni della cittadinanza in senso più ampio e di specifici gruppi sociali.
La negoziazione che si concentra sul sociale e sul territorio è anche uno strumento per indagare lo stato di salute della democrazia. Questa si alimenta e si sostanzia a condizione che si diffonda la conoscenza di come combinare il particolare e il generale. La democrazia è un regime sociale e politico in apprendimento – e di apprendimento – e l’attività negoziale tra i soggetti organizzati e i corpi intermedi ne costituisce uno degli strumenti.

Leggi: Welforum, 28/02/2020


venerdì 28 febbraio 2020
La legge sul consenso informato e sulle disposizioni anticipate di trattamento

L’Autore affronta alcune delicate questioni poste, sul piano applicativo, dalla Legge 22 dicembre 2017, n. 219 soprattutto riguardo alle persone non più capaci di esprimere le proprie volontà in merito alle scelte di cura. Ed auspica che la figura dell’amministratore di sostegno e quella del fiduciario possano rappresentare un valido strumento per correggere le molte derive che scaturiscono dal considerarle aprioristicamente incapaci. di Fabio Cembrani (Direttore U.O. di Medicina Legale, Azienda provinciale per i Servizi sanitari di Trento)
La recente approvazione del Decreto del Ministro della Salute 10 dicembre 2019, n. 168 (Regolamento concernente la banca dati nazionale destinata alla registrazione delle disposizioni anticipate di trattamento) ha, per il momento, messo un primo sigillo alla lunga e difficile stagione iniziata con l’approvazione della Legge 22 dicembre 2017, n. 219 (Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento). Con questa norma il legislatore ha rimodulato il rapporto giuridico tra il medico ed il paziente valorizzando una nuova e più moderna forma di relazione di cura, centrata sull’incontro tra l’autonomia decisionale del primo e la competenza, l’autonomia professionale e la responsabilità del secondo, aprendo finalmente la strada al living will (testamento biologico), coerentemente a quanto previsto dal Codice di deontologia medica. Così la persona medesima è legittimata al deposito anticipato della sua volontà riguardo a future opzioni di cura.

Leggi: I Luoghi della Cura, 28/02/2020


unedì 24 febbraio 2020
Quando l’isolato si fa sociale – (Ri)programmare i Sad a scala di quartiere. Il caso di Barcellona – Benedetta Marani

La progressiva crescita della popolazione anziana in Europa (Eurostat, 2019) e le previsioni socio-demografiche future pongono l’accento sulla necessità di implementare politiche e strategie efficaci per far fronte agli emergenti bisogni sociosanitari degli over 65.
Questo vale in particolar modo per l’Italia, il paese dell’UE con la maggiore presenza di anziani (ibidem), dove dal 2003 al 2016 la spesa sociale dei Comuni dedicata alla popolazione anziana si è ridotta dell’8% (ISTAT, 2016).
Ciononostante, alcune amministrazioni locali hanno implementato interessanti esperienze di riorganizzazione del sistema dell’assistenza a domicilio sulla base delle risorse economiche, umane e materiali disponibili a livello locale (Tidoli, 2017; Bricocoli, Sabatinelli, 2017). Queste sperimentazioni di ‘domiciliarità 2.0’ (Pasquinelli, 2019) avanzano un ripensamento dei servizi in relazione ai nuovi bisogni delle famiglie, spesso proponendo il superamento della consolidata logica ‘prestazionale’ e modificando il rapporto ‘uno ad uno’ che ha sinora caratterizzato la loro erogazione (ibidem).
In quest’ottica, il contributo vuole proporre un esempio inedito di riorganizzazione dei servizi domiciliari implementato a partire dal 2017 nel Comune di Barcellona (Catalogna, Spagna), che identifica nel territorio e nelle sue caratteristiche fisiche e socio-demografiche la base per ripensare il sistema della cura e dell’assistenza a domicilio.

Leggi: Welforum, 24/02/2020


giovedì 20 febbraio 2020
La Casa, il primo passaggio per lasciare la strada

350 persone lo testimoniano grazie all’Housing First – Caterina Cortese
Per una persona senza dimora avere una casa significa iniziare una nuova vita. In questo articolo fio.PSD presenta in anteprima alcuni dati raccolti dal proprio Osservatorio su un gruppo di progetti Housing First attivi in Italia (21) che hanno dato un alloggio ad oltre 350 persone senza dimora.
Per chi lavora nei servizi alla homelessness e si occupa da anni di povertà, sa che uno degli approcci più sfidanti e promettenti diffusi in Italia negli ultimi cinque anni – prima grazie all’associazionismo spontaneo e oggi grazie a risorse dedicate dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali -, si chiama Housing First.
Housing First vuol dire che i “senza tetto” ricevono dai servizi sociali territoriali l’opportunità di entrare in un appartamento autonomo godendo dell’accompagnamento di una equipe di operatori sociali direttamente in casa. Già i risultati diffusi nel 2016 in Italia da un gruppo di ricercatori, e raccolti nel volume “Prima la casa” (a cura di Molinari e Zenarolla), avevano mostrato risultati interessanti che analizzavano lucidamente opportunità e limiti dell’approccio in Italia. Oggi l’osservazione di questi progetti continua e si allarga anche ad altre città che proprio grazie agli investimenti ministeriali hanno avviato almeno un progetto di Housing First oltre ai servizi tradizionali di dormitorio e mensa (Torino, Milano, Ravenna, Pisa, Ragusa, Pordenone, Udine etc, e a breve anche Roma e Napoli).

Leggi: Welforum, 20/02/2020


mercoledì 19 febbraio 2020
I servizi sociali rivolti alle persone non autosufficienti: l’offerta degli enti non profit

Le organizzazioni del Terzo settore giocano un ruolo fondamentale nell’offerta dei servizi sociali alla cittadinanza. A partire dai risultati dell’ultima indagine INAPP su questo tema, l’articolo propone un’analisi delle organizzazioni non profit impegnate nel settore della non autosufficienza. Fra gli aspetti indagati vi sono il tipo di servizio offerto, la tipologia giuridica dei provider, la distribuzione territoriale, le risorse umane impiegate.
di Annalisa Turchini (Ricercatrice ‎INAPP – Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche, Roma)
I servizi sociali sono l’insieme di prestazioni volte a fornire risposte a problemi di cura, assistenza e aiuto a persone e famiglie in condizioni di disagio (quali ad esempio anziani, disabili, minori, persone con dipendenze, persone non autosufficienti, ecc.). Nei servizi sociali sono comprese tutte le attività e gli interventi atti ad attenuare o superare lo stato di bisogno fisico, economico e di emarginazione sociale. Le prestazioni prettamente sanitarie non rientrano nel novero dei servizi sociali.
In Italia, i servizi sociali sono attuati da norme e interventi congiunti che interessano tutti i livelli di governo (Stato, Regioni e Comuni) mentre, nel rispetto del dettato costituzionale della sussidiarietà1, l’erogazione dei servizi spetta ai soggetti più vicini ai cittadini, cioè alle Amministrazioni Comunali. In conformità allo stesso principio e in linea con il dettato della legge quadro di riforma del sistema dei servizi sociali2, il ruolo di fornitore delle prestazioni è, di preferenza, affidato alle organizzazioni del Terzo settore.

Leggi: I Luoghi della Cura, 19/02/2020


giovedì 13 febbraio 2020
Tre risposte per un paese che invecchia
Gli ultimi dati Istat non lasciano spazio a dubbi, l’Italia invecchia e invecchia in fretta. E se la vita continua ad allungarsi in un paese che si spopola, come sarà il nostro futuro prossimo?

Sessantasette neonati ogni cento morti. Il bilancio demografico che l’Istat ci consegna ogni anno puntualmente ci mostra teste sempre più grigie e con esse ingrigisce le aspettative. Sì, è vero che la vita continua ad allungarsi: adesso l’aspettativa di vita alla nascita è di 81 anni per gli uomini, 85,3 per le donne.
Ma quel mese di vita in più che statisticamente conquistano le generazioni che ogni anno nascono, in quale paese lo vivono e lo vivranno?
Prima risposta: in un paese che invecchia e che si spopola. Il trend è iniziato cinque anni fa e da allora non si è fermato. Scende in numeri assoluti la popolazione italiana, 116.000 in meno nel 2019 rispetto all’anno prima. Questo dato include diverse variabili: le persone nascono, muoiono e si spostano nel frattempo. Se guardiamo solo al saldo nascite-morti, il bilancio è di meno 212.000. Appunto, 67 neonati ogni 100 morti. Scrive l’Istat che si tratta del più basso livello di ricambio naturale mai espresso dal paese dal 1918. In questi giorni è nelle sale 1917, il film che ci ricorda la carneficina della prima guerra mondiale che fu la causa di quel record negativo, nel 1918. E oggi? Se non una carneficina, qual è la causa?

Leggi: Ingenere, 13/02/2020


SEGNALAZIONI:

Coronavirus: il decreto del governo – Tutte le misure di precauzione

“Allo scopo di evitare il diffondersi di epidemie, nei Comuni o nelle aree nei quali risulta positiva almeno una persona per la quale non si conosce la fonte di trasmissione, o comunque nei quali vi è un caso non riconducibile a una persona proveniente da un’area già interessata dal contagio di virus, le autorità competenti sono tenute ad adottare ogni misura di contenimento adeguata e proporzionale all’evolversi della situazione epidemiologica”. Così si legge nel decreto varato domenica 23 febbraio dal Consiglio dei ministri, contenente le misure che potranno essere adottate per fare fronte all’emergenza coronavirus.
DIVIETO DI ALLONTANAMENTO O DI ACCESSO DAI COMUNI COLPITI
Divieto di allontanamento dal Comune o dall’area interessata da parte di tutti gli individui comunque presenti nel Comune o nell’area; divieto di accesso al Comune o all’area interessata.
STOP AGLI EVENTI SPORTIVI, CULTURALI E RELIGIOSI
Sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di riunione in un luogo pubblico o privato, anche di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi aperti al pubblico.

Leggi: Inca


Inps: online ISEE precompilato

Da oggi è possibile accedere alla Dichiarazione Unica sostitutiva (DSU) in modalità precompilata (cosiddetto ISEE precompilato) sul sito dell’Inps, www.inps.it.
La DSU precompilata è disponibile nella sezione “Prestazioni e servizi”- “Tutti i servizi”- “ISEE precompilato” del sito. Si tratta di una novità che viene incontro alle esigenze dei cittadini, evitando code e sprechi di tempo.
Il servizio on line, infatti, agevola e semplifica la compilazione della DSU con dati precompilati grazie alla condivisione delle informazioni fornite dall’Agenzia delle entrate e dall’INPS.
L’Inps ha illustrato con il messaggio n. 96 del 13.1.2020 il processo e le modalità di acquisizione della DSU e ha pubblicato nella sezione “ISEE precompilato” alcuni tutorial che possono aiutare il cittadino a comprendere le varie fasi del processo di acquisizione della dichiarazione precompilata. Resta comunque ferma la possibilità per il cittadino di ottenere l’ISEE presentando la DSU anche nella modalità non precompilata.

Leggi: Inca


Pensione anticipata “Opzione donna” – Inps, al via le domande

Confermata anche per il 2020 la misura del pensionamento anticipato riservata alle donne (cosiddetta Opzione donna). La legge di bilancio 2020 ha esteso questa possibilità alle lavoratrici che, al 31 dicembre 2019, abbiano compiuto 58 anni di età, se dipendenti, e 59 anni di età, se autonome, e che abbiano maturato almeno 35 anni di contributi, a condizione che optino per la liquidazione della pensione con le regole di calcolo del sistema contributivo.
Con il messaggio 23 gennaio 2020, n. 243 l’Inps informa che è possibile presentare la domanda per l’Opzione donna avvalendosi delle consuete modalità: attraverso il servizio online; rivolgendosi al Patronato e agli intermediari dell’Istituto attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi; tramite il Contact center.

Leggi: Inca

 

 

 

NEWS:

martedì 25 febbraio 2020
Coronavirus, perché gli anziani sono così a rischio: il morbo manda in tilt cuore e polmoni

Una delle poche certezze che abbiamo sul coronavirus è che può essere più pericoloso nelle persone anziane. E non perché le persone più avanti con gli anni sono più a rischio contagio rispetto ai giovani, ma perché in questa fascia della popolazione si hanno maggiori probabilità di sviluppare infezioni gravi. Per questo, agli anziani, si richiede una maggiore attenzione sia nelle misure di prevenzione, sia in caso di contagio sospetto. Lo spiega chiaramente Raffaele Antonelli Incalzi, presidente della Società italiana di gerontologia e geriatria, che dà una serie di suggerimenti agli anziani o a chi si occupa di loro. Alcune misure sono valide solo per gli anziani, altre coincidono con le indicazioni diffuse dal ministero della Salute e riguardano tutta la popolazione. «Agli anziani ora si richiede una maggiore attenzione verso se stessi», spiega Antonelli Incalzi.

Leggi: Il Messaggero, 25/02/2020


martedì 25 febbraio 2020
Coronavirus, disabilità e caregiver: tra centri diurni chiusi e servizi sospesi

La Presidenza del Consiglio ha trasmesso un documento in cui dichiara “essenziali”, ma particolarmente a rischio, i centri diurni. Possibile la sospensione, ma necessaria la “compensazione”. Ricadute sull’assistenza domiciliare, ma sia garantito il supporto, “nei limiti dell’emergenza”. Il commento di Fish, le testimonianze dei caregiver
Le misure precauzionali, quelle messe in campo per prevenire e ridurre il contagio, colpiscono anche l’assistenza di chi ha una disabilità. Ieri è stata recapitata, dalla Presidenza del Consiglio (Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità) al Capo Dipartimento per la Protezione civile e all’Ufficio di Gabinetto del ministero della Salute, una comunicazione che di fatto estende a centri diurni e servizi per le disabilità le misure precauzionali previste per attività pubbliche e private nelle cosiddette regioni focolaio.
Centri diurni, essenziali ma rischiosi
“Il DPCM 23 febbraio 2020 all’art. 1, comma 1, prevede la sospensione di attività pubbliche e private – si legge nel documento – con l’eccezione dei servizi essenziali e di pubblica utilità, secondo le modalità e i limiti indicati con provvedimento del Prefetto territorialmente competente. Potrebbero rientrare, tra i servizi essenziali, i cosiddetti Centri diurni per disabili – riconosce l’Ufficio – i quali però a causa della natura delle prestazioni erogate sono caratterizzati da un alto tasso di frequentazione (operatori, familiari e soggetti terzi).

Leggi: Redattore Sociale, 25/02/2020


martedì 25 febbraio 2020
Coronavirus, Unione inquilini: sospendere gli sfratti nelle regioni interessate

“Siano sospese le esecuzioni di sfratto comunque motivati e delle esecuzioni di esproprio a causa di pignoramento da parte degli istituti di credito nelle regioni interessate da contagi di Coronavirus.
“Siano sospese le esecuzioni di sfratto comunque motivati e delle esecuzioni di esproprio a causa di pignoramento da parte degli istituti di credito nelle regioni interessate da contagi di Coronavirus. Unione inquilini propone emendamento al decreto legge 23 febbraio 2020”. Lo scrive in una nota la segreteria nazionale Unione inquilini. Alla Camera dei deputati è in discussione il decreto legge 23 febbraio 2020, n 6 relativo a interventi in materia di contenimento e gestione dell’emergenza da Covid-19. In tale contesto l’Unione inquilini ha oggi inviato ai gruppi parlamentari una proposta di emendamento affinché tra le misure da prendere sia prevista anche la possibilità di sospendere l’esecuzione degli sfratti e degli espropri forzosi a seguito di pignoramento da parte degli istituti di credito.

Leggi: Redattore Sociale, 25/02/2020


domenica 23 febbraio 2020
Welfare sociale, il rischio dell’inerzia

“Mese sociale”, rubrica in collaborazione con Welforum. “Il nostro paese esprime bisogni sociali imponenti che continuiamo a fronteggiare con strumenti che faticano a rinnovarsi, ad adeguarsi”
Procedere per inerzia: se c’è un rischio per il welfare sociale questo è tra quelli più seri. Perché l’inerzia porta rapidamente alla obsolescenza, di fronte a bisogni che cambiano senza soluzione di continuità. C’è un welfare dei servizi che assimila poco i molti sforzi di innovazione, che considera il cambiamento teoricamente importante ma praticamente evitabile, che si compiace di amministrare l’esistente. Senza uno sguardo “oltre”, senza uno sguardo “altro”. Tre esempi.
Primo, il Piano per la non autosufficienza 2019-2021 recentemente emanato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Come osservano Cristiano Gori e Franco Pesaresi, a confondere è il titolo: “infatti, non si tratta di un piano nazionale […], bensì esclusivamente di un atto contenente nuovi obiettivi e modalità di utilizzo del Fondo Nazionale per la Non Autosufficienza”. Un Fondo che, con i suoi 571 milioni di euro per quest’anno, riguarda solo il 2 per cento del totale della spesa pubblica del settore. Un Piano che inizia a definire livelli essenziali di assistenza, ma che li identifica in una prestazione monetaria, legittimando lo status quo di una realtà che per il 90% è fatta di sussidi economici: “in altre parole – continuano Gori e Pesaresi – le scelte per il futuro non possono che porsi in continuità con quelle del passato, argomentazione evidentemente antitetica ad una prospettiva riformatrice”.

Leggi: Redattore Sociale, 23/02/2020


sabato 22 febbraio 2020
Coronavirus: consigli e sintomi, le 10 cose da sapere

Infezione anche senza sintomi. La prima difesa è lavarsi le mani e stare lontani da chi tossisce e starnutisce
Come avviene il contagio?
Tramite le goccioline che una persona infetta emette respirando, parlando, tossendo e starnutendo. Queste goccioline possono entrare nelle vie aeree di un’altra persona che si trovi a meno di un metro e mezzo di distanza.
Quali sono le precauzioni?
Restare lontani da chi tossisce e starnutisce; lavarsi le mani (che potrebbero aver toccato oggetti contaminati); non toccarsi il viso (sempre perché le mani potrebbero ospitare il virus); in caso di sintomi, evitare di andare al pronto soccorso e chiamare il proprio medico, il 112 o il 1500.
Il coronavirus può essere trasmesso da persone senza sintomi?
“All’inizio dell’epidemia non eravamo convinti che il contagio avvenisse senza sintomi” spiega Antonella Castagna, infettivologa del San Raffaele di Milano e dell’università Vita-Salute. “Poi la sensazione contraria si è rafforzata. Oggi abbiamo una conferma. Uno studio ha trovato nelle vie aeree di alcuni pazienti privi di sintomi delle quantità di virus elevate”. Per Carlo Federico Perno, microbiologo dell’università di Milano, “è difficile che il virus venga trasmesso da persone completamente senza sintomi.

Leggi: La Repubblica, 22/02/2020


martedì 18 febbraio 2020
Welfare, Gazzi (Cnoas) su dati Istat: più spesa sociale? Chi stava male oggi sta peggio

Gianmario Gazzi, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli assistenti sociali, commenta i dati dell’Istituto di statistica: “Servono risorse certe e nazionali, ma serve soprattutto un diverso impiego dei fondi”
“I dati Istat che certificano l’aumento della spesa dei comuni per i servizi sociali sono insieme una buona e una cattiva notizia. A 20 anni dalla legge del 328 del 2000, la cosiddetta legge Turco resta tutt’ora inapplicata perché i livelli essenziali delle prestazioni non sono stati definiti: la media italiana è di 119 euro per abitante, ma se ne spendono 172 per ogni abitante del Nord-Est e 58 euro per ogni abitante del Sud, Chi stava male 20 anni fa sta peggio adesso. La spesa è quasi per intero a carico dei comuni e gli enti locali del Sud o dell’entroterra non si possono permettere di investire in servizi sociali dei quali i loro cittadini hanno più bisogno”. Lo dice Gianmario Gazzi, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli assistenti sociali, commentando i dati dell’Istituto di statistica.

Leggi: Redattore Sociale, 18/02/2020


DALLE REGIONI:

martedì 25 febbraio 2020
Coronavirus, Acli: supermercati di Bologna vuoti, soccorrere gli anziani

Pur senza contagi da Coronavirus, a Bologna è scattata la corsa a far provviste nei supermercati, “ma c’è una fetta di persone che è rimasta indietro: gli anziani”. Lo segnala Filippo Diaco, presidente provinciale Acli
Pur senza contagi da Coronavirus, a Bologna è scattata la corsa a far provviste nei supermercati, “ma c’è una fetta di persone che è rimasta indietro: gli anziani che non hanno la possibilità di andare avanti con le scorte alimentari della settimana, oggi vanno nei supermercati e non trovano nulla”, segnala Filippo Diaco, presidente provinciale delle Acli, parlando oggi a Ciao radio. E chiedendo di fare qualcosa per questa categoria di persone o per i disabili che non possono muoversi da casa. “C’è già un ‘ritorno’ di mail, telefonate e lamentele” per questo tipo di difficoltà e dunque, secondo Diaco, “politica e istituzioni devono dare un servizio dedicato a queste persone. Penso che sicuramente il Comune prenderà provvedimenti”, aggiunge.
E su Facebook le Acli lanciano l’idea di un “servizio, anche telefonico, per raccogliere ‘liste della spesa’ e ordinarle e farle consegnare a casa delle persone”. Un servizio ad hoc perché “certo, esistono i servizi di spesa online, ma tanti anziani non hanno idea di come funzionino

Leggi: Redattore Sociale, 25/02/2020


martedì 25 febbraio 2020
Famiglia: in Sardegna “comuni amici e sportello unico

Si chiama “La famiglia al centro”, il progetto della direzione regionale delle Politiche sociali della Regione Sardegna, realizzato in collaborazione con l’Anci, che prevede l’apertura di 20 centri per il benessere familiare
Uno “sportello unico” per migliorare la qualità della vita delle famiglie, soprattutto nei piccoli comuni della Sardegna, dove i servizi ci sono, ma spesso sono “slegati” tra loro. Si chiama “La famiglia al centro”, il progetto della direzione regionale delle Politiche sociali della Regione Sardegna, realizzato in collaborazione con l’Anci, che prevede l’apertura di 20 centri per il benessere familiare -17 già attivi- in altrettanti distretti Plus (i Piani unitari dei servizi alla persona, ndr) dell’isola. Il progetto sperimentale, illustrato questa mattina a Cagliari, di fatto ha l’obbiettivo di istituire nei Comuni sardi, o nelle aggregazioni di comuni, uno “sportello unico” dedicato alla famiglia, composto da un’equipe multidisciplinare- psicologici, pedagogisti, mediatori e assistenti sociali- sul modello già adottato dalla Provincia autonoma di Trento e da alcuni comuni del Veneto. Per dare gambe alla convenzione sottoscritta da Regione e Anci, le risorse complessive sono 1,75 milioni di euro, fondi provenienti dalla presidenza del Consiglio dei ministri.

Leggi: Redattore Sociale, 25/02/2020


venerdì 21 febbraio 2020
Dalla Regione Lazio 1,7 milioni per rsa e strutture riabilitative di piccoli comuni

La Regione ha innalzato la quota di compartecipazione alla spesa per le residenze sanitarie assistenziali (Rsa) e per le strutture riabilitative di mantenimento, così da abbassare proporzionalmente i costi a carico delle famiglie
“Il Lazio investe sui piccoli Comuni, meno di 5mila abitanti, con uno stanziamento di 1,7 milioni di euro. La Regione ha innalzato la quota di compartecipazione alla spesa per le residenze sanitarie assistenziali (Rsa) e per le strutture riabilitative di mantenimento, così da abbassare proporzionalmente i costi a carico delle famiglie. La copertura sale dalla percentuale storica del 50% al 70%, anche per le prestazioni socioriabilitative psichiatriche, nei casi siano compartecipate dall’utenza. L’incremento è stato introdotto con un emendamento alla proposta di legge regionale n.194 del 31 ottobre 2019, ‘Misure per lo sviluppo economico, l’attrattività degli investimenti e la semplificazione’, approvato oggi dal consiglio regionale”. A darne notizia e’ l’assessore della Regione Lazio alle Politiche sociali, Welfare ed Enti locali, Alessandra Troncarelli.
“Con questa azione, la Regione Lazio- spiega Troncarelli- ha voluto sostenere economicamente i piccoli Comuni, così da ridurre le difficoltà incontrate nel fronteggiare l’integrazione delle rette per gli utenti. Una misura tangibile che conferma l’impegno della giunta Zingaretti sia in favore degli enti locali di minore dimensione, considerati una ricchezza da tutelare e valorizzare, sia degli utenti più vulnerabili e dei loro familiari”.

Leggi: Redattore Sociale, 21/02/2020


giovedì 20 febbraio 2020
Bologna oltre le barriere, partita la call per la candidatura per l’Access City Award

Mappare i servizi esistenti e individuare i possibili progetti futuri utili a promuovere la cultura dell’accessibilità: al via il percorso per la candidatura del capoluogo emiliano al Premio europeo Città accessibile. Dal 18 marzo al via una serie di incontri laboratoriali aperti a tutti
Mappare le attività, i servizi e i progetti esistenti; organizzare iniziative di supporto alla candidatura con l’utilizzo del logo “Accessibilità è Bologna”; individuare possibili progetti futuri utili a promuovere la cultura dell’accessibilità e a garantire l’uguaglianza e la partecipazione delle persone con disabilità. Il percorso per la candidatura di Bologna al Premio europeo Città accessibile (Access City Award) è ai blocchi di partenza, e l’amministrazione comunale lancia la call to action. Per accompagnare e sostenere la candidatura, il Comune e la Fondazione per l’innovazione urbana promuovono un percorso di ascolto e coinvolgimento che metta in comunicazione tutti i soggetti del territorio interessati al tema dell’accessibilità e valorizzi il contributo che ciascuno può dare. “L’invito è a tutti: associazioni, fondazioni, istituzioni, imprese, cittadini – sottolinea Marco Lombardo, assessore alle Politiche per il terzo settore –. Ci piacerebbe che anche chi, solitamente, non si occupa di queste tematiche decida di far parte di questa avventura. Il passaggio cruciale lo avremo quando l’accessibilità sarà integrata nelle politiche urbane”. Gli fa eco Egidio Sosio, disability manager del Comune di Bologna: “Spero che oltre a vincere il premio riusciremo a vincere anche una nuova ottica con cui affrontare i cambiamenti, urbanistici e culturali, della nostra città”.

Leggi: Redattore Sociale, 20/02/2020


giovedì 20 febbraio 2020
Disabilità, in Lombardia sì al registro telematico delle barriere architettoniche

I piani di eliminazione delle barriere architettoniche dovranno essere dichiarati dai Comuni in un apposito registro regionale: lo prevede il progetto di legge che ha avuto stamane il via libera dalla commissione Territorio presieduta da Claudia Carzeri
I piani di eliminazione delle barriere architettoniche in Lombardia dovranno essere dichiarati dai Comuni in un apposito registro regionale: lo prevede il progetto di legge (relatore Gabriele Barucco), che ha avuto stamane il via libera a larga maggioranza dalla commissione Territorio presieduta da Claudia Carzeri.
“La proposta -ha detto Barucco – modifica la legge regionale 6/1989 sull’eliminazione delle barriere architettoniche e istituisce, presso l’Assessorato competente in materia di lavori pubblici, il Registro regionale telematico dei piani di eliminazione delle barriere architettoniche (Peba). Uno strumento importante, che consentirà, fra le altre cose, alla Regione di individuare le amministrazioni comunali adempienti e quelle che non lo sono”.
Astenuti i rappresentanti del Movimento Cinque Stelle e il consigliere di +Europa-Radicali Michele Usuelli. In vista della discussione finale in Aula, la consigliera PD Carmela Rozza ha anticipato la presentazione da parte del suo gruppo di un ordine del giorno per “ammodernare la legge 6/1989”. Un ordine del giorno in Aula verrà presentato anche dalla consigliera Barbara Mazzali (FdI), per chiedere più risorse per i piccoli Comuni che potrebbero trovarsi in difficoltà nel mettersi a norma a causa dei costi da sostenere.

Leggi: Redattore Sociale, 20/02/2020


martedì 18 febbraio 2020
Assistenza domiciliare nel Lazio, firmato il nuovo decreto: nessun taglio

Modificata la misura che riorganizza il servizio. D’Amato (assessore Sanità): “Come richiesto dalle associazioni degli utenti, è stato espunto l’ultimo capoverso del paragrafo 4, che aveva creato disorientamento. 55 milioni in più e un tavolo tecnico”
Lo aveva annunciato, l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’amato, ma ora la notizia è ufficiale: il decreto che riorganizza e riqualifica l’assistenza domiciliare integrata nel Lazio (DCA 525 del 30 dicembre 2019) è stato modificato, con Decreto del Commissario ad Acta n. 2273 del 17 febbraio. “Così come richiesto dalle associazioni degli utenti, è stato espunto l’ultimo capoverso del paragrafo 4, che aveva creato disorientamento – fa sapere l’assessore – Il nuovo decreto sarà ora pubblicato sul Bollettino ufficiale”. Non solo: “E’ stato costituito un tavolo tecnico con la presenza di tutte le Asl, le direzioni regionali competenti, nonché i rappresentanti delle associazioni dei pazienti, delle organizzazioni sindacali, dell’ordine dei medici e delle professioni infermieristiche. Questo tavolo garantirà il supporto all’amministrazione regionale per monitorare la qualità dei servizi assistenziali erogati”.

Leggi: Redattore Sociale, 18/02/2020


IN AGENDA:

Bari – 2 marzo 2020 – Convegno Regionale “Il futuro dell’Edilizia Sociale Pubblica tra fiscalità e investimenti”

Alle ore 9,30 presso la Sede A.N.C.I. Puglia in Via Marco Partipilo n. 61 a Bari
Saluti: Domenico Vitto, Presidente Regionale ANCI
Introduce: Paolo Cicerone, Segretario regionale SICET-CISL
Interventi:
– Giuseppe Zichella, Amministratore ARCA Puglia Centrale
– Giuseppe Giannone, Delegato ANCI Puglia alle politiche abitative
– Vincenzo De Candia, Amministratore ARCA Puglia jonica
– Donato Pascarella, Amministratore ARCA Puglia Capitanata
– Alfonso Pisicchio, Assessore Regionale Urbanistica – Politiche Abitative
Modera: Vera Guelfi, Segretaria regionale UNIAT-UIL
Conclude: Nicola Zambetti, Segretario regionale SUNIA


7-8 luglio 2020 – Roma – Italia Longeva– Ministero della Salute (Auditorium Viale Ribotta)

Long-Term Care FIVE – Gli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine
Giunta alla quinta edizione, la due giorni annuale di incontro e confronto tra decisori ed attori che entrano a diversi livelli nella programmazione, organizzazione e gestione del sistema socio-sanitario e assistenziale dedicato alle cure a lungo termine si propone come un’occasione di aggiornamento e di avanzamento di proposte su modalità efficaci, sostenibili ed eque per la presa in carico degli anziani fragili e complessi.
Per maggiori informazioni info@italialongeva.it


IN EVIDENZA:

Quando l’isolato si fa sociale – (Ri)programmare i Sad a scala di quartiere. Il caso di Barcellona

La progressiva crescita della popolazione anziana in Europa (Eurostat, 2019) e le previsioni socio-demografiche future pongono l’accento sulla necessità di implementare politiche e strategie efficaci per far fronte agli emergenti bisogni sociosanitari degli over 65.
Questo vale in particolar modo per l’Italia, il paese dell’UE con la maggiore presenza di anziani (ibidem), dove dal 2003 al 2016 la spesa sociale dei Comuni dedicata alla popolazione anziana si è ridotta dell’8% (ISTAT, 2016).
Ciononostante, alcune amministrazioni locali hanno implementato interessanti esperienze di riorganizzazione del sistema dell’assistenza a domicilio sulla base delle risorse economiche, umane e materiali disponibili a livello locale (Tidoli, 2017; Bricocoli, Sabatinelli, 2017). Queste sperimentazioni di ‘domiciliarità 2.0’ (Pasquinelli, 2019) avanzano un ripensamento dei servizi in relazione ai nuovi bisogni delle famiglie, spesso proponendo il superamento della consolidata logica ‘prestazionale’ e modificando il rapporto ‘uno ad uno’ che ha sinora caratterizzato la loro erogazione (ibidem).
In quest’ottica, il contributo vuole proporre un esempio inedito di riorganizzazione dei servizi domiciliari implementato a partire dal 2017 nel Comune di Barcellona (Catalogna, Spagna), che identifica nel territorio e nelle sue caratteristiche fisiche e socio-demografiche la base per ripensare il sistema della cura e dell’assistenza a domicilio.

Leggi: Welforum


La Casa, il primo passaggio per lasciare la strada

350 persone lo testimoniano grazie all’Housing First – Caterina Cortese
Per una persona senza dimora avere una casa significa iniziare una nuova vita. In questo articolo fio.PSD presenta in anteprima alcuni dati raccolti dal proprio Osservatorio su un gruppo di progetti Housing First attivi in Italia (21) che hanno dato un alloggio ad oltre 350 persone senza dimora.
Per chi lavora nei servizi alla homelessness e si occupa da anni di povertà, sa che uno degli approcci più sfidanti e promettenti diffusi in Italia negli ultimi cinque anni – prima grazie all’associazionismo spontaneo e oggi grazie a risorse dedicate dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali -, si chiama Housing First.
Housing First vuol dire che i “senza tetto” ricevono dai servizi sociali territoriali l’opportunità di entrare in un appartamento autonomo godendo dell’accompagnamento di una equipe di operatori sociali direttamente in casa. Già i risultati diffusi nel 2016 in Italia da un gruppo di ricercatori, e raccolti nel volume “Prima la casa” (a cura di Molinari e Zenarolla), avevano mostrato risultati interessanti che analizzavano lucidamente opportunità e limiti dell’approccio in Italia. Oggi l’osservazione di questi progetti continua e si allarga anche ad altre città che proprio grazie agli investimenti ministeriali hanno avviato almeno un progetto di Housing First oltre ai servizi tradizionali di dormitorio e mensa (Torino, Milano, Ravenna, Pisa, Ragusa, Pordenone, Udine etc, e a breve anche Roma e Napoli).

Leggi: Welforum


I servizi sociali rivolti alle persone non autosufficienti: l’offerta degli enti non profit

Le organizzazioni del Terzo settore giocano un ruolo fondamentale nell’offerta dei servizi sociali alla cittadinanza. A partire dai risultati dell’ultima indagine INAPP su questo tema, l’articolo propone un’analisi delle organizzazioni non profit impegnate nel settore della non autosufficienza. Fra gli aspetti indagati vi sono il tipo di servizio offerto, la tipologia giuridica dei provider, la distribuzione territoriale, le risorse umane impiegate.
di Annalisa Turchini (Ricercatrice ‎INAPP – Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche, Roma)
I servizi sociali sono l’insieme di prestazioni volte a fornire risposte a problemi di cura, assistenza e aiuto a persone e famiglie in condizioni di disagio (quali ad esempio anziani, disabili, minori, persone con dipendenze, persone non autosufficienti, ecc.). Nei servizi sociali sono comprese tutte le attività e gli interventi atti ad attenuare o superare lo stato di bisogno fisico, economico e di emarginazione sociale. Le prestazioni prettamente sanitarie non rientrano nel novero dei servizi sociali.
In Italia, i servizi sociali sono attuati da norme e interventi congiunti che interessano tutti i livelli di governo (Stato, Regioni e Comuni) mentre, nel rispetto del dettato costituzionale della sussidiarietà1, l’erogazione dei servizi spetta ai soggetti più vicini ai cittadini, cioè alle Amministrazioni Comunali. In conformità allo stesso principio e in linea con il dettato della legge quadro di riforma del sistema dei servizi sociali2, il ruolo di fornitore delle prestazioni è, di preferenza, affidato alle organizzazioni del Terzo settore.

Leggi: I Luoghi della Cura


Tre risposte per un paese che invecchia

Gli ultimi dati Istat non lasciano spazio a dubbi, l’Italia invecchia e invecchia in fretta. E se la vita continua ad allungarsi in un paese che si spopola, come sarà il nostro futuro prossimo?
Sessantasette neonati ogni cento morti. Il bilancio demografico che l’Istat ci consegna ogni anno puntualmente ci mostra teste sempre più grigie e con esse ingrigisce le aspettative. Sì, è vero che la vita continua ad allungarsi: adesso l’aspettativa di vita alla nascita è di 81 anni per gli uomini, 85,3 per le donne.
Ma quel mese di vita in più che statisticamente conquistano le generazioni che ogni anno nascono, in quale paese lo vivono e lo vivranno?
Prima risposta: in un paese che invecchia e che si spopola. Il trend è iniziato cinque anni fa e da allora non si è fermato. Scende in numeri assoluti la popolazione italiana, 116.000 in meno nel 2019 rispetto all’anno prima. Questo dato include diverse variabili: le persone nascono, muoiono e si spostano nel frattempo. Se guardiamo solo al saldo nascite-morti, il bilancio è di meno 212.000. Appunto, 67 neonati ogni 100 morti. Scrive l’Istat che si tratta del più basso livello di ricambio naturale mai espresso dal paese dal 1918. In questi giorni è nelle sale 1917, il film che ci ricorda la carneficina della prima guerra mondiale che fu la causa di quel record negativo, nel 1918. E oggi? Se non una carneficina, qual è la causa?

Leggi: Ingenere


SEGNALAZIONI:

Coronavirus: il decreto del governo – Tutte le misure di precauzione

“Allo scopo di evitare il diffondersi di epidemie, nei Comuni o nelle aree nei quali risulta positiva almeno una persona per la quale non si conosce la fonte di trasmissione, o comunque nei quali vi è un caso non riconducibile a una persona proveniente da un’area già interessata dal contagio di virus, le autorità competenti sono tenute ad adottare ogni misura di contenimento adeguata e proporzionale all’evolversi della situazione epidemiologica”. Così si legge nel decreto varato domenica 23 febbraio dal Consiglio dei ministri, contenente le misure che potranno essere adottate per fare fronte all’emergenza coronavirus.
DIVIETO DI ALLONTANAMENTO O DI ACCESSO DAI COMUNI COLPITI
Divieto di allontanamento dal Comune o dall’area interessata da parte di tutti gli individui comunque presenti nel Comune o nell’area; divieto di accesso al Comune o all’area interessata.
STOP AGLI EVENTI SPORTIVI, CULTURALI E RELIGIOSI
Sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di riunione in un luogo pubblico o privato, anche di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi aperti al pubblico.

Leggi: Inca


Inps: online ISEE precompilato

Da oggi è possibile accedere alla Dichiarazione Unica sostitutiva (DSU) in modalità precompilata (cosiddetto ISEE precompilato) sul sito dell’Inps, www.inps.it.
La DSU precompilata è disponibile nella sezione “Prestazioni e servizi”- “Tutti i servizi”- “ISEE precompilato” del sito. Si tratta di una novità che viene incontro alle esigenze dei cittadini, evitando code e sprechi di tempo.
Il servizio on line, infatti, agevola e semplifica la compilazione della DSU con dati precompilati grazie alla condivisione delle informazioni fornite dall’Agenzia delle entrate e dall’INPS.
L’Inps ha illustrato con il messaggio n. 96 del 13.1.2020 il processo e le modalità di acquisizione della DSU e ha pubblicato nella sezione “ISEE precompilato” alcuni tutorial che possono aiutare il cittadino a comprendere le varie fasi del processo di acquisizione della dichiarazione precompilata. Resta comunque ferma la possibilità per il cittadino di ottenere l’ISEE presentando la DSU anche nella modalità non precompilata.

Leggi: Inca


Pensione anticipata “Opzione donna” – Inps, al via le domande

Confermata anche per il 2020 la misura del pensionamento anticipato riservata alle donne (cosiddetta Opzione donna). La legge di bilancio 2020 ha esteso questa possibilità alle lavoratrici che, al 31 dicembre 2019, abbiano compiuto 58 anni di età, se dipendenti, e 59 anni di età, se autonome, e che abbiano maturato almeno 35 anni di contributi, a condizione che optino per la liquidazione della pensione con le regole di calcolo del sistema contributivo.
Con il messaggio 23 gennaio 2020, n. 243 l’Inps informa che è possibile presentare la domanda per l’Opzione donna avvalendosi delle consuete modalità: attraverso il servizio online; rivolgendosi al Patronato e agli intermediari dell’Istituto attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi; tramite il Contact center.

Leggi: Inca

 

 

 

NEWS:

martedì 18 febbraio 2020
Dalla farmaceutica al territorio: spunta il decreto per la salute

Un decreto Sanità dove inserire le misure più importanti del Patto per la salute siglato tra Governo e Regioni a fine anno. A partire da quelle rimaste fuori dal decreto milleproroghe che oggi la Camera licenzierà con il via libera all’impiego in corsia (fino al 2022) dei medici fino a 70 anni e degli specializzandi dal terzo anno. Tra le misure di peso da recuperare in questo possibile decreto da portare in consiglio dei ministri entro due-tre settimane a cui sta lavorando il ministro della Salute Roberto Speranza – che vedrà le Regioni domani proprio per fare il punto sul Patto – c’è innanzitutto il nodo della farmaceutica, ma dovrebbero entrare anche il potenziamento del territorio e il restyling delle regole sulla mobilità sanitaria.
Il ministero della Salute sul fronte dei farmaci aveva già lavorato a un emendamento (in più versioni) per dare un “primo segnale” alle industrie farmaceutiche che da tempo chiedono di rivedere i due tetti della spesa: uno perennemente in disavanzo, quello degli acquisti diretti (i cui sforamenti poi si trasformano in pesanti payback per le aziende), e l’altro, quello della spesa convenzionata, con avanzi continui. Secondo le ultimissime stime di Iqvia lo sforamento del tetto della spesa per acquisti diretti nel 2019 dovrebbe toccare quasi i 3 miliardi a fronte di un avanzo della convenzionata tra gli 800 e i 900 milioni.

Leggi: Sanità 24, Il Sole 24 Ore, 18/02/2020


martedì 18 febbraio 2020
Welfare, Gazzi (Cnoas) su dati Istat: più spesa sociale? Chi stava male oggi sta peggio

Gianmario Gazzi, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli assistenti sociali, commenta i dati dell’Istituto di statistica: “Servono risorse certe e nazionali, ma serve soprattutto un diverso impiego dei fondi”
“I dati Istat che certificano l’aumento della spesa dei comuni per i servizi sociali sono insieme una buona e una cattiva notizia. A 20 anni dalla legge del 328 del 2000, la cosiddetta legge Turco resta tutt’ora inapplicata perché i livelli essenziali delle prestazioni non sono stati definiti: la media italiana è di 119 euro per abitante, ma se ne spendono 172 per ogni abitante del Nord-Est e 58 euro per ogni abitante del Sud, Chi stava male 20 anni fa sta peggio adesso. La spesa è quasi per intero a carico dei comuni e gli enti locali del Sud o dell’entroterra non si possono permettere di investire in servizi sociali dei quali i loro cittadini hanno più bisogno”. Lo dice Gianmario Gazzi, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli assistenti sociali, commentando i dati dell’Istituto di statistica.

Leggi: Redattore Sociale, 18/02/2020


martedì 18 febbraio 2020
Ancora in crescita la spesa dei comuni per il welfare locale

Per il quarto anno consecutivo la spesa dei comuni per i servizi sociali è in crescita. Nel 2017 ammonta a circa 7 miliardi 234 milioni di euro (177 milioni di euro in più rispetto al 2016). Lo rileva l’Istat nel rapporto “La spesa dei comuni per i servizi sociali”
Per il quarto anno consecutivo la spesa dei comuni per i servizi sociali è in crescita, raggiungendo i livelli registrati negli anni precedenti la crisi del 2011-2013. Lo rileva l’Istat nel rapporto “La spesa dei comuni per i servizi sociali – Anno 2017”.
Nel 2017, la spesa dei Comuni per i servizi sociali, al netto del contributo degli utenti e del Servizio Sanitario Nazionale, ammonta a circa 7 miliardi 234 milioni di euro, corrispondenti allo 0,41% del Pil nazionale (dati provvisori).
La spesa di cui beneficia mediamente un abitante in un anno è pari a 119 euro a livello nazionale, con differenze territoriali molto ampie. La spesa sociale del Sud rimane molto inferiore rispetto al resto dell’Italia: 58 euro contro valori che superano i 115 euro annui in tutte le altre ripartizioni, toccando il massimo nel Nord-est con 172 euro. E’ di +2,5% l’incremento della spesa totale rispetto al 2016. In valore assoluto la spesa è aumentata di 177 milioni di euro.

Leggi: Redattore Sociale, 18/02/2020


lunedì 17 febbraio 2020
Sanità, Sileri: priorità la non autosufficienza e l’invecchiamento della popolazione

“Non autosufficienza, invecchiamento della popolazione, digitalizzazione del Ssn, formazione”. Questi i temi trattati durante il tavolo sulla sanità a Palazzo Chigi. Lo dice il viceministro della Sanità, Pierpaolo Sileri, al termine dell’incontro
“Non autosufficienza, invecchiamento della popolazione, digitalizzazione del Ssn, formazione”. Questi i temi trattati durante il tavolo sulla sanità a Palazzo Chigi. Lo dice il viceministro della Sanità, Pierpaolo Sileri, al termine dell’incontro.
“Ogni gruppo ha espresso le proprie necessità, che erano già note e che avevamo affrontato già nell’ultima finanziaria in cui abbiamo stanziato più soldi per l’edilizia sanitaria e i medici di medicina generale. Abbiamo iniziato una riforma con ‘non più tagli’, è finita la stagione dei tagli in sanità. Sappiamo che la popolazione invecchierà e chi saranno più non autosufficienti, lì bisognerà lavorare. Così come sulle liste d’attesa e la medicina del territorio. L’obiettivo è migliorare la vicinanza del Ssn ai cittadini”. Al tavolo ha partecipato attivamente anche Italia Viva, “in sanità è più facile andare insieme perché la salute è di tutti”, osserva il viceministro.

Leggi: Redattore Sociale, 17/02/2020


venerdì 14 febbraio 2020
Anniversario: 75° Inca della fondazione

Landini alla presentazione delle iniziative il 19 febbraio
“Il Quadrato delle tutele” è lo slogan scelto dall’Inca per celebrare il suo 75° anniversario. Il 19 febbraio, alle 10.30, presso la sede nazionale della Confederazione, Corso d’Italia 25, primo piano, Sala Santi, la presentazione delle iniziative territoriali con Maurizio Landini, segretario generale della Cgil e Michele Pagliaro, presidente Inca.
Risale all’11 febbraio 1945 la decisione della Segreteria della Cgil, composta da Achille Grandi, Oreste Lizzadri, Aladino Bibolotti, di costituire l’Istituto Nazionale Confederale di Assistenza (I.N.C.A) e di chiedere al Ministero dell’Industria, Lavoro e Commercio il suo riconoscimento giuridico. Atto che sarebbe stato approvato due anni dopo con il decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato, Enrico De Nicola, n. 804, del 29 luglio 1947.
Quella data segna l’inizio di un percorso di tutela individuale in favore delle lavoratrici e dei lavoratori per favorirne l’emancipazione e una nuova cultura dei diritti, trasformando per sempre le loro coscienze. L’Inca, con la sua attività di assistenza, ha accompagnato questo processo fornendo un contributo decisivo per rendere concretamente esigibili i diritti previdenziali e socio assistenziali che, nel corso del tempo, si sono andati definendo con leggi di riforma, ancora oggi fondamentali: il diritto alla pensione, alla tutela contro gli infortuni e le malattie professionali, alla maternità e a tutto ciò che compone il welfare universale e solidaristico.

Leggi: Inca, 14/02/2020


giovedì 13 febbraio 2020
Non autosufficienza, luci e ombre del Piano nazionale. “Un passo avanti, ma piccolo”

Franco Pesaresi (Asp Jesi) commenta il decreto (pubblicato nei giorni scorsi in GU) relativo all’adozione del Piano nazionale per la non autosufficienza e al riparto del Fondo per il triennio 2019-2021. Interventi e Livelli essenziali le questioni centrali
E’ stato pubblicato il 4 febbraio in Gazzetta Ufficiale il Decreto del presidente del Consiglio dei Ministri del 21/11/2019, relativo all’adozione del Piano nazionale per la non autosufficienza e al riparto del Fondo per il triennio 2019-2021. Lo analizza nel dettaglio Franco Pesaresi (Asp di Jesi) in un articolo dedicato sul suo blog, in cui mette a fuoco due temi centrali: la programmazione degli interventi per la non autosufficienza e i Livelli essenziali della non autosufficienza.

Leggi: Redattore Sociale, 13/02/2020


giovedì 13 febbraio 2020
Assistenti sociali negli studi dei medici di base: “Ora il progetto sia messo a sistema”

Sono soprattutto anziani e adulti in situazione di fragilità le persone che durante questo primo anno di sperimentazione hanno usufruito del ‘Progetto di integrazione del servizio sociale nell’assistenza primaria’ che ha visto la presenza di un assistente sociale all’interno dello studio associato di un medico di base: prima volta nelle Marche e a livello nazionale. Partito da una attività di ricerca del Criss (il centro ricerca dell’Università politecnica delle Marche) e realizzato con il consiglio nazionale dell’Ordine degli assistenti sociali, con il Sindacato unitario assistenti sociali e con la Federazione medici di medicina generale, il progetto terminerà a ottobre 2020 e secondo gli operatori è pronto per il grande salto. “Ci abbiamo creduto da subito perché parla di qualità della vita e di dignità delle persone – spiega Marzia Lorenzetti, presidente dell’Ordine degli assistenti sociali marchigiano -, intercettando tutti coloro che a causa di uno stato di fragilità e di cronicità faticano ad accedere ai servizi e alle risorse del territorio che pure ci sono.

Leggi: Redattore Sociale, 13/02/2020


mercoledì 12 febbraio 2020
Condizionatori, chi li installa può ottenere il bonus mobili

L’Agenzia delle Entrate spiega ai contribuenti: sono interventi di manutenzione straordinaria
Dal condizionatore a pompa di calore al bonus mobili. Come è possibile? Lo ha spiegato l’Agenzia delle Entrate rispondendo ad una domanda formulata da un contribuente alla posta di Fisco Oggi.
Installazione condizionatore: è manutenzione straordinaria
L’Agenzia delle Entrate ha spiegato che un condizionatore a pompa di calore è un impianto di climatizzazione invernale ed estiva. La sua installazione rientra tra gli interventi di manutenzione straordinaria, per i quali si può usufruire del bonus ristrutturazioni.
Si può quindi ottenere una detrazione pari al 50% della spesa sostenuta entro il 31 dicembre 2020, che viene ripartita in dieci quote annuali di pari importo nell’anno di sostenimento della spesa e in quelli successivi.

Leggi: Edilportale, 12/02/2020


mercoledì 12 febbraio 2020
Cassazione: chi non ha casa chieda aiuto all’assistenza sociale senza occuparla

Per la Suprema Corte, l’indigenza non è uno stato di necessità, perché non è un pericolo attuale e inevitabile che giustifica l’occupazione abusiva di un immobile. Si può chiedere aiuto agli istituti di assistenza sociale
Con la sentenza n. 5195/2020 (sotto allegata) la Corte di Cassazione ribadisce che lo stato d’indigenza non integra l’esimente dello stato di necessità perché non costituisce un pericolo attuale e inevitabile, soprattutto se, come nel caso di specie, l’occupazione illegittima di un alloggio di edilizia residenziale pubblica si protrae per più di 5 anni, non sussiste alcuna situazione di emergenza, ci sono congiunti a cui chiedere ospitalità e c’è la possibilità di rivolgersi agli assistenti sociali. Va quindi respinto il ricorso dell’imputata condannata per danneggiamento e occupazione abusiva di immobile.

Leggi: Studio Cataldi, 12/02/2020


martedì 11 febbraio 2020
Pensioni: Landini, verifica politica a marzo

“Siamo all’inizio: il mese di febbraio serve per approfondire i temi, c’è una verifica politica sul tema delle pensioni nel mese di marzo”. A dirlo è il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, parlando oggi (martedì 11 febbraio) a Roma a margine del convegno su “Sviluppo sostenibile e green new deal”. L’esponente sindacale ha rimarcato che la Cgil ha “intenzione di puntare a una riforma complessiva che offra stabilità per i prossimi anni a un sistema pensionistico pubblico che dia garanzie ai giovani, alle donne, ai lavori gravosi”. Per Landini “il punto che sta emergendo è che bisogna far ripartire gli investimenti. Il rischio che non possiamo correre è quello di non far ripartire l’economia. Quindi diamo molta importanza anche al tavolo sulla riforma fiscale ed essendo anche il 50esimo dello Statuto dei lavoratori deve essere chiaro che serve anche un nuovo statuto. Il messaggio che va mandato è ‘basta precarietà’. Il lavoro deve essere stabile, chi lavora non può essere povero”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 11/02/2020


martedì 11 febbraio 2020
Volontariato: lo fanno (o lo hanno fatto) 2 toscani su 3, in 200mila si dicono pronti a cominciare

I toscani conoscono ed apprezzano il volontariato, lo fanno e sono disponibili a farlo. Questo e molto altro ciò che emerge dalla prima indagine demoscopica sulla popolazione toscana svolta da Sociometrica per conto di Cesvot: oggetto principale dell’indagine capire cosa sanno e cosa pensano i toscani del volontariato e dei volontari.
Ecco i dati più importanti: oltre il 90% della popolazione conosce il volontariato; il 66% ne ha una conoscenza diretta, o perché l’ha fatto personalmente (15,3 %) o perché conosce personalmente persone che lo hanno fatto (51,1 %). Soltanto il 14% conosce il volontariato tramite i mezzi di informazione. La conoscenza del volontariato è perciò diretta e personale. Il dato ancora più eclatante deriva però dalla stima di quanti in Toscana nel corso della loro vita hanno fatto (o fanno tuttora) attività di volontariato: si tratta di ben 450mila persone.

Leggi: Cesvot, 11/02/2020


martedì 11 febbraio 2020
Sconti sulla tassa rifiuti per le famiglie più bisognose

Famiglie e cittadini in difficoltà economiche potranno ottenere uno sconto sulla tariffa rifiuti per le sole utenze domestiche
Gli sconti della TARI. Da quanto appreso dagli organi di stampa, l’Arera, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, dovrà definire le modalità attuative e a firmare un’apposita convenzione con Anci.
Servirà una campagna informativa molto diffusa per dare tutte le informazioni utili ai cittadini.
Dunque, i criteri di applicazione potrebbero essere simili a quelli già esistenti che riguardano le bollette elettriche, gas e servizio idrico integrato, rivolti sempre a persone disagiate economicamente.
È quanto prevede un emendamento (Roberto Pella – Forza Italia) al decreto fiscale (dl n.124/2019) approvato dalla commissione finanze della camera, assieme a un nutrito pacchetto di proposte emendative di interesse per gli enti locali. Secondo un altro emendamento (Ruocco – M5S) i Comuni dovranno prevedere degli sconti tari, in base all’effettiva ‘produzione’ di rifiuti.

Leggi: Condominio Web, 11/02/2020


DALLE REGIONI:

martedì 18 febbraio 2020
Assistenza domiciliare nel Lazio, firmato il nuovo decreto: nessun taglio

Modificata la misura che riorganizza il servizio. D’Amato (assessore Sanità): “Come richiesto dalle associazioni degli utenti, è stato espunto l’ultimo capoverso del paragrafo 4, che aveva creato disorientamento. 55 milioni in più e un tavolo tecnico”
Lo aveva annunciato, l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’amato, ma ora la notizia è ufficiale: il decreto che riorganizza e riqualifica l’assistenza domiciliare integrata nel Lazio (DCA 525 del 30 dicembre 2019) è stato modificato, con Decreto del Commissario ad Acta n. 2273 del 17 febbraio. “Così come richiesto dalle associazioni degli utenti, è stato espunto l’ultimo capoverso del paragrafo 4, che aveva creato disorientamento – fa sapere l’assessore – Il nuovo decreto sarà ora pubblicato sul Bollettino ufficiale”. Non solo: “E’ stato costituito un tavolo tecnico con la presenza di tutte le Asl, le direzioni regionali competenti, nonché i rappresentanti delle associazioni dei pazienti, delle organizzazioni sindacali, dell’ordine dei medici e delle professioni infermieristiche. Questo tavolo garantirà il supporto all’amministrazione regionale per monitorare la qualità dei servizi assistenziali erogati”.

Leggi: Redattore Sociale, 18/02/2020


martedì 18 febbraio 2020
Centro Alzheimer di Lamezia Terme. Nessuna chiusura

Il Centro di Neurogenetica di Lamezia Terme, polo di eccellenza italiano per la ricerca contro l’Alzheimer, non chiuderà. E’ la promessa del ministro della Salute Roberto Speranza che è intervenuto personalmente per scongiurarne la chiusura. «Il Centro Regionale di Neurogenetica di Lamezia Terme, diretto dalla dottoressa Amalia Bruni, continuerà il suo importante lavoro», ha dichiarato Speranza.
Accoglie positivamente l’iniziativa del ministro lo Spi Cgil della Calabria, che ha avviato in questi giorni un’interlocuzione con la Prefettura per salvaguardare i posti di lavoro e per evitare il licenziamento dei ricercatori. Per lo Spi Cgil è anche importante «porre le condizioni affinché in prospettiva il Centro giunga ad assumere la forma giuridica di Istituto di Ricerca riconosciuto dal Ministero della Salute».
Il centro di ricerche, che era stato inaugurato da Rita Levi Montalcini e che ha dato importantissimi contributi scientifici nello studio di una malattia come l’Alzheimer, è finito nel baratro della mancanza di fondi, effetto del commissariamento della disastrata sanità calabrese.

Leggi: Liberetà, 18/02/2020


lunedì 17 febbraio 2020
Fondo antisfratto e canoni d’affitto concordati: la “ricetta” del Sunia per ridurre i morosi

Incontro del sindacato degli inquilini con l’assessore comunale al Bilancio. “Chiesto un piano con misure e interventi mirati – dice il segretario Zaher Darwish – per dare risposte a chi vive in stato di disagio economico”
Un fondo di garanzia per evitare a chi è in disagio economico di essere sfrattato dalla casa in affitto, interventi coordinati tra i vari assessorati, canoni di locazione degli immobili di residenza pubblica (Erp) accessibili. Sono alcune tra le misure chieste dal Sunia all’assessore al Bilancio del Comune di Palermo, Roberto D’Agostino, in un incontro che si è svolto oggi.
“L’assessore ha dimostrato interesse e disponibilità – dichiara il segretario generale del Sunia Palermo, Zaher Darwish – Abbiamo prospettato una situazione di disagio diffuso, che richiede l’intervento dell’amministrazione comunale con la predisposizione di piani di interventi capaci di superare gli ostacoli burocratici che spesso frenano l’utilizzo delle risorse comunali a disposizione per l’emergenza casa. Ostacoli che non fanno che contribuire al permanere di sacche di illegalità e abusivismo dettati dallo stato di estremo bisogno”.

Leggi: Palermo Today, 17/02/2020


mercoledì 12 febbraio 2020
Catania, la crisi del welfare in una città in dissesto

Iniziativa Cgil nella città etnea. Dal sindacato una denuncia forte, ma anche proposte per superare una situazione che non garantisce a sufficienza anziani, minori, disabili, cittadini in difficoltà economiche
A Catania, città in dissesto, sono soprattutto i numeri a dipingere il quadro di crisi di un welfare che non garantisce a sufficienza anziani, minori, disabili, cittadini in difficoltà economiche. Una possibile soluzione a breve termine?
Secondo la Cgil passerebbe dal rilancio dei Pac (Piani di azione per la coesione), dal reale coordinamento di tutte le risorse nazionali o europee disponibili, dall’agire con trasparenza a partire dai bandi. Ma soprattutto passerebbe dal recupero delle evasioni fiscali e dal saper ascoltare i bisogni dei cittadini, senza pregiudizi.
È questo in sintesi il messaggio dei lavori di oggi su “Il Welfare a Catania: diritti, concertazione, efficienza” organizzati da Cgil, Spi e Fp Cgil al Palazzo della Cultura è coordinato dalla segretaria confederale Rosaria Leonardi che si sono aperti con un appello del segretario generale della Cgil, Giacomo Rota: “Bisogna continuare la concertazione in questa città. Abbiamo bisogno che Catania viva una nuova stagione di apertura”, rivolgendosi soprattutto all’assessore comunale ai Servizi sociali Giuseppe Lombardo, presente in sala.

Leggi: Rassegna Sindacale, 12/02/2020


giovedì 13 febbraio 2020
I NAS di Cremona scoprono RSA totalmente abusiva: farmaci scaduti e attrezzature fatiscenti

La struttura, che si trova nel pavese, ospitava al suo interno anche un paziente geriatrico in gravissime condizioni di salute.
I Carabinieri del NAS di Cremona unitamente ai Carabinieri di Villanterio (PV), a seguito di ispezione igienico sanitaria presso una R.S.A. ne hanno denunciato in stato di libertà il titolare, un 45enne sudamericano, elevando sanzioni amministrative per Euro 6.500 circa.

Leggi: Prima Cremona, 13/02/2020


mercoledì 12 febbraio 2020
Marche, sindacati: criticità nel piano socio-sanitario

Marche: il Consiglio regionale ha approvato il nuovo Piano socio-sanitario regionale. Per Daniela Barbaresi, segretaria generale Cgilå Marche “si tratta di un’altra occasione persa per affrontare concretamente i nodi critici della sanità marchigiana”.
Secondo le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil il documento è viziato da un importante limite di fondo, ossia il suo essere approvato a fine legislatura. Pesante è la conseguente assenza di due temi che sarebbe stato fondamentale affrontare: il riassetto della governance complessiva del servizio sanitario regionale e la effettiva coincidenza tra i Distretti sanitari e gli Ambiti Sociali territoriali, per superare le persistenti criticità in termini di integrazione socio-sanitaria.
I sindacati rilevato come, rispetto al testo licenziato dalla Giunta ormai più di un anno fa, la discussione in IV Commissione ha portato alcune modifiche positive: tra le altre, la previsione di un crono programma che dettaglia i tempi di attuazione del piano, il capitolo sulla partecipazione, il tema degli ospedali delle zone disagiate e dei futuri presidi unici. Meritano di essere adeguatamente approfonditi i riflessi che gli emendamenti approvati in Consiglio producono sull’impianto complessivo del documento.

Leggi: Rassegna Sindacale, 12/02/2020


mercoledì 12 febbraio 2020
#IoSonoCaregiver: dalla Lombardia una proposta di legge regionale.

“Familiare che si prende cura di un congiunto che necessita di aiuto”. Questa è la definizione di Caregiver, figura quanto mai necessaria per persone con disabilità e anziani fragili. Solo in Lombardia i Careviger sono circa 450.000, e si trovano senza una rete integrata e politiche di supporto. «La presente proposta di legge regionale – si legge sul sito di promozione della campagna -ha l’obiettivo di promuovere sensibilizzazione e consapevolezza diffuse sul tema della cura familiare e chiamare i principali attori pubblici e del privato sociale all’ulteriore sviluppo e attuazione di una rete integrata di politiche, servizi e prestazioni che affianchi e sostenga i caregiver contrastando efficacemente i rischi di fragilità e solitudine nelle famiglie lombarde».
In sintesi la proposta di Legge Regionale si muove su tre direttrici. Far si che le famiglie con necessità siano accompagnate in percorsi di cura, rendere maggiormente accessibili i servizi, le prestazioni e gli aiuti che già ci sono e, nella consapevolezza che i bisogni di cura in Lombardia cresceranno, fornire maggiore formazione e informazione a riguardo.

Leggi: Auser, 12/02/2020


mercoledì 12 febbraio 2020
Ravenna, il “portierato sociale” è un buon esempio per tutti

L’esperienza del Portierato Sociale che Auser Ravenna porta avanti in tre luoghi della città in collaborazione con Acer, Comune di Ravenna, Servizi sociali e altre associazioni attive sul territorio, è entrato tra i buoni esempi raccolti nel volume “Il futuro è longevo. Esperienze di invecchiamento attivo in Italia e in Europa”.
La pubblicazione consiste in una ricerca, a cura di Assunta Ingenito, ricercatrice Ires Emilia Romagna, per conto di Auser Emilia Romagna, Cgil Emilia Romagna e Spi-Cgil Emilia Romagna. Lo scopo era quello di raccogliere esempi positivi di progetti messi in atto per far fronte ad un inevitabile e straordinario cambiamento demografico.
Il progetto del portierato sociale a Ravenna è attivo nei quartieri di Via S. Alberto, Via Butrinto e Via Eraclea e ha lo scopo di migliorare la vivibilità dei condomini e degli stessi quartieri; la presenza dei volontari garantisce ascolto e informazioni a tutte le categorie di inquilini, favorendo l’integrazione, combattendo la solitudine e prevenendo i conflitti.

Leggi: Auser, 12/02/2020


martedì 11 febbraio 2020
Brindisi: intervento della Cgil sull’emergenza abitativa

Case popolari: la Cgil propone un protocollo sugli affitti Il sindacato chiede un incontro all’amministrazione comunale di Brindisi. Fra le questioni sollevate, anche la pubblicazione delle graduatorie
La Cgil ed il Sunia di Brindisi chiedono all’amministrazione comunale un incontro per discutere i numerosi problemi riguardanti la materia abitativa. “Con l’amministrazione”, dichiara il segretario del Sunia Marcello Petarra, “abbiamo condiviso un fruttuoso confronto che ha portato dopo venti anni al rinnovo dell’accordo cittadino sui contratti di locazione a canone concordato. Purtroppo, e non si capisce il perché, le ripetute richiesta di confronto sulle altre questioni sul tappeto, sono state inevase”.
Si tratta di questioni non di poco conto: tra le altre, il progetto di alienazione di 600 appartamenti di proprietà comunale, il serissimo problema della morosità nel pagamento dei canoni degli alloggi comunali. I sindacati mai e poi mai appoggeranno coloro che non pagano l’affitto degli alloggi di Erp. Con l’Arca Nord Salento sono stati firmati protocolli e regolamenti per cercare di portare a soluzione il problema. Perché non ragionare su un’ipotesi del genere anche per il Comune?

Leggi: Brindisi Report, 11/02/2020


lunedì 10 febbraio 2020
Agevolazioni per la casa, Sunia e Camera del Lavoro: “Siano attuate anche a Termini”

Si chiede l’inserimento del comune nella delibera Cipe che consente di ottenere agevolazioni fiscali sia per il locatore sia per l’inquilino. La richiesta è stata formalizzata in un incontro che si è svolto con il commissario straordinario Antonio Lo Presti
Agevolazioni per la casa per i tanti cittadini di Termini Imerese in difficoltà. Cgil e Sunia chiedono l’inserimento della città di Termini Imerese nella delibera Cipe che consente di ottenere agevolazioni fiscali sia per il locatore sia per l’inquilino. La richiesta è stata fatta in un incontro che si è svolto con il commissario straordinario Antonio Lo Presti.
“Siamo soddisfatti dell’esito dell’incontro – dichiarano Zaher Darwish segretario generale Sunia Palermo e Laura Di Martino, responsabile della Camera del Lavoro zonale di Termini Imerese – Abbiamo registrato un’apertura significativa da parte del commissario straordinario, che si adopererà con gli organi preposti affinché anche Termini Imerese sia riconosciuto come comune ad alta tensione abitativa e inserito in delibera Cipe, portando così vantaggi non solo al proprietario e all’inquilino dell’immobile ma all’intera cittadinanza”.

Leggi: Palermo Today, 10/02/2020


giovedì 30 gennaio 2020
Blitz nel Vesuviano, scoperta casa di riposo abusiva con 4 anziani

Una casa di riposo abusiva è stata scoperta dai carabinieri a Torre del Greco. La struttura, all’interno di una normale abitazione era gestita da un uomo ed una donna, ed era priva di qualsiasi autorizzazione all’esercizio. L’attività, secondo quanto accertato dai militari, era gestita dalla donna 49enne.
Dava ospitalità a quattro anziani le cui condizioni di salute non hanno fortunatamente destato preoccupazioni: due di questi corrispondevano alla donna 1000 euro di quota mensile; gli altri due ospiti – in cambio delle cure prestate – consegnavano piccole somme sotto forma di «regali». L’immobile è stato sequestrato. I due dovranno rispondere di esercizio abusivo di una professione e mancanza di autorizzazioni all’esercizio dell’attività per le case di riposo per anziani.

Leggi: Il Fatto Vesuviano, 30/01/2020


IN AGENDA:

Roma: una società a prova di anziani, Italia e Turchia si confrontano

Il prossimo 20 febbraio a Roma a partire dalle ore 10.00 fino alle 17, 30 presso la Fondazione Brodolini in via Solferino 32, si terrà la Tavola Rotonda del progetto “Cooperazione tra le Organizzazioni della società civile per gli anziani”. L’evento è promosso da la Fondazione Brodolini, Auser Nazionale e la Social Policy and Development Association nell’ambito del programma di Dialogo della Società Civile EU-Turchia, in occasione della visita studio delle Organizzazioni della Società Civile Turche operanti nel settore degli anziani in Italia. Numerose le organizzazioni che prenderanno parte all’iniziativa, fra gli altri da parte italiana parteciperanno: Italia Longeva, Abitare e Anziani, Forum del Terzo Settore, Alzheimer Uniti, L’Inrca e la Comunità di Sant’Egidio, Senior Italia.
L’evento sarà in lingua italiana e turca con la mediazione di un’interprete.

Leggi: Auser


Abitare smart. Il futuro delle tecnologie intelligenti per la persona che invecchia. Seminario a Bologna

Il 25 Febbraio 2020 presso il Centro Regionale Ausili (Via Sant’Isaia 90, Bologna) si terrà il Workshop “Abitare smart Il futuro delle tecnologie intelligenti per la persona che invecchia”. Lo scopo del Workshop è portare a confronto due realtà molto diverse come Italia e Canada per offrire una panoramica delle attuali pratiche di erogazione di servizi di tecnologie assistive, adattamenti domestici e applicazione di soluzioni smart con utenti anziani e fragili.
A questo scopo, saranno illustrate le reti e i modelli di servizio presenti in entrambi i Paesi e verranno illustrate le più recenti iniziative di ricerca intraprese per promuovere la progettazione e lo sviluppo di soluzioni innovative per la “casa intelligente”.

Leggi: Ausilioteca


7-8 luglio 2020 – Roma – Italia Longeva– Ministero della Salute (Auditorium Viale Ribotta)

Long-Term Care FIVE – Gli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine
Giunta alla quinta edizione, la due giorni annuale di incontro e confronto tra decisori ed attori che entrano a diversi livelli nella programmazione, organizzazione e gestione del sistema socio-sanitario e assistenziale dedicato alle cure a lungo termine si propone come un’occasione di aggiornamento e di avanzamento di proposte su modalità efficaci, sostenibili ed eque per la presa in carico degli anziani fragili e complessi.
Per maggiori informazioni info@italialongeva.it


IN EVIDENZA:

Quali politiche per le periferie

Le proposte del quinto rapporto di Urban@it
Chi lavora all’Università e si occupa di territorio, spazio e dinamiche sociali, senza un forte rapporto diretto con gli ambiti dell’ideazione, attuazione e verifica delle politiche è come il medico che fa ricerca senza alcuna pratica clinica. Per questo docenti di una quindicina di sedi Universitarie nel 2014 hanno costituito con la Società Italiana degli Urbanisti il Centro nazionale di studi per le politiche urbane, che ha goduto del competente e appassionato coordinamento del Direttore Walter Vitali e del presidente Valentino Castellani.
Proviamo a immaginare percorsi, realizzare studi e fare proposte agli attori implicati nel governo del territorio, con varie iniziative, documentate nel sito www.urbanit.it.
La più duratura è quella di raccogliere decine di studiosi per pubblicare brevi paper e soprattutto un rapporto annuale.
Il quinto, pubblicato come gli altri da Il Mulino a gennaio 2020, dal titolo “Politiche urbane per le periferie”, tratta appunto del tema dopo che alcuni di noi avevano già cooperato per la relazione finale dell’apposita Commissione Parlamentare d’Inchiesta.
Nei quattordici capitoli il libro inquadra la questione asserendo che si tratta innanzitutto di discutere ad un livello generale alcune questioni quadro per il Paese: 1) cosa intendiamo oggi per periferia; 2) cosa vogliamo produrre nei cantieri collettivi che animiamo da anni in merito alla qualità della democrazia, della sicurezza sociale, dell’esigibilità effettiva dei diritti (innanzitutto lavoro, studio, casa e mobilità). Perché è di questo che si parla quando si tratta delle condizioni di vita nelle periferie.

Leggi: Welforum


Il mutamento della condizione anziana. Una lettura generazionale

L’articolo ha l’obiettivo di mettere in luce le differenze che caratterizzano le diverse generazioni anziane, evidenziando da un lato il ruolo giocato dalle diverse storie lavorative sulle loro condizioni economiche ‘da anziani’, dall’altro quello giocato dalle diverse storie familiari sull’inserimento in reti di sostegno. Si sottolinea così come l’attuale fascia di popolazione anziana abbia fruito, sotto entrambi gli aspetti, di condizioni particolarmente positive che, però, difficilmente caratterizzeranno anche le future generazioni anziane. Di Carla Facchini (Professore senior Dipartimento di Sociologia e ricerca sociale, Università Milano Bicocca)
Generazioni, percorsi formativi e storie lavorative
Gli ultimi dati sulla diffusione della povertà in Italia evidenziano negli anziani la fascia di età in cui essa è meno presente: nel 2016, l’incidenza della povertà relativa risultava, infatti, mediamente pari al 12%, ma inferiore all’8% se la persona di riferimento aveva almeno 65 anni.
A partire da questo dato, si pongono due domande: la prima è capire i motivi sottostanti tale dato, abbastanza anomalo sia nel panorama europeo che rispetto agli scorsi decenni, la seconda è se tale situazione sia, tendenzialmente, destinata a permanere o se, invece, nei prossimi decenni, i dati saranno destinati a modificarsi.
In questa sede, proverò a rapportarmi a queste domande utilizzando, come filo conduttore, il concetto di generazione. Utilizzerò quindi l’età dei soggetti non come marcatore individuale che li accompagna nello scorrere del tempo e che così distingue tra giovani anziani, anziani, grandi anziani, grandissimi anziani, ma come elemento che li riconduce alla loro coorte di nascita, in base alla considerazione che la coorte di appartenenza e il periodo storico in cui si è cresciuti abbiano influenzato in modo determinante i modi con cui si è dipanata la vita dei soggetti e, conseguentemente, da un lato le loro concrete condizioni di vita, sia giovani e adulti, che da anziani, dall’altro i loro processi identitari (Mannheim, 1974).

Leggi: I Luoghi della Cura


Welfarelab: un progetto per costruire un welfare di comunità

Una grande sfida che il legislatore deve saper affrontare è posta dall’art.5 della Costituzione che impone, nell’elaborazione di qualsivoglia norma di settore, l’equilibrio tra indivisibilità della Repubblica e promozione delle autonomie locali.
Uno degli ambiti in cui questo equilibrio è da ricercare con determinazione e forse più fatica riguarda proprio le misure di welfare che devono essere garantite su tutto il territorio nazionale, ma non possono non tener conto delle differenti specificità territoriali (centro-periferia; città-piccolo Comune; area interna-zona costiera; ecc.).
La migliore declinazione dell’art.5 in questo settore deve produrre un’infrastruttura nazionale per il welfare locale da ottenere sviluppando due modalità di intervento:
• un governo multilivello (multilevel governance) che valorizzi la capacità di collaborare dei vari livelli istituzionali (Stato/Regioni/Comuni/ambiti territoriali…);
• la sussidiarietà orizzontale che impegna gli enti locali in un costruttivo confronto in particolare con il Terzo settore.

Leggi: Welforum


Verso una rete social-sanitaria

Osservazioni al piano sociosanitario integrato della Regione Lombardia – Antonio Monteleone
La Giunta della Regione Lombardia con la Dgr 2498 del 26.11.2019 ha approvato la proposta di Piano Sociosanitario Integrato della Lombardia per il quinquennio 2019 – 2023 (PSL). In attesa dell’approvazione definitiva mi inserisco nella discussione in atto in merito ai temi di contesto che, in Dgr, sono delineati senza genericità sotto diversi aspetti, ma cui si possono aggiungere ulteriori approfondimenti in grado di guidare la visione strategica e l’azione pianificatrice di Regione Lombardia. Ne accenno alcuni.
Il progressivo invecchiamento e l’aumento di patologie croniche
Lo sforzo di frenare, se non riportare a livelli accettabili, l’epidemiologia erompente nel corso della senescenza trova ostacoli di difficile maneggevolezza, allorché si voglia intervenire sui comportamenti dei pazienti durante tempi lunghi di monitoraggio e orientamento. Sia se si intende guidare il paziente a porre in essere tutte le azioni per evitare l’aggravamento o per il controllo e contenimento di esiti più complessi di una singola malattia; sia, con ancor maggiore difficoltà, quando le patologie da affrontare sono diverse e con interagenti effetti sull’organismo.

Leggi: Welforum


Il percorso per arrivare a una Legge “ben fatta” sui caregiver familiari

Forte di oltre duemila risposte già ricevute al proprio questionario sui caregiver familiari, voluto per offrire al Legislatore una prospettiva sulle molteplici sfaccettature di tante vite a dir poco difficili, con l’obiettivo di arrivare finalmente a una buona Legge nel settore, anche l’Associazione Genitori Tosti in Tutti i Posti ha partecipato a un tavolo istituzionale, che ha portato alla creazione di un Gruppo di Lavoro Interministeriale, nato per raccogliere tutti gli elementi utili ad elaborare appunto un testo di Legge efficace
«La stragrande maggioranza dei caregiver familiari che hanno risposto al questionario sono donne: nessuna di loro lavora, chi perché non ha mai potuto farlo, chi perché ha dovuto lasciare l’impiego per assistere il figlio. Emergono, come aspetti comuni, la solitudine e la fatica dei caregiver familiari, come pure il sentirsi invisibili e non avere una vita sociale, ma neanche del tempo per sé. Pubblicheremo a breve tutta la relazione di queste prime risposte, in modo da condividerle con tutti»: lo ha dichiarato alla testata «SuperAbile INAIL» Alessandra Corradi, presidente dell’Associazione Genitori Tosti in Tutti i Posti, a proposito del questionario lanciato nel dicembre scorso e rivolto a tutte le migliaia di caregiver familiari che giorno dopo giorno si prendono cura di una persona cara in condizioni di non autosufficienza, assicurando loro una vita dignitosa.

Leggi: Superando


La valutazione del fabbisogno dei geriatri: una stima ragionata

Una stima ragionata del fabbisogno di geriatri rappresenta un’azione necessaria, seppur complessa, nella governance dei processi assistenziali agli anziani non autosufficienti e, in generale, nella definizione delle politiche di Long-Term Care.
di Antonio Greco (Unità Operativa Complessa di Geriatria IRCCS “Fondazione Casa Sollievo della Sofferenza” San Giovanni Rotondo), Raffaele Antonelli Incalzi (Cattedra di Medina Interna e Geriatria, Università Campus Bio Medico Roma. Presidente Società Italiana di Geriatria e Gerontologia)
Una stima ragionata del fabbisogno dei geriatri, anche se complessa, rappresenta una questione particolarmente rilevante in relazione a due importanti obiettivi:
– garantire una corretta ed adeguata formazione di giovani specialisti motivati;
– rispondere efficacemente al crescente bisogno di assistenza della popolazione anziana.
L’effetto della pressione selettiva legata sia dall’introduzione dell’accesso programmato alla facoltà di Medicina e Chirurgia che al modesto numero di borse di studio per la frequenza alle Scuole di Specializzazione in Medicina ha prodotto negli ultimi cinque anni una netta riduzione dell’offerta di specialisti nelle varie branche. Parallelamente, il raggiungimento dell’età pensionabile da parte di un numero sempre crescente di specialisti operanti nel Sistema Sanitario Nazionale (SSN) ha generato un vero e proprio fenomeno di fuga dal servizio attivo. Tutto questo ha comportato un disallineamento tra la domanda e l’offerta di medici specialisti in grado di ricoprire i ruoli resisi vacanti nel SSN.

Leggi: I Luoghi della Cura


SEGNALAZIONI:

Inps: online ISEE precompilato

Da oggi è possibile accedere alla Dichiarazione Unica sostitutiva (DSU) in modalità precompilata (cosiddetto ISEE precompilato) sul sito dell’Inps, www.inps.it.
La DSU precompilata è disponibile nella sezione “Prestazioni e servizi”- “Tutti i servizi”- “ISEE precompilato” del sito. Si tratta di una novità che viene incontro alle esigenze dei cittadini, evitando code e sprechi di tempo.
Il servizio on line, infatti, agevola e semplifica la compilazione della DSU con dati precompilati grazie alla condivisione delle informazioni fornite dall’Agenzia delle entrate e dall’INPS.
L’Inps ha illustrato con il messaggio n. 96 del 13.1.2020 il processo e le modalità di acquisizione della DSU e ha pubblicato nella sezione “ISEE precompilato” alcuni tutorial che possono aiutare il cittadino a comprendere le varie fasi del processo di acquisizione della dichiarazione precompilata. Resta comunque ferma la possibilità per il cittadino di ottenere l’ISEE presentando la DSU anche nella modalità non precompilata.

Leggi: Inca


Pensione anticipata “Opzione donna” – Inps, al via le domande

Confermata anche per il 2020 la misura del pensionamento anticipato riservata alle donne (cosiddetta Opzione donna). La legge di bilancio 2020 ha esteso questa possibilità alle lavoratrici che, al 31 dicembre 2019, abbiano compiuto 58 anni di età, se dipendenti, e 59 anni di età, se autonome, e che abbiano maturato almeno 35 anni di contributi, a condizione che optino per la liquidazione della pensione con le regole di calcolo del sistema contributivo.
Con il messaggio 23 gennaio 2020, n. 243 l’Inps informa che è possibile presentare la domanda per l’Opzione donna avvalendosi delle consuete modalità: attraverso il servizio online; rivolgendosi al Patronato e agli intermediari dell’Istituto attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi; tramite il Contact center.

Leggi: Inca


NEWS:

martedì 11 febbraio 2020
In Italia popolazione in calo: 60 milioni e 317 mila residenti (-116 mila)

Il Rapporto sugli indicatori demografici 2019 dell’Istat. La popolazione risulta ininterrottamente in calo da cinque anni. Nel Mezzogiorno il bilancio demografico presenta per l’ennesima volta segno negativo: -129 mila residenti. Prosegue, invece, la crescita della popolazione nel Nord
Continua a diminuire la popolazione in Italia: al 1° gennaio 2020 i residenti ammontano a 60 milioni 317 mila, 116 mila in meno su base annua. Lo rileva l’Istat nel rapporto sugli indicatori demografici 2019.
La popolazione, che risulta ininterrottamente in calo da cinque anni consecutivi, registra nel 2019 una riduzione pari al -1,9 per mille residenti. Secondo l’Istat, la riduzione si deve al rilevante bilancio negativo della dinamica naturale (nascite-decessi) risultata nel 2019 pari a -212 mila unità, solo parzialmente attenuata da un saldo migratorio con l’estero ampiamente positivo (+143 mila). Le ordinarie operazioni di allineamento e revisione delle anagrafi (saldo per altri motivi) comportano, inoltre, un saldo negativo per 48mila unità. Nel complesso, pertanto, la popolazione diminuisce di 116 mila unità.
Il calo della popolazione si concentra prevalentemente nel Mezzogiorno (-6,3 per mille) e in misura inferiore nel Centro (-2,2 per mille). Al contrario, prosegue il processo di crescita della popolazione nel Nord (+1,4 per mille).

Leggi: Redattore Sociale, 11/02/2020


lunedì 10 febbraio 2020
Vertice sulle pensioni: al centro «quando» e «come»

Incontro governo-sindacati sulla previdenza, in agenda la flessibilità in uscita una volta finita la sperimentazione di quota 100. Ghiselli (Cgil): “La nostra proposta è andarci tutti dai 62 anni e senza ricalcolo, con aiuti per donne e alcune categorie”
Flessibilità in uscita: questo il tema dell’incontro di oggi (lunedì 10 febbraio) tra governo e sindacati sulle pensioni. L’appuntamento è a Roma, alle ore 9.30 al ministero del Lavoro (in via Flavia 6), per la Cgil partecipa il segretario confederale Roberto Ghiselli. Il vertice si concentra, appunto, sulla flessibilità in uscita una volta esaurita la sperimentazione di quota 100. “Non partiamo da un sistema che non sta in piedi, ma da una riforma nel 2011 che ha fatto pagare prezzi sociali molto pesanti, soprattutto ai giovani e alle donne”, ha detto il leader della Confederazione Maurizio Landini in un’intervista apparsa oggi sul Corriere della Sera: “È venuto il momento di riequilibrare la situazione, di riconoscere i lavori gravosi e il diritto a un’uscita flessibile”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 10/02/2020


lunedì 10 febbraio 2020
Pensioni, i sindacati chiedono risposte sulle risorse

Il terzo tavolo tecnico sulla riforma è stato breve. Il governo resta in una fase di “ascolto”. Cgil, Cisl e Uil hanno ribadito le loro proposte. Ghiselli (Cgil): inizi il confronto sulle cifre. Annunciato un pool sui lavori gravosi
La fase di ascolto aperta sulle pensioni è positiva, ma adesso il governo deve iniziare a dare risposte. È questo il messaggio che arriva da Cgil, Cisl e Uil al termine del terzo tavolo tecnico tenutosi oggi, 10 febbraio, al ministero del Lavoro. Un appuntamento piuttosto breve, durato circa un’ora, dedicato alla flessibilità in uscita e al superamento di quota 100, al termine del quale i sindacati hanno chiesto indicazioni chiare sulle risorse che l’esecutivo intende mettere sul tavolo del confronto.
“È necessaria una vera riforma del sistema previdenziale che superi strutturalmente e definitivamente la legge Fornero, garantendo una flessibilità in uscita per tutti dopo i 62 anni e, a prescindere dall’età, con 41 anni di versamenti, senza alcun ricalcolo contributivo. Occorre tenere conto della specifica condizione delle donne, dei lavoratori discontinui e precoci, dei lavori gravosi o usuranti e introdurre una pensione contributiva di garanzia per i giovani”. Lo ha spiegato il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli al termine del tavolo. “Il governo, che più volte ha dichiarato di condividere la finalità e l’impianto della piattaforma unitaria di Cgil, Cisl e Uil, si è preso l’impegno di stimare e valutare le nostre proposte”, ha dichiarato il dirigente sindacale. “Restiamo in attesa di vedere quali misure metterà sul tavolo e quante saranno le risorse a disposizione”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 10/02/2020


lunedì 10 febbraio 2020
“ABITIAMOLA” – Newsletter febbraio 2020

Periodico di informazione ed approfondimento curato dall’Ufficio Politiche Abitative e dello Sviluppo Urbano, Area delle Politiche per lo Sviluppo, Cgil nazionale.
In questo numero:
La necessità di misurare il progresso delle società andando “oltre il Pil”, utilizzando indicatori statistici per valutare il benessere, tenendo conto di fenomeni economici, sociali e ambientali, è centrale per disegnare politiche. La Cabina di Regia, “Benessere Italia”, ha il compito di monitorare e coordinare le attività dei Ministeri, assistere Regioni e Enti locali nella promozione di buone pratiche sul territorio ed elaborare metodologie e linee guida per la rilevazione e la misurazione degli indicatori della qualità della vita.
■ Le linee programmatiche a Cabina di Regia “Benessere Italia”.
La città si configura oggi come luogo della concentrazione articolata delle attività umane, ma anche della complessità, nel quale si concentrino alcune delle principali distorsioni dell’attuale modello di sviluppo, sociali, economiche e di benessere. Per la CGIL partire dalla domanda del territorio, dai bisogni della popolazione e dal tessuto della città, investendo in politiche di miglioramento del benessere, può dar vita a nuovi mercati e lavoro, attraverso interventi condivisi e progetti innovativi.
■ La rigenerazione urbana nel percorso di lavoro della CGIL.
Il Parlamento europeo ha recentemente approvato il Piano di investimenti sostenibili che dovrebbe sostenere la strategia del Green Deal europeo, mobilitando almeno 1000 miliardi, pubblici e privati, nel prossimo decennio per le politiche climatiche e ambientali. Si prevede un maggiore spazio per investimenti pubblici, tra questi l’efficienza energetica degli edifici, per costruire e ristrutturare edifici pubblici e privati, dando risposta alla necessità di ristrutturazione, alla povertà energetica e creando lavoro.
■ Alcuni settori di investimenti pubblici previsti dal Green Deal europeo.

Leggi: Cgil, 10/02/2020


lunedì 10 febbraio 2020
Pendolari della salute: a CasAmica in aumento le richieste di un posto letto

Nel 2019 registrate circa 7.500 presenze nelle sei strutture di Milano, Lecco e Roma che accolgono pazienti e famigliari. Il 73% proviene dal Sud o dalle Isole. “Moralmente inaccettabile che al dolore di una malattia debbano aggiungersi anche gravi disagi pratici, economici e organizzativi”
Per i “pendolari della salute” sono un approdo sicuro. Nel 2019 nelle sei strutture di CasAmica a Milano, Lecco e Roma sono state registrate circa 7.500 presenze, per un totale di 47mila notti di accoglienza, quasi mille in più rispetto all’anno precedente. CasAmica ha garantito un posto letto e un ambiente accogliente a famigliari e pazienti dei principali ospedali di queste città e che provengono da fuori regione. “È moralmente inaccettabile che al dolore di una malattia debbano aggiungersi anche gravi disagi pratici, economici e organizzativi”, spiega la presidente di CasAmica onlus Lucia Cagnacci Vedani.

Leggi: Redattore Sociale, 10/02/2020


venerdì 7 febbraio 2020
Caregiver familiari, nasce il tavolo interministeriale

Mentre è stata avviata la discussione del disegno di legge, iniziano le interlocuzioni con le associazioni e si costituisce la “task force” tra i ministeri coinvolti, coordinata dalla senatrice Nocerino
Si lavora sul testo della legge che dovrà riconoscere e tutelare il caregiver familiare: mentre si è avviata la discussione del testo in Commissione, iniziano anche gli incontri con le associazioni. A riferirlo è “Genitori Tosti”, che nei giorni scorsi è stata ricevuta al ministero del Lavoro delle Politiche sociali da alcuni rappresentanti istituzionali: il Sottosegretario con delega alla disabilità Stanislao Di Piazza, la senatrice Simona Nocerino ed Elisa Gullino, portavoce della segreteria del Ministro della Salute Roberto Speranza. Per l’associazione, erano presenti la presidente Alessandra Corradi, Margherita Franzese e Giovanni Barin, referenti per il Lazio e Lombardia.

Leggi: Redattore Sociale, 07/02/2020


venerdì 7 febbraio 2020
Bando Periferie 2015, l’iter riparte dopo uno stallo lungo due anni

Il Governo punta a sottoscrivere le convenzioni con i Comuni entro il 2022. Il programma è affidato alla ministra per la Famiglia e le Pari Opportunità Elena Bonetti
Il Governo concede altri tre anni di tempo per l’avvio degli interventi finanziati dal Bando Periferie 2015 e affida il ‘caso’ al Dipartimento per la Famiglia e le Pari Opportunità.
Qualche giorno fa è stato pubblicato il Dpcm 20 gennaio 2020 che dispone che il Capo Dipartimento per le pari opportunità e gli Enti responsabili dei progetti vincitori del Bando sottoscrivano le convenzioni per il finanziamento e la realizzazione dei progetti entro il 31 dicembre 2022 (il bando fissava questa scadenza al 31 luglio 2017).
Il Dpcm 20 gennaio 2020 modifica il Dpcm del 6 giugno 2017, ovvero il decreto con il quale era stata pubblicata la graduatoria dei progetti da inserire nel Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate.
Come si legge nelle premesse del Dpcm 20 gennaio 2020, l’attuazione del Piano “ha evidenziato ritardi e criticità” e anche la Corte dei conti, nella relazione relativa al Bando Periferie 2015, pubblicata a luglio 2019, ha sollecitato la Presidenza del Consiglio ad intervenire per velocizzare l’iter che è stato rallentato dalla complessità degli adempimenti richiesti agli enti e dalla moltiplicazione delle competenze dirigenziali.

Leggi: Edilportale, 07/02/2020


giovedì 6 febbraio 2020
Suicidio assistito, Fnomceo aggiorna il codice deontologico

Il testo, aggiornato dopo la sentenza 242/2019 della Corte Costituzionale, è stato approvato all’unanimità oggi a Roma dal Consiglio nazionale della Federazione degli Ordini dei Medici
“La libera scelta del medico di agevolare, sulla base del principio di autodeterminazione dell’individuo, il proposito di suicidio autonomamente e liberamente formatosi da parte di una persona tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale, affetta da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche intollerabili, che sia pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli (sentenza 242/19 della Corte Costituzionale e relative procedure), va sempre valutata caso per caso e comporta, qualora sussistano tutti gli elementi sopra indicati, la non punibilità del medico da un punto di vista disciplinare”. È questo il testo degli indirizzi applicativi all’articolo 17 del Codice di Deontologia medica (Atti finalizzati a provocare la morte), approvati all’unanimità oggi a Roma dal Consiglio nazionale della Federazione degli Ordini dei Medici (Fnomceo).

Leggi: Redattore Sociale, 06/02/2020


mercoledì 5 febbraio 2020
Anziani malati, spese e assistenza scaricate sui figli

Due milioni e mezzo di infermi. Costi per 31,4 miliardi, metà a carico delle famiglie. Strutture insufficienti
Ricade drammaticamente sulle famiglie non solo la fatica, ma anche quasi metà dei costi per l’assistenza socio sanitaria degli anziani non autosufficienti. Lo rivelano le statistiche dell’Auser. Claudio Falasca, architetto e ricercatore, parte dai numeri e spiega: “Nel 2017 abbiamo speso 31 miliardi: 16 e mezzo a carico dello Stato, gli altri coperti dai parenti. Altri 560 milioni sono stati garantiti dal welfare aziendale”.
Ma se gli anziani con disabilità funzionali – in altre parole quelli che non sono in grado di svolgere le normali attività quotidiane, dal mangiare al lavarsi – sono 2,6 milioni (Istat 2016), non raggiungono i 138mila quelli che beneficiano dell’assistenza domiciliare socioassistenziale (ad esempio gli aiuti sull’igiene personale), con 332 milioni di spesa totale, 2.400 euro a testa. Vuol dire sei euro e mezzo al giorno. Il valore di un buono pasto. Peggio. Se andiamo a verificare i numeri del sostegno vero, quello integrato con i servizi sanitari (Adi), le statistiche lasciano basiti. I privilegiati sono appena 70.867, 105 milioni la spesa totale e 1.490 quella pro capite: 4 euro al giorno. E sono solo 3.200 Comuni su 8mila a garantire il servizio, 4 su dieci. Spiega Falasca: “Vero, i numeri si riferiscono al 2015. Ma il problema è che non ne esistono di più aggiornati. Non solo: ognuno ha i propri”.

Leggi: Quotidiano.net, 05/02/2020


mercoledì 5 febbraio 2020
Il modello danese: medici al telefono 24 ore su 24. Gli operatori disponibili giorno e notte a seconda delle necessità degli anziani in cura

Il futuro a cui guardare? Le residenze protette. C’è chi è già oltre: la Danimarca! Nel ormai lontano 1976 il governo danese ha deciso di assegnare la responsabilità di tutti i servizi di comunità ai Municipi.
Spiega il ricercatore Claudio Falasca, dell’Auser: “Nel modello danese, abitare e servizi sono strettamente collegati. Tutte le persone possono ricevere interventi di pari qualità e quantità, indipendentemente dal luogo in cui essi dovranno essere garantiti: dimora naturale, housing sociale pubblico o privato, strutture specializzate a minore o maggiore protezione, nursing home. L’unica variabile è rappresentata dalla necessità delle persone”.
Molto ampia l’offerta del sostegno a domicilio, dalle consegne ai servizi sanitari, dai più semplici ai più complessi. Prevista “la possibilità di avere un operatore a disposizione per l’intera giornata per un massimo di sei mesi o giorno e notte per periodi più brevi. Ai familiari più esposti sono garantiti servizi di sostituzione o di sollievo. La continuità di cura è garantita dal governo delle municipalità. I cui servizi sono accessibili telefonicamente 24 ore su 24” . Quindi la nostra strada da fare pare molto lunga.

Leggi: Centro Studi 50&più


martedì 4 febbraio 2020
Anziani, Iss: il 19% degli over65 è a rischio fragilità

È quanto emerge dalla sorveglianza di popolazione Passi d’Argento, 2016-2018, che fornisce una misura in ambito epidemiologico della fragilità fra gli ultra65enni, misurata sulla perdita di autonomia nello svolgimento di alcune attività strumentali della vita quotidiana
Il 19% degli anziani in Italia è a rischio di fragilità, una condizione che si aggrava con l’età, riguarda nello specifico il 12% dei 65-74enni e il 30% fra gli ultra 85enni, è fortemente associata allo svantaggio socio-economico (sale al 28% fra le persone con molte difficoltà economiche e al 24% fra le persone con bassa istruzione) e disegna un chiaro gradiente geografico Nord-Sud (13% nel Nord vs 24% nel Sud Isole). È quanto emerge dalla sorveglianza di popolazione Passi d’Argento, 2016-2018, che fornisce una misura in ambito epidemiologico della fragilità fra gli ultra65enni, misurata sulla perdita di autonomia nello svolgimento di alcune attività strumentali della vita quotidiana. Con la finalità di fornire un contributo alla prevenzione e al contrasto di questo fenomeno, l’Istituto Superiore di sanità ha sviluppato una App rivolta agli operatori socio-sanitari allo scopo di identificare gli anziani a maggior rischio di fragilità a causa del loro scarso livello di attività fisica e poterli indirizzare verso percorsi di attività fisica idonei alle loro condizioni. Questa novità tecnologica, insieme ai risultati del progetto in cui è stata sperimentata, vengono presentati oggi 4 febbraio 2020 nel corso del convegno “Prevenzione e contrasto della fragilità nell’anziano”.

Leggi: Redattore Sociale, 04/02/2020


martedì 4 febbraio 2020
Rinascita Urbana, il maxi-piano da oltre 850 milioni di euro «buca» la prima scadenza

Ancora non si è visto il Dm del Mit con la nomina dell’«alta commissione» che sovrintende il piano. Entro fine mese è invece atteso il Dm Mit-Mef sul bando per Comuni e Regioni
Piccolo ritardo sulla tabella di marcia per il Piano Rinascita Urbana, finanziato con oltre 850 milioni di euro dal Mit per promuovere iniziative di trasformazione urbana con produzione di edifici residenziali. Entro la fine di gennaio sarebbe dovuto uscire il decreto del Mit che individua i componenti dell’Alta Commissione con il compito di valutare le iniziative da finanziare. La scadenza del 30 gennaio – fissata dalla legge per l’adozione del decreto (articolo 1, comma 440 della legge 160/2019) – è stata superata e il testo non si è visto. Il Mit informa che «è in attesa delle designazioni»,
come a dire che attende l’indicazione dei nomi da parte delle istituzioni rappresentate nella commissione: Regioni, comuni, ministeri dell’Interno e dei Beni Culturali, oltre a due rappresentanti di Palazzo Chigi (Dipe e Digitalizzazione). La componente relativamente maggioritaria sarà però quella del Mit, con sei componenti. L’alta commissione del Mit dovrà – con il supporto tecnico di altre strutture come Consiglio Superiore dei Lavori pubblici, per esempio – esaminare le proposte da finanziare e selezionarle e stilarne una graduatoria in base a criteri da definire.

Leggi: Edilizia e Territorio, Il Sole 24 Ore, 04/02/2020


mercoledì 29 gennaio 2020
“Bonus ristrutturazioni” per il 2020 anche per l’accessibilità

Per tutto il 2020 per gli interventi di ristrutturazione edilizia, compresi quelli per il superamento delle barriere architettoniche, è possibile fruire della maggiore detrazione Irpef al 50%.
L’agevolazione fiscale, conosciuta come “bonus ristrutturazioni” finalizzata al recupero edilizio degli immobili, compresa la possibilità di realizzare e migliorare la loro accessibilità, è stata prorogata fino al 31 dicembre 2020, dalla Legge di Bilancio 2020 – Legge 160/2019.
La detrazione spetta a coloro che sono soggetti all’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) – non solo proprietari dell’immobile, ma anche soggetti con diritti di godimento sugli immobili oggetto degli interventi.
È stata introdotta dalla Legge 449/97 e, con successive disposizioni, resa permanente per una detrazione del 36% delle spese documentate fino ad ammontare complessivo della spesa non superiore a 48.000 euro.
La percentuale di detrazione e l’importo di spesa, dall’anno 2013, sono stati elevati al 50% per un importo di spesa sostenuta di 96.000 euro.
La misura con questa maggiore agevolazione è stata prorogata negli anni e, con questa ulteriore proroga resta in vigore, con le stesse modalità, per tutto il 2020.

Leggi: Superabile, 29/02/2020


DALLE REGIONI:

martedì 11 febbraio 2020
Assistenza domiciliare, D’Amato: no tagli, le condizioni restano

L’assessore alla sanità e Integrazione sociosanitaria della Regione Lazio: “I Piani assistenziali continueranno nelle medesime condizioni. Stiamo investendo 20 milioni di euro in più altro che tagli”
“Non c’è e non ci sarà alcun taglio di assistenza domiciliare come è stato ribadito formalmente a tutte le Asl il 6 febbraio scorso con una circolare operativa. I Piani assistenziali continueranno nelle medesime condizioni senza nessuna variazione. Sull’assistenza domiciliare stiamo investendo 20 milioni di euro in più altro che tagli. Abbiamo inoltre deciso di superare il meccanismo delle gare al massimo ribasso per puntare alla qualità del servizio attraverso l’accreditamento istituzionale”. così in una nota l’assessore alla sanità e Integrazione sociosanitaria della Regione Lazio, Alessio D’Amato.

Leggi: Redattore Sociale, 11/02/2020


lunedì 10 febbraio 2020
Palazzi senza ascensore, invalidi «prigionieri» degli alloggi popolari

Gli anziani colpiti da una malattia e i loro famigliari impossibilitati ad uscire perché nelle case Ater mancano gli ascensori. Eppure la stessa Ater ha stanziato dei soldi per risolvere la questione in alcuni contesti: nulla si muove più da due anni
«Siamo esclusi dal mondo. Viviamo segregati, come se fossimo in galera». Le sbarre però non sono quelle di una cella, ma le scale di una casa popolare dell’Ater in via Scarpanto, zona Tufello, al quarto piano senza ascensore.
Maria Teresa ha 78 anni e non mette piede fuori dal suo appartamento nel terzo Municipio da quando, un anno fa, suo marito, Pietro Todino, è stato colpito da un ictus che lo ha condannato all’invalidità al cento per cento. «Ha bisogno di essere accudito giorno e notte, non posso lasciarlo da solo neanche un momento», dice mentre gli accarezza la fronte. «Non può alzarsi dal letto e ogni tanto, per farlo muovere, lo prendo di peso e lo trasferisco sulla carrozzina con l’unica prospettiva però di un limitatissimo giro all’interno delle mura di casa». E questo perché la casa popolare in cui Maria Teresa abita con Pietro dal lontano 1958 è sprovvista di ascensore. Così per avere contatti con il mondo e per consentire al marito una convalescenza dignitosa la signora sarebbe chiamata a un’impresa impossibile: trasportare la carrozzina per quattro piani in discesa e poi in salita. Il risultato è che «non ricordiamo più neanche com’è fatto il quartiere in cui viviamo», afferma guardando la finestra.

Leggi: Corriere della Sera, 10/02/2020


lunedì 10 febbraio 2020
Caregiver, da aprile a Bologna numero telefonico per aiutarli

Offrirà ascolto, informazioni utili e suggerimenti per affrontare le situazioni emergenziali alle persone che si occupano di propri familiari. Il Comune stanzia un milione di euro all’anno sul triennio 2020-2022
Un numero telefonico dedicato per offrire un punto di ascolto, informazioni utili e suggerimenti per affrontare le situazioni percepite come emergenziali: è una delle azioni previste dal progetto di supporto ai caregiver, cioè persone che si occupano di propri familiari, attivato dal Comune di Bologna con lo stanziamento di un milione di euro all’anno sul triennio 2020-2022. Si tratta dell’ultimo pezzo della manovra per le famiglie annunciata dal sindaco Virginio Merola negli scorsi mesi. Stamattina il progetto è stato illustrato in conferenza stampa dopo la firma di un accordo tra l’amministrazione e i sindacati. Intesa raggiunta dopo “un lungo lavoro di confronto”, sottolinea l’assessore al Welfare, Giuliano Barigazzi. “Il Comune spende già diversi milioni per l’assistenza agli anziani”, ricorda Barigazzi, ma con questo ulteriore progetto si vuole affrontare “un tema intergenerazionale che naturalmente impatta sul lavoro, la qualità e i tempi di vita delle persone che si occupano dei propri cari”, sviluppando “le funzioni che un Comune è chiamato a svolgere in un mondo che è cambiato molto”: cioè non solo produzione dei servizi, bensì anche “orientamento e garanzia” nonché “regolazione del mercato”.

Leggi: Redattore Sociale, 10/02/2020


sabato 8 febbraio 2020
«Politiche abitative, che disastro»

De Simone: «In ufficio un solo addetto che non risponde nemmeno al telefono»
L’Iacp in ginocchio e «una totale assenza di politiche per l’edilizia popolare da parte di Comune e Regione». È un quadro disastroso quello che delinea Liborio De Simone, segretario provinciale Sunia. Commentando il caso paradossale della famiglia sgomberata dalla casa popolare senza che sia offerta una soluzione alternativa precisa che «se la proprietà dell’immobile è Iacp, allora è da lì che deve arrivare un’alternativa». E aggiunge: «Ma sarà difficile che qualcosa accadrà perché gli Istituti sono in ginocchio, con bilanci ormai all’osso e senza che si veda uno spiraglio». Il segretario del sindacato inquilini è reduce «da ore di tentativi per cercare un tecnico che vada a sistemare un ascensore che si è rotto per le infiltrazioni d’acqua e non riesco a parlare con nessuno».
Se la situazione sul fronte Iacp non è affatto incoraggiante, la situazione non migliora nemmeno sul fronte delle politiche messe in campo dall’Amministrazione comunale. «L’ufficio Casa – chiarisce il segretario del Sindacato degli inquilini – è stato praticamente svuotato: da quattro si è passati a un solo dipendente che, per di più, non risponde mai al telefono. Non esiste nessuna politica per l’edilizia popolare». E così anche a livello regionale: «L’Agenzia che hanno creato rimane ancora una scatola vuota e non si comprende ancora che cosa accadrà».

Leggi: La Città di Salerno, 08/02/2020


sabato 08 febbraio 2020
Regione Lazio: ad agosto al via lavori dell’ospedale di Amatrice

Si è conclusa la conferenza dei servizi sull’ospedale di Amatrice, raccogliendo tutti i pareri tecnici positivi e il via libera del comune di Amatrice, della provincia di Rieti e del Mibact. Saranno ora necessari 48 giorni per la consegna della progettazione esecutiva e nel mese di agosto aprirà il cantiere. Lo fa sapere in una nota la Regione Lazio.
Secondo il cronoprogramma elaborato dall’Ufficio speciale per la ricostruzione della Regione Lazio, saranno poi necessari due anni di lavoro per completare i 7.400 metri quadrati di opera edilizia. Secondo l’assessore al Lavoro e Politiche per la ricostruzione della Regione Lazio, Claudio Di Berardino, “con questa operazione abbiamo stimato che ogni anno e fino alla fine dell’opera, potranno trovare lavoro oltre 200 persone. Si tratta dunque di un’occasione preziosa non solo perché viene restituito un presidio fondamentale al territorio ma anche perché genera un impatto occupazionale assai significativo”.

Leggi: Redattore Sociale, 08/02/2020


venerdì 7 febbraio 2020
Senza dimora, a Roma “presto condominio solidale e co-housing”

Lo annuncia l’assessore alle Politiche sociali, Veronica Mammì, al termine dell’inaugurazione di un centro di accoglienza del I Municipio. “Tra poco approveremo anche le linee guida per il co-housing”
Roma – “A breve apriremo altri due luoghi importanti per l’assistenza ai senza fissa dimora”. Cosi’ l’assessore alle Politiche sociali di Roma Capitale, Veronica Mammi’, al termine dell’inaugurazione di un centro di accoglienza del I Municipio.
“Si tratta di un condominio solidale a via dei Reti- ha spiegato l’assessore- e di un co-housing, un appartamento condiviso a via Giolitti. Inoltre, tra poco approveremo anche le linee guida per il co-housing che stabiliranno le regole per la presa in carico all’interno di queste strutture e quelle per la gestione”

Leggi: Redattore Sociale, 07/02/2020


venerdì 7 febbraio 2020
Medici di base, carenze del 60%

In provincia molti degli ambulatori vacanti, ma disagi per gli anziani anche in città tra Casazza, Violino e San Polo
Ricambio insufficiente, due terzi dei posti non assegnati. Mutuati «pendolari» a S.Felice
Un problema per la città e anche per la provincia: è insufficiente il ricambio dei medici di base, restano scoperti due ambulatori su tre. A Brescia i maggiori disagi a Casazza, al Violino e a S.Polo. A S.Felice del Benaco si raccolgono firme per riavere un dottore. a pagina 2
A San Polo è andata in pensione anche l’ultima pediatra, segno che le uscite e i pensionamenti falcidiano la categoria dei camici bianchi più dei nuovi ingressi. Fino all’ultimo, in questo quartiere a sud-est di Brescia (quasi 20 mila abitanti) i più piccoli hanno rischiato di essere orfani di un punto di riferimento medico: non una banalità, considerando che l’alternativa per i genitori è infilare la porta del Pronto soccorso del Civile (37 mila accessi l’anno). Ad oggi una soluzione l’Ats di Brescia l’ha trovata, ma in via temporanea: due pediatre, che già operano sul territorio cittadino, si sono prese carico dei piccoli mutuati.

Leggi: Corriere della Sera, 07/02/2020


venerdì 7 febbraio 2020
Un piccolo villaggio autonomo per i malati di Alzheimer

Il sogno di «Sente Mente» che si approccia ai pazienti stimolando i sensi
Una carezza affettuosa, parole gentili, una musica tranquillizzante, profumi familiari. La stimolazione dei sensi diventa la medicina in più per favorire uno stato di benessere nei malati di Alzheimer. È il fondamento del metodo Sente Mente che venerdì sera alle 20.30 viene illustrato nella sala conferenze dell’ospedale di Esine dalla sua ideatrice, Letizia Espanoli, formatrice in ambito sociosanitario. Un incontro promosso dall’associazione Alzheimer Italia Sebino Camuno Onlus, con il sostegno dell’Asst della Valle Camonica, rivolto in particolare alle famiglie dei malati, ma anche agli operatori sanitari. «Disturba chi? Dai disturbi del comportamento ai comportamenti speciali delle persone che vivono con demenza» l’input per la serata di cui psicologia positiva e contatto con gentilezza saranno l’architrave per ridisegnare l’approccio con i familiari-pazienti, senza «far finire la vita dopo la diagnosi».

Leggi: Corriere della Sera, 07/02/2020


giovedì 6 febbraio 2020
Disabilità, a Cesena il piano anti barriere entro la fine del 2020

Sarà pronto entro la fine dell’anno il Peba, il Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche, del Comune di Cesena. Mentre prosegue l’adeguamento delle fermate degli autobus per i disabili
Sarà pronto entro la fine dell’anno il Peba, il Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche, del Comune di Cesena. Che vede già a bilancio un investimento da 135mila euro. Mentre prosegue l’adeguamento delle fermate degli autobus per i disabili. L’assessore all’Inclusione, Carlo Verona, risponde questo pomeriggio in Consiglio comunale a una interpellanza di Claudio Capponcini del Movimento 5 Stelle, precisando che da marzo partiranno i rilevamenti in collaborazione con la facoltà di Architettura e poi si procederà alla redazione del piano che sarà diviso in tre fasi: centro storico, centro urbano, edifici pubblici. A marzo, aggiunge, ci si concentrerà sulla parte per il centro storico. Durante la progettazione il focus sarà su quattro azioni: definizione dei bisogni dei cittadini fragili; rilevamento delle criticità esistenti, catalogazione dei dati, priorità.

Leggi: Redattore Sociale, 06/02/2020


mercoledì 5 febbraio 2020
Roma. Lettera al Consiglio Regionale del Lazio di Sunia, Sicet ed Uniat APS di Roma e Lazio in merito alla gestione del patrimonio di Edilizia Residenziale Pubblica

In relazione alla prossima discussione di alcuni emendamenti alla Proposta di Legge 198, in merito alla gestione del patrimonio di Edilizia Residenziale Pubblica (case popolari) della Regione Lazio, SUNIA, SICET ed UNIAT hanno inviato la lettera che pubblichiamo al fine di contribuire ad un dibattito costruttivo.

Leggi: Sunia, 05/02/2020


mercoledì 5 febbraio 2020
Montale (PT) – Trasporto protetto co “T’ACCOMPAGNO IO”

Si chiama “T’accompagnoio” il nuovo servizio alla persona attivato con l’inizio del 2020 dall’Auser di Montale (PT). Il progetto, rivolto alla terza età, prevede l’accompagnamento con un mezzo di trasporto Auser delle persone che non hanno la possibilità di fare fronte agli spostamenti necessari nella vita quotidiana in maniera autonoma, attraverso i propri familiari e amici o con i mezzi pubblici. “T’accompagnoio” è attivo nelle zone di Montale, Agliana e Santomato. «Il servizio – spiega il presidente dell’Auser di Montale, Franco Pessuti – ha la funzione di aggredire la solitudine e recuperare i rapporti sociali soprattutto per le persone della terza età. Avendo finalità sociali di assistenza e di socializzazione è rivolto soprattutto agli anziani, con un’attenzione particolare verso coloro che sono soli e, comunque, a tutte quelle persone che si trovano in condizione di disagio e di difficoltà nell’affrontare gli spostamenti legati alle incombenze della vita odierna».

Leggi: Auser, 05/02/2020


mercoledì 5 febbraio 2020
A Modena “CA NOSTRA”un progetto abitativo per anziani e persone fragili

A Modena, in una palazzina non lontano dal centro città, si sperimenta già da alcuni anni una forma di welfare innovativo: “Ca’ Nostra”, un modello di coabitazione per anziani non-autosufficienti gestito dalle famiglie, in grado di coniugare domiciliarità, cura e bisogno di socialità, grazie al supporto di istituzioni e volontariato. La Comunità familiare, in cui abitano anziani con demenze e deficit cognitivi e personale addetto all’assistenza, può contare sul sostegno di una rete di familiari e volontari. Il modello funziona, tanto che lo scorso anno, in via Tignale del Garda, è nata anche “Ca’ Nostra 2”. A questo tipo di esperienza, consolidata nel nord Europa, ma ancora poco praticata in Italia, stanno guardando con interesse anche gli amministratori di altre città. A Modena è anche presente un “Condominio solidale” nella palazzina del Comune di via Gottardi dove la maggior parte degli alloggi sono assegnati ad anziani soli o a coppie prive di una rete familiare di appoggio, ma che possono contare sulla presenza di alcune famiglie “solidali” che abitano nello stesso condominio. Il progetto, che si basa su un Patto di solidarietà per sviluppare forme di reciprocità in un’ottica di rapporti di buon vicinato, risponde al tempo stesso al bisogno abitativo delle famiglie e alle richieste di anziani soli.

Leggi: Auser, 05/02/2020


mercoledì 5 febbraio 2020
Coinquilini solidali, un progetto di REFUGEES WELCOME

Coinquilini Solidali è un progetto di Refugees Welcome Italia che promuove, a Torino e in altre zone del Piemonte, la coabitazione tra persone che vivono un momento di difficoltà e desiderano aiutarsi a vicenda.
Solitudine, problemi economici o familiari possono condizionare negativamente la ricerca o la gestione di una casa. Coinquilini solidali è un modo per trasformare queste difficoltà in un’opportunità. Come? Mettendo in contatto persone che hanno bisogni diversi ma complementari: chi possiede una casa magari troppo grande per le proprie esigenze o si sente solo e chi, invece, una casa la cerca ma ha problemi ad accedere al mercato immobiliare. Anziani soli, genitori single, rifugiati, persone sole che lavorano lontano, studenti fuori sede, il progetto si rivolge a queste categorie di cittadini. Refugees Welcome Italia si occupa di selezionare le iscrizioni che arrivano sul sito, sia da parte di chi offre una camera, sia da parte di chi la cerca. Individua il miglior abbinamento possibile tra chi offre e cerca casa, sulla base dei bisogni e delle caratteristiche di entrambi. Gli attivisti di Refugees Welcome Italia si occupano di far conoscere gli aspiranti coinquilini e di seguirli, passo dopo passo, durante il percorso di convivenza, rimanendo a disposizione per qualsiasi eventualità.

Leggi: Auser, 05/02/2020


martedì 4 febbraio 2020
Campania. Bando on line per contributi all’affitto della Regione Campania. Bisogna essere esperti di informatica per poter partecipare.

E’ stato pubblicato sul BURC n. 8 del 3/02/2020 il Decreto dirigenziale n. 9 del 31/01/2020 che ha approvato il bando per il contributo all’affitto ex art. 11 legge 431/98 per l’annualità 2019 e per l’utilizzo di una somma di € 13.056.066,66 pari al 90% delle risorse disponibili derivanti dalle economie di spesa di precedenti risorse non utilizzate e dalle somme di cui al riparto del Ministero delle Infrastrutture per l’anno 2019.
I cittadini in possesso dei requisiti di legge possono presentare domanda per il contributo (fino a 2000,00 euro per i cittadini collocati nella fascia A (reddito fino a 13.338,26 con incidenza canone/reddito non inferiore al 14%) e fino a 1800,00 per la fascia B (reddito fino a 25.000,00 e incidenza canone/reddito non inferiore al 25%).

Leggi: Sunia, 04/02/2020


martedì 4 febbraio 2020
Lazio: approvate le linee guida sulla rigenerazione urbana

Approvate anche le linee guida a favore dei Comuni del Lazio per la redazione e l’approvazione dei Piani per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche
La Regione Lazio ha approvato le linee guida per la redazione di delibere ed elaborazioni tecniche relative all’applicazione della legge sulla rigenerazione urbana. Un provvedimento che consentirà di offrire un ulteriore strumento di semplificazione ai Comuni del Lazio per una corretta ed uniforme attuazione della normativa. In particolare, la determinazione regionale fornisce indicazioni chiare ed univoche per favorire una puntuale predisposizione degli atti e arrivare ad una veloce approvazione delle delibere in piena aderenza con i principi della legge sulla rigenerazione urbana.
Lo scorso anno circa 50 Comuni hanno recepito la normativa con un atto di Giunta o di Consiglio, mentre sono oltre 100 le amministrazioni locali che hanno avuto riunioni con gli uffici della Direzione regionale Urbanistica e hanno avviato le procedure per il recepimento della legge sulla rigenerazione urbana. L’istituzione dell’Ufficio Rigenerazione, infatti, ha permesso di supportare i Comuni nell’interpretazione e nell’applicazione delle norme, oltre che nella redazione dei relativi provvedimenti.

Leggi: Casa e Clima, 04/02/2020


lunedì 3 febbraio 2020
Roma città per anziani: ripensare servizi e strutture per includere tutti

Venerdì e sabato alla Temple University un convegno organizzato da Lunaria per fare il punto sui progetti migliori per favorire l’invecchiamento attivo nella Capitale e nel Lazio
L’Europa sta invecchiando: una tendenza strutturale che impone sfide importanti in termini di inclusione socio-economica delle persone anziane. La comunità, quindi, deve ripensare non solo i servizi, ma i luoghi e gli spazi comuni e costruire nuovi i linguaggi per coinvolgere tutti. E questo riguarda non solo le istituzioni sovranazionali, ma le singole città (e i singoli municipi romani) che sono chiamati a rispondere a bisogni socio-sanitari differenti e sempre più pressanti. Ma come si sta organizzando Roma per affrontare questa sfida? E cosa stanno facendo le organizzazioni pubbliche e private? Per cercare di rispondere a queste domande l’associazione Lunaria ha organizzato un convegno di due giorni dal titolo ‘Towards an age-friendly city’ che si terrà venerdì 7 e sabato 8 febbraio alla Temple University (lungotevere Arnaldo da Brescia 15).

Leggi: Corriere della Sera, 03/02/2020


IN AGENDA:

Abitare smart. Il futuro delle tecnologie intelligenti per la persona che invecchia. Seminario a Bologna

Il 25 Febbraio 2020 presso il Centro Regionale Ausili (Via Sant’Isaia 90, Bologna) si terrà il Workshop “Abitare smart Il futuro delle tecnologie intelligenti per la persona che invecchia”. Lo scopo del Workshop è portare a confronto due realtà molto diverse come Italia e Canada per offrire una panoramica delle attuali pratiche di erogazione di servizi di tecnologie assistive, adattamenti domestici e applicazione di soluzioni smart con utenti anziani e fragili.
A questo scopo, saranno illustrate le reti e i modelli di servizio presenti in entrambi i Paesi e verranno illustrate le più recenti iniziative di ricerca intraprese per promuovere la progettazione e lo sviluppo di soluzioni innovative per la “casa intelligente”.

Leggi: Ausilioteca


7-8 luglio 2020 – Roma – Italia Longeva– Ministero della Salute (Auditorium Viale Ribotta)

Long-Term Care FIVE – Gli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine
Giunta alla quinta edizione, la due giorni annuale di incontro e confronto tra decisori ed attori che entrano a diversi livelli nella programmazione, organizzazione e gestione del sistema socio-sanitario e assistenziale dedicato alle cure a lungo termine si propone come un’occasione di aggiornamento e di avanzamento di proposte su modalità efficaci, sostenibili ed eque per la presa in carico degli anziani fragili e complessi.
Per maggiori informazioni info@italialongeva.it


IN EVIDENZA:

Welfarelab: un progetto per costruire un welfare di comunità

Una grande sfida che il legislatore deve saper affrontare è posta dall’art.5 della Costituzione che impone, nell’elaborazione di qualsivoglia norma di settore, l’equilibrio tra indivisibilità della Repubblica e promozione delle autonomie locali.
Uno degli ambiti in cui questo equilibrio è da ricercare con determinazione e forse più fatica riguarda proprio le misure di welfare che devono essere garantite su tutto il territorio nazionale, ma non possono non tener conto delle differenti specificità territoriali (centro-periferia; città-piccolo Comune; area interna-zona costiera; ecc.).
La migliore declinazione dell’art.5 in questo settore deve produrre un’infrastruttura nazionale per il welfare locale da ottenere sviluppando due modalità di intervento:
• un governo multilivello (multilevel governance) che valorizzi la capacità di collaborare dei vari livelli istituzionali (Stato/Regioni/Comuni/ambiti territoriali…);
• la sussidiarietà orizzontale che impegna gli enti locali in un costruttivo confronto in particolare con il Terzo settore.

Leggi: Welforum


Verso una rete social-sanitaria

Osservazioni al piano sociosanitario integrato della Regione Lombardia – Antonio Monteleone
La Giunta della Regione Lombardia con la Dgr 2498 del 26.11.2019 ha approvato la proposta di Piano Sociosanitario Integrato della Lombardia per il quinquennio 2019 – 2023 (PSL). In attesa dell’approvazione definitiva mi inserisco nella discussione in atto in merito ai temi di contesto che, in Dgr, sono delineati senza genericità sotto diversi aspetti, ma cui si possono aggiungere ulteriori approfondimenti in grado di guidare la visione strategica e l’azione pianificatrice di Regione Lombardia. Ne accenno alcuni.
Il progressivo invecchiamento e l’aumento di patologie croniche
Lo sforzo di frenare, se non riportare a livelli accettabili, l’epidemiologia erompente nel corso della senescenza trova ostacoli di difficile maneggevolezza, allorché si voglia intervenire sui comportamenti dei pazienti durante tempi lunghi di monitoraggio e orientamento. Sia se si intende guidare il paziente a porre in essere tutte le azioni per evitare l’aggravamento o per il controllo e contenimento di esiti più complessi di una singola malattia; sia, con ancor maggiore difficoltà, quando le patologie da affrontare sono diverse e con interagenti effetti sull’organismo.

Leggi: Welforum


Il percorso per arrivare a una Legge “ben fatta” sui caregiver familiari

Forte di oltre duemila risposte già ricevute al proprio questionario sui caregiver familiari, voluto per offrire al Legislatore una prospettiva sulle molteplici sfaccettature di tante vite a dir poco difficili, con l’obiettivo di arrivare finalmente a una buona Legge nel settore, anche l’Associazione Genitori Tosti in Tutti i Posti ha partecipato a un tavolo istituzionale, che ha portato alla creazione di un Gruppo di Lavoro Interministeriale, nato per raccogliere tutti gli elementi utili ad elaborare appunto un testo di Legge efficace
«La stragrande maggioranza dei caregiver familiari che hanno risposto al questionario sono donne: nessuna di loro lavora, chi perché non ha mai potuto farlo, chi perché ha dovuto lasciare l’impiego per assistere il figlio. Emergono, come aspetti comuni, la solitudine e la fatica dei caregiver familiari, come pure il sentirsi invisibili e non avere una vita sociale, ma neanche del tempo per sé. Pubblicheremo a breve tutta la relazione di queste prime risposte, in modo da condividerle con tutti»: lo ha dichiarato alla testata «SuperAbile INAIL» Alessandra Corradi, presidente dell’Associazione Genitori Tosti in Tutti i Posti, a proposito del questionario lanciato nel dicembre scorso e rivolto a tutte le migliaia di caregiver familiari che giorno dopo giorno si prendono cura di una persona cara in condizioni di non autosufficienza, assicurando loro una vita dignitosa.

Leggi: Superando


La valutazione del fabbisogno dei geriatri: una stima ragionata

Una stima ragionata del fabbisogno di geriatri rappresenta un’azione necessaria, seppur complessa, nella governance dei processi assistenziali agli anziani non autosufficienti e, in generale, nella definizione delle politiche di Long-Term Care.
di Antonio Greco (Unità Operativa Complessa di Geriatria IRCCS “Fondazione Casa Sollievo della Sofferenza” San Giovanni Rotondo), Raffaele Antonelli Incalzi (Cattedra di Medina Interna e Geriatria, Università Campus Bio Medico Roma. Presidente Società Italiana di Geriatria e Gerontologia)
Una stima ragionata del fabbisogno dei geriatri, anche se complessa, rappresenta una questione particolarmente rilevante in relazione a due importanti obiettivi:
– garantire una corretta ed adeguata formazione di giovani specialisti motivati;
– rispondere efficacemente al crescente bisogno di assistenza della popolazione anziana.
L’effetto della pressione selettiva legata sia dall’introduzione dell’accesso programmato alla facoltà di Medicina e Chirurgia che al modesto numero di borse di studio per la frequenza alle Scuole di Specializzazione in Medicina ha prodotto negli ultimi cinque anni una netta riduzione dell’offerta di specialisti nelle varie branche. Parallelamente, il raggiungimento dell’età pensionabile da parte di un numero sempre crescente di specialisti operanti nel Sistema Sanitario Nazionale (SSN) ha generato un vero e proprio fenomeno di fuga dal servizio attivo. Tutto questo ha comportato un disallineamento tra la domanda e l’offerta di medici specialisti in grado di ricoprire i ruoli resisi vacanti nel SSN.

Leggi: I Luoghi della Cura


SEGNALAZIONI:

Inps: online ISEE precompilato

Da oggi è possibile accedere alla Dichiarazione Unica sostitutiva (DSU) in modalità precompilata (cosiddetto ISEE precompilato) sul sito dell’Inps, www.inps.it.
La DSU precompilata è disponibile nella sezione “Prestazioni e servizi”- “Tutti i servizi”- “ISEE precompilato” del sito. Si tratta di una novità che viene incontro alle esigenze dei cittadini, evitando code e sprechi di tempo.
Il servizio on line, infatti, agevola e semplifica la compilazione della DSU con dati precompilati grazie alla condivisione delle informazioni fornite dall’Agenzia delle entrate e dall’INPS.
L’Inps ha illustrato con il messaggio n. 96 del 13.1.2020 il processo e le modalità di acquisizione della DSU e ha pubblicato nella sezione “ISEE precompilato” alcuni tutorial che possono aiutare il cittadino a comprendere le varie fasi del processo di acquisizione della dichiarazione precompilata. Resta comunque ferma la possibilità per il cittadino di ottenere l’ISEE presentando la DSU anche nella modalità non precompilata.

Leggi: Inca


Pensione anticipata “Opzione donna” – Inps, al via le domande

Confermata anche per il 2020 la misura del pensionamento anticipato riservata alle donne (cosiddetta Opzione donna). La legge di bilancio 2020 ha esteso questa possibilità alle lavoratrici che, al 31 dicembre 2019, abbiano compiuto 58 anni di età, se dipendenti, e 59 anni di età, se autonome, e che abbiano maturato almeno 35 anni di contributi, a condizione che optino per la liquidazione della pensione con le regole di calcolo del sistema contributivo.
Con il messaggio 23 gennaio 2020, n. 243 l’Inps informa che è possibile presentare la domanda per l’Opzione donna avvalendosi delle consuete modalità: attraverso il servizio online; rivolgendosi al Patronato e agli intermediari dell’Istituto attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi; tramite il Contact center.

Leggi: Inca


 

 

 

AeA Informa: nuovo numero dedicato alla solitudine degli anziani

Il nuovo numero della rivista AeA Informa è disponibile sul sito www.abitareeanziani.it.
Tema della pubblicazione è l’emergenza silenziosa degli anziani soli, che oggi rappresentano il 4% della popolazione complessiva, ma ben il 40% delle persone oltre 74 anni di età.
All’interno della rivista è possibile leggere il report “La solitudine dei numeri ultimi”, presentato da In-Age il 21 dicembre scorso ad Ancona.


NEWS:

martedì 4 febbraio 2020
Anziani, Iss: il 19% degli over65 è a rischio fragilità

È quanto emerge dalla sorveglianza di popolazione Passi d’Argento, 2016-2018, che fornisce una misura in ambito epidemiologico della fragilità fra gli ultra65enni, misurata sulla perdita di autonomia nello svolgimento di alcune attività strumentali della vita quotidiana
Il 19% degli anziani in Italia è a rischio di fragilità, una condizione che si aggrava con l’età, riguarda nello specifico il 12% dei 65-74enni e il 30% fra gli ultra 85enni, è fortemente associata allo svantaggio socio-economico (sale al 28% fra le persone con molte difficoltà economiche e al 24% fra le persone con bassa istruzione) e disegna un chiaro gradiente geografico Nord-Sud (13% nel Nord vs 24% nel Sud Isole). È quanto emerge dalla sorveglianza di popolazione Passi d’Argento, 2016-2018, che fornisce una misura in ambito epidemiologico della fragilità fra gli ultra65enni, misurata sulla perdita di autonomia nello svolgimento di alcune attività strumentali della vita quotidiana. Con la finalità di fornire un contributo alla prevenzione e al contrasto di questo fenomeno, l’Istituto Superiore di sanità ha sviluppato una App rivolta agli operatori socio-sanitari allo scopo di identificare gli anziani a maggior rischio di fragilità a causa del loro scarso livello di attività fisica e poterli indirizzare verso percorsi di attività fisica idonei alle loro condizioni. Questa novità tecnologica, insieme ai risultati del progetto in cui è stata sperimentata, vengono presentati oggi 4 febbraio 2020 nel corso del convegno “Prevenzione e contrasto della fragilità nell’anziano”.

Leggi: Redattore Sociale, 04/02/2020


lunedì 3 febbraio 2020
Pensioni, al via confronto per superare la Fornero

Ghiselli (Cgil) dopo l’incontro al ministero del Lavoro: “Il governo non ha avanzato una proposta ‘prendere o lasciare’, la discussione è aperta”. Sul tavolo le pensioni di garanzia per i giovani. Prossimi appuntamenti il 7, il 10 e il 19 febbraio
Il governo non è arrivato al tavolo con una proposta “prendere o lasciare”, la discussione è aperta. È quanto si apprende al termine dell’incontro sulle pensioni, che si è svolto oggi (3 febbraio) presso il ministero del Lavoro. Dopo la riunione il segretario confederale della Cgil, Roberto Ghiselli, dichiara alle agenzie: “C’è un impegno a fare i calcoli. È importante che il governo non sia arrivato con una proposta prendere o lasciare: il confronto è aperto”. Il sindacalista quindi aggiunge: “È importante anche essere partiti dai giovani, noi pensiamo ad una vera riforma previdenziale”.
Per il segretario generale aggiunto della Cisl, Luigi Sbarra, “l’esecutivo riconosce la proposta contenuta nella piattaforma unitaria dei sindacati, sulla necessità di istituire una pensione di garanzia per i giovani. Per noi è una grande priorità”. Così il segretario generale aggiunto della Uil, Pierpaolo Bombardieri: “Il governo recepisce la piattaforma dei sindacati, c’è disponibilità ad entrare nel merito”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 03/02/2020


lunedì 3 febbraio 2020
Rigenerare per un’edilizia verde: presentata l’associazione Nuove Ri-Generazioni

Voluta da Fillea Cgil, l’associazione punta a una decisa inversione di tendenza in direzione del green building, il costruire verde e sostenibile, la rigenerazione urbana, il recupero delle periferie, la riqualificazione delle aree degradate
Un luogo di confronto e dibattito sul tema delle costruzioni sostenibili, per ottenere un cambio culturale: una decisa inversione di tendenza in direzione del green building, il costruire verde e sostenibile, la rigenerazione urbana, il recupero delle periferie, la riqualificazione delle aree degradate. Questo, in estrema sintesi, è l’obiettivo di Nuove Ri-Generazioni, l’associazione voluta dalla Fillea Cgil e presentata il 31 gennaio a Roma, nel corso del convegno dal titolo “Parola d’ordine: Rigenerare!”.
Tanti sono i punti da cui partire: certamente le città e le famiglie che vi abitano, i giovani e i lavoratori, i poveri e i migranti. La rigenerazione riguarda tutti loro, in un progetto complessivo di cui vengono forniti alcuni esempi: il sindacato ritiene urgente un intervento di rigenerazione per Santa Maria della Pietà, ex manicomio in provincia di Roma, così come per i centri dell’Appennino colpiti dal sisma del 2016. Serve un piano per la Fiera di Padova con l’obiettivo di creare un hub dell’innovazione, per il quartiere San Girolamo a Bari e per il comune di Moncalieri a Torino. Sono solo alcuni esempi, su cui la nuova associazione si impegna avviando così il suo lavoro.

Leggi: Casa a Clima, 03/02/2020


lunedì 3 febbraio 2020
Caregiver, al via l’iter del ddl. Confad segnala le “inadeguatezze” da correggere

Prenderà il via il 4 febbraio la discussione in Commissione del ddl 1461. Per Confad, se dovesse essere approvato così com’è, “sarebbe incapace di tutelare un ruolo complesso”. Dopo il Manifesto, Confad esprime la sua contrarietà all’ipotesi di riparto del fondo su base regionale
Attesa e preoccupazione per l’avvio dell’iter in commissione del ddl che dovrebbe riconoscere e tutelare il caregiver familiare. “Se dovesse essere approvato così com’è, non potrà tutelare un ruolo così complesso per chi non lo esercita, ma tristemente e palesemente noto a chi lo affronta”: così interviene nuovamente il Confad (Coordinamento nazionale famiglie con disabilità), che già alcune settimane fa aveva diffuso un “manifesto” in cinque punti, con le principali richieste di correzione e integrazione della proposta in merito a tutele previdenziali, sostegno economico, diritto alle cure, al riposo e alle ferie, politiche attive per il lavoro, snellimento burocratico.
Oggi torna sul tema, Confad, esprimendo la propria “assoluta contrarietà alle ipotesi di riparto su base regionale del fondo dedicato, ventilate in questi ultimi periodi”. In generale, per quanto riguarda le risorse,

Leggi: Redattore Sociale, 03/02/2020


venerdì 31 gennaio 2020
Nuovo contratto colf-badanti, domina: aumenta di 5 milioni il costo per le famiglie

Ministero del Lavoro e parti sindacali e datoriali sottoscrivono i nuovi minimi retributivi 2020 per i lavoratori domestici. Nel 2019 il costo complessivo per le famiglie è stato di 5,6 miliardi di euro
Oggi a Roma sono stati sottoscritti i nuovi minimi retributivi 2020 per i lavoratori domestici (colf, badanti e baby-sitter). I nuovi valori, fissati questa mattina al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, sono stati firmati dalle parti sindacali e datoriali, tra cui Domina, Associazione Nazionale Famiglie datori di lavoro domestico.
Come ogni anno le retribuzioni minime di colf e badanti, devono essere rivalutate tenendo conto dell’aumento del costo della vita, infatti, la retribuzione minima è soggetta ad una rivalutazione annuale dell’80% rispetto all’indice Istat (0,1%). Nel 2019, l’Osservatorio Nazionale Domina, ha calcolato che la spesa delle retribuzioni è costata alle famiglie italiane 5,6 miliardi di euro (Rapporto Annuale Domina sul lavoro domestico).
“Nonostante la variazione retributiva del 2020 sia contenuta- commenta Lorenzo Gasparrini, segretario generale di Domina- l’aumento costerà alle famiglie che hanno assunto regolarmente colf e badanti circa 5 milioni di euro”.

Leggi: Redattore Sociale, 31/01/2020


giovedì 30 gennaio 2020
Salute, un diritto di tutti. Il nuovo numero di LiberEtà

Il nuovo numero di LiberEtà si apre con un’intervista al ministro della Salute Roberto Speranza che dice «il servizio sanitario nazionale è un bene prezioso da salvaguardare». Gli abbiamo chiesto cosa è stato fatto con l’ultima manovra e cosa ancora resta da fare. In primis, garantire l’accesso alle cure, a tutti. A seguire una riflessione su come far rivivere lo spirito della legge che nel 1978 trasformò la sanità, secondo il dettato della Costituzione, conciliando diritti universali, efficienza e crescente invecchiamento della popolazione.
Sempre al tema della sanità è legato l’approfondimento sulle persone non autosufficienti e le famiglie che se ne fanno carico, spesso con pochi aiuti e poche risorse.
La seconda parte del numero si apre con una speranza: il pianeta si può salvare, con un patto tra generazioni. Abbiamo raccolto le testimonianze degli anziani che scendono in piazza con i ragazzi dei Friday for Future. E ancora, soluzioni concrete per fermare il surriscaldamento globale: vi raccontiamo cosa si può fare con gli alberi e le piante.

Leggi: Liberetà, 30/01/2020


mercoledì 29 gennaio 2020
La Santa Sede sempre più attenta gli anziani

Si terrà a Roma il primo convegno internazionale dedicato interamente dalla Santa Sede agli anziani. All’iniziativa, in programma il 30 e il 31 gennaio a Roma (Centro congressi Augustinianum, Via Paolo VI, 25) sul tema “La ricchezza degli anni”, parteciperanno 550 persone provenienti da 60 Paesi, di cui solo il 10% italiani. L’incontro sarà diviso in tre sessioni tematiche: la prima sarà dedicata al contrasto della “cultura dello scarto”, una delle derive stigmatizzate da Papa Francesco fin dall’inizio del suo pontificato, e all’approfondimento di “come, in maniera differente e a seconda del contesto socio-culturale di provenienza, la Chiesa manifesti il suo volto misericordioso rimanendo sempre accanto a tutti gli anziani”. La seconda avrà al centro le famiglie e le loro responsabilità nei confronti dei nonni e degli anziani. “La Chiesa non può accettare che gli anziani rimangano privi di un contesto familiare – ha spiegato Scelzo – e, dove questo manchi, la Chiesa si sente chiamata a divenire essa stesa famiglia per tutti coloro che vivono nella solitudine”. Gli anziani hanno bisogno di una famiglia e le famiglie hanno bisogno degli anziani, il punto di partenza dei lavori, la cui ultima sessione sarà dedicata alla vocazione degli anziani all’interno della Chiesa, ancora da valorizzare in un’epoca in cui il miglioramento generalizzato delle condizioni di salute ha donato a moltissime persone una stagione della vita in più che spesso viene ignorata dal resto della società.

Leggi: Auser, 29/01/2020


mercoledì 29 gennaio 2020
IMU: la paga chi abita nella casa, non il nudo proprietario

L’IMU è a carico del soggetto che mantenga il diritto di abitazione su di un immobile, non rilevando il fatto che vi sia altro soggetto titolare della nuda proprietà. È ciò che ha deciso la Commissione Tributaria Provinciale di Milano, con la sentenza n. 3312/2019, accogliendo solo parzialmente, (cioè quanto alle sanzioni), il ricorso di una contribuente individuata come “legittimo soggetto passivo Imu”, ai sensi dell’art. 9 del dlgs n. 23/2011, perché titolare del diritto di abitazione.
Il caso
Nel caso di specie alla ricorrente era stato notificato un avviso di accertamento IMU (comprensivo di sanzioni), nonostante l’effettivo proprietario dell’immobile fosse per atto di compravendita, già oggetto di rogito, il figlio, il quale aveva anche assolto i tributi IMU e Tari sullo stesso.
Ha ricordato il collegio provinciale di Milano che l’articolo 9 del dlgs 23/2011 prevede – come soggetti passivi dell’imposta municipale – il proprietario di immobili «ovvero il titolare di diritto reale di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie sugli stessi».

Leggi: Quotidiano del Condominio, 29/01/2020


mercoledì 29 gennaio 2020
Comuni, Bonetti: aree degradate, sbloccati 300 milioni

“Abbiamo sbloccato quasi 300 milioni di euro per progetti di miglioramento del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale in 200 comuni italiani. Continuiamo ad investire nei territori, non ‘periferie sociali’ ma luoghi di comunità”….
“Abbiamo sbloccato quasi 300 milioni di euro per progetti di miglioramento del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale in 200 comuni italiani. Continuiamo ad investire nei territori, non ‘periferie sociali’ ma luoghi di comunità”. Lo scrive su twitter Elena Bonetti, ministra delle Pari Opportunità e della famiglia.
“È stato registrato dagli organi di controllo, ed è quindi pienamente operativo- spiega una nota sul sito del Dipartimento per le Pari Opportunità, il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 20 gennaio 2020 che, modificando la precedente normativa (DPCM 6 giugno 2017), consente di sbloccare quasi 300 milioni di euro per progetti di miglioramento del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale. In particolare, le risorse consentiranno lo sviluppo di servizi sociali ed educativi, attraverso il recupero e la riqualificazione di spazi e ambienti degradati, che le singole comunità potranno destinare ad asili nido, centri per l’infanzia e per la protezione delle donne vittime di violenza o le vittime di tratta. La norma prevede, inoltre, una sostanziale semplificazione delle procedure amministrative, che consentirà al Dipartimento per le Pari opportunità di sottoscrivere le Convenzioni con gli oltre 200 comuni, già a suo tempo individuati come beneficiari nell’ambito del ‘Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate'”.

Leggi: Redattore Sociale, 29/01/2020


mercoledì 29 gennaio 2020
Dichiarazione di Daniele Barbieri, Segretario generale SUNIA

Alla decisione grave di ritirare l’emendamento sugli affitti brevi si accompagna la decisione di togliere la gestione del “piano di rinascita urbana” alla direzione della condizione abitativa del MIT per assegnarla al “Dipartimento per lo sviluppo delle costruzioni edili e idriche, le risorse umane, strumentali e informatiche”. Due atti che danno il senso della scarsa o nulla attenzione che anche questo Governo pone alle politiche abitative
Mentre i maggiori Paesi europei hanno un vero e proprio Ministero per la casa con dotazioni finanziarie significative, nel nostro Paese, oltre a non avere neanche un Sottosegretario con delega al settore, si ridimensiona ulteriormente la direzione generale della condizione abitativa, a cui è stata tolta la gestione del “Piano di rinascita urbana” previsto dalla legge di bilancio 2020, per affidarla ad un mega dipartimento che, ovviamente, ha come priorità tutt’altri settori.
E’ la dichiarazione ufficiale della colpevole sottovalutazione del disagio abitativo e della conseguente scarsa attenzione nei confronti dei problemi reali del Paese.
Eppure nelle dichiarazioni ufficiali del Presidente del Consiglio e della Ministra De Micheli la casa era segnalata come una priorità. Ma i fatti stanno smentendo questa priorità.
Per il “Piano di rinascita urbana” nel 2020 sono previsti solo 12 miliardi ed ora anche la struttura del MIT che doveva gestirla sta per essere smantellata.

Leggi: Sunia, 29/01/2020


lunedì 20 gennaio 2020
Bonus Luce e Gas 2020: nuovo tetto Isee, requisiti, importi, come richiederlo

Non tutti sanno che chi si trova in difficoltà economica può diventare un potenziale beneficiario del Bonus Luce e Gas 2020, un’agevolazione economica che consente di ottenere uno sconto sulle bollette del gas, della luce e anche dell’acqua. Da quest’anno ci sono novità sui requisiti richiesti alle famiglie, perché è in vigore un nuovo tetto Isee per accedere all’agevolazione.
Il Bonus gas metano può essere assegnato a famiglie in condizioni di disagio economico e famiglie numerose. Mentre in Bonus luce può essere concesso anche (oltre a queste condizioni) per disagio fisico e di salute. Questo capita ad esempio quando all’interno del nucleo ci sono persone affette da patologie che rendono obbligatorio ricorrere a macchinari per la cura.
Queste agevolazioni esistono da tempo, ma pochi le conoscono. Eppure se richiesta, per le famiglie italiane potrebbe trasformarsi in un grande aiuto: nei casi più gravi potrebbe portare a sconti fino a 600 euro l’anno.
Qui lo scontro è sulla carenza di informazione. Secondo le associazioni dei consumatori non si sarebbe fatto abbastanza per informare i cittadini della possibilità di chiedere il Bonus, che sarebbe in realtà di tre tipi:

Leggi: Leggi Oggi, 20/01/2020


DALLE REGIONI:

lunedì 3 febbraio 2020
Un diritto invecchiare a casa? Le grandi sfide: mobilità e cure

Il convegno. Nel 2065 in Trentino gli anziani saranno il 30% della popolazione e cresce il numero di chi ha limitazioni funzionali. Spi Cgil e Auser: «Investire sull’assistenza domiciliare»
I dati e le previsioni sui prossimi 40 anni parlano chiaro: la popolazione trentina avrà una quota sempre più consistente di over 65, che nel 2065 supereranno il 30% del totale. Non solo: sta crescendo, e probabilmente crescerà ancora, il numero di anziani con limitazioni funzionali (+4,7%), a fronte invece di un calo delle indennità di accompagnamento riconosciute (-8,8%). Se il dato sull’invecchiamento appare incontrovertibile, si può però ancora intervenire sull’offerta dei servizi e sul miglioramento delle condizioni di vita: questo è stato il tema del convegno tenutosi ieri al Muse e organizzato da Spi – Cgil e Auser, dal titolo “Il diritto di invecchiare a casa propria”.
Il sindacato dei pensionati e l’associazione che si occupa di anziani hanno promosso una ricerca nazionale che inquadra i problemi e le prospettive legate alla domiciliarità, ossia il poter trascorrere la vecchiaia a casa propria: una scelta che oggi non è sempre possibile e che con il trend demografico in atto potrebbe diventare sempre più problematica, ma che da molte persone è vissuta quasi come un diritto irrinunciabile.

Leggi: Giornale Trentino, 03/02/2020


domenica 2 febbraio 2020
Anziani maltrattati e legati a letto all’Eur: indagate due psichiatre

La badante bulgara fa vivere tra gli stenti una coppia di anziani, ma finiscono sotto inchiesta pure due psichiatre della Asl. Se l’assistente, spalleggiata dal compagno e con lui arrestata, ha avuto la colpa di umiliare e abbandonare i due assistiti, la responsabilità delle due psichiatre, per la procura, consisterebbe nel non averlo impedito. Da qui l’accusa per le professioniste, appena iscritte nel registro degli indagati, di concorso nel reato di maltrattamenti. Un caso scoperto nei giorni scorsi all’Eur Montagnola grazie alla segnalazione di un vicino, ormai preoccupato dai continui lamenti della coppia.
Per accertare il motivo di tanto disagio ai carabinieri è bastato entrare nell’appartamento dei due anziani. Si è scoperto così che la padrona di casa era relegata in camera da letto, sotto chiave. Mentre al marito, come lei denutrito, disidratato, malandato, e col viso segnato dalle botte, veniva talvolta concesso di vagare anche nelle altre stanze. La coppia, lei sessantottenne, e lui sessantenne, con problemi di schizofrenia e da tempo in cura presso il Centro di Salute Mentale di Ostia, erano infatti costretti da settimane a subire i maltrattamenti e le umiliazioni della badante, di nazionalità bulgara, e del compagno, un cittadino romeno, tutti e due quarantenni.

Leggi: Il Messaggero, 02/02/2020


sabato 1 febbraio 2020
Co-City. A Torino cittadini e amministrazione comunale insieme per la rigenerazione urbana e innovazione sociale

Un nuovo modo per collaborare e per sviluppare una cittadinanza attiva che operi, insieme ad attori locali, nelle periferie cittadine per la rigenerazione urbana e innovazione sociale.
Creazione di nuovi spazi pubblici, presidi di socialità e gestione condivisa dei beni comuni. Questi i temi al centro del progetto Co-city realizzato insieme al Comune di Torino, la realtà delle Case del quartiere, Università di Torino e Anci. Un nuovo modo per collaborare e per sviluppare una cittadinanza attiva che operi, insieme agli attori locali, nelle periferie della città alla rigenerazione urbana e innovazione sociale.
Il progetto Co-city, attivato a marzo del 2017, è finanziato dal programma europeo Urban innovative actions con l’obiettivo di definire un modello valido anche per altri comuni italiani. Il progetto si chiuderà con una conferenza finale che avrò luogo a Torino il 14 febbraio, con la partecipazione di assessori, funzionari ed esperti di beni comuni di città italiane ed europee, tra queste: Milano, Reggio Emilia, Latina, Verona, Atene, Nantes, Lille e Birmingham.

Leggi: Redattore Sociale, 01/02/2020


venerdì 31 gennaio 2020
Gli esperti a confronto su colf, badanti e assistenza gratuita

Regolarizzare le colf e le badanti e come usufruire dell’assistenza gratuita degli enti pubblici e del volontariato. Questi i temi del convegno organizzato dalla sezione di Macerata dell’Anps (Associazione Nazionale della Polizia di Stato) e dall’Anpsi, associazione al servizio degli oratori delle diocesi, all’oratorio della Parrocchia Santa Madre di Dio di Macerata.
Il presidente dell’Anps Giorgio Iacobone ha ringraziato le autorità e il folto pubblico presente, oltre 150 persone, in particolare il questore Antonio Pignataro, il maggiore dei carabinieri Roberto De Paoli, il capitano della Finanza Emilio Fuscellaro, l’assessore Narciso Ricotta. Dopo il saluto del parroco Don Carlos ha preso la parola il questore che si è congratulato con gli organizzatori evidenziando l’attualità del tema proposto e l’importanza del volontariato nelle situazioni di difficoltà sempre più frequenti. L’assessore Ricotta ha sottolineato come la problematica si porrà sempre più in termini pressanti, stante il crescente numero di anziani e la contestuale diminuzione delle nascite. La dottoressa Eliana Massarini dell’Inps ha illustrato le diverse aliquote previste per le colf e le badanti in relazione al superamento o meno delle 24 ore settimanali e le forme di regolarizzazioni simili agli aboliti voucher qualora il salario annuo non superi i 2.500 euro e per non più di due assunzioni per una retribuzione complessiva di 5mila euro per ogni singolo datore di lavoro.

Leggi: Cronache Maceratesi, 31/01/2020


venerdì 31 gennaio 2020
Case a Ferrara, scontro tra il sindacato e il sindaco Fabbri: “Non ci convoca”

E’ rottura tra la giunta di Alan Fabbri e i sindacati. La miccia si è accesa sulla casa, a causa della decisione dell’amministrazione leghista di procedere sulle regole Erp e senza consultare il sindacato. Lo spiega in una nota Valentino Minarelli, segretario del Sunia-Cgil Emilia-Romagna. «La giunta comunale di Ferrara- si legge- ha deciso di portare in consiglio comunale il nuovo regolamento Erp e quello per l’emergenza abitativa senza dare prima attuazione ad un confronto con le organizzazioni degli inquilini che, al contrario, avevano sollecitato l’apertura di un tavolo sulla base delle previsioni di legge».
In particolare, «alla giunta di Ferrara è stato sottolineato quanto prevede l’articolo 21 della legge regionale 24, ossia un confronto preventivo con le organizzazioni degli inquilini più rappresentative che ritengono anche di dover inserire questo intervento in un ragionamento più complessivo riguardo alle politiche a sostegno al diritto alla casa». Invece, «con una arroganza che non ha precedenti- sottolinea Minarelli- l’amministrazione comunale ha deciso di portare in consiglio comunale i nuovi regolamenti senza dare attuazione al confronto, creando un precedente politico gravissimo che non mancheremo di contrastare con tutti i mezzi». Una decisione presa nonostante «la crisi economica e i conseguenti mutamenti degli assetti sociali del territorio hanno evidenziato in questi anni anche in Emilia-Romagna che il tema della casa e della emergenza abitativa deve essere affrontato con politiche nuove e appropriate», conclude Minarelli.

Leggi: La Nuova Ferrara, 31/01/2020


giovedì 30 gennaio 2020
Disciplina e qualificazione delle Case Famiglia per anziani nella Provincia di Parma

Le Case Famiglia per Anziani in Provincia di Parma, e nel Comune di Parma in particolare, rappresentano una realtà importante ed estremamente consolidata. Si è pertanto sentita la necessità di creare, da parte di un gruppo multidisciplinare comprendente operatori dell’AUSL e dei Comuni, delle Linee di Indirizzo finalizzate a disciplinare e qualificare l’assistenza in tale strutture.
di Stefania Pelosio (AUSL di Parma), Maria Chiara Adorni (AUSL di Parma), Emanuela Roncoroni (Comune di Parma), Anna Ballarini (Comune di Sorbolo), Cinzia Vecchi (AUSL di Parma), Elena Colizzi (AUSL di Parma), Daniela Egoritti (AUSL di Parma), Serena Rolandi (Unione Taro-Ceno), Lisa Dellapina (Unione Montana Parma Est), Roberto Colla (AUSL di Parma), Graziella Ghizzoni (AUSL di Parma), Flavia Fiori (AUSL di Parma), Anahi Alzapiedi (AUSL di Parma), Giovanni Gelmini (AUSL di Parma)
Superano ormai il milione gli over 65enni residenti in Emilia-Romagna all’1 gennaio 2019 e rappresentano il 23,9% della popolazione, percentuale che potrebbe salire al 28% nei prossimi 15 anni; di questi, oltre 360mila hanno più di ottant’anni. La presenza di persone anziane nelle famiglie è di oltre una su tre (38%) e più di una famiglia su quattro (26%) è composta interamente da anziani (Regione Emilia-Romagna, 2019).
Da questi dati emerge l’immagine di una società che invecchia, dentro la quale sono in atto diversi fenomeni che vanno indebolendo sensibilmente la capacità delle famiglie di prendersi cura dei propri membri fragili:

Leggi: I Luoghi della Cura, 30/01/2020


giovedì 23 gennaio 2020
Un nuovo progetto per aiutare le persone anziane ad accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione

Favorire la cultura del digitale e aiutare le persone anziane ad accedere ai servizi della Pubblica Amministrazione online. E’ l’obiettivo del protocollo di intesa siglato dai sindacati pensionati di Bologna SPI-CGIL, FNP-CISL e UILP-UIL insieme a Lepida Scpa, società in-house della Regione Emilia Romagna e provider per il rilascio gratuito di credenziali digitali personali SPID (Sistema Pubblico Identità Digitale).
Il progetto si propone di supportare le persone anziane nell’ottenimento delle credenziali SPID, che permettono di accedere, con un unico username e password, a tutti i servizi pubblici online: da Inps, all’Agenzia delle Entrate, al Fascicolo Sanitario Elettronico, ai servizi e le prestazioni erogate dal Comune. Le credenziali SPID consentono anche di utilizzare la APP del Comune “Bologna Welfare” (scaricabile gratuitamente da Google Play Store e App Store IOS) per richiedere direttamente dal proprio smartphone agevolazioni, contributi e sussidi.
Con questi obiettivi verranno messi in campo dei percorsi formativi rivolti agli operatori sindacali perché supportino i loro assistiti nell’ottenimento delle credenziali e realizzati degli incontri con cittadini e pensionati. Infine verrà realizzato un opuscolo informativo sullo SPID da distribuire presso le sedi sindacali.

Leggi: Comune di Bologna, 23/01/2020


IN AGENDA:

Roma città per anziani: ripensare servizi e strutture per includere tutti

Venerdì e sabato alla Temple University un convegno organizzato da Lunaria per fare il punto sui progetti migliori per favorire l’invecchiamento attivo nella Capitale e nel Lazio
di Redazione Roma
L’Europa sta invecchiando: una tendenza strutturale che impone sfide importanti in termini di inclusione socio-economica delle persone anziane. La comunità, quindi, deve ripensare non solo i servizi, ma i luoghi e gli spazi comuni e costruire nuovi i linguaggi per coinvolgere tutti. E questo riguarda non solo le istituzioni sovranazionali, ma le singole città ( e i singoli municipi romani) che sono chiamati a rispondere a bisogni socio-sanitari differenti e sempre più pressanti. Ma come si sta organizzando Roma per affrontare questa sfida? E cosa stanno facendo le organizzazioni pubbliche e private? Per cercare di rispondere a queste domande l’associazione Lunaria ha organizzato un convegno di due giorni dal titolo ‘Towards an age-friendly city’ che si terrà venerdì 7 e sabato 8 febbraio alla Temple University (lungotevere Arnaldo da Brescia 15).

Leggi: Corriere della Sera


7-8 luglio 2020 – Roma – Italia Longeva– Ministero della Salute (Auditorium Viale Ribotta)

Long-Term Care FIVE – Gli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine
Giunta alla quinta edizione, la due giorni annuale di incontro e confronto tra decisori ed attori che entrano a diversi livelli nella programmazione, organizzazione e gestione del sistema socio-sanitario e assistenziale dedicato alle cure a lungo termine si propone come un’occasione di aggiornamento e di avanzamento di proposte su modalità efficaci, sostenibili ed eque per la presa in carico degli anziani fragili e complessi.
Per maggiori informazioni info@italialongeva.it


IN EVIDENZA:

PSSIR 2018-2020 della Toscana e programmazione multilivello
Obiettivo di questo elaborato è inquadrare lo schema logico del PSSIR 2018-2020 della Regione Toscana al fine di individuare l’insieme di obiettivi che vi si riconducono e che costituiscono il linguaggio comune della programmazione multilivello (dal livello di Area vasta/aziendale a quello zonale).
L’approccio di analisi utilizzato è stato quello del policy making quindi dell’andare ad evidenziare come e perché vengono adottati gli atti di pianificazione strategica. Tali atti vengono considerati come prodotto della politica (politics), della relazione tra attori (Giunta, Consiglio, burocrazia, parti sociali, associazionismo, esperti etc.) che intervengono nel processo decisionale.
Schema logico PSSIR 2018-2020
Il Piano Sanitario e Sociale Integrato Regionale (PSSIR) è l’atto di indirizzo all’interno del quale viene rappresentata la visione del nostro sistema della salute per i prossimi anni in termini di obiettivi strategici e di declinazione sui rispettivi destinatari, così da definire una cornice a partire dalla quale possono essere concretizzati obiettivi specifici, azioni e risorse.
Lo schema logico del PSSIR 2018-2020 prevede una articolazione suddivisa in 10 obiettivi strategici driver declinati in 9 Destinatari/target che ricomprendono nel loro insieme la popolazione di riferimento distinta per età, fasi della vita e o particolari condizioni. Inoltre sono individuati 3 focus come ambiti di particolare attenzione trasversali a più Destinatari/target.

Leggi: Welforum


Invecchiamento attivo della popolazione, progetto europeo PHARA-ON per un futuro high-tech

Oltre 40 partner europei coinvolti nel progetto coordinato dall’Istituto di BioRobotica e finanziato dalla Commissione Europea. Robotica e Intelligenza artificiale per lo sviluppo di piattaforme integrate e personalizzabili
L’obiettivo è quello di favorire un invecchiamento sano e attivo della popolazione, al fine di migliorare la vita e abbassare i costi del sistema sanitario. Robotica, intelligenza artificiale, Internet of Things (IoT), cloud computing insieme per lo sviluppo di piattaforme integrate e personalizzabili. Al via il super progetto PHARA-ON, finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito di Horizon 2020 e coordinato dall’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, con il gruppo di ricerca di Filippo Cavallo.
Oltre 40 partner, provenienti da 12 paesi europei, per un progetto che prevede un finanziamento complessivo di 21 milioni di euro e mira a dare un contributo significativo all’agenda dell’Unione europea sull’invecchiamento attivo e sano.
Il progetto PHARA-ON risponde a un’esigenza sociale sempre più diffusa nella società europea: si stima infatti che, entro il 2080 un europeo su tre avrà più di 65 anni. L’innalzamento dell’età media avrà un inevitabile impatto sui sistemi sanitari nazionali, anche a livello di costi e servizi erogati, così come è previsto un aumento della richiesta di eseguire le terapie direttamente a casa, in spazi appositamente attrezzati alla cura e a un controllo remoto.

Leggi: In Salute


Il manifesto della prevenzione per gli over 60.

Il documento elaborato dal Think Tank Punto Insieme Sanità di Senior Italia FederAnziani con la collaborazione di 19 società scientifiche e organizzazioni di settore
Quali sono i campanelli d’allarme per le patologie cardiovascolari? Come riconoscere un tumore della pelle? Come valutare il proprio rischio diabete? Come capire con un semplice autotest se si è a rischio maculopatia? Come prevenire la fragilità ossea e capire se si è addirittura già fratturati senza saperlo? Come diagnosticare precocemente l’ipertrofia prostatica benigna e l’incontinenza urinaria? Come riconoscere i sintomi di una malattia respiratoria? Come capire se si soffre di depressione?
Queste e molte altre sono le indicazioni per gli over 60 contenute nel Manifesto per la Prevenzione, elaborato dal Think Tank Punto Insieme Sanità di Senior Italia FederAnziani con la collaborazione di 19 società scientifiche e organizzazioni di settore, tra cui FIMMG (Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale), Federfarma (Federazione Nazionale Unitaria Titolari di Farmacia), CARD (Confederazione delle Associazioni Regionali di Distretto) e FNOPI (Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche). Il Manifesto contiene inoltre indicazioni per i medici di medicina generale e l’infermiere di prossimità in merito agli esami clinico strumentali raccomandati come screening di base per le diverse patologie, e indicazioni alle Istituzioni sugli strumenti utili da mettere in campo per migliorare i percorsi di prevenzione.

Leggi: Senior Italia


SEGNALAZIONI:

Pensione anticipata “Opzione donna” – Inps, al via le domande
Confermata anche per il 2020 la misura del pensionamento anticipato riservata alle donne (cosiddetta Opzione donna). La legge di bilancio 2020 ha esteso questa possibilità alle lavoratrici che, al 31 dicembre 2019, abbiano compiuto 58 anni di età, se dipendenti, e 59 anni di età, se autonome, e che abbiano maturato almeno 35 anni di contributi, a condizione che optino per la liquidazione della pensione con le regole di calcolo del sistema contributivo.
Con il messaggio 23 gennaio 2020, n. 243 l’Inps informa che è possibile presentare la domanda per l’Opzione donna avvalendosi delle consuete modalità: attraverso il servizio online; rivolgendosi al Patronato e agli intermediari dell’Istituto attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi; tramite il Contact center.

Leggi: Inca

 

NEWS:

martedì 28 gennaio 2020
Invecchiamento attivo, il futuro è longevo

Una ricerca promossa da Auser, Spi e Cgil Emilia Romagna e realizzata dall’Ires della stessa regione ha mappato 50 esperienze in diversi Paesi europei, tutte riconducibili a cinque aree tematiche. In Italia una minore propensione a sostenere il processo
Il concetto di invecchiamento attivo è sempre più presente all’interno del dibattito pubblico perché considerato uno strumento fondamentale per affrontare alcune delle principali sfide legate al processo di invecchiamento della popolazione. Se infatti da un punto di vista quantitativo le proiezioni demografiche sottolineano con certezza la progressiva crescita della parte più anziana della popolazione, da un punto di vista della qualità dell’invecchiamento molti interrogativi sono ancora aperti. A tal proposito, da diversi anni numerosi autori e organizzazioni (Who, Ilo, Oecd) sottolineano i benefici derivanti da un approccio basato sull’adozione di determinati principi, tra cui un miglioramento della qualità della vita, del benessere psicologico e del livello di inclusione sociale.

Leggi: Rassegna Sindacale, 28/01/2020


lunedì 27 gennaio 2020
Pensioni: importante avvio trattativa, vogliamo vera revisione legge Fornero

“Dare stabilità al sistema e risposte a partire da giovani e donne”
“Un inizio importante, abbiamo dato il via ad una trattativa seria che va nella direzione di rispondere alla nostra piattaforma. Non vogliamo qualche aggiustamento di qualche parte della legge Fornero, vogliamo una vera e propria revisione della legge che dia stabilità al sistema nei prossimi anni e che sia in grado di dare risposte a partire dai giovani e dalle donne, che sono le più penalizzate in questi anni”. Così il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, al termine dell’incontro sulla previdenza tra i sindacati confederali e il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo.
Entrando nel merito dei temi trattati al tavolo, Landini ha ricordato che “servono regole comuni, ad esempio di uscita flessibile dai 62 anni, ma anche misure che riconoscano le differenze tra uomini e donne e i lavori gravosi”. “Nelle prossime ore – ha aggiunto – sarà fissato l’incontro su altri due temi che abbiamo posto, quello degli esodati e quello del part-time verticale”.
Il segretario generale della Cgil fa sapere che gli incontri tecnici che seguiranno a quello politico di oggi “avranno una verifica politica a marzo” e che vi parteciperanno rappresentanti del Ministero dell’Economia.
Landini ha infine ricordato che giovedì prossimo, 30 gennaio, ci sarà un altro incontro con il Governo sul Mezzogiorno, “perché l’altro tema che va aperto è quello degli investimenti del rilancio dello sviluppo”

Leggi: Cgil, 27/01/2020


lunedì 27 gennaio 2020
I pensionati sul tavolo pensioni

Rivalutazione, 14esima, abbassamento delle tasse, legge quadro nazionale sulla non autosufficienza.
Dopo mesi di mobilitazione e le due grandi manifestazioni nazionali a Roma dello scorso anno le tante questioni che riguardano da vicino la vita di 16 milioni di pensionati sono entrate a pieno titolo nel confronto tra governo e Sindacati che è partito oggi al Ministero del Lavoro.
Al termine della riunione è stato definito un fitto calendario di incontri per approfondire le diverse tematiche e per arrivare entro marzo ad una prima verifica politica del lavoro svolto.
Il prossimo appuntamento per parlare specificatamente dei pensionati si terrà il 7 febbraio alle ore 15 mentre sarà convocato a breve uno specifico tavolo (a cui parteciperà anche il Ministero della Sanità) sulla non autosufficienza.
“L’incontro di oggi – ha dichiarato il Segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti – è stato positivo. Cominciamo un lavoro che non sarà breve ma che vogliamo ci porti a dei risultati importanti per le persone che rappresentiamo”.

Leggi: Spi-Cgil, 27/01/2020


lunedì 27 gennaio 2020
Troppo poveri per curarsi

Senza soldi, spesso psicologicamente fragili: quasi mezzo milione di persone in Italia è tagliato fuori dai servizi della sanità pubblica Ad aiutarli solo un esercito di volontari
Nella sala d’attesa la coda è lunga, ogni giorno almeno 150 persone. C’è Giovanni, 55 anni, pugliese, che ha bisogno i farmaci per il cuore. C’è Alì, che ha appuntamento con lo psichiatra. C’è Enza, che sta finendo la ricostruzione dei denti davanti e finalmente potrà affrontare i colloqui di lavoro senza coprirsi la bocca con la mano. Siamo all’Opera San Francesco di Milano, l’ambulatorio dei poveri, dove vanno a curarsi i più fragili. A riceverli c’è un esercito di mille volontari, tra medici e no, che non chiede ticket, concede cure e medicinali gratis e funziona meglio di un’Asl. Per di più, offre servizi che il sistema sanitario non sempre copre, dalle cure (costosissime) odontoiatriche, all’assistenza psicologica e alle cure psichiatriche, che altrimenti sarebbero impossibili da seguire per chi vive di stenti ed è socialmente isolato.

Leggi: Il Giornale, 27/01/2020


lunedì 27 gennaio 2020
Ti serve l’accompagno? Paga Business sugli anziani invalidi

Le procedure per ottenere il sussidio sono state complicate, così i non autosufficienti sono costretti a rivolgersi a una miriade di «facilitatoli». E spendono fino a 1.700 euro
• I pensionati? Non solo tartassati, ma pure vittime di un florido business costruito sulle pensioni di accompagnamento. I numerosi abusi che continuano a interessare le prestazioni assistenziali hanno indotto l’Inps a varare norme più stringenti. L’azione di controllo è diventata più capillare. Di contro, siccome le procedure per accedere al beneficio sono diventate più complicate, sono proliferate le occasioni di business per chi si offre di aiutare l’anziano non autosuffìciente a sbrigare le pratiche, magari con la promessa che con il suo supporto sarà più facile ottenere l’assegno. Il pensionato bisognoso, pur avendo tutti i requisiti per accedere a questo sostegno economico, è consigliato dagli stessi medici che lo seguono a seguire una procedura che lo porta a spendere da 700 a 1.700 euro. E l’anziano, terrorizzato dall’idea di non veder riconosciuta la propria infermità, mette mano, senza indugio, al portafoglio. Fino a qualche anno fa era sufficiente andare a uno sportello Inps e inoltrare la domanda. Ora tutto si svolge online e questo è già un ostacolo insormontabile per chi non è nativo digitale.

Leggi: La Verità, 27/01/2020


venerdì 24 gennaio 2020
Bonus ristrutturazioni, come funziona la detrazione se varia il numero delle unità immobiliari?

Dall’Enea chiarimenti sul calcolo degli importi massimi detraibili e sulla documentazione da inviare
Qual è l’importo massimo detraibile in un intervento, agevolato con il bonus ristrutturazioni, che porta ad una variazione del numero di unità immobiliari? In questo caso quali documenti bisogna inviare all’Enea?
Bonus ristrutturazioni e numero di unità immobiliari
Il bonus ristrutturazioni consiste in una detrazione fiscale del 50%, con un limite massimo di spesa di 96mila euro, delle spese sostenute, fino al 31 dicembre 2020 per la realizzazione di interventi di manutenzione ordinaria (solo per le parti comuni degli edifici), manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia.
Tra le opere di manutenzione straordinaria rientrano il frazionamento e l’accorpamento delle unità immobiliari, con la contestuale esecuzione di opere, a condizione che non si modifichino la volumetria e la destinazione d’uso precedenti.

Leggi: Edilportale, 24/01/2020


venerdì 24 gennaio 2020
La rigenerazione delle periferie fra città di pietra e città di carne

«Rigenerare il tessuto sociale più che rammendare lo spazio» è una delle conclusioni cui giunge il quinto Rapporto sulle città curato dal Centro nazionale di studi per le politiche urbane
C’è voluto il treno ad alta velocità in Italia per svelare il nesso vincente fra infrastruttura e servizio. L’infrastruttura è, o dovrebbe essere, sempre – nella sua corretta accezione – un contenitore di servizi; e l’assenza di servizio – quindi di collegamento diretto, continuativo e vivo con l’utente, con la persona e i suoi bisogni – svuota l’opera, la rende carrozzone o cattedrale nel deserto. Qualcosa del genere è successo guardando alle politiche di riqualificazione perseguite per anni nelle periferie italiane: la città di pietra troppo spesso non si è messa al servizio della città di carne, per usare l’espressione utilizzata da studiosi come Ilda Curti e Giovanni Laino. L’architettura, l’urbanistica, l’edilizia hanno fallito, non di rado, nel loro tentativo di «modernizzazione verso un decente welfare territoriale». L’approccio «fisicista», cheantepone la realizzazione del contenitore alla fornitura di un servizio urbano e sociale (abitativo, di mobilità, di sostegno alle attività economiche, di aiuto alla povertà), ha mostrato tutti i suoi limiti.

Leggi: Edilizia e Territorio, Il Sole 24 Ore, 24/01/2020


mercoledì 22 gennaio 2020
Over 65 informati, sognano la domotica e sono attivi sul web

Hanno più di 65 anni, ma lo stile di vita sembra quello dei millennials. I dati della ricerca Swg a supporto del “Grey Scale Economy Lab”, progetto promosso da Havas PR. Domani a Milano la presentazione
Hanno più di 65 anni, ma lo stile di vita sembra quello dei millennials. Più della metà di essi (il 54%) si sente del tutto a proprio agio nella società globale: il 79% dedica almeno un’ora della settimana a navigare in internet. Scendono TV (la guarda frequentemente il 54%) e le attività di tipo religioso (solo il 15% dedica almeno un’ora della settimana). E ancora: sono informati (l’87%), hanno molti hobby e voglia di mettersi alla prova su cose nuove (78%). Il 38% vorrebbe possedere sistemi di domotica controllabili da smartphone. Il 47% si interessa alle nuove mode e tendenze, ma in generale sono orgogliosi della loro autonomia. Bassa la fiducia per le banche e il loro servizi (58%).
Questi alcuni dei dati della ricerca SWG a supporto del “Grey Scale Economy Lab”, un progetto esclusivo promosso da Havas PR – gruppo leader nel panorama del settore comunicazione – in collaborazione con la società di ricerche di mercato e di opinione, che prevede l’istituzione di un osservatorio e un laboratorio di studio e ascolto relativo alla fascia “Over 65”. Domani a Milano presentazione del progetto a stampa e aziende alle ore 18 presso lo ‘Spazio Solferino’ in Via Solferino 19. Con Caterina Tonini (CEO Havas Pr), Adrio de Carolis (AD Swg), Riccardo Grassi (direttore di ricerca Swg), Roberto Bernabei (Presidente Italia Longeva), Vincenzo Russo (Professore di Psicologia dei Consumi e Neuromarketing Iulm) e Chiara Fracassi (Global Brand & Customer Experience Director Amplifon.

Leggi: Redattore Sociale, 22/01/2020


martedì 21 gennaio 2020
L’altra faccia della silver economy

La ricerca contro l’invecchiamento fa volare i budget delle startup
La ricerca dell’elisir di lunga vita continua ad affascinare ma, a differenza del passato, ora attira somme crescenti di capitali. Gli investimenti nel campo dell’antinvecchiamento sono ai massimi storici: dopo anni di ricerca, la comprensione di alcuni meccanismi implicati nel processo di invecchiamento (aging), messi in luce in uno studio pubblicato su Cell nel 2013, stanno dando alcuni. Sul piatto c’è ben più del desiderio di non invecchiare. La speranza è che, rallentando i processi di invecchiamento, si possa ridurre la progressione delle malattie cardiocircolatorie, il cancro, l’Alzheimer e il diabete. A tale proposito, lo stesso National institutes of health americano ha creato un dipartimento dedicato alla ricerca sull’invecchiamento e su queste malattie. Con queste premesse è facile capire perché, come segnala un report di CB Insights, solo nel 2018 gli investitori abbiano scommesso 850 milioni di dollari su startup focalizzate su soluzioni antinvecchiamento, contro i 324 milioni dell’anno precedente. Secondo il rapporto, 438 milioni sono finiti nelle casse della sola Samumed. La startup, che impiega le cellule staminali adulte per rigenerare capelli, pelle, ossa e articolazioni, sta sperimentando un prodotto (lorecivivint) per il trattare l’artrite. Sulla Unity Biotechnology, nata dalla Mayo Clinic, ha investito 37 milioni, e ne ha già raccolti 500, The Longevity Fund, guidata dalla 24enne Laura Deming. Particolare non secondario, Unity è anche supportato da Jeff Bezos, ceo di Amazon.

Leggi: Milano Finanza, 21/01/2020


martedì 21 gennaio 2020
Demolizione, Ricostruzione, Ristrutturazione edilizia, nuova costruzione e sismabonus: i requisiti dall’Agenzia delle Entrate

Nel caso di interventi che consentano la riduzione del rischio sismico di una o più classi mediante demolizione e ricostruzione, per la fruizione del cosiddetto Sismabonus è irrilevante che tali interventi siano configurati come ristrutturazione edilizia o nuova costruzione. La detrazione prevista si applica anche nell’ipotesi in cui la demolizione e ricostruzione dell’edificio abbia determinato un aumento volumetrico rispetto a quello preesistente, sempreché le disposizioni normative urbanistiche in vigore permettano tale variazione.

Leggi: Lavori Pubblici, 21/01/2020


 

martedì 21 gennaio 2020
Pronto Badante, oltre 56mila telefonate al numero verde toscano

Obiettivo del servizio è sostenere la famiglia nel momento in cui si presenta la prima fase di fragilità dell’anziano, garantendole un adeguato punto di riferimento per avere informazioni sui percorsi socio-assistenziali presenti sul territorio
Oltre 56.000 telefonate arrivate al Numero Verde, più di 19.000 visite effettuate a casa dell’anziano, oltre 13.600 libretti famiglia/buoni lavoro erogati. Sono i numeri del servizio della Regione Toscana Pronto Badante, avviato dalla Regione nel 2016, il cui obiettivo è sostenere la famiglia nel momento in cui si presenta la prima fase di fragilità dell’anziano, garantendole un adeguato punto di riferimento per avere informazioni sui percorsi socio-assistenziali presenti sul territorio e un sostegno economico per l’attivazione di un rapporto di assistenza familiare con una/un badante.
Pronto Badante ha un Numero Verde (800 59 33 88) attivo da lunedì a venerdì dalle 8 alle 19,30 e il sabato dalle 8 alle 15 per segnalare il momento di difficoltà dell’anziano; prevede una visita domiciliare entro 48 ore dalla segnalazione al Numero Verde; prevede inoltre la presa in carico domiciliare per il supporto alla famiglia e all’anziano con interventi di qualità che si propongono di soddisfare bisogni (sociali, socio-assistenziali, socio-sanitari) che si rendano necessari nel periodo di valenza dell’intervento e successivamente a questo; è inoltre prevista l’erogazione di un contributo di 300 euro, una tantum, per coprire fino a un massimo di 30 ore di lavoro occasionale regolare di un assistente familiare, attraverso l’utilizzo del libretto famiglia; e ancora il tutoraggio in itinere e prima formazione “on the job” personalizzata, direttamente a casa dell’anziano, per aiutare la famiglia e l’assistente familiare nel periodo in cui viene attivato un primo rapporto di assistenza familiare; e infine l’attivazione e sviluppo di una rete di protezione a supporto della famiglia e della persona anziana con il coinvolgimento del volontariato, dei soggetti del Terzo settore e dei servizi territoriali pubblici.

Leggi: Redattore Sociale, 21/01/2020


venerdì 17 gennaio 2020
A Venezia studenti e pensionati insieme per i senza dimora

Senza tetto non vuol dire senza dignità. Nessuno deve essere dimenticato. È scritto a chiare lettere sul manifesto che promuove una bella iniziativa di solidarietà che si terrà a Venezia dal 21 al 23 gennaio. L’idea è quella di raccogliere abiti invernali usati da distribuire ai senza tetto e ai più poveri ed è venuta ai ragazzi della Rete degli Studenti e dell’Udu. Per la buona riuscita della gara di solidarietà, gli studenti hanno chiesto una mano ai pensionati della Cgil, alla Cgil di Venezia e all’Anpi.
In via Ca’ Marcello tutti i volontari delle leghe Spi della città si daranno appuntamento per portare abiti, giacconi, coperte. Un grande centro di raccolta su cui verteranno anche i ragazzi coinvolti e i volontari della Cgil e dell’Anpi. Un bel mix generazionale con un solo obiettivo: alleviare il freddo dell’inverno, l’isolamento e l’abbandono in cui tante persone in difficoltà, anche anziane, si trovano nel capoluogo veneto.
Daniele Tronco, segretario generale dello Spi di Venezia, ci spiega cvenerdì 17 gennaio 2020 ome la condizione degli anziani in città sia molto difficile: “Gli episodi di acqua alta hanno aggravato per molti la situazione. In tanti vivono isolati, e spesso anche i soccorsi diventano impraticabili”. Gli anziani a Venezia sono tantissimi. Basti pensare che il 32% della popolazione è over 65. Percentuale che aumenta al 34 se si va sulle isole dell’estuario.

Leggi: Liberetà, 17/01/2020


mercoledì 15 gennaio 2020
Oltre un pensionato su tre è sotto i 1.000 euro lordi

Il 12,2 per cento degli assegni non supera nemmeno i 500 euro. Lo rileva l’istituto di statistica, evidenziando che le disuguaglianze di reddito sono in crescita. A rischio povertà il 15,9 per cento delle famiglie con pensionati
Il 36,3 per cento dei pensionati riceve ogni mese un assegno di meno di 1.000 euro lordi, e il 12,2 per cento non supera i 500 euro. Uno su quattro (24,7 per cento) si colloca, invece, nella fascia di reddito superiore ai 2.000 euro. A dirlo è l’Istat che, in base a dati del 2018, definisce “ampia la disuguaglianza di reddito”: al quinto con redditi pensionistici più alti va infatti quasi la metà della spesa complessiva (42,4%). A rischio povertà risulta il 15,9 per cento delle famiglie con pensionati.
Nel 2018 i pensionati sono circa 16 milioni, per un numero complessivo di trattamenti erogati pari a poco meno di 23 milioni. La spesa totale pensionistica (inclusa la componente assistenziale) nello stesso anno ha raggiunto i 293 miliardi di euro (+2,2% su variazione annuale). “Il peso relativo della spesa pensionistica sul Pil – conclude l’istituto – si attesta al 16,6%, valore appena più alto rispetto al 2017 (16,5%), segnando un’interruzione del trend decrescente osservato nel triennio precedente”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 15/01/2020


mercoledì 15 gennaio 2020
Non autosufficienza, il piano nazionale c’è. Ma “non è condiviso” e “va monitorato”

E’ stato discusso a fine ottobre e approvato dalla Conferenza Unificata come allegato del decreto di riparto del Fondo il 7 novembre. Ora è pronto per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Fish: “Grave non condividerlo con diretti interessati”. Comitato 16 novembre: “E’ un primo passo, da monitorare costantemente”
Il Piano nazionale per la non autosufficienza c’è: dopo la discussione, alla fine di ottobre, durante un incontro della Rete per la protezione ed inclusione sociale, presso il ministero del Lavoro, il 9 novembre scorso il cosiddetto “Piano Zero” è stato approvato dalla Conferenza Unificata come allegato del decreto di riparto del Fondo. Ora è pronto per essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Ma le polemiche non mancano. “Siamo costretti a smentire ufficialmente e formalmente che il Piano per la non autosufficienza 2019-2021 abbia mai ottenuto l’approvazione e l’avallo della nostra Federazione”, scrive in una nota il presidente della Fish Vincenzo Falabella, replicando alle critiche e alle richieste di chiarimenti che “ci arrivano dai territori proprio in questi giorni”.

Leggi: Redattore Sociale, 15/01/2020


mercoledì 15 gennaio 2020
Fondazione Alberto Sordi: gli operatori sociosanitari nelle strutture per anziani, Workshop formativo

La figura dell’Operatore all’interno di strutture sociosanitarie per anziani è al centro dell’incontro formativo organizzato dalla Fondazione Alberto Sordi per il 15 gennaio 2020, in largo dello Scautismo, al Roma Meeting Center. Formatori, psicologi, medici, direttori sanitari e di strutture dedicate, esperti della fragilità e docenti universitari si confronteranno sulle principali tematiche della cura, a partire dalle indicazioni contenute nella “Carta Alleanza per le Persone Anziane”. Questo documento, presentato dalla Fondazione Alberto Sordi, mira a sviluppare reti di collaborazione e partnership tra attori pubblici, privati e di terzo settore, per promuovere una cultura della condizione anziana, nel rispetto delle fragilità emergenti, per migliorare la vita della persona e del nucleo familiare che ha vicino.
La Fondazione Alberto Sordi propone progetti culturali e formativi, come nelle intenzioni del suo fondatore, di forte impatto sociale per favorire il protagonismo delle persone anziane anche di quelle più fragili e malate. E c’è tutto un mondo di operatori che lavora per questo, una ricchezza di figure professionali, la disponibilità di volontari qualificati che rappresentano uno spaccato prezioso e non sempre conosciuto e valorizzato appieno, della nostra società civile.

Leggi: Auser, 15/01/2020


giovedì 9 gennaio 2020
Senza casa

In Europa le persone che dormono in strada sono aumentate del 70 per cento in dieci anni. Il World Big Sleep Out ha coinvolto oltre 50 città del mondo, l’obiettivo: dormire fuori per puntare l’attenzione su diritto alla casa e accoglienza. Un resoconto dalla Spagna, dove le donne tra i senzatetto sono in aumento
Dormire una notte all’aperto. Senza un letto, senza la riservatezza di un bagno, senza acqua corrente, senza luce. L’idea del World Big Sleep Out lanciata in oltre 50 città del mondo è stata quella di radunare quante più persone disponibili a passare una notte in strada, per protestare e dare visibilità a tutti i senzatetto.
In Spagna, tra i paesi che hanno aderito all’iniziativa, più di mille persone si sono riunite la notte del 7 dicembre presso il Matadero di Madrid, un ex mattatoio convertito a spazio culturale, per celebrare una Noche sin Hogar, una notte senza casa.
Quale accoglienza, il caso spagnolo
Secondo i risultati di un’indagine svolta in Spagna ogni due anni dall’Instituto Nacional de Estadística (Ine) i centri di accoglienza per i senzatetto hanno ospitato in media 18.001 persone al giorno nel 2018, di cui il 25,4% (4.566) erano donne. Questo dato è superiore del 9,5% rispetto a quello registrato nel 2016. In totale sono stati 742 i centri per l’accoglienza, il 7,4% in più del 2016, aperti dal lunedì al venerdì, alcuni anche durante il fine settimana. La capacità della rete di alloggio è stata di 20.219 posti letto al giorno per il 2018, ma solo 6.742 rientrano nell’offerta pubblica, 13.477 sono gestiti da privati.

Leggi: Ingenere, 09/01/2020


DALLE REGIONI:

lunedì 27 gennaio 2020
Palermo, nasce la Casa comunale dei diritti

Si attiveranno diversi sportelli sociali: il primo inaugurato questa mattina è quello di orientamento al lavoro. Seguirà quello contro le discriminazioni. La responsabile Laura Nocilla: “Un luogo di comunità vera”
Una Casa comunale dei diritti aperta a tutti, come luogo simbolico per favorire e promuovere la cultura dell’accoglienza, la tutela dei diritti umani e la promozione delle azioni contro le discriminazioni di ogni natura. Tra le attività: lo sportello di orientamento a favore di persone di origine straniera per agevolare i percorsi di integrazione sociale. La Casa dei Diritti come unità organizzativa, pur avendo iniziato nel giugno del 2018 la sua attività nell’accompagnamento alla fuoriuscita dal campo delle famiglie rom, da oggi ha una sua sede ufficiale nel pieno centro cittadino di viale della Libertà a Palermo. Dentro la Casa, aperta dal lunedì al venerdì ci sono cinque operatori: un’esperta dell’area socio-assistenziale, due istruttori del segretariato sociale e due assistenti sociali.

Leggi: Redattore Sociale, 27/01/2020


domenica 26 gennaio 2020
«Più volontari per gli anziani»

L’Auser: «La popolazione sta invecchiando, servono fondi e mezzi per affrontare l’emergenza»
Per l’Auser, associazione di volontariato che si occupa del sostegno agli anziani, è una vera e propria emergenza sociale contemporanea quella di incrementare sempre più i servizi orientati ad aiutare le persone anziane, o non autosufficienti, o comunque che necessitano di sostegni per poter svolgere una vita dignitosa. «Il servizio sanitario della nostra Regione – fa sapere l’Auser – svolge già un ruolo fondamentale e anche le Amministrazioni locali sono fortemente in questo lavoro. I processi demografici in corso evidenziano un rilevante mutamento della popolazione residente nella nostra regione a causa dell’aumento della vita media e della bassa natalità. Il costante aumento della popolazione anziana sul nostro territorio – continua la nota dell’associazione – in pochi anni raggiungerà un terzo della popolazione residente. Questo comporterà un aumento della domanda di servizi che non sempre il servizio pubblico riuscirà a coprire. Attualmente, in provincia di Modena 1 su 4 cittadini sono ultra65enni, in regione Emilia Romagna gli ultra 84enni dovrebbero aumentare dal 3,3% al 6,2% nel 2045 e toccare il 9,3% nel 2065, con un costante processo di invecchiamento della popolazione.

Leggi: Il Resto del Carlino, 26/01/2020


giovedì 23 gennaio 2020
Da “nonni click” alle identità’ digitali: anziani a lezioni di internet

Lepida e i sindacati dei pensionati (Spi, Fnp e Uilp) hanno firmato oggi a Bologna un protocollo per “favorire la diffusione della cultura digitale” ed insegnare agli anziani ad utilizzare i nuovi strumenti 2.0
Lezioni di internet per gli anziani: per evitare che chi non è nato nell’era tecnologica rimanga indietro, Lepida e i sindacati dei pensionati (Spi, Fnp e Uilp) hanno firmato oggi a Bologna un protocollo per “favorire la diffusione della cultura digitale” ed insegnare agli anziani ad utilizzare i nuovi strumenti 2.0. Il focus è prima di tutto questo: informare e promuovere la cosiddetta “identità digitale” che permette di utilizzare i servizi online della Pubblica amministrazione. Lepida, infatti, è una società che rilascia le identità digitali (Spid): un nome utente e una password unici e gratuiti per accedere a tutti i servizi amministrativi online, senza la necessità un account per ogni sito internet. Con l’identità digitale Spid si può accedere all’Agenzia delle entrate, all’Inps, all’Inail, ma anche al proprio fascicolo sanitario e ai servizi online delle Pa.

Leggi: Redattore Sociale, 23/01/2020


mercoledì 22 gennaio 2020
Napoli. La gestione del patrimonio pubblico è a rischio paralisi: la riforma non decolla per le gravi inadempienze della Regione

Sono passati diversi mesi dall’approvazione del nuovo Regolamento per la gestione del patrimonio pubblico in Campania è tutto è fermo, mentre diventa sempre più concreto il rischio di blocco di tutte le attività gestionali del patrimonio degli ex Istituti Case popolari passato alla nuova Azienda regionale ( ACER) che stenta a decollare, al punto che non è stato ancora approvato il bilancio di previsione, propedeutico ed essenziale per ravvio delle attività e con il rischio del blocco totale delle attività gestionale a partire dalla manutenzione del patrimonio edilizio e degli impianti.
Ad oggi nessuna attività è stata posta in essere dalla Regione Campania per l’attuazione del Regolamento per la gestione del patrimonio : non sono state emanate le disposizioni per la gestione della fase transitoria in materia di assegnazione degli alloggi, né si è ancora provveduto alla nomina dell’Autorità per le Opposizioni, che sostituisce le vecchie Commissioni Alloggi, con il concreto rischio del blocco di tutte le attività connesse : regolarizzazioni subentri, decadenza dall’assegnazione; non è stato ancora avviato l’iter per la composizione dell’Osservatorio regionale sulla casa, bloccando, di fatto, tutte le novità positive contenute nel Regolamento quali l’anagrafe del patrimonio, dell’utenza e tutte le attività di gestione quali la vendita del patrimonio, l’autogestione degli alloggi, la definizione dei programmi di sviluppo delle tematiche abitative.

Leggi: Sunia, 22/01/2020


mercoledì 22 gennaio 2020
Roma, Favali: soddisfazione per l’annuncio dell’assunzione di 140 assistenti sociali

“Va accolto con soddisfazione l’annuncio della Amministrazione capitolina di voler procedere ad un rinforzo della struttura di Roma Capitale attraverso un piano di assunzioni di 1.470 unità di personale non dirigente- e tra questi di 140 assistenti sociali- e di 42 unità di personale dirigente. Per quanto riguarda la nostra professione, questa decisione premia gli sforzi da noi compiuti in questi mesi per spingere l’Amministrazione ad adottare i necessari provvedimenti di potenziamento dei Servizi sociali di Roma Capitale soprattutto i servizi municipali di prossimità, quelli maggiormente impegnati a garantire i servizi alle persone e a raccoglierne le esigenze. Questo piano di assunzioni va nella direzione giusta.

Leggi: Redattore Sociale, 22/01/2020


martedì 21 gennaio 2020
Lazio, dalla regione 2,3 milioni di euro per i distretti socio-sanitari

I beneficiari utilizzeranno i fondi per garantire la prosecuzione e il rafforzamento dei servizi per la non-autosufficienza, in linea con il relativo Piano nazionale riferito al triennio 2019-2021
Dalla Regione Lazio 2,3 milioni di euro per la promozione della vita indipendente, con un incremento di 200mila euro rispetto all’anno precedente. Beneficiari dell’intervento regionale sono i 19 distretti socio-sanitari che utilizzeranno i fondi per garantire la prosecuzione e il rafforzamento dei servizi per la non-autosufficienza, in linea con il relativo Piano nazionale riferito al triennio 2019-2021.
I distretti socio-sanitari dovranno impiegare i fondi per attuare modelli di accompagnamento verso l’autonomia dei disabili e di presa in carico dei loro bisogni che prevedano l’utilizzo della valutazione multidimensionale, l’impiego di equipe multi-professionali e l’elaborazione di progetti personalizzati.

Leggi: Redattore Sociale, 21/01/2020


martedì 21 gennaio 2020
Lazio, dalla regione 2,3 milioni di euro per i distretti socio-sanitari

I beneficiari utilizzeranno i fondi per garantire la prosecuzione e il rafforzamento dei servizi per la non-autosufficienza, in linea con il relativo Piano nazionale riferito al triennio 2019-2021
Dalla Regione Lazio 2,3 milioni di euro per la promozione della vita indipendente, con un incremento di 200mila euro rispetto all’anno precedente. Beneficiari dell’intervento regionale sono i 19 distretti socio-sanitari che utilizzeranno i fondi per garantire la prosecuzione e il rafforzamento dei servizi per la non-autosufficienza, in linea con il relativo Piano nazionale riferito al triennio 2019-2021.
I distretti socio-sanitari dovranno impiegare i fondi per attuare modelli di accompagnamento verso l’autonomia dei disabili e di presa in carico dei loro bisogni che prevedano l’utilizzo della valutazione multidimensionale, l’impiego di equipe multi-professionali e l’elaborazione di progetti personalizzati.
“La promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità- spiega Alessandra Troncarelli, assessore alle Politiche sociali, Welfare ed Enti locali- presuppone l’impegno a favorire una maggiore autonomia, anche con interventi di sostegno per lo svolgimento delle attività quotidiane. In particolare, il progetto personalizzato, realizzato con la più ampia partecipazione del cittadino non autosufficiente, è lo strumento per individuare e garantire le prestazioni sanitarie, sociali e socio-assistenziali di cui necessita. Servizi che sono indispensabili per migliorare la qualità della vita, nel rispetto della loro libertà di scelta”.

Leggi: Redattore Sociale, 21/01/2020


martedì 21 gennaio 2020
Casa, ora quelle popolari andranno “prima ai ferraresi”

La delibera che imposta il regolamento è stata approvata oggi dalla Giunta e prevede, afferma il sindaco Alan Fabbri, “regole chiare e valide per tutti: viene premiato chi da più tempo abita a Ferrara e non possiede altri beni, nemmeno all’estero”
Le case popolari “prima ai ferraresi e a chi da più tempo risiede sul territorio. Ferrara rivoluziona i metodi di assegnazione riportando al centro i diritti di chi ha contribuito a rendere grande la nostra città e si trova in un momento di difficoltà”. Questo, nelle parole del sindaco Alan Fabbri, lo spirito del nuovo regolamento per l’assegnazione degli alloggi popolari elaborato dall’assessore alle Politiche sociali, Cristina Coletti. La delibera che imposta il regolamento, si legge in una nota, è stata approvata oggi dalla Giunta e prevede, afferma il primo cittadino, “regole chiare e valide per tutti: viene premiato chi da più tempo abita a Ferrara e non possiede altri beni, nemmeno all’estero”. Attenzione particolare anche “per i genitori single o separati e per le giovani coppie che accettano di abitare in periferia”.

Leggi: Redattore Sociale, 21/01/2020


martedì 21 gennaio 2020
Milano, da Aler 100 immobili per chi opera nel sociale

Andranno a enti, istituzioni e associazioni senza scopo di lucro. Domande aperte fino al 24 febbraio. L’assessore regionale Stefano Bolognini: “Così includiamo i più fragili”
Da Aler Milano saranno assegnati 100 immobili a enti, istituzioni e associazioni senza scopo di lucro e con finalità sociali. L’annuncio viene oggi da Stefano Bolognini, assessore a Politiche sociali e abitative di Regione Lombardia, che parla di un “segnale significativo per la città di Milano nella quale c’è bisogno di iniziative concrete come questa, che mettano a disposizione opportunità tangibili ad associazioni ed enti impegnati nel sociale”. L’obiettivo, precisa, “è sostenere chi dà un fattivo contributo alla riqualificazione dei quartieri e promuove percorsi di cittadinanza attiva e di inclusione sociale per chi è più fragile”.
Sono 100 gli alloggi, sia monolocali che bilocali, già individuati dall’Istituto autonomo di case popolari di Milano all’interno della città Metropolitana. I monolocali sono destinati a nuclei composti da massimo due persone, i bilocali a nuclei composti da massimo tre persone. E già da oggi è aperta la raccolta delle manifestazioni di interesse per la locazione. Le domande possono essere consegnate fino al 24 febbraio 2020. Quindi l’elenco degli aventi diritto sarà pubblicato a partire dall’11 marzo 2020, previa valutazione della commissione esaminatrice istituita ad hoc.

Leggi: Redattore Sociale, 21/01/2020


lunedì 20 gennaio 2020
Anziani sfrattati dalle case di cura, l’Asl corre ai ripari: “Verranno assistiti anche dopo i 60 giorni di ricovero”

L’annuncio dopo il caso denunciato da Repubblica del malato di Alzheimer “rispedito” in ospedale, effetto dei tagli regionali alla sanità
L’Asl Città di Torino si impegna a garantire una sistemazione agli anziani che al termine dei 60 giorni (un solo mese per la riabilitazione) sono invitati dalle case di riposo a tornare a casa o, in alternativa, a pagare la quota alberghiera. Di fronte all’opposizione delle famiglie che non sono in condizioni di assistere il parente a casa, l’azienda si prende la responsabilità di trovare una soluzione: cure domiciliari, un ricovero in Rsa o altre forme di assistenza.
Un protocollo discusso nei giorni scorsi con le case di riposo mette la promessa nero su bianco. Un’intesa che in parallelo sollecita i titolari delle strutture a non adottare sistemi considerati coercitivi come quelli decisi da Villa Iris e raccontati ieri su Repubblica Torino. Lo annuncia il direttore sanitario dell’Asl Città di Torino Edoardo Tegani, consapevole che la riduzione del contributo regionale alle case di riposo private convenzionate dopo due mesi di ricovero sta sempre più spesso creando un cortocircuito che penalizza in modo pesante le famiglie dei pazienti.

Leggi: La Repubblica, 20/01/2020


sabato 18 gennaio 2020
Gli anziani di Roverbella chiedono servizi: il primo timore? L’infelicità dei figli

Presentata all’Auser la ricerca sulla popolazione tra 65 e 84 anni realizzata nell’ambito del progetto Gerusia
Il nonno tuttofare, specializzato in piccole riparazioni casalinghe, e la nonna che prepara marmellate e realizza maglioni per i nipoti. Un’immagine familiare a tanti che pare, però, superata dai tempi. Questo il risultato dell’indagine sulla popolazione anziana di Roverbella presentata il 18 gennaio davanti a un folto pubblico all’Auser di via dell’Artigianato.
La ricerca è nata nell’ambito del progetto Gerusia, voluto dalle associazioni locali del terzo settore e dall’amministrazione comunale e finanziato dal Bando Volontariato 2018. L’obiettivo era quello di rilevare le condizioni degli anziani nel territorio e conoscere i loro bisogni e interessi, in modo da costruire un’azione di promozione di una vita attiva.

Leggi: Gazzetta di Mantova, 18/01/2020


venerdì 17 gennaio 2020
Friuli Venezia Giulia, sportelli virtuali e chat contro la solitudine

Nuovo disegno di legge regionale approvato oggi in giunta. Il vicegovernatore Riccardo Riccardi,: “Fenomeno che riguarda gli anziani, ma anche i giovani”
“Crediamo che la solitudine sia un fenomeno che riguarda le persone anziane, ma non solo, anche i giovani. Un fenomeno che ha a che fare con la reale o anche presunta differenziazione delle condizioni sociali delle persone. Quindi diamo una serie di strumenti a sostegno anche di tipo psicologico diretto e indiretto alle persone, affinché il problema venga fotografato e arginato attraverso le prestazioni dei professionisti”. E’ l’obiettivo del nuovo disegno di legge regionale contro la solitudine, annuncia in una nota il vicegovernatore con delega alla Salute del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, approvato oggi in giunta. Tra i mezzi per contrastare la solitudine, l’attivazione di sportelli virtuali, la creazione di forum condivisi e chat vigilate. La commissione consiliare competente, spiega Riccardi, integrerà una norma già esistente varata nella scorsa legislatura approvata a larga maggioranza, ossia quella sull’invecchiamento attivo

Leggi: Redattore Sociale, 17/01/2020


venerdì 17 gennaio 2020
Milano. Il Consiglio Comunale approva il piano degli alloggi pubblici per il 2020. Inserisce modifiche importanti e positive nell’applicazione della pessima Legge

Aumentano gli alloggi popolari per l’assegnazione.
Ora è urgente dare risposte immediate alle famiglie sfrattate e in emergenza abitativa.
Il Consiglio Comunale di Milano approva le modifiche alla Delibera di Giunta riguardante il Piano Annuale dei Servizi Abitativi previsti dalla L.R. n. 16/2016.
La Delibera è immediatamente operativa dai prossimi giorni e prevede complessivamente un importante offerta di alloggi popolari del Comune e dell’Aler – pari a 2.750 di cui 2.500 per i Servizi Abitativi Pubblici e 250 per i Servizi Abitativi Transitori.
L’aumento dell’offerta abitativa è frutto dei piani di recupero degli alloggi sfitti previsti fino al 2021, ma è del tutto assente nella Delibera ogni tipo di intervento riguardante la nuova edificazione di alloggi pubblici, a causa della grave sottovalutazione del fabbisogno abitativo di case popolari nei Piani Urbanistici e di Governo del Territorio.

Leggi: Sunia, 17/01/2020


venerdì 17 gennaio 2020
Roma, badanti maltrattano coppia di anziani: arrestati

Maltrattavano e picchiavano una coppia di anziani, due badanti sono stati arrestati e finiti in carcere. A dare l’allarme i vicini di casa, i carabinieri hanno trovato la donna chiusa a chiave in una stanza e il marito denutrito con i segni delle botte sul volto. Soccorsi, sono stati trasportati in ospedale.
Violenze sugli anziani a Roma, dove due badanti sono stati arrestati per maltrattamenti. Umiliavano e picchiavano i padroni di casa, due coniugi sessantenni bisognosi di cure e attenzioni che costretti a subire le angherie da parte di chi invece avrebbe dovuto occuparsi di loro. La vicenda è accaduta in zona Colombo, a mettere fine alle violenze i carabinieri dell’Eur a seguito dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dalla Procura di Roma. A finire in manette un cittadino romeno e una donna di nazionalità bulgara, entrambi quarantenni, ora in carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Leggi: Fanpage, 17/01/2020


venerdì 17 gennaio 2020
No alla soppressione degli Iacp. Cgil, Sunia e Fp contrari al testo in arrivo all’Ars, che prevede la creazione di un’Agenzia unica: “Il rilancio dell’edilizia residenziale pubblica non passa dall’aziendalizzazione degli Iacp”

Palermo, 17 gennaio 2020. “Riforma degli Iacp”: Sunia, Fp Cgil e Cgil Sicilia intervengono sul tema dell’edilizia residenziale pubblica in vista della discussione del testo di legge, approvato dalla giunta a settembre, che andrà in discussione all’Ars nei prossimi giorni.
In una nota congiunta, Cgil Sicilia, Sunia e Fp Cgil, esprimono la loro contrarietà al disegno di legge concentrato sulla creazione di una Agenzia unica regionale per la casa, al posto dei 10 Iacp. Un testo che, secondo il sindacato, si occupa degli aspetti di “governance” aziendale piuttosto che degli aspetti sociali, dell’utenza, e della questione abitativa in Sicilia.
Cgil, Sunia e Fp Cgil dicono no a “salti nel buio”, a una fretta che ha escluso le organizzazioni sindacali dal confronto, quando invece sul tema dell’emergenza abitativa serve un “dibattito più ampio possibile”.

Leggi: Sunia, 17/01/2020


mercoledì 15 gennaio 2020
Si rinnova la convenzione tra Auser Abitare Solidale e Comune di Firenze. 341 coabitazioni attivate, in crescita quelle con studenti fuori sede.

Si rinnova per altri tre anni la convenzione tra Comune di Firenze e Auser Abitare Solidale, l’associazione fiorentina che da 11 anni promuove modelli innovativi di abitare condiviso e collaborativo in risposta alla fragilità alloggiativa. “La povertà abitativa – ha detto il coordinatore di Auser Abitare Solidale Gabriele Danesi – rappresenta un fenomeno in continua evoluzione, poliedrico e trasversale. Per questo non più affrontabile ricorrendo alle sole risposte pubbliche tradizionali come l’ERP o i sistemi di accoglienza.”
E infatti in questi 11 anni, a fronte di questa situazione di disagio abitativo, e attraverso metodi e processi sperimentati nel tempo, in collaborazione con i servizi sociali del Comune di Firenze, Auser Abitare Solidale ha sviluppato risposte innovative alla fragilità abitativa, basate sulla condivisione solidale di alloggi per lo più di proprietà di anziani soli.

Leggi: Auser, 15/01/2020


mercoledì 15 gennaio 2020
Parte in Toscana il progetto “A casa in buona compagnia”

Offrire assistenza agli anziani attraverso l’uso di tecnologie e un controllo da remoto delle loro condizioni di salute, garantendo l’assistenza a casa o in unità residenziali autonome di cohousing anche a coloro che non sono autosufficienti. È questo l’obiettivo di ‘A casa in buona compagnia’, il progetto sperimentale che la Regione Toscana lancia attraverso un protocollo di intesa, siglato oggi con i sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil.
La sperimentazione intende appunto offrire assistenza, sempre nel pieno rispetto della privacy. Il governatore della Toscana, Enrico Rossi, parte da una riflessione: “In Italia abbiamo il diritto alla sanità, ma non quello all’assistenza. Manca una seconda gamba che esiste, invece, in molti altri Paesi. I sindacati mi hanno fatto una proposta: anziché mettere soldi, mettiamo prima di tutto un pensiero”. Il progetto articolato in tre macro-aree mira a effettuare una ricognizione su condizioni, tecnologie utilizzabili e iniziative realizzabili alla luce anche delle buone prassi esistenti in Italia e in Europa. Gli uffici della Giunta garantiscono il necessario supporto scientifico e amministrativo.
La Regione da parte sua si presenta a questo appuntamento forte di un cospicuo stanziamento sulla non autosufficienza, l’assistenza in Rsa e centri diurni: lo scorso 23 dicembre la Giunta ha infatti deliberato l’erogazione di 273 milioni per questo capitolo di spesa.

Leggi: Auser, 15/01/2020


mercoledì 15 gennaio 2020
Toscana, 20 milioni contro lo spopolamento dei piccoli comuni

È stata approvata all’unanimità dall’Assemblea toscana la mozione a sostegno dei piccoli Comuni presentata dalla consigliera regionale del Partito democratico, Alessandra Nardini, che chiedeva alla Giunta di supportare le misure di Anci contro lo spopolamento e per garantire l’accesso ai servizi
È stata approvata all’unanimità dall’Assemblea toscana la mozione a sostegno dei piccoli Comuni presentata dalla consigliera regionale del Partito democratico, Alessandra Nardini, che chiedeva alla Giunta di supportare le misure di Anci contro lo spopolamento e per garantire l’accesso ai servizi.
“Con l’approvazione di questo atto – ha detto Nardini – diamo mandato alla Giunta di perseguire presso il Governo e il Parlamento le proposte fatte da Anci a sostegno dei piccoli Comuni, e di mettere in campo ogni ulteriore iniziativa utile a contrastare lo spopolamento delle aree marginali, garantire un adeguato livello di servizi, supportare le economie locali, valorizzare il patrimonio naturale, rurale e storico-culturale.

Legggi: Redattore Sociale, 15/01/2020


IN AGENDA:

30 gennaio 2020 -Nuove ri-generazioni – Appuntamento al Centro Congresso Frentani, con il ministro De Micheli, Maurizio Landini, Alessandro Genovesi e tanti altri ospiti, per il lancio dell’associazione presieduta da Gaetano Sateriale

Come anticipato da La Stampa di domenica 26 gennaio, sarà presentata nel corso di un Convegno al Centro Congressi Frentani di Roma l’associazione Nuove Ri-Generazioni, promossa dalla Fillea Cgil. Leggiamo l’articolo:
In un Paese come l’Italia fortemente antropizzato e costruito, ma con immobili che risalgono a prima degli anni ’70 e con un territorio fragile se l’edilizia le costruzioni hanno una chance di ripresa produttiva ed occupazionale è proprio nella ricostruzione degli immobili esistenti. Che necessitano di adeguamento energetico e di sostenibilità.
Anche per questo la Fillea, il sindacato di categoria dei lavoratori dell’edilizia della Cgil, ha dato vita a un’associazione per approfondire le tematiche dello sviluppo sostenibile e del green building. Si chiama «Nuove Ri-Generazioni», è diretta da Gaetano Sateriale, chiamerà all’appello ricercatori, urbanisti, docenti ed esperti.

Leggi: Fillea Cgil


4 febbraio 2020 – Convegno Diari del Lavoro – Sala del Parlamentino del Cnel – ore 10.00-13.00

Universalità e sostenibilità – La crisi del Servizio sanitario nazionale
Introduce il tema Tiziano Treu, presidente Cnel
Relazione introduttiva Roberto Polillo, il diario del lavoro
Ne discutono Filippo Anelli, presidente della FNOMCeO; Filippo Antilici vicepresidente Assilt; Renato Brunetta, deputato di Forza Itali; Nadio Delai, presidente Ermeneia; Enrico Rossi, presidente Regione Toscana; Serena Sorrentino, segretaria generale Funzione pubblica Cgil
Conclude Roberto Speranza, ministro della Salute
Guida la discussione Massimo Mascini, direttore Il diario del lavoro


7-8 luglio 2020 – Roma – Italia Longeva– Ministero della Salute (Auditorium Viale Ribotta)
Long-Term Care FIVE – Gli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine
Giunta alla quinta edizione, la due giorni annuale di incontro e confronto tra decisori ed attori che entrano a diversi livelli nella programmazione, organizzazione e gestione del sistema socio-sanitario e assistenziale dedicato alle cure a lungo termine si propone come un’occasione di aggiornamento e di avanzamento di proposte su modalità efficaci, sostenibili ed eque per la presa in carico degli anziani fragili e complessi.
Per maggiori informazioni info@italialongeva.it


IN EVIDENZA:

Piano di sviluppo del welfare della città di Milano

Il cammino della promozione delle persone
È stato recentemente pubblicato il Piano di Zona del Comune di Milano per gli anni 2018-2020 redatto ai sensi della L. 328/00 e della normativa regionale di settore.
Il documento strategico che riguarda la programmazione pluriennale e la progettazione dei servizi sociali si presenta come il frutto di un lavoro corale che ha visto impegnati per quasi due anni le istituzioni milanesi del welfare e prima di tutte la Direzione comunale politiche sociali che ha operato in stretta collaborazione con tutti gli stakeholder cittadini del welfare.
Il documento è corposo (si tratta di quasi 200 pagine a cui si aggiungono i pareri dei municipi) ed è stato approvato a fine settembre 2019 dal Consiglio comunale, ma è risultato disponibile solo dallo scorso dicembre.
Grazie al Piano di Zona, la Città di Milano ha dato anche il via libera all’accordo di programma con ATS nelle materie sociali e sociosanitarie integrate tra ATS e Comune.
Nel documento si seguono ovviamente le indicazioni regionali emanate a fine 2017 sulla necessità di ricomporre i flussi informativi utili alla programmazione, così come predisporre innovazioni nei servizi e sviluppare quanto più possibile empowerment delle persone.

Leggi: Welforum


L’abilitazione alla professione di assistente sociale

Abilitare un professionista: ruoli e responsabilità
Alla professione dell’assistente sociale, riconosciuta giuridicamente come ordinata con la l. 23 marzo 1993, n. 84, si può accedere solo dopo aver conseguito l’abilitazione attraverso il superamento dell’esame di Stato.
L’acquisizione, la certificazione e la costante qualificazione delle competenze necessarie all’esercizio della professione sono affidate formalmente, con ruoli e tempi differenti, all’accademia per la formazione di base e all’Ordine professionale per la formazione continua; le due istituzioni condividono, fra le altre, anche le funzioni inerenti il processo dell’abilitazione all’esercizio della professione.
Il percorso universitario, l’abilitazione professionale e la formazione continua si collocano in un continuum che, pur nelle rispettive differenze e specificità, corrisponde a un’idea di professione in costante divenire, non per provvisorietà ma perché interagisce costantemente con l’evoluzione della società della quale è espressione: società che nella propria caratteristica generativa, attraverso la ricerca e la produzione dei saperi, elabora nuove visioni di se stessa, nuove soluzioni ai propri problemi.

Leggi: Welforum


Il 2020 delle politiche sociali: ripartiamo da tre numeri

Breve riflessione, a partire da tre dati, su come l’affrontare in modo separato i fenomeni sociali rappresenti il modo migliore per non fronteggiarli con efficacia. In avvio di 2020 altri spunti su divario Nord-Sud, reddito di cittadinanza, bonus e aiuti
Primo. Quest’anno per la prima volta la popolazione mondiale con più di 30 anni supererà quella più giovane. L’estensione dell’età è un trend globale. Questo valore, l’età mediana della popolazione, in Italia si attesta oggi a 47 anni: un valore che ci dà la misura di quanto siamo sbilanciati in avanti rispetto al resto del pianeta, con le luci (viviamo più a lungo) e le ombre (cresce la non autosufficienza) che questo comporta.
Secondo. Il numero delle persone sole sta sorpassando quello delle coppie con figli. Nel mese di dicembre il nuovo Annuario Istat l’ha certificato: 33% contro il 33,2%. Il resto sono combinazioni familiari diverse: coppie senza figli, famiglie monogenitore e così via. Emerge un paese che “oltre agli anziani soli e a chi è single per scelta, vincola nella condizione di famiglia unipersonale anche chi avrebbe desiderato formare una famiglia più ricca e articolata” come afferma Alessandro Rosina.
Il terzo dato riguarda i giovani inattivi dai 15 ai 29 anni, i cosiddetti Neet, giovani che non studiano e non lavorano, per i quali l’Italia tocca un altro triste primato: sono 23,4% contro una media europea di poco sopra la metà, il 12,9%.

Leggi: Redattore Sociale


La contrattazione sociale territoriale fuori dall’ombra

Un’opportunità per il welfare di lavoratori e cittadini
Potremmo esordire chiosando provocatoriamente il titolo: la contrattazione sociale territoriale, questa sconosciuta! Nonostante la relazione tra la contrattazione sociale territoriale e il welfare locale abbia nel nostro paese una lunga storia, la conoscenza del suo apporto all’infrastrutturazione del welfare nei territori appare limitata e persino posta in ombra dall’incipiente successo della contrattazione collettiva per il welfare integrativo che avviene a livello decentrato, aziendale e territoriale, mentre la sinergia tra le diverse forme di azione negoziale è ancora poco esplorata.
È dunque particolarmente prezioso il lavoro dell’Osservatorio sociale sulla contrattazione territoriale di Cisl e Fnp Cisl, che da anni archivia e analizza gli accordi siglati tra enti locali e parti sociali in ambito sociale, restituendo il profilo dell’azione negoziale che il sindacato sviluppa al riguardo nei territori. In virtù di questo lavoro è possibile documentare che la contrattazione sociale territoriale – la “contrattazione sociale di prossimità”, nel linguaggio della Cisl – costituisce un fenomeno di rilievo nel nostro paese. Basti pensare che nel 2018 essa ha riguardato: 17 Regioni, 1.509 Comuni, 20,7 milioni di persone potenzialmente tutelate.

Leggi: Welforum


La sostenibilità è sociale, ambientale ed economica

La rivista on lie Social Europe, ha pubblicato il 16 dicembre 2019 un interessante articolo firmato da Liina Carr, segretaria confederale dell’ETUC, la Confederazione europea dei sindacati, sul tema della sostenibilità sociale, ambientale ed economica, attualmente tema chiave di ogni discorso politico in Europa. Lo proponiamo ai lettori di Welforum in italiano.
Il principio “prima di tutto la sostenibilità” dovrebbe diventare il filo conduttore che unifica tutte le azioni dell’Unione Europea. Le recenti azioni promosse dai Fridays for Future e dalla Extinction Rebellion hanno concentrato l’attenzione sul tema dei cambiamenti climatici, ma occorre ricordare che il tema della sostenibilità non riguarda solo l’ambiente. Nel promuovere il tema della giustizia climatica, i sindacati europei richiedono anche una profonda trasformazione dell’economia, una “giusta transizione” (nei documenti europei si fa sempre più spesso riferimento proprio alla Just Transition) capace da un lato di muovere rapidamente nella direzione della riduzione delle emissioni e dall’altra di proteggere i lavoratori coinvolti nella transizione energetica: l’Europa infatti non sarà in grado di raggiungere un futuro sostenibile se migliaia di persone verranno espulse dal mercato del lavoro.

Leggi: Welforum


Fabbisogni standard dei Comuni per il sociale – Stato dell’arte e questioni aperte

A cosa servono i modelli di determinazione dei fabbisogni standard dei Comuni?
Sono passati dieci anni dall’approvazione della legge delega sul federalismo fiscale (L.42/2009) che aveva tra gli altri obiettivi la costruzione di un sistema di finanziamento degli enti locali di tipo responsabilizzante, superando la logica della spesa storica con cui veniva tradizionalmente ripartito il fondo di solidarietà comunale, per convergere ad una prospettiva di accountability che favorisse l’efficienza nella produzione dei servizi locali. Questo processo ha coinvolto tutte le funzioni fondamentali dei Comuni, compresa “l’assistenza” (la dicitura con cui i decreti attuativi, in particolare il dlgs 216/2010, hanno etichettato i servizi sociali).
Da diversi anni è stato avviato un percorso attuativo di rilevazione delle informazioni utili alla determinazione del fabbisogno (il questionario Sose) e, parallelamente, una serie di sforzi di affinamento metodologico per individuare il modello tecnico di stima del fabbisogno. Un processo dall’iter particolarmente complesso a livello istituzionale che oggi, nonostante le molteplici revisioni metodologiche, trova ancora molte resistenze attuative a causa di nodi di fondo irrisolti, con conseguenti ritardi nell’effettivo recepimento ai fini dei processi di allocazione della finanza pubblica.

Leggi: Welforum


Le associazioni e la sanità partecipata: che fatica!

Poche associazioni si sono registrate per partecipare alle consultazioni della Regione Lazio. Perché? Intervista a Silvana Zambrini
Sono ormai passati quasi tre mesi da quando la Regione Lazio ha pubblicato la Determinazione che fissa «strumenti e modalità per promuovere la Partecipazione delle organizzazioni dei cittadini nella programmazione e valutazione dei servizi sanitari regionali» e istituisce «la Cabina di regia e le modalità di registrazione delle associazioni di tutela dei pazienti e dei loro familiari ai gruppi partecipazione attiva». Un passo avanti verso la sanità partecipata e un’occasione importante, per le associazioni, per fare sentire la voce degli utenti ed entrare in un percorso di vera coprogettazione. Ma le associazioni stanno cogliendo questa possibilità? Ne abbiamo parlato con Silvana Zambrini, responsabile volontari di Antea e vicepresidente FAVO, impegnata da sempre nel volontariato in particolare nell’ambito della sanità.

Leggi: Reti Solidali


L’evoluzione del setting della lungodegenza post acuzie

Il setting di cura della lungodegenza post acuzie attraverso l’evolversi della normativa è stato delineato con contenuti dai confini non ben delineati, lasciando talvolta spazio al suo utilizzo in maniera molto differente nei diversi contesti regionali. Partendo da alcune considerazioni che prendono in esame la discussione sulle attuali proposte normative, si propone una riflessione sul contenuto del setting di lungodegenza post acuzie.
di Elisa Malagamba (Esperta di politiche sociosanitarie – Area Dipartimentale Sociosanitaria – Azienda Ligure Sanitaria – Liguria), Domenico Gallo (Responsabile S.C. Progettazione Strategica e Sviluppo dei sistemi Informativi del S.S.R – Azienda Ligure Sanitaria – Liguria), Paolo Cavagnaro (Commissario Straordinario Azienda Sociosanitaria Ligure 2 – Liguria)
Le origini della lungodegenza post acuzie
Nel 1968, la così detta Legge Mariotti “Enti Ospedalieri e assistenza ospedaliera”, n. 132, nel dettagliare l’ordinamento dei servizi e del personale, all’art. 38 disciplina la struttura interna degli ospedali per lungodegenti e convalescenti, non definendone tuttavia la mission.
Qualche anno dopo, il Decreto 13 settembre 1988 Donat-Cattin in attuazione della legge n. 109 dell’8 aprile 1988, disciplina gli standard ospedalieri relativi ad ogni specifica disciplina, inclusa la riabilitazione e la lungodegenza. In particolare il punto f del sopramenzionato decreto sottolinea come la destinazione specifica degli ospedali sia rivolta al trattamento di pazienti in fase acuta o a trattamenti riabilitativi e come la lungodegenza debba assumere una funzione peculiare, in quanto rivolta limitatamente alla fase di convalescenza, di primo trattamento di rieducazione funzionale o alla fase terminale.
Il dettato normativo, attraverso la riorganizzazione ospedaliera, si pone l’obiettivo di assegnare alle funzioni della lungodegenza i posti letto abitualmente utilizzati per persone in fase non acuta, nei reparti acuti.

Leggi: I Luoghi della Cura


SEGNALAZIONI:

Previdenza: contributi sospesi Sisma 2016-17

Inps, prorogata al 31 gennaio domanda rateizzazione
Aziende, lavoratori autonomi, agricoli e iscritti alla Gestione Separata (committenti e liberi professionisti) delle aree del Centro Italia colpite dal sisma nel 2016 e 2017, tenuti a versare i contributi sospesi, possono inviare la domanda di rateizzazione entro la mezzanotte del 31 gennaio 2020. Lo rende noto l’Inps in una nota pubblicata il 16 gennaio scorso sul sito istituzionale, precisando che le modalità per l’invio della domanda sono indicate nella pagina sulla sospensione dei versamenti contributivi e all’interno del servizio online “Rateizzazione contributi sospesi: sisma 2016-2017”.
Pertanto, il 31 gennaio è la nuova scadenza sia per la presentazione della domanda di rateizzazione, sia per il versamento dei contributi sospesi in unica soluzione o della prima rata. L’Istituto previdenziale precisa che coloro che avevano già inviato la domanda di rateizzazione devono inoltrarla nuovamente nei termini indicati, secondo le nuove disposizioni contenute nell’articolo 8, comma 2, decreto-legge 123/2019, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 dicembre 2019, n. 156, che ha confermato il termine del 15 gennaio 2020, dal quale far decorrere la ripresa degli adempimenti e dei versamenti contributivi sospesi, in unica soluzione o mediante rateizzazione fino a un massimo di 120 rate mensili, con versamento della prima rata entro il 15 gennaio.

Leggi: Inca


Assegni familiari e maggiorazioni pensione

Importi rivalutati secondo l’indice di inflazione
L’Inps ha diffuso online gli importi e i limiti di reddito rivalutati degli assegni familiari e le maggiorazioni pensione 2020 per lavoratori agricoli e autonomi. Queste variazioni non comportano tuttavia effetti per coltivatori diretti, coloni, mezzadri e piccoli coltivatori diretti, così come per i pensionati delle Gestioni speciali riservate ai lavoratori autonomi, che restano: 8,18 euro mensili per coltivatori diretti, coloni, mezzadri per i figli ed equiparati; 10,21 euro mensili per pensionati di gestioni speciali di lavoratori autonomi e piccoli coltivatori diretti, per coniuge, figli ed equiparati; 1,21 euro mensili per piccoli coltivatori diretti per i genitori ed equiparati.
Nelle tabelle contenute nella Circolare INPS n.3/2020, l’Inps indica i limiti da applicare a decorrere dal 1° gennaio 2020 nei confronti dei soggetti esclusi dalla normativa relativa all’assegno per il nucleo familiare.
Le procedure di calcolo pensioni sono state aggiornate in base ai nuovi limiti di reddito. In base alle norme sulla perequazione automatica delle pensioni, il trattamento minimo è fissato dal primo gennaio 2020 e per l’intero anno nell’importo mensile di 557,99 euro.

Leggi: Inca


Pensione invalidità ai soli residenti in Italia

Ordinanza Cassazione n. 21901/2018
La pensione invalidità civile spetta solo ai pensionati residenti in Italia. A confermare l’inesportabilità delle prestazioni non aventi carattere contributivo, erogabili esclusivamente nello Stato Membro dove i soggetti interessati risiedono, in ottemperanza dell’art. 10-bis, comma 1, del Regolamento CEE n. 1247/1992, è stata tempo fa la Corte di Cassazione, sezione lavoro, con l’ordinanza n. 21901/2018.
In particolare il Regolamento comunitario prevede che le prestazioni speciali in denaro, sia assistenziali che previdenziali, ma non aventi carattere contributivo non siano esportabili in ambito comunitario, e siano erogate esclusivamente nello Stato Membro in cui i soggetti interessati risiedono e ai sensi della sua legislazione.

Leggi: Inca


 

 

 

NEWS:
martedì 14 gennaio 2020
Investimenti nella transizione verde: 1000 mld per il Green Deal europeo

Il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen presenta il Sustainable Europe Investment Plan, il piano che sosterrà finanziariamente il raggiungimento della neutralità climatica nell’UE, e il Just Transition Mechanism, che perde la voce “nucleare”
Il piano investimenti nel Green Deal mobiliterà fino a mille miliardi di euro attraverso il budget UE e strumenti associati
(Rinnovabili.it) – “Il Green Deal europeo comporta importanti esigenze di investimento, che noi trasformeremo in opportunità. Il piano investimenti che presentiamo oggi, mobiliterà almeno 1000 miliardi di euro e indicherà la direzione da seguire”. Con queste parole il nuovo presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha presentato oggi pomeriggio l’atteso Sustainable Europe Investment Plan. Come il nome fa facilmente intuire, il Piano riporta quella parte di investimenti sostenibili che dovranno supportare la transizione verde comunitaria. Tre gli obiettivi principali: aumentare i finanziamenti dedicati alla decarbonizzazione europea mobilitando nel prossimo decennio; creare un quadro abilitante per gli investitori privati e il settore pubblico; fornire supporto alle PA e sviluppatori nella fase di individuazione, strutturazione ed esecuzione dei progetti sostenibili.
>>leggi anche European Green Deal, Ursula Von der Leyen svela i dettagli<<

Leggi: Rinnovabili.it, 14/01/2020


martedì 14 gennaio 2020
L’aliquota va ridotta per i lavori anti barriere: ma devono essere efficaci

Aliquota ridotta al 4% per i condomìni che investono nella realizzazione di interventi volti a favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati.
L’agenzia delle Entrate, con la risposta n. 3 di ieri, ha ribadito l’applicazione dell’aliquota Iva agevolata per la realizzazione delle opere finalizzate al superamento o all’eliminazione delle barriere architettoniche, sempreché l’intervento sia realizzato conformemente alle peculiarità tecniche previste dalla norma. Infatti, in linea con quanto già precedentemente affermato nella risoluzione n. 70/E
del 2012, l’Agenzia ha chiarito che, trattandosi di un’agevolazione oggettiva, riferita ai trasferimenti dei beni che, per le loro caratteristiche tecniche di costruzione, sono oggettivamente idonei a risolvere i limiti di deambulazione dei soggetti con ridotte e/o impedite capacità motorie, senza condizionare l’applicazione dell’aliquota ridotta alla circostanza che l’acquirente sia soggetto portatore di handicap, la realizzazione delle suddette opere possono beneficiare dell’aliquota Iva ridotta del 4% nella misura in cui le stesse rispondano alle peculiarità tecniche indicate dall’articolo 8.1.13 del Dm 236 del 1989.
La realizzazione delle opere può beneficiare dell’aliquota Iva ridotta del 4% solo se rispondano alle peculiarità tecniche indicate dall’articolo 8.1.13 del Dm 236/89

Leggi: Quotidiano Condominio, 14/01/2020


martedì 14 gennaio 2020
Servizio sanitario: servono 20mila infermieri di famiglia per assistere anziani e cronici – Barbara Gobbi

La scommessa per far fronte all’emergenza cronicità che attanaglia l’Italia, secondo Paese più anziano al mondo dove già oggi l’Ocse certifica un 20% di over 65, è quella di attivare microteam di cura sul territorio gestiti dal medico e dalla nuovissima figura dell’infermiere di famiglia. Saranno loro ad assistere da vicino i pazienti alleggerendo il carico per gli ospedali. Una scommessa fatta propria dal ministro della Salute Roberto Speranza che l’ha appena inserita nel nuovo Patto per la salute siglato con le Regioni il 18 dicembre scorso, ma che fino a oggi si è tradotta in realtà solo a sprazzi nel Paese. Eppure «l’invecchiamento della popolazione con l’inversione della piramide demografica è il dato da cui partire per costruire il servizio sanitario di domani – avvisa il ministro – e il territorio è la chiave per affrontare e assistere le cronicità. Questo è l’orizzonte su cui dobbiamo lavorare nei prossimi anni».
Fino a oggi una riforma organica è mancata, così come una dotazione di personale adeguata. Mentre alla partita cronicità e non autosufficienza andrebbe dedicato un piccolo esercito di professionisti esperti: nei prossimi dieci anni ben otto milioni di anziani saranno cronici gravi e di questi la metà vivranno da soli. La cronicità riguarda oggi più di 24 milioni di persone in Italia: un’emergenza che è anche planetaria tanto che l’Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato il 2020 «anno dell’infermiere» guardando a questa figura come alla chiave per raggiungere gli obiettivi di copertura sanitaria universale e raccomandando di rimpolpare gli organici.

Leggi: Il Sole 24 ore, 14/01/2020


maretedì 14 gennaio 2020
Non autosufficienza, Ledha: “Serve revisione del Piano triennale”

Lettera delle associazioni all’assessore Bolognini contro i tagli di Regione Lombardia ai fondi per i disabili gravi e gravissimi. “Richiederà un incremento delle risorse stanziate, ma è una richiesta opportuna e giusta”
Tagli ai fondi per i disabili gravissimi e gravi: Ledha chiede alla Regione “una profonda revisione del Piano triennale regionale per la non autosufficienza”. In una lettera inviata a Stefano Bolognini, assessore regionale alle Politiche sociali, Ledha, insieme a un gruppo di associazioni, scrive che la revisione del Piano “richiederà un incremento delle risorse regionali stanziate, ma si tratta di una richiesta che crediamo sia ragionevole e conveniente ovvero opportuna e giusta, da un punto di vista etico, ma anche proporzionata e misurata da un punto di vista economico, al fine di evitare ulteriori interventi di carattere sanitario e sociosanitario, decisamente più onerosi”.

Leggi: Redattore Sociale, 14/01/2020


lunedì 13 gennaio 2020
Sanità, pochi medici per l’Italia che invecchia

L’allarme dei geriatri: mancano anche i posti letto
L’Istituto nazionale di statistica la definisce “piramide rovesciata”. La struttura per età della popolazione italiana mostra infatti un forte sbilanciamento: il numero delle persone anziane è sempre più in crescita, mentre invece non si arresta il calo delle nascite. E il sistema sanitario non è affatto in grado di farsene carico. I Pronto soccorso sono sempre più in affanno, il numero dei posti letto in geriatria è sufficiente per appena 3.560 pazienti, e i geriatri specialisti sono appena 2.500. Una “bomba” sociale e sanitaria che potrebbe esplodere nei prossimi anni. pag. 13 ROMA L’Istituto nazionale di statistica la definisce “piramide rovesciata”. La struttura per età della popolazione italiana mostra infatti un forte sbilanciamento: il numero delle persone anziane è sempre più in crescita, mentre invece non si arresta il calo delle nascite. Al primo gennaio del 2018 l’indice di vecchiaia, ossia il numero di anziani presenti ogni cento giovani, ha così raggiunto la quota record di 168,9. Uno squilibrio non da poco visto che, come nota lo stesso Istat, l’invecchiamento della popolazione sta «serrando con forza ancora maggiore i nodi tuttora non sciolti della sostenibilità del Sistema Paese».

Leggi: Il Messaggero, 13/01/2020


lunedì 13 gennaio 2020
“ABITIAMOLA” – Newsletter gennaio 2020

Periodico di informazione ed approfondimento curato dall’Ufficio Politiche Abitative e dello Sviluppo Urbano, Area delle Politiche per lo Sviluppo, CGIL nazionale.
In questo numero:
Cinquanta anni fa un forte movimento non si limitò alla sola rivendicazione aziendale e categoriale, investendo problematiche legate anche alle condizioni di vita. La vertenza si concluse con un grande sciopero generale per il diritto alla casa indetto da CGIL, CISL e UIL, che dopo 50 anni hanno proposto una riflessione su quegli eventi.
■ I punti della piattaforma unitaria.
La 25esima Conferenza sul clima dell’ONU si è chiusa con un fallimento: nascondendosi dietro una discussione apparentemente molto tecnica, i leader globali hanno deciso di non affrontare con determinazione l’emergenza climatica. Il fallimento ci dice che dobbiamo intensificare la lotta per la giustizia sociale e climatica.
■ I prossimi impegni: COP26 a Glascoz e preCOP a Milano.
La legge di Bilancio contiene misure che vanno nella giusta direzione, ma la limitatezza delle risorse e il dilazionamento nel tempo ne depotenzia l’efficacia. Per la casa e le città si prevedono stanziamenti per progetti di rigenerazione urbana e un Programma finalizzato alla riduzione del disagio abitativo con particolare riferimento alle periferie. Gran parte delle risorse, tuttavia, non sono immediatamente disponibili.
■ Alcui punti della Legge di Bilancio 2020.

Leggi: Cgil, 13/01/2020


lunedì 13 gennaio 2020
Con le pompe di calore le case dicono addio al gas

Si abbassano i costi per i sistemi compatibili con i radiatori tradizionali
Nell’immaginario comune le pompe di calore sono spesso associate con quella che è l’applicazione più nota in Italia: gli impianti “a espansione diretta” aria-aria, utilizzati per il solo condizionamento estivo (o con una funzione di riscaldamento ausiliario). Al contrario, esistono sul mercato diverse tipologie di pompe di calore, vera alternativa green alle caldaie a gas o ad altri sistemi di riscaldamento tradizionali. Un settore che, in pochi anni, ha conosciuto una rivoluzione. E che promette una crescita importante, per l’effetto diretto nella riduzione di CO2 e particolato, principale responsabile in inverno degli alti livelli di inquinamento.
Ma cos’è una pompa di calore? Pensiamo al funzionamento di un frigorifero: è in sostanza una macchina termica che estrae il calore da una fonte naturale rinnovabile (acqua, aria o suolo, nel caso di geotermico) e lo trasporta disperdendolo nell’ambiente esterno (in funzione raffreddamento) o impiegandolo per compensare il calore disperso dall’immobile (in versione riscaldamento). Per funzionare, questi macchinari utilizzano energia elettrica (che a sua volta può essere prodotta da fotovoltaico o altra rinnovabile) o gas.

Leggi: Edilizia e Territorio, 13/01/2020


venerdì 10 gennaio 2020
Over 65 italiani meno ‘social’ dei coetanei europei

Nel 2016 solo il 7% usava i social network rispetto al 16% in Ue
Gli anziani in Italia sono molto meno ‘social’ dei loro coetanei europei: secondo uno studio condotto nell’ambito del progetto Ageing in a Networked Society, coordinato da Emanuela Sala, docente del dipartimento di Sociologia e ricerca sociale di Milano-Bicocca, e sostenuto da Fondazione Cariplo, infatti, solo il 7% degli over 65 nel 2016 utilizzava i social network, contro il 16% di media europea.
I risultati della ricerca saranno presentati il 13 gennaio proprio all’Università Bicocca, un’occasione per presentare anche altri studi sul rapporto fra anziani e nuove tecnologie.
Grazie a una App di monitoraggio, ad esempio, che ha permesso di analizzare l’uso dei social network da parte di 30 volontari Auser di Monza fra i 65 e i 75 anni, si è visto che in media gli anziani consultano lo smartphone 127 volte al giorno per un totale di un’ora e 8 minuti e un tempo medio di 32 secondi per volta. I social più seguiti sono in primis WhatsApp (52%), seguito da Facebook (36%), YouTube (10%), LinkedIn (1%) ed Instagram (1%).

Leggi: Ansa, 10/01/2020


giovedì 9 gennaio 2020
Il primo CCNL del settore di ausilio familiare

Dopo una lunga gestazione sociale in cui sono state coinvolte associazione di rappresentanza della non autosufficienza, studenti universitari, facilitatori culturali internazionali, amministratori di sostegno, esperti di psicoterapia, del mondo delle migrazioni e di organizzazioni sindacali dei pensionati, si è stipulato oggi il primo contratto nazionale che regolamenta i rapporti di lavoro destinati alla funzione di assistenza di ausilio familiare e i contratti alla pari.
Professione in Famiglia, DOMUS e CASABASE in rappresentanza dei datori di lavoro e di famiglie e UILFPL e Tagesmutter Domus per i lavoratori e gli ospitati alla pari sono i soggetti che hanno negoziato e sottoscritto il ccnl.
Finalmente un vasto mondo del lavoro senza regole ha trovato un terreno di rappresentanza. Molte forme di servizio di ausilio non venivano ricomprese nella contrattazione collettiva che coinvolge oltre 500.000 lavoratori, imprese e famiglie.
Aldo Amoretti, Bruno Perin, Sarah Chiusano e Stefano Pozzo sono stati i negoziatori al tavolo contrattuale per Professione in Famiglia. A loro il nostro ringraziamento per la competenza e per la determinazione dimostrata in questi mesi di trattativa.

Leggi: Professione in famiglia, 09/01/2020


martedì 7 gennaio 2020
Stili di vita: per Oms nel 2020 è allarme

Sul pianeta ormai 2,3 miliardi di persone sono in sovrappeso o obese, il numero dei fumatori scende a un ritmo basso, l’alcol continua a uccidere 3 milioni di persone l’anno e 50 milioni di anziani convivono con una forma di demenza: questo il ritratto della popolazione globale, alle soglie del secondo decennio del XXI secolo, tracciato dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), che nel corso del 2019 ha puntato l’attenzione sulle principali emergenze sanitarie, come morbillo e malaria.
Se molti dei problemi denunciati dall’Oms nel 2019 sono legati agli stili di vita, come scorretta alimentazione e mancanza di attività fisica, molti altri riguardano battaglie che hanno segnato un arretramento. Come quella contro il morbillo, i cui casi globali sono più che triplicati rispetto al 2018, superando i 650mila. Anche sul fronte della guerra contro i superbatteri non ci sono buone notizie: ogni anno 700mila persone muoiono per infezioni resistenti agli antibiotici, ma il numero potrebbe aumentare fino a 10 milioni l’anno nel 2050 se non si metteranno in atto contromisure. I cambiamenti climatici stanno esponendo gli abitanti del pianeta a un caldo eccessivo: attualmente si calcola che questo numero aumenti al ritmo di 125 milioni ogni anno. Anche l’intero anno 2019 è stato molto caldo, tanto da raggiungere, a Helsinki, il terzo posto nella classifica dei più caldi di sempre dal 1880 ad oggi, con una temperatura media di circa 7,4°C..

Leggi: Scelgo News, 07/01/2020


martedì 7 gennaio 2020
Legge di Bilancio 2020: nasce il Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare

Per l’attuazione del Programma è istituito nello stato di previsione del Mit un fondo con una dotazione complessiva pari a 853,81 milioni di euro, per gli anni dal 2020 al 2033
“Al fine di concorrere alla riduzione del disagio abitativo con particolare riferimento alle periferie e di favorire lo scambio tra le varie realtà regionali, è promosso il Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare. Il Programma è finalizzato a riqualificare e incrementare il patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale, a rigenerare il tessuto socio-economico, a incrementare l’accessibilità, la sicurezza dei luoghi e la rifunzionalizzazione di spazi e immobili pubblici, nonché a migliorare la coesione sociale e la qualità della vita dei cittadini, in un’ottica di sostenibilità e densificazione, senza consumo di nuovo suolo e secondo i princìpi e gli indirizzi adottati dall’Unione europea, secondo il modello urbano della città intelligente, inclusiva e sostenibile (Smart City)”.
È quanto dispone il comma 437 dell’articolo 1 della Legge di Bilancio 2020.

Leggi: Casa e Clima, 07/01/2020


lunedì 6 gennaio 2020
Fondo salva-casa: addio al pignoramento da parte della banca

Il Fondo salva-casa contenuto nella legge di conversione del decreto fiscale consentirà al debitore di salvare la prima casa grazie alla rinegoziazione del mutuo
Il contribuente in difficoltà che abbia stipulato un mutuo ipotecario per acquistare la prima casa, potrà salvare l’immobile dalla procedura esecutiva. Una nuova misura, infatti, consente al mutuatario inadempiente, se sussistono determinate condizioni, di poter beneficiare di una rinegoziazione o di un rifinanziamento.
Lo prevede il nuovo art. 41-bis del decreto fiscale (D.L. n. 124/2019) la cui legge di conversione è in vigore dal 25 dicembre 2019.

Leggi: Studio Cataldi, 06/01/2020


sabato 4 gennaio 2020
Senza dimora, appello per aiutare chi vive in strada

Prosegue la raccolta, a Roma e in altre città italiane, di coperte, sacchi a pelo e accessori di lana. Appello della Comunità di Sant’Egidio ai cittadini e alle istituzioni: ognuno può fare qualcosa
In questi giorni, a Roma e in numerose città italiane, è possibile partecipare alle iniziative di aiuto alle persone senza dimora, sia portando coperte, sacchi a pelo e accessori di lana nei centri di raccolta, sia unendosi di persona alle distribuzioni. Lo ricorda la Comunità di Sant’Egidio che nei giorni scorsi, ha lanciato ai cittadini un invito: ognuno può fare qualcosa per proteggere chi vive per strada dal freddo invernale. In particolare chi volesse contribuire, a Roma può portare coperte e indumenti caldi in due centri di raccolta: la Comunità di Sant’Egidio di Via Dandolo, 10 (martedì, mercoledì, venerdì, sabato dalle 19 alle 20) e la Città Ecosolidale di Via del Porto Fluviale, 2 (giovedì e sabato dalle 16 alle 19). E poi possibile contattare la Comunità per avere informazioni.

Leggi: Redattore Sociale, 04/01/2020


lunedì 30 dicembre 2019
Gli anziani nel 2019? “Continuano a essere ignorati”

Un anno di sociale. Il bilancio dell’anno del presidente dell’Auser Enzo Costa. “Solo il 40% dei comuni ha servizi di assistenza domiciliare” e manca una legge sull’invecchiamento attivo. Il dramma delle violenze nelle case di riposo
Il 2019 è stato come gli anni precedenti. “Gli anziani continuano ad essere ignorati dalle politiche di governo del Paese”. Enzo Costa, presidente nazionale dell’Auser, è tranciante: “Siamo uno dei paesi più vecchi del mondo. In un futuro non troppo lontano arriveremo ad essere un Paese in cui un residente ogni tre sarà anziano. Solo il 40% di comuni ha servizi di assistenza domiciliare, la cura degli anziani è affidata soprattutto alle badanti spesso pagate in nero. Molti anziani vivono in edifici vecchi senza ascensori. Ma tutto questo accade nel disinteresse generale”.

Leggi: Redattore Sociale, 30/12/2019


domenica 29 dicembre 2019
Conte, Spi-Cgil: nessuna parola su 16mln pensionati, incredibile

“Sedici milioni di pensionati e di anziani. Cittadini, contribuenti, elettori. Dal Presidente del Consiglio non una parola su di loro. Siamo di fronte ad un governo che non ha nessun pensiero, nessuna idea, nessuna visione riformatrice per cambiare il paese e per affrontare un fenomeno strutturale della nostra società come quello dell’invecchiamento. Incredibile!”
Lo dichiara il Segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti commentando la conferenza stampa di fine anno del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
“Teniamoci pronti – ha continuato Pedretti – che toccherà ancora una volta a noi ricordare a questa politica che esistiamo e che meritiamo delle risposte”.

Leggi: Spi-Cgil. 29/12/2019


domenica 29 dicembre 2019
Infermieri di famiglia, ora li sceglie il paziente: da gennaio si potrà indicare la struttura a cui affidarsi

Rivoluzione per l’assistenza sanitaria domiciliare che solo a Roma interessa 24mila pazienti: dal primo gennaio sarà possibile scegliere la struttura a cui affidarsi. Fino ad oggi il sistema prevedeva altro: in automatico, l’assistenza venisse fornita dalla società che aveva vinto la gara al massimo ribasso indetta dalle varie Asl. Inoltre, la Regione ha deciso di aggiungere altri 20 milioni di euro, con l’obiettivo di raddoppiare in due anni i pazienti assistiti a casa. Se a Roma dovranno diventare 48 mila, in tutto il Lazio la speranza è di passare dai 38mila attuali a 76 mila. Di fatto si apre una nuova stagione per potenziare il servizio dell’«infermiere di famiglia», di cui si parla ampiamente anche nel nuovo Patto per la salute siglato tra Stato e Regioni. «Per noi è una scelta strategica» dice l’assessore alla Salute del Lazio, Alessio D’Amato. Si punta al miglioramento del servizio, ma c’è anche l’obiettivo di evitare che pazienti cronici siano costretti ogni volta a rivolgersi ai pronto soccorso e agli ospedali, portando invece l’assistenza sanitaria sul territorio, nelle case.

Leggi: Il Messaggero, 29/12/2019


lunedì 23 dicembre 2019
Viva le invisibili: badanti e madri lavoratrici, spina dorsale del Paese

Alle sei e mezza i tappetini fuori dalle porte sono già arrotolati, perché M., arrivata alle cinque, ha già pulito le scale del palazzo. Abita fuori dalla città e per il suo lavoro si alza alle tre, voleva un altro figlio ma i soldi bastano appena per uno. Poi c ‘ è S., rumena, che assiste un ‘ anziana nel palazzo, deve fare tutto perché è invalida ma il contratto glielo fanno come se fosse semi – autonoma, così risparmiano. Dorme in cucina e ha due figli lontani e per fortuna che sono grandi che si soffre di meno. E poi c ‘ è B., sessant’anni e un figlio autistico grave di ventitré, lavora a scuola ma il suo lavoro principale è a casa, il ragazzo con le sue richieste è sfinente, e un pò di forze vanno lasciate per combattere contro la burocrazia che ti lascia senza pulmino se non lotti abbastanza. E ancora: A., un bimbo in prima elementare, un lavoro impegnativo e un tumore, che ha curato mentre lavorava e cucinava, e ora i controlli sembrano a posto, però il medico le dice sempre che si deve riposare, ma lo stato non le passa mica lo stipendio. E poi F., in pensione ma si fa per dire, il marito è invalido e lei passa le giornate a parlare con i medici e assisterlo, il resto del tempo attraversa la città per curare i nipoti che la figlia è precaria e non ha soldi per gli aiuti.

Leggi: Il Fatto Quotidiano, 23/12/2019


giovedì 19 dicembre 2019
Intervista al ministro Speranza: «Basta tetti di spesa, un Patto per investire in Sanità»

«Approvato il Patto per la salute con le Regioni vorrei ora fare un grande Patto Paese che coinvolga tutto il mondo della Sanità, senza escludere nessuno. Dagli ordini ai sindacati, dalle società scientifiche all’universo della ricerca, dalle aziende farmaceutiche e dei device alle associazioni di cittadini e pazienti, partendo dall’importante impegno del premier Conte di investire 10 miliardi nel fondo sanitario entro la fine della Legislatura». Il ministro Roberto Speranza nel giorno in cui ha firmato il Patto per la salute con i governatori atteso da oltre un anno e portato a casa dopo una maratona di settimane rilancia con l’idea di una «riforma» della Sanità «da scrivere tutti insieme» per segnare la fine della «stagione dei tagli e l’inizio di quella degli investimenti». «Una stagione che superi il modello dei tetti di spesa e sia fatta di programmazione puntando sul territorio e sulle innovazioni che arrivano dalla ricerca». Si parte con i primi risultati in manovra: 2 miliardi in più per il Ssn nel 2020, altri 2 per edilizia sanitaria e ammodernamento tecnologico, l’addio al superticket su visite ed esami dal 1° settembre e risorse «moltiplicate per sei dal prossimo anno per assumere medici e infermieri».

Leggi: Sanità 24, Il Sole 24 Ore, 19/12/2019


giovedì 19 dicembre 2019
Sì al Patto per salute. Sindacati: bene, ma non basta

È stato firmato da governo e Conferenza delle Regioni. Passo importante per garantire il diritto alle cure dopo anni di tagli, ma “la parte riferita al personale non raccoglie le richieste avanzate”. Ora serve un confronto permanente
“Un passo importante per poter ristabilire il rispetto del diritto alla salute e alle cure dei cittadini su tutto il territorio nazionale dopo anni di tagli al Sistema sanitario nazionale”. Così Cgil, Cisl e Uil a seguito della firma sul Patto per la salute avvenuta tra governo e Conferenza delle Regioni, che tuttavia, affermano i sindacati “ha recepito solo in parte le priorità da noi indicate”.
In particolare, sottolineano i sindacati: “la parte riferita al personale non raccoglie le precise richieste avanzate dal sindacato confederale e di categoria, sia sulle assunzioni che sul rafforzamento delle relazioni sindacali partecipative, per evitare inaccettabili invasioni di campo sulla materia contrattuale. Aspetto che dovrà essere necessariamente recuperato prima di dare attuazione all’intesa sul territorio”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 19/12/2019


giovedì 19 dicembre 2019
Infermiere di famiglia novità del Patto per la Salute: chi è e cosa fa

Li chiamano infermiere di famiglia. È una figura professionale che deve portare più sanità sul territorio: significa evitare che pronto soccorso e ospedali vengano visti come unico punto di riferimento per i pazienti. Per patologie croniche e figure fragili, che necessitano di assistenza periodica, l’infermiere di famiglia può essere una risposta da sviluppare nel tempo, secondo quanto previsto dal patto per la salute siglato tra governo e Regioni e sostenuto dal ministro della Salute, Roberto Speranza.
Più nel dettaglio spiegano dal Ministero, l’obiettivo è valorizzare l’assistenza infermieristica di famiglia/comunità, per garantire la completa presa in carico integrata delle persone, nell’ambito della continuità dell’assistenza, e dell’aderenza terapeutica in particolare per i soggetti più fragili. In alcune regioni ci sono già sperimentazioni, ma ovviamente l’istituzione di questo tipo di figure in forma strutturale sarà complicata, anche a causa delle carenze negli organici che si sono create negli anni anche alla voce personale infermieristico. Il patto per la salute prevede anche più risorse per le assunzioni, ma c’è ancora molto terreno da recuperare. Siega il ministro della Salute, Roberto Speranza: «L’infermiere di famiglia è un tassello importante della riforma dell’assistenza sul territorio che abbiamo inserito nel nuovo Patto per la Salute.

Leggi: Il Messaggero, 19/12/2019


mercoledì 18 gennaio 2019
L’anziano tolga il disturbo

Nessuno rispetta più i vecchi, colpevoli (secondo Greta) delle peggio cose. Eppure aiutano figli e nipoti, non solo con le pensioni.
Né Greta né gretino. Ma nemmeno cretino. Anche se tutti ormai lo trattano così. Se dovessi scegliere il personaggio dell’anno, ebbene, non sceglierei la 16enne svedese ma l’Anziano italiano. Anziano con la a maiuscola, perché gli si deve rispetto. Almeno qui. Dalle altre parti, infatti, in questi ultimi 12 mesi lo hanno attaccato tutti: gli hanno detto che ha rovinato il mondo, che è colpevole dell’inquinamento del pianeta, che ai suoi nipoti ha dato troppo benessere, però che nello stesso tempo è stato anche troppo avaro, che sta rubando i soldi delle pensioni, che sta rubando il futuro, che non deve votare, che non sa pensare al domani e che è un maledetto egoista. Come dimostra il fatto che non ne vuol sapere di morire.
Avete ascoltato i telegiornali? C’è il «problema della popolazione che invecchia», dicono. Ma sicuro: il fatto che nonno non si decida a tirar le cuoia è un «problema». Non è un’opportunità. Il vecchietto dove lo metto, cantava già Domenico Modugno tanti anni fa. Figurarsi ora. In alcuni ospizi hanno pensato bene, negli ultimi tempi, di accelerare le pratiche: le telecamere mostrano quasi quotidianamente casi di maltrattamento, una su tre offre cibo scaduto o servizi insufficienti. Che cosa non si fa per risolvere il problema dell’invecchiamento della popolazione. Si accompagna l’Anziano direttamente al cimitero. Non si dice, non sta bene dirlo, ma in molti ospedali la domanda è ormai di routine: conviene ancora curarlo? Alla sua età? Con quel che costano oggi le terapie?

Leggi: Panorama, 18/12/2019


martedì 17 dicembre 2019
Il sottosuolo del condominio va tenuto sotto controllo

Le cronache quotidiane ci raccontano ormai costantemente di eventi catastrofali che interessano il suolo, riconducibili sia a manifestazioni impreviste che sfuggono alla capacità di intervento dell’uomo (sisma e terremoti, eruzioni vulcaniche), sia a manifestazioni – certamente anche figlie del cambiamento climatico in atto – nelle quali invece l’impronta dell’uomo è fortemente presente (frane ed alluvioni). Non si può più immaginare di restare inerti ad attendere la prossima sciagura con conseguente conta dei danni alle persone e/o alle cose, ma occorre incominciare da subito una seria ed attenta attività di prevenzione sul costruito al fine di mitigare quanto più possibile i rischi in atto presenti, oltre che naturalmente porre un’attenzione – fino ad oggi forse scarsamente prestata – su ciò che ancora deve essere costruito.

Leggi: Quotidiano Condominio, 17/12/2019


lunedì 16 dicembre 2019
Pedretti (Spi): errore clamoroso ignorare la non autosufficienza

“Quello che abbiamo ottenuto è stato solo un generico impegno che non ha poi trovato alcuna corrispondenza reale nei testi della legge di bilancio”
“Il governo continua a ignorare un tema di estrema rilevanza per il paese come quello della non autosufficienza delle persone anziane. È un errore clamoroso perché significa non aver capito cosa sta succedendo nella nostra società e le conseguenze dell’invecchiamento della popolazione, che è un fenomeno in crescita e diventato ormai strutturale”. Lo dichiara il segretario generale dello Spi Cgil Ivan Pedretti.
“Abbiamo più volte sollecitato governo, politica e Parlamento – continua Pedretti – a intervenire e a definire una legge quadro nazionale che affrontasse alla radice un problema che riguarda tre milioni di persone non autosufficienti e le loro famiglie. La nostra era una richiesta di buon senso e non abbiamo preteso tutto e subito. C’erano anche delle proposte di legge già depositate, peraltro scritte da esponenti della stessa maggioranza di governo, che non sono state nemmeno prese in considerazione”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 16/12/2019


lunedì 16 dicembre 2019
Influenza, allarme anziani: «Crollo delle vaccinazioni»

Sempre più anziani rischiano la vita a causa dell’influenza. Per leggerezza, o addirittura disinformazione. Nell’ultimo rapporto Eurostat, in Italia la vaccinazione antinfluenzale negli over 65 è scesa infatti al 52%, il 10 per cento in meno rispetto al 2012. I più giudiziosi, tra i Paesi europei, sono gli anziani del Regno Unito: circa il 72,6 per cento infatti si è vaccinato. Gli italiani, invece, dal terzo posto del 2012, dopo 5 anni scendono addirittura al settimo. Con gravi conseguenze per la loro incolumità. La copertura vaccinale, che per molti rappresenta infatti un vero e proprio salva vita, è decisamente al di sotto della soglia stabilita dal Ministero della salute, che infatti sottolinea: «Per ridurre significativamente morbosità, complicanze e mortalità per influenza è necessario raggiungere coperture vaccinali elevate nei gruppi di popolazione target, in particolare negli anziani con più di 65 anni e nei soggetti ad alto rischio di tutte le età».

Leggi: Il Messaggero, 16/12/2019


lunedì 16 dicembre 2019
Spese riscaldamento. Legittima la delibera che sceglie di ripartire le spese di riscaldamento in base ai consumi e non ai millesimi

Legittima la delibera che sceglie di ripartire le spese di riscaldamento in base ai consumi e non ai millesimi. La modifica tacita del sistema può essere effettuata a maggioranza
a vicenda. La Corte d’appello rigettava l’impugnativa proposta da Tizia nei confronti del Condominio avverso la decisione di primo grado che aveva respinto le impugnative della delibera 2008, con la quale era stato approvato all’unanimità il rendiconto 2007 con i relativi riparti di spesa, nonché di quelle assunte dal 1998 al 2007, recanti approvazione dei bilanci consuntivi, nella parte in cui avevano ripartito le spese di riscaldamento in base ai consumi rilevati coi contatori, ossia con criterio diverso da quello previsto dalle tabelle millesimali; quella del 2009, sempre nella parte in cui aveva approvato la ripartizione delle spese di riscaldamento in base ai consumi rilevati dai contatori.
Per quanto ancora rileva, la Corte territoriale osservava che le delibere assunte nel periodo dal 1997 al 2008 non avevano inteso modificare il regolamento condominiale, ma lo avevano applicato diversamente, con la concorde volontà dei condomini o, quantomeno, senza la loro opposizione, con la conseguenza che si sarebbero trattato di delibere annullabili, da impugnare nel termine di decadenza di trenta giorni.
Inoltre, che doveva escludersi la nullità delle delibere anche ritenendo che, attraverso di esse, si fosse operata una modifica tacita del regolamento, realizzabile a maggioranza.

Leggi: Condominio Web, 16/12/2019


domenica 15 dicembre 2019
Sconti fiscali sulla casa, il 2020 parte dal bonus facciata

La nuova agevolazione del 90% per gli involucri è il perno delle misure della manovra: ha un potenziale da 4 miliardi di investimenti. Mappa degli sgravi
Una scossa da quattro miliardi di euro di investimenti. Con il potenziale per convogliare un quinto degli interventi di recupero edilizio realizzati il prossimo anno in Italia. La nuova geografia dei bonus casa, modificati dalla legge di Bilancio 2020, ruota attorno a un perno che ha tutte le caratteristiche per diventare un nuovo riferimento per il mercato della riqualificazione: il bonus facciate, lo sconto fiscale del 90% dedicato agli involucri edilizi. Nonostante qualche ritocco in fase di approvazione del disegno di legge, come la maggiore integrazione con le norme che incentivano i cappotti termici, questa misura mantiene una grande forza d’urto: la relazione di accompagnamento al Ddl di Bilancio ha stimato, infatti, che le spese relative a questi nuovi interventi valgono circa quattro miliardi di euro. Di questi, circa 1,6 miliardi saranno indotti dal nuovo sconto più conveniente e non sarebbero stati realizzati in sua assenza. Per dare un’idea di quanto sia alta questa cifra, nel 2018 le detrazioni per l’efficientamento energetico hanno mobilitato 3,3 miliardi di euro (dati Enea).  Senza dimenticare che, a completare il quadro, arriva come sempre una lunga lista di proroghe: guadagnano, così, un altro anno di vita l’ecobonus, il bonus ristrutturazioni e quello dedicato ai mobili

Leggi: Edilizia e Territorio, Il Sole 24 ore, 15/12/2019


sabato 14 dicembre 2019
Gli assegnatari si organizzano: al via la costituzione dei comitati “Noi delle case popolari”

Promossi dalla Cgil in tutta la provincia di Arezzo
Gli assegnatari delle case popolari alzano la voce e si preparano ad organizzarsi in comitati. Si sono riuniti, per iniziativa della Cgil, ad Arezzo, Sansepolcro, Bibbiena e Camucia. Prossimo appuntamento in Valdarno. Realtà diverse, problemi comuni: scarsità di fondi per nuove abitazioni e per garantire una manutenzione straordinaria adeguata, manutenzione ordinaria a carico degli assegnatari anche in caso di strutture cadenti, scarse informazione e trasparenza nella gestione.
Il Sunia Cgil ricorda i dati forniti dalla stessa Regione Toscana su Arezzo: il 60,8% degli alloggi delle case popolari sono stati costruiti prima del 1980 e l’83,6% prima del 1990. La percentuale di quelli civili è solo del 2,9% a fronte ad una media regionale del 36,8%. Il 63,2% sono alloggi economici e popolari. Si tratta, quindi, un patrimonio vecchio e costruito al risparmio che necessita di manutenzioni continue.
“Per questo – sottolinea la Cgil – abbiamo chiesto incontri a tutti i comuni della provincia in quanto proprietari delle abitazioni, al LODE quale associazione dei comuni e ad Arezzo Casa S.p.A. quale ente gestore, preannunciando le nostre richieste che abbiamo condiviso e approfondito nel corso delle assemblee”.

Leggi: Arezzo Ora, 14/12/2019


DALLE REGIONI:

martedì 14 gennaio 2020
Piano freddo, dal Comune di Roma 100 nuovi posti: oltre 500 quelli attivi sul territorio

Potenziato il Piano freddo di Roma Capitale a sostegno delle persone senza dimora. L’obiettivo dell’Amministrazione è gestire le difficoltà legate alle basse temperature e favorire l’inserimento delle persone più fragili in percorsi di assistenza
Potenziato con 100 nuovi posti il Piano freddo di Roma Capitale per l’inverno 2019-2020, a sostegno delle persone senza fissa dimora e in condizioni di fragilità. Oltre 500 i posti dunque attivi sul territorio. Lo scrive in una nota l’ufficio stampa del comune di Roma.
L’obiettivo dell’Amministrazione, si legge, è gestire le difficoltà legate alle basse temperature, ma anche favorire l’inserimento delle persone più fragili in percorsi strutturati di sostegno, facendo rete e garantendo la dignità alla persona. I nuovi 100 ricoveri, con servizi igienici e docce, saranno attivi da questa notte e prevedono una possibilità di incremento fino a 140 posti.

Leggi: Redattore Sociale, 14/01/2020


martedì 14 gennaio 2020
Inaugurato il polo sanitario di Venaria, ma per ora nessuno ci può arrivare

Polemiche nei confronti dell’asl to 3. Non c’è ancora il trasporto pubblico e nei dintorni dell’ospedale la viabilità è provvisoria
«Il nuovo ospedale aprirà nel 2020, ma non sarà raggiunto dai mezzi pubblici e, per qualcuno, soprattutto per gli anziani, sarà un disastro». Ecco il ritornello che, negli ultimi mesi, ha caratterizzato le battaglie politiche in città e ora ha concretizzato le paure di chi non sa come raggiungere il polo sanitario di via don Sapino.
L’ospedale proprio ieri ha iniziato la sua attività dopo che, da via Silva, erano stati rilocalizzati i servizi amministrativi e distrettuali, gli uffici, le cure domiciliari e il punto unico di accoglienza socio-sanitario. Ma in via don Sapino non arriva nessun bus pubblico e Cgil, Cisl e Uil hanno già chiesto all’Asl To 3 di sospendere il trasloco. Questo perché, entro l’inizio di febbraio, nei 10 mila metri quadrati di struttura – costati oltre 17 milioni di euro – entrerà in funzione tutta la parte ambulatoriale, il punto di primo intervento (si stima un passaggio di 10 mila utenti l’anno su un bacino di 120 mila persone), la radiologia con la una quarantina di posti letto tra medicina e lungodegenza.

Leggi: La Stampa, 14/01/2020


martedì 14 gennaio 2020
Piano per la Non Autosufficienza della Lombardia: così non va!

La Federazione lombarda LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità), insieme ad altre dieci organizzazioni, ha inviato una lettera all’Assessore competente, chiedendo una profonda revisione del Piano Regionale per la Non Autosufficienza della Lombardia 2019-2021, approvato alla fine di dicembre, «per garantire alle persone con disabilità “grave e gravissima” i sostegni indispensabili a vivere un’esistenza dignitosa, nel rispetto dei loro diritti fondamentali»
Cartina della Lombardia al centro dei loghi della disabilità. Mentre a livello nazionale la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) contesta innanzitutto il metodo con cui è stato approvato il Piano Nazionale per l’Autosufficienza, come riferiamo in altra parte del giornale, la componente lombarda della medesima Federazione, vale a dire la LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità), chiede una profonda revisione del Piano Regionale per la Non Autosufficienza della Lombardia 2019-2021, approvato alla fine di dicembre con la Deliberazione di Giunta Regionale XI/2720, «per garantire alle persone con disabilità “grave e gravissima” i sostegni indispensabili a vivere un’esistenza dignitosa, nel rispetto dei loro diritti fondamentali».

Leggi: Superando, 14/01/2020


domenica 12 gennaio 2020
Sociale, a Firenze coabitazione anche per migranti e universitari

Auser Abitare solidale e Comune di Firenze rinnovano la loro collaborazione sulla coabitazione solidale. Il progetto nato tre anni fa prevede che gli anziani che vivono da soli mettano a disposizione il proprio appartamento a beneficio chi versa in una condizione di vulnerabilità sociale.
Nell’ottica di un patto di reciproco scambio. Il progetto si fa ancora più innovativo. E alle porte di Auser Abitare Solidale bussa anche l’amministrazione comunale di Barcellona. “La nostra idea- spiega il responsabile di Auser Abitare solidale Gabriele Danesi- è di costruire una rete di case, alloggi normali, non dormitori, per permettere a chi si trova in una condizione di estrema fragilità abitativa di riconquistare una normalità col nostro aiuto”. A beneficio anche dei migranti che “a causa del decreto Salvini si trovano senza un tetto, perché costretti a uscire dagli Sprar e dai Cas”.
L’iniziativa, d’altronde, sta conquistando una eco internazionale. “La città di Barcellona che è all’avanguardia nelle politiche abitative – conferma Danesi- ci ha contattati la settimana scorsa per chiederci un aiuto ad attivare un programma di coabitazioni solidali nel loro territorio”. Allargando ulteriormente il campo la convenzione fra Comune e Auser immagina anche di aprire questa forma di convivenza agli studenti universitari, andando a ripescare un progetto già collaudato nel 2005.

Leggi: Toscana Oggi, 12/01/2020


venerdì 10 gennaio 2020
Toscana, i borghi spopolati rinascono con le cooperative di comunità

A Cinigiano si punta sulla castagna e a Sorano nasce un’osteria. Due esempi di come borghi che si stavano spopolando possono rinascere attorno ad un progetto che genera sviluppo e servizi per il territorio
Tutto è iniziato con la chiusura del panificio. A Monticello Amiata, comune di Cinigiano nel grossetano, vivono poco più di quattrocento persone. Il forno, che dava lavoro a diversi, qualche anno fa ha tirato giù i battenti e tre giovani professionisti del luogo – un italiano, un turco e un egiziano – si sono inventati una nuova attività che ruota attorno alla castagna a chilometro zero. Così è nata nel 2016 la Biofan. Poi l’azienda si è trasformata in cooperativa di comunità ed è diventata oggi uno dei ventiquattro progetti di tutta la Toscana che la Regione a fine 2018 ha finanziato con un milione e duecento mila euro. Una realtà visitata oggi dall’assessore regionale alla partecipazione Vittorio Bugli.

Leggi: Redattore Sociale, 10/01/2020


giovedì 9 gennaio 2020
Sfratti, un fondo contro la morosità Sunia e Comune “battono cassa”

Proposta depositata in Regione: «A sostenerlo siano enti locali, proprietari e inquilini con le caparre
Un fondo contro la morosità sostenuto dagli enti locali, dai proprietari e dagli inquilini tramite le mensilità di caparra ma pure una serie di interventi a sostegno dell’accesso alla casa. È quanto il Comune di Padova e alcune associazioni di categoria propongono per rafforzare la rete di sicurezza a supporto del mercato degli affitti.
LA PROPOSTA
«I canoni del mercato residenziale libero sono alti» spiega Michele Brombin, segretario del Sunia di Padova confermando quanto emerso dall’inchiesta pubblicata da il mattino di Padova ieri. «Morosità, sfratti e sloggi per i titolari di mutui che si trovano in difficoltà nel pagamento delle rate rappresentano un fenomeno estremamente diffuso. Nel contesto di un’emergenza abitativa che persiste, le richieste di un alloggio popolare sono più del doppio delle residenze disponibili e molti proprietari preferiscono lasciare i propri immobili vuoti piuttosto che rischiare un procedimento di sfatto per morosità. Ecco allora che assieme alla Cgil ed ad alcuni consiglieri regionali di opposizione, stiamo lavorando per spingere la Regione ad affrontare il problema»

Leggi: Il Mattino di Padova, 09/01/2020


mercoledì 8 gennaio 2020
“Anziani a casa in buona compagnia”. In Toscana un patto per innovare l’assistenza

Monitoraggio a distanza, telemedicina e nuove tecnologie: il governatore e i sindacati hanno firmato un protocollo d’intesa per preparare il piano per l’aiuto domiciliare del futuro agli over 65 non autosufficienti
Un progetto sperimentale per l’assistenza agli anziani non autosufficienti, nelle loro case o in cohousing. Servizi all’avanguardia per seguire i cittadini anche a distanza, con teconologie innovative. Ieri il governatore della Toscana Enrico Rossi ha siglato un protocollo d’intesa con i sindacati dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Toscana. Il documento si ripromette di istituire un osservatorio che individui i bisogni e poi lavori appunto alle soluzioni innovative.
L’idea, come spiega Rossi, è quella di trovare anche grazie alle nuove tecnologie l’assistenza migliore nel singolo caso. Il progetto si chiama «A casa in buona compagnia” e deve, stando al testo del protocollo “individuare nuove forme di gestione ed erogazione di servizi che dovranno vedere la valorizzazione, da parte dell’operatore pubblico, di esperienze realizzate anche da soggetti del terzo settore».

Leggi: La Repubblica, 08/01/2020


mercoledì 8 gennaio 2020
Caregiver familiari: strategie e misure concrete di sostegno

La Regione Emilia Romagna- dopo l’approvazione della Legge Regionale 2/14 di riconoscimento e valorizzazione del Caregiver familiare e relative Linee attuative-con la DGR. 2318 del 22/11/2019 dà il via, così come di recente il Governo Francese, ad un piano concreto di misure e risorse economiche a sostegno dei familiari che si prendono cura. Se ne parlerà in un convegno il prossimo 13 gennaio a Bologna presso l’aula magna della Regione Emilia Romagna dalle ore 9,30 alle 13.00. La strategia della Regione Emilia Romagna verrà illustrata da Kyriakoula Licia Petropoulacos, Direttore Cura della persona, Salute e Welfare, Regione Emilia Romagna; la strategia francese verrà illustrata da Alexis Rinckenbach Capo dell’Ufficio degli affari europei ed internazionali- Direzione generale della Coesione sociale -Ministero della Solidarietà e della Salute. Interverranno ai lavori, aperti da Lalla Golfarelli Presidente di CARER APS e moderati da Loredana Ligabue, autorità e rappresentanti regionali, nazionali ed europei.
Per informazioni e adesioni: E-mail:info@anzianienonsolo.it ; Tel. 059 645421

Leggi: Auser, 08/01/2020


mercoledì 8 gennaio 2020
La Spezia. Storie che s’incontrano, al via il progetto per una domiciliarità degli anziani

“Storie che s’incontrano” è il nome del progetto che sarà realizzato nel territorio del distretto 17 con il Comune di Bolano capofila, a partire dai prossimi mesi. Grazie al lavoro di progettazione della Cooperativa Sociale Lindbergh e dei partner di progetto (Distretto 17, coop Gulliver, Associazione Su la Testa, P.A. Ceparana ed Auser La Spezia), questa iniziativa è stata infatti selezionata dalla Compagnia di San Paolo per essere sostenuta in collaborazione con la Fondazione Carispezia. Il progetto “Storie che si incontrano” è stato presentato in risposta al bando “InTreCCCi – Casa Cura Comunità” – alla sua terza edizione, per iniziative a sostegno della domiciliarità nei territori di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, lanciato dalla Compagnia di San Paolo in collaborazione con Fondazione Carige, Fondazione Agostino De Mari e Fondazione Carispezia, che sostengono congiuntamente alla Compagnia i progetti selezionati sui territori di rispettiva competenza.

Leggi: Auser, 08/01/2020


martedì 7 gennaio 2020
Assistenza domiciliare, al via il progetto toscano per gli anziani

Parte “A casa in buona compagnia”, progetto sperimentale che la regione lancia attraverso un protocollo di intesa, siglato oggi con i sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil
Garantire l’assistenza a casa o in unità residenziali autonome di cohousing anche agli anziani non autosufficienti. È questo l’obiettivo di ‘A casa in buona compagnia’, il progetto sperimentale che la Regione Toscana lancia attraverso un protocollo di intesa, siglato oggi con i sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil. La sperimentazione vuole offrire assistenza agli anziani attraverso l’uso di tecnologie e un controllo da remoto delle loro condizioni di salute, sempre nel pieno rispetto della privacy. Il governatore della Toscana, Enrico Rossi, parte da una riflessione: “In Italia abbiamo il diritto alla sanità, ma non quello all’assistenza. Manca una seconda gamba- spiega ai giornalisti nel corso di una conferenza stampa- che esiste, invece, in molti altri Paesi. I sindacati mi hanno fatto una proposta intelligente. Anziché mettere soldi, mettiamo prima di tutto un pensiero perché manca una proposta, un’idea precisa”.

Leggi: Redattore Sociale, 07/01/2020


sabato 4 gennaio 2020
Dramma della solitudine a Fabriano, anziana trovata morta in casa

L’85enne Neida Mingarelli è stata trovata priva di vita appoggiata alla vasca del bagno, i nipoti hanno allertato vigili del fuoco e 118
Tragedia della solitudine nella tarda serata di ieri, venerdì, in viale Zonghi, dove l’85enne Neida Mingarelli è stata trovata priva di vita appoggiata alla vasca del bagno. La donna, vedova e senza figli, nelle ultime ore era divenuta incontattabile dai nipoti che hanno così deciso di allertare vigili del fuoco e sanitari del 118. All’arrivo sul posto nell’abitazione al primo piano di una palazzina poco distante dall’ex Tribunale attuale sede della scuola media Giovanni Paolo II, l’anziana è stata rinvenuta esanime. Inutili tutti i tentativi di farla riprendere da parte dei medici che hanno così accertato il decesso, avvenuto per cause naturali, con ogni probabilità riconducibili ad un improvviso malore mentre la signora si era recata in bagno. La salma è stata subito messa a disposizione dei parenti in vista dell’effettuazione del rito funebre di domani pomeriggio.

Leggi: Il Resto del Carlino, 04/01/2020


venerdì 3 gennaio 2o2o
Regionali, Acli Bologna chiede un contributo economico per le badanti

L’invito del presidente Filippo Diaco ai candidati alle elezioni in Emilia-Romagna. Una badante costa circa 1.200 euro al mese. “Gli sgravi non bastano, servono aiuti alle famiglie”
“Chiediamo un contributo economico, nell’ambito della legge per i caregivers, per le famiglie che assumono badanti”. E’ l’invito di Filippo Diaco, presidente delle Acli di Bologna, ai candidati alle elezioni regionali in Emilia-Romagna.
“Una badante convivente full time costa circa 1.200 euro al mese, più le sostituzioni della domenica, dei giorni e delle ore di riposo giornaliere: un salasso”, dice Diaco parlando oggi ai cronisti e spiegando che attualmente sono previsti soltanto sgravi fiscali per l’assunzione di una colf, e non veri e propri contributi economici come invece accade per il ricovero in casa di riposo o per i centri estivi. Se uno decide di usufruire di ricoveri in case di cura e riposo sussistono aiuti. Perché non per i datori di lavoro domestico?”, insiste Diaco, rivolgendo l’appello alla prossima Giunta regionale che guiderà l’Emilia-Romagna.

Leggi: Redattore Sociale, 03/01/2020


venerdì 3 gennaio 2020
Anche le badanti invecchiano, boom di over 65

Si assumono 70enni per assistere 80enni. Sul dato accendono i riflettori le Acli di Bologna con il report “Mondo colf 2019”, perché presto chi aiuta andrà aiutato, le stesse assistenti degli anziani avranno bisogno di un welfare
– Anche le badanti, insieme alla persona di cui si prendono cura, iniziano ad invecchiare: a Bologna, 1.929 colf hanno più di 65 anni. Sul dato accendono i riflettori le Acli di Bologna con il report ‘Mondo colf 2019’, perché presto chi aiuta andrà aiutato, le stesse assistenti degli anziani avranno bisogno di un welfare. “L’età media delle badanti si è molto alzata- dice Filippo Diaco, presidente del patronato che a Bologna contrattualizza quasi 3.000 colf su un totale di 11.000 in tutta la metropoli- 10 anni fa avevano dai 40 ai 55 anni, oggi dai 55 ai 70 anni”. Tra i contratti di quest’anno ci sono anche 70enni che assistono 80enni.

Leggi: Redattore Sociale, 03/01/2020


martedì 31 dicembre 2019
Via libera alla Casa della salute a Ozzano Monferrato

Firmata l’intesa fra Asl e Comune: il fabbricato donato dall’ex cementificio Rossi
Una Casa della salute con i servizi della medicina di base e dislocamento di un Cup per la prenotazione delle visite a Ozzano Monferrato, nell’area di località Rivara che il cementificio Rossi ha donato al Comune nel maggio 2018. Ieri alla direzione generale dell’Asl la firma tra il direttore Antonio Brambilla e il sindaco Davide Fabbri, per dare il via alla collaborazione.
Circa 300 metri quadrati dell’edificio donato dalla Cementi Rossi saranno usati per la Casa della salute con i servizi di prelievi, cardiologia, dietologia, urologia, ma «adattando la struttura – dicono il direttore generale Antonio Brambilla e Massimo D’Angelo, responsabile dei Distretti – alle maggiori criticità del territorio, vale a dire quelle legate a malattie polmonari conseguenti alla presenza di cementifici e loro lavorazioni».

Leggi: La Stampa, 31/12/2019


giovedì 30 dicembre 2019
Rivoluzione anziani al pronto soccorso “Uno spazio per seguirli anche a casa”

Al Mauriziano il successo dell’ambulatorio dedicato ai meno giovani: dimezzati i “ritorni” in ospedale
È la fine di un dogma, diciamo così. O spacciato come tale. Il congestionamento dei pronto soccorso non è un atto di fede, da accettare come acquisito. Oppure, se preferite, una fatalità ineluttabile, alla quale rassegnarsi. Un segnale in questo senso, purtroppo isolato, arriva dall’ospedale Mauriziano di Torino, diretto dal dottor Maurizio Dall’Acqua, e rimanda al primo ambulatorio di rivalutazione geriatrica avviato a inizio anno. Premessa: dato l’aumento costante della longevità gli anziani costituiscono quasi il 40% dei pazienti che accedono al “pronto”, di questi il 75% viene ricoverato. Solo nel 2018 23.901 accessi a quello del Mauriziano sono stati effettuati da pazienti sopra i 65 anni (il 41% del totale) e 5.975 di questi hanno portato al 25,5% dei ricoveri totali. Monitoraggio Obiettivo dell’iniziativa: ridurre il tempo di permanenza e i ritorni in Dea. Come? Attivando direttamente in pronto soccorso una struttura ambulatoriale alla quale i pazienti sono indirizzati, su indicazione del medico di urgenza, in base alla valutazione del rischio di “ritorno non programmato”. In sintesi, significa monitorare il decorso del paziente dopo la dimissione, individuando tempestivamente criticità che potrebbero condurlo nuovamente in “pronto” e proponendo correttivi sul fronte delle terapie e dell’assistenza.

Leggi: Anaao Piemonte, 30/12/2019


lunedì 23 dicembre 2019
Foggia. Ancora una volta l’emergenza abitativa domina la scena politica della città di Foggia

Dichiarazione di Michela De Palma Segretaria SUNIA di Foggia.
Ancora una volta l’emergenza abitativa domina la scena politica della città di Foggia e, ancora una volta, ottiene l’attenzione della cronaca nazionale senza che vi siano concrete e fattibili soluzioni per le famiglie che vivono (per responsabilità di chi, in passato, ha fatto scelte amministrative sbagliate) in luoghi che non possono essere definiti “case”.
Ma facciamo un passo indietro.
L’emergenza abitativa che soffre la città di Foggia viene da molto lontano: da quando si decise di realizzare “alloggi parcheggio” che si conclusero con un anno di ritardo a causa degli indugi nel realizzare le urbanizzazioni primarie.
Il S.U.N.I.A., già in quell’occasione, affermava che quella non era la strada giusta da intraprendere, anzi: negli stessi tempi si sarebbero potuti realizzare alloggi veri e propri.

Leggi: Sunia, 23/12/2019


giovedì 19 dicembre 2019
Sicilia, cambia l’assistenza degli anziani a casa: si sceglierà in una lista di “accreditati”.

L’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza annuncia la svolta. Stop al rinnovo dei contratti con i soggetti che oggi forniscono il servizio
Mini-rivoluzione in arrivo per i 41mila anziani che in Sicilia vengono curati a casa e che dal prossimo anno potranno decidere a chi affidarsi per le terapie a domicilio. L’assessorato alla Salute ha alla firma un decreto che prevede di superare il sistema delle gare per l’affidamento dei servizi e di sperimentare il modello dell’accreditamento, come avviene per i laboratori privati convenzionati o per le case di cura.
Una svolta in un settore chiave dell’assistenza sanitaria che vede l’Isola arrancare rispetto ad altre regioni: secondo gli ultimi dati ministeriali del 2017, in Sicilia ci sono ci sono un milione e 25mila ultrasessantacinquenni, ma solo 41mila — pari al 4,4 per cento — ricevono l’assistenza domiciliare e per circa 18 ore l’anno, contro una media nazionale di 26 ore. Oggi l’assistenza domiciliare integrata viene erogata da dipendenti interni delle aziende sanitarie provinciali e da operatori delle associazioni profit o non-profit per conto delle Asp.

Leggi: La Repubblica, 19/12/2019


giovedì 19 dicembre 2019
Ospedali riuniti Ancona: Fp Cgil, permangono criticità

Il sindacato: “I nodi riguardano la carenza di personale e l’organizzazione del lavoro. Malgrado le nostre ripetute richieste e sollecitazioni per conoscere la dotazione organica e, di conseguenza, il futuro piano di assunzioni, la direzione non risponde”
La Fp Cgil Ancona condivide con la direzione degli Ospedali riuniti del capoluogo marchigiano la soddisfazione per gli accordi siglati con i sindacati sulla progressione economica per i dipendenti del comparto e sulla ricollocazione del personale della cucina. Tuttavia, il sindacato ricorda che, per quanto riguarda la progressione economica di carriera, le cosiddette fasce, erogate a 547 dipendenti su 2.800, chiamarla un successo è eccessivo, poiché è la semplice applicazione di un istituto contrattuale. Piuttosto, si sottolinea che il personale degli Ospedali riuniti resta ancora quello che percepisce meno salario accessorio rispetto ai colleghi dell’Asur e delle altre aziende sanitarie della regione.

Leggi: Rassegna Sindacale, 19/12/2019


mercoledì 18 dicembre 2019
Domotica: avviata una nuova piattaforma tecnologica nelle Marche

Un Laboratorio di ricerca e innovazione per ambienti di vita sostenibili e interconnessi, finalizzato allo studio e alla sperimentazione delle tecnologie domotiche più innovative, al fine di migliorare il comfort, la salute e il benessere nei diversi ambienti di vita
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Sono state avviate nelle Marche due nuove piattaforme tecnologiche innovative per lo sviluppo della competitività del sistema produttivo regionale. Riguardano i settori della domotica e della salute. Prevedono un investimento di 18,7 milioni di euro, sostenuto con 10,3 milioni di contributi Por Fesr. L’operatività di entrambe le piattaforme favorirà l’integrazione fra sistema scientifico e produttivo, l’inserimento in azienda di personale altamente qualificato, lo sviluppo di reti collaborative durature e sostenibili. Significativo l’incremento occupazionale previsto, con circa un centinaio di nuove assunzioni, tra ricercatori, tecnici specialistici, giovani tecnologi. L’obiettivo è quello di valorizzare e mettere a sistema le competenze specialistiche presenti sul territorio attraverso la realizzazione di due poli di riferimento nazionale e internazionale per la ricerca e l’applicazione di innovazioni domotiche e del “benessere avanzato (farmaci diagnostici e approcci terapeutici innovativi)”.

Leggi: Casa e Clima, 18/12/2019


mercoledì 18 dicembre 2019
Inaugurato a Palermo il ”Giardino del benessere”. Un bene confiscato alla mafia diventa un luogo dove gli anziani potranno incontrarsi, seguire corsi, ballare, giocare e stare bene insieme

Venerdì 13 dicembre a Palermo si è tenuta l’inaugurazione del Giardino del Benessere in Viale della Resurrezione n. 78. Il Giardino del Benessere è un bene confiscato alla mafia di circa 1000 mq ed affidato ad Auser Provinciale Palermo dall’Amministrazione Comunale. Il progetto, sostenuto da Fondazione Con il Sud, Fondazione Sicilia ed Auser Nazionale, nasce dalla collaborazione dell’Auser Provinciale Palermo con l’Associazione People Help the People e l’Auser Volontariato Sicilia.
Scopo del progetto – afferma Giuseppe Romancini, Presidente di Auser Palermo – è la riqualificazione di un’area verde della periferia urbana un tempo in mano alla mafia, da restituire alla comunità promuovendo così la cultura della legalità e lo sviluppo socio-economico. Avremo uno spazio dove poter organizzare incontri con testimonial provenienti da diverse regioni d’Italia, su tematiche di interesse per la comunità, quali: educazione ambientale, corretti stili alimentari, invecchiamento attivo, volontariato e impegno sociale, scambio intergenerazionale di conoscenze. Le nostre attività favoriranno l’intrattenimento e la convivialità per contrastare la solitudine e l’emarginazione degli anziani, sosterremo l’occupazione giovanile nella gestione del bene comune in contrasto al fenomeno mafioso.

Leggi: Auser, 18/12/2019


lunedì 16 dicembre 2019
Palermo. Residenza alle famiglie disagiate, istanze ferme all’ufficio Anagrafe. Il Sunia: “Ci appelliamo al sindaco affinché intervenga”

“Decine di famiglie occupanti chiedono di poter ottenere la residenza ma l’ufficio Anagrafe non ha ancora dato corso agli adempimenti malgrado gli impegni precisi assunti in questa direzione dall’amministrazione comunale”.
Lo dice il segretario del Sunia Palermo, Zaher Darwish, che rivolge un appello al sindaco Leoluca Orlando affinché intervenga presso gli uffici dell’Anagrafe per dare seguito alle ordinanze sindacali e dare alle tante famiglie disagiate con minori, portatori di handicap e anziani a carico la possibilità di iscrizione all’anagrafe.
“Ci sono tante istanze presentate da famiglie nella situazione ipotizzata che non vengono accolte e la situazione si trascina per molti da più di un anno – aggiunge Zaher Darwish – Eppure sono state firmate diverse ordinanze e determine sindacali che demandavano agli uffici di competenza la possibilità di autorizzare in deroga l’iscrizione all’anagrafe.

Leggi: Sunia, 16/12/2019


IN AGENDA:

Diseguaglianze nelle città metropolitane: 15 gennaio iniziativa a Napoli

“Contrastare le diseguaglianze, governare le trasformazioni: le nuove sfide per la rappresentanza sociale nei contesti urbani”. È il tema dell’incontro promosso dalla Cgil di Napoli per domani, mercoledì 15 gennaio alle ore 9.30, presso il salone G. Federico nella sede di via Toledo 353. Il dibattito prenderà spunto dal volume Le mappe della disuguaglianza. Una geografia sociale metropolitana di Salvatore Monni, dell’Università Roma 3, e Federico Tomassi, dell’Agenzia per la coesione territoriale. Il volume – costruito come un percorso che si snoda attraverso una dettagliata serie di mappe a colori – traccia una geografia delle disuguaglianze tra i quartieri delle quattro città metropolitane: Roma, Milano, Napoli e Torino. Gli autori, con grande rigore scientifico e forte passione civile, raccontano la complessità sociale e spaziale delle quattro aree metropolitane, mostrandone le tante sfaccettature e le disuguaglianze che le attraversano. Una complessità con cui anche il sindacato dovrà confrontarsi.

Leggi: Rassegna Sindacale


7 e 8 luglio – Roma – Ministero della Salute (Auditorium Viale Ribotta) Long-Term Care FIVE – Gli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine

Giunta alla quinta edizione, la due giorni annuale di incontro e confronto tra decisori ed attori che entrano a diversi livelli nella programmazione, organizzazione e gestione del sistema socio-sanitario e assistenziale dedicato alle cure a lungo termine si propone come un’occasione di aggiornamento e di avanzamento di proposte su modalità efficaci, sostenibili ed eque per la presa in carico degli anziani fragili e complessi.
Per maggiori informazioni info@italialongeva.it


IN EVIDENZA:

La contrattazione sociale territoriale fuori dall’ombra

Un’opportunità per il welfare di lavoratori e cittadini
Potremmo esordire chiosando provocatoriamente il titolo: la contrattazione sociale territoriale, questa sconosciuta! Nonostante la relazione tra la contrattazione sociale territoriale e il welfare locale abbia nel nostro paese una lunga storia, la conoscenza del suo apporto all’infrastrutturazione del welfare nei territori appare limitata e persino posta in ombra dall’incipiente successo della contrattazione collettiva per il welfare integrativo che avviene a livello decentrato, aziendale e territoriale, mentre la sinergia tra le diverse forme di azione negoziale è ancora poco esplorata.
È dunque particolarmente prezioso il lavoro dell’Osservatorio sociale sulla contrattazione territoriale di Cisl e Fnp Cisl, che da anni archivia e analizza gli accordi siglati tra enti locali e parti sociali in ambito sociale, restituendo il profilo dell’azione negoziale che il sindacato sviluppa al riguardo nei territori. In virtù di questo lavoro è possibile documentare che la contrattazione sociale territoriale – la “contrattazione sociale di prossimità”, nel linguaggio della Cisl – costituisce un fenomeno di rilievo nel nostro paese. Basti pensare che nel 2018 essa ha riguardato: 17 Regioni, 1.509 Comuni, 20,7 milioni di persone potenzialmente tutelate.

Leggi: Welforum


La sostenibilità è sociale, ambientale ed economica

La rivista on lie Social Europe, ha pubblicato il 16 dicembre 2019 un interessante articolo firmato da Liina Carr, segretaria confederale dell’ETUC, la Confederazione europea dei sindacati, sul tema della sostenibilità sociale, ambientale ed economica, attualmente tema chiave di ogni discorso politico in Europa. Lo proponiamo ai lettori di Welforum in italiano.
Il principio “prima di tutto la sostenibilità” dovrebbe diventare il filo conduttore che unifica tutte le azioni dell’Unione Europea. Le recenti azioni promosse dai Fridays for Future e dalla Extinction Rebellion hanno concentrato l’attenzione sul tema dei cambiamenti climatici, ma occorre ricordare che il tema della sostenibilità non riguarda solo l’ambiente. Nel promuovere il tema della giustizia climatica, i sindacati europei richiedono anche una profonda trasformazione dell’economia, una “giusta transizione” (nei documenti europei si fa sempre più spesso riferimento proprio alla Just Transition) capace da un lato di muovere rapidamente nella direzione della riduzione delle emissioni e dall’altra di proteggere i lavoratori coinvolti nella transizione energetica: l’Europa infatti non sarà in grado di raggiungere un futuro sostenibile se migliaia di persone verranno espulse dal mercato del lavoro.

Leggi: Welforum


Fabbisogni standard dei Comuni per il sociale – Stato dell’arte e questioni aperte

A cosa servono i modelli di determinazione dei fabbisogni standard dei Comuni?
Sono passati dieci anni dall’approvazione della legge delega sul federalismo fiscale (L.42/2009) che aveva tra gli altri obiettivi la costruzione di un sistema di finanziamento degli enti locali di tipo responsabilizzante, superando la logica della spesa storica con cui veniva tradizionalmente ripartito il fondo di solidarietà comunale, per convergere ad una prospettiva di accountability che favorisse l’efficienza nella produzione dei servizi locali. Questo processo ha coinvolto tutte le funzioni fondamentali dei Comuni, compresa “l’assistenza” (la dicitura con cui i decreti attuativi, in particolare il dlgs 216/2010, hanno etichettato i servizi sociali).
Da diversi anni è stato avviato un percorso attuativo di rilevazione delle informazioni utili alla determinazione del fabbisogno (il questionario Sose) e, parallelamente, una serie di sforzi di affinamento metodologico per individuare il modello tecnico di stima del fabbisogno. Un processo dall’iter particolarmente complesso a livello istituzionale che oggi, nonostante le molteplici revisioni metodologiche, trova ancora molte resistenze attuative a causa di nodi di fondo irrisolti, con conseguenti ritardi nell’effettivo recepimento ai fini dei processi di allocazione della finanza pubblica.

Leggi: Welforum


Le associazioni e la sanità partecipata: che fatica!

Poche associazioni si sono registrate per partecipare alle consultazioni della Regione Lazio. Perché? Intervista a Silvana Zambrini
Sono ormai passati quasi tre mesi da quando la Regione Lazio ha pubblicato la Determinazione che fissa «strumenti e modalità per promuovere la Partecipazione delle organizzazioni dei cittadini nella programmazione e valutazione dei servizi sanitari regionali» e istituisce «la Cabina di regia e le modalità di registrazione delle associazioni di tutela dei pazienti e dei loro familiari ai gruppi partecipazione attiva». Un passo avanti verso la sanità partecipata e un’occasione importante, per le associazioni, per fare sentire la voce degli utenti ed entrare in un percorso di vera coprogettazione. Ma le associazioni stanno cogliendo questa possibilità? Ne abbiamo parlato con Silvana Zambrini, responsabile volontari di Antea e vicepresidente FAVO, impegnata da sempre nel volontariato in particolare nell’ambito della sanità.

Leggi: Reti Solidali


L’evoluzione del setting della lungodegenza post acuzie

Il setting di cura della lungodegenza post acuzie attraverso l’evolversi della normativa è stato delineato con contenuti dai confini non ben delineati, lasciando talvolta spazio al suo utilizzo in maniera molto differente nei diversi contesti regionali. Partendo da alcune considerazioni che prendono in esame la discussione sulle attuali proposte normative, si propone una riflessione sul contenuto del setting di lungodegenza post acuzie.
di Elisa Malagamba (Esperta di politiche sociosanitarie – Area Dipartimentale Sociosanitaria – Azienda Ligure Sanitaria – Liguria), Domenico Gallo (Responsabile S.C. Progettazione Strategica e Sviluppo dei sistemi Informativi del S.S.R – Azienda Ligure Sanitaria – Liguria), Paolo Cavagnaro (Commissario Straordinario Azienda Sociosanitaria Ligure 2 – Liguria)
Le origini della lungodegenza post acuzie
Nel 1968, la così detta Legge Mariotti “Enti Ospedalieri e assistenza ospedaliera”, n. 132, nel dettagliare l’ordinamento dei servizi e del personale, all’art. 38 disciplina la struttura interna degli ospedali per lungodegenti e convalescenti, non definendone tuttavia la mission.
Qualche anno dopo, il Decreto 13 settembre 1988 Donat-Cattin in attuazione della legge n. 109 dell’8 aprile 1988, disciplina gli standard ospedalieri relativi ad ogni specifica disciplina, inclusa la riabilitazione e la lungodegenza. In particolare il punto f del sopramenzionato decreto sottolinea come la destinazione specifica degli ospedali sia rivolta al trattamento di pazienti in fase acuta o a trattamenti riabilitativi e come la lungodegenza debba assumere una funzione peculiare, in quanto rivolta limitatamente alla fase di convalescenza, di primo trattamento di rieducazione funzionale o alla fase terminale.
Il dettato normativo, attraverso la riorganizzazione ospedaliera, si pone l’obiettivo di assegnare alle funzioni della lungodegenza i posti letto abitualmente utilizzati per persone in fase non acuta, nei reparti acuti.

Leggi: I Luoghi della Cura


Position Paper Infermiere di famiglia e di comunità

Il presente Position Paper è frutto di un gruppo di lavoro composto da docenti delle due Università del Piemonte (UNITO e UPO) e dell’Associazione degli Infermieri di Famiglia e di Comunità. Un’apposita giornata di studio e di workshop multi-professionale è stata realizzata l’otto aprile del 2019 a Torino per confrontarsi con gli operatori delle cure primarie, le università e le istituzioni sul ruolo e sulla formazione dell’Infermiere di Famiglia e di Comunità.
di Gianluca Aimaretti (UPO), Sara Bidone (UPO), Sara Campagna (UNITO), Giuseppe Costa (UNITO), Alberto Dal Molin (UPO), Valerio Dimonte (UNITO), Fabrizio Faggiano (UPO), Pasquale Giuliano (AIFeC), Ginetto Menarello (AIFeC), Paola Obbia (AIFeC)
L’attuale situazione epidemiologica e demografica della popolazione italiana rende urgente l’adozione di soluzioni innovative per garantire la sostenibilità e la qualità delle risposte del Servizio Sanitario Nazionale. L’Infermiere di famiglia e di comunità (IFeC) integra con un ruolo nuovo, preventivo, proattivo e collaborativo, il contributo degli attori delle Cure Primarie, delle Cure Intermedie e della Residenzialità Sociosanitaria, per la salute dei cittadini, collaborando con i Medici di Medicina Generale (MMG) e i Pediatri di Libera Scelta (PLS).

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Demenza e caregiving

Il caregiving familiare e quello professionale si alternano e si affiancano lungo tutte fasi della malattia dementigena e nei diversi ambienti di vita e di cura del malato. L’articolo propone una lettura di questi luoghi e della complessità dell’impegno di cura dalla prospettiva dei caregiver familiari e da quella, parallela, dei caregiver professionali.
di Marie Christine Melon (Psicologa, Responsabile del coordinamento scientifico Area Non Autosufficienza, Cooperativa Sociale CADIAI, Bologna), Manuela Maini (Neuropsicologa, Cooperativa Sociale CADIAI, Bologna)
Come altre malattie che danno origine a un’importante riduzione dell’autonomia cognitiva o funzionale, la demenza incide pesantemente sull’ambiente di vita del malato, imponendo cambiamenti e adattamenti faticosi in una prima fase e finendo spesso col rendere necessario il definitivo abbandono degli spazi conosciuti. Nel panorama del welfare italiano, gli spazi in cui un anziano cognitivamente deteriorato può essere accudito con continuità si riducono1a tre tipologie: il proprio domicilio (o l’abitazione del suo caregiver familiare), il centro diurno e la residenza per anziani non autosufficienti.

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Da frammenti a mosaico: il progetto che valorizza glia anziani

Mette insieme attività e iniziative per valorizzarne il ruolo nella costruzione della comunità educante e nel bene comune
Tanti nodi, un’unica rete: quella costituita dalle numerose iniziative orientate alla responsabilizzazione e alla presa in carico di istanze presenti nel territorio. Un proposito diventato realtà lo scorso maggio grazie al progetto “Da Frammenti a Mosaico” – il cui obiettivo ultimo è l’attuazione di un “volontariato senza età” – co-finanziato da Roma Capitale e promosso dalle associazioni Televita, che ha la sua specificità nell’assistenza agli anziani; da Raccontarsi Raccontando, realtà impegnata nella formazione di una Comunità Educante intergenerazionale; e, infine, dai Gruppi di Volontariato Vincenziano A.I.C. del Lazio, presenti con le loro opere solidali in diverse comunità parrocchiali. Tre realtà profondamente radicate nel II e III Municipio e legate da un obiettivo prioritario comune: la socializzazione della terza e quarta età.
Un vero e proprio ripensamento delle risorse umane disponibili, volto alla valorizzazione di energie, ma anche di saperi e competenze cui gli over 60 possono coscientemente attingere. Non solo: collocare il pensionato in una prospettiva maggiormente responsabilizzante rende possibile anche una sua partecipazione consapevole al cosiddetto “bene comune”.

Leggi: Reti Solidali


Un Senior Coach per tutti noi: una risorsa per vivere meglio

Abitaresociale lancia Senior Coach, una campagna di sensibilizzazione su Instagram volta a promuovere uno stile di vita attivo e dinamico tra le persone over 50.
Il Senior Coach è un consulente e motivatore che propone idee e soluzioni pratiche per migliorare il proprio benessere sostenendo un processo di invecchiamento attivo.
l Coach è quindi una risorsa personale che ognuno di noi, desidererebbe avere a disposizione durante la vita per crescere nella propria “unicità”. Accompagnatore che ci conosce profondamente, ci indirizza in un percorso di sviluppo individuale autonomo, puntando sulle nostre potenzialità espresse e inespresse e sulle capacità che possediamo, bisogni, visioni e desideri personali. Con il suo intervento, il coach stimola e promuove la nostra crescita. Tutto il suo interesse è nel favorire in noi l’autosviluppo accompagnandoci nel processo di presa di coscienza, ricerca e sviluppo delle potenzialità, di cui siamo ricchi.
Il bravo coach, porta sempre con sé la propria cassetta degli attrezzi con due strumenti principali ai quali affida l’esercizio della sua funzione: la comunicazione e il linguaggio. Questi ultimi trovano fondamento sull’esperienza che ha maturato nel tempo, sull’intuito sviluppato con l’esperienza e sull’umiltà che ha saputo costruire, pur incisiva e determinata, con silenzi ben alternati alla parola espressa.

Leggi: Abitare Sociale


SEGNALAZIONI:

Assegni familiari e maggiorazioni pensione

Importi rivalutati secondo l’indice di inflazione
L’Inps ha diffuso online gli importi e i limiti di reddito rivalutati degli assegni familiari e le maggiorazioni pensione 2020 per lavoratori agricoli e autonomi. Queste variazioni non comportano tuttavia effetti per coltivatori diretti, coloni, mezzadri e piccoli coltivatori diretti, così come per i pensionati delle Gestioni speciali riservate ai lavoratori autonomi, che restano: 8,18 euro mensili per coltivatori diretti, coloni, mezzadri per i figli ed equiparati; 10,21 euro mensili per pensionati di gestioni speciali di lavoratori autonomi e piccoli coltivatori diretti, per coniuge, figli ed equiparati; 1,21 euro mensili per piccoli coltivatori diretti per i genitori ed equiparati.
Nelle tabelle contenute nella Circolare INPS n.3/2020, l’Inps indica i limiti da applicare a decorrere dal 1° gennaio 2020 nei confronti dei soggetti esclusi dalla normativa relativa all’assegno per il nucleo familiare.
Le procedure di calcolo pensioni sono state aggiornate in base ai nuovi limiti di reddito. In base alle norme sulla perequazione automatica delle pensioni, il trattamento minimo è fissato dal primo gennaio 2020 e per l’intero anno nell’importo mensile di 557,99 euro.

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Pensione invalidità ai soli residenti in Italia

Ordinanza Cassazione n. 21901/2018
La pensione invalidità civile spetta solo ai pensionati residenti in Italia. A confermare l’inesportabilità delle prestazioni non aventi carattere contributivo, erogabili esclusivamente nello Stato Membro dove i soggetti interessati risiedono, in ottemperanza dell’art. 10-bis, comma 1, del Regolamento CEE n. 1247/1992, è stata tempo fa la Corte di Cassazione, sezione lavoro, con l’ordinanza n. 21901/2018.
In particolare il Regolamento comunitario prevede che le prestazioni speciali in denaro, sia assistenziali che previdenziali, ma non aventi carattere contributivo non siano esportabili in ambito comunitario, e siano erogate esclusivamente nello Stato Membro in cui i soggetti interessati risiedono e ai sensi della sua legislazione.

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Previdenza lavoratori domestici

Dal 1° al 10 gennaio il pagamento dei contributi 4° trimestre 2019
Dal 1° al 10 gennaio 2020 sarà possibile pagare i contributi del 4° trimestre 2019 dei lavoratori domestici. I datori di lavoro possono effettuare il pagamento mediante una delle seguenti modalità:
direttamente online tramite il portale dei pagamenti, con la modalità online pagoPA, con carta di credito, carta di debito oppure conto corrente bancario;
rivolgendosi ai soggetti aderenti al circuito “Reti Amiche”. Il pagamento è disponibile, senza necessità di supporto cartaceo, con codice fiscale e codice rapporto di lavoro:

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Agevolazioni fiscali disabili, detrazioni e IVA agevolata: i certificati necessari

Agevolazioni fiscali disabili, in che condizioni si ha diritto all’IVA agevolata e alle detrazioni su acquisti di mobili o elettrodomestici? E quali certificati servono? L’Agenzia delle Entrate ha fatto chiarezza con la risposta all’interpello numero 422 del 24 ottobre 2019.

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Salute, autonomia, mobilità, casa: la Regione per la “terza età”

Gli anziani in Emilia-Romagna tra società, economia e salute. Il punto sulle politiche destinate alla “terza età” nella settima Conferenza del Piano d’azione regionale
Salute, casa, stili e qualità della vita, intesa come benessere fisico, sociale e ambientale degli anziani. Dell’impegno della Regione Emilia-Romagna e del Terzo settore per sostenere questa fascia di popolazione si è discusso in viale Aldo Moro nel corso della settima Conferenza del Piano d’azione regionale per la popolazione anziana (Par), che è stata aperta dal sottosegretario alla presidenza Giammaria Manghi e chiusa dal presidente Stefano Bonaccini.
Sono disponibili i materiali sul sito

 

 

NEWS:

martedì 17 dicembre 2019
Landini: vogliamo un nuovo Stato sociale

Il segretario generale della Cgil conclude la manifestazione dei sindacati in piazza Santi Apostoli a Roma annunciando che le mobilitazioni andranno avanti anche nel 2020: “Il governo lo deve sapere con chiarezza: non facciamo sconti a nessuno”
“Da questa piazza mandiamo un messaggio forte: bisogna superare la precarietà. Noi vogliamo un nuovo Stato sociale che sia in grado di garantire i diritti sanciti dalla nostra stessa Costituzione, il diritto alla salute, allo studio, alla pensione. Tutto questo esiste solo con un lavoro che consenta una vita dignitosa”. Esordisce così il segretario generale della Cgil Maurizio Landini nell’intervento che ha chiuso la manifestazione dei sindacati in piazza Santi Apostoli, a Roma, terza tappa di un percorso che proseguirà a gennaio. Ad annunciare le prossime mosse di Cgil, Cisl e Uil è stato lo stesso Landini dal palco, ricordando che la legge di stabilità – sulla quale il Parlamento sta votando la fiducia in queste ore – risponde soltanto ad alcune sollecitazioni dei sindacati (come l’abolizione del superticket e i primi timidi provvedimenti per ridurre le tasse), ma non basta: “Lo diciamo con estrema chiarezza: molte delle nostre richieste non sono state accolte. Il cambiamento non è ancora sufficiente. E allora questa nostra mobilitazione deve continuare”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 17/12/2019


martedì 17 dicembre 2019
Non autosufficienza: Spi, c’è ancora tempo per fare legge

“Apprezziamo che in legge di bilancio ci sia un aumento delle risorse con un fondo per la disabilità e la non autosufficienza. Ma questo non vuol dire che hanno affrontato il tema di una legge quadro per le persone anziane non autosufficienti. Sono ancora in tempo”. A dirlo è il segretario generale dello Spi Cgil Ivan Pedretti, parlando a proposito della legge sulla non autosufficienza. “Aprano il tavolo a gennaio con le forze sociali”, ha aggiunto Pedretti, ricordando che il 20 dicembre ci sarà l’ultimo presidio dei pensionati in piazza Montecitorio “con una fiaccolata: invitiamo la ministra a venire lì e a dirci l’impegno che si assume e noi saremo contenti, ma vale sempre il detto ‘se non vedo non credo’. Abbiamo molta fiducia ma vorremmo che da quella fiducia si passasse ai fatti”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 17/12/2019


martedì 17 novembre 2019
Non autosufficienza, qualcosa si muove

Si muove qualcosa sulla non autosufficienza e in particolare sulla richiesta dei Sindacati di definire quella legge quadro nazionale di cui il nostro paese è ancora sprovvisto.
A parlarne è stata il Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo che si è impegnata in tal senso rispondendo direttamente alle critiche mosse dal Segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti che ha lamentato il mancato intervento nella legge di bilancio appena approvata dal Senato.
“Il Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo – ha commentato Pedretti – ci ha detto che si impegnerà per la definizione di una legge quadro nazionale sulla non autosufficienza.
“Noi sindacalisti – continua Pedretti – siamo abituati che se non vediamo non crediamo. Per questo la invitiamo a venire a dircelo al nostro presidio il 20 dicembre davanti al Parlamento e ad aprire subito un confronto con noi. Vorremmo che dagli impegni si passasse ai fatti”.

Leggi: Spi-Cgil, 17/12/2019


martedì 17 dicembre 2019
Decreto sisma, sbagliata autocertificazione

Approvato dal Senato il decreto terremoto. Fillea: ben vengano norme per accelerare la ricostruzione ma la procedura di semplificazione è un regalo ai furbetti
“Ben vengano le norme per accelerare la ricostruzione post Sisma 2016 ma le procedure di semplificazione previste dalla legge di conversione del DL 29 ottobre 2019 n.123, oltre ad ampliare il ricorso ai sub appalti nei lavori privati, rischiano di essere un regalo ai furbetti della ricostruzione come da tempo denunciamo e come ora inchieste giornalistiche stanno dimostrando”. Questa la denuncia della Fillea Cgil, il sindacato degli edili della Cgil, dopo l’approvazione definitiva in Senato del decreto “terremoto”.
“Al riguardo sia chiaro: ogni scelta che riduce il numero dei passaggi di controllo da parte degli Enti pubblici, magari condensandoli in iter semplificati, va bene. Cosa bene diversa è, però, far fare venire meno il ruolo della Pubblica Amministrazione di verifica e controllo sulle pratiche di concessione dei contributi che, ricordiamo, paghiamo tutti con le nostre tasse, così come fa la norma appena approvata. Norma che stabilisce che sia il professionista stesso ad autocertificare la completezza e la regolarità, non solo tecnica ma anche amministrativa, della conformità edilizia e urbanistica degli interventi e quindi del contributo economico che lo Stato riconosce”.

Leggi: Filla Cgil, 17/12/2019


martedì 17 dicembre 2019
Legge di bilancio: sulla casa segnali di attenzione ma risorse scarse.

Dichiarazione di Daniele Barbieri, Segretario generale SUNIA
Con l’approvazione della Legge di Bilancio al Senato, a meno di eventi non prevedibili, si è delineato anche il quadro delle misure sulla casa.
Piano di rinascita urbana, Fondo affitti e stabilizzazione della cedolare secca sui contratti concordati sono i provvedimenti adottati per tentare di affrontare in maniera organica e programmata il disagio abitativo. Una impostazione condivisibile, frutto anche della nostra iniziativa, ma che ha il grande limite della scarsità di risorse assegnate.
Sul piano di rinascita urbana, che dovrebbe rilanciare l’offerta di edilizia residenziale pubblica e sociale in una prospettiva di consumo di suolo zero e rigenerazione urbana inclusiva, si stanziano 850 milioni di euro spalmati in 13 anni con una previsione di soli 12 milioni di euro per il prossimo anno. Una cifra pressoché simbolica per un progetto che sulla carta ha l’ambizione di invertire la politica abitativa ed urbanistica nel nostro Paese.
Insufficiente è anche la dotazione prevista per il Fondo di sostegno all’affitto, peraltro cancellata dopo un primo annuncio di 100 milioni e successivamente in parte recuperata.

Leggi: Sunia, 17/12/2019


lunedì 16 dicembre 2019
Manovra, risposte inadeguate sulla non autosufficienza

Nella legge di bilancio non c’è traccia di una legge sulla non autosufficienza, nonostante le richieste dei sindacati dei pensionati. I presidi dei sindacati, che si sono tenuti già la scorsa settimana sotto la sede del Parlamento, proprio in occasione della discussione della manovra, proseguiranno anche nei prossimi giorni. Domani, martedì 17 dicembre, sarà la volta di Piazza Santi Apostoli. Il 19 e il 20 dicembre pomeriggio, i sindacati dei pensionati si ritroveranno invece di nuovo davanti al Parlamento.
“Il governo continua ad ignorare un tema di estrema rilevanza per il paese come quello della non autosufficienza delle persone anziane”, ha spiegato il segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti. “È un errore clamoroso perché significa non aver capito cosa sta succedendo nella nostra società e le conseguenze dell’invecchiamento della popolazione, che è un fenomeno in crescita e diventato ormai strutturale”.

Leggi: Liberetà, 16/12/2019


domenica 15 dicembre 2019
Sconti fiscali sulla casa, il 2020 parte dal bonus facciata

La nuova agevolazione del 90% per gli involucri è il perno delle misure della manovra: ha un potenziale da 4 miliardi di investimenti. Mappa degli sgravi
Una scossa da quattro miliardi di euro di investimenti. Con il potenziale per convogliare un quinto degli interventi di recupero edilizio realizzati il prossimo anno in Italia. La nuova geografia dei bonus casa, modificati dalla legge di Bilancio 2020, ruota attorno a un perno che ha tutte le caratteristiche per diventare un nuovo riferimento per il mercato della riqualificazione: il bonus facciate, lo sconto fiscale del 90% dedicato agli involucri edilizi. Nonostante qualche ritocco in fase di approvazione del disegno di legge, come la maggiore integrazione con le norme che incentivano i cappotti termici, questa misura mantiene una grande forza d’urto: la relazione di accompagnamento al Ddl di Bilancio ha stimato, infatti, che le spese relative a questi nuovi interventi valgono circa quattro miliardi di euro. Di questi, circa 1,6 miliardi saranno indotti dal nuovo sconto più conveniente e non sarebbero stati realizzati in sua assenza.

Leggi: Edilizia e Territorio, Il Sole 24 Ore, 15/12/2019


venerdì 13 dicembre 2019
Impianti termici in condominio: nuove prescrizioni

Il Dm 8 novembre 2019, con entrata in vigore 30 giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 21/11/2019, ha introdotto la nuova regola tecnica di prevenzione incendi per gli impianti termici. Più dettagliatamente, riguarda la progettazione, la realizzazione e l’esercizio degli impianti per la produzione di calore alimentati da combustibili gassosi. Tale decreto va a modificare il DM 12 aprile 1996 sulla sicurezza degli impianti termici.
Le applicazioni
Come riportato nell’art. 1, le disposizioni si applicano agli impianti termici di portata complessiva superiore a 35 kW (come ad esempio le centrali termiche per il riscaldamento nei condomini) alimentati da combustibili gassosi per:

Leggi: Quotidiano del Condominio, 13/12/2019


venerdì 13 dicembre 2019
Spese riscaldamento. Legittima la delibera che sceglie di ripartire le spese di riscaldamento in base ai consumi e non ai millesimi

Legittima la delibera che sceglie di ripartire le spese di riscaldamento in base ai consumi e non ai millesimi. La modifica tacita del sistema può essere effettuata a maggioranza
La vicenda. La Corte d’appello rigettava l’impugnativa proposta da Tizia nei confronti del Condominio avverso la decisione di primo grado che aveva respinto le impugnative della delibera 2008, con la quale era stato approvato all’unanimità il rendiconto 2007 con i relativi riparti di spesa, nonché di quelle assunte dal 1998 al 2007, recanti approvazione dei bilanci consuntivi, nella parte in cui avevano ripartito le spese di riscaldamento in base ai consumi rilevati coi contatori, ossia con criterio diverso da quello previsto dalle tabelle millesimali; quella del 2009, sempre nella parte in cui aveva approvato la ripartizione delle spese di riscaldamento in base ai consumi rilevati dai contatori.
Per quanto ancora rileva, la Corte territoriale osservava che le delibere assunte nel periodo dal 1997 al 2008 non avevano inteso modificare il regolamento condominiale, ma lo avevano applicato diversamente, con la concorde volontà dei condomini o, quantomeno, senza la loro opposizione, con la conseguenza che si sarebbero trattato di delibere annullabili, da impugnare nel termine di decadenza di trenta giorni.
Inoltre, che doveva escludersi la nullità delle delibere anche ritenendo che, attraverso di esse, si fosse operata una modifica tacita del regolamento, realizzabile a maggioranza.

Leggi: Condominio Web, 13/12/2019


venerdì 13 dicembre 2019
Biotestamento, pochi lo conoscono e c’è chi ne ha paura

I risultati di un’indagine nazionale promossa da Vidas. Solo tre persone su dieci si sono poste il problema di redigere il proprio biotestamento e appena lo 0,7% lo ha fatto.  Il 19% degli italiani afferma di conoscere bene l’argomento, gli altri poco o per nulla
Poca conoscenza, un po’ di paura per l’argomento con una buona dose di resistenza culturale o psicologica ad affrontarlo. Sono queste le ragioni per cui in Italia solo tre persone su dieci si sono poste il problema di redigere il proprio biotestamento e appena lo 0,7% lo ha fatto. È quanto emerge dalla ricerca sulla percezione della popolazione in merito al testamento biologico promosso da Vidas su un campione rappresentativo composto da 1.602 cittadini.
Il 19% degli italiani afferma di conoscere bene l’argomento, mentre il 52,6% ha sentito parlare delle Disposizioni anticipate di trattamento (Dat) ma non sa dire bene di che si tratta, mentre il 28% non ne sa nulla. Tra chi conosce la legge (la n. 219 del 2017), si dichiarano favorevoli il 51,4%, contrari il 27,4% e indecisi il 21,3%.

Leggi: Redattore Sociale, 13/12/2019


giovedì 12 dicembre 2019
Lavoratori domestici: in nero 6 su 10 – Rapporto Domina, tasso di irregolarità del 58%

Secondo i dati Inps, sono 859 mila i lavoratori domestici regolari in Italia (53% colf, 47% badanti). Tuttavia, con un tasso di irregolarità del 58%, il numero complessivo raggiunge quota 2 milioni di lavoratori. Questi i risultati illustrati durante la presentazione del Rapporto annuale sul lavoro domestico 2019 pubblicato da Domina (Associazione nazionale famiglie datori di lavoro domestico, firmataria del ccnl sulla disciplina del lavoro domestico), realizzato dall’Osservatorio nazionale Domina sul lavoro domestico in collaborazione con la Fondazione Leone Moressa e presentato oggi presso il Senato della Repubblica.
Oltre il 40% dei lavoratori domestici viene dall’Est Europa; mentre la seconda componente è quella italiana, con il 28,6% del totale (246 mila lavoratori). Seguono le lavoratrici Filippine (8%), del Sud America (6,8%) e Asia orientale (5,4%). Negli ultimi sei anni il numero di lavoratori domestici regolari è diminuito del 15,2%. Tutte le componenti di origine straniera hanno subito un calo, mentre la componente italiana ha registrato un +29,6%, passando da 190 mila a 246 mila unità.

Leggi: Inca, 12/12/2019


giovedì 12 dicembre 2019
Cure palliative, Speranza: fondamentale fare tutto il necessario

Il ministro della Salute: “Mi muoverò in questa direzione. Dovere etico”. In Europa, annualmente, 560 malati adulti ogni 100.000 abitanti hanno bisogno di ricevere cure palliative nell’ultimo periodo di vita
“Gli hospice e le cure palliative rappresentano un pezzo della difesa del diritto delle persone alla salute. Sono pienamente dentro l’articolo 32 della Costituzione”. Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, partecipando al workshop ‘Reti e percorsi di cure palliative: assistenza, formazione e ricerca. Evidenze del progetto Demetra’ presso l’Auditorium Biagio d’Alba del ministero della Salute.
“Penso che sia fondamentale- ha aggiunto- fare tutto quel che è necessario perché questo servizio di sostegno, in una fase particolarmente delicata della vita, possa essere veramente esteso a tutto il Paese. È fondamentale, io mi muoverò in questa direzione”.

Leggi: Redattore Sociale, 12/12/2019


mercoledì 11 dicembre 2019
Welfare. “Inps per tutti”: il servizio arriva in 8 mila comuni

Inps, Anci e Caritas hanno siglano un accordo per aiutare i cittadini più fragili e permettere loro di conoscere le prestazioni socio-assistenziali a cui hanno diritto
Dopo la sperimentazione in otto città ‘Inps per tutti’ arriverà nel totale degli 8 mila Comuni italiani. Inps, Anci e Caritas hanno siglano un accordo per aiutare i cittadini più fragili, per permettere loro di conoscere le prestazioni socio-assistenziali a cui hanno diritto.
Il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, sottolinea che “una comunità è più forte quando tende la mano a chi è più in difficoltà” e ricorda che “sono 5 milioni le persone in povertà assoluta. Grazie a questo servizio- osserva il primo cittadino di Bari- si potranno avere informazioni sui servizi dell’Inps e dei Comuni” dal reddito di cittadinanza al bonus bebè. Dopo la sperimentazione a Milano Torino, Roma, Napoli, Palermo, Catania, Bologna e Bari dove ‘Inps per tutti’ è stato già attivato, ora l’obiettivo, spiega il presidente dell’Istituto di previdenza Pasquale Tridico, è “piu ambizioso: allargare il servizio a tutti gli 8 mila Comuni, cercando di raggiungere anche i più piccoli, quelli in montagna dove ci sono anziani e invalidi che hanno difficoltà a muoversi e hanno più bisogno dell’attivismo delle istituzioni”.

Leggi: Redattore Sociale, 11/12/2019


mercoledì 11 dicembre 2019
Liste di attesa, costi e burocrazia: crescono le criticità del servizio sanitario

Presentato oggi a Roma alla presenza del ministro della Salute, Roberto Speranza, il XXII Rapporto Pit Salute di Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato. Aumentano le segnalazioni per le attese così come crescono quelle relative all’assistenza territoriale
Un servizio sanitario con problemi di costi, che sente il peso della burocrazia e dell’accesso alle cure in una parte ancora significativa del Paese. Aumentano infatti le segnalazioni per le attese, con i cittadini costretti loro malgrado a mettere mano alla tasca per pagare l’intramoenia o il privato, così come crescono le segnalazioni relative all’assistenza territoriale (16,8%). È quanto emerge, in estrema sintesi, dal XXII Rapporto Pit Salute di Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato, presentato oggi a Roma alla presenza del ministro della Salute, Roberto Speranza. Il rapporto è stato realizzato con il sostegno non condizionante di Fnopi, Fnomceo e Fofi.
Per il tema dell’accesso alle prestazioni, in particolare, sono tre le voci più segnalate: liste d’attesa (57,4%), ticket ed esenzioni (30,8%), intramoenia (8,6%). Per le liste d’attesa i cittadini segnalano più problemi nell’ottenere visite specialistiche (34,1%), interventi di chirurgia (31,7%) ed esami diagnostici (26,5%).

Leggi: Redattore Sociale, 11/12/2019


lunedì 2 dicembre 2019
Europa che invecchia: uno sguardo alla vita delle persone anziane nell’UE

La guida “Europa che invecchia: uno sguardo alla vita delle persone anziane nell’UE” – redatta da Eurostat – fornisce una vasta gamma di statistiche che descrivono la vita quotidiana delle generazioni più anziane dell’Unione europea.
L’invecchiamento della popolazione, oramai, è un fenomeno che colpisce quasi tutti i paesi sviluppati del mondo e questo ha un impatto considerevole sulla maggior parte degli aspetti della società e dell’economia, inclusi alloggi, assistenza sanitaria e protezione sociale, mercati del lavoro, domanda di beni e servizi, sostenibilità macroeconomica e fiscale, strutture familiari e legami intergenerazionali.
Poiché gli europei hanno un’aspettativa di vita sempre più lunga, la loro attenzione si concentra sul modo in cui possono trarre il massimo dal loro pensionamento. Un numero crescente di persone anziane si dedica a qualche tipo di attività o occupazione significativa: alcuni intraprendono nuovi passatempi/sport o apprendono nuove competenze, altri decidono di fare volontariato o di viaggiare, mentre alcuni possono lavorare a tempo parziale.

Leggi: Promisalute, 02/12/2019


domenica 1 dicembre 2019
Disabili: sì all’installazione dell’ascensore anche se viola le distanze comuni

Rientra nel principio di solidarietà condominiale l’interesse delle persone disabili all’eliminazione delle barriere architettoniche, per cui è consentita l’installazione dell’ascensore anche se viola le norme civilistiche sulle distanze comuni
L’installazione dell’ascensore condominiale: la vicenda
Su ricorso per denuncia di nuova opera, proposto in relazione alla installazione di un ascensore, il Tribunale di Messina accoglieva l’istanza, ritenendo che l’iniziativa dei convenuti evocati fosse lesiva dei diritti degli altri condomini, cui conseguiva la pronuncia della misura cautelare. Il giudizio di merito confermava la decisione.
Anche la Corte d’Appello di Messina confermava la pronuncia di primo grado, rilevando che l’opera realizzanda violava le distanze rispetto ai balconi di proprietà esclusiva, esistenti in affaccio verso il cortile interno.

Leggi: Responsabile Civile, 01/12/2019


DALLE REGIONI:

martedì 17 dicembre 2019
È ancora lontana, in Lombardia, l’integrazione socio-sanitaria

«La presa in carico delle persone, l’accompagnamento a percorsi di autonomia, la prevenzione a situazioni di disagio e abbandono, la cura delle relazioni familiari, sono altra cosa dall’agenda delle prestazioni sanitarie»: sta in queste parole di Valeria Negrini, portavoce del Forum Terzo Settore Lombardia, l’iniziativa di tale organismo – cui hanno aderito tra gli altri la Federazione LEDHA e l’ANFFAS Lombardia – che ha chiesto alla propria Regione di fare retromarcia rispetto all’accorpamento attuato quattro anni fa delle politiche sanitarie con quelle socio-sanitarie
Con una lettera inviata al presidente della Regione Attilio Fontana e agli Assessori competenti per il settore (Giulio Gallera, Welfare; Stefano Bolognini, Politiche Sociali, Abitative e Disabilità; Silvia Piani, Politiche per la Famiglia, Genitorialità e Pari Opportunità), il Forum Terzo Settore Lombardia ha chiesto alla propria Regione di fare retromarcia rispetto alla logica che quattro anni fa ha portato all’accorpamento, all’interno dell’Assessorato al Welfare e sotto un’unica direzione, delle politiche sanitarie e di quelle socio-sanitarie, oltreché della gestione delle relative risorse.

Leggi: Superando, 17/12/2019


martedì 17 dicembre 2019
Qualità della vita: Cgil Sicilia, drammatica conferma della crisi

Mannino: “Dagli indicatori sulla salute a quelli sui servizi all’infanzia e collettività, da quelli su ricchezza e consumi a quelli sulla vivibilità: tutto concorre a dare alle province dell’isola la ‘maglia nera’ d’Italia. L’inadeguatezza della politica”
“La classifica del Sole 24 ore sulla qualità della vita in Italia, che vede le province siciliane negli ultimi posti, è la drammatica conferma della crisi che investe l’isola, a fronte della quale non si può che registrare l’inadeguatezza della politica, incapace di produrre interventi che determinino una inversione di rotta”. Lo dice il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino.
“Dagli indicatori sulla salute a quelli sui servizi all’infanzia e alla collettività, da quelli sulla ricchezza e i consumi a quelli sulla vivibilità: tutto – rileva il dirigente sindacale – concorre a dare alle province siciliane la maglia nera”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 17/12/2019


lunedì 16 dicembre 2019
Case popolari, a Firenze manutenzione in oltre 600 alloggi

Autorizzato l’investimento da parte del Lode di Firenze di quasi 3,4 milioni derivanti dalla gestione e dalla cessione di case erp nel 2018
Via libera da parte della Regione Toscana al programma di riutilizzo dei proventi derivanti dalla gestione e dalla cessione delle case di edilizia residenziale pubblica portati avanti dal Lode di Firenze nel 2018. Con 3.383.140 euro saranno effettuati interventi di manutenzione straordinaria in 623 alloggi distribuiti nell’area fiorentina.La delibera che autorizza gli interventi è stata approvata dalla Giunta regionale nel corso della sua ultima seduta, su proposta dell’assessore regionale alla casa Vincenzo Ceccarelli, che ha ricordato il grande impegno della Toscana nel rilancio delle politiche per il diritto alla casa.
“Nel corso dell’ultima legislatura – ha detto – la Toscana ha investito oltre 250 milioni di euro in favore delle politiche sulla casa. Abbiamo destinato a questo settore ben più di quanto promesso.

Leggi: Redattore Sociale, 16/12/2019


venerdì 13 dicembre 2019
Palermo. Residenza alle famiglie disagiate, istanze ferme all’ufficio Anagrafe.

Il Sunia: “Ci appelliamo al sindaco affinché intervenga”
“Decine di famiglie occupanti chiedono di poter ottenere la residenza ma l’ufficio Anagrafe non ha ancora dato corso agli adempimenti malgrado gli impegni precisi assunti in questa direzione dall’amministrazione comunale”.
Lo dice il segretario del Sunia Palermo, Zaher Darwish, che rivolge un appello al sindaco Leoluca Orlando affinché intervenga presso gli uffici dell’Anagrafe per dare seguito alle ordinanze sindacali e dare alle tante famiglie disagiate con minori, portatori di handicap e anziani a carico la possibilità di iscrizione all’anagrafe.
“Ci sono tante istanze presentate da famiglie nella situazione ipotizzata che non vengono accolte e la situazione si trascina per molti da più di un anno – aggiunge Zaher Darwish – Eppure sono state firmate diverse ordinanze e determine sindacali che demandavano agli uffici di competenza la possibilità di autorizzare in deroga l’iscrizione all’anagrafe.

Leggi: Sunia, 13/12/2019


giovedì 12 dicembre 2019
Bonus mensile fino a 500 euro per badanti e baby sitter della Liguria

E’ la nuova misura sperimentale lanciata dalla Regione con una dotazione complessiva di poco superiore ai 6,3 milioni
Un bonus mensile da 150 a 500 euro, a seconda del reddito, per badanti e baby sitter della Liguria. E’ la nuova misura sperimentale lanciata dalla Regione con una dotazione complessiva di poco superiore ai 6,3 milioni. Due le misure previste: la prima, chiamata “Occupazione”, con una disponibilità di 3,2 milioni è rivolta alle donne lavoratrici o iscritte ai centri per l’impiego per l’assunzione di baby sitter o badanti per l’assistenza dei propri congiunti; la seconda, “Inclusione sociale”, da 3,1 milioni, e’ dedicata alle persone non autosufficienti che possono presentare domanda per i propri badanti. In entrambi i casi, i bonus possono essere attivati anche per baby sitter e bandati gia’ assunti.

Leggi: Redattore Sociale, 12/12/2019


giovedì 12 dicembre 2019
Milano. Pubblicate le graduatorie del bando case popolari: i cittadini che sono riusciti a presentare la richiesta non hanno nessuna possibilità di verificare la loro posizione.

Intanto la precedente graduatoria è cancellata per migliaia di cittadini che restano esclusi. Si aggrava il problema casa
Le famiglie che hanno presentato domanda per la casa popolare, questa mattina, hanno potuto visionare le due distinte graduatorie di Aler e Comune di Milano. Si applica per la prima volta a Milano la Legge Regionale n. 16/2016 che, come più volte denunciato dai Sindacati Inquilini discrimina e penalizza soprattutto i nuclei famigliari più poveri e più svantaggiati cercando in questo modo di nascondere e rendere invisibile il drammatico problema degli sfratti e dell’emergenza abitativa.
La modalità stessa di presentazione della domanda, possibile solo tramite l’accesso informatico con identità digitale, ha reso impraticabile l’inserimento della propria richiesta per molti cittadini. Più della metà dei nuclei familiari che erano inseriti nella precedente graduatoria non hanno potuto presentare la nuova domanda: si tratta in particolare di anziani, stranieri, persone svantaggiate.

Leggi: Sunia, 12/12/2019


mercoledì 11 dicembre 2019
Case popolari, sindacati inquilini pronti alla mobilitazione: «No al nuovo regolamento regionale»

Da gennaio nuovo metodo di calcolo del canone: «Ci rimettono i più deboli. Serve incontro urgente con l’assessore»
Ripresa delle mobilitazioni e assemblee di zona che vedranno coinvolti gli assegnatari. Torna a salire la temperatura intorno al nuovo regolamento della Regione con il quale si applicherà l’Isee per il calcolo del canone di affitto. Contro le nuove regole, che entreranno in vigore il primo gennaio, va avanti da mesi la battaglia dei sindacati che mercoledì sono tornati a farsi sentire. Sunia Cgil, Sicet Cisl e Uniat Uil esprimono «forte preoccupazione» e chiedono un «incontro urgente con il neo assessore Enrico Melasecche per riaprire un tavolo di concertazione».
«Dopo ampio dibattito e mobilitazioni locali – spiegano in una nota i tre segretari di Sunia, Sicet e Uniat, Iannoni, Bernardini e De Santis – si era giunti alla convocazione di un tavolo regionale con la proprietà, con l’impegno di Ater Umbria di consegnare alle organizzazioni sindacali il dettaglio di tutti gli aumenti di canone previsti e l’elenco delle categorie (pensionati, monoreddito e così via) che sarebbero state colpite».

Leggi: Umbria 24, 11/12/2019


IN AGENDA:

 7 e 8 luglio – Roma – Ministero della Salute (Auditorium Viale Ribotta)  Long-Term Care FIVE – Gli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine

Giunta alla quinta edizione, la due giorni annuale di incontro e confronto tra decisori ed attori che entrano a diversi livelli nella programmazione, organizzazione e gestione del sistema socio-sanitario e assistenziale dedicato alle cure a lungo termine si propone come un’occasione di aggiornamento e di avanzamento di proposte su modalità efficaci, sostenibili ed eque per la presa in carico degli anziani fragili e complessi.
Per maggiori informazioni info@italialongeva.it

IN EVIDENZA:

L’accesso alle prestazioni sociali da parte della popolazione senza dimora

È stato da poco pubblicato il report tematico che ho predisposto per il peer review che si è tenuto a Bruxelles il 3 e 4 ottobre, il quale ha visto la partecipazione di esperti e rappresentanti dei Ministeri del welfare del Belgio, Austria, Cipro, Repubblica Ceca, Germania, Grecia, Ungheria, Italia e Romania, oltre a rappresentanti della Commissione Europea, e alcune ONG che in Europa si occupano della tutela dei diritti dei senza dimora (Feantsa, Combat Poverty, Belgian Anti-poverty Network, Walloon Network for the Fight Against Poverty, ecc).
Oggetto di discussione del peer review sono state le misure messe in atto dagli Stati membri per facilitare l’accesso dei senzatetto al reddito minimo e ad altre misure di welfare: come è noto, si tratta di un target di popolazione in condizione di grave disagio che incontra importanti difficoltà nell’accesso a tali misure.
Nel corso degli anni sono stati realizzati numerosi studi a livello europeo volti a misurare ed analizzare il fenomeno del non take up delle misure di sostegno al reddito e di assistenza sociale da parte di fasce di popolazione vulnerabile, ma si è osservato che la maggior parte di essi non considera la situazione specifica dei senzatetto. Tra i pochi studi che lo hanno fatto, i più rilevanti sono quelli condotti da Emin Network nel 2014 e da Eurofound nel 2015. I risultati di tal studi sono stati integrati ed ulteriormente elaborati nello studio sulle misure di reddito minimo in Europa realizzato da IRS per il Parlamento europeo nel 2017. Dagli studi emergono alcune fondamentali ragioni per le quali i senza tetto hanno difficoltà nell’accedere ai diritti sociali a cui il resto della popolazione ha accesso:

Leggi: Welforum


La sugar tax serve alla salute?

La norma
La Legge di Bilancio 2020, in discussione in Parlamento, dispone l’applicazione di un’imposta sul consumo di bevande analcoliche edulcorate nella misura di 10 euro per ettolitro nel caso di prodotti finiti e di 0,25 euro per chilogrammo nel caso di prodotti predisposti a essere utilizzati previa diluizione. Per edulcorante si intende qualsiasi sostanza, di origine naturale o sintetica, in grado di conferire sapore dolce alle bevande. Sono esonerate dall’imposta le bevande edulcorate il cui contenuto complessivo di edulcoranti sia inferiore o uguale a 25 grammi per litro e i prodotti predisposti a essere utilizzati previa diluizione con contenuti inferiori a 125 grammi per chilogrammo.
L’intento è quello di limitare, attraverso la penalizzazione fiscale, il consumo di bevande che hanno un elevato contenuto di sostanze dolci e dolcificanti.
La norma si applica   a “Succhi di frutta (compresi i mosti di uva) o di ortaggi e legumi, non fermentati, anche addizionati di zuccheri o di altri dolcificanti”, e alle “Acque, comprese le acque minerali e le acque gassate, con aggiunta di zucchero o di altri dolcificanti o di aromatizzanti, ed altre bevande non alcoliche”.

Leggi: Franco Pesaresi


Presidi residenziali per anziani: quali figure professionali operano nelle varie regioni?

Un elemento fondamentale nell’assistenza residenziale alle persone anziane è il tipo di personale operante nelle strutture. A ciò si aggiunge il tempo che ciascuna figura professionale è tenuta a dedicare ad ogni ospite. Il contributo di Laura Pelliccia fa luce su un universo variegato, offrendo dati di sintesi e interessanti comparazioni fra le diverse regioni del nostro Paese.
di Laura Pelliccia (Funzionario di Regione Lombardia; collaboratrice di Lombardia Sociale; collaboratrice di NNA)
L’assistenza residenziale agli anziani assume vesti diverse nelle varie regioni, nella sostanziale assenza di standard nazionali di riferimento. Sono le regioni a classificare le proprie strutture e a definirne i requisiti, comprese le figure professionali richieste e la quantità di assistenza che esse devono assicurare per ciascuna tipologia di presidio.
Le scelte regionali hanno dato vita ad un panorama assai articolato e complesso dal punto di vista normativo e semantico (si pensi al fatto che la stessa tipologia di struttura può assumere denominazioni diverse regione per regione); i sistemi statistici tentano di ricomporre questa frammentarietà riconducendo i risultati delle scelte regionali a mappature basate su criteri quanto più possibile uniformi.

Leggi: I Luoghi della Cura


SEGNALAZIONI:

 Agevolazioni fiscali disabili, detrazioni e IVA agevolata: i certificati necessari

Agevolazioni fiscali disabili, in che condizioni si ha diritto all’IVA agevolata e alle detrazioni su acquisti di mobili o elettrodomestici? E quali certificati servono? L’Agenzia delle Entrate ha fatto chiarezza con la risposta all’interpello numero 422 del 24 ottobre 2019.

Leggi: Informazione Fiscale


Salute, autonomia, mobilità, casa: la Regione per la “terza età”

Gli anziani in Emilia-Romagna tra società, economia e salute. Il punto sulle politiche destinate alla “terza età” nella settima Conferenza del Piano d’azione regionale
Salute, casa, stili e qualità della vita, intesa come benessere fisico, sociale e ambientale degli anziani. Dell’impegno della Regione Emilia-Romagna e del Terzo settore per sostenere questa fascia di popolazione si è discusso in viale Aldo Moro nel corso della settima Conferenza del Piano d’azione regionale per la popolazione anziana (Par), che è stata aperta dal sottosegretario alla presidenza Giammaria Manghi e chiusa dal presidente Stefano Bonaccini.

Sono disponibili i materiali sul sito:  https://sociale.regione.emilia-romagna.it/notizie/2019/novembre/salute-autonomia-mobilita-casa-la-regione-per-la-terza-eta


Pensione di cittadinanza: come funziona

La pensione di cittadinanza è una misura di contrasto alla povertà delle persone anziane. È rivolta esclusivamente ai nuclei familiari con componenti di età pari o superiore a 67 anni, ed è adeguata agli incrementi della speranza di vita.
Può essere concessa anche nei casi in cui il componente o i componenti del nucleo familiare di età pari o superiore a 67 anni convivono esclusivamente con una o più persone in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza, di età inferiore ai 67 anni.
Per ottenerla è necessario soddisfare cumulativamente di alcuni requisiti al momento della presentazione domanda e per tutto la durata dell’erogazione del beneficio.

Leggi: Pensionati.it


NEWS:

martedì 10 dicembre 2019
I badanti d’oggi sono millennials senza un lavoro

Alessio, in fondo, si considera un ragazzo fortunato, almeno per quanto può esserlo un giovane al quale l ‘ assistenza quotidiana di un fratello disabile ha sottratto l ‘ adolescenza. ” Occuparmi di lui mi ha dato una marcia in più. Sono cresciuto in fretta, ho imparato ad arrangiarmi, a risolvere da solo i problemi, con una sensibilità che mi ha anche avvantaggiato nei rapporti con gli altri. Poi però c ‘ è il lato oscuro: la paura per il futuro, il timore costante di non farcela “. Alessio ha 23 anni, vive in un paese della provincia di Modena e appartiene al mondo silenzioso dei caregiver. Una popolazione di quasi 7,3 milioni di persone, costituita in prevalenza da donne (57%) e concentrata in maggioranza (53%) nelle regioni del Centro, del Sud e delle isole, e nella fascia d ‘ età compresa tra i 45 e i 64 anni. Un esercito di persone impegnate ogni giorno nell ‘ assistenza di una persona cara. Per malattia, vecchiaia, invalidità. In molti casi – due milioni – quasi a tempo pieno: dalle venti ore in su alla settimana. Un mondo in ombra dove sono tutti invisibili. Ma dove c ‘ è chi è più invisibile degli altri.

Leggi: Il Fatto Quotidiano, 10/12/2019


lunedì 9 dicembre 2019
Rigenerazione urbana: la proposta di legge del Consiglio nazionale degli architetti

Il documento del CNAPPC si focalizza in modo molto dettagliato e concreto sulla riforma dello standard
A un incontro organizzato dall’Ordine degli Architetti di Napoli sulla proposta di legge sulla rigenerazione urbana del Consiglio nazionale degli architetti – in allegato – è intervenuto il segretario dell’INU Francesco Domenico Moccia, con le considerazioni che seguono:
“Il Consiglio Nazionale degli Architetti ha in corso un processo di elaborazione di un disegno di legge per la rigenerazione urbana a cui hanno lavorato, insieme all’ufficio di presidenza, quattro gruppi operativi (Aree urbane, Aree interne, Beni culturali e Politiche territoriali regionali) con consulenze giuridiche e finanziarie. Promuovendo una più ampia consultazione col dibattito organizzato dall’Ordine degli Architetti di Napoli, a cui sono stato invitato in rappresentanza dell’INU, mi si presenta l’occasione non solo per porgere formali saluti, ma per avanzare osservazioni puntuali, sebben molto concise, su un argomento che è molto caro anche al nostro Istituto.

Leggi: Casa e Clima, 09/12/2019


lunedì 9 dicembre 2019
Su 530 mila stranieri irregolari, 200 mila lavorano in nero nel settore domestico

I dati Assindatcolf-Idos. A fine 2018, su circa 2 milioni di domestici impiegati, tra regolari ed in nero, i non comunitari sono circa 1 milione. Andrea Zini: “Nel 2025 la domanda di badanti aumenterà del 9%. Da qui l’esigenza di avviare una programmazione dei flussi di ingresso di lavoratori non comunitari”
L’insufficiente programmazione dei flussi di ingresso per lavoro non stagionale ha contribuito a generare in Italia una consistente sacca di irregolarità: a fine 2018 erano calcolati in circa 530 mila i non comunitari con permesso di soggiorno non in regola, di cui, secondo la stima di Assindatcolf (Associazione nazionale dei datori di lavoro domestico) tra i 150 mila e i 200 mila erano impiegati in nero come colf, badanti e baby sitter. È quanto è emerso nel corso dell’evento “Focus lavoro domestico e regolamentazione dei flussi di ingresso: quale il fabbisogno delle famiglie” organizzato ad Udine per presentare il Dossier Statistico Immigrazione 2019 del Centro Studi e Ricerche Idos in partenariato con il Centro Studi Confronti.

Leggi: Redattore Sociale, 09/12/2019


venerdì 6 dicembre 2019
Manovra. Cgil, Cisl, Uil, insufficienti le risorse

Dal 10/12 settimana di mobilitazione per il lavoro e le riforme
Cgil, Cisl, Uil confermano e ribadiscono il proprio giudizio in merito alla manovra economica, il cui iter parlamentare è ancora in corso. Apprezzano la disponibilità dimostrata dall’Esecutivo e la conseguente ripresa del dialogo e di una parte dei contenuti proposti dal governo, ma ritengono insufficienti le risorse che pure sono state messe in campo sui capitoli della piattaforma unitaria.
I risultati ottenuti sono il frutto sia dell’enorme partecipazione di lavoratori, pensionati e giovani alle iniziative di piazza, avviate sin dallo scorso 9 febbraio, sia del successivo confronto con il Governo, ma non sono affatto esaustive delle rivendicazioni unitarie.

Leggi: Inca, 06/12/2019


venerdì 6 dicembre 2019
Caregiver, Puglisi: presto i provvedimenti per distribuire 25 milioni di euro

Così la sottosegretaria al ministero del Lavoro Francesca Puglisi intervenendo alla convocazione nazionale degli Stati Generali delle Donne intitolata ‘Verso un piano nazionale per l’occupazione femminile verso Pechino +25. Un patto per le donne’
“Crediamo che nel nostro Paese ci sia un tema di spreco di capitale umano dovuto alla mancanza di opportunità di lavoro per le donne che deve essere superato. Per questo serve un mix di politiche, perché le energie delle donne possano essere liberate. Dobbiamo liberarle, innanzitutto, dal peso del lavoro di cura che le schiaccia. Ci sono 25 milioni di euro destinati ai caregiver che attendono di essere distribuiti. Seguiremo i relativi provvedimenti che arriveranno presto e, se servirà, interverremo con emendamenti o altri provvedimenti di supporto, in modo tale da fare un lavoro sulla differenza salariale e dare una legge che ne riconosca l’importanza”. Così la sottosegretaria al ministero del Lavoro Francesca Puglisi intervenendo alla convocazione nazionale degli Stati Generali delle Donne – nel giorno in cui ricorre l’anniversario della prima convocazione del 2014 – intitolata ‘Verso un piano nazionale per l’occupazione femminile verso Pechino +25. Un patto per le donne’. L’incontro è in corso a Roma nella sala della Stampa Estera.

Leggi: Redattore Sociale, 06/12/2019


venerdì 6 dicembre 2019
Il Censis fotografa l’Italia dell’incertezza: per il 69% mobilità sociale bloccata

Presentato il 53° Rapporto sulla situazione sociale del Paese/2019. Cala la ricchezza immobiliare delle famiglie. Nel corso dell’anno il 74% degli italiani si è sentito molto stressato. E nel giro di 3 anni (2015- 2018) il consumo di ansiolitici e sedativi è aumentato del 23%
“Si chiude un decennio che, negli spazi vuoti d’iniziativa e di responsabilità collettive, lascia aperta la possibilità di rinnovamento e di nuovo sviluppo. È stato un tempo segnato dal rincorrersi di avvisi su una imminente frattura sociale, sul perdurare della crisi dell’occupazione e dei redditi, sulla perdita di tenuta delle istituzioni nazionali e locali, sulla fragilità del territorio e delle sue infrastrutture. Ma abbiamo visto in questi mesi l’accentuarsi di reazioni positive, di contrapposizione a una prospettiva di declino. La società italiana ha guardato a lungo inerte al cedimento delle sue strutture portanti. A questo cedimento, puntellando se stesso, ora il Paese sta cercando una soluzione. L’anno che si va chiudendo segna, infatti, l’inizio di un diverso modo di osservare l’orizzonte e rafforza l’impressione che l’adeguamento verso il basso non può proseguire senza limiti, senza porre argini o individuare punti di sostegno per frenare lo sgretolamento, per provare ad ancorarsi e tentare un cambio di direzione”. Queste le prime considerazioni del Censis, inserite nel 53° Rapporto sulla situazione sociale del Paese/2019.

Leggi: Redattore Sociale, 06/12/2019


venerdì 6 dicembre 2019
Immobiliare, Rovere: sgravi e semplificazioni per rigenerare le città

La presidente di Assoimmobiliare chiede misure per attrarre capitali stranieri in Italia. Rigenerazione urbana: «il modello da seguire è quello della Lombardia»
«Non chiediamo soldi pubblici e non vogliamo assistenza, chiediamo di investire risorse proprie e attrarre i capitali stranieri in Italia per realizzare una vera stagione di rigenerazione urbana». Silvia Rovere, presidente di Assoimmobiliare, va dritta al cuore delle richieste e delle preoccupazioni degli operatori del real estate, riuniti ieri a Roma per l’assemblea annuale, che nella sessione pubblica ha ospitato, tra gli altri, il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini e la presidente della Commissione finanze della Camera Carla Ruocco. La presidente degli immobiliaristi ricorda che il settore ha visto aumentare progressivamente la pressione fiscale fino a contribuire con 40 miliardi di euro l’anno, dopo che nel 2012 ha subito la riduzione ex lege del 15% sui contratti di affitto con la Pa e il blocco dell’indicizzazione.

Leggi: Edilizia e Territorio, 06/12/2019


giovedì 5 dicembre 2019
L’abitare inclusivo, condizione necessaria per l’autonomia e l’indipendenza

«L’abitare in chiave inclusiva è una condizione necessaria a garantire una vita autonoma e indipendente, pensando a tutte quelle persone giovani, adulte e anziane, con problemi di salute o con disabilità che ne limitano l’autonomia nelle attività di base e strumentali»: partiranno da questo assunto di base i lavori del convegno internazionale “Abitare inclusivo. Il progetto per una vita autonoma e indipendente”, in programma per domani, 6 dicembre, a Udine
Giovane con disabilità che lavora in cucina«L’abitare in chiave inclusiva è una condizione necessaria a garantire una vita autonoma e indipendente, pensando a tutte quelle persone giovani, adulte e anziane, con problemi di salute o con disabilità che ne limitano l’autonomia nelle attività di base e strumentali»: partiranno da questo assunto di base i lavori del convegno internazionale intitolato Abitare inclusivo. Il progetto per una vita autonoma e indipendente, che si terrà domani, 6 dicembre, presso la Sala Gusmani di Palazzo Antonini-Cernazai a Udine, voluto dal cluster Accessibilità Ambientale della SITdA (Società Italiana di Tecnologia dell’Architettura) e promosso dai gruppi di lavoro delle Università di Udine, IUAV di Venezia e Roma Tre aderenti al cluster stesso, per cura dei rispettivi rappresentanti Christina Conti, Valeria Tatano e Adolfo F.L. Baratta.

Leggi: Superando, 05/12/2019


giovedì 5 dicembre 2019
La politica non sottostimi il potenziale dei volontari”

Così Claudia Fiaschi, portavoce del Forum del terzo settore durante l’evento organizzato insieme a Csvnet e Caritas italiana oggi a Roma in occasione della Giornata internazionale del volontariato. Oltre 200 rappresentati di organizzazioni presenti. Tabò, presidente di Csvnet: “È tempo di riprendere la Carta dei valori del volontariato e rigenerarla”
Identità costituzionale, radicamento nelle comunità territoriali e proiezione verso il futuro. Sono queste le sfide per il prossimo triennio che il volontariato dovrà affrontare. Con lo sguardo rivolto ai prossimi anni, il mondo del terzo settore e del volontariato italiano si è riunito oggi a Roma, nell’Aula Magna della Facoltà di Architettura dell’Università Roma Tre, per riflettere sul proprio ruolo, sulle difficoltà e le prospettive.

Leggi: Redattore Sociale, 05/12/2019


giovedì 5 dicembre 2019
Giornata volontariato. Conte: “Valutiamo aumento di 10 milioni per il 5xmille”

L’intervento del presidente del Consiglio dei ministri (con gaffe) all’evento organizzato a Roma da Forum terzo settore, Caritas italiana e Csvnet. Il Registro unico entro giugno. “Il volontariato non rappresenta una riserva di buonismo”
Aumentare di 10 milioni di euro il fondo per il 5 per mille e arrivare entro giugno al registro unico per il terzo settore in modo da consentire il debutto dei nuovi regimi fiscali previsti dalla riforma nel 2021. Sono questi i due impegni assunti dal presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, di fronte alla platea di volontari riunita oggi presso l’Aula Magna della Facoltà di Architettura dell’Università Roma Tre in occasione dell’evento organizzato dal Forum nazionale del terzo settore, Caritas italiana e Csvnet in occasione della Giornata internazionale del volontariato.

Leggi: Redattore Sociale, 05/12/2019


giovedì 5 dicembre 2019
Reinventing Cities, via alle proposte per valorizzare 12 siti tra Roma e Milano – Mariagrazia Barletta

Sette aree milanesi e cinque siti nella Capitale proposti al mercato degli sviluppatori. Manifestazioni di interesse entro il 4 maggio 2020
Nove città e 25 siti, di cui quasi la metà italiani. È stata lanciata ieri la seconda edizione di «Reinventing cities», la competizione internazionale che, ricalcando le call parigine «Réinventer Paris» e «Inventons la métropole du Gran Paris», diventate ormai un modello per la dismissione del patrimonio pubblico, chiama a raccolta investitori, promotori, imprenditori, artisti, ambientalisti, startup, associazioni, affinché presentino progetti di rigenerazione resilienti e a emissioni zero, che facciano rinascere immobili in disuso o che diano una destinazione a terreni inedificati. Il tutto a partire dall’alienazione dei siti candidati. Alla call globale promossa da C40, network di città impegnate nella lotta al cambiamento climatico, partecipa non solo Milano, già presente alla prima edizione del concorso (conclusosi lo scorso maggio).

Leggi: Edilizia e Territorio, 05/12/2019


mercoledì 4 dicembre 2019
Il tempo (quasi) scaduto del welfare italiano

La fotografia dell’Italia nel 2050 nel rapporto 2019 del Think Tank “Welfare, Italia”. Ci saranno 36 mila nascite annue in meno e 2,9 milioni di anziani non autosufficienti in più.
Presentata oggi a Roma l’edizione 2019 del Rapporto Think Tank “Welfare, Italia” sviluppato da Unipol Gruppo con The European House – Ambrosetti, con il sostegno di un comitato scientifico composto da Veronica De Romanis, Giuseppe Guzzetti, Walter Ricciardi e Stefano Scarpetta.  L’iniziativa, all’interno del progetto Welfare Italia, laboratorio per le nuove politiche sociali, ha visto oltre 200 esponenti delle Istituzioni ed esperti del settore che hanno dibattuto sui vincoli e le proposte per garantire che il sistema di welfare del Paese possa continuare a funzionare rispondendo efficacemente anche ai nuovi bisogni emergenti.

Leggi: Redattore Sociale, 04/12/2019


mercoledì 4 dicembre 2019
Roma, seminario di approfondimento sulla valutazione della fragilità

Il presidente nazionale Enzo Costa partecipa a Roma, il 4 dicembre, ad un seminario di lavoro dal titolo “Impatto degli interventi socio-sanitari basati sulla valutazione della fragilità”, l’evento rientra nel progetto europeo “European Innovation Partnership on Active and Healthy Ageing” che vede come ente capofila la comunità di Sant’Egidio e numerosi altri partner.
Il cambiamento della domanda assistenziale dovuto all’aumento della prevalenza delle malattie croniche, è affrontato in maniera profondamente diversa in Europa: si sente il bisogno di soluzioni assistenziali flessibili che si adattino alla caratteristiche di ciascun paese. E’ possibile tuttavia individuare alcuni elementi come denominatore comune dal quale partire per migliorare l’assistenza continuativa. Uno di questi elementi è la fragilità, indicatore sintetico della domanda assistenziale, associato al consumo di risorse socio-sanitarie ed anche alla mortalità.

Leggi: Auser, 04/12/2019


mercoledì 4 dicembre 2019
Primo neurone artificiale, possibile arma contro l’Alzheimer

Costruito su un chip, utile per combattere molte altre malattie
Promette di diventare una futura arma per combattere le malattie causate dalla degenerazione delle cellule nervose, come l’Alzheimer: il primo neurone artificiale in silicio risponde ai segnali del sistema nervoso e segna un passo in avanti verso la possibilità di riparare circuiti nervosi e ripristinare funzioni perdute. Descritto sulla rivista Nature Communications, è il frutto della ricerca coordinata da Alain Nogaret, del dipartimento di Fisica dell’università britannica di Bath, e condotta con l’università svizzera di Zurigo e quella neozelandese di Auckland. Fanno parte del gruppo di lavoro anche gli italiani Elisa Donati e Giacomo Indiveri, entrambi dell’Università di Zurigo.

Leggi: Ansa, 04/12/2019


martedì 3 dicembre 2019
Disabili: Istat, il 5,2% della popolazione con gravi limitazioni

Gli over 75 i più colpiti: quasi 1 mln e mezzo
In Italia le persone che, a causa di problemi di salute, soffrono di gravi limitazioni che impediscono loro di svolgere attività abituali sono il 5,2% della popolazione. Gli anziani sono i più colpiti: quasi 1 milione e mezzo di ultra settantacinquenni si trovano in condizione di disabilità e 990.000 di essi sono donne. Il 26,9% di queste vive sola, il 26,2% con il coniuge, il 17,3% con il coniuge e i figli, il 7,4% con i figli e senza coniuge, circa il 10% con uno o entrambi i genitori, il restante 12% circa vive in altre tipologie di nucleo familiare. E’ quanto delinea il Rapporto Istat ‘Conoscere il mondo della disabilità’, presentato oggi a Roma, in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità.

Leggi: Inca, 03/12/2019


lunedì 2 dicembre 2019
Pensioni, Landini: basta incertezze, serve tavolo con governo

La discussione dovrebbe essere sul sistema nel suo complesso compresa l’introduzione della pensione di garanzia per i giovani
Pensioni: la Cgil torna a sollecitare l’apertura di un tavolo di confronto con il Governo per uscire dalla situazione di incertezza dato che “ogni anno cambia qualcosa”. Lo ha detto il numero uno del sindacato, Maurizio Landini parlando all’assemblea di Assofondipensione. Il tavolo, che dovrebbe aprirsi a gennaio secondo la disponibilità data nelle scorse settimane dal Governo, dovrebbe, secondo Landini, affrontare la discussione sul sistema nel suo complesso compresa l’introduzione della pensione di garanzia. “Spesso in questi anni, ha detto, si è parlato di pensioni per fare cassa, creando ancora più incertezza e insicurezza. Bisogna ragionare sull’intero sistema”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 02/12/2019


lunedì 2 dicembre 2019
Libretto dell’edificio condominiale: tanto importante, quanto sconosciuto

Oggi è tornato di moda parlare del “fascicolo del fabbricato”, ma in realtà ci sono già da molti anni diversi altri documenti similari e/o complementari
In Italia abbiamo la capacità di fare proliferare la documentazione e quindi la burocrazia ma una cronica incapacità a risolvere realmente i problemi. Oggi è tornato di moda parlare del “fascicolo del fabbricato”, ma in realtà ci sono già da molti anni diversi altri documenti similari e/o complementari, che hanno creato molta confusione ai tecnici, figuriamoci alla famosissima sig.ra Maria.
Abbiamo già sentito parlare del fascicolo delle caratteristiche dell’opera (testo unico della sicurezza) o del piano di manutenzione delle strutture (norme tecniche per le costruzioni) o della certificazione energetica degli edifici (rendimento energetico nell’edilizia) e del piano di manutenzione dell’opera e delle sue parti (codice dei contratti pubblici), tutti documenti settoriali con scarso riscontro pratico, come dicevo, solo burocrazia.

Leggi: Condominio Web, 02/12/2019


DALLE REGIONI:

lunedì 9 dicembre 2019
Aias (Sardegna), 19 dicembre nuovo sciopero

Nuovo sciopero giovedì 19 dicembre in Sardegna dei lavoratori delle 43 sedi di Aias (Associazione nazionale spastici, che gestisce nell’isola l’assistenza e la riabilitazione di pazienti non autosufficienti o con gravi handicap), con presidio a Cagliari. A motivare la protesta di Fp Cgil, Cisl Fp e Fpl Uil l’arretrato di ben 12 mensilità, con un ultimo pagamento (il 66 per cento della mensilità di ottobre) risalente ai primi dì novembre. Martedì 10 dicembre, intanto, l’azienda presenterà al tribunale fallimentare il proprio piano di rientro dai debiti contratti con dipendenti e fornitori per evitare il fallimento. Per Roberta Gessa (Fp Cgil) siamo “davanti a un disastro annunciato. Quando un gestore è ìnadeguato lo si cambia, invece qui sembra che si attendano le mosse del tribunale per tracciare una via”.
Leggi: https://www.rassegna.it/articoli/aias-sardegna-19-dicembre-nuovo-sciopero

Ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com – 9.12.2019 – A Padova il comune promuove lo student housing e le riqualificazioni residenziali – Paola Pierotti
Il capoluogo incentiva le residenze universitarie tagliando gli oneri edilizi. Favorito il recupero degli immobili di proprietà in cambio della valorizzazione delle aree verdi
Ha fatto tapppa a Padova, il 24 ottobre, il percorso di approfondimento sul futuro delle città italiane intrapreso dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori: un dialogo aperto sulle politiche da attuare affinchè anche le città possano tornare a crescere economicamente, demograficamente e culturalmente e divengano competitive e volano per l’economia.

Leggi: Edilizia e Territorio, Il Sole 24 Ore, 09/12/2019


lunedì 9 dicembre 2019
 In Lombardia in aumento famiglie povere e disuguaglianze

Nonostante la crescita del Pil e dell’occupazione, il 4,9% delle famiglie vive in gravi difficoltà. Il lavoro “non garantisce l’uscita dalla marginalità sociale”. I dati sulla povertà nel Rapporto Lombardia, che analizza 16 dei 17 goal dell’Agenda 2030 dell’Onu
Cresce il Pil regionale, cresce l’occupazione, ma aumentano anche le famiglie in povertà assoluta e le disuguaglianze. Sembra una contraddizione, ma è la realtà della Lombardia. È quanto emerge dal Rapporto Lombardia 2019, curato da Polis (l’Istituto regionale per il supporto alle politiche) e che analizza 16 dei 17 Goal (viene escluso il 14, “Vita sott’acqua”) individuati dall’Onu nell’Agenda2030 sulla sostenibilità. La Lombardia sta ottenendo miglioramenti su sei obiettivi: “Parità di genere”, “Istruzione di qualità”, “Partnership per gli obiettivi”, “Imprese, innovazione e infrastrutture”, “Energia pulita e accessibile” e “Lavoro dignitoso e crescita economica”. Ma si ha una flessione per i Goal: “Sconfiggere la povertà”, “Pace giustizia e istituzioni solide” e “Città e comunità sostenibili”. Stazionari gli altri: “Sconfiggere la fame”, “Salute e benessere”, “Ridurre le diseguaglianze”, “Consumo e produzione responsabili”, “Vita sulla terra”, “Accesso all’acqua e servizi igienici” e “Azioni per il clima”.

Leggi: Redattore Sociale, 09/12/2019


venerdì 6 dicembre 2019
Accessibilità e benessere ambientale: presentato a Milano il Centro Regionale

Frutto di un progetto promosso e sostenuto dalla LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità), dal Comune di Milano e dalla Fondazione Cariplo, è stato presentato nel capoluogo lombardo il CRABA (Centro Regionale per l’Accessibilità e il Benessere Ambientale), primo centro di riferimento tecnico attivo in Lombardia, che fornisce gratuitamente informazione, consulenze e supporto nella progettazione di ambienti accessibili, rivolgendosi alle persone con disabilità e ai loro familiari, ma anche ai tecnici e ai progettisti che lavorano presso Enti Pubblici e Privati
Installare una rampa con la pendenza corretta al posto di quei tre gradini che impediscono a una persona anziana di accedere al proprio appartamento. Progettare siti internet accessibili alle persone con disabilità visiva. Allestire mostre d’arte che mettano a disposizione delle persone con disabilità uditive una videoguida in LIS e con sottotitoli. Progettare una sala cinematografica in cui le persone in carrozzina non siano costrette a sedersi in un angolo appartato: sono solo alcuni esempi delle tante sfide che le persone con disabilità, i tecnici e i progettisti devono affrontare quotidianamente per rendere pienamente fruibili alle persone con disabilità gli spazi pubblici e privati delle città. Sfide che richiedono competenze tecniche specifiche e qualificate.

Leggi: Superando, 06/12/2019


venerdì 6 dicembre 2019
Assistenti sociali, Gazzi: “Usciamo dagli uffici, siamo la pelle delle istituzioni”

Il presidente degli assistenti sociali a un convegno a Torino: “Usciamo da quei benedetti uffici che diventano dei fortini. Andiamo per le strade dei nostri quartieri. Se non andiamo nelle periferie, come facciamo a progettare con la comunità? Noi non siamo burocrati dell’assistenza”
“Usciamo dagli uffici che diventano fortini, andiamo per le strade dei nostri quartieri e progettiamo con la comunità”. Lo ha detto il presidente dell’Ordine nazionale degli Assistenti Sociali, Gianmario Gazzi, con l’obiettivo di offrire spunti capaci di suscitare “emozioni, sentimenti e pensieri nuovi” al convegno organizzato a Torino da Animazione Sociale, dal titolo: “Minori, famiglie, servizi. Ricostruire la fiducia”.
“Se io oggi vado nelle periferie e dico ‘sono assistente sociale’ mi dicono ‘hashtag parlaci di Bibbiano’ – ha detto -. Dobbiamo allora costruire narrazioni nuove, serve la capacità di raccontare meglio ciò che facciamo, gli esiti del nostro lavoro, con un linguaggio più comunicativo. Faccio un esempio: avreste piacere di essere chiamati ‘casi’? Io non sono il ‘caso Tal dei Tali ‘, sono un cittadino che ha dei diritti. La responsabilità di tutti noi è allora fare racconti nuovi, racconti diversi. 260 mila persone si affidano a noi solo in Piemonte”.

Leggi: Redattore Sociale, 06/12/2019


giovedì 5 dicembre 2019
Turismo, casa, lavoro: Cgil e Sunia presentano un decalogo per la sostenibilità nelle città toscane

“Le città del lavoro nelle città del turismo: Overtourism, lavoro e casa in Toscana”: è il titolo del convegno, organizzato da Cgil e Sunia Toscana, che si è svolto stamani a Firenze all’Auditorium del Consiglio regionale della Toscana in via Cavour 4. Nell’occasione, il sindacato ha presentato un decalogo per le città del turismo sostenibile in Toscana. Si è trattato di un convegno organizzato da Sunia e Cgil Toscana, con il Patrocinio della Regione Toscana, per indagare sulle mutazioni dei comparti produttivi ed abitativi e della condizione del lavoro e dell’abitare nelle città a più alta vocazione turistica. Un dibattito per capire come i fenomeni di overtourism incidano sulla vita e sulla geografia delle Città Toscane. Come è cambiata la condizione del lavoro e come l’esplosione degli affitti brevi turistici incida sul patrimonio immobiliare delle città e sulla residenza. Che diritto al lavoro ed alla casa resta nelle città toscane condizionate dal fenomeno degli affitti brevi turistici gestiti da piattaforme on-line come Airbnb e Booking? Il sindacato ne ha discusso con le amministrazioni locali, con studiosi e sindacalisti per capire se una alternativa è possibile.

Leggi: Sunia, 05/12/2019


giovedì 5 dicembre 2019
Housing sociale – Per la rinascita urbana, convegno all’Aurum

Affitti a canone sostenibile, facilitazioni, sostegno. Legacoop per il sociale, per il diritto alla casa, vicina a chi ha più difficoltà, intervenendo dunque con l’housing sociale. Al tema è dedicato il convegno di venerdì 6 dicembre dalle 9,30 all’Aurum: “Housing sociale – Per la rinascita urbana. Progetto della macro regione adriatica” il titolo dell’incontro. Del tema si era già parlato in occasione della presentazione del nuovo piano di azione territoriale lo scorso 15 novembre a Pescara.
Il consorzio Abitare Abruzzo, aderente a Legacoop Abruzzo, è stato fondato nel 2008, in continuità con la cooperativa Città futura, fondata nel 1981. Al momento sta realizzando interventi a Pescara, Chieti, Teramo, Pineto, Roseto e Giulianova. 

