ESPERIENZE NAZIONALI E INTERNAZIONALI: SOLUZIONI PER ANZIANI CON PROBLEMI COGNITIVI – INDICAZIONI

Vallgossen, Svezia (1999-2001)
Localizzazione:
Stoccolma
Numero e tipologia degli alloggi: 126 appartamenti, al piano terra piccoli ma funzionali, più grandi e con ampie terrazze ai piani superiori (dimensioni dai 44 ai 144 mq); all’ultimo piano pochi appartamenti con un layout di tipo aperto ed un’altezza maggiore dei soffitti; funzioni base di IT in tutti gli alloggi, di secondo tipo in 21, di terzo tipo in due (di 50 e 92 mq) riservati a persone con particolari problemi cognitivi
Destinatari degli alloggi: utenze normali, anziani, disabili e persone con vari tipi di problemi
Soggetti coinvolti: JM, Reparto di Medicina Riabilitativa dell’ospedale Danderyd
Tecnologie installate: funzioni IT di terzo tipo (controllo remoto luci a soffitto, tende alla veneziana e prese elettriche; accensione automatica della luce in bagno; chiusura/apertura porta d’ingresso tramite comando remoto; funzione ‘buonanotte’ per il controllo/spegnimento a distanza di luci, forno o macchina del caffè e con segnalazione tramite messaggio vocale di mancata chiusura di porta d’ingresso e portafinestra; accensione guida luminosa se di notte ci si alza dal letto o in caso di allarme incendio, con spegnimento tramite funzione ‘buona notte’; rubinetti attivati da cellule fotoelettriche che rilevano le mani; allarme sicurezza tra le funzioni normali del telefono, inviato direttamente a un parente o a all’operatore esterno, con possibilità di parlare senza alzare la cornetta e senza stare accanto all’apparecchio; sensore a vibrazione nel letto attivato dall’allarme incendio o di altro tipo; sensore sul forno per lo spegnimento automatico in caso di surriscaldamento; allarmi anti-intrusione e incendio inviati direttamente all’operatore esterno; sensore ‘Memo Foto’, telefono con immagini delle persone già conosciute, che si illuminano con la chiamata, aiutando chi soffre di problemi mentali e di concentrazione nell’utilizzo

A Vallgossen il progetto architettonico e l’ambiente fisico sono stati supportati dalle nuove tecnologie. L’obiettivo è di fornire a tutti gli abitanti, indipendentemente da età, desideri ed esigenze, un ambiente domestico sicuro e confortevole, e l’opportunità di restare il più a lungo possibile nelle proprie case, anche divenendo anziani, disabili o contraendo una malattia cronica.
L’intento del progettista era di disegnare alloggi con una sensazione di futuro. Esempi progettuali di questo tipo usano generalmente il bianco come colore e spazi dal disegno ‘pulito’ (ad esempio, le finestre non sono incorniciate da architravi).
Gli alloggi sono caratterizzati da un layout chiaro e da un arredo piacevole che utilizza materiali solidi ed esclusivi. Inoltre, le stanze sono progettate in modo da consentirne facilmente la pulizia. Materiali e finiture sono stati scelti in modo da ottenere livelli qualitativi più alti di quelli normalmente adottati in questo tipo di residenze.
Gli alloggi sono dotati di diverse soluzioni di Information Technology (IT): in particolare, due alloggi per persone con problemi cognitivi sono equipaggiati con funzioni di terzo livello. L’alloggio più piccolo, per una persona, ha un layout aperto che ingloba ingresso, cucina e soggiorno, con la stanza da letto a parte. L’altro appartamento, con due stanze da letto, ha un grande ingresso che collega la cucina con il soggiorno, mentre le stanze da letto sono collocate ai due lati della cucina. Entrambi gli appartamenti sono provvisti di lavatrice e lavapiatti, e quello più grande ha anche un’asciugatrice. Le funzioni IT aggiuntive di terzo tipo rendono possibile l’abitare assistito, in parte facilitando il lavoro quotidiano nell’alloggio e in parte creando un ambiente domestico più sicuro. Le funzioni di terzo tipo sono significative a prescindere dalle peculiari difficoltà dell’abitante, siano esse causate da un incidente, dall’insorgere di una malattia o semplicemente dovute all’età.
La valutazione degli alloggi del terzo tipo è portata avanti con un progetto di ricerca dal Reparto di Medicina Riabilitativa dell’ospedale Danderyd e si focalizza sui parametri medici, di sicurezza e assistenza dei servizi IT inseriti. Nel corso di questo progetto, della durata di due anni, alcune persone con problemi cognitivi e i loro familiari hanno avuto la possibilità di vivere negli appartamenti, per periodi di 3-6 mesi, e testarne la funzionalità.
La scelta degli abitanti di questa fase sperimentale è avvenuta tra pazienti non più dipendenti dall’assistenza ospedaliera e capaci di stare per proprio conto, anche se con il semplice aiuto “tradizionale” di figure come l’assistente personale, il medico o il terapista occupazionale. Un secondo criterio di scelta è che la persona abbia subito un incidente o un evento simile che lo abbia ridotto, improvvisamente e inaspettatamente, a una condizione di disabilità che lo costringe a chiedere assistenza. Terzo e ultimo criterio, il fatto che abbia già vissuto in una casa propria prima dell’incidente: ciò rende possibile il confronto tra il suo “modo di abitare normale” e quello a Vallgossen.

(Il relativo articolo di approfondimento è su AeA Informa n. 1/2 – 2003)