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Archivio notizie2024-06-12T13:53:12+01:00

 

 

Pensionati in piazza a Roma il 15 dicembre
Lo Spi Cgil proclama la manifestazione nazionale contro le politiche del governo: “I conti non tornano. Ci avete rotto le tasche”. Sul palco Pedretti e Landini

Scatta la protesta dei pensionati. Venerdì 15 dicembre i pensionati della Cgil scenderanno in piazza Santi Apostoli a Roma, per la manifestazione nazionale contro le politiche del governo Meloni. La mobilitazione è stata proclamata dallo Spi Cgil.
“I conti non tornano. Ci avete rotto le tasche”, questo lo slogan della giornata con l’obiettivo di rilanciare le richieste del sindacato, soprattutto in riferimento alla manovra di bilancio. L’appuntamento prenderà il via alle 9.30 con i dialoghi di Gabriele Cohen e Ziad Trabelsi, un incontro di musica ebraica e araba all’insegna della pace.
Seguiranno le testimonianze di delegati e delegate su pensioni, sanità, assistenza sociale e non autosufficienza. Sul palco anche la voce di una giovane donna contro la violenza di genere.

Leggi: Collettiva


NEWS:

martedì 5 dicembre 2023
Giornata internazionale del volontariato, tante le iniziative in campo

Oggi si celebra la 38esima Giornata internazionale del volontariato, ricorrenza festeggiata il 5 dicembre di ogni anno in tutto il mondo a seguito della risoluzione 40/212 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 17 dicembre 1985. Quest’anno lo slogan scelto dall’Onu è “If everyone did”, se tutti lo facessero: un modo per sottolineare che se tutti si impegnassero nel volontariato, sarebbe più semplice risolvere i problemi sociali, economici e ambientali della contemporaneità. Ed è proprio dal valore dell’agire collettivo e dal riconoscimento del contributo per il benessere della collettività offerto ogni giorno da milioni di persone in Italia che prende spunto l’evento nazionale “Condividere, valorizzare, costruire” promosso da Forum Terzo Settore, CSVnet-Associazione centri di servizio per il volontariato e Caritas italiana, in collaborazione con Cosenza Capitale Italiana del Volontariato. L’iniziativa si svolge oggi a Cosenza, dalle 16 alle 18.30, presso il Palazzo della Provincia (piazza XV Marzo) e sarà possibile seguire i lavori anche in diretta streaming sul canale YouTube di Csv Cosenza. Cosenza è la seconda città ad aver ottenuto questo titolo dopo Bergamo. Poi il testimone passerà a Trento, che sarà anche capitale europea del volontariato per il 2024.

Leggi: Redattore Sociale, 05/12/2023


lunedì 4 dicembre 2023
Urbanistica preventiva per persone Hikikomori

Considerato l’effetto sulla salute dell’ambiente sociale, fisico e costruito delle città, sarebbe auspicabile che le politiche pubbliche tenessero conto del loro impatto potenziale sulla salute dei cittadini, a partire dalle politiche sociali, le politiche che influenzano la struttura urbana, la sicurezza, l’offerta di servizi, la qualità dell’aria, il trasporto pubblico e la disponibilità e fruibilità di percorsi sicuri e piacevoli da percorrere a piedi.
Si può uscire dalla condizione Hikikomori con il solo aiuto del contesto in cui si vive, attraverso ritmi di vita lenti, scenari mozzafiato e un connettivo sociale imperniato su sani principi, presenti, ad esempio, nell’area parco del Cilento, in provincia di Salerno nel comune di Cuccaro Vetere.
“Questa condotta di autoreclusione descritta per la prima volta in Giappone si è diffusa in tutto il mondo – ha sottolineato Iannuzzi – e miete con una crescita esponenziale vittime in tutto il mondo non escluso il nostro Paese e la provincia di Salerno. Colpisce in prevalenza i maschi con un rapporto di 4:1 in una fascia di età che va, in particolare, dai 9 ai 40 anni. In Italia si stima la presenza di circa 120 mila Hikikomori, ma la stima risulta essere realizzata per difetto in quanto ancora a dati frammentari non essendoci un impegno diretto ed efficace delle istituzioni preposte.

Leggi: Quotidiano Sanità, 04/12/2023


venerdì 1 dicembre 2023
Disabilità e inclusione. Ocse bacchetta l’Italia: troppa burocrazia per l’accesso ai servizi e forte disparità tra Nord e Sud

Le disuguaglianze regionali sono anche legate alle differenze nella valutazione della disabilità, sia tra le regioni che all’interno delle stesse. La valutazione dello stato di disabilità, che determina il grado di ‘invalidità civile’ e l’idoneità alle prestazioni e ai servizi nazionali, è supervisionata dall’Istituto Nazionale di Sicurezza Sociale (INPS), ma attuata a livello provinciale con un notevole grado di discrezionalità. Inoltre, l’ordinamento italiano prevede cinque diverse valutazioni dello stato di disabilità in parallelo, rendendo il sistema inefficiente e difficile da comprendere
L’Italia cerca da tempo di riformare la sua politica sulla disabilità per affrontare almeno tre problemi di lunga data: le incongruenze con la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, che richiedono un aggiornamento nella valutazione della disabilità; la frammentazione della valutazione e del supporto alla disabilità; e le conseguenti disparità tra le regioni italiane nell’offerta di servizi per la disabilità e nell’utilizzo delle prestazioni per la disabilità. Lo rileva il report “Disabilità, lavoro e inclusione in Italia: Una migliore valutazione per una migliore assistenza” dell’Ocse.

Leggi: Quotidiano Sanità, 01/12/2023


giovedì 30 novembre 2023
Pnrr. Gimbe: “Espunte 312 case di comunità e 76 ospedali di comunità, rischio penalizzazione Centro-Sud. Via 1.083 posti letto di area critica”

“L’aumento dei costi di realizzazione di opere preventivate in era pre-pandemica e antecedenti alla crisi energetica hanno reso inevitabile espungere un numero consistente di Case e Ospedali di Comunità e Centrali Operative Territoriali. Considerato che la distribuzione regionale delle opere da edificare non è omogenea, è indispensabile trovare un meccanismo di perequazione. Positivo l’aumento degli over 65 assistiti in ADI e in telemedicina”, commenta il presidente Cartabellotta.
Il 7 agosto 2023 l’Italia ha inviato alla Commissione Europea la “Proposta per la revisione del PNRR” che, relativamente alla Missione Salute, chiedeva di espungere la realizzazione di 414 Case di Comunità, 76 Centrali Operative Territoriali, 77 ospedali di Comunità e 22 interventi di anti-sismica. Il documento conteneva inoltre la richiesta di differimento delle scadenze per tre target/milestone: Centrali Operative Territoriali (+6 mesi), persone assistite attraverso la telemedicina (+12 mesi), ammodernamento parco tecnologico e digitale ospedaliero (+12 mesi).

Leggi: Quotidiano Sanità, 30/11/2023


giovedì 30 novembre 2023
Manovra. Rosina (Cnoas): “Elenchi speciali nell’albo degli assistenti sociali per aiutare meglio i fragili”

Gli assistenti sociali in una lettera aperta al Governo e al Parlamento chiedono di poter aiutare meglio chi si rivolge a loro, persone momentaneamente o permanentemente in difficoltà, con l’istituzione di elenchi speciali all’interno dell’albo degli iscritti all’Ordine. Un intervento a costo zero, richiesto da anni, e mai realizzato
Istituzione di elenchi speciali all’interno dell’albo degli iscritti all’Ordine degli assistenti sociali poter aiutare meglio le persone momentaneamente o permanentemente in difficoltà, in ogni angolo del Paese. Un provvedimento in legge di Bilancio a costo zero.
È quanto chiedono in una lettera aperta inviata al Governo e al Parlamento gli assistenti sociali del Cnoas.
“Sappiamo che molto si è fatto e molto si cerca di realizzare per garantire il contrasto alla violenza, alla povertà e per l’inclusione di chi è più fragile e vulnerabile, anziani e persone con disabilità – scrive la presidente del Consiglio Nazionale, Barbara Rosina – . In tutto questo, a fronte dei numerosi fatti di cronaca attuali e passati, fuori da ogni logica di opportunità politica, Le chiedo di considerare la nostra richiesta di un intervento urgente di parziale riordino della professione che consenta a questa istituzione ordinistica di garantire la miglior qualità di prestazioni a favore delle persone. Accolga la proposta, presentata in questi mesi da maggioranza e opposizione per dare la possibilità di istituire elenchi speciali all’interno dell’Albo, formati da professionisti con competenze certificate nei diversi ambiti”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 30/11/2023


martedì 28 novembre 2023
“Manicomio all’italiana”, al via il 1 dicembre la tre giorni contro l’istituzionalizzazione degli “inutili”

Si parlerà di discriminazione e segregazione dei fragili, degli anziani e dei migranti al VI congresso annuale dell’associazione radicale “Diritti alla follia”. “In passato i manicomi erano gratis, ora molti di questi luoghi sono a pagamento”
S’intitola “Manicomio all’italiana” il VI congresso annuale dell’associazione radicale “Diritti alla follia”, che si terrà a Roma, Via delle Coppelle 35 (Palazzo Baldassini) dal 1° al 3 dicembre. Al centro del dibattito i temi della segregazione, dell’emarginazione, della discriminazione e dell’istituzionalizzazione di coloro che la nostra società considera “inutili”. “Sono tantissime ormai le sigle e le forme dell’istituzionalizzazione di persone con disagio, di migranti, di anziani, spiegano gli organizzatori: Spdc-Rems-Cpr-Atsm- Cepac- Ctm-Ctrm-Ctpr-Srp-Sprai-Sprae-Sprf-Sir-Crap-Rds-Rsa-Rop-Ipm”. A ognuna di queste sigle – dichiara “Diritti alla Follia” – corrispondono luoghi che significano, in sostanza, “internamento, isolamento dal mondo, diritti negati e pochissima trasparenza”. I controlli da parte delle Istituzioni preposte sono scarsissimi, si tratta di un mondo parallelo e quasi nessuno si accorge della loro esistenza (a meno che non ci finisca dentro un proprio familiare). L’accesso a questi luoghi è difficilissimo senza un’autorizzazione.

Leggi: Redattore Sociale, 28/11/2023


REGIONI:

lunedì 4 dicembre 2023
Reggio Calabria. In difesa del diritto alla casa: mobilitazione e raccolta firme per il diritto all’abitare. Anche la sindaca di Villa San Giovanni, Giusy Caminiti, firma la petizione nel corso di un incontro con il SUNIA-CGIL Calabria

Presso il palazzo comunale di Villa San Giovanni, si è svolto un incontro estremamente significativo sulle politiche abitative. Presenti per il Comune, la Sindaca Giusy Caminiti, Ruggero Marra (assessore ai servizi esterni e all’ambiente), insieme ad altri componenti dell’esecutivo. Per il sindacato, Francesco Alì, Segretario Generale del Sunia-Cgil Calabria.
Al centro della discussione, richiesta dal sindacato, la petizione per il diritto all’abitare, la necessità di politiche abitative strutturali, con risorse certe e soluzioni concrete che devono essere garantite al Paese da parte del Governo.
“Il violento impatto dell’inflazione, l’aumento del costo della vita e dei costi dell’abitare – ha introdotto Francesco Alì – hanno aggravato il disagio sociale coinvolgendo un numero sempre più elevato di famiglie in difficoltà. La casa continua ad essere un’emergenza irrisolta, occorrono interventi strutturali per riqualificare il patrimonio e rilanciare il mercato della locazione a canoni sostenibili. Le famiglie, gli studenti, i lavoratori fuori sede, i giovani, i pensionati, i migranti, da anni attendono risposte per avere un luogo sicuro in cui vivere e costruire il futuro”.

Leggi: Sunia, 04/12/2023


venerdì 1 dicembre 2023
In Emilia-Romagna aumentano i poveri, la Caritas ne aiuta 70 mila

Dal nuovo report emerge un quadro complicato, che risente della presenza degli ucraini arrivati l’anno scorso. Ma ci sono anche migliaia di italiani e lavoratori poveri. Galasso: “I dati sono pugno nello stomaco, ognuno faccia qualcosa”
Anche nella “ricca e florida” Emilia-Romagna i poveri “sono in aumento”. E i dati “sono un pugno nello stomaco”. A dirlo è Mario Galasso, delegato regionale Caritas dell’Emilia-Romagna e direttore della Caritas di Rimini, presentando oggi a Bologna il nuovo report realizzato dall’Osservatorio povertà e risorse della Caritas Emilia-Romagna. Quello che emerge, sottolinea Galasso, è “un quadro complicato, che risente della presenza degli ucraini arrivati l’anno scorso. Ma ci sono anche migliaia di italiani, che spesso hanno il lavoro, ma questo non basta per arrivare a fine mese. E questo ci interroga, perchè quando la povertà aumenta è un fallimento della comunità”, sferza il delegato regionale Caritas.

Leggi: Redattore Sociale, 01/12/2023


giovedì 30 novembre 2023
Presidio per il “Diritto all’abitare”. Il Governo ci deve ascoltare!

Dichiarazione di Stefano Chiappelli, segretario generale SUNIA
Il presidio organizzato dal SUNIA per difendere il diritto all’abitare ha avuto un esito molto positivo ed ha evidenziato la solidarietà e l’impegno collettivo nell’affrontare la crisi abitativa che affligge il nostro Paese. La presenza massiccia e diversificata ha dimostrato l’urgenza e l’importanza della questione abitativa nel nostro Paese.
Il presidio, tenutosi ieri pomeriggio in Piazza Ss. Apostoli, ha visto la partecipazione della Cgil, dei numerosi studenti sotto le bandiere dell’Udu, di centinaia di cittadini, di attivisti, della Federconsumatori ed una rappresentanza del Pd e di Sinistra Italiana.
I rappresentanti delle forze politiche presenti hanno ascoltato attentamente le richieste del SUNIA impegnandosi a considerare seriamente le proposte emerse durante il presidio e ad impegnarsi nel Parlamento e nei confronti del Governo per dare soluzione alla crisi abitativa.
Durante il presidio sono state raccolte le firme della petizione popolare che ha ottenuto già, a livello nazionale ed in pochissimi giorni, un risultato importante: oltre 10,000 firme sono state già raccolte per la richiesta di interventi concreti per garantire a tutti il diritto ad un alloggio dignitoso.

Leggi: Sunia, 30/11/2023


giovedì 30 novembre 2023
Ricucire, ricostruire, rigenerare: verso la città delle relazioni

Alessandra Romano, Segretaria dello Spi Cgil Roma Lazio apre il convegno illustrando come per rigenerazione urbana si possa e si debba intendere dare spazio alle esigenze di chi abita i territori, ricucire i rapporti, recuperando la disgregazione e fare comunità:
“C’è bisogno di sindacato di strada, un sindacato che sappia intercettare le trasformazioni in atto nella società, che sappia intercettare l’associazionismo, che sappia reinventare la polis in nuove forme progettuali, che metta insieme le intelligenze, le professionalità. Per fare questo occorre partire dal territorio, ascoltarne i bisogni”, così Ivan Pedretti, Segretario Generale Spi Cgil Nazionale:

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 30/11/2023


giovedì 30 novembre 2023
Bologna, al via da domani il piano freddo con 600 posti

Il Piano Freddo del Comune di Bologna per l’accoglienza notturna delle persone senza fissa dimora sarà attivo fino al prossimo 31 marzo. Aumentato il numero di posti disponibili rispetto allo scorso anno. L’accoglienza notturna sarà garantita dalle 19 alle 9 del mattino
Parte domani, venerdì 1 dicembre, il Piano Freddo del Comune di Bologna per l’accoglienza notturna delle persone senza fissa dimora fino al prossimo 31 marzo. I posti quest’anno sono una decina in più rispetto all’anno scorso. Il rinforzo invernale è infatti di 247 letti (contro i 238 dell’inverno passato, che si sommano all’accoglienza ordinaria di tutto l’anno, per un totale di 550 posti all’interno delle strutture pubbliche della rete cittadina per il contrasto alla grave emarginazione adulta. A questi si affiancano ulteriori 50 posti, organizzati in una decina di accoglienze diffuse in città e in alcuni Comuni dell’area metropolitana (prima cintura), messe a disposizione da realtà associative e parrocchie coordinate dalla Caritas diocesana.

Leggi: Redattore Sociale, 30/11/2023


mercoledì 29 novembre 2023
Ravenna. Portierato sociale: un progetto per diminuire le diseguaglianze sociali e realizzare una convivenza condivisa

Nel corso del consiglio comunale di ieri, 28 novembre, si è parlato del progetto di Portierato Sociale negli spazi di via Sant’Alberto n. 57/63, di via Butrinto numero 8 e di via Eraclea numero 33.
“L’apertura di un Portierato Sociale – ha sottolineato la consigliera Fiorenza Campidelli che ha presentato un’interrogazione – costituisce un’azione culturale e socio-politica di notevole rilevanza, un’azione che ha come obiettivo primario quello di diminuire le differenze e le diseguaglianze sociali e di realizzare una convivenza condivisa. Il Portierato Sociale è quel luogo fisico dal quale far partire la rete di relazioni necessarie a connettere cittadini in stato di bisogno con i servizi presenti sul territorio e con la comunità. È necessaria da parte delle istituzioni e dei servizi del territorio una crescente attenzione rispetto alla cura e all’assistenza rivolta alle fasce più fragili della popolazione, quali anziani, stranieri, disabili e minori in situazione di disagio.

Leggi: Romagna Notizie, 29/11/2023


mercoledì 29 novembre 2023
Cosenza: Auser inaugura il nuovo ambulatorio “senza confini”. Sarà dedicato principalmente a migranti e senza fissa dimora

La nuova sede dell’Ambulatorio Auser “Senza Confini” è stata inaugurata giovedì 23 novembre a Cosenza, in Via Milelli, in un quartiere storico come la Riforma, punto di congiunzione tra la parte vecchia della città e la nuova. L’ambulatorio, nato il 21 aprile 2010, fornisce assistenza sanitaria di base e specialistica a quella fascia di popolazione migrante ed emarginata. La novità è che può contare su un consistente numero di professionisti che prestano il loro servizio in modo del tutto gratuito e volontario, compresi gli odontoiatri. In più è garantito il trasporto assistito di disabili e anziani con auto attrezzata. Il taglio del nastro è stato affidato al sindaco di Cosenza Franz Caruso, la cui amministrazione ha concesso l’utilizzo della struttura, e a due migranti che si sono impegnati affinché il progetto divenisse realtà nel più breve tempo possibile. «Questo ambulatorio per noi non è solo un’opportunità – ha detto Fofana, uno di loro che fa il mediatore linguistico e culturale – ma una speranza.

Leggi: Auser, 29/11/2023


IN AGENDA:

6 dicembre – Legge di Bilancio e spesa sociale, mercoledì 6 dicembre un convegno a Firenze

Appuntamento alle ore 9 a Palazzo Strozzi Sacrati per il convegno promosso dalla Fondazione Turati “Legge finanziaria, welfare e terzo settore: quale futuro?”
Mercoledì 6 dicembre dalle ore 9 è in programma a Firenze il convegno “Legge finanziaria, welfare e terzo settore: quale futuro?”, promosso dalla Fondazione Filippo Turati Onlus con l’intento di offrire un’occasione di riflessione e confronto sulla legge di Bilancio 2024, con un’attenzione particolare alle dinamiche della spesa sociale e sanitaria. L’appuntamento è nella sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati, gentilmente concessa dalla giunta della Regione Toscana. La giornata vede intervenire esponenti istituzionali, esperti e docenti universitari.
Dopo i saluti del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, ad aprire i lavori sarà Alessandro Petretto, professore emerito di Economia pubblica all’università di Firenze, con un intervento dedicato al tema “Finanziaria 2024, i difficili equilibri della finanza pubblica e gli spazi stretti per il welfare”. In questa prima sessione prenderanno la parola anche Federico Gianassi, deputato del Partito democratico, e Alessandro Tomasi, vicepresidente Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) e sindaco di Pistoia.

Leggi: Redattore Sociale


 A Rimini l’11 dicembre Convegno Nazionale Auser “#educhiamoalrispetto – liberə da stereotipi e linguaggi tossici”

“#educhiamoalrispetto – liberə da stereotipi e linguaggi tossici”, è il titolo del Convegno promosso da Auser Nazionale – Osservatorio Pari Opportunità, che si terrà a Rimini lunedì 11 dicembre dalle ore 14,30 alle 18 circa presso la sala Comunale del Palazzo del Turismo.
Il Convegno è uno dei primi appuntamenti della campagna nazionale promossa da Auser #educhiamoalrispetto giovani, adulti e anziani insieme per costruire una società libera da ogni violenza di genere.
La campagna lanciata lo scorso 25 novembre in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, proseguirà per tutto il 2024, anno in cui Auser celebrerà i 35 anni di fondazione.

Leggi: Auser


Dieci anni di Alleanza contro la povertà

Il 12 dicembre h. 9.30 appuntamento a Roma (presso la sede nazionale ACLI, Via Marcora 18-20), per parlare di come le povertà sono cambiate e cresciute dal 2013- anno di nascita della Alleanza – a oggi e di cosa essa abbia fatto e intenda fare per contribuire alla elaborazione di politiche di contrasto alla povertà in Italia.
Sarà anche l’occasione per presentare il volume “Sostegno ai poveri: quale riforma?”, curato dal comitato scientifico dell’Alleanza, edito da Egea.
Per partecipare in presenza, preghiamo di segnalarlo scrivendo a info@infoalleanzacontrolapoverta.it

Leggi: Alleanza contro la povertà


Roma – 13-12-2023 – Evento ProMIS: “Verso un approccio globale per la salute mentale. Dalle iniziative europee alle strategie di risposta italiane”

Il Programma Mattone Internazionale Salute – ProMIS, su invito del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità, organizza il 13 dicembre p.v. a Roma l’evento “Verso un approccio globale per la salute mentale. Dalle iniziative europee alle strategie di risposta italiane”.
L’evento ha l’obiettivo di promuovere la nuova Strategia Europea sulla Salute Mentale, recentemente lanciata dalla Commissione Europea.
In particolare, si vuole capitalizzare quanto emerso dai lavori realizzati dalla DG SANTE’ e da HaDEA (la relativa agenzia esecutiva), cercando anche di portare all’evidenza le esperienze italiane nate e sviluppatesi nell’ambito della più ampia cornice Europea.

Leggi: Promisalute


IN EVIDENZA:

La Giornata. Volontari e bene comune: la scelta libera di prendersi cura dell’altro – di Ilaria Solaini

Un libro curato da Riccardo Bonacina affronta questa “vocazione”, che coinvolge milioni di persone, dopo aver raccolto discorsi, encicliche e messaggi di papa Francesco
“If everyone did” è lo slogan scelto dall’Onu per la 38/a Giornata internazionale del volontariato che si celebra oggi. Uno slogan che vuole sottolineare la potenza delle azioni collettive di solidarietà. Lo afferma il CSVnet, la rete dei centri di servizio per il volontariato, annunciando che la giornata anche in Italia vuole evidenziare il «valore dell’agire collettivo». L’evento nazionale, “Condividere, valorizzare, costruire”, promosso da Forum Terzo Settore, CSVnet e Caritas italiana, si tiene oggi a Cosenza, Capitale Italiana del Volontariato 2023, che quest’anno darà il testimone a Trento per il 2024. Alla cerimonia prevista al Palazzo della Provincia della città calabrese è previsto il saluto di Maria Teresa Bellucci, Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, e fra i partecipanti Luciano Squillaci, portavoce Forum Terzo Settore Calabria, Chiara Tommasini, Presidente CSVnet, Don Marco Pagniello, Direttore Caritas italiana. In questa occasione, saranno presentate tre ricerche: “Noi+. Valorizza te stesso, valorizzi il volontariato“ l’indagine di Forum Terzo Settore, Caritas Italiana e Università degli studi Roma Tre sulle competenze dei volontari; “Partecipo quindi dono”, promossa da CSVnet e curata dal Centro studi Medì, sulle pratiche di dono e solidarietà dei cittadini stranieri in epoca Covid; “Il volontariato che cambia”: un focus sulle esperienze di volontariato del territorio cosentino.

Leggi: Avvenire


Volontariato: che non sia una questione politica? – di Valeria Negrini

Il valore profondo delle organizzazioni non profit non sta nelle cose che fa, ma nelle speranze che accende, negli spazi di libertà che costruisce, nelle responsabilità che smuove: un valore decisamente politico
Chi scrive è fermamente convinta che il nostro Paese si troverebbe in una condizione di maggiore criticità sociale ed anche economica se non ci fosse quell’immenso patrimonio di energie e risorse rappresentato dalle migliaia di organizzazioni non profit e dai milioni di cittadini e cittadine che operano in esse. Un patrimonio che vale tanto quanto, se non di più, del patrimonio culturale e paesaggistico per cui il nostro Bel Paese è famoso nel mondo.
Questo “patrimonio” è oggi attraversato da profondi cambiamenti, sia sul piano normativo (Riforma del Terzo Settore) sia sulla necessità di riflettere, “ri-significare” (Venturi-Bertinoro 2023) il proprio ruolo all’interno della società.
Uno dei temi sui quali questo settore si sta oggi confrontando è emerso grazie alle più recenti indagini promosse dall’ISTAT, in particolare quella che riguarda la quantità di volontari presenti nelle organizzazioni non profit; il loro numero si è ridotto sensibilmente negli anni dal 2015 al 2021 e ciò ha destato preoccupazioni e avviato riflessioni.

Leggi: Labsus


Gli alloggi per anziani: la grande confusione normativa – di Franco Pesaresi

I progetti di coabitazione per anziani
La Legge di bilancio 2022 prevede una seconda norma per gli alloggi per anziani stanziando 5 milioni di euro finalizzati alla concessione, da parte dei comuni, di agevolazioni per la realizzazione di progetti di coabitazione, cui ciascuna delle parti aderisce per scelta libera e volontaria, di persone che hanno superato i 65 anni di età, al fine di perseguire il miglioramento della qualità di vita delle persone anziane ed il contrasto alla solitudine domestica e alle difficoltà economiche1.
Poi con Decreto – stabiliva sempre la Legge di Bilancio 2022 – sono stabiliti i requisiti minimi dei citati progetti, i quali devono comunque prevedere la garanzia di idonei spazi privati per il singolo anziano o per la coppia sposata o convivente di anziani che sceglie di aderire al progetto.
Il Decreto interministeriale è arrivato l’11/7/2022 ed ha stabilito che per le caratteristiche e i criteri cui attenersi nella creazione, predisposizione e messa a disposizione delle soluzioni abitative adibite a soluzioni di co-housing, si osserva quanto disposto in due precedenti norme sulla disabilità del 2016: il Decreto DG Inclusione MLPS 276/2016 e il Decreto interministeriale 23/11/20162. In base a tale normativa sulla disabilità sono definiti i requisiti che i Progetti di coabitazione per anziani devono osservare e che sono illustrati nel paragrafo successivo.

Leggi: Welforum


Il 79% degli italiani molto preoccupato di non poter più contare sul SSN. Il Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese

Il 2023 è stato, secondo i ricercatori del Censis, l’anno della “presa d’atto della fine delle promesse” rispetto a quel che il Ssn può garantire. Per il 75,8% degli italiani è diventato più difficile accedere alle prestazioni sanitarie nella propria regione; all‘universalismo delle cure credono in pochi: l’89,7% è convinto che le persone benestanti abbiano la possibilità di curarsi prima e meglio di quelle meno abbienti. Il 79,1% teme, in caso di malattia, di non accedere a cure tempestive e appropriate.
È un quadro molto fosco quello dipinto nel 57° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese/2023. Per l’80% degli italiani (l’84,1% tra i giovani) il paese è in declino, il 73,4% teme che i problemi strutturali irrisolti del nostro Paese provocheranno nei prossimi anni una crisi economica e sociale molto grave con povertà diffusa e violenza, il 73,8% degli italiani ha paura che negli anni a venire non ci sarà un numero sufficiente di lavoratori per pagare le pensioni e il 69,2% pensa che non tutti potranno curarsi, perché la sanità pubblica non riuscirà a garantire prestazioni adeguate.

Leggi: Quotidiano Sanità


Soffre il primo welfare italiano, cresce il secondo: le tre strade per affrontare i cambiamenti in atto

Se ne discuterà a Milano il 4 dicembre, con il sesto rapporto curato dal Laboratorio percorsi di secondo welfare. Cresciute in Italia le iniziative di welfare aziendale, che valgono circa 2,8 miliardi di euro e riguardano 6,6 milioni di lavoratori; al contempo si è affermato un ampio sistema filantropico e si è consolidato il ruolo del Terzo Settore, che fornisce risposte in molti settori in cui il Pubblico fatica a garantire servizi
Nell’attuale contesto di crisi è sempre più diffusa la consapevolezza che il welfare italiano ha bisogno di tutte le energie possibili, pubbliche e private, per ideare e implementare misure innovative a sostegno del benessere delle persone e delle comunità. Perché questo accada occorrono però strumenti adeguati che favoriscano il confronto e la collaborazione multistakeholder su più livelli”. Parte da questo assunto l’incontro del prossimo 4 dicembre, dal titolo “Agire insieme. Coprogettazione e coprogrammazione per cambiare il welfare”, in programma presso la Facoltà di Scienze Politiche Economiche e Sociali dell’Università degli Studi di Milano. E’ questo anche il tema del sesto Rapporto biennale curato dal Laboratorio Percorsi di secondo welfare, che verrà presentato in quella occasione. Il documento, curato da Franca Maino, professoressa della Statale e direttrice scientifica del Laboratorio, è frutto delle ricerche svolte da Secondo Welfare su come le pratiche collaborative possano cambiare le politiche sociali, specialmente a livello locale.

Leggi: Redattore Sociale


Cop28. Decessi over 65 per il caldo incrementati del 70%. Le morti per inquinamento atmosferico sono 7 milioni ogni anno. Da Oms richiesta di “un’azione urgente su clima e salute”

Riconoscendo il gap finanziario nei sistemi sanitari, la comunità sanitaria chiede maggiori finanziamenti da nuove fonti. L’appello è quello di disinvestire e porre fine ai sussidi per i combustibili fossili e di mobilitare nuovi fondi per sostenere i sistemi sanitari nella gestione del cambiamento climatico. “L’eredità della COP 28 sarà l’impegno per un pianeta più sano, in cui gli argomenti sanitari a favore dell’azione per il clima non solo vengano ascoltati ma portino a risultati tangibili”.
In vista della COP28, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), insieme alla comunità sanitaria globale, sta alzando la voce per garantire che l’impatto dei cambiamenti climatici sulla salute sia al centro dei negoziati: “È imperativo ampliare l’attenzione alla salute umana nelle discussioni globali, senza lasciare spazio a scuse, e costringere i negoziatori a riconoscere che hanno la responsabilità del benessere del nostro bene più prezioso: la salute delle popolazioni in tutto il mondo”.
“Dare priorità alla salute non è solo una scelta; è il fondamento di società resilienti – Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms -. Dobbiamo cambiare la narrazione e dimostrare gli enormi benefici di un’azione climatica più coraggiosa sulla nostra salute e sul nostro benessere.