“Una casa in cooperativa housing sociale si ottiene con assegnazione in proprietà a prezzi calmierati, con un contributo regionale di circa 20mila euro o a canone sostenibile con diritto di riscatto. L’assegnatario paga un canone sostenibile definito dall’associazione dei comuni e dal Sunia, il Sindacato unitario nazionale inquilini e assegnatari. All’ottavo anno acquista l’appartamento, con il canone di affitto versato riconosciuto come anticipo al 90 per cento”, spiega Raffaele Di Pancrazio, presidente del consorzio Abitare Abruzzo.

Leggi: Abruzzo News, 05/12/2019


giovedì 5 dicembre 2019
Povertà, in Toscana quasi raddoppiata in dieci anni

Terzo Rapporto sulle povertà in Toscana. Sempre più giovanissimi alla Caritas. Sono stati rafforzati i servizi dedicati al contrasto della povertà, con l’assunzione di 70 nuovi assistenti sociali e un aumento di ore di quelli già in servizio. Saccardi: “L’assistenzialismo del reddito di cittadinanza non è la risposta”
In un quadro nazionale in cui la deprivazione materiale continua a rimanere a livelli elevati, in Toscana la povertà assoluta colpisce sempre più le famiglie numerose e composte da giovani o stranieri, e rimane immutata la sua diffusione territoriale. Nel 2017 la povertà assoluta in Toscana interessa circa 117.000 persone e 63.000 famiglie (contro rispettivamente 66.000 e 32.000 nel 2008). Sono i dati che emergono dal Terzo Rapporto sulle povertà in Toscana realizzato dall’Osservatorio Sociale Regione, e presentato stamani in un convegno nell’Auditorium di Sant’Apollonia, assieme al Dossier sulle povertà nelle diocesi toscane, messo a punto dalla Caritas.

Leggi: Redattore Sociale, 05/12/2019


mercoledì 4 dicembre 2019
Anziani, Funzione pubblica Cgil Valle d’Aosta: “Bene lo stand by”

“Ma aspettiamo un netto dietrofront sul trasferimento dei posti letto dalla Rsa J. B. Festaz alla microcomunità di Variney”
Il 2 dicembre è stata una giornata importante nel Consiglio regionale della Valle d’Aosta per il futuro dei servizi rivolti agli anziani. Il testo condiviso, approvato, impegna il governo regionale a presentare entro 180 giorni, sentita la commissione consiliare competente, una proposta di legge di riorganizzazione complessiva dei servizi agli anziani. Inoltre la mozione impegna il governo e l’assessore, nella riorganizzazione complessiva dell’assistenza agli anziani, a condividere e a coinvolgere tutti i soggetti interessati in un eventuale progetto di trasferimento.
Leggi: https://www.rassegna.it/articoli/anziani-funzione-pubblica-cgil-valle-daosta-bene-lo-stand-by
Redattoresociale.it – 4.12.2019 – Le case famiglia a Roma vivono “col cappello in mano”: ospitano 1.500 persone
Le strutture per minori e disabili ricevono dal comune circa la metà di quanto è necessario per la loro gestione: Casa al plurale aggiorna il report sui costi. Berliri: “Da dieci anni presentiamo i conti, ma niente è cambiato. Speriamo di avere presto buone notizie. Per ora, facciamo sacrifici, consapevoli del valore del nostro lavoro”
“A Roma ci sono 62 case famiglia per persone con disabilità, gestite dal Comune, per un totale di 446 persone ospitate. Ricevono dal comune circa la metà di ciò che serve per gestirle. Molte sono poi, purtroppo, le strutture sanitarie che ospitano persone con disabilità: segno che l’integrazione socio-sanitaria, indispensabile per garantire a queste persone adeguata assistenza e qualità della vita, è ancora in gran parte da realizzare. E le risorse continuano ad essere gravemente insufficienti, come da dieci anni denunciamo, numeri alla mano”. Luigi Vittorio Berliri è presidente di Casa al plurale, associazione che rappresenta alcune delle cooperative che, per conto del Comune, gestiscono queste case famiglia.

Leggi: Redattore Sociale, 04/12/2019


mercoledì 4 dicembre 2019
Campi Bisenzio (FI): “Fai la cosa giusta”, un’idea innovativa di coabitazione

E’ nato a Campi di Bisenzio “Fai la casa giusta”, un’idea innovativa di coabitazione che coinvolge amministrazione comunale, Auser Abitare Solidale, Fondazione Cassa di Risparmio e Casa Spa.
A presentarla il sindaco di Campi Emiliano Fossi, l’assessore al welfare di comunità Luigi Ricci, Renato Campinoti, presidente Auser Abitare Solidale, e Gabriele Danesi, coordinatore di Auser Abitare Solidale. Al centro del progetto un immobile situato in via Sant’Angelo a Lecore, nell’omonima frazione, composto da otto appartamenti: quattro al piano terra che continueranno a essere abitate come case popolari e quattro al primo piano che invece serviranno a ospitare, da un minimo di 6 a un massimo di 36 mesi, quelle persone che loro malgrado stanno vivendo un momento complicato della loro vita, anche dal punto di vista abitativo, e che in questo arco di tempo faranno il loro percorso verso l’autonomia.

Leggi: Auser, 04/12/2019


mercoledì 4 dicembre 2019
Palermo. Ex Onpi, istituito il condomino delle famiglie che da anni vivono nei locali dell’ex casa di riposo comunale.

E’ stato istituito il condominio delle 56 famiglie che da anni abitano nei locali dell’ex Onpi, ex casa di riposo per anziani del Comune, in piazzetta della Serenità, a Partanna Mondello. In occasione della prima assemblea di condominio, oggi alle 18, 30, l’iniziativa sarà presentata con una conferenza stampa dal segretario generale del Sunia Palermo Zaher Darwish e dall’assessore alla Cittadinanza solidale Giuseppe Mattina. Saranno presenti le famiglie e il rappresentante di condominio.
Negli appartamenti, fino al ’99 dell’Opera Pia del cardinale Ernesto Ruffini poi diventati di proprietà comunale, vivono attualmente 350 persone.

Leggi: Sunia, 04/12/2019


mercoledì 4 dicembre 2019
Regione Veneto. Sindacati: su edilizia residenziale pubblica passi avanti, ma restano punti d’ombra

Sull’edilizia residenziale pubblica “sono stati compiuti passi avanti, ma restano ancora punti d’ombra”.
Lo affermano Cgil, Cisl e Uil Veneto, Sunia, Sicet, Uniat regionali, scrivendo alla commissione consiliare che domani esaminerà il nuovo testo varato dalla giunta. I sindacati chiedono modifiche “in particolare riguardo ai canoni di locazione, ai nuclei familiari più disagiati, alle tutele per anziani e disabili nelle procedure di mobilità”. Sostengono inoltre “l’urgenza di un incremento degli alloggi disponibili”.

Leggi: Sunia, 04/12/2019


mercoledì 4 dicembre 2019
Case del Papa, in arrivo 33 nuovi appartamenti per le famiglie bisognose

L’annuncio durante il convegno per il 25 anni della Fondazione che si è svolto nella sede di Caritas
Ad annunciarlo è stato il presidente della Fondazione San Carlo, Daniele Conti, durante il convegno per il 25 anni della Fondazione che si è svolto stamattina nella sede di Caritas Ambrosiana. Saranno consegnati entro il mese di febbraio 33 nuovi appartamenti sociali in zona Lorenteggio che si aggiungono ai 18 di Turro-Precotto e ai 55 di zona Niguarda, primo lotto di questa vasta operazione di housing sociale promossa da Caritas Ambrosiana e realizzata da Fondazione San Carlo in collaborazione con il Comune di Milano, in occasione della visita a Milano di papa Francesco a marzo del 2017.

Leggi: Giornale dei Navigli, 04/12/2019


mercoledì 4 dicembre 2019
Regione Lazio: al via la prima Azienda pubblica di servizi alla persona

È il primo frutto della legge regionale n. 2/2019 approvata nel febbraio scorso per trasformare in moderne ed efficienti strutture le antiche opere pie istituite dalla Legge Crispi del 1890
Approvata dalla Giunta regionale del Lazio la trasformazione in Asp delle II.PP.A.B. Asilo Savoia, Pio Istituto della Santissima Annunziata e Lascito Achillini. Un nuovo soggetto pubblico chiamato a collaborare con Regione ed Enti locali per migliorare concretamente la qualità della vita di minori, famiglie e persone anziane. È il primo frutto della legge regionale n. 2/2019 approvata nel febbraio scorso per trasformare in moderne ed efficienti strutture le antiche opere pie istituite dalla Legge Crispi del 1890. Grazie all’adozione dei provvedimenti attuativi varati nei mesi scorsi vede ora la luce la prima delle nuove Asp, che sarà operativa sull’intero territorio regionale.

Leggi: Redattore Sociale, 04/12/2019


martedì 3 dicembre 2019
Pensionati in piazza in Campania, s’inizia con Napoli

Presìdi di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil in tutte le province “per sollecitare il governo a dare risposte alla condizione di difficoltà in cui versano milioni di persone”. Dopo il capoluogo, giovedì 5 sit-in a Benevento e Salerno, venerdì 6 ad Avellino
Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil promuovono presìdi in tutte le province della Campania “al fine di sollecitare il governo a dare risposte alla condizione di difficoltà in cui versano milioni di pensionati italiani”. I sit-in si tengono davanti alle Prefetture: il primo appuntamento è per oggi (martedì 3 dicembre) a Napoli alle ore 10.30. Giovedì 5 dicembre è il turno di Benevento e Salerno, alle ore 10.30, mentre venerdì 6 dicembre manifestazione ad Avellino, sempre alle 10.30.
“L’iniziativa è mirata a inserire nella manovra economica l’abbassamento delle tasse anche per i pensionati italiani, visto che contribuiscono in maniera significativa alla fiscalità generale. Si tratta di 16 milioni di pensionati che non possono essere ignorati”, dichiara Franco Tavella, segretario generale Spi Cgil Campania: “Inoltre è necessario promuovere una legge sulla non autosufficienza, dando così risposte a migliaia di pensionati non autosufficienti e alle loro famiglie. Ci sembra, questa, una legge di civiltà che può dare un aiuto concreto a tantissime persone e alle loro famiglie che vivono in solitudine una condizione di straordinaria difficoltà, provocando gravi disagi, sofferenze, esclusione sociale e impoverimento”.

Leggi:  Rassegna Sindacale, 03/12/2019


IN AGENDA:

Alzheimer, il 12 dicembre il convegno del M5s su “sostegno a pazienti e famiglie”

“Infinito amore. Alzheimer: dall’assistenza all’inclusione del malato e dei familiari che se ne prendono cura”. E’ il titolo del convegno di giovedì 12 dicembre, alla Sala Monumentale della Presidenza del Consiglio
“Infinito amore. Alzheimer: dall’assistenza all’inclusione del malato e dei familiari che se ne prendono cura”. E’ il titolo del convegno promosso dai senatori Barbara Guidolin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Commissione Lavoro, e Gaspare Marinello, componente della Commissione Igiene e Sanità, giovedì 12 dicembre, alle 16.30, alla Sala Monumentale della Presidenza del Consiglio.

Leggi: Redattore Sociale


IN EVIDENZA:

Benessere: una sfida ed un dovere

Nell’ambito della collaborazione fra Welforum e la Summer School di Milano sul benessere e la sostenibilità delle città, promossa da ASviS e da Milano2046, pubblichiamo tre contributi che mettono a fuoco alcune delle sfide che la nostra società si trova ad affrontare e le opportunità di una pianificazione di lungo periodo, che vede le città come protagoniste attive. Siamo partiti con l’articolo di Lamberto Bertolè, Presidente del Consiglio del Comune di Milano, che descrive gli obiettivi di Milano2046 e della Summer school tenutasi a settembre. L’intervento di Alessandro Rosina, pubblicato successivamente, illustra le sfide sociali che i cambiamenti demografici pongono alla programmazione delle politiche pubbliche. Concludiamo ora questo primo giro di pubblicazioni con un contributo di Sergio Sorgi, che propone 7 passi per il perseguimento del benessere sociale.
Il benessere riguarda le singole persone e le collettività, e dovrebbe essere il principale obiettivo delle politiche pubbliche, dei modelli di welfare aziendale e delle attività del terzo settore. Nessuna politica può far stare bene le persone, ma può creare le condizioni perché questo possa avvenire. La domanda di fondo è: come realizzare le condizioni ottimali perché le persone possano aspirare al benessere?

Leggi: Welforum


Sostenere la domiciliarità: i nodi da sciogliere

Quali sono i principali nodi da sciogliere nell’organizzazione locale degli interventi a sostegno della domiciliarità di anziani non autosufficienti? Lo abbiamo chiesto ad una trentina di osservatori privilegiati nel settore che ne hanno individuati tre: il disorientamento delle famiglie; l’approccio puramente prestazionale dei servizi domiciliari e la frammentarietà delle risposte. È da qui che bisogna partire per delineare processi di innovazione che riescano a dare un supporto più efficace a domicilio. di Ester Gubert (Istituto di ricerca Euricse)
Se il sostegno alla domiciliarità pare la strada necessaria e auspicata per far fronte ai problemi legati alla perdita dell’autonomia in età anziana, in Italia la volontà politica di investirci e darvi forma secondo un progetto di riforma evidence based sembra ancora una volta assente. Le risposte che vengono fornite sono marginali rispetto al potenziale bisogno, la maggior parte del carico assistenziale ricade infatti sulle famiglie senza nemmeno un adeguato supporto. Chi lavora nel settore conosce molto bene i limiti del nostro sistema a sostegno della domiciliarità ma anche le direzioni di innovazione che andrebbero prioritariamente promosse per apportare significativi miglioramenti nella qualità di vita di numerosi anziani e delle loro famiglie. Delineate le principali caratteristiche della domiciliarità in Italia, verranno quindi esposte quelle che sono state individuate come le tre principali sfide per i sistemi locali di welfare per anziani non autosufficienti.

Leggi: I Luoghi della Cura


 Demografia, benessere e città nel XXI secolo

Nell’ambito della collaborazione fra Welforum e la Summer School di Milano sul benessere e la sostenibilità delle città, promossa da ASviS e da Milano2046, pubblichiamo tre contributi che mettono a fuoco alcune delle sfide che la nostra società si trova ad affrontare e le opportunità di una pianificazione di lungo periodo, che vede le città come protagoniste attive. Siamo partiti con l’articolo di Lamberto Bertolè, Presidente del Consiglio del Comune di Milano, che descrive gli obiettivi di Milano2046 e della Summer school tenutasi a settembre. L’intervento di Alessandro Rosina, illustra le sfide sociali che i cambiamenti demografici pongono alla programmazione delle politiche pubbliche. La settimana prossima concluderemo questo primo giro di pubblicazioni con un contributo di Sergio Sorgi, che propone 7 passi per il perseguimento del benessere sociale.
Viviamo in un mondo in grande mutamento. Una delle trasformazioni principali è quella demografica, con inedite implicazioni sul piano sociale, economico e anche politico. Per lunga parte della storia dell’umanità nascite e popolazione giovanile sono state abbondanti, ma alto era anche il rischio di morte prematura. Ancora all’epoca del primo censimento dell’Unità d’Italia il numero medio di figli per donna era attorno a cinque, circa un nato su quattro non arrivava al primo compleanno e solo una stretta minoranza riusciva a compiere tutto il percorso della vita adulta fino ad arrivare in età anziana. Ma ovunque si fosse nati nel mondo la situazione non era molto diversa. A metà del XIX secolo il paese con più alta aspettativa di vita era la Svezia con un valore attorno ai 40 anni. Mentre il livello più basso di fecondità era quello della Francia, sopra i tre figli e mezzo. Tali due paesi avevano all’epoca appena iniziato la transizione demografica.

Leggi: Welforum


Economia circolare

Circular Thinking for circular economy, l’Italia nella transizione verso una economia sostenibile. Ne scrive Ludovica Marinaro, architetto dell’associazione Tes, Transizione Ecologica Solidale.
Se gli ostacoli di natura politica, tecnica e culturale sono ancora molti e le strategie da mettere in campo devono forse ancora maturare la necessaria efficacia rispetto ai problemi che la quotidianità presenta, l’emendamento sulla cessazione della qualifica di rifiuto (End of Waste), inserito nel decreto sulle crisi aziendali, costituisce un passo avanti importantissimo sulla strada erta della transizione verso un’economia circolare. Atteso da anni, questo provvedimento recepisce le direttive sui rifiuti fissate nel 2015 dalla Commissione europea con la presentazione di un ambizioso pacchetto di misure e conferma l’impegno del nostro Paese che, in particolare in questo settore, detiene il primato per la percentuale di riciclo, davanti a Germania, Francia, Spagna e Regno Unito (fonti Eurostat). Tuttavia circular economy significa qualcosa di più della gestione dei rifiuti. L’Italia, secondo paese manifatturiero in Europa, è tra i paesi più dipendenti dall’estero per l’approvvigionamento di materie prime, ma è anche il paese europeo che tra il 2000 e il 2016 ha registrato il maggior incremento (+281%) nella produttività d’uso delle risorse (dati Fondazione per lo sviluppo sostenibile).

Leggi: Fillea Cgil


 La Summer School sul benessere e la sostenibilità delle città

Nell’ambito della collaborazione fra Welforum e la Summer School di Milano sul benessere e la sostenibilità delle città, promossa da ASviS e da Milano2046, pubblichiamo tre contributi che mettono a fuoco alcune delle sfide che la nostra società si trova ad affrontare e le opportunità di una pianificazione di lungo periodo, che vede le città come protagoniste attive. Partiamo con l’articolo di Lamberto Bertolè, Presidente del Consiglio del Comune di Milano, che descrive gli obiettivi di Milano2046 e della Summer school tenutasi a settembre, per poi proseguire con un intervento di Alessandro Rosina, che illustra le sfide sociali che i cambiamenti demografici pongono alla programmazione delle politiche pubbliche. Concluderemo infine con un contributo di Sergio Sorgi, che propone 7 passi per il perseguimento del benessere sociale.
Il laboratorio “Milano 2046”, promosso dalla Presidenza del Consiglio comunale, è nato a partire da alcuni punti fermi, collocandoli nel “piccolo” della nostra città, con l’obiettivo di alzare lo sguardo dalle urgenze del presente per tentare, in una visione di lungo periodo, di immaginare e progettare un futuro per la nostra città sempre più improntato al benessere dei cittadini e alla sostenibilità ambientale, nella consapevolezza che è proprio quando si sta attraversando una fase positiva di crescita e fiducia, oltre che di grandi cambiamenti, come sta accadendo attualmente a Milano, che bisogna farlo.

Leggi: Welforum


Green Deal Europeo

Sindacato Nuovo, numero 2, Novembre 2019. Un green deal europeo per il settore edile, ne scrive Werner Buelen, segretario Fetbb per il settore legno
“Voglio che il ‘Green Deal’ europeo diventi il tratto distintivo dell’Europa”, ha affermato la neoeletta presidente Ursula von der Leyen dinanzi al nuovo Parlamento europeo. Risulta evidente che la transizione verso un’economia sostenibile e verde sia la grande ambizione della nuova Commissione europea. Un’ambizione condivisa anche dal nuovo vicepresidente esecutivo Frans Timmermans, che, con un tweet, ha dichiarato di voler “costruire un’economia europea pulita e sostenibile che non lascia indietro nessuno”.
Le ambizioni europee avranno importanti conseguenze per il settore edile europeo: la nostra produzione diventerà molto più circolare, saranno imposti nuovi obiettivi energetici, applicate nuove tecniche, incentivati grandi progetti di ristrutturazione per l’edilizia residenziale e le infrastrutture pubbliche e private… Una transizione di questa portata comporterà un gran numero di opportunità e sfide per i nostri operai edili. Secondo le aspettative, la transizione verso un’economia verde, circolare e a impatto climatico zero avrà un “considerevole” effetto positivo sull’occupazione complessiva nel settore.

Leggi: Fillea Cgil


SEGNALAZIONI:

Come andare in pensione spiegato in modo chiaro

In Italia si può accedere al pensionamento in diversi modi, i due più frequenti sono la pensione di vecchiaia (suddivisa in regime retributivo e regime contributivo) e la pensione anticipata (suddivisa in regime retributivo e regime contributivo).
La pensione di vecchiaia si consegue sulla base di almeno 20 anni di contributi all’età di 67 anni (sia per gli uomini sia per le donne).
La pensione anticipata si consegue indipendentemente dall’età e l’unico fattore da tenere in considerazione sono i contributi: gli uomini possono andare in pensione a qualsiasi età con 42 anni e 10 mesi di contributi; le donne invece maturano il diritto alla pensione con 41 anni e 10 mesi di contributi (più 3 mesi di cosiddetta “finestra d’attesa”).
Per qualsiasi dubbio o se hai bisogno di aiuto per effettuare la domanda di pensione vieni nella sede Spi Cgil più vicina a casa tua.

Leggi: Pensionati.it


Badanti sleali

In Italia, l’assunzione di assistenti domiciliari, comunemente chiamate “badanti”, e di collaboratrici domestiche è in crescita. Molti sono gli anziani con problemi di salute o di solitudine che ricorrono quotidianamente al loro sostegno. Uno dei problemi più diffusi, nell’ambito del rapporto di lavoro, prende il via con il rifiuto della badante o della collaboratrice domestica di sottoscrivere un regolare contratto — il quale comporta i versamenti contributivi all’Inps — con la giustificazione che la sua prestazione si fonda soprattutto su una relazione di fiducia e lealtà reciproca. Trascorso del tempo, tuttavia, all’assistente o alla collaboratrice non sarà difficile dimostrare che svolgeva un lavoro continuativo e il giudice non potrà che far pagare caro all’assistito l’assenza di un regolare contratto.
Cosa fare?

Leggi: Pensionati.it


NEWS:

martedì 3 dicembre 2019
Disabili: Istat, il 5,2% della popolazione con gravi limitazioni

Gli over 75 i più colpiti: quasi 1 mln e mezzo
In Italia le persone che, a causa di problemi di salute, soffrono di gravi limitazioni che impediscono loro di svolgere attività abituali sono il 5,2% della popolazione. Gli anziani sono i più colpiti: quasi 1 milione e mezzo di ultra settantacinquenni si trovano in condizione di disabilità e 990.000 di essi sono donne. Il 26,9% di queste vive sola, il 26,2% con il coniuge, il 17,3% con il coniuge e i figli, il 7,4% con i figli e senza coniuge, circa il 10% con uno o entrambi i genitori, il restante 12% circa vive in altre tipologie di nucleo familiare. E’ quanto delinea il Rapporto Istat ‘Conoscere il mondo della disabilità’, presentato oggi a Roma, in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità.
Il volume documenta gli ambiti più importanti nei quali esse si manifestano e si generano: la salute, l’istruzione, il lavoro, le condizioni economiche, la partecipazione alla vita sociale e culturale. Inoltre, viene affrontato il ruolo che svolge il sistema di welfare, per contenere il rischio che un deficit di salute si trasformi in esclusione sociale, e la funzione svolta dalle famiglie che costituiscono l’altro importante pilastro su cui si fonda l’assistenza alle persone con disabilità del nostro Paese. Il lavoro è nato da una iniziativa congiunta dell’Istat e il Comitato Italiano Paralimpico, al quale ha contribuito l’Inail.

Leggi: Inca, 03/12/2019


martedì 3 dicembre 2019
Disabili. Cgil, garantire lavoro, diritti e dignità

Daita, dal Governo maggiore impegno per aiutare i disabili
“Esprimiamo una forte preoccupazione per le oltre 770mila persone con disabilità iscritte ai centri per l’impiego in attesa non solo di un lavoro, ma anche di dignità. É importante quindi rivendicare e garantire non solo oggi, ma ogni singolo giorno dell’anno, i loro diritti e il loro benessere nel nome dell’uguaglianza e della piena partecipazione alla sfera politica, lavorativa, sociale, economica e culturale del nostro Paese”. Così la responsabile delle politiche per la disabilità della Cgil nazionale, Nina Daita nella Giornata internazionale delle persone con disabilità.
“Al Governo – prosegue la dirigente sindacale – chiediamo di affrontare il tema con più determinazione e impegno per aiutare sia le persone con disabilità che le loro famiglie che spesso vivono questa condizione con angoscia, preoccupazione e solitudine”.
Per Daita “è necessario, innanzitutto, cambiare il Jobs Act che, con l’introduzione della sola chiamata nominativa al lavoro, ha escluso i più fragili ed i più deboli, aumentando ancora di più le discriminazioni e i pregiudizi. Inoltre – conclude – serve un piano straordinario per l’occupazione delle persone con disabilità, che possa riportare finalmente un pò di giustizia”.

Leggi: Inca, 03/12/2019


martedì 3 dicembre 2019
La Convenzione ONU, le barriere e gli ausili “giusti”

La piena attuazione della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, garantendo in particolare l’applicazione dei Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche su tutto il territorio e una corretta applicazione del Nomenclatore Tariffario, per far sì che ogni persona con disabilità abbia l’ausilio “giusto”: sono queste le principali richieste rivolte al mondo istituzionale e della politica dall’Associazione Luca Coscioni, in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità di oggi, 3 Dicembre
«Realizzare la piena attuazione della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, garantendo in particolare l’applicazione dei Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche su tutto il territorio, includendo anche le barriere riguardanti l’attività commerciale privata. Istituire l’Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità, secondo le modalità esattamente previste dalla citata Convenzione ONU. Procedere affinché le tipologie di ausili contenuti nel Nomenclatore Tariffario, destinate ai bisogni più delicati e complessi, non siano acquistate e fornite per mezzo di gare d’appalto, in modalità che non tengono conto delle diverse disabilità. Far sì che venga istituito un Comitato “super partes” sui LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), che non sia composto solo da rappresentanti delle Regioni. Sollecitare provvedimenti per la piena equivalenza in ogni sede della firma digitale alla firma autografa»: sono le cinque richieste rivolte al mondo delle Istituzioni e della politica dall’Associazione Luca Coscioni, in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità di oggi, 3 Dicembre, centrata quest’anno sul tema, lo ricordiamo, Trasformazione verso società sostenibili e resilienti per tutti.

Leggi: Superando, 03/12/2019


martedì 3 dicembre 2019
Io valgo: disabilità e qualità della vita

Ha preso il via oggi, 3 dicembre, in corrispondenza della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, l’evento nazionale denominato “Io valgo”, promosso dall’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, coinvolgendo numerose città italiane, in Emilia Romagna, Piemonte, Sardegna, Sicilia e Veneto, con numerose iniziative all’insegna dello sport, dell’arte e della musica, oltreché con dibattiti e convegni, per dare spazio al protagonismo delle persone con disabilità e alle necessarie opportunità di inclusione sociale
Ha preso il via oggi, 3 dicembre, in corrispondenza della Giornata Internazionale delle persone con Disabilità, l’evento nazionale denominato Io valgo, promosso dall’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, coinvolgendo numerose città italiane, in Emilia Romagna (Carpi, Cesena, Rimini, Bologna e Forlì), Piemonte (Cuneo), Sardegna (Sorso), Sicilia (Acireale, Catania, Scicli e Trapani) e Veneto (Carmignano di Brenta, Cittadella).
«Don Benzi – sottolinea Giovanni Paolo Ramonda, presidente dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII – ripeteva che “ognuno vale per gli altri, nonostante la fragilità, in quanto costruttore di vita, destinatario di una missione unica e insostituibile, cittadino attivo e protagonista della storia”. Tramite le nostre Case Famiglia e Cooperative cerchiamo di attuare questa indicazione del nostro fondatore».

Leggi: Superando, 03/12/2019


lunedì 2 dicembre 2019
Doppiamente fragili: in Umbria il progetto contro gli abusi sulle donne anziane

Una donna over 65 su cinque subisce violenze e abusi domestici. E’ da questo dato, molto allarmante, che si è attivato in Umbria il progetto “Doppiamente fragili”, nato dalla collaborazione tra Auser, Spi-Cgil, Centro Pari Opportunità della Regione Umbria, Rete delle donne Antiviolenza e
altri soggetti sul territorio.
Nel nostro Paese le donne che hanno superato i 65 anni sono più di sette milioni e si possono considerare come il settore più vulnerabile, perché fragili due volte, sia come genere che come età. Sono loro ad essere vittima principalmente di abbandono e incuria, che spesso significa privazione o sottrazione di beni alimentari, vestiario, medicine, e il conseguente sviluppo di marginalità e impossibilità di autonomia. Anche se l’Italia è tra i Paesi con il più alto numero di anziani nel mondo, non si è ancora sviluppato un adeguato dibattito su questo tema.
Con l’obiettivo di contrastare questo stato di cose, il progetto “Doppiamente Fragili” interviene su quattro ambiti principali: il primo è quello relativo alla rete dei servizi, che mira ad avviare un tavolo di discussione comune tra i soggetti sul territorio che già si occupano di anziani e di violenza sulle donne, per analizzare il peso del fenomeno in Umbria, capire le criticità e studiare gli interventi, fino alla creazione di un servizio telefonico contro la violenza sulle donne anziane.

Leggi: Auser, 02/12/2019


domenica 1 dicembre 2019
Welfare, Baretta: “Non è fallito ma va ripensato alla luce dei nuovi bisogni”

Al seminario di Capodarco l’intervento del sottosegretario al minstero dell’Economia: “Oggi l’emergenza è la sostenibilità”. I movimenti? “Sono fonte di cambiamento, si sente la loro pressione, ma se restano tali si finisce nel corporativismo”
“Il welfare non è fallito ma va ripensato alla luce dei nuovi bisogni”. Lo ha detto il sottosegretario al ministero dell’Economia Pierpaolo Baretta al seminario di Capodarco “Guerra e pace”. Baretta è stato ed è protagonista degli ultimi anni di storia politica ed economica del paese. Nel suo intervento ha toccato i temi della fragilità del sistema paese nell’indeterminatezza del quadro politico, ora che gli “ismi” del passato sono naufragati, nel contesto di paura in cui viviamo e in cui la crisi economica da passeggera è diventata strutturale. La politica deve gestire ora la situazione difficile di una “frenesia immobile”, un ossimoro che testimonia la tendenza a fare di chi gestisce la cosa pubblica ma si dimena e non trova soluzione.

Leggi:  Redattore Sociale, 01/12/2019


venerdì 29 novembre 2019
Bonus casa, le novità in arrivo per il 2020

Debutta il bonus facciate, ecobonus e bonus ristrutturazioni prorogati di un anno, spunta il bonus rubinetti, incognita sul bonus verde e sullo sconto in fattura o accredito sul conto alternativo alle detrazioni
Al giro di boa i bonus sulla casa. Se, al momento, c’è la certezza che quasi tutte le detrazioni saranno confermate anche per il prossimo anno, il bonus verde è in bilico. Nel panorama delle agevolazioni ci sono anche delle novità, prima fra tutte il bonus facciate, ma qualcosa potrebbe cambiare anche per chi intende fruire dei bonus avvalendosi dello sconto immediato in fattura.
Bonus facciate
Sarà la new entry delle detrazioni fiscali del 2020, ma ancora si discute sulla sua portata. Secondo la versione originale, contenuta nel disegno di legge di bilancio, la detrazione avrà un’aliquota del 90%, mentre non ci saranno tetti di spesa. L’agevolazione si applicherà a tutti gli interventi di rifacimento delle facciate degli edifici, comprese le manutenzioni ordinarie.
Sulla misura sono piovuti una serie di emendamenti. Il Movimento 5 Stelle ha proposto l’esclusione dei lavori di manutenzione ordinaria e l’introduzione di tetti di spesa doppi rispetto al bonus ristrutturazioni.

Leggi: Edilportale, 29/11/2019


giovedì 28 novembre 2019
Assistenza per gli anziani: “Siamo all’età dell’immobilismo”

Dopo la fase crescente dei primi anni Duemila e quella negativa seguita alla crisi, la fase stagnante di oggi. Cristiano Gori (Network Non Autosufficienza): “Il welfare deve adeguarsi ai cambiamenti sociali: basta confondere tra sanità e non autosufficienza”
In che fase siamo, adesso, nell’assistenza per gli anziani? “Questa è l’età dell’immobilismo”, risponde senza esitare Cristiano Gori, coordinatore del Network Non Autosufficienza, intervenendo alla plenaria della seconda giornata del Forum della Non autosufficienza e dell’autonomia possibile, in corso a Bologna in questi giorni. “In Italia c’è un’elevatissima eterogeneità territoriale, ma alcune tendenze si ripetono. Quante volte, chiedendo a chi lavora in questo campo l’andamento delle attività, mi sono sentito rispondere: ‘è tutto fermo”. I primi anni Duemila sono stati gli anni dello sviluppo, con politiche che avanzavano spedite e aspettative positive. Poi c’è stata la crisi e la tendenza si è invertita: l’offerta di servizi e interventi è entrata in una fase calante, le aspettative hanno cambiato segno. “Così siamo arrivati a oggi, con un’offerta stabile di servizi e interventi e una totale incertezza sul futuro anche da parte degli operatori.

Leggi: Redattore Sociale, 28/11/2019


mercoledì 27 novembre 2019
Lo spot Auser vince il premio OPEN ART AWARD

Lo spot di Auser “Il tempo da valore alle cose, una vita attiva dà valore alle persone” ha vinto la categoria non profit del premio OpenArtAward. Lo spot che è andato in onda a ottobre su Sky, è stato realizzato per Auser dall’agenzia creativa Idea Comunicazione con la regia e il montaggio firmati da Antonio Palumbo. La cerimonia di premiazione della settima edizione del Premio si è svolta a Milano.
OpenArtAward è uno dei premi più prestigiosi in ambito pubblicitario.  La giuria del concorso, unico premio del settore ad avere questa specificità, è costituita per intero da studenti dei corsi di grafica e comunicazione pubblicitaria di OpenArt. “Un modo davvero originale per raccontare l’invecchiamento – si legge nella motivazione al Premio – sceneggiatura efficace, inquadrature precise, testi chiari, visibili, ma non invasivi. Particolarmente efficace la scelta del commento sonoro che fa da linea guida al montaggio del video. Lo abbiamo trovato particolarmente bello, ma soprattutto efficace”.
Il video si può vedere a questo link http://www1.auser.it/primo-piano/nel-nuovo-spot-auser-il-valore-inestimabile-degli-anziani-attivi/

Leggi: Auser, 27/11/2019


DALLE REGIONI:

martedì 3 dicembre 2019
Pensionati in piazza in Campania, s’inizia con Napoli

Presìdi di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil in tutte le province “per sollecitare il governo a dare risposte alla condizione di difficoltà in cui versano milioni di persone”. Dopo il capoluogo, giovedì 5 sit-in a Benevento e Salerno, venerdì 6 ad Avellino
Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil promuovono presìdi in tutte le province della Campania “al fine di sollecitare il governo a dare risposte alla condizione di difficoltà in cui versano milioni di pensionati italiani”. I sit-in si tengono davanti alle Prefetture: il primo appuntamento è per oggi (martedì 3 dicembre) a Napoli alle ore 10.30. Giovedì 5 dicembre è il turno di Benevento e Salerno, alle ore 10.30, mentre venerdì 6 dicembre manifestazione ad Avellino, sempre alle 10.30.
“L’iniziativa è mirata a inserire nella manovra economica l’abbassamento delle tasse anche per i pensionati italiani, visto che contribuiscono in maniera significativa alla fiscalità generale. Si tratta di 16 milioni di pensionati che non possono essere ignorati”, dichiara Franco Tavella, segretario generale Spi Cgil Campania: “Inoltre è necessario promuovere una legge sulla non autosufficienza, dando così risposte a migliaia di pensionati non autosufficienti e alle loro famiglie. Ci sembra, questa, una legge di civiltà che può dare un aiuto concreto a tantissime persone e alle loro famiglie che vivono in solitudine una condizione di straordinaria difficoltà, provocando gravi disagi, sofferenze, esclusione sociale e impoverimento”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 03/12/2019


lunedì 2 dicembre 2019
Milano, vedova con cinque figli sfrattata e senza casa popolare: “Vivo sulle panchine del parco”          

Vedova e madre di cinque figli, sfrattata perché da sola non riusciva più a pagare l’affitto, Amina vive con la sua famiglia arrangiandosi tra dormitori, parchi pubblici e soluzioni provvisorie. La sua richiesta di emergenza per una casa popolare è stata giudicata “improcedibile” perché a Milano, nella città più ricca e avanzata d’Italia, gli alloggi non bastano per fare fronte alle 25mila domande di famiglie bisognose. La storia di Amina e dei suoi figli è stata raccontata in un documentario realizzato dal Laboratorio di quartiere Giambellino Lorenteggio con Comunità nuova e Sicet, con la partecipazione di quattro ragazzi quartiere.
Amina ha perso suo marito tre anni fa. È madre di cinque figli, il più grande ha 20 anni, gli altri ne hanno 16, 14 e 12. La più piccola ha solo 4 anni. Da quando è rimasta vedova non è più riuscita a pagare l’affitto ed è stata sfrattata. Da mesi non ha una casa e si è arrangiata come poteva, con soluzioni provvisorie, trascorrendo le giornate nei parchi cittadini o a casa di amiche, mentre i suoi figli erano a scuola. Di sera tutta la famiglia trovava rifugio in un dormitorio pubblico, che deve lasciare ogni mattina alle 7. Accade a Milano, la città più ricca e avanzata d’Italia, dove i prezzi degli affitti crescono ogni mese, ma gli alloggi popolari non bastano per rispondere ai bisogni. Da pochi giorni è stato trovato un alloggio temporaneo, una soluzione “tampone” per non lasciare la famiglia all’aria aperta

Leggi: Fanpage, 02/12/2019


venerdì 29 novembre 2019
Casa, 47 milioni di euro per programmi integrati di edilizia residenziale sociale: interessati 53 comuni lombardi

Con una delibera proposta dall’assessore alle Politiche sociali, abitative e disabilità, Stefano Bolognini, la Giunta regionale ha approvato, secondo quanto previsto dal Cipe, i criteri per la definizione della manifestazione di interesse finalizzata alla selezione dei soggetti attuatori (Comuni e Aler) di programmi integrati di edilizia residenziale sociale.
Il provvedimento, attraverso un decreto del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti (Mit), prevede per la Lombardia risorse pari a 47.700.000 euro.
“Per quanto ci riguarda – ha spiegato l’assessore Bolognini – puntiamo a incrementare l’offerta abitativa pubblica tramite il recupero e la riqualificazione del patrimonio abitativo esistente, a potenziare l’offerta abitativa sociale attraverso programmi di housing sociale, di recupero e di riuso del patrimonio edilizio privato non utilizzato, alla rigenerazione urbana delle periferie e delle aree urbane degradate e alla promozione della coesione sociale e della legalità nei quartieri per contrastare il disagio abitativo e l’abusivismo”.

Leggi: Regione Lombardia, 29/11/2019


venerdì 29 novembre 2019
Erp, sopralluogo di Ceccarelli in via Torre Agli: “88 alloggi innovativi grazie a un investimento regionale di 11 milioni”

Sopralluogo degli assessori alla casa della Regione Toscana e del Comune di Firenze, Vincenzo Ceccarelli e Andrea Vannucci, al cantiere per la realizzazione di 88 nuovi alloggi di edilizia popolare in via Torre Agli a Firenze. Gli assessori, assieme al presidente di Casa Spa Luca Talluri, hanno valutato l’avanzamento dei lavori, la cui fine è prevista per giugno 2020.
Gli alloggi in legno sono ad altissima efficienza energetica nZEB (ovvero consumo energetico quasi pari a zero) e vanno a prendere il posto del vecchio complesso (interamente demolito) realizzato nei primi anni cinquanta e composto da sei edifici per 64 alloggi.
“Si tratta di un intervento altamente innovativo, che la Regione ha finanziato con 11 milioni di euro – ha spiegato Ceccarelli – In questo progetto l’aumento e la modernizzazione del patrimonio erp si sommano alla rigenerazione urbana. Al posto di un vecchio edificio degradato con 60 appartamenti vengono realizzati 88 nuovi alloggi su 6 piani, a bassissime emissioni, dotati di impianti ad energia solare, struttura in legno e tanti altri accorgimenti di ultima generazione”.

Leggi: Toscana Notizie, 29/11/2019


giovedì 28 novembre 2019
Sanità Lazio, per la Cgil si deve aprire una nuova stagione

“Il Consiglio dei ministri emani al più presto il decreto per mettere finalmente la parola fine al commissariamento della sanità, dopo oltre 12 anni di sofferenze. Si abbassino le tasse ai cittadini”
“Apprendiamo con favore che finalmente si potrà aprire una nuova stagione per la sanità del Lazio. Ci aspettiamo adesso che il Consiglio dei ministri emani al più presto il decreto per mettere finalmente la parola fine al commissariamento della sanità nella nostra regione, dopo oltre 12 anni di sofferenze per i cittadini e gli operatori del settore”. Così, in una nota, la Cgil di Roma e del Lazio.
“Si tratta di un risultato importantissimo – continua la nota – reso possibile anche grazie all’impegno degli operatori del settore e sostenuto dai cittadini che hanno pagato una Irpef maggiorata in questi anni. Per alleggerire la tassazione negli scorsi anni abbiamo firmato importanti accordi che hanno coinvolto un numero consistente di cittadini. Ora è arrivato il momento di riconvocare quel tavolo con le organizzazioni sindacali e riportare alla normalità anche la pressione fiscale sugli utenti”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 28/11/2019


giovedì 28 novembre 2019
E dal fondo immobiliare 600 case di housing sociale

Con il patrimonio della Ca’ Granda finanziata anche la ristrutturazione degli appartamenti
Un ospedale che non fa solo l’ospedale, ma anche l’operatore immobiliare. Sempre e solo a vantaggio dei cittadini più svantaggiati.
Sì perché grazie alla Fondazione Policlinico, il patrimonio immobiliare in città frutto di lasciti e donazioni dei milanesi nei secoli, è stato conferito nel Fondo immobiliare dedicato all’housing sociale denominato «Fondo Immobiliare Cà Granda».
Il fondo è nato nel 2014 attraverso l’apporto di 65 immobili, di cui 44 complessi immobiliari cielo terra, e appartamenti per un controvalore di 311 milioni di euro, proprio per finanziare la costruzione della nuova sede dell’Ospedale Maggiore. È partecipato da Fondazione Cà Granda, che detiene la maggioranza delle quote, Cassa depositi e prestiti e Fondazione Cariplo. Il patrimonio del fondo comune di investimento immobiliare di tipo chiuso, riservato ad investitori qualificati, è costituito da circa 1400 unità, di cui il 75 per cento a destinazione residenziale, 15 per cento uffici e 10 per cento commerciale per un totale superficie disponibile di oltre 110.000 metri quadrati. Solo il 43 per cento è destinato alla vendita, il resto continuerà a ospitare inquilini fragili in locazione.
Il progetto di social housing consiste, infatti, nell’offerta di alloggi a canone calmierato, con particolare attenzione alle fasce più fragili dell’attuale inquilinato, nella realizzazione di una rete di servizi di condivisione, assistenza e orientamento, e nella ristrutturazione radicale dei fabbricati, che contribuirà sia a migliorare le condizioni abitative, sia a trasformare vecchi edifici in immobili a basso impatto ambientale.

Leggi: Il Giornale, 28/11/2019


giovedì 28 novembre 2019
Casa, Milano diventerà “antipopolare”?

La compravendita di case è cresciuta del 6,5%. In un caso su quattro chi acquista non ci va ad abitare, ma lo ritiene un investimento per affittarla a turisti e manager. Sono cresciuti anche i canoni di affitto, del 2,3%. Marcatili, economista: “Senza dubbio attira i ricchi, ma non sembra avere strumenti per accogliere o trattenere anziani, studenti e famiglie”
È una città che attrae, che macina soldi e progetti. Forse da sempre, ma in questi anni sembra avere messo una marcia in più. Il rischio, però, è che il “modello Milano” per stare in piedi abbia bisogno delle sue vittime sacrificali. I dati sull’andamento del mercato immobiliare, presentati da Nomisma, suscitano interrogativi gravi. Quest’anno il numero delle compravendite di immobili è cresciute del 6,5% rispetto all’anno scorso (in totale dovrebbe superare quota 26mila). In Italia la media è stata del 2,2%. Il 25,4% delle compravendite a Milano, però, è a titolo di investimento (a livello nazionale è il 15%). In altri termini, chi compra non ci va ad abitare. Il suo scopo è affittarlo per brevi periodi, a turisti o a chi viene a Milano per lavoro o per seguire uno dei tanti eventi della città. Basti pensare alle Olimpiadi invernali del 2026: chi ha un appartamento da affittare sa che ci potrà guadagnare molto. “Milano sta diventando esclusiva, nel senso che rischia di escludere anziani, studenti, famiglie con redditi bassi -sottolinea Marco Marcatili, economista e responsabile sviluppo di Nomisma-. La sfida di Milano è quella di non diventare antipopolare. Perché senza dubbio attira i ricchi, ma non sembra avere strumenti per accogliere o trattenere chi ha bisogni sociali”.

Leggi: Redattore Sociale, 28/11/2019


mercoledì 27 novembre 2019
Roma, aumenta la povertà e il numero degli anziani soli. I dati dell’ultimo rapporto della Caritas Diocesana

Un reddito sufficiente a pagare l’affitto o il mutuo, le utenze e di che mangiare, e il rischio costante di cadere nel precipizio anche per via di imprevisti minimi. Sono gli “equilibristi della povertà” fotografati a Roma dall’ultimo rapporto della Caritas diocesana sulla povertà nella capitale. Preoccupano i trend demografici di una città con sempre meno cittadini, sempre più anziani e con un calo delle nascite che durerà anche nei prossimi anni. “Li abbiamo chiamati equilibristi della povertà – spiega don Benoni Ambarus, direttore della Caritas diocesana di Roma nella presentazione del rapporto -. Sono persone che vivono sul piano inclinato del disagio senza mai riuscire a mettersi al sicuro in maniera definitiva. Sono persone che facilmente ricorrono al sostegno di finanziarie impassibili, entrano nel gorgo del sovraindebitamento, ricorrono a prestiti usurai con la speranza di riuscire a trovare una soluzione momentanea e rassegnandosi a vivere alla giornata. Sono vite appese a un filo che, inevitabilmente, accusano tutto il malessere legato al veder negata la loro dignità e accusano ripercussioni anche in termini di ansie, sindromi da stress, crollo dell’autostima”.
I dati pubblicati nel rapporto della Caritas diocesana sono stati raccolti grazie alla rete dei 157 centri d’ascolto parrocchiali, dei tre diocesani, e delle 52 Opere Segno sparse su tutto il territorio della capitale. Il primo dato che balza subito agli occhi è quello dei trend demografici e di una capitale con “sempre meno cittadini, sempre più anziani, pochi stranieri”, spiega la Caritas diocesana.

Leggi: Auser, 27/11/2019


mercoledì 27 novembre 2019
Bologna. Forum non autosufficienza 2019

Oggi in Italia si contano oltre 2,5 milioni di anziani con limitazioni funzionali di qualche tipo (mobilità, autonomia, comunicazione, ecc.). Sono noti i dati del fenomeno di una società sempre più anziana e, quindi, con un aumento significativo anche dei bisogni di cura. Problematiche di grande interesse che – come ogni anno – verranno affrontate al ‘Forum Non Autosufficienza (e autonomia possibile)’ in programma a Bologna (Centro Congressi Savoia Hotel Regency) il 27 e 28 novembre, dove si incontreranno oltre 1.000 partecipanti provenienti da tutta Italia, un pubblico di professionisti ed operatori dei Servizi Socio-assistenziali e Socio-sanitari composto – tra gli altri – da dirigenti di aziende sanitarie locali e RSA, infermieri e OSS.
Il Forum sviscera molteplici sfaccettature che il fenomeno comporta e comporterà rispetto ai problemi della vita reale delle persone, della realtà dell’integrazione socio-sanitaria, della concretezza della vita delle persone fragili, delle loro famiglie, degli operatori. Oltre 150 relatori interverranno all’evento formativo e culturale dedicato alla diffusione di buone prassi e contenuti sul complesso tema della fragilità: due giorni di incontri e dibattiti strutturati in due sessione plenarie e ben 50 workshop con l’obiettivo comune di far prevalere l’idea di persona su quella di “malato”, di valorizzare le figure dei caregiver, ovvero di tutti coloro sui quali ancora oggi “pesa” totalmente il carico dell’assistenza di persone non autosufficienti, e di professionalizzare i rapporti operatori/pazienti secondo un’ottica di relazione.
Il Programma completo del ‘Forum Non Autosufficienza’ a questo indirizzo https://www.nonautosufficienza.it/programma-2019/

Leggi: Auser, 27/11/2019


martedì 26 novembre 2019
In provincia gli anziani salgono a 155mila «L’assistenza domiciliare è una priorità»

Continua a crescere la popolazione sopra i 65 anni: «Invecchiare in casa per contribuire al benessere della famiglia»
Assistenza domiciliare e sistemi di ricerca Gps. Reti di comunità e volontariato. Ginnastica per il corpo e la mente. Soluzioni che Modena ha adottato o adotterà per una fascia sempre più consistente della popolazione: gli anziani. In provincia gli over 65 sono saliti a 155.208. I numeri illustrati ieri al primo Festival della Longevità sono eloquenti. Su 100 modenesi, 24 hanno più di 65 anni. Tradotto in cifre, lo scorso anno gli over 65 erano 44.579 su 186.307 abitanti: più di due volte la capienza del Braglia. A livello provinciale, la percentuale supera il 22%. Per ogni 100 giovani sotto i 15 anni si trovano 178 modenesi che hanno almeno il quintuplo dell’età. Più di sei su dieci, secondo i dati Ausl su base regionale, soffre di malattie croniche. La salute dei diretti interessati (e dei familiari che se ne fanno carico) è stata al centro dell’attenzione nell’incontro organizzato al salone Corassori della Cgil da Auser e Spi. «Gli anziani desiderano invecchiare in casa propria – ha ricordato Michele Andreana, presidente di Auser Modena – perché vivono meglio e restano in un contesto familiare». L’assistenza domiciliare integrata è un’esperienza diffusa in Emilia Romagna.

Leggi: Gazzetta di Modena, 26/11/2019


IN AGENDA:

Giornata Internazionale del Volontariato: “Ricostruire una comunità solidale”

Giovedì 5 dicembre, in occasione della 34° Giornata Internazionale del Volontariato, indetta dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, Forum Nazionale del Terzo Settore, Caritas italiana e CSVnet organizzano una giornata di celebrazione e riflessione sul ruolo del volontariato, sulle prospettive e le sfide che lo attendono, nella delicata fase che vive il nostro Paese e alla luce delle novità introdotte dalla Riforma del Terzo settore.
l centro del dibattito la capacità del volontariato di sviluppare e consolidare comunità più coese e solidali. I promotori ne discuteranno insieme al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, al Presidente Acri Francesco Profumo, al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Nunzia Catalfo (in attesa di conferma).
Alle 12 una tavola rotonda con Luca Gori dell’Università S.Anna di Pisa, Don Armando Zappolini del CNCA e Andrea Volterrani dell’Università Tor Vergata di Roma insieme ad alcuni volontari che porteranno la loro esperienza e testimonianza.
Modera Roberto Natale, giornalista, Responsabilità Sociale Rai.

Leggi: Auser


Giornata Internazionale del Volontariato – Insieme con gli Anziani

5  DICEMBRE 2019 – Aula Magna Collegio Universitario Celimontano – Via Bezzecca, 10 Roma
La Tavola Rotonda, promossa dalla Fondazione Alberto Sordi, rappresenterà un momento di incontro per conoscere e riflettere insieme sul ruolo delle diverse iniziative di volontariato con gli anziani portate avanti dalle Associazioni e da piccole realtà territoriali, ivi compresi i Centri Anziani.
Le persone anziane sono tante e molte sperimentano situazioni di isolamento e solitudine. Il focus dell’incontro sarà incentrato sul volontariato, come strumento per favorirne processi di inclusione.

Leggi: Fondazione Alberto Sordi


Un Patto tra le città sui temi dell’immaginazione civica e della cura condivisa

Se ne parlerà il 6 e 7 dicembre a Bologna, dove cinque anni fa nacque il primo Regolamento per l’Amministrazione condivisa dei beni comuni
L’obiettivo immediato è ambizioso e insieme entusiasmante: far nascere un vero e proprio Patto tra le città sui temi dell’immaginazione civica e della cura condivisa dei beni comuni. Obiettivo di lungo termine: diffondere e consolidare il tema della collaborazione tra i cittadini e le istituzioni per la cura e la rigenerazione dei beni comuni e la co-produzione delle decisioni pubbliche.
Se ne discuterà il 6 e 7 dicembre a Bologna dove cinque anni fa, a febbraio 2014, nacque  il primo Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani, stipulato dal Comune di Bologna insieme con Labsus.
Da Allora, anche grazie al lavoro di promozione svolto da Labsus, più di 200 Comuni hanno adottato il Regolamento e hanno favorito così la nascita di migliaia di patti di collaborazione con i cittadini per la cura condivisa dei beni comuni presenti sul loro territorio. Sono così stati coinvolti, direttamente, circa 800.000 persone.

Leggi: Labsus


Udine, 6 dicembre Convegno internazionale “Abitare Inclusivo. Il progetto per una vita autonoma e indipendente”

Il Convegno organizzato dall’Università di Udine con l’Università Iuav di Venezia e Roma Tre, nasce dalla volontà del cluster Accessibilità Ambientale della Società Italiana di Tecnologia dell’Architettura SITdA di affrontare il tema dell’abitare in chiave inclusiva, condizione necessaria a garantire una vita autonoma e indipendente, con attenzione mirata alle persone (giovani, adulte e anziane) con problemi di salute o di disabilità che ne limitano l’autonomia nelle attività di base e strumentali.
Il tema si colloca al centro degli interessi di un ampio network di settori differenti, tra tutti è possibile citare quelli della ricerca scientifica, della produzione ma anche delle politiche locali, attori consapevoli dell’importanza etica, sociale ed economica di garantire autonomia di vita alle persone, individui singoli e tra loro in relazione, che vivono gli spazi della quotidianità con necessità diverse per condizione evolutiva d’età, per abilità fisiche (sensoriali e cognitive), per formazione, cultura ed esperienza.

Leggi: Rete Caad


IN EVIDENZA:

 La Summer School sul benessere e la sostenibilità delle città

Nell’ambito della collaborazione fra Welforum e la Summer School di Milano sul benessere e la sostenibilità delle città, promossa da ASviS e da Milano2046, pubblichiamo tre contributi che mettono a fuoco alcune delle sfide che la nostra società si trova ad affrontare e le opportunità di una pianificazione di lungo periodo, che vede le città come protagoniste attive. Partiamo con l’articolo di Lamberto Bertolè, Presidente del Consiglio del Comune di Milano, che descrive gli obiettivi di Milano2046 e della Summer school tenutasi a settembre, per poi proseguire con un intervento di Alessandro Rosina, che illustra le sfide sociali che i cambiamenti demografici pongono alla programmazione delle politiche pubbliche. Concluderemo infine con un contributo di Sergio Sorgi, che propone 7 passi per il perseguimento del benessere sociale.
Il laboratorio “Milano 2046”, promosso dalla Presidenza del Consiglio comunale, è nato a partire da alcuni punti fermi, collocandoli nel “piccolo” della nostra città, con l’obiettivo di alzare lo sguardo dalle urgenze del presente per tentare, in una visione di lungo periodo, di immaginare e progettare un futuro per la nostra città sempre più improntato al benessere dei cittadini e alla sostenibilità ambientale, nella consapevolezza che è proprio quando si sta attraversando una fase positiva di crescita e fiducia, oltre che di grandi cambiamenti, come sta accadendo attualmente a Milano, che bisogna farlo.

Leggi: Welforum


Anziani non autosufficienti: il sistema sociosanitario lombardo

Un contributo di Eleonora Perobelli, ricercatrice presso il Cergas SDA Bocconi, Area Social Policy and Service Management
L’articolo cala nel contesto lombardo due linee di ricerca sviluppate nel corso del 2019 dall’Osservatorio Long Term Care del Cergas SDA Bocconi: l’analisi delle policy regionali legate al mondo anziani promulgate negli ultimi cinque anni e la ricognizione del bisogno e dell’offerta di servizi di Long Term Care (LTC) per anziani non autosufficienti. Ne esce una critica ragionata delle caratteristiche del sistema lombardo in controluce rispetto al panorama nazionale.
In assenza di un quadro strategico e regolatorio per la non autosufficienza a livello nazionale, le Regioni italiane hanno sviluppato nel tempo 21 modelli differenti di gestione dei servizi per la Long Term Care (LTC), che se analizzati permettono di decodificare l’attuale funzionamento del settore e le principali tendenze in atto. A partire da questa consapevolezza, l’Osservatorio Long Term Care del Cergas SDA Bocconi ha condotto un’analisi delle politiche regionali per anziani (autosufficienti e non), i cui esiti di dettaglio sono pubblicati nel Secondo Rapporto annuale dell’Osservatorio. In questa sede verranno approfonditi i risultati emersi su Regione Lombardia e il loro andamento rispetto al contesto italiano; seguirà una riflessione circa lo stato dell’arte della rete dei servizi regionali per gli anziani non autosufficienti per proporre un assessment del sistema.

Leggi: Lombardia Sociale


La capacità di fare rete

Una narrazione di senso dell’assistenza domiciliare. Questo è il volume di Fabio Cavallari “La cura è relazione”, di cui pubblichiamo un estratto. Attraverso le parole di operatori, medici, assistenti sociali e soprattutto famiglie, si snoda il racconto di pratiche di accoglienza e di metamorfosi. di Fabio Cavallari (giornalista e scrittore)
Promuove l’autonomia e la valorizzazione delle risorse personali e sociali dei cittadini in condizione di vulnerabilità o di disagio sociale, mettendo in relazione gli utenti con le risorse istituzionali e solidaristiche. L’assistente sociale deve avere tre punti fermi attorno a cui operare: l’utente, la propria organizzazione di appartenenza, il contesto sociale e territoriale in cui opera. Tramite l’analisi e la valutazione dei bisogni espressi dai cittadini, contribuisce alla programmazione delle politiche della propria organizzazione e del proprio territorio. Per esercitare le sue funzioni deve lavorare all’interno di una rete di relazioni che gli permetta di aver presenti le risorse da attivare in favore dei cittadini che ne richiedano l’intervento.
La definizione da manuale è quella che formalmente definisce questa professione, che ha iniziato a svilupparsi in Italia a metà circa del XX secolo, giungendo a un primo riconoscimento tra il 1980 e il 1990. Nel 1993 è stato istituito l’Albo Professionale di Stato e dal 2000 sono iniziati i corsi di laurea triennale e specialistica in Scienze del Servizio Sociale. Precisato l’aspetto storico, accademico e formale, rimane da raccontare una professione che nell’immaginario collettivo fatica a essere percepita nel modo corretto. Per svolgere questo ruolo sono necessarie conoscenze teoriche e pratiche che consentano la possibilità di affrontare le diverse realtà con determinazione e prontezza.

Leggi: I Luoghi della Cura


 La non autosufficienza riguarda il servizio sanitario nazionale?

La domanda del titolo pare condurre ad un’ovvia risposta positiva, non foss’altro perché da sempre ci sono nel sistema sanitario sia professioni (come la geriatria o la psichiatria) sia servizi, che di non autosufficienza si occupano.
Ma merita chiarire, perché vorremmo discutere degli interventi per la tutela di chi non è autosufficiente nelle funzioni della vita quotidiana: per la cura di sé (lavarsi, vestirsi, nutrirsi, usare il bagno, muoversi in casa e fuori) e per la cura dell’ambiente (il letto, l’abitazione). Non quindi degli interventi di natura esclusivamente sanitaria (attività infermieristiche, mediche, ausili), né solo di assistenza sociale (come il sostegno del reddito).
È persino banale ricordare che senza questi supporti, quando la persona non è autonoma, è inutile anche una consistente assistenza sanitaria al domicilio. Ed altrettanto banale è ricordare come l’aumento di persone (prevalentemente anziane) con questi bisogni mette in crisi le risposte del welfare, e produce sofferenze nelle famiglie che hanno ormai raggiunto livelli insostenibili.

Leggi: Welforum


Lo strano caso della DGR 1987/2019

Le risorse aumentano … ma è tutto oro ciò che luccica?
Un commento al terzo provvedimento integrativo delle Regole di esercizio 2019 che potenzia il finanziamento delle unità di offerta sociosanitari. L’Autore riflette sui cambiamenti dichiarati e sulle questioni aperte riguardo i servizi per le persone con disabilità.
Una delibera che aumenta le risorse non dovrebbe essere messa in discussione: questione di buon gusto e di opportunità. In genere i problemi che dobbiamo affrontare prendono il via proprio dalla non adeguatezza del sostegno pubblico. Per cui la domanda a cui questo articolo cerca di rispondere potrebbe apparire retorica: come valutare la DGR 1987 del 23 luglio 2019: giusta o sbagliata?
Un provvedimento atteso
Giusta, senza ombra di dubbio.
Perché mai si dovrebbe dubitare di un provvedimento che, nelle sue premesse e ragioni istitutive, si pone, tra gli altri, i lodevoli e necessari obiettivi della realizzazione di “…una compiuta integrazione tra gli ambiti sanitario e sociosanitario e per garantire un percorso integrato di presa in carico a favore dei cittadini cronici, fragili e vulnerabili, con la conseguente necessità di incrementare i servizi territoriali”. Non solo. Si ritiene necessario “…adeguare l’offerta territoriale alla crescita dei bisogni legati alla fragilità, in un’ottica di prossimità, andando a rafforzare quei territori la cui offerta risulta attualmente sottodimensionata rispetto alle dotazioni medie regionali”. E ancora. Nello specifico dei servizi per persone con disabilità si prende atto degli sforzi fatti da queste realtà per incrementare la propria flessibilità anche per ritardare il ricorso all’istituzionalizzazione, e si prende anche atto del fatto che le liste di attesa sono la concreta testimonianza della necessità di incrementare l’offerta territoriale.

Leggi: Lombardia Sociale


La salute del futuro sempre più smart

Applicazioni per il cellulare, dispositivi indossabili, cartelle cliniche elettroniche e molto altro: la medicina dei prossimi anni sarà sempre più connessa alla rete… I nostri malanni saranno monitorati di continuo, ma con qualche risvolto negativo
Braccialetti e orologi, ma anche magliette, scarpe, calze, occhiali, cinture e gioielli: la progressiva miniaturizzazione dei componenti elettronici ha consentito di integrare sensori e processori in quasi tutti gli oggetti di uso quotidiano, li “intelligenti” e sempre connessi alla Rete. Così, grazie ai vari dispositivi indossabili (in inglese, wearable device), possiamo facilmente contare i passi fatti durante la giornata, monitorare la qualità del sonno, misurare le calorie spese, tenere sotto controllo il battito cardiaco e molto altro. Ormai piuttosto noti, al punto da essere entrati nella lista dei regali più desiderati a Natale, questi dispositivi rappresentano una delle tante rivoluzioni che la tecnologia ha portato nella nostra vita, cambiandola in ogni suo aspetto, compreso il modo di essere pazienti. O Origini lontane «La grande trasformazione è iniziata qualche anno fa con l’avvento di Internet: gli utenti hanno iniziato a disporre di un’incredibile mole di informazioni, una sorta di enciclopedia fruibile 24 ore su 24», ricorda Roberto Ascione, imprenditore, opinion leader internazionale nell’applicazione delle tecnologie digitali alla salute (www.robertoascione.com ).

Leggi: La Salute con l’Anima


Piano nazionale non autosufficienza: un giudizio ambivalente, in attesa della riforma

Quale valutazione dare del “Piano per la non autosufficienza 2019-2021” recentemente emanato dal Ministero del Welfare? Gli autori rispondono a questo interrogativo, mettendo in luce i punti di forza e di debolezza del Piano. La discussione di tale atto programmatorio, inoltre, viene condotta con uno sguardo alle complessive esigenze di riforma delle politiche per la non autosufficienza in Italia.
di Cristiano Gori (Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Trento e Network Non autosufficienza), Franco Pesaresi (Direttore ASP “Ambito 9” Jesi, Ancona, e Network Non Autosufficienza)
A confondere è il titolo. Contrariamente a quanto lascia intendere, infatti, non si tratta di un piano nazionale sulle politiche rivolte alle persone non autosufficienti in Italia, bensì esclusivamente di un atto contenente nuovi obiettivi e modalità di utilizzo del Fondo Nazionale per la Non Autosufficienza (FNA)1. Quest’ultimo trasferisce dallo Stato ai Comuni risorse per interventi sociali rivolti ad individui in tale condizione, di ogni età, pari a 573 milioni di Euro nel 2019, 571 nel 2020 e 568 nel 2021. Tali stanziamenti equivalgono al 2% della spesa pubblica complessiva del settore.
Il Fondo finanzia il 20% della spesa per i non autosufficienti dei Comuni (l’attore pubblico che vi dedica meno stanziamenti). Il testo riguarda, dunque, una parte minoritaria delle risorse comunali dedicate e non tocca né il Servizio Sanitario Nazionale né l’Indennità di Accompagnamento, cioè le principali filiere delle politiche pubbliche per la non autosufficienza. La necessaria azione di revisione del sistema nel suo insieme – cioè la riforma nazionale attesa da decenni – rimane, ad oggi, lontana.
Chiarito il perimetro ristretto del quale si occupa, il “Piano nazionale per la non autosufficienza 2019-2021” contiene alcune indicazioni da esaminare con attenzione. Rappresentano, infatti, spunti d’interesse da considerare in prospettiva dell’agognata riforma: è con questo spirito che sono qui commentate.

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Uno strumento per leggere la distribuzione di risorse per il welfare ai Comuni

La fondazione Openpolis ha presentato il rapporto “Il calcolo disuguale”, costruito con la collaborazione della trasmissione TV di Rai 3 Report, che analizza la distribuzione delle risorse ai Comuni per i servizi di welfare.
Discutiamo con Martina Zaghi, ricercatrice di Openpolis, di alcune questioni connesse a questo quadro del federalismo fiscale.
Può sinteticamente descrivere in che cosa consiste questo vostro lavoro?
L’analisi che abbiamo svolto in collaborazione con Report ha lo scopo di fare luce sugli effetti del federalismo fiscale sui comuni delle regioni a statuto ordinario. Il sistema di finanziamento agli enti locali, introdotto dalla riforma del titolo V della costituzione nel 2001 e dalla legge 42 del 2009, è stato attuato solo in parte e non ha contribuito a ridurre l’ampio divario in tema di risorse e servizi tra le varie aree d’Italia.
Abbiamo quindi cercato di ricostruire, attraverso dati e documentazioni ufficiali, il sistema di finanziamento ai Comuni. Utilizzando dati comunali provenienti da Sose (società partecipata dal ministero dell’economia e dalla banca d’Italia), dal ministero degli interni e da Istat, abbiamo realizzato una banca dati inedita sul fabbisogno standard, uno degli indicatori che determina la ridistribuzione di risorse ai comuni. Inoltre, abbiamo elaborato una proiezione di come verrebbero distribuiti i finanziamenti ai comuni se il sistema funzionasse, come previsto dalla Costituzione, con i livelli essenziali di prestazioni e la perequazione totale.

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La valutazione dello stress del caregiver nella persona con demenza: revisione narrativa della letteratura

Assistere a domicilio una persona affetta da demenza può mettere a dura prova il caregiver, sia esso un familiare, un parente, un amico. Il “peso” della cura (burden) può portare a disturbi fisici, psicologici e di altra natura. L’articolo propone i risultati di una revisione della letteratura internazionale sulla valutazione dello stress del caregiver, che mette in luce le tipologie di burden più comuni e gli strumenti utilizzati per valutarlo.
di Alessandra Tirrito (Infermiera presso l’IRCCS Santa Maria Nascente, Fondazione Don Gnocchi), Elisa Ferrario, Lino Casiraghi (Infermieri, tutor didattici e docenti corso di laurea infermieristica Università degli Studi di Milano – Sezione Fondazione Don Gnocchi), Anna Castaldo (Infermiere, PhD, direttore didattico e docente corso di laurea infermieristica Università degli Studi di Milano – Sezione Fondazione Don Gnocchi)
La demenza è una delle maggiori cause di disabilità e di dipendenza tra le persone anziane in tutto il mondo. La forma più frequente è la malattia di Alzheimer, dalla quale sono affette 600.000 persone in Italia (Alzheimer’s Disease International, 2018). Il declino delle funzioni cognitive e l’inevitabile impatto della patologia sulla qualità di vita determina effetti gravosi anche sulla famiglia e sul caregiver informale, inteso come una figura (familiare, parente o amico) che, in forma “gratuita”, assiste la persona malata al domicilio. Il desiderio di rimanere accanto al proprio caro, di permettergli di continuare a vivere nella propria residenza e la percezione di sentirsi obbligati a prendersene cura sono le motivazioni principali che stanno alla base della scelta di assisterlo a casa (Alzheimer’s Disease Facts And Figures, 2019).

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 Periferie: si fa presto a dire rinascita

La manovra di bilancio per il 2020 prevede risorse per la riqualificazione di edifici e aree degradate. Ma i semplici interventi urbanistico-edilizi non bastano. Vanno attuate politiche sociali che mirino a dare ascolto e risposte ai bisogni degli abitanti.
Pregi e limiti della “rinascita urbana”
Tra gli interventi previsti nella manovra di bilancio per il 2020 c’è anche un piano casa (denominato Rinascita urbana) per rilanciare gli investimenti nelle zone urbane. Prevede sostanzialmente due tipi di interventi: la riqualificazione e il recupero di edifici (a partire da quelli di edilizia pubblica e popolare) e di aree degradate, anche con la partecipazione di soggetti privati, per aumentare sia la quantità sia la qualità dell’offerta abitativa, e il rifinanziamento del fondo per l’affitto, per aiutare le famiglie in difficoltà e a rischio di morosità.
È sicuramente positivo che la questione dell’abitare sia entrata nell’agenda politica e non solo per sostenere l’abitazione di proprietà, come ormai avviene sistematicamente da anni. Se è vero che oltre il 70 per cento degli italiani vive in una casa di proprietà, l’affitto è concentrato tra i più poveri, le famiglie giovani e gli stranieri, gravando a volte fino al 35 per cento su bilanci risicati.
È positivo, e urgente, anche che si intervenga su aree e situazioni edilizie degradate non solo per l’incuria degli abitanti, ma per la negligenza dei soggetti pubblici che ne sono proprietari e, prima ancora, per il modo in cui molte di queste aree sono state pensate e create: agglomerati di grandi casermoni (si pensi a Corviale a Roma) senza servizi, collegati alla città da un sistema di trasporti largamente inefficiente, con il risultato di un doppio isolamento, sociale e spaziale.

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Prima di tutto il diritto all’autodeterminazione e ad un abitare dignitoso

Le riflessioni di Veronica Asara, presidente dell’Associazione SensibilMente di Olbia, riferite al progetto interregionale “Meglio accogliere, accogliere meglio: qualificare la rete di strutture residenziali e semiresidenziali per le persone con disturbo dello spettro autistico”, appaiono come un vero e proprio “vademecum” di come dovrebbero essere le strutture residenziali e semiresidenziali rivolte alle persone con disturbo dello spettro autistico e in generale con disabilità, dando spazio, prima tutto, all’autodeterminazione di queste ultime e a un abitare in ogni caso dignitoso
Il 18 novembre scorso a Cagliari, presso l’Assessorato Regionale della Sardegna all’Igiene e alla Sanità, si è tenuto un incontro tra i responsabili regionali del progetto Meglio accogliere, accogliere meglio: qualificare la rete di strutture residenziali e semiresidenziali per le persone con disturbo dello spettro autistico, allo scopo di coinvolgere le Associazioni nell’iniziativa e di aggiornarle sulla natura e gli obiettivi della stessa.
Il progetto punta a mappare i servizi di tipo residenziale e semiresidenziale sul territorio regionale, individuando le buone prassi per la creazione di linee guida per la presa in carico di persone con disturbo dello spettro autistico con più 16 anni. Destinata a quattro Regioni italiane (capofila l’Emilia Romagna), l’iniziativa è stata promossa dall’Istituto Superiore di Sanità e recepita dalla Regione Sardegna con la Delibera di Giunta regionale n. 9/34 del 22 febbraio 2019.
Ha partecipato all’incontro anche Veronica Asara, in rappresentanza dell’Associazione SensibilMente di Olbia (Tutela ed Integrazione Persone Autistiche), della quale è Presidente. Il suo punto di vista – che qui di seguito riprendiamo in modo pressoché integrale – ci sembra un esempio mirabile di come si debba valutare l’appropriatezza in àmbito sociosanitario e sanitario delle strutture residenziali e semiresidenziali rivolte alle persone con disturbo dello spettro autistico e in generale con disabilità.

Leggi: Superando


PI e PAI espressione della visione della persona anziana

Come può la visione antropologica dei vecchi diventare un orizzonte di senso per l’elaborazione del Progetto Individuale e del Piano Assistenziale Individualizzato? Attraverso il PI si esprime la visione dinamica degli interventi di medio e lungo termine orientati al ben-essere dell’anziano, mentre il PAI definisce gli obiettivi di cura di ciascuna professionalità.
di Marco Noli (Docente a contratto Facoltà di Scienze Politiche e Sociali Università Cattolica di Milano. Formatore e consulente organizzativo)
Il Progetto Individuale (PI) e il Piano Assistenziale Individualizzato (PAI) sono strumenti della cassetta degli attrezzi degli operatori. Spesso sono percepiti come imposizioni burocratiche della Regione. Leggendo i PI e i PAI si può notare come ogni struttura, e più ancora ogni operatore, ha una propria visione di cosa dovrebbero essere. Possiamo osservare: il “PAI a pezzetti”, in cui ogni operatore compila la sua parte senza alcuna equipe; il ”PAI” appannaggio del medico e degli infermieri; e il “PAI nel cassetto” perché se è difficile stenderlo, ancora più difficile è renderlo operativo.
In fondo sono strumenti di cui si è perso il senso, e si sono trasformati in incombenze di cui si farebbe a meno, forse anche per l’eccessiva complicazione del debito informativo che le delibere regionali lombarde hanno introdotto nel tempo. Questo mi ha motivato a riprendere una riflessione che era stata sviluppata in un ciclo formativo della Provincia di Milano di circa 10 anni fa, condensata in un libro dall’evocativo titolo “Il progetto assistenziale individuale: dal debito informativo al credito umano di una vita da vecchi” (Mozzanica, Granata, 2007). Nel libro, oggi introvabile, sono riportate le lezioni teoriche del Prof. Mario Mozzanica, a cui io mi rifarò, e la sintesi dei lavori dei gruppi di formazione. Quelle riflessioni, pur datate, mantengono una loro significativa attualità, salvo necessari aggiornamenti per l’introduzione del PI da parte delle più recenti delibere.

Leggi: I Luoghi della Cura


La terza rivoluzione industriale tra fondi pensione e ambiente

A livello globale è già iniziato lo sganciamento dai combustibili fossili. Il segnale arriva dai fondi pensione dei lavoratori americani, che rappresentano il più grande pool di capitale di investimento al mondo, pari a 25.400 miliardi di dollari
Il green new deal sta diventando un tema fondamentale nella sfera politica mondiale e potrebbe rivoluzionare la società. L’organo scientifico delle Nazioni Unite (Ipcc) ha dichiarato che le emissioni di gas serra stanno accelerando e sempre più si susseguiranno eventi climatici pesanti, tanto da poter mettere a rischio la vita sul pianeta.
Si inizia ad avvertire un mutamento epocale nell’opinione pubblica e la questione del cambiamento climatico può diventare il problema principale da affrontare. La terza rivoluzione industriale dovrà essere fondata su zero emissioni di carbonio. Il passaggio è molto delicato, ma tutti gli indicatori fanno pensare a un crollo del sistema industriale basato sui combustibili fossili.
Nel mondo vi sono già settori industriali che si stanno sganciando dai combustibili fossili per affidarsi ad energie alternative il cui costo va diminuendo. La questione centrale diventano anche gli investimenti, poiché si registra una pressione tesa a disinvestire dall’industria petrolifera e ad investire in nuove energie.

Leggi: Rassegna Sindacale


SEGNALAZIONI:

Come andare in pensione spiegato in modo chiaro

In Italia si può accedere al pensionamento in diversi modi, i due più frequenti sono la pensione di vecchiaia (suddivisa in regime retributivo e regime contributivo) e la pensione anticipata (suddivisa in regime retributivo e regime contributivo).
La pensione di vecchiaia si consegue sulla base di almeno 20 anni di contributi all’età di 67 anni (sia per gli uomini sia per le donne).
La pensione anticipata si consegue indipendentemente dall’età e l’unico fattore da tenere in considerazione sono i contributi: gli uomini possono andare in pensione a qualsiasi età con 42 anni e 10 mesi di contributi; le donne invece maturano il diritto alla pensione con 41 anni e 10 mesi di contributi (più 3 mesi di cosiddetta “finestra d’attesa”).
Per qualsiasi dubbio o se hai bisogno di aiuto per effettuare la domanda di pensione vieni nella sede Spi Cgil più vicina a casa tua.

Leggi: Pensionati.it


Inps, decorrenza dei termini per richiesta NAspI

Tutela previdenziale della malattia
Per la decorrenza e la sospensione del termine di 68 giorni per la presentazione della domanda di indennità NASpI nel caso di malattia, insorta prima o dopo la cessazione del rapporto di lavoro subordinato, bisogna tenere conto della diversa disciplina della malattia e della sua indennizzabilità a seconda del contratto sottostante al rapporto di lavoro. E’ quanto precisa l’Inps nel messaggio n. 4211, pubblicato ieri, 18 novembre, sul sito istituzionale, poiché per determinate categorie di lavoratori dipendenti (ad esempio, i lavoratori a tempo indeterminato), la tutela previdenziale della malattia viene riconosciuta anche oltre la data di cessazione del rapporto di lavoro, comportando con ciò l’erogazione della correlata prestazione economica.
Nel caso di evento di malattia comune indennizzabile da parte dell’INPS o infortunio sul lavoro/malattia professionale indennizzabile da parte dell’INAIL, insorto dopo la data di cessazione del rapporto di lavoro, il termine di presentazione della domanda rimane sospeso per un periodo pari alla durata della malattia indennizzata o di infortunio sul lavoro/malattia professionale e riprende a decorrere, al termine del predetto evento, per la parte residua. Analogamente, se detti eventi insorgono durante o dopo la cessazione del rapporto di lavoro, il termine per la presentazione della domanda di NASpI decorre dalla fine dell’evento di malattia/infortunio.

Leggi: Inca


Tutto sulla nuda proprietà

La nuda proprietà rappresenta il valore di un immobile decurtato dell’usufrutto, ossia del diritto di altro soggetto di usare il dato bene.
Usufruttuario e “nudo proprietario”
L’usufruttuario è chi decide di vendere l’abitazione; mentre chi l’acquista è definito “nudo proprietario”
In termini semplici: per chi la sceglie vuol dire vendere il proprio immobile riservandosi il diritto di viverci; per chi la compra, invece, vuol dire acquistare la proprietà pur non potendola utilizzare finché il residente vive nella abitazione.
Calcolo nuda proprietà
Il calcolo del prezzo della nuda proprietà viene effettuato partendo dal valore dell’immobile, da stimare mediante un’apposita perizia.
Per calcolare la nuda proprietà in caso di usufrutto vitalizio è necessario moltiplicare il valore di mercato dell’immobile per il tasso di interesse legale vigente e per i coefficienti redatti dal Ministero delle finanze, che tengono conto dell’età dell’usufruttuario. Il prezzo della nuda proprietà è dato dalla differenza tra il valore di mercato e il valore dell’usufrutto. E sarà direttamente proporzionale all’età dell’usufruttuario: maggiore è l’età, maggiore è il prezzo.
Per calcolare la nuda proprietà in caso di usufrutto a termine si applicano invece dei coefficienti che tengono conto della durata dell’usufrutto. In questo caso il prezzo della nuda proprietà è inversamente proporzionale alla durata: maggiore è la durata, minore è il prezzo

Leggi: Pensionati.it


Arriva Pensionati.it, un portale interamente dedicato agli anziani e alle loro famiglie.

Il sito è stato lanciato dallo Spi-Cgil – che rappresenta in tutta Italia oltre 2,5 milioni di uomini e donne in pensione – con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente la propria presenza sui canali digitali e sui social network.
All’interno del sito sarà possibile consultare un’ampia gamma di argomenti trattati in modo analitico, aggiornati periodicamente e divisi per sezioni tematiche quali pensioni, sanità, tasse, tariffe, alimentazione, casa, consumi e tanto altro.
Per potersi districare meglio fra le complesse materie trattate su Pensionati.it gli utenti potranno trovare una raccolta di domande frequenti per cercare le risposte alle problematiche più comuni e un team di esperti cui sarà possibile porre domande specifiche.

Vai al sito: http://www.pensionati.it/


NEWS:

martedì 26 novembre 2019
Per un buon uso della nostra vecchiaia. Che potrà toccare i 115 anni

Edoardo e Vieri Boncinelli si soffermano sull’aumento dell’aspettativa di vita e sulle sue conseguenze in un libro edito da Solferino
Come è stato possibile che l’antica Roma abbia saputo conquistare buona parte del mondo allora conosciuto? E che l’abbia fatto 2.000 anni fa? A maggior ragione se considerate che allora – ce lo ricordano Edoardo e Vieri Boncinelli con L’età conquistata (Solferino) – la speranza di vita alla nascita era intorno ai 27 anni. Oggi arriviamo (sempre qui in Italia) a 80,8 anni gli uomini e a 85 le donne. Parliamo di vita media e il libro dei Boncinelli è un po’ la storia dei nostri anni guadagnati con un interrogativo sullo sfondo, intrigante e con una punta di perfidia «dove vogliamo arrivare?» o meglio «dove potremo arrivare?» A 120? O forse a 130?
Vediamo. Se vi chiedessero le tre cose che nell’ordine hanno contribuito di più ad allungare la nostra vita sapreste rispondere? Niente paura, lo fanno i Boncinelli per voi, ecco qua: 1) il sapone, con cui abbiamo imparato a lavarci le mani; 2) il fatto che, quantomeno da noi, c’è abbastanza cibo per tutti (e il frigorifero per conservarlo); 3) i vaccini, niente nella storia della medicina che abbia salvato tante vite. A questo punto vi chiederete: «Dato che abbiamo anche tantissime armi oltre a queste tre, lavoro meno logorante per esempio (certo meno di chi costruiva templi o combatteva nelle legioni romane) e poi farmaci e chirurgia e tanto d’altro, non sarebbe possibile ritardare il processo di invecchiamento?».

Leggi: Corriere della Sera, 26/11/2019


lunedì 25 novembre 2019
Alzheimer, scoperta molecola che blocca la malattia nei topi

Lo studio, interamente italiano, ha individuato una molecola – l’anticorpo A13 – che “ringiovanisce” il cervello bloccando la malattia nella prima fase
Scoperta dai ricercatori della Fondazione Ebri “Rita Levi-Montalcini” una molecola che “ringiovanisce” il cervello bloccando l’Alzheimer nella prima fase: è l’anticorpo A13, che ringiovanisce appunto il cervello favorendo la nascita di nuovi neuroni e contrastando così i difetti che accompagnano le fasi precoci della malattia.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Cell Death and Differentiation e coordinato da Antonino Cattaneo, Giovanni Meli e Raffaella Scardigli, presso la Fondazione Ebri (European Brain Research Institute) Rita Levi-Montalcini, in collaborazione con il Cnr, la Scuola Normale Superiore e il dipartimento di Biologia dell’Università di Roma Tre, è stato effettuato su topi che, così trattati, hanno ripreso a produrre neuroni a un livello quasi normale.
Una strategia, secondo i ricercatori, che apre nuove possibilità di diagnosi e cura.
La cautela è però d’obbligo. Solo nell’ultimo anno, almeno una mezza dozzina di aspiranti farmaci per l’Alzheimer provenienti da importanti case farmaceutiche (Lilly, Merck, Takeda, J&J, Pfizer) ha fallito, alcuni anche in fase avanzata di sperimentazione.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 25/11/2019


lunedì 25 novembre 2019
Abusi, sovraffollamento, cibi e farmaci scaduti. Un terzo delle case di riposo non supera i controlli

Sigilli e denunce per «non conformità»: dal 2017 sono state chiuse 219 strutture per anziani. Da gennaio un sequestro ogni 3 giorni. L’assistenza è un business da 9 miliardi di euro all’anno
Le immagini della vergogna sono quelle sfocate che filtrano dalle inchieste, riprese da telecamere nascoste. Anziani disabili o non autosufficienti maltrattati e insultati nei casi più gravi, abbandonati a se stessi nelle situazioni “migliori”, con le uniche ragioni della crudeltà o dell’indifferenza e con l’obiettivo di un guadagno facile sulla pelle dei fragili. I dati dei carabinieri del Nas, che ogni anno effettuano migliaia di controlli in tutta Italia, documentano una situazione allarmante, con irregolarità riscontrate nel 30 per cento dei casi e un ventaglio di situazioni che va da “semplici” mancanze amministrative, come la presenza di un numero di anziani superiore rispetto al limite autorizzato o spazi insufficienti per accogliere dignitosamente gli ospiti, fino alla somministrazione di cibo e farmaci scaduti e all’esercizio abusivo delle professioni sanitarie (rilevato nel 15% dei casi) e a reati gravi come la mancata assistenza e gli abusi fisici e psicologici, mentre nell’ombra fioriscono case di riposo abusive. Negli ultimi tre anni, dal gennaio 2017 all’ottobre 2019 i militari guidati dal generale Adelmo Lusi hanno segnalato all’autorità giudiziaria 1119 persone e 20 di queste, principalmente gestori di comunità alloggio o strutture assistenziali, sono state sottoposte a misure cautelari per reati che vanno dal maltrattamento, all’abbandono di incapaci fino alle lesioni e all’omicidio colposo. In un Paese che invecchia è anche questo il frutto avvelenato di una strutturale carenza di servizi, in particolare di assistenza domiciliare, che spinge le famiglie a scegliere soluzioni a volte approssimative, altre volte rischiose.

Leggi: La Stampa, 25/11/2019


lunedì 25 novembre 2019
Dai fondi sanitari alle polizze assicurative: cresce il “secondo welfare”

Terzo settore, Fondazioni Bancarie, Società di Mutuo soccorso sono i soggetti che stanno allargando il proprio campo di azione in settore in cui lo Stato non arriva. I fondi sanitari sono 322 con prestazioni di oltre 2 miliardi di euro all’anno. La previdenza complementare vale 79 miliardi
Dove lo Stato fatica a intervenire o proprio non arriva ci pensano soggetti privati, profit e non profit, con progetti sociali che rispondono a nuove esigenze dei cittadini. È il “secondo welfare” che in questi anni si è sviluppato sempre di più. Una tendenza confermata dai dati del “Quarto Rapporto sul secondo welfare”, presentato a Milano. Un esempio significativo è quello dei fondi sanitari integrativi nati nell’ambito del “welfare occupazionale”: ce ne sono 322, contano 10,6 milioni di iscritti e nel 2018 hanno coperto prestazione per circa 2,3 miliardi di euro. Ci sono poi i fondi previdenziali negoziali, che contano 3 milioni di iscritti per un patrimonio complessivo di 51,7 miliardi di euro. Fondi sanitari e fondi previdenziali sono parte di quel welfare contrattato che nasce da accordi tra imprese e sindacati: tra il 27,2% e il 32% dei Contratti Collettivi Nazionali garantiscono forme di protezione sociale messe in campo dalle imprese a favore dei lavoratori, mentre il 53% dei contratti che prevedono premi di risultato permettono la conversione in welfare aziendale.

Leggi: Redattore Sociale, 25/11/2019


lunedì 25 novembre 2019
Infermieri per gli anziani: “La priorità è riconoscere la professione”

Un legame destinato a crescere, con l’infermiere di famiglia che sta nascendo in tutte le regioni previsto nel Patto per la salute e le proposte di legge in Parlamento
La qualità della vita dell’anziano dipende anche dall’assistenza che riceve: e in questa, un ruolo chiave è svolto dall’infermiere. Sulla necessità di questa presenza e l’inadeguatezza delle risorse investite si è soffermata Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli oltre 450mila infermieri (Fnopi), in occasione del congresso nazionale Senior Italia FederAnziani a Rimini.
“Gli infermieri sono pronti ad assistere gli anziani. A casa loro e accanto a loro – ha detto – È uno dei nostri primi target sul territorio e l’infermiere di famiglia che sta nascendo in tutte le regioni con il nuovo Patto per la salute e le proposte di legge di maggioranza presenti in Parlamento ne è la prova e la soluzione ai loro bisogni di salute”. La presenza dell’infermiere è necessaria soprattutto accanto all’anziano, il quale “deve cercare quanto più possibile di mantenere il benessere, ma spesso è soggetto a patologie croniche e, speriamo il meno possibile, a non autosufficienza che ne limitano la qualità della vita – ha spiegato – Nel 2028, tra la popolazione della classe di età 45-74 anni, gli ipertesi saranno 7 milioni, quelli affetti da artrosi/artrite 6 milioni, i malati di osteoporosi 2,6 milioni, i malati di diabete circa 2 milioni e i malati di cuore più di 1 milione. Inoltre, tra gli italiani ultra 75enni 4 milioni saranno affetti da ipertensione o artrosi/artrite, 2,5 milioni da osteoporosi, 1,5 milioni da diabete e 1,3 milioni da patologie cardiache

Leggi: Redattore Sociale, 25/11/2019


lunedì 25 novembre 2019
Programma Casa Mia: 16,7 miliardi di euro per 600mila case popolari

Dal M5S un Piano in 15 anni per progettare e realizzare alloggi senza consumo di suolo, con criteri antisismici e in Classe A
Si chiama “Programma Casa Mia” e prevede uno stanziamento di 16,7 miliardi di euro per la realizzazione di 600mila alloggi di edilizia sociale a consumo di suolo zero, antisismici e con elevate prestazioni energetiche. La proposta è stata formalizzata dal Movimento 5 Stelle con un emendamento del senatore Marco Pellegrini al disegno di legge di Bilancio 2020.
Casa Mia, programma di quindici anni
Le risorse, stanziate fino al 2034, si sommeranno alle politiche di edilizia residenziale pubblica attuate dagli enti territoriali.
Sarà finanziata la progettazione e realizzazione di alloggi sociali. Oltre alla riduzione del consumo di suolo, alla sicurezza antisismica e all’efficientamento energetico, lo scopo del programma è la promozione, da parte dei Comuni, di politiche urbanistiche mirate alla rigenerazione dei tessuti degradati.
Il 5% degli alloggi sarà destinato alla locazione temporanea dei residenti negli immobili di edilizia sociale soggetti a ristrutturazione o sottoposti a procedure di sfratto.
Per la realizzazione del programma sarà sentita la Conferenza Unificata e nominato un Comitato esecutivo.

Leggi: Edilportale, 25/11/2019


lunedì 25 novembre 2019
Amiche da vent’anni, sette donne comprano una casa per invecchiare tutte insieme

Invecchiare insieme, dopo una vita all’insegna dell’amicizia: è il sogno che sette donne hanno intenzione di realizzare dopo aver comprato e ristrutturato una villa enorme trasformandola nella casa dei sogni. Accade in Cina: le sette donne hanno acquistato una grande casa (oltre 7500 metri quadri) spendendo più di 500mila euro in tutto, a una settantina di chilometri da Guangzhou.
Secondo quanto riporta il Daily Mail, le donne si conoscono da oltre vent’anni, sono cresciute insieme e ora sono anche colleghe a lavoro: per gioco oltre 10 anni fa si dissero che sarebbe stata una buona idea quella di vivere tutte insieme, e a distanza di un paio di lustri ora quel sogno può diventare realtà.
La casa ha tantissimi comfort, una stanza a testa, una piscina, e le pareti esterne sono tutte in vetro, per godersi il panorama: ognuna di loro si specializzerà in una mansione diversa, dalla cucina all’agricoltura alla medicina tradizionale. E anche i figli cresceranno insieme a loro, in un’unica grande famiglia.

Leggi: Leggo, 25/11/2019


giovedì 21 novembre 2019
Anziani soli, una questione sociale e territoriale per il Paese. Ad ancona si presentano i primi dati del progetto In-Age.

Dati, statistiche, interpretazioni per un documento che si annuncia davvero interessante, frutto delle prime interviste del progetto In-Age ad anziani soli di tre regioni: Lombardia, Marche e Calabria. Giovedì 21 novembre il report “La solitudine dei numeri ultimi” verrà presentato e discusso davanti a una platea di stakeholder nazionali. Le interviste sono state raccolte grazie alla collaborazione di Auser che è partner del progetto.
Una nuova emergenza sociale si è diffusa silenziosamente nel nostro paese: la presenza massiccia di persone anziane (over 74) che vivono sole. Sono 2.5 milioni di persone, pari al 4% circa della popolazione complessiva, che rappresentano il 40% delle persone oltre 74 anni di età. Le proiezioni demografiche dicono che diventeranno 3,6 milioni nell’arco di 25 anni (2045) e che, a quel punto, rappresenteranno il 6% della popolazione complessiva. «La ricerca è stata condotta dal progetto In Age – dichiara Costanzo Ranci, coordinatore del progetto In Age e docente al Politecnico di Milano -, un’equipe multidisciplinare di sociologi, gerontologi ed urbanisti, attivi in tre diverse regioni (Lombardia, Marche e Calabria)». «Vivere in casa propria la vecchiaia – prosegue Ranci – rappresenta un sogno per gran parte degli italiani. Sono infatti poche le persone che cambiano l’abitazione quando raggiungono un’età molto avanzata: sono poche non solo le ri-coabitazioni (ovvero, tornare a vivere con un figlio o una figlia), ma anche i trasferimenti in residenze per anziani. La casa di riposo è vista infatti come un ripiego, quando le condizioni di salute non consentono di trovare altre soluzioni. Si tratta inoltre di una soluzione assai costosa, se non proibitiva per gran parte del ceto medio anziano del nostro paese».
Tutto il report sarà pubblicato su questo sito il 21 novembre, giorno del meeting ad Ancona.

Leggi: Auser, 21/11/2019


giovedì 21 novembre 2019
Sanità italiana nella top ten mondiale: nono posto per le sue «elevate performance»

Il nostro sistema sanitario si posiziona al nono posto della classifica mondiale – dopo Islanda, Norvegia, Olanda, Lussemburgo, Australia, Finlandia, Svizzera e Svezia – per le sue elevate performance come testimoniato anche dallo stato di salute della popolazione, che resta buono nonostante gli stili di vita non sempre salubri e come certificato dall’aspettativa di vita alla nascita (all’ottavo posto nel mondo, 85,3 anni per le donne, 80,8 per gli uomini nel 2017). Le criticità tuttavia non mancano. Emerge dal primo studio a livello nazionale del Global Burden of Disease (GBD) Study, pubblicato sulla rivista The Lancet Public Health e coordinato dall’IRCCS Materno-Infantile Burlo Garofolo di Trieste.
n questo lavoro la qualità della sanità dei vari paesi è stata misurata con l’indice “HAQ” (health access and quality index) che tiene conto di diversi parametri di qualità e accesso alle cure. Lo studio ha confrontato anche i cambiamenti nel tempo delle perfomance del Servizio Sanitario Nazionale (in particolare dal 1990 al 2017) – usando indicatori come la mortalità, le cause di morte, gli anni di vita persi e quelli vissuti con disabilità, l’aspettativa di vita alla nascita e molto altro.

Leggi: Il Messaggero, 21/11/2019


giovedì 21 novembre 2019
Fondo periferie, Conte: stiamo lavorando per renderlo strutturale

Inoltre “è allo studio un fondo di due miliardi per progettazione a lungo termine per la messa in sicurezza dei territori”
“Sulle periferie stiamo lavorando per rendere strutturale il fondo dedicato” così come “è allo studio un fondo di due miliardi per progettazione a lungo termine per la messa in sicurezza dei territori”.
Lo ha annunciato il premier Giuseppe Conte parlando alla platea di sindaci a conclusione della prima parte della seconda giornata di lavori della XXXVI assemblea annuale di Arezzo.
Conte ha anche annunciato l’integrazione del fondo Imu-Tasi che “interesserà circa 1400 enti e tramite 330 milioni di euro stanziati “restituirà ossigeno” per il prossimo triennio. “Prevediamo – ha continuato il presidente del Consiglio – un decreto del Mef con i criteri per ridurre la spesa dei mutui, tramite ristrutturazione e accollo da parte dello Stato”, e saranno “raddoppiati i finanziamento, dal 2020, per i Comuni montani le e isole minori a cui andranno circa 14 milioni” e ancora “più 200 milioni per lo sviluppo aree interne, per restituire la bellezza ai nostri piccoli centri”.

Leggi: Casa e Clima, 21/11/2019


mercoledì 20 novembre 2019
Salute e silver economy, a Rimini al via Cosmo Senior di FederAnziani

Salute, autosufficienza, cronicità, ma anche silver economy e acquisti online: al via domani a Rimini Cosmo Senior, teatro dell’VIII Congresso nazionale Senior Italia FederAnziani. Messina: “Over 65 dinamici nei consumi: il nuovo senior naviga su internet e fa shopping online”
L’Italia è uno dei paesi che sta invecchiando più rapidamente: dal 1978 a oggi, l’aspettativa di vita è aumentata di 10 anni, da 73,3 a 83,3 anni. Attualmente, 20 milioni di italiani – circa un terzo della popolazione totale – ha più di 65 anni: un quinto di questi avrà più di 85 anni nel 2050, anno in cui, secondo le stime Ocse, saremo il terzo stato più “anziano” del globo dietro solo a Giappone e Spagna. Sono sempre di più gli anziani affetti da polipatologie, condizione che si riflette sulla polifarmacoterapia: fenomeno rilevante, se si considera che in media gli anziani assumono 5/6 farmaci al giorno.

Leggi: Redattore Sociale, 20/11/2019


mercoledì 20 novembre 2019
Farmacie e ambulatori di strada: ecco la Sanità solidale che cura oltre 500mila famiglie

Le prestazioni rappresentano una risposta al bisogno terapeutico di chi, anch eper motivi economici, è costretto a limitare le spese per visite, accertamenti e farmaci (1 italiano su 5), o a indebitarsi per pagare le cure mediche.
Una rete di medici, infermieri e operatori argina il fenomeno della povertà sanitaria. Ambulatori di strada e associazioni di volontari, attivi nelle periferie cittadine o in aree marginali del nostro Paese, erogano servizi gratuiti a chi vive nell’indigenza assoluta e rinuncia del tutto alle cure: 539 mila famiglie secondo le stime più recenti. Prestazioni che rappresentano una risposta anche al bisogno terapeutico di chi, per motivi economici, è costretto a limitare le spese per visite, accertamenti e farmaci (1 italiano su 5), o a indebitarsi per pagare le cure mediche.
L’emergenza riguarda soprattutto il centro-sud con il 43,5% delle famiglie. Alla quale cercano di dare risposte 1.722 enti caritativi. In alcuni casi propongono soluzioni che fanno scuola, obbligando anche a ipotizzare nuove forme di sanità integrativa.
I presidi romani di Medicina Solidale
Nell’ultimo anno, a Roma, 40 medici volontari, due ostetriche, tre infermieri, una mediatrice culturale e tre operatori dedicati all’accoglienza, hanno visitato nei 5 ambulatori cittadini dell’Istituto di Medicina Solidale oltre 15 mila persone. Donne, uomini e 2000 bambini che vivono ai margini delle periferie (insediamenti anomali, occupazioni, baraccopoli) e che spesso hanno la necessità anche di un sostegno psicologico e alimentare. Operativo principalmente nelle borgate, l’Istituto gestisce il presidio sanitario polifunzionale aperto sotto il colonnato di San Pietro, che si rivolge a persone in difficoltà e senzatetto. Venerdì scorso, fra i malati, c’era anche Papa Francesco.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 20/11/2019


martedì 19 novembre 2019
Casa: Cgil, Cisl, Uil, presentano piattaforma ‘Una nuova questione abitativa’

A cinquant’anni dagli scioperi del 1969 per il diritto alla casa e contro il caro affitti, Cgil, Cgil, Uil hanno rilanciato, con l’iniziativa di oggi al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il dibattito sul diritto all’abitazione presentando una piattaforma rivendicativa dal titolo: “La casa: una nuova ‘questione abitativa”.
A dare il senso del disagio abitativo di oggi, alcuni dati illustrati nel corso del dibattito: l’edilizia pubblica rappresenta solo il 4% del patrimonio abitativo e 650mila sono le domande inevase presso i Comuni e gli ex Iacp; 4 milioni di giovani tra i 25 e i 39 anni risiedono ancora nella famiglia di origine. Un disagio che per Cgil, Cisl, Uil è “stato determinato e ampliato dalla mancanza di politiche adeguate nel settore, dal progressivo arretramento dello spazio pubblico, dalla carenza di fondi”.
Per questo, secondo la vicesegretaria generale della Cgil Gianna Fracassi, e i segretari confederali di Cisl e Uil Giulio Romani e Ivana Veronose, “è indispensabile un rinnovato protagonismo sindacale”. Nella Piattaforma unitaria presentata oggi vengono quindi lanciate alcune proposte concrete: incremento dell’offerta residenziale pubblica; all’edilizia sociale a costi sostenibili; la rigenerazione delle città e la riqualificazione delle periferie; il rifinanziamento con adeguate risorse al Fondo di Sostegno all’affitto; misure fiscali in grado di calmierare il mercato privato degli affitti attraverso la riduzione dei canoni; l’istituzione di una cabina di regia nazionale con la partecipazione delle parti sociali, delle Agenzie comunali per la casa e l’Osservatorio della condizione abitativa.

Leggi: Cgil, 19/11/2019


martedì 12 novembre 2019
Anziani. La “scomparsa” delle badanti: in 7 anni meno 210mila

Le richieste sono in crescita, ma aumenta il lavoro nero o “grigio”. Stranieri penalizzati per la mancanza di “quote” di lavoratori stabili all’interno dei cosiddetti “decreti flussi”
L’«esercito della salvezza» per centinaia di migliaia di anziani (e di loro famiglie) conta oltre 850.000 uomini; anzi, per la maggior parte si tratta di donne… E sono una “legione straniera”. Parliamo dei lavoratori domestici, cioè colf e badanti, che a fine 2018 ammontavano esattamente – secondo gli elenchi Inps – appunto a 859.233, di cui 613.269 immigrati: un quarto esatto dei 2,4 milioni di lavoratori stranieri presenti nel Belpaese.
Eppure le badanti risultano in calo: come mai? Ci sono forse meno anziani da assistere? Tutt’altro: l’utenza è in crescita ma – con essa – è in aumento purtroppo il lavoro nero. «Nel 2012 – spiega infatti Andrea Zini, vice-presidente dell’Associazione nazionale Datori di lavoro domestico (Assindatcolf) – i lavoratori stranieri regolarmente impiegati nel comparto erano 823mila. Quindi in 7 anni si sono persi 210mila contratti, a causa di una politica che non ha saputo riformare il welfare familiare e valorizzare questa forza lavoro, contribuendo al contempo al dilagare del lavoro ‘nero’ o ‘grigio’ che nel settore ha percentuali altissime: si stima infatti che 6 domestici su 10 siano irregolari, ovvero 1,2 milioni di lavoratori».
La stessa Assindatcolf presenta una fotografia aggiornata del settore grazie al Dossier Statistico Immigrazione 2019 elaborato da Idos Centro Studi e Ricerche e presentato ieri a Milano. Gli stranieri sono indispensabili soprattutto nel settore della cura e dell’assistenza domiciliare, dove la loro incidenza supera il 70% del totale, ma di fatto sono penalizzati per la mancanza di ‘quote’ di lavoratori stabili all’interno dei cosiddetti ‘decreti flussi’.

Leggi: Avvenire, 12/11/2019


DALLE REGIONI:

martedì 26 novembre 2019
Roma, sempre più anziani e soli. “Ecco gli equilibristi della povertà”

Presentato oggi al Vicariato il nuovo Rapporto sulla povertà nella capitale promosso dalla Caritas diocesana. Preoccupa il calo delle nascite e l’assottigliamento dei redditi delle famiglie. “Circa il 40% della popolazione romana ha un reddito fino a 15 mila euro”
Un reddito sufficiente a pagare l’affitto o il mutuo, le utenze e di che mangiare, e il rischio costante di cadere nel precipizio anche per via di imprevisti minimi. Sono gli “equilibristi della povertà” fotografati a Roma dall’ultimo rapporto della Caritas diocesana sulla povertà nella capitale presentato questa mattina presso il Vicariato. Preoccupano i trend demografici di una città con sempre meno cittadini, sempre più anziani e con un calo della nascite che durerà anche nei prossimi anni. “Li abbiamo chiamati equilibristi della povertà – spiega don Benoni Ambarus, direttore della Caritas diocesana di Roma nella presentazione del rapporto -. Sono persone che vivono sul piano inclinato del disagio senza mai riuscire a mettersi al sicuro in maniera definitiva. Sono persone che facilmente ricorrono al sostegno di finanziarie impassibili, entrano nel gorgo del sovraindebitamento, ricorrono a prestiti usurai con la speranza di riuscire a trovare una soluzione momentanea e rassegnandosi a vivere alla giornata. Sono vite appese a un filo che, inevitabilmente, accusano tutto il malessere legato al veder negata la loro dignità e accusano ripercussioni anche in termini di ansie, sindromi da stress, crollo dell’autostima”.

Leggi: Redattore Sociale, 26/11/2019


martedì 26 novembre 2019
Alloggi Erp e housing nello stesso condominio, a Campi prima volta in Toscana

Un edificio di proprietà pubblica in cui saranno presenti alloggi Erp e appartamenti per housing sociale dove mettere insieme diverse tipologie di persone e famiglie fragili affinchè la condivisione degli spazi e la progettazione di percorsi condivisi e solidali possa aiutare ogni famiglia a superare le difficoltà e ritrovare una propria strada verso l’autonomia. E’ il nuovo progetto, unico a livello regionale, denominato “Fa la casa giusta”, che prenderà il via a Campi Bisenzio nell’immobile di proprietà comunale in via Sant’Angiolo a Lecore, dove sono attualmente presenti 4 appartamenti di edilizia residenziale pubblica e 4 alloggi volano in risposta all’emergenza abitativa ad oggi da risistemare. In questi appartamenti, una volta recuperati grazie all’intervento congiunto del Comune di Campi Bisenzio, di Casa Spa e di Auser Abitare Solidale, e con il contributo della Fondazione CR Firenze, verrà attivata una sperimentazione unica in Toscana che prevede, appunto, la compresenza di alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica (4 alloggi) e di appartamenti destinati a interventi di abitare sociale (altri 4 alloggi). In questi ultimi l’associazione Auser Abitare Solidale avvierà un intervento innovativo in risposta al disagio abitativo con una logica di integrazione ai tradizionali servizi pubblici e del privato sociale, e in un’ottica di gradualità dell’intervento.

Leggi: Redattore Sociale, 26/11/2019


lunedì 25 novembre 2019
Abusi sugli anziani, a Perugia iniziativa di Spi Cgil e Auser

Quello degli abusi sulle donne anziane e più in generale sulle persone anziane è un fenomeno poco conosciuto e indagato, ma purtroppo presente anche nella nostra realtà regionale. Per questo lo Spi Cgil dell’Umbria, insieme al suo coordinamento donne a all’Auser Umbria ha deciso di costruire un’iniziativa di informazione su questo fenomeno, una “realtà nascosta tra le mura domestiche e le case di risposo”, come si legge nella locandina che promuove l’evento. L’appuntamento è per domani, martedì 26 novembre 2019, dalle ore 9,30, presso la sala Falcone e Borsellino del palazzo della Provincia di Perugia, in piazza Italia.
Ai lavori, che saranno coordinato da Maria Rita Paggio, segretaria generale dello Spi Cgil Umbria, e introdotti da Oriana Casciani, responsabile del coordinamento donne dello Spi, interverranno Wendy Paula Galarza (Filcams Cgil Perugia), Franca Gasparri (Auser Umbria), Lucia Rossi (Filcams Cgil Terni), Tatiana Cazzaniga (Fp Cgil Perugia) e Libero Luchini (Silp Cgil Umbria). Concluderà i lavori Daniele Cappelli, della segreteria nazionale Spi Cgil.

Leggi: Rassegna Sindacale, 25/11/2019


lunedì 25 novembre 2019
Medici di base: corsa alle pensioni – Periferie svuotate

La mappa delle aree critiche. «Più incentivi»
In città entro fine anno si ritireranno 4 medici di base, altri 21 nel 2020. Oltre 200 gli incarichi non assegnati nell’ultimo bando dell’Ats. L’assessore alla Sanità Giulio Gallera: «Aumentati i posti nei corsi di formazione». E la Fimmg chiede al Pirellone «più incentivi per il personale di studio».
Il medico va in pensione. I pazienti protestano e chiedono un sostituto. Segue raccolta firme e la caccia a un nuovo medico di famiglia che tenga aperto l’ambulatorio. Spesso infruttuosa, soprattutto nei quartieri e nei Comuni meno attrattivi, dove i bandi regionali relativi vanno a vuoto. Il meccanismo si ripete con sempre maggior frequenza non solo nell’hinterland, ma anche a Milano. In città entro fine anno si ritireranno 4 medici di base e altri 21 nel 2020. Non tutti hanno un collega più giovane pronto a prendere in carico i pazienti che rimarranno «orfani».
L’esempio più recente riguarda Rogoredo. Il 31 ottobre il dottore che riceveva in via Monte Popera ha smesso di lavorare. Al momento la Regione ha trovato una soluzione tampone, con un collega che riceve due ore al pomeriggio in uno studio vicino. L’obiettivo è trovare una risposta stabile. Lo stesso problema si è presentato a fine ottobre a Precotto-Crescenzago, con petizione dei residenti per sostituire il dottore che ha chiuso l’ambulatorio. A Ponte Lambro invece, definito «ambito carente» dall’Ats, il bando con vincolo sul quartiere è andato a vuoto ben due volte. E se è vero che buona parte dei medici di Milano non è massimalista, ovvero avrebbe posti disponibili per accogliere nuovi pazienti, per gli anziani e i malati cronici che hanno difficoltà a spostarsi è importante avere il proprio dottore vicino a casa.

Leggi: Corriere della Sera, 25/11/2019


lunedì 25 novembre 2019
Roma, il social housing di Cdp a via Guido Reni fa un passo avanti (a 5 anni dal concorso)

L’Assemblea ha adottato il programma integrato per la riconversione dell’ex sito produttivo della Difesa di fronte al Maxxi
A distanza di cinque anni dal concorso internazionale di progettazione lanciato da Cdp, l’assemblea capitolina ha dato un primo significativo via libera alla riconversione del complesso ex militare di Via Guido Reni, a Roma, nell’area di fronte al museo Maxxi, nel quartiere Flaminio. La complessa operazione era stata acquisita da Cassa depositi e prestiti che – tramite il braccio immobiliare di Cdp Immobiliare Sgr – aveva immaginato una riconversione all’insegna del social housing arricchito da funzioni ricettive, terziarie e commerciali. Secondo il progetto selezionato – redatto dallo studio milanese 015 Viganò – nell’ex stabilimento produttivo della Difesa saranno realizzati nuovi spazi pubblici, una biblioteca e un centro civico di quartiere, oltre a un denso complesso di housing sociale e uno spazio dedicato alla diffusione della cultura scientifica.  Più esattamente lo scorso venerdì 22 novembre l’assemblea capitolina ha approvato la delibera di adozione del programma integrato dell’area di circa 55mila mq che sorgerà nel quartiere. Sono previsti edifici residenziali per circa 35mila mq (di cui 6mila mq di housing sociale), un albergo di 7mila mq e 3mila mq di esercizi commerciali di vicinato. Altri 2mila mq circa saranno destinati a «una biblioteca di nuova generazione» – spiega una nota del comune di Roma – e spazi aperti attrezzati e saranno realizzati selezionando il progetto attraverso un concorso di progettazione bandito da Roma Capitale.

Leggi: Edilizia e Territorio, 25/11/2019


venerdì 22 novembre 2019
Case popolari, il bando è solo online. Reddito e residenza, polemica sui requisiti.

È stato pubblicato un bando per l’assegnazione di 69 abitazioni in affitto, a fronte di una lista d’attesa composta da più di 600 famiglie
Il bando, al quale si può accedere soltanto online – e senza che dal Comune sia arrivato finora alcun supporto – è apparso ieri sul sito Aler: si tratta di un bando per l’edilizia residenziale di Como, per il quale, dal 22 novembre al 23 dicembre, è possibile presentare domanda per un massimo di cinque alloggi.
Possono partecipare i residenti in città e negli altri 22 piccoli Comuni dell’hinterland. Un simile bando è atteso dal lontano 2016, quando in lista d’attesa erano rimaste insoddisfatte 600 richieste. Palazzi Cernezzi nei mesi scorsi e fino a mercoledì aveva promesso una vera campagna di informazione, con brochure e personale dedicato. E invece niente.
La domanda va presentata esclusivamente su www.serviziabitativi.servizirl.it.
Per farlo occorre accedere al sito registrandosi con le credenziali spid o le credenziali della carta regionale dei servizi ed il relativo pin.
È molto complicato. Serve anche una dichiarazione dell’Isee valida, un’attestazione di indigenza rilasciata dai servizi sociali, una marca da bollo da 16 euro o carta di credito per il saldo telematico, oltre ai dati anagrafici e codice fiscale di tutti i richiedenti. In base al numero dei componenti del nucleo familiare sono previsti un minimo e un massimo di metri quadrati. La pratica è di competenza regionale, per contatti bandi@regione.lombardia.it oppure 800.131.151.

Leggi: La Provincia di Como, 22/11/2019


venerdì 22 novembre 2019
Casa, Sicet: “A Milano non c’è posto per chi è povero, disabile e in famiglia numerosa”

La denuncia del Sicet che ha realizzato un’indagine sulle domande di casa popolare presentate nel 2018. “C’è contrasto evidente tra bisogno e risposta. Non esiste un governo del fenomeno degli sfratti. Il nuovo Pgt non pone freno alle speculazioni immobiliari”
Se sei povero, disabile, in una famiglia numerosa e sotto sfratto sarà quasi impossibile trovare una casa popolare a Milano. È quanto denuncia il sindacato degli inquilini Sicet, che ha presentato oggi i risultati dell’indagine “Milano città esclusiva – Milano città che esclude”, basata sui dati del Comune e di una parte delle domande di alloggio popolare trattate dallo stesso sindacato. Dal 2008 al 2018 in graduatoria per una casa popolare ci sono state in media 24mila famiglie, mentre le assegnazioni sono state quasi sempre poco meno di mille. “È evidente il contrasto tra bisogno e risposta”, commenta Ermanno Ronda, segretario generale Sicet di Milano. Non solo. Le famiglie con più disagi sono, di fatto, più penalizzate. E così le domande di emergenza esaminate (spesso dovute ad uno sfratto incombente) sono passate dalle 1.660 del 2015 alle 786 del 2018 con un calo del 52,65%. Se si pensa che solo nel 2018 il Tribunale di Milano ha emesso 1.241 provvedimenti di sfratto, ci si può rendere conto della situazione casa nel capoluogo lombardo.

Leggi: Redattore Sociale, 22/11/2019


martedì 19 novembre 2019
In Lombardia ‘recuperare l’esistente sarà più vantaggioso che costruire ex novo’

Approvata la legge per la rigenerazione: sconto fino al 60% sugli oneri di urbanizzazione e incrementi volumetrici fino al 20%
Facilitare e rendere più convenienti gli interventi di rigenerazione urbana nelle aree dismesse e di recupero edilizio degli edifici rispetto alle costruzioni ex novo.
Questo l’obiettivo della Legge per la rigenerazione urbana, approvata lo scorso 12 novembre dal Consiglio Regionale delle Lombardia, che modifica la Legge 12/2005 a completamento della strategia regionale per la riduzione del consumo di suolo.
Rigenerazione urbana: cosa prevede la nuova legge
La legge individua misure di incentivazione come riduzione di oneri o bonus volumetrici, così da rendere più convenienti i progetti di rigenerazione urbana e di recupero del patrimonio edilizio. Tra gli incentivi previsti, uno sconto fino al 60% sugli oneri di urbanizzazione e la possibilità di incrementi delle volumetrie fino al 20%, a fronte di tutta una serie di prescrizioni che comporteranno, in sostanza, il miglioramento delle condizioni degli edifici innanzitutto dal punto di vista energetico e della sicurezza.
Introduce semplificazioni procedurali per rendere più veloci i processi (procedura per individuare gli ambiti di rigenerazione, per recuperare immobili dismessi, per i cambi d’uso, normativa sugli usi temporanei). Si riallinea alla normativa edilizia statale con deroghe alle norme edilizie (distanze, altezze). Punta a facilitare gli interventi di rigenerazione urbana e il recupero del costruito.

Leggi: Edilportale, 19/11/2019


lunedì 18 novembre 2019
“Duecento sfratti per morosità in un anno, più di millecinquecento famiglie aspettano una casa”

La Spezia – “Nella nostra provincia ogni anno vengono emessi oltre 200 sfratti per morosità (210 nel 2018) che vi sono ancora 1.155 famiglie che hanno fatto il bando emanato nel 2011 che sono in attesa della casa popolare e che vi sono 281 appartamenti gestiti da ARTE sfitti oltre ad alcune migliaia di proprietà privata”. A parlare è Franco Bravo segretario regionale e provinciale del Sunia che interviene in merito alla situazione abitativa della Spezia e lancia una nuova campagna di consulenza gratuita per sabato 23 novembre.
Bravo spiega: “L’evento riguarda inquilini e proprietari che desiderano sottoporci i loro vigenti contratti e per tutti coloro che intendono partecipare al prossimo bando per l’assegnazione di una casa popolare”.
Ritornando al mercato immobiliare spezzino Bravo spiega: “Vanno aggiunti l’impressionante aumento degli alloggi destinati agli affitti brevi B&B, affittacamere, case vacanza solo per citarne alcuni. Quindi la riduzione degli alloggi destinati alla locazione, non solo produce un aumento degli affitti ma anche un impoverimento sociale del centro città ove conseguentemente vengono meno le condizioni di redditività di quelle attività commerciali ed artigianali che potevano contare sulla popolazione residente. Anche in questo ambito è necessario intervenire con regole efficaci affinchè “l’industria turistica” non si trasformi in una micidiale desertificazione sociale”.

Leggi: Città della Spezia, 18/11/2019


IN AGENDA:

27 -28 novembre 2019 – XI edizione del Forum della Non Autosufficienza e dell’autonomia possibile – Bologna Centro Congressi Savoia Hotel

L’evento è diventato negli anni il punto di riferimento nazionale per i professionisti e gli operatori dei servizi alla persona.
Il programma offre un ricco numero di convegni e workshop con argomenti dedicati ai vari ambiti operativi, con materie interessanti, concrete e attuali che certamente forniscono contributi, approfondimenti e soluzioni di immediata utilità nell’operare quotidiano.
La sessione convegnistica è strutturata in sessioni plenarie e workshop.
Una lettura a 360° dell’orizzonte di fronte a tutti coloro che si occupano di lavoro di cura.
L’evento è accreditato ECM per tutte le professioni sanitarie e crediti per gli assistenti sociali e OSS.

Leggi: Non Autosufficienza


Il 28 novembre a Roma la “Giornata del familiare assistente”

‘Il diritto della persona con disabilità o del familiare assistente a partecipare alle procedure di valutazione della qualità dei servizi erogati’. Sarà questo il tema della 4a giornata del Familiare Assistente, aperta a tutti i cittadini e organizzata Roma
‘Il diritto della persona con disabilità o del familiare assistente a partecipare alle procedure di valutazione della qualità dei servizi erogati’. Sarà questo il tema della 4a giornata del Familiare Assistente, aperta a tutti i cittadini e organizzata Roma dalla Consulta delle persone con disabilità, in collaborazione con il Municipio Roma 1 Centro il 28 novembre dalle 9.30 alle 13 nell’Aula magna del liceo classico Terenzio Mamiani, in Viale delle Milizie 30.
Il punto 10 della Carta Europea del familiare assistente recita: “La persona disabile o il familiare sono i primi esperti dei loro bisogni e delle risposte adatte a soddisfarli, pertanto devono intervenire alle procedure di valutazione”. Anche l’articolo 4 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilita’ chiede agli Stati di “promuovere la formazione dei professionisti e di personale che lavora con le persone con disabilità e di fornire una migliore assistenza e servizi di qualità”.

Leggi: Redattore Sociale


Presentazione Nazionale del rapporto OASI 2019

Come cambia la Sanità Italiana?
Cosa abbiamo imparato dalla stagione dei Piani di Rientro?
Quale può essere il ruolo delle tecnologie nell’innovare i servizi?
A che punto è il processo di femminilizzazione dei ruoli apicali nel SSN?
Questi e molti altri sono i temi che saranno trattati nel Convegno Nazionale OASI 2019 durante il quale si festeggeranno i 20 anni dell’Osservatorio sulle Aziende e Sul Sistema Sanitario Italiano, OASI.  Una giornata per condividere idee, esperienze e proposte.
L’evento è dedicato ai policymaker nazionali e regionali, alle direzioni strategiche delle aziende sanitarie pubbliche e private, ai membri degli staff aziendali e a tutti i professionisti interessati all’innovazione nel management e nelle politiche sanitarie.
La partecipazione è gratuita previa registrazione online fino ad esaurimento posti.

Leggi: Sda Bocconi


Un Patto tra le città sui temi dell’immaginazione civica e della cura condivisa

Se ne parlerà il 6 e 7 dicembre a Bologna, dove cinque anni fa nacque il primo Regolamento per l’Amministrazione condivisa dei beni comuni
L’obiettivo immediato è ambizioso e insieme entusiasmante: far nascere un vero e proprio Patto tra le città sui temi dell’immaginazione civica e della cura condivisa dei beni comuni. Obiettivo di lungo termine: diffondere e consolidare il tema della collaborazione tra i cittadini e le istituzioni per la cura e la rigenerazione dei beni comuni e la co-produzione delle decisioni pubbliche.
Se ne discuterà il 6 e 7 dicembre a Bologna dove cinque anni fa, a febbraio 2014, nacque  il primo Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani, stipulato dal Comune di Bologna insieme con Labsus.
Da Allora, anche grazie al lavoro di promozione svolto da Labsus, più di 200 Comuni hanno adottato il Regolamento e hanno favorito così la nascita di migliaia di patti di collaborazione con i cittadini per la cura condivisa dei beni comuni presenti sul loro territorio. Sono così stati coinvolti, direttamente, circa 800.000 persone.

Leggi: Labsus


Udine, 6 dicembre Convegno internazionale “Abitare Inclusivo. Il progetto per una vita autonoma e indipendente”

Il Convegno organizzato dall’Università di Udine con l’Università Iuav di Venezia e Roma Tre, nasce dalla volontà del cluster Accessibilità Ambientale della Società Italiana di Tecnologia dell’Architettura SITdA di affrontare il tema dell’abitare in chiave inclusiva, condizione necessaria a garantire una vita autonoma e indipendente, con attenzione mirata alle persone (giovani, adulte e anziane) con problemi di salute o di disabilità che ne limitano l’autonomia nelle attività di base e strumentali.
Il tema si colloca al centro degli interessi di un ampio network di settori differenti, tra tutti è possibile citare quelli della ricerca scientifica, della produzione ma anche delle politiche locali, attori consapevoli dell’importanza etica, sociale ed economica di garantire autonomia di vita alle persone, individui singoli e tra loro in relazione, che vivono gli spazi della quotidianità con necessità diverse per condizione evolutiva d’età, per abilità fisiche (sensoriali e cognitive), per formazione, cultura ed esperienza.

Leggi: Rete Caad


IN EVIDENZA:

La salute del futuro sempre più smart

Applicazioni per il cellulare, dispositivi indossabili, cartelle cliniche elettroniche e molto altro: la medicina dei prossimi anni sarà sempre più connessa alla rete… I nostri malanni saranno monitorati di continuo, ma con qualche risvolto negativo
Braccialetti e orologi, ma anche magliette, scarpe, calze, occhiali, cinture e gioielli: la progressiva miniaturizzazione dei componenti elettronici ha consentito di integrare sensori e processori in quasi tutti gli oggetti di uso quotidiano, li “intelligenti” e sempre connessi alla Rete. Così, grazie ai vari dispositivi indossabili (in inglese, wearable device), possiamo facilmente contare i passi fatti durante la giornata, monitorare la qualità del sonno, misurare le calorie spese, tenere sotto controllo il battito cardiaco e molto altro. Ormai piuttosto noti, al punto da essere entrati nella lista dei regali più desiderati a Natale, questi dispositivi rappresentano una delle tante rivoluzioni che la tecnologia ha portato nella nostra vita, cambiandola in ogni suo aspetto, compreso il modo di essere pazienti. O Origini lontane «La grande trasformazione è iniziata qualche anno fa con l’avvento di Internet: gli utenti hanno iniziato a disporre di un’incredibile mole di informazioni, una sorta di enciclopedia fruibile 24 ore su 24», ricorda Roberto Ascione, imprenditore, opinion leader internazionale nell’applicazione delle tecnologie digitali alla salute (www.robertoascione.com ).

Leggi: La Salute con l’Anima


Piano nazionale non autosufficienza: un giudizio ambivalente, in attesa della riforma

Quale valutazione dare del “Piano per la non autosufficienza 2019-2021” recentemente emanato dal Ministero del Welfare? Gli autori rispondono a questo interrogativo, mettendo in luce i punti di forza e di debolezza del Piano. La discussione di tale atto programmatorio, inoltre, viene condotta con uno sguardo alle complessive esigenze di riforma delle politiche per la non autosufficienza in Italia.
di Cristiano Gori (Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Trento e Network Non autosufficienza), Franco Pesaresi (Direttore ASP “Ambito 9” Jesi, Ancona, e Network Non Autosufficienza)
A confondere è il titolo. Contrariamente a quanto lascia intendere, infatti, non si tratta di un piano nazionale sulle politiche rivolte alle persone non autosufficienti in Italia, bensì esclusivamente di un atto contenente nuovi obiettivi e modalità di utilizzo del Fondo Nazionale per la Non Autosufficienza (FNA)1. Quest’ultimo trasferisce dallo Stato ai Comuni risorse per interventi sociali rivolti ad individui in tale condizione, di ogni età, pari a 573 milioni di Euro nel 2019, 571 nel 2020 e 568 nel 2021. Tali stanziamenti equivalgono al 2% della spesa pubblica complessiva del settore.
Il Fondo finanzia il 20% della spesa per i non autosufficienti dei Comuni (l’attore pubblico che vi dedica meno stanziamenti). Il testo riguarda, dunque, una parte minoritaria delle risorse comunali dedicate e non tocca né il Servizio Sanitario Nazionale né l’Indennità di Accompagnamento, cioè le principali filiere delle politiche pubbliche per la non autosufficienza. La necessaria azione di revisione del sistema nel suo insieme – cioè la riforma nazionale attesa da decenni – rimane, ad oggi, lontana.
Chiarito il perimetro ristretto del quale si occupa, il “Piano nazionale per la non autosufficienza 2019-2021” contiene alcune indicazioni da esaminare con attenzione. Rappresentano, infatti, spunti d’interesse da considerare in prospettiva dell’agognata riforma: è con questo spirito che sono qui commentate.

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Uno strumento per leggere la distribuzione di risorse per il welfare ai Comuni

La fondazione Openpolis ha presentato il rapporto “Il calcolo disuguale”, costruito con la collaborazione della trasmissione TV di Rai 3 Report, che analizza la distribuzione delle risorse ai Comuni per i servizi di welfare.
Discutiamo con Martina Zaghi, ricercatrice di Openpolis, di alcune questioni connesse a questo quadro del federalismo fiscale.
Può sinteticamente descrivere in che cosa consiste questo vostro lavoro?
L’analisi che abbiamo svolto in collaborazione con Report ha lo scopo di fare luce sugli effetti del federalismo fiscale sui comuni delle regioni a statuto ordinario. Il sistema di finanziamento agli enti locali, introdotto dalla riforma del titolo V della costituzione nel 2001 e dalla legge 42 del 2009, è stato attuato solo in parte e non ha contribuito a ridurre l’ampio divario in tema di risorse e servizi tra le varie aree d’Italia.
Abbiamo quindi cercato di ricostruire, attraverso dati e documentazioni ufficiali, il sistema di finanziamento ai Comuni. Utilizzando dati comunali provenienti da Sose (società partecipata dal ministero dell’economia e dalla banca d’Italia), dal ministero degli interni e da Istat, abbiamo realizzato una banca dati inedita sul fabbisogno standard, uno degli indicatori che determina la ridistribuzione di risorse ai comuni. Inoltre, abbiamo elaborato una proiezione di come verrebbero distribuiti i finanziamenti ai comuni se il sistema funzionasse, come previsto dalla Costituzione, con i livelli essenziali di prestazioni e la perequazione totale.

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La valutazione dello stress del caregiver nella persona con demenza: revisione narrativa della letteratura

Assistere a domicilio una persona affetta da demenza può mettere a dura prova il caregiver, sia esso un familiare, un parente, un amico. Il “peso” della cura (burden) può portare a disturbi fisici, psicologici e di altra natura. L’articolo propone i risultati di una revisione della letteratura internazionale sulla valutazione dello stress del caregiver, che mette in luce le tipologie di burden più comuni e gli strumenti utilizzati per valutarlo.
di Alessandra Tirrito (Infermiera presso l’IRCCS Santa Maria Nascente, Fondazione Don Gnocchi), Elisa Ferrario, Lino Casiraghi (Infermieri, tutor didattici e docenti corso di laurea infermieristica Università degli Studi di Milano – Sezione Fondazione Don Gnocchi), Anna Castaldo (Infermiere, PhD, direttore didattico e docente corso di laurea infermieristica Università degli Studi di Milano – Sezione Fondazione Don Gnocchi)
La demenza è una delle maggiori cause di disabilità e di dipendenza tra le persone anziane in tutto il mondo. La forma più frequente è la malattia di Alzheimer, dalla quale sono affette 600.000 persone in Italia (Alzheimer’s Disease International, 2018). Il declino delle funzioni cognitive e l’inevitabile impatto della patologia sulla qualità di vita determina effetti gravosi anche sulla famiglia e sul caregiver informale, inteso come una figura (familiare, parente o amico) che, in forma “gratuita”, assiste la persona malata al domicilio. Il desiderio di rimanere accanto al proprio caro, di permettergli di continuare a vivere nella propria residenza e la percezione di sentirsi obbligati a prendersene cura sono le motivazioni principali che stanno alla base della scelta di assisterlo a casa (Alzheimer’s Disease Facts And Figures, 2019).

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 Periferie: si fa presto a dire rinascita

La manovra di bilancio per il 2020 prevede risorse per la riqualificazione di edifici e aree degradate. Ma i semplici interventi urbanistico-edilizi non bastano. Vanno attuate politiche sociali che mirino a dare ascolto e risposte ai bisogni degli abitanti.
Pregi e limiti della “rinascita urbana”
Tra gli interventi previsti nella manovra di bilancio per il 2020 c’è anche un piano casa (denominato Rinascita urbana) per rilanciare gli investimenti nelle zone urbane. Prevede sostanzialmente due tipi di interventi: la riqualificazione e il recupero di edifici (a partire da quelli di edilizia pubblica e popolare) e di aree degradate, anche con la partecipazione di soggetti privati, per aumentare sia la quantità sia la qualità dell’offerta abitativa, e il rifinanziamento del fondo per l’affitto, per aiutare le famiglie in difficoltà e a rischio di morosità.
È sicuramente positivo che la questione dell’abitare sia entrata nell’agenda politica e non solo per sostenere l’abitazione di proprietà, come ormai avviene sistematicamente da anni. Se è vero che oltre il 70 per cento degli italiani vive in una casa di proprietà, l’affitto è concentrato tra i più poveri, le famiglie giovani e gli stranieri, gravando a volte fino al 35 per cento su bilanci risicati.
È positivo, e urgente, anche che si intervenga su aree e situazioni edilizie degradate non solo per l’incuria degli abitanti, ma per la negligenza dei soggetti pubblici che ne sono proprietari e, prima ancora, per il modo in cui molte di queste aree sono state pensate e create: agglomerati di grandi casermoni (si pensi a Corviale a Roma) senza servizi, collegati alla città da un sistema di trasporti largamente inefficiente, con il risultato di un doppio isolamento, sociale e spaziale.

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Prima di tutto il diritto all’autodeterminazione e ad un abitare dignitoso

Le riflessioni di Veronica Asara, presidente dell’Associazione SensibilMente di Olbia, riferite al progetto interregionale “Meglio accogliere, accogliere meglio: qualificare la rete di strutture residenziali e semiresidenziali per le persone con disturbo dello spettro autistico”, appaiono come un vero e proprio “vademecum” di come dovrebbero essere le strutture residenziali e semiresidenziali rivolte alle persone con disturbo dello spettro autistico e in generale con disabilità, dando spazio, prima tutto, all’autodeterminazione di queste ultime e a un abitare in ogni caso dignitoso
Il 18 novembre scorso a Cagliari, presso l’Assessorato Regionale della Sardegna all’Igiene e alla Sanità, si è tenuto un incontro tra i responsabili regionali del progetto Meglio accogliere, accogliere meglio: qualificare la rete di strutture residenziali e semiresidenziali per le persone con disturbo dello spettro autistico, allo scopo di coinvolgere le Associazioni nell’iniziativa e di aggiornarle sulla natura e gli obiettivi della stessa.
Il progetto punta a mappare i servizi di tipo residenziale e semiresidenziale sul territorio regionale, individuando le buone prassi per la creazione di linee guida per la presa in carico di persone con disturbo dello spettro autistico con più 16 anni. Destinata a quattro Regioni italiane (capofila l’Emilia Romagna), l’iniziativa è stata promossa dall’Istituto Superiore di Sanità e recepita dalla Regione Sardegna con la Delibera di Giunta regionale n. 9/34 del 22 febbraio 2019.
Ha partecipato all’incontro anche Veronica Asara, in rappresentanza dell’Associazione SensibilMente di Olbia (Tutela ed Integrazione Persone Autistiche), della quale è Presidente. Il suo punto di vista – che qui di seguito riprendiamo in modo pressoché integrale – ci sembra un esempio mirabile di come si debba valutare l’appropriatezza in àmbito sociosanitario e sanitario delle strutture residenziali e semiresidenziali rivolte alle persone con disturbo dello spettro autistico e in generale con disabilità.

Leggi: Superando


PI e PAI espressione della visione della persona anziana

Come può la visione antropologica dei vecchi diventare un orizzonte di senso per l’elaborazione del Progetto Individuale e del Piano Assistenziale Individualizzato? Attraverso il PI si esprime la visione dinamica degli interventi di medio e lungo termine orientati al ben-essere dell’anziano, mentre il PAI definisce gli obiettivi di cura di ciascuna professionalità.
di Marco Noli (Docente a contratto Facoltà di Scienze Politiche e Sociali Università Cattolica di Milano. Formatore e consulente organizzativo)
Il Progetto Individuale (PI) e il Piano Assistenziale Individualizzato (PAI) sono strumenti della cassetta degli attrezzi degli operatori. Spesso sono percepiti come imposizioni burocratiche della Regione. Leggendo i PI e i PAI si può notare come ogni struttura, e più ancora ogni operatore, ha una propria visione di cosa dovrebbero essere. Possiamo osservare: il “PAI a pezzetti”, in cui ogni operatore compila la sua parte senza alcuna equipe; il ”PAI” appannaggio del medico e degli infermieri; e il “PAI nel cassetto” perché se è difficile stenderlo, ancora più difficile è renderlo operativo.
In fondo sono strumenti di cui si è perso il senso, e si sono trasformati in incombenze di cui si farebbe a meno, forse anche per l’eccessiva complicazione del debito informativo che le delibere regionali lombarde hanno introdotto nel tempo. Questo mi ha motivato a riprendere una riflessione che era stata sviluppata in un ciclo formativo della Provincia di Milano di circa 10 anni fa, condensata in un libro dall’evocativo titolo “Il progetto assistenziale individuale: dal debito informativo al credito umano di una vita da vecchi” (Mozzanica, Granata, 2007). Nel libro, oggi introvabile, sono riportate le lezioni teoriche del Prof. Mario Mozzanica, a cui io mi rifarò, e la sintesi dei lavori dei gruppi di formazione. Quelle riflessioni, pur datate, mantengono una loro significativa attualità, salvo necessari aggiornamenti per l’introduzione del PI da parte delle più recenti delibere.

Leggi: I Luoghi della Cura


La terza rivoluzione industriale tra fondi pensione e ambiente

A livello globale è già iniziato lo sganciamento dai combustibili fossili. Il segnale arriva dai fondi pensione dei lavoratori americani, che rappresentano il più grande pool di capitale di investimento al mondo, pari a 25.400 miliardi di dollari
Il green new deal sta diventando un tema fondamentale nella sfera politica mondiale e potrebbe rivoluzionare la società. L’organo scientifico delle Nazioni Unite (Ipcc) ha dichiarato che le emissioni di gas serra stanno accelerando e sempre più si susseguiranno eventi climatici pesanti, tanto da poter mettere a rischio la vita sul pianeta.
Si inizia ad avvertire un mutamento epocale nell’opinione pubblica e la questione del cambiamento climatico può diventare il problema principale da affrontare. La terza rivoluzione industriale dovrà essere fondata su zero emissioni di carbonio. Il passaggio è molto delicato, ma tutti gli indicatori fanno pensare a un crollo del sistema industriale basato sui combustibili fossili.
Nel mondo vi sono già settori industriali che si stanno sganciando dai combustibili fossili per affidarsi ad energie alternative il cui costo va diminuendo. La questione centrale diventano anche gli investimenti, poiché si registra una pressione tesa a disinvestire dall’industria petrolifera e ad investire in nuove energie.

Leggi: Rassegna Sindacale


SEGNALAZIONI

Come andare in pensione spiegato in modo chiaro

In Italia si può accedere al pensionamento in diversi modi, i due più frequenti sono la pensione di vecchiaia (suddivisa in regime retributivo e regime contributivo) e la pensione anticipata (suddivisa in regime retributivo e regime contributivo).
La pensione di vecchiaia si consegue sulla base di almeno 20 anni di contributi all’età di 67 anni (sia per gli uomini sia per le donne).
La pensione anticipata si consegue indipendentemente dall’età e l’unico fattore da tenere in considerazione sono i contributi: gli uomini possono andare in pensione a qualsiasi età con 42 anni e 10 mesi di contributi; le donne invece maturano il diritto alla pensione con 41 anni e 10 mesi di contributi (più 3 mesi di cosiddetta “finestra d’attesa”).
Per qualsiasi dubbio o se hai bisogno di aiuto per effettuare la domanda di pensione vieni nella sede Spi Cgil più vicina a casa tua.

Leggi: Pensionati.it


Inps, decorrenza dei termini per richiesta NAspI

Tutela previdenziale della malattia
Per la decorrenza e la sospensione del termine di 68 giorni per la presentazione della domanda di indennità NASpI nel caso di malattia, insorta prima o dopo la cessazione del rapporto di lavoro subordinato, bisogna tenere conto della diversa disciplina della malattia e della sua indennizzabilità a seconda del contratto sottostante al rapporto di lavoro. E’ quanto precisa l’Inps nel messaggio n. 4211, pubblicato ieri, 18 novembre, sul sito istituzionale, poiché per determinate categorie di lavoratori dipendenti (ad esempio, i lavoratori a tempo indeterminato), la tutela previdenziale della malattia viene riconosciuta anche oltre la data di cessazione del rapporto di lavoro, comportando con ciò l’erogazione della correlata prestazione economica.
Nel caso di evento di malattia comune indennizzabile da parte dell’INPS o infortunio sul lavoro/malattia professionale indennizzabile da parte dell’INAIL, insorto dopo la data di cessazione del rapporto di lavoro, il termine di presentazione della domanda rimane sospeso per un periodo pari alla durata della malattia indennizzata o di infortunio sul lavoro/malattia professionale e riprende a decorrere, al termine del predetto evento, per la parte residua. Analogamente, se detti eventi insorgono durante o dopo la cessazione del rapporto di lavoro, il termine per la presentazione della domanda di NASpI decorre dalla fine dell’evento di malattia/infortunio.

Leggi: Inca


Tutto sulla nuda proprietà

La nuda proprietà rappresenta il valore di un immobile decurtato dell’usufrutto, ossia del diritto di altro soggetto di usare il dato bene.
Usufruttuario e “nudo proprietario”
L’usufruttuario è chi decide di vendere l’abitazione; mentre chi l’acquista è definito “nudo proprietario”
In termini semplici: per chi la sceglie vuol dire vendere il proprio immobile riservandosi il diritto di viverci; per chi la compra, invece, vuol dire acquistare la proprietà pur non potendola utilizzare finché il residente vive nella abitazione.
Calcolo nuda proprietà
Il calcolo del prezzo della nuda proprietà viene effettuato partendo dal valore dell’immobile, da stimare mediante un’apposita perizia.
Per calcolare la nuda proprietà in caso di usufrutto vitalizio è necessario moltiplicare il valore di mercato dell’immobile per il tasso di interesse legale vigente e per i coefficienti redatti dal Ministero delle finanze, che tengono conto dell’età dell’usufruttuario. Il prezzo della nuda proprietà è dato dalla differenza tra il valore di mercato e il valore dell’usufrutto. E sarà direttamente proporzionale all’età dell’usufruttuario: maggiore è l’età, maggiore è il prezzo.
Per calcolare la nuda proprietà in caso di usufrutto a termine si applicano invece dei coefficienti che tengono conto della durata dell’usufrutto. In questo caso il prezzo della nuda proprietà è inversamente proporzionale alla durata: maggiore è la durata, minore è il prezzo

Leggi: Pensionati.it


Arriva Pensionati.it, un portale interamente dedicato agli anziani e alle loro famiglie.

Il sito è stato lanciato dallo Spi-Cgil – che rappresenta in tutta Italia oltre 2,5 milioni di uomini e donne in pensione – con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente la propria presenza sui canali digitali e sui social network.
All’interno del sito sarà possibile consultare un’ampia gamma di argomenti trattati in modo analitico, aggiornati periodicamente e divisi per sezioni tematiche quali pensioni, sanità, tasse, tariffe, alimentazione, casa, consumi e tanto altro.
Per potersi districare meglio fra le complesse materie trattate su Pensionati.it gli utenti potranno trovare una raccolta di domande frequenti per cercare le risposte alle problematiche più comuni e un team di esperti cui sarà possibile porre domande specifiche.

Vai al sito: http://www.pensionati.it/


NEWS:

lunedì 18 novembre 2019
Le vite dei caregiver raccontate alle scuole

La storia di Antonio, protagonista del film ‘Un giorno all’improvviso’ sarà il punto di partenza dell’incontro organizzato dall’associazione ‘Children of mentally ill parents'(Comip) il 20 novembre, in occasione della Giornata dei diritti per l’infanzia
Un ragazzo di 17, un sogno, e il rapporto problematico con la madre, colpita da una malattia mentale. La storia di Antonio, protagonista del film ‘Un giorno all’improvviso’ sarà il punto di partenza dell’incontro organizzato dall’associazione ‘Children of mentally ill parents'(Comip) il 20 novembre, in occasione della Giornata internazionale dei diritti per l’infanzia e dell’adolescenza. A partire dalle 9.30, gli studenti e gli insegnanti delle scuole della Capitale si riuniranno al Nuovo cinema Aquila di Roma per la proiezione del film diretto da Ciro D’Emilio: la storia di un adolescente con una madre problematica e un padre che li ha abbandonati. All’iniziativa hanno aderito sei scuole, cinque di Roma e una di Ciampino.
L’obiettivo della giornata è sensibilizzare i ragazzi sul tema dei giovani caregiver: minori con responsabilità di cura nei confronti dei genitori che soffrono di un disturbo psichico. A inaugurare l’evento, il saluto di Filomena Albano, garante per l’Infanzia e Adolescenza, poi la proiezione della pellicola seguita da un dibattito in sala con Cosimo Calamini, sceneggiatore del film. L’iniziativa fa parte del progetto ‘Quando mamma o papà hanno qualcosa che non va’, avviato nel 2018 da Comip per promuovere e diffondere l’omonima guida alla sopravvivenza per figli di genitori con un disturbo mentale.

Leggi: Redattore Sociale, 18/11/2019


lunedì 18 novembre 2019
Cgil, Cisl, Uil, 19 novembre iniziativa “La casa: una nuova ‘questione abitativa’”

Convegno promosso cinquant’anni dopo gli scioperi del 1969 per il diritto alla casa e contro il caro affitti. Appuntamento ore 9.30, presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (piazza Porta Pia 1, Roma)
A cinquant’anni dallo sciopero indetto da Cgil, Cisl e Uil per il diritto alla casa e contro il caro affitti, le Organizzazioni sindacali propongono una riflessione su quegli eventi, attraverso l’iniziativa unitaria “La casa: una nuova ‘questione abitativa’”, che si svolgerà a Roma martedì 19 novembre a partire dalle ore 9.30, presso la Sala del Parlamentino del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, 4° piano, in Piazza Porta Pia 1.
L’obiettivo è quello di rimettere al centro del dibattito la questione dell’abitare e rilanciare i temi per città più “eque” e sostenibili, fondamentali nelle nostre rivendicazioni portate avanti in linea con la Piattaforma unitaria per lo sviluppo sostenibile recentemente proposta.
Vogliamo rafforzare la nostra iniziativa vertenziale e contrattuale sia a livello centrale che a livello locale, su questioni che oggi rivestono un ruolo di primaria importanza per la qualità della vita e del benessere sociale.

Leggi: Cgil, 18/11/2019


lunedì 18 novembre 2019
Lavoro: in Italia, il 39% dipendenti assiste minori e disabili

Pedretti (Spi), in Bilancio una legge sulla non autosufficienza
Nel 2018 quasi il 39% dei dipendenti tra i 18 e i 64 anni (6 milioni e 862 mila) ha dichiarato di occuparsi di figli con meno di 15 anni o di prendersi regolarmente cura di parenti non autosufficienti di 15 anni e più. Lo segnala l’Istat nel rapporto 2018 su ‘Conciliazione lavoro e famiglia’, sottolineando come l’11,1% delle donne con almeno un figlio non ha mai lavorato per prendersi cura dei figli, un valore decisamente superiore alla media europea (3,7%).
Se si allarga il punto di osservazione anche a coloro che non lavorano, il dato in valori assoluti raggiunge complessivamente 12 milioni 746 mila persone, pari al 34,6%. Tra queste, i genitori con i figli minori di 15 anni sono oltre 10 milioni e 500 mila, quasi il 29% dei 18-64enni. La quota è maggiore nella fascia di età tra i 35 e i 44 anni (59,9%) e tra gli occupati (33,7%).
Nella maggior parte dei casi i figli sono coabitanti, mentre sono 353 mila i genitori (di 18-64anni) che si occupano regolarmente di figli minori di 15 anni non coabitanti (fra questi sono compresi anche coloro che hanno figli sia in casa sia fuori casa). Quest’ultima è una situazione che riguarda più gli uomini delle donne (1,7% rispetto a 0,2%), i 35-54enni (1,5%) e gli attivi (1,2%).

Leggi: Inca, 18/11/2019


sabato 16 novembre 2019
Non autosufficienza. I sindacati chiedono una legge quadro

I sindacati dei pensionati oggi al Circo Massimo di Roma per la manifestazione “Invisibili no”. Per Landini è “vera emergenza”. Sul tema anche Rossini, presidente delle Acli: “Urgente una legge nazionale sulla non autosufficienza a favore degli anziani e delle famiglie impegnate nella loro cura”
“Presidente Conte, realizzi una legge quadro nazionale sulla non autosufficienza”. A chiederlo è il segretario generale dello Spi-Cgil, Ivan Pedretti rivolgendosi direttamente al presidente del Consiglio dei ministri durante il suo intervento alla manifestazione dei sindacati dei pensionati ‘Invisibili no’ in corso oggi al Circo Massimo a Roma. “Sarebbe una risposta umana a tante persone che stanno male e una bella e grande riforma per tutto il paese – ha aggiunto Pedretti -. La chiediamo da anni, inascoltati, basta incardinarla nella legge di bilancio. Quando una persona diventa non autosufficiente non deve sentirsi in colpa o un peso ma deve avere un aiuto dallo Stato”.
A chiedere un intervento del governo anche Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, secondo cui una legge quadro sulla non autosufficienza “è una vera emergenza nel nostro Paese non solo per i pensionati ma per tutte le famiglie italiane”. Sul tema è intervenuto anche il presidente nazionale delle Acli, Roberto Rossini. “Siamo vicino alla Fap Acli e ai suoi iscritti che stanno manifestando in queste ore al Circo Massimo. – ha dichiarato Rossini in una nota -. Le richieste che i pensionati stanno facendo al governo sono condivisibili, in particolare è urgente l’introduzione di un sistema di rivalutazione equo che permetta di mantenere invariato il potere di acquisto delle pensioni ed è altrettanto urgente una legge nazionale sulla non autosufficienza a favore degli anziani e delle famiglie impegnate nella loro cura”.

Leggi: Redattore Sociale, 16/11/2019


venerdì 15 novembre 2019
Vita in “tribù”, nel bolognese un esperimento di casa famiglia per anziani

Sono tre le strutture a Valsamoggia parte di un progetto che da cinque anni cerca di offrire una terza età attiva e coinvolgente agli anziani. La responsabile della casa famiglia, Marina Farnetti: “Il nostro obiettivo non era creare un centro di riposo ma un luogo di aggregazione”
Una casa immersa nel verde da mandare avanti, un orto, degli animali e una vita in comunità all’insegna della collaborazione. Non si tratta di una famiglia hippie, ma dell’esperimento della casa famiglia per anziani “La tribù”, presente con tre strutture a Valsamoggia, nel bolognese: un progetto che da cinque anni cerca di offrire una terza età attiva e coinvolgente agli anziani. Porte sempre aperte a tutti, niente orari, né compiti precisi: il modello di vita offerto si chiama fuori dallo schema convenzionale degli ospizi e insiste su un modello più simile a una casa universitaria, spazio di convivenza e incontro. “Il nostro obiettivo non era creare un centro di riposo ma un luogo di aggregazione”, spiega la responsabile della casa famiglia, Marina Farnetti, mentre presenta, sul palco del convegno ‘Politiche per anziani’, il progetto inaugurato con il socio Felice Iacovino nel 2014. L’occasione è il settimo appuntamento annuale dedicato al tema della terza età organizzato dalla Regione Emilia-Romagna a Bologna.
Con l’avanzare dell’età gli anziani spesso si trovano soli e il trasferimento in un centro coincide con un ulteriore allentamento del rapporto con amici e familiari. La ‘mission’ della tribù di Valsamoggia parte proprio da questo punto, ritenuto centrale. “Vogliamo dare delle radici a chi è stato sradicato, far sentire gli anziani ancora protagonisti attraverso attività quotidiane e incoraggiarli a tessere nuove relazioni”, sottolinea la responsabile Farnetti.

Leggi: Redattore Sociale, 15/11/2019


venerdì 15 novembre 2019
Ecco mySOLI, la tecnologia che aiuta l’anziano in casa di riposo o Rsa

Il progetto migliora, con l’innovazione, l’assistenza agli anziani ospiti nelle strutture residenziali. Un’app facilita i rapporti con familiari e operatori socio sanitari, un sito web raccoglie notizie, schede e la mappatura delle strutture nella regione Lazio
Un’ app innovativa, pensata per i bisogni degli anziani soli, dei loro familiari e degli operatori delle strutture assistenziali. Una ricerca multidisciplinare sugli aspetti dell’assistenza e della cura. Un portale aggiornato con le notizie sull’invecchiamento della popolazione e consultabile per sapere come fare a districarsi tra la burocrazia e venire incontro alle esigenze della terza età. E’ stato presentato oggi, al centro Frentani di Roma, il progetto mySOLI, realizzato nel territorio della regione Lazio, che offrendo servizi e contenuti innovativi, promette di ridefinire, innovando, l’assistenza agli anziani ospiti nelle strutture residenziali. Il lavoro è stato coordinato dall’agenzia di innovazione digitale Kapusons e realizzato insieme a Fondazione Di Vittorio (istituto nazionale della Cgil per la ricerca economica e sociale) e Redattore Sociale (agenzia di informazione quotidiana sui temi del sociale), con la collaborazione di Inrca (Istituto Nazionale di Riposo e Cura per Anziani), Extreme, Ipazia e Polk&Union.

Leggi: Redattore Sociale, 15/11/2019


venerdì 15 novembre 2019
Strutture per anziani, il difficile rapporto con i familiari

Convegno “mySOLI”. Capurso (Anaste Lazio) parla del problema delle competenze istituzionali e delle mappature. “Le strutture a carattere sociale sono in gran parte abusive. Su quelle sanitarie i dati ci sono, ma le regioni non li rendono disponibili”. Paola Ramoni: “Difficile il rapporto tra familiari e le grandi cooperative che oggi gestiscono tante Rsa”
C’è una carenza di relazione, tra strutture per anziani e familiari: un rapporto che va implementato, ottimizzato e reso sistematico. E’ quanto emerso dalla tavola rotonda che si è svolta oggi, nella seconda parte del Convegno “mySOLI: tecnologie di contrasto alla solitudine. Pratiche e riflessioni sugli anziani in case di riposo e Rsa”, presso il Centro Frentani di Roma. In particolare, Sebastiano Capurso, presidente di Anaste Lazio, ha evidenziato il problema delle competenze istituzionali: “Da un lato le strutture sanitarie, che fanno capo al sistema sanitario regionale e sono destinate agli anziani non autosufficienti – ha detto – Dall’altro le case di riposo per anziani autosufficienti, che hanno carattere sociale e sono di competenza dei comuni”. Altro problema è quello della mappatura di questi servizi: “Per quanto riguarda le strutture non sanitarie, gran parte di queste sono abusive – ha riferito ancora Capurso – e quindi sfuggono a qualsiasi tipo di mappatura”. Riguardo invece le strutture sanitarie, “dati e mappature esistono, ma non sono pubbliche e le regioni le tengono per sé. Di fatto – ha osservato Capurso, riferendosi al progetto ‘mySOLI’, a cui Anaste partecipa – ci stiamo attivando per raccogliere dati che esistono, ma sono tenuti nascosti”.

Leggi: Redattore Sociale, 15/11/2019


venerdì 15 novembre 2019
Anziani, Italia seconda solo al Giappone per invecchiamento: “Aiuti digitali per superare l’isolamento”

Sono oltre 190mila gli anziani che vivono oggi in case di riposo e strutture sociosanitari, oltre la metà ha più di 85 anni, 3 su 4 sono donne e 4 su 5 sono persone non autosufficienti. A tracciare l’identikit degli ospiti delle rsa è il professor Giovanni Lamura, direttore del Centro Studi e ricerche economico sociali per l’invecchiamento della Inrca Irccs
Sono oltre 190mila gli anziani che vivono oggi in case di riposo e strutture sociosanitari, oltre la metà ha più di 85 anni, 3 su 4 sono donne e 4 su 5 sono persone non autosufficienti. A tracciare l’identikit degli ospiti delle rsa è il professor Giovanni Lamura, direttore del Centro Studi e ricerche economico sociali per l’invecchiamento della Inrca Irccs, nel suo intervento oggi a Roma all’interno del convegno “mySOLI: tecnologie di contrasto alla solitudine. Pratiche e riflessioni sugli anziani in case di riposo e rsa”. Nel corso dell’evento è stato presentato l’innovativo progetto di contrasto all’isolamento delle persone anziane mySOLI.

Leggi: Redattore Sociale, 15/11/2019


venerdì 15 novembre 2019
Riscaldamento, Enea: 10 regole per il risparmio energetico

Fare il check-up dell’immobile, puntare su impianti innovativi, utilizzare valvole termostatiche e contabilizzatori di calore
Fare il check-up dell’immobile per capire quanto consuma la propria abitazione, effettuare regolarmente la manutenzione dell’impianto, controllare la temperatura degli ambienti e applicare valvole termostatiche e contabilizzatori di calore.
Queste alcune delle 10 regole suggerite dall’Enea per aiutare i consumatori a scaldare al meglio le proprie abitazioni, evitando sprechi e brutte sorprese in bolletta.
Riscaldamento: le regole Enea per l’efficienza energetica dell’impianto
L’Enea ha ricordato che, nonostante temperature molto superiori alla media del periodo, la legge prevede che da oggi, 15 novembre, si possano accendere i riscaldamenti nella zona climatica C ( tra cui le province di Imperia, Latina, Napoli, Salerno, Bari, Lecce, Taranto, Cosenza, Sassari, Ragusa). Dal 15 ottobre hanno acceso i riscaldamenti i comuni della cosiddetta zona climatica E, che comprende grandi città come Milano, Torino, Bologna, Venezia, ma anche zone di montagna in tutta Italia dove il clima è più rigido.
Gli impianti di riscaldamento non sono ‘partiti’ solo nelle zone A (Lampedusa, Linosa e Porto Empedocle) e B (Reggio Calabria, Crotone, Trapani, Siracusa, Palermo, Messina, Catania e Agrigento) che potranno accederli dal 1° dicembre ma con numero di ore di funzionamento giornaliere diverse (zona B 8 ore mentre zona A 6 ore).

Leggi: Edilportale, 15/11/2019


venerdì 15 novembre 2019
Il Reddito di cittadinanza e la povertà abitativa

Se non altro perché vi è previsto, in aggiunta al contributo di integrazione al reddito, un supplemento per pagare l’affitto o il mutuo, l’introduzione del Reddito di cittadinanza solleva diverse domande sul ruolo che potrebbe avere nel contrastare la povertà abitativa e nel ridurre – grazie al sostegno previsto per affrontare i costi abitativi – la povertà in generale. Ma non è facile dare una risposta a queste domande, per diverse ragioni: perché mancano sufficienti dati di ricerca sulla povertà abitativa in Italia; perché la logica del Reddito di cittadinanza prescinde totalmente da considerazioni relative alle politiche abitative; e perché il ridimensionamento dell’operazione rispetto al progetto iniziale rende difficile valutarne l’efficacia complessiva (anche) dal punto di vista abitativo. Alcune osservazioni sono tuttavia possibili derivandole dalla impostazione generale del provvedimento.
Il punto di partenza è il ruolo che le politiche di sostegno al reddito possono svolgere per le situazioni di povertà abitativa. Altrove segnalavo il contributo importante (a maggior ragione se si considera la stagnazione delle politiche abitative sociali nel Paese) che le misure non-housing, di welfare generale, potrebbero dare per affrontare i problemi abitativi dei poveri: tra queste, appunto, le misure di sostegno al reddito. Assumendo peraltro che, nel nostro caso, fosse necessario avviarne altre che potessero migliorare la “socialità” del sistema abitativo: dall’incremento dell’edilizia sociale e dell’affitto a basso costo ad un sistema di sostegno per il pagamento dell’affitto.

Leggi: Welforum, 15/11/2019


giovedì 14 novembre 2019
Dall’Agenzia delle Entrate altri chiarimenti sulla cessione dell’ecobonus

Indicazioni sulla possibilità di acquisire, unitamente agli altri comproprietari di un’unità abitativa facente parte di un condominio, il credito corrispondente alla detrazione spettante prevista per interventi di riqualificazione energetica di parti comuni di edifici di un altro condomino
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L’Istante chiede chiarimenti in merito alla cessione del credito corrispondente alla detrazione spettante prevista per interventi di riqualificazione energetica di particomuni di edifici. In particolare chiede se possa acquisire, unitamente agli altri comproprietari di un’unità abitativa facente parte di un condominio, il credito corrispondente alla detrazione spettante prevista per interventi di riqualificazione energetica di parti comuni di edifici di un altro condomino (art. 14, comma 2-ter delD.L. n. 63 del 2013).
SOLUZIONE INTERPRETATIVA PROSPETTATA DAL CONTRIBUENTE. L’istante ritiene che cessionari del credito possano essere una pluralità dipersone, e che tale possibilità sia concessa soprattutto quando, come nel caso in esame, si tratti di comproprietari di un’unità immobiliare facente parte di un condominio.
PARERE DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE – RISPOSTA N. 481/2019. “Preliminarmente si osserva che il seguente parere viene fornito nel presupposto non verificato che gli interventi posti in essere siano effettivamente detraibili (per tipologia di interventi eseguiti e per sussistenza delle condizioni per l’applicazione), che le spese sostenute rientrino tra quelle per le quali è possibile cedere il credito (Ecobonus) e che gli atti, i fatti e gli elementi rappresentati, assunti acriticamente così come esposti nell’istanza di interpello, siano completi, veritieri e di concreta realizzazione.

Leggi: Casa e Clima, 14/11/2019


giovedì 14 novembre 2019
Condomini, ARERA: contributi per promuovere il rinnovo dei vecchi impianti elettrici

Rimborsi fino a 1.200 euro ad appartamento per le ristrutturazioni degli impianti condominiali. Approvate da Arera le nuove regole sperimentali per incentivare il rinnovo delle vecchie colonne montanti elettriche. Premiate le scelte di centralizzazione dei contatori
Un contributo per promuovere il rinnovo dei vecchi impianti elettrici interni ai condomini, per migliorarne sicurezza ed efficienza, con rimborsi al condominio per i lavori edili effettuati, fino a 1.200 euro per appartamento coinvolto e fino a 900 euro per ogni piano.
Sono i principali contenuti della delibera con cui ARERA – l’Autorità per l’energia e l’ambiente – ha avviato una procedura sperimentale per l’ammodernamento delle “colonne montanti” vetuste, negli edifici condominiali più datati.
Si tratta in particolare degli interventi su quella che viene definita tecnicamente “la linea in sviluppo prevalentemente verticale che attraversa parti condominiali”, cioè i cavi che giungono fino ai contatori elettrici dei singoli appartamenti (o al pannello comune quando i contatori sono tutti raggruppati in un unico spazio).
La fase sperimentale della regolazione durerà tre anni, dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2022, per l’ammodernamento degli impianti realizzati prima del 1970 o nella fascia tra il 1970 e il 1985 se ritenuti critici.

Leggi: Casa e Clima, 14/11/2019


giovedì 14 novembre 2019
Pensione di reversibilità – Spi Cgil, riconosciuta a 83enne dopo 5 anni d’attesa

Un 83enne di Poggio Imperiale, nel Foggiano, si è visto riconoscere dopo 5 anni circa 30mila euro di arretrati sulla pensione di reversibilità alla quale ha diritto. Lo rende noto il sindacato pensionati Spi-Cgil, raccontando la vicenda: quando morì sua moglie, nel 2014, si rivolse all’Inps per chiedere se avesse diritto alla reversibilità. Gli fu riconosciuta solo in parte.
Lo scorso 26 luglio, a bordo del pullman dei diritti, intitolato “Nello”, gli esperti in materia pensionistica dello Spi e del patronato Inca Cgil lo hanno incontrato a Poggio Imperiale: appresa la vicenda, sono riusciti ad avere un’interlocuzione approfondita con l’Inps e, finalmente, a quell’anziano signore sono stati riconosciuti circa 30mila euro di arretrati sulla reversibilità. “E’ un risultato importantissimo” – ha dichiarato Franco Persiano, segretario provinciale Spi-Cgil di Foggia – La Capitanata, soprattutto nelle zone interne, vive situazioni di grande disagio e isolamento. Sta aumentando il numero degli anziani soli. Il lavoro che stanno facendo gli operatori di ‘Nello’ è encomiabile”.

Leggi: Inca, 14/11/2019


mercoledì 13 novembre 2019
“Portiamo al 70% il Bonus fiscale per l’abbattimento delle barriere architettoniche per installare e rimodernare gli ascensori nelle case dove vivono gli anziani”

L’appello del presidente nazionale Auser Enzo Costa
Quando l’ascensore è rotto per molti anziani significa non poter uscire di casa. Per non parlare di quegli edifici perlopiù molto datati dove l’ascensore proprio non c’è.
“In un’Italia sempre più vecchia e urbanizzata troppe barriere architettoniche minano la qualità di vita degli anziani. Per questo – sottolinea il Presidente nazionale dell’Auser Enzo Costa – proponiamo che nella manovra economica attualmente allo studio, il Bonus fiscale per l’abbattimento delle barriere architettoniche venga portato dall’attuale 50% al 70% come detrazione Irpef per l’installazione di ascensori o la loro messa a norma”.
10 milioni di anziani vivono in case di proprietà, ma non si tratta certo di abitazioni recenti. Ben il 70% di queste case ha più di 50 anni, mentre nel 20% dei casi sono ancora più vecchie, e solo il 10% è stato realizzato dopo il 1992. Questo comporta una serie di problematiche strutturali legate all’agibilità degli stabili, che, seppur in buone condizioni, sono dotati di impianti vecchi, fuori norma in materia di sicurezza e in cui sono presenti barriere architettoniche di ogni tipo, rendendo necessari interventi di messa in sicurezza.

Leggi: Auser, 13/11/2019


mercoledì 13 novembre 2019
Ancona: primi risultati del progetto In-Age, si presentano gli esiti di 140 interviste ad anziani soli e fragili.  

Il progetto IN-AGE sarà ad Ancona il 21 novembre per presentare i primi esiti delle 140 interviste con anziani soli realizzate in Lombardia, nelle Marche e in Calabria.
Il progetto, lo ricordiamo, si propone di analizzare le condizioni sociali e abitative degli anziani fragili in Italia, con particolare attenzione ai potenziali rischi d’isolamento e solitudine, ed è ora entrato nel vivo. Con l’aiuto di Auser e, a vario titolo nei diversi territori, si stanno effettuando le interviste e la ricerca da Nord a Sud: essere soli, non avere parenti nelle immediate vicinanze, avere una limitazione della propria autonomia, vivere in aree territoriali che risultano più problematiche in termini di disagio socio-economico e/o di perifericità. Le interviste restituiscono un patrimonio fondamentale per conoscere la condizione degli anziani nel nostro paese, e quali sono i fattori che incidono nel determinare rischi d’isolamento e abbandono quando si rimane a casa. Il 21 novembre, quindi, l’incontro con gli stakeholder vedrà la presentazione di un report con i primi risultati delle attività di intervista.
IN-AGE si basa su un principio di “ricerca-azione”. In altre parole, l’obiettivo della ricerca non è solo conoscitivo in senso lato, ma anche quello di mettere a disposizione delle organizzazioni e delle realtà impegnate sui temi dell’invecchiamento, elementi utili per impostare strategie di intervento volte a migliorare le condizioni di vita degli anziani. Il progetto è finanziato da Fondazione Cariplo, e vede coinvolti: il Politecnico di Milano-POLIMI, coordinatore (con il Laboratorio di Politiche Sociali, Dipartimento di Architettura e di Studi Urbani – DAStU); l’Università Mediterranea di Reggio Calabria (con il Dipartimento di Architettura e Territorio – DArTe); l’INRCA (tramite il Centro Studi e Ricerche Economico-Sociali per l’Invecchiamento).

Leggi: Auser, 13/11/2019


mercoledì 13 novembre 2019
 Trasporti e ambiente costruito: il Forum Europeo chiede la piena accessibilità

«L’accessibilità è molto più di una questione tecnica: l’esercizio di tutti i diritti delle persone con disabilità – vita indipendente, partecipazione, libertà di scelta e di mobilità – dipende dall’accessibilità, che è dunque una profonda questione politica e di diritti umani. Chiediamo perciò agli Stati dell’Unione Europea di recepire rapidamente la Direttiva Europea sull’Accessibilità, allargandone le norme anche all’ambiente costruito e ai trasporti»: sono questi i punti salienti della Risoluzione adottata nei giorni scorsi dal Consiglio Direttivo del Forum Europeo sulla Disabilità
«L’accessibilità è molto più di una questione tecnica: l’esercizio di tutti i diritti delle persone con disabilità – vita indipendente, partecipazione, libertà di scelta e di mobilità – dipende dall’accessibilità, che è dunque una profonda questione politica e di diritti umani. L’accessibilità garantisce che i bambini con disabilità possano giocare con tutti i coetanei, che tutte le persone con disabilità possano vivere e lavorare, fare la spesa, studiare e partecipare ad attività ricreative in città piccole e grandi e nelle zone rurali, assicurandone ovunque la presenza e la visibilità. Essenziale, quindi, per le persone con disabilità, l’accessibilità è tuttavia di beneficio per tutti i cittadini della società, a partire dalle persone con limitazioni funzionali temporanee, dagli anziani, dai migranti e dalle famiglie tutti. Essa contribuisce pertanto alla sostenibilità economica e sociale. La legislazione è un elemento di fondamentale importanza, ma c’è bisogno di un ampio ventaglio di azioni per garantire che l’accessibilità sia presente ovunque, su base continuativa, man mano che le nostre società progrediscono. Ed è essenziale che tutti gli aspetti dell’accessibilità includano l’effettivo coinvolgimento delle persone con disabilità e delle loro organizzazioni rappresentative».

Leggi: Superando, 13/11/2019


martedì 12 novembre 2019
Mese sociale – Gli invisibili

Quelli impegnati per almeno 10 ore alla settimana sono 3,3 milioni in Italia (Istat), solo in Lombardia se ne contano quasi mezzo milione (Irs): sono i caregiver, chi si prende cura di un familiare disabile o non autosufficiente, affetto da malattia cronica, con un bisogno di assistenza a lungo termine. Sono questi, anche questi, gli invisibili. Più presenti tra le famiglie fragili e meno abbienti, quelle che la cura, anche volendo, non possono esternalizzarla, quelli che la badante non se la possono permettere.
E invisibili sono anche loro, cioè i caregiver professionali: le assistenti familiari. Una realtà sempre più sommersa, perché bloccata – ormai da sei anni – dall’azzeramento dei flussi regolari di ingresso nel nostro paese, come abbiamo già illustrato su welforum.it, e come l’ultimo “Dossier Statistico Immigrazione 2019” curato da Idos ancora una volta certifica.
Sostenere questo esercito, silenzioso e poco conosciuto, è un’esigenza sacrosanta: lo fanno i paesi di mezza Europa. Ed è ora di superare il pensiero per cui aiutare i caregiver serva solo agli anziani, una terza età già abbastanza “tutelata” nel nostro paese. Perché alleggerire le incombenze dell’assistenza produce un effetto circolare, che vede ricadute importanti sui giovani stessi, sulla conciliazione vita-lavoro, sulle scelte che riguardano la creazione di un nuovo nucleo. Su questa linea leggiamo la decisione del Miur di equiparare lo studente caregiver allo studente lavoratore.

Leggi: Welforum, 12/11/2019


lunedì 11 novembre 2019
Arriva l’app per misurare il grado di “felicità” del condominio

YouKondo propone un sistema di certificazione della qualità della vita all’interno di un condominio. Ma non solo: attraverso l’app, i condomini possono consultare documenti e confrontarsi sui problemi comuni
Siamo abituati ormai a misurare la classe energetica delle nostre abitazioni. Ma è possibile misurare la vivibilità, il grado di felicità complessiva della vita di un intero condominio? È questa la sfida a cui cerca di rispondere YouKondo, una startup italiana che ha lanciato sul mercato un Sistema di Certificazione Condominiale – YouKondoWay – basato su 150 parametri e su una scala che va da A a F. L’obiettivo è classificare il cosiddetto stato “condosociale”: un livello di benessere globale che, attraverso l’impiego del sistema stesso, si punta a incrementare.
In questo modo è possibile orientare con più efficacia il futuro proprietario o inquilino nella scelta della propria casa, permettendogli di consultare autonomamente lo stato “condosociale” o rating che è stato attribuito a uno specifico condominio, con la relativa recensione.

Leggi: Casa e Clima, 11/11/2019


DALLE REGIONI:

martedì 19 novembre 2019
Diritto alla casa: 50 anni fa lo sciopero generale

A Bologna si lavora ad un accordo quadro. Sonia Sovilla (Cgil): “L’obiettivo è mettere insieme fondo per l’affitto, case di transizione e tutto il patrimonio Erp”
Ricorre oggi, 19 novembre 2019, il 50°anniversario dello sciopero generale proclamato nel 1969 da Cgil Cisl Uil per il diritto alla casa e contro il caro affitti. E proprio oggi, a Roma, le organizzazioni sindacali si incontreranno per una giornata di riflessione nazionale nella quale interverranno Gianna Fracassi della segreteria nazionale Cgil e Daniele Barbieri segretario Sunia nazionale.
Il 19 novembre del 1969 i sindacati confederali proclamarono lo sciopero generale, con una manifestazione a Milano. La giornata di lotta riuscì pienamente e nel Paese si registrarono milioni di astenuti dal posto di lavoro. Questo sciopero si basava sulle politiche di Stato sociale della Cgil, tra cui casa, pensioni, sanità e fisco. Sulla spinta delle maggiori categorie industriali, e di tantissimi lavoratori bisognosi di acquistare o cercare casa in affitto, le confederazioni presentarono al governo Rumor una piattaforma sul problema casa che sostennero con lo sciopero. E il successo di questa iniziativa segnò una svolta: venne introdotto l’equo canone, che recepito in legge rimarrà in vita sino al 1994, venne avanzato per la prima volta il principio della giusta causa per lo sfratto dell’inquilino, e si stabilirono concrete forme di contributi alimentati da un fondo pubblico per coloro che intendevano acquistare casa. Nacquero successivamente anche i sindacati inquilini delle tre Confederazioni.

Leggi: Rassegna Sindacale, 19/11/2019


lunedì 18 novembre 2019
La Casa Blu: un modello innovativo di housing sociale a Trieste

L’invecchiamento della popolazione è un fenomeno distintivo di quest’epoca che offre nuove opportunità, dovute ad una popolazione anziana attiva, in buone condizioni fisiche ed economiche. Per incentivare il benessere degli anziani, bisogna investire in un ambiente domestico che ne favorisca l’autonomia. È essenziale quindi garantire case più sicure, ad un prezzo equo e con servizi socio-sanitari di qualità che favoriscano l’invecchiamento, l’indipendenza e l’inclusione sociale della terza età.
di Cristina Perich (Televita Spa), Nora Coppola (Associazione Le Buone Pratiche Onlus), Fabio Cipriani (Fondazione Ananian), Vittorino Boem (CASA FVG), Aldo Pahor (ITIS)
La casa è una macchina per abitare (Le Corbusier, “Vers une architecture”, 1923)
La frase del celebre architetto rappresenta una sintesi, ancora estremamente attuale, del modo di pensare alla casa come ad una macchina, un insieme di componenti che uniti generano benessere e agevolano la vita quotidiana. Ciò è particolarmente vero se si pensa alla relazione degli anziani con la propria abitazione: la casa diventa infatti il luogo in cui si generano relazioni affettive, sociali, culturali ed economiche e in cui si custodiscono i propri ricordi.  Troppo spesso però la mancanza di soluzioni abitative alternative più flessibili e diversificate induce molti anziani a ricorrere impropriamente alle strutture assistenziali, anche in presenza di semplici bisogni di aiuto o cura facilmente risolvibili a domicilio, caricando il settore socio-sanitario di oneri sociali eccessivi, ed oggi ormai non più solvibili.
Numerose esperienze condotte in particolare nel nord Europa, negli USA e in Canada a partire dagli anni ’60, suggeriscono per la terza età una diffusione di modelli abitativi incentrati sull’abitazione ordinaria, arricchita tuttavia da un sistema di prestazioni aggiuntive, di carattere fisico, tecnologico e sociale, in grado di sostenere le condizioni di maggiore fragilità che caratterizzano la vita in età avanzata (D’Innocenzo, 2009).

Leggi: I Luoghi della Cura, 18/11/2019


giovedì 14 novembre 2019
Psicologo di quartiere: boom di richieste

In otto mesi quasi 700 le persone che si sono rivolte al servizio gratuito promosso dall’ordine degli psicologi e dal Comune di Milano. Le problematiche più ricorrenti: solitudine, depressione e rapporti genitori-figli
In otto mesi sono quasi 700 le persone che si sono rivolti allo psicologo di quartiere, promosso dall’Ordine degli Psicologi della Lombardia in collaborazione con WeMi, la rete di spazi fisici dedicati al sistema dei servizi domiciliari del Comune di Milano. Il progetto permette alle persone di contattare gli psicologi di quartiere gratuitamente e senza bisogno di appuntamento, nelle sedi e secondo il calendario riportato sul portale www.wemi.milano.it. Le persone hanno avuto un primo ascolto gratuito e sono state poi indirizzate alle strutture e alle soluzioni disponibili sul territorio.
“La rete degli spazi WeMi – dichiara l’assessore alle Politiche sociali e abitative Gabriele Rabaiotti – è nata per creare dei poli, dei punti di riferimento riconoscibili all’interno dei quali tutti i cittadini potessero accedere all’offerta completa dei servizi domiciliari presenti in città e, in particolare, in ciascun quartiere; sia i servizi del Comune di Milano che quelli attivati dal Terzo Settore. Le iniziative e le attività rivolte alle persone e alle famiglie sono cresciute in questi anni e ora è il momento di ricomporle e di riordinarle perché il quadro rischia di risultare frammentato.

Leggi: Redattore Sociale, 14/11/2019


giovedì 14 novembre 2019
 Monitoraggio LEA sociosanitari 2017 – Come si posiziona la Lombardia?

Il contributo prosegue il monitoraggio da parte di Lombardiasociale.it sull’andamento dell’assistenza sociosanitaria per le persone anziane e disabili in Lombardia a confronto in particolare con le Regioni del Nord Italia a partire dai dati più recenti a disposizione riferiti al 2017 raccolti nel rapporto ministeriale “Griglia LEA”.
Premessa
Nei mesi scorsi il Comitato LEA – ente al quale è affidato il compito di monitorare l’erogazione su tutto il territorio nazionale dei Livelli Essenziali di Assistenza, attualmente definiti dal DPCM del 12 gennaio 2017 – ha pubblicato il rapporto “Monitoraggio dei LEA attraverso la cd. Griglia LEA” riferito al 2017, che tramite un set di indicatori individua per ogni Regione le aree di forza e di criticità concernenti l’attività di prevenzione, distrettuale, ospedaliera ed emergenza.
Oggetto della nostra attenzione, come nei precedenti contributi pubblicati sul sito riferiti al 2013 e al 2015, sono gli indicatori n. 8, 9 e 10 che riguardano l’assistenza sociosanitaria domiciliare e residenziale per le persone anziane e disabili.
Ricordiamo che tale rapporto serve per valutare l’area “Mantenimento nell’erogazione dei LEA”, uno tra gli adempimenti oggetto di verifica da parte del Comitato LEA, che, in base all’Intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2005, consentono alle Regioni, se rispettati, di accedere ad una quota di finanziamento premiale del Fondo Sanitario. Le Regioni sottoposte a verifica sono quelle ordinarie e la Sicilia (sono escluse la Valle d’Aosta, le due Province Autonome di Bolzano e Trento, il Friuli Venezia Giulia e la Sardegna).

Leggi: Lombardia Sociale, 14/11/2019


giovedì 14 novembre 2019
Un’anziana su quattro subisce violenze

La denuncia dell’Auser: “Nella maggior parte dei casi sono i figli a picchiare le madri per problemi economici”
Perugia – Violenza tra le pareti di casa:  .adesso è emergenza anche tra le over 70. In Umbria una anziana su quattro è vittima di maltrattamenti. I violenti, nella maggior parte dei casi sono i figli, che picchiano o insultano le madri per problemi di carattere economico. Lo ha denunciato la presidente dell’Auser Franca Gasparri, durante la conferenza stampa di presentazione delle iniziative per la giornata contro la violenza sulle donne, che non si limiteranno al 25 novembre.
«Auser – spiega Gasparri – si occupa di ricevere le segnalazioni per poi trasmetterle a Liberamente donna, l’associazione che gestisce i centri antiviolenza». A proposito, la presidente Elena Bistocchi racconta che che il primo impegno dell’associazione è l’organizzazione di attività di prevenzione alla violenza.
«L’obiettivo finale – va avanti – è di far crescere la rete dei centri, garantendo una presenza in ogni città, in modo da riservare alle donne un contatto diretto e, dunque, favorendo l’emersione dei casi». I numeri: Bistocchi riferisce che dal 2014 ad oggi 2500 sono state le donne accolte nei centri. Le caratteristiche variano perché la trasversalità è massima dal punto di vista sociale, di età o di nazionalità. Vista la diffusione del fenomeno da qui la necessità di fare rete. «Solo in questo modo – osserva l’assessore Edi Cicchi – è possibile garantire un sostegno adeguato ai cittadini grazie al contributo delle tante associazioni attive sul territorio».

Leggi: La Nazione, 14/11/2019


giovedì 14 novembre 2019
Lombardia: varata la legge sulla rigenerazione urbana e il recupero

Approvata dal Consiglio regionale, la nuova legge introduce uno sconto fino al 60% sugli oneri di urbanizzazione e la possibilità di incrementi delle volumetrie fino al 20%, a fronte di prescrizioni che comporteranno il miglioramento delle condizioni energetiche e di sicurezza degli edifici
Via libera a maggioranza in Consiglio regionale della Lombardia alla legge che mette in campo incentivi e meccanismi di semplificazione per favorire il recupero di immobili abbandonati e per prevenire il degrado urbano. Dopo un intenso lavoro di confronto e approfondimento che ha portato all’approvazione di diversi emendamenti sia di maggioranza che di minoranza, hanno votato a favore i gruppi Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Noi con l’Italia, Energie per la Lombardia e gli esponenti del Gruppo Misto Viviana Beccalossi e Paolo Franco: non ha partecipato al voto il Movimento 5Stelle, astenuti i Lombardi Civici Europeisti e la rappresentante di Italia Viva nel Gruppo Misto Patrizia Baffi, contrario il Partito Democratico.
“L’immobile abbandonato rappresenta un costo negativo per tutta la collettività – ha sottolineato il relatore Gabriele Barucco (Forza Italia) – mentre un immobile rigenerato è un valore. Ecco perché questa legge è un volano per dare una svolta all’attività di proprietari ed enti locali e potrà essere la base per dare finalmente un volto nuovo ai vecchi centri abitati”.

Leggi: Casa e Clima, 14/11/2019


mercoledì 13 novembre 2019
Milano, da una stanza tutta per se a una casa tutta per noi.

Il Gruppo Donne e Accademia Creatività e solidarietà di Auser Milano, insieme al Comune di Milano, propongono una riflessione sul diritto ad invecchiare a casa propria, libere da qualsiasi forma di violenza. Con il progetto Abitare Solidale cambia il significato della parola casa, da spazio fisico a luogo di relazioni, trasformando le fragilità delle persone coabitanti in risorse. L’incontro si terrà il 18 novembre presso la Casa dei Diritti in via De Amicis 10 dalle ore 15 alle ore 17,30.
Presenta Nerina Benuzzi di Auser Milano, coordina Franca Andreoni presidenza Auser Milano. Partecipano: Diana De Marchi presidenta della Commissione pari opportunità e diritti del Comune di Milano, Vicenzo Barbieri presidente Ecopolis, Daniela Fabbri direzione politiche sociali direttore Aree Residenziali, Fulvia Colombini presidenza di Auser Regionale. Conclude Luigi Ferlin presidente Auser Milano. In occasione della Giornata internazionale contro la violenza alle donne verrà inoltre inaugurata la mostra di Accademia Auser “creatività e solidarietà” che rimarrà aperta dal 18 al 26 novembre.

Leggi: Auser, 13/11/2019


mercoledì 13 novembre 2019
Catania. Casa: 180 milioni disponibili. Sindacati inquilini, “Si utilizzino per riqualificare le periferie e le città tutte”. 7 milioni, residui della morosità incolpevole, andranno come contributo all’affitto”

Circa 180 mila euro per edilizia abitativa pubblica sono disponibili, somme non utilizzate negli scorsi anni. E’ emerso nel corso di un incontro, lo scorso lunedì a Catania, tra le segreterie di Sunia, Sicet e Uniat e l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone.
Per i sindacati degli inquilini “queste risorse potranno essere utilizzate per riqualificare le periferie e gli edifici pubblici dismessi, per aumentare l’offerta di edilizia pubblica anche rivitalizzando i centri storici e complessivamente le città.
L’obiettivo – scrivono in una nota le segreterie regionali di Sunia, Sicet e Uniat- è quello di rispondere al disagio abitativo, di offrire la possibilità di un alloggio a canone sostenibile ai tanti che ne hanno bisogno e di migliorare la qualità del vivere e dell’abitare delle migliaia di famiglie che abitano gli alloggi di edilizia residenziale pubblica”.
Sunia, Sicet e Uniat, hanno chiesto che “la Regione provveda alla costituzione dell’Osservatorio regionale sulla condizione abitativa previsto dalla legge nazionale 431/98”.
E’ stata anche chiesta l’apertura di tavoli di approfondimento a cominciare da quelli sulla riforma del sistema degli Istituti case popolari, sull’utilizzo dei fondi ex Gescal, sui progetti di housing sociale.

Leggi: Sunia, 13/11/2019


mercoledì 13 novembre 2019
 Inaugurata una nuova RSA a Grugliasco: negli spazi dell’ex Istituto Suore Missionarie della Consolata

Prima residenza sanitaria assistenziale del gruppo francese Emera in Italia
Inaugurata e aperta la RSA “Consolata” negli spazi dell’ex Istituto Suore Missionarie della Consolata a Grugliasco. La nuova residenza, la prima in Italia del gruppo francese Emera, dispone di 96 posti letto disposti su tre piani, di un Nucleo Alzheimer Temporaneo (N.A.T) con 20 posti letto e garantisce agli ospiti prestazioni alberghiere di alta qualità.
80 nuovi posti di lavoro
Nel dicembre 2018 Emera ha siglato un protocollo d’intesa con il Comune di Grugliasco e con l’Agenzia Piemonte Lavoro per la ricerca di circa 80 figure professionali da inserire nella struttura Consolata. L’accordo prevedeva che una quota parte di queste assunzioni fosse riservata a lavoratori residenti nell’area ovest della cintura torinese e in particolare nel comune di Grugliasco. Attualmente la struttura impiega 45 dipendenti – suddivisi in 30 contratti a tempo pieno e 15 part time – e arriverà ad occuparne, a regime, circa 80.

Leggi: Torino Today, 13/11/2019


IN AGENDA:

Casa: Cgil, Cisl, Uil, 19 novembre iniziativa ‘Una nuova questione abitativa’

Dopo cinquant’anni dallo sciopero indetto da Cgil, Cisl, Uil, per il diritto alla casa e contro il caro affitti, le Organizzazioni sindacali propongono una riflessione su quegli eventi, attraverso un’iniziativa che si svolgerà a Roma il 19 novembre 2019, con l’obiettivo di rimettere al centro la questione dell’abitare e rilanciare i temi per città più eque e sostenibili.

Leggi: Cgil


27 -28 novembre 2019 – XI edizione del Forum della Non Autosufficienza e dell’autonomia possibile – Bologna Centro Congressi Savoia Hotel

L’evento è diventato negli anni il punto di riferimento nazionale per i professionisti e gli operatori dei servizi alla persona.
Il programma offre un ricco numero di convegni e workshop con argomenti dedicati ai vari ambiti operativi, con materie interessanti, concrete e attuali che certamente forniscono contributi, approfondimenti e soluzioni di immediata utilità nell’operare quotidiano.
La sessione convegnistica è strutturata in sessioni plenarie e workshop.
Una lettura a 360° dell’orizzonte di fronte a tutti coloro che si occupano di lavoro di cura.
L’evento è accreditato ECM per tutte le professioni sanitarie e crediti per gli assistenti sociali e OSS.

Leggi: Non Autosufficienza


Il 28 novembre a Roma la “Giornata del familiare assistente”

‘Il diritto della persona con disabilità o del familiare assistente a partecipare alle procedure di valutazione della qualità dei servizi erogati’. Sarà questo il tema della 4a giornata del Familiare Assistente, aperta a tutti i cittadini e organizzata Roma
‘Il diritto della persona con disabilità o del familiare assistente a partecipare alle procedure di valutazione della qualità dei servizi erogati’. Sarà questo il tema della 4a giornata del Familiare Assistente, aperta a tutti i cittadini e organizzata Roma dalla Consulta delle persone con disabilità, in collaborazione con il Municipio Roma 1 Centro il 28 novembre dalle 9.30 alle 13 nell’Aula magna del liceo classico Terenzio Mamiani, in Viale delle Milizie 30.
Il punto 10 della Carta Europea del familiare assistente recita: “La persona disabile o il familiare sono i primi esperti dei loro bisogni e delle risposte adatte a soddisfarli, pertanto devono intervenire alle procedure di valutazione”. Anche l’articolo 4 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilita’ chiede agli Stati di “promuovere la formazione dei professionisti e di personale che lavora con le persone con disabilità e di fornire una migliore assistenza e servizi di qualità”.

Leggi: Redattore Sociale


Presentazione Nazionale del rapporto OASI 2019

Come cambia la Sanità Italiana?
Cosa abbiamo imparato dalla stagione dei Piani di Rientro?
Quale può essere il ruolo delle tecnologie nell’innovare i servizi?
A che punto è il processo di femminilizzazione dei ruoli apicali nel SSN?
Questi e molti altri sono i temi che saranno trattati nel Convegno Nazionale OASI 2019 durante il quale si festeggeranno i 20 anni dell’Osservatorio sulle Aziende e Sul Sistema Sanitario Italiano, OASI.  Una giornata per condividere idee, esperienze e proposte.
L’evento è dedicato ai policymaker nazionali e regionali, alle direzioni strategiche delle aziende sanitarie pubbliche e private, ai membri degli staff aziendali e a tutti i professionisti interessati all’innovazione nel management e nelle politiche sanitarie.
La partecipazione è gratuita previa registrazione online fino ad esaurimento posti.

Leggi: Sda Bocconi


Un Patto tra le città sui temi dell’immaginazione civica e della cura condivisa

Se ne parlerà il 6 e 7 dicembre a Bologna, dove cinque anni fa nacque il primo Regolamento per l’Amministrazione condivisa dei beni comuni
L’obiettivo immediato è ambizioso e insieme entusiasmante: far nascere un vero e proprio Patto tra le città sui temi dell’immaginazione civica e della cura condivisa dei beni comuni. Obiettivo di lungo termine: diffondere e consolidare il tema della collaborazione tra i cittadini e le istituzioni per la cura e la rigenerazione dei beni comuni e la co-produzione delle decisioni pubbliche.
Se ne discuterà il 6 e 7 dicembre a Bologna dove cinque anni fa, a febbraio 2014, nacque  il primo Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani, stipulato dal Comune di Bologna insieme con Labsus.
Da Allora, anche grazie al lavoro di promozione svolto da Labsus, più di 200 Comuni hanno adottato il Regolamento e hanno favorito così la nascita di migliaia di patti di collaborazione con i cittadini per la cura condivisa dei beni comuni presenti sul loro territorio. Sono così stati coinvolti, direttamente, circa 800.000 persone.

Leggi: Labsus


Udine, 6 dicembre Convegno internazionale “Abitare Inclusivo. Il progetto per una vita autonoma e indipendente”

Il Convegno organizzato dall’Università di Udine con l’Università Iuav di Venezia e Roma Tre, nasce dalla volontà del cluster Accessibilità Ambientale della Società Italiana di Tecnologia dell’Architettura SITdA di affrontare il tema dell’abitare in chiave inclusiva, condizione necessaria a garantire una vita autonoma e indipendente, con attenzione mirata alle persone (giovani, adulte e anziane) con problemi di salute o di disabilità che ne limitano l’autonomia nelle attività di base e strumentali.
Il tema si colloca al centro degli interessi di un ampio network di settori differenti, tra tutti è possibile citare quelli della ricerca scientifica, della produzione ma anche delle politiche locali, attori consapevoli dell’importanza etica, sociale ed economica di garantire autonomia di vita alle persone, individui singoli e tra loro in relazione, che vivono gli spazi della quotidianità con necessità diverse per condizione evolutiva d’età, per abilità fisiche (sensoriali e cognitive), per formazione, cultura ed esperienza.

Leggi: Rete Caad


IN EVIDENZA:

Tutto sulla nuda proprietà

La nuda proprietà rappresenta il valore di un immobile decurtato dell’usufrutto, ossia del diritto di altro soggetto di usare il dato bene.
Usufruttuario e “nudo proprietario”
L’usufruttuario è chi decide di vendere l’abitazione; mentre chi l’acquista è definito “nudo proprietario”
In termini semplici: per chi la sceglie vuol dire vendere il proprio immobile riservandosi il diritto di viverci; per chi la compra, invece, vuol dire acquistare la proprietà pur non potendola utilizzare finché il residente vive nella abitazione.
Calcolo nuda proprietà
Il calcolo del prezzo della nuda proprietà viene effettuato partendo dal valore dell’immobile, da stimare mediante un’apposita perizia.
Per calcolare la nuda proprietà in caso di usufrutto vitalizio è necessario moltiplicare il valore di mercato dell’immobile per il tasso di interesse legale vigente e per i coefficienti redatti dal Ministero delle finanze, che tengono conto dell’età dell’usufruttuario. Il prezzo della nuda proprietà è dato dalla differenza tra il valore di mercato e il valore dell’usufrutto. E sarà direttamente proporzionale all’età dell’usufruttuario: maggiore è l’età, maggiore è il prezzo.
Per calcolare la nuda proprietà in caso di usufrutto a termine si applicano invece dei coefficienti che tengono conto della durata dell’usufrutto. In questo caso il prezzo della nuda proprietà è inversamente proporzionale alla durata: maggiore è la durata, minore è il prezzo

Leggi: Pensionati.it


Prima di tutto il diritto all’autodeterminazione e ad un abitare dignitoso

Le riflessioni di Veronica Asara, presidente dell’Associazione SensibilMente di Olbia, riferite al progetto interregionale “Meglio accogliere, accogliere meglio: qualificare la rete di strutture residenziali e semiresidenziali per le persone con disturbo dello spettro autistico”, appaiono come un vero e proprio “vademecum” di come dovrebbero essere le strutture residenziali e semiresidenziali rivolte alle persone con disturbo dello spettro autistico e in generale con disabilità, dando spazio, prima tutto, all’autodeterminazione di queste ultime e a un abitare in ogni caso dignitoso
Il 18 novembre scorso a Cagliari, presso l’Assessorato Regionale della Sardegna all’Igiene e alla Sanità, si è tenuto un incontro tra i responsabili regionali del progetto Meglio accogliere, accogliere meglio: qualificare la rete di strutture residenziali e semiresidenziali per le persone con disturbo dello spettro autistico, allo scopo di coinvolgere le Associazioni nell’iniziativa e di aggiornarle sulla natura e gli obiettivi della stessa.
Il progetto punta a mappare i servizi di tipo residenziale e semiresidenziale sul territorio regionale, individuando le buone prassi per la creazione di linee guida per la presa in carico di persone con disturbo dello spettro autistico con più 16 anni. Destinata a quattro Regioni italiane (capofila l’Emilia Romagna), l’iniziativa è stata promossa dall’Istituto Superiore di Sanità e recepita dalla Regione Sardegna con la Delibera di Giunta regionale n. 9/34 del 22 febbraio 2019.
Ha partecipato all’incontro anche Veronica Asara, in rappresentanza dell’Associazione SensibilMente di Olbia (Tutela ed Integrazione Persone Autistiche), della quale è Presidente. Il suo punto di vista – che qui di seguito riprendiamo in modo pressoché integrale – ci sembra un esempio mirabile di come si debba valutare l’appropriatezza in àmbito sociosanitario e sanitario delle strutture residenziali e semiresidenziali rivolte alle persone con disturbo dello spettro autistico e in generale con disabilità.

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PI e PAI espressione della visione della persona anziana

Come può la visione antropologica dei vecchi diventare un orizzonte di senso per l’elaborazione del Progetto Individuale e del Piano Assistenziale Individualizzato? Attraverso il PI si esprime la visione dinamica degli interventi di medio e lungo termine orientati al ben-essere dell’anziano, mentre il PAI definisce gli obiettivi di cura di ciascuna professionalità.
di Marco Noli (Docente a contratto Facoltà di Scienze Politiche e Sociali Università Cattolica di Milano. Formatore e consulente organizzativo)
Il Progetto Individuale (PI) e il Piano Assistenziale Individualizzato (PAI) sono strumenti della cassetta degli attrezzi degli operatori. Spesso sono percepiti come imposizioni burocratiche della Regione. Leggendo i PI e i PAI si può notare come ogni struttura, e più ancora ogni operatore, ha una propria visione di cosa dovrebbero essere. Possiamo osservare: il “PAI a pezzetti”, in cui ogni operatore compila la sua parte senza alcuna equipe; il ”PAI” appannaggio del medico e degli infermieri; e il “PAI nel cassetto” perché se è difficile stenderlo, ancora più difficile è renderlo operativo.
In fondo sono strumenti di cui si è perso il senso, e si sono trasformati in incombenze di cui si farebbe a meno, forse anche per l’eccessiva complicazione del debito informativo che le delibere regionali lombarde hanno introdotto nel tempo. Questo mi ha motivato a riprendere una riflessione che era stata sviluppata in un ciclo formativo della Provincia di Milano di circa 10 anni fa, condensata in un libro dall’evocativo titolo “Il progetto assistenziale individuale: dal debito informativo al credito umano di una vita da vecchi” (Mozzanica, Granata, 2007). Nel libro, oggi introvabile, sono riportate le lezioni teoriche del Prof. Mario Mozzanica, a cui io mi rifarò, e la sintesi dei lavori dei gruppi di formazione. Quelle riflessioni, pur datate, mantengono una loro significativa attualità, salvo necessari aggiornamenti per l’introduzione del PI da parte delle più recenti delibere.

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La terza rivoluzione industriale tra fondi pensione e ambiente

A livello globale è già iniziato lo sganciamento dai combustibili fossili. Il segnale arriva dai fondi pensione dei lavoratori americani, che rappresentano il più grande pool di capitale di investimento al mondo, pari a 25.400 miliardi di dollari
Il green new deal sta diventando un tema fondamentale nella sfera politica mondiale e potrebbe rivoluzionare la società. L’organo scientifico delle Nazioni Unite (Ipcc) ha dichiarato che le emissioni di gas serra stanno accelerando e sempre più si susseguiranno eventi climatici pesanti, tanto da poter mettere a rischio la vita sul pianeta.
Si inizia ad avvertire un mutamento epocale nell’opinione pubblica e la questione del cambiamento climatico può diventare il problema principale da affrontare. La terza rivoluzione industriale dovrà essere fondata su zero emissioni di carbonio. Il passaggio è molto delicato, ma tutti gli indicatori fanno pensare a un crollo del sistema industriale basato sui combustibili fossili.
Nel mondo vi sono già settori industriali che si stanno sganciando dai combustibili fossili per affidarsi ad energie alternative il cui costo va diminuendo. La questione centrale diventano anche gli investimenti, poiché si registra una pressione tesa a disinvestire dall’industria petrolifera e ad investire in nuove energie.

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La gestione del privato sociale può salvare l’ERP?

Il caso delle Quattro Corti di Stadera a Milano – Marco Peverini, Anna Tagliaferri
Il declino del dibattito sulla casa pubblica in Italia e le sue gravi conseguenze
Il dibattito pubblico che ruota intorno alla casa in Italia si presenta fortemente incentrato sui caratteri emergenti dell’abitare innovativo: un abitare “sociale” poiché teso alla condivisione di servizi collettivi, alla collaborazione tra gli abitanti e a incentivare il loro senso di comunità. Questa tendenza a riferirsi a un carattere social dei progetti abitativi, che vede Milano capofila ed esportatore dei modelli di co-housing, student housing, ecc., rappresenta indubbiamente un passo avanti verso le nuove esigenze abitative. Rischia, però, di far perdere di vista la questione più urgente dell’accessibilità economica dell’abitazione.
Mentre in Italia il social housing viene confuso con l’housing sociale in un pasticcio di termini – influenzando le scelte politiche e di investimento pubblico −, nel segno del ridimensionamento del welfare state si è continuato ad assistere alla diminuzione dello stock di Edilizia Residenziale Pubblica (ERP).
Forse non tutti ricordano che dal 1996, con l’abolizione del contributo Gescal, l’allora Iacp (Istituto Autonomo Case Popolari) fu privato del necessario finanziamento pubblico. In seguito ai processi di regionalizzazione e aziendalizzazione, poi, gli istituti regionali furono trasformati in enti pubblici economici (Aziende Casa), assoggettati alle regole di autonomia di bilancio.

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 Serve una lotta femminista per il welfare

In Svezia le femministe stanno combattendo battaglie importanti, ma welfare e diritto del lavoro sono ancora dei vicoli ciechi. Serve una lotta femminista per un’assistenza pubblica e di qualità. Il discorso che Mirjam Katzin ha tenuto per inGenere al Festival di Internazionale a Ferrara.
Probabilmente vi aspetterete che io stia qui a raccontarvi la favola del welfare svedese caratterizzato da uguaglianza di genere e bassa disuguaglianza nella distribuzione dei redditi. Almeno, questo è quanto di solito si aspetta da me la platea quando intervengo alle conferenze in altri paesi europei o negli Stati Uniti, l’immagine che di solito si ha della Svezia. Temo che vi deluderò. La Svezia non è stata risparmiata dalle forti ondate di neoliberismo e neoconservatorismo che hanno travolto gran parte dei paesi negli ultimi decenni. Oserei perfino affermare che la Svezia è, in un certo senso, all’avanguardia in termini di neoliberalizzazione.
Tuttavia, credo fermamente che ci sia molto da imparare dall’esempio svedese quando si considera l’impatto che un’ambiziosa politica di stampo socialdemocratico, improntata al principio di responsabilità pubblica in termini di welfare e assistenza, può avere sulle disuguaglianze di genere, nell’ottica di dare vita a una società imperniata sulla solidarietà e con differenze di classe più contenute, unitamente a una politica migratoria generosa. La stessa Svezia ha molto da imparare da questa esperienza. Nella mia visione politica, ritengo che, negli ultimi 30 anni – e in particolar modo da 10 anni a questa parte –, siano stati fatti molti passi nella direzione sbagliata in relazione a diversi aspetti. Oggi la Svezia si ritrova tra i paesi Ocse che registrano una più rapida crescita delle disuguaglianze nella distribuzione dei redditi, uno stato sociale in declino e una politica migratoria molto meno generosa. Tutto ciò ha naturalmente un impatto sulla componente femminile della popolazione e sulle famiglie.

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Stigma e demenza

Il recente Rapporto dell’Alzheimer’s Disease International intitolato “World Alzheimer Report 2019. Attitudes to dementia” si concentra sul tema dello stigma nei confronti della demenza offrendo, grazie ad una ricerca condotta dalla London School of Economics and Political Science, una analisi dettagliata delle dimensioni del fenomeno. L’articolo propone una selezione ragionata dei risultati di questa indagine e presenta, in sintesi, alcuni programmi in atto nei diversi paesi volti a ridurre lo stigma.
di Veruska Menghini (Assistente Sociale Specialista, collabora con il Network Non Autosufficienza), Giselda Rusmini (Ricercatrice sociale, collabora con l’Istituto per la Ricerca Sociale di Milano e il Network Non Autosufficienza)
Per i malati di demenza, il riconoscimento del diritto alle cure e ad una partecipazione piena ed equa alle attività quotidiane risulta essere spesso compromesso dallo stigma associato alla demenza (Ashworth, 2017; Lion et al., 2019). Secondo gli stereotipi più comuni infatti, avere la demenza è un’esperienza intrinsecamente negativa1. Le reazioni emotive negative spesso includono paura, vergogna, repulsione o disgusto (Behuniak, 2011; Casado et al., 2018; Lopez et al., 2019). Si tratta di stereotipi e pregiudizi che assumono forme e intensità diverse a seconda dei contesti politici e culturali in cui si sviluppano2.

Leggi: I Luoghi della Cura


Sto invecchiando, e dunque?

È invecchiando oggi, che ci si pone questa lecita domanda, peraltro, e che nei decenni precedenti non aveva senso porsi.
Perché, al di là di tutto, c’è ormai la consapevolezza diffusa che invecchiare non vuol dire “aver finito” qualcosa, “terminato” un tempo, anzi ci rendiamo conto che con la vecchiaia è “un nuovo inizio di qualcosa” , un nuovo periodo ormai  lungo ( la vita media sta andando verso gli 80 anni).
Ma quale tempo riserva ancora la vita?
Molto o poco che sia, invecchiare è un dono della vita stessa e dunque è possibile amare la vita e  l’invecchiare lasciando in secondo ordine la quantità degli anni. Guardando l’invecchiare in questa visione, ci dice che c’è ancora tempo per migliorare lo stile di vita e mantenersi in salute per tanti anni ancora.
Ma la pensione, inizio del senso di vecchiaia, per molti, è realmente un traguardo finale? un ritiro a lungo desiderato dalla vita attiva lavorativa faticosa?
Può darsi. Ma, pur ritenendo lecito e doveroso raggiungere questo traguardo lavorativo potremmo dire che si può andare in pensione senza andarvi realmente, avviando nuove attività, sfruttando nuove opportunità di lavoro, anche produttivo, mettendo a frutto l’esperienza e le competenze acquisite negli anni di lavoro attivo.
Alcuni auto-consigli per invecchiare bene?
Sarebbe opportuno iniziare collezionando una cassetta degli attrezzi per invecchiare bene e in salute diventando un pioniere, sperimentando nuove forme di autocura, autopromozione della salute, sviluppandole come nuove competenze da acquisire.

Leggi: Abitare Sociale


Indicatori regionali sull’assistenza sociosanitaria

Il punto al 2017: Laura Pelliccia
Sono pochi gli strumenti a disposizione per monitorare l’andamento dell’assistenza sociosanitaria nelle regioni, in un sistema sanitario che ancora concentra gli sforzi di rilevazione e valutazione degli esiti esclusivamente sul sistema ospedaliero.
Finora la fonte principale per osservare l’andamento dell’assistenza per anziani, disabili e per le altre tipologie di bisogni sociosanitari è stato il set di indicatori contenuti della cosiddetta “Griglia Lea”, lo strumento con cui vengono monitorate le regioni (negli scorsi mesi sono stati diffusi i risultati del 2017). E’ utile ricordare inoltre che nel caso dei Lea sociosanitari, non essendo mai stati individuati a livello normativo standard di riferimento nazionali rispetto ai livelli di offerta attesi delle singole regioni, le verifiche ministeriali vertono su confronti di tipo statistico (si osserva il posizionamento relativo rispetto alle altre regioni e le variazioni rispetto ai precedenti periodi per le regioni più carenti).
In futuro questo set subirà alcune modifiche, per effetto di un recente processo di rivisitazione noto come “Nuovo Sistema di Garanzia” (Decreto Ministero della Salute 12 marzo 2019). Anche a seguito di questo aggiornamento, per l’assistenza sociosanitaria saranno considerati solo indicatori sul livello di offerta e continueranno a mancare informazioni su altre dimensioni (equità, appropriatezza, efficienza, efficacia dei servizi).

Leggi: Welforum


SEGNALAZIONI:

Pensionati all’estero – Avviata 1° fase campagna per attestazione esistenza in vita

L’Inps informa che Citibank ha cominciato ad inviare la lettera esplicativa e del modulo standard per l’attestazione dell’esistenza in vita che i pensionati residenti in Africa, Oceania ed Europa, dovranno comunicare all’Istituto. Con il messaggio del 25 ottobre, n. 3884, l’Inps conferma, inoltre, che l’accertamento generalizzato dell’esistenza in vita sarà condotto in due fasi, come nelle scorse edizioni, tra loro cronologicamente distinte in rapporto ai Paesi di residenza dei beneficiari, come risultanti negli archivi della Banca, rimanendo inalterata, anche per quest’anno, la suddivisione delle aree geografiche adottata per le precedenti verifiche.
La prima fase, che è stata avviata ad ottobre 2019 e terminerà a marzo 2020, riguarderà i trattamenti pensionistici erogati ai pensionati residenti in Africa, Australia (Oceania) ed Europa, ad esclusione dei Paesi Scandinavi, dei Paesi dell’Est Europa e degli Stati limitrofi. gli interessati dovranno far pervenire le attestazioni di esistenza in vita entro il 13 febbraio 2020. Nel caso in cui l’attestazione non sia prodotta, laddove possibile, il pagamento della rata di marzo 2020 avverrà in contanti presso le agenzie Western Union del Paese di residenza. In caso di mancata riscossione personale o di mancata produzione dell’attestazione di esistenza in vita entro il 19 marzo 2020, il pagamento delle pensioni sarà sospeso a partire dalla rata di aprile 2020.

Leggi: Inca


Assistenza disabili gravi (Legge 104/92) – Diritto al trasferimento della sede di lavoro

La richiesta di trasferimento di sede da parte del lavoratore che assiste un familiare con handicap grave, in virtù della legge 104/92, deve tener conto del comportamento coerente precedentemente assunto dal richiedente. A stabilirlo è la Cassazione, con la sentenza n. 26603 del 18 ottobre scorso, che ha accolto il ricorso di una dipendente, a cui il datore di lavoro aveva negato il trasferimento, facendo prevalere le ragioni economiche ed organizzative dell’azienda, pur in presenza di altre collocazioni possibili per la lavoratrice. Una opportunità che è espressamente prevista dall’articolo 33, comma 5, della legge 104/1992.
La controversia è giunta fino in Cassazione dopo che la dipendente per garantire l’assistenza al familiare in condizioni di handicap grave, prima della domanda di trasferimento, si era assentata dal lavoro per un lungo periodo, usufruendo di un periodo di maternità, di successivi otto mesi di distacco sindacale e, infine, di ulteriori sei mesi di congedo straordinario.

Leggi: Inca


Previdenza: contributi per i lavoratori domestici – Inps, da oggi al 10 ottobre il pagamento III trimestre

Dal 1 al 10 ottobre 2019 è possibile pagare i contributi del III trimestre 2019 dei lavoratori domestici. Lo ricorda l’Inps, in una nota pubblicata sul sito istituzionale. I datori di lavoro possono effettuare il pagamento: direttamente online tramite il portale dei pagamenti; presso le tabaccherie che aderiscono al circuito di Lottomatica e che espongono il logo Servizi Inps; presso gli sportelli bancari di Unicredit SpA ; tramite il sito del gruppo Unicredit SpA per i clienti titolari del servizio di banca online; presso tutti gli sportelli di Poste Italiane; presso bar, tabacchi ed edicole con SisalPay.
Il versamento può essere, infine, effettuato anche utilizzando il bollettino  MAV (Pagamento Mediante Avviso) inviato dall’Inps, che può essere generato: direttamente online tramite il portale dei pagamenti all’interno della sezione lavoratori domestici; presso le aree di front office delle sedi Inps, utilizzando lo sportello automatico per il cittadino con autenticazione mediante tessera sanitaria; utilizzando l’avviso di pagamento  pagoPA generato online tramite il portale dei pagamenti all’interno della sezione lavoratori domestici.

Leggi: Inca


Assicurazione infortuni domestici – Entro il 15 ottobre il versamento dell’integrazione del premio

Per garantire la continuità della propria copertura assicurativa, entro il prossimo 15 ottobre gli assicurati Inail contro gli infortuni domestici devono effettuare il pagamento dell’integrazione di 11,09 euro, che allinea ai 24 euro fissati dalla legge di bilancio 2019 l’importo annuale della polizza, obbligatoria per tutte le persone che svolgono gratuitamente un’attività rivolta alla cura dei componenti della famiglia e dell’abitazione, in modo abituale ed esclusivo e senza vincoli di subordinazione.
In una lettera inviata agli assicurati, che nei mesi scorsi hanno versato i 12,91 euro per il rinnovo dell’iscrizione, l’Inail ricorda che il nuovo premio annuale stabilito dall’ultima legge di bilancio è accompagnato da un’estensione della platea dei beneficiari della tutela assicurativa, che ora si applica alle persone tra i 18 e i 67 anni, anziché tra i 18 e i 65 anni, e da un significativo ampliamento delle prestazioni garantite.

Leggi: Inca


Inps: precisazioni sull’ISEE

In un comunicato stampa pubblicato sul sito istituzionale il 12 settembre scorso, l’Inps ricorda che le Dichiarazioni Sostitutive Uniche (DSU), finalizzate alla determinazione dell’ISEE, presentate nel 2019 successivamente al 1° settembre, avranno validità dalla data di presentazione fino al 31 dicembre 2019. Per la loro elaborazione, saranno presi a riferimento i redditi percepiti nel 2017 e i patrimoni posseduti al 31 dicembre 2018.
Questo per effetto delle modifiche introdotte dal d.l. 101 del 3 settembre 2019 al cosiddetto Decreto crescita (d.l. 30/4/2019, convertito dalla l. 58 del 28/6/2019), che a sua volta aveva modificato la disciplina del d.lgs. 147 del 15/9/2017.
A partire dal prossimo anno, le Dichiarazioni Sostitutive Uniche avranno validità a partire dalla data di presentazione fino al 31 dicembre, mentre i redditi percepiti e i patrimoni posseduti presi a riferimento saranno quelli di 2 anni prima. Per il 2020, quindi, i redditi e i patrimoni di riferimento saranno quelli del 2018.

Leggi: Inca


Incompatibilità Quota100 e redditi da lavori con voucher

Il chiarimento di Inps a Il sole 24 ore
La direzione centrale pensioni dell’Inps ha affermato che soltanto i redditi derivanti da lavoro autonomo occasionale caratterizzato dall’assenza del vincolo di subordinazione e del potere di coordinamento del committente sono cumulabili con la pensione quota 100 nei limiti di 5mila euro lordi annui. Questo è il messaggio inviato dall’Inps in risposta ad un quesito posto da Il sole 24 ore, riportato in un articolo pubblicato sul quotidiano nella edizione di ieri, a firma di Matteo Prioschi e Fabio Venanzi.
Le altre forme di lavoro occasionale non autonomo non possono rientrare nella deroga prevista dal legislatore. L’INPS ha precisato che nella Circolare 117 «nel rispetto della lettera della norma, sono stati forniti chiarimenti sulla deroga all’incumulabilità prevista solo per il lavoro autonomo occasionale caratterizzato dall’assenza del vincolo di subordinazione e del potere di coordinamento del committente. Le altre forme di lavoro occasionale non autonomo non sono pertanto riconducibili a tale deroga»

Leggi: Inca


Sindacati pensionati, a novembre manifestazione a Roma

“Una manifestazione nazionale a Roma, per metà novembre, anticipata da un percorso di mobilitazione a livello territoriale per richiamare l’attenzione del governo su fisco, non autosufficienza e sanità.
E’ quanto hanno deciso gli esecutivi unitari dei Sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil che si sono riuniti oggi a Roma.

Leggi: Auser


Arriva Pensionati.it, un portale interamente dedicato agli anziani e alle loro famiglie.

Il sito è stato lanciato dallo Spi-Cgil – che rappresenta in tutta Italia oltre 2,5 milioni di uomini e donne in pensione – con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente la propria presenza sui canali digitali e sui social network.
All’interno del sito sarà possibile consultare un’ampia gamma di argomenti trattati in modo analitico, aggiornati periodicamente e divisi per sezioni tematiche quali pensioni, sanità, tasse, tariffe, alimentazione, casa, consumi e tanto altro.
Per potersi districare meglio fra le complesse materie trattate su Pensionati.it gli utenti potranno trovare una raccolta di domande frequenti per cercare le risposte alle problematiche più comuni e un team di esperti cui sarà possibile porre domande specifiche.

Vai al sito: http://www.pensionati.it/


NEWS:

martedì 12 novembre 2019
“Portiamo al 70% il Bonus fiscale per l’abbattimento delle barriere architettoniche per installare e rimodernare le ascensori nelle case dove vivono gli anziani”

L’appello del presidente nazionale Auser Enzo Costa
Quando l’ascensore è rotto per molti anziani significa non poter uscire di casa. Per non parlare di quegli edifici perlopiù molto datati dove l’ascensore proprio non c’è.
“In un’Italia sempre più vecchia e urbanizzata troppe barriere architettoniche minano la qualità di vita degli anziani. Per questo – sottolinea il Presidente nazionale dell’Auser Enzo Costa – proponiamo che nella manovra economica attualmente allo studio, il Bonus fiscale per l’abbattimento delle barriere architettoniche venga portato dall’attuale 50% al 70% come detrazione Irpef per l’installazione di ascensori o la loro messa a norma”.
10 milioni di anziani vivono in case di proprietà, ma non si tratta certo di abitazioni recenti. Ben il 70% di queste case ha più di 50 anni, mentre nel 20% dei casi sono ancora più vecchie, e solo il 10% è stato realizzato dopo il 1992. Questo comporta una serie di problematiche strutturali legate all’agibilità degli stabili, che, seppur in buone condizioni, sono dotati di impianti vecchi, fuori norma in materia di sicurezza e in cui sono presenti barriere architettoniche di ogni tipo, rendendo necessari interventi di messa in sicurezza.

Leggi: Auser, 12/11/2019


martedì 12 novembre 2019
Italiani i più in salute nella Ue dopo gli spagnoli, ma il Ssn è da metà classifica

Le lacune storiche o più recenti del Servizio sanitario nazionale, a partire dalle risorse economiche disponibili più ridotte rispetto agli altri Partner europei, ci fanno scivolare più in basso nela capacità di mantenere un buono stato di salute
L’Italia continua a primeggiare in Europa per lo stato di salute dei propri cittadini, la migliore tra 14 Paesi europei subito dopo quella degli spagnoli che quest’anno ci hanno scalzato dal primo posto. Ma le lacune storiche o più recenti del Servizio sanitario nazionale, a partire dalle risorse economiche disponibili più ridotte rispetto agli altri Partner europei, ci fanno scivolare a metà classifica nella capacità del nostro Ssn a farci mantenere un buono stato di salute (a migliorare o almeno non peggiorare nel prossimo futuro i risultati di salute finora raggiunti).
Il nuovo confronto tra i Servizi sanitari dei Paesi arriva dall’ultimo (il 14°) Meridiano Sanità elaborato da The European House – Ambrosetti presentato a Roma anche al ministro della Salute, Roberto Speranza.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 12/11/2019


martedì 12 novembre 2019
Considerare tutti i tipi di barriere, per il benessere di città e territori

Il 14 novembre a Torino, nell’àmbito della manifestazione “Urbanpromo – Progetti per il Paese”, è in programma una nuova importante tappa del progetto “Città accessibili a tutti”, iniziativa promossa tre anni fa dall’INU (Istituto Nazionale di Urbanistica) e caratterizzata, sin dai propri esordi, da un’ampia rete di aderenti e da un approccio realmente a trecentosessanta gradi, che prende in considerazione, oltre alle barriere architettoniche e sensoriali, anche quelle sociali, di genere e culturali, nonché dell’abitare
Ci siamo già occupati in varie occasioni, sulle nostre pagine, del progetto Città accessibili a tutti, promosso nel 2016 dall’INU (Istituto Nazionale di Urbanistica), e caratterizzato, sin dai propri esordi, da un’ampia rete di aderenti e da un approccio realmente a trecentosessanta gradi, che prende in considerazione, oltre alle barriere architettoniche e sensoriali, anche quelle sociali, di genere e culturali, nonché dell’abitare.
«Il progetto – spiega il responsabile Iginio Rossi – ha messo in evidenza la necessità di costruire una rete dell’accessibilità e il valore di avviare un processo che dal singolo intervento di superamento delle barriere spaziali riesca a traguardare quella qualità complessiva di città e territori, in grado di consentire le relazioni che l’abitare deve avere con la mobilità, le prestazioni della città pubblica, l’ambiente, il welfare sociosanitario, e con le politiche urbane intese in senso ampio».

Leggi: Superando, 12/11/2019


lunedì 11 novembre 2019
Sei milioni di pensionati aiutano i loro familiari: “Sostegno da 10 miliardi”

Lo Spi-Cgil: più del reddito di cittadinanza, ma per lo Stato siamo invisibili
Il filo rosso che tiene insieme sogni e i bisogni dei pensionati italiani è il pessimismo. Un sentimento legato alla propria condizione economica ma anche situazione generale dell’Italia. E nella ricerca ci sono tre numeri che spiegano questo stato d’animo. Il primo: sei milioni di anziani aiuta economicamente i propri familiari, in particolare figli e nipoti. È il 35,7% dei pensionati italiani, una percentuale che attraversa l’Italia da nord a sud senza sostanziali differenze: «Un ruolo che va oltre quello del tradizionale welfare informale per diventare un ammortizzatore economico che vale tra gli 8 e i 10 miliardi di euro, cioè molto più del reddito di cittadinanza», spiegano i ricercatori di Tecnè che hanno realizzato lo studio per la Fondazione Di Vittorio.
Il secondo numero dimostra come questa attività di supplenza vada avanti nonostante la convinzione di oltre il 92% degli intervistati che il loro potere d’acquisto sia diminuito negli ultimi anni. Non è un caso, allora, che ci siano anche 1,5 milioni di pensionati (l’11,2% del totale) che hanno bisogno di sostegno economico, sporadico o costante (300 mila persone). E anche in questo caso l’aiuto arriva dalle famiglie «l’equivalente – precisano i ricercatori – di ulteriori 2-3 miliardi di euro che contribuiscono a una sorta di economia circolare senza la quale, probabilmente, la povertà assumerebbe tinte ancora più drammatiche per una quota consistente di popolazione».

Leggi: La Stampa, 11/10/2019


lunedì 11 novembre 2019
“ABITIAMOLA” – Newsletter novembre 2019

Periodico di informazione ed approfondimento curato dall’Ufficio Politiche Abitative e dello Sviluppo Urbano, Area delle Politiche per lo Sviluppo, CGIL nazionale.
In questo numero:
Il Programma per le periferie previsto dalla Legge 208/2015, ha visto uno stanziamento significativo dello Stato e investimenti, a vari livelli, da parte degli enti locali. Sul programma la CGIL aveva mostrato alcune perplessità. Oggi i Comuni richiedono che quella misura diventi stabile. Si dovrebbe mettere a regime un programma pluriennale, con finanziamenti dedicati e costanti, superando le criticità dei programmi precedenti.
■ Il progetto “Milleperiferie” promosso da Anci Sicilia.
CGIL, CISL e UIL hanno avuto un’audizione presso la Camera dei Deputati, in relazione al Decreto sulla ricostruzione. La richiesta dei territori è da tempo quella di misure che affrontino una volta per tutte le criticità presenti. La sensazione è quella che, come già accaduto, vengano introdotte misure, ancorché positive, ma non sufficienti per accelerare la complessa partita della ricostruzione. Permangono numerosi problemi.
■ Alcuni punti del documento CGIL, CISL, UIL
CGIL, CISL, UIL, hanno incontrato la Ministra De Micheli in relazione a “Rinascita urbana”, il Piano pluriennale per migliorare la qualità dell’abitare del MIT. Le organizzazioni hanno manifestato l’apprezzamento per la previsione di un Piano che affronti il disagio abitativo e il degrado urbano attraverso operazioni di rigenerazione urbana, con una programmazione pluriennale e stanziamenti statali. I fi­nanziamenti sono tuttavia insufficienti per rispondere al fabbisogno.
■ Il programma del MIT.
Studi e ricerche
Legambiente, Ecosistema Urbano 2019;
ISPRA: Il danno ambientale in Italia;
WWF, Urban Nature.
Notizie dalle categorie e dalle associazioni
CGIL, CISL, UIL, Confindustria: Iniziativa a Camerino dell’Osservatorio Sisma centro Italia;
CGIL, FP CGIL e SUNIA: Iniziativa Milano “Il diritto all’abitare, Rilanciare l’Edilizia Pubblica con una nuova politica di investimenti”;
SUNIA, Federconsumatori: Iniziativa a Napoli “La crisi abitativa in Italia e in Europa. Difesa dei diritti dli inquilini e utenti del bene casa”. Dai territori: : Lombardia: nuovo Piano di Governo del Territorio a Milano; Lombardia: Progetto Milano 2035, offerta abitativa per i giovani e reti di solidarietà sociale nei quartieri popolari; Lombardia: progetto formativo “Antenne sociali” per una città solidale; Piemonte: contributi ai Comuni per costituire comunità energetiche; Toscana: CGIL e SUNIA sulla possibile modifica della legge in tema di recupero dei sottotetti.

Leggi: Cgil, 11/11/2019


domenica 10 novembre 2019
Sanità: le pagelle e il ruolo degli anziani

Sei Italiani su dieci si affidano al medico di famiglia. L’evoluzione digitale del sistema sanitario
Tanta gente tra gli stand e ai convegni. Domande, molte, ai medici. Poi i test, con i risultati consegnati dopo pochi istanti: quello sull’Hiv fatto dagli operatori di «Milano Checkpoint». Oppure quello impedenziometrico sulla massa grassa (assai richiesto dagli sportivi e da chi sta per fare una dieta). E anche il quiz (da svolgere, volendo, pure online) con i quesiti per rilevare l’«apnea del sonno». È il bilancio della prima giornata a «il Tempo della Salute», il meeting organizzato a Milano al Museo della Scienza e della tecnologia (entrata da via Olona). Circa tre mila persone, alla convention: studenti, pensionati, gente alla ricerca di novità su prevenzione e cure.
L’incontro inaugurale è stato quello sull’«aria che si respira a Milano». Fiducioso, il governatore lombardo Attilio Fontana: «Seppure la Pianura Padana è la parte d’Europa su cui è più difficile intervenire», la Regione dal «2000 sta progressivamente riducendo lo smog». Per questo la Lombardia uscirà «vincente nella sfida all’inquinamento». E ancora: è stata la vicesindaca di Milano Anna Scavuzzo a scandire ciò che l’amministrazione Sala sta facendo per azzerare le emissioni. L’elenco comprende la sostituzione delle vecchie caldaie, la promozione del trasporto pubblico «con biocarburanti e propulsori elettrici» e soprattutto una circolazione che «punta a ridurre al massimo l’uso dell’auto». Dopo l’intervento del presidente e ad di Rcs Urbano Cairo, che ha parlato di «salute, bene preziosissimo», nei 14 appuntamenti in calendario si è discusso di cure per lo scompenso cardiaco, di terapia del dolore, di lotta al colesterolo. Applausi commossi dopo il monologo che Lella Costa ha dedicato alla donna – il nome immaginario è quello di Emma, ma la storia è vera – che scopre di avere una neoplasia al pancreas. Il tumore «ha la forma di un pugno. Io lo chiamo l’estraneo. Cosa vuoi? Stai lontano da me, lasciami questa primavera…

Leggi: Corriere della Sera, 10/11/2019


domenica 10 novembre 2019
Cohousing: insieme è meglio

Si moltiplicano nel mondo le esperienze di cohousing, un modo per ottimizzare le risorse e migliorare la socialità. Ecco tre recenti esempi tra la Gran Bretagna e la Cina, con soluzioni architettoniche variegate. Dalla “cucitura” di due villette di parenti all’ex hotel trasformato in 66 alloggi con servizi comuni
Che si sia amici, vicini di casa o perfetti sconosciuti poco importa. Nell’era della sharing economy il cohousing trova terreno fertile alle latitudini e nei contesti (principalmente urbani) più disparati. La scelta di condividere servizi con altri è intergenerazionale e affonda le radici in un doppio cambio di rotta: da una parte una popolazione con sempre più single, più anziani, meno bambini, dall’altra una crescente consapevolezza riguardo alle tematiche ambientali. Ecco quindi nascere quartieri, condomìni o unità domestiche destinate a più o meno grandi società collaborative.
Nella zona nord di Cambridge, per esempio, Marmalade Lane Cohousing occupa un lotto con 42 unità indipendenti progettate dallo studio Mole Architects. Come le altre 20 comunità di cohousing sparse per la Gran Bretagna anche questo complesso – che si estende su 8600 metri quadrati – ha aree e servizi comuni: un orto, un’area giochi, una per la socializzazione, una zona rifiuti e la Common House con tre camere da letto che possono essere prenotate dai residenti per alloggiare eventuali ospiti. Multigenerazionale e multietnico (ben 11 le diverse nazionalità), il complesso ospita 8 famiglie con 14 bambini, 7 single, 10 coppie e 4 pensionati single. «È stato determinante il coinvolgimento fin dalle prime fasi di progettazione», racconta Frances, che da quando i figli studiano fuori casa si è trasferita qui con il marito. «Si è potuto scegliere il taglio di abitazione che ci andava meglio e abbiamo deciso in anticipo con i vicini come organizzare le aree comuni. Questo ha aiutato a creare un senso di comunità».

Leggi: Abitare, 10/11/2019


venerdì 8 novembre 2019
Pensionati privilegiati? I numeri dicono altro. Arriva la ricerca Fdv-Tecné

Mentre c’è chi, in rete e non solo, cerca di alimentare lo scontro generazionale, lo Spi Cgil pubblica dei dati che fanno chiarezza sul ruolo che, soprattutto nel nostro paese, svolgono gli anziani, anche in termini di sostegno a figli e nipoti, e ridefiniscono quell’immagine da “privilegiati”, spesso cavalcata anche dai populisti, che gli viene appiccicata ingiustamente.
“I pensionati per il governo sono invisibili”, dichiara il segretario generale dello Spi Cgil Ivan Pedretti, commentando una ricerca realizzata dalla Fondazione Giuseppe Di Vittorio e da Tecné per lo Spi Cgil, dal titolo Sogni e bisogni dei pensionati in vista della manifestazione indetta dai Sindacati per sabato 16 novembre al Circo Massimo a Roma. “I pensionati italiani hanno ottenuto poco da questo governo” – dice Pedretti.
La ricerca parla chiaro: in Italia i pensionati svolgono un ruolo fondamentale nella sussistenza di milioni di famiglie, il 90 per cento di loro non si è affatto arricchito, anzi, ha perso potere d’acquisto, ben 3 milioni di pensionati hanno in famiglia una persona non autosufficiente a carico.
“È come se fossero invisibili, anche se rappresentano ormai un terzo del paese” – dice Pedretti. “Per questo il 16 novembre con Fnp-Cisl e Uilp-Uil torniamo in piazza a Roma al Circo Massimo per chiedere di fare di più, di rivalutare le pensioni, di dare la 14esima a chi ne ha più bisogno, di abbassare le tasse e di arrivare alla definizione di una legge nazionale sulla non autosufficienza”.

Leggi: Liberetà, 08/11/2019


venerdì 8 novembre 2019
Pensioni: Ghiselli, passare dalle parole ai fatti

“L’incontro che Cgil, Cisl e Uil hanno avuto con il ministro Catalfo lunedì scorso è stato utile, anche se aspettiamo che dalle parole si passi ai fatti concreti, alcuni già con la prossima legge di bilancio, altri comunque prima del prossimo Def. È molto importante che il governo condivida l’obiettivo sindacale di definire una riforma previdenziale che superi strutturalmente la legge Fornero, norma che non è stata neppure scalfita dalle misure decise dal precedente governo”. Lo afferma il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli in un’intervista al sito pensionipertutti.it.
“In particolare – aggiunge il dirigente sindacale – sembra che anche l’esecutivo condivida l’obiettivo di rendere flessibile l’età di pensionamento rispetto agli attuali 67 anni, lasciando libero il lavoratore o la lavoratrice, oltre una certa età, di decidere quando andare in pensione sulla base delle diverse esigenze o motivazioni personali. All’interno del tema flessibilità in uscita saranno collocate le questioni relative ai lavori gravosi, di cura e la questione precoci. Naturalmente il problema che rimarrebbe aperto sarebbe quello di capire da quale età e a quali condizioni si potrà andare in pensione”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 08/11/2019


venerdì 8 novembre 2019
Nasce la super IMU

Nuove regole per l’IMU a decorrere dal 2020: la legge di Bilancio prevede, infatti, l’unificazione di IMU e TASI e riscrive, riordinandola, la disciplina del tributo comunale. L’aliquota base della nuova super IMU passa all’8,6 per mille. Con la nuova super IMU i sindaci avranno più poteri (ad esempio, potranno azzerare il prelievo sulle abitazioni principali classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9). In arrivo anche una semplificazione delle aliquote e dei versamenti, che potranno essere effettuati con modello F24, tramite apposito bollettino postale, ovvero tramite PagoPA.
Il disegno di legge di Bilancio 2020 (atto Senato S. 1586) disciplina, a decorrere dal 2020, la nuova IMU con contestuale abolizione della TASI (art. 95)
Della IUC rimangono quindi la TARI e la nuova IMU.
Nella nuova disciplina dell’IMU c’è il riordino delle varie disposizioni che regolano la materia:
– sono quasi inesistenti i rinvii alle disposizioni in materia di ICI;
– non ci sono più i rinvii alle disposizioni di cui all’art. 13, D.L. n. 201/2011 e al D.Lgs. n. 23/2011;
– nella nuova disciplina sono riprese alcune disposizioni che in precedenza erano sparse in altri provvedimenti.
C’è, pertanto, un riordino dell’intera materia, dando organicità all’impalcatura normativa dell’imposta.

Leggi: Ipsoa, 08/11/2019


giovedì 7 novembre 2019
Cgil Firenze e Cgil Venezia lanciano il decalogo “salvavita” delle città d’arte  

Di turismo si muore? Forse no, o almeno non ancora. Sicuramente, non se ne può fare a meno: lo dice apertamente l’assessore comunale Cecilia Del Re, ricordando che il turismo rappresenta il 10% del Pil comunale. Ma il problema per le città d’arte, Firenze e Venezia in primis, ricade sul lavoro, sul mercato immobiliare, sull’ “occupazione fisica”. Il punto sulla questione è stato fatto oggi dalla Cgil di Venezia e dalla Cgil di Firenze, che hanno aperto un confronto con questa iniziativa congiunta, al fine di “proporre all’attenzione pubblica una serie di proposte per migliorare le condizioni di lavoro e di vita delle nostre città”. E lanciando, a conclusione del convegno, un “decalogo” salvavita delle città d’arte.
Il convegno si è tenuto alla Camera del lavoro in Borgo Greci a Firenze. Titolo “Città d’arte nel turismo massificato: Firenze e Venezia – Un lavoro di qualità per un turismo consapevole e rispettoso” (un convegno analogo si svolgerà prossimamente anche a Venezia). Le due Camere del lavoro hanno stilato un decalogo per interventi mirati che possano essere oggetto di un tavolo di confronto con amministrazioni e categorie sul turismo, tavolo che deve avere l’ambizione di risolvere le grandi questioni in campo.

Leggi: StampToscana, 07/11/2019


mercoledì 6 novembre 2019
Investimenti, edilizia pubblica, tasse e bonus: le 25 novità del Ddl Bilancio di interesse delle costruzioni

Le novità in pillole, dal bonus facciate alle concessionarie autostradali, dalla nuova Sabatini al piano di rinascita urbana al Green New Deal
È partita la discussione in Senato, presso la Commissione Bilancio, sul testo del disegno di legge di bilancio che reca una serie di novità, in larga parte annunciate, come per esempio il piano di rinascita urbana. Di seguito le novità, in pillole, da tenere d’occhio nei prossimi giorni (in ordine di numerazione degli articoli).
Imu capannoni deducibile al 50% (art.3)
Per gli anni fiscali dal 2019 in poi viene disposta la possibilità di detrarre dal reddito di impresa l’Imu sugli immobili strumentali fino al 50%.
Canoni concordati, cedolare secca al 10% (art. 4)
Cedolare secca al 10% (invece che al 15%) per i redditi degli immobili affittati con contratti a canone concordato.
Riduzioni Inail anche per il 2022 (art. 6)
Viene estesa al 2022 l’applicazione del meccanismo di riduzione dei premi e dei contributi per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali già previsto sia per gli anni 2019-2021 sia per gli anni dal 2023 in poi.

Leggi:  Edilizia e Territorio, 06/11/2019


mercoledì 6 novembre 2019
Fondazione Cariplo mette sul piatto del futuro 135 milioni

Approvato dalla Commissione Centrale di Beneficenza il documento previsionale programmatico 2020-2023. Il presidente Giovanni Fosti: «Siamo pronti ad avviare un 2020 che avrà tra le novità non solo alcune linee di intervento, ma punterà sulla capacità di far convergere le diverse competenze delle aree arte e cultura, ambiente, ricerca scientifica e servizi alla persona su obiettivi comuni»
Approvato all’unanimità della Commissione Centrale di Beneficenza (Ccb), il documento previsionale programmatico (Dppa) di Fondazione Cariplo. Al suo interno le strategie, impegni, ambiti e budget per il 2020. Nella stessa seduta di martedì 5 novembre è stato approvato, e condiviso da tutti, il Documento Previsionale Programmatico Pluriennale 2020-2023.
Fin dall’insediamento dei nuovi organi, avvenuto a maggio, la Commissione centrale di Beneficenza e lo staff hanno lavorato in questi mesi per dare corpo alle attività che verranno avviate il prossimo anno: la Ccb ha indicato un budget complessivo di oltre 135 milioni di euro da destinare all’attività filantropica, confermando il budget preventivo presentato nel 2018. Questo importo si incrementerà poi nel 2020, per effetto del credito d’imposta relativo ad alcune iniziative filantropiche.

Leggi: Vita, 06/11/2019


mercoledì 6 novembre 2019
Legge di bilancio, nasce il Fondo per disabilità e non autosufficienza

Servirà per “dare attuazione a interventi in materia a favore della disabilità finalizzati al riordino e alla sistematizzazione delle politiche di sostegno alla disabilità”. E dar vita al Codice unico. La dotazione 50 milioni di euro per il 2020, 200 milioni per il 2021 e 300 milioni a decorrere dall’anno 2022
Nuove risorse per le disabilità: la legge, nel testo depositato al Senato, istituisce il “Fondo per la disabilità e la non autosufficienza”. Ne parla all’articolo 40, dedicato alle “Misure per la disabilità”, in cui si precisa la dotazione di questo fondo: 50 milioni di euro per il 2020, 200 milioni per il 2021 e 300 milioni a decorrere dall’anno 2022.
Obiettivo del fondo, si legge, è “dare attuazione a interventi in materia a favore della disabilità finalizzati al riordino e alla sistematizzazione delle politiche di sostegno alla disabilità, nello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali”.
Ora, l’attuazione degli interventi si definirà “con appositi provvedimenti normativi, nei limiti delle risorse di cui al primo periodo del presente comma, che costituiscono il relativo limite di spesa”.
Il fondo servirà, da quanto si deduce, a dare attuazione a quel “Codice” per la disabilità annunciato e promesso dal premier Conte e dall’allora ministro Fontana, per riordinare la normativa in materia

Leggi: Redattore Sociale, 06/11/2019


martedì 5 novembre 2019
Fondazione Cariplo pronta per il 2020

Fondazione Cariplo, con la seduta della Commissione Centrale di Beneficenza, ha approvato all’unanimità il documento previsionale programmatico (DPPA). Si tratta del documento che stabilisce strategie, impegni, ambiti e budget per il 2020. Nella stessa seduta è stato approvato, e condiviso da tutti, il Documento Previsionale Programmatico Pluriennale 2020-2023. La Commissione Centrale di Beneficenza e lo staff hanno lavorato in questi mesi, fin dall’insediamento dei nuovi organi, avvenuto a maggio, per dare corpo alle attività che verranno avviate il prossimo anno: la CCB ha indicato un budget complessivo di oltre 135 milioni di euro da destinare all’attività filantropica, confermando il budget preventivo presentato nel 2018. Questo importo si incrementerà poi nel 2020, per effetto del credito d’imposta relativo ad alcune iniziative filantropiche.
“La programmazione è frutto di un’importante e approfondita attività di analisi svolta in questi mesi dalla Commissione Centrale di Beneficenza, all’interno dei quattro diversi gruppi di lavoro: le commissioni Ambiente, Arte e Cultura, Ricerca Scientifica e Servizi alla Persona. Ringrazio anche i membri del Consiglio d’Amministrazione e del Collegio Sindacale per l’apporto e la condivisione delle linee sulle quali ci impegneremo in modo operativo. – ha detto il presidente Giovanni Fosti – Siamo pronti ad avviare un 2020 che avrà tra le novità non solo alcune linee di intervento, ma punterà sulla capacità di far convergere le diverse competenze delle aree arte e cultura, ambiente, ricerca scientifica e servizi alla persona su obiettivi comuni. Fermo restando che ogni euro deliberato dalla Fondazione sarà orientato a conseguire precisi risultati, vorremmo contribuire ad aprire un dibattito che non si limiti a considerare le risorse, pur ingenti, messe a disposizione, ma riflettere maggiormente sulle dinamiche di generazione di valore sociale. Desideriamo innovare, trovare modelli nuovi di risposta ai bisogni sociali del nostro Paese, generando opportunità ed accessibilità per un numero sempre maggiore di persone, per non lasciare indietro nessuno. Riusciremo a farlo costruendo alleanze, il futuro delle nostre comunità. La forbice tra chi può permettersi di immaginarsi un futuro e chi non ha la possibilità di farlo è sempre più ampia”.

Leggi: Fondazione Cariplo, 05/11/2019


martedì 5 novembre 2019
Edilizia sociale, nella Manovra 2020 il programma innovativo nazionale per la rinascita urbana

Il programma, in un’ottica di sostenibilità e senza consumo di nuovo suolo, secondo i principi e gli indirizzi adottati dall’Ue, si prefigge di porre l’edilizia sociale al centro delle proposte di rigenerazione di tessuti e ambiti urbani particolarmente degradati
Martedì 5 Novembre 2019
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“Istituzione del programma innovativo nazionale per la rinascita urbana”: è quanto prevede l’articolo 53 del Disegno di legge di bilancio 2020, al vaglio del Senato.
La relazione illustrativa spiega che la norma persegue, nel contempo, le finalità di riduzione del fabbisogno abitativo di edilizia sociale, con particolare attenzione a quella pubblica, del miglioramento del livello della qualità della vita degli abitanti, in un’ottica di innovazione, soprattutto per quanto attiene allo sviluppo di pratiche e modelli per la gestione dei patrimoni e di welfare urbano, promuovendo, in tale ottica, un programma denominato Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abita.
Tale programma, in un’ottica di sostenibilità e senza consumo di nuovo suolo, secondo i principi e gli indirizzi adottati dall’Unione europea, si prefigge di porre l’edilizia sociale al centro delle proposte di rigenerazione di tessuti e ambiti urbani particolarmente degradati e carenti di servizi non dotati di adeguato equipaggiamento infrastrutturale, individuando specifiche finalità a cui il programma medesimo deve dare risposte, in un’ottica di sinergia tra le stesse:

Leggi: Casa e Clima, 05/11/2019


martedì 5 novembre 2019
Messa a norma dell’impianto elettrico condominiale Impianti elettrici condominiali e certificazioni di conformità a legge

In un edificio in condominio possiamo distinguere due impianti elettrici: a) quello di proprietà comune; b) quelli di proprietà esclusiva. Gli impianti elettrici, dice l’art. 1117 n. 3 c.c., sono comuni «fino al punto di diramazione ai locali di proprietà individuale dei singoli condomini, ovvero, in caso di impianti unitari, fino al punto di utenza». Come ogni impianto indicato nel d.m. n. 37/08 anche quello elettrico condominiale deve possedere determinati requisiti che devono risultare da specifiche certificazioni. Spieghiamoci meglio.
Gli impianti in condominio e le responsabilità dell’amministratore. Supponiamo che l’impianto elettrico condominiale sia molto datato, sprovvisto di alcuna certificazione e che l’assemblea decida di rifarlo completamente. Quell’intervento dev’essere considerato un’opera di manutenzione straordinaria che si sostanzia in un rifacimento ex novo o comunque in qualcosa di molto simile. Molto probabilmente la spesa sarà rilevante, sicché ai sensi dell’art. 1136, quarto comma, c.c. per approvare quell’opera sarà necessario il voto favorevole della maggioranza dei presenti e di almeno la metà del valore dell’edificio.

Leggi: Condominio Web, 05/11/2019


lunedì 4 novembre 2019
Diritto di abitazione, la convivenza è provata dall’autocertificazione

La possibilità di continuare a vivere nella casa del compagno defunto, in mancanza di specifiche disposizioni testamentarie, non fa però del superstite parte attiva della successione
Ai fini del riconoscimento del diritto di abitazione, per dimostrare la convivenza con il de cuius nella casa di quest’ultimo, è sufficiente un’autocertificazione, anche se la coabitazione non risulta da alcun registro anagrafico e il compagno superstite risulta residente in altro luogo. Il riconoscimento del diritto di continuare ad abitare nella casa comune è finalizzato a garantire l’esigenza abitativa del convivente, entro comunque un periodo ben determinato, ma non per questo può entrare nella dichiarazione di successione, poiché manca la qualifica di erede o legatario. È quanto, in sintesi, precisa l’Agenzia delle entrate, con la risposta n. 463 pubblicata il 4 novembre 2019.
Risparmio sui tributi con il diritto di abitazione in successione
L’istante è erede, insieme alla sorella, del fratello deceduto senza lasciare testamento. Il defunto, dal 2008, conviveva con una compagna, che pur mantenendo la residenza anagrafica presso un altro comune, si era trasferita, dal 2008, di fatto e in modo ininterrotto, presso la casa di proprietà del de cuius.

Leggi: Fisco Oggi, 04/11/2019


DALLE REGIONI:

martedì 12 novembre 2019
Rsa in Lombardia: i 10 milioni di euro in voucher un regalo alle multinazionali?

Scontro tra l’assessore alla salute Gallera e tre storiche sigle che associano 500 enti non profit del settore. Secondo Uneba, Aci e Arlea i voucher, previsti nel 2020, serviranno solo a pagare 600 posti letto “nelle strutture private con rette ad alto costo”
Secondo la Regione garantirà ai lombardi più libertà nella scelta della casa di riposo. Per tre storiche sigle che associano 500 enti non profit del settore, è invece un immotivato regalo alle multinazionali e ai fondi immobiliari che hanno aperto case di riposo, soprattutto a Milano e negli altri capoluoghi di provincia in cui c’è più richiesta di posti letto. Sta tutti qui il nodo dello scontro tra l’assessore alla salute della Regione, Giulio Gallera, e l’Alleanza delle cooperative italiane (Aci), l’Associazione regionale lombarda enti di assistenza (Arlea) e l’Unione nazionale istituzioni e iniziative di assistenza sociale (Uneba). L’assessore ha infatti annunciato che per il 2020 verranno stanziati 10 milioni di euro in voucher che le famiglie potranno spendere per un posto in strutture accreditate ma non contrattualizzate dalla Regione.

Leggi: Redattore Sociale, 12/11/2019


martedì 12 novembre 2019
Piano Casa Puglia, ok alla proroga al 31 dicembre 2020

Sarà l’ultimo slittamento. Poi il Piano Casa lascerà il posto alla legge sulla bellezza del territorio pugliese
Il Piano Casa della Puglia guadagna un anno in più. La V Commissione del Consiglio Regionale ha approvato la proroga al 31 dicembre 2020. Proroga che, molto probabilmente, sarà l’ultima. La Giunta ha infatti dato il via libera al disegno di legge sulla bellezza del territorio pugliese, che prevede l’abrogazione del Piano Casa e l’introduzione di premi volumetrici strutturali.
Piano casa Puglia, proroga al 31 dicembre 2020
Il Piano Casa della Puglia, in scadenza al 31 dicembre 2019, sarà prorogato per un altro anno. Le domande di ampliamento volumetrico potranno essere presentate entro il 31 dicembre 2020.
Il ddl per la proroga del Piano Casa sposta in avanti, al 1° agosto 2019, anche la data entro la quale gli immobili devono risultare “esistenti” per poter essere interessati dagli interventi di ampliamento o sostituzione edilizia.
Non cambieranno le percentuali di ampliamento volumetrico consentite, che partono dal 20% e possono raggiungere il 35% in caso di demolizione e ricostruzione o al 45% se alla demolizione segue la delocalizzazione dell’edificio e la rigenerazione urbana dell’area su cui sorgeva.

Leggi: Edilportale, 12/11/2019


lunedì 11 novembre 2019
La Basilicata verso il manuale di accreditamento delle strutture socio-assistenziali

“Gli uffici regionali velocizzeranno le procedure per la definizione del Manuale di accreditamento delle strutture psichiatriche e socio-assistenziali”. Lo ha annunciato l’assessore alla Salute della Regione Basilicata, Rocco Leone…
“Gli uffici regionali velocizzeranno le procedure per la definizione del Manuale di accreditamento delle strutture psichiatriche e socio-assistenziali”. Lo ha annunciato l’assessore alla Salute della Regione Basilicata, Rocco Leone, a margine dell’incontro di oggi con il segretario generale della Cgil, Angelo Summa, il segretario generale della Uil, Carmine Vaccaro, il presidente di Alleanza delle cooperative Basilicata, Giuseppe Bruno, e il segretario regionale aggiunto della Uil Fpl, Raffaele Pisani, a cui hanno preso parte il direttore del dipartimento, Ernesto Esposito, e il direttore generale dell’Asp, Lorenzo Bochicchio.
Leone ha assicurato che solo a seguito della definizione del Manuale “potranno seguire gli accordi contrattuali con i singoli centri per l’individuazione dei volumi e delle tipologie delle prestazioni da erogare”.

Leggi: Redattore Sociale, 11/11/2019


domenica 10 novembre 2019
Case popolari, emergenza vera in Veneto: il 90% delle domande non avrà risposta

Mancano alloggi Erp: Sunia e Pd puntano il dito contro la Regione. I casi delle Ater di Venezia e Padova
Mentre l’Italia dei bisognosi (ma anche dei furbetti) é in subbuglio per gli effetti dell’applicazione della nuova legge 39 del 2017 sulle case popolari (governo: Gentiloni), in Veneto invece il problema numero è che di case popolari non c’è abbastanza. A Venezia hanno presentato domanda 3500 famiglie, in regola con i requisiti della nuova normativa Isee Erp sotto i 20mila euro. A Padova ad aver bussato alla porta del Comune sono stati 1711, a Vicenza oltre 1500. «Sarebbe un grande successo se riuscissimo ad accontentare il 10% delle richieste assegnando loro una casa – spiega il presidente dell’Ater veneziana, Raffaele Speranzon – significa però che il 90% di chi ne avrebbe diritto resterà fuori». E questo vale anche per le altre province. I dati del Sunia Veneto confermano la percentuale inquietante: 13.777 le famiglie attendono un alloggio ma solo il 10% di queste riuscirà ad accedervi.
Regione sotto accusa
Sunia e Pd in Regione puntano il dito sulla politica del piano casa in Veneto della giunta Zaia: «Dovevano essere fatti investimenti per milioni di euro con la vendita degli alloggi da piano strategico – spiega il consigliere regionale Claudio Sinigaglia (Pd) – invece le cessioni sono state pochissime e non è stato investito praticamente nulla. Noi chiediamo che venga istituito un fondo regionale apposito. Lo scorso anno dal governo sono arrivati in Veneto circa 7 milioni di euro, ma la Regione non ha mai messo nulla»

Leggi: Vvox, 10/11/2019


venerdì 8 novembre 2019
Gravina (Ct): disagio abitativo, l’amministrazione incontra il Sunia

Incontro al comune di Gravina di Catania fra il sindaco Massimiliano Giammusso, l’assessore ai servizi sociali e alla famiglia Franco Licciardello e la segretaria regionale del Sunia Cgil, Giusy Milazzo. All’incontro ha partecipato anche il responsabile del XI servizio Santo Lagona. Al centro dell’incontro il tema del disagio abitativo e le misure a sostegno delle famiglie a basso reddito che subiscono la perdita dell’alloggio.
Si è discusso sul possibile utilizzo dei fondi ex Gescal per la realizzazione di alloggi temporanei e sulla possibilità di introdurre un incentivo, come riduzione dell’Imu per chi affitta alle famiglie in condizione di disagio abitativo.
Si è trattato inoltre il tema dell’apertura di uno sportello unico per la casa con i comuni limitrofi interessando anche il distretto socio sanitario e una possibile collaborazione con l’agenzia casa del comune di Catania. L’amministrazione di Gravina di Catania promuoverà ulteriori incontri con i sindacati degli inquilini e le associazioni dei proprietari, per la sottoscrizione del nuovo accordo territoriale per i contratti concordati, così come un intervento nei confronti della Regione per migliorare il regolamento per l’utilizzo dei fondi per il contributo per la morosità incolpevole.

Leggi: Eco Di Sicilia, 08/11/2019


mercoledì 6 novembre 2019
Erp, 3 milioni di euro per la manutenzione degli alloggi popolari

Altri 3 milioni di euro a beneficio dell’edilizia residenziale pubblica. A stanziarli è la Regione Toscana sulla base di una proposta dell’assessore regionale alla casa Vincenzo Ceccarelli.
“Oggi in Consiglio regionale abbiamo approvato una variazione alla legge di bilancio che permetterà di finanziare la manutenzione ed il ripristino degli alloggi Erp con 3 milioni di euro, uno dei quali tratto dalle economie del recente bando per l’acquisto di immobili invenduti da destinare all’edilizia pubblica”, ha detto Ceccarelli.
“In occasione della recente presentazione del Rapporto casa dell’Osservatorio sociale regionale avevo annunciato la mia volontà di destinare risorse nuove e specifiche alla manutenzione ed al recupero degli alloggi, che troppo spesso restano sfitti per anni in attesa della manutenzione necessaria per passare da un assegnatario all’altro. Sono felice oggi di poter dire che questo risultato è stato raggiunto. Questa è un’anticipazione di quello che, in maniera più sostanziosa, avverrà anche con il prossimo bilancio”.

Leggi: Toscana Notizie, 06/11/2019


mercoledì 6 novembre 2019
Perugia, al via il progetto D-Care rivolto ai caregivers. Auser Umbria capofila.

Prendersi cura di chi si prende cura: potrebbe essere questo lo slogan del progetto “Dementia: Respect and Respite” (acronimo D-Care), che si è aperto ufficialmente martedì  5 novembre, a Perugia con il primo dei due giorni di meeting internazionale tra tutti i partner europei coinvolti. Il progetto, finanziato nell’ambito del Programma europeo Erasmus+ e che vede come capofila Auser Umbria, ha infatti come target i caregivers, letteralmente chi si prende cura delle persone affette da Alzheimer o da altri tipi di demenza. “Oltre all’impatto sulla persona – spiega Tiziana Ciabucchi, presidente di Auser Umbria – la demenza ha un effetto considerevole su quelli che sostengono il malato. La maggior parte dei caregivers si sente impreparata ad assumere questo nuovo ruolo. Prendersi cura delle persone spesso porta problemi di salute fisica e mentale per via dello stress che la cura di qualcuno con demenza causa. Inoltre, il lavoro e le altre relazioni soffrono e si trascurano i propri bisogni. La cura è anche un compito difficile e stressante per gli operatori sanitari professionali che spesso hanno bisogno di maggiori conoscenze e strumenti”. Ecco il senso del progetto europeo D-Care, che vede Auser Umbria affiancata da numerosi partner europei: Sosu Østjylland (Aarhus, Danimarca); Age Uk (Bristol, Regno Unito); Cebank (San Sebastian, Spagna); Errotu (San Sebastian, Spagna); p-consulting (Patrasso, Grecia); Kispe Faros (Patrasso, Grecia); Efvet (Bruxelles, Belgio); Associazione Omnis (Perugia, Italia).

Leggi: Auser, 06/11/2019


mercoledì 6 novembre 2019
In Emilia Romagna il primo festival della longevità, 16 incontri in 13 città.

Tra poco più di un decennio, nel 2032, in Emilia-Romagna, gli over 65 saranno il 30% della popolazione regionale. Una ‘rivoluzione silenziosa’, legata all’aumento dell’aspettativa di vita, a cui Auser Emilia-Romagna cerca di dare voce per la prima volta con una manifestazione: il Festival della longevità. In calendario per novembre e dicembre, il programma prevede 16 incontri sul tema dell’anzianità con ospiti ed esperti, in 13 città regionali, per sensibilizzare e portare alla luce un cambiamento che influenzerà il futuro di tutti. “Non parliamo più di un tempo breve, la parte dell’invecchiamento copre ormai circa 30 anni: siamo di fronte a una vera e propria terza fase della vita”, spiega Fausto Viviani, presidente Auser Emilia-Romagna, durante la conferenza stampa di presentazione nella sede bolognese. E aggiunge: “Le persone anziane non devono essere vissute come un problema ma come una possibilità; per Italia e Giappone, due dei paesi ‘piu’ vecchi’, sarà la scommessa del futuro”.

Leggi: Auser, 06/11/2019


mercoledì 6 novembre 2019
Caregivers We Care, il nuovo progetto di Auser Viterbo per chi si prende cura di una persona con demenza.

E’ partito a Viterbo un nuovo progetto targato Auser: Cargivers We Care, realizzato grazie al contributo della Fondazione Carivit di Viterbo. L’Auser, da anni impegnata sul territorio propone un intervento specifico per una presa in carico più ampia dei malati di demenze, coinvolgendo i famigliari e sostenendoli nel difficile accudimento dei propri cari.
Il progetto prevede una serie di incontri rivolti al sostegno e alla valorizzazione delle persone che si prendono cura dei malati di demenza. Obiettivo degli incontri è la riduzione del disagio psicologico e sociale attraverso orientamento e formazione ma anche confronto e condivisione degli aspetti pratici ed emozionali legati alla gestione delle demenze.
La presentazione del progetto si è svolta il 28 ottobre alla presenza di Giovanna Caravocchi presidente provinciale dell’Auser, il dottor Salotti dell’Asl di Viterbo, la dott.ssa Urbani, responsabile fino a novembre del progetto “Alzhauser Cafè” e del progetto “Caregivers We Care”.
Giovanna Caravocchi ha ricordato l’impegno dell’Auser sul territorio, in particolare gli esordi dell’associazione nell’ambito delle demenze, con il progetto specifico di Alzhauser Cafè, nato nel dicembre del 2017 grazie a un finanziamento della Tavola Valdese.

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mercoledì 6 novembre 2019
Scandicci (FI), con “Casa dolce casa” ricreati ambienti domestici nella RSA

Si chiama “Casa Dolce Casa: il cuore in ogni angolo”, l’innovativo progetto promosso dall’Auser di Scandicci in collaborazione con la cooperativa sociale Elleuno. Ha preso vita all’interno della Residenza sanitaria assistenziale “Acciaiolo” di Scandicci che ospita anziani non più completamente autosufficienti. Con “Casa Dolce Casa: il cuore in ogni angolo” in pratica all’interno della struttura, gestita da Cooperativa Sociale Elleuno, sono stati realizzati dei nuovi spazi nei quali sono stati ricreati dei veri ambienti domestici: la cucina di casa, il salotto, il tinello. Luoghi caldi ed accoglienti nei quali gli ospiti si sentono come a casa, spazi nei quali conversare o essere stimolati a farlo, in un clima famigliare. Il progetto è stato presentato alla cittadinanza nei giorni scorsi.  Il nome del progetto parte proprio dall’acronimo della parola CASA: C come Cura della persona; A come Ambiente familiare che cura e di cui ci si prende cura; S come Sicurezza ambientale; A come Abilità da stimolare e attivare.

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mercoledì 6 novembre 2019
Firenze: quali servizi per la non autosufficienza?

Quali servizi per la non autosufficienza? E’ la domanda cui ha cercato di rispondere l’iniziativa organizzata dallo Spi Cgil di Firenze e Lega Spi di Scandicci – Le Signe e dall’Auser, dal titolo “In viaggio non da soli”. L’appuntamento si è tenuto il 5 novembre alle 9.30 a Lastra a Signa al Cinema delle Arti. Ha aperto i lavori Marco Paoli – Segretario SPI CGIL Le Signe; a seguire il Sindaco di Lastra a Signa, Angela Bagni. Sono seguite le comunicazioni di: servizi nel territorio SDS nord-ovest – Franco Doni Direttore SDS zona fiorentina nord-ovest; Le strutture – Andrea Blandi Presidente UNEBA Toscana; Il ruolo del terzo settore Auser – Renato Boni Presidente Auser Territoriale Firenze; Lo Spi del territorio – Alfredo Crivelli Segretario SPI CGIL Scandicci; Esperienze del territorio – Leonora Biot Coord. Centro sociale Residenziale Lastra a Signa.
Dopo le comunicazioni si è svolta una tavola rotonda con: Stefania Saccardi Assessore Diritto alla salute, al welfare all’integrazione socio-sanitaria e sport Regione Toscana; Enzo Costa Presidente nazionale Auser; Antonella Pezzullo Segr. nazionale SPI CGIL; Rossella Boldrini Direttore Servizi Sociali ASL; Camilla Sanquerin Presidente SDS Nord-ovest.

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mercoledì 6 novembre 2019
Potenza, ricerca dello SPI Cgil su anziani e gioco d’azzardo.

È la solitudine uno dei motori che spinge gli anziani della città di Potenza al gioco d’azzardo. Gratta e vinci e lotto diventano gli amici con cui condividere momenti da trascorrere in ricevitorie, tabaccherie e bar. Luoghi in cui i confini tra ciò che possibile e ciò che non lo è diventa così labile da non consentire una reale presa di coscienza dei pericoli di quella che è considerata una vera e propria patologia. Per questo motivo il sindacato dei pensionati Spi Cgil Potenza, insieme al Ser.D dell’Asp e all’associazione “Famiglie fuori gioco” ha deciso di indagare il fenomeno della dipendenza dal gioco d’azzardo, attraverso una ricerca su un campione di 700 persone con in media circa 68 anni di età. Gli anziani a cui sono stati somministrati i questionari vivono prevalentemente in famiglia ma una buona parte, il 24%, vive sola. La maggior parte delle volte giocano da soli e a distanza di molto tempo, sebbene una buona percentuale, specialmente maschile, ammette di giocare con frequenza settimanale. La spesa è irrisoria, massimo fino a 5 euro e oltre il 60 per cento degli intervistati dichiara di aver vinto. Ciò, secondo la ricerca, comporta un rischio molto alto in quanto la combinazione scarso investimento e alta probabilità di vincita è una incentivazione al gioco. Non è presente un forte fenomeno di indebitamento anche se il 10 per cento ammette di esseri indebitato qualche volta

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mercoledì 6 novembre 2019
Il Censis esplora il mondo degli anziani

L’Italia è il paese in Europa con la percentuale più alta di over 65 con il 22,7% e una crescita sostenuta negli ultimi 10 anni di circa 1,8 milioni di persone in questa fascia. E’ quanto emerge da una ricerca di Censis-Tendercapital che evidenzia come nel nostro Paese sia cresciuta la quota di ricchezza detenuta da questa fascia di popolazione passando dal 20,2% al 39,9% tra il 1995 e il 2016 grazie anche al significativo aumento delle persone che superano questa età.Oltre 2,8 milioni di persone (il 20,7% degli anziani) non è autosufficiente e questa situazione costituisce un rischio che cresce con l’avanzare dell’età (supera il 40% di incidenza oltre gli ottant’anni). I bisogni assistenziali degli anziani sono stati finora coperti soprattutto dalle famiglie che garantiscono assistenza diretta in almeno 7 casi su 10 ma un ruolo importante lo svolgono poi le badanti (circa 1 milione) con una spesa per le famiglie stimata in circa 9 miliardi di euro.
Gli anziani – segnala la ricerca – hanno una quota di ricchezza media più alta del 13,5% di quella media degli italiani, mentre per i millennials risulta inferiore del 54,6%.

Leggi: Auser, 06/11/2019


IN AGENDA:

Casa: Cgil, Cisl, Uil, 19 novembre iniziativa ‘Una nuova questione abitativa’

Dopo cinquant’anni dallo sciopero indetto da Cgil, Cisl, Uil, per il diritto alla casa e contro il caro affitti, le Organizzazioni sindacali propongono una riflessione su quegli eventi, attraverso un’iniziativa che si svolgerà a Roma il 19 novembre 2019, con l’obiettivo di rimettere al centro la questione dell’abitare e rilanciare i temi per città più eque e sostenibili.

Leggi: Cgil


27 -28 novembre 2019 – XI edizione del Forum della Non Autosufficienza e dell’autonomia possibile – Bologna Centro Congressi Savoia Hotel

L’evento è diventato negli anni il punto di riferimento nazionale per i professionisti e gli operatori dei servizi alla persona.
Il programma offre un ricco numero di convegni e workshop con argomenti dedicati ai vari ambiti operativi, con materie interessanti, concrete e attuali che certamente forniscono contributi, approfondimenti e soluzioni di immediata utilità nell’operare quotidiano.
La sessione convegnistica è strutturata in sessioni plenarie e workshop.
Una lettura a 360° dell’orizzonte di fronte a tutti coloro che si occupano di lavoro di cura.
L’evento è accreditato ECM per tutte le professioni sanitarie e crediti per gli assistenti sociali e OSS.

Leggi: Non Autosufficienza


Il 28 novembre a Roma la “Giornata del familiare assistente”

‘Il diritto della persona con disabilità o del familiare assistente a partecipare alle procedure di valutazione della qualità dei servizi erogati’. Sarà questo il tema della 4a giornata del Familiare Assistente, aperta a tutti i cittadini e organizzata Roma
‘Il diritto della persona con disabilità o del familiare assistente a partecipare alle procedure di valutazione della qualità dei servizi erogati’. Sarà questo il tema della 4a giornata del Familiare Assistente, aperta a tutti i cittadini e organizzata Roma dalla Consulta delle persone con disabilità, in collaborazione con il Municipio Roma 1 Centro il 28 novembre dalle 9.30 alle 13 nell’Aula magna del liceo classico Terenzio Mamiani, in Viale delle Milizie 30.
Il punto 10 della Carta Europea del familiare assistente recita: “La persona disabile o il familiare sono i primi esperti dei loro bisogni e delle risposte adatte a soddisfarli, pertanto devono intervenire alle procedure di valutazione”. Anche l’articolo 4 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilita’ chiede agli Stati di “promuovere la formazione dei professionisti e di personale che lavora con le persone con disabilità e di fornire una migliore assistenza e servizi di qualità”.

Leggi: Redattore Sociale


Presentazione Nazionale del rapporto OASI 2019

Come cambia la Sanità Italiana?
Cosa abbiamo imparato dalla stagione dei Piani di Rientro?
Quale può essere il ruolo delle tecnologie nell’innovare i servizi?
A che punto è il processo di femminilizzazione dei ruoli apicali nel SSN?
Questi e molti altri sono i temi che saranno trattati nel Convegno Nazionale OASI 2019 durante il quale si festeggeranno i 20 anni dell’Osservatorio sulle Aziende e Sul Sistema Sanitario Italiano, OASI.  Una giornata per condividere idee, esperienze e proposte.
L’evento è dedicato ai policymaker nazionali e regionali, alle direzioni strategiche delle aziende sanitarie pubbliche e private, ai membri degli staff aziendali e a tutti i professionisti interessati all’innovazione nel management e nelle politiche sanitarie.
La partecipazione è gratuita previa registrazione online fino ad esaurimento posti.

Leggi: Sda Bocconi


Un Patto tra le città sui temi dell’immaginazione civica e della cura condivisa

Se ne parlerà il 6 e 7 dicembre a Bologna, dove cinque anni fa nacque il primo Regolamento per l’Amministrazione condivisa dei beni comuni
L’obiettivo immediato è ambizioso e insieme entusiasmante: far nascere un vero e proprio Patto tra le città sui temi dell’immaginazione civica e della cura condivisa dei beni comuni. Obiettivo di lungo termine: diffondere e consolidare il tema della collaborazione tra i cittadini e le istituzioni per la cura e la rigenerazione dei beni comuni e la co-produzione delle decisioni pubbliche.
Se ne discuterà il 6 e 7 dicembre a Bologna dove cinque anni fa, a febbraio 2014, nacque  il primo Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani, stipulato dal Comune di Bologna insieme con Labsus.
Da Allora, anche grazie al lavoro di promozione svolto da Labsus, più di 200 Comuni hanno adottato il Regolamento e hanno favorito così la nascita di migliaia di patti di collaborazione con i cittadini per la cura condivisa dei beni comuni presenti sul loro territorio. Sono così stati coinvolti, direttamente, circa 800.000 persone.

Leggi: Labsus


Udine, 6 dicembre Convegno internazionale “Abitare Inclusivo. Il progetto per una vita autonoma e indipendente”

Il Convegno organizzato dall’Università di Udine con l’Università Iuav di Venezia e Roma Tre, nasce dalla volontà del cluster Accessibilità Ambientale della Società Italiana di Tecnologia dell’Architettura SITdA di affrontare il tema dell’abitare in chiave inclusiva, condizione necessaria a garantire una vita autonoma e indipendente, con attenzione mirata alle persone (giovani, adulte e anziane) con problemi di salute o di disabilità che ne limitano l’autonomia nelle attività di base e strumentali.
Il tema si colloca al centro degli interessi di un ampio network di settori differenti, tra tutti è possibile citare quelli della ricerca scientifica, della produzione ma anche delle politiche locali, attori consapevoli dell’importanza etica, sociale ed economica di garantire autonomia di vita alle persone, individui singoli e tra loro in relazione, che vivono gli spazi della quotidianità con necessità diverse per condizione evolutiva d’età, per abilità fisiche (sensoriali e cognitive), per formazione, cultura ed esperienza.

Leggi: Rete Caad


IN EVIDENZA:

PI e PAI espressione della visione della persona anziana

Come può la visione antropologica dei vecchi diventare un orizzonte di senso per l’elaborazione del Progetto Individuale e del Piano Assistenziale Individualizzato? Attraverso il PI si esprime la visione dinamica degli interventi di medio e lungo termine orientati al ben-essere dell’anziano, mentre il PAI definisce gli obiettivi di cura di ciascuna professionalità.
di Marco Noli (Docente a contratto Facoltà di Scienze Politiche e Sociali Università Cattolica di Milano. Formatore e consulente organizzativo)
Il Progetto Individuale (PI) e il Piano Assistenziale Individualizzato (PAI) sono strumenti della cassetta degli attrezzi degli operatori. Spesso sono percepiti come imposizioni burocratiche della Regione. Leggendo i PI e i PAI si può notare come ogni struttura, e più ancora ogni operatore, ha una propria visione di cosa dovrebbero essere. Possiamo osservare: il “PAI a pezzetti”, in cui ogni operatore compila la sua parte senza alcuna equipe; il ”PAI” appannaggio del medico e degli infermieri; e il “PAI nel cassetto” perché se è difficile stenderlo, ancora più difficile è renderlo operativo.
In fondo sono strumenti di cui si è perso il senso, e si sono trasformati in incombenze di cui si farebbe a meno, forse anche per l’eccessiva complicazione del debito informativo che le delibere regionali lombarde hanno introdotto nel tempo. Questo mi ha motivato a riprendere una riflessione che era stata sviluppata in un ciclo formativo della Provincia di Milano di circa 10 anni fa, condensata in un libro dall’evocativo titolo “Il progetto assistenziale individuale: dal debito informativo al credito umano di una vita da vecchi” (Mozzanica, Granata, 2007). Nel libro, oggi introvabile, sono riportate le lezioni teoriche del Prof. Mario Mozzanica, a cui io mi rifarò, e la sintesi dei lavori dei gruppi di formazione. Quelle riflessioni, pur datate, mantengono una loro significativa attualità, salvo necessari aggiornamenti per l’introduzione del PI da parte delle più recenti delibere.

Leggi: I Luoghi della Cura


La terza rivoluzione industriale tra fondi pensione e ambiente

A livello globale è già iniziato lo sganciamento dai combustibili fossili. Il segnale arriva dai fondi pensione dei lavoratori americani, che rappresentano il più grande pool di capitale di investimento al mondo, pari a 25.400 miliardi di dollari
Il green new deal sta diventando un tema fondamentale nella sfera politica mondiale e potrebbe rivoluzionare la società. L’organo scientifico delle Nazioni Unite (Ipcc) ha dichiarato che le emissioni di gas serra stanno accelerando e sempre più si susseguiranno eventi climatici pesanti, tanto da poter mettere a rischio la vita sul pianeta.
Si inizia ad avvertire un mutamento epocale nell’opinione pubblica e la questione del cambiamento climatico può diventare il problema principale da affrontare. La terza rivoluzione industriale dovrà essere fondata su zero emissioni di carbonio. Il passaggio è molto delicato, ma tutti gli indicatori fanno pensare a un crollo del sistema industriale basato sui combustibili fossili.
Nel mondo vi sono già settori industriali che si stanno sganciando dai combustibili fossili per affidarsi ad energie alternative il cui costo va diminuendo. La questione centrale diventano anche gli investimenti, poiché si registra una pressione tesa a disinvestire dall’industria petrolifera e ad investire in nuove energie.

Leggi: Rassegna Sindacale


La gestione del privato sociale può salvare l’ERP?

Il caso delle Quattro Corti di Stadera a Milano – Marco Peverini, Anna Tagliaferri
Il declino del dibattito sulla casa pubblica in Italia e le sue gravi conseguenze
Il dibattito pubblico che ruota intorno alla casa in Italia si presenta fortemente incentrato sui caratteri emergenti dell’abitare innovativo: un abitare “sociale” poiché teso alla condivisione di servizi collettivi, alla collaborazione tra gli abitanti e a incentivare il loro senso di comunità. Questa tendenza a riferirsi a un carattere social dei progetti abitativi, che vede Milano capofila ed esportatore dei modelli di co-housing, student housing, ecc., rappresenta indubbiamente un passo avanti verso le nuove esigenze abitative. Rischia, però, di far perdere di vista la questione più urgente dell’accessibilità economica dell’abitazione.
Mentre in Italia il social housing viene confuso con l’housing sociale in un pasticcio di termini – influenzando le scelte politiche e di investimento pubblico −, nel segno del ridimensionamento del welfare state si è continuato ad assistere alla diminuzione dello stock di Edilizia Residenziale Pubblica (ERP).
Forse non tutti ricordano che dal 1996, con l’abolizione del contributo Gescal, l’allora Iacp (Istituto Autonomo Case Popolari) fu privato del necessario finanziamento pubblico. In seguito ai processi di regionalizzazione e aziendalizzazione, poi, gli istituti regionali furono trasformati in enti pubblici economici (Aziende Casa), assoggettati alle regole di autonomia di bilancio.

Leggi: Welforum


 Serve una lotta femminista per il welfare

In Svezia le femministe stanno combattendo battaglie importanti, ma welfare e diritto del lavoro sono ancora dei vicoli ciechi. Serve una lotta femminista per un’assistenza pubblica e di qualità. Il discorso che Mirjam Katzin ha tenuto per inGenere al Festival di Internazionale a Ferrara.
Probabilmente vi aspetterete che io stia qui a raccontarvi la favola del welfare svedese caratterizzato da uguaglianza di genere e bassa disuguaglianza nella distribuzione dei redditi. Almeno, questo è quanto di solito si aspetta da me la platea quando intervengo alle conferenze in altri paesi europei o negli Stati Uniti, l’immagine che di solito si ha della Svezia. Temo che vi deluderò. La Svezia non è stata risparmiata dalle forti ondate di neoliberismo e neoconservatorismo che hanno travolto gran parte dei paesi negli ultimi decenni. Oserei perfino affermare che la Svezia è, in un certo senso, all’avanguardia in termini di neoliberalizzazione.
Tuttavia, credo fermamente che ci sia molto da imparare dall’esempio svedese quando si considera l’impatto che un’ambiziosa politica di stampo socialdemocratico, improntata al principio di responsabilità pubblica in termini di welfare e assistenza, può avere sulle disuguaglianze di genere, nell’ottica di dare vita a una società imperniata sulla solidarietà e con differenze di classe più contenute, unitamente a una politica migratoria generosa. La stessa Svezia ha molto da imparare da questa esperienza. Nella mia visione politica, ritengo che, negli ultimi 30 anni – e in particolar modo da 10 anni a questa parte –, siano stati fatti molti passi nella direzione sbagliata in relazione a diversi aspetti. Oggi la Svezia si ritrova tra i paesi Ocse che registrano una più rapida crescita delle disuguaglianze nella distribuzione dei redditi, uno stato sociale in declino e una politica migratoria molto meno generosa. Tutto ciò ha naturalmente un impatto sulla componente femminile della popolazione e sulle famiglie.

Leggi: Ingenere


Stigma e demenza

Il recente Rapporto dell’Alzheimer’s Disease International intitolato “World Alzheimer Report 2019. Attitudes to dementia” si concentra sul tema dello stigma nei confronti della demenza offrendo, grazie ad una ricerca condotta dalla London School of Economics and Political Science, una analisi dettagliata delle dimensioni del fenomeno. L’articolo propone una selezione ragionata dei risultati di questa indagine e presenta, in sintesi, alcuni programmi in atto nei diversi paesi volti a ridurre lo stigma.
di Veruska Menghini (Assistente Sociale Specialista, collabora con il Network Non Autosufficienza), Giselda Rusmini (Ricercatrice sociale, collabora con l’Istituto per la Ricerca Sociale di Milano e il Network Non Autosufficienza)
Per i malati di demenza, il riconoscimento del diritto alle cure e ad una partecipazione piena ed equa alle attività quotidiane risulta essere spesso compromesso dallo stigma associato alla demenza (Ashworth, 2017; Lion et al., 2019). Secondo gli stereotipi più comuni infatti, avere la demenza è un’esperienza intrinsecamente negativa1. Le reazioni emotive negative spesso includono paura, vergogna, repulsione o disgusto (Behuniak, 2011; Casado et al., 2018; Lopez et al., 2019). Si tratta di stereotipi e pregiudizi che assumono forme e intensità diverse a seconda dei contesti politici e culturali in cui si sviluppano2.

Leggi: I Luoghi della Cura


Sto invecchiando, e dunque?

È invecchiando oggi, che ci si pone questa lecita domanda, peraltro, e che nei decenni precedenti non aveva senso porsi.
Perché, al di là di tutto, c’è ormai la consapevolezza diffusa che invecchiare non vuol dire “aver finito” qualcosa, “terminato” un tempo, anzi ci rendiamo conto che con la vecchiaia è “un nuovo inizio di qualcosa” , un nuovo periodo ormai  lungo ( la vita media sta andando verso gli 80 anni).
Ma quale tempo riserva ancora la vita?
Molto o poco che sia, invecchiare è un dono della vita stessa e dunque è possibile amare la vita e  l’invecchiare lasciando in secondo ordine la quantità degli anni. Guardando l’invecchiare in questa visione, ci dice che c’è ancora tempo per migliorare lo stile di vita e mantenersi in salute per tanti anni ancora.
Ma la pensione, inizio del senso di vecchiaia, per molti, è realmente un traguardo finale? un ritiro a lungo desiderato dalla vita attiva lavorativa faticosa?
Può darsi. Ma, pur ritenendo lecito e doveroso raggiungere questo traguardo lavorativo potremmo dire che si può andare in pensione senza andarvi realmente, avviando nuove attività, sfruttando nuove opportunità di lavoro, anche produttivo, mettendo a frutto l’esperienza e le competenze acquisite negli anni di lavoro attivo.
Alcuni auto-consigli per invecchiare bene?
Sarebbe opportuno iniziare collezionando una cassetta degli attrezzi per invecchiare bene e in salute diventando un pioniere, sperimentando nuove forme di autocura, autopromozione della salute, sviluppandole come nuove competenze da acquisire.

Leggi: Abitare Sociale


Indicatori regionali sull’assistenza sociosanitaria

Il punto al 2017: Laura Pelliccia
Sono pochi gli strumenti a disposizione per monitorare l’andamento dell’assistenza sociosanitaria nelle regioni, in un sistema sanitario che ancora concentra gli sforzi di rilevazione e valutazione degli esiti esclusivamente sul sistema ospedaliero.
Finora la fonte principale per osservare l’andamento dell’assistenza per anziani, disabili e per le altre tipologie di bisogni sociosanitari è stato il set di indicatori contenuti della cosiddetta “Griglia Lea”, lo strumento con cui vengono monitorate le regioni (negli scorsi mesi sono stati diffusi i risultati del 2017). E’ utile ricordare inoltre che nel caso dei Lea sociosanitari, non essendo mai stati individuati a livello normativo standard di riferimento nazionali rispetto ai livelli di offerta attesi delle singole regioni, le verifiche ministeriali vertono su confronti di tipo statistico (si osserva il posizionamento relativo rispetto alle altre regioni e le variazioni rispetto ai precedenti periodi per le regioni più carenti).
In futuro questo set subirà alcune modifiche, per effetto di un recente processo di rivisitazione noto come “Nuovo Sistema di Garanzia” (Decreto Ministero della Salute 12 marzo 2019). Anche a seguito di questo aggiornamento, per l’assistenza sociosanitaria saranno considerati solo indicatori sul livello di offerta e continueranno a mancare informazioni su altre dimensioni (equità, appropriatezza, efficienza, efficacia dei servizi).

Leggi: Welforum


SEGNALAZIONI:

 Pensionati all’estero – Avviata 1° fase campagna per attestazione esistenza in vita

L’Inps informa che Citibank ha cominciato ad inviare la lettera esplicativa e del modulo standard per l’attestazione dell’esistenza in vita che i pensionati residenti in Africa, Oceania ed Europa, dovranno comunicare all’Istituto. Con il messaggio del 25 ottobre, n. 3884, l’Inps conferma, inoltre, che l’accertamento generalizzato dell’esistenza in vita sarà condotto in due fasi, come nelle scorse edizioni, tra loro cronologicamente distinte in rapporto ai Paesi di residenza dei beneficiari, come risultanti negli archivi della Banca, rimanendo inalterata, anche per quest’anno, la suddivisione delle aree geografiche adottata per le precedenti verifiche.
La prima fase, che è stata avviata ad ottobre 2019 e terminerà a marzo 2020, riguarderà i trattamenti pensionistici erogati ai pensionati residenti in Africa, Australia (Oceania) ed Europa, ad esclusione dei Paesi Scandinavi, dei Paesi dell’Est Europa e degli Stati limitrofi. gli interessati dovranno far pervenire le attestazioni di esistenza in vita entro il 13 febbraio 2020. Nel caso in cui l’attestazione non sia prodotta, laddove possibile, il pagamento della rata di marzo 2020 avverrà in contanti presso le agenzie Western Union del Paese di residenza. In caso di mancata riscossione personale o di mancata produzione dell’attestazione di esistenza in vita entro il 19 marzo 2020, il pagamento delle pensioni sarà sospeso a partire dalla rata di aprile 2020.

Leggi: Inca


Assistenza disabili gravi (Legge 104/92) – Diritto al trasferimento della sede di lavoro

La richiesta di trasferimento di sede da parte del lavoratore che assiste un familiare con handicap grave, in virtù della legge 104/92, deve tener conto del comportamento coerente precedentemente assunto dal richiedente. A stabilirlo è la Cassazione, con la sentenza n. 26603 del 18 ottobre scorso, che ha accolto il ricorso di una dipendente, a cui il datore di lavoro aveva negato il trasferimento, facendo prevalere le ragioni economiche ed organizzative dell’azienda, pur in presenza di altre collocazioni possibili per la lavoratrice. Una opportunità che è espressamente prevista dall’articolo 33, comma 5, della legge 104/1992.
La controversia è giunta fino in Cassazione dopo che la dipendente per garantire l’assistenza al familiare in condizioni di handicap grave, prima della domanda di trasferimento, si era assentata dal lavoro per un lungo periodo, usufruendo di un periodo di maternità, di successivi otto mesi di distacco sindacale e, infine, di ulteriori sei mesi di congedo straordinario.

Leggi: Inca


Previdenza: contributi per i lavoratori domestici – Inps, da oggi al 10 ottobre il pagamento III trimestre

Dal 1 al 10 ottobre 2019 è possibile pagare i contributi del III trimestre 2019 dei lavoratori domestici. Lo ricorda l’Inps, in una nota pubblicata sul sito istituzionale. I datori di lavoro possono effettuare il pagamento: direttamente online tramite il portale dei pagamenti; presso le tabaccherie che aderiscono al circuito di Lottomatica e che espongono il logo Servizi Inps; presso gli sportelli bancari di Unicredit SpA ; tramite il sito del gruppo Unicredit SpA per i clienti titolari del servizio di banca online; presso tutti gli sportelli di Poste Italiane; presso bar, tabacchi ed edicole con SisalPay.
Il versamento può essere, infine, effettuato anche utilizzando il bollettino  MAV (Pagamento Mediante Avviso) inviato dall’Inps, che può essere generato: direttamente online tramite il portale dei pagamenti all’interno della sezione lavoratori domestici; presso le aree di front office delle sedi Inps, utilizzando lo sportello automatico per il cittadino con autenticazione mediante tessera sanitaria; utilizzando l’avviso di pagamento  pagoPA generato online tramite il portale dei pagamenti all’interno della sezione lavoratori domestici.

Leggi: Inca


Assicurazione infortuni domestici – Entro il 15 ottobre il versamento dell’integrazione del premio

Per garantire la continuità della propria copertura assicurativa, entro il prossimo 15 ottobre gli assicurati Inail contro gli infortuni domestici devono effettuare il pagamento dell’integrazione di 11,09 euro, che allinea ai 24 euro fissati dalla legge di bilancio 2019 l’importo annuale della polizza, obbligatoria per tutte le persone che svolgono gratuitamente un’attività rivolta alla cura dei componenti della famiglia e dell’abitazione, in modo abituale ed esclusivo e senza vincoli di subordinazione.
In una lettera inviata agli assicurati, che nei mesi scorsi hanno versato i 12,91 euro per il rinnovo dell’iscrizione, l’Inail ricorda che il nuovo premio annuale stabilito dall’ultima legge di bilancio è accompagnato da un’estensione della platea dei beneficiari della tutela assicurativa, che ora si applica alle persone tra i 18 e i 67 anni, anziché tra i 18 e i 65 anni, e da un significativo ampliamento delle prestazioni garantite.

Leggi: Inca


Inps: precisazioni sull’ISEE

In un comunicato stampa pubblicato sul sito istituzionale il 12 settembre scorso, l’Inps ricorda che le Dichiarazioni Sostitutive Uniche (DSU), finalizzate alla determinazione dell’ISEE, presentate nel 2019 successivamente al 1° settembre, avranno validità dalla data di presentazione fino al 31 dicembre 2019. Per la loro elaborazione, saranno presi a riferimento i redditi percepiti nel 2017 e i patrimoni posseduti al 31 dicembre 2018.
Questo per effetto delle modifiche introdotte dal d.l. 101 del 3 settembre 2019 al cosiddetto Decreto crescita (d.l. 30/4/2019, convertito dalla l. 58 del 28/6/2019), che a sua volta aveva modificato la disciplina del d.lgs. 147 del 15/9/2017.
A partire dal prossimo anno, le Dichiarazioni Sostitutive Uniche avranno validità a partire dalla data di presentazione fino al 31 dicembre, mentre i redditi percepiti e i patrimoni posseduti presi a riferimento saranno quelli di 2 anni prima. Per il 2020, quindi, i redditi e i patrimoni di riferimento saranno quelli del 2018.

Leggi: Inca


Incompatibilità Quota100 e redditi da lavori con voucher

Il chiarimento di Inps a Il sole 24 ore
La direzione centrale pensioni dell’Inps ha affermato che soltanto i redditi derivanti da lavoro autonomo occasionale caratterizzato dall’assenza del vincolo di subordinazione e del potere di coordinamento del committente sono cumulabili con la pensione quota 100 nei limiti di 5mila euro lordi annui. Questo è il messaggio inviato dall’Inps in risposta ad un quesito posto da Il sole 24 ore, riportato in un articolo pubblicato sul quotidiano nella edizione di ieri, a firma di Matteo Prioschi e Fabio Venanzi.
Le altre forme di lavoro occasionale non autonomo non possono rientrare nella deroga prevista dal legislatore. L’INPS ha precisato che nella Circolare 117 «nel rispetto della lettera della norma, sono stati forniti chiarimenti sulla deroga all’incumulabilità prevista solo per il lavoro autonomo occasionale caratterizzato dall’assenza del vincolo di subordinazione e del potere di coordinamento del committente. Le altre forme di lavoro occasionale non autonomo non sono pertanto riconducibili a tale deroga»

Leggi: Inca


Sindacati pensionati, a novembre manifestazione a Roma

“Una manifestazione nazionale a Roma, per metà novembre, anticipata da un percorso di mobilitazione a livello territoriale per richiamare l’attenzione del governo su fisco, non autosufficienza e sanità.
E’ quanto hanno deciso gli esecutivi unitari dei Sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil che si sono riuniti oggi a Roma.

Leggi: Auser


Arriva Pensionati.it, un portale interamente dedicato agli anziani e alle loro famiglie.

Il sito è stato lanciato dallo Spi-Cgil – che rappresenta in tutta Italia oltre 2,5 milioni di uomini e donne in pensione – con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente la propria presenza sui canali digitali e sui social network.
All’interno del sito sarà possibile consultare un’ampia gamma di argomenti trattati in modo analitico, aggiornati periodicamente e divisi per sezioni tematiche quali pensioni, sanità, tasse, tariffe, alimentazione, casa, consumi e tanto altro.
Per potersi districare meglio fra le complesse materie trattate su Pensionati.it gli utenti potranno trovare una raccolta di domande frequenti per cercare le risposte alle problematiche più comuni e un team di esperti cui sarà possibile porre domande specifiche.

Vai al sito: http://www.pensionati.it/


NEWS:

martedì 5 novembre 2019
Misure insufficienti per i pensionati, confermata manifestazione del 16 novembre

“La manovra del governo è insufficiente per quanto riguarda le risposte date ai pensionati, a partire dalla misura sulla minirivalutazione, per la quale riconfermiamo il nostro giudizio critico. Inoltre, manca l’intervento sull’ampliamento della quattordicesima, così come l’abbassamento delle tasse anche per chi è in pensione. Bene, invece, gli impegni che il governo si è assunto per il futuro, in particolare la volontà di proseguire il confronto sulla previdenza e per una legge quadro sulla non autosufficienza”. Lo dichiarano Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil, a seguito degli incontri che si sono tenuti ieri con il governo.
“A queste condizioni, confermiamo la manifestazione convocata per il prossimo 16 novembre a Roma, con l’intento di spingere il Parlamento a migliorare ulteriormente la manovra economica, tenendo in considerazione le necessità di 16 milioni di persone che oggi rappresentano un terzo del Paese e che quindi non possono continuare a essere ignorate. A tal fine organizzeremo anche dei presìdi davanti al Senato, in occasione della discussione parlamentare”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 05/11/2019


martedì 5 novembre 2019
L’amministrazione di sostegno per un reale progetto di vita della persona

Si susseguono, in questi giorni, gli appuntamenti centrati sull’istituto dell’amministrazione di sostegno, introdotto quindici anni fa dalla Legge 6/04, in particolare allo scopo di analizzare sia le luci che le ombre nell’interpretazione e nell’applicazione di quella norma, insieme alle nuove possibili frontiere applicative. Oltre infatti all’incontro pubblico di Vicenza del 9 novembre, già segnalato dal nostro giornale, sono in programma altri due importanti convegni sul tema, rispettivamente domani, 6 novembre, a Verona e dopodomani, 7 novembre, a Milano.
Oltre all’incontro pubblico di Vicenza del 9 novembre, di cui ci siamo già occupati in altra parte del giornale, sono in programma nei prossimi giorni altri due importanti appuntamenti, centrati entrambi sull’istituto dell’amministrazione di sostegno.
Il primo di essi è previsto per il pomeriggio di domani, 6 novembre, presso la Sala Convegni della Banca Popolare di Verona (Via San Cosimo, 10, ore 14-18), organizzato dall’Associazione Ugualmente Sociale e intitolato L’amministrazione di sostegno in rete tra Primo e Terzo Settore per un progetto di vita della persona. Normativa, modelli, esperienze interregionali per una giustizia di comunità e della sussidiarietà.
Si tratterà di un convegno dedicato in particolare all’applicazione concreta dell’amministrazione di sostegno, intesa quale strumento di garanzia del progetto di vita della persona fragile.

Leggi: Superando, 05/11/2019


martedì 5 novembre 2019
 Legge di bilancio: scompaiono i 100 milioni promessi per il fondo affitti. Non ci siamo. Non si può barattare la cedolare secca al 10% con la cancellazione del sostegno alle famiglie deboli

Dichiarazione di Daniele Barbieri, Segretario generale SUNIA
E’ stata una brutta sorpresa scoprire che nel Disegno di legge di bilancio non esiste alcun stanziamento per il fondo di sostegno all’affitto, nonostante fosse stato annunciato dalla Ministra De Micheli.
Ancora una volta si sottovaluta l’emergenza abitativa e l’ondata di sfratti per morosità causati dalla distanza tra affitti di mercato e redditi delle famiglie.
E’ incredibile che la richiesta di lasciare la cedolare secca al 10% per i contratti concordati sia stata, nella pratica, considerata esaustiva di un intervento sull’emergenza, mentre non era e non è altro che una misura necessaria ad evitare il rischio che la proprietà scarichi la maggior tassazione sugli inquilini.
Se servono risorse per il fondo affitti le si prendano aumentando la cedolare secca sui contratti liberi e sui contratti turistici che sottraggono alloggi al mercato dell’affitto ordinario e fanno lievitare i prezzi.
Si vuole ragionare sulle politiche abitative necessarie per affrontare il disagio abitativo di milioni di famiglie o dobbiamo continuare ad assistere ad inutili dibattiti sulla quantità di contante che è possibile utilizzare?

Leggi: Sunia, 05/11/2019


lunedì 4 novembre 2019
Previdenza complementare – Covip, 9 mln gli iscritti a Fondi, +3% nel terzo trimestre

Le adesioni alle forme di previdenza complementare hanno superato a fine settembre la soglia di nove milioni con una crescita del 3% rispetto alla fine del 2018. E’ quanto emerge da un rapporto della Covip, Commissione di vigilanza sui Fondi Pensione, secondo il quale sono 6,54 milioni i lavoratori dipendenti iscritti, circa la metà dei quali aderenti a un Fondo negoziale.
Le risorse complessivamente destinate alle prestazioni ammontano a 180 miliardi di euro (il dato non tiene conto delle variazioni nel periodo dei PIP “vecchi”) mentre i rendimenti si confermano migliori della rivalutazione del Tfr (1,2%) con una crescita rispetto a fine dicembre del 6,4% per i Fondi negoziali, del 7,2% per i Fondi aperti e per i Pip nuovi dell’1,3% per le gestioni separate e del 9,4% per l’Unitlinked.

Leggi: Inca, 04/11/2019


lunedì 4 novembre 2019
Bonus ristrutturazione, può fruirne chi paga i lavori con un finanziamento?

Se i lavori di ristrutturazione dell’immobile vengono pagati ricorrendo ad un finanziamento è possibile usufruire del bonus ristrutturazione?
L’Agenzia delle Entrate risponde alla domanda tramite la posta di FiscoOggi.
Bonus ristrutturazione in caso di finanziamento
L’Agenzia chiarisce che è possibile richiedere l’agevolazione anche quando i lavori sono stati pagati da una società finanziaria.
In questi casi, però, è necessario che la società che concede il finanziamento paghi l’impresa che ha eseguito i lavori con bonifico bancario o postale da cui risultino tutti i dati richiesti (causale del versamento con indicazione degli estremi della norma agevolativa, codice fiscale del soggetto per conto del quale è eseguito il pagamento, numero di partita Iva del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato).
Inoltre, è necessario che il contribuente sia in possesso della ricevuta del bonifico effettuato dalla società finanziaria al fornitore della prestazione.
Bonus ristrutturazioni: cosa prevede
Ricordiamo che grazie al Bonus ristrutturazione è possibile usufruire della detrazione Irpef 50% e del limite massimo di spesa di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare per le spese di recupero del patrimonio edilizio fino al 31 dicembre 2019.

Leggi: Edilportale, 04/11/2019


giovedì 31 ottobre 2019
Governo e disabilità, Fish scrive a Conte. Parola d’ordine: partecipazione

La federazione chiede al presidente del Consiglio che sia “garantita la logica del mainstreaming”, con un costante coinvolgimento delle associazioni nelle scelte che riguardano le persone con disabilità. E sollecita un rafforzamento dell’Osservatorio e del Programma d’azione
Tra governo e associazioni per la disabilità il confronto è aperto e non si deve interrompere: vuole rammentarlo Fish, con una lettera aperta al premier Conte, pubblicata sul proprio sito. “In occasione della formazione del Governo e della stesura del relativo programma – ricorda – il presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte, ha voluto incontrare i rappresentanti della Fish. Un segnale unico di comprensione profonda delle indicazioni della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità che prevede non solo il coinvolgimento dei diretti interessati nelle decisioni che li riguardano, ma anche la considerazione della disabilità in ogni politica che riguardi tutti i cittadini”. Un buon segno, per la Fish, perché “per dare concretezza alla Convenzione Onu e all’inclusione delle persone con disabilità è necessaria una forte volontà politica, un assetto strategico ed istituzionale chiaro con un intervento di coordinamento e innovazione della attuale normativa vigente”.

Leggi: Redattore Sociale, 31/10/2019


giovedì 31 ottobre 2019
Fondi per il welfare: cosa c’è di nuovo dopo le manovre estive 

Come è cambiato il quadro delle risorse per il welfare regionale dopo l’estate? Quali novità sul fronte dei fondi nazionali per le politiche sociali e per la sanità 2019? Come sono intervenute su questo quadro le manovre estive regionali? Facciamo il punto sul budget 2019!
Come di consueto, nel corso dell’estate, il ciclo della programmazione economica nazionale e regionale prevede delle sessioni di aggiornamento degli stanziamenti previsti a inizio anno. Inoltre, rispetto alla situazione iniziale, a questo punto dell’anno si dispone di qualche informazione ricavabile dai vari provvedimenti esecutivi delle decisioni di finanza annuale.
Cercheremo di osservare cosa è cambiato per il mondo del welfare lombardo a seguito di queste manovre, con riferimento ai fondi sociali e a quelli sanitari.
La situazione prevista a inizio anno era stato oggetto di un apposito articolo. Stante il quadro informativo ad oggi disponibile, di seguito si cercheranno di illustrare le novità riguardanti i fondi nazionali e, a seguire, quelli regionali.
Qualche aggiornamento sui fondi nazionali
Partiamo dai fondi nazionali. Nel momento in cui si scrive non si è ancora perfezionato l’iter di approvazione dei riparti per regione dei principali fondi di settore (Fondo Nazionale per le Politiche Sociali, Fondo Non Autosufficienza, Fondo Povertà). Su quest’ultimo fondo, in ogni caso, sono un po’ più chiare le possibili destinazioni a seguito dell’emanazione delle apposite linee guida per la quota servizi.

Leggi: Lombardia Sociale, 31/10/2019


giovedì 31 ottobre 2019
Gli anziani non sono un peso – Le fragilità rimosse

Gli anziani in Italia non sono un peso. Si può (e si deve) dare più spazio ai giovani (che in gran parte se ne vanno) senza creare disagi e inutili sensi di colpa a genitori e nonni. Una questione di civiltà. Lo squilibrio tra generazioni è fonte di apprensioni familiari, di inedite tensioni. Giustificate. Lo sguardo lungo è necessario. Invece litighiamo, non solo in occasione della prossima legge di Bilancio, soprattutto su effimere scelte a breve. Investiamo poco, ci assicuriamo di meno, nascondiamo sotto il tappeto le dinamiche inesorabili della nostra società. Se teniamo al futuro delle prossime generazioni dovremmo parlarne di più. E aiutarle per tempo ad affrontare le emergenze dell’invecchiamento della popolazione. Un peso, forse insopportabile, che cadrà sulle loro spalle. Una mina nascosta nel Servizio sanitario nazionale (che deve curare più che assistere) e nei conti dell’Inps. Oggi abbiamo quasi 14 milioni di italiani con più di 65 anni. Secondo l’Istat, nel 2037, in un contesto di popolazione calante, ne avremo 4,5 milioni in più. La percentuale di loro che non sarà autosufficiente è destinata a crescere esponenzialmente. Oggi a 75 anni è del 26 per cento; a 85 anni del 46 per cento. Se leggiamo poi il rapporto Oasi 2018 del Cergas Bocconi, a cura di Francesco Longo e Alberto Ricci, ci accorgiamo che il numero di over 65 con limitazioni funzionali è (dati 2015) di quasi 2 milioni e 900 mila.
I l tasso di copertura, pubblico e privato, del bisogno (dati 2016) va dal 75 per cento della Lombardia al 14 per cento del Molise. Si calcola che il problema della non autosufficienza tocchi già oggi una platea complessiva (malati e loro familiari o amici) di 12 milioni di persone.

Leggi: Corriere della Sera, 31/10/2019


mercoledì 30 ottobre 2019
Arriva mySOLI, la tecnologia che aiuta l’anziano a non sentirsi solo

Una app per migliorare il rapporto, non sempre facile, fra l’anziano ospite di una casa di riposo o di una Rsa, i suoi familiari e gli operatori socio sanitari che si prendono cura di lui. Con un sito web, una ricerca sul campo e una mappatura delle strutture della regione Lazio. Presentazione il prossimo 15 novembre
Per non sentirsi mai soli, anche se in una casa di riposo o in una Rsa. E’ un aiuto concreto per gli anziani che vivono in una struttura residenziale quello che arriva grazie alle nuove tecnologie digitali: un portale e una app che non separa dalla vita reale, ma al contrario contribuisce a mantenere vivo e forte il legame con le persone. Si chiama mySOLI il progetto, realizzato nel territorio della regione Lazio, che offrendo servizi e contenuti innovativi, promette di ridefinire, innovando, l’assistenza agli anziani ospiti nelle strutture residenziali.
L’iniziativa sbarca oggi sul web con la messa on line del portale, in attesa di essere presentata ufficialmente il prossimo 15 novembre al Centro Frentani di Roma (ore 9,30-13), nel corso di un appuntamento in cui istituzioni, accademici, associazioni, organizzazioni sindacali e famiglie si confronteranno sul tema dell’innovazione digitale in sanità. Una data, quella del 15 novembre, scelta non a caso: vi si celebra infatti la Giornata nazionale contro la solitudine dell’anziano.

Leggi: Redattore Sociale, 30/10/2019


martedì 29 ottobre 2019
“Silver economy”. L’ascesa dei longevi: all’Italia il primato europeo

È stato presentato a Roma il Primo Rapporto Censis- Tendercapital sui buoni investimenti ‘La Silver Economy e le sue conseguenze’. Ha analizzato il fenomeno dell’invecchiamento demografico e il suo impatto sull’evoluzione di stili di vita…
ROMA – È stato presentato a Roma, presso la Sala Zuccari del Senato, il Primo Rapporto Censis- Tendercapital sui buoni investimenti ‘La Silver Economy e le sue conseguenze’. La ricerca ha analizzato il fenomeno dell’invecchiamento demografico e il suo impatto sull’evoluzione di stili di vita, valori, aspettative dell’economia e della società italiana. Obiettivo: individuare le destinazioni possibili dei risparmi e le prospettive di investimento legate alla Silver economy, concependo la longevità non più come costo, ma come risorsa e opportunità.
IN EUROPA, ITALIA CON PIÙ OVER 65
Il quadro che emerge da questo studio evidenzia un nuovo ruolo nella società italiana degli over 65, che sono il 22,7% sul totale della popolazione. In Europa, l’Italia detiene il primato per presenza di longevi, con il 22,8% di anziani, seguita da Grecia (21,9%), Portogallo (21,7%), Finlandia (21,6%) e Germania (21,5%). In dieci anni, nel nostro Paese si è registrata una crescita di 1,8 milioni di persone con almeno 65 anni. Dato negativo anche per i giovani fino a 34 anni (-1,5 milioni). Preoccupante anche il calo delle nascite (-23,7%).

Leggi: Redattore Sociale, 29/10/2019


martedì 29 ottobre 2019
Agevolazioni fiscali sugli immobili, due nuovi chiarimenti dell’Agenzia

Sostenuta dalle relative disposizioni normative, l’amministrazione fiscale spiega per quale non recondito motivo gli incentivi fruiti non vengono scalfiti dalle operazioni prospettate
lavagne
Con distinte risposte a due istanze di interpello, l’Agenzia delle entrate salva entrambe le agevolazioni “in bilico” secondo gli istanti. Così, non sono in pericolo gli sconti fiscali sull’immobile acquisito tramite asta dalla società e non rivenduto nei successivi due anni. Allo stesso modo, non si perde il bonus “prima casa” sul secondo immobile, se l’altro, prima donato, è rientrato nel possesso del contribuente prima del successivo acquisto agevolato. Questo in estrema sintesi, ma vediamo perché.
Risposta n. 442/2019
Il primo quesito si colloca nel perimetro dell’agevolazione prevista dall’articolo 16 del Dl n.18/2016, che disciplina la fiscalità dei trasferimenti immobiliari nell’ambito di vendite giudiziarie, in favore di coloro che svolgono attività d’impresa. In particolare la domanda verte sulla possibilità di fruire degli sconti d’imposta con le regole in vigore dal 1° gennaio 2017.

Leggi: Fisco Oggi, 29/10/2019


DALLE REGIONI:

martedì 5 novembre 2019
Roma Capitale, assistenti sociali esternalizzati in presidio

Fp Cgil-Cisl Fp-Uil Fpl Roma e Lazio: “Bisogna riconoscere l’esperienza acquisita negli anni dai lavoratori. La selezione va modificata”
Si è tenuto ieri, 4 novembre, a Roma, sotto la sede del dipartimento politiche sociali sussidiarietà e salute, il presidio degli assistenti sociali, che da molti anni, attraverso l’esternalizzazione, hanno lavorato e lavorano tuttora presso i servizi sociali dei municipi e del dipartimento. Il 15 ottobre Roma Capitale ha pubblicato una selezione per soli titoli per 117 assistenti sociali, totalmente priva di criteri di valorizzazione della professionalità e dell’esperienza acquisita negli anni dagli assistenti sociali esternalizzati.
“Nel bando, così pensato, non solo si perderà l’esperienza di chi già svolge il servizio, ma si renderà necessario un lungo percorso di formazione dei nuovi assunti, a fronte di un contratto a tempo determinato della durata di soli dodici mesi. Oltre alla legittima indignazione per il mancato riconoscimento dell’esperienza dei lavoratori e delle lavoratrici, siamo di fronte a una situazione paradossale e inefficace. A pagarne le spese saranno inevitabilmente i cittadini più fragili e bisognosi. Roma merita servizi sociali di qualità, e i lavoratori esternalizzati meritano dignità”. Così in una nota Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Roma Capitale Rieti, Uil Fpl di Roma e Lazio.

Leggi: Rassegna Sindacale, 05/11/2019


martedì 5 novembre 2019
Sunia Palermo, un fondo per senzatetto e indigenti

Il Sunia Palermo, fra i soggetti che fanno parte attiva dell’Agenzia sociale per la casa, propone al Comune la costituzione di un fondo per far fronte alle emergenze più gravi dei senzatetto e degli indigenti.
“Nell’apprezzare l’impegno mantenuto dall’amministrazione comunale nella creazione dell’Agenzia per la casa, che si avvarrà anche del contributo del sindacato Sunia per mettere in campo interventi che vanno dall’housing sociale all’accompagnamento verso l’autonomia abitativa – dichiara il segretario del Sunia Palermo, Zaher Darwish –, ci preme sottolineare che, in considerazione dei casi, sempre più numerosi, di indigenti senza casa e senza reddito, che si trovano spesso in situazione di grave rischio per la loro salute e per quella dei familiari, si ritiene indispensabile predisporre un fondo, a cui la stessa amministrazione può accedere per interventi di pronta emergenza. Si tratta di casi di estrema necessità, di persone con impedimenti di salute o di famiglie bisognose, che sempre con maggiore frequenza constatiamo e segnaliamo”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 05/11/2019


lunedì 4 novembre 2019
Bari-BAT. Bene la delibera di Giunta regionale sul riparto fondi ai comuni per l’integrazione affitto

Comunicato stampa del segretario regionale Puglia, Nicola Zambetti
Bene il riparto del fondo integrazione canone locazione per l’anno 2018. Ora il confronto con i comuni per pubblicare i relativi bandi. Ci auguriamo, visto anche gli impegni assunti dal Governo con la finanziaria 2019, che la Regione continui a dare continuità a questa forma di sostegno alle famiglie per combattere il caro affitto.
La Giunta Regionale ha ripartito tra i comuni pugliesi il fondo integrazione affitto per l’anno 2018, inoltre con la stessa delibera, ha messo a disposizione dei comuni le risorse assegnate e non spese per la morosità incolpevole al fine di poterle destinare al bando per l’integrazione affitto. I comuni, se decidono di mettere a bando anche le risorse non spese per la morosità incolpevole consentiranno alle famiglie che faranno domanda, di accedere ad un contributo alloggiativo maggiore rispetto agli altri anni.

Leggi: Sunia, 04/11/2019


sabato 2 novembre 2019
Bloccati i fondi regionali l’assistenza agli anziani rischia un brusco stop

L’assistenza agli anziani è un problema sempre più sentito
I custodi sociali di Auser, Anteas ed Acli non potranno garantire l’attività. Seguite 350 persone e 4 mila i servizi di accompagnamento effettuati
Savona – Un mese fa si trattava di un allarme. Oggi il quadro è concreto: il servizio dei “custodi sociali”, l’assistenza domiciliare rivolta agli anziani attraverso i volontari di Auser e Anteas, nel Savonese, rischia di essere interrotta o, comunque, non potrà più garantire la copertura capillare che offriva sino ad oggi.
La Regione, che aveva sospeso i contributi da maggio a fine ottobre, nell’ultima delibera della scorsa settimana, non ha previsto i finanziamenti relativi al periodo di attività già svolto. Inoltre, per il futuro, si prevede l’assegnazione del servizio non più con assegnazione diretta, ma tramite bando pubblico.
A segnalare la situazione è Anna Giacobbe, presidente Auser di Savona, insieme ad Anteas e ad Acli. Alle tre realtà di volontariato, da maggio scorso, non sono più arrivati i fondi regionali per i rimborsi ai volontari e per il pagamento delle spese vive.
Da qui, la decisione: inviare una nuova missiva, la seconda, all’attenzione dell’assessore regionale alla sanità, Sonia Viale, ribadendo la drammatica situazione che verrà a crearsi.

Leggi: Il Secolo XIX, 02/11/2019


giovedì 31 ottobre 2019
Il Progetto regionale Pronto Badante

Una risposta a domicilio a quegli anziani che si trovano per la prima volta ad affrontare un momento di difficoltà e che necessitano di orientamento e sostegno nell’accesso ai servizi territoriali. E’ lo scopo principale del progetto toscano “Pronto Badante”, illustrato nel dettaglio in questa intervista a Paola Morelli.
di Paola Morelli (Responsabile di p.o. Politiche per la famiglia e progetti innovativi, Regione Toscana)
Quando e perché è nato il progetto, come si è sviluppato, come viene sostenuto finanziariamente?
Il progetto regionale “Pronto Badante – Interventi di sostegno e integrazione nell’area dell’assistenza familiare” è stato avviato in via sperimentale a marzo del 2015 sul territorio di Firenze e provincia e, a seguito degli ottimi risultati raggiunti, è stato esteso l’anno successivo a tutta la Toscana. Dopo 3 fasi di sperimentazione annuale effettuata a livello regionale (2016-2019), la Giunta Regionale Toscana ha approvato in data 21 gennaio 2019, con la delibera n. 66, la stabilizzazione degli interventi, che sono stati avviati a fine marzo 2019.
Il progetto Pronto Badante ha come obiettivo il sostegno alla famiglia con anziano convivente o all’anziano che vive da solo, nel momento in cui si trova per la prima volta a vivere una situazione di grave difficoltà che spesso impedisce di provvedere alle prime necessità (ad esempio: nel caso di rientro dell’anziano al proprio domicilio a seguito di dimissione dall’ospedale, nel reperimento delle informazioni e indicazioni sulle procedure per ottenere un servizio, su come e dove trovare specifici ausili, etc.). L’intervento si propone altresì di contrastare la solitudine e il disagio delle persone anziane fragili e delle proprie famiglie promuovendo la socializzazione e l’integrazione sociale.

Leggi: I Luoghi della Cura, 31/10/2019


giovedì 31 ottobre 2019
Anziani, a Bologna arriva il co-housing riservato ai “baby boomers”

Con un investimento di 5,2 milioni di euro serviranno 18 mesi per realizzare 31 appartamenti-sociali nel complesso Santa Marta. L’accesso al co-housing sarà riservato soltanto agli over 65, i cosiddetti “baby boomers”
Socializzare come elisir di lunga vita: a Bologna nasce il co-housing per anziani. Presentato oggi dall’Azienda pubblica di servizi alla persona (Asp) gli appartamenti-sociali sorgeranno nel complesso Santa Marta, nel quartiere Santo Stefano, che sarà restaurato.
Con un investimento di 5,2 milioni di euro serviranno 18 mesi per realizzare 31 alloggi, per una superficie di 3.300 metri quadri interni e 2.100 esterni di pertinenza esclusiva. L’obiettivo del progetto è sperimentare “un nuovo modello di residenzialità che faciliti il mantenimento di un’alta qualità di vita e soddisfi l’esigenza di autonomia e socialità delle persone anziane”, dice Irene Bruno, dirigente area Anziani di Asp città di Bologna. La storia del complesso inizia nel XVI secolo, quando era la sede del monastero delle monache di Santa Caterina di Strada Maggiore che da allora avviarono grandi rifacimenti facendo erigere due alti muraglioni che fanno da cornice al giardino. Con questo progetto non solo Santa Marta sarà restaurata ma piuttosto l’idea è quella “di reinterpretarla alla luce di nuove visioni sull’abitare e dei nuovi bisogni residenziali delle persone senior cui tale progetto è destinato”, spiega l’architetta di Asp, Beatrice Accolti. A seguire i lavori sarà la ditta Pangea consorzio stabile scarl (selezionata tra 21 proposte) che costruirà 31 appartamenti di diverse tipologie: 19 saranno per due persone, 12 monolocali e uno è destinato al custode.

Leggi: Redattore Sociale,  31/10/2019


mercoledì 30 ottobre 2019
Scandicci, all’Rsa l’Acciaiolo anziani come in famiglia

Domani la presentazione di Casa dolce casa, il nuovo progetto per far vivere gli anziani non autosufficienti come in casa loro
Domani, mercoledì 30 ottobre 2019, alle 15,30, sarà presentato Casa Dolce Casa: il cuore in ogni angolo un progetto nato dalla collaborazione tra Cooperativa Sociale Elleuno e l’associazione di volontariato Auser per Residenza sanitaria assistenziale “Acciaiolo” di Scandicci (Firenze). Un modo di ospitare gli anziani non più autosufficienti che si propone di essere un’innovazione per il territorio, come spiega la cooperativa in una nota diffusa alla stampa: (…) all’interno della struttura, gestita da Cooperativa Sociale Elleuno, si è deciso di realizzare nuovi spazi dedicati all’allestimento di zone interattive che ricreano veri ambienti domestici e creati inoltre anche strumenti sensoriali come cuscini e grembiuli. L’obiettivo principale è quello di superare la visione meramente assistenzialistica dell’ospite della Residenza, stimolandolo e costruendo con esso una relazione quanto più possibile familiare.
Insomma, per gli ospiti la Rsa deve diventare un luogo accogliente come lo erano le proprie case in cui hanno vissuto prima di trasferirsi all’“Acciaiolo”. Il nome del progetto parte proprio dall’acronimo della parola CASA: C come Cura della persona; A come Ambiente familiare che cura e di cui ci si prende cura; S come Sicurezza ambientale; A come Abilità da stimolare e attivare.

Leggi: Isolotto Legnaia, 30/10/2019


mercoledì 30 ottobre 2019
Emergenza casa: tra nuovi poveri e fondi non spesi

Il presidio dei sindacati dinanzi l’ingresso dell’assessorato ai servizi sociali è soltanto la punta dell’iceberg di un problema annoso e diffuso anche tra le giovani coppie e chi entra, suo malgrado, nella soglia della povertà
Fino a poco tempo fa sembrava che il problema della casa riguardasse solo una fascia della popolazione. Una fascia che ereditava povertà e che, spesso, era destinata a rimanere nel gorgo della povertà spesso senza mezzi culturali e sociali per poter uscire da quella terribile condizione.
Ma i poveri adesso sono anche i liberi professionisti, le giovani coppie, i cinquantenni che hanno perso il lavoro e non hanno la possibilità di reinserirsi nel circuito dell’impiego, i genitori separati che non arrivano alla fine del mese. I nuovi poveri sono quelli che frequentano la Caritas e che non l’avevano mai fatto prima, quelli che dalla crisi del 2008 non si sono più risollevati, quelli che hanno dovuto chiudere bottega perché il commercio cittadino è al collasso e i centri commerciali hanno fatto il resto.

Leggi: Catania Today, 30/10/2019


mercoledì 30 ottobre 2019
«Riforma giusta Ma le procedure sono farraginose»

«Finalmente c’è la riforma ma si poteva fare meglio, soprattutto per quanto riguarda le procedure di assegnazione e la gestione del patrimonio». Questo il giudizio Liborio De Simon,
«Finalmente c’è la riforma ma si poteva fare meglio, soprattutto per quanto riguarda le procedure di assegnazione e la gestione del patrimonio». Questo il giudizio Liborio De Simone, segretario provinciale del Sunia, il sindacato degli inquilini di Salerno, circa il nuovo regolamento per gli alloggi popolari varato dalla Regione Campania e da ieri in vigore con la pubblicazione sul Burc, il Bollettino ufficiale dell’Ente. Tra le critiche quelle sui criteri di assegnazione delle case di edilizia residenziale pubblica: «Riteniamo che la procedura individuata con quella informatizzata e gestita dalla Regione e non più dai comuni – afferma De Simone – seppur dotata di tecnologia aggiornata sia del tutto farraginosa, mancando momenti di verifica delle dichiarazioni fatte dai richiedenti. Inoltre, l’approvazione delle graduatorie viene fatta dalla direzione regionale del governo del territorio, mentre le opposizioni vengono esaminate dall’autorità per le opposizioni, appositamente nominata».

Leggi: La Città di Salerno, 30/10/2019


mercoledì 30 ottobre 2019
Emergenza casa, Cgil e Sunia Toscana: “Inaccettabile che ci siano oltre 3mila alloggi popolari sfitti”

Cgil e Sunia Toscana esprimono soddisfazione per le dichiarazioni di impegno dell’assessore regionale Vincenzo Ceccarelli, oggi a Firenze all’iniziativa “Abitare in Toscana – Ottavo rapporto sulla condizione abitativa”, in merito alla programmazione di un finanziamento triennale costante di 8/10 milioni di euro l’anno (dunque, circa una trentina in tre anni), mirato ad assicurare nuove manutenzioni e ristrutturazioni di case nel settore dell’edilizia residenziale pubblica, recependo così le proposte avanzate dai sindacati di lavoratori e inquilini.“
Emergenza casa, Cgil e Sunia Toscana: “Inaccettabile che ci siano oltre 3mila alloggi popolari sfitti”
“Esprimiamo – sottolineano invece Maurizio Brotini (segretario regionale) e Simone Porzio di Cgil Toscana, Laura Grandi di Sunia Toscana – preoccupazione per il numero delle case popolari sfitte in Toscana, oltre 3mila, che non vengono assegnate, in un quadro di permanente emergenza abitativa. E’ inaccettabile. La Regione ha fatto la sua parte, e infatti molti di questi alloggi molti sono già ristrutturati e altri sono da ristrutturare ma con interventi già finanziati. Ci domandiamo come mai i Comuni non riescano ad assegnare questi alloggi in tempi compatibili con il grande bisogno che c’è tra i cittadini. Oggi poco più del 4% di chi è in graduatoria per un alloggio popolare si vedrà assegnata una abitazione nei prossimi 3-4 anni, è inammissibile“.

Leggi: Arezzo Notizie, 30/10/2019


mercoledì 30 ottobre 2019
‘Abitare in Toscana’, tutti i numeri dell’VIII Rapporto sulla casa

Presentato “Abitare in Toscana – Anno 2019”, l’VIII rapporto sulla condizione abitativa in Toscana. Redatto dall’Osservatorio sociale regionale (composto da referenti del settore welfare della Regione e di ANCI Toscana) in collaborazione con il settore politiche abitative, rappresenta un importante strumento conoscitivo a supporto delle politiche regionali sulla casa.
Il rapporto analizza i dati del 2018 forniti da Comuni, aziende di gestione del patrimonio Erp e uffici regionali ed elabora informazioni sul contesto socio-economico delle famiglie toscane, sul patrimonio immobiliare residenziale, sui trend del mercato immobiliare, sugli sfratti e sul sistema dell’edilizia residenziale pubblica. Ogni anno focalizza alcuni temi di particolare interesse e l’VIII edizione si è concentrato sulla nuova legge regionale sulla casa, la lr. 2/2019 e sulle politiche regionali di contrasto al disagio abitativo, tra cui la recente sperimentazione per l’acquisto di immobili pronti da immettere nel patrimonio Erp, la mediazione sociale ed alcuni progetti sul sostegno all’abitare finanziati in ambito sociale da Regione Toscana.
Viene inoltre evidenziato un possibile percorso partecipato, con i diversi stakeholder regionali per la costruzione di un Indice di povertà abitativa, strumento per l’analisi e individuazione delle criticità presenti sul territorio regionale.

Leggi: Arezzo Web, 30/10/2019


martedì 29 ottobre 2019
Caregiver in Lombardia: a che punto siamo?

L’Autore fa il punto della situazione dei caregiver in Lombardia, dopo la DGR 914/2018 e l’istituzione dell’apposito Fondo statale per il triennio 2019-2021. Per concludere, illustra una proposta di legge regionale di iniziativa popolare sui caregiver, promossa da un ampio gruppo di soggetti sociali.
La prima e più rilevante risposta di aiuto data a un giovane e adulto con disabilità e a un anziano non autosufficiente è quella delle famiglie. In Lombardia i caregiver, ossia i familiari che si prendono cura di un congiunto che necessita di aiuto, sono almeno 450.000. Quattro quinti di questi riguardano l’assistenza ad anziani non autosufficienti, come è stato stimato nel “Primo Rapporto sul lavoro di cura in Lombardia” (Maggioli, 2015).
Gli anziani sono 2,2 milioni in Lombardia e continueranno ad aumentare per lunghi anni: cresce una domanda di aiuti che sempre più ricadrà sulle spalle delle famiglie, in un contesto in cui, a causa della denatalità, le strutture familiari sono sempre più fragili e i legami intergenerazionali sempre più sottili. Questi cambiamenti richiedono una rete di servizi più estesa, organica e meno frammentata di quella attuale, una rete (in particolare i servizi domiciliari) che deve rivolgersi non solo ai singoli individui ma alle famiglie in quanto tali, che rischiano altrimenti di trovarsi sempre più sole con le loro fragilità.
Una nuova ricerca: i caregiver invecchiano
Abbiamo appena concluso una nuova indagine sui caregiver di anziani non autosufficienti in Lombardia. Un campione analogo a quello utilizzato nel primo Rapporto di cui sopra ci porta ad avere un database di 1.100 casi studiati nell’arco di cinque anni. Presenteremo i risultati di questo lavoro il prossimo 20 novembre presso Regione Lombardia.

Leggi: Lombardia Sociale, 29/10/2019


IN AGENDA:

Napoli. Le nuove norme per la gestione del patrimonio pubblico in Campania: assemblea dei Comitati dei Rappresentati degli Assegnatari venerdì 8 Novembre.

Assemblea dei Comitati dei Rappresentanti degli Assegnatari.
Venerdì 8 Novembre, inizio alle ore 15.30 presso la CGIL in Via Toledo, 353 – Salone G. Federico, I Piano.
Nel corso dell’assemblea saranno illustrati i nuovi Regolamenti approvati dalla Giunta Regionale con la delibera n. 445 dell’8 Ottobre 2019 e saranno date le prime indicazioni sugli adempimenti da porre in essere.
Si fa presente che, entro 6 mesi, tutti coloro che detengono un alloggio pubblico da almeno tre anni dalla data di entrata in vigore del Regolamento (quindi, prima del 28/10/2016), devono presentare l’istanza di regolarizzazione agli Enti gestori.
Per le morosità pregresse, la norma prevede la possibilità di poter richiedere un nuovo rateizzo che permetta la dilazione del debito con una quota mensile che, unita al canone corrente, non superi il 30% del reddito percepito dal nucleo familiare.
Le norme sul subentro nel contratto di locazione trovano immediata applicazione.
Sempre nel corso dei lavori, saranno anche fornite indicazioni sulla nuova gestione del patrimonio pubblico da parte dell’ACER che ha sostituito gli IIAACCPP posti in liquidazione.
E’ importante, quindi, che all’assemblea partecipino tutti i rappresentati dei comitati e degli assegnatari al fine di dare le prime concrete indicazioni agli interessati.

Leggi: Sunia


Abitare collaborare: Bologna_Barcellona

Venerdì 8 novembre, dalle 9.30 alle 13.30 presso l’Auditorium Enzo Biagi di Salaborsa (ingresso dal Corridoio del Bramante, Cortile d’Onore di Palazzo d’Accursio, piazza Maggiore 6), si terrà il convegno “Abitare collaborare: Bologna_Barcellona. Un dialogo sul futuro, l’abitare, le città”.
I Comuni di Bologna e Barcellona collaborano sin dagli anni novanta e nel novembre del 2018 hanno sottoscritto un accordo di cooperazione su diverse tematiche, tra cui le politiche per la casa. Il convegno “Abitare collaborare” rientra nel progetto del Comune di Bologna “Cohousing mediterraneo: indagine e scambio di pratiche, strumenti amministrativi e strategie tra Bologna e Barcellona”, il cui obiettivo è delineare nuovi modelli di abitare collaborativo, improntati alla condivisione di spazi e pratiche, che creino reti solidali e valore sociale attraverso contesti abitativi inclusivi, dignitosi e sostenibili.
Attraverso il confronto tra Bologna e Barcellona e la lectio magistralis dell’architetto Mario Cucinella, nel convegno si indagheranno i temi dell’abitare (dalle politiche per la casa in quanto tali, alla convivenza nelle città) e l’impatto che i cambiamenti sociali, ambientali ed economici in atto produrranno sulle città e le politiche pubbliche, anche su scala europea.

Leggi: Comune di Bologna


Un Patto tra le città sui temi dell’immaginazione civica e della cura condivisa

Se ne parlerà il 6 e 7 dicembre a Bologna, dove cinque anni fa nacque il primo Regolamento per l’Amministrazione condivisa dei beni comuni
L’obiettivo immediato è ambizioso e insieme entusiasmante: far nascere un vero e proprio Patto tra le città sui temi dell’immaginazione civica e della cura condivisa dei beni comuni. Obiettivo di lungo termine: diffondere e consolidare il tema della collaborazione tra i cittadini e le istituzioni per la cura e la rigenerazione dei beni comuni e la co-produzione delle decisioni pubbliche.
Se ne discuterà il 6 e 7 dicembre a Bologna dove cinque anni fa, a febbraio 2014, nacque  il primo Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani, stipulato dal Comune di Bologna insieme con Labsus.
Da Allora, anche grazie al lavoro di promozione svolto da Labsus, più di 200 Comuni hanno adottato il Regolamento e hanno favorito così la nascita di migliaia di patti di collaborazione con i cittadini per la cura condivisa dei beni comuni presenti sul loro territorio. Sono così stati coinvolti, direttamente, circa 800.000 persone.

Leggi: Labsus


Casa: Cgil, Cisl, Uil, 19 novembre iniziativa ‘Una nuova questione abitativa’

Dopo cinquant’anni dallo sciopero indetto da Cgil, Cisl, Uil, per il diritto alla casa e contro il caro affitti, le Organizzazioni sindacali propongono una riflessione su quegli eventi, attraverso un’iniziativa che si svolgerà a Roma il 19 novembre 2019, con l’obiettivo di rimettere al centro la questione dell’abitare e rilanciare i temi per città più eque e sostenibili.

Leggi: Cgil


27 -28 novembre 2019 – XI edizione del Forum della Non Autosufficienza e dell’autonomia possibile – Bologna Centro Congressi Savoia Hotel

L’evento è diventato negli anni il punto di riferimento nazionale per i professionisti e gli operatori dei servizi alla persona.
Il programma offre un ricco numero di convegni e workshop con argomenti dedicati ai vari ambiti operativi, con materie interessanti, concrete e attuali che certamente forniscono contributi, approfondimenti e soluzioni di immediata utilità nell’operare quotidiano.
La sessione convegnistica è strutturata in sessioni plenarie e workshop.
Una lettura a 360° dell’orizzonte di fronte a tutti coloro che si occupano di lavoro di cura.
L’evento è accreditato ECM per tutte le professioni sanitarie e crediti per gli assistenti sociali e OSS.

Leggi: Non Autosufficienza


Udine, 6 dicembre Convegno internazionale “Abitare Inclusivo. Il progetto per una vita autonoma e indipendente”

Il Convegno organizzato dall’Università di Udine con l’Università Iuav di Venezia e Roma Tre, nasce dalla volontà del cluster Accessibilità Ambientale della Società Italiana di Tecnologia dell’Architettura SITdA di affrontare il tema dell’abitare in chiave inclusiva, condizione necessaria a garantire una vita autonoma e indipendente, con attenzione mirata alle persone (giovani, adulte e anziane) con problemi di salute o di disabilità che ne limitano l’autonomia nelle attività di base e strumentali.
Il tema si colloca al centro degli interessi di un ampio network di settori differenti, tra tutti è possibile citare quelli della ricerca scientifica, della produzione ma anche delle politiche locali, attori consapevoli dell’importanza etica, sociale ed economica di garantire autonomia di vita alle persone, individui singoli e tra loro in relazione, che vivono gli spazi della quotidianità con necessità diverse per condizione evolutiva d’età, per abilità fisiche (sensoriali e cognitive), per formazione, cultura ed esperienza.

Leggi: Rete Caad


IN EVIDENZA:

La gestione del privato sociale può salvare l’ERP?

Il caso delle Quattro Corti di Stadera a Milano – Marco Peverini, Anna Tagliaferri
Il declino del dibattito sulla casa pubblica in Italia e le sue gravi conseguenze
Il dibattito pubblico che ruota intorno alla casa in Italia si presenta fortemente incentrato sui caratteri emergenti dell’abitare innovativo: un abitare “sociale” poiché teso alla condivisione di servizi collettivi, alla collaborazione tra gli abitanti e a incentivare il loro senso di comunità. Questa tendenza a riferirsi a un carattere social dei progetti abitativi, che vede Milano capofila ed esportatore dei modelli di co-housing, student housing, ecc., rappresenta indubbiamente un passo avanti verso le nuove esigenze abitative. Rischia, però, di far perdere di vista la questione più urgente dell’accessibilità economica dell’abitazione.
Mentre in Italia il social housing viene confuso con l’housing sociale in un pasticcio di termini – influenzando le scelte politiche e di investimento pubblico −, nel segno del ridimensionamento del welfare state si è continuato ad assistere alla diminuzione dello stock di Edilizia Residenziale Pubblica (ERP).
Forse non tutti ricordano che dal 1996, con l’abolizione del contributo Gescal, l’allora Iacp (Istituto Autonomo Case Popolari) fu privato del necessario finanziamento pubblico. In seguito ai processi di regionalizzazione e aziendalizzazione, poi, gli istituti regionali furono trasformati in enti pubblici economici (Aziende Casa), assoggettati alle regole di autonomia di bilancio.

Leggi: Welforum


 Serve una lotta femminista per il welfare

In Svezia le femministe stanno combattendo battaglie importanti, ma welfare e diritto del lavoro sono ancora dei vicoli ciechi. Serve una lotta femminista per un’assistenza pubblica e di qualità. Il discorso che Mirjam Katzin ha tenuto per inGenere al Festival di Internazionale a Ferrara.
Probabilmente vi aspetterete che io stia qui a raccontarvi la favola del welfare svedese caratterizzato da uguaglianza di genere e bassa disuguaglianza nella distribuzione dei redditi. Almeno, questo è quanto di solito si aspetta da me la platea quando intervengo alle conferenze in altri paesi europei o negli Stati Uniti, l’immagine che di solito si ha della Svezia. Temo che vi deluderò. La Svezia non è stata risparmiata dalle forti ondate di neoliberismo e neoconservatorismo che hanno travolto gran parte dei paesi negli ultimi decenni. Oserei perfino affermare che la Svezia è, in un certo senso, all’avanguardia in termini di neoliberalizzazione.
Tuttavia, credo fermamente che ci sia molto da imparare dall’esempio svedese quando si considera l’impatto che un’ambiziosa politica di stampo socialdemocratico, improntata al principio di responsabilità pubblica in termini di welfare e assistenza, può avere sulle disuguaglianze di genere, nell’ottica di dare vita a una società imperniata sulla solidarietà e con differenze di classe più contenute, unitamente a una politica migratoria generosa. La stessa Svezia ha molto da imparare da questa esperienza. Nella mia visione politica, ritengo che, negli ultimi 30 anni – e in particolar modo da 10 anni a questa parte –, siano stati fatti molti passi nella direzione sbagliata in relazione a diversi aspetti. Oggi la Svezia si ritrova tra i paesi Ocse che registrano una più rapida crescita delle disuguaglianze nella distribuzione dei redditi, uno stato sociale in declino e una politica migratoria molto meno generosa. Tutto ciò ha naturalmente un impatto sulla componente femminile della popolazione e sulle famiglie.

Leggi: Ingenere


Stigma e demenza

Il recente Rapporto dell’Alzheimer’s Disease International intitolato “World Alzheimer Report 2019. Attitudes to dementia” si concentra sul tema dello stigma nei confronti della demenza offrendo, grazie ad una ricerca condotta dalla London School of Economics and Political Science, una analisi dettagliata delle dimensioni del fenomeno. L’articolo propone una selezione ragionata dei risultati di questa indagine e presenta, in sintesi, alcuni programmi in atto nei diversi paesi volti a ridurre lo stigma.
di Veruska Menghini (Assistente Sociale Specialista, collabora con il Network Non Autosufficienza), Giselda Rusmini (Ricercatrice sociale, collabora con l’Istituto per la Ricerca Sociale di Milano e il Network Non Autosufficienza)
Per i malati di demenza, il riconoscimento del diritto alle cure e ad una partecipazione piena ed equa alle attività quotidiane risulta essere spesso compromesso dallo stigma associato alla demenza (Ashworth, 2017; Lion et al., 2019). Secondo gli stereotipi più comuni infatti, avere la demenza è un’esperienza intrinsecamente negativa1. Le reazioni emotive negative spesso includono paura, vergogna, repulsione o disgusto (Behuniak, 2011; Casado et al., 2018; Lopez et al., 2019). Si tratta di stereotipi e pregiudizi che assumono forme e intensità diverse a seconda dei contesti politici e culturali in cui si sviluppano2.

Leggi: I Luoghi della Cura


Sto invecchiando, e dunque?

È invecchiando oggi, che ci si pone questa lecita domanda, peraltro, e che nei decenni precedenti non aveva senso porsi.
Perché, al di là di tutto, c’è ormai la consapevolezza diffusa che invecchiare non vuol dire “aver finito” qualcosa, “terminato” un tempo, anzi ci rendiamo conto che con la vecchiaia è “un nuovo inizio di qualcosa” , un nuovo periodo ormai  lungo ( la vita media sta andando verso gli 80 anni).
Ma quale tempo riserva ancora la vita?
Molto o poco che sia, invecchiare è un dono della vita stessa e dunque è possibile amare la vita e  l’invecchiare lasciando in secondo ordine la quantità degli anni. Guardando l’invecchiare in questa visione, ci dice che c’è ancora tempo per migliorare lo stile di vita e mantenersi in salute per tanti anni ancora.
Ma la pensione, inizio del senso di vecchiaia, per molti, è realmente un traguardo finale? un ritiro a lungo desiderato dalla vita attiva lavorativa faticosa?
Può darsi. Ma, pur ritenendo lecito e doveroso raggiungere questo traguardo lavorativo potremmo dire che si può andare in pensione senza andarvi realmente, avviando nuove attività, sfruttando nuove opportunità di lavoro, anche produttivo, mettendo a frutto l’esperienza e le competenze acquisite negli anni di lavoro attivo.
Alcuni auto-consigli per invecchiare bene?
Sarebbe opportuno iniziare collezionando una cassetta degli attrezzi per invecchiare bene e in salute diventando un pioniere, sperimentando nuove forme di autocura, autopromozione della salute, sviluppandole come nuove competenze da acquisire.

Leggi: Abitare Sociale


Indicatori regionali sull’assistenza sociosanitaria

Il punto al 2017: Laura Pelliccia
Sono pochi gli strumenti a disposizione per monitorare l’andamento dell’assistenza sociosanitaria nelle regioni, in un sistema sanitario che ancora concentra gli sforzi di rilevazione e valutazione degli esiti esclusivamente sul sistema ospedaliero.
Finora la fonte principale per osservare l’andamento dell’assistenza per anziani, disabili e per le altre tipologie di bisogni sociosanitari è stato il set di indicatori contenuti della cosiddetta “Griglia Lea”, lo strumento con cui vengono monitorate le regioni (negli scorsi mesi sono stati diffusi i risultati del 2017). E’ utile ricordare inoltre che nel caso dei Lea sociosanitari, non essendo mai stati individuati a livello normativo standard di riferimento nazionali rispetto ai livelli di offerta attesi delle singole regioni, le verifiche ministeriali vertono su confronti di tipo statistico (si osserva il posizionamento relativo rispetto alle altre regioni e le variazioni rispetto ai precedenti periodi per le regioni più carenti).
In futuro questo set subirà alcune modifiche, per effetto di un recente processo di rivisitazione noto come “Nuovo Sistema di Garanzia” (Decreto Ministero della Salute 12 marzo 2019). Anche a seguito di questo aggiornamento, per l’assistenza sociosanitaria saranno considerati solo indicatori sul livello di offerta e continueranno a mancare informazioni su altre dimensioni (equità, appropriatezza, efficienza, efficacia dei servizi).

Leggi: Welforum


SEGNALAZIONI:

 Pensionati all’estero – Avviata 1° fase campagna per attestazione esistenza in vita

L’Inps informa che Citibank ha cominciato ad inviare la lettera esplicativa e del modulo standard per l’attestazione dell’esistenza in vita che i pensionati residenti in Africa, Oceania ed Europa, dovranno comunicare all’Istituto. Con il messaggio del 25 ottobre, n. 3884, l’Inps conferma, inoltre, che l’accertamento generalizzato dell’esistenza in vita sarà condotto in due fasi, come nelle scorse edizioni, tra loro cronologicamente distinte in rapporto ai Paesi di residenza dei beneficiari, come risultanti negli archivi della Banca, rimanendo inalterata, anche per quest’anno, la suddivisione delle aree geografiche adottata per le precedenti verifiche.
La prima fase, che è stata avviata ad ottobre 2019 e terminerà a marzo 2020, riguarderà i trattamenti pensionistici erogati ai pensionati residenti in Africa, Australia (Oceania) ed Europa, ad esclusione dei Paesi Scandinavi, dei Paesi dell’Est Europa e degli Stati limitrofi. gli interessati dovranno far pervenire le attestazioni di esistenza in vita entro il 13 febbraio 2020. Nel caso in cui l’attestazione non sia prodotta, laddove possibile, il pagamento della rata di marzo 2020 avverrà in contanti presso le agenzie Western Union del Paese di residenza. In caso di mancata riscossione personale o di mancata produzione dell’attestazione di esistenza in vita entro il 19 marzo 2020, il pagamento delle pensioni sarà sospeso a partire dalla rata di aprile 2020.

Leggi: Inca


Assistenza disabili gravi (Legge 104/92) – Diritto al trasferimento della sede di lavoro

La richiesta di trasferimento di sede da parte del lavoratore che assiste un familiare con handicap grave, in virtù della legge 104/92, deve tener conto del comportamento coerente precedentemente assunto dal richiedente. A stabilirlo è la Cassazione, con la sentenza n. 26603 del 18 ottobre scorso, che ha accolto il ricorso di una dipendente, a cui il datore di lavoro aveva negato il trasferimento, facendo prevalere le ragioni economiche ed organizzative dell’azienda, pur in presenza di altre collocazioni possibili per la lavoratrice. Una opportunità che è espressamente prevista dall’articolo 33, comma 5, della legge 104/1992.
La controversia è giunta fino in Cassazione dopo che la dipendente per garantire l’assistenza al familiare in condizioni di handicap grave, prima della domanda di trasferimento, si era assentata dal lavoro per un lungo periodo, usufruendo di un periodo di maternità, di successivi otto mesi di distacco sindacale e, infine, di ulteriori sei mesi di congedo straordinario.

Leggi: Inca


Previdenza: contributi per i lavoratori domestici – Inps, da oggi al 10 ottobre il pagamento III trimestre

Dal 1 al 10 ottobre 2019 è possibile pagare i contributi del III trimestre 2019 dei lavoratori domestici. Lo ricorda l’Inps, in una nota pubblicata sul sito istituzionale. I datori di lavoro possono effettuare il pagamento: direttamente online tramite il portale dei pagamenti; presso le tabaccherie che aderiscono al circuito di Lottomatica e che espongono il logo Servizi Inps; presso gli sportelli bancari di Unicredit SpA ; tramite il sito del gruppo Unicredit SpA per i clienti titolari del servizio di banca online; presso tutti gli sportelli di Poste Italiane; presso bar, tabacchi ed edicole con SisalPay.
Il versamento può essere, infine, effettuato anche utilizzando il bollettino  MAV (Pagamento Mediante Avviso) inviato dall’Inps, che può essere generato: direttamente online tramite il portale dei pagamenti all’interno della sezione lavoratori domestici; presso le aree di front office delle sedi Inps, utilizzando lo sportello automatico per il cittadino con autenticazione mediante tessera sanitaria; utilizzando l’avviso di pagamento  pagoPA generato online tramite il portale dei pagamenti all’interno della sezione lavoratori domestici.

Leggi: Inca


Assicurazione infortuni domestici – Entro il 15 ottobre il versamento dell’integrazione del premio

Per garantire la continuità della propria copertura assicurativa, entro il prossimo 15 ottobre gli assicurati Inail contro gli infortuni domestici devono effettuare il pagamento dell’integrazione di 11,09 euro, che allinea ai 24 euro fissati dalla legge di bilancio 2019 l’importo annuale della polizza, obbligatoria per tutte le persone che svolgono gratuitamente un’attività rivolta alla cura dei componenti della famiglia e dell’abitazione, in modo abituale ed esclusivo e senza vincoli di subordinazione.
In una lettera inviata agli assicurati, che nei mesi scorsi hanno versato i 12,91 euro per il rinnovo dell’iscrizione, l’Inail ricorda che il nuovo premio annuale stabilito dall’ultima legge di bilancio è accompagnato da un’estensione della platea dei beneficiari della tutela assicurativa, che ora si applica alle persone tra i 18 e i 67 anni, anziché tra i 18 e i 65 anni, e da un significativo ampliamento delle prestazioni garantite.

Leggi: Inca


Inps: precisazioni sull’ISEE

In un comunicato stampa pubblicato sul sito istituzionale il 12 settembre scorso, l’Inps ricorda che le Dichiarazioni Sostitutive Uniche (DSU), finalizzate alla determinazione dell’ISEE, presentate nel 2019 successivamente al 1° settembre, avranno validità dalla data di presentazione fino al 31 dicembre 2019. Per la loro elaborazione, saranno presi a riferimento i redditi percepiti nel 2017 e i patrimoni posseduti al 31 dicembre 2018.
Questo per effetto delle modifiche introdotte dal d.l. 101 del 3 settembre 2019 al cosiddetto Decreto crescita (d.l. 30/4/2019, convertito dalla l. 58 del 28/6/2019), che a sua volta aveva modificato la disciplina del d.lgs. 147 del 15/9/2017.
A partire dal prossimo anno, le Dichiarazioni Sostitutive Uniche avranno validità a partire dalla data di presentazione fino al 31 dicembre, mentre i redditi percepiti e i patrimoni posseduti presi a riferimento saranno quelli di 2 anni prima. Per il 2020, quindi, i redditi e i patrimoni di riferimento saranno quelli del 2018.

Leggi: Inca


Incompatibilità Quota100 e redditi da lavori con voucher

Il chiarimento di Inps a Il sole 24 ore
La direzione centrale pensioni dell’Inps ha affermato che soltanto i redditi derivanti da lavoro autonomo occasionale caratterizzato dall’assenza del vincolo di subordinazione e del potere di coordinamento del committente sono cumulabili con la pensione quota 100 nei limiti di 5mila euro lordi annui. Questo è il messaggio inviato dall’Inps in risposta ad un quesito posto da Il sole 24 ore, riportato in un articolo pubblicato sul quotidiano nella edizione di ieri, a firma di Matteo Prioschi e Fabio Venanzi.
Le altre forme di lavoro occasionale non autonomo non possono rientrare nella deroga prevista dal legislatore. L’INPS ha precisato che nella Circolare 117 «nel rispetto della lettera della norma, sono stati forniti chiarimenti sulla deroga all’incumulabilità prevista solo per il lavoro autonomo occasionale caratterizzato dall’assenza del vincolo di subordinazione e del potere di coordinamento del committente. Le altre forme di lavoro occasionale non autonomo non sono pertanto riconducibili a tale deroga»

Leggi: Inca


Sindacati pensionati, a novembre manifestazione a Roma

“Una manifestazione nazionale a Roma, per metà novembre, anticipata da un percorso di mobilitazione a livello territoriale per richiamare l’attenzione del governo su fisco, non autosufficienza e sanità.
E’ quanto hanno deciso gli esecutivi unitari dei Sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil che si sono riuniti oggi a Roma.

Leggi: Auser


Arriva Pensionati.it, un portale interamente dedicato agli anziani e alle loro famiglie.

Il sito è stato lanciato dallo Spi-Cgil – che rappresenta in tutta Italia oltre 2,5 milioni di uomini e donne in pensione – con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente la propria presenza sui canali digitali e sui social network.
All’interno del sito sarà possibile consultare un’ampia gamma di argomenti trattati in modo analitico, aggiornati periodicamente e divisi per sezioni tematiche quali pensioni, sanità, tasse, tariffe, alimentazione, casa, consumi e tanto altro.
Per potersi districare meglio fra le complesse materie trattate su Pensionati.it gli utenti potranno trovare una raccolta di domande frequenti per cercare le risposte alle problematiche più comuni e un team di esperti cui sarà possibile porre domande specifiche.

Vai al sito: http://www.pensionati.it/


NEWS:

martedì 29 ottobre 2019
È sempre più urgente combattere le disuguaglianze in Sanità

«L’urgenza di combattere le disuguaglianze in Sanità è ormai al centro del dibattito pubblico. Occorre dunque fare fronte urgentemente alle disparità nell’esigibilità dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) con cui i cittadini devono fare i conti»: lo si è sottolineato da parte di Cittadinanzattiva-Tribunale per i Diritti del Malato, presentando nei giorni scorsi il “VII Osservatorio Civico sul Federalismo in Sanità”
Liste d’attesa male comune su tutto il territorio nazionale, il Sud che arranca in particolare sugli screening oncologici e sul consumo di farmaci equivalenti, mentre sono ancora quattro le Regioni (Basilicata, Campania, Sicilia e Sardegna) che non hanno adottato il Piano Nazionale delle Cronicità; le coperture vaccinali, infine, che restano insufficienti e non solo al Sud: sono questi i dati principali emersi dal VII Osservatorio Civico sul Federalismo in Sanità, presentato nei giorni scorsi da Cittadinanzattiva-Tribunale per i Diritti del Malato.

Leggi: Superando, 29/10/2019


martedì 29 ottobre 2019
Tutto ciò che va sotto il nome di “politiche sociali”

Politiche di sostegno alla non autosufficienza e agli anziani, contrasto alla povertà materiale ed educativa, politiche giovanili, accoglienza e cooperazione allo sviluppo, cultura: in sostanza tutto ciò che va sotto il nome di “politiche sociali”. Ha discusso di questo, durante un incontro con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, una delegazione del Forum Nazionale del Terzo Settore, organismo che rappresenta oltre il 40% degli Enti Non Profit italiani e al quale aderisce anche la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap)
Politiche di sostegno alla non autosufficienza e agli anziani, contrasto alla povertà materiale e educativa, politiche giovanili, accoglienza e cooperazione allo sviluppo, cultura: si tratta in sostanza di tutto ciò che va sotto il nome di “politiche sociali”, settore che registra una continua crescita di cittadini del nostro Paese impegnati in esso o come lavoratori o come volontari, con un impatto assai significativo anche sul PIL (Prodotto Interno Lordo).
Sono stati questi i punti principali discussi in un incontro con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte da una delegazione del Forum Nazionale del Terzo Settore, l’organismo che attraverso 87 grandi reti, tra cui anche la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), rappresenta oltre il 40% degli Enti Non Profit italiani

Leggi: Superando, 29/10/2019


martedì 29 ottobre 2019
La crisi abitativa in Italia –  l ruolo del Sunia e di Federconsumatori

Si è tenuto questo pomeriggio alla biblioteca Brau di piazza Bellini l’incontro sulla crisi abitativa in Italia. Nel corso del convegno si è discusso del ruolo del Sunia e di Federconsumatori a difesa dei diritti degli inquilini e degli utenti del bene casa. Si è inoltre dibattuto della necessità di un impegno europeo nel creare migliori condizioni legali e finanziarie per l’accesso all’abitare.
Uno dei sindacati che maggiormente si batte per il diritto all’abitare è proprio il Sunia. All’incontro di oggi a Napoli era presente il segretario generale del sindacato degli inquilini, Daniele Barbieri. Nel corso del suo intervento ha sottolineato la necessità di rivedere le politiche abitativa da parte del governo centrale in quanto la crisi abitativa coinvolge il Paese tutto.

Leggi: Dal Sociale 24, 29/10/2019


lunedì 28 ottobre 2019
Ance, la sfida della rigenerazione del patrimonio edilizio per una casa più conveniente e sicura

Il patrimonio italiano, sia pubblico che privato, è tra i più vecchi d’Europa: su 12,2 milioni di edifici il 74,1% è stato costruito prima del 1981
Il Piano nazionale per l’energia e il clima (PNEC) prevede un preciso obiettivo da raggiungere entro il 2030: -43% di consumi dell’energia primaria (proveniente direttamente dalla fonte) e -39,7% dell’energia finale (fornita al consumatore).  Il settore delle costruzioni è chiamato a giocare il ruolo principale per il raggiungimento di questo traguardo: oltre il 60% dei risparmi energetici può venire infatti dall’edilizia residenziale. Sono questi alcuni dei principali dati che il direttore del Centro Studi Ance, Flavio Monosilio, ha presentato venerdì 25 ottobre nell’ambito della prima edizione di Saie Bari, in un convegno dal titolo «L’esigenza inderogabile di una Politica per la Casa», promosso da Federcostruzioni e Federcasa.  Per raggiungere gli obiettivi è però urgente mettere mano a un grande piano di riqualificazione del patrimonio, sia pubblico che privato, che è tra i più vecchi d’Europa. Sui 12,2 milioni di edifici italiani il 74,1%, infatti, è stato costruito prima del 1981. Questo si traduce in un fabbisogno termico che è di circa quattro volte superiore alla media rispetto agli edifici costruiti secondo le recenti normative sull’efficienza energetica.

Leggi: Edilizia e Territorio, 28/10/2019


lunedì 28 ottobre 2019
Riscaldamento in condominio: periodo e ore di accensione

Amministratore, quando accendiamo il riscaldamento? Questa è la domanda che assedia tutti gli amministratori di condominio in queste settimane. Il riscaldamento viene acceso secondo la Zona climatica di appartenenza del comune in cui è situato l’edificio.
Per sapere in quale periodo è possibile accendere l’impianto di riscaldamento, e per quante ore giornaliere, occorre dunque conoscere la zona climatica di appartenenza del proprio Comune.
Le zone climatiche
Il territorio italiano, secondo il DPR 26 agosto 1993, n. 412, è suddiviso in 6 zone climatiche in funzione dei gradi giorno, ossia in base al clima medio.
Zona A: comuni che presentano un numero di gradi-giorno non superiore a 600;
Zona B: comuni che presentano un numero di gradi-giorno maggiore di 600 e non superiore a 900;
Zona C: comuni che presentano un numero di gradi-giorno maggiore di 900 e non superiore a 1.400;
Zona D: comuni che presentano un numero di gradi-giorno maggiore di 1.400 e non superiore a 2.100;
Zona E: comuni che presentano un numero di gradi-giorno maggiore di 2.100 e non superiore a 3.000;
Zona F: comuni che presentano un numero di gradi-giorno maggiore di 3.000.
A questo link l’elenco delle zone climatiche dei Comuni italiani.

Leggi: Quotidiano del Condominio, 28/10/2019


venerdì 25 ottobre 2019
Ascensori: risposta del servizio di consulenza giuridica della Agenzia delle entrate

L’Agenzia delle Entrate ha risposto a un’associazione interessata a capire quali aliquote Iva applicare e come considerare gli interventi di ristrutturazione. Molti gli elementi di interesse per gli enti non profit.
La richiesta presentava quattro quesiti riguardanti:
1. l’installazione di ascensori in edifici esistenti a prevalente destinazione abitativa (come vedremo una parte della disciplina si applica a prescindere dalla destinazione abitativa dell’immobile in cui viene installato l’ascensore);
2. gli interventi di modifica degli impianti finalizzati al miglioramento dell’accessibilità da parte delle persone che utilizzano sedie a rotelle consistenti, ad esempio, nell’allargamento della cabina, nella sostituzione di porte manuali con porte automatiche, nel miglioramento della precisione di fermata;
3. l’esecuzione delle operazioni di verifica di sicurezza richieste dagli enti incaricati dell’espletamento delle verifiche periodiche e straordinarie obbligatorie per i proprietari degli immobili (come stabilito dagli articoli 13 e 14 del D.P.R. 162 del 1999);

Leggi: Rete Caad, 25/10/2019


venerdì 25 ottobre 2019
Long Term Care/ Italia Paese di badanti e cargiver. Welfare pubblico per pochi, gestori alle porte. L’analisi Cergas Bocconi

La coperta del welfare pubblico continua a essere cortissima quando si guarda agli anziani e soprattutto è una coperta strappata: qualche zona d’Italia la copre meglio, tutte le altre decisamente no. E allora il nostro continua a essere, ben che vada, un Paese di badanti e di caregiver. Non che le Regioni non si siano date da fare in questi anni, anzi la produzione normativa è più che generosa (365 atti tra 2015 e 2019), ma l’introduzione di servizi innovativi è limitata al 10,7% di tutti i provvedimenti. Mentre proprio di innovazione ci sarebbe bisogno, per affrontare la bomba demografica che vede un aumento del 4,6% tra 2013 e 2016 degli anziani non autosufficienti. A tracciare il quadro con un occhio al futuro è il secondo Rapporto sull’innovazione e il cambiamento nel settore Long Term Care realizzato da Cergas Sda Bocconi con il supporto di Essity, azienda svedese che opera nel settore dell’igiene e della salute.

Leggi: Sanità 24, Il Sole 24 Ore, 25/10/2019


giovedì 24 ottobre 2019
Social housing. Piano «Rinascita urbana», De Micheli: linee guida per la progettazione entro gennaio

Per ciascuna iniziativa 20 milioni statali, più l’eventuale pari cofinanziamento della Regione e
ulteriori investimenti di privati
«Il testo della norma vedrà la luce in via definitiva sulla legge di Bilancio. L’obiettivo è di mettere soldi pubblici per aumentare il numero di alloggi pubblici, ma di non escludere anche la possibilità di usare immobili privati facendo entrare operatori privati nella rigenerazione delle periferie, all’interno delle quali spesso ci sono immobili che devono essere ristrutturati». Lo ha detto la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli ieri a margine del convegno promosso dalla Corte dei Conti su “Quale controllo preventivo per gli appalti pubblici?”, rispondendo alle domande dei giornalisti sull’annunciato piano “Rinascita Urbana” che vedrà un miliardo di euro di risorse statali e che registra l’interesse di Cassa depositi e prestiti.
«La dotazione per progetto – ha aggiunto De Micheli – sarà di massimo 20 milioni di euro, ma le regioni ci possono mettere altrettanto, e ovviamente anche i privati possono partecipare». «Nella finanziabilità del progetto – ha precisato – potranno rientrare anche rientrare infrastrutture come piste ciclabili, trasporti, parcheggi di scambio». «Stiamo attivando l’attuazione perché vorrei essere più veloce possibile. Venerdì ci sarà un incontro con le direzioni (del ministero, ndr): vorrei dare le linee guida con le priorità progettuali entro il 30 gennaio, con un decreto ministeriale, per consentire ai comuni di progettare a partire da febbraio e fino all’estate».

Leggi: Edilizia e Territorio, Il Sole 24 Ore, 24/10/2019


giovedì 24 ottobre 2019
Social housing. Delmonte (Cdp): nel nuovo piano del Mit c’è spazio per investitori privati di lungo termine

La responsabile Business Development di Cdp Investimenti Sgr valuta positivamente il programma “Rinascita Urbana” annunciato dal governo «Da quello che abbiamo compreso, i progetti candidabili, che dovranno essere veicolati attraverso il punto di accesso dei Comuni, e quindi avere un impulso di natura pubblica, possono, anzi debbono, prevedere il coinvolgimento, in fase di investimento e cofinanziamento, di operatori privati interessati alla rigenerazione urbana e alla casa. Sono quindi aperti un po’ a tutti: fondi immobiliari, cooperative, developer, costruttori, Aziende Casa: tutti i soggetti in grado di aggregare la strutturazione dell’offerta. Da punto di vista dei capitali e delle fonti finanziarie, c’è spazio per le fondazioni bancarie e gli enti previdenziali, ma con un “blending” di risorse che potranno andare da quelle totalmente pubbliche a quelle totalmente private, così da strutturare progetti che hanno allo stesso modo un “blending” di utilizzatori e di funzioni». Paola Delmonte, Chief business development officer presso Cdp Investimenti Sgr, società di gestione che gestisce il maxi-fondo sul social housing, apre al piano “Rinascita Urbana”, annunciato dal governo per rispondere alla domanda abitativa e la rigenerazione di parti di città.

Leggi: Edilizia e Territorio, Il Sole 24 Ore, 24/10/2019


mercoledì 23 ottobre 2019
Tasse, con il Governo “Conte 1” di Lega – M 5S pressione fiscale cresciuta dello 0,6% – Il dossier sulla manovra

È possibile tracciare un primo bilancio quasi completo della dinamica della pressione fiscale nel
D Governo Conte I, con la diffusione da parte dell’Istat dei conti delle Amministrazioni pubbliche nel secondo trimestre 2019 e delle revisioni delle serie storiche annuali e trimestrali del Pil.
L’indice elaborato da Fondazione Edison e Il Sole 24 Ore ci dice che, rispetto agli ultimi quattro trimestri del governo Gentiloni (anno “scorrevole” terzo trimestre 2017-secondo trimestre 2018), negli primi quattro trimestri del governo Conte I (anno “scorrevole” terzo trimestre 2018-secondo trimestre 2019) l’incidenza sul Pil della pressione fiscale è salita dal 41,5% al 42,1%, cioè di 0,6 punti percentuali. Dunque, si è invertita una rotta che aveva visto scendere il tax rate durante i governi Renzi e Gentiloni di 1,8 punti percentuali complessivi (dal 43,3% a cui l’aveva lasciato il governo Letta).

Leggi: Il Sole 24 Ore, 23/10/2019


lunedì 21 ottobre 2019
Installazione delle colonnine ricarica per auto elettriche anche nei box privati: ecco come fare

Compito dell’amministratore è verificare se l’impianto sia stato realizzato nel rispetto delle normative vigenti
l mercato dell’auto elettrica cresce un po’ a rilento anche a causa della scarsa diffusione degli impianti di ricarica, nonostante le politiche europee, i decreti nazionali, le agevolazioni fiscali per acquisto e installazione di colonnine di ricarica e la possibilità di prevedere queste infrastrutture anche nelle aree condominiali e nei box privati.
La normativa. Nel rispetto delle normative europee, anche l’Italia ha adottato una politica di incentivazione e sviluppo della mobilità sostenibile e con il D.Lgs. 257/2016 (Disciplina di attuazione della Direttiva 2014/94/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 ottobre 2014, sulla realizzazione di una infrastruttura per i combustibili alternativi) ha posto l’obiettivo di ridurre la dipendenza dal petrolio e attenuare l’impatto ambientale nel settore dei trasporti, fissando i requisiti minimi per la realizzazione delle infrastrutture per i combustibili alternativi, compreso i punti di ricarica per i veicoli elettrici.

Leggi: Condominio Web, 21/10/2019


DALLE REGIONI:

martedì 29 ottobre 2019
Trasporto gratuito solidale di anziani e disabili: il Veneto rifinanzia Stacco

La Regione Veneto rifinanzia con altri 500 mila euro il progetto Stacco, iniziativa di trasporto solidale  e gratuito per persone non autosufficienti, anziani e disabili. Invecchiamento della popolazione e crescenti fragilità sociali stanno determinando una crescente domanda delle chiamate. La chiave di volta del servizio sono i volontari che, in forma associata e coordinata, garantiscono il servizio di accompagnamento “a chiamata” per visite mediche, terapie, pratiche burocratiche a persone con difficoltà di mobilità e di reddito.
«Lo scorso anno sono stati quasi 1200 i volontari che hanno garantito un passaggio a loro concittadini in difficoltà nel raggiungere l’ambulatorio del medico, l’ospedale o un ufficio pubblico – commenta l’assessore regionale alla Sanità e al Sociale Manuela Lanzarin, che ha riproposto alla Giunta veneta il finanziamento anche per il prossimo anno – Sono stati effettuati decine di migliaia di viaggi in Veneto, coprendo quasi 700 mila chilometri di strade. Il servizio non consiste solo in un passaggio automobilistico, ma un vero e proprio accompagnamento, in una relazione di empatia che va a beneficio di entrambi i soggetti, il conducente e il trasportato».

Leggi: Il Gazzettino, 29/10/2019


domenica 27 ottobre 2019
Sempre più famiglie chiedono una casa popolare: è emergenza abitativa

Nei giorni scorsi incontro dei sindacati di categoria con il commissario dello Iacp: via a campagne contro la morosità e gli abusi
Le situazioni di bisogno economico ad Agrigento crescono di numero e si manifestano ormai non più solamente con la necessità di reperire beni di prima necessità o risorse economiche per sostenere il costo di bollette e tasse, ma anche con l’impossibilità di far fronte al costo di un affitto.
E’ infatti in crescita la richiesta di alloggi popolari nel capoluogo, a fronte di un’offerta pari quasi a zero, dopo anni di disinteressamento sia da parte delle amministrazioni comunali e dello stesso Iacp, che ha però adesso invertito nettamente la rotta.
A lanciare l’allarme è stato il sindacato degli inquilini, il Sunia, rappresentato ad Agrigento da Floriana Bruccoleri che, nei giorni scorsi, ha partecipato con la rappresentante del Sicet, Roberta Russo, ad un tavolo tecnico voluto dal commissario dello Iacp Gioacchino Pontillo.
“Abbiamo creato un tavolo tecnico di controllo permanente che si riunisce periodicamente con tutti i soggetti istituzionali coinvolti – spiega Pontillo -. Nei giorni scorsi abbiamo rappresentato alle sigle sindacali quanto fatto in questi mesi con i sindaci e con loro abbiamo cercato di individuare un percorso per sostenere l’azione di lotta alla morosità che questo Istituto sta portando avanti dal mio insediamento e, contestualmente, riuscire a dare risposte agli utenti”.

Leggi: Agrigento Notizie, 27/10/2019


domenica 27 ottobre 2019
Borgo Valbelluna – Bella iniziativa, ma non basta: per l’ex presidente dell’Auser

Bella iniziativa, ma non basta: per l’ex presidente dell’Auser Franco Piacentini la richiesta dei Sindacati Pensionati Cgil Cisl Uil all’Amministrazione del comune di Borgo Valbelluna, di chiedere ad ogni cittadino un versamento di un euro da finalizzare al fondo welfare provinciale, pur apprezzabile come proposta di sensibilizzazione e di attenzione alle difficoltà delle comunità montane, comunque non è sufficiente per fermare lo spopolamento e nemmeno per rispondere alle richieste di adeguati servizi sociosanitari, assistenziali, viari, delle persone che vivono e vogliono o vorrebbero vivere in montagna. «Per scongiurare l’abbandono, lo spopolamento e l’isolamento delle comunità montane -aggiunge Piacentinile Terre Alte Bellunesi devono avere le stesse opportunità gestionali territoriali e le stesse disponibilità finanziarie, da oltre sessant’anni esistenti nelle Terre Alte dell’Alto Adige e del Trentino. Stesse condizioni, ovviamente, in una esplicita autonomia della provincia di Belluno, convenuta e concertata con il Governo nazionale e con la Regione Veneto. Autonomia chiesta e votata con referendum il 22 ottobre 2017 dal 99% dei cittadini Bellunesi».

Leggi: Il Gazzettino, 27/10/2019


venerdì 25 ottobre 2019
Manovra 2020: c’è il bonus facciate e la proroga di bonus ristrutturazioni ed ecobonus

Il ‘canovaccio’ della Legge di Bilancio conferma la nuova detrazione per i prospetti e concede un anno in più per quelle vigenti
Un anno di tempo per ristrutturare le facciate esterne degli edifici e detrarre il 90% della spesa con il bonus facciate, ancora un anno per fruire dell’ecobonus, del bonus ristrutturazione e del bonus mobili ed elettrodomestici; nessuna traccia di proroga per il bonus verde.
È una conferma delle comunicazioni date dal Governo nelle scorse settimane, quella che si trova nel ‘canovaccio’ della Manovra 2020 che il Ministero dell’Economia ha messo a punto per rispondere alla richiesta di chiarimenti arrivate all’Italia dal vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis e dal Commissario Pierre Moscovici.
Bonus facciate 90% nel 2020
Nel 2020, e solo per un anno, sarà introdotta una detrazione del 90% per la ristrutturazione delle facciate esterne degli edifici.
Il nuovo bonus facciate è stato proposto dal Ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Dario Franceschini, per rilanciare gli investimenti per il restauro e il recupero delle facciate di palazzi e condomìni, in centro storico o periferia, nelle grandi città o nei piccoli comuni.
Non sappiamo ancora a quali interventi si applicherà il nuovo ‘bonus facciate’ nè se si aggiungerà – con requisiti diversi – agli altri bonus fiscali dedicati ad abitazioni singole e condomìni o se ne assorbirà qualcuno, incrementandone le aliquote.

Leggi: Edilportale, 25/10/2019


giovedì 24 ottobre 2019
 Apre «Qui Padova», con quasi 100 alloggi sociali e servizi per il quartiere e la città

Già quasi tutti occupati gli 84 alloggi a canone concertato promossi da Investire Sgr insieme a Fondazione La Casa Onlus attraverso il fondo Veneto Casa
Novantadue nuovi appartamenti in affitto, di cui 84 a canone “concertato” e otto a canone sociale, più una ricca gamma di servizi che vengono ospitati nei 2000 mq di spazi “al piede” dei cinque edifici inaugurati lo scorso 18 ottobre nel quartiere Commissario, nella periferia di Padova, disposti attorno a una ampia piazza con verde attrezzato aperta a tutti. L’intervento – che si chiama “Qui Padova” – si estende su quasi due ettari di superficie “brownfield”, dove una volta c’era un deposito di materiali di scarto, ed è l’ennesimo esempio virtuoso prodotto dall’architettura finanziaria costruita sul “fondo dei fondi” di Cassa depositi e prestiti dedicato al social housing. Il progetto nasce dall’incontro della finanza privata (con finalità pubbliche) di investitori “pazienti”, imprese, sgr, facilitatori e società specializzate nella “progettazione sociale” dell’intervento di housing. Nel caso specifico, il promotore è Investire Sgr, attraverso il fondo Veneto Casa, sottoscritto, tra gli altri, da Fondazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo, Banca Intesa e Regione Veneto. Il fondo è tra i 30 “veicoli” territoriali che vedono l’investimento di Cassa depositi e Prestiti, attraverso il maxi-fondo immobiliare da due miliardi di euro (Fia – Fondo investimenti per l’abitare) dedicato allo sviluppo di iniziative di social housing.

Leggi: Edilizia e Territorio, Il Sole 24 Ore, 24/10/2019


giovedì 24 ottobre 2019
Legge sugli affitti Erp domani le associazioni in consiglio comunale

Nei prossimi giorni la casa sarà al centro della mobilitazione di cittadini e associazioni. Domani alle 14.30 è previsto un consiglio comunale durante il quale si parlerà dell’analisi delle problematiche relative agli effetti dell’applicazione del regolamento regionale n. 4/2018 sugli inquilini degli alloggi Erp nel Comune di Venezia. All’appuntamento non mancheranno le associazioni che negli ultimi giorni hanno manifestato il diritto alla casa con la passeggiata per riappropriarsi della residenzialità, come il Gruppo 25Aprile, Asc (Assemblea sociale per la casa) e Ocio (Osservatorio civico indipendente sulla casa e sulla residenzialità), ma anche tante altre come Adl Cobs (Comitati cittadini aderenti al coordinamento regionale inquilini Erp).
Già da oggi la loro voce si farà sentire in occasione del consiglio di municipalità di Marghera alle 18 in Municipio: «Ogni giorno incontriamo persone davvero preoccupate per il rischio di perdere la casa perché sforano di poco i criteri assegnati», ha detto Gianfranco Bettin, presidente della Municipalità di Marghera, «È necessario sospendere l’attuazione della legge e cambiarla radicalmente».

