ESPERIENZE INTERNAZIONALI: ABITAZIONI PER LA TERZA ETA’ NEL MONDO – INDICAZIONI

Bergweg, Rotterdam, Olanda (progetto Freek Prins, EGM Architecten, 1994)

Localizzazione: Rotterdam
Numero e tipologia degli alloggi: 195 dei quali 84 con due camere, 109 di tre e due con quattro camere
Tipologia abitativa: edificio con atrio centrale coperto
Destinatari degli alloggi: anziani, da 55 anni in su, sia con con lievi esigenze di assistenza (66 abitazioni), che con un bisogno di assistenza medio-alto (60 abitazioni) o molto alto (tipico delle Nursing Home, altre 60 abitazioni) oppure di origine allogena (9 unità)
Servizi presenti: utilizzabili anche da da parte degli anziani del quartiere e comprensivi di day-hospital con servizi di assistenza e cura a diversi livelli (fisioterapia, logopedia, dietologia), dentista, dottore, parrucchiere, negozi e ristoranteIl Bergweg è stato progettato per una popolazione anziana eterogenea, sia con bisogni minimi di assistenza che fortemente dipendente. Come in un gran numero di altri complessi edilizi per la terza età progettati negli ultimi vent’anni anni nei Paesi Bassi, servizi e attrezzature si affacciano sul grande atrio triangolare a copertura trasparente, che costituisce il cuore dell’intero complesso e uno degli elementi architettonici più caratteristici del Bergweg. Sembra infatti che tale tipologia sia particolarmente indicata per soddisfare alcuni importanti bisogni della popolazione anziana in quanto il grande atrio coperto offre riparo e sicurezza, un chiaro orientamento spazio-funzionale e possiede inoltre proprietà socializzanti sfruttabili tutto l’anno. Nel Bergweg l’atrio è situato al primo livello ma rimane facilmente accessibile dallo spazio pubblico esterno.

(Articolo di approfondimento in AEA Informa n. 5 – 2000)

Hoppesteyn, Rotterdam (Olanda): da istituto di assistenza ad abitazioni per anziani
Localizzazione:
Rotterdam, Olanda
Committente: Fondazione “Stichting Bejaardenhuisvesting”
Numero e tipologia delle unità abitative: circa 140 piccoli alloggi autonomi, dotati di soggiorno-cucina, ingresso, bagno e camera, più 80 abitazioni di 2 e 3 camere nella vicina torre di Koniginnetoren, dotate di allarme e portineria e con certificazione “qualitá anziani” (seniorenlabel) e “qualitá sicurezza”
Destinatari degli alloggi: anziani bisognosi di assistenza provenienti dal quartiere
Soggetti coinvolti: Fondazione “Stichting Bejaardenhuisvesting”, Fondazione “De Stromen”
Servizi presenti: ricovero temporaneo presso il centro d’assistenza e di cura, fisioterapia, barbiere/parrucchiere, biblioteca, negozio d’alimentari, ristorante, attività di animazione con pomeriggi musicali e/o di bingo, feste serali
Tecnologie installate: piano di lavoro regolabile in altezza, fornello elettrico con temporizzatore; wc rialzato, maniglioni e sedile nella doccia; apparecchio telefonico con telesoccorso, predisposto per ipovedenti e con ricevitore portatile; punto luce e scheda-chiave personalizzata, per facilitare l’accesso.
Modalità di Gestione dell’immobile e dei servizi: affidata alla Fondazione “De Stromen”, con circa 70 operatori e 40 volontari
Spese mensili per l’affitto: in base al reddito
Spese mensili di condominio: in base al reddito
Spese mensili per i servizi: in base al reddito