Leggi: Quotidiano Sanità


SEGNALAZIONI:

Monitoraggio Covid. Nuovi casi in crescita del 16%. Sale al 9% l’occupazione dei letti in area medica. Rt stabile sopra soglia epidemica

È quanto emerge dal monitoraggio settimanale di Iss e Ministero in cui si sono registrati 52.177 nuovi casi con un’incidenza che sale a 89 casi per 100 mila abitanti rispetto ai 76 di sette giorni fa. L’occupazione dei posti letto in area medica è pari al 9,2% (5.741 ricoverati) e in aumento rispetto alla settimana precedente (7,7%). Quasi 300 i decessi nell’ultima settimana (+23%).
Aumento del 16% dei nuovi casi di Covid nell’ultima settimana. È quanto emerge dal monitoraggio settimanale di Iss e Ministero in cui si sono registrati 52.177 nuovi casi con un’incidenza che sale a 89 casi per 100 mila abitanti rispetto ai 76 di sette giorni fa.
Sono stati 291 i deceduti con una variazione di +23,8% rispetto alla settimana precedente (n: 235). Sono statu fatti 277.938 tamponi con una variazione di +9,0% rispetto alla settimana precedente (n: 254.920). Il tasso di positività è del 18,8% con una variazione di +1,1% rispetto alla settimana precedente (17,6%).
Al 29/11/2023 l’occupazione dei posti letto in area medica è pari al 9,2% (5.741 ricoverati) e in aumento rispetto alla settimana precedente (7,7% al 22/11/2023). In leggero aumento anche l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 1,9% (170 ricoverati) rispetto alla settimana precedente (1,5% al 22/11/2023).

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Covid in aumento. Tornare alle mascherine? Gli esperti concordi sul sì: non sarebbe un sacrificio

Gli specialisti convergono su una scelta, quella della raccomandazione, che non peserebbe sulle abitudini degli italiani ma che è fra le più efficaci per contenere i contagi, in sensibile salita anche nel nostro Paese
Alcuni Paesi come l’Austria stanno introducendo nuovamente la raccomandazione di indossare le mascherine nei luoghi più a rischio, in seguito all’aumento di casi di Covid-19. E l’Italia come si muoverà o dovrebbe muoversi? Gli esperti sembrano unanimi: sarebbe una scelta giusta perlomeno consigliare agli italiani di rimettere la mascherina in tasca. “Oggi in Italia una prescrizione mandatoria potrebbe essere poco digerita, ma si potrebbe ribadire l’utilità del loro utilizzo, in termini di responsabilità personale. Se l’uso della mascherina resta infatti una disposizione in alcuni contesti ospedalieri, o nelle Rsa, per il resto si potrebbe promuovere una maggiore sensibilità. Perché noi ci siamo dimenticati del Covid, ma il Covid non si è dimenticato di noi”, dice per esempio il virologo dell’università Statale di Milano Fabrizio Pregliasco, all’Adnkronos Salute.

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Dal primo ottobre importanti modifiche per la compilazione delle Dsu e dell’Isee.
Il Consorzio Nazionale CAAF CGIL, in linea con il suo impegno a fornire informazioni chiare e precise ai cittadini, desidera comunicare importanti modifiche che avranno un impatto significativo sulla compilazione delle Dichiarazioni Sostitutive Uniche (DSU) e sull’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE), con l’entrata in vigore programmata per il 1° ottobre 2023.
Le modifiche in questione sono state introdotte attraverso il “Decreto Lavoro” n. 48/2023, coordinato con la legge di conversione del 3 luglio 2023 n. 85.
Esse riguardano direttamente l’assistenza fornita ai cittadini nella compilazione delle DSU successive alla prima presentate nello stesso anno per lo stesso nucleo familiare.

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“Educhiamo al rispetto”: giovani e anziani insieme per costruire una società libera da ogni violenza di genere

“Educhiamo al rispetto”: giovani e anziani insieme per costruire una società libera da ogni violenza di genere
La campagna Auser per il 25 novembre “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”. Le volontarie e i volontari affronteranno con bambini e bambine e con gli adolescenti proprio i temi dell’educazione al rispetto
#educhiamoalrispetto, sono queste le parole chiave che caratterizzeranno l’impegno di tutta la rete Auser in occasione del prossimo 25 novembre “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, segnata tragicamente dal femminicidio della giovane Giulia. Una campagna sull’educazione al Rispetto che coinvolgerà nonni, nonne e nipoti, generazioni e culture diverse, che prenderà avvio con la data simbolica del 25 novembre per dipanarsi in tante iniziative e appuntamenti per tutto il 2024, anno in cui Auser celebra i 35 anni di fondazione.

Leggi: Redattore Sociale


NEWS:

lunedì 27 novembre 2023
Valutazione Multidimensionale Anziani. Simg-Sigot-Iss, pubblicate le Linee Guida per una presa in carico efficace

“La Valutazione Multidimensionale completa un percorso che parte dagli screening della fragilità, con gli strumenti già creati da Simg, e permette di riconoscere e trattare gli aspetti medici, psicologici e funzionali attraverso un Piano di Cura integrato e coordinato e con un attento monitoraggio nel tempo” sottolinea Pierangelo Lora-Aprile, Segretario Scientifico e Responsabile dell’Area Fragilità Simg
Adottare, nei diversi setting di cura, un metodo condiviso per un Piano di Cura Personalizzato e dare una continuità di cura tra ospedale e territorio ai pazienti anziani fragili
Questo l‘obiettivo delle Linee Guida sulla Valutazione Multidimensionale della persona anziana pubblicate lo scorso 16 novembre sul Sistema Nazionale delle Linea Guida dell’Istituto Superiore di Sanità. Un passaggio epocale, promosso dalla Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (Simg) e della Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio (Sigot), con il supporto metodologico dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) e con il contributo di altre 25 società scientifiche.

Leggi: Quotidiano Sanità, 27/11/2023


venerdì 24 novembre 2023
Pnrr. Dalla Commissione Ue ok a revisione del Piano italiano. Dalle Case di Comunità alla Telemedicina ecco cosa cambia per la sanità

Confermata la riduzione del numero di Case e Ospedali di Comunità e Cot da realizzare con i fondi europei. Si alza invece il target per i pazienti da assistere in telemedicina. Riduzione per il numero di letti di terapia intensiva e sub intensiva da attivare. Ecco tutte le novità e i nuovi obiettivi della mission 6 Salute. IL DOCUMENTO
La Commissione ha espresso oggi una valutazione positiva del piano per la ripresa e la resilienza modificato dell’Italia comprendente il capitolo dedicato a REPowerEU. Il piano ammonta ora a 194,4 miliardi di € (122,6 miliardi di € in sovvenzioni e 71,8 miliardi di € in prestiti) e comprende 66 riforme, sette in più rispetto al piano originario, e 150 investimenti.
Modifiche anche per la sanità. In primis sull’assistenza territoriale dove le Case di Comunità da realizzare con i fondi europei scendono da 1.450 a 1.038. Riduzioni anche per gli Ospedali di Comunità che passano da 400 a 307 e le Centrali Operative territoriali che da 600 scendono a 480. Il taglio come ha più volte spiegato il Ministero si ero reso necessario sia per l’aumento dei costi che per le molte difficoltà burocratiche per la realizzazione delle strutture. Il Ministero ha in ogni caso assicurato che anche le strutture fuori dal finanziamento e dal timing del Pnrr saranno costruite con altri fondi come ad esempio quelli sull’edilizia sanitaria.

Leggi: Quotidiano Sanità, 24/11/2023


venerdì 24 novembre 2023
Donne, il 48,61% delle caregiver non riesce ad organizzare visite e controlli preventivi

È quanto emerge da una ricerca effettuata da Uniamo-Federazione italiana delle malattie rare, presentata oggi a Roma nell’ambito dell’evento “Donne, salute e rarità”. Secondo l’indagine, il 17,36% non riesce ad organizzare un controllo per sé stessa da oltre 3 anni, il 20,14% da più di un anno
Il 48,61% delle donne caregiver non riesce ad organizzare visite e controlli preventivi”. È quanto emerge da una ricerca effettuata da UNIAMO, presentata stamattina a Roma, presso la Sala Capranichetta dell’Hotel Nazionale, nell’ambito dell’evento “Donne, salute e rarità”, organizzato con il contributo non condizionato di Chiesi Global Rare Diseases.
Secondo l’indagine, il 17,36% non riesce ad organizzare un controllo per sé stessa da oltre 3 anni, il 20,14% da più di un anno, il 17,36% nell’ultimo anno, il 18,06% negli ultimi 6 mesi e solo il 27,08% negli ultimi tre mesi.

Leggi: Redattore Sociale, 24/11/2023


mercoledì 22 novembre 2023
RSA, dati e tendenza nell’ultimo rapporto Istat

Passata l’emergenza Covid, che ha visto un calo nelle presenze, torna a salire nel nostro Paese il numero di persone ospitate nelle RSA, le Residenze sanitarie assistenziali e socio sanitarie: gli ospiti totali al 31 dicembre 2021 sono 356.556, con un incremento del 4% rispetto all’anno precedente. Ha fotografato la situazione l’ultimo rilevamento Istat, pubblicato in questi giorni, “Le strutture residenziali socio-assistenziali e socio-sanitarie” relativoal 2021: ne vediamo i punti salienti. In Italia sono attualmente attivi 12.576 presidi residenziali, con circa 414mila posti letto, sette ogni 1.000 persone residenti. Anche in questo caso l’offerta si differenzia anche in misura cospicua tra le diverse aree del Paese: la maggior parte delle strutture si rileva al Nord-est, con 10 posti letto ogni 1.000 residenti, mentre al Sud si registrano tre posti letto ogni 1.000 residenti. La titolarità delle strutture è in carico ad enti non profit nel 45% dei casi, a seguire ad enti privati (circa il 24%), ad enti pubblici (19%) e ad enti religiosi (12%).

Leggi: Auser, 22/11/2023


mercoledì 22 novembre 2023
Povertà energetica, nel 2024 potrebbe salire al 12%. Plenaria del Banco dell’energia

Presentato lo studio dell’Osservatorio italiano povertà energetica. Famiglie con minori più colpite da povertà energetica: nel 2021 erano il 9,3%, con un’incidenza 2,5 volte più alta nelle famiglie straniere. Dal Banco oltre 10 milioni distribuiti a più di 13 mila famiglie
fiammifero energia enea
Potrebbe salire fino al 12% il numero di famiglie italiane in povertà energetica nel 2024. Questo il dato che emerge dallo studio dell’Osservatorio Italiano Povertà Energetica, presentato questa mattina durante la 5ª Plenaria dei Firmatari del Manifesto “Insieme per contrastare la povertà energetica”, l’iniziativa lanciata nel 2021 da Banco dell’energia. Tramite la valutazione del contesto macroeconomico nazionale e internazionale infatti, Oipe ha previsto un possibile picco del fenomeno che, nello scenario più critico, potrebbe far salire la percentuale di povertà energetica potenzialmente fino al 12% nel 2024.

Leggi: Redattore Sociale, 22/11/2023


REGIONI:

lunedì 27 novembre 2023
Assistenza domiciliare. Roma, firmato accordo con sindacati e centrali cooperative

Per affrontare l’attuale fase emergenziale di carenza del personale il Campidoglio amplia la platea delle professioni che possono ricoprire la funzione di operatore domiciliare
Lo scorrimento delle liste di attesa, avviato lo scorso anno, sta determinando una crescente domanda di operatrici ed operatori nell’assistenza domiciliare. Per rispondere a questa richiesta di personale e venire incontro alle famiglie interessate, l’Assessorato alle Politiche Sociali e alla Salute e il relativo Dipartimento hanno firmato un accordo con le Centrali Cooperative e le Organizzazioni Sindacali confederali. Lo fa sapere in una nota il Campidoglio.

Leggi: Redattore Sociale, 27/11/2023


venerdì 24 novembre 2023
Calabria. Comune di Scilla: SUNIA-Cgil e Uniat-Uil regionali, Sicet-Cisl e Confedilizia Reggio Calabria incontrano la Commissione Straordinaria. Focus su Accordo Territoriale per contratti di locazione a canone concordato con agevolazioni economiche per proprietari e inquilini. Le ricadute su politiche abitative, settore immobiliare, sviluppo, turismo e legalità

Presso il palazzo comunale di Scilla si è tenuto un incontro importante e proficuo su politiche abitative e sviluppo del territorio: da un lato, la Commissione Straordinaria con i poteri del Consiglio Comunale (Decreto del Presidente della Repubblica del 11/04/2023) composta da Antonia Maria Grazia Surace, Antonella Regio e Carla Fragomeni; dall’altro, le OO. SS, in rappresentanza di proprietari e inquilini, presenti con Confedilizia RC (rappresentata dal Presidente provinciale Carmen Russo-Calveri), SUNIA-Cgil Calabria (con il suo Segretario Generale regionale, Francesco Alì), Sicet-Cisl RC (rappresentata da Agostino Rua) e Uniat-Uil Calabria (collegata da remoto con il Presidente regionale, Gaetana Pesce).

Leggi: Sunia, 24/11/2023


mercoledì 22 novembre 2023
“Emergenza casa, basta guerre tra poveri”

Pasquini del Comitato per il diritto all’abitare: “Inquilini e piccoli proprietari dalla stessa parte. I Ddl sicurezza sono sbagliati, non mescolare chi occupa alloggi di privati cittadini e i palazzi vuoti degli speculatori”
“Dobbiamo affrontare il tema dell’accesso alla casa in modo più concreto possibile”. Simone Pasquini, portavoce del Comitato per il diritto all’abitare nato da una costola del Movimento di lotta per la casa, torna sul tema dell’emergenza alloggi all’indomani della presentazione dell’Alleanza per l’abitare che ha riacceso i fari sui numeri di un disagio che riguarda Firenze e tutta la Toscana affiancati da una serie di proposte per contrastare l’emergenza.
“Da parte nostra c’è la massima disponibilità a dialogare con le istituzioni e con l’associazionismo per imboccare la via delle soluzioni e uscire da quella del dogmatismo politico. Lo scontro perenne e a tutti i costi non serve a nessuno”, assicura Pasquini che però chiede un cambio di passo alla politica, contestando i Ddl sicurezza che prevedono una stretta in materia di occupazioni, fino ad arrivare anche al carcere.

Leggi: Firenze Today, 22/11/2023


mercoledì 22 novembre 2023
Bologna “caccia” da Erp gli uomini maltrattanti: firmata l’intesa

Fuori dalle case popolari gli uomini violenti. Punteggi in più graduatoria per le donne vittime di maltrattamenti. Alloggi sfitti, pubblici e privati, recuperati e messi a disposizione delle donne che sfuggono a situazioni di violenza domestica. Sono tre delle dieci misure messe nero su bianco dal Protocollo d’intesa voluto dalla Città metropolitana di Bologna per promuovere l’autonomia abitativa delle donne vittime di violenza
Fuori dalle case popolari gli uomini violenti. Punteggi in più graduatoria per le donne vittime di maltrattamenti. Alloggi sfitti, pubblici e privati, recuperati e messi a disposizione delle donne che sfuggono a situazioni di violenza domestica. Sono tre delle dieci misure messe nero su bianco dal Protocollo d’intesa voluto dalla Città metropolitana di Bologna per promuovere l’autonomia abitativa delle donne vittime di violenza, firmato oggi a Palazzo Malvezzi insieme ai Comuni dell’area metropolitana, la Regione, le aziende casa del territorio, i centri antiviolenza, i sindacati degli inquilini e le associazioni dei proprietari. “Da oggi la violenza sulle donne è una delle fragilità su cui si assegnano le case popolari”, commenta Simona Lembi, responsabile del Piano metropolitano per l’uguaglianza.

Leggi: Redattore Sociale, 22/11/2023


mercoledì 22 novembre 2023
Roma, case famiglia chiudono, una dopo l’altra. Casa al Plurale chiede incontro pubblico

L’appello del presidente Berliri, nei giorni in cui Roma Capitale sta predisponendo il bilancio: “Occorrono 11 milioni di euro, sono calcoli fatti dalla stessa Direzione Generale di Roma Capitale. Facciamo i conti assieme, in modo trasparente davanti alla città”.
“Qui è in gioco la vita della persone. Per farmi ascoltare dal Comune di Roma ho invocato anche l’intervento di Papa Francesco e del Presidente Mattarella: non so più come e a chi dirlo”, dichiara il presidente di Casa al Plurale, Luigi Vittorio Berliri.
In questi giorni Roma Capitale sta predisponendo il bilancio: “Chiediamo con forza di stanziare quanto necessario: occorrono 11 milioni di euro; e sono calcoli fatti dalla stessa Direzione Generale di Roma Capitale. Facciamo i conti assieme, in modo trasparente davanti alla città”, aggiunge Berliri. Casa al Plurale, infatti, i “conti” li ha già resi pubblici da tempo e ogni mese provvede ad aggiornarli: sul sito sono disponibili nel report ‘Quanto costa una casa famiglia?’.

Leggi: Redattore Sociale, 22/11/2023


martedì 21 novembre 2023
In Toscana 200mila famiglie in emergenza casa. Nasce l’Alleanza per l’Abitare

Da sindacati lavoratori, sindacati inquilini e terzo settore un decalogo di proposte a Governo, Regione, Comuni
La Toscana del 2023 è abitata da 200mila famiglie in disagio abitativo: un numero in crescita costante, che contribuisce a creare disorientamento, sfiducia, rabbia sociale. Dove la casa diventa il primo elemento di disgregazione e acceleratore di povertà. I dati del dodicesimo rapporto sulla condizione abitativa della Regione Toscana, usciti meno di 15 gg fa, segnalano un generale impoverimento della popolazione, causato da un vertiginoso incremento del costo della vita. Nel mese di settembre 2023 la variazione tendenziale (settembre 2023 rispetto a settembre 2022) registra un aumento in Toscana (+5,9%) superiore a quello dell’Italia (+5,3%). Le ragioni primarie di un incremento così sproporzionato sono principalmente da attribuire ad un consistente rincaro dei consumi energetici, dei beni alimentari e quelli per la cura della persona, ma soprattutto a quelli della casa. Il disagio abitativo sta connotando la nostra Regione: sempre più inaccessibile è il diritto alla Casa, per tante famiglie di lavoratori, pensionati e studenti fuori sede, a causa dei costi proibitivi degli affitti e delle abitazioni.

Leggi: Gonews, 21/11/2023


IN AGENDA:

In difesa della casa: presidio e raccolta firme per il diritto all’abitare

Il SUNIA, in risposta all’urgenza di difendere il diritto fondamentale di ogni individuo ad una abitazione dignitosa annuncia un presidio ed una campagna di raccolta firme per promuovere e difendere il diritto all’abitare.
IL PRESIDIO SI TERRA’ A ROMA, IL 29 NOVEMBRE DALLE ORE 14,00 ALLE ORE 17,00 IN PIAZZA SS. APOSTOLI
L’obiettivo di questa iniziativa mira a sensibilizzare le istituzioni, a tutti i livelli, sulla crescente crisi abitativa che colpisce molti individui e famiglie nel nostro paese.
Parallelamente la campagna di raccolta firme mira a raccogliere il sostegno della cittadinanza per richiedere al Governo politiche abitative strutturali con risorse certe e soluzioni concrete per garantire a tutti il diritto ad una abitazione.

Leggi: Sunia


29 novembre Roma: Ricucire, ricostruire, rigenerare, verso la città delle relazioni – ore 10:00 Centro culturale Mitreo Iside, via Marino Mazzacurati 61/63 (Corviale) a Roma.

La rigenerazione urbana è una delle strategie più concrete ed efficaci che possiamo mettere in campo per combattere le crisi del nostro tempo: quella climatica, quella economica, quella sociale.
Per fare della rigenerazione dei luoghi una vera occasione di creazione di benessere e diritti per le persone è necessario però guardare ai processi partecipativi avendo la capacità di ascoltare i bisogni, dare spazio alle soluzioni che già oggi abitano i territori, farne un sistema nuovo di governance e cittadinanza.

Leggi: Nuove Rigenerazioni


ForumNA – 29 – 30 novembre 2023 – XV edizione Bologna Centro Congressi Savoia Hotel

Da 15 anni è l’evento centrale per tutti gli operatori, studiosi ed esperti del settore per sviluppare, discutere e progettare le politiche per la “non autosufficienza” e gli interventi nella pratica quotidiana d’aiuto. È inoltre un momento di confronto sulle azioni di supporto e sollievo per chi si assume il pesante lavoro di cura. Convegni, workshop e formazione su: • Best practice • Metodologie e proposte operative di noti professionisti • Idee e spunti al di fuori dei canali istituzionali • Presentazione e discussione di innovazioni organizzative • Il parere e le indicazioni degli esperti giuridico-legali e del diritto amministrativo
Nel 2023 si terranno le prime edizioni di Forum N.A. – Focus Lombardia (Milano, Quark Hotel, 18 maggio) e Forum N.A. – Focus Puglia (Bari, Hotel Parco dei Principi, marzo 2024) eventi spin off di Forum della Non Autosufficienza e dell’autonomia possibile, che pur restando di respiro nazionale, metteranno in evidenza le opportunità e le sfide del settore nella regione ospitante.

Leggi: Non Autosufficienza


29-30 novembre 2023 – La prevenzione vaccinale dell’anziano e del fragile nel PNPV 2023-2025

Programmi e obiettivi governativi, modelli organizzativi sul territorio, strategie di comunicazione
Con l’approvazione del Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2023-2025, il Ministero della Salute ha voluto porre le basi per nuove strategie in grado di superare le disomogeneità e promuovere una maggiore capillarità dei punti vaccinali con l’obiettivo di raggiungere gruppi di popolazione ad alto rischio.
La due giorni che Italia Longeva, di concerto con la Direzione Generale Prevenzione del Ministero, rivolge ai diversi attori che – a livello regionale e territoriale – sono coinvolti nella filiera della prevenzione vaccinale ed incaricati di implementare il Piano, si propone come un’occasione di confronto, di aggiornamento e di approfondimento sui possibili modelli futuri per l’attuazione del nuovo PNPV e del calendario vaccinale – con particolare riferimento ad anziani e fragili – su tutto il territorio nazionale.

Leggi: Italia Longeva


1.12. 2023 – 57° Rapporto CENSIS sulla situazione sociale del Paese – CNEL – Viale David Lubin 2 – Roma

Leggi: Censis


IN EVIDENZA:

Gli alloggi per gli anziani: la grande confusione normativa  – Franco Pesaresi

Negli ultimi due anni (2021-2023) è scoppiato un improvviso e significativo interesse statale per la realizzazione di alloggi dedicati agli anziani testimoniato da ben cinque norme diverse che si sono occupate del tema.
Si tratterebbe di una cosa molto positiva se non fosse che le diverse norme vanno a costituire un quadro contraddittorio e confuso.
Le diverse norme, seppur recenti, hanno chiamato in modo diverso gli alloggi per anziani (soluzioni abitative, progetti di coabitazione, gruppi di appartamenti autonomi, nuove forme di domiciliarità) così come in modo diverso ne sono state delineate le caratteristiche ed il contesto (Cfr. Tab. 1).

Leggi: Welforum


Demenza. Entro il 2040 l’Italia sarà il quarto Paese al mondo per numero di persone che ne saranno affette. Siamo pronti alla sfida? – di Giovanni Rodriquez

Nel 2021, secondo l’Ocse, più di 21 milioni di persone nei Paesi Ocse risultavano essere affette da demenza. Se le tendenze attuali continueranno, questo numero potrebbe aumentare di quasi il 50% entro il 2040, raggiungendo quasi 32 milioni di persone. I sistemi sanitari dovranno fare il punto su quanto siano preparati sia a prendersi cura delle persone affette da demenza oggi, sia a fornire e pagare le terapie che arriveranno sul mercato nel prossimo futuro
La demenza rappresenta già oggi una delle maggiori sfide dell’invecchiamento della popolazione in tutto il mondo. Soprattutto per quei Paesi con un tasso elevato di popolazione anziana, come l’Italia, che rischia di diventare entro il 2040 il quarto Paese al mondo per numero di persone affetta da demenza in rapporto alla popolazione secondo le stime Ocse.
Con demenza si intendono una serie di disturbi cerebrali, tra cui il morbo di Alzheimer, che portano progressivamente alla distruzione delle cellule cerebrali e causano un graduale deterioramento delle capacità funzionali e delle relazioni sociali di una persona. Anni di ricerca e miliardi di dollari investiti nei disturbi legati alla demenza hanno cominciato a dare i loro frutti solo di recente, con il primo trattamento per la malattia di Alzheimer da decenni approvato negli Stati Uniti nel luglio 2023.

Leggi: Quotidiano Sanità


Anteprima Rapporto Oasi-Bocconi 2023. L’universalismo del Ssn è ormai selettivo. Serve definire priorità consapevoli e riorganizzare per non razionare – di Lucia Conti

Le risorse sono sempre meno, i bisogni sempre di più. E così il 50% delle visite specialistiche ambulatoriali oggi sono pagate privatamente, così come il 33% degli accertamenti diagnostici ambulatoriali. Per il Cergas della SDA Bocconi occorre andare oltre l’illusione di un Ssn “che garantisce tutto a tutti” e capire come far fronte ai crescenti bisogni di una popolazione sempre più anziana. Tra le proposte, puntare alla presa in carico, soprattutto di cronici e fragili (che determinano la maggior quota di spesa) e accompagnare verso una calmierazione e convergenza dei consumi di prestazioni
La scarsità di risorse per il Ssn, insufficienti soprattutto in relazione ai bisogni in crescita, mette le Regioni, ancor più dello Stato, di fronte alla difficile scelta tra il mantenimento dell’equilibrio economico e la salvaguardia dei livelli erogativi. La risposta, secondo i ricercatori del Cergas (Centro Ricerche sulla Gestione dell’Assistenza Sanitaria e sociale), della SDA Bocconi, non può in ogni caso essere quella della riduzione lineare dei servizi, che ha ormai esaurito gli spazi di efficientamento più facilmente conseguibili, ma richiede una trasformazione profonda dei modelli in una logica di maggiore governo della domanda e di reingegnerizzazione dei processi di cura. Più facile a dirsi che a farsi, ma è proprio la riflessione che il Cergas della SDA Bocconi ha deciso di affrontare nel Rapporto Oasi (Osservatorio sulle Aziende e sul Sistema sanitario Italiano), edizione 2023, che sarà presentato domani a Milano

Leggi: Quotidiano Sanità


Assistenza domiciliare integrata e riforma previdenziale in sanità: una tempesta perfetta? – di Carmelo Gagliano

Negli ultimi 13 anni solamente metà delle regioni italiane sono riuscite a garantire il turn over degli infermieri che lasciano la professione e qualora dovessero intervenire modifiche al sistema di calcolo retributivo dell’assegno pensionistico per gli infermieri, questi potrebbero decidere di accelerare l’abbandono lavorativo e determinare una crisi di sistema e di organizzazione del lavoro davvero grave per la sostenibilità del sistema
27 NOV – In Italia nel 2031 la percentuale di coppie composte da persone sole saranno il 37% del totale delle famiglie mentre il numero delle persone over 64enni tra vent’anni saranno il 62% del gruppo di popolazione con età compresa tra i 15 – 64enni (F. Longo – Rapporto OASI, cap 1, Università Bocconi). Dati che confermano l’urgenza non più rinviabile di dare avvio in maniera omogenea al servizio di ADI perché non più rinviabile sia per le previsioni contenute nel PNRR che per alleggerire l’accesso improprio in ospedale.

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Autonomia differenziata, l’Italia fatta a pezzi

Gianfranco Viesti è professore di Economia applicata presso il dipartimento di scienze politiche dell’Università di Bari. Ha da poco pubblicato il libro “Contro la secessione dei ricchi” in cui analizza le conseguenze che l’attuazione dell’autonomia differenziata avrebbe sull’Italia ed in particolare sulle regioni del Sud – di Emiliano Moccia
Un’Italia divisa in più parti, fatta a pezzi alla fine: regioni e cittadini lasciati in uno stato di confusione, territori con più diritti e servizi rispetto ad altri, riparto delle risorse sulla base del criterio della spesa storica. Per Gianfranco Viesti non ci sono dubbi. «Con l’autonomia differenziata si frantumano le politiche pubbliche nazionali e soprattutto si penalizzano le regioni del Sud Italia». Professore di Economia applicata presso il dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Bari, Viesti si occupa di economia internazionale, industriale e regionale e delle relative politiche. Negli ultimi anni ha partecipato attivamente nella discussione sul disegno di legge-quadro relativo alle richieste sull’autonomia differenziata avanzate dalle regioni Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna. In questi giorni è stato a Foggia per presentare il suo libro Contro la secessione dei ricchi (editori Laterza) in cui analizza le conseguenze che l’attuazione dell’autonomia differenziata
avrebbe sull’Italia.

Leggi: Vita


Il ‘dramma’ della demografia nell’Unione europea: il 75% delle famiglie non ha figli

Lo riporta una ricerca Eurostat che evidenzia come il numero totale di famiglie nell’UE è aumentato del 6,9% tra il 2012 e il 2022, ma la percentuale di famiglie che comprendevano almeno 1 figlio è diminuita del 2,4% nello stesso periodo.
Nel 2022, nell’UE c’erano quasi 200 milioni di famiglie. Poco meno di un quarto di queste (24,3%) comprendeva bambini. Circa il 10% delle famiglie comprendeva 1 figlio (12,1%) o 2 figli (9,3%), mentre solo il 3% delle famiglie dell’UE comprendeva 3 o più figli.
Nello specifico il numero totale di famiglie nell’UE è aumentato del 6,9% tra il 2012 e il 2022. La percentuale di famiglie che comprendevano almeno 1 figlio è invece diminuita del 2,4% nello stesso periodo.
Le quote più elevate di famiglie con bambini sono state registrate in Slovacchia (33,9%), Irlanda (32,2%) e Cipro (30,6%), mentre le quote più basse sono state in Finlandia (18,4%), Germania (20,1%) e Paesi Bassi (21,8 %).

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Case della comunità, un tour nazionale per ragionare in termini di benessere e non di sanità

Inizia dalla Sardegna il viaggio dell’associazione “Prima la comunità” presieduta da don Virginio Colmegna. Una modalità per promuovere un progetto innovativo che mette al centro il concetto di benessere e non quello della sanità, così com’è stato inteso sino ad oggi – di Luigi Alfonso
Questa mattina a Sinnai (Cagliari) è partita la prima tappa del tour organizzato in Sardegna dall’associazione “Prima la Comunità” Ets, che prevede altri due appuntamenti (a Iglesias e a Macomer) e, successivamente, nella penisola. Al centro dei lavori, che si sono tenuti nella sede della Fondazione Polisolidale, la presentazione delle proposte dell’ente di Terzo settore presieduto da don Virginio Colmegna, che è anche presidente emerito della Fondazione Casa della Carità “Angelo Abriani”, in merito alle Case della comunità.