Leggi: Nuova Venezia, 24/10/2019


mercoledì 23 ottobre 2019
Conferenza permanete approva il regolamento welfare

Un ulteriore passo in avanti verso la sistemazione organica del settore del Sociale in Calabria. La Conferenza permanente per la programmazione dei servizi socio-assistenziali, che si è riunita nella Cittadella regionale a Catanzaro, questa mattina ha approvato all’unanimità il Regolamento del Welfare, tappa fondamentale prima del ritorno dell’importante atto in Giunta per la formalizzazione. Il regolamento – dopo 20 anni d’attesa – permette finalmente alla Calabria di applicare la legge 328 del 2000 fissando le regole oggettive e le modalità standard per coloro che vogliono fornire un servizio delicato quanto quello del sociale.
Il Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio ha preso parte ai lavori della Conferenza permanente che ha avviato anche l’esame della bozza del Piano sociale regionale. Alla Conferenza, presieduta dall’Assessore regionale al Lavoro e al Welfare Angela Robbe, erano presenti i componenti delle Consulte degli Enti Locali e del Terzo Settore, con i rispettivi presidenti Francesco Mundo e Gianni Pensabene. Il Presidente Oliverio ha annunciato in apertura di lavori che “nella prossima seduta di Giunta sarà approvata la delibera che riguarda i regolamenti attuativi della riforma sul Welfare. Siamo alla conclusione – ha detto – dell’iter procedurale, dopo aver acquisito nei giorni scorsi il parere della Commissione Consiliare.

Leggi: Regione Calabria, 23/10/2019


mercoledì 23 ottobre 2019
Basilicata: calo demografico, aumento popolazione anziana, politiche abitative inadeguate: i dati della ricerca Spi Cgil e Auser.

Sostenere l’invecchiamento attivo, le politiche abitative e i servizi alla persona che consentano la permanenza a casa degli anziani, anche non autosufficienti. È lo scopo dello Spi Cgil e dell’Auser che a Potenza hanno presentato la ricerca nazionale “Il diritto di invecchiare a casa propria – problemi e prospettive della domiciliarità”, un quadro di riferimento generale sul tema specifico della “domiciliarità”, vista dalla grande maggioranza delle persone anziane come la scelta più naturale al punto da considerarla una sorta di “diritto irrinunciabile”.  La pubblicazione è stata illustrata dal curatore Claudio Falasca, alla presenza del membro della presidenza nazionale Auser Lorenzo Mazzoli, della segreteria nazionale Spi Cgil Mina Cilloni, dei segretari generali Cgil Basilicata Angelo Summa e Spi Cgil Basilicata Nicola Allegretti e della presidente Auser Basilicata Sara Ulivi. In Basilicata il tema della domiciliarità in inserisce in quadro demografico preoccupante. La popolazione regionale tra il 2011 e il 2017 è diminuita dell’1,3%, con una popolazione anziana regionale cresciuta del 7,5%. A fronte di un numero di anziani con limitazioni funzionali che cresce del 3,2%, il numero di indennità di accompagnamento riconosciute cresce solo dello 0,3%.

Leggi: Auser, 23/10/2019


martedì 22 ottobre 2019
Case popolari, dalla R. Lombardia 15 milioni per efficientamento energetico e contenimento emissioni

Prevista l’approvazione di un bando per l’erogazione di contributi a fondo perduto per opere di efficientamento energetico su immobili esistenti destinati a Servizi Abitativi Pubblici già oggetto di interventi di riqualificazione edilizia
Ammonta a 15 milioni di euro, eventualmente incrementabili, lo stanziamento deliberato dalla Giunta regionale della Lombardia, su proposta dell’assessore ad Ambiente e Clima Raffaele Cattaneo, di concerto con l’assessore alle Politiche sociali, abitative e Disabilita’ Stefano Bolognini, destinati ad opere di efficientamento energetico su immobili esistenti destinati a Servizi Abitativi Pubblici gia’ oggetto di interventi di riqualificazione edilizia.
La delibera costituisce una delle nuove misure di attuazione dell’Asse IV del Por Fesr 2014-20, in particolare dell’Azione ‘Riduzione dei consumi energetici negli edifici e nelle strutture pubbliche o ad uso pubblico, residenziali e non residenziali e integrazione di fonti rinnovabili’. Prevede l’approvazione di un bando per l’erogazione di contributi a fondo perduto, di complessivi 15 milioni di euro eventualmente incrementabili, per opere di efficientamento energetico su immobili esistenti destinati a Servizi Abitativi Pubblici gia’ oggetto di interventi di riqualificazione edilizia.

Leggi: Casa e Clima, 22/10/2019


martedì 22 ottobre 2019
Erp, Ceccarelli: “A Firenze 11 milioni, a Prato 6 con le risorse Cipe per edilizia pubblica”

17 milioni di euro in arrivo dal Cipe per realizzare edilizia popolare nei Comuni di Firenze e Prato. La Giunta regionale toscana ha approvato nella seduta di ieri la delibera, proposta dall’assessore regionale alla casa Vincenzo Ceccarelli, con la quale indica i Comuni di Firenze (2.454 domande ammesse nelle graduatorie di edilizia popolare su una popolazione di 377.284 abitanti) e Prato (1.277 domande ammesse nelle graduatorie erp su una popolazione di 192.010 residenti) come le realtà dove le esigenze del disagio abitativo si manifestano in maniera maggiore e dove, dunque, è necessario investire le risorse straordinarie stanziate a livello nazionale.
Sulla base delle informazioni preliminari fornite dai Comuni sulle possibilità di intervento al Comune di Firenze andranno € 11.064.040, mentre a Prato € 6.000.000.
“Con queste risorse – ha spiegato Ceccarelli – potremo dare un nuovo e significativo impulso ai programmi di edilizia residenziale pubblica. Da troppo tempo ci sono centinaia di domande di alloggi erp ammesse in graduatoria ma ferme, senza un’effettiva risposta. Grazie al rinnovo delle normative, con la nuova legge regionale, con gli investimenti per l’acquisto da parte dei Comuni dell’invenduto e anche con questi, forti, investimenti contiamo di smuovere qualcosa, perchè tutti abbiano la possibilità di contare su alloggi a canoni popolari nei momenti di maggiore necessità”

Leggi: Toscana Notizie, 22/10/2019


martedì 22 ottobre 2019
Disagio abitativo, Sunia Sicet e Uniat: “Inutilizzati i fondi per morosità incolpevole”

Per Giusi Milazzo, Francesco Nicolosi e Giuseppe Camarda, “sfratti e pignoramenti proseguono senza misure per venir incontro alle tante famiglie che perdono la casa
Disagio abitativo, Sunia Sicet e Uniat: “Inutilizzati i fondi per morosità incolpevole”
„iovedi 24 ottobre alle ore 10, i segretari provinciali dei sindacati degli inquilini, Sunia Sicet e Uniat di Catania, faranno il punto sul disagio abitativo in città, nel corso di un incontro con la stampa che si terrà nella sede Sunia via Reclusorio del lume n.29.   Per Giusi Milazzo, Francesco Nicolosi e Giuseppe Camarda, “sfratti e pignoramenti proseguono senza che siano predisposte misure adeguate per venir incontro alle tante famiglie che perdono la casa. Restano inutilizzati milioni di euro per la morosità incolpevole e tarda ancora ad essere messo a disposizione dei cittadini il fondo per l’affitto”. Secondo Sunia Sicet e Uniat di Catania, “la situazione è ormai sufficientemente grave da allarmare seriamente i sindacati”, e inoltre gli “annunci spot, i ritardi inspiegabili nella consegna degli alloggi realizzati nell’ex palazzo di cemento sono gli unici dati tristemente evidenti in questo difficile contesto”.

Leggi: Catania Today, 22/10/2019


martedì 15 ottobre 2019
Parte “INPS per tutti”, quattro Sportelli INPS itineranti per i cittadini più fragili

Dopo la presentazione ufficiale del progetto INPS per tutti da parte del Presidente dell’Istituto Pasquale Tridico e dei Sindaci firmatari delle Convenzioni, anche a Bologna partirà, in collaborazione con il Comune e la Città metropolitana, un nuovo servizio per raggiungere le persone, valutarne l’eventuale diritto a prestazioni INPS e supportarle nell’accesso ai servizi.
Il progetto nasce dall’esigenza di innovare il rapporto dei cittadini con la Pubblica amministrazione chiamata a farsi parte attiva nell’intercettazione dei bisogni delle fasce più deboli della popolazione (i cosiddetti “burocraticamente esclusi”) e ad erogare i propri servizi direttamente nei luoghi dove è possibile raggiungere le persone che vivono situazioni di disagio.
Con l’intermediazione di personale qualificato del Comune e della Città metropolitana di Bologna che già si occupano sul territorio di protezione sociale, saranno attivate postazioni INPS per dare consulenza e far emergere eventuali diritti inespressi delle persone e facilitare la piena tutela dei bisogni dei singoli e delle famiglie rimuovendo gli ostacoli burocratici che impediscono o ritardano l’accesso alle misure e prestazioni di contrasto della povertà.

Leggi: Comune di Bologna, 15/10/2019


IN AGENDA:

Al via il 1° Festival della Longevità, a cura di Auser Emilia Romagna e delle Auser territoriali.

Dal 4 novembre al 5 dicembre, in tutto il territorio regionale, si susseguiranno una serie di eventi con tema centrale quello della longevità, “una rivoluzione – come recita il sottotitolo del Festival – (per ora) silenziosa”.
Nelle agende dei servizi e delle politiche sociali dei prossimi anni la longevità porterà una rivoluzione: le prospettive di vita si allungano, la popolazione anziana aumenterà e i nuovi anziani avranno caratteristiche differenti da quelle degli anziani di oggi. Occorre, fin da ora, prepararsi alle sfide di un invecchiamento che non deve essere vissuto solo come un’emergenza ma anche come un’opportunità che apre nuovi scenari di vita collettiva.
Tanti i temi trattati durante la rassegna, alcuni anche privati e “scomodi”, come quello della sessualità che apre il Festival lunedì 4 novembre. E poi il tema della domiciliarità, a partire dall’abbattimento delle barriere architettoniche fino alle forme di abitare solidale; o ancora l’ambiente, l’alimentazione, la memoria, il trasporto sociale, i testamenti e tanto altro.
Scarica il programma completo >>

Leggi: Auser Emilia Romagna


Un Patto tra le città sui temi dell’immaginazione civica e della cura condivisa

Se ne parlerà il 6 e 7 dicembre a Bologna, dove cinque anni fa nacque il primo Regolamento per l’Amministrazione condivisa dei beni comuni
L’obiettivo immediato è ambizioso e insieme entusiasmante: far nascere un vero e proprio Patto tra le città sui temi dell’immaginazione civica e della cura condivisa dei beni comuni. Obiettivo di lungo termine: diffondere e consolidare il tema della collaborazione tra i cittadini e le istituzioni per la cura e la rigenerazione dei beni comuni e la co-produzione delle decisioni pubbliche.
Se ne discuterà il 6 e 7 dicembre a Bologna dove cinque anni fa, a febbraio 2014, nacque  il primo Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani, stipulato dal Comune di Bologna insieme con Labsus.
Da Allora, anche grazie al lavoro di promozione svolto da Labsus, più di 200 Comuni hanno adottato il Regolamento e hanno favorito così la nascita di migliaia di patti di collaborazione con i cittadini per la cura condivisa dei beni comuni presenti sul loro territorio. Sono così stati coinvolti, direttamente, circa 800.000 persone.

Leggi: Labsus


Casa: Cgil, Cisl, Uil, 19 novembre iniziativa ‘Una nuova questione abitativa’

Dopo cinquant’anni dallo sciopero indetto da Cgil, Cisl, Uil, per il diritto alla casa e contro il caro affitti, le Organizzazioni sindacali propongono una riflessione su quegli eventi, attraverso un’iniziativa che si svolgerà a Roma il 19 novembre 2019, con l’obiettivo di rimettere al centro la questione dell’abitare e rilanciare i temi per città più eque e sostenibili.

Leggi: Cgil


27 -28 novembre 2019 – XI edizione del Forum della Non Autosufficienza e dell’autonomia possibile – Bologna Centro Congressi Savoia Hotel

L’evento è diventato negli anni il punto di riferimento nazionale per i professionisti e gli operatori dei servizi alla persona.
Il programma offre un ricco numero di convegni e workshop con argomenti dedicati ai vari ambiti operativi, con materie interessanti, concrete e attuali che certamente forniscono contributi, approfondimenti e soluzioni di immediata utilità nell’operare quotidiano.
La sessione convegnistica è strutturata in sessioni plenarie e workshop.
Una lettura a 360° dell’orizzonte di fronte a tutti coloro che si occupano di lavoro di cura.
L’evento è accreditato ECM per tutte le professioni sanitarie e crediti per gli assistenti sociali e OSS.

Leggi: Non Autosufficienza


Udine, 6 dicembre Convegno internazionale “Abitare Inclusivo. Il progetto per una vita autonoma e indipendente”

Il Convegno organizzato dall’Università di Udine con l’Università Iuav di Venezia e Roma Tre, nasce dalla volontà del cluster Accessibilità Ambientale della Società Italiana di Tecnologia dell’Architettura SITdA di affrontare il tema dell’abitare in chiave inclusiva, condizione necessaria a garantire una vita autonoma e indipendente, con attenzione mirata alle persone (giovani, adulte e anziane) con problemi di salute o di disabilità che ne limitano l’autonomia nelle attività di base e strumentali.
Il tema si colloca al centro degli interessi di un ampio network di settori differenti, tra tutti è possibile citare quelli della ricerca scientifica, della produzione ma anche delle politiche locali, attori consapevoli dell’importanza etica, sociale ed economica di garantire autonomia di vita alle persone, individui singoli e tra loro in relazione, che vivono gli spazi della quotidianità con necessità diverse per condizione evolutiva d’età, per abilità fisiche (sensoriali e cognitive), per formazione, cultura ed esperienza.

Leggi: Rete Caad


IN EVIDENZA:

Stigma e demenza

Il recente Rapporto dell’Alzheimer’s Disease International intitolato “World Alzheimer Report 2019. Attitudes to dementia” si concentra sul tema dello stigma nei confronti della demenza offrendo, grazie ad una ricerca condotta dalla London School of Economics and Political Science, una analisi dettagliata delle dimensioni del fenomeno. L’articolo propone una selezione ragionata dei risultati di questa indagine e presenta, in sintesi, alcuni programmi in atto nei diversi paesi volti a ridurre lo stigma.
di Veruska Menghini (Assistente Sociale Specialista, collabora con il Network Non Autosufficienza), Giselda Rusmini (Ricercatrice sociale, collabora con l’Istituto per la Ricerca Sociale di Milano e il Network Non Autosufficienza)
Per i malati di demenza, il riconoscimento del diritto alle cure e ad una partecipazione piena ed equa alle attività quotidiane risulta essere spesso compromesso dallo stigma associato alla demenza (Ashworth, 2017; Lion et al., 2019). Secondo gli stereotipi più comuni infatti, avere la demenza è un’esperienza intrinsecamente negativa1. Le reazioni emotive negative spesso includono paura, vergogna, repulsione o disgusto (Behuniak, 2011; Casado et al., 2018; Lopez et al., 2019). Si tratta di stereotipi e pregiudizi che assumono forme e intensità diverse a seconda dei contesti politici e culturali in cui si sviluppano2.

Leggi: I Luoghi della Cura


Sto invecchiando, e dunque?

È invecchiando oggi, che ci si pone questa lecita domanda, peraltro, e che nei decenni precedenti non aveva senso porsi.
Perché, al di là di tutto, c’è ormai la consapevolezza diffusa che invecchiare non vuol dire “aver finito” qualcosa, “terminato” un tempo, anzi ci rendiamo conto che con la vecchiaia è “un nuovo inizio di qualcosa” , un nuovo periodo ormai  lungo ( la vita media sta andando verso gli 80 anni).
Ma quale tempo riserva ancora la vita?
Molto o poco che sia, invecchiare è un dono della vita stessa e dunque è possibile amare la vita e  l’invecchiare lasciando in secondo ordine la quantità degli anni. Guardando l’invecchiare in questa visione, ci dice che c’è ancora tempo per migliorare lo stile di vita e mantenersi in salute per tanti anni ancora.
Ma la pensione, inizio del senso di vecchiaia, per molti, è realmente un traguardo finale? un ritiro a lungo desiderato dalla vita attiva lavorativa faticosa?
Può darsi. Ma, pur ritenendo lecito e doveroso raggiungere questo traguardo lavorativo potremmo dire che si può andare in pensione senza andarvi realmente, avviando nuove attività, sfruttando nuove opportunità di lavoro, anche produttivo, mettendo a frutto l’esperienza e le competenze acquisite negli anni di lavoro attivo.
Alcuni auto-consigli per invecchiare bene?
Sarebbe opportuno iniziare collezionando una cassetta degli attrezzi per invecchiare bene e in salute diventando un pioniere, sperimentando nuove forme di autocura, autopromozione della salute, sviluppandole come nuove competenze da acquisire.

Leggi: Abitare Sociale


Indicatori regionali sull’assistenza sociosanitaria

Il punto al 2017: Laura Pelliccia
Sono pochi gli strumenti a disposizione per monitorare l’andamento dell’assistenza sociosanitaria nelle regioni, in un sistema sanitario che ancora concentra gli sforzi di rilevazione e valutazione degli esiti esclusivamente sul sistema ospedaliero.
Finora la fonte principale per osservare l’andamento dell’assistenza per anziani, disabili e per le altre tipologie di bisogni sociosanitari è stato il set di indicatori contenuti della cosiddetta “Griglia Lea”, lo strumento con cui vengono monitorate le regioni (negli scorsi mesi sono stati diffusi i risultati del 2017). E’ utile ricordare inoltre che nel caso dei Lea sociosanitari, non essendo mai stati individuati a livello normativo standard di riferimento nazionali rispetto ai livelli di offerta attesi delle singole regioni, le verifiche ministeriali vertono su confronti di tipo statistico (si osserva il posizionamento relativo rispetto alle altre regioni e le variazioni rispetto ai precedenti periodi per le regioni più carenti).
In futuro questo set subirà alcune modifiche, per effetto di un recente processo di rivisitazione noto come “Nuovo Sistema di Garanzia” (Decreto Ministero della Salute 12 marzo 2019). Anche a seguito di questo aggiornamento, per l’assistenza sociosanitaria saranno considerati solo indicatori sul livello di offerta e continueranno a mancare informazioni su altre dimensioni (equità, appropriatezza, efficienza, efficacia dei servizi).

Leggi: Welforum


Disagio mentale, coinvolge una fetta sempre più ampia di popolazione. La depressione tra i problemi più diffusi

Complice anche l’invecchiamento della popolazione ma anche condizioni socio-economiche sempre più precarie, si connota soprattutto sotto forma di disturbi depressivi e problemi neurologici come le demenze, con un forte impatto sulla società, sulle famiglie e sul sistema sanitario
Il disagio mentale è un problema che sta acquisendo sempre maggiore rilevanza a livello nazionale, coinvolgendo una sempre più ampia fetta di popolazione, specie tra gli anziani (in costante aumento, su cui grava sempre di più anche il peso della malattia di Alzheimer) e le fasce più deboli della popolazione dal punto di vista economico e sociale, assorbendo risorse del sistema sanitario, nonché gravando su società e famiglie. Tra i problemi più diffusi, vi è sicuramente la depressione.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che i disturbi depressivi colpiscono oltre 300 milioni di persone nel mondo. La depressione rappresenta il 4,3% del carico globale di malattia ed è una delle principali cause di disabilità a livello mondiale (circa l’11% degli anni di vita vissuti con una disabilità nel mondo intero), particolarmente nelle donne.
In Italia, secondo i dati più recenti disponibili (Indagine dell’Istituto Nazionale di Statistica-European Health Interview Survey-EHIS), 2,8 milioni, il 5,6% della popolazione di età >15 anni, presenta sintomi depressivi, dei quali 1,3 milioni con sintomi del disturbo depressivo maggiore.
Sono questi in estrema sintesi i dati del Focus sul Disagio mentale prodotti dall’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, che opera all’interno di Vithali spin off dell’Università Cattolica presso il campus di Roma, reso noto alla vigilia della Giornata Mondiale per la Salute Mentale che si celebra domani, giovedì 10 ottobre.

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L’invecchiamento attivo e la socializzazione come elemento di prevenzione: l’esperienza della Fondazione Golgi Cenci ad Abbiategrasso

Accanto alle previsioni demografiche che delineano per il nostro Paese un netto invecchiamento della popolazione, va assumendo sempre più spazio la promozione dell’invecchiamento attivo. Diverse sono le esperienze e le sperimentazioni avviate a livello regionale e locale. L’articolo presenta l’attività condotta nel corso del 2019 presso la Fondazione Golgi Cenci di Abbiategrasso: di Lijo Belardi, Georgia Casanova (Fondazione Golgi Cenci, Abbiategrasso, Milano)
Il tema dell’invecchiamento della popolazione è al centro del dibattito politico e di welfare degli ultimi vent’anni (Ney, 2012; Walker e Maltby, 2012). Tra il 2015 e il 2050, la percentuale della popolazione mondiale di oltre 60 anni raddoppierà passando dal 12% al 22% (ONU, 2017). Oggi, in Italia, più del 21% della popolazione è anziana e l’aspettativa di vita è di oltre 80 anni (OECD, 2019).
In questo contesto, si inserisce l’invecchiamento attivo ritenuto uno strumento utile per contrastare alcune delle principali sfide legate all’invecchiamento della popolazione (Lamura et al., 2017). L’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) definisce l’invecchiamento attivo “un processo per ottimizzare le opportunità per la salute, la partecipazione e la sicurezza al fine di migliorare la qualità della vita delle persone” (WHO, 2002). L’interessamento dell’OMS al tema e contemporaneamente la creazione di un indice europeo per l’Invecchiamento attivo (Zaidi, 2015) sottolineano la rilevanza e la valenza che esso può avere in termini di prevenzione e promozione della salute in età anziana.

Leggi: I Luoghi della Cura


Accessibile? Smart!

Città a misura delle persone con disabilità e smart cities stanno diventando una realtà. Il tema dell’accessibilità e della fruibilità dei servizi e dell’offerta culturale e artistica delle città europee è presente sul tavolo della Commissione Europea non soltanto per gli aspetti sociali, ma anche per il potenziale economico. Ecco perché se ne interessano, in particolare, la Direzione Generale Occupazione Affari Sociali e Inclusione (DG EMPL) e la Direzione Generale Mercato Interno, Industria, Imprenditoria e PMI (DG GROW).
L’Unione Europea promuove la parità di opportunità e accessibilità per le persone con disabilità. Il Premio per le città a misura di disabili (Access City Award, ACA) è una delle azioni intraprese nel quadro della Strategia UE per la disabilità che ha l’obiettivo di costruire un’Europa senza barriere. Il premio mira a incoraggiare le città europee con almeno 50.000 abitanti a condividere le loro esperienze e a migliorare l’accessibilità a beneficio di tutti. ll premio celebra la volontà, la capacità e gli sforzi di una città di diventare più accessibile, al fine di: i) garantire la parità di accesso ai diritti fondamentali; ii) migliorare la qualità della vita della popolazione e garantire che tutti, indipendentemente dall’età, dalla mobilità o dalle capacità, abbiano pari accesso a tutte le risorse che le città possono offrire.

Leggi: Welforum


Appello per un Nuovo Welfare State – Investimenti adesso per il benessere futuro delle nostre famiglie

La nuova Commissione Europea, che entrerà in carica il 1° novembre 2019, dovrà affrontare un futuro che appare oggi impegnativo e preoccupante.
Tanti ritengono che il contratto sociale che ha tenuto insieme l’Europa dalla Seconda guerra mondiale in poi – fondato sulle promesse di pace e prosperità – sia in pericolo.  I giovani, in particolare, non si aspettano oggi di vivere una vita migliore di quella vissuta dai loro genitori. Secondo l’Eurobarometro, nel 2018 quasi il 75% degli europei prevedeva che la situazione economica futura sarebbe rimasta invariata o che sarebbe peggiorata nell’anno successivo. Alla domanda sulle conseguenze dell’impatto della recente crisi economica sul mercato del lavoro, circa il 45% ha risposto che il peggio doveva ancora venire.
Per riconquistare la fiducia delle persone, la Commissione Europea appena insediata deve mettere al centro della propria agenda l’empowerment della moderna famiglia a doppio reddito. In particolare, la nuova Commissione dovrà promuovere una nuova concezione delle misure di welfare e di sostegno al reddito riclassificandole come investimenti sociali, ed esentandone il loro finanziamento dal Patto europeo di stabilità e crescita.

Leggi: Welforum


Gli ausili in Emilia Romagna e le soluzioni possibili per applicare i nuovi LEA

«Il Settore Sanità della Regione Emilia Romagna – scrive Mauro Venturelli, segretario dell’Associazione Paraplegici tra e per Medullolesi dell’Emilia Romagna – ci ha presentato diverse ipotesi sull’applicazione dei nuovi LEA, in particolare sull’approvvigionamento e le forme di acquisto di ortesi, protesi e ausili, materia assai problematica e di non facile applicazione. Al momento nessun bando di acquisto è stato pubblicato e i funzionari della Regione hanno fatto capire di avere ben chiaro che prima di tutto vanno salvaguardate le necessità delle persone con disabilità grave»
L’Associazione Paraplegici tra e per Medullolesi dell’Emilia Romagna è nata nel 1982 a Modena con il fine di tutelare le persone con disabilità (para/tetraplegici), in particolare nei percorsi di cura/riabilitazione, dove l’àmbito degli ausili è una componente di grande importanza.
Proprio sull’argomento degli ausili, il Settore Sanità della Regione Emilia Romagna ci ha invitato il 26 settembre scorso a partecipare a un incontro, dove ha presentato diverse ipotesi sull’applicazione dei nuovi LEA (Livelli Essenziali di Assistenza: Decreto del Presidente del Consiglio del 12 gennaio 2017), in particolare sull’approvvigionamento e le forme di acquisto di ortesi, protesi e ausili, nuova competenza passata alle Regioni con il citato Decreto.
Si tratta di una materia assai problematica e di non facile applicazione, lo dice anche solo il fatto che a distanza di quasi tre anni dall’approvazione della norma, nessuna Regione è riuscita ad applicarla pienamente.

Leggi: Superando


SEGNALAZIONI:

Assistenza disabili gravi (Legge 104/92) – Diritto al trasferimento della sede di lavoro

La richiesta di trasferimento di sede da parte del lavoratore che assiste un familiare con handicap grave, in virtù della legge 104/92, deve tener conto del comportamento coerente precedentemente assunto dal richiedente. A stabilirlo è la Cassazione, con la sentenza n. 26603 del 18 ottobre scorso, che ha accolto il ricorso di una dipendente, a cui il datore di lavoro aveva negato il trasferimento, facendo prevalere le ragioni economiche ed organizzative dell’azienda, pur in presenza di altre collocazioni possibili per la lavoratrice. Una opportunità che è espressamente prevista dall’articolo 33, comma 5, della legge 104/1992.
La controversia è giunta fino in Cassazione dopo che la dipendente per garantire l’assistenza al familiare in condizioni di handicap grave, prima della domanda di trasferimento, si era assentata dal lavoro per un lungo periodo, usufruendo di un periodo di maternità, di successivi otto mesi di distacco sindacale e, infine, di ulteriori sei mesi di congedo straordinario.

Leggi: Inca


Previdenza: contributi per i lavoratori domestici – Inps, da oggi al 10 ottobre il pagamento III trimestre

Dal 1 al 10 ottobre 2019 è possibile pagare i contributi del III trimestre 2019 dei lavoratori domestici. Lo ricorda l’Inps, in una nota pubblicata sul sito istituzionale. I datori di lavoro possono effettuare il pagamento: direttamente online tramite il portale dei pagamenti; presso le tabaccherie che aderiscono al circuito di Lottomatica e che espongono il logo Servizi Inps; presso gli sportelli bancari di Unicredit SpA ; tramite il sito del gruppo Unicredit SpA per i clienti titolari del servizio di banca online; presso tutti gli sportelli di Poste Italiane; presso bar, tabacchi ed edicole con SisalPay.
Il versamento può essere, infine, effettuato anche utilizzando il bollettino  MAV (Pagamento Mediante Avviso) inviato dall’Inps, che può essere generato: direttamente online tramite il portale dei pagamenti all’interno della sezione lavoratori domestici; presso le aree di front office delle sedi Inps, utilizzando lo sportello automatico per il cittadino con autenticazione mediante tessera sanitaria; utilizzando l’avviso di pagamento  pagoPA generato online tramite il portale dei pagamenti all’interno della sezione lavoratori domestici.

Leggi: Inca


Assicurazione infortuni domestici – Entro il 15 ottobre il versamento dell’integrazione del premio

Per garantire la continuità della propria copertura assicurativa, entro il prossimo 15 ottobre gli assicurati Inail contro gli infortuni domestici devono effettuare il pagamento dell’integrazione di 11,09 euro, che allinea ai 24 euro fissati dalla legge di bilancio 2019 l’importo annuale della polizza, obbligatoria per tutte le persone che svolgono gratuitamente un’attività rivolta alla cura dei componenti della famiglia e dell’abitazione, in modo abituale ed esclusivo e senza vincoli di subordinazione.
In una lettera inviata agli assicurati, che nei mesi scorsi hanno versato i 12,91 euro per il rinnovo dell’iscrizione, l’Inail ricorda che il nuovo premio annuale stabilito dall’ultima legge di bilancio è accompagnato da un’estensione della platea dei beneficiari della tutela assicurativa, che ora si applica alle persone tra i 18 e i 67 anni, anziché tra i 18 e i 65 anni, e da un significativo ampliamento delle prestazioni garantite.

Leggi: Inca


Inps: precisazioni sull’ISEE

In un comunicato stampa pubblicato sul sito istituzionale il 12 settembre scorso, l’Inps ricorda che le Dichiarazioni Sostitutive Uniche (DSU), finalizzate alla determinazione dell’ISEE, presentate nel 2019 successivamente al 1° settembre, avranno validità dalla data di presentazione fino al 31 dicembre 2019. Per la loro elaborazione, saranno presi a riferimento i redditi percepiti nel 2017 e i patrimoni posseduti al 31 dicembre 2018.
Questo per effetto delle modifiche introdotte dal d.l. 101 del 3 settembre 2019 al cosiddetto Decreto crescita (d.l. 30/4/2019, convertito dalla l. 58 del 28/6/2019), che a sua volta aveva modificato la disciplina del d.lgs. 147 del 15/9/2017.
A partire dal prossimo anno, le Dichiarazioni Sostitutive Uniche avranno validità a partire dalla data di presentazione fino al 31 dicembre, mentre i redditi percepiti e i patrimoni posseduti presi a riferimento saranno quelli di 2 anni prima. Per il 2020, quindi, i redditi e i patrimoni di riferimento saranno quelli del 2018.

Leggi: Inca


Incompatibilità Quota100 e redditi da lavori con voucher

Il chiarimento di Inps a Il sole 24 ore
La direzione centrale pensioni dell’Inps ha affermato che soltanto i redditi derivanti da lavoro autonomo occasionale caratterizzato dall’assenza del vincolo di subordinazione e del potere di coordinamento del committente sono cumulabili con la pensione quota 100 nei limiti di 5mila euro lordi annui. Questo è il messaggio inviato dall’Inps in risposta ad un quesito posto da Il sole 24 ore, riportato in un articolo pubblicato sul quotidiano nella edizione di ieri, a firma di Matteo Prioschi e Fabio Venanzi.
Le altre forme di lavoro occasionale non autonomo non possono rientrare nella deroga prevista dal legislatore. L’INPS ha precisato che nella Circolare 117 «nel rispetto della lettera della norma, sono stati forniti chiarimenti sulla deroga all’incumulabilità prevista solo per il lavoro autonomo occasionale caratterizzato dall’assenza del vincolo di subordinazione e del potere di coordinamento del committente. Le altre forme di lavoro occasionale non autonomo non sono pertanto riconducibili a tale deroga»

Leggi: Inca

Sindacati pensionati, a novembre manifestazione a Roma

“Una manifestazione nazionale a Roma, per metà novembre, anticipata da un percorso di mobilitazione a livello territoriale per richiamare l’attenzione del governo su fisco, non autosufficienza e sanità.
E’ quanto hanno deciso gli esecutivi unitari dei Sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil che si sono riuniti oggi a Roma.

Leggi: Auser


NEWS:

martedì 22 ottobre 2019
Longevità, opportunità preventive e terapeutiche. Convegno CNR a Roma

Vivere più a lungo e meglio, combattendo i fattori di rischio legati a invecchiamento e malattie degenerative attraverso un sano stile di vita e un adeguato regime alimentare. Se ne parla al convegno “Longevità in buona salute: dalla Dieta mediterranea alla Mima digiuno, opportunità preventive e terapeutiche” che si tiene mercoledì 23 ottobre 2019, dalle ore 8.50 alle 14.00 presso l’Aula Marconi del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) – Piazzale Aldo Moro, 7 Roma.
Tra gli argomenti trattati:
Cibo e longevità. Le attuali conoscenze scientifiche dimostrano che l’insorgenza di patologie cronico-degenerative, come diabete, obesità, malattie cardio-cerebrovascolari, Alzheimer, Parkinson, può essere contrastata grazie al giusto equilibrio tra stile di vita e corretta alimentazione.
In tale ottica, è stato riscontrato che diversi alimenti mediterranei, come legumi e cereali integrali, risultano protettivi anche e soprattutto in virtù dell’apporto di vitamine e polifenoli la cui azione antiossidante è in grado di contrastare i danni dei radicali liberi i quali, interagendo con le cellule e il nostro patrimonio genetico, con il passare degli anni, sono causa di un invecchiamento patologico e dello sviluppo delle su citate malattie.
Negli ultimi anni, interessanti e innovativi studi di laboratorio sul ruolo degli aminoacidi e del glucosio hanno portato alla formulazione di nuovi regimi alimentari ritenuti, al pari della Dieta mediterranea, dei veri e propri ‘elisir di lunga vita’.

Leggi: In Salute News, 22/10/2019


martedì 22 ottobre 2019
Politiche abitative. Gestione del patrimonio immobiliare e social housing, se ne è parlato oggi alla Triennale di Milano

Un’indagine sul rapporto tra gli enti del terzo settore che oggi si occupano di gestione immobiliare sociale, ed i proprietari di grandi patrimoni abitativi (sviluppatori immobiliari ed istituzioni pubbliche, private e del terzo settore). Di questo e molto altro si è parlato oggi a Milano, nel suggestivo Teatro Agorà della Triennale, durante il convegno “Il gestore immobiliare sociale: una nuova prospettiva di gestione del patrimonio abitativo”, organizzato dalla Fondazione Attilio e Teresa Cassoni e Kservice Impresa sociali. Tra i relatori anche il Presidente di Federcasa, Luca Talluri, l’Assessore alle politiche sociali e abitative del Comune di Milano Gabriele Rabaiotti, i Direttori delle Aree interessate del Comune di Milano, Fondo immobiliare, Fondazioni e onlus del mondo housing sociale e gestore sociale. Sono state presentate le esperienze del Quartiere Gorla a Milano, il Villaggio Barona e la piattaforma Milano 2035 cercoalloggio.com per gli studenti fuori sede.
“Federcasa sta lavorando, tra le altre cose, proprio sulla partita del gestore sociale – ha commentato Talluri. – L’edilizia sociale esiste da 120 anni, inizia con gli Istituti autonomi di case popolari, ed è per sua storia, per sua stratificazione, gestione sociale. Utilizzata oggi come espressione evocativa, il mixite sociale non è cosa nuova nell’edilizia popolare, è condizione normale, perchè lo stesso diritto alla casa, stabilisce che da un’asticella in giù si ha diritto a chiedere una casa popolare, ma la cd fascia nera ha diverse gradazioni, non è solo per i più poveri e da quì nasce in maniera naturale il mixite.

Leggi: Federcasa, 22/10/2019


lunedì 21 ottobre 2019
Programma del MIT ‘Rinascita Urbana’

Il Governo ha annunciato un programma pluriennale per la riqualificazione e l’incremento dell’edilizia residenziale pubblica e sociale, per la rigenerazione urbana, per far rinascere quartieri nelle città medie e grandi, con uno stanziamento di un miliardo di euro.
Come descritto nel sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Piano pluriennale denominato “Rinascita urbana”, vale un miliardo di euro, prevede il cofinanziamento delle Regioni e la possibilità dell’apporto di risorse private, come quelle di Cassa Depositi e Prestiti e i fondi privati che si occupano dell’abitare.
Il piano è cumulabile con le altre misure a favore della casa, come il sisma bonus e l’ecobonus.
Positivamente torna nel dibattito il tema dell’abitazione, dopo anni di assenza nell’agenda politica, ad esclusione di interventi emergenziali e di programmi volti ad affrontare il degrado urbano, senza connotazioni specifiche rispetto al disagio abitativo, che comunque non hanno mai raggiunto gli obiettivi che si erano posti.
E positivamente si parla di rigenerazione urbana, un termine finora usato genericamente, anche nelle normative di più recente emanazione, che auspichiamo possa avere una declinazione concreta nelle operazioni di trasformazione urbana, con tutte le necessarie e importanti componenti di rinnovamento, attraverso un approccio integrato alla gestione del territorio.
La finalità del programma, infatti, è riqualificare e incrementare il patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale, migliorare l’accessibilità e la sicurezza dei luoghi urbani, utilizzare e rigenerare gli spazi già costruiti rendendoli utili.

Leggi: Cgil, 21/10/2019


giovedì 17 ottobre 2019
Piano Nazionale per la Non autosufficienza: possibili miglioramenti?

Nei prossimi giorni va al parere della Commissione Unificata Stato Regioni la proposta di  “Piano per la non autosufficienza 2019-2021″ con un decreto abbinato il cui obiettivo principale è di  muovere verso più solidi livelli essenziali di assistenza, pur nei limiti del Fondo per le non autosufficienze (FNA) che è l’oggetto da regolare con questo Piano. L’obiettivo è sicuramente importante, ma è proprio questa intenzione che richiede di approfondire possibili miglioramenti del Piano per dare consistenza a quell’obiettivo. Discutiamone alcuni, senza intenzioni polemiche ma per riflettere su possibili migliorie, a partire da questa considerazione: il welfare pubblico per la non autosufficienza si articola in molti segmenti spesso disarticolati, e dunque è proprio un “Piano” ciò che occorre, ma con un orizzonte ampio, che non dimentichi snodi cruciali.
Il rischio di mantenere percorsi frantumati e l’orizzonte di ricomposizione
In questo momento un disabile gravissimo o un non autosufficiente trova (semplificando un po’ forzosamente) diversi percorsi/offerte di prestazioni per supportare la permanenza assistita al suo domicilio:
•    se è malato di SLA può ricevere un contributo economico, e spesso di importo significativo, per assumere un assistente familiare (e spesso senza necessità di valutazioni in Unità Valutative Multidimensionale);
•    se ha una grave disabilità può cercare di accedere ai significativi interventi della “vita indipendente”, più o meno sperimentali;
•    possono essere attivi interventi promossi con le risorse per il “Dopo di Noi” (legge 112/2016);
•    se è anziano non autosufficiente o disabile può richiedere interventi sociosanitari di assistenza domiciliari, previsti anche dal Capo IV dei LEA (nel Dpcm 12/1/2017 n°15), previa valutazione in Unità Valutative Multidimensionali.

Leggi: Welforum, 17/10/2019


mercoledì 16 ottobre 2019
Migliorare la qualità della vita delle persone con demenza attraverso la terapia occupazionale

La Terapia Occupazionale è una disciplina riabilitativa che si pone l’obiettivo di migliorare l’indipendenza e, in ultima analisi, la qualità della vita dei pazienti.  Questa disciplina, attraverso i principali interventi applicabili da terapisti occupazionali fra cui il Tailored Activity Program (TAP) e quelli basati sul modello dell’Integrazione Sensoriale (IS) è in grado di ridurre frequenza e severità dei disturbi del comportamento (BPSD), migliorare la qualità della vita e coinvolgere il caregiver nella cura.
di Alessandro Lanzoni (Terapista Occupazionale, Nucleo Ospedaliero Demenze Alzheimer Villa Igea, Modena), Elisabetta Romano (Terapista Occupazionale, Nucleo Ospedaliero Demenze Alzheimer Villa Igea, Modena), Serena Lupi (Terapista Occupazionale, Fondazione Germani ONLUS, Cingia De’ Botti, CR), Laura Saetti (Laureanda in Terapia Occupazionale, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia), Christian Pozzi (Terapista Occupazionale, Università SUPSI – Manno, CH)
Il numero di persone anziane è in continuo aumento e l’Italia è uno dei Paesi con la più alta età media d’Europa. Parallelamente è in crescita anche il numero di anziani portatori di demenza, la cui prevalenza aumenta all’aumentare dell’età e di cui l’Italia è, per questo, il secondo paese con la percentuale più alta. Secondo le proiezioni demografiche, nel 2051 ci saranno 280 anziani ogni 100 giovani, con aumento di tutte le malattie croniche legate all’età, e tra queste, le demenze. Per questo è stata definita, secondo il Rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e di Alzheimer Disease International una priorità mondiale di salute pubblica e sta crescendo l’urgenza di adottare interventi non farmacologici per migliorare quelle componenti che rendono complessa la gestione di tali patologie.

Leggi: I Luoghi della Cura, 16/10/2019


mercoledì 16 ottobre 2019
Potenza: presentazione della ricerca Auser, Spi Cgil “Il diritto di invecchiare a casa propria”

Nella sede Cgil di via del Gallitello a Potenza, si tiene la presentazione della ricerca Spi Cgil e Auser “Il diritto di invecchiare a casa propria – problemi e prospettive della domiciliarità” che ha l’obiettivo di ricostruire un quadro di riferimento generale sul tema specifico della “domiciliarità”. All’incontro un focus sarà dedicato ai dati relativi alla Basilicata. Interverranno il curatore della ricerca Claudio Falasca, Lorenzo Mazzoli della presidenza nazionale Auser, Mina Cilloni della segreteria nazionale Spi Cgil, il segretario generale Cgil Basilicata Angelo Summa, il segretario generale Spi Cgil Basilicata Nicola Allegretti, la presidente Auser Basilicata Sara Ulivi.
Partendo da un’analisi dei dati disponibili – primi fra tutti il cambiamento demografico e la qualità e la quantità dei servizi, sia pubblici sia privati, che vengono offerti nel nostro Paese – la pubblicazione affronta il tema della “domiciliarità” costruendo una visione futura sulla long term care. La ricerca prende in considerazione il ruolo della famiglia, le diseguaglianze di reddito, le condizioni abitative e gli standard urbanistici.
La ricerca è anche lo strumento per rilanciare la legge sulla non autosufficienza e quella sull’invecchiamento attivo, a livello nazionale e regionale, come politiche che migliorano la qualità della vita delle persone e riafferma il tema della longevità come una risorsa per l’intera comunità.

Leggi: Auser, 16/10/2019


martedì 15 ottobre 2019
Spi, con la mini-rivalutazione solo 50 centesimi in più al mese

Pedretti: “Si tratta praticamente di mezzo caffè al mese. Messa così è una presa in giro”
Appena 50 centesimi lordi in più al mese, che netti diventano 40. All’anno sono poco più di 6 euro per 2,5 milioni di pensionati con un reddito lordo mensile tra 1.500 e 2.000 euro. È questo il peso della mini-rivalutazione su cui sta lavorando il governo in previsione della prossima legge di bilancio secondo i calcoli dello Spi Cgil.
“Sono cifre irrisorie – dichiara il segretario generale del sindacato dei pensionati Cgil Ivan Pedretti – che non avranno alcun impatto significativo sui redditi da pensione. Si tratta praticamente di mezzo caffè al mese. Messa così è una presa in giro”.
“Al governo non abbiamo chiesto la luna – continua il sindacalista – perché sappiamo in che condizioni versa il paese. Ma dopo anni di tagli alle pensioni quello che ci propongono è offensivo e non risolve i problemi”. “Il governo si ravveda – conclude Pedretti – e non penalizzi ancora i pensionati italiani. Se non lo facesse, le ragioni della manifestazione nazionale indetta unitariamente per il prossimo 16 novembre a Roma non sono solo confermate ma rafforzate”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 15/10/2019


martedì 15 ottobre 2019
Sostegno alla casa: sul piano del Governo, Sunia soddisfatto. Scettiche Federproprietà e Uppi

Un piano per far rinascere i quartieri delle nostre città. Si chiama Rinascita urbana e lo ha annunciato la Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli. Il Governo si appresta dunque a stanziare un miliardo di euro per migliorare la qualità dell’abitare, attraverso diverse azioni, come:
la rigenerazione degli edifici, il sostegno alle famiglie in affitto, i cantieri nei piccoli comuni.
Di seguito la scheda di presentazione del progetto, così come pubblicata dal MIT.
Il piano rinascita urbana
Rinascita urbana è un programma pluriennale innovativo per la riqualificazione e l’incremento dell’edilizia residenziale pubblica e sociale e per la rigenerazione urbana. Un programma per far rinascere interi quartieri nelle città medie e grandi.
Risorse economiche
Il piano con tutte le misure vale un miliardo di euro. Prevede inoltre il cofinanziamento delle Regioni e la possibilità dell’apporto di risorse private, come quelle di Cassa depositi e prestiti e i fondi privati che si occupano dell’abitare. Il piano è cumulabile con le altre misure a favore della casa, come il sisma bonus e l’ecobonus.

Leggi: Quotidiano del Condominio, 15/10/2019


lunedì 14 ottobre 2019
Indicatori regionali sull’assistenza sociosanitaria

Sono pochi gli strumenti a disposizione per monitorare l’andamento dell’assistenza sociosanitaria nelle regioni, in un sistema sanitario che ancora concentra gli sforzi di rilevazione e valutazione degli esiti esclusivamente sul sistema ospedaliero.
Finora la fonte principale per osservare l’andamento dell’assistenza per anziani, disabili e per le altre tipologie di bisogni sociosanitari è stato il set di indicatori contenuti della cosiddetta “Griglia Lea”, lo strumento con cui vengono monitorate le regioni (negli scorsi mesi sono stati diffusi i risultati del 2017). E’ utile ricordare inoltre che nel caso dei Lea sociosanitari, non essendo mai stati individuati a livello normativo standard di riferimento nazionali rispetto ai livelli di offerta attesi delle singole regioni, le verifiche ministeriali vertono su confronti  di tipo statistico (si osserva il posizionamento relativo rispetto alle altre regioni e le variazioni rispetto ai precedenti periodi per le regioni più carenti).
In futuro questo set subirà alcune modifiche, per effetto di un recente processo di rivisitazione noto come “Nuovo Sistema di Garanzia” (Decreto Ministero della Salute 12 marzo 2019). Anche a seguito di questo aggiornamento, per l’assistenza sociosanitaria saranno considerati solo indicatori sul livello di offerta e continueranno a mancare informazioni su altre dimensioni (equità, appropriatezza, efficienza, efficacia dei servizi).

Leggi: Welforum, 14/10/2019


DALLE REGIONI:

lunedì 21 ottobre 2019
Venezia, Cgil, Cisl e Uil in piazza per la riforma delle Ipab

Sono ormai 20 gli anni di attesa per un provvedimento che il Veneto, unica regione assieme alla Sicilia, non ha ancora varato e di cui c’è invece un estremo bisogno
La riforma delle Ipab ancora non c’è e la delibera di giunta annunciata dall’assessore Lanzarin per i primi di settembre sembra svanita dall’orizzonte.
Sono così ormai 20 gli anni di attesa di un provvedimento che il Veneto, unica regione assieme alla Sicilia, non ha ancora varato e di cui c’è invece un estremo bisogno. Lo sostengono Cgil Cisl Uil regionali che hanno organizzato per martedì 22 ottobre (ore 11) una grande e colorata manifestazione a Venezia davanti a Palazzo Balbi. Sono attese molte centinaia di persone da tutta la regione che porteranno i propri problemi e le proprie esperienze in relazione ad una situazione che si fa di anno in anno sempre più problematica.
“Il vuoto legislativo – denuncia il sindacato – sta provocando una strisciante privatizzazione, la riduzione dei posti disponibili, un abbassamento della qualità dei servizi, l’aumento delle rette ed un peggioramento delle condizioni di lavoro dei dipendenti”.
Sinceramente, aggiunge il sindacato, “non si riescono a comprendere le ragioni che bloccano la riforma, oggetto negli anni di 13 progetti di legge, nessuno dei quali è andato in porto, e di un’ulteriore revisione annunciata dall’assessore nel luglio di quest’anno di cui non si hanno più notizie”

Leggi: Rassegna Sindacale, 21/10/2019


lunedì 21 ottobre 2019
Servizi alla persona, Matera diventa capitale europea per riflettere su offerta e qualità

A Matera, dal 23 al 25 ottobre, figure di primo piano nel mondo del welfare a livello nazionale e internazionale si riuniranno per un focus sul futuro dei servizi alla persona. Come punto di partenza il convegno si baserà sull’arretratezza dell’Italia nell’ambito dei sevizi alla persona.

Leggi: Redattore Sociale, 21/10/2019


martedì 15 ottobre 2019
Politiche abitative. Milano 2035, un progetto per dare una casa ai giovani e creare reti di solidarietà sociale nei quartieri casa

Rabaiotti: “Dopo gli alloggi di via Carbonia, continueremo ad orientare le nostre scelte verso questo target: alla dimensione urbana serve maggiore disponibilità di affitto, anche così costruiamo il futuro della città”
Milano, 15 ottobre 2019 – Ampliare l’offerta abitativa dedicata ai giovani e, insieme, proporre la creazione di reti di solidarietà sociale nei quartieri popolari e in chiave di città metropolitana per sostenere un nuovo modello dell’abitare urbano. Questi i capisaldi del progetto Milano 2035, co-finanziato da Fondazione Cariplo attraverso il bando Welfare di Comunità e dagli enti partner, una ricca rete di Fondazioni, Associazioni e Cooperative, oltre a Università Bicocca, Politecnico di Milano e il Comune di Cinisello Balsamo, con la Fondazione Dar Cesare Scarponi Onlus come capofila.
Con l’obiettivo di partenza di raggiungere un migliaio di ragazzi cui affittare alloggi e posti letto distribuiti nella città metropolitana, molti ricompresi in caseggiati di edilizia sociale di proprietà sia comunale sia Aler, e una base di finanziamento di 1,7 milioni, oltre a decine di operatori in campo per fare utilmente incontrare domanda e offerta, dopo alcune esperienze analoghe realizzate negli ultimi anni da singole associazioni, Milano 2035 può iniziare a muovere i primi passi con l’intenzione di mettere a sistema tutti i progetti dedicati al target e costruire una città più solidale, a partire dalla dimensione abitativa come leva per lo sviluppo di un nuovo welfare territoriale. L’idea, quindi, è di innescare un circolo virtuoso che riesca a moltiplicare esperienze, alloggi, e numero di giovani coinvolti.

Leggi: Comune di Milano, 15/10/2019


IN AGENDA:

 Le barriere e i parcheggi nei Comuni delle Marche

Il 26 ottobre ad Ancona, Cittadinanzattiva Marche, insieme a varie organizzazioni regionali (AIAS, ANIEP, ANMIC, APM, Associazione Marchigiana Traumatizzati Cranici Andrea, Piattaforma Solidale), illustrerà i risultati di un monitoraggio svolto sui 236 Comuni delle Marche in merito alle azioni svolte in favore dell’accessibilità e all’osservanza delle leggi sui parcheggi. Seguirà la sottoscrizione di un Protocollo d’Intesa tra Cittadinanzattiva e quelle stesse organizzazioni, con cui dare concretezza ad ogni eventuale azione per il diritto all’accessibilità e alla mobilità
Sarà una conferenza stampa particolarmente significativa, quella in programma per la mattinata del 26 ottobre ad Ancona, presso la sede del CSV Marche (Centro Servizi Volontariato), poiché in tale occasione Cittadinanzattiva Marche, insieme all’AIAS di Pesaro (Associazione Italiana Assistenza Spastici), all’ANIEP di Ancona (Associazione Nazionale per la Promozione e la Difesa dei Diritti delle Persone Disabili), all’ANMIC di Macerata e di Pesaro (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili), all’APM (Associazione Paraplegici delle Marche), all’Associazione Marchigiana Traumatizzati Cranici Andrea e a Piattaforma Solidale, illustrerà i risultati emersi a seguito di un progetto di monitoraggio volto a verificare lo stato attuale dei 236 Comuni delle Marche in merito a tre principali filoni di indagine, vale a dire: l’applicazione dei PEBA (Piani per l’Eliminazione delle barriere Architettoniche) e dei PAU (Piani di Accessibilità Urbana); le disposizioni relative alla gratuità dei parcheggi all’interno delle strisce blu; l’osservanza della previsione di legge circa la proporzione di un parcheggio destinato ai disabili ogni 50 o frazione di 50 posti auto (Decreto del Presidente della Repubblica 503/96).

Leggi: Superando


29 ottobre – Napoli La crisi abitativa in Italia e in Europa Martedì 29 Ottobre 2019

Si discute su un nuovo impegno europeo per creare migliori condizioni legali e finanziarie per consentire a tutte le persone in Europa di abitare a prezzi accessibili.
Il ruolo del SUNIA e di Federconsumatori a difesa dei diritti degli inquilini e degli utenti del bene casa.

Leggi: Sunia


19 novembre –  ‘Una nuova questione abitativa’

Dopo cinquant’anni dallo sciopero indetto da Cgil, Cisl, Uil, per il diritto alla casa e contro il caro affitti, le Organizzazioni sindacali propongono una riflessione su quegli eventi, attraverso un’iniziativa che si svolgerà a Roma il 19 novembre 2019, con l’obiettivo di rimettere al centro la questione dell’abitare e rilanciare i temi per città più eque e sostenibili.

Leggi: Cgil


27 -28 novembre 2019 – XI edizione del Forum della Non Autosufficienza e dell’autonomia possibile – Bologna Centro Congressi Savoia Hotel

L’evento è diventato negli anni il punto di riferimento nazionale per i professionisti e gli operatori dei servizi alla persona.
Il programma offre un ricco numero di convegni e workshop con argomenti dedicati ai vari ambiti operativi, con materie interessanti, concrete e attuali che certamente forniscono contributi, approfondimenti e soluzioni di immediata utilità nell’operare quotidiano.
La sessione convegnistica è strutturata in sessioni plenarie e workshop.
Una lettura a 360° dell’orizzonte di fronte a tutti coloro che si occupano di lavoro di cura.
L’evento è accreditato ECM per tutte le professioni sanitarie e crediti per gli assistenti sociali e OSS.

Leggi: Non Autosufficienza


Udine, 6 dicembre – Convegno internazionale “Abitare Inclusivo. Il progetto per una vita autonoma e indipendente”.

Il Convegno organizzato dall’Università di Udine con l’Università Iuav di Venezia e Roma Tre, nasce dalla volontà del cluster Accessibilità Ambientale della Società Italiana di Tecnologia dell’Architettura SITdA di affrontare il tema dell’abitare in chiave inclusiva, condizione necessaria a garantire una vita autonoma e indipendente, con attenzione mirata alle persone (giovani, adulte e anziane) con problemi di salute o di disabilità che ne limitano l’autonomia nelle attività di base e strumentali.
Il tema si colloca al centro degli interessi di un ampio network di settori differenti, tra tutti è possibile citare quelli della ricerca scientifica, della produzione ma anche delle politiche locali, attori consapevoli dell’importanza etica, sociale ed economica di garantire autonomia di vita alle persone, individui singoli e tra loro in relazione, che vivono gli spazi della quotidianità con necessità diverse per condizione evolutiva d’età, per abilità fisiche (sensoriali e cognitive), per formazione, cultura ed esperienza.

Leggi: Rete Caad


IN EVIDENZA:

Indicatori regionali sull’assistenza sociosanitaria

Il punto al 2017: Laura Pelliccia
Sono pochi gli strumenti a disposizione per monitorare l’andamento dell’assistenza sociosanitaria nelle regioni, in un sistema sanitario che ancora concentra gli sforzi di rilevazione e valutazione degli esiti esclusivamente sul sistema ospedaliero.
Finora la fonte principale per osservare l’andamento dell’assistenza per anziani, disabili e per le altre tipologie di bisogni sociosanitari è stato il set di indicatori contenuti della cosiddetta “Griglia Lea”, lo strumento con cui vengono monitorate le regioni (negli scorsi mesi sono stati diffusi i risultati del 2017). E’ utile ricordare inoltre che nel caso dei Lea sociosanitari, non essendo mai stati individuati a livello normativo standard di riferimento nazionali rispetto ai livelli di offerta attesi delle singole regioni, le verifiche ministeriali vertono su confronti di tipo statistico (si osserva il posizionamento relativo rispetto alle altre regioni e le variazioni rispetto ai precedenti periodi per le regioni più carenti).
In futuro questo set subirà alcune modifiche, per effetto di un recente processo di rivisitazione noto come “Nuovo Sistema di Garanzia” (Decreto Ministero della Salute 12 marzo 2019). Anche a seguito di questo aggiornamento, per l’assistenza sociosanitaria saranno considerati solo indicatori sul livello di offerta e continueranno a mancare informazioni su altre dimensioni (equità, appropriatezza, efficienza, efficacia dei servizi).

Leggi: Welforum


In merito alle misure proposte a sostegno dei figli a carico

Parere sulla proposta di legge Del Rio, Lepri ed altri: Chiara Saraceno
L’obiettivo della proposta di legge, razionalizzare il frammentato sistema di trasferimenti legati alla presenza di figli per migliorarne l’efficacia e l’equità, anche al fine di un sostegno alle scelte di fecondità, è totalmente condivisibile. Le criticità e inefficienze dell’attuale situazione, sinteticamente riassunte nella nota di presentazione alla proposta di legge, sono state oggetto da tempo di analisi da parte di studiosi e di associazioni della società civile e vi è un consenso diffuso e trasversale sulla necessità di riforma.
Analogamente condivisibili sono in linea di principio i due strumenti individuati a questo scopo, l’assegno unico e la dote per l’utilizzo di servizi. Con il primo si aiutano le famiglie, tutte, non solo quelle appartenenti a determinate categorie, a fronteggiare il costo dei figli, riducendo il rischio che la scelta di avere un figlio (in più) produca forti squilibri nel bilancio familiare o addirittura causi la caduta in povertà.
È opportuno ricordare a questo proposito che l’Italia è uno dei paesi dell’Unione Europea con più forte incidenza della povertà minorile e dove sono particolarmente a rischio di povertà le famiglie con più figli. Con il secondo, il voucher servizi, si aiutano i genitori nei propri compiti di cura ed educativi, sia favorendo la conciliazione tra lavoro e famiglia, sia offrendo possibilità di confronto e consulenza, sia allargando i contesti e le relazioni educative per i bambini.

Leggi: Welforum


Disagio mentale, coinvolge una fetta sempre più ampia di popolazione. La depressione tra i problemi più diffusi

Complice anche l’invecchiamento della popolazione ma anche condizioni socio-economiche sempre più precarie, si connota soprattutto sotto forma di disturbi depressivi e problemi neurologici come le demenze, con un forte impatto sulla società, sulle famiglie e sul sistema sanitario
Il disagio mentale è un problema che sta acquisendo sempre maggiore rilevanza a livello nazionale, coinvolgendo una sempre più ampia fetta di popolazione, specie tra gli anziani (in costante aumento, su cui grava sempre di più anche il peso della malattia di Alzheimer) e le fasce più deboli della popolazione dal punto di vista economico e sociale, assorbendo risorse del sistema sanitario, nonché gravando su società e famiglie. Tra i problemi più diffusi, vi è sicuramente la depressione.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che i disturbi depressivi colpiscono oltre 300 milioni di persone nel mondo. La depressione rappresenta il 4,3% del carico globale di malattia ed è una delle principali cause di disabilità a livello mondiale (circa l’11% degli anni di vita vissuti con una disabilità nel mondo intero), particolarmente nelle donne.
In Italia, secondo i dati più recenti disponibili (Indagine dell’Istituto Nazionale di Statistica-European Health Interview Survey-EHIS), 2,8 milioni, il 5,6% della popolazione di età >15 anni, presenta sintomi depressivi, dei quali 1,3 milioni con sintomi del disturbo depressivo maggiore.
Sono questi in estrema sintesi i dati del Focus sul Disagio mentale prodotti dall’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, che opera all’interno di Vithali spin off dell’Università Cattolica presso il campus di Roma, reso noto alla vigilia della Giornata Mondiale per la Salute Mentale che si celebra domani, giovedì 10 ottobre.

Leggi: In Salute


L’invecchiamento attivo e la socializzazione come elemento di prevenzione: l’esperienza della Fondazione Golgi Cenci ad Abbiategrasso

Accanto alle previsioni demografiche che delineano per il nostro Paese un netto invecchiamento della popolazione, va assumendo sempre più spazio la promozione dell’invecchiamento attivo. Diverse sono le esperienze e le sperimentazioni avviate a livello regionale e locale. L’articolo presenta l’attività condotta nel corso del 2019 presso la Fondazione Golgi Cenci di Abbiategrasso: di Lijo Belardi, Georgia Casanova (Fondazione Golgi Cenci, Abbiategrasso, Milano)
Il tema dell’invecchiamento della popolazione è al centro del dibattito politico e di welfare degli ultimi vent’anni (Ney, 2012; Walker e Maltby, 2012). Tra il 2015 e il 2050, la percentuale della popolazione mondiale di oltre 60 anni raddoppierà passando dal 12% al 22% (ONU, 2017). Oggi, in Italia, più del 21% della popolazione è anziana e l’aspettativa di vita è di oltre 80 anni (OECD, 2019).
In questo contesto, si inserisce l’invecchiamento attivo ritenuto uno strumento utile per contrastare alcune delle principali sfide legate all’invecchiamento della popolazione (Lamura et al., 2017). L’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) definisce l’invecchiamento attivo “un processo per ottimizzare le opportunità per la salute, la partecipazione e la sicurezza al fine di migliorare la qualità della vita delle persone” (WHO, 2002). L’interessamento dell’OMS al tema e contemporaneamente la creazione di un indice europeo per l’Invecchiamento attivo (Zaidi, 2015) sottolineano la rilevanza e la valenza che esso può avere in termini di prevenzione e promozione della salute in età anziana.

Leggi: I Luoghi della Cura


Accessibile? Smart!

Città a misura delle persone con disabilità e smart cities stanno diventando una realtà. Il tema dell’accessibilità e della fruibilità dei servizi e dell’offerta culturale e artistica delle città europee è presente sul tavolo della Commissione Europea non soltanto per gli aspetti sociali, ma anche per il potenziale economico. Ecco perché se ne interessano, in particolare, la Direzione Generale Occupazione Affari Sociali e Inclusione (DG EMPL) e la Direzione Generale Mercato Interno, Industria, Imprenditoria e PMI (DG GROW).
L’Unione Europea promuove la parità di opportunità e accessibilità per le persone con disabilità. Il Premio per le città a misura di disabili (Access City Award, ACA) è una delle azioni intraprese nel quadro della Strategia UE per la disabilità che ha l’obiettivo di costruire un’Europa senza barriere. Il premio mira a incoraggiare le città europee con almeno 50.000 abitanti a condividere le loro esperienze e a migliorare l’accessibilità a beneficio di tutti. ll premio celebra la volontà, la capacità e gli sforzi di una città di diventare più accessibile, al fine di: i) garantire la parità di accesso ai diritti fondamentali; ii) migliorare la qualità della vita della popolazione e garantire che tutti, indipendentemente dall’età, dalla mobilità o dalle capacità, abbiano pari accesso a tutte le risorse che le città possono offrire.

Leggi: Welforum


Appello per un Nuovo Welfare State – Investimenti adesso per il benessere futuro delle nostre famiglie

La nuova Commissione Europea, che entrerà in carica il 1° novembre 2019, dovrà affrontare un futuro che appare oggi impegnativo e preoccupante.
Tanti ritengono che il contratto sociale che ha tenuto insieme l’Europa dalla Seconda guerra mondiale in poi – fondato sulle promesse di pace e prosperità – sia in pericolo.  I giovani, in particolare, non si aspettano oggi di vivere una vita migliore di quella vissuta dai loro genitori. Secondo l’Eurobarometro, nel 2018 quasi il 75% degli europei prevedeva che la situazione economica futura sarebbe rimasta invariata o che sarebbe peggiorata nell’anno successivo. Alla domanda sulle conseguenze dell’impatto della recente crisi economica sul mercato del lavoro, circa il 45% ha risposto che il peggio doveva ancora venire.
Per riconquistare la fiducia delle persone, la Commissione Europea appena insediata deve mettere al centro della propria agenda l’empowerment della moderna famiglia a doppio reddito. In particolare, la nuova Commissione dovrà promuovere una nuova concezione delle misure di welfare e di sostegno al reddito riclassificandole come investimenti sociali, ed esentandone il loro finanziamento dal Patto europeo di stabilità e crescita.

Leggi: Welforum


Gli ausili in Emilia Romagna e le soluzioni possibili per applicare i nuovi LEA

«Il Settore Sanità della Regione Emilia Romagna – scrive Mauro Venturelli, segretario dell’Associazione Paraplegici tra e per Medullolesi dell’Emilia Romagna – ci ha presentato diverse ipotesi sull’applicazione dei nuovi LEA, in particolare sull’approvvigionamento e le forme di acquisto di ortesi, protesi e ausili, materia assai problematica e di non facile applicazione. Al momento nessun bando di acquisto è stato pubblicato e i funzionari della Regione hanno fatto capire di avere ben chiaro che prima di tutto vanno salvaguardate le necessità delle persone con disabilità grave»
L’Associazione Paraplegici tra e per Medullolesi dell’Emilia Romagna è nata nel 1982 a Modena con il fine di tutelare le persone con disabilità (para/tetraplegici), in particolare nei percorsi di cura/riabilitazione, dove l’àmbito degli ausili è una componente di grande importanza.
Proprio sull’argomento degli ausili, il Settore Sanità della Regione Emilia Romagna ci ha invitato il 26 settembre scorso a partecipare a un incontro, dove ha presentato diverse ipotesi sull’applicazione dei nuovi LEA (Livelli Essenziali di Assistenza: Decreto del Presidente del Consiglio del 12 gennaio 2017), in particolare sull’approvvigionamento e le forme di acquisto di ortesi, protesi e ausili, nuova competenza passata alle Regioni con il citato Decreto.
Si tratta di una materia assai problematica e di non facile applicazione, lo dice anche solo il fatto che a distanza di quasi tre anni dall’approvazione della norma, nessuna Regione è riuscita ad applicarla pienamente.

Leggi: Superando


SEGNALAZIONI:

Previdenza: contributi per i lavoratori domestici – Inps, da oggi al 10 ottobre il pagamento III trimestre

Dal 1 al 10 ottobre 2019 è possibile pagare i contributi del III trimestre 2019 dei lavoratori domestici. Lo ricorda l’Inps, in una nota pubblicata sul sito istituzionale. I datori di lavoro possono effettuare il pagamento: direttamente online tramite il portale dei pagamenti; presso le tabaccherie che aderiscono al circuito di Lottomatica e che espongono il logo Servizi Inps; presso gli sportelli bancari di Unicredit SpA ; tramite il sito del gruppo Unicredit SpA per i clienti titolari del servizio di banca online; presso tutti gli sportelli di Poste Italiane; presso bar, tabacchi ed edicole con SisalPay.
Il versamento può essere, infine, effettuato anche utilizzando il bollettino  MAV (Pagamento Mediante Avviso) inviato dall’Inps, che può essere generato: direttamente online tramite il portale dei pagamenti all’interno della sezione lavoratori domestici; presso le aree di front office delle sedi Inps, utilizzando lo sportello automatico per il cittadino con autenticazione mediante tessera sanitaria; utilizzando l’avviso di pagamento  pagoPA generato online tramite il portale dei pagamenti all’interno della sezione lavoratori domestici.

Leggi: Inca


Assicurazione infortuni domestici – Entro il 15 ottobre il versamento dell’integrazione del premio

Per garantire la continuità della propria copertura assicurativa, entro il prossimo 15 ottobre gli assicurati Inail contro gli infortuni domestici devono effettuare il pagamento dell’integrazione di 11,09 euro, che allinea ai 24 euro fissati dalla legge di bilancio 2019 l’importo annuale della polizza, obbligatoria per tutte le persone che svolgono gratuitamente un’attività rivolta alla cura dei componenti della famiglia e dell’abitazione, in modo abituale ed esclusivo e senza vincoli di subordinazione.
In una lettera inviata agli assicurati, che nei mesi scorsi hanno versato i 12,91 euro per il rinnovo dell’iscrizione, l’Inail ricorda che il nuovo premio annuale stabilito dall’ultima legge di bilancio è accompagnato da un’estensione della platea dei beneficiari della tutela assicurativa, che ora si applica alle persone tra i 18 e i 67 anni, anziché tra i 18 e i 65 anni, e da un significativo ampliamento delle prestazioni garantite.

Leggi: Inca


Inps: precisazioni sull’ISEE

In un comunicato stampa pubblicato sul sito istituzionale il 12 settembre scorso, l’Inps ricorda che le Dichiarazioni Sostitutive Uniche (DSU), finalizzate alla determinazione dell’ISEE, presentate nel 2019 successivamente al 1° settembre, avranno validità dalla data di presentazione fino al 31 dicembre 2019. Per la loro elaborazione, saranno presi a riferimento i redditi percepiti nel 2017 e i patrimoni posseduti al 31 dicembre 2018.
Questo per effetto delle modifiche introdotte dal d.l. 101 del 3 settembre 2019 al cosiddetto Decreto crescita (d.l. 30/4/2019, convertito dalla l. 58 del 28/6/2019), che a sua volta aveva modificato la disciplina del d.lgs. 147 del 15/9/2017.
A partire dal prossimo anno, le Dichiarazioni Sostitutive Uniche avranno validità a partire dalla data di presentazione fino al 31 dicembre, mentre i redditi percepiti e i patrimoni posseduti presi a riferimento saranno quelli di 2 anni prima. Per il 2020, quindi, i redditi e i patrimoni di riferimento saranno quelli del 2018.

Leggi: Inca


Incompatibilità Quota100 e redditi da lavori con voucher

Il chiarimento di Inps a Il sole 24 ore
La direzione centrale pensioni dell’Inps ha affermato che soltanto i redditi derivanti da lavoro autonomo occasionale caratterizzato dall’assenza del vincolo di subordinazione e del potere di coordinamento del committente sono cumulabili con la pensione quota 100 nei limiti di 5mila euro lordi annui. Questo è il messaggio inviato dall’Inps in risposta ad un quesito posto da Il sole 24 ore, riportato in un articolo pubblicato sul quotidiano nella edizione di ieri, a firma di Matteo Prioschi e Fabio Venanzi.
Le altre forme di lavoro occasionale non autonomo non possono rientrare nella deroga prevista dal legislatore. L’INPS ha precisato che nella Circolare 117 «nel rispetto della lettera della norma, sono stati forniti chiarimenti sulla deroga all’incumulabilità prevista solo per il lavoro autonomo occasionale caratterizzato dall’assenza del vincolo di subordinazione e del potere di coordinamento del committente. Le altre forme di lavoro occasionale non autonomo non sono pertanto riconducibili a tale deroga»

Leggi: Inca


Sindacati pensionati, a novembre manifestazione a Roma

“Una manifestazione nazionale a Roma, per metà novembre, anticipata da un percorso di mobilitazione a livello territoriale per richiamare l’attenzione del governo su fisco, non autosufficienza e sanità.
E’ quanto hanno deciso gli esecutivi unitari dei Sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil che si sono riuniti oggi a Roma.

Leggi: Auser


NEWS:

lunedì 14 ottobre 2019
Pedretti (Spi), pensionati del tutto spariti dai radar

“Non c’è alcun impegno da parte del governo sulla rivalutazione degli assegni, l’estensione della quattordicesima e una legge per la non autosufficienza. Senza risposte, siamo pronti a confermare la mobilitazione unitaria del 16 novembre”
“A poche ore dalla presentazione della prossima manovra di bilancio i pensionati italiani sono del tutto spariti dai radar. Non c’è infatti alcun impegno da parte del governo per la definizione di una legge sulla non autosufficienza né sulla rivalutazione delle pensioni e sull’estensione della 14esima”. A dirlo è il segretario generale dello Spi Cgil Ivan Pedretti in una nota.
“Durante l’incontro che abbiamo avuto con il governo appena venerdì scorso – osserva il sindacalista – era emersa la volontà di dare le prime risposte anche a milioni di persone anziane e in pensione. Di tutto questo oggi non troviamo più alcuna traccia e questo non va affatto bene”.
“I pensionati – conclude Pedretti – rischiano così di essere fortemente discriminati. Servono segnali precisi e risposte concrete. Se non dovessero arrivare siamo pronti a confermare la nostra mobilitazione scendendo in piazza insieme a Fnp Cisl e Uilp Uil il prossimo 16 novembre a Roma”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 14/10/2019


unedì 14 ottobre 2019
“ABITIAMOLA” – Newsletter Ottobre 2019

Periodico di informazione ed approfondimento curato dall’Ufficio Politiche Abitative e dello Sviluppo Urbano, Area delle Politiche per lo Sviluppo, CGIL nazionale.
In questo numero:
I centri urbani contribuiscono alle problematiche del cambiamento climatico e del sovrasfruttamento delle risorse, in contrasto con i principali fattori di sostenibilità ambientale. CGIL, CISL e UIL vogliono sviluppare la contrattazione per città “in crescita sostenibile”, dando centralità al tema della qualità urbana e del benessere sociale e occupazionale, attraverso la promozione di una pianificazione urbana che consenta di prevenire i rischi ed i danni dei cambiamenti climatici, favorendo resilienza e adattamento.
■ Le città sostenibili nel documento CGIL, CISl, UIL.
Il Governo ha annunciato un programma pluriennale per la riqualificazione e l’incremento dell’edilizia residenziale pubblica e sociale, per la rigenerazione urbana, per far rinascere quartieri nelle città. Positivamente, dopo anni di assenza, torna nel dibattito politico il tema dell’abitazione. E positivamente si parla di rigenerazione urbana, che auspichiamo possa avere una declinazione concreta nelle operazioni di trasformazione, attraverso un approccio integrato alla gestione del territorio.
■ Alcuni dettagli del Piano nella scheda pubblicata sul sito del MIT.

Leggi: Cgil, 14/10/2019


lunedì 14 ottobre 2019
Un’importante Sentenza della Cassazione sulle strisce blu

«Condotta discriminatoria ai sensi della Legge 67/06»: questo ha stabilito un’importante Sentenza della Cassazione, destinata a creare un prezioso precedente giurisprudenziale. In sostanza, il provvedimento – rovesciando un precedente pronunciamento della Corte d’Appello di Torino – ha stabilito che anche le persone con disabilità senza patente e un’auto propria, come coloro che hanno problemi intellettivi o motòri molto gravi, possano parcheggiare gratuitamente l’automobile di chi li accompagna nei posti tra le strisce blu, quando siano occupati i parcheggi riservati a persone con disabilità
Autoveicoli parcheggiativ tra le strisce blu«Condotta discriminatoria ai sensi della Legge 67/06»: questo ha stabilito l’importante Sentenza n. 24936 depositata il 7 ottobre scorso dalla Seconda Corte di Cassazione Civile, e destinata a creare un prezioso precedente giurisprudenziale.
Il provvedimento ha rovesciato una precedente Sentenza della Corte d’Appello di Torino, accogliendo il ricorso di una persona con disabilità sostenuta dall’UTIM  (Unione per la Tutela delle Persone con Disabilità Intellettiva).

Leggi: Superando, 14/10/2019


venerdì 11 ottobre 2019
Patto per la Salute. Le risorse sono al sicuro ma dubbi dal MEF su riforma commissariamenti e flessibilità tetti di spesa personale  

Con l’accordo raggiunto ieri dal Governo con le Regioni sono stati confermati gli aumenti al Fsn (2 mld per il 2020 e 1,5 mld per il 2021) e si è spostata la dead line per la chiusura del Patto al 31 dicembre. Nel frattempo proseguono i lavori dei tecnici sulle schede ministeriali dopo le controproposte delle Regioni. Ma dall’Economia ci sono alcune perplessità.
Procedono le discussioni sul Patto per la Salute che come annunciato ieri nell’accordo tra Governo e Regioni, sarà chiuso entro il 31 dicembre. Le Regioni, ricordiamo, la scorsa settimana avevano inviato al Ministero le loro controproposte alle schede di Lungotevere Ripa (Vedi il documento anticipato da Qs), in cui tra l’altro chiedevano di rimuovere l’incompatibilità tra il presidente della Regione e il commissario ad acta per la sanità, di rivedere i tetti di spesa per la farmaceutica e i documenti sulla governance di farmaci e dispositivi medici. Ma non solo gli enti locali chiedevano anche di valutare bene le ricadute finanziarie della riforma dei ticket e l’abolizione del superticket, che non dovrà essere a carico del Fondo sanitario. Infine avevano chiesto anche di rendere più flessibili i tetti per gli acquisti di prestazioni dal privato.

Leggi: Quotidiano Sanità, 11/10/2019


venerdì 11 ottobre 2019
Pensioni: Ghiselli (Cgil), non ci sono risorse concrete

“Il giudizio è positivo sul metodo, ma sul merito il governo è abbottonato, non ci sono risorse concrete”. Lo ha detto il segretario confederale Cgil Roberto Ghiselli al termine del tavolo con il governo sulle pensioni che si è svolto al ministero del Lavoro. Il segretario confederale Uil Domenico Proietti ha confermato che “al momento non ci sono state date risposte” sulle cose che abbiamo chiesto, sottolineando le richieste sindacali a partire dalla rivalutazione delle pensioni e dalla valorizzazione del lavoro di cura nel calcolo degli anni di contributi necessari per la pensione. Per i sindacati ci potrebbero essere risorse da trovare nei risparmi che potrebbero arrivare dal minore utilizzo di quota 100 e dalle altre misure collegate. “Riteniamo che nel triennio – ha detto il segretario confederale Cisl Ignazio Ganga – ci possano essere 8 miliardi di risparmi sui 20 stanziati”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 11/10/2019


venerdì 11 ottobre 2019
 I sindacati dei pensionati a Speranza: abolire il superticket

I sindacati dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil hanno incontrato oggi pomeriggio il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulle risorse da destinare alla sanità e per sollecitare la definizione di una legge nazionale sulla non autosufficienza in previsione della prossima legge di bilancio. Le tre sigle – riferisce l’agenzia Agi – hanno ribadito la richiesta di abolire fin da subito i superticket e hanno apprezzato la disponibilità del ministro ad avviare un percorso di confronto continuo sui temi che riguardano milioni di pensionati e di persone anziane.

Leggi: Rassegna Sindacale, 11/10/2019


venerdì 11 ottobre 2019
Il Piano per la Non Autosufficienza è un’occasione da non perdere

«Positivo è che la strada del Piano per la Non Autosufficienza prosegua, con il possibile sì del Consiglio dei Ministri nei prossimi giorni. Ancora non soddisfano, invece, le risorse disponibili, insufficienti a dare risposte in tutti i territori, perché le differenze fra realtà e realtà sono ancora troppo profonde». Così Roberto Speziale, coordinatore della Consulta Disabilità e Non Autosufficienza del Forum del Terzo Settore, commenta l’incontro tra il mondo dell’associazionismo e il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociale Catalfo sulla proposta di un Piano per la Non Autosufficienza
«La notizia positiva è che la strada fin qui tracciata per il Piano per la Non Autosufficienza non sarà interrotta, anzi la prossima settimana dovrebbe già esserci il sì del Consiglio dei Ministri. Il dato, invece, che ancora non ci soddisfa sono le risorse messe a disposizione, che riteniamo insufficienti a dare risposte in tutti i territori, perché le differenze fra realtà e realtà sono ancora troppo profonde».
A dirlo è Roberto Speziale, coordinatore della Consulta Disabilità e Non Autosufficienza del Forum Nazionale del Terzo Settore, commentando il recente incontro tra il mondo dell’associazionismo e il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Nunzia Catalfo, sulla proposta di un Piano per la Non Autosufficienza, incontro del quale abbiamo già riferito anche sulle nostre pagine, riprendendo i rilievi della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).

Leggi: Superando, 11/10/2019


venerdì 11 ottobre 2019
Manovra, arriva «Rinascita urbana» piano da un miliardo per case e città

Il Governo annuncia un programma pluriennale per abitazioni e riqualificazione urbana. Bando Mit detinato ai comuni con tetto di 20 milioni a progetto
Un piano per la casa da un miliardo, con iniezioni di riqualificazione urbana. È la novità annunciata dal Governo destinata a trovare posto nella Manovra. Il piano che ha già un nome parecchio ambizioso, «Rinascita urbana», metterà in campo investimenti per un miliardo e nasce per iniziativa del ministro per le Infrastrutture Paola de Micheli. L’idea, spiegano dal Governo, è quella di lanciare «un programma pluriennale per la riqualificazione e l’incremento dell’edilizia residenziale pubblica e sociale e la rigenerazione urbana». Le misure, viene spiegato, saranno nel Dl fiscale e in manovra: in totale valgono un miliardo. I fondi saranno cumulabili con le altre misure a favore della casa come il sisma bonus e l’ecobonus. In affiancamento ai fondi pubblici ci sarà spazio anche per il cofinanziamento delle Regioni e l’apporto di risorse private, da Cdp e fondi privati. Ai fondi del piano casa si accederà attraverso un bando pubblico del ministero delle Infrastrutture e la valutazione dei progetti da parte di una commissione composta da esperti dalla elevata professionalità. Il finanziamento massimo che potrà essere richiesto al ministero è di 20 milioni di euro per ciascun progetto.

Leggi: Edilizia e Territorio, Il Sole 24 Ore, 11/10/2019


venerdì 11 ottobre 2019
 “Rinascita urbana”: bene il piano annunciato dalla Ministra De Micheli. Finalmente si parla di affitto ed edilizia residenziale pubblica

Dichiarazione di Daniele Barbieri, segretario generale del SUNIA
Era da molto tempo che non si parlava di edilizia abitativa in termini strategici e non emergenziali.
E’ quindi con grande soddisfazione che accogliamo l’annuncio di un piano pluriennale con finanziamenti adeguati per contrastare il disagio abitativo, puntando all’aumento dell’offerta di alloggi pubblici e sociali in affitto, soprattutto attraverso rigenerazione urbana e riqualificazione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica partendo, quindi, dalle periferie e con l’obiettivo del consumo di suolo zero.
Estremamente positivo inoltre l’annuncio del rifinanziamento del Fondo di sostegno all’affitto praticamente azzerato negli ultimi anni. Uno strumento indispensabile per sostenere le famiglie che oggi non sono in grado di sostenere affitti del mercato privato non compatibili con i loro redditi. Così come positiva è l’intenzione di rendere questo strumento fruibile in tempi brevi dai cittadini attraverso graduatorie permanenti aggiornabili ogni tre mesi.
La conferma del mantenimento della cedolare secca per i contratti concordati al 10% è un altro elemento importante che contribuisce alla costruzione di un quadro orientato alla ripresa ed al governo del mercato degli affitti.
Ora ci aspettiamo che gli annunci si concretizzino nella prossima Legge di bilancio, ma oggi le premesse per una vera politica abitativa finalmente non le abbiamo lette solo nei nostri documenti ma nelle dichiarazioni della Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Leggi: Sunia, 11/10/2019


mercoledì 9 ottobre 2019
Famiglia, cambia l’Isee: meno vincoli, accesso più facile e durata più lunga

Operative le nuove regole introdotte dal decreto crescita, che allungano la validità dell’indicatore e ne facilitano l’accesso
Requisiti meno stringenti per richiedere l’Isee corrente, che avrà anche durata più lunga. Lunedì 7 ottobre il ministero del Lavoro ha pubblicato il nuovo modulo della dichiarazione sostitutiva unica con le novità introdotte dal decreto legge 34/2019. A differenza di quanto avviene oggi, di conseguenza, sarà sufficiente avere un requisito tra i tre previsti e non più due su tre.
L’Isee corrente è un indicatore della situazione economica equivalente alternativo a quello “ordinario” che può essere richiesto a fronte di un peggioramento o miglioramento delle condizioni economiche del nucleo familiare, con la conseguenza di poter beneficiare di maggiori agevolazioni.
Requisiti vecchi e nuovi
Finora questo “indicatore provvisorio” può essere chiesto a fronte di una variazione superiore del 25% dell’indicatore della situazione reddituale corrente rispetto a quella dell’Isee ordinario e inoltre se:
– c’è stata la sospensione o riduzione dell’attività lavorativa o la risoluzione del rapporto di lavoro in caso di contratto a tempo indeterminato;
– oppure se si è concluso un contratto a tempo determinato o flessibile, a patto di aver lavorato almeno 120 giorni nei dodici mesi precedenti;
– oppure in caso di cessazione di un’attività di lavoro autonomo svolta per almeno 12 mesi.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 09/10/2019


martedì 1 ottobre 2019
L’appello ai nonni in festa: “Vaccinatevi e fate vaccinare i vostri nipoti”

Nonni d’Italia, celebrate la vostra festa vaccinandovi. Non solo per il vostro bene, ma anche per quello dei vostri nipoti. L’appello alle ‘tempie grigie’ del Belpaese arriva dal geriatra Roberto Bernabei, che propone di trasformare la Festa dei nonni che si celebra il 2 ottobre in un’occasione di prevenzione. Una responsabilità verso se stessi e verso gli altri.
“Ci sono più 10 milioni di italiani da festeggiare”, osserva Bernabei, presidente di Italia Longeva, sottolineando come l’Italia sia “il Paese europeo con la più alta percentuale di anziani che si occupano di almeno un nipote: più di un nonno su 4 fa da ‘baby sitter’ mentre i genitori lavorano. Chi si occupa della salute dei cittadini dovrebbe ricordarsi, e ricordare, che un invecchiamento in salute è il presupposto del patto intergenerazionale sul quale si fonda la nostra società. Porre l’accento sulla salute degli anziani, e consigliare la strategia preventiva rappresentata dalla vaccinazione, sarebbe il vero regalo per la Festa dei nonni, soprattutto in questa stagione in cui si svolge la campagna vaccinale contro l’influenza”.

Leggi: Adnkronos, 01/10/2019


DALLE REGIONI:

lunedì 14 ottobre 2019
Anziani costretti a coabitare per pagare le spese della casa

Redditi basse, tasse e continui lavori di manutenzione, obbligano tanti pensionati a vendere gli immobili o a cercare un coinquilino
La casa non basta più. Cresce il numero degli anziani, nella provincia di Savona, che, col passare degli anni, fatica a sopravvivere, nonostante abbia un appartamento di proprietà. Redditi bassi, bollette, ma soprattutto la necessità di manutenzione e interventi, spingono gli anziani savonesi a trovare soluzioni alternative: c’è chi guarda alla nuda proprietà e chi alla coabitazione.
A raccontarlo è Anna Giacobbe, presidente Auser provinciale: «Ci stiamo accorgendo che il costo della vita, per gli anziani con una pensione bassa, ma con una casa di proprietà, diventa sempre più alto. Alcune spese obbligatorie mettono in ginocchio chi, pur possedendo una casa, ha un reddito basso. Riparazioni e manutenzioni giocano un ruolo pesante». Da qui, la ricerca di soluzioni alternative. «Molti- dice la presidente Auser- vogliono sapere qualcosa di più sulla gestione non speculativa della nuda proprietà e sulle opzioni per la condivisione dell’appartamento con altre persone. Si tratta, soprattutto, di anziani soli, senza eredi diretti. Secondo i dati Istat, un anziano su 5 non ha figli: da qui, la ricerca di soluzioni alternative dove l’alienazione della casa costituisce una boccata d’ossigeno nel presente».
È sempre l’Istat a fotografare un quadro di solitudine tra gli anziani. Il 48 per cento dei nuclei familiari, composti da una sola persona, è costituito da anziani over 65 anni. «I dati Inps del Savonese ci dicono che il reddito mensile lordo medio delle pensioni, sul nostro territorio, è di 1.427 euro – dice Giacobbe- Si ferma, però, a 1.178 euro per le donne, compresa le reversibilità. Sotto i mille euro lordi al mese c’è un terzo esatto dei pensionati savonesi. Di questi (29.400), oltre 20.000, più di due terzi, è composto da donne».

Leggi: La Stampa, 14/09/2019


lunedì 14 ottobre 2019
Un anziano su 5 è senza figli: vende la casa per sopravvivere

In provincia aumenta il numero di chi è costretto a ricorrere alla nuda proprietà. Crescono anche i casi di persone che scelgono di coabitare per dividere le spese
Savona – La casa non basta più. Cresce il numero degli anziani, nella provincia di Savona, che, col passare degli anni, fatica a sopravvivere, nonostante abbia un appartamento di proprietà. Redditi bassi, bollette, ma soprattutto la necessità di effettuare manutenzione e interventi, spingono gli anziani savonesi a trovare soluzioni alternative: c’è chi guarda alla nuda proprietà e chi alla co-abitazione.
A raccontarlo è Anna Giacobbe, presidente Auser provinciale, che ha fotografato il cambio sociale di una fetta sempre più ampia, quella degli anziani, nel territorio savonese. «Dal nostro osservatorio dell’Auser – dice Anna Giacobbe- ci stiamo accorgendo che il costo della vita, per gli anziani con una pensione bassa, ma con una casa di proprietà, diventa sempre più faticoso. Alcune spese obbligatorie mettono in ginocchio chi, pur possedendo una casa, ha un reddito basso. Le urgenze improrogabili vanno dalla riparazione delle tubature al cambio della cucina o del bagno, sino all’installazione dell’ascensore».
Da qui, la ricerca di soluzioni alternative. «Molti- dice la presidente Auser- si rivolgono a noi chiedendoci due tipi di informazione: vogliono sapere qualcosa di più sulla gestione non speculativa della nuda proprietà e sulle opzioni per la condivisione dell’appartamento con altre persone. Si tratta, soprattutto, di anziani soli, senza eredi diretti. Secondo i dati Istat, un anziano su 5 non ha figli: da qui, la ricerca di soluzioni alternative dove l’alienazione della casa costituisce una boccata d’ossigeno nel presente».

Leggi: Il Secolo XIX, 14/10/2019


lunedì 14 otobre 2019
 Siamo “ricchi”, ma non sappiamo come spendere i soldi!

di Mariacarmela Torchi
«Siamo “ricchi”, ma non sappiamo come spendere i soldi: è questo il paradosso della Sicilia in materia di disabilità e non solo!»: a denunciarlo è il presidente dell’Associazione ANFFAS Sicilia Giuseppe “Pippo” Giardina, che spiega come, ad esempio, ad oggi siano stati assegnati ai 55 Distretti Siciliani, in materia di disabilità, circa 120 milioni di euro, che però non sono stati spesi. E di questi, in particolare, 15 milioni sono stati assegnati dal 2016 per il cosiddetto “Dopo di Noi”, che se però non verranno spesi entro dicembre, saranno persi definitivamente
«Siamo “ricchi”, ma non sappiamo come spendere i soldi: è questo il paradosso della Sicilia in materia di disabilità e non solo!».
A denunciarlo è il presidente dell’ANFFAS Sicilia (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale) Giuseppe “Pippo” Giardina. «In particolare – spiega – la situazione riguarda migliaia di famiglie che devono convivere con un disabile grave e gravissimo, affrontando ogni giorno numerose avversità, dovute proprio alla mancanza di servizi, che potrebbero notevolmente migliorare la loro vita».
A tal proposito si pensi ad esempio all’assistenza domiciliare, al trasporto nelle scuole, solo per citare le situazione più conosciute. Tuttavia, questi servizi stentano a partire o sono mal ripartiti tra coloro che ne hanno un reale bisogno, perché manca una seria programmazione.

Leggi: Superando, 14/10/2019


venerdì 11 ottobre 2019
Taranto. Cartolarizzazione e sgomberi: Ieri incontro con società veicolo, Comune e SUNIA. Lamusta: “ora una fase delicata da monitorare con attenzione”

Bloccare le procedure di sgombero e attivare immediatamente una fase nuova di accertamento e verifiche del sacrosanto diritto alla propria casa per centinaia di famiglie, era per noi il primo passo. Ora si vada spediti verso una soluzione dignitosa per tutti.
E’ il commento del segretario del SUNIA di Taranto, Luigi Lamusta, che proprio ieri alle 12 ha guidato la delegazione di inquilini degli stabili di Taranto e San Giorgio Ionico che nei giorni scorsi avevano ricevuto la lettera con l’invito a lasciare le loro abitazioni da parte della Carim la società veicolo con cui il Comune di Taranto ha firmato la convenzione per le procedure di cartolarizzazione di parte del suo patrimonio immobiliare.
A quelle lettere seguì la mobilitazione delle famiglie che insieme al SUNIA nella scorsa settimana organizzarono un sit-in sotto la sede della società veicolo chiedendo l’immediato blocco di tutti gli atti in corso.
Ieri abbiamo incontrato l’ampia disponibilità dell’assessore comunale Viggiano – spiega Lamusta – non solo per l’opera intermediazione compiuta nei confronti della Carim, ma soprattutto per le garanzie che l’ente civico ha intenzione di mettere in atto per tutte le famiglie in difficoltà.
Entro sette giorni il SUNIA fornirà gli elenchi dettagliati degli assegnatari e inquilini degli stabili in questione, offrendo così la possibilità di verificare caso per caso le opzioni da mettere in atto: si parla di una reiterazione del contratto per i contratti ERP (Edilizia Residenziale Pubblica) e di ipotesi di acquisto agevolato (abbattimento del 30/40%) o formule come il “rent to buy” per gli altri tipo di locazione.
E’ una fase che va monitorata con grande attenzione – termina Lamusta – e il SUNIA si farà garante di tutti i diritti di queste persone.

Leggi: Sunia, 11/10/2019


giovedì 10 ottobre 2019
Fondo sociale per famiglie bisognose, appello Arca Sud ai Comuni: soli non ce la facciamo

Famiglie bisognose nelle case popolari. Arca Sud eroga il fondo sociale ma non può da solo farsi carico del peso di un’intera provincia. E lancia l’appello ai Comuni.
Arca Sud Salento ha completato l’erogazione del contributo “Fondo Sociale” in conto canoni ai soggetti beneficiari richiedenti ed assegnatari di alloggi di E.R.P., ubicati nella città capoluogo e nei comuni della Provincia di Lecce, che hanno inoltrato istanza negli anni 2014, 2015, 2016 e 2017 e ritenuti meritevoli di tutela dalla Commissione Fondo Sociale.La Commissione composta dall’Amministratore Unico Avv. Alberto Chiriacò, dal direttore Generale Sandra Zappatore e dalle Organizzazioni Sindacali SUNIA (Emanuela Capone), SICET (Alessandro Monosi) e UNIAT (Salvatore Zermo), istituita giusta previsione dell’art.33 L.R. n.10/2014 (e prima dall’art. 36 L.R. n.54/84) ha esaminato tutte le domande pervenute e considerato ammissibili oltre mille richieste. L’importo complessivo ammonta ad Euro 307.151,00 ed è stato erogato in favore di 1.018 beneficiari. Gli Uffici hanno proceduto all’accredito delle somme in conto canoni sulla posizione contabile degli assegnatari beneficiari dei contributi, nel rispetto delle modalità stabilite dal Regolamento per la gestione del Fondo Sociale, disponibile sul sito Internet www.arcasudsalento.it

Leggi: Trnews, 10/10/2019


giovedì 10 ottobre 2019
Terni, Il progetto “Anziano fragile” fa tappa al Cesvol

Venerdì 11 ottobre, dalle 09 e 30 alle 13, nella sala polivalente del Centro Servizi per il Volontariato dell’Umbria, sede di Terni, si terrà uno degli incontri territoriali del progetto nazionale “Anziano fragile: verso un welfare comunitario”, finanziato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali e realizzato dalle associazioni Confconsumatori e Ancescao con il patrocinio di Anci nazionale.
L’evento, analogamente agli incontri con la cittadinanza previsti dal progetto che si terranno in 20 città italiane, sarà un’occasione di approfondimento e dibattito sul tema della fragilità negli anziani con esperti e responsabili a livello locale o regionale.
Verranno forniti anche strumenti concreti e buone pratiche per intercettare, coinvolgere e assistere gli anziani non autosufficienti in situazioni di fragilità.
Lo scopo è stimolare la nascita di un “Welfare comunitario” in cui le famiglie, la comunità di cittadini e le realtà del terzo settore si affianchino alle istituzioni e ai servizi socio-sanitari e assistenziali nel prevenire, individuare e gestire le situazioni di fragilità, purtroppo in aumento.

Leggi: Terni Life, 10/10/2019


mercoledì 9 ottobre 2019
Sisma bonus/1. Incentivo al ralenti, Enea: in due anni completati otto interventi

Margiotta (Mit): il bonus sarà prorogato. Accelera la piattaforma Deloitte-Ance, anche con le demolizioni e ricostruzioni: 320 progetti per 249 milioni
Da una parte le ciclopiche cifre del campo di applicazione potenziale: 60 milioni di immobili in zone a rischio sismico da mette in sicurezza e oltre 4 miliardi di euro spesi ogni anno per riparare i danni degli edifici crollati o danneggiati dei vari terremoti più meno gravi. Dall’altra parte ci sono invece i numeri, molto meno significativi, delle cose realizzate. La cifra più sconvolgente è quella riferita da Paolo Clemente, dirigente dell’Enea, sul bilancio degli interventi di adeguamento o miglioramento sismico incentivato dallo Stato con il sisma bonus, nei primi due anni di vita dello sgravio: «Sono finora otto gli interventi di adeguamento o miglioramento sismico che sono stati realizzati e conclusi beneficiando del sisma bonus, a tutto il dicembre 2018», ha detto Clemente intervenendo ieri mattina alla presentazione della seconda giornata nazionale dedicata alla prevenzione sismica, fissata il 20 ottobre prossimo, dal titolo “Diamoci una scossa!”.

Leggi: Edilizia e Territorio, Il Sole 24 Ore, 09/10/2019


martedì 8 ottobre 2019
Emilia-Romagna: finanziati 31 interventi per progetti di riqualificazione urbana

Su spazi urbani, strade, centri polivalenti e per il volontariato, ciclabili e sport
Progetti di riqualificazione urbana e delle strade comunali, ma anche interventi per completare centri polivalenti e piste ciclabili, spazi per il volontariato e lo sport, per potenziare il turismo fluviale o sostenere i prodotti locali.
E’ l’impegno della Regione Emilia-Romagna per realizzare 31 programmi territoriali, finanziati con 2,8 milioni di euro di risorse proprie, selezionati tra quelli presentati dai piccoli Comuni o che si sono fusi attuando le previsioni del programma regionale di riordino istituzionale.
La Giunta ha approvato la delibera che sostiene le opere pubbliche indicate dalle amministrazioni locali: 5 a Bologna per 500 mila euro; 2 a Ferrara per 180 mila euro; 4 rispettivamente a Modena per 339.600 euro, Reggio Emilia per 384 mila euro e Parma per 335 mila euro; 3 a Piacenza per 282.372 euro, Forlì-Cesena per 300 mila euro, Ravenna per 206.576 e Rimini per 196 mila euro.
I progetti selezionati ora accedono alla fase di negoziazione che precede l’accordo per l’attuazione dell’intervento.

Leggi: Casa e Clima, 08/10/2019


martedì 8 ottobre 2019
“Emergenza casa senza sosta: fascia dei nuovi poveri in espansione”

La segretaria generale del Sunia Sicilia, il sindacato degli inquilini della Cgil, Giusy Milazzo tratteggia i contorni del problema abitativo: una piaga che colpisce migliaia di nuclei familiari etnei
Emergenza casa galoppante, carenza di politiche armoniche per affrontare il problema e aumento esponenziale della fascia dei nuovi poveri con un “ex” ceto medio che arranca tra mille difficoltà. Sono questi i punti che illustra la segretaria regionale del Sunia, il sindacato degli inquilini della Cgil, Giusy Milazzo nel corso dell’intervista rilasciata a Catania Today.
La incontriamo nella sede etnea di via Reclusorio del Lume durante l’orario di ricevimento del pubblico che cerca indicazioni su contratti, premialità fiscali e graduatorie. Gli alloggi popolari dello Iacp sono circa 59mila e nei vari Comuni sono 15mila a fronte di 27mila richieste. Da qui graduatorie formate da anni che non scorrono mai.
– Com’è la situazione, relativamente agli alloggi popolari, a Catania?
“Sono tutti occupati e la domanda esistente di abitazioni non può trovare risposta nell’offerta. Negli ultimi mesi qualcosa si è mosso con la ristrutturazione e riqualificazione di alcuni alloggi ma parliamo di numeri bassi. Lo Iacp ne sta realizzando 24 in zona Corso Indipendenza, molto poco rispetto alla grande richiesta che c’è”.

Leggi: Catania Today, 08/10/2019


martedì 8 ottobre 2019
Pescare, commissione sicurezza: sopralluogo case popolari Via Rigopiano

Nel borgo delle case popolari di via Rigopiano a Pescara c’è un clima incandescente che rischia di degenerare: piazza pubblica ridotta ad area privata con sedie, tavolini e gli attrezzi per cucinare gli arrosticini all’aperto, donne insultate e aggredite, nonostante le telecamere  posizionate dal Comune. In seguito al sopralluogo della Commissione sicurezza, si provvederà all’immediata pulizia dell’area con la rimozione di oggetti ingombranti abbandonati. Intanto entro un mese l’Ater farà partire un blocco di lavori per 380mila euro di investimento, ma bisognerà verificare  chi abita nelle 4 palazzine, chi paga regolarmente l’affitto, chi è abusivo e chi è moroso.
Il Presidente della Commissione Sicurezza e Mobilità Armando Foschi al termine del sopralluogo in via Rigopiano, sopralluogo chiesto dai consiglieri del Movimento 5 Stelle e al quale hanno preso parte anche Giuseppe Carminelli, responsabile del Sunia e da sempre impegnato sul fronte, e due responsabili dell’Ater, proprietaria dei fabbricati, ha sottolineato:
“La situazione in via Rigopiano è pesante, grave e richiede interventi tempestivi. Quando i cittadini regolari e onesti che abitano nelle 4 palazzine ci hanno visti arrivare, si sono precipitati in strada per urlare il proprio malessere, il disagio, la paura che si respira anche nel risalire le scale di casa per colpa di 15 abusivi e relative famiglie che tengono tutti in ostaggio.

Leggi: Abruzzo News, 08/10/2019


IN AGENDA:

27 -28 novembre 2019 – XI edizione del Forum della Non Autosufficienza e dell’autonomia possibile – Bologna Centro Congressi Savoia Hotel

L’evento è diventato negli anni il punto di riferimento nazionale per i professionisti e gli operatori dei servizi alla persona.
Il programma offre un ricco numero di convegni e workshop con argomenti dedicati ai vari ambiti operativi, con materie interessanti, concrete e attuali che certamente forniscono contributi, approfondimenti e soluzioni di immediata utilità nell’operare quotidiano.
La sessione convegnistica è strutturata in sessioni plenarie e workshop.
Una lettura a 360° dell’orizzonte di fronte a tutti coloro che si occupano di lavoro di cura.
L’evento è accreditato ECM per tutte le professioni sanitarie e crediti per gli assistenti sociali e OSS.

Leggi: Non Autosufficienza


Udine, 6 dicembre – Convegno internazionale “Abitare Inclusivo. Il progetto per una vita autonoma e indipendente”.

Il Convegno organizzato dall’Università di Udine con l’Università Iuav di Venezia e Roma Tre, nasce dalla volontà del cluster Accessibilità Ambientale della Società Italiana di Tecnologia dell’Architettura SITdA di affrontare il tema dell’abitare in chiave inclusiva, condizione necessaria a garantire una vita autonoma e indipendente, con attenzione mirata alle persone (giovani, adulte e anziane) con problemi di salute o di disabilità che ne limitano l’autonomia nelle attività di base e strumentali.
Il tema si colloca al centro degli interessi di un ampio network di settori differenti, tra tutti è possibile citare quelli della ricerca scientifica, della produzione ma anche delle politiche locali, attori consapevoli dell’importanza etica, sociale ed economica di garantire autonomia di vita alle persone, individui singoli e tra loro in relazione, che vivono gli spazi della quotidianità con necessità diverse per condizione evolutiva d’età, per abilità fisiche (sensoriali e cognitive), per formazione, cultura ed esperienza.

Leggi: Rete Caad


IN EVIDENZA:

 Indicatori regionali sull’assistenza sociosanitaria

Il punto al 2017: Laura Pelliccia
Sono pochi gli strumenti a disposizione per monitorare l’andamento dell’assistenza sociosanitaria nelle regioni, in un sistema sanitario che ancora concentra gli sforzi di rilevazione e valutazione degli esiti esclusivamente sul sistema ospedaliero.
Finora la fonte principale per osservare l’andamento dell’assistenza per anziani, disabili e per le altre tipologie di bisogni sociosanitari è stato il set di indicatori contenuti della cosiddetta “Griglia Lea”, lo strumento con cui vengono monitorate le regioni (negli scorsi mesi sono stati diffusi i risultati del 2017). E’ utile ricordare inoltre che nel caso dei Lea sociosanitari, non essendo mai stati individuati a livello normativo standard di riferimento nazionali rispetto ai livelli di offerta attesi delle singole regioni, le verifiche ministeriali vertono su confronti di tipo statistico (si osserva il posizionamento relativo rispetto alle altre regioni e le variazioni rispetto ai precedenti periodi per le regioni più carenti).
In futuro questo set subirà alcune modifiche, per effetto di un recente processo di rivisitazione noto come “Nuovo Sistema di Garanzia” (Decreto Ministero della Salute 12 marzo 2019). Anche a seguito di questo aggiornamento, per l’assistenza sociosanitaria saranno considerati solo indicatori sul livello di offerta e continueranno a mancare informazioni su altre dimensioni (equità, appropriatezza, efficienza, efficacia dei servizi).

Leggi: Welforum


In merito alle misure proposte a sostegno dei figli a carico

Parere sulla proposta di legge Del Rio, Lepri ed altri: Chiara Saraceno
L’obiettivo della proposta di legge, razionalizzare il frammentato sistema di trasferimenti legati alla presenza di figli per migliorarne l’efficacia e l’equità, anche al fine di un sostegno alle scelte di fecondità, è totalmente condivisibile. Le criticità e inefficienze dell’attuale situazione, sinteticamente riassunte nella nota di presentazione alla proposta di legge, sono state oggetto da tempo di analisi da parte di studiosi e di associazioni della società civile e vi è un consenso diffuso e trasversale sulla necessità di riforma.
Analogamente condivisibili sono in linea di principio i due strumenti individuati a questo scopo, l’assegno unico e la dote per l’utilizzo di servizi. Con il primo si aiutano le famiglie, tutte, non solo quelle appartenenti a determinate categorie, a fronteggiare il costo dei figli, riducendo il rischio che la scelta di avere un figlio (in più) produca forti squilibri nel bilancio familiare o addirittura causi la caduta in povertà.
È opportuno ricordare a questo proposito che l’Italia è uno dei paesi dell’Unione Europea con più forte incidenza della povertà minorile e dove sono particolarmente a rischio di povertà le famiglie con più figli. Con il secondo, il voucher servizi, si aiutano i genitori nei propri compiti di cura ed educativi, sia favorendo la conciliazione tra lavoro e famiglia, sia offrendo possibilità di confronto e consulenza, sia allargando i contesti e le relazioni educative per i bambini.

Leggi: Welforum


Disagio mentale, coinvolge una fetta sempre più ampia di popolazione. La depressione tra i problemi più diffusi

Complice anche l’invecchiamento della popolazione ma anche condizioni socio-economiche sempre più precarie, si connota soprattutto sotto forma di disturbi depressivi e problemi neurologici come le demenze, con un forte impatto sulla società, sulle famiglie e sul sistema sanitario
Il disagio mentale è un problema che sta acquisendo sempre maggiore rilevanza a livello nazionale, coinvolgendo una sempre più ampia fetta di popolazione, specie tra gli anziani (in costante aumento, su cui grava sempre di più anche il peso della malattia di Alzheimer) e le fasce più deboli della popolazione dal punto di vista economico e sociale, assorbendo risorse del sistema sanitario, nonché gravando su società e famiglie. Tra i problemi più diffusi, vi è sicuramente la depressione.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che i disturbi depressivi colpiscono oltre 300 milioni di persone nel mondo. La depressione rappresenta il 4,3% del carico globale di malattia ed è una delle principali cause di disabilità a livello mondiale (circa l’11% degli anni di vita vissuti con una disabilità nel mondo intero), particolarmente nelle donne.
In Italia, secondo i dati più recenti disponibili (Indagine dell’Istituto Nazionale di Statistica-European Health Interview Survey-EHIS), 2,8 milioni, il 5,6% della popolazione di età >15 anni, presenta sintomi depressivi, dei quali 1,3 milioni con sintomi del disturbo depressivo maggiore.
Sono questi in estrema sintesi i dati del Focus sul Disagio mentale prodotti dall’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, che opera all’interno di Vithali spin off dell’Università Cattolica presso il campus di Roma, reso noto alla vigilia della Giornata Mondiale per la Salute Mentale che si celebra domani, giovedì 10 ottobre.

Leggi: In Salute


L’invecchiamento attivo e la socializzazione come elemento di prevenzione: l’esperienza della Fondazione Golgi Cenci ad Abbiategrasso

Accanto alle previsioni demografiche che delineano per il nostro Paese un netto invecchiamento della popolazione, va assumendo sempre più spazio la promozione dell’invecchiamento attivo. Diverse sono le esperienze e le sperimentazioni avviate a livello regionale e locale. L’articolo presenta l’attività condotta nel corso del 2019 presso la Fondazione Golgi Cenci di Abbiategrasso: di Lijo Belardi, Georgia Casanova (Fondazione Golgi Cenci, Abbiategrasso, Milano)
Il tema dell’invecchiamento della popolazione è al centro del dibattito politico e di welfare degli ultimi vent’anni (Ney, 2012; Walker e Maltby, 2012). Tra il 2015 e il 2050, la percentuale della popolazione mondiale di oltre 60 anni raddoppierà passando dal 12% al 22% (ONU, 2017). Oggi, in Italia, più del 21% della popolazione è anziana e l’aspettativa di vita è di oltre 80 anni (OECD, 2019).
In questo contesto, si inserisce l’invecchiamento attivo ritenuto uno strumento utile per contrastare alcune delle principali sfide legate all’invecchiamento della popolazione (Lamura et al., 2017). L’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) definisce l’invecchiamento attivo “un processo per ottimizzare le opportunità per la salute, la partecipazione e la sicurezza al fine di migliorare la qualità della vita delle persone” (WHO, 2002). L’interessamento dell’OMS al tema e contemporaneamente la creazione di un indice europeo per l’Invecchiamento attivo (Zaidi, 2015) sottolineano la rilevanza e la valenza che esso può avere in termini di prevenzione e promozione della salute in età anziana.

Leggi: I Luoghi della Cura


Accessibile? Smart!

Città a misura delle persone con disabilità e smart cities stanno diventando una realtà. Il tema dell’accessibilità e della fruibilità dei servizi e dell’offerta culturale e artistica delle città europee è presente sul tavolo della Commissione Europea non soltanto per gli aspetti sociali, ma anche per il potenziale economico. Ecco perché se ne interessano, in particolare, la Direzione Generale Occupazione Affari Sociali e Inclusione (DG EMPL) e la Direzione Generale Mercato Interno, Industria, Imprenditoria e PMI (DG GROW).
L’Unione Europea promuove la parità di opportunità e accessibilità per le persone con disabilità. Il Premio per le città a misura di disabili (Access City Award, ACA) è una delle azioni intraprese nel quadro della Strategia UE per la disabilità che ha l’obiettivo di costruire un’Europa senza barriere. Il premio mira a incoraggiare le città europee con almeno 50.000 abitanti a condividere le loro esperienze e a migliorare l’accessibilità a beneficio di tutti. ll premio celebra la volontà, la capacità e gli sforzi di una città di diventare più accessibile, al fine di: i) garantire la parità di accesso ai diritti fondamentali; ii) migliorare la qualità della vita della popolazione e garantire che tutti, indipendentemente dall’età, dalla mobilità o dalle capacità, abbiano pari accesso a tutte le risorse che le città possono offrire.

Leggi: Welforum


Appello per un Nuovo Welfare State – Investimenti adesso per il benessere futuro delle nostre famiglie

La nuova Commissione Europea, che entrerà in carica il 1° novembre 2019, dovrà affrontare un futuro che appare oggi impegnativo e preoccupante.
Tanti ritengono che il contratto sociale che ha tenuto insieme l’Europa dalla Seconda guerra mondiale in poi – fondato sulle promesse di pace e prosperità – sia in pericolo.  I giovani, in particolare, non si aspettano oggi di vivere una vita migliore di quella vissuta dai loro genitori. Secondo l’Eurobarometro, nel 2018 quasi il 75% degli europei prevedeva che la situazione economica futura sarebbe rimasta invariata o che sarebbe peggiorata nell’anno successivo. Alla domanda sulle conseguenze dell’impatto della recente crisi economica sul mercato del lavoro, circa il 45% ha risposto che il peggio doveva ancora venire.
Per riconquistare la fiducia delle persone, la Commissione Europea appena insediata deve mettere al centro della propria agenda l’empowerment della moderna famiglia a doppio reddito. In particolare, la nuova Commissione dovrà promuovere una nuova concezione delle misure di welfare e di sostegno al reddito riclassificandole come investimenti sociali, ed esentandone il loro finanziamento dal Patto europeo di stabilità e crescita.

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Gli ausili in Emilia Romagna e le soluzioni possibili per applicare i nuovi LEA

«Il Settore Sanità della Regione Emilia Romagna – scrive Mauro Venturelli, segretario dell’Associazione Paraplegici tra e per Medullolesi dell’Emilia Romagna – ci ha presentato diverse ipotesi sull’applicazione dei nuovi LEA, in particolare sull’approvvigionamento e le forme di acquisto di ortesi, protesi e ausili, materia assai problematica e di non facile applicazione. Al momento nessun bando di acquisto è stato pubblicato e i funzionari della Regione hanno fatto capire di avere ben chiaro che prima di tutto vanno salvaguardate le necessità delle persone con disabilità grave»
L’Associazione Paraplegici tra e per Medullolesi dell’Emilia Romagna è nata nel 1982 a Modena con il fine di tutelare le persone con disabilità (para/tetraplegici), in particolare nei percorsi di cura/riabilitazione, dove l’àmbito degli ausili è una componente di grande importanza.
Proprio sull’argomento degli ausili, il Settore Sanità della Regione Emilia Romagna ci ha invitato il 26 settembre scorso a partecipare a un incontro, dove ha presentato diverse ipotesi sull’applicazione dei nuovi LEA (Livelli Essenziali di Assistenza: Decreto del Presidente del Consiglio del 12 gennaio 2017), in particolare sull’approvvigionamento e le forme di acquisto di ortesi, protesi e ausili, nuova competenza passata alle Regioni con il citato Decreto.
Si tratta di una materia assai problematica e di non facile applicazione, lo dice anche solo il fatto che a distanza di quasi tre anni dall’approvazione della norma, nessuna Regione è riuscita ad applicarla pienamente.

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Le politiche regionali per la Long-Term Care: come si sono mosse le Regioni?

Le politiche per la non autosufficienza (o Long-Term Care, LTC) sono a oggi orfane di livello istituzionale o organo politico che se ne faccia carico e promuova una visione organica della materia, spingendo sulla necessità di avviare un percorso di azione e riforma alla luce della sfida demografica e sociale che ci attende. In questo quadro, il livello regionale è quello che detiene a oggi la vista di insieme, esprimendo competenze circa le tematiche sanitarie, sociosanitarie e sociali che la riguardano. Le Regioni hanno interpretato questo ruolo nei tempi recenti? E se sì come? Analizzando cinque anni (2015-2019) di provvedimenti e atti regionali è possibile individuare di che cosa si siano occupate le Regioni quando sono intervenute sul tema LTC e che visione stiano portando avanti. Le conclusioni mostrano che tanto lavoro è stato svolto, ma i passi da fare verso la LTC del futuro sono ancora molti.
di Elisabetta Notarnicola (Associate Professor of Practice, Divisione Government, Health and Not for Profit presso SDA Bocconi School of Management)
Il settore sociosanitario e sociale italiano per la Long-Term Care (LTC) si caratterizza storicamente per l’assenza di un modello definito e organico a livello nazionale. La frammentazione e l’eterogeneità territoriale sono diventate, in questo modo, due caratteristiche distintive del settore. Il quadro normativo di riferimento è variegato e frammentato in modo che gli interventi, ad oggi, non sono riuniti né tantomeno ricompresi in una cornice comune nemmeno a livello regionale. Comprendere e riconoscere la prospettiva dei diversi policy makers in termini di tematiche promosse e priorità identificate appare quindi, e da sempre, un esercizio di difficile soluzione ma di grande interesse se si vuole capire come stia evolvendo il settore e cosa riserverà per il prossimo futuro.

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Il Coordinamento delle attività dei Caffè Alzheimer: l’esperienza della Lombardia Orientale

Le difficoltà, nei caregiver delle persone affette da demenza, sono molteplici: organizzative, economiche, sociali, cliniche (cognitive, comportamentali, funzionali). Diventare caregiver è un duro lavoro, che nessuno insegna. Lo stress ed il peso fisico della malattia corrodono il familiare, che cerca di trovare risposte nella rete formale di cura. I Caffè Alzheimer cercano di dare una risposta ai bisogni della famiglia, aiutando a combattere l’isolamento, le paure, la non conoscenza; inoltre, si attivano per sostenere psicologicamente il familiare, ed il malato. Gli autori presentano l’esperienza della Lombardia, dove Il Coordinamento dei Caffè Alzheimer nasce con lo scopo di condividere idee, progetti, iniziative fra i diversi gruppi, con l’obiettivo di creare una rete che si integri con quella istituzionale e formale di cura, per la presa in carico della famiglia.
di Stefano Boffelli, Sara Avanzini, Federica Gottardi, Nicola Berruti, Alessandra Rodella, Marco Trabucchi (Gruppo di Ricerca Geriatrica, Caffè Alzheimer della Lombardia Orientale)
Il caregiver di una persona affetta da demenza vive per un tempo lungo, e con crescente impegno assistenziale, il compito della cura. Ne può conseguire un aumento dello stress psicologico e fisico, già in passato definito dalla frase “una giornata di 36 ore”: ad indicare che la cura diventa così impegnativa che viene talvolta vissuta in un tempo dilatato e stressante. Il fenomeno non deve essere mai trascurato, poiché gli studi hanno dimostrato che il maggior stress si associa a precoce istituzionalizzazione per il malato, ed aumento della morbilità e della mortalità per il caregiver (Gaugler et al., 2018). Chi si prende cura della famiglia malata, intesa come la globalità delle persone fragili nello stesso nucleo familiare? Sono infatti fragili sia la persona affetta da demenza, che i loro familiari, in particolare il principale caregiver.

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La questione dei caregiver familiari va affrontata seriamente

Secondo il CONFAD (Coordinamento Nazionale Famiglie con Disabilità), «il recente Disegno di Legge contenente “Disposizioni per il riconoscimento ed il sostegno del caregiver familiare”, è decisamente inadeguato e lontano anni luce dal fornire risposte serie e concrete per i caregiver familiari, che si prendono cura di una persona cara in condizioni di non autosufficienza». «Quella dei caregiver familiari – concludono dal CONFAD – è un’emergenza che non può più attendere oltre, e che va affrontata seriamente e non con proposte di legge come questa»
In occasione del recente insediamento del nuovo Governo Conte, vogliamo esprimere ancora una volta la nostra profonda preoccupazione in relazione all’emergenza sociale dei caregiver familiari.
All’inizio di agosto è stato presentato un testo di legge unificato, il Disegno di Legge S.1461 (Disposizioni per il riconoscimento ed il sostegno del caregiver familiare), pubblicato solo da pochi giorni, decisamente inadeguato e lontano anni luce dal fornire risposte serie e concrete per i caregiver familiari.
Già l’introduzione evidenzia un certo pressapochismo di fondo, poiché viene nuovamente evidenziato il carattere “volontaristico” e gratuito dell’attività di cura che svolge il caregiver familiare, in sfregio alla realtà di fatto che dimostra chiaramente due cose: il caregiver non ha le caratteristiche di un volontario e attribuire ad esso un carattere di gratuità è fuorviante e rischia di declassare ingiustamente questa figura.
Le disposizioni previste in questo testo mettono sullo stesso piano i caregiver familiari, a prescindere dall’intensità di cura prestata e dalla durata del caregiving; questo confligge con il più elementare buon senso, per non tacere della previsione inspiegabilmente contenuta in soli tre anni di contributi figurativi.
La ciliegina sulla torta? L’avere previsto solo il fondo (25 milioni all’anno per tre anni) stanziato con la Legge di Bilancio 2018, che era stato a suo tempo individuato ai fini di aprire il capitolo di spesa per le tutele di questa categoria storicamente vessata e dimenticata, nell’ attesa di una legge che dovesse prevedere un significativo incremento di detto fondo contestualmente alle misure esigibili.

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Zamagni: “Il terzo settore sostituisce il welfare paternalistico. Ora pensi ai suoi lavoratori”

L’economista, già presidente dell’Agenzia per il terzo settore, a tutto campo sui dati del “boom” di imprese sociali e non profit: “Tendenza in atto da 15 anni ma non si può lavorare solo in convenzione con lo Stato e in autosfruttamento nelle coop. Il populismo odia i corpi intermedi e vuole togliere libertà al settore”
Il “boom” di imprese operanti nei settori del welfare e del terzo settore, certificato dalla Camera di Commercio di Milano, è figlio di una precisa “tendenza” che compie quasi 20 anni e della “legge 328 del 2000, le legge Turco, un testo molto innovativo per l’epoca tanto che non è stata applicata nei fatti sin dal principio ma che anticipando i tempi e piantandosi nel tessuto del Paese ha prodotto risultati”. Ne è convinto l’economista Stefano Zamagni, professore dell’Università di Bologna ed ex presidente dell’Agenzia per il terzo settore, punto di riferimento in Italia per la vasta comunità politica, imprenditoriale e associazionistica che si occupa di welfare e sociale.
“Questi dati non sono una novità del 2019 e confermano una tendenza in atto –  – dice Zamagni, commentando il report della Camera di Commercio milanese –. Il mondo del terzo settore o delle imprese sociali ha trovato il modo di compensare e svolgere una funzione surrogatoria della lacuna che si è venuta a determinare nel 2008 con lo scoppio della crisi economica e le ristrettezze della finanza pubblica nazionale e locale”. Per Zamagni questa “è stata una fortuna”, perché è stato recepito lo spirito della legge Turco del 2000 che “introduceva per la prima volta nell’ordinamento italiano il principio di co-progettazione e che, nell’ambito del welfare, dalla sanità alla scuola ai beni culturali o ambientali, bisogna arrivare a far sì che l’ente pubblico e i soggetti della società civile organizzata debbano non solo collaborare ma cooperare”. “Sono concetti diversi – afferma Zamagni –. Il lavoratore dell’impresa capitalistica standard collabora con chi investe i capitali, ma non coopera. Mentre la legge introduce il principio di ‘operare assieme’: significa che la co-progettazione da entrambi i lati prevede di definire i modi di gestione, di reperimento delle risorse economiche e le priorità negli obiettivi”.

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Come cambia l’Isee e la misura della povertà

In un precedente articolo di luglio su questo sito, con identico titolo, si sono descritte recenti modifiche introdotte nell’ISEE, una delle quali (prevista per il 2020) potrà generare effetti bizzarri e non poco distorsivi. Merita tuttavia riflettere sui problemi dell’uso dell’ISEE più in generale, su come la normativa ha sinora cercato di affrontarli, e su nodi da non dimenticare.
Problemi dell’uso dell’ISEE
E’ opportuno ricordare che il valore dell’ISEE non coincide con il denaro disponibile per la famiglia (per pagare contribuzioni o non fruire di erogazioni), sia perché è un indicatore composto con più variabili (redditi e patrimoni), sia perché misura la condizione economica con diversi importanti limiti:
Sarebbe utile considerare i redditi disponibili al netto delle detrazioni fiscali che su di essi operano. Invece l’ISEE considera il “reddito complessivo ai fini IRPEF”, che include le ritenute fiscali. Perciò un lavoratore dipendente o un pensionato ha nel suo ISEE una parte di redditi dei quali non dispone (né che ha mai ricevuto): le detrazioni fiscali operate prima di ricevere compensi da lavoro e pensione.
Sarebbe utile considerare i redditi che il nucleo può spendere nel momento nel quale presenta la richiesta di prestazione. Invece l’ISEE considera i redditi del secondo anno solare precedente la DSU (la dichiarazione del cittadino). E nel frattempo il nucleo potrebbe aver aumentato o diminuito molto i propri redditi. Chi ha perso redditi da lavoro può produrre un “ISEE corrente”, nel quale i suoi redditi sono quelli dei 12 mesi precedenti la DSU; ma l’ISEE corrente non è del tutto efficace per evidenziare che i redditi più attuali sono inferiori a quelli dell’ISEE ordinario, perché occorre che il nucleo già disponga di un ISEE ordinario, rispetto al quale il suo ISR (i redditi dell’ISEE) sia sceso almeno del 25%, e che la perdita del lavoro sia avvenuta entro termini predefiniti. Inoltre non si possono può far rilevare diminuzioni di redditi che non siano da lavoro

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SEGNALAZIONI:

Previdenza: contributi per i lavoratori domestici – Inps, da oggi al 10 ottobre il pagamento III trimestre

Dal 1 al 10 ottobre 2019 è possibile pagare i contributi del III trimestre 2019 dei lavoratori domestici. Lo ricorda l’Inps, in una nota pubblicata sul sito istituzionale. I datori di lavoro possono effettuare il pagamento: direttamente online tramite il portale dei pagamenti; presso le tabaccherie che aderiscono al circuito di Lottomatica e che espongono il logo Servizi Inps; presso gli sportelli bancari di Unicredit SpA ; tramite il sito del gruppo Unicredit SpA per i clienti titolari del servizio di banca online; presso tutti gli sportelli di Poste Italiane; presso bar, tabacchi ed edicole con SisalPay.
Il versamento può essere, infine, effettuato anche utilizzando il bollettino  MAV (Pagamento Mediante Avviso) inviato dall’Inps, che può essere generato: direttamente online tramite il portale dei pagamenti all’interno della sezione lavoratori domestici; presso le aree di front office delle sedi Inps, utilizzando lo sportello automatico per il cittadino con autenticazione mediante tessera sanitaria; utilizzando l’avviso di pagamento  pagoPA generato online tramite il portale dei pagamenti all’interno della sezione lavoratori domestici.

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Assicurazione infortuni domestici – Entro il 15 ottobre il versamento dell’integrazione del premio

Per garantire la continuità della propria copertura assicurativa, entro il prossimo 15 ottobre gli assicurati Inail contro gli infortuni domestici devono effettuare il pagamento dell’integrazione di 11,09 euro, che allinea ai 24 euro fissati dalla legge di bilancio 2019 l’importo annuale della polizza, obbligatoria per tutte le persone che svolgono gratuitamente un’attività rivolta alla cura dei componenti della famiglia e dell’abitazione, in modo abituale ed esclusivo e senza vincoli di subordinazione.
In una lettera inviata agli assicurati, che nei mesi scorsi hanno versato i 12,91 euro per il rinnovo dell’iscrizione, l’Inail ricorda che il nuovo premio annuale stabilito dall’ultima legge di bilancio è accompagnato da un’estensione della platea dei beneficiari della tutela assicurativa, che ora si applica alle persone tra i 18 e i 67 anni, anziché tra i 18 e i 65 anni, e da un significativo ampliamento delle prestazioni garantite.

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Inps: precisazioni sull’ISEE

In un comunicato stampa pubblicato sul sito istituzionale il 12 settembre scorso, l’Inps ricorda che le Dichiarazioni Sostitutive Uniche (DSU), finalizzate alla determinazione dell’ISEE, presentate nel 2019 successivamente al 1° settembre, avranno validità dalla data di presentazione fino al 31 dicembre 2019. Per la loro elaborazione, saranno presi a riferimento i redditi percepiti nel 2017 e i patrimoni posseduti al 31 dicembre 2018.
Questo per effetto delle modifiche introdotte dal d.l. 101 del 3 settembre 2019 al cosiddetto Decreto crescita (d.l. 30/4/2019, convertito dalla l. 58 del 28/6/2019), che a sua volta aveva modificato la disciplina del d.lgs. 147 del 15/9/2017.
A partire dal prossimo anno, le Dichiarazioni Sostitutive Uniche avranno validità a partire dalla data di presentazione fino al 31 dicembre, mentre i redditi percepiti e i patrimoni posseduti presi a riferimento saranno quelli di 2 anni prima. Per il 2020, quindi, i redditi e i patrimoni di riferimento saranno quelli del 2018.

Leggi: Inca


Incompatibilità Quota100 e redditi da lavori con voucher

Il chiarimento di Inps a Il sole 24 ore
La direzione centrale pensioni dell’Inps ha affermato che soltanto i redditi derivanti da lavoro autonomo occasionale caratterizzato dall’assenza del vincolo di subordinazione e del potere di coordinamento del committente sono cumulabili con la pensione quota 100 nei limiti di 5mila euro lordi annui. Questo è il messaggio inviato dall’Inps in risposta ad un quesito posto da Il sole 24 ore, riportato in un articolo pubblicato sul quotidiano nella edizione di ieri, a firma di Matteo Prioschi e Fabio Venanzi.
Le altre forme di lavoro occasionale non autonomo non possono rientrare nella deroga prevista dal legislatore. L’INPS ha precisato che nella Circolare 117 «nel rispetto della lettera della norma, sono stati forniti chiarimenti sulla deroga all’incumulabilità prevista solo per il lavoro autonomo occasionale caratterizzato dall’assenza del vincolo di subordinazione e del potere di coordinamento del committente. Le altre forme di lavoro occasionale non autonomo non sono pertanto riconducibili a tale deroga»

Leggi: Inca


Sindacati pensionati, a novembre manifestazione a Roma

“Una manifestazione nazionale a Roma, per metà novembre, anticipata da un percorso di mobilitazione a livello territoriale per richiamare l’attenzione del governo su fisco, non autosufficienza e sanità.
E’ quanto hanno deciso gli esecutivi unitari dei Sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil che si sono riuniti oggi a Roma.

Leggi: Auser


NEWS:

lunedì 7 ottobre 2019
I pensionati pronti a tornare in piazza

Intervista al Segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti su La Repubblica.
“Siamo di nuovo pronti a scendere in piazza. Il 16 novembre con Cisl e Uil manifesteremo per dire al governo che è ora di smettere di mettere le mani nelle tasche dei pensionati e nei prossimi giorni raccoglieremo le firme per chiedere una legge nazionale sulla non autosufficienza”.
È quanto dichiara il Segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti in un’intervista su La Repubblica.
“Nel programma di questo governo – continua Pedretti – non c’è nulla per i pensionati. Niente per i non autosufficienti mentre di cuneo fiscale si parla solo in relazione ai lavoratori dipendenti. Così proprio non va”.

Leggi: Spi-Cgil, 07/10/2019


lunedì 7 ottobre 2019
Stare bene, stare insieme. Il nuovo numero di LiberEtà

Il nuovo numero di LiberEtà è dedicato allo stare insieme, al senso di comunità, a un’Italia più equa, più giusta, più solidale. Un tema a cui è stata dedicata la festa nazionale di LiberEtà che si è appena conclusa a Trani, in Puglia. Durante la festa sono stati anche premiati i vincitori del Premio Letterario di LiberEtà (Ave Govi con “Le vite di Emma”) e del concorso di cortometraggi Spi Stories dedicato al clima (Kati Egely con “Euphoria”).
Il numero di ottobre dedica un’ampia parte alla questione climatica. Serve un’azione politica ed economica globale su cui richiama l’attenzione anche Ivan Pedretti con la sua lettera ai ragazzi che a fine settembre sono scesi in piazza proprio per difendere il pianeta dai cambiamenti climatici. A seguire, una riflessione sul riciclo e l’economia circolare che prende le mosse dal libro del prof. Antonio Massarutto “Un mondo senza rifiuti?”.
La seconda parte del giornale si apre con un’inchiesta sulle badanti, che in Italia sono circa otto milioni e mezzo. Pochi gli aiuti e quasi inesistenti i servizi pubblici. Vi spieghiamo perché serve una legge nazionale.
A tre anni dal terremoto del centro Italia siamo tornati ad Amatrice, dove la ricostruzione non decolla. Siamo andati a vedere qual è la situazione e cosa fa il sindacato dei pensionati Cgil presente sul territorio.

Leggi: Liberetà, 07/10/2019


venerdì 4 ottobre 2019
Stretta su colf e badanti che non pagano l’Irpef: nel mirino un miliardo di evasione

Il rapporto del Mef sull’economia sommersa allegato alla nota di aggiornamento al Def quantifica in 960 milioni il tax gap dei lavoratori domestici. Allo studio una ritenuta che le famiglie applicherebbero in coincidenza con il versamento trimestrale dei contributi previdenziali
Oltre 8 miliardi di imponibile Irpef e un tax gap di circa 1 miliardo di euro, ossia la differenza tra quanto potenzialmente dovuto allo Stato e quanto realmente versato dai lavoratori domestici. Per tradurla in due parole: colf e badanti ogni anno evadono non meno di 960 milioni cui si devono aggiungere relative addizionali regionali e comunali Irpef che fanno salire il conto oltre il miliardo di euro. Si tratta di numeri che hanno spinto il Governo ad inserire nel piano di contrasto all’evasione che dovrà essere adottato con la manovra di bilancio e il decreto fiscale collegato anche i lavoratori domestici.
La stretta allo studio
Nulla è stato ancora deciso ma l’idea, per il vero già avanzata dalla Lega nella primavera scorsa, sarebbe quella di introdurre una ritenuta d’imposta (del 10 o del 20% al massimo) sulle somme pagate ai lavoratori domestici. Per non complicare la vita alle famiglie trasformandole in sostituti d’imposta l’idea allo studio potrebbe prevedere l’applicazione della ritenuta in coincidenza con il versamento trimestrale dei contributi previdenziali. In quell’occasione il lavoratore si vedrà trattenere dallo stipendio mensile le ritenute che saranno versate dal datore di lavoro o direttamente con il bollettino Inps o con un altro meccanismo semplificato di versamento. L’obiettivo è quello di recuperare nelle casse dello Stato quel miliardo di euro che oggi manca all’appello.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 04/10/2019


mercoledì 2 ottobre 2019
Bollette luce e gas, ecco quanto spenderanno le famiglie italiane

Per i nuclei in tutela l’esborso complessivo sarà di 1.666 euro in un anno: più alta la spesa da sostenere per il gas (cresciuto, però, solo dell’1% sul periodo precedente), mentre la spesa per l’elettricità è aumentata dell’1,35 per cento
L’ultimo aumento per le bollette di luce e gas è arrivato qualche giorno fa con la consueta comunicazione dell’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente (Arera) che, ogni trimestre, aggiorna, fino a quando non scatterà la completa apertura dei mercati retail (fissata, al momento, per il 1° luglio 2020), le condizioni economiche di riferimento per i clienti in tutela, vale a dire coloro che non hanno scelto il mercato libero nei settori energetici. Così le bollette di luce e gas registreranno, rispettivamente, un incremento del 2,6% e del 3,9% nell’ultimo trimestre dell’anno.
I fattori alla base del rincaro.
Colpa, spiega l’Autorità nella sua nota, di una serie di fattori, molti dei quali su scala internazionale: lato elettricità, incidono infatti i timori per una possibile contrazione della produzione francese nei prossimi mesi a causa dei problemi in alcune centrali nucleari che già in passato hanno fatto sentire tutto il loro peso. Ma a condizionare l’andamento dei prezzi sono anche gli effetti dei recenti attacchi contro gli impianti di raffinazione sauditi, mentre, sul fronte del gas, vanno sicuramente ricordati sia la riduzione della produzione di gas olandese che alcune restrizioni nell’accesso ai gasdotti di transito europei, che hanno senz’altro impattato sul prezzo. Senza contare, ovviamente, anche il fattore stagionalità. Quanto spenderanno le famiglie in un anno

Leggi: Il Sole 24 Ore, 02/10/2019


Lunedì 30 settembre 2019
Disabilità, ecco la domotica assistiva per creare le “case intelligenti” del futuro

A novembre a Milano 156 ore di corso per progettisti delle “smart house” per disabili. Scopo? Formare una gura professionale che conosca fragilità e soluzioni tecnologiche. “È un terreno vergine e un mercato inesplorato” dicono i promotori di Spazio Vita Niguarda, Informatici Senza Frontiere e Siam1838
La tecnologia al servizio di persone con gravi disabilità motorie che vogliono raggiungere l’autonomia da una parte. Un mercato degli ausili tecnologici e della domotica ancora inesplorato per le aziende del settore dall’altra. E infine un’opportunità di lavoro per nuove gure
professionali del sociale. Partirà il 20 novembre ma è stato presentato sabato 28 settembre a Milano il corso “Disabilità e tecnologie, uno sguardo alle nuove professioni”. Durante la celebrazione per gli 80 anni dell’Ospedale Niguarda di Milano è stato illustrato a Spazio Vita Niguarda, cooperativa
sociale [   ] che dal 2013 lavora all’interno dell’Unità Spinale dell’ospedale nel sostegno e reinserimento socio-lavorativo di persone con gravi disabilità motorie con decine di attività a loro dedicate, un corso di formazione della durata di 156 ore  dedicato a disabili, i loro familiari, professionisti delle aziende domotica e operatori delle cooperative sociali. L’obiettivo? Formare nuove gure professionali che prendono il nome di “progettisti di domotica assistiva”

Leggi: Informatici Senza Frontiere, 30/09/2019


lunedì 30 settembre 2019
Il Comitato nazionale per Housing sociale al via da Bruxelles

Costituito da Federcasa, Alleanza delle Cooperative Italiane di Abitazione, Fondazione Housing sociale, Compagnia San Paolo e Fondazione Sviluppo e Crescita muove i primi passi dalla capitale europea in un incontro dal titolo: “How EU funding can be used to support Social Innovation in Italian Social HousingDelivery and Management
Il tema della casa in Italia è fermo da anni, fortunatamente nel frattempo il settore non si è del tutto fermato: sono stati realizzati interventi significativi, capaci di indicare una strada. In Europa il settore è molto vivace da tutti i punti di vista: modelli abitativi, soluzioni economico-finanziarie, processi realizzativi, formule gestionali.
Un comitato nazionale per l’housing sociale si è costituito sulla spinta di domande quali: “come dovremmo realizzare nuovi quartieri accessibili?” E, a ancora “con quali caratteristiche?”. A costituirlo Federcasa, Alleanza delle Cooperative Italiane di Abitazione, Fondazione Housing sociale, Compagnia San Paolo e Fondazione Sviluppo e Crescita.
Il comitato nazionale ora per l’housing sociale muove i primi passi e per la prima volta l’intero sistema dell’Housing sociale italiano si presenta unito a Bruxelles.
È noto come il sistema italiano dell’housing sociale sia caratterizzato dal lavoro autonomo di differenti attori: pubblici (per la maggior parte), privati, non- e low-profit. Il risultato di questa eterogeneità sono progetti, spesso interessanti, ma troppo piccoli per rispondere ai requisiti e all’interesse di investitori italiani e stranieri e troppo frammentati ed occasionali per essere considerati come parte di un disegno più ampio. La debolezza delle tante risorse messe in campo è infatti causata soprattutto dall’impossibilità di delineare degli obiettivi comuni verso i quali dirigersi e dalla mancanza di un’unica strategia all’interno della quale poter agire in modo coordinato valorizzando il contributo specifico di ogni attore.

Leggi: Vita, 30/09/2019


mercoledì 24 luglio 2019
I centenari in Italia

Al 1° gennaio 2019 sono 14.456 le persone residenti in Italia che hanno compiuto i 100 anni di età, donne nell’84% dei casi.
Tra i centenari, ben 1.112 hanno raggiunto e superato i 105 anni di età al 1° gennaio 2019. L’87% è di sesso femminile.
I supercentenari vivi al 1° gennaio 2019 sono 21, raddoppiati rispetto al 2009 quando se ne contavano 10.
In dieci anni (2009-2019) i centenari sono passati da 11 mila a oltre 14 mila, quelli di 105 anni e oltre sono più che raddoppiati, da 472 a 1.112, con un incremento del 136%.
La quota maggiore di semi-supercentenari (105 anni e oltre) è residente nel Nord Italia. La regione con la più alta percentuale è la Liguria.
Dei 125 individui che tra il 2009 e il 2019 hanno raggiunto e superato i 110 anni di età, il 93% è costituito da donne, a conferma di una predominanza femminile nelle età estreme della popolazione.

Leggi: Istat, 24/07/2019


DALLE REGIONI:

martedì 8 ottobre 2019
Auser, apre a Villadossola nuovo ambulatorio solidarietà

L’Auser Ossola apre a Villadossola (provincia di Verbano-Cusio-Ossola) un ambulatorio medico polispecialistico che curerà gratis chi non può pagare. Si tratta del quarto in Italia, gestito dall’Auser, dopo quello di Borgomanero, Vercelli e Cosenza. Il 12 ottobre si terrà la cerimonia di inaugurazione. Lo riferisce una nota. Nell’ambulatorio verranno svolte visite mediche specialistiche gratuite a favore dei più bisognosi, da medici e infermieri, tutti volontari, che presteranno la propria opera a titolo gratuito.
L’ambulatorio ha sede presso un locale che il Comune ha concesso a titolo gratuito. Si tratta di uno spazio accessibile a piano terra del Centro culturale La Fabbrica vicino alla sede dell’Auser. Per la sua realizzazione hanno lavorato insieme l’Auser ed il Comune di Villadossola che ha ceduto per 5 anni in comodato d’uso gratuito due locali, sul retro del teatro. Nei locali è stato ricavato, grazie al lavoro svolto gratuitamente da un’impresa edile, lo studio medico e una sala d’aspetto.
All’interno dell’ambulatorio opererà uno staff di medici e infermieri tutti volontari, alcuni in pensione e altri ancora in servizio, che presteranno la propria opera gratuitamente in qualità di volontari Auser. L’ambulatorio è stato dotato di un ecografo, di lettini per le visite ed altre attrezzature mediche. Per ora i medici che hanno aderito sono una decina delle varie specialità, un chirurgo, un ginecologo, un urologo, un pediatra, uno psicologo, un dermatologo, un endocrinologo ed un diabetologo oltre a infermieri.

Leggi: Rassegna Sindacale, 08/10/2019


martedì 8 ottobre 2019
A Pescara ci sarà un ospedale più accessibile

Ricevuta dai vertici dell’ASL di Pescara, l’Associazione Carrozzine Determinate Abruzzo ha posto varie richieste, in relazione all’accessibilità – tuttora assai scarsa – dell’Ospedale di Pescara e dei Distretti ASL, risultante di vere e proprie battaglie condotte per anni, ma che sembrano finalmente poter portare a positive azioni concrete. «Non possiamo nascondere la nostra soddisfazione – commenta Claudio Ferrante, presidente dell’Associazione – avendo riscontrato una grande disponibilità di fronte alle istanze da noi espresse»
A far da viatico era stato un incontro in Comune con Nicoletta Di Nisio, assessore alle Politiche per la Disabilità, poi l’Associazione Carrozzine Determinate Abruzzo è stata ricevuta dai vertici della ASL di Pescara, ai quali hanno posto varie richieste, in relazione all’accessibilità dell’Ospedale di Pescara e dei Distretti ASL, risultante di vere e proprie battaglie condotte per anni, ma che sembrano finalmente poter portare a una serie di positive azioni concrete.
«Ci siamo innanzitutto soffermati – spiega Claudio Ferrante, presidente delle Carrozzine Determinate – su alcuni progetti di ampio respiro, chiedendo ad esempio locali più accessibili per l’Ufficio Patenti e per le Commissioni di Invalidità, programmi per la realizzazione di un capillare abbattimento delle barriere architettoniche nell’accedere e nel muoversi all’interno dell’Ospedale. E ancora, abbiamo analizzato assieme il progetto del nuovo Pronto Soccorso, senza dimenticare la questione quanto mai urgente dei parcheggi riservati alle persone con disabilità cancellati dinnanzi all’ingresso dell’accettazione».

Leggi: Superando, 08/10/2019


venerdì 4 ottobre 2019
Riforma Ater, 2.500 famiglie a rischio sfratto Le sigle: affitti troppo cari, ora tavolo tecnico

Il passaggio dal reddito all’Isee ha messo in ginocchio gli inquilini storici
In piazza Inquilini delle case Ater protestano a Venezia
«Ci era stato promesso un tavolo tecnico di confronto a settembre, ormai ottobre è arrivato e non c’è neanche l’ombra della convocazione». Paolo Righetti, di Cgil Veneto, non è impaziente ma preoccupato. Come lui, anche i rappresentanti delle altre sigle sindacali, che negli ultimi due mesi hanno raccolto le ansie e le storie di centinaia di inquilini Ater, sconvolti dalla rivoluzione dell’edilizia popolare decisa da Palazzo Balbi.
Il passaggio dal semplice reddito all’indice Isee (che tiene conto dell’intero patrimonio familiare) come criterio per accedere e mantenere l’alloggio pubblico, i nuovi canoni rimodulati di conseguenza, le lettere di sfratto entro due anni se non si rientra nella soglia patrimoniale dei ventimila euro, sono motivo di forte tensione nei quartieri popolari di tutto il Veneto. «Contiamo almeno 2.500 famiglie il cui canone è salito a quasi 400 euro, cifre troppo vicine a un affitto sul mercato privato. conferma Michele Brombin del Sunia – Non riescono a pagarlo, e dopo quattro mesi rischiano lo sfratto per morosità. Il tavolo tecnico deve essere convocato il prima possibile». I sindacati hanno in mente una serie di correttivi, anche se sul più importante la soglia Isee – preferiscono non sbilanciarsi, per non ingessare il confronto (anche se non negano che sarebbe utile alzarla almeno a 25 mila euro).

Leggi: Corriere di Verona, 04/10/2019


mercoledì 2 ottobre 2019
Assistenza: c’è una risorsa aggiuntiva per gli anziani

È stato scelto il Centro diurno Auser di Collebeato per presentare la novità dell’autunno: il servizio di assistenza a dominio (Sad) rivolto agli anziani e alle persone non autosufficienti del paese. Messo a disposizione dal Comune è attivo da qualche settimana grazie alla firma di una convezione per la gestione associata del servizio sociale professionale già prevista dal Piano di zona dell’Ambito di cui il Comune di Brescia è capofila. Il Sad prevede svariati servizi di supporto alle persone in difficoltà: igiene personale, alzata dal letto e vestizione, bagno assistito, pulizia della casa e l’accompagnamento per piccole commissioni. È tutto a pagamento e i beneficiari dovranno pagare in base all’indicatore Isee del nucleo familiare. Gli interessati possono rivolgersi ai Servizi sociali del Comune (al numero 030 2511120). All’interno del centro Auser di via Saletto è invece attivo lo sportello informativo Pronto anziani gestito dagli operatori della cooperativa La Vela. È aperto lunedì, mercoledì e giovedì dalle 14 alle 16; martedì e venerdì dalle 9 alle 11. Per informazioni c’è il numero 345 8506129. •

Leggi:  Brescia Oggi, 02/10/2019


mercoledì 2 ottobre 2019
Taranto, anche una 90enne al sit-in di 200 famiglie sotto sfratto: “Non toccate le nostre case”

La protesta degli inquilini che si ritengono assegnatari di appartamenti comunali inseriti in un piano di cartolarizzazione e gestiti da Carim: la società ha intimato lo sgombero perché l’assegnazione non risulta dai documenti del Comune
A 90 anni sulla sedia a rotelle per difendere il diritto alla casa. Accade a Taranto dove una signora è scesa in strada assieme ai rappresentanti di 200 famiglie a loro dire assegnatarie da decenni di appartamenti un tempo comunali ora inseriti nel piano di cartolarizzazione e gestiti da Carim. Famiglie che si sono viste recapitare dalla società privata che ha acquisito gli immobili un’intimazione allo sgombero entro 30 o 60 giorni, perché dalle carte ricevute dal Comune, non avrebbero alcun titolo abitativo.
Di diverso avviso i sindacati Cgil e Sunia scesi in strada accanto ai manifestanti proprio davanti alla sede della società, che hanno esposto cartelli come quello che riporta il disegno del Monopoli e l’allusione a un gioco di gestione esercitato sul diritto degli inquilini: “Avete giocato con le nostre case – il messaggio indirizzato a Comune, società di riscossione prima Soget ora Carim – ora è il nostro turno. Senza imbrogli”.
Per il sindacato, infatti, si tratta di famiglie che vivono in palazzine (alloggi Erp) da anni, e sono titolari, nella stragrande maggioranza dei casi, di decreti di assegnazione che ne giustificano la permanenza. Secondo il Sunia, “nei carteggi di queste famiglie ci sono i decreti di assegnazione e le ricevute dei canoni di locazione per edilizia residenziale pubblica regolarmente pagati”. Il sindacato è pronto a opporsi per via giudiziaria col supporto del suo ufficio legale qualora la Carim dovesse procedere con gli sgomberi. Oltre a “Non toccate le nostre case”, altri cartelli riportavano messaggi come “Non vogliamo pagare per i debiti delle amministrazioni precedenti”

Leggi: La Repubblica, 02/10/2019


mercoledì 2 ottobre 2019
Disagio abitativo, utilizzati soltanto 4% fondi morosità incolpevole

Solo il 4,36% dei fondi a disposizione della Sicilia per la morosità incolpevole è stato utilizzato. E’ un dato diffuso dal ministero delle infrastrutture.
“Si confermano le nostre denunce – dice Giusy Milazzo, segretaria regionale del Sunia- : risorse che restano bloccate nonostante sia conclamata la necessità di far fronte al disagio abitativo delle famiglie siciliane. Basti pensare che in una grande città come Catania – rileva- segnata da un numero preoccupante di sfratti è stato concesso a un solo richiedente il contributo per la
morosità”.
Milazzo rileva tuttavia che “il residuo, che ammonta a oltre 5 milioni grazie al pressing portato avanti a livello nazionale dal Sunia e dagli altri sindacati degli inquilini non andrà perduto”. Potrà essere infatti essere destinato, come da apposito decreto, al fondo per il sostegno all’affitto, “consentendo – rileva Milazzo- l’intervento prima che si arrivi allo sfratto”.
Il Sunia regionale chiede ora all’ Assessore regionale alle infrastrutture di convocare con urgenza i sindacati degli inquilini “per definire sistemi e procedure per la ripartizione tra morosità incolpevole e sostegno all’affitto per le famiglie in forte disagio abitativo, di un fondo che supererà i 6 milioni di euro se consideriamo che ai circa 5 milioni ad oggi accantonati si dovranno aggiungere le somme stanziate a livello nazionale per il 2019. I Fondi sono forse esigui sicuramente non sufficienti – conclude Milazzo- ma sarebbe gravissimo continuare a non utilizzarli”.

Leggi: Canicattì Web, 02/10/2019


martedì 1 ottobre 2019
Gli ausili in Emilia Romagna e le soluzioni possibili per applicare i nuovi LEA – di Mauro Venturelli*

«Il Settore Sanità della Regione Emilia Romagna – scrive Mauro Venturelli, segretario dell’Associazione Paraplegici tra e per Medullolesi dell’Emilia Romagna – ci ha presentato diverse ipotesi sull’applicazione dei nuovi LEA, in particolare sull’approvvigionamento e le forme di acquisto di ortesi, protesi e ausili, materia assai problematica e di non facile applicazione. Al momento nessun bando di acquisto è stato pubblicato e i funzionari della Regione hanno fatto capire di avere ben chiaro che prima di tutto vanno salvaguardate le necessità delle persone con disabilità grave»
L’Associazione Paraplegici tra e per Medullolesi dell’Emilia Romagna è nata nel 1982 a Modena con il fine di tutelare le persone con disabilità (para/tetraplegici), in particolare nei percorsi di cura/riabilitazione, dove l’àmbito degli ausili è una componente di grande importanza.
Proprio sull’argomento degli ausili, il Settore Sanità della Regione Emilia Romagna ci ha invitato il 26 settembre scorso a partecipare a un incontro, dove ha presentato diverse ipotesi sull’applicazione dei nuovi LEA (Livelli Essenziali di Assistenza: Decreto del Presidente del Consiglio del 12 gennaio 2017), in particolare sull’approvvigionamento e le forme di acquisto di ortesi, protesi e ausili, nuova competenza passata alle Regioni con il citato Decreto.
Si tratta di una materia assai problematica e di non facile applicazione, lo dice anche solo il fatto che a distanza di quasi tre anni dall’approvazione della norma, nessuna Regione è riuscita ad applicarla pienamente.

Leggi: Superando, 01/10/2019


mercoledì 25 settembre 2019
Palermo, parte la nuova Agenzia Sociale per la Casa con una cabina di regia e attività di accompagnamento sul territorio

Dai primi giorni di novembre grazie al Pon Metro e ad una dotazione finanziaria di circa 2,2 milioni di euro (a seguito di ribassi d’asta), saranno attivi interventi che perseguono l’obiettivo di ridurre il numero di famiglie con fragilità sociali ed economiche in condizioni di disagio abitativo. L’impegno dell’amministrazione comunale verso le tematiche rivolte alle politiche sociali è intenso e prevede, solo attraverso il Pon Metro, una disponibilità di oltre 28 milioni di euro, impiegati sull’Asse 3 e 4 del Programma, attraverso l’attuazione di progetti per Servizi ed Infrastrutture a supporto dell’inclusione sociale.
Presentata ufficialmente a Palazzo delle Aquile, sede istituzionale del Comune di Palermo, in presenza dell’Assessore alle Politiche Sociali Giuseppe Mattina e di Giovanni Paternostro, Direttore Tecnico del Comune, l’Agenzia per la Casa diventa una realtà con l’obiettivo prioritario di ridurre l’emergenza abitativa attraverso un programma personalizzato sui singoli bisogni dei nuclei familiari.
Il primo passo è l’istituzione di una cabina di regia che ha compiti di coordinamento sul territorio. All’interno delle stesse circoscrizioni della città e anche all’interno dei centri della cintura metropolitana di Monreale e Villabate, sono attivi 10 sportelli pronti a valutare ogni situazione, delineando poi un percorso di uscita e di accompagnamento.

Leggi: Ponmetro, 25/09/2019


IN AGENDA:

10 e 11 ottobre 2019, Stazione Leopolda Firenze

Rivoluzione all’orizzonte – Questa è un’epoca di importanti rivoluzioni nelle dinamiche della salute, della sanità e della governance sanitaria. Rivoluzioni determinate dal moltiplicarsi degli attori coinvolti e dalla crescente complessità del loro ruolo, da cui emerge la necessità di rinnovare sistemi regolatori e metriche per programmare, gestire, monitorare. L’efficacia di tali strumenti accrescerà le convergenze d’interessi e la collaborazione tra stakeholder ed inciderà sul valore che i processi di cura ed assistenza possono generare.
Questa è anche l’era dei rapidi progressi nella capacità di memorizzare, elaborare e trasferire dati ed informazioni, connettere persone e sistemi. Aiuti formidabili per comprendere e decidere cosa è meglio fare per una medicina che richiede un impegno collettivo nella definizione delle priorità, degli investimenti e delle azioni. Strumenti provvidenziali, proprio adesso che ci troviamo ad affrontare le istanze derivanti dai sostanziali cambiamenti in atto, di natura demografica, tecnologica, climatica.

Leggi: Forum della Leopolda


27 -28 novembre 2019 – XI edizione del Forum della Non Autosufficienza e dell’autonomia possibile – Bologna Centro Congressi Savoia Hotel

L’evento è diventato negli anni il punto di riferimento nazionale per i professionisti e gli operatori dei servizi alla persona.
Il programma offre un ricco numero di convegni e workshop con argomenti dedicati ai vari ambiti operativi, con materie interessanti, concrete e attuali che certamente forniscono contributi, approfondimenti e soluzioni di immediata utilità nell’operare quotidiano.
La sessione convegnistica è strutturata in sessioni plenarie e workshop.
Una lettura a 360° dell’orizzonte di fronte a tutti coloro che si occupano di lavoro di cura.
L’evento è accreditato ECM per tutte le professioni sanitarie e crediti per gli assistenti sociali e OSS.

Leggi: Non Autosufficienza


Udine, 6 dicembre – Convegno internazionale “Abitare Inclusivo. Il progetto per una vita autonoma e indipendente”.

Il Convegno organizzato dall’Università di Udine con l’Università Iuav di Venezia e Roma Tre, nasce dalla volontà del cluster Accessibilità Ambientale della Società Italiana di Tecnologia dell’Architettura SITdA di affrontare il tema dell’abitare in chiave inclusiva, condizione necessaria a garantire una vita autonoma e indipendente, con attenzione mirata alle persone (giovani, adulte e anziane) con problemi di salute o di disabilità che ne limitano l’autonomia nelle attività di base e strumentali.
Il tema si colloca al centro degli interessi di un ampio network di settori differenti, tra tutti è possibile citare quelli della ricerca scientifica, della produzione ma anche delle politiche locali, attori consapevoli dell’importanza etica, sociale ed economica di garantire autonomia di vita alle persone, individui singoli e tra loro in relazione, che vivono gli spazi della quotidianità con necessità diverse per condizione evolutiva d’età, per abilità fisiche (sensoriali e cognitive), per formazione, cultura ed esperienza.

Leggi: Rete Caad


IN EVIDENZA:

Accessibile? Smart!

Città a misura delle persone con disabilità e smart cities stanno diventando una realtà. Il tema dell’accessibilità e della fruibilità dei servizi e dell’offerta culturale e artistica delle città europee è presente sul tavolo della Commissione Europea non soltanto per gli aspetti sociali, ma anche per il potenziale economico. Ecco perché se ne interessano, in particolare, la Direzione Generale Occupazione Affari Sociali e Inclusione (DG EMPL) e la Direzione Generale Mercato Interno, Industria, Imprenditoria e PMI (DG GROW).
L’Unione Europea promuove la parità di opportunità e accessibilità per le persone con disabilità. Il Premio per le città a misura di disabili (Access City Award, ACA) è una delle azioni intraprese nel quadro della Strategia UE per la disabilità che ha l’obiettivo di costruire un’Europa senza barriere. Il premio mira a incoraggiare le città europee con almeno 50.000 abitanti a condividere le loro esperienze e a migliorare l’accessibilità a beneficio di tutti. ll premio celebra la volontà, la capacità e gli sforzi di una città di diventare più accessibile, al fine di: i) garantire la parità di accesso ai diritti fondamentali; ii) migliorare la qualità della vita della popolazione e garantire che tutti, indipendentemente dall’età, dalla mobilità o dalle capacità, abbiano pari accesso a tutte le risorse che le città possono offrire.

Leggi: Welforum


Appello per un Nuovo Welfare State – Investimenti adesso per il benessere futuro delle nostre famiglie

La nuova Commissione Europea, che entrerà in carica il 1° novembre 2019, dovrà affrontare un futuro che appare oggi impegnativo e preoccupante.
Tanti ritengono che il contratto sociale che ha tenuto insieme l’Europa dalla Seconda guerra mondiale in poi – fondato sulle promesse di pace e prosperità – sia in pericolo.  I giovani, in particolare, non si aspettano oggi di vivere una vita migliore di quella vissuta dai loro genitori. Secondo l’Eurobarometro, nel 2018 quasi il 75% degli europei prevedeva che la situazione economica futura sarebbe rimasta invariata o che sarebbe peggiorata nell’anno successivo. Alla domanda sulle conseguenze dell’impatto della recente crisi economica sul mercato del lavoro, circa il 45% ha risposto che il peggio doveva ancora venire.
Per riconquistare la fiducia delle persone, la Commissione Europea appena insediata deve mettere al centro della propria agenda l’empowerment della moderna famiglia a doppio reddito. In particolare, la nuova Commissione dovrà promuovere una nuova concezione delle misure di welfare e di sostegno al reddito riclassificandole come investimenti sociali, ed esentandone il loro finanziamento dal Patto europeo di stabilità e crescita.

Leggi: Welforum

Gli ausili in Emilia Romagna e le soluzioni possibili per applicare i nuovi LEA

«Il Settore Sanità della Regione Emilia Romagna – scrive Mauro Venturelli, segretario dell’Associazione Paraplegici tra e per Medullolesi dell’Emilia Romagna – ci ha presentato diverse ipotesi sull’applicazione dei nuovi LEA, in particolare sull’approvvigionamento e le forme di acquisto di ortesi, protesi e ausili, materia assai problematica e di non facile applicazione. Al momento nessun bando di acquisto è stato pubblicato e i funzionari della Regione hanno fatto capire di avere ben chiaro che prima di tutto vanno salvaguardate le necessità delle persone con disabilità grave»
L’Associazione Paraplegici tra e per Medullolesi dell’Emilia Romagna è nata nel 1982 a Modena con il fine di tutelare le persone con disabilità (para/tetraplegici), in particolare nei percorsi di cura/riabilitazione, dove l’àmbito degli ausili è una componente di grande importanza.
Proprio sull’argomento degli ausili, il Settore Sanità della Regione Emilia Romagna ci ha invitato il 26 settembre scorso a partecipare a un incontro, dove ha presentato diverse ipotesi sull’applicazione dei nuovi LEA (Livelli Essenziali di Assistenza: Decreto del Presidente del Consiglio del 12 gennaio 2017), in particolare sull’approvvigionamento e le forme di acquisto di ortesi, protesi e ausili, nuova competenza passata alle Regioni con il citato Decreto.
Si tratta di una materia assai problematica e di non facile applicazione, lo dice anche solo il fatto che a distanza di quasi tre anni dall’approvazione della norma, nessuna Regione è riuscita ad applicarla pienamente.

Leggi: Superando


Le politiche regionali per la Long-Term Care: come si sono mosse le Regioni?

Le politiche per la non autosufficienza (o Long-Term Care, LTC) sono a oggi orfane di livello istituzionale o organo politico che se ne faccia carico e promuova una visione organica della materia, spingendo sulla necessità di avviare un percorso di azione e riforma alla luce della sfida demografica e sociale che ci attende. In questo quadro, il livello regionale è quello che detiene a oggi la vista di insieme, esprimendo competenze circa le tematiche sanitarie, sociosanitarie e sociali che la riguardano. Le Regioni hanno interpretato questo ruolo nei tempi recenti? E se sì come? Analizzando cinque anni (2015-2019) di provvedimenti e atti regionali è possibile individuare di che cosa si siano occupate le Regioni quando sono intervenute sul tema LTC e che visione stiano portando avanti. Le conclusioni mostrano che tanto lavoro è stato svolto, ma i passi da fare verso la LTC del futuro sono ancora molti.
di Elisabetta Notarnicola (Associate Professor of Practice, Divisione Government, Health and Not for Profit presso SDA Bocconi School of Management)
Il settore sociosanitario e sociale italiano per la Long-Term Care (LTC) si caratterizza storicamente per l’assenza di un modello definito e organico a livello nazionale. La frammentazione e l’eterogeneità territoriale sono diventate, in questo modo, due caratteristiche distintive del settore. Il quadro normativo di riferimento è variegato e frammentato in modo che gli interventi, ad oggi, non sono riuniti né tantomeno ricompresi in una cornice comune nemmeno a livello regionale. Comprendere e riconoscere la prospettiva dei diversi policy makers in termini di tematiche promosse e priorità identificate appare quindi, e da sempre, un esercizio di difficile soluzione ma di grande interesse se si vuole capire come stia evolvendo il settore e cosa riserverà per il prossimo futuro.

Leggi: I Luoghi della Cura


Il Coordinamento delle attività dei Caffè Alzheimer: l’esperienza della Lombardia Orientale

Le difficoltà, nei caregiver delle persone affette da demenza, sono molteplici: organizzative, economiche, sociali, cliniche (cognitive, comportamentali, funzionali). Diventare caregiver è un duro lavoro, che nessuno insegna. Lo stress ed il peso fisico della malattia corrodono il familiare, che cerca di trovare risposte nella rete formale di cura. I Caffè Alzheimer cercano di dare una risposta ai bisogni della famiglia, aiutando a combattere l’isolamento, le paure, la non conoscenza; inoltre, si attivano per sostenere psicologicamente il familiare, ed il malato. Gli autori presentano l’esperienza della Lombardia, dove Il Coordinamento dei Caffè Alzheimer nasce con lo scopo di condividere idee, progetti, iniziative fra i diversi gruppi, con l’obiettivo di creare una rete che si integri con quella istituzionale e formale di cura, per la presa in carico della famiglia.
di Stefano Boffelli, Sara Avanzini, Federica Gottardi, Nicola Berruti, Alessandra Rodella, Marco Trabucchi (Gruppo di Ricerca Geriatrica, Caffè Alzheimer della Lombardia Orientale)
Il caregiver di una persona affetta da demenza vive per un tempo lungo, e con crescente impegno assistenziale, il compito della cura. Ne può conseguire un aumento dello stress psicologico e fisico, già in passato definito dalla frase “una giornata di 36 ore”: ad indicare che la cura diventa così impegnativa che viene talvolta vissuta in un tempo dilatato e stressante. Il fenomeno non deve essere mai trascurato, poiché gli studi hanno dimostrato che il maggior stress si associa a precoce istituzionalizzazione per il malato, ed aumento della morbilità e della mortalità per il caregiver (Gaugler et al., 2018). Chi si prende cura della famiglia malata, intesa come la globalità delle persone fragili nello stesso nucleo familiare? Sono infatti fragili sia la persona affetta da demenza, che i loro familiari, in particolare il principale caregiver.

Leggi: I Luoghi della Cura


La questione dei caregiver familiari va affrontata seriamente

Secondo il CONFAD (Coordinamento Nazionale Famiglie con Disabilità), «il recente Disegno di Legge contenente “Disposizioni per il riconoscimento ed il sostegno del caregiver familiare”, è decisamente inadeguato e lontano anni luce dal fornire risposte serie e concrete per i caregiver familiari, che si prendono cura di una persona cara in condizioni di non autosufficienza». «Quella dei caregiver familiari – concludono dal CONFAD – è un’emergenza che non può più attendere oltre, e che va affrontata seriamente e non con proposte di legge come questa»
In occasione del recente insediamento del nuovo Governo Conte, vogliamo esprimere ancora una volta la nostra profonda preoccupazione in relazione all’emergenza sociale dei caregiver familiari.
All’inizio di agosto è stato presentato un testo di legge unificato, il Disegno di Legge S.1461 (Disposizioni per il riconoscimento ed il sostegno del caregiver familiare), pubblicato solo da pochi giorni, decisamente inadeguato e lontano anni luce dal fornire risposte serie e concrete per i caregiver familiari.
Già l’introduzione evidenzia un certo pressapochismo di fondo, poiché viene nuovamente evidenziato il carattere “volontaristico” e gratuito dell’attività di cura che svolge il caregiver familiare, in sfregio alla realtà di fatto che dimostra chiaramente due cose: il caregiver non ha le caratteristiche di un volontario e attribuire ad esso un carattere di gratuità è fuorviante e rischia di declassare ingiustamente questa figura.
Le disposizioni previste in questo testo mettono sullo stesso piano i caregiver familiari, a prescindere dall’intensità di cura prestata e dalla durata del caregiving; questo confligge con il più elementare buon senso, per non tacere della previsione inspiegabilmente contenuta in soli tre anni di contributi figurativi.
La ciliegina sulla torta? L’avere previsto solo il fondo (25 milioni all’anno per tre anni) stanziato con la Legge di Bilancio 2018, che era stato a suo tempo individuato ai fini di aprire il capitolo di spesa per le tutele di questa categoria storicamente vessata e dimenticata, nell’ attesa di una legge che dovesse prevedere un significativo incremento di detto fondo contestualmente alle misure esigibili.

Leggi: Superando


Zamagni: “Il terzo settore sostituisce il welfare paternalistico. Ora pensi ai suoi lavoratori”

L’economista, già presidente dell’Agenzia per il terzo settore, a tutto campo sui dati del “boom” di imprese sociali e non profit: “Tendenza in atto da 15 anni ma non si può lavorare solo in convenzione con lo Stato e in autosfruttamento nelle coop. Il populismo odia i corpi intermedi e vuole togliere libertà al settore”
Il “boom” di imprese operanti nei settori del welfare e del terzo settore, certificato dalla Camera di Commercio di Milano, è figlio di una precisa “tendenza” che compie quasi 20 anni e della “legge 328 del 2000, le legge Turco, un testo molto innovativo per l’epoca tanto che non è stata applicata nei fatti sin dal principio ma che anticipando i tempi e piantandosi nel tessuto del Paese ha prodotto risultati”. Ne è convinto l’economista Stefano Zamagni, professore dell’Università di Bologna ed ex presidente dell’Agenzia per il terzo settore, punto di riferimento in Italia per la vasta comunità politica, imprenditoriale e associazionistica che si occupa di welfare e sociale.
“Questi dati non sono una novità del 2019 e confermano una tendenza in atto –  – dice Zamagni, commentando il report della Camera di Commercio milanese –. Il mondo del terzo settore o delle imprese sociali ha trovato il modo di compensare e svolgere una funzione surrogatoria della lacuna che si è venuta a determinare nel 2008 con lo scoppio della crisi economica e le ristrettezze della finanza pubblica nazionale e locale”. Per Zamagni questa “è stata una fortuna”, perché è stato recepito lo spirito della legge Turco del 2000 che “introduceva per la prima volta nell’ordinamento italiano il principio di co-progettazione e che, nell’ambito del welfare, dalla sanità alla scuola ai beni culturali o ambientali, bisogna arrivare a far sì che l’ente pubblico e i soggetti della società civile organizzata debbano non solo collaborare ma cooperare”. “Sono concetti diversi – afferma Zamagni –. Il lavoratore dell’impresa capitalistica standard collabora con chi investe i capitali, ma non coopera. Mentre la legge introduce il principio di ‘operare assieme’: significa che la co-progettazione da entrambi i lati prevede di definire i modi di gestione, di reperimento delle risorse economiche e le priorità negli obiettivi”.

Leggi: La Difesa del Popolo


Come cambia l’Isee e la misura della povertà

In un precedente articolo di luglio su questo sito, con identico titolo, si sono descritte recenti modifiche introdotte nell’ISEE, una delle quali (prevista per il 2020) potrà generare effetti bizzarri e non poco distorsivi. Merita tuttavia riflettere sui problemi dell’uso dell’ISEE più in generale, su come la normativa ha sinora cercato di affrontarli, e su nodi da non dimenticare.
Problemi dell’uso dell’ISEE
E’ opportuno ricordare che il valore dell’ISEE non coincide con il denaro disponibile per la famiglia (per pagare contribuzioni o non fruire di erogazioni), sia perché è un indicatore composto con più variabili (redditi e patrimoni), sia perché misura la condizione economica con diversi importanti limiti:
Sarebbe utile considerare i redditi disponibili al netto delle detrazioni fiscali che su di essi operano. Invece l’ISEE considera il “reddito complessivo ai fini IRPEF”, che include le ritenute fiscali. Perciò un lavoratore dipendente o un pensionato ha nel suo ISEE una parte di redditi dei quali non dispone (né che ha mai ricevuto): le detrazioni fiscali operate prima di ricevere compensi da lavoro e pensione.
Sarebbe utile considerare i redditi che il nucleo può spendere nel momento nel quale presenta la richiesta di prestazione. Invece l’ISEE considera i redditi del secondo anno solare precedente la DSU (la dichiarazione del cittadino). E nel frattempo il nucleo potrebbe aver aumentato o diminuito molto i propri redditi. Chi ha perso redditi da lavoro può produrre un “ISEE corrente”, nel quale i suoi redditi sono quelli dei 12 mesi precedenti la DSU; ma l’ISEE corrente non è del tutto efficace per evidenziare che i redditi più attuali sono inferiori a quelli dell’ISEE ordinario, perché occorre che il nucleo già disponga di un ISEE ordinario, rispetto al quale il suo ISR (i redditi dell’ISEE) sia sceso almeno del 25%, e che la perdita del lavoro sia avvenuta entro termini predefiniti. Inoltre non si possono può far rilevare diminuzioni di redditi che non siano da lavoro

Leggi: Welforum


SEGNALAZIONI:

Previdenza: contributi per i lavoratori domestici – Inps, da oggi al 10 ottobre il pagamento III trimestre

Dal 1 al 10 ottobre 2019 è possibile pagare i contributi del III trimestre 2019 dei lavoratori domestici. Lo ricorda l’Inps, in una nota pubblicata sul sito istituzionale. I datori di lavoro possono effettuare il pagamento: direttamente online tramite il portale dei pagamenti; presso le tabaccherie che aderiscono al circuito di Lottomatica e che espongono il logo Servizi Inps; presso gli sportelli bancari di Unicredit SpA ; tramite il sito del gruppo Unicredit SpA per i clienti titolari del servizio di banca online; presso tutti gli sportelli di Poste Italiane; presso bar, tabacchi ed edicole con SisalPay.
Il versamento può essere, infine, effettuato anche utilizzando il bollettino  MAV (Pagamento Mediante Avviso) inviato dall’Inps, che può essere generato: direttamente online tramite il portale dei pagamenti all’interno della sezione lavoratori domestici; presso le aree di front office delle sedi Inps, utilizzando lo sportello automatico per il cittadino con autenticazione mediante tessera sanitaria; utilizzando l’avviso di pagamento  pagoPA generato online tramite il portale dei pagamenti all’interno della sezione lavoratori domestici.

Leggi: Inca


Assicurazione infortuni domestici – Entro il 15 ottobre il versamento dell’integrazione del premio

Per garantire la continuità della propria copertura assicurativa, entro il prossimo 15 ottobre gli assicurati Inail contro gli infortuni domestici devono effettuare il pagamento dell’integrazione di 11,09 euro, che allinea ai 24 euro fissati dalla legge di bilancio 2019 l’importo annuale della polizza, obbligatoria per tutte le persone che svolgono gratuitamente un’attività rivolta alla cura dei componenti della famiglia e dell’abitazione, in modo abituale ed esclusivo e senza vincoli di subordinazione.
In una lettera inviata agli assicurati, che nei mesi scorsi hanno versato i 12,91 euro per il rinnovo dell’iscrizione, l’Inail ricorda che il nuovo premio annuale stabilito dall’ultima legge di bilancio è accompagnato da un’estensione della platea dei beneficiari della tutela assicurativa, che ora si applica alle persone tra i 18 e i 67 anni, anziché tra i 18 e i 65 anni, e da un significativo ampliamento delle prestazioni garantite.

Leggi: Inca


Inps: precisazioni sull’ISEE

In un comunicato stampa pubblicato sul sito istituzionale il 12 settembre scorso, l’Inps ricorda che le Dichiarazioni Sostitutive Uniche (DSU), finalizzate alla determinazione dell’ISEE, presentate nel 2019 successivamente al 1° settembre, avranno validità dalla data di presentazione fino al 31 dicembre 2019. Per la loro elaborazione, saranno presi a riferimento i redditi percepiti nel 2017 e i patrimoni posseduti al 31 dicembre 2018.
Questo per effetto delle modifiche introdotte dal d.l. 101 del 3 settembre 2019 al cosiddetto Decreto crescita (d.l. 30/4/2019, convertito dalla l. 58 del 28/6/2019), che a sua volta aveva modificato la disciplina del d.lgs. 147 del 15/9/2017.
A partire dal prossimo anno, le Dichiarazioni Sostitutive Uniche avranno validità a partire dalla data di presentazione fino al 31 dicembre, mentre i redditi percepiti e i patrimoni posseduti presi a riferimento saranno quelli di 2 anni prima. Per il 2020, quindi, i redditi e i patrimoni di riferimento saranno quelli del 2018.

Leggi: Inca


Incompatibilità Quota100 e redditi da lavori con voucher

Il chiarimento di Inps a Il sole 24 ore
La direzione centrale pensioni dell’Inps ha affermato che soltanto i redditi derivanti da lavoro autonomo occasionale caratterizzato dall’assenza del vincolo di subordinazione e del potere di coordinamento del committente sono cumulabili con la pensione quota 100 nei limiti di 5mila euro lordi annui. Questo è il messaggio inviato dall’Inps in risposta ad un quesito posto da Il sole 24 ore, riportato in un articolo pubblicato sul quotidiano nella edizione di ieri, a firma di Matteo Prioschi e Fabio Venanzi.
Le altre forme di lavoro occasionale non autonomo non possono rientrare nella deroga prevista dal legislatore. L’INPS ha precisato che nella Circolare 117 «nel rispetto della lettera della norma, sono stati forniti chiarimenti sulla deroga all’incumulabilità prevista solo per il lavoro autonomo occasionale caratterizzato dall’assenza del vincolo di subordinazione e del potere di coordinamento del committente. Le altre forme di lavoro occasionale non autonomo non sono pertanto riconducibili a tale deroga»

Leggi: Inca


Sindacati pensionati, a novembre manifestazione a Roma

“Una manifestazione nazionale a Roma, per metà novembre, anticipata da un percorso di mobilitazione a livello territoriale per richiamare l’attenzione del governo su fisco, non autosufficienza e sanità.
E’ quanto hanno deciso gli esecutivi unitari dei Sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil che si sono riuniti oggi a Roma.

Leggi: Auser


NEWS:

martedì 1 ottobre 2019
Cgil, Landini a Trani: una due giorni dedicata alle sfide dei pensionati

In Puglia al via la festa nazionale di LiberEtà con il leader del sindacato e numerosi ospiti. La prima giornata si chiude alle 21, in piazza Quercia, con lo spettacolo di Neri Marcorè
Il confronto, il dibattito, le nuove sfide. I pensionati dello Spi Cgil di tutta Italia saranno a Trani domani e giovedì, in piazza Quercia ( e non solo), per la festa nazionale di LiberEtà, il mensile nato nel 1951 da un’intuizione di Giuseppe Di Vittorio che ha scelto la sua terra per l’assemblea 2019. Fra gli ospiti più attesi, il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini: sarà in piazza giovedì alle 16 con Ivan Pedretti, il numero uno dello Spi, il Sindacato pensionati italiani. Ma la due giorni del sindacato – Stare bene, stare insieme – inizia domani alle 12. Appuntamento alla biblioteca comunale Giovanni Bovio con lo stesso Pedretti, il suo omologo pugliese, Gianni Forte, e il sindaco di Trani, Amedeo Bottaro. E ancora: il segretario generale della Cgil Bat, Biagio D’Alberto, e il numero uno dello Spi nella Bat, Felice Pelagio.
Giovedì l’appuntamento è alle 10 al centro polivalente per anziani di Villa Guastamacchia dove, in occasione dell’avvio della campagna dello Spi-Cgil Puglia – Piantiamo il futuro. Dagli anziani 1.000 alberi per l’ambiente – saranno piantati sei alberi di ulivo: “È il simbolo dell’impegno del sindacato dei pensionati Cgil e dell’Auser in favore dei temi ambientali”, dicono dall’organizzazione.

Leggi: La Repubblica, 01/10/2019


martedì 1 ottobre 2019
Speranza: «Confermati +2mld per il Fsn nel 2020 e il superamento del superticket. Compartecipazione per reddito»

«Dal Consiglio dei ministri di ieri arrivano tre buone notizie sulla Sanità: – abbiamo 2 miliardi in più per il 2020 rispetto al 2019. Quindi basta tagli, più risorse per il Ssn». Così il ministro della Salute Roberto Speranza su facebook fa il punto sui risultati del Consiglio dei ministri. «Le risorse da sole non bastano – afferma il ministro che in giornata incontra il coordinatore degli assessori Luigi Icardi – ma sono necessarie per affrontare i problemi: per me il primo è la carenza di personale. E ora ci siederemo con le Regioni per affrontare il Patto per la salute, che si occuperà di personale ma anche di temi importanti come la sanità del territorio e le liste d’attesa». «Ieri – aggiunge ancora il ministro – abbiamo scritto per la prima volta che il superticket è sbagliato, produce discriminazioni e disuguaglianze e io mi batterò perché sia eliminato al più presto». Ma il governo ha intenzione di mettere mano a tutta la materia della compartecipazione, «attraverso un Ddl collegato alla manovra».

Leggi: Sanità 24, Il Sole 24 Ore, 01/10/2019


martedì 1 ottobre 2019
Tra 20 anni rapporto over 65 e under 15 sarà 270 a 100

“Nei prossimi vent’anni nella popolazione, facendo un rapporto, saranno 270 gli over 65 rispetto a 100 ragazzi sotto i 15 anni”. A dare l’allerta sullo scenario demografico italiano e’ Rino Agostiniani, vicepresidente della Societa’ italiana di pediatria (Sip), intervistato dall’agenzia Dire.
La situazione “e’ molto preoccupante” e “aumentera’ esponenzialmente” pensando alla “percentuale di popolazione attiva che dovra’ sostenere coloro che non sono piu’ attivi”. Tra le ragioni del crollo anche il fatto che “sono arrivate nella fascia d’eta’ riproduttiva donne e ragazze nate dalla seconda meta’ degli Anni 70 fino a meta’ degli Anni 90, periodo in cui in Italia si e’ raggiunto il minimo storico delle nascite. Quindi- continua il vicepresidente della Sip- il primo elemento e’ poco governabile perche’ si e’ ridotto il numero di donne che hanno la possibilita’ di fare figli“.
Nella prima decade degli anni 2000 la situazione “e’ stata tamponata per larga parte da un arrivo di immigrazione giovane, persone straniere giovani che hanno fatto piu’ figli degli italiani”. Ora pero’, riflette Agostiniani, “il trend si e’ notevolmente ridotto perche’ anche le coppie straniere fanno meno figli rispetto al passato”.
Lo scenario di oggi ricorda quello di “piu’ di cent’anni fa”, il 1911, “ma in maniera assolutamente opposta. A quei tempi, infatti, la percentuale di coloro che lavoravano rispetto a quelli che non lavoravano era legata al fatto- spiega il pediatra- che molti erano bambini”. Oggi, invece, la situazione e’ che “abbiamo pochi bambini, relativamente poche persone che lavorano e tante persone over65 che dovranno essere sostenute dal resto della popolazione. Soprattutto- precisa- in termini di previdenza e assistenza sanitaria”.

Leggi: Nuovo Mille, 01/10/2019


martedì 1 ottobre 2019
“Longevi, per scelta e per destino”. Alla scoperta delle proteine che ci riparano

Perché alcuni anziani sono sani e altri no: le ricerche di Richard Morimoto al festival Bergamoscienza
Se dovessimo pensare al modo in cui il nostro corpo invecchia, potremmo immaginare che a 20 anni siamo come un’orchestra sinfonica in cui tutti suonano all’unisono. Con il tempo – anche all’orecchio meno attento – non sfuggirà tuttavia un numero sempre maggiore di stonature. Di chi la colpa? Dei suonatori, vale a dire dei nostri geni, o degli strumenti che via via perdono di smalto e quindi dell’ambiente? Le ricerche genetiche avevano suggerito che fossimo tutti con lo sguardo incollato al nostro libretto di istruzioni, seguendo le indicazioni degli oltre 3 miliardi di lettere del Dna. Poi è arrivata la contromossa: l’epigenetica. È l’ambiente – rivelano gli studi più recenti – il grande «giudice». Chilometri di corse e tonnellate di cibo «healthy», fino allo sfinimento. Ma adesso gli equilibri stanno di nuovo cambiando: tra geni e habitat chi tende a prevalere? «È una combinazione di fattori, probabilmente 50 e 50», risponde Richard Morimoto, biologo molecolare alla Northwestern University, negli Usa, uno dei massimi esperti di meccanismi cellulari dell’invecchiamento, ospite, sabato prossimo, al festival BergamoScienza. «Pensiamo a 30 mila anni fa – continua quando l’aspettativa di vita era di 35 anni, mentre in epoca vittoriana era di soli 40. Le città non facevano altro che concentrare tante persone in poco spazio, aumentando la possibilità di contrarre patologie infettive, finché ci si rese conto che la separazione dei sistemi idrici diminuiva le morti da colera. Fu, però, la scoperta degli antibiotici la rivoluzione». Contemporaneamente è emersa una nuova definizione di anziano, con un’aspettativa di vita via via maggiore. «Se pensiamo all’invecchiamento solo associandolo alle patologie – continua – diventa una realtà morbosa. Dobbiamo invece pensare che alcune persone vivono una vita sana e sono in grado di evitare le maggiori patologie».

Leggi: La Stampa, 01/10/2019


martedì 1 ottobre 2019
Anziani, oltre il 70% non assume farmaci regolarmente. L’aiuto arriva dai nipoti

L’iniziativa rientra nella campagna Ciat “Io aderisco, tu che fai?” e prende il via in concomitanza con la “Festa dei Nonni” promossa dalla Fondazione Senior Italia con testimonial Lino Banfi. Dal 2 ottobre, sarà un regalo quotidiano dei nipoti per garantire l’adesione e la salute ai loro cari
Sono oltre 14 milioni in Italia gli over 65 costretti ad assumere in media sei farmaci al giorno e solo nel 70% dei casi essi assumono regolarmente le cure, con gravi conseguenze per la salute. Per contrastare questo preoccupante fenomeno prende il via la campagna nazionale “Io aderisco, tu che fai?”, presentata oggi a Roma in concomitanza con la “Festa dei Nonni”, che si basa sull’impegno quotidiano dei nipoti per ricordare l’importanza di seguire, con correttezza e regolarità, le terapie prescritte dal medico. L’obiettivo è quindi favorire l’adesione dei nonni alla terapia.
L’iniziativa, che ha come testimonial Lino Banfi, è promossa dalla Fondazione Senior Italia e dal Comitato Italiano per l’Aderenza alla Terapia (Ciat), che riunisce oltre 20 società scientifiche. “Siamo di fronte ad un grande paradosso socio-sanitario – afferma il prof. Vincenzo Mirone, responsabile scientifico Ciat -. Abbiamo a disposizione trattamenti estremamente efficaci per contrastare malattie tipiche della terza età ma gli anziani tendono a non assumerli regolarmente o a farlo solo per pochi mesi. Il 50% dei pazienti colpiti da ipertensione sospende, di propria iniziativa, la cura dopo un anno dall’inizio della prescrizione. Alla base di queste scelte possono esserci convinzioni personali irrazionali sui farmaci e sulla propria condizione di salute. Tutto questo può causare effetti estremamente negativi e soprattutto pericolosi. Terapie orali come gli anti-ipoglicemici o gli integratori di vitamina D sono efficaci se vengono presi seguendo scrupolosamente le tempistiche indicate dal medico curante. E’ quindi arrivato il momento di avviare un’intensa attività educazionale rivolta a tutti gli over 65 residenti nel nostro Paese”.

Leggi: La Difesa del popolo, 01/10/2019


lunedì 30 settembre 2019
Edilizia sostenibile protagonista a Londra: con il legno modulare social housing a costi ridotti

Lo studio Waugh Thistleton Architects sta per consegnare una serie di appartamenti a Watts Grove, che rappresentano un esperimento di progettazione modulare in laboratorio di un edificio di medie dimensioni
Al London Design Festival del 2018 (e successivamente a Milano, nella mostra curata al FuoriSalone ad aprile da Interni) l’installazione di legno tecnologico Multiply, nata dalla collaborazione tra Waugh Thistleton Architects, l’American Hardwood Export Council (Ahec) e Arup, era solo un prototipo, tutto ancora da sviluppare, nonostante il livello di prestazioni già raggiunte. Il sistema – caratterizzato dall’utilizzo di 17 moduli in tulipier americano sovrapposti così da testare la resistenza e la tenuta del legno – prometteva l’avvio di una nuova stagione dedicata alla riflessione progettuale su come realizzare edifici per l’housing sociale con tempi e costi ridotti. Multiply era infatti una provocazione al bisogno, pressante, di case “abbordabili” per la gente comune, ma al tempo stesso capaci di garantire qualità per gli abitanti sia sotto l’aspetto energetico che del comfort. A un anno dal taglio del nastro dell’innovativa installazione – che nel cortile del Victoria and Albert Museum è stata visitata da migliaia di persone ed è diventata un simbolo della risposta edilizia al cambiamento climatico – lo studio Waugh Thistleton Architects sta per consegnare, in autunno inoltrato, una serie di appartamenti a Watts Grove, che rappresentano in Uk un esperimento di progettazione modulare “in laboratorio” di un edificio di medie dimensioni. Il complesso, portato avanti in collaborazione con la società britannica Swan Housing, che si occupa di “affordable houses”, è destinato a social housing e si sviluppa nell’area di Bow Hamlets nella zona est della metropoli inglese. Si inserisce all’interno di uno sviluppo più ampio che vede un misto di blocchi residenziali, magazzini ed edifici industriali.

Leggi: Edilizia e Territorio, Il Sole 24 Ore, 30/09/2019


domenica 29 settembre 2019
L’uso dell’ascensore è un diritto inviolabile costituzionalmente garantito che non può essere messo in discussione da alcuna delibera assembleare

L’uso dell’ascensore rientra senza dubbio fra i diritti inviolabili di ogni condòmino.
Ora è finalmente certo: l’uso dell’ascensore rientra senza dubbio fra i diritti inviolabili di ogni condòmino. Ci sono voluti tre gradi di giudizio e infine la Corte di Cassazione, con sentenza n. 21209-2019, ha riconosciuto e deliberato questo assunto, ponendo l’ultima parola su una lite giudiziaria cavillosa quanto inutile cominciata oltre dieci anni fa, a causa delle incomprensibili e irragionevoli determinazioni di un’assemblea condominiale che aveva negato a un proprietario l’arrivo dell’ascensore fino all’ultimo piano dello stabile, lì dov’erano collocati i suoi due appartamenti.
Roba da far impallidire Elisha Otis. Quando nel lontano 1854 il brillante inventore e imprenditore americano ebbe a presentare al Crystal Palace di New York il primo vero ascensore, finalmente dotato di un dispositivo di sicurezza automatico assolutamente indispensabile per l’uso umano, egli non avrebbe mai immaginato quanto la sua creatura sarebbe potuta diventare oggetto, centosettant’anni dopo, di dispute giudiziarie così discriminatorie e gestite al limite della soglia di ingiustizia sociale.
Da parte nostra, se da un lato finalmente prendiamo positivamente atto della recente, chiarificatrice, definitiva e giusta statuizione pervenuta dalla Suprema Corte, non possiamo – di converso – non ritenere quantomeno assurdo e pericoloso che al tempo d’oggi si provi e si riesca, in modo così pretestuoso e farraginoso, a discutere e litigare nei condomìni e nelle aule di giustizia in ordine alla qualificazione giuridica del diritto all’uso dell’ascensore, nonostante l’esistenza – nel nostro mondo reale – di una consolidata, comune e indiscussa percezione di tal manufatto, associata alla sua universalmente riconosciuta utilità.

Leggi: Condominio Web, 29/09/2019


mercoledì 25 settembre 2019
Dopo il Welfare State è tempo di Mywelfare

Per azzardare una sintesi della transizione in corso potremmo dire che stiamo passando dal Welfare State a un poliedrico Mywelfare. Per Emmanuele Massagli, presidente di Aiwa (l’Associazione del welfare aziendale) non si tratta solo di una necessità perché «non ci sono più soldi pubblici, sufficienti a dare risposta a tutti, ma soprattutto perché la domanda dei cittadini, lavoratori e famiglie, è cambiata, si è frammentata, differenziata». La suggestione di un Mywelfare piace anche a chi, come Sergio Corbello, presidente di Assoprevidenza, sottoscrive la «necessità di una personalizzazione delle scelte di sanità e previdenza, soprattutto» pur all’interno di una ottimizzazione collettiva.
Ma non è un fai-da te
Chiariamo subito una possibile ambiguità: vagheggiare una qualche forma di Mywelfare – radicalizzando un concetto più consolidato di Welfare Society, che si contrappone con meno scandalo al monolitico Welfare State – nulla ha a che vedere con un (ahinoi!) molto praticato welfare-fai-da-te.
L’esempio più clamoroso è quello della salute. E ne parliamo nelle pagine successive. Oltre ai 112 miliardi spesi dal Sistema sanitario nazionale, gli italiani ogni anno fanno uscire dalle loro tasche altri 40 miliardi, per non aspettare i tempi di una mammografia, per ottenere un esame di laboratorio in tempi più rapidi, per una “second opinion” di fronte a scelte importanti. Che cos’è questo se non una forma scomposta di Mywelfare?

Leggi: Il Messaggero, 25/09/2019


mercoledì 25 settembre 2019
Long Term Care/ Italia Paese di badanti e cargiver. Welfare pubblico per pochi, gestori alle porte. L’analisi Cergas Bocconi

La coperta del welfare pubblico continua a essere cortissima quando si guarda agli anziani e soprattutto è una coperta strappata: qualche zona d’Italia la copre meglio, tutte le altre decisamente no. E allora il nostro continua a essere, ben che vada, un Paese di badanti e di caregiver. Non che le Regioni non si siano date da fare in questi anni, anzi la produzione normativa è più che generosa (365 atti tra 2015 e 2019), ma l’introduzione di servizi innovativi è limitata al 10,7% di tutti i provvedimenti. Mentre proprio di innovazione ci sarebbe bisogno, per affrontare la bomba demografica che vede un aumento del 4,6% tra 2013 e 2016 degli anziani non autosufficienti. A tracciare il quadro con un occhio al futuro è il secondo Rapporto sull’innovazione e il cambiamento nel settore Long Term Care realizzato da Cergas Sda Bocconi con il supporto di Essity, azienda svedese che opera nel settore dell’igiene e della salute.
I dati. I servizi oggi disponibili – pubblici e privati – non riescono ancora a fornire una risposta adeguata ai bisogni delle famiglie. In questo scenario, le badanti hanno superato il milione nel 2018 confermando di essere la soluzione più diffusa e capillare nel nostro Paese, a fronte dei 287.000 anziani ospitati in Rsa ogni anno. Mentre si ripropone anche per l’assistenza ai vecchietti la classica macchia di leopardo, con tre aree individuate dal Report:

Leggi: Sanità 24, Il Sole 24 Ore, 25/09/2019


DALLE REGIONI:

martedì 1 ottobre 2019
A Firenze 7 mila alloggi vuoti. L’appello: “Realizziamo co-housing per persone fragili”

La proposta di Abitare Solidale ai proprietari: “Non lasciamo svalutare questi immobili, aiutiamo le persone in difficoltà. Servono almeno dieci immobili entro gennaio”
Circa 7mila alloggi sfitti nel Comune di Firenze afronte di una notevole emergenza abitativa, spesso causata dalle conseguenze della crisi economica, che si traduce in un costante aumento degli sfratti dal 2008 ad oggi, quasi sempre per morosità incolpevole (circa il 98%), e nell’80% dei casi per perdita del lavoro o chiusura della propria attività, che interessano non solo famiglie a basso reddito, intorno ai 22mila euro lordi, ma anche nuclei con un reddito attorno ai 35.000 euro.
Sono le stime fatte da Auser Abitare Solidale, l’associazione fiorentina che da oltre 10 anni,prima in Italia, promuove modelli innovativi di abitare condiviso e collaborativo in risposta alla fragilità alloggiativa. Secondo l’associazione sarebbero appunto circa 7mila gli alloggi che risultano sfitti (o potenzialmente affittati al nero) nel capoluogo toscano.
A questo fenomeno preoccupante si aggiunge la diminuzione dello stock abitativo a disposizione per locazioni tradizionali a causa della migrazione verso l’affitto breve turistico, tipico dell’Airbnb, e una certa refrattarietà ad affittare a nuclei stranieri le proprie case per paura di una eventuale non solvibilità dell’affitto, anche se spesso ingiustificata.

Leggi: Redattore Sociale, 01/10/2019


martedì 1 ottobre 2019
Anziani, assistenza a rischio: la Regione non riconferma i fondi

I volontari di Auser e Anteas stanno pagando di tasca propria i servizi di trasporto e sostegno
Savona – Nella provincia più anziana d’Italia sono a rischio i “custodi sociali”, i volontari di Auser, di Anteas e di altre associazioni attive nel sociale, che si occupano delle persone ultrasessantacinquenni con fragilità e necessità di assistenza. La Regione, però, a oggi non ha confermato la riassegnazione dei fondi necessari, erogati passando per la stipula del Patto di sussidiarietà con il Terzo settore.
Una situazione di incertezza, che sta mettendo a serio rischio il servizio stesso. La copertura economica è stata sufficiente sino a maggio: da quella data, però, non sono più arrivati contributi, mentre mancano le conferme per il futuro. Una sorta di spada di Damocle che incombe sul sostegno agli anziani del Savonese. «Da maggio a oggi, i nostri volontari hanno mantenuto invariato il servizio pagando di tasca propria gli spostamenti, compreso l’accompagnamento degli anziani nei centri specializzati per le visite – dice Anna Giacobbe, presidente Auser provinciale- Dal prossimo mese, però, non sarà più possibile andare avanti così. Il rischio è quello di dover sospendere l’attività rivolta agli anziani».

Leggi: Il Secolo XIX, 01/10/2019


martedì 1 ottobre 2019
Emergenza abitativa a Catania, preoccupazione dei sindacati degli inquilini

Se non si approva il Bilancio “stabilmente riequilibrato” al Comune, non si potranno bandire le gare per misure urgenti e già approvate
Le segreterie provinciali dei sindacati degli inquilini, Sunia, Sicet e Uniat di Catania, esprimono “forte preoccupazione per il ritardo nell’ approvazione del bilancio “stabilmente riequilibrato” al Comune di Catania. L’attesa sta compromettendo anche la possibilità di bandire le gare per attuare alcune misure già previste e poter dare così piena attuazione all’Agenzia sociale per la locazione”.
I segretari generali delle tre sigle, e cioè Giusi Milazzo, Franco Nicolosi e Giuseppe Camarda, segnalano che se non verranno bandite in tempi brevissimi le gare per l’housing first, gli alloggi di rotazione e le altre misure già approvate, accadrà “che gli interventi per alleviare il disagio abitativo saranno inconsistenti e di scarsa efficacia”.
I rappresentanti sindacali annunciano inoltre che “la mancata approvazione dello strumento finanziario ha anche bloccato l’erogazione del buono casa di 250 euro per le famiglie con problemi abitativi. In questo modo è stato ulteriormente minata la già scarsa fiducia di molti proprietari, rendendo così più difficile la ricerca di una casa per chi non ha un lavoro regolare e versa in condizioni di difficoltà sociali ed economiche. Sono centinaia le famiglie che non hanno una casa, che vivono in alloggi di fortuna o che sono costrette a convivenze forzate. È una situazione che non è più accettabile e che deve essere affrontata con urgenza”.

Leggi: Catania News, 01/10/2019


lunedì 30 settembre 2019
Sfratti alloggi Erp Taranto: le famiglie chiedono giustizia al prefetto

Nessuna garanzia per duecento famiglie di Taranto in bilico. Nei giorni scorsi hanno ricevuto una lettera di sfratto, e non per essere morose o abusive. Sono famiglie, residenti negli stabili di Via Pio XII e via Napoli, e in quattro palazzine a San Giorgio Jonico, che sono rimaste stritolate nel meccanismo della cartolarizzazione che ha riguardato la cessione di immobili di edilizia residenziale pubblica del Comune di Taranto nei confronti di una società privata: la Ca.rim srl. In più di 50 si sono rivolte al SUNIA, il sindacato Unitario Nazionale degli Inquilini e Assegnatari della CGIL.
“Parliamo di persone con titoli e requisiti e non di abusivi o morosi – spiega Luigi Lamusta, segretario del SUNIA di Taranto – per i quali sarà necessario avere parole di chiarezza da parte della società che ha acquisito gli immobili, ma anche da parte del Comune che con la immobiliare ha stipulato a marzo scorso una convenzione che avrebbe dovuto garantire proprio queste persone dall’età media di 70 anni”. Una vicenda dai contorni poco nitidi che il SUNIA e la CGIL confederale intendono portare all’attenzione del Prefetto. “Chiediamo di verificare, come noi siamo in grado di dimostrare – dice Paolo Peluso, segretario generale della CGIL di Taranto – il possesso dei requisiti in capo ad ogni assegnatario di alloggi ERP, e in base a questa verifica procedere al blocco degli sfratti e alla certificazione di un nuovo percorso compatibile con il sostegno a chi ha diritto all’alloggio popolare”.

Leggi: trnews, 30/09/2019


domenica 29 settembre 2019
Debiti negli alloggi popolari, sconti fino al 95% sui più vecchi

Intesa da 190 milioni tra Comune e sindacati inquilini. Aiuti maggiori se gli affitti arretrati vanno dal 2003 al 2009
C’è voluto quasi un anno di trattativa, ma alla fine l’accordo con i sindacati inquilini c’è. E così il maxi piano di Palazzo Marino per intaccare almeno parte dell’enorme morosità delle case popolari può partire. È un buco nero da oltre 350 milioni di euro, accumulato dal lontano 2003, anno dopo anno, gestore dopo gestore, tanto da allarmare anche la Corte dei Conti. L’obiettivo è provare a erodere la mole di affitti e bollette non pagate, fino a più che dimezzarlo. Niente condono: sarà una serie di «sconti» sull’arretrato a iniettare nei conti comunali una somma che può raggiungere i 190 milioni di euro. Un’assemblea aperta convocata ieri da Sunia, Sicet, Unione Inquilini, Uniat, Conia e Asia ha dato il via libera alla firma dell’accordo che modifica i termini del piano originale delineato dagli uffici di piazza della Scala a metà dell’anno scorso. I sindacati hanno ottenuto la quasi totale cancellazione dei debiti più antichi, e soprattutto più contestati dagli inquilini dei 28 mila alloggi popolari. Il Comune, dall’altra parte, è riuscito a lasciare di fatto invariata la portata della manovra, rimodulando al ribasso le agevolazioni sulla morosità più recente, che rappresenta gran parte dell’arretrato.

Leggi: Corriere della Sera, 29/09/2019


giovedì 26 settembre 2019
Sfratto per duecento famiglie, si mobilitano Cgil e Sunia

Sfratto per duecento famiglie tarantine? É quanto denunciano la Cgil di Taranto ed il Sunia, il sindacato Unitario Nazionale degli Inquilini e Assegnatari, cui si sono rivolte 50 delle famiglie destinatarie dell’avviso. Le due organizzazioni promettono di fare chiarezza sulla vicenda in una conferenza stampa che si terrà lunedì prossimo, ma anticipano alcuni dei punti che verranno trattati in una nota stampa delle ultime ore.
Ma dove sono localizzate le famiglie che rischiano lo sfratto? Ad essere colpiti, secondo Cgil e Sunia, sono alcuni residenti di Via Pio XII e via Napoli a Taranto e gli inquilini di quattro palazzine ubicate a San Giorgio Jonico. A determinare tale situazione avrebbe contribuito il meccanismo della cartolarizzazione “che ha riguardato – scrivono le due organizzazioni – la cessione di immobili di edilizia residenziale pubblica del Comune di Taranto nei confronti di una società privata”.
“Parliamo di persone con titoli e requisiti e non di abusivi o morosi – spiega Luigi Lamusta, segretario del SUNIA di Taranto – per i quali sarà necessario avere parole di chiarezza da parte della società che ha acquisito gli immobili, ma anche da parte del Comune che con la immobiliare ha stipulato a marzo scorso una convenzione che avrebbe dovuto garantire proprio queste persone dall’età media di 70 anni”.

Leggi: Cronache Tarantine, 26/09/2019


mercoledì 25 settembre 2019
Accordo tra Regione e Federfarma: esami e pre-diagnosi in farmacia. Il Piemonte è primo in Italia

L’iniziativa consentirà di risparmiare denaro pubblico. Si tratta, a giudizio degli amministratori, di un passo utile per l’abbattimento delle liste di attesa portando alcuni servizi sotto casa dei cittadini che vivono nelle aree più marginali, dove a volte l’unico presidio sanitario esistente è proprio la farmacia
Il Piemonte sarà la prima Regione in Italia ad attivare dal prossimo mese di gennaio la cosiddetta “farmacia dei servizi”: quelle oggi presenti sul territorio, sia pubbliche che private, diventeranno avamposti di prima assistenza, soprattutto nelle zone più disagiate. Inoltre, saranno risparmiati 13 milioni in tre anni sulla distribuzione dei farmaci per conto grazie ad una riduzione del 5% sui costi. Questo progetto pilota è regolato da un accordo siglato da Regione, Federfarma e Assofarm e valido fino dal 1° ottobre 2019 al 31 dicembre 2022.  “Avremmo potuto prorogare la convenzione precedente alle stesse condizioni – ha evidenziato il presidente Alberto Cirio – Invece abbiamo avviato una contrattazione che ha portato a questo importante risultato. Ci sarà un risparmio di denaro pubblico, abbiamo compiuto un passo utile per l’abbattimento delle liste di attesa e portiamo alcuni servizi sotto casa dei cittadini che vivono nelle aree più marginali, dove a volte l’unico presidio sanitario esistente è proprio la farmacia”.

Leggi:  Canavese News, 25/09/2019


sabato 21 settembre 2019
Invecchiamento attivo, la Regione Toscana premiata tra le migliori organizzazioni europee

La Regione Toscana verrà ufficialmente premiata tra le migliori organizzazioni europee (Reference site) nell’ambito del “Partenariato europeo per l’innovazione a supporto dell’invecchiamento attivo e in buona salute (European Innovation Partnership on Active and Healthy Ageing – EIP on AHA – https://ec.europa.eu/eip/ageing/news/77-regional-and-local-organisations-are-awarded-reference-site-status-results-2019-call_en).
La cerimonia di premiazione si terrà il prossimo 25 settembre, durante il Summit europeo sull’implementazione delle soluzioni digitali più intelligenti e pratiche per l’invecchiamento sano e attivo (European Summit on “Smarter practical implementation of digital solutions to enhance active and healthy living”), che si svolgerà dal 23 al 25 settembre ad Aahrus in Danimarca: Active Assisted Living (AAL) Forum (www.aalforum.eu). Nel corso del Summit saranno esaminate le modalità attraverso cui la tecnologia digitale può migliorare il futuro dell’assistenza sanitaria rivolta agli anziani in Europa e in Italia.

Leggi: Toscana Notizie, 21/09/2019


IN AGENDA:

Stare bene, stare insieme. Dal 2 al 3 ottobre la Festa nazionale di LiberEtà a Trani.

Dal 2 al 3 ottobre il Sindacato Pensionati Cgil sarà a Trani per la Festa nazionale di LiberEtà, dal titolo “Stare bene, stare insieme”.
Si comincia il 2 ottobre alle ore 12 alla Biblioteca comunale “Gianni Bovio” per i saluti alla cità, cui parteciperanno il sindaco di Trani Amedeo Bottaro, Gianni Forte, segretario generale Spi Cgil Puglia e Ivan Pedretti, segretario generale Spi Cgil nazionale.
Si prosegue nel pomeriggio, alle ore 17, con lo spettacolo dei Premi LiberEtà 2019 presso il Cinema Impero. La premiazione, condotta da Neri Marcorè, vedrà fra gli altri la partecipazione di Phaim Bhuiyan, interprete e regista del film Bangla, Natalia Cangi, Direttrice dell’Archivio diaristico nazionale di Pieve S. Stefano, lo sceneggiatore Salvatore De Mola e Antonio Massarutto, docente dell’Università di Udine.
La giornata si concluderà alle ore 21 in Piazza Quercia con lo spettacolo di Neri Marcorè “Le mie canzoni altrui”.

Leggi: Spi-Cgil


Festival delle Città. A Roma, dal 1 al 4 ottobre 2019

Mobilità sostenibile, smart city, misurazione del BES negli strumenti della programmazione economica degli enti locali, sviluppo sostenibile e l’Agenda 2030. Sono questi alcuni temi al centro del ‘Festival delle città’, promosso e organizzato da ALI, in programma dall’1 al 4 ottobre a Roma nella suggestiva cornice del complesso di San Salvatore in Lauro in Piazza San Salvatore in Lauro. Seguiranno aggiornamenti sul programma della manifestazione e sulle modalità di partecipazione.

Leggi: Legautonomie


10 e 11 ottobre 2019, Stazione Leopolda Firenze

Rivoluzione all’orizzonte – Questa è un’epoca di importanti rivoluzioni nelle dinamiche della salute, della sanità e della governance sanitaria. Rivoluzioni determinate dal moltiplicarsi degli attori coinvolti e dalla crescente complessità del loro ruolo, da cui emerge la necessità di rinnovare sistemi regolatori e metriche per programmare, gestire, monitorare. L’efficacia di tali strumenti accrescerà le convergenze d’interessi e la collaborazione tra stakeholder ed inciderà sul valore che i processi di cura ed assistenza possono generare.
Questa è anche l’era dei rapidi progressi nella capacità di memorizzare, elaborare e trasferire dati ed informazioni, connettere persone e sistemi. Aiuti formidabili per comprendere e decidere cosa è meglio fare per una medicina che richiede un impegno collettivo nella definizione delle priorità, degli investimenti e delle azioni. Strumenti provvidenziali, proprio adesso che ci troviamo ad affrontare le istanze derivanti dai sostanziali cambiamenti in atto, di natura demografica, tecnologica, climatica.

Leggi: Forum della Leopolda


27 -28 novembre 2019 – XI edizione del Forum della Non Autosufficienza e dell’autonomia possibile – Bologna Centro Congressi Savoia Hotel.

L’evento è diventato negli anni il punto di riferimento nazionale per i professionisti e gli operatori dei servizi alla persona.
Il programma offre un ricco numero di convegni e workshop con argomenti dedicati ai vari ambiti operativi, con materie interessanti, concrete e attuali che certamente forniscono contributi, approfondimenti e soluzioni di immediata utilità nell’operare quotidiano.
La sessione convegnistica è strutturata in sessioni plenarie e workshop.
Una lettura a 360° dell’orizzonte di fronte a tutti coloro che si occupano di lavoro di cura.
L’evento è accreditato ECM per tutte le professioni sanitarie e crediti per gli assistenti sociali e OSS.

Leggi: Non Autosufficienza


IN EVIDENZA:

Gli ausili in Emilia Romagna e le soluzioni possibili per applicare i nuovi LEA

«Il Settore Sanità della Regione Emilia Romagna – scrive Mauro Venturelli, segretario dell’Associazione Paraplegici tra e per Medullolesi dell’Emilia Romagna – ci ha presentato diverse ipotesi sull’applicazione dei nuovi LEA, in particolare sull’approvvigionamento e le forme di acquisto di ortesi, protesi e ausili, materia assai problematica e di non facile applicazione. Al momento nessun bando di acquisto è stato pubblicato e i funzionari della Regione hanno fatto capire di avere ben chiaro che prima di tutto vanno salvaguardate le necessità delle persone con disabilità grave»
L’Associazione Paraplegici tra e per Medullolesi dell’Emilia Romagna è nata nel 1982 a Modena con il fine di tutelare le persone con disabilità (para/tetraplegici), in particolare nei percorsi di cura/riabilitazione, dove l’àmbito degli ausili è una componente di grande importanza.
Proprio sull’argomento degli ausili, il Settore Sanità della Regione Emilia Romagna ci ha invitato il 26 settembre scorso a partecipare a un incontro, dove ha presentato diverse ipotesi sull’applicazione dei nuovi LEA (Livelli Essenziali di Assistenza: Decreto del Presidente del Consiglio del 12 gennaio 2017), in particolare sull’approvvigionamento e le forme di acquisto di ortesi, protesi e ausili, nuova competenza passata alle Regioni con il citato Decreto.
Si tratta di una materia assai problematica e di non facile applicazione, lo dice anche solo il fatto che a distanza di quasi tre anni dall’approvazione della norma, nessuna Regione è riuscita ad applicarla pienamente.

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Professioni sociali e managerialismo

L’impatto del managerialismo sul sistema di welfare è oggetto di un dibattito in cui lo si considera responsabile di cambiamenti esclusivamente problematici nel sistema dei servizi alla persona.
Una ricerca condotta in Piemonte nell’ambito di due enti gestori di servizi socio assistenziali territoriali, operanti in un’area urbana e in una suburbana, ha permesso di avvicinare queste tematiche potendo rilevare il punto di vista di chi è impegnato quotidianamente con gli effetti dell’impatto del managerialismo sul lavoro sociale.
Lo studio è stato realizzato con un approccio qualitativo, attraverso l’analisi documentale di delibere e circolari e sessanta interviste, di tipo discorsivo e semistrutturato, che hanno coinvolto dirigenti, responsabili dell’area, assistenti sociali, educatori, operatori sociosanitari e istruttori amministrativi di tali servizi.
Il New Public Management (NPM) ha cercato di operare nel settore pubblico un trapianto di idee e pratiche di quello privato, nell’intento di superare gli effetti perversi del modello burocratico e l’isolamento della Pubblica Amministrazione. A trovare spazio è anche il concetto di accountability, inteso come trasparenza verso l’esterno, implicando quindi la responsabilità delle organizzazioni e dei professionisti di rendere conto dei processi e dei risultati.

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 Le politiche regionali per la Long-Term Care: come si sono mosse le Regioni?

Le politiche per la non autosufficienza (o Long-Term Care, LTC) sono a oggi orfane di livello istituzionale o organo politico che se ne faccia carico e promuova una visione organica della materia, spingendo sulla necessità di avviare un percorso di azione e riforma alla luce della sfida demografica e sociale che ci attende. In questo quadro, il livello regionale è quello che detiene a oggi la vista di insieme, esprimendo competenze circa le tematiche sanitarie, sociosanitarie e sociali che la riguardano. Le Regioni hanno interpretato questo ruolo nei tempi recenti? E se sì come? Analizzando cinque anni (2015-2019) di provvedimenti e atti regionali è possibile individuare di che cosa si siano occupate le Regioni quando sono intervenute sul tema LTC e che visione stiano portando avanti. Le conclusioni mostrano che tanto lavoro è stato svolto, ma i passi da fare verso la LTC del futuro sono ancora molti.
di Elisabetta Notarnicola (Associate Professor of Practice, Divisione Government, Health and Not for Profit presso SDA Bocconi School of Management)
Il settore sociosanitario e sociale italiano per la Long-Term Care (LTC) si caratterizza storicamente per l’assenza di un modello definito e organico a livello nazionale. La frammentazione e l’eterogeneità territoriale sono diventate, in questo modo, due caratteristiche distintive del settore. Il quadro normativo di riferimento è variegato e frammentato in modo che gli interventi, ad oggi, non sono riuniti né tantomeno ricompresi in una cornice comune nemmeno a livello regionale. Comprendere e riconoscere la prospettiva dei diversi policy makers in termini di tematiche promosse e priorità identificate appare quindi, e da sempre, un esercizio di difficile soluzione ma di grande interesse se si vuole capire come stia evolvendo il settore e cosa riserverà per il prossimo futuro.

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 Il Coordinamento delle attività dei Caffè Alzheimer: l’esperienza della Lombardia Orientale

Le difficoltà, nei caregiver delle persone affette da demenza, sono molteplici: organizzative, economiche, sociali, cliniche (cognitive, comportamentali, funzionali). Diventare caregiver è un duro lavoro, che nessuno insegna. Lo stress ed il peso fisico della malattia corrodono il familiare, che cerca di trovare risposte nella rete formale di cura. I Caffè Alzheimer cercano di dare una risposta ai bisogni della famiglia, aiutando a combattere l’isolamento, le paure, la non conoscenza; inoltre, si attivano per sostenere psicologicamente il familiare, ed il malato. Gli autori presentano l’esperienza della Lombardia, dove Il Coordinamento dei Caffè Alzheimer nasce con lo scopo di condividere idee, progetti, iniziative fra i diversi gruppi, con l’obiettivo di creare una rete che si integri con quella istituzionale e formale di cura, per la presa in carico della famiglia.
di Stefano Boffelli, Sara Avanzini, Federica Gottardi, Nicola Berruti, Alessandra Rodella, Marco Trabucchi (Gruppo di Ricerca Geriatrica, Caffè Alzheimer della Lombardia Orientale)
Il caregiver di una persona affetta da demenza vive per un tempo lungo, e con crescente impegno assistenziale, il compito della cura. Ne può conseguire un aumento dello stress psicologico e fisico, già in passato definito dalla frase “una giornata di 36 ore”: ad indicare che la cura diventa così impegnativa che viene talvolta vissuta in un tempo dilatato e stressante. Il fenomeno non deve essere mai trascurato, poiché gli studi hanno dimostrato che il maggior stress si associa a precoce istituzionalizzazione per il malato, ed aumento della morbilità e della mortalità per il caregiver (Gaugler et al., 2018). Chi si prende cura della famiglia malata, intesa come la globalità delle persone fragili nello stesso nucleo familiare? Sono infatti fragili sia la persona affetta da demenza, che i loro familiari, in particolare il principale caregiver.

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La questione dei caregiver familiari va affrontata seriamente

Secondo il CONFAD (Coordinamento Nazionale Famiglie con Disabilità), «il recente Disegno di Legge contenente “Disposizioni per il riconoscimento ed il sostegno del caregiver familiare”, è decisamente inadeguato e lontano anni luce dal fornire risposte serie e concrete per i caregiver familiari, che si prendono cura di una persona cara in condizioni di non autosufficienza». «Quella dei caregiver familiari – concludono dal CONFAD – è un’emergenza che non può più attendere oltre, e che va affrontata seriamente e non con proposte di legge come questa»
In occasione del recente insediamento del nuovo Governo Conte, vogliamo esprimere ancora una volta la nostra profonda preoccupazione in relazione all’emergenza sociale dei caregiver familiari.
All’inizio di agosto è stato presentato un testo di legge unificato, il Disegno di Legge S.1461 (Disposizioni per il riconoscimento ed il sostegno del caregiver familiare), pubblicato solo da pochi giorni, decisamente inadeguato e lontano anni luce dal fornire risposte serie e concrete per i caregiver familiari.
Già l’introduzione evidenzia un certo pressapochismo di fondo, poiché viene nuovamente evidenziato il carattere “volontaristico” e gratuito dell’attività di cura che svolge il caregiver familiare, in sfregio alla realtà di fatto che dimostra chiaramente due cose: il caregiver non ha le caratteristiche di un volontario e attribuire ad esso un carattere di gratuità è fuorviante e rischia di declassare ingiustamente questa figura.
Le disposizioni previste in questo testo mettono sullo stesso piano i caregiver familiari, a prescindere dall’intensità di cura prestata e dalla durata del caregiving; questo confligge con il più elementare buon senso, per non tacere della previsione inspiegabilmente contenuta in soli tre anni di contributi figurativi.
La ciliegina sulla torta? L’avere previsto solo il fondo (25 milioni all’anno per tre anni) stanziato con la Legge di Bilancio 2018, che era stato a suo tempo individuato ai fini di aprire il capitolo di spesa per le tutele di questa categoria storicamente vessata e dimenticata, nell’ attesa di una legge che dovesse prevedere un significativo incremento di detto fondo contestualmente alle misure esigibili.

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Caro Presidente, non facciamo chiudere le case famiglia

«Durante la recente festa conclusiva del centro estivo istituito in favore di anziani e di adulti e minori con disabilità, nella tenuta presidenziale di Castelporziano – scrive Luigi Vittorio Berliri, in questa sua lettera rivolta al presidente della repubblica Sergio Mattarella – lei ha detto che “nessuno può essere abbandonato di fronte alle difficoltà”. Presidente, serve un suo cenno perché ci siano le risorse economiche necessarie a non far chiudere tante case famiglia, perché così ci è davvero impossibile proseguire. Ma siamo certi, con lei, che questo non avverrà!»
Gentile Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, le scrivo al termine della bella festa conclusiva del centro estivo istituito in favore di anziani e di adulti e minori con disabilità, nella tenuta presidenziale di Castelporziano (Roma).
Sono il presidente di Casa al Plurale, Associazione che riunisce tante case famiglia della Capitale per persone con disabilità e per bambini e adolescenti. Sono esattamente 380 le persone con disabilità ospitate e quasi 1.000 i bambini. Un’Associazione di secondo livello, “plurale” per l’appunto.
Le scrivo invitato dalle sue parole, pronunciate in occasione della festa di Castelporziano e parto proprio da queste. Lei ha detto: «L’indifferenza è tra i mali peggiori. In realtà di disabilità si parla ancora troppo poco e con parole talvolta sbagliate».
Quanto ha ragione! Ce la metterò tutta, in questa mia lettera, nel cercare le parole giuste, rispettose, efficaci, forti. Spero di esserne capace.

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 Zamagni: “Il terzo settore sostituisce il welfare paternalistico. Ora pensi ai suoi lavoratori”

L’economista, già presidente dell’Agenzia per il terzo settore, a tutto campo sui dati del “boom” di imprese sociali e non profit: “Tendenza in atto da 15 anni ma non si può lavorare solo in convenzione con lo Stato e in autosfruttamento nelle coop. Il populismo odia i corpi intermedi e vuole togliere libertà al settore”
Il “boom” di imprese operanti nei settori del welfare e del terzo settore, certificato dalla Camera di Commercio di Milano, è figlio di una precisa “tendenza” che compie quasi 20 anni e della “legge 328 del 2000, le legge Turco, un testo molto innovativo per l’epoca tanto che non è stata applicata nei fatti sin dal principio ma che anticipando i tempi e piantandosi nel tessuto del Paese ha prodotto risultati”. Ne è convinto l’economista Stefano Zamagni, professore dell’Università di Bologna ed ex presidente dell’Agenzia per il terzo settore, punto di riferimento in Italia per la vasta comunità politica, imprenditoriale e associazionistica che si occupa di welfare e sociale.
“Questi dati non sono una novità del 2019 e confermano una tendenza in atto –  – dice Zamagni, commentando il report della Camera di Commercio milanese –. Il mondo del terzo settore o delle imprese sociali ha trovato il modo di compensare e svolgere una funzione surrogatoria della lacuna che si è venuta a determinare nel 2008 con lo scoppio della crisi economica e le ristrettezze della finanza pubblica nazionale e locale”. Per Zamagni questa “è stata una fortuna”, perché è stato recepito lo spirito della legge Turco del 2000 che “introduceva per la prima volta nell’ordinamento italiano il principio di co-progettazione e che, nell’ambito del welfare, dalla sanità alla scuola ai beni culturali o ambientali, bisogna arrivare a far sì che l’ente pubblico e i soggetti della società civile organizzata debbano non solo collaborare ma cooperare”. “Sono concetti diversi – afferma Zamagni –. Il lavoratore dell’impresa capitalistica standard collabora con chi investe i capitali, ma non coopera. Mentre la legge introduce il principio di ‘operare assieme’: significa che la co-progettazione da entrambi i lati prevede di definire i modi di gestione, di reperimento delle risorse economiche e le priorità negli obiettivi”.

Leggi: La Difesa del Popolo


Come cambia l’Isee e la misura della povertà (II) – Maurizio Motta

In un precedente articolo di luglio su questo sito, con identico titolo, si sono descritte recenti modifiche introdotte nell’ISEE, una delle quali (prevista per il 2020) potrà generare effetti bizzarri e non poco distorsivi. Merita tuttavia riflettere sui problemi dell’uso dell’ISEE più in generale, su come la normativa ha sinora cercato di affrontarli, e su nodi da non dimenticare.
Problemi dell’uso dell’ISEE
E’ opportuno ricordare che il valore dell’ISEE non coincide con il denaro disponibile per la famiglia (per pagare contribuzioni o non fruire di erogazioni), sia perché è un indicatore composto con più variabili (redditi e patrimoni), sia perché misura la condizione economica con diversi importanti limiti:
Sarebbe utile considerare i redditi disponibili al netto delle detrazioni fiscali che su di essi operano. Invece l’ISEE considera il “reddito complessivo ai fini IRPEF”, che include le ritenute fiscali. Perciò un lavoratore dipendente o un pensionato ha nel suo ISEE una parte di redditi dei quali non dispone (né che ha mai ricevuto): le detrazioni fiscali operate prima di ricevere compensi da lavoro e pensione.
Sarebbe utile considerare i redditi che il nucleo può spendere nel momento nel quale presenta la richiesta di prestazione. Invece l’ISEE considera i redditi del secondo anno solare precedente la DSU (la dichiarazione del cittadino). E nel frattempo il nucleo potrebbe aver aumentato o diminuito molto i propri redditi. Chi ha perso redditi da lavoro può produrre un “ISEE corrente”, nel quale i suoi redditi sono quelli dei 12 mesi precedenti la DSU; ma l’ISEE corrente non è del tutto efficace per evidenziare che i redditi più attuali sono inferiori a quelli dell’ISEE ordinario, perché occorre che il nucleo già disponga di un ISEE ordinario, rispetto al quale il suo ISR (i redditi dell’ISEE) sia sceso almeno del 25%, e che la perdita del lavoro sia avvenuta entro termini predefiniti. Inoltre non si possono può far rilevare diminuzioni di redditi che non siano da lavoro

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L’art.55: come liberare il Terzo settore e i servizi sociali dalla schiavitù della concorrenza – Carlo Borzaga

L’interesse con cui l’art. 55 del codice del Terzo settore è stato accolto sia dalle organizzazioni di Terzo settore che da diverse pubbliche amministrazioni ha più di una spiegazione. Oltre a ribadire e ampliare la possibilità di co-programmare e co-progettare i servizi sociali e di interesse generale, esso ha di fatto sostituto, nella gestione di questi stessi servizi, il principio di concorrenza con quello di cooperazione e ha introdotto la possibilità di chiamare a gestirli solo soggetti di Terzo settore. Una vera e propria rivoluzione, dopo che per anni molti si sono messi d’impegno per imporre, anche nell’affidamento di questi sevizi, il ricorso a modalità concorrenziali e, in particolare, alle gare d’appalto ritenute la vera garanzia della piena applicazione di questo principio oltre che il miglior baluardo contro pratiche clientelari e corruttive. Non meraviglia quindi che proprio i difensori d’ufficio di queste modalità, prima il Consiglio di Stato con il suo discutibile parere e poi l’Anac nella proposta di revisione delle linee guida, abbiano reagito negando e cercando di limitare al massimo l’applicabilità dello stesso articolo – e quindi di una norma di legge dello Stato che lo stesso Consiglio di Stato aveva già valutato e ratificato prima della sua definitiva approvazione – riconfermando la loro fede nell’applicazione spinta del principio di concorrenza. Mostrando così, e non per la prima volta, una totale indifferenza per le ricadute sulla qualità dei servizi, sul benessere degli utenti e sulle condizioni di lavoro.

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SEGNALAZIONI:

Assicurazione infortuni domestici – Entro il 15 ottobre il versamento dell’integrazione del premio

Per garantire la continuità della propria copertura assicurativa, entro il prossimo 15 ottobre gli assicurati Inail contro gli infortuni domestici devono effettuare il pagamento dell’integrazione di 11,09 euro, che allinea ai 24 euro fissati dalla legge di bilancio 2019 l’importo annuale della polizza, obbligatoria per tutte le persone che svolgono gratuitamente un’attività rivolta alla cura dei componenti della famiglia e dell’abitazione, in modo abituale ed esclusivo e senza vincoli di subordinazione.
In una lettera inviata agli assicurati, che nei mesi scorsi hanno versato i 12,91 euro per il rinnovo dell’iscrizione, l’Inail ricorda che il nuovo premio annuale stabilito dall’ultima legge di bilancio è accompagnato da un’estensione della platea dei beneficiari della tutela assicurativa, che ora si applica alle persone tra i 18 e i 67 anni, anziché tra i 18 e i 65 anni, e da un significativo ampliamento delle prestazioni garantite.

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Inps: precisazioni sull’ISEE

In un comunicato stampa pubblicato sul sito istituzionale il 12 settembre scorso, l’Inps ricorda che le Dichiarazioni Sostitutive Uniche (DSU), finalizzate alla determinazione dell’ISEE, presentate nel 2019 successivamente al 1° settembre, avranno validità dalla data di presentazione fino al 31 dicembre 2019. Per la loro elaborazione, saranno presi a riferimento i redditi percepiti nel 2017 e i patrimoni posseduti al 31 dicembre 2018.
Questo per effetto delle modifiche introdotte dal d.l. 101 del 3 settembre 2019 al cosiddetto Decreto crescita (d.l. 30/4/2019, convertito dalla l. 58 del 28/6/2019), che a sua volta aveva modificato la disciplina del d.lgs. 147 del 15/9/2017.
A partire dal prossimo anno, le Dichiarazioni Sostitutive Uniche avranno validità a partire dalla data di presentazione fino al 31 dicembre, mentre i redditi percepiti e i patrimoni posseduti presi a riferimento saranno quelli di 2 anni prima. Per il 2020, quindi, i redditi e i patrimoni di riferimento saranno quelli del 2018.

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Incompatibilità Quota100 e redditi da lavori con voucher

Il chiarimento di Inps a Il sole 24 ore
La direzione centrale pensioni dell’Inps ha affermato che soltanto i redditi derivanti da lavoro autonomo occasionale caratterizzato dall’assenza del vincolo di subordinazione e del potere di coordinamento del committente sono cumulabili con la pensione quota 100 nei limiti di 5mila euro lordi annui. Questo è il messaggio inviato dall’Inps in risposta ad un quesito posto da Il sole 24 ore, riportato in un articolo pubblicato sul quotidiano nella edizione di ieri, a firma di Matteo Prioschi e Fabio Venanzi.
Le altre forme di lavoro occasionale non autonomo non possono rientrare nella deroga prevista dal legislatore. L’INPS ha precisato che nella Circolare 117 «nel rispetto della lettera della norma, sono stati forniti chiarimenti sulla deroga all’incumulabilità prevista solo per il lavoro autonomo occasionale caratterizzato dall’assenza del vincolo di subordinazione e del potere di coordinamento del committente. Le altre forme di lavoro occasionale non autonomo non sono pertanto riconducibili a tale deroga»

Leggi: Inca



Sindacati pensionati, a novembre manifestazione a Roma

“Una manifestazione nazionale a Roma, per metà novembre, anticipata da un percorso di mobilitazione a livello territoriale per richiamare l’attenzione del governo su fisco, non autosufficienza e sanità.
E’ quanto hanno deciso gli esecutivi unitari dei Sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil che si sono riuniti oggi a Roma.

Leggi: Auser


NEWS:

martedì 24 settembre 2019
Luce e gas, ancora aumenti: protesta Federconsumatori

L’Arera, l’autorità di regolazione per energia reti e ambiente, ha comunicato l’aggiornamento delle tariffe di energia elettrica e gas relative al II trimestre 2019: +2,6% per la luce e +3,9% per il gas. Alla luce di tale andamento una famiglia-tipo sosterrà, nell’anno corrente, un costo di 559 euro per l’energia elettrica e di 1.107 euro per il gas.
“Casualmente, come ogni inverno, in vista del maggior consumo di gas per il riscaldamento, le tariffe aumentano. Un trend su cui il Governo dovrebbe far luce, dal momento che si ripete ciclicamente ogni anno”, dichiara Emilio Viafora, presidente della Federconsumatori. “Aumenta anche la tariffa per l’energia elettrica – prosegue Viafora – su cui ancora gravano improponibili oneri di sistema, vere e proprie tasse occulte, attraverso le quali vengono scaricati sulle bollette i costi per gli incentivi alle fronti energetiche rinnovabili, per le agevolazioni destinate alle imprese energivore e alle ferrovie e per lo smantellamento delle centrali nucleari”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 24/09/2019


martedì 24 settembre 2019
Nella “casa” delle associazioni le attività non si fermano mai

A Rimini il Comune ha affidato “chiavi in mano” uno spazio di 1.500 metri quadrati al Csv provinciale perché diventasse un punto di riferimento per il territorio: oggi accoglie 50 associazioni in pianta stabile ma sono molte di più quelle che ne beneficiano a rotazione
casa bracconi volontariato
Rimini, via Covignano 238: qui un tempo aveva sede un seminario vescovile; oggi i primi tre piani ospitano gli alunni e gli insegnanti di una scuola media tra le più frequentate di Rimini, mentre al quarto ci sono 1.450 metri quadri di spazio a disposizione del volontariato e del terzo settore. Dal 2015 infatti il Comune ha destinato questa parte dell’edificio alla Casa delle associazioni “Giannetto Bracconi”, assegnandone ciclicamente gli spazi alle realtà associative che animano e si prendono cura del tessuto sociale della città. Nel 2018 poi l’amministrazione comunale ha affidato la gestione della casa al centro di servizio Volontarimini, stipulando una convenzione di 10 anni. Attualmente sono 50 le organizzazioni che hanno sede legale presso la casa di via Covignano, ma sono molte di più quelle che, alternativamente, possono usufruirne in vario modo.

Leggi: Redattore Sociale, 24/09/2019


domenica 22 settembre 2019
Disabilità e Governo: un appello

L’appello “Disabilità e Governo”, di cui «Superando.it» pubblica il testo integrale, è rivolto al Presidente del Consiglio, alle forze politiche che sostengono il Governo e alle Federazioni delle persone con disabilità. Vi si esprime l’incertezza e la preoccupazione per il futuro delle politiche per la disabilità nel nostro Paese e si chiedono risposte e impegni. Sono aperte le adesioni, che stanno crescendo di ora in ora e il cui elenco aggiorneremo progressivamente
Negli ultimi giorni «Superando.it» ha tentato di dare conto di quanto stia accadendo o sia prevedibile dopo le dichiarazioni del Presidente del Consiglio che molte aspettative hanno innescato sul fronte della disabilità. Purtroppo al momento sono molte le incertezze che generano disorientamento, delusione o, nel migliore dei casi, attesa e attendismo.
In questo contesto ci sono anche voci che si alzano interrogandosi e chiedendo conto su quale sarà realmente il futuro delle politiche sulla disabilità nel nostro Paese.  Fra queste c’è anche l’appello Disabilità e Governo, rivolto al Presidente del Consiglio, alle forze politiche che sostengono il Governo e alle Federazioni delle persone con disabilità e delle loro famiglie.

Leggi: Superando, 22/09/2019


sabato 21 settembre 2019
La giustizia ambientale è parte della giustizia sociale

Tavola rotonda alla kermesse leccese organizzata dalla Cgil. Fracassi: “In Italia manca ancora consapevolezza dell’importanza di questo tema”. Barca: “Gli interventi per favorire la transizione energetica non devono colpire le categorie più deboli”
All’indomani della grande mobilitazione dei giovani in tutto il mondo per l’ambiente (si parla di 2 milioni di ragazzi e ragazze scesi in piazza), a Lecce – nel corso delle Giornate del lavoro della Cgil – si è discusso di “Strumenti di sostegno per nuove politiche di sviluppo sostenibile”. Alla tavola rotonda che si è svolta nelll’ex convento dei Teatini hanno partecipato Stefano Ciafani, presidente di Legambiente, Matias Cravero di Friday for Future, Fabrizio Barca, economista, Gianna Fracassi, vice segretaria generale Cgil. L’incontro è stato moderato da Gianni Del Vecchio, condirettore di “Huffington Post”.
La discussione è stata anticipata da un flash-mob di giovani che hanno ricordato a tutti i presenti che sul cambiamento climatico non c’è più tempo da perdere. E il confronto è iniziato proprio con le parole di Matias Cravero, rappresentante di Fridays fo Future. “Ascoltateci – si è rivolto a un uditorio ideale, oltre che alla platea – altrimenti la nostra generazione non avrà un futuro, un futuro che abbiamo svenduto a poche persone che hanno accumulato fortune inimmaginabili distruggendo l’ambiente”. Basta perdere tempo: “Servono interventi per evitare di arrivare a quella soglia di non ritorno, oltre la quale non sarà più possibile tornare indietro. Se si supereranno i famosi 2 gradi di innalzamento delle temperature, le conseguenze sarebbero catastrofiche, ci sarò meno acqua, meno cibo e solo chi potrà permetterselo potrà salvarsi”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 21/09/2019


venerdì 20 settembre 2019
Ivan Pedretti: “Occorre una legge sulla non autosufficienza”

“In Italia ci sono tre milioni di persone non autosufficienti, la maggior parte delle quali anziani, che devono trovare posto nelle politiche di welfare del Governo”. Lo ha detto questa mattina a Lecce il segretario generale dello Spi-Cgil, Ivan Pedretti, nel corso delle Giornate del lavoro della Cgil, che hanno preso il via questa mattina nel capoluogo salentino col dibattito “Il welfare da ripensare, necessità e opportunità in una società che invecchia”.
“L’Italia è uno dei Paesi più vecchi d’Europa e quasi anche del mondo, dove l’invecchiamento della popolazione nel tempo crea gravi cronicità come quella della non autosufficienza – ha detto Pedretti. Tre milioni di persone non autosufficienti che oltre ad avere una condizione di forte disabilità sono un peso significativo assistenziale che oggi viene sostenuto solo dalle famiglie. L’Italia non ha ancora affrontato questo tema emergente, deve invece dotarsi di una legge nazionale sulla non autosufficienza in grado di dare servizi socio-assistenziali sanitari a persone che nel tempo si aggraveranno. Nella proposta programmatica del premier Conte questo tema non c’è, ma credo che ci sia la possibilità e la condizione per poterlo fare, poi ragioneremo sull’intervento finanziario per farlo”.

Leggi: Spi Cgil, 20/09/2019


venerdì 20 settembre 2019
Pedretti (Spi): serve uno sforzo congiunto per ripensare il welfare

Il segretario generale dello Spi nel corso del primo appuntamento leccese delle Giornate del lavoro: “Dobbiamo dotarci di una legge nazionale sulla non autosufficienza per dare servizi a persone che nel tempo si aggraveranno”
“Intervenire sul tema di un nuovo welfare da ripensare nell’ottica di una società che invecchia in fretta è molto difficile. Perché serve un’azione di prospettiva e di lungo respiro. Ma come si fa, in un Paese in cui, nel giro di un mese, siamo passati da un governo della paura a un esecutivo che prova a guardare più in là. Ma poi qualcuno subito decide di creare un nuovo partito che crea fibrillazione e complicazioni che non aiutano a risolvere i tanti problemi che hanno gli italiani?” Se lo è chiesto il segretario generale dello Spi Cgil Ivan Pedretti, nel corso delle Giornate del lavoro della Cgil, che hanno preso il via a Lecce questa mattina, col dibattito “Il welfare da ripensare, necessità e opportunità in una società che invecchia”.
Questo cambiamento infatti non può essere messo in atto “solo attraverso manovre fiscali”, ma “investendo su nuove protezioni sociali”. Serve infatti “un grande processo di trasformazione per affrontare i due corni dell’invecchiamento. Da una parte c’è una società che invecchia, dall’altra invece un Paese in cui la natalità si riduce. Ma una società di questo tipo non ha alcuna prospettiva”. Per Pedretti bisogna insomma intervenire su entrambi gli aspetti della trasformazione demografica del Paese: “Bisogna investire affinché i giovani possano fare figli, avere asili nido, scuole che funzionino e affitti accessibili”. D’altra parte, è necessario “difendere quegli anziani che stanno parzialmente bene” e quelli che stanno peggio. Dobbiamo evitare che “in molti ancora scivolino sotto la soglia della povertà”. Per questo serve “un grande sforzo”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 20/09/2019


venerdì 20 settembre 2019
Ospedali e caregiver, “le famiglie vanno aiutate a non spezzarsi”

“Mattia se ne è andato per una spesi il 24 maggio del 2018. Era ricoverato in terapia intensiva, non ho potuto trascorrere con lui le sue ultime ore. E questo ha aggiunto dolore al dolore”. Mattia era nato il 1 ottobre 2013 con una paralisi cerebrale dovuta a complicazioni nel parto, che ha portato gravi conseguenze, tra cui frequenti crisi epilettiche.
Mattia“Il primo anno è stato ricoverato spessissimo e per lunghi periodi – ci racconta la mamma, Sara Bellagamba, che vive a Fiumicino, a pochi chilometri da Roma – Nato al San Camillo, è stato poi trasferito al Bambino Gesù, dove siamo rimasti circa un mese. Poi sono seguite una serie di ospedalizzazioni: col passare del tempo, io e il papà abbiamo capito che tutti questi ricoveri non servivano a nulla, che gli stessi controlli e le stesse terapie potevamo farli noi a casa, assicurando al piccolo una vita migliore, seppur sicuramente breve. Il problema principale di Mattia era l’epilessia farmaco resistente: abbiamo avuto ottimi risultati con la cannabis terapeutica, ma il costo era altissimo, perché all’epoca non era riconosciuta come terapia per l’epilessia dal Servizio sanitario nazionale. In ogni caso, all’interno dell’ospedale spesso non potevano fare più di quello che noi genitori potessimo fare a casa. Così abbiamo ridotto i ricoveri al minimo indispensabile, per assicurare una vita migliore a Mattia ma anche perché la nostra famiglia non si spezzasse e noi non perdessimo l’energia necessaria. Perché un ricovero è una dura prova anche per la famiglia caregiver”, assicura Sara.

Leggi: Redattore Sociale, 20/09/2019


venerdì 20 settembre 2019
Il racconto delle vite a ostacoli degli anziani

Partiamo da un dato: si è ufficialmente anziani non prima dei 75 anni: lo certifica la Società di gerontologia e geriatria. E oggi il 7% della popolazione (più di 4 milioni) ha oltre 80 anni. Tutto questo indica un elenco infinito di interventi possibili di tipo economico, previdenziale, sociale, ma più di tutto indica l’urgenza di modificare l’assistenza sanitaria. Partendo da un numero: l’80% degli anziani oltre i 75 anni ha a che fare con almeno una patologia cronica legata al decadimento fisico.
alle pagine 24 e 25 Fulloni
«Dottoressa, le posso chiedere una cosa?» Quel vecchio uomo piegato dagli anni e dalla cattiva salute guardò negli occhi Roberta Molinar. «La ascolto» rispose lei. «Provi a pensare: quanto patirebbe lei a lasciare dopo una vita la sua casa, tutte le sue cose? E adesso immagini: io lo sto facendo dopo molti più anni di quelli che lei ha vissuto nei suoi spazi…».
La dottoressa Molinar è una psicologa che a Torino gestisce dal 2015 il progetto Essere anziani a Mirafiori Sud, azioni quotidiane di sostegno a favore della popolazione «over» di quel quartiere. L’uomo che le fece quella domanda, racconta, «viveva una situazione non più sostenibile a domicilio e quindi è stato necessario passare a quella che noi chiamiamo istituzionalizzazione, cioè una casa di riposo. Sono scelte dolorose per tutta la famiglia, certo. Ma per l’uomo o la donna di turno, se sono coscienti di quel che vivono, sono drammi che spesso segnano una fase di declino importante. Quella volta gli risposi che sì, farei tantissima fatica anch’io a staccarmi dal mio mondo».

Leggi: Corriere della Sera, 20/09/2019


giovedì 19 settembre 2019
Ristrutturazioni e riqualificazioni: si allarga il fronte contro lo sconto in fattura

La fiducia ottenuta dal nuovo Governo Conte alle Camere mette ora al centro del dibattito politico la Legge di Stabilità che dovrà essere presentata alle Camere entro fine mese. Ed è proprio sulle misure contenute nella Legge di Stabilità che si appuntano le attenzioni del mondo dell’artigianato e della piccola impresa che opera nel settore delle ristrutturazioni edili e della riqualificazione energetica per ottenere l’abrogazione dell’art.10 del Decreto Crescita.
Il fronte di chi chiede l’abrogazione dell’art.10 è ormai ampio ed articolato. Oltre 60 imprese dei settori impianti, legno ed arredamento associate alla CNA hanno avviato un procedimento amministrativo davanti alla Commissione Europea ed all’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato affinché venga accertata l’illegittimità dell’art.10 per violazione del diritto comunitario e/o nazionale della concorrenza.
La petizione on line lanciata sulla piattaforma change.org per chiedere alla politica un impegno per l’abrogazione dell’art. 10 ha ormai raggiunto le 5.500 firme e le adesioni continuano a crescere.

Leggi: Quotidiano del Condominio, 19/09/2019


martedì 17 settembre 2019
Cgil, l’obiettivo è una riforma vera

Cigna a RadioArticolo1: “Quota 100 è una risposta sbagliata a un problema vero. Avevamo bisogno di una riforma organica che superasse la Fornero. Il grande errore del governo è di aver approntato una misura che non riguarda chi ne aveva realmente bisogno”
“Il punto fondamentale è che Quota 100 è una risposta sbagliata a un problema vero. In termini di flessibilità, avevamo bisogno di una riforma organica che superasse la legge Fornero. Il grande errore del governo giallo-verde è che ha messo a punto una misura che non riguarda chi effettivamente aveva bisogno di uscire dal mondo del lavoro. Ad esempio, le donne, che non possono andare via con quota 100, perché 38 anni di contribuzione sono davvero tanti per la vita delle lavoratrici, soprattutto per il lavoro di cura che ancora oggi non viene loro riconosciuto. Per non parlare di chi svolge lavori discontinui, che proprio non può mettersi a riposo. Quindi, quota 100 resta una misura parziale, che non bisogna esaurire prima della fine della sperimentazione triennale, ma che comunque vanno riviste le sue lacune più grosse”. Così Enzo Cigna, responsabile previdenza pubblica Cgil nazionale, intervistato oggi da RadioArticolo1.

Leggi: Rassegna Sindacale, 17/09/2019


martedì 17 settembre 2019
A piedi nudi nel cemento – In un anno consumati 24MQ si suolo cittadino per ogni ettaro di aree verdi

Torino inverte la rotta: è l’unica tra le grandi città a recuperare terreno.
Presentazione del Rapporto 2019 SNPA sul consumo di suolo in Italia
Si passeggerà a piedi nudi nel cemento e sempre di meno nelle aree verdi cittadine: aumenta lo spreco di suolo soprattutto all’interno delle città italiane. In particolare nelle aree urbane ad alta densità solo nel 2018 abbiamo perso 24 metri quadrati per ogni ettaro di area verde. In totale, quasi la metà della perdita di suolo nazionale dell’ultimo anno si concentra nelle aree urbane, il 15% in quelle centrali e semicentrali, il 32% nelle fasce periferiche e meno dense. La cementificazione avanza senza sosta soprattutto nelle aree già molto compromesse: il valore è 10 volte maggiore rispetto alle zone meno consumate. A Roma, ad esempio, il consumo cancella, in un solo anno, 57 ettari di aree verdi della città (su 75 ettari di consumo totale). Record a Milano dove la totalità del consumo di suolo spazza via 11 ettari di aree verdi (su un totale di 11,5 ettari). In controtendenza Torino che inverte la rotta e inizia a recuperare terreno (7 ettari di suolo riconquistati nel 2018).
Il fenomeno non procede di pari passo con la crescita demografica: ogni abitante italiano ha in “carico” oltre 380 m2 di superfici occupate da cemento, asfalto o altri materiali artificiali, un valore che cresce di quasi 2 metri quadrati ogni anno, con la popolazione che, al contrario, diminuisce sempre di più. È come se, nell’ultimo anno, avessimo costruito 456 m2 per ogni abitante in meno.
Sono i dati 2019 del Rapporto ISPRA SNPA sul consumo di suolo in Italia presentato oggi pomeriggio in conferenza stampa al Senato e che sarà oggetto di un evento presso il MAXXI il prossimo 21 settembre.

Leggi: Ispra Ambiente, 17/09/2019


DALLE REGIONI:

martedì 24 settembre 2019
Non autosufficienza, l’Emilia-Romagna ritocca le tariffe dei privati

Via libera dalla regione alle nuove tariffe per le strutture socio-sanitarie accreditate che assistono persone con disabilità e anziani non autosufficienti. L’adeguamento va a coprire l’incremento del costo del lavoro dopo i rinnovi dei contratti collettivi nazionali

Leggi: Redattore Sociale, 24/09/2019


lunedì 23 settembre 2019
Il Sunia: «Legge da rivedere tutelando anziani e licenziati»

Il sindacato inquilini Sunia, torna sulla criticatissima leggere regionale 39 che ha rivisto i canoni degli alloggi Erp e chiede alla commissione regionale di revisione di tenere conto delle richieste, urgenti, di correzione. «Noi del Sunia critichiamo la legge non sulla base di teorizzazioni ma sulla base della concreta esperienza maturata, toccando costantemente con mano le necessità degli inquilini che si rivolgono ai nostri uffici», spiega la segretaria Ivana De Rossi. «Si tratta generalmente di persone anziane, con più di 70 anni, che spesso vivono sole. Queste devono essere assolutamente tutelate contro ogni miope applicazione dei parametri di legge», dice la De Rossi. Agli anziani va garantita la tutela della loro «fragilità», evitando che «i calcoli aritmetici del Isee-Erp portino alla decadenza dalla assegnazione, soprattutto quando il superamento del reddito di legge avviene in ragione di piccole somme». E i canoni, se in aumento, vanno contenuti.

Leggi: La Nuova Venezia, 23/09/2019


lunedì 23 settembre 2019
Case popolari, nuovo regolamento regionale: oltre 400 famiglie a rischio sfratto

“Troppi disagi soprattutto per gli anziani”, è questa la sintesi che è emersa nell’assemblea, promossa da Sunia (inquilini) e dalla Cgil e dallo Spi (pensionati) di Vicenza
Un centinaio di persone si sono assiepate qualche giorno fa nella sala al secondo piano di villa Tacchi a San Pio X all’assemblea indetta dal SUNIA (inquilini) e dalla CGIL e dallo SPI (pensionati) di Vicenza per chiarire e criticare e raccogliere informazioni dalla base degli assegnatari Amcps e Ater sulle problematiche che sono sorte dopo l’entrata in vigore del nuovo regolamento regionale sulla valutazione degli aventi diritto ad un alloggio di Edilizia Residenziale Pubblica.
Ha spiegato la norma il segretario provinciale del Sunia, Mauro Marchi, sottolineando come il problema sorga sui limiti di reddito calcolati con l’ISEE. Troppo penalizzati gli anziani, e quei cittadini che occasionalmente si trovano a dichiarare delle entrate maggiori come per esempio dopo aver incassato il TFR.
Presente all’incontro Chiara Bonato, segretaria generale dello SPI di Vicenza (Pensionati Cgil): gran parte della sala infatti era composta da coppie di anziani o anziani soli, la fascia probabilmente più fragile di fronte al problema casa e alle complicazioni insorte con la riforma veneta in materia di assegnazione di alloggi ERP.

Leggi: Vicenza Today, 23/09/2019


lunedì 23 settembre 2019
Cresce l’emergenza abitativa: nasce l’Osservatorio Sociale

L’Osservatorio avrà il compito di monitorare le emergenze abitative
La sala del Consiglio comunale ha ospitato nella mattinata di lunedì la firma del Protocollo d’Intesa per l’Istituzione dell’Osservatorio Sociale Abitativo, un documento programmatico e biennale sottoscritto da amministrazione, Asca, Asl-Al, CGIL-CISL-UIL, Sunia, Sicet, Uniat, Centro di Ascolto, Caritas diocesana, Cooperativa Crescereinsieme, Associazione San Benedetto al Porto.Il Comune di Acqui Terme intende così promuovere un nuovo corso nelle politiche abitative, attraverso il coordinamento delle varie iniziative e dei diversi attori presenti sul territorio. Al fine di orientare in modo efficace i relativi processi decisionali è necessario disporre di uno strumento di monitoraggio della condizione e del disagio abitativo. «L’Osservatorio, infatti, in collaborazione con le diverse realtà associative e del privato sociale, intende acquisire, raccogliere, elaborare, diffondere, valutare dati nonché monitorare permanentemente la situazione abitativa – hanno spiegato – Negli ultimi anni, anche sul territorio acquese si è evidenziata una costante carenza di alloggi di edilizia pubblica e privata atta a rispondere alle esigenze abitative delle fasce sociali più deboli».Rilevati i bisogni abitativi, si procederà a formulare proposte di interventi per rispondere alle criticità, individuare risorse e favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta degli alloggi dell’edilizia privata.

Leggi: Acquinews, 23/09/2019


domenica 22 settembre 2019
Il futuro nei condomini solidali: Mantova esempio da seguire

Il progetto è scattato nel 2018 in 187 case tra via Volta e a Palazzo del Mago. Sperimentazione seguita dall’Università di Brescia: «Può essere replicata»
Dalla semplice assegnazione di un alloggio a una serie di iniziative incentrate sull’attenzione per la qualità di vita dei residenti. Un netto cambio di paradigma che vede la nostra città come modello esportabile in altre realtà.
Palazzo Soardi ha ospitato il 19 settembre il convegno “Esperienze di condomini solidali”. Il tutto nasce da un’applicazione sperimentale della legge regionale che prevede l’attivazione di percorsi di accompagnamento sociale ai destinatari di alloggi pubblici. Una sperimentazione che è sfociata anche in un libro dal titolo “Abitare e vivere nella società complessa”, edito da Franco Angeli, realizzato in collaborazione con l’Università di Brescia e cofinanziato da Fondazione Comunità Mantovana.
Il progetto, scattato nell’ottobre del 2018, ha riguardato gli alloggi comunali di via Volta (103 appartamenti) e del Palazzo del Mago (84). In totale circa 350 persone. Tra i progetti, l’apertura di sportelli di vicinato, laboratori per bambini e anziani, feste e momenti conviviali. Appuntamenti che hanno visto la presenza di mediatori sociali, educatori professionali e volontari. I residenti hanno potuto richiedere assistenza per pratiche o sono stati aiutati nella gestione del bilancio familiare grazie a un accordo con l’associazione Agape. Con il progetto “Filo d’argento”, da ottobre gli anziani potranno richiedere un apparecchio tecnologico che permetterà loro, attraverso il televisore, di parlare via Skype tra loro o con parenti e volontari.

Leggi: Gazzetta di Mantova, 22/09/2019


venerdì 20 settembre 2019
Palermo, l’Agenzia sociale per la casa aiuta le famiglie in difficoltà

Presentata l’Agenzia sociale per la Casa. Orlando “Nuovo modello di intervento con al centro le persone”(data pubblicazione 19 Settembre 2019)
Accompagnamento all’autonomia abitativa con contributi per affitto, utenze, arredi e beni di prima necessità.
Sostegno a forme di coabitazione.
Sostegno a forme di Canone sociale sostenibile e ai proprietari che aderiscono all’Agenzia.
Sono queste alcune delle misure e degli interventi previsti nell’ambito delle politiche per la casa realizzate con la Agenzia Sociale per la Casa, l’intervento triennale finanziato con il PON Metro per circa 2,1 milioni di euro e che è attivo a Palermo e in alcuni comuni del distretto, con l’avvio dei servizip per i cittadini a partire da novembre. L’intervento è stato presentato stamattina a Palazzo delle Aquile dall’Assessore Giuseppe Mattina e dai rappresentanti degli enti che lo gestiranno.
“Ad un problema sociale ed umano complesso – ha detto l’Assessore – occorre dare risposte articolate. Alle duemila persone che a Palermo vivono condizioni di disagio abitativo estremo fino a vivere per strada non possiamo dare una casa pubblia, anche perché non ce ne sono. Abbiamo però la responsabilità, ed ora anche gli strumenti per prendere pienamente in carico queste persone in difficoltà. Vogliamo cambiare l’approccio: che sia il problema della casa o la disabilità di una persona, l’esistenza di un sussidio o un minore in difficoltà, per ciascuno ci vuole un progetto personale e cucito su misura”.

Leggi: Comune di Palermo, 20/09/2019


lunedì 16 settembre 2019
Milano. Apre il nuovo bando per le case popolari a Milano. Con il nuovo regolamento sarà cancellata la graduatoria per 25000 famiglie e oltre 2000 in grave emergenza abitativa rischiano di non avere soluzioni

Dal 16 settembre al 2 dicembre i cittadini di Milano potranno presentare domanda per la casa popolare. Si applica per la prima volta a Milano la Legge Regionale n. 16/2016 che, come più volte denunciato dai Sindacati Inquilini discrimina e penalizza soprattutto le famiglie più povere e più svantaggiate cercando in questo modo di nascondere e rendere invisibile il drammatico problema degli sfratti e dell’emergenza abitativa.
La modalità stessa di presentazione della domanda, possibile solo tramite l’accesso informatico con identità digitale, renderà impraticabile l’inserimento della propria richiesta per molti cittadini: in particolare anziani, stranieri, persone svantaggiate.
A ciò occorre aggiungere il particolare accanimento nei con fronti delle famiglie cosiddette indigenti, che non potranno superare la quota massima del 20% delle assegnazioni e, che per poter presentare la domanda dovranno ottenere dai servizi Sociali un codice di presa in carico.
Il Comune di Milano sembra non rendersi conto della complessità e delle implicazioni del nuovo modello imposto da Regione Lombardia e nonostante le ripetute sollecitazioni delle Organizzazioni degli Inquilini non ha ritenuto di avviare un confronto preventivo e di trovare soluzioni che consentissero almeno di mitigare gli effetti della nuova normativa e ora si appresta a gestire una pessima legge nel peggiore dei modi. Siamo riusciti comunque dopo molte pressioni, ad ottenere un incontro solo il giorno 19 di settembre.

Leggi: Sunia, 16/09/2019


mercoledì 18 settembre 2019
Il progetto “Anziani badanti comunità” per un welfare di prossimità, esiti di un percorso positivo

Il progetto partecipativo “L’A.B.C. del vivere solidale: Anziani Badanti Comunità per un welfare di prossimità”, realizzato con il contributo della Regione Emilia-Romagna ai sensi della L.R. 15/2018, ha rappresentato un’opportunità di approfodimento e di conoscenza di un fenomeno, come quello dell’assistenza domiciliare agli anziani, che assume particolare rilevanza per il territorio cervese.
Il percorso partecipativo, condotto con la collaborazione della Cooperativa sociale RicercAzione, si è sviluppato da gennaio a giugno 2019 e si è inserito attivamente nel contesto delle politiche di welfare già intraprese dal Comune di Cervia. Le attività realizzate, articolate in più fasi che hanno visto la partecipazione attiva dei vari stakeholders, si sono svolte con una serie di incontri tenutisi con il personale del Comune e del mondo del terzo settore coinvolti, con le assistenti familiari e le famiglie di anziani che ricevono assistenza domiciliare. Si è riusciti così a delineare il tema da più punti di vista, fornendo un quadro completo della situazione, individuando le criticità presenti ma sopratutto le proposte di miglioramento, emerse direttamente dai soggetti coinvolti in risposta a bisogni specifici.
La messa in scena in due giornate dello spettacolo teatrale “Prima o poi…si invecchia”, realizzato con la collaborazione della compagnia teatrale Theatro, è stato l’evento finale a chiusura del percorso. Le osservazioni e proposte raccolte sono state così formalizzate nel Documento di proposta partecipata, approvato dall’Amministrazione, che rappresenta lo strumento per orientare il processo decisionale e di programmazione del DUP in tema di Politiche di Welfare.

Leggi: Auser, 18/09/2019


martedì 17 settembre 2019
Toscana, il terzo settore protagonista delle scelte politiche

Una nuova legge presentata dalla giunta prevede la nascita della Consulta del Terzo Settore, un organo costituito dai rappresentanti delle associazioni che avrà voce in capitolo nella programmazione e nella progettazione sociale della Regione
Il volontariato protagonista delle politiche regionali grazie alla nuova legge presentata dalla giunta che prevede la nascita della Consulta del Terzo Settore, un organo costituito dai rappresentanti delle associazioni che avrà voce in capitolo nella programmazione e nella progettazione sociale della Regione.
La legge, che ha richiesto mesi di lavoro, è frutto di una concertazione tra i soggetti più rappresentativi del Terzo settore, a partire dal Forum, vari settori tecnici della Regione, l’Anci, ed esperti del mondo universitario (Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa), del Cesvot e delle rappresentanze di settore. La Pdl è stata presentata stamani, nel corso di una conferenza stampa, dal presidente Enrico Rossi e dall’assessore al diritto alla salute e al sociale Stefania Saccardi, alla presenza di numerosi rappresentanti del Terzo settore e di Anci Toscana.

Leggi: Redattore Sociale, 17/09/2019


venerdì 13 settembre 2019
Avellino. Il Comune è pronto a far partire il piano di sfratti per gli occupanti abusivi.

Abbiamo letto con interesse le dichiarazioni rilasciate dall’assessore alle politiche abitative Marianna Mazza.
E dobbiamo, con dispiacere, constatare che, nonostante i nostri appelli e le comunicazioni ufficiali, non vi è traccia nella timeline dell’assessore della riconvocazione del tavolo per la casa.
Né presso il comune per le questioni aperte che riguardano la città capoluogo, né presso la Prefettura per quello che concerne proprio gli sfratti.
Precisando che i criteri fissati, sempre secondo fonti giornalistiche, troverebbero il nostro totale accordo, e chele O.O.S.S. di categoria da sempre sono in prima linea per ristabilire la legalità in città in tema di alloggi Erp, chiediamo che venga stabilito un metodo di lavoro chiaro e che garantisca a tutte le parti in causa di essere rappresentate.

Leggi: Sunia, 13/09/2019


mercoledì 11 settembre 2019
Toscana. Emergenza abitativa: Cgil e Sunia, più risorse per inquilini in difficoltà e investimenti in edilizia pubblica

12mila famiglie toscane in attesa dello sfratto con forza pubblica, 22mila di una casa popolare. Dove gli sfratti calano, è per gli affitti ai turisti e per l’aumento dei canoni (sul caro affitti Firenze, Pisa, Siena e Lucca al top).
Cgil e Sunia Toscana: “Servono risorse certe e programmate per gli inquilini in difficoltà, da investire in edilizia pubblica”.
Il Ministero dell’Interno ha pubblicato a luglio scorso, gli ultimi dati sugli sfratti di immobili ad uso abitativo, confermando la forte emergenza legata al settore. Il dato che si evince dai numeri che riguardano la Toscana (dati del Ministero dell’Interno sul 2018 in confronto al 2017) è quello di un fenomeno che si estende a tutti i comuni delle province, in particolare nelle aree dove la crisi economica e il numero di licenziamenti e cassa integrazione si sono fatti sentire con maggiore drammaticità. Ma soprattutto nelle città d’arte e turistiche, interessate dal problema degli affitti indirizzati ormai al turismo.
Firenze e provincia, prima città, con 1015 nuove convalide di sfratto, 3494 richieste di esecuzione, 715 sfratti già eseguiti con forza pubblica. Sono in diminuzione del 9% i provvedimenti esecutivi, come le esecuzioni con forza pubblica (meno del 17,72%). Empoli continua ad essere la città toscana con più espropri immobiliari in rapporto al numero di abitanti.

Leggi: Sunia, 11/09/2019


IN AGENDA:

Corso “Ausili per l’autonomia e partecipazione”

Dal 5 al 28 settembre si svolgerà il Corso di Alta Formazione sugli ausili per l’autonomia e la partecipazione delle Persone con Disabilità organizzato dall’Associazione La Nostra Famiglia IRCCS “E.Medea” a Conegliano. Il corso è rivolto a medici, terapisti occupazionali, fisioterapisti, logopedisti, terapisti neuro psicomotricisti dell’età evolutiva, psicologi, educatori professionali, tecnici ortopedici e altri tecnici nel settore delle protesi, ausili e accessibilità.

Leggi: Rete Caad


25 settembre 2019 – Il Futuro del settore Long Term Care: prospettive dai servizi, dai gestori e dalle policy regionali – Aula Magna, Via Gobbi 5 – Milano

Quali fenomeni considerare per riflettere sul futuro del settore Long Term Care?
I bisogni degli anziani stanno cambiando e sempre più si pone attenzione ai temi della silver economy oltre che a quelli assistenziali.
Nuovi attori si affacciano sulla scena, ad esempio con polizze LTC, con un potenziale impatto sui servizi tradizionali residenziali e domiciliari. I gestori sono promotori di innovazioni anche tecnologiche. I soggetti pubblici sono impegnati in una intensa attività di regolamentazione e innovazione del settore.
Questi sono i temi che verranno presentati durante il convegno e nel Rapporto dell’Osservatorio Long Term Care.

Leggi: Sda Bocconi


 Stare bene, stare insieme. Dal 2 al 3 ottobre la Festa nazionale di LiberEtà a Trani.

Dal 2 al 3 ottobre il Sindacato Pensionati Cgil sarà a Trani per la Festa nazionale di LiberEtà, dal titolo “Stare bene, stare insieme”.
Si comincia il 2 ottobre alle ore 12 alla Biblioteca comunale “Gianni Bovio” per i saluti alla cità, cui parteciperanno il sindaco di Trani Amedeo Bottaro, Gianni Forte, segretario generale Spi Cgil Puglia e Ivan Pedretti, segretario generale Spi Cgil nazionale.
Si prosegue nel pomeriggio, alle ore 17, con lo spettacolo dei Premi LiberEtà 2019 presso il Cinema Impero. La premiazione, condotta da Neri Marcorè, vedrà fra gli altri la partecipazione di Phaim Bhuiyan, interprete e regista del film Bangla, Natalia Cangi, Direttrice dell’Archivio diaristico nazionale di Pieve S. Stefano, lo sceneggiatore Salvatore De Mola e Antonio Massarutto, docente dell’Università di Udine.
La giornata si concluderà alle ore 21 in Piazza Quercia con lo spettacolo di Neri Marcorè “Le mie canzoni altrui”.

Leggi: Spi-Cgil


Festival delle Città. A Roma, dal 1 al 4 ottobre 2019

Mobilità sostenibile, smart city, misurazione del BES negli strumenti della programmazione economica degli enti locali, sviluppo sostenibile e l’Agenda 2030. Sono questi alcuni temi al centro del ‘Festival delle città’, promosso e organizzato da ALI, in programma dall’1 al 4 ottobre a Roma nella suggestiva cornice del complesso di San Salvatore in Lauro in Piazza San Salvatore in Lauro. Seguiranno aggiornamenti sul programma della manifestazione e sulle modalità di partecipazione.

Leggi: Legautonomie


10 e 11 ottobre 2019, Stazione Leopolda Firenze

Rivoluzione all’orizzonte – Questa è un’epoca di importanti rivoluzioni nelle dinamiche della salute, della sanità e della governance sanitaria. Rivoluzioni determinate dal moltiplicarsi degli attori coinvolti e dalla crescente complessità del loro ruolo, da cui emerge la necessità di rinnovare sistemi regolatori e metriche per programmare, gestire, monitorare. L’efficacia di tali strumenti accrescerà le convergenze d’interessi e la collaborazione tra stakeholder ed inciderà sul valore che i processi di cura ed assistenza possono generare.
Questa è anche l’era dei rapidi progressi nella capacità di memorizzare, elaborare e trasferire dati ed informazioni, connettere persone e sistemi. Aiuti formidabili per comprendere e decidere cosa è meglio fare per una medicina che richiede un impegno collettivo nella definizione delle priorità, degli investimenti e delle azioni. Strumenti provvidenziali, proprio adesso che ci troviamo ad affrontare le istanze derivanti dai sostanziali cambiamenti in atto, di natura demografica, tecnologica, climatica.

Leggi: Forum della Leopolda


27 -28 novembre 2019 – XI edizione del Forum della Non Autosufficienza e dell’autonomia possibile – Bologna Centro Congressi Savoia Hotel.

L’evento è diventato negli anni il punto di riferimento nazionale per i professionisti e gli operatori dei servizi alla persona.
Il programma offre un ricco numero di convegni e workshop con argomenti dedicati ai vari ambiti operativi, con materie interessanti, concrete e attuali che certamente forniscono contributi, approfondimenti e soluzioni di immediata utilità nell’operare quotidiano.
La sessione convegnistica è strutturata in sessioni plenarie e workshop.
Una lettura a 360° dell’orizzonte di fronte a tutti coloro che si occupano di lavoro di cura.
L’evento è accreditato ECM per tutte le professioni sanitarie e crediti per gli assistenti sociali e OSS.

Leggi: Non Autosufficienza


IN EVIDENZA:

Zamagni: “Il terzo settore sostituisce il welfare paternalistico. Ora pensi ai suoi lavoratori”

L’economista, già presidente dell’Agenzia per il terzo settore, a tutto campo sui dati del “boom” di imprese sociali e non profit: “Tendenza in atto da 15 anni ma non si può lavorare solo in convenzione con lo Stato e in autosfruttamento nelle coop. Il populismo odia i corpi intermedi e vuole togliere libertà al settore”
Il “boom” di imprese operanti nei settori del welfare e del terzo settore, certificato dalla Camera di Commercio di Milano, è figlio di una precisa “tendenza” che compie quasi 20 anni e della “legge 328 del 2000, le legge Turco, un testo molto innovativo per l’epoca tanto che non è stata applicata nei fatti sin dal principio ma che anticipando i tempi e piantandosi nel tessuto del Paese ha prodotto risultati”. Ne è convinto l’economista Stefano Zamagni, professore dell’Università di Bologna ed ex presidente dell’Agenzia per il terzo settore, punto di riferimento in Italia per la vasta comunità politica, imprenditoriale e associazionistica che si occupa di welfare e sociale.
“Questi dati non sono una novità del 2019 e confermano una tendenza in atto –  – dice Zamagni, commentando il report della Camera di Commercio milanese –. Il mondo del terzo settore o delle imprese sociali ha trovato il modo di compensare e svolgere una funzione surrogatoria della lacuna che si è venuta a determinare nel 2008 con lo scoppio della crisi economica e le ristrettezze della finanza pubblica nazionale e locale”. Per Zamagni questa “è stata una fortuna”, perché è stato recepito lo spirito della legge Turco del 2000 che “introduceva per la prima volta nell’ordinamento italiano il principio di co-progettazione e che, nell’ambito del welfare, dalla sanità alla scuola ai beni culturali o ambientali, bisogna arrivare a far sì che l’ente pubblico e i soggetti della società civile organizzata debbano non solo collaborare ma cooperare”. “Sono concetti diversi – afferma Zamagni –. Il lavoratore dell’impresa capitalistica standard collabora con chi investe i capitali, ma non coopera. Mentre la legge introduce il principio di ‘operare assieme’: significa che la co-progettazione da entrambi i lati prevede di definire i modi di gestione, di reperimento delle risorse economiche e le priorità negli obiettivi”.

Leggi: La Difesa del Popolo


L’art.55: come liberare il Terzo settore e i servizi sociali dalla schiavitù della concorrenza – Carlo Borzaga

L’interesse con cui l’art. 55 del codice del Terzo settore è stato accolto sia dalle organizzazioni di Terzo settore che da diverse pubbliche amministrazioni ha più di una spiegazione. Oltre a ribadire e ampliare la possibilità di co-programmare e co-progettare i servizi sociali e di interesse generale, esso ha di fatto sostituto, nella gestione di questi stessi servizi, il principio di concorrenza con quello di cooperazione e ha introdotto la possibilità di chiamare a gestirli solo soggetti di Terzo settore. Una vera e propria rivoluzione, dopo che per anni molti si sono messi d’impegno per imporre, anche nell’affidamento di questi sevizi, il ricorso a modalità concorrenziali e, in particolare, alle gare d’appalto ritenute la vera garanzia della piena applicazione di questo principio oltre che il miglior baluardo contro pratiche clientelari e corruttive. Non meraviglia quindi che proprio i difensori d’ufficio di queste modalità, prima il Consiglio di Stato con il suo discutibile parere e poi l’Anac nella proposta di revisione delle linee guida, abbiano reagito negando e cercando di limitare al massimo l’applicabilità dello stesso articolo – e quindi di una norma di legge dello Stato che lo stesso Consiglio di Stato aveva già valutato e ratificato prima della sua definitiva approvazione – riconfermando la loro fede nell’applicazione spinta del principio di concorrenza. Mostrando così, e non per la prima volta, una totale indifferenza per le ricadute sulla qualità dei servizi, sul benessere degli utenti e sulle condizioni di lavoro.

Leggi: Welforum


Lavoro, salute, cultura: la Costituzione come progetto

La Carta si può, e qualche volta si deve, cambiare. Ma occorre farlo nello spirito dell’articolo 138, cioè con una procedura volutamente lenta e complessa che rappresenta una garanzia
Pubblichiamo il testo integrale della lectio magistralis tenuta da Salvatore Settis nel corso delle Giornate del lavoro della Cgil che si sono svolte a Lecce
Sono molto contento di essere qui con voi oggi, e vorrei ringraziare Maurizio Landini e la Cgil per avermi onorato con l’invito a parlare a Lecce. Ritengo infatti che i movimenti sindacali, e in particolare in Italia la Cgil, siano sempre più importanti per frenare, e se possibile arginare, la crisi della democrazia rappresentativa a cui il nostro tempo ci costringere ad assistere, quasi sempre da spettatori impotenti. Creare e alimentare occasioni di riflessione, di dialogo, di mutua educazione come questa fu un tempo, e non è più, compito e missione dei partiti; ed è da sperare che almeno nei sindacati essa sia ancora coltivata. La difficile stagione politica che il nostro Paese sta attraversando, e che l’allontanamento della Lega dal governo mitiga appena, rende questa preoccupazione e questa speranza ancor più intense. E ancor più necessario ricominciare dalla Costituzione repubblicana, e intendendola non come polveroso arnese d’archivio, ma come vivo progetto per il futuro. Il tema che ho concordato con gli organizzatori è: Lavoro, salute, cultura al centro: la Costituzione come progetto.

Leggi: Rassegna Sindacale


Stop all’invecchiamento”. I test che riportano indietro l’orologio biologico

Elisir di lunga vita. La ricerca punta a rallentare il più possibile il processo di invecchiamento e, forse, un giorno, a invertirlo. Un esempio è la ricerca su «Aging Cell» della University of California. Gli autori sono riusciti a «manomettere» l’età biologica delle cellule di un gruppo di volontari sottoposti ad un trattamento farmacologico: alla base c’erano ormoni della crescita e farmaci anti-diabetici. Un risultato importante – la dimostrazione che è possibile agire farmacologicamente sull’orologio biologico cellulare – ma che lascia ancora aperti dei dubbi sulla reale efficacia dell’esperimento. Nel rattempo anche diverse «Pharma» lavorano in questa direzione. E’ il caso di resTORbio, azienda che sta testando un farmaco utilizzato come immunosoppressore nei trapianti di organo su un gruppo di anziani: l’obiettivo è valutarne il potenziale anti-invecchiamento. Hackerare la biologia. E’ noto che la data di nascita sulla nostra carta di identità può non corrispondere a quella biologica. La chiave per interpretare questo sfasamento sta nell’epigenoma, l’insieme delle modificazioni chimiche e strutturali imposte dall’ambiente al Dna. E’ lui – con le sue metamorfosi – la «cartina tornasole» dell’età biologica.

Leggi: La Stampa


Persone anziane e digitale

Intervista a Arianna Poli  psicologa, dottoranda di ricerca alla Division Ageing and Social Change (ASC), Linköping University, Svezia. Gran parte della sua attività di ricerca si concentra su disuguaglianze ed esclusione in età anziana, principalmente in relazione ai processi di trasformazione digitale nella fornitura di servizi. Nella sua tesi di dottorato si focalizza sull’utilizzo delle nuove tecnologie nell’offerta dei servizi sanitari, nell’ambito di un progetto finanziato dallo Swedish Research Council for Health, Working Life and Welfare (FORTE). Prima dei suoi studi in Svezia, ha collaborato con l’Istituto Nazionale di Riposo e Cura per Anziani (INRCA), Centro Ricerche Economico-Sociali per l’Invecchiamento, all’interno del progetto Europeo INNOVAGE con focus su nuove tecnologie a supporto di familiari caregiver di anziani.
1) Rispetto al tema delle tecnologie, quali sono le principali differenze di approccio di intervento che hai riscontrato da parte delle diverse nazioni dell’UE? Puoi approfondire qualcuna?
In termini di accesso ad internet i numeri UE sono incoraggianti. Nel 2018 piu’ dell’80% degli Europei aveva regolare accesso ad Internet, seppure con una certa variazione tra i Paesi. Tuttavia, la quota di coloro che non hanno mai usato Internet e’ ancora importante soprattutto tra gli anziani. Nel 2018 i dati Eurostat riportano che il 37% degli individui tra 65 e 74 anni non aveva mai avuto accesso ad Internet. E’ importante riflettere sulle implicazioni di questo dato, soprattutto in riferimento alla progressiva digitalizzazione dei servizi anche pubblici al cittadino.
Dall’altro lato ci sono elementi individuali e di contesto che influenzano il successo nell’implementazione di tecnologie rendendolo anche un possibile strumento a supporto della popolazione anziana per l’invecchiamento sano e attivo.

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Le tariffe delle Residenze sanitarie assistenziali

In Italia non esiste un sistema unitario per determinare le tariffe dell’assistenza residenziale rivolta agli anziani e le regioni si sono organizzate adottando modalità proprie. Il contributo di Franco Pesaresi cerca di fare luce su questo importante aspetto offrendo un quadro analitico dei diversi sistemi di tariffazione utilizzati e degli importi applicati, corredato da riflessioni orientate al miglioramento della qualità del servizio e all’utilizzo ottimale delle risorse.
di Franco Pesaresi (Direttore ASP “Ambito 9” Jesi (AN) e Network Non Autosufficienza)
Come per le Residenze protette rivolte agli anziani, anche per le Residenze sanitarie assistenziali i sistemi di tariffazione adottati e/o gli importi applicati cambiano da una regione all’altra, con ricadute significative sull’organizzazione dei servizi e sulla qualità delle prestazioni erogate.
I sistemi di tariffazione delle prestazioni residenziali per anziani
I sistemi tariffari usati in Italia nel settore dell’assistenza residenziale per anziani sono due:
• la tariffa per giornata di degenza;
• la tariffa giornaliera per caso trattato.
Ambedue sono tariffe giornaliere dato che nelle strutture residenziali la durata del ricovero è prolungata e variabile per cui il parametro temporale di identificazione della prestazione non potrà essere quello dell’episodio di ricovero, come avviene in ospedale, ma quello della giornata di assistenza.
La tariffa per giornata di degenza è il sistema più semplice ed il più usato in Italia. Esso prevede una tariffa uguale per tutti indipendentemente dalla condizioni e dalle necessità assistenziali del paziente. Per questa ragione è considerato il sistema più approssimativo.

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Istituzioni pubbliche e innovazione sociale, un rapporto difficile

La condivisione di funzioni e la creazione di reti miste profit-non profit ha contribuito ad accrescere efficacia ed efficienza dei sistemi di welfare e a diversificare i servizi. Ciò ha implicato anche un cambiamento culturale nelle amministrazioni
Il testo che segue è la sintesi dell’articolo pubblicato nella sezione “Tema” del n. 1/2019 della Rivista delle Politiche Sociali. Questo è invece il link alla rubrica che Rassegna dedica alla pubblicazione
Non raramente le istituzioni pubbliche vengono considerate un ostacolo ai processi di innovazione – specie le amministrazioni centrali –, mentre si assume che le amministrazioni locali e il Terzo settore siano più capaci di promuovere innovazione sociale grazie alla prossimità ai cittadini, che consentirebbe di individuare problemi e soluzioni e di attivare risorse e reti sociali per farvi fronte.
La critica al funzionamento del settore pubblico ha avviato ormai da diversi decenni un processo di profonda riconfigurazione del welfare, pur con differenze profonde tra contesti nazionali e locali. In primo luogo, sono state introdotte misure di razionalizzazione amministrativa e coordinamento tra organizzazioni e settori e/o fusioni di diversi ambiti di policy (vedi sportelli per il lavoro e per l’assistenza sociale).
Le pubbliche amministrazioni si sono riorganizzate, anche riducendo il pubblico impiego, i costi dei servizi e la spesa pubblica. Le riforme improntate al cosiddetto new public management hanno teso a migliorare l’efficienza e controllare i costi, per esempio esternalizzando alcune funzioni. Al contempo, nuove modalità di intervento – come l’attivazione o l’empowerment – sono state introdotte non solo per contrastare le “trappole” della dipendenza dal welfare, ma anche per sviluppare forme di cittadinanza sociale più partecipata.

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La gestione dell’anziano fragile in un reparto di medicina con attenzione alla dimissione

La geriatria e la gerontologia hanno sviluppato negli anni il corpus scientifico (paradigmi, principi, lessico standard di riferimento: il “Canone geriatrico”) da cui devono trarre ispirazione e al quale devono attenersi le azioni per la cura dell’anziano. Questo articolo ha la finalità di descrivere, in modo sistematico, gli atti di cura del paziente anziano (la gestione) in ambiente ospedaliero relativamente al canone geriatrico: determinanti della salute dell’anziano, malattie e loro co-presenza, fragilità, disabilità, “burden of diseases” e complessità, valutazione multidimensionale, appropriatezza dei processi diagnostico-terapeutici, aspettative e del paziente e dei familiari, outcome raggiungibili durante il ricovero, dimissione, aspetti sociali ed extraclinici in grado di condizionare la traiettoria di salute.
di Renzo Rozzini (Direttore del Dipartimento di Geriatria della Fondazione Poliambulanza-Istituto Ospedaliero Brescia)
“Anche se non pretendo di essere una specialista in geriatria, sono stata per anni molto interessata al problema dell’invecchiamento; oggi ritengo che solo il riconoscimento di una specializzazione medica specifica potrà affrontare il problema della cura dei pazienti anziani in modo appropriato. Solo in tempi relativamente recenti la pediatria è stata riconosciuta come specialità autonoma e per questo apprezzata: quando ero studente i bambini venivano ricoverati in reparti per adulti (non c’erano reparti a loro riservati), ritenendo che medici internisti e infermieri avessero competenza più che sufficiente per la loro cura. Oggi lo stesso atteggiamento vale nella cura degli anziani: il risultato è che l’attenzione loro riservata negli ospedali (priva di conoscenze specifiche) è nella maggior parte dei casi scadente e, ugualmente inadatta, quella erogata nei cronicari, privi di qualsiasi armamentario per la diagnosi, di strumenti per la ricerca e per terapia… Con questi punti in mente e, con la consapevolezza che il problema della cura degli anziani è destinato a crescere negli anni a venire, non posso che sostenere con forza l’inclusione della geriatria nel curriculum dello studente di medicina”.

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Un’agenda sociale per il nuovo governo

Il governo giallorosso si troverà ad affrontare diverse sfide di ordine sociale oltre a quelle – pur decisive e di cui si parla prevalentemente – di rilancio delle imprese, degli investimenti e dell’occupazione. Esse andranno considerate con la stessa determinazione e lungimiranza, perché non esiste un prima e un dopo tra sviluppo e coesione. Ecco in sintesi alcune (non certo esaustive) priorità sociali.
Assegno unico per i figli, per sfidare l’inverno demografico attraverso uno strumento semplice, continuativo, equo e maggiormente dotato rispetto a quelli (complicati, saltuari, iniqui e di valore limitato) oggi previsti. Sull’assegno unico per i figli (ho presentato un disegno di legge nel 2014, rilanciato da tutto il PD nel 2018) oggi si riscontra una quasi totale convergenza dei partiti, delle associazioni e dei sindacati. La volontà politica dunque c’è, ma gli va data priorità. Inoltre, si dovrebbe semplificare il sistema di sostegni per l’infanzia e l’adolescenza, attraverso una dote unica spendibile per servizi.

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SEGNALAZIONI:

Assicurazione infortuni domestici – Entro il 15 ottobre il versamento dell’integrazione del premio
Per garantire la continuità della propria copertura assicurativa, entro il prossimo 15 ottobre gli assicurati Inail contro gli infortuni domestici devono effettuare il pagamento dell’integrazione di 11,09 euro, che allinea ai 24 euro fissati dalla legge di bilancio 2019 l’importo annuale della polizza, obbligatoria per tutte le persone che svolgono gratuitamente un’attività rivolta alla cura dei componenti della famiglia e dell’abitazione, in modo abituale ed esclusivo e senza vincoli di subordinazione.
In una lettera inviata agli assicurati, che nei mesi scorsi hanno versato i 12,91 euro per il rinnovo dell’iscrizione, l’Inail ricorda che il nuovo premio annuale stabilito dall’ultima legge di bilancio è accompagnato da un’estensione della platea dei beneficiari della tutela assicurativa, che ora si applica alle persone tra i 18 e i 67 anni, anziché tra i 18 e i 65 anni, e da un significativo ampliamento delle prestazioni garantite.

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Inps: precisazioni sull’ISEE

In un comunicato stampa pubblicato sul sito istituzionale il 12 settembre scorso, l’Inps ricorda che le Dichiarazioni Sostitutive Uniche (DSU), finalizzate alla determinazione dell’ISEE, presentate nel 2019 successivamente al 1° settembre, avranno validità dalla data di presentazione fino al 31 dicembre 2019. Per la loro elaborazione, saranno presi a riferimento i redditi percepiti nel 2017 e i patrimoni posseduti al 31 dicembre 2018.
Questo per effetto delle modifiche introdotte dal d.l. 101 del 3 settembre 2019 al cosiddetto Decreto crescita (d.l. 30/4/2019, convertito dalla l. 58 del 28/6/2019), che a sua volta aveva modificato la disciplina del d.lgs. 147 del 15/9/2017.
A partire dal prossimo anno, le Dichiarazioni Sostitutive Uniche avranno validità a partire dalla data di presentazione fino al 31 dicembre, mentre i redditi percepiti e i patrimoni posseduti presi a riferimento saranno quelli di 2 anni prima. Per il 2020, quindi, i redditi e i patrimoni di riferimento saranno quelli del 2018.

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Incompatibilità Quota100 e redditi da lavori con voucher

Il chiarimento di Inps a Il sole 24 ore
La direzione centrale pensioni dell’Inps ha affermato che soltanto i redditi derivanti da lavoro autonomo occasionale caratterizzato dall’assenza del vincolo di subordinazione e del potere di coordinamento del committente sono cumulabili con la pensione quota 100 nei limiti di 5mila euro lordi annui. Questo è il messaggio inviato dall’Inps in risposta ad un quesito posto da Il sole 24 ore, riportato in un articolo pubblicato sul quotidiano nella edizione di ieri, a firma di Matteo Prioschi e Fabio Venanzi.
Le altre forme di lavoro occasionale non autonomo non possono rientrare nella deroga prevista dal legislatore. L’INPS ha precisato che nella Circolare 117 «nel rispetto della lettera della norma, sono stati forniti chiarimenti sulla deroga all’incumulabilità prevista solo per il lavoro autonomo occasionale caratterizzato dall’assenza del vincolo di subordinazione e del potere di coordinamento del committente. Le altre forme di lavoro occasionale non autonomo non sono pertanto riconducibili a tale deroga»

Leggi: Inca


NEWS:

lunedì 16 settembre 2019
“ABITIAMOLA” – Newsletter Settembre 2019

Periodico di informazione ed approfondimento curato dall’Ufficio Politiche Abitative e dello Sviluppo Urbano, Area delle Politiche per lo Sviluppo, CGIL nazionale.
In questo numero:
E’ stato pubblicato il Decreto che definisce le modalità del piano straordinario di dismissione degli immobili pubblici previsto dalla Legge di Bilancio 2019, un tema ricorrente come soluzione per far cassa. La variante agli strumenti urbanistici e la possibilità di modificare le destinazioni d’uso, su beni generalmente posizionati in aree centrali delle città, rischiano di innescare operazioni speculative.
■ I bandi dell’Agenzia del Demanio relativi a 93 immobili
L’Anci in Conferenza Unificata ha espresso l’intesa su due decreti. Il primo definisce i criteri per la ripartizione del Fondo per interventi di demolizione di opere abusive; il secondo finanzia  interventi infrastrutturali in Comuni con meno di 3.500 abitanti, utilizzando le risorse del programma “Seimila campanili”.
■ Delibera CIPE 14/2019, pubblicata nella nella G.U. 179/2019
L’Italia è più esposta di altri Paesi agli impatti del cambiamento climatico ed è al 2° posto in Europa per le perdite economiche generate dai cambiamenti climatici. Uno degli impegni più urgenti da affrontare è quello di rendere più incisive le misure delle città italiane che non hanno ancora l’attenzione e l’impostazione adeguate al livello di priorità raggiunto.
■ I dieci punti della Dichiarazione per l’adattamento climatico sosttoscritto da 26 città italiane nell’ambito della 2^ Conferenza Nazionale delle Green City.
Studi e ricerche
ASVIS, Agenda urbana per lo sviluppo sostenibile, Report n°1, 2019)….pag. 6
Il modo in cui stiamo oggi utilizzando la terra sta contribuendo al cambiamento climatico, minando la sua capacità di sostenere le persone e la Ippc, Rapporto sul suolo.
Notizie dalle categorie e dalle associazioni
CGIL e FLAI CGIL Puglia: Inaugurazione a San Severo di Casa Sankara, foresteria per l’accoglienza temporanea di lavoratori agricoli;
CGIL, SUNIA: Le politiche abitative per affrontare l’emergenza nei punti del programma del nuovo Governo.
Dai territori: Lazio: approvazione della delibera che da il via all’iter per la realizzazione del Programma di rigenerazione urbana a San Lorenzo – Via dei Lucana; Lazio: arte e tecnologia per promuovere la rigenerazione urbana; Liguria: bando sulla rigenerazione urbana; Liguria: approvazione della legge sull’edilizia sostenibile; Puglia: istituzione delle comunità energetiche; Veneto: bando per efficienza energetica negli edifici pubblici…

Leggi: Cgil, 16/09/2019


lunedì 16 settembre 2019
Affitto lungo in crisi nelle grandi città. L’offerta si sposta sulle formule brevi

Il boom degli affitti brevi cambia il volto dei centri storici, alimenta l’emergenza abitativa e spacca in due il mercato della locazione. Il fascino di una maggiore redditività, da verificare comunque caso per caso, contribuisce ad allontanare i proprietari dalle formule contrattuali tradizionali, già penalizzate dal rischio morosità e dalla rigidità di normative vecchie da decenni. Tanto che nelle città turistiche, vicino ai luoghi d’arte e nelle zone universitarie l’offerta resta sguarnita: secondo operatori e inquilini, la domanda di soluzioni abitative stabili da parte di coppie, famiglie e studenti fatica a trovare risposta. E dalle strade spariscono i cartelli «Affittasi».
La flessione del 4+4 nei centri urbani
L’erosione dell’offerta, soprattutto dei tagli più piccoli (monolocali, bilocali e piccoli trilocali), emerge da tre indicatori di mercato riferiti alle grandi città: nell’ultimo biennio gli annunci «affittasi» con proposte di lungo periodo, sono calati del 7% su Immobiliare.it, con una flessione più accentuata a Milano (-8%); nello stesso arco di tempo i canoni sono lievitati del 2%, con picchi del 7% a Bologna e Firenze e del 10% a Milano; i tempi medi per locare un’abitazione si sono ridotti drasticamente (del 17%). Gli alloggi che arrivano sul mercato ci restano pochissimo (in media 2,9 mesi, a Milano 1,8), a conferma del fatto che la domanda resta elevata.

Leggi: Iusletter, 16/09/2019


domenica 15 settembre 2019
I malati di vecchiaia e quelle famiglie da non lasciare sole

La lettera di Marisa Belliero, che racconta il suo dolore per la madre Iside, in casa di riposo a 107 anni, solleva un problema che va ben oltre la questione dei soldi: prendersi cura degli anziani non è compito dei figli, ma della società intera (e della sanità pubblica)
La lettera di Marisa Belliero “Mia madre a 107 anni in casa di riposo: soffro per lei, ma non avevo scelta” Settimane indietro ho letto su Repubblica che il capo del governo, signor Conte, ha visitato una struttura per anziani, dispiacendosi per un’anziana signora che da molto tempo non riceveva visite dai propri familiari. Di questo ha ragione, dovremmo sempre ricordarci ed avere rispetto per chi ci ha con sacrificio allevati. La settimana dopo, sullo stesso giornale, leggo anche l’articolo dove si parla di una signora di 99 anni che si è buttata dalla finestra della struttura dove era ricoverata. Di tutto questo vorrei chiedere ai nostri politici che stanno facendo un nuovo governo se si rendono conto di come vivono gli anziani in struttura, e i loro familiari costretti a ricoverarli perché non hanno aiuti dallo Stato, perché non tutti i figli li abbandonano.

Leggi: La Repubblica, 15/09/2019


domenica 15 settembre 2019
Iside, Marisa e i malati di vecchiaia  

Marisa Belliero è una donna fortunata. Ha 76 anni, vive col marito, coetaneo, hanno attorno figli e nipoti, vivono in un piccolo appartamento a Pinerolo con duemila euro di pensione in due. Marisa ha ancora sua madre, Iside, di 107 anni. Fino all’anno scorso viveva con lei. Poi è caduta e, come spiega nella lettera, con grande dolore non ha potuto prendere in casa una persona fissa ad assisterla, i medici le hanno raccomandato di cercare una struttura dove la madre fosse “protetta”. La struttura costa tremila euro al mese, e Marisa non li ha.
È sua nipote Irene che mi ha inviato la lettera: non è solo una questione economica, dice.
Certo che facendo molti sacrifici, unendo le forze familiari riescono tutti insieme a sostenere la spesa.
Però sarebbe giusto che il sistema sanitario tenesse conto non solo delle “emergenze”, ma delle “permanenze”. La scienza medica ha fatto enormi passi avanti, l’età media di vita è sempre più alta: un progresso. Però per qualche ragione il sistema di assistenza sanitaria lascia indietro questo numero sempre maggiore di persone: non solo gli anziani, i nostri genitori i nostri nonni, ma anche coloro che da giovani sono colpiti da qualche patologia cronica e hanno bisogno di cure di lungo periodo, a tempo indefinito.

Leggi: La Repubblica, 15/09/2019


venerdì 13 settembre 2019
Rovere (Assoimmobiliare): «Il futuro? Rigenerazione e residenze in affitto»

«L’attenzione degli investitori esteri è un tema da cavalcare, ma anche da incentivare con nuove misure»
Il vivace primo semestre del real estate italiano, residenziale e non, fa ben sperare per la chiusura dell’anno. L’interesse dei capitali esteri sale, insieme alla fiducia delle famiglie. Anche se, nonostante la previsione a fine 2019 di 129 miliardi di euro di beni scambiati nel complesso– 5,2 miliardi di euro i volumi da parte degli istituzionali nei primi sei mesi, attesi verso nove miliardi a fine anno -, il settore risente ancora della mancanza di alcune iniezioni di fiducia necessarie, anche sotto il profilo di innovazioni normative e incentivi fiscali. «L’attenzione e gli investimenti sul real estate italiano dei capitali esteri rappresentano un tema da cavalcare – dice Silvia Rovere, presidente di Assoimmobiliare, l’associazione di riferimento del settore -, ma anche da incentivare con nuove misure». Altrimenti sarà solo Milano ad avere la forza di attirare nuovi investimenti, che non necessariamente si estenderanno al resto del Paese.

Leggi: Edilizia e Territorio, Il Sole 24 Ore, 13/09/2019


giovedì 12 settembre 2019
Pedretti: in piazza per essere ascoltati

Sanità, diritto alla cura, non autosufficienza, fisco. Il segretario generale del sindacato pensionati Cgil mette in fila in un video sul suo profilo Facebook le richieste al centro della manifestazione nazionale che si terrà a Roma a metà novembre
La sanità, che deve tornare ad essere pubblica e universale. Il diritto a curarsi, sancito dalla Costituzione e che non può essere un privilegio per pochi. La non autosufficienza, vera e propria emergenza nazionale che ricade tutta sulle famiglie e sulla quale non si può continuare a far finta di niente. Le tasse, che devono essere abbassate anche a chi è in pensione. Il segretario generale dello Spi Cgil Ivan Pedretti mette in fila in un video sul suo profilo Facebook le richieste che i sindacati avanzano al nuovo governo per migliorare la vita dei pensionati e degli anziani italiani.
“I pensionati – spiega Pedretti – sono un pezzo importante della nostra società e in questi anni si sono fatti carico delle proprie famiglie aiutandole come potevano. È arrivato il momento di restituire loro qualcosa. Ci aspettiamo che il nuovo governo si faccia carico di tutti questi problemi e che dia pienamente il senso di una svolta”. Per questo, conclude, “con Cisl e Uil abbiamo deciso di organizzare una manifestazione nazionale a Roma per la metà di novembre. Non si scende in piazza solo per protestare o contro qualcuno. Si scende in piazza anche per far sentire la propria voce e per chiedere delle soluzioni e questo è quello che intendiamo fare”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 12/09/2019


giovedì 12 settembre 2019
Le richieste dei pensionati al Governo

La sanità, che deve tornare ad essere pubblica e universale. Il diritto a curarsi, sancito dalla Costituzione e che non può essere un privilegio per pochi.
La non autosufficienza, vera e propria emergenza nazionale che ricade tutta sulle famiglie e sulla quale non si può continuare a far finta di niente.
Le tasse, che devono essere abbassate anche a chi è in pensione.
Il Segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti mette in fila in un video sul suo profilo Facebook le richieste che i Sindacati avanzano al nuovo governo per migliorare la vita dei pensionati e degli anziani italiani.
“I pensionati sono un pezzo importante della nostra società – dice Pedretti – e in questi anni si sono fatti carico delle proprie famiglie aiutandole come potevano. È arrivato il momento di restituire loro qualcosa”.
“Ci aspettiamo – continua il Segretario generale dello Spi-Cgil nel video – che il nuovo governo si faccia carico di tutti questi problemi e che dia pienamente il senso di una svolta.
Per questo con Cisl e Uil abbiamo deciso di organizzare una manifestazione nazionale a Roma per la metà di novembre. Non si scende in piazza solo per protestare o contro qualcuno. Si scende in piazza anche per far sentire la propria voce e per chiedere delle soluzioni e questo è quello che intendiamo fare”.

Leggi: Spi-Cgil, 12/09/2019


giovedì 12 settembre 2019
Il parcheggio riservato non è un privilegio arbitrario!

«Molte persone non disabili – scrive Simona Lancioni, commentando l’ennesima notizia di ordinaria inciviltà in àmbito di parcheggi – non guardano ai posti auto riservati alle persone con disabilità per ciò che realmente sono, ovvero uno strumento volto a colmare uno svantaggio e a realizzare l’uguaglianza sostanziale, ma come a un privilegio arbitrariamente concesso e infatti non si fanno scrupolo ad occuparli. Non solo. L’esistenza di questi stalli riservati ha indotto qualcuno a considerare improprio che le persone con disabilità possano legittimamente utilizzare anche gli altri spazi»
L’ennesima notizia di ordinaria inciviltà risale a qualche giorno fa e arriva da Novate Milanese, Comune con poco più di 20.000 abitanti nella città metropolitana di Milano, in Lombardia.
«Se hai un handicap, parcheggia al tuo posto, non occupare il parcheggio agli altri, grazie»: è questo il messaggio intimidatorio affidato ad un cartoncino posto sul cruscotto dell’auto di Assunta Ferranti, sessantanovenne con problemi di deambulazione, residente, appunto, a Novate Milanese, allorquando, avendo trovato lo stallo riservato alle persone con disabilità sotto casa occupato da un’auto senza contrassegno, ha dovuto parcheggiare nel posto accanto.

Leggi: Superando, 12/09/2019


giovedì 12 settembre 2019
“Dopo di me”, il progetto che aiuta gli anziani e i loro amici a quattro zagiompe

Ideato dall’associazione Asta, sarà presentato in Campidoglio il 28 ottobre: garantisce agli anziani un supporto per la cura dei loro animali domestici, quando loro non ce la faranno più. E anche “dopo di loro”
Un piccolo problema può diventare un impedimento: e un’idea semplice può fornire una grande opportunità. Come quella di godere della compagnia di un animale domestico: un’opportunità particolarmente preziosa per gli anziani che vivono da soli, i quali però sono spesso costretti a rinunciarvi, per paura di non farcela. E anche per la preoccupazione del “dopo”. Per questo l’associazione Asta (Associazione Salute e Tutela degli Animali), in collaborazione con Anmvi (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani) e Vetonline24, ha ideato il progetto “Dopo di me”, patrocinato da FederAnziani Senior Italia e dall’assessorato alla Crescita culturale di Roma, che sarà presentato il prossimo 28 settembre in Campidoglio.

Leggi: Redattore Sociale, 12/09/2019


mercoledì 11 settembre 2019
Pensioni: Ghiselli (Cgil), dati Ragioneria dello Stato non siano pretesto per interventi restrittivi

“Le previsioni della Ragioneria generale dello Stato sulla spesa previdenziale italiana, come al solito secondo noi sovrastimate, non modificano un quadro complessivo che vedrà certamente nei prossimi anni un incremento della spesa, soprattutto per ragioni demografiche. Ciononostante il sistema è ampiamente in equilibrio e lo sarebbe ancor di più se si depurasse la spesa previdenziale da tutto ciò che previdenza non è”. Così in una nota il segretario confederale della Cgil nazionale, Roberto Ghiselli.
“E soprattutto – aggiunge il dirigente sindacale – non si possono prendere a pretesto questi dati per bloccare quota 100, che si sta dimostrando ampiamente sottoutilizzata rispetto alle previsioni, come ampiamente previsto dalla Cgil. O per fare altri interventi restrittivi sulla previdenza che, al contrario, necessita di una vera riforma che superi l’impianto della legge Fornero che il precedente Governo ha lasciato inalterata”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 11/09/2019


martedì 10 settembre 2019
Il sociale nelle linee di indirizzo del governo Conte bis

Disuguaglianze e diritti, famiglia e disabilità, giovani, politiche migratorie e casa sono, oltre a crescita, ambiente e lavoro, i principali punti di attenzione del programma del nuovo governo giallorosso, che ha tutte le carte in regola per essere un governo di stampo sociale. È tuttavia ancora troppo presto per sentenze e ogni tipo di giudizio, positivo o negativo che sia, risulterebbe affrettato e superficiale; tutto dipenderà da se, come e quando tali linee di indirizzo verranno effettivamente declinate. Ad ogni modo, i presupposti di partenza sembrano buoni: dei 29 punti del programma esecutivo, reso ufficialmente noto il 4 settembre scorso, in almeno 7 si legge di welfare e politiche sociali. Infatti, fin dal principio, le linee programmatiche recitano: “con riferimento alla legge di bilancio per il 2020 sono prioritari: […] le misure di sostegno alle famiglie e ai disabili, il perseguimento di politiche per l’emergenza abitativa, […] l’incremento della dotazione delle risorse per la scuola, per l’università, per la ricerca e per il welfare” (punto 1).

Leggi: Welforum, 10/09/2019


lunedì 9 settembre 2019
Agevolazioni prima casa: la cessione di immobile a terzi non comporta la decadenza

La cessione a terzi di un immobile oggetto di agevolazione prima casa, in virtù di clausole contenute in un accordo di separazione omologato dal giudice, finalizzato alla risoluzione della crisi coniugale, non comporta la decadenza dal relativo beneficio. Lo ha stabilito l’Agenzia delle Entrate con la risoluzione n. 80/E del 9 settembre 2019. Questa soluzione è in linea con le norme sulla disciplina di casi di scioglimento del matrimonio e con le agevolazioni ed esenzioni previste.
on la risoluzione n. 80/E/2019 l’Agenzia delle Entrate ha fornito indicazioni in tema di agevolazioni prima casa in caso di separazione consensuale.
Le agevolazioni prima casa sono disciplinate dalla Nota II-bis, in calce all’art. 1 della Tariffa, Parte prima, allegata al D.P.R. n. 131/1986.
La Nota II-bis dispone che in caso di dichiarazione mendace o di trasferimento per atto a titolo oneroso o gratuito degli immobili acquistati con i benefici di cui al presente articolo prima del decorso del termine di cinque anni dalla data del loro acquisto, sono dovute le imposte di registro, ipotecaria e catastale nella misura ordinaria, nonché’ una sovrattassa pari al 30% delle stesse imposte.

Leggi: Ipsoa, 09/09/2019


DALLE REGIONI:

mercoledì 11 settembre 2019
Edilizia sociale a Siracusa, il Sunia denuncia: ” Settecento famiglie in attesa di un alloggio e 1600 sfratti”

“Da troppo tempo le politiche abitative sono dimenticate o sottovalutate nelle azioni del Comune di Siracusa, soprattutto nelle aree urbane periferiche, dove una crescente emergenza non trova soluzione reale a causa di assenza di fondi da destinare al rilancio dell’edilizia sociale in affitto a canone sostenibili e, determinato anche dal mancato finanziamento di sostegno alla domanda debole”. A denunciarlo è Salvatore Zanghì. Segretario del Sunia.
“Sebbene il decreto del 4 luglio 2019 – previa delibera Cipe del 22 dicembre 2017 – abbia previsto fondi per 250 milioni di euro, dei quali 22 milioni e 600mila euro assegnati alla Sicilia, Siracusa attende ancora che se ne dia attuazione e applicazione pratica – afferma Zanghì – Questi fondi infatti, costituirebbero una boccata d’ossigeno per il programma integrato residenziale sociale, oltre che per tutto il settore dell’edilizia in sofferenza occupazionale. In particolare si potrebberro attivare interventi di rigenerazione e riorganizzazione urbana al fine di migliorare ed ampliare l’offerta del social housing, nonchè mettere in sicurezza gli edifici esistenti mediante interventi di adeguamento e miglioramento antisismico e impiantistico. Il Sunia provinciale ritiene essenziale superare una visione emergenziale del disagio ed avviare una politica di medio e lungo periodo.

Leggi: Nuovo Sud, 11/09/2019


martedì 10 settembre 2019
Casa, in Toscana 12 mila famiglie sotto sfratto e 22 mila in attesa di una casa

Calano gli sfratti ma in Toscana è sempre emergenza abitativa. In Toscana nel 2018 si registra una diminuzione degli sfratti eseguiti con forza pubblica (19%), degli sfratti in corso (meno 20%), e delle richieste di sfratto (meno 10%): le convalide di sfratto in attesa di esecuzione, secondo i dati dell’anno scorso del ministero dell’Interno resi noti da Cgil e Sunia Toscana, sono 3.848 in tutto, e sono 12 mila le famiglie toscane in attesa dello sfratto con forza pubblica.
La nostra regione rimane comunque 5/a in Italia per numero di esecuzioni e “soffre” sul fronte delle richieste di casa popolare: sono ben 22 mila famiglie in lista di attesa nella nostra regione, e si stima che solo il 5% troverà risposta abitativa pubblica nei prossimi cinque anni. Questo perché, si spiega da parte delle due organizzazioni, le case che si liberano non vengono re-immesse sul mercato nel circuito degli affitti per i residenti ma piuttosto in quello affitti brevi per turisti”.

Leggi: Nova Radio, 10/09/2019


martedì 10 settembre 2019
Cgil e Sunia chiedono un rilancio dell’abitare ”sociale”

Un piano pluriennale di aumento dell’offerta di alloggi sociali in affitto a canoni sostenibili, puntando sul recupero di aree ed edifici dismessi; revisione della legge sulle locazioni che punti, attraverso contrattazione collettiva e leva fiscale, ad abbassare il livello degli affitti privati e aumentare l’offerta; una dotazione finanziaria certa e continuativa per permettere programmazione degli interventi e sostegno diretto agli inquilini in difficoltà. E’ quanto chiedono Cgil e Sunia Toscana, per ovviare a una situazione che vede 22mila famiglie collocate nelle graduatorie comunali in attesa dell’assegnazione di una casa popolare, con solo il 5% che secondo le stime del sindacato troverà una risposta abitativa pubblica nel corso dei prossimi 5 anni.
La richiesta di Cgil e Sunia arriva a commento dei dati del ministero dell’interno secondo cui in Toscana nel 2018 si registra un calo per gli sfratti eseguiti con forza pubblica (19%), per quello che riguarda gli sfratti in corso (meno 20%), e per quello che riguarda le richieste di sfratto (meno 10%): le convalide di sfratto in attesa di esecuzione sono 3.848 in tutto, e sono 12mila le famiglie toscane in attesa dello sfratto con forza pubblica.

Leggi: Toscana 24, Il Sole 24 Ore, 10/09/2019


martedì 10 settembre 2019
Erp Lucca, via libera a interventi di manutenzione in 172 alloggi popolari

Via libera dalla Giunta regionale ad interventi di manutenzione straordinaria su 172 alloggi di edilizia popolare nella provincia di Lucca. Con una delibera proposta dall’assessore alla casa Vincenzo Ceccarelli, l’amministrazione regionale ha approvato il piano di interventi proposto dal Lode di Lucca per riutilizzare – sulla base di quanto previsto dalle norme regionali – i proventi della gestione e delle cessioni del patrimonio di edilizia pubblica del Lode.
L’importo complessivo dei lavori autorizzati è stimato in 2.776.478 euro. Gli interventi si concentreranno principalmente sul complesso di via Lenci a Viareggio (ben 126 alloggi dei 172 complessivi sui quali si andrà ad intervenire, per un valore di 2.070.000 euro). Il resto delle risorse (706.478 euro) saranno utilizzate per varie interventi di vari Comuni della lucchesia.

Leggi: Toscana Notizie, 10/09/2019


IN AGENDA:

Lecce, incontro Auser, Spi e Cgil sull’invecchiamento attivo
Si terranno a Lecce dal 20 al 22 settembre le Giornate del Lavoro organizzate dalla Cgil, nell’ambito di questa iniziativa il giorno 20 alle ore 10 presso il Teatro Apollo, incontro sul tema “Il Welfare da ripensare, necessità e opportunità in una società che invecchia”. Partecipano Enzo Costa presidente nazionale Auser, Ivan Pedretti segretario generale Spi Cgil, Maurizio Landini segretario generale Cgil e Maria Cecilia Guerra economista Università di Modena

Leggi: Auser


Corso “Ausili per l’autonomia e partecipazione”

Dal 5 al 28 settembre si svolgerà il Corso di Alta Formazione sugli ausili per l’autonomia e la partecipazione delle Persone con Disabilità organizzato dall’Associazione La Nostra Famiglia IRCCS “E.Medea” a Conegliano. Il corso è rivolto a medici, terapisti occupazionali, fisioterapisti, logopedisti, terapisti neuro psicomotricisti dell’età evolutiva, psicologi, educatori professionali, tecnici ortopedici e altri tecnici nel settore delle protesi, ausili e accessibilità.

Leggi: Rete Caad


“Territorio del welfare”, la XII Conferenza Espanet, a Urbino

La conferenza, che si terrà dal 19 al 21 settembre a Urbino, affronterà le trasformazioni politico-sociali recenti che stanno incidendo in modo significativo sul welfare. La presa di forza di movimenti identitari, populisti e sovranisti può contribuire a forme di welfare sciovinismo. Si può assistere a spirali di esclusione di soggetti “marginali”, a forme di colpevolizzazione di diverse tipologie di soggetti svantaggiati, alla disintegrazione di alcune forme di protezione, all’abbandono selettivo delle politiche sociali con l’incremento delle diseguaglianze.

Leggi: Espanet Italia


19 al 21 settembre all’Università Pontificia Salesiana di Roma – Seconda Conferenza Internazionale sulle tecnologie assistive
Sono quell’insieme di innovazioni tecnologiche, inizialmente concepite per altri scopi – comprese le applicazioni degli smartphone o dei tablet o ancora la domotica o la robotica – che rappresentano una risorsa fondamentale in grado di rimuovere ostacoli e produrre facilitazioni nel complesso rapporto delle persone con disabilità plurime con l’ambiente circostante: si parla delle tecnologie assistive, che saranno al centro della seconda Conferenza Internazionale sulle Tecnologie Assistive e la Disabilità (ATAD
Vale ancora una volta la pena ricordare che cosa si intenda quando si parla di tecnologie assistive e disabilità. In sintesi, utilizzando la definizione che ne dà la Lega del Filo d’Oro, si tratta «dell’insieme di innovazioni tecnologiche, inizialmente concepite per altri scopi – comprese le applicazioni degli smartphone o dei tablet o ancora la domotica o la robotica – che rappresentano una risorsa fondamentale in grado di rimuovere ostacoli e produrre facilitazioni nel complesso rapporto delle persone con disabilità plurime con l’ambiente circostante. E nel caso delle condizioni di gravi disabilità, esse possono divenire uno strumento indispensabile per favorire l’indipendenza, l’autodeterminazione e una migliore qualità di vita».

Leggi: Superando


 25 settembre 2019 – Il Futuro del settore Long Term Care: prospettive dai servizi, dai gestori e dalle policy regionali – Aula Magna, Via Gobbi 5 – Milano

Quali fenomeni considerare per riflettere sul futuro del settore Long Term Care?
I bisogni degli anziani stanno cambiando e sempre più si pone attenzione ai temi della silver economy oltre che a quelli assistenziali.
Nuovi attori si affacciano sulla scena, ad esempio con polizze LTC, con un potenziale impatto sui servizi tradizionali residenziali e domiciliari. I gestori sono promotori di innovazioni anche tecnologiche. I soggetti pubblici sono impegnati in una intensa attività di regolamentazione e innovazione del settore.
Questi sono i temi che verranno presentati durante il convegno e nel Rapporto dell’Osservatorio Long Term Care.

Leggi: Sda Bocconi


 Stare bene, stare insieme. Dal 2 al 3 ottobre la Festa nazionale di LiberEtà a Trani.

Dal 2 al 3 ottobre il Sindacato Pensionati Cgil sarà a Trani per la Festa nazionale di LiberEtà, dal titolo “Stare bene, stare insieme”.
Si comincia il 2 ottobre alle ore 12 alla Biblioteca comunale “Gianni Bovio” per i saluti alla cità, cui parteciperanno il sindaco di Trani Amedeo Bottaro, Gianni Forte, segretario generale Spi Cgil Puglia e Ivan Pedretti, segretario generale Spi Cgil nazionale.
Si prosegue nel pomeriggio, alle ore 17, con lo spettacolo dei Premi LiberEtà 2019 presso il Cinema Impero. La premiazione, condotta da Neri Marcorè, vedrà fra gli altri la partecipazione di Phaim Bhuiyan, interprete e regista del film Bangla, Natalia Cangi, Direttrice dell’Archivio diaristico nazionale di Pieve S. Stefano, lo sceneggiatore Salvatore De Mola e Antonio Massarutto, docente dell’Università di Udine.
La giornata si concluderà alle ore 21 in Piazza Quercia con lo spettacolo di Neri Marcorè “Le mie canzoni altrui”.

Leggi: Spi-Cgil


Festival delle Città. A Roma, dal 1 al 4 ottobre 2019
Mobilità sostenibile, smart city, misurazione del BES negli strumenti della programmazione economica degli enti locali, sviluppo sostenibile e l’Agenda 2030. Sono questi alcuni temi al centro del ‘Festival delle città’, promosso e organizzato da ALI, in programma dall’1 al 4 ottobre a Roma nella suggestiva cornice del complesso di San Salvatore in Lauro in Piazza San Salvatore in Lauro. Seguiranno aggiornamenti sul programma della manifestazione e sulle modalità di partecipazione.

Leggi: Legautonomie


10 e 11 ottobre 2019, Stazione Leopolda Firenze

Rivoluzione all’orizzonte – Questa è un’epoca di importanti rivoluzioni nelle dinamiche della salute, della sanità e della governance sanitaria. Rivoluzioni determinate dal moltiplicarsi degli attori coinvolti e dalla crescente complessità del loro ruolo, da cui emerge la necessità di rinnovare sistemi regolatori e metriche per programmare, gestire, monitorare. L’efficacia di tali strumenti accrescerà le convergenze d’interessi e la collaborazione tra stakeholder ed inciderà sul valore che i processi di cura ed assistenza possono generare.
Questa è anche l’era dei rapidi progressi nella capacità di memorizzare, elaborare e trasferire dati ed informazioni, connettere persone e sistemi. Aiuti formidabili per comprendere e decidere cosa è meglio fare per una medicina che richiede un impegno collettivo nella definizione delle priorità, degli investimenti e delle azioni. Strumenti provvidenziali, proprio adesso che ci troviamo ad affrontare le istanze derivanti dai sostanziali cambiamenti in atto, di natura demografica, tecnologica, climatica.

Leggi: Forum della Leopolda


27 -28 novembre 2019 – XI edizione del Forum della Non Autosufficienza e dell’autonomia possibile – Bologna Centro Congressi Savoia Hotel.

L’evento è diventato negli anni il punto di riferimento nazionale per i professionisti e gli operatori dei servizi alla persona.
Il programma offre un ricco numero di convegni e workshop con argomenti dedicati ai vari ambiti operativi, con materie interessanti, concrete e attuali che certamente forniscono contributi, approfondimenti e soluzioni di immediata utilità nell’operare quotidiano.
La sessione convegnistica è strutturata in sessioni plenarie e workshop.
Una lettura a 360° dell’orizzonte di fronte a tutti coloro che si occupano di lavoro di cura.
L’evento è accreditato ECM per tutte le professioni sanitarie e crediti per gli assistenti sociali e OSS.

Leggi: Non Autosufficienza


IN EVIDENZA:

Stop all’invecchiamento”. I test che riportano indietro l’orologio biologico

Elisir di lunga vita. La ricerca punta a rallentare il più possibile il processo di invecchiamento e, forse, un giorno, a invertirlo. Un esempio è la ricerca su «Aging Cell» della University of California. Gli autori sono riusciti a «manomettere» l’età biologica delle cellule di un gruppo di volontari sottoposti ad un trattamento farmacologico: alla base c’erano ormoni della crescita e farmaci anti-diabetici. Un risultato importante – la dimostrazione che è possibile agire farmacologicamente sull’orologio biologico cellulare – ma che lascia ancora aperti dei dubbi sulla reale efficacia dell’esperimento. Nel rattempo anche diverse «Pharma» lavorano in questa direzione. E’ il caso di resTORbio, azienda che sta testando un farmaco utilizzato come immunosoppressore nei trapianti di organo su un gruppo di anziani: l’obiettivo è valutarne il potenziale anti-invecchiamento. Hackerare la biologia. E’ noto che la data di nascita sulla nostra carta di identità può non corrispondere a quella biologica. La chiave per interpretare questo sfasamento sta nell’epigenoma, l’insieme delle modificazioni chimiche e strutturali imposte dall’ambiente al Dna. E’ lui – con le sue metamorfosi – la «cartina tornasole» dell’età biologica.

Leggi: La Stampa


Persone anziane e digitale

Intervista a Arianna Poli  psicologa, dottoranda di ricerca alla Division Ageing and Social Change (ASC), Linköping University, Svezia. Gran parte della sua attività di ricerca si concentra su disuguaglianze ed esclusione in età anziana, principalmente in relazione ai processi di trasformazione digitale nella fornitura di servizi. Nella sua tesi di dottorato si focalizza sull’utilizzo delle nuove tecnologie nell’offerta dei servizi sanitari, nell’ambito di un progetto finanziato dallo Swedish Research Council for Health, Working Life and Welfare (FORTE). Prima dei suoi studi in Svezia, ha collaborato con l’Istituto Nazionale di Riposo e Cura per Anziani (INRCA), Centro Ricerche Economico-Sociali per l’Invecchiamento, all’interno del progetto Europeo INNOVAGE con focus su nuove tecnologie a supporto di familiari caregiver di anziani.
1) Rispetto al tema delle tecnologie, quali sono le principali differenze di approccio di intervento che hai riscontrato da parte delle diverse nazioni dell’UE? Puoi approfondire qualcuna?
In termini di accesso ad internet i numeri UE sono incoraggianti. Nel 2018 piu’ dell’80% degli Europei aveva regolare accesso ad Internet, seppure con una certa variazione tra i Paesi. Tuttavia, la quota di coloro che non hanno mai usato Internet e’ ancora importante soprattutto tra gli anziani. Nel 2018 i dati Eurostat riportano che il 37% degli individui tra 65 e 74 anni non aveva mai avuto accesso ad Internet. E’ importante riflettere sulle implicazioni di questo dato, soprattutto in riferimento alla progressiva digitalizzazione dei servizi anche pubblici al cittadino.
Dall’altro lato ci sono elementi individuali e di contesto che influenzano il successo nell’implementazione di tecnologie rendendolo anche un possibile strumento a supporto della popolazione anziana per l’invecchiamento sano e attivo.

Leggi: Abitare Sociale


Le tariffe delle Residenze sanitarie assistenziali

In Italia non esiste un sistema unitario per determinare le tariffe dell’assistenza residenziale rivolta agli anziani e le regioni si sono organizzate adottando modalità proprie. Il contributo di Franco Pesaresi cerca di fare luce su questo importante aspetto offrendo un quadro analitico dei diversi sistemi di tariffazione utilizzati e degli importi applicati, corredato da riflessioni orientate al miglioramento della qualità del servizio e all’utilizzo ottimale delle risorse.
di Franco Pesaresi (Direttore ASP “Ambito 9” Jesi (AN) e Network Non Autosufficienza)
Come per le Residenze protette rivolte agli anziani, anche per le Residenze sanitarie assistenziali i sistemi di tariffazione adottati e/o gli importi applicati cambiano da una regione all’altra, con ricadute significative sull’organizzazione dei servizi e sulla qualità delle prestazioni erogate.
I sistemi di tariffazione delle prestazioni residenziali per anziani
I sistemi tariffari usati in Italia nel settore dell’assistenza residenziale per anziani sono due:
• la tariffa per giornata di degenza;
• la tariffa giornaliera per caso trattato.
Ambedue sono tariffe giornaliere dato che nelle strutture residenziali la durata del ricovero è prolungata e variabile per cui il parametro temporale di identificazione della prestazione non potrà essere quello dell’episodio di ricovero, come avviene in ospedale, ma quello della giornata di assistenza.
La tariffa per giornata di degenza è il sistema più semplice ed il più usato in Italia. Esso prevede una tariffa uguale per tutti indipendentemente dalla condizioni e dalle necessità assistenziali del paziente. Per questa ragione è considerato il sistema più approssimativo.

Leggi: I Luoghi della Cura


Istituzioni pubbliche e innovazione sociale, un rapporto difficile

La condivisione di funzioni e la creazione di reti miste profit-non profit ha contribuito ad accrescere efficacia ed efficienza dei sistemi di welfare e a diversificare i servizi. Ciò ha implicato anche un cambiamento culturale nelle amministrazioni
Il testo che segue è la sintesi dell’articolo pubblicato nella sezione “Tema” del n. 1/2019 della Rivista delle Politiche Sociali. Questo è invece il link alla rubrica che Rassegna dedica alla pubblicazione
Non raramente le istituzioni pubbliche vengono considerate un ostacolo ai processi di innovazione – specie le amministrazioni centrali –, mentre si assume che le amministrazioni locali e il Terzo settore siano più capaci di promuovere innovazione sociale grazie alla prossimità ai cittadini, che consentirebbe di individuare problemi e soluzioni e di attivare risorse e reti sociali per farvi fronte.
La critica al funzionamento del settore pubblico ha avviato ormai da diversi decenni un processo di profonda riconfigurazione del welfare, pur con differenze profonde tra contesti nazionali e locali. In primo luogo, sono state introdotte misure di razionalizzazione amministrativa e coordinamento tra organizzazioni e settori e/o fusioni di diversi ambiti di policy (vedi sportelli per il lavoro e per l’assistenza sociale).
Le pubbliche amministrazioni si sono riorganizzate, anche riducendo il pubblico impiego, i costi dei servizi e la spesa pubblica. Le riforme improntate al cosiddetto new public management hanno teso a migliorare l’efficienza e controllare i costi, per esempio esternalizzando alcune funzioni. Al contempo, nuove modalità di intervento – come l’attivazione o l’empowerment – sono state introdotte non solo per contrastare le “trappole” della dipendenza dal welfare, ma anche per sviluppare forme di cittadinanza sociale più partecipata.

Leggi: Rassegna Sindacale


La gestione dell’anziano fragile in un reparto di medicina con attenzione alla dimissione

La geriatria e la gerontologia hanno sviluppato negli anni il corpus scientifico (paradigmi, principi, lessico standard di riferimento: il “Canone geriatrico”) da cui devono trarre ispirazione e al quale devono attenersi le azioni per la cura dell’anziano. Questo articolo ha la finalità di descrivere, in modo sistematico, gli atti di cura del paziente anziano (la gestione) in ambiente ospedaliero relativamente al canone geriatrico: determinanti della salute dell’anziano, malattie e loro co-presenza, fragilità, disabilità, “burden of diseases” e complessità, valutazione multidimensionale, appropriatezza dei processi diagnostico-terapeutici, aspettative e del paziente e dei familiari, outcome raggiungibili durante il ricovero, dimissione, aspetti sociali ed extraclinici in grado di condizionare la traiettoria di salute.
di Renzo Rozzini (Direttore del Dipartimento di Geriatria della Fondazione Poliambulanza-Istituto Ospedaliero Brescia)
“Anche se non pretendo di essere una specialista in geriatria, sono stata per anni molto interessata al problema dell’invecchiamento; oggi ritengo che solo il riconoscimento di una specializzazione medica specifica potrà affrontare il problema della cura dei pazienti anziani in modo appropriato. Solo in tempi relativamente recenti la pediatria è stata riconosciuta come specialità autonoma e per questo apprezzata: quando ero studente i bambini venivano ricoverati in reparti per adulti (non c’erano reparti a loro riservati), ritenendo che medici internisti e infermieri avessero competenza più che sufficiente per la loro cura. Oggi lo stesso atteggiamento vale nella cura degli anziani: il risultato è che l’attenzione loro riservata negli ospedali (priva di conoscenze specifiche) è nella maggior parte dei casi scadente e, ugualmente inadatta, quella erogata nei cronicari, privi di qualsiasi armamentario per la diagnosi, di strumenti per la ricerca e per terapia… Con questi punti in mente e, con la consapevolezza che il problema della cura degli anziani è destinato a crescere negli anni a venire, non posso che sostenere con forza l’inclusione della geriatria nel curriculum dello studente di medicina”.

Leggi: I Luoghi della Cura


Un’agenda sociale per il nuovo governo

Il governo giallorosso si troverà ad affrontare diverse sfide di ordine sociale oltre a quelle – pur decisive e di cui si parla prevalentemente – di rilancio delle imprese, degli investimenti e dell’occupazione. Esse andranno considerate con la stessa determinazione e lungimiranza, perché non esiste un prima e un dopo tra sviluppo e coesione. Ecco in sintesi alcune (non certo esaustive) priorità sociali.
Assegno unico per i figli, per sfidare l’inverno demografico attraverso uno strumento semplice, continuativo, equo e maggiormente dotato rispetto a quelli (complicati, saltuari, iniqui e di valore limitato) oggi previsti. Sull’assegno unico per i figli (ho presentato un disegno di legge nel 2014, rilanciato da tutto il PD nel 2018) oggi si riscontra una quasi totale convergenza dei partiti, delle associazioni e dei sindacati. La volontà politica dunque c’è, ma gli va data priorità. Inoltre, si dovrebbe semplificare il sistema di sostegni per l’infanzia e l’adolescenza, attraverso una dote unica spendibile per servizi.

Leggi: Welforum


Anziani fragili e gestione della quotidianità

L’invecchiamento della popolazione pone grandi sfide al nostro sistema di welfare che continua a fare affidamento sulle famiglie. Queste hanno un ruolo fondamentale nel sostenere gli anziani fragili che vivono al proprio domicilio, nella gestione della quotidianità. I recenti cambiamenti demografici e culturali richiedono però di organizzare nuove modalità di risposta che, sfruttando le risorse territoriali formali e informali, sappiano intessere reti comunitarie di sostegno più fitte e responsabili.
di Ester Gubert (Istituto di ricerca Euricse)
La gestione della quotidianità può risultare difficoltosa con l’avanzare dell’età e con l’insorgere di limitazioni funzionali nello svolgimento di semplici attività di tutti i giorni. Sebbene si tratti di bisogni leggeri, la loro soddisfazione incide notevolmente sulla qualità di vita degli anziani fragili e sulla possibilità di invecchiare a casa propria in sicurezza. Se da una parte le risposte a titolarità pubblica hanno totalmente perso la funzione preventivo-promozionale che aveva incentivato l’attivazione degli interventi sociali a domicilio, dall’altra il sostegno informale fornito dalla famiglia non è sempre garantito.
Invecchiamento e limitazioni funzionali
Per la prima volta nella storia dell’uomo, la vecchiaia è un’età della vita potenzialmente accessibile a tutti. Se da una parte la longevità può essere considerata una conquista sociale, perché frutto del progresso economico e sanitario, dall’altra pone delle grandi sfide ai sistemi di welfare attuali per l’aumento delle persone a rischio di perdita di autonomia e salute (Giunco, 2014). L’Italia, in particolare, vanta una delle maggiori percentuali di anziani in Europa, (nel 2018 il 22,6%) sia per una netta diminuzione della natalità che per un repentino aumento della speranza di vita media che per le donne supera gli 85 anni e per gli uomini gli 801(ISTAT, 2018a).

Leggi: I Luoghi della Cura


L’amministrazione di sostegno e il servizio di protezione giuridica

L’esperienza dell’Ambito Territoriale Sociale di Pesaro
Angela Genova, Elena Cesaroni, Marina Vagnini, Roberto Drago
“L’amministratore di sostegno è una figura istituita per quelle persone che, per effetto di un’infermità o di una menomazione fisica o psichica, si trovano nell’impossibilità, anche parziale o temporanea, di provvedere ai propri interessi. Gli anziani e i disabili, ma anche gli alcolisti, i tossicodipendenti, le persone detenute, i malati terminali possono ottenere, anche in previsione di una propria eventuale futura incapacità, che il giudice tutelare nomini una persona che abbia cura della loro persona e del loro patrimonio” (Ministero della Giustizia, 2019).
L’introduzione della figura dell’amministratore di sostegno nel nostro ordinamento giuridico rappresenta un aggiornamento importante che ridisegna la condizione delle persone in condizione di fragilità nel rispetto dei loro diritti. La legge n.6 del 2004, infatti, affianca alle misure dell’interdizione e dell’inabilitazione, dal carattere fortemente coercitivo, quella dell’amministratore di sostegno. Cambia, quindi, il paradigma interpretativo: non più limitazione delle libertà e sostituzione da parte di un soggetto nei confronti di chi viene considerato non capace di poter gestire le proprie risorse e le proprie scelte; ma sostegno alla capacità di scelta e minor limitazione possibile della libertà (Cendon Rossi 2009).

Leggi: Welforum


Una risposta alla solitudine: la città amica della persona con demenza

La “città amica” legge e comprende il bisogno nelle strade e nelle case, diventa accogliente, combatte la solitudine, sa essere comprensiva di atteggiamenti che in altre circostanze sarebbero inaccettabili, offre supporto nelle difficoltà, previene la crisi all’interno delle famiglie che, talvolta, porta alla rottura del sistema delle cure. Non è un progetto ma un cambiamento culturale che, partendo dal singolo, trasforma la comunità.
di Manuela Berardinelli (Presidente dell’Associazione Nazionale Alzheimer Uniti Italia)
Che cosa è la città amica della persona con demenza? E’ una città che rende reale il principio dell’accoglienza a tutti i livelli, soprattutto verso i più fragili come sono le persone affette dalla malattia di Alzheimer o da altro tipo di demenza. Una comunità dove ogni cittadino è “preparato” a conoscere e sostenere le persone malate e le famiglie. Il luogo dove la normalità reale è un concetto alla portata di tutti, dove ogni cittadino si impegna a cadenzare, senza profonde modifiche, i suoi ritmi di vita, la quotidianità di chi non può più ricordare, costruendo ponti tra la persona ed il suo ambiente vitale, quasi una protesi che sostituisca quanto è stato cancellato dalla malattia. Un impegno che, senza stravolgere in modo sostanziale le abitudini, si prefigge di realizzare intorno alle persone affette da demenza un’atmosfera di particolare attenzione, che tenga conto delle sue fragilità e abbia una consapevole comprensione verso le sue differenti capacità.  Una città che crea le condizioni affinché ciascuno, indipendentemente dal suo stato di salute o dall’età, possa essere incluso nelle varie attività.
La “città amica” sa leggere e comprendere il bisogno nelle strade e nelle case, combatte la solitudine, comprende, accoglie, offre supporto nelle difficoltà, non ha reazioni di ilarità o irritazione di fronte alla diversità di comportamenti.

Leggi: I Luoghi della Cura


SEGNALAZIONI:

Inps: precisazioni sull’ISEE

In un comunicato stampa pubblicato sul sito istituzionale il 12 settembre scorso, l’Inps ricorda che le Dichiarazioni Sostitutive Uniche (DSU), finalizzate alla determinazione dell’ISEE, presentate nel 2019 successivamente al 1° settembre, avranno validità dalla data di presentazione fino al 31 dicembre 2019. Per la loro elaborazione, saranno presi a riferimento i redditi percepiti nel 2017 e i patrimoni posseduti al 31 dicembre 2018.
Questo per effetto delle modifiche introdotte dal d.l. 101 del 3 settembre 2019 al cosiddetto Decreto crescita (d.l. 30/4/2019, convertito dalla l. 58 del 28/6/2019), che a sua volta aveva modificato la disciplina del d.lgs. 147 del 15/9/2017.
A partire dal prossimo anno, le Dichiarazioni Sostitutive Uniche avranno validità a partire dalla data di presentazione fino al 31 dicembre, mentre i redditi percepiti e i patrimoni posseduti presi a riferimento saranno quelli di 2 anni prima. Per il 2020, quindi, i redditi e i patrimoni di riferimento saranno quelli del 2018.

Leggi: Inca


Incompatibilità Quota100 e redditi da lavori con voucher

Il chiarimento di Inps a Il sole 24 ore
La direzione centrale pensioni dell’Inps ha affermato che soltanto i redditi derivanti da lavoro autonomo occasionale caratterizzato dall’assenza del vincolo di subordinazione e del potere di coordinamento del committente sono cumulabili con la pensione quota 100 nei limiti di 5mila euro lordi annui. Questo è il messaggio inviato dall’Inps in risposta ad un quesito posto da Il sole 24 ore, riportato in un articolo pubblicato sul quotidiano nella edizione di ieri, a firma di Matteo Prioschi e Fabio Venanzi.
Le altre forme di lavoro occasionale non autonomo non possono rientrare nella deroga prevista dal legislatore. L’INPS ha precisato che nella Circolare 117 «nel rispetto della lettera della norma, sono stati forniti chiarimenti sulla deroga all’incumulabilità prevista solo per il lavoro autonomo occasionale caratterizzato dall’assenza del vincolo di subordinazione e del potere di coordinamento del committente. Le altre forme di lavoro occasionale non autonomo non sono pertanto riconducibili a tale deroga»

Leggi: Inca


Previdenza: attacco informatico al portale Inps

L’Istituto lancia allarme per false email via PEC
L’INPS informa i cittadini che si sono verificati nuovi tentativi fraudolenti attraverso l’invio di email con contenuti apparentemente attribuibili all’Istituto. Nello specifico le segnalazioni pervenute riferiscono di una email, inviata attraverso diversi indirizzi di posta certificata (PEC) non appartenenti all’Istituto, che avvisa di presunte irregolarità nel versamento di contributi.
Il testo della email si conclude con l’invito a cliccare su un link per accedere al dettaglio delle dichiarate irregolarità dal quale non si accede, in realtà, a nessun indirizzo ufficiale dell’INPS. Anzi è possibile che il link rimandi a un qualche sito dal quale verrebbe automaticamente scaricato del software maligno (malware) pertanto si consiglia di non cliccare sul link che compare nella email.
L’Istituto ricorda a tutti i cittadini di non dare seguito a richieste ambigue che arrivino via email e che l’unico link per accedere alle informazioni, ai servizi e alle prestazioni dell’Istituto è: www.inps.it/nuovoportaleinps/default.aspx. Gli elenchi degli indirizzi di PEC utilizzati dalle strutture INPS sono disponibili sul Portale.

Leggi: Inca


Decreto crescita – Pensioni di inabilità per ex esposti amianto

Il beneficio della pensione di inabilità per i lavoratori affetti da determinati tipologie di mesoteliomi determinati da esposizione all’amianto è stato introdotto dall’art. 1 comma 250 della legge 232/2016 (Bilancio 2017). Si tratta di una particolare forma di inabilità riconoscibile con almeno 5 anni di contributi nella vita lavorativa.  L’art. 41 bis della legge 58/2019 estende tale tipologia di pensione ai soggetti che a qualsiasi titolo abbiano contratto una malattia professionale riconducibile all’amianto che sia stata riconosciuta dall’INAIL.
Tuttavia, avverte il sindacato, nonostante le modifiche normative, restano in piedi tutte le criticità legate a questo tipo di beneficio che, paradossalmente, nell’interpretazione ministeriale, non è compatibile con la rendita INAIL ottenuta per la malattia correlata all’amianto né è cumulabile con la maggiorazione dell’anzianità contributiva riconosciuta per i periodi di esposizione all’amianto.

Leggi: Inca


Assegno per il nucleo familiare (ANF) – Charimenti Inps per il calcolo del reddito familiare

A seguito delle richieste pervenute all’INPS in merito alla corretta indicazione dei redditi percepiti dal nucleo familiare ai fini della domanda di Assegno per il Nucleo Familiare (ANF), l’Istituto fornisce chiarimenti in materia con il messaggio 18 luglio 2019, n. 2767.
I chiarimenti riguardano, nel dettaglio, la disciplina delle somme percepite come sostegno alla natalità e trattamenti di famiglia nel calcolo del reddito familiare ai fini della richiesta dell’ANF da parte dei lavoratori dipendenti del settore privato non agricolo.
Le prestazioni di interesse sono:
il Premio alla nascita;
l’Assegno di natalità (c.d. bonus bebè);
il Reddito di garanzia, il Contributo famiglie numerose e l’Assegno regionale per il nucleo familiare, previsti per la Regione autonoma Trentino – Alto Adige.
Questi contributi e prestazioni sono esclusi dalla formazione del reddito complessivo e, pertanto, non sono da considerare ai fini della verifica del requisito reddituale valido per il diritto e la misura dell’ANF.

Leggi: Inca

NEWS:

martedì 10 settembre 2019
Il sociale nelle linee di indirizzo del governo Conte bis

Disuguaglianze e diritti, famiglia e disabilità, giovani, politiche migratorie e casa sono, oltre a crescita, ambiente e lavoro, i principali punti di attenzione del programma del nuovo governo giallorosso, che ha tutte le carte in regola per essere un governo di stampo sociale. È tuttavia ancora troppo presto per sentenze e ogni tipo di giudizio, positivo o negativo che sia, risulterebbe affrettato e superficiale; tutto dipenderà da se, come e quando tali linee di indirizzo verranno effettivamente declinate. Ad ogni modo, i presupposti di partenza sembrano buoni: dei 29 punti del programma esecutivo, reso ufficialmente noto il 4 settembre scorso, in almeno 7 si legge di welfare e politiche sociali. Infatti, fin dal principio, le linee programmatiche recitano: “con riferimento alla legge di bilancio per il 2020 sono prioritari: […] le misure di sostegno alle famiglie e ai disabili, il perseguimento di politiche per l’emergenza abitativa, […] l’incremento della dotazione delle risorse per la scuola, per l’università, per la ricerca e per il welfare” (punto 1).

Leggi: Welforum, 10/09/2019


lunedì 9 settembre 2019
Borghesi (Nidil), occorre dare prospettiva previdenziale ai giovani

Il forum in redazione con Andrea BorghesiIl forum in redazione con Andrea Borghesi
“Il lavoro precario, le basse retribuzioni, lo stesso part time abbassano la pensione dei giovani. Con il sistema contributivo quanto si versa soprattutto all’inizio della carriera lavorativa è fondamentale per avere pensioni dignitose. La lotta alla precarietà e per salari più alti significa anche dare una prospettiva previdenziale alle giovani generazioni”. A dirlo è il segretario generale del Nidil Cgil Andrea Borghesi, intervenendo a Matera alla manifestazione “Liberiamo il futuro”. Per l’esponente sindacale tra le priorità da affrontare c’è quella “del riconoscimento della contribuzione ai lavoratori della gestione separata, nello specifico i collaboratori in caso di mancato versamento del datore di lavoro. A differenza di quanto avviene per i lavoratori dipendenti, in caso di mancata contribuzione da parte del committente il collaboratore non vede accreditati i contributi previdenziali per quel periodo. Siamo all’assurdo: oltre a non avere i contributi per la pensione, il lavoratore non può neanche avere prestazioni quali la malattia, la disoccupazione, gli assegni familiari”. Infine, per i collaboratori si crea il paradosso di versare all’Inps una quota di contributi dell’11,41 per cento, maggiore di quella che versano mediamente i lavoratori dipendenti, pari al 9,19 per cento, ma di avere in cambio prestazioni inferiori sul versante assistenziale”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 09/09/2019


giovedì 5 settembre 2019
Trecastagni, chiusa casa di riposo “fantasma”: farmaci scaduti agli anziani

I carabinieri hanno scoperto che una delle due sedi di una società, che gestiva le strutture, presentava una serie di irregolarità
Una sede distaccata di una casa famiglia per anziani aperta senza la prevista autorizzazione del Comune è stata scoperta da carabinieri di Trecastagni, coadiuvati da colleghi del Nil e del Nas di Catania e da personale dell’Asp. La società, che ha due sedi, deteneva per la somministrazione confezioni di medicinali scaduti, aveva due lavoratori «in nero» e 4 irregolari e omesso la comunicazione telematica sulla presenza di 13 anziani, 4 dei quali ospitati nella struttura abusiva e altre irregolarità amministrative.
Le confezioni di farmaci scaduti sono state sequestrate, mentre sono state elevate ammende e sanzioni amministrative per un valore complessivo di 23.500 euro e recuperati contributi e premi assicurativi per 3.200 euro. La titolare della casa famiglia, una 60enne, che è stata denunciata, dovrà provvedere a proprie spese al trasferimento dei quattro anziani in una struttura autorizzata perché per quella abusiva è stata disposta la sospensione dell’attività.

Leggi: La Sicilia, 05/09/2019


giovedì 5 settembre 2019
L’edilizia residenziale pubblica torna tra le priorità di governo

Tra i 29 punti del programma del nuovo esecutivo M5S-Pd anche la revisione delle concessioni autostradali, la ricostruzione post-sisma e la messa in sicurezza del territorio
Potenziamento del piano nazionale di edilizia scolastica, investimenti “mirati” su nuove infrastrutture da realizzare, «massima priorità» alla messa in sicurezza del territorio, accelerazione della ricostruzione post sisma, revisione delle concessioni autostradali e infine, un «piano di edilizia residenziale pubblica» da realizzare attraverso la riqualificazione del patrimonio esistente.
Sono tra le azioni di governo che figurano tra i 29 punti del programma del nuovo governo M5S-Pd. Come è noto, il nuovo titolare del ministero delle Infrastrutture è Paola De Micheli (Pd), già commissaria di governo alla ricostruzione post-sisma.

Leggi: Edilizia e Territorio, Il Sole 24 Ore, 05/09/2019


lunedì 2 settembre 2019
Gli spaesati. Tre anni dopo nelle zone del terremoto del centro Italia

Sono passati tre anni dal terremoto che ha sconvolto il centro Italia nel 2016. Tre anni in cui il tempo sembra essersi fermato. Perché molto, moltissimo, resta ancora da fare per le popolazioni colpite. Abitanti di tanti piccoli centri e borghi, tra i più belli d’Italia. Abitanti rimasti senza casa, senza negozi, senza bestie. Un centro Italia fatto di piccole cose, di pastori, di montagne, di quotidianità. Spezzato all’improvviso.
Nel frattempo la terra ha ricominciato a tremare, più e più volte. L’ultima volta ieri, domenica 1° settembre. Ancora una volta. L’epicentro è stato registrato a 4 km di distanza da Norcia, 13 da Arquata del Tronto e 14 da Accumuli. Per fortuna nessun danno a cose o persone.
Anche per la situazione di criticità permanente che vivono le regioni del centro Italia, è ancora necessario parlare di quelle zone. C’è ancora bisogno di raccontare ancora l’Italia delle pieghe nascoste che esisteva anche prima del terremoto ma che, dopo il sisma, è diventata evidente, è venuta alla luce. Lo facciamo sabato 7 settembre in un piccolo comune in provincia de L’Aquila, Montereale, con un reportage di straordinaria bellezza dal titolo “Gli spaesati”, dello scrittore Angelo Ferracuti e del fotografo Giovanni Marrozzini. La casa editrice LiberEtà lo ha pubblicato un anno fa. E ancora oggi quel libro ci parla. Parla di ciò che resta da fare, parla dello stato di abbandono in cui tanti piccoli centri sono stati lasciati dopo il sisma e della condizione di isolamento in cui vivevano anche prima che il terremoto sconvolgesse le vite di tanti. Un’Italia nascosta e remota, un’Italia periferica, lontana dalle grandi città, vittima di un processo inesorabile di spopolamento.

Leggi: Liberetà, 02/09/2019


DALLE REGIONI:

martedì 10 settembre 2019
Sfratti, a Firenze 3.500 richieste di esecuzioni nel 2018

Il Sunia: “Città d’arte e turistiche sono maggiormente interessate dal problema degli affitti indirizzati ormai al turismo”
Il Ministero dell’Interno ha pubblicato a luglio scorso gli ultimi dati sugli sfratti di immobili ad uso abitativo, confermando la forte emergenza legata al settore. Il dato che si evince dai numeri che riguardano la Toscana, ha spiegato il Sunia, è quello di un fenomeno che si estende a tutti i comuni delle province, in particolare nelle aree dove la crisi economica e il numero di licenziamenti e cassa integrazione si sono fatti sentire con maggiore drammaticità. Ma soprattutto nelle città d’arte e turistiche, interessate dal problema degli affitti indirizzati ormai al turismo. I dati sono relativi all’anno 2018.
Firenze e provincia, prima città, con 1015 nuove convalide di sfratto, 3494 richieste di esecuzione, 715 sfratti già eseguiti con forza pubblica. Sono in diminuzione del 9% i provvedimenti esecutivi, come le esecuzioni con forza pubblica (meno del 17,72%). Empoli continua ad essere la città toscana con più espropri immobiliari in rapporto al numero di abitanti.

Leggi: Redattore Sociale, 10/09/2019


martedì 10 settembre 2019
In Sicilia è emergenza sfratti. Il record spetta a Palermo

Il record negativo spetta alla provincia di Palermo, dove gli sfratti sono stati l’anno scorso ben 1.510. Punta dell’iceberg di un fenomeno che in Sicilia continua ad avere numeri da emergenza sociale.
Sono stati 2.275 gli sfratti portati a termine nel corso del 2018. Mentre molte di più, ben 7.233, sono state le richieste di sfratto forzato avanzate nello stesso periodo. Sono numeri, elaborati dal Sunia su dati ufficiali del ministero dell’Interno, che provocano un appello del sindacato degli inquilini per mettere in campo politiche abitative che permettano di superare la crisi in cui sono piombate migliaia di famiglia e per realizzare più case popolari in modo da abbassare i costi passando dagli affitti versati ai privati ai canoni verso gli Iacp.
«Nella nostra Regione gli sfratti non rappresentano più un’emergenza – è l’analisi di Giusy Milazzo, segretario del Sunia – ma costituiscono un dato strutturale, epifenomeno di un profondo disagio abitativo che resta senza risposte».

Leggi: Tp24, 10/09/2019


martedì 10 settembre 2019
Chiediamo attenzione per gli anziani, per i casi sociali, per le persone diversamente abili

Assemblea pubblica a Polesella (Rovigo) per discutere della nuova Legge che ha modificato le norme sull’assegnazione degli alloggi popolari e i relativi canoni. Hanno partecipato il sindaco Leonardo Raito e il consigliere regionale Graziano Azzalin
Ha avuto una buona partecipazione l’assemblea pubblica sugli effetti della Legge Regionale 39/2017 sull’edilizia residenziale pubblica tenuta a Polesella lunedì 9 settembre alle ore 18.00 e organizzata dal Comune di Polesella in collaborazione con il gruppo regionale del Partito Democratico. In Sala Agostiniani l’intervento di apertura è stato effettuato dal sindaco Leonardo Raito che ha introdotto l’incontro. “La legge regionale, se anche era sorta con lo scopo nobile di scoprire persone che alloggiano in case popolari senza averne titolo – ha detto Raito, – poi ha manifestato i suoi effetti iniqui colpendo, in modo quasi indiscriminato, tante persone e tante famiglie di persone oneste e che tutto sono salvo persone che vogliono sfruttare un vantaggio senza averne titolo”. Il sindaco ha poi evidenziato il lavoro svolto dall’amministrazione: “sono mesi che la porta del Comune è aperta per tutti coloro che hanno voluto presentarci i casi di difficoltà seguiti all’applicazione della nuova norma. Li abbiamo raccolti, documentati, segnalati ad Ater e a Regione, in attesa dei tavoli tecnici che auspichiamo chiariscano le situazioni che rischiano di tradursi in autentici drammi sociali”.

Leggi: Rovigo Oggi, 10/09/2019


lunedì 9 settembre 2019
Savona, sei mesi di attesa per un posto nelle residenze protette, 3 mesi nelle Rsa

Sei mesi d’attesa. È questa la media dei giorni che una famiglia deve aspettare per trovare un posto nelle Residenze protette savonesi, accreditate dall’Asl 2, strutture destinate agli anziani non più in grado di restare in casa propria. Un disagio notevole, e non è l’unico. Nelle settimane centrali estive anche per quanto riguarda i letti interamente a carico delle famiglie, e quindi senza la partecipazione dell’azienda sanitaria, (per le quali si pagano cifre che raggiungono i tremila euro mensili), a molti è stato impossibile trovare un posto nell’immediato. A segnalarlo sono state diverse famiglie. «Siamo riusciti a tamponare la mancanza dei posti letto ricorrendo ad un’ala della Vada Sabatia, chiusa da tempo, che è stata accreditata dalla Regione su nostra richiesta – spiega Maurizio Modenesi, direttore socio sanitario dell’Asl 2- Nella provincia savonese abbiamo, in totale, 319 posti letto per le Rsa; 108 per le situazioni post acute, quindi destinate agli anziani che recuperano dopo i ricoveri; 111 per il mantenimento e 25 per i soggetti affetti da Alzheimer». La situazione peggiore riguarda le Rp (residenze protette) per il mantenimento, quindi per gli anziani che difficilmente torneranno a casa. Circa 500 i nomi in lista, per un’attesa di 6 mesi in media. Migliore la situazione nelle Rsa: 3 mesi d’attesa (in lista circa 150 persone). I numeri cambiano per il cosiddetto “post acuto”, ossia le fasi transitorie, successive a un ricovero, quindi con valenza riabilitativa.

Leggi: La Stampa, 09/09/2019


lunedì 9 settembre 2019
«Epg non può scaricare sugli assegnatari le proprie inefficienze»

«L’Edilizia pubblica grossetana non può scaricare sugli inquilini assegnatari di un appartamento le inefficienze della società privata, a cui lo stesso istituto dice di aver assegnato la consegna delle lettere che chiedevano la presentazione della documentazione biennale sui redditi».
È netta la posizione di Antonio Terribile, segretario provinciale del Sunia, il sindacato degli inquilini che aderisce alla Cgil. Terribile si riferisce alla nota dell’istituto pubblicata ieri.
«Non sappiamo se l’Epg ha fatto un secondo invio di lettere come sostiene. Sta di fatto che in molte zone della provincia, in modo particolare a nord e a sud, moltissimi degli oltre 3.000 assegnatari non hanno ancora ricevuto la lettera che ogni due anni chiede loro la presentazione dei documenti attestanti il reddito. Cosa tanto più grave in quanto da quest’anno, in base alla nuova legge regionale, gli inquilini, insieme alla dichiarazione dei redditi 2018, dovranno consegnare il modulo Dsu e allegare il modello Ise/Isee, che deve essere prima richiesto ai Caf. Il Sunia-Cgil, nello spirito di collaborazione che ne contraddistingue l’operato, ha segnalato il problema all’Epg sin da giugno.

Leggi: Il Tirreno, 09/09/2019


domenica 8 settembre 2019
Caro affitti, l’ira di Cgil e Sunia «Servono equità e dignità»

Sindacati contro la Regione: cinque correttivi per cambiare una legge ingiusta «E si i comprino Simmel, Inpdap, le case ex Inps a S.Bona. Ci sono 16 milioni»
«Ci sono 1400 persone che aspettano una casa, nella Marca. La casa è un problema serio: il governo ha appena stanziato 16,2 milioni per acquistare case a Treviso e provincia. Magari pochi, per le necessità, rispetto ad altre province. E perché la Regione non compra l’ex Simmel, o le case pronte di Silea dietro lo Sportler, o l’ex Inps a S.Bona in via Albona? O non ristruttura l’ex Inpdap vuoto, in pieno centro?».
Cgil e Sunia intervengono sulla questione del caro affitti della case popolari con un contropiede micidiale. Partendo da chi la attende, forse invano. «Solo il 7% delle domande è accolto», ricordano Paolino Barbiero e Nicola Atalmi, «E i giovani precari nemmeno fanno domanda: serve un altro cambio di passo. Alessandra Gava, segretaria del Sunia, invita a copiare il modello Milano: «Lì da anni assegnano gli alloggi che necessitano di riparazione a chi può sostenere le spese di ristrutturazione, poi scalabili dagli affitti, perché non lo si fa anche qui, per gli appartamenti che possono essere ri-abitati con meno di 20-30 mila euro?».

Leggi: La Tribuna di Treviso, 08/09/2019


domenica 8 settembre 2019
La grande fuga dagli alloggi in affitto. Mille in meno in un anno

A Bologna sempre meno contratti a canone concordato. Crescono quelli a mercato libero e gli airbnb.
Quasi mille nuovi contratti in meno nell’arco di appena dodici mesi. È fuga dai canoni concordati, gli affitti a prezzi calmierati che consentono agli inquilini di spendere meno e ai proprietari di risparmiare sul fisco. Una formula che a Bologna sembra aver perso smalto, almeno stando ai dati forniti da Pensare Urbano, il laboratorio per il diritto alla città nato lo scorso anno per contrastare l’emergenza abitativa. “Per i proprietari gli affitti agevolati non sono più convenienti, e così si rivolgono al mercato libero. Oppure mettono la casa su Airbnb”.
Le tabelle — elaborate a partire dai numeri dell’Agenzia dell’Entrate, Istat e Comune — mostrano in effetti un calo preoccupante. I contratti stipulati nel 2018 nel mercato agevolato sono stati in totale 4.095, ben 748 in meno rispetto all’anno precedente. Se si aggiungono anche i canoni concordati per studenti — in calo di 226 abitazioni — ecco che si arriva al totale: nel 2018 la somma dei nuovi affitti agevolati arriva a 4.596, mentre nel 2017 era quota 5.570.

Leggi: La Repubblica, 08/09/2019


sabato 7 settembre 2019
Ater, caro affitti – La ricetta Cgil «Un’Isee più alta»

Cinque punti per modificare la nuova legge sulle case Ater e mettere così fine alle proteste per l’aumento degli affitti. La Cgil avanza le sue proposte proprio alla vigilia del tavolo regionale convocato per aggiustare non tanto la legge sull’Ater, quanto il regolamento che ha posto parametri molto più stretti per il calcolo degli affitti.

Leggi: Il Gazzettino, 07/09/2019


mercoledì 4 settembre 2019
Iniziative per gli anziani patto tra associazioni – SPINEA

Le associazioni che programmano iniziative per le persone anziane di Spinea uniscono le forze. Il tavolo di coordinamento, convocato per la prima volta dal Comune e ufficializzato da una recente delibera di giunta, servirà proprio per organizzazione e coordinare le azioni necessarie per la realizzazione di iniziative ed eventi a favore degli anziani», a partire dal Mese dell’anziano, il prossimo ottobre. Alla prima riunione hanno partecipato Auser, Anteas, Centro studi Bachelet, Pro Senectute, Polisportiva Aurora e si è concordato che annualmente, a rotazione, un’associazione fungerà da capofila per quanto riguarda gli aspetti tecnico amministrativi nell’organizzazione delle iniziative. Le porte però sono ancora aperte e potranno partecipare tutte le realtà che si occupano nello specifico di attività ludiche, a patto che siano iscritte all’albo comunale.

Leggi: Il Gazzettino, 04/09/2019


lunedì 2 settembre 2019
Liguria: ad ottobre il bando sulla rigenerazione urbana

Dopo l’approvazione della Legge regionale, nel dicembre 2018, e delle linee guida per i Comuni, parte ora il bando per un ammontare complessivo di 360.000 euro che serviranno a finanziare le progettazioni che i Comuni metteranno in campo
Prende il via ad ottobre il bando sulla rigenerazione urbana attraverso cui i Comuni liguri potranno presentare i primi progetti per il recupero urbanistico del territorio. Lo ha comunicato quest’oggi, a margine della presentazione del piano di investimenti contro il dissesto idrogeologico, l’assessore all’Urbanistica della Regione Liguria, Marco Scajola.
Dopo l’approvazione della Legge regionale, nel dicembre 2018, e delle linee guida per i Comuni, parte ora il bando per un ammontare complessivo di 360.000 euro che serviranno a finanziare le progettazioni che i Comuni metteranno in campo per i più significativi progetti di riqualificazione urbana.
“Con queste risorse – ha spiegato l’assessore Marco Scajola – iniziamo a dare una prima risposta agli enti locali. Pensiamo di finanziare da 12 a 15 interventi e con le prossime finanziarie daremo un contributo anche sul fronte della realizzazione degli interventi”.
L’obiettivo della Legge è quello di incentivare i processi di recupero urbano e contrastare l’abbandono del territorio agricolo in Liguria, due temi dominanti delle politiche urbanistiche regionali.

Leggi: Casa e Clima, 02/09/2019


IN AGENDA:

Corso “Ausili per l’autonomia e partecipazione”

Dal 5 al 28 settembre si svolgerà il Corso di Alta Formazione sugli ausili per l’autonomia e la partecipazione delle Persone con Disabilità organizzato dall’Associazione La Nostra Famiglia IRCCS “E.Medea” a Conegliano. Il corso è rivolto a medici, terapisti occupazionali, fisioterapisti, logopedisti, terapisti neuro psicomotricisti dell’età evolutiva, psicologi, educatori professionali, tecnici ortopedici e altri tecnici nel settore delle protesi, ausili e accessibilità.

Leggi: Rete Caad


“Territorio del welfare”, la XII Conferenza Espanet, a Urbino

La conferenza, che si terrà dal 19 al 21 settembre a Urbino, affronterà le trasformazioni politico-sociali recenti che stanno incidendo in modo significativo sul welfare. La presa di forza di movimenti identitari, populisti e sovranisti può contribuire a forme di welfare sciovinismo. Si può assistere a spirali di esclusione di soggetti “marginali”, a forme di colpevolizzazione di diverse tipologie di soggetti svantaggiati, alla disintegrazione di alcune forme di protezione, all’abbandono selettivo delle politiche sociali con l’incremento delle diseguaglianze.

Leggi: Espanet Italia


25 settembre 2019 – Il Futuro del settore Long Term Care: prospettive dai servizi, dai gestori e dalle policy regionali – Aula Magna, Via Gobbi 5 – Milano

Quali fenomeni considerare per riflettere sul futuro del settore Long Term Care?
I bisogni degli anziani stanno cambiando e sempre più si pone attenzione ai temi della silver economy oltre che a quelli assistenziali.
Nuovi attori si affacciano sulla scena, ad esempio con polizze LTC, con un potenziale impatto sui servizi tradizionali residenziali e domiciliari. I gestori sono promotori di innovazioni anche tecnologiche. I soggetti pubblici sono impegnati in una intensa attività di regolamentazione e innovazione del settore.
Questi sono i temi che verranno presentati durante il convegno e nel Rapporto dell’Osservatorio Long Term Care.

Leggi: Sda Bocconi


10 e 11 ottobre 2019, Stazione Leopolda Firenze

Rivoluzione all’orizzonte – Questa è un’epoca di importanti rivoluzioni nelle dinamiche della salute, della sanità e della governance sanitaria. Rivoluzioni determinate dal moltiplicarsi degli attori coinvolti e dalla crescente complessità del loro ruolo, da cui emerge la necessità di rinnovare sistemi regolatori e metriche per programmare, gestire, monitorare. L’efficacia di tali strumenti accrescerà le convergenze d’interessi e la collaborazione tra stakeholder ed inciderà sul valore che i processi di cura ed assistenza possono generare.
Questa è anche l’era dei rapidi progressi nella capacità di memorizzare, elaborare e trasferire dati ed informazioni, connettere persone e sistemi. Aiuti formidabili per comprendere e decidere cosa è meglio fare per una medicina che richiede un impegno collettivo nella definizione delle priorità, degli investimenti e delle azioni. Strumenti provvidenziali, proprio adesso che ci troviamo ad affrontare le istanze derivanti dai sostanziali cambiamenti in atto, di natura demografica, tecnologica, climatica.

Leggi: Forum della Leopolda


27 -28 novembre 2019 – XI edizione del Forum della Non Autosufficienza e dell’autonomia possibile – Bologna Centro Congressi Savoia Hotel.

L’evento è diventato negli anni il punto di riferimento nazionale per i professionisti e gli operatori dei servizi alla persona.
Il programma offre un ricco numero di convegni e workshop con argomenti dedicati ai vari ambiti operativi, con materie interessanti, concrete e attuali che certamente forniscono contributi, approfondimenti e soluzioni di immediata utilità nell’operare quotidiano.
La sessione convegnistica è strutturata in sessioni plenarie e workshop.
Una lettura a 360° dell’orizzonte di fronte a tutti coloro che si occupano di lavoro di cura.
L’evento è accreditato ECM per tutte le professioni sanitarie e crediti per gli assistenti sociali e OSS.

Leggi: Non Autosufficienza


IN EVIDENZA:

Istituzioni pubbliche e innovazione sociale, un rapporto difficile

La condivisione di funzioni e la creazione di reti miste profit-non profit ha contribuito ad accrescere efficacia ed efficienza dei sistemi di welfare e a diversificare i servizi. Ciò ha implicato anche un cambiamento culturale nelle amministrazioni
Il testo che segue è la sintesi dell’articolo pubblicato nella sezione “Tema” del n. 1/2019 della Rivista delle Politiche Sociali. Questo è invece il link alla rubrica che Rassegna dedica alla pubblicazione
Non raramente le istituzioni pubbliche vengono considerate un ostacolo ai processi di innovazione – specie le amministrazioni centrali –, mentre si assume che le amministrazioni locali e il Terzo settore siano più capaci di promuovere innovazione sociale grazie alla prossimità ai cittadini, che consentirebbe di individuare problemi e soluzioni e di attivare risorse e reti sociali per farvi fronte.
La critica al funzionamento del settore pubblico ha avviato ormai da diversi decenni un processo di profonda riconfigurazione del welfare, pur con differenze profonde tra contesti nazionali e locali. In primo luogo, sono state introdotte misure di razionalizzazione amministrativa e coordinamento tra organizzazioni e settori e/o fusioni di diversi ambiti di policy (vedi sportelli per il lavoro e per l’assistenza sociale).
Le pubbliche amministrazioni si sono riorganizzate, anche riducendo il pubblico impiego, i costi dei servizi e la spesa pubblica. Le riforme improntate al cosiddetto new public management hanno teso a migliorare l’efficienza e controllare i costi, per esempio esternalizzando alcune funzioni. Al contempo, nuove modalità di intervento – come l’attivazione o l’empowerment – sono state introdotte non solo per contrastare le “trappole” della dipendenza dal welfare, ma anche per sviluppare forme di cittadinanza sociale più partecipata.

Leggi: Rassegna Sindacale


La gestione dell’anziano fragile in un reparto di medicina con attenzione alla dimissione

La geriatria e la gerontologia hanno sviluppato negli anni il corpus scientifico (paradigmi, principi, lessico standard di riferimento: il “Canone geriatrico”) da cui devono trarre ispirazione e al quale devono attenersi le azioni per la cura dell’anziano. Questo articolo ha la finalità di descrivere, in modo sistematico, gli atti di cura del paziente anziano (la gestione) in ambiente ospedaliero relativamente al canone geriatrico: determinanti della salute dell’anziano, malattie e loro co-presenza, fragilità, disabilità, “burden of diseases” e complessità, valutazione multidimensionale, appropriatezza dei processi diagnostico-terapeutici, aspettative e del paziente e dei familiari, outcome raggiungibili durante il ricovero, dimissione, aspetti sociali ed extraclinici in grado di condizionare la traiettoria di salute.
di Renzo Rozzini (Direttore del Dipartimento di Geriatria della Fondazione Poliambulanza-Istituto Ospedaliero Brescia)
“Anche se non pretendo di essere una specialista in geriatria, sono stata per anni molto interessata al problema dell’invecchiamento; oggi ritengo che solo il riconoscimento di una specializzazione medica specifica potrà affrontare il problema della cura dei pazienti anziani in modo appropriato. Solo in tempi relativamente recenti la pediatria è stata riconosciuta come specialità autonoma e per questo apprezzata: quando ero studente i bambini venivano ricoverati in reparti per adulti (non c’erano reparti a loro riservati), ritenendo che medici internisti e infermieri avessero competenza più che sufficiente per la loro cura. Oggi lo stesso atteggiamento vale nella cura degli anziani: il risultato è che l’attenzione loro riservata negli ospedali (priva di conoscenze specifiche) è nella maggior parte dei casi scadente e, ugualmente inadatta, quella erogata nei cronicari, privi di qualsiasi armamentario per la diagnosi, di strumenti per la ricerca e per terapia… Con questi punti in mente e, con la consapevolezza che il problema della cura degli anziani è destinato a crescere negli anni a venire, non posso che sostenere con forza l’inclusione della geriatria nel curriculum dello studente di medicina”.

Leggi: I Luoghi della Cura


Un’agenda sociale per il nuovo governo

Il governo giallorosso si troverà ad affrontare diverse sfide di ordine sociale oltre a quelle – pur decisive e di cui si parla prevalentemente – di rilancio delle imprese, degli investimenti e dell’occupazione. Esse andranno considerate con la stessa determinazione e lungimiranza, perché non esiste un prima e un dopo tra sviluppo e coesione. Ecco in sintesi alcune (non certo esaustive) priorità sociali.
Assegno unico per i figli, per sfidare l’inverno demografico attraverso uno strumento semplice, continuativo, equo e maggiormente dotato rispetto a quelli (complicati, saltuari, iniqui e di valore limitato) oggi previsti. Sull’assegno unico per i figli (ho presentato un disegno di legge nel 2014, rilanciato da tutto il PD nel 2018) oggi si riscontra una quasi totale convergenza dei partiti, delle associazioni e dei sindacati. La volontà politica dunque c’è, ma gli va data priorità. Inoltre, si dovrebbe semplificare il sistema di sostegni per l’infanzia e l’adolescenza, attraverso una dote unica spendibile per servizi.

Leggi: Welforum


Anziani fragili e gestione della quotidianità

L’invecchiamento della popolazione pone grandi sfide al nostro sistema di welfare che continua a fare affidamento sulle famiglie. Queste hanno un ruolo fondamentale nel sostenere gli anziani fragili che vivono al proprio domicilio, nella gestione della quotidianità. I recenti cambiamenti demografici e culturali richiedono però di organizzare nuove modalità di risposta che, sfruttando le risorse territoriali formali e informali, sappiano intessere reti comunitarie di sostegno più fitte e responsabili.
di Ester Gubert (Istituto di ricerca Euricse)
La gestione della quotidianità può risultare difficoltosa con l’avanzare dell’età e con l’insorgere di limitazioni funzionali nello svolgimento di semplici attività di tutti i giorni. Sebbene si tratti di bisogni leggeri, la loro soddisfazione incide notevolmente sulla qualità di vita degli anziani fragili e sulla possibilità di invecchiare a casa propria in sicurezza. Se da una parte le risposte a titolarità pubblica hanno totalmente perso la funzione preventivo-promozionale che aveva incentivato l’attivazione degli interventi sociali a domicilio, dall’altra il sostegno informale fornito dalla famiglia non è sempre garantito.
Invecchiamento e limitazioni funzionali
Per la prima volta nella storia dell’uomo, la vecchiaia è un’età della vita potenzialmente accessibile a tutti. Se da una parte la longevità può essere considerata una conquista sociale, perché frutto del progresso economico e sanitario, dall’altra pone delle grandi sfide ai sistemi di welfare attuali per l’aumento delle persone a rischio di perdita di autonomia e salute (Giunco, 2014). L’Italia, in particolare, vanta una delle maggiori percentuali di anziani in Europa, (nel 2018 il 22,6%) sia per una netta diminuzione della natalità che per un repentino aumento della speranza di vita media che per le donne supera gli 85 anni e per gli uomini gli 801(ISTAT, 2018a).

Leggi: I Luoghi della Cura


L’amministrazione di sostegno e il servizio di protezione giuridica

L’esperienza dell’Ambito Territoriale Sociale di Pesaro
Angela Genova, Elena Cesaroni, Marina Vagnini, Roberto Drago
“L’amministratore di sostegno è una figura istituita per quelle persone che, per effetto di un’infermità o di una menomazione fisica o psichica, si trovano nell’impossibilità, anche parziale o temporanea, di provvedere ai propri interessi. Gli anziani e i disabili, ma anche gli alcolisti, i tossicodipendenti, le persone detenute, i malati terminali possono ottenere, anche in previsione di una propria eventuale futura incapacità, che il giudice tutelare nomini una persona che abbia cura della loro persona e del loro patrimonio” (Ministero della Giustizia, 2019).
L’introduzione della figura dell’amministratore di sostegno nel nostro ordinamento giuridico rappresenta un aggiornamento importante che ridisegna la condizione delle persone in condizione di fragilità nel rispetto dei loro diritti. La legge n.6 del 2004, infatti, affianca alle misure dell’interdizione e dell’inabilitazione, dal carattere fortemente coercitivo, quella dell’amministratore di sostegno. Cambia, quindi, il paradigma interpretativo: non più limitazione delle libertà e sostituzione da parte di un soggetto nei confronti di chi viene considerato non capace di poter gestire le proprie risorse e le proprie scelte; ma sostegno alla capacità di scelta e minor limitazione possibile della libertà (Cendon Rossi 2009).