Tra la fine degli anni ‘60 e l’inizio degli anni ‘70 sono stati realizzati in Olanda una serie di centri di assistenza e di complessi abitativi per anziani autosufficienti, per volontà del Sindacato olandese. Il più grande di questi centri è l’Hoppesteyn, un edificio di notevole impatto situato a Rotterdam in prossimità dei quartieri Kralingen/Krosswijk. Costruito dalla Fondazione “Stichting Bejaardenhuisvesting” in un’area residenziale dove gli anziani possono disporre anche di abitazioni autonome in affitto sia del settore pubblico che privato, il centro rispondeva all’inizio all’esigenza di accogliere gli anziani bisognosi di assistenza, fornendo loro un sistema di cura rigidamente articolato su una gestione istituzionale-ospedaliera.
Nel 1998 la Fondazione ha promosso un intervento di ristrutturazione, in direzione di un complesso abitativo meno sanitario e più orientato a rispondere alle esigenze di autonomia. La nuova organizzazione tipologica ha trasformato la vecchia struttura in un più amichevole complesso residenziale. All’interno e all’esterno delle residenze si privilegia l’attenzione alla “casa” quale spazio di autonomia e di riconoscibilità da parte degli utenti, supportandola tuttavia con un’ampia gamma di servizi che ogni anziano può autonomamente decidere di utilizzare in base ai propri effettivi bisogni.
L’aspirazione nella gestione è di creare un ambiente più adeguato, di ascoltare gli abitanti ed i loro parenti, di rimanere aperti a loro idee ed eventuali segnalazioni. La visione dell’azione di cura si basa su una semplice considerazione: si parte da quello che l’anziano può ancora fare, stimolandolo a continuare a mantenere tutte quelle attività quotidiane in cui si è sempre riconosciuto, assumendo pertanto che possa fare da sé le pulizie domestiche, preparare il pasto, avere cura della propria persona.
Su ogni piano dell’edificio si trova un accogliente soggiorno, i corridoi e gli spazi di accesso sono luminosi. Ogni anziano vive nel proprio alloggio in modo autonomo. Il personale può entrare solo con il suo consenso e non può farlo se l’anziano non è in casa, salvo in caso di calamità. La vita è regolata in modo del tutto ordinario: tutti possono entrare ed uscire liberamente, ricevere visite e partecipare o meno alle attività collettive, andare al ristorante o prepararsi un pasto in casa.
Nonostante il notevole sforzo fatto dagli operatori per avvicinare il centro alle esigenze degli abitanti, permangono alcuni problemi, fra cui la lunga lista d’attesa per avere un alloggio e la mancata tempestività dell’assistenza a domicilio, nei periodi di indisponibilità degli operatori (nei weekend, ad esempio).

(Articolo di approfondimento in AeA Informa N. 5 – 2000)

Bourg-Achard, Francia
Localizzazione:
Bourg-Achard, Alta Normandia
Numero e tipologia degli alloggi: mini appartamenti con zona giorno e  zona notte
Tipologia abitativa: struttura residenziale inserita nell’antico nucleo storico, composta da una successione di piccoli edifici destinati ad anziani, ciascuno con ingresso indipendente ed ascensore, collegati fra loro da piccole corsie vetrate, e da un edificio per utenze ordinarie
Destinatari degli alloggi: anziani e famiglie ordinarie
Servizi presenti: refettorio self-service; strutture di servizio per gli anziani nella parte inferiore dell’edificio; biblioteca aperta al pubblico; passaggio pubblico tra le residenze e il centro cittadino, per integrare i differenti edifici direttamente in uno spazio sempre aperto a tutti