Leggi: Vita


Eurostat. Tra il 2021 e il 2022 la popolazione dell’UE è diminuita di 265.257 persone

Nei casi di Repubblica Ceca, Italia, Polonia, Slovenia e Slovacchia, quasi tutte le regioni hanno registrato un tasso negativo con un’eccezione ciascuna: per l’Italia è Bolzano
Tra il 1° gennaio 2021 e il 1° gennaio 2022 la popolazione dell’UE è diminuita di 265.257 persone. Questa riduzione potrebbe essere attribuita ai cambiamenti naturali della popolazione (con più morti che nascite), dato che il saldo migratorio più l’aggiustamento è rimasto positivo (più persone sono entrate nell’UE anziché uscirne). Inoltre, anche la pandemia di Covid-19 ha avuto un ruolo, rilevano i nuovi dati Eurostat. Sempre nel 2021, il tasso grezzo di variazione naturale della popolazione dell’UE risulta di -2,7 ogni 1.000 persone.

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Verso un “accordo di assistenza” per l’Unione europea – di Laeticia Thissen

“Una società che valorizza la cura e le relazioni di cura non sarebbe solo più bella e gentile, ma anche più egualitaria e giusta”. [1] Queste parole, definite dalla professoressa Evelyn Nakano Glenn (Berkely University), racchiudono in modo abbastanza eloquente la posta in gioco dietro la necessità di politicizzare l’assistenza. Nella continuità della ricerca femminista che già da decenni ha evidenziato la relazione diretta tra disuguaglianze, squilibri di genere e cura, è oggi più che mai necessario misurare – attraverso molteplici dimensioni – quei persistenti gap assistenziali per poterli affrontare.
Mettendo improvvisamente a nudo profonde crepe nei nostri sistemi di assistenza sociale, la crisi del Covid-19 ha portato alla luce una lunga crisi assistenziale preesistente e molto più profonda. La società e le famiglie potrebbero essere tenute a galla grazie a tutto il lavoro di cura, invisibile ma essenziale, formale o informale, concentrato in modo sproporzionato sulle spalle delle donne e dei più svantaggiati.

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SEGNALAZIONI:

Covid. In caso di tampone positivo cosa si deve fare? Nessun obbligo, ecco le raccomandazioni del Ministero ancora in vigore

Le persone positive a tampone non sono più obbligate all’isolamento. Restano però per loro raccomandate alcune misure quali indossare la mascherina se a contatto con altre persone, rimanere a casa fino al temine dei sintomi, evitare posti affollati e il contatto con persone fragili. Anche chi entra in contatto con persone positive non è soggetto ad alcuna restrizione. Viene loro però raccomandato un tampone in caso di insorgenza di sintomi.
Aumentano i nuovi casi di Covid ma la situazione ospedaliera resta sotto controllo. A questo punto, in caso di tampone positivo, cosa occorre fare a seguito delle diverse modifiche normative sulla gestione della malattia?
Sulla base della circolare del ministero della Salute dello scorso 11 agosto, le persone risultate positive ad un test diagnostico molecolare o antigenico per Sars-CoV-2 non sono più sottoposte alla misura dell’isolamento. Ad ogni modo, vengono fornite loro alcune raccomandazioni da osservare al fine di prevenire la trasmissione della gran parte delle infezioni respiratorie.
In particolare è consigliato:
– Indossare un dispositivo di protezione delle vie respiratorie (mascherina chirurgica o FFP2), se si entra in contatto con altre persone.
– Se si è sintomatici, rimanere a casa fino al termine dei sintomi.
– Applicare una corretta igiene delle mani.
– Evitare ambienti affollati.
– Evitare il contatto con persone fragili, immunodepresse, donne in gravidanza, ed evitare di frequentare ospedali o Rsa. Questa raccomandazione assume particolare rilievo per tutti gli operatori addetti all’assistenza sanitaria e socio-sanitaria, che devono quindi evitare il contatto con pazienti a rischio.
– Informare le persone con cui si è stati in contatto nei giorni immediatamente precedenti alla diagnosi, se anziane, fragili o immunodepresse.
– Contattare il proprio medico curante se si è persona fragile o immunodepressa, se i sintomi non si risolvono dopo 3 giorni o se le condizioni cliniche peggiorano.

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RdC: presentazione delle domande fino al 30 novembre

Per effetto della cancellazione del Reddito di cittadinanza, a partire dal 1° gennaio 2024, l’Inps comunica che non verranno acquisite nuove domande di RdC oltre il 30 novembre prossimo. Per coloro che attualmente risultano titolari, infatti, la fruizione del beneficio terminerà al 31 dicembre 2023, anche nel caso in cui non siano trascorse le diciotto mensilità previste dalla normativa, fatto salvo il riconoscimento successivo di possibili rate arretrate e la liquidazione di quanto eventualmente spettante a titolo di Assegno Unico e Universale fino a febbraio 2024. Pertanto, la Carta RdC resterà operativa nei primi mesi del 2024 per consentire l’utilizzo degli importi accreditati.

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Tutela individuale: Luci e ombre della riforma Cartabia

Nel nome dell’efficientamento e della rapidità dei giudizi, la riforma Cartabia rischia di comprimere i diritti previdenziali e socioassistenziali. E’ questa la principale preoccupazione espressa dall’Inca nel seminario, che si è svolto ieri a Roma presso la sede nazionale della Cgil e che ha visto la partecipazione degli esperti del diritto, componenti il collegio legale del Patronato della Cgil.
Un appuntamento importante, ha spiegato Michele Pagliaro, presidente di Inca, sottolineando come “l’attività di contenzioso rappresenti un’altra leva da agire per estendere la tutela individuale e per rendere esigibili i diritti previdenziali e socioassistenziali delle cittadine dei cittadini, italiani e stranieri”.
“La riforma del processo civile attuata con il dlgs n. 149/2022 – ha spiegato Francesco Baldassari, responsabile del dipartimento Legale di Inca Cgil – si propone di realizzare il principio già enunciato dall’art. 1 della Legge delega (L. N.206/2021) che conferisce mandato al governo di adottare i provvedimenti necessari a raggiungere “obiettivi di semplificazione, speditezza e razionalizzazione del processo civile”, obiettivi che, se pure apprezzabili in via teorica, vengono perseguiti in primo luogo attraverso strumenti alternativi al processo con scopo evidentemente deflattivo del contenzioso.

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#educhiamoalrispetto: giovani, adulti e anziani insieme per costruire una società libera da ogni violenza di genere

Auser.it – Al via la nuova campagna Auser per il 25 novembre “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” #educhiamoalrispetto, sono queste le parole chiave che caratterizzeranno l’impegno di tutta la rete Auser in occasione del prossimo 25 novembre “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, segnata tragicamente dall’uccisione della giovane Giulia, il femminicidio numero 103 dall’inizio dell’anno in Italia.
Una campagna sull’educazione al rispetto che coinvolgerà nonni, nonne e nipoti, generazioni e culture diverse, che prenderà avvio con la data simbolica del 25 novembre per dipanarsi in tante iniziative e appuntamenti per tutto il 2024, anno in cui Auser celebra i 35 anni di fondazione.

Leggi: Auser


NEWS:

lunedì 20 novembre 2023
In Italia più di 51mila persone con disabilità sono ospiti delle strutture residenziali

Quante sono in Italia le RSA? Chi sono gli ospiti e gli operatori? Dati e numeri dall’ultimo rapporto Istat
Passata l’emergenza Covid, che ha visto un calo nelle presenze, torna a salire nel nostro Paese il numero di persone ospitate nelle RSA, le Residenze sanitarie assistenziali e socio sanitarie: gli ospiti totali al 31 dicembre 2021 sono 356.556, con un incremento del 4% rispetto all’anno precedente. Ha fotografato la situazione l’ultimo rilevamento Istat, pubblicato in questi giorni, “Le strutture residenziali socio-assistenziali e socio-sanitarie” relativoal 2021: ne vediamo i punti salienti.
ALCUNI DATI COMPLESSIVI
In Italia sono attualmente attivi 12.576 presidi residenziali, con circa 414mila posti letto, sette ogni 1.000 persone residenti. Anche in questo caso l’offerta si differenzia anche in misura cospicua tra le diverse aree del Paese: la maggior parte delle strutture si rileva al Nord-est, con 10 posti letto ogni 1.000 residenti, mentre al Sud si registrano tre posti letto ogni 1.000 residenti. La titolarità delle strutture è in carico ad enti non profit nel 45% dei casi, a seguire ad enti privati (circa il 24%), ad enti pubblici (19%) e ad enti religiosi (12%).

Leggi: Disabili, 20/11/2023


lunedì 20 novembre 2023
Liste d’attesa. Sarà l’Iss a elaborare le linee guida per abbatterle

Bellantone: “L’idea adesso è di rilanciare l’argomento, magari utilizzando anche le buone pratiche che sono qualcosa di un po’ più semplice, quindi convocando quanto prima una convention di tutte le società scientifiche accreditate al Ministero della Salute, per poter incentivare questo scambio di idee che dovrà portare rapidamente alla redazione di un numero cospicuo di linee guida o buone pratiche”.
L’Istituto Superiore di Sanità è al lavoro per raccogliere linee guida che supportando il medico prescrittore in vari ambiti possano avere come fine anche quello di essere di aiuto contro le prescrizioni inappropriate e quindi ridurre il fenomeno delle liste d’attesa. Lo conferma, dopo l’annuncio di qualche giorno fa del ministro della Salute Orazio Schillaci, il Commissario Straordinario dell’Iss Rocco Bellantone.

Leggi: Quotidiano Sanità, 20/11/2023


sabato 18 novembre 2023
Pensioni. CGIL e SPI, tagli di migliaia di euro su assegni

“Nessuna manovra sociale, i pensionati usati per fare cassa”. Comunicato stampa congiunto CGIL nazionale – SPI CGIL
“Il governo Meloni fa cassa sulle pensioni. Infatti, oltre ad essere riusciti nell’impresa clamorosa di peggiorare la legge Monti/Fornero, azzerando qualsiasi forma di flessibilità in uscita, continua a tagliare per migliaia di euro la rivalutazione delle pensioni”. È quanto dichiara la segretaria confederale della Cgil Lara Ghiglione.
“Questo Esecutivo con la legge di bilancio dello scorso anno – spiega la segretaria nazionale dello Spi Cgil Tania Scacchetti – aveva introdotto sia per il 2023 che per il 2024 un meccanismo di rivalutazione fortemente penalizzante per le pensioni con trattamenti superiori a 4 volte il trattamento minimo, pensioni di poco superiori alle 1.600 euro nette, altro che pensioni ricche. Le perdite per effetto della mancata rivalutazione – prosegue – si trascinano naturalmente negli anni e non sono più recuperabili. Nei fatti, per legge, si decide che non si possono garantire importi adeguati all’aumento del costo della vita. E lo si fa su quella parte della popolazione che ha lavorato per una vita e che sostiene il welfare di questo Paese aiutando spesso figli e nipoti”.

Leggi: Cgil, 18/11/2023


venerdì 17 novembre 2023
Manovra, nessun finanziamento per il Piano nazionale demenze. “Lasciate sole 1,4 milioni di famiglie”

Appello della Federazione Alzheimer Italia, secondo cui si tratta di una “mancanza gravissima”. La necessità di nuovi fondi è stata espressa anche in una lettera inviata al ministro della Salute Orazio Schillaci da Federazione Azheimer e Adi – Alzheimer’s Disease International
Nel testo della legge di bilancio 2024 non è previsto nessuno stanziamento di fondi per il Piano Nazionale Demenze. Mario Possenti, segretario generale della Federazione Alzheimer Italia e rappresentante della stessa Federazione al Tavolo permanente sulle Demenze, commenta così questa assenza: “Si tratta di una mancanza gravissima che apprendiamo con estrema delusione e anche con un certo stupore. Arriva, infatti, nonostante le rassicurazioni pubbliche da parte del ministero della Salute sull’impegno per il rifinanziamento per il prossimo triennio”.
“Nonostante il decreto che dispone la proroga al 31 marzo 2024 dei termini per il suo utilizzo, il fondo triennale di 15 milioni di euro stanziato nel 2021 si esaurirà nei prossimi mesi – continua Possenti -. Per quanto modesto, ha rappresentato comunque un primo passo fondamentale per permettere alle Regioni di avviare 31 piani di intervento nel campo della diagnosi e della presa in carico delle persone con demenza. Ora questi passi avanti rischiano di essere gettati al vento perché il nostro Governo non ritiene importanti i bisogni e i diritti delle oltre 1.480.000 persone con demenza che vivono in Italia e quelli dei loro familiari e caregiver”.

Leggi: Redattore Sociale, 17/11/2023


venerdì 17 novembre 2023
La giovane premier che dimentica gli anziani

Il testo della manovra blindata dal Governo di Giorgia Meloni non prevede alcuna dotazione finanziaria per la riforma sulla non autosufficienza. Una norma che potenzialmente potrebbe migliorare le condizioni di vita di 3,8 milioni di over 65 e dei loro familiari e caregiver. Ma evidente questa non è una priorità della maggioranza. Peccato che lo sia di tantissime famiglie
In Italia vivono 3,8 milioni di anziani non autosufficienti (su 14,5 milioni di over 65). Entro il 2030 i non autosufficienti saranno 5 milioni (in questo approfondimento trovate tutti i dati).
Provvedimenti specifici sulla non autosufficienza sono stati presi in Austria nel 1993, in Germania nel 1995, in Francia nel 2002 e in Spagna nel 2006. In Italia siamo arrivato tardi, con la legge 33 del 23 marzo 2023. Peccato che questa norma non contenga alcuna dotazione finanziaria. Il budget sarebbe dovuto essere indicato nella legge di Bilancio 2024. Quello in discussione in questi giorni. Nel documento presentato dal governo la dotazione è però pari a zero. Zero euro per quasi 4 milioni di anziani, che con i familiari, operatori e caregiver che li assistono a vario titolo si arriva a una platea di 10 milioni persone, piùdi un italiano su sei. L’Italia non dimentichiamolo è il secondo Paese più vecchio al mondo. Anche se Governo fa finta di non saperlo.

Leggi: Vita, 17/11/2023


giovedì 16 novembre 2023
Il Forum Terzo Settore audito in Parlamento: “In Manovra attenzione al sociale insufficiente”

“L’attenzione che questa Legge di Bilancio dedica al sociale è purtroppo insufficiente. Fenomeni gravi come la povertà e le disuguaglianze vanno affrontati con una seria strategia di contrasto, che però manca nel testo, a fronte invece di misure temporanee che, nel migliore dei casi, potranno rappresentare solo dei palliativi”. Così Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Terzo Settore a margine dell’audizione nelle Commissioni Bilancio di Senato e Camera.
“Delle nostre proposte, ad oggi nessuna è accolta nella Manovra approvata dal Governo: dal rafforzamento dell’Assegno di inclusione per il contrasto alla povertà, alla previsione di una copertura finanziaria iniziale per garantire i diritti sociali in tutte le Regioni in vista dell’attuazione dell’autonomia differenziata; dall’aumento dei fondi per il Servizio civile a strumenti di sostegno per il Terzo settore, comparto socio-economico fondamentale per uno sviluppo inclusivo del Paese. Sul fronte della cooperazione allo sviluppo, così strategica per rispondere in modo efficace anche al fenomeno migratorio, si registrano tagli piuttosto che investimenti”.

Leggi: Auser, 16/11/2023


giovedì 16 novembre 2023
Disabilità. In Affari Sociali alla Camera approvata risoluzione unitaria per migliorare accessibilità ai servizi sanitari per i disabili

Il lungo testo, frutto dell’unificazione di cinque diverse risoluzioni bipartisan, impegna il governo su 15 punti per migliorare l’accesso alle cure per le persone disabili: dalla mappatura delle strutture ospedaliere in base agli ostacoli e alle possibili forme di discriminazione all’attivazione di équipe multidisciplinari, dalla promozione di un modello organizzativo che riduca il numero di accessi alle strutture sanitarie al potenziamento delle cure domiciliari. IL TESTO
16 NOV – La commissione Affari Sociali ieri ha approvato una risoluzione unitaria che punta a migliorare l’accessibilità ai servizi sanitari per le persone con disabilità. Il lungo testo, frutto dell’unificazione di cinque diverse risoluzioni bipartisan, impegna il governo in 15 diversi punti che spaziano dal migliorare la presa in carico negli ospedali ad una formazione mirata per gli operatori sanitari, fino al potenziamento delle cure domiciliari per questi pazienti.
Di seguito i quindici punti sui quali la risoluzione approvata impegna il governo

Leggi: Quotidiano Sanità, 16/11/2023


mercoledì 15 novembre 2023
Fragili, la nuova fiction sul cohousing tra giovani e anziani

Nel cast anche l’atleta con disabilità Filippo Bordignon. Sul set Massimo Dapporto, Corinne Clery, Barbara Bouchet, Maurizio Mattioli. Andrà in onda su Mediaset in primavera
fragili fiction mediaset
Anche un atleta disabile, stavolta in veste di attore, nella fiction “Fragili”, di cui è partito il primo ciac. Andrà in onda in primavera, in prima serata, su Canale 5. Filippo Bordignon, sarà nel cast della miniserie in due puntate che affronta tematiche sociali. Filippo è reduce dagli Special Olympics di Berlino, dove ha rappresentato con successo l’Italia. Ora lo attende un’altra prova: quella della recitazione.
È la riviera del Conero, tra i comuni di Numana e Sirolo, a fare da scenario alla nuova fiction Mediaset “Fragili” al primo ciak in questi giorni con un cast d’eccezione. Sul set Massimo Dapporto, Corinne Clery, Barbara Bouchet, Maurizio Mattioli, Irene Ferri, Raniero Monaco Di Lapio, Crisula Stafida, Barbara Alberti, Salvatore Misticone. La regia è affidata al veterano Raffaele Mertes. La fiction in due puntate in prima serata in primavera su Canale 5 è prodotta da Sunshine Production.

Leggi: Redattore Sociale, 15/11/2023


mercoledì 15 novembre 2023
Il welfare in Italia? Sempre più digitale. Indagine Weplat

In Italia sono ben 137 le piattaforme di welfare attive sul territorio nazionale: 59 operano nel settore salute, e di queste 32 sono specializzate in servizi psicologici; 10 nel settore di educazione e cura dell’infanzia; 10 nell’assistenza sociosanitaria; 58 sono multi-settoriali.
Fino a poco tempo fa erano il luogo privilegiato di acquisti online e prenotazioni di vacanze o mezzi di trasporto. Oggi fungono sempre più da provider sociali e sono sempre più utilizzate anche per trovare medici, baby-sitter, psicologi, servizi sociali ed educativi. In Italia sono ben 137 le piattaforme di welfare attive sul territorio nazionale: 59 operano nel settore salute, e di queste 32 sono specializzate in servizi psicologici; 10 nel settore di educazione e cura dell’infanzia; 10 nell’assistenza sociosanitaria; 58 sono multi-settoriali. Se guardiamo alla tipologia, 82 piattaforme nascono e operano in ambito strettamente digitale, 29 operano nel settore del welfare aziendale, fornendo servizi e fringe benefit ai lavoratori, e 26 digitalizzano i classici servizi di welfare a livello territoriale spesso erogati da enti locali e soggetti di terzo settore.

Leggi: Redattore Sociale, 15/11/2023


mercoledì 15 novembre 2023
Alloggi sfitti: uno dei problemi più scottanti e attuali

Lanciato più di 25 anni fa, l’Osservatorio Housing Europe è il ramo di ricerca della Federazione e punto di riferimento per fatti, cifre e tendenze chiave nel campo dell’edilizia pubblica, cooperativa e sociale in tutta Europa. Recentemente ha affrontato uno dei temi più scottanti e attuali: gli alloggi sfitti.
In un momento in cui così tante famiglie in Europa non riescono a trovare un alloggio dignitoso e a prezzi accessibili, dove gli studenti universitari – come è successo in Italia – scendono in piazza per protestare per la mancanza di soluzioni abitative che impediscono la realizzazione del diritto allo studio, la prevalenza di alloggi sfitti a lungo termine non è qualcosa che ogni Paese dovrebbe essere disposto ad accettare.
La nota illustrativa allegata presenta una breve illustrazione dei dati riguardanti il più recente Rapporto dell’Osservatorio Housing Europe e una descrizione del fenomeno in Italia.

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 15/11/2023


martedì 14 novembre 2023
Manovra. Istat: “Le lunghe liste d’attesa sono la principale barriera di accesso alle cure”

Dalle indagini Istat sulla popolazione si rileva infatti una riduzione della quota di persone che ha effettuato visite specialistiche (dal 42,3% nel 2019 al 38,8% nel 2022) o accertamenti diagnostici (dal 35,7% al 32,0%); nel Mezzogiorno quest’ultima riduzione raggiunge i 5 punti percentuali. Un altro dei fattori di criticità riguarda la bassa coerenza fra l’allocazione della spesa per le cure e la prevenzione sanitaria a livello regionale e le condizioni di salute della popolazione. Penalizzate soprattutto le Regioni del Sud. LA RELAZIONE
Le lunghe liste d’attesa continuano a rappresentare il principale ostacolo all’accesso ai servizi sanitari. Si riduce invece la percentuale di popolazione che rinuncia alle cure per motivi economici. Si registrano differenze territoriali nella dotazione di medici e infermieri e una “bassa coerenza” fra l’allocazione della spesa per le cure e il livello di salute della popolazione, a scapito in particolare delle Regioni del Sud.
Questo quanto emerso dall’audizione dell’Istat di ieri sulla manovra, presso le commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato.

Leggi: Quotidiano Sanità, 14/11/2023


REGIONI:

lunedì 20 novembre 2023
A Melito di Napoli apre la casa-famiglia “Teresa Buonocore”

Sarà inaugurato domani il bene confiscato alla criminalità organizzata intitolato alla mamma-coraggio di Portici, uccisa per aver denunciato l’uomo che aveva abusato della figlia di 8 anni. Il villino diventerà una casa-famiglia per donne vittime di violenza
Sarà inaugurato domani a Melito di Napoli il bene confiscato alla criminalità organizzata intitolato a Teresa Buonocore, la mamma-coraggio di Portici, uccisa per aver denunciato l’uomo che aveva abusato della figlia di 8 anni. Il taglio del nastro alle 9:30, in via Roma 8.
Il bene è stato assegnato con determina della Città metropolitana di Napoli (n.6 del 2 gennaio 2023) in comodato d’uso a titolo gratuito e per finalità sociali alla cooperativa sociale Casa dei sogni, in associazione temporanea d’impresa con l’Aps Nessuno Escluso, la cooperativa sociale Apeiron e l’associazione Comitato civico Camposcino.

Leggi: Redattore Sociale, 20/11/2023


domenica 19 novembre 2023
Assistenza integrata per 50 anziani non autosufficienti

Progetto del Comune per riqualificare gli spazi abitativi Tra gli obiettivi anche il potenziamento della rete dei servizi – di Giustino Parisse19 novembre 2023
Il Comune dell’Aquila, con una determina, ha affidato l’incarico per la messa a punto dei servizi di ingegneria e architettura relativi alla progettazione, alla direzione lavori e al coordinamento della sicurezza degli interventi per la riqualificazione di spazi abitativi privati (domotica, soluzioni tecnologiche, strumentazioni, arredi speciali per ciascun utente) per 50 anziani non autosufficienti in assistenza domiciliare integrata. Il lavoro è stato affidato agli ingegneri Erminio Chiuchiarelli di Avezzano e Matteo Zaccagnini dell’Aquila.
Il progetto – che punta a garantire il potenziamento dell’assistenza domiciliare per i non autosufficienti evitando il ricorso all’ospedalizzazione – è stato finanziato nell’ambito delle misure previste dal Pnrr (Piano nazionale ripresa e resilienza).

Leggi: Il Centro, 19/11/2023


giovedì 16 novembre 2023
Rsa. Cisl Fp e Fnp: “Non servono soldi, ma una completa riorganizzazione”

Fp e Fnp Veneto rilanciano la proposta, presentata a giugno, di riassetto dei centri servizi valorizzandone la prossimità: “Anche così si evita l’aumento delle rette. Riformarle insieme a PNRR e ATS”. Ma “la nostra è una visione di insieme che la Regione fatica ad avere”.
16 NOV – La sanità e, in particolare, l’assistenza sociosanitaria territoriale stanno vivendo l’apice di una crisi cominciata decenni fa, ma anche l’occasione irripetibile di riforma. Ciò impatta anche i centri servizi residenziali, pubblici e privati, che dalla pandemia in poi hanno mostrato tutti i loro punti deboli e che ora, tra carenza di personale e costi energetici, si trovano al bivio se aumentare o no ancora una volta le rette. La prima soluzione è didascalica: chiedere più fondi. È successo anche pochi giorni fa in V Commissione in Consiglio regionale del Veneto. Ma un ulteriore passa da fare è riformare completamente le RSA ed è quello che sollecitano Cisl Fp e Fnp Veneto.

Leggi: Quotidiano Sanità, 16/11/2023


IN AGENDA:

22 e 23 novembre Convegno “Il ruolo del Terzo settore per lo sviluppo delle competenze” – Roma, presso Industrie Fluviali – Via del Porto Fluviale, 35

Per il Forum del Terzo Settore, l’Anno Europeo delle Competenze offre l’occasione al nostro Paese per dare nuovo slancio a una strategia nazionale per lo sviluppo delle competenze.
Superare il deficit di conoscenza italiano, attestato dalle indagini internazionali, è indispensabile per fronteggiare le sfide che il Paese ha di fronte: contrasto alle disuguaglianze crescenti, transizioni ecologica e digitale, invecchiamento attivo, partecipazione democratica.

Leggi: Forum Terzo Settore


24-11-2023 – Avellino – Assemblea pubblica aperta sulla casa e diritto all’abitare, per il rilancio dell’edilizia pubblica

Assemblea pubblica aperta sulla casa e diritto all’abitare, per il rilancio dell’edilizia pubblica
Assemblea aperta a tutti gli inquilini e assegnatari delle case popolari presso la sala dopolavoro Vincenzo Napoli (CAL) in Piazza Umberto I, Solofra (Av)

Leggi: Sunia


Silver Economy Forum 5° edizione – 24. Novembre 2023 Roma NH Hotel Villa Carpegna.

L’accelerazione della ricerca scientifica data dal Covid-19 ha permesso lo sviluppo di numerosi vaccini, preventivi e terapeutici, che risulteranno rivoluzionari e favoriranno il miglioramento della qualità di vita e la sua longevità.
In questo scenario, la 5ª edizione del Silver Economy Forum pone al centro la ricerca di nuove prospettive di vita per la popolazione “over-anta”: dalle scoperte scientifiche e tecnologiche a tutti i servizi che favoriscono il benessere psico-fisico della persona.
A fronte del miglioramento delle condizioni di vita, i silver di oggi vedono aprirsi innumerevoli possibilità per dedicare maggiore attenzione verso sé stessi e per rappresentare una risorsa fondamentale per il benessere dell’intera comunità.

Leggi: Silver Economy


Presentazione del 3° Report di ricerca sul lavoro domestico

Martedì 28 novembre 2023 avrà luogo la presentazione del Report “Il lavoro domestico: prospettive per i territori ai tempi della legge delega sulla non autosufficienza“. Si tratta del 3° Report di ricerca promosso da Fidaldo e realizzato dall’Istituto per la Ricerca Sociale (IRS).
Indirizzo: Roma, via Borgognona 47 – Sala Einaudi
Orario: dalle 10:00 alle 13:00

Leggi: Fidaldo


ForumNA – 29 – 30 novembre 2023 – XV edizione Bologna Centro Congressi Savoia Hotel

Da 15 anni è l’evento centrale per tutti gli operatori, studiosi ed esperti del settore per sviluppare, discutere e progettare le politiche per la “non autosufficienza” e gli interventi nella pratica quotidiana d’aiuto. È inoltre un momento di confronto sulle azioni di supporto e sollievo per chi si assume il pesante lavoro di cura. Convegni, workshop e formazione su: • Best practice • Metodologie e proposte operative di noti professionisti • Idee e spunti al di fuori dei canali istituzionali • Presentazione e discussione di innovazioni organizzative • Il parere e le indicazioni degli esperti giuridico-legali e del diritto amministrativo
Nel 2023 si terranno le prime edizioni di Forum N.A. – Focus Lombardia (Milano, Quark Hotel, 18 maggio) e Forum N.A. – Focus Puglia (Bari, Hotel Parco dei Principi, marzo 2024) eventi spin off di Forum della Non Autosufficienza e dell’autonomia possibile, che pur restando di respiro nazionale, metteranno in evidenza le opportunità e le sfide del settore nella regione ospitante.

Leggi: Non Autosufficienza


9-30 novembre 2023 – La prevenzione vaccinale dell’anziano e del fragile nel PNPV 2023-2025

Programmi e obiettivi governativi, modelli organizzativi sul territorio, strategie di comunicazione
Con l’approvazione del Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2023-2025, il Ministero della Salute ha voluto porre le basi per nuove strategie in grado di superare le disomogeneità e promuovere una maggiore capillarità dei punti vaccinali con l’obiettivo di raggiungere gruppi di popolazione ad alto rischio.
La due giorni che Italia Longeva, di concerto con la Direzione Generale Prevenzione del Ministero, rivolge ai diversi attori che – a livello regionale e territoriale – sono coinvolti nella filiera della prevenzione vaccinale ed incaricati di implementare il Piano, si propone come un’occasione di confronto, di aggiornamento e di approfondimento sui possibili modelli futuri per l’attuazione del nuovo PNPV e del calendario vaccinale – con particolare riferimento ad anziani e fragili – su tutto il territorio nazionale.

Leggi: Italia Longeva


IN EVIDENZA:

Manovra 2024: la nuova sanità territoriale e il finanziamento del welfare – di Laura Pelliccia

La programmazione sanitaria degli ultimi anni ha cercato di correggere un modello estremamente ospedalocentrico per far spazio ai servizi del territorio, specie a quelli domiciliari. Il Recovery Plan ha ulteriormente sancito tali principi. È utile verificare, con i dati oggi a disposizione, lo stato di avanzamento di questo processo.
Allo stesso tempo, è importante analizzare la manovra di bilancio oggi in discussione in chiave di capacità di dare continuità a questi processi; più in generale, è importante riflettere sulle prospettive future del welfare sociosanitario e sociale che si delineano con il DDL Bilancio 2024-2026.
Cosa sappiamo dell’avanzamento della nuova sanità territoriale?
A partire dal 2020 una serie di provvedimenti1 ha dato centralità e impulso allo sviluppo della nuova sanità territoriale, dedicando risorse aggiuntive per costruire quelle che poi sarebbero divenute le nuove articolazioni organizzative del DM77. A questo processo si è poi affiancato il Recovery Plan (Missione 6), finanziando la realizzazione delle opere strutturali (CDC, ODC e COT) e la spesa corrente per potenziare l’assistenza domiciliare fino al 20252.
Qual è lo stato dell’arte di tale percorso? Quante risorse correnti sono già state finalizzate dalle regioni ai servizi della nuova sanità territoriale? È ancora prematuro farne una ricognizione puntuale, non essendo ancora disponibili sufficienti dati di dettaglio sulla spesa sanitaria delle regioni nel 2022 per isolare le risorse per gli interventi del DM77, né quantomeno evidenze sulla destinazione del personale tra i diversi servizi. Abbiamo in ogni caso cercato di offrire un aggiornamento sulla base delle statistiche disponibili (Tab. A), nello specifico confrontando le dinamiche tra il 2019 e il 2022 della spesa sanitaria per funzione, secondo la ricostruzione dell’Istat dei conti della sanità (componente a carico della Pa).