Leggi: Welforum


Una risposta alla solitudine: la città amica della persona con demenza

La “città amica” legge e comprende il bisogno nelle strade e nelle case, diventa accogliente, combatte la solitudine, sa essere comprensiva di atteggiamenti che in altre circostanze sarebbero inaccettabili, offre supporto nelle difficoltà, previene la crisi all’interno delle famiglie che, talvolta, porta alla rottura del sistema delle cure. Non è un progetto ma un cambiamento culturale che, partendo dal singolo, trasforma la comunità.
di Manuela Berardinelli (Presidente dell’Associazione Nazionale Alzheimer Uniti Italia)
Che cosa è la città amica della persona con demenza? E’ una città che rende reale il principio dell’accoglienza a tutti i livelli, soprattutto verso i più fragili come sono le persone affette dalla malattia di Alzheimer o da altro tipo di demenza. Una comunità dove ogni cittadino è “preparato” a conoscere e sostenere le persone malate e le famiglie. Il luogo dove la normalità reale è un concetto alla portata di tutti, dove ogni cittadino si impegna a cadenzare, senza profonde modifiche, i suoi ritmi di vita, la quotidianità di chi non può più ricordare, costruendo ponti tra la persona ed il suo ambiente vitale, quasi una protesi che sostituisca quanto è stato cancellato dalla malattia. Un impegno che, senza stravolgere in modo sostanziale le abitudini, si prefigge di realizzare intorno alle persone affette da demenza un’atmosfera di particolare attenzione, che tenga conto delle sue fragilità e abbia una consapevole comprensione verso le sue differenti capacità. Una città che crea le condizioni affinché ciascuno, indipendentemente dal suo stato di salute o dall’età, possa essere incluso nelle varie attività.
La “città amica” sa leggere e comprendere il bisogno nelle strade e nelle case, combatte la solitudine, comprende, accoglie, offre supporto nelle difficoltà, non ha reazioni di ilarità o irritazione di fronte alla diversità di comportamenti.

Leggi: I Luoghi della Cura


Anche in Italia si consolida il welfare chauvinism

Il welfare italiano sta cambiando nei suoi principi e nei suoi orientamenti di fondo. Quello che emerge non è un progetto di cambiamento definito in un documento, in una proposta di legge, ma per lo più una successione di atti, di iniziative, di procedure complesse, che delineano e svelano con sostanziale chiarezza il mutamento in corso e la sua direzione di sviluppo.
Rispetto al welfare condizionale che applica severamente sanzioni e sospensioni dei benefici a beneficiari che non si comportano in modo responsabile (hanno comportamenti moralmente riprovevoli, non rispettano le prescrizioni, non si impegnano a cercare un lavoro, non frequentano con regolarità corsi di aggiornamento), questa configurazione emergente è un ulteriore passo in avanti verso un welfare che crea distinzioni, gruppi sociali ai quali è favorito l’accesso alle prestazioni e gruppi esclusi da ogni diritto a ricevere un beneficio.
La successione di atti, di iniziative a cui mi riferisco sono destinati ai gruppi meno sostenuti dall’opinione pubblica ed elettoralmente irrilevanti: gli sgomberi senza ricercare un’alternativa socialmente adeguata e come soluzione dell’emergenza abitativa e delle condizioni di abbandono, i 60 mila stranieri espulsi dal circuito dell’accoglienza, l’attacco e il discredito delle ONG che operano nel Mediterraneo, la circolare del Ministero dell’interno sul “censimento degli insediamenti di comunità rom, sinti e caminanti” che ha un carattere chiaramente discriminatorio nei confronti di queste comunità e non riguarda insediamenti di altre etnie, i requisiti di residenza, in particolare, richiesti ai senza dimora per l’accesso al reddito di cittadinanza.

Leggi: Welforum


L’evoluzione della programmazione territoriale integrata in Toscana

Con la D.G.R. 573/2017 Regione Toscana ha avviato un percorso fortemente innovativo con l’obiettivo di attivare i processi di programmazione operativa in tutti gli ambiti zonali. La delibera, frutto di un rilevante periodo di confronto e concertazione, è andata a definire finalità, contenuti, processi e strumenti per le attività annuali di programmazione integrata di livello zonale per gli ambiti della sanità territoriale, del sociosanitario, del socioassistenziale, della promozione e prevenzione, delle azioni di contrasto alla violenza di genere.
Il complesso percorso avviato nel 2017 ha avuto delle notevoli ricadute sugli ambiti territoriali nei termini di una riattivazione dei processi di programmazione territoriale in ambito socio-sanitario, in attesa del Piano Sanitario e Sociale Integrato Regionale (PSSIR), nella fase attuale oggetto di discussione e approvazione finale da parte del Consiglio regionale, che avvierà il ciclo completo delle programmazioni attraverso i Piani di Area Vasta (PAV), i Piani attuativi locali (PAL) e i Piani integrati di salute (PIS).
Lo scorso anno, Regione Toscana quindi ha avviato con gli ambiti zonali – attraverso la D.G.R. 1076/2018 – un nuovo ciclo di programmazione operativa per l’annualità 2019, apportando alcuni elementi (che si auspicavano, e tali si sono rilevati) di miglioramento del processo di programmazione territoriale integrata.

Leggi: Welforum


SEGNALAZIONI:

Incompatibilità Quota100 e redditi da lavori con voucher
Il chiarimento di Inps a Il sole 24 ore
La direzione centrale pensioni dell’Inps ha affermato che soltanto i redditi derivanti da lavoro autonomo occasionale caratterizzato dall’assenza del vincolo di subordinazione e del potere di coordinamento del committente sono cumulabili con la pensione quota 100 nei limiti di 5mila euro lordi annui. Questo è il messaggio inviato dall’Inps in risposta ad un quesito posto da Il sole 24 ore, riportato in un articolo pubblicato sul quotidiano nella edizione di ieri, a firma di Matteo Prioschi e Fabio Venanzi.
Le altre forme di lavoro occasionale non autonomo non possono rientrare nella deroga prevista dal legislatore. L’INPS ha precisato che nella Circolare 117 «nel rispetto della lettera della norma, sono stati forniti chiarimenti sulla deroga all’incumulabilità prevista solo per il lavoro autonomo occasionale caratterizzato dall’assenza del vincolo di subordinazione e del potere di coordinamento del committente. Le altre forme di lavoro occasionale non autonomo non sono pertanto riconducibili a tale deroga»

Leggi: Inca


Previdenza: attacco informatico al portale Inps

L’Istituto lancia allarme per false email via PEC
L’INPS informa i cittadini che si sono verificati nuovi tentativi fraudolenti attraverso l’invio di email con contenuti apparentemente attribuibili all’Istituto. Nello specifico le segnalazioni pervenute riferiscono di una email, inviata attraverso diversi indirizzi di posta certificata (PEC) non appartenenti all’Istituto, che avvisa di presunte irregolarità nel versamento di contributi.
Il testo della email si conclude con l’invito a cliccare su un link per accedere al dettaglio delle dichiarate irregolarità dal quale non si accede, in realtà, a nessun indirizzo ufficiale dell’INPS. Anzi è possibile che il link rimandi a un qualche sito dal quale verrebbe automaticamente scaricato del software maligno (malware) pertanto si consiglia di non cliccare sul link che compare nella email.
L’Istituto ricorda a tutti i cittadini di non dare seguito a richieste ambigue che arrivino via email e che l’unico link per accedere alle informazioni, ai servizi e alle prestazioni dell’Istituto è: www.inps.it/nuovoportaleinps/default.aspx. Gli elenchi degli indirizzi di PEC utilizzati dalle strutture INPS sono disponibili sul Portale.

Leggi: Inca


Decreto crescita – Pensioni di inabilità per ex esposti amianto

Il beneficio della pensione di inabilità per i lavoratori affetti da determinati tipologie di mesoteliomi determinati da esposizione all’amianto è stato introdotto dall’art. 1 comma 250 della legge 232/2016 (Bilancio 2017). Si tratta di una particolare forma di inabilità riconoscibile con almeno 5 anni di contributi nella vita lavorativa. L’art. 41 bis della legge 58/2019 estende tale tipologia di pensione ai soggetti che a qualsiasi titolo abbiano contratto una malattia professionale riconducibile all’amianto che sia stata riconosciuta dall’INAIL.
Tuttavia, avverte il sindacato, nonostante le modifiche normative, restano in piedi tutte le criticità legate a questo tipo di beneficio che, paradossalmente, nell’interpretazione ministeriale, non è compatibile con la rendita INAIL ottenuta per la malattia correlata all’amianto né è cumulabile con la maggiorazione dell’anzianità contributiva riconosciuta per i periodi di esposizione all’amianto.

Leggi: Inca


Assegno per il nucleo familiare (ANF) – Charimenti Inps per il calcolo del reddito familiare

A seguito delle richieste pervenute all’INPS in merito alla corretta indicazione dei redditi percepiti dal nucleo familiare ai fini della domanda di Assegno per il Nucleo Familiare (ANF), l’Istituto fornisce chiarimenti in materia con il messaggio 18 luglio 2019, n. 2767.
I chiarimenti riguardano, nel dettaglio, la disciplina delle somme percepite come sostegno alla natalità e trattamenti di famiglia nel calcolo del reddito familiare ai fini della richiesta dell’ANF da parte dei lavoratori dipendenti del settore privato non agricolo.
Le prestazioni di interesse sono:
il Premio alla nascita;
l’Assegno di natalità (c.d. bonus bebè);
il Reddito di garanzia, il Contributo famiglie numerose e l’Assegno regionale per il nucleo familiare, previsti per la Regione autonoma Trentino – Alto Adige.
Questi contributi e prestazioni sono esclusi dalla formazione del reddito complessivo e, pertanto, non sono da considerare ai fini della verifica del requisito reddituale valido per il diritto e la misura dell’ANF.

Leggi: Inca


Reddito e Pensione di Cittadinanza

Gestione online delle richieste di rinuncia
L’Inps, con il messaggio 11 luglio 2019, n. 2662, ha fornito le indicazioni operative per la gestione delle richieste di rinuncia al Reddito di Cittadinanza e alla Pensione di Cittadinanza.
La rinuncia, avverte l’Istituto in una nota pubblicata sul sito istituzionale, potrà essere effettuata dal richiedente titolare della Carta Rdc/Pdc, il quale dovrà dichiarare che la domanda di rinuncia viene presentata in nome e per conto del nucleo familiare, a prescindere dalla fase di attuazione del beneficio in essere e dalla composizione del nucleo stesso. L’Inps ha reso disponibile online il modulo SR183 da utilizzare e presentare alle strutture territoriali dell’INPS per la rinuncia al beneficio.
La rinuncia comporta la disattivazione della Carta Rdc/Pdc, con decorrenza dal momento della rinuncia stessa. Pertanto, eventuali importi residui ancora presenti nella Carta non saranno più utilizzabili. La rinuncia non comporta in alcun modo la riattivazione del ReI, nel caso in cui il nucleo ne fosse beneficiario prima della richiesta di Reddito di Cittadinanza.

Leggi: Inca


Assegni straordinari e Isopensioni – Inps, possibilità di accesso a pensione Quota100

L’Inps con il messaggio n.2251 del 14 giugno 2019, ancora non pubblicato sul sito dell’Istituto, nel confermare le disposizioni già impartite nella circolare n. 10 del 29 gennaio 2019, fornisce ulteriori precisazioni circa la possibilità di accesso alla quota 100 per i titolari di assegno straordinario e di Isopensione modificando l’orientamento interpretativo che aveva adottato con la circolare di gennaio.
Con il messaggio, l’Inps ricorda che le prestazioni in essere (sia Assegni straordinari sia Isopensioni) alla data del 1° gennaio 2019 continuano ad essere erogate fino alla scadenza prevista in base alle norme tempo per tempo vigenti previste al momento della cessazione del rapporto di lavoro e richiama l’ultimo rapporto della Ragioneria Generale dello Stato per individuare gli incrementi della speranza di vita sia sulla pensione di vecchiaia che sulla pensione anticipata.
Ma la vera novità del messaggio n.2251 è compresa nella seconda parte del messaggio, spiegano gli esperti previdenzialisti di Filt Cgil: L’Inps in via interpretativa chiarisce che i titolari di Isopensione alla data del 1° gennaio 2019 possono, alla maturazione dei relativi requisiti, chiedere la pensione in quota 100. La norma, in effetti, esclude la possibilità di accedere ad Isopensione per maturare i requisiti di quota 100 ma non preclude a coloro che sono già titolari di Isopensione la possibilità di pensionamento anticipato con i requisiti di quota 100.

Leggi: Inca, 12/07/2019


Adattare le case per la non autosufficienza. Una newsletter gratuita ad hoc

È on line la Newsletter della Rete dei CAAD centri adattamento ambiente domestico
n. 3/4, marzo/aprile 2018.

Leggi: Rete Caad

 

NEWS:

lunedì 2 settembre 2019
Casa, Sunia al futuro Governo: “Contrastare il disagio abitativo tutelerà anche la proprietà”

La casa come emergenza sociale, ma anche come volano dello sviluppo del Paese. A patto che la politica se ne occupi in maniera strutturale e con almeno un Sottosegretario dedicato. Questo l’appello lanciato al futuro Governo dal Sunia, per voce del segretario generale, Daniele Barbieri.
[A cura di: Daniele Barbieri – segretario generale del SUNIA]
Da troppo tempo le politiche abitative sono dimenticate o sottovalutate nelle azioni di Governo con il risultato evidente, soprattutto nelle aree urbane, di una crescente emergenza che non trova alcuna soluzione reale a causa di assenza o estrema esiguità di fondi da destinare al rilancio dell’edilizia sociale in affitto a canoni sostenibili ed al mancato finanziamento di strumenti fondamentali di sostegno alla domanda debole, come il fondo per la locazione, sostanzialmente azzerato negli ultimi anni.
Superare una visione emergenziale del disagio ed avviare una politica abitativa di medio-lungo periodo che parta dalla domanda reale e non dalle aspettative, seppur legittime, dell’industria delle costruzioni, è il modo concreto per rispondere non solo ad un bisogno primario, ma anche alla necessità del Paese di garantire mobilità lavorativa sul territorio. In buona sostanza, come da tempo affermiamo, bisogna considerare l’accessibilità abitativa come una infrastruttura indispensabile allo sviluppo. Non è un caso che nei Paesi europei più avanzati l’edilizia sociale abbia un peso molto più rilevante, non solo numericamente, di quanto non l’abbia nel nostro. Basti pensare che in molti paesi esiste un Ministero per la casa e in Italia, come nell’ultimo Governo, neanche un Sottosegretario dedicato.

Leggi: Quotidiano del Condominio, 02/09/2019


lunedì 2 settembre 2019
L’incontro della FISH con il Presidente del Consiglio incaricato

«In questo gesto, primo nel suo genere, intravediamo un segnale importante, non solo e non tanto nei confronti delle istanze di cui siamo latori, quanto della comprensione profonda delle indicazioni della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, che prevede non solo il coinvolgimento dei diretti interessati nelle decisioni che li riguardano, ma la considerazione della disabilità in ogni politica che riguardi tutti i Cittadini»: a dirlo è Vincenzo Falabella, presidente della FISH, dopo la consultazione ufficiale voluta da Giuseppe Conte, presidente del Consiglio incaricato
«In questo gesto, primo nel suo genere, vogliamo intravedere un segnale importante, non solo e non tanto nei confronti delle istanze di cui siamo latori, quanto della comprensione profonda delle indicazioni della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, laddove prevede non solo il coinvolgimento dei diretti interessati nelle decisioni che li riguardano, ma la considerazione della disabilità in ogni politica che riguardi tutti i Cittadini»: così Vincenzo Falabella, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), commenta la consultazione ufficiale con una delegazione della Federazione, conclusasi poco fa, e voluta da Giuseppe Conte, incaricato alla formazione del nuovo Governo.

Leggi: Superando, 02/09/2019


sabato 31 agosto 2019
Cadute. Provocano ogni anno 646mila morti, specie negli anziani. Il rapporto dell’Oms e le strategie per prevenirle

Oltre l’80% dei decessi correlati alla caduta si verificano nei paesi a basso e medio reddito, mentre le regioni del Pacifico occidentale e del Sud-est asiatico sommano il 60% di queste morti. Anche se non fatale, circa 37,3 milioni di cadute richiedono ogni anno assistenza medica ogni anno e sono responsabili di oltre 17 milioni di anni di vita con disabilità. RELAZIONE OMS SULLA CADUTE: PREVENZIONE IN ETÀ AVANZATA.
Globalmente, le cadute sono un grave problema di sanità pubblica. Si stima che 646.000 cadute fatali si verificano ogni anno, rendendole la seconda causa principale di morte accidentale involontaria, dopo le lesioni stradali.
Oltre l’80% dei decessi correlati alla caduta si verificano nei paesi a basso e medio reddito, mentre le regioni del Pacifico occidentale e del Sud-est asiatico sommano il 60% di queste morti. In tutte le regioni del mondo, i tassi di mortalità sono più alti negli adulti con più di 60 anni.
Anche se non fatale, circa 37,3 milioni di cadute richiedono ogni anno assistenza medica ogni anno. Tali cadute sono responsabili di oltre 17 milioni di anni di vita con disabilità. La maggiore morbilità si verifica nelle persone con più di 65, tra i giovani di età compresa tra i 15 ei 29 anni e nei bambini di età pari o superiore a 15 anni.

Leggi: Quotidiano Sanità, 31/08/2019


mercoledì 28 agosto 2019
Anziani e digitali, le nuove frontiere per l’autonomia passano per la domotica

Dagli ausili per la memoria ai microchip di geolocalizzazione, fino alle app di assistenza in remoto: presentate le innovazioni per migliorare la vita degli anziani. Ma resta il nodo delle persone disabili che invecchiano
Si chiamano “wearables”, sembrano semplici collane o orologi, ma in realtà sono dispositivi muniti di microchip, utili per la geolocalizzazione dell’anziano. E poi ci sono le pill box, ossia scatole che si illuminano quando è ora di prendere la medicina e si aprono dispensando la pastiglia giusta, con un sensore che registra se la pillola è stata effettivamente presa oppure no. Sono queste alcune delle innovazioni presentate alla Conferenza internazionale sulle tecnologie assistive, l’evento europeo che a Bologna riunisce ricercatori, associazioni, istituzioni e aziende specializzate provenienti da tutto il mondo, per presentare le ultime tecnologie di supporto all’autonomia della persona.
Con una popolazione che sta invecchiando sempre di più, questi strumenti diventano sempre più importanti per dare la possibilità alle persone anziane di gestire autonomamente le proprie attività e condurre in maniera indipendente la loro vita. “Da diversi anni, le tecnologie assistive stanno cercando soluzioni innovative per aiutare le persone anziane che, con il passare del tempo, hanno sviluppato disabilità cognitive, fisiche o sensoriali – spiega Mabel Giraldo, ricercatrice dell’università di Bergamo e relatrice alla –. Da un lato, si punta a migliorare il contesto nel quale queste persone vivono, a partire dalla casa; dall’altro, si cerca di spronare gli anziani ad acquisire nuove competenze digitali, in un’ottica di invecchiamento attivo: la vecchiaia, infatti, non deve essere considerata come una fase di decadimento, bensì come un momento nel quale la persona può ancora imparare e sviluppare nuove capacità”.

Leggi: La Difesa del Popolo, 28/08/2019


mercoledì 14 agosto 2019
Ikea progetta case prefabbricate per persone con demenza senile

In un mondo dove siamo sempre più longevi, architetti e designer stanno realizzando immobili disegnati appositamente per persone con demenza senile. E’ il caso di IKEA che, attraverso la firma Boklok di cui è coproprietaria, e insieme all’impresa costruttrice Skanska, sta progettando abitazioni specificamente pensate per questo collettivo.
Si tratta di case prefabbricate con elettrodomestici con pulsanti al posto di comandi digitali o con bagni senza specchio o pavimenti scuri. Inoltre sono provviste di spazi comuni come giardini teraupetici e un club sociale. L’obiettivo è allungare la vita di queste persone nella loro stessa casa ed evitare che debbano entrare in un ospizio o un centro specializzato in malattie per la terza età.
Boklok assicura che per un Paese è più economico costruire case di questo tipo che sovvenzionare centri specializzati per persone con demenza senile. Per il momento sono state costruite solo sei unità per una prova pilota che dovrebbe cominciare a breve. Il piano è quello di esportare questo tipo di case anche in altri Paesi.

Leggi: Idealista, 14/08/2019


giovedì 1 agosto 2019
Politiche sociali: Bonaccini, “boccata d’ossigeno per il welfare”, ripartiti 391,7 milioni del fondo nazionale

Roma, 1° agosto 2019 (comunicato stampa) “Raggiunta l’intesa sul fondo nazionale politiche sociali per il 2019. Per il welfare è una bocca d’ossigeno, con il via libera al riparto arriveranno infatti alle Regioni, e conseguentemente agli enti locali, 391,7 milioni di euro”, lo ha annunciato il Presidente Stefano Bonaccini, a margine della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome del 1° agosto.
“Il 40% delle quote regionali dovrà essere destinato – spiega Bonaccini – per interventi e servizi nell’area dell’infanzia e dell’adolescenza, coerentemente con quanto previsto da Piano sociale nazionale 2018-20. Non meno di circa 4 milioni dovranno poi finanziare azioni a favore di bambini e famiglie in situazione di vulnerabilità, così come stabilito da un accordo Stato-Regioni-Enti locali del dicembre 2017. Altre risorse, più di 2,2 milioni, sono poi attribuite al ministero per un’assistenza tecnica per garantire un’applicazione omogenea su tutto il territorio nazionale”.
“Sempre sul versante delle politiche sociali sono da registrare altre due buone notizie.
La prima è relativa al riparto di 28,7 milioni, ovvero della parte del fondo nazionale per l’infanzia e l’adolescenza destinata a 15 comuni, cosiddetti ‘riservatari’ così come previsto dalla legge 285 del 1997.

Leggi: Regioni.it


lunedì 29 luglio 2019
L’edificio smart del futuro: sostenibile, connesso alle reti urbane e pieno di domotica

Nuove soluzioni al centro di un roadshow che Smart Building Italia, insieme ad Anitec-Assinform (Confindustria) e Ance, sta portando in giro per l’Italia
Iperconnesso, autonomo ed efficiente dal punto di vista energetico, pieno di domotica. Sarà così l’edificio “smart” del futuro. E non occorre aspettare molto, perché alcuni progetti sono già realtà. Ormai il mercato sta virando verso la costruzione di immobili intelligenti, sia per rispondere alle richieste degli acquirenti, sia per adeguarsi a obblighi di legge che riguardano non solo le nuove costruzioni, ma anche le opere di riqualificazione.
Il roadshow Anitec-Assinform
L’edificio smart è anche al centro di un roadshow che Smart Building Italia, insieme ad Anitec-Assinform (Confindustria) e Ance, sta portando in giro per l’Italia per far attecchire le novità a tutta la filiera, dai progettisti agli installatori, fino anche alle amministrazioni comunali.
Primo imperativo: massima connessione. Che non significa semplicemente portare la fibra ottica negli appartamenti (già obbligatorio per legge), ma pensare gli spazi per dotarli del massimo grado possibile di domotica. «Gestire luci e tapparelle per mezzo di una app, controllare a distanza l’interno dell’abitazione, tramite lo smartphone e un sistema di telecamere, o regolare in remoto la temperatura dell’ambiente – secondo Fabio Checchi, membro del gruppo di lavoro “Habitat digitale” di Anitec-Assinform – sono dotazioni sempre più comuni, almeno nel nuovo, da cui sempre meno si potrà prescindere».

Leggi: Edilizia e Territorio, 29/07/2019


DALLE REGIONI:

lunedì 2 settembre 2019
CRV – Gruppo PD: “Con nuova legge su alloggi popolari, Zaia colpisce pensionati e anziani” – Basta slogan, chiediamo l’immediata modifica della normativa

“Domani, durante la seduta del Consiglio regionale, verrà discussa la nostra Mozione con cui chiediamo l’immediata sospensione degli effetti della Legge che disciplina le case pubbliche, in quanto la nuova normativa regionale determina gravi ripercussioni nei confronti delle persone più fragili, in primis pensionati e anziani. Con questa Legge, il Presidente Zaia mette infatti pesantemente le mani in tasca agli inquilini onesti delle ATER del Veneto, chiedendo 15 milioni e mezzo di euro di canone in più rispetto a quanto previsto dalla precedente normativa. Peccato che il nostro Governatore si sia sempre vantato del Veneto regione ‘Tax Free’, ma solo per i ricchi, evidentemente, non certo per pensionati e anziani. La Legge e il suo Regolamento applicativo vanno rivisti quanto prima”.
Ne dà notizia, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta oggi a Padova, il Capogruppo del Partito Democratico a palazzo Ferro Fini, Stefano Fracasso, che aggiunge “la legge che disciplina gli alloggi popolari va profondamente modificata in quanto presenta criteri sbagliati che non rispettano le condizioni sociali ed economiche degli inquilini onesti. Giovedì ci confronteremo con l’Assessore regionale al Sociale Manuela Lanzarin, in seno alla competente Commissione consiliare, per chiedere modifiche immediate all’impianto normativo.

Leggi: Ansa, 02/09/2019


venerdì 30 agosto 2019
Geriatria, tre medici per 30 pazienti

I disagi del reparto dell’ospedale di Penne. Approvato il piano di riordino: nella struttura resteranno solo 44 posti letto
Gli affanni dell’ospedale San Massimo di Penne non vanno in ferie. Da almeno quattro mesi il reparto di geriatria vive in agonia a causa di una seria carenza di personale medico. Fino a gennaio scorso erano 6 i medici operativi in reparto, mentre adesso, invece, sono rimasti in 3 operativi al 100%. Uno infatti è andato in pensione, un altro ha avuto un problema di salute ed è fuori da circa quattro mesi e il sindaco Mario Semproni, anch’egli geriatra, usufruisce dei permessi politici e non è presente con la stessa continuità di un tempo. Da mesi dunque si va avanti con tre medici che, comprensibilmente, cominciano anche ad accusare lo stress di turni senza sosta. Il reparto di geriatria, inoltre, è il reparto più numeroso ed ospita una media di 28-29 pazienti ricoverati al giorno. Dall’ospedale di Penne sono stati chiesti rinforzi medici da mesi ma dalla direzione della Asl di Pescara non hanno mai provveduto a soddisfare le esigenze della geriatria del San Massimo.

Leggi: Il Centro, 30/08/2019


giovedì 29 agosto 2019
Abbattere le barriere architettoniche: una guida a leggi e sentenze

Il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche nel palazzo condominiale è un tema di grande interesse.
Si tratta di argomento disciplinato dall’art. 2 della l. n. 13 del 9 gennaio 1989.
Questa normativa dispone che le innovazioni preordinate a tal fine negli edifici privati (innovazioni tra le quali può citarsi oltre che – per espressa disposizione di legge – la realizzazione di un servoscala, anche – per costante giurisprudenza – l’installazione di un ascensore idoneo al trasporto dei disabili: cfr., fra le altre, Cass. 20 aprile 1985 n. 8286) siano decise dall’assemblea condominiale, <<in prima o in seconda convocazione, con le maggioranze previste dal secondo comma dell’art. 1120 del codice civile>>. Con la legge di riforma del condominio si ha che per approvare le innovazioni preordinate al superamento e all’eliminazione delle barriere architettoniche, occorre una maggioranza deliberativa costituita, tanto in prima quanto in seconda convocazione, rispettivamente degli intervenuti e da almeno la metà del valore dell’edificio.

Leggi: Quotidiano Condominio, Il Sole 24 Ore, 29/08/2019


giovedì 29 agosto 2019
Edilizia pubblica, operativo il riparto di 250 milioni alle Regioni

Pubblicato in Gazzetta il provvedimento del Mit in attuazione di una delibera Cipe del 2017. Via libera alla selezione dei progetti
Via libera all’utilizzo di 250 milioni di euro per finanziare interventi edilizi di miglioramento energetico e antisismico sul patrimonio di edilizia residenziale pubblica. L’apposito decreto Mit del 4 luglio scorso è stato infatti pubblicato sulla Gazzetta del 27 agosto scorso. Il Dm del Mit fa seguito alla riprogrammazione delle risorse approvata dal Cipe con la delibera 22 dicembre 2017 (pubblicata nell’aprile dell’anno successivo).
Lo sblocco dei fondi consente alle Regioni di selezionare i progetti sul territorio, promossi da
Comuni, privati o Aziende casa, fino all’ammontare di risorse assegnato a ciascuna Regione. La
quota maggiore dei fondi è andata alla Lombardia, che può disporre complessivamente di
quasi 47,8 milioni di euro. Segue, a grande distanza, la Sicilia con oltre 22,6 milioni. Al terzo e
quarto posto ci sono il Lazio e la Campania con, rispettivamente, 21,8 e 21,5 milioni. La
graduatoria si chiude con la Valle d’Aosta che ottiene 450mila euro circa.

Leggi: Edilizia e Territorio, Il Sole 24 Ore, 29/08/2019


martedì 27 agosto 2019
Volontariato sociale e domiciliarità: la Cgil punta sugli anziani «attivi»

Gioved ì la festa dello Spi: allo studio nuove soluzioni abitative
Invecchiare attivamente vuol dire dedicare il proprio tempo libero durante la senilità a sé e agli altri componenti della propria comunità. Ciò richiede supporto, come quello fornito dai volontari di Auser, che accompagnano gli anziani a fare la spesa o in farmacia, programmano e ritirano analisi, organizzano gite o semplicemente si rendono disponibili per fare compagnia. Se l’anno scorso il tema d’attualità era la legislazione sulle pensioni, per la Cgil quest’anno è quella sull’invecchiamento attivo. Le linee conduttrici sono la «domiciliarità» in luogo dell’ospedalizzazione nei casi di mancata autosufficienza e il rallentamento dell’invecchiamento attraverso attività di volontariato con risvolto sociale. Se non si vuole pesare sul sistema sanitario, le vie sono la prevenzione e il supporto pubblico a soluzioni domiciliari e a impatto sociale. Pensare alla permanenza in casa vuol dire anche ripensare le abitazioni, in modo tale che siano adatte alla permanenza di anziani come anche alla presenza di futuri inquilini. Ruggero Purin, segretario dello Spi Trentino, commenta: «Bisogna ripensare radicalmente il problema degli anziani, effettuando scelte coraggiose come quelle inserite nella riforma Spazio argento, che questa giunta provinciale ha bloccato. Non possiamo creare contrapposizioni generazionali perché non si vuole affrontare i processi».

Leggi: Corriere del Trentino, 27/08/2019


lunedì 26 agosto 2019
A Napoli servizi sociali in ginocchio

Scatta la protesta, operatori in sciopero martedì 27. Fp Cgil: “Qui ce n’è appena uno ogni 7 mila abitanti. E zone difficili come Scampia e Secondigliano – spiega il sindacato – sono state completamente abbandonate”
Assistenti sociali pochi e maldistribuiti. A Napoli il welfare pubblico è in una situazione di grave carenza d’organico e per questo la Fp Cgil locale ha indetto uno sciopero degli assistenti che si tiene oggi, martedì 27 agosto. “Vogliamo lanciare un segnale chiaro – spiega il sindacato – sull’urgenza di risollevare la drammatica situazione in cui versano i servizi sociali: pochi e prossimi al pensionamento, con carichi di lavoro al di fuori delle loro possibilità, non valorizzati e maldistribuiti nel territorio, a scapito di lavoratori e cittadini che usufruiscono dei servizi”. Lo sciopero avrà la durata di due ore (dalle 10 alle 12) con un presidio di delegati sindacali e assistenti sociali alle 10.30 in piazza Dante.
Quanti sono gli assistenti sociali?
La popolazione residente in città è attualmente composta da 972.973 persone, a fronte delle quali sono in servizio appena 126 operatori, ovvero un assistente sociale ogni 7.722 persone. Il rapporto previsto dovrebbe, al contrario, essere di 1 a 5 mila. A mancare all’appello sono 69 operatori, praticamente il 55% del personale in servizio.

Leggi: Rassegna Sindacale, 26/08/2019


lunedì 26 agosto 2019
Saint-Gobain a sostegno della Casa della Solidarietà e della Terza Età di Lecco

La Fondazione Saint-Gobain Initiatives ha dato un contributo significativo per la ristrutturazione dell’edificio, adibito a polo socio-assistenziale e culturale per i servizi agli anziani
A Lecco, in un immobile storico di fine ‘800 situato nel rione di San Giovanni, si trova la Casa della Solidarietà e della Terza Età, ristrutturato, anche con il contributo della Fondazione Saint-Gobain, dal Comune, da Auser, l’associazione che dal 1989 si batte per dare ruolo e valore agli anziani e da Anteas – Associazione Nazionale Terza Età Attiva per la Solidarietà.
La nuova struttura – che ospita Auser Lecco, Anteas Lecco e gli uffici comunali del SID-Servizi Integrati Domiciliarità – è adibita a polo socio-assistenziale e culturale per i servizi agli anziani, uno spazio integrato dove poter fornire informazioni utili e orientare ai servizi esistenti, svolgere attività di aggregazione e partecipare a momenti di condivisione tra generazioni. Particolare attenzione è rivolta alle persone con mobilità ridotta, con il servizio di trasporto protetto, e alle persone sole, con la compagnia offerta dalla Telefonia sociale, grazie all’opera di volontari.

Leggi: Casa e Clima, 26/08/2019


sabato 24 agosto 2019
Case vacanza, è boom anche a Parma – SUNIA: fenomeno da regolamentare o non si troveranno più case per famiglie

A Parma è boom per le case vacanza. Il fenomeno degli affitti brevi è in forte crescita anche nella nostra città e, più in generale, nell’intero territorio provinciale. Complice l’aumento del turismo e le molteplici opportunità che offre questo nuovo business.
Per i proprietari di immobili le locazioni brevi rappresentano un’importante fonte di reddito – nonostante sia piuttosto complesso districarsi tra le norme previste a livello regionale e nazionale, soprattutto per chi decide di dar vita a una vera e propria attività imprenditoriale – mentre per gli inquilini un modo per fare vacanze a prezzo contenuto e sentirsi sempre a casa.
Le richieste che giungono al Comune sono in costante crescita, affiancate dal fenomeno del «nero», frenato soltanto parzialmente dalle normative sempre più stringenti.
In città le comunicazioni relative all’attivazione di «appartamenti ammobiliati per uso turistico» nei primi sei mesi di quest’anno sono state oltre una cinquantina, mentre lo scorso anno ottantaquattro; nel 2017 invece sessantadue, mentre nel 2016 quarantaquattro, circa la metà rispetto al 2018.

Leggi: Gazzetta di Parma, 24/08/2019


giovedì 22 agosto 2019
Città di Castello, grazie ad un contributo dell’User i soci della bocciofila trestinese regalano una nuova altalena e parco giochi ai bambini

Nuova altalena e parco giochi tirato a lucido grazie all’impegno dei pensionati e anziani di Trestina, soci e frequentatori della locale bocciofila. Nonni in prima linea armati di attrezzi e tanta volontà hanno dedicato alcuni gorni del proprio tempo alla cura del parco e rimesso a posto una nuova altalena sicura a portata dei bambini e delle numerose famiglie che frequentano il parco Robinson di Trestina. Altalena che gli anni e le intemperie avevano reso inagibile. Il tutto reso possibile grazie ad un contributo dell’ AUSER Alta Umbria ed al lavoro dei volontari della Bocciofila Trestinese. Per dare il senso dell’importanza dell’intervento, che ha riempito di orgoglio i volontari impegnati al recupero, e stata la presenza costante di decine di bambini che, con sguardi e sorrisi entusiastici, hanno seguito passo dopo passo tutte le fasi del rimontaggio dei pezzi in attesa del sospirato collaudo finale.

Leggi: Umbria Domani, 22/08/2019


mercoledì 21 agosto 2019
SUNIA: il regolamento Ater rischia di penalizzare tante famiglie in difficoltà

Il sindacato degli inquilini elenca alcuni esempi di famiglie messe in difficoltà da indennizzi assicurativi o inutili eredità
C’è chi, pur avendo perso il lavoro, sarà costretto a lasciare fra due anni l’appartamento Ater che attualmente occupa dopo essere passato per la trafila della graduatoria. Tutta colpa di una piccola somma percepita dall’assicurazione per motivi di salute. Stesso discorso per l’anziano che ha ricevuto in eredità una casetta da ristrutturare in una delle piccole e sperdute frazioni della provincia e su cui non potrà mettere mano per mancanza di risorse.
Sono alcuni dei casi passati sulla scrivania di Alberto Chiesura, referente del sindacato degli inquilini della Cgil, dopo l’entrata in vigore della nuova legge regionale sull’edilizia residenziale pubblica. Legge che pone come limite per accedere a un appartamento un Isee che non superi i 20 mila euro. Pena l’uscita entro due anni dall’alloggio Ater.

Leggi: Corriere delle Alpi, 21/08/2019


martedì 20 agosto 2019
Bonus ristrutturazione, si perde se l’erede affitta la casa

Agenzia delle Entrate: non si può usufruire della quota per l’annualità di riferimento anche per locazioni brevi durante l’anno
l contribuente che ha ereditato un immobile e, con esso, il diritto a fruire delle quote residue di detrazione per i lavori di ristrutturazione, perde l’agevolazione per l’annualità di riferimento se affitta la casa anche solo per un breve periodo dell’anno.
A chiarirlo l’Agenzia delle Entrate nella risposta all’interpello n. 282 in cui un contribuente chiede di poter continuare a usufruire della detrazione Irpef per l’immobile ricevuto in successione, nel caso in cui sia concesso in locazione solo per brevi periodi nel corso dell’anno.
Immobile ereditato: cosa significa ‘detenzione materiale e diretta del bene’
Secondo il contribuente, se si affitta solo per brevi periodi, la “detenzione materiale e diretta del bene” rimane al proprietario come previsto dall’articolo 16-bis del Tuir.
L’Agenzia, nel suo riscontro normativo, ricorda che “in caso di decesso dell’avente diritto, la fruizione del beneficio fiscale si trasmette, per intero, esclusivamente all’erede che conservi la detenzione materiale e diretta del bene”.

Leggi: Edilportale, 20/08/2019


mercoledì 14 agosto 2019
Crevacuore, dona la sua casa al Comune: “Ora dovete trasformarla in un centro per anziani”

A Crevacuore nella vecchia casa donata al Comune da una anziana morta in Francia potrebbe aprire una co-housing per anziani autosufficienti. Proprio nell’ultimo consiglio comunale l’amministrazione del neo sindaco Ermanno Raffo ha accettato la donazione «Abbiamo avuto una bella sorpresa dalla signora Angelina Bora – racconta il sindaco Raffo -. La signora alla sua morte ha deciso di lasciare la sua casa di Crevacuore alla casa di riposo, destinandola a progetti per gli anziani». Angelina Bora, nata il 19 giugno 1925, era originaria di Crevacuore, ma da anni si era trasferita in Francia, a Lione. Qui si era sposata e ha continuato a vivere, ma ogni anno tornava nel suo paese di origine. Questo fino a tre anni fa, poi le condizioni di salute non le hanno più permesso di muoversi. Alla sua morte ha pensato però di lasciare le sue proprietà di Crevacuore al paese con la richiesta che l’immobile venisse destinato a progetti a favore degli anziani. Un legame profondo quello con il suo paesa, tanto da lasciare la casa di famiglia all’amministrazione comunale con l’obbligo di utilizzarla per la terza età.

Leggi: La Stampa, 14/08/2019


venerdì 9 agosto 2019
Contro le truffe le città assicurano gli anziani

A Bologna, Milano, Genova e Firenze indennizzi e iniziative a tutela della terza età
Sos raggiri: la solitudine rende più fragili. E’ per questo che in alcuni capoluoghi italiani sono state avviate campagne a salvaguardia della terza età. Gli anziani, infatti, sono statisticamente i più frequenti bersagli di frodi economiche. “Mio padre anziano è stato truffato da un finto rappresentante del servizio elettrico che ha bussato alla sua porta dicendo di dover riscuotere l’importo di una bolletta – scrive un figlio all’Associazione nazionale consumatori -. A parte l’umiliazione di mio padre quando ha capito di essere stato raggirato e la nostra paura nel pensare a quello che poteva accadere, mi domando: ma è possibile che non si possa far nulla per evitare di essere truffati fin dentro casa propria?”. Risponde un esperto dell’Unc: “E’ uno dei casi più comuni che persone anziane si lascino abbindolare da finti personaggi in divisa o come in questo caso sedicenti rappresentanti di questa o quella azienda”. La prima arma è la prevenzione: diffidare sempre da estranei che vengono a casa in orari insoliti, non farli mai entrare e se si hanno dubbi chiamare subito il 112.

Leggi: Interris, 09/08/2019


giovedì 8 agosto 2019
Le badanti vanno in ferie, allarme per gli anziani che restano soli

Estate a rischio solitudine per oltre 6 mila anziani in tutta la regione, che potrebbero rimanere a senza l’assistenza di una badante per quasi un mese di fila. Con poche alternative, se non la rinuncia delle ferie da parte della famiglia degli anziani coinvolti o qualche sostituta per cercare di arginare la mancanza di assistenza in casa.
Le strutture pubbliche, dal canto loro, fanno quello che possono ma per la maggior parte l’accoglienza è per lo più riservata, dicono i sindacati dei pensionati, alle persone quasi del tutto autosufficienti. Scatta il piano B, quindi, per migliaia di famiglie umbre che proprio in questi giorni sono alle prese con le autorizzazioni delle ferie. Un sacrosanto diritto e un meritato riposo per molti lavoratori che ogni anno incrementano il numero di presenze nelle case degli umbri.
Si apre, insomma, un altro fronte nell’estate di crisi che ha costretto tante famiglie a tagliare sulle spese e a rinunciare alle vacanze facendo trascorrere le ferie in casa.
Leggi: https://www.ilmessaggero.it/umbria/anziani_badanti_casa_di_riposo_estate-200914.html
Sunia.it – 7.08.2019 – Veneto. Il SUNIA Cgil del Veneto continua la sua battaglia per modificare la Legge regionale 39 del 2017
Michele Brombin: “Verificheremo se le parole dell’Assessore Lanzarin si trasformeranno in fatti concreti”.
Abbiamo appreso dalla stampa di ieri che l’Assessore regionale Lanzarin ha dato avvio a dei “nuclei tecnici” per ogni provincia per verificare le storture derivanti dall’applicazione del calcolo del canone di locazione in seguito all’applicazione della Legge regionale 39/17.
I SUNIA provinciali hanno incontrato e assistito migliaia di assegnatari che la nuova legge rischia di penalizzare. Il lavoro del nostro sindacato non è iniziata dall’invio dei bollettini, ma da quando è stata presentata dalla Giunta la proposta di legge regionale. Nei mesi passati abbiamo organizzato assemblee partecipate, raccolte di firme, abbiamo spiegato agli assegnatari le ragioni della contrarietà del sindacato rispetto alla legge, illustrato le nostre proposte concrete di modifica, e come affrontare nell’immediatezza le difficolta presenti.

Leggi: Sunia, 08/08/2019


lunedì 5 agosto 2019
Mannaia sui custodi sociali, a rischio in Liguria l’aiuto per 400 anziani

Contratto prorogato solo fino a settembre, finanziamenti ridotti di 300 mila euro Viale: «Il servizio va messo a gara». L’Auser: «Costretti a seguire meno persone»
Genova – Nel periodo più caldo dell’anno, la Regione si trova con la patata bollente dei custodi sociali da gestire. I lavoratori delle cooperative a cui è affidato il servizio di assistenza domiciliare e telefonica agli anziani soli e in condizioni di fragilità e le associazioni di volontariato, protestano infatti per il taglio sui finanziamenti al progetto: circa 300mila euro in meno per i mesi da maggio a settembre. E nessuna certezza su ciò che accadrà dopo: il progetto, gestito da una cinquantina di associazioni, cooperative sociali e gruppi di volontariato, scadeva ad aprile di quest’anno. Le attività sono andate avanti comunque, in attesa di comunicazioni. E a luglio è arrivata la doccia fredda: proroga concessa, ma sino a settembre e con molti soldi in meno rispetto a quanto corrisposto lo scorso anno.
Il rischio è che di fronte alla decurtazione delle risorse si decida di ridurre del 30% sino a settembre anche l’attività dei custodi sociali, il che significherebbe privare 400 anziani, dei 1200 presi in carico, del servizio. E inoltre non sarebbero garantite tutte le attività del volontariato di pronto intervento sociale, dei trasporti e degli accompagnamenti sociali che coinvolgono queste stesse persone ed altre centinaia. Se ciò accadesse proprio nel periodo di Ferragosto, il “piano caldo” dei distretti sociosanitari di tutta la Liguria ne risentirebbe pesantemente.

Leggi: Il Secolo XIX, 05/08/2019


sabato 3 agosto 2019
Alto Friuli, parte il trasporto sociale gratuito

Il servizio, rivolto agli anziani e alle persone non autosufficienti, è curato dall’Auser, con il sostegno dei pensionati Cgil e di Bcc Friuli Centrale
Mano tesa dal volontariato agli anziani e a tutte le persone non autosufficienti dell’Alto Friuli. È infatti attivo, su iniziativa dell’Auser, un servizio di trasporto sociale gratuito per l’accompagnamento in strutture sociosanitarie pubbliche e private, uffici o sportelli postali e bancari.
Del trasporto gratuito, attivato con il sostegno del Sindacato pensionati Cgil dell’Alto Friuli e della Banca di Credito cooperativo del Friuli centrale, possono usufruire tutti gli anziani ultra 65enni totalmente o parzialmente non autosufficienti, i disabili con certificazione in base alla legge 104, le persone in carico ai servizi sociali, gli adulti impossibilitati anche temporaneamente a guidare o a muoversi con mezzi propri, purché residenti nei comuni dell’Alto Friuli (ex Comunità montane Gemona-Valcanale-Canal del Ferro e della Carnia, Sandanielese Tarcentino) e in una situazione accertata di grave difficoltà nell’utilizzo dei mezzi pubblici, nonché privi di adeguate reti di assistenza familiare.

Leggi: Il Friuli, 03/08/2019


giovedì 1 agosto 2019
Infermiere di parrocchia, trait d’union tra SSN, anziani e cronicità. La proposta di Nursing Up

Salutiamo con favore la nascita della figura dell’infermiere di parrocchia, annunciata nei giorni scorsi dalla Cei, frutto di un accordo firmato con l’Asl Roma 1, ma che si realizzerà anche in altre due diocesi: ad Alba, nelle langhe piemontesi, e a Tricarico in Basilicata.
“Un’iniziativa meritoria e lungimirante che colma un vuoto assistenziale e rappresenta molto più di un mero accordo tra Servizio sanitario nazionale e Chiesa cattolica, qui impersonata da don Massimo Angelelli, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale della salute. Nel progetto si concretizza l’ideale di presa in carico e di cura dei cittadini che non sono in qualche modo raggiunti dalla sanità pubblica, sia per ragioni di emarginazione e/o disagio, sia perché si trovano a confrontarsi con malattie croniche invalidanti o terminali. Situazioni limite che si presentano all’improvviso lasciando le persone più fragili sole o comunque poco protette”. Così Antonio De Palma, presidente del sindacato degli infermieri Nursing Up, commenta la notizia.

Leggi: In Salute, 01/08/2019


mercoledì 31 luglio 2019
Minacce e violenze nella casa di riposo, Besana sotto choc: “Via le mele marce”

Il parroco: “Nessuno degli indagati dovrebbe più fare questo lavoro”. Il volontario: “È stato come un pugno nello stomaco”
Besana Brianza (Monza Brianza), 31 luglio 2019 – La notizia dei maltrattamenti alla casa di riposo di Brugora ha sconvolto l’intera comunità. A Besana oltre alla Fondazione “Scola” finita nel mirino dei magistrati ci sono altri due istituti, gestiti dalle suore dominicane e dai frati Camillani al di sopra di ogni sospetto. Sono in molti ad avere parenti e amici ricoverati. L’indignazione e la rabbia sono diffusi. Dalle registrazioni, infatti, sono emersi dettagli agghiaccianti. «Fai schifo», «ma quando muori?». «Adesso qui ci vorrebbe un’insulina fatta bene…», sono alcune delle parole rivolte alle anziane degenti dagli operatori sociosanitari. L’inchiesta ha evidenziato come i dipendenti del ricovero, quattro donne e un uomo, fossero soliti schiaffeggiare le ospiti, strattonarle e spintonarle, insultarle e minacciarle di morte. Anziane tra gli 81 e i 99 anni, in condizioni fisiche e psichiche gravi.
«La mela marcia lasciata nelle cassette di mele sane, va tolta. Altrimenti anche le altre mele marciranno – dice don Mauro Malighetti, Parroco Responsabile della Comunità Pastorale S. Caterina di Besana -. Davanti a questi avvenimenti non si deve nascondere la testa sotto la sabbia. Mi congratulo con la direzione della casa di riposo che quando ha appreso la terribile situazione non ha finto di nulla. Anzi, ci ha messo la faccia avvertendo i carabinieri e mettendosi a completa disposizione, per tutelare gli ospiti. Molte famiglie saranno preoccupate, ma queste mele marce sono state consegnate alla giustizia, proprio dagli stessi responsabili della Fondazione.

Leggi: Il Giorno, 31/07/2019


martedì 30 luglio 2019
Milano: autisti, accompagnatori, “famigliari su richiesta”, così gli anziani non restano mai soli

Li chiamano gli Ugo e sono i protagonisti della start up che offre servizi che vanno oltre l’assistenza
Li hanno chiamati Ugo. Con il nome di una persona “facile da ricordare e amichevole”. Perché, dicono, “la chiave di tutto sono le persone e il contatto umano. Non sono semplici chauffer. Ma “personal care giver” o “famigliari su richiesta”, come li definisce Michela Conti, 29 anni, che con altri tre amici ha fondato questa start up, che da Quarto Oggiaro e da una sorta di Uber sociale che aiutava un’associazione di piazzetta Capuana ad assistere gli over 65, i malati e i portatori di handicap negli spostamenti, ha lanciato la scalata al resto d’Italia: “Abbiamo aperto a Torino, Genova, stiamo sbarcando a Roma, Avellino e presto ci allargheremo in Puglia”.

Leggi: La Repubblica, 30/07/2019


martedì 30 luglio 2019
Caos affitti Ater, assemblea straordinaria degli assegnatari

All’incontro pubblico il segretario generale della CGIL trevigiana, Mauro Visentin, il segretario generale dello SPI CGIL di Treviso, Paolino Barbiero, e la segretaria provinciale del SUNIA, Alessandra Gava
Caos affitti Ater, assemblea straordinaria degli assegnatari
La CGIL trevigiana, con il Sindacato dei Pensionati (SPI) e quello degli inquilini (SUNIA), dopo aver presentato, dati alla mano, le criticità del nuovo regolamento regionale ERP, convoca un’Assemblea Pubblica per incontrare gli inquilini assegnatari delle case popolari di tutti comuni della Marca che da settimane si stanno rivolgendo con preoccupazione al Sindacato e chiedere alla Regione Veneto i correttivi necessari a tutelare le situazioni di maggiore disagio. Lanciato l’appello a partecipare anche al Governatore Luca Zaia, al Sindaco di Treviso Mario Conte.
All’Assemblea pubblica di giovedì 1° agosto alle ore 17.30 nel Parco di viale Francia, Quartiere San Paolo a Treviso, prenderanno parte il segretario generale della CGIL trevigiana, Mauro Visentin, il segretario generale dello SPI CGIL di Treviso, Paolino Barbiero, e la segretaria provinciale del SUNIA, Alessandra Gava.

Leggi: Treviso Today, 30/07/2019


IN AGENDA:

I 30 anni di Auser al festival della Letteratura di Mantova

Giovedì 5 settembre 2019 alle ore 17.00 presso la Sala degli Stemmi in via Frattini 60 a Mantova, si terrà l’evento di celebrazione dei 30 anni Auser con la presentazione della ricerca “Il diritto di invecchiare a casa propria: problemi e prospettive della domiciliarità”.
Intervengono il presidente nazionale Enzo Costa, Lella Brambilla presidente Auser regionale, Edoardo Chiribella presidente Auser Mantova, Andrea Caprini assessore ai servizi sociali del Comune di Mantova, Claudio Falasca curatore della ricerca e Carlo Falavigna segretario Spi Cgil Mantova.
L’evento si svolge nell’ambito del Festival Internazionale della Letteratura di Mantova.
Per info: 0376/221615 info@ausermantova.org

Leggi: Auser


Corso “Ausili per l’autonomia e partecipazione”

Dal 5 al 28 settembre si svolgerà il Corso di Alta Formazione sugli ausili per l’autonomia e la partecipazione delle Persone con Disabilità organizzato dall’Associazione La Nostra Famiglia IRCCS “E.Medea” a Conegliano. Il corso è rivolto a medici, terapisti occupazionali, fisioterapisti, logopedisti, terapisti neuro psicomotricisti dell’età evolutiva, psicologi, educatori professionali, tecnici ortopedici e altri tecnici nel settore delle protesi, ausili e accessibilità.

Leggi: Rete Caad


“Territorio del welfare”, la XII Conferenza Espanet, a Urbino

La conferenza, che si terrà dal 19 al 21 settembre a Urbino, affronterà le trasformazioni politico-sociali recenti che stanno incidendo in modo significativo sul welfare. La presa di forza di movimenti identitari, populisti e sovranisti può contribuire a forme di welfare sciovinismo. Si può assistere a spirali di esclusione di soggetti “marginali”, a forme di colpevolizzazione di diverse tipologie di soggetti svantaggiati, alla disintegrazione di alcune forme di protezione, all’abbandono selettivo delle politiche sociali con l’incremento delle diseguaglianze.

Leggi: Espanet Italia


L’XI edizione del Forum della Non Autosufficienza e dell’autonomia possibile, si svolgerà a Bologna Centro Congressi Savoia Hotel, dal 27 al 28 novembre 2019.

L’evento è diventato negli anni il punto di riferimento nazionale per i professionisti e gli operatori dei servizi alla persona.
Il programma offre un ricco numero di convegni e workshop con argomenti dedicati ai vari ambiti operativi, con materie interessanti, concrete e attuali che certamente forniscono contributi, approfondimenti e soluzioni di immediata utilità nell’operare quotidiano.
La sessione convegnistica è strutturata in sessioni plenarie e workshop.
Una lettura a 360° dell’orizzonte di fronte a tutti coloro che si occupano di lavoro di cura.
L’evento è accreditato ECM per tutte le professioni sanitarie e crediti per gli assistenti sociali e OSS.

Leggi: Non Autosufficienza


IN EVIDENZA:

Un’agenda sociale per il nuovo governo

Il governo giallorosso si troverà ad affrontare diverse sfide di ordine sociale oltre a quelle – pur decisive e di cui si parla prevalentemente – di rilancio delle imprese, degli investimenti e dell’occupazione. Esse andranno considerate con la stessa determinazione e lungimiranza, perché non esiste un prima e un dopo tra sviluppo e coesione. Ecco in sintesi alcune (non certo esaustive) priorità sociali.
Assegno unico per i figli, per sfidare l’inverno demografico attraverso uno strumento semplice, continuativo, equo e maggiormente dotato rispetto a quelli (complicati, saltuari, iniqui e di valore limitato) oggi previsti. Sull’assegno unico per i figli (ho presentato un disegno di legge nel 2014, rilanciato da tutto il PD nel 2018) oggi si riscontra una quasi totale convergenza dei partiti, delle associazioni e dei sindacati. La volontà politica dunque c’è, ma gli va data priorità. Inoltre, si dovrebbe semplificare il sistema di sostegni per l’infanzia e l’adolescenza, attraverso una dote unica spendibile per servizi.

Leggi: Welforum


Anziani fragili e gestione della quotidianità

L’invecchiamento della popolazione pone grandi sfide al nostro sistema di welfare che continua a fare affidamento sulle famiglie. Queste hanno un ruolo fondamentale nel sostenere gli anziani fragili che vivono al proprio domicilio, nella gestione della quotidianità. I recenti cambiamenti demografici e culturali richiedono però di organizzare nuove modalità di risposta che, sfruttando le risorse territoriali formali e informali, sappiano intessere reti comunitarie di sostegno più fitte e responsabili.
di Ester Gubert (Istituto di ricerca Euricse)
La gestione della quotidianità può risultare difficoltosa con l’avanzare dell’età e con l’insorgere di limitazioni funzionali nello svolgimento di semplici attività di tutti i giorni. Sebbene si tratti di bisogni leggeri, la loro soddisfazione incide notevolmente sulla qualità di vita degli anziani fragili e sulla possibilità di invecchiare a casa propria in sicurezza. Se da una parte le risposte a titolarità pubblica hanno totalmente perso la funzione preventivo-promozionale che aveva incentivato l’attivazione degli interventi sociali a domicilio, dall’altra il sostegno informale fornito dalla famiglia non è sempre garantito.
Invecchiamento e limitazioni funzionali
Per la prima volta nella storia dell’uomo, la vecchiaia è un’età della vita potenzialmente accessibile a tutti. Se da una parte la longevità può essere considerata una conquista sociale, perché frutto del progresso economico e sanitario, dall’altra pone delle grandi sfide ai sistemi di welfare attuali per l’aumento delle persone a rischio di perdita di autonomia e salute (Giunco, 2014). L’Italia, in particolare, vanta una delle maggiori percentuali di anziani in Europa, (nel 2018 il 22,6%) sia per una netta diminuzione della natalità che per un repentino aumento della speranza di vita media che per le donne supera gli 85 anni e per gli uomini gli 801(ISTAT, 2018a).

Leggi: I Luoghi della Cura


L’amministrazione di sostegno e il servizio di protezione giuridica

L’esperienza dell’Ambito Territoriale Sociale di Pesaro
Angela Genova, Elena Cesaroni, Marina Vagnini, Roberto Drago
“L’amministratore di sostegno è una figura istituita per quelle persone che, per effetto di un’infermità o di una menomazione fisica o psichica, si trovano nell’impossibilità, anche parziale o temporanea, di provvedere ai propri interessi. Gli anziani e i disabili, ma anche gli alcolisti, i tossicodipendenti, le persone detenute, i malati terminali possono ottenere, anche in previsione di una propria eventuale futura incapacità, che il giudice tutelare nomini una persona che abbia cura della loro persona e del loro patrimonio” (Ministero della Giustizia, 2019).
L’introduzione della figura dell’amministratore di sostegno nel nostro ordinamento giuridico rappresenta un aggiornamento importante che ridisegna la condizione delle persone in condizione di fragilità nel rispetto dei loro diritti. La legge n.6 del 2004, infatti, affianca alle misure dell’interdizione e dell’inabilitazione, dal carattere fortemente coercitivo, quella dell’amministratore di sostegno. Cambia, quindi, il paradigma interpretativo: non più limitazione delle libertà e sostituzione da parte di un soggetto nei confronti di chi viene considerato non capace di poter gestire le proprie risorse e le proprie scelte; ma sostegno alla capacità di scelta e minor limitazione possibile della libertà (Cendon Rossi 2009).

Leggi: Welforum


Una risposta alla solitudine: la città amica della persona con demenza

La “città amica” legge e comprende il bisogno nelle strade e nelle case, diventa accogliente, combatte la solitudine, sa essere comprensiva di atteggiamenti che in altre circostanze sarebbero inaccettabili, offre supporto nelle difficoltà, previene la crisi all’interno delle famiglie che, talvolta, porta alla rottura del sistema delle cure. Non è un progetto ma un cambiamento culturale che, partendo dal singolo, trasforma la comunità.
di Manuela Berardinelli (Presidente dell’Associazione Nazionale Alzheimer Uniti Italia)
Che cosa è la città amica della persona con demenza? E’ una città che rende reale il principio dell’accoglienza a tutti i livelli, soprattutto verso i più fragili come sono le persone affette dalla malattia di Alzheimer o da altro tipo di demenza. Una comunità dove ogni cittadino è “preparato” a conoscere e sostenere le persone malate e le famiglie. Il luogo dove la normalità reale è un concetto alla portata di tutti, dove ogni cittadino si impegna a cadenzare, senza profonde modifiche, i suoi ritmi di vita, la quotidianità di chi non può più ricordare, costruendo ponti tra la persona ed il suo ambiente vitale, quasi una protesi che sostituisca quanto è stato cancellato dalla malattia. Un impegno che, senza stravolgere in modo sostanziale le abitudini, si prefigge di realizzare intorno alle persone affette da demenza un’atmosfera di particolare attenzione, che tenga conto delle sue fragilità e abbia una consapevole comprensione verso le sue differenti capacità. Una città che crea le condizioni affinché ciascuno, indipendentemente dal suo stato di salute o dall’età, possa essere incluso nelle varie attività.
La “città amica” sa leggere e comprendere il bisogno nelle strade e nelle case, combatte la solitudine, comprende, accoglie, offre supporto nelle difficoltà, non ha reazioni di ilarità o irritazione di fronte alla diversità di comportamenti.

Leggi: I Luoghi della Cura


Anche in Italia si consolida il welfare chauvinism

Il welfare italiano sta cambiando nei suoi principi e nei suoi orientamenti di fondo. Quello che emerge non è un progetto di cambiamento definito in un documento, in una proposta di legge, ma per lo più una successione di atti, di iniziative, di procedure complesse, che delineano e svelano con sostanziale chiarezza il mutamento in corso e la sua direzione di sviluppo.
Rispetto al welfare condizionale che applica severamente sanzioni e sospensioni dei benefici a beneficiari che non si comportano in modo responsabile (hanno comportamenti moralmente riprovevoli, non rispettano le prescrizioni, non si impegnano a cercare un lavoro, non frequentano con regolarità corsi di aggiornamento), questa configurazione emergente è un ulteriore passo in avanti verso un welfare che crea distinzioni, gruppi sociali ai quali è favorito l’accesso alle prestazioni e gruppi esclusi da ogni diritto a ricevere un beneficio.
La successione di atti, di iniziative a cui mi riferisco sono destinati ai gruppi meno sostenuti dall’opinione pubblica ed elettoralmente irrilevanti: gli sgomberi senza ricercare un’alternativa socialmente adeguata e come soluzione dell’emergenza abitativa e delle condizioni di abbandono, i 60 mila stranieri espulsi dal circuito dell’accoglienza, l’attacco e il discredito delle ONG che operano nel Mediterraneo, la circolare del Ministero dell’interno sul “censimento degli insediamenti di comunità rom, sinti e caminanti” che ha un carattere chiaramente discriminatorio nei confronti di queste comunità e non riguarda insediamenti di altre etnie, i requisiti di residenza, in particolare, richiesti ai senza dimora per l’accesso al reddito di cittadinanza.

Leggi: Welforum


L’evoluzione della programmazione territoriale integrata in Toscana

Con la D.G.R. 573/2017 Regione Toscana ha avviato un percorso fortemente innovativo con l’obiettivo di attivare i processi di programmazione operativa in tutti gli ambiti zonali. La delibera, frutto di un rilevante periodo di confronto e concertazione, è andata a definire finalità, contenuti, processi e strumenti per le attività annuali di programmazione integrata di livello zonale per gli ambiti della sanità territoriale, del sociosanitario, del socioassistenziale, della promozione e prevenzione, delle azioni di contrasto alla violenza di genere.
Il complesso percorso avviato nel 2017 ha avuto delle notevoli ricadute sugli ambiti territoriali nei termini di una riattivazione dei processi di programmazione territoriale in ambito socio-sanitario, in attesa del Piano Sanitario e Sociale Integrato Regionale (PSSIR), nella fase attuale oggetto di discussione e approvazione finale da parte del Consiglio regionale, che avvierà il ciclo completo delle programmazioni attraverso i Piani di Area Vasta (PAV), i Piani attuativi locali (PAL) e i Piani integrati di salute (PIS).
Lo scorso anno, Regione Toscana quindi ha avviato con gli ambiti zonali – attraverso la D.G.R. 1076/2018 – un nuovo ciclo di programmazione operativa per l’annualità 2019, apportando alcuni elementi (che si auspicavano, e tali si sono rilevati) di miglioramento del processo di programmazione territoriale integrata.

Leggi: Welforum


SEGNALAZIONI:

Previdenza: attacco informatico al portale Inps

L’Istituto lancia allarme per false email via PEC
L’INPS informa i cittadini che si sono verificati nuovi tentativi fraudolenti attraverso l’invio di email con contenuti apparentemente attribuibili all’Istituto. Nello specifico le segnalazioni pervenute riferiscono di una email, inviata attraverso diversi indirizzi di posta certificata (PEC) non appartenenti all’Istituto, che avvisa di presunte irregolarità nel versamento di contributi.
Il testo della email si conclude con l’invito a cliccare su un link per accedere al dettaglio delle dichiarate irregolarità dal quale non si accede, in realtà, a nessun indirizzo ufficiale dell’INPS. Anzi è possibile che il link rimandi a un qualche sito dal quale verrebbe automaticamente scaricato del software maligno (malware) pertanto si consiglia di non cliccare sul link che compare nella email.
L’Istituto ricorda a tutti i cittadini di non dare seguito a richieste ambigue che arrivino via email e che l’unico link per accedere alle informazioni, ai servizi e alle prestazioni dell’Istituto è: www.inps.it/nuovoportaleinps/default.aspx. Gli elenchi degli indirizzi di PEC utilizzati dalle strutture INPS sono disponibili sul Portale.

Leggi: Inca


Decreto crescita – Pensioni di inabilità per ex esposti amianto

Il beneficio della pensione di inabilità per i lavoratori affetti da determinati tipologie di mesoteliomi determinati da esposizione all’amianto è stato introdotto dall’art. 1 comma 250 della legge 232/2016 (Bilancio 2017). Si tratta di una particolare forma di inabilità riconoscibile con almeno 5 anni di contributi nella vita lavorativa. L’art. 41 bis della legge 58/2019 estende tale tipologia di pensione ai soggetti che a qualsiasi titolo abbiano contratto una malattia professionale riconducibile all’amianto che sia stata riconosciuta dall’INAIL.
Tuttavia, avverte il sindacato, nonostante le modifiche normative, restano in piedi tutte le criticità legate a questo tipo di beneficio che, paradossalmente, nell’interpretazione ministeriale, non è compatibile con la rendita INAIL ottenuta per la malattia correlata all’amianto né è cumulabile con la maggiorazione dell’anzianità contributiva riconosciuta per i periodi di esposizione all’amianto.

Leggi: Inca


Assegno per il nucleo familiare (ANF) – Charimenti Inps per il calcolo del reddito familiare

A seguito delle richieste pervenute all’INPS in merito alla corretta indicazione dei redditi percepiti dal nucleo familiare ai fini della domanda di Assegno per il Nucleo Familiare (ANF), l’Istituto fornisce chiarimenti in materia con il messaggio 18 luglio 2019, n. 2767.
I chiarimenti riguardano, nel dettaglio, la disciplina delle somme percepite come sostegno alla natalità e trattamenti di famiglia nel calcolo del reddito familiare ai fini della richiesta dell’ANF da parte dei lavoratori dipendenti del settore privato non agricolo.
Le prestazioni di interesse sono:
il Premio alla nascita;
l’Assegno di natalità (c.d. bonus bebè);
il Reddito di garanzia, il Contributo famiglie numerose e l’Assegno regionale per il nucleo familiare, previsti per la Regione autonoma Trentino – Alto Adige.
Questi contributi e prestazioni sono esclusi dalla formazione del reddito complessivo e, pertanto, non sono da considerare ai fini della verifica del requisito reddituale valido per il diritto e la misura dell’ANF.

Leggi: Inca


Reddito e Pensione di Cittadinanza

Gestione online delle richieste di rinuncia
L’Inps, con il messaggio 11 luglio 2019, n. 2662, ha fornito le indicazioni operative per la gestione delle richieste di rinuncia al Reddito di Cittadinanza e alla Pensione di Cittadinanza.
La rinuncia, avverte l’Istituto in una nota pubblicata sul sito istituzionale, potrà essere effettuata dal richiedente titolare della Carta Rdc/Pdc, il quale dovrà dichiarare che la domanda di rinuncia viene presentata in nome e per conto del nucleo familiare, a prescindere dalla fase di attuazione del beneficio in essere e dalla composizione del nucleo stesso. L’Inps ha reso disponibile online il modulo SR183 da utilizzare e presentare alle strutture territoriali dell’INPS per la rinuncia al beneficio.
La rinuncia comporta la disattivazione della Carta Rdc/Pdc, con decorrenza dal momento della rinuncia stessa. Pertanto, eventuali importi residui ancora presenti nella Carta non saranno più utilizzabili. La rinuncia non comporta in alcun modo la riattivazione del ReI, nel caso in cui il nucleo ne fosse beneficiario prima della richiesta di Reddito di Cittadinanza.

Leggi: Inca


Assegni straordinari e Isopensioni – Inps, possibilità di accesso a pensione Quota100

L’Inps con il messaggio n.2251 del 14 giugno 2019, ancora non pubblicato sul sito dell’Istituto, nel confermare le disposizioni già impartite nella circolare n. 10 del 29 gennaio 2019, fornisce ulteriori precisazioni circa la possibilità di accesso alla quota 100 per i titolari di assegno straordinario e di Isopensione modificando l’orientamento interpretativo che aveva adottato con la circolare di gennaio.
Con il messaggio, l’Inps ricorda che le prestazioni in essere (sia Assegni straordinari sia Isopensioni) alla data del 1° gennaio 2019 continuano ad essere erogate fino alla scadenza prevista in base alle norme tempo per tempo vigenti previste al momento della cessazione del rapporto di lavoro e richiama l’ultimo rapporto della Ragioneria Generale dello Stato per individuare gli incrementi della speranza di vita sia sulla pensione di vecchiaia che sulla pensione anticipata.
Ma la vera novità del messaggio n.2251 è compresa nella seconda parte del messaggio, spiegano gli esperti previdenzialisti di Filt Cgil: L’Inps in via interpretativa chiarisce che i titolari di Isopensione alla data del 1° gennaio 2019 possono, alla maturazione dei relativi requisiti, chiedere la pensione in quota 100. La norma, in effetti, esclude la possibilità di accedere ad Isopensione per maturare i requisiti di quota 100 ma non preclude a coloro che sono già titolari di Isopensione la possibilità di pensionamento anticipato con i requisiti di quota 100.

Leggi: Inca, 12/07/2019


Adattare le case per la non autosufficienza. Una newsletter gratuita ad hoc

È on line la Newsletter della Rete dei CAAD centri adattamento ambiente domestico
n. 3/4, marzo/aprile 2018.

Leggi: Rete Caad


É online sul sito www.abitareeanziani.it il nuovo numero della rivista Abitare e Anziani Informa.
Tema della pubblicazione è quello della co-residenza, (cohousing) intesa come possibile terza via tra la solitudine e la casa di cura, tra esperienze concrete e modelli possibili.
Il nuovo numero è scaricabile gratuitamente in formato pdf al seguente link


Housing For All – L’iniziativa dei cittadini europei

La presente proposta di iniziativa dei cittadini intende creare condizioni quadro giuridiche e finanziarie che facilitino, per tutti, l’accesso a un alloggio in Europa.
Invitiamo tutti gli inquilini a firmare la petizione e a sostenere l’iniziativa di Housing For All per intraprendere azioni che facilitino, per tutti, l’accesso a un alloggio popolare e a prezzi accessibili in Europa.
Clicca qui per firmare la petizione


NEWS:

lunedì 29 luglio 2019
Anziani: troppe medicine, poca attività fisica e cattiva alimentazione

La fotografia scattata alla popolazione over 65 da Pass d’Argento, il sistema di sorveglianza sulla popolazione con 65 anni e più condotto da Asl e Regioni e coordinato dall’Istituto superiore di sanità
L’87% degli italiani over 65 si considera in buona salute, ma le abitudini sanitarie e alimentarie sono invece molto carenti e inadeguate. E’ quanto fa sapere HappyAgeing (Alleanza italiana per l’invecchiamento attivo) sulla base dell’indagine di Passi d’Argento (PdA), il sistema di sorveglianza sulla popolazione con 65 anni e più condotto da Asl e Regioni e coordinato dall’Istituto superiore di sanità. “Anche se si registrano lievi miglioramenti nella lotta alla sedentarietà – sostiene Michele Conversano, presidente di HappyAgeing – rimangono abitudini alimentari sostanzialmente scorrette e un’immunizzazione non sufficiente. Inoltre, si conferma la grande disuguaglianza tra le regioni nelle politiche sanitarie messe in atto a favore degli anziani”.
SEMPRE PIÙ ANZIANI
La ricerca – online su Passi D’Argento – aggiorna il quadro sullo stato di salute e di vita degli over 65enni, fascia in costante crescita e che ormai si avvicina al 25% della popolazione complessiva. L’Italia è infatti ai primi posti in Europa per la crescita dell’indice di vecchiaia: il rapporto tra gli anziani (65 anni e più) e i giovani (meno di 15 anni) raggiunge quota 168,9 e registra così un nuovo record nazionale. I dati riportati da Passi d’Argento elaborano circa 40.000 interviste – telefoniche e in presenza, fatte da operatori sanitari specializzati con anziani campionati in tre anni.

Leggi: Redattore Sociale, 29/07/2019


venerdì 26 luglio 2019
“Non lasciateci soli”, la fatica dei caregiver che lo Stato non vede

Sono 8,5 milioni di italiani. Assistono familiari anziani, disabili o malati. Senza aiuti economici e senza una legge. “E alla fine si ammalano anche loro”
«Per vent’anni Pietro è stato la mia vita ma anche la mia prigione. Il mio amatissimo bambino speciale diventato ragazzo. Vent’anni di accudimento continuo, di notti insonni, di carrozzine portate su e giù per le scale, di schiena a pezzi, di ricoveri ospedalieri, di infezioni, di polmoniti. Senza aiuti, senza sostegni pubblici. Sempre noi, mio marito, Pietro ed io. Poi un giorno la mia mente è diventata buia: ho capito che mi stavo ammalando di fatica, di dolore, di solitudine». Anna, cinquant’anni, romana, ex maestra elementare, è una mamma “caregiver”.
Ossia, letteralmente, una persona che si prende cura di qualcun altro.
Una degli 8 milioni e mezzo d’italiani, all’ottanta per cento donne, che nell’ombra e nel silenzio, spesso invisibili alle istituzioni, assistono in casa familiari gravemente malati, disabili, affetti da emergenze sociali come l’Alzheimer o le demenze senili.
Madri, padri, fratelli, figli costretti a sostituirsi alle reti di servizi di welfare sempre più labili, ma a rischio di ammalarsi a loro volta. È stata la denuncia dell’attrice Elena Santarelli su Repubblica a rompere il silenzio sulla fatica di vivere dei caregiver. Dopo aver combattuto (e vinto) la battaglia contro il tumore del figlio Giacomo, Santarelli ha voluto rendere pubblica la lettera di addio di suo zio, genitore di una ragazza di trentasette anni affetta dalla sindrome di Prader Willi. Un padre che si è suicidato dopo aver scoperto di avere il Parkinson. E dunque terrorizzato, dopo aver accudito con infinito amore la figlia, di diventare anch’egli un peso per la famiglia.

Leggi: La Repubblica, 26/07/2019


venerdì 26 luglio 2019
Casa, Mit sblocca 350 milioni per l’housing sociale e zone terremotate

Recepiti al Cipe alcuni correttivi ai due programmi che li fanno diventare ufficialmente operativi
ll Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha, durante l’ultima riunione del Cipe, provveduto a far sbloccare, tra le altre cose, 350 milioni di euro per l’housing sociale.
Sono stati, infatti, recepiti dal Comitato interministeriale per la programmazione economica gli aggiustamenti tecnici richiesti dalle Regioni sul Programma di edilizia residenziale nei territori colpiti da sisma, a cui sono destinati 100 milioni di euro, e sul Programma integrato di edilizia residenziale sociale a cui sono destinati, e già ripartiti, 250 milioni di euro. Un ultimo passaggio formale che rende i due piani pienamente attuabili.
In particolare, è stata ricompresa anche la Campania, in aggiunta a Marche, Umbria, Abruzzo e Lazio, tra i beneficiari del finanziamento di 100 milioni per gli interventi di edilizia residenziale sociale nei territori danneggiati dagli eventi sismici, per ricomprendere anche il territorio di Ischia. Ora, per il riparto delle risorse, si è in attesa di ricevere dalle Regioni interessate i dati sui singoli fabbisogni relativi al patrimonio Erp danneggiato dagli eventi sismici.

Leggi: Mit, 26/07/2019


venerdì 26 luglio 2019
Il nudo proprietario non «subentra» all’usufruttuario per le spese condominiali

L’amministratore è spesso alle prese con il problema di attibuire le spese al proprietaio (nudo) o all’usufruttuario. Ma cosa succede se uno dei due non paga? Occorre anzitutto esaminare il raffronto tra l’art. 63, quarto comma, disp. att. c.c. e l’art. 67, ottavo comma, disp. att. c.c. Il nudo proprietario subentrante nei diritti di un condòmino che resta usufruttuario (e l’ipotesi inversa) è responsabile col titolare del diritto reale minore per l’anno precedente e per quello nel corso del quale è avvenuto il subentro. È corretta questa affermazione o si dovrebbe dire che è tenuto all’obbligo tutti i pagamenti dovuti al condominio? La prima affermazione si basa sull’art. 63 disp. Att .c.c. Il Tribunale di Padova, pronunciatosi di recente con la sentenza dell’11 gennaio 2019 ha asserito che il nudo proprietario non va considerato subentrante ex art. 63, quarto comma, disp. att. c.c., ma semplicemente nudo proprietario obbligato in solido con l’usufruttuario sulla scorta dell’art. 67, ottavo comma, disp. att. c.c. e come tale può essere chiamato a rispondere di tutti i debiti inerenti a quella unità immobiliare. Si tratta di decisione che può essere sottoposta a critica se si considera che non prende in considerazione tutte le norme di attuazione in materia condominiale dettate in relazione a spese e subentri nei diritti dei condòmini e che indica a proprio sostegno precedenti non propriamente conferenti col caso da essa affrontato.

Leggi: Quotidiano Condominio, 26/07/2019


venerdì 26 luglio 2019
Cronicità. In Italia la sanità non è uguale per tutti

Il Lazio ha liste d’attesa troppo lunghe, ma ha approvato il Piano nazionale della Cronicità, coinvolgendo il maggior numero di associazioni
La sanità non è uguale per tutti. A ricordarlo è Cittadinanzattiva, attraverso il 17° rapporto approfondito sulle politiche della cronicità, dal titolo Regione che vai, cura che trovi (forse) (qui la presentazione). Facendo un ipotetico giro d’Italia tra le strutture ospedaliere, e non solo, emerge quanto le disuguaglianze (definite “pericolose” dallo stesso rapporto, a cui ha partecipato MSD) siano all’ordine del giorno. Essere malati in Lombardia non garantisce gli stessi diritti che esserlo in Calabria, Molise o Sicilia, per citare degli esempi.
Non si parla solamente di tempestività nella diagnosi, ma anche di tutto quello che, nel percorso di prevenzione e cura, viene garantito in una regione e negato in un’altra: come farmaci e dispositivi, liste di attesa (dove il Lazio è da record nei tempi prolungati con il 55,5% dei casi gestiti in maniera non sufficiente), accesso alla riabilitazione, barriere architettoniche, sostegno psicologico e tanto altro. Se sei nella regione “giusta” avrai determinati diritti, altrimenti chissà.

Leggi: Reti Solidali, 26/07/2019


venerdì 26 luglio 2019
La FISH incontra il Ministro Locatelli

Il presidente FISH Vincenzo Falabella all’incontro al Ministero per la famiglia e le disabilità
Il neo insediato Ministro per la famiglia e le disabilità ha convocato ieri congiuntamente la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap e la FAND.
L’incontro aveva l’intento di una mutua presentazione ma ha rappresentato l’utile occasione per evidenziare i temi di comune interesse che saranno verosimilmente prioritari nei successivi confronti ed elaborazioni.
“Nell’incontro fortemente voluto dal Ministro, nel rispetto dei reciproci ruoli, si sono evidenziati alcuni interessi e visioni, facendo emergere, per ora, quelli che sono comuni e condivisibili. – riporta Vincenzo Falabella, Presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap – Riteniamo sia evidente che questi non esauriscono certamente le istanze della nostra Federazione anche se apprezziamo la continuità con il lavoro sin qui svolto.”
I focus emersi riguardano certamente alcuni temi “caldi” come la necessità di costruire politiche solide sulla non autosufficienza, usando lo specifico Fondo di cui si caldeggia l’aumento e soprattutto definendo un Piano nazionale che renda omogenei, certi ed efficaci i servizi ed i sostegni alle persone con disabilità e alle loro famiglie.

Leggi: Fish Onlus, 26/07/2019


giovedì 25 luglio 2019
Landini: ridurre le tasse a lavoratori e pensionati

Dopo l’incontro tra Conte e i sindacati: “Bene il confronto, ma le decisioni del governo faranno la differenza. Non c’è ancora una proposta dell’esecutivo, noi chiediamo lotta seria all’evasione”. Prossimi appuntamenti il 29 luglio e il 5 agosto
“Bene il confronto, ma è importante capire come proseguirà e quali saranno le decisioni che vorrà prendere il governo”. Lo ha affermato il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, al termine dell’incontro di oggi (25 luglio) con il premier Conte, alle agenzie di stampa. Il presidente del Consiglio ha annunciato due prossimi incontri: il 29 luglio sul Mezzogiorno e il 5 agosto sulle questioni del lavoro e del sociale.
“Noi abbiamo una proposta complessiva di riforma fiscale – ha spiegato Landini -, che ha come obiettivo principale quello di ridurre le tasse ai lavoratori dipendenti e ai pensionati attraverso le detrazioni”.
Landini ha quindi sottolineato l’importanza di una lotta seria all’evasione, “anche per recuperare le risorse necessarie per far ripartire gli investimenti e creare occupazione”. Per fare questo, servono anche “nuove assunzioni di professionalità specifiche all’agenzia delle entrate”. La Cgil ribadisce la profonda contrarietà a “condoni più o meno mascherati”. Nel nostro Paese, a suo avviso, “c’è un problema di concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi. Il nostro obiettivo è quello di portare a casa risultati per i lavoratori, ovvero la gente che rappresentiamo”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 25/07/2019


giovedì 25 luglio 2019
Cinque Stelle, c’è un piano per 600 mila case ma lo pagheranno i lavoratori

Progetto da 80 miliardi da finanziare anche con un contributo in busta paga del tipo ex Gescal
Qualcuno ha già rievocato la Gescal, acronimo di “gestione case per i lavoratori”, feudo democristiano ai tempi di Aldo Quartulli e Mario Bubbico, nato negli Anni Sessanta e da sempre sotto accusa perché i fondi che lo alimentavano, aboliti a metà degli Anni Novanta, erano regolarmente prelevati nelle buste paga dei lavoratori ma di case popolari se ne vedevano ben poche.
Oggi i Cinque Stelle, dotati delle migliori intenzioni, hanno pronta la Gescal 4.0: un disegno di legge composto da 6 articoli per avviare una gigantesca costruzione, ex novo o attraverso il recupero (si parla anche di demolizioni), di case popolari per famiglie a basso reddito, giovani coppie e giovani single.
Obiettivo, come annunciato ieri dallo stesso vicepremier Di Maio: mettere in piedi un fondo di 80 miliardi per realizzare 600 mila alloggi sociali in venti anni, tutto sotto il nome del programma denominato “Casa Mia”. Un progetto gigantesco, ma che già sembra prestare il fianco alle polemiche dei sostenitori del mercato, delle partecipazioni pubblico-privato e dell’intervento degli enti territoriali.

Leggi: La Repubblica, 25/07/2019


mercoledì 24 luglio 2019
Istat, l’Italia è il Paese più longevo in Europa: 14.456 gli ultracentenari, 2 milioni gli over 85. Uecoop: “Necessario miglioramento welfare”

Con oltre 2 milioni di persone con più di 85 anni l’Italia è il Paese più longevo in Europa. E detiene anche il record del numero di ultracentenari: al 1° gennaio 2019 i centenari residenti in Italia sono 14.456, l’84% dei quali sono donne. È quanto emerge dal rapporto “Cent’anni e non sentirli” pubblicato dall’Istat. In dieci anni, tra il 2009 e il 2019, i centenari sono passati da 11mila a oltre 14mila, quelli di 105 anni e oltre sono più che raddoppiati, da 472 a 1.112, con un incremento del 136%. I supercentenari vivi al 1° gennaio 2019 sono 21, raddoppiati rispetto al 2009 quando se ne contavano 10.
Nei dieci anni presi in esame sono 5.882 gli individui che hanno raggiunto il traguardo dei 105 anni di età: si tratta di 709 maschi e 5.173 femmine. Di questi, 1.112 sono ancora vivi al 1° gennaio 2019. L’incremento della popolazione semi-supercentenaria è costante e superiore al 100%: l’andamento può essere in parte spiegato dal fatto che chi raggiunge la soglia dei 105 anni gode di un’elevata longevità probabilmente legata a un fattore genetico. Inoltre le coorti di popolazione dei semi-supercentenari non comprendono ancora i nati nel periodo della prima guerra mondiale e quindi non risentono degli effetti dovuti alla loro scarsa numerosità alla nascita.

Leggi: Il Fatto Quotidiano, 24/07/2019


mercoledì 24 luglio 2019
Nomisma: l’affitto ha valenza sociale, l’edilizia pubblica va tutelata

L’elevata incidenza dell’affitto tra le fasce più fragili dal punto di vista economico della popolazione attribuisce al segmento della locazione un’elevata valenza sociale: lo afferma Luca Dondi, Amministratore Delegato di Nomisma rispetto all’audizione di ieri dell’Istat in Commissione Finanze della Camera riguardante la “nuova Imu” «È di tutta evidenza – ha spiegato Dondi – come la sotto dotazione di edilizia residenziale pubblica finisca per attribuire all’offerta abitativa privata un imprescindibile ruolo di argine al dilagare di forme di povertà e marginalità. In tale quadro, diventa fondamentale la salvaguardia di tale ruolo attraverso strumenti di garanzia della redditività che riducano l’emorragia verso forme di locazione di breve periodo che, se da un lato, accrescono l’attrattività delle città e le possibilità di ritorno per i proprietari, dall’altro, privano il mercato di quello che negli ultimi tempi è diventato il principale, se non l’unico, strumento di inclusione sociale per le famiglie più povere».

Leggi: Quotidiano Condominio, Il Sole 24 Ore, 24/07/2019


mercoledì 24 luglio 2019
Anziani, troppi farmaci e poca attenzione ad attività fisica e alimentazione

Gli anziani si sentono in buona salute ma i dati su alimentazione e attività fisica dicono il contrario
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Gli anziani si sentono in salute, ma i dati rivelano una situazione diversa. È la fotografia scattata alla popolazione over 65 da Passi d’Argento (PdA), il sistema di sorveglianza sulla popolazione con 65 anni e più condotto da Asl e Regioni e coordinato dall’Istituto superiore di sanità.
Se l’87% della popolazione nazionale degli ultrasessantacinquenni si percepisce in buona salute, i dati analizzati dicono il contrario, in particolare nei parametri relativi a immunizzazione, alimentazione, attività fisica e uso dei farmaci.
“Anche se si registrano lievi miglioramenti nella lotta alla sedentarietà, – sostiene Michele Conversano, presidente di HappyAgeing Alleanza italiana per l’invecchiamento attivo – rimangono abitudini alimentari sostanzialmente scorrette e un’immunizzazione non sufficiente. Inoltre, si conferma la grande disuguaglianza tra le regioni nelle politiche sanitarie messe in atto a favore degli anziani.”

Leggi: Help Consumatori, 24/07/2019


martedì 23 luglio 2019
Acqua non pagata in condominio: dal 2020 così si evita il distacco

Rubinetti aperti anche in caso di morosità in condominio. La delibera 311/2019/R/idr dell’Autorità di Regolazione per l’Energia Reti e Ambiente – ARERA – con il relativo allegato ha stabilito che, dal primo gennaio 2020, l’acquedotto non potrà più chiudere il rubinetto al condominio se, entro la scadenza dei termini di messa in mora, è stata pagata almeno la metà dell’importo dovuto in un’unica soluzione. L’acquedotto potrà invece procedere con le azioni sulla fornitura se l’utenza condominiale non effettui il saldo entro i successivi sei mesi.
La procedura regolamentata prevede che il gestore dovrà inviare la costituzione in mora almeno 25 giorni solari dopo la scadenza della fattura, ma non prima di aver inviato un sollecito bonario con allegato il bollettino per il pagamento. C’è inoltre l’obbligo di rateizzare il dovuto e di informare in modo comprensibile come si possa ottenere la dilazione. La fornitura limitata, sospesa o disattivata per morosità dovrà essere riattivata entro due giorni feriali dall’attestazione dell’avvenuto saldo da parte dell’utente finale.

Leggi: Quotidiano Condominio, Il Sole 24 Ore, 23/07/2019


martedì 23 luglio 2019
Ecobonus: con incapienza si può cedere il credito al genitore finanziatore

La cessione, corrispondente alla detrazione, è consentita al genitore, che rientra tra gli altri “soggetti privati” diversi dai fornitori
Un contribuente che rientra nella no-tax area, in condizioni di incapienza, proprietario di un’unità abitativa oggetto di riqualificazione energetica, può cedere il credito, corrispondente alle spese sostenute per i lavori, al proprio genitore finanziatore, quale soggetto privato. E’ questa la risposta dell’Agenzia delle entrate all’interpello n. 298 del 22 luglio 2019.
Quesito
A interpellare l’Amministrazione finanziaria è un contribuente no-tax area, proprietario di un immobile nel quale deve effettuare lavori di riqualificazione energetica per i quali spettano le detrazioni previste dalla normativa. Il contribuente, in quanto incapiente, potrebbe avere un prestito da parte dei genitori, ma sia il prestito che i pagamenti ai fornitori sono movimentati tramite bonifici sul suo c/c. L’istante se può cedere al genitore il credito d’imposta corrispondente alle detrazioni, considerando il genitore prestatore come un altro soggetto privato collegato al rapporto che ha dato origine alla detrazione.
Risposta
L’Agenzia, dopo un’attenta ricostruzione delle norme che disciplinano la cessione del credito corrispondente alla detrazione spettante per le spese di riqualificazione energetica, di cui all’articolo 14, comma 2-ter del decreto legge n. 63/2013, precisa che la cessione del credito è consentita se il contribuente risulta in condizione di incapienza nell’anno precedente a quello di sostenimento della spesa e, dunque, impossibilitato a usufruire della detrazione.

Leggi: Fisco Oggi, 23/07/2019


mercoledì 17 luglio 2019
L’esperienza degli anziani al servizio dei giovani con disabilità

Persone anziane, che hanno ancora tanto da dare e che mettono a frutto le loro conoscenze, insegnando a un gruppo di giovani con disabilità intellettive, che esperienza non ne hanno, ma hanno tanta voglia di imparare e di mettersi in gioco, come lavorare nell’orto e con gli animali: non è una favola, ma una realtà in costante crescita, ovvero un bel progetto di agricoltura sociale avviato da alcuni anni tra le colline senesi, nella zona dove si produce il Chianti
«Abbiamo girato i bar di Castelnuovo e abbiamo chiesto agli anziani del paese se avessero voglia di diventare “maestri della terra”, di insegnare ai ragazzi come si zappa, come si innaffia, come si coltivano le erbe aromatiche, l’insalata e le altre verdure. E così il gruppo di anziani che hanno accettato di aderire al progetto, hanno conosciuto quelli che con il tempo sono diventati veri e propri “nipoti acquisiti”, ovvero un gruppo di giovani con la sindrome di Down e con disturbi dello spettro autistico, mettendo in moto un progetto di agricoltura sociale».

Leggi: Superando, 17/07/2019


DALLE REGIONI:

lunedì 29 luglio 2019
Valle D’Aosta, il sistema del welfare non funziona

Presentato lo studio Ires. La quota di spesa pubblica è tra le più elevate a livello nazionale. Gli indicatori di efficienza ed efficacia sono invece molto più bassi. Falcomatà (Spi Vda): “Quadro desolante e preoccupante. La politica si svegli”
Gli abitanti della Valle d’Aosta – in particolare nel capoluogo – “godono complessivamente di un buon tenore di vita” e la città di Aosta si posiziona “ai primi posti della qualità della vita rispetto alle altre regioni italiane. C’è da sottolineare, però, come la quota di spesa pubblica sia tra le più elevate a livello nazionale. Gli indicatori di efficienza ed efficacia (presa in carico dei servizi sociali e sanitari, tempi di attesa nella sanità, trasporto pubblico) sono invece molto più bassi rispetto ad altre regioni del nord-Italia”. E’ quanto emerge dallo studio redatto dall’Ires Lucia Morosini di Torino e coordinato dallo Spi Cgil Valle d’Aosta, presentato lo scorso 26 luglio nel salone della Cgil ad Aosta.

Leggi: Rassegna Sindacale, 29/07/2019


sabato 27 luglio 2019
Caldo, Rsa «rifugio» per gli anziani

L’emergenza L’accoglienza diurna funziona come protezione per le fasce più deboli ed è offerta gratis dalle strutture
Il Comune di Brescia stringe l’accordo per dare ospitalità agli over 75 soli. In città sono 10 mila
Il 37% delle famiglie di Brescia conta almeno un anziano, ma si tratta per lo più di pensionati, in coppia o single. I soggetti più fragili, a livello sociale e sanitario, sono gli over 75. E nel capoluogo se ne contano 10 mila che vivono da soli. È per tutelare queste persone che il Comune di Brescia ha attivato una serie di interventi di «accoglienza diurna» anche nelle case di riposo, così da mitigare l’emergenza caldo del periodo estivo. Le quattro Rsa mettono a disposizione i propri locali durante il giorno (previa verifica della disponibilità) e l’anziano può essere ospitato gratis.

Leggi: Corriere della Sera, 27/07/2019


sabato 27 luglio 2019
Ragusa, schiaffi e insulti agli anziani ospiti di una casa di riposo

“Capra”, “mi fai schifo”: schiaffi e insulti agli ospiti di una casa di riposo
Tre donne indagate per maltrattamenti a Ragusa. Le indagini della squadra mobile sono scattate dopo una segnalazione
Violenze verbali e fisiche “gratuite e inaudite” ai danni degli anziani ospiti di una casa di riposo. È successo di nuovo, questa volta a Ragusa, dove la polizia ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliare nei confronti di due donne, mentre una terza è stata sottoposta alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione in Questura in quanto a suo carico sono stati documentati meno episodi.
Le indagini sono partite da una segnalazione arrivata alla Squadra Mobile che ha fatto scattare gli accertamenti. All’interno della casa di riposo sono state così installate telecamere e microspie per registrare le violenze fisiche e psicologiche ai danni dei poveri anziani.
Gli insulti nei confronti degli ospiti
“Animale”, “capra” ed ancora “mi fai schifo”, “puzzi come una bestia”, “sei pazza”, “scema, incrasciata (sporca ndr)”. Sono solo alcuni degli insulti registrati dagli investigatori . E ancora minacce: “cambiati o ti prendo a legnate”, “se non ti lavi ti prendo a schiaffi”, “muoviti che mi fai schifo o ti do uno schiaffo”, “io ti ammazzo”.

Leggi: Today, 27/07/2019


martedì 23 luglio 2019
Contratti locazione, rinnovato l’accordo territoriale fra Confedilizia e i sindacati degli inquilini

Rinnovato l’Accordo Territoriale fra Confedilizia e le Organizzazioni Sindacali degli inquilini Sunia, Sicet e Uniat.
I contratti di locazione regolamentati dall’Accordo – che interessa il territorio amministrativo della provincia di Piacenza – sono l’Agevolato (c.d. 3+2 anni), il Transitorio Ordinario (fino a 18 mesi) e quello Transitorio per Studenti Universitari (da 6 mesi a 3 anni), i quali in determinati Comuni danno diritto ad un trattamento fiscale agevolato sia erariale (ad esempio la cedolare secca al 10%) che locale (riduzione del 25% di Imu e Tasi e in alcuni casi aliquote Imu ribassate).
Nel nuovo Accordo, sottoscritto alla presenza dell’Assessore del Comune di Piacenza Federica Sgorbati – è stata regolamentata anche l’Attestazione di rispondenza ex D.M. 16.1.2017, rilasciata dalle Associazioni firmatarie dell’Accordo e necessaria per poter usufruire di alcune delle agevolazioni fiscali previste.
Per maggiori informazioni sulle modalità di applicazione dell’Accordo e sulle possibili agevolazioni i proprietari ed inquilini interessati possono rivolgersi alle citate Associazioni firmatarie.

Leggi: Piacenza Sera, 23/07/2019


martedì 23 luglio 2019
Sunia e Sicet: “Occorre riqualificare gli alloggi popolari esistenti e i quartieri dove insistono”

E’ stato ribadito allo Iacp nel corso di un incontro. Purtroppo, in questo momento, è impossibile costruire nuove abitazioni seppur la domanda è altissima
Un importante incontro si è svolto tra le organizzazioni sindacali a tutela degli inquilini Sunia, con il segretario Floriana Bruccoleri (foto), Sicet, con il segretario Roberta Russo e, i vertici dello Iacp con il Commissario Gioacchino Pontillo ed il direttore Antonella Siragusa, tanti gli argomenti trattati in un’atmosfera di collaborazione e dialogo.
Si è discussa anzitutto di come affrontare l’emergenza abitativa, tema che anche ad Agrigento è fortemente sentito, e di come dare risposte alla richiesta proveniente dai cittadini.
Sunia e Sicet hanno sottolineato che in un momento di crisi economica come quello che viviamo oggi, in cui mancano le risorse economiche per costruire nuovi alloggi popolari, diventa indispensabile parlare di riqualificazione di quelli già esistenti e di rigenerazione di interi quartieri e delle periferie in cui spesso sono collocate gli alloggi.
Lo Iacp, infatti, gestisce un patrimonio immobiliare di circa 3.000 alloggi popolari, ormai vecchi e fatiscenti, mai o quasi mai sono stati fatti interventi di manutenzione o di messa in sicurezza.

Leggi: La Sicilia, 23/07/2019


martedì 23 luglio 2019
Basilicata – Priorità agli anziani

Le proposte dello Spi Cgil al governo regionale
Piani intercomunali socio sanitari e socio assistenziali, non autosufficienza, liste di attesa, legge regionale sull’invecchiamento attivo, riorganizzazione della rete dei servizi territoriali, proposta di legge regionale sulle autorizzazioni e sul funzionamento delle strutture socio educative e socio assistenziali, l’uso di fondi europei per avvisi pubblici che riguardano i servizi agli anziani e all’infanzia. Sono questi i temi alla base della proposta dello Spi Cgil Basilicata al nuovo governo regionale, molti dei quali saranno oggetto dell’incontro tra l’assessore regionale alla Sanità e i sindacati di categoria convocato per il prossimo 31 luglio.
“Nello specifico, per quanto riguarda i piani intercomunali socio sanitari e socio assistenziali – spiega il segretario generale Spi Cgil Basilicata Nicola Allegretti – il sindacato dei pensionati della Cgil chiederà un monitoraggio continuo dello stato di avanzamento dei piani per ogni singolo Ambito Territoriale e definizione dei Leps (Livelli essenziali delle prestazioni sociali) al fine di assicurare l’eguaglianza di opportunità a condizioni sociali e situazioni di difficoltà personali differenti, garantendo progressivamente ai servizi e agli interventi omogeneità di distribuzione e di accessibilità sul territorio in relazione al fabbisogno espresso per tutto il territorio regionale.

Leggi: Rassegna Sindacale, 23/07/2019


domenica 21 luglio 2019
Famiglialcentro con sede a Vetralla e Capranica ha iniziato il primo anno di attività

Famiglialcentro (www.famiglialcentro.vt.it) è il progetto provinciale di informazione e assistenza a 360gradi con sede a Vetralla e Capranica, che ha iniziato il primo anno di attività.
Sportello per i servizi agli anziani e organizzazione di attività dedicate. Progetto “Non più soli”, a cura dell’AUSER Associazione per l’invecchiamento attivo (0761.353230 – www.auserviterbo.it)
Partecipa al progetto Famigliaalcentro con il tema “Non più soli”. Il servizio si articola su vari obiettivi : 1) fornire informazioni sui servizi offerti dalle Istituzioni del territorio provinciale, allo scopo di favorire la permanenza dell’anziano in famiglia; 2) organizzare momenti di incontro intergenerazionale per favorire l’integrazione Anziani- Giovani minori.
Saranno gestite, sia a Vetralla che a Capranica, : a) attività di sportello con cadenza settimanale, alternativamente a Capranica(Circolo polivalente) e Vetralla (palazzo Zelli) il lunedì dalle ore 16 alle 19; E da settembre) attività di integrazione di cui sopra, c) conferenze a tema su “Alzheimer” , “Abitare anziani” ,” La memoria”.
Lo sportello è stato attivato già dalle scorse settimane. Lunedì 22 luglio è aperto a Vetralla, poi il 29 a Capranica e così via. Esperti e volontari sono a disposizione per fornire le informazioni
relative alle problematiche di cui sopra.
www. Famiglialcentro.vt.it

Leggi: Tuscia Times, 21/07/2019


mercoledì 17 luglio 2019
Ben venga quel nuovo sportello di consulenza sull’accessibilità

Frutto di una convenzione tra l’AAS 5 Friuli Occidentale, la Consulta Regionale delle Associazioni di Persone Disabili e delle loro Famiglie del Friuli Venezia Giulia e la Cooperativa Iris, lo sportello di consulenza sull’accessibilità che sorgerà a Cordenons (Pordenone) sarà un punto di riferimento per famiglie, associazioni, privati e anche enti pubblici, interessati ad approfondire o a risolvere questioni legate all’accessibilità e all’abbattimento delle barriere architettoniche. A curarlo saranno gli esperti del CRIBA FVG (Centro Regionale di Informazione sulle Barriere Architettoniche)
Sarà un nuovo punto di riferimento per famiglie, associazioni e privati – ma anche per enti pubblici – dell’area di Pordenone, interessati ad approfondire o a risolvere questioni legate all’accessibilità e all’abbattimento delle barriere architettoniche.
Si tratta di un nuovo sportello di consulenza sull’accessibilità, che nascerà grazie a una convenzione stipulata tra l’AAS 5 Friuli Occidentale (Azienda per l’Assistenza Sanitaria), la Consulta Regionale delle Associazioni di Persone Disabili e delle loro Famiglie del Friuli Venezia Giulia e la Cooperativa Sociale Iris di Cordenons (Pordenone), con l’obiettivo di portare avanti attività congiunte di collaborazione e informazione per le persone con disabilità e le loro famiglie.

Leggi: Superando, 17/07/2019


IN AGENDA:

Corso “Ausili per l’autonomia e partecipazione”

Dal 5 al 28 settembre si svolgerà il Corso di Alta Formazione sugli ausili per l’autonomia e la partecipazione delle Persone con Disabilità organizzato dall’Associazione La Nostra Famiglia IRCCS “E.Medea” a Conegliano. Il corso è rivolto a medici, terapisti occupazionali, fisioterapisti, logopedisti, terapisti neuro psicomotricisti dell’età evolutiva, psicologi, educatori professionali, tecnici ortopedici e altri tecnici nel settore delle protesi, ausili e accessibilità.

Leggi: Rete Caad


“Territorio del welfare”, la XII Conferenza Espanet, a Urbino

La conferenza, che si terrà dal 19 al 21 settembre a Urbino, affronterà le trasformazioni politico-sociali recenti che stanno incidendo in modo significativo sul welfare. La presa di forza di movimenti identitari, populisti e sovranisti può contribuire a forme di welfare sciovinismo. Si può assistere a spirali di esclusione di soggetti “marginali”, a forme di colpevolizzazione di diverse tipologie di soggetti svantaggiati, alla disintegrazione di alcune forme di protezione, all’abbandono selettivo delle politiche sociali con l’incremento delle diseguaglianze.

Leggi: Espanet Italia


IN EVIDENZA:

Spesa sociale: la mappa dell’intero Paese e uno sguardo all’interno delle regioni – Laura Pelliccia

L’analisi
In un precedente articolo abbiamo anticipato i risultati dell’indagine sui servizi sociali dell’Istat per l’anno 2016. A distanza di qualche mese è stato reso disponibile un più ampio dettaglio informativo, con la fotografia dei 646 ambiti in cui si divide il territorio nazionale ai fini dell’organizzazione dei servizi sociali.
Nonostante l’indagine restituisca anche alcuni dati per singolo Comune, si ritiene che il livello territoriale ottimale, per la lettura dei fenomeni, sia quello delle forme associative di ambito, secondo l’articolazione del proprio territorio ai fini della programmazione sociale, individuata dalle regioni ai sensi della L.328/2000.
Abbiamo tentato una lettura d’insieme di questi risultati, sulla scorta delle indicazioni del Piano Sociale Nazionale. Quest’ultimo ha ridefinito, innanzi tutto, il perimetro degli interventi da considerare spesa-“sociale vera e propria”, escludendo quelli che, ai sensi del sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita ai sei anni (Dlgs 65 del 2017), sono affluiti al campo dell’istruzione. Si cercherà di presentare i risultati tenendo conto di entrambe le accezioni di spesa (cioè al lordo e al netto dei nidi).
In analogia a quanto proposto dal Piano Sociale Nazionale, abbiamo analizzato altresì la situazione interna di ogni regione con lo scopo di osservare il grado di variabilità infraregionale.

Leggi: Welforum


Invecchiamento del corpo e complessità nella diagnosi psicogeriatrica

Ogni corpo che invecchia ha una sua storia peculiare. Porre una diagnosi psicogeriatrica su un corpo “complesso” risulta ogni volta una sfida, una ricerca di confini spesso sfumati in un ampio spettro di possibilità. Il geriatra, nel modellare una diagnosi psicogeriatrica, appare più artista che scienziato, uno scultore, che, con i suoi strumenti di lavoro, ovvero le conoscenze scientifiche, cerca di dare forma ad un’entità poliedrica ogni volta unica e variabile nel tempo.
di Carlo Adriano Biagini (S.O.C. Geriatria di Pistoia e Pescia, Ospedale S. Jacopo Pistoia – Azienda USL Toscana Centro), Veronica Caleri (S.O.C. Geriatria di Pistoia e Pescia, Ospedale S. Jacopo Pistoia – Azienda USL Toscana Centro)
Ogni giorno chi si occupa di anziani viene a contatto con i loro “corpi”: i medici che li visitano, gli infermieri che li assistono, gli assistenti di base che li lavano. Ogni giorno gli operatori che si occupano della salute degli anziani vengono a contatto con la storia di corpi diversi, più o meno fragili, somma e prodotto di invecchiamento fisiologico e malattie, di ambienti e storie differenti. Il risultato finale e ultimo di quel corpo che invecchia è la sua funzione, persa o mantenuta che sia. Negli anziani con questi corpi “complessi” porre una diagnosi psicogeriatrica richiede ogni volta un’impresa, un grande sforzo di osservazione, ricerca, analisi e il risultato finale, nella maggior parte dei casi, non sempre può essere etichettato con i criteri predisposti per individui con un corpo “semplice”.

Leggi: I Luoghi della Cura


La relazione come gesto quotidiano di cura

Il percorso attraverso gli articoli pubblicati sulla rivista cartacea “I luoghi della cura”, edita tra il 2003 e il 2016, prosegue con lo sguardo rivolto al tema della relazione quale gesto quotidiano di cura. In questo “Percorso” Veruska Menghini guida i lettori attraverso una serie di contributi dedicati al tema della relazione nei servizi per la non autosufficienza.
di Veruska Menghini (Assistente sociale specialista, collabora con il Network Non Autosufficienza)
La relazione ci identifica e identifica gli altri, colloca nel tempo e nello spazio, ci consente di riconoscere i contesti e la nostra posizione nel mondo, attribuisce un senso agli eventi, alle esperienze e alla vita.
Qualsiasi gesto di cura, dal più specialistico al più generico, si compie all’interno di una relazione. La consapevolezza della centralità della relazione in ogni rapporto umano e, ancor più precisamente, la consapevolezza del potere che la relazione ha nel generare la qualità della nostra vita e della vita delle persone con cui ci relazioniamo pone l’operatore socio sanitario di fronte a responsabilità professionali, sociali ed etiche nel momento in cui si mette in relazione con un anziano non autosufficiente.
Nei servizi per anziani non autosufficienti la valutazione di un bisogno, la risposta ad esso, le azioni compiute per prendersi cura dell’altro sono sempre mediate da un rapporto relazionale e la qualità di questo rapporto ha il potere di innalzare l’altro, valorizzando il riconoscimento del suo sapere e delle sue risorse (persino quando egli stesso non le ricorda più) o, al contrario, di relegarlo nel ruolo di assistito, paziente, oggetto di cure e prestazioni.
Si tratta di un tema complesso e intricato. Di fronte alla non autosufficienza e, in particolare, alla demenza, la relazione tra operatore e anziano si presenta complessa, complicata; richiede pazienza, ascolto, osservazione, preparazione, motivazione e responsabilità.

Leggi: I Luoghi della Cura


Le iniziative di prossimità, tra protagonismo, creatività (e criticità)

La Biennale della Prossimità, dopo Genova nel 2015 e Bologna nel 2017, ha realizzato nel maggio 2019 la terza edizione a Taranto e si è caratterizzata per essere quest’anno non solo luogo di incontro tra chi opera in iniziative di prossimità, ma anche di approfondimento culturale; a questo ha contribuito un’Area ricerca, già attiva nelle precedenti edizioni e rafforzatasi in vista dell’appuntamento di Taranto, che a partire dallo studio e dall’analisi di casi concreti, ha estratto ragionamenti e indicazioni su caratteristiche, sfide e questioni aperte degli interventi di prossimità.
In questa sede si proporranno riflessioni principalmente sugli interventi che riguardano l’ambito del welfare (“welfare generativo di prossimità”, secondo la terminologia già utilizzata nella procedente ricerca), anche se va ricordato che gli interventi di prossimità investono ambiti più ampi.
Il primo passaggio è stato quello di individuare dei criteri per delimitare il fenomeno che sono stati così definiti:
– si tratta di interventi che affrontano bisogni sociali e aspirazioni, migliorando così la qualità della vita dei cittadini;
– i cittadini sono co-protagonisti degli interventi, assumendosi responsabilità diretta nella loro realizzazione;
– gli interventi prevedono la collaborazione tra diversi attori (cittadini, singoli e organizzati, imprese profit e non profit, enti pubblici);
– sono di norma realizzati in un ambito territoriale limitato e circoscritto (senza che questo pregiudichi la trasferibilità).

Leggi: Welforum


SEGNALAZIONI:

Previdenza: attacco informatico al portale Inps

L’Istituto lancia allarme per false email via PEC
L’INPS informa i cittadini che si sono verificati nuovi tentativi fraudolenti attraverso l’invio di email con contenuti apparentemente attribuibili all’Istituto. Nello specifico le segnalazioni pervenute riferiscono di una email, inviata attraverso diversi indirizzi di posta certificata (PEC) non appartenenti all’Istituto, che avvisa di presunte irregolarità nel versamento di contributi.
Il testo della email si conclude con l’invito a cliccare su un link per accedere al dettaglio delle dichiarate irregolarità dal quale non si accede, in realtà, a nessun indirizzo ufficiale dell’INPS. Anzi è possibile che il link rimandi a un qualche sito dal quale verrebbe automaticamente scaricato del software maligno (malware) pertanto si consiglia di non cliccare sul link che compare nella email.
L’Istituto ricorda a tutti i cittadini di non dare seguito a richieste ambigue che arrivino via email e che l’unico link per accedere alle informazioni, ai servizi e alle prestazioni dell’Istituto è: www.inps.it/nuovoportaleinps/default.aspx. Gli elenchi degli indirizzi di PEC utilizzati dalle strutture INPS sono disponibili sul Portale.

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Decreto crescita – Pensioni di inabilità per ex esposti amianto

Il beneficio della pensione di inabilità per i lavoratori affetti da determinati tipologie di mesoteliomi determinati da esposizione all’amianto è stato introdotto dall’art. 1 comma 250 della legge 232/2016 (Bilancio 2017). Si tratta di una particolare forma di inabilità riconoscibile con almeno 5 anni di contributi nella vita lavorativa. L’art. 41 bis della legge 58/2019 estende tale tipologia di pensione ai soggetti che a qualsiasi titolo abbiano contratto una malattia professionale riconducibile all’amianto che sia stata riconosciuta dall’INAIL.
Tuttavia, avverte il sindacato, nonostante le modifiche normative, restano in piedi tutte le criticità legate a questo tipo di beneficio che, paradossalmente, nell’interpretazione ministeriale, non è compatibile con la rendita INAIL ottenuta per la malattia correlata all’amianto né è cumulabile con la maggiorazione dell’anzianità contributiva riconosciuta per i periodi di esposizione all’amianto.

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Assegno per il nucleo familiare (ANF) – Charimenti Inps per il calcolo del reddito familiare

A seguito delle richieste pervenute all’INPS in merito alla corretta indicazione dei redditi percepiti dal nucleo familiare ai fini della domanda di Assegno per il Nucleo Familiare (ANF), l’Istituto fornisce chiarimenti in materia con il messaggio 18 luglio 2019, n. 2767.
I chiarimenti riguardano, nel dettaglio, la disciplina delle somme percepite come sostegno alla natalità e trattamenti di famiglia nel calcolo del reddito familiare ai fini della richiesta dell’ANF da parte dei lavoratori dipendenti del settore privato non agricolo.
Le prestazioni di interesse sono:
il Premio alla nascita;
l’Assegno di natalità (c.d. bonus bebè);
il Reddito di garanzia, il Contributo famiglie numerose e l’Assegno regionale per il nucleo familiare, previsti per la Regione autonoma Trentino – Alto Adige.
Questi contributi e prestazioni sono esclusi dalla formazione del reddito complessivo e, pertanto, non sono da considerare ai fini della verifica del requisito reddituale valido per il diritto e la misura dell’ANF.

Leggi: Inca


Reddito e Pensione di Cittadinanza

Gestione online delle richieste di rinuncia
L’Inps, con il messaggio 11 luglio 2019, n. 2662, ha fornito le indicazioni operative per la gestione delle richieste di rinuncia al Reddito di Cittadinanza e alla Pensione di Cittadinanza.
La rinuncia, avverte l’Istituto in una nota pubblicata sul sito istituzionale, potrà essere effettuata dal richiedente titolare della Carta Rdc/Pdc, il quale dovrà dichiarare che la domanda di rinuncia viene presentata in nome e per conto del nucleo familiare, a prescindere dalla fase di attuazione del beneficio in essere e dalla composizione del nucleo stesso. L’Inps ha reso disponibile online il modulo SR183 da utilizzare e presentare alle strutture territoriali dell’INPS per la rinuncia al beneficio.
La rinuncia comporta la disattivazione della Carta Rdc/Pdc, con decorrenza dal momento della rinuncia stessa. Pertanto, eventuali importi residui ancora presenti nella Carta non saranno più utilizzabili. La rinuncia non comporta in alcun modo la riattivazione del ReI, nel caso in cui il nucleo ne fosse beneficiario prima della richiesta di Reddito di Cittadinanza.

Leggi: Inca


Assegni straordinari e Isopensioni – Inps, possibilità di accesso a pensione Quota100

L’Inps con il messaggio n.2251 del 14 giugno 2019, ancora non pubblicato sul sito dell’Istituto, nel confermare le disposizioni già impartite nella circolare n. 10 del 29 gennaio 2019, fornisce ulteriori precisazioni circa la possibilità di accesso alla quota 100 per i titolari di assegno straordinario e di Isopensione modificando l’orientamento interpretativo che aveva adottato con la circolare di gennaio.
Con il messaggio, l’Inps ricorda che le prestazioni in essere (sia Assegni straordinari sia Isopensioni) alla data del 1° gennaio 2019 continuano ad essere erogate fino alla scadenza prevista in base alle norme tempo per tempo vigenti previste al momento della cessazione del rapporto di lavoro e richiama l’ultimo rapporto della Ragioneria Generale dello Stato per individuare gli incrementi della speranza di vita sia sulla pensione di vecchiaia che sulla pensione anticipata.
Ma la vera novità del messaggio n.2251 è compresa nella seconda parte del messaggio, spiegano gli esperti previdenzialisti di Filt Cgil: L’Inps in via interpretativa chiarisce che i titolari di Isopensione alla data del 1° gennaio 2019 possono, alla maturazione dei relativi requisiti, chiedere la pensione in quota 100. La norma, in effetti, esclude la possibilità di accedere ad Isopensione per maturare i requisiti di quota 100 ma non preclude a coloro che sono già titolari di Isopensione la possibilità di pensionamento anticipato con i requisiti di quota 100.

Leggi: Inca, 12/07/2019


Adattare le case per la non autosufficienza. Una newsletter gratuita ad hoc

È on line la Newsletter della Rete dei CAAD centri adattamento ambiente domestico
n. 3/4, marzo/aprile 2018.

Leggi: Rete Caad


É online sul sito www.abitareeanziani.it il nuovo numero della rivista Abitare e Anziani Informa.
Tema della pubblicazione è quello della co-residenza, (cohousing) intesa come possibile terza via tra la solitudine e la casa di cura, tra esperienze concrete e modelli possibili.
Il nuovo numero è scaricabile gratuitamente in formato pdf al seguente link

Housing For All – L’iniziativa dei cittadini europei

La presente proposta di iniziativa dei cittadini intende creare condizioni quadro giuridiche e finanziarie che facilitino, per tutti, l’accesso a un alloggio in Europa.
Invitiamo tutti gli inquilini a firmare la petizione e a sostenere l’iniziativa di Housing For All per intraprendere azioni che facilitino, per tutti, l’accesso a un alloggio popolare e a prezzi accessibili in Europa.
Clicca qui per firmare la petizione


NEWS:

venerdì 19 luglio 2019
«Per le nuove generazioni pensioni più giuste»

Il segretario confederale Ghiselli: “Flessibilità, solidarietà e sostenibilità sono indispensabili per superare la Legge Fornero”. Al governo: “Apriamo un tavolo con al centro i giovani e il loro futuro, prima che sia troppo tardi”
Quello delle pensioni non può certo essere considerato un tema come tanti. Ne è convinto il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli, e lo ha detto chiaramente in apertura del suo intervento all’iniziativa “Giovani e pensioni, rivolti al futuro”, promossa oggi (19 luglio) dal sindacato di Corso d’Italia per dare il via a una campagna nazionale sulla previdenza. “Parlare della prospettiva previdenziale dei giovani – ha affermato Ghiselli – vuol dire parlare del futuro delle nuove generazioni, dei loro progetti di vita, delle loro certezze”. In Cgil si discute, insomma, di “scelte che oggi i ragazzi sono chiamati a fare, per costruirsi una vita che in tutte le sue fasi abbia elementi di sicurezza”.
In altre parole, si parla della “tenuta sociale della nostra comunità”. La questione generazionale, non a caso, è stata un punto centrale della piattaforma unitaria che il sindacato ha definito ormai tre anni fa, e che aveva come obiettivo superare la Riforma Fornero, oltre che delineare una “visione complessivamente nuova rispetto all’attuale sistema previdenziale”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 19/07/2019


venerdì 19 luglio 2019
Recupero patrimonio edilizio di immobile in eredità locato: non si applica l’agevolazione

In tutti i casi in cui l’immobile pervenuto in eredità, oggetto dell’intervento agevolato riguardante il recupero del patrimonio edilizio e la riqualificazione energetica degli edifici, risulti concesso in locazione anche solo per un breve periodo dell’anno, l’erede non può usufruire della quota di detrazione per l’annualità di riferimento. Lo ha specificato l’Agenzia delle Entrate con la risposta a interpello n. 282 del 2019, con cui ha chiarito come per fruire del beneficio fiscale è necessario che l’erede abbia la detenzione materiale e diretta dell’immobile agevolato per l’intera durata del periodo d’imposta di riferimento.
L’Agenzia delle Entrate ha emanato la risposta a interpello n. 282 del 19 luglio 2019 riguardante la fruizione dell’agevolazione per interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici in relazione ad un immobile acquisito per successione ereditaria.
Il TUIR prevede la detrazione delle spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici.

Leggi: Ipsoa, 19/07/2019


venerdì 19 luglio 2019
Morosità incolpevole. Il MIT rialloca 88 milioni non spesi che ora possono essere utilizzati anche per il sostegno all’affitto

Dichiarazione di Daniele Barbieri, segretario generale del SUNIA
Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Decreto Direttoriale 31 Maggio 2019, finalmente si riallocano alle Regioni circa 88 milioni di fondi non spesi nel periodo 2014-2018, destinati agli interventi di contrasto alla morosità incolpevole.
E’ grazie alla iniziativa del SUNIA, degli altri sindacati inquilini e delle organizzazioni sindacali dei lavoratori che finalmente, oltre all’utilizzo per l’emergenza abitativa di questi fondi che rischiavano di andare perduti, si introduce la possibilità di destinarli al finanziamento del Fondo di sostegno alla locazione che è il principale strumento per contrastare l’insorgere della morosità incolpevole. Se non si sostengono le famiglie nel pagamento di affitti troppo onerosi per redditi medio bassi, risulta estremamente difficile recuperare ex post l’inevitabile sfratto per morosità. I numeri che ogni anno il Ministero dell’Interno fornisce sulle procedure di sfratto lo confermano: circa il 90% degli sfratti emessi sono causati da morosità.
Nonostante questi dati drammatici il Fondo di sostegno alla locazione è stato azzerato negli ultimi anni e per il 2019 è previsto uno stanziamento meno che simbolico di 10 milioni.

Leggi: Sunia, 19/07/2019


mercoledì 17 maggio 2019
Architettura, la Biennale 2020 del libanese Hashim Sarkis resta sul «sociale»

«Come vivremo insieme?» è il tema scelto per la manifestazione di Venezia
Se la Biennale di Yvonne Farrell e Shelley McNamara aveva voluto celebrare la generosità dello spazio libero e gratuito, la 17esima Mostra Internazionale di Architettura di Venezia sarà dedicata al vivere insieme. «How will we live together?» sarà il titolo della prossima Biennale di Architettura che si terrà dal 23 maggio al 29 novembre 2020. Ad annunciarlo sono stati il presidente della Biennale, Paolo Baratta e l’architetto libanese, nonché preside della School of Architecture and Planning al Massachussetts Institute of Technology (Mit) di Boston, Hashim Sarkis. Si prosegue dunque sulla strada dell’impegno sociale con le varie declinazioni concrete e coraggiose che l’architettura può immaginare. D’altronde già all’annuncio del nome del curatore, lo scorso 19 dicembre, si era fatto accenno alla sensibilità di Sarkis rispetto «alle urgenze che la società, nelle diverse contrastanti realtà, pone per il nostro abitare». Sensibilità dimostrata anche concretamente con lavori che lo studio Hashim Sarkis Studios (HSS), con basi a Cambridge, nel Massachussetts, e a Beirut, in Libano, ha realizzato soprattutto nell’ambito dell’edilizia sociale e residenziale, con attenzione alla qualità dell’abitare.

Leggi: Edilizia e Territorio, Il Sole 24 Ore, 17/07/2019


mercoledì 17 luglio 2019
Le agevolazioni prima casa: non si perdono con il garage

La rimessa per le auto, infatti, è censita in una categoria diversa da quella abitativa, di conseguenza, per il fisco non è un ostacolo che rileva ai fini dell’applicazione dei benefici per il nuovo acquisto
Possono fruire nuovamente dei benefici “prima casa” i coniugi che vogliono vendere l’abitazione acquistata con le medesime agevolazioni e comprare una nuova casa, per la quota del 50 per cento ciascuno, entro 12 mesi dalla cessione dell’immobile, mantenendo la proprietà del solo garage da destinare a pertinenza. È la precisazione fornita dall’Agenzia con l’interpello n. 241 del 15 luglio.
L’Agenzia ricorda che la fruizione delle agevolazioni in esame sono disciplinate dalla Nota II-bis, posta in calce all’articolo 1 della Tariffa, parte prima, allegata al Tur, nella quale sono indicate le condizioni per la titolarità del diritto. La disposizione, in particolare, prevede:
“b) che nell’atto di acquisto l’acquirente dichiari di non essere titolare esclusivo o in comunione con il coniuge dei diritti di proprietà, usufrutto, uso e abitazione di altra casa di abitazione nel territorio del comune in cui è situato l’immobile da acquistare”
“c) che nell’atto di acquisto l’acquirente dichiari di non essere titolare, neppure per quote, anche in regime di comunione legale su tutto il territorio nazionale dei diritti di proprietà, usufrutto, uso, abitazione e nuda proprietà su altra casa di abitazione acquistata dallo stesso soggetto o dal coniuge con le agevolazioni di cui al presente articolo …”.

Leggi: Fisco Oggi, 17/07/2019


martedì 16 luglio 2019
Il decreto crescita da vicino: focus su bonus e incentivi

Misure antisismiche, riqualificazione energetica, mobilità verde: ecco alcuni vantaggi, riduzioni e sconti per gli interventi che riguardano la collettività, contenuti negli articoli del Dl n. 34/2019
bonus casa
Si allarga la maglia delle agevolazioni: chi sostiene spese per interventi di efficienza energetica e di riduzione del rischio sismico può ricevere, in alternativa all’utilizzo della detrazione, un contributo anticipato dal fornitore che ha effettuato l’intervento, sotto forma di sconto sul corrispettivo spettante. Estesi anche ai motorini, moto, tricicli e microcar elettrici e ibridi gli incentivi per la rottamazione. Sono alcune delle novità contenute nel decreto crescita n. 34/2019 in materia di misure antisismiche e riqualificazione energetica (articoli 14 e 16 del Dl n. 63/2013) nonché di mobilità verde (articolo 1, comma 1057, legge di bilancio 2019).

Leggi: Fisco Oggi, 16/07/2019


martedì 16 luglio 2019
Reggio Calabria. Sunia-Cgil, Confedilizia e Sicet-Cisl: “Firmato importante Accordo Territoriale per la Città di Scilla riguardante i contratti di locazione a canone agevolato. Favorirà sia i proprietari che gli inquilini”

Soddisfatte le più grandi organizzazioni sindacali: “I diritti dei cittadini adesso sono rafforzati grazie al nostro accordo. Un cambio di passo importante nelle politiche per la casa in uno dei 20 borghi turistici più apprezzati d’Italia”
E’ stato firmato il nuovo, importante Accordo Territoriale per la Città di Scilla (RC), uno dei 20 borghi turistici più apprezzati d’Italia.
L’intesa, raggiunta dopo un lungo ed articolato lavoro di studio e di approfondimento, sottoscritta da Sunia-Cgil Calabria, Confedilizia e Sicet-Cisl di Reggio Calabria, riguarda i contratti di locazione a canone concordato.
L’Accordo, perfezionato ai sensi dell’art. 2, comma 3, della Legge n. 431/98 e del D.M. 16 gennaio 2017, è stato depositato il 5 luglio presso il Comune, è già in vigore e quindi utilizzabile da proprietari ed inquilini.

Leggi: Sunia, 16/07/2019


martedì 16 luglio 2019
Green City, sottoscritta da 26 città italiane la Dichiarazione per l’adattamento climatico

Le città italiane si sono incontrate a Milano per rilanciare l’azione sul clima e per difendersi dalle conseguenze della crisi climatica. L’Italia più esposta di altri paesi agli impatti dei cambiamenti climatici con perdite economiche di 63 miliardi di euro
Una dichiarazione in 10 punti per l’adattamento ai cambiamenti climatici è stata sottoscritta oggi a Milano da numerose città italiane in occasione della 2^ Conferenza Nazionale delle Green City.
Le prime 26 città ad aver aderito alla Dichiarazione per l’adattamento climatico delle Green City sono Assisi, Belluno, Bergamo, Casalecchio di Reno, Chieti, Cisterna di Latina, Cosenza, Firenze, Genova, Imola, Livorno, Mantova, Milano, Monterotondo, Napoli, Padova, Palermo, Parma, Pordenone, Roma, Siracusa, Sorradile, Tivoli, Torino, Venezia.

Leggi: Casa e Clima, 16/07/2019


lunedì 15 luglio 2019
Agevolazione prima casa: ammissibile se prima del nuovo acquisto si provvede alla vendita dell’abitazione

Nel caso in cui i coniugi, prima dell’acquisto della nuova abitazione, provvedano alla vendita della precedente abitazione, acquistata con le agevolazioni “prima casa”, ad eccezione del garage, i medesimi, non risultando più titolari della proprietà dell’abitazione agevolata, e possono nuovamente richiedere l’applicazione dell’agevolazione in relazione all’acquisto della nuova casa d’abitazione. Lo ha chiarito l’Agenzia delle Entrate con la risposta a interpello n. 241 del 15 luglio 2019 che ha specificato come la possidenza nel Comune di altra unità immobiliare censita in una categoria diversa da quelle abitative, quale il garage, non costituisce motivo ostativo ai fini della concessione del beneficio per l’acquisto dell’abitazione.
L’Agenzia delle Entrate ha emanato la risposta a interpello n. 241 del 15 luglio 2019 riguardante l’agevolazione “prima casa”.

Leggi: Ipsoa, 15/07/2019


mercoledì 10 luglio 2019
Ascensore rotto: anziani e disabili segregati in casa (SERVIZIO TV)

Novanta scalini a scendere ed altrettanti per tornare al sesto piano; qualcosa in meno per i piani inferiori. Ma da quando l’ascensore si è bloccato per le famiglie di una palazzina Aterp in viale Isonzo è arrivato l’isolamento.
Per gli anziani, i disabili, e qualche infortunato è un grande supplizio oltre che un pericolo. Con grande dignità ma anche forte determinazione i residenti chiedono la immediata sostituzione del pezzo ed il ripristino del piccolo ascensore, unico modo per raggiungere il piano terra.

Leggi: Catanzaro TV, 10/07/2019


martedì 9 luglio 2019
Vecchiaia e caldo, S. Egidio: superare l’isolamento e i rischi con l’assistenza

Con il programma «Viva gli Anziani!» della Comunità, attivo in 9 città italiane, si contiene la mortalità e si riducono i ricoveri in ospedale e in casa di riposo, con significativi risparmi per i servizi pubblici
Per chi è anziano, con poche possibilità economiche e solo, l’estate è spesso fonte di disagi. Ma la Comunità di Sant’Egidio propone da 16 anni, anche grazie al sostegno di Enel Cuore Onlus, il programma «Viva gli Anziani!», una rete di monitoraggio ed interventi rivolti a chi ha superato gli 80 anni a Roma, Napoli, Catania, Genova, Novara, Brindisi, Sassari, Amatrice e Civitavecchia. Nella Capitale il programma è attivo nei rioni Esquilino, Monti, Testaccio e Trastevere, con reti di prossimità che coinvolgono medici, operatori sociali, negozianti, vicini di casa, volontari, di cui numerosi in età avanzata.
A Roma 25 mila volontari
In complesso il programma raggiunge più di 14 mila ultraottantenni, di cui circa 6.500 a Roma, grazie al sostegno di 40 mila volontari, di cui 25 mila a Roma. La forza di “Viva gli anziani» è la replicabilità e i costi assai contenuti, solo 81 euro a persona all’anno», ha detto presentando la versione 2019 dell’iniziativa Marco Impagliazzo, presidente di Sant’Egidio. Fra i risultati positivi ci sono il contenimento della mortalità, anche nei mesi più caldi e la riduzione dell’ospedalizzazione e dei ricoveri in istituto e casa di riposo, con conseguente risparmio per i servizi pubblici di assistenza.

Leggi: Corriere della Sera, 09/07/2019


DALLE REGIONI:

lunedì 22 luglio 2019
Promozione salute Over 65, accordo tra Regione e Sindacati pensionati

La collaborazione risulta inoltre importante in tema di contrasto alle diseguaglianze in salute, favorendo la realizzazione di azioni a favore di gruppi sociali particolarmente a rischio di fragilità
Costruire una più stretta alleanza attraverso la quale migliorare le condizioni di vita in buona salute della popolazione marchigiana, specificatamente quella over 65, con una attenzione particolare alla prevenzione e alla sostenibilità del sistema sanitario.
È quanto di prefigge il Protocollo d’Intesa firmato oggi, 22 luglio, a Palazzo Raffaello tra Regione Marche e Sindacati Pensionati (SPI Cgil, FNP Cisl e UILP Uil) per la Promozione della Salute nella Comunità e il sostegno alle strategie di Prevenzione. L’Intesa si propone di ampliare le attività congiunte di informazione e formazione sul contrasto ai principali fattori di rischio per le malattie croniche non trasmissibili, sulla prevenzione dell’osteoporosi e degli incidenti domestici, sulla promozione dell’attività fisica e l’adozione di un sano stile di vita, sulla sensibilizzazione per l’adesione agli screening oncologici e alle vaccinazioni.

Leggi: Piceno Oggi, 22/07/2019


venerdì 19 luglio 2019
Umbria, Spi Cgil contro i tagli al Tpl: anziani penalizzati

“Le frazioni periferiche della nostra regione utilizzano il trasporto su gomma come principale metodo di spostamento e, spesso, di comunicazione, considerato che il trasporto su rotaia è quasi inesistente; proprio per questo un deterioramento di tale servizio lede profondamente il diritto alla mobilità e alla libertà dei cittadini, specie nel caso di gruppi particolarmente vulnerabili come pendolari ed anziani, arrivando anche a comportare un danno di carattere economico per imprese e lavoratori”. È quanto si legge nell’ordine del giorno che lo Spi Cgil dell’Umbria ha approvato oggi, 19 luglio, al termine dei lavori del suo direttivo [testo integrale in allegato].
Per il sindacato delle pensionate e dei pensionati umbri, il taglio al Tpl “è intollerabile”. “Non si possono lasciare interi paesi e comunità isolate – si legge ancora nell’ordine del giorno – ne va della libertà ed autonomia di ciascuno e della credibilità stessa delle istituzioni e della loro dedizione al benessere comune. Le necessità economiche delle aziende della mobilità non possono giustificare la perdita dei servizi – conclude lo Spi Cgil – proprio per questo richiediamo alla Regione e ai Comuni di intervenire per garantire il diritto alla mobilità ai cittadini umbri con particolare riferimento agli anziani e alle fasce più fragili della popolazione”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 19/07/2019


venerdì 19 luglio 2019
Liste d’attesa, 23 luglio presidio pensionati ad Aosta

Chi ha detto che i soldi non possono comprare la salute? Da un recente monitoraggio effettuato dalla Regione Valle d’Aosta sulle liste d’attesa, il 36 per cento delle prestazioni hanno tempi critici. Le stesse si ottengono quasi subito a pagamento in regime intramoenia o da privati. La Valle d’Aosta detiene il primato per la spesa sanitaria privata tra le più alte d’Italia, 798 euro pro capite. Per questo motivo Spi Cgil, Fnp Cisl, Savt Retraites, Uil Pensionati saranno in prima linea per dire “no alle lunghe liste d’attesa”, con un presidio e volantinaggio martedì 23 luglio, alle ore 7.30 davanti all’ospedale Parini di Aosta. “Chiediamo quindi – scandiscono i sindacati – che si attivi una commissione di verifica delle liste d’attesa con la presenza delle organizzazioni sindacali e delle associazioni degli utenti. Si potenzi la sanità pubblica con maggior investimenti su personale e attrezzature, si ampli l’orario di apertura degli ambulatori anche il sabato. E il diritto alla salute sia garantito a tutti, indipendentemente dalla disponibilità economica”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 19/07/2019


venerdì 19 luglio 2019
Auto ecologiche per attività assistenziali domiciliari: 45 nuovi veicoli per l’Ulss 6

Il parco macchine del Distretto Sud è stato rinnovato. Scibetta: «L’efficienza su ruote, a beneficio dei nostri lavoratori, è uno degli argomenti che ci stanno più a cuore»
L’Ulss 6 Euganea non solo ha rinnovato il parco macchine ma lo ha anche potenziato con mezzi Euro 6 “amici dell’ambiente”. Quarantacinque vetture ecologiche, nuove di zecca, sono state consegnate nelle ore scorse al distretto Padova Sud e saranno a disposizione dei dipendenti – soprattutto infermieri – che svolgono, nel territorio compreso tra Monselice, Este, Montagnana e Conselve, attività di assistenza domiciliare.
L’utilizzo
I veicoli saranno a disposizione anche degli operatori di consultori, area disabilità, dipartimento di prevenzione, igiene pubblica, sanità veterinaria, medicina legale, servizio per le dipendenze, dipartimento di salute mentale. In parte a gpl, in parte a metano, le auto modello Clio e Panda prese a noleggio vanno a rinnovare il vecchio parco auto a benzina e a diesel.

Leggi: Padova Oggi, 19/07/2019


venerdì 19 luglio 2019
Alzheimer e Demenze. Malati e famiglie non possono più aspettare

È urgente finanziare il Piano Demenze, approvato ancora nel 2014 e tuttora non finanziato. La Federazione Alzheimer Italia scrive al ministro della Salute
Vivere con una forma di demenza o gestire un familiare con demenza è attualmente, in Italia, una attività logorante, avvolta dalla solitudine, spesso aggravata da carenze di servizi, per non parlare del radicato stigma sociale. Abbandonare le famiglie con una persona con demenza al loro destino non può essere la soluzione.
Per questo motivo, nel 2014 era stato approvato il Piano Nazionale Demenze che tra gli obiettivi annovera interventi e misure di politica sanitaria e sociosanitaria e Implementazione di strategie e interventi per l’appropriatezza delle cure. A partire da febbraio 2015 l’implementazione del Piano viene monitorata attraverso il “Tavolo di monitoraggio dell’implementazione del Piano Nazionale per le Demenze (PND)”, coordinato dal Ministero. Quello che ancora manca, però, è la messa in campo di una vera strategia politica nazionale, ma anche e soprattutto i fondi da destinare a questo Piano Nazionale Demenze.

Leggi: Disabili.com, 19/07/2019


giovedì 18 luglio 2019
Non riesci a pagare l’affitto? Refugee Welcome lancia “Coinquilini Solidali”

Chi ha una casa troppo grande da sostenere o è rimasto solo può iscriversi alla piattaforma dell’associazione e trovare il suo “match” per una convivenza in base a bisogni e possibilità. Musicco: “Gli stranieri scontano la sfiducia anche quando lavorano”
Il pensionato che è rimasto solo dopo la morte del coniuge e ora si ritrova con una casa troppo grande da sostenere dal punto di vista economico, spaziale e relazionale. Una mamma single che lavora full time a cui il contratto viene tramutato in part time ed è nell’impossibilità di pagare da sola l’affitto. A loro si rivolge “Coinquilini Solidali”, il progetto di Refugees Welcome Italia appena inaugurato che ha l’obiettivo di promuovere a Torino e in alcune altre zone del Piemonte coabitazioni ispirate al principio di solidarietà e collaborazione reciproca tra persone che vivono un momento di difficoltà o desiderano creare nuovi legami.
“Il bisogno abitativo non riguarda solo i rifugiati che sono sempre stati il nostro focus d’azione – spiega Fabiana Musicco, fra le fondatrici di Refugee Welcome che si è occupata dell’iniziativa finanziata dal Programma Housing della Compagnia di San Paolo –. Riguarda anche persone che per vari motivi, come il cambiamento della situazione economica, familiare o sociale si ritrovano in una situazione di criticità ma non ricevono alcuna risposta istituzionale perché i servizi sociali non hanno i mezzi per impattare sul cosiddetto disagio leggero”.

Leggi: Redattore Sociale, 18/07/2019


giovedì 18 luglio 2019
Donne maltrattate, Auser apre sportello d’aiuto per anziane “Doppiamente fragili”

Chi subisce la violenza non ha voce per denunciarla o difendersi. Per loro Auser apre a Terni uno sportello d’aiuto per ricevere supporto e consigli
Si chiama “doppiamente fragili” il progetto promosso da Auser Terni come aiuto e sostegno alle donne anziane vittime di violenza, vessazioni e maltrattamenti. Lo sportello prevede un sostegno psicologico e la possibilità di avere informazioni e consigli su cosa fare.
Una voce amica a cui rivolgersi, confidarsi e raccontare che cosa è accaduto. Le donne anziane potranno contattare il Numero Verde del Filo d’Argento Auser 800-995988 e il numero 0744-496218 per chi chiama dal cellulare.
Doppiamente fragili perché spesso chi subisce la violenza non ha voce per denunciarla o difendersi e continua a subire in silenzio.
Le donne anziane che subiscono qualche forma di violenza o prevaricazione fisica o psicologica dentro e fuori le mura di casa, sono spesso sole e fragili, vittime di chi vuol derubarle e sopraffarle. La violenza alle donne anziane è un fenomeno diffuso e silente, poco raccontato, senza statistiche ufficiali e dati recenti. Tra tutte le forme di abuso quella dell’abbandono e dell’incuria risulta forse la più diffusa: quando si priva l’anziano della possibilità di vivere una vita dignitosa.
Lo sportello si rivolge a tutte le donne della regione Umbria e rientra in una delle attività comprese dal progetto “Comunità in ascolto” sostenuto dalla Fondazione Carit e presentato a Terni nei giorni scorsi.

Leggi: Help Consumatori, 18/07/2019


mercoledì 17 luglio 2019
Un progetto per gli anziani attivi

Lo scopo comune è quello di riaprire e restituire parzialmente lo spazio sede dell’ex Ricovero Selmi
Domani alle 20,30, al Parco dell’ex Ricovero Selmi, in Via Marconi a Polesella, in concomitanza con la prima serata del Cineforum estivo “Nuovo cinema Vittoria”, organizzato dal Comune di Polesella, verrà presentato il progetto “Comunità multi-age. Insieme si invecchia meglio”. Il progetto rientra tra le iniziative finanziate dalla Regione Veneto nell’ambito degli “Interventi di promozione e valorizzazione dell’invecchiamento attivo”.
L’opera Pia Pietro Selmi, insieme a una cordata di partner locali, tra cui il Comune di Polesella, la cooperativa sociale “Il Raggio Verde”, le associazioni Avas, Università Popolare – Auser e Conferenza San Vincenzo De Paoli, in collaborazione con altre realtà associative di Polesella, tra cui Co.Ge, Circolo Noi Raccano e Agesci, e con il sostegno della Parrocchia B.V. del Rosario, delle associazioni xKé e Adab, saranno promotori e attuatori, per i prossimi diciotto mesi, di molte iniziative a favore della popolazione over 60 e non solo.
Lo scopo comune è quello di riaprire e restituire parzialmente lo spazio sede dell’ex Ricovero Selmi alla comunità, in particolare alla popolazione anziana residente a Polesella e nei comuni limitrofi, attraverso la sistemazione e l’animazione del parco.

Leggi: Polesine24, 17/07/2019


venerdì 12 luglio 2019
Quartieri solidali della diocesi di Roma, per rimanere vicini agli anziani anche d’estate

Il progetto delle “Parrocchie aperte” della Diocesi di Roma per restare vicino agli anziani anche nel periodo più caldo dell’anno
Parrocchie aperte l’estate per essere vicine agli anziani che vivono soli soprattutto nel periodo estivo. È questa l’iniziativa promossa da otto comunità coinvolte nel progetto “Quartieri Solidali” della Caritas di Roma.
Santa Bernadette Soubirous, Santa Maria Ausiliatrice, Santa Maddalena de’ Pazzi, San Saturnino, Santissimo Sacramento, San Luca Evangelista, San Pio V e Nostra Signora di Lourdes. Sono queste le parrocchie che nei mesi più caldi manterranno attive le segreterie dell’assistenza domiciliare leggera per sostenere tutte le persone anziane.
L’obiettivo del progetto – finanziato con fondi 8xMille della Cei – è “prendersi cura degli anziani fragili, attraverso lo sviluppo di comunità. Le attività proposte riguardano tre aspetti: la Socializzazione, l’assistenza domiciliare leggera e il progetto condomini solidali per realizzare e sviluppare, a favore degli anziani, fragili, una rete di solidarietà, di prossimità con gli abitanti del quartiere. Il progetto è aperto a tutte le comunità parrocchiali interessate ad attivarlo”. Cosi riporta il sito della diocesi di Roma.
Per informazioni: Area Educazione al Volontariato – Servizio Aiuto alla Persona –
tel. 06.88815150; e-mail: quartierisolidali@caritasroma.it.

Leggi: Aci Stampa, 12/07/2019


IN AGENDA:

Corso “Ausili per l’autonomia e partecipazione”

Dal 5 al 28 settembre si svolgerà il Corso di Alta Formazione sugli ausili per l’autonomia e la partecipazione delle Persone con Disabilità organizzato dall’Associazione La Nostra Famiglia IRCCS “E.Medea” a Conegliano. Il corso è rivolto a medici, terapisti occupazionali, fisioterapisti, logopedisti, terapisti neuro psicomotricisti dell’età evolutiva, psicologi, educatori professionali, tecnici ortopedici e altri tecnici nel settore delle protesi, ausili e accessibilità.

Leggi: Rete Caad


“Territorio del welfare”, la XII Conferenza Espanet, a Urbino

La conferenza, che si terrà dal 19 al 21 settembre a Urbino, affronterà le trasformazioni politico-sociali recenti che stanno incidendo in modo significativo sul welfare. La presa di forza di movimenti identitari, populisti e sovranisti può contribuire a forme di welfare sciovinismo. Si può assistere a spirali di esclusione di soggetti “marginali”, a forme di colpevolizzazione di diverse tipologie di soggetti svantaggiati, alla disintegrazione di alcune forme di protezione, all’abbandono selettivo delle politiche sociali con l’incremento delle diseguaglianze.

Leggi: Espanet Italia


IN EVIDENZA:

La relazione come gesto quotidiano di cura
Il percorso attraverso gli articoli pubblicati sulla rivista cartacea “I luoghi della cura”, edita tra il 2003 e il 2016, prosegue con lo sguardo rivolto al tema della relazione quale gesto quotidiano di cura. In questo “Percorso” Veruska Menghini guida i lettori attraverso una serie di contributi dedicati al tema della relazione nei servizi per la non autosufficienza.
di Veruska Menghini (Assistente sociale specialista, collabora con il Network Non Autosufficienza)
La relazione ci identifica e identifica gli altri, colloca nel tempo e nello spazio, ci consente di riconoscere i contesti e la nostra posizione nel mondo, attribuisce un senso agli eventi, alle esperienze e alla vita.
Qualsiasi gesto di cura, dal più specialistico al più generico, si compie all’interno di una relazione. La consapevolezza della centralità della relazione in ogni rapporto umano e, ancor più precisamente, la consapevolezza del potere che la relazione ha nel generare la qualità della nostra vita e della vita delle persone con cui ci relazioniamo pone l’operatore socio sanitario di fronte a responsabilità professionali, sociali ed etiche nel momento in cui si mette in relazione con un anziano non autosufficiente.
Nei servizi per anziani non autosufficienti la valutazione di un bisogno, la risposta ad esso, le azioni compiute per prendersi cura dell’altro sono sempre mediate da un rapporto relazionale e la qualità di questo rapporto ha il potere di innalzare l’altro, valorizzando il riconoscimento del suo sapere e delle sue risorse (persino quando egli stesso non le ricorda più) o, al contrario, di relegarlo nel ruolo di assistito, paziente, oggetto di cure e prestazioni.
Si tratta di un tema complesso e intricato. Di fronte alla non autosufficienza e, in particolare, alla demenza, la relazione tra operatore e anziano si presenta complessa, complicata; richiede pazienza, ascolto, osservazione, preparazione, motivazione e responsabilità.

Leggi: I Luoghi della Cura


Le iniziative di prossimità, tra protagonismo, creatività (e criticità)

La Biennale della Prossimità, dopo Genova nel 2015 e Bologna nel 2017, ha realizzato nel maggio 2019 la terza edizione a Taranto e si è caratterizzata per essere quest’anno non solo luogo di incontro tra chi opera in iniziative di prossimità, ma anche di approfondimento culturale; a questo ha contribuito un’Area ricerca, già attiva nelle precedenti edizioni e rafforzatasi in vista dell’appuntamento di Taranto, che a partire dallo studio e dall’analisi di casi concreti, ha estratto ragionamenti e indicazioni su caratteristiche, sfide e questioni aperte degli interventi di prossimità.
In questa sede si proporranno riflessioni principalmente sugli interventi che riguardano l’ambito del welfare (“welfare generativo di prossimità”, secondo la terminologia già utilizzata nella procedente ricerca), anche se va ricordato che gli interventi di prossimità investono ambiti più ampi.
Il primo passaggio è stato quello di individuare dei criteri per delimitare il fenomeno che sono stati così definiti:
– si tratta di interventi che affrontano bisogni sociali e aspirazioni, migliorando così la qualità della vita dei cittadini;
– i cittadini sono co-protagonisti degli interventi, assumendosi responsabilità diretta nella loro realizzazione;
– gli interventi prevedono la collaborazione tra diversi attori (cittadini, singoli e organizzati, imprese profit e non profit, enti pubblici);
– sono di norma realizzati in un ambito territoriale limitato e circoscritto (senza che questo pregiudichi la trasferibilità).

Leggi: Welforum


Non autosufficienza: una politica in cerca d’autore

Più numerosi, più poveri, con meno aiuti familiari.
Saranno questi gli anziani di domani: lo dice un profluvio di dati e stime sull’invecchiamento nel nostro paese, sul suo “degiovanimento” come lo chiama Alessandro Rosina su lavoce.info, ossia il crescente peso della popolazione anziana su quella giovanile, che porta con sé conseguenze drammatiche, in termini di equilibri economici (sempre meno popolazione attiva pagherà le pensioni degli anziani) e sociali.
Arriveranno infatti all’età della pensione generazioni con carriere lavorative frammentarie, intermittenti, molto penalizzate dal sistema contributivo. Le pensioni modeste di domani aumenteranno le diseguaglianze tra chi potrà contare su patrimoni familiari e chi no. E inoltre, bassa fecondità e crescita delle separazioni coniugali ridurranno drasticamente il numero di parenti (figli, coniuge) che si prenderanno cura di una persona non autosufficiente, i cosiddetti caregiver.
Ci stiamo preparando a questo scenario?
Un “Tavolo” che non basta
E’ stato riconvocato, lo scorso 25 giugno, il Tavolo nazionale sulla non autosufficienza, presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Non veniva convocato da oltre un anno e mezzo. Con una rappresentanza ampia di Regioni, Anci, Inps, i sindacati confederali e le principali associazioni impegnate nell’inclusione delle persone con disabilità e non autosufficienti.

Leggi: Welforum


Long-Term Care e innovazione sociale: riflessioni e spunti dall’Unione europea

Il rapido invecchiamento demografico e i conseguenti bisogni di assistenza di lungo periodo (Long-Term Care, LTC) della popolazione anziana sono tra le sfide più spesso evocate per giustificare la necessità di stimolare processi di innovazione sociale. L’articolo propone una riflessione sui nessi analitico-concettuali e di policy fra innovazione sociale e misure di LTC ricostruendo il policy framework sviluppato negli ultimi anni dall’UE. Si prendono in considerazione le linee guida promosse dall’Unione attraverso i suoi documenti ufficiali. Un quadro che permette di sollevare alcune brevi riflessioni sul caso italiano, letto in controluce rispetto al policy framework europeo.
di Federico Razetti (Università degli Studi di Milano), Franca Maino (Università degli Studi di Milano)
Dalla metà degli anni Duemila il concetto di innovazione sociale (IS) ha guadagnato uno spazio crescente nel discorso pubblico e nell’agenda di riforma comunitaria e di numerosi Paesi europei, soprattutto grazie all’impulso dell’Unione Europea. L’interesse verso l’innovazione sociale è significativamente cresciuto in relazione all’impatto esercitato dalla Grande Crisi nell’ultimo decennio quando il concetto è apparso in grado di soddisfare la duplice esigenza di rendere i sistemi di protezione sociale non solo più adeguati nel rispondere a nuovi e vecchi rischi (esacerbati dalla recessione), ma anche più sostenibili sul piano dei costi, grazie alla mobilitazione di risorse economiche e ideative nuove, particolarmente preziose in presenza di vincoli di bilancio sempre più stringenti (Maino, 2017).

Leggi: I Luoghi della Cura


Pensioni: Rapporto annuale Inps – Tridico: oltre 154mila domande per Quota100

Alla fine di giugno le domande di pensione con Quota100 pervenute all’Inps sono 154.095, il 29% in meno rispetto alle attese. Lo ha riferito il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, nel corso dell’illustrazione del Rapporto annuale dell’Istituto, sottolineando come “sulla base del trend dei primi sei mesi di applicazione, alla fine dell’anno il numero atteso delle pensioni in pagamento sarà pari a circa 205.000, per una spesa complessiva annua pari a 3,6 mld. di euro”, al di sotto delle previste 290mila, stimate in sede di approvazione della legge n. 26/2019.
Più in particolare, il Presidente Inps ha precisato che nei primi sei mesi di vigenza della misura, il numero delle domande pervenute si è concentrato nei mesi di gennaio e febbraio (67,2%) per poi scemare progressivamente. Guardando alle differenze territoriali, il 40,2% delle domande è stata presentata nelle regioni del Nord e del Mezzogiorno (38%), prevalentemente da uomini (73,9%) e da assicurati del settore privato (67,3%).
Percentualmente, le richieste avanzate dai pubblici dipendenti sono state pari al 32,7%, di cui il 45,9% si colloca nel Mezzogiorno, il 32,9% nel Nord e il 21,1% nelle regioni del Centro Italia. Complessivamente, l’86% delle domande del pubblico impiego proviene dal comparto degli enti locali e da quello del corpo docente della scuola e il 2,2% dal personale sanitario. La distribuzione per età evidenzia una concentrazione tra i 63 e i 64 anni, senza differenze significative tra uomini e donne.

Leggi: Inca


SEGNALAZIONI:

Decreto crescita – Pensioni di inabilità per ex esposti amianto

Il beneficio della pensione di inabilità per i lavoratori affetti da determinati tipologie di mesoteliomi determinati da esposizione all’amianto è stato introdotto dall’art. 1 comma 250 della legge 232/2016 (Bilancio 2017). Si tratta di una particolare forma di inabilità riconoscibile con almeno 5 anni di contributi nella vita lavorativa. L’art. 41 bis della legge 58/2019 estende tale tipologia di pensione ai soggetti che a qualsiasi titolo abbiano contratto una malattia professionale riconducibile all’amianto che sia stata riconosciuta dall’INAIL.
Tuttavia, avverte il sindacato, nonostante le modifiche normative, restano in piedi tutte le criticità legate a questo tipo di beneficio che, paradossalmente, nell’interpretazione ministeriale, non è compatibile con la rendita INAIL ottenuta per la malattia correlata all’amianto né è cumulabile con la maggiorazione dell’anzianità contributiva riconosciuta per i periodi di esposizione all’amianto.

Leggi: Inca


Assegno per il nucleo familiare (ANF) – Charimenti Inps per il calcolo del reddito familiare

A seguito delle richieste pervenute all’INPS in merito alla corretta indicazione dei redditi percepiti dal nucleo familiare ai fini della domanda di Assegno per il Nucleo Familiare (ANF), l’Istituto fornisce chiarimenti in materia con il messaggio 18 luglio 2019, n. 2767.
I chiarimenti riguardano, nel dettaglio, la disciplina delle somme percepite come sostegno alla natalità e trattamenti di famiglia nel calcolo del reddito familiare ai fini della richiesta dell’ANF da parte dei lavoratori dipendenti del settore privato non agricolo.
Le prestazioni di interesse sono:
il Premio alla nascita;
l’Assegno di natalità (c.d. bonus bebè);
il Reddito di garanzia, il Contributo famiglie numerose e l’Assegno regionale per il nucleo familiare, previsti per la Regione autonoma Trentino – Alto Adige.
Questi contributi e prestazioni sono esclusi dalla formazione del reddito complessivo e, pertanto, non sono da considerare ai fini della verifica del requisito reddituale valido per il diritto e la misura dell’ANF.

Leggi: Inca


Reddito e Pensione di Cittadinanza

Gestione online delle richieste di rinuncia
L’Inps, con il messaggio 11 luglio 2019, n. 2662, ha fornito le indicazioni operative per la gestione delle richieste di rinuncia al Reddito di Cittadinanza e alla Pensione di Cittadinanza.
La rinuncia, avverte l’Istituto in una nota pubblicata sul sito istituzionale, potrà essere effettuata dal richiedente titolare della Carta Rdc/Pdc, il quale dovrà dichiarare che la domanda di rinuncia viene presentata in nome e per conto del nucleo familiare, a prescindere dalla fase di attuazione del beneficio in essere e dalla composizione del nucleo stesso. L’Inps ha reso disponibile online il modulo SR183 da utilizzare e presentare alle strutture territoriali dell’INPS per la rinuncia al beneficio.
La rinuncia comporta la disattivazione della Carta Rdc/Pdc, con decorrenza dal momento della rinuncia stessa. Pertanto, eventuali importi residui ancora presenti nella Carta non saranno più utilizzabili. La rinuncia non comporta in alcun modo la riattivazione del ReI, nel caso in cui il nucleo ne fosse beneficiario prima della richiesta di Reddito di Cittadinanza.

Leggi: Inca


Assegni straordinari e Isopensioni – Inps, possibilità di accesso a pensione Quota100

L’Inps con il messaggio n.2251 del 14 giugno 2019, ancora non pubblicato sul sito dell’Istituto, nel confermare le disposizioni già impartite nella circolare n. 10 del 29 gennaio 2019, fornisce ulteriori precisazioni circa la possibilità di accesso alla quota 100 per i titolari di assegno straordinario e di Isopensione modificando l’orientamento interpretativo che aveva adottato con la circolare di gennaio.
Con il messaggio, l’Inps ricorda che le prestazioni in essere (sia Assegni straordinari sia Isopensioni) alla data del 1° gennaio 2019 continuano ad essere erogate fino alla scadenza prevista in base alle norme tempo per tempo vigenti previste al momento della cessazione del rapporto di lavoro e richiama l’ultimo rapporto della Ragioneria Generale dello Stato per individuare gli incrementi della speranza di vita sia sulla pensione di vecchiaia che sulla pensione anticipata.
Ma la vera novità del messaggio n.2251 è compresa nella seconda parte del messaggio, spiegano gli esperti previdenzialisti di Filt Cgil: L’Inps in via interpretativa chiarisce che i titolari di Isopensione alla data del 1° gennaio 2019 possono, alla maturazione dei relativi requisiti, chiedere la pensione in quota 100. La norma, in effetti, esclude la possibilità di accedere ad Isopensione per maturare i requisiti di quota 100 ma non preclude a coloro che sono già titolari di Isopensione la possibilità di pensionamento anticipato con i requisiti di quota 100.

Leggi: Inca, 12/07/2019


Previdenza – Sistema “EESSI” per scambio dati fra enti UE

Da domani, mercoledì 3 luglio, come previsto dalla normativa comunitaria sul coordinamento dei regimi di sicurezza sociale, diventerà operativo il sistema Eessi (Electronic exchange of social security information), con l’avvio dello scambio telematico di dati tra circa 15.000 enti previdenziali europei. Lo comunica l’Inps in una nota pubblicata sul sito istituzionale sottolineando come l’Istituto di previdenza pubblico italiano sia stato protagonista fin dall’inizio nella realizzazione di tale rivoluzionario progetto internazionale.
Eessi consentirà di scambiare progressivamente le informazioni con gli enti degli altri Paesi europei interessati in modo completamente telematico, attraverso documenti elettronici strutturati che sostituiranno gli attuali formulari cartacei. I vantaggi per i cittadini europei (studenti, disoccupati, lavoratori, pensionati e loro familiari), sottolinea l’Inps, saranno costituiti dalla maggiore rapidità nella gestione delle domande e nel pagamento delle prestazioni pensionistiche, a sostegno del reddito, sanitarie e per infortuni sul lavoro e malattie professionali, oltre che nella gestione delle pratiche in materia di legislazione applicabile, distacchi e recuperi di contributi e prestazioni indebite.
Il nuovo sistema assicura un elevato livello di protezione dei dati, in linea con gli standard più elevati di sicurezza informatica. Garantisce, inoltre, un flusso standardizzato delle informazioni, maggiore facilità nella comunicazione grazie alla digitalizzazione degli scambi e una migliore qualità e completezza dei dati scambiati, anche al fine di ridurre il rischio di frodi ed errori.

Leggi: Inca


Pensioni – Inps: a luglio in pagamento circa 3.150.000 quattordicesime

Con il rateo pensionistico di luglio l’Inps pagherà circa 3.150.000 quattordicesime. Lo rende noto l’Istituto in un comunicato stampa pubblicato ieri sul sito istituzionale sottolineando che il beneficio viene attribuito d’ufficio, senza presentazione di alcuna domanda, in presenza di tutti gli elementi necessari per la verifica reddituale di ammissione al beneficio.
Per raggiungere d’ufficio il maggior numero di persone, l’Inps fa sapere che nell’ultima settimana di giugno è stata effettuata una lavorazione aggiuntiva con l’emissione di un pagamento distinto dal cedolino mensile, sempre nel rateo di luglio. Inoltre, a dicembre 2019 saranno corrisposti, sempre d’ufficio, i ratei di 14ma a coloro che compiranno l’età di accesso al beneficio (64 anni) nel secondo semestre del 2019, ovvero che sono divenuti titolari di pensione nel corso del 2019.
L’Inps rammenta che il diritto alla 14ma viene verificato rispetto a requisiti di età, contribuzione e reddito. Quanto ai redditi, per l’anno 2019 devono essere valutati:

Leggi: Inca


Domanda di Assegno per il Nucleo Familiare (ANF)

Nuove istruzioni Inps
Dal 1° aprile 2019 l’Assegno per il Nucleo Familiare (ANF) dei lavoratori dipendenti di aziende attive del settore privato non agricolo deve essere richiesto esclusivamente in modalità telematica, come indicato nella circolare INPS 22 marzo 2019, n. 45, tramite il servizio online. Fanno eccezione le richieste di prestazione familiare da parte degli operai agricoli a tempo indeterminato (OTI), che continueranno a presentare la domanda al proprio datore di lavoro attraverso il modello cartaceo “ANF/DIP” (cod. SR16).
Per gli impiegati del settore agricolo, invece, valgono le nuove disposizioni descritte nella circolare. Sono inquadrati nel settore non agricolo anche i soci lavoratori delle imprese cooperative che trasformano, manipolano e commercializzano prodotti agricoli e zootecnici. La precisazione è contenuta in un comunicato diffuso dall’Inps oggi e pubblicato sul sito istituzionale.

Leggi: Inca


Non autosufficienza. Ecco quali sono i benefici fiscali

Tempo di dichiarazione dei redditi. Ma siamo sicuri di conoscere tutto quello che c’è da sapere prima di fare il 730? Ad esempio molti anziani non autosufficienti non sanno che, in presenza di una certificazione di invalidità o di handicap, possono godere di alcuni benefici fiscali. Facciamo un po’ di chiarezza.
Per beneficiare delle agevolazioni fiscali dei disabili, bisogna essere in possesso del verbale che attesta o l’invalidità o l’handicap. Bisogna quindi presentare il verbale quando si va al Caf per la dichiarazione dei redditi. La possibilità di detrarre o dedurre inoltre è determinata dalle condizioni dell’anziano, ovvero se in possesso di certificazione di invalidità (legge 509/ 88 l 124/ 98) o disabilità (legge 104/92).
Inoltre, la normativa fiscale per le persone anziane, disabili e le loro famiglie, prevede di dedurre o detrarre dalla dichiarazione dei redditi parte delle spese sostenute per la cura presso strutture di assistenza. Infatti alcune regioni hanno adottato provvedimenti che offrono agevolazioni fiscali sulle rette alberghiere. Emilia Romagna, Lazio e Lombardia sulla base della normativa vigente hanno elaborato e concordato alcune indicazioni valide per i servizi residenziali e semiresidenziali sociosanitari accreditati per anziani non autosufficienti.

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Previdenza: riscatto, ricongiunzione o rendita

Inps su attestazioni fiscali per il pagamento degli oneri
Con il messaggio n. 1490 dell’11 aprile, l’Inps comunica che le attestazioni fiscali dei versamenti effettuati nel 2018 per gli oneri da riscatto, ricongiunzione o rendita, sono visualizzabili e stampabili nel Portale dei Pagamenti del sito www.inps.it, raggiungibile attraverso il seguente percorso: “Prestazione e servizi” > “Tutti i servizi” > “Portale dei pagamenti” > “Servizi Riscatti, Ricongiunzioni e Rendite” > “Entra nel servizio” > “Accedi” > “Sezione pagamenti effettuati”.
L’accesso con codice fiscale e numero pratica consente di visualizzare e stampare l’attestazione fiscale relativa ad una singola pratica di riscatto, ricongiunzione o rendita; l’autenticazione mediante PIN, invece, consente di visualizzare e stampare l’attestazione fiscale relativa ad una o più pratiche di riscatto, ricongiunzione e rendita.
Al riguardo l’Inps precisa che le attestazioni fiscali relative ai pagamenti effettuati dagli iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo e al Fondo pensione sportivi professionisti (ex Enpals), che non dovessero essere disponibili sul Portale dei Pagamenti, potranno essere richieste utilizzando la casella di posta elettronica polospecialisticopals.roma@inps.it

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Portale INPS – Tutti i moduli PIN in un’unica sezione

Per agevolare gli utenti nella ricerca dei moduli, l’Inps ha raccolto in un’unica sezione del suo portale tutti quelli che riguardano il PIN. Nella sezione “Tutti i moduli”, infatti, è stata creata la nuova voce “Assegnazione e abilitazione PIN”.
Posizionata come prima scelta nel menu a sinistra, consente di trovare al suo interno tutti i moduli di assegnazione e abilitazione ai profili PIN. Il PIN, oltre che per accedere a prestazioni di interesse strettamente personale del titolare, può essere utilizzato per svolgere ulteriori attività espressamente autorizzate. Per questo, oltre al modulo di assegnazione del PIN dispositivo al cittadino (MV35), sono stati realizzati altri moduli di abilitazione o estensione del PIN.

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Adattare le case per la non autosufficienza. Una newsletter gratuita ad hoc

È on line la Newsletter della Rete dei CAAD centri adattamento ambiente domestico
n. 3/4, marzo/aprile 2018.

Leggi: Rete Caad


Fondazione Brescia Solidale Onlus – Adattare le case delle persone non autosufficienti.

Cinque videoclip del Servizio di adattamento degli ambienti di vita – SAV
Da ormai dieci anni il SAV, Servizio adattamento ambienti di vita, di Fondazione Brescia Solidale Onlus, si occupa dell’adattamento delle case per le persone non autosufficienti residenti nella provincia di Brescia. Dal 2009 ad oggi il servizio ha realizzato oltre 4000 interventi, rivolti a persone anziane (75% dei casi) e disabili (25%) nel campo della eliminazione di barriere, ausili, soluzioni automatizzate e dispositivi domotici, contributi pubblici e agevolazioni fiscali.
Cinque brevi videoclip – realizzate grazie al contributo di FONDAZIONE ASM – GRUPPO a2a – illustrano le attività del SAV attraverso alcune esperienze concrete di intervento per persone anziane o persone con disabilità e testimoniano come il Servizio abbia favorito l’autonomia delle persone e facilitato il lavoro di cura dei famigliari.
Ma non solo maggiore autonomia e indipendenza sono il frutto del lavoro svolto: “…le modifiche alla casa hanno innescato nuovi pensieri…cosa può fare mio fratello disabile anche senza di me… e cosa posso fare io per me – racconta Silvana, sorella di Sidorel – con tutto questo tempo nuovo che mi è arrivato”.
Le cinque clip si possono vedere nella pagina del sito di Fondazione Brescia Solidale Onlus dedicata al servizio SAV

Leggi: Fondazione B Solidale

É online sul sito www.abitareeanziani.it il nuovo numero della rivista Abitare e Anziani Informa.
Tema della pubblicazione è quello della co-residenza, (cohousing) intesa come possibile terza via tra la solitudine e la casa di cura, tra esperienze concrete e modelli possibili.
Il nuovo numero è scaricabile gratuitamente in formato pdf al seguente link


Housing For All – L’iniziativa dei cittadini europei

La presente proposta di iniziativa dei cittadini intende creare condizioni quadro giuridiche e finanziarie che facilitino, per tutti, l’accesso a un alloggio in Europa.
Invitiamo tutti gli inquilini a firmare la petizione e a sostenere l’iniziativa di Housing For All per intraprendere azioni che facilitino, per tutti, l’accesso a un alloggio popolare e a prezzi accessibili in Europa.
Clicca qui per firmare la petizione


NEWS:

lunedì 15 luglio 2019
Non si tocchino i risparmi o i beni immobili, per pagare le rette

Ancora una volta un Tribunale ha sancito l’illegittimità della richiesta alle persone con disabilità e ai loro familiari di dare fondo ai propri risparmi o di vendere i propri beni immobili, per contribuire alla compartecipazione della spesa per il pagamento delle rette dovute a strutture residenziali. A stabilirlo è stato il TAR della Lombardia, che ha accolto il ricorso presentato dalla Federazione LEDHA contro il Comune di Vigevano, ribadendo che i criteri stabiliti dalla Legge Statale sull’ISEE devono trovare uniforme applicazione su tutto il territorio nazionale
Donna bionda che intima lo stop con la mano destra. Ancora una volta un Tribunale ha sancito l’illegittimità della richiesta alle persone con disabilità e ai loro familiari di dare fondo ai propri risparmi o di vendere i propri beni immobili, per contribuire alla compartecipazione della spesa per il pagamento delle rette dovute a strutture residenziali. È successo il 5 luglio scorso, quando i Giudici della Terza Sezione del TAR della Lombardia (Tribunale Amministrativo Regionale) hanno accolto il ricorso presentato dalla LEDHA (la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità che costituisce la componente lombarda della FISH-Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) contro il Comune di Vigevano.

Leggi: Superando, 15/07/2019


lunedì 15 luglio 2019
“ABITIAMOLA” – Newsletter n° 7/2019

Periodico di informazione ed approfondimento curato dall’Ufficio Politiche Abitative e dello Sviluppo Urbano – CGIL nazionale.
In questo numero:
Si è svolto il quinto Comitato di Sorveglianza del Programma Operativo Nazionale Città Metropolitane, che ha raggiunto il target di spesa N+3. Nel prossimo ciclo di programmazione la dimensione urbana è rafforzata. Risultano tuttavia necessarie strategie integrate per supportare lo sviluppo urbano e far fronte alle diverse sfide in campo economico, ambientale e di inclusione sociale, con il contributo di risorse sia nazionali che europee.
• I programmi attivati nell’ambito del PON Metro.
Dopo un anno e mezzo dalla delibera del precedente Governo il MIT ha ripartito alle Regioni i fondi residui ex Gescal per interventi di rigenerazione e riorganizzazione urbana al fine di ampliare l’offerta di housing sociale. Un ritardo non giustificato, vista l’urgenza di agire sul patrimonio esistente per ampliare l’offerta abitativa in affitto a costi sostenibili, riferita soprattutto a fasce di reddito medio basse, attraverso interventi che guardino agli aspetti edilizi, funzionali e di sicurezza.

Leggi: Cgil, 15/07/2019


domenica 14 luglio 2019
“Superare l’isolamento degli anziani e i rischi del caldo rafforzando assistenza e reti di prossimità”. Il programma “Viva gli anziani!”

Dati e proposte sulla condizione degli anziani nella conferenza stampa
L’estate è cominciata, e con essa i disagi causati dalle alte temperature in tutte le città italiane. “Le ondate di calore non sono una novità, perché si possono prevedere, ma mancano le reti a protezione dei più vulnerabili”, ha detto Marco Impagliazzo durante la conferenza stampa dedicata alla condizione degli anziani a Roma e in Italia. Ricordando che secondo l’Istat, al 1° gennaio 2019, nel nostro paese ci sono circa 13 milioni di anziani, e di questi 4 milioni vivono da soli, il presidente della Comunità di Sant’Egidio ha osservato: “Siamo uno dei paesi più longevi al mondo e per far fronte all’invecchiamento della popolazione, c’è bisogno di unire le forze del welfare pubblico e privato. Sant’Egidio sta lavorando al contrasto dell’isolamento degli anziani, cercando di creare quelle reti che mancano o che si sono assottigliate, nella famiglia e nella società”.

Leggi: Sant’Egidio, 14/07/2019


venerdì 12 luglio 2019
Un Osservatorio concreto e basato sui diritti umani

Dopo una prima fase preparatoria, l’Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità – importante organo consultivo e di supporto tecnico-scientifico per l’elaborazione delle politiche nazionali in materia di disabilità – ha approvato il programma delle proprie attività per il prossimo triennio, articolandolo su nove aree tematiche e tredici gruppi di lavoro. Un nuovo approccio, tutto basato sui diritti umani, e una grande concretezza ne caratterizzeranno le linee di lavoro, come sottolinea Giampero Griffo, che vi coordina il Comitato Tecnico-Scientifico
«L’Osservatorio è il luogo privilegiato dell’elaborazione e del confronto fra attori che hanno molto da dire e da proporre sulla disabilità: Associazioni, Sindacati, Enti Territoriali, Ministeri e altri possono contribuire alla costruzione condivisa delle politiche future»: lo ha dichiarato proprio ieri, su queste stesse pagine, Vincenzo Falabella, presidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), riferendosi segnatamente a quell’importante organo consultivo e di supporto tecnico-scientifico per l’elaborazione delle politiche nazionali in materia di disabilità, che è appunto l’Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità, attivo presso il Ministero per la Famiglia e le Disabilità, e al quale partecipano numerose organizzazioni impegnate in questo àmbito.

Leggi: Superando, 12/07/2019


venerdì 12 luglio 2019
Pugni e schiaffi agli anziani. Smascherati dalle telecamere

Operatori socio sanitari picchiavano, umiliavano e schiaffeggiavano gli anziani che si trovavano in una casa di riposo
Tre operatori socio-sanitari di una casa di riposo di Cortemilia (Cuneo), nell’alta Langa, sono finiti sotto inchiesta per maltrattamenti agli anziani ospiti. Il gip del tribunale di Asti ha emesso nei confronti di uno degli indagati, un 58enne di Alessandria, il divieto di dimora a Cortemilia e per due colleghe, di 51 e 47 anni, l’obbligo di dimora nei Comuni di Bossolasco e Cortemilia.
Ripresi dalle telecamere
I video delle telecamere nascoste hanno documentato, da fine maggio, una cinquantina di episodi di violenza: schiaffi sulle orecchie, pugni sulla testa per una posata caduta a terra, calci sulle gambe, pizzicotti a orecchie e naso, anziani spinti a terra e sulle carrozzine, umiliati senza motivo.
Accusati di maltrattamenti
L’indagine è stata condotta dai carabinieri della Compagnia di Alba (Cuneo) nell’Ospedale Santo Spirito di Cortemilia. I tre operatori sociosanitari, dipendenti della casa di riposo, sono accusati dalla Procura di Asti di maltrattamenti continuati in concorso e lesioni aggravate.

Leggi: Torino Fan, 12/07/2019


giovedì 11 luglio 2019
Un’occasione per migliorare l’accessibilità dei trasporti nell’Unione Europea

La consultazione pubblica sulle TEN-T, le Reti di Trasporto Transeuropee, promossa dalla Commissione Europea e aperta fino al 17 luglio a organizzazioni e cittadini, costituisce certamente «una grande opportunità – come viene sottolineato dall’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità – per alzare la voce e chiedere di migliorare l’accessibilità della rete dei trasporti nell’Unione Europea»
L’acronimo TEN-T (dall’inglese Trans-European Networks – Transport) si riferisce alle Reti di Trasporto Transeuropee, insieme di infrastrutture di trasporto integrato, previste per sostenere il mercato unito e garantire la libera circolazione delle merci e delle persone, rafforzando in tal modo la crescita, l’occupazione e la competitività dell’Unione Europea.
Esse comprendono ogni tipo di trasporto, stradale, ferroviario, aereo, marittimo e fluviale, nonché multimodale, ovvero mettendo insieme più di un sistema di comunicazione.

Leggi: Superando, 11/07/2019


mercoledì 10 luglio 2019
Sfratti 2018: si conferma che la morosità è una condizione cronica del più generale disagio abitativo. Quando si deciderà il Governo ad affrontare questo dramma?

Dichiarazione di Daniele Barbieri, Segretario Generale SUNIA
A differenza degli anni precedenti, in cui intorno alla metà di giugno venivano pubblicati sul sito del Ministero dell’Interno i dati relativi agli sfratti dell’anno precedente, quest’anno, in maniera semiclandestina, i dati relativi al 2018 sono stati diffusi solo su esplicita richiesta all’ufficio di statistica del Ministero.
A parte questa discutibile decisione i dati confermano innanzitutto che il fenomeno della morosità è un dato strutturale del disagio abitativo.
Una riduzione del 3.434 unità (dai 52.590 del 2017 ai 49.156 del 2018) non è certo un segnale significativo di inversione di tendenza per questa tipologia di sfratto che, negli ultimi anni, comunque rappresenta una percentuale sempre vicina al 90% del totale delle sentenze di rilascio emesse.
Lo stesso numero degli sfratti eseguiti con l’ufficiale giudiziario conferma che il trend, al di là di piccole variazioni percentuali di anno su anno, si mantiene su livelli troppo alti (82 sfratti al giorno, compresi i sabati, le domeniche e le festività).
Alti soprattutto per l’assenza di soluzioni alternative, con affitti troppo alti per redditi troppo bassi e senza alcun sostegno né indiretto (ricordiamo che il fondo per la locazione è praticamente azzerato da anni) né diretto (l’offerta di edilizia pubblica è da tempo ai minimi termini).

Leggi: Sunia, 10/07/2019


mercoledì 10 luglio 2019
Inps, 5,4 milioni di pensionati sotto mille euro. Tridico: “Il sistema è solido”

L’importo medio mensile per i pensionati Inps è pari a 1.548 euro. Quota 100, domande sotto le stime del 30%. Reddito di cittadinanza a 2 milioni di persone. Di Maio: “Accordo di maggioranza sul salario minimo”
Nel 2018 i pensionati Inps sotto i mille euro al mese sono quasi circa 5,4 milioni, il 34,7% del totale che sfiora i 15 milioni e mezzo. E’ il dato che emerge dalle tabelle sul reddito pensionistico (lordo) del Rapporto annuale Inps, presentato oggi.
Una truppa che risulta in calo rispetto a quella del precedente Rapporto, quando si arrivava a coprire il 35,9% del totale. Tra le donne l’incidenza è maggiore: la quota di chi riceve meno di mille euro al mese è pari a 43,6% (3 milioni 555 mila). Sono di contro oltre 1 milione 189 mila (il 7,7%) coloro che percepiscono più di 3 mila euro.
Nel complesso, alla fine dell’anno scorso all’Inps risultavano erogate 16,8 milioni di pensioni, per un importo medio di 1.156 euro. Se si guarda all’importo medio mensile per i pensionati Inps, considerando coloro che ricevono più trattamenti, è pari a 1.548 euro.
In termini generali la spesa per rate di pensione dell’anno 2018, espressa in termini di competenza a finanziaria, al netto della spesa per trattamenti per carichi familiari pari a 671 milioni, è risultata pari a 265.573 milioni, con un aumento dell’1,9% dal 2017.

Leggi: La Repubblica, 10/07/2019


mercoledì 10 luglio 2019
I 7 milioni di eroi invisibili in aiuto di malati e disabili

I «caregiver» chiedono una legge che li tuteli.
C’è un esercito di eroi invisibili nelle nostre case, dimenticati dallo Stato e ignorati dal Sistema Sanitario: sono i caregiver, che in privato si prendono cura ogni giorno di malati o disabili. Non sono «volontari», ma persone che hanno fatto una scelta d’amore evitando il ricovero di un congiunto e su di loro lo Stato risparmia. Ebbene, chiedono una legge che li tuteli e vogliono diritti. In Italia sono oltre 7 milioni, hanno in maggioranza tra i 45 e i 54 anni, ma ci sono anche anziani che si occupano di altri anziani. Il dossier di copertina del nuovo numero di Corriere Salute , in edicola gratis domani con il Corriere della Sera , parla di loro. Due pagine sono dedicate in particolare a un aspetto meno noto: i caregiver a volte sono molto giovani, addirittura minorenni, l’Istat nel 2015 ne contava 391mila tra 15 e 24 anni. Sono a rischio bullismo in classe, il loro rendimento scolastico è spesso altalenante o in peggioramento e sviluppano problemi psicologici.

Leggi: Corriere della Sera, 10/07/2019


mercoledì 10 luglio 2019
Insediato l’Osservatorio liste d’attesa. Giulia Grillo: “Al lavoro per l’efficienza del sistema. Così restituiamo il diritto alla sanità pubblica ai cittadini”

Il 9 luglio si è insediato al ministero della Salute, alla presenza del ministro Giulia Grillo, l’Osservatorio nazionale liste d’attesa e si è svolta la prima riunione.
All’incontro hanno preso parte i rappresentanti delle Regioni, di Agenas, dell’Istituto superiore di sanità, di Cittadinanzattiva e le Direzioni generali della Programmazione e dei Sistemi informativi del ministero. Il tavolo è presieduto dal direttore della Programmazione, Andrea Urbani.
Sarà presto definito il cronoprogramma operativo con l’indicazione dei tavoli di lavoro per monitorare il recepimento del Piano nazionale di gestione delle liste d’attesa a livello regionale.
“Siamo qui non solo per attivare un osservatorio operativo che possa concretamente vigilare sull’efficienza delle liste d’attesa, ma per lavorare affinché sia restituito ai cittadini un diritto a lungo negato: quello dei tempi certi per le cure e per le diagnosi – precisa il ministro – Tutte le risposte che questo gruppo di lavoro riuscirà a trovare, saranno risposte date ai cittadini che negli anni hanno perso fiducia e ai tanti che hanno smesso di curarsi.

Leggi: Ministero della Salute, 10/07/2019


mercoledì 10 luglio 2019
Il gene dei centenari che protegge i vasi sanguigni.

Una variante genetica comune nei centenari protegge i topi dall’aterosclerosi, quando inserita nel loro Dna. La scoperta apre le porte a nuove strategie per prevenire l’impatto della patologia cardiovascolari
Qual è il segreto dei centenari? Una parte degli studi volti a comprendere perché alcune persone riescano a vivere più di altre, tagliando il traguardo del secolo, si concentra sui geni. O meglio sulle varianti geniche: forme di uno, o più geni, che possano essere associate alla longevità. La speranza è di comprendere quali sono i meccanismi biologici alla base e magari di replicarli così da migliorare salute e sopravvivenza della popolazione in generale. Un traguardo ambizioso, fatto di tanti piccoli passi. Oggi a compierne uno in questa direzione è il lavoro presentato sulle pagine dell’European Health Journal, in cui un team di ricercatori italiani mostra come una variante genica associata alla longevità possa migliorare la salute vascolare nei topi. Potenzialmente, raccontano gli scienziati, la proteina prodotta da questo gene potrebbe migliorare la salute cardiovascolare umana. Ma andiamo con ordine.

Leggi: La Repubblica, 10/07/2019


martedì 9 luglio 2019
Sostenibilità degli edifici residenziali e non: pubblicata la UNI/PdR 13:2019

Questa nuova edizione sostituisce la precedente UNI/PdR 13:2015 e traduce in Prassi di riferimento il Protocollo ITACA
Pubblicata la prassi di riferimento UNI/PdR 13:2019 “Sostenibilità ambientale nelle costruzioni – Strumenti operativi per la valutazione della sostenibilità”, frutto della collaborazione tra UNI, Ente Italiano di Normazione e ITACA, Istituto per l’Innovazione e la Trasparenza degli Appalti e Compatibilità Ambientale.
La prassi di riferimento permette di formulare un giudizio sintetico sulla performance globale di un edificio, assegnando un punteggio indicativo del livello di sostenibilità ambientale. È quindi un utile strumento per il progettista, di controllo e di indirizzo per la pubblica amministrazione, e di supporto alla scelta del consumatore.

Leggi: Casa e Clima, 09/07/2019


lunedì 8 luglio 2019
Gas, Luce e acqua, Arera: “Rendere automatica la fruizione del bonus sociale”

Applicare automaticamente il bonus sociale di sconto previsto sulle bollette di luce, gas e acqua approvando una norma che consenta lo scambio dei dati necessari tra le amministrazioni per garantirne la fruizione a tutti gli aventi diritto, azzerando per le famiglie tutti i passaggi burocratici oggi necessari. È questo in sintesi quanto l’Arera sottolinea nella segnalazione che ha inviato a Parlamento e Governo, fondata sulla constatazione che chi potrebbe beneficiarne utilizza in modo scarso questo strumento, anche in considerazione delle recenti norme sull’assegnazione delle agevolazioni a chi ha diritto al reddito di cittadinanza.
La procedura e l’intervento normativo
Per rendere automatica la fruizione l’Arera propone una procedura che però necessita di un intervento normativo che assicuri il consenso dell’interessato all’interazione fra le banche dati dell’INPS e le banche dati di energia, gas e acqua (Sistema informativo integrato e Anagrafe territoriale idrica) per l’erogazione dei bonus sociali, valorizzando il ruolo delle amministrazioni comunali a supporto e informazione dei cittadini, con particolare riferimento alla gestione dei bonus per gli utilizzatori di apparecchiature elettromedicali, dei bonus idrici territoriali, e all’eventuale individuazione dei clienti con riscaldamento centralizzato a gas metano.

Leggi: Quotidiano del Condominio, 08/07/2019


venerdì 5 luglio 2019
Regione che vai cura che trovi, presentato il Rapporto nazionale sulle cronicità di Cittadinanzattiva

Regione che vai, cura che trovi. Non è certo il massimo, per uno Stato che nella sua carta costituzionale pone tra i suoi fondamenti l’uguaglianza dei cittadini anche in materia di salute. Per gli italiani che soffrono di malattie croniche, invece, le cure dipendono dal luogo di residenza e sono decisamente disuguali. Dal riconoscimento dell’invalidità e dell’handicap al sostegno psicologico, dalle liste di attesa per visite ed esami all’accesso ai farmaci, i cittadini con malattie croniche e rare sperimentano sulla loro pelle che l’accesso e la qualità delle cure nel nostro Paese non è uguale per tutti. A certificarlo il XVII Rapporto sulle politiche della cronicità, dal titolo (appunto) “Regione che vai, cura che trovi (forse)”, presentato ieri a Roma da Cittadinanzattiva.
Disuguaglianze che non sono state colmate dal Piano nazionale cronicità: sebbene formalmente recepito ormai da 15 Regioni, esso risulta, nella maggior parte dei territori, profondamente disatteso nei fatti come dimostrano i dati forniti dalle 47 associazioni del Coordinamento nazionale delle associazioni dei malati cronici (Cnamc) che hanno partecipato all’indagine.

Leggi: Rif Day, 05/07/2019


DALLE REGIONI:
martedì 16 luglio 2019

Cardinal Capranica, l’“emergenza casa” a Roma e l’assenza di politiche abitative
Dopo lo sgombero dell’immobile nel quartiere Primavalle, dove vivevano 300 persone, restano diversi interrogativi: perché non si è trattato prima con le famiglie per assicurare un’alternativa? E cosa si sta facendo realmente a Roma sul tema delle politiche per la casa?
“Sono 145 le persone in condizioni di fragilità che hanno accettato l’assistenza alloggiativa offerta dal Campidoglio a tutti coloro che vivevano nell’immobile di via Cardinal Capranica. Gli operatori della Sala Operativa Sociale di Roma Capitale hanno proposto supporto e accoglienza in strutture alternative a tutte le famiglie, senza alcuna divisione dei nuclei familiari”. Il comunicato dell’assessorato alle Politiche sociali del Comune di Roma arriva alla fine di una lunga giornata per la Capitale, iniziata la notte del giorno prima. I blindati della polizia hanno circondato dalla mezzanotte una ex scuola occupata nel quartiere Primavalle, dove vivevano da anni 300 persone, per lo più famiglie con bambini piccoli (circa 80).

Leggi: Redattore Sociale, 16/07/2019


martedì 16 luglio 2019
Cgil e Spi lanciano la campagna «Evitiamo le liste d’attesa»

“Nonostante l’accordo sottoscritto nel 2017 prevedesse impegni precisi per il governo delle liste d’attesa, attraverso la completa trasparenza delle agende relative alle visite specialistiche e diagnostiche e la costituzione delle agende per i ricoveri ospedalieri, a due anni di distanza, poco è stato fatto”. Così, in un comunicato, Cgil e Spi Cgil di Roma e del Lazio.
“Cup e Recup continuano a gestire una parte minima delle agende disponibili, mentre le aziende ospedaliere le gestiscono direttamente con modalità non efficienti, che sembra creino canali preferenziali ai soggetti che provengono dalle visite ‘intra moenia’. In tal modo, cittadini con prescrizioni urgenti si sentono proporre appuntamenti a distanza di mesi, contribuendo ad alimentare una profonda rabbia sociale. La Regione, che si era impegnata a cambiare passo, continua a cullarsi su dati statistici che disegnano una realtà della sanità del Lazio assai diversa da quella che conoscono i cittadini. Tutto ciò è insopportabile”, prosegue la nota.

Leggi: Rassegna Sindacale, 16/07/2019


lunedì 15 luglio 2019
Aler: 2.709 alloggi sfitti ristrutturati

Solo l’azienda milanese ha concluso il recupero di 1.880 alloggi
Proseguono i lavori per il recupero degli alloggi sfitti di proprietà delle Aler; i dati del mese di giugno indicano una riqualificazione media del 59% su tutta la Regione. Lo rende noto l’assessore regionale alle Politiche sociali, abitative e disabilita’, Stefano Bolognini.
“Nei primi 6 mesi del 2019 – ha sottolineato l’assessore – sono stati riadattati 1425 alloggi (siamo passati da 1284 a 2709), una prova del totale impegno e della volontà del Presidente e della Giunta regionale nel rendere fruibile il patrimonio dell’Edilizia residenziale pubblica (Erp)in tutta la Lombardia, al fine di intervenire con risposte concreate per soddisfare il fabbisogno abitativo”.
Regione Lombardia ha aggiornato sul portale regionale il contatore con il quale si dà informazione ogni mese del numero degli alloggi sfitti di proprietà delle Aler che vengono ristrutturati e rimessi a disposizione per l’assegnazione.

Leggi: Ansa, 15/07/2019


sabato 13 luglio 2019
Barriere architettoniche, il piano è realtà

Sacile – Adottato all’unanimità il Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche. A illustrare il piano l’assessore alla Pianificazione urbanistica Anna Zanfrà, che ha spiegato il cammino intrapreso a partire dal 2012. «Un voto unanime che ha avvicinato maggioranza e minoranza – ha spiegato – su un tema che non deve avere colori politici, perché risolve problemi che interessano le persone che hanno problemi fisici. Ma va anche incontro alle necessità delle famiglie con bambini piccoli e anziani. Il Peba elaborato parte da molto lontano, i primi riferimenti nascono da un’indagine svolta sul territorio ancora dal consigliere Stefano Bottecchia, il quale ha steso su carta le principali problematicità in materia di barriere architettoniche per le persone disabili. Da quello studio la prima amministrazione Ceraolo ha dato vita ad un progetto innovativo e sperimentale per portare la città del Livenza ad essere inclusiva e accessibile, con uno sguardo a 360 gradi, quindi prendendo in esame tutte le problematicità legate alla movimentazione delle persone, bambini, anziani e famiglie oltre naturalmente ai disabili.

Leggi: Il Gazzettino, 13/07/2019


giovedì 11 luglio 2019
Bari. Sfratti 2018: gli sfratti sono una emergenza che il Governo nazionale e pugliese non affrontano.

Dichiarazione di Nicola Zambetti, segretario generale SUNIA Puglia.
In Puglia i tribunali hanno convalidato, nel 2018, 4645 sfratti di cui per morosità 4191, e sono state richieste 8475 esecuzioni ed eseguite con l’assistenza della forza pubblica 1483.
I dati del Ministero degli Interni confermano che gli sfratti per morosità sono un dato strutturale del forte disagio abitativo.
Il numero degli sfratti eseguiti con l’assistenza della forza pubblica ci dice anche che gli inquilini hanno grandi difficoltà a trovare una alternativa locativa a canone sostenibile.
Il Governo dice di voler aiutare le famiglie in difficoltà ma non fa alcun intervento per rilanciare il mercato dell’affitto attraverso un piano casa nazionale che con risorse pluriennali rigenerano le città e riqualificano il patrimonio di edilizia residenziale pubblica.
La Regione Puglia, dopo aver legiferato in materia di edilizia pubblica, da anni non approva il piano casa regionale e nel bilancio del 2019 ha previsto di spendere 300 mila euro per l’edilizia pubblica, risorse ridicole che consentono di recuperare un fabbricato di 10 alloggi.

Leggi: Sunia, 11/07/2019


mercoledì 10 luglio 2019
Sanità in Calabria: per i sindacati è allarme rosso

Per Cgil, Cisl e Uil regionali la situazione è prossima al collasso: “Oramai non si riescono a garantire i servizi essenziali e in alcuni casi è pregiudicata la continuità assistenziale. Il rilancio del Sistema sanitario nazionale passa da qui”
Cgil Cisl Uil Calabria sono preoccupate per l’aggravarsi della situazione della sanità calabrese. “In tutti i territori – affermano i segretari dei sindacati calabresi, Angelo Sposato (Cgil), Tonino Russo (Cisl) e Santo Biondo (Uil) – oramai non si riescono a garantire i servizi essenziali e in alcuni casi è pregiudicata la continuità assistenziale. Sono tanti i sindaci che in queste ore hanno lanciato l’allarme sull’emergenza della rete ospedaliera, sull’assenza di un’adeguata rete di medicina territoriale, sulla rete di emergenza-urgenza, sulla inesistente politica del sistema socio-sanitario”.
Secondo i tre segretari sindacali “i buoni propositi del commissario Cotticelli non trovano riscontro nell’azione del governo a sostenere la struttura commissariale. Ciò è evidenziato anche dalle dichiarazioni che in queste ore hanno rilasciato i parlamentari calabresi, esponenti della maggioranza parlamentare di governo, che denunciano i gravi ritardi che di fatto stanno peggiorando la già difficile situazione della rete ospedaliera”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 10/07/2019


martedì 9 luglio 2019
Terni “Comunità in ascolto” Auser con gli anziani soli

Si chiama “Comunità in ascolto” ed è un progetto dell’Auser Terni sostenuto dalla Fondazione Carit, rivolto alle persone anziane e ai loro familiari. I volontari Auser aiuteranno gli anziani che vivono da soli e li accompagneranno negli spostamenti in città per le varie incombenze quotidiane mentre altre attività saranno dedicate agli ospiti delle case di riposo e delle Rsa.
“Questo progetto – dice il presidente Alessandro Rossi – sarà lo strumento effettivo con cui Auser realizzerà attività di sostegno e protezione. Gli interventi di sostegno riguardano l’accompagnamento con auto per visite e controlli medici, consegna dei pasti a domicilio, consegna di spesa e farmaci, disbrigo di pratiche burocratiche, attività di socializzazione presso centri Rsa o centri sociali. Ci saranno poi attività di socializzazione con laboratori di lettura o di piccoli lavori manuali”.
Destinatarie del progetto le persone ultrasessantacinquenni residenti a Terni e nei comuni afferenti l’area del cratere del terremoto della provincia di Terni con ridotta mobilità, che hanno bisogno di aiuto nelle normali attività quotidiane. Destinatarie indirette le famiglie delle persone anziane, che potranno ricevere un sollievo nel carico quotidiano di assistenza.

Leggi: Terni In Rete, 09/07/2019


IN AGENDA:

Previdenza. Cgil: Giovani e pensioni, rivolti al futuro. Convegno il 19 luglio a Roma

La Cgil si appresta a lanciare una grande campagna nazionale sulle pensioni e in particolare sulle pensioni delle donne, dei giovani e di tutti quei lavoratori impegnati in mansioni usuranti. Il primo appuntamento è già fissato per il 19 luglio prossimo con un convegno a Roma dal titolo “Giovani e Pensioni, rivolti al futuro”, che sarà concluso dal segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. Sarà l’avvio di un percorso che mira ad una riforma vera della Legge Fornero.
In occasione dell’iniziativa del 19 luglio, che si svolgerà presso la sede nazionale della Cgil, in Corso d’Italia 25, a partire dalle ore 10, verranno presentate cinque proposte per i giovani e per una pensione di garanzia, finalizzate a:
1) Garantire ai giovani un lavoro vero per una pensione dignitosa;
2) Istituire una pensione contributiva di garanzia per permettere anche ai giovani e a tutti coloro che fanno lavori discontinui o con retribuzioni basse, di poter contare su una pensione dignitosa;
3) Rimuovere i vincoli attualmente previsti per accedere alla pensione nel sistema contributivo, che penalizzano i bassi salari e i lavori discontinui;
4) Superare l’attuale meccanismo legato all’aspettativa di vita, che condanna i giovani ad andare in pensione dopo i 70 anni, penalizzandoli anche nel calcolo della pensione;
5) Favorire l’adesione dei giovani alla previdenza complementare.

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Adattamento dell’ambiente domestico: l’approccio multidisciplinare in ambito socio-sanitario

Adattamento dell’ambiente domestico: l’approccio multidisciplinare in ambito socio-sanitario” è il titolo dell’intervento di Carlo Montanari ed Elisabetta Tondi del CAAD Bologna alla Summer school 2019 che apre la decima edizione del Forum Italiano Ambient Assisted Living in calendario ad Ancona dal 19 al 21 luglio. ForltAAL è l’appuntamento annuale durante il quale professionisti, aziende, policy makers, enti di ricerca ed università si confrontano sulle sfide dell’invecchiamento e del cambio demografico, col fine di promuovere l’innovazione, il sapere e le opportunità nel contesto dell’Ambient Assisted Living.

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Corso “Ausili per l’autonomia e partecipazione”

Dal 5 al 28 settembre si svolgerà il Corso di Alta Formazione sugli ausili per l’autonomia e la partecipazione delle Persone con Disabilità organizzato dall’Associazione La Nostra Famiglia IRCCS “E.Medea” a Conegliano. Il corso è rivolto a medici, terapisti occupazionali, fisioterapisti, logopedisti, terapisti neuro psicomotricisti dell’età evolutiva, psicologi, educatori professionali, tecnici ortopedici e altri tecnici nel settore delle protesi, ausili e accessibilità.

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“Territorio del welfare”, la XII Conferenza Espanet, a Urbino

La conferenza, che si terrà dal 19 al 21 settembre a Urbino, affronterà le trasformazioni politico-sociali recenti che stanno incidendo in modo significativo sul welfare. La presa di forza di movimenti identitari, populisti e sovranisti può contribuire a forme di welfare sciovinismo. Si può assistere a spirali di esclusione di soggetti “marginali”, a forme di colpevolizzazione di diverse tipologie di soggetti svantaggiati, alla disintegrazione di alcune forme di protezione, all’abbandono selettivo delle politiche sociali con l’incremento delle diseguaglianze.

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IN EVIDENZA:

Long-Term Care e innovazione sociale: riflessioni e spunti dall’Unione europea

Il rapido invecchiamento demografico e i conseguenti bisogni di assistenza di lungo periodo (Long-Term Care, LTC) della popolazione anziana sono tra le sfide più spesso evocate per giustificare la necessità di stimolare processi di innovazione sociale. L’articolo propone una riflessione sui nessi analitico-concettuali e di policy fra innovazione sociale e misure di LTC ricostruendo il policy framework sviluppato negli ultimi anni dall’UE. Si prendono in considerazione le linee guida promosse dall’Unione attraverso i suoi documenti ufficiali. Un quadro che permette di sollevare alcune brevi riflessioni sul caso italiano, letto in controluce rispetto al policy framework europeo.
di Federico Razetti (Università degli Studi di Milano), Franca Maino (Università degli Studi di Milano)
Dalla metà degli anni Duemila il concetto di innovazione sociale (IS) ha guadagnato uno spazio crescente nel discorso pubblico e nell’agenda di riforma comunitaria e di numerosi Paesi europei, soprattutto grazie all’impulso dell’Unione Europea. L’interesse verso l’innovazione sociale è significativamente cresciuto in relazione all’impatto esercitato dalla Grande Crisi nell’ultimo decennio quando il concetto è apparso in grado di soddisfare la duplice esigenza di rendere i sistemi di protezione sociale non solo più adeguati nel rispondere a nuovi e vecchi rischi (esacerbati dalla recessione), ma anche più sostenibili sul piano dei costi, grazie alla mobilitazione di risorse economiche e ideative nuove, particolarmente preziose in presenza di vincoli di bilancio sempre più stringenti (Maino, 2017).

Leggi: I Luoghi della Cura


Pensioni: Rapporto annuale Inps – Tridico: oltre 154mila domande per Quota100

Alla fine di giugno le domande di pensione con Quota100 pervenute all’Inps sono 154.095, il 29% in meno rispetto alle attese. Lo ha riferito il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, nel corso dell’illustrazione del Rapporto annuale dell’Istituto, sottolineando come “sulla base del trend dei primi sei mesi di applicazione, alla fine dell’anno il numero atteso delle pensioni in pagamento sarà pari a circa 205.000, per una spesa complessiva annua pari a 3,6 mld. di euro”, al di sotto delle previste 290mila, stimate in sede di approvazione della legge n. 26/2019.
Più in particolare, il Presidente Inps ha precisato che nei primi sei mesi di vigenza della misura, il numero delle domande pervenute si è concentrato nei mesi di gennaio e febbraio (67,2%) per poi scemare progressivamente. Guardando alle differenze territoriali, il 40,2% delle domande è stata presentata nelle regioni del Nord e del Mezzogiorno (38%), prevalentemente da uomini (73,9%) e da assicurati del settore privato (67,3%).
Percentualmente, le richieste avanzate dai pubblici dipendenti sono state pari al 32,7%, di cui il 45,9% si colloca nel Mezzogiorno, il 32,9% nel Nord e il 21,1% nelle regioni del Centro Italia. Complessivamente, l’86% delle domande del pubblico impiego proviene dal comparto degli enti locali e da quello del corpo docente della scuola e il 2,2% dal personale sanitario. La distribuzione per età evidenzia una concentrazione tra i 63 e i 64 anni, senza differenze significative tra uomini e donne.

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SEGNALAZIONI:

Assegni straordinari e Isopensioni – Inps, possibilità di accesso a pensione Quota100

L’Inps con il messaggio n.2251 del 14 giugno 2019, ancora non pubblicato sul sito dell’Istituto, nel confermare le disposizioni già impartite nella circolare n. 10 del 29 gennaio 2019, fornisce ulteriori precisazioni circa la possibilità di accesso alla quota 100 per i titolari di assegno straordinario e di Isopensione modificando l’orientamento interpretativo che aveva adottato con la circolare di gennaio.
Con il messaggio, l’Inps ricorda che le prestazioni in essere (sia Assegni straordinari sia Isopensioni) alla data del 1° gennaio 2019 continuano ad essere erogate fino alla scadenza prevista in base alle norme tempo per tempo vigenti previste al momento della cessazione del rapporto di lavoro e richiama l’ultimo rapporto della Ragioneria Generale dello Stato per individuare gli incrementi della speranza di vita sia sulla pensione di vecchiaia che sulla pensione anticipata.
Ma la vera novità del messaggio n.2251 è compresa nella seconda parte del messaggio, spiegano gli esperti previdenzialisti di Filt Cgil: L’Inps in via interpretativa chiarisce che i titolari di Isopensione alla data del 1° gennaio 2019 possono, alla maturazione dei relativi requisiti, chiedere la pensione in quota 100. La norma, in effetti, esclude la possibilità di accedere ad Isopensione per maturare i requisiti di quota 100 ma non preclude a coloro che sono già titolari di Isopensione la possibilità di pensionamento anticipato con i requisiti di quota 100.

Leggi: Inca, 12/07/2019


Previdenza – Sistema “EESSI” per scambio dati fra enti UE

Da domani, mercoledì 3 luglio, come previsto dalla normativa comunitaria sul coordinamento dei regimi di sicurezza sociale, diventerà operativo il sistema Eessi (Electronic exchange of social security information), con l’avvio dello scambio telematico di dati tra circa 15.000 enti previdenziali europei. Lo comunica l’Inps in una nota pubblicata sul sito istituzionale sottolineando come l’Istituto di previdenza pubblico italiano sia stato protagonista fin dall’inizio nella realizzazione di tale rivoluzionario progetto internazionale.
Eessi consentirà di scambiare progressivamente le informazioni con gli enti degli altri Paesi europei interessati in modo completamente telematico, attraverso documenti elettronici strutturati che sostituiranno gli attuali formulari cartacei. I vantaggi per i cittadini europei (studenti, disoccupati, lavoratori, pensionati e loro familiari), sottolinea l’Inps, saranno costituiti dalla maggiore rapidità nella gestione delle domande e nel pagamento delle prestazioni pensionistiche, a sostegno del reddito, sanitarie e per infortuni sul lavoro e malattie professionali, oltre che nella gestione delle pratiche in materia di legislazione applicabile, distacchi e recuperi di contributi e prestazioni indebite.
Il nuovo sistema assicura un elevato livello di protezione dei dati, in linea con gli standard più elevati di sicurezza informatica. Garantisce, inoltre, un flusso standardizzato delle informazioni, maggiore facilità nella comunicazione grazie alla digitalizzazione degli scambi e una migliore qualità e completezza dei dati scambiati, anche al fine di ridurre il rischio di frodi ed errori.

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Pensioni – Inps: a luglio in pagamento circa 3.150.000 quattordicesime

Con il rateo pensionistico di luglio l’Inps pagherà circa 3.150.000 quattordicesime. Lo rende noto l’Istituto in un comunicato stampa pubblicato ieri sul sito istituzionale sottolineando che il beneficio viene attribuito d’ufficio, senza presentazione di alcuna domanda, in presenza di tutti gli elementi necessari per la verifica reddituale di ammissione al beneficio.
Per raggiungere d’ufficio il maggior numero di persone, l’Inps fa sapere che nell’ultima settimana di giugno è stata effettuata una lavorazione aggiuntiva con l’emissione di un pagamento distinto dal cedolino mensile, sempre nel rateo di luglio. Inoltre, a dicembre 2019 saranno corrisposti, sempre d’ufficio, i ratei di 14ma a coloro che compiranno l’età di accesso al beneficio (64 anni) nel secondo semestre del 2019, ovvero che sono divenuti titolari di pensione nel corso del 2019.
L’Inps rammenta che il diritto alla 14ma viene verificato rispetto a requisiti di età, contribuzione e reddito. Quanto ai redditi, per l’anno 2019 devono essere valutati:

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Domanda di Assegno per il Nucleo Familiare (ANF)

Nuove istruzioni Inps
Dal 1° aprile 2019 l’Assegno per il Nucleo Familiare (ANF) dei lavoratori dipendenti di aziende attive del settore privato non agricolo deve essere richiesto esclusivamente in modalità telematica, come indicato nella circolare INPS 22 marzo 2019, n. 45, tramite il servizio online. Fanno eccezione le richieste di prestazione familiare da parte degli operai agricoli a tempo indeterminato (OTI), che continueranno a presentare la domanda al proprio datore di lavoro attraverso il modello cartaceo “ANF/DIP” (cod. SR16).
Per gli impiegati del settore agricolo, invece, valgono le nuove disposizioni descritte nella circolare. Sono inquadrati nel settore non agricolo anche i soci lavoratori delle imprese cooperative che trasformano, manipolano e commercializzano prodotti agricoli e zootecnici. La precisazione è contenuta in un comunicato diffuso dall’Inps oggi e pubblicato sul sito istituzionale.

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Non autosufficienza. Ecco quali sono i benefici fiscali

Tempo di dichiarazione dei redditi. Ma siamo sicuri di conoscere tutto quello che c’è da sapere prima di fare il 730? Ad esempio molti anziani non autosufficienti non sanno che, in presenza di una certificazione di invalidità o di handicap, possono godere di alcuni benefici fiscali. Facciamo un po’ di chiarezza.
Per beneficiare delle agevolazioni fiscali dei disabili, bisogna essere in possesso del verbale che attesta o l’invalidità o l’handicap. Bisogna quindi presentare il verbale quando si va al Caf per la dichiarazione dei redditi. La possibilità di detrarre o dedurre inoltre è determinata dalle condizioni dell’anziano, ovvero se in possesso di certificazione di invalidità (legge 509/ 88 l 124/ 98) o disabilità (legge 104/92).
Inoltre, la normativa fiscale per le persone anziane, disabili e le loro famiglie, prevede di dedurre o detrarre dalla dichiarazione dei redditi parte delle spese sostenute per la cura presso strutture di assistenza. Infatti alcune regioni hanno adottato provvedimenti che offrono agevolazioni fiscali sulle rette alberghiere. Emilia Romagna, Lazio e Lombardia sulla base della normativa vigente hanno elaborato e concordato alcune indicazioni valide per i servizi residenziali e semiresidenziali sociosanitari accreditati per anziani non autosufficienti.

Leggi: Liberetà


Previdenza: riscatto, ricongiunzione o rendita

Inps su attestazioni fiscali per il pagamento degli oneri
Con il messaggio n. 1490 dell’11 aprile, l’Inps comunica che le attestazioni fiscali dei versamenti effettuati nel 2018 per gli oneri da riscatto, ricongiunzione o rendita, sono visualizzabili e stampabili nel Portale dei Pagamenti del sito www.inps.it, raggiungibile attraverso il seguente percorso: “Prestazione e servizi” > “Tutti i servizi” > “Portale dei pagamenti” > “Servizi Riscatti, Ricongiunzioni e Rendite” > “Entra nel servizio” > “Accedi” > “Sezione pagamenti effettuati”.
L’accesso con codice fiscale e numero pratica consente di visualizzare e stampare l’attestazione fiscale relativa ad una singola pratica di riscatto, ricongiunzione o rendita; l’autenticazione mediante PIN, invece, consente di visualizzare e stampare l’attestazione fiscale relativa ad una o più pratiche di riscatto, ricongiunzione e rendita.
Al riguardo l’Inps precisa che le attestazioni fiscali relative ai pagamenti effettuati dagli iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo e al Fondo pensione sportivi professionisti (ex Enpals), che non dovessero essere disponibili sul Portale dei Pagamenti, potranno essere richieste utilizzando la casella di posta elettronica polospecialisticopals.roma@inps.it

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Portale INPS – Tutti i moduli PIN in un’unica sezione

Per agevolare gli utenti nella ricerca dei moduli, l’Inps ha raccolto in un’unica sezione del suo portale tutti quelli che riguardano il PIN. Nella sezione “Tutti i moduli”, infatti, è stata creata la nuova voce “Assegnazione e abilitazione PIN”.
Posizionata come prima scelta nel menu a sinistra, consente di trovare al suo interno tutti i moduli di assegnazione e abilitazione ai profili PIN. Il PIN, oltre che per accedere a prestazioni di interesse strettamente personale del titolare, può essere utilizzato per svolgere ulteriori attività espressamente autorizzate. Per questo, oltre al modulo di assegnazione del PIN dispositivo al cittadino (MV35), sono stati realizzati altri moduli di abilitazione o estensione del PIN.

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Adattare le case per la non autosufficienza. Una newsletter gratuita ad hoc

È on line la Newsletter della Rete dei CAAD centri adattamento ambiente domestico
n. 3/4, marzo/aprile 2018.

Leggi: Rete Caad


Fondazione Brescia Solidale Onlus – Adattare le case delle persone non autosufficienti.

Cinque videoclip del Servizio di adattamento degli ambienti di vita – SAV
Da ormai dieci anni il SAV, Servizio adattamento ambienti di vita, di Fondazione Brescia Solidale Onlus, si occupa dell’adattamento delle case per le persone non autosufficienti residenti nella provincia di Brescia. Dal 2009 ad oggi il servizio ha realizzato oltre 4000 interventi, rivolti a persone anziane (75% dei casi) e disabili (25%) nel campo della eliminazione di barriere, ausili, soluzioni automatizzate e dispositivi domotici, contributi pubblici e agevolazioni fiscali.
Cinque brevi videoclip – realizzate grazie al contributo di FONDAZIONE ASM – GRUPPO a2a – illustrano le attività del SAV attraverso alcune esperienze concrete di intervento per persone anziane o persone con disabilità e testimoniano come il Servizio abbia favorito l’autonomia delle persone e facilitato il lavoro di cura dei famigliari.
Ma non solo maggiore autonomia e indipendenza sono il frutto del lavoro svolto: “…le modifiche alla casa hanno innescato nuovi pensieri…cosa può fare mio fratello disabile anche senza di me… e cosa posso fare io per me – racconta Silvana, sorella di Sidorel – con tutto questo tempo nuovo che mi è arrivato”.
Le cinque clip si possono vedere nella pagina del sito di Fondazione Brescia Solidale Onlus dedicata al servizio SAV

Leggi: Fondazione B Solidale

NEWS:

lunedì 8 luglio 2019
Architetti: ‘serve un’Agenda Urbana per le città del Mediterraneo’

L’Assemblea Generale dell’UMAR lancia la Dichiarazione di Roma
Attuare una vera e propria Agenda urbana per le città del Mediterraneo sulla scia dell’Agenda Urbana 2030 puntando a realizzare, in particolar modo, l’obiettivo 11 che mira a “rendere le città e gli insediamenti urbani inclusivi, sicuri, resilienti e sostenibili”.
È questo il principale obiettivo della Dichiarazione di Roma lanciata nel corso dell’Assemblea Generale dell’UMAR, Unione Architetti del Mediterraneo, che ha scelto la capitale italiana e la sede del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori per celebrare il 25° anniversario della sua fondazione.
Una scelta significativa che testimonia l’incisiva presenza degli architetti italiani all’interno dell’Unione e che è finalizzata a sostenere con forza tutte le azioni tese ad affermare il valore di una architettura che contribuisca al dialogo, a momenti di riflessione e che promuova una crescita condivisa e sostenibile dei Paesi dell’area del Mediterraneo.

Leggi: Edilportale, 08/07/2019


venerdì 5 luglio 2019
Affitti a canone agevolato, Sunia: “Il Dl Crescita crea confusione tra proroga e rinnovo”

Tra le reazioni alla conversione in legge del Decreto Crescita ce n’è almeno una non particolarmente entusiastica: è quella del Sunia, che ha espresso le proprie perplessità attraverso una nota del proprio ufficio legislativo.
“L’articolo 19 bis della legge 28 giugno 2019 n.58 di conversione del D.L. 34/2019 (cosiddetto Decreto crescita) detta una norma di interpretazione autentica dell’articolo 2 comma 5 quarto periodo in materia di proroga dei contratti concordati – esordisce il sindacato inquilini -. Il testo sotto la rubrica Norma di interpretazione autentica in materia di rinnovo dei contratti di locazione a canone agevolato dispone che: Il quarto periodo del comma 5 dell’articolo 2 della legge 9 dicembre 1998, n. 431, si interpreta nel senso che, in mancanza della comunicazione ivi prevista, il contratto è rinnovato tacitamente, a ciascuna scadenza, per un ulteriore biennio. orge innanzitutto il dubbio su quali sarebbero i motivi di urgenza per giustificarne l’introduzione in una legge di conversione di un decreto, che originariamente non prevedeva questo articolo, di una norma interpretativa che interviene ad oltre venti anni dalla legge 431/98, recuperandola dal contenuto dell’articolo 8 di una proposta di legge in materia di semplificazioni fiscali, già approvata alla Camera e ora all’esame del Senato (AS1294)”.

Leggi: Quotidiano del Condominio, 05/07/2019


venerdì 5 luglio 2019
Il decreto crescita da vicino: focus sul canone concordato

Alla prima scadenza, in mancanza di accordo tra le parti, il contratto agevolato (3+2) è prorogato di diritto per altri 2 anni, salva la facoltà di disdetta prevista dalla legge n. 431/1998
Viene introdotta una norma di interpretazione autentica in materia di rinnovo dei contratti di locazione a canone agevolato: possono essere “confermati” tacitamente, a ciascuna scadenza, per un ulteriore biennio, in mancanza della comunicazione prevista. Lo prevede l’articolo 19-bis del decreto crescita, in risposta alle richieste di chiarimento degli operatori del settore.
I contratti cui la disposizione fa riferimento sono quelli previsti dalla legge 9 dicembre 1998, n. 431, che disciplina le locazioni e le modalità di rilascio degli immobili adibiti ad uso abitativo.
L’articolo 2 della legge n. 431/1998 prevede che, in alternativa al classico contratto 4+4 a canone libero, le parti possono stipulare contratti di locazione a canone concordato, definendo il valore del canone, la durata del contratto ed altre condizioni contrattuali sulla base di quanto stabilito in appositi accordi definiti in sede locale fra le organizzazioni della proprietà edilizia e le organizzazioni dei conduttori maggiormente rappresentative. La durata di tali contratti non può, di regola, essere inferiore ai tre anni. Alla prima scadenza del contratto, se le parti non trovano un accordo sul rinnovo, il contratto è prorogato di diritto per due anni fatta salva la facoltà di disdetta da parte del locatore per alcune regioni previste espressamente dalla legge. Per tale motivo i contratti a canone concordato sono individuati, nel gergo comune, con l’espressione “3+2”.

Leggi: Fisco Oggi, 05/07/2019


giovedì 5 luglio 2019
Anziani. Solo il 2% in Rsa o assistito a domicilio. Grandi le disparità regionali

In Molise e Sicilia più del 4% assistito a casa, in Calabria e Val d’Aosta meno dell’1%. Indagine sulla continuità assistenziale di Italia Longeva agli Stati generali della assistenza a lungo termine
Nel 2018 solo il 2% degli over 65 è stato accolto in Rsa (residenzialità assistita) e solo 2,7 anziani su 100 hanno ricevuto cure a domicilio, «con incredibili divari regionali: in Molise e in Sicilia più del 4% degli anziani può contare su questi servizi, mentre in Calabria e Valle d`Aosta si stenta ad arrivare all’1%». A evidenziarlo è la prima indagine sulla continuità assistenziale, curata per Italia Longeva, Rete Nazionale di Ricerca sull’invecchiamento e la longevità attiva, da Davide Vetrano, geriatra della Università Cattolica del Sacro Cuore e ricercatore al Karolinska Institutet.
L`indagine è stata presentata nel corso della quarta edizione degli “Stati Generali dell`assistenza a lungo termine”, al ministero della Salute. «L’assistenza domiciliare, che in Italia cresce troppo lentamente, più lentamente di quanto crescano i cittadini che ne avrebbero bisogno – spiega Roberto Bernabei, presidente di Italia Longeva – è il vero cortocircuito di una buona continuità assistenziale. Per ogni ora erogata, all’estero si arriva anche a 8-10». Quasi 1 italiano su 4 ha più di 65 anni, oltre 2 milioni superano gli 85 anni: siamo un popolo longevo, ma in molti casi gli anziani sono soggetti fragili.

Leggi: Avvenire, 05/07/2019


giovedì 4 luglio 2019
Anziani cronici. Ancora troppe carenze nell’assistenza domiciliare. Indagine di Italia Longeva

Presentata al Ministero della Salute la prima Indagine sulla continuità assistenziale in Italia. Roberto Bernabei, Italia Longeva: “Un oliato percorso di continuità assistenziale è una forma di efficientamento del sistema, ma soprattutto un servizio concreto per il cittadino: c’è qualcuno che gli semplifica la vita nel passaggio fra ospedale e territorio, senza abbandonarlo a se stesso”.
“La rete dell’assistenza a lungo termine agli anziani, per funzionare bene, deve disporre di servizi di assistenza domiciliare (ADI) e residenzialità assistita (RSA) adeguati e diffusi sul territorio. Essi rappresentano uno dei pilastri su cui si fondano sostegno e cure offerte agli anziani, eppure risultano ancora carenti rispetto ai 14 milioni di anziani residenti in Italia”, lo rileva in una nota Italia Longeva in occasione della presentazione della prima Indagine sulla continuità assistenziale in Italia, curata da Davide Vetrano, geriatra dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e ricercatore al Karolinska Institutet di Stoccolma, in collaborazione con la Direzione Generale della Programmazione sanitaria del Ministero della salute.
“L’ADI, che in Italia cresce troppo lentamente, più lentamente di quanto crescano i cittadini che ne avrebbero bisogno, è il vero cortocircuito di una buona continuità assistenziale. È evidente il ritardo dell’Italia in questo campo, anche rispetto agli altri Paesi europei: per ogni ora di assistenza a domicilio erogata nel nostro Paese, all’estero si arriva anche a 8-10 ore”, spiega Roberto Bernabei, Presidente di Italia Longeva

Leggi: Quotidiano Sanità, 04/07/2019


giovedì 4 luglio 2019
Agevolazioni prima casa, valgono per immobili ereditati?

L’Agenzia delle Entrate spiega i requisiti da rispettare per usufruire di imposte ipotecarie e catastali ridotte
Agevolazioni prima casa e abitazione ereditata
L’Agenzia ha spiegato che le agevolazioni prima casa, che consistono nel pagamento delle imposte ipotecaria e catastale in misura fissa (200 euro per ciascuna imposta, indipendentemente dal valore dell’immobile caduto in successione) valgono quando il beneficiario (o, nel caso di immobile trasferito a più beneficiari, almeno uno di essi) ha i requisiti previsti in materia di acquisto della “prima abitazione”.
In particolare, per avere l’agevolazione è necessario che chi eredita l’immobile:
– non sia titolare, esclusivo o in comunione col coniuge, di diritti di proprietà, usufrutto, uso e abitazione di altra casa di abitazione nel territorio del Comune dove si trova l’immobile ereditato;
– non sia titolare, neppure per quote o in comunione legale, su tutto il territorio nazionale, di diritti di proprietà, uso, usufrutto, abitazione o nuda proprietà, su altra casa di abitazione acquistata, anche dal coniuge, usufruendo delle agevolazioni per l’acquisto della prima casa.

Leggi: Edilportale, 04/07/2019


mercoledì 3 luglio 2019
Nuova IMU: presentata proposta di legge alla Camera

La proposta di legge prevede l’istituzione dell’imposta municipale sugli immobili che sostituisce l’IMU e la TASI
stata presentata il 7 dicembre 2018 alla Camera la proposta di legge di iniziativa parlamentare “Istituzione dell’imposta municipale sugli immobili (nuova IMU)”, composta di 13 articoli.
La Commissione Finanze di Montecitorio ha indetto un ciclo di audizioni informali sul provvedimento, il cui relatore è l’On. Alberto Luigi Gusmeroli (Lega).
L’articolo 1 della proposta di legge istituisce l’imposta municipale sugli immobili (nuova IMU), che sostituisce l’IMU (di cui agli articoli 8 e 9 del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23, e all’articolo 13 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214) e la TASI (di cui all’articolo 1, commi 639 e 669 e seguenti, della legge 27 dicembre 2013, n. 147).
L’articolo 2 reca il presupposto d’imposta, cioè il possesso di immobili, ad esclusione dell’abitazione principale, salvo che si tratti di un’unità abitativa classificata nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, nonché alcune specifiche definizioni.

Leggi: Casa e Clima, 03/07/2019


mercoledì 3 luglio 2019
Condominio: il Comune deve intervenire per verificare le opere interne?

In condomìnio gli attriti non mancano e le liti (purtroppo) sono all’ordine del giorno. Cosa succede se il vicino di casa effettua dei lavori? Possiamo chiedere al Comune di intervenire per verificarne la legittimità? E se l’amministrazione fa orecchie da mercante? Ai quesiti risponde il TAR Lazio con la sentenza in commento.
Il vicino denuncia l’esecuzione delle opere. Un condòmino diffida il Comune a verifica la legittimità dei lavori fatti dal vicino di casa che, a quanto pare, avrebbe demolito una parete dell’appartamento sottostante al proprio. Nonostante i solleciti, l’Amministrazione rimane inerte; a suo parere, si tratterebbe di rapporti di vicinato di natura privatistica su cui sarebbe incompetente. A questo punto il condòmino presenta ricorso al TAR lamentando l’inerzia del Comune, denunciando il silenzio inadempimento, la violazione dell’art. 27 del D.P.R. 380/2001, nonché la mancata valutazione dell’interesse pubblico.
Il punto cruciale della vicenda. Il condòmino sottolinea un punto cruciale della vicenda: l’amministrazione ha il compito di vigilare sull’attività urbanistico-edilizia e di riscontrare la presenza di abusi, anche su impulso dei privati. In realtà, a ben guardare, la situazione è ben più complessa di quanto possa apparire a prima vista.

Leggi: Quotidiano Condominio, Il Sole 24 Ore, 03/07/2019


mercoledì 3 luglio 2019
Anziani cronici: la continuità assistenziale è la bussola, ma in Italia non orienta la presa in carico di tutti gli over-65

Presentata al Ministero della Salute la prima Indagine sulla continuità assistenziale in Italia
Roberto Bernabei, Italia Longeva: “Un oliato percorso di continuità assistenziale è una forma di efficientamento del sistema, ma soprattutto un servizio concreto per il cittadino: c’è qualcuno che gli semplifica la vita nel passaggio fra ospedale e territorio, senza abbandonarlo a se stesso”.
La rete dell’assistenza a lungo termine agli anziani, per funzionare bene, deve disporre di servizi di assistenza domiciliare (ADI) e residenzialità assistita (RSA) adeguati e diffusi sul territorio. Essi rappresentano uno dei pilastri su cui si fondano sostegno e cure offerte agli anziani, eppure risultano ancora carenti rispetto ai 14 milioni di anziani residenti in Italia. Lo dicono i dati del Ministero della Salute che ha ricalcolato al ribasso il numero dei cittadini che nel 2018 hanno beneficiato di questi servizi: solo il 2% degli over-65 è stato accolto in RSA e solo 2,7 anziani su 100 hanno ricevuto cure a domicilio, con incredibili divari regionali: in Molise e in Sicilia più del 4% degli anziani può contare sull’ADI, mentre in Calabria e Valle d’Aosta si stenta ad arrivare all’1%. “L’ADI, che in Italia cresce troppo lentamente, più lentamente di quanto crescano i cittadini che ne avrebbero bisogno, è il vero cortocircuito di una buona continuità assistenziale. È evidente il ritardo dell’Italia in questo campo, anche rispetto agli altri Paesi europei: per ogni ora di assistenza a domicilio erogata nel nostro Paese, all’estero si arriva anche a 8-10 ore”, spiega Roberto Bernabei, Presidente di Italia Longeva, la Rete Nazionale di Ricerca sull’invecchiamento e la longevità attiva.

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mercoledì 3 luglio 2019
“Ripensare l’innovazione per rispondere ai nuovi e crescenti bisogni di salute” Nicoletta Luppi Presidente e Amministratore delegato di MSD Italia

Longevità: come farla diventare un’opportunità per il Sistema Paese?
La popolazione italiana sta diminuendo e soprattutto la piramide demografica si sta spostando verso la popolazione >65. Ma la buona notizia è che anche la non autosufficienza si sta spostando grazie al progresso scientifico. La popolazione tra i 65 e i 74 anni è stata rinominata dall’ISTAT come tardo-adulti dato che si tratta di soggetti prevalentemente attivi, spesso ancora occupati in attività professionali, familiari per l’assistenza ai nipoti, di volontariato, insomma una risorsa per il welfare. L’importante è che si possa mantenere uno stato di salute soddisfacente anche in presenza di malattie croniche, come ad esempio il diabete, e possano accedere in modo appropriato e tempestivo e nel setting assistenziale più idoneo alle cure innovative che la ricerca scientifica ha messo a disposizione.
La prevenzione nell’età adulta è importante per preservare l’autonomia ed un invecchiamento in salute: questo significa, come ci insegna Italia Longeva, avere una corretta alimentazione, fare attività fisica, effettuare le vaccinazioni raccomandate per prevenire gravi malattie infettive ed effettuare gli screening per identificare precocemente eventuali tumori per i quali esistono oggi terapie innovative.

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mercoledì 3 luglio 2019
“Tecnologia: la chiave per ripensare e ridisegnare il sistema salute e nuovi percorsi assistenziali”.

Gianluca Gigante, Business Director, VREE HEALTH ITALIA
L’edizione di quest’anno di Long-Term Care si focalizzerà, tra gli altri, sul tema della continuità assistenziale. In che modo la tecnologia rappresenta uno dei tasselli fondamentali di questo modello di presa in carico dei pazienti anziani affetti da multi-morbilità?
La tecnologia, se ben integrata in modelli di presa in carico, può dare vita a percorsi assistenziali che garantiscono una migliore efficienza del sistema e migliorano la qualità di vita delle persone e dei caregiver.
Albert Einstein diceva che “la perfezione dei mezzi e la confusione dei fini sembra caratterizzare la nostra epoca”. Vi sono oggi tecnologie semplici ed avanzate per costruire lo “strumento perfetto” che può mettere in connessione in maniera rapida ed economica tutti gli attori del sistema salute e permettere loro di utilizzare strumenti e processi decisionali evoluti grazie all’analisi dei dati e all’intelligenza artificiale. Eppure sono ancor oggi poco e mal utilizzate. La tecnologia è la chiave per poter ripensare e ridisegnare sistema salute e nuovi percorsi assistenziali in risposta agli attuali e futuri bisogni di salute e per un sistema salute più accessibile, più sostenibile e con un miglior impatto sulla qualità di vita delle persone.

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mercoledì 3 luglio 2019
“RSA: I cambiamenti in corso e gli scenari futuri del modello di residenzialità”.

Andrea Mecenero, CEO KORIAN ITALIA
Assistenza domiciliare e residenzialità assistita continuano ad essere servizi carenti e sottopotenziati rispetto ai bisogni crescenti e sempre più complessi di pazienti anziani e non autosufficienti. A cosa è dovuto questo ritardo?
I posti letto per i non autosufficienti nelle strutture residenziali coprono meno del 10% del fabbisogno (270.000 posti letto rispetto a 2,8 milioni di non autosufficienti) e le cure domiciliari sono largamente insufficienti a rispondere al bisogno degli anziani: si tratta, in media, di 17 ore annue per paziente preso in carico. Situazione che rischia di diventare ancora più grave se si considerano i trend demografici e lo sviluppo della cronicità associata all’invecchiamento. Purtroppo questa situazione è venuta a crearsi a causa di una serie di fattori, riconducibili da un lato alla mancanza di una politica programmatoria integrata, che troppo spesso ha visto il settore dell’assistenza socio-assistenziale in contrapposizione al mondo dell’assistenza sanitaria, dall’altro alla mancanza di risorse economiche che ha costretto gli operatori a rincorrere i problemi contingenti piuttosto che concentrarsi sulle soluzioni innovative e di programmazione a lungo termine. Oggi esistono diverse opportunità per invertire il trend in maniera virtuosa, a partire dall’innovazione tecnologica, all’informatizzazione dei processi, alla messa in rete degli operatori e alla creazione di cluster territoriali. Tali iniziative, tuttavia, richiedono uno sforzo iniziale che deve essere interpretato dal sistema come investimento sul futuro, e non come semplice voce di spesa, e come tale devono essere incentivate in un quadro tecnico-normativo favorevole.

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mercoledì 3 luglio 2019
“Sostenibilità economica – Finanziaria della Long Term Care. Il punto di vista delle assicurazioni”.

Fiammetta Fabris, Amministratore delegato Unisalute Spa.
L’assistenza alle persone non autosufficienti è difficilmente sostenibile, sia per il pubblico sia per i privati. Quali sono le principali azioni messe in atto dal mondo delle assicurazioni in questo contesto?
Non si ferma la crescita degli indici di vecchiaia e di dipendenza: l’Italia si attesta al primo posto nella graduatoria superando la Germania.
L’aumento della popolazione anziana comporta la rapida crescita dei bisogni di cura nei confronti di un paziente con problematiche legate all’aumento delle patologie croniche e delle condizioni di non autosufficienza con un conseguente aumento di costi sanitari relativi sia per il settore pubblico che privato.
Se si tiene conto infatti che la durata media di uno stato di non autosufficienza va dai 18 mesi per alcune inabilità di tipo fisico ai 12 anni per deficit mentali (Alzheimer) e che il costo del ricovero in una casa di cura si aggira in media sui 2 mila o 3 mila euro mensili è impossibile che sia i singoli privati sia il sistema pubblico italiano si facciano, da soli, carico integrale di una spesa del genere.
Ritengo che, parte della risposta a queste necessità potrebbe venire proprio dal mondo assicurativo, componente della variegata galassia dei protagonisti del secondo welfare.

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mercoledì 3 luglio 2019
“ADI: Il ruolo degli homecare provider nella gestione del paziente cronico”.

Claudio Petronio: Direttore Centrale VIVISOL Italia, Sud Europa, Brasile
Perché il SSN dovrebbe considerare le Long Term Care come una priorità fondamentale?
Gli italiani vivono più a lungo, ma non vivono meglio. Se è vero che negli ultimi quarant’anni la popolazione ha guadagnato circa 10 anni di vita grazie all’impegno nella prevenzione, all’avanzamento della tecnologia e al progresso della ricerca clinica, non si è realizzato però un contemporaneo aumento degli anni vissuti in salute. Con l’aumento dell’età, infatti, cresce esponenzialmente il fenomeno delle comorbilità che coinvolge fino al 65% degli ultraottantenni. In un contesto di questo tipo, la vera sfida per il Servizio sanitario nazionale consiste principalmente nel riuscire a far fronte a una crescente domanda di assistenza sanitaria a lungo termine.

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mercoledì 3 luglio 2019
“Cosa riserva il futuro sul versante della vaccinazione degli anziani?”

Maura Cambiaggi, Managing Director SEQIRUS ITALIA
Dati recenti mostrano che, per gli italiani, l’allungamento dell’aspettativa di vita coincide con un maggior carico di malattie croniche e disabilità. Tra le strategie di prevenzione, qual è il contributo – clinico ed economico – della vaccinazione per rispondere efficacemente ai bisogni di una popolazione sempre più anziana e affetta da multi-morbilità?
La vaccinazione contro l’influenza è sicuramente uno degli strumenti più efficaci per ridurre l’impatto e la diffusione della malattia. L’influenza può mettere a rischio con le sue complicazioni, che possono essere causa di ospedalizzazioni e decessi, coloro che ne sono colpiti. Infatti, le autorità sanitarie di tutto il mondo incoraggiano la vaccinazione annuale, specialmente per i soggetti a rischio e quelli più fragili, come appunto la popolazione anziana. È importante, però, che la vaccinazione venga effettuata secondo un criterio di appropriatezza adeguato alle esigenze del paziente e al contesto sanitario.
L’appropriatezza della vaccinazione influenzale nasce da dati epidemiologici, immunologici, clinici e socioeconomici che, combinati insieme, portano a concludere che per ogni fascia di età c’è il vaccino giusto – a ciascuno il suo. Una vaccinazione appropriata produce un impatto positivo sia per il singolo, in termini di miglioramento della qualità di vita, che per il Servizio Sanitario Nazionale, in termini di sostenibilità socio-economica e di riduzione dei costi indiretti legati alla patologia, come ad esempio la gestione delle complicanze e delle ospedalizzazioni.

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mercoledì 3 luglio 2019
“L’Accreditamento e l’adozione di nuovi strumenti digitali in ADI”.

Cyrille Ferrachat, Direttore Generale MEDICASA ITALIA, GRUPPO AIR LIQUIDE
L’edizione di quest’anno di Long-Term Care si focalizzerà, tra gli altri, sul tema della continuità assistenziale. In che modo la ridotta disponibilità e le disuguaglianze geografiche nell’offerta di ADI possono rappresentare un elemento di criticità per il buon funzionamento delle reti territoriali, anche di quelle più virtuose?
L’assistenza domiciliare integrata può essere considerata l’ultimo miglio della continuità assistenziale: se non si è in grado di intervenire a domicilio, si è vincolati al rigido schema del numero dei posti letto delle strutture, siano esse sanitarie, socio – assistenziali, di cure intermedie o altro. La possibilità che le reti territoriali arrivino al domicilio è la vera sfida della LTC. Perché questo avvenga, il SSN, la programmazione regionale, le ASL e i singoli distretti, oltre a destinare budget adeguati all’ampiezza del servizio, devono investire su operatori affidabili, in grado di fornire una molteplicità di servizi al paziente, di garantire formazione e aggiornamento al personale sanitario, di investimenti adeguati in tecnologia e innovazione.

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mercoledì 3 luglio 2019
“Percorsi assistenziali e aderenza: il ruolo della riconciliazione terapeutica”.

Viviana Ruggieri, External Relations, Market Access and Regulatory Director, Servier.
I dati mostrano che gli italiani vivono di più ma “invecchiano male”: terza età diviene sempre più sinonimo di multi-cronicità. Quale direzione percorrere per prepararci ad un’Italia che tra soli 20 anni conterà oltre 5 milioni di anziani?
È in corso da tempo un ripensamento del sistema di presa in carico del paziente cronico e poli-trattato rappresentato oggi in prevalenza da persone over 65 anni. Questo è stato di fatto l’obiettivo del Piano della cronicità approvato a livello nazionale e in via di implementazione in ambito regionale, seppur con modelli differenti e peculiari, che rispecchiano le la storia e le caratteristiche dei singoli territori. Il punto cardine del nuovo modello di presa in carico del paziente cronico è rappresentato dalla creazione di una rete di dialogo attivo e continuo che ponendo il paziente al centro connette le varie componenti del sistema: le strutture ospedaliere, l’assistenza ambulatoriale e la medicina del territorio.

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mercoledì 3 luglio 2019
“Nuovi bisogni socio-sanitari e ruolo dell’appropriatezza prescrittiva in un’Italia sempre più longeva”

Fabio De Luca, Commercial Operations, Angelini
Quali sono le problematiche relative all’aumento della cronicità in Italia?
Secondo gli ultimi dati pubblicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, oltre l’80% dei costi sanitari è assorbito dalla cronicità. Se teniamo in considerazione che la quota di individui over-65 ha raggiunto circa il 23%* della popolazione totale, ci rendiamo conto di come la cronicità rappresenti una sfida concreta per la sostenibilità dei sistemi sanitari. Per vincere questa sfida, risulta essenziale definire nuovi percorsi assistenziali in grado di prendere in carico il paziente nel lungo termine, contenere la disabilita e garantire la continuità assistenziale e l’integrazione degli interventi sociosanitari, anche nell’ottica di un miglioramento della qualità della vita di tutti gli attori coinvolti. La gestione della patologia cronica, infatti, non impatta soltanto sulla vita del paziente, ma anche su quella della sua famiglia e sul contesto sociale.
Migliorare la governance dei sistemi sanitari significa, tra le altre cose, tessere una rete sempre più solida ed integrata tra assistenza ospedaliera e territorio per la gestione dicotomica cronico-acuto, anche grazie all’empowerment del Medico di Medicina Generale, ancora ad oggi riconosciuto in Italia come pilastro portante del Sistema di Cure Primarie.

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mercoledì 3 luglio 2019
“Il valore aggiunto del privato sociale in ADI”.

Giuseppe Milanese, Presidente OSA e Confcooperative Sanità.
Il trend demografico, correlato ad un progressivo aumento di patologie croniche e condizioni di multimorbilità, ci induce a guardare ad un futuro, nemmeno tanto lontano, che richiede un rinnovamento dei modelli tradizionali di presa in carico del paziente, sempre meno “ospedale-centrici” e più capillari sul territorio. Quali le basi per essere pronti a prenderci cura dei nostri anziani?
Ritengo che il percorso di allontanamento dall’ospedale come unico centro presso il quale è possibile ricevere cure adeguate sia ormai avviato in maniera irreversibile: sono gli stessi pazienti che assistiamo a chiederci di “non andare in ospedale” in tutti quei casi, e sono molti, in cui è possibile trovare delle soluzioni di cura a domicilio o dal proprio medico di medicina generale. Occorre quindi accompagnare l’evoluzione della cronicità, puntando all’empowerment del paziente e dei caregiver e avvalendosi di strumenti informatici e di tecnoassistenza oggi sempre più avanzati. Nella gestione delle acuzie semplici, inoltre, che sono una delle principali cause di sovraffollamento dei Pronto Soccorso, bisogna pensare a modelli basati sulla rapidità e flessibilità di intervento di strutture accreditate che, come le nostre Cooperative, sono in grado di supportare il percorso diagnostico terapeutico sul territorio. Non è sufficiente, infatti, arrivare rapidamente a domicilio di un paziente e formulare una ipotesi diagnostica, occorre anche poterla confermare instaurando poi senza indugio un regime terapeutico appropriato. Servono quindi centrali operative aperte h24 in grado di intervenire rapidamente senza spostare il paziente dal suo domicilio, evitandogli così anche quel mix di traumi ed esposizioni ad agenti infettivi, caratteristico dell’accesso in ospedale, e spesso fatale per i nostri anziani.

Leggi: Italia Longeva, 03/07/2019


martedì 2 luglio 2019
Case popolari, in Gazzetta il decreto di riparto di 22,4 milioni per le annualità 2019-2024

Nell’ambito del programma di recupero degli immobili e degli alloggi di edilizia residenziale pubblica
È sulla Gazzetta Ufficiale n.152 di ieri il decreto 16 maggio 2019 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, recante “Programma di recupero degli immobili e degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Riparto delle annualità 2019-2024”.
Questo provvedimento effettua, tra le regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, il riparto della disponibilita’ di 22.480.752 euro per il recupero degli immobili e degli alloggi di edilizia residenziale pubblica.
Tale disponibilità è iscritta sul capitolo n. 7442, p.g.1 dello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, per le annualita’ 2019-2024 secondo quanto risulta dall’allegata tabella, che costituisce parte integrante del decreto.
In allegato il decreto e la tabella

Leggi: Casa e Clima, 02/07/2019


martedì 2 luglio 2019
L’ascensore non può togliere aria e luce

È nulla la delibera relativa all’installazione di un ascensore nelle immediate vicinanze della finestra di un condomino. Lo afferma il Tribunale di Milano nella sentenza 6073 del 21 giugno (giudice Marco Manunta).
In particolare, è stata ritenuta nulla la delibera con la quale l’assemblea condominiale aveva deliberato l’installazione di un ascensore esterno, a breve distanza dalle finestre dell’appartamento di un condomino, tanto da limitare la diffusione di aria e luce all’interno della unità immobiliare.
La condomina proprietaria aveva chiesto quindi l’annullamento della delibera e il condominio aveva replica che, a fronte del modesto «sacrificio» imposto all’attrice, tutto il condominio «composto da persone in età avanzata e con problemi motori» avrebbe tratto un sicuro beneficio.

Leggi: Quotidiano Condominio, Il Sole 24 Ore, 02/07/2019


domenica 30 giugno 2019
La Fp Cgil ha presentato una ricerca sulle liste d’attesa. Che fanno crescere il forte malcontento dei cittadini sulla sanità pubblica

Salvare il Servizio sanitario nazionale è una delle priorità nella rivendicazione unitaria, confederale e di categoria, che ha portato in piazza lavoratrici e lavoratori pubblici per la grande manifestazione dell’8 giugno.
Nonostante la costante riduzione dei finanziamenti pubblici e di una serie di elementi problematici – la penuria di personale, la dinamica demografica (invecchiamento della popolazione e bassa natalità), l’aumento delle patologie croniche, gli alti costi delle terapie innovative e della tecnologia avanzata, per citare i più significativi – il Ssn continua a garantire buoni risultati di salute.
E’ però evidente la condizione di fragilità del sistema: tra tagli e definanziamenti, dal 2010 ad oggi, sono stati sottratti 37 miliardi. E il Def 2019, erodendo ulteriori risorse per gli anni a venire, pregiudica la tenuta stessa del sistema. Servirebbero almeno dieci miliardi, questa la stima prudenziale del Cergas Bocconi. Altre ricerche indicano quantità economiche nettamente superiori (Gimbe ed altri), e tutti gli studi esprimono una grande preoccupazione per la sostenibilità del Ssn, con conseguenze gravissime per la popolazione.
Si tratta di un timore evidentemente non condiviso dai governi che si sono avvicendati alla guida del paese. Governi che hanno sottratto risorse al fondo sanitario, disinvestito in edilizia sanitaria (meno 40%), bloccato i rinnovi contrattuali ed il turn-over del personale. La Ragioneria dello Stato segnala 45mila unità perse dal 2009 al 2016, fra cui ottomila medici e 12.500 infermieri. Il rapporto tra personale in forze al Ssn e popolazione (pubblico e privato accreditato) è tra i più bassi d’Europa, e si declina con disuguaglianze territoriali profonde, così come per il numero di posti letto, pubblici o privati.

Leggi: Sinistra Sindacale, 30/06/2019


DALLE REGIONI:

lunedì 8 luglio 2019
L’Aquila, sanità a rischio per gli anziani e non solo

Aree interne dimenticate, trascurate, senza servizi sanitari. Aree interne dove gli anziani sono sempre più in difficoltà. Sono i comuni della nostra Italia, borghi e cittadine di provincia spesso dimenticate da tutto e tutti. Accade così che in un centro niente affatto piccolo, ma che di traumi ne ha subiti molti, come l’Aquila, i sindacati si ritrovino a doversi mobilitare per la mancanza di personale sanitario e l’abolizione di alcuni servizi di fondamentale importanza. All’Ospedale San Salvatore da mesi non esiste più il servizio di mammografia, importantissimo per la cura e la prevenzione dei tumori al seno. E da mesi la situazione delle liste d’attesa è insostenibile.
“Siamo di fronte a un gigantesco problema, soprattutto per le donne”, ci spiega Marilia Di Paolo responsabile del coordinamento donne del sindacato dei pensionati della Cgil provinciale dell’Aquila. E sarà proprio lo Spi, insieme alla Cgil tutta e alla Funzione Pubblica, uno dei promotori della mobilitazione di venerdì 12 luglio davanti all’Ospedale aquilano per chiedere alla Regione interventi urgenti.

Leggi: Liberetà, 08/07/2019


lunedì 1 luglio 2019
Emergenza abitativa, le proposte al governo di Federcasa e sindacati

Una serie di proposte concrete, da sottoporre all’attenzione del Governo, per rilanciare l’edilizia residenziale pubblica, a partire dal ripristino di un flusso di finanziamenti certi e costanti. Federcasa e le organizzazioni sindacali nazionali degli Inquilini (Sunia, Sicet, Uniat e Unione Inquilini) hanno prodotto e sottoscritto un documento che sottolinea la necessità e l’urgenza di rilanciare il settore dell’edilizia residenziale pubblica in Italia e farlo tornare ad essere una priorità delle politiche di Governo. Nel testo sono presenti una serie di misure che saranno presentate a Firenze, nel corso del convegno “Diritto alla casa e diritto all’abitare – Il rilancio dell’edilizia pubblica”, organizzato da Federcasa e da Confservizi Cispel Toscana. L’appuntamento è per giovedì 4 luglio, dalle 9,30 alle 13,30, presso Il Fuligno (Via Faenza 48). Tra i presenti, l’Assessore all’Edilizia Residenziale Pubblica della Regione Toscana, Vincenzo Ceccarelli, l’Assessore alla Casa del Comune di Firenze, Andrea Vannucci, il presidente di Federcasa, Luca Talluri e i rappresentanti delle sigle sindacali che hanno sottoscritto il documento. L’iniziativa nasce dall’esigenza di un approfondimento delle politiche inerenti il comparto abitativo, in relazione alle modificazioni sociali ed ai cambiamenti di natura economica che hanno interessato il settore e che richiedono una pronta e sollecita risposta da parte dei decisori politici, soprattutto attraverso l’introduzione di una normativa capace di rispondere a tali mutamenti e ai nuovi bisogni emergenti.

Leggi: Go News, 01/07/2019


domenica 30 giugno 2019
Dalla disidratazione alla solitudine, i pericoli per gli anziani durante l’estate

Disidratazione, rischio di cadute, solitudine: l’estate, con la sua afa e le ferie, può essere nemica degli anziani. Ecco i maggiori pericoli per chi non è più giovane
Quando si è nel pieno dell’estate, il caldo può causare non pochi problemi. Soprattutto nelle persone anziane, più deboli e più sofferenti nei confronti delle alte temperature. Quali sono i pericoli maggiori a cui sono esposti? Sicuramente disidratazione e colpi di calore, ma anche la solitudine, un maggior rischio di subire fratture e – spesso – l’interruzione dei servizi assistenziali.
La Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio ha ricordato come, nei mesi estivi, si assista proprio ad un maggior numero di ricoveri di persone anziane a causa della disidratazione: la perdita di liquidi dal corpo attraverso il sudore può causare pericolose alterazioni metaboliche che si manifestano anche con gravi sintomi neurologici. E, questo, è dovuto ai due principali “nemici” dell’anziano durante l’estate: le temperature troppo elevate (Il caldo e l’afa possono essere pericolosi, anche mortali, per la salute degli anziani) e – durante le ferie – i possibili cambiamenti nell’assistenza fornita da familiari, assistenti domiciliari e badanti a causa delle ferie. Una persona anziana e magari malata, su cui non si vigila (o si vigila meno), è una persona in potenziale pericolo: può essere più soggetta a cadute e quindi a infortuni e fratture, può non assumere cibi corretti né una quantità di liquidi adeguata. È proprio durante l’estate, ad esempio, che si verifica il maggior numero di casi di rotture del femore negli over 75, con conseguenze anche gravi: a distanza di un anno, tali fratture nel 20-30% dei casi possono determinare nel morte, nel 40% una grave disabilità. Ecco dunque che è fondamentale non lasciare solo l’anziano: per il suo benessere fisico, ma anche psicologico.

Leggi: Monza Today, 30/06/2019


mercoledì 26 giugno 2019
«Basta barriere architettoniche» Zanfrà: c’è il piano per Sacile

Parcheggio per disabili occupato da scooter in Campo Marzio, marciapiedi con dislivelli che bloccano carrozzine e sedie a rotelle in via Gramsci e in via Chiaradia: a Sacile le fasce deboli protestano e reclamano percorsi protetti per la viabilità. Anziani, disabili, bambini, pedoni e ciclisti al centro del Piano Peba, che combatte l’esclusione e anche il grado zero di civiltà. «Iter avanzato per il Piano di eliminazione delle barriere architettoniche a Sacile – ha confermato Anna Zanfrà, assessore all’urbanistica -. È lo strumento urbanistico che funziona come un piano regolatore: approvato nell’ex giunta Ceraolo in aprile, passerà in commissione tecnica urbanistica prima di approdare in consiglio comunale». Un investimento di 500mila euro articolato in dieci anni e inserito a bilancio nel capitolo delle manutenzioni. «Peba non sarà all’ordine del giorno in consiglio comunale questo giovedì – ha aggiunto Zanfrà -. Dopo la nomina delle commissioni consigliari potrà riprendere l’iter interrotto dalla fase delle elezioni comunali in aprile scorso. In consiglio tratteremo, invece, la variante 77, cioè l’approvazione del secondo lotto della Gronda est: sarà dotata di ciclabile e percorsi protetti». Sacile senza barriere architettoniche in 120 mesi con il progetto Peba. Il piano regolatore della sicurezza per l’integrazione sui percorsi urbani dei disabili, anziani, bambini, mamme con carrozzine avrà un effetto anche sulla rete viaria nelle periferie. «Nei percorsi più affollati come casa-scuola, chiesa, ambulatori, uffici – aggiunge l’assessore all’urbanistica.

Leggi: Messaggero Veneto, 26/06/2019


IN AGENDA:

Contratti di locazione: 9 luglio, workshop Sunia a Firenze

“Il mercato della locazione nella nostra Regione è condizionato da vari fattori – alta tensione turistica, Airb&b, Polo universitario, anche con sedi di facoltà e scuole di specializzazione straniere, concentrazioni di luoghi di lavoro – che determinano un costo medio dei canoni di locazione, tra i più alti in Italia. Inoltre, vi è un alto tasso d’irregolarità sotto il profilo della contrattualistica e la conseguente insorgenza di molti casi di difficoltà nei rapporti tra inquilino e proprietario. Tutte situazioni che rendono la locazione un elemento difficile da gestire”. È quanto afferma il Sunia di Firenze in una nota.
Se ne parlerà il 9 luglio, presso la Camera del lavoro fiorentina in Borgo dei Greci, dalle 9,30 alle 16: un workshop dove approfondire la materia insieme a legali della struttura nazionale del Sunia e a tutti gli operatori e funzionari che quotidianamente affrontano questa tematica.
Leggi: https://www.rassegna.it/articoli/contratti-di-locazione-9-luglio-workshop-sunia-a-firenze

Retecaad.it – 15.6.2019 – “Adattamento dell’ambiente domestico: l’approccio multidisciplinare in ambito socio-sanitario” è il titolo dell’intervento di Carlo Montanari ed Elisabetta Tondi del CAAD Bologna alla Summer school 2019 che apre la decima edizione del Forum Italiano Ambient Assisted Living in calendario ad Ancona dal 19 al 21 luglio. ForltAAL è l’appuntamento annuale durante il quale professionisti, aziende, policy makers, enti di ricerca ed università si confrontano sulle sfide dell’invecchiamento e del cambio demografico, col fine di promuovere l’innovazione, il sapere e le opportunità nel contesto dell’Ambient Assisted Living.
ll programma della Summer school

Leggi: Rete Caad


Corso “Ausili per l’autonomia e partecipazione”

Dal 5 al 28 settembre si svolgerà il Corso di Alta Formazione sugli ausili per l’autonomia e la partecipazione delle Persone con Disabilità organizzato dall’Associazione La Nostra Famiglia IRCCS “E. Medea” a Conegliano. Il corso è rivolto a medici, terapisti occupazionali, fisioterapisti, logopedisti, terapisti neuro psicomotricisti dell’età evolutiva, psicologi, educatori professionali, tecnici ortopedici e altri tecnici nel settore delle protesi, ausili e accessibilità.

Leggi: Rete Caad


“Territorio del welfare”, la XII Conferenza Espanet, a Urbino

La conferenza, che si terrà dal 19 al 21 settembre a Urbino, affronterà le trasformazioni politico-sociali recenti che stanno incidendo in modo significativo sul welfare. La presa di forza di movimenti identitari, populisti e sovranisti può contribuire a forme di welfare sciovinismo. Si può assistere a spirali di esclusione di soggetti “marginali”, a forme di colpevolizzazione di diverse tipologie di soggetti svantaggiati, alla disintegrazione di alcune forme di protezione, all’abbandono selettivo delle politiche sociali con l’incremento delle diseguaglianze.

Leggi: Espanet Italia


IN EVIDENZA:

Nuovo welfare e sviluppo di comunità: il progetto Home Care Premium nel Distretto socio sanitario di Catanzaro

In una regione dalle note criticità nel campo dei servizi sociosanitari, l’attuazione di un progetto finalizzato all’innovazione e al miglioramento dei servizi di cura per persone non autosufficienti ha dato vita ad una creativa esperienza di promozione e partecipazione di cittadini, operatori, associazioni e amministrazioni comunali. Le comunità si sono scoperte protagoniste attive di un nuovo welfare dai benefici plurimi tra cui le concrete ricadute nel settore dell’occupazione. Ma non sempre si riesce a fare tesoro delle buone sperimentazioni.
di Franco Caccia (Dirigente sociologo, responsabile dell’U.O. Servizi Sociali dell’Azienda sanitaria di Catanzaro)
Aiutare le famiglie a gestire gli impegni di cura, facendo in modo che la persona non autosufficiente possa rimanere nel proprio contesto di vita, rappresenta uno degli obiettivi di salute sollecitato da governi ed agenzie, nazionali ed internazionali e, soprattutto, costituisce il principale impegno a cui sono chiamati oggi i sistemi di cura territoriali. Nasce da questa sfida l’esperienza realizzata nel distretto socio sanitario di Catanzaro con il progetto sperimentale denominato Home Care Premium.
Al centro del desiderio: la cura a domicilio degli anziani non autosufficienti
La sollecitazione ad alimentare l’azione ri-generatrice di nuovi e più efficaci modelli di cura non può essere solo costituita da aspetti di tipo economico e finanziario, conti da far quadrare e buchi da sanare, motivazioni comunque presenti e pressanti. Il processo di adeguamento dell’offerta dei servizi di cura deve puntare a dare una risposta coerente ad un bisogno crescente: rispettare il desiderio delle persone non autosufficienti di rimanere nella propria casa, anche in condizione di non autosufficienza.

Leggi: I Luoghi della Cura


Rapporto di ricerca sulla povertà in Liguria

Al link di seguito il testo del rapporto della ricerca sulla povertà in Liguria a cura di CGIL SPI, Sindacato Pensionati Regionale Liguria e AUSER Liguria e Genova.

Leggi: Caritas Chiavari


L’esperienza di Modena nel contesto della rete dei servizi per le persone con demenza

La complessità delle demenze, la durata media di malattia (12-15 anni), la mancanza di terapie farmacologiche risolutive e il forte impatto sociale impongono di strutturare modelli organizzativi di presa in carico e gestione della malattia al fine di ridurre l’istituzionalizzazione precoce e gli accessi impropri in ospedale. Gli autori presentano l’esperienza di Modena, da anni impegnata nello sviluppo di un sistema assistenziale complesso e innovativo, finalizzato a garantire percorsi integrati per la presa in carico e la cura delle persone con demenza e dei suoi familiari.
di Andrea Fabbo (medico geriatra, direttore della UOC Disturbi Cognitivi e Demenze della AUSL di Modena), Annalisa Baglieri (psicologa- psicoterapeuta, UOC Disturbi Cognitivi e Demenze della AUSL Modena)
Le demenze rappresentano un gruppo di patologie croniche (circa 70 patologie diverse su base degenerativa, vascolare o traumatica) per le quali, nei prossimi decenni, è atteso un ulteriore aumento (+57% nel 2030, +130% nel 2050), con un costo medio annuo per le cure formali e informali di ciascun paziente che si aggira intorno ai 21.000 euro, senza tener conto dei costi indiretti legati al carico assistenziale e psicologico che grava sulle famiglie (Hurd et al, 2013). Infatti, le problematiche legate alla gestione della demenza influenzano fortemente l’intero ambiente di vita della persona, impediscono o complicano le normali relazioni familiari e determinano una forte domanda di istituzionalizzazione o di richiesta di assistenza nelle 24 ore. I caregivers che assistono in maniera continuativa persone con demenza sono sottoposti ad elevati livelli di stress legati ad un carico assistenziale eccessivo definito come “burden” (Gaugler, 2009).

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E di caregiver familiari quando se ne parlerà?

«Purtroppo dobbiamo registrare – scrive Alessandro Chiarini, presidente del CONFAD (Coordinamento Nazionale Famiglie con Disabilità) – che in quest’ultimo anno non è stato preso nessun provvedimento concreto riguardante i caregiver familiari, che assistono i propri cari con grave disabilità. Proseguiremo dunque caparbiamente la nostra attività, sensibilizzando la classe politica affinché si giunga una volta per tutte all’approvazione della Legge sui caregiver, e richiamando il Governo e le forze politiche che lo sostengono ad essere coerenti con le promesse elettorali a suo tempo pronunciate»
Trascorso un anno dall’insediamento di questo Governo, il nostro Coordinamento [CONFAD – Coordinamento Nazionale Famiglie con Disabilità, N.d.R.] ritiene sia giunto il momento di tracciare un primo bilancio, verificando cosa è stato fatto per migliorare le condizioni di vita dei caregiver familiari che avevano chiesto a gran voce il riconoscimento di quei diritti e di quelle tutele da troppo tempo colpevolmente negati.
Purtroppo dobbiamo registrare che non è stato preso nessun provvedimento concreto. Nessuna mano tesa verso i caregiver familiari.
Nel corso della passata Legislatura, la Legge di Bilancio per il 2018 [Legge 205/17, N.d.R.] aveva istituito uno specifico Fondo per il sostegno di cura e di assistenza del caregiver familiare, assegnando 20 milioni di euro per ciascun anno del triennio 2018-2020.
Gli interventi legislativi che dovevano determinare l’utilizzo di questo Fondo e che non esistevano all’approvazione di questa legge, mancano ancora oggi! Pertanto quel Fondo non può essere utilizzato, e chissà per quanto altro tempo sarà così!

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Italia, un Paese di anziani non autosufficienti: l’emergenza ignorata

La vera emergenza sono gli anziani non autosufficienti destinati a crescere. Già oggi sono 4 milioni le famiglie con un parente non autonomo a carico di Alberto Orioli
Abbiamo trascorso un anno a parlare di reddito di cittadinanza e di Quota 100. In nome di un’Italia ridotta in povertà e obbligata ai lavori forzati da una riforma previdenziale da demonizzare.
Le due misure simbolo del governo giallo-verde però si sono rivelate molto meno desiderate del previsto: i beneficiari del reddito saranno meno di un terzo delle famiglie potenzialmente interessate alla povertà (un po’ più di 670mila nuclei familiari su 1,8 milioni e molti percepivano il vecchio Rei ) e quota 100 è arrivata a 150mila domande (di cui in media una su cinque non ricevibile) contro le 330mila attese.
Per non parlare degli esigui effetti sul turnover delle imprese, assai lontani da quel mitizzato 1-1: un lavoratore esce un giovane entra.
Per approfondire:
•Quota 100 perde appeal: solo 15mila domande a maggio;
•Reddito di cittadinanza, il 37% dei destinatari aveva già il Rei.
Non ci sono dati aggregati ma esempi locali: chi può investe in macchinari e assume (in proporzioni molto minori) personale più qualificato; i risultati più consistenti sono nel pubblico impiego, dove ad esempio, Quota 100 rischia di creare una voragine negli organici dei medici.
Un’ulteriore controprova che le priorità per la politica economica sono altre. Gli investimenti innanzitutto.

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La cronicità in Italia fra condizione attuale e prospettive future

Le malattie croniche colpiscono il 40% della popolazione italiana. In prospettiva, l’aumento dei “grandi vecchi” porterà ad una conseguente maggiore diffusione della cronicità: quali sfide dovremo affrontare?
di Gianbattista Guerrini (Medico Geriatra, Fondazione Brescia Solidale onlus)
Il Quotidiano Sanità ha recentemente diffuso la sintesi, relativa alle dimensioni attuali e alle prospettive del fenomeno delle patologie croniche in Italia, del “Rapporto Osservasalute 2018. Stato di salute e qualità dell’assistenza nelle regioni italiane” – coordinato da Alessandro Solipaca e Walter Ricciardi, pubblicato sul sito dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Gli italiani affetti da almeno una patologia cronica erano, nel 2017, 24 milioni, quasi il 40% della popolazione italiana; più della metà di loro – 12,6 milioni – ha due o più patologie croniche. Ambedue le cifre, secondo le proiezioni dei ricercatori dell’Osservatorio sulla Salute, sono destinate a crescere nel 2028 rispettivamente a 25 ed a 14 milioni. L’ipertensione è la patologia cronica più frequente (ne sono affetti quasi 11 milioni di italiani), seguita dall’artrosi/artrite (9,7 milioni), dalle malattie allergiche (6,4 milioni), dall’osteoporosi (4,8 milioni), dalla bronchite cronica (3,5 milioni) e dal diabete mellito (3,4 milioni) (figura 1).

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Sulla demografia novità in chiaro scuro dall’Onu

I tratti salienti dei cambiamenti in atto nella popolazione mondiale, secondo l’ultimo rapporto pubblicato dalle Nazioni Unite lunedì scorso 9 giugno, sono fondamentalmente cinque:
1) per la prima volta dal 1950 il ritmo di crescita degli abitanti del Pianeta, che comunque aumenteranno dai 7,7 miliardi di oggi ai 9,7 del 2050, ha cominciato a dare segni di un significativo rallentamento;
2) nel 2050 l’Africa sub-sahariana con i suoi 2 miliardi di abitanti salirà al primo posto della classifica continentale mettendo fine allo storico primato da sempre appannaggio dell’Asia centro-meridionale. E il suo tasso di fertilità sarà pari al 50% di quello totale del Pianeta. Con la Nigeria che, ad esempio, raddoppierà il numero degli abitanti passando dagli attuali 201 milioni ad oltre 400;
3) nei prossimi trent’anni il primato della nazione più popolosa della terra passerà dalla Cina (1,4 miliardi) all’India (1,6miliardi);
4) anche il calo demografico è destinato ad assumere un ritmo “contagioso” visto che alle 27 nazioni che già oggi contano un numero di abitanti inferiore a quello del decennio precedente si stima nel 2050 se ne aggiungeranno altre 55;
5) si vivrà sempre più a lungo: dai 72,6 anni medi del 2019 si salirà a 77 nel 2050.
Dati che anche se parlano da soli chiedono di essere letti con un di più di attenzione soprattutto per quanto riguarda il rapporto tra la preoccupante esplosione demografia africana e le minacciose profezie avanzate da alcuni studiosi circa il rischio di incontrollate ondate migratorie africane verso l’Europa.

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Allarme denatalità, quanto dobbiamo preoccuparci?

Difficile dire se il circolo vizioso determinato dall’intreccio tra riduzione delle nascite e produttività si sia manifestato in qualche Paese. Il solo sospetto dovrebbe essere sufficiente per intervenire
Sono trascorsi poco più di 50 anni da quando Kingsley Davis, il sociologo e demografo che è stato uno dei padri dell’analisi delle transizioni demografiche, lamentava che nel dibattito sulle politiche per la popolazione fosse così difficile trovare una “esplicita discussione degli obiettivi di lungo termine” di tali politiche e si mostrava molto preoccupato per quella che chiamò, con terminologia allora nuova, “esplosione della popolazione”.
Tipicamente, osservava Davis, si forniva un rapido elenco dei danni che potevano derivare da quella esplosione per passare alle misure ritenute più idonee per affrontarla, tra le quali dominava la “pianificazione familiare” (cioè la contraccezione), ma ben poco si diceva su quale fosse la popolazione ottima. Da allora sembra passato ben più del mezzo secolo effettivamente trascorso. Al timore dell’esplosione della popolazione si è sostituita, in tutti i Paesi avanzati, la realtà della denatalità con i suoi effetti sulla dimensione della popolazione e sul suo invecchiamento. All’elenco dei danni che avrebbe causato l’esplosione della popolazione si sta sostituendo quello (non necessariamente unanime) dei danni provocati dalla denatalità, ma non si può dire che si sia sviluppata l’esplicita discussione di cui Davis lamentava la mancanza.

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L’innovazione nei servizi: a che punto siamo?

Definiamo il problema
Sono in carico ai servizi sociali e sociosanitari di questo Paese non più del 20 per cento degli anziani non autosufficienti. Nel caso dei disabili giovani e adulti non superiamo un terzo della domanda potenziale. I posti disponibili negli asili nido non raggiungono un quarto del potenziale bacino di utenza. Il Reddito di cittadinanza ha finora accolto meno della metà dei suoi potenziali beneficiari, e una domanda su quattro è stata respinta.
Certo, ciascuno di questi interventi ha la sua storia, ma per motivi diversi ciascuno ci parla di un raggio d’azione limitato, quando non addirittura marginale.
Ma non ci sono solo problemi di copertura. La rete dei servizi sociali, dagli asili nido alle case di riposo, è ampiamente improntata a un modello domanda/risposta, prestazionale, e “oggi risposte standard ai bisogni di welfare non sono più accettabili” (Granata, 2019).
Molti servizi che abbiamo costruito negli anni faticano a tenere il passo con il cambiamento. Qualche esempio: i servizi domiciliari per anziani dei Comuni sono diventati servizi di nicchia e marginali; i centri di aggregazione giovanile e gli Informagiovani si sono via via svuotati di un interesse che si rivolge altrove; le comunità terapeutiche per le dipendenze attraversano da molti anni una fase di crisi e di ripensamento; le strutture residenziali per anziani accolgono in un caso su cinque (dati di Regione Lombardia) una utenza definita impropria, in quanto avrebbe bisogno di servizi più aperti, meno custodiali, meno costosi. Un quarto delle residenze per disabili in Italia ha più di 80 posti letto, dimensioni che deprimono le possibilità di inclusione sociale.

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Unità di Valutazione Geriatrica: un percorso ed una storia complessi

L’approccio multidimensionale geriatrico trova, nell’Unità di Valutazione Geriatrica (UVG), lo strumento più importante per promuovere una presa in carico della persona fragile che sappia coniugare e riconoscere i bisogni sanitari e sociali, creando percorsi personalizzati di accompagnamento. Gli autori, nell’articolo, ripercorrono il percorso di istituzione e sviluppo, nel nostro paese e, in particolare, nella regione Veneto, delle UVG nei diversi luoghi della cura e ne evidenziano il valore, oggi ancor più decisivo, in un sistema sanitario sempre più in crisi di fronte alle sfide delle patologie croniche degenerative, della terminalità, della patologia psichiatrica e della disabilità, condizioni che chiedono risposte e dignità di percorsi.
di Nicola Veronese, Maria Beatrice Baggio, Maria Cristina Bollini, Francesca Tiozzo, Giorgia De Zottis, Vania Noventa (Unità Locale Socio Sanitaria 3 “Serenissima”, UOC Cure Primarie, Distretto 3 Dolo-Mirano, Venezia), Alberto Cester (Unità Locale Socio Sanitaria 3 “Serenissima”, Dipartimento Medico – UOC Geriatria, Distretto 3 Dolo-Mirano, Venezia)
Il mondo della salute pubblica è attualmente in grave crisi a causa della cronica carenza di figure professionali, mediche e non, a fronte di una domanda di salute in aumento, a causa soprattutto del crescente peso delle malattie croniche. Scelte politiche ed amministrative degli ultimi decenni, probabilmente miopi, hanno provocato una importante riduzione del numero di medici, una sperequazione tra laureati in medicina e chirurgia ed accesso in specialità, con impossibilità, per molti, di trovare una via alla collocazione professionale. In questo ambito, parlare di adeguata gestione della rete dei servizi, è probabilmente un’utopia.

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SEGNALAZIONI:

Previdenza – Sistema “EESSI” per scambio dati fra enti UE

Da domani, mercoledì 3 luglio, come previsto dalla normativa comunitaria sul coordinamento dei regimi di sicurezza sociale, diventerà operativo il sistema Eessi (Electronic exchange of social security information), con l’avvio dello scambio telematico di dati tra circa 15.000 enti previdenziali europei. Lo comunica l’Inps in una nota pubblicata sul sito istituzionale sottolineando come l’Istituto di previdenza pubblico italiano sia stato protagonista fin dall’inizio nella realizzazione di tale rivoluzionario progetto internazionale.
Eessi consentirà di scambiare progressivamente le informazioni con gli enti degli altri Paesi europei interessati in modo completamente telematico, attraverso documenti elettronici strutturati che sostituiranno gli attuali formulari cartacei. I vantaggi per i cittadini europei (studenti, disoccupati, lavoratori, pensionati e loro familiari), sottolinea l’Inps, saranno costituiti dalla maggiore rapidità nella gestione delle domande e nel pagamento delle prestazioni pensionistiche, a sostegno del reddito, sanitarie e per infortuni sul lavoro e malattie professionali, oltre che nella gestione delle pratiche in materia di legislazione applicabile, distacchi e recuperi di contributi e prestazioni indebite.
Il nuovo sistema assicura un elevato livello di protezione dei dati, in linea con gli standard più elevati di sicurezza informatica. Garantisce, inoltre, un flusso standardizzato delle informazioni, maggiore facilità nella comunicazione grazie alla digitalizzazione degli scambi e una migliore qualità e completezza dei dati scambiati, anche al fine di ridurre il rischio di frodi ed errori.

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Pensioni – Inps: a luglio in pagamento circa 3.150.000 quattordicesime

Con il rateo pensionistico di luglio l’Inps pagherà circa 3.150.000 quattordicesime. Lo rende noto l’Istituto in un comunicato stampa pubblicato ieri sul sito istituzionale sottolineando che il beneficio viene attribuito d’ufficio, senza presentazione di alcuna domanda, in presenza di tutti gli elementi necessari per la verifica reddituale di ammissione al beneficio.
Per raggiungere d’ufficio il maggior numero di persone, l’Inps fa sapere che nell’ultima settimana di giugno è stata effettuata una lavorazione aggiuntiva con l’emissione di un pagamento distinto dal cedolino mensile, sempre nel rateo di luglio. Inoltre, a dicembre 2019 saranno corrisposti, sempre d’ufficio, i ratei di 14ma a coloro che compiranno l’età di accesso al beneficio (64 anni) nel secondo semestre del 2019, ovvero che sono divenuti titolari di pensione nel corso del 2019.
L’Inps rammenta che il diritto alla 14ma viene verificato rispetto a requisiti di età, contribuzione e reddito. Quanto ai redditi, per l’anno 2019 devono essere valutati:

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Domanda di Assegno per il Nucleo Familiare (ANF)

Nuove istruzioni Inps
Dal 1° aprile 2019 l’Assegno per il Nucleo Familiare (ANF) dei lavoratori dipendenti di aziende attive del settore privato non agricolo deve essere richiesto esclusivamente in modalità telematica, come indicato nella circolare INPS 22 marzo 2019, n. 45, tramite il servizio online. Fanno eccezione le richieste di prestazione familiare da parte degli operai agricoli a tempo indeterminato (OTI), che continueranno a presentare la domanda al proprio datore di lavoro attraverso il modello cartaceo “ANF/DIP” (cod. SR16).
Per gli impiegati del settore agricolo, invece, valgono le nuove disposizioni descritte nella circolare. Sono inquadrati nel settore non agricolo anche i soci lavoratori delle imprese cooperative che trasformano, manipolano e commercializzano prodotti agricoli e zootecnici. La precisazione è contenuta in un comunicato diffuso dall’Inps oggi e pubblicato sul sito istituzionale.

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Non autosufficienza. Ecco quali sono i benefici fiscali

Tempo di dichiarazione dei redditi. Ma siamo sicuri di conoscere tutto quello che c’è da sapere prima di fare il 730? Ad esempio molti anziani non autosufficienti non sanno che, in presenza di una certificazione di invalidità o di handicap, possono godere di alcuni benefici fiscali. Facciamo un po’ di chiarezza.
Per beneficiare delle agevolazioni fiscali dei disabili, bisogna essere in possesso del verbale che attesta o l’invalidità o l’handicap. Bisogna quindi presentare il verbale quando si va al Caf per la dichiarazione dei redditi. La possibilità di detrarre o dedurre inoltre è determinata dalle condizioni dell’anziano, ovvero se in possesso di certificazione di invalidità (legge 509/ 88 l 124/ 98) o disabilità (legge 104/92).
Inoltre, la normativa fiscale per le persone anziane, disabili e le loro famiglie, prevede di dedurre o detrarre dalla dichiarazione dei redditi parte delle spese sostenute per la cura presso strutture di assistenza. Infatti alcune regioni hanno adottato provvedimenti che offrono agevolazioni fiscali sulle rette alberghiere. Emilia Romagna, Lazio e Lombardia sulla base della normativa vigente hanno elaborato e concordato alcune indicazioni valide per i servizi residenziali e semiresidenziali sociosanitari accreditati per anziani non autosufficienti.

Leggi: Liberetà


Previdenza: riscatto, ricongiunzione o rendita

Inps su attestazioni fiscali per il pagamento degli oneri
Con il messaggio n. 1490 dell’11 aprile, l’Inps comunica che le attestazioni fiscali dei versamenti effettuati nel 2018 per gli oneri da riscatto, ricongiunzione o rendita, sono visualizzabili e stampabili nel Portale dei Pagamenti del sito www.inps.it, raggiungibile attraverso il seguente percorso: “Prestazione e servizi” > “Tutti i servizi” > “Portale dei pagamenti” > “Servizi Riscatti, Ricongiunzioni e Rendite” > “Entra nel servizio” > “Accedi” > “Sezione pagamenti effettuati”.
L’accesso con codice fiscale e numero pratica consente di visualizzare e stampare l’attestazione fiscale relativa ad una singola pratica di riscatto, ricongiunzione o rendita; l’autenticazione mediante PIN, invece, consente di visualizzare e stampare l’attestazione fiscale relativa ad una o più pratiche di riscatto, ricongiunzione e rendita.
Al riguardo l’Inps precisa che le attestazioni fiscali relative ai pagamenti effettuati dagli iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo e al Fondo pensione sportivi professionisti (ex Enpals), che non dovessero essere disponibili sul Portale dei Pagamenti, potranno essere richieste utilizzando la casella di posta elettronica polospecialisticopals.roma@inps.it

Leggi: Inca


Portale INPS – Tutti i moduli PIN in un’unica sezione

Per agevolare gli utenti nella ricerca dei moduli, l’Inps ha raccolto in un’unica sezione del suo portale tutti quelli che riguardano il PIN. Nella sezione “Tutti i moduli”, infatti, è stata creata la nuova voce “Assegnazione e abilitazione PIN”.
Posizionata come prima scelta nel menu a sinistra, consente di trovare al suo interno tutti i moduli di assegnazione e abilitazione ai profili PIN. Il PIN, oltre che per accedere a prestazioni di interesse strettamente personale del titolare, può essere utilizzato per svolgere ulteriori attività espressamente autorizzate. Per questo, oltre al modulo di assegnazione del PIN dispositivo al cittadino (MV35), sono stati realizzati altri moduli di abilitazione o estensione del PIN.

Leggi: Inca


Adattare le case per la non autosufficienza. Una newsletter gratuita ad hoc

È on line la Newsletter della Rete dei CAAD centri adattamento ambiente domestico
n. 3/4, marzo/aprile 2018.

Leggi: Rete Caad


Fondazione Brescia Solidale Onlus – Adattare le case delle persone non autosufficienti.

Cinque videoclip del Servizio di adattamento degli ambienti di vita – SAV
Da ormai dieci anni il SAV, Servizio adattamento ambienti di vita, di Fondazione Brescia Solidale Onlus, si occupa dell’adattamento delle case per le persone non autosufficienti residenti nella provincia di Brescia. Dal 2009 ad oggi il servizio ha realizzato oltre 4000 interventi, rivolti a persone anziane (75% dei casi) e disabili (25%) nel campo della eliminazione di barriere, ausili, soluzioni automatizzate e dispositivi domotici, contributi pubblici e agevolazioni fiscali.
Cinque brevi videoclip – realizzate grazie al contributo di FONDAZIONE ASM – GRUPPO a2a – illustrano le attività del SAV attraverso alcune esperienze concrete di intervento per persone anziane o persone con disabilità e testimoniano come il Servizio abbia favorito l’autonomia delle persone e facilitato il lavoro di cura dei famigliari.
Ma non solo maggiore autonomia e indipendenza sono il frutto del lavoro svolto: “…le modifiche alla casa hanno innescato nuovi pensieri…cosa può fare mio fratello disabile anche senza di me… e cosa posso fare io per me – racconta Silvana, sorella di Sidorel – con tutto questo tempo nuovo che mi è arrivato”.
Le cinque clip si possono vedere nella pagina del sito di Fondazione Brescia Solidale Onlus dedicata al servizio SAV

Leggi: Fondazione B Solidale


NEWS:

martedì 3 luglio 2019
“Congelato” il miliardo avanzato dal RdC, le famiglie restano a secco

Il Consiglio dei ministri ha dirottato le risorse risparmiate col Reddito di cittadinanza al miglioramento dei saldi di finanza pubblica. Tradite le associazioni familiari a cui il vicepremier Di Maio aveva promesso i risparmi. Arrivano 200 milioni per Fondo politiche sociali, università e diritto allo studio
Altro che miliardo avanzato dal Reddito di cittadinanza da destinare alle famiglie: il governo dirotta le risorse risparmiate al miglioramento dei saldi di finanza pubblica. È quanto ha deciso il Consiglio dei ministri tenutosi il 1luglio. “Il pacchetto approvato dal Cdm si compone del disegno di legge di assestamento del bilancio 2019 che certifica una correzione di 6,1 miliardi di euro, comprensiva delle misure fuori dal perimetro del bilancio dello Stato – spiega una nota diffusa dal Ministero dell’Economia e delle Finanze -, e del decreto-legge per il congelamento di 1,5 miliardi di spese derivanti dal minor utilizzo delle risorse stanziate per Reddito di Cittadinanza e Quota 100 per effetto di domande inferiori alle attese. Il “congelamento” viene posto a garanzia del predetto risparmio”.

Leggi: Redattore Sociale, 03/07/2019


lunedì 1 luglio 2019
Tutto è vita, il borgo diventa hospice per malati terminali

Mezzana, nel comune di Cantagallo a Prato, diventerà un paesino dove potranno trascorrere le ultime fasi della loro esistenza terrena malati inguaribili e le loro famiglie con un accompagnamento sanitario ma anche spirituale all’insegna del dialogo aperto a tutte le religioni
Quello che sta accadendo a Mezzana, nel Comune di Cantagallo a Prato, è una sorta di miracolo. Il vecchio nucleo di case abbandonato negli anni Settanta viene recuperato e torna a nuova vita grazie alla Comunità dei Ricostruttori nella preghiera che lo sta trasformando nel Borgo Tutto è Vita, un villaggio sostenibile dove vivranno un gruppo famiglie e dove verrà realizzato un hospice speciale. La presentazione è stata fatta oggi in Regione dall’assessore alla presidenza Vitorio Bugli, con la consigliera regionale Ilaria Bugetti, la vicesindaca di Cantagallo Maila Grazzini, e padre Guidalberto Bormolini.
Nel Borgo potranno trascorrere le ultime fasi della loro esistenza terrena malati inguaribili e le loro famiglie con un accompagnamento sanitario ma anche spirituale all’insegna del dialogo aperto a tutte le religioni. E in questo contesto è certamente un gesto significativo quello compiuto dall’Unione buddhista italiana che, nei giorni scorsi, ha deciso di contribuire con 141 mila euro (fondi dell’8 per mille) per sostenere la realizzazione dell’hospice, mentre il presidente dell’Unione è stato anche in visita al Borgo.

Leggi: Redattore Sociale, 01/07/2019


giovedì 27 giugno 2019
Anziani, “trasformare la longevità da problema a opportunità”

L’analisi dell’assessore al Welfare dell’Emilia-Romagna Giuliano Barigazzi al seminario sulle prospettive per la salute della popolazione anziana. Nel 2042 una persona su tre sarà over65 e sarà così fino al 2065. Il demografo Bovini: “Occasione per lavorare a medio e lungo termine”
“Dobbiamo smettere di parlare di anziani come un problema e delle politiche che li riguardano solo come un costo. La sfida è trasformare la longevità da problema a opportunità”. Lo ha detto Giuliano Barigazzi, assessore a Sanità e Welfare del Comune di Bologna, in apertura del seminario “Prospettive per la salute della popolazione anziana” che si è tenuto oggi a Bologna. “Se un terzo della popolazione sarà stabilmente anziana, dobbiamo iniziare ad affrontare questo tema con un ventaglio di politiche che non siano solamente sanitarie – Usciamo da una discussione fatta solo in termini di problemi e costi e iniziamo a pensare in termini di silver economy”. L’assessore ha annunciato l’avvio, da settembre, di una serie di tavoli tematici per elaborare proposte da sperimentare a Bologna: “L’obiettivo è un nuovo paradigma delle politiche per gli anziani”.
“La sfida della longevità va affrontata oggi, anzi siamo già in ritardo”. Lo ha detto Gianluigi Bovini, statistico e demografo che ha lavorato per l’area programmazione del Comune di Bologna. La speranza di vita nel 1977 era 70 anni per gli uomini e 77 per le donne, nel 2017 era rispettivamente 81 e 85, mentre nel 2065 sarà 86 e 90. Per quanto riguarda la consistenza della popolazione anziana, nel 1982 gli over64 erano il 7,5% ovvero uno su otto, oggi sono il 13,5% cioè uno su quattro e nel 2042 saranno il 19,5%, uno su tre. “Tra poco più di vent’anni gli anziani saranno un terzo della popolazione e sarà così fino al 2065 – ha precisato Bovini che è autore di “2032: idee per la longevità”, libro pubblicato da Auser Emilia-Romagna e Spi-Cgil – Un’occasione per lavorare sulla longevità a medio e lungo termine”.

Leggi: Superabile, 27/06/2019


giovedì 27 giugno 2019
Sto bene? Farsi il «check-up» a casa è possibile: con questi sette test

Facili, veloci e riproducibili in ogni momento senza bisogno di strumenti particolari. Gli esercizi e le misurazioni per valutare il proprio livello di efficienza fisica nell’articolo di Corriere Salute in edicola gratis con il Corriere della Sera giovedì 27 giugno
Ci sono diversi modi per tenere sotto controllo la propria salute e spesso richiedono esami del sangue o indagini strumentali talvolta molto sofisticare. Ma ci sono anche strategie molto semplici e assolutamente gratuiti che ci permettono di farci un’idea di come stiamo. Fra questi possono essere inseriti quelli che vengono illustrati in queste pagine, che abbiamo verificato insieme a degli esperti, e che sono accomunati dal fatto di poter essere eseguiti comodamente in casa, sempre senza dimenticare che nessuno di essi può e deve mai sostituire una consulenza medica.
Controllate i nei sul braccio per sapere se la pelle è a rischio
Le persone con oltre un centinaio di nei sul corpo hanno un rischio più elevato di ammalarsi di melanoma, la forma più pericolosa di tumore della pelle.
Ma poiché contare tutti i nei richiede parecchio tempo e non è facile nel 2015 i ricercatori del King’s College di Londra hanno ideato un metodo più rapido: basandosi su un campione significativo di persone (2.323 gemelle donne e un gruppo di confronto di 415 soggetti), hanno calcolato che quelli che avevano più di 11 nei sul braccio destro (prendendo in considerazione solo quelli di almeno due millimetri di diametro) avevano maggiori probabilità di averne oltre 100 in totale sul corpo, mentre chi ne aveva 7, era probabile che arrivasse complessivamente a circa 50. Da qui la conclusione – pubblicata sul British Journal of Dermatology – che il controllo potesse essere uno strumento molto utile per valutare il rischio di melanoma

Leggi: Corriere della Sera, 27/06/2019


giovedì 27 giugno 2019
L’ingiustizia ambientale

Più vecchi, più poveri e più esposti ai rischi ambientali. Uno studio dell’Agenzia europea dell’ambiente lancia l’allarme sugli effetti sociali dei cambiamenti climatici. L’inquinamento mette a repentaglio la salute dei cittadini europei più vulnerabili, nonostante i miglioramenti registrati in Europa.
Le persone svantaggiate e quelle più avanti con l’età sono quelle che risentono di più dei cambiamenti climatici e dei rischi ambientali. Lo dice l’Agenzia europea dell’ambiente che ha svolto un’attenta ricerca sulla vulnerabilità sociale all’inquinamento atmosferico, acustico e alle temperature estreme nel vecchio continente. Le conclusioni del rapporto non lasciano margini di dubbio: le regioni più ricche sono meno inquinate, mentre quelle più povere sono maggiormente esposte ai rischi d’inquinamento e cambiamento climatico. Nonostante il successo delle politiche europee per migliorare la qualità della vita e per proteggere l’ambiente, il rapporto dimostra che si può fare di più per tutelare la salute degli europei. Ma vediamo qual è il quadro della situazione.
Inquinamento atmosferico. Le aree dell’Europa orientale (tra cui Polonia, Slovacchia, Ungheria, Romania e Bulgaria) e dell’Europa meridionale (tra cui Spagna, Portogallo, Italia e Grecia) – dove i redditi e l’istruzione sono inferiori e i tassi di disoccupazione superiori alla media europea – risultano essere le più esposte agli inquinanti atmosferici, tra cui il particolato (polveri sottili) e l’ozono.

Leggi: Liberetà, 27/06/2019


mercoledì 26 giugno 2019
Tavolo non autosufficienza, ecco come è andata

Si è tenuto ieri presso il Ministero dello Sviluppo economico una riunione del tavolo nazionale sulla non autosufficienza, che non veniva aggiornato dal 2016.
Erano presenti i sottosegretari Claudio Cominardi e Vincenzo Zoccano, i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, dei sindacati dei pensionati Spi, Fnp e Uilp e le associazioni dei disabili. Non era invece presente il Ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio.
“Pur valutando positivamente la ripresa di un confronto su una questione di estrema rilevanza per la vita delle persone – hanno detto a margine dell’incontro il responsabile sanità della Cgil Stefano Cecconi e il Segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti – segnaliamo che si è trattato di un tavolo tecnico che si è limitato a garantire la gestione di quanto già definito negli anni passati dai governi precedenti quando invece ci sarebbe bisogno di lavorare alacremente per arrivare alla definizione di una vera e propria legge nazionale di cui il nostro paese è ancora sprovvisto”.
“Riteniamo – continuano i due sindacalisti – sia quanto mai necessario convocare un tavolo politico, che affronti seriamente la questione e che veda anche la partecipazione del Ministro Luigi Di Maio che invece oggi non era presente all’incontro”.

Leggi: Spi-Cgil, 26/06/2019


mercoledì 26 giugno 2019
Anziani e rischio di cadute. Prevenire ora è possibile

Il robot Hunova sottopone la persona a condizioni di equilibrio per valutarne tutti i limiti di stabilità – Viviana Persiani
Le cifre sono impressionanti, considerando che, ogni anno, sono circa 37 milioni le persone, nel mondo, che richiedono attenzioni a seguito di cadute. Nella sola Europa, secondo una stima dell’European Public Health, sono 2,3 milioni i pazienti costretti a ricorrere al pronto soccorso per cadute accidentali. Di questi, 1,5 milioni necessitano di un ricovero in ospedale, con una percentuale elevata di persone che mantengono nel tempo una disabilità, dovuta alla mobilità compromessa. I più colpiti? Gli over 65enni. Tutto questo, fa della caduta dell’anziano la seconda causa di mortalità (dopo l’incidente stradale) e invalidità al mondo per persone che superano proprio la soglia dei 65 anni (World Health Organization).
Chiaro che, davanti a simili dati, non si possa rimanere con le mani in mano. Da questo punto di vista, il Silver Index, sviluppato in 36 mesi insieme agli specialisti dell’Ospedale Galliera di Genova, su una popolazione di 150 anziani, è una vera manna dal cielo. Di cosa si tratta? Del primo test oggettivo, clinicamente testato, in grado di predire e prevenire la caduta nell’anziano e di proporre al contempo un percorso di allenamento o riabilitazione personalizzato. Il test è basato su un algoritmo che sintetizza e migliora le scale cliniche e robotiche in uso (Short Physical Performance Battery, Performance Oriented Mobility Assesment, Timed Up & Go Test), consentendo, in circa 20 minuti, di avere una valutazione oggettiva e personalizzata sul rischio di caduta. Un’analisi davvero dettagliata e scrupolosa, visto che sono ben 130 i parametri di controllo utilizzati nel test.

Leggi: Il Giornale, 26/06/2019


mercoledì 26 giugno 2019
Condizionatori: chi deve installarli può scegliere fra 3 incentivi

E’ arrivato il caldo estivo. E per molti questo periodo coincide con un investimento importante per il comfort casalingo: un nuovo condizionatore, soprattutto se in casa abitano persone fragili come anziani, bambini piccoli o persone affette da patologie cardiocircolatorie e quindi a particolare rischio durante le ondate di calore.
Una spesa che può essere ingente, ma dalla quale è possibile rientrare, almeno in parte, sfruttando un bonus fiscale. Ce ne sono tre ma se ne deve scegliere uno solo, a seconda del singolo caso: la prima ipotesi è quella del bonus ristrutturazioni 2019, la seconda possibilità è fornita dall’agevolazione per il risparmio energetico – più nota come Ecobonus -, la terza è quella del cosiddetto Conto Termico.
Ricordiamo inoltre che i condizionatori/deumidificatori, per le persone con patologie cardiocircolatorie documentate, possono anche usufruire dei contributi della legge 29/97, accessibili con ISEE inferiore a 23.260 euro e con il possesso della certificazione di handicap lg.104/92 in situazione di gravità (Leggi l’apposita scheda nel nostro sito, in particolare l’allegato)
Leggi tutto sulle agevolazioni fiscali nella newsletter Abitare&Anziani di giugno 2019

Leggi: Comune di Bologna, 26/06/2019


mercoledì 26 giugno 2019
Estate 2019, Attivo il sistema nazionale sulla previsione delle ondate di calore.

Prevenire gli effetti negativi del caldo sulla salute, soprattutto delle persone più fragili. È l’obiettivo della pubblicazione sul portale dei bollettini sulle ondate di calore in Italia. Il sistema operativo è dislocato in 27 città italiane e consente di individuare, giornalmente, per ogni specifica area urbana, le condizioni meteo-climatiche a rischio per la salute, soprattutto dei soggetti vulnerabili: anziani, malati cronici, bambini, donne in gravidanza. Le città monitorate sono: Ancona, Bari, Bologna, Bolzano, Brescia, Cagliari, Campobasso, Catania, Civitavecchia, Firenze, Frosinone, Genova, Latina, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Pescara, Reggio Calabria, Rieti, Roma, Torino, Trieste, Venezia, Verona, Viterbo.
I bollettini sono consultabili anche attraverso la APP Caldo e Salute, realizzata dal ministero della Salute in collaborazione con il Dipartimento di Epidemiologia del servizio sanitario della Regione Lazio – ASL Roma 1.
La APP è disponibile online per dispositivi Android su Play Google e per iOS su App Store.
Dal portale del ministero è possibile scaricare numerosi Opuscoli relativi alle ondate di calore, rivolti alla popolazione generale e agli operatori del settore (medici, personale delle strutture per gli anziani, personale che assiste gli anziani).
Per info: salute.gov.it

Leggi: Auser, 26/06/2019


martedì 25 giugno 2019
Cgil e Spi: su non autosufficienza serve tavolo politico

“Pur valutando positivamente la ripresa di un confronto su una questione di estrema rilevanza per la vita delle persone segnaliamo però che si è trattato di un tavolo tecnico che si è limitato a garantire la gestione di quanto già definito negli anni passati dai governi precedenti quando invece ci sarebbe bisogno di lavorare alacremente per arrivare alla definizione di una vera e propria legge nazionale di cui il nostro paese è ancora sprovvisto”.
Lo dichiarano il responsabile sanità Cgil Stefano Cecconi e il segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti in merito all’incontro che si è tenuto oggi al Ministero dello Sviluppo economico sulla non autosufficienza.
“Riteniamo – continuano i due sindacalisti – sia quanto mai necessario convocare un tavolo politico, che affronti seriamente la questione e che veda anche la partecipazione del ministro Luigi Di Maio che invece oggi non era presente all’incontro”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 25/06/2019


martedì 25 giugno 2019
Assistenza anziani, Perché il pubblico dovrebbe interessarsi della silver economy

Due i motivi secondo Elisabetta Notarnicola, autrice del Rapporto dell’Osservatorio Long term care dell’Università Bocconi: “Perché oggi copre solo il 50% dei bisogni assistenziali degli over65 e perché la loro vita non è solo assistenza, ma c’è molto altro”
La popolazione over65 è in costante crescita. Tra il 2010 e il 2017 è l’unica fascia di età in aumento: calano invece bambini e giovani adulti. Cresce anche il numero dei pazienti cronici, di cui circa la metà è pluripatologico. Un terzo delle persone anziane vive da sola. Nello stesso periodo sono aumentate le coppie sole, quelle senza figli, gli over59 che vivono da soli e i monogenitori, mentre sono diminuite le coppie con figli. Per quanto riguarda l’assistenza, nel 2015 gli anziani non autosufficienti erano circa 2,8 milioni, di cui 297 mila in struttura e gli altri a casa loro ma con limitazioni funzionali nella vita quotidiana. Tra servizi residenziali, diurni e domiciliari, dei bisogni di quei 2,8 milioni di anziani non autosufficienti, nel 2015 il pubblico ne copriva circa il 31% ovvero uno su tre. “Se vi si aggiungono le reti sociali, non presenti ovunque, si arriva al 50%, questo vuol dire che la metà delle persone che ha bisogno di assistenza non è nemmeno nel radar del servizio pubblico” spiega Elisabetta Notarnicola che ha curato il Rapporto dell’Osservatorio Long term care di Cergas Università Bocconi.

Leggi: Superabile, 25/06/2019


martedì 25 giugno 2019
Decreto sblocca cantieri. Tutte le novità in ambito condominiale

Nomina dell’amministratore giudiziario richiesta dal Sindaco e deroghe alla disciplina delle deliberazioni condominiali per gli interventi di recupero degli immobili danneggiati dal terremoto.
La nuova disposizione: la legge 14 giugno 2019, n. 55 pubblicata sulla G.U. del 17 giugno 2019 n. 140 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32), contiene disposizioni specifiche per dare impulso ai lavori post sisma: da una parte viene ulteriormente abbassato il quorum deliberativo per interventi di recupero edilizio conseguenti a eventi sismici; dall’altra, viene data ai sindaci la possibilità di incidere maggiormente sulla riqualificazione degli edifici degradati, anche chiedendo al tribunale la nomina di un amministratore giudiziario. Gli interventi di recupero edilizio. Il cosiddetto decreto sblocca cantieri e la sua recente legge di conversione contengono numerose disposizioni volte ad accelerare la ricostruzione degli edifici nelle zone colpite da eventi sismici.

Leggi: Condominio Web, 25/06/2019


DALLE REGIONI:

lunedì 1 luglio 2019
Disabili “abbandonati” in ospedale: le case famiglia scrivono a Raggi

Le nuove convenzioni del Comune prevedono, in caso di ricovero, retta ridotta o sospesa. «Ma non possiamo abbandonare queste persone fragili»
Se l’ospite disabile di una casa famiglia va in ospedale, la sua retta viene “rivista” o addirittura sospesa: è quanto prevede la convezione appena inviata dal Comune di Roma alle case famiglia. Una novità che indigna le associazioni che gestiscono queste strutture: «Quando una persona con disabilità viene ricoverata – spiegano – le spese per la casa famiglia aumentano, non diminuiscono. Ma soprattutto, avete mai trascorso giorno e notte in un ospedale accanto a una persona fragile?». Per questo Casa al plurale, il coordinamento delle associazioni che a Roma gestiscono le case famiglia per ragazzi e adulti con disabilità, ha indirizzato una lettera aperta al sindaco Raggi che si apre con la storia di Marco, che ha 50 anni, una disabilità gravissima e vive in una di queste strutture. «Non è autonomo in nulla: per mangiare, vestirsi, per andare al bagno serve una persona vicina a lui. È il mestiere faticoso e bellissimo dell’operatore sociale: un factotum capace di “esserci”. È il verbo “essere” che caratterizza il profilo professionale di un buon operatore. Saperci essere. Sempre, in tutte le occasioni», spiega Casa al plurale.

Leggi: Roma Sette, 01/07/2019


lunedì 1 luglio 2019
Sindacati Valle d’Aosta, 2 luglio iniziativa sui ticket

“No ai ticket”. Questo lo slogan delle quattro iniziative di Spi Cgil, Fnp Cisl, Savt Retraites e Uil Pensionati della Valle d’Aosta: si inizia con un presidio e un volantinaggio martedì 2 luglio alle ore 7.30 davanti all’ospedale Parini, che si ripeterà mercoledì 3 luglio davanti al Beauregard, sempre alle ore 7.30. “Siamo la regione d’Italia con la spesa più alta per quanto concerne il pagamento dei ticket”, spiegano i sindacati: “Un primato che non fa onore a una regione a statuto speciale, se si pensa a regioni ordinarie che hanno abolito o ridotto fortemente questa tassa sulla salute”.
Per Spi Cgil, Fnp Cisl, Savt Retraites e Uil Pensionati della Valle d’Aosta “è inammissibile che sempre più persone abbiano rinunciato a curarsi in questi anni e che sempre più servizi e prestazioni sanitarie siano erogate solo pagando i ticket. È inaccettabile che la spesa pro capite per i ticket in Valle d’Aosta sia quasi il doppio della media italiana e che in Valle d’Aosta si continuino a pagare i ticket sui farmaci, quando in Piemonte e in altre regioni sono stati aboliti”. E così concludono: ”La sanità deve essere finanziata attraverso le tasse che già paghiamo. I cittadini non devono pagare due volte”. L’azione di protesta dei sindacati continuerà con iniziative che riguarderanno anche le liste d’attesa, le leggi sull’invecchiamento attivo e sulla non autosufficienza.

Leggi: Rassegna Sindacale, 01/07/2019


lunedì 1 luglio 2019
Savonesi sempre più poveri, record di accessi alla Caritas

Il 23 per cento dei savonesi è a rischio povertà, mentre il sette per cento ha avuto problemi economici per le spese sanitarie. C’è chi è arrivato addirittura a rinunciare alle visite o all’acquisto di farmaci per non scendere sotto la soglia di povertà.
È un quadro preoccupante quello che emerge dal report “La povertà in Liguria. Vecchie e nuove realtà”, a cura di Anna Giacobbe per lo Spi Cgil e Auser Liguria. Ribadendo un trend ormai assodato: cresce lo stato di povertà tra le famiglie italiane. Il numero dei savonesi che si rivolge ai servizi sociali dei Comuni o alla Caritas arriva, in alcuni casi, a superare quello delle famiglie straniere. Un aspetto che emerge con forza dal confronto tra il quadro sociale evidenziato dai distretti sociosanitari della provincia, mettendo a confronto i dati del Savonese, del Finalese, dell’Albenganese e della Valbormida.
Più savonesi alla Caritas
Partendo dalla Caritas di Savona, la percentuale di cittadini italiani che ha usufruito dei servizi vari nel 2013 si fermava al 35 per cento. Nel 2014 era salita al 38; nel 2016 sfiora il 44 per cento, mentre oggi arriva al 58 per cento, con un 32 per cento in più rispetto al 2016. Situazione simile nel territorio albenganese. Su 697 passaggi a Centro di ascolto Caritas, 380 sono risultati gli italiani e 317 gli stranieri.

Leggi: Il Secolo XIX, 01/07/2019


venerdì 28 giugno 2019
Pronto intervento sociale, sperimentazione in tutta la Toscana

E’ un servizio di secondo livello che garantisce l’attivazione tempestiva di un pronto intervento sociale di sostegno già all’interno del pronto soccorso per poi provvedere, una volta conclusa la fase emergenziale, al necessario raccordo con i servizi socio-sanitari del territorio per la continuità della presa in carico
La sperimentazione del Servizio Emergenza Urgenza Sociale (SEUS), attivo 24h/24 per 365 giorni l’anno, viene estesa a tutto il territorio regionale toscano. Dopo i primi passi compiuti nelle zone delle Azienda USL Empolese Valdarno Valdelsa, Fiorentina Sud est, Fiorentina Nord ovest, Valdinievole, Prato, Pistoia, la delibera appena approvata dalla giunta regionale prevede l’estensione alle zone del Mugello, di Firenze, delle Valli Etrusche e di Siena.
Il Seus è un servizio di secondo livello, attivabile solo dagli addetti ai lavori con livelli istituzionali deputati, che garantisce l’attivazione tempestiva di un pronto intervento sociale di sostegno già all’interno del pronto soccorso per poi provvedere, una volta conclusa la fase emergenziale, al necessario raccordo con i servizi socio-sanitari del territorio per la continuità della presa in carico.

Leggi: Redattore Sociale, 28/06/2019


mercoledì 26 giugno 2019
Anziani, in ospedale la cura alla solitudine

Caldo Decine al pronto soccorso ma senza letti
In codice li chiamano «casi sociali». Si tratta di anziani soli che con il caldo e l’afa aggravano i loro problemi di salute. Negli ospedali torinesi sono già decine i ricoveri. Si tratta di persone in larga parte ultraottantenni che non hanno nessuno che li curi e che non possono permettersi assistenza a pagamento. Restano sulle barelle del pronto soccorso. In alcuni casi li accoglie qualche struttura convenzionata con la Regione ma, allo scadere dei sessanta giorni pagati, tornano in ospedale. I medici provano a far fronte alla situazione che anche quest’anno è esplosa con il caldo. Ma denunciano: «Ancora una volta la città di Torino ha sottovalutato il problema».
Li chiamano «casi sociali». Sono anziani, con 85 anni o giù di lì, con più patologie anche non gravi ma a cui basta pochissimo per aggravarsi. Un po’ di caldo, una caduta, la febbre. Nulla però di così grave da giustificare un ricovero in ospedale per ragioni strettamente sanitarie. Tuttavia i medici non possono dimetterli, perché queste persone a casa non hanno nessuno che si possa prendere cura di loro: sono soli. E così restano per giorni su una barella al pronto soccorso. In attesa di un posto in una degenza sul territorio che, però, mai come quest’estate sembra impossibile da trovare.

Leggi: Corriere della Sera, 26/06/2019


mercoledì 26 giugno 2019
Palermo. Occupanti immobili abusivi, il Sunia chiede un incontro urgente con l’assessore alle Infrastrutture Falcone. “Trovare soluzione per chi vuole sanare. Così è impossibile”

Lettera del Sunia Palermo all’assessore regionale Infrastrutture, Marco Falcone, sulla condizione “paradossale” di impasse nella quale si trovano tantissime famiglie interessate a sanare la loro posizione con la normativa che prevede la regolarizzazione delle occupazioni di immobili pubblici avvenuta entro la data del 31 dicembre 2017.
“Gli uffici del Comune di Palermo pongono, quale condizione essenziale al buon esito dell’iter, la dimostrazione della data dell’effettiva dell’occupazione con documenti pubblici quali la residenza o lo stato di famiglia – dichiara il segretario generale del Sunia Palermo Zaher Darwish – Tale richiesta rischia di vanificare le finalità poste dal governo regionale nell’articolo 63 della legge finanziaria 2018, anche per il mancato incasso dei canoni di locazione.
Le famiglie destinatarie della norma, pur soddisfacendo i requisiti, si trovano infatti nella condizione di non essere in grado di dimostrare, con le modalità pretese, la data certa dell’occupazione.
A rendere impossibile questo c’è un’altra legge, l’articolo 5 del decreto Lupi, che inibisce proprio l’iscrizione anagrafica nonché l’allacciamento ai pubblici servizi (acqua, luce, gas) a chi occupa abusivamente un immobile”.
Il problema è stato sollevato già dal Sunia al Comune.
Adesso, per dare una risposta al disagio abitativo e consentire alle famiglie di mettersi in regola e di pagare il canone d’affitto, il Sunia chiede un intervento urgente all’assessorato Infrastrutture.

Leggi: Sunia, 26/06/2019


IN AGENDA:

I prossimi appuntamenti di Italia Longeva

Roma il 3 e 4 luglio presso il Ministero della Salute (Auditorium Viale Ribotta) in occasione degli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine.
Giunta alla quarta edizione, la due giorni annuale di incontro e confronto tra gli attori che entrano a diversi livelli nella programmazione, organizzazione e gestione del sistema sociosanitario e assistenziale dedicato alle cure a lungo termine si propone come un’occasione di aggiornamento e di discussione allargata su modalità efficaci e sostenibili per la presa in carico degli anziani fragili.
Tutte le info e gli aggiornamenti sul sito www.italialongeva.it

Leggi: Auser


Adattamento dell’ambiente domestico: l’approccio multidisciplinare in ambito socio-sanitario

Adattamento dell’ambiente domestico: l’approccio multidisciplinare in ambito socio-sanitario” è il titolo dell’intervento di Carlo Montanari ed Elisabetta Tondi del CAAD Bologna alla Summer school 2019 che apre la decima edizione del Forum Italiano Ambient Assisted Living in calendario ad Ancona dal 19 al 21 luglio. ForltAAL è l’appuntamento annuale durante il quale professionisti, aziende, policy makers, enti di ricerca ed università si confrontano sulle sfide dell’invecchiamento e del cambio demografico, col fine di promuovere l’innovazione, il sapere e le opportunità nel contesto dell’Ambient Assisted Living.

Leggi: Rete Caad


“Territorio del welfare”, la XII Conferenza Espanet, a Urbino
La conferenza, che si terrà dal 19 al 21 settembre a Urbino, affronterà le trasformazioni politico-sociali recenti che stanno incidendo in modo significativo sul welfare. La presa di forza di movimenti identitari, populisti e sovranisti può contribuire a forme di welfare sciovinismo. Si può assistere a spirali di esclusione di soggetti “marginali”, a forme di colpevolizzazione di diverse tipologie di soggetti svantaggiati, alla disintegrazione di alcune forme di protezione, all’abbandono selettivo delle politiche sociali con l’incremento delle diseguaglianze.

Leggi: Espanet Italia


IN EVIDENZA:

L’esperienza di Modena nel contesto della rete dei servizi per le persone con demenza
La complessità delle demenze, la durata media di malattia (12-15 anni), la mancanza di terapie farmacologiche risolutive e il forte impatto sociale impongono di strutturare modelli organizzativi di presa in carico e gestione della malattia al fine di ridurre l’istituzionalizzazione precoce e gli accessi impropri in ospedale. Gli autori presentano l’esperienza di Modena, da anni impegnata nello sviluppo di un sistema assistenziale complesso e innovativo, finalizzato a garantire percorsi integrati per la presa in carico e la cura delle persone con demenza e dei suoi familiari.
di Andrea Fabbo (medico geriatra, direttore della UOC Disturbi Cognitivi e Demenze della AUSL di Modena), Annalisa Baglieri (psicologa- psicoterapeuta, UOC Disturbi Cognitivi e Demenze della AUSL Modena)
Le demenze rappresentano un gruppo di patologie croniche (circa 70 patologie diverse su base degenerativa, vascolare o traumatica) per le quali, nei prossimi decenni, è atteso un ulteriore aumento (+57% nel 2030, +130% nel 2050), con un costo medio annuo per le cure formali e informali di ciascun paziente che si aggira intorno ai 21.000 euro, senza tener conto dei costi indiretti legati al carico assistenziale e psicologico che grava sulle famiglie (Hurd et al, 2013). Infatti, le problematiche legate alla gestione della demenza influenzano fortemente l’intero ambiente di vita della persona, impediscono o complicano le normali relazioni familiari e determinano una forte domanda di istituzionalizzazione o di richiesta di assistenza nelle 24 ore. I caregivers che assistono in maniera continuativa persone con demenza sono sottoposti ad elevati livelli di stress legati ad un carico assistenziale eccessivo definito come “burden” (Gaugler, 2009).

Leggi: I Luoghi della Cura


E di caregiver familiari quando se ne parlerà?

«Purtroppo dobbiamo registrare – scrive Alessandro Chiarini, presidente del CONFAD (Coordinamento Nazionale Famiglie con Disabilità) – che in quest’ultimo anno non è stato preso nessun provvedimento concreto riguardante i caregiver familiari, che assistono i propri cari con grave disabilità. Proseguiremo dunque caparbiamente la nostra attività, sensibilizzando la classe politica affinché si giunga una volta per tutte all’approvazione della Legge sui caregiver, e richiamando il Governo e le forze politiche che lo sostengono ad essere coerenti con le promesse elettorali a suo tempo pronunciate»
Trascorso un anno dall’insediamento di questo Governo, il nostro Coordinamento [CONFAD – Coordinamento Nazionale Famiglie con Disabilità, N.d.R.] ritiene sia giunto il momento di tracciare un primo bilancio, verificando cosa è stato fatto per migliorare le condizioni di vita dei caregiver familiari che avevano chiesto a gran voce il riconoscimento di quei diritti e di quelle tutele da troppo tempo colpevolmente negati.
Purtroppo dobbiamo registrare che non è stato preso nessun provvedimento concreto. Nessuna mano tesa verso i caregiver familiari.
Nel corso della passata Legislatura, la Legge di Bilancio per il 2018 [Legge 205/17, N.d.R.] aveva istituito uno specifico Fondo per il sostegno di cura e di assistenza del caregiver familiare, assegnando 20 milioni di euro per ciascun anno del triennio 2018-2020.
Gli interventi legislativi che dovevano determinare l’utilizzo di questo Fondo e che non esistevano all’approvazione di questa legge, mancano ancora oggi! Pertanto quel Fondo non può essere utilizzato, e chissà per quanto altro tempo sarà così!

Leggi: Superando


La cronicità in Italia fra condizione attuale e prospettive future

Le malattie croniche colpiscono il 40% della popolazione italiana. In prospettiva, l’aumento dei “grandi vecchi” porterà ad una conseguente maggiore diffusione della cronicità: quali sfide dovremo affrontare?
di Gianbattista Guerrini (Medico Geriatra, Fondazione Brescia Solidale onlus)
Il Quotidiano Sanità ha recentemente diffuso la sintesi, relativa alle dimensioni attuali e alle prospettive del fenomeno delle patologie croniche in Italia, del “Rapporto Osservasalute 2018. Stato di salute e qualità dell’assistenza nelle regioni italiane” – coordinato da Alessandro Solipaca e Walter Ricciardi, pubblicato sul sito dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Gli italiani affetti da almeno una patologia cronica erano, nel 2017, 24 milioni, quasi il 40% della popolazione italiana; più della metà di loro – 12,6 milioni – ha due o più patologie croniche. Ambedue le cifre, secondo le proiezioni dei ricercatori dell’Osservatorio sulla Salute, sono destinate a crescere nel 2028 rispettivamente a 25 ed a 14 milioni. L’ipertensione è la patologia cronica più frequente (ne sono affetti quasi 11 milioni di italiani), seguita dall’artrosi/artrite (9,7 milioni), dalle malattie allergiche (6,4 milioni), dall’osteoporosi (4,8 milioni), dalla bronchite cronica (3,5 milioni) e dal diabete mellito (3,4 milioni) (figura 1).

Leggi: I Luoghi della Cura


Sulla demografia novità in chiaro scuro dall’Onu

I tratti salienti dei cambiamenti in atto nella popolazione mondiale, secondo l’ultimo rapporto pubblicato dalle Nazioni Unite lunedì scorso 9 giugno, sono fondamentalmente cinque:
1) per la prima volta dal 1950 il ritmo di crescita degli abitanti del Pianeta, che comunque aumenteranno dai 7,7 miliardi di oggi ai 9,7 del 2050, ha cominciato a dare segni di un significativo rallentamento;
2) nel 2050 l’Africa sub-sahariana con i suoi 2 miliardi di abitanti salirà al primo posto della classifica continentale mettendo fine allo storico primato da sempre appannaggio dell’Asia centro-meridionale. E il suo tasso di fertilità sarà pari al 50% di quello totale del Pianeta. Con la Nigeria che, ad esempio, raddoppierà il numero degli abitanti passando dagli attuali 201 milioni ad oltre 400;
3) nei prossimi trent’anni il primato della nazione più popolosa della terra passerà dalla Cina (1,4 miliardi) all’India (1,6miliardi);
4) anche il calo demografico è destinato ad assumere un ritmo “contagioso” visto che alle 27 nazioni che già oggi contano un numero di abitanti inferiore a quello del decennio precedente si stima nel 2050 se ne aggiungeranno altre 55;
5) si vivrà sempre più a lungo: dai 72,6 anni medi del 2019 si salirà a 77 nel 2050.
Dati che anche se parlano da soli chiedono di essere letti con un di più di attenzione soprattutto per quanto riguarda il rapporto tra la preoccupante esplosione demografia africana e le minacciose profezie avanzate da alcuni studiosi circa il rischio di incontrollate ondate migratorie africane verso l’Europa.

Leggi: Immigrazione West Info


L’innovazione nei servizi: a che punto siamo?

Definiamo il problema
Sono in carico ai servizi sociali e sociosanitari di questo Paese non più del 20 per cento degli anziani non autosufficienti. Nel caso dei disabili giovani e adulti non superiamo un terzo della domanda potenziale. I posti disponibili negli asili nido non raggiungono un quarto del potenziale bacino di utenza. Il Reddito di cittadinanza ha finora accolto meno della metà dei suoi potenziali beneficiari, e una domanda su quattro è stata respinta.
Certo, ciascuno di questi interventi ha la sua storia, ma per motivi diversi ciascuno ci parla di un raggio d’azione limitato, quando non addirittura marginale.
Ma non ci sono solo problemi di copertura. La rete dei servizi sociali, dagli asili nido alle case di riposo, è ampiamente improntata a un modello domanda/risposta, prestazionale, e “oggi risposte standard ai bisogni di welfare non sono più accettabili” (Granata, 2019).
Molti servizi che abbiamo costruito negli anni faticano a tenere il passo con il cambiamento. Qualche esempio: i servizi domiciliari per anziani dei Comuni sono diventati servizi di nicchia e marginali; i centri di aggregazione giovanile e gli Informagiovani si sono via via svuotati di un interesse che si rivolge altrove; le comunità terapeutiche per le dipendenze attraversano da molti anni una fase di crisi e di ripensamento; le strutture residenziali per anziani accolgono in un caso su cinque (dati di Regione Lombardia) una utenza definita impropria, in quanto avrebbe bisogno di servizi più aperti, meno custodiali, meno costosi. Un quarto delle residenze per disabili in Italia ha più di 80 posti letto, dimensioni che deprimono le possibilità di inclusione sociale.

Leggi: Welforum


Unità di Valutazione Geriatrica: un percorso ed una storia complessi

L’approccio multidimensionale geriatrico trova, nell’Unità di Valutazione Geriatrica (UVG), lo strumento più importante per promuovere una presa in carico della persona fragile che sappia coniugare e riconoscere i bisogni sanitari e sociali, creando percorsi personalizzati di accompagnamento. Gli autori, nell’articolo, ripercorrono il percorso di istituzione e sviluppo, nel nostro paese e, in particolare, nella regione Veneto, delle UVG nei diversi luoghi della cura e ne evidenziano il valore, oggi ancor più decisivo, in un sistema sanitario sempre più in crisi di fronte alle sfide delle patologie croniche degenerative, della terminalità, della patologia psichiatrica e della disabilità, condizioni che chiedono risposte e dignità di percorsi.
di Nicola Veronese, Maria Beatrice Baggio, Maria Cristina Bollini, Francesca Tiozzo, Giorgia De Zottis, Vania Noventa (Unità Locale Socio Sanitaria 3 “Serenissima”, UOC Cure Primarie, Distretto 3 Dolo-Mirano, Venezia), Alberto Cester (Unità Locale Socio Sanitaria 3 “Serenissima”, Dipartimento Medico – UOC Geriatria, Distretto 3 Dolo-Mirano, Venezia)
Il mondo della salute pubblica è attualmente in grave crisi a causa della cronica carenza di figure professionali, mediche e non, a fronte di una domanda di salute in aumento, a causa soprattutto del crescente peso delle malattie croniche. Scelte politiche ed amministrative degli ultimi decenni, probabilmente miopi, hanno provocato una importante riduzione del numero di medici, una sperequazione tra laureati in medicina e chirurgia ed accesso in specialità, con impossibilità, per molti, di trovare una via alla collocazione professionale. In questo ambito, parlare di adeguata gestione della rete dei servizi, è probabilmente un’utopia.

Leggi: I Luoghi della Cura


SEGNALAZIONI:

Previdenza – Sistema “EESSI” per scambio dati fra enti UE

Da domani, mercoledì 3 luglio, come previsto dalla normativa comunitaria sul coordinamento dei regimi di sicurezza sociale, diventerà operativo il sistema Eessi (Electronic exchange of social security information), con l’avvio dello scambio telematico di dati tra circa 15.000 enti previdenziali europei. Lo comunica l’Inps in una nota pubblicata sul sito istituzionale sottolineando come l’Istituto di previdenza pubblico italiano sia stato protagonista fin dall’inizio nella realizzazione di tale rivoluzionario progetto internazionale.
Eessi consentirà di scambiare progressivamente le informazioni con gli enti degli altri Paesi europei interessati in modo completamente telematico, attraverso documenti elettronici strutturati che sostituiranno gli attuali formulari cartacei. I vantaggi per i cittadini europei (studenti, disoccupati, lavoratori, pensionati e loro familiari), sottolinea l’Inps, saranno costituiti dalla maggiore rapidità nella gestione delle domande e nel pagamento delle prestazioni pensionistiche, a sostegno del reddito, sanitarie e per infortuni sul lavoro e malattie professionali, oltre che nella gestione delle pratiche in materia di legislazione applicabile, distacchi e recuperi di contributi e prestazioni indebite.
Il nuovo sistema assicura un elevato livello di protezione dei dati, in linea con gli standard più elevati di sicurezza informatica. Garantisce, inoltre, un flusso standardizzato delle informazioni, maggiore facilità nella comunicazione grazie alla digitalizzazione degli scambi e una migliore qualità e completezza dei dati scambiati, anche al fine di ridurre il rischio di frodi ed errori.

Leggi: Inca


Pensioni – Inps: a luglio in pagamento circa 3.150.000 quattordicesime

Con il rateo pensionistico di luglio l’Inps pagherà circa 3.150.000 quattordicesime. Lo rende noto l’Istituto in un comunicato stampa pubblicato ieri sul sito istituzionale sottolineando che il beneficio viene attribuito d’ufficio, senza presentazione di alcuna domanda, in presenza di tutti gli elementi necessari per la verifica reddituale di ammissione al beneficio.
Per raggiungere d’ufficio il maggior numero di persone, l’Inps fa sapere che nell’ultima settimana di giugno è stata effettuata una lavorazione aggiuntiva con l’emissione di un pagamento distinto dal cedolino mensile, sempre nel rateo di luglio. Inoltre, a dicembre 2019 saranno corrisposti, sempre d’ufficio, i ratei di 14ma a coloro che compiranno l’età di accesso al beneficio (64 anni) nel secondo semestre del 2019, ovvero che sono divenuti titolari di pensione nel corso del 2019.
L’Inps rammenta che il diritto alla 14ma viene verificato rispetto a requisiti di età, contribuzione e reddito. Quanto ai redditi, per l’anno 2019 devono essere valutati:

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Domanda di Assegno per il Nucleo Familiare (ANF)

Nuove istruzioni Inps
Dal 1° aprile 2019 l’Assegno per il Nucleo Familiare (ANF) dei lavoratori dipendenti di aziende attive del settore privato non agricolo deve essere richiesto esclusivamente in modalità telematica, come indicato nella circolare INPS 22 marzo 2019, n. 45, tramite il servizio online. Fanno eccezione le richieste di prestazione familiare da parte degli operai agricoli a tempo indeterminato (OTI), che continueranno a presentare la domanda al proprio datore di lavoro attraverso il modello cartaceo “ANF/DIP” (cod. SR16).
Per gli impiegati del settore agricolo, invece, valgono le nuove disposizioni descritte nella circolare. Sono inquadrati nel settore non agricolo anche i soci lavoratori delle imprese cooperative che trasformano, manipolano e commercializzano prodotti agricoli e zootecnici. La precisazione è contenuta in un comunicato diffuso dall’Inps oggi e pubblicato sul sito istituzionale.

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Non autosufficienza. Ecco quali sono i benefici fiscali

Tempo di dichiarazione dei redditi. Ma siamo sicuri di conoscere tutto quello che c’è da sapere prima di fare il 730? Ad esempio molti anziani non autosufficienti non sanno che, in presenza di una certificazione di invalidità o di handicap, possono godere di alcuni benefici fiscali. Facciamo un po’ di chiarezza.
Per beneficiare delle agevolazioni fiscali dei disabili, bisogna essere in possesso del verbale che attesta o l’invalidità o l’handicap. Bisogna quindi presentare il verbale quando si va al Caf per la dichiarazione dei redditi. La possibilità di detrarre o dedurre inoltre è determinata dalle condizioni dell’anziano, ovvero se in possesso di certificazione di invalidità (legge 509/ 88 l 124/ 98) o disabilità (legge 104/92).
Inoltre, la normativa fiscale per le persone anziane, disabili e le loro famiglie, prevede di dedurre o detrarre dalla dichiarazione dei redditi parte delle spese sostenute per la cura presso strutture di assistenza. Infatti alcune regioni hanno adottato provvedimenti che offrono agevolazioni fiscali sulle rette alberghiere. Emilia Romagna, Lazio e Lombardia sulla base della normativa vigente hanno elaborato e concordato alcune indicazioni valide per i servizi residenziali e semiresidenziali sociosanitari accreditati per anziani non autosufficienti.

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Previdenza: riscatto, ricongiunzione o rendita

Inps su attestazioni fiscali per il pagamento degli oneri
Con il messaggio n. 1490 dell’11 aprile, l’Inps comunica che le attestazioni fiscali dei versamenti effettuati nel 2018 per gli oneri da riscatto, ricongiunzione o rendita, sono visualizzabili e stampabili nel Portale dei Pagamenti del sito www.inps.it, raggiungibile attraverso il seguente percorso: “Prestazione e servizi” > “Tutti i servizi” > “Portale dei pagamenti” > “Servizi Riscatti, Ricongiunzioni e Rendite” > “Entra nel servizio” > “Accedi” > “Sezione pagamenti effettuati”.
L’accesso con codice fiscale e numero pratica consente di visualizzare e stampare l’attestazione fiscale relativa ad una singola pratica di riscatto, ricongiunzione o rendita; l’autenticazione mediante PIN, invece, consente di visualizzare e stampare l’attestazione fiscale relativa ad una o più pratiche di riscatto, ricongiunzione e rendita.
Al riguardo l’Inps precisa che le attestazioni fiscali relative ai pagamenti effettuati dagli iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo e al Fondo pensione sportivi professionisti (ex Enpals), che non dovessero essere disponibili sul Portale dei Pagamenti, potranno essere richieste utilizzando la casella di posta elettronica polospecialisticopals.roma@inps.it

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Portale INPS – Tutti i moduli PIN in un’unica sezione

Per agevolare gli utenti nella ricerca dei moduli, l’Inps ha raccolto in un’unica sezione del suo portale tutti quelli che riguardano il PIN. Nella sezione “Tutti i moduli”, infatti, è stata creata la nuova voce “Assegnazione e abilitazione PIN”.
Posizionata come prima scelta nel menu a sinistra, consente di trovare al suo interno tutti i moduli di assegnazione e abilitazione ai profili PIN. Il PIN, oltre che per accedere a prestazioni di interesse strettamente personale del titolare, può essere utilizzato per svolgere ulteriori attività espressamente autorizzate. Per questo, oltre al modulo di assegnazione del PIN dispositivo al cittadino (MV35), sono stati realizzati altri moduli di abilitazione o estensione del PIN.

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Adattare le case per la non autosufficienza. Una newsletter gratuita ad hoc

È on line la Newsletter della Rete dei CAAD centri adattamento ambiente domestico
n. 3/4, marzo/aprile 2018.

Leggi: Rete Caad


Fondazione Brescia Solidale Onlus – Adattare le case delle persone non autosufficienti.

Cinque videoclip del Servizio di adattamento degli ambienti di vita – SAV
Da ormai dieci anni il SAV, Servizio adattamento ambienti di vita, di Fondazione Brescia Solidale Onlus, si occupa dell’adattamento delle case per le persone non autosufficienti residenti nella provincia di Brescia. Dal 2009 ad oggi il servizio ha realizzato oltre 4000 interventi, rivolti a persone anziane (75% dei casi) e disabili (25%) nel campo della eliminazione di barriere, ausili, soluzioni automatizzate e dispositivi domotici, contributi pubblici e agevolazioni fiscali.
Cinque brevi videoclip – realizzate grazie al contributo di FONDAZIONE ASM – GRUPPO a2a – illustrano le attività del SAV attraverso alcune esperienze concrete di intervento per persone anziane o persone con disabilità e testimoniano come il Servizio abbia favorito l’autonomia delle persone e facilitato il lavoro di cura dei famigliari.
Ma non solo maggiore autonomia e indipendenza sono il frutto del lavoro svolto: “…le modifiche alla casa hanno innescato nuovi pensieri…cosa può fare mio fratello disabile anche senza di me… e cosa posso fare io per me – racconta Silvana, sorella di Sidorel – con tutto questo tempo nuovo che mi è arrivato”.
Le cinque clip si possono vedere nella pagina del sito di Fondazione Brescia Solidale Onlus dedicata al servizio SAV

Leggi: Fondazione B Solidale


NEWS

martedì 25 giugno 2019
Anziani ed emergenza caldo – Auser, sedi aperte ‘per ferie’

“Tutti i nostri volontari e le nostre sedi sono pronte ad ascoltare chi ha bisogno di aiuto, l’Auser non chiude per ferie. Lanciamo un appello per dedicare qualche ora della settimana al volontariato. Basta poco per dare serenità a un anziano solo, una telefonata per chiedere come sta, una visita a casa per scambiare quattro chiacchiere, una passeggiata da fare insieme. Ecco perché ci appelliamo alle persone di ogni età per dedicare un po’ di tempo ed essere al nostro fianco in questo periodo dell’anno, tanto difficile e faticoso per gli anziani soli e le persone più fragili”. Così il presidente nazionale Auser, Enzo Costa.
Con l’arrivo della nuova temutissima ondata di caldo da ‘bollino rosso’, l’Auser con la sua rete di sedi in tutta Italia è pronta ad aiutare gli anziani, soprattutto quelli che vivono da soli: aiuto a domicilio, consegna spesa e pasti, monitoraggio degli anziani fragili, sedi aperte climatizzate, attività di socializzazione e intrattenimento. Inoltre, con i suoi volontari e il numero verde del Filo d’argento 800-995988, l’Auser lavora a pieno ritmo nei programmi di ‘Emergenza estate’, che i Comuni hanno messo a punto con la rete del volontariato.

Leggi: Rassegna Sindacale, 25/06/2019


martedì 25 giugno 2019
Non autosufficienza. Regioni in pressing: “Subito il riparto del Fondo 2019”

Riunione del tavolo di confronto presso il Ministero del lavoro. Dagli enti locali la richiesta di “ripartire velocemente il fondo nazionale per la non autosufficienza del 2019, facendo ricorso ai criteri precedenti perché non si abbiano rallentamenti nell’erogazione dei servizi”.
“Ripartire velocemente il fondo nazionale per la non autosufficienza del 2019, facendo ricorso ai criteri precedenti perché non si abbiano rallentamenti nell’erogazione dei servizi. Un percorso da portare avanti congiuntamente con l’elaborazione e il varo di un piano nazionale per la non autosufficienza, uno strumento programmatico essenziale per l’utilizzo delle risorse del fondo”, lo ha richiesto oggi Luigi Mazzuto, Assessore della Regione Molise e Coordinatore della Commissione Politiche sociali della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, intervenendo al tavolo di confronto sulla non autosufficienza (convocato dal ministero delle politiche sociali) che ha visto la partecipazione dei sottosegretari Claudio Cominardi e Vincenzo Zoccano. Presenti all’incontro, oltre all’Assessore Mazzuto, anche l’Assessore al Lavoro e welfare della Regione Calabria, Angela Robbe e l’Assessore alle Politiche Sociali della Provincia autonoma di Trento, Stefania Segnana.

Leggi: Quotidiano Sanità, 25/06/2019


lunedì 24 giugno 2019
Barriere architettoniche. Le deliberazioni dell’assemblea di condominio

L’eliminazione delle barriere architettoniche in condominio è stata oggetto di interventi normativi che hanno evidenziato il particolare favore che il legislatore accorda a tale tipo di intervento, dapprima con la legge n. 13/1989 e di poi anche con la legge n. 220/2012 di riforma del condominio. L’art.2 della legge 13/1989 stabilisce che, per le deliberazioni relative alle innovazioni finalizzate ad eliminare le barriere architettoniche, è sufficiente la maggioranza indicata dall’art.1136 c.c., comma 2 (disposizione poi confluita nell’art. 1120 comma 2 c.c. all’esito della riforma del Condominio ad opera della legge 220/2012). Lo stesso articolo riconosce al soggetto disabile, laddove l’assemblea condominiale non deliberi entro tre mesi dalla richiesta, il diritto di realizzare a sue spese opere mobili facilmente rimovibili, ed ampliare le porte d’accesso. Per effetto del favore espresso dalla legge verso gli interventi di eliminazione delle barriere architettoniche, attuato in concreto anche dalla giurisprudenza, è possibile dunque sia che il singolo condomino ponga in essere l’intervento, sia che il condominio deliberi l’adozione dell’intervento con una maggioranza agevolata.

Leggi: Quotidiano del Condominio, 24/06/2019


lunedì 24 giugno 2019
Tanti ausili nuovi, personalizzati e a basso costo

Oggetti da cucina, sgabelli e tavolini ad hoc, bici modificate e altro ancora: sono i primi risultati del progetto “Hackability4MOI”, voluto dall’organizzazione Hackability, nata a Torino per sviluppare soluzioni innovative a basso costo che migliorino la vita delle persone con disabilità, lavorando in coprogettazione con le stesse. Nello specifico “Hackability4MOI” è stato realizzato in collaborazione con Enti Istituzionali e altre organizzazioni, coinvolgendo in un lavoro comune ben ottanta, tra creativi, designer, artigiani, studenti del Politecnico, persone con disabilità e caregiver
Maria, che ha problemi di presa, ha chiesto al suo team di aiutarla a progettare un tagliere per cucinare in sicurezza, un oggetto normalmente venduto a 200 euro che è stato migliorato e realizzato a un costo contenuto.
Anche Francesca ha problemi di presa, e lei si è fatta aiutare a progettare uno strumento che non esisteva: una piccola pressa stampata in 3d per strizzare stracci e spugne.
Salvatore, che ha una distrofia muscolare e un passato da artigiano, ha voluto invece uno sgabello alzabile per fare piccoli lavori in casa.
E ancora, Gianpaolo, persona con emiparesi, si è cimentato con un nuovo pedale personalizzato e stampato in 3d che gli permette di essere più stabile e coltivare la grande passione per la bicicletta.

Leggi: Superando, 24/06/2019


lunedì 24 giugno 2019
DL Crescita: tassazione agevolata per incentivare il recupero di vecchi edifici

Applicazione, fino al 31 dicembre 2021, dell’imposta di registro e delle imposte ipotecaria e catastale nella misura fissa di duecento euro ciascuna, al fine di favorire trasferimenti di fabbricati da sottoporre ad interventi di recupero
Una norma del decreto-legge Crescita (DL n. 34/2019), ora all’esame del Senato per il via libera definitivo, reca un regime di tassazione agevolata per incentivare gli interventi su vecchi edifici, allo scopo di conseguire classi energetiche elevate e nel rispetto delle norme antisismiche. Esso consiste nell’applicazione in misura fissa dell’imposta di registro e delle imposte ipotecaria e catastale sui trasferimenti di detti beni.
Con le modifiche apportate in Commissione alla Camera:
– la misura opera anche per le operazioni esenti da IVA, ai sensi dell’articolo 10 del D.P.R. n. 633 del 1972;
– l’agevolazione si applica in caso di successiva alienazione di fabbricati suddivisi in più unità immobiliari, ove sia alienato almeno il 75 per cento del volume del nuovo fabbricato;
– l’agevolazione è estesa, oltre al caso di demolizione e ricostruzione degli edifici con successiva vendita, anche agli interventi di manutenzione straordinaria, di restauro, di risanamento conservativo, di ristrutturazione edilizia dei fabbricati e loro successiva alienazione;

Leggi: Casa e Clima, 24/06/2019


lunedì 24 giugno 2019
Edilizia sociale, 250 milioni di euro ripartiti tra le Regioni

Le risorse finanzieranno interventi di rigenerazione e riorganizzazione urbana con l’obiettivo ‘consumo di suolo zero’
Passi avanti per il programma di edilizia residenziale sociale. La Conferenza Unificata ha dato il via libera al decreto del Mit che ripartisce tra le Regioni 250 milioni di euro da destinare ad interventi di rigenerazione e riorganizzazione urbana per migliorare l’offerta di edilizia sociale.
Le risorse provengono dalla Legge per l’edilizia residenziale (L.457/1978) e sono state riorganizzate dal Cipe con la delibera 127/2017. Il passaggio successivo era la ripartizione tra le Regioni, che il Mit avrebbe dovuto emanare, previa intesa con le Regioni, circa un anno fa. Il cambio di Governo ha fatto inceppare il meccanismo, che adesso è ripartito.
Edilizia sociale, il programma da 250 milioni
Oltre alla rigenerazione e riorganizzazione urbana, gli interventi dovranno prevedere la messa in sicurezza degli edifici esistenti mediante interventi di adeguamento o miglioramento sismico ed efficientamento impiantistico.
Il programma persegue il consumo di suolo zero. “L’obiettivo – si legge in una nota del Mit – è cioè quello di innescare processi rigenerativi, che prevedano soltanto residualmente nuove costruzioni, orientati ad una alta sostenibilità edilizia, con un efficientamento energetico da perseguire secondo i requisiti per ‘edifici a energia quasi zero’, così come previsto dalla normativa europea”.

Leggi: Edilportale, 24/06/2019


lunedì 24 giugno 2019
Assistenti per gli anziani – La selezione per le nuove strutture. Per l’estate ci sono 1.200 posti

Sereni Orizzonti cresce e assume 350 profili
Con 75 residenze dedicate alla terza età e oltre una decina riservate a minori, Sereni Orizzonti è in continua espansione sul territorio nazionale. Nel mese di ottobre 2018 ha aperto la struttura di San Mauro Torinese; ai primi di gennaio è stata avviata l’attività a Fiesco, nel cremasco, e a Genova, a cui seguirà quella di due nuove realizzazioni in Veneto, a Marcon e Cinto Caomaggiore. Gli 800 nuovi posti letto richiedono l’assunzione a tempo pieno di 350 tra direttori di struttura, personale amministrativo, medici geriatri, infermieri, fisioterapisti, operatori sociosanitari, assistenti sociali, psicologi, educatori, podologi, cuochi e personale ausiliario. «Ospitiamo oltre 5 mila anziani», dichiara Massimo Blasoni, azionista di maggioranza del gruppo, «occupiamo 2.900 persone e, ormai da cinque anni, cresciamo del 30% annuo. Chiudiamo il 2018 con un fatturato di gruppo di 160 milioni». È di qualche mese fa l’inaugurazione della Rsa costruita a Rodano in provincia di Milano, alla quale è seguita l’inaugurazione dell’ottava struttura in Lombardia, nel quartiere milanese di Lambrate. «Ci favorisce il settore», spiega Blasoni. «C’è la soddisfazione di garantire un servizio utile, ma anche di creare occupazione. Attualmente il gruppo occupa 2.900 lavoratori, un numero però destinato ad incrementarsi notevolmente per effetto dell’apertura delle nuove residenze sanitarie. Si tratta di occupazione in gran parte femminile in un mercato che poco risente di robotica e digitalizzazione.

Leggi: Italia Oggi, 24/06/2019


venerdì 21 giugno 2019
In salute, ricchi e felici l’Italia è sempre più il paradiso degli anziani

Diminuisce la popolazione, aumentano gli ultracentenari. E figli non se ne fanno più
Recessione demografica, oltre che economica. Culle vuote. Un’Italia con sempre più anziani che vivono più a lungo e meglio.
Nella fotografia annuale dell’Istat pubblicata ieri ci sono 2,2 milioni di over 85, il 3,6% del totale della popolazione residente. I «grandi anziani» italiani sono in aumento per effetto dell’incremento della vita media, scrive l’istituto di statistica, e il nostro Paese, insieme con la Francia, detiene il record europeo del numero di ultracentenari, quasi 15 mila.
Nel 2018 si stima che gli uomini possano contare su una vita media di 80,8 anni e le donne di 85,2 anni. «Nel tempo i vantaggi di sopravvivenza delle donne rispetto agli uomini si sono ridotti: il differenziale ha raggiunto 4,4 anni, quasi un anno in meno rispetto a dieci anni prima, a testimonianza dei maggiori guadagni registrati per gli uomini». Le donne però «vivono un maggior numero di anni in condizioni di salute via via più precarie; sono infatti maggiormente colpite da patologie croniche meno letali, che insorgono più precocemente e diventano progressivamente invalidanti con l’avanzare degli anni». Infatti nel 2017 un uomo può godere di buona salute in media 59,7 anni, una donna 57,8 anni

Leggi: Il Giornale, 21/06/2019


giovedì 20 giugno 2019
Indagine Tecnoborsa 2019: Le famiglie italiane e il mercato immobiliare nelle sei grandi città – Transazioni e mutui

Dall’Indagine biennale Tecnoborsa 2019 sulle sei maggiori città italiane è emerso che nel biennio 2017-2018 ben il 6,7% delle famiglie intervistate ha acquistato un’abitazione e la città più attiva è stata Roma – come già nell’Indagine 2017. Come sempre la motivazione principale è il desiderio di risiedere in una casa di proprietà – e anche questo valore è sostanzialmente allineato con quello del 2017 – con Roma e Napoli ai primi posti. Dall’analisi delle caratteristiche dell’immobile acquistato è risultato che i tagli preferiti sono stati quelli che vanno dai 71 ai 100 mq, pur se in discesa rispetto alle due rilevazioni precedenti, mentre quelli fra i 36 e i 70 mq continuano a registrare un trend crescente. Inoltre, gli acquirenti hanno preferito prendere abitazioni già ristrutturate o abitabili, lasciando come fanalino di coda quelle da ristrutturare. Passando alle vendite, è emerso che il valore è allineato a quello degli acquisti poichè il 6% delle famiglie ha affermato di aver venduto una casa, valore che conferma il trend positivo superando il massimo storico della rilevazione precedente – con Torino e Milano in testa. Le case più vendute sono state le abitazioni principali, fenomeno in crescita dopo essere sceso nell’analisi svolta sulle sei grandi città nel 2017 – e anche questa volta sono guidate da Roma – ma è leggermente in rialzo la quota di chi ha venduto per bisogno di liquidità – con Milano in testa – mentre a Torino le famiglie hanno pensato maggiormente a una seconda casa vacanze.

Leggi: Tecnoborsa, 20/06/2019


giovedì 20 giugno 2019
Incentivi al recupero, eco e sismabonus in 5 anni: ora si può anche cedere a terzi

Modificata la norma del Dl Crescita contestata dalle Pmi. Il cessionario del credito fiscale lo può cedere soltanto ai suoi fornitori
Corretto dal Parlamento il Dl Crescita su ecobonus e sismabonus a detrazione rapida: i 5 anni invece dei soliti dieci venivano resi possibili con la versione iniziale del Dl 34/2019, che prevedeva però che il cessionario potesse utilizzare il credito solo in compensazione. L’effetto, segnalato da molti, sarebbe stato un vantaggio solo per le imprese grandi, che a fronte di un acquisto del credito a prezzo pieno (non scontato) avrebbero potuto però elaborare offerte più interessanti per i condomìni, che le imprese medio-piccole, non disponendo di una tale capienza d’imposta, non avrebbero potuto contrastare. Nella nuova versione della norma è stato ora aggiunto, all’articolo 14, comma 3.1 del Dl 63/2013, il periodo che dice: «Il fornitore che ha effettuato gli interventi ha a sua volta facoltà di cedere il credito d’imposta ai propri fornitori di beni e servizi, con esclusione della possibilità di ulteriori cessioni da parte di questi ultimi. Rimane in ogni caso esclusa la cessione ad istituti di credito e ad intermediari finanziari». Stessa modifica è stata fatta all’articolo 16, comma 1-octies, del Dl 63/2013, che riguarda il sismabonus.

Leggi: Edilizia e Territorio, Il Sole 24 Ore, 20/06/2019


mercoledì 19 giugno 2019
Povertà e disabilità, povertà di analisi, politiche e sostegni

In questi giorni ISTAT ha pubblicato il suo consueto report annuale sulla povertà in Italia e i dati sono, ancora una volta, drammatici e preoccupanti. Nel 2018 sono stimate in condizione di povertà assoluta 1,8 milioni di famiglie per un totale di 5 milioni di individui (cioè l’8,4% dei residenti). Rimarchevoli anche le disparità territoriali, per età e per genere. Il quadro di profondo disagio di ampie fasce di popolazione è confermato.
Tuttavia, anche in questo caso, ISTAT non ha ancora adottato i principi della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, né gli impegni del Programma d’Azione biennale sulla disabilità (decreto del Presidente della Repubblica 12 ottobre 2017). All’interno del report non troviamo, infatti, dati specifici sulla condizione delle persone con disabilità o confronti col resto della popolazione. Un’occasione mancata per indagare correlazioni e darne contezza come base di serie politiche contro l’esclusione.
Che la disabilità sia uno dei primi elementi di impoverimento delle persone e delle famiglie lo si deduce da altri studi ed analisi, purtroppo sempre più datati.

Leggi: Fish Onlus, 19/06/2019


martedì 18 giugno 2019
Bonus ristrutturazione, l’erede che concede la casa in comodato perde il diritto

Agenzia delle Entrate: l’agevolazione compete a chi può disporre materialmente e direttamente dell’immobile
Il contribuente che ha ereditato un immobile e, con esso, il diritto a fruire delle quote residue di detrazione per i lavori di recupero edilizio realizzati dal de cuius, perde tale diritto se concede l’immobile in comodato.
È questa la risposta data dall’Agenzia delle Entrate, attraverso la Posta di FiscoOggi, ad un utente che chiedeva se l’erede che concede in comodato l’immobile perde il diritto alla detrazione delle spese di recupero edilizio sostenute dal de cuius.
L’Agenzia ricorda che, in caso di acquisizione per successione mortis causa dell’immobile su cui sono stati eseguiti lavori di recupero edilizio, le quote residue di detrazione si trasferiscono per intero esclusivamente all’erede o agli eredi che ne conservano la detenzione materiale e diretta.
In altri termini – chiarisce l’Agenzia -, l’agevolazione compete a chi può disporre dell’immobile, a prescindere dalla circostanza che lo abbia adibito a propria abitazione principale (Circolare 24/2004, paragrafo 1.1). La condizione della “detenzione materiale e diretta del bene” – aggiunge l’Agenzia – deve sussistere non solo per l’anno dell’accettazione dell’eredità, ma anche in ciascuno degli anni per i quali l’erede intende fruire delle residue rate di detrazione.

Leggi: Edilportale, 18/06/2019


martedì 18 giugno 2019
Condizionatori: chi deve installarli può scegliere fra 3 incentivi

A seconda del tipo di intervento sono tre le opzioni che possiamo scegliere per alleggerire il peso dell’investimento
Dopo una primavera autunnale è arrivato il caldo estivo. E per molti italiani questo periodo coincide con un investimento importante per il comfort casalingo: un nuovo condizionatore. Una spesa che può essere ingente, ma dalla quale è possibile rientrare, almeno in parte sfruttando un bonus fiscale. Ce ne sono tre ma se ne deve scegliere uno solo, a seconda del singolo caso.
La prima ipotesi è quella del bonus ristrutturazioni 2019. In questo caso l’incentivo viene erogato a chi fa lavori, appunto, di ristrutturazione edilizia e, in quest’occasione, acquista anche un condizionatore (ma possono essere pure caloriferi): si può ottenere una detrazione del 50% sulla cifra investita, dilazionata in dieci anni in quote di pari importo. La spesa massima entro la quale si può accedere alla misura è di 96.000 euro.
La seconda possibilità è fornita dall’agevolazione per il risparmio energetico – più nota come Ecobonus – che consente di detrarre una quota più alta rispetto al bonus ristrutturazioni: il 65%. Ci sono però delle condizioni da rispettare: il nuovo impianto di condizionamento deve sostituirne uno già esistente, non deve né aggiungersi né essere il primo. Oltre al fatto che il sistema deve rispettare i parametri minimi di prestazione energetica.

Leggi: La Repubblica, 18/06/2019


martedì 18 giugno 2019
Le statistiche dell’Istat sulla povertà

Nel 2018, si stimano oltre 1,8 milioni di famiglie in povertà assoluta (con un’incidenza pari al 7,0%), per un totale di 5 milioni di individui (incidenza pari all’8,4%). Non si rilevano variazioni significative rispetto al 2017 nonostante il quadro di diminuzione della spesa complessiva delle famiglie in termini reali. In gran parte questo si deve al fatto che soltanto le famiglie con minore capacità di spesa (a maggiore rischio di povertà) mostrano una tenuta dei propri livelli di spesa, con un conseguente miglioramento in termini relativi rispetto alle altre. Al netto dell’inflazione registrata nel 2018 (in media nazionale pari a +1,2%), utilizzando, quindi, gli indici 2017 di prezzo nel calcolo delle soglie, l’incidenza complessiva in termini di famiglie sarebbe stata pari a 6,8%. L’intensità della povertà, cioè quanto la spesa mensile delle famiglie povere è mediamente sotto la linea di povertà in termini percentuali, ovvero “quanto poveri sono i poveri”, si attesta nel 2018 al 19,4% (era il 20,4% nel 2017), da un minimo del 18,0% nel Centro a un massimo del 20,8% al Sud.

Leggi: Istat, 18/06/2019


lunedì 17 giugno 2019
Fotovoltaico, in Italia aumentano gli impianti. Dal sole il 20% dell’energia elettrica verde

Pubblicato il Rapporto Statistico 2018 del GSE. Con oltre 800mila installazioni, l’Italia ha prodotto quasi 23mila GWh di energia solare. Il primato per produzione va alla Puglia, quello per numerosità alla Lombardia. L’autoconsumo è al 22,7% della produzione
In Italia, a fine 2018, risultano complessivamente installati 822.301 impianti fotovoltaici per una potenza totale di 20.108 MW e una produzione di 22.654 GWh, che rappresenta circa il 7% del Consumo Interno Lordo di energia elettrica. Su un totale di quasi 115.000 GWh prodotti dalle fonti rinnovabili in Italia, il fotovoltaico copre circa il 20%. Il 58% degli impianti installati ha potenza tra 3 e 20 kW, il 34% tra 1 e 3 kW e il 7% tra 20 e 200 kW. Gli impianti fino a 200 kW rappresentano il 99% del parco installato e il 42% della potenza totale.
Le regioni che hanno il maggior numero d’installazioni sono la Lombardia con 125.250 impianti, il Veneto con 114.264 e l’Emilia Romagna con 85.156. In termini di potenza e di produzione, invece, è la Puglia a detenere il primato nazionale con 2.652 MW di potenza installata e 3.438 GWh di energia elettrica prodotta. La maggiore concentrazione di impianti si rileva al Nord (55% circa del totale italiano), nel Sud è installato il 28%, nel Centro il restante 17%.
Sono questi alcuni dei dati riportati nel Rapporto Statistico Solare Fotovoltaico 2018 del Gestore dei Servizi Energetici, società guidata dall’Amministratore delegato Roberto Moneta e dal Presidente Francesco Vetrò. Il Rapporto è disponibile sul sito www.gse.it, nella sezione Dati e Scenari/Statistiche.

Leggi: Casa e Clima, 17/06/2019


lunedì 17 giugno 2019
Decreto Crescita: stretta per le locazioni brevi

Cambiano le regole sugli affitti brevi. Le piattaforme di intermediazione immobiliare estere, qualora non provvedano alla nomina di un rappresentante fiscale in Italia, determineranno la responsabilità solidale dei soggetti appartenenti allo stesso gruppo per l’effettuazione e il versamento della ritenuta sui canoni e i corrispettivi incassati. La novità è prevista in un emendamento alla legge di conversione del decreto Crescita. La proposta di modifica prevede, inoltre, l’istituzione, presso il Ministero dell’agricoltura e del turismo, di una banca dati delle strutture ricettive, nonché dei titolari di immobili destinati alle locazioni brevi che, a tal fine, dovranno dotarsi di un apposito codice identificativo.
Un emendamento alla legge di conversione del decreto Crescita (D.L. 30 aprile 2019, n. 34) riscrive le regole degli affitti brevi disciplinati dall’art. 4 del D.L. n. 50/2017.

Leggi: Ipsoa, 17/06/2019


sabato 15 giugno 2019
Eliminazione delle barriere architettoniche e installazione di impianti capaci di recare pregiudizio alla sicurezza degli edifici

E’ legittima una delibera che tramite l’installazione di un ascensore esterno non elimini, ma semplicemente attenui, i disagi provocati dalla presenza di barriere architettoniche in condominio, e ciò anche a fronte di un’eventuale violazione del regolamento condominiale. L’unico limite è infatti rappresentato dal rispetto dalla sicurezza e salubrità dell’edificio.
La vicenda: due condomini ricorrono all’ultimo grado di giudizio per riformare la sentenza di Corte d’Appello che, nel confermare il rigetto dell’impugnativa statuito dal Giudice di prime cure, aveva ritenuto che la delibera di installazione di un ascensore esterno fosse legittima perché giustificata dalla presenza di un condomino portatore di disabilità.

Leggi: Rete Caad, 15/06/2019


sabato 15 giugno 2019
La Direttiva Europea sull’accessibilità di prodotti e servizi: i pro e i contro

E’ stata pubblicata il 7 giugno, nella Gazzetta Ufficiale dell’UE, la Direttiva (UE) 2019/882 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 aprile 2019, sui requisiti di accessibilità dei prodotti e dei servizi, ovvero l’“European Accessibility Act” (“Atto Europeo sull’Accessibilità”). Il Forum Europeo sulla Disabilità (EDF) ha prodotto un’approfondita analisi della Direttiva stessa, rispetto alla quale presentiamo ai Lettori una sintesi in italiano dei principali punti di forza e delle criticità della norma, così come il Forum li ha individuati. Leggi su superando.it

Leggi: Rete Caad, 15/06/2019


sabato 15 giugno 2019
L’accessibilità e l’usabilità dell’ambiente costruito

“Le norme standard sono strumenti cruciali per supportare l’implementazione dell’approccio al Design for All (“progettazione per tutti”) nell’ambiente costruito, sia in Europa che in tutto il mondo. Sono ora in dirittura d’arrivo nuovi documenti all’avanguardia per l’approccio ad una migliore accessibilità nell’ambiente costruito. Ma spetterà ai Governi e alle Amministrazioni Locali, e anche alla sensibilità dei progettisti, recepirne le istanze»: lo scrive Isabella Tiziana Steffan, coinvolta direttamente nel gruppo di lavoro europeo che sta portando a quelle nuove norme standard. Leggi su superando.it

Leggi: Rete Caad, 15/06/2019


DALLE REGIONI:

venerdì 21 giugno 2019
Fai la Casa Giusta. Da Fondazione CR, 400mila euro per soluzioni innovative contro le difficoltà abitative

Case con prezzi troppo alti, aumento delle residenze turistiche, sfratti e lunghe liste di attesa per l’edilizia residenziale pubblica. Sono tanti i problemi che oggi investono le famiglie fragili, che per contingenze di vita si possono trovare in seria difficoltà abitativa. Per questo la Fondazione CR Firenze ha lanciato il bando ‘Fai la Casa Giusta – Percorsi di Abitare Solidale 2’, alla sua seconda edizione, mettendo a disposizione 400.000 euro per la ricerca di soluzioni abitative innovative e per sostenere pratiche e servizi finalizzati all’abitare solidale.
Il dg Gori: «Stimolo a soluzioni innovative» «Le difficoltà abitative sono il risultato del periodo storico che stiamo vivendo – ha affermato Gabriele Gori, direttore generale della Fondazione CR Firenze – caratterizzato dall’instabilità economica e dalla crescente precarietà. Per questo la Fondazione ha deciso di intervenire mettendo a disposizione maggiori risorse e soprattutto stimolando soluzioni innovative per affrontare il problema. Questo bando nasce da un’importante attività di ascolto del territorio che è sempre più un modello per la nostra istituzione».

Leggi: Agenzia Impress, 21/06/2019


giovedì 20 giugno 2019
Il “reddito di cittadinanza” non è compatibile con il contributo per il canone di locazione

Il contributo integrativo comunale per il pagamento del canone di locazione è incompatibile con la parte del reddito di cittadinanza relativa al sostegno all’affitto. L’Amministrazione comunale è in attesa dell’attivazione del Sistema informatico unitario dei servizi sociali che consentirà di verificare chi percepisce il reddito di cittadinanza. Sino all’attivazione della piattaforma informatica, il Servizio Problemi della Casa procederà alla liquidazione dei contributi per il pagamento del canone di locazione soltanto a chi renderà una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà ai sensi dell’articolo 47 del decreto del Presidente della Repubblica 445/2000, pubblicata sul sito www.comune.sassari.it.
L’interessato dovrà attestare di non percepire altre forme di provvidenze per il pagamento del canone di locazione e in particolare il reddito di cittadinanza.

Leggi: Sassari Notizie, 20/06/2019


IN AGENDA:

Bologna, prospettive per la salute della popolazione anziana. Presentazione rapporto osservatorio Long Term Care

Mercoledì 26 giugno 2019 si terrà a Bologna dalle 9 alle 13,30 il seminario “Prospettive per la salute della popolazione anziana. Presentazione del Rapporto Osservatorio Long Term care e scenari locali: abitare, economia, servizi “. L’appuntamento è presso la Cappella Farnese, palazzo d’Accursio, piazza Maggiore 6, Bologna.
Fitta d’interventi la giornata di lavoro, alle ore 10 è prevista la presentazione del Rapporto a cura del Cergas SDA Università Bocconi. Alle ore 11,20 intervento di Gabriele Danesi di Auser Abitare Solidale sul tema “il patrimonio abitativo degli anziani come risorsa per il welfare”. Segue una Tavola Rotonda a cui partecipano rappresentanti di Confindustria, Legacoop, Acer, Spi Cgil, Cna, Ausl.
La partecipazione è gratuita, previa iscrizione all’indirizzo: ufficiononautosufficienza@comune.bologna.it (posti disponibili 130).
Per informazioni: Flavia Saraceni, 051 2195916

Leggi: Auser


I prossimi appuntamenti di Italia Longeva

Roma il 3 e 4 luglio presso il Ministero della Salute (Auditorium Viale Ribotta) in occasione degli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine.
Giunta alla quarta edizione, la due giorni annuale di incontro e confronto tra gli attori che entrano a diversi livelli nella programmazione, organizzazione e gestione del sistema sociosanitario e assistenziale dedicato alle cure a lungo termine si propone come un’occasione di aggiornamento e di discussione allargata su modalità efficaci e sostenibili per la presa in carico degli anziani fragili.
Tutte le info e gli aggiornamenti sul sito www.italialongeva.it

Leggi: Auser


Adattamento dell’ambiente domestico: l’approccio multidisciplinare in ambito socio-sanitario

Adattamento dell’ambiente domestico: l’approccio multidisciplinare in ambito socio-sanitario” è il titolo dell’intervento di Carlo Montanari ed Elisabetta Tondi del CAAD Bologna alla Summer school 2019 che apre la decima edizione del Forum Italiano Ambient Assisted Living in calendario ad Ancona dal 19 al 21 luglio. ForltAAL è l’appuntamento annuale durante il quale professionisti, aziende, policy makers, enti di ricerca ed università si confrontano sulle sfide dell’invecchiamento e del cambio demografico, col fine di promuovere l’innovazione, il sapere e le opportunità nel contesto dell’Ambient Assisted Living.

Leggi: Rete Caad


Corso “Ausili per l’autonomia e partecipazione”

Dal 5 al 28 settembre si svolgerà il Corso di Alta Formazione sugli ausili per l’autonomia e la partecipazione delle Persone con Disabilità organizzato dall’Associazione La Nostra Famiglia IRCCS “E.Medea” a Conegliano. Il corso è rivolto a medici, terapisti occupazionali, fisioterapisti, logopedisti, terapisti neuro psicomotricisti dell’età evolutiva, psicologi, educatori professionali, tecnici ortopedici e altri tecnici nel settore delle protesi, ausili e accessibilità.

Leggi: Rete Caad


IN EVIDENZA:

Domanda di Assegno per il Nucleo Familiare (ANF)

Nuove istruzioni Inps
Dal 1° aprile 2019 l’Assegno per il Nucleo Familiare (ANF) dei lavoratori dipendenti di aziende attive del settore privato non agricolo deve essere richiesto esclusivamente in modalità telematica, come indicato nella circolare INPS 22 marzo 2019, n. 45, tramite il servizio online. Fanno eccezione le richieste di prestazione familiare da parte degli operai agricoli a tempo indeterminato (OTI), che continueranno a presentare la domanda al proprio datore di lavoro attraverso il modello cartaceo “ANF/DIP” (cod. SR16).
Per gli impiegati del settore agricolo, invece, valgono le nuove disposizioni descritte nella circolare. Sono inquadrati nel settore non agricolo anche i soci lavoratori delle imprese cooperative che trasformano, manipolano e commercializzano prodotti agricoli e zootecnici. La precisazione è contenuta in un comunicato diffuso dall’Inps oggi e pubblicato sul sito istituzionale.

Leggi: Inca


Non autosufficienza. Ecco quali sono i benefici fiscali

Tempo di dichiarazione dei redditi. Ma siamo sicuri di conoscere tutto quello che c’è da sapere prima di fare il 730? Ad esempio molti anziani non autosufficienti non sanno che, in presenza di una certificazione di invalidità o di handicap, possono godere di alcuni benefici fiscali. Facciamo un po’ di chiarezza.
Per beneficiare delle agevolazioni fiscali dei disabili, bisogna essere in possesso del verbale che attesta o l’invalidità o l’handicap. Bisogna quindi presentare il verbale quando si va al Caf per la dichiarazione dei redditi. La possibilità di detrarre o dedurre inoltre è determinata dalle condizioni dell’anziano, ovvero se in possesso di certificazione di invalidità (legge 509/ 88 l 124/ 98) o disabilità (legge 104/92).
Inoltre, la normativa fiscale per le persone anziane, disabili e le loro famiglie, prevede di dedurre o detrarre dalla dichiarazione dei redditi parte delle spese sostenute per la cura presso strutture di assistenza. Infatti alcune regioni hanno adottato provvedimenti che offrono agevolazioni fiscali sulle rette alberghiere. Emilia Romagna, Lazio e Lombardia sulla base della normativa vigente hanno elaborato e concordato alcune indicazioni valide per i servizi residenziali e semiresidenziali sociosanitari accreditati per anziani non autosufficienti.

Leggi: Liberetà


Previdenza: riscatto, ricongiunzione o rendita

Inps su attestazioni fiscali per il pagamento degli oneri
Con il messaggio n. 1490 dell’11 aprile, l’Inps comunica che le attestazioni fiscali dei versamenti effettuati nel 2018 per gli oneri da riscatto, ricongiunzione o rendita, sono visualizzabili e stampabili nel Portale dei Pagamenti del sito www.inps.it, raggiungibile attraverso il seguente percorso: “Prestazione e servizi” > “Tutti i servizi” > “Portale dei pagamenti” > “Servizi Riscatti, Ricongiunzioni e Rendite” > “Entra nel servizio” > “Accedi” > “Sezione pagamenti effettuati”.
L’accesso con codice fiscale e numero pratica consente di visualizzare e stampare l’attestazione fiscale relativa ad una singola pratica di riscatto, ricongiunzione o rendita; l’autenticazione mediante PIN, invece, consente di visualizzare e stampare l’attestazione fiscale relativa ad una o più pratiche di riscatto, ricongiunzione e rendita.
Al riguardo l’Inps precisa che le attestazioni fiscali relative ai pagamenti effettuati dagli iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo e al Fondo pensione sportivi professionisti (ex Enpals), che non dovessero essere disponibili sul Portale dei Pagamenti, potranno essere richieste utilizzando la casella di posta elettronica polospecialisticopals.roma@inps.it

Leggi: Inca


Portale INPS – Tutti i moduli PIN in un’unica sezione

Per agevolare gli utenti nella ricerca dei moduli, l’Inps ha raccolto in un’unica sezione del suo portale tutti quelli che riguardano il PIN. Nella sezione “Tutti i moduli”, infatti, è stata creata la nuova voce “Assegnazione e abilitazione PIN”.
Posizionata come prima scelta nel menu a sinistra, consente di trovare al suo interno tutti i moduli di assegnazione e abilitazione ai profili PIN. Il PIN, oltre che per accedere a prestazioni di interesse strettamente personale del titolare, può essere utilizzato per svolgere ulteriori attività espressamente autorizzate. Per questo, oltre al modulo di assegnazione del PIN dispositivo al cittadino (MV35), sono stati realizzati altri moduli di abilitazione o estensione del PIN.

Leggi: Inca


SEGNALAZIONI:

L’innovazione nei servizi: a che punto siamo?

Definiamo il problema
Sono in carico ai servizi sociali e sociosanitari di questo Paese non più del 20 per cento degli anziani non autosufficienti. Nel caso dei disabili giovani e adulti non superiamo un terzo della domanda potenziale. I posti disponibili negli asili nido non raggiungono un quarto del potenziale bacino di utenza. Il Reddito di cittadinanza ha finora accolto meno della metà dei suoi potenziali beneficiari, e una domanda su quattro è stata respinta.
Certo, ciascuno di questi interventi ha la sua storia, ma per motivi diversi ciascuno ci parla di un raggio d’azione limitato, quando non addirittura marginale.
Ma non ci sono solo problemi di copertura. La rete dei servizi sociali, dagli asili nido alle case di riposo, è ampiamente improntata a un modello domanda/risposta, prestazionale, e “oggi risposte standard ai bisogni di welfare non sono più accettabili” (Granata, 2019).
Molti servizi che abbiamo costruito negli anni faticano a tenere il passo con il cambiamento. Qualche esempio: i servizi domiciliari per anziani dei Comuni sono diventati servizi di nicchia e marginali; i centri di aggregazione giovanile e gli Informagiovani si sono via via svuotati di un interesse che si rivolge altrove; le comunità terapeutiche per le dipendenze attraversano da molti anni una fase di crisi e di ripensamento; le strutture residenziali per anziani accolgono in un caso su cinque (dati di Regione Lombardia) una utenza definita impropria, in quanto avrebbe bisogno di servizi più aperti, meno custodiali, meno costosi. Un quarto delle residenze per disabili in Italia ha più di 80 posti letto, dimensioni che deprimono le possibilità di inclusione sociale.

Leggi: Welforum


Unità di Valutazione Geriatrica: un percorso ed una storia complessi

L’approccio multidimensionale geriatrico trova, nell’Unità di Valutazione Geriatrica (UVG), lo strumento più importante per promuovere una presa in carico della persona fragile che sappia coniugare e riconoscere i bisogni sanitari e sociali, creando percorsi personalizzati di accompagnamento. Gli autori, nell’articolo, ripercorrono il percorso di istituzione e sviluppo, nel nostro paese e, in particolare, nella regione Veneto, delle UVG nei diversi luoghi della cura e ne evidenziano il valore, oggi ancor più decisivo, in un sistema sanitario sempre più in crisi di fronte alle sfide delle patologie croniche degenerative, della terminalità, della patologia psichiatrica e della disabilità, condizioni che chiedono risposte e dignità di percorsi.
di Nicola Veronese, Maria Beatrice Baggio, Maria Cristina Bollini, Francesca Tiozzo, Giorgia De Zottis, Vania Noventa (Unità Locale Socio Sanitaria 3 “Serenissima”, UOC Cure Primarie, Distretto 3 Dolo-Mirano, Venezia), Alberto Cester (Unità Locale Socio Sanitaria 3 “Serenissima”, Dipartimento Medico – UOC Geriatria, Distretto 3 Dolo-Mirano, Venezia)
Il mondo della salute pubblica è attualmente in grave crisi a causa della cronica carenza di figure professionali, mediche e non, a fronte di una domanda di salute in aumento, a causa soprattutto del crescente peso delle malattie croniche. Scelte politiche ed amministrative degli ultimi decenni, probabilmente miopi, hanno provocato una importante riduzione del numero di medici, una sperequazione tra laureati in medicina e chirurgia ed accesso in specialità, con impossibilità, per molti, di trovare una via alla collocazione professionale. In questo ambito, parlare di adeguata gestione della rete dei servizi, è probabilmente un’utopia.

Leggi: I Luoghi della Cura


21 Servizi Sanitari Regionali sempre più diversi. Rapporto Sanità Nebo 2019

Il personale del SSR del Lazio il più assente per malattia, ma il record è di 25 giorni lavorativi di malattia medi annui per dipendente dell’AO di Cosenza; in Sardegna il doppio dei medici per assistito rispetto al Molise; 2 infermieri per medico in Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna contro i 3 del Nord-Est; un’età media del personale che va dai 57 anni della ASL di Reggio Calabria ai 43 anni dell’AOU Federico II di Napoli
Roma, 7 maggio 2019 – Gli ultimi dati diffusi dalla Ragioneria Generale dello Stato – provenienti da oltre 200 Aziende Sanitarie (ASL, AO e altri Enti regionali) ed elaborati dal Centro Studi Nebo – consentono di quantificare le risorse umane del Servizio Sanitario Nazionale in circa 10 unità di personale ogni mille assistiti, valore che a livello regionale varia dai 16,4 della Valle d’Aosta ai 7,3 del Lazio, quest’ultima preceduta dalle altre sei Regioni sottoposte ai Piani di rientro e dalla Lombardia, unica Regione del Nord al di sotto della media nazionale.
La disponibilità dei medici della Sardegna è doppia rispetto a quella del Molise (2,6 medici per mille assistiti contro 1,3) e di poco superiore a quella della Valle d’Aosta, cui seguono Liguria, Calabria, Umbria; analoga variabilità per infermieri e riabilitatori, che dai 6,5 per mille assistiti del Friuli Venezia Giulia scendono fino ai 3,5 della Campania.

Leggi: In Salute


Adattare le case per la non autosufficienza. Una newsletter gratuita ad hoc

È on line la Newsletter della Rete dei CAAD centri adattamento ambiente domestico
n. 3/4, marzo/aprile 2018.

Leggi: Rete Caad


Fondazione Brescia Solidale Onlus – Adattare le case delle persone non autosufficienti.