A Bourg-Achard è stata realizzata un’operazione molto interessante. Il direttore della vecchia struttura istituzionale ha deciso di rivoluzionare il concetto stesso di casa per anziani. Invece di limitarsi a rendere più umano il servizio offerto, è andato decisamente oltre il modello di assistenza di tipo ospedaliero, puntando piuttosto alla costituzione di una sorta di villaggio totalmente integrato, posto nel centro della città. Nell’insediamento è localizzata anche la biblioteca comunale e i giovani studenti devono attraversare il quartiere per raggiungerla, vivacizzando notevolmente il contesto.  L’altro aspetto importante di questa iniziativa risiede nel fatto che si fonda su un “progetto di vita” estremamente innovativo e fortemente sostenuto da tutto l’insieme del personale che offre i propri servizi agli anziani. Il direttore e la sua équipe si sono ispirati al principio secondo il quale la cooperazione tra le persone permette di prolungare la loro capacità di agire in modo autonomo. La struttura, pertanto, è stata realizzata in maniera tale da favorire l’aiuto reciproco tra gli anziani, spingendo i non autosufficienti a chiedere assistenza a quelli ancora indipendenti e contemporaneamente aiutando questi ultimi a conservare la propria autonomia.

(Il relativo articolo di approfondimento è su AeA Informa n. 4/5 – 2001)
 

StrandCenter, Danimarca
Localizzazione:
Greve, vicino alla stazione ferroviaria di Hundige
Numero e tipologia degli alloggi: 55 unità abitative su uno o due piani, con ingresso dal ballatoio della corte e pianta-tipo composta da una prima zona destinata a cucina e pranzo (che affaccia sempre sul ballatoio), una seconda a soggiorno (con affaccio esterno e piccolo balcone al piano superiore), da un ambiente separato che costituisce la zona notte (con un ampio bagno in diretta connessione) e dal giardino al piano terra
Tipologia abitativa: edificio a blocchi di due o tre piani  disposti intorno a una corte
Destinatari degli alloggi: anziani
Servizi presenti: verde attrezzato nella corte e posti di seduta nei ballatoi in connessione visiva con il giardino; spazi collettivi per svago, intrattenimento, attività ricreative; bar; sala biliardo; ambienti per terapie ed esercizi fisici (locali all’ultimo piano); collegamento con la stazione tramite ascensore pubblico e scala (per superare un dislivello di 7 m).Si tratta di un luogo residenziale e d’incontro per i cittadini anziani della città, costituito da due ambienti, pubblico e privato, collegati direttamente. Il grande atrio di accesso all’edificio principale è alto tre piani, con una copertura trasparente che dà la sensazione di essere in un luogo speciale e, come la scala e l’ascensore, serve per collegare insieme i diversi piani. Sia gli spazi collettivi che i corridoi hanno grandi finestrature a parete e a soffitto, e all’ultimo piano il sole e la solida struttura del tetto creano un gioco interessante di luci ed ombre: qui si può trovare tutta la luminosità di cui gli anziani necessitano.
L’insieme costituisce uno spazio ampio, ben arredato, vivo e stimolante. Le aree comuni sono esemplari per la progettazione e l’arredo, luminose e confortevoli. Il senso dell’istituzione è mitigato dalla piacevolezza degli spazi e degli arredi (gli alberi interni nella grande entrata assegnano un carattere tradizionale all’insieme) e gli appartamenti sono di buon livello. La corte interna offre diverse opportunità per conversare e rilassarsi.(Articolo di approfondimento in AeA Informa n. 2/3 – 2002)

 