Leggi: Welfare


La solitudine uccide giovani e anziani – di Chiara Saraceno

Di solitudine ci si può ammalare. Può diventare una malattia che riduce la voglia di vivere, la capacità di sperare, di avere fiducia in se stessi e negli altri ed allo stesso tempo aumenta i rischi di ammalarsi di malattie convenzionalmente definite come tali, ad esempio, tra gli adulti e anziani, Alzheimer, deficit cognitivi, malattie cardiache. Presenta rischi di mortalità simili a quelli associati al fumare 15 sigarette al giorno, all’essere obesi, al non fare attività fisica, all’inquinamento. Non si tratta di un fenomeno marginale e neppure limitato ai paesi sviluppati, dove i legami comunitari sono più deboli. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, la solitudine sta diventando un problema sanitario globale, che attraversa tutti i confini nazionali, di grado di sviluppo, di età. Si ritiene che la solitudine sia un’esperienza che riguarda prevalentemente gli anziani, perché, a causa dell’età e del venir meno di alcuni ruoli e attività, hanno reti sociali più ristrette. Molte iniziative che vanno sotto l’etichetta dell’invecchiamento attivo sono intese proprio a contrastare questo progressivo restringimento di attività e delle relazioni e senso di sé che ne deriva, con conseguenze anche sulla salute fisica e mentale. La stessa Oms ha dapprima affrontato la questione della solitudine e del suo impatto sulla salute solo per quanto riguarda gli anziani.

Leggi: La Stampa


La geografia dei Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali –  di Michelangelo Caiolfa

L’articolo – suddiviso in due parti – intende ricostruire una vera e propria geografia dei Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali, focalizzandosi, in questa prima parte, sulla loro origine, sulle principali fonti di finanziamento e sulle differenti tipologie ed articolazioni.
Il dibattito sul regionalismo differenziato è giunto a uno dei passaggi fondamentali che, come è noto, riguarda la definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni nelle materie oggetto di ulteriore ripartizione dei poteri e delle competenze tra Stato e Regioni. Si tratta di un confronto estremamente complesso che coinvolge il concetto stesso dei LEP, stretti tra l’esigenza di garantire la realizzazione uniforme delle funzioni fondamentali a cui si riferiscono e l’allocazione efficiente e sostenibile della spesa pubblica. Nelle materie sociali e sanitarie, tuttavia, la vera questione che sta alla base dei LEPS e dei LEA riguarda il loro legame con i ‘diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale’ ai sensi dell’articolo 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione. In queste materie, rendere esigibili i diritti soggettivi legati alla salute, alla cura, alla tutela e all’assistenza, implica necessariamente la costruzione di un rapporto esplicito tra i LEP e i bisogni espressi dalla popolazione in modo da dimensionare nel concreto i contenuti operativi in cui si concretizzano i Livelli Essenziali.

Leggi: Welforum


Ocse. Nel 2021 la spesa sanitaria a carico delle famiglie in Italia si conferma sopra la media. A pesare sono soprattutto le visite ambulatoriali – di Giovanni Rodriquez

Nel 2021, in tutti i Paesi Ocse, circa il 3% della spesa totale sostenuta direttamente dalle famiglie era destinato a beni e servizi sanitari. In Italia la quota di spesa è stata del 3,6%. Un dato che conferma anche per il 2021 il superamento della media Ocse. A pesare soprattutto l’assistenza ambulatoriale che nel nostro Paese ha rappresentato il 45% della spesa out of pocket a fronte di una media Ocse del 22%. Tutto questo ha causato problemi ai bilanci delle famiglie che hanno avuto ripercussioni catastrofiche in Italia in misura quasi doppia rispetto al dato medio Ocse
I sistemi sanitari forniscono un’adeguata protezione quando l’assistenza sanitaria non espone le persone a possibili difficoltà finanziarie. La mancanza di protezione finanziaria può infatti ridurre l’accesso all’assistenza compromettendo lo stato di salute delle persone, aggravando situazioni di difficoltà economiche nelle famiglie ed esacerbando disuguaglianze sanitarie e socio-economiche.
In media, nei Paesi Ocse, poco meno di un quinto di tutta la spesa sanitaria proviene direttamente dai pazienti attraverso i pagamenti out of pocket. La quota di consumo delle famiglie spesa per l’assistenza sanitaria fornisce una valutazione aggregata dell’onere finanziario della spesa out of pocket. Nel 2021, in tutti i Paesi Ocse, circa il 3% della spesa totale sostenuta direttamente dalle famiglie era destinato a beni e servizi sanitari. La quota era pari o inferiore al 2% in Lussemburgo, Colombia e Turchia, ma superava il 5% in Portogallo, Svizzera e Corea. In Italia la quota di spesa è del 3,6%. Un dato che conferma anche per il 2021 il superamento della media Ocse.

Leggi: Quotidiano Sanità


Protezione sociale. Nel 2022 in Europa spesa a 4,3 miliardi, in aumento del 3%. I dati Eurostat

Sebbene la spesa per la protezione sociale sia aumentata nella maggior parte dei paesi dell’UE, analizzando la spesa come percentuale di Pil, i dati mostrano una diminuzione nel 2022. Questo perché il Pil è aumentato più della spesa per le prestazioni sociali. Nel 2022, la spesa per le prestazioni di protezione sociale ha rappresentato il 27,2% del Pil dell’UE, con un calo di 1,5 punti percentuali (pp) rispetto al 2021. La spesa in percentuale del Pil è stata più alta in Francia (32%), Austria e Italia (entrambi 30%), mentre è stata più bassa in Irlanda (11%).
Le prime stime pubblicate da Eurostat mostrano che la spesa totale per le prestazioni di protezione sociale nell’UE ha raggiunto i 4.307 miliardi di euro nel 2022, con un aumento del 3% rispetto al 2021. Nel 2022, la spesa per le prestazioni di protezione sociale è aumentata in quasi tutti i paesi dell’UE, le eccezioni sono state Malta, dove è diminuita del 5% e l’Irlanda, dove non si è registrata alcuna variazione percentuale rispetto al 2021.
Gli aumenti maggiori tra il 2021 e il 2022 (misurati in valute nazionali) sono stati registrati in Bulgaria (+28% rispetto al 2021), Cipro (+18%) e Ungheria (+10%), mentre gli aumenti più piccoli sono stati registrati in Austria (+ 1%) e Francia, Danimarca, Slovacchia, Finlandia e Germania (tutte con +2%).

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SEGNALAZIONI:

Ausili, nuove tecnologie e tecnologie assistive: una guida per orientarsi – di Andrea Pancaldi

Gli ausili più comuni e conosciuti, le più raffinate tecnologie informatiche, altre tecnologie specifiche per determinate forme di disabilità: chi ha diritto ad usufruirne a carico del Servizio Sanitario Nazionale, chi prescrive, quali centri, strutture o testate nel web informano o forniscono consulenze: presentiamo un’ampia guida curata da Andrea Pancaldi, ricordando che si parla di un settore in forte e costante espansione, a fronte di gravi ritardi nello stare al passo con i tempi, presenti in molte Regioni d’Italia
Si va dagli ausili più comuni e conosciuti, come carrozzine, deambulatori, letti ortopedici, apparecchi acustici, sollevatori, apparecchiature servoscala… alle tecnologie informatiche raffinate, come puntatori oculari, tastiere per PC modificate, comunicatori, sensori di comando, programmi software specifici, lettori di schermo, per finire, ad esempio, con le tecnologie specifiche per le persone prive della vista, come screen reader, barre Braille, sistemi di sintesi vocali, stampanti Braille. Un settore che, per l’invecchiamento della popolazione da una parte, e un progresso tecnologico di incredibile velocità dall’altra, è in continua evoluzione. Si pensi all’utilizzo, e a volte forse abuso, delle app, o a tutto il dibattito, e relative sperimentazioni, avviatesi sull’intelligenza artificiale.

Leggi: Superando


Accesso civico generalizzato

Le richieste di accesso civico generalizzato riguardano l’accesso a dati, documenti o informazioni ulteriori rispetto a quelli già pubblicati, tuttavia sempre limitatamente ai dati e ai documenti inerenti all’attività di pubblico interesse disciplinata dal diritto nazionale o dell’Unione europea.Le richieste di accesso civico, semplice e generalizzato, possono essere presentate con destinatario Responsabile trasparenza INCA CGIL, ai seguenti recapiti:
• email ordinaria: presidenza@inca.pecgil.it
• tramite raccomandata a/r all’indirizzo: INCA CGIL – Via Giovanni Paisiello,43 – 00198 Roma (RM)
• oppure consegnate di persona all’ufficio di INCA CGIL –Via Giovanni Paisiello, 43 – 00198 Roma (RM)
dal lunedì al giovedì dalle 9.00 alle 18.00; il venerdì dalle 9.00 alle 13.00 mediante compilazione del modulo, reso disponibile nella relativa sezione del sito dell’Istituto.
Il modulo deve essere compilato con l’indicazione precisa dei dati non pubblicati ai sensi della normativa in materia di trasparenza a cui si richiede l’accesso, ovvero dei dati ulteriori rispetto a quelli soggetti ad obbligo di pubblicazione a cui si richiede di accedere. È necessario precisare in modo dettagliato e chiaro le tipologie di dati e informazioni richieste ovvero, in caso di atti e documenti, la tipologia degli atti, gli estremi e le date di riferimento e quanto altro utile per individuare quanto viene richiesto. Il modulo compilato deve essere sottoscritto con firma autografa, scannerizzato (ove inviato a mezzo posta elettronica) e deve esservi allegata copia documento di identità.

Leggi: Inca


 

 

 

 

Pensionati Cgil: Il governo non privatizzi e impoverisca il Pnrr

Il piano nazionale di ripresa e resilienza avrebbe dovuto essere un’occasione imperdibile per rilanciare non soltanto l’economia nazionale, ma per dare corpo a una nuova idea di sistema Paese che ricomponesse i divari territoriali e restituisse ai diritti dei cittadini e ai loro bisogni un ruolo centrale nella definizione delle politiche pubbliche salvaguardando il sistema universale pubblico. L’impostazione data dal governo Meloni, rintracciabile sia nella nuova governance che nelle proposte di modifica del piano, mette invece in seria discussione la possibilità di coglierne le opportunità.

Leggi: Spi-Cgil


NEWS:

martedì 14 novembre 2023
Vent’anni dopo i CAAD dell’Emilia Romagna ripensano la propria identità

In occasione dei vent’anni della Deliberazione di Giunta Regionale che ha istituito i Centri Provinciali per l’Adattamento dell’Ambiente Domestico (CAAD), e a diciotto dal loro concreto avvio dopo una fase di progettazione e formazione durata circa due anni, i dieci CAAD dell’Emilia Romagna si sono ritrovati per una giornata di riflessioni e aggiornamenti sulle esperienze maturate in questi anni, ma anche per guardare avanti. Presentiamo le conclusioni di quella giornata, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo
In occasione dei vent’anni della Deliberazione di Giunta Regionale 2248/03 che ha istituito i Centri Provinciali per l’Adattamento dell’Ambiente Domestico (CAAD), e a diciotto dal loro concreto avvio dopo una fase di progettazione e formazione durata circa due anni, i dieci CAAD dell’Emilia Romagna si sono ritrovati per una giornata di riflessioni e aggiornamenti sulle esperienze maturate in questi anni, ma anche per guardare avanti.

Leggi: Superando, 14/11/2023


lunedì 13 novembre 2023
Manovra. Corte dei conti: “Risorse stanziate sono rilevanti ma insufficienti. Misure tamponano emergenze mentre servono soluzioni strutturali per risolvere problemi Ssn”

È quanto affermato dalla magistratura contabile nella sua audizione sulla manovra presso le commissioni Bilancio di Camera e Senato. “I vincoli che si porranno in futuro sul fronte della spesa portano a guardare con preoccupazione al rinvio nell’individuazione di soluzioni più strutturali ai problemi del nostro sistema sanitario”. IL DOCUMENTO
“Entro margini di manovra molto ristretti in cui si collocano gli interventi della legge di bilancio, le risorse destinate alla sanità sono certamente rilevanti. Esse non sono tuttavia sufficienti ad invertire il profilo riflessivo già disegnato nel quadro tendenziale. La riduzione in termini di prodotto rimane evidente anche se l’attenzione per questo settore di spesa è testimoniato dalla seppur limitata crescita del rapporto con il totale della spesa corrente primaria. Il settore sanitario, come altri del complesso sistema di welfare, sta conoscendo il peso di una crescita dei prezzi ben superiore all’aumento delle risorse disponibili. Su questo fronte la manovra ripropone lo schema degli ultimi esercizi, prevedendo un incremento di risorse per affrontare i fabbisogni più urgenti: quest’anno il rinnovo dei contratti a fronte della forte crescita inflattiva (lo scorso anno la crescita dei costi energetici), interventi temporanei mirati a tamponare criticità sempre più evidenti (liste d’attesa e difficoltà dei pronto soccorsi) e misure che puntano a rispondere alle richieste di importanti soggetti del mondo sanitario (aziende farmaceutiche e farmacie, ma lasciando fuori il comparto dei dispositivi medici).

Leggi: Quotidiano Sanità, 13/11/2023


lunedì 13 novembre 2023
Strutture socio-assistenziali e sanitarie. Istat, persiste il divario Nord-Sud

Presentato oggi il rapporto sulle strutture residenziali socio-assistenziali e socio-sanitarie presenti in Italia. Al 2021 ospitate oltre 356mila persone, più di 341mila i lavoratori impiegati a cui vanno aggiunti gli oltre 31mila volontari e circa 4mila operatori del servizio civile
Persiste il divario Nord-Sud nell’offerta di presidi residenziali. Al 1° gennaio 2022, i presidi residenziali attivi nel nostro Paese sono 12.576: l’offerta è di circa 414mila posti letto, sette ogni 1.000 persone residenti. A livello territoriale, tuttavia, l’offerta è maggiore nel Nord-est con 10 posti letto ogni 1.000 residenti, mentre nel Sud del Paese è invece poco al di sopra di tre posti letto ogni 1.000 residenti e copre solo l’11% dei posti letto complessivi. Tra gli ospiti, che ammontano a oltre 356mila, oltre tre su quattro sono anziani. Infine, sono oltre 341mila i lavoratori impiegati in queste strutture, a cui vanno aggiunti gli oltre 31mila volontari e circa 4mila operatori del servizio civile.

Leggi: Redattore Sociale, 13/11/2023


domenica 12 novembre 2023
Fragili, invisibili e soli. La vita ristretta degli anziani nelle nostre città

L’aspettativa di vita si sta alzando e le nostre città si riempiono di una generazione di dimenticati. Vogliono solo passare gli ultimi anni a casa, accontentandosi di una dimensione urbanistica ridotta
Le città italiane ospitano una popolazione in costante crescita, la cui espansione resta tuttavia in gran parte sottotraccia: quella degli anziani fragili e soli. È su questo gruppo di persone poco visibili – se non del tutto invisibili – sul piano delle politiche sociali e urbane che concentriamo l’attenzione in questo contributo.
I dati più recenti sulla popolazione italiana mostrano come il numero delle persone con oltre 74 anni di età eguagli oggi quello dei bambini e ragazzi sino a 14 anni.
Nonni e nipoti, verrebbe da dire, si eguagliano almeno nelle quantità, anche se i primi sono destinati ad aumentare e i secondi, purtroppo, a decrescere ulteriormente. A Milano, ad esempio, le persone anziane sono circa 65mila e rappresentano il 12 per cento dell’intera popolazione: circa una persona ogni otto. Il gruppo raddoppia se consideriamo le persone nella fascia 65-74 anni di età. Insieme, anziani “più giovani” e “meno giovani” fanno un quarto circa dei milanesi. Una quota pari a quella di tutti i bambini, ragazzi e giovani sino a 24 anni di età.

Leggi: Domani, 12/11/2023


venerdì 10 novembre 2023
Manovra, Pallucchi: l’attenzione al sociale è insufficiente

La portavoce del Forum del Terzo settore interviene a margine dell’audizione nelle Commissioni Bilancio di Senato e Camera e sottolinea che «delle nostre proposte, a oggi nessuna è accolta nella manovra approvata dal Governo» lamentando anche che sul fronte della cooperazione allo sviluppo «si registrano tagli piuttosto che investimenti»
«L’attenzione che questa Legge di Bilancio dedica al sociale è purtroppo insufficiente. Fenomeni gravi come la povertà e le disuguaglianze vanno affrontati con una seria strategia di contrasto, che però manca nel testo, a fronte invece di misure temporanee che, nel migliore dei casi, potranno rappresentare solo dei palliativi». Così Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Terzo Settore a margine dell’audizione nelle Commissioni Bilancio di Senato e Camera.

Leggi: Vita, 10/11/2023


venerdì 10 novembre 2023
Boom di lavoratori anziani in Italia, il 37% ha più di 50 anni

Nel 2005 erano il 21%, mentre nel 2012 il 27%. A fotografare l’invecchiamento dei lavoratori italiani è l’Inapp, l’istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche che annuncia l’avvio della collaborazione con il Dipartimento per le Politiche della Famiglia
Boom di lavoratori anziani in Italia. Superata nel 2022 la soglia del 37% dei lavoratori di età compresa tra i 50 e i 64 anni. Erano il 21% nel 2005 e il 27% nel 2012. E più di un imprenditore su quattro, tra quanti hanno ravvisato l’invecchiamento del proprio personale, giudica tale fenomeno uno svantaggio, che potrebbe compromettere la capacità di gestire i carichi di lavoro o di impiegare nuove tecnologie, l’adattabilità a nuove mansioni e la disponibilità alla flessibilità di orario. Inoltre, il 41% valuta non adeguate le competenze digitali dei lavoratori in età più avanzata e più della metà ritiene che sarebbe utile svilupparle ulteriormente.

Leggi: Redattore Sociale, 10/11/2023


giovedì 9 novembre 2023
Pnrr. Su attuazione Mission 6 Salute non si registrano particolari ritardi nei tempi di attuazione. Unica eccezione l’Assistenza domiciliare. La relazione della Corte dei Conti

Nel primo semestre 2023, al Ministero competeva un solo obiettivo quantitativo europeo, che è stato conseguito nei tempi; sale così a 10 il saldo complessivo degli obiettivi europei raggiunti (9 milestone e un target), corrispondenti a circa il 36 per cento del percorso complessivo. Nel medesimo semestre 2023 erano 14 gli obiettivi intermedi di rilevanza nazionale di competenza del Ministero della salute; di essi ne risultano conseguiti 9, mentre 5 sono ancora in corso. IL DOCUMENTO
Per quanto concerne il Ministero della Salute il cronoprogramma delle misure di competenza, si rileva che gli obiettivi europei che il Ministero è chiamato a conseguire nell’arco temporale del PNRR sono complessivamente 28, di cui 10 milestone e 18 target. Le milestone consistono prevalentemente nell’adozione di atti o piani operativi e nell’emanazione di normativa settoriale, mentre i target sono costituiti da risultati quantitativi (intermedi e finali). Nel primo semestre 2023, al Ministero competeva un solo obiettivo quantitativo europeo, che è stato conseguito nei tempi; sale così a 10 il saldo complessivo degli obiettivi europei raggiunti (9 milestone e un target), corrispondenti a circa il 36 per cento del percorso complessivo. Nel medesimo semestre 2023 erano 14 gli obiettivi intermedi di rilevanza nazionale di competenza del Ministero della salute; di essi ne risultano conseguiti 9, mentre 5 sono ancora in corso. Lo evidenzia la Corte dei Conti nella sua nuova relazione sull’attuazione del Pnrr.

Leggi: Quotidiano Sanità, 09/11/2023


giovedì 9 novembre 2023
Pnrr e Dm 77. Fiaso: appena l’11% delle Aziende dichiara di essere in fase di avanzata realizzazione dei nuovi servizi territoriali

Case di comunità presenti in 6 aziende su 10. Avviata integrazione con assistenza specialistica e servizi sociali nel 68% dei casi. Solo nel 23% delle strutture, invece, assistenza domiciliare con telemonitoraggio. Migliore (Fiaso): “Lavoro in progress, necessaria spinta sulla telemedicina”
In sei aziende sanitarie su dieci sono state attivate le case di comunità. È quanto emerge dall’indagine Fiaso svolta sull’applicazione dei progetti del Pnrr che ha coinvolto 74 Aziende sanitarie territoriali di tutto il territorio nazionale. Tra le attività svolte sembra ben avviata l’integrazione con l’assistenza specialistica e con i servizi sociali (svolta nel 68% delle strutture). Positiva anche l’attenzione per la prevenzione, nel 61% dei casi. C’è ancora molto da fare, invece, per lo sviluppo del monitoraggio da remoto a supporto della assistenza a domicilio: solo nel 23% dei casi indagati viene svolta assistenza domiciliare con telemonitoraggio.

Leggi: Quotidiano Sanità, 09/11/2023


giovedì 9 novembre 2023
Non autosufficienza: la legge c’è ma mancano i decreti attuativi e le risorse.

Al momento ancora nulla è previsto nella proposta di Legge di bilancio del Governo per l’attuazione della Legge 33, la riforma che contiene le “Deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane”, approvata lo scorso marzo.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede l’obbligo di emanare i decreti attuativi della riforma entro gennaio 2024, non sappiamo se la data verrà rispettata ma è certo che, in mancanza di risorse, non potranno trovare applicazione. La legge prevede l’istituzione di un “ Sistema nazionale per la popolazione anziana non autosufficiente ” (SNAA), con il compito di realizzare una programmazione integrata dei servizi, monitorarne e valutarne l’andamento. Il CIPA (Comitato interministeriale per le politiche in favore della popolazione anziana).ha poi il compito di adottare un Piano nazionale dell’assistenza, sulla base del quale Regioni ed Enti locali adottano a loro volta e coerentemente con il primo, i Piani territoriali.

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 09/11/2023


mercoledì 8 novembre 2023
Nessuna traccia dei decreti legislativi sull’invecchiamento attivo e ignorati gli impegni internazionali sottoscritti dall’Italia. La denuncia di Auser

Nel report “Invecchiamento Attivo – Legge Delega 33/2023: una occasione da non perdere” a cura di Claudio Falasca (Uff. studi Auser Abitare e Anziani), pubblicato dallo Spi-Cgil nazionale e dall’Alta Scuola Spi-Cgil Luciano Lama, emerge con estrema chiarezze il ritardo dell’Italia a prendersi cura della popolazione che invecchia.
Dei 10 impegni principali del Piano di Azione Internazionale di Madrid sull’Invecchiamento (MIPAA), approvato dalle Nazioni Unite nel 2002, integrati con gli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (Social Development Goals – SDGs) della Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile (ONU, 2015) e tradotti in 29 “Raccomandazioni per l’adozione di politiche in materia di invecchiamento attivo”, dal “Coordinamento nazionale partecipato multilivello delle politiche sull’invecchiamento attivo” presso il Dipartimento delle politiche per la famiglia, praticamente nessuna raccomandazione è stata adottata dalle istituzioni nazionali, e solo pochissime Regioni le hanno prese in considerazione in misura adeguata. Questo malgrado che nell’elaborazione delle raccomandazioni siano stati coinvolti in modo sistematico politici, amministratori e funzionari tecnici ai vari livelli territoriali di governo (nazionale, regionale, comunale, intercomunale, ecc.).

Leggi: Auser, 08/11/2023


mercoledì 8 novembre 2023
Petizione popolare per il diritto all’abitare – Dichiarazione di Stefano Chiappelli, segretario generale SUNIA

Il disagio abitativo è un’emergenza non risolta che ogni giorno si aggrava.
Il violento impatto dell’inflazione ed il conseguente aumento del costo della vita, e particolarmente dei costi dell’abitare, ha aggravato il disagio abitativo tanto da rendere quest’ultimo un fenomeno strutturale che coinvolge sempre più famiglie.
I dati Istat del 2022 riferiscono che sono oltre 900mila le famiglie in affitto povere che corrispondono al 45,3% del totale delle famiglie povere. Come avevamo ampiamente denunciato nel corso degli ultimi due anni, inoltre, la situazione sugli sfratti risulta precipitata, riportandoci a numeri pre-pandemici, con dati peggiori di quelli registrati negli anni 2018 e 2019.

Leggi: Sunia, 08/11/2023


REGIONI:

lunedì 13 novembre 2023
Gli affitti al record storico. E i rincari non sono finiti

La doppia corsa di mutui e canoni rende la casa un’emergenza in tutto il Paese. Le rate si mangiano il 60% del reddito. Nomisma: «Così l’Italia si impoverisce»
Per la locazione il costo medio al metro quadro sale a 13 euro IL CASO/2 La questione della casa sta di- ventando un dramma sociale
Il costo degli affitti è in forte crescita e contribuisce al graduale impoverimento del Paese. Il canone di locazione ha raggiunto il picco storico, con valori medi nazionali a 13,7 euro per metro quadrato. Il record arriva dopo una maratona al rialzo che in dieci anni ha portato il canone d’affitto a rincari del 36%. Solo negli ultimi tre anni c’è stata un’impennata del 20%. E la corsa non è finita. Secondo gli esperti, sull’onda di un’inflazione più alta e dei nuovi costi sulla casa nel 2024 ci saranno altri rialzi. Questo andamento ha però anche un altro risvolto: la differenza tra la spesa per il canone di locazione e quella per il mutuo si è ampliata di molto e adesso il mutuo costa il 20% in meno dell’affitto. Si tratta di un gap vicino ai massimi di sempre, che si evidenzia nonostante il forte incremento dei tassi dei mutui dell’ultimo anno e mezzo. I calcoli arrivano dall’Osservatorio SalvaLaTuaCasa promosso dalla società benefit Save Your Home e realizzato con il contributo di Nomisma.

Leggi: La Stampa, 13/11/2023


venerdì 10 novembre 2023
Social housing, Spinelli: “In Toscana +200% sfratti, tema dell’abitare torni al centro”

L’assessora regionale all’evento Urbanpromo in programma fino a domani a Firenze. “Rigenerare non solo gli edifici ma anche i luoghi, costruire risposte abitative insieme a risposte di vita”
“Bisogna riportare al centro del dibattito politico, e delle scelte, il tema dell’abitare, con la necessità di rispondere a bisogni molto diversi di fasce di popolazione molto diverse”. Lo dichiara Serena Spinelli, assessora regionale in Toscana alle Politiche sociali, all’Edilizia residenziale pubblica e alla Cooperazione internazionale a margine dell’evento Urbanpromo in programma fino a domani a Firenze.
“Abbiamo un tema di emergenza abitativa, con il numero degli sfratti aumentato di oltre il 200% in Toscana nell’ultimo anno, così come un disagio sempre più diffuso. C’è la necessità di rimettere al centro il tema della casa, nelle sue diverse manifestazioni e risposte. Si parla di rigenerazione urbana, che riguarda le nostre città, ma anche le nostre aree interne. Rigenerare significa ridare vita non solo agli edifici, ma anche ai luoghi, in termini di qualità della vita, di capacità di offrire servizi, di costruire opportunità di relazione e di inclusione. Sono questi gli strumenti per costruire risposte abitative insieme a risposte di vita”.

Leggi: Redattore Sociale, 10/11/2023


venerdì 10 novembre 2023
Lombardia. Bertolaso presenta il nuovo Piano socio sanitario regionale a porte chiuse. Opposizioni critiche: “Nessun dato, nessuna cifra, nessuna tempistica, solo slogan”

Ai consiglieri ed addetti ai lavori sarebbero state mostrate alcune slide e un documento di circa 60 pagine. Da Bertolaso e Regione nessuna comunicazione. Per il Pd “sorprende negativamente la rimozione anche pubblica di due enormi questioni: la situazione delle liste d’attesa” e “il tema del rapporto tra sanità pubblica e sanità privata”, oltre ad esserci “enormi ‘buchi’”, dall’Adi alla salute mentale. Di Marco (M5S): “Presentazione oltre le peggiori aspettative: il nulla”. LE SLIDE
Sarebbe pronto il piano socio-sanitario della Lombardia. O almeno la bozza. L’assessore al Welfare, Guido Bertolaso, ha convocato stamani, a porte chiuse, consiglieri e stakeholder per presentarlo, ma lasciando completamente insoddisfatte le Opposizioni, a partire dal fatto che, a quanto appreso, nel corso dell’incontro Bertolaso si sarebbe limitato a presentare alcune slide e a mostrare un documento di una sessantina di pagine, che tuttavia non è stato consegnato agli stakeholder. I consiglieri di opposizione invocano un confronto, anche alla luce della presentazione, che ha lasciato fortemente insoddisfatti.

Leggi: Quotidiano Sanità, 10/11/2023


giovedì 9 novembre 2023
Sanità del Territorio: Nel Cilento prendono forma le “Botteghe della Comunità”

Un ulteriore tassello che rafforza la costruzione di un modello organizzativo, tutto salernitano, che trae spunto dalla capacità di mettere a sistema le energie del territorio e le diverse fonti di finanziamento. Un modello pubblico sperimentale in cui gli operatori sanitari e sociosanitari, volontariato e Istituzioni locali rappresentano il collegamento fra i residenti e i Servizi
Con l’avvio della procedura pubblicata in questi giorni dalla ASL Salerno, si concretizza un altro tassello della programmazione integrata e di complementarietà delle risorse della Missione 5 e della Missione 6 del PNRR e dei fondi dedicati alla Linea APQ Cilento Interno.
Sono 29 le Amministrazioni locali coinvolte insieme all’ASL Salerno nel framework assistenziale sperimentale di potenziamento dei servizi d’assistenza territoriale nei Comuni ricompresi nell’area interna del Cilento, con l’intento di offrire alla popolazione cilentana percorsi multidisciplinari e integrati, basati sulla collaborazione di differenti figure specialistiche che, integrandosi, possano offrire alla persona un percorso di salute duraturo e ben collaudato.

Leggi: Quotidiano Sanità, 09/11/2023


mercoledì 8 novembre 2023
A Torino si va all’Università della Terza Età. Che è in una Rsa

Collaborazione fra UniTre Torino e Orpea: la Residenza Richelmy del capoluogo piemontese diventa una nuova sede dell’Università rivolta agli anziani, ospitando corsi e laboratori: E per tutti gli ospiti della struttura l’accesso alle lezioni è libero e gratuito
Non è mai troppo tardi per tornare sui banchi di scuola, neppure se si vive in Rsa. Anzi, per gli anziani ospiti della Residenza Richelmy, residenza sanitaria assistenziale con sede in via San Donato a Torino, d’ora in avanti la frequenza ai corsi e alle lezioni dell’Università della Terza Età “UniTre Torino” sarà molto più semplice, oltre che gratuita. E questo perché la loro Rsa è diventata una vera e propria sede universitaria, in cui prenderanno vita numerosi corsi e laboratori .