Cinque videoclip del Servizio di adattamento degli ambienti di vita – SAV
Da ormai dieci anni il SAV, Servizio adattamento ambienti di vita, di Fondazione Brescia Solidale Onlus, si occupa dell’adattamento delle case per le persone non autosufficienti residenti nella provincia di Brescia. Dal 2009 ad oggi il servizio ha realizzato oltre 4000 interventi, rivolti a persone anziane (75% dei casi) e disabili (25%) nel campo della eliminazione di barriere, ausili, soluzioni automatizzate e dispositivi domotici, contributi pubblici e agevolazioni fiscali.
Cinque brevi videoclip – realizzate grazie al contributo di FONDAZIONE ASM – GRUPPO a2a – illustrano le attività del SAV attraverso alcune esperienze concrete di intervento per persone anziane o persone con disabilità e testimoniano come il Servizio abbia favorito l’autonomia delle persone e facilitato il lavoro di cura dei famigliari.
Ma non solo maggiore autonomia e indipendenza sono il frutto del lavoro svolto: “…le modifiche alla casa hanno innescato nuovi pensieri…cosa può fare mio fratello disabile anche senza di me… e cosa posso fare io per me – racconta Silvana, sorella di Sidorel – con tutto questo tempo nuovo che mi è arrivato”.
Le cinque clip si possono vedere nella pagina del sito di Fondazione Brescia Solidale Onlus dedicata al servizio SAV

Leggi: Fondazione B Solidale

NEWS:

martedì 18 giugno 2019
“Diventeremo quasi immortali”

Hi-tech e medicina unite nella geroscienza
Centoventidue anni e sei mesi. È la durata dell’esistenza di Jeanne Calment, cittadina francese, scomparsa sul finire del secolo scorso, l’essere umano più longevo mai registrato. Quei 122 anni restano delle colonne d’Ercole. Ma oggi, secondo i geroscienziati, sono superabili, come era lo stretto di Gibilterra per i primi navigatori. Solo che, oltre, ci sono terre incognite e oceani misteriosi. «Si allungano gli anni di vita in buona salute ed è difficile sostenere che un settantenne sia vecchio», provoca Nicola Palmarini, esperto di etica dell’Intelligenza Artificiale e di studi sulla longevità presso il centro di ricerca Ibm di Cambridge, Usa, joint-venture tra la multinazionale dei computer e il Mit. Palmarini è autore di un saggio, pubblicato da Egea, il cui titolo è già una provocazione: «Immortali». Ma le provocazioni e le concessioni narrative, quali la lettera scritta da un ipotetico 2235 in un altrettanto ipotetico New New New England, si mescolano con l’analisi di ricerche in corso, di nuovi brevetti, di miti che sono diventati tecnologia, oltre che di una società che attraversa un mutamento epocale. Palmarini, lei mette in relazione la rivoluzione nell’IA con il futuro di un’umanità dall’aspettativa di vita ultracentenaria. Qual è il nesso? «Le ricerche della neonata geroscienza, dallo sviluppo di farmaci alle app, si muovono in direzioni multiple e hanno un alto tasso di fallimento. E lunghe sperimentazioni. Le ultime generazioni di computer, alimentati dal “machine-learning”, fino ai computer quantici, permettono, grazie alla capacità di calcolo, di scommettere sulle innovazioni che hanno più probabilità di riuscita. Di abbattere i tempi. E di fondersi con altri rami di ricerca.

Leggi: La Stampa, 18/06/2019


lunedì 17 giugno 2019
“ABITIAMOLA” – Newsletter n° 6/2019

Periodico di informazione ed approfondimento curato dall’Ufficio Politiche Abitative e dello Sviluppo Urbano, Area delle Politiche per lo Sviluppo, Cgil nazionale.
Pubblicato il 17/06/2019
In questo numero:
L’Unione europea deve perseguire con più forza un percorso di sviluppo sostenibile. Le istituzioni europee hanno posto le premesse per un salto di qualità nelle politiche usando l’Agenda 2030 come riferimento per realizzare il Trattato. La società civile ha spinto in questa direzione ed è pronta a sostenere un’accelerazione. I cittadini, si aspettano un “colpo d’ala” dalla politica e per far decollare la politica europea. L’obiettivo prioritario è incrementare il benessere delle generazioni attuali, preservando il più possibile quello delle generazioni future.
■ L’iniziative CGIL, CISL, UIL nel Festival ASVIS sul Goal 11.
E’ stato approvato lo “Sblocca Cantieri“. Per CGIL, CISL, UIL è negativo che si sia intervenuti su 81 articoli del Codice dei Contratti sospendendone taluni centrali per la corretta applicazione della normativa sugli appalti pubblici. In relazione al sisma, nell’audizione del 10 giugno, Gianna Fracassi, Vicesegretario Generale della CGIL, aveva sottolineato come, alla richiesta di interloquire con ilsottosegretario Crimi, per denunciare criticità e ritardi della ricostruzione che il testo non risolve, non ci sia stata risposta.
■ Le disposizioniper eventi sismici nello Sblocca Cantieri.
La valorizzazione del patrimonio culturale materiale, immateriale e del turismo è fattore centrale per l’economia urbana, come rete di conoscenza e fattore di inclusione sociale. Disporre di un ricco patrimonio culturale e creativo, tuttavia, non è condizione sufficiente a generare processi di crescita se questa non è accompagnata dalla capacità di organizzare e governare una filiera complessa e articolata. Servono finanziamenti mirati a rafforzare il capitale umano e consolidare l’offerta culturale e la rete dei servizi turistici sul territorio
■ Il Piano “Cultura Futuro Urbano” del MIBAC
Studi e ricerche
Rapporto Immobiliare 2019, Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate in collaborazione con ABI;
“100 italian storie for future building”, Fondazione Symbola e Fassa Bortolo;
An Analysis of Finanac and Policy Actions to Enable Tree planting for Public Health,The Nature Conservancy.
Notizie dalle categorie e dalle associazioni
AUSER: Protocollo tra Comune di Lucca e Auser Toscana sul progetto “Aggiungi un posto in casa – Abitare solidale”;
SUNIA: Proposte Sunia-Sicet-Uniat per le politiche abitative a Livorno: riqualificazione del patrimonio esistente e rigenerazione nella città costruita;
Dai territori: Lazio: bando per locazione di alloggi a canone sociale; Liguria: proposta di legge sull’edilizia verde; Lombardia: rigenerazione urbana, accordo di programma tra Governo e Regione; Lombardia: Milano firma a Lione Appello Ue per un piano di housing sociale; Umbria: nuova legge regionale sulle case popolari

Leggi: Cgil, 17/06/2019


lunedì 17 giugno 2019
Mese sociale – Se il lavoro domestico entra nel Reddito di cittadinanza

Colf, badanti, babysitter: c’è un bacino occupazionale in questo paese molto sottovalutato dalla politica, che esprime una domanda di lavoro che non si è mai ridotta, neanche negli anni della crisi. Casomai si è inabissata, nel mercato irregolare. Parliamo di 870.000 lavoratori dichiarati (dati Inps), a cui dobbiamo sommare almeno 1,3 milioni di non dichiarati, secondo le stime più recenti del progetto “Time to care”, ossia secondo una proporzione per cui il mercato regolare rappresenta solo il 40 per cento del totale. Complessivamente parliamo dunque di oltre 2,1 milioni di occupati.
Cosa c’entra questo settore col Reddito di cittadinanza? Lo può riguardare perché sono previsti bonus contributivi per chi assume beneficiari della misura, a favore dei “datori di lavoro”. E le famiglie lo sono. Se quindi si realizzasse un aggancio con il lavoro domestico, la misura potrebbe diventare, oltre che uno sbocco occupazionale potenzialmente rilevante, una leva di emersione dal mercato irregolare.
Una direzione, quella degli incentivi, indicata anche dal recente libro Bianco europeo sul lavoro domestico, promossa in Italia da Assindatcolf, Associazione nazionale dei datori di lavoro domestico.
Certo, quando si parla di domanda di lavoro nel Reddito di cittadinanza il riferimento è al mercato delle imprese. Per riuscire a collegarlo con un altro tipo di datori di lavoro occorrono chiarimenti: per capire la reale praticabilità di questa strada da parte delle famiglie stesse e di chi le rappresenta, e per capire come Centri per l’impiego e “navigator” potranno effettivamente intercettare questo settore occupazionale, piuttosto allergico ai formalismi.

Leggi: Welforum, 17/06/2019


venerdì 14 giugno 2019
Il mito della “bomba a orologeria demografica”

I profeti di sventure in campo economico avvertono da tempo che l’invecchiamento delle popolazioni dei Paesi industriali e post-industriali rappresenta una “bomba a orologeria demografica”. L’invecchiamento della società, sostengono, è una pessima notizia per l’economia poiché significa che meno persone lavorano e contribuiscono alla crescita economica, e che più persone ricevono una pensione e richiedono assistenza sanitaria.
Le Nazioni Unite stimano che, tra adesso e il 2050, la quota di ultrasessantenni aumenterà in ogni Paese. Sebbene la speranza di vita tenda a essere molto elevata nelle economie avanzate, essa sta crescendo con maggiore rapidità nei mercati emergenti. Il numero delle persone con più di sessant’anni nei Paesi in via di sviluppo è attualmente il doppio di quello del mondo sviluppato. E stando alle previsioni Onu, questo rapporto diventerà di tre a uno entro il 2030, e di quattro a uno entro il 2050.
In molti Paesi, l’aumento della speranza di vita e il calo delle nascite stanno incrementando l’età media della popolazione. In Giappone, essa è salita da 26 anni nel 1952 a 46 oggi. In Cina, invece, è cresciuta da 24 anni a 37 nello stesso arco di tempo, e si prevede che raggiungerà quota 48 entro il 2050.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 14/06/2019


venerdì 14 giugno 2019
Eliminazione delle barriere architettoniche e installazione di impianti capaci di recare pregiudizio alla sicurezza degli edifici

Legittima l’installazione di un ascensore esterno che attenui i disagi provocati dalla presenza di barriere architettoniche in condominio
E’ legittima una delibera che tramite l’installazione di un ascensore esterno non elimini, ma semplicemente attenui, i disagi provocati dalla presenza di barriere architettoniche in condominio, e ciò anche a fronte di un’eventuale violazione del regolamento condominiale.
L’unico limite è infatti rappresentato dal rispetto dalla sicurezza e salubrità dell’edificio.
La vicenda. Due condomini ricorrono all’ultimo grado di giudizio per riformare la sentenza di Corte d’Appello che, nel confermare il rigetto dell’impugnativa statuito dal Giudice di prime cure, aveva ritenuto che la delibera di installazione di un ascensore esterno fosse legittima perché giustificata dalla presenza di un condomino portatore di disabilità.
Le censure sollevate all’attenzione della Suprema Corte sono molteplici, e tra esse spiccano:
– la violazione del D.M. n. 236/1989 in materia di eliminazione delle barriere architettoniche, e ciò in ragione del fatto che le uscite dell’ascensore sono collocate in corrispondenza dei mezzanini e non dei pianerottoli di ingresso negli appartamenti, i quali debbono essere quindi raggiunti percorrendo alcuni gradini a piedi;
– la violazione della normativa in materia antincendio ponendo a rischio la sicurezza dell’edificio a causa della mancanza di un sistema di areazione permanente nel vano scala;
– la violazione degli artt. 4 e 12 del regolamento che, rispettivamente, riservano la proprietà esclusiva del giardino ai ricorrenti e vietano di occupare il medesimo con costruzioni anche provvisorie.

Leggi: Condominio Web, 14/06/2019


giovedì 13 giugno 2019
Le sfide sanitarie di un Paese in declino demografico

Quella demografica va sempre più configurandosi come la nuova emergenza che sta trasformando e impoverendo di vitalità la popolazione italiana. Secondo l’Istat, al 1° gennaio 2019 vivevano stabilmente in Italia 60 milioni e 391 mila persone, ben 405 mila in meno rispetto alla punta massima dei 60 milioni e 796 mila residenti registrati alla stessa data di quattro anni fa. Siamo di fronte alla prima consistente diminuzione della popolazione dal lontano biennio 1917-1918; allorché gli effetti della Grande Guerra si sommarono a quelli dell’epidemia di «spagnola». Lo scrive Giancarlo Blangiardo Presidente Istat, sul Corriere della Sera.
Siamo in presenza dell’inequivocabile segnale di una dinamica recessiva che va progredendo entro un Paese in cui il crollo della natalità – che con i 449 mila nati del 2018 ha stabilito per il sesto anno consecutivo il record del livello più basso in oltre 150 anni di Unità Nazionale – non ha più trovato adeguato supporto nel contributo dei flussi migratori. Non sorprende dunque che la questione demografica sia prepotentemente venuta alla ribalta, mettendo a nudo l’ampia varietà dei problemi tipici di una società che, da un lato, invecchia nell’incapacità di garantirsi un sufficiente ricambio generazionale, dall’altro si dimostra sempre meno attrattiva e persino più propensa a perdere, per effetto delle crescenti emigrazioni di connazionali, una parte importante del suo stesso capitale umano, spesso il più giovane e intraprendente.

Leggi: Fimmg, 13/06/2019


giovedì 13 giugno 2019
Rapporto Rbm-Censis: un italiano su tre è costretto a pagare la sanità di tasca propria

Un italiano su tre è costretto a rivolgersi alla sanità privata per avere una prestazione che il Servizio sanitario nazionale non riesce a svolgere nei modi e nei tempi richiesti. E’ quanto emerge dal dal IX Rapporto Rbm-Censis sulla Sanità pubblica, privata e intermediata, presentato oggi al Welfare Day 2019. “Sono 19,6 milioni i forzati della sanità a pagamento- sottolinea Marco Vecchietti, amministratore delegato di Rbm Assicurazione Salute -, costretti a pagare di tasca propria per ottenere prestazioni essenziali prescritte dal medico, almeno una prestazione sanitaria all’anno e di questi circa il 50% appartiene alle categorie sociali più fragili, come gli anziani e malati cronici”.
Secondo lo studio la spesa sanitaria privata media per famiglia è pari a 1.522 euro (+ 2,97% dal 2017), quella pro capite è di 691,84 euro (+ 12,33% 2017). Mentre aumenta dal 10, 54% al 27, 4% la necessità di finanziare le spese sanitarie attraverso prestiti e crediti al consumo. “Raddoppiare il diritto alla salute degli italiani – aggiunge Vecchietti – istituzionalizzando la sanità integrativa, è una priorità ormai improcrastinabile e per farlo serve un secondo pilastro sanitario aperto che si affianchi al Ssn”.

Leggi: Sanità 24, il Sole 24 Ore, 13/06/2019


giovedì 13 giugno 2019
Politiche per la famiglia, Svezia e Norvegia leader per il sostegno

Rapporto su paesi europei ad alto reddito dell’Unicef. Congedo parentale: solo la metà offre almeno 6 mesi interamente retribuito. Italia al 19esimo posto
Secondo un nuovo rapporto dell’Unicef, Svezia, Norvegia, Islanda, Estonia e Portogallo sono i paesi, fra i 31 ad alto reddito con dati disponibili analizzati, che offrono le politiche familiari più favorevoli. Svizzera, Grecia, Cipro, Regno Unito e Irlanda sono quelli con le politiche meno favorevoli. Guardando da vicino i dati sul congedo parentale interamente retribuito in 41 paesi, il rapporto “I paesi piu’ ricchi del mondo sostengono le famiglie? Le politiche nell’OCSE e nell’UE” (Are the world’s richest countries family-friendly? Policy in the OECD and EU), indica che solo la meta’ dei paesi offrono almeno 6 mesi di congedo di maternita’ interamente retribuito. L’Estonia offre alle madri la più’ lunga durata di congedo interamente pagato a 85 settimane, seguita da Ungheria (72 settimane) e Bulgaria (61 settimane). Gli Stati Uniti sono il solo paese incluso nell’analisi e uno fra i soli 8 paesi al mondo che non ha politiche nazionali per il congedo di maternità, ne’ di paternità. Realizzato dal Centro di Ricerca Innocenti dell’Unicef, il rapporto presenta una classifica dei paesi Ocase (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) e dell’Unione Europea basata sulle loro politiche familiari nazionali, fra cui la durata del congedo parentale retribuito e i servizi per l’infanzia dai 0 ai 6 anni.
L’Italia è al 19esimo posto della classifica (dati 2016), con 25 settimane di congedo di maternità interamente retribuito, il 34% dei bambini sotto i 3 anni iscritti a servizi per l’infanzia e il 93% dei bambini fra i 3 e i 6 anni iscritti a istruzione prescolare. Il rapporto fa parte del lavoro programmatico e sulle politiche per lo sviluppo della prima infanzia dell’Unicef e della campagna Early Moments Matter (I primi momenti di vita contano), arrivata al suo terzo anno, che punta a supportare le famiglie a fornire ai loro bambini le esperienze stimolanti di cui hanno bisogno per uno sviluppo sano del loro cervello.

Leggi: Redattore Sociale, 13/06/2019


martedì 11 giugno 2019
Ricerca e innovazione: Genova capitale della Silver Economy Ricerca e innovazione

Al via la seconda edizione del Silver Economy Forum, tre giorni di incontri sul mondo degli over 65 leggi anche La Silver Economy in cifre
Dopo il successo della prima edizione, torna dal 13 al 15 giugno al Palazzo della Borsa il Silver Economy Forum, con un denso programma di incontri, convegni, spazi espositivi, dedicato al tema dell’invecchiamento attivo e ai servizi a esso connessi. Promosso dal Comune di Genova e dall’Associazione Genova Smart City e organizzato da Ameri Communications, il forum riunirà a Genova i più importanti player del settore.
Quest’edizione del forum, con i suoi 50 relatori, 7 sessioni affrontate nei 3 giorni e la presenza di tutti gli stakeholder locali e regionali – Comune di Genova e Città Metropolitana, Regione Liguria, Camera di Commercio, Confcommercio, Confindustria Genova, nonché ospite quest’anno la filiera Life Sciences di Assolombarda (associazione Confindustria di Milano, Monza e Brianza, Lodi) – è diventato un punto di riferimento a livello nazionale sull’economia d’argento.
L’intento è affrontare i temi attuali e futuri sull’impatto sociale ed economico di una popolazione che sta invecchiando sempre più, cercando di interpretare quelle che saranno le sfide del futuro. I temi affrontati:
Ageing population, le sfide del futuro
Il Turismo è senior: Genova e Liguria come meta ideale per i silver
Sistema pensionistico assicurativo e immobiliare
Nuove professioni per nuovi posti di lavoro
Domotica e processi innovativi per l’invecchiamento
Terza età e diritti
Dopo i cinquant’anni in salute, benessere e bellezza

Leggi: La Repubblica, 11/06/2019


martedì 11 giugno 2019
Rigenerazione urbana, perché non tornare ai ‘contratti di quartiere’?

La proposta del professor Giovanni Caudo per superare gli ostacoli normativi al recupero dell’esistente
“Un’esigenza radicale di miglioramento”. Il professor Giovanni Caudo, che oltre a essere docente di Urbanistica a Roma Tre è stato assessore alla Trasformazione urbana di Roma Capitale e svolge attualmente il ruolo di presidente del terzo Municipio, abbinando quindi l’esperienza di amministratore a quella di docente e tecnico, non ha dubbi quando deve definire il quadro complessivo delle norme che nel nostro Paese regolano la rigenerazione urbana.
Per questo, interverrà il prossimo 13 giugno a Roma, all’ex Mattatoio, al terzo evento (dopo Bari e Firenze) del ciclo ZEROISMORE che l’associazione TES (Transizione Ecologica Solidale) sta portando in tutta Italia per presentare, e contestualmente implementare con il contributo dei territori, il disegno di legge di rango nazionale su consumo di suolo e rigenerazione urbana.
Caudo: ‘le norme rendono difficile il recupero dell’esistente’
In questo senso, la visione e le indicazioni di Caudo appaiono piuttosto nette: “Nel nostro Paese abbiamo norme che agevolano e favoriscono la nuova costruzione e l’ulteriore consumo di suolo, ma al contrario rendono difficile il recupero dell’esistente”. Gli esempi riguardano i settori e i campi più svariati, dalle norme urbanistiche e ambientali passando per quelle fiscali.

Leggi: Edilportale, 11/06/2019


martedì 11 giugno 2019
Le spese per i consumi delle famiglie / Anno 2018

Nel 2018 spesa media mensile a 2.571 euro, stabile rispetto all’anno precedente
Nel 2018, la stima della spesa media mensile per consumi delle famiglie residenti in Italia è pari a 2.571 euro in valori correnti. La metà delle famiglie spende più di 2.153 euro al mese. Pur in attenuazione, restano ampi i divari territoriali. Il differenziale maggiore è tra Nord-ovest e Isole (circa 800 euro). Le famiglie che vivono in una abitazione in affitto destinano oltre un quinto della loro spesa complessiva al pagamento del canone.
• 18% La quota di prodotti alimentari e bevande analcoliche sulla spesa totale
In termini assoluti la spesa media mensile per alimentari e bevande analcoliche è pari a circa 462 euro.
• -35,3% La spesa media delle famiglie di soli stranieri rispetto a quelle di soli italiani
Il divario in valori assoluti è pari a 927 euro.
• 5,1 Il rapporto tra la spesa delle famiglie più abbienti e quella delle famiglie meno abbienti
La disuguaglianza diminuisce lievemente per la prima volta dal 2013

Leggi: Istat, 11/06/2019


martedì 11 giugno 2019
Per famiglie in affitto oltre 20% spesa per canone

Le famiglie in affitto destinano oltre il 20% della spesa al pagamento del canone. L’Istat nel suo ultimo report rileva che in Italia il 18,7% delle famiglie paga un affitto per l’abitazione in cui vive. La percentuale va dal minimo delle Isole (13,7%) al massimo del Nord-ovest (20,2%). La spesa media per le famiglie che pagano un affitto è di 399 euro mensili a livello nazionale, più alta nel Centro (461 euro) e nel Nord (420 euro nel Nord-ovest e 425 euro nel Nord-est) rispetto a Sud (316 euro) e Isole (309 euro). La quota più elevata di famiglie in affitto si registra nei comuni centro delle aree metropolitane (27,7%) e nei comuni periferia delle aree metropolitane o con almeno 50mila abitanti (21,0%), rispetto al 14,8% dei comuni fino a 50mila abitanti che non appartengono alla cerchia periferica delle aree metropolitane. Nei comuni centro di area metropolitana si paga mediamente un affitto pari a 487 euro mensili, 83 euro in più della media dei comuni periferia delle aree metropolitane o con almeno 50mila abitanti, e 142 euro in più dei comuni fino a 50mila abitanti che non fanno parte della periferia delle aree metropolitane.

Leggi: Adnkronos, 11/06/2019


martedì 11 giugno 2019
Spese sanitarie. Istat: nel 2018 ogni famiglia ha speso oltre 120 euro al mese

È quanto emerge dall’ultimo report che stima la spesa media mensile per consumi delle famiglie residenti in Italia che si è attestata a 2.571 euro. Pur in attenuazione, restano ampi i divari territoriali. Il differenziale maggiore è tra Nord-ovest e Isole (circa 800 euro). Le famiglie che vivono in una abitazione in affitto destinano oltre un quinto della loro spesa complessiva al pagamento del canone.
Nel 2018, la stima della spesa media mensile per consumi delle famiglie residenti in Italia è pari a 2.571 euro in valori correnti. La metà delle famiglie spende più di 2.153 euro al mese. Pur in attenuazione, restano ampi i divari territoriali. Il differenziale maggiore è tra Nord-ovest e Isole (circa 800 euro). Le famiglie che vivono in una abitazione in affitto destinano oltre un quinto della loro spesa complessiva al pagamento del canone. A rilevarlo è l’Istat.
Differenze Nord-Sud. I livelli di spesa più elevati, e superiori alla media nazionale, si registrano nel Nordovest (2.866 euro), nel Nord-est (2.783) e nel Centro (2.723 euro); più bassi, e inferiori alla media nazionale, nel Sud (2.087 euro) e nelle Isole (2.068 euro). La composizione della spesa resta sostanzialmente immutata rispetto al 2017: è ancora l’abitazione ad assorbire la quota più rilevante (35,1% della spesa totale), seguita dalla spesa per prodotti Alimentari e bevande analcoliche (18,0%) e da quella per Trasporti (11,4%).
Le famiglie hanno speso per prodotti Alimentari e bevande analcoliche in media 462 euro mensili, senza differenze significative rispetto ai 457 euro del 2017. Più nel dettaglio, aumenti di spesa si registrano per le carni (98 euro mensili, +4,0% rispetto all’anno precedente), i pesci e i prodotti ittici (41 euro mensili, +3,4% sul 2017) e per caffè, tè e cacao (15 euro, +5,0%). Le carni costituiscono anche la voce di spesa alimentare più importante in termini di composizione del carrello, rappresentando il 3,8% della spesa totale; il pesce pesa meno della metà delle carni (1,6% della spesa complessiva) e caffè, tè e cacao appena lo 0,6%.

Leggi: Quotidiano Sanità, 11/06/2019


martedì 11 giugno 2019
La partecipazione del nudo proprietario alle assemblee condominiali

La crisi del mercato immobiliare di recente ha fatto registrare una leggera crescita delle compravendite con la formula della nuda proprietà, che consentono agli acquirenti di ottenere uno sconto corrispondente alla decurtazione dell’usufrutto dal valore dell’immobile. In linea di massima, secondo gli addetti immobiliari si può ottenere una riduzione del prezzo di mercato fra il venti ed il cinquanta per cento. E poi chi compra la nuda proprietà ha il vantaggio di poterla rivendere successivamente, con un prezzo rivalutato in base all’aumentare dell’età dell’usufruttuario, che continua a mantenere il godimento dell’immobile. Nel caso di immobili ubicati in condominio si configura sempre una problematica ripartizione delle competenze tra nudo proprietario ed usufruttuario, che ingenera anche una serie di dubbi su chi dei due debba essere invitato a partecipare all’assemblea condominiale. Sotto il profilo normativo si osserva che l’art. 1136 co. 6 c.c. impone all’amministratore di condominio di inviare l’avviso di convocazione dell’assemblea a tutti gli aventi diritto e quindi, nell’ipotesi, anche all’usufruttuario ed al nudo proprietario, che sono, comunque, titolari di due distinti poteri di voto.

Leggi: Condominio Web, 11/06/2019


DALLE REGIONI:

martedì 18 giugno 2019
Sicilia: sindacati, rilanciare edilizia residenziale pubblica

Rilanciare l’edilizia residenziale pubblica in Sicilia dotandola di un finanziamento certo sia statale che regionale. Obiettivo: fare fronte alla crescente richiesta di alloggi in un periodo di grave disagio sociale , per il persistere della crisi economica e occupazionale. È la richiesta dei sindacati degli inquilini Sunia, Sicet e Uniat siciliani, che sull’argomento hanno tenuto oggi un’iniziativa pubblica alla quale hanno partecipato tra gli altri i segretari nazionali Sunia e Sicet, Daniele Barbieri e Nino Falotico, i segretari della Uil e della Cisl regionali Claudio Barone e Sebastiano Cappuccio, Salvatore Lo Balbo, della Cgil regionale, l’assessore comunale Giuseppe Mattina e l’assessore regionale alle infrastrutture, Marco Falcone.
I sindacati degli inquilini hanno sollecitato il varo di una norma sul diritto all’abitare e l’assessore Falcone, nel corso dell’iniziativa, ha assunto l’impegno ad aprire un tavolo di confronto.I segretari siciliani dei tre sindacati, Giusy Milazzo, Sebastiano Ferro e Giovanni Sardo hanno rilevato la “crescente domanda di case popolari con canoni sostenibili, in presenza di una situazione sociale che vede crescere povertà, disoccupazione, precarietà e di un abbassamento della soglia dei redditi”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 18/06/2019


martedì 18 giugno 2019
Veneto, il dramma degli anziani soli

Una ricerca dello Spi Cgil regionale. Nel territorio 210 mila ultraottantenni vivono in solitudine, esposti a rischi come truffe e malattie senza assistenza. Di Gregorio: “La popolazione invecchia, servono politiche attive da parte delle istituzioni”
C’è chi si ammala e non viene assistito da nessuno e chi viene raggirato per aver scambiato due parole in fiducia con qualche abile truffatore. C’è chi finisce in una casa di risposo dimenticato da tutti, addirittura chi muore nel suo appartamento senza che nessuno se ne accorga, se non settimane o mesi dopo. Quello della solitudine è un dramma che non risparmia neppure tanti anziani veneti, in particolare quelli che vivono in zone più isolate o che non hanno più alcun legame familiare. Secondo una indagine dello Spi Cgil regionale del Veneto – che da sempre monitora le condizioni degli ultrasessantacinquenni in generale e dei pensionati in particolare – nel territorio il numero degli anziani soli è preoccupante, soprattutto per quanto riguarda gli ultraottantenni, una delle categorie più fragili della nostra società.
Stiamo parlando di un esercito di circa 210 mila over 80 che vivono soli, perché vedovi, divorziati o nubili/celibi. In pratica nella regione tre ultraottantenni ogni cinque sono (almeno in teoria) senza un compagno o una compagna. Non solo: trequarti di queste persone sono donne e ciò rende la situazione ancora più delicata. Inoltre, se consideriamo il reddito medio delle pensioni, soprattutto quello delle donne, ci rendiamo conto che oltre alla solitudine, incide fortemente anche la povertà.

Leggi: Rassegna Sindacale, 18/06/2019


martedì 18 giugno 2019
Rsa Monastir: Fp Cgil Cagliari, è emergenza

Si trova in una situazione di vera e propria emergenza la Rsa di Monastir della Fondazione Stefania Randazzo, ormai da oltre dieci giorni senza i direttori sanitario e amministrativo e in carenza di medici e operatori: la denuncia arriva dalla Fp Cgil di Cagliari che, nonostante le diverse segnalazioni, prima alla Fondazione, poi all’Ats e all’assessorato regionale alla Sanità, poi al Comando dei Carabinieri per la tutela della salute, non ha avuto alcuna risposta né rassicurazioni.
“Una situazione particolarmente seria – precisa il sindacato –, se si considera che si tratta di figure professionali essenziali per lo stesso accreditamento del servizio svolto e del suo regolare funzionamento. Il direttore sanitario che, come gli altri colleghi, ha dato le dimissioni, ha un ruolo delicato sotto il profilo assistenziale, anche sul piano della responsabilità professionale, per quanto riguarda la cura e i servizi verso i pazienti”.
A giudizio della Fp Cgil, “i ritardi nella sostituzione di queste figure professionali sono del tutto inaccettabili, perché pregiudicano la correttezza del servizio sotto il profilo sanitario, assistenziale e organizzativo. In altre parole, in questo momento, alla Rsa di Monastir mancano le condizioni organizzative essenziali per proseguire la sua attività”.
L’auspicio del sindacato è che i responsabili della struttura e i soggetti istituzionali competenti intervengano immediatamente per sanare questa gravissima emergenza.

Leggi: Rassegna Sindacale, 18/06/2019


giovedì 13 giugno 2019
“Aggiungi un posto a casa”, il baratto dell’ospitalità

Lucca – La casa in cui abiti è ormai troppo grande per te che vivi da solo. I figli se ne sono andati e gli amici non sempre sono disponibili per venire a trovarti. Così trascorri le serate in silenzio, abbandonato sul divano, in attesa di coricarti e iniziare un’altra giornata, mentre il tempo avanza di pari passo con una solitudine che pesa ogni giorno di più. A risolvere il problema ecco che arriva il progetto “Aggiungi un posto a casa” che mette in relazione chi cerca un posto per vivere e chi di posto in casa ne ha a sufficienza per condividerlo con un’altra o più persone. E che si rivolge anche a famiglie che hanno spazio sufficiente per dare ospitalità temporanea o a tempo indeterminato, in cambio di un aiuto che può essere un sostegno per il pagamento delle bollette, qualche lavoretto domestico o l’accudimento occasionale di un bambino o un anziano. Una sorta di baratto, insomma, per alleggerire spese e impegni quotidiani che, alla fine, ha il merito di costruire buoni rapporti umani. Studenti universitari costretti a vivere lontani dalla propria città, lavoratori fuorisede, docenti che insegnano a chilometri di distanza da casa, anziani malati di solitudine.

Leggi: Il Tirreno, 13/06/2019


martedì 11 giugno 2019
Case popolari, i sindacati: “Con il nuovo regolamento aumenti fino al 300%”

Critiche di Cgil, Cisl e Uil e delle associazioni degli inquilini: “Saremo la regione col canone medio più alto d’Italia”
Sindacati e associazioni degli inquilini all’attacco del regolamento regionale che fissa i canoni di affitto degli alloggi di edilizia residenziale sociale pubblica, determinati in base all’Isee e non più sulla base di reddito e valore dell’immobile. In una conferenza stampa tenuta lunedì Sunia, Sicet, Uniat, Unione Inquilini, assieme a Cgil, Cisl e Uil regionali, parlano di “clamorosa ingiustizia” e spiegano che il regolamento “colpisce duramente le fasce più deboli tra gli assegnatari delle case popolari in Umbria (circa 7 mila famiglie). La nuova legge, varata senza tenere minimamente in considerazione le nostre proposte – hanno affermato i rappresentanti di associazioni e sindacati nel corso di una conferenza stampa tenuta lunedì – introduce anche per la determinazione dei canoni lo strumento dell’Isee, producendo un effetto distorsivo che penalizzerà fortemente i nuclei con un solo componente (circa 2 mila persone), portando ad un incremento del canone che potrà arrivare fino al 300 per cento”.

Leggi: La Notizia Quotidiana, 11/06/2019


IN AGENDA:

I prossimi appuntamenti di Italia Longeva

Roma il 3 e 4 luglio presso il Ministero della Salute (Auditorium Viale Ribotta) in occasione degli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine.
Giunta alla quarta edizione, la due giorni annuale di incontro e confronto tra gli attori che entrano a diversi livelli nella programmazione, organizzazione e gestione del sistema sociosanitario e assistenziale dedicato alle cure a lungo termine si propone come un’occasione di aggiornamento e di discussione allargata su modalità efficaci e sostenibili per la presa in carico degli anziani fragili.
Tutte le info e gli aggiornamenti sul sito www.italialongeva.it

Leggi: Auser


IN EVIDENZA:

Domanda di Assegno per il Nucleo Familiare (ANF)

Nuove istruzioni Inps
Dal 1° aprile 2019 l’Assegno per il Nucleo Familiare (ANF) dei lavoratori dipendenti di aziende attive del settore privato non agricolo deve essere richiesto esclusivamente in modalità telematica, come indicato nella circolare INPS 22 marzo 2019, n. 45, tramite il servizio online. Fanno eccezione le richieste di prestazione familiare da parte degli operai agricoli a tempo indeterminato (OTI), che continueranno a presentare la domanda al proprio datore di lavoro attraverso il modello cartaceo “ANF/DIP” (cod. SR16).
Per gli impiegati del settore agricolo, invece, valgono le nuove disposizioni descritte nella circolare. Sono inquadrati nel settore non agricolo anche i soci lavoratori delle imprese cooperative che trasformano, manipolano e commercializzano prodotti agricoli e zootecnici. La precisazione è contenuta in un comunicato diffuso dall’Inps oggi e pubblicato sul sito istituzionale.

Leggi: Inca


Non autosufficienza. Ecco quali sono i benefici fiscali

Tempo di dichiarazione dei redditi. Ma siamo sicuri di conoscere tutto quello che c’è da sapere prima di fare il 730? Ad esempio molti anziani non autosufficienti non sanno che, in presenza di una certificazione di invalidità o di handicap, possono godere di alcuni benefici fiscali. Facciamo un po’ di chiarezza.
Per beneficiare delle agevolazioni fiscali dei disabili, bisogna essere in possesso del verbale che attesta o l’invalidità o l’handicap. Bisogna quindi presentare il verbale quando si va al Caf per la dichiarazione dei redditi. La possibilità di detrarre o dedurre inoltre è determinata dalle condizioni dell’anziano, ovvero se in possesso di certificazione di invalidità (legge 509/ 88 l 124/ 98) o disabilità (legge 104/92).
Inoltre, la normativa fiscale per le persone anziane, disabili e le loro famiglie, prevede di dedurre o detrarre dalla dichiarazione dei redditi parte delle spese sostenute per la cura presso strutture di assistenza. Infatti alcune regioni hanno adottato provvedimenti che offrono agevolazioni fiscali sulle rette alberghiere. Emilia Romagna, Lazio e Lombardia sulla base della normativa vigente hanno elaborato e concordato alcune indicazioni valide per i servizi residenziali e semiresidenziali sociosanitari accreditati per anziani non autosufficienti.

Leggi: Liberetà


Previdenza: riscatto, ricongiunzione o rendita

Inps su attestazioni fiscali per il pagamento degli oneri
Con il messaggio n. 1490 dell’11 aprile, l’Inps comunica che le attestazioni fiscali dei versamenti effettuati nel 2018 per gli oneri da riscatto, ricongiunzione o rendita, sono visualizzabili e stampabili nel Portale dei Pagamenti del sito www.inps.it, raggiungibile attraverso il seguente percorso: “Prestazione e servizi” > “Tutti i servizi” > “Portale dei pagamenti” > “Servizi Riscatti, Ricongiunzioni e Rendite” > “Entra nel servizio” > “Accedi” > “Sezione pagamenti effettuati”.
L’accesso con codice fiscale e numero pratica consente di visualizzare e stampare l’attestazione fiscale relativa ad una singola pratica di riscatto, ricongiunzione o rendita; l’autenticazione mediante PIN, invece, consente di visualizzare e stampare l’attestazione fiscale relativa ad una o più pratiche di riscatto, ricongiunzione e rendita.
Al riguardo l’Inps precisa che le attestazioni fiscali relative ai pagamenti effettuati dagli iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo e al Fondo pensione sportivi professionisti (ex Enpals), che non dovessero essere disponibili sul Portale dei Pagamenti, potranno essere richieste utilizzando la casella di posta elettronica polospecialisticopals.roma@inps.it

Leggi: Inca


Portale INPS – Tutti i moduli PIN in un’unica sezione

Per agevolare gli utenti nella ricerca dei moduli, l’Inps ha raccolto in un’unica sezione del suo portale tutti quelli che riguardano il PIN. Nella sezione “Tutti i moduli”, infatti, è stata creata la nuova voce “Assegnazione e abilitazione PIN”.
Posizionata come prima scelta nel menu a sinistra, consente di trovare al suo interno tutti i moduli di assegnazione e abilitazione ai profili PIN. Il PIN, oltre che per accedere a prestazioni di interesse strettamente personale del titolare, può essere utilizzato per svolgere ulteriori attività espressamente autorizzate. Per questo, oltre al modulo di assegnazione del PIN dispositivo al cittadino (MV35), sono stati realizzati altri moduli di abilitazione o estensione del PIN.

Leggi: Inca


SEGNALAZIONI:

21 Servizi Sanitari Regionali sempre più diversi. Rapporto Sanità Nebo 2019

Il personale del SSR del Lazio il più assente per malattia, ma il record è di 25 giorni lavorativi di malattia medi annui per dipendente dell’AO di Cosenza; in Sardegna il doppio dei medici per assistito rispetto al Molise; 2 infermieri per medico in Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna contro i 3 del Nord-Est; un’età media del personale che va dai 57 anni della ASL di Reggio Calabria ai 43 anni dell’AOU Federico II di Napoli
Roma, 7 maggio 2019 – Gli ultimi dati diffusi dalla Ragioneria Generale dello Stato – provenienti da oltre 200 Aziende Sanitarie (ASL, AO e altri Enti regionali) ed elaborati dal Centro Studi Nebo – consentono di quantificare le risorse umane del Servizio Sanitario Nazionale in circa 10 unità di personale ogni mille assistiti, valore che a livello regionale varia dai 16,4 della Valle d’Aosta ai 7,3 del Lazio, quest’ultima preceduta dalle altre sei Regioni sottoposte ai Piani di rientro e dalla Lombardia, unica Regione del Nord al di sotto della media nazionale.
La disponibilità dei medici della Sardegna è doppia rispetto a quella del Molise (2,6 medici per mille assistiti contro 1,3) e di poco superiore a quella della Valle d’Aosta, cui seguono Liguria, Calabria, Umbria; analoga variabilità per infermieri e riabilitatori, che dai 6,5 per mille assistiti del Friuli Venezia Giulia scendono fino ai 3,5 della Campania.

Leggi: In Salute


Adattare le case per la non autosufficienza. Una newsletter gratuita ad hoc

È on line la Newsletter della Rete dei CAAD centri adattamento ambiente domestico
n. 3/4, marzo/aprile 2018.

Leggi: Rete Caad


Fondazione Brescia Solidale Onlus – Adattare le case delle persone non autosufficienti.

Cinque videoclip del Servizio di adattamento degli ambienti di vita – SAV
Da ormai dieci anni il SAV, Servizio adattamento ambienti di vita, di Fondazione Brescia Solidale Onlus, si occupa dell’adattamento delle case per le persone non autosufficienti residenti nella provincia di Brescia. Dal 2009 ad oggi il servizio ha realizzato oltre 4000 interventi, rivolti a persone anziane (75% dei casi) e disabili (25%) nel campo della eliminazione di barriere, ausili, soluzioni automatizzate e dispositivi domotici, contributi pubblici e agevolazioni fiscali.
Cinque brevi videoclip – realizzate grazie al contributo di FONDAZIONE ASM – GRUPPO a2a – illustrano le attività del SAV attraverso alcune esperienze concrete di intervento per persone anziane o persone con disabilità e testimoniano come il Servizio abbia favorito l’autonomia delle persone e facilitato il lavoro di cura dei famigliari.
Ma non solo maggiore autonomia e indipendenza sono il frutto del lavoro svolto: “…le modifiche alla casa hanno innescato nuovi pensieri…cosa può fare mio fratello disabile anche senza di me… e cosa posso fare io per me – racconta Silvana, sorella di Sidorel – con tutto questo tempo nuovo che mi è arrivato”.
Le cinque clip si possono vedere nella pagina del sito di Fondazione Brescia Solidale Onlus dedicata al servizio SAV

Leggi: Fondazione B Solidale


NEWS:

martedì 11 giugno 2019
Senza dimora, troppo poveri per spendere tutto il reddito di cittadinanza

La misura contro la povertà vista dal centro diurno della Ronda della Carità di Milano. Pierluigi, 65 anni: “Ho appena un armadietto, non posso riempirlo di roba, ma devo spendere tutti i soldi altrimenti tornano allo Stato”
Per chi ha sempre avuto pochi spiccioli in tasca, il reddito o la pensione di cittadinanza pone un problema inedito: come riuscire a spenderlo tutto. “Dormo in una struttura di Caritas e mangio qui al centro diurno, quindi finora mi sono comprato solo camicie, pantaloni e scarpe. Ma non posso andare avanti così. Ho appena un armadietto a disposizione, non posso riempirlo di roba”.
Perché non posso risparmiare?
Pierluigi ha 65 anni, dal 20 marzo ha in tasca la carta di credito delle Poste, caricata con poco più di 500 euro della pensione di cittadinanza. È finito in strada, nel febbraio scorso, dopo una serie di disavventure personali e di lavoro. Non può ancora andare in pensione e per un paio d’anni dovrà campare con la pensione di cittadinanza. “Dove lo trovo un lavoro alla mia età?”.
Ora frequenta il centro diurno della Ronda della Carità di Milano (via Picozzi 21). “Ogni mese posso prelevare 100 euro in contanti, il resto devo spenderlo in ogni negozio o supermercato che abbiano il logo del circuito Mastercard. Il problema è che devo spendere tutto l’importo, altrimenti torna allo Stato. Sarà che sono genovese – dice ridendo -, ma vorrei invece mettere da parte i soldi di cui ora non ho bisogno. La mia speranza è che tra qualche mese possa entrare in una casa popolare o in un appartamento condiviso con altri. Avere qualche risparmio mi farebbe comodo, per affrontare spese impreviste. Ogni famiglia cerca di risparmiare un po’, è sicuramente una cosa positiva. Perché non posso farlo anch’io?”.

Leggi: Articolo 21, 11/06/2019


lunedì 10 giugno 2019
Pensioni. Ecco tutti i tagli

Agli annunci roboanti seguono i fatti. E i risultati appaiono modesti. Il dipartimento previdenza dello Spi mette sotto la lente d’ingrandimento i provvedimenti del governo. Sbagliate le previsioni su quota 100 e pensione di cittadinanza. Ingiusto aver utilizzato il taglio alla rivalutazione per finanziarli.
di Antonio Pellegrino
Come la raccontano. A un cittadino che aveva chiesto chiarimenti sull’adeguamento delle pensioni al costo della vita, un esponente di rilievo della maggioranza di governo ha risposto così: «Una delle bufale più odiose che stanno diffondendo in queste settimane opposizioni e giornali riguarda i pensionati, che subirebbero nel 2019 decurtazioni ai loro assegni mensili. Naturalmente è il contrario. Questo governo ha fatto per i pensionati più di qualunque altro nel passato». Un’affermazione temeraria, come ben sanno i pensionati che ad aprile hanno visto ridursi i loro assegni, ricalcolati dall’Inps a seguito di quanto disposto dalla legge di bilancio per l’anno 2019.
Come si fa a dire che questo governo ha fatto per i pensionati più di qualunque altro nel passato? In che senso: positivo o negativo? Che sia stata tagliata la rivalutazione lo conferma anche l’Inps. Il risultato del ricalcolo – si ammette in un comunicato stampa dell’istituto – ha comportato che «l’importo lordo complessivo dei trattamenti pensionistici, dovuto da gennaio 2019, risulta inferiore a quello già calcolato sulla base dei criteri previgenti alla riforma». Il taglio della spesa pensionistica al netto dell’Irpef nel triennio 2019-2021 sarà di 3 miliardi e 650 milioni.

Leggi: Liberetà, 10/06/2019


lunedì 10 giugno 2019
Fisco, proposte ingiuste e regressive

Per la Cgil la flat tax e la riforma fiscale ventilata dal governo sarebbero a vantaggio dei redditi alti e non di quelli bassi, che rischiano invece di non ricevere alcun beneficio. “Una partita di giro, serve una vera svolta per chi ha più bisogno”
“Una riforma ingiusta e regressiva, finanziata da condono, spesa in deficit e da una partita di giro sulle detrazioni, a vantaggio esclusivo dei redditi alti e non di quelli bassi che rischiano invece di non ricevere alcun beneficio”. È questo il duro giudizio della Cgil sulla flat tax e sulla riforma fiscale ventilata dal governo.
Sulla base di quanto anticipato da esponenti di governo, con la riduzione delle aliquote, da cinque a tre, per la Cgil “si perderebbe la giusta progressività, avvantaggiando i ricchi: tanto più alti saranno i redditi, maggiori saranno i vantaggi; mentre per i contribuenti sotto la soglia dei 26 mila euro potrebbe addirittura essere più vantaggioso restare nell’attuale sistema”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 10/06/2019


lunedì 10 giugno 2019
Disabilità: un anno di Governo M5S/Lega – Franco Pesaresi

Un anno fa, il 31 maggio 2018, si insediava il governo M5S/Lega. Le due forze politiche definivano il programma di governo attraverso la redazione e la sottoscrizione di un ampio “contratto di governo” che si sviluppa in 30 capitoli. Uno dei più corposi è dedicato alla disabilità (il titolo del capitolo è “Ministero per le disabilità”).
Che cosa è stato fatto per i disabili in questo primo anno del Governo Conte? Questo articolo prova a raccontarlo.
Il contratto di governo
Il contratto di governo prevede ben 16 obiettivi per la disabilità. Si tratta di un programma esteso anche se non del tutto completo
OBIETTIVO STATO DELL’ARTE
Rafforzamento dei fondi sulla disabilità e la non autosufficienza.
– Il Fondo Non Autosufficienze, con la legge di bilancio 2019, viene elevato a 570 milioni per il 2019, 2020, 2021, con un aumento di 100 milioni rispetto al 2018. Solo la metà di queste risorse sono però dedicate dalle gravi disabilità mentre l’altra metà agli anziani.
– Il fondo per il “dopo di noi” viene riportato, per il 2019, a 56,1 milioni di euro, con un aumento di 4,5 milioni rispetto alla previsione precedente del bilancio pluriennale (sempre relativa al 2019).

Leggi: Welforum, 10/06/2019


lunedì 10 giugno 2019
Fondo inquilini morosi/1. In cinque anni spesi la metà dei soldi ripartiti alle Regioni

Su 186,3 milioni assegnati ne sono stati spesi solo 96,4. La contraddizione tra una misura d’emergenza e una procedura “ordinaria” porta al rischio definanziamento
Il problema della cosiddetta morosità incolpevole, che porta alla procedura di sfratto una quota di famiglie italiane, è un fenomeno largamente sopravvalutato. Sembra questa la conclusione obbligata degli ultimi numeri elaborati dal ministero delle Infrastrutture. Il macro-dato è quello che emerge dal confronto tra soldi statali ripartiti alle Regioni e soldi che risultano inutilizzate. Non si tratta di poco. Sull’arco del quinquennio 2014-2018 i numeri dicono che su quasi 184,3 milioni di euro ripartiti dal Mit agli enti territoriali, quasi 88 milioni sono rimasti inutilizzati, poco meno della metà. Il computo è aggiornato ad aprile scorso e probabilmente sul conto delle risorse non spese pesano le ultime assegnazioni. Ma il trend è chiaro. Ovviamente, il problema della morosità incolpevole è tutt’altro che risolto e non è neanche sottovalutato.
Il forte “sospetto” è che sia invece il processo di utilizzo delle risorse a produrre l’incapacità di utilizzarle. La cinghia di trasmissione Stato-Regione-Comuni può rivelarsi eccessivamente farraginosa per un intervento che si caratterizza come emergenziale; e che invece lascia inutilizzate risorse che, domani, potrebbero essere destinate ad altre azioni, non meno urgenti.

Leggi: Edilizia e Territorio, Il Sole 24 Ore, 10/06/2019


lunedì 10 giugno 2019
Fondo inquilini morosi/2. La lente sulle procedure, le risorse e le criticità

Le cause della dilatazione dei tempi. L’ipotesi di unificare il fondo morosi incolpevoli e il Fondo affitti. Il prossimo riparto di 46,1 milioni
Il Fondo inquilini morosi incolpevoli, istituito presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti con una dotazione complessiva per il periodo 2014-2020 di 265 milioni di euro, rappresenta uno strumento di sostegno al reddito delle categorie sociali più deboli. Si tratta, in sostanza, di una misura a forte valenza sociale da intendere come ammortizzatore che facilita il pagamento dei canoni di locazione riducendo, al contempo, il fenomeno della morosità. Vengono infatti erogati, per il tramite del Fondo, contributi a favore di inquilini che per intervenuta perdita o riduzione del reddito non riescono più a corrispondere il canone di locazione al proprietario dell’alloggio.
La norma istitutiva (articolo 5, comma 6 del decreto legge 31 agosto 2013, n. 102) ha disposto che il riparto annuale delle risorse venga effettuato tra le regioni dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e, in sede di primo riparto, anche stabiliti i criteri e le priorità di utilizzo.

Leggi: Edilizia e Territorio, Il Sole 24 Ore, 10/06/2019


lunedì 10 giugno 2019
Condomìni degradati, poteri straordinari al sindaco e all’amministratore giudiziario

Il sindaco potrà intervenire pesantemente sui condomìni degradati, chiedendo al Tribunale la nomina di un nuovo amministratore che riqualifichi lo stabile. Questo, in sintesi, il contenuto del nuovo articolo 5 sexies del Decreto sblocca cantieri (32/2019) , approvato il 5 giugno dall’Aula del Senato.
In sostanza, la norma prevede che, negli edifici condominiali dichiarati degradati dal Comune, il Sindaco può chiedere la nomina di un amministratore giudiziario. L’amministratore giudiziario «assume le decisioni indifferibili e necessarie in funzione sostitutiva dell’assemblea». Occorre però che nel condominio si sia verificata una di queste condizioni: non si prendono i provvedimenti necessari per l’amministrazione della cosa comune, oppure non si forma una maggioranza, o ancora la deliberazione adottata non viene eseguita. Le «dichiarazioni di degrado» degli edifici condominiali sono effettuate dal sindaco con ordinanza a norma dell’articolo 50, comma 5, del Dlgs 267/2000, nel quadro della disciplina in materia di sicurezza delle città d(Dl 14/2017). L’amministratore giudiziario «assume le decisioni indifferibili e necessarie in funzione sostitutiva dell’assemblea».

Leggi: Quotidiano Condominio, Il Sole 24 Ore, 10/06/2019


lunedì 10 giugno 2019
Rigenerazione urbana, nello Sblocca-cantieri modifiche al Testo Unico Edilizia

Gli interventi di demolizione e ricostruzione sono subordinati al rispetto delle distanze legittimamente preesistenti, alla coincidenza dell’area di sedime e del volume dell’edificio e al rispetto dei limiti dell’altezza massima dell’edificio demolito
Durante l’esame al Senato del decreto-legge Sblocca-cantieri, è stato modificato anche l’articolo 5 di questo provvedimento, che reca alcune modifiche al D.P.R. n. 380/2001 (Testo unico in materia edilizia) volte a favorire la rigenerazione urbana, la riqualificazione del patrimonio edilizio e delle aree urbane degradate, la riduzione del consumo di suolo, lo sviluppo dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili e il miglioramento e l’adeguamento sismico del patrimonio edilizio esistente, anche con interventi di demolizione e ricostruzione.
A tal fine, si prevede – spiega il dossier parlamentare del 7 giugno 2019 – che le disposizioni del comma 1 dell’art. 2-bis del DPR 380/2001 (che consentono a regioni e province autonome di prevedere, con proprie leggi e regolamenti, disposizioni derogatorie al DM 1444/1968 e possono dettare disposizioni sugli spazi da destinare standard urbanistici) sono finalizzate a orientare i comuni nella definizione di limiti di densità edilizia, altezza e distanza dei fabbricati negli ambiti urbani consolidati del proprio territorio.

Leggi: Casa e Clima, 10/06/2019


venerdì 7 giugno 2019
Indennità di Accompagnamento: cambiare è possibile? Una proposta operativa di riforma

Introdotta agli inizi degli anni ’80 come misura finalizzata al sostegno per disabili adulti, l’Indennità di Accompagnamento (IdA) si è trasformata, nel corso del tempo e con l’intensificarsi del processo di invecchiamento, nello strumento principale di supporto ai bisogni di cura della popolazione anziana, arrivando a tassi di copertura fra i più elevati a livello europeo. Essa presenta, tuttavia, diversi profili di criticità, da cui conseguono una serie di problematiche sul terreno dell’appropriatezza, dell’efficienza e dell’equità. L’articolo presenta e discute una proposta operativa di riforma dell’IdA.
di Costanzo Ranci (Professore Ordinario di Sociologia economica, Coordinatore del Laboratorio di Politiche Sociali LPS, Politecnico di Milano), Marco Arlotti (Ricercatore RTD junior in Sociologia Economica, Politecnico di Milano), Andrea Parma (Assegnista di ricerca, Politecnico di Milano)
La pressione demografica e i cambiamenti sociali in atto hanno reso sempre più manifeste le criticità strutturali del sistema di tutela della non autosufficienza (Long-Term-Care, d’ora in avanti LTC) che caratterizza il nostro paese, come oramai ampiamente documentato ed analizzato nella letteratura sul tema. Ciononostante, l’attuazione di processi di riforma e di investimento in politiche di LTC sconta un notevole ritardo. Infatti, mentre a partire dal 1995 gran parte dei paesi europei hanno introdotto riforme sostanziali nel sistema LTC su scala nazionale, in Italia l’architettura istituzionale e finanziaria del sistema è rimasta sostanzialmente invariata.
In questo contesto, la pressione del bisogno è stata dunque scaricata in gran parte sul “fai-da-te” delle famiglie: “fai-da-te” alimentato anche dall’espansione inerziale dei programmi esistenti, in primis l’Indennità di Accompagnamento (d’ora in avanti IdA). Introdotta agli inizi degli anni ’80 come misura finalizzata al sostegno per disabili adulti l’IdA si è trasformata, nel corso del tempo e con l’intensificarsi del processo di invecchiamento, nello strumento principale di supporto ai bisogni di cura della popolazione anziana, arrivando a tassi di copertura fra i più elevati a livello europeo.

Leggi: I Luoghi della Cura, 07/06/2019


giovedì 6 giugno 2019
Livelli essenziali di assistenza. Attivo il servizio di richiesta di aggiornamento per cittadini e associazioni dei pazienti

Lo ha annunciato il Ministero della Salute. “Da oggi anche i cittadini e le associazioni dei pazienti potranno richiedere al ministero della Salute l’inclusione nei Livelli essenziali di assistenza (Lea) di nuove prestazioni o servizi. La Commissione nazionale per l’aggiornamento dei Lea, presieduta dal ministero, fornirà una risposta, positiva o negativa. Una novità significativa che rende sempre più reale il dialogo con i cittadini e le associazioni”.
“Da oggi anche i cittadini e le associazioni dei pazienti potranno richiedere al ministero della Salute l’inclusione nei Livelli essenziali di assistenza (Lea) di nuove prestazioni o servizi. La Commissione nazionale per l’aggiornamento dei Lea, presieduta dal ministero, fornirà una risposta, positiva o negativa. Una novità significativa che rende sempre più reale il dialogo con i cittadini e le associazioni”. Così il ministro della Salute ha annunciato il nuovo servizio di richiesta di aggiornamento dei Lea, che da oggi diventa operativo sul portale ministeriale.
In particolare, la Commissione esaminerà non solo le richieste di inclusione nei Lea di nuove prestazioni o servizi, ma anche quelle di modifica o di esclusione di prestazioni o servizi già inclusi, come anche le richieste di nuove esenzioni per patologia o di modifica delle esistenti.

Leggi: Quotidiano Sanità, 06/06/2019


mercoledì 5 giugno 2019
Analisi. Periferie oltre la propaganda. Crescono i laboratori di futuro

In gioco il destino di 15 milioni di persone che abitano «ai confini» delle città
Divenute terreno di caccia privilegiato per la politica, le periferie italiane restano innanzitutto uno straordinario termometro sociale del Paese. Perché rappresentano la memoria storica delle comunità, perché anticipano i fenomeni di mutamento sociale, perché custodiscono al proprio interno i segni di futuro. Così, se l’analisi dei flussi elettorali si limita a certificare quale forza partitica riesce meglio a cavalcarne il sentimento politico e al limite a soffiare sul fuoco del malcontento popolare in un dato momento, è evidente che bisogna allargare la prospettiva storica e sociale per capire quali sommovimenti profondi si stanno verificando. Occorre ragionare dunque in un orizzonte almeno di decenni, non certo di decimali di punto raccolti o persi nell’urna.
Secondo le stime Eurostat, l’83% della popolazione delle aree metropolitane europee vive in periferia; nelle grandi città italiane ci sono 15 milioni di persone che abitano in ‘aree di confine’. Dentro a questa grande questione sociale si gioca dunque la vita concreta di una moltitudine di persone, che chiede risposte a chi è rimasto nei presìdi storici dei territori dimenticati: scuole, parrocchie, associazioni, realtà sportive e culturali. È il lavoro di mediazione preziosissimo svolto in questi contesti ad aver impedito rivolte sociali fomentate ad arte, che purtroppo sono accadute e accadranno, come hanno dimostrato i casi recenti di Torre Maura e Casal Bruciato a Roma. Proprio quelle vicende hanno svelato il rischio che si corre quando si affronta il tema della marginalità sociale in zone dimenticate: è il ‘rischio vetrina’, che trasforma il problema in emergenza, il quartiere in palcoscenico, la politica in spot promozionale, garantendo la ribalta a estremismi di ogni genere, peraltro poco rappresentativi del senso comune.

Leggi: Avvenire, 05/06/2019


martedì 4 giugno 2019
Terza età, la depressione non è un destino

Solitudine e depressione non rappresentano la naturale evoluzione dell’invecchiamento. Lo mostrano bene le differenze tra i paesi dove il welfare funziona meglio e quelli dove le persone sono lasciate sole, e sono soprattutto le donne a soffrire di più
La solitudine e i sintomi della depressione vengono generalmente considerati come problemi della terza età, connaturati al ‘normale’ invecchiamento. Questa concezione trova riscontro nella realtà dal momento che l’invecchiamento spesso implica circostanze e condizioni associate a un più alto rischio di solitudine e depressione. Tali circostanze e condizioni includono i problemi di salute, la perdita delle persone care, un maggiore rischio di deterioramento cognitivo e una disponibilità limitata di risorse socio-economiche. Una serie di ricerche svolte nei paesi occidentali mostra tuttavia che i tassi di solitudine e depressione si mantengono piuttosto stabili quando le persone entrano nella terza età, con picchi più alti dopo gli 80 anni. Gli incrementi del tasso di solitudine dovuti all’età potrebbero tuttavia essere più pronunciati e verificarsi nei paesi con condizioni di vita e programmi di welfare insoddisfacenti. Poco si sa sui rischi della solitudine legata all’età nei paesi dell’Europa orientale, dove emergono sfide significative in termini di soddisfacimento delle necessità materiali, sociali e sanitarie della popolazione anziana. In questi paesi, le prestazioni sanitarie sono insufficienti, le condizioni sanitarie della popolazione sono relativamente insoddisfacenti, e i tassi di povertà sono eleva.

Leggi: In Genere, 04/06/2019


giovedì 30 maggio 2019
La videosorveglianza garantisce diritti e dignità?

In sede di esame del cosiddetto decreto legge “sblocca cantieri” le Commissioni Lavori pubblici e Ambiente del Senato hanno approvato un emendamento che riguarda la videosorveglianza nelle scuole dell’infanzia e nelle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali per anziani e persone con disabilità.
Al di là degli annunci e delle prime notizie, l’emendamento istituisce due fondi, uno per le scuole solo d’infanzia e uno per le strutture e contano ciascuno su una dotazione di 5 milioni di euro per il 2019 e 15 milioni di euro per ognuno degli anni dal 2020 al 2024.
In realtà non si tratta di nuove risorse: un fondo storna e usa risorse destinate al Ministero dell’Istruzione, l’altro fondo preleva da risorse destinate al Ministero della Salute per l’ammodernamento delle strutture sanitarie. I fondi e le relative risorse sono ora attribuiti al Ministero dell’Interno.
Nemmeno un euro potrà comunque essere speso prima dell’approvazione di una specifica norma. Questa (disegno di legge 897) è ancora in discussione presso la Commissione Affari Costituzionali del Senato; poi tornerà alla Camera.

Leggi: Fish Onlus, 30/05/2019


mercoledì 29 maggio 2019
Imposte locali, per chi scattano le «trappole di povertà»

Il meccanismo tecnico di applicazione e soprattutto la concentrazione di redditi bassi in precise zone del Paese, hanno creato sacche di ingiustizia. È urgente una riforma complessiva della fiscalità, a partire dalle addizionali regionali e comunali
Il prelievo delle addizionali comunali e regionali all’Irpef nasce come avente una portata “accessoria” rispetto all’Irpef nazionale. Non a caso si chiamano addizionali. Tuttavia, il meccanismo tecnico di applicazione, la generale diminuzione dei redditi e soprattutto la concentrazione di redditi bassi in precise zone del nostro Paese (il Mezzogiorno) hanno finito per creare meccanismi di estrema ingiustizia e da più parti si sente parlare della necessità di una riforma complessiva dell’imposizione sui redditi personali. All’interno della riforma sarà della massima importanza – e citiamo la piattaforma unitaria Cgil, Cisl e Uil – “rivedere in maniera organica la tassazione locale”.
Una nota stampa della Cgil Calabria ha messo in luce nei giorni scorsi una particolare caratteristica delle addizionali che porta alcune categorie di contribuenti, peraltro molto deboli e ampiamente diffuse nella regione, a pagare addizionali maggiori rispetto all’Irpef nazionale. Sono purtroppo assai numerosi, in Calabria, lavoratori con remunerazione bassa e lavori discontinui, specie nei settori del turismo e dell’agricoltura; bassi redditi che si ripercuotono, chiaramente, anche sull’importo degli assegni pensionistici.

Leggi: Rassegna Sindacale, 29/05/2019


DALLE REGIONI:

sabato 8 giugno 2019
Genova, entra in servizio il “maggiordomo di quartiere”

Sino al 10 agosto, dunque, 2 persone della Cooperativa Sociale Agorà saranno a disposizione nell’edicola di piazzetta Luccoli, da lunedì a sabato con orario 8-18, per varie attività
Primo giorno di lavoro, nel capoluogo ligure, per il cosiddetto “maggiordomo di quartiere”, a disposizione di lavoratori e residenti di via Luccoli e vico Casana per commissioni, consegne, piccole manutenzioni e varie ed eventuali cortesie.
L’iniziativa, nata da un progetto della Regione Liguria (assessorati alle Pari opportunità e alle Politiche sociali) con partner operativi Confindustria e Confesercenti e con la collaborazione del Comune di Genova, è stata presentata questa mattina dagli assessori regionale Sonia Viale e comunale Paola Bordilli.
Sino al 10 agosto, dunque, 2 persone della Cooperativa Sociale Agorà saranno a disposizione nell’edicola di piazzetta Luccoli, da lunedì a sabato con orario 8-18, per attività come ricevimento dei pacchi e consegna ai negozi di zona e nelle case, pagamento di bollettini e ricevimento della posta, monitoraggio degli anziani, ritiro di ricette e consegna farmaci. Il servizio, coordinato da Confesercenti Genova, fa parte del progetto regionale “Dal Welfare aziendale al Welfare territoriale”, finanziato dalla Regione con risorse del dipartimento nazionale per le Pari opportunità.

Leggi: Il Secolo XIX, 08/06/2019


martedì 4 giugno 2019
Sicilia, povertà sanitaria da record: 280 mila famiglie finite sul lastrico per curarsi

Secondo il dossier dell’istituto Demoskopika, la Sicilia è seconda solo alla Calabria per impoverimento dovuto alle spese sanitarie
Sicilia da record per impoverimento sanitario. Secondo il dossier Demoskopika, sono 283 mila le famiglie che nel 2017 sono finite nell’area del disagio economico a causa delle spese sanitarie, il 14, 2 per cento del totale. Solo la Calabria sta peggio, con il 14,9 per cento. Nel 2017 quasi 1,6 milioni di famiglie italiane hanno dichiarato di non avere i soldi, in alcuni periodi dell’anno, per poter affrontare le spese necessarie per curarsi. Nel 2016 Demoskopika aveva censite 69 mila le famiglie scivolate sotto la soglia della povertà per colpa della malattia di uno o più familiari, il 3,4 per cento. Un dato quattro volte inferiore rispetto a quello rilevato nel 2017. Emerge dall’Ips, l’indice di performance sanitaria realizzato, per il terzo anno consecutivo, dall’istituto sulla base di otto indicatori: soddisfazione sui servizi sanitari, mobilità attiva, mobilità passiva, risultato d’esercizio, disagio economico delle famiglie, spese legali per liti da contenzioso e da sentenze sfavorevoli, democrazia sanitaria e speranza di vita.

Leggi: La Repubblica, 04/06/2019


lunedì 3 giugno 2019
Cascia, i nonni di comunità entrano in azione

“Per dare un futuro a questo territorio servono le bambine e i bambini, ecco perché un servizio come questo, rivolto alle giovani famiglie con figli piccoli, è fondamentale”. Con queste parole il sindaco di Cascia, Mario De Carolis, ha salutato l’apertura ufficiale del nuovo spazio gratuito per bambine e bambini tra i 18 e i 36 mesi, nel quale operano tre giorni a settimana le “nonne di comunità”, volontarie di Auser che affiancano le educatrici professioniste nelle attività ludico pedagogiche offerte dal centro.
Il progetto “I nonni come fattore di potenziamento della comunità educante a sostegno delle fragilità genitoriali”, selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, punta a creare una vera e propria rete di “Nonne e nonni di comunità” per dare supporto alle genitorialità fragili e valorizzare le risorse che i nonni volontari Auser possono offrire soprattutto in territori dove i servizi scarseggiano e povertà educativa ed economica si sommano.

Leggi: Auser Umbria, 03/06/2019


IN AGENDA:

Silver Economy Forum: a Genova dal 13 al 15 giugno la seconda edizione

La manifestazione è promossa dall’Assessore allo Sviluppo e Promozione Economica della città di Genova in collaborazione con l’Associazione Genova Smart City
Si svolgerà il prossimo 13-14-15 giugno a Genova la seconda edizione del Silver Economy Forum, manifestazione promossa dall’Assessore allo Sviluppo e Promozione Economica della città di Genova in collaborazione con l’Associazione Genova Smart City, una road map nazionale per esplorare l’economia del mondo senior.
Il forum, gratuito e aperto a tutti, sarà articolato su 3 giornate presso il Palazzo della Borsa. L’intento è quello di intercettare tendenze ed esigenze del segmento “over 50”, che rappresenta sempre più un’opportunità di sviluppo per l’economia nazionale e del nostro territorio. Salute, turismo, health care, nutrizione, innovazione e domotica, economia e finanza, tempo libero e consumi, solo per citare alcuni dei temi che saranno affrontati durante l’evento. Altre info sul sito della manifestazione

Leggi: Silver Economy Forum


I prossimi appuntamenti di Italia Longeva

Roma il 3 e 4 luglio presso il Ministero della Salute (Auditorium Viale Ribotta) in occasione degli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine.
Giunta alla quarta edizione, la due giorni annuale di incontro e confronto tra gli attori che entrano a diversi livelli nella programmazione, organizzazione e gestione del sistema sociosanitario e assistenziale dedicato alle cure a lungo termine si propone come un’occasione di aggiornamento e di discussione allargata su modalità efficaci e sostenibili per la presa in carico degli anziani fragili.
Tutte le info e gli aggiornamenti sul sito www.italialongeva.it

Leggi: Auser


IN EVIDENZA:

Domanda di Assegno per il Nucleo Familiare (ANF)

Nuove istruzioni Inps
Dal 1° aprile 2019 l’Assegno per il Nucleo Familiare (ANF) dei lavoratori dipendenti di aziende attive del settore privato non agricolo deve essere richiesto esclusivamente in modalità telematica, come indicato nella circolare INPS 22 marzo 2019, n. 45, tramite il servizio online. Fanno eccezione le richieste di prestazione familiare da parte degli operai agricoli a tempo indeterminato (OTI), che continueranno a presentare la domanda al proprio datore di lavoro attraverso il modello cartaceo “ANF/DIP” (cod. SR16).
Per gli impiegati del settore agricolo, invece, valgono le nuove disposizioni descritte nella circolare. Sono inquadrati nel settore non agricolo anche i soci lavoratori delle imprese cooperative che trasformano, manipolano e commercializzano prodotti agricoli e zootecnici. La precisazione è contenuta in un comunicato diffuso dall’Inps oggi e pubblicato sul sito istituzionale.

Leggi: Inca


Non autosufficienza. Ecco quali sono i benefici fiscali

Tempo di dichiarazione dei redditi. Ma siamo sicuri di conoscere tutto quello che c’è da sapere prima di fare il 730? Ad esempio molti anziani non autosufficienti non sanno che, in presenza di una certificazione di invalidità o di handicap, possono godere di alcuni benefici fiscali. Facciamo un po’ di chiarezza.
Per beneficiare delle agevolazioni fiscali dei disabili, bisogna essere in possesso del verbale che attesta o l’invalidità o l’handicap. Bisogna quindi presentare il verbale quando si va al Caf per la dichiarazione dei redditi. La possibilità di detrarre o dedurre inoltre è determinata dalle condizioni dell’anziano, ovvero se in possesso di certificazione di invalidità (legge 509/ 88 l 124/ 98) o disabilità (legge 104/92).
Inoltre, la normativa fiscale per le persone anziane, disabili e le loro famiglie, prevede di dedurre o detrarre dalla dichiarazione dei redditi parte delle spese sostenute per la cura presso strutture di assistenza. Infatti alcune regioni hanno adottato provvedimenti che offrono agevolazioni fiscali sulle rette alberghiere. Emilia Romagna, Lazio e Lombardia sulla base della normativa vigente hanno elaborato e concordato alcune indicazioni valide per i servizi residenziali e semiresidenziali sociosanitari accreditati per anziani non autosufficienti.

Leggi: Liberetà


Previdenza: riscatto, ricongiunzione o rendita

Inps su attestazioni fiscali per il pagamento degli oneri
Con il messaggio n. 1490 dell’11 aprile, l’Inps comunica che le attestazioni fiscali dei versamenti effettuati nel 2018 per gli oneri da riscatto, ricongiunzione o rendita, sono visualizzabili e stampabili nel Portale dei Pagamenti del sito www.inps.it, raggiungibile attraverso il seguente percorso: “Prestazione e servizi” > “Tutti i servizi” > “Portale dei pagamenti” > “Servizi Riscatti, Ricongiunzioni e Rendite” > “Entra nel servizio” > “Accedi” > “Sezione pagamenti effettuati”.
L’accesso con codice fiscale e numero pratica consente di visualizzare e stampare l’attestazione fiscale relativa ad una singola pratica di riscatto, ricongiunzione o rendita; l’autenticazione mediante PIN, invece, consente di visualizzare e stampare l’attestazione fiscale relativa ad una o più pratiche di riscatto, ricongiunzione e rendita.
Al riguardo l’Inps precisa che le attestazioni fiscali relative ai pagamenti effettuati dagli iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo e al Fondo pensione sportivi professionisti (ex Enpals), che non dovessero essere disponibili sul Portale dei Pagamenti, potranno essere richieste utilizzando la casella di posta elettronica polospecialisticopals.roma@inps.it

Leggi: Inca


Portale INPS – Tutti i moduli PIN in un’unica sezione

Per agevolare gli utenti nella ricerca dei moduli, l’Inps ha raccolto in un’unica sezione del suo portale tutti quelli che riguardano il PIN. Nella sezione “Tutti i moduli”, infatti, è stata creata la nuova voce “Assegnazione e abilitazione PIN”.
Posizionata come prima scelta nel menu a sinistra, consente di trovare al suo interno tutti i moduli di assegnazione e abilitazione ai profili PIN. Il PIN, oltre che per accedere a prestazioni di interesse strettamente personale del titolare, può essere utilizzato per svolgere ulteriori attività espressamente autorizzate. Per questo, oltre al modulo di assegnazione del PIN dispositivo al cittadino (MV35), sono stati realizzati altri moduli di abilitazione o estensione del PIN.

Leggi: Inca


SEGNALAZIONI:

21 Servizi Sanitari Regionali sempre più diversi. Rapporto Sanità Nebo 2019

Il personale del SSR del Lazio il più assente per malattia, ma il record è di 25 giorni lavorativi di malattia medi annui per dipendente dell’AO di Cosenza; in Sardegna il doppio dei medici per assistito rispetto al Molise; 2 infermieri per medico in Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna contro i 3 del Nord-Est; un’età media del personale che va dai 57 anni della ASL di Reggio Calabria ai 43 anni dell’AOU Federico II di Napoli
Roma, 7 maggio 2019 – Gli ultimi dati diffusi dalla Ragioneria Generale dello Stato – provenienti da oltre 200 Aziende Sanitarie (ASL, AO e altri Enti regionali) ed elaborati dal Centro Studi Nebo – consentono di quantificare le risorse umane del Servizio Sanitario Nazionale in circa 10 unità di personale ogni mille assistiti, valore che a livello regionale varia dai 16,4 della Valle d’Aosta ai 7,3 del Lazio, quest’ultima preceduta dalle altre sei Regioni sottoposte ai Piani di rientro e dalla Lombardia, unica Regione del Nord al di sotto della media nazionale.
La disponibilità dei medici della Sardegna è doppia rispetto a quella del Molise (2,6 medici per mille assistiti contro 1,3) e di poco superiore a quella della Valle d’Aosta, cui seguono Liguria, Calabria, Umbria; analoga variabilità per infermieri e riabilitatori, che dai 6,5 per mille assistiti del Friuli Venezia Giulia scendono fino ai 3,5 della Campania.

Leggi: In Salute


Adattare le case per la non autosufficienza. Una newsletter gratuita ad hoc

È on line la Newsletter della Rete dei CAAD centri adattamento ambiente domestico
n. 3/4, marzo/aprile 2018.

Leggi: Rete Caad


Fondazione Brescia Solidale Onlus – Adattare le case delle persone non autosufficienti.

Cinque videoclip del Servizio di adattamento degli ambienti di vita – SAV
Da ormai dieci anni il SAV, Servizio adattamento ambienti di vita, di Fondazione Brescia Solidale Onlus, si occupa dell’adattamento delle case per le persone non autosufficienti residenti nella provincia di Brescia. Dal 2009 ad oggi il servizio ha realizzato oltre 4000 interventi, rivolti a persone anziane (75% dei casi) e disabili (25%) nel campo della eliminazione di barriere, ausili, soluzioni automatizzate e dispositivi domotici, contributi pubblici e agevolazioni fiscali.
Cinque brevi videoclip – realizzate grazie al contributo di FONDAZIONE ASM – GRUPPO a2a – illustrano le attività del SAV attraverso alcune esperienze concrete di intervento per persone anziane o persone con disabilità e testimoniano come il Servizio abbia favorito l’autonomia delle persone e facilitato il lavoro di cura dei famigliari.
Ma non solo maggiore autonomia e indipendenza sono il frutto del lavoro svolto: “…le modifiche alla casa hanno innescato nuovi pensieri…cosa può fare mio fratello disabile anche senza di me… e cosa posso fare io per me – racconta Silvana, sorella di Sidorel – con tutto questo tempo nuovo che mi è arrivato”.
Le cinque clip si possono vedere nella pagina del sito di Fondazione Brescia Solidale Onlus dedicata al servizio SAV

Leggi: Fondazione B Solidale


NEWS:

martedì 4 giugno 2019
RdC (Reddito di Cittadinanza): al 30 maggio oltre 1,25mln domande Inps, accolte 674 mila

Sono 1.252.148 le domande di Reddito di cittadinanza presentate fino al 30 maggio. Lo fa sapere l’Inps spiegando che su oltre 960.000 domande lavorate (su un totale di poco più di un milione e 60.000 presentate a marzo ed aprile), sono 674.000 le accolte. Le domande respinte sono 277.000 mentre 9.000 sono in evidenza per ulteriore attività istruttoria.
Il tasso di rifiuto è attualmente al 26%. L’importo medio a famiglia sulle 674.000 domande già accolte è di 540 euro. Le pensioni di cittadinanza finora liquidate sono circa 81.000 per un importo medio di 210 euro.

Leggi: Inca, 04/06/2019


martedì 4 giugno 2019
Medici: la situazione è diventata insostenibile

Le carenze di personale specializzato, che si protraggono da tempo, rendono ogni giorno più grave lo scenario nei servizi di emergenza e urgenza negli ospedali di tutto il territorio. Fp: “Sabato 8 giugno la categoria sarà in massa in piazza a Roma”
Medici pensionati richiamati in servizio, medici militari utilizzati nelle corsie di ospedali ‘civili’. “Le gravi carenze di personale specializzato, che si protraggono da tempo, rendono ogni giorno di più drammatica la situazione nei servizi di emergenza-urgenza negli ospedali di tutto il territorio nazionale”. A denunciarlo è il segretario nazionale della Fp Cgil Medici e dirigenti del servizio sanitario, Andrea Filippi, nel rilanciare la presenza in piazza della categoria il prossimo 8 giugno a Roma “contro l’incapacità di questo governo di far fronte all’emergenza Sanità, in difesa del diritto alla salute della cittadinanza: ci saremo, camici bianchi, in mezzo ad un fiume di bandiere colorate”.
Nel dettaglio, osserva Filippi, “in assenza di un intervento strutturale del Governo per superare in modo definitivo la mancanza di medici, tutte le Regioni stanno correndo ai ripari con i più ‘disperati’ provvedimenti: in Piemonte si inseriscono nei pronto soccorso i medici di famiglia, in Toscana si ricorre a quelli senza specializzazione a danno di color che nel frattempo si stanno specializzando, fino ad interventi sicuramente più critici come quello di far tornare i pensionati, oggi proposto anche dalla Liguria dopo il Veneto, o quello allarmate di chiamare l’esercito come in Molise”

Leggi: Rassegna Sindacale, 04/06/2019


martedì 4 giugno 2019
Solitudine e coraggio: genitori anziani che si prendono cura dei figli disabili

A Treviso una donna di 82 anni è rimasta chiusa in casa accanto al corpo del figlio morto da 4 mesi. Nicoletti: “Diventare fantasmi è destino di tanti che hanno un figlio disabile adulto”. Gironi Carnevale: “Dignità calpestata”. Improta: “Si parla di puzza e di degrado, non dell’eroismo di chi si prende cura per una vita di un figlio disabile”
ROMA – Sono rimasti uniti, nella loro solitudine, fino alla morte e anche molti giorni dopo: la mamma, 82 anni, è rimasta a vegliare per quattro mesi il figlio disabile, morto a 50 anni in casa e vissuto sempre con lei. E’ accaduto a Treviso, dove i condomini e l’amministratore, allarmati dal forte odore che proveniva dall’appartamento in cui i due abitavano, ha chiesto alla polizia di intervenire per verificare la situazione. E’ così venuta alla luce una realtà che nessuno immaginava, nella sua drammaticità: l’uomo, morto da circa quattro mesi, disteso sul proprio letto, dove l’anziana madre non aveva mai smesso di stargli accanto. E l’appartamento in uno stato di abbandono, con rifiuti accumulati e sporcizia ovunque. Una storia di cui pochi giornali hanno parlato, ma che non è sfuggita a chi, genitore non più giovane di un adulto con disabilità, sente la propria condizione vicina e simile a quella della donna e di suo figlio.

Leggi: Redattore Sociale, 04/06/2019


lunedì 3 giugno 2019
L’Italia che invecchia frena economia e conti pubblici

Italia è il secondo Paese più anziano del mondo, preceduta solo dal Giappone per numero di cittadini con oltre 60 anni di età. L ‘ invecchiamento nei prossimi anni avrà impatti sempre più rilevanti non solo sulle famiglie e sui conti dello Stato, ma anche sull’economia e sugli investimenti. Proprio la casa, il bene rifugio per eccellenza, sarà al centro di tensioni sempre più forti. Secondo l ‘ Onu, nel 2017 nel mondo il Giappone era al primo posto con il 33,4% della popolazione con oltre 60 anni, seguito dall’Italia con il 29,4%. Le persone con 60 anni o più passeranno da 962 milioni nel 2017 a 2,1 miliardi nel 2050: il Giappone sarà sempre primo con il 42,4%, l ‘ Italia solo ottava con il 40,3%. Ma se 2017 la popolazione di 60 anni o più in Italia era di 17,43 milioni di persone, nel 2050 sarà di 22,2 milioni. Di questi, le donne sole saranno il 37,9% e gli uomini il 16,5%, quelli che vivranno con il solo coniuge saranno il 34,3% delle donne e il 49,5% degli uomini. L ‘ invecchiamento procede spedito soprattutto nelle aree urbane. Tra il 2000 e il 2015, nel mondo il numero di persone con più di 60 anni è aumentato del 68% nelle aree urbane a fronte del 25% delle aree rurali.

Leggi: Il Fatto Quotidiano, 03/06/2019


lunedì 3 giugno 2019
Anche la Liguria richiama i medici in pensione

L’allarme rilanciato dalla Cgil regionale: “È questa l’ultima di una serie di scelte assunte dall’assessore regionale Sonia Viale che certificano il collasso della sanità pubblica. Ma così non si fa altro che favorire l’ingresso dei privati”
“La delibera di Giunta della settimana scorsa che autorizza l’assunzione di medici in pensione nel sistema sanitario ligure è l’ultimo di una serie di scelte assunte dall’Assessore regionale Sonia Viale che certificano una sanità regionale al collasso”. Lo affermano in una nota Federico Vesigna (segretario generale Cgil Liguria) e Fulvia Veirana (segretaria generale Fp Cgil Liguria). Da più di due anni quasi tutti i sindacati segnalano la pesante carenza di organico nelle Asl: mancano medici, professionisti sanitari e non, tecnici. “La Giunta – osservano i due sindacalisti – aveva tutto il tempo per pianificare concorsi, negoziare con il governo regole che consentissero di assumere medici giovani. Ma non lo ha fatto”.
“Ma non ha neppure assunto gli infermieri che mancano – prosegue la Cgil ligure – pur avendo fatto i concorsi ed avendo in graduatoria professionisti che non vedrebbero l’ora di iniziare a lavorare. Così come non si è dato avvio al concorso per l’assunzione degli operatori socio sanitari. Nonostante lo sblocco delle assunzioni a livello nazionale e un margine di spesa utilizzabile di oltre 120 milioni di euro, si preferisce tagliare servizi e sfiancare il personale medico e non per fare funzionare quel che resta”

Leggi: Rassegna Sindacale, 03/06/2019


lunedì 3 giugno 2019
Verso un Codice in materia di disabilità: prime considerazioni

Il disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri il 28 febbraio 2019 prevede una delega molto ampia al Governo di “semplificazione e codificazione in materia di disabilità”. Il provvedimento risponde alle attese delle persone con disabilità? Ne parliamo con Roberto Speziale, presidente di Anffas nazionale e coordinatore della Consulta Disabilità in seno al Forum del Terzo Settore.
Il disegno di legge elaborato dal Governo a oltre due anni dalla Conferenza nazionale di Firenze è un provvedimento nel solco del Secondo Programma di Azione Biennale – anche se non viene citato espressamente – oppure fa riferimento al cosiddetto “Contratto per il Governo del cambiamento”?
Al momento in cui parliamo lo schema di legge delega non si sa a che punto sia. Sembra che sia ancora alla Ragioneria per la ‘bollinatura’; non ci risulta, infatti, ancora presentato in Parlamento. Ne parliamo, quindi, con beneficio di inventario in attesa che il provvedimento sia ufficializzato e si conoscano maggiormente motivazioni e lavori preparatori.
D’altro canto, proprio nelle ultime settimane, l’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità è stato riconvocato a seguito del trasferimento delle competenze dal Ministero delle Politiche Sociali al nuovo Ministero per la Famiglia e le Disabilità, e quindi vi è la speranza che finalmente, dopo oltre un anno e mezzo dal suo insediamento, questo possa ripartire per i suoi lavori. Al momento, però non è chiaro se l’Osservatorio sarà parte attiva nella costruzione del c.d. Codice in Materia di disabilità”, la cui idea promana proprio dal Ministero a cui oggi fa capo tale organo

Leggi: Welforum, 03/06/2019


lunedì 3 giugno 2019
Nutrizione: migliorare l’assistenza per renderla razionale, efficace e appropriata

Formazione universitaria, inserimento della nutrizione clinica nei Pdta delle malattie croniche, introduzione delle terapie nutrizionali nei Lea almeno per alcune categorie di pazienti, a partire dai pazienti oncologici, blocco della chiusura delle U.O. di Nutrizione esistenti e creazione di nuove. Sono alcuni degli interventi identificati come importanti ed urgenti dai “Fogli di Roma sulla nutrizione clinica”. Si tratta del frutto del lavoro di oltre 100 esperti che durante il 1° Forum sulla Nutrizione Clinica “Nutrendo” si sono riuniti in sei tavoli tematici: associazioni pazienti, società scientifiche, formazione, Ssn, industria e comunicazione. Il documento, in corso di finalizzazione, sarà pubblicato sui “Quaderni del Sole 24 Ore”.
“La nutrizione clinica – dichiara il professor Maurizio Muscaritoli, presidente SINuC e ideatore del Forum Nutrendo – è a tutti gli effetti un’opportunità non ancora sfruttata. Dalla sua implementazione nel campo delle patologie croniche è ormai ampiamente dimostrato come possa derivare un consistente risparmio in termini di costi sanitari, sociali e vite umane. Il Forum Nutrendo promosso dalla SINuC ha gettato le basi per un risorgimento della specialità, nelle nostre intenzioni infatti i Fogli di Roma saranno il punto di partenza per migliorare l’assistenza, renderla razionale, efficace e appropriata”.

Leggi: Sanità 24, Il Sole 24 Ore, 03/06/2019


domenica 2 giugno 2019
Politiche sanitarie e non sanitarie nelle diseguaglianze di salute. Il convegno dell’ASviS e dell’Iss

Nonostante la sanità italiana si collochi ai primi posti in Italia e in Europa rispetto al raggiungimento di molti dei target dell’Obiettivo 3 dell’Agenda Onu (Salute e benessere per tutti), il permanere e l’accentuarsi di situazioni e processi di diseguaglianza mostrano che è ancora molta la strada da fare
Le diseguaglianze di salute sono interamente riconducibili a politiche sanitarie? Che ruolo hanno le politiche non sanitarie nell’accesso al benessere sanitario? E a che punto sono l’Italia e l’Europa nell’adozione di pratiche adeguate? A queste e altre domande hanno tentato di rispondere i molti relatori intervenuti al Convegno organizzato dall’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) e dall’Istituto Superiore di Sanità nell’ambito del terzo Festival italiano dello Sviluppo Sostenibile, una grande manifestazione di sensibilizzazione alla cultura della sostenibilità che si svolge da fine maggio a inizio giugno in tutta Italia con oltre mille eventi.
In linea con l’orientamento integrato delle analisi condotte dall’ASviS, incentrate sullo sviluppo socioeconomico, territoriale e culturale, in apertura del convegno è stata rimarcata la forte interdisciplinarietà del tema delle diseguaglianze.

Leggi: Quotidiano Sanità, 02/06/2019


sabato 1 giugno 2019
In centomila in piazza per difendere i diritti degli anziani

Pensionati e pensionate invadono Roma e fanno splendere il sole.
Al governo mandano a dire: «Dateci retta: abbiamo sedici milioni di buoni motivi». Spi, Fnp e Uilp chiedono un tavolo al governo dove rinegoziare la rivalutazione delle pensioni, riformare seriamente la Fornero, rifinanziare la sanità, fare una legge per la non autosufficienza, ridurre le tasse su pensioni e lavoro.
I pensionati sono arrabbiatissimi. «Dateci retta altrimenti scateniamo l’inferno», portano scritto sui cartelli molti manifestanti in piazza San Giovanni a Roma. E appena dal palco montato proprio sotto la cattedrale di Roma e del mondo intero, Ivan Pedretti comincia a parlare, si capisce subito di cosa è capace il sindacato quando è unito come oggi. «Siamo qui in questa bellissima piazza in tanti – ha detto il segretario generale dello Spi Ivan Pedretti – ma se non ci saranno risposte domani saremo ancora di più. Continueremo a mobilitarci, in tutte le città, nei comuni e nei quartieri. E se sarà necessario chiederemo a Cgil, Cisl e Uil di bloccare il paese utilizzando quel vecchio arnese del ‘900 che si chiama sciopero generale».

Leggi: Liberetà, 01/06/2019


sabato 1 giugno 2019
Pedretti: senza risposte sciopero generale contro governo

“Siamo qui in questa bellissima piazza in tanti ma se non ci saranno risposte domani saremo ancora di più. Continueremo a mobilitarci, in tutte le città, nei comuni e nei quartieri. Se sarà necessario chiederemo a Cgil, Cisl e Uil di bloccare il paese utilizzando quel vecchio arnese del ‘900 che si chiama sciopero generale”.
Lo ha detto il Segretario generale dello Spi Cgil Ivan Pedretti intervenendo alla
“Anche se il voto europeo in Italia ha premiato Salvini noi vogliamo dirlo con forza che la razza è solo quella umana. Se lo ricordi il Ministro della paura. Ci batteremo e risponderemo colpo su colpo ad ogni forma di violenza, di intolleranza e di razzismo. Smettetela di odiare il diverso, chi scappa dalle guerre, dalla fame e dalle indigenze.
Basterebbe ricordare come trattavano i migranti italiani all’estero. Noi non possiamo essere razzisti, non è la storia italiana. Questa politica dell’odio e dell’intolleranza ci porterà all’isolamento, alla solitudine e all’avarizia”.
“Dateci retta, cambiate politica perché così ci portate a sbattere. A questo governo chiediamo dove sia andato a finire il contratto di milioni di pensionati con lo Stato. In quel contratto non c’era scritto di tagliare la rivalutazione delle pensioni. Voi quel contratto lo avete stracciato. Non siamo noi gli avari ma siete voi che state dilapidando risorse che non sono vostre, senza nemmeno domandare.
Volete una guerra tra poveri perché quei soldi non li avete presi dai ricchi, dagli evasori e dagli imbroglioni.
Aumentate il finanziamento pubblico sulla sanità, servono 4 miliardi per dare a tutti i cittadini italiani il diritto a curarsi. Fate una legga sulla non autosufficienza, abolite i ticket, riducete le liste d’attesa, assumete più personale senza ingrossare le fila dei privati”.

Leggi: Spi-Cgil, 01/06/2019


venerdì 31 maggio 2019
Domiciliarità e residenzialità, due mondi in uno

In una società con forte crescita della popolazione anziana ci ritroviamo con servizi pubblici scarsi e poco efficaci per fronteggiare la crescente non autosufficienza. A partire da una panoramica dei servizi esistenti in Piemonte e dall’analisi di alcune loro criticità, l’autrice offre una riflessione sulle possibili risposte “dal basso”, in grado di fornire soluzioni diversificate e flessibili. Partendo da un’esperienza locale, l’articolo propone di allargare lo sguardo verso sperimentazioni simili, con l’auspicio che vengano comprese, accolte e implementate allo scopo di creare un sistema di servizi diverso, prima che la non autosufficienza diventi un’emergenza sociale. di Denisa Garrone (Assistente sociale specialista)
Le politiche per gli anziani non autosufficienti della regione Piemonte
Gli interventi pubblici rivolti all’anziano, parzialmente o totalmente non autosufficiente, residente in Piemonte, si differenziano in diversi livelli di intervento:
Residenzialità.
Residenzialità temporanea o ricoveri di sollievo.
Semiresidenzialità.
Domiciliarità: prestazioni erogate presso il proprio domicilio.
RSA aperta: (attivata solo in alcuni casi sporadici) misura che coinvolge ultrasessantacinquenni non autosufficienti, idonei ad un progetto di inserimento in RSA ma che, al contempo, presentano condizioni sanitarie che permettono di procrastinare l’inserimento in struttura attraverso l’erogazione di prestazioni del tutto assimilabili a quelle erogate in RSA: prestazioni infermieristiche, OSS, fisioterapia, riabilitazione motoria, consulenza medica. Consente inoltre di attivare consulenze per l’adattamento dell’ambiente domestico, addestramento del caregiver e facilitazione della famiglia a partecipare a gruppi di mutuo auto aiuto.
Per accedere a queste diverse tipologie di intervento l’interessato deve presentare una formale domanda all’Unità di Valutazione Geriatrica (UVG) presso il distretto sanitario dell’ASL di appartenenza1, corredata da impegnativa del Medico di Medicina Generale, scheda informativa sanitaria, attestato di richiesta del modello ISEE e copia della dichiarazione sostitutiva unica DSU.

Leggi: I Luoghi della Cura, 31/05/2019


mercoledì 29 maggio 2019
Il valore degli anziani attivi? Lo spiega un nuovo spot per il trentennale di Auser

Il nuovo spot di Auser ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sull’invecchiamento attivo e valorizzare il ruolo delle persone anziane nella vita sociale, civile, economica e culturale del Paese. Lo ha realizzato l’agenzia Idea Comunicazione
“Il tempo dà valore alle cose, una vita attiva dà valore alle persone”. È il titolo dello spot realizzato dall’Auser in occasione del suo trentennale di fondazione, che ha come obiettivo sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sull’invecchiamento attivo e valorizzare il ruolo delle persone anziane nella vita sociale, civile, economica e culturale del Paese. Si è cercato di ribaltare una considerazione ancora molto diffusa: quella che vede gli anziani come soggetti non più attivi nella società, un peso. Lo spot, della durata di 30 secondi, pone al centro la metafora di come gli oggetti antichi e unici acquistano valore anche le persone anziane che hanno una vita attiva acquistano valore per sé e per gli altri col passare del tempo. Realizzato a Roma dall’agenzia Idea Comunicazione con la regia di Antonio Palumbo, lo spot vede come protagonista Sofia, volontaria Auser con 76 anni di invecchiamento attivo.

Leggi: Redattore Sociale, 29/05/2019


lunedì 27 maggio 2019
Il cinema come strumento educativo per imparare ad invecchiare meglio

L’articolo presenta l’iniziativa culturale “La stagione del raccolto”, una rassegna cinematografica organizzata dall’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona ITIS di Trieste in collaborazione con l’Associazione Aris e la Cooperativa Bonawentura che, da 15 anni, attraverso lo strumento del cinema, promuove una cultura attiva dell’invecchiamento.
di Francesco Mosetti-d’Henry (Responsabile programmazione strategica aziendale Azienda Pubblica di Servizi alla Persona ITIS di Trieste)
Nell’antica Grecia, allo scopo di curare le persone che presentavano problemi depressivi, i primi medici filosofi utilizzavano le grotte come ambiente terapeutico. Essi avevano capito che un ambiente buio, circoscritto e dalle caratteristiche quasi “avvolgenti”, poteva riportare alla memoria emozionale del singolo la situazione di protezione affettiva vissuta nel ventre materno, generando una percezione di maggiore sicurezza e libertà di espressione del proprio sé.
Questo tipo di esperienza accade, in modo analogo, quando ci si reca al cinema o, ancor più semplicemente, quando ci apprestiamo a vedere un film nella nostra casa, avvolti da un comodo divano e in penombra. Lo spettatore, identificandosi con i protagonisti della narrazione visiva, traspone i propri bisogni e desideri nei vissuti dei personaggi filmici e ciò gli consente di esprimere e sperimentare alcune emozioni che, nella quotidianità, vengono mantenute “chiuse” in qualche recondito ambito del proprio essere. Rassicurato da una situazione protetta, egli può partecipare emotivamente alla narrazione cinematografica, acquisendo una maggiore consapevolezza nella capacità di gestione delle emozioni e affrontando meglio la propria quotidianità.

Leggi: I Luoghi della Cura, 27/05/2019


mercoledì 22 maggio 2019
Abitare: un diritto anche per le persone con disabilità

Uno sguardo finalmente diverso, sui servizi e i loro mandati, ispirato alla Convenzione ONU
Se diamo uno sguardo alle pratiche più innovative e alla letteratura scientifica sul tema della disabilità e, in modo più specifico alla disabilità associata a disturbi del neuro sviluppo, c’è, pur nella diversità di accenti, una evidente convergenza su una visione dei servizi come strumento essenziale per l’esercizio dei diritti fondamentali della persona. Tra questi diritti certo ci sono anche la protezione sociale e l’assistenza, ma solo come ancillari rispetto agli scopi principali: creare condizioni di eguaglianza di opportunità tra cittadini, riconoscimento della piena dignità della persona, dei suoi talenti e del suo potenziale di fioritura umana.
Questa visione trova nella Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità una sua formulazione giuridica vincolante che “obbliga” gli Stati e di fatto l’intera società civile a chiudere definitivamente la “stagione” di stigmatizzazione e segregazione delle persone con disabilità.

Leggi: Welforum, 22/05/2019


martedì 7 maggio 2019
Newsletter Sportelli Sociali Maggio 2019 – Indagine sull’assistenza domiciliare 2018: chi la fa, come si fa e buone pratiche

Il trend dell’offerta di cure domiciliari agli anziani si conferma in crescita (+0,2% rispetto al 2016), ma resta ancora un privilegio per pochi: ne gode solo 3,2% degli over65 residenti in Italia, con una forte variabilità a seconda delle aree del Paese, se non all’interno della stessa Regione, per quanto riguarda l’accesso al servizio, le prestazioni erogate rispetto quelle inserite nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), le ore dedicate a ciascun assistito, la natura pubblica o privata degli operatori e il costo pro capite dei servizi.
Inoltre si riscontra disomogeneità nel numero delle ore e degli accessi garantiti per ogni assistito. All’ampia variabilità in termini di assistiti ed attività erogate, corrispondono anche costi differenti per la singola presa in carico che variano dai 543 euro agli oltre 1000 euro tra le realtà prese in esame. Dalla comparazione con gli altri Paesi europei, l’Italia, il Paese più vecchio d’Europa, vive le conseguenze della pressione demografica: aumento del carico di cronicità, disabilità e non autosufficienza.
Scarica l’Indagine di Italialongeva sull’Assistenza Domiciliare in Italia (ADI): chi la fa, come si fa e buone pratiche – Edizione 2018 (sito italialongeva.it)

Leggi: Comune di Bologna


DALLE REGIONI:

martedì 4 giugno 2019
Montieri, la farmacia che resiste allo spopolamento

Grazie ai fondi stanziati dalla Regione Toscana per le farmacie dei comuni disagiati, il farmacista Claudio Cianchi (a Montieri in provincia di Grosseto) mantiene la propria occupazione e il presidio sanitario continua ad esistere
Gli anziani sono sempre più anziani, i giovani se ne vano in città. E Montieri, in provincia di Grosseto, rischia di spopolarsi. Un problema ancora più urgente se visto con gli occhi di Claudio Cianchi, 64 anni, il farmacista del paese, l’unico farmacista dell’unica farmacia. Un presidio sanitario fondamentale, visto che l’altra farmacia più vicina sarebbe quella a Prata, distante 12 chilometri. Dodici chilometri quasi impossibili da percorrere per i tanti anziani che vivono a Montieri. “Ma il giro d’affari della farmacia è sempre più basso, i clienti sempre di meno e non è facile resistere alla crisi” ha spiegato Cianchi.
Ecco perché sono fondamentali i fondi stanziati dall’assessorato alla sanità della Regione Toscana per le farmacie dei comuni disagiati. Anche per il 2019, per garantire una distribuzione sempre più capillare delle farmacie su tutto il territorio regionale, la Regione riconosce un contributo a favore di queste farmacie. E quest’anno il contributo è più alto rispetto agli anni precedenti: 650.000 euro, a fronte dei 400.000 del 2018. Lo prevede una delibera presentata dall’assessore al diritto alla salute e al sociale e approvata dalla giunta nel corso della sua seduta di ieri pomeriggio.

Leggi: Redattore Sociale, 04/06/2019


lunedì 3 giugno 2019
Pesaro e Urbino, pensionati sempre più poveri e anziani

Due su tre percepiscono meno di 750 euro lordi al mese
Sono oltre 119 mila le prestazioni pensionistiche e assistenziali attualmente erogate dall’Inps nella provincia di Pesaro Urbino, e di queste 59 mila sono le pensioni di vecchiaia (pari al 49,8% del totale). Sono 11mila le pensioni di invalidità (9,5%), 23 mila le pensioni ai superstiti (19,3%), 4 mila le pensioni/assegni sociali (3,3%) e oltre 21 mila sono le prestazioni a invalidi civili (20,6%). E’ quanto emerge dai dati dell’Inps 2019 (escluse le gestioni dei lavoratori pubblici), elaborati dall’Ires Cgil Marche.
Dal 2015 il numero delle pensioni complessivamente erogate nella provincia è diminuito del 2,14%, pari a 2.600 prestazioni in meno. Nello stesso periodo si è innalzata l’età media dei pensionati. Ciò è particolarmente evidente per l’età di coloro che sono stati lavoratori dipendenti: dal 2015 ad oggi, i pensionati con meno di 65 anni di età sono passati dal 14,5% all’11,5% del totale, mentre coloro che hanno oltre 80 anni sono passati dal 31,4% al 35,6%.

Leggi: Rassegna Sindacale, 03/06/2019


mercoledì 29 maggio 2019
Arriva l’obbligo di installare telecamere nelle scuole dell’infanzia e nelle strutture per anziani e disabili-

Le commissioni Lavori pubblici e Ambiente del Senato hanno approvato l’emendamento bipartisan al decreto sblocca cantieri, firmato da senatori di Lega, M5S, Pd e Forza Italia. La proposta, come annunciato, è stata rivista soltanto sulle coperture. Nello specifico, è prevista nello stato di previsione del ministero dell’Interno una dotazione di 5 milioni per il 2019 e 15 milioni per ciascuno degli anni dal 2020 al 2024 che serviranno ai Comuni per installare in ogni aula di ogni scuola per l’infanzia sistemi di videosorveglianza e apparecchiature finalizzate alla conservazione delle immagini. Altrettanti ne vengono stanziati per fornire gli stessi strumenti alle strutture sociosanitarie e socioassistenziali per anziani e persone con disabilità, a carattere residenziale, semiresidenziale o diurno.

Leggi: Auser, 29/05/2019


giovedì 23 maggio 2019
Part-time ciclico: vittoria importante in materia di previdenza

Andrà in pensione la prima lavoratrice che ha promosso vincendola una causa contro l’Inps per ottenere l’accredito dei contributi anche nei periodi di sospensione lavorativa
Andrà finalmente in pensione la prima lavoratrice che, avendo un contratto di lavoro con part-time ciclico con sospensione lavorativa durante l’estate, ha promosso vincendola una causa contro l’Inps per ottenere l’accredito dei contributi anche nei periodi di sospensione lavorativa. La sentenza del Tribunale di Milano ottenuta, passata in giudicato e quindi non più impugnabile, ha sancito il riconoscimento dell’anzianità contributiva nei periodi non lavorati in conseguenza del rapporto di lavoro part time ciclico.
Ne dà notizia, in una nota, la Filcams della Lombardia: “Per effetto di ciò la lavoratrice, da noi assistita, ha ottenuto l’accredito di ben 243 settimane che le hanno consentito di raggiungere finalmente il traguardo della pensione. È sicuramente un risultato importante, ma sono ancora tantissime, oltre 100mila in tutta Italia, le lavoratrici e i lavoratori che ogni giorno garantiscono i servizi in appalto di ristorazione, pulizie e assistenza alla persona nelle scuole di ogni ordine e grado, che ad oggi non si vedono riconosciuti i contributi durante il periodo di sospensione scolastica in quanto la normativa non è ancora stata modificata”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 23/05/2019


mercoledì 22 maggio 2019
Newsletter Sportelli Sociali Maggio 2019 – Disabilità, dalla Regione 6,5 milioni ai Comuni contro le barriere architettoniche

Abitazioni che hanno porte troppo strette, pavimenti scivolosi, bagni poco funzionali, oppure edifici privi di ascensore o montascale. Una risposta concreta ai bisogni di questi cittadini arriva dalla Regione Emilia-Romagna, che per il 2019 mette in campo 6,5 milioni di contributi per finanziare interventi negli appartamenti e nelle parti comuni dei palazzi abitati da disabili frutto della ripartizione dei 29 milioni di euro del Fondo nazionale per il superamento delle barriere architettoniche concessi all’Emilia-Romagna nel triennio 2018-2020.
Potrà essere soddisfatta, da Piacenza a Rimini, una parte delle 6.722 domande presenti nelle graduatorie comunali al 1^ marzo 2019, dando precedenza a situazioni di maggiore gravità (disabilità motoria certificata al 100%).
Le risorse del Fondo nazionale sono state ripartite tenendo conto del numero di richieste presenti nelle graduatorie comunali. A Bologna vanno 1,5 milioni di euro; Modena 1,2 milioni; Reggio Emilia 720 mila euro; Ravenna 642 mila; Parma 640 mila; Rimini 596 mila; Forlì-Cesena 559 mila; Ferrara 472 mila e Piacenza 278 mila euro.

Leggi: Rete Caad, 22/05/2019


venerdì 10 maggio 2019
Newsletter Sportelli Sociali Maggio 2019 – Vicinanza solidale tra famiglie: al via un avviso pubblico per dare la propria disponibilità

Il Comune di Bologna in collaborazione con Asp Città di Bologna ha pubblicato un avviso pubblico per la formulazione di proposte di vicinanza solidale tra le famiglie.
L’obiettivo è di sostenere alcune famiglie nell’organizzazione quotidiana, attraverso la solidarietà di altre famiglie o di singole persone in una logica di affiancamento e di condivisione delle risorse e delle opportunità.
Le persone che si propongono come risorse nella vicinanza solidale accompagnano il bambino nello svolgimento di alcune attività e in alcuni compiti relativi ai suoi bisogni di crescita (accompagnamento a scuola, visite, attività sportive,…); accompagnano i genitori nel fronteggiare alcuni problemi della vita quotidiana prestando attenzione a non sostituirsi a loro, promuovendo le loro capacità; promuovono l’integrazione della famiglia nella vita sociale del territorio di appartenenza.

Leggi: Comune di Bologna, 10/05/2019


IN AGENDA:

Il 6 giugno a Roma presentazione del libro “Colazione da re” per una sana alimentazione delle persone anziane

Giovedì 6 giugno a Roma presso la Città dell’Altra Economia Ristorante Stazione di Posta Largo Frisullo 1, alle ore 11, si terrà la presentazione del libro del medico e nutrizionista Paolo Pigozzi “Colazione da Re” edito da Liberetà. Il libro è frutto della collaborazione fra Auser e Spi Cgil sui temi dell’alimentazione e dell’invecchiamento in salute.
“Colazione da Re” è un semplice e pratico manuale da sfogliare e tenere a portata di mano in cucina che attraverso ricette semplici e consigli pratici, ci permette di stare meglio e di “volerci bene”. Dalla A alla Z gustose ricette e alimenti salutari che ci possono aiutare ad affrontare quei disturbi che spesso insorgono con l’avanzare dell’età come il colesterolo, l’insonnia, l’ipertensione. Questo libro rappresenta la tappa conclusiva dell’indagine sulle abitudini alimentari e il modo di curarsi degli anziani “Pensa a cosa mangi” realizzata da Spi e Auser che ha coinvolto in due fasi gli anziani e gli esperti della salute.
All’iniziativa saranno presenti oltre all’autore, Ivan Pedretti segretario generale Spi Cgil ed Enzo Costa presidente nazionale Auser. Modera Giorgio Nardinocchi direttore di Liberetà.
Alla presentazione seguirà lo spettacolo teatrale “Saga Salsa” di Qui e ora Residenza Teatrale.
Attorno a un tavolo, fra una portata e l’altra, tre donne, tre generazioni diverse, una nonna, una mamma e una figlia, a parlare delle loro vite. Tre donne che mettono in tavola il passato e il presente in una cena da gustare, ma anche da vedere e ascoltare, una cena in cui tutti i sensi sono chiamati a partecipare e dove il pasto da consumarsi non è fatto solo di cibo ma anche di emozioni, sapori e storie.

Leggi: Auser


Milano, Dare voce agli invisibili

Venerdì 7 giugno dalle ore 9,30 alle 13.00 presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano, si terrà il seminario “Dare voce agli invisibili. Le povertà in Lombardia dal Rei al Reddito di Cittadinanza”.
L’iniziativa è promosso dall’Alleanza contro la povertà in Lombardia, in collaborazione con il Dipartimento di Sociologia dell’Università Cattolica con l’obiettivo di fare il punto sull’avvio del Reddito di Cittadinanza in Lombardia, dedicando particolare attenzione alle dimensioni delle povertà – a partire dai soggetti più fragili come i minori, gli stranieri e le persone senza dimora – evidenziando l’esigenza di integrazione fra politiche nazionali e regionali per promuovere inclusione lavorativa e sociale.

Leggi: Auser


Silver Economy Forum: a Genova dal 13 al 15 giugno la seconda edizione

La manifestazione è promossa dall’Assessore allo Sviluppo e Promozione Economica della città di Genova in collaborazione con l’Associazione Genova Smart City
Si svolgerà il prossimo 13-14-15 giugno a Genova la seconda edizione del Silver Economy Forum, manifestazione promossa dall’Assessore allo Sviluppo e Promozione Economica della città di Genova in collaborazione con l’Associazione Genova Smart City, una road map nazionale per esplorare l’economia del mondo senior.
Il forum, gratuito e aperto a tutti, sarà articolato su 3 giornate presso il Palazzo della Borsa. L’intento è quello di intercettare tendenze ed esigenze del segmento “over 50”, che rappresenta sempre più un’opportunità di sviluppo per l’economia nazionale e del nostro territorio. Salute, turismo, health care, nutrizione, innovazione e domotica, economia e finanza, tempo libero e consumi, solo per citare alcuni dei temi che saranno affrontati durante l’evento. Altre info sul sito della manifestazione

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I prossimi appuntamenti di Italia Longeva

Roma il 3 e 4 luglio presso il Ministero della Salute (Auditorium Viale Ribotta) in occasione degli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine.
Giunta alla quarta edizione, la due giorni annuale di incontro e confronto tra gli attori che entrano a diversi livelli nella programmazione, organizzazione e gestione del sistema sociosanitario e assistenziale dedicato alle cure a lungo termine si propone come un’occasione di aggiornamento e di discussione allargata su modalità efficaci e sostenibili per la presa in carico degli anziani fragili.
Tutte le info e gli aggiornamenti sul sito www.italialongeva.it

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IN EVIDENZA:

Domanda di Assegno per il Nucleo Familiare (ANF)

Nuove istruzioni Inps
Dal 1° aprile 2019 l’Assegno per il Nucleo Familiare (ANF) dei lavoratori dipendenti di aziende attive del settore privato non agricolo deve essere richiesto esclusivamente in modalità telematica, come indicato nella circolare INPS 22 marzo 2019, n. 45, tramite il servizio online. Fanno eccezione le richieste di prestazione familiare da parte degli operai agricoli a tempo indeterminato (OTI), che continueranno a presentare la domanda al proprio datore di lavoro attraverso il modello cartaceo “ANF/DIP” (cod. SR16).
Per gli impiegati del settore agricolo, invece, valgono le nuove disposizioni descritte nella circolare. Sono inquadrati nel settore non agricolo anche i soci lavoratori delle imprese cooperative che trasformano, manipolano e commercializzano prodotti agricoli e zootecnici. La precisazione è contenuta in un comunicato diffuso dall’Inps oggi e pubblicato sul sito istituzionale.

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Non autosufficienza. Ecco quali sono i benefici fiscali

Tempo di dichiarazione dei redditi. Ma siamo sicuri di conoscere tutto quello che c’è da sapere prima di fare il 730? Ad esempio molti anziani non autosufficienti non sanno che, in presenza di una certificazione di invalidità o di handicap, possono godere di alcuni benefici fiscali. Facciamo un po’ di chiarezza.
Per beneficiare delle agevolazioni fiscali dei disabili, bisogna essere in possesso del verbale che attesta o l’invalidità o l’handicap. Bisogna quindi presentare il verbale quando si va al Caf per la dichiarazione dei redditi. La possibilità di detrarre o dedurre inoltre è determinata dalle condizioni dell’anziano, ovvero se in possesso di certificazione di invalidità (legge 509/ 88 l 124/ 98) o disabilità (legge 104/92).
Inoltre, la normativa fiscale per le persone anziane, disabili e le loro famiglie, prevede di dedurre o detrarre dalla dichiarazione dei redditi parte delle spese sostenute per la cura presso strutture di assistenza. Infatti alcune regioni hanno adottato provvedimenti che offrono agevolazioni fiscali sulle rette alberghiere. Emilia Romagna, Lazio e Lombardia sulla base della normativa vigente hanno elaborato e concordato alcune indicazioni valide per i servizi residenziali e semiresidenziali sociosanitari accreditati per anziani non autosufficienti.

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Previdenza: riscatto, ricongiunzione o rendita

Inps su attestazioni fiscali per il pagamento degli oneri
Con il messaggio n. 1490 dell’11 aprile, l’Inps comunica che le attestazioni fiscali dei versamenti effettuati nel 2018 per gli oneri da riscatto, ricongiunzione o rendita, sono visualizzabili e stampabili nel Portale dei Pagamenti del sito www.inps.it, raggiungibile attraverso il seguente percorso: “Prestazione e servizi” > “Tutti i servizi” > “Portale dei pagamenti” > “Servizi Riscatti, Ricongiunzioni e Rendite” > “Entra nel servizio” > “Accedi” > “Sezione pagamenti effettuati”.
L’accesso con codice fiscale e numero pratica consente di visualizzare e stampare l’attestazione fiscale relativa ad una singola pratica di riscatto, ricongiunzione o rendita; l’autenticazione mediante PIN, invece, consente di visualizzare e stampare l’attestazione fiscale relativa ad una o più pratiche di riscatto, ricongiunzione e rendita.
Al riguardo l’Inps precisa che le attestazioni fiscali relative ai pagamenti effettuati dagli iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo e al Fondo pensione sportivi professionisti (ex Enpals), che non dovessero essere disponibili sul Portale dei Pagamenti, potranno essere richieste utilizzando la casella di posta elettronica polospecialisticopals.roma@inps.it

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Portale INPS – Tutti i moduli PIN in un’unica sezione

Per agevolare gli utenti nella ricerca dei moduli, l’Inps ha raccolto in un’unica sezione del suo portale tutti quelli che riguardano il PIN. Nella sezione “Tutti i moduli”, infatti, è stata creata la nuova voce “Assegnazione e abilitazione PIN”.
Posizionata come prima scelta nel menu a sinistra, consente di trovare al suo interno tutti i moduli di assegnazione e abilitazione ai profili PIN. Il PIN, oltre che per accedere a prestazioni di interesse strettamente personale del titolare, può essere utilizzato per svolgere ulteriori attività espressamente autorizzate. Per questo, oltre al modulo di assegnazione del PIN dispositivo al cittadino (MV35), sono stati realizzati altri moduli di abilitazione o estensione del PIN.

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SEGNALAZIONI:

21 Servizi Sanitari Regionali sempre più diversi. Rapporto Sanità Nebo 2019

Il personale del SSR del Lazio il più assente per malattia, ma il record è di 25 giorni lavorativi di malattia medi annui per dipendente dell’AO di Cosenza; in Sardegna il doppio dei medici per assistito rispetto al Molise; 2 infermieri per medico in Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna contro i 3 del Nord-Est; un’età media del personale che va dai 57 anni della ASL di Reggio Calabria ai 43 anni dell’AOU Federico II di Napoli
Roma, 7 maggio 2019 – Gli ultimi dati diffusi dalla Ragioneria Generale dello Stato – provenienti da oltre 200 Aziende Sanitarie (ASL, AO e altri Enti regionali) ed elaborati dal Centro Studi Nebo – consentono di quantificare le risorse umane del Servizio Sanitario Nazionale in circa 10 unità di personale ogni mille assistiti, valore che a livello regionale varia dai 16,4 della Valle d’Aosta ai 7,3 del Lazio, quest’ultima preceduta dalle altre sei Regioni sottoposte ai Piani di rientro e dalla Lombardia, unica Regione del Nord al di sotto della media nazionale.
La disponibilità dei medici della Sardegna è doppia rispetto a quella del Molise (2,6 medici per mille assistiti contro 1,3) e di poco superiore a quella della Valle d’Aosta, cui seguono Liguria, Calabria, Umbria; analoga variabilità per infermieri e riabilitatori, che dai 6,5 per mille assistiti del Friuli Venezia Giulia scendono fino ai 3,5 della Campania.

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Welfare, la nuova questione abitativa

La casa, complice la crisi economica del 2008, è tornata a essere un problema sociale, avvertito nel dibattito scientifico, ma ancora fuori dall’agenda politica. Se ne parla, con il contributo di diversi e approfonditi saggi, nel n. 4/2018 di Rps
Di Stefano Cecconi
La crescente diffusione della casa di proprietà, negli anni passati, sembrava avesse delineato un superamento della “questione abitativa”. Invece, la casa e l’abitare, complice la crisi economica del 2008, sono tornati a essere un problema sociale. Un problema avvertito nel dibattito scientifico, ma ancora fuori dall’agenda politica. Anche per questo l‘ultimo numero 2018 di Rps, La Rivista delle Politiche Sociali, dedica la sezione Tema a “Le nuove forme dell’abitare”.
Nel volume viene analizzata la “nuova questione abitativa”, frutto dei cambiamenti intervenuti nella domanda, maggiormente composita rispetto al passato, per effetto delle dinamiche socio-demografiche (invecchiamento della popolazione, immigrazione, trasformazioni della struttura famigliare, crescente mobilità territoriale ecc.), dei cambiamenti economici (il perdurare della crisi economico-finanziaria, un mercato del lavoro ultraflessibile, una ridotta capacità di risparmio delle famiglie) e culturali (diffusione della sharing economy, una maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale). I nove saggi che compongono il volume sono preceduti da un’importante introduzione dei curatori, Ugo Ascoli e Micol Bronzini, che riepiloga e commenta i diversi punti di vista degli autori sulla “questione abitativa” per come si presenta oggi, sia sotto il profilo dei bisogni, sia nella configurazione delle risposte.

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Adattare le case per la non autosufficienza. Una newsletter gratuita ad hoc

È on line la Newsletter della Rete dei CAAD centri adattamento ambiente domestico
n. 3/4, marzo/aprile 2018.

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Arriva all’ONU l’appello della rete europea delle donne anziane

In occasione del Decimo Gruppo di lavoro sull’Invecchiamento che si è riunito in questi giorni presso le Nazioni Unite a New York, Elizabeth Sclater direttrice di OWN Europe (la rete delle donne anziane) ha rivolto una dichiarazione/appello agli stati membri per invitarli a riconoscere l’invecchiamento come “processo dignitoso del corso della vita”. Ha esortato gli Stati Membri dell’Onu affinché vengano garantiti diritti e protezione a tutti i cittadini anziani, auspicando azioni concrete per sviluppare e fornire risorse per l’apprendimento permanente; per sviluppare piani d’azione per sostenere le persone molto anziane, soprattutto donne, così che possano mantenere ed esercitare la loro autonomia e la loro dignità fina al termine della vita; garantire che tali piani includano la disponibilità e l’accessibilità di trasporti.

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Parma, presentato il volume “2032, IDEE PER LA LONGEVITÀ”

«La longevità è una sfida, bella, impegnativa, e inedita» parola di Gianluigi Bovini, demografo, curatore del libro «2032, idee per la longevità», realizzato da Auser e Spi Cgil Emilia-Romagna, che è stato presentato nel salone Trentin della Camera del Lavoro di Parma. Qualche dato: in Italia 40 anni fa la speranza di vita era di 70 anni per gli uomini e 77 per le donne. Oggi è di 81 anni per gli uomini e 88 per le donne. In un futuro non lontano salirà a 85 e a 90. «L’Italia e l’Emilia-Romagna in particolare è fra i luoghi in cui si vive di più al mondo. Uno dei fattori è l’avere un sistema sanitario efficace – dice Bovini, che parla dei problemi legati all’invecchiamento della popolazione: – La rete familiare classica, non ci sarà in futuro. Poi invecchiano anche le case in cui vivono le persone anziane, Il 70% dei palazzi, che hanno almeno 4 piani, anche nella città di Parma, sono privi di ascensore. L’eliminazione delle barriere architettoniche può creare occasioni di lavoro. Anche la tecnologia, può dare un contributo positivo». All’ incontro hanno preso parte Marcello Maggio, professore dell’Università, Nicoletta Paci, assessore ai Diritti dei cittadini, Fausto Viviani, presidente regionale Auser e Daniela Bortolotti, segretaria regionale Spi Cgil.

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Fondazione Brescia Solidale Onlus – Adattare le case delle persone non autosufficienti.

Cinque videoclip del Servizio di adattamento degli ambienti di vita – SAV
Da ormai dieci anni il SAV, Servizio adattamento ambienti di vita, di Fondazione Brescia Solidale Onlus, si occupa dell’adattamento delle case per le persone non autosufficienti residenti nella provincia di Brescia. Dal 2009 ad oggi il servizio ha realizzato oltre 4000 interventi, rivolti a persone anziane (75% dei casi) e disabili (25%) nel campo della eliminazione di barriere, ausili, soluzioni automatizzate e dispositivi domotici, contributi pubblici e agevolazioni fiscali.
Cinque brevi videoclip – realizzate grazie al contributo di FONDAZIONE ASM – GRUPPO a2a – illustrano le attività del SAV attraverso alcune esperienze concrete di intervento per persone anziane o persone con disabilità e testimoniano come il Servizio abbia favorito l’autonomia delle persone e facilitato il lavoro di cura dei famigliari.
Ma non solo maggiore autonomia e indipendenza sono il frutto del lavoro svolto: “…le modifiche alla casa hanno innescato nuovi pensieri…cosa può fare mio fratello disabile anche senza di me… e cosa posso fare io per me – racconta Silvana, sorella di Sidorel – con tutto questo tempo nuovo che mi è arrivato”.
Le cinque clip si possono vedere nella pagina del sito di Fondazione Brescia Solidale Onlus dedicata al servizio SAV

Leggi: Fondazione B Solidale


NEWS:

martedì 28 maggio 2019
Sfida tra cuochi delle case di riposo per creare un piatto anti-invecchiamento

Dalla scelta degli ingredienti alle tecniche di trasformazione, tutto dovrà essere curato “a puntino” per creare un piatto su misura degli utenti dei Centri. L’obiettivo è promuovere una corretta alimentazione che aiuti ad invecchiare meglio
Promuovere una corretta alimentazione che aiuti a invecchiare meglio. È l’obiettivo della Gara nazionale di ristorazione di qualità dei Centri di servizio alla persona, un contest che si rinnova giovedì 30 maggio a Varese con il tema “Dalla memoria, contro l’invecchiamento! e che mira a unire le tecniche gastronomiche con le migliori combinazioni alimentari per creare un piatto che “allunghi la vita”. L’iniziativa è a cura dell’Ansdipp (Associazione nazionale dei manager del sociale e del sociosanitario), che lega le regioni d’Italia per i servizi alla persona.
Dalla scelta degli ingredienti alle tecniche di trasformazione, tutto dovrà essere curato “a puntino” per creare un piatto su misura degli utenti. Un piatto che li faccia tornare indietro nel tempo, per riscoprire le tradizioni locali e i ricordi del passato, ma con una rivisitazione moderna. Ansdipp ha invitato gli staff delle Rsa in gara a dare forma e gusto alla personalità di ogni regione con una ricetta della tradizione. Ogni partecipante potrà presentare due ricette (un piatto e un dessert anti-aging), di cui solo uno passerà l’ultima selezione. Possono partecipare unicamente i cuochi impiegati da almeno un anno nelle case di riposo aderenti al concorso. Grazie al supporto e all’attenzione di Ansdipp, il 30 maggio diventa un’occasione di festa dove i veri protagonisti della serata saranno i cuochi in gara, per esaltare queste figure professionali che giorno dopo giorno, con passione e impegno, operano nei centri di servizio alla persona.

Leggi: Redattore Sociale, 28/05/2019


lunedì 27 maggio 2019
Taglio alle pensioni. Basta bugie! La verità viene a galla

Quanto costerà ai pensionati il taglio della rivalutazione delle pensioni decisa dal governo giallo-verde? Cifre irrisorie, secondo il presidente del Consiglio, che dà degli “avari” ai pensionati scesi in piazza per protestare contro l’ingiusta decurtazione. E che manifesteranno di nuovo tra pochi giorni a Roma in piazza San Giovanni.
Da una delle lettere giunte in redazione a LiberEtà nei mesi scorsi, è nata una triangolazione di domande e risposte che ha coinvolto un nostro lettore, Elio Caddoppi dell’Emilia Romagna, la vicepresidente della Camera, la grillina Maria Edera Spadoni, e il dipartimento previdenza dello Spi.
Il nostro lettore voleva avere lumi sulla rivalutazione varata dall’attuale governo, e poi avuta la risposta del nostro esperto, Giuliano Ferranti del dipartimento previdenza dello Spi, ha pensato di girarla all’onorevole Maria Edera Spadoni. La risposta che ha ottenuto dalla parlamentare 5 Stelle che è anche vicepresidente della Camera, è stata la seguente: «Una delle bufale più odiose che stanno diffondendo in queste settimane opposizioni e giornali – gli scrive la deputata – riguarda i pensionati, che subirebbero nel 2019 decurtazioni ai loro assegni mensili. Naturalmente è il contrario. Con la manovra di fine 2018 siamo intervenuti noi, aumentando la percentuale di rivalutazione. A diminuire sono solo le pensioni oltre nove volte il trattamento minimo (oltre 4.569,28 euro lordi), cioè pensioni d’oro alle quali abbiamo chiesto un contributo anche per aumentare quelle più basse. Con le misure contenute nella nostra prima manovra abbiamo messo miliardi nelle tasche dei pensionati». Ma davvero i pensionati si troveranno in tasca tutti questi soldi?

Leggi: Liberetà, 27/05/2019


lunedì 27 maggio 2019
Dieci proposte per salvare il lavoro di cura

Il lavoro domestico in Europa rappresenta il 4% dell’occupazione totale. Ne parliamo con Andrea Zini, vice presidente di Assindatcolf ed Effe, che hanno appena presentato dieci proposte per un welfare che sostenga caregiver e famiglie
Non si tratta solo di manutenzione e pulizia delle case, il lavoro domestico riguarda l’assistenza ad anziani, disabili, malati e in Europa è un settore che rappresenta il 4% dell’occupazione totale, con 8 milioni di lavoratori regolari e chissà quanti irregolari, e 5 milioni di nuovi potenziali posti di lavoro. Sono i dati appena diffusi dal Libro Bianco del lavoro domestico che Assindatcolf, Associazione nazionale dei datori di lavoro domestico ed Effe, Federazione europea dei datori di lavoro domestico hanno presentato alla vigilia delle elezioni europee per chiedere un pieno riconoscimento del settore. Abbiamo rivolto alcune domande ad Andrea Zini, vicepresidente di Assindatcolf ed Effe.
Perché è così importante un impegno politico per il pieno riconoscimento del lavoro domestico in Europa?
È assolutamente importante per due motivi molto banali. Il primo è la tutela dei lavoratori, cosa che se non c’è un contratto collettivo e il lavoro viene svolto in nero, o come dicono in Europa, è informale, non può avvenire. Eppure si tratta di logiche condivise di solidarietà sociale e interventi tipici di ogni stato, principi che sono compresi nello stesso Pilastro europeo dei diritti sociali approvato dalla commissione Juncker. In secondo luogo, se parliamo di assistenza non solo alle persone ma anche alle cose, è importante per permettere soprattutto alle donne di poter lavorare e svolgere una professione, delegando a qualcun altro la cura della casa e l’assistenza dei familiari.

Leggi: Ingenere, 27/05/2019


lunedì 27 maggio 2019
Il cinema come strumento educativo per imparare ad invecchiare meglio

L’articolo presenta l’iniziativa culturale “La stagione del raccolto”, una rassegna cinematografica organizzata dall’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona ITIS di Trieste in collaborazione con l’Associazione Aris e la Cooperativa Bonawentura che, da 15 anni, attraverso lo strumento del cinema, promuove una cultura attiva dell’invecchiamento.
di Francesco Mosetti-d’Henry (Responsabile programmazione strategica aziendale Azienda Pubblica di Servizi alla Persona ITIS di Trieste)
Nell’antica Grecia, allo scopo di curare le persone che presentavano problemi depressivi, i primi medici filosofi utilizzavano le grotte come ambiente terapeutico. Essi avevano capito che un ambiente buio, circoscritto e dalle caratteristiche quasi “avvolgenti”, poteva riportare alla memoria emozionale del singolo la situazione di protezione affettiva vissuta nel ventre materno, generando una percezione di maggiore sicurezza e libertà di espressione del proprio sé.
Questo tipo di esperienza accade, in modo analogo, quando ci si reca al cinema o, ancor più semplicemente, quando ci apprestiamo a vedere un film nella nostra casa, avvolti da un comodo divano e in penombra. Lo spettatore, identificandosi con i protagonisti della narrazione visiva, traspone i propri bisogni e desideri nei vissuti dei personaggi filmici e ciò gli consente di esprimere e sperimentare alcune emozioni che, nella quotidianità, vengono mantenute “chiuse” in qualche recondito ambito del proprio essere. Rassicurato da una situazione protetta, egli può partecipare emotivamente alla narrazione cinematografica, acquisendo una maggiore consapevolezza nella capacità di gestione delle emozioni e affrontando meglio la propria quotidianità.

Leggi: I Luoghi della Cura, 27/05/2019


giovedì 23 maggio 2019
Nessun limite alla realizzazione di un ascensore privato in condominio

Negli edifici condominiali l’utilizzazione delle parti comuni per la realizzazione di un impianto posto a servizio esclusivo di un appartamento esige non solo il rispetto delle regole dettate dall’articolo 1102 codice civile – comportante il divieto di alterarne la destinazione e di impedire agli altri partecipanti di farne parimenti uso (secondo il loro diritto) – ma anche l’osservanza delle norme stabilite dal codice civile in tema di distanze, onde evitare la violazione del diritto degli altri condòmini sulle porzioni immobiliari di loro esclusiva proprietà.
Tale disciplina, tuttavia, non opera nell’ipotesi d’installazione nel fabbricato di un impianto ascensore. Tanto è quanto ha appena stabilito la Suprema Corte di Cassazione con la Sentenza n.13217 pubblicata in data 16 maggio 2019 (Consigliere relatore Antonio Scalisi).
Un simile opera è stata ritenuta, invero, indispensabile ai fini di una reale abitabilità dell’appartamento, consona all’evoluzione delle esigenze generali dei cittadini e allo svolgimento delle moderne concezioni in tema di igiene.
Unica condizione posta dal giudice di legittimità è quella, per la realizzazione dell’opera, di apprestare degli accorgimenti idonei ad evitare danni alle unità immobiliari altrui (in punto, sono stati richiamati precedenti arresti giurisprudenziali, quali: Cassazione Civile n. 7752 del 1995; 6885 del 1991; 11695 del 1990).

Leggi: Quotidiano Condominio, Il Sole 24 Ore, 23/05/2019


giovedì 23 maggio 2019
La prossimità? Un “cammino comune” di terzo settore, istituzioni e imprese

L’esperienza della Biennale di Taranto, tra buone pratiche condivise e il lavoro dei gruppi di studio, rende “più concreta” l’idea di prossimità. E i numeri confermano l’importanza di questa edizione, la prima del Mezzogiorno
L’esperienza della Biennale di Taranto, tra buone pratiche condivise e il lavoro dei gruppi di studio, rende “più concreta” l’idea di prossimità. Imprime “un’evoluzione significativa” al confronto sul tema e, grazie anche all’impegno delle “aree di scambio” delle giornate nel capoluogo pugliese, ne delimita “l’area di pensiero e di azione” e la definisce come “la capacità di condensare verso un percorso comune il cammino del terzo settore, delle Istituzioni e del mondo produttivo”. Un percorso in cui è determinante “l’azione propositiva e positiva dei corpi sociali che con le loro esperienze e pratiche hanno mostrato un’inedita natura propulsiva e generativa di soluzioni concrete a bisogni sociali”.
Tra gli elementi sottolineati dal team di ricerca l’importanza di un coprotagonismo tra enti del terzo settore, imprese e istituzioni locali: gli interventi di prossimità, sottolineano, si pongono in partnership con l’ente pubblico e nonin alternativa, tenendo conto che il finanziamento pubblico, pur non così ingente, è comunque significativo. Importante anche la tendenza replicare come un modello in diverse aree nel paese gli interventi di prossimità: dalle social street agli empori solidali, dalle iniziative di contrasto allo spreco alimentare a vantaggio degli indigenti.

Leggi: Redattore Sociale, 23/05/2019


mercoledì 22 maggio 2019
Pensionati arrabbiati. “Il governo ci chiede indietro 100 milioni”

Carta canta. Si chiama “debito per il ricalcolo della pensione”. È una delle voci del cedolino delle pensioni di giugno. Accanto c’è una cifra col segno meno. Un vero e proprio furto per tanti anziani che, per colpa del nuovo meccanismo di perequazione, si stanno vedendo decurtate dalla propria pensione cifre piuttosto significative. Lo denunciano a gran voce i sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil che anche per questo scenderanno in piazza sabato 1° giugno a Roma.
Sulla pagina Facebook dello Spi Cgil da qualche giorno si stanno affollando gli amari commenti di tanti pensionati arrabbiati che chiedono giustizia. “Hanno sbagliato i conti. Sono oltre che incapaci anche incoscienti. E sempre sulle spalle dei più deboli”, scrive Loretta. Un’altra pensionata dice “i pensionati non sono il bancomat del governo”.
Ma vediamo precisamente di cosa si tratta. Dal 1° aprile è entrato in vigore il nuovo meccanismo di rivalutazione delle pensioni introdotto dall’ultima legge di bilancio. In questo modo il governo riduce la pensione a 5,5 milioni di pensionati per un totale di 3,5 miliardi di euro in tre anni. Si va da una perdita di 44 euro per chi ha una pensione da 1.200 euro al mese fino a oltre 1.500 per chi ne ha una da 2mila. Si tratta di un vero e proprio taglio anche se il governo ha più volte detto che non era vero, che si trattava solo di pochi spiccioli e che i pensionati erano degli avari.

Leggi: Liberetà, 22/05/2019


mercoledì 22 maggio 2019
Abitare: un diritto anche per le persone con disabilità

Uno sguardo finalmente diverso, sui servizi e i loro mandati, ispirato alla Convenzione ONU
Se diamo uno sguardo alle pratiche più innovative e alla letteratura scientifica sul tema della disabilità e, in modo più specifico alla disabilità associata a disturbi del neuro sviluppo, c’è, pur nella diversità di accenti, una evidente convergenza su una visione dei servizi come strumento essenziale per l’esercizio dei diritti fondamentali della persona. Tra questi diritti certo ci sono anche la protezione sociale e l’assistenza, ma solo come ancillari rispetto agli scopi principali: creare condizioni di eguaglianza di opportunità tra cittadini, riconoscimento della piena dignità della persona, dei suoi talenti e del suo potenziale di fioritura umana.
Questa visione trova nella Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità una sua formulazione giuridica vincolante che “obbliga” gli Stati e di fatto l’intera società civile a chiudere definitivamente la “stagione” di stigmatizzazione e segregazione delle persone con disabilità.
Un cantiere di trasformazione
A partire da questo orizzonte valoriale e giuridico si è aperto un gigantesco “cantiere di trasformazione” dell’azione dei servizi. Un cantiere entusiasmante oltre che grande perché, come in molti hanno già sottolineato, l’occasione è quella generare opportunità di sviluppo comunitario e sociale di grande interesse per tutti, facendo uscire la condizione di disabilità dalla residualità e marginalità in cui spesso è stata relegata.

Leggi: Welforum, 22/05/2019


martedì 21 maggio 2019
L’assistenza domiciliare: una comparazione con altri paesi europei

Le caratteristiche dell’assistenza domiciliare per anziani in Italia e le sue criticità sono al centro dell’articolo che offre riflessioni a partire dall’analisi dei dati istituzionali riferiti anche ad altri Paesi europei. Da tale comparazione, inoltre, gli autori traggono spunto per proporre una serie di insegnamenti per il sistema italiano di Long-Term Care.
di Francesco Barbabella (Centro Studi e Ricerche Economico-Sociali per l’Invecchiamento, INRCA IRCCS, Ancona e Centre for Ageing and Life-Course Studies, Linnaeus University, Växjö, Svezia), Arianna Poli (Division Ageing and Social Change (ASC), Linköping University, Norrköping, Svezia), Mirko Di Rosa (Laboratorio di Farmacoepidemiologia Geriatrica, INRCA IRCCS, Ancona), Giovanni Lamura (Centro Studi e Ricerche Economico-Sociali per l’Invecchiamento, INRCA IRCCS, Ancona)
La domanda di assistenza domiciliare in Italia e le sue criticità
In Italia oltre l’80% delle persone non autosufficienti che vivono a casa è ultrasessantacinquenne, circa 2,5 milioni di anziani (ISTAT, 2014). Si stima che oltre un quinto delle persone con 65 anni e più abbia limitazioni funzionali gravi da necessitare assistenza personale a casa (20,1%) o in strutture residenziali quali residenze sanitarie assistenziali (RSA), residenze protette e altre analoghe (1,7%) (ISTAT 2019a, 2019b, 2019c). Le indagini ISTAT sugli anziani non autosufficienti che vivono a casa considerano come persone con limitazioni funzionali gravi (e dunque da considerarsi non autosufficienti) quelle che riportano una difficoltà massima in almeno una delle seguenti dimensioni della vita quotidiana: costrizione a letto, su sedia o in abitazione (confinamento); limitazioni nelle funzioni della vita quotidiana, incluse la maggior parte delle attività della vita quotidiana (activities of daily living, ADL); problemi nel camminare, usare le scale e raccogliere oggetti da terra (limitazioni nel movimento); difficoltà della comunicazione (limitazioni di vista, udito e parola).

Leggi: I Luoghi della Cura, 21/05/2019


martedì 21 maggio 2019
Volontari a domicilio: quella presenza “banale” accanto al dolore

Le storie di chi assiste persone malate in fine vita o sottoposte a cure palliative sono state raccolte in un libro realizzato dal Csv della Toscana. “Li consideriamo ‘inguaribili ma non incurabili’, dedicandogli compagnia e tempo prezioso per preservare la loro dignità”
La prima cosa che spiazza è il tono sereno della voce mentre racconta quanto sia “normale” essere una volontaria che assiste un malato terminale: “Spesso ci dicono che siamo brave: noi non siamo brave un accidenti, in realtà facciamo cose banali, come leggere un libro, offrire compagnia; magari la persona non ce la fa a parlare, allora le stai vicino, tieni la sua mano e respiri con lei oppure dai sollievo semplicemente con la tua presenza ai familiari dell’assistito, che ne approfittano per andare a riposare, fare la spesa, cose così…”.
A parlare è Bruna Cantaluppi, da sempre impegnata in associazioni contro la violenza e i maltrattamenti su donne e minori, da molti anni volontaria anche di Avad, l’associazione toscana nata negli anni ’90 e che si occupa di assistenza domiciliare per malati in fine vita o sottoposti a cure palliative; un tipo di volontariato di cui si parla poco ma che gioca un ruolo importante perché offre un’importante attività di ascolto, supporto e conforto ai pazienti e alle loro famiglie.

Leggi: Redattore Sociale, 21/05/2019


martedì 21 maggio 2019
Le leve della prevenzione per invecchiare in salute. Al via la campagna di HappyAgeing

Attivare politiche e programmi che tengano conto della salute della fascia di popolazione più anziana, per aggiungere vita agli anni e vivere meglio: è questo uno degli obiettivi che si pone HappyAgeing l’Alleanza per l’invecchiamento attivo che ha attivato una campagna di prevenzione sul territorio, attraverso una vera e propria road map nelle regioni italiane. Se ne discuterà a.
Ad oggi, secondo i dati Istat, oltre 13 milioni di Italiani, quindi più di una persona su cinque, ha un’età superiore ai 65 anni. Nel 2050, secondo le stime, le persone ultrasessantenni supereranno i nuovi nati. Diventa necessario attivare politiche e programmi che tengano conto della salute della fascia di popolazione più anziana, per aggiungere vita agli anni e vivere meglio: è questo uno degli obiettivi che si pone HappyAgeing l’Alleanza per l’invecchiamento attivo che ha attivato una campagna di prevenzione sul territorio, attraverso una vera e propria road map nelle regioni italiane.
A Milano, il prossimo 23 maggio, un panel di esperti porrà al centro del confronto le più importanti leve di prevenzione per l’invecchiamento attivo, muoversi, vaccinarsi e mangiar sano e le più efficaci e innovative soluzioni e strategie per mantenersi in buona salute

Leggi: Quotidiano Sanità, 21/05/2019


DALLE REGIONI:

martedì 28 maggio 2019
Roma: Housing Sociale. Bando per 180 case dell’Ater in locazione agevolata.

La Regione Lazio recepisce il profondo bisogno della città di Roma di avere alloggi in locazione a canoni sostenibili, più volte rappresentato dal Sunia e dalle altre organizzazioni degli inquilini.
Il nuovo bando per la locazione di 180 alloggi dell’Ater ci sembra una risposta concreta ad un bisogno reale e tangibile di una parte importante dei cittadini romani.
Come abbiamo sempre sostenuto, l’emergenza si affronta anche con misure preventive, e questo provvedimento ci sembra muovere in questa direzione.
Restano da comprendere alcuni aspetti non secondari del bando e come tale provvedimento si inserisca in più ampio e complessivo disegno di nuovo utilizzo e regolamentazione del patrimonio residenziale pubblico.
“Affiancare al sistema delle case popolari un sistema di edilizia sociale che fornisca risposte a chi è troppo ricco per un alloggio popolare ma decisamente troppo povero per soddisfare le richieste del libero mercato è una sfida che abbiamo lanciato all’assessore Valeriani già dai primi giorni del suo mandato; questo provvedimento ci fa intendere che l’abbia accettata. Ci auguriamo che non ritenga concluso il confronto perché questo, per quanto importante, è solo un primo passo verso la dovuta riforma del sistema abitativo, da anni incapace di far fronte ai numeri del disagio e alle esigenze delle nuove povertà” così dichiara il Segretario Generale, Emiliano Guarneri.

Leggi: Sunia, 28/05/2019


martedì 28 maggio 2019
Riordino Ipab, presidio a Venezia

A 18 anni dalla riforma, in Veneto non c’è ancora una legge sugli Istituti pubblici di assistenza e beneficenza. I sindacati rilevano “la crescente privatizzazione del settore, il peggioramento dei servizi e la maggiore sofferenza di anziani e disabili”
Riordino delle Ipab: dopo 18 anni in Veneto non c’è ancora una legge e la regione è l’unica, assieme alla Sicilia, a non aver ancora adottato il testo di riforma previsto da una legge statale del 2001. Nel frattempo si sono succeduti 13 progetti di legge, l’ultimo dei quali (il pdl 25 del 2015) è stato dichiarato “superato” dall’assessore regionale Lanzarin, che ha annunciato la presentazione di una nuova proposta in tempo utile per la sua approvazione entro la corrente legislatura. A fronte di questa situazione, Cgil, Cisl e Uil del Veneto, assieme ai relativi sindacati dei pensionati e dei lavoratori del settore, hanno dato il via a una mobilitazione che ha già visto presidi e volantinaggi in tutte le province e che oggi (martedì 28 maggio) è approdata in Consiglio regionale, con un presidio a Venezia, davanti a Palazzo Ferro Fini.

Leggi: Rassegna Sindacale


lunedì 27 maggio 2019
Toscana, 650 mila euro alle farmacie di comuni spopolati

Per garantire una distribuzione sempre più capillare delle farmacie su tutto il territorio regionale, la Regione riconosce un contributo a favore delle farmacie disagiate
Anche per il 2019, per garantire una distribuzione sempre più capillare delle farmacie su tutto il territorio regionale, la Regione riconosce un contributo a favore delle farmacie disagiate. E quest’anno il contributo è più alto rispetto agli anni precedenti: 650.000 euro, a fronte dei 400.000 del 2018. Lo prevede una delibera presentata dall’assessore al diritto alla salute e al sociale e approvata dalla giunta nel corso della sua seduta di ieri pomeriggio.
Il continuo spopolamento in alcune zone del territorio regionale, chiarisce la delibera, può creare difficoltà di carattere economico alle farmacie, determinando una carenza del servizio di assistenza farmaceutica. Da qui, dunque, la necessità di garantire, attraverso la concessione di un contributo, la permanenza e la capillarità delle farmacie su tutto il territorio regionale.

Leggi: Redattore Sociale, 27/05/2019


lunedì 27 maggio 2019
Cittadinanzattiva chiede una sanità più partecipata

La proposta è quella di istituire una Cabina di Regia regionale che coinvolga le associazioni dei pazienti con patologia cronica nelle decisioni e nelle iniziative sviluppate a livello regionale e aziendale. “La partecipazione che vogliamo non si deve fermare solo alla fase di consultazione, ma anche a quella di monitoraggio e verifica degli esiti”, spiega la segretaria regionale Anna Baldini.
La sanità è migliore se partecipata. Produrre decisioni condivise, infatti, consente di arrivare a soluzioni che rispondono ai bisogni reali dei cittadini con importanti risparmi anche per le risorse pubbliche. L’Emilia Romagna lo sa bene, tanto che due anni fa ha approvato una legge (numero 15 del 22 ottobre 2018) che punta proprio a favorire la partecipazione dei cittadini all’elaborazione delle politiche pubbliche, sanità compresa. Ma l’applicazione effettiva in sanità della legge sulla partecipazione è dunque un’opportunità per fare un ulteriore passo in avanti. È quanto emerso oggi a Bologna in occasione dell’evento “Partecipazione in Sanità e Piano delle cronicità: il ruolo dei pazienti e dei cittadini in Emilia Romagna” promosso da Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato.

Leggi: Quotidiano Sanità, 27/05/2019


venerdì 24 maggio 2019
Bergamo città a misura d’anziano: siglato il protocollo

Un percorso condiviso, partito nel giugno del 2018 e che nelle ultime settimane ha preso una forma sempre più concreta e definita: con la firma di due protocolli ad aprile e con il documento unitario illustrato venerdì 24 maggio in Cgil a Bergamo dal sindaco Giorgio Gori e dall’assessore Maria Carolina Marchesi, il progetto “La città a misura d’anziano” muove un altro passo verso la realizzazione. Si tratta della proposta avanzata dai sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil per rendere Bergamo più inclusiva e per ricostruire reti sociali che contrastino isolamento e solitudine.
“In 15 anni gli ultrasessantacinquenni della città di Bergamo sono cresciuti del 17%, superando la soglia dei 30.000 – spiegano i sindacati – Cresce la necessità di prestazioni assistenziali collegate a una fragilità funzionale e all’indebolimento della tradizionale rete di solidarietà. Proprio partendo da qui, le sezioni cittadine dei sindacati Spi Cgil, Fnp Cisl e Uil Pensionati hanno elaborato negli ultimi mesi una serie di proposte dopo un percorso di ricerca e di ascolto compiuto nei quartieri”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 24/05/2019


venerdì 24 maggio 2019
Non autosufficienza. Allo studio nuovo sistema veneto di servizi

Obiettivo del confronto tecnico, che coinvolge tutti gli attori del sistema socioassistenziale, gestori delle Ipab, Fondazioni ed enti privati di assistenza, Uripa, Uneba, direttori di Ulss, Anci e conferenze dei sindaci, è mettere a fuoco dati ed evidenze della situazione regionale della non autosufficienza e calibrare il progetto di riforma e il ruolo delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza, sulla base della fotografia scattata dai ricercatori del Cergas al quale è stato affidato il compito di affiancare l’amministrazione regionale.
Il Veneto invecchia e si interroga sulla capacità di farsi carico degli anziani gravi e non più autosufficienti. Secondo i dati Istat, circa 230 mila persone (cioè il 20 per cento degli over 65) sono potenzialmente a rischio di perdere la propria autosufficienza. Il Veneto risulta essere tra le regioni più attrezzate per rete di strutture e servizi per anziani, con un’offerta di residenzialità di circa 31 mila posti letto, di cui metà gestiti da enti pubblici, finanziati da 24.200 impegnative di residenzialità, cioè rette a contributo pubblico. Lo scorso anno 47.700 over 65 hanno avuto accesso per almeno un giorno ad un servizio assistenziale per non autosufficienti, ma oltre 12 mila sono rimasti in lista di attesa. Quali saranno tra dieci o vent’anni i bisogni di assistenza della popolazione anziana in Veneto?

Leggi: Quotidiano Sanità, 24/05/2019


venerdì 24 maggio 2019
L’Ulss 1 Dolomiti porta le cure palliative nei centri servizi anziani

Un progetto, partito a gennaio e in programma fino a dicembre 2020, si pone l’obiettivo di garantire l’accesso precoce e appropriato agli ospiti dei Centri Servizi Anziani che si avvicinano alla fase terminale della vita. A questo scopo si punta sui medici di medicina generale di struttura e sull’individuazione di equipe e specialisti ospedalieri che accedano alla struttura. Il progetto ha ricevuto una menzione speciale dal premio Gerbera D’Oro.
C’è anche l’Ulss 1 Dolomiti di Belluno fra le tre strutture italiane premiate a Roma nell’ambito del Premio “Gerbera d’Oro”, riconoscimento nazionale attribuito dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, in occasione della XVIII Giornata Nazionale del Sollievo a cura della Fondazione Ghirotti.
Un Progetto per portare le cure palliative anche all’interno dei Centri Servizi Anziani, proposto dall’Associazione Mano Amica Onlus di Feltre e realizzato dall’Ulss 1 sotto la responsabilità del dottor Giampiero Luisetto, è stato ritenuto dalla giuria “particolarmente significativo nell’ambito delle cure palliative e della lotta al dolore” ed ha ottenuto una “menzione speciale”, assieme a una struttura della Lombardia, mentre al Lazio è andata la Gerbera d’Oro generale.

Leggi: Quotidiano Sanità, 24/05/2019


giovedì 23 maggio 2019
Toscana, progetti per sostenere la domiciliarità dei non autosufficienti

Un avviso pubblico finalizzato a sostenere la domiciliarità delle persone con limitazione dell’autonomia. L’avviso verrà adottato entro una quindicina di giorni, nell’ambito del POR FSE 2014-2020, e verrà finanziato dalla Regione con 12.312.269 euro.
Per le persone non autosufficienti o affette da demenza non grave, poter restare nel proprio ambiente è importante e può contribuire a potenziare gli effetti delle cure, o comunque a non far peggiorare le loro condizioni psicofisiche. Per questo la Regione Toscana sostiene tutte le iniziative che contribuiscano a mantenere le persone con scarsa autonomia a casa propria. Va in questa direzione anche la delibera presentata dall’assessore al diritto alla salute e al sociale Stefania Saccardi e approvata dalla giunta nel corso della sua ultima seduta, che delinea gli elementi essenziali per l’adozione di un avviso pubblico finalizzato a sostenere la domiciliarità delle persone con limitazione dell’autonomia. L’avviso verrà adottato entro una quindicina di giorni, nell’ambito del POR FSE 2014-2020, e verrà finanziato dalla Regione con 12.312.269 euro.
I progetti, che potranno essere presentati dalle Società della Salute o, dove le SdS non siano state costituite, dal soggetto pubblico espressamente individuato dalla Conferenza dei sindaci, dovranno essere finalizzati a favorire la permanenza nel proprio domicilio delle persone non autosufficienti, sia attraverso l’accesso a servizi e percorsi innovativi di carattere socioassistenziale, sia attraverso l’ampliamento dei servizi di assistenza familiare.

Leggi: Redattore Sociale, 23/05/2019


giovedì 23 maggio 2019
Livorno. Politiche abitative, le proposte del Sunia-Cgil, Sicet-Cisl e Uniat-Uil ai futuri sindaci
Nell’intento di portare un contributo al dibattito preelettorale e rendendoci fin da ora disponibili per un contributo attivo con il/la nuovo sindaco, evidenziamo alcuni punti ineludibili per nuove politiche abitative nella provincia di Livorno:
riqualificazione e messa in sicurezza del patrimonio edilizio esistente recupero e rigenerazione degli edifici nella città costruita in contrasto a nuova cementificazione
Riteniamo importante l’utilizzo di tutti gli edifici del patrimonio pubblico anche utilizzando l’auto-recupero previsto dalla nuova norma regionale: è infatti impensabile che a fronte di tanto disagio abitativo gli immobili vengano abbandonati e lasciati alla libera iniziativa di chi occupa e necessita di soluzioni abitative dignitose e sicure.
Sottolineiamo inoltre che la Legge di Bilancio 2018-2020 ha prorogato, con alcune modifiche, le detrazioni per spese legate ad interventi sulle abitazioni, per proprietari e condomini della classe di rischio.

Leggi: Sunia, 23/05/2019


giovedì 23 maggio 2019
Catania, inaugurato l’ambulatorio medico sociale di Senior Italia SMS

Inaugurato a Catania l’ambulatorio medico sociale di Senior Italia SMS, la società di mutuo soccorso, nata da Senior Italia Federanziani, la federazione della terza età, presente in 3mila 700 Centri anziani e 3,8 milioni di aderenti su tutto il territorio nazionale, nata nel 2006 per la tutela dei diritti degli anziani sia per quel che riguarda la salute sia per valorizzarne sempre più il ruolo in quanto risorsa
insostituibile per la famiglia e per la società.
Un’iniziativa questa dell’ambulatorio che rientra nel grande progetto “Senior Care”, un programma di monitoraggio delle condizioni di salute della popolazione senior realizzato attraverso campagne di sensibilizzazione e screening per la diagnosi precoce delle principali malattie croniche. “Mi auguro di cuore – ha detto il presidente di Senior Italia, Roberto Messina, presente alla inaugurazione della
struttura- che questo centro possa rappresentare un importante punto di snodo per la provincia di Catania e non solo, per realizzare la nostra missione: diffondere sempre più la cultura della prevenzione tra gli over 65, supportandoli ad adottare anche corretti stili di vita, fondamentali per una migliore qualità della salute”.
All’interno dell’ambulatorio, sito in Viale Artale Alagona 27, si potranno effettuare una serie di visite e di screening, attraverso l’utilizzo di sofisticate apparecchiature, che verranno programmate durante l’arco dell’anno d’accordo con l’utente.

Leggi: Senior Italia, 23/05/2019


giovedì 23 maggio 2019
Modena. Le politiche del Comune hanno sopperito spesso alla carenza di risorse nazionali

Se c’è stata una risposta all’emergenza casa in questi anni, questa è venuta principalmente dalle istituzioni locali, Comune di Modena e Regione Emilia Romagna. Mentre dal Governo mancano ancora risposte adeguate per un’offerta di alloggi a canone sostenibile per soddisfare una domande delle fasce di popolazione più deboli.
Tra le buone pratiche del Comune di Modena dobbiamo registrare innanzitutto l’esperienza dell’Agenzia Casa, ovvero 450 alloggi (che diventeranno 550 nei prossimi mesi) di proprietari privati dati in locazione al Comune che a sua volta li dà in concessione alle famiglie a canone calmierato. Ai proprietari il Comune garantisce il pagamento del canone e le spese condominiali anche qualora l’inquilino non paghi, garantisce la riparazione di eventuali danni, il rilascio dell’alloggio alla scadenza del contratto, la fiscalità agevolata sull’Imu (4‰) e l’azzeramento della Tasi per il proprietario.

Leggi: Sunia, 23/05/2019


lunedì 20 maggio 2019
Anziani e non autosufficienti. Erogati 223 milioni per l’assegno di cura nel corso del 2018

Circa 15.000 anziani, pari al 2,8% della popolazione, hanno bisogno di assistenza e cura. Di questi, attualmente 4.400 sono ospitati in residenze dedicate, mentre 11.629 vengono assistiti a domicilio. L’obiettivo è quello di rafforzare l’offerta in questo settore, in particolare per coloro che non hanno ancora un livello di non autosufficienza tale da richiedere una residenza per anziani.
“Circa 87.000 persone oltre i 65 anni non hanno richiesto né l’assegno di cura, né vivono in una residenza per anziani. Questo ed altri dati sottolineano che molte persone, nonostante una visione talvolta distorta della terza età, mantengono una propria autonomia anche in età avanzata perché si occupano in prima persona della propria salute e forniscono un importante contributo anche alla nostra società”. È quanto afferma l’assessora alle politiche sociali Waltraud Deeg in una nota della Provincia autonoma di Bolzano, a seguito della conferenza stampa tenutasi stamattina nel corso della quale sono stati presentati i dati più significativi delle prestazioni sociali erogate a livello provinciale nel 2018 a favore della terza età.

Leggi: Quotidiano Sanità, 20/05/2019


domenica 19 maggio 2019
Ascensore nuovo e mai attivato: «I miei genitori prigionieri in casa»

Quarto Oggiaro, ci sono voluti sei anni per avere l’impianto hi-tech nella casa popolare. Da un anno è pronto ma non è mai stato attivato. Il motivo è un mistero. «E intanto mio padre, 90enne invalido, non vede la luce del sole
A vederlo così sembra quasi un buon esempio di architettura moderna. Un ascensore di nuova generazione, ferro e vetro. Di quelli che più li mandi giù, più dovrebbero anche tornare su, appoggiandosi alla facciata esterna del palazzo. Che poi è una casa popolare di MM a Quarto Oggiaro, periferia nord di Milano. Eppure nonostante sia nuovo di pacca non ha mai funzionato. E resta lì, siccome immobile, rialzato a quasi un metro da terra dall’aprile di un anno fa. Rovinando di fatto la vita dei condomini invalidi per cui era stato realizzato.
Domenico Fanelli, 66 anni, ex tecnico di Trenitalia, oggi in pensione, ha provato a chiedere spiegazioni ovunque. Ha fatto il giro delle settanta chiese, sindaco Sala compreso, senza ricevere alcuna risposta. Anzi, ogni ente interpellato ha la sua spiegazione: quella che da queste parti viene vista come la propria scusa. Papà Nicola, che abita al quarto piano, ormai si muove a fatica: causa Parkinson, i muscoli sono praticamente andati.

Leggi: Corriere della Sera, 19/05/2019


IN AGENDA:

Non autosufficienza, 1° giugno in piazza. Ecco le proposte.

Anche a essere privi delle più elementari nozioni sulla materia, si capirebbe che sono tante le famiglie italiane impegnate ad accudire, o a trovare qualcuno che accudisca, un familiare del tutto incapace di provvedere a se stesso. E si capirebbe altrettanto facilmente che quelle stesse famiglie sono impegnate quotidianamente in un estenuante fai da te appena mitigato da servizi pubblici, peraltro molto diversificati, in quantità e qualità, da Regione a Regione e anche da Comune a Comune.
Quello che davvero non si comprende è invece come dinanzi a un tale fenomeno destinato a crescere esponenzialmente da qui ai prossimi anni, l’unica risposta da parte di governi e coalizioni che si sono succeduti sia ancora ferma, da quasi quaranta anni, all’indennità di accompagnamento che ammonta a 517 euro al mese fisso per tutti, a prescindere dai livelli di gravità della patologia, e a qualche ora l’anno di assistenza domiciliare. Poco, troppo poco, se comparato alle iniziative intraprese in Europa da governi più lungimiranti.

Leggi: Liberetà


Silver Economy Forum: a Genova dal 13 al 15 giugno la seconda edizione

La manifestazione è promossa dall’Assessore allo Sviluppo e Promozione Economica della città di Genova in collaborazione con l’Associazione Genova Smart City
Si svolgerà il prossimo 13-14-15 giugno a Genova la seconda edizione del Silver Economy Forum, manifestazione promossa dall’Assessore allo Sviluppo e Promozione Economica della città di Genova in collaborazione con l’Associazione Genova Smart City, una road map nazionale per esplorare l’economia del mondo senior.
Il forum, gratuito e aperto a tutti, sarà articolato su 3 giornate presso il Palazzo della Borsa. L’intento è quello di intercettare tendenze ed esigenze del segmento “over 50”, che rappresenta sempre più un’opportunità di sviluppo per l’economia nazionale e del nostro territorio. Salute, turismo, health care, nutrizione, innovazione e domotica, economia e finanza, tempo libero e consumi, solo per citare alcuni dei temi che saranno affrontati durante l’evento. Altre info sul sito della manifestazione

Leggi: Silver Economy Forum


I prossimi appuntamenti di Italia Longeva

Roma il 3 e 4 luglio presso il Ministero della Salute (Auditorium Viale Ribotta) in occasione degli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine.
Giunta alla quarta edizione, la due giorni annuale di incontro e confronto tra gli attori che entrano a diversi livelli nella programmazione, organizzazione e gestione del sistema sociosanitario e assistenziale dedicato alle cure a lungo termine si propone come un’occasione di aggiornamento e di discussione allargata su modalità efficaci e sostenibili per la presa in carico degli anziani fragili.
Tutte le info e gli aggiornamenti sul sito www.italialongeva.it

Leggi: Auser


IN EVIDENZA:

Domanda di Assegno per il Nucleo Familiare (ANF)

Nuove istruzioni Inps
Dal 1° aprile 2019 l’Assegno per il Nucleo Familiare (ANF) dei lavoratori dipendenti di aziende attive del settore privato non agricolo deve essere richiesto esclusivamente in modalità telematica, come indicato nella circolare INPS 22 marzo 2019, n. 45, tramite il servizio online. Fanno eccezione le richieste di prestazione familiare da parte degli operai agricoli a tempo indeterminato (OTI), che continueranno a presentare la domanda al proprio datore di lavoro attraverso il modello cartaceo “ANF/DIP” (cod. SR16).
Per gli impiegati del settore agricolo, invece, valgono le nuove disposizioni descritte nella circolare. Sono inquadrati nel settore non agricolo anche i soci lavoratori delle imprese cooperative che trasformano, manipolano e commercializzano prodotti agricoli e zootecnici. La precisazione è contenuta in un comunicato diffuso dall’Inps oggi e pubblicato sul sito istituzionale.

Leggi: Inca


Non autosufficienza. Ecco quali sono i benefici fiscali

Tempo di dichiarazione dei redditi. Ma siamo sicuri di conoscere tutto quello che c’è da sapere prima di fare il 730? Ad esempio molti anziani non autosufficienti non sanno che, in presenza di una certificazione di invalidità o di handicap, possono godere di alcuni benefici fiscali. Facciamo un po’ di chiarezza.
Per beneficiare delle agevolazioni fiscali dei disabili, bisogna essere in possesso del verbale che attesta o l’invalidità o l’handicap. Bisogna quindi presentare il verbale quando si va al Caf per la dichiarazione dei redditi. La possibilità di detrarre o dedurre inoltre è determinata dalle condizioni dell’anziano, ovvero se in possesso di certificazione di invalidità (legge 509/ 88 l 124/ 98) o disabilità (legge 104/92).
Inoltre, la normativa fiscale per le persone anziane, disabili e le loro famiglie, prevede di dedurre o detrarre dalla dichiarazione dei redditi parte delle spese sostenute per la cura presso strutture di assistenza. Infatti alcune regioni hanno adottato provvedimenti che offrono agevolazioni fiscali sulle rette alberghiere. Emilia Romagna, Lazio e Lombardia sulla base della normativa vigente hanno elaborato e concordato alcune indicazioni valide per i servizi residenziali e semiresidenziali sociosanitari accreditati per anziani non autosufficienti.

Leggi: Liberetà


Previdenza: riscatto, ricongiunzione o rendita

Inps su attestazioni fiscali per il pagamento degli oneri
Con il messaggio n. 1490 dell’11 aprile, l’Inps comunica che le attestazioni fiscali dei versamenti effettuati nel 2018 per gli oneri da riscatto, ricongiunzione o rendita, sono visualizzabili e stampabili nel Portale dei Pagamenti del sito www.inps.it, raggiungibile attraverso il seguente percorso: “Prestazione e servizi” > “Tutti i servizi” > “Portale dei pagamenti” > “Servizi Riscatti, Ricongiunzioni e Rendite” > “Entra nel servizio” > “Accedi” > “Sezione pagamenti effettuati”.
L’accesso con codice fiscale e numero pratica consente di visualizzare e stampare l’attestazione fiscale relativa ad una singola pratica di riscatto, ricongiunzione o rendita; l’autenticazione mediante PIN, invece, consente di visualizzare e stampare l’attestazione fiscale relativa ad una o più pratiche di riscatto, ricongiunzione e rendita.
Al riguardo l’Inps precisa che le attestazioni fiscali relative ai pagamenti effettuati dagli iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo e al Fondo pensione sportivi professionisti (ex Enpals), che non dovessero essere disponibili sul Portale dei Pagamenti, potranno essere richieste utilizzando la casella di posta elettronica polospecialisticopals.roma@inps.it

Leggi: Inca


Portale INPS – Tutti i moduli PIN in un’unica sezione

Per agevolare gli utenti nella ricerca dei moduli, l’Inps ha raccolto in un’unica sezione del suo portale tutti quelli che riguardano il PIN. Nella sezione “Tutti i moduli”, infatti, è stata creata la nuova voce “Assegnazione e abilitazione PIN”.
Posizionata come prima scelta nel menu a sinistra, consente di trovare al suo interno tutti i moduli di assegnazione e abilitazione ai profili PIN. Il PIN, oltre che per accedere a prestazioni di interesse strettamente personale del titolare, può essere utilizzato per svolgere ulteriori attività espressamente autorizzate. Per questo, oltre al modulo di assegnazione del PIN dispositivo al cittadino (MV35), sono stati realizzati altri moduli di abilitazione o estensione del PIN.

Leggi: Inca


SEGNALAZIONI:

21 Servizi Sanitari Regionali sempre più diversi. Rapporto Sanità Nebo 2019

Il personale del SSR del Lazio il più assente per malattia, ma il record è di 25 giorni lavorativi di malattia medi annui per dipendente dell’AO di Cosenza; in Sardegna il doppio dei medici per assistito rispetto al Molise; 2 infermieri per medico in Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna contro i 3 del Nord-Est; un’età media del personale che va dai 57 anni della ASL di Reggio Calabria ai 43 anni dell’AOU Federico II di Napoli
Roma, 7 maggio 2019 – Gli ultimi dati diffusi dalla Ragioneria Generale dello Stato – provenienti da oltre 200 Aziende Sanitarie (ASL, AO e altri Enti regionali) ed elaborati dal Centro Studi Nebo – consentono di quantificare le risorse umane del Servizio Sanitario Nazionale in circa 10 unità di personale ogni mille assistiti, valore che a livello regionale varia dai 16,4 della Valle d’Aosta ai 7,3 del Lazio, quest’ultima preceduta dalle altre sei Regioni sottoposte ai Piani di rientro e dalla Lombardia, unica Regione del Nord al di sotto della media nazionale.
La disponibilità dei medici della Sardegna è doppia rispetto a quella del Molise (2,6 medici per mille assistiti contro 1,3) e di poco superiore a quella della Valle d’Aosta, cui seguono Liguria, Calabria, Umbria; analoga variabilità per infermieri e riabilitatori, che dai 6,5 per mille assistiti del Friuli Venezia Giulia scendono fino ai 3,5 della Campania.

Leggi: In Salute


Welfare, la nuova questione abitativa

La casa, complice la crisi economica del 2008, è tornata a essere un problema sociale, avvertito nel dibattito scientifico, ma ancora fuori dall’agenda politica. Se ne parla, con il contributo di diversi e approfonditi saggi, nel n. 4/2018 di Rps
Di Stefano Cecconi
La crescente diffusione della casa di proprietà, negli anni passati, sembrava avesse delineato un superamento della “questione abitativa”. Invece, la casa e l’abitare, complice la crisi economica del 2008, sono tornati a essere un problema sociale. Un problema avvertito nel dibattito scientifico, ma ancora fuori dall’agenda politica. Anche per questo l‘ultimo numero 2018 di Rps, La Rivista delle Politiche Sociali, dedica la sezione Tema a “Le nuove forme dell’abitare”.
Nel volume viene analizzata la “nuova questione abitativa”, frutto dei cambiamenti intervenuti nella domanda, maggiormente composita rispetto al passato, per effetto delle dinamiche socio-demografiche (invecchiamento della popolazione, immigrazione, trasformazioni della struttura famigliare, crescente mobilità territoriale ecc.), dei cambiamenti economici (il perdurare della crisi economico-finanziaria, un mercato del lavoro ultraflessibile, una ridotta capacità di risparmio delle famiglie) e culturali (diffusione della sharing economy, una maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale). I nove saggi che compongono il volume sono preceduti da un’importante introduzione dei curatori, Ugo Ascoli e Micol Bronzini, che riepiloga e commenta i diversi punti di vista degli autori sulla “questione abitativa” per come si presenta oggi, sia sotto il profilo dei bisogni, sia nella configurazione delle risposte.

Leggi: Rassegna Sindacale


Adattare le case per la non autosufficienza. Una newsletter gratuita ad hoc

È on line la Newsletter della Rete dei CAAD centri adattamento ambiente domestico
n. 3/4, marzo/aprile 2018.

Leggi: Rete Caad


Arriva all’ONU l’appello della rete europea delle donne anziane

In occasione del Decimo Gruppo di lavoro sull’Invecchiamento che si è riunito in questi giorni presso le Nazioni Unite a New York, Elizabeth Sclater direttrice di OWN Europe (la rete delle donne anziane) ha rivolto una dichiarazione/appello agli stati membri per invitarli a riconoscere l’invecchiamento come “processo dignitoso del corso della vita”. Ha esortato gli Stati Membri dell’Onu affinché vengano garantiti diritti e protezione a tutti i cittadini anziani, auspicando azioni concrete per sviluppare e fornire risorse per l’apprendimento permanente; per sviluppare piani d’azione per sostenere le persone molto anziane, soprattutto donne, così che possano mantenere ed esercitare la loro autonomia e la loro dignità fina al termine della vita; garantire che tali piani includano la disponibilità e l’accessibilità di trasporti.

Leggi: Auser


Parma, presentato il volume “2032, IDEE PER LA LONGEVITÀ”

«La longevità è una sfida, bella, impegnativa, e inedita» parola di Gianluigi Bovini, demografo, curatore del libro «2032, idee per la longevità», realizzato da Auser e Spi Cgil Emilia-Romagna, che è stato presentato nel salone Trentin della Camera del Lavoro di Parma. Qualche dato: in Italia 40 anni fa la speranza di vita era di 70 anni per gli uomini e 77 per le donne. Oggi è di 81 anni per gli uomini e 88 per le donne. In un futuro non lontano salirà a 85 e a 90. «L’Italia e l’Emilia-Romagna in particolare è fra i luoghi in cui si vive di più al mondo. Uno dei fattori è l’avere un sistema sanitario efficace – dice Bovini, che parla dei problemi legati all’invecchiamento della popolazione: – La rete familiare classica, non ci sarà in futuro. Poi invecchiano anche le case in cui vivono le persone anziane, Il 70% dei palazzi, che hanno almeno 4 piani, anche nella città di Parma, sono privi di ascensore. L’eliminazione delle barriere architettoniche può creare occasioni di lavoro. Anche la tecnologia, può dare un contributo positivo». All’ incontro hanno preso parte Marcello Maggio, professore dell’Università, Nicoletta Paci, assessore ai Diritti dei cittadini, Fausto Viviani, presidente regionale Auser e Daniela Bortolotti, segretaria regionale Spi Cgil.

Leggi: Auser


Fondazione Brescia Solidale Onlus – Adattare le case delle persone non autosufficienti.

Cinque videoclip del Servizio di adattamento degli ambienti di vita – SAV
Da ormai dieci anni il SAV, Servizio adattamento ambienti di vita, di Fondazione Brescia Solidale Onlus, si occupa dell’adattamento delle case per le persone non autosufficienti residenti nella provincia di Brescia. Dal 2009 ad oggi il servizio ha realizzato oltre 4000 interventi, rivolti a persone anziane (75% dei casi) e disabili (25%) nel campo della eliminazione di barriere, ausili, soluzioni automatizzate e dispositivi domotici, contributi pubblici e agevolazioni fiscali.
Cinque brevi videoclip – realizzate grazie al contributo di FONDAZIONE ASM – GRUPPO a2a – illustrano le attività del SAV attraverso alcune esperienze concrete di intervento per persone anziane o persone con disabilità e testimoniano come il Servizio abbia favorito l’autonomia delle persone e facilitato il lavoro di cura dei famigliari.
Ma non solo maggiore autonomia e indipendenza sono il frutto del lavoro svolto: “…le modifiche alla casa hanno innescato nuovi pensieri…cosa può fare mio fratello disabile anche senza di me… e cosa posso fare io per me – racconta Silvana, sorella di Sidorel – con tutto questo tempo nuovo che mi è arrivato”.
Le cinque clip si possono vedere nella pagina del sito di Fondazione Brescia Solidale Onlus dedicata al servizio SAV

Leggi: Fondazione B Solidale


NEWS:

martedì 21 maggio 2019
Il governo beffa 5 milioni e mezzo di anziani

Pedretti: “Lo avevamo detto tempo fa e ora ne abbiamo la certezza. Dopo averli definiti avari, l’esecutivo si riprende i soldi che i pensionati hanno avuto in più di rivalutazione nei mesi di gennaio, febbraio e marzo, per un totale di 100 milioni”
“Lo avevamo denunciato da tempo e ora ne abbiamo la certezza. Dopo averli definiti avari, il governo beffa ancora 5,5 milioni di pensionati, riprendendosi i soldi che hanno avuto in più di rivalutazione nei mesi di gennaio, febbraio e marzo, per un totale di 100 milioni. Ovviamente, il tutto avverrà subito dopo le elezioni europee. Fanno come e peggio degli altri”.
A dirlo è il segretario generale dello Spi Cgil Ivan Pedretti commentando le disposizioni fornite dall’Inps, in merito al conguaglio sulla rivalutazione delle pensioni. “Alla faccia del cambiamento – conclude Pedretti –. Il 1° giugno i pensionati saranno in migliaia alla manifestazione indetta dai sindacati in piazza San Giovanni, a Roma, anche per denunciare questo ennesimo danno nei loro confronti”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 21/05/2019


martedì 21 maggio 2019
Invecchiamento attivo: sviluppi internazionali e nuove strategie in Italia – Claudia di Matteo

L’articolo è stato elaborato dal team congiunto di IRCCS-INRCA e Dipartimento delle Politiche per la Famiglia: Francesco Barbabella, Eralba Cela, Giovanni Damiano, Giovanni Lamura, Andrea Principi, Marco Socci, Margherita Villa. Dipartimento per le politiche della famiglia presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri (DIPOFAM): Delia Amari, Alfredo Ferrante, Simona Rita Montagnino.
L’invecchiamento attivo nel contesto internazionale
In contrasto con una visione del trend demografico di invecchiamento della popolazione europea come un aspetto esclusivamente problematico, ormai da alcuni decenni è stato proposto il concetto di Invecchiamento Attivo (IA) come strumento d’intervento per armonizzare la società e l’economia con i mutamenti demografici e garantire uno sviluppo sociale e sanitario sostenibile (Lamura et al., 2017; WHO, 2002) attraverso la visione delle persone anziane come risorse utili alla società. L’IA non solo rappresenta il passaggio da soggetto passivo a cittadino attivo, ma adotta una visione della società dove gli esseri umani possono agire non solo nell’ambito della partecipazione al mercato del lavoro, e possono farlo durante tutto l’arco della loro vita (Principi et al., 2014).

Leggi: Welforum, 21/05/2019


martedì 21 maggio 2019
Invecchiare in forma si può “Il prossimo obiettivo sono i farmaci anti-aging”

L’invecchiamento? È l’incapacità delle cellule di riparare sé stesse. Le conseguenze? Un progressivo accumulo di danni. E quindi la comparsa di alcune malattie, la cui incidenza spicca il volo dopo i 60 anni. Ma in un secolo e mezzo l’aspettativa di vita è raddoppiata e un bambino che nasce nei Paesi ricchi vedrà 85 primavere. Viviamo così a lungo da troppo poco: l’evoluzione non ha avuto il tempo di agire su questa nuova parte della nostra vita. Noi, però, stiamo provando ad intervenire grazie alla conoscenza dei meccanismi riparativi che vanno in tilt con l’età. Il sogno è bloccare quell’inesorabile logoramento che finisce per danneggiare anche i tessuti sani limitrofi alle cellule senescenti. Agire sulle molecole e sulle vie metaboliche coinvolte nel processo è quanto molte aziende biotecnologiche cerca di fare. Molte sono le promesse dei futuri farmaci anti-aging, in via di sperimentazione, chiamati senolitici. Una fonte di giovinezza? Non proprio, perché l’obiettivo non è farci vivere più a lungo, ma tenerci in salute. Parola d’ordine: invecchiare bene. Risparmiando in sofferenza e in denaro. Il termine tecnico è «compressione della morbilità» e consiste nel posticipare il più possibile la comparsa degli inevitabili acciacchi che diventano cronici.

Leggi: La Stampa, 21/05/2019


martedì 21 maggio 2019
Zitte e a casa. Se il governo supera le distopie

Dal contratto di governo alla manovra economica, ecco le scelte che avranno un impatto negativo sulla vita delle donne, e quindi di tutti
Dal contratto di governo emergeva un’idea della donna e dei ruoli tradizionali molto conservatrice e semplificabile in “donne a casa”. Siamo andate a vedere come questa ideologia, che potremmo chiamare con sarcasmo “anti gender”, si è concretizzata nelle azioni di governo, e perché dovremmo essere tutte molto preoccupate.
Le scelte di Movimento 5 Stelle e Lega Nord avranno un impatto negativo sulla vita delle donne e, di conseguenza, sulla vita di tutti. Lo stesso presidente dell’Inps, Tito Boeri, ha definito la manovra come un programma maschilista.
Andiamo a vedere cosa sta facendo in termini di istituzioni, diritti e lavoro il governo con più uomini delle ultime legislature – a fronte, bisogna dirlo, del parlamento con più donne di sempre (e questo non per merito della sinistra, che, lo sappiamo, ha boicottato l’elezione di donne con le pluricandidature, ma grazie all’elezione numerosa di candidate 5Stelle e Forza Italia).
Istituzioni (la fine delle)
L’invisibilità istituzionale è sintomatica di un disinvestimento pubblico nella promozione dei diritti, quindi ci sembra importante sottolineare come, nel nuovo assetto del governo, siano completamente scomparse le istituzioni di genere.

Leggi: Ingenere, 21/05/2019


martedì 21 maggio 2019
Casa, Alleanza contro la povertà: “Occupazioni? Spesso una scelta disperata”

L’Alleanza del Lazio: “I processi d’impoverimento dovuti alle spese abitative coinvolgono anche i cittadini che hanno un lavoro. La soluzione degli sgomberi non può né essere un problema di ordine pubblico né una minaccia reiterata regolarmente, ma un’azione coordinata tra istituzioni, servizi sociali e terzo settore”
“Superata la fase emotiva e mediatica dello straordinario gesto umano e coraggioso di Konrad Krajewski, elemosiniere di papa Francesco, vorremmo interloquire con la città per smentire un conformismo culturale dominante che vede nelle occupazioni una condizione di abuso o di privilegio e interpreta la povertà come una colpa moderna”. Così, in una nota, l’Alleanza contro la povertà del Lazio.
“I più recenti studi e rapporti – continua la nota – evidenziano che oltre la metà della povertà in Italia dipende dalla mancanza o dai costi abitativi della casa, che per le famiglie povere sono notevolmente aumentati. Tra il 2007 e il 2017 l’aumento è stato del 6.3% e pesa per il 36.8% sul reddito famigliare mentre l’incidenza sui nuclei poveri interessati da sovraccarico dei costi abitativi sale al 32.9% (+ 25.6).
Gli sfratti che sono la conseguenza di questa situazione sono visibilmente aumentati e nel 2016 arrivano a 61 mila di cui 55 mila per morosità (8500 nel Lazio). Le misure di sostegno, come il ‘fondo sociale per l’affittò e quello della ‘morosità incolpevole’, non sono mai riusciti a diventare misure concrete sia per la misura economica che per l’estensione della platea dei beneficiari. Il supplemento per l’affitto previsto dal Rdc, per come è congegnato, non riesce a dare una copertura adeguata se non agganciato al costo delle locazioni alle singole città.

Leggi: Redattore Sociale, 21/05/2019


lunedì 20 maggio 2019
Ma quanto lavoriamo?

In Italia il valore del lavoro di cura svolto dalle famiglie gratuitamente supera i 50 miliardi di euro. La maggior parte di questo lavoro è ancora a carico delle donne che, tra attività retribuite e non, lavorano più degli uomini ma guadagnano meno
L’Istat ha recentemente pubblicato il suo rapporto sull’uso del tempo.[1] Il rapporto, che mette a confronto i dati sull’uso del tempo degli italiani a partire dal 1988 – anno della prima rilevazione – a oggi, non si limita ad analizzare l’uso del tempo da parte della popolazione, ma attraverso l’analisi della iniqua divisione del lavoro tra uomini e donne fa emergere, ancora una volta, come sottovalutare il valore del lavoro non retribuito significhi avere una visione parziale dell’economia del nostro paese.
Il report sottolinea, in primo luogo, la marcata disuguaglianza di genere nella divisione del lavoro non retribuito che caratterizza l’Italia. L’ultima rilevazione sull’uso del tempo, del 2014, mette in evidenza, infatti, che le donne in media dedicano al lavoro non retribuito circa 5 ore al giorno mentre gli uomini solo poco più di 2 ore. Fa da contrappeso il basso numero medio di ore di lavoro retribuito quotidiano delle donne (circa 1 ora e 30) rispetto a quello degli uomini (circa 3 ore). Ciononostante, le donne in Italia, quando consideriamo sia il lavoro retribuito che quello non retribuito, lavorano in media più ore degli uomini. Nel 2014 le donne hanno lavorato oltre un’ora al giorno in più rispetto agli uomini: 6 ore e 20 minuti contro 5 ore e 11 minuti.

Leggi: Ingenere, 20/05/2019


venerdì 17 maggio 2019
Prestito vitalizio ipotecario e vendita nuda proprietà con riserva di usufrutto: la Guida del Notariato

Da Notariato e Associazioni dei consumatori la guida multimediale per gli strumenti patrimoniali dedicati alla terza età. Video anche su rendita vitalizia, contratto di mantenimento e donazione con onere di assistenza
Il Consiglio Nazionale del Notariato e le Associazioni dei Consumatori (Adiconsum, Adoc, Adusbef, Altroconsumo, Assoutenti, Casa del Consumatore, Cittadinanzattiva, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Unione per la difesa dei consumatori, Unione Nazionale Consumatori) hanno presentato ieri, presso la Camera dei Deputati a Roma, la Guida multimediale sugli strumenti patrimoniali per la Terza età. La Guida coordinata dal notaio Pierluisa Cabiddu, Consigliere Nazionale del Notariato responsabile dei rapporti con i consumatori, costituisce un ulteriore strumento, ancora più intuitivo e innovativo con grafiche e personaggi animati, per far conoscere i principali istituti giuridici contenuti nella Guida cartacea dedicata alla Terza età che consentono di pianificare una vecchiaia serena disponendo anche della sola casa di proprietà.

Leggi: Casa e Clima, 17/05/2019


giovedì 16 maggio 2019
La vita a cento anni

L’aumento della longevità a livello mondiale è stato accompagnato da un generale declino della fecondità. Nel prossimo futuro milioni di persone potrebbero trovarsi a vivere oltre i cento anni, la maggior parte saranno donne, molte non avranno figli né nipoti
Come sarà la tua vita a cento anni? È la domanda a cui cerca di rispondere The 100-year life: living and working in an age of longevity,[1] un volume sul tema della longevità e dei cambiamenti sociali a essa legati che, pubblicato nel 2016 negli Stati Uniti, ha riscosso una tiepida accoglienza. Quando, pochi mesi dopo, è stato tradotto e pubblicato in Giappone, il successo è stato al contrario straordinario. La tesi del libro, che individui e istituzioni debbano prepararsi a un futuro prossimo in cui milioni di persone possano ragionevolmente pensare di vivere oltre i cento anni, si sposa bene con la realtà del paese asiatico dove già oggi un abitante su due ha più di 50 anni e dove nel 2014 si contavano 29.350 ultracentenari (erano 153 nel 1963).[2] A uno sguardo più approfondito, tuttavia, la situazione giapponese non è drasticamente diversa da quella di molti paesi sviluppati.
Secondo recenti stime delle Nazioni Unite le persone con oltre 60 anni rappresentano il 12,7% della popolazione mondiale (rispetto all’8,5% del 1980) e dovrebbero superare il 16% nel 2030. L’invecchiamento della popolazione è la naturale conseguenza del declino nei tassi di fecondità e dell’aumento della longevità, fenomeni tipici della transizione demografica che accompagna lo sviluppo economico di ogni paese. Proprio l’avvio della transizione demografica anche nelle aree più arretrate (soprattutto in Africa, dove vive attualmente solo il 5% della popolazione mondiale ultrasessantenne) determinerà nei prossimi anni un aumento esponenziale del numero degli anziani: da 962 milioni nel 2017 a 2,1 miliardi nel 2050.

Leggi: Ingenere, 16/05/2019


giovedì 16 maggio 2019
Il Reddito di cittadinanza e la povertà abitativa

Se non altro perché vi è previsto, in aggiunta al contributo di integrazione al reddito, un supplemento per pagare l’affitto o il mutuo, l’introduzione del Reddito di cittadinanza solleva diverse domande sul ruolo che potrebbe avere nel contrastare la povertà abitativa e nel ridurre – grazie al sostegno previsto per affrontare i costi abitativi – la povertà in generale. Ma non è facile dare una risposta a queste domande, per diverse ragioni: perché mancano sufficienti dati di ricerca sulla povertà abitativa in Italia; perché la logica del Reddito di cittadinanza prescinde totalmente da considerazioni relative alle politiche abitative; e perché il ridimensionamento dell’operazione rispetto al progetto iniziale rende difficile valutarne l’efficacia complessiva (anche) dal punto di vista abitativo. Alcune osservazioni sono tuttavia possibili derivandole dalla impostazione generale del provvedimento.
Il punto di partenza è il ruolo che le politiche di sostegno al reddito possono svolgere per le situazioni di povertà abitativa. Altrove segnalavo il contributo importante (a maggior ragione se si considera la stagnazione delle politiche abitative sociali nel Paese) che le misure non-housing, di welfare generale, potrebbero dare per affrontare i problemi abitativi dei poveri: tra queste, appunto, le misure di sostegno al reddito. Assumendo peraltro che, nel nostro caso, fosse necessario avviarne altre che potessero migliorare la “socialità” del sistema abitativo: dall’incremento dell’edilizia sociale e dell’affitto a basso costo ad un sistema di sostegno per il pagamento dell’affitto.

Leggi: Welforum, 16/05/2019


giovedì 16 maggio 2019
Invecchiamento attivo, dalla robotica indossabile nuova soluzione per sostenere l’efficacia motoria degli anziani

Il nuovo studio coordinato dall’Istituto di BioRobotica della Scuola Sant’Anna di Pisa pubblicato su Scientific Reports. In collaborazione con l’Istituto di Fisiologia clinica del CNR di Pisa e con la Fondazione Don Gnocchi, il paper apre una nuova strada nelle applicazioni degli esoscheletri robotici di bacino: non solo assistenza nella camminata, ma anche strumento per allenare le persone anziane
Un esoscheletro robotico in grado di migliorare l’efficienza motoria degli anziani, di diminuire la fatica e mantenere in allenamento una larga fascia di popolazione. Lo studio “Gait training using a robotic hip exoskeleton improves metabolic gait efficiency in the elderly” pubblicato sulla rivista Scientific Reports, dimostra proprio questo: l’esoscheletro di bacino, finora utilizzato per la riabilitazione di pazienti con problemi neurologici o con amputazione di arti inferiori, può essere un utile strumento per aiutare le persone anziane a mantenersi allenate, aprendo di fatto una nuova strada per sostenere strategie di invecchiamento sano.
Lo studio, coordinato dall’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna, in collaborazione con l’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Pisa e con la Fondazione Don Carlo Gnocchi, nasce per arginare una problematica sociale sempre più diffusa nei paesi industrializzati: l’invecchiamento della popolazione e, di conseguenza, la necessità di garantire una condizione di vita accettabile agli anziani.

Leggi: In Salute News, 16/05/2019


giovedì 16 maggio 2019
Bonus ristrutturazioni e mobili: nuovo aggiornamento delle Guide delle Entrate – Pubblicate le nuove versioni aggiornate a Maggio 2019

L’Agenzia delle Entrate ha aggiornato al mese di Maggio 2019 le due guide “Ristrutturazioni edilizie: le agevolazioni fiscali” e “Bonus mobili ed elettrodomestici”.
BONUS RISTRUTTURAZIONI EDILIZIE. Sarà ancora possibile, fino a tutto il 2019, chiedere una detrazione Irpef del 50% su un tetto massimo di spesa di 96mila euro per ciascuna unità immobiliare. Dal 1° gennaio 2020, a meno che intervenga un’ulteriore proroga, la detrazione tornerà alla misura ordinaria del 36% e il limite massimo di spesa sarà di 48mila euro. Stessa agevolazione confermata per chi acquista, entro l’anno in corso, un box, un posto auto o una casa in un edificio interamente ristrutturato.
Analogamente a quanto già previsto per la riqualificazione energetica degli edifici, per gli interventi che comportano un risparmio energetico occorre trasmettere all’Enea una comunicazione dei lavori effettuati, entro 90 giorni dalla data della loro ultimazione. Per gli interventi con data di fine lavori nel 2018 l’invio della documentazione all’Enea andava effettuato entro il 1° aprile 2019 attraverso il sito http://ristrutturazioni2018.enea.it/. Per gli interventi terminati nel 2019 la comunicazione va trasmessa, entro 90 giorni dalla data di fine lavori, attraverso il sito https://bonuscasa2019.enea.it/. Se la data di fine lavori è compresa tra il 1° gennaio 2019 e l’11 marzo 2019, il termine di 90 giorni decorre dall’11 marzo, giorno di messa on line del sito. La mancata o tardiva trasmissione non implica, tuttavia, la perdita del diritto alle detrazioni (risoluzione n. 46/E del 18 aprile 2019).

Leggi: Casa e Clima, 16/05/2019


mercoledì 15 maggio 2019
In Italia aumentano anziani e malati cronici, preoccupanti gli scenari futuri. Rapporto Osservasalute 2018

Italiani ancora lenti a cambiare abitudini nocive per la salute come fumo, sedentarietà e alimentazioni scorrette, ma nel Bel Paese si muore sempre meno, grazie soprattutto ai miglioramenti nell’assistenza sanitaria e ai traguardi della medicina moderna.
Un dato rilevante per la salute degli italiani è rappresentato dalla forte riduzione della mortalità prematura (indicatore del Sustainable Development, Goals delle Nazioni Unite – calcolato rispetto alle principali cause di morte della fascia di età 30-69 anni) diminuita, dal 2004 al 2016, del 26,5% per gli uomini e del 17,3% per le donne.
In generale, in poco più di 30 anni, il tasso standardizzato di mortalità totale si è ridotto di oltre il 50% nel periodo 1980-2015 ed il contributo delle malattie cardiovascolari è stato quello che più ha influito sul trend in discesa della mortalità (nello stesso periodo la mortalità per malattie ischemiche del cuore si è ridotta di circa il 63% e quella delle malattie cerebrovascolari di circa il 70%).

Leggi: In Salute News, 15/05/2019


mercoledì 15 maggio 2019
Reddito di cittadinanza. Da solo non basta, “riequilibrare la spesa sociale”

La misura dei Cinquestelle e la necessità di una razionalizzazione degli interventi al centro del convegno organizzato a Roma da Welforum.it. Tra i temi emersi la necessità di politiche a sostegno della famiglia. Ortigosa: “Occorrono misure strutturali su cui la famiglia possa contare”
Contro la povertà il Reddito di cittadinanza da solo non basta, occorre combinare più politiche, razionalizzare le misure esistenti, riequilibrare la spesa sociale con un’attenzione nuova verso la famiglia. È quanto è emerso dai lavori del convegno “Per contrastare la povertà, combinare più politiche” organizzato da Welforum.it, l’Osservatorio nazionale sulle politiche sociali, ieri a Roma presso la sede dell’Inapp, l’Istituto Nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche. Una giornata di riflessione voluta per “dibattere e maturare una visione e una strategia di contrasto alla povertà di maggior respiro, di medio/lungo periodo”, ha spiegato Emanuele Ranci Ortigosa, direttore welforum.it.
Al centro delle riflessioni della giornata non poteva non esserci il Reddito di cittadinanza. Una misura che ha dei “meriti”, che “non bisogna snobbare” e che rappresenta “un’opportunità”, ha spiegato Ortigosa, poiché “mai in Italia si è investito tanto, sia politicamente che finanziariamente, su una misura contro la povertà”, ma che ha anche alcuni limiti, come la “poco accettabile” scala di equivalenza adottata. Una “scivolata” che secondo Ortigosa “ha penalizzato le famiglie con figli”.

Leggi: Redattore Sociale, 15/05/2019


DALLE REGIONI:

lunedì 20 maggio 2019
RSA aperta’: il progetto di Regione e Asl 1 imperiese spiegato a Presenti l’assessore alla Sanità Sonia Viale e il direttore generale dell’ASL 1 Marco Damonte Prioli

«La visione innovativa della giunta regionale è quella di puntare all’integrazione ospedale-territorio. Leggendo i bisogni dei cittadini, oltre a rafforzare i presidi ospedalieri (e qui lo sappiamo perché abbiamo salvato il Saint Charles), si viene a conoscenza del fatto che le fragilità degli anziani, i casi di Alzheimer e demenza senile, sono bisogni sempre più importanti: per questo il sistema sanitario deve trovare risposte adeguate». Lo ha dichiarato il vicepresidente della Regione Liguria e assessore alla Sanità Sonia Viale a margine dell’incontro intitolato ‘Nuovi progetti per una sanità del territorio’ che si è svolto stamani presso la sala polivalente del Comune di Vallecrosia.
Un’occasione di confronto, quella di oggi, sui servizi progettati e promossi dalla Regione e dall’Asl 1 in ambito provinciale, che rappresentano un esempio concreto di collaborazione e di sinergia tra enti, associazioni ed agenzie presenti sul territorio, volto ad implementare la rete di servizi destinati agli anziani.

Leggi: Riviera 24, 20/05/2019


lunedì 20 maggio 2019
Redo Milano, nel 2020 in arrivo 615 case in housing sociale

Altri 615 appartamenti si aggiungeranno dai primi mesi del 2020 all’offerta di social housing a Milano. Prende infatti vita uno degli insediamenti più grandi d’Italia, che si va ad affiancare a realtà già affermate del capoluogo lombardo come Cascina Merlata, Borgo sostenibile di Figino e Cenni di Cambiamento.
Si tratta di Redo Milano, un progetto da oltre 70 milioni di euro che contribuirà al processo di riqualificazione del quartiere Rogoredo Santa Giulia, che è stato presentato questa mattina a Milano in Fondazione Cariplo.
L’offerta dei 615 alloggi si suddivide in soluzioni di diverse dimensioni e tipologie, dai monolocali ai quadrilocali, offerti in locazione e vendita convenzionata. Più nel dettaglio, 404 appartamenti sono offerti in affitto a canone convenzionato, dai 350 euro del monolocale più piccolo agli 880 del quadrilocale più ampio disponibile; di questi 68, grazie al contributo di Comune di Milano e Regione Lombardia, saranno destinati a categorie particolarmente bisognose e offerti a canone sociale. La vendita convenzionata riguarda 211 appartamenti da 2.195 euro/mq (oltre oneri e Iva di legge).

Leggi: Il Sole 24 Ore, 20/05/2019


unedì 20 maggio 2019
Go Deep Game. Un gioco per rigenerare lo spazio in cui si vive

L’iniziativa durante la kermesse in Puglia per esplorare la città vecchia
“Abitanti uniti”, “Spazi verdi invece di palazzi vecchi”, “piante e fiori”, “Aprire i locali inutilizzati per darli ai giovani (gratuitamente)”, “+ biblioteche”, “via pregiudizi e ridicoli benpensanti”, “chiande (in dialetto tarantino, piante)”, “palazzi nuovi”. Questi, scritti così come li leggete, sono alcuni dei desideri degli abitanti della Città vecchia di Taranto per il luogo in cui vivono. Li hanno scritti su un cartellone bianco a due facce, portato in giro per l’isola da una simpatica “ragazza sandwich”. La diffidenza è stata vinta grazie a Go Deep Game, un gioco che, utilizzando la metafora del viaggio attraverso sei immaginarie linee della metropolitana (visione, diversità, emozioni,creatività, togetherness, potere e rango) aiuta le comunità a riscoprire bellezza e talenti personali e collettivi, per rigenerare lo spazio in cui vivono. Scritto in inglese da giovani italiani esperti di processi di facilitazione, dal 2015, con il sostegno dell’Unione Europea, il Go Deep è stato sviluppato ed applicato in tanti contesti differenti, sparsi in molti Paesi del vecchio continente. «Esplorando la Città vecchia – spiega Giulio Ferretto, uno dei due facilitatori di questa edizione del Go Deep – ci siamo resi conto che c’è un grande senso di abbattimento e impotenza delle persone che vivono nel quartiere, rispetto alle condizioni di vita. Non credono di poter influenzare le dinamiche dello spazio in cui vivono.

Leggi: Avvenire, 20/05/2019


venerdì 17 maggio 2019
WECARE – Welfare Cantiere Regionale. Strategia di innovazione sociale della Regione Piemonte

La Regione Piemonte ha aderito alla Strategia Europa 2020 attraverso WECARE (Welfare Cantiere Regionale), una strategia di intervento in ambito sociale che, prendendo spunto dalle mutate condizioni socioeconomiche nazionali e piemontesi in particolare, propone risposte centrate sulla condivisione, l’innovazione sociale e interventi di tipo generativo. L’articolo presenta l’azione FSE 1 – Sperimentazione di azioni innovative di Welfare territoriale e l’azione FSE 2 – Progetti di innovazione sociale per il terzo settore, parti integranti di WECARE.
di Cristina Ramella Pezza, Gianfranco Scarcali (Funzionari della Regione Piemonte)
Gli odierni sistemi di welfare, sviluppatisi in contesti socioeconomici ormai lontani, caratterizzati da crescita economica costante, popolazione giovane, bisogni relativamente omogenei e solide strutture famigliari, oggi non sono più in grado di far fronte ai radicali mutamenti che caratterizzano la nostra società. Il sistema di welfare italiano, più specificatamente, non risulta più in grado di dare risposte efficaci alle nuove tensioni sociali dimostrandosi insostenibile e inadeguato sotto l’aspetto economico-finanziario e sotto l’aspetto della lettura dei bisogni della popolazione; i servizi vengono erogati con un approccio sostanzialmente di tipo assistenzialistico, che porta a considerare le persone in difficoltà semplici consumatori passivi di servizi, creando dipendenza anziché benessere ed alimentando un’insostenibile rincorsa tra bisogni e costi sempre crescenti.

Leggi: I Luoghi della Cura, 17/05/2019


venerdì 17 maggio 2019
Posti anche per disabili e tariffe agevolate per gli over 60

A Massarosa ci sono 5 posti riservati a bambini e famiglie che hanno esigenze particolari A Seravezza un progetto dedicato ai più grandi
Viareggio. Non solo ombrelloni gratis. Le amministrazioni comunali versiliesi si danno da fare per prevedere tutta una serie di opportunità dedicate a chi vuole fare un po’ di mare, ma ha bisogno di un qualche tipo di supporto. Anche economico.
A Seravezza, per questo motivo, è stato varato il Soggiorno marino adulti, riservato ai residenti di età superiore ai sessant’anni. Esattamente come per gli ombrelloni sociali, di cui parliamo nell’articolo soprastante e che prevede ottanta posti a disposizione dei residenti, l’iniziativa riguarda l’area riservata al Comune sulla spiaggia libera di Vittoria Apuana a Forte dei Marmi.
È organizzato su due turni: il primo, dal 17 al 30 giugno, rende accessibile la colonia e la spiaggia tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17; il secondo è valido per tutte le domeniche di luglio (7, 14, 21, 28) e per le prime due domeniche di agosto (4, 11), sempre in orario 9-17. Il servizio comprende soggiorno in spiaggia con pranzo presso lo stabile di proprietà comunale e trasporto andata e ritorno in bus (luogo di partenza da definire a seconda dei partecipanti). Sono previste inoltre attività ricreative e momenti di aggregazione e socializzazione. I costi oscillano fra i 75 e i 120 euro a seconda del turno. Le iscrizioni sono a numero chiuso: cinquanta i posti disponibili per il periodo continuativo; venti per le domeniche.

Leggi: Il Tirreno, 17/05/2019


giovedì 16 maggio 2019
Ancona, due pensionati su tre vivono con meno di 750 euro lordi

I dati elaborati dall’Ires Cgil. “Il governo, attraverso il fisco, deve migliorare le condizioni degli anziani”
Sono 187 mila le prestazioni pensionistiche e assistenziali attualmente erogate dall’Inps nella provincia di Ancona; di queste 106 mila sono le pensioni di vecchiaia (pari al 56,9% del totale), 8 mila sono le pensioni di invalidità (4,5%), 44 mila le pensioni ai superstiti (23,8%), quasi 4 mila le pensioni/assegni sociali (2%) e quasi 24 mila sono le prestazioni a invalidi civili (12,8%). È quanto emerge dai dati dell’Inps 2019 (escluse le gestioni dei lavoratori pubblici), elaborati dall’Ires Cgil Marche.
Dal 2015, il numero delle pensioni complessivamente erogate nella provincia è diminuito del 2,85%, pari a circa 5.500 prestazioni in meno. Diminuiscono, in particolare, le pensioni di vecchiaia dei lavoratori dipendenti (-7,16% pari a 4 mila prestazioni in meno), come anche le pensioni di invalidità, quelle di reversibilità, gli assegni sociali e le invalidità civili.
Nello stesso periodo si è notevolmente innalzata l’età media dei pensionati. Ciò è particolarmente evidente per coloro che sono stati lavoratori dipendenti: dal 2015 ad oggi, i pensionati con meno di 65 anni di età sono passati dal 9,3 all’8,2% del totale, mentre coloro che hanno oltre 80 anni sono passati dal 34,3 al 39,2%.
L’importo medio delle pensioni vigenti nella provincia di Ancona è di 748 euro lordi, con valori medi che variano dai 948 euro delle pensioni di vecchiaia ai 432 euro delle pensioni e assegni sociali.

Leggi: Rassegna Sindacale, 16/05/2019


giovedì 16 maggio 2019
Firenze, 80 nuovi appartamenti con housing sociale

Saranno pronti nei tempi prestabiliti, ovvero i primi mesi del prossimo anno, gli 80 alloggi destinati all’affitto a canone calmierato del ‘Casone’ di via dell’Osteria alle Piagge. L’intervento è reso possibile da un’azione congiunta di Fondazione CR Firenze e Comune di Firenze con l’intervento finanziario del Fondo Investimenti per l’Abitare (gestito da CDP Investimenti SGR, Gruppo Cassa depositi e prestiti) anchor investor del Fondo Housing Toscano gestito da Investi RE SGR, con la gestione sociale affidata ad Abitare Toscana. Il cantiere è stato visitato stamani, per fare il punto sullo stato di avanzamento dei lavori, dal Presidente di Fondazione CR Firenze Umberto Tombari, dal sindaco di Firenze Dario Nardella e dal Direttore Generale di CDP Investimenti SGR Marco Sangiorgio.

Leggi: Redattore Sociale, 16/05/2019


mercoledì 15 maggio 2019
Volontariato, 107 giovani entrano nel mondo della cooperazione

Sarà possibile grazie ai progetti di servizio civile regionale attivati da Confcooperative Toscana con bando della Regione Toscana
107 giovani tra i 18 e i 29 anni entreranno nel mondo della cooperazione grazie ai progetti di servizio civile regionale attivati da Confcooperative Toscana. Il bando promosso dalla Regione Toscana, nell’ambito del progetto GiovaniSì – POR FSE 2014-2020, è aperto fino al 7 giugno e prevede 17 progetti in diversi settori, dall’assistenza ai minori in nidi d’infanzia e scuola d’infanzia ad attività di animazione con ragazzi fino all’assistenza a persone anziane e disabili, servizi di sportello del sistema Confcooperative e nelle cooperative e consorzi aderenti e attività degli ambulatori della Misericordia di Firenze e di trasporto socio-sanitario e d’emergenza presso le sedi della Misericordia di Firenze. Possono partecipare i ragazzi regolarmente residenti e domiciliati in Toscana, anche per motivi di studio, non occupati, disoccupati e inattivi.

Leggi: Redattore Sociale, 15/05/2019


mercoledì 15 maggio 2019
Volontariato, a Reggio Emilia domanda e offerta si incontrano online

Dalla collaborazione fra il comune, Centro di servizio Dar voce e Forum terzo settore, nasce R+: il progetto che favorisce l’impegno gratuito dei cittadini in progetti di pubblica utilità o con le associazioni locali: dalla tutela del verde alla manutenzione nelle scuole
Curano il verde pubblico, si occupano di piccoli lavori di manutenzione nelle scuole, sono coinvolti in attività educative e di animazione per ragazzi, tutelano e promuovono i beni culturali della città. Sono i volontari civici di Reggio Emilia, più di 1800 persone che ogni anno, secondo le stime, vengono coinvolte in attività gratuite di pubblica utilità promosse dal comune; considerando più in generale le attività di volontariato e di cittadinanza attiva realizzate dalle associazioni locali il numero dei cittadini impegnati sale a 27mila su 170mila abitanti.
Il volontariato è un modo di partecipare alla vita della città che coinvolge sempre più persone e il Comune ci crede, tanto da realizzare, insieme al Csv Dar voce e al Forum del terzo settore locale, un nuovo progetto “R+, più volontari più Reggio” che punta a favorire l’impegno dei cittadini attraverso una piattaforma che mette insieme tutte le proposte di volontariato promosse dall’amministrazione comunale ma anche dalle organizzazioni di terzo settore presenti sul territorio.

Leggi: Redattore Sociale, 15/05/2019


IN AGENDA:

Presentazione della Guida multimediale sugli strumenti patrimoniali della Terza Età

Giovedì 16 maggio 2019, dalle ore 10.00 alle ore 11.00, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati (Via della Missione, 4) il Consiglio Nazionale del Notariato e le Associazioni dei Consumatori (Adiconsum, Adoc, Adusbef, Altroconsumo, Assoutenti, Casa del Consumatore, Cittadinanzattiva, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Unione per la difesa dei consumatori, Unione Nazionale Consumatori) presenteranno la Guida multimediale sugli strumenti patrimoniali della Terza Età, che – partendo da cinque video tutorial – vuole offrire una panoramica sui principali istituti giuridici a disposizione degli over 60 per la gestione dei propri beni: rendita vitalizia, contratto di mantenimento, donazione con onere di assistenza, prestito vitalizio ipotecario, la vendita della nuda proprietà con riserva di usufrutto.
All’evento saranno presenti – oltre i rappresentanti delle Associazioni dei Consumatori e del Notariato – i rappresentanti delle Istituzioni, delle Associazioni per la tutela dei diritti delle persone con disabilità e delle Federazioni sindacali e Associazioni per i diritti degli Anziani.

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Non autosufficienza, 1° giugno in piazza. Ecco le proposte.

Anche a essere privi delle più elementari nozioni sulla materia, si capirebbe che sono tante le famiglie italiane impegnate ad accudire, o a trovare qualcuno che accudisca, un familiare del tutto incapace di provvedere a se stesso. E si capirebbe altrettanto facilmente che quelle stesse famiglie sono impegnate quotidianamente in un estenuante fai da te appena mitigato da servizi pubblici, peraltro molto diversificati, in quantità e qualità, da Regione a Regione e anche da Comune a Comune.
Quello che davvero non si comprende è invece come dinanzi a un tale fenomeno destinato a crescere esponenzialmente da qui ai prossimi anni, l’unica risposta da parte di governi e coalizioni che si sono succeduti sia ancora ferma, da quasi quaranta anni, all’indennità di accompagnamento che ammonta a 517 euro al mese fisso per tutti, a prescindere dai livelli di gravità della patologia, e a qualche ora l’anno di assistenza domiciliare. Poco, troppo poco, se comparato alle iniziative intraprese in Europa da governi più lungimiranti.

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Silver Economy Forum: a Genova dal 13 al 15 giugno la seconda edizione

La manifestazione è promossa dall’Assessore allo Sviluppo e Promozione Economica della città di Genova in collaborazione con l’Associazione Genova Smart City
Si svolgerà il prossimo 13-14-15 giugno a Genova la seconda edizione del Silver Economy Forum, manifestazione promossa dall’Assessore allo Sviluppo e Promozione Economica della città di Genova in collaborazione con l’Associazione Genova Smart City, una road map nazionale per esplorare l’economia del mondo senior.
Il forum, gratuito e aperto a tutti, sarà articolato su 3 giornate presso il Palazzo della Borsa. L’intento è quello di intercettare tendenze ed esigenze del segmento “over 50”, che rappresenta sempre più un’opportunità di sviluppo per l’economia nazionale e del nostro territorio. Salute, turismo, health care, nutrizione, innovazione e domotica, economia e finanza, tempo libero e consumi, solo per citare alcuni dei temi che saranno affrontati durante l’evento. Altre info sul sito della manifestazione

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I prossimi appuntamenti di Italia Longeva

Roma il 3 e 4 luglio presso il Ministero della Salute (Auditorium Viale Ribotta) in occasione degli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine.
Giunta alla quarta edizione, la due giorni annuale di incontro e confronto tra gli attori che entrano a diversi livelli nella programmazione, organizzazione e gestione del sistema sociosanitario e assistenziale dedicato alle cure a lungo termine si propone come un’occasione di aggiornamento e di discussione allargata su modalità efficaci e sostenibili per la presa in carico degli anziani fragili.
Tutte le info e gli aggiornamenti sul sito www.italialongeva.it

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IN EVIDENZA:

Domanda di Assegno per il Nucleo Familiare (ANF)

Nuove istruzioni Inps
Dal 1° aprile 2019 l’Assegno per il Nucleo Familiare (ANF) dei lavoratori dipendenti di aziende attive del settore privato non agricolo deve essere richiesto esclusivamente in modalità telematica, come indicato nella circolare INPS 22 marzo 2019, n. 45, tramite il servizio online. Fanno eccezione le richieste di prestazione familiare da parte degli operai agricoli a tempo indeterminato (OTI), che continueranno a presentare la domanda al proprio datore di lavoro attraverso il modello cartaceo “ANF/DIP” (cod. SR16).
Per gli impiegati del settore agricolo, invece, valgono le nuove disposizioni descritte nella circolare. Sono inquadrati nel settore non agricolo anche i soci lavoratori delle imprese cooperative che trasformano, manipolano e commercializzano prodotti agricoli e zootecnici. La precisazione è contenuta in un comunicato diffuso dall’Inps oggi e pubblicato sul sito istituzionale.

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Non autosufficienza. Ecco quali sono i benefici fiscali

Tempo di dichiarazione dei redditi. Ma siamo sicuri di conoscere tutto quello che c’è da sapere prima di fare il 730? Ad esempio molti anziani non autosufficienti non sanno che, in presenza di una certificazione di invalidità o di handicap, possono godere di alcuni benefici fiscali. Facciamo un po’ di chiarezza.
Per beneficiare delle agevolazioni fiscali dei disabili, bisogna essere in possesso del verbale che attesta o l’invalidità o l’handicap. Bisogna quindi presentare il verbale quando si va al Caf per la dichiarazione dei redditi. La possibilità di detrarre o dedurre inoltre è determinata dalle condizioni dell’anziano, ovvero se in possesso di certificazione di invalidità (legge 509/ 88 l 124/ 98) o disabilità (legge 104/92).
Inoltre, la normativa fiscale per le persone anziane, disabili e le loro famiglie, prevede di dedurre o detrarre dalla dichiarazione dei redditi parte delle spese sostenute per la cura presso strutture di assistenza. Infatti alcune regioni hanno adottato provvedimenti che offrono agevolazioni fiscali sulle rette alberghiere. Emilia Romagna, Lazio e Lombardia sulla base della normativa vigente hanno elaborato e concordato alcune indicazioni valide per i servizi residenziali e semiresidenziali sociosanitari accreditati per anziani non autosufficienti.

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Previdenza: riscatto, ricongiunzione o rendita

Inps su attestazioni fiscali per il pagamento degli oneri
Con il messaggio n. 1490 dell’11 aprile, l’Inps comunica che le attestazioni fiscali dei versamenti effettuati nel 2018 per gli oneri da riscatto, ricongiunzione o rendita, sono visualizzabili e stampabili nel Portale dei Pagamenti del sito www.inps.it, raggiungibile attraverso il seguente percorso: “Prestazione e servizi” > “Tutti i servizi” > “Portale dei pagamenti” > “Servizi Riscatti, Ricongiunzioni e Rendite” > “Entra nel servizio” > “Accedi” > “Sezione pagamenti effettuati”.
L’accesso con codice fiscale e numero pratica consente di visualizzare e stampare l’attestazione fiscale relativa ad una singola pratica di riscatto, ricongiunzione o rendita; l’autenticazione mediante PIN, invece, consente di visualizzare e stampare l’attestazione fiscale relativa ad una o più pratiche di riscatto, ricongiunzione e rendita.
Al riguardo l’Inps precisa che le attestazioni fiscali relative ai pagamenti effettuati dagli iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo e al Fondo pensione sportivi professionisti (ex Enpals), che non dovessero essere disponibili sul Portale dei Pagamenti, potranno essere richieste utilizzando la casella di posta elettronica polospecialisticopals.roma@inps.it

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Portale INPS – Tutti i moduli PIN in un’unica sezione

Per agevolare gli utenti nella ricerca dei moduli, l’Inps ha raccolto in un’unica sezione del suo portale tutti quelli che riguardano il PIN. Nella sezione “Tutti i moduli”, infatti, è stata creata la nuova voce “Assegnazione e abilitazione PIN”.
Posizionata come prima scelta nel menu a sinistra, consente di trovare al suo interno tutti i moduli di assegnazione e abilitazione ai profili PIN. Il PIN, oltre che per accedere a prestazioni di interesse strettamente personale del titolare, può essere utilizzato per svolgere ulteriori attività espressamente autorizzate. Per questo, oltre al modulo di assegnazione del PIN dispositivo al cittadino (MV35), sono stati realizzati altri moduli di abilitazione o estensione del PIN.

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Riscatto contributi laurea e di periodi non lavorati

Il Dl 4/2019 ha introdotto alcune novità previdenziali in materia di riscatto contributivo riguardante sia la laurea sia i periodi non coperti da contributi, fino a un massimo di 5 anni. In particolare, per ciò che concerne gli studi universitari, è possibile chiedere il riscatto con un costo più basso rispetto a quello ordinario, che pure resta un’opzione, mentre per i periodi non coperti da contributi, è stato introdotto in via sperimentale nel triennio 2019-2021 un nuovo istituto di riscatto riferito ai periodi non coperti da contribuzione in nessuna forma di previdenza obbligatoria, antecedenti al 29 gennaio 2019 (data di entrata in vigore del decreto), parificandoli a periodi di lavoro, nella misura massima di 5 anni, anche non continuativi.
Per quanto riguarda il riscatto della laurea, il costo è calcolato applicando l’aliquota di computo prevista per le prestazioni pensionistiche del fondo lavoratori dipendenti (33%) al minimale retributivo previsto per artigiani e commercianti (15.878 euro per il 2019). Per ogni anno del corso legale di studi che si intende riscattare occorre spendere 5.239,74, indipendentemente dalla retribuzione effettivamente riscossa.

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Pensionati residenti all’estero- Avviata 2° fase accertamento esistenza in vita

L’Inps con il messaggio n. 815 del 28 febbraio comunica che Citibank ha avviato la seconda fase dell’accertamento dell’esistenza in vita per i pensionati residenti in Sud America, Centro America, Nord America, Asia, Medio ed Estremo Oriente, Paesi Scandinavi, Stati dell’Est Europa e Paesi limitrofi precedentemente esclusi. Allo scopo è prevista la spedizione di circa 128.000 plichi contenenti la lettera esplicativa e il modulo di attestazione.
L’Inps sottolinea che i criteri adottati per la suddivisione per aree geografiche si riferiscono ai dati di residenza registrati negli archivi della Citybank, a cui è delegata la verifica complessiva dei dati. In questa ulteriore fase della verifica, specifica Inps, sono stati compresi anche i seguenti gruppi di pensionati, anche se residenti in aree geografiche diverse da quelle citate:
• beneficiari di pensioni di nuova liquidazione non compresi nella prima fase dell’accertamento;
• soggetti esclusi dalla precedente fase della verifica in quanto residenti nelle sopra indicate aree geografiche non comprese nel primo blocco dell’accertamento (ad esempio, Brasile) e successivamente trasferitisi in Paesi oggetto di controllo nella prima fase (ad esempio, Francia);
• soggetti non compresi nella prima fase in quanto risultano irreperibili nei registri anagrafici italiani: a tali soggetti il plico sarà spedito all’indirizzo presente negli archivi di Citibank.
Al contrario, per evitare la reiterazione dell’invio delle richieste di attestazione dell’esistenza in vita, sono stati esclusi i soggetti che nel corso della precedente fase dell’accertamento hanno variato il proprio domicilio e che sono già stati sottoposti a verifica nella prima fase.

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SEGNALAZIONI:

21 Servizi Sanitari Regionali sempre più diversi. Rapporto Sanità Nebo 2019

Il personale del SSR del Lazio il più assente per malattia, ma il record è di 25 giorni lavorativi di malattia medi annui per dipendente dell’AO di Cosenza; in Sardegna il doppio dei medici per assistito rispetto al Molise; 2 infermieri per medico in Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna contro i 3 del Nord-Est; un’età media del personale che va dai 57 anni della ASL di Reggio Calabria ai 43 anni dell’AOU Federico II di Napoli
Roma, 7 maggio 2019 – Gli ultimi dati diffusi dalla Ragioneria Generale dello Stato – provenienti da oltre 200 Aziende Sanitarie (ASL, AO e altri Enti regionali) ed elaborati dal Centro Studi Nebo – consentono di quantificare le risorse umane del Servizio Sanitario Nazionale in circa 10 unità di personale ogni mille assistiti, valore che a livello regionale varia dai 16,4 della Valle d’Aosta ai 7,3 del Lazio, quest’ultima preceduta dalle altre sei Regioni sottoposte ai Piani di rientro e dalla Lombardia, unica Regione del Nord al di sotto della media nazionale.
La disponibilità dei medici della Sardegna è doppia rispetto a quella del Molise (2,6 medici per mille assistiti contro 1,3) e di poco superiore a quella della Valle d’Aosta, cui seguono Liguria, Calabria, Umbria; analoga variabilità per infermieri e riabilitatori, che dai 6,5 per mille assistiti del Friuli Venezia Giulia scendono fino ai 3,5 della Campania.

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Welfare, la nuova questione abitativa

La casa, complice la crisi economica del 2008, è tornata a essere un problema sociale, avvertito nel dibattito scientifico, ma ancora fuori dall’agenda politica. Se ne parla, con il contributo di diversi e approfonditi saggi, nel n. 4/2018 di Rps
Di Stefano Cecconi
La crescente diffusione della casa di proprietà, negli anni passati, sembrava avesse delineato un superamento della “questione abitativa”. Invece, la casa e l’abitare, complice la crisi economica del 2008, sono tornati a essere un problema sociale. Un problema avvertito nel dibattito scientifico, ma ancora fuori dall’agenda politica. Anche per questo l‘ultimo numero 2018 di Rps, La Rivista delle Politiche Sociali, dedica la sezione Tema a “Le nuove forme dell’abitare”.
Nel volume viene analizzata la “nuova questione abitativa”, frutto dei cambiamenti intervenuti nella domanda, maggiormente composita rispetto al passato, per effetto delle dinamiche socio-demografiche (invecchiamento della popolazione, immigrazione, trasformazioni della struttura famigliare, crescente mobilità territoriale ecc.), dei cambiamenti economici (il perdurare della crisi economico-finanziaria, un mercato del lavoro ultraflessibile, una ridotta capacità di risparmio delle famiglie) e culturali (diffusione della sharing economy, una maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale). I nove saggi che compongono il volume sono preceduti da un’importante introduzione dei curatori, Ugo Ascoli e Micol Bronzini, che riepiloga e commenta i diversi punti di vista degli autori sulla “questione abitativa” per come si presenta oggi, sia sotto il profilo dei bisogni, sia nella configurazione delle risposte.

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Adattare le case per la non autosufficienza. Una newsletter gratuita ad hoc

È on line la Newsletter della Rete dei CAAD centri adattamento ambiente domestico
n. 3/4, marzo/aprile 2018.

Leggi: Rete Caad


Arriva all’ONU l’appello della rete europea delle donne anziane

In occasione del Decimo Gruppo di lavoro sull’Invecchiamento che si è riunito in questi giorni presso le Nazioni Unite a New York, Elizabeth Sclater direttrice di OWN Europe (la rete delle donne anziane) ha rivolto una dichiarazione/appello agli stati membri per invitarli a riconoscere l’invecchiamento come “processo dignitoso del corso della vita”. Ha esortato gli Stati Membri dell’Onu affinché vengano garantiti diritti e protezione a tutti i cittadini anziani, auspicando azioni concrete per sviluppare e fornire risorse per l’apprendimento permanente; per sviluppare piani d’azione per sostenere le persone molto anziane, soprattutto donne, così che possano mantenere ed esercitare la loro autonomia e la loro dignità fina al termine della vita; garantire che tali piani includano la disponibilità e l’accessibilità di trasporti.

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Parma, presentato il volume “2032, IDEE PER LA LONGEVITÀ”

«La longevità è una sfida, bella, impegnativa, e inedita» parola di Gianluigi Bovini, demografo, curatore del libro «2032, idee per la longevità», realizzato da Auser e Spi Cgil Emilia-Romagna, che è stato presentato nel salone Trentin della Camera del Lavoro di Parma. Qualche dato: in Italia 40 anni fa la speranza di vita era di 70 anni per gli uomini e 77 per le donne. Oggi è di 81 anni per gli uomini e 88 per le donne. In un futuro non lontano salirà a 85 e a 90. «L’Italia e l’Emilia-Romagna in particolare è fra i luoghi in cui si vive di più al mondo. Uno dei fattori è l’avere un sistema sanitario efficace – dice Bovini, che parla dei problemi legati all’invecchiamento della popolazione: – La rete familiare classica, non ci sarà in futuro. Poi invecchiano anche le case in cui vivono le persone anziane, Il 70% dei palazzi, che hanno almeno 4 piani, anche nella città di Parma, sono privi di ascensore. L’eliminazione delle barriere architettoniche può creare occasioni di lavoro. Anche la tecnologia, può dare un contributo positivo». All’ incontro hanno preso parte Marcello Maggio, professore dell’Università, Nicoletta Paci, assessore ai Diritti dei cittadini, Fausto Viviani, presidente regionale Auser e Daniela Bortolotti, segretaria regionale Spi Cgil.

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Fondazione Brescia Solidale Onlus – Adattare le case delle persone non autosufficienti.

Cinque videoclip del Servizio di adattamento degli ambienti di vita – SAV
Da ormai dieci anni il SAV, Servizio adattamento ambienti di vita, di Fondazione Brescia Solidale Onlus, si occupa dell’adattamento delle case per le persone non autosufficienti residenti nella provincia di Brescia. Dal 2009 ad oggi il servizio ha realizzato oltre 4000 interventi, rivolti a persone anziane (75% dei casi) e disabili (25%) nel campo della eliminazione di barriere, ausili, soluzioni automatizzate e dispositivi domotici, contributi pubblici e agevolazioni fiscali.
Cinque brevi videoclip – realizzate grazie al contributo di FONDAZIONE ASM – GRUPPO a2a – illustrano le attività del SAV attraverso alcune esperienze concrete di intervento per persone anziane o persone con disabilità e testimoniano come il Servizio abbia favorito l’autonomia delle persone e facilitato il lavoro di cura dei famigliari.
Ma non solo maggiore autonomia e indipendenza sono il frutto del lavoro svolto: “…le modifiche alla casa hanno innescato nuovi pensieri…cosa può fare mio fratello disabile anche senza di me… e cosa posso fare io per me – racconta Silvana, sorella di Sidorel – con tutto questo tempo nuovo che mi è arrivato”.
Le cinque clip si possono vedere nella pagina del sito di Fondazione Brescia Solidale Onlus dedicata al servizio SAV

Leggi: Fondazione B Solidale


Firenze. La prima accademia internazionale sull’assistenza a lungo termine.

Avrà sede a Firenze la prima Accademia internazionale sul Long Term Care, dedicata alla ricerca di soluzioni per l’assistenza agli anziani, allo studio e alla sperimentazione di modelli innovativi per il welfare locale che possano essere di esempio per tutto il mondo. Dalla Conferenza internazionale “Long Term Care. Aging in place” che si è tenuta nei giorni scorsi presso l’Istituto degli Innocenti di Firenze è nata l’esigenza di creare una struttura per dare stabilità al lavoro interdisciplinare avviato per la prima volta sul tema dell’assistenza agli anziani che incide sulla sostenibilità dei modelli di welfare della società contemporanea, vista la costante crescita della popolazione anziana nel mondo (oggi sono 900 milioni le persone con età superiore ai 65 anni, si stima che nel 2050 saranno 2 miliardi). La Conferenza, promossa dalla Rete Long Term Care Alliance in collaborazione con Regione Toscana, Fondazione CR Firenze, Comune di Firenze, Fondazione Montedomini, con il contributo della Fondazione Internazionale Menarini, dell’Istituto degli Innocenti e dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Firenze, ha infatti messo per la prima volta a confronto personalità di rilievo internazionale, esperti di varie discipline, non solo mediche, ma anche del settore sociale, del mondo delle assicurazioni provenienti dai Paesi più impegnati sul tema della Long Term Care in particolare: Italia, Olanda, Canada, Svezia, Stati Uniti e Israele. La nuova Accademia Internazionale dedicata al Long Term Care (che potrebbe essere presieduta da William Reichman della società canadese Baycrest e presidente della LTC Alliance) avrà il sostegno di Montedomini e della rete mondiale Long Term Care Alliance. Tra le soluzioni innovative emerse durante la Conferenza quelle legate all’utilizzo delle nuove tecnologie che sono alla base anche del progetto di assistenza domiciliare a distanza, elaborato dall’Università di Firenze e da Montedomini per ridurre il numero di ricoveri di pazienti ultrasettantenni in ospedale. La proposta punta a far risparmiare alla sanità pubblica oltre 3 milioni l’anno nell’area fiorentina.
Fonte gonews.it

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Case popolari, nasce l’osservatorio permanente di Federcasa

Uno strumento, unico nel suo genere, che contiene dati raccolti da Federcasa, ed elaborati da Nomisma, relativi al patrimonio nazionale di edilizia residenziale pubblica
Federcasa è il primo ente ad avere a disposizione un prospetto dettagliato sul mondo Erp nel nostro Paese, con un rilevamento già concluso relativo a dati del 2016. Si tratta di un lavoro frutto della stretta collaborazione tra la Federazione per le case popolari e i propri associati e rappresenta un fondamentale strumento conoscitivo, in grado di misurare ed analizzare l’attività dei vari enti, al fine di poter interloquire, con sempre maggior autorevolezza, a livello istituzionale, ed intervenire tempestivamente nel dibattito pubblico, per orientare positivamente le politiche di settore.
I dati sono stati raccolti attraverso un censimento di 70 aziende casa, associate a Federcasa, su un totale di 80, ed hanno messo in evidenza la capacità del sistema di rispondere al bisogno abitativo delle fasce povere della popolazione, unita alla capacità di integrare la dimensione economica con quella sociale, con ricadute importanti in termini di minore degrado progressivo del bene comune, di prevenzione di situazioni di morosità e inadempienza e contenimento dello stock del patrimonio sfitto.
All’interno dell’attuale ciclo recessivo dell’edilizia, i risultati emersi dal monitoraggio dell’attività, legata alle nuove costruzioni e al recupero del patrimonio in gestione, concorrono ad attribuire agli enti associati un ruolo cardine nel sistema Paese.
“Siamo orgogliosi – dice Luca Talluri, presidente di Federcasa – che Federcasa abbia il primo Osservatorio Permanente Nazionale sull’edilizia Sociale. Siamo ovviamente disponibili a metterlo a sistema per il Mit e le Regioni. Questo strumento permetterà di rendere più efficace ed efficiente l’attività di proposta e analisi del nostro settore”

Leggi: Federcasa


Disabilità, Rete ferroviaria italiana lancia “Salablu+”: l’app per la ridotta mobilità

La nuova applicazione è esplicitamente dedicata alle persone con disabilità e ridotta mobilità, anche temporanea, che scelgono di viaggiare in treno. Una volta scaricata permetterà di costruire il proprio viaggio in maniera semplice
Richiedere e prenotare assistenza dal proprio smartphone in una delle oltre 300 stazioni gestite dal servizio Sala Blu, rimanendo in contatto con gli operatori attraverso la chat o il telefono e rendendo, così, più agevole l’utilizzo dei treni per le persone con ridotta mobilità. Questo l’obiettivo della nuova applicazione ‘Salablu+’, presentata oggi alla stazione Termini di Roma dall’ad e dg di Rfi, Maurizio Gentile.
La nuova app è esplicitamente dedicata alle persone con disabilità e ridotta mobilità, anche temporanea, che scelgono di viaggiare in treno. Una volta scaricata permetterà di costruire il proprio viaggio in maniera semplice, di consultare i tabelloni degli orari di partenza e arrivo di qualsiasi stazione, di ricevere notifiche sul proprio viaggio e di contattare un operatore di Sala Blu. Il servizio di assistenza e inoltre arricchito con la nuova funzionalità web-chat dedicata alle persone con disabilità uditiva.

Leggi: Redattore Sociale


Prendersi cura di genitori che “hanno qualcosa che non va”: miniguida per sopravvivere

Per i figli caregiver (spesso completamente invisibili) la pubblicazione di Stefania Buoni “Quando mamma e papà hanno qualcosa che non va”. Una bussola per capire “come sopravvivere quando tutto sembra crollare”, prendersi carico anche della propria sofferenza, e gestire “il dolore dell’anima”
C’è un immenso e invisibile iceberg che molto spesso non si conosce perché non viene raccontato e riguarda le tante storie di ragazzi e ragazze che vivono con un genitore colpito da malattia mentale. Secondo l’Istat (dati al 2011) i giovani caregiver tra i 15 e i 24 anni sono circa 170 mila, ma il numero è sottostimato, mancano ad esempio i figli di coloro che non hanno avuto diagnosi e non sono in trattamento per la propria patologia psichiatrica, mancano altresì i bambini e i giovani adulti. Secondo l’Oms nel mondo 400 milioni di persone soffrono di depressione, 60 milioni di disturbo bipolare e 21 milioni di schizofrenia, di queste circa un quarto sono genitori. Di malattia mentale genitoriale si parla troppo poco e a farne le spese sono spesso i più vulnerabili, ovvero i figli. Nasce per loro la miniguida alla sopravvivenza “Quando mamma e papà hanno qualcosa che non va” (Editoria Sociale, 2018) di Stefania Buoni, presidente e fondatrice, con Gaia Cusini, Carlo Miccio e Marco Fiore, della prima associazione italiana dedicata, la “Comic Children of mentally Ill parents”.

Leggi: Redattore Sociale


NEWS:

lunedì 13 maggio 2019
Nonne d’Europa

In Europa l’età media in cui le donne diventano nonne è di 51 anni, e sono soprattutto le nonne a prendersi cura dei nipoti sostenendo così l’occupazione delle figlie ma mettendo a repentaglio la propria
Tra le trasformazioni più rilevanti che hanno interessato le società occidentali negli ultimi decenni c’è l’aumento della partecipazione femminile al mercato del lavoro. Le società caratterizzate da un veloce invecchiamento della popolazione, come l’Italia, beneficiano della partecipazione femminile al mercato del lavoro in termini di sostenibilità dei loro sistemi di welfare. Tuttavia, nei paesi dove gli aiuti pubblici alle famiglie per la cura dei bambini sono scarsi, come l’Italia, la partecipazione femminile al mercato del lavoro va di pari passo con bassi tassi di fecondità, anche per via degli ostacoli che le donne tutt’ora si trovano ad affrontare per riuscire a conciliare il desiderio di avere figli con quello di lavorare.
Studi recenti hanno mostrato che la disponibilità dei nonni (e in particolare delle nonne) aiuta la realizzazione dei desideri di fecondità da parte delle giovani coppie e la partecipazione al mercato del lavoro delle madri. I nonni infatti sono spesso una soluzione di cura informale per i bambini. Tuttavia, fare i nonni, ovvero prendersi cura dei nipoti, può anche avere conseguenze negative sulla partecipazione femminile al mercato del lavoro, almeno per quanto riguarda l’occupazione delle nonne.

Leggi: Ingenere, 13/05/2019


lunedì 13 maggio 2019
Liste d’attesa/ Fondazione Gimbe certifica: operazione trasparenza fallita nelle Regioni

Un pianeta opaco e difficilmente raggiungibile: così si presenta il Servizio sanitario nazionale al cittadino che vuole informarsi su tempi di attesa e disponibilità di visite ed esami. In un decennio solo nove delle 21 Regioni e Province autonome hanno creato un sito web interattivo per orientare gli utenti a scegliere strutture e prestazioni. Sono Emilia Romagna, Lazio, Toscana, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Provincia autonoma di Bolzano e, per il Sud, la sola Basilicata. Le altre si limitano a fornire un archivio storico o rinviano ai siti delle aziende sanitarie. In Calabria è buio pesto: nessuna informazione.
«Dalla nostra prima survey del luglio 2018 registriamo un miglioramento, ma la trasparenza è ancora una chimera», certifica Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, che oggi pubblica il suo Report indipendente sulla rendicontazione pubblica dei tempi d’attesa. Il monitoraggio delle informazioni sui siti web di Regioni e aziende sanitarie era stato richiesto già dal Piano nazionale liste d’attesa 2010-2012 ed è stato confermato dal nuovo Piano 2019-2021. Ma quelle previsioni sono rimaste lettera morta: «Di fatto – afferma Cartabellotta – il check annuale previsto dalla legge a garanzia di trasparenza e accesso non lo ha fatto nessuno: né lo Stato sulle Regioni, né le Regioni sulle aziende sanitarie. Il caos-liste in Italia deriva anche da questo: non si può governare un fenomeno di cui non si conoscono i dati».

Leggi: Sanità24, Il Sole 24 Ore, 13/05/2019


venerdì 10 maggio 2019
Roma. Casalbruciato. Contrastare l’illegalità, soddisfare la domanda abitativa debole e investire nelle periferie: è questa la strada per sconfiggere gli episodi di razzismo e di guerra tra poveri

Dichiarazione di Daniele Barbieri, Segretario generale SUNIA
L’assenza di una politica abitativa in grado di soddisfare la domanda debole è sicuramente una delle cause più importanti che concorrono al ripetersi di episodi di intolleranza in occasione di assegnazioni di case popolari. Sono anni che assistiamo ad un sostanziale disinteresse di Governi e Parlamento al progressivo acuirsi di un disagio abitativo che, complice la crisi economica, si allarga a strati di popolazione che nel passato si ritenevano immuni. I numeri delle domande di casa popolare inevase (oltre 600.000) e degli sfratti per morosità (circa 300.000) da eseguire nei prossimi cinque anni, accompagnati all’abbandono dei quartieri di edilizia popolare sia in termini di qualità abitativa che di controllo pubblico sul rispetto di regole e legalità, ha prodotto un terreno favorevole al diffondersi di fenomeni di occupazione del territorio da parte di piccola e grande criminalità che in molti casi ha il controllo delle occupazioni abusive degli alloggi che si liberano o che vengono liberati. Il recente caso di Ostia e di quartieri di altre città lo dimostra. E non è certo un caso la contiguità verificata tra questi ambienti ed il gruppo di fascisti che ha organizzato la gazzarra a Casalbruciato contro l’assegnazione legittima alla famiglia Rom. Insieme all’intollerabile atteggiamento razzista c’è anche la volontà di allargare il controllo del patrimonio abitativo pubblico. Non è un caso che a Torre Maura, altro quartiere di edilizia popolare di Roma, lo stesso gruppo abbia fatto occupare abusivamente l’alloggio per impedire un’altra legittima assegnazione.

Leggi: Sunia, 10/05/2019


venerdì 10 maggio 2019
“La città che cura”, il film che operatori della sanità e politici dovrebbero vedere

Erika Rossi, autrice del film sul rivoluzionario progetto di salute pubblica in corso a Trieste, ci guida a capire l’eccezionalità dell’esperienza: “Si dà alla persona sola la possibilità di fare riferimento a una rete sociale, e a risaltare sono un’empatia e un’umanità che spesso non associamo al settore della sanità”
Trieste, la città di Basaglia, è sempre stata la culla di un nuovo modo di intendere la salute. Non poteva che nascere qui Microaeree, un progetto rivoluzionario, unico in Europa, che interviene sul territorio per influire positivamente sulla salute delle persone. Abbiamo visto La città che cura, il film di Erika Rossi distribuito da Lo scrittoio e Tico Film, e abbiamo parlato con la regista per capire come ha scelto di raccontare la storia di questa esperienza unica, che possiamo chiamare medicina territoriale, o medicina di comunità.
Questo progetto è applicato solo a Trieste” ci ha spiegato. “I creatori sono gli eredi di Basaglia: l’idea è allargare il concetto di salute alla vita stessa della persona, al di là dei suoi problemi di salute, e considerarla come una persona a tutto tondo, nelle sue problematiche più ampie e nella sua rete sociale. Perché la salute è anche il risultato dello stato delle relazioni sociali di cui la persona dispone. L’eccellenza di questo progetto di salute sul territorio è che dà alla persona che è sola la possibilità di fare riferimento a una rete sociale: la presenza dell’istituzione all’interno del territorio, in spazi che diventano punti di riferimento, può essere un aiuto non solo per una visita medica, ma per qualsiasi problema che la persona abbia, anche solo quello di essere solo”

Leggi: Redattore Sociale, 10/05/2019


giovedì 9 maggio 2019
«Il governo non ci ascolta». Pensionati in piazza il 1° giugno

Assemblee di Spi, Fnp e Uilp a Padova, Roma e Napoli. Si prepara la grande manifestazione nella capitale, spostata a San Giovanni viste le altissime adesioni. “Totale mancanza di attenzione verso le persone anziane”
Padova, Roma e Napoli: parte da qui oggi, giovedì 9 maggio, il percorso di mobilitazione delle pensionate e dei pensionati di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil che culminerà nella manifestazione nazionale indetta per il prossimo 1° giugno a Roma e spostata nei giorni scorsi da piazza del Popolo a piazza San Giovanni viste le altissime adesioni che le tre sigle stanno registrando in tutta Italia.
Le assemblee di questa mattina si sono svolte tutte in contemporanea. A Padova l’appuntamento è al Gran Teatro Geox e ad aprire i lavori è stato il segretario nazionale Fnp Cisl Marco Colombo, mentre le conclusioni sono state affidate a Ivan Pedretti, segretario generale dello Spi Cgil). A Roma l’assemblea si è svolta al Palazzo dei Congressi, introdotta dal segretario nazionale Uilp Uil Emanuele Ronzoni e chiusa da Gigi Bonfanti, segretario generale della Fnp Cisl. A Napoli, infine, appuntamento presso l’Hotel Ramada, con l’intervento iniziale del segretario nazionale Spi Cgil Raffaele Atti e le conclusioni affidate a Carmelo Barbagallo, segretario generale Uil e reggente Uilp Uil.

Leggi: Rassegna Sindacale, 09/05/2019


giovedì 9 maggio 2019
Se invecchiare a casa propria è un diritto

Una ricerca sui problemi e le prospettive della domiciliarità, promossa da Auser e Spi, è stata presentata in occasione della conferenza di organizzazione dell’associazione non profit legata alla Cgil. Resi noti i dati sugli anziani di cinque regioni
In occasione della conferenza nazionale di organizzazione dell’Auser, il ricercatore Claudio Falasca ha presentato i dati sugli anziani delle prime cinque regioni prese in esame: Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Campania e Sicilia.
Le criticità future della domiciliarità, con la crescita del numero degli anziani bisognosi di cure e la diminuzione dei caregiver familiari, si confermano in tutte le regioni, con situazioni più critiche soprattutto al Sud. In tutte e cinque le regioni si sottolinea la difficoltà di rinnovo dei caregiver. Nel 2065, in alcune regioni, le donne saranno quanto gli uomini (Toscana, Sicilia) e in Lombardia gli uomini saranno più delle donne.
La ricerca evidenzia che in tutte le regioni, al crescere delle limitazioni funzionali, si riduce il riconoscimento delle indennità di accompagnamento. Inoltre, sono del tutto carenti i posti letto nelle Rsa. A fronte di una media Ocse di 30-60 posti letto ogni mille anziani, in Italia al massimo si raggiunge quota 30 nella sola Emilia Romagna, mentre in Sicilia i posti letto ogni mille anziani sono solo 5,5. Inadeguate poi le risorse per l’assistenza sociosanitaria e fortemente squilibrata fra Nord e Sud: la spesa media di 96 euro pro capite oscilla dai 45 in Sicilia a 113 in Toscana. Tra il 2011 e il 2017 in Sicilia si riduce il numero delle colf (meno 17,2%) e cresce quello delle badanti (più 58%), soprattutto di nazionalità italiana.

Leggi: Rassegna Sindacale, 09/05/2019


giovedì 9 maggio 2019
La condizione degli anziani nelle regioni d’Italia

I dati della Ricerca Auser e Spi Cgil “il diritto di invecchiare a casa propria” si arricchisce di approfondimenti regionali
La ricerca promossa da Auser e Spi Cgil “Il diritto di invecchiare a casa propria. Problemi e prospettive della domiciliarità” si amplia e si arricchisce di dati sulla condizione degli anziani e l’assistenza domiciliare regione per regione.
In occasione della Conferenza Nazionale di Organizzazione dell’Auser, il ricercatore Claudio Falasca ha presentato i dati sugli anziani delle prime cinque regioni prese in esame: Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Campania e Sicilia.
Le criticità future della domiciliarità con la crescita del numero degli anziani bisognosi di cure e la diminuzione dei caregiver familiari si confermano in tutte le regioni, con situazioni più critiche soprattutto al Sud. In tutte e cinque le regioni si sottolinea la difficoltà di rinnovo dei caregiver. Nel 2065 in alcune regioni le donne saranno quanto gli uomini (Toscana, Sicilia) e in Lombardia gli uomini saranno più delle donne.
La ricerca evidenzia che in tutte le regioni al crescere delle limitazioni funzionali si riduce il riconoscimento delle indennità di accompagnamento. Sono inoltre del tutto carenti i posti letto nelle Rsa. A fronte di una media Ocse di 30-60 posti letto ogni mille anziani, in Italia al massimo si raggiunge quota 30 nella sola Emilia Romagna, mentre in Sicilia i posti letto ogni mille anziani sono solo 5,5.

Leggi: Auser, 09/05/2019


mercoledì 8 maggio 2019
Il rapporto. Badanti, patrimonio da tutelare

Sono due milioni i ‘caregivers’ nelle famiglie italiane, per tre quarti stranieri; ma il 60% lavora in nero. Presentato un Libro bianco con dati e proposte per regolarizzare il settore
Sono l’esercito buono della cura. Sono infatti più di 2 milioni le colf, le badanti e le baby-sitter in servizio nelle famiglie italiane, 800mila delle quali lavorano con contratto regolare (purtroppo il 60% di chi svolge un lavoro domestico per conto terzi lo fa tuttora “in nero”, ovvero senza coperture previdenziali né contributive) e 910mila senza permesso valido.
Si tratta comunque dell’1,25% del nostro Pil e dell’8,2% del totale dei lavoratori italiani: un comparto forte della nostra economia, nel quale però non esiste ancora un sistema di agevolazioni fiscali adeguato per chi assume ma solo minime forme di detrazioni e deduzione dei costi.
Ed è un lavoro di grande rilevanza sociale, di indispensabile supporto alle famiglie e – non ultimo – di inclusione delle popolazioni migranti, visto che la stragrande maggioranza degli addetti è di origine straniera (oltre che di genere femminile nell’88,3% dei casi): collaboratrici domestiche, caregiver familiari e “tate” che in Italia sono soprattutto filippine, cingalesi, pachistane o provenienti da Paesi dell’Est Europa nonché, in misura minore, dall’Africa (in totale il 73,1% è originario di Paesi non Ue).
Dati illuminanti contenuti nel Libro Bianco del lavoro domestico ‘Famiglia, lavoro e abitazione’, presentato ieri a Roma nella sala Parlamentino del Cnel da Assindatcolf (Associazione nazionale dei datori di lavoro domestico) e da Effe (Federazione europea dei datori di lavoro domestico). Il settore infatti è ben rappresentato anche oltre i confini nazionali: in tutto il continente si contano attualmente 8 milioni di lavoratrici domestiche regolari (un decimo delle quali impiegate in Italia).

Leggi: Avvenire, 08/05/2019


mercoledì 8 maggio 2019
Salute, tra longevità, cura e big data. Le nuove sfide della sanità

A Firenze dall’11 al 14 maggio il XXIV Congresso Nazionale Dirigenti Ospedalieri Internisti – Nel 2025 il 30% della popolazione sarà di 60enni e ultra 60enni
Nel 2025 il 30% della popolazione sarà di 60enni e ultra 60enni. E 170 milioni di persone soffriranno di malattie degenerative e croniche. Ampio spazio dedicato al medico internista del nuovo millennio.
Italia secondo Paese più vecchio al mondo: i dati del Rapporto Annuale Istat fotografano una situazione nella quale la popolazione anziana è in aumento – dovuto al guadagno in termini di sopravvivenza – e le generazioni di giovani sono sempre meno numerose a causa del continuo calo delle nascite. Tra 20 anni lo squilibrio intergenerazionale sarà ancora più critico, con 265 anziani ogni 100 giovani. Assistenza sanitaria continua, facile accessibilità ai servizi, adeguato rifornimento di strutture e strumenti essenziali, personale sanitario proporzionato e un coinvolgimento del paziente nelle decisioni sanitarie. Questi i parametri sui quali, per l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), devono essere strutturati tutti i Servizi Sanitari. Ciò diventa più difficile se ci si rapporta alle categorie più fragili, come i cittadini anziani e i pazienti complessi, solitamente affetti da patologie multiple, proprio quelle che oggi rappresentano il maggiore onere assistenziale per la sanità pubblica e le famiglie. La gestione di queste tipologie di pazienti sarà la vera sfida sanitaria del futuro. Di longevità e cure, e molto altro, si parlerà in occasione del XXIV Congresso di FADOI –Federazione Nazionale Dirigenti Ospedalieri Internisti – che si terrà dall’11 al 14 maggio a Firenze (Fortezza da Basso) al quale è stato invitato a partecipare anche il Ministro della Salute Giulia Grillo.

Leggi: Affari Italiani, 08/05/2019


mercoledì 8 maggio 2019
Abitare solidale, parte l’operazione fuori sede

Il comune di Firenze ha deciso di coinvolgere una parte dei circa 15 mila studenti fuori sede della città nella più grande emergenza sociale cittadina, i circa 20 mila anziani che abitano da soli. L’idea è quella di estendere il progetto Abitare Solidale di Auser, che negli ultimi cinque anni ha attivato oltre 300 coabitazioni, agli studenti in cerca di una casa in città
Anziani soli che mettono spazi della loro casa gratuitamente a disposizione di persone in difficoltà: fin qui nel progetto sono state coinvolte donne vittime di violenza e persone segnalate dai servizi sociali nell’ambito dell’emergenza abitativa. L’idea dell’assessora al sociale Sara Funaro e del sindaco Nardella è quella di estendere ora il raggio d’azione agli studenti in cerca di una casa in città. I fuori sede che sono migliaia. «Già nei prossimi giorni parleremo con l’Università e l’azienda regionale per il diritto allo studio per mettere in piedi una grande campagna informativa. Contemporaneamente come Comune ci attiveremo per coinvolgere molti più anziani, scriveremo agli over 65 che sappiamo esser soli, che stimiamo in circa 20 mila se non di più, per proporgli questa soluzione» annuncia Funaro.
Come funzionerebbe? La formula è: una stanza in cambio di compagnia. Non è che lo studente che accetti debba ritrovarsi costretto a fare da badante, quello no: «Non si tratta di uno scambio di servizi ma di un progetto sociale con l’obiettivo di fornire risposte abitative e mettere in piedi uno scambio intergenerazionale» dice Funaro. Una forma di welfare preventivo, per così dire.

Leggi: Auser, 08/05/2019


mercoledì 8 maggio 2019
In aumento gli anziani che non possono permettersi la badante

Con la sola pensione, il 52,9% degli anziani può permettersi l’assistenza di un lavoratore domestico per appena cinque ore alla settimana. Il 17,8% può pagare un aiuto per 25 ore (praticamente, una mezza giornata dal lunedì al venerdì) e appena il 9,5% può aspirare a una badante convivente. È il risultato dell’analisi condotta per Il Sole 24 Ore del Lunedì da Domina (associazione nazionale di famiglie datori di lavoro domestico), in collaborazione con la Fondazione Leone Moressa, per capire l’impatto dell’assistenza familiare sul bilancio di un pensionato, solo o in coppia. Il dato di partenza è la disponibilità economica delle persone che hanno nella pensione la principale fonte di reddito: sono 13,7 milioni su 14,6 milioni di contribuenti che dichiarano redditi da pensione. Quasi il 70% degli anziani ha un reddito complessivo sotto 20mila euro, ovvero, considerando le tasse da versare, ha meno di 14.600 euro spendibili all’anno. Bisogna considerare poi il livello delle spese mensili per i consumi legati al cibo, all’abbigliamento e alle utenze. Secondo l’Istat, in media la spesa per consumi delle persone sole con almeno 65 anni è di 1.366 euro al mese. Considerando che la maggior parte degli anziani vive in una casa di proprietà, si può sottrarre a questa spesa mensile il valore del cosiddetto “affitto figurativo” (quanto si spenderebbe per l’affitto di una casa simile a quella in cui si vive), e si arriva a una spesa annuale di 11mila euro.

Leggi: Auser, 08/05/2019


mercoledì 8 maggio 2019
Disabilità. La vita in istituto equivale a una forma di segregazione?

Se ne parla nel primo numero del 2019 della rivista Welfare Oggi diretta da Gianfranco Marocchi. A confronto due tesi: chi considera il concetto di segregazione poco produttivo e chi ne riafferma l’utilità per far uscire dall’ombra un sistema di servizi indegno del nostro Paese e talmente disomogeneo da non garantire certezza di trattamento
Le classi differenziali e le scuole speciali in Italia non ci sono più dal 1977. La chiusura dei manicomi risale all’anno successivo. Due eventi che hanno portato a un graduale miglioramento della vita delle persone con disabilità nel nostro Paese. Nonostante questo sono ancora tantissime quelle che vivono in istituti, spesso isolate dal resto della società. Ma la vita in un istituto equivale a una forma di segregazione? È la domanda da cui parte il focus del primo numero del 2019 di Welfare Oggi, rivista dedicata alle politiche sociali diretta da Gianfranco Marocchi. Il tema era già stato trattato nel numero 2 del 2018 attraverso un intervento di Giovanni Merlo che, insieme a Ciro Tarantino, ha curato il libro “La segregazione delle persone con disabilità. I manicomi nascosti in Italia” (Maggioli) che raccoglie l’esito di un lavoro svolto dalla Fish. La tesi di Merlo è che “una parte cospicua di persone con disabilità nel nostro Paese si trovi a vivere in luoghi che configurano autentiche forme di segregazione. Una distanza dalla comunità che richiama alla mente condizioni di vita di carattere ‘manicomiale’.

Leggi: Redattore Sociale, 08/05/2019


martedì 7 maggio 2019
Lavoro sommerso in Italia

Sono 2 milioni colf e badanti, di cui il 60% irregolare
In Italia, sono 2 milioni i lavoratori domestici e di questi 1,2 mln risultano irregolari (il 60% del totale). L’attività svolta da colf e badanti rappresenta l’1,25% del Pil. E’ quanto emerge dal Libro Bianco del lavoro domestico ‘Famiglia, lavoro e abitazione’, presentato questa mattina al Cnel da Assindatcolf, Associazione nazionale dei datori di lavoro domestico e da Effe, la Federazione europea dei datori di lavoro domestico.
Tra i presenti il presidente del Cnel, Tiziano Treu, il giuslavorista Michele Tiraboschi, il direttore di ricerca dell’Irs Sergio Pasquinelli, il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa, il vice presidente della Federazione delle associazioni familiari cattoliche in Europa Vincenzo Bassi, il presidente di Federanziani Roberto Messina, il presidente Fish Onlus Vincenzo Falabella ed il responsabile dei servizi statistico-informativi dell’Anmil Franco D’Amico. Presenti anche Debora Serracchiani; Silvia Costa; Fabio Massimo Castaldo; Laura Agea; Anna Bonfrisco; Maria Teresa Bellucci; Costanza Hermanin.
Per quanto sottostimato, – ha spiegato il vice presidente Assindatcolf ed Effe, Andrea Zini – questo settore rappresenta comunque il 4% dell’occupazione totale in Europa, contro il 4,7% di quello dell’ospitalità ed il 6,8% delle costruzioni. Se supportato da adeguate politiche pubbliche e da finanziamenti, si stima che il comparto potrà espandersi in modo capillare nei prossimi anni, arrivando ad offrire un bacino occupazionale di 5 milioni di nuovi posti di lavoro, per un totale di 13 milioni, con un incremento del 40% rispetto ad oggi”.

Leggi: Inca, 07/05/2019


lunedì 6 maggio 2019
Reddito di cittadinanza e persone senza dimora

Offriamo loro un’opportunità
Lo scorso 29 marzo è stato pubblicato in gazzetta ufficiale il Decreto-Legge convertito con modificazioni dalla L. 28 marzo 2019, n. 26 che introduce il Reddito di cittadinanza (RdC). All’articolo 1 viene subito sottolineato che il RdC è una misura fondamentale di politica attiva del lavoro, di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione sociale nonché diretta a favorire il diritto all’informazione, all’istruzione, alla formazione e alla cultura attraverso politiche volte al sostegno economico e all’inserimento sociale dei soggetti a rischio di emarginazione nella società e nel mondo del lavoro.
In linea di principio, dunque, l’uguaglianza sostanziale, i doveri di solidarietà e protezione sociale di cui lo Stato è garante, sono fatti salvi. Tuttavia, il rischio reale che una parte di povertà, quella definita come povertà estrema, rimanga fuori dalla misura c’è.
Si tratta delle Persone Senza Dimora (PSD), i poveri tra i più fragili e vulnerabili. Vivono una condizione di deprivazione materiale e immateriale caratterizzata da continui scivolamenti, difficoltà, impedimenti di diversa natura legati al loro stato di salute, al lavoro, ai legami familiari o relazionali, alla lontananza dal paese o città di origine, alle dipendenze, alla giustizia, alla possibilità oggettiva e capacità soggettiva di godere di opportunità economiche, culturali, sociali, politiche che li faccia emergere da una indigenza grave e perdurante.

Leggi: Welforum, 06/05/2019


venerdì 3 maggio 2019
Non autosufficienza, 1° giugno in piazza. Ecco le proposte.

Anche a essere privi delle più elementari nozioni sulla materia, si capirebbe che sono tante le famiglie italiane impegnate ad accudire, o a trovare qualcuno che accudisca, un familiare del tutto incapace di provvedere a se stesso. E si capirebbe altrettanto facilmente che quelle stesse famiglie sono impegnate quotidianamente in un estenuante fai da te appena mitigato da servizi pubblici, peraltro molto diversificati, in quantità e qualità, da Regione a Regione e anche da Comune a Comune.
Quello che davvero non si comprende è invece come dinanzi a un tale fenomeno destinato a crescere esponenzialmente da qui ai prossimi anni, l’unica risposta da parte di governi e coalizioni che si sono succeduti sia ancora ferma, da quasi quaranta anni, all’indennità di accompagnamento che ammonta a 517 euro al mese fisso per tutti, a prescindere dai livelli di gravità della patologia, e a qualche ora l’anno di assistenza domiciliare. Poco, troppo poco, se comparato alle iniziative intraprese in Europa da governi più lungimiranti.
Quella che con un termine fin troppo asettico chiamiamo non autosufficienza – dentro ci sono tutte le forme gravi di demenza, disabilità fisiche, eccetera – è uno dei grandi temi della nostra società. Già oggi quasi 3 milioni di persone, in larga parte anziane e in prevalenza donne, hanno bisogno di aiuto per le esigenze della vita quotidiana.

Leggi: Liberetà, 03/05/2019


DALLE REGIONI:

lunedì 13 maggio 2019
Firenze: Sunia, affrontare emergenza abitativa

Il Sunia di Firenze ha elaborato un documento programmatico sulle politiche abitative in città, presentandolo a tutti i candidati sindaco che, alle prossime amministrative cittadine, ambiscono a guidare Firenze. “Questo contributo – afferma il sindacato degli inquilini – vorrebbe essere di aiuto alla individuazione di priorità programmatiche e alla costruzione di un percorso che possa contribuire a riconoscere la città di Firenze come ‘modello nazionale’ per un nuovo modo di concepire le politiche abitative”.
“La vera emergenza abitativa è diventata – afferma Laura Grandi, segretaria del Sunia di Firenze – quella di tanti lavoratori e pensionati, che pur avendo un reddito medio, non riescono a stare sul mercato privato delle locazioni. E diventano poveri. Mettere al centro dei programmi le politiche abitative diventa un atto ‘rivoluzionario’, perché da troppi anni lo si è considerato un comparto figlio di un dio minore, un aspetto secondario della vita di una persona; mentre è, a tutti gli effetti uno dei diritti di cittadinanza più importanti. Vorremmo che tutti avessero un luogo dignitoso dove vivere – prosegue Grandi – perché la casa è sinonimo di civiltà, elemento di inclusione e non di discriminazione, soprattutto ai danni dei ceti più deboli ed emarginati, ma solo più a quelli”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 13/05/2019


venerdì 10 maggio 2019
Roma e le case popolari: i tre luoghi comuni da sfatare

Gli stranieri sono “favoriti” nelle assegnazioni, gli alloggi non bastano, nella capitale c’è emergenza abitativa: Enrico Puccini, architetto ed esperto di urbanistica, smentisce questi falsi miti. “Non sono favoriti gli stranieri, ma le famiglie numerose”; “il 70% del patrimonio pubblico è inutilizzato”; “non più di 5 mila famiglie in emergenza abitativa”
“Non sono gli stranieri o i rom ad essere avvantaggiati nell’assegnazione delle case popolari: sono i nuclei familiari numerosi, che effettivamente oggi sono solo in minoranza italiani”.
E’ questo il primo “mito” da sfatare, secondo Enrico Puccini, architetto romano che ha seguito la questione con la giunta Marino e risponde con i dati e le norme alle voci che in questi giorni si alzano, soprattutto in alcune periferie romane, per protestare contro l’assegnazione di alloggi popolari a famiglie rom. “Dall’ultimo bando, che risale al 2012, risultano idonei circa 12.500 nuclei. Avere uno studio sulla composizione, sull’età, sulle condizioni socio-economiche d famiglie sarebbe utilissimo per poter svolgere una programmazione efficace – scrive Puccini sul suo blog “Osservatorio Casa Roma” – . Il Bando stesso sarebbe una utile fonte di informazioni (disabilità, reddito, provenienza, ecc.) che tuttavia non vengono elaborate e/o diffuse. I dati, infatti, sono criptati e l’unica cosa che trapela dalla nuova graduatoria è la composizione delle famiglie. Un elemento comunque significativo in quanto gli alloggi popolari vengono assegnati in base alla composizione del nucleo”.

Leggi: Redattore Sociale, 10/05/2019


venerdì 10 maggio 2019
Salute, l’infermiere di comunità in tutta la Toscana centrale

Dopo Lastra a Signa, Montespertoli, Agliana e Montale e l’ultimo in ordine di tempo, Scandicci, la mappa geografica dell’infermiere di famiglia e di comunità, crescerà nel 2019 di altri Comuni dell’area fiorentina e del pistoiese per poi completarsi nel 2020 in tutte le aree territoriali della Ausl Toscana centro
Dopo Lastra a Signa, Montespertoli, Agliana e Montale e l’ultimo in ordine di tempo, Scandicci, la mappa geografica dell’infermiere di famiglia e di comunità, crescerà nel 2019 di altri Comuni dell’area fiorentina e del pistoiese per poi completarsi nel 2020 in tutte le aree territoriali della Ausl Toscana centro. I tempi del nuovo servizio che porta risposte assistenziali al domicilio, sono stati presentati dal direttore del dipartimento infermieristico e ostetrico, Paolo Zoppi, a Toscana Tv nel corso della trasmissione di informazione sanitaria dell’Azienda. Zoppi ha sottolineato il significato del servizio sia in termini organizzativi che di eccellenza della modalità di esercizio della professione infermieristica.

Leggi: Redattore Sociale, 10/05/2019


giovedì 9 maggio 2019
Lombardia: due atti normativi sulle barriere e per un Fondo Unico

«Una volta tradotti in atti normativi concreti, questi due provvedimenti potranno determinare importanti benefìci per la vita delle persone con disabilità, a molti livelli. Uniformare infatti gli interventi per l’abbattimento delle barriere architettoniche e creare un Fondo Unico per la Disabilità rappresentano due passi importanti verso una gestione coordinata delle azioni a favore delle persone con disabilità. E ultima, ma non meno importante, la richiesta di riconoscere LEDHA e FAND come organizzazioni di rappresentanza delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Siamo molto contenti, e ora aspettiamo i provvedimenti della Giunta Regionale».
Così Alessandro Manfredi, presidente della LEDHA, la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità che rappresenta la componente lombarda della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), commenta due atti normativi approvati il 16 aprile scorso dal Consiglio Regionale della Lombardia, che impegnano la Giunta Regionale ad agire nel senso indicato.
Si tratta innanzitutto della Mozione 177 concernente il Piano 2030 Lombardia senza barriere, con la quale si impegna la Giunta Regionale a dotarsi entro il 2020 di uno strumento di pianificazione e programmazione coordinata di interventi per l’eliminazione delle barriere fisiche e sensoriali, «rendendo l’accessibilità universale proprio obiettivo di progettazione».

Leggi: Superando, 09/05/2019


giovedì 9 maggio 2019
Centri anziani, un archivio multimediale per raccogliere le loro storie

Nasce in Toscana l’idea di un progetto multimediale che raccoglie le storie di tutti i pazienti e gli operatori delle residenze sanitarie assistite e dei centri anziani
Un archivio multimediale che raccoglie le storie di tutti i pazienti e gli operatori delle residenze sanitarie assistite e dei centri anziani. E’ il progetto promosso, tra gli altri, dall’archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano, ad Arezzo, dalla Libera Università dell’autobiografia e dalla Regione Toscana. L’idea è quella di fare tesoro delle tantissime storie, dei tantissimi aneddoti, delle tantissime foto e dei tantissimi disegni che vengono realizzati quotidianamente nelle Rsa, nei centri diurni, nei centri anziani. Un modo per non disperdere la memoria di tutto quello che di bello accade ogni giorno in questi luoghi che spesso sono di sofferenza.
“Vogliamo progettare – hanno detto i promotori del progetto – di salvare la memoria, anche di chi la memoria la sta perdendo, è una impresa che va controcorrente ma al tempo stesso scommette sul patrimonio umano e sui suoi tesori. Nella memoria ritrovata di ogni persona vi è parte imprescindibile di tutta la storia umana nel bene e nel male. Riallacciare in una nuova dimensione emotiva i rapporti di interazione tra anziani e personale che se ne prende cura, questo vogliamo fare, e poi ricostruire luoghi dove singole memorie e collettivi confronti possano trovare una cornice in cui disegnare uno schizzo di originale socialità”.

Leggi: Redattore Sociale, 09/05/2019


mercoledì 8 maggio 2019
Livorno. Al via le richieste per la settimana del sollievo

Sollevare temporaneamente i familiari dal peso dell’assistenza quotidiana e costante ad un proprio congiunto fragile o oppure non autosufficiente che vive nella stessa casa: può essere la necessità di prendersi una vacanza o fare un viaggio. Sono diverse le situazioni per cui ci si trova dinanzi al dilemma di come gestire la lontananza da casa per un breve periodo riuscendo comunque a garantire un’opportuna assistenza al proprio familiare convivente. In questa direzione va appunto il progetto “Ca.Li.Ma” varato dalla Svs in collaborazione con l’Avo (Associazione Volontari Ospedalieri) e l’Auser: un progetto che promuove iniziative per il sollievo degli anziani e dei “care giver” familiari ed avvalendosi del contributo erogato dal Ministero del lavoro e dalla Regione Toscana. E’ così stata ideata la “Settimana del sollievo” con la quale i familiari rivolgendosi alla Svs possono ottenere gratuitamente un periodo di assistenza del proprio congiunto convivente Le domande vanno inoltrate all’SVS fino alla fine di maggio direttamente in via San Giovanni oppure via mail.Informazioni: SVS tel. 0586-896040 interno 5 (dal lunedì al venerdì con orario 9-12) oppure svssociale@pubblicaassistenza.it.

Leggi: Auser, 08/05/2019


IN AGENDA:

Sanità, 15 maggio presentazione report Fp Cgil su liste d’attesa e costi

Appuntamento nella sede di corso d’Italia dalle 10 alle 13
Nuovo report sui tempi di attesa e sui costi delle prestazioni sanitarie nei sistemi sanitari regionali. Mercoledì 15 maggio a Roma si terrà la presentazione del secondo report della Fp Cgil, dopo il primo illustrato lo scorso anno, curato da Crea Sanità e in collaborazione con la Fondazione Luoghi Comuni. Il rapporto, dal titolo ‘Osservatorio sui tempi di attesa e sui costi delle prestazioni sanitarie nei sistemi sanitari regionali’, sarà presentato presso la sede della Cgil nazionale in corso d’Italia 25 dalle ore 10 alle ore 13.
Una fotografia delle condizioni delle prestazioni sanitarie in Italia, tra liste d’attesa e costi, tra pubblico e privato. Interverranno il professore Federico Spandonaro (Università di Tor Vergata e presidente Crea Sanità), la professoressa Carla Collicelli (ricercatrice senior associata Cnr Itb), Sergio Venturi (assessore alla Sanità Regione Emilia Romagna), Valeria Fava (Cittadinanza attiva e responsabile osservatorio civico sul federalismo in sanità), Stefano Cecconi (responsabile salute e area welfare Cgil nazionale) e, infine, Serena Sorrentino (segretaria generale Fp Cgil nazionale). Dunque, appuntamento mercoledì a Roma, in Corso d’Italia 25 a partire dalle ore 10.

Leggi: Rassegna Sindacale


Mettersi insieme e cercare soluzioni: verso la Biennale della prossimità

Si terrà a Taranto dal 16 al 19 maggio la terza edizione della manifestazione dedicata a cittadini e associazioni che operano all’insegna del bene comune. Anche il programma si costruirà con le proposte dei partecipanti. Iscrizioni e segnalazioni di idee entro il 31 marzo
La Biennale della prossimità arriva al sud: dopo la prima edizione a Genova nel 2015 e l’appuntamento di Bologna nel 2017, la manifestazione approda a Taranto dal 16 al 19 maggio. E’ promossa da 17 organizzazioni nazionali (diverse realtà che si occupano di cooperazione sociale, associazionismo, volontariato, sindacato, enti pubblici) in collaborazione con il CSV di Taranto e un comitato locale cui aderiscono oltre 40 enti tarantini.
Ciò che rende originale la manifestazione è l’idea di creare uno spazio dedicato al confronto fra gruppi di cittadini e associazioni che mettono in pratica quotidianamente il concetto di prossimità: individuano insieme un bisogno comune, cercano soluzioni condivise, le realizzano mettendosi in gioco in prima persona rendendole accessibili a un pubblico più ampio come bene comune.
Di esempi concreti ce ne sono diversi: dalle forme di abitare solidale ad iniziative anti spreco o per la riqualificazione di spazi pubblici e di immobili degradati.
A Taranto sarà possibile conoscere queste esperienze e scambiare competenze grazie a workshop, momenti di confronto, testimonianze; ci sarà anche arte, convivialità, animazione di strada e molto altro: tutte iniziative che andranno a comporre il programma partecipato – altro elemento innovativo – che si costruirà settimana dopo settimana grazie alle proposte degli iscritti.

Leggi. Redattore Sociale


Presentazione della Guida multimediale sugli strumenti patrimoniali della Terza Età

Giovedì 16 maggio 2019, dalle ore 10.00 alle ore 11.00, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati (Via della Missione, 4) il Consiglio Nazionale del Notariato e le Associazioni dei Consumatori (Adiconsum, Adoc, Adusbef, Altroconsumo, Assoutenti, Casa del Consumatore, Cittadinanzattiva, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Unione per la difesa dei consumatori, Unione Nazionale Consumatori) presenteranno la Guida multimediale sugli strumenti patrimoniali della Terza Età, che – partendo da cinque video tutorial – vuole offrire una panoramica sui principali istituti giuridici a disposizione degli over 60 per la gestione dei propri beni: rendita vitalizia, contratto di mantenimento, donazione con onere di assistenza, prestito vitalizio ipotecario, la vendita della nuda proprietà con riserva di usufrutto.
All’evento saranno presenti – oltre i rappresentanti delle Associazioni dei Consumatori e del Notariato – i rappresentanti delle Istituzioni, delle Associazioni per la tutela dei diritti delle persone con disabilità e delle Federazioni sindacali e Associazioni per i diritti degli Anziani.

Leggi: Il Notariato


Non autosufficienza, 1° giugno in piazza. Ecco le proposte.

Anche a essere privi delle più elementari nozioni sulla materia, si capirebbe che sono tante le famiglie italiane impegnate ad accudire, o a trovare qualcuno che accudisca, un familiare del tutto incapace di provvedere a se stesso. E si capirebbe altrettanto facilmente che quelle stesse famiglie sono impegnate quotidianamente in un estenuante fai da te appena mitigato da servizi pubblici, peraltro molto diversificati, in quantità e qualità, da Regione a Regione e anche da Comune a Comune.
Quello che davvero non si comprende è invece come dinanzi a un tale fenomeno destinato a crescere esponenzialmente da qui ai prossimi anni, l’unica risposta da parte di governi e coalizioni che si sono succeduti sia ancora ferma, da quasi quaranta anni, all’indennità di accompagnamento che ammonta a 517 euro al mese fisso per tutti, a prescindere dai livelli di gravità della patologia, e a qualche ora l’anno di assistenza domiciliare. Poco, troppo poco, se comparato alle iniziative intraprese in Europa da governi più lungimiranti.

Leggi: Liberetà


Silver Economy Forum: a Genova dal 13 al 15 giugno la seconda edizione

La manifestazione è promossa dall’Assessore allo Sviluppo e Promozione Economica della città di Genova in collaborazione con l’Associazione Genova Smart City
Si svolgerà il prossimo 13-14-15 giugno a Genova la seconda edizione del Silver Economy Forum, manifestazione promossa dall’Assessore allo Sviluppo e Promozione Economica della città di Genova in collaborazione con l’Associazione Genova Smart City, una road map nazionale per esplorare l’economia del mondo senior.
Il forum, gratuito e aperto a tutti, sarà articolato su 3 giornate presso il Palazzo della Borsa. L’intento è quello di intercettare tendenze ed esigenze del segmento “over 50”, che rappresenta sempre più un’opportunità di sviluppo per l’economia nazionale e del nostro territorio. Salute, turismo, health care, nutrizione, innovazione e domotica, economia e finanza, tempo libero e consumi, solo per citare alcuni dei temi che saranno affrontati durante l’evento. Altre info sul sito della manifestazione

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I prossimi appuntamenti di Italia Longeva

Roma il 3 e 4 luglio presso il Ministero della Salute (Auditorium Viale Ribotta) in occasione degli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine.
Giunta alla quarta edizione, la due giorni annuale di incontro e confronto tra gli attori che entrano a diversi livelli nella programmazione, organizzazione e gestione del sistema sociosanitario e assistenziale dedicato alle cure a lungo termine si propone come un’occasione di aggiornamento e di discussione allargata su modalità efficaci e sostenibili per la presa in carico degli anziani fragili.
Tutte le info e gli aggiornamenti sul sito www.italialongeva.it

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IN EVIDENZA:

Previdenza: riscatto, ricongiunzione o rendita

Inps su attestazioni fiscali per il pagamento degli oneri
Con il messaggio n. 1490 dell’11 aprile, l’Inps comunica che le attestazioni fiscali dei versamenti effettuati nel 2018 per gli oneri da riscatto, ricongiunzione o rendita, sono visualizzabili e stampabili nel Portale dei Pagamenti del sito www.inps.it, raggiungibile attraverso il seguente percorso: “Prestazione e servizi” > “Tutti i servizi” > “Portale dei pagamenti” > “Servizi Riscatti, Ricongiunzioni e Rendite” > “Entra nel servizio” > “Accedi” > “Sezione pagamenti effettuati”.
L’accesso con codice fiscale e numero pratica consente di visualizzare e stampare l’attestazione fiscale relativa ad una singola pratica di riscatto, ricongiunzione o rendita; l’autenticazione mediante PIN, invece, consente di visualizzare e stampare l’attestazione fiscale relativa ad una o più pratiche di riscatto, ricongiunzione e rendita.
Al riguardo l’Inps precisa che le attestazioni fiscali relative ai pagamenti effettuati dagli iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo e al Fondo pensione sportivi professionisti (ex Enpals), che non dovessero essere disponibili sul Portale dei Pagamenti, potranno essere richieste utilizzando la casella di posta elettronica polospecialisticopals.roma@inps.it

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Portale INPS – Tutti i moduli PIN in un’unica sezione

Per agevolare gli utenti nella ricerca dei moduli, l’Inps ha raccolto in un’unica sezione del suo portale tutti quelli che riguardano il PIN. Nella sezione “Tutti i moduli”, infatti, è stata creata la nuova voce “Assegnazione e abilitazione PIN”.
Posizionata come prima scelta nel menu a sinistra, consente di trovare al suo interno tutti i moduli di assegnazione e abilitazione ai profili PIN. Il PIN, oltre che per accedere a prestazioni di interesse strettamente personale del titolare, può essere utilizzato per svolgere ulteriori attività espressamente autorizzate. Per questo, oltre al modulo di assegnazione del PIN dispositivo al cittadino (MV35), sono stati realizzati altri moduli di abilitazione o estensione del PIN.

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Riscatto contributi laurea e di periodi non lavorati

Il Dl 4/2019 ha introdotto alcune novità previdenziali in materia di riscatto contributivo riguardante sia la laurea sia i periodi non coperti da contributi, fino a un massimo di 5 anni. In particolare, per ciò che concerne gli studi universitari, è possibile chiedere il riscatto con un costo più basso rispetto a quello ordinario, che pure resta un’opzione, mentre per i periodi non coperti da contributi, è stato introdotto in via sperimentale nel triennio 2019-2021 un nuovo istituto di riscatto riferito ai periodi non coperti da contribuzione in nessuna forma di previdenza obbligatoria, antecedenti al 29 gennaio 2019 (data di entrata in vigore del decreto), parificandoli a periodi di lavoro, nella misura massima di 5 anni, anche non continuativi.
Per quanto riguarda il riscatto della laurea, il costo è calcolato applicando l’aliquota di computo prevista per le prestazioni pensionistiche del fondo lavoratori dipendenti (33%) al minimale retributivo previsto per artigiani e commercianti (15.878 euro per il 2019). Per ogni anno del corso legale di studi che si intende riscattare occorre spendere 5.239,74, indipendentemente dalla retribuzione effettivamente riscossa.

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Pensionati residenti all’estero- Avviata 2° fase accertamento esistenza in vita

L’Inps con il messaggio n. 815 del 28 febbraio comunica che Citibank ha avviato la seconda fase dell’accertamento dell’esistenza in vita per i pensionati residenti in Sud America, Centro America, Nord America, Asia, Medio ed Estremo Oriente, Paesi Scandinavi, Stati dell’Est Europa e Paesi limitrofi precedentemente esclusi. Allo scopo è prevista la spedizione di circa 128.000 plichi contenenti la lettera esplicativa e il modulo di attestazione.
L’Inps sottolinea che i criteri adottati per la suddivisione per aree geografiche si riferiscono ai dati di residenza registrati negli archivi della Citybank, a cui è delegata la verifica complessiva dei dati. In questa ulteriore fase della verifica, specifica Inps, sono stati compresi anche i seguenti gruppi di pensionati, anche se residenti in aree geografiche diverse da quelle citate:
• beneficiari di pensioni di nuova liquidazione non compresi nella prima fase dell’accertamento;
• soggetti esclusi dalla precedente fase della verifica in quanto residenti nelle sopra indicate aree geografiche non comprese nel primo blocco dell’accertamento (ad esempio, Brasile) e successivamente trasferitisi in Paesi oggetto di controllo nella prima fase (ad esempio, Francia);
• soggetti non compresi nella prima fase in quanto risultano irreperibili nei registri anagrafici italiani: a tali soggetti il plico sarà spedito all’indirizzo presente negli archivi di Citibank.
Al contrario, per evitare la reiterazione dell’invio delle richieste di attestazione dell’esistenza in vita, sono stati esclusi i soggetti che nel corso della precedente fase dell’accertamento hanno variato il proprio domicilio e che sono già stati sottoposti a verifica nella prima fase.

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SEGNALAZIONI:

21 Servizi Sanitari Regionali sempre più diversi. Rapporto Sanità Nebo 2019

Il personale del SSR del Lazio il più assente per malattia, ma il record è di 25 giorni lavorativi di malattia medi annui per dipendente dell’AO di Cosenza; in Sardegna il doppio dei medici per assistito rispetto al Molise; 2 infermieri per medico in Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna contro i 3 del Nord-Est; un’età media del personale che va dai 57 anni della ASL di Reggio Calabria ai 43 anni dell’AOU Federico II di Napoli
Roma, 7 maggio 2019 – Gli ultimi dati diffusi dalla Ragioneria Generale dello Stato – provenienti da oltre 200 Aziende Sanitarie (ASL, AO e altri Enti regionali) ed elaborati dal Centro Studi Nebo – consentono di quantificare le risorse umane del Servizio Sanitario Nazionale in circa 10 unità di personale ogni mille assistiti, valore che a livello regionale varia dai 16,4 della Valle d’Aosta ai 7,3 del Lazio, quest’ultima preceduta dalle altre sei Regioni sottoposte ai Piani di rientro e dalla Lombardia, unica Regione del Nord al di sotto della media nazionale.
La disponibilità dei medici della Sardegna è doppia rispetto a quella del Molise (2,6 medici per mille assistiti contro 1,3) e di poco superiore a quella della Valle d’Aosta, cui seguono Liguria, Calabria, Umbria; analoga variabilità per infermieri e riabilitatori, che dai 6,5 per mille assistiti del Friuli Venezia Giulia scendono fino ai 3,5 della Campania.

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Welfare, la nuova questione abitativa

La casa, complice la crisi economica del 2008, è tornata a essere un problema sociale, avvertito nel dibattito scientifico, ma ancora fuori dall’agenda politica. Se ne parla, con il contributo di diversi e approfonditi saggi, nel n. 4/2018 di Rps
Di Stefano Cecconi
La crescente diffusione della casa di proprietà, negli anni passati, sembrava avesse delineato un superamento della “questione abitativa”. Invece, la casa e l’abitare, complice la crisi economica del 2008, sono tornati a essere un problema sociale. Un problema avvertito nel dibattito scientifico, ma ancora fuori dall’agenda politica. Anche per questo l‘ultimo numero 2018 di Rps, La Rivista delle Politiche Sociali, dedica la sezione Tema a “Le nuove forme dell’abitare”.
Nel volume viene analizzata la “nuova questione abitativa”, frutto dei cambiamenti intervenuti nella domanda, maggiormente composita rispetto al passato, per effetto delle dinamiche socio-demografiche (invecchiamento della popolazione, immigrazione, trasformazioni della struttura famigliare, crescente mobilità territoriale ecc.), dei cambiamenti economici (il perdurare della crisi economico-finanziaria, un mercato del lavoro ultraflessibile, una ridotta capacità di risparmio delle famiglie) e culturali (diffusione della sharing economy, una maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale). I nove saggi che compongono il volume sono preceduti da un’importante introduzione dei curatori, Ugo Ascoli e Micol Bronzini, che riepiloga e commenta i diversi punti di vista degli autori sulla “questione abitativa” per come si presenta oggi, sia sotto il profilo dei bisogni, sia nella configurazione delle risposte.

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Adattare le case per la non autosufficienza. Una newsletter gratuita ad hoc

È on line la Newsletter della Rete dei CAAD centri adattamento ambiente domestico
n. 3/4, marzo/aprile 2018.

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Arriva all’ONU l’appello della rete europea delle donne anziane

In occasione del Decimo Gruppo di lavoro sull’Invecchiamento che si è riunito in questi giorni presso le Nazioni Unite a New York, Elizabeth Sclater direttrice di OWN Europe (la rete delle donne anziane) ha rivolto una dichiarazione/appello agli stati membri per invitarli a riconoscere l’invecchiamento come “processo dignitoso del corso della vita”. Ha esortato gli Stati Membri dell’Onu affinché vengano garantiti diritti e protezione a tutti i cittadini anziani, auspicando azioni concrete per sviluppare e fornire risorse per l’apprendimento permanente; per sviluppare piani d’azione per sostenere le persone molto anziane, soprattutto donne, così che possano mantenere ed esercitare la loro autonomia e la loro dignità fina al termine della vita; garantire che tali piani includano la disponibilità e l’accessibilità di trasporti.

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Parma, presentato il volume “2032, IDEE PER LA LONGEVITÀ”

«La longevità è una sfida, bella, impegnativa, e inedita» parola di Gianluigi Bovini, demografo, curatore del libro «2032, idee per la longevità», realizzato da Auser e Spi Cgil Emilia-Romagna, che è stato presentato nel salone Trentin della Camera del Lavoro di Parma. Qualche dato: in Italia 40 anni fa la speranza di vita era di 70 anni per gli uomini e 77 per le donne. Oggi è di 81 anni per gli uomini e 88 per le donne. In un futuro non lontano salirà a 85 e a 90. «L’Italia e l’Emilia-Romagna in particolare è fra i luoghi in cui si vive di più al mondo. Uno dei fattori è l’avere un sistema sanitario efficace – dice Bovini, che parla dei problemi legati all’invecchiamento della popolazione: – La rete familiare classica, non ci sarà in futuro. Poi invecchiano anche le case in cui vivono le persone anziane, Il 70% dei palazzi, che hanno almeno 4 piani, anche nella città di Parma, sono privi di ascensore. L’eliminazione delle barriere architettoniche può creare occasioni di lavoro. Anche la tecnologia, può dare un contributo positivo». All’ incontro hanno preso parte Marcello Maggio, professore dell’Università, Nicoletta Paci, assessore ai Diritti dei cittadini, Fausto Viviani, presidente regionale Auser e Daniela Bortolotti, segretaria regionale Spi Cgil.

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Fondazione Brescia Solidale Onlus – Adattare le case delle persone non autosufficienti.

Cinque videoclip del Servizio di adattamento degli ambienti di vita – SAV
Da ormai dieci anni il SAV, Servizio adattamento ambienti di vita, di Fondazione Brescia Solidale Onlus, si occupa dell’adattamento delle case per le persone non autosufficienti residenti nella provincia di Brescia. Dal 2009 ad oggi il servizio ha realizzato oltre 4000 interventi, rivolti a persone anziane (75% dei casi) e disabili (25%) nel campo della eliminazione di barriere, ausili, soluzioni automatizzate e dispositivi domotici, contributi pubblici e agevolazioni fiscali.
Cinque brevi videoclip – realizzate grazie al contributo di FONDAZIONE ASM – GRUPPO a2a – illustrano le attività del SAV attraverso alcune esperienze concrete di intervento per persone anziane o persone con disabilità e testimoniano come il Servizio abbia favorito l’autonomia delle persone e facilitato il lavoro di cura dei famigliari.
Ma non solo maggiore autonomia e indipendenza sono il frutto del lavoro svolto: “…le modifiche alla casa hanno innescato nuovi pensieri…cosa può fare mio fratello disabile anche senza di me… e cosa posso fare io per me – racconta Silvana, sorella di Sidorel – con tutto questo tempo nuovo che mi è arrivato”.
Le cinque clip si possono vedere nella pagina del sito di Fondazione Brescia Solidale Onlus dedicata al servizio SAV

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Firenze. La prima accademia internazionale sull’assistenza a lungo termine.

Avrà sede a Firenze la prima Accademia internazionale sul Long Term Care, dedicata alla ricerca di soluzioni per l’assistenza agli anziani, allo studio e alla sperimentazione di modelli innovativi per il welfare locale che possano essere di esempio per tutto il mondo. Dalla Conferenza internazionale “Long Term Care. Aging in place” che si è tenuta nei giorni scorsi presso l’Istituto degli Innocenti di Firenze è nata l’esigenza di creare una struttura per dare stabilità al lavoro interdisciplinare avviato per la prima volta sul tema dell’assistenza agli anziani che incide sulla sostenibilità dei modelli di welfare della società contemporanea, vista la costante crescita della popolazione anziana nel mondo (oggi sono 900 milioni le persone con età superiore ai 65 anni, si stima che nel 2050 saranno 2 miliardi). La Conferenza, promossa dalla Rete Long Term Care Alliance in collaborazione con Regione Toscana, Fondazione CR Firenze, Comune di Firenze, Fondazione Montedomini, con il contributo della Fondazione Internazionale Menarini, dell’Istituto degli Innocenti e dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Firenze, ha infatti messo per la prima volta a confronto personalità di rilievo internazionale, esperti di varie discipline, non solo mediche, ma anche del settore sociale, del mondo delle assicurazioni provenienti dai Paesi più impegnati sul tema della Long Term Care in particolare: Italia, Olanda, Canada, Svezia, Stati Uniti e Israele. La nuova Accademia Internazionale dedicata al Long Term Care (che potrebbe essere presieduta da William Reichman della società canadese Baycrest e presidente della LTC Alliance) avrà il sostegno di Montedomini e della rete mondiale Long Term Care Alliance. Tra le soluzioni innovative emerse durante la Conferenza quelle legate all’utilizzo delle nuove tecnologie che sono alla base anche del progetto di assistenza domiciliare a distanza, elaborato dall’Università di Firenze e da Montedomini per ridurre il numero di ricoveri di pazienti ultrasettantenni in ospedale. La proposta punta a far risparmiare alla sanità pubblica oltre 3 milioni l’anno nell’area fiorentina.
Fonte gonews.it

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Case popolari, nasce l’osservatorio permanente di Federcasa

Uno strumento, unico nel suo genere, che contiene dati raccolti da Federcasa, ed elaborati da Nomisma, relativi al patrimonio nazionale di edilizia residenziale pubblica
Federcasa è il primo ente ad avere a disposizione un prospetto dettagliato sul mondo Erp nel nostro Paese, con un rilevamento già concluso relativo a dati del 2016. Si tratta di un lavoro frutto della stretta collaborazione tra la Federazione per le case popolari e i propri associati e rappresenta un fondamentale strumento conoscitivo, in grado di misurare ed analizzare l’attività dei vari enti, al fine di poter interloquire, con sempre maggior autorevolezza, a livello istituzionale, ed intervenire tempestivamente nel dibattito pubblico, per orientare positivamente le politiche di settore.
I dati sono stati raccolti attraverso un censimento di 70 aziende casa, associate a Federcasa, su un totale di 80, ed hanno messo in evidenza la capacità del sistema di rispondere al bisogno abitativo delle fasce povere della popolazione, unita alla capacità di integrare la dimensione economica con quella sociale, con ricadute importanti in termini di minore degrado progressivo del bene comune, di prevenzione di situazioni di morosità e inadempienza e contenimento dello stock del patrimonio sfitto.
All’interno dell’attuale ciclo recessivo dell’edilizia, i risultati emersi dal monitoraggio dell’attività, legata alle nuove costruzioni e al recupero del patrimonio in gestione, concorrono ad attribuire agli enti associati un ruolo cardine nel sistema Paese.
“Siamo orgogliosi – dice Luca Talluri, presidente di Federcasa – che Federcasa abbia il primo Osservatorio Permanente Nazionale sull’edilizia Sociale. Siamo ovviamente disponibili a metterlo a sistema per il Mit e le Regioni. Questo strumento permetterà di rendere più efficace ed efficiente l’attività di proposta e analisi del nostro settore”

Leggi: Federcasa


Disabilità, Rete ferroviaria italiana lancia “Salablu+”: l’app per la ridotta mobilità

La nuova applicazione è esplicitamente dedicata alle persone con disabilità e ridotta mobilità, anche temporanea, che scelgono di viaggiare in treno. Una volta scaricata permetterà di costruire il proprio viaggio in maniera semplice
Richiedere e prenotare assistenza dal proprio smartphone in una delle oltre 300 stazioni gestite dal servizio Sala Blu, rimanendo in contatto con gli operatori attraverso la chat o il telefono e rendendo, così, più agevole l’utilizzo dei treni per le persone con ridotta mobilità. Questo l’obiettivo della nuova applicazione ‘Salablu+’, presentata oggi alla stazione Termini di Roma dall’ad e dg di Rfi, Maurizio Gentile.
La nuova app è esplicitamente dedicata alle persone con disabilità e ridotta mobilità, anche temporanea, che scelgono di viaggiare in treno. Una volta scaricata permetterà di costruire il proprio viaggio in maniera semplice, di consultare i tabelloni degli orari di partenza e arrivo di qualsiasi stazione, di ricevere notifiche sul proprio viaggio e di contattare un operatore di Sala Blu. Il servizio di assistenza e inoltre arricchito con la nuova funzionalità web-chat dedicata alle persone con disabilità uditiva.

Leggi: Redattore Sociale


Prendersi cura di genitori che “hanno qualcosa che non va”: miniguida per sopravvivere

Per i figli caregiver (spesso completamente invisibili) la pubblicazione di Stefania Buoni “Quando mamma e papà hanno qualcosa che non va”. Una bussola per capire “come sopravvivere quando tutto sembra crollare”, prendersi carico anche della propria sofferenza, e gestire “il dolore dell’anima”
C’è un immenso e invisibile iceberg che molto spesso non si conosce perché non viene raccontato e riguarda le tante storie di ragazzi e ragazze che vivono con un genitore colpito da malattia mentale. Secondo l’Istat (dati al 2011) i giovani caregiver tra i 15 e i 24 anni sono circa 170 mila, ma il numero è sottostimato, mancano ad esempio i figli di coloro che non hanno avuto diagnosi e non sono in trattamento per la propria patologia psichiatrica, mancano altresì i bambini e i giovani adulti. Secondo l’Oms nel mondo 400 milioni di persone soffrono di depressione, 60 milioni di disturbo bipolare e 21 milioni di schizofrenia, di queste circa un quarto sono genitori. Di malattia mentale genitoriale si parla troppo poco e a farne le spese sono spesso i più vulnerabili, ovvero i figli. Nasce per loro la miniguida alla sopravvivenza “Quando mamma e papà hanno qualcosa che non va” (Editoria Sociale, 2018) di Stefania Buoni, presidente e fondatrice, con Gaia Cusini, Carlo Miccio e Marco Fiore, della prima associazione italiana dedicata, la “Comic Children of mentally Ill parents”.

Leggi: Redattore Sociale


NEWS:

martedì 7 maggio 2019
L’Auser guarda al futuro: il 9 e 10 iniziativa a Roma

Conferenza di organizzazione dell’Associazione per l’invecchiamento attivo, che quest’anno festeggia il trentennale. Fitto il programma della due-giorni, intervengono i segretari generali della Cgil Landini e dello Spi Pedretti
“Una grande rete che guarda al futuro”. Questo il titolo della Conferenza nazionale di organizzazione dell’Auser, che si tiene giovedì 9 e venerdì 10 maggio a Roma, presso il Centro congressi Frentani (in via dei Frentani 4). Al centro dei lavori, l’approvazione del nuovo statuto nazionale e le nuove sfide dettate dalla riforma del terzo settore che sta arrivando a compimento. Una riforma complessa e impegnativa che impone alle associazioni capacità di rinnovamento e trasparenza. Questa Conferenza di organizzazione rappresenta un appuntamento particolarmente importante: cade, infatti, nell’anno del trentennale dell’Associazione. Era il 5 maggio del 1989 quando l’allora segretario generale della Cgil Bruno Trentin, insieme allo Spi Cgil, promuoveva la nascita di Auser per dare agli anziani del nostro Paese nuove occasioni di protagonismo, partecipazione e pratica della solidarietà.

Leggi: Rassegna Sindacale, 07/05/2019


martedì 7 maggio 2019
Lavoro sommerso in Italia

Sono 2 milioni colf e badanti, di cui il 60% irregolare
In Italia, sono 2 milioni i lavoratori domestici e di questi 1,2 mln risultano irregolari (il 60% del totale). L’attività svolta da colf e badanti rappresenta l’1,25% del Pil. E’ quanto emerge dal Libro Bianco del lavoro domestico ‘Famiglia, lavoro e abitazione’, presentato questa mattina al Cnel da Assindatcolf, Associazione nazionale dei datori di lavoro domestico e da Effe, la Federazione europea dei datori di lavoro domestico.
Tra i presenti il presidente del Cnel, Tiziano Treu, il giuslavorista Michele Tiraboschi, il direttore di ricerca dell’Irs Sergio Pasquinelli, il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa, il vice residente della Federazione delle associazioni familiari cattoliche in Europa Vincenzo Bassi, il presidente di Federanziani Roberto Messina, il presidente Fish Onlus Vincenzo Falabella ed il responsabile dei servizi statistico-informativi dell’Anmil Franco D’Amico. Presenti anche Debora Serracchiani; Silvia Costa; Fabio Massimo Castaldo; Laura Agea; Anna Bonfrisco; Maria Teresa Bellucci; Costanza Hermanin.

Leggi: Inca, 07/05/2019


martedì 7 maggio 2019
«Un social compact per il rinascimento europeo»

Prodi all’iniziativa di Cgil, Cisl e Uil: “Viviamo in un’Europa dalle disuguaglianze crescenti. Bisogna invece puntare su equità e welfare, che sono i più grandi contributi che l’Unione ha regalato al mondo. Da soli non si va da nessuna parte”
“È un momento delicatissimo per l’Europa, perché i governi nazionali hanno rinunciato da tempo a una redistribuzione della ricchezza, e nella politica mondiale nessuno parla più di imposte e dei conseguenti servizi. Nelle varie campagne elettorali si parla solo di diminuzione delle tasse e in tutto questo aumentano a dismisura le disuguaglianze tra le persone”. Lo ha detto oggi, 7 maggio, Romano Prodi in apertura della lectio magistralis tenuta nella seconda giornata di “La nostra Europa, la cultura, il lavoro. La cultura del lavoro”, l’iniziativa organizzata da Cgil, Cisl e Uil a Matera.
“La finanziarizzazione dell’economia ha fatto il resto – ha continuato il presidente della Fondazione per la collaborazione tra i popoli –. Il ruolo sempre più importante della finanza rispetto al peso del mondo del lavoro crea ancora più differenze, perché la finanza è mobile e lo sarà sempre di più con il cambiamento tecnologico in corso”. In tutto questo, “la divisione tra salariati di alto livello e salariati di basso livello continuerà a crescere”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 07/05/2019


lunedì 6 maggio 2019
Quota 100 per pochi: i dati Cgil lo confermano

Cigna a RadioArticolo1: “I conti del governo sono sbagliati. Secondo noi, le persone che usufruiranno del provvedimento saranno 325 mila, contro le 973 mila ipotizzate. Aver scelto paletti così rigidi, restringe la platea degli aventi diritto”
“Abbiamo fatto uno studio, con stime e proiezioni sul flusso della platea potenziale di quota 100, sulla base delle risorse stanziate dal governo. Il risultato è che i conti sono sbagliati: per noi, le persone che usufruiranno del provvedimento saranno al massimo 325 mila a fine anno, contro le 973 mila ipotizzate dall’esecutivo”. Così Ezio Cigna, dell’ufficio previdenza Cgil, ai microfoni di RadioArticolo1.
“Aver scelto una quota 100 così rigida, con i paletti dei 62 anni di età e dei 38 di contributi, non risponde a fette importanti del mondo del lavoro, perché restringe a priori la platea degli aventi diritto. Ad esempio, le donne – già fortemente penalizzate dalla legge Fornero, che ha spostato la pensione di vecchiaia da 60 a 67 anni – difficilmente riescono a raggiungere i 38 anni di contributi, svolgendo spesso due lavori, quello in produzione e quello di cure, tanto è vero che solo poche migliaia (una domanda su quattro è stata presentata da una donna), hanno utilizzato quota 100. E la stessa opzione donna è penalizzante, in quanto è una misura che prevede un calcolo interamente contributivo, 35 anni di contributi e 58 d’età se dipendenti, o 59 se autonome. Per non parlare dei precari, dagli edili agli agricoli, del tutto fuori dai giochi, malgrado tantissimi di loro desiderino andare in pensione al più presto, facendo lavori faticosi e poco sopportabili, superata una certa età

Leggi: Rassegna Sindacale, 06/05/2019


lunedì 6 maggio 2019
Decreto crescita: le misure in materia di Imu, efficienza e sismabonus

Diverse misure del Dl n. 34/2019 (il cosiddetto Decreto Crescita), pubblicato in Gazzetta Ufficiale, riguardano a vario titolo la casa e il condominio. Vediamo sinteticamente quali, nell’estratto di un approfondimento scritto da Gennaro Napolitano per conto di Fisco Oggi: l’organo ufficiale di comunicazione dell’Agenzia delle Entrate.
Deducibilità IMU
Aumenta la deducibilità dell’Imu relativa agli immobili strumentali (già innalzata dall’ultima legge di bilancio): si prevede, infatti, che per la determinazione del reddito d’impresa e del reddito derivante dall’esercizio di arti e professioni, l’imposta municipale propria relativa a tali immobili sia deducibile nella misura del 50% per il periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2018 (2019 per i contribuenti “solari”), del 60% per il periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2019 e al 31 dicembre 2020 (quindi, 2020 e 2021 per i contribuenti “solari”), del 70% a partire dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2021 (quindi, 2022 per i contribuenti “solari”).
Incentivi per l’edilizia
Fino al 31 dicembre 2021, per i trasferimenti di interi fabbricati a favore di imprese di costruzione o di ristrutturazione immobiliare che, entro i successivi dieci anni, demoliscono o ricostruiscono gli immobili (anche con variazione volumetrica) oppure li vendono, le imposte di registro, ipotecaria e catastale si applicano in misura fissa (200 euro).

Leggi: Quotidiano del Condominio, 06/05/2019


lunedì 6 maggio 2019
La prova dei mezzi nella Long-Term Care in Europa

Il diritto ad accedere alle prestazioni assistenziali per non autosufficienti viene regolato in maniera diversa nei paesi europei. Uno degli elementi frequentemente considerati è la condizione economica del richiedente. L’articolo presenta il quadro europeo dell’uso della prova dei mezzi (mens test) nelle politiche di Long-Term Care (LTC).
di Franco Pesaresi (Direttore ASP “Ambito 9” Jesi (AN), Network Non Autosufficienza NNA)
In Europa, l’Assistenza di lungo termine (Long-Term Care, LTC) viene erogata a tutti coloro che ne hanno bisogno senza alcuna limitazione oppure le dimensioni dell’assistenza sono sottoposte alla prova dei mezzi e quindi in qualche modo condizionate dal reddito del beneficiario?
La prova dei mezzi (o “means test”) consiste in una forma di valutazione da parte di un’autorità pubblica, della situazione economica di chi richiede una prestazione di assistenza o l’accesso a condizioni agevolate ad un servizio. Il termine “prova dei mezzi” riassume una serie di indicatori delle disponibilità economiche del soggetto richiedente (reddito individuale, reddito familiare, ricchezza); in base ai valori che tali indicatori assumono viene dichiarata l’esistenza del diritto di un soggetto a determinati trasferimenti monetari o servizi (Ferrera, 2006).
In Italia, la prova dei mezzi si effettua attraverso lo strumento dell’Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) ma in Europa la verifica delle risorse economiche dell’utenza assume forme e contenuti estremamente diversificati.

Leggi: I Luoghi della Cura, 06/05/2019


lunedì 6 maggio 2019
Reddito di cittadinanza e persone senza dimora – Offriamo loro un’opportunità

Lo scorso 29 marzo è stato pubblicato in gazzetta ufficiale il Decreto-Legge convertito con modificazioni dalla L. 28 marzo 2019, n. 26 che introduce il Reddito di cittadinanza (RdC). All’articolo 1 viene subito sottolineato che il RdC è una misura fondamentale di politica attiva del lavoro, di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione sociale nonché diretta a favorire il diritto all’informazione, all’istruzione, alla formazione e alla cultura attraverso politiche volte al sostegno economico e all’inserimento sociale dei soggetti a rischio di emarginazione nella società e nel mondo del lavoro.
In linea di principio, dunque, l’uguaglianza sostanziale, i doveri di solidarietà e protezione sociale di cui lo Stato è garante, sono fatti salvi. Tuttavia, il rischio reale che una parte di povertà, quella definita come povertà estrema, rimanga fuori dalla misura c’è.
Si tratta delle Persone Senza Dimora (PSD), i poveri tra i più fragili e vulnerabili. Vivono una condizione di deprivazione materiale e immateriale caratterizzata da continui scivolamenti, difficoltà, impedimenti di diversa natura legati al loro stato di salute, al lavoro, ai legami familiari o relazionali, alla lontananza dal paese o città di origine, alle dipendenze, alla giustizia, alla possibilità oggettiva e capacità soggettiva di godere di opportunità economiche, culturali, sociali, politiche che li faccia emergere da una indigenza grave e perdurante.

Leggi: Welforum, 06/05/2019


lunedì 6 maggio 2019
Il social housing vince al Nord con locazioni e prezzi calmierati

Al Nord e intorno alla città metropolitana di Milano la maggior parte dei progetti realizzati
Dieci anni di social housing in Italia con poco più di un miliardo di euro erogato (pari al 50% degli importi sottoscritti) e con la prospettiva di raggiungere i 20mila alloggi sociali entro il 2020. Al Nord e intorno alla città metropolitana di Milano la maggior parte dei progetti realizzati; al Centro e al Sud è un “work in progress”, con qualche eccellenza. A fine anno è terminato il periodo di investimento con la sottoscrizione delle risorse disponibili del patrimonio del Fondo Investimenti per l’Abitare (Fia) istituito da Cdpi Sgr nel 2009 e a oggi sono stati acquisiti dai fondi 205 progetti, di cui 115 sono ultimati. Altri 50 sono deliberati e devono essere sviluppati dai fondi locali. Da Cenni di Cambiamento
a Milano a Cesena con il nuovo Quartiere Novello, da Parma a Ferrara dove sta prendendo vita il progetto Corti di Medoro (dal recupero dell’ex Palaspecchi, integrando residenze e studentato). Sono numerose le operazioni che hanno fatto scuola in questi anni, ma che non sono ancora indicative di una tendenza diffusa. «Quando si misura la convenienza della soluzione abitativa sociale, va tenuto conto dei canoni di mercato troppo cari per i budget delle famiglie (oltre il 30-40%) o dalla carenza di offerta adeguata. Prezzi e canoni elevati – spiegano da Cdp – si riscontrano soprattutto in città con forte tensione abitativa come Milano, Roma, Torino, Firenze: qui i canoni del social housing risultano inferiori rispetto al mercato anche del 40%, mantenendosi nel range 4-6 euro mq/mese, mentre i prezzi oscillano intorno ai 2.000-2.200 euro al mq».

Leggi: Edilizia e Territorio, Il Sole 24 Ore, 06/05/2019


domenica 5 maggio 2019
Giornata europea per la vita indipendente: una “priorità assoluta”

Il 5 maggio la ricorrenza, che intende sottolineare il significato e il valore della vita indipendente. A Milano il corteo promosso dal Comitato lombardo e da alcune associazioni, per chiedere finanziamenti per l’assistenza personali, abbattimento delle barriere e pari opportunità. “Le persone con disabilità non siano prigioniere in casa propria, ma neanche bambolotti in istituto”
Si celebra il 5 maggio la Giornata europea per il diritto alla vita indipendente delle persone con disabilità. Una “filosofia” che nasce a Berkley nel 1972 dalla prima agenzia per la vita indipendente. Da qui partirono i primi tentativi di autodeterminazione e partecipazione alle attività comuni sociali delle persone con disabilità. Avere una vita indipendente significa un’assistenza autogestita tramite un progetto educativo individualizzato e una somma di denaro gestita in prima persona dal diretto interessato.
A sottolineare il valore di questa ricorrenza, è il Comitato lombardo per la vita indipendente delle persone con disabilità, che insieme alle associazioni “Abbatti le Barriere”, “Disabili Pirata” e “ComodalBasso” guiderà l’allegro corteo che attraverserà alcune strade del centro di Milano, accompagnato dalla musica della “Banda degli ottoni a scoppio”. La partenza sarà alle 10 da via 25 Aprile, l’arrivo alle 13 presso a via Gaetano de Castilla, 26.
Tre le richieste principali che gli organizzatori rilanceranno: finanziamenti sufficienti per assumere assistenti personali e norme che li prevedano; investimenti per abbattere le barriere architettoniche e per impedire che ne vengano costruite di nuove; parità di accesso a scuola, lavoro, casa, trasporti, sanità, servizi urbani.

Leggi: Redattore Sociale, 05/05/2019


venerdì 3 maggio 2019
l welfare dei servizi nel Reddito di cittadinanza

Le novità per i servizi del welfare territoriale dovute al passaggio dal Rei al RdC si possono sintetizzare nell’ “Equazione del Reddito di Cittadinanza” (Box 1). Il numeratore riguarda gli interventi: vengono mantenuti quelli previsti dal Rei, si rafforzano i CPI e si frammenta la rete locale. Il denominatore concerne la platea interessata: si estende l’utenza. Nella fase iniziale, i cambiamenti indicati si collocano in un contesto reso più impegnativo dalle incertezze relative al cambio della normativa. I prossimi paragrafi approfondiscono i singoli elementi dell’”Equazione”.
Box 1 – L’equazione del reddito di cittadinanza
RDC = REI + RAFFORZAMENTO CPI + FRAMMENTAZIONE RETE LOCALE/AMPLIAMENTO UTENZA
Il mantenimento degli interventi previsti dal Rei
Inclusione sociale ed inclusione lavorativa – Il progetto iniziale
All’inizio della legislatura, il progetto del Governo per il RdC era differente dalla misura poi effettivamente introdotta. Si trattava di un ibrido: una politica contro la povertà nei beneficiari e una politica contro la disoccupazione negli interventi previsti. Il positivo investimento per il rafforzamento dei Centri per l’impiego, infatti, si traduceva nel prevedere quasi esclusivamente interventi d’inclusione lavorativa, relegando ai margini quelli d’inclusione sociale. Si prefigurava, dunque, un sistema di welfare locale governato dai CpI, nel quale i Comuni avrebbero svolto una funzione residuale.

Leggi: Welforum, 03/05/2019


venerdì 3 maggio 2019
Riqualificazione di singole unità immobiliari: come cedere il credito fiscale

Il provvedimento n. 100372/2019 emanato dall’Agenzia delle Entrate il 18 aprile scorso, a firma del Direttore, ha definito le modalità di cessione del credito fiscale derivante da interventi di riqualificazione energetica su singole unità immobiliari.
Infatti, mentre la cessione nell’ambito di interventi condominiali era stata definita con il provvedimento n. 165110 del 28 agosto 2017, la cessione della detrazione su singoli immobili era rimasta “sospesa“ fino ad oggi, non essendovi disposizioni che la regolassero in concreto.
Il documento colma questa lacuna e disciplina in nove punti tutti gli aspetti per realizzare la cessione, a partire dal 01.01.2018 (prevedendo per detrazioni maturate in relazione ad interventi realizzati nell’anno 2018) disponendo, in maniera analoga alla cessione per detrazioni da interventi su parti comuni di edifici, che:
– possono cedere il credito i beneficiari della detrazione ai sensi dell’art. 14 Dl 04.06.2013, n. 63, compresi i soggetti incapienti/appartenenti alla no tax area;
– possono essere cessionari della detrazione fiscale i fornitori di beni e servizi o soggetti che presentano un collegamento con l’intervento realizzato, siano essi persone fisiche (che esercitano attività professionale o d’impresa), enti e società. È esclusa in ogni caso la cessione a pubbliche amministrazioni;
– i beneficiari incapienti potranno cedere il proprio credito anche a banche ed intermediari finanziari, possibilità esclusa per gli altri contribuenti;

Leggi: Quotidiano del Condominio, 03/05/2019


giovedì 2 maggio 2019
Commento all’editoriale pubblicato sul n. 1/2019. Non autosufficienza e politica. Perché il disinteresse?

In questo numero la rivista ospita un commento all’editoriale di Cristiano Gori “Perché gli anziani non autosufficienti non interessano alla politica?” pubblicato su I Luoghi della cura online il 23 gennaio 2019.
di Aldo Amoretti (Presidente Associazione Professione in Famiglia)
Ho letto con interesse l’editoriale di Cristiano Gori “Perché gli anziani non autosufficienti non interessano alla politica?” pubblicato il 23 gennaio 2019 su “I luoghi della cura online”. Quanto sostenuto in tale articolo ha totale fondamento. Tuttavia c’è un altro risvolto che, a mio parere, merita attenzione. L’opinione prevalente, non solo nel mondo della politica, ma pure dei sindacati e di tutti gli ambienti che hanno responsabilità nella guida del paese, è che il lavoro nero delle badanti non sia una patologia, ma una “medicina”. In altre parole, se le famiglie si “arrangiano” con la badante immigrata, totalmente o parzialmente irregolare e senza contratto, va bene così; meglio lasciar correre. Si tratta di un pensiero inespresso, forse perfino inconsapevole ma diffuso. Esso rappresenta il principale ostacolo che, l’Associazione di famiglie alla quale dedico il mio impegno volontario (Professione in Famiglia), si trova di fronte cercando di promuovere la regolarizzazione del lavoro delle badanti.

Leggi: I Luoghi della Cura, 02/05/2019


giovedì 2 maggio 2019
Buone pratiche, servizi e tecnologie per sostenere i familiari che assistono i propri cari.

“Radici di cura e nuove traiettorie” è il filo conduttore della nuova edizione del “Caregiver Day”: giornate dedicate al caregiver familiare (chi si prende cura di un proprio caro malato, disabile, non autosufficiente.) in programma tra Carpi e Bologna dall’8 al 31 maggio.
Un filo conduttore che evidenzia il lungo lavoro compiuto dalla Cooperativa sociale Anziani e non solo e dall’Unione Terre d’Argine (con il patrocinio della Associazione dei Caregiver Familiari CARER, dell’AUSL di Modena e della Regione Emilia Romagna) per evidenziare le peculiarità ed i bisogni dei familiari impegnati in attività di cura e ricercare politiche e buone pratiche di sostegno in ambito regionale, nazionale ed europeo.
I convegni e workshop di questa nona edizione tratteranno di domiciliarità, cura e narrazione, stimolazione cognitiva, auto mutuoaiuto, conciliazione, innovazione del welfare.
Il giorno 11 maggio a Carpi presso l’Auditorium Loria, il ricercatore Claudio Falasca interverrà sulla ricerca di Auser e Spi Cgil “Problemi e prospettiva della domiciliarità. Il diritto di invecchiare a casa propria.
Il programma del Caregiver Day è scaricabile dal sito www.caregiverday.it . La partecipazione a tutti gli eventi è gratuita. E’ opportuno confermare la presenza compilando il modulo di registrazione online sul sito www.caregiverfamiliare.it e www.caregiverday.it o inviando una mail a info@anzianienonsolo.it o telefonando allo 059645421. Alle assistenti sociali sono riconosciuti crediti formativi.

Leggi: Auser, 02/05/2019


DALLE REGIONI:

lunedì 6 maggio 2019
Milano. Accordo morosità per gli inquilini del comune/MM

Presidio sindacati inquilini mercoledi 8 Maggio dalle ore 15 davanti alla sede di MM Casa in Via Vecchio Politecnico, 8
Le Scriventi Organizzazioni Sindacali degli Inquilini denunciano la non corretta applicazione dell’Accordo sul rientro della morosità nelle case comunali dell’Aprile 2018, da parte del Comune e di MM e la loro indisponibilità a rivedere le proprie posizioni e responsabilità.
L’Amministrazione Comunale ha approvato nell’Agosto del 2018, senza neanche informare i sindacati, una Delibera che non rispetta l’accordo sottoscritto: perché non azzera conguagli 2003/2009 dei gestori privati inesigibili in quanto privi di documenti giustificativi e comunicati oltre i termini di prescrizione; perché esclude tutti gli inquilini dei condomini misti, per quanto riguarda le spese condominiali, e gli eredi e i trasferiti dall’applicazione della delibera e dell’accordo.
Davanti alle puntuali e circostanziate contestazioni che le OO.SS. hanno avanzato al tavolo di confronto, l’Amministrazione invece di cercare una soluzione oppone da mesi la tattica del continuo rinvio, senza esercitare alcun controllo sull’operato del gestore del suo patrimonio.

Leggi: Sunia, 06/05/2019


venerdì 3 maggio 2019
Liste d’attesa. In Umbria scende in campo il difensore civico

Un protocollo con la Regione prevederà che i cittadini possano rivolgersi gratuitamente al difensore civico per segnalare ostacoli o eventuali disservizi del sistema di scorrimento delle liste d’attesa o i tempi troppi lunghi d’attesa. Il difensore civico si metterà in moto per le verifiche del caso e avrà il potere di intervenire e di avanzare proposte alle direzioni generali e alla Giunta.
Allo scopo di aumentare le tutele nei confronti dei cittadini umbri in campo sanitario e in particolare, con l’obiettivo di ridurre i tempi di attesa per l’erogazione delle prestazioni e delle cure, stamani l’assessore regionale alla Salute, Antonio Bartolini, ha incontrato il difensore civico regionale, Marcello Pecorari, per discutere i punti essenziali di un protocollo da sottoscrivere in tempi brevi.
“Il protocollo che andremo a stipulare – spiega in una nota l’assessore – prevede che i cittadini destinatari di prestazioni sanitarie potranno, anche singolarmente, rivolgersi gratuitamente al difensore civico, per segnalare ostacoli o eventuali disservizi del sistema di scorrimento delle liste d’attesa o i tempi troppi lunghi d’attesa. Il difensore civico a sua volta, dopo i necessari e doverosi riscontri, potrà intervenire per garantire il buon andamento e l’efficienza del servizio sanitario, prevedendo anche misure alternative utili ad accelerare il percorso di diagnosi e cura”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 03/05/2019


martedì 30 aprile 2019
Palermo. Sunia, confronto sul disagio abitativo e mostra fotografica su Aldo, il clochard scomparso a dicembre a Palermo.

Ad organizzarli è il Sunia Palermo, giovedì 2 maggio, alle 16,30, presso la sede della Cgil Palermo, in via Meli, 5.
“Affronteremo – spiega Zaher Darwish, segretario del Sunia Palermo – il tema del disagio abitativo legato alla questione della residenza anagrafica e alla richiesta espressa da diverse famiglie palermitane, che occupano immobili, di poter regolarizzare i contratti per le forniture domestiche nelle loro abitazioni”.
All’incontro sarà presente l’assessore alla Cittadinanza sociale del Comune Giuseppe Mattina.
In tale occasione sarà presentata una mostra fotografica dedicata ad “Aldo”, Laid Abdellah, il clochard trovato morto a dicembre sotto i portici di piazzale Ungheria, allestita dal fotografo palermitano Marcello Cataliotti Natoli. La mostra sarà allestita e aperta al pubblico dal 3 maggio nella sede del Sunia, in via Tenente Giovanni Ingrao, 2.

Leggi: Sunia, 30/04/2019


marteì 30 aprile 2019
Mettere al sicuro la propria salute

C’è il barattolo dell’emergenza
Un’idea semplice, ma di grande interesse, sta alla base del «service nazionale» dell’annata lionistica 2018-2019 ed ha riscosso, tra i delegati partecipanti al 66esimo Congresso, un lusinghiero riscontro. Il «Barattolo di Emergenza Lions» prende spunto da un «service» già applicato in Germania ed in Francia, in particolare dai Lions Club di Butzbach e Chambery.
In Italia una prima esperienza si è realizzata sul territorio del Comune di Vado Ligure, promossa dal Lions Club locale. Ora il progetto, grazie alla concreta collaborazione e sostegno dell’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo, prenderà avvio nella realtà bergamasca.
«Metti al sicuro la tua salute – Il barattolo dell’emergenza», così come rinominato a Bergamo, è un progetto di informazione e educazione sanitaria per migliorare l’efficacia e la tempestività degli interventi di emergenza sanitaria a domicilio, a sostegno dei soggetti fragili, anziani soli in particolare, e relativi caregiver, in caso di un’emergenza sanitaria che richieda, con urgenza, l’intervento del soccorso sanitario in casa.

Leggi: Eco di Bergamo, 30/04/2019


IN AGENDA:

Per contrastare la povertà, combinare più politiche

Roma, Inapp, 14 maggio
Presentazione del tema – Emanuele Ranci Ortigosa
Il critico passaggio dal REI, centrato sulla povertà estrema e sulle politiche di inclusione sociale, al RdC, che estende target e soglie di accesso prestando prevalente attenzione all’inserimento lavorativo, può offrire l’opportunità per dibattere e maturare una visione e una strategia di contrasto alla povertà di maggior respiro, di medio/lungo periodo.
Il convegno che qui presento, specialmente nella mattinata, si spingerà oltre il dibattito sulla normativa specifica del RdC che ha impegnato in questa fase il confronto sul contrasto alla povertà, per allargare lo sguardo su una prospettiva più ampia, coinvolgente più politiche rilevanti in ordine alla finalità perseguita.
A tale approccio sono stato incoraggiato dall’analisi su dieci sistemi europei e sulle loro tendenze proposto nell’articolo di Baldini, Busilacchi e Gallo, “Da politiche di reddito minimo a sistemi integrati di contrasto alla povertà?”, che evidenzia fra l’altro che, sotto il profilo reddituale, le politiche di Reddito minimo sono quelle che meno concorrono all’abbattimento della povertà se comparate alle politiche pe la famiglia, per la casa, per la disoccupazione. Tale analisi incrocia una consolidata mia convinzione, sviluppata qualche anno fa in un significativo convegno e più volte ripresa, sull’esigenza di non procedere solo per aggiunte al sistema assistenziale vigente senza affrontarne contestualmente i gravi limiti, disegnando e implementando un percorso di riforme coerente e integrato delle diverse politiche sociali che intercettano dimensioni importanti della condizione di povertà.

Leggi: Welforum


Presentazione della Guida multimediale sugli strumenti patrimoniali della Terza Età

Giovedì 16 maggio 2019, dalle ore 10.00 alle ore 11.00, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati (Via della Missione, 4) il Consiglio Nazionale del Notariato e le Associazioni dei Consumatori (Adiconsum, Adoc, Adusbef, Altroconsumo, Assoutenti, Casa del Consumatore, Cittadinanzattiva, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Unione per la difesa dei consumatori, Unione Nazionale Consumatori) presenteranno la Guida multimediale sugli strumenti patrimoniali della Terza Età, che – partendo da cinque video tutorial – vuole offrire una panoramica sui principali istituti giuridici a disposizione degli over 60 per la gestione dei propri beni: rendita vitalizia, contratto di mantenimento, donazione con onere di assistenza, prestito vitalizio ipotecario, la vendita della nuda proprietà con riserva di usufrutto.
All’evento saranno presenti – oltre i rappresentanti delle Associazioni dei Consumatori e del Notariato – i rappresentanti delle Istituzioni, delle Associazioni per la tutela dei diritti delle persone con disabilità e delle Federazioni sindacali e Associazioni per i diritti degli Anziani.

Leggi: Il Notariato


Non autosufficienza, 1° giugno in piazza. Ecco le proposte.

Anche a essere privi delle più elementari nozioni sulla materia, si capirebbe che sono tante le famiglie italiane impegnate ad accudire, o a trovare qualcuno che accudisca, un familiare del tutto incapace di provvedere a se stesso. E si capirebbe altrettanto facilmente che quelle stesse famiglie sono impegnate quotidianamente in un estenuante fai da te appena mitigato da servizi pubblici, peraltro molto diversificati, in quantità e qualità, da Regione a Regione e anche da Comune a Comune.
Quello che davvero non si comprende è invece come dinanzi a un tale fenomeno destinato a crescere esponenzialmente da qui ai prossimi anni, l’unica risposta da parte di governi e coalizioni che si sono succeduti sia ancora ferma, da quasi quaranta anni, all’indennità di accompagnamento che ammonta a 517 euro al mese fisso per tutti, a prescindere dai livelli di gravità della patologia, e a qualche ora l’anno di assistenza domiciliare. Poco, troppo poco, se comparato alle iniziative intraprese in Europa da governi più lungimiranti.

Leggi: Liberetà


I prossimi appuntamenti di Italia Longeva

Roma il 3 e 4 luglio presso il Ministero della Salute (Auditorium Viale Ribotta) in occasione degli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine.
Giunta alla quarta edizione, la due giorni annuale di incontro e confronto tra gli attori che entrano a diversi livelli nella programmazione, organizzazione e gestione del sistema sociosanitario e assistenziale dedicato alle cure a lungo termine si propone come un’occasione di aggiornamento e di discussione allargata su modalità efficaci e sostenibili per la presa in carico degli anziani fragili.
Tutte le info e gli aggiornamenti sul sito www.italialongeva.it

Leggi: Auser


Mettersi insieme e cercare soluzioni: verso la Biennale della prossimità

Si terrà a Taranto dal 16 al 19 maggio la terza edizione della manifestazione dedicata a cittadini e associazioni che operano all’insegna del bene comune. Anche il programma si costruirà con le proposte dei partecipanti. Iscrizioni e segnalazioni di idee entro il 31 marzo
La Biennale della prossimità arriva al sud: dopo la prima edizione a Genova nel 2015 e l’appuntamento di Bologna nel 2017, la manifestazione approda a Taranto dal 16 al 19 maggio. E’ promossa da 17 organizzazioni nazionali (diverse realtà che si occupano di cooperazione sociale, associazionismo, volontariato, sindacato, enti pubblici) in collaborazione con il CSV di Taranto e un comitato locale cui aderiscono oltre 40 enti tarantini.
Ciò che rende originale la manifestazione è l’idea di creare uno spazio dedicato al confronto fra gruppi di cittadini e associazioni che mettono in pratica quotidianamente il concetto di prossimità: individuano insieme un bisogno comune, cercano soluzioni condivise, le realizzano mettendosi in gioco in prima persona rendendole accessibili a un pubblico più ampio come bene comune.
Di esempi concreti ce ne sono diversi: dalle forme di abitare solidale ad iniziative anti spreco o per la riqualificazione di spazi pubblici e di immobili degradati.
A Taranto sarà possibile conoscere queste esperienze e scambiare competenze grazie a workshop, momenti di confronto, testimonianze; ci sarà anche arte, convivialità, animazione di strada e molto altro: tutte iniziative che andranno a comporre il programma partecipato – altro elemento innovativo – che si costruirà settimana dopo settimana grazie alle proposte degli iscritti.

Leggi. Redattore Sociale


IN EVIDENZA:

Previdenza: riscatto, ricongiunzione o rendita

Inps su attestazioni fiscali per il pagamento degli oneri
Con il messaggio n. 1490 dell’11 aprile, l’Inps comunica che le attestazioni fiscali dei versamenti effettuati nel 2018 per gli oneri da riscatto, ricongiunzione o rendita, sono visualizzabili e stampabili nel Portale dei Pagamenti del sito www.inps.it, raggiungibile attraverso il seguente percorso: “Prestazione e servizi” > “Tutti i servizi” > “Portale dei pagamenti” > “Servizi Riscatti, Ricongiunzioni e Rendite” > “Entra nel servizio” > “Accedi” > “Sezione pagamenti effettuati”.
L’accesso con codice fiscale e numero pratica consente di visualizzare e stampare l’attestazione fiscale relativa ad una singola pratica di riscatto, ricongiunzione o rendita; l’autenticazione mediante PIN, invece, consente di visualizzare e stampare l’attestazione fiscale relativa ad una o più pratiche di riscatto, ricongiunzione e rendita.
Al riguardo l’Inps precisa che le attestazioni fiscali relative ai pagamenti effettuati dagli iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo e al Fondo pensione sportivi professionisti (ex Enpals), che non dovessero essere disponibili sul Portale dei Pagamenti, potranno essere richieste utilizzando la casella di posta elettronica polospecialisticopals.roma@inps.it

Leggi: Inca


Portale INPS – Tutti i moduli PIN in un’unica sezione

Per agevolare gli utenti nella ricerca dei moduli, l’Inps ha raccolto in un’unica sezione del suo portale tutti quelli che riguardano il PIN. Nella sezione “Tutti i moduli”, infatti, è stata creata la nuova voce “Assegnazione e abilitazione PIN”.
Posizionata come prima scelta nel menu a sinistra, consente di trovare al suo interno tutti i moduli di assegnazione e abilitazione ai profili PIN. Il PIN, oltre che per accedere a prestazioni di interesse strettamente personale del titolare, può essere utilizzato per svolgere ulteriori attività espressamente autorizzate. Per questo, oltre al modulo di assegnazione del PIN dispositivo al cittadino (MV35), sono stati realizzati altri moduli di abilitazione o estensione del PIN.

Leggi: Inca


Riscatto contributi laurea e di periodi non lavorati

Il Dl 4/2019 ha introdotto alcune novità previdenziali in materia di riscatto contributivo riguardante sia la laurea sia i periodi non coperti da contributi, fino a un massimo di 5 anni. In particolare, per ciò che concerne gli studi universitari, è possibile chiedere il riscatto con un costo più basso rispetto a quello ordinario, che pure resta un’opzione, mentre per i periodi non coperti da contributi, è stato introdotto in via sperimentale nel triennio 2019-2021 un nuovo istituto di riscatto riferito ai periodi non coperti da contribuzione in nessuna forma di previdenza obbligatoria, antecedenti al 29 gennaio 2019 (data di entrata in vigore del decreto), parificandoli a periodi di lavoro, nella misura massima di 5 anni, anche non continuativi.
Per quanto riguarda il riscatto della laurea, il costo è calcolato applicando l’aliquota di computo prevista per le prestazioni pensionistiche del fondo lavoratori dipendenti (33%) al minimale retributivo previsto per artigiani e commercianti (15.878 euro per il 2019). Per ogni anno del corso legale di studi che si intende riscattare occorre spendere 5.239,74, indipendentemente dalla retribuzione effettivamente riscossa.

Leggi: Inca


Pensionati residenti all’estero- Avviata 2° fase accertamento esistenza in vita

L’Inps con il messaggio n. 815 del 28 febbraio comunica che Citibank ha avviato la seconda fase dell’accertamento dell’esistenza in vita per i pensionati residenti in Sud America, Centro America, Nord America, Asia, Medio ed Estremo Oriente, Paesi Scandinavi, Stati dell’Est Europa e Paesi limitrofi precedentemente esclusi. Allo scopo è prevista la spedizione di circa 128.000 plichi contenenti la lettera esplicativa e il modulo di attestazione.
L’Inps sottolinea che i criteri adottati per la suddivisione per aree geografiche si riferiscono ai dati di residenza registrati negli archivi della Citybank, a cui è delegata la verifica complessiva dei dati. In questa ulteriore fase della verifica, specifica Inps, sono stati compresi anche i seguenti gruppi di pensionati, anche se residenti in aree geografiche diverse da quelle citate:
• beneficiari di pensioni di nuova liquidazione non compresi nella prima fase dell’accertamento;
• soggetti esclusi dalla precedente fase della verifica in quanto residenti nelle sopra indicate aree geografiche non comprese nel primo blocco dell’accertamento (ad esempio, Brasile) e successivamente trasferitisi in Paesi oggetto di controllo nella prima fase (ad esempio, Francia);
• soggetti non compresi nella prima fase in quanto risultano irreperibili nei registri anagrafici italiani: a tali soggetti il plico sarà spedito all’indirizzo presente negli archivi di Citibank.
Al contrario, per evitare la reiterazione dell’invio delle richieste di attestazione dell’esistenza in vita, sono stati esclusi i soggetti che nel corso della precedente fase dell’accertamento hanno variato il proprio domicilio e che sono già stati sottoposti a verifica nella prima fase.

Leggi: Inca


SEGNALAZIONI:

21 Servizi Sanitari Regionali sempre più diversi. Rapporto Sanità Nebo 2019

Il personale del SSR del Lazio il più assente per malattia, ma il record è di 25 giorni lavorativi di malattia medi annui per dipendente dell’AO di Cosenza; in Sardegna il doppio dei medici per assistito rispetto al Molise; 2 infermieri per medico in Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna contro i 3 del Nord-Est; un’età media del personale che va dai 57 anni della ASL di Reggio Calabria ai 43 anni dell’AOU Federico II di Napoli
Roma, 7 maggio 2019 – Gli ultimi dati diffusi dalla Ragioneria Generale dello Stato – provenienti da oltre 200 Aziende Sanitarie (ASL, AO e altri Enti regionali) ed elaborati dal Centro Studi Nebo – consentono di quantificare le risorse umane del Servizio Sanitario Nazionale in circa 10 unità di personale ogni mille assistiti, valore che a livello regionale varia dai 16,4 della Valle d’Aosta ai 7,3 del Lazio, quest’ultima preceduta dalle altre sei Regioni sottoposte ai Piani di rientro e dalla Lombardia, unica Regione del Nord al di sotto della media nazionale.
La disponibilità dei medici della Sardegna è doppia rispetto a quella del Molise (2,6 medici per mille assistiti contro 1,3) e di poco superiore a quella della Valle d’Aosta, cui seguono Liguria, Calabria, Umbria; analoga variabilità per infermieri e riabilitatori, che dai 6,5 per mille assistiti del Friuli Venezia Giulia scendono fino ai 3,5 della Campania.

Leggi: In Salute


Welfare, la nuova questione abitativa

La casa, complice la crisi economica del 2008, è tornata a essere un problema sociale, avvertito nel dibattito scientifico, ma ancora fuori dall’agenda politica. Se ne parla, con il contributo di diversi e approfonditi saggi, nel n. 4/2018 di Rps
Di Stefano Cecconi
La crescente diffusione della casa di proprietà, negli anni passati, sembrava avesse delineato un superamento della “questione abitativa”. Invece, la casa e l’abitare, complice la crisi economica del 2008, sono tornati a essere un problema sociale. Un problema avvertito nel dibattito scientifico, ma ancora fuori dall’agenda politica. Anche per questo l‘ultimo numero 2018 di Rps, La Rivista delle Politiche Sociali, dedica la sezione Tema a “Le nuove forme dell’abitare”.
Nel volume viene analizzata la “nuova questione abitativa”, frutto dei cambiamenti intervenuti nella domanda, maggiormente composita rispetto al passato, per effetto delle dinamiche socio-demografiche (invecchiamento della popolazione, immigrazione, trasformazioni della struttura famigliare, crescente mobilità territoriale ecc.), dei cambiamenti economici (il perdurare della crisi economico-finanziaria, un mercato del lavoro ultraflessibile, una ridotta capacità di risparmio delle famiglie) e culturali (diffusione della sharing economy, una maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale). I nove saggi che compongono il volume sono preceduti da un’importante introduzione dei curatori, Ugo Ascoli e Micol Bronzini, che riepiloga e commenta i diversi punti di vista degli autori sulla “questione abitativa” per come si presenta oggi, sia sotto il profilo dei bisogni, sia nella configurazione delle risposte.

Leggi: Rassegna Sindacale


Adattare le case per la non autosufficienza. Una newsletter gratuita ad hoc

È on line la Newsletter della Rete dei CAAD centri adattamento ambiente domestico
n. 3/4, marzo/aprile 2018.

Leggi: Rete Caad


Arriva all’ONU l’appello della rete europea delle donne anziane

In occasione del Decimo Gruppo di lavoro sull’Invecchiamento che si è riunito in questi giorni presso le Nazioni Unite a New York, Elizabeth Sclater direttrice di OWN Europe (la rete delle donne anziane) ha rivolto una dichiarazione/appello agli stati membri per invitarli a riconoscere l’invecchiamento come “processo dignitoso del corso della vita”. Ha esortato gli Stati Membri dell’Onu affinché vengano garantiti diritti e protezione a tutti i cittadini anziani, auspicando azioni concrete per sviluppare e fornire risorse per l’apprendimento permanente; per sviluppare piani d’azione per sostenere le persone molto anziane, soprattutto donne, così che possano mantenere ed esercitare la loro autonomia e la loro dignità fina al termine della vita; garantire che tali piani includano la disponibilità e l’accessibilità di trasporti.

Leggi: Auser


Parma, presentato il volume “2032, IDEE PER LA LONGEVITÀ”

«La longevità è una sfida, bella, impegnativa, e inedita» parola di Gianluigi Bovini, demografo, curatore del libro «2032, idee per la longevità», realizzato da Auser e Spi Cgil Emilia-Romagna, che è stato presentato nel salone Trentin della Camera del Lavoro di Parma. Qualche dato: in Italia 40 anni fa la speranza di vita era di 70 anni per gli uomini e 77 per le donne. Oggi è di 81 anni per gli uomini e 88 per le donne. In un futuro non lontano salirà a 85 e a 90. «L’Italia e l’Emilia-Romagna in particolare è fra i luoghi in cui si vive di più al mondo. Uno dei fattori è l’avere un sistema sanitario efficace – dice Bovini, che parla dei problemi legati all’invecchiamento della popolazione: – La rete familiare classica, non ci sarà in futuro. Poi invecchiano anche le case in cui vivono le persone anziane, Il 70% dei palazzi, che hanno almeno 4 piani, anche nella città di Parma, sono privi di ascensore. L’eliminazione delle barriere architettoniche può creare occasioni di lavoro. Anche la tecnologia, può dare un contributo positivo». All’ incontro hanno preso parte Marcello Maggio, professore dell’Università, Nicoletta Paci, assessore ai Diritti dei cittadini, Fausto Viviani, presidente regionale Auser e Daniela Bortolotti, segretaria regionale Spi Cgil.

Leggi: Auser


Fondazione Brescia Solidale Onlus – Adattare le case delle persone non autosufficienti.

Cinque videoclip del Servizio di adattamento degli ambienti di vita – SAV
Da ormai dieci anni il SAV, Servizio adattamento ambienti di vita, di Fondazione Brescia Solidale Onlus, si occupa dell’adattamento delle case per le persone non autosufficienti residenti nella provincia di Brescia. Dal 2009 ad oggi il servizio ha realizzato oltre 4000 interventi, rivolti a persone anziane (75% dei casi) e disabili (25%) nel campo della eliminazione di barriere, ausili, soluzioni automatizzate e dispositivi domotici, contributi pubblici e agevolazioni fiscali.
Cinque brevi videoclip – realizzate grazie al contributo di FONDAZIONE ASM – GRUPPO a2a – illustrano le attività del SAV attraverso alcune esperienze concrete di intervento per persone anziane o persone con disabilità e testimoniano come il Servizio abbia favorito l’autonomia delle persone e facilitato il lavoro di cura dei famigliari.
Ma non solo maggiore autonomia e indipendenza sono il frutto del lavoro svolto: “…le modifiche alla casa hanno innescato nuovi pensieri…cosa può fare mio fratello disabile anche senza di me… e cosa posso fare io per me – racconta Silvana, sorella di Sidorel – con tutto questo tempo nuovo che mi è arrivato”.
Le cinque clip si possono vedere nella pagina del sito di Fondazione Brescia Solidale Onlus dedicata al servizio SAV

Leggi: Fondazione B Solidale


Firenze. La prima accademia internazionale sull’assistenza a lungo termine.

Avrà sede a Firenze la prima Accademia internazionale sul Long Term Care, dedicata alla ricerca di soluzioni per l’assistenza agli anziani, allo studio e alla sperimentazione di modelli innovativi per il welfare locale che possano essere di esempio per tutto il mondo. Dalla Conferenza internazionale “Long Term Care. Aging in place” che si è tenuta nei giorni scorsi presso l’Istituto degli Innocenti di Firenze è nata l’esigenza di creare una struttura per dare stabilità al lavoro interdisciplinare avviato per la prima volta sul tema dell’assistenza agli anziani che incide sulla sostenibilità dei modelli di welfare della società contemporanea, vista la costante crescita della popolazione anziana nel mondo (oggi sono 900 milioni le persone con età superiore ai 65 anni, si stima che nel 2050 saranno 2 miliardi). La Conferenza, promossa dalla Rete Long Term Care Alliance in collaborazione con Regione Toscana, Fondazione CR Firenze, Comune di Firenze, Fondazione Montedomini, con il contributo della Fondazione Internazionale Menarini, dell’Istituto degli Innocenti e dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Firenze, ha infatti messo per la prima volta a confronto personalità di rilievo internazionale, esperti di varie discipline, non solo mediche, ma anche del settore sociale, del mondo delle assicurazioni provenienti dai Paesi più impegnati sul tema della Long Term Care in particolare: Italia, Olanda, Canada, Svezia, Stati Uniti e Israele. La nuova Accademia Internazionale dedicata al Long Term Care (che potrebbe essere presieduta da William Reichman della società canadese Baycrest e presidente della LTC Alliance) avrà il sostegno di Montedomini e della rete mondiale Long Term Care Alliance. Tra le soluzioni innovative emerse durante la Conferenza quelle legate all’utilizzo delle nuove tecnologie che sono alla base anche del progetto di assistenza domiciliare a distanza, elaborato dall’Università di Firenze e da Montedomini per ridurre il numero di ricoveri di pazienti ultrasettantenni in ospedale. La proposta punta a far risparmiare alla sanità pubblica oltre 3 milioni l’anno nell’area fiorentina.
Fonte gonews.it

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Case popolari, nasce l’osservatorio permanente di Federcasa

Uno strumento, unico nel suo genere, che contiene dati raccolti da Federcasa, ed elaborati da Nomisma, relativi al patrimonio nazionale di edilizia residenziale pubblica
Federcasa è il primo ente ad avere a disposizione un prospetto dettagliato sul mondo Erp nel nostro Paese, con un rilevamento già concluso relativo a dati del 2016. Si tratta di un lavoro frutto della stretta collaborazione tra la Federazione per le case popolari e i propri associati e rappresenta un fondamentale strumento conoscitivo, in grado di misurare ed analizzare l’attività dei vari enti, al fine di poter interloquire, con sempre maggior autorevolezza, a livello istituzionale, ed intervenire tempestivamente nel dibattito pubblico, per orientare positivamente le politiche di settore.
I dati sono stati raccolti attraverso un censimento di 70 aziende casa, associate a Federcasa, su un totale di 80, ed hanno messo in evidenza la capacità del sistema di rispondere al bisogno abitativo delle fasce povere della popolazione, unita alla capacità di integrare la dimensione economica con quella sociale, con ricadute importanti in termini di minore degrado progressivo del bene comune, di prevenzione di situazioni di morosità e inadempienza e contenimento dello stock del patrimonio sfitto.
All’interno dell’attuale ciclo recessivo dell’edilizia, i risultati emersi dal monitoraggio dell’attività, legata alle nuove costruzioni e al recupero del patrimonio in gestione, concorrono ad attribuire agli enti associati un ruolo cardine nel sistema Paese.
“Siamo orgogliosi – dice Luca Talluri, presidente di Federcasa – che Federcasa abbia il primo Osservatorio Permanente Nazionale sull’edilizia Sociale. Siamo ovviamente disponibili a metterlo a sistema per il Mit e le Regioni. Questo strumento permetterà di rendere più efficace ed efficiente l’attività di proposta e analisi del nostro settore”

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Disabilità, Rete ferroviaria italiana lancia “Salablu+”: l’app per la ridotta mobilità

La nuova applicazione è esplicitamente dedicata alle persone con disabilità e ridotta mobilità, anche temporanea, che scelgono di viaggiare in treno. Una volta scaricata permetterà di costruire il proprio viaggio in maniera semplice
Richiedere e prenotare assistenza dal proprio smartphone in una delle oltre 300 stazioni gestite dal servizio Sala Blu, rimanendo in contatto con gli operatori attraverso la chat o il telefono e rendendo, così, più agevole l’utilizzo dei treni per le persone con ridotta mobilità. Questo l’obiettivo della nuova applicazione ‘Salablu+’, presentata oggi alla stazione Termini di Roma dall’ad e dg di Rfi, Maurizio Gentile.
La nuova app è esplicitamente dedicata alle persone con disabilità e ridotta mobilità, anche temporanea, che scelgono di viaggiare in treno. Una volta scaricata permetterà di costruire il proprio viaggio in maniera semplice, di consultare i tabelloni degli orari di partenza e arrivo di qualsiasi stazione, di ricevere notifiche sul proprio viaggio e di contattare un operatore di Sala Blu. Il servizio di assistenza e inoltre arricchito con la nuova funzionalità web-chat dedicata alle persone con disabilità uditiva.

Leggi: Redattore Sociale


Prendersi cura di genitori che “hanno qualcosa che non va”: miniguida per sopravvivere

Per i figli caregiver (spesso completamente invisibili) la pubblicazione di Stefania Buoni “Quando mamma e papà hanno qualcosa che non va”. Una bussola per capire “come sopravvivere quando tutto sembra crollare”, prendersi carico anche della propria sofferenza, e gestire “il dolore dell’anima”
C’è un immenso e invisibile iceberg che molto spesso non si conosce perché non viene raccontato e riguarda le tante storie di ragazzi e ragazze che vivono con un genitore colpito da malattia mentale. Secondo l’Istat (dati al 2011) i giovani caregiver tra i 15 e i 24 anni sono circa 170 mila, ma il numero è sottostimato, mancano ad esempio i figli di coloro che non hanno avuto diagnosi e non sono in trattamento per la propria patologia psichiatrica, mancano altresì i bambini e i giovani adulti. Secondo l’Oms nel mondo 400 milioni di persone soffrono di depressione, 60 milioni di disturbo bipolare e 21 milioni di schizofrenia, di queste circa un quarto sono genitori. Di malattia mentale genitoriale si parla troppo poco e a farne le spese sono spesso i più vulnerabili, ovvero i figli. Nasce per loro la miniguida alla sopravvivenza “Quando mamma e papà hanno qualcosa che non va” (Editoria Sociale, 2018) di Stefania Buoni, presidente e fondatrice, con Gaia Cusini, Carlo Miccio e Marco Fiore, della prima associazione italiana dedicata, la “Comic Children of mentally Ill parents”.

Leggi: Redattore Sociale


NEWS:

martedì 30 aprile 2019
Promuovere la qualità della vita dei fruitori dei servizi sociali

I servizi sociali di tutta Europa mirano a fornire ai cittadini servizi di assistenza sicuri, efficaci e di alta qualità. Di recente, varie riflessioni sul tema della qualità dei servizi evidenziano la necessità di pianificare servizi personalizzati al fine di garantire una migliore qualità della vita delle persone che si trovano in una condizione di vulnerabilità più o meno complessa. A livello europeo, il tema della qualità della vita viene ripreso dai 20 principi enunciati nel Pilastro Europei dei Diritti Sociali. Molto interessante è anche il lavoro condotto da Eurofound, la Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, che ogni quattro anni conduce delle Indagini europee sulla qualità della vita (EQLS) sulla base di una serie di indicatori che includono tra altri, anche l’accesso ai servizi pubblici.
Ma cosa definisce un servizio sociale di qualità e come può essere operato il passaggio ad un servizio che cerca di migliorare la qualità della vita dei suoi fruitori?

Leggi: Welforum, 30/04/2019


lunedì 29 aprile 2019
In Italia 14 milioni di over 65, solo pochi medici con formazione ad hoc

La popolazione italiana invecchia sempre più velocemente, ma calano gli specialisti in grado di curare a 360 gradi gli anziani che hanno più malattie contemporaneamente, ovvero la grande maggioranza. I geriatri in attività in Italia sono, infatti, poco più di 2.000 a fronte dei circa 13,8 milioni di over 65enni presenti. Con l’aumento della vita media cresce, nel nostro Paese, il numero di anziani e cresce, di pari passo, il numero di persone che hanno più di una malattia cronica. A partire dai 70 anni di età circa l’80% ha almeno due o più patologie con cui fare i conti quotidianamente, tra farmaci, visite e prescrizioni: dalle cardiopatie all’osteoporosi, dalla pressione alta al diabete, dalle malattie respiratorie all’insufficienza renale.
“Non di rado i medicinali che fanno bene per una malattia potrebbero peggiorarne un’altra. Per questo, lo stesso Piano Nazionale per le Cronicità elaborato dal Ministero della Salute vede al centro la valutazione multidimensionale geriatrica”, spiega Raffaele Antonelli Incalzi, presidente della Società Italiana di Geriatria e Gerontologia (Sigg). “La valutazione d’insieme della salute degli anziani e, soprattutto degli over 80 – prosegue – è quella che spetta al geriatra, vero e proprio coordinatore in grado di tarare le cure sulle necessità e fabbisogni del singolo paziente”.

Leggi: La Repubblica, 29/04/2019


lunedì 29 aprile 2019
Pensioni: quota 100 sarà dimezzata nel 2019

Quota 100 sarà una misura che nel 2019 coinvolgerà 128 mila persone, 162 mila in meno rispetto alla platea di 290 mila persone prevista dalle stime del governo. Lo sottolinea Ezio Cigna, responsabile della previdenza pubblica della Cgil nazionale, commentando un’analisi dell’osservatorio previdenza della Fondazione di Vittorio e della Cgil.
L’indagine prende in esame diverse misure pensionistiche inserite nel decreto n.4/2019, convertito con la legge n.26/19: Quota 100, il blocco della speranza di vita per le pensioni anticipate e la proroga di opzione donna. Nello specifico, per il dirigente sindacale “la differenza è ancora più marcata se si prende a riferimento la platea prevista nel triennio. In questo caso, infatti, si stima che quota 100 coinvolgerà solo un terzo delle persone previste dal governo, 325 mila invece di 973 mila”.
“Questo coinvolgimento molto più basso rispetto alla platea prevista dal governo – aggiunge Cigna – determinerà un avanzo importante di risorse. Nel triennio per l’insieme delle misure previdenziali prese in esame non saranno utilizzati 7 miliardi e 200 milioni, dei 21 miliardi stanziati in Legge di Bilancio. Nel 2019, dei 3,968 miliardi stanziati dal governo, non saranno utilizzati 1,6 miliardi, nel 2020 si prevede il mancato utilizzo di 2,9 miliardi e nel 2021 di 2,6 miliardi”.

Leggi: Inca, 29/04/2019


lunedì 29 aprile 2019
Solitudine e fatica di vivere: la nuova minaccia globale

Il World Economic Forum ha posto la questione della «sostenibilità umana» tra i principali rischi a cui sono esposte le società contemporanee
Se è il World Economic Forum nel suo Global Risk Report 2019 a inserire la questione della «sostenibilità umana» tra i principali rischi a cui sono esposte le società contemporanee c’è davvero da riflettere e preoccuparsi. I sintomi della crescente «fatica di vivere» sono ormai numerosi e provengono da fonti molto diverse. L’indice elaborato dal Pew Research Institute sulla natura positiva o negativa delle esperienze quotidiane segna un peggioramento costante negli ultimi anni. Nel 2017, quattro intervistati su dieci (la ricerca è internazionale) ammettono di vivere con molte preoccupazioni e stress; 3 su 10 di dover fare i conti col dolore fisico associato a malattie di diverso tipo; 2 su 10 di provare rabbia. Una tendenza che trova conferma in un rapporto della World Health Organization secondo il quale la depressione e i disordini dell’ansia sono aumentati rispettivamente del 54% a del 42%, tra il 1990 and 2015. Più in generale, sempre secondo la stessa fonte, le persone che problemi di salute mentale a livello mondiale hanno ormai superato il numero record di 700 milioni.

Leggi: Corriere della Sera, 29/04/2019


lunedì 29 aprile 2019
Alleanza tra famiglie e imprese per il welfare degli anziani

Più 10,3%. Tanto è cresciuta nel 2018 la spesa totale degli italiani per dare supporto ad anziani che hanno bisogno di assistenza continua. Sono 6,4 milioni le famiglie con questa necessità. La spesa totale sostenuta nel 2018 per la cura degli anziani non autosufficienti è stata di 27,9 miliardi, corrispondente a un esborso medio per famiglia di 13.306 euro. In prospettiva, il problema è doppio. Da una parte mancano forme di aiuto domiciliare qualificato. Le uniche possibilità di scelta sono la badante da una parte, la rsa dall’altra. E poi c’è la questione dei costi. Tanto che in molti nuclei uno dei componenti, di solito una donna, rinuncia al lavoro per curare un familiare anziano.
A rappresentare la situazione è per il secondo anno il rapporto sul Bilancio di welfare delle famiglie italiane curato da MBS Consulting. L’indagine è stata condotta su un campione rappresentativo di duemila nuclei. Il punto è: quale risposta dare a una domanda che di anno in anno è destinata a farsi sempre più pressante? «La curva di evoluzione della spesa pubblica nel settore del long term care, cioè l’assistenza a lungo termine per la non autosufficienza è piatta: 1% del Pil. Più che di una ritirata in questo caso si tratta di una inadeguatezza permanente — constata Enea Dallaglio, ceo di Innovation team, società di ricerca di Mbs consulting —. Bisognerebbe cominciare a prendere in considerazione il modello tedesco, dove dagli anni ’90 è in vigore un sistema di long term care obbligatorio ma basato sulla contribuzione privata.

Leggi: Corriere della Sera, 29/04/2019


venerdì 26 aprile 2019
Allarme denatalità, quanto dobbiamo preoccuparci?

Difficile dire se il circolo vizioso determinato dall’intreccio tra riduzione delle nascite e produttività si sia manifestato in qualche Paese. Il solo sospetto dovrebbe essere sufficiente per intervenire
Sono trascorsi poco più di 50 anni da quando Kingsley Davis, il sociologo e demografo che è stato uno dei padri dell’analisi delle transizioni demografiche, lamentava che nel dibattito sulle politiche per la popolazione fosse così difficile trovare una “esplicita discussione degli obiettivi di lungo termine” di tali politiche e si mostrava molto preoccupato per quella che chiamò, con terminologia allora nuova, “esplosione della popolazione”.
Tipicamente, osservava Davis, si forniva un rapido elenco dei danni che potevano derivare da quella esplosione per passare alle misure ritenute più idonee per affrontarla, tra le quali dominava la “pianificazione familiare” (cioè la contraccezione), ma ben poco si diceva su quale fosse la popolazione ottima. Da allora sembra passato ben più del mezzo secolo effettivamente trascorso. Al timore dell’esplosione della popolazione si è sostituita, in tutti i Paesi avanzati, la realtà della denatalità con i suoi effetti sulla dimensione della popolazione e sul suo invecchiamento. All’elenco dei danni che avrebbe causato l’esplosione della popolazione si sta sostituendo quello (non necessariamente unanime) dei danni provocati dalla denatalità, ma non si può dire che si sia sviluppata l’esplicita discussione di cui Davis lamentava la mancanza.

Leggi: Rassegna Sindacale, 26/04/2019


venerdì 26 aprile 2019
La ‘Green Economy’ può creare 800.000 posti di lavoro

Fondazione Sviluppo Sostenibile indica 5 obiettivi fra cui la riduzione dei consumi di energia in edifici, scuole e uffici
Lo sviluppo sostenibile e la green economy possono portare in sei anni alla creazione di 800.000 posti di lavoro in Italia.
Questo scenario è stato prefigurato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile nel Rapporto “Rilanciare l’economia e l’occupazione in Italia con misure e politiche al 2025 per 5 obiettivi strategici di green economy” presentato a Roma nel mese di aprile in occasione del Meeting di primavera, in preparazione degli Stati generali della green economy del 2019.
La Fondazione per lo sviluppo sostenibile, in collaborazione con gli economisti di Cles Srl, ha calcolato che realizzando le misure proposte nel rapporto per raggiungere 5 obiettivi green si attiverebbero circa 190 miliardi di investimenti con circa 682 miliardi di aumento della produzione e 242 miliardi di valore aggiunto, creando circa 800.000 nuovi posti di lavoro al 2025.

Leggi: Edilportale, 26/04/2019


mercoledì 24 aprile 2019
New Urban Body: le nuove esperienze di housing sociale che trasformano la città

Nel corso del Convegno “Last Call: dalle parole ai fatti”, Giordana Ferri di Fondazione CARIPLO ha illustrato l’evoluzione dei modi di abitare e vivere la città, da Londra a Milano
La seconda parte del Convegno “Last Call: dalle parole ai fatti” – tenutosi lo scorso 24 gennaio a Milano e dedicato al tema della rigenerazione urbana in Lombardia – è stata dedicata alla presentazione di testimonianze e casi concreti.
Dopo la pubblicazione di due contributi tecnici – rispettivamente di Ilaria Bertini, del Dipartimento Efficienza Energetica di Enea, e di Marco Marcatili, Responsabile Sviluppo NOMISMA – proseguiamo il nostro approfondimento sulle tematiche affrontate nel corso della giornata con la pubblicazione della presentazione di Giordana Ferri di Fondazione CARIPLO, che ha illustrato alcune evoluzioni dei modi di abitare in città.
Per conto della Fondazione Housing Sociale – costituita nel 2004 da Fondazione CARIPLO per sperimentare approcci e soluzioni innovative per la strutturazione, il finanziamento, la realizzazione e la gestione di iniziative di edilizia sociale economicamente sostenibili – Giordana Ferri ha curato New Urban Body (NUB), una mostra “itinerante” dedicata, appunto, al concetto di new urban body: organismi urbani multifunzionali che possano rispondere in modo flessibile all’esigenza di costruire il proprio “palinsesto urbano” quotidiano.

Leggi: Casa e Clima, 24/04/2019


martedì 23 aprile 2019
Il quadro delle risorse per la Long-Term Care a partire dai principali rapporti di settore

A quanto ammontano le risorse per l’assistenza continuativa nel nostro Paese? La spesa è cresciuta o diminuita negli ultimi anni? La composizione della spesa è cambiata? L’articolo di Laura Pelliccia cerca di dare una risposta a queste ed altre domande offrendo un’accurata analisi a partire dai dati istituzionali più recenti.
Di Laura Pelliccia (Funzionario di Regione Lombardia; collaboratrice di Lombardia sociale; collaboratrice di NNA)
Negli ultimi mesi sono stati pubblicati alcuni Rapporti che permettono di fare il punto sulle risorse dedicate all’assistenza continuativa nel nostro Paese.
Si presentano le principali evidenze: del Rapporto della Ragioneria Generale dello Stato (RGS) “Le tendenze di medio-lungo periodo del sistema pensionistico e socio-sanitario” che fotografa le tendenze delle risorse pubbliche per la LTC; delle statistiche Istat “Il sistema dei conti per la sanità” che ricostruisce, anche in chiave intertemporale, la spesa sanitaria per le diverse funzioni.
Di seguito si sottolineano i cambiamenti in atto a livello nazionale per l’assistenza sociosanitaria e per gli altri interventi a sostegno delle persone non autosufficienti, con particolare riguardo alla casistica degli anziani.
Quante risorse nazionali sono dedicate alla LTC? Qual è la situazione rispetto a qualche anno fa?
Il Rapporto della Ragioneria Generale dello Stato consente di osservare l’andamento temporale della spesa per Ltc rispetto al Pil, ovvero le risorse pubbliche investite per assistere gli anziani e i disabili non autosufficienti rispetto alle risorse nazionali (prodotto interno lordo).
La spesa per l’assistenza è data dalla somma di tre voci:
– l’indennità di accompagnamento erogata dal sistema centrale
– le prestazioni sanitarie per la LTC (si veda box 1)
– gli interventi socio-assistenziali per le persone non autosufficienti (interventi prevalentemente in natura ed erogati dagli enti locali)

Leggi: I Luoghi della Cura, 23/03/2019


domenica 21 aprile 2019
Una diagnosi che rivoluziona gli equilibri di tutta la famiglia

Gli uomini non scappano: presenti nelle decisioni, aiutano negli aspetti pratici e contribuiscono a calmare l’ansia. Le relazioni profonde che sanno mettersi in discussione escono rafforzate dalla prova
La salute della famiglia passa per lo più dalle donne: mamme e mogli si occupano di accudire l’intero nucleo, dalle visite in età pediatrica fino all’assistenza agli anziani. Uno scenario che si conferma quando la diagnosi di tumore interessa fidanzati, mariti, padri, fratelli. Ma che accade quando ad ammalarsi è lei? Lui non si defila, come ci si potrebbe aspettare da cliché sul maschio assente e disattento. «Circa l’85% delle pazienti oncologiche ha al suo fianco un uomo (il partner in sei casi su 10), l’11% è sostenuto da una figura femminile» dice Annamaria Mancuso, presidente di Salute Donna Onlus, che ha promosso un’indagine per verificare il ruolo del caregiver maschile durante le cure per un tumore femminile.
«E la presenza di mariti o familiari cresce nel tempo: ci sono alla diagnosi nel 65% dei casi, e quasi sempre (93%) al momento dell’intervento e partecipano ampiamente anche alle visite di controllo, agli esami o alle sedute di chemio e radioterapia». La ricerca, realizzata dall’istituto Doxa (e realizzata con il contributo incondizionato di Amgen), ha coinvolto oltre 400 donne con un’età media di 56 anni e una diagnosi di cancro (soprattutto al seno, nel 63% dei casi), afferenti a 11 centri clinici distribuiti su tutto il territorio nazionale.

Leggi: Corriere della Sera, 21/04/2019


giovedì 18 aprile 2019
Il grande bluff della pensione di cittadinanza

Nel Veneto l’ha richiesta con successo soltanto un anziano “povero” ogni cento. Di Girolamo (Spi): “I dati che arrivano dai nostri territori sono impietosi. La propaganda elettorale del governo si sta sciogliendo come neve al sole”
Un annuncio lanciato dal governo a margine del reddito di cittadinanza e da molti considerato una vera e propria manna dal cielo. Risultato? Le norme e i requisiti incredibilmente stringenti e ferrei stanno rendendo pressoché inutile questa misura anti-povertà. A lanciare l’allarme sulla pensione di cittadinanza era stato lo Spi Cgil nazionale in tempi non sospetti. L’Inps aveva ipotizzato che ad accedere alla pensione di cittadinanza sarebbero state 250 mila famiglie; il ministro del Lavoro Luigi Di Maio ne aveva annunciate 500 mila: non sarà così, saranno molte meno. I paletti per accedere all’integrazione sono infatti molto più rigidi di quelli propagandati e, sostanzialmente, la platea sarà la stessa che attualmente richiede l’assegno sociale, ovvero non più di 120 mila nuclei familiari a livello nazionale.

Leggi: Rassegna Sindacale, 18/04/2019


mercoledì 17 aprile 2019
Pensioni, il governo si è distratto

Ghiselli (Cgil) a RadioArticolo1: “L’esecutivo aveva preso impegni con noi, ma non li ha mantenuti. Il primo era valutare gli emendamenti al decreto, poi riconvocarci, così non è stato. Quota 100 resta una misura temporanea e marginale”
“Probabilmente, il governo si è distratto. Aveva preso alcuni impegni con noi sulle pensioni, ma non li ha mantenuti: il primo era quello di valutare le proposte del sindacato, gli emendamenti che avevamo presentato al decreto dell’esecutivo, per poi riconvocarci. Non c’è stato l’incontro, né tantomeno abbiamo avuto risposte e alla fine il decreto è rimasto immutato”. Così Roberto Ghiselli, segretario confederale Cgil, ai microfoni di RadioArticolo1.
“Tra l’altro, non hanno accolto neanche quelle nostre proposte che non avevano un impatto di carattere economico. Penso alle due commissioni istituite dal precedente governo, ora decadute: si trattava di ripristinarle, prendendo l’aspettativa di vita, collegata alla gravosità dei lavori, mentre l’altra riguardava la distinzione fra spesa previdenziale e spesa sociale. Inoltre, il sottosegretario al Lavoro Durigon si era preso l’onere di riconvocare il tavolo su un discorso più complessivo sulla previdenza, arrivando al superamento vero della legge Fornero, poiché ‘quota 100’ non ha tali caratteristiche, ma, anche qui, tutto è rimasto lettera morta”, ha affermato il dirigente sindacale.

Leggi: Rassegna Sindacale, 17/04/2019


mercoledì 17 aprile 2019
Bologna – Dignità, autodeterminazione, relazioni sociali: ecco i diritti degli anziani fragili.

Diritto a una vita dignitosa, all’autodeterminazione, ad avere relazioni sociali, all’abitare, alla sicurezza, alla vivibilità urbana. Sono alcuni dei diritti raccolti nella “Carta dei diritti degli anziani fragili” realizzata nel 2016 nell’ambito del progetto Anziani imprenditori di qualità della vita da un gruppo di lavoro formato da Auser, Ancescao, Ausl Bologna, Asp Città di Bologna, Città metropolitana e Istituzione Minguzzi. Se ne è discusso nella tavola rotonda “Diritti e responsabilità: una Carta per gli anziani fragili” che si è tenuta nei giorni scorsi nella sede dell’Avis a Bologna.
La Carta si compone di 13 articoli che sono stati commentati da un centinaio di persone attraverso focus group e work cafè sul territorio. Uno di questi prevede il diritto all’autodeterminazione ovvero a scegliere liberamente della propria vita, anche per ciò che riguarda le cure, a essere consultato e prendere parte a qualsiasi decisioni lo riguardi, a scegliere il luogo di vita che si adatti ai propri bisogni, ad avere il tempo per riflettere sulle decisioni.

Leggi: Auser, 17/04/2019


lunedì 15 aprile 2019
Campi elettromagnetici e danno alla salute dei condomini. Quando scatta il principio di precauzione?

Quando i condomini possono chiedere la rimozione dei tralicci di alta tensione?
l fatto. I proprietari di due appartamenti in condominio, confinanti nella parte retrostante con gli impianti ferroviari di una società, esponevano che quest’ultima aveva fatto installare abusivamente dei pali per l’alta tensione che emettevano radiazioni lesive per la salute.
Per tali motivi, ne chiedevano la rimozione ed il risarcimento dei danni. Tribunale prima, e Corte d’Appello poi, condannavano la società applicando la Legge quadro n. 36/2001 (Protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici).
Secondo i giudici di merito, infatti, nonostante la scienza medica non avesse accertato un nesso causale tra esposizione ai campi elettromagnetici ed effetti negativi sulla salute, occorreva applicare il principio di precauzione, in base al quale il danno alla salute è presunto indipendentemente dall’assenza di prova sul nesso di causalità.
La Corte di Cassazione, sentenza n. 8277 del 25 marzo 2019, ha invece sconfessato il ragionamento dei giudici di merito, accogliendo il ricorso della società.

Leggi: Condominio Web, 15/04/2019


mercoledì 3 aprile 2019
Bologna, infermieri e badanti come riders: arrivano con una App. Ma l’Ispettorato del lavoro interviene

Multe salate per oltre due milioni di contributi non versati. Nel mirino le agenzie che offrono personale anche agli ospedali cittadini
Duecento infermieri a chiamata gestiti da studi professionali in modo irregolare nei principali ospedali pubblici e privati, con piattaforme online simili a quelle dei fattorini del cibo a domicilio. E 165 badanti fornite alle famiglie da una falsa cooperativa.
Così, due maxi-operazioni dell’Ispettorato del lavoro di Bologna hanno rivelato due distinte degenerazioni del lavoro nella sanità cittadina. Sfruttando necessità reali delle famiglie e buchi di organico delle strutture, le società gestiscono il personale in un modo che gli ispettori hanno contestato come irregolare chiedendo assunzioni dirette, erogando multe salate e contestando contributi non versati per oltre due milioni di euro.
Il primo caso, quello degli infermieri, replica una figura che già esiste negli ospedali: l’infermiere a chiamata. Solo che in questo caso alcuni studi professionali con sede in città, con un bacino di oltre 200 lavoratori, si sostituiscono alle agenzie del lavoro associando come liberi professionisti gli infermieri, che poi sono gestiti con piattaforme online e gruppi Whatsapp che rispondono in diretta alle richieste delle strutture sanitarie. Diversamente dalle agenzie però gli studi non hanno i requisiti per operare sul mercato in questo modo, non assumono gli infermieri e non pagano festivi, straordinari o ferie.

Leggi: La Repubblica, 03/04/2019


DALLE REGIONI:

martedì 30 aprile 2019
Sunia Palermo, confronto sul disagio abitativo e mostra fotografica

Appuntamento il 2 maggio alle ore 16,30 alla Cgil
Incontro sul disagio abitativo e una mostra su Aldo, il clochard trovato senza vita a Palermo il 17 dicembre scorso. Ad organizzarli è il Sunia Palermo, giovedì 2 maggio, alle 16,30, presso la sede della Cgil Palermo, in via Meli, 5. “Affronteremo – spiega Zaher Darwish, segretario del Sunia Palermo – il tema del disagio abitativo legato alla questione della residenza anagrafica e alla richiesta espressa da diverse famiglie palermitane, che occupano immobili, di poter regolarizzare i contratti per le forniture domestiche nelle loro abitazioni”. All’incontro sarà presente l’assessore alla Cittadinanza sociale del Comune, Giuseppe Mattina. In tale occasione sarà presentata una mostra fotografica dedicata ad “Aldo”, Laid Abdellah, il clochard trovato morto a dicembre sotto i portici di piazzale Ungheria, allestita dal fotografo palermitano Marcello Cataliotti Natoli. La mostra sarà allestita e aperta al pubblico dal 3 maggio nella sede del Sunia, in via Tenente Giovanni Ingrao, 2.

Leggi: Rassegna Sindacale, 30/04/2019


martedì 30 aprile 2019
L’infermiere di famiglia a domicilio nelle piccole comunità

E’ attivo da giovedì 2 maggio a Monsummano Terme, Lamporecchio e Larciano (Firenze) il nuovo servizio dell’infermiere di famiglia e di comunità, che mira ad avvicinare sempre più i professionisti sanitari al domicilio del paziente
E’ attivo da giovedì 2 maggio a Monsummano Terme, Lamporecchio e Larciano il nuovo servizio dell’infermiere di famiglia e di comunità, rivolto alla popolazione residente. Il nuovo percorso di assistenza domiciliare voluto dalla Regione Toscana (delibera 597 del 4 giugno 2018) per avvicinare sempre più i professionisti sanitari al domicilio del paziente, mira a prevenire ricoveri inutili e aiutare i cittadini all’accesso più appropriato ai servizi sanitari e sociosanitari territoriali.
“Siamo orgogliosi che la nostra Regione e la nostra Azienda abbiano sostenuto e consentito l’adozione di questo nuovo modello che non riguarda solo l’organizzazione degli infermieri che si occupano di cure domiciliari, ma che vuole migliorare la modalità di relazione dei cittadini con la rete di servizi sanitari – dichiara Paolo Zoppi, direttore del Dipartimento di Infermieristico – Questa evoluzione dell’assistenza infermieristica territoriale è sicuramente importante per i risultati che potrà realizzare per i cittadini, ma ha anche un significato professionale profondo in quanto consentirà di esercitare la professione infermieristica in una delle sue forme organizzative più avanzate e moderne”.