Ortolanweg, Berlino (Germania)
Localizzazione:
Tempelhof
Committente: cooperativa edilizia Berliner Bau – Und  Wohnungsgenosseschaft von 1892 eG
Numero e tipologia degli alloggi: 120, tra cui appartamenti adattabili per persone su sedia a ruote al pianterreno dei primi tre blocchi e 10 miniappartamenti in ciascuno degli altri due (progettati in modo che lo spazio nella parte a mansarda di ciascun alloggio possa essere usato in futuro come possibile estensione abitativa)
Tipologia abitativa: complesso composto da un primo insieme di tre piccoli edifici (ciascuno di 20 alloggi raggruppati intorno a corti interne), da un secondo insieme di due edifici ad atrio e da un piccolo intervento residenziale (situato fra i primi due) per 6 persone con problemi psichiatrici alle spalle e due assistenti; previsto anche un nuovo edificio specificamente rivolto alle donne di tutte le età
Destinatari degli alloggi: anziani e famiglie ordinarie, persone con problemi psicofisici
Soggetti coinvolti: cooperativa edilizia Berliner Bau-und Wohnungsgenosseschaft von 1892 eG; studi d’architettura Fritz Matzinger e Liepe/Steigelmann
Servizi presenti: appartamenti accessibili per ospiti; bar/negozio; cooperativa alimentare; spazi collettive per mostre collettive, corsi di yoga etc.; spazi all’aperto attrezzati per attività sportive, giochi per bambini, festival; frutteto; offerta di assistenza domestica (pulizie etc.) e infermieristica a domicilio, più quella assistenza supplementare per persone particolarmente fragili; servizi aggiuntivi disponibili secondo una formula “scegli e prendi”
Tecnologie installate: possibilità di installazione di sistemi dia allarme
Modalità di Gestione dell’immobile e dei servizi: diretta da parte della cooperativa o tramite altre agenzie
Spese mensili per i servizi: gamma differente di prezzi, con un costo più elevato per un livello “intensivo”, secondo un approccio “lista della spesa” che scoraggia dal reclamare un insieme completo di servizi se non quando è proprio necessario e punta sulla responsabilità individualeLa coooperativa nasce nel 1892, conta circa 10.000 soci ed impiega uno staff di 100 persone. Dei 6.300 alloggi costruiti, circa 300, quasi il 5%, sono stati specificatamente progettati per gli anziani, con interventi sono diffusi in tutta la città di Berlino.
L’intervento di Ortolanweg si colloca in un’area residenziale consolidata, ben dislocata rispetto a negozi e servizi, e vuol essere “una nuova interpretazione di una vecchia idea”: avviato nel 1991, è stato concepito con l’intenzione di costituire una comunità mista di diverse età e gruppi sociali in stretta relazione (anziani e giovani, persone con problemi fisici o mentali, etc.) piuttosto che la consueta separazione in abitazioni per famiglie, blocchi per anziani e così via, come in genere capita nei nuovi interventi di residenze sociali.
L’assistente sociale della cooperativa ha organizzato seminari per i futuri affittuari, coinvolgendoli in discussioni di gruppo, giochi di ruolo e discutendo su come affrontare problemi comuni per trovare un accordo sulle regole da adottare. Questo ha stimolato uno spirito comunitario prima che il complesso venisse completato ed anticipato eventuali conflitti fra inquilini.
In particolare, l’edificio dedicato alle donne nasce con l’idea che le anziane aiutino nella cura dei bambini le giovani che crescono i figli da sole e che le giovani restituiscano l’aiuto facendo la spesa per le anziane o con altre attività giornaliere. Mettere insieme donne anziane e giovani è in parte un modo per promuovere la dignità delle persone anziane, il cui ruolo è ritenuto prezioso all’interno del gruppo, invece di tenerle separate da altre fasce di età in grandi complessi abitativi protetti come spesso avviene. La maggior parte delle donne ha cominciato ad incontrarsi molto prima che l’edificio venisse costruito: l’appartenenza alla cooperativa risale al 1985, e c’è stato un consulto continuo ed efficace con il progettista.
I vecchi soci della cooperativa che vivono nell’area di Tempelhof, inoltre, possono beneficiare di un ulteriore supporto. Nel 1994 la cooperativa ha iniziato un progetto per l’abitare indipendente, in modo da consentire agli anziani di continuare a vivere per conto proprio nelle vecchie case. L’obiettivo è di incoraggiarli a rimanere autonomi il più a lungo possibile, offrendo loro un insieme di servizi su cui sono previste riunioni informative organizzate dall’assistente sociale in un ufficio riadattato nella proprietà.

(Il relativo articolo di approfondimento è su AeA Informa n. 2/3 – 2002)