Leggi: Redattore Sociale, 08/11/2023


giovedì 2 novembre 2023
Abitare MOLTO Sociale. Un laboratorio in corso

Ha preso il via da alcuni mesi “Abitare Molto Sociale”, un laboratorio di confronto e riflessione attivato da Istituzione Minguzzi, Città metropolitana di Bologna e Acer Bologna, con l’obiettivo di approfondire le politiche abitative di inclusione per soggetti fragili, documentando la complessità di esperienze esistenti nel territorio. “L’ampiezza del termine “Housing sociale”, la complessità del tema e il dibattito presente in letteratura non aiutano a districarsi tra le numerose forme innovative di abitare che prevedono la partecipazione di soggetti pubblici, privati e del terzo settore.
In generale, con il termine “Housing sociale” è tuttavia possibile designare un insieme eterogeneo di forme di abitare (per esempio residenze solidali o coabitazioni) che integrano interventi di edilizia e gestione del patrimonio immobiliare con servizi di natura socio-sanitaria-educativa orientati a favorire l’inclusione, il benessere sociale e lo sviluppo di comunità”. Leggi nel blog della istituzione Minguzzi

Leggi: Rete Caad, 02/11/2023


IN AGENDA:

15 -16 Novembre – Abitare il cambiamento nella grave emarginazione adulta – Diritti, luoghi, desideri, relazioni – Eurostars Roma Aeterna – Via Casilina, 125, Piazza del Pigneto, 9a

Il tema dell’abitare diventa sempre più centrale quale leva per stimolare lo sviluppo di percorsi di cambiamento nelle politiche di contrasto alla grave marginalità adulta e per rispondere ai mutevoli bisogni abitativi che oggi si presentano.
La federazione grazie all’apporto esperienziale dei propri soci, al confronto con le reti nazionali che si occupano di povertà e ad esperti del mondo accademico e della ricerca, intende affrontare e sviluppare il concetto dell’Abitare attraverso tre dimensioni: l’abitare come diritto; l’abitare come relazione; l’abitare come accessibilità agli spazi urbani.

Leggi: Fio.Psd


Silver Economy Forum 5° edizione – 14,15,16, Novembre 2023 Genova Palazzo della Meridiana – 24. Novembre 2023 Roma NH Hotel Villa Carpegna

L’accelerazione della ricerca scientifica data dal Covid-19 ha permesso lo sviluppo di numerosi vaccini, preventivi e terapeutici, che risulteranno rivoluzionari e favoriranno il miglioramento della qualità di vita e la sua longevità.
In questo scenario, la 5ª edizione del Silver Economy Forum pone al centro la ricerca di nuove prospettive di vita per la popolazione “over-anta”: dalle scoperte scientifiche e tecnologiche a tutti i servizi che favoriscono il benessere psico-fisico della persona.
A fronte del miglioramento delle condizioni di vita, i silver di oggi vedono aprirsi innumerevoli possibilità per dedicare maggiore attenzione verso sé stessi e per rappresentare una risorsa fondamentale per il benessere dell’intera comunità.

Leggi: Silver Economy Forum


22 e 23 novembre Convegno “Il ruolo del Terzo settore per lo sviluppo delle competenze” – Roma, presso Industrie Fluviali – Via del Porto Fluviale, 35

Per il Forum del Terzo Settore, l’Anno Europeo delle Competenze offre l’occasione al nostro Paese per dare nuovo slancio a una strategia nazionale per lo sviluppo delle competenze.
Superare il deficit di conoscenza italiano, attestato dalle indagini internazionali, è indispensabile per fronteggiare le sfide che il Paese ha di fronte: contrasto alle disuguaglianze crescenti, transizioni ecologica e digitale, invecchiamento attivo, partecipazione democratica.

Leggi: Forum Terzo Settore


29 novembre Roma: Ricucire, ricostruire, rigenerare, verso la città delle relazioni – ore 10:00 Centro culturale Mitreo Iside, via Marino Mazzacurati 61/63 (Corviale) a Roma.

La rigenerazione urbana è una delle strategie più concrete ed efficaci che possiamo mettere in campo per combattere le crisi del nostro tempo: quella climatica, quella economica, quella sociale.
Per fare della rigenerazione dei luoghi una vera occasione di creazione di benessere e diritti per le persone è necessario però guardare ai processi partecipativi avendo la capacità di ascoltare i bisogni, dare spazio alle soluzioni che già oggi abitano i territori, farne un sistema nuovo di governance e cittadinanza.

Leggi: Nuove Rigenerazioni


ForumNA – 29 – 30 novembre 2023 – XV edizione Bologna Centro Congressi Savoia Hotel

Da 15 anni è l’evento centrale per tutti gli operatori, studiosi ed esperti del settore per sviluppare, discutere e progettare le politiche per la “non autosufficienza” e gli interventi nella pratica quotidiana d’aiuto. È inoltre un momento di confronto sulle azioni di supporto e sollievo per chi si assume il pesante lavoro di cura. Convegni, workshop e formazione su: • Best practice • Metodologie e proposte operative di noti professionisti • Idee e spunti al di fuori dei canali istituzionali • Presentazione e discussione di innovazioni organizzative • Il parere e le indicazioni degli esperti giuridico-legali e del diritto amministrativo
Nel 2023 si terranno le prime edizioni di Forum N.A. – Focus Lombardia (Milano, Quark Hotel, 18 maggio) e Forum N.A. – Focus Puglia (Bari, Hotel Parco dei Principi, marzo 2024) eventi spin off di Forum della Non Autosufficienza e dell’autonomia possibile, che pur restando di respiro nazionale, metteranno in evidenza le opportunità e le sfide del settore nella regione ospitante.

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29-30 novembre 2023 – La prevenzione vaccinale dell’anziano e del fragile nel PNPV 2023-2025

Programmi e obiettivi governativi, modelli organizzativi sul territorio, strategie di comunicazione
Con l’approvazione del Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2023-2025, il Ministero della Salute ha voluto porre le basi per nuove strategie in grado di superare le disomogeneità e promuovere una maggiore capillarità dei punti vaccinali con l’obiettivo di raggiungere gruppi di popolazione ad alto rischio.
La due giorni che Italia Longeva, di concerto con la Direzione Generale Prevenzione del Ministero, rivolge ai diversi attori che – a livello regionale e territoriale – sono coinvolti nella filiera della prevenzione vaccinale ed incaricati di implementare il Piano, si propone come un’occasione di confronto, di aggiornamento e di approfondimento sui possibili modelli futuri per l’attuazione del nuovo PNPV e del calendario vaccinale – con particolare riferimento ad anziani e fragili – su tutto il territorio nazionale.

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IN EVIDENZA:

Strutture socio-assistenziali e sanitarie. Istat, persiste il divario Nord-Sud

Presentato oggi il rapporto sulle strutture residenziali socio-assistenziali e socio-sanitarie presenti in Italia. Al 2021 ospitate oltre 356mila persone, più di 341mila i lavoratori impiegati a cui vanno aggiunti gli oltre 31mila volontari e circa 4mila operatori del servizio civile
Persiste il divario Nord-Sud nell’offerta di presidi residenziali. Al 1° gennaio 2022, i presidi residenziali attivi nel nostro Paese sono 12.576: l’offerta è di circa 414mila posti letto, sette ogni 1.000 persone residenti. A livello territoriale, tuttavia, l’offerta è maggiore nel Nord-est con 10 posti letto ogni 1.000 residenti, mentre nel Sud del Paese è invece poco al di sopra di tre posti letto ogni 1.000 residenti e copre solo l’11% dei posti letto complessivi. Tra gli ospiti, che ammontano a oltre 356mila, oltre tre su quattro sono anziani. Infine, sono oltre 341mila i lavoratori impiegati in queste strutture, a cui vanno aggiunti gli oltre 31mila volontari e circa 4mila operatori del servizio civile.
A tracciare un quadro dettagliato sulle strutture residenziali socio-assistenziali e socio-sanitarie presenti in Italia è l’Istat che nella giornata di oggi ha pubblicato un nuovo report con dati aggiornati al 1° gennaio 2022. Il primo dato che emerge è quello dell’aumento degli ospiti dei presidi residenziali. “Gli ospiti totali al 31 dicembre 2021 sono 356.556, con un incremento del 4% rispetto all’anno precedente – si legge nel report -, si inverte così la tendenza del periodo pandemico e il dato si riavvicina a quelli rilevati negli anni precedenti il Covid-19. Il 75% degli ospiti è ultra-sessantacinquenne, il 20% ha un’età tra i 18 e 64 anni e il restante 5% è composto da minori”.

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Dall’Oms la “road map” per costruire sistemi sanitari resilienti ai cambiamenti climatici e a basse emissioni di carbonio

Presentato in vista dell’imminente Convenzione quadro delle Nazioni Unite sul clima ha come obiettivo quello di contribuire a salvaguardare la salute delle comunità di tutto il mondo. Un’opportunità per il settore sanitario di dare l’esempio riducendo le proprie emissioni di gas serra, responsabili di quasi il 5% del totale globale, continuando a migliorare la qualità dell’assistenza
Guidare i professionisti del settore sanitario nell’affrontare i rischi per la salute legati al clima attraverso la collaborazione. Rafforzare le funzioni del sistema sanitario per la resilienza climatica e gli approcci sanitari a basse emissioni di carbonio. E ancora sostenere lo sviluppo di interventi specifici per la riduzione del rischio climatico e delle emissioni e definire i ruoli e le responsabilità dei decisori sanitari in materia di resilienza climatica.
Questo gli obiettivi del nuovo framework operativo per la costruzione di sistemi sanitari resilienti ai cambiamenti climatici e a basse emissioni di carbonio, presentato dall’Oms in risposta ai rapidi cambiamenti climatici.
Pubblicato in vista dell’imminente Convenzione quadro delle Nazioni Unite sul clima (COP-28), è progettato per migliorare la resilienza dei sistemi sanitari ridurre le emissioni di gas serra e contribuire al raggiungimento degli obiettivi sanitari globali. Ma non è solo una tabella di marcia per le organizzazioni e le autorità sanitarie, sottolinea l’Oms, è anche una risorsa preziosa per i decisori politici responsabili dei settori che determinano la salute.

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Diritti senza dimora: il contrasto alla povertà estrema tra nuovi bisogni e nuove sfide

La perdurante crisi economica, finanziaria e sociale, ulteriormente aggravata dal progressivo preoccupante aumento dell’inflazione, stanno mettendo a dura prova la capacità di spesa delle famiglie ed acuendo la già significativa divaricazione nella distribuzione dei redditi e della ricchezza, causa a sua volta di significative disuguaglianze sociali. Le ultime stime sulla povertà assoluta fornite da ISTAT lo scorso 25 ottobre1 evidenziano un aumento della platea dei poveri, pari a 2,18 milioni di famiglie nel 2022 (+165 mila rispetto al 2021) e oltre 5,6 milioni di individui (+357 mila rispetto al 2021). Si riconfermano significative diseguaglianze territoriali, con una rinnovata maggior incidenza dello svantaggio nel Sud-Italia, diseguaglianze generazionali, con le famiglie con componenti minori a più alta concentrazione di povertà, e marcate differenze per cittadinanza: sebbene le famiglie con stranieri rappresentino solo l’8,7% del totale delle famiglie indagate, costituiscono ben il 30% delle famiglie in povertà assolute residenti sul territorio italiano nel 2022.

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Come sfibrare i governi locali dei servizi sociali in 6 mosse

Eccole qui, queste “mosse”, in sintesi:
1. Da alcuni anni nel welfare pubblico si moltiplicano le situazioni nelle quali risorse finanziarie vengono veicolate tramite bandi, ossia prevedendo da parte di una amministrazione una finestra temporale entro la quale possibili interessati devono presentare adesioni e/o progetti, con finanziamenti che sono subordinati all’approvazione e (quasi sempre) a termine. È una modalità molto diffusa, tramite la quale Regioni, Aziende Sanitarie, Comuni o Enti gestori dei servizi sociali possono accedere a finanziamenti, di norma dedicati a specifici progetti, dell’Unione Europea, e/o statali, e/o Ma “ricevere risorse e procedere per bandi” quali criticità produce nel sistema dei servizi? Almeno due:
quasi tutti i governi locali dedicano apposito personale alla funzione di ”cacciatori di bandi”, unica chance per non perdere opportunità, che però distoglie risorse umane;
il governo locale deve programmare le sue attività cercando o di ricomporre il puzzle dei flussi di risorse che riceve dai diversi bandi (peraltro in tempi differenti) oppure deve attivare interventi che tendenzialmente sono tra loro separati, ciascuno essendo finanziato in base ad una specifica partecipazione ad un diverso bando. Ne esce molto indebolita la possibilità di un governo locale che programmi organicamente cosa fare a partire da un budget unitario che sia destinabile in modo flessibile a diverse azioni1.

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SEGNALAZIONI:

Indennità 550 euro: domande per i lavoratori in part time ciclico verticale

Dal 13 novembre al 15 dicembre 2023 potrà essere presentata all’Inps la domanda di riconoscimento dell’indennità di 550 euro per i lavoratori in part time, con una sospensione ciclica dell’attività di almeno un mese continuativo e complessivamente non inferiore a sette settimane e non superiore a venti settimane.
Lo si legge nel messaggio n. 3977 del 10 novembre scorso dell’Inps, a seguito dell’interpretazione autentica, più volte richiesta dalla CGIL e dall’Inca, fornita con il decreto-legge 18 ottobre 2023, n. 145, che ha ampliato la platea dei beneficiari. La disposizione riguarda i “lavoratori dipendenti di aziende private titolari di un rapporto di lavoro a tempo parziale che prevede periodi non interamente lavorati, dovuti alla sospensione ciclica della prestazione lavorativa.
Il lavoratore che ne fa richiesta non deve essere percettore di NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego), né essere titolare di un trattamento pensionistico diretto. Inoltre, alla data di presentazione della domanda, non deve essere titolare di altro rapporto di lavoro dipendente.
La domanda per l’indennità 2023 (relativa ai periodi di sospensione avvenuti nel 2022) va presentata all’Inps esclusivamente in via telematica, utilizzando i consueti canali messi a disposizione per i cittadini anche tramite gli Istituti di patronato.

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Legge di Bilancio 2024, Memoria CGIL consegnata in Audizione presso le Commissioni congiunte Bilancio del Senato e della Camera

Audizione della CGIL – rappresentata dal Segretario Confederale, Christian Ferrari e dal Responsabile dell’Ufficio Economia, Cristian Perniciano – presso le Commissioni congiunte Bilancio del Senato e della Camera sul Disegno di legge “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026” (A.S. 926).
Di seguito la memoria che predisposta con il contributo di tutte le Aree del Centro Confederale.
Dopo mesi di ostentato ottimismo – durante i quali si è celebrata l’Italia addirittura come “locomotiva d’Europa” – la NADEF prima, il Documento Programmatico di Bilancio poi e, infine, il DDL di Bilancio hanno riportato tutti con i piedi per terra.
La stima del PIL per il 2023 è stata rivista al ribasso (+0,8%) rispetto a quanto previsto nel DEF di aprile scorso.
Come attestato dall’ISTAT – che indica una crescita acquisita per l’anno in corso di appena lo 0,7% – l’economia italiana, dopo la frenata del secondo trimestre, si è fermata completamente nel terzo e sarà debole anche nel quarto, a causa del calo della domanda interna e delle forti difficoltà in cui versano tutti i settori produttivi, compresi quelli orientati all’export.

Leggi: Cgil


NEWS:

martedì 7 luglio 2023
Il nuovo Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità

Si è insediato il nuovo Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità di cui faranno parte, tra gli altri, le 11 organizzazioni più rappresentative del mondo della disabilità (“componenti effettivi”) e altre 20 organizzazioni quali “invitati permanenti”. 5 i gruppi di lavoro (“Accessibilità universale”; “Progetto di vita”; “Istruzione, università e formazione”; “Lavoro”; “Benessere e salute”) e già 2 riunioni in programma, in vista della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità
Osservatorio Nazionale Condizione Persone con DisabilitàIstituito dalla Legge 18/09, con la quale il nostro Paese ha ratificato la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, l’Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità ha funzioni consultive e di supporto tecnico-scientifico, per l’elaborazione delle politiche nazionali in materia di disabilità, allo scopo di fare evolvere e migliorare l’informazione sulla disabilità, fornendo al tempo stesso un contributo al miglioramento del livello di efficacia e di adeguatezza delle politiche stesse. Tra i compiti di tale organismo, come è noto, vi è anche quello di predisporre un programma di azione triennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità, in attuazione della legislazione nazionale e internazionale.

Leggi: Superando, 07/11/2023


martedì 7 luglio 2023
Una “Carta delle famiglie con persone non autosufficienti”

Un atto di denuncia, ma anche un documento costruttivo, che mette in luce sia le criticità dell’assistenza e del supporto previsti oggi per la disabilità gravissima, sia possibili soluzioni, ricordando che i bisogni della persona con disabilità non vanno considerati come slegati da quelli della famiglia e del caregiver»: è la “Carta delle famiglie con persone non autosufficienti”, promossa dalle Associazioni Nessuno è Escluso e SCN2A Italia Famiglie in rete, cui hanno successivamente aderito altre 90 organizzazioni impegnate sul fronte delle malattie rare e delle disabilità gravissime
«La collaborazione tra le istituzioni e le famiglie è l’unico vero catalizzatore per dare risposte tangibili e innescare un’evoluzione non più procrastinabile della presa in carico dei bisogni complessi delle persone con disabilità e migliorare concretamente la loro qualità di vita e quella delle rispettive famiglie, fratelli, sorelle. Questa è una richiesta che parte dal basso, da un movimento di famiglie che si pone l’obiettivo di far emergere in maniera più pregnante e realistica i disagi e i bisogni emergenziali, evidenziando tutti quegli aspetti normativi che non sono applicati nella realtà e quegli aspetti che andrebbero modificati.

Leggi: Superando, 027/11/2023


domenica 5 novembre 2023
Spi Cgil e Alta Scuola Spi pubblicano un documento sull’Invecchiamento attivo firmato da Claudio Falasca

Claudio Falasca dell’Ufficio Studi di Auser nazionale e direttore di Abitare e Anziani, ha realizzato il documento “Invecchiamento Attivo – Legge Delega 33/2023: una occasione da non perdere”, pubblicato dallo Spi Cgil nazionale e dall’Alta Scuola Spi Luciano Lama. Un prezioso e utile strumento di lavoro ricco di dati, schede di approfondimento e arricchito dalla presentazione di alcune buone pratiche del territorio. Il documento si può scaricare dal sito Auser cliccando questo link: https://bit.ly/3FL6r49

Leggi: Auser, 5/11/2023


martedì 31 ottobre 2023
Pnrr. Gimbe: “In linea con scadenze europee, male l’Assistenza domiciliare. Ma serve sciogliere nodo carenza infermieri e riforma medici di famiglia”

Monitoraggio della Fondazione sull’attuazione del Piano. Cartabellotta: “Bisogna mettere in campo coraggiose riforme di sistema, finalizzate in particolare a definire il ruolo e le responsabilità dei medici di famiglia; in secondo luogo, serve un potenziamento adeguato del personale infermieristico, oltre a investimenti certi e vincolati per il personale sanitario dal 2027; infine, occorre supportare le Regioni meridionali per colmare i gap esistenti tra Nord e Sud”. LE TABELLE
“Nell’ambito delle attività del nostro Osservatorio sul Servizio Sanitario Nazionale – dichiara Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE – abbiamo avviato il monitoraggio indipendente dello status di avanzamento della Missione Salute del PNRR, al fine di fornire un quadro oggettivo, di informare i cittadini ed evitare strumentalizzazioni politiche”.
STATO DI AVANZAMENTO AL 30 SETTEMBRE 2023
Monitoraggio del Ministero della Salute. Secondo i dati resi pubblici il 20 ottobre 2023 sul portale del Ministero della Salute che monitora lo stato di attuazione della Missione Salute del PNRR:

Leggi: Quotidiano Sanità, 31/10/2023


REGIONI:

martedì 7 novembre 2023
Parte “Sos liste d’attesa”. Un servizio in soccorso dei cittadini

La novità in aiuto degli utenti sarà attiva con sei sportelli tra il capoluogo e il resto della provincia. I punti già operativi sono quelli di Varese alle Acli e alla Cooperativa Lotta contro L’Emarginazione.
A Varese parte “Sos liste d’attesa”, un nuovo servizio in aiuto ai cittadini, che sarà attivo con sei sportelli tra il capoluogo e il resto della provincia. Il problema dei lunghi tempi delle liste d’attesa è ormai diventato comune per molte persone, specialmente per le più fragili che trovano difficoltà nell’accedere alle cure sanitarie. Sulla scorta di un’iniziativa già da tempo attiva in provincia di Lodi, un gruppo composto da associazioni, gruppi e privati cittadini del varesotto ha cominciato negli scorsi mesi a incontrarsi e a lavorare insieme con diversi obiettivi. Innanzitutto aiutare nell’immediato i singoli cittadini che non riescono ad accedere alle cure perché le liste d’attesa sono lunghe o addirittura chiuse o bloccate. Quindi creare consapevolezza sul diritto alla salute nel rispetto delle regole esistenti, affrontare più in generale le questioni relative al sistema sanitario lombardo e nazionale e infine rafforzare il servizio pubblico per il diritto alla salute di tutti. A promuovere il servizio Acli, Auser, Cgil e Spi, Coordinamento per il diritto alla salute Varese, Cooperativa Lotta contro l’emarginazione, Federconsumatori Varese e Medicina Democratica.

Leggi: Il Giorno, 07/11/2023


lunedì 6 novembre 2023
Aree interne e integrazione sociosanitaria. Il modello integrato della provincia di Salerno per la salute di prossimità

Con l’avvio della procedura pubblicata in questi giorni dalla Asl Salerno, si concretizza un altro tassello della programmazione integrata e di complementarietà delle risorse della Missione 5 e della Missione 6 del Pnrr e dei fondi dedicati alla Linea Apq Cilento Interno. Sono 29 le Amministrazioni locali coinvolte nel framework assistenziale sperimentale di potenziamento dei servizi d’assistenza territoriale.
Un ulteriore tassello che rafforza la costruzione di un modello organizzativo, tutto salernitano, che trae spunto dalla capacità di mettere a sistema le energie del territorio e le diverse fonti di finanziamento. Un modello pubblico sperimentale in cui gli operatori sanitari e sociosanitari, volontariato e Istituzioni locali rappresentano il collegamento fra i residenti e i Servizi.
Con l’avvio della procedura pubblicata in questi giorni dalla ASL Salerno, si concretizza un altro tassello della programmazione integrata e di complementarietà delle risorse della Missione 5 e della Missione 6 del PNRR e dei fondi dedicati alla Linea APQ Cilento Interno.
Sono 29 le Amministrazioni locali coinvolte insieme all’ASL Salerno nel framework assistenziale sperimentale di potenziamento dei servizi d’assistenza territoriale nei Comuni ricompresi nell’area interna del Cilento, con l’intento di offrire alla popolazione cilentana percorsi multidisciplinari e integrati, basati sulla collaborazione di differenti figure specialistiche che, integrandosi, possano offrire alla persona un percorso di salute duraturo e ben collaudato.

Leggi: Quotidiano Sanità, 06/11/2023


domenica 5 novembre 2023
Campania, parte il progetto “Visioni in Azione”, Auser fra i partner

Sta per entrare nella fase operativa il progetto “Visioni in Azione”, promosso da Arci Campania Aps in partenariato con Acli Campania Aps, Auser Campania Aps, Simposio Immigrati Odv, Don Tonino Bello Odv in collaborazione con Università degli Studi di Salerno-Osservatorio Politiche Sociali, Witness Journal Aps e Forum Terzo Settore Campania.
Il progetto, finanziato dalla Regione Campania con risorse statali del Ministero del lavoro e delle Politiche sociali con l’Avviso Pubblico del Decreto Dirigenziale n. 860/2021, nasce dalla volontà di recuperare e riattivare le energie sociali che sono state messe in campo dalle persone e dal terzo settore per rispondere alle difficoltà causate dalla pandemia. La finalità di “Visioni in Azione” è avviare un servizio o un’attività di quartiere a sostegno dei cittadini e delle cittadine in difficoltà attraverso un percorso partecipativo basato sull’empowerment individuale e sul mutualismo di comunità.

Leggi: Auser, 05/11/2023


venerdì 3 novembre 2023
Le Marche approvano l’attuazione del Piano nazionale per la non autosufficienza

Con Delibera regionale 1496 del 2023, la Regione Marche ha approvato definitivamente le “Linee attuative regionali degli interventi per la non autosufficienza”, disponendo l’utilizzo delle risorse del Fondo nazionale per la non autosufficienza sia per gli anziani che per i disabili. Franco Pesaresi mette a disposizione un approfondimento sui contenuti di questa recente delibera regionale, proponendo alcune riflessioni su aspetti di particolare rilevanza.- di Franco Pesaresi (Direttore ASP Ambito 9 – Jesi Network Non Autosufficienza -NNA, Asiquas)
La Regione Marche ha approvato definitivamente le “Linee attuative regionali degli interventi per la non autosufficienza” (DGR 1496/2023)1. La deliberazione regionale dispone l’utilizzo delle risorse del Fondo nazionale per la non autosufficienza sia per gli anziani che per i disabili. Questo articolo si occupa della parte relativa all’assistenza agli anziani non autosufficienti.
Il testo delle “Linee attuative regionali” è migliorato rispetto alla prima formulazione (DGR 1132/2023) inviata alla IV° Commissione Consiliare regionale per il parere, sia perché è stato modificato (perché oggetto di un refuso) l’importo dell’assegno di cura sia perché il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali ha richiesto un maggior impegno della Regione per l’attivazione del LEPS relativo ai “Servizi sociali di supporto”. Ci sono diverse novità normative nazionali rispetto al passato che sono trattate nelle nuove “Linee attuative regionali”.

Leggi: I Luoghi della Cura, 03/11/2023


venerdì 3 novembre 2023
Ospedale, sono ‘spariti’ i volontari «L’Azienda ha dimezzato il servizio»

In tanti si sono chiesti come mai da un paio di mese siano scomparsi dai corridoi dell’ospedale di Perugia i volontari con il gilet rosso che danno indicazioni ai visitatori e che un tempo ‘regolavano’ anche l’afflusso delle auto nei parcheggi. E la risposta la forniscono il segretario di Uilp Umbria, Elisa Leonardi e il presidente dell’associazione Ada Luciano Taborchi. «Da mesi – affermano – in previsione della scadenza della convenzione per detti servizi, le tre associazioni di volontariato avevano chiesto un incontro con la direzione dell’Azienda ospedaliera per discutere il rinnovo e l’estensione delle attività di accoglienza ad altri punti di accesso dell’Ospedale. Invece l’Azienda, con atto unilaterale, senza alcun confronto preliminare con le associazioni e neppure con le organizzazioni sindacali, ha dimezzato a partire dal mese di settembre il servizio di accoglienza offerto dai volontari e ad agosto ha convocato le tre associazioni solo per comunicare la decisione assunta. Abbiamo chiesto alla direzione dell’Azienda ospedaliera un incontro per discutere di quella scelta, ma ad oggi non è giunta alcuna convocazione. Da settembre, quindi, il servizio è presente solo in un punto di accesso all’ospedale di Perugia».

Leggi: La Nazione, 03/11/2023


venerdì 3 novembre 2023
Emilia Romagna. Casa: nulla in Legge di Bilancio, il SUNIA dell’Emilia Romagna teme boom di sfratti. Petizione nazionale per cambiare manovra e per un Piano nazionale

Il diritto alla casa “è il grande assente nella legge di bilancio 2024”.
Per questo il SUNIA, sindacato degli inquilini della Cgil, ha lanciato una petizione a livello nazionale.
Secondo il segretario del Sunia Emilia-Romagna, Valentino Minarelli, “ci avviamo verso un incremento degli sfratti per morosità incolpevole che si riverseranno sulle amministrazioni locali che non sono dotate di strumenti per garantire un tetto dignitoso a queste famiglie”.
Il sindacato chiede invece una modifica della legge di bilancio e “l`avvio di un piano casa nazionale”: l`obiettivo è raccogliere migliaia di firme su queste richieste. In particolare “si chiede al Parlamento di mettere in agenda misure strutturali in grado di garantire un abitare dignitoso a tutti”.
Le firme vengono raccolte in tutte le 70 sedi SUNIA della regione e nelle sedi regionali della Cgil.

Leggi: Sunia, 03/11/2023


giovedì 2 novembre 2023
Auser, un milione di chilometri percorsi per i servizi

Oltre un milione di chilometri percorsi per accompagnare gli anziani, 2.650 iscrizioni, 260 volontari e 65mila servizi. Numeri da record quelli snocciolati dalla sezione pietrasantina dell’Auser, reduce dai festeggiamenti per i 32 anni di attività. La cerimonia si è svolta alla “Rosa bianca”, in via Bernini all’Africa, alla presenza anche dell’assessore all’associazionismo Andrea Cosci. Emozionata la storica presidente Manuela Bini, la quale ha tracciato un quadro di queste tre decadi davvero intense. «Da sempre – spiega – rivolgiamo un’attenzione particolare ai cittadini della terza età, alle persone non autosufficienti e più in generale a chi ha bisogno di aiuto. Lo facciamo con una presenza quotidiana nella loro vita e i numeri lo dimostrano. Ad oggi disponiamo di cinque mezzi, più un pulmino messo a disposizione dal Comune. Mezzi che hanno richiesto sacrifici e decisioni importanti, ma che ci permettono di essere sempre presenti e attivi. Chi versa in condizioni di difficoltà può chiederci di essere accompagnato per visite mediche, terapie, patronato, fino alle normali attività quotidiane come fare la spesa o andare alle Poste, in banca, al mercato o al cimitero. D’estate, inoltre, all’Osterietta organizziamo momenti di incontro e socializzazione, tra cui la ginnastica e attività motorie».

Leggi: La Nazione, 02/11/2023


mercoledì 25 ottobre 2023
La richiesta di interventi a Torino sulle barriere sensoriali

Come segnala l’APRI di Torino (Associazione Pro Retinopatici e Ipovedenti), è stata concordata una linea d’azione comune fra la stessa APRI e l’assessora alla Mobilità della Città di Torino Chiara Foglietta, in particolare rispetto alle barriere sensoriali presenti nel centro storico del capoluogo piemontese. Foglietta si è detta molto interessata alle varie richieste espresse in riferimento ad alcuni tratti di pista podotattile e ai semafori sonori, impegnandosi a realizzarle non appena possibile
«Nei giorni scorsi – si legge in una nota diffusa dall’ APRI di Torino (Associazione Pro Retinopatici e Ipovedenti) – si è concordata una linea d’azione comune fra la nostra Associazione e l’assessora alla Mobilità della Città di Torino Chiara Foglietta, in particolare rispetto alle barriere sensoriali presenti nel centro storico della nostra città. In molte vie, infatti, sono stati eliminati i marciapiedi sopraelevati e, in tali situazioni, abbiamo richiesto che vengano posizionati, almeno in prossimità degli attraversamenti, alcuni tratti di pista podotattile, ciò che vale anche per la segnalazione delle fermate dei mezzi pubblici».