Leggi: Redattore Sociale, 30/04/2019


venerdì 26 aprile 2019
Sanità Veneto: Fp, programmazione sbagliata

“Il caos di questi giorni, generato dall’uscita delle schede di allocazione dei posti letto ospedalieri e territoriali e dai problemi relativi al personale, non è altro che l’emergere di un malcontento più generale che trae origine dall’aggregazione delle Ulss e dalla creazione dell’Azienda Zero”. A dirlo è Ivan Bernini, segretario generale Fp Cgil Treviso e segretario regionale Fp Cgil Veneto, spiegando come “la riduzione delle Ulss non è stata preceduta da alcun piano di fattibilità, è stata del tutto improvvisata, lasciando ai singoli direttori la responsabilità di gestire una riorganizzazione complessa con le stesse risorse di prima. L’intero sistema è stato stressato, concentrato su se stesso, incapace di poter dare risposte alle priorità di salute nel territorio, alle politiche del personale e a una reale programmazione delle risorse”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 26/04/2019


martedì 23 aprile 2019
Nonni affidatari aiutano le famiglie in difficoltà a crescere i figli

Affidamento “a tempo determinato” non a una mamma e un papà, ma a un nonno o a una nonna, per aiutare bambini e ragazzi in difficoltà e affiancare le loro famiglie a superare i momenti critici. E’ il progetto “AAA nonni cercansi” dell’associazione M’aMa-Dalla Parte dei Bambini
Nonni affidatari “a tempo determinato”, per aiutare bambini e ragazzi in difficoltà e affiancare le loro famiglie a superare i momenti critici: è l’idea del progetto “AAA nonni cercansi”, promosso dall’associazione “M’aMa-Dalla Parte dei Bambini”, che da anni si impegna, attraverso un gruppo di mamme volontarie, per assicurare una famiglia a ogni bambino, tramite percorsi di adozione ma anche di affido. E se un papà e una mamma sono essenziali per crescere e stare bene, anche un nonno o una nonna possono avere un ruolo educativo e affettivo di grande valore.
Per questo, l’associazione ha pensato di chiamare a raccolta le persone, non più giovani, che abbiano concluso il proprio ciclo lavorativo e abbiano tempo, ma soprattutto entusiasmo ed energia da donare a bambini e ragazzi che, pur avendo una famiglia, hanno bisogno di qualche attenzione in più.
Il progetto prevede, dopo un percorso di informazione e formazione degli interessati, l’accoglienza, per alcune ore al giorno e/o nel fine settimana, di bambini e ragazzi le cui famiglie siano in difficoltà nella loro cura e crescita. Alla radice della proposta, c’è la convinzione che l’anziano abbia un ruolo non marginale nella formazione delle nuove generazioni e che esercitare questo ruolo contribuisca anche al suo stesso benessere, promuovendo un “invecchiamento attivo” che rende la terza età una stagione ricca e piena di possibilità.

Leggi: Redattore Sociale, 23/04/2019


martedì 23 aprile 2019
Palermo: Casa, i sindacati inquilini sollecitano rinnovo accordi per i canoni locazione

Sunia, Sicet e Uniat sollecitano il rinnovo degli accordi territoriali dei comuni ad alta “tensione abitativa” in provincia di Palermo. Gli 11 comuni interessati, oltre alla stessa città di Palermo, sono: Altofonte, Bagheria, Capaci, Ficarazzi, Isola delle Femmine, Misilmeri, Monreale, Montelepre, Torretta, Trabia, Villabate. I sindacati degli inquilini e degli assegnatari palermitani Sunia, Sicet e Uniat hanno chiesto unitariamente ai sindaci degli 11 comuni di convocare le parti per rinnovare gli accordi sui canoni di locazione concordati. “Siamo in forte ritardo. La convenzione sottoscritta nell’ottobre 2016 al ministero Infrastrutture e Trasporti e recepita con un decreto il 16 gennaio 2017, comportava il rinnovo degli accordi territoriali – dichiarano i segretari del Sunia, Sicet e Uniat Palermo Zaher Darwish, Mario Bommarito e Rino Di Dia – Sono passati due anni e quattro mesi dalla pubblicazione del decreto e ancora a Palermo non è stato sottoscritto nessun nuovo accordo”.

Leggi: La Repubblica, 23/04/2019


mercoledì 17 aprile 2019
Approvate in Liguria le residente aperte

La Giunta regionale ha dato il via libera alle linee guida per l’attuazione in Liguria del modello delle ‘residenze aperte’ per l’erogazione di servizi di cura e assistenziali a domicilio e ambulatoriali a persone disabili o non autosufficienti, con l’avvio della prima sperimentazione nelle valli Antola e Tigullio.
Il modello di “residenza aperta” è prevista nel Piano sociosanitario per favorire la permanenza degli anziani nelle proprie case grazie a interventi mirati di sostegno a domicilio. Le linee guida approvate dalla Giunta prevedono che le strutture residenziali per anziani accreditate (Rsa e residenze protette) possano sviluppare un’integrazione tra servizi residenziali, servizi domiciliari e altri servizi innovativi per consentire alle persone di rimanere nella propria casa, garantire interventi e prestazioni sanitarie e sociosanitarie, specialistiche, infermieristiche, riabilitative, assistenziali, tutelari, nonché di educazione sanitaria e terapeutica. Oltre all’ospitalità residenziale, i servizi e le prestazioni che la Residenza Aperta può offrire con il proprio personale sono: cure domiciliari, accoglienza diurna, accoglienza residenziale in continuità con il medico di medicina generale e la rete sanitaria dei servizi per la gestione degli aggravamenti dei pazienti con diverse patologie anche croniche, accoglienza residenziale per la stabilizzazione del paziente con disturbo cognitivo.

Leggi: Auser, 17/04/2019


mercoledì 17 aprile 2019
Prato. Solidarietà abitativa per combattere solitudine e disagio con il progetto “PRATO COABITA”

E’ stato presentato il progetto “Prato Coabita” che vede in campo le associazioni Pane e Rose, il Cenacolo e Auser. A Prato ci sono 250 sfratti all’anno, ovvero quasi 1 al giorno, 1/3 in più rispetto alla media regionale toscana. A questo si aggiungono 600 persone in emergenza abitativa e 1400 in lista per ottenere la casa popolare, oltre a circa 6000 alloggi sfitti.
Il progetto “Prato Coabita” è un servizio sperimentale e innovativo di coabitazione tra soggetti anziani o disabili che vivono in abitazioni di proprietà o affitto a rischio di perdita dell’autosufficienza e dei legami sociali e soggetti o famiglie in condizione di fragilità socio abitativa, a rischio di povertà relativa e di emarginazione sociale. Il progetto intende valorizzare un modo di abitare che favorisce le relazioni, la condivisione delle risorse personali in un’ottica di reciprocità e dove rispettive fragilità possono divenire una risorsa grazie al tempo disponibile da dedicare agli al

Leggi: Auser, 17/04/2019


IN AGENDA:

Trentennale Auser: tutti i soci invitati a partecipare a due iniziative all’insegna della creativita’ e dell’orgoglio di appartenenza

In occasione del Trentennale dell’Auser, sono state lanciate due iniziate nazionali a cui potranno partecipare soci e volontari. Iniziative all’insegna della creatività e dell’orgoglio di appartenenza. Con “Una regalo per Auser” si invitano soci e volontari a realizzare un dono per l’associazione: una poesia, un brano musicale, un disegno, un quadro o anche una ricetta di propria invenzione. Le fotografie dei regali verranno pubblicate in una apposita Galleria sul sito www.auser.it
Soci e volontari potranno inoltre partecipare a “Uno scatto d’orgoglio”, inviando un Selfie e scrivendo in 260 caratteri il valore che si attribuisce ad Auser e all’invecchiamento attivo.
Tutte le fotografie entreranno a far parte della Galleria dei volti Auser e saranno protagoniste di un video.
“Questo compleanno va festeggiato tutti insieme con la gioia e l’orgoglio di aver contribuito, ciascuno di noi, a rendere migliore la comunità in cui viviamo e più serena la vita di tante persone – sottolinea il presidente Enzo Costa in una lettera inviata ai soci – Abbiamo pensato di dedicare il Trentennale al valore dell’Invecchiamento Attivo e di condividere insieme questo importante traguardo”.
La celebrazione del Trentennale si avvierà in occasione della Conferenza d’Organizzazione che si terrà a Roma il 9 e 10 maggio 2019.

Per info: www.auser.it


Il 9 e 10 maggio a Roma Conferenza di Organizzazione Auser

Si terrà a Roma presso il Centro Congresso Frentani, il 9 e 10 maggio 2019 la Conferenza Nazionale di Organizzazione dell’Auser, appuntamento che cade nell’anno del Trentennale dell’associazione.

Leggi: Auser


“Caregiver Day” 2019: radici di cura e nuove traiettorie

“Radici di cura e nuove traiettorie” è il filo conduttore della nuova edizione del “Caregiver Day”: giornate dedicate al caregiver familiare (chi si prende cura di un proprio caro malato, disabile, non autosufficiente.) in programma tra Carpi e Bologna dall’8 al 31 maggio.
Un filo conduttore che evidenzia il lungo lavoro compiuto dalla Cooperativa sociale Anziani e non solo e dall’Unione Terre d’Argine (con il patrocinio della Associazione dei Caregiver Familiari CARER, dell’AUSL di Modena e della Regione Emilia Romagna) per evidenziare le peculiarità ed i bisogni dei familiari impegnati in attività di cura (7.293.000 a livello nazionale e 536.000 in Emilia Romagna) e ricercare politiche e buone pratiche di sostegno in ambito regionale, nazionale ed europeo.
I convegni e workshop di questa nona edizione tratteranno di domiciliarità, cura e narrazione, stimolazione cognitiva, auto mutuo aiuto, conciliazione, innovazione del welfare.

Leggi: Caregiver Day


Per contrastare la povertà, combinare più politiche

Roma, Inapp, 14 maggio – Presentazione del tema – Emanuele Ranci Ortigosa
Il critico passaggio dal REI, centrato sulla povertà estrema e sulle politiche di inclusione sociale, al RdC, che estende target e soglie di accesso prestando prevalente attenzione all’inserimento lavorativo, può offrire l’opportunità per dibattere e maturare una visione e una strategia di contrasto alla povertà di maggior respiro, di medio/lungo periodo.
Il convegno che qui presento, specialmente nella mattinata, si spingerà oltre il dibattito sulla normativa specifica del RdC che ha impegnato in questa fase il confronto sul contrasto alla povertà, per allargare lo sguardo su una prospettiva più ampia, coinvolgente più politiche rilevanti in ordine alla finalità perseguita.
A tale approccio sono stato incoraggiato dall’analisi su dieci sistemi europei e sulle loro tendenze proposto nell’articolo di Baldini, Busilacchi e Gallo, “Da politiche di reddito minimo a sistemi integrati di contrasto alla povertà?”, che evidenzia fra l’altro che, sotto il profilo reddituale, le politiche di Reddito minimo sono quelle che meno concorrono all’abbattimento della povertà se comparate alle politiche pe la famiglia, per la casa, per la disoccupazione. Tale analisi incrocia una consolidata mia convinzione, sviluppata qualche anno fa in un significativo convegno e più volte ripresa, sull’esigenza di non procedere solo per aggiunte al sistema assistenziale vigente senza affrontarne contestualmente i gravi limiti, disegnando e implementando un percorso di riforme coerente e integrato delle diverse politiche sociali che intercettano dimensioni importanti della condizione di povertà.

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I prossimi appuntamenti di Italia Longeva

Roma il 3 e 4 luglio presso il Ministero della Salute (Auditorium Viale Ribotta) in occasione degli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine.
Giunta alla quarta edizione, la due giorni annuale di incontro e confronto tra gli attori che entrano a diversi livelli nella programmazione, organizzazione e gestione del sistema sociosanitario e assistenziale dedicato alle cure a lungo termine si propone come un’occasione di aggiornamento e di discussione allargata su modalità efficaci e sostenibili per la presa in carico degli anziani fragili.
Tutte le info e gli aggiornamenti sul sito www.italialongeva.it

Leggi: Auser


Mettersi insieme e cercare soluzioni: verso la Biennale della prossimità

Si terrà a Taranto dal 16 al 19 maggio la terza edizione della manifestazione dedicata a cittadini e associazioni che operano all’insegna del bene comune. Anche il programma si costruirà con le proposte dei partecipanti. Iscrizioni e segnalazioni di idee entro il 31 marzo
La Biennale della prossimità arriva al sud: dopo la prima edizione a Genova nel 2015 e l’appuntamento di Bologna nel 2017, la manifestazione approda a Taranto dal 16 al 19 maggio. E’ promossa da 17 organizzazioni nazionali (diverse realtà che si occupano di cooperazione sociale, associazionismo, volontariato, sindacato, enti pubblici) in collaborazione con il CSV di Taranto e un comitato locale cui aderiscono oltre 40 enti tarantini.
Ciò che rende originale la manifestazione è l’idea di creare uno spazio dedicato al confronto fra gruppi di cittadini e associazioni che mettono in pratica quotidianamente il concetto di prossimità: individuano insieme un bisogno comune, cercano soluzioni condivise, le realizzano mettendosi in gioco in prima persona rendendole accessibili a un pubblico più ampio come bene comune.
Di esempi concreti ce ne sono diversi: dalle forme di abitare solidale ad iniziative anti spreco o per la riqualificazione di spazi pubblici e di immobili degradati.
A Taranto sarà possibile conoscere queste esperienze e scambiare competenze grazie a workshop, momenti di confronto, testimonianze; ci sarà anche arte, convivialità, animazione di strada e molto altro: tutte iniziative che andranno a comporre il programma partecipato – altro elemento innovativo – che si costruirà settimana dopo settimana grazie alle proposte degli iscritti.

Leggi. Redattore Sociale


IN EVIDENZA:

Previdenza: riscatto, ricongiunzione o rendita

Inps su attestazioni fiscali per il pagamento degli oneri
Con il messaggio n. 1490 dell’11 aprile, l’Inps comunica che le attestazioni fiscali dei versamenti effettuati nel 2018 per gli oneri da riscatto, ricongiunzione o rendita, sono visualizzabili e stampabili nel Portale dei Pagamenti del sito www.inps.it, raggiungibile attraverso il seguente percorso: “Prestazione e servizi” > “Tutti i servizi” > “Portale dei pagamenti” > “Servizi Riscatti, Ricongiunzioni e Rendite” > “Entra nel servizio” > “Accedi” > “Sezione pagamenti effettuati”.
L’accesso con codice fiscale e numero pratica consente di visualizzare e stampare l’attestazione fiscale relativa ad una singola pratica di riscatto, ricongiunzione o rendita; l’autenticazione mediante PIN, invece, consente di visualizzare e stampare l’attestazione fiscale relativa ad una o più pratiche di riscatto, ricongiunzione e rendita.
Al riguardo l’Inps precisa che le attestazioni fiscali relative ai pagamenti effettuati dagli iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo e al Fondo pensione sportivi professionisti (ex Enpals), che non dovessero essere disponibili sul Portale dei Pagamenti, potranno essere richieste utilizzando la casella di posta elettronica polospecialisticopals.roma@inps.it

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Portale INPS – Tutti i moduli PIN in un’unica sezione

Per agevolare gli utenti nella ricerca dei moduli, l’Inps ha raccolto in un’unica sezione del suo portale tutti quelli che riguardano il PIN. Nella sezione “Tutti i moduli”, infatti, è stata creata la nuova voce “Assegnazione e abilitazione PIN”.
Posizionata come prima scelta nel menu a sinistra, consente di trovare al suo interno tutti i moduli di assegnazione e abilitazione ai profili PIN. Il PIN, oltre che per accedere a prestazioni di interesse strettamente personale del titolare, può essere utilizzato per svolgere ulteriori attività espressamente autorizzate. Per questo, oltre al modulo di assegnazione del PIN dispositivo al cittadino (MV35), sono stati realizzati altri moduli di abilitazione o estensione del PIN.

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Riscatto contributi laurea e di periodi non lavorati

Il Dl 4/2019 ha introdotto alcune novità previdenziali in materia di riscatto contributivo riguardante sia la laurea sia i periodi non coperti da contributi, fino a un massimo di 5 anni. In particolare, per ciò che concerne gli studi universitari, è possibile chiedere il riscatto con un costo più basso rispetto a quello ordinario, che pure resta un’opzione, mentre per i periodi non coperti da contributi, è stato introdotto in via sperimentale nel triennio 2019-2021 un nuovo istituto di riscatto riferito ai periodi non coperti da contribuzione in nessuna forma di previdenza obbligatoria, antecedenti al 29 gennaio 2019 (data di entrata in vigore del decreto), parificandoli a periodi di lavoro, nella misura massima di 5 anni, anche non continuativi.
Per quanto riguarda il riscatto della laurea, il costo è calcolato applicando l’aliquota di computo prevista per le prestazioni pensionistiche del fondo lavoratori dipendenti (33%) al minimale retributivo previsto per artigiani e commercianti (15.878 euro per il 2019). Per ogni anno del corso legale di studi che si intende riscattare occorre spendere 5.239,74, indipendentemente dalla retribuzione effettivamente riscossa.

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Pensionati residenti all’estero- Avviata 2° fase accertamento esistenza in vita

L’Inps con il messaggio n. 815 del 28 febbraio comunica che Citibank ha avviato la seconda fase dell’accertamento dell’esistenza in vita per i pensionati residenti in Sud America, Centro America, Nord America, Asia, Medio ed Estremo Oriente, Paesi Scandinavi, Stati dell’Est Europa e Paesi limitrofi precedentemente esclusi. Allo scopo è prevista la spedizione di circa 128.000 plichi contenenti la lettera esplicativa e il modulo di attestazione.
L’Inps sottolinea che i criteri adottati per la suddivisione per aree geografiche si riferiscono ai dati di residenza registrati negli archivi della Citybank, a cui è delegata la verifica complessiva dei dati. In questa ulteriore fase della verifica, specifica Inps, sono stati compresi anche i seguenti gruppi di pensionati, anche se residenti in aree geografiche diverse da quelle citate:
• beneficiari di pensioni di nuova liquidazione non compresi nella prima fase dell’accertamento;
• soggetti esclusi dalla precedente fase della verifica in quanto residenti nelle sopra indicate aree geografiche non comprese nel primo blocco dell’accertamento (ad esempio, Brasile) e successivamente trasferitisi in Paesi oggetto di controllo nella prima fase (ad esempio, Francia);
• soggetti non compresi nella prima fase in quanto risultano irreperibili nei registri anagrafici italiani: a tali soggetti il plico sarà spedito all’indirizzo presente negli archivi di Citibank.
Al contrario, per evitare la reiterazione dell’invio delle richieste di attestazione dell’esistenza in vita, sono stati esclusi i soggetti che nel corso della precedente fase dell’accertamento hanno variato il proprio domicilio e che sono già stati sottoposti a verifica nella prima fase.

Leggi: Inca


SEGNALAZIONI:

Adattare le case per la non autosufficienza. Una newsletter gratuita ad hoc
È on line la Newsletter della Rete dei CAAD centri adattamento ambiente domestico
n. 3/4, marzo/aprile 2018.

Leggi: Rete Caad


Arriva all’ONU l’appello della rete europea delle donne anziane

In occasione del Decimo Gruppo di lavoro sull’Invecchiamento che si è riunito in questi giorni presso le Nazioni Unite a New York, Elizabeth Sclater direttrice di OWN Europe (la rete delle donne anziane) ha rivolto una dichiarazione/appello agli stati membri per invitarli a riconoscere l’invecchiamento come “processo dignitoso del corso della vita”. Ha esortato gli Stati Membri dell’Onu affinché vengano garantiti diritti e protezione a tutti i cittadini anziani, auspicando azioni concrete per sviluppare e fornire risorse per l’apprendimento permanente; per sviluppare piani d’azione per sostenere le persone molto anziane, soprattutto donne, così che possano mantenere ed esercitare la loro autonomia e la loro dignità fina al termine della vita; garantire che tali piani includano la disponibilità e l’accessibilità di trasporti.

Leggi: Auser


Parma, presentato il volume “2032, IDEE PER LA LONGEVITÀ”

«La longevità è una sfida, bella, impegnativa, e inedita» parola di Gianluigi Bovini, demografo, curatore del libro «2032, idee per la longevità», realizzato da Auser e Spi Cgil Emilia-Romagna, che è stato presentato nel salone Trentin della Camera del Lavoro di Parma. Qualche dato: in Italia 40 anni fa la speranza di vita era di 70 anni per gli uomini e 77 per le donne. Oggi è di 81 anni per gli uomini e 88 per le donne. In un futuro non lontano salirà a 85 e a 90. «L’Italia e l’Emilia-Romagna in particolare è fra i luoghi in cui si vive di più al mondo. Uno dei fattori è l’avere un sistema sanitario efficace – dice Bovini, che parla dei problemi legati all’invecchiamento della popolazione: – La rete familiare classica, non ci sarà in futuro. Poi invecchiano anche le case in cui vivono le persone anziane, Il 70% dei palazzi, che hanno almeno 4 piani, anche nella città di Parma, sono privi di ascensore. L’eliminazione delle barriere architettoniche può creare occasioni di lavoro. Anche la tecnologia, può dare un contributo positivo». All’ incontro hanno preso parte Marcello Maggio, professore dell’Università, Nicoletta Paci, assessore ai Diritti dei cittadini, Fausto Viviani, presidente regionale Auser e Daniela Bortolotti, segretaria regionale Spi Cgil.

Leggi: Auser


Fondazione Brescia Solidale Onlus – Adattare le case delle persone non autosufficienti.

Cinque videoclip del Servizio di adattamento degli ambienti di vita – SAV
Da ormai dieci anni il SAV, Servizio adattamento ambienti di vita, di Fondazione Brescia Solidale Onlus, si occupa dell’adattamento delle case per le persone non autosufficienti residenti nella provincia di Brescia. Dal 2009 ad oggi il servizio ha realizzato oltre 4000 interventi, rivolti a persone anziane (75% dei casi) e disabili (25%) nel campo della eliminazione di barriere, ausili, soluzioni automatizzate e dispositivi domotici, contributi pubblici e agevolazioni fiscali.
Cinque brevi videoclip – realizzate grazie al contributo di FONDAZIONE ASM – GRUPPO a2a – illustrano le attività del SAV attraverso alcune esperienze concrete di intervento per persone anziane o persone con disabilità e testimoniano come il Servizio abbia favorito l’autonomia delle persone e facilitato il lavoro di cura dei famigliari.
Ma non solo maggiore autonomia e indipendenza sono il frutto del lavoro svolto: “…le modifiche alla casa hanno innescato nuovi pensieri…cosa può fare mio fratello disabile anche senza di me… e cosa posso fare io per me – racconta Silvana, sorella di Sidorel – con tutto questo tempo nuovo che mi è arrivato”.
Le cinque clip si possono vedere nella pagina del sito di Fondazione Brescia Solidale Onlus dedicata al servizio SAV

Leggi: Fondazione B Solidale


Firenze. La prima accademia internazionale sull’assistenza a lungo termine.

Avrà sede a Firenze la prima Accademia internazionale sul Long Term Care, dedicata alla ricerca di soluzioni per l’assistenza agli anziani, allo studio e alla sperimentazione di modelli innovativi per il welfare locale che possano essere di esempio per tutto il mondo. Dalla Conferenza internazionale “Long Term Care. Aging in place” che si è tenuta nei giorni scorsi presso l’Istituto degli Innocenti di Firenze è nata l’esigenza di creare una struttura per dare stabilità al lavoro interdisciplinare avviato per la prima volta sul tema dell’assistenza agli anziani che incide sulla sostenibilità dei modelli di welfare della società contemporanea, vista la costante crescita della popolazione anziana nel mondo (oggi sono 900 milioni le persone con età superiore ai 65 anni, si stima che nel 2050 saranno 2 miliardi). La Conferenza, promossa dalla Rete Long Term Care Alliance in collaborazione con Regione Toscana, Fondazione CR Firenze, Comune di Firenze, Fondazione Montedomini, con il contributo della Fondazione Internazionale Menarini, dell’Istituto degli Innocenti e dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Firenze, ha infatti messo per la prima volta a confronto personalità di rilievo internazionale, esperti di varie discipline, non solo mediche, ma anche del settore sociale, del mondo delle assicurazioni provenienti dai Paesi più impegnati sul tema della Long Term Care in particolare: Italia, Olanda, Canada, Svezia, Stati Uniti e Israele. La nuova Accademia Internazionale dedicata al Long Term Care (che potrebbe essere presieduta da William Reichman della società canadese Baycrest e presidente della LTC Alliance) avrà il sostegno di Montedomini e della rete mondiale Long Term Care Alliance. Tra le soluzioni innovative emerse durante la Conferenza quelle legate all’utilizzo delle nuove tecnologie che sono alla base anche del progetto di assistenza domiciliare a distanza, elaborato dall’Università di Firenze e da Montedomini per ridurre il numero di ricoveri di pazienti ultrasettantenni in ospedale. La proposta punta a far risparmiare alla sanità pubblica oltre 3 milioni l’anno nell’area fiorentina.
Fonte gonews.it

Leggi: Auser


Case popolari, nasce l’osservatorio permanente di Federcasa

Uno strumento, unico nel suo genere, che contiene dati raccolti da Federcasa, ed elaborati da Nomisma, relativi al patrimonio nazionale di edilizia residenziale pubblica
Federcasa è il primo ente ad avere a disposizione un prospetto dettagliato sul mondo Erp nel nostro Paese, con un rilevamento già concluso relativo a dati del 2016. Si tratta di un lavoro frutto della stretta collaborazione tra la Federazione per le case popolari e i propri associati e rappresenta un fondamentale strumento conoscitivo, in grado di misurare ed analizzare l’attività dei vari enti, al fine di poter interloquire, con sempre maggior autorevolezza, a livello istituzionale, ed intervenire tempestivamente nel dibattito pubblico, per orientare positivamente le politiche di settore.
I dati sono stati raccolti attraverso un censimento di 70 aziende casa, associate a Federcasa, su un totale di 80, ed hanno messo in evidenza la capacità del sistema di rispondere al bisogno abitativo delle fasce povere della popolazione, unita alla capacità di integrare la dimensione economica con quella sociale, con ricadute importanti in termini di minore degrado progressivo del bene comune, di prevenzione di situazioni di morosità e inadempienza e contenimento dello stock del patrimonio sfitto.
All’interno dell’attuale ciclo recessivo dell’edilizia, i risultati emersi dal monitoraggio dell’attività, legata alle nuove costruzioni e al recupero del patrimonio in gestione, concorrono ad attribuire agli enti associati un ruolo cardine nel sistema Paese.
“Siamo orgogliosi – dice Luca Talluri, presidente di Federcasa – che Federcasa abbia il primo Osservatorio Permanente Nazionale sull’edilizia Sociale. Siamo ovviamente disponibili a metterlo a sistema per il Mit e le Regioni. Questo strumento permetterà di rendere più efficace ed efficiente l’attività di proposta e analisi del nostro settore”

Leggi: Federcasa


Disabilità, Rete ferroviaria italiana lancia “Salablu+”: l’app per la ridotta mobilità

La nuova applicazione è esplicitamente dedicata alle persone con disabilità e ridotta mobilità, anche temporanea, che scelgono di viaggiare in treno. Una volta scaricata permetterà di costruire il proprio viaggio in maniera semplice
Richiedere e prenotare assistenza dal proprio smartphone in una delle oltre 300 stazioni gestite dal servizio Sala Blu, rimanendo in contatto con gli operatori attraverso la chat o il telefono e rendendo, così, più agevole l’utilizzo dei treni per le persone con ridotta mobilità. Questo l’obiettivo della nuova applicazione ‘Salablu+’, presentata oggi alla stazione Termini di Roma dall’ad e dg di Rfi, Maurizio Gentile.
La nuova app è esplicitamente dedicata alle persone con disabilità e ridotta mobilità, anche temporanea, che scelgono di viaggiare in treno. Una volta scaricata permetterà di costruire il proprio viaggio in maniera semplice, di consultare i tabelloni degli orari di partenza e arrivo di qualsiasi stazione, di ricevere notifiche sul proprio viaggio e di contattare un operatore di Sala Blu. Il servizio di assistenza e inoltre arricchito con la nuova funzionalità web-chat dedicata alle persone con disabilità uditiva.

Leggi: Redattore Sociale


Prendersi cura di genitori che “hanno qualcosa che non va”: miniguida per sopravvivere

Per i figli caregiver (spesso completamente invisibili) la pubblicazione di Stefania Buoni “Quando mamma e papà hanno qualcosa che non va”. Una bussola per capire “come sopravvivere quando tutto sembra crollare”, prendersi carico anche della propria sofferenza, e gestire “il dolore dell’anima”
C’è un immenso e invisibile iceberg che molto spesso non si conosce perché non viene raccontato e riguarda le tante storie di ragazzi e ragazze che vivono con un genitore colpito da malattia mentale. Secondo l’Istat (dati al 2011) i giovani caregiver tra i 15 e i 24 anni sono circa 170 mila, ma il numero è sottostimato, mancano ad esempio i figli di coloro che non hanno avuto diagnosi e non sono in trattamento per la propria patologia psichiatrica, mancano altresì i bambini e i giovani adulti. Secondo l’Oms nel mondo 400 milioni di persone soffrono di depressione, 60 milioni di disturbo bipolare e 21 milioni di schizofrenia, di queste circa un quarto sono genitori. Di malattia mentale genitoriale si parla troppo poco e a farne le spese sono spesso i più vulnerabili, ovvero i figli. Nasce per loro la miniguida alla sopravvivenza “Quando mamma e papà hanno qualcosa che non va” (Editoria Sociale, 2018) di Stefania Buoni, presidente e fondatrice, con Gaia Cusini, Carlo Miccio e Marco Fiore, della prima associazione italiana dedicata, la “Comic Children of mentally Ill parents”.

Leggi: Redattore Sociale

NEWS:

martedì 16 aprile 2019
La presa in carico della cronicità in alcune Regioni

Dopo la pubblicazione del Piano Nazionale della Cronicità (PNC) le singole regioni sono state chiamate a coniugare concretamente i principi del PNC nella propria realtà organizzativa e socioeconomica (si veda nel Post Scriptum le linee guida generali a cui si dovrebbero attenere le regioni nell’elaborazione degli interventi locali). Il presente contributo offre una rassegna, senza alcuna pretesa di completezza, di alcuni modelli regionali già implementati, come quello Ligure e Lombardo, ed altri ancora sulla carta o in via di concreta applicazione. L’analisi è parziale, qualitativa, orientata alla messa a fuoco degli aspetti organizzativi, dedotti dalle Delibere approvate dalle Regioni, e del ruolo delle cure primarie, in particolare della Medicina Generale (MG), nella gestione della Presa in Carico (PiC) della cronicità.

Leggi: Welforum, 16/04/2019


martedì 16 aprile 2019
Le soluzioni accessibili non riguardano “qualcun altro”, riguardano tutti

«È necessario – scrive Simona Petaccia – che i professionisti della comunicazione diffondano un concetto tanto banale quanto taciuto: un servizio o un prodotto accessibile è usabile da tutti. Si tratta infatti di insistere a ogni livello per comunicare questa visione affinché, finalmente, si comprenda che queste soluzioni non riguardano “qualcun altro”. Si pensi solo, per fare un esempio, a quanti strumenti informatici nati per ovviare a una difficoltà vengono ormai usati da tutti: touch screen, comandi vocali, smart speaker ecc.»
Pagare un parcheggio, fare acquisti online, eseguire un’operazione al bancomat, prendere un caffè a un distributore automatico, utilizzare un PC, scattare una foto con lo smartphone, videochiamare con un tablet, seguire un programma in TV, avvalersi di servizi bancari online, leggere un e-book, ricevere informazioni in tempo reale su aerei, navi, treni, tram ecc. ecc. Si potrebbe continuare all’infinito nell’elencare tutte le azioni svolte nella quotidianità grazie alla tecnologia. Si danno ormai per scontate. In realtà, non lo sono affatto. Più di 80 milioni sono le persone con disabilità in Europa e molte di loro hanno ancora difficoltà nell’usarle, perché inaccessibili.

Leggi: Superando, 16/04/2019


martedì 16 aprile 2019
AirBnb e ristoranti stravolgono le città. Allerta degli esperti: «C’è il rischio bolla»

Il boom del turismo diffuso: Firenze terza in Italia, Toscana prima regione. Calano i negozi, aumentano bar e take away: «Ma il trend si fermerà»
Tra queste mura, a un passo da Piazza Maggiore, fino a pochi mesi fa si vendevano tessuti. Oggi piatti di pasta e prelibatezze locali. «Il vecchio proprietario si è spostato in provincia. Non aveva mercato. È normale che la ristorazione sostituisca il commercio tradizionale, d’altronde la domanda è quella». Francesco Mafaro, ex presidente dei panificatori di Bologna, ha inaugurato tre anni fa un nuovo ristorante di successo, “Adesso pasta”.
È uno dei tantissimi nuovi locali che hanno invaso le strade delle città italiane, in evoluzione per il boom del turismo. Un settore che vale il 13% del Pil e che nel 2018 ha registrato altri numeri record: 44, 4 milioni di arrivi, 600 mila in più rispetto al 2017, e presenze in crescita da 110 a 113, 4 milioni. Il tessuto economico delle città si adegua. I numeri di Confcommercio mostrano la rivoluzione: in dieci anni – dal 2008 al 2018 – i negozi al dettaglio sono scesi dell’11%; al contrario hotel, ristoranti e bar sono aumentati del 15%. Non solo nelle città turistiche più note, ma anche negli altri centri. Tra questi Bologna «la grassa», che ormai rischia l’indigestione.

Leggi: Il Tirreno, 16/04/2019


lunedì 15 aprile 2019
Welfare: assistenza disabili gravi

Congedo straordinario anche a figli non conviventi
Il congedo straordinario, previsto dal D.lgs n. 151/2001, spetta anche ai figli della persona gravemente disabile non conviventi al momento della presentazione della domanda del beneficio. Nella circolare n. 49 del 5 aprile scorso, l’Inps fornisce le indicazioni operative per l’inoltro delle richieste, alla luce della sentenza della Corte Costituzionale n. 232/2018, che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 42, comma 5, del D.lgs n. 151/2001, nella parte in cui non include nel novero dei soggetti legittimati a fruire del congedo, il figlio che, al momento della presentazione della richiesta del congedo, ancora non conviva con il genitore in situazione di disabilità grave”.
Nel motivare tale decisione, la Corte ha chiarito che “il requisito della convivenza ex ante, inteso come criterio prioritario per l’identificazione dei beneficiari del congedo, pur rivelandosi idoneo a garantire in linea tendenziale il miglior interesse del disabile, non può considerarsi criterio indefettibile ed esclusivo, così da precludere al figlio, che intende convivere ex post, di adempiere in via sussidiaria e residuale i doveri di cura e di assistenza anche quando nessun altro familiare convivente, pur di grado più lontano, possa farsene carico”.

Leggi: Inca, 15/04/2019


lunedì 15 aprile 2019
Il Reddito di cittadinanza è legge. E adesso?

Nella Gazzetta Ufficiale del 29/3/2019, n° 75, è stato pubblicato il testo definitivo della normativa sul Reddito di cittadinanza, ossia del Decreto Legge 28/1/2019 n° 4 come è stato convertito dalla legge 28/3/2019 n° 26. Nel supplemento alla Gazzetta Ufficiale n° 84 del 9 aprile scorso è stato ripubblicato il testo completo coordinato, contenente alcune rettifiche rispetto alla precedente versione e con ampie note. È a quest’ultimo testo che ci si riferisce di seguito.
Questo sito ha da tempo presentato diversi articoli sul Reddito di cittadinanza e sui suoi nodi principali, e resta tuttora utile ad essi rinviare il lettore, anche perché la conversione in legge non pare aver affrontato molte delle questioni sulle quali diversi osservatori avevano sollecitato attenzioni.
Ma in questo articolo più che proporre discussioni sul merito della misura contro la povertà si presenta una breve rassegna dei provvedimenti che la legge di conversione annuncia, e che ancora devono essere approvati. È fisiologico che una riforma complessa come questa preveda successive norme ed atti che completano la messa in opera.

Leggi: Welforum, 15/04/2019


lunedì 15 aprile 2019
La Direttiva Europea sull’accessibilità: il puzzle è tutt’altro che completo

Il Parlamento Europeo ha approvato l’“European Accessibility Act” (“Direttiva Europea sull’Accessibilità”), che unificherà le diverse disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati Membri, in materia di accessibilità dei prodotti e dei servizi. E tuttavia, in attesa dell’approvazione formale del Consiglio d’Europa, il Forum Europeo sulla Disabilità, battutosi a lungo per il miglior testo possibile, sottolinea ora che a fianco di alcuni aspetti positivi, restano gravi carenze e l’esclusione di aree essenziali, come i trasporti, l’ambiente edilizio e gli elettrodomestici
Puzzle incompleto. Era il mese di ottobre del 2017, quando su queste pagine avevamo fatto il punto rispetto all’European Accessibility Act (“Direttiva Europea sull’Accessibilità”), norma anche meglio nota come Disability Act, che aveva tratto origine – come avevamo ampiamente riferito a suo tempo – dalla proposta di Direttiva avanzata nel dicembre del 2015 dalla Commissione Europea – l’“embrione”, appunto, dell’European Accessibility Act -, volta a unificare le diverse disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati Membri, in materia di requisiti di accessibilità per prodotti e servizi. Il tutto con l’obiettivo di migliorare il funzionamento del mercato interno, all’insegna dell’accessibilità, rimuovendo le barriere create da legislazioni “divergenti”, facilitando l’attività delle imprese e arrecando quindi importanti vantaggi alle persone con disabilità e anziane dell’Unione.

Leggi: Superando, 15/04/2019


lunedì 15 aprile 2019
ABITIAMOLA” – Newsletter n° 4/2019

Periodico di informazione ed approfondimento curato dall’Ufficio Politiche Abitative e dello Sviluppo Urbano, Area delle Politiche per lo Sviluppo, CGIL nazionale.
In questo numero:
■ La Camera ha bocciato la proposta di istituire una commissione d’inchiesta sulle periferie, un organo simile a quello che aveva lavorato nella scorsa legislatura, ma bicamerale. La CGIL aveva accolto positivamente l’istituzione della Commissione e espresso il proprio parere in audizione presentando proprie proposte, soprattutto in relazione alla necessità di maggiore programmazione degli interventi, risorse continuative, un organismo centrale di coordinamento e monitoraggio.
■ I “numeri” della Commissione di inchiesta sulle periferie……………………pag. 1
Sono condivise le sfide che le città devono affrontare: sfide ambientali, cambiamenti demografici, temi urbani, disuguaglianze, inaccessibilità crescente ai servizi essenziali, sviluppo economico. Ma con quali politiche? E’ importante rivendicare la tutela dell’interesse collettivo nelle scelte di trasformazione del territorio, riaffermare il sistema di tutele paesaggistiche, culturali e ambientali, riconquistare un diritto alla città che può avvenire solo attraverso un incisivo intervento pubblico con adeguati strumenti normativi, fiscali, economici.
■ I cinque punti del Patto per l’urbanistica lanciato dall’INU …………pag. 2
E’ possibile dare impulso ad uno sviluppo sostenibile e a un aumento dell’occupazione, che potrebbe raggiungere 800.000 addetti in sei anni, affrontando con misure adeguate alcune grandi problematiche ambientali: crisi climatica e riduzione dei consumi di energia; impatti generati dallo spreco di risorse e dallo smaltimento dei rifiuti accelerando il cambiamento verso l’economia circolare; miglioramento delle città con un programma rigenerazione urbana; un percorso per una mobilità sostenibile.
■ Lo studio della Fondazione per lo sviluppo Sostenibile…
Studi e ricerche
MEF, Seconda Relazione sugli indicatori BES;
Agenzia Europea per l’Ambiente “Disparità di esposizione e di effetti: vulnerabilità sociale all’inquinamento atmosferico, al rumore e alle temperature estreme in Europa”;
Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano, Ricerca sulla Smart Home.
Notizie dalle categorie e dalle associazioni
CGIL, CISL, UIL: Convegno unitario “Territori aperti” a dieci anni dal terremoto che ha colpito l’Aquila;
SUNIA: Convegno a Verona “Nuove sinergie per il social housing”.Dai territori: Abruzzo: proroga Piano Casa al 31 dicembre 2019; Emilia Romagna: progetto do cohousing sociale “Casa Insieme”; Piemonte: Decreto per interventi di efficientamento energetico negli immobili di edilizia sociale; Puglia: approvazione proposta di legge in materia di perequazione, compensazione urbanistica e contributo straordinario per la riduzione del consumo del suolo; Toscana: bando per la rigenerazione urbana; Veneto: legge su riqualificazione urbana e rinaturalizzazione del ter

Leggi: Cgil, 15/04/2019


lunedì 15 aprile 2019
Case popolari, Sunia: no alle discriminazioni, sì alla riqualificazione

La vicenda dell’allontanamento di una famiglia di cittadinanza italiana di etnia rom dalla casa regolarmente assegnata a Casal Bruciato dopo anni di attesa è inaccettabile in sé e per la vergognosa strumentalizzazione che Casapound ha fatto, ed ha in programma di fare, di questa ed altre vicende.
Derive pericolose come queste vanno combattute non solo con le parole, ma anche e soprattutto con azioni concrete per contrastare il degrado del patrimonio abitativo pubblico da troppo tempo abbandonato a sé stesso, senza controlli, senza manutenzioni, senza uno straccio di programma di riqualificazione che dia il segno della volontà dei vari livelli di governo di affrontare il problema.
È questo il terreno su cui si alimenta l’odio verso l’altro, verso il diverso, sia esso italiano, come la famiglia rom, o straniero. Alimentare questo clima significa solo non affrontare i problemi veri dei quartieri e rivendicare gli interventi necessari.
Sono le cose che quotidianamente il Sunia, i comitati, tante le associazioni di cittadini, portano avanti nei quartieri di edilizia popolare senza la ribalta di giornali e telegiornali. È dall’ascolto delle loro proposte che la politica deve ripartire per sconfiggere odio e intolleranza.

Leggi: Quotidiano del Condominio, 15/04/2019


lunedì 15 aprile 2019
Un dispositivo medico, brevettato da BPCO-media, a supporto dell’invecchiamento attivo in casa

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’invecchiamento attivo è “un processo di ottimizzazione delle opportunità relative alla salute, partecipazione e sicurezza, allo scopo di migliorare la qualità della vita delle persone anziane”. Gli anziani che vivono da soli necessitano di particolare sostegno nell’invecchiamento attivo in casa per lo svolgimento della vita quotidiana per cui diventa importante permettere loro di acquisire competenze e strumenti utili per rafforzare le opportunità e modalità di inclusone alla vita di comunità. Le famiglie di questi anziani, d’altra parte, aspirano vogliono essere rassicurate sulle condizioni di salute del proprio familiare che vive solo e desiderano essere coinvolte nel co-progettare nuove forme di inclusione nella vita di comunità dei propri familiari.
Cogliere i fatti clinici e le variazioni dello stato di salute di questi anziani in tempo reale fornendo informazioni di supporto, permette comunque anche ai professionisti della cura di prendere decisioni assistenziali e di valorizzare il sistema di relazioni della persona fatto di familiari, volontari o altri soggetti non necessariamente appartenenti al mondo dei servizi, ma che possono essere coinvolti in maniera attiva nell’assistenza.

Leggi: Abitare Sociale, 15/04/2019


domenica 14 aprile 2019
Il problema della casa. Morosi incolpevoli, rebus affitti

Paga il Comune, ma i proprietari li scartano a priori
I soldi per l’affitto li metterebbe il Comune, ma trovare casa è impossibile. Non funziona, a Firenze, il «contributo per la morosità incolpevole», nato per non lasciare senza casa chi si è trova sotto sfratto senza colpa. La legge prevede infatti che in particolari casi (perdita del lavoro, riduzione dell’orario o malattia), si possa avere aiuto per pagare un nuovo affitto. «Si ricevono fino a 12mila euro l’anno – spiega la segretaria regionale e fiorentina del Sunia, Laura Grandi – per fare un nuovo contratto a canone concordato. In alternativa si possono avere fino a 8mila euro da dare al proprietario che rinvii lo sfratto fino all’assegnazione dell’alloggio popolare».
Eppure nessuno sembra accettare quei soldi. «A Firenze – continua Laura Grandi – dove il mercato degli affitti è ‘drogato’ dalla locazione turistica, trovare casa con il contributo per la morosità incolpevole è impossibile. Presentarsi a un’agenzia immobiliare con l’assegno del Comune non solo non è un vantaggio, ma diventa un problema: basta mostrarlo e vieni escluso». D’altronde a Firenze, le ‘pretese’ dei proprietari di casa sono sempre più alte. Si chiede la busta paga, il Cud, il contratto di lavoro, a volte l’Isee.

Leggi: La Nazione, 14/04/2019


venerdì 12 aprile 2019
L’accessibilità che innalza la qualità urbana

Illustrare l’importanza dell’accessibilità, quale elemento significativo per l’innalzamento della qualità urbana, e sollecitare gli Enti Pubblici a programmare gli interventi di eliminazione delle barriere architettoniche – come del resto già previsto ormai da molti anni dalle norme nazionali sui PEBA (Piani per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche) e sui PAU (Piani per l’Accessibilità Urbana), le Leggi 41/86 e 104/92 – integrandoli con gli altri strumenti di pianificazione in essere: sono questi gli obiettivi dell’importante convegno che si terrà nella mattinata del 15 aprile all’Auditorium della Regione Friuli Venezia Giulia di Udine (Via Sabbadini, 31, ore 8.30-13), intitolato Accessibilità e qualità urbana: dalla mappatura dell’esistente alla pianificazione degli interventi.
A organizzarlo sono stati il CRIBA FVG (già Centro Regionale d’Informazione sulle Barriere Architettoniche e oggi Centro Regionale d’Informazione sul Benessere Ambientale del Friuli Venezia Giulia) e la Consulta Regionale delle Associazioni di Persone Disabili e delle loro Famiglie del Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Urbanistica (INU e INU FVG), le Università di Udine e di Trieste, l’ANCI Friuli Venezia Giulia (Associazione Nazionale Comuni d’Italia), Federsanità della stessa ANCI Friuli Venezia Giulia, la Federazione Regionale degli Ordini degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori del Friuli Venezia Giulia, i Collegi dei Geometri e dei Periti Industriali della Provincia di Udine.

Leggi: Superando, 12/04/2019


giovedì 11 aprile 2019
Reddito di cittadinanza e disabilità, verso il ricorso. “Vinceremo”

Enil sta raccogliendo la documentazione sui “casi più eclatanti di esclusione dal beneficio per i nuclei con disabilità”: a seguire il ricorso, l’avvocato che nel 2016 incassò la vittoria sull’Isee. Bonanno: “Fare cassa sulle persone con gravi disabilità significa ucciderle. Sette morirono, mentre aspettavano la sentenza sull’Isee”
“Se il governo pensa di passarla liscia, si sbaglia: stiamo preparando il ricorso e andremo fino in fondo, decisi a vincerlo, come già accadde con l’Isee, nel 2016. Perché la norma sul reddito di cittadinanza è incostituzionale e discriminatoria nei confronti dei nuclei con disabilità”: Sara Bonanno, autrice del blog “La cura invisibile”, mamma e caregiver a tempo pieno di Simone, un ragazzo con gravissima disabilità, si dive “molto arrabbiata. Non mi vergogno a dire che Simone e io viviamo grazie alla Caritas, che ci ha adottati e ci aiuta moltissimo. Il nostro Isee è praticamente zero – spiega ancora Sara, che non può lavorare, perché 24 ore su 24 deve stare accanto a suo figlio – Eppure, non mi sorprenderei se il reddito di cittadinanza non mi spettasse. O mi spettasse in misura minore rispetto a chi, nella mia stessa condizione economica, non abbia però un figlio gravemente disabile”.

Leggi: Redattore Sociale, 11/04/2019


giovedì 11 aprile 2019
Per la prima casa gli italiani spendono 11mila euro l’anno

Quanto pagano gli italiani per mantenere l’abitazione principale tra rate del mutuo, bollette luce, gas e acqua, manutenzione e tasse? In media 11.304 euro l’anno, vale a dire 942 euro al mese. Il valore arriva dallo studio condotto da Facile.it e Mutui.it che, partendo da dati Istat e del Dipartimento delle Finanze, ha evidenziato come nel Nord Italia il costo complessivo sia, in media, il 20% più alto che al Sud.
Analizzando le principali città italiane emerge che Roma è la più cara; per mantenere un immobile nella capitale servono in media 14.628 euro l’anno, l’8% in più che a Milano (13.560 euro). Cifre molto alte sono richieste anche a Firenze (13.860 euro) e a Bologna (13.824 euro), mentre i costi più contenuti sono stati registrati a Palermo (8.208 euro l’anno) e Napoli (9.324 euro l’anno).
Dati interessanti si notano anche analizzando le differenze delle singole voci di costo; per le utenze domestiche e la manutenzione della casa, nelle regioni settentrionali si arriva a pagare anche il 35% in più che in quelle meridionali. Se si guarda alla sola Tari, invece, risulta mediamente più cara al Sud, con valori da capogiro a Napoli (444 euro l’anno) e, soprattutto, a Cagliari (504 euro l’anno).

Leggi: Il Sole 24 Ore, 11/04/2019


mercoledì 10 aprile 2019
Anziani pronti a condividere un’abitazione

Presentato il progetto “Prato Coabita” a cui hanno risposto Pane e Rose, il Cenacolo e Auser. È un modo di combattere disagio e solitudine sociale
È stato presentato ieri il progetto “Prato Coabita” , seconda fase del bando indetto l’anno scorso dal Comune di Prato a cui hanno risposto le associazioni Pane e Rose, il Cenacolo e Auser. Come ha spiegato l’assessore ai Servizi sociali Luigi Biancalani, il progetto ha molta importanza perché nella nostra città ci sono 250 sfratti all’anno, ovvero quasi 1 al giorno, 1/3 in più rispetto alla media regionale toscana. A questo si aggiungono 600 persone in emergenza abitativa e 1400 in lista per ottenere la casa popolare, oltre a circa 6000 alloggi sfitti: questa iniziativa potrebbe essere quindi un modo di collegare il problema casa, molto sentito a Prato. Erano presenti l’assessore ai Servizi sociali, Gianni Autorino, presidente del Consorzio Metropoli, Marco Paolicchi, presidente della cooperativa Pane e Rose, Lara Toccafondi, responsabile Area Inclusione Sociale Pane e Rose, Moreno Sepiacci, presidente consorzio Coeso, Andrea Ricotti, responsabile Cooperativa Il Cenacolo, Renato Campinoti, presidente Auser Toscana, Andrea Cambi, presidente Auser Prato e Gabriele Danesi, responsabile Auser Abitare Solidale.

Leggi: Il Tirreno, 10/04/2019


mercoledì 10 aprile 2019
Il successo di “IO RESPIRO”

Cento convegni in tutta Italia, 6.000 over 65 raggiunti, 3.000 spirometrie gratuite realizzate, questo il bilancio della prima parte della campagna “Io respiro”, che sta toccando i centri anziani di tutta Italia per sensibilizzare gli ultrasessantacinquenni sulle patologie respiratorie e sull’importanza della prevenzione. La campagna si accompagna a un vasto sondaggio che consentirà di analizzare il livello di consapevolezza attualmente esistente presso la popolazione anziana rispetto a tali tematiche.
La campagna “Io respiro”, promossa dal Centro Studi di Economia Sanitaria in collaborazione con Senior Italia FederAnziani, FIMMG, con la collaborazione scientifica di SIP/IRS ed Ethesia e grazie al contributo non condizionato di Menarini, è partita nel dicembre scorso e sta coinvolgendo la popolazione senior su tutto il territorio nazionale attraverso la realizzazione di convegni con gli pneumologi all’interno dei centri anziani. Nel corso dei convegni gli specialisti illustrano l’importanza dei corretti stili di vita (lotta al tabagismo) e insegnano a riconoscere i sintomi delle malattie respiratorie e a non sottovalutarli.

Leggi: Auser, 10/04/2019


mercoledì 10 aprile 2019
Non occorre il permesso di costruzione per la ristrutturazione edilizia leggera

Gli interventi che comportano un aumento delle unità immobiliari (frazionamento) non determinano di per sé la necessità di munirsi del permesso di costruire
Gli interventi che comportano un aumento delle unità immobiliari (frazionamento) non determinano di per sé la necessità di munirsi del permesso di costruire, essendo al proposito necessario che vi sia una modifica della volumetria complessiva o dei prospetti, ma solo di Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA).
La vicenda. La Corte d’appello di Firenze, respingendo i gravami proposti dagli odierni ricorrenti, aveva confermato la sentenza di condanna nei confronti di Tizio per il reato (rubricato al capo A) di cui al Decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, articolo 44, comma 1, lettera b), (per aver realizzato un intervento di ristrutturazione edilizia in assenza di permesso di costruire, essendo stata presentata soltanto una s.c.i.a. per lavori di risanamento conservativo) e, quanto a Caio, anche per il reato (rubricato al capo D) di cui alla L. 7 agosto 1990, n. 241, articolo 19, comma 6, in relazione alle false rappresentazioni e attestazioni commesse in qualità di tecnico nell’asseverazione allegata alla suddetta s.c.i.a.

Leggi: Condominio Web, 10/04/2019


martedì 9 aprile 2019
Vivere in centro a Firenze. Bello ma gli anziani vogliono più mobilità e sicurezza

Almeno una volta nella vita ci sarà capitato di passeggiare ammirati e con il naso all’insù, nelle strade e nelle viuzze del centro storico di Firenze, fra palazzi di straordinaria bellezza e carichi di storia, ma com’è la vita di ogni giorno per chi in quel pezzo di città ci vive abitualmente?
Quali sono le esigenze e le difficoltà dei residenti più anziani? A queste ed altre domande ha cercato di rispondere la ricerca “Vivere nel centro storico di Firenze: pregi e difetti” realizzata dall’Ires Cgil in collaborazione con Auser Volontariato Firenze e Spi Cgil lega Firenze Quartiere 1.
I dati i sono stati presentati il 2 aprile a Firenze al Palagio di Parte Guelfa in un convegno a cui ha partecipato il presidente nazionale Auser Enzo Costa.
Traffico caotico, scarsi parcheggi, spostamenti difficili anche a piedi, i dati della ricerca raccontano del grande problema legato alla mobilità dei residenti fra i 60 e gli 80 anni. Solo un quinto degli intervistati risponde che è in grado di spostarsi autonomamente verso luoghi di cura con l’autobus.

Leggi: Auser, 09/04/2019


martedì 9 aprile 2019
Tapas in Aging per un invecchiamento attivo e in salute

L’Istituto Neurologico Besta e Auser Lombardia hanno presentato il 28 marzo Milano “Tapas in Aging”, il progetto che valuta l’impatto del tempo, spazi pubblici e privati, ambiente, sulla salute degli over 50. Il progetto durerà due anni, è finanziato da Fondazione Cariplo; avrà un approccio innovativo e multidisciplinare, coinvolgerà 500 persone over50 e tra gli obiettivi c’è la stesura di linee guida per le amministrazioni pubbliche.
Tapas in Aging: il gustoso acronimo sta per Time and Places and Space e riassume in sé l’oggetto dell’analisi del progetto biennale, finanziato da Fondazione Cariplo, di cui è capofila la Fondazione IRCCS – Istituto Neurologico Carlo Besta e di cui è partner Auser Regionale Lombardia.
Il tempo, l’ambiente (inteso come risorse e relazioni) e il luogo in cui si vive sono determinanti per un invecchiamento sano e attivo e TAPAS mette in campo ricercatori, volontari e un protocollo esclusivo e validato per esaminare in tutta la Lombardia quanto le specifiche sopra indicate incidano sul benessere e sulla qualità della vita degli over 50, al fine di elaborare e proporre linee guida su come creare un ambiente inclusivo nell’invecchiamento.

Leggi: Auser, 09/04/2019


martedì 9 aprile 2019
Frazionamento di unità immobiliari, quando si utilizza la Scia?

La Cassazione ripercorre le modifiche al Testo Unico dell’edilizia e afferma che sono retroattive
Il frazionamento di un’unità immobiliare può essere realizzato con Scia, a prescindere dal periodo in cui sono effettuati i lavori. Le modifiche al Testo Unico dell’edilizia sono infatti retroattive. Lo ha affermato la Corte di Cassazione con la sentenza 14725/2019.
Frazionamento unità immobiliari, il caso
Il proprietario di un immobile aveva eseguito un intervento di frazionamento dopo il quale aveva ricavato quattro appartamenti. Per effettuare i lavori non aveva richiesto ilo permesso di costruire, ma presentato una Segnalazione certificata di inizio attività (Scia).
Secondo i giudici di primo grado, però, non si trattava di un intervento di risanamento conservativo, ma di una ristrutturazione pesante, motivo per cui sarebbe stato necessario il permesso di costruire. I giudici avevano previsto che i responsabili fossero puniti ai sensi dell’articolo 44 del Testo Unico dell’edilizia, cioè con sanzioni penali dall’ammenda fino all’arresto.
Frazionamento unità immobiliari, la decisione della Cassazione
La Cassazione ha ribaltato la situazione e annullato la sentenza della Corte territoriale. Secondo i giudici, “pur potendosi convenire sulla qualificazione giuridica dell’intervento come ristrutturazione edilizia piuttosto che come risanamento conservativo”, non tutti gli interventi di ristrutturazione necessitano del permesso di costruire.

Leggi: Edilportale, 09/04/2019


martedì 9 aprile 2019
Casa, dall’ecobonus agli incentivi tutte le novità nel decreto crescita

Imprese favorite con tempi di recupero fiscale dimezzati e nuove possibilità per la rigenerazione urbana. Nel decreto crescita sono previsti diversi interventi che vanno a sostenere il settore edilizio e impiantistico, con un occhio di riguardo alle scelte di sicurezza e risparmio energetico.
Stando alla bozza approvata giovedì scorso 4 aprile dal Consiglio dei ministri diventa più conveniente, dal punto di vista fiscale, per un’impresa di costruzione, acquisire uno stabile cielo-terra, abbatterlo e ricostruirlo con i nuovi criteri. Ma a sollevare speranze e polemiche sono soprattutto gli articoli che dimezzano – da dieci a cinque anni – i tempi di recupero del credito fiscale acquistato da imprese e consorzi per interventi agevolati con ecobonus e sisma bonus.
Ecobonus più facile
La nuova disposizione prevede che chi ha diritto alle detrazioni (cioè il contribuente) può optare per uno sconto sulla fattura «di pari ammontare» da parte del «fornitore che ha effettuato gli interventi». Quest’ultimo, a sua volta, ottiene un credito d’imposta da usare in compensazione, in cinque quote annue uguali (secondo il meccanismo di cui al Dlgs 241/97) e senza l’applicazione dei limiti previsti dalle leggi 388/2000 e 244/2007. In sostanza, si tratta di una possibilità in più, piuttosto diversa da quella attualmente prevista, che comunque rimane.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 09/04/2019


DALLE REGIONI:

venerdì 12 aprile 2019
Napoli. Edilizia popolare, incontro organizzazioni sindacali e Assessore Urbanistica

Nella giornata di ieri le OO.SS. dell’inquilinato SUNIA-SICET-UNIAT-ASSOCASA, rappresentate rispettivamente da Antonio Giordano, Alfonso Amendola, Pierluigi Estero e Luigi Rispoli, hanno incontrato l’Assessore alla Urbanistica ed al Governo del Territorio, l’arch. Bruno Discepolo, per affrontare la situazione attuale dell’Edilizia Residenziale Pubblica in Campania ed in particolare per fare il punto sul processo in atto di passaggio della gestione del patrimonio pubblico dagli Istituti Case Popolari all’ACER (Azienda Campana per l’edilizia pubblica).
Le OOSS hanno evidenziato, ancora una volta, le preoccupazioni derivanti dalla attuale e persistente fase di stallo che ha paralizzato l’attività degli attuali IIAACCPP nonché per l’incertezza sulla programmazione e sulle risorse necessarie a garantire la prosecuzione delle attività manutentive degli alloggi popolari.
Inoltre, i rappresentanti degli inquilini hanno rinnovato la richiesta di sospendere ad horas il provvedimento di chiusura degli uffici di zona nonché quella per procedere alla rateizzazione agli utenti delle somme relative ai consuntivi per il riscaldamento degli anni precedenti.

Leggi: La Rampa, 12/04/2019


venerdì 12 aprile 2019
Firmato a Bisceglie un patto con i sindacati per il lavoro e le politiche abitative

Il sindaco Angarano: “Diamo opportunità di lavoro con un’attenzione particolare ai biscegliesi e tutelare il diritto alla casa”.
ri mattina il sindaco di Bisceglie, Angelantonio Angarano, e i rappresentanti delle principali Organizzazioni sindacali del territorio hanno firmato un Patto per il lavoro e le politiche abitative. L’intesa è finalizzata ad incentivare l’occupazione, con particolare attenzione alla manodopera biscegliese, e a tutelare il diritto alla casa, con alloggi da assegnare in affitto a canone calmierato in favore di famiglie e giovani coppie. Comune e Sindacati hanno sottoscritto inoltre un protocollo d’intesa per l’istituzione di una cabina di regia che serva a verificare l’attuazione dei patti e degli accordi firmati, compresi quelli del 19 maggio 2017 sulle relazioni sindacali e del 2 marzo 2018 sulla legalità negli appalti pubblici.

Leggi: Bisceglie Live, 12/04/2019


giovedì 11 aprile 2019
Siracusa, un osservatorio sull’edilizia popolare: la proposta di Sunia-Sicet-Uniat

L’iniziativa è volta a mettere insieme lo stato di salute degli immobili, la qualità dei servizi annessi, le abitazioni sfitte e le graduatorie per gli assegnatari di alloggi
La situazione dell’edilizia popolare a Siracusa è molto complessa e interessa un gran numero di alloggi localizzati su tutto il territorio provinciale che miglia di nuclei familiari che li abitano e la localizzazione degli stessi nel territorio provinciale.
I sindacati Sunia- Sicet- Uniat a difesa degli inquilini e dei loro diritti, invitano il Comune di Siracusa e i Comuni della provincia a costituire un osservatorio sull’edilizia popolare che metta insieme lo stato di salute degli immobili, la qualità dei servizi annessi, le abitazioni sfitte e le graduatorie per gli assegnatari di alloggi.
“Crediamo – si legge nella nota unitaria – che debba essere questo il metodo corretto per essere vicino alle famiglie e alle periferie facendo rete con i Comuni e Iacp di Siracusa e cittadini, dando risposte vere ed istituzionali ad un problema che, se preso sottogamba, genererebbe confusione e illegalità sparsa nella gestione e mantenimento degli alloggi. Siamo convinti che l’osservatorio potrà essere la chiave di volta per dare alla famiglia strumenti adeguati per il benessere di tutti al fine di non lasciare indietro nessuno”.

Leggi: Siracusa News, 11/04/2019


giovedì 11 aprile 2019
Palermo: canoni locazione, si arena trattativa fra sindacati inquilini e proprietari

Si arena la trattativa tra i sindacati degli inquilini e assegnatari e le associazioni dei proprietari per il rinnovo dell’accordo territoriale dei canoni di locazione concordati. “Ci troviamo su un binario interrotto – affermano i segretari del Sunia, Sicet e Uniat Palermo Zaher Darwish, Mario Bommarito e Rino Di Dia – Abbiamo chiesto di abbassare i valori delle locazioni degli immobili per adeguarli ai tempi. Ma i sindacati della proprietà continuano a ritenere che i canoni di locazione concordata debbano essere mantenuti, complessivamente, ai livelli precedenti alla crisi economica. Ovvero quasi pari a quelli a canone libero, se non a un livello superiore. E noi diciamo no, giudicando incomprensibili queste richieste”.
L’ultimo accordo in materia, siglato il 29 dicembre 2009, è scaduto dal 2012. L’incontro di ieri tra le parti si è risolto con un nulla di fatto e Sunia, Sicet e Uniat chiederanno all’amministrazione comunale la convocazione di un tavolo tecnico per ricercare una soluzione che tenga conto degli interessi di tutte le parti e soprattutto dei cittadini. “Le famiglie – sottolineano – sono piegate dalla grave crisi economica che investe da anni la Sicilia, e soprattutto Palermo: in città c’è una percentuale di disoccupazione che sfiora il 50 per cento e il numero delle morosità incolpevoli sono in incremento esponenziale. Ogni anno si registrano circa 1.600 istanze di sfratto

Leggi: Libero Quotidiano, 11/04/2019


mercoledì 10 aprile 2019
Pronto badante, in 3 anni 55 mila telefonate per ricevere assistenza domestica

Confermato anche per il 2019-2020 in Toscana il progetto Pronto Badante, che ha l’obiettivo di sostenere la famiglia nel momento in cui si presenta la prima fase di fragilità dell’anziano, garantendole un unico punto di riferimento per avere informazioni sui percorsi socio-assistenziali presenti sul territorio
Confermato anche per il 2019-2020 in Toscana il progetto Pronto Badante, che ha l’obiettivo di sostenere la famiglia nel momento in cui si presenta la prima fase di fragilità dell’anziano, garantendole un unico punto di riferimento per avere informazioni sui percorsi socio-assistenziali presenti sul territorio, e un sostegno economico per l’attivazione di un rapporto di assistenza familiare con una/un badante. Dopo tre anni di sperimentazione (2016-2019), il progetto viene ora stabilizzato: la nuova edizione ha preso il via il 25 marzo scorso, con un finanziamento di2,9 milioni di euro.
L’assessore al diritto alla salute e al sociale ricorda che, dopo tre anni di positiva sperimentazione, il progetto viene quest’anno stabilizzato. In tre anni sono state oltre 55.000 le telefonate al numero verde, quasi 20.000 le visite domiciliari a casa degli anziani, e oltre 12.000 i libretti famiglia/contratti attivati. Cifre che, come sottolinea l’assessore, ci confermano l’efficacia del progetto e ci incoraggiano a continuare, per andare incontro alle esigenze degli anziani e delle loro famiglie.

Leggi: Redattore Sociale, 10/04/2019


IN AGENDA:

Trentennale Auser: tutti i soci invitati a partecipare a due iniziative all’insegna della creativita’ e dell’orgoglio di appartenenza

In occasione del Trentennale dell’Auser, sono state lanciate due iniziate nazionali a cui potranno partecipare soci e volontari. Iniziative all’insegna della creatività e dell’orgoglio di appartenenza. Con “Una regalo per Auser” si invitano soci e volontari a realizzare un dono per l’associazione: una poesia, un brano musicale, un disegno, un quadro o anche una ricetta di propria invenzione. Le fotografie dei regali verranno pubblicate in una apposita Galleria sul sito www.auser.it
Soci e volontari potranno inoltre partecipare a “Uno scatto d’orgoglio”, inviando un Selfie e scrivendo in 260 caratteri il valore che si attribuisce ad Auser e all’invecchiamento attivo.
Tutte le fotografie entreranno a far parte della Galleria dei volti Auser e saranno protagoniste di un video.
“Questo compleanno va festeggiato tutti insieme con la gioia e l’orgoglio di aver contribuito, ciascuno di noi, a rendere migliore la comunità in cui viviamo e più serena la vita di tante persone – sottolinea il presidente Enzo Costa in una lettera inviata ai soci – Abbiamo pensato di dedicare il Trentennale al valore dell’Invecchiamento Attivo e di condividere insieme questo importante traguardo”.
La celebrazione del Trentennale si avvierà in occasione della Conferenza d’Organizzazione che si terrà a Roma il 9 e 10 maggio 2019.

Per info: www.auser.it


Il 9 e 10 maggio a Roma Conferenza di Organizzazione Auser

Si terrà a Roma presso il Centro Congresso Frentani, il 9 e 10 maggio 2019 la Conferenza Nazionale di Organizzazione dell’Auser, appuntamento che cade nell’anno del Trentennale dell’associazione.

Leggi: Auser


I prossimi appuntamenti di Italia Longeva

Roma il 3 e 4 luglio presso il Ministero della Salute (Auditorium Viale Ribotta) in occasione degli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine.
Giunta alla quarta edizione, la due giorni annuale di incontro e confronto tra gli attori che entrano a diversi livelli nella programmazione, organizzazione e gestione del sistema sociosanitario e assistenziale dedicato alle cure a lungo termine si propone come un’occasione di aggiornamento e di discussione allargata su modalità efficaci e sostenibili per la presa in carico degli anziani fragili.
Tutte le info e gli aggiornamenti sul sito www.italialongeva.it

Leggi: Auser


Mettersi insieme e cercare soluzioni: verso la Biennale della prossimità

Si terrà a Taranto dal 16 al 19 maggio la terza edizione della manifestazione dedicata a cittadini e associazioni che operano all’insegna del bene comune. Anche il programma si costruirà con le proposte dei partecipanti. Iscrizioni e segnalazioni di idee entro il 31 marzo
La Biennale della prossimità arriva al sud: dopo la prima edizione a Genova nel 2015 e l’appuntamento di Bologna nel 2017, la manifestazione approda a Taranto dal 16 al 19 maggio. E’ promossa da 17 organizzazioni nazionali (diverse realtà che si occupano di cooperazione sociale, associazionismo, volontariato, sindacato, enti pubblici) in collaborazione con il CSV di Taranto e un comitato locale cui aderiscono oltre 40 enti tarantini.
Ciò che rende originale la manifestazione è l’idea di creare uno spazio dedicato al confronto fra gruppi di cittadini e associazioni che mettono in pratica quotidianamente il concetto di prossimità: individuano insieme un bisogno comune, cercano soluzioni condivise, le realizzano mettendosi in gioco in prima persona rendendole accessibili a un pubblico più ampio come bene comune.
Di esempi concreti ce ne sono diversi: dalle forme di abitare solidale ad iniziative anti spreco o per la riqualificazione di spazi pubblici e di immobili degradati.
A Taranto sarà possibile conoscere queste esperienze e scambiare competenze grazie a workshop, momenti di confronto, testimonianze; ci sarà anche arte, convivialità, animazione di strada e molto altro: tutte iniziative che andranno a comporre il programma partecipato – altro elemento innovativo – che si costruirà settimana dopo settimana grazie alle proposte degli iscritti.

Leggi. Redattore Sociale


IN EVIDENZA:

Previdenza: riscatto, ricongiunzione o rendita
Inps su attestazioni fiscali per il pagamento degli oneri
Con il messaggio n. 1490 dell’11 aprile, l’Inps comunica che le attestazioni fiscali dei versamenti effettuati nel 2018 per gli oneri da riscatto, ricongiunzione o rendita, sono visualizzabili e stampabili nel Portale dei Pagamenti del sito www.inps.it, raggiungibile attraverso il seguente percorso: “Prestazione e servizi” > “Tutti i servizi” > “Portale dei pagamenti” > “Servizi Riscatti, Ricongiunzioni e Rendite” > “Entra nel servizio” > “Accedi” > “Sezione pagamenti effettuati”.
L’accesso con codice fiscale e numero pratica consente di visualizzare e stampare l’attestazione fiscale relativa ad una singola pratica di riscatto, ricongiunzione o rendita; l’autenticazione mediante PIN, invece, consente di visualizzare e stampare l’attestazione fiscale relativa ad una o più pratiche di riscatto, ricongiunzione e rendita.
Al riguardo l’Inps precisa che le attestazioni fiscali relative ai pagamenti effettuati dagli iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo e al Fondo pensione sportivi professionisti (ex Enpals), che non dovessero essere disponibili sul Portale dei Pagamenti, potranno essere richieste utilizzando la casella di posta elettronica polospecialisticopals.roma@inps.it

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Portale INPS – Tutti i moduli PIN in un’unica sezione
Per agevolare gli utenti nella ricerca dei moduli, l’Inps ha raccolto in un’unica sezione del suo portale tutti quelli che riguardano il PIN. Nella sezione “Tutti i moduli”, infatti, è stata creata la nuova voce “Assegnazione e abilitazione PIN”.
Posizionata come prima scelta nel menu a sinistra, consente di trovare al suo interno tutti i moduli di assegnazione e abilitazione ai profili PIN. Il PIN, oltre che per accedere a prestazioni di interesse strettamente personale del titolare, può essere utilizzato per svolgere ulteriori attività espressamente autorizzate. Per questo, oltre al modulo di assegnazione del PIN dispositivo al cittadino (MV35), sono stati realizzati altri moduli di abilitazione o estensione del PIN.

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Riscatto contributi laurea e di periodi non lavorati

Il Dl 4/2019 ha introdotto alcune novità previdenziali in materia di riscatto contributivo riguardante sia la laurea sia i periodi non coperti da contributi, fino a un massimo di 5 anni. In particolare, per ciò che concerne gli studi universitari, è possibile chiedere il riscatto con un costo più basso rispetto a quello ordinario, che pure resta un’opzione, mentre per i periodi non coperti da contributi, è stato introdotto in via sperimentale nel triennio 2019-2021 un nuovo istituto di riscatto riferito ai periodi non coperti da contribuzione in nessuna forma di previdenza obbligatoria, antecedenti al 29 gennaio 2019 (data di entrata in vigore del decreto), parificandoli a periodi di lavoro, nella misura massima di 5 anni, anche non continuativi.
Per quanto riguarda il riscatto della laurea, il costo è calcolato applicando l’aliquota di computo prevista per le prestazioni pensionistiche del fondo lavoratori dipendenti (33%) al minimale retributivo previsto per artigiani e commercianti (15.878 euro per il 2019). Per ogni anno del corso legale di studi che si intende riscattare occorre spendere 5.239,74, indipendentemente dalla retribuzione effettivamente riscossa.

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Pensionati residenti all’estero- Avviata 2° fase accertamento esistenza in vita

L’Inps con il messaggio n. 815 del 28 febbraio comunica che Citibank ha avviato la seconda fase dell’accertamento dell’esistenza in vita per i pensionati residenti in Sud America, Centro America, Nord America, Asia, Medio ed Estremo Oriente, Paesi Scandinavi, Stati dell’Est Europa e Paesi limitrofi precedentemente esclusi. Allo scopo è prevista la spedizione di circa 128.000 plichi contenenti la lettera esplicativa e il modulo di attestazione.
L’Inps sottolinea che i criteri adottati per la suddivisione per aree geografiche si riferiscono ai dati di residenza registrati negli archivi della Citybank, a cui è delegata la verifica complessiva dei dati. In questa ulteriore fase della verifica, specifica Inps, sono stati compresi anche i seguenti gruppi di pensionati, anche se residenti in aree geografiche diverse da quelle citate:
• beneficiari di pensioni di nuova liquidazione non compresi nella prima fase dell’accertamento;
• soggetti esclusi dalla precedente fase della verifica in quanto residenti nelle sopra indicate aree geografiche non comprese nel primo blocco dell’accertamento (ad esempio, Brasile) e successivamente trasferitisi in Paesi oggetto di controllo nella prima fase (ad esempio, Francia);
• soggetti non compresi nella prima fase in quanto risultano irreperibili nei registri anagrafici italiani: a tali soggetti il plico sarà spedito all’indirizzo presente negli archivi di Citibank.
Al contrario, per evitare la reiterazione dell’invio delle richieste di attestazione dell’esistenza in vita, sono stati esclusi i soggetti che nel corso della precedente fase dell’accertamento hanno variato il proprio domicilio e che sono già stati sottoposti a verifica nella prima fase.

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SEGNALAZIONI:

Leggi 180, 194 e 833: il welfare italiano 40 anni dopo

Il 23 aprile, presentazione della rivista RPS
L’ultimo numero della Rivista delle politiche sociali (RPS, edita da Ediesse) ripercorre i 40 anni di welfare italiano attraverso un’analisi delle tre grandi riforme, le leggi 180, sui manicomi, la 194, sull’interruzione volontaria di gravidanza e infine la 833, istitutiva del sistema sanitario nazionale.
La pubblicazione sarà presentata il 23 aprile a Roma presso la sede nazionale della Cgil, in corso d’Italia 25, alle ore 11. All’incontro parteciperanno Rosy Bindi, già ministro della Salute, Stefano Cecconi, direttore responsabile RPS, Rossana Dettori, segretaria nazionale Cgil, Maria Grazia Giannichedda, presidente della Fondazione Basaglia – curatrice del volume, Maurizio Landini, segretario generale della Cgil.

Leggi: Inca


Fondazione Brescia Solidale Onlus – Adattare le case delle persone non autosufficienti.

Cinque videoclip del Servizio di adattamento degli ambienti di vita – SAV
Da ormai dieci anni il SAV, Servizio adattamento ambienti di vita, di Fondazione Brescia Solidale Onlus, si occupa dell’adattamento delle case per le persone non autosufficienti residenti nella provincia di Brescia. Dal 2009 ad oggi il servizio ha realizzato oltre 4000 interventi, rivolti a persone anziane (75% dei casi) e disabili (25%) nel campo della eliminazione di barriere, ausili, soluzioni automatizzate e dispositivi domotici, contributi pubblici e agevolazioni fiscali.
Cinque brevi videoclip – realizzate grazie al contributo di FONDAZIONE ASM – GRUPPO a2a – illustrano le attività del SAV attraverso alcune esperienze concrete di intervento per persone anziane o persone con disabilità e testimoniano come il Servizio abbia favorito l’autonomia delle persone e facilitato il lavoro di cura dei famigliari.
Ma non solo maggiore autonomia e indipendenza sono il frutto del lavoro svolto: “…le modifiche alla casa hanno innescato nuovi pensieri…cosa può fare mio fratello disabile anche senza di me… e cosa posso fare io per me – racconta Silvana, sorella di Sidorel – con tutto questo tempo nuovo che mi è arrivato”.
Le cinque clip si possono vedere nella pagina del sito di Fondazione Brescia Solidale Onlus dedicata al servizio SAV

Leggi: Fondazione B Solidale


Firenze. La prima accademia internazionale sull’assistenza a lungo termine.

Avrà sede a Firenze la prima Accademia internazionale sul Long Term Care, dedicata alla ricerca di soluzioni per l’assistenza agli anziani, allo studio e alla sperimentazione di modelli innovativi per il welfare locale che possano essere di esempio per tutto il mondo. Dalla Conferenza internazionale “Long Term Care. Aging in place” che si è tenuta nei giorni scorsi presso l’Istituto degli Innocenti di Firenze è nata l’esigenza di creare una struttura per dare stabilità al lavoro interdisciplinare avviato per la prima volta sul tema dell’assistenza agli anziani che incide sulla sostenibilità dei modelli di welfare della società contemporanea, vista la costante crescita della popolazione anziana nel mondo (oggi sono 900 milioni le persone con età superiore ai 65 anni, si stima che nel 2050 saranno 2 miliardi). La Conferenza, promossa dalla Rete Long Term Care Alliance in collaborazione con Regione Toscana, Fondazione CR Firenze, Comune di Firenze, Fondazione Montedomini, con il contributo della Fondazione Internazionale Menarini, dell’Istituto degli Innocenti e dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Firenze, ha infatti messo per la prima volta a confronto personalità di rilievo internazionale, esperti di varie discipline, non solo mediche, ma anche del settore sociale, del mondo delle assicurazioni provenienti dai Paesi più impegnati sul tema della Long Term Care in particolare: Italia, Olanda, Canada, Svezia, Stati Uniti e Israele. La nuova Accademia Internazionale dedicata al Long Term Care (che potrebbe essere presieduta da William Reichman della società canadese Baycrest e presidente della LTC Alliance) avrà il sostegno di Montedomini e della rete mondiale Long Term Care Alliance. Tra le soluzioni innovative emerse durante la Conferenza quelle legate all’utilizzo delle nuove tecnologie che sono alla base anche del progetto di assistenza domiciliare a distanza, elaborato dall’Università di Firenze e da Montedomini per ridurre il numero di ricoveri di pazienti ultrasettantenni in ospedale. La proposta punta a far risparmiare alla sanità pubblica oltre 3 milioni l’anno nell’area fiorentina.
Fonte gonews.it

Leggi: Auser


Case popolari, nasce l’osservatorio permanente di Federcasa

Uno strumento, unico nel suo genere, che contiene dati raccolti da Federcasa, ed elaborati da Nomisma, relativi al patrimonio nazionale di edilizia residenziale pubblica
Federcasa è il primo ente ad avere a disposizione un prospetto dettagliato sul mondo Erp nel nostro Paese, con un rilevamento già concluso relativo a dati del 2016. Si tratta di un lavoro frutto della stretta collaborazione tra la Federazione per le case popolari e i propri associati e rappresenta un fondamentale strumento conoscitivo, in grado di misurare ed analizzare l’attività dei vari enti, al fine di poter interloquire, con sempre maggior autorevolezza, a livello istituzionale, ed intervenire tempestivamente nel dibattito pubblico, per orientare positivamente le politiche di settore.
I dati sono stati raccolti attraverso un censimento di 70 aziende casa, associate a Federcasa, su un totale di 80, ed hanno messo in evidenza la capacità del sistema di rispondere al bisogno abitativo delle fasce povere della popolazione, unita alla capacità di integrare la dimensione economica con quella sociale, con ricadute importanti in termini di minore degrado progressivo del bene comune, di prevenzione di situazioni di morosità e inadempienza e contenimento dello stock del patrimonio sfitto.
All’interno dell’attuale ciclo recessivo dell’edilizia, i risultati emersi dal monitoraggio dell’attività, legata alle nuove costruzioni e al recupero del patrimonio in gestione, concorrono ad attribuire agli enti associati un ruolo cardine nel sistema Paese.
“Siamo orgogliosi – dice Luca Talluri, presidente di Federcasa – che Federcasa abbia il primo Osservatorio Permanente Nazionale sull’edilizia Sociale. Siamo ovviamente disponibili a metterlo a sistema per il Mit e le Regioni. Questo strumento permetterà di rendere più efficace ed efficiente l’attività di proposta e analisi del nostro settore”

Leggi: Federcasa


Disabilità, Rete ferroviaria italiana lancia “Salablu+”: l’app per la ridotta mobilità

La nuova applicazione è esplicitamente dedicata alle persone con disabilità e ridotta mobilità, anche temporanea, che scelgono di viaggiare in treno. Una volta scaricata permetterà di costruire il proprio viaggio in maniera semplice
Richiedere e prenotare assistenza dal proprio smartphone in una delle oltre 300 stazioni gestite dal servizio Sala Blu, rimanendo in contatto con gli operatori attraverso la chat o il telefono e rendendo, così, più agevole l’utilizzo dei treni per le persone con ridotta mobilità. Questo l’obiettivo della nuova applicazione ‘Salablu+’, presentata oggi alla stazione Termini di Roma dall’ad e dg di Rfi, Maurizio Gentile.
La nuova app è esplicitamente dedicata alle persone con disabilità e ridotta mobilità, anche temporanea, che scelgono di viaggiare in treno. Una volta scaricata permetterà di costruire il proprio viaggio in maniera semplice, di consultare i tabelloni degli orari di partenza e arrivo di qualsiasi stazione, di ricevere notifiche sul proprio viaggio e di contattare un operatore di Sala Blu. Il servizio di assistenza e inoltre arricchito con la nuova funzionalità web-chat dedicata alle persone con disabilità uditiva.

Leggi: Redattore Sociale


Prendersi cura di genitori che “hanno qualcosa che non va”: miniguida per sopravvivere

Per i figli caregiver (spesso completamente invisibili) la pubblicazione di Stefania Buoni “Quando mamma e papà hanno qualcosa che non va”. Una bussola per capire “come sopravvivere quando tutto sembra crollare”, prendersi carico anche della propria sofferenza, e gestire “il dolore dell’anima”
C’è un immenso e invisibile iceberg che molto spesso non si conosce perché non viene raccontato e riguarda le tante storie di ragazzi e ragazze che vivono con un genitore colpito da malattia mentale. Secondo l’Istat (dati al 2011) i giovani caregiver tra i 15 e i 24 anni sono circa 170 mila, ma il numero è sottostimato, mancano ad esempio i figli di coloro che non hanno avuto diagnosi e non sono in trattamento per la propria patologia psichiatrica, mancano altresì i bambini e i giovani adulti. Secondo l’Oms nel mondo 400 milioni di persone soffrono di depressione, 60 milioni di disturbo bipolare e 21 milioni di schizofrenia, di queste circa un quarto sono genitori. Di malattia mentale genitoriale si parla troppo poco e a farne le spese sono spesso i più vulnerabili, ovvero i figli. Nasce per loro la miniguida alla sopravvivenza “Quando mamma e papà hanno qualcosa che non va” (Editoria Sociale, 2018) di Stefania Buoni, presidente e fondatrice, con Gaia Cusini, Carlo Miccio e Marco Fiore, della prima associazione italiana dedicata, la “Comic Children of mentally Ill parents”.

Leggi: Redattore Sociale


NEWS:

martedì 9 aprile 2019
Puglia: Spi, legge sull’invecchiamento attivo grande risultato

Arriva il sì all’unanimità del Consiglio della Regione Puglia alla legge di iniziativa popolare promossa dai sindacati confederali e dalle rispettive categorie dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil. “Un grande risultato per gli anziani pugliesi – ha commentato il segretario generale dello Spi Cgil Puglia, Gianni Forte – che con le loro firme, apposte sul disegno di legge, hanno ottenuto delle norme che potranno consentite migliori condizioni di vita. Ringraziamo il presidente, Mario Loizzo e tutto il Consiglio regionale che all’unanimità ha espresso il suo parere favorevole”.
L’obiettivo della legge, in 11 articoli, è quello di valorizzare l’invecchiamento attivo in buona salute dei pugliesi, sostenere le famiglie a prendersi cura degli anziani nel contesto domiciliare, anche e soprattutto nella fase del bisogno assistenziale e sanitario, al fine di garantire le condizioni migliori per alleggerire il “peso” della longevità o della malattia. È altrettanto rilevante la parte normativa che mira a sostenere la continuità attiva di vita dell’anziano, anche dopo la cessazione dal lavoro, attraverso la promozione di interventi per la salute, la formazione, i corretti stili di vita, il tempo libero, lo sport e il turismo.

Leggi: Rassegna Sindacale, 09/04/2019


martedì 9 aprile 2019
Pensioni: Cgil, tema dei giovani sia una priorità

“Bisogna affrontare il tema delle pensioni dei giovani”. A dirlo è il vicesegretario nazionale della Cgil Gianna Fracassi, ricordando che questo “è un tema serio, perché si accompagna anche al fatto che i dati del mercato del lavoro indicano per i giovani di questo Paese un presente di precarietà e un futuro di povertà”. Per Fracassi la questione deve diventare “una priorità, che non sarà possibile affrontare quando questi giovani saranno diventati anziani. Va affrontato adesso perché abbraccia un tratto largo di generazioni”. L’esponente sindacale evidenzia anche il problema della qualità del lavoro: “Ha effetti sul versante previdenziale, riguarda i giovani e le donne di questo Paese. Da questo punto di vista, è evidente che intervenire per rimettere al centro un quadro di diritti e tutele sul lavoro è ineludibile”.

Leggi:


martedì 9 aprile 2019
Perché impugneremo quella Legge sul reddito di cittadinanza

«La Legge sul reddito di cittadinanza – scrivono da ENIL Italia (European Network on Independent Living) – tratta meno favorevolmente i nuclei familiari poveri in cui sia presente una persona con disabilità rispetto alle altre famiglie. Per questo abbiamo intenzione di impugnare quella norma, che riteniamo discriminante e incostituzionale, per rilevarne in sede giudiziale l’illegittimità ed imporre al Governo il risarcimento dei danni che saranno procurati ai cittadini già esposti all’esclusione sociale e a quotidiane violazioni dei loro diritti umani»
In sede di conversione del Decreto Legge sul reddito di cittadinanza [Decreto Legge 4/19, N.d.R.], il Parlamento non ha accolto, complici i veti governativi, emendamenti più attenti alle condizioni delle persone con disabilità. La conseguente Legge 28 marzo 2019, n. 26, mantiene quindi tutti gli elementi discriminatori del Decreto originario, trattando meno favorevolmente i nuclei familiari poveri in cui sia presente una persona con disabilità rispetto alle altre famiglie.

Leggi: Superando, 09/04/2019


lunedì 8 aprile 2019
In Romania nella clinica delle (nostre) badanti

Si chiama «sindrome Italia» e colpisce migliaia di donne.
Viaggio in Romania, a casa delle persone che in Italia hanno fatto le badanti. Chi torna nel Paese d’origine fatica a riavere una vita, soffre di ansia e panico.
Qualcuna di queste donne dice: «Non mi vogliono più. La mia vita, io l’ho regalata all’Italia».
Nicoleta, sei una schifosa! Nicoleta, pulisci! Nicoleta, sta’ zitta! «Le sento sempre, quelle voci…». Nelle orecchie ronzano ancora le urla del vecchio malato d’Alzheimer e di sua moglie. Nella mente, i ricordi della casa di Treviso: una prigione senza sonno e senza permessi, né sabati né domeniche. «Quei signori me li sogno tutte le notti. Due zombie! M’afferrano, mi fanno male!…». All’ombra d’un carrubo, ingoffita d’un soprabito nero che invecchia il suo corpo cinquantaduenne, Nicoleta sta seduta a fissare le ortensie della clinica. Ogni mezzogiorno, stessa panchina. Dieci anni da badante e ora più nessuno a cui badare, nemmeno se stessa. Il tempo, lo trascorre a fare la terapia: «Quando sono tornata a casa, nel 2012, mi sono accorta che parlavo con le voci. Mi sentivo prigioniera, non dormivo mai, scappavo. Avevo attacchi di panico, piangevo. I miei due figli mi guardavano come una sconosciuta. Avevano ragione: erano cresciuti senza vedermi, ormai era passato troppo tempo… Alla fine se ne sono andati via». Nicoleta sorride nel vuoto: «Io sono rimasta qui, loro sono fuggiti a vivere in Sicilia. Ed è come prima: non ci vediamo mai». Meglio così: «Ma sì, che cosa ci stavano a fare con me? Hanno una vita da vivere. La mia, io l’ho regalata all’Italia».

Leggi: Corriere della Sera, 08/04/2019


lunedì 8 aprile 2019
Pensionati nelle Marche più anziani e più poveri

Due pensionati su tre nelle Marche ricevono un assegno inferiore a 750 euro lordi. È quanto emerge dai dati dell’Inps 2019 (escluse le gestioni dei lavoratori pubblici) elaborati dall’Ires Cgil regionale. Nel dettaglio, sono 550 mila le prestazioni pensionistiche e assistenziali attualmente erogate, di cui 296 mila pensioni di vecchiaia (pari al 53,9% del totale), 37 mila di invalidità (6,7%), 118 mila pensioni ai superstiti (21,5%), 15 mila pensioni/assegni sociali (2,7%) e 84 mila prestazioni a invalidi civili (15,3%).
Negli ultimi otto anni, dopo l’entrata in vigore della legge Fornero, il numero delle pensioni complessivamente erogate nelle Marche è diminuito del 4,8%, pari a circa 28 mila prestazioni in meno. Diminuiscono, in particolare, le pensioni di vecchiaia dei lavoratori dipendenti (-8,8%, pari a 12 mila prestazioni in meno), come anche le pensioni di invalidità, quelle di reversibilità e gli assegni sociali, mentre aumentano le invalidità civili. Nello stesso periodo si è notevolmente innalzata l’età media dei pensionati. Ciò è particolarmente evidente per l’età di coloro che sono stati lavoratori dipendenti: dal 2012 a oggi, i pensionati con meno di 65 anni di età sono passati dal 16,8 al 10,4% del totale, mentre coloro che hanno oltre 80 anni sono passati dal 29,1 al 39,1%. L’importo medio delle pensioni vigenti nelle Marche è di 761 euro lordi, con valori medi che variano dai 983 euro delle pensioni di vecchiaia ai 422 euro delle pensioni e assegni sociali.

Leggi: Rassegna Sindacale, 08/04/2019


lunedì 8 aprile 2019
Un presidio per chiedere l’aumento del Fondo per la Non Autosufficienza

Il Comitato 16 Novembre ha promosso un presidio di protesta per domani, 9 aprile, a Roma, allo scopo di chiedere «l’aumento programmato e calendarizzato del Fondo per la Non Autosufficienza», ritenuto «di gran lunga insufficiente a soddisfare le esigenze di 4 milioni di cittadini italiani». Il Comitato chiederà inoltre l’immediata convocazione del Tavolo Nazionale per la Non Autosufficienza, «che abbia il compito di redigere un Piano Nazionale, al fine di erogare uguali misure di sostegno sociale a tutte le persone con disabilità, qualunque ne sia la Regione di residenza»
Impegnato ormai dal 2010 per i diritti delle persone con disabilità grave e gravissima, il Comitato 16 Novembre ha deciso di promuovere un nuovo presidio di protesta a Roma, per la mattinata di domani, 9 aprile (ore 10.30), di fronte al Ministero dell’Economia e Finanza, per chiedere «l’aumento programmato e calendarizzato del Fondo per la Non Autosufficienza», ritenuto attualmente «di gran lunga insufficiente a soddisfare le esigenze di 4 milioni di cittadini italiani, ivi inclusa la popolazione anziana non autosufficiente».
«Chiediamo inoltre – si legge nel blog del Comitato – l’immediata convocazione del già istituito Tavolo Nazionale per la Non Autosufficienza, che abbia il compito di redigere un Piano Nazionale, al fine di erogare uguali misure di sostegno sociale a tutte le persone con disabilità, qualunque ne sia la Regione di residenza». (S.B.)

Leggi: Superando, 08/04/2019


domenica 7 aprile 2019
Ponte di Calatrava: l’ovovia divenga un monumento

Ponte della Costituzione a Venezia La Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap ben prima della sua costruzione aveva denunciato il fatto che il Ponte di Calatrava fosse un monumento all’esclusione.
Se il costosissimo quarto ponte sul Canal Grande deve rappresentare l’eredità culturale dell’epoca in cui è costruito, al pari di ogni altra opera dei secoli scorsi, esso testimonia innegabilmente una cultura di esclusione. Infatti un’opera civile che tradisce le esigenze della comunità a cui si rivolge è un errore progettuale, una violazione del diritto umano alla partecipazione la cui responsabilità è parimenti distribuita fra progettisti e decisori politici che si sono alternati in questi anni. Atti tanto più gravi perché si consumano a Venezia, un patrimonio dell’Umanità intera.
Quel Ponte, pur costruito nel XXI secolo, è inaccessibile alle persone con disabilità, di difficile percorribilità per anziani e per chiunque altro, complici i materiali sdrucciolevoli con cui è realizzato, l’alternante lunghezza delle pedate dei gradini che costringono ad innaturali cambi di passo, le scarse differenze cromatiche: il contrario della progettazione universale, come FISH ripete da anni. Lo dimostrano le frequenti cadute poi oggetto di richiesta di indennizzo al Comune di Venezia.

Leggi: Fish Onlus, 07/04/2019


sabato 6 aprile 2019
L’INU a congresso lancia il patto per l’urbanistica
Cinque parole chiave dagli urbanisti per far sì che l’Italia rilanci pianificazione e governo del territorio, esigenze strategiche non più rimandabili
Garantire servizi urbani inderogabili, dalla manutenzione al verde pubblico; qualificare le città, grazie alla rigenerazione urbana, che aiuti a contenere il consumo di suolo con bandi mirati e innovazione; attualizzare misure e norme, in un collegamento efficiente tra programmazione, fiscalità urbana e pianificazione urbanistica; differenziare, per un regionalismo che valorizzi le differenze ma non sia divisivo; democratizzare il governo delle aree vaste, l’anello debole delle istituzioni (elezione diretta dei presidenti delle province e risorse adeguate per le città metropolitane). Questi i cinque punti, veicolati da cinque parole chiave, del Patto per l’urbanistica italiana lanciato a Riva del Garda dall’INU in conclusione del trentesimo congresso nazionale. Un appello alla coesione e alla collaborazione per ridare un volto umano alle nostre città, renderle resilienti ai cambiamenti climatici, connetterle al tessuto del territorio. Un grande impegno che ha bisogno del contributo di tutti: politica, istituzioni, centrali e periferiche, enti e professioni.

Leggi: La Stampa, 06/04/2019


venerdì 5 aprile 2019
L’assistenza ai malati di demenza: uno sguardo internazionale dall’ultimo Rapporto OECD

Il Rapporto OECD “Care Needed: Improving the Lives of People with Dementia” si concentra sull’assistenza alle persone affette da demenza offrendo una analisi dettagliata delle dimensioni del fenomeno e delle caratteristiche dei servizi di cui i malati e le loro famiglie possono godere nei paesi OECD. L’articolo ne propone una sintesi ragionata, ad esclusione del capitolo 1 inerente la diffusione della malattia e le principali evidenze dello studio, presentato nell’articolo di Giselda Rusmini. Il contributo di Marco Trabucchi, prossimamente online, si concentra sui “messaggi per il nostro Paese” che da tale Rapporto si possono trarre.
Questo articolo propone ai lettori una sintesi ragionata1 di quanto contenuto nel Rapporto OECD “Care Needed: Improving the Lives of People with Dementia”. In particolare, ci si concentra sul capitolo dedicato all’identificazione dei malati (cap. 2), a quello inerente l’ageing in place (cap. 3) e all’ultima parte che si sofferma sui servizi sanitari e di lungo-assistenza (cap. 4).

Leggi: I Luoghi della Cura, 05/04/2019


venerdì 5 aprile 2019
«Così lo smartwatch ora vi salva la vita»

Stefano Carugo, luminare di cardiologia: «Con l’Apple Watch, l’ECG arriva al polso. E la fibrillazione non è più un nemico mortale»
Sì, vabbè: è molto fashion avere al polso uno smartwatch. Di quelli che ti bippano in continuazione, sia mai che vuoi far vedere di essere impegnato. Però, finalmente, c’è di più. Ovvero la funzione per cui gli orologi digitali, così come le smartband, sono nati: migliorare la nostra salute. Addirittura salvarci la vita. È possibile? D’ora in poi sì.
Apple la scorsa settimana ha annunciato l’arrivo anche in Italia dell’aggiornamento che permette di fare l’elettrocardiogramma con il suo Watch serie 4. E non solo, perché anche chi possiede una serie precedente può scoprire il nemico numero uno del cuore: la fibrillazione atriale. Anche quella impossibile da rilevare in proprio e che colpisce milioni di persone del mondo portando alla morte ma anche a malattie come l’ictus. E dunque: oggi abbiamo uno strumento facile di prevenzione e la conferma viene anche dal Professor Stefano Carugo, numero uno della Società Italiana di Cardiologia e specialista in telecardiologia.

Leggi: Il Giornale, 05/04/2019


giovedì 4 aprile 2019
ioabitosocial.it la prima piattaforma per la ricerca di soluzioni abitative temporanee di social housing in Italia

È stata presentata a Torino ioabitosocial la prima piattaforma senza fini di lucro dedicata alla ricerca di soluzioni abitative temporanee di social housing presenti sul territorio nazionale. La piattaforma nasce per dare visibilità all’offerta abitativa di social housing, con l’obiettivo di diventare il portale di riferimento per i possibili fruitori in termini di ricerca e verifica disponibilità di una soluzione abitativa.
Si rivolge a famiglie e persone singole che per motivazioni diverse – economiche, sociali, lavorative, familiari – hanno bisogno di una soluzione abitativa temporanea. Può trattarsi di persone che vivono una fase di stress abitativo, lavoratori in mobilità, personale in formazione, studenti, city users, persone anziane e giovani coppie, ecc.
La piattaforma si propone di:
• agevolare la ricerca di soluzioni abitative temporanee attraverso la visualizzazione su mappa e l’identificazione di bisogni ed esigenze;
• rendere visibili e accessibili le realtà di social housing esistenti attraverso l’inserimento sulla piattaforma;
• ricreare online quella stessa comunità fatta di relazioni e socialità.

Leggi: Abitare Sociale, 04/04/2019


giovedì 4 aprile 2019
Eliminazione barriere architettoniche negli edifici privati, in arrivo 40 milioni

Le risorse assegnate alle Regioni permettono di contribuire alle spese dei cittadini che hanno attuato gli interventi
In arrivo 40 milioni di euro per il 2019 destinati alla eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, infatti, ha confermato e ripartito tra le Regioni la tranche 2019 (cioè 40 milioni) dei complessivi 180 milioni stanziati dal 2017 al 2021, secondo quanto disposto dal DM 67 del 27 febbraio 2018.
Barriere architettoniche: i fondi per eliminarle negli edifici privati
Grazie a queste risorse, le Regioni potranno provvedere alla ripartizione dei finanziamenti verso i Comuni per contribuire alle spese effettuate dai cittadini per eliminare le barriere architettoniche in edifici ed abitazioni private.

Leggi: Edilportale, 04/04/2019


DALLE REGIONI:

lunedì 8 aprile 2019
Benevento. Emergenza casa di Via Fossa Rena ad Airola. Positivo primo incontro stamattina in Prefettura

Si è svolto stamattina, su convocazione del Prefetto di Benevento dott. Francesco Antonio Cappetta, l’incontro da noi richiesto per discutere delle problematiche relative alla grave emergenza abitativa verificatasi ad Airola a seguito del grave stato di immobili IACP sgomberati a seguito del riscontrato grave pericolo di crollo.
Hanno partecipato al tavolo istituzionale, oltre al Prefetto, il Sindaco di Airola Michele Napoletano, la dottoressa De Feo,Capo gabinetto della Prefettura, il dott. Danilo Boscaino, Dirigente capo IACP Benevento, l’ing. Enzo Paolo, Dirigente Capo uff. tecnico IACP e la delegazione del SUNIA di Benevento composta del segretario provinciale Giuseppe Falzarano, da i dirigenti provinciali Paolo Iorio e Umberto Penna e dall’avv Giuseppe Cerulo.
Dopo un’ampia disamina sulla questione emergenza casa di via Fossa Rena si è concordato e verbalizzato quanto segue
saranno eseguiti controlli a tappeto, peraltro già in corso sul patrimonio sgomberato, su tutto il patrimonio IACP e comunale nel comune di Airola per reperire abitazioni non occupate o occupate da non aventi titolo, per la sistemazione alloggiativa dignitosa alle famiglie oggetto di sgombero e riportare la legalità sul patrimonio di edilizia residenziale pubblica di Airola;

Leggi: Sunia, 08/04/2019


lunedì 8 aprile 2019
Pisa. Emergenza abitativa e assegnazione degli alloggi di E.R.P. Si rispetti la nuova Legge Regionale. Conferenza stampa mercoledì 10 aprile.

Lo scorso 9 Gennaio è stata approvata dal Consiglio Regionale la legge regionale 2/19 rubricata “disposizioni in materia di edilizia residenziale pubblica”, la quale ridisegna le regole che devono governare il sistema di gestione e assegnazione degli alloggi di Edilizia pubblica (case popolari) che è entrata in vigore il 24 Gennaio scorso. Esattamente il 18 gennaio 2019 il Comune di Pisa pubblica il bando per “l’assegnazione in utilizzo autorizzato degli alloggi”, procedura riservata ai nuclei familiari che si trovano in situazioni di emergenza abitativa. La pubblicazione di tale bando pochi giorni prima dell’entrate in vigore della Legge n. 2/2019 non è una svista temporale, ma una consapevole manovra per applicare i più rigidi requisiti previsti dalla precedente normativa (L.R. n. 96/1996) soprattutto a sfavore dei cittadini di origine non italiana. Con una nota unitaria del 25 marzo, inviata al Sindaco, all’Assessore alle politiche abitative e a tutti i Consiglieri del Comune di Pisa, le scriventi Organizzazioni sindacali degli inquilini hanno chiesto l’immediato ritiro del provvedimento in quanto in totale contrasto con la più recente normativa.

Leggi: Sunia, 08/04/2019


IN AGENDA:

Il 9 e 10 maggio a Roma Conferenza di Organizzazione Auser

Si terrà a Roma presso il Centro Congresso Frentani, il 9 e 10 maggio 2019 la Conferenza Nazionale di Organizzazione dell’Auser, appuntamento che cade nell’anno del Trentennale dell’associazione.

Leggi: Auser


12 aprile – Prime riflessioni nell’ambito del joint project

Venerdi 12 Aprile 2019 si terrà un Workshop: Prime riflessioni nell’ambito del joint project “Nuove sinergie per il social housing” presso l’aula B del Polo Santa Marta Silos di Ponente – via Cantarane, 24 a Verona.
Di seguito la locandina e il programma nel dettaglio.

Leggi: Sunia


I prossimi appuntamenti di Italia Longeva

Roma il 3 e 4 luglio presso il Ministero della Salute (Auditorium Viale Ribotta) in occasione degli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine.
Giunta alla quarta edizione, la due giorni annuale di incontro e confronto tra gli attori che entrano a diversi livelli nella programmazione, organizzazione e gestione del sistema sociosanitario e assistenziale dedicato alle cure a lungo termine si propone come un’occasione di aggiornamento e di discussione allargata su modalità efficaci e sostenibili per la presa in carico degli anziani fragili.
Tutte le info e gli aggiornamenti sul sito www.italialongeva.it

Leggi: Auser


Mettersi insieme e cercare soluzioni: verso la Biennale della prossimità

Si terrà a Taranto dal 16 al 19 maggio la terza edizione della manifestazione dedicata a cittadini e associazioni che operano all’insegna del bene comune. Anche il programma si costruirà con le proposte dei partecipanti. Iscrizioni e segnalazioni di idee entro il 31 marzo
La Biennale della prossimità arriva al sud: dopo la prima edizione a Genova nel 2015 e l’appuntamento di Bologna nel 2017, la manifestazione approda a Taranto dal 16 al 19 maggio. E’ promossa da 17 organizzazioni nazionali (diverse realtà che si occupano di cooperazione sociale, associazionismo, volontariato, sindacato, enti pubblici) in collaborazione con il CSV di Taranto e un comitato locale cui aderiscono oltre 40 enti tarantini.
Ciò che rende originale la manifestazione è l’idea di creare uno spazio dedicato al confronto fra gruppi di cittadini e associazioni che mettono in pratica quotidianamente il concetto di prossimità: individuano insieme un bisogno comune, cercano soluzioni condivise, le realizzano mettendosi in gioco in prima persona rendendole accessibili a un pubblico più ampio come bene comune.
Di esempi concreti ce ne sono diversi: dalle forme di abitare solidale ad iniziative anti spreco o per la riqualificazione di spazi pubblici e di immobili degradati.
A Taranto sarà possibile conoscere queste esperienze e scambiare competenze grazie a workshop, momenti di confronto, testimonianze; ci sarà anche arte, convivialità, animazione di strada e molto altro: tutte iniziative che andranno a comporre il programma partecipato – altro elemento innovativo – che si costruirà settimana dopo settimana grazie alle proposte degli iscritti.

Leggi. Redattore Sociale


IN EVIDENZA:

Riscatto contributi laurea e di periodi non lavorati

Il Dl 4/2019 ha introdotto alcune novità previdenziali in materia di riscatto contributivo riguardante sia la laurea sia i periodi non coperti da contributi, fino a un massimo di 5 anni. In particolare, per ciò che concerne gli studi universitari, è possibile chiedere il riscatto con un costo più basso rispetto a quello ordinario, che pure resta un’opzione, mentre per i periodi non coperti da contributi, è stato introdotto in via sperimentale nel triennio 2019-2021 un nuovo istituto di riscatto riferito ai periodi non coperti da contribuzione in nessuna forma di previdenza obbligatoria, antecedenti al 29 gennaio 2019 (data di entrata in vigore del decreto), parificandoli a periodi di lavoro, nella misura massima di 5 anni, anche non continuativi.
Per quanto riguarda il riscatto della laurea, il costo è calcolato applicando l’aliquota di computo prevista per le prestazioni pensionistiche del fondo lavoratori dipendenti (33%) al minimale retributivo previsto per artigiani e commercianti (15.878 euro per il 2019). Per ogni anno del corso legale di studi che si intende riscattare occorre spendere 5.239,74, indipendentemente dalla retribuzione effettivamente riscossa.

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Pensionati residenti all’estero- Avviata 2° fase accertamento esistenza in vita

L’Inps con il messaggio n. 815 del 28 febbraio comunica che Citibank ha avviato la seconda fase dell’accertamento dell’esistenza in vita per i pensionati residenti in Sud America, Centro America, Nord America, Asia, Medio ed Estremo Oriente, Paesi Scandinavi, Stati dell’Est Europa e Paesi limitrofi precedentemente esclusi. Allo scopo è prevista la spedizione di circa 128.000 plichi contenenti la lettera esplicativa e il modulo di attestazione.
L’Inps sottolinea che i criteri adottati per la suddivisione per aree geografiche si riferiscono ai dati di residenza registrati negli archivi della Citybank, a cui è delegata la verifica complessiva dei dati. In questa ulteriore fase della verifica, specifica Inps, sono stati compresi anche i seguenti gruppi di pensionati, anche se residenti in aree geografiche diverse da quelle citate:
• beneficiari di pensioni di nuova liquidazione non compresi nella prima fase dell’accertamento;
• soggetti esclusi dalla precedente fase della verifica in quanto residenti nelle sopra indicate aree geografiche non comprese nel primo blocco dell’accertamento (ad esempio, Brasile) e successivamente trasferitisi in Paesi oggetto di controllo nella prima fase (ad esempio, Francia);
• soggetti non compresi nella prima fase in quanto risultano irreperibili nei registri anagrafici italiani: a tali soggetti il plico sarà spedito all’indirizzo presente negli archivi di Citibank.
Al contrario, per evitare la reiterazione dell’invio delle richieste di attestazione dell’esistenza in vita, sono stati esclusi i soggetti che nel corso della precedente fase dell’accertamento hanno variato il proprio domicilio e che sono già stati sottoposti a verifica nella prima fase.

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Reddito e Pensione di Cittadinanza – Inps, online i modelli per le domande

Tutto è pronto per l’avvio delle domande di Reddito e Pensione di Cittadinanza, che potranno essere presentate a partire dal 6 marzo prossimo. L’Inps ha comunicato, infatti, di aver reso disponbile il modello per le richieste del beneficio economico introdotto dal decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4.
Nella nota pubblicata sul sito istituzionale oggi, l’Inps ricorda che il Reddito di Cittadinanza è un sostegno per famiglie in difficoltà, finalizzato al reinserimento nel mondo del lavoro e all’inclusione sociale. Per i nuclei familiari composti esclusivamente da uno o più persone di età pari o superiore a 67 anni, il Reddito di Cittadinanza assume la denominazione di Pensione di Cittadinanza.
Il sussidio può essere richiesto, dopo il quinto giorno di ciascun mese:
• presso Poste Italiane;
• in modalità telematica, con il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) almeno di Livello 2, accedendo al portale www.redditodicittadinanza.gov.it;
• presso i Centri autorizzati di Assistenza Fiscale (CAF).
L’Inps avverte anche che è stato pubblicato anche il modello RdC/PdC Ridotto, per comunicare i redditi di attività lavorative in corso al momento della presentazione della domanda e non interamente valorizzati su ISEE, e il modello RdC/PdC Esteso, con il quale i beneficiari dovranno comunicare tutte le variazioni intervenute nel corso della percezione della misura.

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ISEE: modifica periodo validità delle DSU – Validità fino al 31 dicembre 2019

Il periodo di validità delle Dichiarazioni Sostitutive Uniche presentate dal 1° gennaio al 31 agosto 2019 è prorogato al 31 dicembre 2019, per effetto del decreto legge n. 4 del 28 gennaio 2019, in corso di conversione, che ha modificato l’articolo 10 del Decreto legislativo 147 del 2017, laddove prevede che la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), utile ai fini dell’ISEE, è valida dal momento della presentazione fino al successivo 31 agosto.
In una comunicazione pubblicata sul sito istituzionale il 12 febbraio scorso, l’Inps avverte che alle DSU presentate quest’anno, a legislazione vigente, si applicano le seguenti regole: le Dichiarazioni Sostitutive Uniche (DSU) presentate dal 1° gennaio al 31 agosto 2019 sono valide dal momento della presentazione sino al 31 dicembre 2019 (ad es., una DSU presentata il 10 febbraio 2019 è valida dal 10 febbraio 2019 al 31 dicembre 2019). Inoltre, l’Inps precisa che le DSU già attestate, che recavano data scadenza 31 agosto 2019, sono state aggiornate sul portale con la nuova data di scadenza. Pertanto, le attestazioni ISEE, già rilasciate, con data scadenza del 31 agosto 2019 devono essere considerate valide e con scadenza 31 dicembre 2019.
Le Dichiarazioni Sostitutive Uniche (DSU) presentate dal 1° settembre 2019 sono soggette alla disciplina generale, per cui sono valide dal momento della presentazione al successivo 31 agosto (ad esempio, una DSU presentata il 1° ottobre 2019 è valida dal 1° ottobre 2019 sino al 31 agosto 2020).

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Previdenza: proroga APE Sociale – Le indicazioni di Inps

Con la circolare INPS 1febbraio 2019, n. 15, l’Istituto fornisce istruzioni per l’applicazione della proroga dell’APE Sociale prevista dal decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4. La circolare fornisce, inoltre, chiarimenti riguardanti la decorrenza delle indennità per i soggetti che, essendo in possesso della relativa certificazione, non hanno presentato domanda del beneficio entro il 31 dicembre 2018.
‘Inps precisa che il modello di domanda per la verifica delle condizioni e per l’accesso al beneficio sono gli stessi già in uso nel 2018 e sono reperibili sul sito istituzionale. Le richieste di verifica delle condizioni andranno presentate entro il 31 marzo 2019 e, successivamente, entro il 15 luglio 2019 e il 30 novembre 2019. L’esito delle stesse sarà fornito rispettivamente entro il 30 giugno 2019, il 15 ottobre 2019 e il 31 dicembre 2019.
Tra i diversi scaglioni di richiesta l’Istituto effettuerà il monitoraggio della disponibilità delle risorse finanziarie. L’Istituto precisa inoltre che l’APE Sociale, in presenza di tutti i requisiti, decorre dal primo giorno del mese successivo alla domanda di trattamento, previa cessazione dell’attività di lavoro dipendente, autonomo e parasubordinato, svolta in Italia o all’estero.

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Pensioni con Quota 100 e opzione donna. Prime indicazioni operative di Inps

Dopo la pubblicazione in Gazzetta del decreto legge n. 4 del 28 gennaio, l’Inps rende note le modalità operative per presentare domanda di pensione con Quota cento, pensione anticipata, ordinaria e cosiddetta Opzione donna, tramite l’accesso ai servizi online. Il messaggio n. 395, pubblicato sul sito istituzionale nella giornata di oggi, precisa che seguirà la pubblicazione della circolare illustrativa delle nuove disposizioni di legge.
Le domande di pensione che rientrano in queste fattispecie possono essere presentate con le seguenti modalità:
Il cittadino in possesso delle credenziali di accesso (PIN rilasciato dall’Istituto, SPID o Carta nazionale dei servizi) può compilare e inviare la domanda telematica di accesso alla pensione disponibile fra i servizi on line, sul sito www.inps.it, nella sezione “Domanda Pensione, Ricostituzione, Ratei, ECOCERT, APE Sociale e Beneficio precoci”.
Una volta effettuato l’accesso e scelta l’opzione “NUOVA DOMANDA” nel menù di sinistra, occorre selezionare in sequenza:
per la pensione cosiddetta quota 100: “Pensione di anzianità/vecchiaia” > “Pensione di anzianità/anticipata” > “Requisito quota 100”;
per la pensione anticipata: “Pensione di anzianità/vecchiaia” > “Pensione di anzianità/anticipata” > “Ordinaria”;
per la pensione anticipata cosiddetta opzione donna: “Pensione di anzianità/vecchiaia” > “Pensione di anzianità/anticipata” > “Contributivo sperimentale lavoratrici”.

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Infortuni domestici: estesa tutela Inail – Scade il 31/01 pagamento premio assicurativo

Estesa la tutela Inail per chi si prende cura in modo abituale ed esclusivo della casa e dei familiari. Il versamento del premio annuale deve essere effettuato entro il 31 gennaio. Tra le novità in vigore dal primo gennaio, l’abbassamento dal 27% al 16% del grado minimo di invalidità per la costituzione della rendita e l’introduzione di una prestazione una tantum per le menomazioni comprese tra il 6% e il 15%. In attesa del decreto di attuazione delle misure contenute nella legge di bilancio 2019, il premio da versare entro il 31 gennaio resta pari a 12,91 euro
Ricordiamo che l’assicurazione contro gli infortuni in ambito domestico è obbligatoria per tutte le persone che svolgono un’attività rivolta alla cura dei componenti della famiglia e dell’abitazione, in modo abituale ed esclusivo e senza vincoli di subordinazione. Con la legge di Bilancio 2019, la copertura si applica fino ai 67 anni di età. In particolare, le novità, in vigore dallo scorso primo gennaio, riguardano l’abbassamento del grado di invalidità che è necessario per la costituzione della rendita, passato dal 27% al 16%, l’introduzione di una prestazione una tantum pari a 300 euro, quando l’inabilità permanente accertata è compresa tra il 6% e il 15%, e il riconoscimento dell’assegno per assistenza personale continuativa ai titolari di rendita per determinate menomazioni. La nuova normativa, inoltre, ha esteso di due anni l’età dei beneficiari della tutela assicurativa, che ora si applica alle persone tra i 18 e i 67 anni, anziché tra i 18 e i 65 anni.

Leggi: Inca


SEGNALAZIONI:

1989 – 2019 Trentennale Auser: diamo valore all’invecchiamento attivo

Care socie e cari soci, care volontarie e cari volontari,
Nel 2019 Auser festeggia i trent’anni di fondazione. Era infatti il 5 maggio del 1989 quando l’allora Segretario Generale della Cgil Bruno Trentin insieme allo Spi Cgil promuovevano la nascita di Auser per dare agli anziani del nostro Paese nuove occasioni di protagonismo, partecipazione e pratica della solidarietà.
In tutti questi anni migliaia di cittadini di tutte le età hanno trovato nella nostra bella associazione tante opportunità per esprimersi e vivere in modo pieno la propria esistenza.
Questo compleanno va festeggiato tutti insieme con la gioia e l’orgoglio di aver contribuito, ciascuno di noi, a rendere migliore la comunità in cui viviamo e più serena la vita di tante persone.
Abbiamo pensato di dedicare il Trentennale al valore dell’Invecchiamento Attivo e di condividere insieme questo importante traguardo proponendovi di partecipare, a vostra scelta, e due iniziative all’insegna della creatività e dell’orgoglio di appartenenza.
La celebrazione del Trentennale si avvierà in occasione della Conferenza d’Organizzazione che si terrà a Roma il 9 e 10 maggio 2019.
Grazie a tutte e tutti e Buon Compleanno Auser!
Enzo Costa: Presidente Nazionale

1) “Un regalo per Auser”
Che regalo fareste per i 30 anni di Auser? Un quadro, un disegno, una poesia, una canzone, un brano musicale, una ricetta o cos’altro? Creatività e inventiva non mancano nella nostra associazione, in occasione del Trentennale chi lo desidera, può fare un dono all’Auser con tanto di dedica, per rendere questo compleanno davvero indimenticabile.
Scattate una foto del regalo e speditela con il testo della dedica a:
Giusy Colmo ufficiostampa@auser.it o Fabio Piccolino f.piccolino@auser.it
Tutti i doni ricevuti dall’Auser verranno pubblicati sui social e sul sito in una apposita Galleria. Il termine per l’invio scade 30 aprile 2019.

2)“Uno scatto d’orgoglio”
Scatta un Selfie e scrivi in 260 caratteri qual è il Valore che tu attribuisci ad Auser e all’invecchiamento Attivo. La tua foto deve esprimere uno “scatto d’orgoglio”, la voglia di partecipazione, di esserci, di dire che “Auser sono anch’io”.
Il tuo volto entrerà a far parte della grande Galleria de “I volti dell’Auser”.
Tutte le foto saranno protagoniste di un video.
Il materiale va inviato a:

Giusy Colmo ufficiostampa@auser.it o Fabio Piccolino f.piccolino@auser.it
Il termine per l’invio scade 30 aprile 2019.


Una casa per i diritti. Ecco il nuovo numero di LiberEtà
Il numero di LiberEtà di aprile è dedicato a come sta cambiando il modo di fare sindacato. Nascono gli sportelli sociali dello Spi Cgil da una parte. Dall’altra le Camere del lavoro della Cgil si aprono a tutti e nascono in luoghi di passaggio, di transito, per incrociare sempre di più i bisogni di tutti.
In particolare, vi raccontiamo la storia dello Spi Lombardia che ha aperto ottanta sportelli sociali in cui duecento volontari prestano il loro aiuto a chi è in difficoltà. Ma l’esperienza degli sportelli sociali sta superando i confini della Lombardia e si sta diffondendo anche in altre regioni. Si tratta di un nuovo modo di fare sindacato, in grado di adeguarsi ai cambiamenti in corso. E poi c’è il sindacato di quartiere, come quello che a Roma si apre a tutti, cittadini italiani e stranieri. Accade nello storico mercato dell’Esquilino dove lo Spi Cgil, insieme ad altri soggetti, ha inaugurato il banco dei diritti, accanto a frutta e verdura da tutto il mondo.
A seguire uno speciale dedicato all’emergenza razzismo e xenofobia che sta attraversando il nostro paese. In tutta Italia è in atto un’escalation di violenze e discriminazioni verso immigrati e stranieri che ricorda gli anni più bui della nostra storia. Ma ci sono anche le buone pratiche, come quella della camera del lavoro di Catania che ha aperto alle comunità degli immigrati.

Leggi: Liberetà


Firenze. La prima accademia internazionale sull’assistenza a lungo termine

Avrà sede a Firenze la prima Accademia internazionale sul Long Term Care, dedicata alla ricerca di soluzioni per l’assistenza agli anziani, allo studio e alla sperimentazione di modelli innovativi per il welfare locale che possano essere di esempio per tutto il mondo. Dalla Conferenza internazionale “Long Term Care. Aging in place” che si è tenuta nei giorni scorsi presso l’Istituto degli Innocenti di Firenze è nata l’esigenza di creare una struttura per dare stabilità al lavoro interdisciplinare avviato per la prima volta sul tema dell’assistenza agli anziani che incide sulla sostenibilità dei modelli di welfare della società contemporanea, vista la costante crescita della popolazione anziana nel mondo (oggi sono 900 milioni le persone con età superiore ai 65 anni, si stima che nel 2050 saranno 2 miliardi). La Conferenza, promossa dalla Rete Long Term Care Alliance in collaborazione con Regione Toscana, Fondazione CR Firenze, Comune di Firenze, Fondazione Montedomini, con il contributo della Fondazione Internazionale Menarini, dell’Istituto degli Innocenti e dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Firenze, ha infatti messo per la prima volta a confronto personalità di rilievo internazionale, esperti di varie discipline, non solo mediche, ma anche del settore sociale, del mondo delle assicurazioni provenienti dai Paesi più impegnati sul tema della Long Term Care in particolare: Italia, Olanda, Canada, Svezia, Stati Uniti e Israele. La nuova Accademia Internazionale dedicata al Long Term Care (che potrebbe essere presieduta da William Reichman della società canadese Baycrest e presidente della LTC Alliance) avrà il sostegno di Montedomini e della rete mondiale Long Term Care Alliance. Tra le soluzioni innovative emerse durante la Conferenza quelle legate all’utilizzo delle nuove tecnologie che sono alla base anche del progetto di assistenza domiciliare a distanza, elaborato dall’Università di Firenze e da Montedomini per ridurre il numero di ricoveri di pazienti ultrasettantenni in ospedale. La proposta punta a far risparmiare alla sanità pubblica oltre 3 milioni l’anno nell’area fiorentina.
Fonte gonews.it

Leggi: Auser


Case popolari, nasce l’osservatorio permanente di Federcasa

Uno strumento, unico nel suo genere, che contiene dati raccolti da Federcasa, ed elaborati da Nomisma, relativi al patrimonio nazionale di edilizia residenziale pubblica
Federcasa è il primo ente ad avere a disposizione un prospetto dettagliato sul mondo Erp nel nostro Paese, con un rilevamento già concluso relativo a dati del 2016. Si tratta di un lavoro frutto della stretta collaborazione tra la Federazione per le case popolari e i propri associati e rappresenta un fondamentale strumento conoscitivo, in grado di misurare ed analizzare l’attività dei vari enti, al fine di poter interloquire, con sempre maggior autorevolezza, a livello istituzionale, ed intervenire tempestivamente nel dibattito pubblico, per orientare positivamente le politiche di settore.
I dati sono stati raccolti attraverso un censimento di 70 aziende casa, associate a Federcasa, su un totale di 80, ed hanno messo in evidenza la capacità del sistema di rispondere al bisogno abitativo delle fasce povere della popolazione, unita alla capacità di integrare la dimensione economica con quella sociale, con ricadute importanti in termini di minore degrado progressivo del bene comune, di prevenzione di situazioni di morosità e inadempienza e contenimento dello stock del patrimonio sfitto.
All’interno dell’attuale ciclo recessivo dell’edilizia, i risultati emersi dal monitoraggio dell’attività, legata alle nuove costruzioni e al recupero del patrimonio in gestione, concorrono ad attribuire agli enti associati un ruolo cardine nel sistema Paese.
“Siamo orgogliosi – dice Luca Talluri, presidente di Federcasa – che Federcasa abbia il primo Osservatorio Permanente Nazionale sull’edilizia Sociale. Siamo ovviamente disponibili a metterlo a sistema per il Mit e le Regioni. Questo strumento permetterà di rendere più efficace ed efficiente l’attività di proposta e analisi del nostro settore”

Leggi: Federcasa


Disabilità, Rete ferroviaria italiana lancia “Salablu+”: l’app per la ridotta mobilità

La nuova applicazione è esplicitamente dedicata alle persone con disabilità e ridotta mobilità, anche temporanea, che scelgono di viaggiare in treno. Una volta scaricata permetterà di costruire il proprio viaggio in maniera semplice
Richiedere e prenotare assistenza dal proprio smartphone in una delle oltre 300 stazioni gestite dal servizio Sala Blu, rimanendo in contatto con gli operatori attraverso la chat o il telefono e rendendo, così, più agevole l’utilizzo dei treni per le persone con ridotta mobilità. Questo l’obiettivo della nuova applicazione ‘Salablu+’, presentata oggi alla stazione Termini di Roma dall’ad e dg di Rfi, Maurizio Gentile.
La nuova app è esplicitamente dedicata alle persone con disabilità e ridotta mobilità, anche temporanea, che scelgono di viaggiare in treno. Una volta scaricata permetterà di costruire il proprio viaggio in maniera semplice, di consultare i tabelloni degli orari di partenza e arrivo di qualsiasi stazione, di ricevere notifiche sul proprio viaggio e di contattare un operatore di Sala Blu. Il servizio di assistenza e inoltre arricchito con la nuova funzionalità web-chat dedicata alle persone con disabilità uditiva.

Leggi: Redattore Sociale


Prendersi cura di genitori che “hanno qualcosa che non va”: miniguida per sopravvivere

Per i figli caregiver (spesso completamente invisibili) la pubblicazione di Stefania Buoni “Quando mamma e papà hanno qualcosa che non va”. Una bussola per capire “come sopravvivere quando tutto sembra crollare”, prendersi carico anche della propria sofferenza, e gestire “il dolore dell’anima”
C’è un immenso e invisibile iceberg che molto spesso non si conosce perché non viene raccontato e riguarda le tante storie di ragazzi e ragazze che vivono con un genitore colpito da malattia mentale. Secondo l’Istat (dati al 2011) i giovani caregiver tra i 15 e i 24 anni sono circa 170 mila, ma il numero è sottostimato, mancano ad esempio i figli di coloro che non hanno avuto diagnosi e non sono in trattamento per la propria patologia psichiatrica, mancano altresì i bambini e i giovani adulti. Secondo l’Oms nel mondo 400 milioni di persone soffrono di depressione, 60 milioni di disturbo bipolare e 21 milioni di schizofrenia, di queste circa un quarto sono genitori. Di malattia mentale genitoriale si parla troppo poco e a farne le spese sono spesso i più vulnerabili, ovvero i figli. Nasce per loro la miniguida alla sopravvivenza “Quando mamma e papà hanno qualcosa che non va” (Editoria Sociale, 2018) di Stefania Buoni, presidente e fondatrice, con Gaia Cusini, Carlo Miccio e Marco Fiore, della prima associazione italiana dedicata, la “Comic Children of mentally Ill parents”.

Leggi: Redattore Sociale


1989 – 2019 Trentennale Auser: diamo valore all’invecchiamento attivo

Care socie e cari soci, care volontarie e cari volontari,
Nel 2019 Auser festeggia i trent’anni di fondazione. Era infatti il 5 maggio del 1989 quando l’allora Segretario Generale della Cgil Bruno Trentin insieme allo Spi Cgil promuovevano la nascita di Auser per dare agli anziani del nostro Paese nuove occasioni di protagonismo, partecipazione e pratica della solidarietà.
In tutti questi anni migliaia di cittadini di tutte le età hanno trovato nella nostra bella associazione tante opportunità per esprimersi e vivere in modo pieno la propria esistenza.
Questo compleanno va festeggiato tutti insieme con la gioia e l’orgoglio di aver contribuito, ciascuno di noi, a rendere migliore la comunità in cui viviamo e più serena la vita di tante persone.
Abbiamo pensato di dedicare il Trentennale al valore dell’Invecchiamento Attivo e di condividere insieme questo importante traguardo proponendovi di partecipare, a vostra scelta, e due iniziative all’insegna della creatività e dell’orgoglio di appartenenza.
La celebrazione del Trentennale si avvierà in occasione della Conferenza d’Organizzazione che si terrà a Roma il 9 e 10 maggio 2019.
Grazie a tutte e tutti e Buon Compleanno Auser!
Enzo Costa: Presidente Nazionale

1) “Un regalo per Auser”
Che regalo fareste per i 30 anni di Auser? Un quadro, un disegno, una poesia, una canzone, un brano musicale, una ricetta o cos’altro? Creatività e inventiva non mancano nella nostra associazione, in occasione del Trentennale chi lo desidera, può fare un dono all’Auser con tanto di dedica, per rendere questo compleanno davvero indimenticabile.
Scattate una foto del regalo e speditela con il testo della dedica a:
Giusy Colmo ufficiostampa@auser.it o Fabio Piccolino f.piccolino@auser.it
Tutti i doni ricevuti dall’Auser verranno pubblicati sui social e sul sito in una apposita Galleria. Il termine per l’invio scade 30 aprile 2019.

2)“Uno scatto d’orgoglio”
Scatta un Selfie e scrivi in 260 caratteri qual è il Valore che tu attribuisci ad Auser e all’invecchiamento Attivo. La tua foto deve esprimere uno “scatto d’orgoglio”, la voglia di partecipazione, di esserci, di dire che “Auser sono anch’io”.
Il tuo volto entrerà a far parte della grande Galleria de “I volti dell’Auser”.
Tutte le foto saranno protagoniste di un video.
Il materiale va inviato a:

Giusy Colmo ufficiostampa@auser.it o Fabio Piccolino f.piccolino@auser.it
Il termine per l’invio scade 30 aprile 2019.
NEWS:

mercoledì 3 aprile 2019
Case famiglia. Assistenti sociali contro Salvini: “No ad accuse generiche”

Dura replica del presidente dell’Ordine degli assistenti sociali, Gianmario Gazzi, al ministro dell’Interno in merito alle sue dichiarazioni al Maurizio Costanzo Show. “Ha detto di avere le prove? Denunci, faccia nomi. Abbiamo appena ottenuto giustizia per insulti generici”
“Salvini non apra il nuovo fronte delle case famiglia puntando il dito genericamente sui professionisti che rappresento”. Il presidente dell’Ordine degli Assistenti sociali, Gianmario Gazzi, reagisce duramente alle dichiarazioni del vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini rilasciate durante il Maurizio Costanzo Show. “Ha detto di avere le prove? Denunci, faccia nomi!”, aggiunge Gazzi in una nota ufficiale dell’Ordine. “Abbiamo appena ottenuto giustizia con la condanna di un giornalista che sullo stesso canale aveva insultato, sempre genericamente, gli assistenti sociali – specifica Gazzi -. L’immunità del ministro, in questo caso, ci impedirebbe di essere risarciti”.
“Le sentenze hanno già detto che ci sono stati politici leghisti che hanno comprato diamanti con i soldi del partito e dunque degli italiani e io potrei aggiungere che ci sono politici della Lega che amministrano bene, dai paesini al governo – aggiunge Gazzi nella nota -.

Leggi: Redattore Sociale, 03/04/2019


martedì 2 aprile 2019
Le traiettorie evolutive della spesa per il welfare locale

L’Indagine Istat costituisce la fotografia più accurata e sistemica degli interventi del welfare locale. A gennaio sono stati diffusi i risultati preliminari dell’Indagine 2016, da cui emergono cambiamenti di particolare rilievo.
Nel proseguo si tenterà una lettura di questi fenomeni cercando, per quanto possibile, di ricondurre i motivi dei cambiamenti alle novità delle politiche sociali e nelle politiche di finanziamento degli enti locali di quegli anni.
Il perimetro degli interventi sociali dell’Indagine Istat continua, al momento, ad includere i servizi socioeducativi per l’infanzia, secondo quanto previsto dal Nomenclatore dei servizi sociali (i dati di seguito presentati si riferiscono all’intero perimetro originale). Occorre tener presente che a seguito della normativa sulla cosiddetta “buona scuola”, i servizi socioeducativi per la prima infanzia sono afferiti al mondo dell’istruzione. Il recente Piano Sociale Nazionale 2018-2020, adottato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nell’ambito del decreto di riparto del FNPS 2018 (decreto 26 novembre 2018), ha ridefinito i confini degli interventi sociali al netto di questa componente e ha individuato un percorso di cambiamento che porterà dal 2019, all’impossibilità di utilizzare il FNPS per i servizi socioeducativi per la prima infanzia (si veda l’articolo su Lombardiasociale.it).

Leggi: Welforum, 02/04/2019


martedì 2 aprile 2019
Come rendere più lieve la Terza Età. Gli assistenti tecnologici sono già una realtà

Raggiunto l’obiettivo di vivere più a lungo, tocca organizzarsi per godersi la vecchiaia. Come, dove e con chi trascorrere la fase della vita in cui energie e salute vanno in riserva diventa fondamentale sia per l’individuo sia per la società. Secondo le proiezioni dell’Onu, gli anziani sopra gli 80 anni triplicheranno entro il 2050 (passando da 137 milioni del 2017 a 425 milioni) e aumenteranno di quasi sette volte entro il 2100 (superando i 909 milioni). Da un’ulteriore analisi dei dati Deutsche Bank ha rilevato che in questo momento, per la prima volta nella storia, il numero degli over 65 è superiore a quello dei bambini sotto i cinque anni. Se da un lato è un traguardo, dall’altro la longevità è una sfida che richiederà una maggiore spesa e una rivoluzione dell’assistenza sanitaria. Ridurre la solitudine Invecchiare in buona compagnia e in sicurezza a casa propria, con l’aiuto della tecnologia, è la direzione verso cui puntare. Anche a «MEDinIsrael», conferenza internazionale con una forte spinta sul «medtech» che si è svolta a Tel Aviv, si sono viste numerose startup che cercano di coniugare innovazione, creatività ed empatia.

Leggi: La Stampa, 02/02/2019


lunedì 1 aprile 2019
Da oggi le pensioni sono più leggere

Ma probabilmente 5,6 milioni di pensionati lo scopriranno soltanto tra due mesi, dopo le europee. La causa è il blocco delle rivalutazioni voluto dal governo giallo-verde. Sindacati in piazza il 1° giugno
Da oggi (1° aprile) le pensioni degli italiani sono più leggere, ma probabilmente i pensionati lo scopriranno soltanto a giugno. Non è un pesce d’aprile. Il governo giallo-verde, con l’approvazione della manovra finanziaria del 2019, è infatti intervenuto negativamente sull’adeguamento delle pensioni all’inflazione. Secondo quanto concordato tra il precedente governo e i sindacati dei pensionati di Cgil Cisl Uil, dal primo gennaio 2019, dopo 10 anni di tagli alle pensioni, doveva invece entrare in funzione un sistema di rivalutazione più equo.
Al contrario, a causa della situazione caotica e di incertezza in cui si è approvata la legge di bilancio, l’Inps non ha fatto in tempo ad elaborare gli importi delle pensioni con i tagli decisi dal governo, per cui, nei primi tre mesi dell’anno, i pensionati con un reddito pensionistico superiore a 1.522 euro lordi, (1.200 euro netti circa) si sono visti accreditare un importo comprensivo della rivalutazione piena o quasi.

Leggi: Rassegna Sindacale, 01/04/2019


sabato 30 marzo 2019
Over65 a lezione dai giovani tutor, al via il progetto pilota “Bella Nonno”

I giovani nativi digitali diventano “tutor” dei cittadini ultra65enni in un corso speciale, che verrà sperimentato in tre città italiane. Ai più giovani, più abituati a navigare online, sarà chiesto di accompagnare una generazione spesso diffidente e “resistente” verso le nuove tecnologie
nonni possono imparare ad essere consumatori attivi e digitali con l’aiuto dei nipoti. È questo il cuore del progetto “Bella Nonno! Corso di formazione intergenerazionale per anziani attivi”, un’esperienza “pilota” che verrà proposta in tre città (nord, centro e sud Italia), con l’intenzione di replicarla su più ampia scala in futuro. Fondamentale la collaborazione con le tre scuole coinvolte, il Liceo Classico “Maria Luigia” di Parma, l’I.I.S.S Michele De Nora di Altamura(BA) e il Liceo Scientifico Alberti di Minturno(LT). Proprio quest’ultimo ospita oggi nei suoi spazi la presentazione del progetto, che si propone di realizzare un ciclo di incontri tematici (salute, utenze, banca, garanzie, web, ecc) rivolti a cittadini over 65, che coinvolga in qualità di “tutor” giovani dai 16 ai 19 anni, perlopiù studenti in alternanza scuola-lavoro, opportunamente formati. Il progetto è organizzato da Confconsumatori in collaborazione con UniCredit, nell’ambito dell’accordo Noi&UniCredit, Eni gas e luce e Nestlé Health Science e si avvarrà del supporto di enti pubblici, associazioni attive a livello nazionale e locale.

Leggi: Redattore Sociale, 30/03/2019


DALLE REGIONI:

martedì 2 aprile 2019
Firenze: mobilità e sicurezza i problemi degli anziani

Auser Volontariato Firenze e Spi/Cgil Lega Firenze Quartiere 1, in collaborazione con la presidenza del Quartiere 1 Firenze, stamani a Firenze al Palagio di Parte Guelfa hanno presentato i risultati, elaborati dal centro studi di ricerca Ires Cgil, di un’indagine condotta sulla popolazione anziana del Quartiere 1.
La rilevazione, spiega il sindacato, ha raggiunto un elevato numero di cittadini, che la rende abbastanza rappresentativa di una tipologia di cittadini del centro storico: le persone appartenenti a fasce di età matura, prevalentemente pensionati, fra 60 e 80 anni, residenti nel centro storico. La rilevazione ha raccolto dati anche per altri gruppi, che possono essere utilmente messi a confronto: lavoratori in età non molto distante dalla pensione, residenti in aree adiacenti al centro storico in senso stretto. Dalla rilevazione emergono due tipologie centrali di problemi specifici, ritenuti critici per la vivibilità nel centro cittadino. Anzitutto la difficoltà della mobilità, che esprime nella forma della “difficoltà di trovare parcheggio” abbastanza vicino alla residenza. Un problema ovviamente che non ha soluzioni semplicistiche (a partire dalla circostanza che l’aumento dei posti di sosta disponibili incrementa l’attrazione di traffico verso i luoghi relativi). Anche l’inasprimento delle restrizioni di accesso al centro storico presenta ovvie criticità, se confligge con la dinamica delle attività economiche. In questo quadro disporre di opportunità di trasporto pubblico (che è percepito come insufficiente) è una risposta rilevante.

Leggi: Rassegna Sindacale, 02/04/2019


lunedì 1 aprile 2019
Firenze. ‘Affitti sociali’: firmato il Protocollo tra Fondazione Opera Pia e Sunia

Una buona notizia per le politiche abitative a Firenze: oggi è stato firmato l’Accordo per gli Immobili di Proprietà della Fondazione ‘Comitato per le Case indigenti’.
Il protocollo di Intesa, che avrà durata 2019/2027, tra la Fondazione e il sindacato degli inquilini Sunia, prevede le regole che disciplinano questo particolare e vantaggioso contratto di locazione, con canoni di affitto calmierati rispetto a mercato, modulati verso il basso per i redditi più in difficoltà. L’aspetto innovativo è dovuto proprio all’individuazione di fasce di reddito, che a seconda del livello, avranno una diminuzione rispetto al canone base, definito da un prezzo al metro quadro di euro 6,40.
Questo Accordo si riferisce ad un parco immobili di 1073 abitazioni dislocate all’interno del Comune Fiorentino: appartamenti che vengono assegnati tramite una graduatoria , aggiornata due volte l’anno, con il requisito del reddito di 16,500 euro ISEE.
L’attività che la Fondazione svolge dal 1885, è un pezzo importante nella realtà cittadina, per affrontare la cosiddetta precarietà abitativa a Firenze.

Leggi: Sunia, 01/04/2019


lunedì 1 aprile 2019
«Invalidità, via alla trattativa per i certificati gratuiti in Lombardia»

La Regione incontrerà i sindacati dei medici di base. Pressing anche sugli specialisti ospedalieri. L’assessore Gallera: «Sì ai rimborsi ma le richieste siano eque». Didoné (pensionati Cisl): «La gratuità doveva essere pubblicizzata»
“Subito una trattativa con i medici di famiglia in modo da rendere realmente gratuito il certificato di invalidità per chi ne ha bisogno». È quanto assicura l’assessore alla Sanità Giulio Gallera dopo la denuncia del Corriere sulla beffa dei certificati introduttivi per l’invalidità civile (chiesti tra gli altri dal 36% degli ultra 85enni, ossia 20 mila anziani l’anno): per legge sono gratuiti da due anni perché rientrano nei Livelli essenziali di assistenza (Lea), ma in realtà i cittadini continuano a pagarli da 50 a 150 euro.
Un paradosso. Si tratta del documento introduttivo per attestare lo stato di invalidità, che può essere stilato sia dai medici di famiglia sia dagli specialisti ospedalieri e consiste nella compilazione telematica dei dati sanitari del paziente da trasmettere all’Inps (da cui parte l’iter per il riconoscimento da parte delle commissioni medico legali dell’Ats, le ex Asl). Bene, perché i più fragili e bisognosi devono aprire il portafoglio per ciò che gli spetta gratis

Leggi: Corriere della Sera, 01/04/2019


lunedì 1 aprile 2019
Invalidità, la beffa dei certificati: sono gratuiti ma i pazienti lombardi pagano ai medici fino a 150 euro

Una circolare ospedaliera della Regione Lombardia invita gli specialisti a non chiedere compensi come prescritto dal ministero. I medici: prestazioni professionali. La giungla dei prezzi. «Ora serve una convenzione»
Cittadini, i più fragili e bisognosi, costretti a pagare ciò che dovrebbero avere gratis. Il rilascio del certificato di invalidità, che è chiesto tra gli altri dal 36% degli ultra 85enni (ossia 20 mila anziani l’anno), per legge è gratuito da due anni. Ma per averlo bisogna ancora sborsare fino a 150 euro. Com’è possibile?
La norma (sconosciuta)
È una legge che nessuno conosce perché passata sotto silenzio. La ignorano i medici di famiglia e i sindacati dei pensionati. Figuriamoci chi ne ha diritto. La svolta è stata introdotta dal decreto ministeriale del 12 gennaio 2017 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 18 marzo 2017) che aggiorna le prestazioni sanitarie da garantire ai pazienti in modo gratuito con il servizio sanitario nazionale. Tecnicamente si chiamano Livelli essenziali di assistenza (Lea). Bene, nell’elenco dei Lea al punto G (allegato 1), che si riferisce alle attività medico legali per finalità pubbliche, si legge: «Accertamenti e attività certificativa medico legale nell’ambito della disabilità: accertamenti medico legali per il riconoscimento della invalidità, cecità e sordità civili; accertamenti medico legali ai fini del riconoscimento della condizione di handicap (legge n. 104/1992); accertamenti medico legali ai fini del collocamento mirato al lavoro delle persone con disabilità (ex legge n. 68/1999)».

Leggi: Corriere della Sera, 01/04/2019


venerdì 29 marzo 2019
Centro sollievo per anziani festeggiata l’inaugurazione

Dopo sei mesi di attività e con una sospensione forzata nei mesi di novembre e dicembre si è inaugurato martedì il centro sollievo di Rocca Pietore, che utilizza i locali della sede dei Volontari ambulanza e Protezione civile, messi a disposizione dal Comune.
Alla festa erano presenti il sindaco di Rocca Pietore, Andrea De Bernardin, il parroco don Franco Decima, i volontari di Rocca Pietore che, condotti dalla psicologa Stefania Troian, gestiscono il servizio, e quelli del Circolo Auser El Broi di Agordo che organizzano i trasporti.
Sia il sindaco De Bernardin che l’amministratore unico di Asca-Azienda speciale consortile agordina, Mariachiara Santin, hanno espresso la loro grande soddisfazione per l’attività in corso. De Bernardin ha sottolineato il grande riscontro del servizio in un territorio che non aveva mai potuto contare su simili risposte e Santin ha marcato il valore del volontariato e la tenacia con la quale si è raggiunto un così importante traguardo, grazie all’impegno dei servizi sociali di Asca, in particolare dell’assistente sociale Elena Pallua che opera nell’Alto Agordino.

Leggi: Corriere delle Alpi


giovedì 28 marzo 2019
Casa della salute a Rivalta Bormida: “Un polo per assistere più anziani con patologie croniche” Sarà attivata fra un anno

Un’assistenza sempre più proiettata sul territorio. Per venire incontro alle esigenze di una popolazione sempre più anziana e con patologie croniche. È la linea d’azione sulla quale, dopo la «razionalizzazione» della rete ospedaliera, si sta muovendo la sanità pubblica. In prima linea ci sono l’Asl e i Comuni. «Sì, perché riteniamo che ogni decisione vada discussa e condivisa con le amministrazioni locali – commenta il direttore generale dell’Asl, Antonio Brambilla -, come sta avvenendo con Rivalta Bormida».
Nel paese dell’Acquese, in particolare, su richiesta del Comune verrà attivata una Casa della salute. Un punto di riferimento per l’assistenza di base sia dal punto di vista sanitario sia per l’accesso ai servizi dell’Asl. Il protocollo per la creazione della nuova struttura è stato siglato ieri da Brambilla e dal sindaco Claudio Pronzato.

Leggi: La Stampa, 28/03/2019


giovedì 28 marzo 2019
Case sfitte per chi è in difficoltà

Entra nel vivo il progetto “Una casa per tutti” messo a punto dai Centri di ascolto delle parrocchie dell’Unità pastorale 1 di Novara con l’obiettivo di portare aiuto a famiglie che vivono il problema dell’abitazione”
Casa sfitta cercasi per affittarla a chi è in difficoltà. Entra nel vivo il progetto “Una casa per tutti” messo a punto dai Centri di ascolto delle parrocchie dell’Unità pastorale 1 di Novara (Santa Rita, San Martino, Madonna Pellegrina) con l’obiettivo di portare aiuto a famiglie che vivono il problema dell’abitazione trovando case da concedere a canone concordato e, contemporaneamente, offrire garanzie ai proprietari che si renderanno disponibili. Il tutto d’intesa con il Comune di Novara per attivare le agevolazioni fiscali e i contributi previsti dalla Regione Piemonte e con associazioni di inquilini e proprietari per la gestione dei relativi contratti.

Leggi: La Voce di Novara, 28/03/2019


giovedì 28 marzo 2019
Piano casa, il Veneto ha nuova legge per la riqualificazione urbana
Premialità per chi mette in sicurezza gli edifici dal punto di vista sismico e anche per chi delocalizza edifici attualmente siti in aree ad elevato rischio idraulico o geologico
Una legge molto positiva che tiene in considerazione gli aspetti della previsione e della prevenzione dei rischi”. Così l’assessore all’ambiente e alla Protezione Civile della Regione Veneto commenta l’approvazione della nuova legge per la riqualificazione urbana avvenuta ieri in Consiglio regionale.
“Tra le novità spiccano sicuramente l’aver conferito assoluta importanza a prevenzione e previsione del rischio – dettaglia l’assessore – elementi che, in altro contesto, ci hanno consentito di affrontare in maniera efficace l’eccezionale emergenza di fine ottobre. Previsione tramite i modelli meteo e idraulici. Prevenzione attraverso le centinaia di cantieri attivati negli ultimi anni per un importo di quasi un miliardo di euro finalizzati alla mitigazione del rischio idrogeologico”.
“Ma prevenzione è anche e prima di tutto ridurre la popolazione esposta al rischio – prosegue l’assessore alla Protezione Civile – in tal modo, come da sempre sostengo, si può limitare anche l’indice di rischio. In tal senso questa nuova legge si muove positivamente, prevedendo premialità per chi mette in sicurezza gli edifici dal punto di vista sismico e anche per chi delocalizza edifici attualmente siti in aree ad elevato rischio idraulico o geologico”.

Leggi: Casa e Clima, 28/03/2019


IN AGENDA:

Il 9 e 10 maggio a Roma Conferenza di Organizzazione Auser

Si terrà a Roma presso il Centro Congresso Frentani, il 9 e 10 maggio 2019 la Conferenza Nazionale di Organizzazione dell’Auser, appuntamento che cade nell’anno del Trentennale dell’associazione.

Leggi: Auser


12 aprile – Prime riflessioni nell’ambito del joint project

Venerdi 12 Aprile 2019 si terrà un Workshop: Prime riflessioni nell’ambito del joint project “Nuove sinergie per il social housing” presso l’aula B del Polo Santa Marta Silos di Ponente – via Cantarane, 24 a Verona.
Di seguito la locandina e il programma nel dettaglio.

Leggi: Sunia


I prossimi appuntamenti di Italia Longeva

Roma il 3 e 4 luglio presso il Ministero della Salute (Auditorium Viale Ribotta) in occasione degli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine.
Giunta alla quarta edizione, la due giorni annuale di incontro e confronto tra gli attori che entrano a diversi livelli nella programmazione, organizzazione e gestione del sistema sociosanitario e assistenziale dedicato alle cure a lungo termine si propone come un’occasione di aggiornamento e di discussione allargata su modalità efficaci e sostenibili per la presa in carico degli anziani fragili.
Tutte le info e gli aggiornamenti sul sito www.italialongeva.it

Leggi: Auser


Mettersi insieme e cercare soluzioni: verso la Biennale della prossimità

Si terrà a Taranto dal 16 al 19 maggio la terza edizione della manifestazione dedicata a cittadini e associazioni che operano all’insegna del bene comune. Anche il programma si costruirà con le proposte dei partecipanti. Iscrizioni e segnalazioni di idee entro il 31 marzo
La Biennale della prossimità arriva al sud: dopo la prima edizione a Genova nel 2015 e l’appuntamento di Bologna nel 2017, la manifestazione approda a Taranto dal 16 al 19 maggio. E’ promossa da 17 organizzazioni nazionali (diverse realtà che si occupano di cooperazione sociale, associazionismo, volontariato, sindacato, enti pubblici) in collaborazione con il CSV di Taranto e un comitato locale cui aderiscono oltre 40 enti tarantini.
Ciò che rende originale la manifestazione è l’idea di creare uno spazio dedicato al confronto fra gruppi di cittadini e associazioni che mettono in pratica quotidianamente il concetto di prossimità: individuano insieme un bisogno comune, cercano soluzioni condivise, le realizzano mettendosi in gioco in prima persona rendendole accessibili a un pubblico più ampio come bene comune.
Di esempi concreti ce ne sono diversi: dalle forme di abitare solidale ad iniziative anti spreco o per la riqualificazione di spazi pubblici e di immobili degradati.
A Taranto sarà possibile conoscere queste esperienze e scambiare competenze grazie a workshop, momenti di confronto, testimonianze; ci sarà anche arte, convivialità, animazione di strada e molto altro: tutte iniziative che andranno a comporre il programma partecipato – altro elemento innovativo – che si costruirà settimana dopo settimana grazie alle proposte degli iscritti.

Leggi. Redattore Sociale


IN EVIDENZA:

Riscatto contributi laurea e di periodi non lavorati

Il Dl 4/2019 ha introdotto alcune novità previdenziali in materia di riscatto contributivo riguardante sia la laurea sia i periodi non coperti da contributi, fino a un massimo di 5 anni. In particolare, per ciò che concerne gli studi universitari, è possibile chiedere il riscatto con un costo più basso rispetto a quello ordinario, che pure resta un’opzione, mentre per i periodi non coperti da contributi, è stato introdotto in via sperimentale nel triennio 2019-2021 un nuovo istituto di riscatto riferito ai periodi non coperti da contribuzione in nessuna forma di previdenza obbligatoria, antecedenti al 29 gennaio 2019 (data di entrata in vigore del decreto), parificandoli a periodi di lavoro, nella misura massima di 5 anni, anche non continuativi.
Per quanto riguarda il riscatto della laurea, il costo è calcolato applicando l’aliquota di computo prevista per le prestazioni pensionistiche del fondo lavoratori dipendenti (33%) al minimale retributivo previsto per artigiani e commercianti (15.878 euro per il 2019). Per ogni anno del corso legale di studi che si intende riscattare occorre spendere 5.239,74, indipendentemente dalla retribuzione effettivamente riscossa.

Leggi: Inca


Pensionati residenti all’estero- Avviata 2° fase accertamento esistenza in vita

L’Inps con il messaggio n. 815 del 28 febbraio comunica che Citibank ha avviato la seconda fase dell’accertamento dell’esistenza in vita per i pensionati residenti in Sud America, Centro America, Nord America, Asia, Medio ed Estremo Oriente, Paesi Scandinavi, Stati dell’Est Europa e Paesi limitrofi precedentemente esclusi. Allo scopo è prevista la spedizione di circa 128.000 plichi contenenti la lettera esplicativa e il modulo di attestazione.
L’Inps sottolinea che i criteri adottati per la suddivisione per aree geografiche si riferiscono ai dati di residenza registrati negli archivi della Citybank, a cui è delegata la verifica complessiva dei dati. In questa ulteriore fase della verifica, specifica Inps, sono stati compresi anche i seguenti gruppi di pensionati, anche se residenti in aree geografiche diverse da quelle citate:
• beneficiari di pensioni di nuova liquidazione non compresi nella prima fase dell’accertamento;
• soggetti esclusi dalla precedente fase della verifica in quanto residenti nelle sopra indicate aree geografiche non comprese nel primo blocco dell’accertamento (ad esempio, Brasile) e successivamente trasferitisi in Paesi oggetto di controllo nella prima fase (ad esempio, Francia);
• soggetti non compresi nella prima fase in quanto risultano irreperibili nei registri anagrafici italiani: a tali soggetti il plico sarà spedito all’indirizzo presente negli archivi di Citibank.
Al contrario, per evitare la reiterazione dell’invio delle richieste di attestazione dell’esistenza in vita, sono stati esclusi i soggetti che nel corso della precedente fase dell’accertamento hanno variato il proprio domicilio e che sono già stati sottoposti a verifica nella prima fase.

Leggi: Inca


Reddito e Pensione di Cittadinanza – Inps, online i modelli per le domande

Tutto è pronto per l’avvio delle domande di Reddito e Pensione di Cittadinanza, che potranno essere presentate a partire dal 6 marzo prossimo. L’Inps ha comunicato, infatti, di aver reso disponbile il modello per le richieste del beneficio economico introdotto dal decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4.
Nella nota pubblicata sul sito istituzionale oggi, l’Inps ricorda che il Reddito di Cittadinanza è un sostegno per famiglie in difficoltà, finalizzato al reinserimento nel mondo del lavoro e all’inclusione sociale. Per i nuclei familiari composti esclusivamente da uno o più persone di età pari o superiore a 67 anni, il Reddito di Cittadinanza assume la denominazione di Pensione di Cittadinanza.
Il sussidio può essere richiesto, dopo il quinto giorno di ciascun mese:
• presso Poste Italiane;
• in modalità telematica, con il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) almeno di Livello 2, accedendo al portale www.redditodicittadinanza.gov.it;
• presso i Centri autorizzati di Assistenza Fiscale (CAF).
L’Inps avverte anche che è stato pubblicato anche il modello RdC/PdC Ridotto, per comunicare i redditi di attività lavorative in corso al momento della presentazione della domanda e non interamente valorizzati su ISEE, e il modello RdC/PdC Esteso, con il quale i beneficiari dovranno comunicare tutte le variazioni intervenute nel corso della percezione della misura.

Leggi: Inca


ISEE: modifica periodo validità delle DSU – Validità fino al 31 dicembre 2019

Il periodo di validità delle Dichiarazioni Sostitutive Uniche presentate dal 1° gennaio al 31 agosto 2019 è prorogato al 31 dicembre 2019, per effetto del decreto legge n. 4 del 28 gennaio 2019, in corso di conversione, che ha modificato l’articolo 10 del Decreto legislativo 147 del 2017, laddove prevede che la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), utile ai fini dell’ISEE, è valida dal momento della presentazione fino al successivo 31 agosto.
In una comunicazione pubblicata sul sito istituzionale il 12 febbraio scorso, l’Inps avverte che alle DSU presentate quest’anno, a legislazione vigente, si applicano le seguenti regole: le Dichiarazioni Sostitutive Uniche (DSU) presentate dal 1° gennaio al 31 agosto 2019 sono valide dal momento della presentazione sino al 31 dicembre 2019 (ad es., una DSU presentata il 10 febbraio 2019 è valida dal 10 febbraio 2019 al 31 dicembre 2019). Inoltre, l’Inps precisa che le DSU già attestate, che recavano data scadenza 31 agosto 2019, sono state aggiornate sul portale con la nuova data di scadenza. Pertanto, le attestazioni ISEE, già rilasciate, con data scadenza del 31 agosto 2019 devono essere considerate valide e con scadenza 31 dicembre 2019.
Le Dichiarazioni Sostitutive Uniche (DSU) presentate dal 1° settembre 2019 sono soggette alla disciplina generale, per cui sono valide dal momento della presentazione al successivo 31 agosto (ad esempio, una DSU presentata il 1° ottobre 2019 è valida dal 1° ottobre 2019 sino al 31 agosto 2020).

Leggi: Inca


Previdenza: proroga APE Sociale – Le indicazioni di Inps

Con la circolare INPS 1febbraio 2019, n. 15, l’Istituto fornisce istruzioni per l’applicazione della proroga dell’APE Sociale prevista dal decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4. La circolare fornisce, inoltre, chiarimenti riguardanti la decorrenza delle indennità per i soggetti che, essendo in possesso della relativa certificazione, non hanno presentato domanda del beneficio entro il 31 dicembre 2018.
‘Inps precisa che il modello di domanda per la verifica delle condizioni e per l’accesso al beneficio sono gli stessi già in uso nel 2018 e sono reperibili sul sito istituzionale. Le richieste di verifica delle condizioni andranno presentate entro il 31 marzo 2019 e, successivamente, entro il 15 luglio 2019 e il 30 novembre 2019. L’esito delle stesse sarà fornito rispettivamente entro il 30 giugno 2019, il 15 ottobre 2019 e il 31 dicembre 2019.
Tra i diversi scaglioni di richiesta l’Istituto effettuerà il monitoraggio della disponibilità delle risorse finanziarie. L’Istituto precisa inoltre che l’APE Sociale, in presenza di tutti i requisiti, decorre dal primo giorno del mese successivo alla domanda di trattamento, previa cessazione dell’attività di lavoro dipendente, autonomo e parasubordinato, svolta in Italia o all’estero.

Leggi: Inca


Pensioni con Quota 100 e opzione donna. Prime indicazioni operative di Inps

Dopo la pubblicazione in Gazzetta del decreto legge n. 4 del 28 gennaio, l’Inps rende note le modalità operative per presentare domanda di pensione con Quota cento, pensione anticipata, ordinaria e cosiddetta Opzione donna, tramite l’accesso ai servizi online. Il messaggio n. 395, pubblicato sul sito istituzionale nella giornata di oggi, precisa che seguirà la pubblicazione della circolare illustrativa delle nuove disposizioni di legge.
Le domande di pensione che rientrano in queste fattispecie possono essere presentate con le seguenti modalità:
Il cittadino in possesso delle credenziali di accesso (PIN rilasciato dall’Istituto, SPID o Carta nazionale dei servizi) può compilare e inviare la domanda telematica di accesso alla pensione disponibile fra i servizi on line, sul sito www.inps.it, nella sezione “Domanda Pensione, Ricostituzione, Ratei, ECOCERT, APE Sociale e Beneficio precoci”.
Una volta effettuato l’accesso e scelta l’opzione “NUOVA DOMANDA” nel menù di sinistra, occorre selezionare in sequenza:
per la pensione cosiddetta quota 100: “Pensione di anzianità/vecchiaia” > “Pensione di anzianità/anticipata” > “Requisito quota 100”;
per la pensione anticipata: “Pensione di anzianità/vecchiaia” > “Pensione di anzianità/anticipata” > “Ordinaria”;
per la pensione anticipata cosiddetta opzione donna: “Pensione di anzianità/vecchiaia” > “Pensione di anzianità/anticipata” > “Contributivo sperimentale lavoratrici”.

Leggi: Inca


Infortuni domestici: estesa tutela Inail – Scade il 31/01 pagamento premio assicurativo

Estesa la tutela Inail per chi si prende cura in modo abituale ed esclusivo della casa e dei familiari. Il versamento del premio annuale deve essere effettuato entro il 31 gennaio. Tra le novità in vigore dal primo gennaio, l’abbassamento dal 27% al 16% del grado minimo di invalidità per la costituzione della rendita e l’introduzione di una prestazione una tantum per le menomazioni comprese tra il 6% e il 15%. In attesa del decreto di attuazione delle misure contenute nella legge di bilancio 2019, il premio da versare entro il 31 gennaio resta pari a 12,91 euro
Ricordiamo che l’assicurazione contro gli infortuni in ambito domestico è obbligatoria per tutte le persone che svolgono un’attività rivolta alla cura dei componenti della famiglia e dell’abitazione, in modo abituale ed esclusivo e senza vincoli di subordinazione. Con la legge di Bilancio 2019, la copertura si applica fino ai 67 anni di età. In particolare, le novità, in vigore dallo scorso primo gennaio, riguardano l’abbassamento del grado di invalidità che è necessario per la costituzione della rendita, passato dal 27% al 16%, l’introduzione di una prestazione una tantum pari a 300 euro, quando l’inabilità permanente accertata è compresa tra il 6% e il 15%, e il riconoscimento dell’assegno per assistenza personale continuativa ai titolari di rendita per determinate menomazioni. La nuova normativa, inoltre, ha esteso di due anni l’età dei beneficiari della tutela assicurativa, che ora si applica alle persone tra i 18 e i 67 anni, anziché tra i 18 e i 65 anni.

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SEGNALAZIONI:

Una casa per i diritti. Ecco il nuovo numero di LiberEtà
Il numero di LiberEtà di aprile è dedicato a come sta cambiando il modo di fare sindacato. Nascono gli sportelli sociali dello Spi Cgil da una parte. Dall’altra le Camere del lavoro della Cgil si aprono a tutti e nascono in luoghi di passaggio, di transito, per incrociare sempre di più i bisogni di tutti.
In particolare, vi raccontiamo la storia dello Spi Lombardia che ha aperto ottanta sportelli sociali in cui duecento volontari prestano il loro aiuto a chi è in difficoltà. Ma l’esperienza degli sportelli sociali sta superando i confini della Lombardia e si sta diffondendo anche in altre regioni. Si tratta di un nuovo modo di fare sindacato, in grado di adeguarsi ai cambiamenti in corso. E poi c’è il sindacato di quartiere, come quello che a Roma si apre a tutti, cittadini italiani e stranieri. Accade nello storico mercato dell’Esquilino dove lo Spi Cgil, insieme ad altri soggetti, ha inaugurato il banco dei diritti, accanto a frutta e verdura da tutto il mondo.
A seguire uno speciale dedicato all’emergenza razzismo e xenofobia che sta attraversando il nostro paese. In tutta Italia è in atto un’escalation di violenze e discriminazioni verso immigrati e stranieri che ricorda gli anni più bui della nostra storia. Ma ci sono anche le buone pratiche, come quella della camera del lavoro di Catania che ha aperto alle comunità degli immigrati.

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Firenze. La prima accademia internazionale sull’assistenza a lungo termine

Avrà sede a Firenze la prima Accademia internazionale sul Long Term Care, dedicata alla ricerca di soluzioni per l’assistenza agli anziani, allo studio e alla sperimentazione di modelli innovativi per il welfare locale che possano essere di esempio per tutto il mondo. Dalla Conferenza internazionale “Long Term Care. Aging in place” che si è tenuta nei giorni scorsi presso l’Istituto degli Innocenti di Firenze è nata l’esigenza di creare una struttura per dare stabilità al lavoro interdisciplinare avviato per la prima volta sul tema dell’assistenza agli anziani che incide sulla sostenibilità dei modelli di welfare della società contemporanea, vista la costante crescita della popolazione anziana nel mondo (oggi sono 900 milioni le persone con età superiore ai 65 anni, si stima che nel 2050 saranno 2 miliardi). La Conferenza, promossa dalla Rete Long Term Care Alliance in collaborazione con Regione Toscana, Fondazione CR Firenze, Comune di Firenze, Fondazione Montedomini, con il contributo della Fondazione Internazionale Menarini, dell’Istituto degli Innocenti e dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Firenze, ha infatti messo per la prima volta a confronto personalità di rilievo internazionale, esperti di varie discipline, non solo mediche, ma anche del settore sociale, del mondo delle assicurazioni provenienti dai Paesi più impegnati sul tema della Long Term Care in particolare: Italia, Olanda, Canada, Svezia, Stati Uniti e Israele. La nuova Accademia Internazionale dedicata al Long Term Care (che potrebbe essere presieduta da William Reichman della società canadese Baycrest e presidente della LTC Alliance) avrà il sostegno di Montedomini e della rete mondiale Long Term Care Alliance. Tra le soluzioni innovative emerse durante la Conferenza quelle legate all’utilizzo delle nuove tecnologie che sono alla base anche del progetto di assistenza domiciliare a distanza, elaborato dall’Università di Firenze e da Montedomini per ridurre il numero di ricoveri di pazienti ultrasettantenni in ospedale. La proposta punta a far risparmiare alla sanità pubblica oltre 3 milioni l’anno nell’area fiorentina.
Fonte gonews.it

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Case popolari, nasce l’osservatorio permanente di Federcasa

Uno strumento, unico nel suo genere, che contiene dati raccolti da Federcasa, ed elaborati da Nomisma, relativi al patrimonio nazionale di edilizia residenziale pubblica
Federcasa è il primo ente ad avere a disposizione un prospetto dettagliato sul mondo Erp nel nostro Paese, con un rilevamento già concluso relativo a dati del 2016. Si tratta di un lavoro frutto della stretta collaborazione tra la Federazione per le case popolari e i propri associati e rappresenta un fondamentale strumento conoscitivo, in grado di misurare ed analizzare l’attività dei vari enti, al fine di poter interloquire, con sempre maggior autorevolezza, a livello istituzionale, ed intervenire tempestivamente nel dibattito pubblico, per orientare positivamente le politiche di settore.
I dati sono stati raccolti attraverso un censimento di 70 aziende casa, associate a Federcasa, su un totale di 80, ed hanno messo in evidenza la capacità del sistema di rispondere al bisogno abitativo delle fasce povere della popolazione, unita alla capacità di integrare la dimensione economica con quella sociale, con ricadute importanti in termini di minore degrado progressivo del bene comune, di prevenzione di situazioni di morosità e inadempienza e contenimento dello stock del patrimonio sfitto.
All’interno dell’attuale ciclo recessivo dell’edilizia, i risultati emersi dal monitoraggio dell’attività, legata alle nuove costruzioni e al recupero del patrimonio in gestione, concorrono ad attribuire agli enti associati un ruolo cardine nel sistema Paese.
“Siamo orgogliosi – dice Luca Talluri, presidente di Federcasa – che Federcasa abbia il primo Osservatorio Permanente Nazionale sull’edilizia Sociale. Siamo ovviamente disponibili a metterlo a sistema per il Mit e le Regioni. Questo strumento permetterà di rendere più efficace ed efficiente l’attività di proposta e analisi del nostro settore”

Leggi: Federcasa


Disabilità, Rete ferroviaria italiana lancia “Salablu+”: l’app per la ridotta mobilità

La nuova applicazione è esplicitamente dedicata alle persone con disabilità e ridotta mobilità, anche temporanea, che scelgono di viaggiare in treno. Una volta scaricata permetterà di costruire il proprio viaggio in maniera semplice
Richiedere e prenotare assistenza dal proprio smartphone in una delle oltre 300 stazioni gestite dal servizio Sala Blu, rimanendo in contatto con gli operatori attraverso la chat o il telefono e rendendo, così, più agevole l’utilizzo dei treni per le persone con ridotta mobilità. Questo l’obiettivo della nuova applicazione ‘Salablu+’, presentata oggi alla stazione Termini di Roma dall’ad e dg di Rfi, Maurizio Gentile.
La nuova app è esplicitamente dedicata alle persone con disabilità e ridotta mobilità, anche temporanea, che scelgono di viaggiare in treno. Una volta scaricata permetterà di costruire il proprio viaggio in maniera semplice, di consultare i tabelloni degli orari di partenza e arrivo di qualsiasi stazione, di ricevere notifiche sul proprio viaggio e di contattare un operatore di Sala Blu. Il servizio di assistenza e inoltre arricchito con la nuova funzionalità web-chat dedicata alle persone con disabilità uditiva.

Leggi: Redattore Sociale


Prendersi cura di genitori che “hanno qualcosa che non va”: miniguida per sopravvivere

Per i figli caregiver (spesso completamente invisibili) la pubblicazione di Stefania Buoni “Quando mamma e papà hanno qualcosa che non va”. Una bussola per capire “come sopravvivere quando tutto sembra crollare”, prendersi carico anche della propria sofferenza, e gestire “il dolore dell’anima”
C’è un immenso e invisibile iceberg che molto spesso non si conosce perché non viene raccontato e riguarda le tante storie di ragazzi e ragazze che vivono con un genitore colpito da malattia mentale. Secondo l’Istat (dati al 2011) i giovani caregiver tra i 15 e i 24 anni sono circa 170 mila, ma il numero è sottostimato, mancano ad esempio i figli di coloro che non hanno avuto diagnosi e non sono in trattamento per la propria patologia psichiatrica, mancano altresì i bambini e i giovani adulti. Secondo l’Oms nel mondo 400 milioni di persone soffrono di depressione, 60 milioni di disturbo bipolare e 21 milioni di schizofrenia, di queste circa un quarto sono genitori. Di malattia mentale genitoriale si parla troppo poco e a farne le spese sono spesso i più vulnerabili, ovvero i figli. Nasce per loro la miniguida alla sopravvivenza “Quando mamma e papà hanno qualcosa che non va” (Editoria Sociale, 2018) di Stefania Buoni, presidente e fondatrice, con Gaia Cusini, Carlo Miccio e Marco Fiore, della prima associazione italiana dedicata, la “Comic Children of mentally Ill parents”.

Leggi: Redattore Sociale


1989 – 2019 Trentennale Auser: diamo valore all’invecchiamento attivo

Care socie e cari soci, care volontarie e cari volontari,
Nel 2019 Auser festeggia i trent’anni di fondazione. Era infatti il 5 maggio del 1989 quando l’allora Segretario Generale della Cgil Bruno Trentin insieme allo Spi Cgil promuovevano la nascita di Auser per dare agli anziani del nostro Paese nuove occasioni di protagonismo, partecipazione e pratica della solidarietà.
In tutti questi anni migliaia di cittadini di tutte le età hanno trovato nella nostra bella associazione tante opportunità per esprimersi e vivere in modo pieno la propria esistenza.
Questo compleanno va festeggiato tutti insieme con la gioia e l’orgoglio di aver contribuito, ciascuno di noi, a rendere migliore la comunità in cui viviamo e più serena la vita di tante persone.
Abbiamo pensato di dedicare il Trentennale al valore dell’Invecchiamento Attivo e di condividere insieme questo importante traguardo proponendovi di partecipare, a vostra scelta, e due iniziative all’insegna della creatività e dell’orgoglio di appartenenza.
La celebrazione del Trentennale si avvierà in occasione della Conferenza d’Organizzazione che si terrà a Roma il 9 e 10 maggio 2019.
Grazie a tutte e tutti e Buon Compleanno Auser!
Enzo Costa: Presidente Nazionale

1) “Un regalo per Auser”
Che regalo fareste per i 30 anni di Auser? Un quadro, un disegno, una poesia, una canzone, un brano musicale, una ricetta o cos’altro? Creatività e inventiva non mancano nella nostra associazione, in occasione del Trentennale chi lo desidera, può fare un dono all’Auser con tanto di dedica, per rendere questo compleanno davvero indimenticabile.
Scattate una foto del regalo e speditela con il testo della dedica a:
Giusy Colmo ufficiostampa@auser.it o Fabio Piccolino f.piccolino@auser.it
Tutti i doni ricevuti dall’Auser verranno pubblicati sui social e sul sito in una apposita Galleria. Il termine per l’invio scade 30 aprile 2019.

2)“Uno scatto d’orgoglio”
Scatta un Selfie e scrivi in 260 caratteri qual è il Valore che tu attribuisci ad Auser e all’invecchiamento Attivo. La tua foto deve esprimere uno “scatto d’orgoglio”, la voglia di partecipazione, di esserci, di dire che “Auser sono anch’io”.
Il tuo volto entrerà a far parte della grande Galleria de “I volti dell’Auser”.
Tutte le foto saranno protagoniste di un video.
Il materiale va inviato a:

Giusy Colmo ufficiostampa@auser.it o Fabio Piccolino f.piccolino@auser.it
Il termine per l’invio scade 30 aprile 2019.


NEWS:

martedì 26 marzo 2019
La valutazione della performance delle Residenze Sanitarie Assistenziali: il caso della Regione Toscana

Considerando le tendenze demografiche nazionali con riferimento all’invecchiamento e alla prevalenza di condizioni croniche e relative alla non autosufficienza, i servizi sociosanitari e sanitari rivolti agli anziani sono chiamati a utilizzare tutte le leve possibili, gestionali, programmatorie e di innovazione, per rispondere a tali nuovi bisogni. Il presente articolo descrive l’esperienza della Regione Toscana, in collaborazione con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, relativa al sistema di valutazione della qualità delle Residenze Sanitarie Assistenziali con riferimento al target degli anziani non autosufficienti.
Secondo alcune recenti stime 1 nel 2028 in Italia la popolazione anziana non autosufficiente sarà pari a circa 6,3 milioni di persone, tra questi gli over-65 le persone non in grado di svolgere le attività quotidiane per la cura di se stessi (dal lavarsi al mangiare) saranno circa 1,6 mln (100 mila in più rispetto a oggi), mentre quelle con problemi di autonomia (preparare i pasti, gestire le medicine e le attività domestiche) arriveranno a 4,7 mln (+700 mila). La non autosufficienza non rappresenta quindi più un fenomeno circoscritto al quale la maggior parte delle persone può non voler pensare, bensì una realtà che occupa una posizione centrale nella società. Le politiche per gli anziani non autosufficienti in Italia vivono una fase inedita, segnata da una profonda incertezza circa le loro prospettive future [Gori, 2017].

Leggi: I Luoghi della Cura, 26/03/2019


martedì 26 marzo 2019
Bonus mobili, per ottenerlo è sempre necessaria la classe energetica dell’elettrodomestico?

Enea specifica in quali casi è obbligatorio indicarla. È sempre facoltativa la compilazione della potenza elettrica assorbita
È sempre obbligatorio indicare la classe energetica dell’elettrodomestico all’Enea per usufruire del bonus mobili?
L’Enea risponde alla domanda nelle Faq relative al bonus casa.
Bonus mobili: i dati per gli elettrodomestici
L’Enea specifica che la classe energetica dell’elettrodomestico è obbligatoria per frigoriferi, congelatori, lavasciuga, asciugatrici e lavatrici; è, invece, facoltativa per forni e piani cottura.
Il valore della potenza elettrica assorbita dall’elettrodomestico, invece, non lo è mail: tale dato è riportato, in genere, nella scheda tecnica dello specifico prodotto o nel libretto di istruzioni o sulla targhetta attaccata all’apparecchio ma la compilazione del campo nella scheda Enea è facoltativa.
Bonus elettrodomestici, bisogna sempre inviare la pratica Enea?
L’Enea ha chiarito che anche nel caso di acquisto di elettrodomestici a seguito di un intervento di ristrutturazione che non comporta risparmio energetico (ad esempio il rifacimento del bagno), la comunicazione ad ENEA è comunque obbligatoria.

Leggi: Edilportale, 26/03/2019


lunedì 25 marzo 2019
Bonus Casa, i requisiti da rispettare quando si sostituiscono le finestre

Enea: le prestazioni da rispettare per il bonus ristrutturazione sono differenti rispetto a quelle previste per l’ecobonus
Se si sostituiscono gli infissi bisogna rispettare requisiti tecnici differenti a seconda della detrazione fiscale che si vuole utilizzare tra bonus ristrutturazione ed ecobonus.
A specificarlo l’Enea nelle Faq relative al bonus casa.
Sostituzione finestre: i requisiti per il bonus ristrutturazione
Se si sostituiscono gli infissi, o un qualsiasi intervento di efficienza energetica, l’Enea ricorda che per accedere alle detrazioni fiscali, anche quelle previste per le ristrutturazioni edilizie (50%,) è necessario rispettare dei requisiti tecnici, anche se differenti rispetto a quelli previsti per l’accesso alle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica.
Per il bonus ristrutturazione i requisiti tecnici da rispettare sono quelli previsti dal DM 26 giugno 2015 “Requisiti Minimi” o dalla legge regionale sostitutiva e riguardano sia l’involucro che gli impianti.

Leggi: Edilportale, 25/03/2019


domenica 24 marzo 2019
“Lo Specchio” il primo centro socio-sanitario sardo dedicato ai disturbi alimentari

È la prima struttura socio-sanitaria in Sardegna specializzata per il trattamento dei disturbi del comportamento alimentare, anoressia, bulimia e disturbo dell’alimentazione incontrollata. Aperta ad Iglesias da Casa Emmaus, il Centro Dca avrà un approccio multidisciplinare centrato sulla persona e non solo sul sintomo
L’Associazione Casa Emmaus di Iglesias, realtà legata alla Comunità di Capodarco, amplia il suo ventaglio di attività, aprendo, nella cornice di Cuccuru Tiria il Centro Dca “Lo Specchio”, pensato secondo le normative della Sardegna e le Linee Guida nazionali ed internazionali. La prima struttura socio-sanitaria regionale specializzata per il trattamento dei disturbi del comportamento alimentare – anoressia, bulimia e disturbo dell’alimentazione incontrollata – per pazienti maggiorenni.
Il percorso riabilitativo completamente a carico del Ssn, viene a inserirsi nella rete regionale dei Servizi pubblici territoriali, integrandosi con gli stessi e con le associazioni delle famiglie dei pazienti con Dca. L’équipe multidisciplinare sarà composta da un direttore sanitario, un coordinatore, psichiatri, psicologi psicoterapeuti, medici nutrizionisti, biologi nutrizionisti, educatori, infermieri e operatori socio sanitari. A coordinare la struttura la dott.ssa Sara Mura (psicologa del lavoro, psicoterapeuta). Il personale della struttura ha seguito una formazione specifica presso i Centri per i disturbi alimentari della Usl1 dell’Umbria, sotto la supervisione della dr.ssa Laura Dalla Regione.

Leggi: Redattore Sociale, 24/03/2019


domenica 24 marzo 2019
I Flussi Informativi relativi ai servizi territoriali per anziani: prime analisi a dieci anni dalla loro introduzione

Per superare le criticità legate alla carenza e disomogeneità dei dati riguardanti i servizi sanitari e sociosanitari rivolti agli anziani, negli scorsi anni sono stati avviati diversi interventi a livello nazionale e non solo. L’articolo delinea il percorso compiuto nell’ultimo decennio dalle Aziende Sanitarie in Toscana per adeguare la rilevazione dei dati al Nuovo Sistema Informativo Sanitario (NSIS).
Fino a pochi anni fa i dati a livello nazionale relativi ad interventi e prestazioni in ambito sanitario e sociale (in particolare per i servizi territoriali destinati ad anziani) si presentavano frammentari e disomogenei, come conseguenza dei diversi sistemi di classificazione e registrazione in uso presso i vari Enti gestori/erogatori: USL, Comuni, Unioni dei Comuni, Comunità Montane, Comunità Isolane, Società della Salute ecc. Questa situazione ha sempre presentato diverse criticità, a partire dalla difficoltà di controllare il corretto ed efficace utilizzo delle risorse pubbliche spese per i servizi ai cittadini attraverso metodologie di analisi comparativa.
Nel 2003 è iniziato un processo a livello nazionale teso alla creazione di un database centralizzato di tutto il Sistema Sanitario (NSIS), dove le informazioni raccolte (i Flussi Informativi Sanitari), a partire da chi eroga i servizi ai cittadini, devono seguire uno stesso criterio di classificazione. Questo processo per quanto riguarda i Servizi territoriali per anziani ha portato all’avvio nel 2009 di una nuova rilevazione dati da parte del Ministero della Salute.

Leggi: I Luoghi della Cura, 24/03/2019


venerdì 22 marzo 2019
Mediazione in condominio: per quali controversie è obbligatoria

Il decreto legislativo 28/2010, che ha introdotto nel nostro ordinamento l’istituto della mediazione provvedendo a disporre l’obbligatorietà del medesimo procedimento per alcune tipologie di controversie, ha inserito tra queste materie anche quella condominiale. Va chiarito, però, quali siano le controversie in ambito condominiale soggette a mediazione: in tal senso viene in soccorso l’art. 71 quater delle disposizioni attuative del codice civile, il quale recita “Per controversie in materia di condominio, ai sensi dell’art. 5 comma 1, del decreto legislativo 4 marzo 2010, n. 28, si intendono quelle derivanti dalla violazione o dall’errata applicazione delle disposizioni del libro III, titolo VII, capo II del codice e degli articoli da 61 a 72 delle presenti disposizioni per l’ attuazione del codice”.

Leggi: Quotidiano del Condominio, 22/03/2019


venerdì 22 marzo 2019
Pensioni: Cgil, Cisl e Uil a Inps, liquidare tutti, non solo Quota 100

Cgil, Cisl e Uil sono consapevoli che l’introduzione della pensione con “quota 100” e del reddito di cittadinanza hanno generato un aumento significativo del lavoro in carico all’Inps. Ma “l’esigenza di rispondere ai cittadini che stanno richiedendo queste prestazioni dovrà essere gestita senza penalizzare gli altri lavoratori e pensionati”. Lo affermano in una nota i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil Roberto Ghiselli, Ignazio Ganga e Domenico Proietti.
“Cgil, Cisl e Uil – si legge – sottolineano la necessità che l’Istituto di previdenza garantisca in ogni caso la tempestiva liquidazione di tutte le prestazioni con particolare attenzione a quelle di notevole rilevanza sociale, come l’ape sociale o la pensione anticipata per i precoci, che assicurano una pensione a lavoratori ritenuti meritevoli di tutela, come i disoccupati o chi ha gravi disabilità e gli ammortizzatori sociali”.
I sindacati chiedono anche “che siano sbloccate al più presto, come più volte richiesto, le assunzioni di nuovo personale”.

Leggi: Cgil, 22/03/2019


venerdì 22 marzo 2019
Pensionati il 1° giugno in piazza: il governo non c’è

Assemblee il 9 maggio a Padova, Napoli e Roma, poi la manifestazione a piazza del Popolo. Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil: “Totale mancanza di attenzione dell’esecutivo, che anzi taglia la rivalutazione dal 1° aprile. Niente su tasse, sanità e assistenza”
re grandi assemblee per il prossimo 9 maggio a Padova, Roma e Napoli e una manifestazione nazionale sabato 1° giugno in piazza del Popolo a Roma. I sindacati di categoria Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil annunciano l’avvio della mobilitazione dei pensionati per protestare contro la totale mancanza di attenzione nei loro confronti da parte del governo.
L’unica misura messa in campo, spiegano i sindacati, è stata quella del taglio della rivalutazione, che partirà dal 1° aprile e a cui si aggiungerà un corposo conguaglio che i pensionati dovranno restituire nei prossimi mesi. “La tanto sbandierata pensione di cittadinanza invece finirà per riguardare un numero molto limitato di persone e non basterà ad affrontare il tema della povertà”.
“Nulla – inoltre – è stato previsto inoltre sul fronte delle tasse, che i pensionati pagano in misura maggiore rispetto ai lavoratori dipendenti, e tanto meno sulla sanità, sull’assistenza e sulla non autosufficienza, che sono temi di straordinaria rilevanza per la vita delle persone anziane e delle loro famiglie e che necessiterebbero quindi di interventi e di risorse”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 22/03/2019


mercoledì 20 marzo 2019
Pensione di cittadinanza: ecco perché la riceveranno in pochi

L’Inps aveva ipotizzato che ad accedere alla pensione di cittadinanza sarebbero state 250 mila famiglie, il Ministro del lavoro Luigi Di Maio ne aveva annunciate 500 mila: non sarà così, saranno molte meno.
I paletti per accedere all’integrazione sono molto più rigidi di quelli propagandati e sostanzialmente la platea sarà la stessa che attualmente richiede l’assegno sociale, ovvero non più di 120 mila nuclei familiari.
“Siamo di fronte a una promessa elettorale – ha detto il Segretario generale dello Spi Cgil Ivan Pedretti – e dopo le elezioni europee arriverà la disillusione. All’inizio del 2018 le persone che avevano un assegno sociale (fino a 458 euro al mese per 13 mensilità) erano 861.000 con un importo medio di 433 euro al mese. In sostanza la pensione di cittadinanza risulterà nella maggior parte dei casi un’integrazione dell’assegno o della pensione sociale”.
Attualmente si può richiedere l’assegno sociale se si è in una condizione economica disagiata (un reddito annuo inferiore a 5.954 euro se si è soli e 11.908 euro annui se si è coniugati) e se si superano i 67 anni di età.

Leggi: Spi-Cgil, 20/03/2019


mercoledì 20 marzo 2019
Umbria, sportelli sociali per le famiglie fragili e spazi educativi per i bambini fino s 6 anni. Presentazione a Perugia del progetto dei nonni di comunità

Entra nel vivo in Umbria nei comuni di Città della Pieve, Castiglione del Lago, Norcia, e Cascia il progetto Auser “I nonni come fattore di potenziamento della comunità educante a sostegno delle fragilità genitoriali”, selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Il progetto, della durata di tre anni, vede come capofila Auser Lombardia e può contare su una vasta rete di partner tra cui Comuni, cooperative sociali, l’Università Bicocca di Milano, l’Istituto degli innocenti di Firenze. Oltre all’Umbria sono coinvolte la Lombardia, la Toscana e la Basilicata.
In Umbria il sisma del 2016 ha lasciato ferite profonde nelle comunità, un forte senso di sfiducia ed aumentato i rischi di spopolamento proprio da parte delle famiglie più giovani. Questi territori sono spesso in condizione di povertà economica, con una grande presenza di anziani e pochi bambini. Tuttavia proprio queste ragioni hanno indotto a sperimentare in quelle zone attività educative rivolti ai più piccoli che integrano ed ampliano i servizi esistenti.

Leggi: Auser, 20/03/2019


mercoledì 20 marzo 2019
Badante ma con l’attestato ora c’è il corso all’università

Quaranta posti disponibili a Tor Vergata. Anatomia e manovre salvavita tra le discipline Cinquecento ore di formazione tra pratica e teoria “L’assistenza familiare richiede preparazione”
Quaranta posti disponibili per il primo corso di formazione per badanti indetto da Scienze infermieristiche a Tor Vergata: 250 ore di didattica e altrettanti di pratica in ambito universitario per un percorso di formazione aperto a maggiorenni con cittadinanza italiana, a comunitari ed extracomunitari naturalmente in regola con i permessi.
Dei 900 mila assistenti familiari censiti dall’Istat, sette su dieci sono stranieri non specializzati e alla prima esperienza lavorativa. Il mercato, di contro, chiede invece figure con un più alto livello di competenze. La formazione proposta dall’Università consente di essere inquadrati al livello D super del contratto del lavoro domestico sottoscritto Cgil, Cisl e Uil.
«I cosiddetti badanti – spiega Rosaria Alvaro, ordinario di scienze infermieristiche e responsabile del corso – sono una categoria di lavoratori in crescita. Gli anziani con disabilità cognitiva e fisica fanno sempre più spesso affidamento su assistenti familiari che svolgono numerose attività: dalla cura dell’igiene della persona al supporto cognitivo-comportamentale, dalle pulizie domestiche alla preparazione dei pasti, fino all’assistenza per l’assunzione dei farmaci».

Leggi: La Repubblica, 20/03/2019


mercoledì 20 marzo 2019
Efficienza energetica/1. Boom delle Esco, ma ora sblocchiamo il Fondo da 310 milioni

Ci sono 347 società per 10mila addetti, ma le piccole non riescono ad avere finanziamenti. Il Fondo 2017 attende l’ultimo ok
Il settore dell’efficienza energetica sta attraversando anche in Italia un periodo di grande fermento e crescita. Come evidenziato da un recente studio del Politecnico di Milano (1), gli investimenti realizzati solo nel 2017 nel nostro Paese sono stati pari a 6,7 miliardi di euro, segnando un aumento del 10% rispetto all’anno precedente e confermando il trend positivo degli ultimi cinque anni. Questi dati positivi sono stati confermati anche da un recente dossier del Servizio Studi della Camera dei deputati in collaborazione con il CRESME (Centro ricerche economiche sociali di mercato per l’edilizia e il territorio) “Il recupero e la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio: una stima dell’impatto delle misure di incentivazione” (2)
. Dalle stime elaborate dal CRESME rappresentate nel documento emerge che gli incentivi fiscali per il recupero edilizio e la riqualificazione energetica hanno interessato dal 1998 al 2018, 17,8 milioni di interventi, ossia – considerando che le abitazioni sono il principale oggetto degli interventi di rinnovo – oltre il 57% delle abitazioni italiane stimate dall’ISTAT (31,2 milioni). In venti anni le misure di incentivazione fiscale hanno attivato investimenti pari a 292,7 miliardi di euro.

Leggi: Edilizia e Territorio, Il Sole 24 Ore, 20/03/2019


mercoledì 20 marzo 2019
Riqualificazione edilizia ed energetica e sismabonus, novità nel DL crescita

Nel testo anche misure per snellire la progettazione dei lavori pubblici e gli appalti sotto soglia
In arrivo nuove misure per la riqualificazione edilizia, energetica ed antisismica degli edifici. Le novità, che inizialmente avrebbero dovuto far parte del decreto “Sblocca Cantieri”, sono state invece inserite in un altro decreto, contenente le misure urgenti per la crescita economica, messo a punto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Sismabonus
La bozza propone “l’estensione alle zone 2 e 3 del bonus previsto solo per gli edifici in zona 1”.
Anche se il testo non lo specifica, dovrebbe trattarsi dell’agevolazione per l’acquisto di case antisismiche, non di quello per la realizzazione dei lavori di adeguamento o miglioramento antisismico. Quest’ultimo, infatti, è già attivo per le zone classificate a rischio 1, 2 e 3.
Se la proposta contenuta nel decreto per la crescita economica dovesse passare, chi comprerà un immobile in un edificio demolito e ricostruito, situato in una zona a rischio 1, 2 o 3, potrà ottenere una detrazione pari al 75% del prezzo se dalla realizzazione degli interventi deriva una riduzione del rischio sismico che determini il passaggio a una classe di rischio inferiore, o dell’85% se si ottiene invece il passaggio a due classi di rischio inferiore.

Leggi: Edilportale, 20/03/2019


mercoledì 20 marzo 2019
1.500.000 gli italiani a rischio casa

Sono quasi 250 mila gli immobili finiti all’asta lo scorso anno. Un numero in continua ascesa. Che mette a rischio tante famiglie, «colpevoli» di non riuscire a onorare le rate del mutuo. Mentre chi specula sulle loro difficoltà, si riempie le tasche di soldi facili.
Altro che «Fascisti su Marte». Più che altro, «Locuste su Roma». La scorsa settimana, al processo per una truffa da almeno 400 mila euro subita dal proprio agente, Corrado Guzzanti ha raccontato il calvario di un debitore qualunque. Un debitore a sua insaputa. Uno che sei anni fa scopre dall’ufficiale giudiziario che il manager gli aveva soffiato i risparmi, non gli aveva versato le tasse e aveva lasciato anche un bel buco in banca. L’istituto gli ha naturalmente pignorato la casa. «Per un lungo periodo sono andato avanti a scatolette di tonno; ho avuto difficoltà a dormire per gli incubi e gli scoppi dì pianto nel sonno», ha detto l’attore al giudice. Per poi aggiungere un particolare non banale: «Questa cosa mi imbarazza molto a raccontarla, ma per fortuna, grazie alla mia compagna che mi è rimasta sempre vicina a farmi coraggio, con molta lentezza ho ripreso a vivere». Guzzanti aveva difficoltà perfino a fare la spesa, poi, nel 2014, gli sono arrivati due lavori con i quali si è «ricomprato» la casa dalla banca. Ma per quanti italiani non finisce così? Quanti, anche senza colpa, si vedono sfilare l’appartamento in cui vivono, a prezzi di saldo e con la beffa di rimanere ancora con gran parte del proprio debito sul groppone e di essere «impacchettati» e scagliati nel girone ancora più infernale del recupero crediti?

Leggi: Panorama, 20/03/2019


DALLE REGIONI:

martedì 26 marzo 2019
Più sani in città Udine nella rete Oms “Così proteggiamo bambini e anziani”

I nuovi scenari al festival della salute globale.
l «Pedibus» per andare a scuola accompagnati dai nonni del quartiere; «CamminaMente» per svolgere attività di contrasto al decadimento cognitivo con i coetanei un po’ in là con gli anni. Poi c’è «No alla Solit’Udine» per favorire l’aggregazione sociale e il «Contratto della merenda» per promuovere l’alimentazione sana a scuola. Sono molte le iniziative che Udine mette in campo per i suoi cittadini. Da metà Anni 90 è una «città sana», inserita nella rete delle «healthy city» (oltre che in quella delle «age friendly city») dell’Oms. E si è guadagnata una reputazione internazionale: il «caso Udine» viene illustrato ai congressi e, nella pubblicazione «Health diplomacy: European perspectives», l’Oms le ha dedicato un capitolo in cui il matematico Furio Honsell, docente dell’Università di Udine e per 10 anni sindaco della città, espone il concetto di «diplomazia municipale della salute». Spiega: «Per affrontare le sfide attuali, urbanizzazione, invecchiamento della popolazione e cambiamento climatico, la salute dev’essere la “stella polare” delle decisioni, in tutti i settori, dall’educazione ai trasporti, dal lavoro agli affari sociali e all’economia». Prospettiva globale L’idea è di andare oltre i confini delle tematiche medicosanitarie e adottare una prospettiva globale per affrontare i problemi al centro delle politiche urbane: aria pulita e smog, mobilità, sedentarietà e solitudine.

Leggi: La Stampa, 26/03/2019


sabato 23 marzo 2019
Volontari Gav insostituibili nella Rsa e nei centri sollievo

«Quella dei volontari è una presenza fondamentale all’interno della Rsa (struttura residenziale anziani) come pure nei centri di sollievo ed è spesso sostitutiva dell’ente pubblico che non riesce a far fronte a tutte le esigenze del settore, sempre più crescenti». Lo ha affermato l’amministratore unico di Asca, Mariachiara Santin, intervenendo all’assemblea del Gav (Gruppo assistenza volontaria agordina) anche in rappresentanza del Comitato d’intesa e del Csv Belluno.
Dopo la partecipazione alla messa, l’incontro all’auditorium del centro parrocchiale è iniziato all’insegna del ricordo grato e affettuoso di Loretta Ben, la presidente del sodalizio morta prematuramente lo scorso 17 dicembre, accomunata in quello per i soci recentemente scomparsi: Giovanna Tomè, Flora Pallua, Ida De Vido, Marcello Cappelletti, Enrico Conedera e Lina Porta.
Il vicepresidente Marino De Dea ha quindi manifestato la riconoscenza del gruppo con un omaggio floreale alle socie Vanna Centeleghe e Valeria Masarei, che hanno lasciato per motivi di età il prezioso servizio svolto per lunghi anni.
Nel riepilogo dell’attività 2018, il presidente emerito Aldo Da Ronch ha sottolineato il continuo buon andamento di tutti i servizi in cui sono impegnati i volontari del Gav, e in particolare i positivi risultati dei centri sollievo di Agordo e Cencenighe, come pure dei rapporti con Asca.

Leggi: Corriere delle Alpi, 23/03/2019


mercoledì 20 marzo 2019
Anziani nel centro storico di Perugia: solo il 13% è soddisfatto

Presentata la ricerca realizzata dallo Spi Cgil, in collaborazione con l’università degli studi locale, sulla qualità della vita degli over 65 nell’acropoli
“Conoscere le componenti principali della vita delle persone anziane significa conoscere il territorio e una parte importante delle sue complessità. Conoscere i loro bisogni significa dar voce a cittadini che hanno contribuito e contribuiscono ancora con il loro lavoro e la loro vita in generale, allo sviluppo del Paese e in particolare del territorio dove vivono”: parte da questa premessa lo studio sugli “Anziani nel centro storico di Perugia”, frutto della collaborazione tra il sindacato dei pensionati, Lega Spi Cgil di Perugia, e l’Università degli Studi di Perugia, che è stato presentato oggi, mercoledì 20 marzo, presso la sala dei Notari di Perugia, con la partecipazione del segretario dello Spi Cgil nazionale, Raffaele Atti.
Lo studio, elaborato dalla professoressa Mariella Ursini, docente di Welfare, valutazione e partecipazione della facoltà di Scienze politiche, ha raccolto le opinioni di 257 residenti, di età compresa fra 65 e 92 anni. Obiettivo della ricerca: evidenziare gli aspetti più significativi della vita nel centro storico degli oltre 2.000 anziani che ci vivono (circa il 20% dei 10.000 residenti)

Leggi: Rassegna Sindacale, 20/03/2019


mercoledì 20 marzo 2019
In Polesine l’invecchiamento attivo parte dall’ABC

Si chiama “Abc – Alimentazione, Benessere, Cultura per l’invecchiamento attivo” il nuovo progetto di Auser Polesine sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo nell’ambito del bando “Invecchiamento Attivo”. Sana e corretta alimentazione, attività fisica e promozione di una nuova cultura del corpo, apprendimento permanente, stimolazione culturale e per “restare connessi” e aiutare a ridurre il senso di isolamento che molti anziani, quotidianamente, provano. Queste le linee strategiche su cui punta “Abc – Alimentazione, Benessere, Cultura per l’invecchiamento attivo” che è partito in questi giorni.
“Abc mira a promuovere il rapporto tra la persona e il territorio polesano – spiega Marinella Mantovani, presidente di Auser Polesine –Intendiamo valorizzare le eccellenze agroalimentari locali, le particolarità ambientali e naturalistiche e il patrimonio storico-culturale della terra tra i due fiumi. Tutte le attività fisiche previste dal progetto saranno realizzate all’aperto, lungo il corso dei fiumi, sulle spiagge del Delta del Po, nei parchi pubblici. La stimolazione cognitiva e culturale verrà realizzata all’interno delle principali realtà museali polesane, con visite guidate e laboratori che metteranno in luce l’enorme patrimonio storico-artistico della provincia di Rovigo”.

Leggi: Auser, 20/03/2019


IN AGENDA:

Milano: presentazione del progetto “Tapas in aging”

La Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano insieme ad Auser Lombardia ha vinto il bando per la Ricerca Sociale per l’Invecchiamento, proposto da Fondazione Cariplo, con il progetto “TAPAS in Aging: Time and Places and Space in Aging”. Il progetto intende studiare l’effetto dei fattori ambientali, delle reti sociali e delle variabili relative allo stato di salute sul benessere delle persone con più di 50 anni in Lombardia e nello specifico la ricerca si rivolgerà a coloro che frequentano le sedi Auser in Lombardia. L’associazione avrà un ruolo attivo nelle diverse fasi del progetto e sarà coinvolta sia nella fase di raccolta dati che di sviluppo delle raccomandazioni e delle indicazioni per il futuro. Il prossimo 28 marzo a Milano, dalle ore 10 alle 13, presso la Biblioteca Centrale della Fondazione Carlo Besta in via Celoria 11, si terrà il meeting di presentazione del progetto.
Per info: Sara Bordoni sara.bordoni@auser.lombardia.it – Erika Guastafierro erika.guastafierro@istituto-besta.it

Leggi: Auser


Il 9 e 10 maggio a Roma Conferenza di Organizzazione Auser

Si terrà a Roma presso il Centro Congresso Frentani, il 9 e 10 maggio 2019 la Conferenza Nazionale di Organizzazione dell’Auser, appuntamento che cade nell’anno del Trentennale dell’associazione.

Leggi: Auser


I prossimi appuntamenti di Italia Longeva

Roma il 3 e 4 luglio presso il Ministero della Salute (Auditorium Viale Ribotta) in occasione degli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine.
Giunta alla quarta edizione, la due giorni annuale di incontro e confronto tra gli attori che entrano a diversi livelli nella programmazione, organizzazione e gestione del sistema sociosanitario e assistenziale dedicato alle cure a lungo termine si propone come un’occasione di aggiornamento e di discussione allargata su modalità efficaci e sostenibili per la presa in carico degli anziani fragili.
Tutte le info e gli aggiornamenti sul sito www.italialongeva.it

Leggi: Auser


I centri storici stanno diventando le nostre periferie?

Il tema sarà discusso nel corso della Rassegna Urbanistica Nazionale organizzata dall’Inu dal 3 al 6 aprile
In una fase storica in cui il dibattito pubblico che riguarda più strettamente i temi dell’urbanistica e dell’architettura si è concentrato sulla grande questione della riqualificazione delle periferie, esiste un argomento che nel nostro Paese ha almeno la stessa importanza dal punto di vista del portato culturale, ovvero la condizione e le prospettive della miriade di centri storici di cui è costellata la Penisola.
L’Istituto Nazionale di Urbanistica se ne occupa attraverso la Community “Città storica”, coordinata da Marisa Fantin. L’argomento sarà al centro anche dell’esposizione e degli incontri della settima Rassegna Urbanistica Nazionale “Mosaico Italia: raccontare il futuro”, in programma a Riva del Garda dal 3 al 6 aprile.
Proprio in questi giorni all’attenzione della cronaca c’è la decisione dell’amministrazione comunale veneziana di introdurre gradualmente, fino al 2022, una vera e propria tassa che risponde allo scopo di limitare e controllare le presenze del turismo cosiddetto “mordi e fuggi”. Nel corso del lavoro impostato finora, la Community di Fantin ha operato sulla raccolta di esperienze e la promozione del confronto con associazioni, Ordini professionali, Università.

Leggi: Edilportale


Mettersi insieme e cercare soluzioni: verso la Biennale della prossimità

Si terrà a Taranto dal 16 al 19 maggio la terza edizione della manifestazione dedicata a cittadini e associazioni che operano all’insegna del bene comune. Anche il programma si costruirà con le proposte dei partecipanti. Iscrizioni e segnalazioni di idee entro il 31 marzo
La Biennale della prossimità arriva al sud: dopo la prima edizione a Genova nel 2015 e l’appuntamento di Bologna nel 2017, la manifestazione approda a Taranto dal 16 al 19 maggio. E’ promossa da 17 organizzazioni nazionali (diverse realtà che si occupano di cooperazione sociale, associazionismo, volontariato, sindacato, enti pubblici) in collaborazione con il CSV di Taranto e un comitato locale cui aderiscono oltre 40 enti tarantini.
Ciò che rende originale la manifestazione è l’idea di creare uno spazio dedicato al confronto fra gruppi di cittadini e associazioni che mettono in pratica quotidianamente il concetto di prossimità: individuano insieme un bisogno comune, cercano soluzioni condivise, le realizzano mettendosi in gioco in prima persona rendendole accessibili a un pubblico più ampio come bene comune.
Di esempi concreti ce ne sono diversi: dalle forme di abitare solidale ad iniziative anti spreco o per la riqualificazione di spazi pubblici e di immobili degradati.
A Taranto sarà possibile conoscere queste esperienze e scambiare competenze grazie a workshop, momenti di confronto, testimonianze; ci sarà anche arte, convivialità, animazione di strada e molto altro: tutte iniziative che andranno a comporre il programma partecipato – altro elemento innovativo – che si costruirà settimana dopo settimana grazie alle proposte degli iscritti.

Leggi. Redattore Sociale


IN EVIDENZA:

Pensionati residenti all’estero- Avviata 2° fase accertamento esistenza in vita

L’Inps con il messaggio n. 815 del 28 febbraio comunica che Citibank ha avviato la seconda fase dell’accertamento dell’esistenza in vita per i pensionati residenti in Sud America, Centro America, Nord America, Asia, Medio ed Estremo Oriente, Paesi Scandinavi, Stati dell’Est Europa e Paesi limitrofi precedentemente esclusi. Allo scopo è prevista la spedizione di circa 128.000 plichi contenenti la lettera esplicativa e il modulo di attestazione.
L’Inps sottolinea che i criteri adottati per la suddivisione per aree geografiche si riferiscono ai dati di residenza registrati negli archivi della Citybank, a cui è delegata la verifica complessiva dei dati. In questa ulteriore fase della verifica, specifica Inps, sono stati compresi anche i seguenti gruppi di pensionati, anche se residenti in aree geografiche diverse da quelle citate:
• beneficiari di pensioni di nuova liquidazione non compresi nella prima fase dell’accertamento;
• soggetti esclusi dalla precedente fase della verifica in quanto residenti nelle sopra indicate aree geografiche non comprese nel primo blocco dell’accertamento (ad esempio, Brasile) e successivamente trasferitisi in Paesi oggetto di controllo nella prima fase (ad esempio, Francia);
• soggetti non compresi nella prima fase in quanto risultano irreperibili nei registri anagrafici italiani: a tali soggetti il plico sarà spedito all’indirizzo presente negli archivi di Citibank.
Al contrario, per evitare la reiterazione dell’invio delle richieste di attestazione dell’esistenza in vita, sono stati esclusi i soggetti che nel corso della precedente fase dell’accertamento hanno variato il proprio domicilio e che sono già stati sottoposti a verifica nella prima fase.

Leggi: Inca


Reddito e Pensione di Cittadinanza – Inps, online i modelli per le domande

Tutto è pronto per l’avvio delle domande di Reddito e Pensione di Cittadinanza, che potranno essere presentate a partire dal 6 marzo prossimo. L’Inps ha comunicato, infatti, di aver reso disponbile il modello per le richieste del beneficio economico introdotto dal decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4.
Nella nota pubblicata sul sito istituzionale oggi, l’Inps ricorda che il Reddito di Cittadinanza è un sostegno per famiglie in difficoltà, finalizzato al reinserimento nel mondo del lavoro e all’inclusione sociale. Per i nuclei familiari composti esclusivamente da uno o più persone di età pari o superiore a 67 anni, il Reddito di Cittadinanza assume la denominazione di Pensione di Cittadinanza.
Il sussidio può essere richiesto, dopo il quinto giorno di ciascun mese:
• presso Poste Italiane;
• in modalità telematica, con il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) almeno di Livello 2, accedendo al portale www.redditodicittadinanza.gov.it;
• presso i Centri autorizzati di Assistenza Fiscale (CAF).
L’Inps avverte anche che è stato pubblicato anche il modello RdC/PdC Ridotto, per comunicare i redditi di attività lavorative in corso al momento della presentazione della domanda e non interamente valorizzati su ISEE, e il modello RdC/PdC Esteso, con il quale i beneficiari dovranno comunicare tutte le variazioni intervenute nel corso della percezione della misura.

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ISEE: modifica periodo validità delle DSU – Validità fino al 31 dicembre 2019

Il periodo di validità delle Dichiarazioni Sostitutive Uniche presentate dal 1° gennaio al 31 agosto 2019 è prorogato al 31 dicembre 2019, per effetto del decreto legge n. 4 del 28 gennaio 2019, in corso di conversione, che ha modificato l’articolo 10 del Decreto legislativo 147 del 2017, laddove prevede che la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), utile ai fini dell’ISEE, è valida dal momento della presentazione fino al successivo 31 agosto.
In una comunicazione pubblicata sul sito istituzionale il 12 febbraio scorso, l’Inps avverte che alle DSU presentate quest’anno, a legislazione vigente, si applicano le seguenti regole: le Dichiarazioni Sostitutive Uniche (DSU) presentate dal 1° gennaio al 31 agosto 2019 sono valide dal momento della presentazione sino al 31 dicembre 2019 (ad es., una DSU presentata il 10 febbraio 2019 è valida dal 10 febbraio 2019 al 31 dicembre 2019). Inoltre, l’Inps precisa che le DSU già attestate, che recavano data scadenza 31 agosto 2019, sono state aggiornate sul portale con la nuova data di scadenza. Pertanto, le attestazioni ISEE, già rilasciate, con data scadenza del 31 agosto 2019 devono essere considerate valide e con scadenza 31 dicembre 2019.
Le Dichiarazioni Sostitutive Uniche (DSU) presentate dal 1° settembre 2019 sono soggette alla disciplina generale, per cui sono valide dal momento della presentazione al successivo 31 agosto (ad esempio, una DSU presentata il 1° ottobre 2019 è valida dal 1° ottobre 2019 sino al 31 agosto 2020).

Leggi: Inca


Previdenza: proroga APE Sociale – Le indicazioni di Inps

Con la circolare INPS 1febbraio 2019, n. 15, l’Istituto fornisce istruzioni per l’applicazione della proroga dell’APE Sociale prevista dal decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4. La circolare fornisce, inoltre, chiarimenti riguardanti la decorrenza delle indennità per i soggetti che, essendo in possesso della relativa certificazione, non hanno presentato domanda del beneficio entro il 31 dicembre 2018.
‘Inps precisa che il modello di domanda per la verifica delle condizioni e per l’accesso al beneficio sono gli stessi già in uso nel 2018 e sono reperibili sul sito istituzionale. Le richieste di verifica delle condizioni andranno presentate entro il 31 marzo 2019 e, successivamente, entro il 15 luglio 2019 e il 30 novembre 2019. L’esito delle stesse sarà fornito rispettivamente entro il 30 giugno 2019, il 15 ottobre 2019 e il 31 dicembre 2019.
Tra i diversi scaglioni di richiesta l’Istituto effettuerà il monitoraggio della disponibilità delle risorse finanziarie. L’Istituto precisa inoltre che l’APE Sociale, in presenza di tutti i requisiti, decorre dal primo giorno del mese successivo alla domanda di trattamento, previa cessazione dell’attività di lavoro dipendente, autonomo e parasubordinato, svolta in Italia o all’estero.

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Pensioni con Quota 100 e opzione donna. Prime indicazioni operative di Inps

Dopo la pubblicazione in Gazzetta del decreto legge n. 4 del 28 gennaio, l’Inps rende note le modalità operative per presentare domanda di pensione con Quota cento, pensione anticipata, ordinaria e cosiddetta Opzione donna, tramite l’accesso ai servizi online. Il messaggio n. 395, pubblicato sul sito istituzionale nella giornata di oggi, precisa che seguirà la pubblicazione della circolare illustrativa delle nuove disposizioni di legge.
Le domande di pensione che rientrano in queste fattispecie possono essere presentate con le seguenti modalità:
Il cittadino in possesso delle credenziali di accesso (PIN rilasciato dall’Istituto, SPID o Carta nazionale dei servizi) può compilare e inviare la domanda telematica di accesso alla pensione disponibile fra i servizi on line, sul sito www.inps.it, nella sezione “Domanda Pensione, Ricostituzione, Ratei, ECOCERT, APE Sociale e Beneficio precoci”.
Una volta effettuato l’accesso e scelta l’opzione “NUOVA DOMANDA” nel menù di sinistra, occorre selezionare in sequenza:
per la pensione cosiddetta quota 100: “Pensione di anzianità/vecchiaia” > “Pensione di anzianità/anticipata” > “Requisito quota 100”;
per la pensione anticipata: “Pensione di anzianità/vecchiaia” > “Pensione di anzianità/anticipata” > “Ordinaria”;
per la pensione anticipata cosiddetta opzione donna: “Pensione di anzianità/vecchiaia” > “Pensione di anzianità/anticipata” > “Contributivo sperimentale lavoratrici”.

Leggi: Inca


Infortuni domestici: estesa tutela Inail – Scade il 31/01 pagamento premio assicurativo

Estesa la tutela Inail per chi si prende cura in modo abituale ed esclusivo della casa e dei familiari. Il versamento del premio annuale deve essere effettuato entro il 31 gennaio. Tra le novità in vigore dal primo gennaio, l’abbassamento dal 27% al 16% del grado minimo di invalidità per la costituzione della rendita e l’introduzione di una prestazione una tantum per le menomazioni comprese tra il 6% e il 15%. In attesa del decreto di attuazione delle misure contenute nella legge di bilancio 2019, il premio da versare entro il 31 gennaio resta pari a 12,91 euro
Ricordiamo che l’assicurazione contro gli infortuni in ambito domestico è obbligatoria per tutte le persone che svolgono un’attività rivolta alla cura dei componenti della famiglia e dell’abitazione, in modo abituale ed esclusivo e senza vincoli di subordinazione. Con la legge di Bilancio 2019, la copertura si applica fino ai 67 anni di età. In particolare, le novità, in vigore dallo scorso primo gennaio, riguardano l’abbassamento del grado di invalidità che è necessario per la costituzione della rendita, passato dal 27% al 16%, l’introduzione di una prestazione una tantum pari a 300 euro, quando l’inabilità permanente accertata è compresa tra il 6% e il 15%, e il riconoscimento dell’assegno per assistenza personale continuativa ai titolari di rendita per determinate menomazioni. La nuova normativa, inoltre, ha esteso di due anni l’età dei beneficiari della tutela assicurativa, che ora si applica alle persone tra i 18 e i 67 anni, anziché tra i 18 e i 65 anni.

Leggi: Inca


SEGNALAZIONI:

Firenze. La prima accademia internazionale sull’assistenza a lungo termine

Avrà sede a Firenze la prima Accademia internazionale sul Long Term Care, dedicata alla ricerca di soluzioni per l’assistenza agli anziani, allo studio e alla sperimentazione di modelli innovativi per il welfare locale che possano essere di esempio per tutto il mondo. Dalla Conferenza internazionale “Long Term Care. Aging in place” che si è tenuta nei giorni scorsi presso l’Istituto degli Innocenti di Firenze è nata l’esigenza di creare una struttura per dare stabilità al lavoro interdisciplinare avviato per la prima volta sul tema dell’assistenza agli anziani che incide sulla sostenibilità dei modelli di welfare della società contemporanea, vista la costante crescita della popolazione anziana nel mondo (oggi sono 900 milioni le persone con età superiore ai 65 anni, si stima che nel 2050 saranno 2 miliardi). La Conferenza, promossa dalla Rete Long Term Care Alliance in collaborazione con Regione Toscana, Fondazione CR Firenze, Comune di Firenze, Fondazione Montedomini, con il contributo della Fondazione Internazionale Menarini, dell’Istituto degli Innocenti e dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Firenze, ha infatti messo per la prima volta a confronto personalità di rilievo internazionale, esperti di varie discipline, non solo mediche, ma anche del settore sociale, del mondo delle assicurazioni provenienti dai Paesi più impegnati sul tema della Long Term Care in particolare: Italia, Olanda, Canada, Svezia, Stati Uniti e Israele. La nuova Accademia Internazionale dedicata al Long Term Care (che potrebbe essere presieduta da William Reichman della società canadese Baycrest e presidente della LTC Alliance) avrà il sostegno di Montedomini e della rete mondiale Long Term Care Alliance. Tra le soluzioni innovative emerse durante la Conferenza quelle legate all’utilizzo delle nuove tecnologie che sono alla base anche del progetto di assistenza domiciliare a distanza, elaborato dall’Università di Firenze e da Montedomini per ridurre il numero di ricoveri di pazienti ultrasettantenni in ospedale. La proposta punta a far risparmiare alla sanità pubblica oltre 3 milioni l’anno nell’area fiorentina.
Fonte gonews.it

Leggi: Auser


Case popolari, nasce l’osservatorio permanente di Federcasa

Uno strumento, unico nel suo genere, che contiene dati raccolti da Federcasa, ed elaborati da Nomisma, relativi al patrimonio nazionale di edilizia residenziale pubblica
Federcasa è il primo ente ad avere a disposizione un prospetto dettagliato sul mondo Erp nel nostro Paese, con un rilevamento già concluso relativo a dati del 2016. Si tratta di un lavoro frutto della stretta collaborazione tra la Federazione per le case popolari e i propri associati e rappresenta un fondamentale strumento conoscitivo, in grado di misurare ed analizzare l’attività dei vari enti, al fine di poter interloquire, con sempre maggior autorevolezza, a livello istituzionale, ed intervenire tempestivamente nel dibattito pubblico, per orientare positivamente le politiche di settore.
I dati sono stati raccolti attraverso un censimento di 70 aziende casa, associate a Federcasa, su un totale di 80, ed hanno messo in evidenza la capacità del sistema di rispondere al bisogno abitativo delle fasce povere della popolazione, unita alla capacità di integrare la dimensione economica con quella sociale, con ricadute importanti in termini di minore degrado progressivo del bene comune, di prevenzione di situazioni di morosità e inadempienza e contenimento dello stock del patrimonio sfitto.
All’interno dell’attuale ciclo recessivo dell’edilizia, i risultati emersi dal monitoraggio dell’attività, legata alle nuove costruzioni e al recupero del patrimonio in gestione, concorrono ad attribuire agli enti associati un ruolo cardine nel sistema Paese.
“Siamo orgogliosi – dice Luca Talluri, presidente di Federcasa – che Federcasa abbia il primo Osservatorio Permanente Nazionale sull’edilizia Sociale. Siamo ovviamente disponibili a metterlo a sistema per il Mit e le Regioni. Questo strumento permetterà di rendere più efficace ed efficiente l’attività di proposta e analisi del nostro settore”

Leggi: Federcasa


Disabilità, Rete ferroviaria italiana lancia “Salablu+”: l’app per la ridotta mobilità

La nuova applicazione è esplicitamente dedicata alle persone con disabilità e ridotta mobilità, anche temporanea, che scelgono di viaggiare in treno. Una volta scaricata permetterà di costruire il proprio viaggio in maniera semplice
Richiedere e prenotare assistenza dal proprio smartphone in una delle oltre 300 stazioni gestite dal servizio Sala Blu, rimanendo in contatto con gli operatori attraverso la chat o il telefono e rendendo, così, più agevole l’utilizzo dei treni per le persone con ridotta mobilità. Questo l’obiettivo della nuova applicazione ‘Salablu+’, presentata oggi alla stazione Termini di Roma dall’ad e dg di Rfi, Maurizio Gentile.
La nuova app è esplicitamente dedicata alle persone con disabilità e ridotta mobilità, anche temporanea, che scelgono di viaggiare in treno. Una volta scaricata permetterà di costruire il proprio viaggio in maniera semplice, di consultare i tabelloni degli orari di partenza e arrivo di qualsiasi stazione, di ricevere notifiche sul proprio viaggio e di contattare un operatore di Sala Blu. Il servizio di assistenza e inoltre arricchito con la nuova funzionalità web-chat dedicata alle persone con disabilità uditiva.

Leggi: Redattore Sociale


Prendersi cura di genitori che “hanno qualcosa che non va”: miniguida per sopravvivere

Per i figli caregiver (spesso completamente invisibili) la pubblicazione di Stefania Buoni “Quando mamma e papà hanno qualcosa che non va”. Una bussola per capire “come sopravvivere quando tutto sembra crollare”, prendersi carico anche della propria sofferenza, e gestire “il dolore dell’anima”
C’è un immenso e invisibile iceberg che molto spesso non si conosce perché non viene raccontato e riguarda le tante storie di ragazzi e ragazze che vivono con un genitore colpito da malattia mentale. Secondo l’Istat (dati al 2011) i giovani caregiver tra i 15 e i 24 anni sono circa 170 mila, ma il numero è sottostimato, mancano ad esempio i figli di coloro che non hanno avuto diagnosi e non sono in trattamento per la propria patologia psichiatrica, mancano altresì i bambini e i giovani adulti. Secondo l’Oms nel mondo 400 milioni di persone soffrono di depressione, 60 milioni di disturbo bipolare e 21 milioni di schizofrenia, di queste circa un quarto sono genitori. Di malattia mentale genitoriale si parla troppo poco e a farne le spese sono spesso i più vulnerabili, ovvero i figli. Nasce per loro la miniguida alla sopravvivenza “Quando mamma e papà hanno qualcosa che non va” (Editoria Sociale, 2018) di Stefania Buoni, presidente e fondatrice, con Gaia Cusini, Carlo Miccio e Marco Fiore, della prima associazione italiana dedicata, la “Comic Children of mentally Ill parents”.

Leggi: Redattore Sociale


1989 – 2019 Trentennale Auser: diamo valore all’invecchiamento attivo

Care socie e cari soci, care volontarie e cari volontari,
Nel 2019 Auser festeggia i trent’anni di fondazione. Era infatti il 5 maggio del 1989 quando l’allora Segretario Generale della Cgil Bruno Trentin insieme allo Spi Cgil promuovevano la nascita di Auser per dare agli anziani del nostro Paese nuove occasioni di protagonismo, partecipazione e pratica della solidarietà.
In tutti questi anni migliaia di cittadini di tutte le età hanno trovato nella nostra bella associazione tante opportunità per esprimersi e vivere in modo pieno la propria esistenza.
Questo compleanno va festeggiato tutti insieme con la gioia e l’orgoglio di aver contribuito, ciascuno di noi, a rendere migliore la comunità in cui viviamo e più serena la vita di tante persone.
Abbiamo pensato di dedicare il Trentennale al valore dell’Invecchiamento Attivo e di condividere insieme questo importante traguardo proponendovi di partecipare, a vostra scelta, e due iniziative all’insegna della creatività e dell’orgoglio di appartenenza.
La celebrazione del Trentennale si avvierà in occasione della Conferenza d’Organizzazione che si terrà a Roma il 9 e 10 maggio 2019.
Grazie a tutte e tutti e Buon Compleanno Auser!
Enzo Costa: Presidente Nazionale

1) “Un regalo per Auser”
Che regalo fareste per i 30 anni di Auser? Un quadro, un disegno, una poesia, una canzone, un brano musicale, una ricetta o cos’altro? Creatività e inventiva non mancano nella nostra associazione, in occasione del Trentennale chi lo desidera, può fare un dono all’Auser con tanto di dedica, per rendere questo compleanno davvero indimenticabile.
Scattate una foto del regalo e speditela con il testo della dedica a:
Giusy Colmo ufficiostampa@auser.it o Fabio Piccolino f.piccolino@auser.it
Tutti i doni ricevuti dall’Auser verranno pubblicati sui social e sul sito in una apposita Galleria. Il termine per l’invio scade 30 aprile 2019.

2)“Uno scatto d’orgoglio”
Scatta un Selfie e scrivi in 260 caratteri qual è il Valore che tu attribuisci ad Auser e all’invecchiamento Attivo. La tua foto deve esprimere uno “scatto d’orgoglio”, la voglia di partecipazione, di esserci, di dire che “Auser sono anch’io”.
Il tuo volto entrerà a far parte della grande Galleria de “I volti dell’Auser”.
Tutte le foto saranno protagoniste di un video.
Il materiale va inviato a:

Giusy Colmo ufficiostampa@auser.it o Fabio Piccolino f.piccolino@auser.it
Il termine per l’invio scade 30 aprile 2019.


NEWS:

lunedì 18 marzo 2019
Modelli di welfare: gli anziani di oggi, quelli di domani

L’invecchiamento della popolazione ci interroga sulla sostenibilità dei sistemi di cura e sui rapporti tra generazioni. Il caso dei quaranta-cinquantenni, per i quali si prospetta un futuro con ridotte risorse e accresciute disuguaglianze
l testo che segue è la sintesi dell’articolo pubblicato nella sezione “Tema” del n. 3/2018 della Rivista delle Politiche Sociali.
L’invecchiamento della popolazione rappresenta una delle più importanti trasformazioni sociali del nostro tempo. Esso contribuisce a interrogare i sistemi di welfare nelle loro dimensioni distributive, finanziarie, organizzative e politiche. L’evoluzione demografica, i bisogni e l’offerta di cura per la popolazione anziana e le loro relazioni con altre dimensioni sociali – quali il mutamento delle forme familiari e la crescita dell’occupazione femminile – sono al centro di un dibattito internazionale che ha avuto avvio fin dagli anni novanta del Novecento e che solleva molte domande relative alle relazioni intergenerazionali.
Gli studi che prendono in considerazione il rapporto tra generazioni in un contesto di rapido invecchiamento seguono due approcci distinti. Il primo fa riferimento al bilancio dello scambio tra generazioni (per esempio, gli anziani e i figli adulti) in un dato momento e alle relative diseguaglianze nell’accesso a risorse di cura formali e informali. Il secondo approccio, invece, prende in considerazione le condizioni degli anziani appartenenti a diverse coorti, ossia le generazioni di anziani del passato, del presente e del futuro.

Leggi: Rassegna Sindacale, 18/03/2019


lunedì 18 marzo 2019
La valutazione della non autosufficienza

La valutazione della non autosufficienza all’inizio del percorso di accoglienza nei servizi dovrebbe servire ad assegnare priorità e costruire il progetto assistenziale individualizzato A quali condizioni svolge queste due funzioni? Cosa migliorare degli strumenti valutativi? È indifferibile addivenire ad una condivisione ed unificazione dei diversi modelli regionali, verso un approccio scientifico internazionale? L’articolo offre osservazioni, note critiche, suggerimenti, ipotesi.
di Franco Iurlaro (Direttore Generale del centro servizi IPAB Luigi Mariutto di Mirano, Venezia)
L’attuale scenario italiano della cura della non autosufficienza attraverso, in particolare, gli strumenti della progettualità e dell’integrazione sociosanitaria, vede anche in questo campo una forte eterogeneità e regionalizzazione. L’orientamento comune è quello dell’abbandono della settorialità nelle mono-valutazioni (un solo aspetto o problematicità), formalizzando modelli di valutazione integrata dei bisogni delle persone con fragilità, con un approccio più complessivo di valutazione multidimensionale. Anche nominalmente, si evidenzia il passaggio dalla precedente Unità di Valutazione Geriatrica ad una complessa Unità di Valutazione Multidimensionale, punto di partenza del sistema di presa in carico basato sulla centralità della persona non autosufficiente.

Leggi: I Luoghi della Cura, 18/03/2019


lunedì 18 marzo 2019
Si è tenuta a Milano una tavola rotonda sul “Rilancio dell’Edilizia Pubblica. Richieste per una nuova politica abitativa”.

Tra i relatori il Presidente Luca Talluri che ha presentato il Protocollo Nazionale per la prima volta sottoscritto da Federcasa e le principali OO.SS Utenza. Un importante documento che sottolinea la necessità di un ripristino di un flusso finanziario certo e costante che permetta di riallocare la politica della Casa in una costante e programmabile gestione. Un documento che propone di aumentare l’offerta degli alloggi in locazione a canone sostenibile; una riduzione della fiscalità per gli Enti gestori; un approfondimento giuridico-economico sul tema SIG/SIEG per un corretto inquadramento europeo dell’erp e superare le difficoltà di accesso ai fondi europei; consentire agli Enti le detrazioni fiscali per gli interventi di adeguamento e miglioramento sismico; rifinanziare il fondo per l’abbattimento delle barriere architettoniche; “queste e molte altre le proposte presenti in questo documento che porteremo in autunno a Roma agli Stati Generali dell’Edilizia Pubblica – dice il Presidente Talluri – per sollecitare il Parlamento sull’emergenza abitativa “
L’appuntamento lombardo ha visto l’esposizione della situazione regionale redatta da Angelo Sala Presidente di Aler Milano e Vice Presidente di Federcasa Nazionale. È stato un’importante momento di confronto che ha portato alla luce le principali spinosità dell’emergenza abitativa in Lombardia. Presenti anche le autorità del Comune di Milano e Regione Lombardia, oltre ai referenti delle sigle sindacali.

Leggi: Federcasa, 18/03/2019


lunedì 18 marzo 2019
Ecosostenibilità e qualità della vita guidano le rigenerazioni urbane

I nuovi sviluppi immobiliari in Europa devono passare dai progetti di rigenerazione urbana. La stessa Commissione europea si è espressa in proposito, così che ormai il cosiddetto “brownfield” è la via obbligata, mentre il consumo di suolo vergine (o “greenfield”) resta materia del passato. I progetti di rigenerazione in corso sono moltissimi, sia a livello italiano, sia mondiale. E il Mipim di Cannes, con i suoi 26mila partecipanti da tutto il mondo, proprio su questo argomento ha costruito il fil rouge della kermesse di quattro giorni appena conclusa. Ecco alcuni dei progetti di rigenerazione più importanti e innovativi.
Kiev
La capitale dell’Ucraina ha proposto un progetto di rigenerazione urbana, già in fase di partenza, impressionante da molti punti di vista: ampiezza, modernità, eco-sostenibilità, multifunzionalità. Si tratta della rigenerazione urbana più importante dell’intera regione, denominato Lipki Island City resort. L’area copre circa 40 ettari, con un ampio waterfront sul fiume, e va a riqualificare completamente un ex sito di costruzione di navi e imbarcazioni. Il progetto, che verrà portato avanti in diverse fasi con il completamento finale tra una decina d’anni ma la prima pietra già nel 2020, coinvolge a livello infrastrutturale la pubblica amministrazione locale, ma i capitali sono completamente privati. Si tratta della creazione di un nuovo quartiere urbano a 15 minuti dal centro di Kiev, caratterizzato da residenze, aree ricreative, istituzioni educative, centri sportivi, una marina per gli yacht privati e naturalmente spazi retail e uffici. L’ammontare dell’investimento in costruzioni, escludendo l’area, è di circa 600 milioni di euro e l’attenzione è tutta rivolta all’eco-sostenibilità e a un alto livello di qualità della vita.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 18/03/2019


lunedì 18 marzo 2019
Sul recupero dei quartieri delle città europee 100 miliardi in 5 anni

Il fenomeno della riconversione economica e l’abbandono delle aree industriali in città e degli scali ferroviari ormai da anni spingono gli investimenti
Se i Paesi emergenti disegnano mega-progetti e città completamente nuove, l’Europa fa perno sulle rigenerazioni urbane per contrastare la limitatezza di territorio e per ottimizzare le aree cittadine. Il fenomeno della riconversione economica e l’abbandono delle aree industriali in città e degli scali ferroviari ormai da anni spingono gli investimenti sulle riqualificazioni urbane.
I progetti di rigenerazione urbana oggi in fase di realizzazione, a livello europeo, sono moltissimi, e l’Italia gioca finalmente un ruolo chiave. Proprio il fenomeno della rigenerazione urbana catalizza oggi la maggior parte degli investimenti cosiddetti cross border, cioè dei capitali che attraversano le frontiere. Se Milano da sola vale 10 miliardi di euro in termini di progetti di riqualificazione sul tavolo – con l’ex area Expo che riveste un ruolo di primo piano non solo per la città, ma in termini di intero Paese che si mette in gioco – a livello europeo i progetti di rigenerazione urbana già annunciati impegneranno almeno 100 miliardi di euro nei prossimi cinque anni. «Si tratta di una stima molto prudenziale – sottolinea Mario Breglia di Scenari Immobiliari – che probabilmente è destinata ad aumentare. È indubbio che oggi l’attenzione, in Europa, è tutta puntata su questo fronte e che gli investitori sono più che ben disposti a mettere i capitali nei progetti nuovi, ben fatti, dove il pubblico è un attore importante.
Restano al palo invece i giganti del passato, che si sentono riproporre ormai da dieci o vent’anni».

Leggi: Edilizia e Territorio, Il Sole 24 Ore, 18/03/2019


domenica 17 marzo 2019
Le cure a casa fanno risparmiare

Provate a passare da un Pronto soccorso e vedrete tanti pazienti in fila, in maggioranza anziani. È il segno che stiamo curando il quasi 25 per cento degli italiani (la quota di ultra 65enni nel nostro Paese) nel posto sbagliato, perché ancora gestiamo negli ospedali le cosiddette «malattie croniche», condizioni quasi connaturate alla terza età e che riguardano gran parte della nostra popolazione.
Certo che ci sarà sempre bisogno dell’ospedalizzazione per eventi acuti ma in un’epoca in cui è possibile ricevere in casa persino la dialisi, collegati al reparto di riferimento con un pc, non possiamo dubitare che si possano curare prevalentemente a domicilio i nostri vecchi fragili.
Per il semplice fatto che necessitano di quella che viene chiamata Long term care, cioè cura di lunga durata, da effettuarsi a domicilio, o almeno nel territorio: l’assistenza domiciliare integrata (Adi).
L’assistenza domiciliare, in Italia, è ancora un privilegio: ne gode intorno al 3 per cento degli over-65, e le prestazioni, le ore dedicate, la natura pubblica o privata degli erogatori e il costo pro capite dei servizi sono i più differenti e variegati, a seconda delle aree del Paese. Sorprende soprattutto che il Servizio sanitario – da anni alla ricerca di un’alternativa al modello basato sull’ospedale – dedichi all’assistenza domiciliare risorse e sforzi risibili: in media quel misero 3 per cento riceve 20 ore all’anno, quando non mancano nazioni europee che garantiscono le stesse ore in poco più di un mese. Tutto starebbe nel mettere in comunicazione sistema sanitario e sistema socioassistenziale, e cioè, per semplificare, livello regionale e livello comunale: suddivisioni che ripropongono noti dilemmi sulle modalità di integrazione e il problema sotteso del loro finanziamento.

Leggi: Corriere della Sera, 17/03/2019


venerdì 15 marzo 2019
Il processo di trasformazione di un’ASP in innovativo centro di servizi all’età anziana

Il passaggio da “casa di riposo” a struttura in grado di offrire un mix di servizi alle persone anziane e alle loro famiglie è al centro di questo articolo, che racconta l’esperienza dell’Azienda pubblica di Servizi alla Persona Itis di Trieste.
di Fabio Bonetta (Direttore Generale A.S.P. Itis, Trieste)
La società italiana è ancora culturalmente impreparata a considerare il reale significato dell’aumento dell’età anagrafica. Le istituzioni, come molti cittadini, ritengono le problematiche conseguenti alla fragilità degli anziani come aspetti secondari, sicuramente non prioritari.
Le persone che affrontano tali percorsi lo comprendono immediatamente, hanno bisogno di sapere che esiste qualcuno di cui avere fiducia nell’individuare il miglior percorso possibile e ciò è quanto Itis, Azienda pubblica di Servizi alla Persona con sede a Trieste, ha fatto in questi ultimi quindici anni. Un tempo l’ente era una struttura protetta chiusa, con servizi generalizzati per gli anziani, in questi anni ha modificato radicalmente la funzione svolta aprendo letteralmente la porta alla conoscenza, alla relazione ed alla innovazione sociale.
Itis ieri ed oggi
Itis si trova nel centro di Trieste, la città probabilmente più “antica” d’Italia con il 29,6% della popolazione over 65, ha festeggiato nel 2018 i 200 anni dalla sua fondazione. I numeri che la riguardano mostrano le notevoli dimensioni (tabelle 1, 2, 3) e l’enorme complessità che sta attorno all’ormai superata dizione casa di riposo: la struttura infatti si è trasformata in un centro di servizi in cui risiedono circa 450 persone e che fornisce servizi esterni ad oltre 250 anziani.

Leggi: I Luoghi della Cura, 15/03/2019


mercoledì 13 marzo 2019
Emergenza abitativa: risorse esigue per il fondo affitti. Ma il Ministero delle infrastrutture non le ripartisce neanche.

Dichiarazione di Daniele Barbieri, Segretario Generale SUNIA
10 milioni per il 2019 ed altri 10 per il 2020. Sono queste le risorse, largamente insufficienti, destinate dalla legge di bilancio per il 2018 al “fondo di sostegno alla locazione” totalmente azzerato per i due anni precedenti.
Un atto di miopia politica, quella della riduzione fino all’azzeramento, che ha contribuito in maniera determinante all’aumento degli sfratti per morosità che ormai hanno superato il livello di guardia.
Basti pensare che, senza una inversione di tendenza, gli sfratti che si potrebbero eseguire nei prossimi 5 anni saranno circa 300.000.
Di fronte al disagio abitativo evidente e diffuso nel paese il MIT non solo non ha alcuna idea su come affrontarlo, ma non riesce neanche ad emanare il Decreto Ministeriale di ripartizione tra le Regioni dei 10milioni disponibili per il 2019.
Un irresponsabile ritardo che non solo rende inutilizzabile il fondo, ma non permette neanche alle Regioni di utilizzare i fondi destinati alla morosità incolpevole rimasti inutilizzati per meccanismi di erogazione troppo complessi e soprattutto lunghi.

Leggi: Sunia, 13/03/2019


mercoledì 13 marzo 2019
Il reddito di cittadinanza e la “colpa sociale” della disabilità

Enil, l’associazione internazionale per il diritto alla vita indipendente, ha presentato una memoria alla Camera, per chiedere modifiche urgenti ai passaggi più “discriminatori”: tra questi, la considerazione delle indennità assistenziali come “vantaggio economico”
“Limitare l’accesso al Reddito di cittadinanza ai nuclei familiari che hanno, fra i loro componenti, anche delle persone con disabilità”: è questa la principale criticità del decreto, approvato in Senato e tornato ora alla Camera, che dovrebbe rappresentare una misura di contrasto alla povertà. Per Enil Italia, “costola” italiana del network europeo per la vita indipendente, questa è l’ennesima conferma che la “persona con disabilità in Italia è ormai definitivamente da considerare come un ‘affare di famiglia’, il cui compito prioritario è quello di prendersene cura, vicariando lo Stato”. Ci sono gli estremi per parlare di “discriminazione di una intera categoria di cittadini”, secondo Germano Tosi, presidente di Enil, che ricorda invece come, in base alla Costituzione, dove dello Stato non sia “quello di “agevolare” una disparità tra cittadini di diverse condizioni, ufficializzando come sostituti di quegli stessi doveri i loro nuclei famigliari, ma di operare per ‘rimuovere’, quindi eliminare gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”

Leggi: Redattore Sociale, 13/03/2019


DALLE REGIONI:

domenica 17 marzo 2019
Ostia, arrivano i Medici senza fissa dimora, per chi non ha diritto a salute

Il progetto avviato nel X Municipio di Roma fornisce assistenza sanitaria e psicologica a tutti quelli che non vedono tutelato il loro diritto alla salute. “Forniamo loro anche uno sportello di ascolto, mettendo al centro la persona ed i suoi bisogni, per ricostruire una cultura dell’umanità, del rispetto e dell’accoglienza”
Al via il progetto dell’Associazione ‘Medici senza fissa dimora’ che a Ostia, nel X Municipio, fornisce assistenza sanitaria e psicologica a tutti quelli che non vedono tutelato il loro diritto alla salute. Presso la chiesa S. Nicola di Bari, il primo e il terzo sabato del mese, i senza fissa dimora hanno la possibilità di farsi visitare da un medico con l’ausilio di psicologi e personale specializzato.
“L’idea dell’associazione è nata l’anno scorso e da questo anno partiamo concretamente per fornire assistenza alle persone emarginate nella società, come i senza fissa dimora e tutte le persone che hanno difficoltà economiche e di accesso ai servizi del sistema sanitario nazionale. Forniamo loro anche uno sportello di ascolto, mettendo al centro la persona ed i suoi bisogni, per ricostruire una cultura dell’umanità, del rispetto e dell’accoglienza”, spiega Andrea, psicologo e volontario dell’associazione. Solo al Pronto soccorso, infatti, i senza fissa dimora possono avere quel tipo di assistenza

Leggi: Redattore Sociale, 17/03/2019


giovedì 14 marzo 2019
Puglia, ok Commissione a proposta sindacati su invecchiamento attivo

Dopo le audizioni, anche la Commissione sanità della Regione Puglia dà il via libera alla proposta di legge sull’invecchiamento attivo presentata dai sindacati. “Esprimiamo apprezzamento per il fatto che sia passata all’unanimità con parere positivo. È un segnale apprezzabile nei confronti dei 31 mila pugliesi che hanno firmato per promuovere il contenuto delle norme previste, ma anche di rispetto nei confronti di una popolazione che invecchia sempre di più e che ha bisogno di cure e attenzioni. Ora ci attendiamo un rapido arrivo in Consiglio regionale confidando nella sensibilità del presidente Mario Loizzo”. Così il segretario regionale dello Spi Cgil Puglia Gianni Forte al termine dell’audizione e della decisione della 3ª Commissione sanità, presieduta da Paolo Pellegrino, che ha approvato la proposta di legge presentata dalle sigle sindacali confederali pugliesi e dalle associazioni Auser, Anteas e Ada e dai rappresentanti del Forum del terzo settore e del Csv.

Leggi: Rassegna Sindacale, 14/03/2019


giovedì 14 marzo 2019
Veneto, varato il nuovo Piano Casa

Presidente Zaia: ‘ottimo segnale per la tutela del territorio’
Passi avanti per il disegno di legge per la riqualificazione urbana e l’incentivazione alla rinaturalizzazione del territorio. Il testo della nuova norma, che sostituirà in modo organico il Piano Casa, è stato approvato dalla seconda Commissione del Consiglio Regionale.
Le misure per la riqualificazione urbana
Come si legge nell’introduzione del ddl, la proposta introduce nuove misure finalizzate alla rinaturalizzazione del territorio veneto e al miglioramento della qualità della vita all’interno delle città.
Per la riqualificazione degli edifici esistenti sono previste una serie di misure, tra cui la messa a regime del Piano Casa. Previsti crediti edilizi da rinaturalizzazione, che contribuiranno al riordino urbano mediante la demolizione di opere incongrue ed elementi di degrado.
Sarà incentivato l’efficientamento energetico degli edifici e la messa in sicurezza di quelli situati in aree dichiarate a pericolosità idraulica o idrogeologica.
Ricordiamo che la nuova legge sostituirà e ingloberà il Piano Casa nato nel 2009 e prorogato di anno in anno. L’ultima proroga sta per scadere il 31 marzo 2019. I lavori del Consiglio devono quindi proseguire spediti per evitare vuoti normativi.

Leggi: Edilportale, 14/03/2019


mercoledì 13 marzo 2019
Toscana. La violenza nei confronti delle donne anziane. Una rilevazione condotta tra le iscritte Auser

L’Osservatorio Sociale Regionale, in collaborazione con Auser, ha affrontato all’interno del Decimo Rapporto sulla violenza di genere in Toscana, un approfondimento sulla violenza verso le donne anziane. Dei 108 femminicidi che dal 2006 al 2017 sono avvenuti in Toscana, in 45 casi hanno riguardato donne ultrasessantenni. A fronte di questo, però, gli accessi delle donne anziane ai Centri antiviolenza, ma anche ad altri servizi della rete, sono molto bassi. L’indagine svolta ha dunque cercato di rispondere a due necessità: da un lato avere informazioni sulla percezione della violenza da parte delle donne anziane, pur nella consapevolezza che i risultati presentati non possano essere generalizzati all’intera popolazione femminile afferente alla terza età, dall’altro iniziare un lavoro di sensibilizzazione attraverso la collaborazione del mondo delle associazioni. Tutte le oltre 500 donne intervistate, tranne una, hanno sentito parlare di violenza di genere, in 22 casi (4%) per esperienza personale o in famiglia. La maggior parte delle donne intervistate alla domanda “In una relazione stabile e duratura, il fatto che l’uomo voglia controllare sempre tutte le attività della moglie” ritiene che tale comportamento sia inaccettabile.

Leggi: Auser, 13/03/2019


mercoledì 13 marzo 2019
Perugia. L’impegno di Auser e SPI contro la violenza sulle donne anziane

“Non è mai troppo tardi per uscire dalla violenza”: è il messaggio che venerdì 8 marzo, giornata internazionale della donna, hanno lanciato insieme l’Auser di Perugia, il coordinamento donne Spi Cgil di Perugia e Libera…Mente Donna, l’associazione che gestisce i centri antiviolenza dell’Umbria. La violenza sulle donne anziane è, infatti, un fenomeno troppo sottovalutato, poco conosciuto, ma in realtà molto diffuso. “Una donna over 65 su tre – ha spiegato Franca Gasparri, presidente di Auser Perugia Media Valle del Tevere – subisce violenza, quasi sempre all’interno della famiglia, ovvero dal marito, ma purtroppo anche dai figli. A queste donne vogliamo dire che esiste una rete alla quale rivolgersi per uscire da questa condizione”. La rete è naturalmente quella dei centri antiviolenza, ma – come ha spiegato Sara Pasquino, dell’associazione Libera…Mente Donna – “c’è un grande bisogno di sostegno e di servizi, perché le donne che intraprendono percorsi di uscita dalla violenza devono potersi spostare, devono avere una casa, devono avere una condizione economica di indipendenza”.
ecco allora che l’otto marzo è diventato l’occasione per fare qualcosa di concreto: 750 chilometri di trasporti gratuiti, grazie ai mezzi di Auser e un telefono a disposizione, quello del Filo d’argento 0755005666. Sempre in occasione dell’8 marzo nella sede Auser di Perugia in via Giovanni Battista Vico, è stata inaugurata una panchina rossa contro la violenza sulle donne, all’interno del “giardino di quartiere” che l’associazione sta costruendo per tutto il vicinato.

Leggi: Auser, 13/03/2019


mercoledì 13 marzo 2019
Legnano (MI): Violenza sulle donne, presentati i dati del Filo Rosa Auser

In un solo anno 108 donne sono state vittime di violenze e vessazioni sul territorio del Legnanese e Castanese. A questi vanno aggiunti 8 casi di segregazione e 18 casi di violenza sessuale. Eppure in questo drammatico contesto emerge un dato positivo: aumentano le vittime che rompono il silenzio e chiedono aiuto. Parlano chiaro i dati registrati nel 2018 dal centro anti-violenza Filo Rosa Auser di Legnano dallo sportello antenna di Castano Primo. Un bilancio presentato l’8 marzo, in occasione della giornata dedicata alle donne. «La violenza sulle donne continua a essere una drammatica piaga sociale anche sul nostro territorio – spiega Loredana Serraglia, presidente del Filo Rosa Auser -. Nel corso dell’anno 2018 siamo stati contattati da 168 donne. Per 108 di loro, c’è stata la presa in carico. Questi casi si sono aggiunti ai 39 ancora in carico al centro dagli anni precedenti, per un totale di 147 casi nell’arco del 2018».

Leggi: Auser, 13/03/2019


mercoledì 13 marzo 2019
Imperia. Entra nel vivo il progetto sull’invecchiamento attivo

30 azioni da realizzarsi in provincia di Imperia: 12 nel Distretto Sociosanitario Sanremese, 9 in quello Imperiese e altrettante 9 in quello Ventimigliese. Entra nel vivo e nella fase attuativa “Ogni stagione porta i suoi frutti”, il progetto della Regione Liguria dedicato all’invecchiamento attivo in collaborazione con Auser il mondo del volontariato. Alcuni progetti stanno già partendo: è il caso dei corsi di ballo e di cucito. Altri partiranno una volta che si completeranno le iscrizioni minime necessarie. Altri partiranno da settembre in occasione dell’avvio del nuovo anno scolastico, per coinvolgere i giovani, in particolare gli studenti e realizzare scambi intergenerazionali. Si terranno corsi sul Digital Divide (divario digitale) per superare le barriere all’uso di computer e cellulari. Ritornano i concorsi di poesia, racconti brevi, pittura, fotografia; le gare dii burraco e di scopa.
Saranno inoltre organizzati cicli di conferenze per le quali Auser garantisce il servizio di accompagnamento. E’ prevista anche una giornata finale di festa, molto probabilmente a ottobre in occasione della tradizionale camminata all’insegna del benessere. A queste 30 azioni progetto si aggiungono i corsi di Attività Fisica Adattata (AFA) e quelli di Memory Training (Allenamento della Memoria).

Leggi: Auser, 13/03/2019


Auser e Psiche 2000 avviano a Fermo un corso sull’invecchiamento attivo

Si chiama “L’Attimo tra l’emozione e il ricordo” il nuovo corso sull’invecchiamento attivo promosso da Auser Fermo e Psiche 2000. Otto incontri settimanali dal 12 marzo al 14 maggio.
L’Oms ha incluso il benessere psicologico nel concetto di salute: gli individui devono avere la possibilità di sentirsi a proprio agio nelle circostanze che si trovano a vivere. Sempre secondo l’Oms il benessere psicologico è quello stato in cui l’individuo sfrutta le sue capacità cognitive ed emozionali per rispondere alle esigenze della vita di ogni giorno. Da qui la progettazione congiunta di Auser Provinciale Fermo, Auser Volontariato Fermo e Psiche 2000 che, col supporto del Csv, hanno organizzato il corso di formazione “L’Attimo tra l’emozione e il ricordo”, per il benessere dei volontari, per migliorare i servizi che loro offrono, per tutti i soggetti interessati. L’obiettivo è di fornire una prima illustrazione dei principali aspetti che concorrono alla percezione, soggettiva e non, di benessere; far conoscere elementi relativi alla demenza e alla malattia di Alzheimer; cosa può fare il familiare/caregiver per gestirla al meglio, avendo anche cura di sè; apprendere semplici tecniche da praticare abitualmente per compensare la diminuzione di memoria.
Il corso sarà tenuto dal Dr. Sandro Castelli, Psicologo /Psicoterapeuta e si svolgerà in 8 otto incontri presso la Casa delle Associazioni in Via del Bastione, a Fermo.
Per info contattare: 3286169893 Simoni Giulio o fermo.auser@marche.cgil.it

Leggi: Auser, 13/03/2019


martedì 12 marzo 2019
“Un amico per aiutare gli anziani a fare la spesa”

Pontedera, il volontariato lancia due nuovi servizi per consegna dei pacchi e “accompagnamento”
Insieme per raccontare i percorsi del cibo e capire come affrontare le nuove necessità. Ieri mattina, nelle stanze della Casa della solidarietà a Pontedera, si sono date appuntamento le associazioni di volontariato coinvolte nella distribuzione degli aiuti alimentari e che fanno parte di un tavolo di coordinamento dedicato all’argomento: Croce Rossa, San Vincenzo de Paoli, San Vincenzo dei Villaggi, Misericordia, Centro aiuto alla vita, Chiesa fonte di vita e Caritas. I volontari di queste realtà si occupano della distribuzione del cibo raccolto con le collette alimentari del Banco alimentare o le iniziative della Coop, mentre alla Casa della solidarietà vengono consegnati i pacchi a famiglie segnalate dai servizi sociali del Comune. Questi ultimi pacchi sono gestiti dalla Croce Rossa e fanno parte del progetto dell’Unione Europea Agea. Qui finiscono, per essere poi riconsegnati, anche le eccedenze di frutta e verdura. «Nella Casa della solidarietà in media – ha raccontato l’assessore Marco Cecchi – i pacchi vengono consegnati a 28, 30 nuclei familiari, segnalati dai servizi sociali. Abbiamo notato però che c’è una fascia debole, un punto critico.

Leggi: La Nazione, 12/03/2019


IN AGENDA:

I prossimi appuntamenti di Italia Longeva

Roma il 3 e 4 luglio presso il Ministero della Salute (Auditorium Viale Ribotta) in occasione degli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine.
Giunta alla quarta edizione, la due giorni annuale di incontro e confronto tra gli attori che entrano a diversi livelli nella programmazione, organizzazione e gestione del sistema sociosanitario e assistenziale dedicato alle cure a lungo termine si propone come un’occasione di aggiornamento e di discussione allargata su modalità efficaci e sostenibili per la presa in carico degli anziani fragili.
Tutte le info e gli aggiornamenti sul sito www.italialongeva.it

Leggi: Auser


I centri storici stanno diventando le nostre periferie?

Il tema sarà discusso nel corso della Rassegna Urbanistica Nazionale organizzata dall’Inu dal 3 al 6 aprile
In una fase storica in cui il dibattito pubblico che riguarda più strettamente i temi dell’urbanistica e dell’architettura si è concentrato sulla grande questione della riqualificazione delle periferie, esiste un argomento che nel nostro Paese ha almeno la stessa importanza dal punto di vista del portato culturale, ovvero la condizione e le prospettive della miriade di centri storici di cui è costellata la Penisola.
L’Istituto Nazionale di Urbanistica se ne occupa attraverso la Community “Città storica”, coordinata da Marisa Fantin. L’argomento sarà al centro anche dell’esposizione e degli incontri della settima Rassegna Urbanistica Nazionale “Mosaico Italia: raccontare il futuro”, in programma a Riva del Garda dal 3 al 6 aprile.
Proprio in questi giorni all’attenzione della cronaca c’è la decisione dell’amministrazione comunale veneziana di introdurre gradualmente, fino al 2022, una vera e propria tassa che risponde allo scopo di limitare e controllare le presenze del turismo cosiddetto “mordi e fuggi”. Nel corso del lavoro impostato finora, la Community di Fantin ha operato sulla raccolta di esperienze e la promozione del confronto con associazioni, Ordini professionali, Università.

Leggi: Edilportale


Mettersi insieme e cercare soluzioni: verso la Biennale della prossimità

Si terrà a Taranto dal 16 al 19 maggio la terza edizione della manifestazione dedicata a cittadini e associazioni che operano all’insegna del bene comune. Anche il programma si costruirà con le proposte dei partecipanti. Iscrizioni e segnalazioni di idee entro il 31 marzo
La Biennale della prossimità arriva al sud: dopo la prima edizione a Genova nel 2015 e l’appuntamento di Bologna nel 2017, la manifestazione approda a Taranto dal 16 al 19 maggio. E’ promossa da 17 organizzazioni nazionali (diverse realtà che si occupano di cooperazione sociale, associazionismo, volontariato, sindacato, enti pubblici) in collaborazione con il CSV di Taranto e un comitato locale cui aderiscono oltre 40 enti tarantini.
Ciò che rende originale la manifestazione è l’idea di creare uno spazio dedicato al confronto fra gruppi di cittadini e associazioni che mettono in pratica quotidianamente il concetto di prossimità: individuano insieme un bisogno comune, cercano soluzioni condivise, le realizzano mettendosi in gioco in prima persona rendendole accessibili a un pubblico più ampio come bene comune.
Di esempi concreti ce ne sono diversi: dalle forme di abitare solidale ad iniziative anti spreco o per la riqualificazione di spazi pubblici e di immobili degradati.
A Taranto sarà possibile conoscere queste esperienze e scambiare competenze grazie a workshop, momenti di confronto, testimonianze; ci sarà anche arte, convivialità, animazione di strada e molto altro: tutte iniziative che andranno a comporre il programma partecipato – altro elemento innovativo – che si costruirà settimana dopo settimana grazie alle proposte degli iscritti.

Leggi. Redattore Sociale


IN EVIDENZA:

Pensionati residenti all’estero- Avviata 2° fase accertamento esistenza in vita

L’Inps con il messaggio n. 815 del 28 febbraio comunica che Citibank ha avviato la seconda fase dell’accertamento dell’esistenza in vita per i pensionati residenti in Sud America, Centro America, Nord America, Asia, Medio ed Estremo Oriente, Paesi Scandinavi, Stati dell’Est Europa e Paesi limitrofi precedentemente esclusi. Allo scopo è prevista la spedizione di circa 128.000 plichi contenenti la lettera esplicativa e il modulo di attestazione.
L’Inps sottolinea che i criteri adottati per la suddivisione per aree geografiche si riferiscono ai dati di residenza registrati negli archivi della Citybank, a cui è delegata la verifica complessiva dei dati. In questa ulteriore fase della verifica, specifica Inps, sono stati compresi anche i seguenti gruppi di pensionati, anche se residenti in aree geografiche diverse da quelle citate:
• beneficiari di pensioni di nuova liquidazione non compresi nella prima fase dell’accertamento;
• soggetti esclusi dalla precedente fase della verifica in quanto residenti nelle sopra indicate aree geografiche non comprese nel primo blocco dell’accertamento (ad esempio, Brasile) e successivamente trasferitisi in Paesi oggetto di controllo nella prima fase (ad esempio, Francia);
• soggetti non compresi nella prima fase in quanto risultano irreperibili nei registri anagrafici italiani: a tali soggetti il plico sarà spedito all’indirizzo presente negli archivi di Citibank.
Al contrario, per evitare la reiterazione dell’invio delle richieste di attestazione dell’esistenza in vita, sono stati esclusi i soggetti che nel corso della precedente fase dell’accertamento hanno variato il proprio domicilio e che sono già stati sottoposti a verifica nella prima fase.

Leggi: Inca


Reddito e Pensione di Cittadinanza – Inps, online i modelli per le domande

Tutto è pronto per l’avvio delle domande di Reddito e Pensione di Cittadinanza, che potranno essere presentate a partire dal 6 marzo prossimo. L’Inps ha comunicato, infatti, di aver reso disponbile il modello per le richieste del beneficio economico introdotto dal decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4.
Nella nota pubblicata sul sito istituzionale oggi, l’Inps ricorda che il Reddito di Cittadinanza è un sostegno per famiglie in difficoltà, finalizzato al reinserimento nel mondo del lavoro e all’inclusione sociale. Per i nuclei familiari composti esclusivamente da uno o più persone di età pari o superiore a 67 anni, il Reddito di Cittadinanza assume la denominazione di Pensione di Cittadinanza.
Il sussidio può essere richiesto, dopo il quinto giorno di ciascun mese:
• presso Poste Italiane;
• in modalità telematica, con il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) almeno di Livello 2, accedendo al portale www.redditodicittadinanza.gov.it;
• presso i Centri autorizzati di Assistenza Fiscale (CAF).
L’Inps avverte anche che è stato pubblicato anche il modello RdC/PdC Ridotto, per comunicare i redditi di attività lavorative in corso al momento della presentazione della domanda e non interamente valorizzati su ISEE, e il modello RdC/PdC Esteso, con il quale i beneficiari dovranno comunicare tutte le variazioni intervenute nel corso della percezione della misura.

Leggi: Inca


ISEE: modifica periodo validità delle DSU – Validità fino al 31 dicembre 2019

Il periodo di validità delle Dichiarazioni Sostitutive Uniche presentate dal 1° gennaio al 31 agosto 2019 è prorogato al 31 dicembre 2019, per effetto del decreto legge n. 4 del 28 gennaio 2019, in corso di conversione, che ha modificato l’articolo 10 del Decreto legislativo 147 del 2017, laddove prevede che la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), utile ai fini dell’ISEE, è valida dal momento della presentazione fino al successivo 31 agosto.
In una comunicazione pubblicata sul sito istituzionale il 12 febbraio scorso, l’Inps avverte che alle DSU presentate quest’anno, a legislazione vigente, si applicano le seguenti regole: le Dichiarazioni Sostitutive Uniche (DSU) presentate dal 1° gennaio al 31 agosto 2019 sono valide dal momento della presentazione sino al 31 dicembre 2019 (ad es., una DSU presentata il 10 febbraio 2019 è valida dal 10 febbraio 2019 al 31 dicembre 2019). Inoltre, l’Inps precisa che le DSU già attestate, che recavano data scadenza 31 agosto 2019, sono state aggiornate sul portale con la nuova data di scadenza. Pertanto, le attestazioni ISEE, già rilasciate, con data scadenza del 31 agosto 2019 devono essere considerate valide e con scadenza 31 dicembre 2019.
Le Dichiarazioni Sostitutive Uniche (DSU) presentate dal 1° settembre 2019 sono soggette alla disciplina generale, per cui sono valide dal momento della presentazione al successivo 31 agosto (ad esempio, una DSU presentata il 1° ottobre 2019 è valida dal 1° ottobre 2019 sino al 31 agosto 2020).

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Previdenza: proroga APE Sociale – Le indicazioni di Inps

Con la circolare INPS 1febbraio 2019, n. 15, l’Istituto fornisce istruzioni per l’applicazione della proroga dell’APE Sociale prevista dal decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4. La circolare fornisce, inoltre, chiarimenti riguardanti la decorrenza delle indennità per i soggetti che, essendo in possesso della relativa certificazione, non hanno presentato domanda del beneficio entro il 31 dicembre 2018.
‘Inps precisa che il modello di domanda per la verifica delle condizioni e per l’accesso al beneficio sono gli stessi già in uso nel 2018 e sono reperibili sul sito istituzionale. Le richieste di verifica delle condizioni andranno presentate entro il 31 marzo 2019 e, successivamente, entro il 15 luglio 2019 e il 30 novembre 2019. L’esito delle stesse sarà fornito rispettivamente entro il 30 giugno 2019, il 15 ottobre 2019 e il 31 dicembre 2019.
Tra i diversi scaglioni di richiesta l’Istituto effettuerà il monitoraggio della disponibilità delle risorse finanziarie. L’Istituto precisa inoltre che l’APE Sociale, in presenza di tutti i requisiti, decorre dal primo giorno del mese successivo alla domanda di trattamento, previa cessazione dell’attività di lavoro dipendente, autonomo e parasubordinato, svolta in Italia o all’estero.

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Pensioni con Quota 100 e opzione donna. Prime indicazioni operative di Inps

Dopo la pubblicazione in Gazzetta del decreto legge n. 4 del 28 gennaio, l’Inps rende note le modalità operative per presentare domanda di pensione con Quota cento, pensione anticipata, ordinaria e cosiddetta Opzione donna, tramite l’accesso ai servizi online. Il messaggio n. 395, pubblicato sul sito istituzionale nella giornata di oggi, precisa che seguirà la pubblicazione della circolare illustrativa delle nuove disposizioni di legge.
Le domande di pensione che rientrano in queste fattispecie possono essere presentate con le seguenti modalità:
Il cittadino in possesso delle credenziali di accesso (PIN rilasciato dall’Istituto, SPID o Carta nazionale dei servizi) può compilare e inviare la domanda telematica di accesso alla pensione disponibile fra i servizi on line, sul sito www.inps.it, nella sezione “Domanda Pensione, Ricostituzione, Ratei, ECOCERT, APE Sociale e Beneficio precoci”.
Una volta effettuato l’accesso e scelta l’opzione “NUOVA DOMANDA” nel menù di sinistra, occorre selezionare in sequenza:
per la pensione cosiddetta quota 100: “Pensione di anzianità/vecchiaia” > “Pensione di anzianità/anticipata” > “Requisito quota 100”;
per la pensione anticipata: “Pensione di anzianità/vecchiaia” > “Pensione di anzianità/anticipata” > “Ordinaria”;
per la pensione anticipata cosiddetta opzione donna: “Pensione di anzianità/vecchiaia” > “Pensione di anzianità/anticipata” > “Contributivo sperimentale lavoratrici”.

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Infortuni domestici: estesa tutela Inail – Scade il 31/01 pagamento premio assicurativo

Estesa la tutela Inail per chi si prende cura in modo abituale ed esclusivo della casa e dei familiari. Il versamento del premio annuale deve essere effettuato entro il 31 gennaio. Tra le novità in vigore dal primo gennaio, l’abbassamento dal 27% al 16% del grado minimo di invalidità per la costituzione della rendita e l’introduzione di una prestazione una tantum per le menomazioni comprese tra il 6% e il 15%. In attesa del decreto di attuazione delle misure contenute nella legge di bilancio 2019, il premio da versare entro il 31 gennaio resta pari a 12,91 euro
Ricordiamo che l’assicurazione contro gli infortuni in ambito domestico è obbligatoria per tutte le persone che svolgono un’attività rivolta alla cura dei componenti della famiglia e dell’abitazione, in modo abituale ed esclusivo e senza vincoli di subordinazione. Con la legge di Bilancio 2019, la copertura si applica fino ai 67 anni di età. In particolare, le novità, in vigore dallo scorso primo gennaio, riguardano l’abbassamento del grado di invalidità che è necessario per la costituzione della rendita, passato dal 27% al 16%, l’introduzione di una prestazione una tantum pari a 300 euro, quando l’inabilità permanente accertata è compresa tra il 6% e il 15%, e il riconoscimento dell’assegno per assistenza personale continuativa ai titolari di rendita per determinate menomazioni. La nuova normativa, inoltre, ha esteso di due anni l’età dei beneficiari della tutela assicurativa, che ora si applica alle persone tra i 18 e i 67 anni, anziché tra i 18 e i 65 anni.

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SEGNALAZIONI:

Firenze. La prima accademia internazionale sull’assistenza a lungo termine.
Avrà sede a Firenze la prima Accademia internazionale sul Long Term Care, dedicata alla ricerca di soluzioni per l’assistenza agli anziani, allo studio e alla sperimentazione di modelli innovativi per il welfare locale che possano essere di esempio per tutto il mondo. Dalla Conferenza internazionale “Long Term Care. Aging in place” che si è tenuta nei giorni scorsi presso l’Istituto degli Innocenti di Firenze è nata l’esigenza di creare una struttura per dare stabilità al lavoro interdisciplinare avviato per la prima volta sul tema dell’assistenza agli anziani che incide sulla sostenibilità dei modelli di welfare della società contemporanea, vista la costante crescita della popolazione anziana nel mondo (oggi sono 900 milioni le persone con età superiore ai 65 anni, si stima che nel 2050 saranno 2 miliardi). La Conferenza, promossa dalla Rete Long Term Care Alliance in collaborazione con Regione Toscana, Fondazione CR Firenze, Comune di Firenze, Fondazione Montedomini, con il contributo della Fondazione Internazionale Menarini, dell’Istituto degli Innocenti e dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Firenze, ha infatti messo per la prima volta a confronto personalità di rilievo internazionale, esperti di varie discipline, non solo mediche, ma anche del settore sociale, del mondo delle assicurazioni provenienti dai Paesi più impegnati sul tema della Long Term Care in particolare: Italia, Olanda, Canada, Svezia, Stati Uniti e Israele. La nuova Accademia Internazionale dedicata al Long Term Care (che potrebbe essere presieduta da William Reichman della società canadese Baycrest e presidente della LTC Alliance) avrà il sostegno di Montedomini e della rete mondiale Long Term Care Alliance. Tra le soluzioni innovative emerse durante la Conferenza quelle legate all’utilizzo delle nuove tecnologie che sono alla base anche del progetto di assistenza domiciliare a distanza, elaborato dall’Università di Firenze e da Montedomini per ridurre il numero di ricoveri di pazienti ultrasettantenni in ospedale. La proposta punta a far risparmiare alla sanità pubblica oltre 3 milioni l’anno nell’area fiorentina.
Fonte gonews.it

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Disability e Diversity Management: un settore in continua espansione

«Con questo progetto abbiamo voluto alzare ancora di più lo standard qualitativo delle iniziative volte alla promozione della figura del disability manager, avvalendoci della collaborazione di un partner qualificato come l’Università di Roma Tor Vergata, con la quale abbiamo stipulato uno specifico protocollo di intesa e concludere il percorso di formazione con un titolo accademico quale è il Master. Desidero in tal senso ringraziare per la collaborazione il professor Alessandro Hinna, coordinatore del dipartimento di Management e Diritto dell’Ateneo romano e la collega dottoressa Palma Marino Aimone, che rappresenterà la nostra organizzazione nella giornata di presentazione dell’iniziativa, domani, 5 marzo».
È con legittima soddisfazione che Rodolfo Dalla Mora, presidente della SIDIMA (Società Italiana Disability Manager), commenta l’iniziativa formativa che verrà presentata nel primo pomeriggio di domani, 5 marzo, presso il Dipartimento di Management e Diritto dell’Università di Roma Tor Vergata e alla presenza di Vincenzo Zoccano, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, con Delega alla famiglia e alle Disabilità, vale a dire il Master in gestione della disabilità e della diversità, promosso in collaborazione con la stessa SIDIMA, che intende fornire, come si legge nel sito dell’Ateneo, «le competenze specialistiche nel campo del Management della disabilità e della diversità, offrendo in particolare conoscenze e strumenti per esercitare funzioni di indirizzo, gestione e coordinamento di specifiche politiche aziendali, utili a promuovere e a diffondere una cultura organizzativa orientata all’inclusione».

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Case popolari, nasce l’osservatorio permanente di Federcasa

Uno strumento, unico nel suo genere, che contiene dati raccolti da Federcasa, ed elaborati da Nomisma, relativi al patrimonio nazionale di edilizia residenziale pubblica
Federcasa è il primo ente ad avere a disposizione un prospetto dettagliato sul mondo Erp nel nostro Paese, con un rilevamento già concluso relativo a dati del 2016. Si tratta di un lavoro frutto della stretta collaborazione tra la Federazione per le case popolari e i propri associati e rappresenta un fondamentale strumento conoscitivo, in grado di misurare ed analizzare l’attività dei vari enti, al fine di poter interloquire, con sempre maggior autorevolezza, a livello istituzionale, ed intervenire tempestivamente nel dibattito pubblico, per orientare positivamente le politiche di settore.
I dati sono stati raccolti attraverso un censimento di 70 aziende casa, associate a Federcasa, su un totale di 80, ed hanno messo in evidenza la capacità del sistema di rispondere al bisogno abitativo delle fasce povere della popolazione, unita alla capacità di integrare la dimensione economica con quella sociale, con ricadute importanti in termini di minore degrado progressivo del bene comune, di prevenzione di situazioni di morosità e inadempienza e contenimento dello stock del patrimonio sfitto.
All’interno dell’attuale ciclo recessivo dell’edilizia, i risultati emersi dal monitoraggio dell’attività, legata alle nuove costruzioni e al recupero del patrimonio in gestione, concorrono ad attribuire agli enti associati un ruolo cardine nel sistema Paese.
“Siamo orgogliosi – dice Luca Talluri, presidente di Federcasa – che Federcasa abbia il primo Osservatorio Permanente Nazionale sull’edilizia Sociale. Siamo ovviamente disponibili a metterlo a sistema per il Mit e le Regioni. Questo strumento permetterà di rendere più efficace ed efficiente l’attività di proposta e analisi del nostro settore”

Leggi: Federcasa


Disabilità, Rete ferroviaria italiana lancia “Salablu+”: l’app per la ridotta mobilità

La nuova applicazione è esplicitamente dedicata alle persone con disabilità e ridotta mobilità, anche temporanea, che scelgono di viaggiare in treno. Una volta scaricata permetterà di costruire il proprio viaggio in maniera semplice
Richiedere e prenotare assistenza dal proprio smartphone in una delle oltre 300 stazioni gestite dal servizio Sala Blu, rimanendo in contatto con gli operatori attraverso la chat o il telefono e rendendo, così, più agevole l’utilizzo dei treni per le persone con ridotta mobilità. Questo l’obiettivo della nuova applicazione ‘Salablu+’, presentata oggi alla stazione Termini di Roma dall’ad e dg di Rfi, Maurizio Gentile.
La nuova app è esplicitamente dedicata alle persone con disabilità e ridotta mobilità, anche temporanea, che scelgono di viaggiare in treno. Una volta scaricata permetterà di costruire il proprio viaggio in maniera semplice, di consultare i tabelloni degli orari di partenza e arrivo di qualsiasi stazione, di ricevere notifiche sul proprio viaggio e di contattare un operatore di Sala Blu. Il servizio di assistenza e inoltre arricchito con la nuova funzionalità web-chat dedicata alle persone con disabilità uditiva.

Leggi: Redattore Sociale


2° Rapporto CENSIS EUDAIMON sul Welfare Aziendale – Il lavoro visto e vissuto dai lavoratori

Presentato a Roma il 2° Rapporto CENSIS EUDAIMON sul Welfare Aziendale. Il rapporto vuole offrire uno spaccato sull’evoluzione reale del lavoro fuori e dentro le aziende, ponendo in evidenza l’importante contributo che il welfare aziendale può dare al miglioramento delle condizioni dei lavoratori, al clima aziendale e anche sulle performance competitive delle aziende stesse.
Nell’Italia dipinta dal CENSIS emerge un mercato del lavoro connotato da una crisi retributiva ormai evidente, tanto più penalizzante quanto si svolgono funzioni esecutive, con disparità rilevanti anche nei costi sociali e sanitari associati al lavoro. In vent’anni, si è assistito ad una redistribuzione interna del reddito, con una riduzione di quello di operai ( – 2,7% tra il 1998 e il 2016 ) e impiegati ( -2,6% tra il 1998 e il 2016 ) e un aumento di quello delle posizioni dirigenziali ( dirigenti + 9,4% ).
Il problema di retribuzioni basse e ferme è tanto più grave quanto più si scende nella piramide gerarchica. Il welfare aziendale può giocare un ruolo importante nell’ammortizzare le disparità che pure penalizzano maggiormente esecutivi e impiegati. Non a caso il 68,7% dei lavoratori intervistati è risultato favorevole a scambiare qualche incremento retributivo con servizio di welfare aziendale.

Leggi: Lavorosi.it


Prendersi cura di genitori che “hanno qualcosa che non va”: miniguida per sopravvivere

Per i figli caregiver (spesso completamente invisibili) la pubblicazione di Stefania Buoni “Quando mamma e papà hanno qualcosa che non va”. Una bussola per capire “come sopravvivere quando tutto sembra crollare”, prendersi carico anche della propria sofferenza, e gestire “il dolore dell’anima”
C’è un immenso e invisibile iceberg che molto spesso non si conosce perché non viene raccontato e riguarda le tante storie di ragazzi e ragazze che vivono con un genitore colpito da malattia mentale. Secondo l’Istat (dati al 2011) i giovani caregiver tra i 15 e i 24 anni sono circa 170 mila, ma il numero è sottostimato, mancano ad esempio i figli di coloro che non hanno avuto diagnosi e non sono in trattamento per la propria patologia psichiatrica, mancano altresì i bambini e i giovani adulti. Secondo l’Oms nel mondo 400 milioni di persone soffrono di depressione, 60 milioni di disturbo bipolare e 21 milioni di schizofrenia, di queste circa un quarto sono genitori. Di malattia mentale genitoriale si parla troppo poco e a farne le spese sono spesso i più vulnerabili, ovvero i figli. Nasce per loro la miniguida alla sopravvivenza “Quando mamma e papà hanno qualcosa che non va” (Editoria Sociale, 2018) di Stefania Buoni, presidente e fondatrice, con Gaia Cusini, Carlo Miccio e Marco Fiore, della prima associazione italiana dedicata, la “Comic Children of mentally Ill parents”.

Leggi: Redattore Sociale


1989 – 2019 Trentennale Auser: diamo valore all’invecchiamento attivo

Care socie e cari soci, care volontarie e cari volontari,
Nel 2019 Auser festeggia i trent’anni di fondazione. Era infatti il 5 maggio del 1989 quando l’allora Segretario Generale della Cgil Bruno Trentin insieme allo Spi Cgil promuovevano la nascita di Auser per dare agli anziani del nostro Paese nuove occasioni di protagonismo, partecipazione e pratica della solidarietà.
In tutti questi anni migliaia di cittadini di tutte le età hanno trovato nella nostra bella associazione tante opportunità per esprimersi e vivere in modo pieno la propria esistenza.
Questo compleanno va festeggiato tutti insieme con la gioia e l’orgoglio di aver contribuito, ciascuno di noi, a rendere migliore la comunità in cui viviamo e più serena la vita di tante persone.
Abbiamo pensato di dedicare il Trentennale al valore dell’Invecchiamento Attivo e di condividere insieme questo importante traguardo proponendovi di partecipare, a vostra scelta, e due iniziative all’insegna della creatività e dell’orgoglio di appartenenza.
La celebrazione del Trentennale si avvierà in occasione della Conferenza d’Organizzazione che si terrà a Roma il 9 e 10 maggio 2019.
Grazie a tutte e tutti e Buon Compleanno Auser!
Enzo Costa: Presidente Nazionale

1) “Un regalo per Auser”
Che regalo fareste per i 30 anni di Auser? Un quadro, un disegno, una poesia, una canzone, un brano musicale, una ricetta o cos’altro? Creatività e inventiva non mancano nella nostra associazione, in occasione del Trentennale chi lo desidera, può fare un dono all’Auser con tanto di dedica, per rendere questo compleanno davvero indimenticabile.
Scattate una foto del regalo e speditela con il testo della dedica a:
Giusy Colmo ufficiostampa@auser.it o Fabio Piccolino f.piccolino@auser.it
Tutti i doni ricevuti dall’Auser verranno pubblicati sui social e sul sito in una apposita Galleria. Il termine per l’invio scade 30 aprile 2019.

2)“Uno scatto d’orgoglio”
Scatta un Selfie e scrivi in 260 caratteri qual è il Valore che tu attribuisci ad Auser e all’invecchiamento Attivo. La tua foto deve esprimere uno “scatto d’orgoglio”, la voglia di partecipazione, di esserci, di dire che “Auser sono anch’io”.
Il tuo volto entrerà a far parte della grande Galleria de “I volti dell’Auser”.
Tutte le foto saranno protagoniste di un video.
Il materiale va inviato a:

Giusy Colmo ufficiostampa@auser.it o Fabio Piccolino f.piccolino@auser.it
Il termine per l’invio scade 30 aprile 2019.


NEWS:

martedì 12 marzo 2019
Anziani, la “Babele” dell’assistenza: solo 3 su 100 curati a domicilio

Indagine di Italia Longeva: assistiti a domicilio solo 370 mila ultrasessantacinquenni, a fronte di circa 3 milioni di persone che risultano colpite da disabilità severe, dovute a malattie croniche. 20 ore di assistenza domiciliare ogni anno a ciascun paziente. Con gravi disomogeneità territoriale. I dati agli Stati generali dell’assistenza a lungo termine
Solo il 2,7% degli ultrasessantacinquenni italiani con patologie croniche riceve assistenza domiciliare a lungo termine: lo dicono i fati del ministero della Salute e lo rimarca la ricerca di Italia Longeva, presentata oggi agli Stati generali dell’assistenza a lungo termine. Precisamente, i dati regionali sono di fonte ministeriale, mentre Italia Longeva ha sviluppato un’analisi di dettaglio per comprendere come siano organizzati i servizi di assistenza a domicilio in 12 Aziende sanitarie presenti in 11 regioni italiane: un campione distribuito in modo bilanciato tra nord e centro-sud, relativo ad Aziende che offrono servizi territoriali a 10,5 milioni di persone, ossia quasi un quinto della popolazione italiana.
Pur essendo l’alternativa più efficace ed economicamente sostenibile all’attuale modello che ruota attorno all’ospedale, l’assistenza domiciliare per la cura a lungo termine degli anziani fragili o con patologie croniche ad oggi è dunque un privilegio nel nostro Paese, se pensiamo che in alcuni Stati del Nord Europa sono assistiti in casa il 20% degli anziani. In particolare, sono assistiti a domicilio nel nostro Paese solo 370 mila over 65, a fronte di circa 3 milioni di persone che risultano colpite da disabilità severe, dovute a malattie croniche, e che necessiterebbero di cure continuative. Non solo: ciascun paziente riceve in media 20 ore di assistenza domiciliare ogni anno, mentre alcune nazioni europee garantiscono le stesse ore di assistenza in poco più di un mese.

Leggi: Redattore Sociale, 12/03/2019


martedì 12 marzo 2019
SAD 2.0: perché abbiamo bisogno di nuovi servizi domiciliari

I SAD, i servizi di assistenza domiciliare sociale dei Comuni, furono negli anni Settanta l’elemento che innovò l’assistenza a disabili e anziani, facendo crescere una rete di aiuti il più prossima possibile al bisogno.
Per molti anni quella della domiciliarità è stata una bandiera e un punto fermo, la rivendicazione di un diritto a vivere, con gli aiuti necessari, a casa propria. In un contesto che contemplava soprattutto il ricovero in residenza come risposta alternativa, e in cui le dimensioni della domanda di assistenza non avevano nulla di comparabile con la situazione odierna.
Tutelare la domiciliarità “sociale”
Negli anni molte cose sono cambiate: intanto i bisogni, nei volumi e nelle caratteristiche (si pensi alle demenze); è entrato in scena un nuovo soggetto: le badanti; le case di riposo hanno articolato i propri servizi, aprendosi parzialmente e avvicinandosi al territorio.
I servizi di assistenza domiciliare dei Comuni sono progressivamente diventati servizi di nicchia, marginali. Oggi servono meno del 2% degli ultra 65enni, con una modesta intensità: una media di 3 accessi alla settimana. Ciò è dovuto a una pluralità di ragioni: investimenti limitati, presenza dilagante del mercato privato della cura, nonché la tariffazione dei servizi, ossia l’applicazione di costi a carico delle famiglie, poco convenienti per molte di esse.
Tornare a parlare di servizi domiciliari può essere utile per capire come e dove si gioca il futuro di una rete sociale di sostegni. Sociale in senso proprio, cioè non sociosanitaria (coperta dall’ADI), ma riguardante esigenze di aiuto, relazione, accompagnamento. Sostegni attivanti con una fondamentale funzione preventiva rispetto al deterioramento delle condizioni di salute.

Leggi: Welforum, 12/03/2019


martedì 12 marzo 2019
I nonni sono solo babysitter anziani? La psicologa: “Il loro è un ruolo educativo”

Più vecchi di un tempo, ma molto più in forma di allora. Curiosi, aggiornati, pacati. Sono i nonni di oggi secondo Giuseppina Speltini, docente di Psicologia dell’adolescenza dell’Università di Bologna che, per Auser Bologna, condurrà tre incontri sul tema della nonnità ai nostri giorni
I nonni di oggi? Tendenzialmente più vecchi rispetto a quelli delle passate generazioni – questo perché i figli si fanno più tardi –, ma molto più in forma di allora. Stanno bene, fanno ginnastica, leggono, sono più dinamici e aggiornati. Parola di Giuseppina Speltini, docente di Psicologia dell’adolescenza dell’Università di Bologna che, per Auser Bologna, condurrà un ciclo di tre incontri dal titolo: “Nonne e nonni sono solo babysitter anziani? Tre incontri sulla funzione educativa dell’essere nonni oggi”.
“La nonnità non ha solamente una funzione custodialistica, ma soprattutto una funzione educativa molto importante – spiega Speltini –. I nonni sono meno pressati e meno efficientisti dei genitori, il loro è un tempo senza fretta, più pacato. In loro c’è una riflessività maggiore, una capacità di stare con i nipoti, di recuperare una dimensione di ludicità che, purtroppo, i genitori spesso non possono permettersi a causa dei tempi contingentati del lavoro”. I nonni, insomma, offrono ai nipoti uno spazio educativo più sereno, meno conflittuale di quello genitoriale. Un luogo di scambio privilegiato in cui i bambini crescono con piacere.

Leggi: Redattore Sociale, 12/03/2019


lunedì 11 marzo 2019
“ABITIAMOLA” – Newsletter n° 3/2019 Periodico di informazione ed approfondimento curato dall’Ufficio Politiche Abitative e dello Sviluppo Urbano

In questo numero:
■ É stato firmato il Decreto che sblocca 400 milioni di euro per messa in sicurezza di scuole, strade, edifici pubblici e patrimonio comunale, in Comuni fino a 20mila abitanti, misura positiva a fronte di una penalizzazione generale di misure per le città, dove la mancanza di risorse, può mettere a rischio il mantenimento dei servizi essenziali e un corretto percorso di progettazione e sviluppo delle opere pubbliche.
Il Decreto del Ministero dell’Interno che sblocca fondi per piccoli Comuni.
■ ll Governo ha presentato il Piano nazionale contro il dissesto idrogeologico e per la sicurezza del territorio. A parere della CGIL il Governo illustra ambiziosi piani per la messa in sicurezza del Paese dal rischio idrogeologico, ma non stanziando sufficienti nuove risorse ed utilizzando fondi non spesi, molti dei quali già impegnati per opere cantierate o da realizzare.
I dati sul dissesto idrogeologico dell’ISPRA.
■ Ripensare modi e forme dell’abitare è fondamentale per adottare politiche abitative adeguate all’evoluzione di bisogni strutturalmente diversi da quelli che hanno caratterizzato in passato il disegno delle politiche della casa. Il tema dei costi abitativi, diretti di acquisto o affitto, e connessi all’abitare, e un nuovo modo di vivere la casa, pone la necessità di considerare nuove forme e nuovi modelli abitativi. Modelli comunque differenziati a seconda dei contesti e dei soggetti interessati.

Leggi: Cgil, 11/03/2019


lunedì 11 marzo 2019
Enea, attivi i siti per invio documentazione ecobonus e bonus casa

Operativi i siti ENEA 2019 per la trasmissione dei dati per gli interventi di risparmio energetico con fine lavori nel 2019, che possono beneficiare dei cosiddetti ecobonus e/o bonus casa. I siti sono entrambi raggiungibili dalle pagine detrazionifiscali.enea.it e acs.enea.it o dalla home page ENEA enea.it.
Sarà possibile inviare la documentazione degli interventi che accedono alle detrazioni fiscali per riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente (ex legge 296/2006), con incentivi che partono dal 50% e possono arrivare fino all’85%, (https://ecobonus2019.enea.it) e degli interventi di risparmio energetico e utilizzo di fonti rinnovabili (ex art.16 bis del DPR 917/86) che usufruiscono delle detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie (https://bonuscasa2019.enea.it).
Per rendere più facile la risoluzione dei problemi di natura tecnica e procedurale, sul portale ENEA acs.enea.it sono disponibili risposte alle domande più frequenti (FAQ), un vademecum e la normativa di riferimento che gli utenti possono liberamente consultare.

Leggi: La Repubblica, 11/03/2019


venerdì 8 marzo 2019
Anziani sempre più “giovanili”: evitiamo le letture superficiali

A pochi giorni dall’annuncio dell’Istat di un ulteriore allungamento delle speranze di vita in Italia, è opportuno domandarsi se la quantità degli anni e la loro qualità stiano andando a braccetto: Vittorio Filippi ci mette in guardia da interpretazioni superficiali, che non cogliendo la complessità del fenomeno dell’invecchiamento potrebbero condurre a scelte infelici sul piano delle politiche sanitarie e previdenziali.
Una nuova definizione della biografia
All’ultimo congresso annuale dei geriatri italiani (SIGG) è stato proposto di alzare la tradizionale soglia dell’anzianità da 65 a 75 anni, “riducendo” così gli appartenenti alla terza età in Italia di circa sette milioni (1). Questa nuova definizione dell’età anziana, che riprende e rilancia un’acquisizione propria degli studiosi di popolazione, non è una sorta di maquillage giovanilistico ma trova essenzialmente le sue giustificazioni in almeno due ordini di motivi.
Il primo, più quantitativo, sta nella brillante demografia della longevità. La speranza di vita alla nascita è pari a 82,8 anni (dato 2016), un dato costruito sulla base di progressi storicamente continui (solo rispetto al 2013 il guadagno è di sette mesi) e che ha interessato in particolare proprio le età più anziane, dato che la riduzione dei rischi di morte nella classe di età 60-69 anni, per esempio, contribuisce già da sé al 15% del guadagno maschile e al 9% di quello femminile. Dice l’Istat che tali contributi aumentano nella classe di età 70-79 anni, nella misura del 26% e del 20% rispettivamente per uomini e donne ed infine raggiungono il massimo tra gli 80 e gli 89 anni di vita con livelli rispettivamente pari al 37 e al 44%. Assai significativo è anche il contributo spiegato dalla riduzione della mortalità oltre i 90 anni di vita: pari al 10% tra gli uomini e pari a un quarto del guadagno complessivo tra le donne (2).

Leggi: Neodemos, 08/03/2019


venerdì 8 marzo 2019
Canone concordato, Sunia: “Bene gli accordi di Roma e Milano, ma serve un piano per la domanda debole”

A cura di: Daniele Barbieri, segretario generale del SUNIA]
Dopo una lunga trattativa è stata siglata l’intesa tra i Sindacati degli inquilini e le Associazioni della proprietà. Con questi accordi salgono a nove su undici le aree metropolitane che hanno uno strumento importante ed aggiornato ai mutamenti delle città e del mercato delle locazioni, oltre che alle previsioni della Convenzione nazionale firmata nel 2016 e recepita dal DM del gennaio 2017. A questi si aggiungono oltre 1.200 accordi per altrettanti Comuni capoluogo e non.
La riduzione degli affitti dei contratti concordati rispetto alle richieste del mercato libero con questi nuovi accordi è significativa e permetterà agli inquilini di contenere le spese per l’abitazione che rappresentano, per tantissime famiglie, la quota di gran lunga maggioritaria della spesa mensile. In cambio del contenimento dei canoni la proprietà usufruirà di importanti sgravi fiscali con la cedolare secca al 10% ed una riduzione sull’IMU del 25% rispetto alle aliquote deliberate dai vari Comuni.
Il problema del disagio abitativo resta
Ma la conclusione positiva di queste trattative, seppur importantissima, contribuisce solo in minima parte ad affrontare il diffuso disagio abitativo presente nel Paese ed in particolare nella nostra città (Roma, N.d.R). Gli affitti di questo comparto, infatti, seppur contenuti rispetto al mercato, rappresentano un’opportunità per la fascia di domanda di lavoratori e pensionati in grado di sopportare livelli di canone comunque importanti. I contratti concordati non sono certo la risposta alla fascia più debole della domanda per la quale è necessario intervenire con un grande piano di edilizia pubblica e sociale che i Sindacati degli inquilini rivendicano da tempo.

Leggi: Quotidiano del Condominio, 08/03/2019


venerdì 8 marzo 2019
La riforma nazionale delle politiche per i non autosufficienti. 20 anni di proposte

Ripensare le politiche per la non autosufficienza non è, oggi, oggetto di dibattito nel nostro Paese. Nel recente passato, tuttavia, sono state avanzate alcune proposte di riforma. L’articolo propone una analisi delle principali tra queste proposte, mettendo in luce gli insegnamenti che se ne possono trarre per il futuro.
La riforma nazionale degli interventi rivolti alle persone non autosufficienti è, oggi, al di fuori dell’agenda politica. Il periodo compreso tra la fine degli anni ’90 e la conclusione del decennio successivo ha conosciuto un certo dibattito in merito, ma la stagione che ha visto numerosi paesi simili al nostro introdurre robuste riforme – come Austria (1993), Germania (1995), Francia (2002) e Spagna (2006) – non ha avuto un risultato analogo in Italia. A partire dagli anni dell’austerità, invece, il tema è scomparso dal radar della politica. Non è necessario ricordare a chi legge questa rivista l’urgenza di una simile riforma. “I luoghi della cura online” intende contribuire, nei prossimi mesi, a provare a rianimare il dibattito. Ci pare utile partire da un riesame delle principali proposte avanzate negli ultimi 20 anni.
Le proposte
Questo articolo intende analizzare le principali proposte di riforma nazionale avanzate – negli ultimi 20 anni – da soggetti politici, da attori sociali o da esperti. Se ne considerano 17, trattando solo quelle che comprendono l’insieme degli interventi per la non autosufficienza e non le proposte, pur apprezzabili, relative a singoli settori di intervento (tabella 1). L’obiettivo consiste nel trarre elementi utili per la (auspicata) riapertura del dibattito A tal fine, vengono toccati gli snodi fondamentali di una simile riforma: l’accesso alle prestazioni, lo sviluppo dell’offerta, il sostegno della domanda; la governance del sistema, la spesa ed il finanziamento (Gori, 2008).

Leggi: Luoghi di Cura, 08/03/2019


giovedì 7 marzo 2019
Pensioni: le donne prendono la metà rispetto agli uomini

La ricerca dello Spi Cgil regionale Veneto per l’8 marzo. L’assegno maschile è pari a 1.268 euro, quello femminile a 665 euro: c’è una differenza di circa 600 euro, le pensionate percepiscono il 47,5% in meno. “L’attenzione resti alta tutto l’anno”
Donne discriminate nel mondo del lavoro? Non solo. Donne discriminate anche nel mondo delle pensioni. Perché, se è vero che gli stipendi per le lavoratrici in troppi settori (e a parità di mansione) sono decisamente inferiori a quelle degli uomini, anche gli assegni previdenziali confermano la stessa tendenza. Così, mentre domani (8 marzo) si festeggia la giornata della donna, ancora una volta bisogna constatare che le cose non accennano a cambiare. Secondo un’indagine realizzata dallo Spi Cgil del Veneto, le pensionate della regione percepiscono in media circa la metà dei colleghi maschi.
Nel particolare, in Veneto la pensione media mensile sfiora i 930 euro lordi. Ma questo importo nasconde una realtà preoccupante. Infatti l’assegno medio mensile per gli uomini è di 1.268,12 euro mentre quello delle donne è di 665,39 euro, 602 euro in meno (-47,5%).
Una differenza per nulla trascurabile, spiega il sindacato, che vale per tutte le province. Proprio guardando alle realtà provinciali ci si rende conto di quanto difficile sia arrivare a fine mese, soprattutto per le pensionate di Rovigo e per quelle di Belluno. Ma i problemi riguardano tutte le anziane del Veneto, tenendo anche conto che le ultrasessantacinquenni nel territorio regionale sono circa 630 mila (di cui quasi 217mila ultraottantenni) contro i 480 mila over 65 maschi (di cui 120 mila over 80).

Leggi: Rassegna Sindacale, 07/03/2019


mercoledì 6 marzo 2019
Bonus mobili ed elettrodomestici le risposte dell’Agenzia delle Entrate

Le Entrate hanno recentemente pubblicato un serie di Faq relative al bonus mobili ed elettrodomestici, basate sulle richieste di chiarimento pervenute all’Agenzia da parte dei contribuenti. Di seguito una carrellata di domande e le relative risposte.
Ecobonus non consente anche il bonus mobili
D. Posso usufruire della detrazione per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici se ho realizzato un intervento di riqualificazione energetica dell’edificio, per il quale è prevista la detrazione del 65%?
R. No, gli interventi per i quali si usufruisce della detrazione del 65%, finalizzati al risparmio energetico (per esempio, l’installazione di pannelli solari, la sostituzione impianti di climatizzazione invernale, la riqualificazione energetica di edifici esistenti), non consentono di ottenere la detrazione per acquisto di mobili e grandi elettrodomestici.
Acquisto di mobilio effettuato all’estero
D. Ho diritto alla detrazione se acquisto dei mobili all’estero, documentando la spesa con fattura e pagando con carta di credito o di debito?
R. Sì, se si possiede la documentazione richiesta dalla legge e si eseguono gli stessi adempimenti previsti per gli acquisti effettuati in Italia.
Sostituzione di caldaia: sì al bonus mobili

Leggi: Quotidiano del Condominio, 06/03/2019


mercoledì 6 marzo 2019
Riforma del terzo settore: una guida per il settore dell’assistenza ad anziani, disabili minori

Cosa succederà agli enti non profit dell’assistenza ad anziani, disabili, minori con la Riforma del Terzo Settore? Che effetti hanno le novità legislative sul servizio ai più fragili? Nasce per dare agli enti un sostegno nell’ affrontare le sfide del cambiamento il”Vademecum Riforma Terzo Settore” curato da Uneba, l’organizzazione di categoria del settore sociosanitario, educativo, sociale, assistenziale, dei servizi alla persona in Italia, con circa 900 enti associati in tutta Italia, quasi tutti non profit di radici cristiane. Le 130 pagine del Vademecum spiegano anzitutto agli enti a quali condizioni e con quali modalità trasformarsi in Ente del Terzo Settore o Impresa Sociale; altri approfondimenti riguardano gli enti religiosi, la fiscalità, gli aspetti contabili e di bilancio, il mondo del lavoro.
Il Vademecum fornisce agli enti del Terzo Settore indicazioni pratiche e operative aggiornate non solo alla riforma ed ai suoi decreti attuativi, ma pure alle recentissime novità portate dalla Legge di Stabilità e dal Decreto Semplificazioni. Per info: uneba.org

Leggi: Auser, 06/03/2019


mercoledì 6 marzo 2019
Nuovo patto per la salute: al via confronto sindacati-Regioni

Cgil-Cisl-Uil: obiettivo centrale ristabilire il rispetto del diritto alla salute dei cittadini, messo in discussione da anni di tagli al Ssn. Ciò significa assicurare l’accesso in tempi rapidi e certi a servizi e prestazioni di qualità stabiliti nei Lea
Si è svolto, oggi a Roma, l’incontro sul nuovo patto per la salute 2019-21, tra la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, rappresentata dal coordinatore della commissione Salute, l’assessore Antonio Saitta, e Cgil, Cisl e Uil nazionali.
Le tre confederazioni hanno ribadito che “il nuovo patto per la salute deve avere come obiettivo centrale quello di ristabilire il rispetto del diritto alla salute e alle cure dei cittadini, messo in discussione da anni di tagli al Servizio sanitario nazionale. Tale diritto deve essere esigibile in tutto il territorio nazionale, come prevede la Costituzione, tramite l’accesso, in tempi rapidi e certi, a servizi e a prestazioni di qualità, stabiliti nei Lea (Livelli essenziali di assistenza). Ciò significa, in primo luogo, immediatamente e senza condizioni, assicurare un incremento significativo delle risorse a disposizione per il triennio 2019-2021, oltre a quanto già stanziato in legge di bilancio”. I sindacati ritengono che un primo segnale sia l’abolizione del superticket.

Leggi: Rassegna Sindacale, 06/03/2019


mercoledì 6 marzo 2019
Pensioni. Quota 100. Ecco come funziona

Il decreto su reddito di cittadinanza e pensioni, oltre al pensionamento anticipato a quota 100, include la proroga dell’Ape sociale, l’opzione donna, il riscatto della laurea, il blocco dell’aspettativa di vita.
Pensionamento a quota 100. Vale in via sperimentale per il triennio 2019- 2021. Si potrà andare in pensione con 62 anni di età e un’anzianità contributiva minima di 38 anni. I requisiti possono essere raggiunti con versamenti effettuati in tutte le gestioni Inps a eccezione delle casse dei liberi professionisti. Ma chi aggiunge i requisiti nel triennio conserva il diritto anche dopo.
Divieto di cumulo. A far data dal primo giorno di decorrenza della pensione e fino alla maturazione dei requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia, la pensione con “quota 100” non è cumulabile con i redditi da lavoro dipendente o autonomo, a eccezione di quelli derivanti da lavoro autonomo occasionale, nel limite di cinquemila euro lordi annui.
Decorrenza. Per coloro che scelgono quota 100 la decorrenza della pensione non coincide con la data in cui si matura il diritto, ma devono attendere un ulteriore periodo (le cosiddette finestre). Le finestre si aprono ogni tre mesi per i lavoratori privati e ogni sei per quelli pubblici. Chi aveva i requisiti entro il 31 dicembre 2018 potrà andare in pensione il 1° aprile se lavora nel privato e il 1° agosto se lavora nel pubblico. La domanda di pensionamento anticipato nella pubblica amministrazione dovràessere presentata con un preavviso di sei mesi.

Leggi: Liberetà, 06/03/2019


mercoledì 23 gennaio 2019
Perché gli anziani non autosufficienti non interessano alla politica?

I servizi e gli interventi rivolti alle persone non autosufficienti riscuotono oggi, nel nostro Paese, una scarsa attenzione da parte della politica. Il direttore de “I luoghi della cura online” propone, in questo articolo, una analisi delle cause di questo fenomeno.
Indizi
Primo indizio. Il “Contratto di governo” siglato – nel maggio 2018 – tra le forze della coalizione attualmente al potere contiene un insieme assai esteso di promesse, ben più numerose di quelle realizzabili. In materia di welfare, dedica ampio spazio a tutti i principali gruppi sociali potenzialmente interessati: pensionati, famiglie con figli, giovani e adulti con disabilità, ed altri. Tutti tranne uno, gli anziani non autosufficienti.
Secondo indizio. Le opposizioni hanno criticato l’introduzione di “quota 100”, sostanzialmente un pensionamento anticipato per alcuni 62enni, con diversi argomenti. L’onere eccessivo per il bilancio pubblico, la necessità di concentrarsi invece sulla creazione di lavoro, quella di dare priorità ai giovani ed altre. Nessuno, tuttavia, ha fatto notare che se si vuole sostenere la popolazione in età più avanzata bisogna potenziare l’assistenza agli anziani non autosufficienti, non le pensioni. Si tratta, peraltro, di un argomento piuttosto ricorrente in passato.
Credo sia difficile negare l’esigua attenzione oggi dedicata dalla politica alla non autosufficienza. Non si tratta “solo” del noto, e sempre più acuto, sottofinanziamento dei servizi dedicati. Questo è il sintomo più visibile, mentre il più profondo tocca la progettualità e consiste nella frequente rinuncia a cercare migliori risposte alle esigenze degli anziani e delle loro famiglie. Tale disattenzione taglia trasversalmente, non senza lodevoli eccezioni, i diversi schieramenti politici così come i vari livelli di governo. Quali ne sono le ragioni?

Leggi: Luoghi di cura, 23/01/2019


DALLE REGIONI:

venerdì 8 marzo 2019
Disabili, arriva la casa-palestra automatizzata per essere autonomi

Luce, elettrodomestici e la porta di ingresso si attivano con la voce grazie all’assistente vocale. In cucina non mancano strumenti alla portata di tutti, come apriscatole o barattoli elettrici, ma anche posate, piatti e bicchieri appositamente modificati per adattarsi alle diverse esigenze di manualità. C’è anche un tagliere “multi funzione” dove la frutta o il pane vengono fissati al piano, un piatto “rialzato” dove il cucchiaio è più facile da usare e un supporto e un “manico” del bicchiere dotato di un sensore, che segnala alle persone non vedenti quando è pieno. E poi ancora rampe mobili, analoghe a quelle installate nei negozi “accessibili” del centro storico, portano ai balconi. E nei i bagni e nelle camere da letto ci sono strumenti ginnici e supporti antiscivolo.
E’ la nuova casa “palestra” di Reggio Emilia dove, con l’aiuto di ausili ad hoc e nuove tecnologie, i disabili potranno allenarsi a diventare autonomi nella vita di ogni giorno. Non è realizzata in un grigio ambiente sanitario, bensì in un luminoso attico di 120 metri quadri, per far sentire chi lo frequenta come a casa propria. L’immobile, inaugurato alla presenza del sindaco Luca Vecchi, è nato nell’ambito del progetto “città senza barriere” sviluppato dall’azienda speciale del Comune Fcr, insieme con la stessa amministrazione comunale, l’Ausl e i consorzi di cooperative sociali “Oscar Romero” e “45”, ha preso il via il progetto “training”, rivolto a circa una sessantina di potenziali “ospiti” all’anno, affetti da disabilità motorie o cognitive, ma che non rinunciano per questo ad una vita indipendente.

Leggi: Dire, 08/03/2019


mercoledì 6 marzo 2019
Violenza sulle donne anziane, al via il progetto di AUSER veneto “Taci: teatro, arte, cultura, inclusione”

Sembra essere ancora un tabù la violenza esercitata nei confronti delle donne di età compresa tra i 70 e gli 85 anni. È quindi un tema forte e doloroso quello su cui Auser Veneto vuole intervenire con il progetto “Taci – Teatro, Arte, Cultura, Inclusione contro la violenza sulle donne”, che è stato giudicato il miglior progetto su scala regionale e pertanto finanziato dalla Regione del Veneto con risorse statali del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
“Abbiamo deciso di presentare “Taci” a Rovigo – afferma Marinella Mantovani, presidente di Auser Polesine – perché proprio nella nostra provincia verranno ospitate le prime iniziative.
“Il progetto – prosegue – vuole contribuire a costruire una nuova cultura del rispetto, della condivisione e della qualità nelle relazioni tra uomini e donne. La violenza di genere, infatti, è una delle più rilevanti problematiche sociali a livello mondiale e nazionale, di cui si è iniziato a discutere negli ultimi anni grazie all’aumento della presa di coscienza collettiva riguardo la necessità di denunciare le diverse forme di vessazione e maltrattamento”.

Leggi: Auser, 06/03/2019


mercoledì 6 marzo 2019
Emergenza abitativa, crescono gli sfratti: dati e proposte dei sindacati

A Catania cresce l’emergenza abitativa, crescono gli sfratti e aumentano i senza tetto così come le convivenze forzate e le occupazioni per necessità. Il tutto, a corollario di un impoverimento sempre più diffuso. Ma nonostante ciò, i 5 milioni di euro assegnati alla Regione Sicilia per la morosità incolpevole sono rimasti quasi del tutto non spesi, e Catania non fa eccezione. Lo segnalano le sigle del sindacato degli inquilini Sunia, Sicet e Uniat di Catania che lunedì 11 marzo alle ore 10, 30 (sede Sunia di via Reclusorio del Lume, 29), indicono una conferenza stampa con i tre segretari Giusi Milazzo, Franco Nicolosi e Giuseppe Camarda.
“A fronte di questo quadro che delinea un mondo sofferente ed emarginato poco o nulla fanno le Istituzioni, quando non intervengono con provvedimenti che fanno a pugni con la solidarietà e con la comprensione di un fenomeno che meriterebbe una grande e partecipata attenzione. Pensiamo all’ordinanza che il Sindaco di Catania ha recentemente riproposto in cui si vieta ai senza tetto di ‘bivaccare’ per le strade del centro e ai provvedimenti del ministro Salvini che prevedono lo sgombro forzato di chi ha trovato riparo in immobili spesso abbandonati. Tutto ciò senza prevedere alcuna alternativa né un ricovero provvisorio né un piano straordinario per l’abitare sociale”.

Leggi: Catania Today, 06/03/2019


mercoledì 6 marzo 2019
Lodi: al via il progetto “Trame di futuro” per aiutare anziani e disabili

Un progetto per aiutare anziani, disabili e coordinare le associazioni del territorio: Auser del Lodigiano sarà il capofila del programma “Trame di futuro in provincia di Lodi”, finanziato dalla Regione Lombardia e sostenuto dalla Fondazione Comunitaria della provincia. «Il progetto si articolerà in tre fasi – racconta Alessandro Manfredi, presidente Auser -, intitolate “Nessuno è diverso”, “Tutti in piazza” e “Uniti si vince”. La prima fase è dedicata ai disabili, con due finalità: sostegno alle famiglie delle persone in difficoltà e aiuto al lavoro. L’associazione Alah (Associazione lodigiana amici degli handicappati) se ne occuperà, attraverso un percorso formativo per le famiglie, composto da nove incontri con il supporto di uno psicologo. Riguardo all’accompagnamento al lavoro, svolgeremo delle azioni in collaborazione con il Cesvip (Centro sviluppo piccola e media impresa). Il problema è molto sentito: proprio per questo abbiamo pensato di creare il disability manager, una figura che favorisca il percorso di inclusione dei disabili nel loro posto di lavoro».

Leggi: Auser, 06/03/2019

IN AGENDA:

I prossimi appuntamenti di Italia Longeva: due eventi importanti nel 2019

Italia Longeva, il network dedicato all’ invecchiamento, creato dal Ministero della Salute, dalla Regione Marche e dall’IRCCS INRCA per promuovere una nuova visione dell’anziano quale risorsa per la società, ha messo a punto un interessante calendario di incontri per i primi mesi del nuovo anno. Il 12 marzo 2019 a Milano presso la Regione Lombardia (Palazzo Pirelli) si terrà l’incontro “La Babele dell’Assistenza Domiciliare in Italia: key player a confronto. Contesto, sfide, best practice e proposte di miglioramento organizzativo” con il con il patrocinio della Regione Lombardia. L’iniziativa si propone come una nuova tappa del percorso sulla Long-Term Care di Italia Longeva. Saranno presentati casi di best practice e si dibatterà di: accreditamento, integrazione sociosanitaria, ruolo del privato, strumenti di VMD, processi di monitoraggio e di verifica della qualità del servizio, tecnoassistenza.
Altro appuntamento di punta è fissato a Roma il 3 e 4 luglio presso il Ministero della Salute (Auditorium Viale Ribotta) in occasione degli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine.
Giunta alla quarta edizione, la due giorni annuale di incontro e confronto tra gli attori che entrano a diversi livelli nella programmazione, organizzazione e gestione del sistema sociosanitario e assistenziale dedicato alle cure a lungo termine si propone come un’occasione di aggiornamento e di discussione allargata su modalità efficaci e sostenibili per la presa in carico degli anziani fragili.
Tutte le info e gli aggiornamenti sul sito www.italialongeva.it

Leggi: Auser


Bologna, biotecnologie e buone prassi per il sostegno alla vita nella propria casa; se ne parla a insieme a “2032: IDEE PER LA LONGEVITÀ”

Come possono le nuove tecnologie essere di sostegno alla longevità delle persone anziane, rendendo maggiormente sicuro e confortevole il proprio ambiente di vita? Di biotecnologie, tecnologie e buone prassi per il sostegno alla vita nella propria abitazione si parlerà mercoledì 13 marzo, in occasione della presentazione del libro “2032: idee per la longevità“
La pubblicazione è una raccolta di brevi saggi sull’invecchiamento e la longevità della popolazione, grazie a migliori stili di vita e a una medicina più efficace, un invecchiamento che apre nuovi scenari di vita collettiva. L’incontro, organizzato da Auser Bologna, si svolgerà a partire dalle ore 17 presso la Sala Consiliare “Falcone e Borsellino” del Quartiere Borgo Panigale – Reno, in via Battindarno 123,

Leggi: Auser


I centri storici stanno diventando le nostre periferie?

Il tema sarà discusso nel corso della Rassegna Urbanistica Nazionale organizzata dall’Inu dal 3 al 6 aprile
In una fase storica in cui il dibattito pubblico che riguarda più strettamente i temi dell’urbanistica e dell’architettura si è concentrato sulla grande questione della riqualificazione delle periferie, esiste un argomento che nel nostro Paese ha almeno la stessa importanza dal punto di vista del portato culturale, ovvero la condizione e le prospettive della miriade di centri storici di cui è costellata la Penisola.
L’Istituto Nazionale di Urbanistica se ne occupa attraverso la Community “Città storica”, coordinata da Marisa Fantin. L’argomento sarà al centro anche dell’esposizione e degli incontri della settima Rassegna Urbanistica Nazionale “Mosaico Italia: raccontare il futuro”, in programma a Riva del Garda dal 3 al 6 aprile.
Proprio in questi giorni all’attenzione della cronaca c’è la decisione dell’amministrazione comunale veneziana di introdurre gradualmente, fino al 2022, una vera e propria tassa che risponde allo scopo di limitare e controllare le presenze del turismo cosiddetto “mordi e fuggi”. Nel corso del lavoro impostato finora, la Community di Fantin ha operato sulla raccolta di esperienze e la promozione del confronto con associazioni, Ordini professionali, Università.

Leggi: Edilportale


Mettersi insieme e cercare soluzioni: verso la Biennale della prossimità

Si terrà a Taranto dal 16 al 19 maggio la terza edizione della manifestazione dedicata a cittadini e associazioni che operano all’insegna del bene comune. Anche il programma si costruirà con le proposte dei partecipanti. Iscrizioni e segnalazioni di idee entro il 31 marzo
La Biennale della prossimità arriva al sud: dopo la prima edizione a Genova nel 2015 e l’appuntamento di Bologna nel 2017, la manifestazione approda a Taranto dal 16 al 19 maggio. E’ promossa da 17 organizzazioni nazionali (diverse realtà che si occupano di cooperazione sociale, associazionismo, volontariato, sindacato, enti pubblici) in collaborazione con  il CSV di Taranto e un comitato locale cui aderiscono oltre 40 enti tarantini.
Ciò che rende originale la manifestazione è l’idea di creare uno spazio dedicato al confronto fra gruppi di cittadini e associazioni che mettono in pratica quotidianamente il concetto di prossimità: individuano insieme un bisogno comune, cercano soluzioni condivise, le realizzano mettendosi in gioco in prima persona rendendole accessibili a un pubblico più ampio come bene comune.
Di esempi concreti ce ne sono diversi: dalle forme di abitare solidale ad iniziative anti spreco o per la riqualificazione di spazi pubblici e di immobili degradati.
A Taranto sarà possibile conoscere queste esperienze e scambiare competenze grazie a workshop, momenti di confronto, testimonianze; ci sarà anche arte, convivialità, animazione di strada e molto altro: tutte iniziative che andranno a comporre il programma partecipato – altro elemento innovativo – che si costruirà settimana dopo settimana grazie alle proposte degli iscritti.

Leggi. Redattore Sociale


IN EVIDENZA:

Pensionati residenti all’estero- Avviata 2° fase accertamento esistenza in vita

L’Inps con il messaggio n. 815 del 28 febbraio comunica che Citibank ha avviato la seconda fase dell’accertamento dell’esistenza in vita per i pensionati residenti in Sud America, Centro America, Nord America, Asia, Medio ed Estremo Oriente, Paesi Scandinavi, Stati dell’Est Europa e Paesi limitrofi precedentemente esclusi. Allo scopo è prevista la spedizione di circa 128.000 plichi contenenti la lettera esplicativa e il modulo di attestazione.
L’Inps sottolinea che i criteri adottati per la suddivisione per aree geografiche si riferiscono ai dati di residenza registrati negli archivi della Citybank, a cui è delegata la verifica complessiva dei dati. In questa ulteriore fase della verifica, specifica Inps, sono stati compresi anche i seguenti gruppi di pensionati, anche se residenti in aree geografiche diverse da quelle citate:
•    beneficiari di pensioni di nuova liquidazione non compresi nella prima fase dell’accertamento;
•    soggetti esclusi dalla precedente fase della verifica in quanto residenti nelle sopra indicate aree geografiche non comprese nel primo blocco dell’accertamento (ad esempio, Brasile) e successivamente trasferitisi in Paesi oggetto di controllo nella prima fase (ad esempio, Francia);
•    soggetti non compresi nella prima fase in quanto risultano irreperibili nei registri anagrafici italiani: a tali soggetti il plico sarà spedito all’indirizzo presente negli archivi di Citibank.
Al contrario, per evitare la reiterazione dell’invio delle richieste di attestazione dell’esistenza in vita, sono stati esclusi i soggetti che nel corso della precedente fase dell’accertamento hanno variato il proprio domicilio e che sono già stati sottoposti a verifica nella prima fase.

Leggi: Inca


Reddito e Pensione di Cittadinanza – Inps, online i modelli per le domande

Tutto è pronto per l’avvio delle domande di Reddito e Pensione di Cittadinanza, che potranno essere presentate a partire dal 6 marzo prossimo. L’Inps ha comunicato, infatti, di aver reso disponbile il modello per le richieste del beneficio economico introdotto dal decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4.
Nella nota pubblicata sul sito istituzionale oggi, l’Inps ricorda che il Reddito di Cittadinanza è un sostegno per famiglie in difficoltà, finalizzato al reinserimento nel mondo del lavoro e all’inclusione sociale. Per i nuclei familiari composti esclusivamente da uno o più persone di età pari o superiore a 67 anni, il Reddito di Cittadinanza assume la denominazione di Pensione di Cittadinanza.
Il sussidio può essere richiesto, dopo il quinto giorno di ciascun mese:
•    presso Poste Italiane;
•    in modalità telematica, con il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) almeno di Livello 2, accedendo al portale www.redditodicittadinanza.gov.it;
•    presso i Centri autorizzati di Assistenza Fiscale (CAF).
L’Inps avverte anche che è stato pubblicato anche il modello RdC/PdC Ridotto, per comunicare i redditi di attività lavorative in corso al momento della presentazione della domanda e non interamente valorizzati su ISEE, e il modello RdC/PdC Esteso, con il quale i beneficiari dovranno comunicare tutte le variazioni intervenute nel corso della percezione della misura.

Leggi: Inca


ISEE: modifica periodo validità delle DSU – Validità fino al 31 dicembre 2019

Il periodo di validità delle Dichiarazioni Sostitutive Uniche presentate dal 1° gennaio al 31 agosto 2019 è prorogato al 31 dicembre 2019, per effetto del decreto legge n. 4 del 28 gennaio 2019, in corso di conversione, che ha modificato l’articolo 10 del Decreto legislativo 147 del 2017, laddove prevede che la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), utile ai fini dell’ISEE, è valida dal momento della presentazione fino al successivo 31 agosto.
In una comunicazione pubblicata sul sito istituzionale il 12 febbraio scorso, l’Inps avverte che alle DSU presentate quest’anno, a legislazione vigente, si applicano le seguenti regole: le Dichiarazioni Sostitutive Uniche (DSU) presentate dal 1° gennaio al 31 agosto 2019 sono valide dal momento della presentazione sino al 31 dicembre 2019 (ad es., una DSU presentata il 10 febbraio 2019 è valida dal 10 febbraio 2019 al 31 dicembre 2019). Inoltre, l’Inps precisa che le DSU già attestate, che recavano data scadenza 31 agosto 2019, sono state aggiornate sul portale con la nuova data di scadenza. Pertanto, le attestazioni ISEE, già rilasciate, con data scadenza del 31 agosto 2019 devono essere considerate valide e con scadenza 31 dicembre 2019.
Le Dichiarazioni Sostitutive Uniche (DSU) presentate dal 1° settembre 2019 sono soggette alla disciplina generale, per cui sono valide dal momento della presentazione al successivo 31 agosto (ad esempio, una DSU presentata il 1° ottobre 2019 è valida dal 1° ottobre 2019 sino al 31 agosto 2020).

Leggi: Inca


Previdenza: proroga APE Sociale – Le indicazioni di Inps

Con la circolare INPS 1febbraio 2019, n. 15, l’Istituto fornisce istruzioni per l’applicazione della proroga dell’APE Sociale prevista dal decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4. La circolare fornisce, inoltre, chiarimenti riguardanti la decorrenza delle indennità per i soggetti che, essendo in possesso della relativa certificazione, non hanno presentato domanda del beneficio entro il 31 dicembre 2018.
‘Inps precisa che il modello di domanda per la verifica delle condizioni e per l’accesso al beneficio sono gli stessi già in uso nel 2018 e sono reperibili sul sito istituzionale. Le richieste di verifica delle condizioni andranno presentate entro il 31 marzo 2019 e, successivamente, entro il 15 luglio 2019 e il 30 novembre 2019. L’esito delle stesse sarà fornito rispettivamente entro il 30 giugno 2019, il 15 ottobre 2019 e il 31 dicembre 2019.
Tra i diversi scaglioni di richiesta l’Istituto effettuerà il monitoraggio della disponibilità delle risorse finanziarie. L’Istituto precisa inoltre che l’APE Sociale, in presenza di tutti i requisiti, decorre dal primo giorno del mese successivo alla domanda di trattamento, previa cessazione dell’attività di lavoro dipendente, autonomo e parasubordinato, svolta in Italia o all’estero.

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Pensioni con Quota 100 e opzione donna. Prime indicazioni operative di Inps

Dopo la pubblicazione in Gazzetta del decreto legge n. 4 del 28 gennaio, l’Inps rende note le modalità operative per presentare domanda di pensione con Quota cento, pensione anticipata, ordinaria e cosiddetta Opzione donna, tramite l’accesso ai servizi online. Il messaggio n. 395, pubblicato sul sito istituzionale nella giornata di oggi, precisa che seguirà la pubblicazione della circolare illustrativa delle nuove disposizioni di legge.
Le domande di pensione che rientrano in queste fattispecie possono essere presentate con le seguenti modalità:
Il cittadino in possesso delle credenziali di accesso (PIN rilasciato dall’Istituto, SPID o Carta nazionale dei servizi) può compilare e inviare la domanda telematica di accesso alla pensione disponibile fra i servizi on line, sul sito www.inps.it, nella sezione “Domanda Pensione, Ricostituzione, Ratei, ECOCERT, APE Sociale e Beneficio precoci”.
Una volta effettuato l’accesso e scelta l’opzione “NUOVA DOMANDA” nel menù di sinistra, occorre selezionare in sequenza:
per la pensione cosiddetta quota 100: “Pensione di anzianità/vecchiaia” > “Pensione di anzianità/anticipata” > “Requisito quota 100”;
per la pensione anticipata: “Pensione di anzianità/vecchiaia” > “Pensione di anzianità/anticipata” > “Ordinaria”;
per la pensione anticipata cosiddetta opzione donna: “Pensione di anzianità/vecchiaia” > “Pensione di anzianità/anticipata” > “Contributivo sperimentale lavoratrici”.

Leggi: Inca


Infortuni domestici: estesa tutela Inail – Scade il 31/01 pagamento premio assicurativo

Estesa la tutela Inail per chi si prende cura in modo abituale ed esclusivo della casa e dei familiari. Il versamento del premio annuale deve essere effettuato entro il 31 gennaio. Tra le novità in vigore dal primo gennaio, l’abbassamento dal 27% al 16% del grado minimo di invalidità per la costituzione della rendita e l’introduzione di una prestazione una tantum per le menomazioni comprese tra il 6% e il 15%. In attesa del decreto di attuazione delle misure contenute nella legge di bilancio 2019, il premio da versare entro il 31 gennaio resta pari a 12,91 euro
Ricordiamo che l’assicurazione contro gli infortuni in ambito domestico è obbligatoria per tutte le persone che svolgono un’attività rivolta alla cura dei componenti della famiglia e dell’abitazione, in modo abituale ed esclusivo e senza vincoli di subordinazione. Con la legge di Bilancio 2019, la copertura si applica fino ai 67 anni di età. In particolare, le novità, in vigore dallo scorso primo gennaio, riguardano l’abbassamento del grado di invalidità che è necessario per la costituzione della rendita, passato dal 27% al 16%, l’introduzione di una prestazione una tantum pari a 300 euro, quando l’inabilità permanente accertata è compresa tra il 6% e il 15%, e il riconoscimento dell’assegno per assistenza personale continuativa ai titolari di rendita per determinate menomazioni. La nuova normativa, inoltre, ha esteso di due anni l’età dei beneficiari della tutela assicurativa, che ora si applica alle persone tra i 18 e i 67 anni, anziché tra i 18 e i 65 anni.

Leggi: Inca


SEGNALAZIONI:

Disability e Diversity Management: un settore in continua espansione

«Con questo progetto abbiamo voluto alzare ancora di più lo standard qualitativo delle iniziative volte alla promozione della figura del disability manager, avvalendoci della collaborazione di un partner qualificato come l’Università di Roma Tor Vergata, con la quale abbiamo stipulato uno specifico protocollo di intesa e concludere il percorso di formazione con un titolo accademico quale è il Master. Desidero in tal senso ringraziare per la collaborazione il professor Alessandro Hinna, coordinatore del dipartimento di Management e Diritto dell’Ateneo romano e la collega dottoressa Palma Marino Aimone, che rappresenterà la nostra organizzazione nella giornata di presentazione dell’iniziativa, domani, 5 marzo».
È con legittima soddisfazione che Rodolfo Dalla Mora, presidente della SIDIMA (Società Italiana Disability Manager), commenta l’iniziativa formativa che verrà presentata nel primo pomeriggio di domani, 5 marzo, presso il Dipartimento di Management e Diritto dell’Università di Roma Tor Vergata e alla presenza di Vincenzo Zoccano, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, con Delega alla famiglia e alle Disabilità, vale a dire il Master in gestione della disabilità e della diversità, promosso in collaborazione con la stessa SIDIMA, che intende fornire, come si legge nel sito dell’Ateneo, «le competenze specialistiche nel campo del Management della disabilità e della diversità, offrendo in particolare conoscenze e strumenti per esercitare funzioni di indirizzo, gestione e coordinamento di specifiche politiche aziendali, utili a promuovere e a diffondere una cultura organizzativa orientata all’inclusione».

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Case popolari, nasce l’osservatorio permanente di Federcasa

Uno strumento, unico nel suo genere, che contiene dati raccolti da Federcasa, ed elaborati da Nomisma, relativi al patrimonio nazionale di edilizia residenziale pubblica
Federcasa è il primo ente ad avere a disposizione un prospetto dettagliato sul mondo Erp nel nostro Paese, con un rilevamento già concluso relativo a dati del 2016. Si tratta di un lavoro frutto della stretta collaborazione tra la Federazione per le case popolari e i propri associati e rappresenta un fondamentale strumento conoscitivo, in grado di misurare ed analizzare l’attività dei vari enti, al fine di poter interloquire, con sempre maggior autorevolezza, a livello istituzionale, ed intervenire tempestivamente nel dibattito pubblico, per orientare positivamente le politiche di settore.
I dati sono stati raccolti attraverso un censimento di 70 aziende casa, associate a Federcasa, su un totale di 80, ed hanno messo in evidenza la capacità del sistema di rispondere al bisogno abitativo delle fasce povere della popolazione, unita alla capacità di integrare la dimensione economica con quella sociale, con ricadute importanti in termini di minore degrado progressivo del bene comune, di prevenzione di situazioni di morosità e inadempienza e contenimento dello stock del patrimonio sfitto.
All’interno dell’attuale ciclo recessivo dell’edilizia, i risultati emersi dal monitoraggio dell’attività, legata alle nuove costruzioni e al recupero del patrimonio in gestione, concorrono ad attribuire agli enti associati un ruolo cardine nel sistema Paese.
“Siamo orgogliosi – dice Luca Talluri, presidente di Federcasa – che Federcasa abbia il primo Osservatorio Permanente Nazionale sull’edilizia Sociale. Siamo ovviamente disponibili a metterlo a sistema per il Mit e le Regioni. Questo strumento permetterà di rendere più efficace ed efficiente l’attività di proposta e analisi del nostro settore”

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Disabilità, Rete ferroviaria italiana lancia “Salablu+”: l’app per la ridotta mobilità

La nuova applicazione è esplicitamente dedicata alle persone con disabilità e ridotta mobilità, anche temporanea, che scelgono di viaggiare in treno. Una volta scaricata permetterà di costruire il proprio viaggio in maniera semplice
Richiedere e prenotare assistenza dal proprio smartphone in una delle oltre 300 stazioni gestite dal servizio Sala Blu, rimanendo in contatto con gli operatori attraverso la chat o il telefono e rendendo, così, più agevole l’utilizzo dei treni per le persone con ridotta mobilità. Questo l’obiettivo della nuova applicazione ‘Salablu+’, presentata oggi alla stazione Termini di Roma dall’ad e dg di Rfi, Maurizio Gentile.
La nuova app è esplicitamente dedicata alle persone con disabilità e ridotta mobilità, anche temporanea, che scelgono di viaggiare in treno. Una volta scaricata permetterà di costruire il proprio viaggio in maniera semplice, di consultare i tabelloni degli orari di partenza e arrivo di qualsiasi stazione, di ricevere notifiche sul proprio viaggio e di contattare un operatore di Sala Blu. Il servizio di assistenza e inoltre arricchito con la nuova funzionalità web-chat dedicata alle persone con disabilità uditiva.

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 2° Rapporto CENSIS EUDAIMON sul Welfare Aziendale – Il lavoro visto e vissuto dai lavoratori

Presentato a Roma il 2° Rapporto CENSIS EUDAIMON sul Welfare Aziendale. Il rapporto vuole offrire uno spaccato sull’evoluzione reale del lavoro fuori e dentro le aziende, ponendo in evidenza l’importante contributo che il welfare aziendale può dare al miglioramento delle condizioni dei lavoratori, al clima aziendale e anche sulle performance competitive delle aziende stesse.
Nell’Italia dipinta dal CENSIS emerge un mercato del lavoro connotato da una crisi retributiva ormai evidente, tanto più penalizzante quanto si svolgono funzioni esecutive, con disparità rilevanti anche nei costi sociali e sanitari associati al lavoro. In vent’anni, si è assistito ad una redistribuzione interna del reddito, con una riduzione di quello di operai ( – 2,7% tra il 1998 e il 2016 ) e impiegati ( -2,6% tra il 1998 e il 2016 ) e un aumento di quello delle posizioni dirigenziali ( dirigenti + 9,4% ).
Il problema di retribuzioni basse e ferme è tanto più grave quanto più si scende nella piramide gerarchica. Il welfare aziendale può giocare un ruolo importante nell’ammortizzare le disparità che pure penalizzano maggiormente esecutivi e impiegati. Non a caso il 68,7% dei lavoratori intervistati è risultato favorevole a scambiare qualche incremento retributivo con servizio di welfare aziendale.

Leggi: Lavorosi.it


Prendersi cura di genitori che “hanno qualcosa che non va”: miniguida per sopravvivere

Per i figli caregiver (spesso completamente invisibili) la pubblicazione di Stefania Buoni “Quando mamma e papà hanno qualcosa che non va”. Una bussola per capire “come sopravvivere quando tutto sembra crollare”, prendersi carico anche della propria sofferenza, e gestire “il dolore dell’anima”
C’è un immenso e invisibile iceberg che molto spesso non si conosce perché non viene raccontato e riguarda le tante storie di ragazzi e ragazze che vivono con un genitore colpito da malattia mentale. Secondo l’Istat (dati al 2011) i giovani caregiver tra i 15 e i 24 anni sono circa 170 mila, ma il numero è sottostimato, mancano ad esempio i figli di coloro che non hanno avuto diagnosi e non sono in trattamento per la propria patologia psichiatrica, mancano altresì i bambini e i giovani adulti. Secondo l’Oms nel mondo 400 milioni di persone soffrono di depressione, 60 milioni di disturbo bipolare e 21 milioni di schizofrenia, di queste circa un quarto sono genitori. Di malattia mentale genitoriale si parla troppo poco e a farne le spese sono spesso i più vulnerabili, ovvero i figli. Nasce per loro la miniguida alla sopravvivenza “Quando mamma e papà hanno qualcosa che non va” (Editoria Sociale, 2018) di Stefania Buoni, presidente e fondatrice, con Gaia Cusini, Carlo Miccio e Marco Fiore, della prima associazione italiana dedicata, la “Comic Children of mentally Ill parents”.

Leggi: Redattore Sociale


NEWS:

martedì 5 marzo 2019
Patto tra generazioni: dal conflitto alla sostenibilità

La vera sfida che abbiamo di fronte scavalca la dimensione dell’improbabile contrapposizione tra padri e figli per investire la tenuta degli assetti sociali costruiti nel corso del Novecento
Il testo che segue è la sintesi dell’articolo pubblicato nella sezione Tema del n. 3/2018 della Rivista delle Politiche Sociali. Questo è invece il link alla rubrica che Rassegna dedica alla pubblicazione
I rapporti intergenerazionali e la questione pensionistica, che di quei rapporti è un pilastro importante, sono stati fortemente condizionati dalle scelte politico sociali del passato. Che queste scelte siano state da sempre in Italia condizionate da una visione dei legami familiari come realtà intangibile a interventi esterni, da cui è derivata una serie di effetti perversi che hanno contribuito a fiaccare la forza di quegli stessi legami, è un dato: declino della fecondità, accelerazione dello squilibrio demografico, ostacolo alla partecipazione femminile al mercato del lavoro, atrofia dei servizi, delega delle funzioni di cura a figure surrogate (donne immigrate), allungamento della permanenza dei giovani nella famiglia d’origine, freno alla mobilità e quant’altro possa ricondursi a questa forzata “familizzazione” della domanda sociale.

Leggi: Rassegna Sindacale, 05/03/2019


martedì 5 marzo 2019
L’allarme. Infortuni: 600mila all’anno avvengono in casa

Alla vigilia della Giornata della donna, l’Anmil diffonde uno studio sul «mestiere più rischioso del mondo»: la casalinga
È un lavoro faticoso, sottopagato (meglio, del tutto gratuito) e anche pericoloso. Quella della casalinga è il «mestiere più rischioso del mondo», lancia l’allarme l’Anmil, che diffonde una ricerca alla vigilia della Giornata della donna. Secondo gli ultimi dati Istat, in Italia le donne che si dichiarano casalinghe sono 7 milioni e 338mila, mezzo milione in meno rispetto a 10 anni fa e circa 600mila (pari all’8,2% del totale) sono coinvolte in incidenti domestici.
Il pericolo si nasconde in cucina
Tra gli ambienti più pericolosi, al primo posto c’è la cucina: qui si verifica il 63% degli infortuni domestici. Al secondo posto, con il 10% degli incidenti, c’è la camera da letto, al terzo il soggiorno con il 9% e al quarto le scale e il bagno con l’8% degli infortuni domestici. Con il 36% dei casi totali, la frattura è la lesione più frequente, mentre le ustioni sono al secondo posto e riguardano il 18,5% degli infortuni domestici. Le ferite da taglio, infine, sono il 15% del totale.
Busta paga “virtuale” da 3mila euro al mese
Se il lavoro domestico, che ammonta ogni anno a 20 miliardi di ore (49 in media a settimana per ciascuna casalinga), fosse regolarmente retribuito, ogni casalinga dovrebbe percepire uno stipendio netto di 3.045 euro al mese, praticamente il doppio rispetto alla media dei lavoratori italiani. La realtà è, invece, molto diversa: attualmente 700mila casalinghe italiane vivono in condizione di povertà assoluta. Una condizione che potrebbe cambiare in meglio con il reddito di cittadinanza. Secondo l’Istat, sui 2,7 milioni di beneficiari previsti, ben 679mila, circa il 25% del totale, saranno casalinghe.

Leggi: Avvenire, 05/03/2019


martedì 5 marzo 2019
 In Italia 7,3 milioni di casalinghe. “Mestiere difficile e non retribuito”

I dati dello studio “Faccende pericolose” di Anmil. Ogni anno si verificano oltre 3 milioni di incidenti domestici. Le categorie più a rischio sono donne, anziani e bambini. Bettoni: “Se le mamme dovessero battere cassa per tutti i lavori che svolgono in casa, dovrebbero percepire uno stipendio doppio rispetto alla media dei lavoratori”
Ogni anno in Italia si verificano oltre 3 milioni di incidenti domestici che coinvolgono circa 3,5 milioni di persone. Le categorie più a rischio sono le donne, gli anziani e i bambini, soprattutto i piccoli inferiori ai 5 anni. Sono questi i primi dati dello studio dell’Anmil “Faccende pericolose”, presentato questa mattina a Roma. Lo studio è frutto dell’elaborazione dell’Anmil su dati Istat, Inail e Istituto superiore di sanità.
Le casalinghe in Italia. Secondo la più recente rilevazione Istat (2017) sono 7 milioni 338 mila le donne che si dichiarano casalinghe nel nostro Paese; il loro numero è in costante calo e conta 518 mila unità in meno rispetto a 10 anni fa. È una collettività composta prevalentemente da persone di età media superiore a 60 anni – si legge -. Le casalinghe di 65 anni e più superano i 3 milioni e rappresentano il 41% del totale, quelle fino a 34 anni sono appena l’8,5%.
In generale, la condizione economica delle casalinghe non è molto buona. Il numero medio di ore di lavoro non retribuito svolto ogni anno da una casalinga è stimato pari a 2.539: una media di 49 ore a settimana, 7 al giorno compresi festivi e ferie. Se tutti i lavori che svolgono all’interno della famiglia per la cura della casa e dei figli venissero retribuiti, le casalinghe dovrebbero percepire uno stipendio di 3.045 euro netti al mese, il doppio rispetto alla media dei lavoratori italiani.

Leggi: Redattore Sociale, 05/03/2019


venerdì 1 marzo 2019
Disabilità e non autosufficienza: il contributo del Terzo Settore

«Il Terzo Settore, nelle sue diverse forme di volontariato, promozione sociale, impresa sociale e cooperazione, offre un grande contributo sui temi della disabilita e della non autosufficienza»: lo ha dichiarato Claudia Fiaschi, portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore, nel corso del suo intervento all’evento nazionale promosso ieri, 28 febbraio, a Roma, da UNIAMO-FIMR (Federazione Italiana Malattie Rare), insieme all’Intergruppo Parlamentare per le Malattie Rare, in occasione della Giornata Mondiale delle Malattie Rare (di quest’ultimo evento si legga anche la nostra presentazione).
«All’interno del Forum del Terzo Settore – ha aggiunto Fiaschi – è attiva la Consulta Disabilità e Non Autosufficienza, proprio per dare impulso e supporto a tali tematiche. Ma è con la recente riforma del Terzo Settore che si aprono nuove e importanti opportunità per le tante organizzazioni che si occupano di salute, malattie rare, disabilità e non autosufficienza. La riforma, infatti, oltre a cambiare il quadro normativo per il Terzo Settore, ha il merito di disegnare nuovi scenari per il futuro e porre nuove importanti sfide, mettendo in campo nuove misure finanziarie per gli Enti di Terzo Settore e per le attività che essi svolgono (agevolazioni e forme di fiscalità di vantaggio sia per gli Enti che per chi dona e per chi investe nell’impresa sociale), contribuendo al loro sviluppo e quindi al sostegno del benessere delle nostre comunità.

Leggi: Superando, 01/03/2019


venerdì 1 marzo 2019
Federcasa, 1,4 mln di italiani vivono in edilizia popolare e il 18,6% famiglie non paga il canone

Sono 1,4 milioni gli italiani che vivono in un alloggio popolare e il 18,6% delle famiglie non paga il canone di affitto da oltre 12 mesi. A renderlo noto una ricerca di Federcasa, che ha istituito l’Osservatorio permanente dell’edilizia residenziale pubblica italiana, con uno studio basato su dati raccolti da 70 aziende “casa”, con patrimonio pubblico, su un totale di 80, associate alla federazione.
Secondo quanto emerso sono inoltre 790.000 gli alloggi di edilizia residenziale pubblica. I dati, elaborati da Nomisma, hanno inoltre evidenziato che l’88,8% dei 644.044 alloggi censiti è locato regolarmente, mentre il restante 11,2% riguarda alloggi occupati in modo abusivo e alloggi sfitti.
Il 60% degli alloggi è sfitto perché in ristrutturazione e/o in mobilità, il 20% perché in attesa di assegnazione da parte del Comune di riferimento, mentre un restante 20% riguarda alloggi di risulta non assegnabili perché inadeguati.
Il presidente di Federcasa, Luca Talluri, ha spiegato: “Mettiamo questi dati, che compongono il primo Osservatorio permanente nazionale sull’edilizia sociale, a disposizione del Mit e delle Regioni. Questo strumento permetterà di rendere più efficace ed efficiente l’attività di proposta e analisi del nostro settore”.

Leggi: Idealista, 01/03/2019


giovedì 28 febbraio 2019
Reddito di cittadinanza e disabilità: “Noi caregiver, elefanti ammaestrati”

Secondo Sara Bonanno, caregiver e autrice del blog “La cura invisibile”, il ddl discrimina i nuclei con disabilità: computati nel reddito i trattamenti assistenziali, mentre manca una scala di equivalenza dedicata. Sopratutto, “i nostri nuclei famigliari sono considerati nel loro prioritario ruolo assistenziale, in sostituzione dello Stato”
Il reddito di cittadinanza “discrimina i nuclei famigliari delle persone con disabilità”: è un giudizio molto critico quello che Chiara Bonanno, caregiver a tempo pieno (mamma di un ragazzo con grave disabilità) esprime nei confronti del Ddl 1018, approvato ieri al Senato. In un commento pubblicato sul suo blog “La cura invisibile”; Bonanno mette a fuoco gli aspetti più critici di questa nuova misura, che avrebbe il compito di contrastare povertà e impoverimento.
Reddito e scala di equivalenza. “Saranno valutati come reddito i supporti erogati per la disabilità e non esiste una scala di equivalenza che segnala una maggiore fragilità economica di questi nuclei familiari”: sono questi i due principali nodi critici evidenziati da Bonanno e già duramente criticati dalle associazioni. “I pochi nuclei che riusciranno ad ottenere un sostegno al reddito – osserva Bonanno – riceveranno un supporto inferiore ai nuclei che, a pari condizioni, non saranno composti anche da Persone con disabilità”.
Famiglie assistenti. Ciò che più preoccupa Bonanno è però lo “status” che viene riconosciuto dalla normativa a questi nuclei familiari, di fatto condannati a una funzione assistenziale e per questo esclusi dalla possibilità di “autodeterminarsi” e svolgere altri compiti e attività, oltre a quella della cura. “Nel Reddito di cittadinanza – spiega Bonanno – il nucleo formato che comprende una persona non autosufficiente viene agevolato esclusivamente nel suo compito assistenziale: i familiari saranno quindi esonerati da quegli impegni di attivazione sociale che sono richiesti ad altri nuclei. Impegni che invece rappresentano spinte inclusive, contrarie alla relegazione assistenziale ed emarginalizzante di queste famiglie, ancora una volta rese dipendenti da una misura economica totalmente legata alla disponibilità di bilancio”.

Leggi: Redattore Sociale, 28/02/2019


mercoledì 27 febbraio 2019
Anziani, a Firenze convegno internazionale sull’assistenza a lungo termine

Dal 28 febbraio la conferenza ‘Long Term Care. Aging in place’ per affrontare in modo interdisciplinare la problematica dell’assistenza alle persone anziane che sta diventando uno dei fattori di crisi più importante per la sostenibilità dei modelli di welfare delle nostre società
La long term care, l’assistenza a lungo termine per gli anziani non autosufficienti, è da tempo nell’agenda delle politiche pubbliche dei paesi industrialmente avanzati e si prevede sia destinato a crescere lo squilibrio tra domanda di assistenza, che aumenta a causa del progressivo invecchiamento della popolazione, e le risorse pubbliche a disposizione alle quale necessariamente si affiancano modelli di welfare fondati su risorse private.
Ma saranno le nuove generazioni disponibili a pagare per le esigenze degli anziani di domani? In che limiti? A quali programmi dare la priorità, alle pensioni o all’assistenza? Quale livello di equità, e quindi di redistribuzione, potremo permetterci? Per rispondere a queste domande Firenze ha deciso di ospitare la conferenza internazionale Long Term Care. Aging in place, (Palazzo Vecchio, 28 febbraio – Istituto degli Innocenti, 1-2 marzo), promossa dalla Rete Long Term Care Alliance in collaborazione con Regione Toscana, Fondazione CR Firenze, Comune di Firenze, Fondazione Montedomini, con il contributo della Fondazione Internazionale Menarini, dell’Istituto degli Innocenti e dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Firenze.

Leggi: Redattore Sociale, 27/02/2019


mercoledì 27 febbraio 2019
Sismabonus: le novità 2019 per il condominio

Vediamo quali sono le novità, riportando i punti salienti della nuova Guida “Sismabonus” pubblicata dall’Agenzia delle Entrate.
I benefici riconosciuti per gli interventi antisismici sono amplificati quando si tratta di intereventi su parti comuni condominiali. Infatti, se la detrazione irpef e ires prevista per la messa in sicurezza delle singole unità immobiliari situate in zone sismiche 1, 2 e 3, è pari a 50% delle spese sostenute e maggiorata se si riduce il rischio sismico. Nel caso di interventi su parti comuni di edifici condominiali la detrazione spettante è maggiore e può raggiungere l’aliquota agevolata massima dell’85%. Inoltre, quando gli interventi sono finalizzati alla riduzione del rischio sismico e alla riqualificazione energetica dal 2018 spetta un’ulteriore detrazione.  La detrazione Il legislatore ha previsto un sistema premiale, riconoscendo un beneficio fiscale ai lavori messi in campo per realizzare, su parti comuni di edifici condominali, interventi antisismici finalizzati alla riduzione della relativa classe di rischio. Per questa tipologia di lavori è stata prevista una detrazione maggiore, la cui misura è collegata alla classe di rischio “inferiore” acquisita in seguito ai lavori.

Leggi: Ediltecnico, 27/02/2019


mercoledì 27 febbraio 2019
Case popolari, un italiano su 5 non paga l’affitto da un anno

Il 18,6% delle famiglie che vivono in uno dei 790mila alloggi di edilizia residenziale pubblica non paga il canone di affitto da oltre 12 mesi. Lo rivela una ricerca di Federcasa
Il 18,6% delle famiglie che vivono in uno dei 790mila alloggi di edilizia residenziale pubblica non paga il canone di affitto da oltre 12 mesi. Lo rivela una ricerca di Federcasa, che ha istituito l’Osservatorio Permanente dell’Edilizia Residenziale Pubblica Italiana, grazie ai dati raccolti da 70 aziende casa, su un totale di 80, associate alla federazione.
I dati, elaborati dall’istituto Nomisma, evidenziano inoltre che l’88,8% dei 644.044 alloggi censiti è locato regolarmente, mentre il restante 11,2 per cento riguarda alloggi occupati in modo abusivo e alloggi sfitti. Riguardo questi ultimi, il 60 per cento è sfitto perché in ristrutturazione e/o in mobilità, il 20 per cento perché in attesa di assegnazione da parte del Comune di riferimento, mentre un restante 20 per cento riguarda alloggi di risulta non assegnabili perché inadeguati. Quasi un milione e mezzo (1,4 milioni) sono invece gli italiani che vivono in un alloggio popolare.
“Siamo disponibili a mettere questi dati, che compongono il primo Osservatorio Permanente Nazionale sull’edilizia sociale, a disposizione del Mit e delle Regioni – commenta il presidente di Federcasa, Luca Talluri. – Questo strumento permetterà di rendere più efficace ed efficiente l’attività di proposta e analisi del nostro settore”.

Leggi: Redattore Sociale, 27/02/2019


DALLE REGIONI:

martedì 5 febbraio 2019
Badanti. A Sondrio il sindacato in campo contro il caporalato

Nella provincia di Sondrio il caporalato la fa da padrone nel settore del lavoro delle assistenti familiari. Qui, come altrove del resto, il lavoro delle assistenti familiari è controllato e gestito in maniera assolutamente opaca. Mercato nero, senza regole, senza contributi, senza diritti né tutele per le lavoratrici.
A spiegarci qual è la situazione è il segretario generale dei pensionati Cgil di Sondrio Ettore Armanasco: “Il loro reclutamento avviene di frequente per vie del tutto informali: passaparola, amicizie, stessa comunità di appartenenza quando si viene dall’estero. Ma in molti casi intervengono dei veri e propri caporali, come in agricoltura, a mediare, selezionare, indirizzare. Un vero e proprio mercato nero delle colf e delle badanti anche in Valtellina, gestito spesso da gruppi di stranieri degli stessi Paesi dell’Est Europa da cui provengono prevalentemente le assistenti familiari”.
Per questo il sindacato è sceso in campo con una serie di iniziative e di strumenti per tutelare le lavoratrici. E’ nato così lo sportello per le badanti. Di cosa si tratta?
“Gli sportelli sono in tutta la provincia di Sondrio sulla base della legge regionale sulle assistenti familiari. Noi come Spi Cgil collaboriamo in particolare con quello di Bormio”, ci spiega Armanasco. “Qui, nell’ambito del piano di zona, si è creato un tavolo di lavoro che discute dei temi degli anziani. Proprio nell’ambito di questo tavolo è venuto fuori il problema delle assistenti familiari”. E’ da qui che è nata l’idea di incontrare le badanti da una parte e le famiglie dall’altra. Per incrociare i bisogni di chi cerca assistenti familiari e chi offre il proprio lavoro. “E da questi incontri abbiamo scoperto i fenomeni di caporalato”, prosegue Armanasco.

Leggi: Liberetà, 05/02/2019


domenica 3 marzo 2019
Curarsi costa troppo, sempre più genovesi agli ambulatori solidali

In città sono quindici le strutture che offrono assistenza senza il ticket In via Durazzo 800 visite mediche gratuite l’anno, spesso ad anziani
C’è la donna quarantenne che rinvia il controllo al ginocchio, dovendo già pagare un ticket per la mammografia. L’anziano che risparmia sulle medicine da banco, oppure lo straniero che soffre di malattie croniche ma sborsa i soldi per le cure perché non ha la residenza in città. E pure i bambini che sforzano la vista davanti al quaderno, senza occhiali perché i genitori non li portano alle visite oculistiche. La lista di chi rinuncia a curarsi per motivi economici a Genova è lunga, ma nelle statistiche delle istituzioni queste persone non compaiono: la Regione e la Asl 3 non hanno dati a riguardo, il Comune nemmeno.
«Il problema colpisce una grande fascia di popolazione che non è esente dal ticket sanitario», spiega la coordinatrice genovese del Tribunale del Malato Rita Hervatin, che tramite l’associazione Cittadinanzattiva difende i diritti dei pazienti. «Queste situazioni sono però difficili da individuare. In particolar modo quando riguardano la classe media, perché ci si vergogna di ammettere che mancano i soldi per curarsi». È la stessa analisi che arriva dal Centro per la tutela dei diritti del malato e dai volontari della Comunità di Sant’Egidio, che nell’ambulatorio di via Durazzo offrono 800 visite mediche gratuite ogni anno. È impietoso il ritratto fornito dalle associazioni che si occupano di salute in una città sempre più anziana, dai primi anni di questo decennio indebolita dagli strascichi della crisi economica. Le lunghe liste d’attesa per le visite della sanità pubblica sono una lamentela costante, ma a creare problemi è soprattutto quel ticket obbligatorio per situazioni molto diverse. Nelle Asl liguri per avere l’esenzione bisogna infatti essere disoccupati e avere un reddito di 8 mila euro annui, che salgono oltre gli 11mila euro in base ai familiari a carico. «È un limite grossolano, perché tanti sorpassano questa cifra e sono comunque in difficoltà», spiega Rita Hervatin del Tribunale del Malato. «C’è poi il problema di chi non ha mai lavorato o non è in cerca di lavoro, che non può godere di alcuna esenzione».
Un paradosso sollevato diverse volte a livello nazionale. Alla Liguria non resta che fare i calcoli: secondo la Cgil nel 2017 erano 42 mila gli inoccupati tra i 15 e 29 anni, per fortuna di una fascia di età in cui raramente si ha bisogno di molte cure.

Leggi: La Repubblica, 03/03/2019


sabato 2 marzo 2019
Case popolari, cresce la protesta

Cresce la protesta contro il nuovo regolamento regionale per l’accesso e assegnazione di case popolari. I sindacati degli inquilini, a livello unitario, definiscono «discriminatoria, iniqua e sbagliata» la norma che – come spiega Simone Cardin del Sunia Cgil di Brescia – «ridefinisce i criteri di accesso all’alloggio popolare premiando la residenzialità e non il bisogno; riduce il margine di azione in deroga dei Comuni e consente l’ingresso ai privati, ammettendo così regole di mercato diverse da quelle di edilizia popolare pubblica». PROPRIO GIOVEDÌ è stato organizzato un presidio a Milano, promosso unitariamente dai sindacati regionali confederali, Cgil, Cisl, Uil e degli Inquilini, Sunia, Sicet, Unione Inquilini, Uniat e Conia. Presente anche una delegazione bresciana. Un gruppo di manifestanti è stato ricevuto dell’assessore regionale alla casa Stefano Bolognini ma dall’incontro non è uscito nessun cambiamento sostanziale. «Il nuovo regolamento sugli accessi, che verrà portato in alla discussione della Giunta lunedì 4 marzo, mantiene tutti gli aspetti negativi che in questi giorni le organizzazioni sindacali hanno sottolineato», riporta una nota sindacale. Sotto accusa l’intero impianto dei criteri di ammissione all’accesso alle case popolari che, scrivono i sindacati, «penalizza e discrimina le famiglie più povere, rende difficoltoso presentare la domanda, prevede un sistema di punteggi iniquo, rende impossibile ai Comuni gestire l’emergenza abitativa». In Lombardia sono oltre 60mila le famiglie in graduatoria per l’assegnazione di un alloggio popolare e «se la giunta regionale approverà questo regolamento e lo applicherà, l’effetto sarà la cancellazione di tutte queste domande, che dovranno essere ripresentate ma con modalità più complicate».

Leggi: Brescia Oggi, 02/03/2019


giovedì 28 febbraio 2019
Aler, presidio sindacati in Regione: “Nuovo regolamento assegnazioni è iniquo”

I sindacati degli inquilini Sunia, Sicet, Uniat, Unione Inquilini e Conia assieme a Cgil, Cisl e Uil Lombardia hanno indetto un presidio per giovedì 28 febbraio in via Fabio Filzi, sotto la sede della Regione Lombardia per manifestare contro il nuovo regolamento che a breve entrerà in vigore per l’assegnazione delle case popolari lombarde.
Per Stefano Chiappelli, segretario provinciale del Sunia, si tratta di un regolamento “iniquo, discriminatorio, fortemente ideologico ed elettorale” in cui “tutto l’impianto è sbagliato”.
L’iniziativa, ha spiegato Chiappelli, prevede che solo il 20 percento del patrimonio edilizio disponibile sia destinato alle famiglie in condizioni d’indigenza e cioè con un reddito Isee sotto i tremila euro: “Perché Regione Lombardia vuole che Aler si autosostenga con gli affitti e così esclude di fatto una platea di cittadini che pagherebbe affitti troppo bassi in considerazione del reddito. E ancora, il nuovo regolamento – ha proseguito il segretario – prevede che nelle case di edilizia pubblica possano solo accedere i cittadini residenti da almeno cinque anni nel Comune dove si fa richiesta, cosa che non discrimina solo gli stranieri ma anche gli italiani, basti pensare ai lavoratori che da poco tempo sono in Lombardia”.

Leggi: Milano Today, 28/02/2019


mercoledì 27 febbraio 2019
Udine, progettare una città a misura di tutti

Da qualche mese Udine è al centro di un progetto di riqualificazione urbana che parte dalla vita dei cittadini. Qualità della vita, qualità delle strade, sicurezza, benessere. Sono le parole chiave di un’iniziativa promossa dai sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil, insieme al Centro Antartide di Bologna e ai tanti altri soggetti che operano sul territorio. Si tratta di un progetto finalizzato a ripensare la città a misura di tutti. Ma in cosa consiste?
I sindacati, e tutti gli altri soggetti coinvolti, dialogano con le istituzioni per migliorare concretamente la qualità della vita dei cittadini del comune di Udine. Come? Più panchine, per esempio. Iniziative a sostegno dell’integrazione dei ragazzi stranieri che non sono nati in Italia. E ancora: potenziamento delle aree verdi, miglioramento dei servizi per muoversi a piedi e con i mezzi pubblici in città.
Pochi giorni fa sono stati presentati i risultati di un’importante indagine condotta tra i ragazzi delle scuole e i loro genitori in uno dei quartieri considerati “critici”, il quartiere Aurora. I risultati dell’indagine Udine sta bene in strada ci raccontano invece di un quartiere diverso, lontano dagli stereotipi. La ricerca ha analizzato ambienti e comfort. Le aree verdi innanzitutto. I servizi, sia pubblici che privati. I trasporti e la vivibilità. Infine, le persone e il paesaggio. Una ricerca importante perché solo dall’analisi dei bisogni si possono pensare risposte e interventi adeguati per migliorare la vivibilità delle aree urbane. L’analisi della percezione su un ambiente di vita, non solo dal punto di vista urbanistico e ambientale ma anche sociale, è base fondamentale per poter operare in maniera più oculata su un territorio. Non è un caso che la ricerca sia stata sviluppata nell’ambito di altri tre progetti che intervengono su aree cruciali come la sicurezza stradale e la riqualificazione urbana.

Leggi: Liberetà, 27/02/2019


mercoledì 27 febbraio 2019
 Il camper della Cgil al castello per tutelare i diritti degli anziani

Con un camper all’ombra del castello, la Cgil scende in piazza per tutelare i diritti dei pensionati. Patrocinata dal Comune di Melegnano, è questa l’iniziativa organizzata per le prossime settimane dal locale sindacato pensionati della Cgil che, competente per l’intero territorio, conta la presenza di oltre mille iscritti. «Dalle 8 alle 12 di giovedì 7 e 21 marzo saremo in piazza Vittoria con un camper per incontrare i pensionati del Melegnanese – afferma il leader territoriale dello Spi-Cgil Giuseppe Pedrazzini spiegando l’innovativo progetto -. Controlleremo in particolare gratuitamente se nella pensione sono compresi i diritti inespressi, che vengono cioè riconosciuti dall’Inps solo se esplicitamente segnalati. I pensionati dovranno portare con sé il modello Obis-M (se sono iscritti allo Spi-Cgil verrà recuperato dagli attivisti del sindacato, ndr), la situazione reddituale e coniugale (modello Cu, dichiarazione dei redditi e modello Unico, ndr), il verbale di invalidità civile e l’anzianità contributiva per verificare la 14esima mensilità». Ma non sono finite qui le iniziative promosse dallo Spi-Cgil di Melegnano, che ha in programma la prima edizione dei giochi “Liberetà”. «In stretta collaborazione con l’Auser locale, vogliamo dar vita a giochi e passatempi per i pensionati della città, che possono essere svolti in diverse zone del territorio – conclude Pedrazzini -. Ci riferiamo ad esempio alle bocce e al burraco, alle carte e alla pesca, all’arte e al ballo, alle poesie e ai racconti. Chi fosse interessato può rivolgersi alla nostra sede in via Castellini al civico 173 o telefonare allo 02/55025860»

Leggi: Cgil Milano, 27/02/2019


mercoledì 27 febbraio 2019
Tele-medicina, big data e terza età Alleanza sanitaria Piemonte-Israele

I due poli lanciano la collaborazione: la sfida chiave è legata all’invecchiamento della popolazione
Il sistema sanitario piemontese va a scuola da quello israeliano e viceversa. È stato un incontro tra due mondi che hanno scoperto di essere più simili di quello che credessero quello che si è tenuto ieri pomeriggio all’ospedale Mauriziano. Da una parte i professionisti delle aziende sanitarie locali del nostro territorio, dall’altra due professionisti della sanità che lavorano in Israele. Incontro proficuo che è nato grazie all’interessamento di Rosanna Supino dell’Associazione medica ebraica e di Angelo Pezzana, che ha lavorato da tramite per organizzarlo.
«Penso che incontri come questo siano un’ottima opportunità di scambiare idee e creare collaborazioni. Che possono toccare più aspetti, primo tra tutti cercare di capire quali sono le sfide simili che il nostro sistema sanitario e il vostro devono affrontare in futuro, e quali sono le soluzioni che possiamo mettere in campo – afferma Nadav Davidovitch, direttore della scuola di Sanità Pubblica dell’Università Ben Gurion del Negev, intervenuto ieri al Mauriziano -. Penso a cose come il ridurre le diseguaglianze in campo medico, affrontare l’invecchiamento della popolazione, potenziare la tele-medicina e la medicina digitale e intelligente. E promuovere politiche utili non solo a curare le malattie ma anche a prevenirle».

Leggi: Informazione Corretta, 27/02/2019


IN AGENDA:

I prossimi appuntamenti di Italia Longeva: due eventi importanti nel 2019

Italia Longeva, il network dedicato all’ invecchiamento, creato dal Ministero della Salute, dalla Regione Marche e dall’IRCCS INRCA per promuovere una nuova visione dell’anziano quale risorsa per la società, ha messo a punto un interessante calendario di incontri per i primi mesi del nuovo anno. Il 12 marzo 2019 a Milano presso la Regione Lombardia (Palazzo Pirelli) si terrà l’incontro “La Babele dell’Assistenza Domiciliare in Italia: key player a confronto. Contesto, sfide, best practice e proposte di miglioramento organizzativo” con il con il patrocinio della Regione Lombardia. L’iniziativa si propone come una nuova tappa del percorso sulla Long-Term Care di Italia Longeva. Saranno presentati casi di best practice e si dibatterà di: accreditamento, integrazione sociosanitaria, ruolo del privato, strumenti di VMD, processi di monitoraggio e di verifica della qualità del servizio, tecnoassistenza.
Altro appuntamento di punta è fissato a Roma il 3 e 4 luglio presso il Ministero della Salute (Auditorium Viale Ribotta) in occasione degli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine.
Giunta alla quarta edizione, la due giorni annuale di incontro e confronto tra gli attori che entrano a diversi livelli nella programmazione, organizzazione e gestione del sistema sociosanitario e assistenziale dedicato alle cure a lungo termine si propone come un’occasione di aggiornamento e di discussione allargata su modalità efficaci e sostenibili per la presa in carico degli anziani fragili.
Tutte le info e gli aggiornamenti sul sito www.italialongeva.it

Leggi: Auser


I centri storici stanno diventando le nostre periferie?

Il tema sarà discusso nel corso della Rassegna Urbanistica Nazionale organizzata dall’Inu dal 3 al 6 aprile
In una fase storica in cui il dibattito pubblico che riguarda più strettamente i temi dell’urbanistica e dell’architettura si è concentrato sulla grande questione della riqualificazione delle periferie, esiste un argomento che nel nostro Paese ha almeno la stessa importanza dal punto di vista del portato culturale, ovvero la condizione e le prospettive della miriade di centri storici di cui è costellata la Penisola.
L’Istituto Nazionale di Urbanistica se ne occupa attraverso la Community “Città storica”, coordinata da Marisa Fantin. L’argomento sarà al centro anche dell’esposizione e degli incontri della settima Rassegna Urbanistica Nazionale “Mosaico Italia: raccontare il futuro”, in programma a Riva del Garda dal 3 al 6 aprile.
Proprio in questi giorni all’attenzione della cronaca c’è la decisione dell’amministrazione comunale veneziana di introdurre gradualmente, fino al 2022, una vera e propria tassa che risponde allo scopo di limitare e controllare le presenze del turismo cosiddetto “mordi e fuggi”. Nel corso del lavoro impostato finora, la Community di Fantin ha operato sulla raccolta di esperienze e la promozione del confronto con associazioni, Ordini professionali, Università.

Leggi: Edilportale


Mettersi insieme e cercare soluzioni: verso la Biennale della prossimità

Si terrà a Taranto dal 16 al 19 maggio la terza edizione della manifestazione dedicata a cittadini e associazioni che operano all’insegna del bene comune. Anche il programma si costruirà con le proposte dei partecipanti. Iscrizioni e segnalazioni di idee entro il 31 marzo
La Biennale della prossimità arriva al sud: dopo la prima edizione a Genova nel 2015 e l’appuntamento di Bologna nel 2017, la manifestazione approda a Taranto dal 16 al 19 maggio. E’ promossa da 17 organizzazioni nazionali (diverse realtà che si occupano di cooperazione sociale, associazionismo, volontariato, sindacato, enti pubblici) in collaborazione con  il CSV di Taranto e un comitato locale cui aderiscono oltre 40 enti tarantini.
Ciò che rende originale la manifestazione è l’idea di creare uno spazio dedicato al confronto fra gruppi di cittadini e associazioni che mettono in pratica quotidianamente il concetto di prossimità: individuano insieme un bisogno comune, cercano soluzioni condivise, le realizzano mettendosi in gioco in prima persona rendendole accessibili a un pubblico più ampio come bene comune.
Di esempi concreti ce ne sono diversi: dalle forme di abitare solidale ad iniziative anti spreco o per la riqualificazione di spazi pubblici e di immobili degradati.
A Taranto sarà possibile conoscere queste esperienze e scambiare competenze grazie a workshop, momenti di confronto, testimonianze; ci sarà anche arte, convivialità, animazione di strada e molto altro: tutte iniziative che andranno a comporre il programma partecipato – altro elemento innovativo – che si costruirà settimana dopo settimana grazie alle proposte degli iscritti.

Leggi. Redattore Sociale


IN EVIDENZA:

Pensionati residenti all’estero- Avviata 2° fase accertamento esistenza in vita
L’Inps con il messaggio n. 815 del 28 febbraio comunica che Citibank ha avviato la seconda fase dell’accertamento dell’esistenza in vita per i pensionati residenti in Sud America, Centro America, Nord America, Asia, Medio ed Estremo Oriente, Paesi Scandinavi, Stati dell’Est Europa e Paesi limitrofi precedentemente esclusi. Allo scopo è prevista la spedizione di circa 128.000 plichi contenenti la lettera esplicativa e il modulo di attestazione.
L’Inps sottolinea che i criteri adottati per la suddivisione per aree geografiche si riferiscono ai dati di residenza registrati negli archivi della Citybank, a cui è delegata la verifica complessiva dei dati. In questa ulteriore fase della verifica, specifica Inps, sono stati compresi anche i seguenti gruppi di pensionati, anche se residenti in aree geografiche diverse da quelle citate:
•    beneficiari di pensioni di nuova liquidazione non compresi nella prima fase dell’accertamento;
•    soggetti esclusi dalla precedente fase della verifica in quanto residenti nelle sopra indicate aree geografiche non comprese nel primo blocco dell’accertamento (ad esempio, Brasile) e successivamente trasferitisi in Paesi oggetto di controllo nella prima fase (ad esempio, Francia);
•    soggetti non compresi nella prima fase in quanto risultano irreperibili nei registri anagrafici italiani: a tali soggetti il plico sarà spedito all’indirizzo presente negli archivi di Citibank.
Al contrario, per evitare la reiterazione dell’invio delle richieste di attestazione dell’esistenza in vita, sono stati esclusi i soggetti che nel corso della precedente fase dell’accertamento hanno variato il proprio domicilio e che sono già stati sottoposti a verifica nella prima fase.

Leggi: Inca


Reddito e Pensione di Cittadinanza – Inps, online i modelli per le domande

Tutto è pronto per l’avvio delle domande di Reddito e Pensione di Cittadinanza, che potranno essere presentate a partire dal 6 marzo prossimo. L’Inps ha comunicato, infatti, di aver reso disponbile il modello per le richieste del beneficio economico introdotto dal decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4.
Nella nota pubblicata sul sito istituzionale oggi, l’Inps ricorda che il Reddito di Cittadinanza è un sostegno per famiglie in difficoltà, finalizzato al reinserimento nel mondo del lavoro e all’inclusione sociale. Per i nuclei familiari composti esclusivamente da uno o più persone di età pari o superiore a 67 anni, il Reddito di Cittadinanza assume la denominazione di Pensione di Cittadinanza.
Il sussidio può essere richiesto, dopo il quinto giorno di ciascun mese:
•    presso Poste Italiane;
•    in modalità telematica, con il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) almeno di Livello 2, accedendo al portale www.redditodicittadinanza.gov.it;
•    presso i Centri autorizzati di Assistenza Fiscale (CAF).
L’Inps avverte anche che è stato pubblicato anche il modello RdC/PdC Ridotto, per comunicare i redditi di attività lavorative in corso al momento della presentazione della domanda e non interamente valorizzati su ISEE, e il modello RdC/PdC Esteso, con il quale i beneficiari dovranno comunicare tutte le variazioni intervenute nel corso della percezione della misura.

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ISEE: modifica periodo validità delle DSU – Validità fino al 31 dicembre 2019

Il periodo di validità delle Dichiarazioni Sostitutive Uniche presentate dal 1° gennaio al 31 agosto 2019 è prorogato al 31 dicembre 2019, per effetto del decreto legge n. 4 del 28 gennaio 2019, in corso di conversione, che ha modificato l’articolo 10 del Decreto legislativo 147 del 2017, laddove prevede che la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), utile ai fini dell’ISEE, è valida dal momento della presentazione fino al successivo 31 agosto.
In una comunicazione pubblicata sul sito istituzionale il 12 febbraio scorso, l’Inps avverte che alle DSU presentate quest’anno, a legislazione vigente, si applicano le seguenti regole: le Dichiarazioni Sostitutive Uniche (DSU) presentate dal 1° gennaio al 31 agosto 2019 sono valide dal momento della presentazione sino al 31 dicembre 2019 (ad es., una DSU presentata il 10 febbraio 2019 è valida dal 10 febbraio 2019 al 31 dicembre 2019). Inoltre, l’Inps precisa che le DSU già attestate, che recavano data scadenza 31 agosto 2019, sono state aggiornate sul portale con la nuova data di scadenza. Pertanto, le attestazioni ISEE, già rilasciate, con data scadenza del 31 agosto 2019 devono essere considerate valide e con scadenza 31 dicembre 2019.
Le Dichiarazioni Sostitutive Uniche (DSU) presentate dal 1° settembre 2019 sono soggette alla disciplina generale, per cui sono valide dal momento della presentazione al successivo 31 agosto (ad esempio, una DSU presentata il 1° ottobre 2019 è valida dal 1° ottobre 2019 sino al 31 agosto 2020).

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Previdenza: proroga APE Sociale – Le indicazioni di Inps

Con la circolare INPS 1febbraio 2019, n. 15, l’Istituto fornisce istruzioni per l’applicazione della proroga dell’APE Sociale prevista dal decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4. La circolare fornisce, inoltre, chiarimenti riguardanti la decorrenza delle indennità per i soggetti che, essendo in possesso della relativa certificazione, non hanno presentato domanda del beneficio entro il 31 dicembre 2018.
‘Inps precisa che il modello di domanda per la verifica delle condizioni e per l’accesso al beneficio sono gli stessi già in uso nel 2018 e sono reperibili sul sito istituzionale. Le richieste di verifica delle condizioni andranno presentate entro il 31 marzo 2019 e, successivamente, entro il 15 luglio 2019 e il 30 novembre 2019. L’esito delle stesse sarà fornito rispettivamente entro il 30 giugno 2019, il 15 ottobre 2019 e il 31 dicembre 2019.
Tra i diversi scaglioni di richiesta l’Istituto effettuerà il monitoraggio della disponibilità delle risorse finanziarie. L’Istituto precisa inoltre che l’APE Sociale, in presenza di tutti i requisiti, decorre dal primo giorno del mese successivo alla domanda di trattamento, previa cessazione dell’attività di lavoro dipendente, autonomo e parasubordinato, svolta in Italia o all’estero.

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Pensioni con Quota 100 e opzione donna. Prime indicazioni operative di Inps

Dopo la pubblicazione in Gazzetta del decreto legge n. 4 del 28 gennaio, l’Inps rende note le modalità operative per presentare domanda di pensione con Quota cento, pensione anticipata, ordinaria e cosiddetta Opzione donna, tramite l’accesso ai servizi online. Il messaggio n. 395, pubblicato sul sito istituzionale nella giornata di oggi, precisa che seguirà la pubblicazione della circolare illustrativa delle nuove disposizioni di legge.
Le domande di pensione che rientrano in queste fattispecie possono essere presentate con le seguenti modalità:
Il cittadino in possesso delle credenziali di accesso (PIN rilasciato dall’Istituto, SPID o Carta nazionale dei servizi) può compilare e inviare la domanda telematica di accesso alla pensione disponibile fra i servizi on line, sul sito www.inps.it, nella sezione “Domanda Pensione, Ricostituzione, Ratei, ECOCERT, APE Sociale e Beneficio precoci”.
Una volta effettuato l’accesso e scelta l’opzione “NUOVA DOMANDA” nel menù di sinistra, occorre selezionare in sequenza:
per la pensione cosiddetta quota 100: “Pensione di anzianità/vecchiaia” > “Pensione di anzianità/anticipata” > “Requisito quota 100”;
per la pensione anticipata: “Pensione di anzianità/vecchiaia” > “Pensione di anzianità/anticipata” > “Ordinaria”;
per la pensione anticipata cosiddetta opzione donna: “Pensione di anzianità/vecchiaia” > “Pensione di anzianità/anticipata” > “Contributivo sperimentale lavoratrici”.

Leggi: Inca


Infortuni domestici: estesa tutela Inail – Scade il 31/01 pagamento premio assicurativo

Estesa la tutela Inail per chi si prende cura in modo abituale ed esclusivo della casa e dei familiari. Il versamento del premio annuale deve essere effettuato entro il 31 gennaio. Tra le novità in vigore dal primo gennaio, l’abbassamento dal 27% al 16% del grado minimo di invalidità per la costituzione della rendita e l’introduzione di una prestazione una tantum per le menomazioni comprese tra il 6% e il 15%. In attesa del decreto di attuazione delle misure contenute nella legge di bilancio 2019, il premio da versare entro il 31 gennaio resta pari a 12,91 euro
Ricordiamo che l’assicurazione contro gli infortuni in ambito domestico è obbligatoria per tutte le persone che svolgono un’attività rivolta alla cura dei componenti della famiglia e dell’abitazione, in modo abituale ed esclusivo e senza vincoli di subordinazione. Con la legge di Bilancio 2019, la copertura si applica fino ai 67 anni di età. In particolare, le novità, in vigore dallo scorso primo gennaio, riguardano l’abbassamento del grado di invalidità che è necessario per la costituzione della rendita, passato dal 27% al 16%, l’introduzione di una prestazione una tantum pari a 300 euro, quando l’inabilità permanente accertata è compresa tra il 6% e il 15%, e il riconoscimento dell’assegno per assistenza personale continuativa ai titolari di rendita per determinate menomazioni. La nuova normativa, inoltre, ha esteso di due anni l’età dei beneficiari della tutela assicurativa, che ora si applica alle persone tra i 18 e i 67 anni, anziché tra i 18 e i 65 anni.

Leggi: Inca


SEGNALAZIONI:

Disability e Diversity Management: un settore in continua espansione
«Con questo progetto abbiamo voluto alzare ancora di più lo standard qualitativo delle iniziative volte alla promozione della figura del disability manager, avvalendoci della collaborazione di un partner qualificato come l’Università di Roma Tor Vergata, con la quale abbiamo stipulato uno specifico protocollo di intesa e concludere il percorso di formazione con un titolo accademico quale è il Master. Desidero in tal senso ringraziare per la collaborazione il professor Alessandro Hinna, coordinatore del dipartimento di Management e Diritto dell’Ateneo romano e la collega dottoressa Palma Marino Aimone, che rappresenterà la nostra organizzazione nella giornata di presentazione dell’iniziativa, domani, 5 marzo».
È con legittima soddisfazione che Rodolfo Dalla Mora, presidente della SIDIMA (Società Italiana Disability Manager), commenta l’iniziativa formativa che verrà presentata nel primo pomeriggio di domani, 5 marzo, presso il Dipartimento di Management e Diritto dell’Università di Roma Tor Vergata e alla presenza di Vincenzo Zoccano, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, con Delega alla famiglia e alle Disabilità, vale a dire il Master in gestione della disabilità e della diversità, promosso in collaborazione con la stessa SIDIMA, che intende fornire, come si legge nel sito dell’Ateneo, «le competenze specialistiche nel campo del Management della disabilità e della diversità, offrendo in particolare conoscenze e strumenti per esercitare funzioni di indirizzo, gestione e coordinamento di specifiche politiche aziendali, utili a promuovere e a diffondere una cultura organizzativa orientata all’inclusione».

Leggi: Superando


Case popolari, nasce l’osservatorio permanente di Federcasa

Uno strumento, unico nel suo genere, che contiene dati raccolti da Federcasa, ed elaborati da Nomisma, relativi al patrimonio nazionale di edilizia residenziale pubblica
Federcasa è il primo ente ad avere a disposizione un prospetto dettagliato sul mondo Erp nel nostro Paese, con un rilevamento già concluso relativo a dati del 2016. Si tratta di un lavoro frutto della stretta collaborazione tra la Federazione per le case popolari e i propri associati e rappresenta un fondamentale strumento conoscitivo, in grado di misurare ed analizzare l’attività dei vari enti, al fine di poter interloquire, con sempre maggior autorevolezza, a livello istituzionale, ed intervenire tempestivamente nel dibattito pubblico, per orientare positivamente le politiche di settore.
I dati sono stati raccolti attraverso un censimento di 70 aziende casa, associate a Federcasa, su un totale di 80, ed hanno messo in evidenza la capacità del sistema di rispondere al bisogno abitativo delle fasce povere della popolazione, unita alla capacità di integrare la dimensione economica con quella sociale, con ricadute importanti in termini di minore degrado progressivo del bene comune, di prevenzione di situazioni di morosità e inadempienza e contenimento dello stock del patrimonio sfitto.
All’interno dell’attuale ciclo recessivo dell’edilizia, i risultati emersi dal monitoraggio dell’attività, legata alle nuove costruzioni e al recupero del patrimonio in gestione, concorrono ad attribuire agli enti associati un ruolo cardine nel sistema Paese.
“Siamo orgogliosi – dice Luca Talluri, presidente di Federcasa – che Federcasa abbia il primo Osservatorio Permanente Nazionale sull’edilizia Sociale. Siamo ovviamente disponibili a metterlo a sistema per il Mit e le Regioni. Questo strumento permetterà di rendere più efficace ed efficiente l’attività di proposta e analisi del nostro settore”

Leggi: Federcasa


Disabilità, Rete ferroviaria italiana lancia “Salablu+”: l’app per la ridotta mobilità

La nuova applicazione è esplicitamente dedicata alle persone con disabilità e ridotta mobilità, anche temporanea, che scelgono di viaggiare in treno. Una volta scaricata permetterà di costruire il proprio viaggio in maniera semplice
Richiedere e prenotare assistenza dal proprio smartphone in una delle oltre 300 stazioni gestite dal servizio Sala Blu, rimanendo in contatto con gli operatori attraverso la chat o il telefono e rendendo, così, più agevole l’utilizzo dei treni per le persone con ridotta mobilità. Questo l’obiettivo della nuova applicazione ‘Salablu+’, presentata oggi alla stazione Termini di Roma dall’ad e dg di Rfi, Maurizio Gentile.
La nuova app è esplicitamente dedicata alle persone con disabilità e ridotta mobilità, anche temporanea, che scelgono di viaggiare in treno. Una volta scaricata permetterà di costruire il proprio viaggio in maniera semplice, di consultare i tabelloni degli orari di partenza e arrivo di qualsiasi stazione, di ricevere notifiche sul proprio viaggio e di contattare un operatore di Sala Blu. Il servizio di assistenza e inoltre arricchito con la nuova funzionalità web-chat dedicata alle persone con disabilità uditiva.

Leggi: Redattore Sociale


 2° Rapporto CENSIS EUDAIMON sul Welfare Aziendale – Il lavoro visto e vissuto dai lavoratori

Presentato a Roma il 2° Rapporto CENSIS EUDAIMON sul Welfare Aziendale. Il rapporto vuole offrire uno spaccato sull’evoluzione reale del lavoro fuori e dentro le aziende, ponendo in evidenza l’importante contributo che il welfare aziendale può dare al miglioramento delle condizioni dei lavoratori, al clima aziendale e anche sulle performance competitive delle aziende stesse.
Nell’Italia dipinta dal CENSIS emerge un mercato del lavoro connotato da una crisi retributiva ormai evidente, tanto più penalizzante quanto si svolgono funzioni esecutive, con disparità rilevanti anche nei costi sociali e sanitari associati al lavoro. In vent’anni, si è assistito ad una redistribuzione interna del reddito, con una riduzione di quello di operai ( – 2,7% tra il 1998 e il 2016 ) e impiegati ( -2,6% tra il 1998 e il 2016 ) e un aumento di quello delle posizioni dirigenziali ( dirigenti + 9,4% ).
Il problema di retribuzioni basse e ferme è tanto più grave quanto più si scende nella piramide gerarchica. Il welfare aziendale può giocare un ruolo importante nell’ammortizzare le disparità che pure penalizzano maggiormente esecutivi e impiegati. Non a caso il 68,7% dei lavoratori intervistati è risultato favorevole a scambiare qualche incremento retributivo con servizio di welfare aziendale.

Leggi: Lavorosi.it


Prendersi cura di genitori che “hanno qualcosa che non va”: miniguida per sopravvivere

Per i figli caregiver (spesso completamente invisibili) la pubblicazione di Stefania Buoni “Quando mamma e papà hanno qualcosa che non va”. Una bussola per capire “come sopravvivere quando tutto sembra crollare”, prendersi carico anche della propria sofferenza, e gestire “il dolore dell’anima”
C’è un immenso e invisibile iceberg che molto spesso non si conosce perché non viene raccontato e riguarda le tante storie di ragazzi e ragazze che vivono con un genitore colpito da malattia mentale. Secondo l’Istat (dati al 2011) i giovani caregiver tra i 15 e i 24 anni sono circa 170 mila, ma il numero è sottostimato, mancano ad esempio i figli di coloro che non hanno avuto diagnosi e non sono in trattamento per la propria patologia psichiatrica, mancano altresì i bambini e i giovani adulti. Secondo l’Oms nel mondo 400 milioni di persone soffrono di depressione, 60 milioni di disturbo bipolare e 21 milioni di schizofrenia, di queste circa un quarto sono genitori. Di malattia mentale genitoriale si parla troppo poco e a farne le spese sono spesso i più vulnerabili, ovvero i figli. Nasce per loro la miniguida alla sopravvivenza “Quando mamma e papà hanno qualcosa che non va” (Editoria Sociale, 2018) di Stefania Buoni, presidente e fondatrice, con Gaia Cusini, Carlo Miccio e Marco Fiore, della prima associazione italiana dedicata, la “Comic Children of mentally Ill parents”.

Leggi: Redattore Sociale


NEWS

lunedì 25 febbraio 2019
Pensioni: Cgil, Cisl e Uil, confronto prosegua su tutta la riforma. Il 28 febbraio segreterie unitarie

Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno incontrato oggi il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon per un confronto sulla riforma pensionistica. Le tre confederazioni chiedono di ampliare la platea di quota 100, riconoscendo per le donne un anno di bonus per ogni figlio, e di eliminare le finestre di accesso alla pensione per i lavoratori gravosi che vengono penalizzati dal sistema previsto dal governo.
“Ci aspettiamo che su Quota 100 il Governo prenda in considerazione gli emendamenti che abbiamo presentato, illustrati anche nelle audizioni, e sui quali si è impegnato ad avere un ulteriore confronto con le organizzazioni sindacali, prima di prendere una decisione”, così il segretario generale della Cgil Maurizio Landini in conferenza stampa ha commentato l’incontro di oggi al ministero del Lavoro, sottolineando che “l’esecutivo ha poi accettato di confrontarsi anche su tutta la riforma pensionistica”.
Maurizio Landini ha poi ricordato altri due temi che sono stati posti all’attenzione del Governo: “la questione degli esodati che rimangono e per i quali bisogna trovare una soluzione; e il blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione”. Per il leader della Cgil infatti “il confronto con il Governo, oltre alle pensioni deve riguardare le politiche industriali, il piano di investimenti, le questioni fiscali, gli ammortizzatori sociali e i tanti temi messi in campo per una nuova politica di sviluppo. È necessario – spiega – che l’esecutivo dia risposte di merito su tutte le questioni aperte”.
Intanto il 28 febbraio è fissata la riunione delle segreterie unitarie di Cgil, Cisl e Uil “dopo la manifestazione unitaria e dopo l’incontro di oggi – annuncia Landini – decideremo come proseguire l’iniziativa e sostenere le nostre rivendicazioni. Il 15 marzo c’è uno sciopero degli edili che è la categoria più colpita. Valuteremo giovedì – conclude il leader della Cgil – cosa mettere in campo e come sostenere il confronto che si è aperto con il Governo”.

Leggi: Cgil, 25/02/2019


lunedì 25 febbraio 2019
La casa di famiglia diventa la risorsa della vecchiaia

La casa è un patrimonio che i rivela sempre più utile per affrontare le necessità economiche o di accudimento che possono sorgere invecchiando. Gli strumenti che permettono di monetizzarne il valore possono assumere diverse forme, ma sono riconducibili alla cessione dell’immobile in cambio di una rendita in denaro, alla vendita della nuda proprietà e al prestito vitalizio ipotecario. Una strada alternativa che non prevede passaggi di denaro è il cosiddetto contratto di mantenimento: in questo caso la cessione della casa avviene in cambio dell’impegno della controparte a fornire un sostegno in termini di accudimento fisico e/o morale della persona che rinuncia alla proprietà. «Si tratta di un contratto atipico ma del tutto legittimo se conforme ai principi generali del Codice civile – commenta Pierluisa Cabiddu, consigliere nazionale del Notariato – e che sta aumentando la sua diffusione, soprattutto in alcune aree del Mezzogiorno». Nell’accordo va stabilito con la massima precisione quali siano le esigenze di mantenimento e il tenore di vita da garantire, ad esempio in termini di cura della persona e della casa, o di preparazione dei pasti. «Ma a volte le persone anziane richiedono solo un supporto in termini di assistenza morale, compagnia o convivenza», precisa il notaio Cabiddu, che si è occupata della stesura della Guida “La terza età, strumenti patrimoniali, opportunità e tutele” in collaborazioni con 14 Associazioni dei consumatori.

Leggi: Edilizia e Territorio, Il Sole 24 Ore, 25/02/2019


venerdì 22 febbraio 2019
Sanità, liste d’attesa infinite i dirigenti rischiano il posto

Ok al Piano nazionale dalla Conferenza Stato Regioni: limite massimo di 120 giorni Grillo: «Ora regole semplici e tempi certi agli enti locali 350 milioni per tre anni»
Se il direttore generale di un’azienda sanitaria o di un ospedale non abbatte le liste di attesa, va a casa. E se quando prenoto una prestazione – un esame o una visita medica specialistica scopro che c’è da aspettare un tempo superiore a quello previsto dagli standard del Ministero della Salute, potrò rivolgermi alla sanità privata convenzionata, ma senza pagare. Viene ridotto il limite massimo di attesa previsto per le prestazioni a priorità programmata (non urgenti) da 180 giorni a 120, mentre si punta anche alle visite specialistiche nelle ore serali. Stop all’attività intra moenia (quella dei medici fuori dall’orario di lavoro, privatamente, nella propria struttura sanitaria) se le liste di attesa sono lunghe. Sono alcune delle misure inserite nel piano presentato ieri dal ministro Giulia Grillo. Che spiega: «Si tratta di un risultato storico. Con l’approvazione del nuovo Piano per la gestione delle liste d’attesa (Pngla) avremo regole più semplici e tempi certi per le prestazioni; il diritto alla salute e il cittadino tornano al centro del sistema. Ora spetta alle Regioni adottare il proprio Piano entro 60 giorni e far sì che non siano “libri dei sogni”. Vigileremo».
Ieri è arrivato il parere positivo della conferenza Stato Regioni. Aggiunge la Grillo: «Sono fiduciosa che ci sarà una grande collaborazione da parte di tutti. Mercoledì ripartiranno i lavori con le Regioni relativi alla stesura del prossimo Patto della Salute per gli anni 2019-2021». Fin qui la copertina del provvedimento, ma nella sostanza di cosa si tratta?

Leggi: Il Messaggero, 22/02/2019


venerdì 22 febbraio 2019
Cgil, Cisl, Uil: bene nuovo Piano per liste d’attesa

Ma servono risorse e partecipazione di lavoratori e cittadini
“Il nuovo Piano nazionale del governo per le liste d’attesa 2018-2020, appena approvato con l’Intesa Stato Regioni, può essere uno strumento a tutela del diritto alla salute e alle cure dei cittadini, ma sarà davvero attuabile solo se verranno stanziate nuove risorse”. È quanto dichiarano i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil, Rossana Dettori, Ignazio Ganga e Silvana Roseto.
Per i tre dirigenti sindacali “il Piano è per alcuni aspetti condivisibile, altri punti invece – sottolineano – sono da precisare meglio, come ad esempio i percorsi di tutela per il cittadino, e la distanza e l’accessibilità alle strutture”. “Per la sua concreta attuazione e valutazione – proseguono Dettori, Ganga e Roseto – serve, a livello nazionale, regionale e aziendale, il confronto con il sindacato. Un dialogo con le Categorie sull’organizzazione del lavoro e il personale, e con le Confederazioni, che rappresentano milioni di lavoratori e pensionati, sulla partecipazione dei cittadini e delle loro associazioni. Il primo passo – concludono i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil – deve essere l’apertura di un confronto sul nuovo Patto per la Salute”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 22/02/2019


venerdì 22 febbraio 2019
“Il reddito di cittadinanza ha dimenticato le persone con disabilità”

Iacopo Melio e la sua onlus #Vorreiprendereiltreno lancia una petizione al vicepremier Di Maio per modificare alcuni aspetti del reddito di cittadinanza che “escludono i disabili e le loro famiglie”
Una petizione su Change.org lanciata da Iacopo Melio al ministro del Lavoro e vicepremier Luigi Di Maio. “L’attuale manovra di Governo in ambito disabilità ha creato danni e disparità illudendo i cittadini con provvedimenti poco chiari e comunicazioni ingannevoli – ha scritto Melio nella petizione – Nell’impegno a contrastare la povertà e l’esclusione sociale sono state dimenticate le persone con disabilità e le loro famiglie: non è stato infatti previsto, in alcuna forma e in alcun modo, l’aumento dei trattamenti assistenziali per minorazioni civili (ipotesi ripetutamente avanzata dal Governo).
Ecco perché Iacopo Melio con la sua Onlus #Vorreiprendereiltreno ha deciso di focalizzarsi sul tema “Reddito e Pensione di cittadinanza”, i cui requisiti per l’accesso “risultano sfavorevoli laddove sia presente una persona con disabilità in famiglia (peraltro con contributi economici non aumentati, contrariamente a quanto promesso)”.
“A fronte di certe ingiuste e discriminanti decisioni – ha scritto Melio – con questa petizione vogliamo avanzare cinque proposte per il Governo. Emendamenti semplici e precisi affinché il decreto legge già in vigore venga sanato al meglio”. E poi l’appello: “Vi chiediamo, al fine di migliorare il testo ma soprattutto la vita dei disabili e delle loro famiglie, di leggere il nostro documento e di firmarlo per dare massima visibilità a ciò che dovrebbe essere un diritto e, invece, ancora oggi ha un prezzo troppo caro”.
Una petizione che non si limita soltanto all’appello, ma esamina tutti gli aspetti tecnici del reddito di cittadinanza e attraverso emendamenti specifici propone dei cambiamenti.

Leggi: Redattore Sociale, 22/02/2019


venerdì 22 febbraio 2019
Siamo tutti pedoni. Riparte la campagna per la sicurezza sulla strada

Riparte la campagna “Siamo tutti pedoni”, nata ormai dieci anni fa per sensibilizzare, formare e informare sui pericoli che gli utenti più deboli della strada corrono ogni giorno. Ovviamente tra di loro ci sono soprattutto le persone anziane. E’ per questo che il sindacato dei pensionati della Cgil è tra i promotori della campagna, insieme ai sindacati dei pensionati di Cisl e Uil e al Centro Antartide.
In questi anni, è decisamente cresciuta l’attenzione collettiva ai temi della sicurezza dei pedoni e degli altri utenti vulnerabili della strada, nonché a quelli legati alla promozione della salute e della qualità ambientale delle nostre città. Ma rimane ancora strada da fare per migliorare le infrastrutture delle nostre città, ma soprattutto i comportamenti e per ridurre il numero degli incidenti che coinvolgono i pedoni, in particolare gli over65.
Quello che i soggetti promotori della campagna chiedono, è fare tutti un un passo avanti, ciascuno verso una direzione comune per rendere le nostre città più sicure, accessibili, sostenibili e “camminabili”, attraverso la costruzione di strade “complete”. Abbiamo infatti bisogno di strade che sappiano integrare, in maniera armonica, i vari mezzi di trasporto per consentire viaggi e accessi sicuri, comodi e confortevoli agli utenti di tutte le età e con le diverse abilità, indipendentemente dalle loro modalità di trasporto.

Leggi: Liberetà, 22/02/2019


giovedì 21 febbraio 2019
Il futuro di Inps per il bene di tutto il paese

“L’Inps al servizio del Paese: quale futuro?’, questo il titolo dell’iniziativa promossa dalla Cgil nazionale che si è tenuta ieri presso Palazzo Wedekind a Roma. Un importante momento di confronto e approfondimento, in una fase delicata in cui la politica si dimostra incerta su scelte importanti come la governance e il futuro dell’Istituto.
Ad aprire i lavori la relazione del segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli. Per rileggere il testo dell’intervento di Ghiselli (http://www.cgil.it/admin_nv47t8g34/wp-content/uploads/2019/02/Relazione_R.Ghiselli_iniziativa_futuroInps_20.02.2019-.pdf
Hanno poi preso la parola diversi interlocutori dai dirigenti sindacali, ai rappresentanti sociali ed istituzionali: Debora Serracchiani Capogruppo Pd Commissione lavoro della Camera, Serena Sorrentino segretaria generale Fp Cgil, Morena Piccinini presidente Inca Cgil, Gabriella Di Michele direttore generale Inps, Guglielmo Loy presidente Civ Inps, Ivan Pedretti segretario generale Spi Cgil (per riascoltare l’intervento di Pedretti: https://www.radioarticolo1.it/audio/2019/02/20/39483/linps-al-servizio-del-paese-quale-futuro), Valeria Picchio Dipartimento previdenza Cisl, Domenico Proietti segretario confederale Uil, Pierangelo Albini Direttore Area Lavoro e Welfare Confindustria e Marco Rossi Presidente Comitato Provinciale Inps Arezzo.
Secondo la Cgil “l’Inps svolge un ruolo centrale per la tenuta del nostro sistema previdenziale e assistenziale, un patrimonio di tutti ed un elemento di garanzia per le condizioni sociali ed istituzionali”, però sottolinea “negli ultimi anni l’Istituto ha visto peggiorare la sua attività e ha operato una profonda riorganizzazione che ha avuto una forte ricaduta su tutti i cittadini”. “Per questo motivo – prosegue – è necessario affrontare questo tema, con particolare attenzione alle funzioni dell’Inps, alle sue competenze, all’organizzazione e alla sua governance”.

Leggi: Inca, 21/02/2019


giovedì 21 febbraio 2019
Ristrutturazioni con risparmio energetico, prorogata al 1° aprile la scadenza per l’invio all’Enea

Tra gli interventi coinvolti nell’obbligo: serramenti, coibentazione, impianti ed elettrodomestici. CNA Impianti: ‘cosa accade se non si assolve l’obbligo?’
Prorogata al prossimo 1° aprile la scadenza per l’invio all’Enea della documentazione relativa ai lavori di ristrutturazione con risparmio energetico effettuati nel 2018.
La proroga è stata annunciata nel pomeriggio di oggi dall’Enea.
Si hanno, quindi, ancora 39 giorni a disposizione per la comunicazione, che deve avvenire telematicamente caricando i dati sul sito https://ristrutturazioni2018.enea.it/, necessaria per ottenere la detrazione del 50% sugli interventi di ristrutturazione edilizia e per l’acquisto di elettrodomestici che consentono di conseguire un risparmio energetico.
Obbligo Enea: la ‘storia’ della proroga per gli interventi 2018
L’Enea ha annunciato che, su mandato del Ministero dello Sviluppo Economico, ha prorogato al 1° aprile 2019 il termine ultimo per la trasmissione dei dati relativi a tutti gli interventi edilizi “energetici” completati nel 2018.
Ricordiamo che la trasmissione dei dati doveva avvenire entro il termine di 90 giorni a partire dalla data di ultimazione dei lavori o del collaudo. Tuttavia, in sede di prima applicazione della norma, era stato stabilito che, per gli interventi con data di fine lavori compresa tra il 1° gennaio e il 21 novembre 2018 (giorno in cui è stato attivato e messo a disposizione il sito dedicato), il termine dei 90 giorni decorresse dallo stesso 21 novembre, cioè il 19 febbraio. A causa di un disservizio del sito Enea la scadenza è stata rimandata di due giorni (21 febbraio). Infine, al 1aprile 2019.

Leggi: Edilportale, 21/02/2019


mercoledì 20 febbraio 2019
Fascicolo del fabbricato, il Governo vuole farlo realizzare alla PA

Sottosegretario Crimi: ‘ricostruire la storia di ogni edificio, unendo le informazioni in possesso di enti diversi’
Partire dalla valutazione delle vulnerabilità da pericoli naturali per arrivare a ricostruire la storia di ogni edificio, in una specie di ‘nuovo fascicolo dei fabbricati’, grazie alle informazioni in possesso di enti diversi.
Questo l’obiettivo del Governo indicato dal Sottosegretario con delega alla ricostruzione post terremoto, Vito Crimi, lo scorso 18 febbraio alla presentazione della ‘Mappa del rischio dei Comuni italiani’ che fornisce un quadro completo e facilmente accessibile dei dati sui rischi naturali.
Dalle mappe dei rischi naturali a quelle degli edifici
La “Mappa dei rischi dei comuni italiani”, realizzata dal Dipartimento della Presidenza del Consiglio ‘Casa Italia’, è una piattaforma che fornisce dati e informazioni sui rischi naturali di ogni singolo comune, grazie all’integrazione delle diverse mappe di rischio (sismico, idrogeologico, ecc.). Con queste informazioni si può delineare un quadro dei potenziali pericoli per la sicurezza dei cittadini e lavorare sulla prevenzione, identificando le priorità d’intervento e le misure necessarie da adottare al più presto.

Leggi: Edilportale, 20/02/2019


mercoledì 20 febbraio 2019
Caregiver familiari “cavalieri del lavoro”: la richiesta in una lettera a Mattarella

Marina Cometto, madre di una donna di 45 anni con gravissima disabilità, racconta al presidente della Repubblica “le richieste sempre più pressanti” che riceve dal suo “datore di lavoro”. E chiede che il suo impegno sia “riconosciuto pubblicamente, per far conoscere agli italiani le profonde, sentite, silenziose vite delle mamme di persone gravemente disabili”
Scherza, ma neanche tanto, quando chiede di essere insignita del titolo di “Cavaliere del lavoro”: lo chiede perché da 45 anni è al servizio, 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, dello stesso “datore di lavoro”, che diventa sempre più esigente. E nonostante questa dedizione e fedeltà, non ha neanche diritto alla pensione. Marina Cometto, mamma e caregiver di Claudia, 45enne con gravissima disabilità, racconta tutto questo nientemeno che al presidente della Repubblica Mattarella, in una lettera che, con ironia, avanza però una richiesta serissima: quella del riconoscimento, non solo formale, dell’impegno di una vita intera. Una richiesta che parte dal racconto delle esigenze quotidiane di sua figlia: un elenco di “vuole”, che in realtà è una lista di bisogni vitali per chi vive una condizione di totale non autosufficienza.

Leggi: Redattore Sociale, 20/02/2019


mercoledì 6 febbraio 2019
 Pensione di cittadinanza solo al 3% delle pensioni sotto ai 780 euro

La norma
Il decreto legge n.4/2019 prevede, come è noto, l’istituzione della Pensione di cittadinanza (PdC) al fine di contrastare la povertà degli anziani.
La norma prevede che per “i nuclei familiari composti esclusivamente da uno o più componenti di età pari o superiore a 67 anni”, il Reddito di cittadinanza (RdC) assume la denominazione di Pensione di cittadinanza e che “i requisiti per l’accesso e le regole di definizione del beneficio economico, nonché le procedure per la gestione dello stesso, sono le medesime del Rdc, salvo dove diversamente specificato”.
La pensione di cittadinanza si compone di 2 elementi:
a) Una componente ad integrazione del reddito familiare fino alla soglia di € 7.560 annui moltiplicata per il parametro della scala di equivalenza;
b) Una componente, per le famiglie in affitto, pari all’ammontare del canone annuo previsto nel contratto di locazione fino ad un massimo di € 1.800 annui.
In virtù dei vari vincoli l’importo massimo mensile erogabile in una famiglia con 2 ultrasessantasettenni  è di 1.032 euro (Cfr. Tab. 1). Il beneficio economico non può essere inferiore a € 480 annui.
La pensione di cittadinanza, diversamente dal Rdc, è permanente ed è suddivisa in parti uguali tra i componenti il nucleo familiare.

Leggi: Welforum, 06/02/2019


giovedì 31 gennaio 2019
Eurispes: «Boom di spesa per le badanti in un anno su del 17%»

Il 45,1% degli italiani afferma di essere costretto a utilizzare i risparmi per arrivare alla fine del mese (40,7% nel 2018). I consumi restano stabili
’economia resta stabile, cresce l’ottimismo ma il 45% degli italiani, quasi uno su 2, è costretto a intaccare i risparmi per arrivare a fine mese: è il quadro tracciato dal 31esimo Rapporto Italia dell’Eurispes. Sul fronte dei consumi si segnale un boom per le spese delle badanti (+17,3%), mentre continua ad affermarsi il successo degli acquisti online: oltre la metà compra sul web, più gli uomini che le donne. Entrando nel dettaglio il 41,8% dei cittadini ritiene che negli ultimi 12 mesi la situazione economica del Paese sia rimasta stabile, con un valore superiore a quello del 2018 di quasi 3 punti (38,9%) e di quasi 20 punti rispetto al 2017 (22,2%). In parallelo, diminuiscono coloro che ravvisano un peggioramento (38,6%, -2,9% rispetto al 2018); contenuta in un 12,7% la percentuale degli ottimisti. Tuttavia, ben il 45,1% degli italiani afferma di essere costretto a utilizzare i risparmi per arrivare alla fine del mese, mentre un terzo non ha difficoltà (33%); il 22% riesce a risparmiare; più di 1 su 4 (27,7%) incontra difficoltà a pagare le utenze; il 21,1% a sostenere le spese mediche.

Leggi: Corriere della Sera, 31/01/2019


DALLE REGIONI:

martedì 26 febbraio 2019
Nasce a Milano il pronto soccorso per le emergenze emotive

L’idea è di Alessandro Calderoni, psicologo, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale. Il progetto, che partirà da Milano, intende dare una prima risposta al crescente disagio psicologico, con l’intenzione di diventare un modello virtuoso da replicare anche in altre città
Nasce a Milano un “Pronto soccorso psicologico”, un progetto innovativo che intende dare una prima risposta al crescente disagio psicologico. L’idea è di Alessandro Calderoni, psicologo, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale con una laurea in psicologia clinica conseguita all’Università di Milano-Bicocca. Partendo dall’assunto secondo cui il benessere della psiche è tanto importante quanto quello del corpo, ha creato il progetto che fa parte dei cinque selezionati nell’ambito dell’Università del Crowdfunding, l’iniziativa lanciata dall’Università Milano-Bicocca sulla community “produzioni dal basso”, sulla quale è possibile partecipare alla raccolta fondi dell’iniziativa. Obiettivo del “Pronto soccorso psicologico”, che partirà da Milano, con l’intenzione di diventare un modello virtuoso da replicare anche in altre città, è offrire alle persone che si trovano in ‘emergenza emotiva’ (seppure non di competenza psichiatrica) aiuto e supporto in tempo reale, grazie a un team di psicologi e psicoterapeuti adeguatamente preparati.

Leggi: Redattore Sociale, 26/02/2019


martedì 26 febbraio 2019
Aiuti per pagare l’affitto. Ecco cosa si deve fare

Ammontano a 400mila euro i contributi che il Comune di Modena ha messo a disposizione delle famiglie con redditi bassi per sostenere le spese di affitto della casa. Il bando per accedere ai contributi è stato aperto lo scorso 4 febbraio e verrà chiuso il prossimo 15 marzo. A tal proposito il sindaco degli inquilini Sunia informa quali sono le procedute da espletare per partecipare al bando. «Gli interessati – dice il Sunia – devono presentare un Isee aggiornato, fatto dopo il 15 gennaio che non deve superare i 17.154 euro. Il bando riguarda anche disoccupati, lavoratori in cassa integrazione, anziani con almeno 70 anni. Il contributo del Comune è pari a tre mensilità dell’affitto per un importo massimo di 1.500 euro». Il bando, sempre secondo le stime del Sunia dovrebbe riuscire ad aiutare dalle 320 alle 350 famiglie.

Leggi. Gazzetta di Modena, 26/02/2019


lunedì 25 febbraio 2019
Agenzia per la Casa, il sindacato degli inquilini resta fuori: “Avrà solo un ruolo assistenziale”

Il Sunia sollecita l’amministrazione ad allargare la platea di chi avrà un ruolo all’interno dell’organismo nato per aiutare le famiglie che vivono in condizioni di disagio. Il segretario Zaher Darwish: “Dovrebbe avere anche un ruolo propositivo”
Il sindacato degli inquilini, al momento fuori dalla Agenzia della Casa del Comune, sollecita l’amministrazione ad allargare la platea di chi avrà un ruolo all’interno dell’organismo nato per aiutare le famiglie che vivono in condizioni di disagio. “La costituzione di un’agenzia che ponga al centro il diritto all’abitare e le problematiche abitative è un fatto da noi molto atteso e che apprezziamo – dichiara Zaher Darwish, il segretario del Sunia della Cgil  – ma ci rammarica dovere constatare che tale organismo sia stato pensato e realizzato in chiave prettamente socio assistenziale. Le organizzazioni che lo compongono svolgono un lodevole lavoro ma esclusivamente di natura assistenzialistica”.
Agenzia per la Casa, il sindacato degli inquilini resta fuori: “Avrà solo un ruolo assistenziale”
Secondo il sindacato invece l’Agenzia, con delegazioni in tutte le otto circoscrizioni, dovrebbe avere finalità di analisi progettuale e proporre azioni e soluzioni, prevedendo la presenza di diversi soggetti allo stato attuale esclusi.

Leggi: Palermo Today, 25/02/2019


venerdì 22 febbraio 2019
“Qui per te”, ecco l’accompagnatore alla spesa per chi non vede

Inaugurato presso l’ipermercato Auchan di Casalbertone di Roma, su prenotazione rende disponile un servizio di accompagnamento alla spesa per clienti ciechi e ipovedenti. La stessa iniziativa, nata dalla sinergia con Uici, è stata attivata a Torino nel novembre 2018
Non è il primo e non sarà probabilmente l’ultimo: l’ipermercato Auchan di Roma Casalbertone ha inaugurato ieri, in occasione della Giornata nazionale del Braille, il servizio di accompagnamento alla spesa per le persone cieche e ipovedenti. Si chiama “Qui per te” e permette a chi lo desidera di essere accompagnato durante il percorso di spesa da un collaboratore dell’ipermercato, appositamente formato dall’Unione Italiana Ciechi di Roma. Il servizio sarà disponibile il giovedì e il sabato, dalle ore 9 alle ore 18, tramite prenotazione telefonica allo 06.43207521-378 o via mail  info.casalbertone@auchan.it.
Un’iniziativa nuova a Roma, ma non inedita nel panorama nazionale, visto che solo pochi mesi fa un servizio come questo è stato attivato a Torino, presso l’ipermercato Carrefour di Corso Monte Cucco. Anche qui, l’iniziativa è nata dalla sinergia tra la catena di supermercati e la sezione locale dell’Uici. “Da quasi un secolo la nostra associazione lavora per abbattere le barriere e per promuovere il pieno inserimento dei disabili visivi nella società.

Leggi: Redattore Sociale, 22/02/2019


giovedì 21 febbraio 2019
Piano Sociale del Lazio: soddisfatta la FISH Regionale

«L’accoglimento delle nostre proposte fissa alcuni importanti princìpi di sistema nella pianificazione regionale degli interventi nel settore sociale e sociosanitario ed è il frutto di un’efficace interlocuzione instaurata con gli organi istituzionali di riferimento. Ora si dovrà dare concreta attuazione alle azioni previste dal Piano»: si dichiara soddisfatto Daniele Stavolo, presidente della FISH Lazio (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), dopo l’approvazione del nuovo Piano Sociale Regionale del Lazio, che ha accolto una serie di proposte avanzate dalla Federazione.
«L’accoglimento delle nostre proposte fissa alcuni importanti princìpi di sistema nella pianificazione regionale degli interventi nel settore sociale e sociosanitario ed è il frutto di un’efficace interlocuzione instaurata con l’Assessorato di riferimento della Regione Lazio e con i componenti della VII Commissione del Consiglio Regionale, tra cui occorre dare evidenza all’impegno della consigliera Marta Bonafoni, che si è mostrata particolarmente sensibile alle tematiche presentate. Sarà ora necessario continuare a lavorare con gli Assessorati competenti, per dare concreta attuazione alle azioni previste dal Piano».
Il commento di Daniele Stavolo, presidente della FISH Lazio (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), riguarda il nuovo Piano Sociale Regionale del Lazio, denominato Prendersi Cura, Un Bene Comune. 2019-2021, ovvero il principale strumento di pianificazione del Sistema Integrato dei Servizi e degli Interventi Sociali e socio-sanitari nella Regione, approvato in via definitiva dal Consiglio Regionale il 24 gennaio scorso.

Leggi: Superando, 21/02/2019


mercoledì 20 febbraio 2019
Autogestioni Erp, trent’anni di vita e nuove sfide

Cos’è l’autogestione delle case popolari? Ad oggi, si tratta di un istituto ben conosciuto nell’ambito dell’edilizia Erp, oggetto di studi, tesi di laurea e persino di un romanzo. Trent’anni di vita “pericolosa”, ma soprattutto preminentemente fiorentina. Perché, pur essendo ammirate e portate ad esempio in tutta Italia, le autogestioni del territorio fiorentino hanno stentato e stentano a a crescere lontane dal clima di Firenze. E anche qui, agli inizi, sembrarono a molti solo pericolose utopie.
Perché l’idea fondante, come spiega uno dei suoi artefici, Claudio Bellanti, del Sunia, il sindacato che più credette e volle impegnarsi arrivando persino a organizzare seminari di formazione all’autogestione, nell’istituto, era dare credito. Credito, alle persone assegnatarie, che spesso provenivano da storie di devianze o da situazioni disperate o da passati non certo esemplari, che sarebbero riusciti a gestire le parti comuni, i bisogni quotidiani, insomma, l’amministrazione ordinaria da soli. Da soli? Incredibile, per i tempi, dal momento che si scontava un pregiudizio culturale, infiltrato anche in alcuni sindacati degli inquilini, secondo il quale gli assegnatari delle case popolari non sarebbero riusciti a tenere a bada le spinte “fuorvianti” che derivavano dalle loro vicende, personali e non. In altre parole, era troppo difficile da credere, che, una volta gestori di soldi comuni (esiste un fondo che si avvale dei contributi degli inquilini del condominio, utilizzato per le spese comuni e ordinarie) le persone avrebbero potuto dimostrarsi capaci di amministrare con l’occhio non agli interessi personali, bensì alla piccola comunità da cui erano stati eletti. E invece …

Leggi: Stamp Toscana, 20/02/2019


martedì 19 febbraio 2019
Incendio a Librino, Milazzo (Sunia): “E’ emergenza stato di degrado”

L’incendio dei giorni scorsi negli appartamenti di viale Moncada a Librino, fortunatamente senza vittime, potrebbe essere l’occasione per avviare i lavori di manutenzione straordinaria nel complesso di edilizia popolare pubblica. Lo auspica il Sunia di Catania
L’incendio dei giorni scorsi negli appartamenti di viale Moncada a Librino, fortunatamente senza vittime, potrebbe essere l’occasione per avviare i lavori di manutenzione straordinaria nel complesso di edilizia popolare pubblica. Lo auspica il Sunia di Catania che ricorda come “su questo complesso alcuni mesi fa il nostro sindacato degli inquilini, aveva acceso i riflettori e aperto una vertenza per denunciare l’evidente stato di degrado”, ricorda la segretaria Giusi Milazzo.
“La mancanza di ascensori e le continue ingenti perdite d’acqua dalle vasche per la raccolta idrica sono altri aspetti gravi che vanno rilevati – continua- eppure nessun intervento da quando abbiamo lanciato l’appello, è stato effettuato. Una nota del Comune del maggio 2018 assicurava che si sarebbe provveduto, ma è invece rimasta lettera morta. Ripenserà il Comune ai fondi nazionali per le manutenzioni che non ha sino ad oggi utilizzato?” Il Sunia crede che qualunque sia la causa che abbia scatenato l’incendio a Librino, “lo stato di gravissimo degrado degli immobili aggrava di certo la pericolosità anche degli eventi accidentali. Per questo e anche per conoscere quali decisioni siano prese in merito alla ricollocazione degli inquilini chiediamo un urgente incontro”.

Leggi: Catania Today, 19/02/2019


martedì 19 febbraio 2019
Emergenza abitativa Foggia: le proposte di Sunia e Cgil

Foggia e il ‘ricatto’ dell’emergenza abitativa: tra case sfitte e corse all’occupazione, ecco le cifre (e le colpe). Conferenza stampa di Sunia e Cgil. “Il Comune non ha mai costituito un ufficio casa. Si assegnano alloggi sempre e solo in emergenza e senza alcun avviso pubblico”. Appello al Prefetto
Nelle ultime settimane l’emergenza abitativa ha dominato la scena politica della città di Foggia ottenendo l’attenzione della cronaca nazionale. L’argomento è tanto importante da richiedere un approfondimento non solo rispetto alle varie situazioni presenti nel Comune di Foggia, ma anche sul termine usato e, a volte, abusato: di cosa parliamo davvero quando parliamo di “emergenza abitativa”? Siamo abituati a pensare che l’emergenza abitativa nasca soltanto dall’uso di alloggi impropri o strutture non adatte e degradate (baracche, container.). “In realtà riteniamo necessario diversificare le varie categorie di bisogno legate alla casa: da quelle più gravi legate a chi una casa non ce l’ha, a quelle di chi una casa ce l’ha ma rischia di perderla, oppure a chi è impossibilitato ad accedere al bene “casa” a causa della sempre maggiore incidenza dei costi abitativi sui redditi. Si pensi alle giovani coppie, ai giovani soli, ai lavoratori, ai migranti, alle famiglie numerose, agli anziani, agli sfrattati, fino ai casi estremi di chi è costretto a vivere in alloggi impropri o di fortuna. Dunque, rispetto a tutte queste categorie, il Comune di Foggia è almeno in grado di fornire numeri e dati certi?”. Così in conferenza stampa oggi Michela De Palma, Segretaria provinciale SUNIA, Nicola Zambetti, segretario nazionale, e Maurizio Carmeno, segretario generale Cgil Foggia. “Dall’emergenza casa alla programmazione del territorio contro ogni ricatto alla città” il titolo dell’incontro.

Leggi: Foggia Today, 19/02/2019


giovedì 10 gennaio 2019
Detrazione casa di riposo: cosa rientra nella quota sanitaria scaricabile e cosa esula nella quota alberghiera

Ci siamo occupati più volte della detrazione casa di riposo: in vista della dichiarazione dei redditi è tempo di raccogliere la documentazione per le spese detraibili nel 730/2019. In occasione della pubblicazione della bozza del Modello 730/2019, l’Agenzia delle Entrate ha confermato la possibilità di portare in detrazione la quota sanitaria per la casa di riposo per se stessi o per familiari a carico (anche non fiscalmente a carico se disabili e, in questo caso, per il 100% e non solo entro il 19%).
Un punto base che abbiamo quindi cercato di chiarire è che la detrazione riguarda solamente la quota sanitaria e non anche quella alberghiera. Diventa quindi fondamentale che nella fattura della casa di riposo siano indicate singolarmente le due voci o, in alternativa, che l’istituto consegni a fine anno un riepilogo delle prestazioni fornite. Eppure ci scrivono utenti lamentando di non ricevere la documentazione necessaria per la detrazione della spesa per la casa di riposo dalla struttura stessa. Esistono obblighi a tal proposito o ci sono altri metodi per distinguere la quota sanitaria della casa di riposo da quella alberghiera? Quali prestazioni rientrano nell’una e quali nell’altra?

Leggi: Investire Oggi, 10/01/2019


IN AGENDA:

Bologna si prende cura. Dal 28 febbraio al 2 marzo tre giornate dedicate al welfare cittadino

Raccontare la qualità del nostro welfare, sociale, sanitario, educativo, abitativo e culturale, la sua storia e le prospettive. E’ questa l’idea al centro di “Bologna si prende cura. I tre giorni del welfare”, la grande manifestazione che animerà la nostra città dal 28 febbraio al 2 marzo.
Tre giornate per toccare con mano i servizi, le buone prassi, i progetti, promossi dal Comune di Bologna in sinergia con le istituzioni e gli attori sociali del territorio.
In programma oltre 50 eventi tra convegni con ospiti internazionali, seminari e workshop, mostre, spettacoli, proiezioni, passeggiate di quartiere, laboratori con i cittadini.
Il programma completo verrà messo a disposizione sul nostro sito e nella nostra pagina Facebook.
Per informazioni
Segreteria Organizzativa, itregiornidelwelfare@comune.bologna.it

Leggi: Comune di Bologna


I prossimi appuntamenti di Italia Longeva: due eventi importanti nel 2019

Italia Longeva, il network dedicato all’ invecchiamento, creato dal Ministero della Salute, dalla Regione Marche e dall’IRCCS INRCA per promuovere una nuova visione dell’anziano quale risorsa per la società, ha messo a punto un interessante calendario di incontri per i primi mesi del nuovo anno. Il 12 marzo 2019 a Milano presso la Regione Lombardia (Palazzo Pirelli) si terrà l’incontro “La Babele dell’Assistenza Domiciliare in Italia: key player a confronto. Contesto, sfide, best practice e proposte di miglioramento organizzativo” con il con il patrocinio della Regione Lombardia. L’iniziativa si propone come una nuova tappa del percorso sulla Long-Term Care di Italia Longeva. Saranno presentati casi di best practice e si dibatterà di: accreditamento, integrazione sociosanitaria, ruolo del privato, strumenti di VMD, processi di monitoraggio e di verifica della qualità del servizio, tecnoassistenza.
Altro appuntamento di punta è fissato a Roma il 3 e 4 luglio presso il Ministero della Salute (Auditorium Viale Ribotta) in occasione degli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine.
Giunta alla quarta edizione, la due giorni annuale di incontro e confronto tra gli attori che entrano a diversi livelli nella programmazione, organizzazione e gestione del sistema sociosanitario e assistenziale dedicato alle cure a lungo termine si propone come un’occasione di aggiornamento e di discussione allargata su modalità efficaci e sostenibili per la presa in carico degli anziani fragili.
Tutte le info e gli aggiornamenti sul sito www.italialongeva.it

Leggi: Auser


I centri storici stanno diventando le nostre periferie?

Il tema sarà discusso nel corso della Rassegna Urbanistica Nazionale organizzata dall’Inu dal 3 al 6 aprile
In una fase storica in cui il dibattito pubblico che riguarda più strettamente i temi dell’urbanistica e dell’architettura si è concentrato sulla grande questione della riqualificazione delle periferie, esiste un argomento che nel nostro Paese ha almeno la stessa importanza dal punto di vista del portato culturale, ovvero la condizione e le prospettive della miriade di centri storici di cui è costellata la Penisola.
L’Istituto Nazionale di Urbanistica se ne occupa attraverso la Community “Città storica”, coordinata da Marisa Fantin. L’argomento sarà al centro anche dell’esposizione e degli incontri della settima Rassegna Urbanistica Nazionale “Mosaico Italia: raccontare il futuro”, in programma a Riva del Garda dal 3 al 6 aprile.
Proprio in questi giorni all’attenzione della cronaca c’è la decisione dell’amministrazione comunale veneziana di introdurre gradualmente, fino al 2022, una vera e propria tassa che risponde allo scopo di limitare e controllare le presenze del turismo cosiddetto “mordi e fuggi”. Nel corso del lavoro impostato finora, la Community di Fantin ha operato sulla raccolta di esperienze e la promozione del confronto con associazioni, Ordini professionali, Università.

Leggi: Edilportale


Mettersi insieme e cercare soluzioni: verso la Biennale della prossimità

Si terrà a Taranto dal 16 al 19 maggio la terza edizione della manifestazione dedicata a cittadini e associazioni che operano all’insegna del bene comune. Anche il programma si costruirà con le proposte dei partecipanti. Iscrizioni e segnalazioni di idee entro il 31 marzo
La Biennale della prossimità arriva al sud: dopo la prima edizione a Genova nel 2015 e l’appuntamento di Bologna nel 2017, la manifestazione approda a Taranto dal 16 al 19 maggio. E’ promossa da 17 organizzazioni nazionali (diverse realtà che si occupano di cooperazione sociale, associazionismo, volontariato, sindacato, enti pubblici) in collaborazione con  il CSV di Taranto e un comitato locale cui aderiscono oltre 40 enti tarantini.
Ciò che rende originale la manifestazione è l’idea di creare uno spazio dedicato al confronto fra gruppi di cittadini e associazioni che mettono in pratica quotidianamente il concetto di prossimità: individuano insieme un bisogno comune, cercano soluzioni condivise, le realizzano mettendosi in gioco in prima persona rendendole accessibili a un pubblico più ampio come bene comune.
Di esempi concreti ce ne sono diversi: dalle forme di abitare solidale ad iniziative anti spreco o per la riqualificazione di spazi pubblici e di immobili degradati.
A Taranto sarà possibile conoscere queste esperienze e scambiare competenze grazie a workshop, momenti di confronto, testimonianze; ci sarà anche arte, convivialità, animazione di strada e molto altro: tutte iniziative che andranno a comporre il programma partecipato – altro elemento innovativo – che si costruirà settimana dopo settimana grazie alle proposte degli iscritti.

Leggi. Redattore Sociale


IN EVIDENZA:

 ISEE: modifica periodo validità delle DSU – Validità fino al 31 dicembre 2019
Il periodo di validità delle Dichiarazioni Sostitutive Uniche presentate dal 1° gennaio al 31 agosto 2019 è prorogato al 31 dicembre 2019, per effetto del decreto legge n. 4 del 28 gennaio 2019, in corso di conversione, che ha modificato l’articolo 10 del Decreto legislativo 147 del 2017, laddove prevede che la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), utile ai fini dell’ISEE, è valida dal momento della presentazione fino al successivo 31 agosto.
In una comunicazione pubblicata sul sito istituzionale il 12 febbraio scorso, l’Inps avverte che alle DSU presentate quest’anno, a legislazione vigente, si applicano le seguenti regole: le Dichiarazioni Sostitutive Uniche (DSU) presentate dal 1° gennaio al 31 agosto 2019 sono valide dal momento della presentazione sino al 31 dicembre 2019 (ad es., una DSU presentata il 10 febbraio 2019 è valida dal 10 febbraio 2019 al 31 dicembre 2019). Inoltre, l’Inps precisa che le DSU già attestate, che recavano data scadenza 31 agosto 2019, sono state aggiornate sul portale con la nuova data di scadenza. Pertanto, le attestazioni ISEE, già rilasciate, con data scadenza del 31 agosto 2019 devono essere considerate valide e con scadenza 31 dicembre 2019.
Le Dichiarazioni Sostitutive Uniche (DSU) presentate dal 1° settembre 2019 sono soggette alla disciplina generale, per cui sono valide dal momento della presentazione al successivo 31 agosto (ad esempio, una DSU presentata il 1° ottobre 2019 è valida dal 1° ottobre 2019 sino al 31 agosto 2020).

Leggi: Inca


Previdenza: proroga APE Sociale – Le indicazioni di Inps

Con la circolare INPS 1febbraio 2019, n. 15, l’Istituto fornisce istruzioni per l’applicazione della proroga dell’APE Sociale prevista dal decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4. La circolare fornisce, inoltre, chiarimenti riguardanti la decorrenza delle indennità per i soggetti che, essendo in possesso della relativa certificazione, non hanno presentato domanda del beneficio entro il 31 dicembre 2018.
‘Inps precisa che il modello di domanda per la verifica delle condizioni e per l’accesso al beneficio sono gli stessi già in uso nel 2018 e sono reperibili sul sito istituzionale. Le richieste di verifica delle condizioni andranno presentate entro il 31 marzo 2019 e, successivamente, entro il 15 luglio 2019 e il 30 novembre 2019. L’esito delle stesse sarà fornito rispettivamente entro il 30 giugno 2019, il 15 ottobre 2019 e il 31 dicembre 2019.
Tra i diversi scaglioni di richiesta l’Istituto effettuerà il monitoraggio della disponibilità delle risorse finanziarie. L’Istituto precisa inoltre che l’APE Sociale, in presenza di tutti i requisiti, decorre dal primo giorno del mese successivo alla domanda di trattamento, previa cessazione dell’attività di lavoro dipendente, autonomo e parasubordinato, svolta in Italia o all’estero.

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Pensioni con Quota 100 e opzione donna. Prime indicazioni operative di Inps

Dopo la pubblicazione in Gazzetta del decreto legge n. 4 del 28 gennaio, l’Inps rende note le modalità operative per presentare domanda di pensione con Quota cento, pensione anticipata, ordinaria e cosiddetta Opzione donna, tramite l’accesso ai servizi online. Il messaggio n. 395, pubblicato sul sito istituzionale nella giornata di oggi, precisa che seguirà la pubblicazione della circolare illustrativa delle nuove disposizioni di legge.
Le domande di pensione che rientrano in queste fattispecie possono essere presentate con le seguenti modalità:
Il cittadino in possesso delle credenziali di accesso (PIN rilasciato dall’Istituto, SPID o Carta nazionale dei servizi) può compilare e inviare la domanda telematica di accesso alla pensione disponibile fra i servizi on line, sul sito www.inps.it, nella sezione “Domanda Pensione, Ricostituzione, Ratei, ECOCERT, APE Sociale e Beneficio precoci”.
Una volta effettuato l’accesso e scelta l’opzione “NUOVA DOMANDA” nel menù di sinistra, occorre selezionare in sequenza:
per la pensione cosiddetta quota 100: “Pensione di anzianità/vecchiaia” > “Pensione di anzianità/anticipata” > “Requisito quota 100”;
per la pensione anticipata: “Pensione di anzianità/vecchiaia” > “Pensione di anzianità/anticipata” > “Ordinaria”;
per la pensione anticipata cosiddetta opzione donna: “Pensione di anzianità/vecchiaia” > “Pensione di anzianità/anticipata” > “Contributivo sperimentale lavoratrici”.

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Infortuni domestici: estesa tutela Inail – Scade il 31/01 pagamento premio assicurativo

Estesa la tutela Inail per chi si prende cura in modo abituale ed esclusivo della casa e dei familiari. Il versamento del premio annuale deve essere effettuato entro il 31 gennaio. Tra le novità in vigore dal primo gennaio, l’abbassamento dal 27% al 16% del grado minimo di invalidità per la costituzione della rendita e l’introduzione di una prestazione una tantum per le menomazioni comprese tra il 6% e il 15%. In attesa del decreto di attuazione delle misure contenute nella legge di bilancio 2019, il premio da versare entro il 31 gennaio resta pari a 12,91 euro
Ricordiamo che l’assicurazione contro gli infortuni in ambito domestico è obbligatoria per tutte le persone che svolgono un’attività rivolta alla cura dei componenti della famiglia e dell’abitazione, in modo abituale ed esclusivo e senza vincoli di subordinazione. Con la legge di Bilancio 2019, la copertura si applica fino ai 67 anni di età. In particolare, le novità, in vigore dallo scorso primo gennaio, riguardano l’abbassamento del grado di invalidità che è necessario per la costituzione della rendita, passato dal 27% al 16%, l’introduzione di una prestazione una tantum pari a 300 euro, quando l’inabilità permanente accertata è compresa tra il 6% e il 15%, e il riconoscimento dell’assegno per assistenza personale continuativa ai titolari di rendita per determinate menomazioni. La nuova normativa, inoltre, ha esteso di due anni l’età dei beneficiari della tutela assicurativa, che ora si applica alle persone tra i 18 e i 67 anni, anziché tra i 18 e i 65 anni.

Leggi: Inca


SEGNALAZIONI:

Disabilità, Rete ferroviaria italiana lancia “Salablu+”: l’app per la ridotta mobilità

La nuova applicazione è esplicitamente dedicata alle persone con disabilità e ridotta mobilità, anche temporanea, che scelgono di viaggiare in treno. Una volta scaricata permetterà di costruire il proprio viaggio in maniera semplice
Richiedere e prenotare assistenza dal proprio smartphone in una delle oltre 300 stazioni gestite dal servizio Sala Blu, rimanendo in contatto con gli operatori attraverso la chat o il telefono e rendendo, così, più agevole l’utilizzo dei treni per le persone con ridotta mobilità. Questo l’obiettivo della nuova applicazione ‘Salablu+’, presentata oggi alla stazione Termini di Roma dall’ad e dg di Rfi, Maurizio Gentile.
La nuova app è esplicitamente dedicata alle persone con disabilità e ridotta mobilità, anche temporanea, che scelgono di viaggiare in treno. Una volta scaricata permetterà di costruire il proprio viaggio in maniera semplice, di consultare i tabelloni degli orari di partenza e arrivo di qualsiasi stazione, di ricevere notifiche sul proprio viaggio e di contattare un operatore di Sala Blu. Il servizio di assistenza e inoltre arricchito con la nuova funzionalità web-chat dedicata alle persone con disabilità uditiva.

Leggi: Redattore Sociale


 2° Rapporto CENSIS EUDAIMON sul Welfare Aziendale – Il lavoro visto e vissuto dai lavoratori

Presentato a Roma il 2° Rapporto CENSIS EUDAIMON sul Welfare Aziendale. Il rapporto vuole offrire uno spaccato sull’evoluzione reale del lavoro fuori e dentro le aziende, ponendo in evidenza l’importante contributo che il welfare aziendale può dare al miglioramento delle condizioni dei lavoratori, al clima aziendale e anche sulle performance competitive delle aziende stesse.
Nell’Italia dipinta dal CENSIS emerge un mercato del lavoro connotato da una crisi retributiva ormai evidente, tanto più penalizzante quanto si svolgono funzioni esecutive, con disparità rilevanti anche nei costi sociali e sanitari associati al lavoro. In vent’anni, si è assistito ad una redistribuzione interna del reddito, con una riduzione di quello di operai ( – 2,7% tra il 1998 e il 2016 ) e impiegati ( -2,6% tra il 1998 e il 2016 ) e un aumento di quello delle posizioni dirigenziali ( dirigenti + 9,4% ).
Il problema di retribuzioni basse e ferme è tanto più grave quanto più si scende nella piramide gerarchica. Il welfare aziendale può giocare un ruolo importante nell’ammortizzare le disparità che pure penalizzano maggiormente esecutivi e impiegati. Non a caso il 68,7% dei lavoratori intervistati è risultato favorevole a scambiare qualche incremento retributivo con servizio di welfare aziendale.

Leggi: Lavorosi.it


Prendersi cura di genitori che “hanno qualcosa che non va”: miniguida per sopravvivere

Per i figli caregiver (spesso completamente invisibili) la pubblicazione di Stefania Buoni “Quando mamma e papà hanno qualcosa che non va”. Una bussola per capire “come sopravvivere quando tutto sembra crollare”, prendersi carico anche della propria sofferenza, e gestire “il dolore dell’anima”
C’è un immenso e invisibile iceberg che molto spesso non si conosce perché non viene raccontato e riguarda le tante storie di ragazzi e ragazze che vivono con un genitore colpito da malattia mentale. Secondo l’Istat (dati al 2011) i giovani caregiver tra i 15 e i 24 anni sono circa 170 mila, ma il numero è sottostimato, mancano ad esempio i figli di coloro che non hanno avuto diagnosi e non sono in trattamento per la propria patologia psichiatrica, mancano altresì i bambini e i giovani adulti. Secondo l’Oms nel mondo 400 milioni di persone soffrono di depressione, 60 milioni di disturbo bipolare e 21 milioni di schizofrenia, di queste circa un quarto sono genitori. Di malattia mentale genitoriale si parla troppo poco e a farne le spese sono spesso i più vulnerabili, ovvero i figli. Nasce per loro la miniguida alla sopravvivenza “Quando mamma e papà hanno qualcosa che non va” (Editoria Sociale, 2018) di Stefania Buoni, presidente e fondatrice, con Gaia Cusini, Carlo Miccio e Marco Fiore, della prima associazione italiana dedicata, la “Comic Children of mentally Ill parents”.

Leggi: Redattore Sociale


Dal sito di Abitare e Anziani si può scaricare gratuitamente l’ultimo numero di Abitare e Anziani Informa dedicato interamente alle cose urgenti che il Governo e il Parlamento dovrebbero fare per garantire alle persone anziane di poter invecchiare serenamente in sicurezza nella propria abitazione.
La rivista è disponibile a questo link 

NEWS:

martedì 19 febbraio 2019
Un ascensore… qualche volta funzionante

Qualche mese fa quattro piani di scale tenendo in braccio il figlio con disabilità motoria, per consentirgli di vaccinarsi, ma quando l’ascensore si è rivelato nuovamente fuori servizio, i familiari hanno sporto denuncia. È accaduto all’ASL di Pietravairano (Caserta) e il fatto ha provocato un’interrogazione in Regione Campania, su sollecitazione della FISH Regionale, il cui presidente, Daniele Romano, si augura che da questo «parta un monitoraggio in tutte le strutture pubbliche di competenza regionale, per evitare altri episodi di discriminazione nei confronti di cittadini con disabilità».
La segnalazione alla FISH Campania (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) era arrivata da due genitori della Provincia di Caserta: il loro figlio, persona con disabilità motoria, si era trovato di fronte a un ascensore fuori servizio nell’Azienda Sanitaria Locale di Pietravairano.
Non si trattava però di una novità, se è vero che qualche mese prima si era presentato lo stesso problema e per consentire al giovane di vaccinarsi, i familiari erano stati costretti a portarlo in braccio per quattro piani! Questa volta, dunque, di fronte al ripetersi dell’episodio, i genitori hanno sporto denuncia alla locale Stazione dai Carabinieri.

Leggi: Superando, 19/02/2019


lunedì 18 febbraio 2019
ISEE: modifica periodo validità delle DSU

Validità fino al 31 dicembre 2019
Il periodo di validità delle Dichiarazioni Sostitutive Uniche presentate dal 1° gennaio al 31 agosto 2019 è prorogato al 31 dicembre 2019, per effetto del decreto legge n. 4 del 28 gennaio 2019, in corso di conversione, che ha modificato l’articolo 10 del Decreto legislativo 147 del 2017, laddove prevede che la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), utile ai fini dell’ISEE, è valida dal momento della presentazione fino al successivo 31 agosto.
In una comunicazione pubblicata sul sito istituzionale il 12 febbraio scorso, l’Inps avverte che alle DSU presentate quest’anno, a legislazione vigente, si applicano le seguenti regole: le Dichiarazioni Sostitutive Uniche (DSU) presentate dal 1° gennaio al 31 agosto 2019 sono valide dal momento della presentazione sino al 31 dicembre 2019 (ad es., una DSU presentata il 10 febbraio 2019 è valida dal 10 febbraio 2019 al 31 dicembre 2019). Inoltre, l’Inps precisa che le DSU già attestate, che recavano data scadenza 31 agosto 2019, sono state aggiornate sul portale con la nuova data di scadenza. Pertanto, le attestazioni ISEE, già rilasciate, con data scadenza del 31 agosto 2019 devono essere considerate valide e con scadenza 31 dicembre 2019.
Le Dichiarazioni Sostitutive Uniche (DSU) presentate dal 1° settembre 2019 sono soggette alla disciplina generale, per cui sono valide dal momento della presentazione al successivo 31 agosto (ad esempio, una DSU presentata il 1° ottobre 2019 è valida dal 1° ottobre 2019 sino al 31 agosto 2020).

Leggi: Inca, 18/02/2019


lunedì 18 febbraio 2019
Pensione di Cittadinanza solo al 3% delle pensioni

La norma
Il decreto legge n.4/2019 prevede, come è noto, l’istituzione della Pensione di cittadinanza (Pdc) al fine di contrastare la povertà degli anziani.
La norma prevede che per “i nuclei familiari composti esclusivamente da uno o più componenti di età pari o superiore a 67 anni”,   il Reddito di cittadinanza (Rdc) assume la denominazione di Pensione di cittadinanza e che “i requisiti per l’accesso e le regole di definizione del beneficio economico, nonché le procedure per la gestione dello stesso, sono le medesime del Rdc, salvo dove diversamente specificato”.
La pensione di cittadinanza si compone di 2 elementi:
a) Una componente ad integrazione del reddito familiare fino alla soglia di € 7.560 annui moltiplicata per il parametro della scala di equivalenza;
b) Una componente, per le famiglie in affitto, pari all’ammontare del canone annuo previsto nel contratto di locazione fino ad un massimo di € 1.800 annui.
In virtù dei vari vincoli l’importo massimo mensile erogabile in una famiglia con 2 ultrasessantasettenni  è di 1.032 euro (Cfr. Tab. 1). Il beneficio economico non può essere inferiore a € 480 annui.
La pensione di cittadinanza, diversamente dal Rdc, è permanente ed è suddivisa in parti uguali tra i componenti il nucleo familiare.

Leggi: Welforum, 18/02/2019


venerdì 15 febbraio 2019
Arriva la casa popolare a punti: decurtazioni in caso di gravi comportamenti

Chi sporca, danneggia o viola le regole di convivenza negli alloggi di edilizia residenziale pubblica dei Comuni dell’Unione pedemontana parmense perde punti. Se arriva a zero, deve lasciare l’appartamento. “L’obiettivo è stimolare gli assegnatari a un comportamento civile, responsabilizzare e coinvolgere nella gestione”
Una carta a punti che vengono via via decurtati in caso di violazioni, come accade per la patente. È quella che viene rilasciata agli assegnatari delle case popolari dei Comuni dell’Unione Pedemontana Parmense per garantire il rispetto degli immobili e dei vicini. Il regolamento – redatto dall’Azienda Pedemontana Sociale insieme ad Acer Parma (gestore degli alloggi per conto dell’Unione) è stato approvato a dicembre dal Consiglio dell’Unione, la Carta dell’assegnatario è stata introdotta dall’inizio dell’anno. “Abbiamo sviluppato questo regolamento cercando di raccogliere il meglio delle esperienze del territorio regionale – ha detto Aldo Spina, assessore per i Servizi alla persona dell’Unione e sindaco di Sala Baganza – L’obiettivo non è solo quello di stimolare gli assegnatari a un comportamento di convivenza civile e al rispetto del patrimonio pubblico, ma anche di renderli responsabili e coinvolgerli nella sua gestione”.

Leggi: Redattore Sociale, 15/02/2019


giovedì 14 febbraio 2019
Riqualificazione della città, ‘trasformazioni urbane innovative’ cercansi

Call for project di Cnappc e Anci rivolta a professionisti, enti pubblici e associazioni
“Trasformazioni urbane innovative” è il tema della Call for project che il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (Cnappc), con il Patrocinio dell’Anci, promuove per mettere in rete e a sistema gli interventi innovativi di riqualificazione urbana, realizzati in particolar modo, ma non esclusivamente, attraverso i Programmi Europei e capaci di diventare elementi propulsori e significativi della rigenerazione urbana.
L’iniziativa intende raccogliere le buone pratiche, già realizzate o in corso di realizzazione, attraverso i Programmi Nazionali ed Europei (Piano Periferie, UIA, Smart City, Urbact, Horizon 2020, ecc.) sui temi dell’Agenda Urbana (mobilità sostenibile, efficientamento energetico, infrastrutture per l’inclusione sociale, tutela dell’ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali) e alle diverse scale d’intervento: aree densamente edificate, parchi, piazze, ma anche piccoli angoli della città e micro-interventi partecipati promossi e/o realizzati dal basso con associazioni e abitanti. Interventi, quindi, che scommettono sulla città pubblica, sulla resilienza della città, sulla partecipazione di cittadini e stakeholder ai processi decisionali per la costruzione di una città condivisa.

Leggi: Edilportale, 14/02/2019


mercoledì 13 febbraio 2019
Invecchiare in una società sempre più connessa

Auser Monza e Brianza coinvolta in un progetto internazionale
Il processo d’invecchiamento demografico che sta interessando la gran parte dei paesi europei, porta con sé un certo numero di sfide individuali e collettive. Tra queste, occupa senza dubbio un posto di rilievo quella legata alla solitudine. Numerose ricerche hanno dimostrato che la solitudine rende l’anziano ancora più fragile, accresce il rischio di patologie fisiche e mentali.
Comprendere il legame che intercorre tra la rete di relazioni sociali in cui è inserito l’anziano e il suo stato di salute e di benessere diventa fondamentale, non soltanto per migliorare la qualità della vita individuale, ma anche per prevenire la spesa in servizi sanitari.
Auser Monza e Brianza è partner del progetto Aging in a networking society. Older people, social networks and wellbeing, recentemente finanziato da Fondazione Cariplo e che si propone di offrire un contributo attraverso l’attività di ricerca, riflettendo sull’attualità di questi temi.
Il progetto è coordinato dalla professoressa Emanuela Sala del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale
dell’Università Milano Bicocca e condotto da un team di ricercatori dell’Università Bicocca, Fondazione Golgi Cenci e Middlesex University London. Il progetto vede, inoltre, la collaborazione di uno dei massimi esperti europei in materia di anziani e solitudine, Kieren Walsh, direttore dell’Irish Centre for Social Gerontology.

Leggi: Auser, 13/02/2019


mercoledì 13 febbraio 2019
Smart city? Un futuro obbligato

Quello delle Smart City, più che possibile, è un futuro “obbligato” per il il bene dell’umanità. Con prospettive importanti nel mercato del lavoro, visto quanto sono destinati a crescere i livelli di occupazione determinati dalla nuova configurazione e strutturazione dei centri urbani. Dove settori come i sistemi gestionali, la domotica, la sicurezza e la riqualificazione di spazi stanno acquisendo sempre più peso. E dove, per un futuro davvero sostenibile, l’Italia si presenta come laboratorio ideale in cui intrecciare la dimensione global con infinite realtà glocal, indispensabili per salvare un principio necessario come l’identità.
In seno alla società di consulenza EY, colosso globale che conta oltre 270 mila persone in più di 150 paesi nel mondo, il principio è così chiaro da prevedere una specifica divisione “Future of Cities”. Il leader mondiale Advisory del team di esperti è un ingegnere italiano, Gianluca Di Pasquale, manager con importanti esperienze maturate nei mercati delle telecomunicazioni, mobilità e trasporti, energia e Finance.

Leggi: Quotidiano Condominio, Il Sole 24 Ore, 13/02/2019


mercoledì 13 febbraio 2019
Bonus per la casa, l’Agenzia delle Entrate aggiorna le guide

Novità, adempimenti e procedure per fruire nel 2019 della detrazione fiscale per le ristrutturazioni, del bonus mobili e dell’ecobonus
L’Agenzia delle Entrate aggiorna le guide su bonus ristrutturazioni, bonus mobili ed ecobonus con le ultime novità fiscali, riassumendo gli adempimenti richiesti e le procedure da seguire per poterne usufruire.
Bonus ristrutturazioni: proroga e obbligo trasmissione dati Enea
La guida al bonus ristrutturazioni ricorda che è possibile usufruire della detrazione Irpef 50% e del limite massimo di spesa di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare per le spese di recupero del patrimonio edilizio fino al 31 dicembre 2019.  Salvo che non intervenga una nuova proroga, dal 1° gennaio 2020 la detrazione tornerà alla misura ordinaria del 36% e con il limite di 48.000 euro.
Dal 2018 è stato introdotto l’obbligo di trasmettere all’Enea le informazioni sui lavori effettuati, analogamente a quanto già previsto per la riqualificazione energetica degli edifici. Questa nuova comunicazione è necessaria per monitorare e valutare il risparmio energetico conseguito con la realizzazione degli interventi di recupero edilizio.
Infine, l’Agenzia ricorda gli altri benefici fiscali per i lavori sul patrimonio immobiliare introdotti negli anni: la possibilità di pagare l’Iva in misura ridotta e quella di portare in detrazione gli interessi passivi pagati sui mutui stipulati per ristrutturare l’abitazione principale.

Leggi: Edilportale, 13/02/2019


mercoledì 13 febbraio 2019
L’ascensore è sempre più «libero»

Sono interventi di edilizia libera tutti gli interventi tesi all’eliminazione delle barriere architettoniche. Tra essi vi sono ad esempio l’installazione di ascensori interni, il montacarichi, il servoscala e le rampe rientrano tra i lavori di edilizia libera.
Questo è il dettame del D.M. 2 marzo 2018, cd. Glossario unico per le opere di edilizia libera. Presupposto per la sua applicabilità è il rispetto della normativa in ambito di Scia ex D.lgs. 222/2016.

Leggi: Quotidiano Condominio, il Sole 24 Ore, 13/02/2019


martedì 12 febbraio 2019
Luce e gas: per le famiglie un salasso da 1.200 euro l’anno

Quanto hanno speso nel 2018 le famiglie* italiane per pagare le bollette di luce e gas? Molto: in media circa 1.200 euro. È quanto ha stimato l’Osservatorio sull’energia di Facile.it che, analizzando un campione di oltre 63mila contratti raccolti nel corso del 2018, ha potuto stimare con buona precisione il peso che hanno le bollette sui budget dei consumatori italiani.
Nello specifico, per l’energia elettrica una famiglia media italiana lo scorso anno ha pagato 417 euro, mentre per il gas ha speso 762 euro.
Il risparmio
“Nonostante il passaggio obbligatorio dal mercato tutelato a quello libero sia stato rimandato al 2020, è importante valutare sin da subito e con attenzione la propria bolletta di luce e gas – spiega Silvia Rossi, responsabile energia di Facile.it -. Cambiare regime può consentire di ridurre sensibilmente il costo delle utenze domestiche, con un risparmio che può arrivare al 25% per l’energia elettrica e al 15% per quanto riguarda il gas”.
Le bollette dell’energia elettrica e del gas sono considerate dagli italiani una delle spese che incidono maggiormente sul budget familiare e, secondo una recente indagine** realizzata da mUp Reasearch per Facile.it, sono più di 17 milioni i consumatori che nel 2019 cercheranno di cambiare fornitore per ridurre i costi.
Tornando all’analisi, per verificare il risparmio Facile.it ha simulato il costo di una bolletta luce e gas utilizzando la migliore tariffa mercato libero 2018, in fascia monoraria, disponibile sul comparatore. A parità di consumi, la stessa famiglia avrebbe speso per la bolletta elettrica 305 euro l’anno – con un risparmio di 112 euro rispetto al mercato tutelato – mentre per il gas avrebbe pagato 639 euro, con una riduzione della bolletta pari a 123 euro.

Leggi: Quotidiano del Condominio, 12/02/2019


martedì 5 febbraio 2019
Rigenerazione urbana, un disegno di legge all’esame della Commissione Ambiente della Camera

Principi generali in materia di rigenerazione urbana nonché di perequazione, compensazione e incentivazioni urbanistiche
È in corso presso la Commissione Ambiente della Camera dei Deputati l’esame del Disegno di legge recante “Principi generali in materia di rigenerazione urbana nonché di perequazione, compensazione e incentivazioni urbanistiche”.
La finalità di tale testo – spiega il portale del Consiglio nazionale degli Architetti – è di disciplinare gli istituti della perequazione, della compensazione e dell’incentivazione urbanistica volta a favorire il superamento della centralità dello strumento del piano regolatore generale (PRG) e ad anticipare alcune linee di una più complessiva riforma organica della legge urbanistica nazionale, per assecondare le esigenze di trasformazione urbana e territoriale, anche al fine di evitare ulteriore consumo di suolo.
In particolare, all’art. 6 si dispone che, al fine di garantire un elevato livello delle prestazioni architettoniche e tecnologiche delle trasformazioni urbanistiche e edilizie e in particolare dell’inserimento paesaggistico e ambientale degli edifici, le regioni possono prevedere incentivazioni urbanistiche, volumetriche o di superficie, in presenza di iniziative private condotte attraverso la procedura del concorso internazionale di architettura, d’intesa con gli ordini professionali territorialmente competenti.

Leggi: Casa e Clima, 05/02/2019


mercoledì 30 gennaio 2019
Ascensore, gli accordi vanno rispettati

Nell’ambito dell’universo condominiale, la realizzazione di una opera, rientrante nella categoria giuridica delle innovazioni, che implicherebbe una notevole alterazione della entità sostanziale e della destinazione originaria della cosa comune – come, ad esempio, un ascensore – può scatenare interrogativi riguardanti la necessità o meno della maggioranza dei condòmini per ottenere il permesso alla sua realizzazione.
L’ordinanza n°2050 del 2019 della Cassazione ha affrontato questa problematica trattando un caso originato dal ricorso di uno dei due condòmini di un condominio napoletano nei confronti dell’altro, chiedendo l’annullamento della delibera con la quale l’assemblea condominiale aveva approvato, a maggioranza semplice, il progetto di realizzazione dell’impianto di ascensore, sul rilievo che, oltre a dover essere adottata con la maggioranza qualificata di cui all’art. 1136 c.c. ed all’art. 3 del regolamento condominiale, tale progetto aveva previsto la riduzione della larghezza delle scale sotto il limite di legge di cm.120. Costituendosi in giudizio, la seconda condòmina interventrice ed il condominio sostenevano la discrezionalità della maggioranza assembleare in quanto, trattandosi di un’opera volta al superamento delle barriere architettoniche, poteva essere approvata con la maggioranza semplice di cui all’art. 2 della I. n. 13 del 1989.

Leggi: Quotidiano Condominio, Il Sole 24 Ore, 30/01/2019


lunedì 28 gennaio 2019
Smart Housing: evoluzioni e tendenze nel nuovo Report CDP

Online il Report che analizza i cambiamenti della domanda abitativa in Italia, individuando prospettive di sviluppo e soluzioni innovative per un mercato immobiliare sempre più rivolto a nuovi target di destinatari
La domanda abitativa è cambiata nel corso del tempo e, con essa, il mercato residenziale nel suo complesso: è questo il dato di maggior rilievo che emerge dal Report Monografico “Smart Housing. Le nuove dimensioni dell’abitare” realizzato dal Servizio Ricerca e Studi CDP.
I fattori che hanno contribuito a questa evoluzione sono molti, dai cambiamenti demografici ai nuovi stili di vita, fino all’amplificarsi di alcuni macro-trend come la fragilità dei territori, i flussi migratori e l’invecchiamento della popolazione.
In questo scenario di sviluppo si inserisce l’impegno di CDP per la promozione di nuove soluzioni abitative, con le numerose iniziative di Social e Smart Housing realizzate per rispondere alle nuove esigenze immobiliari, contribuendo alla riqualificazione del territorio.
Per scoprire tutti i dettagli dello studio visita la pagina dedicata

Leggi: Cdp, 28/01/2019


DALLE REGIONI:

venerdì 15 febbraio 2019
Lo sconto sui fitti delle case popolari: la Regione dimentica il bonus anziani

Sconti sull’affitto agli anziani poveri: ma soltanto agli inquilini di case Aler e non per chi abita in alloggi comunali no. Nonostante un emendamento approvato in dicembre all’unanimità dal consiglio regionale la distinzione resta. «Cittadini di serie A e B», protesta la consigliera Pd Carmela Rozza. Ma l’assessore Stefano Bolognini assicura: «Stiamo monitorando».
Contrordine. «Al momento» per gli anziani poveri delle case popolari di proprietà comunale non c’è alcuno sconto sugli affitti. Nonostante il voto (unanime) del consiglio regionale, l’ordine di servizio dell’assessorato è quello di riservare le agevolazioni soltanto agli inquilini Aler.
Il caso nasce da una delibera della giunta regionale approvata a metà dicembre che, con una copertura finanziaria di 16 milioni di euro in tre anni, punta ad azzerare il canone d’affitto agli anziani indigenti che vivono nelle case popolari dell’Aler, l’azienda regionale di edilizia residenziale. Si tratta di andare incontro a una platea calcolata in circa novemila persone in tutta la regione, cioè inquilini con più di 70 anni di età e meno di 9 mila euro annui di reddito. A due condizioni: che siano in regola con i pagamenti dei canoni da almeno cinque anni che e siano residenti in Lombardia da almeno 10 anni. Il provvedimento, però, viene portato all’attenzione del consiglio regionale in occasione della discussione del bilancio preventivo. La consigliera del Pd Carmela Rozza propone un emendamento che estende la misura di welfare anche agli anziani poveri che vivono nelle case popolari di proprietà comunale. «Gli inquilini delle case popolari non sono di serie A e di serie B in base alla proprietà degli alloggi», dice in aula. E in effetti la sua proposta viene accolta e votata all’unanimità.

Leggi: Corriere della Sera, 15/02/2019


giovedì 14 febbraio 2019
Conferenza stampa per denuciare le gravissime responsabilità di Regione-Aler e Comune nella conduzione del programma di riqualificazione del quartiere Giambellino-Lorenteggio

Dall’avvio del progetto di riqualificazione del quartiere Giambellino – Lorenteggio al di là degli iniziali proclami delle Istituzioni interessate e della prima demolizione del fabbricato di testa in grave stato di pericolo in via Lonteggio, 181 dal 2017 in quartiere non si è visto più nessuno.
Ciò che doveva essere una vera e propria rinascita del Quartiere secondo le prime e ottimistiche dichiarazioni di Regione – Aler e Comune di Milano rilasciate a mezzo stampa nel corso del 2016/17, è stato invece purtroppo un vero e proprio fallimento dell’intera operazione.
Ciò si è reso possibile a causa della loro improvvisazione e imperizia nella valutazione dei tempi di messa in sicurezza degli stabili, delle fasi di progettazione e di appalto per i lavori di demolizione/ricostruzione e, infine rispetto alle nuove assegnazioni di cui le prime dovevano avvenire entro la fine del 2019.
Anche recentemente per nascondere i loro continui errori, è intervenuto anche l’Assessore regionale alla casa, che se la prende in generale con le famiglie che si trovano in stato di povertà e necessità abitativa estrema e che ancora vivono al civico 181 di via Lorenteggio.
Tale cortile è emblematico dell’inadeguatezza nella conduzione del progetto. Svuotato entro la fine del 2017 dagli inquilini regolari, abbiamo chiesto che venissero valutate anche caso per caso le situazioni di 5 famiglie di occupanti senza titolo in stato di necessità abitativa, rimaste nello stabile, secondo il Protocollo sindacale sottoscritto ad aprile 2017 con le Istituzioni, in modo da evitare inutili sgomberi e spreco di risorse pubbliche.

Leggi: Sunia, 14/02/2019


mercoledì 13 febbraio 2019
Treviso, un progetto di inclusione per gli anziani soli, al via “Victory”

Informatici Senza Frontiere, Israa e Anteas, presentano Victori, un innovativo progetto pilota che permetterà agli anziani della provincia di Treviso di sperimentare la comunicazione digitale e i social network e di accedere ad occasioni di condivisione in realtà virtuale. Il progetto è finanziato dalla Regione Veneto con risorse del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, coinvolgerà 70 utenti anziani di cui 10 disabili. I comuni del trevigiano coinvolti nell’iniziativa sono tredici: Treviso, Orsago, Colle Umberto, Resana, Borso del Grappa, Maser, Crocetta del Montello, Paese, Vittorio Veneto, Trevignano, Vedelago, Cordignano e Zero Branco. Tre i partner. Isf coordinatore che provvederà alla formazione dei volontari; Anteas attraverso la cui rete verranno individuati i volontari; Israa che fornirà le sedi in cui verranno svolte le attività del progetto. Le parole chiave del progetto saranno quindi: rete, formazione, socialità e comunicazione digitale.

Leggi: Auser, 13/02/2019


martedì 12 febbraio 2019
Palermo. Finanziaria regionale: Sunia Sicilia, “Ancora una volta ignorato il problema del disagio abitativo”
“Ancora una volta la finanziaria regionale e i testi del collegato non tengono in nessun conto il problema del disagio
abitativo”: lo dice la segretaria generale del Sunia regionale Giusy Milazzo.
Il Sunia assieme agli altri Sindacati di settore ha chiesto che nella finanziaria regionale ci sia un finanziamento per l’edilizia popolare sia per la manutenzione del patrimonio abitativo sia per la realizzazione di nuovi alloggi.
“Si sceglie invece – afferma Milazzo – di non investire su uno dei problemi sociali più drammatici così, come dimostrano l’altissimo numero degli sfratti , le morti dei senza tetto e i tanti casi di cui si occupano ogni giorno i mass media.
Ma ancora più ingiustificabile – aggiunge – è che non sia stata colta l’occasione della finanziaria per prevedere un piano di lotta agli sprechi con la riutilizzazione per fini abitativi sociali dei patrimoni edilizi pubblici o di proprietà di enti sotto il controllo pubblico non più utilizzati”.
Milazzo specifica che “il Sunia ritiene che questo sia un modo per far fronte al bisogno abitativo con una edilizia popolare di nuova concezione e un modo sostenibile di sottrarre questo patrimonio al degrado e all’incuria, scongiurando nel contempo che la parte più pregiata sia sottratta alla collettività e diventi oggetto di speculazioni immobiliari”.

Leggi: Sunia, 12/02/2019


IN AGENDA:

Bologna si prende cura. Dal 28 febbraio al 2 marzo tre giornate dedicate al welfare cittadino

Raccontare la qualità del nostro welfare, sociale, sanitario, educativo, abitativo e culturale, la sua storia e le prospettive. E’ questa l’idea al centro di “Bologna si prende cura. I tre giorni del welfare”, la grande manifestazione che animerà la nostra città dal 28 febbraio al 2 marzo.
Tre giornate per toccare con mano i servizi, le buone prassi, i progetti, promossi dal Comune di Bologna in sinergia con le istituzioni e gli attori sociali del territorio.
In programma oltre 50 eventi tra convegni con ospiti internazionali, seminari e workshop, mostre, spettacoli, proiezioni, passeggiate di quartiere, laboratori con i cittadini.
Il programma completo verrà messo a disposizione sul nostro sito e nella nostra pagina Facebook.
Per informazioni
Segreteria Organizzativa, itregiornidelwelfare@comune.bologna.it

Leggi: Comune di Bologna


I prossimi appuntamenti di Italia Longeva: due eventi importanti nel 2019

Italia Longeva, il network dedicato all’ invecchiamento, creato dal Ministero della Salute, dalla Regione Marche e dall’IRCCS INRCA per promuovere una nuova visione dell’anziano quale risorsa per la società, ha messo a punto un interessante calendario di incontri per i primi mesi del nuovo anno. Il 12 marzo 2019 a Milano presso la Regione Lombardia (Palazzo Pirelli) si terrà l’incontro “La Babele dell’Assistenza Domiciliare in Italia: key player a confronto. Contesto, sfide, best practice e proposte di miglioramento organizzativo” con il con il patrocinio della Regione Lombardia. L’iniziativa si propone come una nuova tappa del percorso sulla Long-Term Care di Italia Longeva. Saranno presentati casi di best practice e si dibatterà di: accreditamento, integrazione sociosanitaria, ruolo del privato, strumenti di VMD, processi di monitoraggio e di verifica della qualità del servizio, tecnoassistenza.
Altro appuntamento di punta è fissato a Roma il 3 e 4 luglio presso il Ministero della Salute (Auditorium Viale Ribotta) in occasione degli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine.
Giunta alla quarta edizione, la due giorni annuale di incontro e confronto tra gli attori che entrano a diversi livelli nella programmazione, organizzazione e gestione del sistema sociosanitario e assistenziale dedicato alle cure a lungo termine si propone come un’occasione di aggiornamento e di discussione allargata su modalità efficaci e sostenibili per la presa in carico degli anziani fragili.
Tutte le info e gli aggiornamenti sul sito www.italialongeva.it

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I centri storici stanno diventando le nostre periferie?

Il tema sarà discusso nel corso della Rassegna Urbanistica Nazionale organizzata dall’Inu dal 3 al 6 aprile
In una fase storica in cui il dibattito pubblico che riguarda più strettamente i temi dell’urbanistica e dell’architettura si è concentrato sulla grande questione della riqualificazione delle periferie, esiste un argomento che nel nostro Paese ha almeno la stessa importanza dal punto di vista del portato culturale, ovvero la condizione e le prospettive della miriade di centri storici di cui è costellata la Penisola.
L’Istituto Nazionale di Urbanistica se ne occupa attraverso la Community “Città storica”, coordinata da Marisa Fantin. L’argomento sarà al centro anche dell’esposizione e degli incontri della settima Rassegna Urbanistica Nazionale “Mosaico Italia: raccontare il futuro”, in programma a Riva del Garda dal 3 al 6 aprile.
Proprio in questi giorni all’attenzione della cronaca c’è la decisione dell’amministrazione comunale veneziana di introdurre gradualmente, fino al 2022, una vera e propria tassa che risponde allo scopo di limitare e controllare le presenze del turismo cosiddetto “mordi e fuggi”. Nel corso del lavoro impostato finora, la Community di Fantin ha operato sulla raccolta di esperienze e la promozione del confronto con associazioni, Ordini professionali, Università.

Leggi: Edilportale


Mettersi insieme e cercare soluzioni: verso la Biennale della prossimità

Si terrà a Taranto dal 16 al 19 maggio la terza edizione della manifestazione dedicata a cittadini e associazioni che operano all’insegna del bene comune. Anche il programma si costruirà con le proposte dei partecipanti. Iscrizioni e segnalazioni di idee entro il 31 marzo
La Biennale della prossimità arriva al sud: dopo la prima edizione a Genova nel 2015 e l’appuntamento di Bologna nel 2017, la manifestazione approda a Taranto dal 16 al 19 maggio. E’ promossa da 17 organizzazioni nazionali (diverse realtà che si occupano di cooperazione sociale, associazionismo, volontariato, sindacato, enti pubblici) in collaborazione con  il CSV di Taranto e un comitato locale cui aderiscono oltre 40 enti tarantini.
Ciò che rende originale la manifestazione è l’idea di creare uno spazio dedicato al confronto fra gruppi di cittadini e associazioni che mettono in pratica quotidianamente il concetto di prossimità: individuano insieme un bisogno comune, cercano soluzioni condivise, le realizzano mettendosi in gioco in prima persona rendendole accessibili a un pubblico più ampio come bene comune.
Di esempi concreti ce ne sono diversi: dalle forme di abitare solidale ad iniziative anti spreco o per la riqualificazione di spazi pubblici e di immobili degradati.
A Taranto sarà possibile conoscere queste esperienze e scambiare competenze grazie a workshop, momenti di confronto, testimonianze; ci sarà anche arte, convivialità, animazione di strada e molto altro: tutte iniziative che andranno a comporre il programma partecipato – altro elemento innovativo – che si costruirà settimana dopo settimana grazie alle proposte degli iscritti.

Leggi. Redattore Sociale


IN EVIDENZA:

Previdenza: proroga APE Sociale – Le indicazioni di Inps

Con la circolare INPS 1febbraio 2019, n. 15, l’Istituto fornisce istruzioni per l’applicazione della proroga dell’APE Sociale prevista dal decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4. La circolare fornisce, inoltre, chiarimenti riguardanti la decorrenza delle indennità per i soggetti che, essendo in possesso della relativa certificazione, non hanno presentato domanda del beneficio entro il 31 dicembre 2018.
‘Inps precisa che il modello di domanda per la verifica delle condizioni e per l’accesso al beneficio sono gli stessi già in uso nel 2018 e sono reperibili sul sito istituzionale. Le richieste di verifica delle condizioni andranno presentate entro il 31 marzo 2019 e, successivamente, entro il 15 luglio 2019 e il 30 novembre 2019. L’esito delle stesse sarà fornito rispettivamente entro il 30 giugno 2019, il 15 ottobre 2019 e il 31 dicembre 2019.
Tra i diversi scaglioni di richiesta l’Istituto effettuerà il monitoraggio della disponibilità delle risorse finanziarie. L’Istituto precisa inoltre che l’APE Sociale, in presenza di tutti i requisiti, decorre dal primo giorno del mese successivo alla domanda di trattamento, previa cessazione dell’attività di lavoro dipendente, autonomo e parasubordinato, svolta in Italia o all’estero.

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Pensioni con Quota 100 e opzione donna. Prime indicazioni operative di Inps

Dopo la pubblicazione in Gazzetta del decreto legge n. 4 del 28 gennaio, l’Inps rende note le modalità operative per presentare domanda di pensione con Quota cento, pensione anticipata, ordinaria e cosiddetta Opzione donna, tramite l’accesso ai servizi online. Il messaggio n. 395, pubblicato sul sito istituzionale nella giornata di oggi, precisa che seguirà la pubblicazione della circolare illustrativa delle nuove disposizioni di legge.
Le domande di pensione che rientrano in queste fattispecie possono essere presentate con le seguenti modalità:
Il cittadino in possesso delle credenziali di accesso (PIN rilasciato dall’Istituto, SPID o Carta nazionale dei servizi) può compilare e inviare la domanda telematica di accesso alla pensione disponibile fra i servizi on line, sul sito www.inps.it, nella sezione “Domanda Pensione, Ricostituzione, Ratei, ECOCERT, APE Sociale e Beneficio precoci”.
Una volta effettuato l’accesso e scelta l’opzione “NUOVA DOMANDA” nel menù di sinistra, occorre selezionare in sequenza:
per la pensione cosiddetta quota 100: “Pensione di anzianità/vecchiaia” > “Pensione di anzianità/anticipata” > “Requisito quota 100”;
per la pensione anticipata: “Pensione di anzianità/vecchiaia” > “Pensione di anzianità/anticipata” > “Ordinaria”;
per la pensione anticipata cosiddetta opzione donna: “Pensione di anzianità/vecchiaia” > “Pensione di anzianità/anticipata” > “Contributivo sperimentale lavoratrici”.

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Manovra: Quota 100 e Reddito di Cittadinanza. Mattarella firma il Decreto

Mattarella ha firmato il Decreto su Quota 100 e Reddito di Cittadinanza, che tra qualche giorno sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Dopo di che entrerà in vigore, per poi cominciare l’iter parlamentare per la conversione in legge (60 giorni di tempo). Lo ha annunciato su facebook il vicepremier Luigi Di Maio.
In particolare, in estrema sintesi le principali norme contenute nel decreto legge sono:
reddito di cittadinanza: può raggiungere i 780 euro al mese per un single che vive in affitto, e i 1.330 euro per un nucleo familiare composta da quattro persone maggiorenni. Per averne diritto bisogna rispettare una serie di requisiti, fra cui un Isee pari al massimo a 9mila 360 euro annui, e firmare un patto per il lavoro o, in alcuni casi un patto per l’inclusione sociale.
•    Quota 100: per tre anni, dal 2019 al 2021, si può andare in pensione con 62 anni di età e 38 anni di contributi.
•    Pensione anticipata senza scatti aspettative di vita: il requisito resta a 42 anni e dieci mesi per gli uomini e 41 anni e dieci mesi per le donne. Introdotta però una finestra trimestrale fra maturazione del diritto e decorrenza pensione.
•    Opzione Donna: ampliata la platea alle lavoratrici nate nel 1959 e 1960. Bisogna avere almeno 35 anni di contributi, e 58 o 59 anni di età, rispettivamente per dipendenti e autonome.
•    Lavoratori precoci: anche in questo caso, niente aumenti aspettative di vita fino al 2026, ma nuova finestra trimestrale. Il requisito resta quindi a 41 anni di contributi (non sale a 41 anni e cinque mesi, come precedentemente previsto).
•    Ape sociale: proroga per tutto il 2019 dell’anticipo previdenziale riservato a lavoratori con almeno 63 annidi età che appartengono a una delle quattro categorie previste: disoccupati, caregiver, lavoratori con disabilità almeno al 74%, addetti a mansioni gravose.
•    Riscatto laurea agevolato, che contribuisce al raggiungimento del requisito contributivo, ma non incide sul calcolo della pensione, e nuova possibilità di valorizzare fino a cinque anni di contributi non versati (pace contributiva).
•    Scivolo quota 100: sostegno al reddito, a carico dei fondi bilaterali, per lavoratori che sono al massimo a tre anni dalla pensione.
•    Anticipo TFS per gli statali che vanno in pensione.

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Infortuni domestici: estesa tutela Inail – Scade il 31/01 pagamento premio assicurativo

Estesa la tutela Inail per chi si prende cura in modo abituale ed esclusivo della casa e dei familiari. Il versamento del premio annuale deve essere effettuato entro il 31 gennaio. Tra le novità in vigore dal primo gennaio, l’abbassamento dal 27% al 16% del grado minimo di invalidità per la costituzione della rendita e l’introduzione di una prestazione una tantum per le menomazioni comprese tra il 6% e il 15%. In attesa del decreto di attuazione delle misure contenute nella legge di bilancio 2019, il premio da versare entro il 31 gennaio resta pari a 12,91 euro
Ricordiamo che l’assicurazione contro gli infortuni in ambito domestico è obbligatoria per tutte le persone che svolgono un’attività rivolta alla cura dei componenti della famiglia e dell’abitazione, in modo abituale ed esclusivo e senza vincoli di subordinazione. Con la legge di Bilancio 2019, la copertura si applica fino ai 67 anni di età. In particolare, le novità, in vigore dallo scorso primo gennaio, riguardano l’abbassamento del grado di invalidità che è necessario per la costituzione della rendita, passato dal 27% al 16%, l’introduzione di una prestazione una tantum pari a 300 euro, quando l’inabilità permanente accertata è compresa tra il 6% e il 15%, e il riconoscimento dell’assegno per assistenza personale continuativa ai titolari di rendita per determinate menomazioni. La nuova normativa, inoltre, ha esteso di due anni l’età dei beneficiari della tutela assicurativa, che ora si applica alle persone tra i 18 e i 67 anni, anziché tra i 18 e i 65 anni.

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Assegno sociale – L’Inps comunica i nuovi requisiti

Con il Messaggio n. 4570/2018 l’INPS ha comunicato l’innalzamento dei requisiti anagrafici per il diritto all’assegno sociale e per la qualifica di “ultrasessantacinquenne” che comporta novità anche per la pensione di invalidità civile e per l’assegno mensile assistenza invalidi parziali.
Per l’accesso all’assegno sociale, alla pensione di inabilità (invalidi 100%) e all’assegno di assistenza per gli invalidi civili (invalidità dal 74% al 99%) è infatti necessario tenere conto dell’adeguamento con le speranze di vita che comporta dal 2019 un incremento di 5 mesi per l’età pensionabile.
Dal 2019, ricorda l’INPS, i requisiti per beneficiare dell’assegno sociale, erogato in favore di quelle persone che si trovano in una condizione economica di svantaggio, bisognerà avere un’età minima di 67 anni, contro gli attuali 66 anni e 7 mesi (stesso requisito anagrafico richiesto per la pensione di vecchiaia).
Le misure rivolte agli invalidi verranno quindi riconosciute a coloro che si trovano in una situazione economica svantaggiata, con reddito inferiore a 16.664,36 euro per la pensione, 4.853,29 euro per l’assegno, e un’età anagrafica compresa tra i 18 e i 67 anni (contro gli attuali 66 anni e 7 mesi).
Nel 2019, l’assegno sociale verrà rivalutato, così come avviene per gli assegni previdenziali: il tasso di incremento da utilizzare per la perequazione del 2019 è pari all’1,1%. Dunque l’importo dell’assegno sociale passa da 453 euro a 457,99 euro mensili. Tale importo viene rimodulato in presenza di altri redditi: l’importo pieno spetta a coloro che non possiedono alcun reddito e si annulla al raggiungimento, per il 2018, della soglia di reddito pari a 5.889 euro per il pensionato solo, 11.788 euro se coniugato.
Anche per la pensione di inabilità per invalidi totali e per l’assegno mensile invalidi parziali vi sarà una perequazione che porterà gli importi dagli attuali 282,55 euro a 285,66 euro mensili.

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Estratto contributivo dei dipendenti pubblici

Inps ha presentato il progetto di sistemazione
L’Inps ha presentato il progetto di sistemazione dell’estratto contributivo dei dipendenti pubblici. I contenuti del progetto, finalizzato alla completa definizione delle posizioni assicurative dei lavoratori delle pubbliche amministrazioni, sono stati illustrati il 13 novembre, a Roma, in conferenza stampa.
Presenti all’incontro, organizzato a Palazzo Wedekind, il Presidente Inps Tito Boeri, il Direttore Generale Gabriella Di Michele, il Direttore centrale Entrate e recupero crediti Maria Sandra Petrotta, la dirigente della posizione assicurativa gestione pubblica Nunziatina De Nigris e il responsabile del progetto “Estratto conto dipendenti pubblici” Domenico De Fazio.
Questo progetto consentirà, entro la fine dell’anno, l’apertura del servizio online “La mia pensione futura” a un primo gruppo di 500mila dipendenti pubblici appartenenti agli enti locali e, successivamente, a tutti i restanti contribuenti.
Nel corso dell’incontro, inoltre, sono state presentate le nuove platee coinvolte dall’invio di un prossimo lotto di buste arancioni e sono state fornite informazioni sull’invio dell’estratto conto cartaceo agli iscritti alla Cassa Pensioni Insegnanti (CPI).

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Tutela della maternità – Congedo straordinario per assistenza a familiari disabili

L’Inps, con il messaggio 2 novembre 2018, n. 4074, ha fornito indicazioni in merito ai congedi straordinari fruiti dalle lavoratrici gestanti per l’assistenza al coniuge convivente o a un figlio in condizione di disabilità grave, recependo la sentenza della Corte Costituzionale 23 maggio 2018, n. 158, che ha dichiarato illegittimo l’articolo 24, comma 2, del “Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità”, nella parte in cui non esclude dal computo dei sessanta giorni antecedenti all’inizio del periodo di astensione obbligatoria dal lavoro il periodo di congedo straordinario di cui la lavoratrice gestante abbia fruito per assistere il familiare disabile.
Pertanto, tali periodi di congedo straordinario non rientrano nel computo dei sessanta giorni. L’Inps sottolinea, tuttavia, che la Corte Costituzionale non esclude dal computo dei sessanta giorni tutti i periodi di congedo straordinario, limitando tale esclusione soltanto per quelli sopra indicati.
L’Inps rammenta, inoltre, che tale interpretazione viene estesa alle unioni civili, in base alla legge n. 76/2016, articolo 1, comma 20, laddove prevede che “al solo fine di assicurare l’effettività della tutela dei diritti e il pieno adempimento degli obblighi derivanti dall’unione civile tra persone dello stesso sesso, le disposizioni che si riferiscono al matrimonio e le disposizioni contenenti le parole «coniuge», «coniugi» o termini equivalenti, ovunque ricorrono nelle leggi, negli atti aventi forza di legge, nei regolamenti nonché negli atti amministrativi e nei contratti collettivi, si applicano anche ad ognuna delle parti dell’unione civile tra persone dello stesso sesso”.

Leggi: Inca


Pensionati all’estero – Avviato l’accertamento di esistenza in vita 2018

Con il messaggio n. 4077 del 2 novembre, l’Inps comunica le istruzioni per l’invio della prova dell’esistenza in vita, cui sono chiamati i pensionati residenti all’estero. Citibank resta l’istituto di credito incaricato del pagamento delle prestazioni pensionistiche all’estero.
L’accertamento generalizzato dell’esistenza in vita verrà condotto in due fasi tra loro cronologicamente distinte in rapporto ai Paesi di residenza dei beneficiari, come risultanti negli archivi della Banca, rimanendo inalterata, anche per quest’anno, la suddivisione delle aree geografiche adottata per la verifica 2017.
La prima fase, che è stata avviata ad ottobre 2018 e terminerà a marzo 2019, riguarderà i trattamenti pensionistici erogati a pensionati residenti in Africa, Australia (Oceania) ed Europa, ad esclusione dei Paesi Scandinavi, dei Paesi dell’Est Europa e degli Stati limitrofi. Le comunicazioni sono state inviate ai pensionati nel corso del mese di ottobre 2018 e i pensionati dovranno far pervenire le attestazioni di esistenza in vita entro il 12 febbraio 2019. Nel caso in cui l’attestazione non sia prodotta, il pagamento della rata di marzo 2019 avverrà in contanti presso le agenzie Western Union del Paese di residenza. In caso di mancata riscossione personale o di mancata produzione dell’attestazione di esistenza in vita entro il 19 marzo 2019, il pagamento delle pensioni sarà sospeso a partire dalla rata di aprile 2019.

Leggi: Inca

SEGNALAZIONI:

Disabilità, Rete ferroviaria italiana lancia “Salablu+”: l’app per la ridotta mobilità

La nuova applicazione è esplicitamente dedicata alle persone con disabilità e ridotta mobilità, anche temporanea, che scelgono di viaggiare in treno. Una volta scaricata permetterà di costruire il proprio viaggio in maniera semplice
Richiedere e prenotare assistenza dal proprio smartphone in una delle oltre 300 stazioni gestite dal servizio Sala Blu, rimanendo in contatto con gli operatori attraverso la chat o il telefono e rendendo, così, più agevole l’utilizzo dei treni per le persone con ridotta mobilità. Questo l’obiettivo della nuova applicazione ‘Salablu+’, presentata oggi alla stazione Termini di Roma dall’ad e dg di Rfi, Maurizio Gentile.
La nuova app è esplicitamente dedicata alle persone con disabilità e ridotta mobilità, anche temporanea, che scelgono di viaggiare in treno. Una volta scaricata permetterà di costruire il proprio viaggio in maniera semplice, di consultare i tabelloni degli orari di partenza e arrivo di qualsiasi stazione, di ricevere notifiche sul proprio viaggio e di contattare un operatore di Sala Blu. Il servizio di assistenza e inoltre arricchito con la nuova funzionalità web-chat dedicata alle persone con disabilità uditiva.

Leggi: Redattore Sociale


Prendersi cura di genitori che “hanno qualcosa che non va”: miniguida per sopravvivere

Per i figli caregiver (spesso completamente invisibili) la pubblicazione di Stefania Buoni “Quando mamma e papà hanno qualcosa che non va”. Una bussola per capire “come sopravvivere quando tutto sembra crollare”, prendersi carico anche della propria sofferenza, e gestire “il dolore dell’anima”
C’è un immenso e invisibile iceberg che molto spesso non si conosce perché non viene raccontato e riguarda le tante storie di ragazzi e ragazze che vivono con un genitore colpito da malattia mentale. Secondo l’Istat (dati al 2011) i giovani caregiver tra i 15 e i 24 anni sono circa 170 mila, ma il numero è sottostimato, mancano ad esempio i figli di coloro che non hanno avuto diagnosi e non sono in trattamento per la propria patologia psichiatrica, mancano altresì i bambini e i giovani adulti. Secondo l’Oms nel mondo 400 milioni di persone soffrono di depressione, 60 milioni di disturbo bipolare e 21 milioni di schizofrenia, di queste circa un quarto sono genitori. Di malattia mentale genitoriale si parla troppo poco e a farne le spese sono spesso i più vulnerabili, ovvero i figli. Nasce per loro la miniguida alla sopravvivenza “Quando mamma e papà hanno qualcosa che non va” (Editoria Sociale, 2018) di Stefania Buoni, presidente e fondatrice, con Gaia Cusini, Carlo Miccio e Marco Fiore, della prima associazione italiana dedicata, la “Comic Children of mentally Ill parents”.

Leggi: Redattore Sociale


Dal sito di Abitare e Anziani si può scaricare gratuitamente l’ultimo numero di Abitare e Anziani Informa dedicato interamente alle cose urgenti che il Governo e il Parlamento dovrebbero fare per garantire alle persone anziane di poter invecchiare serenamente in sicurezza nella propria abitazione.
La rivista è disponibile a questo link 

NEWS:

martedì 12 febbraio 2019
Patto per la salute, ecco la piattaforma delle Regioni. Che chiedono subito 10 miliardi e l’impegno a non cambiare le regole in corsa

Dieci miliardi subito, nel triennio 2019-2021. E senza condizioni: perché «in un corretto ed equilibrato rapporto di collaborazione istituzionale non si può prevedere che gli incrementi – già insufficienti – del livello di finanziamento del Ssn siano accessibili alle Regioni solo a condizione di sottoscrivere il nuovo Patto entro i l 31 marzo 2019». Questo scrivono gli assessori, riuniti oggi in sede tecnica a Roma, dove – in attesa che il ministero della Salute trasmetta la sua proposta di Patto, in attuazione della legge di Bilancio – viene presentato il documento-base delle Regioni che domani sarà discusso dai presidenti. Una piattaforma snella, che però sembra non voler lasciare indietro nessuno dei grandi temi che caratterizzano l’ennesimo passaggio stretto di un Servizio sanitario nazionale in cerca di rilancio dopo il giro di boa dei 40 anni celebrati a dicembre 2018.
Il nodo, come è inevitabile, sono le risorse. Ma la premessa è la scelta, alla luce del quadro costituzionale emerso dal referendum del 4 marzo 2016, di confermare «la unanime e piena volontà di consolidare la leale collaborazione tra i diversi livelli istituzionali coinvolti nella governance del Ssn». Un impegno a cui gli assessori ricordano di aver assolto negli anni, tra contributi alle manovre di finanza pubblica per far fronte alla crisi economica, sostanziale equilibrio economico raggiunto e mantenuto dal Ssn, miglioramento dei livelli assistenziali e prime applicazioni del Dpcm Lea, sostegno alle politiche vaccinali.

Leggi: Sanità 24, Il Sole 24 Ore, 12/02/2019


martedì 12 febbraio 2019
Inaugurato a Siena un nuovo ambulatorio sociale Auser. Idea lanciata da un pediatra in pensione

Dopo Borgomanero, Vercelli e Cosenza si allunga la lista dei presidi medici gestiti da Auser per le persone in difficoltà
Presso la sede dell’Auser comunale di Siena, in via Tolomei 7, è partito il primo febbraio 2019 un nuovo Ambulatorio Sociale gestito dall’Auser.
L’iniziativa, ispirata dalle esperienze già in corso a Borgomanero, Vercelli e Cosenza, mira a costruire un presidio medico sul territorio destinato alle persone in difficoltà economica ed emarginazione sociale. Le prestazioni infatti sono completamente gratuite ed effettuate da dottori volontari che hanno deciso di impegnare il loro tempo libero per aiutare gli altri.
L’iniziativa è resa possibile grazie alla collaborazione con il comune di Siena, l’Azienda USL 7, la Società della salute, e la Caritas di Siena.
L’idea nasce dal dottor Renato Scarinci, pediatra in pensione e volontario Auser, che ha deciso di mettere in piedi l’iniziativa.  “Dirigendo per molti anni un ambulatorio di pediatria” ci racconta “sono riuscito a costruire una rete di medici di base con cui avviare il progetto. Alcuni sono in pensione, altri sono ancora in attività ma hanno deciso di mettersi a disposizione per aiutare gli altri”.
Così, l’ambulatorio Auser di Siena può già contare su un medico internista, una geriatra, una psicologa, una ginecologa oltre ovviamente di un pediatra.  É in programma anche la richiesta ad alcuni professionisti di intervenire in modo gratuito nelle cure odontoiatriche.  L’ambulatorio sarò presto dotato di un ecografo ed un elettrocardiografo per le indagini di base

Leggi: Auser, 12/02/2019


martedì 12 febbraio 2019
Legge di Bilancio 2019, misure per le città: opere di messa in sicurezza di scuole, strade, edifici pubblici e patrimonio comunale, sblocco risorse del Piano Periferie, previsioni di vendita di immobili pubblici

È stato firmato da parte del Ministero dell’Interno il Decreto che sblocca 400 milioni di euro per opere di messa in sicurezza di scuole, strade, edifici pubblici e patrimonio comunale in Comuni fino a 20mila abitanti, come previsto dalla legge di Bilancio 2019.
I contributi variano in base alla fascia demografica:
• fino a 2mila abitanti: 40mila euro;
• tra 2mila e 5mila abitanti: 50mila euro;
• tra 5mila e 10mila abitanti: 70mila euro;
• tra 10mila e 20mila abitanti: 100mila euro.
Gli enti beneficiari sono tenuti ad iniziare l’esecuzione dei lavori entro il 15 maggio 2019. Nel caso di mancato rispetto di tale termine o di parziale utilizzo del contributo, il contributo stesso è revocato, in tutto o in parte, entro il 15 giugno 2019. Entro il 15 ottobre è previsto l’inizio dell’esecuzione dei lavori finanziati dalle risorse revocate e riassegnate ai Comuni che hanno iniziato l’esecuzione dei lavori.
Gli investimenti devono riguardare opere di messa in sicurezza, non già interamente finanziate da altri soggetti e aggiuntive rispetto a quanto previsto nella prima annualità del piano triennale delle opere pubbliche. L’erogazione in due tranches: il 50% alla verifica dell’avvio dei lavori, il restante 50% a seguito della trasmissione del certificato di collaudo o del certificato di regolare esecuzione rilasciato dal direttore dei lavori.

Leggi: Cgil, 12/02/2019


martedì 12 febbraio 2019
 Immobiliare, un fondo sulla nuda proprietà per far ripartire il mercato

Costi e ricavi sarebbero distribuiti in un orizzonte temporale di 25-30 anni, utile a dare una liquidità importante a molte famiglie
Uno degli argomenti che domina il dibattito attuale è quello delle infrastrutture pubbliche. Del resto la forza drammatica dei fatti – ponte Morandi in primis – non poteva che provocare un brusco risveglio. Veniamo da anni di disinvestimenti e d’incuria. Al tempo stesso i dilemmi all’ordine del giorno – Tav sì, Tav no – denotano l’assenza di una strategia sufficientemente chiara e condivisa in grado di tracciare un sentiero di sviluppo che coniughi efficienza e sostenibilità.
Ma la discussione in corso soffre di un’altra vistosa lacuna. Manca un’esplicita, seria considerazione del patrimonio dei privati. Se ne discorre tutt’al più con allarmata preoccupazione tutte le volte in cui qualcuno affaccia l’ipotesi di una nuova tassazione che abbia ad oggetto, ora le giacenze bancarie, ora gli assets immobiliari di cui le famiglie italiane sono notoriamente ben provviste. Per converso e a buon motivo ci si consola esaltando la dimensione della ricchezza privata, di gran lunga superiore ai 2.200 miliardi di deficit pubblico. Banca d’Italia informa che la ricchezza totale delle famiglie italiane per l’anno 2017 rimane intorno ai 10.700 miliardi di euro, di cui circa il 60% costituiti da attività immobiliari, ed il restante 40% da attività finanziarie. Un patrimonio ragguardevole: la stessa Germania si attesta, in base agli ultimi dati, a circa la metà.

Leggi: Edilizia e Territorio, 12/02/2019


martedì 12 febbraio 2019
Rps, un welfare per le «generazioni»

Conflitto tra padri e figli? Non esiste. Il n. 3 della “Rivista delle Politiche Sociali” lo dimostra mettendo a confronto le condizioni e i diritti dei cosiddetti “baby-boomers” con quelli dei nati nella prima metà degli anni settanta del XX secolo
Il conflitto tra generazioni – quello dei “padri contro i figli” – attraversa il dibattito politico, in particolare quando si parla di welfare e di lavoro. Si afferma che, a causa della spesa pubblica troppo generosa per gli anziani, si ostacola la protezione sociale, attuale e futura, a favore dei giovani. La ricetta dei sostenitori dell’esistenza di un conflitto tra le generazioni è nota: la condizione dei giovani (e il loro futuro) sarebbe migliore togliendo qualcosa ai più anziani.
Nel n. 3/2018 della Rivista delle Politiche Sociali, curato da Giovanni Battista Sgritta e Michele Raitano, questo presunto conflitto tra generazioni sull’accesso ai diritti sociali viene affrontato proprio per sgombrare il campo da equivoci e strumentalizzazioni. I contributi dei vari autori propongono, da diversi punti di vista, una valutazione sulle capacità del nostro welfare, e delle politiche pubbliche più in generale, di garantire alle nuove generazioni (i giovani di oggi e i giovani di domani) “quello che è stato offerto alle precedenti in termini di opportunità di occupazione, accesso a un’istruzione di buona qualità, imposizione fiscale, equa distribuzione delle risorse disponibili senza la mediazione della famiglia, servizi, trattamenti pensionistici ecc.”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 12/02/2019


lunedì 11 febbraio 2019
“Re-stare bene insieme”, l’app per la promozione della salute degli anziani

Le persone anziane che vorranno sperimentare l’applicazione saranno aiutate, nei centro aggregativi, da personale appositamente formato e potranno sperimentarne le diverse funzionalità. Il progetto è promosso dalla Consulta per le Persone in Difficoltà e finanziato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
Coinvolgere 300 persone anziane in attività di socializzazione, benessere e promozione della salute. È questo l’ambizioso obiettivo del progetto “Re-Stare bene insieme”, promosso dalla Cpd – Consulta per le Persone in Difficoltà e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali con la collaborazione della Regione Piemonte nell’ambito del Programma Finanziamenti per il sostegno di progetti di rilevanza locale promossi da Odv e Aps. L’iniziativa vede coinvolti le Circoscrizioni 3, 5, 7 e 8 di Torino e il territorio dell’Unione dei Comuni Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone. Sperimentata una nuova App che facilita l’accesso alla prevenzione e ai medici da parte di persone con difficoltà ad affrontare lunghi spostamenti: da un lato consente di tenere sotto controllo i parametri vitali, in modo da registrare tempestivamente l’insorgenza di problemi, dall’altro consente video consulti specialistici a distanza.

Leggi: Redattore Sociale, 11/02/2019


venerdì 8 febbraio 2019
Dividere l’appartamento senza litigare con il condominio

Quando un condomino per svariati motivi (ad esempio per procurare un alloggio al figlio o procurarsi una nuova fonte di reddito) decide di frazionare l’appartamento per creare due unità immobiliari indipendenti non incontra particolari ostacoli sotto il profilo urbanistico.
È possibile, però, che le opere interne siano ostacolate dalla restante parte della collettività che lamenta violazioni del regolamento o ostacoli nascenti dalla disciplina condominiale.

Leggi: Quotidiano Condominio, Il Sole 24 Ore, 08/02/2019


giovedì 7 febbraio 2019
Alloggi per anziani e disabili con “control room” per le badanti

Le case “intelligenti” del quartiere Altobello di Mestre sono dotate di videosorveglianza esterna, dispositivi di domotica, riscaldamento e raffrescamento a terra, dispostivi anti allagamento e anti intruso, rilevatori gas e fumo. La novità più rilevante è quella della “control room” per le badanti di condominio
Sono pronti i 37 alloggi Ater del quartiere Altobello di Mestre dedicati a inquilini anziani e disabili. Le case “intelligenti” sono dotate di videosorveglianza esterna, dispositivi di domotica, riscaldamento e raffrescamento a terra, dispostivi anti allagamento e anti intruso, rilevatori di gas e di fumo. Ma la novità più rilevante è quella della “control room” per le badanti “di condominio”, che oltre ad un appartamento con due camere da letto, due bagni e una cucina, avranno a disposizione una stanza da dove visualizzare su schermo le immagini della videosorveglianza, controllare lo stato dei dispositivi negli appartamenti, ricevere le notifiche di allarme eventualmente attivate dagli inquilini e collegarsi direttamente agli appartamenti tramite citofoni.
“Questo complesso completamente rinnovato può candidarsi ad essere una struttura di assistenza domiciliare per Venezia”, spiega il presidente di Ater Raffaele Speranzon. “È significativa la dotazione dei dispositivi domotici in ogni casa, finalizzati a facilitare la gestione del quotidiano da parte dell’utenza”. Grazie all’utilizzo della tecnologia sarà così possibile allontanare o anche evitare il ricovero in case di cura o strutture ospedaliere o paraospedaliere. Grazie anche alla rete di assistenza garantita dai servizi sociali del Comune di Venezia, infatti, all’interno del complesso, che ha una struttura a ferro di cavallo, sarà presente un presidio assistenziale costante, 24 ore su 24.

Leggi: Redattore Sociale, 07/02/2019


mercoledì 6 febbraio 2019
Milano, arriva Longevicity, un progetto di ricerca sulla longevità e le città del futuro

Longevicity è un progetto di ricerca realizzato dall’Università Bicocca di Milano in partenariato con il Politecnico di Milano, Auser Lombardia e l’Università di Tokyo. Il progetto “Longevicity: Social Inclusion for the Elderly through Walkability” ha come obiettivo lo studio delle città del futuro in quanto caratterizzate dalla crescente presenza di cittadini longevi e attivi e dalla necessità di progettare infrastrutture tecnologicamente avanzate, soprattutto in vista del ruolo che avranno i veicoli a guida autonoma in questo scenario.  É finalizzato a supportare l’inclusione sociale e l’invecchiamento attivo della popolazione in contesti urbani. A tale scopo il progetto è basato su strumenti metodologici e computazionali volti alla valutazione della walkability (livello di accessibilità, comfort e sicurezza per i pedoni), per favorire approcci risolutivi che tengano conto delle esigenze e della percezione dei cittadini anziani rispetto alle infrastrutture e ai servizi per la mobilità nella Città di Milano. La ricerca si contraddistingue per un interplay metodologico tra avanzati strumenti per la ricerca sociale, coniugati ad approcci per lo sviluppo di tecnologie innovative.

Leggi: Auser, 06/02/2019


DALLE REGIONI:

sabato 9 febbraio 2019
Ad Asti una start up di infermieri a domicilio reperibili sette giorni su sette

Laureati in Infermieristica ad Asti nel 2012, Davide Costantini e Daniele Gobbi sono le anime di «Astinfermieri»: progetto nato nel 2015 dall’Incubatore d’impresa dell’Università «Asti Città Green», fornisce servizi infermieristici con attività in ambulatorio e a domicilio, in Asti e provincia.
Valida intuizione imprenditoriale nel settore sanitario, l’idea ha trovato casa ad Astiss e oggi cammina sulle sue gambe guardando al futuro. Con sede in corso Torino 109, «Astinfermieri» è Studio Infermieristico Associato e altre Professioni Sanitarie: oggi ha associate altre 5 infermiere, oltre a podologa, psicologa, nutrizionista, fisioterapista, in regime di libera professione. «L’attività principale è quella dei prelievi, in ambulatorio e a domicilio – spiegano – Circa 250 prelievi al mese, in media tra i 50 e 60 a settimana, su prenotazione e refertati dall’Asl: i risultati si ritirano comodamente qui da noi in studio».
Un’attività richiesta sia da persone anziane o che hanno difficoltà a muoversi da casa, ma non solo: «Per chi lavora – spiegano – è l’opportunità di fare gli esami del sangue evitando code e attese».
Ma i servizi specialistici vanno oltre: «Forniamo anche altre prestazioni infermieristiche ambulatoriali e domiciliari – aggiungono – come iniezioni, medicazioni, flebo, rilevazione dei parametri vitali, elettrocardiogramma.

Leggi: La Stampa, 09/02/2019


mercoledì 6 febbraio 2019
Sesto San Giovanni (MI). Arrivano gli spazi gestiti dai nonni di comunità per bambini da 0 a 6 anni.

A fianco a te. Si chiama così il nuovo Spazio Nonni in arrivo a Sesto San Giovanni grazie al progetto “I nonni come fattore di potenziamento della comunità educante a sostegno delle fragilità genitoriali” realizzato nell’ambito del bando per la prima infanzia affidato per la gestione da Fondazione con il Sud all’Impresa Sociale “Con i bambini”.  Uno spazio gestito dai nonni volontari Auser per bambini da 0 a 6 anni dove stare insieme, giocare, fare merenda, ascoltare storie, sperimentare.
Il progetto dei “nonni di comunità”, coinvolge quattro regioni: Lombardia, Toscana, Umbria e Basilicata. Vede come capofila Auser Lombardia e una vasta rete partner fra enti locali, cooperative, istituti scolastici e le Auser delle regioni coinvolte.
Per avere informazioni su come accedere al nuovo servizio di Sesto San Giovanni contattare le operatrici Sonia al 347-5469104 Cecilia al 338-7264698.

Leggi: Auser, 06/02/2019


mercoledì 6 febbraio 2019
Città della Pieve (PG), i nonni volontari che regalano saggezza ai bambini

C’è chi legge le favole e chi ai bambini mostra come nasce una pianta o come si allevano gli animali. I cinque «nonni volontari» hanno già ingranato la marcia e messo la loro esperienza a disposizione dei piccoli iscritti al laboratorio attivato dall’Auser Umbria a Città della Pieve (PG). Un centro gratuito dove le famiglie, ogni sabato mattina dalle 8.30 alle 12.30, possono lasciare i propri figli (dai 3 ai 6 anni). I nonni danno un supporto prezioso agli educatori professionali, regalando ai bimbi il proprio tempo e la saggezza maturata con l’esperienza. Lo stesso progetto è partito a Castiglione del Lago, Norcia e Cascia. Nella città pievese è Marcella Binaretti, presidente del centro sociale dell’Auser, a coordinare l’iniziativa. «Hanno già aderito diverse famiglie, quasi tutte del posto, che dovendo lavorare non sanno a chi lasciare i propri figli», racconta. Il centro offre anche un servizio di ascolto alle famiglie che hanno bisogno di aiuto.

Leggi: Auser, 06/02/2019


mercoledì 6 febbraio 2019
Vezzano Ligure (SP), uno sportello per le esigenze degli anziani

Un punto di ascolto per capire quali sono le esigenze degli anziani e organizzare i servizi di cui hanno bisogno anche solo per non sentirsi soli. Sarà un numero verde quello al quale potranno telefonare per qualsiasi bisogno e al quale risponderà la voce di un volontario pronto ad ascoltarli. La popolazione della terza età, aumenta sempre di più, e per questo l’associazione Auser di Bottagna e Vezzano (SP), oltre alle molte attività quotidiane che svolge per alleviare le lunghe giornate di chi ha un’età importante e resta solo, in collaborazione con l’assessorato ai servizi sociali del Comune di Vezzano Ligure ha realizzato un punto di ascolto del ‘Filo d’argento’ negli spazi del centro sociale di Bottagna. Il servizio si pone l’obiettivo di andare incontro ai vari bisogni e alle esigenze delle persone anziane, ascoltandoli e organizzando attività di aiuto domiciliare che vanno da qualche ora do compagnia per non farle sentire sole, al disbrigo delle pratiche di cui si possono avere bisogno, anche la consegna della spesa, l’accompagnamento per vari servizi, dal medico o negli ospedali. I volontari che accoglieranno le telefonate e le richieste degli anziani saranno disponibili il lunedì e martedì dalle 10 alle 12, il mercoledì e il giovedì dalle 15 alle 17. Per contattarli bisogna telefonare al numero verde 800913382.

Leggi: Auser, 06/02/2019


martedì 5 febbraio 2019
Pisa. Entra in vigore la nuova Legge Regionale sull’ERP (Edilizia Pubblica). Si cominci il confronto con le parti sociali per rendere trasparenti procedure e regole.

Lo scorso 2 Febbraio le OOSS degli Assegnatari di Edilizia Pubblica SUNIA-SICET-Unione Inquilini hanno inviato a tutti i Sindaci della provincia di Pisa e al coordinatore del LODE pisano (Livello Ottimale di Esercizio) una lettera con la quale si chiedeva un confronto sulla scrittura delle regole che governano il settore dell’Edilizia Residenziale Pubblica.
Con l’entrata in vigore della L.R.T. n. 2/2019 rubricata “Disposizioni in materia di edilizia residenziale pubblica (ERP)” vengono modificate, in parte, le norme in materia di assegnazione, gestione, determinazione del canone di locazione e decadenza degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica.
La Legge regionale rimanda ai Comuni, riuniti in ambito LODE, la definizione dei regolamenti attuativi della norma regionale stabilendo che tali procedure devono scaturire da un assoluto coinvolgimento delle associazioni di rappresentanza.
Dovranno infatti essere regolamentate materie di diretto impatto su gli attuali assegnatari di edilizia pubblica o di coloro che si trovano in condizioni di precarietà abitativa.

Leggi: Sunia, 05/02/2019


IN AGENDA:

Il 13 febbraio a Modena, incontro dibattito Spi e Auser “Dalle idee ai progetti per la sfida della longevità a Modena”

Iniziativa promossa dalla Cgil e dal sindacato pensionati Spi Cgil di Modena insieme all’associazione Auser per domani sul tema dell’invecchiamento e delle strategie per affrontarlo.
L’incontro si svolgerà presso la sala Leonelli della Camera di Commercio dalle ore 9 alle 12.30. Sono previsti interventi di Gianluigi Bovini, demografo, del sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, dell’assessore a welfare e sanità Giuliana Urbelli, Alfredo Sgarbi segretario Spi Cgil Modena, Michele Andreana presidente Auser Modena, Angelo Morselli responsabile progetto “Casa Viva” dello Spi Cgil. Le conclusioni sono affidate a Tamara Calzolari della segreteria Cgil Modena. Modera i lavori Sauro Serri della segreteria Spi Cgil Modena.
L’iniziativa prende le mosse dalla presentazione del libro “2032: idee per la longevità”, opera collettanea a cura di Auser Emilia Romagna con la prefazione di Lidia Ravera (Editrice Socialmente, 2018) che, attraverso 16 saggi di autori diversi, affronta il tema dei cambiamenti demografici nei prossimi anni nella nostra regione quando gli ultra 65enni passeranno da 1 su 4 a 1 su 3.  Il demografo Gianluigi Bovini presenterà il contenuto del suo saggio illustrando vari dati demografici che vedono, tra gli altri, un aumento dell’età media nella nostra regione da 81 a 86 anni per gli uomini e da 85 a 90 anni per le donne. Altro dato ormai consolidato è che il numero delle nascite non sarà in grado di compensare i decessi. Nel libro si affrontano tanti altri temi, le nuove forme dell’abitare per gli anziani, le barriere architettoniche, invecchiamento e tempo libero, la formazione permanente, le politiche e i servizi della Regione Emilia Romagna con l’intervento anche del presidente Stefano Bonaccini.

Leggi: Inca


Bologna si prende cura. Dal 28 febbraio al 2 marzo tre giornate dedicate al welfare cittadino

Raccontare la qualità del nostro welfare, sociale, sanitario, educativo, abitativo e culturale, la sua storia e le prospettive. E’ questa l’idea al centro di “Bologna si prende cura. I tre giorni del welfare”, la grande manifestazione che animerà la nostra città dal 28 febbraio al 2 marzo.
Tre giornate per toccare con mano i servizi, le buone prassi, i progetti, promossi dal Comune di Bologna in sinergia con le istituzioni e gli attori sociali del territorio.
In programma oltre 50 eventi tra convegni con ospiti internazionali, seminari e workshop, mostre, spettacoli, proiezioni, passeggiate di quartiere, laboratori con i cittadini.
Il programma completo verrà messo a disposizione sul nostro sito e nella nostra pagina Facebook.
Per informazioni
Segreteria Organizzativa, itregiornidelwelfare@comune.bologna.it

Leggi: Comune di Bologna


I prossimi appuntamenti di Italia Longeva: due eventi importanti nel 2019

Italia Longeva, il network dedicato all’ invecchiamento, creato dal Ministero della Salute, dalla Regione Marche e dall’IRCCS INRCA per promuovere una nuova visione dell’anziano quale risorsa per la società, ha messo a punto un interessante calendario di incontri per i primi mesi del nuovo anno. Il 12 marzo 2019 a Milano presso la Regione Lombardia (Palazzo Pirelli) si terrà l’incontro “La Babele dell’Assistenza Domiciliare in Italia: key player a confronto. Contesto, sfide, best practice e proposte di miglioramento organizzativo” con il con il patrocinio della Regione Lombardia. L’iniziativa si propone come una nuova tappa del percorso sulla Long-Term Care di Italia Longeva. Saranno presentati casi di best practice e si dibatterà di: accreditamento, integrazione sociosanitaria, ruolo del privato, strumenti di VMD, processi di monitoraggio e di verifica della qualità del servizio, tecnoassistenza.
Altro appuntamento di punta è fissato a Roma il 3 e 4 luglio presso il Ministero della Salute (Auditorium Viale Ribotta) in occasione degli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine.
Giunta alla quarta edizione, la due giorni annuale di incontro e confronto tra gli attori che entrano a diversi livelli nella programmazione, organizzazione e gestione del sistema sociosanitario e assistenziale dedicato alle cure a lungo termine si propone come un’occasione di aggiornamento e di discussione allargata su modalità efficaci e sostenibili per la presa in carico degli anziani fragili.
Tutte le info e gli aggiornamenti sul sito www.italialongeva.it

Leggi: Auser


I centri storici stanno diventando le nostre periferie?

Il tema sarà discusso nel corso della Rassegna Urbanistica Nazionale organizzata dall’Inu dal 3 al 6 aprile
In una fase storica in cui il dibattito pubblico che riguarda più strettamente i temi dell’urbanistica e dell’architettura si è concentrato sulla grande questione della riqualificazione delle periferie, esiste un argomento che nel nostro Paese ha almeno la stessa importanza dal punto di vista del portato culturale, ovvero la condizione e le prospettive della miriade di centri storici di cui è costellata la Penisola.
L’Istituto Nazionale di Urbanistica se ne occupa attraverso la Community “Città storica”, coordinata da Marisa Fantin. L’argomento sarà al centro anche dell’esposizione e degli incontri della settima Rassegna Urbanistica Nazionale “Mosaico Italia: raccontare il futuro”, in programma a Riva del Garda dal 3 al 6 aprile.
Proprio in questi giorni all’attenzione della cronaca c’è la decisione dell’amministrazione comunale veneziana di introdurre gradualmente, fino al 2022, una vera e propria tassa che risponde allo scopo di limitare e controllare le presenze del turismo cosiddetto “mordi e fuggi”. Nel corso del lavoro impostato finora, la Community di Fantin ha operato sulla raccolta di esperienze e la promozione del confronto con associazioni, Ordini professionali, Università.

Leggi: Edilportale


IN EVIDENZA:

Previdenza: proroga APE Sociale – Le indicazioni di Inps
Con la circolare INPS 1febbraio 2019, n. 15, l’Istituto fornisce istruzioni per l’applicazione della proroga dell’APE Sociale prevista dal decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4. La circolare fornisce, inoltre, chiarimenti riguardanti la decorrenza delle indennità per i soggetti che, essendo in possesso della relativa certificazione, non hanno presentato domanda del beneficio entro il 31 dicembre 2018.
‘Inps precisa che il modello di domanda per la verifica delle condizioni e per l’accesso al beneficio sono gli stessi già in uso nel 2018 e sono reperibili sul sito istituzionale. Le richieste di verifica delle condizioni andranno presentate entro il 31 marzo 2019 e, successivamente, entro il 15 luglio 2019 e il 30 novembre 2019. L’esito delle stesse sarà fornito rispettivamente entro il 30 giugno 2019, il 15 ottobre 2019 e il 31 dicembre 2019.
Tra i diversi scaglioni di richiesta l’Istituto effettuerà il monitoraggio della disponibilità delle risorse finanziarie. L’Istituto precisa inoltre che l’APE Sociale, in presenza di tutti i requisiti, decorre dal primo giorno del mese successivo alla domanda di trattamento, previa cessazione dell’attività di lavoro dipendente, autonomo e parasubordinato, svolta in Italia o all’estero.

Leggi: Inca


Pensioni con Quota 100 e opzione donna. Prime indicazioni operative di Inps

Dopo la pubblicazione in Gazzetta del decreto legge n. 4 del 28 gennaio, l’Inps rende note le modalità operative per presentare domanda di pensione con Quota cento, pensione anticipata, ordinaria e cosiddetta Opzione donna, tramite l’accesso ai servizi online. Il messaggio n. 395, pubblicato sul sito istituzionale nella giornata di oggi, precisa che seguirà la pubblicazione della circolare illustrativa delle nuove disposizioni di legge.
Le domande di pensione che rientrano in queste fattispecie possono essere presentate con le seguenti modalità:
Il cittadino in possesso delle credenziali di accesso (PIN rilasciato dall’Istituto, SPID o Carta nazionale dei servizi) può compilare e inviare la domanda telematica di accesso alla pensione disponibile fra i servizi on line, sul sito www.inps.it, nella sezione “Domanda Pensione, Ricostituzione, Ratei, ECOCERT, APE Sociale e Beneficio precoci”.
Una volta effettuato l’accesso e scelta l’opzione “NUOVA DOMANDA” nel menù di sinistra, occorre selezionare in sequenza:
per la pensione cosiddetta quota 100: “Pensione di anzianità/vecchiaia” > “Pensione di anzianità/anticipata” > “Requisito quota 100”;
per la pensione anticipata: “Pensione di anzianità/vecchiaia” > “Pensione di anzianità/anticipata” > “Ordinaria”;
per la pensione anticipata cosiddetta opzione donna: “Pensione di anzianità/vecchiaia” > “Pensione di anzianità/anticipata” > “Contributivo sperimentale lavoratrici”.

Leggi: Inca


Manovra: Quota 100 e Reddito di Cittadinanza. Mattarella firma il Decreto

Mattarella ha firmato il Decreto su Quota 100 e Reddito di Cittadinanza, che tra qualche giorno sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Dopo di che entrerà in vigore, per poi cominciare l’iter parlamentare per la conversione in legge (60 giorni di tempo). Lo ha annunciato su facebook il vicepremier Luigi Di Maio.
In particolare, in estrema sintesi le principali norme contenute nel decreto legge sono:
reddito di cittadinanza: può raggiungere i 780 euro al mese per un single che vive in affitto, e i 1.330 euro per un nucleo familiare composta da quattro persone maggiorenni. Per averne diritto bisogna rispettare una serie di requisiti, fra cui un Isee pari al massimo a 9mila 360 euro annui, e firmare un patto per il lavoro o, in alcuni casi un patto per l’inclusione sociale.
•    Quota 100: per tre anni, dal 2019 al 2021, si può andare in pensione con 62 anni di età e 38 anni di contributi.
•    Pensione anticipata senza scatti aspettative di vita: il requisito resta a 42 anni e dieci mesi per gli uomini e 41 anni e dieci mesi per le donne. Introdotta però una finestra trimestrale fra maturazione del diritto e decorrenza pensione.
•    Opzione Donna: ampliata la platea alle lavoratrici nate nel 1959 e 1960. Bisogna avere almeno 35 anni di contributi, e 58 o 59 anni di età, rispettivamente per dipendenti e autonome.
•    Lavoratori precoci: anche in questo caso, niente aumenti aspettative di vita fino al 2026, ma nuova finestra trimestrale. Il requisito resta quindi a 41 anni di contributi (non sale a 41 anni e cinque mesi, come precedentemente previsto).
•    Ape sociale: proroga per tutto il 2019 dell’anticipo previdenziale riservato a lavoratori con almeno 63 annidi età che appartengono a una delle quattro categorie previste: disoccupati, caregiver, lavoratori con disabilità almeno al 74%, addetti a mansioni gravose.
•    Riscatto laurea agevolato, che contribuisce al raggiungimento del requisito contributivo, ma non incide sul calcolo della pensione, e nuova possibilità di valorizzare fino a cinque anni di contributi non versati (pace contributiva).
•    Scivolo quota 100: sostegno al reddito, a carico dei fondi bilaterali, per lavoratori che sono al massimo a tre anni dalla pensione.
•    Anticipo TFS per gli statali che vanno in pensione.

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Infortuni domestici: estesa tutela Inail – Scade il 31/01 pagamento premio assicurativo

Estesa la tutela Inail per chi si prende cura in modo abituale ed esclusivo della casa e dei familiari. Il versamento del premio annuale deve essere effettuato entro il 31 gennaio. Tra le novità in vigore dal primo gennaio, l’abbassamento dal 27% al 16% del grado minimo di invalidità per la costituzione della rendita e l’introduzione di una prestazione una tantum per le menomazioni comprese tra il 6% e il 15%. In attesa del decreto di attuazione delle misure contenute nella legge di bilancio 2019, il premio da versare entro il 31 gennaio resta pari a 12,91 euro
Ricordiamo che l’assicurazione contro gli infortuni in ambito domestico è obbligatoria per tutte le persone che svolgono un’attività rivolta alla cura dei componenti della famiglia e dell’abitazione, in modo abituale ed esclusivo e senza vincoli di subordinazione. Con la legge di Bilancio 2019, la copertura si applica fino ai 67 anni di età. In particolare, le novità, in vigore dallo scorso primo gennaio, riguardano l’abbassamento del grado di invalidità che è necessario per la costituzione della rendita, passato dal 27% al 16%, l’introduzione di una prestazione una tantum pari a 300 euro, quando l’inabilità permanente accertata è compresa tra il 6% e il 15%, e il riconoscimento dell’assegno per assistenza personale continuativa ai titolari di rendita per determinate menomazioni. La nuova normativa, inoltre, ha esteso di due anni l’età dei beneficiari della tutela assicurativa, che ora si applica alle persone tra i 18 e i 67 anni, anziché tra i 18 e i 65 anni.

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Assegno sociale – L’Inps comunica i nuovi requisiti

Con il Messaggio n. 4570/2018 l’INPS ha comunicato l’innalzamento dei requisiti anagrafici per il diritto all’assegno sociale e per la qualifica di “ultrasessantacinquenne” che comporta novità anche per la pensione di invalidità civile e per l’assegno mensile assistenza invalidi parziali.
Per l’accesso all’assegno sociale, alla pensione di inabilità (invalidi 100%) e all’assegno di assistenza per gli invalidi civili (invalidità dal 74% al 99%) è infatti necessario tenere conto dell’adeguamento con le speranze di vita che comporta dal 2019 un incremento di 5 mesi per l’età pensionabile.
Dal 2019, ricorda l’INPS, i requisiti per beneficiare dell’assegno sociale, erogato in favore di quelle persone che si trovano in una condizione economica di svantaggio, bisognerà avere un’età minima di 67 anni, contro gli attuali 66 anni e 7 mesi (stesso requisito anagrafico richiesto per la pensione di vecchiaia).
Le misure rivolte agli invalidi verranno quindi riconosciute a coloro che si trovano in una situazione economica svantaggiata, con reddito inferiore a 16.664,36 euro per la pensione, 4.853,29 euro per l’assegno, e un’età anagrafica compresa tra i 18 e i 67 anni (contro gli attuali 66 anni e 7 mesi).
Nel 2019, l’assegno sociale verrà rivalutato, così come avviene per gli assegni previdenziali: il tasso di incremento da utilizzare per la perequazione del 2019 è pari all’1,1%. Dunque l’importo dell’assegno sociale passa da 453 euro a 457,99 euro mensili. Tale importo viene rimodulato in presenza di altri redditi: l’importo pieno spetta a coloro che non possiedono alcun reddito e si annulla al raggiungimento, per il 2018, della soglia di reddito pari a 5.889 euro per il pensionato solo, 11.788 euro se coniugato.
Anche per la pensione di inabilità per invalidi totali e per l’assegno mensile invalidi parziali vi sarà una perequazione che porterà gli importi dagli attuali 282,55 euro a 285,66 euro mensili.

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Estratto contributivo dei dipendenti pubblici

Inps ha presentato il progetto di sistemazione
L’Inps ha presentato il progetto di sistemazione dell’estratto contributivo dei dipendenti pubblici. I contenuti del progetto, finalizzato alla completa definizione delle posizioni assicurative dei lavoratori delle pubbliche amministrazioni, sono stati illustrati il 13 novembre, a Roma, in conferenza stampa.
Presenti all’incontro, organizzato a Palazzo Wedekind, il Presidente Inps Tito Boeri, il Direttore Generale Gabriella Di Michele, il Direttore centrale Entrate e recupero crediti Maria Sandra Petrotta, la dirigente della posizione assicurativa gestione pubblica Nunziatina De Nigris e il responsabile del progetto “Estratto conto dipendenti pubblici” Domenico De Fazio.
Questo progetto consentirà, entro la fine dell’anno, l’apertura del servizio online “La mia pensione futura” a un primo gruppo di 500mila dipendenti pubblici appartenenti agli enti locali e, successivamente, a tutti i restanti contribuenti.
Nel corso dell’incontro, inoltre, sono state presentate le nuove platee coinvolte dall’invio di un prossimo lotto di buste arancioni e sono state fornite informazioni sull’invio dell’estratto conto cartaceo agli iscritti alla Cassa Pensioni Insegnanti (CPI).

Leggi: Inca


Tutela della maternità – Congedo straordinario per assistenza a familiari disabili

L’Inps, con il messaggio 2 novembre 2018, n. 4074, ha fornito indicazioni in merito ai congedi straordinari fruiti dalle lavoratrici gestanti per l’assistenza al coniuge convivente o a un figlio in condizione di disabilità grave, recependo la sentenza della Corte Costituzionale 23 maggio 2018, n. 158, che ha dichiarato illegittimo l’articolo 24, comma 2, del “Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità”, nella parte in cui non esclude dal computo dei sessanta giorni antecedenti all’inizio del periodo di astensione obbligatoria dal lavoro il periodo di congedo straordinario di cui la lavoratrice gestante abbia fruito per assistere il familiare disabile.
Pertanto, tali periodi di congedo straordinario non rientrano nel computo dei sessanta giorni. L’Inps sottolinea, tuttavia, che la Corte Costituzionale non esclude dal computo dei sessanta giorni tutti i periodi di congedo straordinario, limitando tale esclusione soltanto per quelli sopra indicati.
L’Inps rammenta, inoltre, che tale interpretazione viene estesa alle unioni civili, in base alla legge n. 76/2016, articolo 1, comma 20, laddove prevede che “al solo fine di assicurare l’effettività della tutela dei diritti e il pieno adempimento degli obblighi derivanti dall’unione civile tra persone dello stesso sesso, le disposizioni che si riferiscono al matrimonio e le disposizioni contenenti le parole «coniuge», «coniugi» o termini equivalenti, ovunque ricorrono nelle leggi, negli atti aventi forza di legge, nei regolamenti nonché negli atti amministrativi e nei contratti collettivi, si applicano anche ad ognuna delle parti dell’unione civile tra persone dello stesso sesso”.

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Pensionati all’estero – Avviato l’accertamento di esistenza in vita 2018

Con il messaggio n. 4077 del 2 novembre, l’Inps comunica le istruzioni per l’invio della prova dell’esistenza in vita, cui sono chiamati i pensionati residenti all’estero. Citibank resta l’istituto di credito incaricato del pagamento delle prestazioni pensionistiche all’estero.
L’accertamento generalizzato dell’esistenza in vita verrà condotto in due fasi tra loro cronologicamente distinte in rapporto ai Paesi di residenza dei beneficiari, come risultanti negli archivi della Banca, rimanendo inalterata, anche per quest’anno, la suddivisione delle aree geografiche adottata per la verifica 2017.
La prima fase, che è stata avviata ad ottobre 2018 e terminerà a marzo 2019, riguarderà i trattamenti pensionistici erogati a pensionati residenti in Africa, Australia (Oceania) ed Europa, ad esclusione dei Paesi Scandinavi, dei Paesi dell’Est Europa e degli Stati limitrofi. Le comunicazioni sono state inviate ai pensionati nel corso del mese di ottobre 2018 e i pensionati dovranno far pervenire le attestazioni di esistenza in vita entro il 12 febbraio 2019. Nel caso in cui l’attestazione non sia prodotta, il pagamento della rata di marzo 2019 avverrà in contanti presso le agenzie Western Union del Paese di residenza. In caso di mancata riscossione personale o di mancata produzione dell’attestazione di esistenza in vita entro il 19 marzo 2019, il pagamento delle pensioni sarà sospeso a partire dalla rata di aprile 2019.

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Misure di contrasto alla povertà – Inps, nuovo servizio telefonico automatico “Stato domanda REI”

Conoscere lo stato di avanzamento della domanda del REI diventa più semplice. L’Inps ha rilasciato il nuovo servizio automatico “Stato domanda REI” che consente all’utente di verificare lo stato della sua domanda del Reddito di Inclusione componendo il numero 803 164, gratuito da telefono fisso e il numero 06 164 164 da cellulare.
In una nota pubblicata sul sito istituzionale, l’Istituto pubblico di previdenza avverte che tutti coloro che hanno presentato domanda per percepire il REI e sono in attesa di ricevere i pagamenti possono contattare il Contact Center INPS ed esprimere, in risposta alla voce registrata dell’agente virtuale che chiede a quale dei servizi l’utente è interessato, la necessità di consultare una propria domanda.
Il servizio automatico chiederà all’utente i propri dati anagrafici (nome, cognome e data di nascita) e l’identificativo della pratica presentata. In modo semplice e rapido, il sistema comunicherà all’utente lo stato di lavorazione della pratica e fornirà informazioni relative alla consultazione dei pagamenti.

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Pensionati all’estero – Attribuzione e revoca detrazioni per carichi familiari

Con il messaggio n. 4191 del 9 novembre, l’Inps fornisce le indicazioni sull’attribuzione e revoca delle detrazioni per carichi familiari (periodo di imposta 2019) per i pensionati residenti all’estero, in Paesi che assicurano un adeguato scambio di informazioni, rammentando che in base  alle norme vigenti occorre presentare annualmente apposita domanda all’Istituto riferita a ciascun periodo d’imposta, ai sensi dell’articolo 2 del decreto 21 settembre 2015 del Ministro dell’Economia e delle Finanze, al fine di attestare la sussistenza dei requisiti previsti per averne diritto, ai sensi dell’articolo 24, comma 3-bis, del TUIR.
L’Inps ricorda che la legge di bilancio 2018 (commi 252 e 253 dell’articolo 1 della legge n. 205 del 2017) ha disposto che, a decorrere dal 1° gennaio 2019, per i figli di età non superiore a 24 anni il limite di reddito complessivo per essere considerati fiscalmente a carico è elevato 4.000 euro (anziché 2.840,51 euro).

Leggi: Inca


SEGNALAZIONI:

Prendersi cura di genitori che “hanno qualcosa che non va”: miniguida per sopravvivere

Per i figli caregiver (spesso completamente invisibili) la pubblicazione di Stefania Buoni “Quando mamma e papà hanno qualcosa che non va”. Una bussola per capire “come sopravvivere quando tutto sembra crollare”, prendersi carico anche della propria sofferenza, e gestire “il dolore dell’anima”
C’è un immenso e invisibile iceberg che molto spesso non si conosce perché non viene raccontato e riguarda le tante storie di ragazzi e ragazze che vivono con un genitore colpito da malattia mentale. Secondo l’Istat (dati al 2011) i giovani caregiver tra i 15 e i 24 anni sono circa 170 mila, ma il numero è sottostimato, mancano ad esempio i figli di coloro che non hanno avuto diagnosi e non sono in trattamento per la propria patologia psichiatrica, mancano altresì i bambini e i giovani adulti. Secondo l’Oms nel mondo 400 milioni di persone soffrono di depressione, 60 milioni di disturbo bipolare e 21 milioni di schizofrenia, di queste circa un quarto sono genitori. Di malattia mentale genitoriale si parla troppo poco e a farne le spese sono spesso i più vulnerabili, ovvero i figli. Nasce per loro la miniguida alla sopravvivenza “Quando mamma e papà hanno qualcosa che non va” (Editoria Sociale, 2018) di Stefania Buoni, presidente e fondatrice, con Gaia Cusini, Carlo Miccio e Marco Fiore, della prima associazione italiana dedicata, la “Comic Children of mentally Ill parents”.

Leggi: Redattore Sociale


Partita sui social la campagna CHAT YOURSELF a supporto dei malati di Alzheimer

E’ partita la campagna di comunicazione social di Chat Yourself, il chatbot promossa da Italia Longeva del Ministero della Salute a supporto dei malati di Alzheimer nelle prime fasi della malattia, a cui alcuni personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo hanno scelto di aderire. La prima testimonial che con slancio e personale coinvolgimento emotivo, essendo la figlia di una malata di Alzheimer, ha dato il la alla campagna è l’opinionista e blogger Selvaggia Lucarelli. Venerdì scorso, in occasione della Giornata Mondiale della Malattia di Alzheimer, ha postato un video ad hoc sui suoi profili Facebook e Twitter (@stanzaselvaggia), in cui si rimanda direttamente al chatbot e alla pagina di chat yourself (@chatyourself).

Leggi: Auser


Dal sito di Abitare e Anziani si può scaricare gratuitamente l’ultimo numero di Abitare e Anziani Informa dedicato interamente alle cose urgenti che il Governo e il Parlamento dovrebbero fare per garantire alle persone anziane di poter invecchiare serenamente in sicurezza nella propria abitazione.
La rivista è disponibile a questo link 


NEWS:

lunedì 4 febbraio 2019
ABITIAMOLA” – Newsletter n° 2/2019

Periodico di informazione ed approfondimento curato dall’Ufficio Politiche Abitative e dello Sviluppo Urbano, Area delle Politiche per lo Sviluppo, CGIL nazionale.
In questo numero:
■ Nella Legge di Bilancio non vengono individuate adeguate misure indirizzate alle politiche abitative, che continuano ad assumere un carattere marginale nelle scelte di Governo.  Esiste, al contrario, una forte emergenza da affrontare.
Gli affitti nei contratti registrati all’Agenzia delle Entrate nel 2017.
■ Da trent’anni l’Unione Europea si occupa di politiche per le città, all’inizio come priorità della politica ambientale. Oggi, nell’agenda UE, le “aree metropolitane” sono motori dell’economia europea e catalizzatori di creatività e innovazione, anche se ancora i luoghi in cui sono accentuati fenomeni di disoccupazione, esclusione sociale e povertà.
Il nuovo bando URBACT per 23 Action Planning Networks.
■ L’Italia urbana è fatta da 120 Comuni capoluogo (coprono il 7% del territorio e ospitano 31% della popolazione, e 14 aree metropolitane (15% e 35%). Una parte importante d’Italia in cui si concentrano alcuni dei principali problemi ambientali: consumo di suolo, inquinamento atmosferico, acustico ed elettromagnetico, qualità delle acque, rifiuti, effetti dei cambiamenti climatici.
Il Piano del MiBAC  “Cultura Futuro Urbano”
Studi e ricerche
Il Sole 24Ore, Qualità della vita nelle città italiane;
Sogeea, Primo rapporto sulla rigenerazione urbana in Italia;
Nomisma-Federcasa: Il ruolo dell’ERP negli interventi di rigenerazione delle periferie.
Notizie dalle categorie e dalle associazioni
FLAI CGIL: OdG  Congresso CGIL su baraccopoli di San Ferdinando;
FP CGIL: FP CGIL RC-Locri su baraccopoli di San Ferdinando;
SUNIA: Iniziativa Sunia Puglia su emergenza abitativa.
Notizie dai territori
Lazio: progetto di riqualificazione del polo urbanistico del Corviale; Lombardia: audizione dei sidacati regionali sul regolamento degli accessi alle case popolari; Sardegna: progetto di reddito energetico del Comune di Porto Torres sviluppato insieme al Gse; Sicilia: Cgil e Sunia, assemblea su disagio abitativo; Toscana: campagna di ascolto SUNIA agli inquilini delle case popolari.

Leggi: Cgil, 04/02/2019


lunedì 4 febbraio 2019
Giappone, anziani spinti al crimine. Meglio il carcere a una vita di stenti

Compiono piccoli furti perché in prigione sono garantiti tre pasti al giorno, cure mediche gratuite e assistenza continua. In media, ogni anno, muoiono 30.000 persone anziane per mancanza di cure.
Chi pensava che il Giappone invecchiasse a un ritmo vertiginoso (nel 2030 un terzo della popolazione sarà over 65) forse è perché non ha mai gettato un’occhiata nel microcosmo delle carceri del Paese dove il tasso di crescita della popolazione anziana negli ultimi anni è lievitato a un ritmo doppio di quello della popolazione generale. Se negli Anni 70 la percentuale degli anziani con le divise «a strisce» (che qui sono tinta unita rosa e blu, rispettivamente per donne e uomini) era un mero 2,5%, negli ultimi anni sfiora il 20% (nella prefettura di Tokushima uno su quattro). I crimini più comuni sono i piccoli furti, il conto al ristorante non saldato, il viaggio a scrocco sul treno. Le pene vanno da 6 a 4 anni e per molti detenuti l’ansia alla lettura della sentenza non ha nulla a che fare con la durata della pena in sé ma si proietta oltre la condanna da scontare, quando la vita di tutti i giorni tornerà a farsi sentire in tutto il suo vuoto di senso. Infatti se il carcere offre tre pasti caldi garantiti tutti i giorni, medicine gratuite, dottori e assistenti a volontà, allora la vera prigione diventa quella là fuori, fatta di bollette da pagare, le spese del medico che non si possono procrastinare, e l’incurabile solitudine (muoiono così, kodokushi, 30.000 anziani l’anno). Per di più, se hai passato i 65 anni, un comodo letto, al contrario dei «normali» detenuti che solitamente si devono accontentare di un semplice futon su tatami, non te lo nega a nessuno: infliggere agli anziani affetti da cronici mal di schiena l’obbligo di ripiegare ogni giorno il futon equivarrebbe ad aggiungere un ulteriore inutile pena. A pranzo, oltre carne e pesce, servono anche il rice porridge cucinato appuntino per quei palati che non possono più sfoggiare una solida dentatura. Il Paese dei manga sembra un fumetto: quello in cui il gradino più basso della dignità umana diventa la prima delle sefety net, reti di sicurezza.

Leggi: La Stampa, 04/02/2019


venerdì 1 febbraio 2019
Toscana, sempre più anziani muoiono in ospedale

I dati dell’Ars Toscana mostrano che sempre meno persone muoiono nell’intimità di una casa. A partire da queste statistiche, un ciclo di incontri di due mesi alla Fondazione Stensen di Firenze sui temi di morte, senso della vita, eutanasia
Sono sempre di più gli anziani malati (malattie croniche o tumori) che muoiono in ospedale. Se nel 2015 in Toscana erano il 40,9%, nel 2017 sono saliti al 48,5%. E sempre meno anziani usufruiscono dell’assistenza domiciliare nell’ultimo mese di vita (erano il 18,6% nel 2015, sono il 15,9% nel 2017). Prendendo in esame soltanto le malattie croniche, le percentuali di chi muore in ospedale aumentano: erano il 54,5% nel 2015, sono stati il 56,5% nel 2017. Prendendo in esame soltanto i pazienti anziani malati di tumore, i morti in ospedale erano il 35% nel 2015, sono stati il 39% nel 2017. Inoltre, circa l’80% dei pazienti affetti da malattie croniche fa un ricovero in reparti ospedalieri per acuti nell’ultimo mese di vita, mentre due terzi di questi pazienti fa almeno un accesso in pronto soccorso, sempre nell’ultimo mese di vita, e soltanto l’1% dei pazienti che muoiono per malattie croniche cardiopolmonari accedono alle cure palliative.
Sono alcuni dei dati dell’Ars Toscana (Agenzia regionale di sanità) da cui parte la riflessione del ciclo di incontri della Fondazione Stensen di Firenze dal titolo ‘Il morire e la morte. Gli interrogativi e i problemi più ricorrenti nel dibattito in corso’. Il percorso, al via domani sabato 2 febbraio, andrà avanti per quasi due mesi tra incontri, film, letture, concerti, teatro, musica. Organizzato in collaborazione con Pontifica Accademia per la vita, Accademia della Crusca e Scuola di Musica di Fiesole, il percorso intende interrogarsi sui temi di biotestamento, eutanasia, fine vita, longevità. Temi quanto mai attuali – all’indomani della recente sentenza della Consulta che invita il parlamento a legiferare entro settembre sul suicidio assistito e sul fine vita- dai quali scaturirà una inevitabile riflessione sul senso della vita, sulla longevità conquistata e sulle forme di accompagnamento alla morte quando la vita diventa straziante.

Leggi: Redattore Sociale, 01/02/2019


venerdì 1 febbraio 2019
Social Housing a Firenze, accordo per alloggi ad affitti veramente sociali

Si tratta del primo accordo integrativo territoriale firmato in Italia. Per l’intervento di Firenze è stato deciso un costo di 6,60 euro al metro quadro, mentre per Sesto Fiorentino un costo di 5,90 euro al metro quadro
Finalmente una buona notizia nel difficile mondo delle locazioni dell’area metropolitana fiorentina. Oggi è stato firmato l’accordo integrativo per determinare il livello degli affitti in social housing, per 82 alloggi che saranno costruiti a Firenze in via Pistoiese e 90 alloggi a Sesto Fiorentino, in via della Pace.
Si tratta del primo accordo integrativo Territoriale firmato in Italia, dopo l’entrata in vigore del decreto ministeriale del gennaio 2017, tra la società di costruzione e i sindacati Sunia, Unione Inquilini, Sicet, Uniat. Accordo che rappresenta il riconoscimento del ruolo dei sindacati inquilini nel contrattare i canoni di locazione con i costruttori che intervengono con piani di edilizia sociale.
Per l’intervento di Firenze è stato deciso un costo di 6,60 euro al metro quadro, mentre per Sesto Fiorentino un costo di 5,90 al metro quadro.
“Oggi è un giorno importante per quanto riguarda il Social Housing, perché grazie all’attività dei sindacati inquilini, viene contrattato un affitto che corrisponde veramente alla missione del social housing”, afferma Laura Grandi segretaria del Sunia di Firenze, che aggiunge: “avremo così sicuramente affitti accessibili e veramente più vantaggiosi rispetto al mercato degli affitti dell’area fiorentina, purtroppo drogato dal fenomeno del turismo”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 01/02/2019


giovedì 31 gennaio 2019
Reddito di cittadinanza, la guida completa: requisiti, importi e sanzioni

Reddito di cittadinanza: domande da marzo, assegni erogati il 27 aprile. Qui la guida completa con tutto quello che c’è da sapere su requisiti, calcolo dell’importo
Il reddito di cittadinanza partirà da marzo 2019, con i primi assegni che arriveranno intorno al 27 aprile: è tutto pronto per la partenza di questa importante misura per il contrasto alla povertà, con il sito internet da cui fare domanda che dovrebbe essere pronto la prossima settimana.
Con la pubblicazione del decreto (che trovate in allegato in coda all’articolo) in Gazzetta Ufficiale, hanno avuto avvio le operazioni che porteranno alla nascita del reddito di cittadinanza: l’Anpal sta lavorando per far sì che 6.000 navigator vengano assunti il prima possibile, mentre Poste Italiane ha cominciato a stampare le carte elettroniche dove verrà erogato l’assegno.
Tuttavia, ad oggi non tutti hanno chiaro il funzionamento del reddito di cittadinanza e quando spetta; ecco perché abbiamo deciso di scrivere una guida completa su quello che è stato rinominato come RdC, per far chiarezza su requisiti, importi e sanzioni.
Partiamo col dire che questo consiste in un’integrazione del reddito familiare, un concetto fiscale introdotto apposta per questa misura di cui la definizione è contenuta nell’articolo 2 – comma VI – del decreto legge. La soglia massima di integrazione è di 780,00€ al mese per la persona che vive sola, mentre per le famiglie numerose si sale progressivamente (in base al parametro di scala di equivalenza).
Spetta sia agli italiani che agli stranieri, purché residenti in Italia per almeno 10 anni (di cui gli ultimi due in maniera continuativa); ci sono poi delle norme ad hoc per i disabili, mentre per gli Over 67 questo acquista il nome di pensione di cittadinanza.

Leggi: Money, 31/01/2019


giovedì 31 gennaio 2019
Pensioni di cittadinanza: tanto rumore per pochi

A leggere i resoconti giornalistici dell’estate scorsa la pensione di cittadinanza avrebbe dovuto interessare 4 o 5 milioni di pensionati. L’obiettivo dichiarato era di portarli tutti ad avere un reddito pari a 780 Euro mensili per dodici mensilità e quindi di farli uscire dalla condizione di povertà (relativa). Il costo dell’operazione, sempre sui giornali, veniva indicato in 6-8 miliardi di Euro. A giustificazione dell’intervento si citava il fatto che in Italia le pensioni di importo inferiore alla soglia fossero pari al 20% del totale dei pensionati e che un intervento in questo settore fosse non solo necessario, ma doveroso. Giova ricordare peraltro che le pensioni di importo basso sono spesso state oggetto di attenzione da parte del legislatore negli ultimi decenni, a partire dal secondo Governo Amato nel 2000, per passare al Governo Berlusconi nel 2001 (il famoso milione al mese), per finire al secondo Governo Prodi, con l’introduzione della quattordicesima mensilità per le sole pensioni a carattere previdenziale nel 2007. Da questo punto di vista la pensione di cittadinanza si inserisce in una ormai consolidata tradizione di intervento a favore della componente più povera ed anziana della popolazione.

Leggi: Welforum, 31/01/2019


giovedì 31 gennaio 2019
Treni: molto è stato fatto, ma molto resta da fare

Oltre a prendere atto con soddisfazione che sono diventate ben trecento le stazioni ferroviarie del Circuito Sale Blu – quelle cioè che forniscono assistenza ai viaggiatori con disabilità e a ridotta mobilità – nei giorni scorsi abbiamo anche sottolineato la necessità di mantenere sempre alta l’attenzione su eventuali disagi vissuti dai viaggiatori con disabilità in treno. Oggi Maria Pia Amico racconta proprio alcuni di quei disagi, dovuti, a quanto pare, soprattutto a un carente coordinamento tra le varie direttive e anche al mancato controllo degli ausili presenti sui convogli
Recentemente ho viaggiato in treno da Genova a Salerno e viceversa. Essendo una persona con disabilità in carrozzina, ho dovuto prenotare con largo anticipo i biglietti e il servizio d’assistenza.
Ho viaggiato su un treno normale fino a Roma, non essendoci posti disponibili nei convogli ad alta velocità, poi alla Stazione Termini della Capitale mi hanno sistemata sul treno per Salerno, ma i ganci per stabilizzare la carrozzina non funzionavano.
Hanno chiamato un tecnico, che però non ha saputo o potuto fare niente, cosicché il capotreno, constatato il fatto, ha ordinato di farmi scendere e di aspettare un altro treno. A nulla sono valse le proteste e il suggerimento di farmi accomodare sul normale sedile passeggeri. Per questioni di sicurezza non si poteva.

Leggi: Superando, 31/01/2019


mercoledì 30 gennaio 2019
Alzheimer, malati a casa: ora l’assistente è un robot

Caterina osserva da lontano Maria: la donna sembra spenta, forse è il caso di tirarle un po’ su il morale con una partita a carte oppure con la sua fiction preferita. Così Caterina si mette in moto sulle sue velocissime ruote, si avvicina a Maria e le dice: Ti sfido a scopa, stavolta vinco io…
Maria è una signora di 68 anni affetta da Alzheimer, Caterina – almeno così dice quando viene interrogata – è un’assistente robot «piccolina, di appena 5 anni». Anzi, una robot: pensa come una persona di sesso femminile, perciò è la più adatta a svolgere la funzione di addetta al monitoraggio e all’assistenza domiciliare ai malati di Alzheimer. E viene guidata da un pool di agguerrite scienziate. Quattro donne per quattro robot.
Non siamo sul set di un film di fantascienza ma all’interno del Prisco Lab della città universitaria di Monte Sant’Angelo della Federico II di Napoli, a due passi dallo stadio San Paolo di Fuorigrotta che ha visto le gesta di Maradona. E una sciarpa azzurra c’è pure in questo luogo dell’eccellenza diretto dal tifosissimo professor Bruno Siciliano, il cui team di ricercatori dà vita all’intelligenza artificiale per renderla più umana possibile.

Leggi: Leggo, 30/01/2019


mercoledì 30 gennaio 2019
Un “taxi sociale”, per incentivare la dimensione relazionale

Tramite il progetto denominato “Taxi sociale” e grazie ai volontari del Servizio Civile, la UILDM di Mazara del Vallo, in provincia di Trapani (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), ha deciso di mettere a disposizione il proprio automezzo per soddisfare le esigenze di trasporto di tutte le persone che ne facciano richiesta, sia per necessità di tipo medico e riabilitativo, ma anche e soprattutto per poter partecipare ad attività culturali e di svago, intendendo in tal modo incentivare la dimensione relazionale delle persone
È partito tre anni fa, da un confronto tra i propri Soci, il progetto denominato Taxi sociale, promosso dalla UILDM di Mazara del Vallo, in provincia di Trapani (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare).
«Nella nostra Provincia – spiega Giovanna Tramonte, presidente dell’Associazione – vi sono attualmente poche realtà in grado di fornire un servizio di trasporto per persone con disabilità che ne soddisfi e garantisca i bisogni di indipendenza. Questi servizi, in ogni caso, prendono in considerazione solo gli aspetti strettamente legati alla necessità di spostamento per terapie mediche e riabilitative, mentre resta quasi sempre inascoltata la richiesta di trasporto per attività culturali e di svago come il cinema, il teatro, i centri ricreativi».

Leggi: Superando, 30/01/2019


mercoledì 23 gennaio 2019
Il diritto di vivere in modo indipendente dev’essere reso esigibile e libero

Grazie al prezioso lavoro di ENIL Italia (European Network on Independent Living), è disponibile la traduzione italiana del documento guida dedicato dal Comitato ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità al diciannovesimo articolo della Convenzione (“Vita indipendente ed inclusione nella società”), che dev’essere promosso e applicato in concreto dagli Stati che la Convenzione stessa hanno ratificato. «Ritengo dunque – dichiara Germano Tosi, presidente di ENIL Italia – che l’Italia debba assolutamente provvedere a farlo, tramite il proprio Osservatorio Nazionale sulla Disabilità»
Quando si parla del Comitato ONU per i Diritti delle Persone con Disabilità, è bene ricordare che esso è stato istituito nel 2009, per monitorare l’attuazione della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità da parte degli Stati che l’hanno ratificata (l’Italia lo ha fatto dieci anni fa, con la Legge dello Stato 18/09).
Il Comitato esamina le relazioni presentate periodicamente dagli Stati stessi sull’attuazione dei diritti sanciti dalla Convenzione, formula le relative raccomandazioni e prende in considerazione le denunce relative alle presunte violazioni del Trattato.
Ebbene, nel 2014 il Comitato ha deciso di dedicare un documento – il Commento generale n. 5 – a uno degli articoli certamente più avanzati della Convenzione, quello cioè che si occupa di Vita indipendente ed inclusione nella società (il 19°), sempre sulla base dei rapporti provenienti dagli Stati. In seguito, l’organismo ha ritenuto necessario e importante chiarirne il contenuto, «dato che – come spiega Germano Tosi, presidente di ENIL Italia (European Network on Independent Living) – nell’analisi delle relazioni il Comitato aveva individuato lacune nell’attuazione e interpretazioni errate sul diritto delle persone con disabilità a scegliere il proprio luogo di residenza e dove e con chi vivere, sul diritto ai servizi e sostegni per vivere a casa propria, per l’abitare e per la collettività, e ancora sul diritto a fruire dei servizi e delle strutture urbane rispondenti ai loro bisogni e in uguaglianza con gli altri cittadini».

Leggi: Superando, 23/01/2019


DALLE REGIONI:

martedì 5 febbraio 2019
Contributo economico per anziani vittime di truffe e furti

Le persone anziane, con più di 65 anni, che subiscono un furto o una rapina possono usufruire di un contributo economico una tantum erogato dal Comune di Bologna.
L’iniziativa, sostenuta da TPER, ha preso il via a luglio 2017, a seguito della conclusione del progetto, sostenuto da Hera spa, che prevedeva la stipula di un’assicurazione gratuita per i pensionati residenti nel territorio. Il nuovo progetto, diversamente dal precedente, non prevede la stipula di un’assicurazione, ma l’erogazione diretta di contributi forfettari da parte del Comune (fino a dicembre 2020).
Accanto ai contributi, attraverso la collaborazione con Anteas Volontariato Bologna e Associazione Rivivere, è attivo uno sportello gratuito di supporto psicologico per affrontare i traumi derivanti da furti, truffe e raggiri (Guarda il video di presentazione di questo servizio>>).

Leggi: Comune di Bologna, 05/02/2019


lunedì 4 febbraio 2019
Sicilia: oltre 100 milioni a sette città per lo sviluppo urbano

Gli interventi riguarderanno la mobilità sostenibile, l’inclusione sociale, l’efficientamento energetico, la digitalizzazione della Pa locale e, più in generale, tutti quegli aspetti che sono legati alla difesa dell’ambiente e alla vivibilità
l governo Musumeci dà il via libera alle risorse finanziarie che consentiranno a sette città siciliane di attivare nuovi servizi che puntano a innalzare la qualità della vita del cittadino. Grazie alle convenzioni approvate dalla giunta, oltre settanta milioni euro saranno destinati a Trapani, Marsala, Erice, Castelvetrano e Mazara del Vallo – accorpate in un’unica Autorità urbana – mentre circa trentotto milioni di euro andranno a Ragusa e Modica. Gli interventi, previsti dalla cosiddetta “Agenda urbana” all’interno del Programma operativo Fesr 2014-2020, riguarderanno la mobilità sostenibile, l’inclusione sociale, l’efficientamento energetico, la digitalizzazione della Pubblica amministrazione locale e, più in generale, tutti quegli aspetti che sono legati alla difesa dell’ambiente e alla vivibilità.

Leggi: Casa e Clima, 04/02/2019


mercoledì 30 gennaio 2019
Siena, visite gratis per le persone in difficoltà

Presso la sede dell’Auser comunale di Siena partirà da febbraio un’iniziativa sociale che prevede uno studio medico specialistico che garantisca il diritto alla salute alle fasce deboli, grazie a un gruppo di medici che visiteranno e cureranno gratuitamente persone in difficoltà economiche, in povertà estrema, richiedenti asilo, bambini con problematiche anche sociali. L’iniziativa è stata resa possibile grazie alla collaborazione con il Comune di Siena, l’Azienda USL 7, la Società della Salute e la Caritas e prende lo spunto da altre già esistenti nel territorio nazionale.
Per informazioni: 3388844930

Leggi: Auser, 30/01/2019


mercoledì 30 gennaio 2019
Auser Abitare solidale di Bologna amplia la sua attività e cerca nuovi volontari

Auser Abitare Solidale di Bologna allarga la sua attività e cerca nuovi volontari. Da quest’anno infatti favorisce percorsi di coabitazione solidale non solo in case private ma anche in alloggi pubblici che vengono messi a disposizione dall’amministrazione comunale di Bologna. Nato a Firenze nel 2009 e dopo la felice sperimentazione in Toscana, dall’autunno del 2016 Abitare Solidale è presente anche a Bologna. “Con Abitare Solidale – sottolineano i responsabili della struttura bolognese – ci occupiamo di intercettare persone anziane ancora autosufficienti, ma in condizione di fragilità in quanto abitano da sole. Persone anziane che desiderano rimanere a vivere nella propria abitazione ma che da sole non riescono a farlo: con Abitare Solidale le mettiamo in contatto con persone selezionate che si trovano momentaneamente in difficoltà e che, in cambio di una stanza, sono disponibili a contribuire alle spese per le utenze domestiche, oppure a dare una mano all’anziano per la spesa o la preparazione dei pasti, o per alcune pulizie della casa, oppure semplicemente offrendogli la propria compagnia, il tutto nella sicurezza di un patto abitativo personalizzato e garantito dall’affidabilità di Auser”.
I volontari verranno coinvolti in diverse attività come potenziare la  comunicazione,  supportare l’accoglienza o il gruppo di coabitazione, punto di riferimento concreto e affidabile per chi si rivolge ad Abitare Solidale.
Per info: www.auserbologna.it/abitare-solidale/

Leggi: Auser, 30/01/2019


mercoledì 23 gennaio 2019
Volontari senior cercansi: nasce GenerAZIONI@Comunità, il progetto per unire anziani e giovani

Si terranno appuntamenti di lettura animata e un laboratorio musicale con Mauro Settegrani.
Volontari senior cercansi: sono cinque le associazioni che, in partnership, vogliono raggiungere questo obiettivo promuovendo il progetto GenerAZIONI@Comunità: Anteas, Auser, Ancescao, Arci e Ada.
Volontari senior cercansi nell’Olgiatese
Grazie al Bando Volontariato di Regione Lombardia della scorsa estate in cinque Comuni del territorio dell’Olgiatese (Olgiate Comasco, Lurate Caccivio, Villa Guardia, Veniano e Albiolo) prendono il via diverse iniziative che vogliono mettere in connessione anziani e giovani. L’idea è quella di far lavorare insieme queste due generazioni con l’obiettivo di “sfruttarle” come una risorsa per il territorio. Si tratta di un progetto che mira ad attivare gli anziani rispetto ai bisogni della comunità, coinvolgendoli in forme di volontariato attivo e valorizzando le loro competenze e conoscenze.
“Il senso del progetto è quello di promuovere un ruolo sociale attivo delle associazioni anziani per ri-stimolare il territorio e rispondere alle nuove esigenze delle comunità; rimettere al centro persone anziani e giovani nel rivitalizzare le comunità.La collaborazione fra le associazioni favorisce nuove iniziative e nuove progettualità e ci raccoglie intorno ad un fine comune” ha spiegato Mariangela Cavadini, vice presidente Anteas Servizi dei Laghi.

Leggi: Giornale di Como, 23/01/2019


venerdì 22 gennaio 2019
Un assessore alla longevità: la proposta di Auser

Sotto le Due Torri le persone con più di 65 anni sono oltre 20mila, il doppio se si considera l’intera area metropolitana. Nel 2042, secondo la previsione del demografo Gianluigi Bovini, ci saranno 19 milioni di anziani in Italia
Un assessorato alla longevità per il Comune di Bologna. E’ la provocazione lanciata ieri da Sergio Lodi, presidente dell’Auser di Bologna, in occasione della presentazione del libro “2032: idee per la longevità”.
Sotto le Due Torri le persone con più di 65 anni sono già ora più di 20mila, 40mila se si considera l’intera area metropolitana e i numeri sono destinati ad aumentare arrivando nel 2042, secondo la previsione del demografo Gianluigi Bovini, a 19 milioni di anziani in Italia.
“La vecchiaia va preparata- continua Lodi- non nascosta come se fosse il peggio della vita, e per questo auspico che essa divenga un tema specifico della politica”.
A stretto giro è arrivata la risposta dell’assessore comunale alla Sanità, Giuliano Barigazzi: “Più che un assessorato alla longevità dobbiamo pensare ad essa come al filo conduttore di molte politiche pubbliche integrate: politiche dell’abitare, del lavoro, del sociale e della sanità”.
Una sfida, quella dell’invecchiamento della popolazione, che deve essere quindi affrontata con un insieme di misure a cui la politica deve pensare.

Leggi: Bologna Today, 22/01/2019


martedì 8 gennaio 2019
Nonni volontari vigilano l’entrata e l’uscita delle scuole

Entrata e uscita da scuola più sicure grazie ai volontari delle associazioni Anteas della Piana est e Auser. Muniti di palette e pettorine catarifrangenti, pensionati e alcuni giovani anche nel 2019 si occuperanno della vigilanza degli attraversamenti pedonali nei due momenti di maggiore afflusso della giornata. L’amministrazione Menesini e le due associazioni stamani (martedì) hanno infatti sottoscritto il rinnovo della convenzione. Erano presenti, fra gli altri, l’assessore alle politiche educative Francesco Cecchetti, la comandante della polizia municipale Debora Arrighi, Anna Maria Fanucchi presidente di Anteas della Piana Est e Granfranca Bertini di Auser.
“Si tratta di un importante servizio di supporto all’attività della polizia municipale la cui utilità è riconosciuta non solo dall’amministrazione comunale ma anche dai genitori, dagli insegnanti e dal personale degli istituti – afferma l’assessore alle politiche educative Francesco Cecchetti -. Fa piacere che coloro che sono in pensione abbiano deciso di mettersi a disposizione della comunità. Un valore aggiunto arriva inoltre dal particolare rapporto di fiducia che si instaura fra i volontari e le bambine e i bambini. Si comprende quindi come il servizio abbia risvolti anche sotto il profilo educativo. Un aspetto, questo, su cui l’amministrazione comunale punta particolarmente visti i progetti sulla sicurezza stradale che sta portando avanti coinvolgendo anche le nuove generazioni”.

Leggi: Lucca Kids, 08/01/2019


IN AGENDA:

Cgil, Cisl, e Uil: 9 febbraio manifestazione nazionale in piazza San Giovanni, Corteo da Piazza della Repubblica a Piazza San Giovanni. Concludono Landini, Furlan e Barbagallo

La manifestazione nazionale unitaria #FuturoalLavoro proclamata da Cgil, Cisl e Uil, per sabato 9 febbraio a Roma, inizialmente prevista a Piazza del Popolo, è stata spostata a Piazza San Giovanni in Laterano.
“La decisione dello spostamento – spiegano le tre confederazioni – è stata presa per la necessità di trovare una piazza più capiente vista la grande adesione prevista”.
La manifestazione è stata indetta da Cgil, Cisl e Uil a sostegno della piattaforma unitaria con la quale le tre confederazioni avanzano le loro proposte e per chiedere al Governo di aprire un confronto serio e di merito sulle scelte da prendere per il Paese.
Creazione di lavoro di qualità, investimenti pubblici e privati a partire dalle infrastrutture, politiche fiscali giuste ed eque, rivalutazione delle pensioni, interventi per valorizzare gli assi strategici per la tenuta sociale del Paese, a partire dal welfare, dalla sanità, dall’istruzione, dalla Pubblica Amministrazione e dal rinnovo dei contratti pubblici, maggiori risorse per i giovani, le donne e il Mezzogiorno. Queste, in sintesi, le priorità di Cgil, Cisl e Uil per la crescita del nostro Paese. Temi che saranno al centro della mobilitazione del 9 febbraio.
Il concentramento dei manifestanti è previsto in Piazza della Repubblica alle ore 9.00, dove partirà il corteo che raggiungerà Piazza San Giovanni per il comizio conclusivo dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo.

Leggi:  Cgil


Bologna si prende cura. Dal 28 febbraio al 2 marzo tre giornate dedicate al welfare cittadino

Raccontare la qualità del nostro welfare, sociale, sanitario, educativo, abitativo e culturale, la sua storia e le prospettive. E’ questa l’idea al centro di “Bologna si prende cura. I tre giorni del welfare”, la grande manifestazione che animerà la nostra città dal 28 febbraio al 2 marzo.
Tre giornate per toccare con mano i servizi, le buone prassi, i progetti, promossi dal Comune di Bologna in sinergia con le istituzioni e gli attori sociali del territorio.
In programma oltre 50 eventi tra convegni con ospiti internazionali, seminari e workshop, mostre, spettacoli, proiezioni, passeggiate di quartiere, laboratori con i cittadini.
Il programma completo verrà messo a disposizione sul nostro sito e nella nostra pagina Facebook.
Per informazioni
Segreteria Organizzativa, itregiornidelwelfare@comune.bologna.it

Leggi: Comune di Bologna


I prossimi appuntamenti di Italia Longeva: due eventi importanti nel 2019

Italia Longeva, il network dedicato all’ invecchiamento, creato dal Ministero della Salute, dalla Regione Marche e dall’IRCCS INRCA per promuovere una nuova visione dell’anziano quale risorsa per la società, ha messo a punto un interessante calendario di incontri per i primi mesi del nuovo anno. Il 12 marzo 2019 a Milano presso la Regione Lombardia (Palazzo Pirelli) si terrà l’incontro “La Babele dell’Assistenza Domiciliare in Italia: key player a confronto. Contesto, sfide, best practice e proposte di miglioramento organizzativo” con il con il patrocinio della Regione Lombardia. L’iniziativa si propone come una nuova tappa del percorso sulla Long-Term Care di Italia Longeva. Saranno presentati casi di best practice e si dibatterà di: accreditamento, integrazione sociosanitaria, ruolo del privato, strumenti di VMD, processi di monitoraggio e di verifica della qualità del servizio, tecnoassistenza.
Altro appuntamento di punta è fissato a Roma il 3 e 4 luglio presso il Ministero della Salute (Auditorium Viale Ribotta) in occasione degli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine.
Giunta alla quarta edizione, la due giorni annuale di incontro e confronto tra gli attori che entrano a diversi livelli nella programmazione, organizzazione e gestione del sistema sociosanitario e assistenziale dedicato alle cure a lungo termine si propone come un’occasione di aggiornamento e di discussione allargata su modalità efficaci e sostenibili per la presa in carico degli anziani fragili.
Tutte le info e gli aggiornamenti sul sito www.italialongeva.it

Leggi: Auser


IN EVIDENZA:

Pensioni con Quota 100 e opzione donna. Prime indicazioni operative di Inps

Dopo la pubblicazione in Gazzetta del decreto legge n. 4 del 28 gennaio, l’Inps rende note le modalità operative per presentare domanda di pensione con Quota cento, pensione anticipata, ordinaria e cosiddetta Opzione donna, tramite l’accesso ai servizi online. Il messaggio n. 395, pubblicato sul sito istituzionale nella giornata di oggi, precisa che seguirà la pubblicazione della circolare illustrativa delle nuove disposizioni di legge.
Le domande di pensione che rientrano in queste fattispecie possono essere presentate con le seguenti modalità:
Il cittadino in possesso delle credenziali di accesso (PIN rilasciato dall’Istituto, SPID o Carta nazionale dei servizi) può compilare e inviare la domanda telematica di accesso alla pensione disponibile fra i servizi on line, sul sito www.inps.it, nella sezione “Domanda Pensione, Ricostituzione, Ratei, ECOCERT, APE Sociale e Beneficio precoci”.
Una volta effettuato l’accesso e scelta l’opzione “NUOVA DOMANDA” nel menù di sinistra, occorre selezionare in sequenza:
per la pensione cosiddetta quota 100: “Pensione di anzianità/vecchiaia” > “Pensione di anzianità/anticipata” > “Requisito quota 100”;
per la pensione anticipata: “Pensione di anzianità/vecchiaia” > “Pensione di anzianità/anticipata” > “Ordinaria”;
per la pensione anticipata cosiddetta opzione donna: “Pensione di anzianità/vecchiaia” > “Pensione di anzianità/anticipata” > “Contributivo sperimentale lavoratrici”.

Leggi: Inca


Manovra: Quota 100 e Reddito di Cittadinanza. Mattarella firma il Decreto

Mattarella ha firmato il Decreto su Quota 100 e Reddito di Cittadinanza, che tra qualche giorno sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Dopo di che entrerà in vigore, per poi cominciare l’iter parlamentare per la conversione in legge (60 giorni di tempo). Lo ha annunciato su facebook il vicepremier Luigi Di Maio.
In particolare, in estrema sintesi le principali norme contenute nel decreto legge sono:
reddito di cittadinanza: può raggiungere i 780 euro al mese per un single che vive in affitto, e i 1.330 euro per un nucleo familiare composta da quattro persone maggiorenni. Per averne diritto bisogna rispettare una serie di requisiti, fra cui un Isee pari al massimo a 9mila 360 euro annui, e firmare un patto per il lavoro o, in alcuni casi un patto per l’inclusione sociale.
•    Quota 100: per tre anni, dal 2019 al 2021, si può andare in pensione con 62 anni di età e 38 anni di contributi.
•    Pensione anticipata senza scatti aspettative di vita: il requisito resta a 42 anni e dieci mesi per gli uomini e 41 anni e dieci mesi per le donne. Introdotta però una finestra trimestrale fra maturazione del diritto e decorrenza pensione.
•    Opzione Donna: ampliata la platea alle lavoratrici nate nel 1959 e 1960. Bisogna avere almeno 35 anni di contributi, e 58 o 59 anni di età, rispettivamente per dipendenti e autonome.
•    Lavoratori precoci: anche in questo caso, niente aumenti aspettative di vita fino al 2026, ma nuova finestra trimestrale. Il requisito resta quindi a 41 anni di contributi (non sale a 41 anni e cinque mesi, come precedentemente previsto).
•    Ape sociale: proroga per tutto il 2019 dell’anticipo previdenziale riservato a lavoratori con almeno 63 annidi età che appartengono a una delle quattro categorie previste: disoccupati, caregiver, lavoratori con disabilità almeno al 74%, addetti a mansioni gravose.
•    Riscatto laurea agevolato, che contribuisce al raggiungimento del requisito contributivo, ma non incide sul calcolo della pensione, e nuova possibilità di valorizzare fino a cinque anni di contributi non versati (pace contributiva).
•    Scivolo quota 100: sostegno al reddito, a carico dei fondi bilaterali, per lavoratori che sono al massimo a tre anni dalla pensione.
•    Anticipo TFS per gli statali che vanno in pensione.

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Infortuni domestici: estesa tutela Inail – Scade il 31/01 pagamento premio assicurativo

Estesa la tutela Inail per chi si prende cura in modo abituale ed esclusivo della casa e dei familiari. Il versamento del premio annuale deve essere effettuato entro il 31 gennaio. Tra le novità in vigore dal primo gennaio, l’abbassamento dal 27% al 16% del grado minimo di invalidità per la costituzione della rendita e l’introduzione di una prestazione una tantum per le menomazioni comprese tra il 6% e il 15%. In attesa del decreto di attuazione delle misure contenute nella legge di bilancio 2019, il premio da versare entro il 31 gennaio resta pari a 12,91 euro
Ricordiamo che l’assicurazione contro gli infortuni in ambito domestico è obbligatoria per tutte le persone che svolgono un’attività rivolta alla cura dei componenti della famiglia e dell’abitazione, in modo abituale ed esclusivo e senza vincoli di subordinazione. Con la legge di Bilancio 2019, la copertura si applica fino ai 67 anni di età. In particolare, le novità, in vigore dallo scorso primo gennaio, riguardano l’abbassamento del grado di invalidità che è necessario per la costituzione della rendita, passato dal 27% al 16%, l’introduzione di una prestazione una tantum pari a 300 euro, quando l’inabilità permanente accertata è compresa tra il 6% e il 15%, e il riconoscimento dell’assegno per assistenza personale continuativa ai titolari di rendita per determinate menomazioni. La nuova normativa, inoltre, ha esteso di due anni l’età dei beneficiari della tutela assicurativa, che ora si applica alle persone tra i 18 e i 67 anni, anziché tra i 18 e i 65 anni.

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Assegno sociale – L’Inps comunica i nuovi requisiti

Con il Messaggio n. 4570/2018 l’INPS ha comunicato l’innalzamento dei requisiti anagrafici per il diritto all’assegno sociale e per la qualifica di “ultrasessantacinquenne” che comporta novità anche per la pensione di invalidità civile e per l’assegno mensile assistenza invalidi parziali.
Per l’accesso all’assegno sociale, alla pensione di inabilità (invalidi 100%) e all’assegno di assistenza per gli invalidi civili (invalidità dal 74% al 99%) è infatti necessario tenere conto dell’adeguamento con le speranze di vita che comporta dal 2019 un incremento di 5 mesi per l’età pensionabile.
Dal 2019, ricorda l’INPS, i requisiti per beneficiare dell’assegno sociale, erogato in favore di quelle persone che si trovano in una condizione economica di svantaggio, bisognerà avere un’età minima di 67 anni, contro gli attuali 66 anni e 7 mesi (stesso requisito anagrafico richiesto per la pensione di vecchiaia).
Le misure rivolte agli invalidi verranno quindi riconosciute a coloro che si trovano in una situazione economica svantaggiata, con reddito inferiore a 16.664,36 euro per la pensione, 4.853,29 euro per l’assegno, e un’età anagrafica compresa tra i 18 e i 67 anni (contro gli attuali 66 anni e 7 mesi).
Nel 2019, l’assegno sociale verrà rivalutato, così come avviene per gli assegni previdenziali: il tasso di incremento da utilizzare per la perequazione del 2019 è pari all’1,1%. Dunque l’importo dell’assegno sociale passa da 453 euro a 457,99 euro mensili. Tale importo viene rimodulato in presenza di altri redditi: l’importo pieno spetta a coloro che non possiedono alcun reddito e si annulla al raggiungimento, per il 2018, della soglia di reddito pari a 5.889 euro per il pensionato solo, 11.788 euro se coniugato.
Anche per la pensione di inabilità per invalidi totali e per l’assegno mensile invalidi parziali vi sarà una perequazione che porterà gli importi dagli attuali 282,55 euro a 285,66 euro mensili.

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Estratto contributivo dei dipendenti pubblici

Inps ha presentato il progetto di sistemazione
L’Inps ha presentato il progetto di sistemazione dell’estratto contributivo dei dipendenti pubblici. I contenuti del progetto, finalizzato alla completa definizione delle posizioni assicurative dei lavoratori delle pubbliche amministrazioni, sono stati illustrati il 13 novembre, a Roma, in conferenza stampa.
Presenti all’incontro, organizzato a Palazzo Wedekind, il Presidente Inps Tito Boeri, il Direttore Generale Gabriella Di Michele, il Direttore centrale Entrate e recupero crediti Maria Sandra Petrotta, la dirigente della posizione assicurativa gestione pubblica Nunziatina De Nigris e il responsabile del progetto “Estratto conto dipendenti pubblici” Domenico De Fazio.
Questo progetto consentirà, entro la fine dell’anno, l’apertura del servizio online “La mia pensione futura” a un primo gruppo di 500mila dipendenti pubblici appartenenti agli enti locali e, successivamente, a tutti i restanti contribuenti.
Nel corso dell’incontro, inoltre, sono state presentate le nuove platee coinvolte dall’invio di un prossimo lotto di buste arancioni e sono state fornite informazioni sull’invio dell’estratto conto cartaceo agli iscritti alla Cassa Pensioni Insegnanti (CPI).

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Tutela della maternità – Congedo straordinario per assistenza a familiari disabili

L’Inps, con il messaggio 2 novembre 2018, n. 4074, ha fornito indicazioni in merito ai congedi straordinari fruiti dalle lavoratrici gestanti per l’assistenza al coniuge convivente o a un figlio in condizione di disabilità grave, recependo la sentenza della Corte Costituzionale 23 maggio 2018, n. 158, che ha dichiarato illegittimo l’articolo 24, comma 2, del “Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità”, nella parte in cui non esclude dal computo dei sessanta giorni antecedenti all’inizio del periodo di astensione obbligatoria dal lavoro il periodo di congedo straordinario di cui la lavoratrice gestante abbia fruito per assistere il familiare disabile.
Pertanto, tali periodi di congedo straordinario non rientrano nel computo dei sessanta giorni. L’Inps sottolinea, tuttavia, che la Corte Costituzionale non esclude dal computo dei sessanta giorni tutti i periodi di congedo straordinario, limitando tale esclusione soltanto per quelli sopra indicati.
L’Inps rammenta, inoltre, che tale interpretazione viene estesa alle unioni civili, in base alla legge n. 76/2016, articolo 1, comma 20, laddove prevede che “al solo fine di assicurare l’effettività della tutela dei diritti e il pieno adempimento degli obblighi derivanti dall’unione civile tra persone dello stesso sesso, le disposizioni che si riferiscono al matrimonio e le disposizioni contenenti le parole «coniuge», «coniugi» o termini equivalenti, ovunque ricorrono nelle leggi, negli atti aventi forza di legge, nei regolamenti nonché negli atti amministrativi e nei contratti collettivi, si applicano anche ad ognuna delle parti dell’unione civile tra persone dello stesso sesso”.

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Pensionati all’estero – Avviato l’accertamento di esistenza in vita 2018

Con il messaggio n. 4077 del 2 novembre, l’Inps comunica le istruzioni per l’invio della prova dell’esistenza in vita, cui sono chiamati i pensionati residenti all’estero. Citibank resta l’istituto di credito incaricato del pagamento delle prestazioni pensionistiche all’estero.
L’accertamento generalizzato dell’esistenza in vita verrà condotto in due fasi tra loro cronologicamente distinte in rapporto ai Paesi di residenza dei beneficiari, come risultanti negli archivi della Banca, rimanendo inalterata, anche per quest’anno, la suddivisione delle aree geografiche adottata per la verifica 2017.
La prima fase, che è stata avviata ad ottobre 2018 e terminerà a marzo 2019, riguarderà i trattamenti pensionistici erogati a pensionati residenti in Africa, Australia (Oceania) ed Europa, ad esclusione dei Paesi Scandinavi, dei Paesi dell’Est Europa e degli Stati limitrofi. Le comunicazioni sono state inviate ai pensionati nel corso del mese di ottobre 2018 e i pensionati dovranno far pervenire le attestazioni di esistenza in vita entro il 12 febbraio 2019. Nel caso in cui l’attestazione non sia prodotta, il pagamento della rata di marzo 2019 avverrà in contanti presso le agenzie Western Union del Paese di residenza. In caso di mancata riscossione personale o di mancata produzione dell’attestazione di esistenza in vita entro il 19 marzo 2019, il pagamento delle pensioni sarà sospeso a partire dalla rata di aprile 2019.

Leggi: Inca


Misure di contrasto alla povertà – Inps, nuovo servizio telefonico automatico “Stato domanda REI”

Conoscere lo stato di avanzamento della domanda del REI diventa più semplice. L’Inps ha rilasciato il nuovo servizio automatico “Stato domanda REI” che consente all’utente di verificare lo stato della sua domanda del Reddito di Inclusione componendo il numero 803 164, gratuito da telefono fisso e il numero 06 164 164 da cellulare.
In una nota pubblicata sul sito istituzionale, l’Istituto pubblico di previdenza avverte che tutti coloro che hanno presentato domanda per percepire il REI e sono in attesa di ricevere i pagamenti possono contattare il Contact Center INPS ed esprimere, in risposta alla voce registrata dell’agente virtuale che chiede a quale dei servizi l’utente è interessato, la necessità di consultare una propria domanda.
Il servizio automatico chiederà all’utente i propri dati anagrafici (nome, cognome e data di nascita) e l’identificativo della pratica presentata. In modo semplice e rapido, il sistema comunicherà all’utente lo stato di lavorazione della pratica e fornirà informazioni relative alla consultazione dei pagamenti.

Leggi: Inca


Pensionati all’estero – Attribuzione e revoca detrazioni per carichi familiari

Con il messaggio n. 4191 del 9 novembre, l’Inps fornisce le indicazioni sull’attribuzione e revoca delle detrazioni per carichi familiari (periodo di imposta 2019) per i pensionati residenti all’estero, in Paesi che assicurano un adeguato scambio di informazioni, rammentando che in base  alle norme vigenti occorre presentare annualmente apposita domanda all’Istituto riferita a ciascun periodo d’imposta, ai sensi dell’articolo 2 del decreto 21 settembre 2015 del Ministro dell’Economia e delle Finanze, al fine di attestare la sussistenza dei requisiti previsti per averne diritto, ai sensi dell’articolo 24, comma 3-bis, del TUIR.
L’Inps ricorda che la legge di bilancio 2018 (commi 252 e 253 dell’articolo 1 della legge n. 205 del 2017) ha disposto che, a decorrere dal 1° gennaio 2019, per i figli di età non superiore a 24 anni il limite di reddito complessivo per essere considerati fiscalmente a carico è elevato 4.000 euro (anziché 2.840,51 euro).

Leggi: Inca


SEGNALAZIONI:

In uscita il nuovo numero di LiberEtà

Sul nuovo numero di LiberEtà raccontiamo le parole su cui vale la pena impegnarsi per costruire un futuro migliore. Lo facciamo a partire dall’ultimo congresso dei pensionati della Cgil che per tre giorni si sono riuniti al Lingotto di Torino, luogo simbolo della storia del lavoro nel nostro paese, per ragionare sulle sfide che il sindacato tutto è chiamato ad affrontare. Lo hanno fatto dando spazio a molti interlocutori esterni con dibattiti, incontri, spettacoli. E anche attraverso un’imponente mostra che ha ripercorso i decenni salienti del nostro paese, dal Dopoguerra a oggi, mixando documenti d’archivio e streetart.
Autosufficienza, algoritmo, cambiamenti climatici, democrazia, donne, equità, Europa, innovazione tecnologica, mezzogiorno, migranti, pensioni, povertà, protezione sociale, sindacato, un sinistra, unità. Per il sindacato dei pensionati sono queste le parole cardine del futuro. Sul nuovo numero ne parliamo approfonditamente prendendo spunto anche dalla relazione di Ivan Pedretti, riconfermato segretario generale dello Spi Cgil.
A seguire, un approfondimento sulla manovra economica: punti critici, limiti e aspetti problematici. I pensionati ancora una volta vengono presi di mira, con l’ennesimo blocco della rivalutazione degli assegni medio-bassi. E per questo, insieme ai lavoratori di Cgil, Cisl e Uil, scenderanno in piazza il 9 febbraio, per una grande mobilitazione. Con un approfondimento sui tagli alle pensioni spieghiamo punto per punto perché la manovra è ingiusta.

Leggi: Liberetà


Prendersi cura di genitori che “hanno qualcosa che non va”: miniguida per sopravvivere

Per i figli caregiver (spesso completamente invisibili) la pubblicazione di Stefania Buoni “Quando mamma e papà hanno qualcosa che non va”. Una bussola per capire “come sopravvivere quando tutto sembra crollare”, prendersi carico anche della propria sofferenza, e gestire “il dolore dell’anima”
C’è un immenso e invisibile iceberg che molto spesso non si conosce perché non viene raccontato e riguarda le tante storie di ragazzi e ragazze che vivono con un genitore colpito da malattia mentale. Secondo l’Istat (dati al 2011) i giovani caregiver tra i 15 e i 24 anni sono circa 170 mila, ma il numero è sottostimato, mancano ad esempio i figli di coloro che non hanno avuto diagnosi e non sono in trattamento per la propria patologia psichiatrica, mancano altresì i bambini e i giovani adulti. Secondo l’Oms nel mondo 400 milioni di persone soffrono di depressione, 60 milioni di disturbo bipolare e 21 milioni di schizofrenia, di queste circa un quarto sono genitori. Di malattia mentale genitoriale si parla troppo poco e a farne le spese sono spesso i più vulnerabili, ovvero i figli. Nasce per loro la miniguida alla sopravvivenza “Quando mamma e papà hanno qualcosa che non va” (Editoria Sociale, 2018) di Stefania Buoni, presidente e fondatrice, con Gaia Cusini, Carlo Miccio e Marco Fiore, della prima associazione italiana dedicata, la “Comic Children of mentally Ill parents”.

Leggi: Redattore Sociale


Partita sui social la campagna CHAT YOURSELF a supporto dei malati di Alzheimer

E’ partita la campagna di comunicazione social di Chat Yourself, il chatbot promossa da Italia Longeva del Ministero della Salute a supporto dei malati di Alzheimer nelle prime fasi della malattia, a cui alcuni personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo hanno scelto di aderire. La prima testimonial che con slancio e personale coinvolgimento emotivo, essendo la figlia di una malata di Alzheimer, ha dato il la alla campagna è l’opinionista e blogger Selvaggia Lucarelli. Venerdì scorso, in occasione della Giornata Mondiale della Malattia di Alzheimer, ha postato un video ad hoc sui suoi profili Facebook e Twitter (@stanzaselvaggia), in cui si rimanda direttamente al chatbot e alla pagina di chat yourself (@chatyourself).

Leggi: Auser


NEWS:

lunedì 28 gennaio 2019
Accettazione dell’eredità, alloggio in condominio e spese condominiali

Con l’accettazione dell’eredità, gli eredi sono responsabili pro quota per i debiti sorti prima della morte mentre per i debiti successivi, essendo diventati comproprietari dell’unità immobiliare in condominio assumono responsabilità solidale A seguito della morte del condomino, gli eredi hanno l’onere di comunicarlo all’amministratore; egli, infatti, il quale tiene e deve tenere sempre aggiornato il registro dell’anagrafe condominiale. Ciò anche al fine di convocare correttamente l’assemblea di condominio Si ricorda che l’accettazione dell’eredità è un atto negoziale sulla cui base il chiamato fa propria l’eredità, che gli è trasmessa per legge o per testamento, qualificandosi come manifestazione unilaterale di volontà, espressa o tacita. La dichiarazione di accettazione dell’eredità è un atto puro e irrevocabile: un’eventuale successiva rinuncia alla stessa eredità è inefficace.  Per ciò che concerne le spese condominiali occorre distinguere tra il periodo antecedente l’accettazione e quello successivo. Per il primo occorre riferirsi all’art. 752 c.c., che dispone che <<i coeredi contribuiscono tra loro al pagamento dei debiti e pesi ereditari in proporzione delle loro quote ereditarie, salvo che il testatore abbia altrimenti disposto>>.

Leggi: Quotidiano Condominio, Il Sole 24 Ore, 28/01/2019


lunedì 28 gennaio 2019
Periferie, in arrivo 25 milioni di euro fino al 2021

Il Mibac lancia ‘Cultura Futuro Urbano’ per rigenerare territori in difficoltà con progetti culturali. Primi bandi a marzo
Rigenerare le periferie urbane in difficoltà attraverso progetti culturali nelle scuole e nelle biblioteche dei quartieri, grazie ad uno stanziamento di 25 milioni di euro fino al 2021.
Ad annunciarlo il Ministro per i Beni e le Attività Culturali Alberto Bonisoli che ‘lancia’ una nuova iniziativa per rigenerare territori in difficoltà: “Cultura Futuro Urbano”, un piano in linea con gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 e quelli dell’Agenda Urbana europea il Mibac ha deciso di promuovere la cultura come fattore abilitante dello sviluppo sostenibile.
Periferie: 25 milioni di euro fino al 2021
Per il piano sono stati stanziati complessivamente 25 milioni di euro fino al 2021 per incrementare, innovare e migliorare servizi e funzioni culturali nelle scuole e nelle biblioteche dei quartieri periferici, anche recuperando opere pubbliche rimaste incompiute.

Leggi: Edilportale, 28/01/2019


lunedì 28 gennaio 2019
Consapevolezza e condivisione” per superare il disturbo da accumulo

Oggetti inutili che “mangiano” lo spazio vitale, accumulati per incapacità di sbarazzarsene. Le cause? Ansia, depressione, eventi traumatici. Elena Codogno, educatrice professionale: “Prendere coscienza della condizione è il primo passo per guarire. Poi si può alleviare il peso condividendo nei gruppi di auto-mutuo aiuto”
Disorganizzazione nell’ambiente casalingo, difficoltà nell’organizzare gli spazi, tendenza a non liberarsi degli oggetti inutili, ad accumularne senza che abbiano un vero utilizzo. Abbigliamento, scarpe, senza gettare nulla, perché in futuro, chissà, potrebbero rivelarsi utili. È uno dei livelli del disturbo da accumulo, disturbo a cui è stato dedicato l’incontro “Come l’organizzazione genera benessere. Ovvero alleggerisci la tua casa per vivere felice”, primo di una serie di eventi organizzati da Apoi, l’Associazione Professional Organizers Italia, e Comune con l’obiettivo di attuare azioni di sensibilizzazione e prevenzione riguardo alla disposofobia. Come detto, ci sono vari stadi: nelle situazioni più gravi la casa viene poco a poco riempita e lo spazio della persona viene “mangiato”. Comincia così a isolarsi: più la casa offre meno spazio, più ci sono difficoltà nell’invitare gli altri e scompare l’aspetto della socializzazione.

Leggi: Redattore Sociale, 28/01/2019


venerdì 25 gennaio 2019
Luce e gas: tutte le novità e gli incentivi del 2019

Per essere sempre aggiornati sulle tariffe dell’energia si possono consultare i bollettini dell’ARERA che intanto, per il primo trimestre del 2019, dichiara che non ci saranno aumenti sulle bollette elettriche sui contratti stipulati nel regime di maggior tutela. Per il gas, invece, è scattato un aumento del 2,3% a partire dal 1° gennaio. E questo nonostante a partire dal nuovo anno siano stati riattivati i prelievi degli oneri, bloccati durante il secondo semestre del 2018. Il mercato libero dell’energia è in netta crescita sia lato dei clienti, sempre più propensi a aderire alle offerte dei gestori privati, che lato aziende fornitrici, che cercano di approfittare del momento di lancio con bonus e offerte verso chi aderisce. Secondo l’ARERA, infatti, il mercato dei nuovi operatori è in grado di garantire prezzi sulla materia energia decisamente più contenuti, fino al 62% nel settore dell’elettricità e al 49% per quanto riguarda il gas. Appare, quindi evidente che la concorrenza sia in aumento visto che ormai sono ben 391 gli operatori del settore in crescita del 18% in più rispetto al 2017. In questo scenario per i consumatori non è facile capirci qualcosa: per districarsi tra le tante proposte contrattuali bisogna guardare alle offerte più chiare, dettagliate e soprattutto in linea con le proprie esigenze.

Leggi: Leggi Oggi, 25/01/2019


giovedì 24 gennaio 2019
Ecco come cambia il nucleo familiare

Separati o divorziati che vivono sotto lo stesso tetto e i figli che, pur abitando da soli, sono a carico dei genitori, non costituiscono nucleo familiare distinto. Le novità del decreto sul reddito di cittadinanza Cambia il nucleo familiare in conseguenza del reddito di cittadinanza? Prima di rispondere andiamo a vedere cosa dice il decretone al comma 5 dell’art. 2: “Ai fini del RdC, il nucleo familiare è definito ai sensi dell’art. 3 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 159 del 2013. In ogni caso, anche per la richiesta di prestazioni sociali agevolate diverse dal Rdc, ai fini della definizione del nucleo familiare, valgono le seguenti disposizioni, la cui efficacia cessa dal giorno di entrata in vigore delle corrispondenti modifiche del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 159 del 2013: a) i coniugi permangono nel medesimo nucleo anche a seguito di separazione o divorzio, qualora continuino a risiedere nella stessa abitazione; b) il figlio maggiorenne non convivente con i genitori fa parte del nucleo familiare dei genitori esclusivamente quando è di età inferiore a 26 anni, è nella condizione di essere a loro carico a fini IRPEF, non è coniugato e non ha figli.

Leggi: Studio Cataldi, 24/01/2019


mercoledì 23 gennaio 2019
Colf e badanti, oltre un milione senza contratto

Secondo l’indagine dell’associazione Domina, il 60 per cento di lavoratori domestici non sono pagati regolarmente. L’esperto: “Servono maggiori defiscalizzazioni per le famiglie”. Boom di badanti: 10mila in più dal 2016 al 2017
Oltre un milione di lavoratori domestici irregolari, cioè non contrattualizzati. E’ quanto emerge da una ricerca condotta da Domina, l’associazione nazionale famiglie datori di lavoro domestico e presentata oggi a Firenze. Dalla ricerca emerge che i lavoratori domestici regolari sono circa 860mila (il 40% del totale) mentre ammontano a circa 1,1 milioni quelli senza alcun tipo di contratto (il restante 60%). Analizzando i lavoratori regolari, le colf sono il 54,4% del totale, mentre le badanti sono il 45,6%.
Secondo l’indagine, i maschi, pur restando l’11,7%, sono in costante aumento. Gli stranieri sono il 73%. Il costo totale per le famiglie ammonta a 6,9 miliardi. Il maggior numero di badanti si registra nelle regioni di Lombardia, Emilia Romagna e Toscana, mentre le colf sono più diffuse in Lazio e Lombardia. L’età media del lavoratore domestico è 47 anni, la durata del contratto supera le 50 settimane nel 45% dei casi, mentre è inferiore a 50 settimane nel 55% dei casi. La retribuzione media percepita annualmente è di 6.509 euro. Il datore di lavoro di questo tipo di lavoratori ha un’età media di 65 anni ed è uomo nel 52% dei casi.
Per quanto riguarda il trend dei lavoratori domestici, diminuiscono le colf e aumentano le badanti, segno dell’invecchiamento progressivo della nostra popolazione. In particolare, dal 2016 al 2017 le colf sono diminuite di circa 20mila unità, mentre le badanti sono aumentate di circa 10mila unità.
Secondo l’associazione Domina, vista la situazione diffusa di irregolarità, “serve una maggiore defiscalizzazione per le famiglie nell’assunzione di un lavoratore domestico, oggi le famiglie possono portare in deduzione soltanto alcuni costi”.

Leggi: Redattore Sociale, 23/01/2019


martedì 22 gennaio 2019
Rumore, giudici ancora liberi di individuare la «tollerabilità»

Si sta diffondendo sul web e su alcuni giornali una notizia relativa alla modifica della normativa riguardante i limiti per la valutazione della normale tollerabilità delle immissioni di rumore, a partire dalle modifiche apportate dalla legge di Bilancio alla legge 13/2009 (di conversione del Dl 208/2008). Da più parti si afferma che la nuova norma limiterebbe la discrezionalità dei giudici nell’applicare l’articolo 844 del Codice civile sulle immissioni.
La modifica consiste nell’aggiunta all’articolo 6 ter della legge 13/2009, di un comma 1-bis che recita: «Ai fini dell’attuazione del comma 1, si applicano i criteri di accettabilità del livello di rumore di cui alla legge 26 ottobre 1995, n. 447, e alle relative norme di attuazione».
Al di là dalla apparente complessità di commi e riferimenti, la sostanza è che non cambia praticamente niente. Possiamo confermare alle imprese che gli obblighi di legge relativi all’impatto acustico di attività produttive, commerciali e ricreative permangono, con le stesse procedure e gli stessi limiti. Allo stesso tempo possiamo rassicurare i cittadini che vivono in prossimità di sorgenti di rumore: l’accertamento del disturbo e della sua tollerabilità potrà essere effettuato con modalità identiche a quelle fin qui adottate.

Leggi: Quotidiano Condominio, 22/01/2019


DALLE REGIONI:

lunedì 28 gennaio 2019
Palermo. Sunia, iscrizione anagrafica famiglie occupanti, apprezzamento per la scelta del sindaco. “Azione giusta, da noi rivendicata un anno fa. A novembre abbiamo presentato 50 istanze che ora attendono risposta”.

Il Sunia di Palermo esprime apprezzamento per il gesto compiuto dal sindaco della città di Palermo che, per assicurare i diritti fondamentali di cittadinanza, garantiti dalla Costituzione, ha accolto l’istanza di iscrizione all’anagrafe delle prime famiglie occupanti che hanno recuperato immobili pubblici da tempo inutilizzati.
“Esprimiamo soddisfazione per questa scelta coraggiosa del sindaco Orlando. Questa tipologia di azione di contrasto alla marginalità – dichiara il segretario del Sunia Palermo Zaher Darwish – era stata rivendicata dal Sunia nel marzo del 2017, convinti come siamo che dall’iscrizione anagrafica scaturiscano diritti primari quale la partecipazione all’elettorato attivo e passivo nonché diritti fondamentali come il diritto alla salute e all’accesso ai servizi pubblici e alle utenze domestiche, che devono essere garantiti dall’amministrazione della città”.
“E’ in tale senso che il Sunia – continua il segretario del sindacato degli inquilini e assegnatari – ha presentato già a novembre dell’anno scorso una cinquantina di istanze finalizzate a concedere tale diritto ad altrettante famiglie in difficoltà che rientrano negli stessi parametri per la presenza di disabili, minori o anziani a carico. Ci auguriamo che lo stesso provvedimento venga esteso per dare risposta anche alle istanze presentate. Oggi stesso il Sunia si recherà al Cep presso alcune abitazioni per raccogliere le istanze di una ventina di famiglie con gli stessi requisiti”.

Leggi: Sunia, 28/01/2019


venerdì 25 gennaio 2019
Pronto badante, 3 milioni per proseguire il progetto toscano

Stanziati nuovi fondi per gli anni 2019 e 2020. Il servizio aiuta le famiglie a trovare assistenti domestici nel momento in cui gli anziani diventano non autosufficienti
Quasi 3 milioni per proseguire il progetto Pronto Badante nel 2019 e 2020 in Toscana. E da quest’anno non si parla più di progetto sperimentale, ma di stabilizzazione degli interventi. A stabilire il proseguimento del progetto Pronto Badante, una delibera presentata dall’assessore regionale al diritto alla salute e al welfare Stefania Saccardi e approvata dalla giunta nel corso dell’ultima seduta. Delibera che destina al progetto 2.900.000 euro per il biennio 2019-2020.
“Il progressivo invecchiamento della nostra popolazione – dice l’assessore Stefania Saccardi – pone con sempre maggiore urgenza il problema dei bisogni degli anziani e delle loro famiglie. Noi vogliamo dare risposte che rendano meno gravoso il peso della quotidianità, prevenendo l’isolamento e l’esclusione sociale degli anziani e dei familiari che li assistono. Tra queste risposte, c’è il Pronto Badante. Alla luce degli esisti positivi ottenuti dalla sperimentazione del progetto regionale, abbiamo deciso quest’anno di stabilizzare gli interventi previsti dal progetto, per consolidare ulteriormente la qualità del nostro welfare, con politiche sociali innovative e di inclusione”.

Leggi: Redattore Sociale, 25/01/2019


giovedì 24 gennaio 2019
Sicurezza edifici, a Milano controlli statici per 30mila stabili nel 2019 In caso di mancato adempimento scatta l’inagibilità del fabbricato

Il 2019 sarà l’anno degli ingegneri. Almeno a Milano, dove sono chiamati a rilasciare, entro il 31 dicembre, un certificato di idoneità statica per tutti gli edifici con almeno 50 anni di età o che vengono ristrutturati per almeno metà della superficie. Lo ha stabilito il Comune di Milano con una Determinazione dirigenziale del novembre 2016 di modifica al regolamento comunale: tutti gli edifici ultimati da più di 50 anni non in possesso di certificato di collaudo dovranno essere sottoposti a verifica e rilascio del certificato entro il 2019. La stessa cosa dovranno fare, entro il 2024, i fabbricati collaudati da più di 50 anni (o che avranno raggiunto i 50 anni entro tale scadenza). In concreto, secondo le stime di Assoedilizia, nel 2019 che si dovrebbe intervenire su circa 30mila edifici (circa il 60 % del totale) «Con grandi difficoltà operative» sottolinea il presidente Achille Colombo Clerici.

Leggi: Edilizia e Territorio, 24/01/2019


mercoledì 23 gennaio 2019
Rischio incostituzionalità per la legge lombarda sulle case popolari: 4 ricorsi

I 5 anni di residenza per ottenere un alloggio in contrasto con l’art. 3 della Costituzione? Il ricorso presentato da un cittadino marocchino e 3 associazioni finisce alla Corte Costituzionale. Il giudice: “se l’obiettivo è ridurre il disagio abitativo, non si comprende come tale scopo possa essere raggiunto attraverso l’esclusione di persone bisognose”
La legge regionale lombarda sulle case popolari potrebbe essere incostituzionale. Il Tribunale di Milano ha infatti deciso di rimettere al giudizio della Corte Costituzionale la valutazione della compatibilità con l’articolo 3 della Costituzione dei requisiti che una famiglia deve avere per ottenere un alloggio. Oltre ai requisiti di reddito (che non sono in discussione) la legge regionale n. 16 del 2016 prevede, all’articolo 22, che ha diritto all’assegnazione di un appartamento solo chi risiede o lavora in Lombardia da almeno cinque anni. Il ricorso in tribunale è stato presentato da un cittadino marocchino, insieme alle associazioni Asgi e Naga e alla Cgil Lombardia. Secondo il giudice Maria Flamini, il requisito della residenza “protratta come condizione dirimente per l’accesso ai servizi abitativi pubblici, anche per le famiglie economicamente deboli, si pone, difatti, in patente contrasto con la vocazione sociale propria dell’esigenza dell’abitazione. Il servizio abitativo pubblico, infatti, rispondendo direttamente a finalità di eguaglianza sostanziale predicata espressamente dall’art. 3, secondo comma Cost., garantisce un’abitazione a soggetti economicamente deboli nel luogo ove è la sede dei loro interessi”.

Leggi: Redattore Sociale, 23/01/2019


mercoledì 23 gennaio 2019
Avigliano (PZ), arrivano i nonni sociali

Lo scorso 17 gennaio presso il Chiostro di Palazzo di città di Avigliano è stato presentato il progetto “I nonni come fattore di potenziamento della comunità educante a sostegno delle fragilità genitoriali”, finanziato dall’impresa sociale “Con i bambini” con Auser Lombardia capofila. Un incontro aperto e costruttivo con i bambini, le famiglie, i nonni volontari dell’Auser, educatori e rappresentanti dell’Amministrazione comunale. Una vera e propria festa di comunità con giochi e laboratori che hanno coinvolto nonni e bambini.
Il progetto coinvolge quattro regioni: Lombardia, Umbria, Toscana e la Basilicata dove il 13 gennaio il progetto è stato presentato anche nel comune di Corleto Perticara alla presenza di nonni volontari e numerosi genitori.

Leggi: Auser, 23/01/2019


mercoledì 23 gennaio 2019
Nonni di comunità in Umbria: partono i centri gratuiti per bambini da 3 a 6 anni in quattro città

Spazi educativi e laboratoriali, per bambini dai 3 ai 6 anni, luoghi pensati come supporto delle famiglie, in cui i più piccoli possano ogni sabato mattina, dalle 8.30 alle 12.30, giocare, creare, raccontare e crescere con il supporto di educatori professionali e di “nonni volontari”. Il tutto  in maniera del tutto gratuita. Si è avviato il 19 gennaio a Città della Pieve, Castiglione del Lago e Norcia, e il 29 gennaio si avvia a Cascia, il progetto “I nonni come fattore di potenziamento della comunità educante”, finanziato dall’impesa sociale “Con i bambini” con Auser Lombardia capofila. Il progetto coinvolge quattro regioni: Lombardia, Umbria, Toscana e Basilicata. In Umbria si attua  in collaborazione con la cooperativa Polis, con On Accenditori Sociali e con i Comuni delle città interessate dal progetto. Punta a creare una vera e propria rete di “Nonne e nonni di comunità” per dare supporto alle genitorialità fragili e valorizzare le risorse che i nonni volontari Auser possono offrire.
Per avere informazioni su iscrizioni e attività dei centri è possibile consultare il sito web www.auserumbria.it o la pagina facebook di Auser Umbria.

Leggi: Auser, 23/01/2019


venerdì 18 gennaio 2019
 Vado Ligure (SV), AUSER E ANTEAS per la salute degli anziani

L’amministrazione comunale di Vado Ligure ha confermato per il periodo 2019 – 2021 con determina di giunta, il progetto per “interventi integrativi socio – sanitari e piccola manutenzione nel Vadese”. Il progetto prevede una serie di servizi destinati ad anziani e fasce deboli della popolazione. Tra questi ascolto e assistenza delle persone sole e in difficoltà, recapito di farmaci a domicilio, servizi infermieristici ambulatoriali e domiciliari, trasporto di anziani presso presidi della Asl 2 per varie terapie. I servizi vengono attualmente erogati in due siti di riferimento, ovvero l’ambulatorio della Valle di Vado in via Piave 202 e quello della frazione collinare di Segno, in via Peluffo. Unica a presentare un’offerta durante l’iter di affidamento del servizio da parte del Comune è stata l’associazione Auser Insieme con la consociata Anteas di Savona. A queste due associazioni no profit il Comune ha assegnato il compito di occuparsi di portare avanti il progetto per un rimborso complessivo pari a 15 mila euro.

Leggi: Mediagold, 18/01/2019


IN AGENDA:

I prossimi appuntamenti di Italia Longeva: due eventi importanti nel 2019

Italia Longeva, il network dedicato all’ invecchiamento, creato dal Ministero della Salute, dalla Regione Marche e dall’IRCCS INRCA per promuovere una nuova visione dell’anziano quale risorsa per la società, ha messo a punto un interessante calendario di incontri per i primi mesi del nuovo anno. Il 12 marzo 2019 a Milano presso la Regione Lombardia (Palazzo Pirelli) si terrà l’incontro “La Babele dell’Assistenza Domiciliare in Italia: key player a confronto. Contesto, sfide, best practice e proposte di miglioramento organizzativo” con il con il patrocinio della Regione Lombardia. L’iniziativa si propone come una nuova tappa del percorso sulla Long-Term Care di Italia Longeva. Saranno presentati casi di best practice e si dibatterà di: accreditamento, integrazione sociosanitaria, ruolo del privato, strumenti di VMD, processi di monitoraggio e di verifica della qualità del servizio, tecnoassistenza.
Altro appuntamento di punta è fissato a Roma il 3 e 4 luglio presso il Ministero della Salute (Auditorium Viale Ribotta) in occasione degli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine.
Giunta alla quarta edizione, la due giorni annuale di incontro e confronto tra gli attori che entrano a diversi livelli nella programmazione, organizzazione e gestione del sistema sociosanitario e assistenziale dedicato alle cure a lungo termine si propone come un’occasione di aggiornamento e di discussione allargata su modalità efficaci e sostenibili per la presa in carico degli anziani fragili.
Tutte le info e gli aggiornamenti sul sito www.italialongeva.it

Leggi: Auser


IN EVIDENZA:

Pensioni con Quota 100 e opzione donna. Prime indicazioni operative di Inps

Dopo la pubblicazione in Gazzetta del decreto legge n. 4 del 28 gennaio, l’Inps rende note le modalità operative per presentare domanda di pensione con Quota cento, pensione anticipata, ordinaria e cosiddetta Opzione donna, tramite l’accesso ai servizi online. Il messaggio n. 395, pubblicato sul sito istituzionale nella giornata di oggi, precisa che seguirà la pubblicazione della circolare illustrativa delle nuove disposizioni di legge.
Le domande di pensione che rientrano in queste fattispecie possono essere presentate con le seguenti modalità:
Il cittadino in possesso delle credenziali di accesso (PIN rilasciato dall’Istituto, SPID o Carta nazionale dei servizi) può compilare e inviare la domanda telematica di accesso alla pensione disponibile fra i servizi on line, sul sito www.inps.it, nella sezione “Domanda Pensione, Ricostituzione, Ratei, ECOCERT, APE Sociale e Beneficio precoci”.
Una volta effettuato l’accesso e scelta l’opzione “NUOVA DOMANDA” nel menù di sinistra, occorre selezionare in sequenza:
per la pensione cosiddetta quota 100: “Pensione di anzianità/vecchiaia” > “Pensione di anzianità/anticipata” > “Requisito quota 100”;
per la pensione anticipata: “Pensione di anzianità/vecchiaia” > “Pensione di anzianità/anticipata” > “Ordinaria”;
per la pensione anticipata cosiddetta opzione donna: “Pensione di anzianità/vecchiaia” > “Pensione di anzianità/anticipata” > “Contributivo sperimentale lavoratrici”.

Leggi: Inca


Manovra: Quota 100 e Reddito di Cittadinanza. Mattarella firma il Decreto

Mattarella ha firmato il Decreto su Quota 100 e Reddito di Cittadinanza, che tra qualche giorno sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Dopo di che entrerà in vigore, per poi cominciare l’iter parlamentare per la conversione in legge (60 giorni di tempo). Lo ha annunciato su facebook il vicepremier Luigi Di Maio.
In particolare, in estrema sintesi le principali norme contenute nel decreto legge sono:
reddito di cittadinanza: può raggiungere i 780 euro al mese per un single che vive in affitto, e i 1.330 euro per un nucleo familiare composta da quattro persone maggiorenni. Per averne diritto bisogna rispettare una serie di requisiti, fra cui un Isee pari al massimo a 9mila 360 euro annui, e firmare un patto per il lavoro o, in alcuni casi un patto per l’inclusione sociale.
•    Quota 100: per tre anni, dal 2019 al 2021, si può andare in pensione con 62 anni di età e 38 anni di contributi.
•    Pensione anticipata senza scatti aspettative di vita: il requisito resta a 42 anni e dieci mesi per gli uomini e 41 anni e dieci mesi per le donne. Introdotta però una finestra trimestrale fra maturazione del diritto e decorrenza pensione.
•    Opzione Donna: ampliata la platea alle lavoratrici nate nel 1959 e 1960. Bisogna avere almeno 35 anni di contributi, e 58 o 59 anni di età, rispettivamente per dipendenti e autonome.
•    Lavoratori precoci: anche in questo caso, niente aumenti aspettative di vita fino al 2026, ma nuova finestra trimestrale. Il requisito resta quindi a 41 anni di contributi (non sale a 41 anni e cinque mesi, come precedentemente previsto).
•    Ape sociale: proroga per tutto il 2019 dell’anticipo previdenziale riservato a lavoratori con almeno 63 annidi età che appartengono a una delle quattro categorie previste: disoccupati, caregiver, lavoratori con disabilità almeno al 74%, addetti a mansioni gravose.
•    Riscatto laurea agevolato, che contribuisce al raggiungimento del requisito contributivo, ma non incide sul calcolo della pensione, e nuova possibilità di valorizzare fino a cinque anni di contributi non versati (pace contributiva).
•    Scivolo quota 100: sostegno al reddito, a carico dei fondi bilaterali, per lavoratori che sono al massimo a tre anni dalla pensione.
•    Anticipo TFS per gli statali che vanno in pensione.

Leggi: Inca


Infortuni domestici: estesa tutela Inail – Scade il 31/01 pagamento premio assicurativo

Estesa la tutela Inail per chi si prende cura in modo abituale ed esclusivo della casa e dei familiari. Il versamento del premio annuale deve essere effettuato entro il 31 gennaio. Tra le novità in vigore dal primo gennaio, l’abbassamento dal 27% al 16% del grado minimo di invalidità per la costituzione della rendita e l’introduzione di una prestazione una tantum per le menomazioni comprese tra il 6% e il 15%. In attesa del decreto di attuazione delle misure contenute nella legge di bilancio 2019, il premio da versare entro il 31 gennaio resta pari a 12,91 euro
Ricordiamo che l’assicurazione contro gli infortuni in ambito domestico è obbligatoria per tutte le persone che svolgono un’attività rivolta alla cura dei componenti della famiglia e dell’abitazione, in modo abituale ed esclusivo e senza vincoli di subordinazione. Con la legge di Bilancio 2019, la copertura si applica fino ai 67 anni di età. In particolare, le novità, in vigore dallo scorso primo gennaio, riguardano l’abbassamento del grado di invalidità che è necessario per la costituzione della rendita, passato dal 27% al 16%, l’introduzione di una prestazione una tantum pari a 300 euro, quando l’inabilità permanente accertata è compresa tra il 6% e il 15%, e il riconoscimento dell’assegno per assistenza personale continuativa ai titolari di rendita per determinate menomazioni. La nuova normativa, inoltre, ha esteso di due anni l’età dei beneficiari della tutela assicurativa, che ora si applica alle persone tra i 18 e i 67 anni, anziché tra i 18 e i 65 anni.

Leggi: Inca


Assegno sociale – L’Inps comunica i nuovi requisiti

Con il Messaggio n. 4570/2018 l’INPS ha comunicato l’innalzamento dei requisiti anagrafici per il diritto all’assegno sociale e per la qualifica di “ultrasessantacinquenne” che comporta novità anche per la pensione di invalidità civile e per l’assegno mensile assistenza invalidi parziali.
Per l’accesso all’assegno sociale, alla pensione di inabilità (invalidi 100%) e all’assegno di assistenza per gli invalidi civili (invalidità dal 74% al 99%) è infatti necessario tenere conto dell’adeguamento con le speranze di vita che comporta dal 2019 un incremento di 5 mesi per l’età pensionabile.
Dal 2019, ricorda l’INPS, i requisiti per beneficiare dell’assegno sociale, erogato in favore di quelle persone che si trovano in una condizione economica di svantaggio, bisognerà avere un’età minima di 67 anni, contro gli attuali 66 anni e 7 mesi (stesso requisito anagrafico richiesto per la pensione di vecchiaia).
Le misure rivolte agli invalidi verranno quindi riconosciute a coloro che si trovano in una situazione economica svantaggiata, con reddito inferiore a 16.664,36 euro per la pensione, 4.853,29 euro per l’assegno, e un’età anagrafica compresa tra i 18 e i 67 anni (contro gli attuali 66 anni e 7 mesi).
Nel 2019, l’assegno sociale verrà rivalutato, così come avviene per gli assegni previdenziali: il tasso di incremento da utilizzare per la perequazione del 2019 è pari all’1,1%. Dunque l’importo dell’assegno sociale passa da 453 euro a 457,99 euro mensili. Tale importo viene rimodulato in presenza di altri redditi: l’importo pieno spetta a coloro che non possiedono alcun reddito e si annulla al raggiungimento, per il 2018, della soglia di reddito pari a 5.889 euro per il pensionato solo, 11.788 euro se coniugato.
Anche per la pensione di inabilità per invalidi totali e per l’assegno mensile invalidi parziali vi sarà una perequazione che porterà gli importi dagli attuali 282,55 euro a 285,66 euro mensili.

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Estratto contributivo dei dipendenti pubblici

Inps ha presentato il progetto di sistemazione
L’Inps ha presentato il progetto di sistemazione dell’estratto contributivo dei dipendenti pubblici. I contenuti del progetto, finalizzato alla completa definizione delle posizioni assicurative dei lavoratori delle pubbliche amministrazioni, sono stati illustrati il 13 novembre, a Roma, in conferenza stampa.
Presenti all’incontro, organizzato a Palazzo Wedekind, il Presidente Inps Tito Boeri, il Direttore Generale Gabriella Di Michele, il Direttore centrale Entrate e recupero crediti Maria Sandra Petrotta, la dirigente della posizione assicurativa gestione pubblica Nunziatina De Nigris e il responsabile del progetto “Estratto conto dipendenti pubblici” Domenico De Fazio.
Questo progetto consentirà, entro la fine dell’anno, l’apertura del servizio online “La mia pensione futura” a un primo gruppo di 500mila dipendenti pubblici appartenenti agli enti locali e, successivamente, a tutti i restanti contribuenti.
Nel corso dell’incontro, inoltre, sono state presentate le nuove platee coinvolte dall’invio di un prossimo lotto di buste arancioni e sono state fornite informazioni sull’invio dell’estratto conto cartaceo agli iscritti alla Cassa Pensioni Insegnanti (CPI).

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Tutela della maternità – Congedo straordinario per assistenza a familiari disabili

L’Inps, con il messaggio 2 novembre 2018, n. 4074, ha fornito indicazioni in merito ai congedi straordinari fruiti dalle lavoratrici gestanti per l’assistenza al coniuge convivente o a un figlio in condizione di disabilità grave, recependo la sentenza della Corte Costituzionale 23 maggio 2018, n. 158, che ha dichiarato illegittimo l’articolo 24, comma 2, del “Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità”, nella parte in cui non esclude dal computo dei sessanta giorni antecedenti all’inizio del periodo di astensione obbligatoria dal lavoro il periodo di congedo straordinario di cui la lavoratrice gestante abbia fruito per assistere il familiare disabile.
Pertanto, tali periodi di congedo straordinario non rientrano nel computo dei sessanta giorni. L’Inps sottolinea, tuttavia, che la Corte Costituzionale non esclude dal computo dei sessanta giorni tutti i periodi di congedo straordinario, limitando tale esclusione soltanto per quelli sopra indicati.
L’Inps rammenta, inoltre, che tale interpretazione viene estesa alle unioni civili, in base alla legge n. 76/2016, articolo 1, comma 20, laddove prevede che “al solo fine di assicurare l’effettività della tutela dei diritti e il pieno adempimento degli obblighi derivanti dall’unione civile tra persone dello stesso sesso, le disposizioni che si riferiscono al matrimonio e le disposizioni contenenti le parole «coniuge», «coniugi» o termini equivalenti, ovunque ricorrono nelle leggi, negli atti aventi forza di legge, nei regolamenti nonché negli atti amministrativi e nei contratti collettivi, si applicano anche ad ognuna delle parti dell’unione civile tra persone dello stesso sesso”.

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Pensionati all’estero – Avviato l’accertamento di esistenza in vita 2018

Con il messaggio n. 4077 del 2 novembre, l’Inps comunica le istruzioni per l’invio della prova dell’esistenza in vita, cui sono chiamati i pensionati residenti all’estero. Citibank resta l’istituto di credito incaricato del pagamento delle prestazioni pensionistiche all’estero.
L’accertamento generalizzato dell’esistenza in vita verrà condotto in due fasi tra loro cronologicamente distinte in rapporto ai Paesi di residenza dei beneficiari, come risultanti negli archivi della Banca, rimanendo inalterata, anche per quest’anno, la suddivisione delle aree geografiche adottata per la verifica 2017.
La prima fase, che è stata avviata ad ottobre 2018 e terminerà a marzo 2019, riguarderà i trattamenti pensionistici erogati a pensionati residenti in Africa, Australia (Oceania) ed Europa, ad esclusione dei Paesi Scandinavi, dei Paesi dell’Est Europa e degli Stati limitrofi. Le comunicazioni sono state inviate ai pensionati nel corso del mese di ottobre 2018 e i pensionati dovranno far pervenire le attestazioni di esistenza in vita entro il 12 febbraio 2019. Nel caso in cui l’attestazione non sia prodotta, il pagamento della rata di marzo 2019 avverrà in contanti presso le agenzie Western Union del Paese di residenza. In caso di mancata riscossione personale o di mancata produzione dell’attestazione di esistenza in vita entro il 19 marzo 2019, il pagamento delle pensioni sarà sospeso a partire dalla rata di aprile 2019.

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Misure di contrasto alla povertà – Inps, nuovo servizio telefonico automatico “Stato domanda REI”

Conoscere lo stato di avanzamento della domanda del REI diventa più semplice. L’Inps ha rilasciato il nuovo servizio automatico “Stato domanda REI” che consente all’utente di verificare lo stato della sua domanda del Reddito di Inclusione componendo il numero 803 164, gratuito da telefono fisso e il numero 06 164 164 da cellulare.
In una nota pubblicata sul sito istituzionale, l’Istituto pubblico di previdenza avverte che tutti coloro che hanno presentato domanda per percepire il REI e sono in attesa di ricevere i pagamenti possono contattare il Contact Center INPS ed esprimere, in risposta alla voce registrata dell’agente virtuale che chiede a quale dei servizi l’utente è interessato, la necessità di consultare una propria domanda.
Il servizio automatico chiederà all’utente i propri dati anagrafici (nome, cognome e data di nascita) e l’identificativo della pratica presentata. In modo semplice e rapido, il sistema comunicherà all’utente lo stato di lavorazione della pratica e fornirà informazioni relative alla consultazione dei pagamenti.

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Pensionati all’estero – Attribuzione e revoca detrazioni per carichi familiari

Con il messaggio n. 4191 del 9 novembre, l’Inps fornisce le indicazioni sull’attribuzione e revoca delle detrazioni per carichi familiari (periodo di imposta 2019) per i pensionati residenti all’estero, in Paesi che assicurano un adeguato scambio di informazioni, rammentando che in base  alle norme vigenti occorre presentare annualmente apposita domanda all’Istituto riferita a ciascun periodo d’imposta, ai sensi dell’articolo 2 del decreto 21 settembre 2015 del Ministro dell’Economia e delle Finanze, al fine di attestare la sussistenza dei requisiti previsti per averne diritto, ai sensi dell’articolo 24, comma 3-bis, del TUIR.
L’Inps ricorda che la legge di bilancio 2018 (commi 252 e 253 dell’articolo 1 della legge n. 205 del 2017) ha disposto che, a decorrere dal 1° gennaio 2019, per i figli di età non superiore a 24 anni il limite di reddito complessivo per essere considerati fiscalmente a carico è elevato 4.000 euro (anziché 2.840,51 euro).

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SEGNALAZIONI:

In uscita il nuovo numero di LiberEtà

Sul nuovo numero di LiberEtà raccontiamo le parole su cui vale la pena impegnarsi per costruire un futuro migliore. Lo facciamo a partire dall’ultimo congresso dei pensionati della Cgil che per tre giorni si sono riuniti al Lingotto di Torino, luogo simbolo della storia del lavoro nel nostro paese, per ragionare sulle sfide che il sindacato tutto è chiamato ad affrontare. Lo hanno fatto dando spazio a molti interlocutori esterni con dibattiti, incontri, spettacoli. E anche attraverso un’imponente mostra che ha ripercorso i decenni salienti del nostro paese, dal Dopoguerra a oggi, mixando documenti d’archivio e streetart.
Autosufficienza, algoritmo, cambiamenti climatici, democrazia, donne, equità, Europa, innovazione tecnologica, mezzogiorno, migranti, pensioni, povertà, protezione sociale, sindacato, un sinistra, unità. Per il sindacato dei pensionati sono queste le parole cardine del futuro. Sul nuovo numero ne parliamo approfonditamente prendendo spunto anche dalla relazione di Ivan Pedretti, riconfermato segretario generale dello Spi Cgil.
A seguire, un approfondimento sulla manovra economica: punti critici, limiti e aspetti problematici. I pensionati ancora una volta vengono presi di mira, con l’ennesimo blocco della rivalutazione degli assegni medio-bassi. E per questo, insieme ai lavoratori di Cgil, Cisl e Uil, scenderanno in piazza il 9 febbraio, per una grande mobilitazione. Con un approfondimento sui tagli alle pensioni spieghiamo punto per punto perché la manovra è ingiusta.

Leggi: Liberetà


Prendersi cura di genitori che “hanno qualcosa che non va”: miniguida per sopravvivere

Per i figli caregiver (spesso completamente invisibili) la pubblicazione di Stefania Buoni “Quando mamma e papà hanno qualcosa che non va”. Una bussola per capire “come sopravvivere quando tutto sembra crollare”, prendersi carico anche della propria sofferenza, e gestire “il dolore dell’anima”
C’è un immenso e invisibile iceberg che molto spesso non si conosce perché non viene raccontato e riguarda le tante storie di ragazzi e ragazze che vivono con un genitore colpito da malattia mentale. Secondo l’Istat (dati al 2011) i giovani caregiver tra i 15 e i 24 anni sono circa 170 mila, ma il numero è sottostimato, mancano ad esempio i figli di coloro che non hanno avuto diagnosi e non sono in trattamento per la propria patologia psichiatrica, mancano altresì i bambini e i giovani adulti. Secondo l’Oms nel mondo 400 milioni di persone soffrono di depressione, 60 milioni di disturbo bipolare e 21 milioni di schizofrenia, di queste circa un quarto sono genitori. Di malattia mentale genitoriale si parla troppo poco e a farne le spese sono spesso i più vulnerabili, ovvero i figli. Nasce per loro la miniguida alla sopravvivenza “Quando mamma e papà hanno qualcosa che non va” (Editoria Sociale, 2018) di Stefania Buoni, presidente e fondatrice, con Gaia Cusini, Carlo Miccio e Marco Fiore, della prima associazione italiana dedicata, la “Comic Children of mentally Ill parents”.

Leggi: Redattore Sociale


Partita sui social la campagna CHAT YOURSELF a supporto dei malati di Alzheimer

E’ partita la campagna di comunicazione social di Chat Yourself, il chatbot promossa da Italia Longeva del Ministero della Salute a supporto dei malati di Alzheimer nelle prime fasi della malattia, a cui alcuni personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo hanno scelto di aderire. La prima testimonial che con slancio e personale coinvolgimento emotivo, essendo la figlia di una malata di Alzheimer, ha dato il la alla campagna è l’opinionista e blogger Selvaggia Lucarelli. Venerdì scorso, in occasione della Giornata Mondiale della Malattia di Alzheimer, ha postato un video ad hoc sui suoi profili Facebook e Twitter (@stanzaselvaggia), in cui si rimanda direttamente al chatbot e alla pagina di chat yourself (@chatyourself).

Leggi: Auser


NEWS:

martedì 22 gennaio 2019
Reddito di base, cosa possiamo imparare dalla Finlandia

In Finlandia sta per terminare la fase di sperimentazione sul reddito di base. Qual è stato l’impatto che l’iniziativa ha avuto sulla vita delle donne e di tutti?
La sperimentazione sul reddito di base in Finlandia, iniziata nel 2017, sta per giungere al termine. L’iniziativa ha suscitato un ampio dibattito e ora, da più parti, si cerca di comprendere quale impatto abbia avuto sulla vita delle persone che ne hanno preso parte: sono riuscite a trovare un impiego? Il loro reddito è aumentato? Quante persone percepivano esclusivamente il reddito di base? Quali saranno i prossimi passi?
Il dibattito si è incentrato principalmente su questioni di natura economica. La dimensione sociale, incluso l’impatto sulla disuguaglianza di genere, è finora restata in disparte. Vediamo in cosa consiste l’attuale dibattito sul reddito di base in Finlandia, e come può essere letto da un punto di vista di genere all’interno del contesto finlandese.
La sperimentazione sul reddito di base in Finlandia
Nel 2017, il governo finlandese ha dato avvio a una sperimentazione di durata biennale finalizzata a testare il reddito di base. L’iniziativa ha coinvolto una popolazione di 2.000 persone in stato di disoccupazione selezionate in modo casuale, alle quali è stato corrisposto un assegno mensile di 560 euro. La misura non era sottoposta ad alcuna condizione: a chi ne beneficiava non era richiesto di svolgere un’attività lavorativa o di partecipare a iniziative specifiche. La sperimentazione ha ricevuto una sostanziale copertura mediatica tanto a livello nazionale quanto a livello internazionale. Se l’iniziativa è stata spesso etichettata come un compromesso politico, essa ha avuto il merito di rendere il reddito di base un punto importante dell’agenda politica.

Leggi: In Genere, 22/01/2019


martedì 22 gennaio 2019
Vaccini, resta lontano l’obiettivo anagrafe nazionale. Ma cresce la copertura. Il Report dell’Osservatorio strategie vaccinali

Il principale tallone d’Achille è la frammentazione dei sistemi informativi, che impedisce alle anagrafi regionali di decollare e anche di implementare, in prospettiva, quell’Anagrafe nazionale vaccinale che dovrebbe essere la colonna portante della rivoluzione “obbligo flessibile” annunciata dalla ministra della Salute Giulia Grillo. Il monitoraggio dei dati acquisiti in tempo reale, capillarmente e per coorti d’età, inclusa la farmacovigilanza e i rischi epidemici, dovrebbe con l’Anagrafe unica consentire di superare l’obbligo imposto dalla legge Lorenzin nel luglio 2017 e di reintrodurlo solo in casi di stretta necessità.
Ma i tempi non sono ancora maturi, nemmeno per l’iter legislativo. «Togliere l’obbligo – ha affermato il presidente della Commissione Igiene e sanità del Senato, Pierpaolo Sileri – non è sensato in questo momento perché c’è un disegno di legge che non è stato completato. Stiamo provando ad accelerare. Vorremmo arrivare a non avere l’obbligo, ma per farlo – ha aggiunto – bisogna seguire un iter parlamentare che prevede di ascoltare tutti gli interlocutori e arrivare ad un disegno di legge il migliore possibile».

Leggi: Sanità 24, Il Sole 24 Ore, 22/01/2019


martedì 22 gennaio 2019
Contratto medici: Fp, impegni da ministro, sciopero sospeso

“Dopo i risultati raggiunti nell’intesa con le Regioni del 16 gennaio in tema di risorse contrattuali e dopo le garanzie ricevute dal ministero della Pubblica amministrazione sullo sblocco del contratto dei dirigenti del Servizio sanitario nazionale nell’incontro del 17 gennaio, registriamo l’impegno del ministro Grillo a riavviare al più presto la trattativa, anche con la costituzione di un tavolo tecnico, per affrontare il tema della retribuzione individuale di anzianità sottratta dai fondi dei dirigenti della sanità”. Ad affermarlo è il segretario nazionale della Fp Cgil Medici e dirigenti Ssn, Andrea Filippi. Alla luce di questi risultati, osserva, “ci sono oggi le condizioni per sospendere lo sciopero di venerdì 25 gennaio e per non gravare sui cittadini e sui lavoratori. Ma non siamo ancora soddisfatti: dobbiamo avere certezza che gli impegni siano rispettati. Lo sciopero è per ora quindi sospeso, ma manteniamo lo stato di agitazione con assemblee in tutti i luoghi di lavoro. Non dimentichiamo poi che il problema vero su cui il governo deve intervenire è quello delle carenze di personale che stanno piegando il Servizio sanitario nazionale”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 22/01/2019


lunedì 21 gennaio 2019
Oxfam: crescono le fortune dei super-ricchi e aumenta la povertà estrema

Un sistema fortemente disuguale che ha un costo umano altissimo. È quello che emerge da “Bene pubblico o ricchezza privata?”, il rapporto diffuso alla vigilia del meeting del forum economico mondiale di Davos. Tra le più colpite dalle disuguaglianze ci sono le donne
Nel 2018 le fortune dei super-ricchi sono cresciute del 12%, al ritmo di 2,5 miliardi di dollari al giorno, mentre 3,8 miliardi di persone ovvero la metà più povera dell’umanità ha visto diminuire ciò che possiede dell’11 per cento. Sempre l’anno scorso, 26 ultramiliardari possedevano l’equivalente ricchezza della metà più povera del pianeta. In Italia il 20% più ricco possedeva nel 2018 il 72% dell’intera ricchezza nazionale, il 5% più ricco degli italiani era titolare da solo della stessa quota di ricchezza posseduta dal 90% più povero.
D’altra parte, è cresciuta la povertà estrema: dopo una drastica diminuzione tra il 1990 e il 2015 del numero di persone che vivono con un reddito inferiore a 1,90 dollari al giorno, poi il tasso annuo di riduzione della povertà estrema è calato del 40% ed è rallentato ulteriormente tra il 2015 e il 2018. I dati sono contenuti in “Bene pubblico o ricchezza privata?”, il rapporto annuale presentato da Oxfam alla vigilia del meeting annuale del Forum economico mondiale di Davos, che evidenzia “l’iniquità sociale e l’insostenibilità dell’attuale sistema economico” e dal quale emerge che “il persistente divario tra ricchi e poveri compromette i progressi nella lotta alla povertà, danneggia le nostre economie e alimenta la rabbia sociale nel mondo”. Lo studio di Oxfam sottolinea, inoltre, le responsabilità dei governi “in ritardo nell’adottare misure efficaci per contrastare la disuguaglianza galoppante” visto che “servizi essenziali come la sanità e l’istruzione continuano a essere sotto finanziati, la lotta all’elusione fiscale ristagna, mentre le grandi corporation e i super-ricchi contribuiscono fisicamente meno di quanto dovrebbero”.

Leggi: Redattore Sociale, 21/01/2019


domenica 20 gennaio 2019
Reddito cittadinanza e disabilità, Zoccano: “Associazioni saranno ascoltate”

“Si sta facendo non poca confusione tra pensioni e indennità, tra invalidità e inabilità al lavoro”. Lo sottolinea il sottosegretario con delega a Famiglia e disabilità in riferimento ai commenti delle associazioni che “a vario titolo si stanno esprimendo sul testo del decreto lamentando di non aver visto accolti i loro emendamenti”
“L’idea che mi sono fatto, assistendo alla miriade di commenti e dichiarazioni sul Decreto del Governo in tema di disabilità, è che si stia facendo non poca confusione tra pensioni e indennità, tra invalidità e inabilità al lavoro”. Così il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega a Famiglia e Disabilità, Vincenzo Zoccano. “Il provvedimento del Reddito di Cittadinanza riguarda allo stesso modo, tutti i cittadini, con o senza disabilità – continua il Sottosegretario – . Le persone con disabilità che rientrano nei parametri della legge 68/99 non firmeranno il Patto per il Lavoro perché sono comprese nel meccanismo del Collocamento Mirato. Sta ora all’ esecutivo, mettere mano in modo chiaro e risolutivo, al funzionamento degli uffici del lavoro: un’azione non più procrastinabile”.

Leggi: Redattore Sociale, 20/01/2019


venerdì 18 gennaio 2019
Pensioni. Cgil, Quota100 non smantella la Fornero

Ghiselli, i più deboli restano esclusi
Quota cento “non è assolutamente la morte della legge Fornero”. E’ quanto afferma Roberto Ghiselli, segretario confederale Cgil in una intervista pubblicata oggi su La Repubblica, a cura di Paolo Griseri, nella quale sottolinea come, invece, tale decreto “serve a modificarla in modo temporaneo lasciandone invariato l’impianto”. “Anche sul reddito di cittadinanza non ci siamo – aggiunge -: è una elargizione che non ha rapporto con le politiche sociali”.
Su quota cento, Ghiselli afferma: “Si tratta più di un’operazione di facciata che di sostanza. Diciamolo: al contrario delle promesse elettorali, la legge Fornero sopravvive”. Secondo il sindacalista, che indica quattro punti critici, “Quota cento nei fatti non è Quota cento perché ha il vincolo dei 38 anni di contributi: chi non li ha, deve comunque aspettare la pensione di vecchiaia. E questo ha conseguenze gravi, perché esclude dal provvedimento i lavoratori più deboli, che hanno meno contributi, e i giovani, che sono sempre più precari”… per poi precisare che i 38 anni di anzianità contributiva ce l’hanno “chi lavora nelle grandi aziende e i dipendenti del pubblico impiego. Non ce l’hanno invece intere categorie: gli edili, i dipendenti delle piccole imprese, chi lavora in agricoltura. E i ragazzi che verranno penalizzati anche da un altro meccanismo, quello che li esporrà al rischio di “andare in pensione oltre i 70 anni, altro che Quota cento”, chiosa Ghiselli.

Leggi: Inca, 18/01/2019


venerdì 18 gennaio 2019
Reddito di cittadinanza e disabilità: cosa c’è, cosa manca

La misura appena varata dal governo si applica anche alle persone con disabilità e alle loro famiglie: nel loro caso, il limite del patrimonio mobiliare aumenta di 5 mila euro per ogni componente disabile. L’Isee dovrà comunque essere inferiore a 9.360 euro
Alla fine, dopo tanto dibattere, la disabilità entra nel reddito di cittadinanza: entra timidamente, nel testo definitivo, dopo il roboante ultimatum di Salvini: “Più soldi ai disabili, o non firmo il decreto”. E dopo i proclami che facevano presagire una vera “rivoluzione”, almeno a livello economico, per tutti gli italiani con grave disabilità: le pensioni d’invalidità sarebbero state portate – tutte – a 780 euro, prometteva Di Maio, destando grandi aspettative, dal momento che quel beneficio oggi non arriva a 300 euro.
“Più soldi ai disabili”? Ora, si può davvero dire che il neonato reddito di cittadinanza offra “più soldi” ai disabili? Iniziamo da quello che c’è: innanzitutto, c’è la disabilità, che nella bozza in circolazione non veniva neanche nominata. Ora, invece, è chiaro che il reddito di cittadinanza spetta anche ai cittadini con disabilità e alle loro famiglie: tra i beneficiari, ha sottolineato infatti il ministro, ci saranno anche 255 mila nuclei familiari con disabili.

Leggi: Redattore Sociale, 18/01/2019


giovedì 17 gennaio 2019
Consumo di suolo, Ance propone una ‘rivoluzione culturale’

Poche regole generali e incentivi per la rigenerazione con processi differenziati in base al tipo di tessuto urbano
Promuovere una rivoluzione culturale per rendere il processo di rigenerazione urbana conveniente e aderente alla realtà. È la proposta per il contrasto al consumo di suolo presentata dall’Associazione nazionale costruttori edili (Ance) in audizione presso le Commissioni riunite Agricoltura e Territorio ed Ambiente del Senato.
L’Ance, rappresentata dal vicepresidente Filippo Delle Piane, ha presentato una serie di proposte per far sì che i disegni di legge n. 86 e n.164 risolvano le criticità presenti nel patrimonio edilizio e infrastrutturale, evitando che restino provvedimenti avulsi dalla realtà.
Consumo di suolo netto pari a zero e rigenerazione
L’Ance ha spiegato che l’obiettivo europeo del “consumo netto pari a zero” non impone il divieto di occupazione di nuovo territorio. L’occupazione infatti è consentita a condizione che “avvenga a saldo zero”, cioè a fronte del recupero di superfici precedentemente impermeabilizzate di pari estensione.

Leggi: Edilportale, 17/01/2019


mercoledì 16 gennaio 2019
Innovazioni: ecco quando è legittima l’installazione di un ascensore

In un quesito legale inviato da un abbonato alla redazione di Italia Casa e Quotidiano del Condominio, viene chiesto di valutare la legittimità della realizzazione di un ascensore esterno, la cui installazione era stata deliberata in assemblea, tenuto conto del fatto che, a seguito della relativa collocazione, il vano scala dello stabile è stato privato internamente per tutta la sua altezza (4 piani) del 50% della luce in ragione della eliminazione delle finestre, sostituite da porte senza luce.
Il parere legale Anzitutto occorre precisare che l’installazione di un ascensore in uno stabile in condominio è configurabile quale innovazione suscettibile di utilizzazione separata da parte dei singoli condòmini a norma dell’art. 1121 c.c. Il legislatore ha tracciato alcuni limiti in materia di innovazioni e segnatamente:
a)  a sensi dell’art. 1120 c.c. sono vietate le innovazioni che rendono talune parti comuni inservibili all’uso o al godimento anche di un solo condomino. A tal fine si deve pertanto valutare se l’occupazione delle aree comuni esterne sia ostativa alla realizzazione dell’opera tenendo conto che il concetto di inutilizzabilità è stato interpretato dalla giurisprudenza di merito e di legittimità non come il semplice disagio nell’utilizzazione del bene comune in conseguenza della installazione ma come concreta inutilizzabilità della cosa comune secondo la sua naturale fruibilità;

Leggi: Quotidiano del Condominio, 16/01/2019


venerdì 11 gennaio 2019
Arriva il robot che assiste i pazienti malati di Alzheimer

Da febbraio 40 ospiti del Policlinico avranno a casa un umanoide-badante. Il progetto è firmato dalla ricercatrice Silvia Rossi della Federico II
Un robot per assistere i pazienti malati di Alzheimer. Per non perderli di vista, per interagire con loro e ricordargli di bere, o di prendere le medicine al momento giusto. Un robot dal comportamento amichevole e non standardizzato, ma adattato, di volta in volta, al paziente cui tiene compagnia.
Un robot che riesce ad essere simpatico e a superare la diffidenza verso le macchine di cui è imbevuta la cultura occidentale. Un progetto portato avanti dalla Federico II, che taglia il traguardo di una sperimentazione mai prima tentata: un umanoide con funzioni di badante da affiancare ai malati di Alzheimer. Non è fantascienza: da febbraio 40 pazienti del Policlinico della Federico II ospiteranno, a casa loro, il robot per due settimane. I robot impegnati nell’impresa sono 4 e sono l’evoluzione, la punta più avanzata di quell’umanoide Pepper che i giapponesi hanno già adottato nelle loro case. Due settimane, poi si cambia paziente. E prima di approdare in una nuova casa il badante del terzo millennio viene profilato sulla base delle esigenze del nuovo paziente. Esigenze sanitarie, ma non solo.
A ottobre prossimo, terminata la sperimentazione, si tireranno le somme, si analizzeranno i risultati, si capirà cosa e come modificare dell’intelligenza artificiale data in dote a questi robot, e, infine, come passare dalla sperimentazione alla diffusione del badante umanoide.

Leggi: La Repubblica, 11/01/2019


DALLE REGIONI:

venerdì 18 gennaio 2019
Regione Puglia non investe nell’edilizia pubblica e non ha un Piano Regionale casa. Conferenza il 21 Gennaio a Bari

Per illustrare le proposte in merito alla emergenza abitativa, agli investimenti possibili per l’incremento e l’urgente messa in sicurezza del patrimonio pubblico il S.U.N.I.A. Pugliese Vi invita alla conferenza stampa che si terrà il giorno lunedì 21 gennaio alle ore 10,30 in Bari in Via F. Crispi n. 83/C presso la sede dello SPI-CGIL e AUSER.
In Puglia vi sono oltre 60.000 alloggi di edilizia pubblica gestiti dalle ARCA Puglia (ex IACP riformati) inoltre vi sono oltre 10.000 alloggi sempre di edilizia pubblica di proprietà dei comuni.
Le Agenzie Regionali per la Casa e l’Abitare (ex IACP) amministrano il patrimonio secondo la sensibilità dell’amministratore o del dirigente e spesso non tengono conto della funzione sociale che devono svolgere che devono svolgere come previsto dalle leggi regionali.
La Regione, con il proprio bilancio, non investe nella messa in sicurezza del patrimonio che necessità di interventi strutturali, di efficientamento energetico e di inclusione sociale. Occorre ricordare che il 60% del patrimonio è stato realizzato prima degli anni ‘80 e il 70% degli inquilini è composto da pensionati.
Nel corso della conferenza saranno anche illustrati i dati degli sfratti in Puglia, gli investimenti possibili per la regione da fonti nazionali e residui non spesi.
Alla conferenza saranno presenti i 6 segretari provinciali delle Federazioni SUNIA pugliesi.

Leggi: Sunia, 18/01/2019


lunedì 14 gennaio 2019
‘Contro la solitudine degli anziani’, il convegno per fare le scelte giuste ‘prima di essere soli’

Mercoledì 16 gennaio un convegno organizzato dall’Associazione Italiana Psicogeriatria nel Salone di Rappresentanza
Genova. Mercoledì 16 gennaio, a partire dalle ore 14.30, il Salone di Rappresentanza di palazzo Tursi ospiterà il convegno “Contro la solitudine degli anziani”, organizzato dall’Associazione Italiana Psicogeriatria che promuove una campagna di sensibilizzazione sulle possibilità di compiere scelte che riducano il rischio di solitudine delle persone anziane. Sarà il vicesindaco Stefano Balleari a portare i saluti dell’amministrazione comunale.
Nel corso dell’incontro verrà posto l’accento sul concetto di “invecchiamento” come momento vitale e non un tempo di rinuncia e di chiusura. Verrà evidenziata anche l’importanza dell’“invecchiare bene”, non trascurando, nel tempo, di coltivare le diverse occasioni di reti relazionali che la vita offre e di esprimere la propria soggettività: richiamare l’attenzione sui rischi della solitudine in età avanzata diventa un importante strumento educativo rivolto alle persone di tutte le età, culture, sensibilità, con approcci personalizzati.

Leggi: Genova 24, 14/01/2019


IN AGENDA:

Bari – 22 – 25 gennaio 2019 – XVIII Congresso Nazionale CGIL

La decisione è stata assunta dal Comitato direttivo del sindacato, riunitosi il 10 marzo scorso, che ha eletto la commissione politica, composta da 52 membri più i componenti la segreteria nazionale, e votato la delibera che dà il via al percorso congressuale.
Tra il 5 aprile e il 18 maggio è previsto lo svolgimento di circa 1500 assemblee generali che si terranno nei luoghi di lavoro su tutto il territorio nazionale. Dal 20 giugno al 5 ottobre si svolgeranno, invece, le assemblee congressuali di base. A seguire e fino al 31 ottobre si terranno i congressi delle Camere
del lavoro e delle categorie territoriali.
I congressi delle strutture regionali avranno inizio il 5 novembre e si dovranno concludere entro il 24 dello stesso mese. A seguire, dal 26 novembre al 20 dicembre, si svolgeranno i congressi delle categorie nazionali dei lavoratori attivi e quello del sindacato dei pensionati della Cgil, che si terrà dal 7 al 12 gennaio del 2019. Il percorso congressuale si concluderà a Bari, presso la Fiera del Levante, dove dal 22 al 25 gennaio avrà luogo il XVIII Congresso della Cgil nazionale.

Leggi: Inca


23 gennaio – Residenze per anziani, presidio al Comune di Livorno

Si terrà mercoledì 23 gennaio alle ore 10 una manifestazione di protesta davanti al Comune di Livorno organizzata da Fp Cgil, Fp Cisl, Fisascat Cisl e Fpl-Uil. “Chiediamo il ritiro del bando di gara relativo alle residenze sanitarie per anziani Pascoli e Villa Serena – dichiara Emiliano Sartorio, responsabile settore sociale della Fp Cgil – o soluzioni alternative per salvaguardare tutti i posti di lavoro e le retribuzioni”.

Leggi: Rassegna Sindacale


I prossimi appuntamenti di Italia Longeva: due eventi importanti nel 2019I

Italia Longeva, il network dedicato all’ invecchiamento, creato dal Ministero della Salute, dalla Regione Marche e dall’IRCCS INRCA per promuovere una nuova visione dell’anziano quale risorsa per la società, ha messo a punto un interessante calendario di incontri per i primi mesi del nuovo anno. Il 12 marzo 2019 a Milano presso la Regione Lombardia (Palazzo Pirelli) si terrà l’incontro “La Babele dell’Assistenza Domiciliare in Italia: key player a confronto. Contesto, sfide, best practice e proposte di miglioramento organizzativo” con il con il patrocinio della Regione Lombardia. L’iniziativa si propone come una nuova tappa del percorso sulla Long-Term Care di Italia Longeva. Saranno presentati casi di best practice e si dibatterà di: accreditamento, integrazione sociosanitaria, ruolo del privato, strumenti di VMD, processi di monitoraggio e di verifica della qualità del servizio, tecnoassistenza.
Altro appuntamento di punta è fissato a Roma il 3 e 4 luglio presso il Ministero della Salute (Auditorium Viale Ribotta) in occasione degli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine.
Giunta alla quarta edizione, la due giorni annuale di incontro e confronto tra gli attori che entrano a diversi livelli nella programmazione, organizzazione e gestione del sistema sociosanitario e assistenziale dedicato alle cure a lungo termine si propone come un’occasione di aggiornamento e di discussione allargata su modalità efficaci e sostenibili per la presa in carico degli anziani fragili.
Tutte le info e gli aggiornamenti sul sito www.italialongeva.it

Leggi: Auser


IN EVIDENZA:

Assegno sociale – L’Inps comunica i nuovi requisiti

Con il Messaggio n. 4570/2018 l’INPS ha comunicato l’innalzamento dei requisiti anagrafici per il diritto all’assegno sociale e per la qualifica di “ultrasessantacinquenne” che comporta novità anche per la pensione di invalidità civile e per l’assegno mensile assistenza invalidi parziali.
Per l’accesso all’assegno sociale, alla pensione di inabilità (invalidi 100%) e all’assegno di assistenza per gli invalidi civili (invalidità dal 74% al 99%) è infatti necessario tenere conto dell’adeguamento con le speranze di vita che comporta dal 2019 un incremento di 5 mesi per l’età pensionabile.
Dal 2019, ricorda l’INPS, i requisiti per beneficiare dell’assegno sociale, erogato in favore di quelle persone che si trovano in una condizione economica di svantaggio, bisognerà avere un’età minima di 67 anni, contro gli attuali 66 anni e 7 mesi (stesso requisito anagrafico richiesto per la pensione di vecchiaia).
Le misure rivolte agli invalidi verranno quindi riconosciute a coloro che si trovano in una situazione economica svantaggiata, con reddito inferiore a 16.664,36 euro per la pensione, 4.853,29 euro per l’assegno, e un’età anagrafica compresa tra i 18 e i 67 anni (contro gli attuali 66 anni e 7 mesi).
Nel 2019, l’assegno sociale verrà rivalutato, così come avviene per gli assegni previdenziali: il tasso di incremento da utilizzare per la perequazione del 2019 è pari all’1,1%. Dunque l’importo dell’assegno sociale passa da 453 euro a 457,99 euro mensili. Tale importo viene rimodulato in presenza di altri redditi: l’importo pieno spetta a coloro che non possiedono alcun reddito e si annulla al raggiungimento, per il 2018, della soglia di reddito pari a 5.889 euro per il pensionato solo, 11.788 euro se coniugato.
Anche per la pensione di inabilità per invalidi totali e per l’assegno mensile invalidi parziali vi sarà una perequazione che porterà gli importi dagli attuali 282,55 euro a 285,66 euro mensili.

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Estratto contributivo dei dipendenti pubblici

Inps ha presentato il progetto di sistemazione
L’Inps ha presentato il progetto di sistemazione dell’estratto contributivo dei dipendenti pubblici. I contenuti del progetto, finalizzato alla completa definizione delle posizioni assicurative dei lavoratori delle pubbliche amministrazioni, sono stati illustrati il 13 novembre, a Roma, in conferenza stampa.
Presenti all’incontro, organizzato a Palazzo Wedekind, il Presidente Inps Tito Boeri, il Direttore Generale Gabriella Di Michele, il Direttore centrale Entrate e recupero crediti Maria Sandra Petrotta, la dirigente della posizione assicurativa gestione pubblica Nunziatina De Nigris e il responsabile del progetto “Estratto conto dipendenti pubblici” Domenico De Fazio.
Questo progetto consentirà, entro la fine dell’anno, l’apertura del servizio online “La mia pensione futura” a un primo gruppo di 500mila dipendenti pubblici appartenenti agli enti locali e, successivamente, a tutti i restanti contribuenti.
Nel corso dell’incontro, inoltre, sono state presentate le nuove platee coinvolte dall’invio di un prossimo lotto di buste arancioni e sono state fornite informazioni sull’invio dell’estratto conto cartaceo agli iscritti alla Cassa Pensioni Insegnanti (CPI).

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Tutela della maternità – Congedo straordinario per assistenza a familiari disabili

L’Inps, con il messaggio 2 novembre 2018, n. 4074, ha fornito indicazioni in merito ai congedi straordinari fruiti dalle lavoratrici gestanti per l’assistenza al coniuge convivente o a un figlio in condizione di disabilità grave, recependo la sentenza della Corte Costituzionale 23 maggio 2018, n. 158, che ha dichiarato illegittimo l’articolo 24, comma 2, del “Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità”, nella parte in cui non esclude dal computo dei sessanta giorni antecedenti all’inizio del periodo di astensione obbligatoria dal lavoro il periodo di congedo straordinario di cui la lavoratrice gestante abbia fruito per assistere il familiare disabile.
Pertanto, tali periodi di congedo straordinario non rientrano nel computo dei sessanta giorni. L’Inps sottolinea, tuttavia, che la Corte Costituzionale non esclude dal computo dei sessanta giorni tutti i periodi di congedo straordinario, limitando tale esclusione soltanto per quelli sopra indicati.
L’Inps rammenta, inoltre, che tale interpretazione viene estesa alle unioni civili, in base alla legge n. 76/2016, articolo 1, comma 20, laddove prevede che “al solo fine di assicurare l’effettività della tutela dei diritti e il pieno adempimento degli obblighi derivanti dall’unione civile tra persone dello stesso sesso, le disposizioni che si riferiscono al matrimonio e le disposizioni contenenti le parole «coniuge», «coniugi» o termini equivalenti, ovunque ricorrono nelle leggi, negli atti aventi forza di legge, nei regolamenti nonché negli atti amministrativi e nei contratti collettivi, si applicano anche ad ognuna delle parti dell’unione civile tra persone dello stesso sesso”.

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Pensionati all’estero – Avviato l’accertamento di esistenza in vita 2018

Con il messaggio n. 4077 del 2 novembre, l’Inps comunica le istruzioni per l’invio della prova dell’esistenza in vita, cui sono chiamati i pensionati residenti all’estero. Citibank resta l’istituto di credito incaricato del pagamento delle prestazioni pensionistiche all’estero.
L’accertamento generalizzato dell’esistenza in vita verrà condotto in due fasi tra loro cronologicamente distinte in rapporto ai Paesi di residenza dei beneficiari, come risultanti negli archivi della Banca, rimanendo inalterata, anche per quest’anno, la suddivisione delle aree geografiche adottata per la verifica 2017.
La prima fase, che è stata avviata ad ottobre 2018 e terminerà a marzo 2019, riguarderà i trattamenti pensionistici erogati a pensionati residenti in Africa, Australia (Oceania) ed Europa, ad esclusione dei Paesi Scandinavi, dei Paesi dell’Est Europa e degli Stati limitrofi. Le comunicazioni sono state inviate ai pensionati nel corso del mese di ottobre 2018 e i pensionati dovranno far pervenire le attestazioni di esistenza in vita entro il 12 febbraio 2019. Nel caso in cui l’attestazione non sia prodotta, il pagamento della rata di marzo 2019 avverrà in contanti presso le agenzie Western Union del Paese di residenza. In caso di mancata riscossione personale o di mancata produzione dell’attestazione di esistenza in vita entro il 19 marzo 2019, il pagamento delle pensioni sarà sospeso a partire dalla rata di aprile 2019.

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Misure di contrasto alla povertà – Inps, nuovo servizio telefonico automatico “Stato domanda REI”

Conoscere lo stato di avanzamento della domanda del REI diventa più semplice. L’Inps ha rilasciato il nuovo servizio automatico “Stato domanda REI” che consente all’utente di verificare lo stato della sua domanda del Reddito di Inclusione componendo il numero 803 164, gratuito da telefono fisso e il numero 06 164 164 da cellulare.
In una nota pubblicata sul sito istituzionale, l’Istituto pubblico di previdenza avverte che tutti coloro che hanno presentato domanda per percepire il REI e sono in attesa di ricevere i pagamenti possono contattare il Contact Center INPS ed esprimere, in risposta alla voce registrata dell’agente virtuale che chiede a quale dei servizi l’utente è interessato, la necessità di consultare una propria domanda.
Il servizio automatico chiederà all’utente i propri dati anagrafici (nome, cognome e data di nascita) e l’identificativo della pratica presentata. In modo semplice e rapido, il sistema comunicherà all’utente lo stato di lavorazione della pratica e fornirà informazioni relative alla consultazione dei pagamenti.

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Pensionati all’estero – Attribuzione e revoca detrazioni per carichi familiari

Con il messaggio n. 4191 del 9 novembre, l’Inps fornisce le indicazioni sull’attribuzione e revoca delle detrazioni per carichi familiari (periodo di imposta 2019) per i pensionati residenti all’estero, in Paesi che assicurano un adeguato scambio di informazioni, rammentando che in base  alle norme vigenti occorre presentare annualmente apposita domanda all’Istituto riferita a ciascun periodo d’imposta, ai sensi dell’articolo 2 del decreto 21 settembre 2015 del Ministro dell’Economia e delle Finanze, al fine di attestare la sussistenza dei requisiti previsti per averne diritto, ai sensi dell’articolo 24, comma 3-bis, del TUIR.
L’Inps ricorda che la legge di bilancio 2018 (commi 252 e 253 dell’articolo 1 della legge n. 205 del 2017) ha disposto che, a decorrere dal 1° gennaio 2019, per i figli di età non superiore a 24 anni il limite di reddito complessivo per essere considerati fiscalmente a carico è elevato 4.000 euro (anziché 2.840,51 euro).

Leggi: Inca


SEGNALAZIONI:

Prendersi cura di genitori che “hanno qualcosa che non va”: miniguida per sopravvivere

Per i figli caregiver (spesso completamente invisibili) la pubblicazione di Stefania Buoni “Quando mamma e papà hanno qualcosa che non va”. Una bussola per capire “come sopravvivere quando tutto sembra crollare”, prendersi carico anche della propria sofferenza, e gestire “il dolore dell’anima”
C’è un immenso e invisibile iceberg che molto spesso non si conosce perché non viene raccontato e riguarda le tante storie di ragazzi e ragazze che vivono con un genitore colpito da malattia mentale. Secondo l’Istat (dati al 2011) i giovani caregiver tra i 15 e i 24 anni sono circa 170 mila, ma il numero è sottostimato, mancano ad esempio i figli di coloro che non hanno avuto diagnosi e non sono in trattamento per la propria patologia psichiatrica, mancano altresì i bambini e i giovani adulti. Secondo l’Oms nel mondo 400 milioni di persone soffrono di depressione, 60 milioni di disturbo bipolare e 21 milioni di schizofrenia, di queste circa un quarto sono genitori. Di malattia mentale genitoriale si parla troppo poco e a farne le spese sono spesso i più vulnerabili, ovvero i figli. Nasce per loro la miniguida alla sopravvivenza “Quando mamma e papà hanno qualcosa che non va” (Editoria Sociale, 2018) di Stefania Buoni, presidente e fondatrice, con Gaia Cusini, Carlo Miccio e Marco Fiore, della prima associazione italiana dedicata, la “Comic Children of mentally Ill parents”.

Leggi: Redattore Sociale


Pubblicato il bando unico per l’ammissione ai Master di I e II livello per l’anno accademico 2018-2019, tra cui il Master ACT IN Valorizzazione e gestione dei centri storici minori.  Ambiente Cultura Territorio azioni integrate

Al Master sono state assegnate 4 borse a copertura totale della quota di iscrizione (4.000 euro per ciascuna Borsa) dal DTC LAZIO
Inoltre, dall’INPS sono state assegnate 3 borse a copertura totale per i figli dei dipendenti pubblici e come INPS all’interno del bando master executive sono state richieste 5 borse a copertura della quota di costo del Master ACT per i dipendenti della pubblica amministrazione
La domanda di ammissione, corredata dagli allegati indicati nel bando unico, deve pervenire, entro e non oltre il 15 gennaio 2019 mediante raccomandata A/R o consegna a mano o invio telematico (in copia scansionata.pdf) ai seguenti recapiti:
Nel caso di invio mediante raccomandata A/R: Direttore del Master Prof. Alessandra Battisti Sede Dipartimento PDTA Pianificazione Design 3 Tecnologia dell’Architettura Indirizzo Via Flaminia 70, 00196 Roma Nel caso di consegna a mano: Segreteria didattica del Master Sede Dipartimento PDTA Pianificazione Design Tecnologia dell’Architettura 2 piano stanza dottoressa Marina Cocci Indirizzo Via Flaminia 70, 00196 Roma Giorni dal lunedì al giovedì Orari di apertura 9.00-12.00 Nel caso di invio telematico: indirizzo e-mail masteract@uniroma1.ite/o PEC  dipartimentopdta@cert.uniroma1.it
Possono partecipare al Master coloro che sono in possesso di un titolo universitario appartenente ad una qualsiasi classe di laurea specialistica/magistrale, senza alcun vincolo di facoltà di provenienza.
Le lezioni cominceranno nel mese di febbraio 2019 e l’attività didattica frontale si svolgerà ogni ultima settimana (dal lunedì al sabato) dei mesi da febbraio a luglio 2019 nella sede di Via Flaminia 70. L’attività di stage si inizierà a settembre 2019. La prima o la seconda settimana di settembre avrà luogo il workshop internazionale.

Leggi: La Sapienza


Partita sui social la campagna CHAT YOURSELF a supporto dei malati di Alzheimer

E’ partita la campagna di comunicazione social di Chat Yourself, il chatbot promossa da Italia Longeva del Ministero della Salute a supporto dei malati di Alzheimer nelle prime fasi della malattia, a cui alcuni personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo hanno scelto di aderire. La prima testimonial che con slancio e personale coinvolgimento emotivo, essendo la figlia di una malata di Alzheimer, ha dato il la alla campagna è l’opinionista e blogger Selvaggia Lucarelli. Venerdì scorso, in occasione della Giornata Mondiale della Malattia di Alzheimer, ha postato un video ad hoc sui suoi profili Facebook e Twitter (@stanzaselvaggia), in cui si rimanda direttamente al chatbot e alla pagina di chat yourself (@chatyourself).

Leggi: Auser


NEWS:

martedì 15 gennaio 2019
Povertà, da Caritas Roma un servizio contro il “barbonismo domestico”

Rapporto della Caritas di Roma. In alcuni casi, gli anziani soli smettono di curarsi e adottano forme e stili di vita simili al barbonismo di strada, ma in casa. Caritas ha avviato un servizio dedicato e sta facendo formazione per gli operatori dei Centri di ascolto
La solitudine è una condizione che può caratterizzare la terza età. In alcuni casi, l’isolamento e l’abbandono della cura di sé si traducono nell’adozione di stili di vita simili al barbonismo di strada ma in casa. Nel cosiddetto “barbonismo domestico” le abitazioni vengono trasformate nel tempo in luoghi di accumulo, le condizioni igieniche diventano allarmanti. Il fenomeno, di cui si parla nel Rapporto 2018 della Caritas di Roma, è “ancora poco conosciuto e monitorato” ma i “casi non sono così sporadici”. Per questo motivo, la Caritas ha attivato un servizio specificamente dedicato al supporto di queste situazioni e, allo stesso tempo, sta offrendo formazione per gli operatori dei Centri di ascolto delle parrocchie per allargare la rete di supporto sui singoli territori.
Altro rischio per le persone anziane che vivono in condizioni di emarginazione o isolamento è la dipendenza psicofisica dai farmaci che può nascere da cattivo uso o abuso e che in alcuni casi può sfociare in dipendenza. “Si tratta di situazioni che sono influenzate da più fattori, talvolta intrecciati tra loro, come l’uso di svariati farmaci e terapie, l’assunzione di dosi superiori a quelle prescritte o accompagnata da alcol – si legge nel Rapporto – A tutto questo si associa anche la disgregazione delle reti in cui l’anziano è inserito che, quando funzionano, possono offrire un monitoraggio e un accompagnamento”.

Leggi: Redattore Sociale, 15/01/2019


lunedì 14 gennaio 2019
Distacco dal riscaldamento: si può fare se la clausola del regolamento non è trascritta

Legittimo il distacco dal riscaldamento se la clausola regolamentare non è trascritta, si pagano però le spese di conservazione dell’impianto.
In linea generale è consentito il distacco dall’impianto di riscaldamento centralizzato e, quindi, l’esonero dalle spese per l’uso, a condizione che dalla predetta separazione non derivino né maggiori spese a carico dei fruitori dell’impianto, ma neppure scompensi termici nell’erogazione del servizio.
Tuttavia, in capo al condomino distaccato, permane l’obbligo di contribuire alle spese di conservazione e manutenzione dell’impianto di riscaldamento condominiale.
La possibilità di distacco, ad ogni modo, può risultare vietata dal regolamento condominiale di natura contrattuale, il quale, pur non potendo esonerare il condominio dal pagamento delle spese di conservazione e manutenzione dell’impianto (art. 1118, co. II, Cc), trattandosi di norma espressamente ritenuta inderogabile dall’art. 1138 Cc, può, al contrario, legittimamente precluderne la separazione.

Leggi: Quotidiano Condominio, Il Sole 24 Ore, 14/01/2019


lunedì 14 gennaio 2019
Reddito di cittadinanza. Cgil, giudizio negativo

“Non combatte la povertà e non crea lavoro”
“Una misura complicata nell’accesso e con forti elementi di iniquità, quasi esclusivamente improntata all’inserimento lavorativo. Non combatte la povertà perché non affronta tale condizione nella sua complessità attraverso i necessari interventi multidisciplinari, sottrae la presa in carico dei beneficiari al Servizio Sociale Professionale dei Comuni, e non crea occupazione. Nei confronti dei cittadini stranieri è gravemente discriminatoria”. Questo in estrema sintesi il giudizio espresso dalla Cgil Nazionale in merito al Reddito di cittadinanza, misura avanzata dal Governo nella legge di Bilancio 2019.
“Misure di sostegno economico o di contrasto all’esclusione sociale – prosegue la Confederazione – sono inefficienti se non precedute e accompagnate da investimenti volti a creare lavoro stabile e di qualità e se non si investe nelle infrastrutture materiali ed immateriali del Paese”. Per la Cgil il provvedimento proposto dall’Esecutivo “non è equo” perché, spiega “i criteri di accesso reddituali e patrimoniali danneggiano innanzitutto le famiglie più numerose e con minori”. “Inoltre – aggiunge – è insopportabile l’idea che qualunque misura di sostegno ai soggetti più deboli debba trasformarsi in un sistema di incentivazione per altri, come ad esempio per le imprese o per i soggetti accreditati”.

Leggi: Inca, 14/01/2019


venerdì 11 gennaio 2019
Arriva il robot che assiste i pazienti malati di Alzheimer

Da febbraio 40 ospiti del Policlinico avranno a casa un umanoide-badante. Il progetto è firmato dalla ricercatrice Silvia Rossi della Federico II
Il progetto La ricerca
Da febbraio 40 ospiti del Policlinico avranno a casa un umanoide-badante Il progetto è firmato dalla ricercatrice Silvia Rossi della Federico II
Un robot per assistere i pazienti malati di Alzheimer. Per non perderli di vista, per interagire con loro e ricordargli di bere, o di prendere le medicine al momento giusto. Un robot dal comportamento amichevole e non standardizzato, ma adattato, di volta in volta, al paziente cui tiene compagnia.
Un robot che riesce ad essere simpatico e a superare la diffidenza verso le macchine di cui è imbevuta la cultura occidentale. Un progetto portato avanti dalla Federico II, che taglia il traguardo di una sperimentazione mai prima tentata: un umanoide con funzioni di badante da affiancare ai malati di Alzheimer. Non è fantascienza: da febbraio 40 pazienti del Policlinico della Federico II ospiteranno, a casa loro, il robot per due settimane. I robot impegnati nell’impresa sono 4 e sono l’evoluzione, la punta più avanzata di quell’umanoide Pepper che i giapponesi hanno già adottato nelle loro case. Due settimane, poi si cambia paziente. E prima di approdare in una nuova casa il badante del terzo millennio viene profilato sulla base delle esigenze del nuovo paziente. Esigenze sanitarie, ma non solo.

Leggi: La Repubblica, 11/01/2019


venerdì 11 gennaio 2019
Dalla casa in comunione alla divisione, quali passi osservare in condominio se un’abitazione in comproprietà viene poi divisa tra i vari proprietari quali passi vanno osservati dai proprietari e dall’amministratore (anche) ai fini del riparto delle spese condominiali?

Dalla comunione alla divisione di una casa in condominio Un caso diffuso: più persone comproprietarie (ad es. coniugi, eredi etc.) di un immobile per un certo periodo di tempo, decidono ad un certo punto, non di cederlo o darlo in godimento a terzi, etc. ma di dividerlo. Dall’atto di divisione nasceranno più unità abitative; quali conseguenze porterà tale atto nell’ambito della gestione condominiale? Vediamolo qui insieme per grandi linee, suddividendo la trattazione in fasi: quella relativa alla comunione e quella relativa alla divisione. Riparto delle spese condominiali dell’unità abitativa in comunione Come si ripartiscono le spese in caso di unità abitativa in comunione? Ricordiamo che per comunione dobbiamo intendere il caso in cui la proprietà o altro diritto reale spetta a più persone (se la legge non dice diversamente, si applicano le norme del codice civile dagli artt. 1100 e ss.). Per quanto qui a noi interessa, le quote nella comunione, salvo diversa disposizione normativa, si presumono uguali e solidali (v. Cass. n. 21907/2011 in particolare con rifermento alle spese condominiali e art. 1294 c.c.). Fonte: https://www.condominioweb.com/riparto-spese-abitazione-in-compriprieta.15485

Leggi: Condominio Web, 11/01/2019


giovedì 10 gennaio 2019
Congresso Spi. Una sanità per tutti

A quarant’anni dalla riforma sanitaria si ripropone il tema di una sanità universale capace di curare tutti, al nord e al sud, poveri e ricchi, malati cronici e malati gravi. Per questo va rilanciata secondo lo Spi una vertenza nazionale che coinvolga lavoratori e pensionati.
In Italia serve una grande vertenza nazionale sulla sanità. Non ha dubbi Ivan Pedretti, che dalla tribuna del congresso in corso a Torino è tornato a sottolineare l’importanza di garantire pari diritti e pari livelli di assistenza a tutti i cittadini, sull’intero territorio nazionale. “Il sistema sanitario nazionale va rafforzato e finanziato adeguatamente – ha detto il segretario generale dello Spi Cgil –, per confermare il suo carattere universale e per garantire un servizio adeguato a tutti i cittadini del paese, al di là delle aree geografiche in cui vivono. Bisogna evitare il ritorno al passato riproponendo sistemi mutualistici o peggio ancora assicurativi, che sono discriminatori e iniqui, soprattutto verso le persone più fragili, e indeboliscono fortemente la funzione universale della tutela della salute, così come viene affermata nella Costituzione.
Quello che preoccupa il segretario dello Spi è, infatti, la diffusione sempre maggiore delle assicurazioni sanitarie private e di quelle previste dai contratti di lavoro, che sono incentivate attraverso la defiscalizzazione e distolgono risorse pubbliche in favore del mercato privato. “I contratti nazionali – ha aggiunto Pedretti – possono rappresentare l’insieme dei lavoratori dei settori interessati, ma non rappresenteranno mai l’insieme dei cittadini e non potranno mai esprimere un diritto universale”.

Leggi: Liberetà, 10/01/2019


giovedì 10 gennaio 2019
Imu, Tasi e non solo: anche i Comuni contro la Legge di Bilancio

“La legge di bilancio è sostanzialmente iniqua e introduce a sfavore dei Comuni una disparità di trattamento rispetto agli altri livelli di Governo: prevede nuovi tagli e non restituisce le risorse sottratte da norme i cui effetti sono conclusi, come invece dovrebbe e come è accaduto per altri comparti oggetto delle stesse norme. Sembra venir meno un principio di eguaglianza istituzionale, con eventuali profili di illegittimità costituzionale”. È estremamente duro il giudizio complessivo dell’Anci sulle misure economiche e finanziarie approvate per il 2019. Numerose le perplessità che emergono dalla prima nota di lettura diffusa nei giorni scorsi, contenente peraltro approfondimenti su ciascuna delle misure varate che vanno a vario titolo ad incidere sulla contabilità dei Comuni italiani.
Ne riportiamo due, aventi ad oggetto la maggiorazione Tasi e il ripristino parziale del fondo Imu-Tasi.
Maggiorazione Tasi
Il comma 1133, lettera b) consente ai Comuni di confermare anche per l’anno 2019 la stessa maggiorazione della Tasi già disposta per gli anni 2016-2018 con delibera del consiglio comunale.

Leggi: Quotidiano del Condominio, 10/01/2019


mercoledì 9 gennaio 2019
Missione a San Francisco per scoprire come vivremo domani

Una delegazione italiana presente all’evento Biotech Showcase di Jp Morgan: finanziatori stranieri cercansi
Per il settore delle biotecnologie si tratta dell’evento degli eventi. Apertasi lunedì a San Francisco, si chiude oggi la decima edizione di Biotech Showcase di Jp Morgan, momento di incontro capitale fra investitori, ricercatori, multinazionali farmaceutiche e startup che, oltre ad aprire simbolicamente l’anno per un business che oggi sfiora i 150 miliardi di dollari, dal 2009 è considerato il miglior luogo per capire quale direzione stia prendendo la ricerca scientifica che si occupa di salute, ambiente e alimentazione.
Un’ottantina di workshop in agenda (che spaziano dalle immunoterapie di nuova generazione ai trattamenti di frontiera sull’Alzheimer, dalla terapia cellulare e genica fino agli studi sull’rna) a cui si aggiunge un’affollata serie di incontri paralleli, organizzati dalle delegazioni nazionali desiderose di mettere in contatto la propria offerta (start up e spin off universitari alla ricerca di un sostegno finanziario) alla domanda internazionale (il ricchissimo venture capital Usa).

Leggi: Corriere della Sera, 09/01/2019


DALLE REGIONI:

martedì 15 gennaio 2019
Non autosufficienza e vita indipendente, la Toscana stanzia 270 milioni

I fondi serviranno come contributi badanti, estensione dei servizi domiciliari, vita indipendente. L’assessore Saccardi: “Per noi disabilità e non autosufficienza sono priorità”
Dalla Regione Toscana oltre 270 milioni di euro per la disabilità, la non autosufficienza, la Vita indipendente. Nello specifico, la Regione destina alle Zone distretto o alle Società della Salute la cifra complessiva di 63.878.675 euro per la non autosufficienza, di cui: 54.878.675 per l’estensione dei servizi domiciliari alla popolazione in condizioni di disabilità e di non autosufficienza di età superiore ai 65 anni, e il sostegno al sistema integrato a favore delle persone non autosufficienti di età inferiore ai 65 anni; e 9.000.000 per la continuità dei progetti di Vita indipendente.
“Prosegue e si intensifica il nostro impegno sul fronte della disabilità e della non autosufficienza, che è per noi una priorità – dice l’assessore Saccardi – In questi ultimi anni abbiamo aumentato iniziative e progetti, sono cresciute le cifre investite in questo settore, ed è salito anche sensibilmente il numero di persone prese in carico nelle Rsa e nei Centri diurni. Non vogliamo lasciare sole le famiglie, che devono sentirsi sostenute e affiancate nell’assistenza ai loro congiunti disabili, anziani, non autosufficienti”.

Leggi: Redattore Sociale, 15/01/2019


mercoledì 9 gennaio 2019
Rimini: Condomini Attivi, una nuova esperienza abitativa nelle case popolari

Si chiamano “Condomini attivi” e partiranno a breve nei comuni di Morciano di Romagna e San Giovanni in Marignano. I due progetti, si sono concretizzati grazie alla pubblicazione, il 6 dicembre scorso, della determinazione regionale numero 20447 con la quale Acer Rimini si è vista riconoscere un finanziamento regionale dell’importo di 15mila euro necessari per avviare questa esperienza, a cui Acer stessa contribuirà con ulteriori 2500 euro. I due “Condomini attivi” che si realizzeranno a Morciano di Romagna e San Giovanni in Marignano, saranno progetti che si svilupperanno con le stesse caratteristiche di quello in corso a Tombanuova .  Nei due condomini individuati (in via Rossini a Morciano e in via Ferrara a San Giovanni), sono presenti degli spazi ed aree verdi comuni, elementi fondamentali per attivare questo tipo di esperienza. Inoltre si era registrata la disponibilità, da parte di alcuni inquilini, a dare una mano in diverse attività. Anche in questo caso il principio portante è quello della partecipazione e della responsabilizzazione da parte dei condomini nella gestione del bene pubblico.

Leggi: Auser, 09/01/2019


lunedì 7 gennaio 2019
“Nuove prospettive per la terza età”: la Valle del Velino ragiona sulle nuove forme di integrazione sociosanitaria

A Posta una due giorni di confronto e dialogo tra diversi soggetti su buone prassi e nuove progettualità, alla ricerca di forme avanzate di integrazione sociosanitaria per le persone più anziane e fragili
Il 9 e 10 gennaio, a Posta (via Roma 103), avrà luogo il convegno su “Nuove prospettive per la terza età. Dai servizi di prossimità alle nuove tecnologie”. L’iniziativa, promossa dalla Comunità Montana del Velino in collaborazione con il Consiglio Regionale del Lazio e la Asl di Rieti, si propone come un momento di confronto e dialogo, tra diversi soggetti, su buone prassi e nuove progettualità, alla ricerca di forme avanzate di integrazione sociosanitaria dedicate alla realtà delle persone più anziane e fragili, con uno sguardo particolare sulle condizioni di vita nei comuni più isolati o gravati da calamità naturali.
Nell’ambito del convegno sarà presentata una modalità di sperimentazione e prevenzione che vede l’impiego di nuove tecnologie, declinate in dispositivi non invasivi, finalizzate al monitoraggio e alle diagnosi precoci di patologie degenerative. Un utilizzo della telemedicina che guarda alla presa in carico integrata della persona e delle dinamiche familiari.

Leggi: Frontiera Rieti, 07/01/2019


IN AGENDA:

14-16 gennaio 2019 – Rimini – Congresso nazionale della Federconsumatori

Si terrà a Rimini dal 14 al 16 gennaio 2019 l’VIII Congresso Nazionale della Federconsumatori dal titolo “Un presente che è già futuro”. Nel corso delle tre giornate di lavori sono previsti gli interventi di Massimo Cacciari, Maurizio Franzini economista della Sapienza di Roma, Annalisa D’Orazio ufficio di presidenza dell’AGCOM. Il giorno 15 Tavola Rotonda sul tema “L’Italia delle Emergenze” con la partecipazione di Susanna Camusso segretario generale della Cgil.
La relazione introduttiva del presidente Emilio Viafora si terrà lunedì 14 gennaio alle ore 15.20.
Per info: federconsumatori.it

Leggi: Auser


 19 gennaio 2019 – Milano – Lo stress del caregiver
Imparare a conoscere e a riconoscere lo stress cumulativo e l’esaurimento psicofisico di chi accudisce un proprio congiunto con disabilità neuromotoria, individuando gli indicatori di benessere e malessere, per poterli meglio prevenire e affrontare: sarà questo il tema al centro del seminario “Lo stress del caregiver”, promosso dalla Fondazione Ariel per il 19 gennaio, presso l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Milano)
«La cura di un figlio con disabilità neuromotoria richiede un enorme investimento in termini psicofisici ed emotivi. Il genitore affronta e gestisce, ogni giorno, situazioni complesse, faticose e spesso ansiogene, che richiedono competenza, lucidità e flessibilità. Un impegno costante e protratto nel tempo che può sfociare in condizioni di “stress cumulativo” ed esaurimento psicofisico. Focalizzandosi infatti sulle necessità del proprio bambino, spesso i genitori trascurano il proprio benessere. Ma prendersi cura di sé è una necessità, per potersi prendere cura al meglio anche del benessere dei figli, per poter affrontare nel migliore dei modi, con equilibrio, energia e la massima serenità possibile, tutte le complesse sfide dell’avventura di crescere un figlio con disabilità»: è un tema assai spesso presente sulle nostre pagine, quello che sarà al centro del seminario intitolato Lo stress del caregiver, promosso dalla Fondazione Ariel per la mattinata di sabato 19 gennaio (ore 10-13), presso l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Milano).

Leggi: Superando


Bari 22-25 gennaio 2019 – Convocato XVIII Congresso Nazionale CGIL

La decisione è stata assunta dal Comitato direttivo del sindacato, riunitosi il 10 marzo scorso, che ha eletto la commissione politica, composta da 52 membri più i componenti la segreteria nazionale, e votato la delibera che dà il via al percorso congressuale.
Tra il 5 aprile e il 18 maggio è previsto lo svolgimento di circa 1500 assemblee generali che si terranno nei luoghi di lavoro su tutto il territorio nazionale. Dal 20 giugno al 5 ottobre si svolgeranno, invece, le assemblee congressuali di base. A seguire e fino al 31 ottobre si terranno i congressi delle Camere
del lavoro e delle categorie territoriali.
I congressi delle strutture regionali avranno inizio il 5 novembre e si dovranno concludere entro il 24 dello stesso mese. A seguire, dal 26 novembre al 20 dicembre, si svolgeranno i congressi delle categorie nazionali dei lavoratori attivi e quello del sindacato dei pensionati della Cgil, che si terrà dal 7 al 12 gennaio del 2019. Il percorso congressuale si concluderà a Bari, presso la Fiera del Levante, dove dal 22 al 25 gennaio avrà luogo il XVIII Congresso della Cgil nazionale.

Leggi: Inca


I prossimi appuntamenti di Italia Longeva: due eventi importanti nel 2019

Italia Longeva, il network dedicato all’ invecchiamento, creato dal Ministero della Salute, dalla Regione Marche e dall’IRCCS INRCA per promuovere una nuova visione dell’anziano quale risorsa per la società, ha messo a punto un interessante calendario di incontri per i primi mesi del nuovo anno. Il 12 marzo 2019 a Milano presso la Regione Lombardia (Palazzo Pirelli) si terrà l’incontro “La Babele dell’Assistenza Domiciliare in Italia: key player a confronto. Contesto, sfide, best practice e proposte di miglioramento organizzativo” con il con il patrocinio della Regione Lombardia. L’iniziativa si propone come una nuova tappa del percorso sulla Long-Term Care di Italia Longeva. Saranno presentati casi di best practice e si dibatterà di: accreditamento, integrazione sociosanitaria, ruolo del privato, strumenti di VMD, processi di monitoraggio e di verifica della qualità del servizio, tecnoassistenza.
Altro appuntamento di punta è fissato a Roma il 3 e 4 luglio presso il Ministero della Salute (Auditorium Viale Ribotta) in occasione degli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine.
Giunta alla quarta edizione, la due giorni annuale di incontro e confronto tra gli attori che entrano a diversi livelli nella programmazione, organizzazione e gestione del sistema sociosanitario e assistenziale dedicato alle cure a lungo termine si propone come un’occasione di aggiornamento e di discussione allargata su modalità efficaci e sostenibili per la presa in carico degli anziani fragili.
Tutte le info e gli aggiornamenti sul sito www.italialongeva.it

Leggi: Auser


IN EVIDENZA:

Assegno sociale – L’Inps comunica i nuovi requisiti

Con il Messaggio n. 4570/2018 l’INPS ha comunicato l’innalzamento dei requisiti anagrafici per il diritto all’assegno sociale e per la qualifica di “ultrasessantacinquenne” che comporta novità anche per la pensione di invalidità civile e per l’assegno mensile assistenza invalidi parziali.
Per l’accesso all’assegno sociale, alla pensione di inabilità (invalidi 100%) e all’assegno di assistenza per gli invalidi civili (invalidità dal 74% al 99%) è infatti necessario tenere conto dell’adeguamento con le speranze di vita che comporta dal 2019 un incremento di 5 mesi per l’età pensionabile.
Dal 2019, ricorda l’INPS, i requisiti per beneficiare dell’assegno sociale, erogato in favore di quelle persone che si trovano in una condizione economica di svantaggio, bisognerà avere un’età minima di 67 anni, contro gli attuali 66 anni e 7 mesi (stesso requisito anagrafico richiesto per la pensione di vecchiaia).
Le misure rivolte agli invalidi verranno quindi riconosciute a coloro che si trovano in una situazione economica svantaggiata, con reddito inferiore a 16.664,36 euro per la pensione, 4.853,29 euro per l’assegno, e un’età anagrafica compresa tra i 18 e i 67 anni (contro gli attuali 66 anni e 7 mesi).
Nel 2019, l’assegno sociale verrà rivalutato, così come avviene per gli assegni previdenziali: il tasso di incremento da utilizzare per la perequazione del 2019 è pari all’1,1%. Dunque l’importo dell’assegno sociale passa da 453 euro a 457,99 euro mensili. Tale importo viene rimodulato in presenza di altri redditi: l’importo pieno spetta a coloro che non possiedono alcun reddito e si annulla al raggiungimento, per il 2018, della soglia di reddito pari a 5.889 euro per il pensionato solo, 11.788 euro se coniugato.
Anche per la pensione di inabilità per invalidi totali e per l’assegno mensile invalidi parziali vi sarà una perequazione che porterà gli importi dagli attuali 282,55 euro a 285,66 euro mensili.

Leggi: Inca


Estratto contributivo dei dipendenti pubblici

Inps ha presentato il progetto di sistemazione
L’Inps ha presentato il progetto di sistemazione dell’estratto contributivo dei dipendenti pubblici. I contenuti del progetto, finalizzato alla completa definizione delle posizioni assicurative dei lavoratori delle pubbliche amministrazioni, sono stati illustrati il 13 novembre, a Roma, in conferenza stampa.
Presenti all’incontro, organizzato a Palazzo Wedekind, il Presidente Inps Tito Boeri, il Direttore Generale Gabriella Di Michele, il Direttore centrale Entrate e recupero crediti Maria Sandra Petrotta, la dirigente della posizione assicurativa gestione pubblica Nunziatina De Nigris e il responsabile del progetto “Estratto conto dipendenti pubblici” Domenico De Fazio.
Questo progetto consentirà, entro la fine dell’anno, l’apertura del servizio online “La mia pensione futura” a un primo gruppo di 500mila dipendenti pubblici appartenenti agli enti locali e, successivamente, a tutti i restanti contribuenti.
Nel corso dell’incontro, inoltre, sono state presentate le nuove platee coinvolte dall’invio di un prossimo lotto di buste arancioni e sono state fornite informazioni sull’invio dell’estratto conto cartaceo agli iscritti alla Cassa Pensioni Insegnanti (CPI).

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Tutela della maternità – Congedo straordinario per assistenza a familiari disabili

L’Inps, con il messaggio 2 novembre 2018, n. 4074, ha fornito indicazioni in merito ai congedi straordinari fruiti dalle lavoratrici gestanti per l’assistenza al coniuge convivente o a un figlio in condizione di disabilità grave, recependo la sentenza della Corte Costituzionale 23 maggio 2018, n. 158, che ha dichiarato illegittimo l’articolo 24, comma 2, del “Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità”, nella parte in cui non esclude dal computo dei sessanta giorni antecedenti all’inizio del periodo di astensione obbligatoria dal lavoro il periodo di congedo straordinario di cui la lavoratrice gestante abbia fruito per assistere il familiare disabile.
Pertanto, tali periodi di congedo straordinario non rientrano nel computo dei sessanta giorni. L’Inps sottolinea, tuttavia, che la Corte Costituzionale non esclude dal computo dei sessanta giorni tutti i periodi di congedo straordinario, limitando tale esclusione soltanto per quelli sopra indicati.
L’Inps rammenta, inoltre, che tale interpretazione viene estesa alle unioni civili, in base alla legge n. 76/2016, articolo 1, comma 20, laddove prevede che “al solo fine di assicurare l’effettività della tutela dei diritti e il pieno adempimento degli obblighi derivanti dall’unione civile tra persone dello stesso sesso, le disposizioni che si riferiscono al matrimonio e le disposizioni contenenti le parole «coniuge», «coniugi» o termini equivalenti, ovunque ricorrono nelle leggi, negli atti aventi forza di legge, nei regolamenti nonché negli atti amministrativi e nei contratti collettivi, si applicano anche ad ognuna delle parti dell’unione civile tra persone dello stesso sesso”.

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Pensionati all’estero – Avviato l’accertamento di esistenza in vita 2018

Con il messaggio n. 4077 del 2 novembre, l’Inps comunica le istruzioni per l’invio della prova dell’esistenza in vita, cui sono chiamati i pensionati residenti all’estero. Citibank resta l’istituto di credito incaricato del pagamento delle prestazioni pensionistiche all’estero.
L’accertamento generalizzato dell’esistenza in vita verrà condotto in due fasi tra loro cronologicamente distinte in rapporto ai Paesi di residenza dei beneficiari, come risultanti negli archivi della Banca, rimanendo inalterata, anche per quest’anno, la suddivisione delle aree geografiche adottata per la verifica 2017.
La prima fase, che è stata avviata ad ottobre 2018 e terminerà a marzo 2019, riguarderà i trattamenti pensionistici erogati a pensionati residenti in Africa, Australia (Oceania) ed Europa, ad esclusione dei Paesi Scandinavi, dei Paesi dell’Est Europa e degli Stati limitrofi. Le comunicazioni sono state inviate ai pensionati nel corso del mese di ottobre 2018 e i pensionati dovranno far pervenire le attestazioni di esistenza in vita entro il 12 febbraio 2019. Nel caso in cui l’attestazione non sia prodotta, il pagamento della rata di marzo 2019 avverrà in contanti presso le agenzie Western Union del Paese di residenza. In caso di mancata riscossione personale o di mancata produzione dell’attestazione di esistenza in vita entro il 19 marzo 2019, il pagamento delle pensioni sarà sospeso a partire dalla rata di aprile 2019.

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Misure di contrasto alla povertà – Inps, nuovo servizio telefonico automatico “Stato domanda REI”

Conoscere lo stato di avanzamento della domanda del REI diventa più semplice. L’Inps ha rilasciato il nuovo servizio automatico “Stato domanda REI” che consente all’utente di verificare lo stato della sua domanda del Reddito di Inclusione componendo il numero 803 164, gratuito da telefono fisso e il numero 06 164 164 da cellulare.
In una nota pubblicata sul sito istituzionale, l’Istituto pubblico di previdenza avverte che tutti coloro che hanno presentato domanda per percepire il REI e sono in attesa di ricevere i pagamenti possono contattare il Contact Center INPS ed esprimere, in risposta alla voce registrata dell’agente virtuale che chiede a quale dei servizi l’utente è interessato, la necessità di consultare una propria domanda.
Il servizio automatico chiederà all’utente i propri dati anagrafici (nome, cognome e data di nascita) e l’identificativo della pratica presentata. In modo semplice e rapido, il sistema comunicherà all’utente lo stato di lavorazione della pratica e fornirà informazioni relative alla consultazione dei pagamenti.

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Pensionati all’estero – Attribuzione e revoca detrazioni per carichi familiari

Con il messaggio n. 4191 del 9 novembre, l’Inps fornisce le indicazioni sull’attribuzione e revoca delle detrazioni per carichi familiari (periodo di imposta 2019) per i pensionati residenti all’estero, in Paesi che assicurano un adeguato scambio di informazioni, rammentando che in base  alle norme vigenti occorre presentare annualmente apposita domanda all’Istituto riferita a ciascun periodo d’imposta, ai sensi dell’articolo 2 del decreto 21 settembre 2015 del Ministro dell’Economia e delle Finanze, al fine di attestare la sussistenza dei requisiti previsti per averne diritto, ai sensi dell’articolo 24, comma 3-bis, del TUIR.
L’Inps ricorda che la legge di bilancio 2018 (commi 252 e 253 dell’articolo 1 della legge n. 205 del 2017) ha disposto che, a decorrere dal 1° gennaio 2019, per i figli di età non superiore a 24 anni il limite di reddito complessivo per essere considerati fiscalmente a carico è elevato 4.000 euro (anziché 2.840,51 euro).

Leggi: Inca


SEGNALAZIONI:

Prendersi cura di genitori che “hanno qualcosa che non va”: miniguida per sopravvivere

Per i figli caregiver (spesso completamente invisibili) la pubblicazione di Stefania Buoni “Quando mamma e papà hanno qualcosa che non va”. Una bussola per capire “come sopravvivere quando tutto sembra crollare”, prendersi carico anche della propria sofferenza, e gestire “il dolore dell’anima”
C’è un immenso e invisibile iceberg che molto spesso non si conosce perché non viene raccontato e riguarda le tante storie di ragazzi e ragazze che vivono con un genitore colpito da malattia mentale. Secondo l’Istat (dati al 2011) i giovani caregiver tra i 15 e i 24 anni sono circa 170 mila, ma il numero è sottostimato, mancano ad esempio i figli di coloro che non hanno avuto diagnosi e non sono in trattamento per la propria patologia psichiatrica, mancano altresì i bambini e i giovani adulti. Secondo l’Oms nel mondo 400 milioni di persone soffrono di depressione, 60 milioni di disturbo bipolare e 21 milioni di schizofrenia, di queste circa un quarto sono genitori. Di malattia mentale genitoriale si parla troppo poco e a farne le spese sono spesso i più vulnerabili, ovvero i figli. Nasce per loro la miniguida alla sopravvivenza “Quando mamma e papà hanno qualcosa che non va” (Editoria Sociale, 2018) di Stefania Buoni, presidente e fondatrice, con Gaia Cusini, Carlo Miccio e Marco Fiore, della prima associazione italiana dedicata, la “Comic Children of mentally Ill parents”.

Leggi: Redattore Sociale


Pubblicato il bando unico per l’ammissione ai Master di I e II livello per l’anno accademico 2018-2019, tra cui il Master ACT IN Valorizzazione e gestione dei centri storici minori.  Ambiente Cultura Territorio azioni integrate

Al Master sono state assegnate 4 borse a copertura totale della quota di iscrizione (4.000 euro per ciascuna Borsa) dal DTC LAZIO
Inoltre, dall’INPS sono state assegnate 3 borse a copertura totale per i figli dei dipendenti pubblici e come INPS all’interno del bando master executive sono state richieste 5 borse a copertura della quota di costo del Master ACT per i dipendenti della pubblica amministrazione
La domanda di ammissione, corredata dagli allegati indicati nel bando unico, deve pervenire, entro e non oltre il 15 gennaio 2019 mediante raccomandata A/R o consegna a mano o invio telematico (in copia scansionata.pdf) ai seguenti recapiti:
Nel caso di invio mediante raccomandata A/R: Direttore del Master Prof. Alessandra Battisti Sede Dipartimento PDTA Pianificazione Design 3 Tecnologia dell’Architettura Indirizzo Via Flaminia 70, 00196 Roma Nel caso di consegna a mano: Segreteria didattica del Master Sede Dipartimento PDTA Pianificazione Design Tecnologia dell’Architettura 2 piano stanza dottoressa Marina Cocci Indirizzo Via Flaminia 70, 00196 Roma Giorni dal lunedì al giovedì Orari di apertura 9.00-12.00 Nel caso di invio telematico: indirizzo e-mail masteract@uniroma1.ite/o PEC  dipartimentopdta@cert.uniroma1.it
Possono partecipare al Master coloro che sono in possesso di un titolo universitario appartenente ad una qualsiasi classe di laurea specialistica/magistrale, senza alcun vincolo di facoltà di provenienza.
Le lezioni cominceranno nel mese di febbraio 2019 e l’attività didattica frontale si svolgerà ogni ultima settimana (dal lunedì al sabato) dei mesi da febbraio a luglio 2019 nella sede di Via Flaminia 70. L’attività di stage si inizierà a settembre 2019. La prima o la seconda settimana di settembre avrà luogo il workshop internazionale.

Leggi: La Sapienza


Partita sui social la campagna CHAT YOURSELF a supporto dei malati di Alzheimer

E’ partita la campagna di comunicazione social di Chat Yourself, il chatbot promossa da Italia Longeva del Ministero della Salute a supporto dei malati di Alzheimer nelle prime fasi della malattia, a cui alcuni personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo hanno scelto di aderire. La prima testimonial che con slancio e personale coinvolgimento emotivo, essendo la figlia di una malata di Alzheimer, ha dato il la alla campagna è l’opinionista e blogger Selvaggia Lucarelli. Venerdì scorso, in occasione della Giornata Mondiale della Malattia di Alzheimer, ha postato un video ad hoc sui suoi profili Facebook e Twitter (@stanzaselvaggia), in cui si rimanda direttamente al chatbot e alla pagina di chat yourself (@chatyourself).

Leggi: Auser


NEWS:

martedì 8 gennaio 2019
“Immersioni multisensoriali e molta empatia. L’ultima rivoluzione è nelle residenze per anziani”

Una delle prime domande è: «Dov’è il wifi?». A bruciapelo. L’interrogativo è di un non-nativo digitale, anzi, di un «senior digitale», che, vista l’età, ha nei confronti dell’universo virtuale attese perfino maggiori di quelle di un ragazzo. Il wi-fi, per sua fortuna, c’è ed è una delle caratteristiche delle strutture di Orpea, la società che dalla Francia è sbarcata in Italia per realizzare e gestire le strutture di ultima generazione destinate agli anziani, quelle che in gergo sono note come «Rsa», residenze sanitarie assistenziali. Pensate, appunto, per «teste grigie» e «teste bianche», da quelle iperattive a quelle che stanno scivolando nella malattia e, anche, nelle sindromi più temute, come demenze e Alzheimer. Se in un tempo nemmeno troppo lontano su quei luoghi pesava il marchio di rifugi oscuri e ultime spiagge, ormai separati dal mondo reale, oggi rappresentano sempre di più il concentrato di una filosofia: medica, psicologica e di assistenza. L’attenzione di Orpea «L’obiettivo è proporre strutture di alto livello, come se si fosse ancora a casa, e con l’ospite, sano oppure malato, sempre al centro dell’attenzione – spiega Thibault Sartini, amministratore delegato di Orpea Italia -. Puntiamo infatti a personalizzare ogni piano di assistenza». E così – aggiunge -, dal rapporto quotidiano con il personale fino ai servizi come il parrucchiere e i menu appetitosi, lo sforzo è annullare lo shock – più frequente di quanto si immagini – della separazione dal proprio guscio e, quando è possibile, aggiungendo un ulteriore obiettivo: offrire stimoli sociali e intellettuali, strappando chi, spesso, si è ormai abituato alla solitudine. «Ecco perché – spiega – puntiamo sulla formazione continua dei dipendenti, educandoli all’ascolto e alla comunicazione con il paziente».

Leggi: La Stampa, 08/01/2019


martedì 8 gennaio 2018
La gero-tecnologia fa ringiovanire

I dispositivi per essere più indipendenti “Mille gesti quotidiani diventano semplici”
Il boom di un nuovo settore, tra laboratori e start-up
on c’è migliore terza età di quella che si può vivere in indipendenza, anche se si è perseguitati da qualche acciacco o da una malattia cronica. Senza dover dipendere da qualcuno. Con buona pace dei sistemi sanitari, in affanno di fronte a società sempre più popolate da anziani. Sembra una realtà ancora lontana anni luce da noi, ma è un concetto che inizia a prendere forma: nelle università, nei centri di ricerca e in tante start-up. È in questi laboratori di innovazione che è esplosa la «gero-technology», la tecnologia al servizio dell’anziano. «Lo sviluppo di tecnologie a favore della qualità della vita delle persone in là con gli anni è uno degli elementi più promettenti: dalla prevenzione delle cadute e delle loro conseguenze agli ausili domestici e al monitoraggio a distanza dei parametri vitali, attraverso dispositivi negli abiti», spiega Marco Magheri, direttore dell’Alleanza italiana per l’invecchiamento attivo Happyageing, una delle maggiori associazioni di settore. «Sono tante le nuove idee di tecnologia per l’anziano, ma la maggior parte sono in fase sperimentale – conferma Roberto Bernabei, presidente del network di ricerca Italia Longeva -. È chiaro, comunque, che l’innovazione tecnologica è la strada per affrontare la sfida di una società che ha bisogno di assistenza». Gilet anticaduta. È l’idea della start-up italiana D-Air Lab. Si chiama «Future Age» ed è un airbag intelligente in grado di proteggere le persone anziane dalle cadute, uno degli incidenti più comuni in età avanzata.

Leggi: La Stampa, 08/01/2019


lunedì 7 gennaio 2019
 Anziani. A che punto siamo

Cosa è stato promesso
Sulla non autosufficienza è stato promesso molto poco. E’ stato insediato un nuovo ministero sulle disabilità (ma per disabilità ci si riferisce prevalentemente alla popolazione giovane e adulta, non anziana). Sulla non autosufficienza si è solo annunciato il rafforzamento del fondo nazionale relativo (FNNA), cosa che tuttavia non è ancora avvenuta, rimanendo anche per il 2019 attestato a 450 milioni di euro (a meno di sorprese nella legge di bilancio, ma le previsioni più attendibili danno la cifra invariata).
Il contratto annunciava anche le “Pensioni di cittadinanza”, di cui però non si conoscono i dettagli applicativi. Le pensioni di cittadinanza dovrebbero comunque riguardare i titolari di:
Pensione minima, Assegno sociale, Invalidi civili, tutte le pensioni sotto i 780 euro, incluse quelle di riversibilità.
Cosa è stato fatto
Il tema non autosufficienza è sostanzialmente fuori dall’agenda di governo, sul tema c’è la stasi più totale.
Leggi: Welforum, 07/01/2019


lunedì 7 gennaio 2019
Aumento della pensione invalidità, per gli esperti “niente di fatto”

Era una delle voci della “fact list” di Di Maio, ma nella bozza di decreto su reddito e pensione di cittadinanza non c’è traccia dell’incremento promesso. Giacobini: “Abuso di credulità popolare: nessun aumento a 780 euro”. Non solo: “Pensione d’invalidità conteggiata ai fini del reddito familiare”
E’ nella “fact list” del vicepremier Di Maio, ma non è nel decreto attuativo di reddito e pensione di cittadinanza: “aumento pensione invalidi: fatto”, scriveva appena qualche settimana fa nella sua lista il ministro del Lavoro. Nessuna conferma era in realtà contenuta nella legge di bilancio, che mentre chiariva (art. 1 comma 255) le finalità e le modalità del reddito di cittadinanza, pochi elementi forniva sulla pensione di cittadinanza.
Restavano aperti quindi interrogativi consistenti, rispetto alle possibili ricadute di queste due misure per le persone con disabilità. “Il primo concerne lo strumento, ipotizzato come inclusivo, del reddito di cittadinanza e delle politiche attive per il lavoro – scriveva su HandyLex Carlo Giacobini, l’ultimo giorno dell’anno -: riguarderà anche le persone con disabilità in grado di svolgere attività lavorativa e fino ad oggi escluse dal mercato del lavoro? Quali competenze e professionalità saranno, in tal senso, disponibili nei rafforzati Centri per l’impiego? O, al contrario, il reddito di cittadinanza e le relative politiche non riguardano le persone con disabilità alle quali sarebbe offerta invece la pensione di cittadinanza (misura schiettamente assistenziale)? Vi sarà diritto di scelta fra le due opzioni?”.

Leggi: Redattore Sociale, 07/01/2019


lunedì 7 gennaio 2018
“ABITIAMOLA” – Newsletter n° 1/2019 – Periodico di informazione ed approfondimento curato dall’Ufficio Politiche Abitative e dello Sviluppo Urbano, Area delle Politiche per lo Sviluppo, CGIL nazionale.

In questo numero:
■ La legge di Bilancio ha confermato le detrazioni per interventi di ristrutturazione edilizia e efficienza energetica nelle abitazioni. Studi recenti (Camera dei Deputati/CRESME), hanno rilevato, per il 2018, un volume di spesa pari a 28.587 milioni di euro, con impatto sull’occupazione: 426.745 occupati, diretti e nell’indotto. Allargando a tutti gli attori con un ruolo nel sistema si delineerebbe, nel periodo 1998-2017, un saldo positivo per il sistema Paese valutabile in 23,5 miliardi di euro.
■ Nel 2030 il 60% della popolazione mondiale vivrà nelle città che già oggi consumano il 75% delle risorse naturali e sono responsabili di oltre il 70% delle emissioni globali di CO2. Se inquinamento, cambiamento climatico, utilizzo di energie rinnovabili sono temi centrali all’interno dell’agenda dei governi e del dibattito pubblico, è importante porre l’attenzione anche su un tema cruciale per il futuro del pianeta e fare una riflessione su come rendere le nostre città più verdi e quindi più inclusive, sicure e ricche. La prima edizione del World Forum Urban Forests a Mantova.
■ La Conferenza Stato-città ha dato parere favorevole allo schema di decreto che definisce i criteri di ripartizione delle risorse destinate ai Comuni del Fondo per la sicurezza urbana istituito dall’art. 35 del D.L. 113/2018. Molte esperienze, soprattutto europee, dimostrano che è possibile perseguire un obiettivo di sicurezza urbana agendo anche sull’assetto della città, lavorando su spazi e relazioni, valorizzazione di aree pubbliche, servizi, accessibilità, con l’apporto di nuove scienze e competenze.
Studi e ricerche
Censis, “52° Rapporto sulla situazione sociale del Paese/2018”;
ISPRA-SNPA, Rapporto “Qualità dell’Ambiente Urbano/2018”;
Fondazione Eni Enrico Mattei “Per un’Italia sostenibile)”.
Notizie dalle categorie e dalle associazioni
AUSER: Campagna “Un nuovo cuore sociale dell’Aquila ricostruita”;
SUNIA: Incontro “Povertà e senza casa” a Roma.
Notizie dai territori
Lombardia: affitto azzerato a ultra 70enni nelle case ALER; Piemonte: legge regionale sul riuso e la riqualificazione dell’edificato; Piemonte: rete del welfare abitativo; Sardegna: Osservatorio regionale sulla condizione abitativa ORECA; Sicilia: il SUNIA sull’ordinanza sui senza tetto a Catania; Toscana: nuova legge sulla casa; Veneto: proroga Piano Casa al 31 marzo 2018; Basilicata Calabria Campania Puglia, Sicilia: Bando “Benvenuti a casa”.

Leggi: Cgil, 07/01/2019


venerdì 4 gennaio 2019
Piano Casa, continuano gli ampliamenti volumetrici per sostenere l’edilizia

Proroga in Toscana, Puglia, Veneto, Calabria, Sicilia e Abruzzo. Stabilizzazione in Basilicata e modifiche in arrivo per il Piemonte
Il Piano Casa continua. In Toscana, Puglia, Veneto, Calabria, Sicilia e Abruzzo sono state prorogate le leggi regionali che consentono l’ampliamento volumetrico e la sostituzione edilizia in deroga alle norme urbanistiche. La Basilicata ha deciso di stabilizzare il Piano Casa. Stessa intenzione del Piemonte, che però è incappato in una contestazione di legittimità costituzionale e deve ora apportare delle correzioni alla norma.
Piano Casa Veneto, scadenza al 31 marzo 2019
Le norme per l’ampliamento volumetrico degli edifici sono state prorogate fino al 31 marzo 2019. Nel frattempo la Regione lavora ad una legge sulla rinaturalizzazione del territorio, che di fatto renderà strutturale il Piano Casa.
Piano Casa Abruzzo prorogato al 31 dicembre 2019
Anche l’Abruzzo ha approvato la consueta proroga annuale. Oltre alle norme per il rilancio dell’edilizia attraverso gli ampliamenti volumetrici, è stata posticipata a fine 2019 la scadenza della LR 15/2014 sul recupero dei sottotetti a fini abitativi e della LR 2/2013 sulla definizione delle domande di sanatoria edilizia.

Leggi: Edilportale, 04/01/2019


venerdì 4 gennaio 2019
Prima nota di lettura Anci sulla legge di Bilancio 2019 “Bando Periferie: ripristino risorse”

Il comma 913 dà seguito all’Accordo raggiunto il 18 ottobre 2018 tra il Governo e l’ANCI presso la Conferenza unificata e interviene sulle risorse destinate al programma straordinario per le periferie urbane di cui all’articolo 1, commi da 974 a 978, della legge n. 208 del 2015. La norma prevede che le convenzioni in essere producano effetti finanziari dal 2019.
Viene quindi superato quanto stabilito, dall’articolo 13, comma 2, del decreto-legge n. 91 del 2018, che aveva previsto il congelamento fino al 2020 delle risorse relative a 96 enti locali (Comuni capoluogo e alcune Città metropolitane). Tali effetti sono limitati al rimborso delle spese effettivamente sostenute e documentate.
Le risorse relative alle economie di spesa prodotte nel corso degli interventi rimangono nel Fondo di provenienza, per essere destinate a interventi per spese di investimento dei Comuni e delle Città metropolitane. Al rimborso delle spese si provvede mediante utilizzo dei residui iscritti nel Fondo per lo sviluppo e la coesione per le medesime finalità del Programma straordinario in esame. La revisione degli utilizzi delle economie comporta la modifica delle convenzioni in essere tra la Presidenza del Consiglio e tutti gli enti beneficiari del Bando Periferie (110 tra Comuni capoluogo e Città metropolitane), da attuarsi nel gennaio 2019.”

Leggi: Lazio Sociale,04/01/2019


venerdì 4 gennaio 2019
 Terzo settore, il 10 gennaio l’incontro con il governo. “Segnale atteso”

Fiaschi (Forum): “Incontro prezioso”. In agenda la questione Ires e il completamento della riforma con i provvedimenti attuativi ancora mancanti: dal Registro Unico alla Cabina di regia
“Un segnale atteso ma non per questo meno incoraggiante. Per noi un incontro prezioso, non solo per concordare le opportune soluzioni all’insostenibile raddoppio dell’Ires, ma per costruire una agenda sui principali temi del paese in cui il terzo settore italiano è ogni giorno in prima linea nelle comunità”. Così la portavoce del Forum del Terzo Settore Claudia Fiaschi commenta la convocazione del tavolo a Palazzo Chigi fissata per il prossimo 10 gennaio. “Siamo soddisfatti di questa tempestiva convocazione – spiega Fiaschi –, il Terzo settore svolge un ruolo strategico nelle fondamenta delle nostre comunità e al fianco delle istituzioni”.
“E’ fondamentale – aggiunge la portavoce del Forum del Terzo Settore – accelerare il completamento della riforma del Terzo settore con i provvedimenti attuativi ancora mancanti: linee guida per l’adozione dei modelli per la redazioni dei bilanci, Registro Unico del Terzo Settore e l’insediamento della Cabina di Regia presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri che deve approvare provvedimenti importanti”.
“E’ evidente insomma che per noi questo tavolo è un primo passo fondamentale per correggere le misure su Ires, riprendere con passo spedito il completamento della riforma, ed aprire un dialogo costruttivo col governo sui temi sociali che attraversano il paese e le nostre comunità” conclude Fiaschi

Leggi: Redattore Sociale, 04/01/2019


venerdì 4 gennaio 2019
Sunia Palermo: 7 gennaio, assemblea su emergenza abitativa

Assemblea cittadina del Sunia lunedì 7 gennaio, alle ore 17, all’aula Rostagno di palazzo delle Aquile, sul tema della casa e dell’emergenza abitativa.
“In città si moltiplicano i problemi relativi al diritto all’abitazione ed è in corso un aumento di sfratti e di sgomberi. Considerate le difficoltà della stagione invernale, cui stiamo andando incontro, e recenti eventi che hanno avuto epiloghi drammatici, come il caso di ‘Aldo’, Aid Abdellah, l’ottava vittima tra i senza fissa dimora, è necessaria la collaborazione di tutti per programmare delle iniziative con soluzioni urgenti per intervenire rispetto alle singole emergenze e trovare una sintesi operativa tra i vari soggetti coinvolti”, dichiara il segretario del Sunia Palermo, Zaher Darwish.
Nell’occasione, sarà annunciata l’istituzione di un premio alla memoria di Aid Abdellah, una borsa di studio rivolta a giovani artisti, e la giuria sarà composta da personaggi del mondo della cultura e dell’arte, padrini di questo premio. L’assemblea è aperta a tutti, associazioni, mondo del volontariato, enti, sindacati, agenzie immobiliari, singoli cittadini, amministratori, assessori comunali.

Leggi: Rassegna Sindacale, 04/01/2019


giovedì 3 gennaio 2019
Protesta senza fine, pensionati in piazza

Nuove manifestazioni in Piemonte, Sicilia e Toscana, mentre da venerdì 4 a martedì 8 gennaio presìdi in altre dodici province. Pedretti (Spi): “Il blocco della rivalutazione degli assegni è una misura scellerata, noi non siamo il bancomat del governo”
La protesta dei pensionati per la manovra finanziaria del governo, che ha bloccato la rivalutazione degli assegni superiori ai 1.500 euro lordi mensili, non si ferma. Dopo la mobilitazione del 28 dicembre scorso, che ha vinto scendere nelle piazze di tutta Italia migliaia di persone, con l’inizio del nuovo anno le dimostrazioni riprendono in numerose province. Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil manifestano oggi (giovedì 3 gennaio) ad Agrigento, Alessandria,
 Asti,
 Biella, Cuneo,
 Grosseto, Novara e 
Verbano-Cusio-Ossola, mentre venerdì 4 gennaio sono previsti presìdi davanti alle Prefetture di Caltanissetta, Caserta, Lucca, Messina, Piacenza, Ravenna, Rimini, Torino e Trapani. Lunedì 7 gennaio scenderanno in piazza i pensionati di Pescara, mentre martedì 8 sarà il turno di quelli di Bergamo e L’Aquila.
“Ci stanno derubando e siamo molto arrabbiati”, spiega il segretario dello Spi Cgil Ivan Pedretti: “Non siamo il bancomat che fornisce al governo i soldi per i suoi giochini di prestigio. È una decisione scellerata e insopportabile perché ancora una volta si mettono le mani nelle tasche di chi ha lavorato duramente per una vita, facendogli pagare il conto della manovra economica”. Pedretti evidenzia anche come il provvedimento sia “un clamoroso passo indietro rispetto agli impegni assunti dal precedente esecutivo, che aveva stabilito il ritorno dal 1° gennaio 2019 a un meccanismo di rivalutazione che fosse in grado di tutelare il potere d’acquisto dei pensionati italiani”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 03/01/2019


giovedì 3 gennaio 2019
Bonus casa: la mappa delle agevolazioni fiscali per il 2019

Anche nel 2019 è disponibile un ampio menu di bonus fiscali per la casa. La legge di Bilancio 2019 ha, infatti, prorogato fino al 31 dicembre 2019 l’ecobonus per gli interventi di riqualificazione energetica sulle singole unità immobiliari e la detrazione IRPEF maggiorata al 50% per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio. Nel 2019 è, inoltre, possibile fruire ancora del bonus mobili, ma solo per i lavori edilizi iniziati nel 2018 e del bonus verde per le opere di sistemazione a verde e la realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili. Quali sono le altre agevolazioni fiscali di cui si può usufruire? Ecobonus, sisma bonus, bonus mobili, bonus verde e detrazione IRPEF per interventi di ristrutturazione edilizia. È questo l’articolato puzzle dei bonus edilizi disponibili nel 2019. Occorre però porre adeguata attenzione alle scadenze: mentre alcuni incentivi resteranno in vigore solo fino alla fine dell’anno (e quindi è importante programmare per tempo i lavori), altri invece potranno essere fruiti fino 31 dicembre 2021.

Leggi: Ipsoa, 03/01/2019


mercoledì 2 gennaio 2019
Pensioni, bisogna superare la legge Fornero

Ghiselli (Cgil): “Il governo convochi i sindacati. Sarebbe un errore procedere senza confronto. Quelle finora avanzate sono misure a termine, non una riforma organica e sostenibile. Restano i nodi ape sociale, opzione donna ed esodati”
Nei prossimi giorni è prevista l’approvazione del decreto sulle pensioni. “Sarebbe un errore se il governo procedesse, anche in questa circostanza, senza un preventivo confronto con le organizzazioni sindacali, ignorando le proposte che unitariamente abbiamo da tempo formulato.” A dirlo è il segretario nazionale della Cgil, Roberto Ghiselli.
“Se le anticipazioni fossero attendibili – aggiunge il dirigente sindacale – ci troveremmo di fronte ad una misura previdenziale temporanea, che si esaurirà in un triennio e che non potrà essere definita quota 100 perché il requisito dei 38 anni di contributi per l’anticipo pensionistico rimarrebbe vincolante a prescindere dall’età”.
Ma, soprattutto, secondo la Cgil, non avrebbe nulla a che vedere con la “cancellazione” della legge Fornero che, “al contrario, resterebbe in vigore integralmente e che, anche nei prossimi tre anni, non migliorerebbe le condizioni di gran parte delle persone, soprattuto per chi ha fatto lavori discontinui e gravosi, le donne, i lavoratori precoci.” “Si sta parlando di misure, alcune anche condivisibili, – sottolinea Ghiselli – che comunque da sole non sono una riforma organica e socialmente sostenibile del sistema previdenziale italiano.”

Leggi: Rassegna Sindacale, 02/01/2019


mercoledì 2 gennaio 2019
Case a misura di anziani: più fondi al senior housing

Poche settimane fa, dal Congresso della Società italiana di gerontologia e geriatria è arrivata la notizia che si possono definire anziane solo le persone dai 75 anni in su. Nasce una terza età con nuove frontiere ed esigenze su cui si interroga anche il real estate (quello italiano in ritardo rispetto al resto dell’Europa e degli Usa, a dire il vero): quali soluzioni innovative, e accessibili, oltre alle Rsa (Residenze sanitarie assistenziali)?
In Italia sono sedimentate le case di riposo e le cliniche riabilitative; ma sono allo stato embrionale – diversamente da quanto accade in altri Paesi – senior housing e assisted living. Non ci sono, in sostanza, residenze dedicate esclusivamente alla terza età: il 35,6% delle strutture attuali è rivolto a utenti non autosufficienti, il 38,2% a utenti con grado di autosufficienza mista, solo il 6,4% per anziani autosufficienti (fonte Ipso Korian per Osservatorio Senior). Un faro sul tema è stato acceso nell’ambito della conferenza Cdv Senior Housing lo scorso 22 novembre a Milano: è una questione di cultura, di normativa, di offerta legata a investimenti/ritorni di mercato, e anche di comunicazione. I dati forniti da Nomisma dicono che in Europa il volume transato nel “senior housing/care home sector” si è attestato al terzo trimestre 2017 a 4,1 miliardi di euro, con punte importanti in Germania, Regno Unito e Francia. In Italia gli investimenti nel settore hanno raggiunto solo l’1,8% del totale investito, 129milioni di euro. L’esperienza europea insegna che la dimensione media dell’alloggio si attesta sui 50-60 mq, che circa il 10-15% degli spazi può essere destinato a uso temporaneo (ad esempio per ospitare i parenti in visita e nuovi “utenti in prova”), che il 10% è destinato a ambienti comuni ed è richiesto un mix sociale e abitativo oltre a una presenza di servizi sportivi, ricreativi e culturali.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 02/01/2019


mercoledì 2 gennaio 2019
Pensioni: requisiti per lavori gravosi. Esclusione dall’adeguamento alla speranza di vita

Dal 1° gennaio 2019 non si applicano, ai requisiti di accesso ai trattamenti pensionistici di vecchiaia e anticipata, previsti dalla legge n. 214/2011, gli incrementi alla speranza di vita nei confronti dei lavoratori dipendenti che svolgono le attività gravose o addetti a lavorazioni particolarmente faticose e pesanti a condizione che siano in possesso di un’anzianità contributiva pari ad almeno 30 anni. Il requisito contributivo dei 30 anni deve essere maturato in base alle disposizioni vigenti nella gestione a carico della quale è liquidato il trattamento pensionistico. A comunicarlo è l’Inps con la circolare n. 126 del 28 dicembre 2018, nella quale specifica quali sono i lavoratori appartenenti a queste categorie e fornisce informazioni sui termini di pagamento delle indennità di fine servizio e sulle modalità di presentazione della domanda di pensione.

Leggi: Inca, 02/01/2019


domenica 30 dicembre 2018
La maggioranza approva la legge di bilancio che ignora, tra le tante cose, il “popolo” degli inquilini e del disagio abitativo ma regala 200 milioni ai proprietari di locali commerciali

Dichiarazione di Daniele Barbieri, segretario generale del SUNIA.
Nessuna misura per affrontare il problema abitativo nel nostro paese, neanche una parola per segnalare almeno l’esistenza dal dramma sociale rappresentato dall’impossibilità per centinaia di migliaia di famiglie di avere un alloggio con un affitto rapportato al proprio reddito, ai giovani di costruirsi un proprio futuro, agli anziani a basso reddito di evitare prima o poi uno sfratto per morosità, ormai divenuto una piaga che nei prossimi tre anni riguarderà dalle 200.000 alle 300.000 famiglie. O si pensa che questo aspetto della povertà sarà risolto con il reddito di cittadinanza che a malapena copre l’affitto mensile di una casa nella periferia di una grande città? E se questa viene definita una manovra a sostegno delle fasce deboli perché regalare, con una norma assolutamente inutile, almeno 200 milioni ai proprietari di locali commerciali con la cedolare secca invece di destinare queste risorse al fondo di sostegno alla locazione senza finanziamento da tre anni?
Finora sulla casa il “Governo del cambiamento” ha prodotto solo circolari e decreti contro le occupazioni abusive senza alcuna misura per dare una risposta a quelle che gli stessi provvedimenti definiscono “fragilità”.
E, come se non bastasse, non solo raddoppia l’ires alle associazioni di volontariato ma anche agli ex IACP, che versano quasi tutti in condizioni di grave difficoltà economica perché debbono affrontare il progressivo impoverimento dell’utenza senza alcun aiuto dello Stato.

Leggi: Sunia, 30/12/2018


giovedì 27 dicembre 2018
Ristrutturare casa, le detrazioni fiscali per il 2019

Ancora un anno di tempo per bonus ristrutturazioni, bonus mobili, ecobonus e bonus verde. Scadenza nel 2021 per il sismabonus
Anche per il 2019 chi intraprende lavori di ristrutturazione (con acquisto di mobili), riqualificazione energetica, adeguamento sismico e sistemazione delle aree a verde potrà contare sulle detrazioni fiscali legate alla casa.
Infatti, la Legge di Bilancio 2019 proroga gli incentivi per la casa a tutto il 2019 senza modifiche sostanziali rispetto al 2018.
Bonus ristrutturazioni 2019 e bonus mobili 2019
La Legge di Bilancio 2019 prevede la proroga al 31 dicembre 2019 della detrazione del 50%, con un limite massimo di 96mila euro per unità immobiliare, per gli interventi di ristrutturazione delle abitazioni e delle parti comuni degli edifici condominiali.
Chi ristruttura il proprio immobile può usufruire ancora per un anno una detrazione Irpef del 50%, con un tetto di 10mila euro per unità immobiliare, per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A per i forni), destinati ad arredare l’immobile oggetto di ristrutturazione.
Dallo scorso novembre, coloro che effettuano interventi edilizi e tecnologici che beneficiano del bonus ristrutturazioni ma comportano anche risparmio energetico e/o utilizzo delle fonti rinnovabili, dovranno trasmettere i dati dell’intervento all’Enea entro il termine di 90 giorni a partire dalla data di ultimazione dei lavori o del collaudo.

Leggi: Edilportale, 27/12/2018


mercoledì 26 dicembre 2018
La rivolta del volontariato contro la tassa sulla solidarietà

Cresce la protesta sul raddoppio dell’aliquota Ires per le organizzazioni non profit. La Comunità di Sant’Egidio, che a Natale ha offerto 60mila pasti ai poveri: un tradimento
“Quella tassa è una vergogna, una patrimoniale sulla solidarietà. Il conto lo pagheranno i più poveri” Sono queste le parole che rimbalzano nel mondo del volontariato. Ogni giorno che passa si allarga la protesta contro la norma nel maxiemendamento che cancella l’Ires agevolata (portandola dall’attuale 12% al 24%) per istituti di assistenza sociale, fondazioni, enti ospedalieri, istituti di istruzione senza scopo di lucro. E che prevede un esborso di circa 120 milioni per il terzo settore.
“La Camera dovrebbe ripensarci. Tante attività così non saranno più sostenibili. Temo che si sia sottovalutato l’impatto di questa norma, una sorta di patrimoniale” dice la portavoce del Forum del Terzo Settore Claudia Fiaschi. La decisione del governo tocca 6.220 tra enti, istituti e associazioni: dalla Croce Rossa ai centri di ricerca come l’Ieo e Humanitas, dal don Gnocchi alle federazioni dei disabili, dalle Misericordie alle scuole cattoliche alle piccole onlus che rischiano di finire in ginocchio. Un pezzo importantissimo del mondo dell’impegno a favore dei più bisognosi, fatto da laici e religiosi, che ora – tutti insieme – chiedono al governo un ripensamento. Netto.
“Il paese è in crisi e così si aggrava la situazione. Che senso ha cercare le risorse per il sociale prendendole dal mondo della solidarietà che già le mette a disposizione degli ultimi?”, si domanda Luciano Gualzetti della Caritas Ambrosiana che con cinquemila volontari si occupa di 50mila bisognosi. “È brutto questo clima di sospetto, questa idea che c’è chi lucra sulla solidarietà: così si finisce a punire chi se ne occupa in modo trasparente, e soprattutto i meno fortunati”.

Leggi: La Repubblica, 26/12/2018


mercoledì 19 dicembre 2018
Manovra. Sindacati contro riduzione premi Inail. Cgil, Cisl e Uil, ritirare emendamento

“Esprimiamo seria preoccupazione e contrarietà per la riduzione dei premi assicurativi all’Inail da parte delle imprese”. Così i segretari confederali di Cgil, Cisl, Uil Franco Martini, Angelo Colombini, Silvana Roseto commentano l’emendamento alla manovra, presentato al Senato, nel quale: “non si tiene conto che l’equilibrio finanziario nella gestione dell’Istituto deve contemporaneamente riguardare sia la revisione delle tariffe a favore delle imprese, che la qualificazione delle prestazioni a favore delle lavoratrici e dei lavoratori”.
Secondo le tre Confederazione “il nodo non è il riequilibrio delle tariffe, previsto anche dalla normativa vigente da attuare con cadenza triennale, la cui urgente attuazione è stata richiamata dalla recente intesa che abbiamo siglato con Confindustria il 12 dicembre scorso, ma è l’assenza dell’impegno sulla qualificazione delle prestazioni a favore delle lavoratrici e dei lavoratori”.

Leggi: Inca, 19/12/2018


martedì 18 dicembre 2018
Anziani, Auser-Spi Cgil: famiglie tagliano i consumi per pagare badante

La non autosufficienza di un anziano cambia l’assetto della famiglia. L’assistenza sanitaria e il lavoro di cura costano. E raramente le famiglie possono coprire con facilità tutte le spese. Più spesso devono intaccare i risparmi. Oltre il 76% delle famiglie impegnata in cura e assistenza ha fatto delle rinunce: a una migliore assistenza per la persona da curare (40,4%), oppure a spese sanitarie (26,4%) o hanno ridotto i consumi alimentari (33,2%). Il costo della badante è sempre più insostenibile. Quasi la metà delle famiglie ha ridotto i consumi pur di mantenere il collaboratore familiare. E non pochi hanno considerato l’ipotesi che un membro della famiglia potesse rinunciare al lavoro per “prendere il posto” della badante.
I dati vengono dalla ricerca Auser e Spi Cgil “Problemi e prospettiva della domiciliarità. Il diritto di invecchiare a casa propria”, pubblicata di recente, che fa il punto su una situazione sempre più preoccupante. In sintesi: “Cresce il numero di anziani bisognosi di cure, ma diminuisce il numero dei caregiver famigliari, soprattutto le donne – si legge nella sintesi online dello studio – Gli anziani del futuro avranno pensioni più basse e questo inciderà sul mercato privato di cura. Una situazione che potrà compromettere seriamente il futuro dell’assistenza domiciliare degli anziani non autosufficienti nel nostro Paese. Con conseguenze gravissime per milioni di famiglie”. “Siamo in presenza di profonde trasformazioni nella nostra società, prima fra tutte quella dell’invecchiamento della popolazione – ha detto il segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti – Quella della non autosufficienza è una vera e propria emergenza nazionale che riguarda da vicino

Leggi: Help Consumatori, 18/12/2018


DALLE REGIONI:

martedì 8 gennaio 2019
“A passo di gambero”, verso l’istituzionalizzazione

Lo scorso anno, di fronte ad alcune proposte della Regione Marche, il Gruppo Solidarietà aveva promosso un documento/appello, in cui si chiedeva la salvaguardia, il sostegno e il potenziamento dei servizi di piccole dimensioni inseriti nei normali contesti abitativi, servizi centrati sulle persone e sulle loro esigenze, che promuovessero inclusione e quindi deistituzionalizzazione. Nelle scorse settimane, però, la Giunta Regionale delle Marche ha presentato una nuova proposta, ritenuta dal Gruppo Solidarietà «quanto di più lontano possibile dai contenuti di quel documento-appello»
Nella primavera dello scorso anno, di fronte ad alcuni provvedimenti proposti dalla Giunta Regionale delle Marche, il Gruppo Solidarietà aveva promosso un documento/appello, ripreso anche dal nostro giornale, cui avevano successivamente aderito numerose organizzazioni del Terzo Settore e oltre 380 persone, tra le quali numerosi operatori, familiari e volontari.
Vi si chiedeva sostanzialmente che venissero salvaguardati, sostenuti e potenziati i servizi di piccole dimensioni inseriti nei normali contesti abitativi. Servizi centrati sulle persone e sulle loro esigenze, luoghi di vita, condizione fondamentale per essere anche luoghi “di cura”. Servizi che promuovessero inclusione e quindi deistituzionalizzazione.
Che cosa è successo da allora? È successo sostanzialmente che nelle scorse settimane la stessa Giunta Regionale delle Marche ha presentato un’ulteriore proposta, ritenuta dal Gruppo Solidarietà «quanto di più lontano possibile dai contenuti di quel documento-appello».

Leggi: Superando, 08/01/2019


giovedì 3 gennaio 2019
Sempre più anziani al pronto soccorso: al Mauriziano nasce il primo ambulatorio d’Italia per la rivalutazione geriatrica

Lì potranno essere visitati i pazienti su indicazione del medico d’urgenza al momento della dimissione
Sempre più anziani al pronto soccorso: al Mauriziano nasce il primo ambulatorio d’Italia per la rivalutazione geriatrica
Novità su scala nazionale per l’ospedale Mauriziano di Torino. Nasce infatti il primo ambulatorio in Italia di rivalutazione geriatrica del Pronto soccorso dell’ospedale Mauriziano di Torino, ovvero una struttura ambulatoriale cui i pazienti sono indirizzati su indicazione del Medico d’urgenza al momento della dimissione dal Pronto soccorso stesso, in base alla valutazione del rischio di ritorno non programmato.
L’aumento costante della aspettativa di vita media e dei bisogni di salute della popolazione determina infatti una crescita costante del ricorso al Pronto soccorso di pazienti anziani con malattie croniche. Nel solo 2017 ben 18042  accessi al pronto soccorso del Mauriziano sono stati effettuati da pazienti sopra i 65 anni (il 38,7% del totale) e 4532 di questi hanno portato al 25,3% dei ricoveri totali. Ridurre il tempo di permanenza e le recidive di accesso di questi pazienti permetterà l’abbattimento delle complicanze associate alla permanenza ospedaliera con conseguente miglioramento della qualità di vita dei suddetti pazienti e contenimento dei costi.

Leggi: Torino Oggi, 03/01/2019


giovedì 3 gennaio 2019
Piano Casa Calabria, stop all’obbligo di permesso di costruire in condominio

Prorogata al 31 dicembre 2020 la legge per l’ampliamento volumetrico degli immobili
Il Piano Casa della Calabria sarà in vigore per altri due anni. Lo prevede un disegno di legge approvato dal Consiglio Regionale, che apporta una serie di modifiche alla LR 21/2010, contenente le norme a tempo per il rilancio dell’edilizia.
Piano Casa Calabria, le novità fino al 2020
L’ampliamento degli edifici plurifamiliari e dei condomìni non sarà più sempre soggetto al rilascio del permesso di costruire. Il titolo abilitativo adeguato verrà valutato caso per caso.
Gli interventi potranno essere effettuati sugli immobili esistenti al 31 dicembre 2018, secondo la definizione di immobili esistenti data dal capitolo 8 delle Norme Tecniche per le Costruzioni – NTC 2018.
Anche per gli interventi in corso si potrà beneficiare del nuovo Piano Casa presentando una variante al progetto, a condizione che non sia stata già inoltrata la comunicazione di ultimazione dei lavori.

Leggi: Edilportale, 03/01/2019


mercoledì 2 gennaio 2019
Rsa Città di Rieti: è arrivato l’accreditamento dalla Regione

La Regione ha concluso l’iter per l’atteso accreditamento della Rsa Città di Rieti, la struttura destinata all’assistenza specialistica e ai pazienti gravi.
«Sarà in grado di offrire una risposta organizzata e tecnicamente innovativa ai bisogni socioassistenziali e clinici delle persone non autosufficienti con disabilità – ha spiegato Marinella D’Innocenzo, direttore generale della Asl di Rieti. – Le prestazioni offerte dalla Rsa saranno di tipo sanitario, infermieristico, riabilitativo, ma anche di carattere psicologico: la struttura ospiterà posti letto dedicati ai pazienti con disturbi cognitivi, come il morbo di Alzheimer». «Una notizia ottima che ci fa iniziare l’anno con positività – commenta il presidente della Provincia, Mariano Calisse. – Si chiude un capitolo durato troppi anni. Potrà così partire la prima struttura (foto) accreditata per assistenza specialistica rivolta a pazienti gravi della città di Rieti. Auguro buon lavoro alla società di gestione, sicuro del fatto che siano persone all’altezza e di grande spessore. Li ringrazio anche per la pazienza e la collaborazione mostrata in questi anni».

Leggi: Il Messaggero, 02/01/2019


mercoledì 2 gennaio 2019
Piano Casa Basilicata, stabilizzata la norma per il rilancio dell’edilizia

Diventano a tempo indeterminato gli ampliamenti in deroga. INU regionale: ‘obbrobrio giuridico’
Il Piano Casa della Basilicata è diventato a tempo indeterminato. Le misure che consentono gli ampliamenti volumetrici e le demolizioni e ricostruzioni con premio di cubatura sono state stabilizzate con la LR 11/2018, collegata alla finanziaria regionale.
Piano Casa Basilicata a tempo indeterminato
L’articolo 15 della LR 11/2018 ha abrogato l’articolo 10 sulla “validità temporale” della LR 25/2009, la norma che per la prima volta ha introdotto il Piano Casa nella Regione.
Restano confermate tutte le altre misure. Gli edifici residenziali possono essere ampliati fino al 20% della volumetria esistente o fino al 25% nel caso in cui siano contestualmente effettuati interventi per il risparmio energetico. Gli immobili non residenziali possono essere ampliati fino al 15%.
Gli edifici possono anche essere demoliti e ricostruiti con un premio di cubatura del 30%. Una premialità che, solo per gli edifici residenziali, sale al 35% se l’intervento è abbinato a lavori per il risparmio energetico e al 40% se si ricorre alla bioedilizia o si installano pannelli fotovoltaici.

Leggi: Edilportale, 02/01/2019


lunedì 31 dicembre 2018
Teramo apripista nell’edilizia sociale per la salute

Edilizia sociale e servizi per la salute, in un’unica soluzione. Nascerà a Teramo entro un anno la Fabbrica del benessere: un progetto innovativo di housing care a vocazione sanitaria e sociale, promosso da Regione Abruzzo, Banca europea degli investimenti e Atena Costruzioni.  Un’iniziativa da 15,7 milioni che integra finanziamento pubblico (6,5 milioni, 41%) e bancario (altri 6,5 milioni, messi a disposizione da Intesa-San Paolo e Banca Prossima), con il capitale privato (2,7 milioni) per dare una risposta integrata al bisogno abitativo e alla cura di persone anziane o non autosufficienti.
Cento appartamenti con affitto calmierato, ambulatori, strutture per la riabilitazione, luoghi di svago e destinati alla ristorazione, oltre a spazi verdi e orti urbani. Si prevede un’accoglienza per 400 persone, tra anziani, disabili e famiglie con un disabile, studenti, giovani coppie, separati; ma anche famiglie che hanno la casa inagibile a causa del sisma.
Intanto a Milano è stata costituita l’11 dicembre la Fondazione Housing Care, associata ad Assifero (Associazione italiana delle fondazioni ed enti della filantropia istituzionale), e dopo Teramo si sta verificando la fattibilità di altri due progetti a Milano, uno a Mantova e uno a Roseto degli Abruzzi. I progetti sono diversi: si va dalla progettazione per la realizzazione di un borgo a vocazione sanitaria e turistico-culturale diretto ad anziani abbienti, alle candidature su programmi di recupero e riqualificazione urbana in chiave housing care principalmente in aree degradate ad alto tasso di disagio giovanile e, infine, allo sviluppo di un borgo realizzato in combinazione con un residenziale sanitario ad alta robotizzazione.

Leggi: Quotidiano Enti Locali, Il Sole 24 Ore, 31/12/2018


sabato 29 dicembre 2018
Catania. Repressiva e poco efficace l’ordinanza sui senza tetto

Il Sunia di Catania giudica “repressiva” e nei fatti “poco efficace” l’ordinanza del Sindaco di Catania.
Per la segretaria del Sunia di Catania, Giusi Milazzo, “già dalla prima lettura si resta senza parole poiché si reitera quanto già disposto nel criticatissimo documento del luglio scorso e si prende atto che il numero dei tanti che dormono per strada è solo lievemente diminuito. Ciò prova l’inutilità e l’inefficacia dell’ordinanza stessa”.
Continua la Milazzo: “Ci appare poi molto grave il fatto che nel testo dell’ordinanza si faccia riferimento alle risultanze della riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza da cui è emersa, recita l’ordinanza, “la necessità di un coordinamento delle attività da porre in essere per la gestione di tutte le problematiche inerenti il centro storico”.
Il Sunia si chiede se sono davvero i poveri e i “senza casa” costretti a dormire per strada che costituiscono una delle più gravi problematiche del centro storico. “Giriamo questa domanda al sindaco Pogliese ed alla sua giunta- aggiunge la segretaria del sindacato- Sono i loro corpi e i loro poveri fagotti che creano degrado? E cosa ha approntato il comune per affrontare il disagio dei senza casa a Catania? Molte delle persone che dormono per strada sono state sfrattate perchè non più in grado di pagare i canoni d’affitto, altri attendono una casa popolare da anni, altri ancora cercano soluzioni che siano sostenibili per i loro redditi bassissimi.

Leggi: Sunia, 29/12/2018


giovedì 27 dicembre 2018
Povertà. Tante promesse, ma ad oggi una sola certezza: il Rei

Il 2018 è stato quello della povertà. Non se n’è mai parlato così tanto e mai prima d’ora ha ricevuto simili risorse, ma il futuro resta incerto: un ddl da scrivere, il rischio di non farcela entro fine marzo, la preoccupazione dei territori. La sola cosa certa è che il 1 gennaio 2019 le famiglie riceveranno ancora il Reddito di inclusione
Mai come nel 2018, in Italia, s’è parlato di povertà. Da un lato perché i dati che l’Istat divulga ogni anno parlano di un’inarrestabile crescita di poveri assoluti nel nostro paese, dall’altro perché con l’arrivo a Palazzo Chigi del Movimento 5 stelle, il Reddito di cittadinanza (uno dei pilastri della proposta politica del movimento) è diventato un trending topic sia sui social che sulle prime pagine dei giornali. È di sicuro questa la novità dell’anno: mai prima d’ora l’attenzione sulla povertà è stata così forte. Tuttavia, al di là delle dichiarazioni politiche e delle risorse stanziate nella sudata legge di bilancio, il 2018 si chiuderà con una promessa e una sola misura certa (funzionante, anche se insufficiente) contro la povertà assoluta: il Reddito di inclusione.
I dati dell’Istat non lasciano scampo. Nel 2017, in Italia, sono oltre 5 milioni le persone in povertà assoluta (5 milioni e 58 mila individui). Nel 2008, ovvero nove anni prima, erano solo 2 milioni e 893 mila persone. In nove anni, quindi, la povertà assoluta in Italia è quasi raddoppiata, ma se prendiamo in considerazione gli anni precrisi, secondo l’ultimo rapporto della Caritas Italiana, la povertà in Italia è più che raddoppiata, quasi triplicata, facendo registrare un aumento del 182 per cento.

Leggi: Redattore Sociale, 27/12/2018


giovedì 20 dicembre 2018
Arriva nelle case popolari di Mantova il progetto Auser di Condominio Solidale

Condomini dove si incrociano storie di vita difficili, fragilità, rischio di emarginazione e solitudine. Spazi di città dove spesso regna il degrado e l’abbandono e gli abitanti si sentono ghettizzati.
E’ la faccia nascosta dell’edilizia residenziale pubblica ed è di questa realtà che Auser Mantova ha deciso di occuparsi con il progetto “Esperienze di condomini solidali”, in partenariato con il Comune, Aster, Trasporto protetto città di Mantova, Anteas e Arci Virgilio e con il supporto e la collaborazione del Csv di Mantova.
Sono due gli edifici nei quali si interverrà per cambiare in meglio la vita dei suoi abitanti, soprattutto persone sole, anziani ma non solo. Il primo si chiama “Palazzo del Mago” e si trova nel cuore di Mantova. E’ un edificio del centro storico composto da 84 appartamenti nei quali vivono circa
150 persone e rappresenta un vero paradosso. Fa parte del prestigioso quartiere San Lorenzo, ricco di vita, negozi ed arte, eppure nello stesso tempo tanto isolato e malvisto.

Leggi: Auser, 20/12/2018


giovedì 20 dicembre 2018
Il diritto di invecchiare a casa propria: l’esperienza internazionale

Dalla recente ricerca sul diritto di invecchiare a casa propria, promossa da AUSER e SPI Cgil, emerge l’indicazione che alla domiciliarità non c’è alternativa in quanto, pur realizzando quote consistenti di RSA (che in tutti i casi vanno realizzate), il divario con il fabbisogno rimarrà sempre enorme. In altri Paesi di questa semplice verità da tempo si è preso atto tant’è che il tema dell’abitare viene considerato il vero snodo delle politiche di sostegno alla vecchiaia.
In questi Paesi si è capito che non si tratta solo di progettare nuovi e più numerosi servizi per anziani: nessun paese è oggi in grado di affrontare una crescita costante e potenzialmente illimitata dei servizi sociali e sanitari. Si tratta invece di realizzare città e case in modo compatibile con le esigenze dell’intero arco di vita delle persone, non solo perché certamente più accoglienti per tutti, ma anche perché possono prevenire i rischi di fragilità in vecchiaia, generando una minore domanda sanitaria.
Nel rapporto «Anziani e casa nell’Unione Europea» l’orientamento suggerito è di ripensare le relazioni degli anziani con la casa e il contesto di quartiere, in particolare:
–    adeguando ai nuovi bisogni degli anziani le tipologie e i modelli abitativi creando le condizioni per una residenzialità leggera;
–    mettendo a punto un sistema continuo di assistenza sociosanitaria nel quadro di Piani di zona integrati con la dimensione urbanistica;
–    eliminando le infinite barriere che ostacolano la vita delle persone anziane e fragili;
–    rendendo sempre più disponibili i servizi di tecno-assistenza intelligente.

Leggi: Welforum, 20/12/2018


giovedì 20 dicembre 2018
Abitare, due novità in Piemonte: sostegno all’affitto e case per Lgbt

Dalle sempre più frequenti emergenze, alle istanze che emergono progressivamente a livello nazionale come locale, il comparto dell’abitare è sempre più spesso al centro di politiche di sostegno, iniziative sociali, soluzioni più o meno sperimentali. In questo scenario si inseriscono due notizie diffuse nei giorni scorsi dalla Regione Piemonte con altrettanti comunicati a firma di Gianni Gennaro e Lara Prato.
Sostegno agli affitti
La Giunta regionale ha stanziato nel corso della seduta del 14 dicembre 11 milioni di euro per sostenere le famiglie in difficoltà nel pagamento degli affitti. Per ridurre le disuguaglianze abitative ed evitare la perdita della casa per morosità non volontarie, in continuità con quanto fatto dal 2014, l’assessore alle Politiche sociali, Augusto Ferrari, ha fatto mettere a punto alcuni interventi:
–    un finanziamento di 2 milioni assegnato alle Agenzie sociali per la locazione per le famiglie in difficoltà e aventi un Isee fino a 26.000 euro, che possono così rivolgersi al Comune per stipulare un contratto di locazione con un soggetto privato a canone calmierato;
un secondo, che sfiora i tre milioni, è il fondo per gli inquilini morosi incolpevoli, che punta ad evitare lo sfratto esecutivo sanando con un soggetto privato la morosità pregressa dovuta a problemi non dipendenti dalla loro volontà, come la perdita del lavoro, e consentendo così di proseguire la locazione a canone concordato con il medesimo proprietario oppure di trovare un altro alloggio da affittare sempre a canone concordato (questa misura ha permesso di evitare nel triennio 2015-2017 lo sfratto di 834 famiglie);

Leggi: Quotidiano del Condominio, 20/12/2018


lunedì 17 dicembre 2018
CGIL e SUNIA Lombardia. Delibera regionale su esenzione affitto per ultra 70enni case Aler: provvedimento marginale che non affronta i nodi essenziali

Lo scorso 11 dicembre Regione Lombardia ha approvato la delibera regionale n. XI/985, “misura premiale a favore degli inquilini assegnatari di alloggi sociali destinati a servizi abitativi pubblici di proprietà delle aziende lombarde per l’edilizia residenziale (ALER)”, che prevede l’esenzione per 3 anni dell’affitto per gli ultra 70enni lombardi, che vivono nelle case ALER e hanno un reddito ISEE inferiore ai 9.000 Euro.
A nostro avviso questa scelta appare più demagogica che orientata a risolvere alcuni dei veri problemi riguardanti le politiche abitative perseguite finora dalla Giunta regionale.
Servirebbe piuttosto un intervento atto ad affrontare i costi nei servizi (riscaldamento, manutenzione ascensori, energia elettrica …) che gli inquilini devono sostenere. Costi che per molti nuclei familiari sono eccessivi rispetto al reddito disponibile.  Si sottolinea che risorse consistenti, come lo sono quelle impiegate per questa misura, potrebbero essere impegnate in modo più strutturale: ad esempio per migliorare le condizioni di efficienza energetica degli edifici ERP (che stanno all’origine delle onerose spese sostenute dagli inquilini per il riscaldamento), oppure per interventi di manutenzione ordinaria o per rendere disponibili un maggior numero di alloggi da destinare ad una domanda sempre più crescente.

Leggi: Sunia, 17/12/2018


IN AGENDA:

A Torino il congresso nazionale dello Spi

Si svolgerà dal 9 all’11 gennaio presso il Lingotto. Quello dell’organizzazione dei pensionati, che con 2,7 milioni di tesserati rappresenta la metà degli iscritti alla Cgil, è l’ultimo appuntamento prima delle assise di Bari
Si terrà dal 9 all’11 gennaio presso il Lingotto di Torino il XX° Congresso nazionale dello Spi Cgil. Titolo dell’appuntamento: “Qui si fa il futuro”. Quello del sindacato dei pensionati – che con 2,7 milioni di tesserati rappresenta la metà degli iscritti alla Cgil – è l’ultimo appuntamento congressuale prima delle assise che la confederazione terrà a Bari dal 22 al 25 gennaio.
Si comincia mercoledì 9 gennaio alle ore 9.30 con i saluti del vicesindaco di Torino Guido Montanari, del presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino e dei segretari generali della Camera del lavoro e dello Spi Cgil di Torino Enrica Valfrè e Gino Crestini.
Alle ore 11 è invece prevista la relazione del segretario generale dello Spi Cgil Ivan Pedretti. Seguiranno gli interventi del segretario della Ferpa, il sindacato europeo dei pensionati, Agostino Siciliano e dei segretari generali di Fnp Cisl e Uilp Uil Gigi Bonfanti e Romano Bellissima.
Il pomeriggio sarà aperto dal professore dell’Università di Milano-Bicocca Roberto Biorcio per un intervento dal titolo “La democrazia alla sfida dei populismi” a cui seguirà il dibattito dei delegati e delle delegate.
Chiusura di giornata con il monologo dell’attore Paolo Hendel tratto dal suo libro “La giovinezza è sopravvalutata”.

Leggi: Rassegna Sindacale


Bari 22-25 gennaio 2019 – Convocato XVIII Congresso Nazionale CGIL

La decisione è stata assunta dal Comitato direttivo del sindacato, riunitosi il 10 marzo scorso, che ha eletto la commissione politica, composta da 52 membri più i componenti la segreteria nazionale, e votato la delibera che dà il via al percorso congressuale.
Tra il 5 aprile e il 18 maggio è previsto lo svolgimento di circa 1500 assemblee generali che si terranno nei luoghi di lavoro su tutto il territorio nazionale. Dal 20 giugno al 5 ottobre si svolgeranno, invece, le assemblee congressuali di base. A seguire e fino al 31 ottobre si terranno i congressi delle Camere
del lavoro e delle categorie territoriali.
I congressi delle strutture regionali avranno inizio il 5 novembre e si dovranno concludere entro il 24 dello stesso mese. A seguire, dal 26 novembre al 20 dicembre, si svolgeranno i congressi delle categorie nazionali dei lavoratori attivi e quello del sindacato dei pensionati della Cgil, che si terrà dal 7 al 12 gennaio del 2019. Il percorso congressuale si concluderà a Bari, presso la Fiera del Levante, dove dal 22 al 25 gennaio avrà luogo il XVIII Congresso della Cgil nazionale.

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IN EVIDENZA:

Assegno sociale – L’Inps comunica i nuovi requisiti

Con il Messaggio n. 4570/2018 l’INPS ha comunicato l’innalzamento dei requisiti anagrafici per il diritto all’assegno sociale e per la qualifica di “ultrasessantacinquenne” che comporta novità anche per la pensione di invalidità civile e per l’assegno mensile assistenza invalidi parziali.
Per l’accesso all’assegno sociale, alla pensione di inabilità (invalidi 100%) e all’assegno di assistenza per gli invalidi civili (invalidità dal 74% al 99%) è infatti necessario tenere conto dell’adeguamento con le speranze di vita che comporta dal 2019 un incremento di 5 mesi per l’età pensionabile.
Dal 2019, ricorda l’INPS, i requisiti per beneficiare dell’assegno sociale, erogato in favore di quelle persone che si trovano in una condizione economica di svantaggio, bisognerà avere un’età minima di 67 anni, contro gli attuali 66 anni e 7 mesi (stesso requisito anagrafico richiesto per la pensione di vecchiaia).
Le misure rivolte agli invalidi verranno quindi riconosciute a coloro che si trovano in una situazione economica svantaggiata, con reddito inferiore a 16.664,36 euro per la pensione, 4.853,29 euro per l’assegno, e un’età anagrafica compresa tra i 18 e i 67 anni (contro gli attuali 66 anni e 7 mesi).
Nel 2019, l’assegno sociale verrà rivalutato, così come avviene per gli assegni previdenziali: il tasso di incremento da utilizzare per la perequazione del 2019 è pari all’1,1%. Dunque l’importo dell’assegno sociale passa da 453 euro a 457,99 euro mensili. Tale importo viene rimodulato in presenza di altri redditi: l’importo pieno spetta a coloro che non possiedono alcun reddito e si annulla al raggiungimento, per il 2018, della soglia di reddito pari a 5.889 euro per il pensionato solo, 11.788 euro se coniugato.
Anche per la pensione di inabilità per invalidi totali e per l’assegno mensile invalidi parziali vi sarà una perequazione che porterà gli importi dagli attuali 282,55 euro a 285,66 euro mensili.