Leggi: Superando, 25/10/2023


IN AGENDA:

Urbanpromo XX Edizione Progetti per il Paese – 7-10 Novembre 2023 – Innovation Center di Fondazione CR Firenze

Leggi: Urban Promo


Laboratorio su casa, famiglia e lavoro domestico 

9.11.2023 ore 10.00-12.30 a Roma presso Palazzo Rospigliosi, Sala delle Statue in Via XXIV Maggio, 43.- Family (Net) Work – Laboratorio su casa, famiglia e lavoro domestico – è il nuovo progetto editoriale promosso da Assindatcolf in partnership con il Censis, Effe (European Federation for Family Employment & Home Care), Fondazione Studi Consulenti del Lavoro e Centro Studi e Ricerche Idos.
Il Rapporto 2023, che sarà presentato a novembre di quest’anno, si articola in 4 capitoli, ognuno dei quali affidato ad uno dei partner del progetto: il 1° Paper al Censis, il 2° al Centro Studi e Ricerche Idos, il 3° alla Federazione europea Effe ed il 4° alla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro.

Leggi: Assindatcolf


Silver Economy Forum 5° edizione – 14,15,16, Novembre 2023 Genova Palazzo della Meridiana – 24. Novembre 2023 Roma NH Hotel Villa Carpegna

L’accelerazione della ricerca scientifica data dal Covid-19 ha permesso lo sviluppo di numerosi vaccini, preventivi e terapeutici, che risulteranno rivoluzionari e favoriranno il miglioramento della qualità di vita e la sua longevità.
In questo scenario, la 5ª edizione del Silver Economy Forum pone al centro la ricerca di nuove prospettive di vita per la popolazione “over-anta”: dalle scoperte scientifiche e tecnologiche a tutti i servizi che favoriscono il benessere psico-fisico della persona.
A fronte del miglioramento delle condizioni di vita, i silver di oggi vedono aprirsi innumerevoli possibilità per dedicare maggiore attenzione verso sé stessi e per rappresentare una risorsa fondamentale per il benessere dell’intera comunità.

Leggi: Silver Economy Forum


22 e 23 novembre Convegno “Il ruolo del Terzo settore per lo sviluppo delle competenze” – Roma, presso Industrie Fluviali – Via del Porto Fluviale, 35

Per il Forum del Terzo Settore, l’Anno Europeo delle Competenze offre l’occasione al nostro Paese per dare nuovo slancio a una strategia nazionale per lo sviluppo delle competenze.
Superare il deficit di conoscenza italiano, attestato dalle indagini internazionali, è indispensabile per fronteggiare le sfide che il Paese ha di fronte: contrasto alle disuguaglianze crescenti, transizioni ecologica e digitale, invecchiamento attivo, partecipazione democratica.

Leggi: Forum Terzo Settore


29-30 novembre 2023 – La prevenzione vaccinale dell’anziano e del fragile nel PNPV 2023-2025

Programmi e obiettivi governativi, modelli organizzativi sul territorio, strategie di comunicazione
Con l’approvazione del Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2023-2025, il Ministero della Salute ha voluto porre le basi per nuove strategie in grado di superare le disomogeneità e promuovere una maggiore capillarità dei punti vaccinali con l’obiettivo di raggiungere gruppi di popolazione ad alto rischio.
La due giorni che Italia Longeva, di concerto con la Direzione Generale Prevenzione del Ministero, rivolge ai diversi attori che – a livello regionale e territoriale – sono coinvolti nella filiera della prevenzione vaccinale ed incaricati di implementare il Piano, si propone come un’occasione di confronto, di aggiornamento e di approfondimento sui possibili modelli futuri per l’attuazione del nuovo PNPV e del calendario vaccinale – con particolare riferimento ad anziani e fragili – su tutto il territorio nazionale.

Leggi: Italia Longeva


IN EVIDENZA

Natalità: in quasi il 90% dei comuni italiani il tasso è inferiore alla media Ue

I dati elaborati da Openpolis. Sono 4 le aree del paese che per ora fanno eccezione a questa tendenza. In primo luogo la provincia di Bolzano, dove ben 2 comuni su 3 superano la soglia europea. Oltre all’Alto Adige, solo nelle aree metropolitane di Napoli, Catania e in provincia di Caserta meno del 70% dei comuni si caratterizzano per un tasso di natalità inferiore alla media Ue
Piedini in neonato primo piano: famiglia, natalità, denatalità, figli
La natalità declinante sta portando a un progressivo spopolamento del paese. Le ultime proiezioni di Istat indicano che i quasi 60 milioni di abitanti potrebbero scendere a 45,8 milioni nel 2080. Si tratta di una delle conseguenze del cosiddetto “inverno demografico”. Il tasso di natalità, ovvero il numero di nuovi nati in relazione ai residenti, è passato dai quasi 10 alla fine degli anni 2000, ai circa 8 del 2015 ai meno di 7 attuali. Una quota raggiunta a partire dal 2020, primo anno dell’emergenza Covid. A ricordarlo è Openpolis, che dedica un approfondimento proprio a questo tema.

Leggi: Redattore Sociale


SEGNALAZIONI:

Ricovero ospedaliero e indennità di accompagnamento – di AIPD Nazionale*

Tramite un recente Messaggio, l’INPS ha previsto che l’indennità di accompagnamento sia corrisposta alla persona con disabilità anche in caso di ricovero in una struttura ospedaliera, pubblica o convenzionata con il Sistema Sanitario Nazionale, per un periodo superiore a 29 giorni, qualora la struttura stessa non assistenza esaustiva. Conformandosi dunque a un consolidato orientamento giurisprudenziale, l’Istituto ha in parte modificato le indicazioni precedenti, secondo le quali si sospendeva l’indennità di accompagnamento per i ricoveri di durata pari o superiori ai 30 giorni
Tramite il Messaggio n. 3347 del 26 settembre scorso, l’INPS ha previsto che l’indennità di accompagnamento sia corrisposta alla persona con disabilità anche in caso di ricovero in una struttura ospedaliera, pubblica o convenzionata con il Sistema Sanitario Nazionale, per un periodo superiore a 29 giorni, qualora la struttura sanitaria stessa non garantisca un’assistenza esaustiva. Quest’ultimo requisito, infatti, è indispensabile perché la persona interessata possa fruire dell’erogazione della provvidenza economica anche durante il ricovero; in tal senso, alla dichiarazione di ricovero (a questa sezione del sito INPS, alla voce Dichiarazioni di responsabilità e ricoveri indennizzati), andrà allegato, al termine del ricovero stesso, l’attestazione fornita dalla struttura sanitaria in ordine al carattere non esaustivo dell’assistenza fornita.

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Una banca dati normativa sul welfare, realizzata dalla Federazione FISH

È stata presentata nei giorni scorsi la banca dati normativa sul welfare realizzata dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), nell’àmbito del progetto “Welfare 4.0 – Per una definizione di un welfare comunitario di inclusione”, una piattaforma che mira appunto alla raccolta del patrimonio normativo nel settore, per conservare e consentire la ricerca e lo studio, uno strumento in continuo aggiornamento, disponibile all’intera rete delle organizzazioni aderenti alla Federazione
Realizzazione grafica dedicata al welfareÈ stata presentata nei giorni scorsi la banca dati normativa sul welfare realizzata dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), nell’àmbito del progetto Welfare 4.0, una piattaforma che mira appunto alla raccolta del patrimonio normativo nel settore, per conservare e consentire la ricerca e lo studio, uno strumento in continuo aggiornamento, disponibile all’intera rete delle organizzazioni aderenti alla Federazione.

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Anziani e farmaci: il video-tutorial per la corretta assunzione delle terapie

Italia Longeva insieme alla Società Italiana di Gerontologia e Geriatria ha realizzato il video-tutorial “Anziani e farmaci: 10 regole per la corretta assunzione. Il video, declinato in forma di decalogo per la fruizione negli studi medici e la diffusione da parte dei geriatri, si rivolge a pazienti e caregiver per aiutarli nella gestione quotidiana delle terapie ed informarli rispetto all’utilizzo dei farmaci equivalenti che consentono di curarsi con la medesima efficacia, qualità e sicurezza dei medicinali originari, ma con il vantaggio di costare di meno.

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NEWS:

martedì 31 ottobre 2023
Colf, badanti e la luce del lampione

Sulla legge di bilancio va in scena un film già visto infinite volte: l’ennesimo ritocco, di cortissimo respiro, alle pensioni. E con questo un’intera età, quella degli anziani, si pensa di avere sistemato, o messo a tacere: solo così mi spiego il disinteresse che il governo esprime nei confronti della legge delega sulla non autosufficienza (l. 33/2023), su cui finora non risultano esserci stanziamenti (finora: la speranza è l’ultima a morire).
Dieci milioni di persone vengono trascurate: sono gli anziani non autosufficienti (oltre tre milioni), i loro caregiver familiari, sei milioni, tutto il mercato privato di cura (badanti, regolari e non), un milione. La mancanza di stanziamenti, nemmeno simbolici, per questa riforma dei servizi per la non autosufficienza, attesa da decenni, se confermata è un fatto grave. Sottende un messaggio politico chiaro da parte della maggioranza di governo: questa riforma non ci interessa.
Il “Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza” ha messo insieme diverse proposte tecniche puntuali, documentate, sostenibili: sono scaricabili qui. Ma dei decreti attuativi non c’è ancora traccia e a questo punto il tempo inizia a mordere, affinché entro gennaio (termine entro i quali dovrebbero vedere la luce) vengano approvati, con tutti i passaggi istituzionali che li attendono.

Leggi: Welforum, 31/10/2023


giovedì 26 ottobre 2023
Manovra. Auser: “Neanche un euro per gli anziani non autosufficienti”

L’Associazione per l’invecchiamento attivo contesta la mancata attenzione riservata alle fasce di età più anziane e, di conseguenza, anche alle loro famiglie. “Viene da domandarsi cosa intende il Presidente del Consiglio dei Ministri quando parla di una manovra finanziaria attenta alle priorità del paese se a fronte della drammatica situazione della non autosufficienza sceglie di investire miliardi sul ponte dello stretto di Messina”.
“La legge finanziaria non prevede neanche un euro per finanziare la legge delega 33/2023 per gli anziani non autosufficienti. Questo significa che 3,8 milioni di anziani e le loro famiglie non sono tra le priorità del Governo”. A dirlo, in una nota, è Auser, Associazione per l’invecchiamento attivo.
“In pratica – argomenta Auser – l’assistenza domiciliare continua ad essere scaricata sulle spalle delle famiglie già duramente provate dall’inflazione; nessun intervento sarà possibile per migliorare l’assistenza residenziale e riformare le RSA che tante tragedie hanno provocato durante la pandemia; la riforma della indennità di accompagnamento per trasformarla in un sostegno reale alle famiglie che si indebitano per assicurare l’assistenza agli anziani è rinviata a tempi indefiniti, cosi come la possibilità di emersione dal nero di tanti collaboratori familiari; gli interventi per politiche di prevenzione finalizzate all’invecchiamento in salute continuano ad essere scaricate sulle magre risorse dei comuni”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 26/10/2023


giovedì 26 ottobre 2023
Legge di Bilancio, le proposte del Forum Terzo settore. “Misure volte alla piena esigibilità dei diritti”

In un documento il Forum Terzo settore condensa le proposte per la Legge di Bilancio 2024/2026. Tutti i suggerimenti in tema di: superamento dei divari, delle diseguaglianze e della povertà, riforme strutturali per i soggetti fragili (anziani, persone con disabilità), servizio civile, cooperazione internazionale e sostegno degli enti di Terzo settore
“Le complessità economiche e sociali che attualmente segnano il nostro Paese impongono una sollecitazione collettiva attiva e capace di fronteggiare le plurime emergenze sociali ed economiche del Paese (pensiamo al conflitto in Ucraina, agli effetti dell’emergenza pandemica, all’innalzamento dei tassi di inflazione) nell’ottica di una crescita diffusa e inclusiva”. Inizia con questa considerazione il documento del Forum nazionale del Terzo settore, contenente le proposte per la Legge di bilancio 2024/2026.
“In questo momento storico un’azione congiunta tra amministrazioni pubbliche (centrali e periferiche), parti sociali e Terzo settore, in termini di competenze, visione ed esperienza, può difatti offrire una risposta valida ed efficace ai bisogni delle nostre diverse comunità e permettere di garantire e realizzare il pieno sviluppo sociale ed economico dal centro alle periferie – continua il documento -. Per questo oggi diventa quanto mai cruciale che nella legge di bilancio 2024 – di prossima presentazione alle Camere – siano formalizzate specifiche misure volte al rafforzamento delle politiche legate alla garanzia e piena esigibilità dei diritti umani, civili e sociali e, del pari, non sia previsto alcun decurtamento delle risorse già destinate al welfare”.

Leggi: Redattore Sociale, 26/10/2023


giovedì 26 ottobre 2023
Arriva il Fascicolo sanitario elettronico 2.0. Dai vaccini alle prescrizioni fino alle cartelle cliniche. Ecco quali dati conterrà

Pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto di Salute, Mef e Innovazione tecnologica che definisce lo step in avanti del Fse dove troverà spazio il cosiddetto Profilo sanitario sintetico che è il documento socio-sanitario informatico redatto e aggiornato dal MMG/PLS che riassume la storia clinica dell’assistito e la sua situazione corrente conosciuta. IL TESTO
Dalle vaccinazioni effettuate, passando per le prescrizioni specialistiche e farmaceutiche, i verbali di pronto soccorso fino alle misure di privacy e molto altro ancora. Saranno queste alcune delle numerose informazioni che saranno contenute nel Fascicolo sanitario elettronico 2.0 e che sono previste dal decreto di Salute, Mef e Innovazione tecnologica appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Il FSE contiene i seguenti dati e documenti, riferiti anche alle prestazioni erogate al di fuori del Servizio sanitario nazionale: a) dati identificativi e amministrativi dell’assistito (esenzioni per reddito e patologia, contatti, delegati); b) referti c) verbali pronto soccorso; d) lettere di dimissione; e) profilo sanitario sintetico; f) prescrizioni specialistiche e farmaceutiche; g) cartelle cliniche; h) erogazione farmaci a carico SSN e non a carico SSN; 8 i) vaccinazioni; j) erogazione di prestazioni di assistenza specialistica; k) taccuino personale dell’assistito, di cui all’articolo 5; l) dati delle tessere per i portatori di impianto; m) lettera di invito per screening.

Leggi: Quotidiano Sanità, 26/10/2023


giovedì 26 ottobre 2023
Fondo Alzheimer. Ministero Salute: “Adottate tutte le iniziative per il rifinanziamento del Fondo per il triennio 2024-2026”

“Così da consentire alle regioni e province autonome di dare continuità alle numerose attività rivolte a pazienti e familiari poste in essere con il precedente finanziamento, consentendo di proseguire nella prevenzione, diagnosi, e trattamento delle persone con demenza”. Così il sottosegretario alla Salute Gemmato rispondendo all’interrogazione sul tema di Benigni (FI).
“iI Ministero della salute, ha già avviato, all’interno delle attività sostenute dal Fondo per l’Alzheimer 2021-2023 l’iter per l’aggiornamento del Piano nazionale demenze”. Inoltre, “sono state adottate tutte le iniziative di competenza per promuovere il rifinanziamento del suddetto Fondo per il triennio 2024-2026 così da consentire alle regioni e province autonome di dare continuità alle numerose attività rivolte a pazienti e familiari poste in essere con il precedente finanziamento, consentendo di proseguire nella prevenzione, diagnosi, e trattamento delle persone con demenza”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 26/10/2023


mercoledì 25 ottobre 2023
Manovra. Picierno (Pd): “Mancano fondi per anziani non autosufficienti, abbandonato un pezzo di welfare”

“Un pezzo enorme del nostro welfare che viene abbandonato, penalizzando gravemente milioni di famiglie già oggi in difficoltà. Non garantire un supporto essenziale agli anziani, proprio in uno dei Paesi con il maggior tasso di invecchiamento, significa mostrare una fortissima miopia politica. Lancio un appello al Governo: trovate le risorse adeguate per sostenere i nostri anziani e chi li aiuta ogni giorno”, scrive su X la vicepresidente del parlamento europeo.
“La legge di Bilancio presentata dal Governo prevede zero euro per la riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti. Si tratta di 3,8 milioni di persone, a cui bisogna sommare quasi 7 milioni di familiari che prestano loro assistenza. Un pezzo enorme del nostro welfare che viene abbandonato, penalizzando gravemente milioni di famiglie già oggi in difficoltà. Non garantire un supporto essenziale agli anziani, proprio in uno dei Paesi con il maggior tasso di invecchiamento, significa mostrare una fortissima miopia politica. Lancio un appello al Governo: trovate le risorse adeguate per sostenere i nostri anziani e chi li aiuta ogni giorno”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 25/10/2023


mercoledì 25 ottobre 2023
Manovra. Gimbe: “Alla sanità 3 mld, ma l’80% servirà per rinnovare i contratti. E sulle liste d’attesa misure insufficienti”

“Soprattutto la Manovra non lascia affatto intravedere un progressivo rilancio del finanziamento pubblico: dopo il balzo in alto del 2024, infatti, tornano le cifre da ‘manutenzione ordinaria’ con incrementi talmente esigui che nel 2025 e nel 2026 che non copriranno nemmeno gli aumenti legati all’inflazione. Ovvero, l’aumento del Fsn sostanzialmente conferma le stime della NaDEF 2023 con una progressiva riduzione del rapporto spesa sanitaria/Pil, che precipita nel 2026 al 6,1%”, commenta il presidente Cartabellotta.
Dopo 8 giorni in cui si sono inseguiti dichiarazioni e numeri sul finanziamento alla sanità, non sempre coerenti, spesso confondendo il fabbisogno sanitario nazionale (Fsn) con la spesa sanitaria, solo il 24 ottobre è stato possibile visionare la prima bozza della Manovra 2024. “La Fondazione Gimbe ha effettuato un’analisi indipendente sui finanziamenti per la sanità – afferma Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe – sia per verificare la coerenza tra dichiarazioni politiche e numeri effettivi, sia per informare confronto politico e dibattito pubblico in vista della discussione parlamentare sulla Manovra

Leggi: Quotidiano Sanità, 25/10/2023


mercoledì 25 ottobre 2023
Soluzioni abitative per un mondo sempre più urbano e anziano

Il crescente tasso di urbanizzazione comporta un ripensamento dei modelli abitativi: coliving e cohousing offrono alternative per le diverse generazioni. In Italia, il 71,7% dei giovani vive ancora con la propria famiglia. – di Maddalena Binda
Oggi il 56% della popolazione mondiale vive in città: 4,4 miliardi di persone, un numero che nel 2050 potrebbe raddoppiare. Le città crescono, si trasformano, in alcuni casi diventano sempre più inaccessibili. Per questo motivo, anche a causa della pandemia, si sta pensando a un nuovo modo di abitare. Tra i cambiamenti in atto c’è la diffusione del coliving, una forma di sharing economy dove a essere condivisa è la casa, in particolare gli spazi in comune appositamente ideati, come la cucina e il salotto. Si stanno diffondendo sempre di più anche modelli abitativi di cohousing rivolti alle persone anziane, un’opportunità per contrastare il senso di solitudine e fornire un aiuto reciproco.

Leggi: Futura Network, 25/10/2023


mercoledì 25 ottobre 2023
Non autosufficienza: il gioco delle tre carte

Alla diffusione della bozza che riguarda la manovra finanziaria d’autunno il “Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza”, rete composta da ben 57 organizzazioni impegnate nel sostegno e aiuto verso i disabili e le loro famiglie (dallo SPI CGIL al ForumDD, dall’Arci alle Acli, da Cittadinanzattiva alla Caritas passando per familiari e operatori che si occupano di assistenza) ha lanciato un allarme.
Nella bozza della manovra di bilancio i 350 milioni destinati ai progetti individuali per le persone con disabilità previsti dalla nuova legge sulla non autosufficienza non ci sono. Sono stati spostati su altre poste di bilancio, parrebbe su quelle per il superbonus. Il governo Meloni si giustifica affermando che, non essendoci i decreti attuativi, quei milioni non si potevano spendere.
“Il ritardo sui decreti attuativi è appunto un ritardo. Bastava farli e non sarebbero stati scippati i fondi”. Lo ha dichiarato Nina Daita, responsabile Politiche per la disabilità della Cgil nazionale, che aggiunge: “La verità è che delle tante promesse fatte dal centrodestra in campagna elettorale nessuna è stata mantenuta. Le persone con disabilità stanno sempre peggio e di questo passo quelle risorse, assolutamente insufficienti, non verranno utilizzate nel 2023 e nemmeno nel 2024”.

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 25/10/2023


mercoledì 25 ottobre 2023
Il PNRR e le disabilità. A che punto siamo?

Com’è ben noto, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (d’ora in poi PNRR) è un Piano di riforme e investimenti presentato dall’Italia alla Commissione Europea e articolato in sei Missioni (Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo; Rivoluzione verde e transizione ecologica; Infrastrutture per una mobilità sostenibile; Istruzione e ricerca; Inclusione e coesione; Salute).
Il PNRR contiene numerosi passaggi riguardanti le persone con disabilità e le loro famiglie, in un tutt’uno organico decisamente nuovo, ma il punto centrale lo si è avuto segnatamente con la previsione di una Legge Delega al Governo, per realizzare i principi della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, in coerenza con la Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea e con la Strategia per i Diritti delle Persone con Disabilità 2021-2030.
Quella Legge Delega è stata approvata negli ultimi giorni del 2021 (Legge Delega al Governo in materia di disabilità 227/211, grazie anche all’impegno della FISH e di tutte le organizzazioni ad essa aderenti e sin da subito l’abbiamo giudicata come un fondamentale “ponte di passaggio”, un’occasione da non perdere, per cambiare una società in cui i diritti umani delle persone con disabilità sono ancora troppo spesso calpestati. Una riforma necessaria e innovativa che dovrà essere in grado di rispondere al meglio ai bisogni delle persone con disabilità, nel complesso percorso dell’intera vita.

Leggi: Welforum, 25/10/2023


martedì 24 ottobre 2023
L’UDU presenta l’indagine nazionale : senza casa senza futuro

L’Unione degli Universitari (UDU) ha presentato oggi l’indagine “SENZA CASA, SENZA FUTURO” che si basa sulla raccolta di 20mila risposte. L’indagine promossa con CGIL e SUNIA su tutto il territorio nazionale, dà un quadro estremamente critico della condizione abitativa degli studenti: in media 430€ per una camera singola spese incluse, oltre il 10% degli affitti presenta irregolarità.
“Dall’indagine – spiega Simone Agutoli, responsabile per l’UDU del tema casa – emergono dati molto preoccupanti sulla giunga degli affitti. In media una stanza singola costa 350€ al mese, a cui aggiungere circa 80€ di bollette e spese condominiali. I record negativi spettano a Milano dove si paga in totale 650€ in media per una camera singola, seguita da Bologna e Roma sui 500€. Sono cifre assurde, dovute ad un’offerta che non regge il passo con la domanda e che sono quasi impossibili da sostenere per una famiglia media”. “Il risultato – conMnua Agutoli – è duplice. Da una parte, molti studenti rinunciano a studiare per i costi eccessivi, le condizioni degli alloggi e la carenza di soluzioni. E chi decide di trasferirsi lo stesso, si orienta sempre di più verso la camera doppia, con uno studente su quattro che oggi vive in una camera doppia. Il picco del 50% si trova a Venezia, seguita da Milano, Brescia, Trento e Bologna. L’1% sta addirittura in tripla. Il risparmio è comunque minimo, circa il 20% in meno rispetto alla camera singola ed infatti il 30% degli studenti ci dice di essere in grave difficoltà economica ad arrivare a fine mese per via delle spese legate all’alloggio”.

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 24/10/2023


lunedì 23 ottobre 2023
Save the children: un’agenda urbana per le bambine e i bambini.

In Italia ci sono quasi 13 mila minori che sono senza casa o fissa dimora, 2 su 3 si concentrano nelle città metropolitane, soprattutto di Milano, Roma e Napoli. Quasi 3 milioni e 800 mila bambini e adolescenti tra 0 e 19 anni i vivono nelle città metropolitane e in maggior parte nei quartieri svantaggiati e privi di spazi, stimoli e opportunità per crescere.
E’ il dato che emerge dal Report di Save the children sulle periferie urbane d’Italia: “Fare spazio alla crescita”. L’analisi, sviluppata in collaborazione con Openpolis, prende in considerazione in modo combinato due fattori primari quali il livello di istruzione dai 9 anni in su e quello di occupazione tra i 15-64enni, in una scala che va da 2 (minor svantaggio) a 8 (maggior svantaggio), e disegna mappe cittadine segnate da “forti disuguaglianze tra quartiere e quartiere in termini di opportunità per i minori,” spesso più carenti proprio dove vive la maggior parte di loro. Infatti, su 114 municipi dei Comuni principali delle città metropolitane, 33 presentano fattori di svantaggio più elevati.

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 23/10/2023


REGIONI:

giovedì 26 ottobre 2023
Rapporto casa in Toscana, Spinelli: “Governo agisca, occorre piano nazionale”

Dodicesimo rapporto sulla condizione abitativa redatto dall’Osservatorio sociale regionale in collaborazione con Anci Toscana e il Settore politiche abitative della Regione. L’assessora Spinelli: “Tema centrale nel sistema dei servizi sociali territoriali”
Il mercato immobiliare e la situazione abitativa in Toscana sono sotto i riflettori del dodicesimo rapporto sulla condizione abitativa redatto dall’Osservatorio sociale regionale in collaborazione con Anci Toscana e il Settore politiche abitative della Regione. La presentazione del Rapporto è avvenuta questa mattina a Firenze; i lavori sono stati guidati dall’assessora regionale alle politiche sociali e alla casa Serena Spinelli. In apertura sono intervenuti il presidente della Terza commissione consiliare Enrico Sostegni e Luca Caterino in rappresentanza di Anci Toscana.
I dati e gli argomenti trattati dal rapporto hanno posto l’attenzione su come il tema della casa sia centrale all’interno del sistema dei servizi sociali territoriali e nell’attuale contesto socioeconomico, che si caratterizza per un’estrema instabilità, per l’aumento dei costi dell’abitare e delle vulnerabilità sociali. L’emergenza abitativa è lo specchio del disagio di una fascia sempre più ampia della popolazione: crescono infatti gli sfratti e le difficoltà nel sostenere i costi dei mutui, degli affitti, delle spese per la gestione della casa, il cui aumento è causa per molti di ulteriore impoverimento.

Leggi: Redattore Sociale, 26/10/2023


IN AGENDA:

Urbanpromo XX Edizione Progetti per il Paese – 7-10 Novembre 2023 – Innovation Center di Fondazione CR Firenze

Leggi: Urban Promo


Laboratorio su casa, famiglia e lavoro domestico 

9.11.2023 ore 10.00-12.30 a Roma presso Palazzo Rospigliosi, Sala delle Statue in Via XXIV Maggio, 43.- Family (Net) Work – Laboratorio su casa, famiglia e lavoro domestico – è il nuovo progetto editoriale promosso da Assindatcolf in partnership con il Censis, Effe (European Federation for Family Employment & Home Care), Fondazione Studi Consulenti del Lavoro e Centro Studi e Ricerche Idos.
Il Rapporto 2023, che sarà presentato a novembre di quest’anno, si articola in 4 capitoli, ognuno dei quali affidato ad uno dei partner del progetto: il 1° Paper al Censis, il 2° al Centro Studi e Ricerche Idos, il 3° alla Federazione europea Effe ed il 4° alla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro.

Leggi: Assindatcolf


Silver Economy Forum 5° edizione – 14,15,16, Novembre 2023 Genova Palazzo della Meridiana – 24. Novembre 2023 Roma NH Hotel Villa Carpegna.

L’accelerazione della ricerca scientifica data dal Covid-19 ha permesso lo sviluppo di numerosi vaccini, preventivi e terapeutici, che risulteranno rivoluzionari e favoriranno il miglioramento della qualità di vita e la sua longevità.
In questo scenario, la 5ª edizione del Silver Economy Forum pone al centro la ricerca di nuove prospettive di vita per la popolazione “over-anta”: dalle scoperte scientifiche e tecnologiche a tutti i servizi che favoriscono il benessere psico-fisico della persona.
A fronte del miglioramento delle condizioni di vita, i silver di oggi vedono aprirsi innumerevoli possibilità per dedicare maggiore attenzione verso sé stessi e per rappresentare una risorsa fondamentale per il benessere dell’intera comunità.

Leggi: Silver Economy Forum


IN EVIDENZA:

Aiutami a ricordare. La demenza non cancella la vita

Recensione – “Aiutami a ricordare. La demenza non cancella la vita. Come meglio comprendere la malattia e assistere chi soffre”, di Marco Trabucchi, edizione San Paolo, 2022.
“Chiarire l’evoluzione delle modalità con le quali la demenza si presenta nelle nostre comunità, nella convinzione che gli effetti che essa esercita e la sofferenza che provoca siano legati alle modalità con le quali viene interpretata e accolta, nonché considerata come obiettivo di cura”: questo è lo scopo generale di questo libro, animato di una complessità che origina dagli innumerevoli incontri vissuti con coloro che sperimentano la demenza nella propria vita e con coloro che, con competenza e dedizione, cercano di offrire sollievo a malati e famiglie.
Marco Trabucchi, parlando di questo libro, definisce le sue pagine “guidate dal desiderio di contrastare, attraverso la professione di una medicina attenta e generosa, e di ampie vedute, la condizione di dolore provocata dalla malattia”.

Leggi: I Luoghi della Cura


 73ª sessione del Comitato Regionale per l’Europa dell’Oms. Hans Kluge: “Ecco i tre pilastri per una regione europea resiliente”

Molte lezioni sono state apprese in questi anni dal contrasto della pandemia Covid, come dal controllo di mpox. Sono arrivate altresì risposte tempestive alle epidemie di poliomielite grazie ai governi di Tagikistan, Israele e Ucraina, ma “non possiamo abbassare la guardia”. Così il direttore dell’Ufficio europeo dell’Oms, rilanciando la necessità di ripartire perseguendo alcuni precisi obiettivi sintetizzati in tre principali pilastri: governance resiliente, sistemi sanitari resilienti e persone resilienti.
Quella europea non è più da considerarsi come una regione resiliente ai disastri. Molte lezioni sono state imparate dalla pandemia di Covid, dal controllo di mpox, così come dalla risposta rapida alle delle epidemie di poliomielite grazie ai governi di Tagikistan, Israele e Ucraina, ma “non possiamo abbassare la guardia”.
A fare il punto è il direttore dell’Ufficio europeo dell’Oms, Hans Henri Kluge, in un lungo discorso in occasione della 73ª sessione del Comitato Regionale per l’Europa dell’Oms. Per ripartire, occorre perseguire alcuni precisi obiettivi sintetizzati da Kluge in tre principali pilastri.
Riportiamo di seguito alcuni estratti del discorso di Hans Henri Kluge.
“Molti Stati membri ci hanno chiesto di lavorare per la resilienza come risposta alla permacrisi. Resilienza significa riprendersi più forti da una crisi, e il programma del Comitato regionale si inserisce molto bene in questa visione, basandosi sull’approccio a doppio binario che ho chiesto a Tel Aviv l’anno scorso. Sono 3 i pilastri peruna regione europea resiliente dell’Oms:

Leggi: Quotidiano Sanità


Povera Italia: l’8,3% delle famiglie in povertà assoluta. + 1,6 % rispetto al 2021

Rapporto Istat: Gli italiani in povertà assoluta nel 2022 erano 5,6 milioni, quasi il 10% della popolazione, contro il 9,1% del 2021. Peggioramento imputabile soprattutto all’inflazione (+7% ), che ha colpito più pesantemente le famiglie meno abbienti (+12,1%)
Aumenta la povertà assoluta ed è colpa soprattutto dell’inflazione: nel 2022 erano in condizione di povertà assoluta poco meno di 2,2 milioni di famiglie, pari a circa l’8,3% del totale. Un incremento di oltre un punto e mezzo rispetto al 2021, quando la percentuale delle famiglie in questa condizione era del 7,7% nel 2021. Gli individui in povertà assoluta passano, a loro volta, dal 9,1 al 9,7%: oltre 5,6 milioni, nel 2022. Sono alcuni dei dati emersi dal Rapporto Istat su “La povertà in Italia 2022”, presentato questa mattina. Un peggioramento imputabile in larga misura alla forte accelerazione dell’inflazione (+8,7% la variazione dell’indice armonizzato dei prezzi al consumo), ma che ha colpito in maniera diversa la popolazione, con un impatto più elevato sulle famiglie meno abbienti: +12,1% è la variazione su base annua dei prezzi stimata per il primo quinto di famiglie, le cui spese per consumo non hanno tenuto il passo dell’inflazione, determinando un calo in termini reali della loro spesa equivalente del -2,5%.