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Estratto contributivo dei dipendenti pubblici

Inps ha presentato il progetto di sistemazione
L’Inps ha presentato il progetto di sistemazione dell’estratto contributivo dei dipendenti pubblici. I contenuti del progetto, finalizzato alla completa definizione delle posizioni assicurative dei lavoratori delle pubbliche amministrazioni, sono stati illustrati il 13 novembre, a Roma, in conferenza stampa.
Presenti all’incontro, organizzato a Palazzo Wedekind, il Presidente Inps Tito Boeri, il Direttore Generale Gabriella Di Michele, il Direttore centrale Entrate e recupero crediti Maria Sandra Petrotta, la dirigente della posizione assicurativa gestione pubblica Nunziatina De Nigris e il responsabile del progetto “Estratto conto dipendenti pubblici” Domenico De Fazio.
Questo progetto consentirà, entro la fine dell’anno, l’apertura del servizio online “La mia pensione futura” a un primo gruppo di 500mila dipendenti pubblici appartenenti agli enti locali e, successivamente, a tutti i restanti contribuenti.
Nel corso dell’incontro, inoltre, sono state presentate le nuove platee coinvolte dall’invio di un prossimo lotto di buste arancioni e sono state fornite informazioni sull’invio dell’estratto conto cartaceo agli iscritti alla Cassa Pensioni Insegnanti (CPI).

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Tutela della maternità – Congedo straordinario per assistenza a familiari disabili

L’Inps, con il messaggio 2 novembre 2018, n. 4074, ha fornito indicazioni in merito ai congedi straordinari fruiti dalle lavoratrici gestanti per l’assistenza al coniuge convivente o a un figlio in condizione di disabilità grave, recependo la sentenza della Corte Costituzionale 23 maggio 2018, n. 158, che ha dichiarato illegittimo l’articolo 24, comma 2, del “Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità”, nella parte in cui non esclude dal computo dei sessanta giorni antecedenti all’inizio del periodo di astensione obbligatoria dal lavoro il periodo di congedo straordinario di cui la lavoratrice gestante abbia fruito per assistere il familiare disabile.
Pertanto, tali periodi di congedo straordinario non rientrano nel computo dei sessanta giorni. L’Inps sottolinea, tuttavia, che la Corte Costituzionale non esclude dal computo dei sessanta giorni tutti i periodi di congedo straordinario, limitando tale esclusione soltanto per quelli sopra indicati.
L’Inps rammenta, inoltre, che tale interpretazione viene estesa alle unioni civili, in base alla legge n. 76/2016, articolo 1, comma 20, laddove prevede che “al solo fine di assicurare l’effettività della tutela dei diritti e il pieno adempimento degli obblighi derivanti dall’unione civile tra persone dello stesso sesso, le disposizioni che si riferiscono al matrimonio e le disposizioni contenenti le parole «coniuge», «coniugi» o termini equivalenti, ovunque ricorrono nelle leggi, negli atti aventi forza di legge, nei regolamenti nonché negli atti amministrativi e nei contratti collettivi, si applicano anche ad ognuna delle parti dell’unione civile tra persone dello stesso sesso”.

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Pensionati all’estero – Avviato l’accertamento di esistenza in vita 2018

Con il messaggio n. 4077 del 2 novembre, l’Inps comunica le istruzioni per l’invio della prova dell’esistenza in vita, cui sono chiamati i pensionati residenti all’estero. Citibank resta l’istituto di credito incaricato del pagamento delle prestazioni pensionistiche all’estero.
L’accertamento generalizzato dell’esistenza in vita verrà condotto in due fasi tra loro cronologicamente distinte in rapporto ai Paesi di residenza dei beneficiari, come risultanti negli archivi della Banca, rimanendo inalterata, anche per quest’anno, la suddivisione delle aree geografiche adottata per la verifica 2017.
La prima fase, che è stata avviata ad ottobre 2018 e terminerà a marzo 2019, riguarderà i trattamenti pensionistici erogati a pensionati residenti in Africa, Australia (Oceania) ed Europa, ad esclusione dei Paesi Scandinavi, dei Paesi dell’Est Europa e degli Stati limitrofi. Le comunicazioni sono state inviate ai pensionati nel corso del mese di ottobre 2018 e i pensionati dovranno far pervenire le attestazioni di esistenza in vita entro il 12 febbraio 2019. Nel caso in cui l’attestazione non sia prodotta, il pagamento della rata di marzo 2019 avverrà in contanti presso le agenzie Western Union del Paese di residenza. In caso di mancata riscossione personale o di mancata produzione dell’attestazione di esistenza in vita entro il 19 marzo 2019, il pagamento delle pensioni sarà sospeso a partire dalla rata di aprile 2019.

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Misure di contrasto alla povertà – Inps, nuovo servizio telefonico automatico “Stato domanda REI”

Conoscere lo stato di avanzamento della domanda del REI diventa più semplice. L’Inps ha rilasciato il nuovo servizio automatico “Stato domanda REI” che consente all’utente di verificare lo stato della sua domanda del Reddito di Inclusione componendo il numero 803 164, gratuito da telefono fisso e il numero 06 164 164 da cellulare.
In una nota pubblicata sul sito istituzionale, l’Istituto pubblico di previdenza avverte che tutti coloro che hanno presentato domanda per percepire il REI e sono in attesa di ricevere i pagamenti possono contattare il Contact Center INPS ed esprimere, in risposta alla voce registrata dell’agente virtuale che chiede a quale dei servizi l’utente è interessato, la necessità di consultare una propria domanda.
Il servizio automatico chiederà all’utente i propri dati anagrafici (nome, cognome e data di nascita) e l’identificativo della pratica presentata. In modo semplice e rapido, il sistema comunicherà all’utente lo stato di lavorazione della pratica e fornirà informazioni relative alla consultazione dei pagamenti.

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Pensionati all’estero – Attribuzione e revoca detrazioni per carichi familiari

Con il messaggio n. 4191 del 9 novembre, l’Inps fornisce le indicazioni sull’attribuzione e revoca delle detrazioni per carichi familiari (periodo di imposta 2019) per i pensionati residenti all’estero, in Paesi che assicurano un adeguato scambio di informazioni, rammentando che in base  alle norme vigenti occorre presentare annualmente apposita domanda all’Istituto riferita a ciascun periodo d’imposta, ai sensi dell’articolo 2 del decreto 21 settembre 2015 del Ministro dell’Economia e delle Finanze, al fine di attestare la sussistenza dei requisiti previsti per averne diritto, ai sensi dell’articolo 24, comma 3-bis, del TUIR.
L’Inps ricorda che la legge di bilancio 2018 (commi 252 e 253 dell’articolo 1 della legge n. 205 del 2017) ha disposto che, a decorrere dal 1° gennaio 2019, per i figli di età non superiore a 24 anni il limite di reddito complessivo per essere considerati fiscalmente a carico è elevato 4.000 euro (anziché 2.840,51 euro).

Leggi: Inca


SEGNALAZIONI:

Prendersi cura di genitori che “hanno qualcosa che non va”: miniguida per sopravvivere

Per i figli caregiver (spesso completamente invisibili) la pubblicazione di Stefania Buoni “Quando mamma e papà hanno qualcosa che non va”. Una bussola per capire “come sopravvivere quando tutto sembra crollare”, prendersi carico anche della propria sofferenza, e gestire “il dolore dell’anima”
C’è un immenso e invisibile iceberg che molto spesso non si conosce perché non viene raccontato e riguarda le tante storie di ragazzi e ragazze che vivono con un genitore colpito da malattia mentale. Secondo l’Istat (dati al 2011) i giovani caregiver tra i 15 e i 24 anni sono circa 170 mila, ma il numero è sottostimato, mancano ad esempio i figli di coloro che non hanno avuto diagnosi e non sono in trattamento per la propria patologia psichiatrica, mancano altresì i bambini e i giovani adulti. Secondo l’Oms nel mondo 400 milioni di persone soffrono di depressione, 60 milioni di disturbo bipolare e 21 milioni di schizofrenia, di queste circa un quarto sono genitori. Di malattia mentale genitoriale si parla troppo poco e a farne le spese sono spesso i più vulnerabili, ovvero i figli. Nasce per loro la miniguida alla sopravvivenza “Quando mamma e papà hanno qualcosa che non va” (Editoria Sociale, 2018) di Stefania Buoni, presidente e fondatrice, con Gaia Cusini, Carlo Miccio e Marco Fiore, della prima associazione italiana dedicata, la “Comic Children of mentally Ill parents”.

Leggi: Redattore Sociale


Pubblicato il bando unico per l’ammissione ai Master di I e II livello per l’anno accademico 2018-2019, tra cui il Master ACT IN Valorizzazione e gestione dei centri storici minori.  Ambiente Cultura Territorio azioni integrate

Al Master sono state assegnate 4 borse a copertura totale della quota di iscrizione (4.000 euro per ciascuna Borsa) dal DTC LAZIO
Inoltre, dall’INPS sono state assegnate 3 borse a copertura totale per i figli dei dipendenti pubblici e come INPS all’interno del bando master executive sono state richieste 5 borse a copertura della quota di costo del Master ACT per i dipendenti della pubblica amministrazione
La domanda di ammissione, corredata dagli allegati indicati nel bando unico, deve pervenire, entro e non oltre il 15 gennaio 2019 mediante raccomandata A/R o consegna a mano o invio telematico (in copia scansionata.pdf) ai seguenti recapiti:
Nel caso di invio mediante raccomandata A/R: Direttore del Master Prof. Alessandra Battisti Sede Dipartimento PDTA Pianificazione Design 3 Tecnologia dell’Architettura Indirizzo Via Flaminia 70, 00196 Roma Nel caso di consegna a mano: Segreteria didattica del Master Sede Dipartimento PDTA Pianificazione Design Tecnologia dell’Architettura 2 piano stanza dottoressa Marina Cocci Indirizzo Via Flaminia 70, 00196 Roma Giorni dal lunedì al giovedì Orari di apertura 9.00-12.00 Nel caso di invio telematico: indirizzo e-mail masteract@uniroma1.ite/o PEC  dipartimentopdta@cert.uniroma1.it
Possono partecipare al Master coloro che sono in possesso di un titolo universitario appartenente ad una qualsiasi classe di laurea specialistica/magistrale, senza alcun vincolo di facoltà di provenienza.
Le lezioni cominceranno nel mese di febbraio 2019 e l’attività didattica frontale si svolgerà ogni ultima settimana (dal lunedì al sabato) dei mesi da febbraio a luglio 2019 nella sede di Via Flaminia 70. L’attività di stage si inizierà a settembre 2019. La prima o la seconda settimana di settembre avrà luogo il workshop internazionale.

Leggi: La Sapienza


Partita sui social la campagna CHAT YOURSELF a supporto dei malati di Alzheimer

E’ partita la campagna di comunicazione social di Chat Yourself, il chatbot promossa da Italia Longeva del Ministero della Salute a supporto dei malati di Alzheimer nelle prime fasi della malattia, a cui alcuni personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo hanno scelto di aderire. La prima testimonial che con slancio e personale coinvolgimento emotivo, essendo la figlia di una malata di Alzheimer, ha dato il la alla campagna è l’opinionista e blogger Selvaggia Lucarelli. Venerdì scorso, in occasione della Giornata Mondiale della Malattia di Alzheimer, ha postato un video ad hoc sui suoi profili Facebook e Twitter (@stanzaselvaggia), in cui si rimanda direttamente al chatbot e alla pagina di chat yourself (@chatyourself).

Leggi: Auser


NEWS:

martedì 18 dicembre 2018
Pensioni più povere. Avere la badante e invecchiare a casa diventerà un lusso

Auser-Cgil: la metà delle famiglie ha già ridotto i consumi per pagarsi l’assistenza domiciliare nel 2030 serviranno 2 milioni di operatori
I precari con retribuzioni basse e discontinue e i Neet, cioè i giovani fuori dai percorsi di studio e di lavoro, rappresentano un grave problema per l’oggi e una bomba a orologeria per domani. A lanciare l’allarme su una futura società di anziani poveri, non in grado di provvedere a se stessi soprattutto se non autosufficienti, è una ricerca pubblicata da Auser e Spi-Cgil dal titolo “Problemi e prospettive della domiciliarità. Il diritto di invecchiare a casa propria”. I dati mostrano un numero crescente di anziani e una quantità decrescente di risorse destinate al welfare, in particolare all’assistenza, uniti a un aumento dei costi: il rischio è che già adesso gli anziani vengano abbandonati a se stessi, in case peraltro non sempre adeguate alle loro condizioni. Nel 56% di case con anziani in edifici superiori ai due piani, infatti, manca l’ascensore, e nel 7% dei casi non c’è il riscaldamento. Il tasso di attività dei giovani tra il 2012 e 2016 si è abbassato di quattro punti, ed è inferiore al 50%. I Neet italiani costituiscono la percentuale più alta in Europa. Come faranno tra 30 o 40 anni a permettersi una badante, e chi li assisterà se il welfare pubblico si ritrae? Già adesso lo Stato non garantisce l’assistenza domiciliare che sarebbe necessaria. Si calcola che in media il welfare “informale” costa 667 euro per famiglia.

Leggi: La Repubblica, 18/12/2018


martedì 18 dicembre 2018
Innovazione sociale e invecchiamento attivo. Intervista a Claudio Falasca, direttore Abitare e Anziani

Come si può creare innovazione sociale sul versante dell’invecchiamento attivo in casa?
Dalla ricerca AUSER e SPI Cgil emerge chiaramente l’indicazione, sintetizzata nel titolo” Il diritto di invecchiare a casa propria”, che alla domiciliarità non c’è alternativa in quanto, pur realizzando quote consistenti di RSA (che in tutti i casi vanno realizzate), il divario con il fabbisogno rimarrà sempre enorme. In altri Paesi di questa semplice verità da tempo si è preso atto tant’è che il tema dell’abitare viene giustamente considerato il vero snodo delle nuove politiche di sostegno alla vecchiaia.
Si è capito, in altre parole, che non si tratta solo di progettare nuovi e più numerosi servizi per anziani: nessun paese è oggi in grado di affrontare una crescita costante e potenzialmente illimitata dei servizi sociali e sanitari. Si tratta invece di realizzare città e case in modo compatibile con le esigenze dell’intero arco di vita delle persone, non solo perché certamente più accoglienti per tutti, ma anche perché possono prevenire i rischi di fragilità in vecchiaia, generando una minore domanda sanitaria. Occorre, in sostanza, produrre una nuova “offerta abitativa” in grado di mettere le persone in condizione di cercare e trovare autonomamente risposte efficaci ai propri bisogni, riducendo le barriere che caratterizzano gli attuali modelli abitativi e di organizzazione urbana.

Leggi: Abitare Sociale, 18/12/2018


martedì 18 dicembre 2018
Bonus casa, è possibile estenderli garantendo un PIL sempre positivo?

NENS e Fondazione Inarcassa propongono proroghe triennali e detrazioni per i centri storici soggetti a spopolamento
Si può crescere anche rispettando i vincoli europei. Lo dimostra uno studio elaborato dal centro studi Nuova Economia Nuova Società (NENS), in collaborazione con Fondazione Inarcassa, la Fondazione Architetti e Ingegneri liberi professionisti iscritti Inarcassa, presentato nel corso di un evento presso la sede della Fondazione a Roma.
All’evento hanno preso parte, tra gli altri, il Presidente di NENS ed ex Ministro del Tesoro, Vicenzo Visco, l’On. Pierluigi Bersani e il Presidente dell’Unione Provincie Italiane (UPI), Achille Variati.
La ricetta di NENS e Fondazione Inarcassa
Lo studio ipotizza un aumento del PIL di circa 3,2 punti percentuali in tre anni e la possibilità di raggiungere il pareggio di bilancio già nel 2022. In che modo? Attraverso una manovra di politica economica con interventi sia dal lato delle entrate che delle spese, oltre a specifiche misure che vanno dall’ambito fiscale al sostegno al welfare. Ma è sul versante della spesa che lo studio riserva particolare attenzione con una proposta tanto ambiziosa quanto necessaria e sostenibile: riportare il livello degli investimenti pubblici agli standard pre-crisi.

Leggi: Edilportale, 18/12/2018


venerdì 14 dicembre 2018
Lunghi ricoveri, fino a 75 euro al giorno per continuare le cure

L’ira dei familiari davanti all’Asl: sono costi della sanità
«È come se un genitore iscrivesse il figlio alla scuola pubblica e poi gli venisse chiesta una compartecipazione», dice Maria Grazia Breda della Fondazione Promozione sociale, onlus da sempre al fianco dei malati non autosufficienti, davanti alla sede principale della Asl Città di Torino. Si riferisce a uno dei tanti motivi per i quali, ieri mattina, ha organizzato un presidio in via San Secondo assieme all’associazione «Adelina Graziani» e ad Alzheimer Piemonte.
La questione è che alcune case di cura, una volta che il paziente ha superato i 60 giorni di ricovero in lungodegenza, per esempio dopo un ictus, sempre più spesso chiedono alle famiglie un contributo economico anche di 75 euro al giorno, corrispondenti a vitto e alloggio. E cioè 2.250 euro al mese.
«Sono clausole scritte in piccolo nei documenti del ricovero, che il parente preoccupato non si rende nemmeno conto di aver sottoscritto e che sono illegittimi: i pazienti sono infatti inviati dagli ospedali e le strutture di cui parliamo sono convenzionate con il Servizio sanitario regionale, per cui non possono chiedere soldi come se si trattasse di un paziente privato», spiega Breda.

Leggi: Corriere della Sera, 14/12/2018


venerdì 14 dicembre 2018
L’esercito delle donne caregiver, che attendono un riconoscimento

L’86% delle donne – secondo quanto emerge da un recente studio pubblicato da Onda (Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna e di Genere) – sono impegnate con diversi gradi di intensità nel “caregiving”, ovvero si prendono cura dell’assistenza a familiari ammalati. «Si tratta di un vero e proprio esercito – sottolinea Francesca Merzagora, presidente dell’Onda – che attende un riconoscimento non solo economico, ma anche “affettivo” per il loro ruolo. Infatti, l’Italia ad oggi è uno dei pochi Paesi in cui tale figura non gode di sufficiente tutela»
Giovane con disabilità insieme alla caregiver familiare «Sono un vero e proprio esercito le donne caregiver ossia che “si prendono cura” di familiari ammalati, figli, partner o più spesso genitori con diversi gradi di intensità. Lo fanno 86 donne su 100. Un terzo di queste si occupa dei propri cari senza aiuti, solo la metà fa affidamento su collaborazioni saltuarie in famiglia e soltanto nel 14% dei casi si appoggia a un aiuto esterno. Per le donne lavoratrici la situazione si aggrava ulteriormente dal momento che solo 1 su 4 può avere accesso al part-time, allo smart working [“lavoro agile”, N.d.R.] o agli asili assistenziali»: è quanto emerge dal Libro Bianco 2018 La salute della donna – Caregiving, salute e qualità della vita, realizzato dall’Onda, l’Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna e di Genere, grazie alla collaborazione di Farmindustria, e presentato recentemente a Roma.

Leggi: Superando, 14/12/2018


venerdì 14 dicembre 2018
Terminati i vaccini contro l’influenza «Over 65» scoperti

Ordini ridotti rispetto al 2107 e più richieste Dosi dai Paesi nordici. I malati sono 814 mila Scorte esaurite Le carenze più forti nelle regioni del Nord Introvabile quello che protegge da 4 ceppi
Roma Nessuno prevedeva la corsa all’antinfluenzale. Sulla base delle percentuali della scorsa stagione (dosi avanzate, spreco di risorse economiche) le Asl nell’ordinare i quantitativi sono state dunque prudenti. E adesso i vaccini mancano. Molti medici di famiglia devono rimandare indietro i pazienti che avrebbero diritto alla immunizzazione gratuita (malati cronici o di età superiore ai 65 anni), fenomeno evidente soprattutto al Nord. Anche in farmacia trovare le fialette è difficile, specie quelle del vaccino quadrivalente, efficace contro quattro ceppi di virus (due di tipo A e due di tipo B) anziché tre. Il più richiesto.
Carlo Signorelli, presidente della Società Italiana di igiene e medicina preventiva (Siti), è una sorta di sentinella sul territorio perché raccoglie le segnalazioni dei colleghi vaccinatori: «Il problema nasce dal fatto che le Asl hanno fatto ordini contenuti – dice -. Le aziende non sono elastiche nello spostamento delle scorte da un Paese all’altro. I magazzini non possono essere rimpinguati in fretta e le dosi disponibili sono esaurite». L’allarme coincide con l’aumento del numero di casi di influenza: 814 mila quelli registrati da metà ottobre. La curva è in netto rialzo, secondo i dati del sistema di sorveglianza Influnet. E il picco dovrebbe avvenire tra Natale e Capodanno.

Leggi: Corriere della Sera, 14/12/2018


venerdì 14 dicembre 2018
Gli ausili diventino veri e propri strumenti di cittadinanza!

«Garantire la libertà di scelta del prodotto individuato dalla persona con disabilità significa garantire un diritto fondamentale, ossia quello di cittadinanza. L’ausilio, infatti, dev’essere considerato uno strumento di piena inclusione sociale per le persone con disabilità»: lo ha dichiarato Vincenzo Falabella, presidente della FAIP (Federazione Associazioni Italiane Paratetraplegici), intervenendo al recente incontro di Bologna, intitolato “LEA e Nomenclatore Tariffario. Dagli ausili monouso al pieno Diritto di Cittadinanza per le Persone con disabilità”
«In Emilia Romagna un’attenzione particolare viene riservata all’erogazione dell’ausilio scelto dalla persona, in previsione della futura gara che verrà bandita, in particolare per quanto concerne gli ausili monouso per l’incontinenza. La nostra Federazione, con l’intero movimento che ruota attorno ad essa, dice no a gare ad un unico aggiudicatario, perché ciò è in palese contrasto con i princìpi di tutela dei diritti delle persone con disabilità. Garantire la libertà di scelta del prodotto individuato dalla persona con disabilità significa garantire un diritto fondamentale, ossia quello di cittadinanza, diritto costituzionalmente tutelato. L’ausilio, infatti, dev’essere considerato uno strumento di piena inclusione sociale per le persone con disabilità, e nello specifico con lesione al midollo spinale. Oggi da Bologna chiediamo dunque alle Istituzioni un’attenzione particolare per garantire l’esigibilità dei diritti attraverso l’ausilio più idoneo, che dev’essere considerato non come una compensazione della menomazione, ma come un vero e proprio strumento di cittadinanza!».

Leggi: Superando, 14/12/2018


giovedì 13 dicembre 2018
Disabilità, cronicità, non autosufficienza. Il buco nero sui dati reali (prima parte)

Non siamo nelle condizioni di stabilire con esattezza a quanto ammonti il numero di non autosufficienti (giovani ed anziani) nel nostro Paese. La questione non è di secondaria importanza se si pensa che la corretta rilevazione dei bisogni sanitari e sociali è fondamentale per stabilire la tipologia e la quantità delle prestazioni da erogare nel contesto dove vive la persona, il relativo finanziamento e la conseguente durata dell’assistenza erogata
La società europea sta cambiando. I cittadini vivono sempre più a lungo, si sono modificati nel profondo gli schemi familiari tradizionali, avanzano nuove forme di mobilità e la globalizzazione della crisi economico- finanziaria, dalla quale si sta uscendo con fatica, ha un peso non indifferente nelle politiche di protezione sociale. La povertà avanza, con differenze imponenti tra le diverse aree del Continente.
Che i sistemi di protezione sociale siano in difficoltà è sotto gli occhi di tutti, in particolare lo è la sanità, la cui spesa non può essere affrontata senza nel contempo considerare quella sociale poiché le attuali tendenze demografiche, mondiali, europee ed italiane, faranno aumentare i rischi di dipendenza e isolamento delle persone con disabilità, affette da patologie croniche, spesso anziane e non autosufficienti.

Leggi: Quotidiano Sanità, 13/12/2018


giovedì 13 dicembre 2018
Tutela della non autosufficienza: proposte per un nuovo modello

Innovazione sociale e non autosufficienza
Nell’ambito dell’iniziativa sul Pilastro Europeo dei Diritti Sociali avviata nel 2017 l’Unione Europea ha ribadito la necessità di rinnovare i sistemi di welfare per realizzare risposte efficaci ai nuovi rischi e bisogni sociali, incoraggiando il ricorso a soluzioni e strategie di innovazione sociale. Imboccare questa strada sarebbe auspicabile, oltre che urgente, per il nostro Paese, in particolare con riferimento all’ambito della non autosufficienza.
Siamo uno dei Paesi più longevi al mondo, ma la qualità della vita in termini di buona salute e/o limitazioni funzionali non è altrettanto confortante.
La risposta sia pubblica che privata continua ad essere inadeguata sotto il profilo qualitativo e quantitativo, oltre che caratterizzata da una mancanza di progettualità, evidenziando per entrambi i settori le stesse criticità:
•    netta prevalenza di erogazioni monetarie (indennità di accompagnamento per il pubblico, rendite per il privato), senza controllo ex-post circa l’utilizzo delle risorse;
•    frammentazione degli interventi con conseguente disorganizzazione gestionale, rischio di inappropriatezza delle prestazioni e dispersione delle risorse già scarse;
•    limitazione delle coperture private ai lavoratori dipendenti durante il periodo di attività: nella maggioranza dei casi la copertura viene meno con la vecchiaia e il pensionamento, ovvero nel momento in cui il rischio è crescente.

Leggi:  Welforum, 13/12/2018


giovedì 13 dicembre 2018
Disabilità grave: congedo straordinario per assistenza

Consulta, anche il figlio non convivente ne ha diritto
Il figlio di una persona gravemente disabile ha diritto al congedo straordinario per assicurare assistenza e cura al proprio genitore anche se non risulta convivente al momento della domanda. E’ quanto ha stabilito la Corte Costituzionale nella sentenza n. 232/18, pubblicata il 7 dicembre, con la quale ha dichiarato incostituzionale l’articolo 42, comma quinto, del decreto legislativo 151/01 nella parte in cui non prevede tale facoltà. Orientamento già espresso dalla Consulta una prima volta in un altro verdetto emesso nel 2013 (n.203).
La questione di legittimità costituzionale è stata sollevata nel corso di un giudizio instaurato da un agente penitenziario, che ha rivendicato il diritto a un periodo di congedo straordinario retribuito per l’assistenza al padre in condizioni di disabilità grave considerando illegittima la decisione dell’amministrazione, da cui dipendeva, di rigettare la domanda di congedo per la mancanza di una preesistente convivenza con la persona gravemente malata.

Leggi:  Inca, 13/12/2018


mercoledì 12 dicembre 2018
Advantage ja: un approccio globale per promuovere in europa un invecchiamento libero da disabilità

L’AGENAS, Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, partecipa in qualità di partner all’iniziativa ADVANTAGE che ha avuto avvio a partire dal 2017. ADVANTAGE è una Joint Action che coinvolge 22 Stati Membri e 35 organizzazioni, di cui 5 italiani (oltre all’AGENAS, anche l’Istituto Nazionale di Riposo e Cura per Anziani INRCA (INRCA), l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), la Regione Marche (ARS), e l’Università Cattolica del Sacro Cuore (UCSC)). È co-finanziata dall’Unione Europea e dagli stati membri. I partner lavorano insieme per riassumere l’attuale stato di avanzamento dei diversi componenti della fragilità e della sua relativa gestione, a livello individuale e di popolazione. Inoltre, collaborano per accrescere la consapevolezza in materia di fragilità, al fine di costruire una visione comune che verrà condivisa da tutti gli SM partecipanti. Il prodotto finale sarà il “Frailty prevention approach” , un modello europeo comune per contrastare la fragilità ed indicare ciò che nei prossimi anni dovrà costituire una priorità a livello europeo, nazionale e regionale.

Leggi: Auser, 12/12/2018


mercoledì 12 dicembre 2018
Sanità, la crisi economica e l’assalto all’universalismo

Nel nostro Paese la demolizione del servizio pubblico si fonda sul definanziamento del settore e sulla promozione del “secondo pilastro” assicurativo privato. Un disegno reso molto più pericoloso dall’assenza di qualsiasi resistenza a “sinistra”
Il testo che segue è la sintesi dell’articolo pubblicato nella sezione Tema del n. 2/2018 della Rivista delle Politiche Sociali. Questo è invece il link alla rubrica che Rassegna dedica alla pubblicazione.
L’anno 1978, così denso di date significative per la salute a livello nazionale (legge 833/78, legge 180/78, legge 194/78) e internazionale (Dichiarazione di Alma Ata, settembre 1978), rappresenta una sorta di spartiacque della storia (anche nel campo della sanità), con un “prima” e un “dopo”. Il “prima” è il periodo successivo alla fine della seconda guerra mondiale, in cui si registra l’espansione del welfare universalistico – tratto comune dei governi liberaldemocratici e socialdemocratici europei – e si afferma il principio secondo cui alcuni servizi fondamentali, come l’istruzione e la sanità, debbano essere sottratti ai meccanismi di mercato e quindi essere garantiti dallo Stato, per offrire pari opportunità a tutti e per ridurre il rischio della dilatazione delle disuguaglianze all’interno della società (provocate per l’appunto dal mercato).

Leggi: Rassegna Sindacale, 12/12/2018


giovedì 29 novembre 2018
Presentato al Politecnico di Milano l’XI rapporto sull’efficienza dei processi concessori (OPPAL): è la residenzialità tematica il nuovo trend del Real Estate italiano

Presentati al Politecnico di Milano i risultati dell’XI Osservatorio Permanente sulla Pubblica Amministrazione Locale (OPPAL) realizzato all’interno del Real Estate Center (REC) del Politecnico di Milano, Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito.
Dai dati relativi all’approfondimento sulle forme di residenzialità tematica emerge che esse rappresentano il nuovo trend del settore del Real Estate italiano e che, soprattutto nel caso di patrimonio pubblico, sono funzionali a rispondere alle mutate esigenze della collettività.
Per residenzialità tematica si intendono strutture abitative destinate ad accogliere categorie particolari di soggetti e rispondere a delle specifiche esigenze (Centri di accoglienza, Co-Housing, Residenze Sociali Temporanee, Senior Housing, Social Housing e Student Housing).

Leggi: Internews, 29/11/2018


DALLE REGIONI:

lunedì 17 dicembre 2018
CGIL e SUNIA Lombardia. Delibera regionale su esenzione affitto per ultra 70enni case Aler: provvedimento marginale che non affronta i nodi essenziali.

Lo scorso 11 dicembre Regione Lombardia ha approvato la delibera regionale n. XI/985, “misura premiale a favore degli inquilini assegnatari di alloggi sociali destinati a servizi abitativi pubblici di proprietà delle aziende lombarde per l’edilizia residenziale (ALER)”, che prevede l’esenzione per 3 anni dell’affitto per gli ultra 70enni lombardi, che vivono nelle case ALER e hanno un reddito ISEE inferiore ai 9.000 Euro.
A nostro avviso questa scelta appare più demagogica che orientata a risolvere alcuni dei veri problemi riguardanti le politiche abitative perseguite finora dalla Giunta regionale.
Servirebbe piuttosto un intervento atto ad affrontare i costi nei servizi (riscaldamento, manutenzione ascensori, energia elettrica …) che gli inquilini devono sostenere. Costi che per molti nuclei familiari sono eccessivi rispetto al reddito disponibile.  Si sottolinea che risorse consistenti, come lo sono quelle impiegate per questa misura, potrebbero essere impegnate in modo più strutturale: ad esempio per migliorare le condizioni di efficienza energetica degli edifici ERP (che stanno all’origine delle onerose spese sostenute dagli inquilini per il riscaldamento), oppure per interventi di manutenzione ordinaria o per rendere disponibili un maggior numero di alloggi da destinare ad una domanda sempre più crescente.

Leggi: Sunia, 17/12/2018


mercoledì 12 dicembre 2018
Case Aler, Fontana e Bolognini: affitto azzerato a ultra 70enni ‘in regola’ e con Isee sotto 9.000 euro

Gli ultra 70enni lombardi che vivono nelle case Aler e hanno un reddito ISEE inferiore ai 9.000 euro saranno esentati per 3 anni dal pagamento del canone d’affitto. Tutto ciò a condizione che da 5 anni siano in regola coi canoni di locazione, non abbiano altri tipi di arretrati di pagamento e siano residenti almeno da 10 anni. Lo stabilisce una delibera approvata dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore alle Politiche sociali, abitative e Disabilità Stefano Bolognini.
NOSTRE POLITICHE A SOSTEGNO ‘FASCE DEBOLI’ – “Un provvedimento – spiega il presidente Attilio Fontana – che avevo annunciato in campagna elettorale e che oggi si rende possibile grazie a uno stanziamento di 16 milioni che sarà destinato alle Aler. In questo modo proseguiamo nelle politiche di sostegno alle ‘fasce deboli’, premiando chi rispetta le regole pur vivendo magari in situazioni di difficoltà”.
9.000 FAMIGLIE IN LOMBARDIA, DI CUI 5.000 A MILANO – “Secondo le stime dell’Aler – aggiunge l’assessore Stefano Bolognini – sono oltre 9.000 in Lombardia, di cui 5.000 solo a Milano e provincia, le famiglie che beneficeranno di questa possibilità; un’iniziativa che rientra nel completamento della riforma dei servizi abitativi e premia comportamenti corretti rispetto a quelli di chi, pur vivendo in condizioni economicamente più floride, tende a ‘fare il furbo'”.

Leggi: Regione Lombardia, 12/12/2018


mercoledì 12 dicembre 2018
Non autosufficienza, crescono le risorse 2018: oltre 437 milioni dal Fondo regionale

Da Piacenza a Rimini, il riparto ai territori. Bonaccini: “Confermiamo anche quest’anno lo stanziamento più alto a livello nazionale”. Nel 2017 oltre 9.000 anziani e 2.200 disabili tra i beneficiari degli assegni di cura.
Più risorse per l’assistenza domiciliare, gli interventi temporanei di sollievo in strutture, i posti in centri diurni, gli assegni di cura. L’Emilia-Romagna rafforza ancora il Fondo regionale per la non autosufficienza, portandolo per il 2018 a oltre 437 milioni di euro, 2 milioni in più rispetto al 2017. È arrivato dalla Giunta il via libera all’assegnazione e al riparto delle risorse tra le Aziende sanitarie locali. Una cifra che supera i 477 milioni se sommata alle risorse del Fondo nazionale e del Fondo “Dopo di noi” e ai finanziamenti assegnati all’Emilia-Romagna per i progetti “Vita indipendente”.
“La nostra si conferma la Regione con il Fondo regionale per la non autosufficienza più alto in Italia – sottolinea il presidente, Stefano Bonaccini -. Lo diciamo con orgoglio, perché per noi è una priorità non lasciare sole le persone in condizioni di fragilità, chi le assiste e le rispettive famiglie. È una scelta impegnativa, senza dubbio: anche quest’anno abbiamo alimentato il Fondo regionale con risorse del nostro bilancio, per aumentare il complesso delle risorse disponibili per le non autosufficienze. Siamo di fronte a un tema, sanitario e sociale al tempo stesso, di grande delicatezza e attualità, in un Paese e in una regione dove la prospettiva di vita si allunga sempre più”.

Leggi: Edilportale, 12/12/2018


mercoledì 12 dicembre 2018
Inaugurata a Lecco la nuova Casa della Solidarietà e della Terza Età, un bene pubblico caduto in disuso restituito alla comunità grazie all’impegno di Auser e Anteas

A Lecco nel rione San Giovanni, nell’edificio all’angolo tra corso Monte Santo e via Don Luigi Monza, che nei suoi 150 anni di storia è stato palazzo civico, municipio e scuola, è stata inaugurata la nuova Casa della Solidarietà e della Terza Età. All’inaugurazione tante teste bianche, del resto la struttura è dedicata a loro. A gestirla saranno infatti Auser e Anteas, le associazioni che insieme hanno ideato e sostenuto il progetto per restituire alla comunità di Lecco un punto nevralgico del quartiere, dandogli però una nuova vocazione. La Casa della Solidarietà e della Terza Età farà da base operativa per le attività e i servizi di aiuto offerti agli anziani da Auser e Anteas, ed ospiterà anche il Sid, ovvero i servizi integrati alla domiciliarità del Comune di Lecco.
Già a partire dal 2012 le due associazioni avevano lanciato la sfida di restituire alla comunità un bene pubblico caduto in disuso e il cui degrado era sotto gli occhi di tutti. Insieme al Comune e alla Fondazione Comunitaria lecchese sono state raccolte le risorse necessarie per avviare una lunga e importante opera di restauro e agibilità.

Leggi:  Auser, 12/12/2018


mercoledì 12 dicembre 2018
Inaugurato ad Osimo (AN) il condominio solidale Santa Palazia

Con l’inaugurazione, alla presenza di ospiti, volontari, autorità e il Concerto di Marco Santini al Teatrino Campana, aperto a tutti, il 6 dicembre è stato ufficialmente presentato alla cittadinanza di Osimo il Condominio Solidale “Santa Palazia”, una residenza condivisa, che permette di coniugare la vita sociale e comunitaria con la propria riservatezza e i propri ritmi di vita. Nato da un progetto ideato da Auser Abitare Solidale, il Condominio solidale di Osimo è la prima forma di co-residenza solidale realizzata nelle Marche da Auser Marche, in convenzione con i Comuni dell’Ambito Sociale XIII.
Nel Progetto, che ha l’obiettivo di garantire sul territorio forme di accoglienza secondo i principi innovativi dell’housing sociale e di dare una risposta alla vulnerabilità abitativa, è coinvolta una rete di Associazioni Partners: Auser Osimo, Avulss, Il campanile, Qui ed Ora, la Caritas, Donne e Giustizia, la Coop la Gemma, Il G. Buttari, L’ Istituto Campana per l’educazione permanente, Lega SPI-CGIL di Osimo, CNA con la collaborazione di Unicredit Foundation e della Fondazione Cariverona, La struttura oggi può accogliere un numero complessivo di sedici persone, tra singoli e famiglie.

Leggi: Auser, 12/12/2018


martedì 11 dicembre 2018
Barriere, ascensore legittimo per solidarietà condominiale

L’ampliamento di una scala padronale, per permettere l’esecuzione di un’opera indispensabile per l’effettiva abitabilità di un immobile, non può essere escluso per disposizioni condominiali che subordinino i lavori all’autorizzazione del condominio. Soprattutto in virtù del principio della «solidarietà condominiale», cui ci si deve attenere. Lo ha chiarito la Cassazione con l’ordinanza 31462 del 2018.

Leggi: Quotidiano Condominio, 11/12/2018


IN AGENDA:

Bari 22-25 gennaio 2019 – Convocato XVIII Congresso Nazionale CGIL

La decisione è stata assunta dal Comitato direttivo del sindacato, riunitosi il 10 marzo scorso, che ha eletto la commissione politica, composta da 52 membri più i componenti la segreteria nazionale, e votato la delibera che dà il via al percorso congressuale.
Tra il 5 aprile e il 18 maggio è previsto lo svolgimento di circa 1500 assemblee generali che si terranno nei luoghi di lavoro su tutto il territorio nazionale. Dal 20 giugno al 5 ottobre si svolgeranno, invece, le assemblee congressuali di base. A seguire e fino al 31 ottobre si terranno i congressi delle Camere
del lavoro e delle categorie territoriali.
I congressi delle strutture regionali avranno inizio il 5 novembre e si dovranno concludere entro il 24 dello stesso mese. A seguire, dal 26 novembre al 20 dicembre, si svolgeranno i congressi delle categorie nazionali dei lavoratori attivi e quello del sindacato dei pensionati della Cgil, che si terrà dal 7 al 12 gennaio del 2019. Il percorso congressuale si concluderà a Bari, presso la Fiera del Levante, dove dal 22 al 25 gennaio avrà luogo il XVIII Congresso della Cgil nazionale.

Leggi: Inca


IN EVIDENZA:

Assegno sociale – L’Inps comunica i nuovi requisiti

Con il Messaggio n. 4570/2018 l’INPS ha comunicato l’innalzamento dei requisiti anagrafici per il diritto all’assegno sociale e per la qualifica di “ultrasessantacinquenne” che comporta novità anche per la pensione di invalidità civile e per l’assegno mensile assistenza invalidi parziali.
Per l’accesso all’assegno sociale, alla pensione di inabilità (invalidi 100%) e all’assegno di assistenza per gli invalidi civili (invalidità dal 74% al 99%) è infatti necessario tenere conto dell’adeguamento con le speranze di vita che comporta dal 2019 un incremento di 5 mesi per l’età pensionabile.
Dal 2019, ricorda l’INPS, i requisiti per beneficiare dell’assegno sociale, erogato in favore di quelle persone che si trovano in una condizione economica di svantaggio, bisognerà avere un’età minima di 67 anni, contro gli attuali 66 anni e 7 mesi (stesso requisito anagrafico richiesto per la pensione di vecchiaia).
Le misure rivolte agli invalidi verranno quindi riconosciute a coloro che si trovano in una situazione economica svantaggiata, con reddito inferiore a 16.664,36 euro per la pensione, 4.853,29 euro per l’assegno, e un’età anagrafica compresa tra i 18 e i 67 anni (contro gli attuali 66 anni e 7 mesi).
Nel 2019, l’assegno sociale verrà rivalutato, così come avviene per gli assegni previdenziali: il tasso di incremento da utilizzare per la perequazione del 2019 è pari all’1,1%. Dunque l’importo dell’assegno sociale passa da 453 euro a 457,99 euro mensili. Tale importo viene rimodulato in presenza di altri redditi: l’importo pieno spetta a coloro che non possiedono alcun reddito e si annulla al raggiungimento, per il 2018, della soglia di reddito pari a 5.889 euro per il pensionato solo, 11.788 euro se coniugato.
Anche per la pensione di inabilità per invalidi totali e per l’assegno mensile invalidi parziali vi sarà una perequazione che porterà gli importi dagli attuali 282,55 euro a 285,66 euro mensili.

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Estratto contributivo dei dipendenti pubblici

Inps ha presentato il progetto di sistemazione
L’Inps ha presentato il progetto di sistemazione dell’estratto contributivo dei dipendenti pubblici. I contenuti del progetto, finalizzato alla completa definizione delle posizioni assicurative dei lavoratori delle pubbliche amministrazioni, sono stati illustrati il 13 novembre, a Roma, in conferenza stampa.
Presenti all’incontro, organizzato a Palazzo Wedekind, il Presidente Inps Tito Boeri, il Direttore Generale Gabriella Di Michele, il Direttore centrale Entrate e recupero crediti Maria Sandra Petrotta, la dirigente della posizione assicurativa gestione pubblica Nunziatina De Nigris e il responsabile del progetto “Estratto conto dipendenti pubblici” Domenico De Fazio.
Questo progetto consentirà, entro la fine dell’anno, l’apertura del servizio online “La mia pensione futura” a un primo gruppo di 500mila dipendenti pubblici appartenenti agli enti locali e, successivamente, a tutti i restanti contribuenti.
Nel corso dell’incontro, inoltre, sono state presentate le nuove platee coinvolte dall’invio di un prossimo lotto di buste arancioni e sono state fornite informazioni sull’invio dell’estratto conto cartaceo agli iscritti alla Cassa Pensioni Insegnanti (CPI).

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Pensionati all’estero – Attribuzione e revoca detrazioni per carichi familiari

Con il messaggio n. 4191 del 9 novembre, l’Inps fornisce le indicazioni sull’attribuzione e revoca delle detrazioni per carichi familiari (periodo di imposta 2019) per i pensionati residenti all’estero, in Paesi che assicurano un adeguato scambio di informazioni, rammentando che in base  alle norme vigenti occorre presentare annualmente apposita domanda all’Istituto riferita a ciascun periodo d’imposta, ai sensi dell’articolo 2 del decreto 21 settembre 2015 del Ministro dell’Economia e delle Finanze, al fine di attestare la sussistenza dei requisiti previsti per averne diritto, ai sensi dell’articolo 24, comma 3-bis, del TUIR.
L’Inps ricorda che la legge di bilancio 2018 (commi 252 e 253 dell’articolo 1 della legge n. 205 del 2017) ha disposto che, a decorrere dal 1° gennaio 2019, per i figli di età non superiore a 24 anni il limite di reddito complessivo per essere considerati fiscalmente a carico è elevato 4.000 euro (anziché 2.840,51 euro).

Leggi:  Inca


Tutela della maternità – Congedo straordinario per assistenza a familiari disabili

L’Inps, con il messaggio 2 novembre 2018, n. 4074, ha fornito indicazioni in merito ai congedi straordinari fruiti dalle lavoratrici gestanti per l’assistenza al coniuge convivente o a un figlio in condizione di disabilità grave, recependo la sentenza della Corte Costituzionale 23 maggio 2018, n. 158, che ha dichiarato illegittimo l’articolo 24, comma 2, del “Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità”, nella parte in cui non esclude dal computo dei sessanta giorni antecedenti all’inizio del periodo di astensione obbligatoria dal lavoro il periodo di congedo straordinario di cui la lavoratrice gestante abbia fruito per assistere il familiare disabile.
Pertanto, tali periodi di congedo straordinario non rientrano nel computo dei sessanta giorni. L’Inps sottolinea, tuttavia, che la Corte Costituzionale non esclude dal computo dei sessanta giorni tutti i periodi di congedo straordinario, limitando tale esclusione soltanto per quelli sopra indicati.
L’Inps rammenta, inoltre, che tale interpretazione viene estesa alle unioni civili, in base alla legge n. 76/2016, articolo 1, comma 20, laddove prevede che “al solo fine di assicurare l’effettività della tutela dei diritti e il pieno adempimento degli obblighi derivanti dall’unione civile tra persone dello stesso sesso, le disposizioni che si riferiscono al matrimonio e le disposizioni contenenti le parole «coniuge», «coniugi» o termini equivalenti, ovunque ricorrono nelle leggi, negli atti aventi forza di legge, nei regolamenti nonché negli atti amministrativi e nei contratti collettivi, si applicano anche ad ognuna delle parti dell’unione civile tra persone dello stesso sesso”.

Leggi: Inca


Pensionati all’estero – Avviato l’accertamento di esistenza in vita 2018

Con il messaggio n. 4077 del 2 novembre, l’Inps comunica le istruzioni per l’invio della prova dell’esistenza in vita, cui sono chiamati i pensionati residenti all’estero. Citibank resta l’istituto di credito incaricato del pagamento delle prestazioni pensionistiche all’estero.
L’accertamento generalizzato dell’esistenza in vita verrà condotto in due fasi tra loro cronologicamente distinte in rapporto ai Paesi di residenza dei beneficiari, come risultanti negli archivi della Banca, rimanendo inalterata, anche per quest’anno, la suddivisione delle aree geografiche adottata per la verifica 2017.
La prima fase, che è stata avviata ad ottobre 2018 e terminerà a marzo 2019, riguarderà i trattamenti pensionistici erogati a pensionati residenti in Africa, Australia (Oceania) ed Europa, ad esclusione dei Paesi Scandinavi, dei Paesi dell’Est Europa e degli Stati limitrofi. Le comunicazioni sono state inviate ai pensionati nel corso del mese di ottobre 2018 e i pensionati dovranno far pervenire le attestazioni di esistenza in vita entro il 12 febbraio 2019. Nel caso in cui l’attestazione non sia prodotta, il pagamento della rata di marzo 2019 avverrà in contanti presso le agenzie Western Union del Paese di residenza. In caso di mancata riscossione personale o di mancata produzione dell’attestazione di esistenza in vita entro il 19 marzo 2019, il pagamento delle pensioni sarà sospeso a partire dalla rata di aprile 2019.

Leggi: Inca


Misure di contrasto alla povertà – Inps, nuovo servizio telefonico automatico “Stato domanda REI”

Conoscere lo stato di avanzamento della domanda del REI diventa più semplice. L’Inps ha rilasciato il nuovo servizio automatico “Stato domanda REI” che consente all’utente di verificare lo stato della sua domanda del Reddito di Inclusione componendo il numero 803 164, gratuito da telefono fisso e il numero 06 164 164 da cellulare.
In una nota pubblicata sul sito istituzionale, l’Istituto pubblico di previdenza avverte che tutti coloro che hanno presentato domanda per percepire il REI e sono in attesa di ricevere i pagamenti possono contattare il Contact Center INPS ed esprimere, in risposta alla voce registrata dell’agente virtuale che chiede a quale dei servizi l’utente è interessato, la necessità di consultare una propria domanda.
Il servizio automatico chiederà all’utente i propri dati anagrafici (nome, cognome e data di nascita) e l’identificativo della pratica presentata. In modo semplice e rapido, il sistema comunicherà all’utente lo stato di lavorazione della pratica e fornirà informazioni relative alla consultazione dei pagamenti.

Leggi: Inca


SEGNALAZIONI:

Pubblicato il bando unico per l’ammissione ai Master di I e II livello per l’anno accademico 2018-2019, tra cui il Master ACT IN Valorizzazione e gestione dei centri storici minori.  Ambiente Cultura Territorio azioni integrate

Al Master sono state assegnate 4 borse a copertura totale della quota di iscrizione (4.000 euro per ciascuna Borsa) dal DTC LAZIO
Inoltre, dall’INPS sono state assegnate 3 borse a copertura totale per i figli dei dipendenti pubblici e come INPS all’interno del bando master executive sono state richieste 5 borse a copertura della quota di costo del Master ACT per i dipendenti della pubblica amministrazione
La domanda di ammissione, corredata dagli allegati indicati nel bando unico, deve pervenire, entro e non oltre il 15 gennaio 2019 mediante raccomandata A/R o consegna a mano o invio telematico (in copia scansionata.pdf) ai seguenti recapiti:
Nel caso di invio mediante raccomandata A/R: Direttore del Master Prof. Alessandra Battisti Sede Dipartimento PDTA Pianificazione Design 3 Tecnologia dell’Architettura Indirizzo Via Flaminia 70, 00196 Roma Nel caso di consegna a mano: Segreteria didattica del Master Sede Dipartimento PDTA Pianificazione Design Tecnologia dell’Architettura 2 piano stanza dottoressa Marina Cocci Indirizzo Via Flaminia 70, 00196 Roma Giorni dal lunedì al giovedì Orari di apertura 9.00-12.00 Nel caso di invio telematico: indirizzo e-mail masteract@uniroma1.ite/o PEC  dipartimentopdta@cert.uniroma1.it
Possono partecipare al Master coloro che sono in possesso di un titolo universitario appartenente ad una qualsiasi classe di laurea specialistica/magistrale, senza alcun vincolo di facoltà di provenienza.
Le lezioni cominceranno nel mese di febbraio 2019 e l’attività didattica frontale si svolgerà ogni ultima settimana (dal lunedì al sabato) dei mesi da febbraio a luglio 2019 nella sede di Via Flaminia 70. L’attività di stage si inizierà a settembre 2019. La prima o la seconda settimana di settembre avrà luogo il workshop internazionale.

Leggi: La Sapienza


Partita sui social la campagna CHAT YOURSELF a supporto dei malati di Alzheimer

E’ partita la campagna di comunicazione social di Chat Yourself, il chatbot promossa da Italia Longeva del Ministero della Salute a supporto dei malati di Alzheimer nelle prime fasi della malattia, a cui alcuni personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo hanno scelto di aderire. La prima testimonial che con slancio e personale coinvolgimento emotivo, essendo la figlia di una malata di Alzheimer, ha dato il la alla campagna è l’opinionista e blogger Selvaggia Lucarelli. Venerdì scorso, in occasione della Giornata Mondiale della Malattia di Alzheimer, ha postato un video ad hoc sui suoi profili Facebook e Twitter (@stanzaselvaggia), in cui si rimanda direttamente al chatbot e alla pagina di chat yourself (@chatyourself).

Leggi: Auser

NEWS:

martedì 11 dicembre 2018
Liste d’attesa e costi per il 37,3% dei cittadini. Aceti (Tdm-Cittadinanzattiva): «Manovra abroghi superticket e altolà ad autonomia»

Il male del Servizio sanitario pubblico, che impoverisce gli utenti e li spinge verso il privato, sono le lunghe liste d’attesa e i costi, soprattutto per i farmaci e per l’intramoenia, che crescono rispettivamente del 4,4% e dell’1,6 per cento. Mentre per una cataratta si aspettano quindici mesi, per una mammografia tredici, per una risonanza magnetica dodici, dieci per Tac e protesi d’anca, nove per un ecodoppler e sette per una protesi al ginocchio. La fotografia scattata dal XXI Rapporto Pit Salute “Tra attese e costi, il futuro della Sanità in gioco”, presentato a Roma dal Tdm-Cittadinanzattiva, vede in primo piano le “code” e gli esborsi sempre più onerosi per i cittadini tra gli elementi che bloccano l’accesso alle cure, un percorso a ostacoli per il 37,3% degli utenti Ssn (+6% rispetto all’anno prima).
Non solo: in aumento, tra le segnalazioni arrivate al Pit Salute attraverso 20.163 contatti nel periodo gennaio-dicembre 2017, anche quelle sull’assistenza territoriale fornita da medici di famiglia e pediatri. Qui si segnala il rifiuto delle prescrizioni (30,6%), orari inadeguati (20,7%) e la sottostima del problema segnalato dal paziente (15,6%).

Leggi: Sanità 24, Il Sole 24 Ore, 11/12/2018


martedì 11 dicembre 2018
Enti di Previdenza privati: Rapporto Adepp 2018

Crescono gli iscritti, crescono i redditi, crescono i contributi, cresce il numero delle donne professioniste. A dirlo il report Adepp sugli enti di previdenza privati, giunto alla sua ottava edizione, che fotografa un sistema in netta evoluzione e che, dati alla mano, ricopre un ruolo sempre più importante nel Paese. Se da una parte, infatti, i lavoratori dipendenti sono in diminuzione, come certifica anche l’Istat, dall’altra sono proprio i liberi professionisti a portare a casa un segno più.
Dalle tabelle pubblicate sul report 2018, risulta evidente come il peso percentuale dei liberi professionisti sia aumentato, passando dai circa 5 punti percentuali del 2007 ai 6 punti percentuali del 2017. Sul fronte entrate contributive, da sottolineare che in 13 anni si registra l’81% in più, sfiorando nel 2017 i 10 miliardi di euro. E la platea degli iscritti Adepp invecchia. Il numero di iscritti ‘under 40’ è diminuito dal 41% del 2005 all’attuale 28,5%. Nello stesso arco temporale è aumentato il numero degli ‘over 60’, che è cresciuto dal 10% al 18%. Il numero dei nuovi iscritti è diminuito del 12% dal 2005 al 2017.

Leggi: Inca, 11/12/2018


lunedì 10 dicembre 2018
Federcasa in collaborazione con Nomisma “Il ruolo dell’ERP negli interventi di rigenerazione delle periferie – Stato di fatto e prospettive future”

L’attuale patrimonio di edilizia residenziale pubblica non è sufficiente a soddisfare le esigenze di chi vive in situazioni di disagio e “lascia fuori” oltre 1 milione di nuclei familiari. È quanto emerge dalla ricerca “Il ruolo dell’ERP negli interventi di rigenerazione delle periferie-Stato di fatto e prospettive future”, che Federcasa ha commissionato a Nomisma e che ha presentato in occasione dell’Assemblea nazionale, a Bologna. Dallo studio si nota che, in Italia, sono presenti oltre 900mila alloggi di proprietà pubblica, dei quali 700mila gestiti dalle Azienda casa.
Nell’insieme si tratta di una componente che rappresenta il 4% dello stock abitativo complessivo del Paese, con punte che superano il 10% a Napoli (11,2%) e Trieste (11,1%). Tale patrimonio dimostra oggi la sua completa insufficienza, nel dare risposta ad una richiesta di case sociali in continuo aumento. Si stima infatti che siano 1,2 milioni i nuclei familiari in affitto – al di fuori del sistema di edilizia residenziale pubblica – che vivono in condizione di “disagio economico acuto” e necessitano, quindi, di una casa popolare.
Lo studio che Federcasa ha commissionato a Nomisma ha permesso di mappare il patrimonio edilizio pubblico residenziale presente in alcune città italiane, da cui emerge che i quartieri di ERP, per disegno e struttura, costituiscono una parte rilevante e morfologicamente riconoscibile dei contesti urbani contemporanei.

Leggi: Federcasa, 10/12/2018


venerdì 7 dicembre 2018
52° Rapporto Censis/Ssn «disuguale». E gli italiani si sentono soli

Il rapporto tra gli italiani e il Servizio sanitario nazionale descritto nel 52° Rapporto Censis è in linea con il messaggio più generale che arriva dall’intero Report: il senso di solitudine che se prima sfociava in rancore e ora nella «cattiveria sociale» – essenzialmente dei più marginali rispetto agli stranieri e agli immigrati – quando si guarda alle cure diventa una crescente sensazione di disparità. «Il difficile accesso alla sanità genera costi aggiuntivi e una crescente sensazione di disuguaglianze e ingiustizie. Cresce così la convinzione che ognuno debba pensare a se stesso», affermano i sociologi nel focus sul rapporto tra italiani e Servizio sanitario pubblico. Tre i fattori che incidono: l’offerta del territorio di appartenenza, la condizione socio-economica e l’età delle persone. Più della metà dei cittadini (il 54,7%) ritiene che in Italia le persone non abbiano le stesse opportunità di diagnosi e cure. Lo pensa il 58,3% dei residenti al Nord-Est, il 53,9% al Sud, il 54,1% al Centro e il 53,3% al Nord-Ovest. Addirittura ci sono oltre 39 punti percentuali di differenza nelle quote di soddisfatti tra il Sud e le isole e il Nord-Est, che registra il più alto livello di soddisfazione tra le macroaree territoriali. Emblematici sono i dati sul grado di soddisfazione rispetto al Servizio sanitario della propria Regione: il valore medio nazionale del 62,3% oscilla tra il 77% al Nord-Ovest, il 79,4% al Nord-Est, il 61,8% al Centro e il 40,6% al Sud e nelle isole.

Leggi: Sanità 24, Il Sole 24 Ore, 07/12/2018


venerdì 7 dicembre 2018
Bonus per la casa, ecco tutte le proroghe e le novità

Ancora un anno di tempo per ecobonus e bonus verde; nuovi adempimenti per ristrutturazioni e bonus elettrodomestici
Chi intraprenderà lavori di ristrutturazione (con acquisto di mobili), riqualificazione energetica, adeguamento sismico e sistemazione delle aree a verde potrà contare anche nel 2019 sulle detrazioni fiscali legate alla casa.
Infatti, la Legge di Bilancio 2019 proroga gli incentivi per la casa a tutto il 2019 senza modifiche sostanziali rispetto al 2018.
Tuttavia, dallo scorso novembre, chi effettua interventi edilizi e tecnologici che beneficiano del bonus ristrutturazioni ma comportano anche risparmio energetico e/o utilizzo delle fonti rinnovabili, dovrà rispettare i nuovi adempimenti Enea.
Bonus ristrutturazioni e bonus mobili 2019
La Legge di Bilancio 2019 prevede la proroga al 31 dicembre 2019 della detrazione del 50%, con un limite massimo di 96mila euro per unità immobiliare, per gli interventi di ristrutturazione delle abitazioni e delle parti comuni degli edifici condominiali.

Leggi: Edilportale, 07/12/2018


venerdì 7 dicembre 2018
Disparità di genere: il welfare che non pensa alle donne

Niente fondi per gli orfani di femminicidio, future mamme a rischio ricatto fino al nono mese di gravidanza. Le scelte del governo ormai sono chiare. Il parere della ginecologa Ciccarone: non consiglierei mai di lavorare nei giorni che precedono il parto
Se finora c’era qualche dubbio, adesso abbiamo la certezza: l’attuale governo non ha a cuore le politiche di genere. C’è poco da interpretare o interrogarsi quando viene bocciata la proposta di stanziare 10 milioni di euro per sostenere le famiglie che si prendono cura dei bambini che hanno perso la madre in quanto uccisa dal partner. “Quando trovi i soldi per tutto, compresa la detassazione dei massaggi negli hotel, la birra artigianale, l’assunzione dei fantomatici navigator e non li trovi per le famiglie affidatarie degli orfani di femminicidio fai una bastardata. Punto”. Così ha detto in un tweet Mara Carfagna, vicepresidente della Camera. Come darle torto? Si è tanto parlato delle spese immorali e ora la morale è quella di lasciare abbondonati al proprio difficile destino le “vittime collaterali” dei femminicidi.
Altrettanto assurda l’approvazione, da parte della maggioranza, di un emendamento alla manovra in cui si riconosce alle lavoratrici la facoltà di lavorare fino al parto per poi usufruire del congedo obbligatorio nei cinque mesi successivi.

Leggi: Rassegna Sindacale, 07/12/2018


mercoledì 5 dicembre 2018
Welfare contrattuale, la necessità di ripensarlo

La normativa introdotta negli ultimi anni ha voluto dare nuovo impulso al sistema, anche se, alla luce dell’esperienza in corso, sono diversi gli elementi su cui riflettere. Il rischio di ricreare un sistema duale, su base settoriale o persino aziendale
Il welfare contrattuale va ripensato complessivamente, rideterminandone gli ambiti, i contenuti, le forme di gestione e di sostegno. Le normative di questi anni hanno avuto da un lato un carattere quasi ideologico e astratto, poco ancorato alle concrete e reali condizioni del lavoro e, dall’altro, un tratto di estemporaneità, senza un coinvolgimento organico delle parti sociali nella sua definizione. In Italia, il welfare contrattuale è sempre esistito, sia nella contrattazione nazionale che in quella decentrata: dalle esperienze più strutturate, come la previdenza complementare, o come le forme mutualistiche, a quella più specifica, come il sistema dei congedi o il trasporto collettivo. Erano misure limitate e poco diffuse, in parte gestite anche al di fuori della negoziazione collettiva.

Leggi: Rassegna Sindacale, 05/12/2018


mercoledì 5 dicembre 2018
Pensioni: respinto il 76% domande Ape sociale

Civ Inps, accolta meno di una richiesta su quattro
Nel periodo novembre 2017-luglio 2018, il numero di domande per l’Anticipo pensionistico sociale (Ape sociale) presentate dai lavoratori disoccupati è di 57.572, pari al 65,80 del dato complessivo (oltre 87 mila), ma quelle accolte sono 21.009, pari al 24%. In pratica, meno di una domanda su quattro. E’ quanto emerge dal Rendiconto sociale 2017 dell’Inps, presentato questa mattina a Roma dal Consiglio di indirizzo e vigilanza (Civ) dell’Istituto.
Il costo medio per 41 mesi di accompagnamento alla pensione di un disoccupato è stato di 46.984 euro, con il pagamento di una indennità media mensile di 1.146 euro. Gli oneri per le altre tre categorie di beneficiari (lavoratori con invalidità superiore al 74%, lavoratori che assistono persone con handicap grave e lavoratori addetti a lavori gravosi) risultano analoghi, con una indennità mensile pro-capite compresa tra 1.158 e 1.249 euro.
Per quanto riguarda l’Ape volontario, quello a totale carico del lavoratore richiedente, nello stesso periodo 2018 (aprile-luglio) sono state presentate all’Inps 26.145 domande. Il perfezionamento di prestito oneroso ha riguardato però solo 4.850 aventi diritto, pari al 18,6%. Nelle regioni del Nord i richiedenti la certificazione di Ape volontario sono stati 10.730 pari al 41% del totale; nelle regioni del Centro Italia sono stati 4.311 pari al 16,4%; mentre nelle regioni del Sud e delle isole 11.104 pari al 42,4%.

Leggi: Inca, 05/12/2018


mercoledì 5 dicembre 2018
Per la terza età rette da record e pochi posti letto

Uno studio svela che in Italia si vive di più ma non così in salute. Le residenze pubbliche per anziani costano 1.800 euro al mese
Anziani solo da 75 anni in su», avevano affermato solo una settimana fa i nostri geriatri. Oggi uno studio su base internazionale mostra che sarà vero altrove perché in Italia viviamo più a lungo ma anche con più anni di disabilità. E l’assistenza per gli over 65 fa acqua da tutte le parti, con pochi posti letto per chi non è più autosufficiente e rette per le strutture di ricovero che se le possono permettere in pochi. Anche quando ad ospitare l’anziano è una struttura pubblica. A svelare l’altra faccia su aspettativa e qualità di vita della terza età in Italia è un’indagine inedita, condotta da Isimm ricerche. Che afferma: nel nostro Paese si vive sempre più a lungo, ma non poi così in salute. Un sessantacinquenne italiano può sperare oggi di vivere ancora per 20,6 anni. Quasi un record, visto che tra i Paesi avanzati dell’Ocse ci piazziamo davanti a tutti, salvo Svizzera, Francia e Spagna. Ma di quei 20 anni e mezzo ne passiamo in media solo 7,7 in salute, che viene invece a mancare nei restanti 13. E qui ci piazziamo sotto della media Ocse dell’aspettativa di vita in buona salute, che a quota 65 è di 9,2 anni. E il problema è che quando la malattia si cronicizza e l’autosufficienza se ne va la nostra sanità inizia a scricchiolare. Secondo un altro recentissimo studio, «Oasi 2018» della Bocconi, le necessità degli anziani sono soddisfatte infatti solo in un caso su tre e se i ricoveri ospedalieri degli over 65 sono coperti nel 95% dei casi dal pubblico, la percentuale scende al 60% quando si parla di prestazioni ambulatoriali o di cure a lungo termine per i malati cronici.

Leggi: La Stampa, 05/12/2018


mercoledì 5 dicembre 2018
Pensioni. Cgil, il bluff di Quota 100 – Ghiselli, saranno pochi quelli che ne usufruiranno

La riforma delle pensioni, con la cancellazione della riforma Fornero, è – insieme al reddito di cittadinanza – uno dei capitoli chiave del contratto di governo giallo-verde. Tuttavia – a due giorni dall’andata in aula della legge di bilancio – nel dettaglio si sa ancora molto poco e gli emendamenti presentati dal governo e dai relatori alla manovra non prevedono modifiche alla Fornero.
“Effettivamente c’è una grande confusione – ha detto ieri Roberto Ghiselli, segretario confederale della Cgil intervenendo a RadioArticolo1 – che in parte dipende dallo scarto tra le promesse fatte in campagna elettorale e ciò che si è poi in condizione di fare. Un aspetto tanto più importante proprio perché si deve interloquire con l’Europa. È probabile che in questi giorni si stia tentando di lavorare sulle platee per ridurre i costi al fine di tagliare il deficit previsto al 2,4 per cento”. Non è facile, viste tutte le promesse lanciate in campagna elettorale. “Sicuramente – osserva il sindacalista – lo faranno facendo finta di non averlo fatto, provando a dare a intendere che quota 100 rimane e gli impegni vengano rispettati. Ad oggi, quello che concretamente si farà non è però dato di saperlo”.
Ciò che trapela non convince i sindacati: “Il sottosegretario Durigon, ad esempio – spiega Ghiselli -, fa riferimento a un intervento temporaneo, limitato a qualche anno, fra l’altro con delle decorrenze posticipate rispetto adesso; quindi è probabile che nel 2019 saranno molto pochi i lavoratori che potranno andare a riposo quota 100”.
In ogni caso, quella di cui parla il governo è non solo una quota 100 che rischia di essere temporanea (si ipotizzano tre anni) ma che, a differenza di quella proposta nella piattaforma unitaria di Cgil, Cisl e Uil, “non parla alle donne, alle piccole imprese, al Sud, a chi ha lavori discontinui, e deboli, ai giovani e a chi svolge lavori gravosi e usuranti”. Obiezioni, spiega il sindacalista, “che valgono ancor di più se parlassimo solo di quota 41, cioè dei 41 anni di contributi necessari per poter andare in pensione”.

Leggi: Inca, 05/12/2018


mercoledì 5 dicembre 2018
Elettricità negli spazi comuni, Iva al 22%

Androni, scale, cantine: per l’agenzia delle Entrate non sono «abitativi» e si applica l’Iva del 22% sulla fornitura di elettricità necessaria a illuminarli. Anche se è difficile che qualcuno guardi la tv in cantina o dorma sulle scale, gli spazi comuni condominiali sono da sempre considerati una parte dell’abitazione, che senza di essi non potrebbe essere utilizzata. Ma così non è per l’Agenzia.
Un’associazione aveva rivolto un interpello alle Entrate sulla possibilità che ai consumi condominiali venisse applicata l’aliquota Iva del 10%, sostenendo che «La somministrazione (…) resa nei confronti di un Ente, il condominio, che non utilizza l’energia per l’esercizio di imprese o per effettuare prestazioni di servizi, rilevanti ai fini Iva».
Ma la posizione dell’Agenzia è chiara: rispondendo al quesito ha affermato che occorre far riferimento alla circolare 23 novembre 1998, n. 273/E, che ha chiarito che «l’uso domestico non si realizza con la destinazione ad ambienti diversi da quelli familiari».

Leggi: Quotidiano Condominio, Il Sole 24 Ore, 05/12/2018


mercoledì 5 dicembre 2018
Balconi, solette, frontalini, parapetti: come ripartire le spese?

“I balconi di un edificio condominiale non rientrano tra le parti comuni, ai sensi dell’art. 1117 cod. civ., non essendo necessari per l’esistenza del fabbricato, né essendo destinati all’uso o al servizio di esso”. Ciò non è, invece, per i rivestimenti del parapetto e della soletta (cioè della struttura portante del balcone), che sono da considerarsi “beni comuni se svolgono una prevalente funzione estetica per l’edificio, divenendo così elementi decorativi ed ornamentali essenziali della facciata e contribuendo a renderlo esteticamente gradevole”. Così la Cassazione, con la sentenza n. 30071 del 14.12.2017. Nessuna perplessità anche per i frontalini, cioè per la parte anteriore verticale della soletta, così come per i parapetti. Come confermato anche dalla sentenza in argomento, l’orientamento consolidatosi nel tempo è nel senso di ritenere tali superfici di proprietà comune (e quindi le relative spese di manutenzione a carico di tutti i condòmini, in misura proporzionale al valore della proprietà di ciascuno ex art. 1123, primo comma, cod. civ.), ove svolgano una prevalente funzione estetica per l’edificio.

Leggi: Quotidiano del Condominio, 05/12/2018


DALLE REGIONI:

martedì 11 dicembre 2018
Terzo settore, in provincia di Modena un laboratorio di co-progettazione

Su decisione della regione Emilia-Romagna, e con il supporto del Centro di servizio per il volontariato, i fondi nazionali diventano un’inedita occasione di collaborazione tra associazioni ed enti locali su innovazione sociale e progetti di welfare vicini ai territori
Una strategia lungimirante che ha favorito prossimità ai bisogni delle comunità, pari opportunità per le piccole realtà associative nell’accedere a risorse importanti, l’attivazione di sinergie e collaborazioni, anche inedite, tra i vari soggetti impegnati sui temi del welfare e dell’innovazione sociale oltre che maggiori garanzie di trasparenza, efficienza ed efficacia degli interventi grazie al supporto progettuale dei Csv.
Succede in Emilia-Romagna, grazie alla decisione della regione di destinare oltre un milione e 720 mila euro ad iniziative territoriali localizzate sui singoli distretti delle provincie, invece di un unico bando regionale, e dove l’adozione di una procedura di co-progettazione ha coinvolto il terzo settore e gli enti locali – tramite gli Uffici di piano e i Csv – nello sviluppo di iniziative all’insegna di un percorso condiviso che presenta notevoli elementi di innovazione anche per il panorama nazionale.

Leggi: Redattore Sociale, 11/12/2018


giovedì 6 dicembre 2018
Inaugurato il Condominio Solidale Santa Palazia

Alla presenza di ospiti, volontari, autorità e il Concerto di Marco Santini al Teatrino Campana
Con l’inaugurazione alla presenza di ospiti, volontari, autorità e il Concerto di Marco Santini al Teatrino Campana, nel pomeriggio è stato ufficialmente presentato alla cittadinanza di Osimo il Condominio Solidale Santa Palazia, una residenza condivisa, che permette di coniugare la vita sociale e comunitaria con la propria riservatezza e i propri ritmi di vita.
Nato da un progetto ideato da Auser Abitare Solidale, la struttura inaugurata oggi è la prima forma di co-residenza solidale realizzata nelle Marche, in convenzione con i Comuni dell’Ambito Sociale XIII.
Nel Progetto, che ha l’obiettivo di garantire sul territorio forme di accoglienza secondo i principi innovativi dell’housing sociale, e di dare una risposta alla vulnerabilità abitativa, è coinvolta una rete di associazioni Partners: Auser Osimo, Avulss, Il Campanile, Qui ed Ora, la Caritas, Donne e Giustizia, la Coop la Gemma, Il G. Buttari, L’ Istituto Campana per l’educazione permanente, Lega SPI-CGIL di Osimo, CNA  con la collaborazione di Unicredit Foundation e della Fondazione Cariverona,
La struttura oggi può accogliere un numero complessivo di sedici persone, tra singoli e famiglie. Accanto a stanze ad uso privato, il Condominio solidale Santa Palazia dispone di spazi comuni, un salottino, una sala da pranzo, una cucina, per facilitare momenti di socializzazione e di vita comune.

Leggi: Corriere del Conero, 06/12/2018


giovedì 6 dicembre 2018
“Pranzo dei nonni”: pranzo e festa insieme per oltre 200 anziani

L’evento rappresenta anche un importante esempio di collaborazione tra pubblico e privato: sono infatti coinvolti il Gruppo Amadori, che ha messo a disposizione i prodotti il pranzo e i premi per la tombola
E’ un momento di festa molto atteso dagli anziani di Cesena: si è svolto giovedì l’undicesima edizione del tradizionale “Pranzo dei Nonni”, organizzato dal Centro Risorse Anziani di Cesena con il contributo di Amadori e la collaborazione del centro sociale Hobby III Età. Il pranzo non è solo una piacevole occasione per trascorrere del tempo insieme, ma anche un modo per valorizzare il ruolo dei Punti Anziani della nostra città (Villa Chiaviche, Ronta, Fiorita, Case Finali, Gattolino, San Mauro in Valle, San Vittore, Bulgarnò) che durante tutto l’anno offrono un servizio prezioso per la terza età.
L’evento rappresenta anche un importante esempio di collaborazione tra pubblico e privato: sono infatti coinvolti il Gruppo Amadori, che ha messo a disposizione i prodotti il pranzo e i premi per la tombola; Orogel, che ha fornito la verdura per arricchire il menù, il centro sociale Hobby III Età, che oltre a mettere a disposizione i propri locali si è occupata della preparazione del pranzo e del servizio ai tavoli; il Centro Risorse Anziani, che ha curato l’organizzazione generale.

Leggi: Cesena Today, 06/12/2018


mercoledì 5 dicembre 2018
Qualità della vita: la sfida della longevità. Un seminario promosso da Volabo e Auser Bologna

L’invecchiamento della popolazione e l’aumento esponenziale delle persone più anziane saranno con ogni probabilità due caratteristiche fondamentali del futuro demografico dell’Emilia-Romagna.
In poco più di 20 anni, quasi il 34% della popolazione sarà anziana, con una speranza di vita media intorno ai 90 anni per le donne e agli 85 anni per gli uomini. Di fronte a questo scenario saranno necessari profondi mutamenti, per rendere le nostre città più fruibili e accessibili, per facilitare e il rapporto con la tecnologia digitale e l’innovazione tecnologica e per garantire una qualità della vita incentrata sulla longevità delle persone. Proprio “Qualità della vita: la sfida della longevità” si intitola il seminario in programma martedì 11 dicembre alle ore 18, presso VolaBO, in via Scipione dal Ferro 4 a Bologna, promosso da VolaBO e Auser Bologna, nell’ambito delle attività dell’Università del Volontariato . Oltre i confini dell’attuale welfare, è pensabile un patto tra generazioni per garantire coesione sociale e dignità di esistenza al maggior numero possibile di cittadini e al tempo stesso per promuovere le potenzialità di sviluppo e innovazione? Quale può essere, in un’ottica solidaristica e mutualistica, il ruolo delle organizzazioni di volontariato e delle associazioni di promozione sociale nell’affrontare questo fenomeno e l’impatto dei suoi effetti nel tessuto sociale? Insieme ai relatori Luigi Pasquali, direttore di Auser Bologna, e Gianluigi Bovini, demografo, verranno analizzati il contesto e il fenomeno in essere, per aprire una riflessione e un dibattito su quella che nel futuro prossimo sarà la sfida più inedita e impegnativa sul tema della longevità nel nostro territorio. Ingresso libero.

Leggi: Auser, 05/12/2018


mercoledì 5 dicembre 2018
Alzheimer, i vigili “studiano” come aiutare i malati con difficoltà di orientamento

Organizzato da assessorato ai Servizi sociali, Ausl e Associazione Alzheimer, insieme alla Polizia municipale, il corso “Stiamo vigili”, rivolto ai vigili urbani di Ravenna, ha coinvolto il 28 novembre scorso 60 agenti
I vigili urbani di Ravenna “studiano” come aiutare al meglio gli anziani malati di Alzheimer, che possono soffrire della perdita di capacità ad orientarsi nello spazio. Da qui il corso rivolto agli agenti della Polizia municipale “Stiamo vigili”, la cui precedente edizione aveva avuto un grande apprezzamento da parte dei 60 agenti partecipanti, organizzato da assessorato ai Servizi sociali, Ausl e Associazione Alzheimer, insieme alla Polizia municipale, coinvolgendo il 28 novembre scorso ulteriori 60 agenti.
D’altronde, spiegano l’assessore alle Politiche sociali, Valentina Morigi, e il comandante della Polizia municipale, Andrea Giacomini, “promuovere la conoscenza delle manifestazioni cognitive, comportamentali e psico-affettive correlate al decadimento cognitivo e alle varie forme di demenza significa fornire agli agenti, che sono a stretto contatto con la comunità, strumenti e strategie operative necessarie ad un approccio adeguato con le persone che possono trovarsi in difficoltà”. Inoltre, aggiungono, è un modo per “definire una rete di intervento, assieme alle attività socio-sanitarie ed assistenziali presenti nel territorio Ravenna, preparata alla gestione di questi casi, anche in situazioni di emergenza”.

Leggi: Redattore Sociale, 05/12/2018


mercoledì 5 dicembre 2018
Nuova legge sulla casa, Ceccarelli: “Ecco le novità, pensate per dare più equità ed efficienza “

“Questa è una legge pensata per dare maggiore equità ed efficienza al sistema dell’edilizia residenziale pubblica in Toscana, ed anche per dare maggiore autonomia ai Comuni nell’affrontare il problema della casa, anche alla luce delle trasformazioni sociali ed economiche che si sono verificate negli ultimi 20 anni. Mette i singoli Comuni e i nuovi soggetti gestori nelle condizioni di poter ottenere il rispetto dei doveri di chi è assegnatario di un alloggio e, di conseguenza, poter garantire meglio i diritti di chi è iscritto nelle graduatorie, in attesa”. Così l’assessore regionale alla casa Vincenzo Ceccarelli ha spiegato il senso della nuova legge regionale sull’edilizia residenziale pubblica, la cui discussione in Consiglio regionale è iniziata questa mattina e si concluderà nella prossima seduta.
“Abbiamo affrontato il lungo percorso di revisione con l’obiettivo di semplificare e razionalizzare il sistema della gestione dell’edilizia residenziale pubblica – spiega Ceccarelli – per generare risparmi e garantire maggiori risorse per la manutenzione e la ristrutturazione degli alloggi. Abbiamo mantenuto un costante confronto con tutti i soggetti coinvolti: comuni, soggetti gestori, sindacati degli inquilini ed altri portatori di interessi. E proprio a seguito di questa lunga concertazione abbiamo rinunciato, su richiesta dei Comuni, all’idea di ridurre da 11 a 3 i soggetti gestori del patrimonio immobiliare pubblico, ma non per questo è venuta meno l’idea di cercare una maggiore efficienza del sistema”.

Leggi: Toscana Notizie, 05/12/2018


martedì 4 dicembre 2018
Ortogeriatria ospedale Terni, nuovo modello

Entrato a regime a metà novembre: approccio integrato multidisciplinare e multiprofessionale per la presa in cura dei pazienti over 75 con frattura del femore
Un modello di cura e di gestione dei pazienti sopra i 75 anni con frattura del femore attraverso un approccio integrato multidisciplinare e multiprofessionale (ortopedico, geriatrico, riabilitativo, nursing e sociale, capace di assicurare un percorso di continuità assistenziale al paziente anziano pluripatologico e fragile. Si chiama ortogeriatria ed è entrato in regime all’ospedale ‘Santa Maria’ di Terni il 15 novembre.
Il percorso – Si tratta in definitiva di un nuovo modello di presa in carico dell’anziano: l’ortogeriatria verrà ora garantita da un borsista geriatra e prevede l’adozione di determinate pratiche teraupetico-assistenziali definite in un modello di continuità assistenziale: gli anziani con frattura del femore hanno l’intervento garantito entro 48 ore e sono seguiti con costanza sia dall’ortopedico che dal geriatra fino alla fase di dimissione.
Il nuovo modello – Il direttore generale dell’ospedale di Terni, Maurizio Dal Maso, sottolinea che «non possiamo naturalmente ignorare che oltre ad essere centro di insegnamento e di riferimento per l’alta specialità, quello di Terni è anche l’unico ospedale della città e svolge quindi anche un ruolo di ospedale di comunità.

Leggi: Umbria On, 04/12/2018


venerdì 30 novembre 2018
Apre la Casa della Solidarietà e della Terza Età

L’inaugurazione della Casa della Solidarietà, nel rione San Giovanni, è prevista per il 6 dicembre, in occasione del Santo Patrono della città.
Non conosciamo la data esatta di edificazione di questo Palazzo civico ma l’indicazione “1867” ci rimanda al compimento dell’unità d’Italia, mentre una mappa catastale, datata 1898, ci riporta l’impronta dell’edificio, esattamente come oggi noi lo conosciamo, e ci rivela come la costruzione non abbia conosciuto negli anni ampliamenti o trasformazioni di sorta.
Nasce come Palazzo Civico che raggruppa i due cardini della vita comunitaria: il Comune e la Scuola. Di impianto tipologico rigoroso e semplice, si uniforma alla morfologia del terreno, degradante verso il Lario e si sviluppa su due piani a monte e tre verso valle. L’aspetto formale ed estetico è assai differente sui due fronti: classicheggiante, con contorni e marcapiano lapideo sul fronte primario, verso via don luigi Monza, più essenziale e rigoroso, con grandi vetrate in ferro che ricordano gli esempi di architettura industriale, le filande, verso valle.

Leggi: Comune di Lecco, 30/11/2018


IN AGENDA:

Bari 22-25 gennaio 2019 – Convocato XVIII Congresso Nazionale CGIL

La decisione è stata assunta dal Comitato direttivo del sindacato, riunitosi il 10 marzo scorso, che ha eletto la commissione politica, composta da 52 membri più i componenti la segreteria nazionale, e votato la delibera che dà il via al percorso congressuale.
Tra il 5 aprile e il 18 maggio è previsto lo svolgimento di circa 1500 assemblee generali che si terranno nei luoghi di lavoro su tutto il territorio nazionale. Dal 20 giugno al 5 ottobre si svolgeranno, invece, le assemblee congressuali di base. A seguire e fino al 31 ottobre si terranno i congressi delle Camere
del lavoro e delle categorie territoriali.
I congressi delle strutture regionali avranno inizio il 5 novembre e si dovranno concludere entro il 24 dello stesso mese. A seguire, dal 26 novembre al 20 dicembre, si svolgeranno i congressi delle categorie nazionali dei lavoratori attivi e quello del sindacato dei pensionati della Cgil, che si terrà dal 7 al 12 gennaio del 2019. Il percorso congressuale si concluderà a Bari, presso la Fiera del Levante, dove dal 22 al 25 gennaio avrà luogo il XVIII Congresso della Cgil nazionale.

Leggi: Inca


IN EVIDENZA:

Assegno sociale – L’Inps comunica i nuovi requisiti

Con il Messaggio n. 4570/2018 l’INPS ha comunicato l’innalzamento dei requisiti anagrafici per il diritto all’assegno sociale e per la qualifica di “ultrasessantacinquenne” che comporta novità anche per la pensione di invalidità civile e per l’assegno mensile assistenza invalidi parziali.
Per l’accesso all’assegno sociale, alla pensione di inabilità (invalidi 100%) e all’assegno di assistenza per gli invalidi civili (invalidità dal 74% al 99%) è infatti necessario tenere conto dell’adeguamento con le speranze di vita che comporta dal 2019 un incremento di 5 mesi per l’età pensionabile.
Dal 2019, ricorda l’INPS, i requisiti per beneficiare dell’assegno sociale, erogato in favore di quelle persone che si trovano in una condizione economica di svantaggio, bisognerà avere un’età minima di 67 anni, contro gli attuali 66 anni e 7 mesi (stesso requisito anagrafico richiesto per la pensione di vecchiaia).
Le misure rivolte agli invalidi verranno quindi riconosciute a coloro che si trovano in una situazione economica svantaggiata, con reddito inferiore a 16.664,36 euro per la pensione, 4.853,29 euro per l’assegno, e un’età anagrafica compresa tra i 18 e i 67 anni (contro gli attuali 66 anni e 7 mesi).
Nel 2019, l’assegno sociale verrà rivalutato, così come avviene per gli assegni previdenziali: il tasso di incremento da utilizzare per la perequazione del 2019 è pari all’1,1%. Dunque l’importo dell’assegno sociale passa da 453 euro a 457,99 euro mensili. Tale importo viene rimodulato in presenza di altri redditi: l’importo pieno spetta a coloro che non possiedono alcun reddito e si annulla al raggiungimento, per il 2018, della soglia di reddito pari a 5.889 euro per il pensionato solo, 11.788 euro se coniugato.
Anche per la pensione di inabilità per invalidi totali e per l’assegno mensile invalidi parziali vi sarà una perequazione che porterà gli importi dagli attuali 282,55 euro a 285,66 euro mensili.

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Estratto contributivo dei dipendenti pubblici

Inps ha presentato il progetto di sistemazione
L’Inps ha presentato il progetto di sistemazione dell’estratto contributivo dei dipendenti pubblici. I contenuti del progetto, finalizzato alla completa definizione delle posizioni assicurative dei lavoratori delle pubbliche amministrazioni, sono stati illustrati il 13 novembre, a Roma, in conferenza stampa.
Presenti all’incontro, organizzato a Palazzo Wedekind, il Presidente Inps Tito Boeri, il Direttore Generale Gabriella Di Michele, il Direttore centrale Entrate e recupero crediti Maria Sandra Petrotta, la dirigente della posizione assicurativa gestione pubblica Nunziatina De Nigris e il responsabile del progetto “Estratto conto dipendenti pubblici” Domenico De Fazio.
Questo progetto consentirà, entro la fine dell’anno, l’apertura del servizio online “La mia pensione futura” a un primo gruppo di 500mila dipendenti pubblici appartenenti agli enti locali e, successivamente, a tutti i restanti contribuenti.
Nel corso dell’incontro, inoltre, sono state presentate le nuove platee coinvolte dall’invio di un prossimo lotto di buste arancioni e sono state fornite informazioni sull’invio dell’estratto conto cartaceo agli iscritti alla Cassa Pensioni Insegnanti (CPI).

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Pensionati all’estero – Attribuzione e revoca detrazioni per carichi familiari

Con il messaggio n. 4191 del 9 novembre, l’Inps fornisce le indicazioni sull’attribuzione e revoca delle detrazioni per carichi familiari (periodo di imposta 2019) per i pensionati residenti all’estero, in Paesi che assicurano un adeguato scambio di informazioni, rammentando che in base  alle norme vigenti occorre presentare annualmente apposita domanda all’Istituto riferita a ciascun periodo d’imposta, ai sensi dell’articolo 2 del decreto 21 settembre 2015 del Ministro dell’Economia e delle Finanze, al fine di attestare la sussistenza dei requisiti previsti per averne diritto, ai sensi dell’articolo 24, comma 3-bis, del TUIR.
L’Inps ricorda che la legge di bilancio 2018 (commi 252 e 253 dell’articolo 1 della legge n. 205 del 2017) ha disposto che, a decorrere dal 1° gennaio 2019, per i figli di età non superiore a 24 anni il limite di reddito complessivo per essere considerati fiscalmente a carico è elevato 4.000 euro (anziché 2.840,51 euro).

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Tutela della maternità – Congedo straordinario per assistenza a familiari disabili

L’Inps, con il messaggio 2 novembre 2018, n. 4074, ha fornito indicazioni in merito ai congedi straordinari fruiti dalle lavoratrici gestanti per l’assistenza al coniuge convivente o a un figlio in condizione di disabilità grave, recependo la sentenza della Corte Costituzionale 23 maggio 2018, n. 158, che ha dichiarato illegittimo l’articolo 24, comma 2, del “Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità”, nella parte in cui non esclude dal computo dei sessanta giorni antecedenti all’inizio del periodo di astensione obbligatoria dal lavoro il periodo di congedo straordinario di cui la lavoratrice gestante abbia fruito per assistere il familiare disabile.
Pertanto, tali periodi di congedo straordinario non rientrano nel computo dei sessanta giorni. L’Inps sottolinea, tuttavia, che la Corte Costituzionale non esclude dal computo dei sessanta giorni tutti i periodi di congedo straordinario, limitando tale esclusione soltanto per quelli sopra indicati.
L’Inps rammenta, inoltre, che tale interpretazione viene estesa alle unioni civili, in base alla legge n. 76/2016, articolo 1, comma 20, laddove prevede che “al solo fine di assicurare l’effettività della tutela dei diritti e il pieno adempimento degli obblighi derivanti dall’unione civile tra persone dello stesso sesso, le disposizioni che si riferiscono al matrimonio e le disposizioni contenenti le parole «coniuge», «coniugi» o termini equivalenti, ovunque ricorrono nelle leggi, negli atti aventi forza di legge, nei regolamenti nonché negli atti amministrativi e nei contratti collettivi, si applicano anche ad ognuna delle parti dell’unione civile tra persone dello stesso sesso”.

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Pensionati all’estero – Avviato l’accertamento di esistenza in vita 2018

Con il messaggio n. 4077 del 2 novembre, l’Inps comunica le istruzioni per l’invio della prova dell’esistenza in vita, cui sono chiamati i pensionati residenti all’estero. Citibank resta l’istituto di credito incaricato del pagamento delle prestazioni pensionistiche all’estero.
L’accertamento generalizzato dell’esistenza in vita verrà condotto in due fasi tra loro cronologicamente distinte in rapporto ai Paesi di residenza dei beneficiari, come risultanti negli archivi della Banca, rimanendo inalterata, anche per quest’anno, la suddivisione delle aree geografiche adottata per la verifica 2017.
La prima fase, che è stata avviata ad ottobre 2018 e terminerà a marzo 2019, riguarderà i trattamenti pensionistici erogati a pensionati residenti in Africa, Australia (Oceania) ed Europa, ad esclusione dei Paesi Scandinavi, dei Paesi dell’Est Europa e degli Stati limitrofi. Le comunicazioni sono state inviate ai pensionati nel corso del mese di ottobre 2018 e i pensionati dovranno far pervenire le attestazioni di esistenza in vita entro il 12 febbraio 2019. Nel caso in cui l’attestazione non sia prodotta, il pagamento della rata di marzo 2019 avverrà in contanti presso le agenzie Western Union del Paese di residenza. In caso di mancata riscossione personale o di mancata produzione dell’attestazione di esistenza in vita entro il 19 marzo 2019, il pagamento delle pensioni sarà sospeso a partire dalla rata di aprile 2019.

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Misure di contrasto alla povertà – Inps, nuovo servizio telefonico automatico “Stato domanda REI”

Conoscere lo stato di avanzamento della domanda del REI diventa più semplice. L’Inps ha rilasciato il nuovo servizio automatico “Stato domanda REI” che consente all’utente di verificare lo stato della sua domanda del Reddito di Inclusione componendo il numero 803 164, gratuito da telefono fisso e il numero 06 164 164 da cellulare.
In una nota pubblicata sul sito istituzionale, l’Istituto pubblico di previdenza avverte che tutti coloro che hanno presentato domanda per percepire il REI e sono in attesa di ricevere i pagamenti possono contattare il Contact Center INPS ed esprimere, in risposta alla voce registrata dell’agente virtuale che chiede a quale dei servizi l’utente è interessato, la necessità di consultare una propria domanda.
Il servizio automatico chiederà all’utente i propri dati anagrafici (nome, cognome e data di nascita) e l’identificativo della pratica presentata. In modo semplice e rapido, il sistema comunicherà all’utente lo stato di lavorazione della pratica e fornirà informazioni relative alla consultazione dei pagamenti.

Leggi: Inca


SEGNALAZIONI:

Pubblicato il bando unico per l’ammissione ai Master di I e II livello per l’anno accademico 2018-2019, tra cui il Master ACT IN Valorizzazione e gestione dei centri storici minori.  Ambiente Cultura Territorio azioni integrate

Al Master sono state assegnate 4 borse a copertura totale della quota di iscrizione (4.000 euro per ciascuna Borsa) dal DTC LAZIO
Inoltre, dall’INPS sono state assegnate 3 borse a copertura totale per i figli dei dipendenti pubblici e come INPS all’interno del bando master executive sono state richieste 5 borse a copertura della quota di costo del Master ACT per i dipendenti della pubblica amministrazione
La domanda di ammissione, corredata dagli allegati indicati nel bando unico, deve pervenire, entro e non oltre il 15 gennaio 2019 mediante raccomandata A/R o consegna a mano o invio telematico (in copia scansionata.pdf) ai seguenti recapiti:
Nel caso di invio mediante raccomandata A/R: Direttore del Master Prof. Alessandra Battisti Sede Dipartimento PDTA Pianificazione Design 3 Tecnologia dell’Architettura Indirizzo Via Flaminia 70, 00196 Roma Nel caso di consegna a mano: Segreteria didattica del Master Sede Dipartimento PDTA Pianificazione Design Tecnologia dell’Architettura 2 piano stanza dottoressa Marina Cocci Indirizzo Via Flaminia 70, 00196 Roma Giorni dal lunedì al giovedì Orari di apertura 9.00-12.00 Nel caso di invio telematico: indirizzo e-mail masteract@uniroma1.ite/o PEC  dipartimentopdta@cert.uniroma1.it
Possono partecipare al Master coloro che sono in possesso di un titolo universitario appartenente ad una qualsiasi classe di laurea specialistica/magistrale, senza alcun vincolo di facoltà di provenienza.
Le lezioni cominceranno nel mese di febbraio 2019 e l’attività didattica frontale si svolgerà ogni ultima settimana (dal lunedì al sabato) dei mesi da febbraio a luglio 2019 nella sede di Via Flaminia 70. L’attività di stage si inizierà a settembre 2019. La prima o la seconda settimana di settembre avrà luogo il workshop internazionale.

Leggi: La Sapienza


Partita sui social la campagna CHAT YOURSELF a supporto dei malati di Alzheimer

E’ partita la campagna di comunicazione social di Chat Yourself, il chatbot promossa da Italia Longeva del Ministero della Salute a supporto dei malati di Alzheimer nelle prime fasi della malattia, a cui alcuni personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo hanno scelto di aderire. La prima testimonial che con slancio e personale coinvolgimento emotivo, essendo la figlia di una malata di Alzheimer, ha dato il la alla campagna è l’opinionista e blogger Selvaggia Lucarelli. Venerdì scorso, in occasione della Giornata Mondiale della Malattia di Alzheimer, ha postato un video ad hoc sui suoi profili Facebook e Twitter (@stanzaselvaggia), in cui si rimanda direttamente al chatbot e alla pagina di chat yourself (@chatyourself).

Leggi: Auser

NEWS:

martedì 4 dicembre 2018
Firenze, Mattarella visita la mostra sugli anziani soli

Stamattina la visita del presidente della Repubblica alla mostra che raffigura nelle fotografie di Leonardo Pasquinelli il volontariato delle persone che assistono a casa gli anziani rimasti soli
“Una visita che ci ha riempito di gioia e di orgoglio. Il Presidente della Repubblica ha apprezzato la mostra e soprattutto il nostro lavoro, che, come ci ha detto, fa bene alla comunità”. Il presidente di Montedomini Luigi Paccosi commenta così la visita che il presidente Sergio Mattarella ha fatto stamattina alla mostra fotografica “Soli Mai: due anni di gratuità” aperta fino al 7 dicembre nel Cortile di Michelozzo di Palazzo Vecchio a Firenze.
“Abbiamo presentato il nostro lavoro sul territorio e il progetto che in questi due anni è cresciuto e si è rafforzato, come le relazioni tra i volontari e gli anziani, creando una vera e propria rete di protezione contro la solitudine. Il Presidente – continua Paccosi – si è complimentato per il nostro lavoro e ci ha spronato a fare sempre meglio per il bene della comunità”.
Le fotografie in mostra nascono da un progetto artistico di Leonardo Pasquinelli che ha voluto catturare l’essenza delle relazioni nate in questi mesi tra alcuni anziani di Firenze e i volontari che ogni settimana li raggiungono a casa e trascorrono del tempo insieme. Il progetto Soli Mai è realizzato da Montedomini con il sostegno del Comune di Firenze e della Fondazione CR Firenze e con il contributo di diverse associazioni: AVO, Auser, Misericordia di Firenze, Associazione 50&più, Cesvot, Centro età libera zona centro, Io sto con Montedomini e Comunità ebraica.

Leggi: Redattore Sociale, 04/12/2018


martedì 4 dicembre 2018
Senolitici a pranzo e cena e si rallenta la terza età

Al via i test con alcune molecole contenute in frutta e verdura
Frutta e verdura sono una fonte preziosa di potenziali farmaci anti-aging, capaci di rallentare i segni del tempo e la comparsa e la progressione di malattie tipiche della terza età come l’Alzheimer: si tratta dei «senolitici» o «senoterapeutici», molecole, spesso alla base delle diverse colorazioni di frutti e ortaggi, che si sono dimostrate capaci di aumentare la longevità, combattere le malattie correlate all’età e difendere la salute cardiovascolare dei topolini di laboratorio. In Italia, all’Irccs Istituto Nazionale Riposo e Cura Anziani di Ancona, è partito un progetto di ricerca triennale diretto da Marco Malavolta e coordinato da Mauro Provinciali per isolare i senolitici più efficaci e sicuri da testare clinicamente su un gruppo di pazienti. Queste sostanze per esempio fisetina, quercetina, tocotrienoli – sono presenti in fragole, mele, agrumi, uva rossa, mirtilli, cachi e anche in pomodori, asparagi, cipolle e cetrioli, oltre che in olii vegetali e cereali. Ad alte dosi (in quantità più elevate di quelle in cui sono presenti nei cibi) agiscono in modo potente: inducono la morte delle cellule senescenti e malfunzionanti che si accumulano nell’organismo con l’età e che non vengono più eliminate. Diverse ricerche hanno dimostrato che il loro accumulo è legato alle malattie croniche e degenerative, dall’aterosclerosi all’osteoporosi, dalla fibrosi polmonare all’artrosi fino all’Alzheimer.

Leggi: La Stampa, 04/12/2018


martedì 4 dicembre 2018
Superticket, all’esame delle Regioni il decreto per il riparto del «fondino» da 60 milioni

Mentre si affievoliscono le speranze dei pazienti di vedere il superticket abolito in legge di Bilancio, si accelera sul riparto del «fondino» da 60 milioni istituito con la manovra 2018 per ridurre l’impatto dell’odiato balzello di 10 euro per ricetta a favore di specifiche categorie vulnerabili: dopo aver ricevuto l’ok della Ragioneria generale dello Stato arriva infatti all’esame delle Regioni il decreto del ministero della Salute di concerto con il ministero dell’Economia e delle Finanze sul riparto del fondo.

Leggi: Sanità 24, il Sole 24 Ore, 04/12/2018


lunedì 3 dicembre 2018
Soltanto un anziano su tre riceve cure appropriate

Il rapporto oasi 2018
Negli ultimi cinque anni, governi di vario orientamento politico hanno stanziato circa 30 miliardi di euro per finanziare riduzioni fiscali (abolizione Imu prima casa, bonus 80 euro) o nuove spese sociali (reddito di cittadinanza, superamento legge Fornero). Ma i temi nevralgici per la sopravvivenza del Servizio sanitario nazionale (Ssn) restano la Cenerentola delle priorità politiche e la presa in carico della cronicità, vera emergenza in un Paese che invecchia irrimediabilmente, è la grande incompiuta. A rilevarlo è il recente Rapporto Oasi 2018-Osservatorio sulle aziende e sul sistema sanitario italiano, curato dal Cergas Bocconi.
Le risposte alle necessità degli anziani sono infatti soddisfatte solo per il 32% del bisogno. Sempre secondo i dati Oasi, le fonti pubbliche coprono il 95% dei ricoveri ospedalieri, ma solo il 65% dei ricoveri a lungo termine in strutture residenziali – quelle long term care che riguardano soprattutto i cronici over 65 – e il 60% delle prestazioni ambulatoriali. E il gap del Ssn sul fronte cronicità coinvolge anche le cure sul territorio, con una debolezza dei servizi domiciliari e della presa in carico post-ospedaliera: solo il 27% degli over 85 viene dimesso prevedendo strumenti di continuità assistenziale, mentre l’assistenza domiciliare registra un’intensità di 17 ore annue per utente (in riduzione rispetto alle 22 ore del 2008).

Leggi: Il Sole 24 Ore, 03/12/2018


lunedì 3 dicembre 2018
Vulnerabilità e pochi servizi: oltre 4 milioni le persone disabili in Italia

Nella Giornata mondiale il focus dell’Osservatorio nazionale salute nelle regioni italiane: 2,6 milioni sono over65 e vivono al Sud. Troppo basse rispetto ad altri Paesi Ue le risorse destinate alle politiche. Finanziamenti sbilanciati sul fronte pensionistico. “Situazione destinata a peggiorare a causa dell’invecchiamento”
Spesso sole e in condizioni di vulnerabilità, i servizi loro dedicati sono scarsi e troppo poche le risorse a disposizione, mentre le loro famiglie sono costrette a supplire le mancanze delle Istituzioni nazionali e locali.  In occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, promossa dalla Commissione Europea in accordo con le Nazione Unite che si celebra oggi lunedì 3 dicembre, il quadro tracciato dall’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, che opera all’interno di Vithali, spin off dell’Università Cattolica presso la sede di Roma – sulle condizioni di vita delle persone con disabilità nel nostro Paese non è proprio consolante. “La disabilità è una condizione che interesserà sempre più italiani, grazie al costante allungamento della vita, per questo il nostro sistema di welfare si troverà ad affrontare una domanda crescente di servizi per assicurare a queste persone l’assistenza sanitaria e sociale e il diritto a vivere una vita indipendente”, afferma Alessandro Solipaca, Direttore Scientifico dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane diretto da Walter Ricciardi.

Leggi: Redattore Sociale, 03/12/2018


domenica 2 dicembre 2018
Abitaresociale.net -2.12.2018 – Una nuova qualità abitativa e urbana per una popolazione più longeva

Nella ricerca dell’AUSER e SPI CGIL su “Il diritto di invecchiare a casa propria: problemi e prospettive delle domiciliarità” si pone un’attenzione nuova alla dimensione abitativa e urbana nella vita degli anziani. É un importante elemento di novità che ha delle conseguenze rilevanti nell’approccio culturale e politico al tema della domiciliarità non più vista in termini di mere prestazioni sanitarie e/o sociali, ma che tenta di rispondere ai bisogni degli anziani nella loro dimensione complessiva. È del tutto evidente, infatti, che la progressiva crescita della popolazione anziana, come conseguenza dell’allungamento della vita, sta producendo mutamenti profondi nell’organizzazione sociale investendo la condizione esistenziale di un numero crescente di donne e uomini. Non stupisce, quindi, come sa bene ogni famiglia italiana che convive con una persona anziana, l’emergere di una nuova domanda di qualità abitativa [1] e urbana.
Va subito detto che l’argomento stenta ad emergere nella sua rilevanza sociale. I decisori pubblici, in particolare, nelle diverse istanze centrali e locali, sono in grave ritardo nella percezione e comprensione delle implicazioni dei mutamenti derivanti dall’invecchiamento della popolazione e ancora non comprendono che siamo di fronte a una delle più grandi trasformazioni sociali in atto con la quale è necessario misurarsi in modo innovativo.

Leggi: Abitare Sociale, 02/12/2018


domenica 2 dicembre 2018
Le radici del nostro sistema di assistenza sono britanniche

Abbiamo derivato l’organizzazione sanitaria dal piano Beveridge, che nel 1942 introdusse il welfare state in Gran Bretagna. Prima di allora esisteva soltanto il modello tedesco delle casse mutue realizzato nel 1883 dal cancelliere prussiano Otto von Bismarck
Nelle organizzazioni di stampo beveridgiano le cure sono garantite a tutti i cittadini attraverso le risorse ottenute con le tasse Quello bismarckiano è un ordinamento di tipo assicurativo. Il rischio è tutelato in base ai contributi versati in età lavorativa
Dobbiamo tutto al «Cancelliere di Ferro» e a un barone di Sua Maestà. Sono stati questi due personaggi, il conte Otto Eduard Leopold von Bismarck-Schönhausen, e Lord Wiliam Henry Beveridge, a tenere a battesimo due dei tre principali modelli organizzativi di sanità che si sono maggiormente diffusi nel corso della storia (almeno nei Paesi industrializzati). Il terzo è quello ispirato al libero mercato.
Cerchiamo di capire meglio quali sono le loro caratteristiche principali. Come spiega il professor Nicola Nante (nel libro «Igiene e Sanità Pubblica» di Carlo Signorelli e Coll., Società Editrice Universo Roma, 2017) nel modello a libero mercato «l’assistenza sanitaria è a diretto carico dei cittadini, o tramite l’acquisto (out of pocket) delle prestazioni, o, più spesso, tramite il preventivo pagamento di un «premio» assicurativo (dal quale si è “tutelati” in caso di necessità)».

Leggi: Corriere della Sera, 02/12/2018


domenica 2 dicembre 2018
La solitudine di chi non può contare su nessuno e l’aiuto delle reti

Al seminario per giornalisti di Redattore Sociale il confronto tra i numeri statistici che raccontano la dimensione del fenomeno negli aspetti sociale ed economico e l’esperienza del Telefono voce amica attivo da 50 anni: “Ascoltiamo tutti, senza giudicare”
La dimensione del fenomeno della solitudine in Italia secondo la rappresentazione statistica parte da un dato: nel 1998 vivevano sole 4,6 milioni di persone, nel 2016 il dato è salito a 7,7 milioni, dai giovani single agli anziani vedovi. Il dato si inserisce in un quadro composto dall’aumento dell’invecchiamento della popolazione, dalla lunga permanenza dei giovani nella famiglia di origine, dalla bassa fecondità, dalla crescita delle separazioni e dei divorzi e dalla diffusione di nuove forme di unione. Al seminario “Solitudini” di Redattore Sociale, il quadro di questa trasformazione sociale è stato illustrato da Romina Fraboni, ricercatrice dell’Istat nell’ambito della sessione dal titolo “Dai numeri all’ascolto”, condotta dalla giornalista di Radio 1 Eleonora Belviso.

Leggi: Redattore Sociale, 02/12/2018


sabato 1 dicembre 2018
Rivoluzione della terza età: oggi si diventa anziani a 75 anni

In atto la rivoluzione dell’età: la terza si raggiunge più in avanti con gli anni. Oggi si diventa anziani a 75 anni, e i 65enni di oggi sono come i quarantenni di trent’anni fa
La terza età? Si è spostata di molto in avanti aumentando la percezione della vecchiaia nella popolazione. Di fatto si è ufficialmente anziani solo dai 75 anni in su: è stato ufficialmente dichiarato nel corso del Congresso nazionale della società italiana di gerontologia e geriatria (Sigg) dove è emerso che l’asticella dell’età si è adattata alle aspettative di vita dei paesi con uno sviluppo avanzato, con un aumento della vita media di vent’anni rispetto alla prima decade del 1900. La maggior parte degli italiani tra i 60 e i 75 godono di ottima forma e salute, e quindi ne consegue che si diventa anziani dopo i 75 anni.
Una persona che oggi ha 65 anni ha la forma fisica e la salute di un quarantenne di trent’anni fa. Allo stesso modo, un 75enne di oggi è simile a chi negli anni Ottanta aveva 55 anni. Il concetto di anzianità quindi è dinamico e si adatta ai cambiamenti demografici e sociali: si diventa anziani quando si ha un’aspettativa di vita di altri dieci anni. Ecco perché oggi si è vecchi dopo i 75: in Italia le donne hanno una vita media di 85 anni e 82 gli uomini.

Leggi: Biopianeta, 01/12/2018


venerdì 30 novembre 2018
La salute è sempre più disuguale

Messaggio del professor Marmot, tra i più autorevoli epidemiologi al mondo, al congresso della Fp Cgil: “Drammatica la riduzione dell’aspettativa di vita, conseguenza delle politiche di austerità. Serve un approccio sociale al problema”
L’aspettativa di vita nei paesi europei è cresciuta di anno in anno sin dalla fine della Grande Guerra, quindi da cent’anni a questa parte. Ma poi nel 2011 è cambiato qualcosa. La curva si è appiattita, sia per gli uomini che per le donne. L’aspettativa di vita ha smesso di crescere, anzi, ha cominciato a calare. In Italia, ad esempio, dopo il picco di 83,09 anni del 2014 (nel 1960 era 69,12), l’aspettativa è scesa a 82,54 nel 2015 ed è rimasta uguale anche nel 2016.
Secondo il professor Michael Marmot – tra i più autorevoli epidemiologi al mondo, autore del best seller “La salute disuguale” (Il Pensiero Scientifico, 2016) – si tratta di un dato “veramente drammatico”. Nel suo video-intervento al congresso della Fp Cgil nazionale che si sta svolgendo a Perugia, Marmot ha evidenziato come l’arretramento dell’aspettativa di vita sia “coerente con il periodo della crisi finanziaria, con le politiche di austerità che sono state adottate sulla scia della crisi finanziaria mondiale”

Leggi: Rassegna Sindacale, 30/11/2018


venerdì 30 novembre 2018
Le risorse finanzieranno interventi di manutenzione straordinaria fino a 50mila euro per alloggio

Via al ripristino degli alloggi popolari. È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DM 3 ottobre 2018 che ripartisce 321 milioni di euro tra le Regioni per il recupero degli alloggi di edilizia residenziale pubblica attraverso interventi di manutenzione straordinaria di importo fino a 50mila euro per alloggio.
Case popolari, le tempistiche dei lavori
Per la realizzazione dei lavori sono previsti tempi certi. Il decreto stabilisce che i provvedimenti regionali di concessione delle risorse siano assunti entro novanta giorni dalla comunicazione ministeriale dell’avvenuta validazione del decreto di trasferimento delle risorse. Per i comuni capoluogo di Regione il termine sarà invece di centoventi giorni. Gli interventi finanziati dovranno essere avviati entro dodici mesi dalla data del provvedimento regionale di concessione del contributo e ultimati entro ventiquattro mesi dalla data di avvio dei lavori. Il mancato rispetto dei termini indicati provocherà la revoca dei finanziamenti.
Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti adeguerà entro il 3 marzo 2019 (sei mesi dalla data di approvazione del provvedimento), il sistema di monitoraggio e istituirà un Comitato tecnico di monitoraggio con la partecipazione delle Regioni e dell’Anci.

Leggi: Edilportale, 30/11/2018


giovedì 29 novembre 2018
“ABITIAMOLA” – Newsletter n° 12/2018

Periodico di informazione ed approfondimento curato dall’Ufficio Politiche Abitative e dello Sviluppo Urbano, Area delle Politiche per lo Sviluppo, CGIL nazionale.
In questo numero:
■ A tre mesi dal crollo di ponte Morandi è legge il “decreto su Genova e altre emergenze”. Per la CGIL le preoccupazioni restano, riguardano le deroghe, che sono determinate rispetto al sistema degli appalti, e quindi le condizioni di lavoro, sicurezza e salariali dei lavoratori. Sono passate le norme che contengono condoni edilizi per Ischia e le regioni del centro Italia.
■ Agli Stati Generali della Green economy si è parlato di città. La CGIL, ha ribadito il proprio impegno sul tema della sostenibilità urbana, chiave per affrontare le sfide cui oggi le città sono chiamate: questioni urbane, mutamenti demografici, cambiamenti climatici, sviluppo economico, creazione di lavoro.
■ Il verde urbano si configura come un capitale naturale da tutelare e un’infrastruttura multifunzionale da incrementare. Al contrario è spesso trascurato e sottodimensionato. Negli strumenti di programmazione e pianificazione, così come nelle progettazioni degli interventi, l’incremento e la tutela del capitale naturale vanno assicurati come dotazione essenziale di infrastrutture verdi necessarie per la qualità ambientale delle città.
Studi e ricerche
ItaliaOggi-l’Università La Sapienza di Roma: Qualità della vita nelle città italiane;
Fondazione Symbola-Unioncamere: Nono Rapporto GreenItaly 2018;
Censis-Miichelin: Rapporto sulla Mobilità degli italiani.
Notizie dalle categorie e dalle associazioni
SPI CGIL – Auser: Ricerca “Problemi e prospettiva della domiciliarità. Il diritto di invecchiare a casa propria”;
SUNIA: XII Congresso Nazionale, Rigenerazione Urbana e affitto sostenibile: una risposta inclusiva alla domanda debole…
Notizie dai territori
Liguria, legge per rigenerare il territorio e recuperare i terreni agricoli; Lombardia, “Condomini efficienti”, campagna informativa promossa da Legambiente Lombardia; Puglia: proroga Piano Casa al 31 dicembre 2019; Toscana: accordo Comune-CGIL, CISL e UIL su politiche abitative a Lucca; Veneto: “Carta di Venezia” per lo sviluppo di città sostenibili presentata all’ONU

Leggi: Cgil, 29/11/2018


giovedì 29 novembre 2018
Rigenerazione urbana, in Italia c’è un mercato che vale 328 miliardi di euro

Centro Studi Sogeea: gli interventi di recupero rappresentano circa il 17% del Pil e combattono il consumo di suolo
Gli interventi di rigenerazione sul patrimonio esistente italiano, che contribuiscono ad arrestare il consumo di suolo, valgono circa 328 miliardi di euro, in termini di indotto economico, cioè quasi il 17% del Prodotto Interno Lordo dello Stato (Pil).
A stimarlo il Centro Studi Sogeea nel ‘Primo rapporto sulla rigenerazione urbana in Italia’, presentato nel corso di un convegno sul tema organizzato in Senato.
I numeri della rigenerazione urbana in Italia
Nel Rapporto si stima che “il potenziale indotto economico di una estesa e capillare campagna di rigenerazione urbana sul territorio italiano sia, per la precisione, 327.986.751.765 euro; la cifra si ricava dalla somma del valore delle opere da realizzare, pari a 310.537.447.415 euro, e degli oneri concessori da corrispondere alla pubblica amministrazione, quantificabili in 17.449.304.350 euro.
Per determinare i valori economici dello studio, Sogeea ha considerato, prima di tutto, gli scopi e gli obiettivi della rigenerazione urbana, ovvero: il contenimento del consumo di suolo e l’intervento sul patrimonio edilizio esistente in regime di trasformazione (compresa demolizione e costruzione con primalità di cubatura secondo le prescrizioni di legge), il recupero e riqualificazione di aree dismesse, di edifici abbandonati o inutilizzati e l’efficace riutilizzo dei vuoti urbani.

Leggi: Edilportale, 29/11/2018


mercoledì 28 novembre 2018
Housing sociale: selezionati 10 progetti

C’è una costante nei 10 progetti selezionati attraverso il bando “Benvenuti a casa! – Iniziativa di Social Housing”: la volontà di accompagnare persone che si trovano in situazioni di fragilità e svantaggio in percorsi di autonomia di reddito e riacquisizione della fiducia. In ciascun progetto, infatti la casa è solo l’inizio del percorso, che porterà coloro che vivono in condizione di povertà ed esclusione sociale a reimmettersi nel contesto socio-lavorativo, in una logica di comunità e mutuo aiuto.
Selezionati tra 50 proposte, i progetti sono stati presentati da reti composte da organizzazioni del Terzo settore e istituzioni locali, che hanno risposto al bando sperimentale della Fondazione CON IL SUD, proponendo iniziative che puntano a diminuire il disagio abitativo nelle regioni meridionali attraverso soluzioni abitative temporanee. All’interno di queste, saranno attivati meccanismi in grado di consentire ai beneficiari delle azioni di progetto di mantenere nel tempo una propria autonomia.

Leggi: Fondazione con il Sud, 28/11/2018


mercoledì 28 novembre 2018

La domanda di sfratto per morosità è improcedibile senza la mediazione
Anche se, nel corso del giudizio, l’intimato dichiara di avere già rilasciato l’immobile locato ed ha offerto le relative chiavi, l’assenza della mediazione rende la domanda improcedibile.
La vicenda. Tizia (locatrice) aveva intimato a Caio (conduttore) sfratto per morosità per il mancato pagamento dei canoni di locazione e per il mancato pagamento di oneri condominiali nonché delle ulteriori voci di debito espressamente richiamate nel contratto, dovuti in virtù di contratto di locazione ad uso abitativo avente ad oggetto l’unità immobiliare.
Di conseguenza, invitava il conduttore per la convalida innanzi al tribunale e chiedendo, in caso di opposizione, la risoluzione del contratto per inadempimento del convenuto.
Costituendosi in giudizio, Caio riconosceva di non avere potuto pagare i canoni di locazione intimati a causa di contingenti difficoltà economiche, pertanto offriva le chiavi dell’immobile.
Quanto agli oneri condominiali, tuttavia, lo stesso eccepiva che questi non potevano essere richiesti con lo sfratto; di conseguenza, per tale motivo, si era opposto alla convalida dello sfratto, chiedendo di disporre il mutamento del rito e la fissazione del termine per la mediazione; nel merito il rigetto delle domande della ricorrente poiché infondate sia in fatto che in diritto, oltre che del tutto carenti di prova.

Leggi: Condominio Web, 28/11/2018


martedì 27 novembre 2018
L’innovazione e il cambiamento nel settore della Long Term Care

Quali spunti dall’analisi dello stato dei servizi per gli anziani?
Il settore della Long Term Care è oggi uno tra quelli a più alto impatto sulla società e sul sistema di Welfare. Il mondo dell’assistenza e della cura agli anziani in una prospettiva di medio o lungo periodo (appunto Long Term Care – LTC), coinvolge oggi direttamente e indirettamente almeno 10 milioni di italiani e, considerando il trend di invecchiamento della popolazione, si prospetta come uno dei temi che entreranno nella lista delle urgenze di policy del prossimo futuro (probabilmente un futuro più vicino di quanto non ci si aspetti oggi).
Il rapporto L’innovazione e il cambiamento nel settore Long Term Care si è posto nella sua 1° edizione il duplice obiettivo di mettere a sistema dati e stime disponibili da molteplici fonti e con diverse prospettive, oltre che di interrogarsi rispetto a cosa stia accadendo nel mondo dei servizi, proponendo quindi una lettura dal basso del fenomeno.
Il tentativo è quello di ricostruire un quadro organico il più vicino possibile all’esperienza diretta delle famiglie in modo da sostenere un dibattito pubblico che deve prendere atto dell’urgenza della questione e iniziare ad interrogarsi sulle prospettive future.

Leggi: Welforum, 27/11/2018


martedì 27 novembre 2018
Dai trend demografici più rischi e opportunità

Vivere più a lungo è la speranza di tutti e la scienza ci dà una grande mano. La longevità porta con sé però anche qualche controindicazione di cui i clienti private iniziano ad essere consapevoli. In particolare preoccupa la sostenibilità economica della vecchiaia in scenari in cui, grazie all’utilizzo di farmaci e al cambiamento di stile di vita, le malattie letali per i nostri nonni non saranno più tali per le future generazioni che quindi potrebbero raggiungere traguardi un tempo insperati (l’aspettativa di vita è più che raddoppiata rispetto nell’ultimo secolo).
La buona notizia esiste: secondo uno studio dell’Università di Washington pubblicato su Lancet, nel 2040 si stima che passeremo da una speranza di vita alla nascita di 82,3 anni a 84,5 anni. Tuttavia vanno considerati anche i rischi connessi a questa longevità: aumenterà, è certo, il numero delle persone non autosufficienti e la demenza sarà tra le prime cause di decesso, superando l’infarto. Tanto che i colossi della robotica stanno studiando anche robot da compagnia per stimolare le funzioni cognitive degli anziani. In questo scenario oltre ad avere uno stile di vita il più possibile sano e a fare gli screening sempre più tempestivi bisogna necessariamente modificare la gestione dei propri risparmi considerando anche la possibile longevità, si spera felice, di ciascuno di noi. Il tema è sentito anche nel private banking. Secondo una ricerca condotta da Aipb sul settore “insurance”, tra le maggiori preoccupazione dei paperoni italiani ci sono i problemi di salute, al primo posto (con 61%), e gli imprevisti legati a malattia grave o infortunio (24%).

Leggi: Il Sole 24 Ore, 27/11/2018


martedì 27 novembre 2018
Welfare e diritti: “controfinanziaria” (da 38 miliardi) di Sbilanciamoci

Da fisco e finanza al lavoro e al reddito, da istruzione e cultura all’ambiente: la Campagna analizza la Legge di bilancio e delinea una manovra economica alternativa da 38,5 miliardi a saldo zero. Marcon: “Servono investimenti pubblici per consumi e produzioni legate a green economy e nuovi bisogni sociali”
La Campagna Sbilanciamoci! ha presentato oggi a Roma la sua “Controfinanziaria”, giunta alla ventesima edizione. Il Rapporto intitolato “Come usare la spesa pubblica per i diritti, la pace e l’ambiente”, come ogni anno esamina in dettaglio il Disegno di Legge di Bilancio 2019 e delinea una manovra economica alternativa articolata in sette aree chiave di analisi e intervento. Dal fisco e la finanza al lavoro e al reddito, dall’istruzione e la cultura all’ambiente, dal welfare all’altraeconomia, passando per la pace e la cooperazione internazionale: “proposte puntuali e praticabili da subito per contrastare le disuguaglianze e garantire giustizia, diritti e sostenibilità all’Italia”, spiega la Campagna. Non un  “libro dei sogni”, sottolinea la Campagna, ma una “contromanovra di bilancio da 38,5 miliardi di euro a saldo zero” e 101 proposte specifiche, concrete e dettagliate”
“Il nostro Rapporto 2019 – afferma il Portavoce di Sbilanciamoci! Giulio Marcon – contiene la Legge di Bilancio che vorremmo, quella del cambiamento, ma quello vero. Con le 101 proposte che abbiamo elaborato, delineiamo una diversa idea di economia, di spesa pubblica, di modello di sviluppo. Crediamo che sia necessario e urgente cambiare pagina, un salto di paradigma, un’inversione di rotta rispetto alle politiche neoliberiste di questi anni. Bisogna rimettere al centro la politica.”

Leggi: Redattore Sociale, 27/11/2018


martedì 27 novembre 2018
Tutte le barriere che escludono

Tra gli eventi culturalmente più interessanti che verranno promossi in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità del 3 dicembre, vi sarà senz’altro il convegno “Dalle culturali alle architettoniche. Le barriere escludono”, organizzato a Lodi dall’Associazione Genitori Tosti in Tutti i Posti e dal CLEBA, durante il quale il concetto stesso di “barriera” verrà esteso ad ogni livello, parlando di ostacoli culturali, sensoriali, cognitivi, comunicativi e fisici, ma anche delle strategie utili a superarli, favorendo l’inclusione di ogni persona, con e senza disabilità
Non è stata fine a se stessa la felice esperienza che nel maggio scorso – come avevamo ampiamente riferito sulle nostre pagine – aveva visto l’Associazione Genitori Tosti in Tutti i Posti e il CLEBA (Comitato Lodigiano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche) promuovere a Lodi Scuola4ALL. La scuola oltre le barriere, una giornata intera, in pieno centro cittadino, tutta dedicata all’accessibilità e all’inclusione, aperta a persone con e senza disabilità di ogni età.
Tale percorso, infatti, continua e assumerà ulteriore visibilità con un convegno interessante sin dal titolo scelto (Dalle culturali alle architettoniche. Le barriere escludono. Approcci, esperienze, idee e strategie per superarle), in programma presso l’Auditorium BPL Tiziano Zalli di Lodi (Via Polenghi Lombardo), proprio nella mattinata del 3 dicembre, che sarà, com’è ben noto, la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità.

Leggi: Superando, 27/11/2018


martedì 27 novembre 2018
Bonus ristrutturazioni, l’Agenzia delle Entrate aggiorna la guida

Inserite le novità sull’invio dati all’Enea. Non è chiaro se il mancato adempimento faccia perdere l’agevolazione
L’Agenzia delle Entrate aggiorna la guida sul bonus ristrutturazioni del 50%, inserendo le novità relative all’invio dei dati all’Enea per i lavori edilizi e tecnologici che comportano risparmio energetico e/o l’utilizzo di fonti rinnovabili di energia.
La Guida alle ristrutturazioni edilizie spiega come ottemperare al nuovo obbligo introdotto dalla Manovra 2018 ma reso operativo da Enea solo lo scorso 21 novembre.
Bonus 50%: trasmissione dei dati all’Enea
La guida riprende l’elenco Enea degli interventi soggetti all’obbligo di invio, cioè:
– serramenti comprensivi d’infissi;
– coibentazioni delle strutture opache;
– installazione o sostituzione di impianti tecnologici tra cui collettori solari, generatori di calore con caldaie a condensazione, pompe di calore, sistemi ibridi, microcogeneratori (Pe<50kWe), scaldacqua a pompa di calore, generatori di calore a biomassa, sistemi di contabilizzazione del calore, sistemi di termoregolazione e building automation e impianti fotovoltaici;
– elettrodomestici, solo se collegati ad un intervento di recupero del patrimonio edilizio iniziato a decorrere dal 1° gennaio 2017, come: forni, frigoriferi, lavastoviglie, piani cottura elettrici, lavasciuga e lavatrici.
Rientrano, quindi, anche i ‘mobili’ tra gli “interventi edilizi e tecnologici che beneficiano del bonus ristrutturazioni ma comportano anche risparmio energetico”.
I dati vanno trasmessi entro 90 giorni da fine lavori; solo per gli interventi la cui data di fine lavori (o di collaudo) è compresa tra il 1° gennaio 2018 e il 21 novembre 2018 il termine dei 90 giorni decorre da quest’ultima data, con scadenza 19 febbraio 2019.

Leggi: Edilportale, 27/11/2018


lunedì 26 novembre 2018
Quegli anziani troppo poveri per riscaldarsi

Una ricerca Spi-Fondazione Di Vittorio rileva un dato allarmante: il 47 per cento delle persone intervistate ha forti difficoltà ad acquistare servizi minimi come elettricità e acqua calda. Solo il 30% di chi ne ha diritto usufruisce del buono energia
Essere “poveri energetici” o rischiare seriamente di diventarlo con forti difficoltà ad acquistare servizi minimi come elettricità e acqua calda e a riscaldare o raffreddare correttamente le proprie abitazioni. A vivere in questa condizione è il 47 per cento degli anziani, intervistati nell’ambito di una indagine realizzata dallo Spi (il sindacato dei pensionati Cgil) e dalla Fondazione Di Vittorio e presentata oggi, 26 novembre, a Roma.
Secondo l’analisi il 14 per cento degli anziani è da considerarsi indigente perché non può far fronte ai bisogni primari e non è nelle condizioni di poter mantenere una temperatura adeguata nella propria abitazione, anche in ragione della totale assenza di misure di efficientamento energetico – a partire dai doppi vetri – e in molti casi della mancanza dell’impianto di riscaldamento. Ad uno stato di povertà energetica si accompagnano generalmente condizioni di salute precarie se non compromesse.
Gli anziani a rischio povertà energetica sono invece oltre il 33 per cento. Non hanno condizioni economiche familiari né agiate né di indigenza ma non riescono comunque a garantirsi una temperatura confortevole nell’ambiente domestico. Sono per lo più famiglie mononucleari (tendenzialmente vedove o vedovi) che vivono in abitazioni di dimensioni ridotte che non superano i 60mq situate in condomini e in ambienti urbani.

Leggi: Rassegna Sindacale, 26/11/2018


lunedì 26 novembre 2018
Condomini, l’app Enea per la riqualificazione energetica e strutturale

L’applicazione Condomini+ 4.0 permette di supportare i tecnici nella diagnosi energetica e nelle valutazioni strutturali
L’ENEA ha messo a disposizione l’App Condomini+ 4.0 per supportare i professionisti nella diagnosi energetica e strutturale, consentendo di automatizzare la fase di raccolta dati e di ottenere rapidamente una classificazione dell’edificio.
Il nuovo progetto ENEA, infatti, nato nell’ambito del Piano triennale di Informazione e Formazione per l’efficienza energetica, mira a promuovere la qualificazione dei soggetti che operano nell’ambito dei servizi energetici e a mettere in sicurezza i condomini italiani.
Riqualificazione condomini: l’app Enea
Con l’App Condomini+ 4.0, l’ENEA ha messo a punto una procedura sotto forma di applicazione che opererà su piattaforma Android e iOS e che prevede la valutazione indicizzata preventiva dello stato di fatto e l’identificazione delle principali criticità strutturali ed energetiche.
Per quanto riguarda la parte energetica, il sistema fornisce anche delle soluzioni innovative e pacchetti d’interventi, calibrati secondo specifiche dotazioni finanziarie, rispetto al ciclo di vita ed all’utilizzo dell’edificio.
Attraverso una visione integrata la procedura tiene conto degli aspetti tecnici, tecnologici, sociali, culturali ed economici, favorendo la consapevolezza e il coinvolgimento degli utenti finali.
Oltre ad indicare le possibili e sostenibili soluzioni di retrofit tecnologico sugli edifici esistenti secondo le normative vigenti, il Protocollo ENEA valuterà anche il livello e la priorità di intervento atteso tenendo conto delle pericolosità territoriali, ambientali e climatiche.

Leggi: Edilportale, 26/11/2018


venerdì 23 novembre 2018
Fondi immobiliari, con le privatizzazioni patrimonio a quota 56 miliardi nel 2019

La fotografia del settore nel rapporto di Scenari Immobiliari presentato ieri a Roma. Breglia: dismissione con un grande fondo pubblico
Cresce nel 2018 – e continuerà a crescere anche l’anno prossimo – il valore del patrimonio immobiliare gestito, in Italia come in Europa. Cala invece, in Italia, sia pure di uno zero virgola, la redditività media dei vari veicolo e società quotate. L’ultima fotografia del settore è quella scattata da Scenari Immobiliari, nella XXXIII edizione del “Rapporto sui fondi immobiliari in Italia e nel mondo” realizzata con lo studio Casadei presentata ieri a Roma.
La fotografia del mattone gestito
Alla fine del 2018, il valore del patrimonio gestito dai 430 fondi immobiliari promossi dalle Sgr si
attesterà in Italia a 54,5 miliardi di euro (+2,8% su 2017), con previsione di una ulteriore crescita
nel 2019 fino a 56 miliardi (+2,8%) di patrimonio gestito da 440 fondi immobiliari. «L’annunciata
politica delle privatizzazioni di beni pubblici – spiega il rapporto – potrebbe dar vita a nuovi e
importanti fondi immobiliari pubblici, come accaduto nel decennio passato». Il comparto degli
uffici resta il principale obiettivo degli investitori, con il 64% del valore investito, seguito dal
retail (20%), dal residenziale (9%), dalla logistica e immobili per l’industria (4%) e, infine, dalle
aree di sviluppo (3%).

Leggi: Edilizia e Territorio, Il Sole 24 Ore, 23/11/2018


venerdì 23 novembre 2018
Al Forum della Non Autosufficienza si parlerà di disabilità e società

Il 28 e 29 novembre a Bologna, si terrà il Forum della Non Autosufficienza (e dell’autonomia possibile), evento nazionale organizzato da Maggioli Editore, vero e proprio punto di riferimento per tutti coloro che si occupano di lavoro di cura. E tra i vari percorsi tematici previsti, ve ne sarà anche uno dedicato a “Disabilità e Società”, articolato su quattro incontri successivi
Il 28 e 29 novembre, al Centro Congressi Savoia Hotel di Bologna, il Forum della Non Autosufficienza (e dell’autonomia possibile), evento nazionale organizzato da Maggioli Editore, taglierà un importante traguardo, arrivando alla sua decima edizione, dopo essersi caratterizzato in questi anni come un vero e proprio punto di riferimento nazionale, soprattutto per i professionisti e gli operatori dei servizi alla persona.
Anche il programma allestito per quest’anno, infatti, offrirà un ricco numero di convegni e workshop, con argomenti dedicati ai vari ambiti operativi, proponendo approfondimenti e soluzioni di immediata utilità nell’operare quotidiano. Il tutto, in sostanza, porterà ancora una volta a una lettura a trecentosessanta gradi dell’orizzonte che si pone di fronte a coloro che si occupano di lavoro di cura.

Leggi: Superando, 23/11/2018


venerdì 23 novembre 2018
Sanità e servizi sociali nelle aree rurali, i gap da colmare e le proposte degli agricoltori

La Cia-Agricoltori italiani da tempo si occupa delle tematiche riguardanti le aree rurali del Paese e i diritti di cittadinanza, in particolare in materia di sanità, tema sul quale l’Associazione pensionati (Anp) è intervenuta in più occasioni, segnalando l’isolamento degli anziani nelle aree rurali e la rarefazione dei servizi nelle aree interne. Di questi temi si è parlato nei giorni scorsi in occasione di un’iniziativa nazionale sul tema “Sanità e Servizi Sociali nelle aree rurali”.
In un quadro demografico in cui la domanda di cure mediche e di assistenza appaiono destinate a una crescita costante – si è detto durante i lavori – il progressivo definanziamento del Servizio sanitario nazionale negli anni 2015-2018 sta generando preoccupazioni diffuse. Un taglio che ha già avuto ricadute dirette e negative sull’offerta garantita agli anziani, partendo proprio dalle aree interne, e ha portato a un aumento della spesa medica privata del 10%. In più occasioni è stata evidenziata disomogeneità nell’erogazione dei servizi sanitari fra Regione e Regione, la necessità di una riduzione drastica delle liste di attesa e di aumentare la qualità dell’offerta dei servizi integrati sanitari e socioassistenziali tanto necessari ai pensionati, soprattutto nelle aree interne, anche attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie oggi a disposizione. È necessaria una maggiore interconnessione tra i bisogni degli anziani e la qualità dei servizi più avanzati.

Leggi: Sanità 24, Il Sole 24 Ore, 23/11/2018


giovedì 22 novembre 2018
“Un manifesto per la qualità urbana”

Si è tenuta a Roma l’iniziativa promossa da FPC – Fondazione Anci, FIABCI federazione delle associazioni immobiliari e UN HABITAT, “Un manifesto per la qualità urbana”.
Un momento di riflessione su esperienze nazionali e internazionali per mettere a confronto strategie per lo sviluppo sostenibile e il loro impatto sulle città.
Per Federcasa è intervenuto come relatore, Alessandro Almadori presidente di Ater Umbria. In merito alla questione relativa al ruolo che possono avere i grandi proprietari immobiliari nelle rigenerazioni delle nostre città, il Presidente Almadori ricorda che i nostri Enti hanno storicamente avuto un ruolo importante rispetto a questo tema, si pensi – dice Almadori – ai contratti di quartiere.
Se il ruolo svolto in molti casi dai nostri enti per lo sviluppo e la pianificazione di piani urbani complessi fosse riconosciuto dalle regioni porterebbe anche ad usufruire di fondi europei e avviare vere e propri recuperi di parti di città, città che in tutto il territorio italiano mancano di forti azioni di trasformazione urbana, ad eccezione di grandi città come Milano.

Leggi: Federcasa, 22/11/2018


martedì 20 novembre 2018
Una legge per i caregiver: possibili rischi ed attenzioni

Con i commi 254 e 255 dell’articolo 1 della legge 205/2017 è stato istituito un primo “Fondo per il sostegno del ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare”, le cui modalità attuative non sono ancora state definite. Sul tema sono stati presentati in Senato diversi disegni di legge, in esame in Commissione Lavoro, per dare forma più organica al sostegno a chi assiste familiari non autosufficienti. È dunque il momento giusto per interrogarsi sui possibili rischi di queste misure, pur senza esaminare il dettaglio delle diverse proposte di legge.
Chiariamo subito un punto cruciale: non vi è dubbio che la presenza di un non autosufficiente tra i propri familiari genera grandi impegni, e che le carenze del sistema pubblico di assistenza domiciliare impongono che tale assistenza sia soprattutto svolta dalle famiglie, producendo impoverimento, fatica, carichi emotivi e materiali, spesso pesanti sino al crollo delle capacità di mantenere l’assistenza o i legami familiari. Dunque qui non si tratta di non riconoscere l’esistenza di pesanti oneri per i familiari che assistono, ma di chiedersi se la soluzione migliore debba essere solo quella di contributi ed agevolazioni per i caregiver familiari.

Leggi: Welforum, 20/11/2018


martedì 20 novembre 2018
“Screening anticancro estesi almeno fino a 74 anni”

Il 63% dei pazienti colpiti da tumore è vivo a cinque anni dalla diagnosi, percentuale che pone il nostro Paese al vertice in Europa. Purtroppo non è così per gli anziani, che presentano tassi inferiori alla media continentale. In particolare, gli uomini 65-74enni e le donne over 75 hanno una prognosi peggiore (circa 37%) dei coetanei europei (40%). Le cause? Stili di vita scorretti, minor accesso alle sperimentazioni e alle terapie più efficaci, malattie concomitanti ed esclusione dai programmi di screening, che si fermano a 69 anni. Per questo AIOM e Fondazione AIOM, in collaborazione con Senior Italia FederAnziani, hanno realizzato il primo progetto nazionale per prevenire e vincere i tumori negli anziani ( Cancro, la prevenzione non si ferma dopo i 65 anni ), presentato al XX Congresso nazionale della Società scientifica. E hanno lanciato un appello alle Istituzioni. «Sette over 70 su dieci scoprono la malattia in fase avanzata, quando le terapie sono meno efficaci – ha affermato la Presidente AIOM, Stefania Gori -. Anche gli anziani possono sconfiggere il cancro, ma vanno abolite le discriminazioni che questi pazienti devono ancora affrontare, con più impegno sul fronte della prevenzione.

Leggi: Aiom, 20/11/2018


giovedì 15 novembre 2018
Sanità: rapporto annuale Meridiano Sanità

Anche se L’Italia è ai primi posti per stato di salute in Europa, preoccupa l’invecchiamento della popolazione, le patologie croniche e il rapporto con la spesa sanitaria. E’ quanto emerge dal Rapporto annuale Meridiano Sanità, elaborato da The European House – Ambrosetti.
I ritardi riguardano in particolare la spesa per le patologie a lungo termine e per la protezione sociale, quando la popolazione che supera i 65 anni è destinata ad aumentare, passando da 13,4 milioni nel 2016 a 16 milioni nel 2030. In particolare – rileva il Rapporto – occorre accelerare l’organizzazione e l’attivazione, da parte delle Regioni, di percorsi di presa in carico delle persone fragili, con patologie croniche e non autosufficienti.
Il Rapporto evidenzia inoltre come “la quota delle risorse destinate alla sanità rispetto all’andamento dell’economia è in calo, ed è destinata a diminuire nei prossimi anni. Il Mef prevede che il rapporto spesa sanitaria pubblica/Pil si ridurrà di 0,3 punti percentuali tra 2017 e 2020, raggiungendo il 6,3%. Inoltre, nel confronto internazionale nel nostro Paese si rilevano già livelli di spesa sanitaria totale inferiori rispetto alle principali economie europee (3.064 euro in Italia vs 5.015 euro in Germania)”.

Leggi: Regioni, 15/11/2018


martedì 13 novembre 2018
Disabilità, cronicità, non autosufficienza. Il buco nero sui dati reali (prima parte)

Non siamo nelle condizioni di stabilire con esattezza a quanto ammonti il numero di non autosufficienti (giovani ed anziani) nel nostro Paese. La questione non è di secondaria importanza se si pensa che la corretta rilevazione dei bisogni sanitari e sociali è fondamentale per stabilire la tipologia e la quantità delle prestazioni da erogare nel contesto dove vive la persona, il relativo finanziamento e la conseguente durata dell’assistenza erogata
La società europea sta cambiando. I cittadini vivono sempre più a lungo, si sono modificati nel profondo gli schemi familiari tradizionali, avanzano nuove forme di mobilità e la globalizzazione della crisi economico- finanziaria, dalla quale si sta uscendo con fatica, ha un peso non indifferente nelle politiche di protezione sociale. La povertà avanza, con differenze imponenti tra le diverse aree del Continente.
Che i sistemi di protezione sociale siano in difficoltà è sotto gli occhi di tutti, in particolare lo è la sanità, la cui spesa non può essere affrontata senza nel contempo considerare quella sociale poiché le attuali tendenze demografiche, mondiali, europee ed italiane, faranno aumentare i rischi di dipendenza e isolamento delle persone con disabilità, affette da patologie croniche, spesso anziane e non autosufficienti.

Leggi: Quotidiano Sanità, 13/11/2018


DALLE REGIONI:

domenica 30 novembre 2018
Casa, in Toscana molte sono vuote: offerta superiore del 22% rispetto al fabbisogno

Ricerca Fondazione Michelucci con Fondazione CR. Tante case senza abitanti ma tanti abitanti senza un tetto. Anche a Firenze una disponibilità di 514.456 immobili residenziali a fronte di 451.407 nuclei familiari. Segno che ci sono molte seconde proprietà non abitate
Tante case senza abitanti e tante abitanti senza casa. E’ il quadro emerso dalla ricerca toscana ‘Percorsi abitativi per l’emancipazione’ presentata oggi e realizzata dalla Fondazione Michelucci in collaborazione con la Fondazione CR Firenze.
Sono più di 2 milioni gli immobili presenti nella regione Toscana (dati Istat), un numero importante. E’ infatti un’offerta superiore del 22% rispetto al fabbisogno anche a fronte della riduzione significativa di nuove abitazioni. Il dato toscano del 22% diminuisce nei centri urbanizzati come Firenze, in cui la percentuale è pari al 12,3 %, con una disponibilità di 514.456 immobili residenziali a fronte di 451.407 nuclei familiari.
Tutto questo significa che sono tanti i toscani che hanno seconde cose, spesso non abitate. Eppure, a fronte di questa grande offerta di case, ci sono molte persone che non hanno tetto sotto cui dormire.

Leggi: Redattore Sociale, 30/11/2018


mercoledì 28 novembre 2018
Legge sull’invecchiamento attivo, consegnate 31mila firme

Consegnate questa mattina da Cgil, Cisl e Uil pugliesi e dalle rispettive categorie di pensionati le 30.944 firme autenticate per la proposta di legge d’iniziativa popolare che promuove e valorizza l’invecchiamento attivo e in buona salute
Molto oltre il doppio delle 12mila richieste dallo Statuto della Regione Puglia. Consegnate questa mattina da Cgil, Cisl e Uil pugliesi e dalle rispettive categorie di pensionati le 30.944 firme autenticate per la proposta di legge d’iniziativa popolare che promuove e valorizza l’invecchiamento attivo e in buona salute.
Le scatole contenenti i moduli sottoscritti dagli elettori pugliesi sono state ufficialmente consegnate al presidente dell’Assemblea legislativa pugliese, Mario Loizzo “orgoglioso di essere stato il primo firmatario”, fin dalla presentazione dell’iniziativa, a giugno. La raccolta è partita sostanzialmente a settembre.
“In tre mesi abbiamo raggiunto un risultato straordinario – afferma Gianni Forte, segretario generale del sindacato pensionati della Cgil Puglia – che ci rende particolarmente orgogliosi, grazie al lavoro sul territorio delle compagne e dei compagni che ci ha permesso di portare oggi qui, solo per quanto ci riguarda, oltre la metà delle firme raccolte, 16.062 per la precisione. Il nostro obiettivo, con gli undici articoli che compongono la legge, è quello di mettere al centro la condizione degli anziani e nello stesso tempo di far sì che le istituzioni si impegnino a migliorarne la condizione e a promuoverne il ruolo fondamentale che hanno nella nostra società. La terza età è un valore per la collettività e non un peso”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 28/11/2018


martedì 27 novembre 2018
Invecchiamento attivo: migliaia di firme in Puglia per una legge regionale

Saranno consegnate mercoledì 28 novembre alle ore 11 nelle mani del presidente del Consiglio regionale, Mario Loizzo, in via Capruzzi a Bari, le firme a sostegno di una Legge di iniziativa popolare per l’invecchiamento attivo e in buona salute, che interessa non solo una popolazione di oltre 870mila pugliesi over 65 anni ma l’insieme dei cittadini pugliesi. L’iniziativa promossa da Cgil Cisl Uil e i rispettivi sindacati dei pensionati Spi, Fnp e UilP, ha superato abbondantemente il limite delle 12mila firme previsto dal regolamento affinché la proposta sia discussa dal Consiglio.
“La legge parte dal considerare gli anziani un valore per la collettività – spiegano i sindacati pugliesi in una nota – Svolgono un ruolo sociale spesso fondamentale, una funzione di welfare familiare, si sostituiscono ai genitori nell’accudire i nipoti, contribuiscono a mantenere economicamente le famiglie dei propri figli. Da qui l’idea di una legge regionale, come già fatto in altre Regioni, rivolta a favorire un invecchiamento attivo e in buona salute. Negli undici articoli della proposta di legge si fissano una serie di priorità, di azioni e soluzioni per affrontare concretamente temi centrali come salute, prevenzione, benessere, tempo libero, formazione, permanenza il più a lungo possibile nel contesto domiciliare. Per garantire agli anziani di oggi e di domani un ruolo sociale ma anche servizi efficienti di sanità e welfare”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 27/11/2018


lunedì 26 novembre 2018
Sunia – Cgil Palermo: emergenza casa insostenibile

Il sindacato: “Vogliamo individuare con le agenzie immobiliari soluzioni immediate da condividere con l’amministrazione comunale”
Emergenza casa: per venire incontro alle richieste dei cittadini sempre più in difficoltà con gli affitti, Sunia e Cgil Palermo hanno chiesto il coinvolgimento delle agenzie immobiliari. “Abbiamo chiesto alle principali agenzie immobiliari della città un incontro – dichiarano il segretario del Sunia Palermo, Zaher Darwish, e il segretario Cgil Palermo, Mario Ridulfo –. Vogliamo costruire, assieme a questi soggetti imprenditoriali, che monitorano l’andamento del mercato della domanda e dell’offerta degli affitti a Palermo, un percorso da condividere con l’amministrazione comunale, per affrontare tutti insieme l’emergenza casa a Palermo, che si è ormai cronicizzata. Abbiamo già ricevuto la disponibilità da parte dell’assessore alla cittadinanza sociale, Giuseppe Mattina. Occorre esplorare tutte le rotte utili per invertire la tendenza all’impoverimento, che ha portato negli ultimi anni più di 700 famiglie a occupare edifici pubblici abbandonati, oltre 400 persone a vivere per strada e a gonfiare la graduatoria della lista di emergenza, che oggi conta più di 2.000 famiglie”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 26/11/2018


lunedì 26 novembre 2018
Report della Regione E. Romagna sulla rete dei CAAD e sui contributi LR 29/97 per automazioni, arredi, attrezzature, tecnologie per l’autonoma in casa. Anno 2017

Come ogni anno la Regione E. Romagna ha pubblicato i Rapporti sulle attività della rete dei CAAD e sull’utilizzo dei contributi della legge 29/97 (articolo 10) in larga misura utilizzati per automazioni, arredi, attrezzature, tecnologie per l’autonomia in asa. In sintesi riportano sotto i dati principali dei due rapport, curati dal Servizio integrazione socio sanitaria e politiche per la non autosufficienza, rimandando alla lettura del testo completo dei due rapporti che alleghiamo.
– Rete dei centri per l’adattamento domestico CAAD, anno 2017
Sono stati 6458 gli interventi compiuti dai 10 CAAD di cu 3997 consulenze telefoniche o via mail, 1053 consulenze brevi in sede, 466 consulenze complesse in sede, 826 sopralluoghi nelle case degli utenti.
Le attività hanno coinvolto 2372 cittadini con disabilità (Il 58% degli interventi ha riguardato anziani, il 28 disabili adulti, il 6 disabili minori, 8% nc) e 1481 tra operatori sociosanitari, tecnici dell’edilizia e impiantistica, famigliari.
Il tema degli interventi ha riguardato: 3481 volte l’ambito legislativo/contributi economici, 2274 volte gli ambienti interni della casa (bagno, cucina …), 2238 volte quelli esterni (scale, ascensore, cortili, garage…), 527 volte il sistema dei servizi sociosanitari, 1113 volte il rapporto tra persona e ausilio.

Leggi: Rete Caad, 26/11/2018


lunedì 24 novembre 2018
Sanità, se si tocca il debole

Il caso dell’ospedale di Leno, dove è messa a rischio la continuità del servizio di riabilitazione, è l’ultimo segno tangibile di una sanità pubblica che fatica a dare concretezza alle linee guida
Dal curare al prendersi cura. Un principio che da qualche anno si ripete come un mantra nelle corsie degli ospedali lombardi, nelle sale d’attesa di un pronto soccorso, nell’ambulatorio di un medico di base. Peccato che si assista spesso ad episodi o scelte di politica sanitaria che sembrano andare in senso contrario. Il caso dell’ospedale di Leno, dove è messa a rischio la continuità del servizio di riabilitazione, è l’ultimo segno tangibile di una sanità pubblica che fatica a dare concretezza alle linee guida. Una sanità che, peraltro, ha anche la memoria corta, visto che la creazione del Dominato Leonense come gestore del servizio era stato il colpo di ingegno che ha preservato la politica dalla dolorosa e impopolare opera di dismissione dell’ospedale della Bassa (come del resto è accaduto anche a Rovato con l’affidamento della struttura non più strategica alla Fondazione Don Gnocchi) .

Leggi: Corriere della Sera, 24/11/2018


mercoledì 21 novembre 2018
Piano cessioni alloggi Erap: già ceduti 182 alloggi per 8,3 milioni di euro. Casini: “Risorse per nuovi investimenti abitativi”

Sono già stati ceduti 182 alloggi, per un importo complessivo di 8,3 milioni di euro. È il dato che emerge dall’aggiornamento, a fine ottobre, del Piano di cessione del patrimonio edilizio dell’Erap Marche. Un programma di dismissioni previsto dal Piano regionale di edilizia pubblica 2014-2016. Accanto ai nuovi investimenti e alla riqualificazione degli immobili, la programmazione stabilisce che parte delle risorse da utilizzare vengano reperite dalla vendita di alloggi pubblici. “Le Marche hanno dato vita a un piano di dismissioni notevole per far fronte alle carenze di risorse da destinare all’edilizia pubblica – afferma la vicepresidente Anna Casini, che ha la delega del settore – I fondi incassati verranno utilizzati per finanziare interventi di recupero del patrimonio esistente e per realizzare nuovi alloggi nelle aree urbane. Le dismissioni stanno riguardando edifici individuati con criteri oggettivi per consentire all’Erap una migliore operatività. Le alienazioni coinvolgono immobili vetusti, quelli di realtà dove non c’è una tensione abitativa elevata o ubicati in condomini con propensione all’acquisto da parte degli assegnatari, Dalla loro vendita arriveranno le risorse per garantire il diritto alla casa a quanti sono in graduatoria”. Le proposte di alienazione hanno avuto 578 adesioni, che si sono poi ridotte a seguito di rinunce. Attualmente sono 302 gli alloggi in vendita per un incasso previsto di 18,1 milioni. Le province che hanno garantito all’Erap introiti maggiori sono quelle di Ancona (3,8 milioni) e Macerata (2 milioni).

Leggi: Regioni, 21/11/2018


martedì 20 novembre 2018
Casa: Sala e Fontana rilanciano su Erp e piano Giambellino. Con regia della Prefettura nuovo cronoprogramma

C’è stato anche il tema dell’edilizia residenziale pubblica al centro del tavolo di confronto che si è tenuto in Prefettura tra il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, il governatore lombardo Attilio Fontana e il prefetto, Renato Saccone.
La Regione si è impegnata a rafforzare l’impegno sul fronte del recupero degli alloggi sfitti e a dare trasparenza rispetto al numero delle nuove assegnazioni. “Vogliamo cercare di arrivare a un graduale recupero degli alloggi sfitti e ad una legalizzazione della situazione a medio termine, con case in buone condizioni “, ha spiegato Fontana. Sulla riconsegna degli alloggi sfitti il sindaco Sala ha proposto di estendere il ‘conta case’ che si trova sul sito del Comune anche alla Regione.
Inoltre il prefetto Saccone, Sala e Fontana hanno deciso di rilanciare il progetto di riqualificazione di Giambellino – Lorenteggio, che vede stanziati fondi da parte di Comune, Regione e Unione Europea ma che è in ritardo sul cronoprogramma.
“Riformuleremo il programma di intervento in maniera pragmatica e seria – ha detto Sala – e l’auspicio è che lo sottoscriveremo poi io e il presidente Fontana, che ci metteremo la faccia. Ô
chiaro che è un quartiere di Milano, in cui l’edilizia è prevalentemente lombarda, cioè gestita da Aler, ma ci sono situazioni che fanno sì che si deve lavorare insieme”.

Leggi: Regioni, 20/11/2018


sabato 17 novembre 2018
Casa, la Regione aiuta i cittadini che non riescono a pagare l’affitto: stanziati oltre 5 milioni

La Giunta approva la ripartizione nei territori delle risorse destinate agli inquilini morosi incolpevoli. Serviranno a saldare le rate scadute o a stipulare un nuovo contratto. I fondi provincia per provincia
Non riuscire a pagare le spese di affitto per gravi difficoltà economiche e rischiare di perdere la propria casa causa sfratto. È la cosiddetta morosità “incolpevole”, dovuta, per esempio, alla perdita del lavoro, a una grave malattia, alla separazione dal coniuge, a un decesso in famiglia, a un bimbo che ha bisogno di attenzioni speciali.  Un aiuto concreto alle famiglie che si trovano in queste condizioni arriva dalla Regione Emilia-Romagna, che per il 2018 mette a disposizione dei Comuni oltre 5 milioni di euro provenienti dal Fondo nazionale per gli inquilini morosi incolpevoli.  L’aiuto ai nuclei in difficoltà e che hanno ricevuto un avviso di sfratto consiste in un contributo pro capite, fino a un massimo di 12 mila euro, per stipulare un nuovo contrattodi locazione o perriuscire a pagare una parte delle spese pregresse, guadagnando tempo utile a trovare una soluzione definitiva, oppure come deposito cauzionale per una nuova casa.  Per ottenere l’aiuto, sono naturalmente previste alcune precondizioni, tra cui una soglia massima di reddito e l’avere un contratto regolare di affitto.

Leggi: Romagna Oggi, 17/11/2018


giovedì 15 novembre 2018
Contributi per l’acquisto di strumenti tecnologicamente avanzati

Regione Lombardia ha stanziato 2,6 milioni di euro per il 2018 l’acquisto, il noleggio o il leasing di ausili e strumenti tecnologicamente avanzati per i giovani e le persone adulte con disabilità. Oltre che per i giovani con disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa). La Dgr numero 681 del 24 ottobre ha definito i criteri e le modalità di erogazione dei contributi.
La Direzione Generale Famiglia, Genitorialità e Pari opportunità di Regione Lombardia (in applicazione dell’art. 4, commi 4 e 5, della L.R. 6 dicembre 1999, n. 23) con delibere annuali definisce le modalità di erogazione dei contributi alle persone con disabilità, o alle famiglie di persone con disabilità, per l’acquisto di strumenti tecnologicamente avanzati con l’obbiettivo di migliorarne la qualità della vita attraverso l’utilizzo di tali strumenti.
Sono beneficiari tutte le persone con disabilità indipendentemente dall’età e le famiglie con figli con disturbi specifici di apprendimento (DSA). Da quest’anno è possibile presentare domanda solo se si ha un’ISEE in corso di validità inferiore o uguale a 30mila euro. Sono ammesse al finanziamento le spese per strumenti/ausili non inferiori ai 300 euro e non superiori a 16mila euro, nella misura del 70% dell’importo ammissibile.
Coloro che hanno già usufruito del contributo, possono presentare una nuova domanda solo dopo cinque anni, che decorrono dalla data di presentazione della richiesta. Fatta eccezione, però, per le richieste di ausili appartenenti ad una diversa area.

Leggi: Regione Lombardia, 15/11/2018


lunedì 5 novembre 2018
Il Piemonte abbatte le barriere architettoniche: 400 famiglie potranno rendere accessibile la loro abitazione

La Regione Piemonte torna a finanziare le richieste dei cittadini per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Grazie ad 1.8 milioni di euro stanziati nel bilancio regionale 2017, circa 400 famiglie residenti ini 131 Comuni possono beneficiare di fondi per rendere accessibile la propria abitazione ai diversamente abili.  Con questi soldi la Regione ha però dato corso solo una prima parte di interventi, risalenti al 2011.
Complice la difficile situazione finanziaria dell’ente, dal 2012 non erano più stati destinati soldi per il superamento delle barriere architettoniche. Un quadro ulteriormente aggravato dal fatto che dal 2004 c’era stato un azzeramento dei fondi statali per questi interventi.

Leggi: Rete Caad, 05/11/2018


IN AGENDA:

Roma – 6 dicembre 2018 – Via San Gallicano 25 – Comunità S. Egidio – La riorganizzazione dei servizi territoriali per gli anziani fragili: la proposta del Gruppo di Lavoro “Active Ageing” della SItI Lazio

A cura del Gruppo di Lavoro (GdL) Active Ageing della Società Italiana di Igiene e medicina Preventiva – sezione regionale del Lazio


Bologna – 6 dicembre 2018 – Convegno “Ausili tecnologici: verso l’appropriatezza e l’efficacia nella fornitura”.

Il nuovo Nomenclatore degli ausili compreso nei LEA non è davvero “nuovo” dal momento che è formalmente in vigore dal marzo 2017: tuttavia questa normativa sanitaria che sulla carta costituisce un’innovazione importante, stenta ad avere un’attuazione adeguata, poiché presenta notevoli incognite applicative per il personale clinico e quello amministrativo, con inevitabili conseguenze negative per gli utenti finali. In assenza di linee-guida nazionali, ogni Regione – o più spesso ogni Azienda USL – sta cercando di sviluppare percorsi attuativi che però evidenziano diverse criticità, non tanto o non solo di carattere strettamente normativo, quanto legate ad una appropriata traduzione pratica dei principi e direttive del Nomenclatore. Le maggiori incertezze si concentrano probabilmente nel settore degli ausili tecnologici (ICT).

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Bari 22-25 gennaio 2019 – Convocato XVIII Congresso Nazionale CGIL

La decisione è stata assunta dal Comitato direttivo del sindacato, riunitosi il 10 marzo scorso, che ha eletto la commissione politica, composta da 52 membri più i componenti la segreteria nazionale, e votato la delibera che dà il via al percorso congressuale.
Tra il 5 aprile e il 18 maggio è previsto lo svolgimento di circa 1500 assemblee generali che si terranno nei luoghi di lavoro su tutto il territorio nazionale. Dal 20 giugno al 5 ottobre si svolgeranno, invece, le assemblee congressuali di base. A seguire e fino al 31 ottobre si terranno i congressi delle Camere
del lavoro e delle categorie territoriali.
I congressi delle strutture regionali avranno inizio il 5 novembre e si dovranno concludere entro il 24 dello stesso mese. A seguire, dal 26 novembre al 20 dicembre, si svolgeranno i congressi delle categorie nazionali dei lavoratori attivi e quello del sindacato dei pensionati della Cgil, che si terrà dal 7 al 12 gennaio del 2019. Il percorso congressuale si concluderà a Bari, presso la Fiera del Levante, dove dal 22 al 25 gennaio avrà luogo il XVIII Congresso della Cgil nazionale.

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IN EVIDENZA:

Estratto contributivo dei dipendenti pubblici

Inps ha presentato il progetto di sistemazione
L’Inps ha presentato il progetto di sistemazione dell’estratto contributivo dei dipendenti pubblici. I contenuti del progetto, finalizzato alla completa definizione delle posizioni assicurative dei lavoratori delle pubbliche amministrazioni, sono stati illustrati il 13 novembre, a Roma, in conferenza stampa.
Presenti all’incontro, organizzato a Palazzo Wedekind, il Presidente Inps Tito Boeri, il Direttore Generale Gabriella Di Michele, il Direttore centrale Entrate e recupero crediti Maria Sandra Petrotta, la dirigente della posizione assicurativa gestione pubblica Nunziatina De Nigris e il responsabile del progetto “Estratto conto dipendenti pubblici” Domenico De Fazio.
Questo progetto consentirà, entro la fine dell’anno, l’apertura del servizio online “La mia pensione futura” a un primo gruppo di 500mila dipendenti pubblici appartenenti agli enti locali e, successivamente, a tutti i restanti contribuenti.
Nel corso dell’incontro, inoltre, sono state presentate le nuove platee coinvolte dall’invio di un prossimo lotto di buste arancioni e sono state fornite informazioni sull’invio dell’estratto conto cartaceo agli iscritti alla Cassa Pensioni Insegnanti (CPI).

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Pensionati all’estero – Attribuzione e revoca detrazioni per carichi familiari

Con il messaggio n. 4191 del 9 novembre, l’Inps fornisce le indicazioni sull’attribuzione e revoca delle detrazioni per carichi familiari (periodo di imposta 2019) per i pensionati residenti all’estero, in Paesi che assicurano un adeguato scambio di informazioni, rammentando che in base  alle norme vigenti occorre presentare annualmente apposita domanda all’Istituto riferita a ciascun periodo d’imposta, ai sensi dell’articolo 2 del decreto 21 settembre 2015 del Ministro dell’Economia e delle Finanze, al fine di attestare la sussistenza dei requisiti previsti per averne diritto, ai sensi dell’articolo 24, comma 3-bis, del TUIR.
L’Inps ricorda che la legge di bilancio 2018 (commi 252 e 253 dell’articolo 1 della legge n. 205 del 2017) ha disposto che, a decorrere dal 1° gennaio 2019, per i figli di età non superiore a 24 anni il limite di reddito complessivo per essere considerati fiscalmente a carico è elevato 4.000 euro (anziché 2.840,51 euro).

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Tutela della maternità – Congedo straordinario per assistenza a familiari disabili

L’Inps, con il messaggio 2 novembre 2018, n. 4074, ha fornito indicazioni in merito ai congedi straordinari fruiti dalle lavoratrici gestanti per l’assistenza al coniuge convivente o a un figlio in condizione di disabilità grave, recependo la sentenza della Corte Costituzionale 23 maggio 2018, n. 158, che ha dichiarato illegittimo l’articolo 24, comma 2, del “Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità”, nella parte in cui non esclude dal computo dei sessanta giorni antecedenti all’inizio del periodo di astensione obbligatoria dal lavoro il periodo di congedo straordinario di cui la lavoratrice gestante abbia fruito per assistere il familiare disabile.
Pertanto, tali periodi di congedo straordinario non rientrano nel computo dei sessanta giorni. L’Inps sottolinea, tuttavia, che la Corte Costituzionale non esclude dal computo dei sessanta giorni tutti i periodi di congedo straordinario, limitando tale esclusione soltanto per quelli sopra indicati.
L’Inps rammenta, inoltre, che tale interpretazione viene estesa alle unioni civili, in base alla legge n. 76/2016, articolo 1, comma 20, laddove prevede che “al solo fine di assicurare l’effettività della tutela dei diritti e il pieno adempimento degli obblighi derivanti dall’unione civile tra persone dello stesso sesso, le disposizioni che si riferiscono al matrimonio e le disposizioni contenenti le parole «coniuge», «coniugi» o termini equivalenti, ovunque ricorrono nelle leggi, negli atti aventi forza di legge, nei regolamenti nonché negli atti amministrativi e nei contratti collettivi, si applicano anche ad ognuna delle parti dell’unione civile tra persone dello stesso sesso”.

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Pensionati all’estero – Avviato l’accertamento di esistenza in vita 2018

Con il messaggio n. 4077 del 2 novembre, l’Inps comunica le istruzioni per l’invio della prova dell’esistenza in vita, cui sono chiamati i pensionati residenti all’estero. Citibank resta l’istituto di credito incaricato del pagamento delle prestazioni pensionistiche all’estero.
L’accertamento generalizzato dell’esistenza in vita verrà condotto in due fasi tra loro cronologicamente distinte in rapporto ai Paesi di residenza dei beneficiari, come risultanti negli archivi della Banca, rimanendo inalterata, anche per quest’anno, la suddivisione delle aree geografiche adottata per la verifica 2017.
La prima fase, che è stata avviata ad ottobre 2018 e terminerà a marzo 2019, riguarderà i trattamenti pensionistici erogati a pensionati residenti in Africa, Australia (Oceania) ed Europa, ad esclusione dei Paesi Scandinavi, dei Paesi dell’Est Europa e degli Stati limitrofi. Le comunicazioni sono state inviate ai pensionati nel corso del mese di ottobre 2018 e i pensionati dovranno far pervenire le attestazioni di esistenza in vita entro il 12 febbraio 2019. Nel caso in cui l’attestazione non sia prodotta, il pagamento della rata di marzo 2019 avverrà in contanti presso le agenzie Western Union del Paese di residenza. In caso di mancata riscossione personale o di mancata produzione dell’attestazione di esistenza in vita entro il 19 marzo 2019, il pagamento delle pensioni sarà sospeso a partire dalla rata di aprile 2019.

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Misure di contrasto alla povertà – Inps, nuovo servizio telefonico automatico “Stato domanda REI”

Conoscere lo stato di avanzamento della domanda del REI diventa più semplice. L’Inps ha rilasciato il nuovo servizio automatico “Stato domanda REI” che consente all’utente di verificare lo stato della sua domanda del Reddito di Inclusione componendo il numero 803 164, gratuito da telefono fisso e il numero 06 164 164 da cellulare.
In una nota pubblicata sul sito istituzionale, l’Istituto pubblico di previdenza avverte che tutti coloro che hanno presentato domanda per percepire il REI e sono in attesa di ricevere i pagamenti possono contattare il Contact Center INPS ed esprimere, in risposta alla voce registrata dell’agente virtuale che chiede a quale dei servizi l’utente è interessato, la necessità di consultare una propria domanda.
Il servizio automatico chiederà all’utente i propri dati anagrafici (nome, cognome e data di nascita) e l’identificativo della pratica presentata. In modo semplice e rapido, il sistema comunicherà all’utente lo stato di lavorazione della pratica e fornirà informazioni relative alla consultazione dei pagamenti.

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SEGNALAZIONI:

Bando Home care premium per la non autosufficienza. Chiuso il bando 2017/18, a breve in uscita il bando 2019

E’ stato procrastinato il termine di validità del “Bando Pubblico Progetto Home Care Premium Assistenza Domiciliare 2017” (e operativo anche sul 2018) fino al 30 giugno 2019. Questo consente di fruire delle prestazioni fino a tale data a coloro che ne sono già beneficiari alla data del 31/12/2018 (e che quindi abbiano presentato domanda entro il 1 novembre 2018 e si siano collocati in posizione utile in una delle graduatorie mensili fino al 1 Dicembre 2018).
Non è più possibile quindi, presentare domanda per il “Progetto HCP edizione 2017” dalla data del 2/11/18 in poi.
I cittadini interessati all’adesione al programma potranno presentare a breve domanda di partecipazione al “Bando Home Care Premium 2019” di imminente pubblicazione sul sito Inps.
Come è noto il bando permette di ricevere contributi e sostegno domicilare alle situazioni di non autosufficienza. E’ finanziato dai fondi ex INPDAP ed è quindi rivolto esclusivamente ai dipendenti o pensionati pubblici con disabilità e non autosufficienti, o ai loro familiari.

Leggi: Comune di Bologna


La Corte dei Conti ha pubblicato i documenti relativi alle spese per l’assistenza e in sanità nell’ambito dei Rapporti sulla Finanza pubblica 2018

Spese per l’assistenza nel 2017 pari a 48,5 miliardi con un incremento del 3,4 per cento su base annua. Le prestazioni monetarie, che rappresentano circa l’80% delle erogazioni complessive, sono risultate pari a 38,2 miliardi (2,2 per cento del Pil e 4,9 per cento della spesa primaria) e sono cresciute del 2,3 per cento su base annua, mentre le Prestazioni sociali in natura sono ammontate a 10,3 miliardi (0,6 per cento del Pil e 1,3 per cento della spesa primaria), oltre 760 milioni (+8 per cento) in più di un anno prima.  Leggi su grusol.it
– Spese per la sanità. Il documento rende disponibili elementi di valutazione sull’efficacia degli strumenti di sostegno alla crescita, controllo e regolazione dei principali settori dell’intervento pubblico, della gestione e della distribuzione del carico fiscale. Leggi su grusol.it

Leggi: Comune di Bologna


Partita sui social la campagna CHAT YOURSELF a supporto dei malati di Alzheimer

E’ partita la campagna di comunicazione social di Chat Yourself, il chatbot promossa da Italia Longeva del Ministero della Salute a supporto dei malati di Alzheimer nelle prime fasi della malattia, a cui alcuni personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo hanno scelto di aderire. La prima testimonial che con slancio e personale coinvolgimento emotivo, essendo la figlia di una malata di Alzheimer, ha dato il la alla campagna è l’opinionista e blogger Selvaggia Lucarelli. Venerdì scorso, in occasione della Giornata Mondiale della Malattia di Alzheimer, ha postato un video ad hoc sui suoi profili Facebook e Twitter (@stanzaselvaggia), in cui si rimanda direttamente al chatbot e alla pagina di chat yourself (@chatyourself).

Leggi: Auser


NEWS:

martedì 20 novembre 2018
7° Healthcare Summit de Il Sole24ore/ Cartabellotta (Gimbe): nella manovra fondi illusori, restano fuori contratti e superticket

Ci sono più luci che ombre nella stesura attuale della legge di Bilancio 2019. Secondo Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, la coperta dei finanziamenti «è talmente corta e i nodi al pettine talmente troppi che è molto difficile definire le priorità». Ma i 40 anni del Servizio sanitario nazionale, afferma nel corso del 7° Healthcare Summit de Il Sole 24 Ore, impongono comunque una riflessione finalizzata «a rilanciare equità e universalismo».
Anche quest’anno il livello delle risorse per la Sanità nei fatti è stazionario se non in arretramento. Quali conseguenze per la sostenibilità del Ssn?
Nel periodo 2010-2019, tra tagli e definanziamento, il SSN ha lasciato per strada circa € 37 miliardi e il fabbisogno sanitario nazionale (FSN) è aumentato dell’1% per anno, percentuale inferiore all’inflazione media annua (+ 1,18%). In altri termini, se l’ormai “consueto” miliardo in più per anno fornisce l’illusione di un minimo sostentamento, in realtà non mantiene neppure il potere d’acquisto. La Manovra porta in dote il miliardo già assegnato per il 2019 dalla precedente legislatura e prevede un incremento del fabbisogno nazionale standard di € 2 miliardi nel 2020 e di € 1,5 miliardi nel 2021, previa sottoscrizione con le Regioni di un nuovo Patto per la Salute. Per il resto, a fronte di un modesto impegno su liste di attesa e borse di studio per specializzandi e futuri medici di famiglia, rimangono fuori dalla Manovra indifferibili priorità per evitare il collasso del SSN: rinnovi contrattuali, sblocco del turnover del personale sanitario, “sdoganamento” dei nomenclatori tariffari dei nuovi LEA, oltre all’eliminazione del superticket.

Leggi: Sanità24, Il Sole 24 Ore


martedì 20 novembre 2018
I workshop di Redattore sociale: giovani caregiver, dipendenze, piazze virtuali

A “Solitudini” tre workshop paralleli (e una sessione plenaria) animano la mattina di sabato 1 dicembre. Dal mobile journalism agli adolescenti che assistono un familiare malato, a come si è modificato il ruolo sociale delle sostanze. Il presidente dell’Ordine assistenti sociali chiude i lavori
dolescenti caregiver, piazze virtuali e dipendenze: tre workshop paralleli (e una sessione in plenaria) animano i lavori della mattina del sabato 1 dicembre declinando e approfondendo il tema, che fa da sfondo del programma della XXIV edizione di Redattore sociale. Tre giorni di confronto tra giornalisti, operatori e studiosi, dal 30 novembre al 2 dicembre, nella sede della Comunità di Capodarco, nelle Marche.

Leggi: Redattore Sociale, 20/11/2018


martedì 20 novembre 2018
Pensioni. Cgil, Governo apra confronto

Ghiselli, unico rimedio al caos che si sta generando
“L’unico rimedio al caos che si sta generando attorno al tema delle pensioni è un serio, trasparente e concreto confronto di merito, quello che il Governo non ha ancora deciso di avviare, non rispondendo alle richieste avanzate dalle organizzazioni sindacali”. È quanto dichiara il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli.
Per il dirigente sindacale “solo attraverso un proficuo confronto si potrebbero valutare i diversi aspetti di una riforma che superi strutturalmente, per tutti, la legge Fornero, andando oltre le misure annunciate, forse utili sul piano mediatico, ma inique e non sostenibili sul piano sociale. Invece, da mesi – sottolinea – imperversano ipotesi e stime, promesse che alimentano aspettative, ma anche disillusioni e timori. Non c’è ancora nulla di concreto sul tavolo, se non le previsioni di spesa contenute nella legge di Bilancio (7 miliardi annui a regime), del tutto insufficienti se si volesse fare solo la metà delle cose ipotizzate”.

Leggi: Inca, 20/11/2018


lunedì 19 novembre 2018
Un diverso punto di vista sulla rigenerazione urbana: partire dalla domanda debole. Le conclusioni del XII Congresso nazionale del SUNIA

Per contrastare il disagio abitativo serve un piano di edilizia pubblica e sociale da attuare con progetti di rigenerazione urbana per una città inclusiva e senza ulteriore consumo di suolo.
Questo è, in estrema sintesi, l’obiettivo che si è dato il SUNIA a chiusura del suo XII congresso nazionale che ha riconfermato Daniele Barbieri alla carica di segretario generale.
Oggi il disagio abitativo è rappresentato non solo dall’altissimo numero degli sfratti per morosità, che segnalano il divario esistente tra l’offerta del mercato e le possibilità della domanda, ma anche dai giovani che non possono spostarsi per cercare opportunità di lavoro o costruirsi un futuro autonomo, dagli studenti fuori sede, dal degrado di molti quartieri popolari e delle periferie urbane.
Bisogna uscire da una visione emergenziale del problema dell’abitare e costruire un progetto pluriennale con finanziamenti certi che leghi insieme: aumento dell’offerta di alloggi a canoni sostenibili dalla domanda debole, rigenerazione e riqualificazione urbana.

Leggi: Sunia, 19/11/2018


lunedì 19 novembre 2018
Legge Bilancio/ Formazione, Patto salute, superticket e patent box. Cosa c’è tra le pieghe degli emendamenti per la Sanità

Più fondi, fino al raddoppio, per i contratti di specializzazione dei medici. Accesso all’aumento del Fsn svincolato dalla sottoscrizione del nuovo Patto per la salute, con cinque mesi di tempo in più per raggiungere l’intesa Stato-Regioni. Abolizione del superticket. Patent box mirato sulla ricerca farmaceutica. Rifinanziamento triennale dei fondi per i farmaci innovativi, più rilancio della tassa di scopo sul fumo per gli oncologici ed estensione dell’accesso ai fondi per le Regioni e le Province autonome. Più soldi per l’edilizia sanitaria e un milione di euro l’anno per la bonifica dei locali pubblici aperti al pubblico. Prescrizioni di medicinali innovativi per il diabete affidata anche ai mmg. Ampliamento degli screening neonatali alle malattie muscolari genetiche, alle immunodeficienze congenite e alle malattie da accumulo lisosomiale. Sono questi i principali emendamenti sanitari che emergono da una prima scrematura del pacchetto di modifiche proposto in V Commissione alla Camera, in sede di analisi della legge di Bilancio (AC. 1334 Governo).

Leggi: Sanità24, Il Sole 24 Ore, 19/11/2018


venerdì 16 novembre 2018
Tumori, in Italia gli anziani guariscono meno che in Europa

“Gli screening anticancro siano estesi fino a 74 anni”. La richiesta al XX Congresso Nazionale AIOM che si apre oggi a Roma. La Presidente Stefania Gori: “Questi esami permettono di scoprire la malattia in fase iniziale”. Nel nostro Paese solo il 37% degli anziani è vivo a un quinquennio dalla diagnosi. Le cause: stili di vita scorretti e minore accesso a terapie efficaci. Successo per il primo progetto per prevenire e vincere le neoplasie in questa popolazione
Ogni giorno in Italia più di 510 nuovi casi di cancro riguardano gli over 70. Il 63% dei pazienti colpiti da tumore è vivo a cinque anni dalla diagnosi, percentuale che pone il nostro Paese al vertice in Europa. Purtroppo non è così per gli anziani, che presentano tassi inferiori alla media continentale. In particolare, gli uomini 65-74enni e le donne over 75 hanno una prognosi peggiore (circa 37%) dei coetanei europei (40%). Le cause? Stili di vita scorretti, minor accesso alle sperimentazioni e alle terapie più efficaci, malattie concomitanti ed esclusione dai programmi di screening, che si fermano a 69 anni. Per questo AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) e Fondazione AIOM, in collaborazione con Senior Italia FederAnziani, hanno realizzato il primo progetto nazionale per prevenire e vincere i tumori negli anziani (“Cancro, la prevenzione non si ferma dopo i 65 anni”), presentato al XX Congresso Nazionale della Società scientifica che si apre oggi a Roma. E lanciano un appello alle Istituzioni.

Leggi: In Salute News, 16/11/2018


venerdì 16 novembre 2018
Anziani al volante: quando lasciare? Rebus patente per gli ultra 70enni

Con l’avanzare dell’età, i riflessi rallentano. I rischi che si corrono e i controlli che bisogna fare. Con i consigli di un medico, una psicologa e un campione di Formula 1
La crudeltà di aprile viene confermata alle ore 20 del giorno 22, domenica. Una pioggia sottile sta spalmando da ore il suo velo sull’asfalto di Milano. Aurelio, classe 1930, al volante, e la moglie Luisa, 1935, tornano da Salsomaggiore sulla loro Fiat Punto. L’auto esce dalla A1 a Melegnano. Sale sul cavalcavia di viale Lucania. In piazzale Bologna, alla fine della discesa, c’è il semaforo. Aurelio lo sa, ma quel giorno la routine s’inceppa: l’auto davanti frena all’improvviso, la Punto inchioda e…
La patente nel cassetto
Su quasi 40 milioni di patenti italiane (dati del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti), il 14 per cento è intestato a ultrasettantenni. La fascia più popolata è quella fra i 70 e i 79 anni (quasi 4 milioni di persone). Gli ottantenni sono il 3,5 per cento (1.351.704). I novantenni lo 0,2 (73.657). L’avventura di Aurelio e Luisa si conclude con un grande spavento e un’ammaccatura sul muso dell’auto. Ma segna un confine. La patente finisce in un cassetto, la Punto viene rottamata. Il mondo gira ormai troppo veloce: Aurelio lo capisce. Si cambia vita.
Gli incidenti stradali
La rinuncia ha profonde conseguenze. Addio libertà di movimento, un altro pezzetto di autonomia che se ne va. Eppure, a volte, è invitabile. La causa principale degli incidenti stradali (174.933 nel 2017, con 3.378 vittime e 246.750 feriti: dati Istat) è il «fattore umano». I rischi vengono soprattutto dai giovani (sotto i 25 anni) e dagli anziani (dai 65 anni in su).

Leggi: Corriere della Sera, 16/11/2018


venerdì 16 novembre 2018
Anziani picchiati e umiliati: la casa di riposo degli orrori nel Pavese, due arresti

I gestori della «Mons. Rastelli» giocavano sull’equivoco usando il nome del fondatore di una nota associazione di pellegrinaggi a Lourdes. Ma dietro quelle finestre c’era l’inferno. In un video un’anziana in carrozzina a testa in giù
Anziani disabili maltrattati e imbottiti di tranquillanti in modo che non dessero fastidio all’interno della casa di riposo. Arriva dal Pavese l’ennesima storia di terrore e vergogna venuta alla luce in una residenza sanitaria. La squadra mobile di Pavia venerdì mattina ha arrestato Giovanni Gastaldo, 67 anni, direttore della struttura, e Davide Montagna, 35 anni, un operatore socio-sanitario della «Casa di Accoglienza Mons. Rastelli», una nota casa di riposo dell’Oltrepò Pavese, a Montebello della Battaglia, che risulta gestita, nel contratto con Ats Pavia, da O.F.T. A.L. Cooperativa sociale di solidarietà (da non confondere con Oftal, Opera Federativa Trasporto Ammalati Lourdes, che ha la sede nazionale a Trino Vercellese: un equivoco voluto, già al centro di azioni legali).
Pesanti le accuse nei confronti dei due arrestati: ripetuti maltrattamenti e gravi lesioni nei confronti degli anziani ospiti della struttura, tutte persone con conclamate disabilità psichiche. Le indagini erano iniziate lo scorso mese di marzo, dopo diverse segnalazioni giunte al commissariato di Voghera da parte dei famigliari, che avevano trovato i loro cari in condizioni sempre più preoccupanti. Le denunce di figli e nipoti su quei lividi e segni sui corpi esili e fragili hanno insospettito gli investigatori.

Leggi: Corriere della Sera, 16/11/2018


venerdì 16 novembre 2018
L’Italia del Rei. Il rischio di un nuovo anno zero per la lotta alla povertà

A vent’anni dalla prima sperimentazione di un Reddito minimo, torna l’incubo del “reset” politico che rischia di mandare in fumo il lavoro fatto sui territori negli ultimi anni. Il reportage di Redattore sociale sul Reddito di inclusione in alcune grandi città dello Stivale. La preoccupazione degli amministratori: “Tutto da rifare?”
Sono passati vent’anni dal primo tentativo di introdurre anche in Italia una misura di contrasto alla povertà assoluta. Era il 1998 e col decreto legislativo n. 237 del 18 giugno, quella che poi verrà ricordata come legge Turco, partiva in 39 comuni italiani la prima sperimentazione del Reddito minimo di inserimento (Rmi) rivolto a 26 mila famiglie povere. Fu il turnover elettorale (con l’arrivo di un governo di centrodestra) a mettere fine in modo prematuro a quella esperienza. Mai nessuna misura successiva è riuscita a bloccare una povertà galoppante che ha raggiunto l’apice proprio nei nostri giorni, con i 5 milioni di poveri assoluti stimati dall’Istat nel 2017. Abbiamo visto passare le diverse Carte acquisti (un contributo di soli 40 euro al mese limitato a minori di 3 anni e over 65) e varie sperimentazioni regionali di sostegno al reddito, quasi sempre col fiato corto, per arrivare al Sostegno per l’inclusione attiva, vera anticamera di quello che diventerà il Reddito di inclusione (Rei) che da luglio 2018 è diventata la prima misura universale, oltre che strutturale, contro la povertà assoluta in Italia. Ci sono voluti 20 anni per raggiungere questo traguardo.

Leggi: Redattore Sociale, 16/11/2018


venerdì 16 novembre 2018
Non solo Rsa: “residenzialità leggera” e nuovi orizzonti dell’assistenza

La non autosufficienza non è una “categoria, ma un insieme sfaccettato di diversi bisogni. E la Rsa non può essere l’unica risposta”: ne parla Vincenza Scaccabarozzi, studiosa esperta di “Abitare leggero”. Cosa significhi, lo spiega al corso della cooperativa Itaca su “I nuovi orizzonti dell’assistenza.
“I bisogni sono tanti e diversi, come diverse con le condizioni di chi non è autosufficiente: la Rsa non può essere l’unica risposta”: a dirlo con certezza e soprattutto con cognizione di causa è Vincenza Scaccabarozzi, che nelle Rsa lavora da 35 anni e oggi ne è direttore responsabile. Porterà la sua esperienza, domani, al corso di formazione promosso dalla cooperativa Itaca su “I nuovi orizzonti dell’assistenza” (Udine e Gorizia Fiere S.p.A., via della Vecchia Filatura 10/1 – Martignacco), dove parlerà di “Rsa aperta e residenzialità leggera”. Un tema che ha studiato a lungo, anche grazie a sette anni di lavoro nei servizi territoriali, durante i quali ha aderito al progetto lombardo “Abitare leggero”, dedicato proprio a questo “nuovo orizzonte” dell’assistenza. A questo ha dedicato poi la sua tesi di Master in “Managment delle Rsa”, presso l’università Liuc di Castellanza, pubblicata poi da ED Editrice Dapero, che proprio in questi giorni sta presentando.

Leggi: Redattore Sociale, 16/11/2018


venerdì 16 novembre 2018
Al via ‘Urbanpromo Progetti per il Paese’

Dal 20 al 23 novembre a Milano 29 convegni su rigenerazione urbana, standard urbanistici, mobilità dolce e ricostruzione
Si terrà dal 20 al 23 novembre, alla Triennale di Milano, la quindicesima edizione dell’evento finale di Urbanpromo. L’edizione 2018 si intitola “Progetti per il Paese” a indicare l’obiettivo e l’intento di rilanciare il grande tema della rigenerazione urbana attraverso la presentazione delle progettualità.
La manifestazione è organizzata dall’Istituto Nazionale di Urbanistica e da Urbit e conferma anche quest’anno la consolidata formula che abbina un ricco programma di convegni a un’esposizione di progetti nel Salone d’Onore della Triennale. Inoltre i progetti di Urbanpromo sono consultabili anche nella gallery online, che di anno in anno li raccoglie e li fa conoscere in tutto il mondo, grazie alla sua versione bilingue.

Leggi: Edilportale, 16/11/2018


mercoledì 14 novembre 2018
Dl Genova: stop condoni edilizi e domani sit-in

L’appello di Legambiente, Associazione nazionale costruttori edili, Cgil, Cisl, Uil, Fillea-Cgil, Filca-Cisl, Feneal-Uil, Anci Marche, Consiglio Nazionale Architetti, Coord. Enea Flc-Cgil, Accademia Kronos, Libera, Rete della Conoscenza, Sigea-Società Italiana di Geologia Ambientale e Symbola:
“Basta condoni edilizi in Italia. Il Senato modifichi il Decreto Genova abolendo le norme salva abusi previste per Ischia e le zone terremotate del Centro Italia. La priorità del nostro Paese deve essere quella di garantire la sicurezza dei cittadini e del territorio”
Domani sit-in ore 9.30 a Piazza Vidoni, vicino a Palazzo Madama per dire no ai condoni
“Basta condoni edilizi in Italia. L’Aula del Senato abbia il coraggio di modificare il Decreto Genova approvando e licenziando un testo che non contenga più quelle norme salva abusi previste per Ischia e per le zone terremotate del Centro Italia. Lo faccia confermando l’approvazione dell’emendamento all’articolo 25, passato ieri sera in Commissione Ambiente e Lavori pubblici, che sopprime il condono nell’isola di Ischia. Ma anche modificando l’articolo 39-ter per evitare, nei comuni terremotati del Centro Italia, di estendere la sanatoria degli abusi fino ad agosto 2016. Il 2003 sia l’ultimo condono! Le tragedie delle ultime settimane, causate da eventi metereologici estremi e dal diffuso dissesto idrogeologico in cui versa il nostro Paese, ci ricordano che la priorità della Penisola deve essere quella di garantire la sicurezza dei cittadini e del territorio avendo il coraggio di chiudere i conti con il passato e con la moda dei condoni. Il Governo e il Parlamento affrontino anche il ritardo assurdo accumulato in 33 anni nella valutazione delle richieste di condono presentate nel 1985, 1994, 2003 che ancora giacciono nei Comuni italiani, stimate in circa 5 milioni, e che aspettano di essere valutate. È una situazione ingiusta nei confronti di chi avrebbe diritto al condono, che non può intervenire per mettere in sicurezza o riqualificare gli edifici, e che non consente di individuare gli edifici abusivi che andrebbero abbattuti evitando di mettere in pericolo la vita delle persone”.

Leggi: Cgil, 14/11/2018


martedì 13 novembre 2018
Residenze per anziani, allarme dei sindacati: Assistenza carente e turni massacranti.

Condizioni di lavoro sempre più pesanti, con conseguenze sulla continuità e sulla qualità dell’assistenza fornita ai pazienti. L’allarme è il risultato di un’indagine condotta dal sindacato Nursind Piemonte su un campione di 10 Rsa a Torino e provincia. “Ogni giorno, in queste strutture, centinaia di infermieri lavorano in condizioni da terzo mondo – dichiara Francesco Coppolella, segretario regionale del sindacato degli infermieri -. Ormi il carico di lavoro impossibile da sostenere, con enormi responsabilità e colleghi continuamente demansionati e svalorizzati”.
La rilevazione
Stando ai dati raccolti dal sindacato, il rapporto infermieri assistiti è il seguente. Mediamente nel turno del mattino un infermiere per 40-60 pazienti. Mediamente nel turno pomeridiano un infermiere per 60-80 pazienti. Per il turno notturno un infermiere per 100-150, con punte di 200 in alcune strutture. “Il tempo dedicato all’assistenza è mediamente solo il 20-30 per cento – spiega Coppolella -. Non solo: il tempo disponibile è assorbito da altre attività a carico del personale. A questo si aggiungono le enormi responsabilità a cui sono sottoposti gli infermieri: spesso non è prevista la presenza della guardia medica, nei prefestivi e nei festivi non ci sono i medici di base, la gestione degli frequenti invii in pronto soccorso, molto frequenti”. E ancora: “Prescrizioni telefoniche, lettura di esami e il conseguente dosaggio di alcuni farmaci sono situazioni che si verificano giornalmente e che mettono l’infermiere in serie difficoltà, costringendolo ad assumersi responsabilità non proprie”.

Leggi: La Stampa, 13/11/2018


martedì 6 novembre 2018
Riunione plenaria del Comitato di Indirizzo e Sorveglianza (C.I.S.) del 30 ottobre 2018

Il 30 ottobre 2018 si è tenuta al Viminale la riunione plenaria del Comitato di Indirizzo e Sorveglianza (C.I.S.). L’Autorità di Gestione, Prefetto Rosetta Scotto Lavina, ha introdotto la seduta informando i partecipanti delle recenti iniziative adottate dopo il suo insediamento.
Al fine di superare le criticità attuative è stata avviata un’azione di sensibilizzazione nei confronti dei Sindaci dei Comuni capofila mirata a garantire un reale potenziamento dei servizi e instaurare un virtuoso ciclo sui territori di riferimento.
Si è dato corso, inoltre, ad un’azione di monitoraggio quali-quantitativa per perseguire un costante aggiornamento dello stato di attuazione del Programma, implementando l’acquisizione di dati e informazioni sui risultati ottenuti con gli interventi finanziati con il Primo riparto finanziario, ormai concluso, e conoscere lo stato di attuazione dei servizi finanziati con il Secondo riparto. L’iniziativa darà occasione agli Ambiti beneficiari di evidenziare quelle best practices realizzate ed eventualmente trasferibili in altri territori.
Nel corso della riunione è stata, altresì, condivisa la necessità di richiedere la proroga del Programma per consentire un ottimale impiego delle risorse disponibili, il completamento delle procedure in atto, nonché la realizzazione dei servizi già programmati.

Leggi: Pac Infanzia e Anziani, 06/11/2018


martedì 6 novembre 2018
Bonus casa, il Governo stima lavori per 9,5 miliardi di euro nel 2019

La relazione al ddl di Bilancio illustra gli effetti della proroga degli incentivi per ristrutturazioni, efficientamento energetico e verde
La proroga delle detrazioni fiscali sugli interventi di ristrutturazione, riqualificazione energetica e sistemazione a verde genererà un aumento dei lavori per un valore complessivo di 9,5 miliardi di euro. Le stime del Governo sono illustrate nella relazione tecnica del disegno di Legge di Bilancio per il 2019.
Il ddl è stato presentato alla Camera il 31 ottobre e il 6 novembre è stato assegnato alla V Commissione Bilancio e Tesoro. A breve inizierà il suo iter, per poi concludere l’approvazione entro la fine dell’anno.
Bonus Ristrutturazioni, gli effetti
Sulla base dei dati di versamento delle ritenute operate da Banche e Poste sui bonifici relativi alle spese di ristrutturazione, nel 2018 2018 l’andamento della spesa è stato simile al 2017. Per il 2019 il Governo stima quindi una spesa complessiva pari a 19,5 miliardi, di cui il 15% (pari a circa 3 miliardi di euro) dovuta alle agevolazioni. La misura costerà 378,4 milioni di euro annui in termini di minor gettito Irpef, ma considerando l’Iva e le imposte pagate a seguito degli interventi si stima un incremento di gettito pari a 66,5 milioni di IVA e di 202,2 milioni di Irpef, Ires e Irap.

Leggi: Edilportale, 06/11/2018


lunedì 29 ottobre 2018
Non autosufficienza: analisi e proposte per un nuovo modello di tutela

Nuovi bisogni e innovazione sociale: come affrontare le sfide della non autosufficienza? Analisi e proposte per un nuovo modello di copertura della LTC che permetta di affrontare e superare le difficoltà dell’attuale sistema di welfare
È ormai largamente diffusa la consapevolezza della necessità di un cambiamento deciso nella governance della copertura di Long Term Care (LTC), così come esiste un generale consenso circa i principi ispiratori di tale cambiamento.
Nell’ottica dell’innovazione sociale da tempo promossa dall’Unione Europea quale percorso per consentire ai sistemi di welfare di intercettare i nuovi bisogni, si propone di seguito un possibile nuovo modello di copertura della LTC che superi la rigida struttura a silos che caratterizza il vigente sistema di welfare, fornendo indicazioni circa la sua concreta fattibilità. Il modello proposto non intende sostituirsi agli Enti locali nella definizione dei modelli assistenziali ma, al contrario, integrarsi con tali modelli e utilizzarne al meglio le potenzialità completando, dove necessario, le necessità di cura in modo organico ed efficace.

Leggi: Il Punto Pensioni e Lavoro, 29/10/2018


DALLE REGIONI:

lunedì 19 novembre 2018
Firenze, 300 euro agli anziani che non riescono a pagare le bollette

Dalla Compagnia di Babbo Natale 105 assegni per un valore complessivo di 31.500 euro agli anziani segnalati dai servizi sociali comunali. I fondi sono stati consegnati stamani nella sede della Fondazione CR Firenze
Dalla Compagnia di Babbo Natale 105 assegni da 300 euro ciascuno (per un importo complessivo di 31.500 euro) per aiutare gli anziani di Firenze, segnalati dai Servizi sociali del Comune, a pagare le utenze domestiche. Li ha consegnati stamani, nella sede della Fondazione CR Firenze, il fondatore e presidente della Compagnia Roberto Giacinti all’Assessore al welfare del Comune di Firenze Sara Funaro alla presenza del Direttore generale della Fondazione Cr Firenze Gabriele Gori. L’iniziativa si colloca infatti all’interno del Bando welfare promosso dalla Fondazione per contrastare la povertà e la fragilità sociale.

Leggi: Redattore Sociale, 19/11/2018


mercoledì 14 novembre 2018
La Toscana e i fondi per abbattere le barriere negli edifici privati

È prassi consolidata che la Regione Toscana stanzi annualmente circa 2 milioni di euro per l’abbattimento delle barriere architettoniche nelle abitazioni delle persone con disabilità ed è accaduto anche nell’ottobre scorso, con l’approvazione di un’apposita Delibera di Giunta Regionale. La cifra complessiva è di 2.323.433 euro, e si compone di 1.323.433 euro di risorse statali per il finanziamento delle domande presentate ai Comuni nel 2016 e di un milione di euro per le domande più recenti
È prassi consolidata che la Regione Toscana stanzi annualmente circa 2 milioni di euro per l’abbattimento delle barriere architettoniche nelle abitazioni delle persone con disabilità. Ed è accaduto anche nell’ottobre scorso, con l’approvazione della Delibera di Giunta Regionale n. 1137, prodotta esattamente il 15 ottobre (Abbattimento Barriere Architettoniche nelle civili abitazioni ai sensi della L.R. 47/91 – Assegnazione risorse).

Leggi: Superando, 14/11/2018


mercoledì 14 novembre 2018
‘La tua salute sempre aggiornata’, in Toscana campagna per promuovere il fascicolo elettronico

La Regione promuove una campagna informativa per far conoscere a tutti questo strumento identitario dei pazienti. L’assessore Saccardi: “Iniziative che si inseriscono nel percorso nazionale e regionale verso la Sanità Digitale”
Fascicolo sanitario elettronico, sono ancora in pochi a conoscerlo, e ancora meno a usarlo in tutte le sue possibili applicazioni. Per questo la Regione Toscana ha deciso di lanciare una campagna dal titolo “La tua salute sempre aggiornata e disponibile”, per farlo conoscere a tutti i cittadini toscani. Nell’occasione, al FSE viene dedicato un nuovo sito web, e sono molto aumentate le funzioni a disposizione dei cittadini. Queste novità fanno parte del percorso di rinnovamento e potenziamento dei servizi online di sanità digitale.
“Il Fascicolo sanitario elettronico – dice Stefania Saccardi, assessore al diritto alla salute – è un pilastro all’interno delle iniziative che si inseriscono nel percorso nazionale e regionale verso la Sanità Digitale, e contribuisce a migliorare qualità ed efficienza dei servizi sanitari erogati. Se siamo arrivati a questo risultato, è perché questo è il frutto di un lavoro veramente corale della nostra sanità: dall’operatore di sportello che attiva la tessera sanitaria elettronica del cittadino, ai medici e infermieri che registrano e firmano elettronicamente le informazioni sanitarie nei vari sistemi informativi delle Asl, ai tecnici informatici che collegano i vari sistemi e consentono l’invio dei dati al livello regionale, agli operatori dell’help-desk regionale, che aiutano i cittadini quando qualcosa magari non va come dovrebbe, rispondendo al numero verde dedicato. Il claim che abbiamo scelto, “La tua salute sempre aggiornata e disponibile”, rappresenta perfettamente la sintesi del servizio che abbiamo messo a disposizione di tutti”.

Leggi: Redattore Sociale, 14/11/2018


IN AGENDA:

Bologna – 28 – 29 novembre 2018 – Forum Non Autosufficienza

La X edizione del Forum della Non Autosufficienza (e dell’autonomia possibile), si svolge a Bologna Centro Congressi Savoia Hotel, dal 28 al 29 novembre 2018.
L’evento è diventato negli anni il punto di riferimento nazionale per i professionisti e gli operatori dei servizi alla persona.
Il Programma offre un ricco numero di convegni e workshop con argomenti dedicati ai vari ambiti operativi, con materie interessanti, concrete e attuali che certamente forniscono contributi, approfondimenti e soluzioni di immediata utilità nell’operare quotidiano. La sessione convegnistica è strutturata in sessioni plenarie e workshop. Una lettura a 360° dell’orizzonte di fronte a tutti coloro che si occupano di lavoro di cura.
Evento accreditato per la formazione continua degli assistenti sociali

Leggi: nonautosufficienza.it


Milano – 29 novembre 2018 Convegno Oasi – Cergas 40 anni insieme: le evidenze per il futuro

A 40 anni dalla nascita del SSN e del CERGAS, il Convegno OASI 2018 sarà un’occasione per discutere i risultati raggiunti dal 1978 al 2018, lo stato dell’arte della sanità italiana di oggi, le sfide e le prospettive che ci attendono nei prossimi 40 anni.
Oltre alle evidenze del Rapporto OASI, il volume che dal 2000 monitora e interpreta i cambiamenti in atto nelle politiche sanitarie e nel management delle aziende sanitarie pubbliche e private, è in programma una tavola rotonda con i Ministri della Salute che hanno contribuito in maniera particolare allo sviluppo del SSN.
L’evento è aperto a policymaker nazionali e regionali e a tutti i membri delle direzioni strategiche delle aziende sanitarie pubbliche e private, ai membri degli staff aziendali e a tutti i professionisti, alla stampa e agli opinion maker, ai dirigenti e agli operatori sanitari e amministrativi interessati.
La partecipazione è gratuita previa registrazione online.

Leggi: Sda Bocconi


Capodarco – Fermo – 30 novembre 2 dicembre – “Solitudini”, XXIV edizione dell’appuntamento formativo per giornalisti curato da Redattore Sociale
Nella sua dimensione “collettiva” la solitudine esclude e produce trasformazioni sociali, economiche e politiche molto profonde. La sfida di questo tempo appare, dunque, quella di creare le basi di un “nuovo stare insieme”. Il seminario di formazione per giornalisti di Capodarco, organizzato da Redattore sociale, dedica la XXIV edizione al tema delle “Solitudini”. L’appuntamento per i giornalisti (ma aperto a tutti) è dal 30 novembre al 2 dicembre, nella consueta sede della Comunità di Capodarco, nelle Marche.

Leggi: Redattore Sociale


Roma – 6 dicembre 2018 – Comunità S. Egidio – La riorganizzazione dei servizi territoriali per gli anziani fragili: la proposta del Gruppo di Lavoro “Active Ageing” della SItI Lazio

A cura del Gruppo di Lavoro (GdL) Active Ageing della Società Italiana di Igiene e medicina Preventiva – sezione regionale del Lazio


Bologna – 6 dicembre 2018 – Convegno “Ausili tecnologici: verso l’appropriatezza e l’efficacia nella fornitura”.

Il nuovo Nomenclatore degli ausili compreso nei LEA non è davvero “nuovo” dal momento che è formalmente in vigore dal marzo 2017: tuttavia questa normativa sanitaria che sulla carta costituisce un’innovazione importante, stenta ad avere un’attuazione adeguata, poiché presenta notevoli incognite applicative per il personale clinico e quello amministrativo, con inevitabili conseguenze negative per gli utenti finali. In assenza di linee-guida nazionali, ogni Regione – o più spesso ogni Azienda USL – sta cercando di sviluppare percorsi attuativi che però evidenziano diverse criticità, non tanto o non solo di carattere strettamente normativo, quanto legate ad una appropriata traduzione pratica dei principi e direttive del Nomenclatore. Le maggiori incertezze si concentrano probabilmente nel settore degli ausili tecnologici (ICT).

Leggi: Rete Caad


Bari 22-25 gennaio 2019 – Convocato XVIII Congresso Nazionale CGIL

La decisione è stata assunta dal Comitato direttivo del sindacato, riunitosi il 10 marzo scorso, che ha eletto la commissione politica, composta da 52 membri più i componenti la segreteria nazionale, e votato la delibera che dà il via al percorso congressuale.
Tra il 5 aprile e il 18 maggio è previsto lo svolgimento di circa 1500 assemblee generali che si terranno nei luoghi di lavoro su tutto il territorio nazionale. Dal 20 giugno al 5 ottobre si svolgeranno, invece, le assemblee congressuali di base. A seguire e fino al 31 ottobre si terranno i congressi delle Camere
del lavoro e delle categorie territoriali.
I congressi delle strutture regionali avranno inizio il 5 novembre e si dovranno concludere entro il 24 dello stesso mese. A seguire, dal 26 novembre al 20 dicembre, si svolgeranno i congressi delle categorie nazionali dei lavoratori attivi e quello del sindacato dei pensionati della Cgil, che si terrà dal 7 al 12 gennaio del 2019. Il percorso congressuale si concluderà a Bari, presso la Fiera del Levante, dove dal 22 al 25 gennaio avrà luogo il XVIII Congresso della Cgil nazionale.

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IN EVIDENZA:

 Estratto contributivo dei dipendenti pubblici

Inps ha presentato il progetto di sistemazione
L’Inps ha presentato il progetto di sistemazione dell’estratto contributivo dei dipendenti pubblici. I contenuti del progetto, finalizzato alla completa definizione delle posizioni assicurative dei lavoratori delle pubbliche amministrazioni, sono stati illustrati il 13 novembre, a Roma, in conferenza stampa.
Presenti all’incontro, organizzato a Palazzo Wedekind, il Presidente Inps Tito Boeri, il Direttore Generale Gabriella Di Michele, il Direttore centrale Entrate e recupero crediti Maria Sandra Petrotta, la dirigente della posizione assicurativa gestione pubblica Nunziatina De Nigris e il responsabile del progetto “Estratto conto dipendenti pubblici” Domenico De Fazio.
Questo progetto consentirà, entro la fine dell’anno, l’apertura del servizio online “La mia pensione futura” a un primo gruppo di 500mila dipendenti pubblici appartenenti agli enti locali e, successivamente, a tutti i restanti contribuenti.
Nel corso dell’incontro, inoltre, sono state presentate le nuove platee coinvolte dall’invio di un prossimo lotto di buste arancioni e sono state fornite informazioni sull’invio dell’estratto conto cartaceo agli iscritti alla Cassa Pensioni Insegnanti (CPI).

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Pensionati all’estero – Attribuzione e revoca detrazioni per carichi familiari

Con il messaggio n. 4191 del 9 novembre, l’Inps fornisce le indicazioni sull’attribuzione e revoca delle detrazioni per carichi familiari (periodo di imposta 2019) per i pensionati residenti all’estero, in Paesi che assicurano un adeguato scambio di informazioni, rammentando che in base  alle norme vigenti occorre presentare annualmente apposita domanda all’Istituto riferita a ciascun periodo d’imposta, ai sensi dell’articolo 2 del decreto 21 settembre 2015 del Ministro dell’Economia e delle Finanze, al fine di attestare la sussistenza dei requisiti previsti per averne diritto, ai sensi dell’articolo 24, comma 3-bis, del TUIR.
L’Inps ricorda che la legge di bilancio 2018 (commi 252 e 253 dell’articolo 1 della legge n. 205 del 2017) ha disposto che, a decorrere dal 1° gennaio 2019, per i figli di età non superiore a 24 anni il limite di reddito complessivo per essere considerati fiscalmente a carico è elevato 4.000 euro (anziché 2.840,51 euro).

Leggi:  Inca


Tutela della maternità – Congedo straordinario per assistenza a familiari disabili

L’Inps, con il messaggio 2 novembre 2018, n. 4074, ha fornito indicazioni in merito ai congedi straordinari fruiti dalle lavoratrici gestanti per l’assistenza al coniuge convivente o a un figlio in condizione di disabilità grave, recependo la sentenza della Corte Costituzionale 23 maggio 2018, n. 158, che ha dichiarato illegittimo l’articolo 24, comma 2, del “Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità”, nella parte in cui non esclude dal computo dei sessanta giorni antecedenti all’inizio del periodo di astensione obbligatoria dal lavoro il periodo di congedo straordinario di cui la lavoratrice gestante abbia fruito per assistere il familiare disabile.
Pertanto, tali periodi di congedo straordinario non rientrano nel computo dei sessanta giorni. L’Inps sottolinea, tuttavia, che la Corte Costituzionale non esclude dal computo dei sessanta giorni tutti i periodi di congedo straordinario, limitando tale esclusione soltanto per quelli sopra indicati.
L’Inps rammenta, inoltre, che tale interpretazione viene estesa alle unioni civili, in base alla legge n. 76/2016, articolo 1, comma 20, laddove prevede che “al solo fine di assicurare l’effettività della tutela dei diritti e il pieno adempimento degli obblighi derivanti dall’unione civile tra persone dello stesso sesso, le disposizioni che si riferiscono al matrimonio e le disposizioni contenenti le parole «coniuge», «coniugi» o termini equivalenti, ovunque ricorrono nelle leggi, negli atti aventi forza di legge, nei regolamenti nonché negli atti amministrativi e nei contratti collettivi, si applicano anche ad ognuna delle parti dell’unione civile tra persone dello stesso sesso”.

Leggi: Inca


Pensionati all’estero – Avviato l’accertamento di esistenza in vita 2018

Con il messaggio n. 4077 del 2 novembre, l’Inps comunica le istruzioni per l’invio della prova dell’esistenza in vita, cui sono chiamati i pensionati residenti all’estero. Citibank resta l’istituto di credito incaricato del pagamento delle prestazioni pensionistiche all’estero.
L’accertamento generalizzato dell’esistenza in vita verrà condotto in due fasi tra loro cronologicamente distinte in rapporto ai Paesi di residenza dei beneficiari, come risultanti negli archivi della Banca, rimanendo inalterata, anche per quest’anno, la suddivisione delle aree geografiche adottata per la verifica 2017.
La prima fase, che è stata avviata ad ottobre 2018 e terminerà a marzo 2019, riguarderà i trattamenti pensionistici erogati a pensionati residenti in Africa, Australia (Oceania) ed Europa, ad esclusione dei Paesi Scandinavi, dei Paesi dell’Est Europa e degli Stati limitrofi. Le comunicazioni sono state inviate ai pensionati nel corso del mese di ottobre 2018 e i pensionati dovranno far pervenire le attestazioni di esistenza in vita entro il 12 febbraio 2019. Nel caso in cui l’attestazione non sia prodotta, il pagamento della rata di marzo 2019 avverrà in contanti presso le agenzie Western Union del Paese di residenza. In caso di mancata riscossione personale o di mancata produzione dell’attestazione di esistenza in vita entro il 19 marzo 2019, il pagamento delle pensioni sarà sospeso a partire dalla rata di aprile 2019.

Leggi: Inca


Misure di contrasto alla povertà – Inps, nuovo servizio telefonico automatico “Stato domanda REI”

Conoscere lo stato di avanzamento della domanda del REI diventa più semplice. L’Inps ha rilasciato il nuovo servizio automatico “Stato domanda REI” che consente all’utente di verificare lo stato della sua domanda del Reddito di Inclusione componendo il numero 803 164, gratuito da telefono fisso e il numero 06 164 164 da cellulare.
In una nota pubblicata sul sito istituzionale, l’Istituto pubblico di previdenza avverte che tutti coloro che hanno presentato domanda per percepire il REI e sono in attesa di ricevere i pagamenti possono contattare il Contact Center INPS ed esprimere, in risposta alla voce registrata dell’agente virtuale che chiede a quale dei servizi l’utente è interessato, la necessità di consultare una propria domanda.
Il servizio automatico chiederà all’utente i propri dati anagrafici (nome, cognome e data di nascita) e l’identificativo della pratica presentata. In modo semplice e rapido, il sistema comunicherà all’utente lo stato di lavorazione della pratica e fornirà informazioni relative alla consultazione dei pagamenti.

Leggi: Inca


SEGNALAZIONI:

Bando Home care premium per la non autosufficienza. Chiuso il bando 2017/18, a breve in uscita il bando 2019

E’ stato procrastinato il termine di validità del “Bando Pubblico Progetto Home Care Premium Assistenza Domiciliare 2017” (e operativo anche sul 2018) fino al 30 giugno 2019. Questo consente di fruire delle prestazioni fino a tale data a coloro che ne sono già beneficiari alla data del 31/12/2018 (e che quindi abbiano presentato domanda entro il 1 novembre 2018 e si siano collocati in posizione utile in una delle graduatorie mensili fino al 1 Dicembre 2018).
Non è più possibile quindi, presentare domanda per il “Progetto HCP edizione 2017” dalla data del 2/11/18 in poi.
I cittadini interessati all’adesione al programma potranno presentare a breve domanda di partecipazione al “Bando Home Care Premium 2019” di imminente pubblicazione sul sito Inps.
Come è noto il bando permette di ricevere contributi e sostegno domicilare alle situazioni di non autosufficienza. E’ finanziato dai fondi ex INPDAP ed è quindi rivolto esclusivamente ai dipendenti o pensionati pubblici con disabilità e non autosufficienti, o ai loro familiari.

Leggi: Comune di Bologna


La Corte dei Conti ha pubblicato i documenti relativi alle spese per l’assistenza e in sanità nell’ambito dei Rapporti sulla Finanza pubblica 2018

Spese per l’assistenza nel 2017 pari a 48,5 miliardi con un incremento del 3,4 per cento su base annua. Le prestazioni monetarie, che rappresentano circa l’80% delle erogazioni complessive, sono risultate pari a 38,2 miliardi (2,2 per cento del Pil e 4,9 per cento della spesa primaria) e sono cresciute del 2,3 per cento su base annua, mentre le Prestazioni sociali in natura sono ammontate a 10,3 miliardi (0,6 per cento del Pil e 1,3 per cento della spesa primaria), oltre 760 milioni (+8 per cento) in più di un anno prima.  Leggi su grusol.it
– Spese per la sanità. Il documento rende disponibili elementi di valutazione sull’efficacia degli strumenti di sostegno alla crescita, controllo e regolazione dei principali settori dell’intervento pubblico, della gestione e della distribuzione del carico fiscale. Leggi su grusol.it

Leggi: Comune di Bologna


Partita sui social la campagna CHAT YOURSELF a supporto dei malati di Alzheimer

E’ partita la campagna di comunicazione social di Chat Yourself, il chatbot promossa da Italia Longeva del Ministero della Salute a supporto dei malati di Alzheimer nelle prime fasi della malattia, a cui alcuni personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo hanno scelto di aderire. La prima testimonial che con slancio e personale coinvolgimento emotivo, essendo la figlia di una malata di Alzheimer, ha dato il la alla campagna è l’opinionista e blogger Selvaggia Lucarelli. Venerdì scorso, in occasione della Giornata Mondiale della Malattia di Alzheimer, ha postato un video ad hoc sui suoi profili Facebook e Twitter (@stanzaselvaggia), in cui si rimanda direttamente al chatbot e alla pagina di chat yourself (@chatyourself).

Leggi: Auser


NEWS:

martedì 13 novembre 2018
Il valore dei caregiver familiari

Più volte è stato detto che in Italia i caregiver familiari – coloro che prestano assistenza in modo gratuito a una persona cara in situazione di non autosufficienza – vivono un vero e proprio paradosso, essendo cioè figure centrali e di riferimento in ogni fase dell’assistenza, senza però avere ancora riconoscimenti legislativi. Ad essi saranno dedicati nei prossimi giorni a Roma due importanti incontri, domani, 13 novembre, a cura della Consulta per le Politiche in favore delle Persone con Disabilità del Municipio Roma 1 Centro, e giovedì 15, a cura dell’AST (Associazione Sclerosi Tuberosa)
Quando si parla di caregiver familiare, è ormai ben noto, ai Lettori di «Superando.it», trattarsi di colui – ma più spesso colei – che presta assistenza in modo gratuito a una persona cara in situazione di non autosufficienza.
Più volte è stato detto e scritto efficacemente che i caregiver in Italia vivono un vero e proprio paradosso, essendo cioè figure centrali e di riferimento in ogni fase dell’assistenza, senza però avere ancora alcuna collocazione né riconoscimento legislativo, nonostante i vari tentativi di questi anni di condurre in porto delle norme che se ne occupassero.

Leggi: Superando, 13/11/2018


martedì 13 novembre 2018
Il 7° Healthcare Summit de «Il Sole 24 Ore» a Roma il 20 novembre 2018. Diretta streaming su Sanità24

Le sfide del Servizio sanitario nazionale tra universalismo, innovazione e sostenibilità alla luce della Manovra 2019, le sinergie tra Health Tech e Pharma e la digitalizzazione dei processi per un’assistenza 4.0 tra ospedali e territorio. Questi i principali temi che saranno affrontati nel corso della settima edizione dell’Healthcare summit de Il Sole 24 Ore, che martedì 20 novembre torna a Roma, presso la sede Roma Eventi Fontana di Trevi. L’evento -punto di riferimento in Italia per i rappresentanti del settore sanitario e farmaceutico e delle istituzioni – è organizzato in collaborazione con Il Sole 24 ORE e Sanità24, con il patrocinio del Ministero della Salute e con la partnership di DLA Piper, Gilead, KPMG, Philips, Assobiomedica, Fasi e Farmindustria. L’evento potrà essere seguito anche in diretta streaming su Sanità24.

Leggi: Sanità 24, Il Sole 24 Ore, 13/11/2018


martedì 13 novembre 2018
La preoccupazione del Terzo Settore: il Governo si è dimenticato di noi?

«Siamo molto preoccupati perché nel testo della Legge di Bilancio in discussione in Parlamento, non troviamo le nostre richieste sugli adeguamenti della normativa fiscale del Terzo Settore. Si tratta di questioni di grandissima importanza per l’operatività di oltre 340.000 organizzazioni. Avevamo apprezzato, in tal senso, le assicurazioni fornite dal ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Di Maio nel corso dell’ultima assemblea del Forum, nonché le dichiarazioni del sottosegretario Durigon. Purtroppo, ad oggi, non vediamo nei testi in discussione alle Camere le misure fiscali richieste».
Così Claudia Fiaschi, portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore – organismo cui aderisce anche la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Hndicap) – lancia l’allarme in una nota sul futuro di tante Associazioni e Cooperative che operano nel mondo del Terzo Settore.
«Sono norme – prosegue Fiaschi – che toccano soprattutto le attività del volontariato e dell’associazionismo di promozione sociale che avevano già avuto l’approvazione delle commissioni di Camera e Senato, ma che non erano entrate nel Decreto Correttivo varato prima dell’estate, per ragioni più che altro di natura formale. Se non approvate, le Associazioni di volontariato non potranno più autofinanziarsi, diversamente da quanto consentito in precedenza con la Legge Quadro sul Volontariato 266/91. Altrettanto importante è la richiesta di aumentare la possibilità di avvalersi di lavoratori nelle Associazioni di Promozione Sociale. Una correzione necessaria, questa, per consentire a tante organizzazioni, come quelle che operano nel campo della disabilità e non autosufficienza, di poter continuare a fornire il loro sostegno alle persone fragili e in condizioni di marginalità».

Leggi: Superando, 13/11/2018


martedì 13 novembre 2018
L’Italia primeggia in salute, ma per salvarsi servono prevenzione e innovazione

Prevenzione più Innovazione, uguale Valore. Questa l’equazione su cui deve puntare il sistema sanitario italiano, se vuole uscire dalle secche delle disparità regionali e vincere la scommessa della sostenibilità. Il messaggio arriva dal XIII Rapporto Meridiano Sanità, elaborato da The European House-Ambrosetti e presentato oggi a Roma. Un Report da cui l’Italia esce comunque, e a sorpresa, “bene”: secondo il Meridiano Sanità Index – elaborato ogni anno per fornire una valutazione multidimensionale delle performance del Ssn in un confronto europeo – considerando lo stato di salute della popolazione, il Paese passa dal terzo al primo posto in Europa. Sotto la lente, aspettativa di vita, tassi di mortalità, indice dei fattori di rischio per gli adulti e tasso di prevalenza standardizzato per patologie croniche ad alto impatto. Decisamente meno bene, e qui si accende la spia prevenzione, l’indice dei fattori di rischio per i bambini, su cui occorre incidere, avvisano gli estensori del report, a cominciare da stili di vita e abitudini alimentari e comportamentali.

Leggi: Sanità 24, Il Sole 24 Ore, 13/11/2018


lunedì 12 novembre 2018
Istat: 6 milioni di persone rinunciano alle visite mediche per attesa o soldi

Audizione Istat alla Camera. La rinuncia ad accertamenti specialistici per problemi di liste di attesa riguarda circa 2 milioni di persone (3,3% della popolazione), mentre sono oltre 4 milioni le persone che vi rinunciano per motivi economici (6,8%)
“La rinuncia a visite o accertamenti specialistici per problemi di liste di attesa complessivamente riguarda circa 2 milioni di persone (3,3% dell’intera popolazione), mentre sono oltre 4 milioni le persone che vi rinunciano per motivi economici (6,8%)”. Lo ha sottolineato l’Istat nel corso dell’audizione sulla manovra davanti alle commissioni Bilancio riunite alla Camera.
Le liste di attesa inducono a rinunciare alle citate prestazioni quasi il 5% di coloro che hanno un’età compresa tra i 45 e i 64 anni e il 4,4% degli ultrasessantacinquenni”, si legge nel documento consegnato in commissione.
Inoltre “tra quanti dichiarano che le risorse economiche della famiglia sono scarse o insufficienti l’incidenza della rinuncia alle prestazioni specialistiche è complessivamente pari al 5,2%, a fronte dell’1,9% tra le famiglie che dichiarano di avere risorse ottime o adeguate. Sono forti le differenze territoriali tra Nord e Centro-Sud. La percentuale più bassa si rileva infatti nel Nord-est (2,2%) e la più elevata nelle Isole (4,3%). Distinguendo le prestazioni sanitarie, la rinuncia per liste di attesa è più frequente per le visite specialistiche (2,7%) rispetto agli accertamenti specialistici (1,6%).

Leggi: Redattore Sociale, 12/11/2018


lunedì 12 novembre 2018
Riconoscere gli ausili come strumento di cittadinanza

«Sarà un evento quanto mai utile ad aprire un confronto costruttivo e propositivo con le Istituzioni, per costruire percorsi condivisi, che abbiano come unico obiettivo quello di riconoscere gli ausili come strumenti di cittadinanza e non invece come meri strumenti di compensazione della menomazione»: così Vincenzo Falabella, presidente della FAIP (Federazione Associazioni Italiane Paratetraplegici), presenta l’incontro intitolato “LEA e Nomenclatore Tariffario. Dagli ausili monouso al pieno Diritto di Cittadinanza per le Persone con disabilità”, che si terrà il 12 dicembre prossimo a Bologna
«Questo evento rientra tra quelli che la nostra Federazione, in collaborazione con le Associazioni locali, sta organizzando sui singoli territori regionali, per trasferire formazione e informazione ai cittadini sullo stato dell’arte del Nomenclatore Tariffario di Protesi e Ausili e più in generale sui LEA (Livelli Essenziali di Assistenza)»: lo dichiara Vincenzo Falabella, presidente della FAIP (Federazione Associazioni Italiane Paratetraplegici), a proposito dell’incontro intitolato LEA e Nomenclatore Tariffario. Dagli ausili monouso al pieno Diritto di Cittadinanza per le Persone con disabilità, che si terrà esattamente tra un mese, nella mattinata del 12 dicembre, all’Hotel Savoia di Bologna, organizzato in collaborazione con l’AUS Montecatone (Associazione Utenti Unità Spinale Montecatone) e con l’Associazione Paraplegici tra e per Medullolesi dell’Emilia Romagna.

Leggi: Superando, 12/11/2018


venerdì 9 novembre 2018
Salute mentale: il ruolo del volontariato e delle famiglie

Nelle strutture e nelle comunità, volontariato e famiglie costruiscono relazioni, restituiscono dignità, offrono competenze.
Riproponiamo l’intervento di Giovanni Fiori, dell’associazione Immensa…mente al corso di formazione per giornalisti “Salute mentale, l’informazione che fa male e l’informazione che fa bene”, organizzato dai CSV del Lazio il 20 ottobre 2018.
È nelle più belle poesie della nostra letteratura il modo migliore per presentare il volontariato. In questa nostra epoca dominata dall’egoismo, dall’odio, dalla violenza, governata esclusivamente dall’interesse economico, dove umanità, solidarietà sono spesso parole vuote, con una guerra sempre in corso in qualche parte del mondo, credo, veramente, che il volontariato, il gesto del volontario, sia paragonabile ad un brano di poesia. Il brano di una poesia scritta da giovani e vecchi poeti della vita quotidiana, che hanno scelto e vogliono affermare un modo di vivere diverso. Vogliono promuovere una coscienza collettiva che faccia intendere e sperimentare la solidarietà come elemento necessario per la costruzione dei rapporti tra gli uomini e tra i popoli.
Ma le poesie sono più fortunate del volontariato, sono scritte sui libri, le più belle sono ricordate a memoria, mentre del volontariato c’è solo qualche flebile traccia tra gli scritti e quasi nessuna traccia nella memoria collettiva. Una grande figura del giornalismo americano, Philip Graham, editore del Washington Post, diceva che “il giornalismo è la prima stesura della storia” e forse è per questo che nella storia non si trova traccia del volontariato, perché i giornalisti non ne parlano. Eppure il volontariato è ben presente nella nostra società.

Leggi: Reti Solidali, 09/11/2018


giovedì 8 novembre 2018
Firenze, al via assistenza domiciliare integrata per gli anziani

Nuove forme di assistenza domiciliare per gli anziani fiorentini, che potranno ricevere un’assistenza sociale e infermieristica insieme. In arrivo 900 nuovi pacchetti di servizi sociosanitari personalizzati che interesseranno circa 400 anziani
Nuove forme di assistenza domiciliare per gli anziani fiorentini. Grazie a un protocollo firmato dal Comune di Firenze con Asl e cooperative di servizi, gli over 65 non autosufficienti potranno ricevere gratuitamente a casa operatori sociali specializzati anche in servizi infermieristici. Una figura unica per due ruoli diversi per la prima volta in città. Nello specifico, sono in arrivo 900 nuovi pacchetti di servizi sociosanitari personalizzati che interesseranno circa 400 anziani, che si aggiungono a quelli che già usufruiscono del servizio di assistenza a casa (che sono in tutto oltre 9mila di cui oltre 8mila ricevono assistenza infermieristica e circa 1300 all’anno usufruiscono dell’assistenza sociale, finora separate).
“È un protocollo importante che arriva a conclusione di un lungo lavoro di concertazione e sinergia con i sindacati – ha detto l’assessore al Welfare Sara Funaro -, che consente di far iniziare sul nostro territorio un nuovo servizio di assistenza sociosanitaria integrata a domicilio, con cui daremo risposte più adeguate ai bisogni dei nostri anziani over 65 non autosufficienti, che vivono in famiglia”. “Il protocollo, reso possibile grazie anche alla collaborazione dell’Azienda Usl Toscana Centro e dalla Società della salute, oltre a consentire di avere per la prima volta un’assistenza domiciliare integrata tra quella sociale e quella sanitaria, tutela gli operatori sociosanitari attualmente impiegati – ha spiegato l’assessore”.

Leggi: Redattore Sociale, 08/11/2018


mercoledì 7 novembre 2018
Stress. Oms, è il male del secolo – Un lavoratore su 5 ne soffre

Lo stress è una epidemia, in Italia ne soffrono nove persone su dieci, negli Stati Uniti il 40% della popolazione ammette di sentirsi più stressato dell’anno precedente. Secondo l’Oms è questo il male del secolo. In occasione della Giornata per la consapevolezza dello stress del 7 novembre gli esperti ne parlano e danno consigli per affrontare questo grave disagio.
Il disturbo può presentarsi con spossatezza, depressione, mal di testa, attacchi di panico, ansia, insonnia, variazioni di peso, caduta dei capelli, tic. E colpisce con i suoi sintomi sia nella vita privata che nel lavoro. Secondo un recente studio di Assosalute, l’85% degli italiani nell’ultimo semestre presenta disturbi legati allo stress. Una ricerca dell’Anxiety and Depression Association of America dice che circa 40 milioni di americani, il 18% della popolazione, hanno un disturbo d’ansia.
Uno studio congiunto del Center for Emotional Intelligence e del Child Study Center dell’Università di Yale e di Lipsia, riportato dal The New York Times, ha sottolineato come un lavoratore su 5, il 20% circa del totale, sia a serio rischio burnout. Una sindrome definita anche “dell’esaurimento da lavoro” che rappresenta la risposta violenta ad uno stress psico-fisico cronico e persistente. Per la Cbs addirittura il 3-4% dell’intera popolazione soffre seriamente di disturbi psichici legati allo stress.

Leggi: Inca, 07/11/2018


mercoledì 7 novembre 2018
La vita come un romanzo, gli anziani si raccontano in 13 scatti

Tredici scatti in bianco e nero e un libro di memorie per raccontare la storia di quindici ospiti delle Residenze per anziani presenti sul territorio comunale di Bagno a Ripoli
C’è Ada Pieraccioni, ritratta a 23 anni, quando poté votare per la prima volta e – con indosso “il vestito della festa” – scelse la Repubblica. C’è Clarice Marrucci, classe 1931, immortalata all’età di 4 anni al Parterre con la sua famiglia che all’epoca fece scalpore per la differenza di età tra il babbo ottantenne e la madre quarantenne. Ci sono Geraldo Badini, giovanissimo nella divisa degli Alpini e con il paracadute, e Vittorio Tognaccini, sorridente il giorno delle nozze con la sua Lorena. Ci sono Fiorenza Bracci, parrucchiera delle Cure classe 1932, ritratta sulla Lambretta che da giovane “all’avanguardia” guidava “alla maniera degli uomini”, e la scandiccese Fernanda Cecchini del ’25, immortalata non ancora ventenne poco prima che la scheggia di una bomba la ferisse gravemente al braccio durante il secondo conflitto mondiale.
Tredici scatti in bianco e nero e un libro di memorie per raccontare la storia di quindici ospiti delle Residenze per anziani presenti sul territorio comunale di Bagno a Ripoli, i protagonisti del progetto “Immagini e parole: la vita diventa romanzo” organizzato dal Comune di Bagno a Ripoli e ideato e curato da Beatrice Rovai, assistente sociale e fotografa per passione, e dalla vicesindaca con delega al welfare Ilaria Belli. L’antologia di racconti autobiografici, in cui fotografia e narrazione scritta vanno a braccetto, sarà presentata al pubblico sabato 10 novembre alle 10 all’Oratorio di Santa Caterina delle Ruote a Ponte a Ema alla presenza delle autrici, del sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini e degli anziani protagonisti del progetto.

Leggi: Redattore Sociale, 07/11/2018


DALLE REGIONI:

domenica 11 novembre 2018
Potenza, truffe anziani: ecco come evitarle

Se n’è parlato ad Avigliano: tutte le raccomandazioni
Diffidare degli sconosciuti e al minimo sospetto non esitare a lanciare l’allarme alle forze dell’ordine. In sintesi è stato questo il contenuto di un incontro che si è tenuto ad Avigliano sul tema delle truffe in cui sempre più spesso incappano le persone anziane. Gli ultimi episodi solo per citarne alcuni a Chiaromonte e Pignola. Nel primo caso una 23enne rumena, poi arrestata dai carabinieri, con una serie di raggiri entra in un’abitazione e con l’ausilio di una complice sottrae a due anziani coniugi 12 mila euro e una carta postepay. Invece a Pignola alcuni truffatori inscenando il trucco del falso avvocato avevano fatto credere che il figlio degli anziani aveva causato un brutto incidente. Per tirarlo fuori dai guai servivano 8 mila euro. La signora non possedendo in casa la somma richiesta si è precipitata all’ufficio postale prelevando 3 mila euro. Insomma per porre un freno a truffe e raggiri se n’è discusso presso la sala consiliare del Comune. Erano presenti il comandante della Compagnia Carabinieri di Potenza, capitano Gennaro Cascone, il sindaco Vito Summa, i responsabili dell’Unitre – Università della Terza Età – presidente Carlo Onorati e vicepresidente Antonella Genoino, il presidente dell’Auser – Autogestione servizi di volontariato – Silvana Massabò e il comandante della locale stazione carabinieri, luogotenente Carmine Cianciarulo.

Leggi: La Gazzetta del Mezzogiorno, 11/11/2018


venerdì 9 novembre 2018
Ospedale di comunità: 17 letti per non mandare in tilt i reparti

L’Asl prevede una nuova unità gestita da medici di famiglia e infermieri: sarà operativa dal gennaio 2019
Savona. È un reparto di degenza più leggera, gestito da infermieri, sotto la guida dei medici di base per i quali sono previsti in genere due turni di visite giornalieri, uno al mattino e uno al pomeriggio, per tre ore circa al giorno di attività. I pazienti sono soprattutto anziani e malati cronici con necessità di un’assistenza medica che non potrebbero ricevere a casa e che non si trovano in condizioni di salute così gravi da essere ricoverati. Un esempio è quello degli anziani colpiti da influenza, o pazienti dimessi da un reparto non ancora in grado di rientrare a casa e gestirsi la terapia in modo autonomo, magari perché soli senza parenti in grado di seguirli.
Il progetto elaborato dall’Azienda sanitaria prevede che l’ospedale di comunità venga realizzato nel reparto di Medicina Interna, al sesto piano, con 17 posti; non saranno nuovi posti letto ma ricavati da quelli esistenti.
Ci saranno inoltre e 6 poltrone di «discharge room» (camera di dimissioni) attive dalle 8 alle 18 dal lunedì al venerdì. La «discharge room» è una stanza che serve per facilitare l’uscita dei pazienti che stanno per essere dimessi; le poltrone saranno in via prioritaria per i dimissionari dell’area medica, per lo più anziani, in sedia a rotelle o deambulanti, che per lasciare l’ospedale devono attendere il trasporto a cura dei familiari o delle ambulanze, per esempio, per il trasferimento alla Rsa.

Leggi: La Stampa, 09/11/2018


venerdì 9 novembre 2018
In casa di riposo ogni mercoledì si balla

Mercoledì scorso ha preso il via nella sala polivalente dell’Apsp S. Spirito la settima edizione di “Ballando con il cuore”, il progetto avviato nel 2012 per iniziativa dell’Auser, e condiviso dalla S. Spirito e da Cooperazione Reciproca. Nel primo incontro l’insegnante Sonia Canton ha iniziato a preparare passi e movimenti propedeutici al ballo che al termine sono stati provati e messi in pratica con il formarsi delle coppie per il ballo.
La nuova edizione di Ballando con il cuore ha già raccolto una trentina di iscritti, come riferisce il presidente dell’Auser, Armando Pergher, presente anche la vicepresidente Maria Sartori e l’ex presidente Elia Bernardi, che ha il merito di aver avviato l’iniziativa. Gli incontri proseguiranno ogni mercoledì fino a dicembre per riprende in gennaio e concludersi a Pasqua 2019.
Nei prossimi appuntamenti si procederà alla formazione delle nuove coppie per iniziare ad apprendere i movimenti che sono alla base delle varie danze. Il movimento del ballo, si ricorda, porta benefici all’apparato vascolare e muscolare, dà scioltezza ed equilibrio, è un momento divertimento e occasione di socializzare e comunicare.

Leggi: Giornale Trentino, 09/11/2018


mercoledì 7 novembre 2018
Assistenza agli anziani, Comuni sempre più in difficoltà

La domiciliarità nella regione, i dati del rapporto Spi Cgil e Auser
Basilicata. Cresce il numero di anziani bisognosi di cure ma diminuisce il numero dei caregiver famigliari, soprattutto le donne. Gli anziani del futuro avranno pensioni più basse e questo inciderà sul mercato privato di cura: una situazione che potrà compromettere seriamente il futuro dell’assistenza domiciliare degli anziani non autosufficienti nel nostro Paese, con conseguenze gravissime per milioni di famiglie.
È il cuore della nuova ricerca Spi Cgil e Auser “Problemi e prospettiva della domiciliarità. Il diritto di invecchiare a casa propria” realizzata da Claudio Falasca, pubblicata da Liberetà. Un mix di analisi e proposte con al centro la persona anziana, il suo ambiente di vita e i suoi bisogni.
Nel 2045 si prevede che in Italia le persone con più di 65 anni saranno un terzo della popolazione, il 33,7%. La popolazione totale diminuirà del 3,5% arrivando a 58 milioni e 600mila e per il 78% sarà concentrata nelle città. Di conseguenza aumentano le persone non autosufficienti che nel 2025 saranno pari a 300mila, 1 milione 250mila nel 2045 e 850mila nel 2065.

Leggi: Rassegna Sindacale, 07/11/2018


mercoledì 7 novembre 2018
Pray (BI), con il progetto “Riattivamente” per creare un presidio medico a disposizione degli anziani

Il vecchio asilo nido di Pray (BI) si trasforma. Una parte dei locali sono stati destinati alla biblioteca, ma un’altra ala potrebbe presto accogliere un piccolo presidio medico a disposizione degli anziani che avranno la possibilità di incontrare specialisti di vari settori. E’ il progetto «Riattivamente», che vede in prima linea l’Auser Valsessera con i Comuni di Pray e Coggiola e altre associazioni del territorio impegnate nell’ambito sociale. «Abbiamo presentato la documentazione per prendere parte a un bando regionale – spiega Paolo Chioso dell’Auser -. Ora speriamo che passi per poter ottenere i contributi utili a partire». Chioso poi aggiunge ancora: «Come Auser da qualche tempo stavamo pensando a un’idea per dare un servizio verso la popolazione anziana dei nostri Comuni. “Riattivamente” è un progetto che coinvolge dottori del territorio, ma anche associazioni e Comuni. Abbiamo già avuto l’appoggio di alcuni medici. La nostra idea è quella di ricavare uno spazio nell’ex asilo nido di Pray come punto di ritrovo per gli anziani della zona». L’idea è di aprire il locale il giovedì, giorno del mercato settimanale.

Leggi: Auser, 07/11/2018


martedì 6 novembre 2018
Gli studenti a fianco dei volontari Auser per assistere gli anziani

Scatta il progetto di videofonia a domicilio per 120 over-75. Il presidente: «Formeremo 30 ragazzi per darci una mano»
Saranno gli studenti delle scuole superiori a collaborare con l’Auser – l’associazione di volontariato che si occupa di terza età- per il lancio di un nuovo servizio rivolto agli anziani che vivono soli o in casa di riposo: la videofonia a domicilio. Si tratta dell’evoluzione dell’assistenza telefonica agli over 75, che prevede il contatto quotidiano con un gruppo di assistiti attraverso le videochiamate con Skype. L’anziano vedrà il volontario di Auser sul proprio televisore (e lo stesso avverrà per l’operatore) grazie a un kit che verrà installato dalla stessa associazione.
In questo progetto entreranno in gioco, oltre ai volontari dell’associazione, anche una trentina di studenti di alcune scuole superiori di città e provincia (Bonomi Mazzolari, Galilei e Gonzaga) nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro. Seguiranno un apposito corso formativo, organizzato dalla stessa associazione e successivamente affiancheranno i volontari nell’assistenza videofonica agli anziani.
«Non solo – spiega il presidente di Auser, Edoardo Chiribella – i ragazzi andranno anche nelle case degli anziani che hanno aderito al progetto per installare il microcomputer da collegare al televisore per realizzare il collegamento in video con la nostra sede operativa».

Leggi: Gazzetta di Mantova, 06/11/2018


IN AGENDA:

Roma – 20 novembre 2018 – Il 7° Healthcare Summit de «Il Sole 24 Ore»

Le sfide del Servizio sanitario nazionale tra universalismo, innovazione e sostenibilità alla luce della Manovra 2019, le sinergie tra Health Tech e Pharma e la digitalizzazione dei processi per un’assistenza 4.0 tra ospedali e territorio. Questi i principali temi che saranno affrontati nel corso della settima edizione dell’Healthcare summit de Il Sole 24 Ore, che martedì 20 novembre torna a Roma, presso la sede Roma Eventi Fontana di Trevi. L’evento -punto di riferimento in Italia per i rappresentanti del settore sanitario e farmaceutico e delle istituzioni – è organizzato in collaborazione con Il Sole 24 ORE e Sanità24, con il patrocinio del Ministero della Salute e con la partnership di DLA Piper, Gilead, KPMG, Philips, Assobiomedica, Fasi e Farmindustria.
Per informazioni e iscrizioni: http://eventi.ilsole24ore.com/healthcare-2018

Leggi: Sanità, Il Sole 24 Ore


Bologna – 28 – 29 novembre 2018 – Forum Non Autosufficienza

La X edizione del Forum della Non Autosufficienza (e dell’autonomia possibile), si svolge a Bologna Centro Congressi Savoia Hotel, dal 28 al 29 novembre 2018.
L’evento è diventato negli anni il punto di riferimento nazionale per i professionisti e gli operatori dei servizi alla persona.
Il Programma offre un ricco numero di convegni e workshop con argomenti dedicati ai vari ambiti operativi, con materie interessanti, concrete e attuali che certamente forniscono contributi, approfondimenti e soluzioni di immediata utilità nell’operare quotidiano. La sessione convegnistica è strutturata in sessioni plenarie e workshop. Una lettura a 360° dell’orizzonte di fronte a tutti coloro che si occupano di lavoro di cura.
Evento accreditato per la formazione continua degli assistenti sociali

Leggi: nonautosufficienza.it


Milano – 29 novembre 2018 Convegno Oasi – Cergas 40 anni insieme: le evidenze per il futuro

A 40 anni dalla nascita del SSN e del CERGAS, il Convegno OASI 2018 sarà un’occasione per discutere i risultati raggiunti dal 1978 al 2018, lo stato dell’arte della sanità italiana di oggi, le sfide e le prospettive che ci attendono nei prossimi 40 anni.
Oltre alle evidenze del Rapporto OASI, il volume che dal 2000 monitora e interpreta i cambiamenti in atto nelle politiche sanitarie e nel management delle aziende sanitarie pubbliche e private, è in programma una tavola rotonda con i Ministri della Salute che hanno contribuito in maniera particolare allo sviluppo del SSN.
L’evento è aperto a policymaker nazionali e regionali e a tutti i membri delle direzioni strategiche delle aziende sanitarie pubbliche e private, ai membri degli staff aziendali e a tutti i professionisti, alla stampa e agli opinion maker, ai dirigenti e agli operatori sanitari e amministrativi interessati.
La partecipazione è gratuita previa registrazione online.

Leggi: Sda Bocconi


Roma – 6 dicembre 2018 – Comunità S. Egidio – La riorganizzazione dei servizi territoriali per gli anziani fragili: la proposta del Gruppo di Lavoro “Active Ageing” della SItI Lazio

A cura del Gruppo di Lavoro (GdL) Active Ageing della Società Italiana di Igiene e medicina Preventiva – sezione regionale del Lazio


Bari 22-25 gennaio 2019 – Convocato XVIII Congresso Nazionale CGIL

La decisione è stata assunta dal Comitato direttivo del sindacato, riunitosi il 10 marzo scorso, che ha eletto la commissione politica, composta da 52 membri più i componenti la segreteria nazionale, e votato la delibera che dà il via al percorso congressuale.
Tra il 5 aprile e il 18 maggio è previsto lo svolgimento di circa 1500 assemblee generali che si terranno nei luoghi di lavoro su tutto il territorio nazionale. Dal 20 giugno al 5 ottobre si svolgeranno, invece, le assemblee congressuali di base. A seguire e fino al 31 ottobre si terranno i congressi delle Camere
del lavoro e delle categorie territoriali.
I congressi delle strutture regionali avranno inizio il 5 novembre e si dovranno concludere entro il 24 dello stesso mese. A seguire, dal 26 novembre al 20 dicembre, si svolgeranno i congressi delle categorie nazionali dei lavoratori attivi e quello del sindacato dei pensionati della Cgil, che si terrà dal 7 al 12 gennaio del 2019. Il percorso congressuale si concluderà a Bari, presso la Fiera del Levante, dove dal 22 al 25 gennaio avrà luogo il XVIII Congresso della Cgil nazionale.

Leggi: Inca


IN EVIDENZA:

Pensionati all’estero – Attribuzione e revoca detrazioni per carichi familiari
Con il messaggio n. 4191 del 9 novembre, l’Inps fornisce le indicazioni sull’attribuzione e revoca delle detrazioni per carichi familiari (periodo di imposta 2019) per i pensionati residenti all’estero, in Paesi che assicurano un adeguato scambio di informazioni, rammentando che in base  alle norme vigenti occorre presentare annualmente apposita domanda all’Istituto riferita a ciascun periodo d’imposta, ai sensi dell’articolo 2 del decreto 21 settembre 2015 del Ministro dell’Economia e delle Finanze, al fine di attestare la sussistenza dei requisiti previsti per averne diritto, ai sensi dell’articolo 24, comma 3-bis, del TUIR.
L’Inps ricorda che la legge di bilancio 2018 (commi 252 e 253 dell’articolo 1 della legge n. 205 del 2017) ha disposto che, a decorrere dal 1° gennaio 2019, per i figli di età non superiore a 24 anni il limite di reddito complessivo per essere considerati fiscalmente a carico è elevato 4.000 euro (anziché 2.840,51 euro).

Leggi:  Inca


Tutela della maternità – Congedo straordinario per assistenza a familiari disabili

L’Inps, con il messaggio 2 novembre 2018, n. 4074, ha fornito indicazioni in merito ai congedi straordinari fruiti dalle lavoratrici gestanti per l’assistenza al coniuge convivente o a un figlio in condizione di disabilità grave, recependo la sentenza della Corte Costituzionale 23 maggio 2018, n. 158, che ha dichiarato illegittimo l’articolo 24, comma 2, del “Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità”, nella parte in cui non esclude dal computo dei sessanta giorni antecedenti all’inizio del periodo di astensione obbligatoria dal lavoro il periodo di congedo straordinario di cui la lavoratrice gestante abbia fruito per assistere il familiare disabile.
Pertanto, tali periodi di congedo straordinario non rientrano nel computo dei sessanta giorni. L’Inps sottolinea, tuttavia, che la Corte Costituzionale non esclude dal computo dei sessanta giorni tutti i periodi di congedo straordinario, limitando tale esclusione soltanto per quelli sopra indicati.
L’Inps rammenta, inoltre, che tale interpretazione viene estesa alle unioni civili, in base alla legge n. 76/2016, articolo 1, comma 20, laddove prevede che “al solo fine di assicurare l’effettività della tutela dei diritti e il pieno adempimento degli obblighi derivanti dall’unione civile tra persone dello stesso sesso, le disposizioni che si riferiscono al matrimonio e le disposizioni contenenti le parole «coniuge», «coniugi» o termini equivalenti, ovunque ricorrono nelle leggi, negli atti aventi forza di legge, nei regolamenti nonché negli atti amministrativi e nei contratti collettivi, si applicano anche ad ognuna delle parti dell’unione civile tra persone dello stesso sesso”.

Leggi: Inca


Pensionati all’estero – Avviato l’accertamento di esistenza in vita 2018

Con il messaggio n. 4077 del 2 novembre, l’Inps comunica le istruzioni per l’invio della prova dell’esistenza in vita, cui sono chiamati i pensionati residenti all’estero. Citibank resta l’istituto di credito incaricato del pagamento delle prestazioni pensionistiche all’estero.
L’accertamento generalizzato dell’esistenza in vita verrà condotto in due fasi tra loro cronologicamente distinte in rapporto ai Paesi di residenza dei beneficiari, come risultanti negli archivi della Banca, rimanendo inalterata, anche per quest’anno, la suddivisione delle aree geografiche adottata per la verifica 2017.
La prima fase, che è stata avviata ad ottobre 2018 e terminerà a marzo 2019, riguarderà i trattamenti pensionistici erogati a pensionati residenti in Africa, Australia (Oceania) ed Europa, ad esclusione dei Paesi Scandinavi, dei Paesi dell’Est Europa e degli Stati limitrofi. Le comunicazioni sono state inviate ai pensionati nel corso del mese di ottobre 2018 e i pensionati dovranno far pervenire le attestazioni di esistenza in vita entro il 12 febbraio 2019. Nel caso in cui l’attestazione non sia prodotta, il pagamento della rata di marzo 2019 avverrà in contanti presso le agenzie Western Union del Paese di residenza. In caso di mancata riscossione personale o di mancata produzione dell’attestazione di esistenza in vita entro il 19 marzo 2019, il pagamento delle pensioni sarà sospeso a partire dalla rata di aprile 2019.

Leggi: Inca


Misure di contrasto alla povertà – Inps, nuovo servizio telefonico automatico “Stato domanda REI”

Conoscere lo stato di avanzamento della domanda del REI diventa più semplice. L’Inps ha rilasciato il nuovo servizio automatico “Stato domanda REI” che consente all’utente di verificare lo stato della sua domanda del Reddito di Inclusione componendo il numero 803 164, gratuito da telefono fisso e il numero 06 164 164 da cellulare.
In una nota pubblicata sul sito istituzionale, l’Istituto pubblico di previdenza avverte che tutti coloro che hanno presentato domanda per percepire il REI e sono in attesa di ricevere i pagamenti possono contattare il Contact Center INPS ed esprimere, in risposta alla voce registrata dell’agente virtuale che chiede a quale dei servizi l’utente è interessato, la necessità di consultare una propria domanda.
Il servizio automatico chiederà all’utente i propri dati anagrafici (nome, cognome e data di nascita) e l’identificativo della pratica presentata. In modo semplice e rapido, il sistema comunicherà all’utente lo stato di lavorazione della pratica e fornirà informazioni relative alla consultazione dei pagamenti.

Leggi: Inca


SEGNALAZIONI:

Sempre più a rischio l’assistenza per gli anziani di domani

Pubblicata la Ricerca Auser e Spi Cgil su problemi e prospettive della domiciliarità
Cresce il numero di anziani bisognosi di cure, ma diminuisce il numero dei caregiver famigliari, soprattutto le donne. Gli anziani del futuro avranno pensioni più basse e questo inciderà sul mercato privato di cura. Una situazione che potrà compromettere seriamente il futuro dell’assistenza domiciliare degli anziani non autosufficienti nel nostro Paese. Con conseguenze gravissime per milioni di famiglie.
E’ il cuore della nuova ricerca   Auser e Spi Cgil “Problemi e prospettiva della domiciliarità. Il diritto di invecchiare a casa propria” realizzata da Claudio Falasca, pubblicata da Liberetà e da oggi scaricabile su www.auser.it   e www.spi.cigl.it
Un mix di analisi e proposte con al centro la persona anziana, il suo ambiente di vita e i suoi bisogni.
Il tema è quello della domiciliarità che non comprende solo la casa, ma tutto quello che la circonda.
La ricerca partendo dall’analisi del cambiamento demografico e la qualità e quantità dei servizi, sia pubblici che privati, che vengono offerti nel nostro Paese, costruisce una visione futura sulla Long Term Care (la cura a lungo termine), analizza il ruolo della famiglia e le diseguaglianze di reddito, per poi arrivare alle condizioni abitative e agli standard urbanistici.
La ricerca mette a fuoco inoltre molte proposte di soluzioni ai problemi sollevati, rilanciando il tema della longevità come una risorsa per l’intera comunità.

Leggi: Auser


Diritti, equità, democrazia. Ecco il nuovo numero di LiberEtà

In questo numero affrontiamo i nodi principali della manovra finanziaria che il governo si appresta ad approvare. L’Europa ha già bocciato il pacchetto delle misure previste dai giallo-verdi. Sul campo restano molte questioni aperte, ma quel che è certo è che la manovra finanziaria che il governo vuole fare per il prossimo anno non fa giustizia sociale, malgrado contenga proposte che potrebbero farlo pensare. La manovra non toglie ai ricchi per dare ai poveri, ma aumenta il debito pubblico dell’Italia. Questo debito verrà pagato solo da chi oggi paga le tasse, ovvero i pensionati e i lavoratori dipendenti. Gli evasori fiscali non verranno disturbati. Anzi, premiati con il condono.
Per questo in apertura ci soffermiamo proprio sul problema dell’evasione fiscale e di come questa incida sulla riduzione delle risorse per sanità, istruzione, assistenza, pensioni. E a proposito di tasse, parliamo di uno dei balzelli più odiosi: il superticket su esami e visite specialistiche, che resterà anche nel 2019. Una tassa che colpisce i cittadini a seconda della regione in cui vivono. Una vera ingiustizia.

Leggi: Liberetà


Città Che Apprende, tutti i materiali

Si è svolta a Torino il 18 e 19 ottobre 2018, presso l’Auditorium del Palazzo della Città Metropolitana, la nona edizione della Città che Apprende, l’evento che a cadenza biennale l’Auser dedica alla cultura ed alla educazione degli adulti come strumento di cittadinanza e di integrazione sociale. Titolo del convegno: “Chi dà retta alle sirene? Informazione e disinformazione nell’era del web e dei social”.
E’ possibile accedere alla pagina dedicata per avere accesso a tutti i materiali dell’iniziativa.

Leggi: Auser


La Corte dei Conti ha pubblicato i documenti relativi alle spese per l’assistenza e in sanità nell’ambito dei Rapporti sulla Finanza pubblica 2018

Spese per l’assistenza nel 2017 pari a 48,5 miliardi con un incremento del 3,4 per cento su base annua. Le prestazioni monetarie, che rappresentano circa l’80% delle erogazioni complessive, sono risultate pari a 38,2 miliardi (2,2 per cento del Pil e 4,9 per cento della spesa primaria) e sono cresciute del 2,3 per cento su base annua, mentre le Prestazioni sociali in natura sono ammontate a 10,3 miliardi (0,6 per cento del Pil e 1,3 per cento della spesa primaria), oltre 760 milioni (+8 per cento) in più di un anno prima.  Leggi su grusol.it
– Spese per la sanità. Il documento rende disponibili elementi di valutazione sull’efficacia degli strumenti di sostegno alla crescita, controllo e regolazione dei principali settori dell’intervento pubblico, della gestione e della distribuzione del carico fiscale. Leggi su grusol.it

Leggi: Comune di Bologna


Partita sui social la campagna CHAT YOURSELF a supporto dei malati di Alzheimer

E’ partita la campagna di comunicazione social di Chat Yourself, il chatbot promossa da Italia Longeva del Ministero della Salute a supporto dei malati di Alzheimer nelle prime fasi della malattia, a cui alcuni personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo hanno scelto di aderire. La prima testimonial che con slancio e personale coinvolgimento emotivo, essendo la figlia di una malata di Alzheimer, ha dato il la alla campagna è l’opinionista e blogger Selvaggia Lucarelli. Venerdì scorso, in occasione della Giornata Mondiale della Malattia di Alzheimer, ha postato un video ad hoc sui suoi profili Facebook e Twitter (@stanzaselvaggia), in cui si rimanda direttamente al chatbot e alla pagina di chat yourself (@chatyourself).

Leggi: Auser

NEWS:

martedì 6 novembre 2018
Sanità, i sindacati al governo: rilanciare il servizio pubblico

Cgil, Cisl e Uil: il finanziamento al Ssn cresce solo per il 2020 e il 2021, ma in maniera inadeguata. Anche lo stanziamento di 50 milioni di euro per superare le liste d’attesa rischia di essere insufficiente. Nulla per il superamento del superticket
Sanità: i sindacati chiedono al governo di aprire un confronto per rilanciare il servizio pubblico. “Abbiamo assistito, durante questi mesi, a numerosi annunci da parte del governo sulla necessità di mettere in campo risorse finanziarie aggiuntive e interventi strutturali, mirati al rafforzamento e al rilancio del Servizio sanitario nazionale. La manovra finanziaria varata dal governo non va però in questa direzione”, così in una nota i segretari confederali di Cgil, Cisl, Uil, Rossana Dettori, Ignazio Ganga, Silvana Roseto.
Mancanze che i sindacati registrano “a partire dal finanziamento del Ssn, che viene confermato, per l’anno 2019, allo stesso livello programmato dal precedente governo. Solo per il 2020 e il 2021 è previsto un incremento, ancora insufficiente, inferiore persino all’andamento del Pil nominale, subordinato, comunque, alla firma del nuovo Patto per la Salute con le Regioni. Anche lo stanziamento di 50 milioni di euro, per la riduzione delle liste di attesa, rischia di essere insufficiente, a fronte di mancanza di risorse aggiuntive per nuove assunzioni di personale e per rinnovo del Ccnl”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 06/11/2018


martedì 6 novembre 2018
Fondo non autosufficienza, aumento di 100 milioni. “Ma ancora non basta”

La novità contenuta nel ddl di Bilancio 2019: per il 2018, il fondo ammonta a 447,2 milioni per le regioni. Con l’incremento previsto, si arriverebbe a quasi 600 milioni. Comitato 16 Novembre: “Aumento irrisorio, serve 1 miliardo. In assenza di un Piano nazionale, risorse inefficaci. Attendiamo convocazione del Tavolo”
100 milioni in più per la non autosufficienza: l’aumento del fondo è la buona notizia che la legge di bilancio contiene e destina alle persone con disabilità e alle loro famiglie. Il testo del disegno di legge presentato alla Camera, infatti, non lascia dubbi in merito all’incremento delle risorse destinate alla non autosufficienza. Il fondo per il 2018 – lo ricordiamo – ammontava a 462,2 milioni di euro, di cui 447,2 destinati alle regioni, 15 al ministero delle Politiche sociali. La relativa proposta di decreto di ripartizione delle risorse è stata presentata a fine ottobre alla Conferenza unificata. Con l’incremento previsto dalla legge di bilancio, la somma arriverebbe quindi a quasi 600 milioni. Il ministero e in particolare il sottosegretario alla Disabilità Zoccano sono al lavoro, in questo momento, per “dare buone notizie, forse ancora migliori, a chi da tempo aspetta risposte e impegni concreti”.

Leggi: Redattore Sociale, 06/11/2018


martedì 6 novembre 2018
Tragedia Casteldaccia, il Sunia si costituisce parte civile

“Ciò che è accaduto a Casteldaccia è indicativo dello stato di grave dissesto idrogeologico in cui si trova il nostro territorio. L’assenza ormai decennale dell’intervento delle istituzioni, che avrebbero il compito di vigilare sulla sicurezza dei cittadini e garantire la loro incolumità, è la dimostrazione dell’approccio errato sul tema della casa. La pratica delle sanatorie, che ha contribuito a far proliferare il cemento selvaggio, è la dimostrazione dell’inadeguatezza con la quale si interviene sui temi dell’abusivismo edilizio, dell’ambiente e dell’abitare”. A dichiararlo sono i segretari generali del Sunia Palermo Zaher Darwish e del Sunia Sicilia Giusi Milazzo, che annunciano la costituzione di parte civile del sindacato degli inquilini al processo che scaturirà dall’inchiesta aperta dai magistrati per disastro colposo e omicidio colposo

Leggi: Rassegna Sindacale, 06/11/2018


lunedì 5 novembre 2018
A rischio assistenza per anziani di domani

Costa (Auser), investire sulla domiciliarità è via obbligata
Cresce il numero di anziani bisognosi di cure, ma diminuisce il numero dei caregiver famigliari, soprattutto le donne. Gli anziani del futuro avranno pensioni più basse e questo inciderà sul mercato privato di cura. Una situazione che potrà compromettere seriamente il futuro dell’assistenza domiciliare degli anziani non autosufficienti nel nostro Paese. Con conseguenze gravissime per milioni di famiglie.
E’ il cuore della nuova ricerca   Auser e  Spi Cgil “Problemi e prospettiva della domiciliarità. Il diritto di invecchiare a casa propria” realizzata da Claudio Falasca, pubblicata da Liberetà e da oggi scaricabile su www.auser.it   e www.spi.cigl.it
Un mix di analisi e proposte con al centro la persona anziana, il suo ambiente di vita e i suoi bisogni. Il tema è quello della domiciliarità che non comprende solo la casa, ma tutto quello che la circonda.
La ricerca partendo dall’analisi del cambiamento demografico e la qualità e quantità dei servizi, sia pubblici che privati, che vengono offerti nel nostro Paese, costruisce una visione futura sulla Long Term Care (la cura a lungo termine), analizza il ruolo della famiglia e le diseguaglianze di reddito, per poi arrivare alle condizioni abitative e agli standard urbanistici.
La ricerca mette a fuoco inoltre molte proposte di soluzioni ai problemi sollevati, rilanciando il tema della longevità come una risorsa per l’intera comunità. “Il cambiamento demografico, il numero delle persone non autosufficienti e i pochi servizi disponibili, ci dicono che intervenire sulla “domiciliarità” è una strada obbligata – afferma il presidente Auser Enzo Costa  – Invecchiare a casa proprie è un diritto che va garantito con una rete efficace di servizi sul territorio nel rispetto della persona in tutto l’arco della sua vita.”
“Siamo in presenza di profonde trasformazioni nella nostra società, prima fra tutte quella dell’invecchiamento della popolazione – sostiene il Segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti. “Quella della non autosufficienza è una vera e propria emergenza nazionale che riguarda da vicino non solo tanti anziani ma anche e soprattutto le loro famiglie. È uno dei grandi temi del nostro tempo, che la politica finora ha fatto però finta di non vedere. Serve una legge nazionale, servono risorse e serve ripensare il nostro sistema di welfare che altrimenti rischia così di non reggere”.

Leggi: Inca, 05/11/2018


lunedì 5 novembre 2018
“ABITIAMOLA” – Newsletter n° 11/2018

Periodico di informazione ed approfondimento curato dall’Ufficio Politiche Abitative e dello Sviluppo Urbano, Area delle Politiche per lo Sviluppo, CGIL nazionale.
In questo numero:
■ Il DL 109/2018 contiene misure per la ricostruzione nell’isola di Ischia: per gli interventi di immediata esecuzione si apre una “finestra” che può legittimare tutte le difformità oltre le “tolleranze di cantiere”, per le istanze di condono pendenti ci si rifà alle disposizioni del 1985, quando non erano presenti limiti e vincoli introdotti successivamente. Sono state inserite norme per il Centro Italia, che ampliano la possibilità di sanare edifici costruiti abusivamente, anche dopo la data dell’ultimo condono del 2003.
■ E’ stata raggiunta in Conferenza Unificata l’intesa tra governo e sindaci sul ripristino dei fondi del Piano Periferie, bloccati dal Milleproroghe. Un risultato che non prevede l’anticipazione del 20% agli enti locali a fronte del completamento della progettazione, né anticipazione sui lavori, ma il “rimborso a rendicontazione. L’accordo dovrà esser recepito con un emendamento alla legge di bilancio e “entro un mese” nelle convenzioni sottoscritte, da approvare entro gennaio 2019.
■ Nell’ambito della Settimana europea delle Regioni e delle Città, sono stati discussi e votati alcuni pareri e risoluzioni: programma quadro per ricerca e innovazione, quadro finanziario 2021-2027, autorità europea del lavoro, fondo asilo e migrazione, programma per ambiente e clima, strategia europea per la plastica, pacchetto di equità fiscale, piano d’azione per l’istruzione digitale, analisi del rischio nella filiera alimentare e inserimento dello sport nel programma di lavoro dell’UE.
Studi e ricerche
ASVIS, L’Italia e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, Rapporto 2018;
FPA, ICity Rate 2018, La classifica delle città intelligenti italiane;
Legambiente, 25/o rapporto Ecosistema urbano.
Notizie dalle categorie e dalle associazioni
Fillea CGIL: Lettera aperta al Presidente del Consiglio ed ai Ministro delle Infrastrutture e Sviluppo Economico di Fillea, Filca e Feneal;
SUNIA: Audizione alla Commissione Affari Costituzionali della Camera sul DL 113/2018: il versante abitativo nel Decreto Sicurezza.
Notizie dai territori
Emilia Romagna: progetto di alternanza scuola-lavoro White Energy Week; Friuli Venezia Giulia: Trieste nella terza edizione del “Bridge for Cities”; Lazio: Idee e progetti sostenibili, “Roma Capitale per i giovani”; Lombardia: piano per la riqualificazione di 40 quartieri; Piemonte: bando per illuminazione pubblica; Sicilia: progetto per riqualificazione edilizia e efficientamento energetico “Riqualifichiamo l’Italia”.

Leggi: Cgil, 05/11/2018


venerdì 2 novembre 2018
Assistere un familiare, un corso per non sentirsi soli e disorientati

Due cicli di incontri gratuiti per caregiver informali di persone anziane o con disabilità: li promuove Aias Bologna onlus. Fiordelmondo: “Ci chiedono una guida: hanno il timore di scoprirsi disorientati a gestire l’assistenza della persona cara e di ritrovarsi soli”
Corsi di informazione per caregiver informali: famigliari di persone anziane e/o con disabilità con vari livelli di autonomia residua, famigliari che ancora non hanno carichi ma vogliono informarsi preventivamente rispetto a come gestire in modo corretto le possibili situazioni che si troveranno ad affrontare, assistenti famigliari che vogliono migliorare il loro approccio al lavoro, acquisire nuove informazione e competenze e fare rete con altri soggetti della comunità di riferimento. Il progetto “Stare bene insieme” è di Aias Bologna onlus, l’associazione italiana assistenza spastici che dal 1962 anche a Bologna sostiene le persone con disabilità nella gestione della vita quotidiana. Gli incontri, realizzati anche grazie al contributo e al patrocinio del Quartiere Porto Saragozza, sono gratuiti. Si tratta di due cicli di 4 incontri: i primi 4, cominciati lo scorso 20 ottobre, sono dedicati alle persone anziane. I 4 che cominceranno il 6 novembre, invece, saranno dedicati alla disabilità.

Leggi: Redattore Sociale, 02/11/2018


mercoledì 31 ottobre 2018
Non autosufficenza: rapporto dell’Osservatorio LTC della Sda Bocconi

Sempre più over 65 non autosufficienti, la popolazione invecchia, si stimano 2.847.814 persone, ma le risorse investite rimangono costanti: questo è il quadro che emerge dal primo Rapporto dell’Osservatorio LTC della Sda Bocconi con Essety. Il rapporto ha fotografato le urgenze di un esercito silenzioso di 8 milioni di caregiver familiari che si auto-organizzano per far fronte ai bisogni di assistenza dei propri cari non più autonomi, a cui si affiancano quasi 1.000.000 di badanti tra regolari e non. Il rapporto mette in evidenza lo scollamento con cui cresce il bisogno di assistenza e di servizi per le persone over 65 non autosufficienti, senza che questi trovino adeguata risposta da parte di servizi pubblici e privati, al momento non in grado di stare al passo con le esigenze della popolazione.
Secondo i dati, i tassi di copertura del bisogno per anziani over 65 con limitazioni funzionali sono aumentati di pochi punti percentuali assestandosi intorno al 31% nonostante la stima di bisogno potenziale della popolazione sia aumentata di oltre 66 mila persone, tra il 2013 e il 2015.

Leggi: Rete Caad, 31/10/2018


mercoledì 31 ottobre 2018
Nuove Direttive Europee e accessibilità: a che punto siamo?

L’European Accessibility Act (EEA), noto più semplicemente anche come “Disability Act”, rappresenta la più importante Direttiva Europea in questo ambito, che porterà diversi cambiamenti in molti settori del privato. Al momento essa è ancora oggetto di negoziazioni triangolari tra il Parlamento, il Consiglio e la Commissione Europea e dovrebbe entrare in vigore alla fine di quest’anno, interessando principalmente i trasporti, l’e-commerce, i media e il settore finanziario, ove tutti, banche comprese, dovranno rendere accessibili i propri siti web. È quasi superfluo sottolineare a questo punto che per le persone con disabilità è di estrema importanza poter acquistare in autonomia prodotti, servizi o biglietti online o accedere ai propri dati bancari.
In Italia, grazie alla normativa sull’accessibilità, questa Direttiva è già stata recepita in parte, ma sono ancora troppi i casi di reale mancata applicazione e ancora troppo pochi gli esempi di buone prassi (best practice), arrivati da parte di alcune aziende dei trasporti, del settore ICT (Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione), così come da alcune di e-commerce e dei media audiovisivi.
Pur entrando in vigore a breve, come detto, il “Disability Act” prevede tempi assai lunghi di adeguamento per i soggetti interessati, ovvero circa sette anni.

Leggi: Rete Caad, 31/10/2018


mercoledì 31 ottobre 2018
Web, il nuovo regno dell’ipocondria

Da Ferrari a Santarelli, prudenza nel nominare le malattie per il timore che in Rete si scateni un «contagio virtuale»
S u Google — il dato è stato diffuso ai primi di ottobre — una ricerca su venti riguarda informazioni sulla salute. Avere Dottor Google a portata di clic è utile ma, a volte, ansiogeno. Nei giorni in cui Susanna Tamaro ha raccontato di avere la sindrome di Asperger, Google Trends ha rilevato un’impennata di ricerche sulle parole «Asperger sintomi». Fatto cento il picco mai registrato, fra il 16 e il 22 settembre scorsi, si è passati da venti a 95. Ed è salita a 35 su cento la ricerca di test per l’Asperger, segno che qualcuno ha avuto il sospetto di soffrirne al pari della scrittrice. Qualche giorno fa, a Domenica In, Isabella Ferrari non ha voluto rivelare il nome della malattia che le ha fatto rischiare la vita, proprio per evitare che le persone a casa la cercassero, magari convincendosi di averla e sentendosi già spacciate. Anche Elena Santarelli ha preferito non dire il tipo di tumore che ha colpito suo figlio per evitare che la gente lo cerchi su Internet. Lei l’ha fatto, ha raccontato al Corriere, ed è stata la notte forse peggiore della sua vita.

Leggi: Corriere della Sera, 31/10/2018


mercoledì 31 ottobre 2018
A Rimini i condomini attivi

All’immobile di Acer nella frazione di Tombanuova di Rimini è stata inaugurata l’esperienza di “Condomini Attivi”: una serie di attività che, prenderanno il via dalla prossima settimana, per rafforzare lo spirito di comunità utilizzando in maniera virtuosa gli spazi comuni del condominio.
Nel corso dell’inaugurazione – a cui hanno partecipato molti condòmini di diverse culture e provenienze – sono intervenuti la Vicepresidente della Cooperativa Fratelli è Possibile, Elisa Zavoli, il Presidente di Auser Rimini, Massimo Fusini, l’Assessore alle politiche abitative di Rimini, Gloria Lisi e la Vicepresidente di Acer Rimini, Claudia Corsini.
Nella sala comune, il giovedì pomeriggio le mediatrici della Cooperativa Fratelli è Possibile faranno delle attività per i bimbi. I volontari di Auser saranno presenti, il martedì pomeriggio, negli spazi comuni del condominio, con l’obiettivo di riuscire a dare le prime risposte alle necessità dei residenti o di prendere in carico eventuali problemi e di farsene portavoce. I volontari di Auser metteranno a disposizione le proprie competenze anche per mettere in campo piccole iniziative, coinvolgendo anche i condòmini, utili a tenere in ordine l’immobile.

Leggi: Auser, 31/10/2018


mercoledì 31 ottobre 2018
Consiglio Notariato: le Guide per il Cittadino. La Terza età: strumenti patrimoniali, opportunità e tutele

In Italia, come nei paesi più sviluppati, si registra un progressivo allungamento della vita media; la popolazione italiana over 65 rappresenta secondo i dati ISTAT del 2018 il 22,6% della popolazione totale. Se si vive più a lungo, le istituzioni sono chiamate ad affrontare nuove necessità e sfide legate alla qualità della vita delle persone anziane che devono essere annoverate tra i soggetti particolarmente meritevoli di tutela. L’incertezza del futuro per la possibile sopravvenienza di malattie, o comunque di limitazioni e impedimenti fisici o psichici connaturati all’età, fa sorgere l’esigenza di individuare modi e strumenti che assicurino una anzianità e vecchiaia serena e dignitosa.
A queste persone il Consiglio Nazionale del Notariato e le Associazioni dei Consumatori dedicano la 15ª Guida per il Cittadino, per aiutarle a individuare soluzioni patrimoniali idonee alle loro esigenze con gli strumenti che la legge ha messo a loro disposizione. In questa Guida sono trattati i seguenti istituti giuridici: contratto di rendita vitalizia, contratto di mantenimento/vitalizio alimentare/vitalizio assistenziale, contratto di donazione con onere di assistenza, compravendita della nuda proprietà con riserva d’usufrutto, compravendita della proprietà con riserva del diritto di abitazione, e ancora, prestito vitalizio ipotecario, trust; brevi cenni saranno riservati al testamento.

Leggi: Rete Caad, 31/10/2018


martedì 30 ottobre 2018
Mantova, Parma, Bolzano, Trento e Cosenza sul podio di ‘Ecosistema Urbano 2018’

L’Italia del buon ecosistema urbano è principalmente l’Italia che fa, che fa bene e spende bene le sue risorse, che si evolve e pianifica le trasformazioni future, che non s’accontenta dello scenario contemporaneo, che in uno o più ambiti produce ottime performance o raggiunge l’eccellenza.
È l’Italia dei capoluoghi in testa alla graduatoria di Ecosistema Urbano di quest’anno: Mantova, Parma, Bolzano, Trento e Cosenza. Ed è anche l’Italia dell’AreaC e della mobilità condivisa di Milano, della gestione dei rifiuti di Oristano, Parma, Trento, Mantova, Treviso e Pordenone, della tramvia di Firenze (e magari in prospettiva quella dell’ambiziosa rete su binari di Palermo), che contiene lo spreco di acqua come Macerata e Monza, che investe sul solare come Padova, che teleriscalda 6mila studenti delle superiori come ha fatto Udine esattamente un anno fa.
O ancora è quella parte di Paese che amplia gli spazi a disposizione dei pedoni come ha fatto Firenze, che allarga come Bergamo la Ztl fino a farla diventare la più estesa d’Italia o diventa bike friendly come Ferrara, Reggio Emilia, Bolzano con la sua ciclopolitana e Pesaro con la bicipolitana.

Leggi: Edilportale, 30/10/2018


martedì 30 ottobre 2018
Cibo sicuro. Supermercato o bancarella?

L’elenco dei casi di inquinamento e contaminazione alimentari conta ormai tanti scandali. I consumatori iniziano a non fidarsi più. Servono sicuramente più controlli, ma anche noi dobbiamo essere più attenti. A cominciare da dove acquistiamo i prodotti.
C’era una volta mucca pazza. Era il 2001. Dopo qualche anno scattò l’allarme aviaria negli allevamenti di pollame. Poi la carne alla diossina. E ancora: le mozzarelle blu, i cetrioli tedeschi contaminati dall’escherichia coli, le uova col fipronil. I casi di inquinamento o contaminazione alimentare si stanno diffondendo a macchia d’olio. Una recente ricerca della Coldiretti ha scoperto che più di quattro italiani su dieci preferiscono fare la spesa direttamente dai coltivatori, con un aumento record del 55 per cento negli ultimi cinque anni. Ma quando le notizie ci mettono di fronte a un nuovo scandalo la fiducia cala e ci si chiede quali siano i prodotti più sicuri: quelli commercializzati dai singoli agricoltori o quelli che si trovano sugli scaffali dei supermercati?
La risposta varia a seconda del prodotto. Dalle uova a frutta e verdura, dalla carne ai salumi, dai formaggi fino al vino: per alcuni prodotti è più sicuro rivolgersi al contadino, per altri invece è più sicuro il supermercato. Per non fare errori ci facciamo guidare dal professor Lorenzo Morelli, preside della facoltà di scienze alimentari e ambientali dell’università Cattolica di Piacenza.

Leggi: Liberetà, 30/10/2018


lunedì 29 ottobre 2018
Cibo, salute, diritti. Il gusto del giusto

Cibo, salute, diritti. Tutto si tiene, se ci sono condivisione, passione, impegno civico e sindacale. Alcune di queste belle cose le abbiamo trovate a Reggio Emilia dove il 5 ottobre scorso lo Spi e l’Auser hanno presentato la seconda parte della ricerca intitolata Pensa a cosa mangi che sta coinvolgendo un numero incredibile di volontari in un progetto che, a partire dall’alimentazione e dagli stili di vita, punta a migliorare lo stato di benessere delle persone. Vediamo come.
Cibo, salute, diritti. Tutto si tiene, ma solo se ci sono condivisione, passione, impegno civico e sindacale. L’equazione, direbbero i matematici, è complessa. Ci vogliono testa e cuore per portarla a sintesi. In alcune fasi storiche è più facile; in altre meno. Oggi, ad esempio, è sicuramente più difficile migliorare e rendere adeguato ai tempi un modello di Stato sociale con moltissime rughe e manchevolezze dovute alla scarsità delle risorse, ma anche con tante cose belle frutto di riforme fondamentali come quella che ha istituito il Servizio sanitario nazionale.
Alcune di queste cose le abbiamo trovate a Reggio Emilia dove il 5 ottobre scorso lo Spi e l’Auser hanno presentato la seconda parte della ricerca intitolata Pensa a cosa mangi che sta coinvolgendo un numero incredibile di volontari in un progetto che, a partire dall’alimentazione, dagli stili di vita e dal rispetto dell’ambiente, punta a migliorare lo stato di benessere delle persone.

Leggi: Liberetà, 29/10/2018


lunedì 29 ottobre 2018
La tassa più iniqua che nessuno riesce a togliere

In alcune Regioni si paga in altre no, o si paga di meno, a seconda del reddito familiare. Ogni governo dice di voler cancellare questo balzello, ma nessuno lo fa, neanche adesso. Nel Def non c’è traccia.
Il taglio è stato annunciato tante volte. Anche dalla ministra in carica Giulia Grillo. Ma alla fine il superticket resterà anche nel 2019. Nel documento di programmazione economica non se ne fa cenno. Altri ministri negli anni scorsi si erano detti pronti a cancellarlo, tutti però con scarso successo. È una delle tasse sanitarie più inique, che colpisce indistintamente tutti quei cittadini a cui il medico curante richiede esami diagnostici o visite specialistiche: dieci euro che si pagano sulla singola ricetta. E per di più è una tassa che colpisce i cittadini a seconda della regione in cui vivono.
Il paradosso dei dieci euro. Introdotto nel 2011, il superticket doveva essere una misura una tantum, ma poi di fatto è diventato strutturale (anche se non tutte le Regioni hanno deciso di introdurlo). Uno dei maggiori problemi è di aver reso, per alcune prestazioni, il servizio sanitario pubblico meno conveniente di quello privato.

Leggi: Liberetà, 29/10/2018


lunedì 29 ottobre 2018
Anziani. Cosa può fare la tecnologia?

Intelligenza artificiale, oggetti connessi, realtà virtuale e big data. Ecco i pilastri della cosiddetta “società 5.0”, quella supertecnologica in cui, secondo i grandi esperti, dovrebbe essere tutto collegato, non solo per far funzionare meglio l’economia, ma anche per risolvere i problemi di una società che invecchia.
Di questo si parla ormai in tutti i paesi sviluppati per cercare soluzioni a un problema che desta molta preoccupazione: l’aumento della longevità e delle persone in graduale perdita di autonomia. È convinzione unanime, non solo tra gli addetti ai lavori, che il mantenimento a domicilio delle persone con difficoltà motorie rappresenti la scelta più umana e anche più vantaggiosa dal punto di vista economico, oltre che più sicura, rispetto a quella del ricovero in istituti o case di riposo più o meno decenti. Ma come agire?
Cambiare il modo di pensare. Se n’è parlato di recente in Giappone in un convegno cui hanno partecipato scienziati provenienti da tutto il mondo. E la risposta è stata: cambiando il modo di pensare, creando una nuova infrastruttura sociale comune basata su una piattaforma di prestazioni tecnologicamente avanzata. Un nuovo modello di società “super intelligente” può offrire vantaggi inaspettati: una migliore gestione delle cure a distanza grazie alla condivisione dei dati fisiologici e medici in tempo reale, l’uso della robotica per facilitare l’assistenza alle persone affette da malattie neurovegetative, elettrodomestici capaci di rimediare alla perdita di memoria di persone affette da Alzheimer con dei suggerimenti sonori o luminosi per aiutarle in casa loro a ritrovare abiti, scarpe, accessori.

Leggi: Liberetà, 29/10/2018


DALLE REGIONI:

5 novembre 2018
Mobilitazione welfare, rischia di crollare il sistema sociosanitario di cure integrate per anziani, disabili, sofferenti psichici e tossicodipendenti

Crollerà a gennaio 2019 il sistema di cure per persone anziane, disabili, sofferenti psichici e tossicodipendenti costruito in oltre vent’anni di lavoro, se nulla cambia negli orientamenti della Asl Napoli 1 e in quelli di altre Asl regionali.
Se andrà avanti il disegno di tagliare i servizi e le figure professionali impiegate, sono a rischio nel capoluogo circa 400 posti di lavoro, duemila in tutta la Campania ma non solo: un disagio altrettanto grave dovranno affrontarlo migliaia di utenti e le loro famiglie che in questi anni sono stati seguiti con passione e competenza da operatori socio-sanitari qualificati, esperti e adeguatamente formati. La denuncia viene dal gruppo di imprese sociali Gesco che ha tenuto oggi una conferenza stampa a palazzo Zapata ospite dell’università telematica Pegaso, per spiegare le ragioni dello stato di agitazione degli operatori socio-sanitari afferenti al gruppo e per presentare anche la manifestazione nazionale sui temi sociali e della disabilità che si terrà mercoledì 7 novembre prossimo a partire dalle ore 16 in piazza del Plebiscito.
“Sarà un passo indietro per tutte le politiche sociali – ha detto il presidente di Gesco Sergio D’Angelo – che oggi stanno subendo un significativo ridimensionamento a tutti i livelli di governo, tanto che non esiste più neanche un ministero del Welfare e quello alla Famiglia con cui si è pensato di sostituirlo è totalmente privo di risorse.

Leggi: Napoli Village, 05/11/2018


mercoledì 31 ottobre 2018
Macerata, passa dagli orti la socializzazione e la solidarietà. Premiazione del concorso sugli orti sociali

Martedì 30 ottobre alle ore 9.30, si è tenuta presso la Sala Convegni dell’Amministrazione Provinciale la Premiazione della seconda edizione del Concorso “Orti: Esperienze di Socializzazione” promosso dall’Auser di Macerata in collaborazione con Il Filo d’Argento ed il patrocinio dei Comuni di Macerata ed Appignano.     Il Concorso, aperto a singoli, Gruppi e Scuole, ha visto una larga partecipazione e gli elaborati pervenuti sono stati divisi in due sezioni: 1) scritti; 2) disegni e dipinti; per ogni sezione verrà premiato il primo classificato e ci saranno riconoscimenti anche per gli altri elaborati ritenuti meritevoli.

Leggi: Auser, 31/10/2018


mercoledì 31 ottobre 2018
Bolzano. I giovani volontari che hanno adottato i nonni

I giovani ragazzi del Don Bosco, hanno deciso di adottare i nonni del quartiere. Si ritrovano insieme nella sede dell’Auser, a parlare e fare merenda. Hanno fra i 15 e i 25 anni e hanno deciso di rendersi utili. Una bella storia, vera e concreta, di solidarietà fra le generazioni, cominciata circa tra anni fa in modo sincero e spontaneo. Sono studenti, vanno a scuola o all’università, dedicano qualche ora del loro tempo per stare con gli anziani, aiutarli, parlare con loro, fare qualche piccola commissione come andare in farmacia o portare la spesa a casa.

Leggi: Auser, 31/10/2018


mercoledì 31 ottobre 2018
Quando a curare sono anche gli uomini

“Quando a curare sono anche gli uomini” è il titolo di un paio di incontri promossi dalla associazione “alzheimer senza paura”, onlus attiva a Senigallia ormai da diversi anni. La cura è spesso considerata prerogativa delle donne, per un fattore culturale, quasi si trattasse di un obbligo morale, eppure sempre più spesso incappiamo in storie di uomini che si prendono cura di un proprio familiare ammalato.
Luciana Marinari ha intervistato alcuni di loro: uomini che si sono fatti carico della fragilità di genitori anziani, di coniugi, di fratelli o sorelle malate e ne è venuto fuori uno spaccato davvero interessante della nostra società che sta cambiando e si sta evolvendo.  La Marinari parte quindi da un dato – nuovo – di realtà e ne approfondisce alcuni aspetti: “nella cura l’uomo ha un approccio diverso, un atteggiamento estremamente libero e vitale. Riconosce che il suo lavoro è importante, una sorta di restituzione di quanto ricevuto”.

Leggi: Auser, 31/10/2018


lunedì 29 ottobre 2018
Le politiche regionali per l’abitare

Gli interventi messi in campo dalla Regione Piemonte a sostegno delle politiche abitative e gli obiettivi raggiunti sono stati illustrati dall’assessore regionale alle Politiche Sociali, della Famiglia e della Casa, Augusto Ferrari, lunedì 29 ottobre, nel corso di una conferenza stampa convocata presso il Palazzo dalla Regione.
“Siamo passati dalle politiche della casa alle politiche dell’abitare – ha affermato Ferrari – e questa impostazione ispirerà anche la nuova programmazione regionale: la politica abitativa viene concepita come politica sociale e il target degli interventi diventano le famiglie e non le case”.
La riforma più significativa portata avanti ha riguardato le ATC, che sono state accorpate, passando da 7 a 3, e la razionalizzazione delle società partecipate delle Agenzie, ridotte da 5 a 2, una delle quali si appresta a diventare società partecipata regionale.
Un lavoro altrettanto importante è stato svolto per il sostegno delle persone in difficoltà con l’istituzione di un fondo sociale per la morosità incolpevole nell’ambito dell’edilizia pubblica e altre due misure volte ad aiutare le famiglie in difficoltà con l’affitto sul mercato privato.

Leggi: Regione Piemonte, 29/10/2018


IN AGENDA:

Firenze – 13 novembre – I dieci anni di Auser Abitare Solidale. La coabitazione che ti cambia la vita

Anziani soli che vivono in case troppo grandi e non più gestibili, dall’altra persone che non ce la fanno a pagare un affitto e rischiano di trovarsi in mezzo ad una strada, che hanno perso il lavoro, o si sono separate e non sanno dove andare.  Per dare risposta a questi bisogni sempre più diffusi nel nostro Paese, è nata dieci anni fa a Firenze l’associazione Auser Abitare Solidale che promuove coabitazioni ispirate a principi di solidarietà ed aiuto reciproco.  Un’idea semplice e innovativa che ha cambiato in meglio la vita di molte persone, trasformando il “problema abitativo” in un’opportunità.
Per festeggiare i 10 anni di attività, Auser e l’assessorato al Welfare e alla Sanità del Comune di Firenze, organizzano un evento che si terrà il prossimo 13 novembre a partire dalle ore 14,45 nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio in piazza della Signoria.
Per info:  abitaresolidaleauser@gmail.com   www.abitaresolidaleauser.it


Roma – 20 novembre 2018 – Il 7° Healthcare Summit de «Il Sole 24 Ore»

Le sfide del Servizio sanitario nazionale tra universalismo, innovazione e sostenibilità alla luce della Manovra 2019, le sinergie tra Health Tech e Pharma e la digitalizzazione dei processi per un’assistenza 4.0 tra ospedali e territorio. Questi i principali temi che saranno affrontati nel corso della settima edizione dell’Healthcare summit de Il Sole 24 Ore, che martedì 20 novembre torna a Roma, presso la sede Roma Eventi Fontana di Trevi. L’evento -punto di riferimento in Italia per i rappresentanti del settore sanitario e farmaceutico e delle istituzioni – è organizzato in collaborazione con Il Sole 24 ORE e Sanità24, con il patrocinio del Ministero della Salute e con la partnership di DLA Piper, Gilead, KPMG, Philips, Assobiomedica, Fasi e Farmindustria.
Per informazioni e iscrizioni: http://eventi.ilsole24ore.com/healthcare-2018

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Bologna – 28 – 29 novembre 2018 – Forum Non Autosufficienza

La X edizione del Forum della Non Autosufficienza (e dell’autonomia possibile), si svolge a Bologna Centro Congressi Savoia Hotel, dal 28 al 29 novembre 2018.
L’evento è diventato negli anni il punto di riferimento nazionale per i professionisti e gli operatori dei servizi alla persona.
Il Programma offre un ricco numero di convegni e workshop con argomenti dedicati ai vari ambiti operativi, con materie interessanti, concrete e attuali che certamente forniscono contributi, approfondimenti e soluzioni di immediata utilità nell’operare quotidiano. La sessione convegnistica è strutturata in sessioni plenarie e workshop. Una lettura a 360° dell’orizzonte di fronte a tutti coloro che si occupano di lavoro di cura.
Evento accreditato per la formazione continua degli assistenti sociali

Leggi: nonautosufficienza.it


Milano – 29 novembre 2018 Convegno Oasi – Cergas 40 anni insieme: le evidenze per il futuro

A 40 anni dalla nascita del SSN e del CERGAS, il Convegno OASI 2018 sarà un’occasione per discutere i risultati raggiunti dal 1978 al 2018, lo stato dell’arte della sanità italiana di oggi, le sfide e le prospettive che ci attendono nei prossimi 40 anni.
Oltre alle evidenze del Rapporto OASI, il volume che dal 2000 monitora e interpreta i cambiamenti in atto nelle politiche sanitarie e nel management delle aziende sanitarie pubbliche e private, è in programma una tavola rotonda con i Ministri della Salute che hanno contribuito in maniera particolare allo sviluppo del SSN.
L’evento è aperto a policymaker nazionali e regionali e a tutti i membri delle direzioni strategiche delle aziende sanitarie pubbliche e private, ai membri degli staff aziendali e a tutti i professionisti, alla stampa e agli opinion maker, ai dirigenti e agli operatori sanitari e amministrativi interessati.
La partecipazione è gratuita previa registrazione online.

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Bari 22-25 gennaio 2019 – Convocato XVIII Congresso Nazionale CGIL

La decisione è stata assunta dal Comitato direttivo del sindacato, riunitosi il 10 marzo scorso, che ha eletto la commissione politica, composta da 52 membri più i componenti la segreteria nazionale, e votato la delibera che dà il via al percorso congressuale.
Tra il 5 aprile e il 18 maggio è previsto lo svolgimento di circa 1500 assemblee generali che si terranno nei luoghi di lavoro su tutto il territorio nazionale. Dal 20 giugno al 5 ottobre si svolgeranno, invece, le assemblee congressuali di base. A seguire e fino al 31 ottobre si terranno i congressi delle Camere
del lavoro e delle categorie territoriali.
I congressi delle strutture regionali avranno inizio il 5 novembre e si dovranno concludere entro il 24 dello stesso mese. A seguire, dal 26 novembre al 20 dicembre, si svolgeranno i congressi delle categorie nazionali dei lavoratori attivi e quello del sindacato dei pensionati della Cgil, che si terrà dal 7 al 12 gennaio del 2019. Il percorso congressuale si concluderà a Bari, presso la Fiera del Levante, dove dal 22 al 25 gennaio avrà luogo il XVIII Congresso della Cgil nazionale.

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IN EVIDENZA:

Misure di contrasto alla povertà – Inps, nuovo servizio telefonico automatico “Stato domanda REI”

Conoscere lo stato di avanzamento della domanda del REI diventa più semplice. L’Inps ha rilasciato il nuovo servizio automatico “Stato domanda REI” che consente all’utente di verificare lo stato della sua domanda del Reddito di Inclusione componendo il numero 803 164, gratuito da telefono fisso e il numero 06 164 164 da cellulare.
In una nota pubblicata sul sito istituzionale, l’Istituto pubblico di previdenza avverte che tutti coloro che hanno presentato domanda per percepire il REI e sono in attesa di ricevere i pagamenti possono contattare il Contact Center INPS ed esprimere, in risposta alla voce registrata dell’agente virtuale che chiede a quale dei servizi l’utente è interessato, la necessità di consultare una propria domanda.
Il servizio automatico chiederà all’utente i propri dati anagrafici (nome, cognome e data di nascita) e l’identificativo della pratica presentata. In modo semplice e rapido, il sistema comunicherà all’utente lo stato di lavorazione della pratica e fornirà informazioni relative alla consultazione dei pagamenti.

Leggi: Inca


SEGNALAZIONI:

Sempre più a rischio l’assistenza per gli anziani di domani

Pubblicata la Ricerca Auser e Spi Cgil su problemi e prospettive della domiciliarità
Cresce il numero di anziani bisognosi di cure, ma diminuisce il numero dei caregiver famigliari, soprattutto le donne. Gli anziani del futuro avranno pensioni più basse e questo inciderà sul mercato privato di cura. Una situazione che potrà compromettere seriamente il futuro dell’assistenza domiciliare degli anziani non autosufficienti nel nostro Paese. Con conseguenze gravissime per milioni di famiglie.
E’ il cuore della nuova ricerca   Auser e Spi Cgil “Problemi e prospettiva della domiciliarità. Il diritto di invecchiare a casa propria” realizzata da Claudio Falasca, pubblicata da Liberetà e da oggi scaricabile su www.auser.it   e www.spi.cigl.it
Un mix di analisi e proposte con al centro la persona anziana, il suo ambiente di vita e i suoi bisogni.
Il tema è quello della domiciliarità che non comprende solo la casa, ma tutto quello che la circonda.
La ricerca partendo dall’analisi del cambiamento demografico e la qualità e quantità dei servizi, sia pubblici che privati, che vengono offerti nel nostro Paese, costruisce una visione futura sulla Long Term Care (la cura a lungo termine), analizza il ruolo della famiglia e le diseguaglianze di reddito, per poi arrivare alle condizioni abitative e agli standard urbanistici.
La ricerca mette a fuoco inoltre molte proposte di soluzioni ai problemi sollevati, rilanciando il tema della longevità come una risorsa per l’intera comunità.

Leggi: Auser


Diritti, equità, democrazia. Ecco il nuovo numero di LiberEtà

In questo numero affrontiamo i nodi principali della manovra finanziaria che il governo si appresta ad approvare. L’Europa ha già bocciato il pacchetto delle misure previste dai giallo-verdi. Sul campo restano molte questioni aperte, ma quel che è certo è che la manovra finanziaria che il governo vuole fare per il prossimo anno non fa giustizia sociale, malgrado contenga proposte che potrebbero farlo pensare. La manovra non toglie ai ricchi per dare ai poveri, ma aumenta il debito pubblico dell’Italia. Questo debito verrà pagato solo da chi oggi paga le tasse, ovvero i pensionati e i lavoratori dipendenti. Gli evasori fiscali non verranno disturbati. Anzi, premiati con il condono.
Per questo in apertura ci soffermiamo proprio sul problema dell’evasione fiscale e di come questa incida sulla riduzione delle risorse per sanità, istruzione, assistenza, pensioni. E a proposito di tasse, parliamo di uno dei balzelli più odiosi: il superticket su esami e visite specialistiche, che resterà anche nel 2019. Una tassa che colpisce i cittadini a seconda della regione in cui vivono. Una vera ingiustizia.

Leggi: Liberetà


Città Che Apprende, tutti i materiali

Si è svolta a Torino il 18 e 19 ottobre 2018, presso l’Auditorium del Palazzo della Città Metropolitana, la nona edizione della Città che Apprende, l’evento che a cadenza biennale l’Auser dedica alla cultura ed alla educazione degli adulti come strumento di cittadinanza e di integrazione sociale. Titolo del convegno: “Chi dà retta alle sirene? Informazione e disinformazione nell’era del web e dei social”.
E’ possibile accedere alla pagina dedicata per avere accesso a tutti i materiali dell’iniziativa.

Leggi: Auser


La Corte dei Conti ha pubblicato i documenti relativi alle spese per l’assistenza e in sanità nell’ambito dei Rapporti sulla Finanza pubblica 2018

Spese per l’assistenza nel 2017 pari a 48,5 miliardi con un incremento del 3,4 per cento su base annua. Le prestazioni monetarie, che rappresentano circa l’80% delle erogazioni complessive, sono risultate pari a 38,2 miliardi (2,2 per cento del Pil e 4,9 per cento della spesa primaria) e sono cresciute del 2,3 per cento su base annua, mentre le Prestazioni sociali in natura sono ammontate a 10,3 miliardi (0,6 per cento del Pil e 1,3 per cento della spesa primaria), oltre 760 milioni (+8 per cento) in più di un anno prima.  Leggi su grusol.it
– Spese per la sanità. Il documento rende disponibili elementi di valutazione sull’efficacia degli strumenti di sostegno alla crescita, controllo e regolazione dei principali settori dell’intervento pubblico, della gestione e della distribuzione del carico fiscale. Leggi su grusol.it

Leggi: Comune di Bologna


Partita sui social la campagna CHAT YOURSELF a supporto dei malati di Alzheimer

E’ partita la campagna di comunicazione social di Chat Yourself, il chatbot promossa da Italia Longeva del Ministero della Salute a supporto dei malati di Alzheimer nelle prime fasi della malattia, a cui alcuni personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo hanno scelto di aderire. La prima testimonial che con slancio e personale coinvolgimento emotivo, essendo la figlia di una malata di Alzheimer, ha dato il la alla campagna è l’opinionista e blogger Selvaggia Lucarelli. Venerdì scorso, in occasione della Giornata Mondiale della Malattia di Alzheimer, ha postato un video ad hoc sui suoi profili Facebook e Twitter (@stanzaselvaggia), in cui si rimanda direttamente al chatbot e alla pagina di chat yourself (@chatyourself).

Leggi: Auser


NEWS:

martedì 30 ottobre 2018
Pagheremo tutto con gli interessi

L’Italia spende 62 miliardi l’anno per pagare gli interessi sul debito pubblico: più della cifra che spende in istruzione. Non è un dibattito per tecnici, ci riguarda, a pagare siamo tutti
Nel corso della conferenza stampa in cui il commissario europeo per gli affari economici e monetari Pierre Moscovici e il vice-presidente della commissione europea Valdis Dombrovskys hanno annunciato, con toni poco tecnici e molto accorati, la bocciatura della nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (Def) e della manovra italiana, Moscovici ha ricordato una triste verità: l’Italia spende quasi la stessa cifra per l’istruzione e per gli interessi. Parliamo di 62 miliardi l’anno spesi in istruzione, dalle elementari per tutti all’università per pochi, l’investimento più importante per il nostro futuro, e di una somma uguale spesa per pagare gli interessi su un debito pubblico che ci trasciniamo da decenni – da quando negli anni Ottanta la Banca d’Italia, di fronte a un’inflazione a due cifre, ha divorziato dal Tesoro e ha smesso di “stampare moneta” per  rispondere a una spesa pubblica che correva  molto più velocemente di quello che lo Stato riusciva a incassare.[1]
Possiamo vederla anche da un altro punto di vista: più di un terzo dell’Irpef sborsata dai cittadini, soprattutto attraverso le detrazioni dalla busta paga di pensionati e salariati, serve per pagare gli interessi ai detentori dei titoli pubblici. È per questo che lo spread non è un argomento che riguarda solo i risparmiatori e i ricchi. Se un suo aumento significa maggiore spesa per la rendita invece che per migliori ospedali, servizi e scuole, ci riguarda tutti.
L’aumento del deficit, e quindi degli interessi, viene e verrà pagato con tagli alla spesa pubblica, ossia a tutti i servizi che garantiscono una piena cittadinanza: welfare, previdenza, educazione.

Leggi: Ingenere, 30/10/2018


martedì 30 ottobre 2018
La Sicilia invecchia e si spopola

Secondo le proiezioni Istat nel 2050 l’isola avrà perso 1 milione di abitanti e la quota percentuale degli anziani risulterà più alta che nel Nord d’Italia. Presentata la ricerca dell’Ires Cgil: “Bisogna rilanciare il patto tra generazioni”
La popolazione siciliana invecchia e già nel 2030 le soglie di vecchiaia saranno come quelle delle Regioni del Centro-Nord. Da qui al 2050, quando secondo le proiezioni dell’Istat la Sicilia avrà perso un milione di abitanti a causa di denatalità ed emigrazione, la quota percentuale degli anziani risulterà più alta che nel Nord d’Italia. Il dato emerge da una ricerca su “La risorsa anziani e la Sicilia, le condizioni sociali degli anziani in Sicilia: da elemento residuale ad attore protagonista”, realizzata dall’Istituto di studi e ricerche Ires “Lucia Morosini” per conto dello Spi Cgil Sicilia e presentata oggi nel corso del XII congresso regionale dell’organizzazione sindacale che conta nell’isola 190.826 mila iscritti.
“Questo andamento demografico – ha rilevato il segretario generale dello Spi Sicilia, Maurizio Calà nella relazione d’apertura – si inscrive in un contesto socio-economico in crisi, in cui il 29% (dato 2017) delle famiglie (pari a 580 mila unità), 6 punti percentuali in più rispetto all’anno precedente, è in condizione di povertà relativa, cosa che rende più complicato anche accedere alle cure sanitarie e tenere uno stile di vita salutare, con la conseguenza che, come si rileva nella ricerca, la popolazione siciliana, assieme a quella campana, è la più esposta ai principali fattori di rischio per la salute e la speranza di vita, a 65 anni, è tra le più basse in assoluto a livello nazionale, fino a 4 anni in meno rispetto al Nord”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 30/10/2018


martedì 30 ottobre 2018
Abitare solidale, in Toscana 302 coabitazioni per combattere la povertà

Oltre 600 persone coinvolte nel progetto dell’associazione fondata da Auser Firenze dieci anni fa con lo scopo di contrastare la povertà abitativa e sperimentare nuove forme di coabitazione sociale come strumento di lotta alla marginalità e all’impoverimento
302 coabitazioni, per un totale di 623 persone coinvolte. Sono i numeri di Abitare Solidale, l’associazione fondata da Auser Firenze dieci anni fa con lo scopo di contrastare la povertà abitativa e sperimentare nuove forme di coabitazione sociale come strumento di lotta alla marginalità e all’impoverimento. Il 68% delle coabitazioni riguardano il comune di Firenze, il 27% il territorio della Città Metropolitana e il restante 5% i territori delle province di Pistoia, Pisa e Livorno. Si tratta in gran parte di coabitazioni intergenerazionali ispirate a principi di solidarietà ed aiuto reciproco tra persone fragili – soprattutto anziani che vivono da soli in case spesso di grandi dimensioni – e singoli o piccoli nuclei familiari che si trovano in condizioni di povertà temporanea e vulnerabilità abitativa. Alle coabitazioni solidali si sono aggiunti negli ultimi anni 5 condomini solidali (uno fuori regione) che ospitano 49 persone e 6 alloggi modello shared supported houses che ne ospitano altre 21.
“La lezione più significativa che possiamo trarre da questa esperienza – sottolinea Renato Campinoti, presidente di Auser Abitare Solidale – è la necessità di attivare forme di collaborazione che favoriscano le sinergie necessarie tra i servizi sociali e l’insieme del tessuto associativo e del volontariato delle varie realtà locali”.

Leggi: Redattore Sociale, 30/10/2018


martedì 30 ottobre 2018
Sos depressione: troppi ne soffrono ma pochi lo sanno

Solo una minoranza di malati è sotto trattamento e molti rischiano: dalle ricadute psichiche gravi fino al pericolo di infarti e ictus
Dopo aver rapidamente percorso tutte le tappe, Luca R., 55 anni, è quasi all’apice della carriera, ma, quando gli viene offerta un’ultima promozione, rifiuta. Poi, costretto ad accettare, d’improvviso non riesce più a lavorare. Irene G., 85 anni, ex impiegata, ha perso il marito e ora sembra un’altra donna. È irriconoscibile. La depressione colpisce tutti: dai giovani agli anziani, dopo un lutto o dopo grandi successi. E soprattutto le donne. Chi ne soffre «non si sente inserito nel mondo. La percezione è quella di uno spettatore», confessa una paziente. Un senso di estraneità che non passa, un’apatia devastante e logorante. Eppure, si può uscire dal tunnel. È questo il messaggio della Società Italiana di Psichiatria, la Sip, riunita a Torino. «La depressione, ancora oggetto di stigma, è spesso negata da chi ne soffre o confusa con stati d’animo passeggeri – spiega Bernardo Carpiniello, presidente della Sip e direttore della psichiatria dell’Università di Cagliari – ma ha pesanti ripercussioni sul piano personale, affettivo-familiare, socio-relazionale e lavorativo, tanto da essere la principale causa di assenteismo al mondo». E dell’80% dei suicidi. Emergenza globale. Secondo l’Oms, i disturbi mentali, che in Italia colpiscono 17 milioni di persone, sono destinati a superare per incidenza le malattie cardiovascolari, oggi al primo posto. Le depressioni sono le più diffuse e nel nostro Paese sono cresciute del 20% e sono in aumento anche i disturbi d’ansia e i disturbi bipolari.

Leggi: La Stampa, 30/10/2018


martedì 30 ottobre 2018
Accessibilità degli studi medici: a Torino c’è una positiva inversione di rotta

Nel 2015, di fronte alla richiesta della CPD di Torino (Consulta per le Persone in Difficoltà) di poter mappare l’accessibilità degli studi dei medici e dei pediatri di base del capoluogo piemontese, l’Ordine dei Medici aveva risposto che non sarebbe stato possibile diffondere il relativo questionario, perché un censimento del genere avrebbe portato a una «discriminazione tra medici». Oggi, invece, si registra un’inversione di rotta, grazie alla stessa CPD torinese, il cui costante impegno in questo ambito potrebbe fungere da “apripista” per iniziative analoghe in altre zone del Paese
Che cosa aveva risposto nel 2015 l’Ordine dei Medici della Provincia di Torino alla CPD (Consulta per le Persone in Difficoltà), di fronte al progetto di quest’ultima denominato Una vita accessibile, ovvero alla richiesta di poter mappare, tramite un questionario, l’accessibilità degli studi dei medici e dei pediatri di base del capoluogo piemontese? Che non sarebbe stato possibile diffondere quel questionario, perché un censimento del genere avrebbe portato a una «discriminazione tra i medici».
Di ciò avevamo riferito a suo tempo anche nel nostro giornale ed è quindi con piacere che oggi, a tre anni e mezzo di distanza, registriamo una decisa inversione di rotta, grazie al costante impegno in questo ambito della stessa CPD torinese.

Leggi: Superando, 30/10/2018


lunedì 29 ottobre 2018
 Emergenza casa – Sunia Palermo, sospendere gli sgomberi

Il sindacato degli inquilini scrive al ministro Salvini, al prefetto e al sindaco
Il Sunia di Palermo chiede di sospendere gli sgomberi già in programma o previsti nel capoluogo siciliano, anche a seguito del decreto del governo nazionale, approvato a settembre, che preannuncia un giro di vite sulle occupazioni abusive. La richiesta, che proviene dal comitato direttivo della Federazione provinciale del Sunia di Palermo, è stata inoltrata al ministro dell’Interno Matteo Salvini, al prefetto Antonella De Miro e al sindaco Leoluca Orlando.
Nella lettera il sindacato degli inquilini pone l’accento sulla gravissima crisi economica, che sta riducendo in condizioni di crescente povertà ampie fasce della popolazione. “I senza casa aumentano di giorno in giorno, perché le famiglie in difficoltà sono incapaci di sostenere il costo dell’affitto”, scrivono Zaher Darwish, segretario generale Sunia Palermo, e Nino Rocca, presidente del comitato direttivo del Sunia, che chiedono di sospendere gli sgomberi, in mancanza di alternative valide per garantire il diritto alla casa e in considerazione della crisi economica che attanaglia le famiglie.

Leggi: Rassegna Sindacale, 29/10/2018


lunedì 29 ottobre 2018
Periferie. La vera rivoluzione si chiama normalità

Nella periferia est di Roma, tra Tor Bella Monaca e Borgata Finocchio, i cittadini si prendono cura del proprio territorio. E la sede dello Spi è sempre aperta.
Dal centro di Roma sono quasi venti fermate di metropolitana. Da Bolognetta si sale per la Collina della pace che ospita un parco pubblico e una nuova bellissima biblioteca comunale. Qui una volta era tutto di Enrico Nicoletti, il cassiere della banda della Magliana. Fino al 2004 si ergeva un enorme ecomostro di sei piani. Poi è stato abbattuto, anche grazie alla strenua lotta degli abitanti. È proprio qui, su questa collina ora dedicata a Peppino Impastato, che Libera organizza da due anni un campo della legalità. Insieme all’associazione di don Ciotti c’è anche lo Spi con i suoi volontari.
I ragazzi che partecipano vengono da tutta Italia, sorridono e sono felici di lavorare alla realizzazione di un murales che decorerà il muro di cinta del parco. «Lo scorso anno ero al campo di Genova. È stata un’esperienza incredibile», dice Alice da Bologna, 35 anni. Irene da Vicenza fa l’ultimo anno di liceo, «sono molto contenta anche delle attività formative del pomeriggio». C’è chi va all’università, chi partecipa per la prima volta, chi è già alla quinta edizione. Dipingono insieme. «Un altro gruppo sta sistemando le giostre e le panchine dal lato opposto del parco», ci spiega Gaetano Salvo di Libera che coordina il campo. «La legalità è fare quotidianamente il proprio lavoro rispettando le regole senza usare scorciatoie», dice uno di loro.

Leggi: Liberetà, 29/10/2018


sabato 27 ottobre 2018
Toscana, via alla campagna per difendere gli anziani dall’influenza

Acquistate 777mila dosi di vaccino destinate anche agli operatori della sanità e donatori di sangue. Saccardi “Strumento più efficace”
Parte da lunedì 29 ottobre la campagna di vaccinazione antinfluenzale della Regione Toscana, che come ogni anno ha l’obiettivo di vaccinare gratuitamente il maggior numero possibile di ultrasessantacinquenni, le persone appartenenti alle categorie a rischio e gli operatori della sanità. Quest’anno la vaccinazione, che si può fare dal proprio medico di famiglia o nelle Asl, viene offerta gratuitamente anche a tutti i donatori di sangue. Le dosi acquistate dalla Regione per la stagione 2018-2019 sono 777.340, per una spesa complessiva di 4.379.000 euro (più 416.682 dosi di colecalciferolo, la vitamina D che agli anziani viene offerta contestualmente all’antinfluenzale).
“La vaccinazione antinfluenzale è lo strumento più efficace per prevenire la malattie e per ridurre in modo significativo complicanze, ospedalizzazioni e decessi ed è fortemente raccomandata dall’Oms e dal Piano nazionale di prevenzione vaccinale 2017-2019”, ha detto l’assessore alla salute della Toscana Stefania Saccardi. “Nella scorsa stagione la copertura ha appena superato il 55%, e si sono registrati 63 casi gravi e ben 15 decessi. I dati ci dicono che quando la copertura è stata più alta, intorno al 70%, le morti sono molto calate o addirittura si sono azzerate, come nel 2011-12.

Leggi: La Repubblica, 27/10/2018


venerdì 26 ottobre 2018
Telecamere nelle strutture per bambini, anziani e disabili: c’è il sì della Camera

Approvata la proposta di legge di Annagrazia Calabria (Fi): ora l’esame passa al Senato. Prevede l’istallazione di videocamere a circuito chiuso, ma anche apertura dell’orario delle visite, formazione iniziale e in servizio e valutazione attitudinale per il personale: fondo sperimentale di 5 milioni in tre anni
La Camera ha detto sì alla videosorveglianza negli asili nido, nelle scuole per l’infanzia e nelle strutture socio-assistenziali per persone anziane o disabili: ora tocca al Senato decidere se la proposta di Annagrazia Calabria (FI) diventerà legge. Il testo, che nei giorni scorsi ha ricevuto l’approvazione alla Camera, prevede “misure per prevenire e contrastare condotte di maltrattamento o di abuso, anche di natura psicologica, in danno dei minori nei servizi educativi per l’infanzia e nelle scuole dell’infanzia e delle persone ospitate nelle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali per anziani e persone con disabilità”. Controllare per proteggere, insomma, attraverso l’installazione di videocamere a circuito chiuso nei servizi educativi e scolastici per l’infanzia e nelle strutture diurne, semiresidenziali e residenziale che ospitano persone anziane o con disabilità. Le registrazioni saranno a disposizione delle sole forze di Polizia, previa denuncia. Un testo molto simile era stato già approvato alla Camera, per essere poi fermato al Senato, esattamente due anni fa. Già allora la proposta aveva suscitato qualche perplessità.

Leggi: Redattore Sociale, 26/10/2018


giovedì 25 ottobre 2018
Eutanasia. Cgil, decisione Consulta passo avanti – Toniollo, ora il Parlamento decida

“Il pronunciamento della Corte Costituzionale, che dà un anno di tempo al Parlamento per esprimersi sull’autodeterminazione nel fine vita, è un altro risultato di grande importanza dopo la vittoria sul biotestamento. Ora le Camere decidano in coscienza e in tempi brevi”. È quanto dichiara la responsabile dell’Ufficio Nuovi Diritti della Cgil nazionale, Maria Gigliola Toniollo.
La decisione di ieri, sottolinea Toniollo, “è un passo avanti che il mondo civile deve al coraggio e alla determinazione di Fabiano Antoniani, di chi lo ha assistito e delle tante persone malate come Luca Coscioni, Piergiorgio Welby, Dominique Velati e Davide Trentini, che in questi quindici anni, difendendo le proprie speranze di libertà, hanno difeso le istanze di libertà per tutti”.

Leggi: Inca, 25/10/2018


giovedì 25 ottobre 2018
Povertà. Reddito di Inclusione (ReI)

Inps, 379mila famiglie coinvolte, oltre un milione le persone
Da gennaio a settembre 2018, 379 mila nuclei familiari hanno beneficiato del ReI (Reddito di Inclusione). È quanto comunica l’Inps nel consueto monitoraggio, specificando che questa misura di sostegno economico ha raggiunto oltre un milione di persone.
In particolare, riferisce l’Istituto, la maggior parte dei benefici ha riguardato le regioni del sud (69%) con un interessamento del 72% delle persone coinvolte. Poco meno della metà (47%) dei nuclei familiari raggiunti, che rappresentano oltre il 51% delle persone coinvolte, risiedono in sole due regioni: Campania e Sicilia; seguono Calabria, Lazio, Lombardia e Puglia, che coprono un ulteriore 28% delle famiglie e il 27% delle persone coinvolte.

Leggi: Inca, 25/10/2018


giovedì 25 ottobre 2018
Cosa significa essere caregiver: l’analisi della psicologa

Cosa significa prendersi cura di un marito, di una moglie, di un famigliare con demenza? Quali difficoltà? Quali strategie quotidiane a sostegno delle caregiver e dei caregiver familiari, donne e uomini che si occupano dei propri cari sperimentando insieme a loro nuovi percorsi di vita? A queste e ad altre domande risponde Ilaria Zaffina, psicologa con alle spalle due anni di formazione già maturata al Centro regionale di neurogenetica di Lamezia Terme. https://www.asp.cz.it/centro-regionale-di-neurogenetica-/
Per prima cosa, la psicologa parte dalla definizione e dall’identikit della persona caregiver: “Intanto diciamo che il caregiver deve farsi carico del benessere di una persona che necessita di cure. Di solito è un famigliare. Inoltre, nel 77 percento dei casi a livello nazionale, il caregiver principale scelto all’interno della famiglia è donna”.
Le attività di cura sono ad ampio raggio. Si va da quelle pratiche a quelle di supporto morale: “Si tratta di cure che coprono tutto l’arco del giorno e diverse volte le famiglie chiedono aiuto ad altre persone come gli oss e gli infermieri. Il caregiver si occupa dei pasti, dell’igiene, dei medicamenti, degli spostamenti in casa, di organizzare le visite mediche… E poi c’è la cura emotiva. Trattandosi di malattia degenerativa – spiega ancora Zaffina -, spesso il malato è cosciente della diagnosi, sa a cosa va incontro, cerca sostegno nella persona che ha accanto. Ma anche chi si prende cura soffre, tant’è che si parla di malattia della famiglia perché riguarda tutti i famigliari”.

Leggi:  Redattore Sociale, 25/10/2018


mercoledì 24 ottobre 2018
In aumento i pazienti over 80 in pronto soccorso, un trend in continua crescita.

Il dato risulta dal monitoraggio del fenomeno condotto da SIMEU, Società della Medicina di Emergenza Urgenza, che insieme a SIGOT, Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio, presta al problema un’attenzione particolare.
SIMEU e SIGOT stigmatizzano eventuali tentazioni di confezionare, per le persone anziane, una sanità a diversa velocità che preveda, per esempio, strani “filtri” di accesso al pronto soccorso, del tutto diversi da quelli dedicati alla generalità della popolazione. Nella stragrande maggioranza dei casi gli accessi in Pronto Soccorso delle persone anziane non sono accessi inappropriati (che sono molto più frequenti nei giovani-adulti), ma richieste di salute a cui il Pronto Soccorso prima e i reparti di Geriatria poi dovrebbero dare la risposta più adeguata, nel più breve tempo possibile: dall’analisi dei codici di accesso emerge chiaramente che gli anziani in genere si rivolgono al Pronto Soccorso per patologie gravi, complesse e urgenti, le quali nella maggior parte dei casi giustificano il ricovero.

Leggi: Auser, 24/10/2018


mercoledì 24 ottobre 2018
Disabilità, “meglio a casa che in istituto”: parola di mamma caregiver

Elena Improta e Marina Cometto, entrambe mamme di figli adulti con gravi disabilità, commentano criticamente lo spot della Sacra Famiglia, che dal 29 ottobre al 3 novembre andrà in onda sulle reti Mediaset. “Laddove non ci siano forti esigenze sanitarie, l’istituto è impensabile. Noi genitori non lo vogliamo. E neanche la legge per il Dopo di noi”
Lo spot della Sacra Famiglia, che evidenzia le “luci” della disabilità in istituto e le “ombre” della disabilità in casa, suscita qualche perplessità, soprattutto tra chi spende la propria vita accanto a figli che necessitano di un’assistenza continua. E’ il caso di due mamme, entrambe con figli ormai adulti, entrambe dedite alla cura di una donna e di un uomo che da soli non riescono a fare quasi nulla: Elena Improta è la mamma di Mario, che ha 30 anni; Marina Cometto è la mamma di Claudia, che di anni ne ha ormai 45.
Elena Improta, impegnata non solo dal punto di vista familiare ma anche da quello politico e associativo (è presidente dell’associazione Oltre lo sguardo, che in Maremma partecipa al tavolo di coprogettazione sul Dopo di Noi) per la difesa dei diritti degli adulti (e non solo) con disabilità, non è radicalmente contro l’istituto: “Le persone anziane, per esempio, nel momento in cui presentano anche una condizione di disabilità, sono soggette a patologie organiche e necessitano soprattutto di un intervento sanitario: in questo caso, l’istituto è necessario. Ma dobbiamo far valere proprio il principio che la persona disabile non è malata e normalmente non necessita di interventi sanitari, ma di percorsi riabilitativi, ricreativi e di socializzazione: non si può pensare di tenere in istituto persone adulte con disabilità, laddove non ci siano tracheotomie, peg e altre forti esigenze medico-sanitarie. Anche se – precisa Improta – perfino molti che vivono questa condizione di gravità scelgono di restare a casa propria. Non abbiamo ancora capito che non è la disabilità in sé a rendere infelice o sola una persona, come invece sembra nel video.

Leggi: Redattore Sociale, 24/10/2018


mercoledì 24 ottobre 2018
Disabilità, l’altra faccia dell’istituto: lo spot “contro corrente” sulle reti Mediaset

Il video della fondazione Sacra Famiglia mostra la ricchezza della struttura, a fronte del buio e della solitudine della casa, nell’esperienza di una giovane donna in sedia a ruote. “Le residenze per disabili possono essere fonte di tranquillità e occasione concreta di una ripresa di attività, laddove manca il sostegno familiare”
Giulia stava male, prima: sola in casa, con la paura, la sofferenza, la disabilità. Poi è entrata in istituto e “non vuole tornare indietro”: il messaggio che “La Sacra Famiglia” trametterà con il suo spot, sulle reti Mediaset, a partire dal 29 ottobre al 3 novembre, va “contro corrente” e forse farà storcere il naso a molti. Dedicato al tema della disabilità in età adulta, il video in poco meno di un minuto ritrae un istituto pieno di luce, di allegria, di relazioni e una casa buia, solitaria, triste. Nella struttura della Sacra Famiglia che la ospita, Giulia è ben vestita e ben curata, bella e serena, impegnata in attività manuali e riabilitative, inserita in un tessuto sociale. “L’attenzione alla fragilità – recita la voce narrante – l’assistenza nei passi più difficili, la qualità dell’accoglienza, il non essere mai soli: tutto questo e molto altro è fondazione Sacra Famiglia”. Giulia com’era “prima” ci viene mostrata nella seconda parte del video: il volto terrorizzato, la stanza buia, la casa vuota. “Giulia non vuole tornare indietro – si legge nel cartello che segue le immagini – Dobbiamo andare avanti, insieme”.

Leggi: Redattore Sociale, 24/10/2018


mercoledì 24 ottobre 2018
Bando periferie, fino a 560 milioni per rimborsare le spese sostenute dai comuni

Si legge nella nota dell’Ifel di commento all’accordo Anci-governo siglato in conferenza unificata lo scorso 18 ottobre
«La copertura finanziaria della spesa statale per i rimborsi è indicata al comma 3 della norma oggetto dell’Accordo nei residui iscritti e già disponibili nel Fondo sviluppo e coesione per le finalità del “Bando periferie”, ed è quantificata dal Governo in 560 milioni di euro, ammontare che appare sufficiente per assicurare piena soddisfazione alle esigenze di cassa del biennio 2018-19». Si legge nella nota redatta dall’Ifel per illustrare i contenuti dell’accordo sottoscritto il 18 ottobre con il governo in conferenza unificata.
L’Ifel ricorda anche una novità dell’accordo, cioè «l’abolizione dell’acconto, pari al 20% del contributo statale, che nelle convenzioni firmate era richiedibile al momento della chiusura della progettazione definitiva e permetteva non solo di assicurare il ristoro delle spese – di progettazione o di lavori – già effettuate, ma anche di costituire una provvista per i successivi oneri».  Leggi:

Fonte: Edilizia e Territorio, Il Sole 24 Ore, 24/10/2018


martedì 9 ottobre 2018
La vera emergenza è l’invecchiamento

Pianificare le politiche migratorie, anziché subirle” concludono Enrico Di Pasquale, Andrea Stuppini e Chiara Tronchin, dopo aver ricordato che in Italia i decessi hanno superato le nascite nel 2017 di quasi 200.000 unità, e che il processo d’invecchiamento continua rapidissimo. Una situazione insostenibile senza l’apporto di un’immigrazione ben governata.
La situazione demografica italiana, che pure è negativa da molto tempo, non sembra realmente tra le priorità dell’agenda politica, attenta piuttosto alle esigenze della popolazione anziana (come, ad esempio, l’abbassamento dell’età pensionabile). Eppure, per citare solo alcuni esempi, natalità è al di sotto di 2 figli per donna dal 1976 e il saldo naturale (differenza tra nati e morti) è negativo quasi ininterrottamente dal 1993. In questo modo l’età media continua ad aumentare, così come il peso degli anziani sulla popolazione: si tratta ormai di un fenomeno strutturale.
Le dinamiche demografiche hanno inevitabilmente un impatto sull’economia nazionale e sui conti pubblici, oltre naturalmente ad una stretta connessione con la migrazione. Per queste ragioni, la Fondazione Leone Moressa ha focalizzato sui temi demografici l’edizione 2018 del Rapporto sull’economia dell’immigrazione, che verrà presentato il prossimo 10 Ottobre a Palazzo Chigi.

Leggi: Neodemos, 09/10/2018


mercoledì 3 ottobre 2018
Come costruire il Sistema Informativo Unico dei servizi sociali (SIUSS) – Parte I – Maurizio Motta

Quando si pensa ad un nuovo sistema informativo è istintivo iniziare a discutere di “quali dati” deve comprendere e gestire; invece in questa fase di edificazione è decisamente più importante occuparsi, prima che dei dati, dell’architettura del sistema, ossia di come deve connettere diverse banche dati, e quali funzioni deve permettere ai servizi. Cercheremo di farlo evitando astratte formulazioni ed invece esponendo concreti esempi e funzionalità utili, nonché conseguenti possibili soluzioni che il nascente SIUSS non dovrebbe dimenticare.
Questo primo articolo riguarda le connessioni da promuovere tra le anagrafi comunali dei residenti ed i sistemi informativi che gestiscono utenza e prestazioni.
Attualmente i sistemi informativi per gestire le prestazioni sociali sono separati in base alla prestazione (un sistema per il reddito di inclusione, un altro per gli assegni per i nuclei con nuovi nati o 3 minori, un terzo per i bonus energia, e così via) nonchè alla natura istituzionale dell’intervento (sistemi nazionali per le prestazioni statali, e “cartelle informatizzate” locali per gestire utenza e interventi degli enti gestori territoriali). Questa frantumazione è una delle criticità strutturali più importanti, e ci torneremo anche nei prossimi articoli. Ma ce n’è un’altra: quando un servizio deve introdurre una persona o famiglia che richiede prestazioni, deve in ogni sistema digitare “a mano” i suoi principali dati anagrafici; ossia non operano automatismi che consentano di catturare queste informazioni dalla base dati naturale nella quale si trovano, che è l’anagrafe dei comuni.

Leggi: Welforum, 03/10/2018


martedì 2 ottobre 2018
Ri.Sol.Vi.A.Mo.

Un’ipotesi di servizio “tutto incluso” per famiglie con persone non autosufficienti
Tania comune – Un team di ricercatori e docenti, provenienti per la maggior parte dal Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università degli Studi di Torino, ha presentato nel 2016 un progetto denominato Ri.Sol.Vi.A.MO. (Ricerca di Soluzioni per la Vita di Anziani Moderni) nell’ambito dell’iniziativa #HackUnitTO for ageing, promossa dall’Università torinese per valorizzare la Ricerca sul tema dell’invecchiamento attivo.
A seguito dell’evento pubblico organizzato, il team di ricercatori ha iniziato una collaborazione con Federmanager. Si tratta di un’associazione rappresentativa del mondo del management, composta da professionalità in servizio e in pensione, che ha l’obiettivo di sostenere il gruppo di lavoro per trasformare l’idea progettuale in una realistica possibile iniziativa imprenditoriale, anche attraverso la costruzione di un apposito business plan.
Il Progetto Ri.Sol.Vi.A.Mo. prende avvio dalla consapevolezza che gli ostacoli nell’assistenza al domicilio di anziani non autosufficienti sono accentuati da molteplici fattori:
•    la difficoltà per le famiglie nel procurarsi le informazioni sugli interventi possibili e la fatica nel gestire gli accessi alle diverse prestazioni;
•    l’inadeguatezza delle risposte del welfare, in particolare per sostenere le famiglie con persone non autosufficienti nella gestione delle attività della vita quotidiana.

Leggi: Welforum, 02/10/2018


martedì 11 settembre 2018
20 anni di proposte per la non autosufficienza

Questa legislatura sarà quella buona? Di Franco Pesaresi
Questa legislatura sarà quella buona per approvare una riforma nazionale dell’assistenza per la non autosufficienza?
Come è noto gli impegni del governo M5S-Lega sono stati definiti dal “Contratto di Governo”  che propone capitoli dedicati alla disabilità, alla famiglia e natalità, al reddito di cittadinanza ma non agli anziani. La tematica della non autosufficienza è però recuperata nel capitolo dedicato alla disabilità laddove viene previsto “Il rafforzamento dei fondi sulla disabilità e la non autosufficienza al fine di consentire alle persone con disabilità di vivere in maniera indipendente e di partecipare pienamente a tutti gli ambiti della vita, assicurando l’accesso all’ambiente fisico, ai trasporti, all’informazione e alla comunicazione”. Nello stesso capitolo viene anche previsto l’innalzamento dell’importo mensile dell’invalidità civile allo stesso livello della pensione sociale, un tema che può essere ricompreso in quello più ampio degli interventi a favore della non autosufficienza.
Nel complesso il “contratto di governo”,  seppur preveda un apposito Ministero per la disabilità che lascia intendere la volontà di un impegno straordinario in questo campo, non prevede esplicitamente la riforma della assistenza per la non autosufficienza.
Non ci sono accenni neanche alla riforma dell’indennità di accompagnamento, la vera misura nazionale, universalistica, a sostegno della disabilità, sulla cui necessaria revisione si pronunciano ormai in molti.
Occorre infine rilevare che le proposte di riforma organica del settore della non autosufficienza non sono state presentate neanche in Parlamento dai parlamentari dei diversi partiti.
Il quadro è pertanto abbastanza sconfortante, forse come mai lo è stato.

Leggi: Welforum, 11/09/2018


DALLE REGIONI:

lunedì 29 ottobre 2018
Case private, meno barriere architettoniche e più ascensori: 15 milioni dalla Regione

Via libera dalla Regione all’assegnazione dei fondi 2018 per finanziare interventi nelle abitazioni private. La vicepresidente Gualmini: “L’autonomia delle persone disabili è un principio di civiltà, centrale nelle nostre politiche sociali”
Case private, meno barriere architettoniche e più ascensori: 15 milioni dalla Regione
Meno barriere e più ascensori nelle case dell’Emilia-Romagna, ma anche porte più larghe e bagni più ampi. Per dare un aiuto concreto a chi rischia di vivere isolato, magari perché disabile o troppo anziano per fare le scale. Supera i 15 milioni di euro il pacchetto di risorse destinate ai Comuni ed Unioni per finanziare, nel 2018, i lavori edilizi di abbattimento delle barriere architettoniche negli appartamenti e nelle parti comuni dei condomini.
La Giunta regionale ha approvato, nella seduta di lunedì, la ripartizione dei contributi su tutto il territorio, da Piacenza a Rimini: 13 milioni riguardano la prima parte dei 29 assegnati all’Emilia-Romagna per il triennio 2018-2020 dal Fondo nazionale, che è stato rifinanziato dopo 14 anni di stop; i restanti 2,2 milioni di euro sono quelli stanziati annualmente dalla Regione attraverso lo specifico Fondo regionale, istituito nel 2014 proprio per supplire alla mancanza di contributi statali. Un Fondo che sinora, in quattro anni dalla sua attivazione, ha permesso di finanziare, con oltre 8 milioni di euro, più di 2.300 interventi per l’abbattimento delle barriere architettoniche negli appartamenti privati.

Leggi: Regione Emilia Romagna, 29/10/2018


venerdì 26 ottobre 2018
Sanità Campania: Sindacati, bilancio molto negativo

A otto mesi di distanza dalla firma del protocollo di intesa sui temi della sanità pubblica, il bilancio è “fortemente negativo”. A dirlo sono, in una lettera inviata al governatore della Campania De Luca, i segretari generali regionali di Cgil, Cisl e Uil (Spadaro, Buonavita e Sgambati). Gli esponenti sindacali rimarcano che “la stessa intesa sui criteri della legge Madia, da utilizzarsi per la stabilizzazione dei lavoratori precari, sta comportando una giungla diversificata di comportamenti da parte di ogni azienda o ente del servizio sanitario regionale”. Sul versante della sanità accreditata i sindacati hanno più volte ribadito “la necessità che i temi economici legati all’erogazione degli arretrati contrattuali si accompagnassero a una vera riforma delle normative sugli accreditamenti che potessero contrastare il proliferare di contratti pirata con un notevole abbassamento della qualità dell’assistenza. Anche su tale vicenda abbiamo ricevuto un sostanziale diniego del confronto democratico”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 26/10/2018


giovedì 25 ottobre 2018
VII Rapporto casa: in Toscana il 3%delle famiglie vive in Erp, ma aumentano compravendite e calano sfratti

Sfratti in calo, mercato immobiliare in ripresa per il quarto anno consecutivo, segnali di ripartenza anche nel settore costruzioni. Confermato il dato sui toscani residenti nelle case del patrimonio erp, pari al 3% delle famiglie. Sono questi alcuni dei dati che emergono dal settimo Rapporto sulla condizione abitativa in Toscana, redatto dall’Osservatorio Sociale Regionale (OSR) in collaborazione con il Settore politiche abitative della Regione. Il rapporto nasce come supporto conoscitivo al ciclo di programmazione, monitoraggio e controllo sulle politiche abitative ed è redatto sulla base dei dati in possesso dell’OSR implementati con altri tratti dall’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia dell’Entrate, Istat, Osservatorio Federcasa, etc, oltre ad informazioni del settore politiche abitative della Regione e dei gestori del patrimonio ERP.
Quest’anno il Rapporto presenta un focus sulle domande e le assegnazioni di alloggi Erp. Nel 2018 si registra un calo del 16,1% delle domande presentate rispetto al 2017 (- 18,9% per le domande ammesse). Un dato ancora più significativo se confrontato con quello del 2015 (-27,4% per le domande presentate e -32% per quelle ammesse). L’approfondimento è stato condotto nei comuni capoluogo di provincia, su un campione del primo 20% della graduatoria delle domande ammesse riferito alle graduatorie successive alla LR 41/2015 e quindi allineate ai nuovi criteri per l’assegnazione.

Leggi: Toscana Notizie, 25/10/2018


mercoledì 24 ottobre 2018
In Valle Bormida nasce l’ospedale “di campagna”

Inaugurato a Bubbio il primo Country hospital Per ora ci sono gli ambulatori, dal 2019 anche minialloggi
Il primo lotto del «country hospital» di Bubbio è operativo. Il sindaco Stefano Reggio ha ufficialmente inaugurato il nuovo spazio dell’Asl ed ha accompagnato per un tour della struttura Antonio Saitta, assessore Regione alla Sanità e Mario Alparone, direttore generale dell’Asl. Con loro anche Angela Motta, vicepresidente del Consiglio regionale. «Questa è la sanità del futuro – dichiara Saitta -. La sanità va dai cittadini per curare le cronicità. L’ospedale è un luogo dove curare le acuzie. Qui l’infermiera di territorio contatta i pazienti per avere sempre la situazione sotto controllo».
«Un vero centro d’eccellenza – commenta il sindaco Roberto Reggio – se penso che sino a qualche tempo fa rischiavamo di perdere tutto per il trasferimento alla casa della salute di Canelli». I locali hanno una superficie totale di 350 metri quadri e sono composti da 5 stanze per ambulatori con servizi annessi, una reception, una sala d’attesa, un magazzino materiale e toelette per l’utenza ed il personale.
«L’Asl non pagherà più l’affitto della vecchia sede ed in questo modo potrà portarci qualche nuovo ambulatorio – prosegue il sindaco -. A breve avremo conferme».
La provincia di Asti ha sempre più poliambulatori dove medici di base e specialisti ospedalieri si avvicinano ai pazienti per non congestionare l’unico ospedale della provincia: il Massaia di Asti. «Qui abbiamo investito quasi un milione di euro – annota il primo cittadino – Ora mancano solo 400 mila euro per la parte residenziale, ma il più è fatto. Ce la faremo».
Come funziona

Leggi: La Stampa, 24/10/2018


mercoledì 24 ottobre 2018
Ecco i progetti delle associazioni per le periferie

Saranno i cittadini ad occuparsi delle periferie e dei quartieri più difficili grazie al “Bando alle periferie”. Le associazioni e le onlus del territorio si rimboccheranno le maniche e tra arte, sport e cultura, rivitalizzeranno le zone periferiche della città. Sono 26 le proposte per migliorare la qualità della vita nei quartieri firmate da decine di associazioni, organizzazioni di volontariato, fondazioni, imprese sociali capaci di attivare le reti territoriali e le organizzazioni dei cittadini. Palazzo Marino ha stanziato un milione di euro per finanziare i 26 progetti, che sono stati premiati ieri alla Fabbrica del vapore. Delle iniziative vincitrici, 11 si riferiscono ai cinque ambiti “bersaglio” individuati nel 2017 (Giambellino-Lorenteggio, Corvetto-Chiaravalle-Porto di Mare, Adriano-PadovaRizzoli, Niguarda-Bovisa e Qt8-Gallaratese), ovvero le periferie più difficili che necessitano di riqualificazione. Le altre 12 verranno realizzate negli altri quartieri. Cultura, musica, arte, teatro, sport sono alcuni degli ingredienti dei progetti scelti, tra le 170 proposte presentate, per la valorizzazione di cortili, piazze e strade, che si animano diventando luoghi di socialità.

Leggi: Libero, 24/10/2018


IN AGENDA:

Firenze – 16 novembre – I dieci anni di auser Abitare Solidale. La coabitazione che ti cambia la vita

Anziani soli che vivono in case troppo grandi e non più gestibili, dall’altra persone che non ce la fanno a pagare un affitto e rischiano di trovarsi in mezzo ad una strada, che hanno perso il lavoro, o si sono separate e non sanno dove andare.  Per dare risposta a questi bisogni sempre più diffusi nel nostro Paese, è nata dieci anni fa a Firenze l’associazione Auser Abitare Solidale che promuove coabitazioni ispirate a principi di solidarietà ed aiuto reciproco.  Un’idea semplice e innovativa che ha cambiato in meglio la vita di molte persone, trasformando il “problema abitativo” in un’opportunità.
Per festeggiare i 10 anni di attività, Auser e l’assessorato al Welfare e alla Sanità del Comune di Firenze, organizzano un evento che si terrà il prossimo 13 novembre a partire dalle ore 14,45 nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio in piazza della Signoria.
Per info:  abitaresolidaleauser@gmail.com   www.abitaresolidaleauser.it


Bologna – 28 – 29 novembre 2018 – Forum Non Autosufficienza

La X edizione del Forum della Non Autosufficienza (e dell’autonomia possibile), si svolge a Bologna Centro Congressi Savoia Hotel, dal 28 al 29 novembre 2018.
L’evento è diventato negli anni il punto di riferimento nazionale per i professionisti e gli operatori dei servizi alla persona.
Il Programma offre un ricco numero di convegni e workshop con argomenti dedicati ai vari ambiti operativi, con materie interessanti, concrete e attuali che certamente forniscono contributi, approfondimenti e soluzioni di immediata utilità nell’operare quotidiano. La sessione convegnistica è strutturata in sessioni plenarie e workshop. Una lettura a 360° dell’orizzonte di fronte a tutti coloro che si occupano di lavoro di cura.
Evento accreditato per la formazione continua degli assistenti sociali

Leggi: nonautosufficienza.it


Milano – 29 novembre 2018 Convegno Oasi – Cergas 40 anni insieme: le evidenze per il futuro

A 40 anni dalla nascita del SSN e del CERGAS, il Convegno OASI 2018 sarà un’occasione per discutere i risultati raggiunti dal 1978 al 2018, lo stato dell’arte della sanità italiana di oggi, le sfide e le prospettive che ci attendono nei prossimi 40 anni.
Oltre alle evidenze del Rapporto OASI, il volume che dal 2000 monitora e interpreta i cambiamenti in atto nelle politiche sanitarie e nel management delle aziende sanitarie pubbliche e private, è in programma una tavola rotonda con i Ministri della Salute che hanno contribuito in maniera particolare allo sviluppo del SSN.
L’evento è aperto a policymaker nazionali e regionali e a tutti i membri delle direzioni strategiche delle aziende sanitarie pubbliche e private, ai membri degli staff aziendali e a tutti i professionisti, alla stampa e agli opinion maker, ai dirigenti e agli operatori sanitari e amministrativi interessati.
La partecipazione è gratuita previa registrazione online.

Leggi: Sda Bocconi


Bari 22-25 gennaio 2019 – Convocato XVIII Congresso Nazionale CGIL

La decisione è stata assunta dal Comitato direttivo del sindacato, riunitosi il 10 marzo scorso, che ha eletto la commissione politica, composta da 52 membri più i componenti la segreteria nazionale, e votato la delibera che dà il via al percorso congressuale.
Tra il 5 aprile e il 18 maggio è previsto lo svolgimento di circa 1500 assemblee generali che si terranno nei luoghi di lavoro su tutto il territorio nazionale. Dal 20 giugno al 5 ottobre si svolgeranno, invece, le assemblee congressuali di base. A seguire e fino al 31 ottobre si terranno i congressi delle Camere
del lavoro e delle categorie territoriali.
I congressi delle strutture regionali avranno inizio il 5 novembre e si dovranno concludere entro il 24 dello stesso mese. A seguire, dal 26 novembre al 20 dicembre, si svolgeranno i congressi delle categorie nazionali dei lavoratori attivi e quello del sindacato dei pensionati della Cgil, che si terrà dal 7 al 12 gennaio del 2019. Il percorso congressuale si concluderà a Bari, presso la Fiera del Levante, dove dal 22 al 25 gennaio avrà luogo il XVIII Congresso della Cgil nazionale.

Leggi: Inca


IN EVIDENZA:

Misure di contrasto alla povertà – Inps, nuovo servizio telefonico automatico “Stato domanda REI”

Conoscere lo stato di avanzamento della domanda del REI diventa più semplice. L’Inps ha rilasciato il nuovo servizio automatico “Stato domanda REI” che consente all’utente di verificare lo stato della sua domanda del Reddito di Inclusione componendo il numero 803 164, gratuito da telefono fisso e il numero 06 164 164 da cellulare.
In una nota pubblicata sul sito istituzionale, l’Istituto pubblico di previdenza avverte che tutti coloro che hanno presentato domanda per percepire il REI e sono in attesa di ricevere i pagamenti possono contattare il Contact Center INPS ed esprimere, in risposta alla voce registrata dell’agente virtuale che chiede a quale dei servizi l’utente è interessato, la necessità di consultare una propria domanda.
Il servizio automatico chiederà all’utente i propri dati anagrafici (nome, cognome e data di nascita) e l’identificativo della pratica presentata. In modo semplice e rapido, il sistema comunicherà all’utente lo stato di lavorazione della pratica e fornirà informazioni relative alla consultazione dei pagamenti.

Leggi: Inca


SEGNALAZIONI:

Diritti, equità, democrazia. Ecco il nuovo numero di LiberEtà

In questo numero affrontiamo i nodi principali della manovra finanziaria che il governo si appresta ad approvare. L’Europa ha già bocciato il pacchetto delle misure previste dai giallo-verdi. Sul campo restano molte questioni aperte, ma quel che è certo è che la manovra finanziaria che il governo vuole fare per il prossimo anno non fa giustizia sociale, malgrado contenga proposte che potrebbero farlo pensare. La manovra non toglie ai ricchi per dare ai poveri, ma aumenta il debito pubblico dell’Italia. Questo debito verrà pagato solo da chi oggi paga le tasse, ovvero i pensionati e i lavoratori dipendenti. Gli evasori fiscali non verranno disturbati. Anzi, premiati con il condono.
Per questo in apertura ci soffermiamo proprio sul problema dell’evasione fiscale e di come questa incida sulla riduzione delle risorse per sanità, istruzione, assistenza, pensioni. E a proposito di tasse, parliamo di uno dei balzelli più odiosi: il superticket su esami e visite specialistiche, che resterà anche nel 2019. Una tassa che colpisce i cittadini a seconda della regione in cui vivono. Una vera ingiustizia.

Leggi: Liberetà


Città Che Apprende, tutti i materiali

Si è svolta a Torino il 18 e 19 ottobre 2018, presso l’Auditorium del Palazzo della Città Metropolitana, la nona edizione della Città che Apprende, l’evento che a cadenza biennale l’Auser dedica alla cultura ed alla educazione degli adulti come strumento di cittadinanza e di integrazione sociale. Titolo del convegno: “Chi dà retta alle sirene? Informazione e disinformazione nell’era del web e dei social”.
E’ possibile accedere alla pagina dedicata per avere accesso a tutti i materiali dell’iniziativa.

Leggi: Auser


La Corte dei Conti ha pubblicato i documenti relativi alle spese per l’assistenza e in sanità nell’ambito dei Rapporti sulla Finanza pubblica 2018

Spese per l’assistenza nel 2017 pari a 48,5 miliardi con un incremento del 3,4 per cento su base annua. Le prestazioni monetarie, che rappresentano circa l’80% delle erogazioni complessive, sono risultate pari a 38,2 miliardi (2,2 per cento del Pil e 4,9 per cento della spesa primaria) e sono cresciute del 2,3 per cento su base annua, mentre le Prestazioni sociali in natura sono ammontate a 10,3 miliardi (0,6 per cento del Pil e 1,3 per cento della spesa primaria), oltre 760 milioni (+8 per cento) in più di un anno prima.  Leggi su grusol.it
– Spese per la sanità. Il documento rende disponibili elementi di valutazione sull’efficacia degli strumenti di sostegno alla crescita, controllo e regolazione dei principali settori dell’intervento pubblico, della gestione e della distribuzione del carico fiscale. Leggi su grusol.it

Leggi: Comune di Bologna


Partita sui social la campagna CHAT YOURSELF a supporto dei malati di Alzheimer

E’ partita la campagna di comunicazione social di Chat Yourself, il chatbot promossa da Italia Longeva del Ministero della Salute a supporto dei malati di Alzheimer nelle prime fasi della malattia, a cui alcuni personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo hanno scelto di aderire. La prima testimonial che con slancio e personale coinvolgimento emotivo, essendo la figlia di una malata di Alzheimer, ha dato il la alla campagna è l’opinionista e blogger Selvaggia Lucarelli. Venerdì scorso, in occasione della Giornata Mondiale della Malattia di Alzheimer, ha postato un video ad hoc sui suoi profili Facebook e Twitter (@stanzaselvaggia), in cui si rimanda direttamente al chatbot e alla pagina di chat yourself (@chatyourself).

Leggi: Auser

NEWS:

martedì 23 ottobre 2018
Pensioni. Il Governo vuole toccare la rivalutazione. Lo Spi Cgil in campo

Mentre il documento di economia e finanza dell’Italia è al vaglio dell’Europa, il sindacato dei pensionati della Cgil si scaglia contro il Governo. Non è chiaro ancora come si intenda intervenire sulle pensioni ma quel che è certo è che un contributo di solidarietà non sarà sufficiente a trovare le risorse che servono. Per questo all’orizzonte si profila la possibilità di bloccare nuovamente la rivalutazione delle pensioni.
Si tratterebbe di bloccare il meccanismo per cui le pensioni vengono adeguate all’aumento del costo della vita (meccanismo che consente all’assegno pensionistico di mantenere inalterato il proprio potere d’acquisto negli anni). La situazione mette in allarme i pensionati. “Ancora una volta la rivalutazione delle pensioni viene messa sotto attacco per una pura operazione di cassa. Il governo mette così le mani nelle tasche dei pensionati e presenta loro il conto della manovra finanziaria”. Lo dichiara il Segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti intervenendo sulla legge di bilancio presentata in questi giorni.
Già in passato la rivalutazione è stata bloccata: la Fornero, infatti, dispose il blocco della perequazione nel 2012 e 2013 per le pensioni di importo superiore a tre volte il minimo Inps, ossia per gli assegni più alti di 1.450€.

Leggi: Liberetà, 23/10/2018


lunedì 22 ottobre 2018
Centri storici, Cnappc: sono le vere ‘fabbriche sostenibili’ di cui il Paese ha bisogno

Dal convegno di Matera: urgente investire per consolidare la qualità di vita, nostro maggiore fattore di competitività territoriale
I grandi cambiamenti sociali quali l’invecchiamento, la mobilità della popolazione, l’aumento di nuclei familiari con uno o due componenti, la riduzione della capacità di spesa, unitamente ai cambiamenti economici come la crescita smisurata di richiesta turistica, di attività innovative, di attività culturali, di attività che attengono a filiere alimentari corte, di artigianato di qualità, e più in generale la crescita della “cultura immateriale” pongono, paradossalmente, la città storica in posizione privilegiata rispetto alle parti più recenti, ma per calare queste nuove realtà e questi cambiamenti in contesti delicati quali le parti storiche, occorrono attenzioni e regia pubblica.
Ecco perché serve investire sui Centri Storici con strategie appropriate: essi sono le vere “fabbriche sostenibili” di cui il nostro Paese ha disperato bisogno per consolidare quella qualità di vita che rappresenta, oltre che ricchezza culturale, il nostro maggiore fattore di competitività territoriale.
È quanto emerso a Matera nel corso del Convegno “Patrimonio e qualità dell’architettura tra tutela e trasformazione della città storica” organizzato sabato scorso dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori e inserito tra le iniziative italiane dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale 2018.

Leggi: Edilportale, 22/10/2018


lunedì 22 ottobre 2018
Casa e condominio: ecco i fondi per abbattere le barriere architettoniche

Dall’Emilia Romagna al Veneto, sono diverse le aree geografiche italiane i cui residenti potranno, finalmente, fruire di fondi per l’abbattimento delle barriere architettoniche in ambito residenziale e condominiale, grazie a un duplice stanziamento: nazionale e regionale.
E. Romagna: 15 mln contro le barriere
Meno barriere e più ascensori nelle case dell’Emilia Romagna, ma anche porte più larghe e bagni più ampi. Il tutto, per dare un aiuto concreto a chi rischia di vivere isolato, magari perché disabile o troppo anziano per fare le scale. Supera i 15 milioni di euro il pacchetto di risorse destinate ai Comuni ed Unioni per finanziare, nel 2018, i lavori edilizi di abbattimento delle barriere architettoniche negli appartamenti e nelle parti comuni dei condomini. La Giunta regionale ha infatti approvato la ripartizione dei contributi su tutto il territorio, da Piacenza a Rimini: 13 milioni riguardano la prima parte dei 29 milioni assegnati all’Emilia Romagna per il triennio 2018-2020 dal Fondo nazionale, che è stato rifinanziato dopo 14 anni di stop; i restanti 2,2 milioni di euro sono quelli stanziati annualmente dalla Regione attraverso lo specifico Fondo regionale, istituito nel 2014 proprio per supplire alla mancanza di contributi statali. Un Fondo che sinora, in quattro anni dalla sua attivazione, ha permesso di finanziare, con oltre 8 milioni di euro, più di 2.300 interventi per l’abbattimento delle barriere architettoniche negli appartamenti privati.

Leggi: Quotidiano del Condominio, 22/10/2018


lunedì 22 ottobre 2018
Impianti di riscaldamento, da Enea il decalogo per il risparmio energetico e il comfort

10 regole per rendere più efficienti gli impianti ed essere in regola con la normativa
‘Enea ha pubblicato un documento contenente 10 regole consigliate per rendere più efficienti gli impianti di riscaldamento ed essere in regola con la normativa, e per migliorare il comfort nelle nostre abitazioni e risparmiare in bolletta.
Regola N. 1 – Effettuare la manutenzione degli impianti. È la regola numero uno, sia per motivi di sicurezza sia per evitare sanzioni: un impianto ben regolato consuma e inquina meno. Chi non effettua la manutenzione del proprio impianto rischia una multa a partire da 500 euro (DPR 74/2013).
Regola N. 2 – Controllare la temperatura degli ambienti. Scaldare troppo la casa fa male alla salute e alle tasche: la normativa consente una temperatura fino a 22 gradi, ma 19 gradi sono più che sufficienti a garantire il comfort necessario. Inoltre, per ogni grado abbassato si risparmia dal 5 al 10% sui consumi di combustibile.
Regola N. 3 – Attenti alle ore di accensione. Il tempo massimo di accensione giornaliero è indicato per legge e cambia a seconda delle 6 zone climatiche in cui è suddivisa l’Italia. Ad esempio, per i comuni in fascia “E”, Nord Italia e Appennino, gli impianti possono essere accesi dal 15 ottobre al 15 aprile, fino a un massimo di 14 ore al giorno, per i comuni in fascia B, nel sud Italia e nelle isole, gli impianti possono essere accesi dal 1° dicembre al 31 marzo, per un massimo di 8 ore giornaliere.

Leggi: Casa e Clima, 22/10/2018


lunedì 22 ottobre 2018
Ecobonus, sostituire soltanto i radiatori dà diritto alla detrazione?

L’Enea chiarisce cosa s’intende per ‘sostituzione parziale dell’impianto di riscaldamento’
È possibile usufruire dell’ecobonus se si sostituiscono solo i radiatori o è necessario cambiare anche il generatore di calore?
A chiarirlo l’Enea che spiega come intendere la ‘sostituzione parziale dell’impianto’ ai fini della detrazione fiscale.
Ecobonus e sostituzione parziale dell’impianto di riscaldamento
Il Legislatore definisce agevolabili con l’ecobonus “gli interventi di sostituzione integrale o parziale di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione, con impianti a pompa di calore ad alta efficienza e con impianti geotermici a bassa entalpia”. Con questa definizione, però, non è chiaro se, per accedere alla detrazione, basti sostituire una parte qualsiasi dell’impianto (come ad esempio i soli radiatori) o necessariamente almeno la caldaia.
L’Enea, ammettendo che manca una specifica definizione del termine “sostituzione parziale” dell’impianto, ha spiegato, dopo aver consultato il Mise, che per usufruire degli incentivi, diversi a seconda del tipo di impianto, l’intervento deve necessariamente comportare la sostituzione del generatore di calore.

Leggi: Edilportale, 22/10/2018


venerdì 19 ottobre 2018
Investire in cultura e formazione: ecco come contrastare le fake news

Investire in cultura e formazione rafforza la democrazia e migliora la società. Soprattutto in questo periodo dove il sistema informativo è sotto attacco e con sempre meno lettori di giornali, – solo il 37,4% degli italiani come risulta dall’ultima indagine Censis – mentre la grande diffusione dei social consente a chiunque di far circolare video, notizie, vere o false senza alcun filtro né obbligo di verifica. Un sovraccarico ininterrotto di flussi informativi che può creare una grande confusione e veri inganni. Colpendo in modo particolare gli anziani che sempre di più sono connessi e immersi nei social e usano Internet come primaria fonte di informazione.
E’ quanto emerso a Torino nell’ambito della nona edizione della Città che apprende l’evento biennale dell’Auser dedicato alla cultura e all’educazione degli adulti. Tema di quest’anno “Chi dà retta alle sirene? Informazione e disinformazione nell’era del Web e dei Social”. Due giorni di lavori per approfondire le cause e i rischi di quello che sta avvenendo. Vi hanno partecipato circa 300 rappresentati da tutta Italia delle Università popolari e dei Circoli culturali Auser.

Leggi: Auser, 19/10/2018


venerdì 19 ottobre 2018
Riscaldamento insufficiente? Il condominio risarcisce per il freddo patito

Il condominio risarcisce il danno cagionato dall’inefficienza del sistema di riscaldamento.
In epoca di riaccensione degli impianti di riscaldamento condominiali inizia per gli amministratori un periodo in cui sono assai ricorrenti le rimostranze sul loro funzionamento. Pertanto i professionisti sono tempestati da telefonate dei condòmini in merito alla temperatura degli appartamenti. Notasi che per l’art. 1117 c.c. gli impianti di riscaldamento, fino al punto di diramazione ai locali di proprietà esclusiva dei singoli condòmini, sono parti comuni dell’edificio. Per l’articolo 1130 c.c. l’amministratore ne disciplina l’uso e la manutenzione
nell’interesse comune in modo che ne sia assicurato il godimento a tutti i condòmini. Ma cosa
succede se l’impianto di riscaldamento non assicura l’adeguata temperatura nell’edificio? Il caso è stato trattato dalla Corte di Cassazione (ord.n. 23134/2018) che ha rigettato il ricorso di una condomina avvero una sentenza che aveva condannato il condominio a risarcire il danno patito dal mancato funzionamento dell’impianto di riscaldamento e quantificato in euro 362,99.

Leggi: Quotidiano Condominio, Il Sole 24 Ore, 19/10/2018


giovedì 18 ottobre 2018
Ecco perché si deve prevenire

Anche quest’anno arriva l’influenza e, mentre si registrano i primi casi, parte la campagna vaccinale, più difficile che mai, dopo le innumerevoli idiozie che abbiamo ascoltato sui vacci-ni e i tanti pasticci a cui abbiamo assistito. Vaccino sì vaccino no è stato il refrain dell’anno, un grande successo di cui avremmo fatto volentieri a meno. Eppure la migliore cura in questo caso è la prevenzione: efficace, sicura, poco costosa e salvavita. Sì, perché di influenza si può morire, soprattutto se si appartiene a una categoria a rischio, come anziani, diabetici, soggetti con basse difese immunitarie o portatori di insufficienze d’organo o malattie croniche, in particolare se cardiopolmonari. Ogni anno sono migliaia i ricoveri, le ospedalizzazioni e i decessi causati dal virus più diffuso al mondo, tutto evita-bile con una semplice puntura. Però, purtroppo, i primi a non vaccinarsi sono proprio i medici, non perché non ci credano ma per inerzia e pigrizia, co-me avviene per molti altri.

Leggi: Corriere della Sera, 18/10/2018


giovedì 18 ottobre 2018
Bando Periferie, riassegnati ai Comuni 1,6 miliardi di euro

L’intesa sarà recepita con un emendamento alla Manovra. Decaro, Anci: ‘abbiamo convinto il Governo a tornare indietro’
Accordo raggiunto tra Governo e Comuni sulle risorse per il Bando Periferie. Oggi in Conferenza Unificata è stata siglata l’intesa che rimette a disposizione dei Comuni 1,6 miliardi di euro per i progetti di riqualificazione delle periferie. L’intesa sarà recepita con un emendamento alla Manovra.
“Abbiamo ricucito le relazioni con il Governo – ha detto Antonio Decaro, Presidente dell’Anci, Associazione di Comuni Italiani -. Abbiamo vinto una battaglia, una battaglia condotta non soltanto dai sindaci ma da milioni di cittadini, quelli che vivono nelle periferie, ai quali avevamo promesso un’operazione di ricucitura urbanistica e sociale che forse non avevano mai avuto”.
“Abbiamo convinto il Governo a tornare indietro, a mettere nuovamente a disposizione le risorse, non si fermeranno nè la progettazione nè i lavori. I fondi sono gli stessi che ci sono sempre stati, un miliardo e 600 milioni, e vengono solamente distribuiti nei prossimi due anni; ci saranno anche i rimborsi di tutte le spese sostenute. In questa maniera – ha concluso Decaro – possiamo completare gli interventi che erano stati previsti dal bando periferie”.

Leggi: Edilportale, 18/10/2018


giovedì 18 ottobre 2018
Truffe online. Inps, tentativo di phishing – Occhio alle “false email”

L’Inps segnala che è in atto un tentativo fraudolento di carpire le credenziali degli utenti INPS (il cosiddetto phishing), tramite l’invio di email contenenti un invito a verificare le proprie credenziali effettuando l’accesso al Casellario dei lavoratori attivi, con relativo link che ovviamente non conduce al sito istituzionale dell’INPS. A renderlo noto è lo stesso Istituto con una comunicazione pubblicata il 17 ottobre sul proprio sito, nella quale avverte gli utenti che “qualora si siano già seguite le indicazioni di tali email, si suggerisce di cambiare nuovamente il proprio PIN sul portale INPS”.
Non è la prima volta che l’Inps segnala questi tentativi di truffa. Già il primo ottobre, infatti, a seguito di segnalazioni pervenute all’Istituto stesso, l’Inps aveva indicato tra le forme con cui si cercano di ingannare gli utenti l’invio di false email aventi a oggetto rimborsi contributivi, o telefonate da parte di sedicenti funzionari INPS che comunicavano la restituzione all’utente di somme non dovute. In tutti i casi, torna ad avvertire l’Istituto, il fine fraudolento è quello di ottenere dati bancari e personali.

Leggi: Inca, 18/10/2018


mercoledì 17 ottobre 2018
Povertà quasi triplicata. Caritas: uno su due ha meno di 34 anni

In Italia, dagli anni pre-crisi ad oggi, c’è stato un aumento del 182 per cento dei poveri assoluti. Pesa la mancanza di istruzione e non solo tra i giovani. I dati raccolti nel nuovo rapporto annuale sulla povertà. Soddu: “Un esercito di poveri in attesa, che non sembra trovare risposte”
La povertà assoluta in Italia è quasi triplicata dagli anni pre-crisi ad oggi: negli ultimi dieci anni è aumentata del 182 per cento, “un dato che dà il senso dello stravolgimento avvenuto per effetto della recessione economica”. È il nuovo rapporto 2018 di Caritas Italiana sulla povertà e sulle politiche di contrasto presentato oggi a Roma a dare le dimensioni di un fenomeno che anno dopo anno, nonostante le misure introdotte ad oggi, non fa che crescere. “In Italia il numero dei poveri assoluti continua ad aumentare – spiega la Caritas -, passando da 4 milioni e 700 mila del 2016 a 5 milioni e 58 mila del 2017, nonostante i timidi segnali di ripresa sul fronte economico e occupazionale”.

Leggi: Redattore Sociale, 17/10/2018


mercoledì 17 ottobre 2018
Accessibilità e cultura del territorio: una sfida che si può vincere

Il Manifesto della Cultura Accessibile a Tutti, le “Linee guida per l’accessibilità dei paesaggi vitivinicoli del Piemonte” e il manuale “Organizzare eventi accessibili” saranno al centro domani, 18 ottobre, a Torino, del convegno “Accessibilità della Cultura e del Territorio. Una sfida che si può vincere”, promosso dalla CPD di Torino (Consulta per le Persone in Difficoltà) e dall’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, in collaborazione con l’ISITT (Istituto Italiano per il Turismo per Tutti) e con la Città di Torino
a CPD di Torino (Consulta per le Persone in Difficoltà), l’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, in collaborazione con l’ISITT (Istituto Italiano per il Turismo per Tutti), hanno voluto realizzare alcuni strumenti che possano contribuire alla diffusione di una concreta cultura della progettazione for all (“per tutti”), che sappia considerare le diverse e diversificate esigenze della popolazione, in maniera costruttiva e creativa.
E saranno proprio tali strumenti al centro del convegno intitolato Accessibilità della Cultura e del Territorio. Una sfida che si può vincere, in programma nella mattinata di domani, 18 ottobre, a Torino Incontra (Via Nino Costa, 8). Il tutto organizzato in collaborazione con la Città di Torino, all’interno del Progetto Torino, Verso una città accessibile (se ne legga già in altra parte del nostro giornale).

Leggi: Superando, 17/10/2018


martedì 16 ottobre 2018
Decreto “sicurezza”. Sul versante abitativo solo sgomberi e DASPO ma nessuna soluzione all’emergenza

Dichiarazione di Daniele Barbieri, Segretario Generale SUNIA
E’ questo in sintesi il giudizio che il SUNIA ha espresso nel corso dell’audizione della Commissione Affari Costituzionali sul dl 113/2018.
Un provvedimento che per quanto riguarda lo sgombero delle occupazioni abusive non prevede alcuna soluzione alternativa per le famiglie che ne avrebbero diritto ed anzi prevede il DASPO urbano per le persone senza fissa dimora.
In pratica sgomberi ed allontanamento, non si sa bene dove, visto che nessuna misura è stata prevista per evitare l’acuirsi del disagio estremo.
Non una parola inoltre sulla prevenzione delle occupazioni abusive di alloggi degli ex Iacp e dei Comuni per riportare sotto il controllo pubblico un patrimonio che in alcune realtà è controllato dalla criminalità organizzata e troppo spesso è sottratto ad una assegnazione trasparente a chi attende pazientemente in una graduatoria.
Colpevolizzare i più deboli e tutelare solo ed esclusivamente la proprietà sembrano essere le uniche preoccupazioni di un decreto che nel concreto potrà soltanto aumentare l’emergenza senza indicare una strada per superarla.

Leggi: Sunia, 16/10/2018


martedì 16 ottobre 2018
Povertà, metamorfosi del Reddito di cittadinanza

Da una misura proposta nella logica della protezione sociale si è approdati a una visione ottocentesca che distingue tra beneficiari meritevoli e immeritevoli, e considera anche i primi come soggetti con limitata titolarità di diritti
Il M5S ha l’indubbio merito di aver imposto nell’agenda politica italiana una questione che troppo a lungo era stata trascurata dai governi che si sono succeduti: l’opportunità di introdurre anche in Italia un reddito di garanzia per chi si trova più o meno provvisoriamente in povertà.
Non è la prima volta che il tema viene sollevato. Lo aveva fatto già la prima commissione Povertà, la commissione Gorrieri, nel lontano 1986. Il tema era stato ripreso dalla commissione Carniti nel 1996, portando alla sperimentazione del Reddito minimo di inserimento. Nel governo Letta, il ministro del Lavoro Giovannini aveva costituto una commissione ad hoc, che aveva definito una proposta tuttavia mai fatta propria da quel, breve, governo.
È sempre mancato il consenso necessario, non solo per legittime riserve su costo, efficacia, rischi di una misura di questo genere, ma anche perché essa non era ritenuta pagante sul piano del consenso elettorale. Anche la meritoria costituzione dell’Alleanza contro la povertà, che raccoglie soggetti diversi, ha rischiato di avere una semplice funzione di testimonianza, tanto più che alcuni dei soggetti che la compongono, a partire dai sindacati, hanno altre priorità e interessi da far valere quando si discute di come distribuire le risorse.

Leggi: Rassegna Sindacale, 16/10/2018


martedì 16 ottobre 2018
Nuove Direttive Europee e accessibilità: a che punto siamo?

L’European Accessibility Act (“Disability Act”) prescriverà tra l’altro che nei trasporti, nell’e-commerce, nei media e nelle banche i siti web diventino tutti accessibili. È un percorso che prosegue, pur prospettandosi tempi di applicazione sin troppo lunghi. Più vicine appaiono le scadenze fissate dalla Direttiva Europea che imporrà l’accessibilità sia dei siti che delle applicazioni mobili della Pubblica Amministrazione. Quest’ultimo provvedimento è stato recepito due mesi fa dal Governo italiano, e qualche sorpresa negativa non è mancata. Vediamo perché.
L’European Accessibility Act (EEA), noto più semplicemente anche come “Disability Act”, rappresenta la più importante Direttiva Europea in questo ambito, che porterà diversi cambiamenti in molti settori del privato. Al momento essa è ancora oggetto di negoziazioni triangolari tra il Parlamento, il Consiglio e la Commissione Europea e dovrebbe entrare in vigore alla fine di quest’anno, interessando principalmente i trasporti, l’e-commerce, i media e il settore finanziario, ove tutti, banche comprese, dovranno rendere accessibili i propri siti web.
È quasi superfluo sottolineare a questo punto che per le persone con disabilità è di estrema importanza poter acquistare in autonomia prodotti, servizi o biglietti online o accedere ai propri dati bancari.

Leggi: Superando, 16/10/2018


DALLE REGIONI:

martedì 23 ottobre 2018
Bambini e anziani insieme: nido e casa di riposo condividono attività e spazi

È il Centro Anziani e bambini insieme di Piacenza che dall’apertura ha accolto 280 bambini, 150 anziani in residenza e 60 nel centro diurno. Oggi sono 120 le persone che usufruiscono dei servizi. Gualmini: “Straordinario esempio di convivenza tra generazioni”. Un video lo racconta
PIACENZA – L’ospite più piccola si chiama Neda e ha 9 mesi, quella più anziana Maria e tra poco raggiungerà i 100 anni. Sono 2 delle 120 persone che attualmente usufruiscono dei servizi del Centro Anziani e bambini insieme di Piacenza, una realtà unica in Italia perché in un solo edificio accoglie un nido per l’infanzia, una casa di riposo e un centro diurno per anziani (servizi convenzionati con Comune e Ausl). “Straordinario esempio di convivenza tra generazioni – ha detto Elisabetta Gualmini, vice presidente della Regione Emilia-Romagna con delega al Welfare – Un progetto di grande valore sociale e pedagogico, che consente alle persone anziane di sconfiggere la solitudine e il senso di inutilità e ai bambini di godere dell’affetto e dell’esperienza di nonni aggiuntivi”. Dall’apertura, il centro – che propone un modello educativo e sociale simile alle esperienze di Saint Maur des Fosses (Parigi) e Seattle (Stati Uniti) – sono 280 i bambini accolti nel nido, 150 gli anziani ospiti della casa di riposo e 60 quelli che hanno frequentato il centro diurno.

Leggi: Redattore Sociale, 23/10/2018


lunedì 22 ottobre 2018
Umbria: accordo su piano per la non autosufficienza e liste d’attesa

Per Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil, “si tratta di un risultato importante, che arriva al termine di un percorso lungo e complesso, e che risponde all’idea di un welfare come rete di servizi a garanzia dei diritti fondamentali, che non sono monetizzabili”
Un accordo importante, che arriva al termine di un percorso lungo e complesso, e che risponde all’idea di un welfare come rete di servizi a garanzia dei diritti fondamentali, diritti che non sono monetizzabili. C’è soddisfazione tra i sindacati dei pensionati umbri, Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil per la la firma del protocollo d’intesa sugli interventi del piano regionale integrato per la non autosufficienza (Prina), siglato oggi, 22 ottobre, in Regione con la presidente della giunta, Catiuscia Marini, e l’assessore alla sanità, Luca Barberini, e che avrà validità fino al 2020.
“Il protocollo va nella giusta direzione della diversificazione delle risposte ai crescenti bisogni della non autosufficienza e dell’invecchiamento della popolazione – hanno osservato i segretari di Spi, Fnp e Uilp regionali, rispettivamente Maria Rita Paggio, Giorgio Menghini e Francesco Ciurnella –. Soprattutto perché mantiene, come obiettivo ultimo e ancora da raggiungere, la presa in carico di tutti i bisogni”.

Leggi: Rassegna Sindacale, 22/10/2018


mercoledì 17 ottobre 2018
Barriere architettoniche, in Toscana stanziati 2 milioni per l’abbattimento

Li destina una delibera presentata dall’assessore al diritto alla salute e al sociale della Regione Toscana Stefania Saccardi e approvata dalla giunta nel corso della seduta di lunedì scorso
Oltre due milioni per l’abbattimento delle barriere architettoniche nelle abitazioni delle persone con disabilità. Li destina una delibera presentata dall’assessore al diritto alla salute e al sociale della Regione Toscana Stefania Saccardi e approvata dalla giunta nel corso della seduta di lunedì scorso.
“Come Regione Toscana dedichiamo molta attenzione e molte risorse al tema dell’abbattimento delle barriere architettoniche – dice l’assessore Stefania Saccardi -, e ogni anno ripartiamo ai Comuni i finanziamenti per l’abbattimento delle barriere architettoniche nelle abitazioni. La libertà di movimento è un diritto fondamentale delle persone, e noi vogliamo che le persone con disabilità possano muoversi senza incontrare ostacoli che limitino questa libertà, sia nelle proprie abitazioni che fuori”.

Leggi: Redattore Sociale, 17/10/2018


mercoledì 17 ottobre 2018
Emergenza sanitaria: convegno Fp Cgil Roma-Lazio

“A 26 anni dalla nascita del sistema 118 e 112, è necessario un confronto sulle attuali criticità e sulle prospettive future. Un futuro comune tra obblighi normativi, campanilismi e grandi opportunità. Sul tema, discuteranno le varie istituzioni coinvolte
A 26 anni dalla nascita del sistema di emergenza sanitaria 118-112, è necessario un confronto sulle attuali criticità e sulle prospettive future. Su questo tema si confronteranno domani le istituzioni coinvolte, nel convegno organizzato dalla Fp Cgil, presso la Centrale pperativa Ares 118, di via Gianicolense 87, alle 9.
Oltre ai rappresentanti sindacali di sanità e Ares della Fp Cgil di Roma e Lazio e ad Andrea Filippi, segretario della dirigenza medica di Fp nazionale, interverranno l’assessore alla sanità regionale Alessio d’Amato, il direttore generale Ares 118 Maria Paola Corradi e il direttore regionale del NUE 112 Livio de Angelis. Concluderà Serena Sorrentino, segretaria generale Fp Cgil.
“Il sistema di emergenza – urgenza rappresenta la prima risposta alle persone che hanno bisogno di assistenza sanitaria immediata. Ma è un sistema in sofferenza, a causa delle gravi carenze di personale, frutto del blocco del turn over, e la necessità di rivedere le modalità di raccordo tra sistema di emergenza, pronto soccorso e reti territoriali delle Asl”. Così in una nota la Fp Cgil di Roma e Lazio.

Leggi: Rassegna Sindacale, 17/10/2018


 

 


 

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