Leggi: Redattore Sociale


Riforma della non autosufficienza: la sfida ora è vigilare sui decreti

L’assenza di risorse stanziate dalla Legge di Bilancio e i prossimi decreti attuativi: il punto sulla riforma che vuole rivoluzionare l’assistenza agli anziani sostenuta delle associazioni aderenti al Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza – di Alessio Nisi
Un passaggio atteso da 26 anni che non può essere vanificato da decreti troppo generici che ne affievoliscano l’impianto né dall’assenza di risorse. Dopo che lo scorso marzo il Parlamento ha approvato la Legge Delega della Riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti (la legge 33/2023), l’attenzione delle parti sociali è ora tutta sulla stesura dei Decreti Legislativi (entro il gennaio 2024), nei quali declinare operativamente l’impianto della Delega e la Legge di Bilancio 2024, con le relative decisioni in termini di fondi e prime azioni da compiere. Perché è importante questa riforma? Perché, come indica la legge 33, in ballo c’è la revisione complessiva delle politiche dell’assistenza agli anziani in Italia, finalizzata al loro rafforzamento. Riuscire a tradurla in pratica, però, è tutt’altra questione. Esiste il diffuso timore che la riforma rimanga una lista di buone intenzioni senza possibilità di essere attuata inattuata. I passaggi di questi mesi risulteranno cruciali.

Leggi: Vita


SEGNALAZIONI:

Come possiamo rendere le nostre strade più sicure per tutte le persone?

Regole, educazione, tecnologia. Tre punti per ridurre i 454 incidenti stradali che si verificano ogni giorno in Italia. Il successo, richiesto anche dall’Agenda 2030, dipenderà dalle politiche, ma soprattutto dalla responsabilità di ognuno. di Flavia Belladonna
Salgo in auto, la accendo e premo subito sull’acceleratore. Sono di fretta, è tardi. Sfreccio veloce tra le vie, per quel che mi consente il traffico mattutino, pensando alle cose da fare in giornata. Vorrei andare più veloce, invece un’altra automobile sembra volersi prendere tutta la calma del mondo per la sua manovra. Ma perché ci mette tanto? L’attesa mi fa venire la tentazione di guardare il cellulare, ma ecco, si riparte con un’accelerata, anche un po’ eccessiva, come se questo potesse controbilanciare la lentezza dell’altro guidatore. Devo fare tante cose, devo sbrigarmi, accelero.
Una scena della mia vita quotidiana, probabilmente comune a molti di noi. Abbiamo fretta di andare in ufficio, a scuola, al supermercato, a un appuntamento, o anche semplicemente a trovare un amico. Più veloce vado, prima arrivo. Ma poi i giornali ti ricordano che è passato un anno dalla morte di Francesco Valdiserri, il giovane di 18 anni investito il 19 ottobre del 2022 da un’auto mentre camminava su un marciapiede, per molti simbolo della lotta per la sicurezza stradale a Roma, e che proprio in questi giorni le vite di altri pedoni sono state falciate.

Leggi: Asvis


Vaccini. Dall’influenza all’Herpes Zoster: ecco chi deve farli e quando. La nuova puntata di Health Conversation su ‘Fofi Live’

Ospite il presidente della Fofi Andrea Mandelli. In un’intervista l’importanza della campagna vaccinale contro l’influenza stagionale e degli altri vaccini consigliati, dall’Herpes Zoster all’HPV, a seconda della fascia di età.
La campagna vaccinale antinfluenzale 2023-24 è ormai alle porte. Il vaccino antinfluenzale per molte fasce di popolazione è gratuito e, soprattutto, consigliato. Nella nuova puntata di Health Conversation su Fofi Live, Andrea Mandelli, intervistato dalla giornalista Isabella Faggiano, spiega quali sono le fasce di popolazione più a rischio e perché è necessario che aderiscano alla campagna vaccinale contro l’influenza stagionale: over 60, bambini da 6 mesi a sei anni, le donne in gravidanza e tutti coloro che sono affetti da patologie croniche e/o gravi. Il dottor Mandelli ha ricordato anche la minore invasività del vaccino rivolto ai bambini, che consiste in un semplice spruzzo nasale. Il presidente della Fofi ha poi sottolineato quanto il vaccino rappresenti “il primo atto di prevenzione”, il più forte che ognuno di noi, individualmente, può mettere in atto, per proteggere se stessi e gli altri.

Leggi: Quotidiano Sanità


 

 

 

 

NEWS:

lunedì 23 ottobre 2023
Povertà energetica, da Commissione Ue nuova raccomandazione

In vista dell’inverno la Commissione europea sta rafforzando le sue azioni per tutelare i consumatori di energia, in particolare quelli vulnerabili. Con l’adozione di una nuova raccomandazione sulla povertà energetica, la Commissione riafferma il suo impegno a garantire che la transizione verso l’energia pulita sia equa e giusta per tutti.
La raccomandazione definisce le buone pratiche per i miglioramenti strutturali che gli Stati membri possono adottare al fine di affrontare le cause profonde all’origine della povertà energetica. Vengono inoltre evidenziati gli investimenti in misure strutturali per far fronte alla scarsa efficienza energetica delle abitazioni e degli apparecchi intelligenti.

Leggi: Redattore Sociale, 23/10/2023


venerdì  20 ottobre 2023
Povertà ed esclusione sociale, Eurostat: Italia tra i peggiori in Ue

A rischio il 26% circa delle donne e il 22% circa degli uomini (media europea rispettivamente del 22,7% e del 20,4%). Più del 62,5% delle famiglie italiane arriva a fine anno con almeno qualche difficoltà (media Ue 45,5%)
L’Italia presenta percentuali peggiori rispetto alla media europea nella pubblicazione Eurostat sulle condizioni di vita nell’Unione europea: rischio di povertà ed esclusione sociale e la possibilità di sbarcare il lunario a fine anno con almeno qualche difficoltà.
I dati Eurostat mostrano la percentuale di popolazione, suddivisa in sesso, a rischio di povertà ed esclusione sociale. Se per l’Unione europea la media relativa al sesso femminile è del 22,7% e per il sesso maschile è del 20,4%, in Italia la percentuale aumenta, rispettivamente del 26% circa e del 22% circa.

Leggi: Redattore Sociale, 20/10/2023


venerdì  20 ottobre 2023
Non autosufficienza, “la legge di bilancio 2024 ignora 10 milioni di persone”

“Zero euro per la non autosufficienza e la riforma dell’assistenza agli anziani: è quanto prevede la Legge di bilancio 2024 secondo le prime bozze che circolano”. E’ l’amara considerazione del Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza, che chiedeva invece un Piano di legislatura che attuasse la riforma, con una proposta dal costo di 1 miliardo e 306 milioni di euro nel 2024
“Zero euro per la non autosufficienza e la riforma dell’assistenza agli anziani: è quanto prevede la Legge di bilancio 2024 secondo le prime bozze che circolano”. E’ l’amara considerazione del Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza, di cui fa parte anche Uneba. Patto che reagisce affermando che “la Legge di Bilancio non prevede alcuna misura per cominciare a tradurre in pratica (la legge 33/2023, legge delega di riforma dell’assistenza agli anziani). I condivisibili obiettivi della riforma (semplificazione, domiciliarità, residenzialità di qualità) rischiano di rimanere solo parole sulla carta, accrescendo la frustrazione dei tanti coinvolti”.

Leggi: Redattore Sociale, 20/10/2023


venerdì  20 ottobre 2023
È allarme sfratti, ma il governo taglia i fondi

Nonostante l’aumento del 218% dei provvedimenti eseguiti, eliminati tutti gli aiuti alle famiglie in difficoltà.
Sunia: “Serve piano straordinario per la casa”
42 mila provvedimenti emessi, 99 mila richieste di esecuzione, 30.300 sfratti eseguiti. Dati del ministero dell’Interno alla mano, nel 2022 l’emergenza casa in Italia è tornata ai livelli precedenti la pandemia, dopo il parziale blocco delle esecuzioni, e i numeri sono da record.
A dimostrazione, bastano le variazioni percentuali rispetto al 2021: più 9,4 per cento gli sfratti emessi, più 199 le richieste, più 218 quelli eseguiti con l’intervento dell’ufficiale giudiziario. Sono 34 mila gli sfratti per morosità, pari all’80,1 per cento del totale, con una crescita del 4,3 per cento rispetto all’anno precedente, quasi la metà nelle città capoluogo, il restante 52 per cento nelle province. Al primo posto per numero di sfratti effettuati, Roma (2.784) subito seguita da Torino (2.761), a livello nazionale il primato ce l’ha la Lombardia con 5.391.

Leggi: Sunia, 20/10/2023


giovedì 19 ottobre 2023
Legge di Bilancio, Patto non autosufficienza: ignorate 10 milioni di persone

Sulla scorta delle prime bozze circolanti, la Legge di Bilancio appena varata per il 2024 dal Governo sembrerebbe non prevedere alcuna misura per cominciare a tradurre in pratica la Legge di riforma dell’assistenza, approvata lo scorso marzo.
Legge di Bilancio, Patto non autosufficienza: ignorate 10 milione di persone. Sono gli anziani non autosufficienti, 3,8 milioni di persone in Italia, e chi quotidianamente li assiste
“L’Italia non ha bisogno di riformare l’assistenza agli anziani non autosufficienti: è quello che si evince dalla Legge di Bilancio appena varata per il 2024 dal Governo che, sulla scorta delle prime bozze circolanti, sembrerebbe ignorare completamente questo ambito del welfare. Tuttavia, come ben sanno le persone coinvolte – anziani, caregiver familiari, operatori – la realtà del nostro Paese è ben altra”. È quanto dichiarano le realtà che aderiscono al Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza, una rete che riunisce 57 tra associazioni e organizzazioni della società civile coinvolte nell’assistenza e nella tutela degli anziani non autosufficienti.

Leggi: I Luoghi della Cura, 19/10/2023


giovedì 19 ottobre 2023
Lavoratrici caregiver e taglio alle detrazioni: le preoccupazioni di Aipd

Allarme per le donne caregiver: “Potranno andare in pensione solo a 63 anni e con 36 anni di contributi. Ma conciliare lavoro e cura è molto faticoso: 1 su 5 rinuncia”. Preoccupa anche il taglio alle detrazioni rischia di ridurre le donazioni
Le lavoratrici caregiver, che oggi possono andare in pensione con 30 anni di contributi, ora potranno farlo con 36 anni di contributi e 63 anni di età: “Ma conciliare lavoro e cura è molto faticoso: 1 su 5 rinuncia”. A lanciare l’allarme è Gianfranco Salbini, presidente dell’Associazione Italiana persone Down, commentando le nuove misure pensionistiche e in particolare l’intervento su Ape sociale e Opzione donna, contenute nella Legge di Bilancio. La misura fa riferimento anche alle donne con invalidità almeno al 74%, che sarebbero penalizzate al pari delle caregiver. “Sappiamo quanto sia difficile per tutti conciliare lavoro e cura dei figli: quando un figlio ha una disabilità, questa difficoltà aumenta in modo esponenziale, tanto che molti genitori, soprattutto mamme, rinunciano al lavoro. Come è emerso dall’indagine che AIPD ha realizzato con Censis, il 25,9% delle caregiver donne intervistate ha ridotto il lavoro (passando per esempio al part-time), mentre il 20,4% ha lasciato il lavoro o lo ha perso.

Leggi: Redattore Sociale, 19/10/2023


giovedì 19 ottobre 2023
A Roma al via “Costruire comunità”. Verso il Social Forum sull’Abitare

Il 20 e il 21 ottobre nella capitale l’assemblea della rete nazionale, costituita da oltre 60 realtà impegnate sul tema abitativo
Sono almeno 60 le realtà impegnate sul tema dell’abitare – tra organizzazioni nazionali del terzo settore, movimenti, sindacati e soggetti accademici – che stanno dando vita a un rete che possa aprire un confronto ampio e permanente sul diritto dell’abitare. L’obiettivo è quello mettere in comune esperienze, opinioni, differenze di fronte a un’emergenza abitativa che nel nostro Paese sta assumendo dimensioni sempre più strutturali. A promuovere la rete sono state: Agevolando, Ama Trento, Arci, Caritas San Miniato, Casetta Rossa, Che fare, Civico Zero, CNCA, Comitato abitare Via Padova, Coop Comin, Fiospd, Forum Cambiare l’Ordine delle Cose, Forum Disuguaglianze e Diversità, Gruppo Abele, Idee in Rete, Legambiente, Mama Termini, MIT movimento italiano transessuali, Nuove Ri-Generazioni, Rete nazionale Coabitare Solidale, Rete RAI, Sbilanciamoci, Banca Etica, Solid, Spin Time, Sunia, Unione degli Universitari e Unione Inquilini. Le iscrizioni sono però ancora aperte e hanno aderito molte altre associazioni, nonché docenti o ricercatori universitari.

Leggi: Redattore Sociale, 19/10/2023


mercoledì 18 ottobre 2023
Manovra. Nel 2024 il Fondo sanitario toccherà quota 134,1 miliardi. Dalle liste d’attesa al personale fino ai farmaci e al tetto di spesa per i privati. Ecco le misure previste per la sanità

In attesa del testo definitivo ecco cosa prevede la Legge di Bilancio per il settore. Il Fondo sanitario toccherà nel 2024 quota 134,1 mld, che saliranno a 135,39 mld nel 2025 e a 136 mld nel 2026. Rifinanziati i piani per il recupero delle liste d’attesa, alzato il tetto di spesa per gli acquisti di prestazioni da privato, rivisti i tetti di spesa della farmaceutica e stanziate risorse per il rinnovo dei contratti.
Il Fondo sanitario toccherà nel 2024 quota 134,1 mld, che saliranno a 135,39 mld nel 2025 e a 136 mld nel 2026. Sono questi i macro-numeri della manovra. “Per il prossimo anno in aggiunta all’incremento di 2,3 miliardi già previsto dalla precedente legge di bilancio ci sarà un ulteriore incremento di 3,3 miliardi per un totale incremento nell’anno di 5,6 mld. Per il 2025 in aggiunta ai 2,6 miliardi di incremento già stanziati sono previsti altri quattro miliardi per un totale incrementale nell’anno di 6,6 miliardi altri 4,2 miliardi sono stati stanziati per il 2026 in aggiunta ai 2,6 già previsti per un totale incrementale nell’anno di 6,8 miliardi”. Ha detto ieri il Ministro della Salute, Orazio Schillaci in audizione presso la Commissione Affari sociali del Senato.

Leggi: Quotidiano Sanità, 18/10/2023


mercoledì 18 ottobre 2023
Manovra. Fedriga (Regioni): “Firmato accordo con Governo su legge di bilancio”

Sanità e Tpl al centro dell’accordo. Per la sanità si tratta dell’incremento di 11,2 miliardi dal 2024 al 2026 del Fondo Sanitario Nazionale, che si aggiunge a quello già previsto dal Governo nella precedente legge di bilancio
“Firmato l’accordo tra il Governo e le Regioni sulla legge di Bilancio 2024”
Ad annunciarlo il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga,
“In particolare l’accordo – ha specificato Fedriga – investe in servizi essenziali come la sanità e il trasporto pubblico locale”.
Si tratta dell’incremento di 11,2 miliardi dal 2024 al 2026 del Fondo Sanitario Nazionale – che si aggiunge a quello già previsto dal Governo nella precedente legge di bilancio – e al trasporto pubblico locale al quale per il 2023 vanno 500 milioni per i mancati introiti legati alla pandemia.

Leggi: Quotidiano Snaità, 18/10/2023


martedì 17 ottobre 2023
La giovane premier che dimentica gli anziani

Il testo della manovra blindata dal Governo di Giorgia Meloni non prevede alcuna dotazione finanziaria per la riforma sulla non autosufficienza. Una norma che potenzialmente potrebbe migliorare le condizioni di vita di 3,8 milioni di over 65 e dei loro familiari e caregiver. Ma evidente questa non è una priorità della maggioranza. Peccato che lo sia di tantissime famiglie – di Stefano Arduini
In Italia vivono 3,8 milioni di anziani non autosufficienti (su 14,5 milioni di over 65). Entro il 2030 i non autosufficienti saranno 5 milioni (in questo approfondimento trovate tutti i dati).
Provvedimenti specifici sulla non autosufficienza sono stati presi in Austria nel 1993, in Germania nel 1995, in Francia nel 2002 e in Spagna nel 2006. In Italia siamo arrivato tardi, con la legge 33 del 23 marzo 2023. Peccato che questa norma non contenga alcuna dotazione finanziaria. Il budget sarebbe dovuto essere indicato nella legge di Bilancio 2024. Quello in discussione in questi giorni. Nel documento presentato dal governo la dotazione è però pari a zero. Zero euro per quasi 4 milioni di anziani, che con i familiari, operatori e caregiver che li assistono a vario titolo si arriva a una platea di 10 milioni persone, piùdi un italiano su sei. L’Italia non dimentichiamolo è il secondo Paese più vecchio al mondo. Anche se Governo fa finta di non saperlo.

Leggi: Vita, 17/10/2023


REGIONI:

lunedì 23 ottobre 2023
A Caltanissetta l’innovazione a supporto delle persone anziane

Presentato il progetto Case in Rete per dare supporto ai soggetti con più di 65 anni che convivono quotidianamente con patologie croniche e degenerative
Sperimentare nuove tecnologie per migliorare il benessere e le condizioni di vita delle persone con più di 65 anni d’età che convivono con patologie croniche e degenerative, promuovendo l’innovazione delle attività di cura e dell’assistenza socio-sanitaria. Questo, in estrema sintesi, è l’obiettivo del progetto Case in Rete, promosso dalla cooperativa sociale Etnos, selezionato e sostenuto dalla Fondazione con il Sud attraverso il bando Welfare e Tecnologie.
Un’opportunità per chi ha difficoltà legate all’età che sarà realizzata grazie alla collaborazione con altre cooperative sociali, organizzazioni di volontariato, Asp e la Ct Consulting Srl, che avrà il compito deli realizzare le soluzioni tecnologiche. Il progetto è stato presentato nei giorni scorsi in città dal presidente della cooperativa Etnos, Fabio Ruvolo.

Leggi: Quotidiano di Sicilia, 23/10/2023


lunedì 23 ottobre 2023
Settore immobiliare e politiche abitative al centro di un incontro tra l’amministrazione comunale di Catanzaro e le organizzazioni rappresentative della proprietà immobiliare e dell’inquilinato

Un importante e proficuo incontro si è tenuto presso il Municipio di Catanzaro tra il sindaco della città capoluogo, Nicola Fiorita, l’assessore alle attività economiche, turismo e patrimonio,
Antonio Borelli, e Sandro Scoppa, presidente di Confedilizia Calabria e Catanzaro, Francesco Alì, segretario generale Sunia-Cgil Calabria, Raffaele Rotundo, segretario responsabile Sicet-Cisl Catanzaro, e Gaetana Pesce, presidente regionale Uniat-Uil Calabria.
Tale incontro ha costituito l’occasione per un proficuo e approfondito colloquio informativo, per uno scambio di idee e per discutere in ordine a problematiche del settore immobiliare nella
città, per la quale le predette organizzazioni rappresentative della proprietà immobiliare e dell’inquilinato hanno messo in campo varie iniziative.

Leggi: Sunia, 23/10/2023


venerdì 20 ottobre 2023
Fondi della Regione Emilia Romagna, per abbattere barriere nell’edilizia privata

Per supportare economicamente gli interventi edilizi per il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche all’interno di condomìni e appartamenti privati, la Giunta Regionale dell’Emilia Romagna ha dato via libera al riparto e all’assegnazione ai Comuni della Regione di una dotazione che sfiora i 5,4 milioni di euro, risorse provenienti dallo specifico Fondo Nazionale e assegnate all’Emilia-Romagna per finanziare gli interventi ammissibili inseriti nelle graduatorie 2023 dei Comuni beneficiari
Carrozzina manuale davanti a una scalaCome segnala la Rete dei CAAD dell’Emilia Romagna (Centri per l’Adattamento dell’Ambiente Domestico), per supportare economicamente gli interventi edilizi per il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche all’interno di condomìni e appartamenti privati, la Giunta Regionale dell’Emilia Romagna ha dato via libera al riparto e all’assegnazione ai Comuni della Regione di una dotazione che sfiora i 5,4 milioni di euro, risorse provenienti dallo specifico Fondo Nazionale e assegnate all’Emilia-Romagna per finanziare gli interventi ammissibili inseriti nelle graduatorie 2023 dei Comuni beneficiari (319 in tutto da Piacenza a Rimini).
Saranno poi le singole Amministrazioni locali ad erogare ai privati le risorse in funzione delle graduatorie stilate dai singoli Comuni. (S.B.)

Leggi: Superando, 20/10/2023


giovedì 19 ottobre 2023
Pisa. Bando Integrazione Contributo Integrazione ai canoni di locazione 2023

“L’Assessore Bonanno dimentica di dire perché il contributo che riceveranno le famiglie Pisane si è dimezzato”
Abbiamo appreso da uno scarno comunicato stampa dell’Amministrazione Comunale di Pisa , che questa si appresta a pubblicare nei prossimi giorni il bando 431/23 (contributo affitto).
La notizia non può che esser accolta favorevolmente dalla nostra struttura sindacale, visto l’enorme bisogno d’aiuto che le famiglie pisane segnalano ai nostri sportelli , quasi quotidianamente, per
combattere il caro vita che giorno dopo giorno sta aggredendo sempre con più forza i ceti medio/bassi.
Quasi mille famiglie Pisane aspettavano questo momento per tirare un sospiro di sollievo e per provare ad alleggerire il proprio bilancio familiare

Leggi: Sunia, 19/10/2023


martedì 17 ottobre 2023
Catania. Intervento di social housing finanziato con il Fondo Esperia nei terreni del Centro direzionale Cibali

Il SUNIA di Catania e il SUNIA Sicilia reputano “molto distante dal carattere sociale che viene divulgato”, l’intervento di social housing finanziato con il Fondo Esperia nei terreni del Centro direzionale Cibali. Il progetto sarà realizzato su terreno privato ma con fondi esclusivamente pubblici che ammontano a circa 14 milioni di euro.
Il sindacato degli inquilini teme l’ennesima speculazione edilizia.
La segretaria del SUNIA di CATANIA Agata Palazzolo, e la segretaria del SUNIA Sicilia Giusi Milazzo, giudicano infatti “immotivata” la decisione dell’amministrazione comunale di anticipare senza alcuna motivazione l’approvazione da parte della Regione di una convenzione tipo come previsto dalla normativa.

Leggi: Sunia, 17/10/2023


martedì 17 ottobre 2023
Anziani: golf e nordic walking per migliorare la funzionalità cognitiva

Una partita a golf o una camminata di 6 chilometri, in stile nordic walking o a passo regolare, incidono positivamente sulla funzionalità cognitiva degli over 65. È quanto emerge da uno studio condotto internazionale pubblicato da BMJ Open Sport & Exercise Medicine
Giocare una partita di golf a 18 buche, completare una camminata di sei chilometri di nordic walking o di camminata regolare; sono attività aerobiche che possono migliorare in modo significativo la funzionalità cognitiva negli anziani, nell’immediato. È quanto ha osservato uno studio pubblicato da BMJ Open Sport & Exercise Medicine e condotto da un team internazionale dell’Universty of Eastern Finland, dell’Università di Edimburgo e dell’ETH di Zurigo.
Lo studio aveva l’obiettivo di approfondire gli effetti dell’attività aerobica sulla cognizione e sulle relative risposte biologiche in anziani sani. Sono stati coinvolti 25 giocatori over 65 anni in su che hanno dato vita a una partita di golf, o si sono impegnati in una camminata di nordic walking di sei chilometri o in una camminata regolare, sempre di sei chilometri.

Leggi: Quotidiano Sanità, 17/10/2023


IN AGENDA:

RIGENERA Territorio, Clima, Campania

26, 27, 28.10.2023 presso il Circolo ILVA Bagnoli-Napoli, si terrà l’iniziativa “RIGENERA Territorio, Clima, Campania”. Un appuntamento per parlare di Città, Terra, Lavoro nel quale verrà lanciata la Proposta di Legge sui Cambiamenti climatici in Campania.
Nella tre giorni interverranno le Organizzazioni promotrici e i componenti il Comitato organizzativo, verrà illustrato il Manifestoi Nazionale della Fillea Cgil “Per una rigenerazione urbana e sociale inclusiva e sostenibile”, si confronteranno Associazioni, Sindacato, mondo della ricerca e delle professioni, Istituzioni.

Leggi: Nuove Rigenerazioni


Urbanpromo XX Edizione Progetti per il Paese – 7-10 Novembre 2023 – Innovation Center di Fondazione CR Firenze

Leggi: Urban Promo


Laboratorio su casa, famiglia e lavoro domestico 

9.11.2023 ore 10.00-12.30 a Roma presso Palazzo Rospigliosi, Sala delle Statue in Via XXIV Maggio, 43.- Family (Net) Work – Laboratorio su casa, famiglia e lavoro domestico – è il nuovo progetto editoriale promosso da Assindatcolf in partnership con il Censis, Effe (European Federation for Family Employment & Home Care), Fondazione Studi Consulenti del Lavoro e Centro Studi e Ricerche Idos.
Il Rapporto 2023, che sarà presentato a novembre di quest’anno, si articola in 4 capitoli, ognuno dei quali affidato ad uno dei partner del progetto: il 1° Paper al Censis, il 2° al Centro Studi e Ricerche Idos, il 3° alla Federazione europea Effe ed il 4° alla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro.

Leggi: Assindatcolf


Silver Economy Forum 5° edizione – 14,15,16, Novembre 2023 Genova Palazzo della Meridiana – 24. Novembre 2023 Roma NH Hotel Villa Carpegna.

L’accelerazione della ricerca scientifica data dal Covid-19 ha permesso lo sviluppo di numerosi vaccini, preventivi e terapeutici, che risulteranno rivoluzionari e favoriranno il miglioramento della qualità di vita e la sua longevità.
In questo scenario, la 5ª edizione del Silver Economy Forum pone al centro la ricerca di nuove prospettive di vita per la popolazione “over-anta”: dalle scoperte scientifiche e tecnologiche a tutti i servizi che favoriscono il benessere psico-fisico della persona.
A fronte del miglioramento delle condizioni di vita, i silver di oggi vedono aprirsi innumerevoli possibilità per dedicare maggiore attenzione verso sé stessi e per rappresentare una risorsa fondamentale per il benessere dell’intera comunità.

Leggi: Silver Economy Forum


IN EVIDENZA:

Istat, anticipazioni sui nuovi dati sulle Istituzioni non profit – di Gianfranco Marocchi

In occasione delle Giornate di Bertinoro (13-14 ottobre 2023), l’Istat ha presentato alcune anticipazioni sui dati aggiornati relativi alle Istituzioni Non Profit (di seguito INP). Come chiarito in sede di presentazione, non si tratta di un aggiornamento sistematico delle edizioni precedenti – che sarà rilasciato in tempi successivi – ma di approfondimenti tematici, di seguito riportati e commentati. La fonte delle informazioni è costituita dalle slide presentate da Massimo Lori di Istat.
Il primo aspetto trattato riguarda il volontariato. Al 31 dicembre 2021 operano nelle INP secondo Istat 4.661.270 volontari. Si tratta di un numero assai significativo, ma va d’altra parte evidenziato – lo scriveva anche Welforum qualche mese fa – come un confronto con le dinamiche generali del Terzo settore metta in luce una controtendenza rispetto ad altri indicatori. Nel decennio, infatti, il numero di volontari presenti nelle ONP è diminuito di oltre 97 mila unità, pari a circa il 2% rispetto al numero di volontari del 2011 (e di oltre 870 mila unità rispetto al dato del 2015, pari al 15.7%).

Leggi: Welforum


Sviluppo sostenibile, Italia fortemente in ritardo nel raggiungimento degli obiettivi. Impegni a rischio

Da Asvis il punto a metà del percorso dell’Agenda 2030, con le proposte per cambiare passo. Solo un rapido cambio delle politiche pubbliche consentirebbe di recuperare il terreno perduto, ridurre le disuguaglianze, migliorare la qualità dell’ambiente e cogliere i vantaggi delle imprese per cogliere i vantaggi della transizione ecologica e digitale
A metà del percorso verso l’attuazione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, l’Italia mostra forti ritardi e rischia di non rispettare gli impegni assunti nel 2015 in sede Onu: rispetto al 2010, per otto dei 17 Obiettivi (Sustainable Development Goals – SDGs) si registrano contenuti miglioramenti, per sei la situazione è peggiorata e per tre è stabile. È quanto emerge dall’ottavo Rapporto “L’Italia e gli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile”, realizzato dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (Asvis), secondo il quale, guardando ai 33 Target valutabili con indicatori quantitativi, solo per otto si raggiungerà presumibilmente il valore fissato per il 2030, per quattordici sarà molto difficile o impossibile raggiungerlo, per nove si registrano andamenti contraddittori, per due la mancanza di dati impedisce di esprimere un giudizio. “I ritardi accumulati potrebbero essere in parte recuperati, ma bisogna attuare con urgenza e incisività una serie di interventi e di riforme, come peraltro l’Italia si è impegnata a fare nel corso del Summit Onu del 18-19 settembre scorso. È ora di trasformare le promesse in atti concreti, ma il tempo a disposizione è molto limitato”, si afferma.

Leggi: Redattore Sociale


Intelligenza artificiale in sanità. L’Oms pubblica guida per regolamentarla in maniera efficace – di B.D.C.

La nuova pubblicazione mira a delineare i principi chiave che i governi e le autorità di regolamentazione possono seguire per sviluppare nuove linee guida o adattare le linee guida esistenti sull’AI a livello nazionale o regionale. “L’intelligenza artificiale rappresenta una grande promessa per la salute, ma comporta anche gravi sfide, tra cui la raccolta di dati non etici, minacce alla sicurezza informatica e l’amplificazione di pregiudizi o disinformazione”. IL DOCUMENTO
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato un nuovo testo che elenca le principali considerazioni normative sull’intelligenza artificiale (AI) applicata alla salute. La pubblicazione sottolinea l’importanza di stabilire sicurezza ed efficacia dei sistemi di intelligenza artificiale, rendendo rapidamente disponibili sistemi adeguati a coloro che ne hanno bisogno e promuovendo il dialogo tra le parti interessate, inclusi sviluppatori, regolatori, produttori, operatori sanitari e pazienti.

Leggi: Quotidiano Sanità


Percezione dello stato di salute. Iss: “Il 75% degli adulti si sente ‘bene’ o ‘molto bene’”

È quanto emerge dai risultati delle sorveglianze PASSI e PASSI d’Argento (PdA) aggiornati al 2021-2022. Per quanto riguarda gli ultra 65enni, il 91% della popolazione anziana giudica complessivamente positivo il proprio stato di salute (“discreto” il 45%, “bene” o “molto bene” il 46%). Il restante 9% invece ne dà un giudizio negativo, riferendo che la propria salute “va male” o “molto male”.
La gran parte della popolazione adulta italiana (75 persone su 100) giudica il proprio stato di salute positivo dichiarando di sentirsi bene o molto bene. Lo affermano i risultati delle sorveglianze PASSI e PASSI d’Argento (PdA) aggiornati al 2021-2022. Una piccola percentuale (meno del 3%) si riferisce di sentirsi maschio o molto maschio; la restante parte degli intervistati dichiara di sentirsi “discretamente”. Per quanto riguarda gli ultra 65enni, il 91% della popolazione anziana giudica complessivamente positivo il proprio stato di salute (“discreto” il 45%, “bene” o “molto bene” il 46%). Il restante 9% invece ne dà un giudizio negativo, riferendo che la propria salute “va male” o “molto male”.
Per approfondire consulta le pagine dedicate alla percezione dello stato di salute per le sorveglianze PASSI e PdA .

Leggi: Quotidiano Sanità


Anziani, in Italia 5 milioni si dedicano a volontariato

Un ultrasessantacinquenne su 4 fornisce assistenza ai familiari e aiuto finanziario ai giovani del proprio nucleo familiare e 1 su 3 fa volontariato. I dati del Rapporto “Unifying Generations” di Edwards Lifesciences
Presentazione del rapporto “Unifying Generations: Costruire un percorso di solidarietà intergenerazionale in Italia” promosso da Edwards Lifesciences
Il rapporto “Unifying Generations: Costruire un percorso di solidarietà intergenerazionale in Italia” promosso da Edwards Lifesciences, e basato su un’indagine condotta su 2.338 italiani, ha rilevato che gli ultrasessantacinquenni svolgono un ruolo fondamentale nella società e nella vita dei più giovani, in termini di attività di volontariato, tutoraggio, assistenza e contributi finanziari.
I dati dell’indagine sottolineano la necessità di cambiare la percezione delle generazioni più anziane e di riconoscere il loro valore. “Entro il 2050 – commenta la presidente di Fondazione Longevitas, Eleonora Selvi – una persona su tre in Italia avrà più di 65 anni. Questo cambiamento demografico viene spesso inquadrato nei dibattiti come una sfida, facendo pensare che gli anziani siano un peso per la società. In realtà, come sottolinea il rapporto Unifying Generations, gli over 65 contribuiscono positivamente alla società. Non sono solo la popolazione più anziana, ma anche mentori, caregiver e sostenitori finanziari e di conseguenza sono molto apprezzati dai più giovani”.

Leggi: Redattore Sociale


 

 

 

 

 

NEWS:

martedì 17 ottobre 2023
Manovra, Forum Terzo settore: “Priorità in Parlamento sia ridurre le disuguaglianze”

Presentate oggi a deputati e senatori di vari partiti, le proposte sulle politiche sociali per la Legge di Bilancio, dalla disabilità alla cooperazione allo sviluppo passando per l’Assegno di inclusione
Il Forum Terzo Settore ha presentato oggi ai parlamentari che seguono con particolare attenzione le politiche di welfare, appartenenti ai vari schieramenti di maggioranza e opposizione, le sue proposte per la Legge di Bilancio. Lo riporta una nota che fa sapere come, tra le priorità individuate, ci sia l’investimento di risorse importanti per contrastare le disuguaglianze, anche in vista dell’attuazione dell’autonomia differenziata con il finanziamento dei Livelli essenziali delle prestazioni, e l’estensione della platea dei beneficiari dell’Assegno di inclusione.

Leggi: Redattore Sociale, 17/10/2023


lunedì 16 ottobre 2023
Manovra. Ok del Cdm. Meloni: “Per la sanità 3 mld in più per abbattere liste d’attesa”. Per cittadini extra comunitari pagamento di 2 mila euro annui per iscriversi volontariamente al Ssn

La presidente del Consiglio: “Abbattimento delle liste d’attesa è una priorità che intendiamo perseguire con due misure: rinnovo del contratto comparto (2,3 mld) e detassazione straordinari e dei premi risultato legati all’obiettivo per abbattere liste d’attesa”. E poi afferma: “Chi dice che Governo taglia sanità dice bugie: con quasi 136 mld nel 2024 fondo il più alto investimento mai raggiunto per la sanità”.
“Sulla sanità ci sono 3 mld in più rispetto a quanto previsto e sono tutti destinati ad una priorità: l’abbattimento delle liste d’attesa ed è una priorità che intendiamo perseguire con due misure: rinnovo del contratto comparto (2,3 mld) e detassazione straordinari e dei premi risultato legati all’obiettivo per abbattere liste d’attesa”. È quanto annunciato in Conferenza stampa dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni al termine del Consiglio dei Ministri che ha approvato la Manovra.

Leggi: Quotidiano Sanità, 16/10/2023


lunedì 16 ottobre 2023
Direttiva europea case green: battuta d’arresto, le elezioni si avvicinano.

La proposta di direttiva case green approvata dal Consiglio UE lo scorso 14 marzo 2023 prevedeva che le abitazioni residenziali – con alcune deroghe – raggiungessero la classe energetica “E” entro il 2030 e la “D” entro il 2033. Gli edifici non residenziali e pubblici, invece, avrebbero dovuto raggiungere le stesse classi entro il 2027 e 2030.
Ma dopo una trattativa infinita tra Commissione, Parlamento e Consiglio UE, i politici – sensibili più alle pressioni lobbistiche del mercato che alle gravi condizioni in cui versa il pianeta – hanno sostanzialmente deciso che non ci sarà alcuna ristrutturazione obbligatoria per gli edifici con le classi energetiche peggiori (F e G). Anche se la mediazione finale arriverà solo a dicembre è evidente che le elezioni politiche europee della prossima primavera condizioneranno le decisioni al ribasso.
La parola più utilizzata nei negoziati è stata “flessibilità”, una modalità di intervento che richiederebbe tempo, il tempo che non abbiamo più a disposizione. Spetterà, dunque, agli Stati membri stabilire un piano di miglioramento delle classi energetiche degli edifici, pubblici e privati, con delle tappe da rispettare nel 2030 e nel 2050.

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 16/10/2023


domenica 15 ottobre 2023
Influenza e Covid, a chi serve la vaccinazione? Come difendersi dai virus invernali

Anche quest’anno ci troveremo a fare i conti con influenza, Covid e virus respiratorio sinciziale. L’immunizzazione contro entrambe le infezioni è raccomandata per alcune categorie ma è un’opportunità per chiunque. Già da ora, in vista della stagione fredda
Per gli anziani «scudi» rinforzati
Siamo lontani dagli obiettivi di vaccinazione antinfluenzale negli anziani: il target del Ministero sarebbe il 95%, ma nel 2022 si è vaccinato solo il 56,7% degli over 65. «Gli anziani devono essere protetti, il più possibile — sottolinea Andrea Ungar, presidente della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria —. Di sicuro da influenza e Covid-19, perché entrambi e uccidono i più fragili: appena possibile, è bene vaccinarsi. Meglio se con il vaccino antinfluenzale potenziato o adiuvato, se è disponibile». Gli anziani hanno infatti una risposta immunitaria più debole, perciò sono stati messi a punto vaccini che possano superare questo problema e che sono raccomandati per gli over 65: nell’adiuvato ci sono sostanze che facilitano la risposta immune, nel potenziato una dose maggiore di antigene che garantisce un aumento dell’efficacia. Il potenziato ha un’efficacia del 24% superiore al vaccino standard nel prevenire l’infezione, del 64% maggiore nell’evitare i ricoveri.

Leggi: Corriere della Sera, 15/10/2023


venerdì 13 ottobre 2023
Stato Regioni. Fumata bianca sul riparto delle risorse Pnrr per l’Adi. Chiesto il rifinanziamento del fondo per l’Alzheimer e le demenze

Sancita intesa, dopo numerosi rinvii, sul riparto delle risorse Pnrr desinate all’Adi “Casa come primo luogo di cura“. Via libera anche alla proroga dei termini per poter accedere al fondo per l’Alzheimer e le demenze, ma le Regioni chiedono un rifinanziamento del Fondo con ulteriori 15 milioni complessivi per “consolidare e ampliare l’offerta di servizi”
Sancita intesa, per i provvedimenti all’Ordine del giorno della Conferenza Stato Regioni del 12 ottobre.
Dopo tre rinvii è stata trovata la quadra sullo schema di decreto del ministro della Salute, di concerto con il Mef di modifica del decreto interministeriale del 23 gennaio 2023, sulla ripartizione delle risorse Pnrr relative all’investimento M6 C1-1.2.1. “Casa come primo luogo di cura (Adi)”
L’ultima stesura del provvedimento che ha recepito le modifiche condivise a livello tecnico, come hanno chiarito le Regioni in una nota, è però condizionata all’impegno dei Ministeri competenti a ripartire le risorse di cui al comma 2, dell’articolo 4, dello schema di decreto, come rideterminate a seguito dell’attuazione del comma 3, lettera a), e le risorse di cui al comma 3, lettera b), alle Regioni e le Province autonome attraverso successivo decreto, adottato d’intesa con la Conferenza Stato Regioni.

Leggi: Quotidiano Sanità, 13/10/2023


giovedì 12 ottobre 2023
L’Italia virtuosa delle nuove periferie. Patto governo – sindaci sulle risorse

Le storie raccontate in un dossier di Legambiente sono utili a tracciare i criteri per la rigenerazione ambientale e sociale dei quartieri più difficili.
Laboratori sociali, rigenerazione urbana, coinvolgimento del Terzo settore: nella mappa di Legambiente, 18 buoni progetti da Nord a Sud. I fondi Pnrr andranno alle città che rispetteranno gli obiettivi Proposti al governo sei possibili interventi per la riqualificazione delle aree e l’inclusione sociale anche con progetti contro la povertà energetica
Luoghi lontani dal centro, le periferie simbolo di disagio, si trasformano in esperienze virtuose e di inclusione sociale. A Modena si è costituita una “Comunità energetica rinnovabile” (Cer) dove le famiglie che vivono in condizioni di povertà sono aiutate ad acquistare i servizi di luce e gas e a condividere comportamenti di consumo efficienti e “risparmiosi”. Il progetto riguarda la zona più popolosa e “difficile” della città emiliana, il Quartiere 2 (Crocetta-San Lazzaro), con palazzoni, negozi di vicinato e aree verdi un tempo degradate. La prima “Cer” in Italia è stata realizzata però a Napoli , nel quartiere di San Giovanni a Teduccio e coinvolge nelle rete solidale 40 nuclei familiari.

Leggi: Inu, 12/10/2023


giovedì 12 ottobre 2023
Telemedicina. Il 58% delle strutture ambulatoriali private non offre questo servizio. La prima survey nazionale

Il dato emerge dai risultati della prima “Survey nazionale sulla Telemedicina in ambito ambulatoriale privato” presentati alla Luiss dall’Osservatorio Salute Benessere e Resilienza della Fondazione Bruno Visentini insieme con l’Istituto Superiore di Sanità e il fondo sanitario integrativo Fasdac. Indagando le principali cause emergono: la “complessità organizzativa” dichiarata nel 24% dei casi, la “scarsa propensione o collaborazione del personale sanitario” dichiarata nel 15%, seguiti dalla ”onerosità in termini economici” al 9%.
Più della metà delle strutture ambulatoriali private in Italia non adotta la telemedicina. Il dato emerge dai risultati della prima “Survey nazionale sulla Telemedicina in ambito ambulatoriale privato” presentati oggi nella sede dell’università Luiss dall’Osservatorio Salute Benessere e Resilienza della Fondazione Bruno Visentini insieme con l’Istituto Superiore di Sanità e il fondo sanitario integrativo Fasdac.
L’indagine, che per la prima volta in assoluto ha sondato il rapporto tra gli operatori privati e la Telemedicina, è stata condotta su oltre 300 strutture sanitarie private e private convenzionate Ssn distribuite sul territorio nazionale ed ha fatto emergere alcuni dati spesso allarmanti ed a volte inaspettati.

Leggi: Quotidiano Sanità, 12/10/2023


mercoledì 11 ottobre 2023
Casa: è emergenza, servono strategia complessiva e risorse adeguate Barbaresi: “42 mila sfratti nel 2022, il Governo deve rifinanziare i Fondi” casa emergenza abitativa daniela barbaresi sfratti

“Il disagio abitativo nel Paese è in forte crescita, come confermano i dati del Ministero dell’Interno, uno su tutti i 42 mila sfratti emessi nel 2022, l’80,1% per morosità, a cui si aggiungono 99 mila richieste di esecuzione di sfratti presentate ad ufficiali giudiziali, e 30 mila sfratti eseguiti con l’intervento dell’ufficiale giudiziale. Dati destinati ad aggravarsi nell’anno in corso visto che nella legge di Bilancio 2023 il Governo Meloni non ha rifinanziato né il Fondo per l’affitto né il Fondo per la morosità incolpevole, oltre ad aver eliminato il reddito di cittadinanza che prevedeva una quota aggiuntiva per il pagamento del canone di locazione”. È quanto dichiara la segretaria confederale della Cgil Daniela Barbaresi.
La dirigente sindacale spiega che “altri due nodi dell’emergenza sono la carenza dell’offerta di edilizia pubblica e l’allarmante situazione degli alloggi per studenti universitari fuori sede, che mette in discussione l’esigibilità del diritto allo studio di tanti ragazzi e ragazze”.

Leggi: Cgil, 11/10/2023


martedì 10 ottobre 2023
Anziani. Il decalogo degli esperti per proteggerli da future epidemie influenzali

Attualmente, il 50% degli over 60 non riceve la dose di vaccino antinfluenzale, oppure non ha accesso ai vaccini più adatti, cosiddetti “potenziati”, contrariamente alle raccomandazioni del Ministero della Salute. Presentato oggi alla Camera un Position Paper stilato da un Board di esperti in geriatria, igiene e sanità pubblica, e indirizzato alle istituzioni sanitarie per migliorare i tassi di copertura vaccinale contro l’influenza POSITION PAPER
L’Italia continua a confrontarsi con basse coperture vaccinali contro l’influenza, specialmente tra le categorie più suscettibili alle complicanze della malattia, ossia gli anziani oltre i 65 anni e i pazienti fragili. Attualmente, il 50% di queste persone non riceve affatto la dose di vaccino antinfluenzale, oppure non ha accesso ai vaccini più adatti, i cosiddetti “potenziati”, contrariamente alle raccomandazioni del Ministero della Salute.
Questa situazione è generata da problemi burocratici, organizzativi e culturali, che danneggiano non solo la salute della popolazione più vulnerabile, ma anche la sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale. Problemi che comportano costi aggiuntivi per ospedalizzazioni e ricoveri in terapia intensiva, e che potrebbero essere evitati attraverso un maggiore ricorso alla vaccinazione appropriata, la strategia più efficace e sicura per prevenire l’influenza, ridurre le sue complicanze e i relativi costi, sociali e sanitari.

Leggi: Quotidiano Sanità, 10/10/2023


giovedì 28 settembre 2023
Presentato a Firenze AGE-IT, sarà il più grande polo di ricerca sui temi dell’invecchiamento in Italia

Venerdì 15 settembre a Firenze in presenza e online si à tenuto l’evento di presentazione di AGE-IT, Partenariato Esteso finanziato dal PNRR. Presenti anche Auser, Ada e Anteas, associazioni che partecipano al progetto in qualità di stakeholders. Age-It sarà il più grande polo di ricerca sui temi dell’invecchiamento. Funzionerà come un laboratorio scientifico a tutto campo: 350 esperti saranno al lavoro per disegnare come deve cambiare la nostra società con l’innalzamento dell’età della popolazione.
AGE-IT è un Partenariato Esteso, cioè una delle linee di investimento previste dal Ministero dell’Università e della Ricerca all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR): il programma è dedicato, appunto, ad una nuova alleanza pubblico-privato per fronteggiare la sfida di una società che invecchia. Potrà contare su un finanziamento di oltre 114 milioni di euro. L’Università di Firenze guida AGE-IT, una “squadra” composta da 27 partner, tra Università, centri di ricerca, industrie, enti e organizzazioni.

Leggi: Rete Caad, 28/10/2023


REGIONI:

sabato 14 ottobre 2023
Alzheimer, un’emergenza silenziosa: ogni anno 1500 visite al centro per i disturbi cognitivi del Sant’Andrea

Dopo il covid un calo nel personale del servizio. L’attività de “le magnolie”Circa 1500 all’anno le visite eseguite al Centro per i disturbi cognitivi dell’ospedale. Tempo di attesa 4-5 mesi
55mila le persone affette da Alzheimer in Piemonte la malattia tocca persone sempre più giovani Un intervento durante il convegno e il pubblico che ha seguito l’appuntamento di ieri al Piccolo Studio devecchi.
Con un’età media sempre più alta e una popolazione che continua a invecchiare, il problema delle malattie neurodegenerative riguarda la provincia molto da vicino. Tra queste c’è l’Alzheimer, patologia che rappresenta a livello mondiale la settima causa di morte, con ricadute sotto l’aspetto sociale, economico e sanitario. Si stima che in Piemonte ci siano circa 55.000 persone affette da Alzheimer, cifre che comprendono anche una quota di pazienti del Vercellese. L’Asl di Vercelli possiede un Centro per i disturbi cognitivi e le demenze che può garantire la diagnosi, la presa in carico tempestiva del paziente, il corretto approccio alla persona con disturbo cognitivo e alla sua famiglia nelle diverse fasi della malattia.

Leggi: La Stampa, 14/10/2023


giovedì 12 ottobre 2023
Firenze, il progetto HousingNet: case sfitte a chi ne ha bisogno

La Fondazione Solidarietà Caritas di Firenze invita i cittadini ad affittare le case vuote. Finora sono stati trovati 5 appartamenti, una sistemazione per 19 persone. La Fondazione supporta sia gli inquilini sia i locatari in tutte le fasi della locazione. Una proprietaria: “Questa esperienza mi sta cambiando il modo di vedere le cose. E anche i vicini sono contenti”
“Vicino a casa mia c’è un centro diocesano in cui ho sempre visto grandi file di persone. Quando casa mia si è liberata ho pensato che potesse essere una buona idea metterla a disposizione”. Stefania Masi è una dei fiorentini che hanno risposto all’appello lanciato dalla Fondazione Solidarietà Caritas di Firenze per invitare i cittadini ad affittare le case vuote a chi ne ha bisogno, partecipando all’iniziativa Housing Sociale nell’ambito del progetto Housing Net, finanziato con fondi 8xmille della Conferenza Episcopale Italiana, che coinvolge oltre alla Fondazione anche la Caritas Italiana e la Caritas dell’Arcidiocesi di Firenze.

Leggi: Redattore Sociale, 12/10/2023


giovedì 12 ottobre 2023
Arrivano i «facilitatori digitali» per aiutare i cittadini in difficoltà nelle pratiche online

Da gennaio in campo 120 volontari formati a 360 gradi: indicazioni su Spid, fascicolo sanitario e documenti vari. E su come navigare in sicurezza.
Chiedere il pin della carta d’identità elettronica, consultare il fascicolo sanitario elettronico, attivare lo Spid, ma anche imparare a navigare in sicurezza mentre si sbrigano le pratiche online. Ad assistere le persone fragili e chi se ne prende cura, 120 volontari, «facilitatori digitali» che prenderanno servizio da gennaio 2024 con il progetto «Comunit@digitale». E dalla fine di novembre sarà attivata anche una piattaforma web con video, tutorial e «pillole» informative. Sei enti partner Si lavora dunque per accorciare il divario digitale, rivolgendosi ad una platea di beneficiari stimata in 56mila persone sul territorio lombardo. Il progetto, che si chiuderà ad aprile 2025, ha ottenuto un finanziamento di 100mila euro da Regione Lombardia (più un cofinanziamento di 25mila euro) e vede impegnati come enti partner sei realtà: associazione Mosaico (capofila), Cittadinanza digitale, MigliorAttivaMente, Faro giuridico, Auser Lombardia e Anteas Lombardia. Il cittadino in difficoltà (anziani, ma anche stranieri o persone diversamente abili) potrà contattare telefonicamente o via mail i volontari fissando un appuntamento, in videoconferenza, telefonicamente o nei punti «fisici».

Leggi: Eco di Bergamo, 12/10/2023


mercoledì 11 ottobre 2023
Parte a Caltanissetta il progetto, selezionato e sostenuto da Fondazione con il Sud, “Case in Rete!” promosso dalla coop. soc. Etnos Ruvolo”: Così gli anziani non saranno mai soli, la persona al centro e protagonista delle nostre progettualità”

Sperimentare nuove tecnologie per migliorare il benessere e le condizioni di vita degli over 65 anni con patologie croniche e degenerative, promuovendo l’innovazione delle attività di cura e assistenza socio-sanitaria. Questo l’obiettivo del progetto Case in Rete!, soggetto promotore la coop. soc. Etnos di Caltanissetta, selezionato e sostenuto dalla Fondazione con il Sud attraverso il bando “Welfare e Tecnologie”. Alla presentazione che si è tenuta il 10 ottobre presso l’Asp2 Caltanissetta erano presenti, oltre al presidente della coop. soc. Etnos Fabio Ruvolo, il commissario straordinario Alessandro Caltagirone, il direttore sanitario Luciano Fiorella, il sindaco di Caltanissetta Roberto Gambino, il presidente del comitato di Caltanissetta della Croce rossa italiana Nicolò Piave, il presidente dell’Auser di Caltanissetta Salvatore Pelonero e Roberto Manenti della Ct consulting.

Leggi: Auser, 11/10/2023


IN AGENDA:

Il 19 ottobre la presentazione del Rapporto ASviS 2023 sullo sviluppo sostenibile

Il documento, realizzato con il contributo di mille esperte ed esperti, offre analisi e proposte per l’avanzamento dell’Italia rispetto ai 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile, a sette anni dalla scadenza dell’Agenda 2030. 28/8/23
Giunto alla sua ottava edizione, il Rapporto ASviS “L’Italia e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile” evidenzia progressi e ritardi del nostro Paese verso il raggiungimento dei 17 Goal dell’Agenda 2030 e identifica gli ambiti in cui bisogna intervenire per assicurare la sostenibilità economica, sociale e ambientale del modello di sviluppo.

Leggi: Asvis


Welfair 2023. Dal 18 al 20 ottobre 2023 a Roma la fiera dove si costruisce il futuro della sanità

Una fiera dove medici, governance pubblica e grandi aziende high-tech si confronteranno sui temi concreti dei singoli processi sanitari. “La sanità è divenuta troppo complessa – dice Fabio Casasoli, amministratore unico di Fiera Roma -. Le parti della filiera hanno bisogno di lavorare assieme. Welfair farà la differenza per i cittadini, per il Sistema salute in Italia e per Roma. Qui si costruirà la sanità del futuro”.

Leggi: Quotidiano Sanità


Verso Il Social Forum sull’Abitare

ll 20 e 21 ottobre prossimi, a Roma presso Spin Time Labs (Via di S. Croce in Gerusalemme, 55), si terrà l’Assemblea nazionale Verso Il Social Forum sull’Abitare, tappa fondamentale nella costruzione del primo Social Forum Nazionale sull’Abitare che si terrà nella primavera del 2024.

Leggi: Nuove Rigenerazioni


Riforma assistenza anziani non autosufficienti. Un confronto con il Governo

Il Patto per un nuovo Welfare sulla non autosufficienza, organizza martedì 24 ottobre un evento pubblico in cui si confronterà con il Governo e i Partiti in merito alla Legge di Bilancio 2024 e ai Decreti Legislativi riguardanti la riforma della non autosufficienza contenuta nella Legge 33 del 23 marzo 2023, Legge Delega in materia di politiche in favore delle persone anziane.L’evento si terrà dalle ore 14.30 alle ore 19.00, presso l’Auditorium G. Avolio di CIA- Confederazione italiana agricoltori, Via Mariano Fortuny 16 (Zona Piazzale Flaminio) a Roma.
Per info: www.pattononautosufficienza.it

Leggi: Auser


Urbanpromo XX Edizione Progetti per il Paese – 7-10 Novembre 2023 – Innovation Center di Fondazione CR Firenze

Leggi: Urban Promo


Silver Economy Forum 5° edizione – 15,15,16, Novembre 2023 Genova Palazzo della Meridiana – 24.novembre 2023 Roma NH Hotel Villa Carpegna

L’accelerazione della ricerca scientifica data dal Covid-19 ha permesso lo sviluppo di numerosi vaccini, preventivi e terapeutici, che risulteranno rivoluzionari e favoriranno il miglioramento della qualità di vita e la sua longevità.
In questo scenario, la 5ª edizione del Silver Economy Forum pone al centro la ricerca di nuove prospettive di vita per la popolazione “over-anta”: dalle scoperte scientifiche e tecnologiche a tutti i servizi che favoriscono il benessere psico-fisico della persona.
A fronte del miglioramento delle condizioni di vita, i silver di oggi vedono aprirsi innumerevoli possibilità per dedicare maggiore attenzione verso sé stessi e per rappresentare una risorsa fondamentale per il benessere dell’intera comunità.

Leggi: Silver Economy Forum


IN EVIDENZA:

La grande ricchezza: Oxfam chiede un’imposta europea sui grandi patrimoni – di Chiara Ludovisi

Raccolta firme in supporto dell’Iniziativa dei Cittadini Europei, per ridurre le diseguaglianze. In Italia, lo 0,1% della popolazione ha un patrimonio netto individuale sopra i 5,4 milioni di euro. Applicata a questi 50 mila italiani “più ricchi”, l’imposta potrebbe produrre un gettito addizionale fino a 15,7 miliardi di euro all’anno
Tassare i più ricchi, per sostenere i più poveri: è una formula antica e semplice, che diviene proposta economica concreta e, dati alla mano, potrebbe produrre un gettito addizionale di 15,7 miliardi l’anno nel nostro Paese. Parte oggi, in Italia, la raccolta firme “#LaGrandeRicchezza”, lanciata da Oxfam a supporto dell’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE), per chiedere alla Commissione Ue l’istituzione di un’imposta europea sui grandi patrimoni, che in Italia, a titolo esemplificativo, potrebbe essere rivolta al solo 0,1% più ricco della popolazione con un patrimonio netto individuale sopra i 5,4 milioni di euro. Una misura il cui gettito verrebbe indirizzato al finanziamento degli investimenti per sostenere l’inclusione sociale e una transizione ecologica giusta nei Paesi membri dell’Unione, per la finanza climatica e a integrazione degli stanziamenti UE per le politiche di cooperazione internazionale allo sviluppo.

Leggi: Redattore Sociale


Come cambiano le relazioni fra le persone – di Remo Siza

Le professioni sociali si trovano ad operare in un contesto sociale che è cambiato profondamente. In poco più di un decennio, la società italiana è cambiata in tutti i suoi ambiti di vita, sono cambiate le condizioni economiche delle famiglie italiane, le relazioni fra le persone e con le istituzioni, con la politica, le relazioni di cura, i valori che abbiamo condiviso per decenni e che abbiamo percepito come naturali e ormai acquisiti.
Ciò che sembra delinearsi è una lunga transizione tra la società industriale del secolo scorso, sostanzialmente stabile, prevedibile e lineare nel suo sviluppo e nelle sue frequenti conflittualità collettive e una modernità molto avanzata di cui ancora non riusciamo a cogliere il punto di arrivo, le istituzioni che possono rappresentarlo, i suoi riferimenti culturali, le forme di convivenza civile che possiamo condividere, i comportamenti che possiamo tollerare.

Leggi: Welforum


Sei milioni di persone nel nostro Paese, il 12% dei residenti con almeno 16 anni di età, è in una condizione di povertà alimentare

Lo rileva il quarto rapporto sulla povertà alimentare di ActionAid, “Frammenti da ricomporre”. Il numero di chi riceve supporto del Fondo di Aiuti Europei agli Indigenti sotto forma di generi di prima necessità è cresciuto molto negli ultimi anni, passando dai 2,1 milioni nel 2019 ai 2,8 milioni del 2022.
Sei milioni di persone nel nostro Paese, il 12% dei residenti con almeno 16 anni di età (dati 2021), è in una condizione di povertà alimentare. A rivelarlo il quarto rapporto sulla povertà alimentare di ActionAid, “Frammenti da ricomporre. Numeri, strategie e approcci in cerca di una politica”, quest’anno realizzato in collaborazione con Percorsi di Secondo Welfare che a partire dall’analisi dei dati afferenti a diverse indagini campionarie Istat, tra cui quella sulle condizioni di vita (Eu-Silc), restituisce una fotografia dettagliata della povertà alimentare nel nostro Paese a partire dalla sua intensità, diffusione, distribuzione regionale e specificità dell’impatto sui diversi gruppi socio-demografici (minori, donne, stranieri).

Leggi: Redattore Sociale


Pubblicato il Report di Legambiente: periferie più giuste

In occasione dell’XI tappa della campagna “I cantieri della transizione ecologica. Verso il XII Congresso di Legambiente”, che si è tenuta l’11 ottobre a Modena, è stato presentato il Report “Periferie più giuste” contenente le 6 proposte di Legambiente indirizzate al Governo per rigenerare e ripensare le periferie e per farle diventare, entro il 2030, sempre più luoghi di inclusione sociale, innovazione e sostenibilità. In tale occasione sono state presentate 18 storie virtuose alla scoperta di quei “cantieri sociali” sparsi nel Paese, dove la sinergia tra istituzioni locali e partecipazione dal basso fanno la differenza.
Questa, secondo Legambiente, è la sfida su cui l’Italia deve accelerare il passo nei setti anni che ha di fronte anche per centrare l’obiettivo 11 dell’agenda 2030 dell’Onu per lo Sviluppo Sostenibile che chiede ai 193 Paesi delle Nazioni unite che l’anno sottoscritta, tra cui l’Italia, “città e insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili”.

Leggi: Nuove Rigenerazioni


L’Europa è sempre più ‘anziana’. Oms: “Entro 2024 più over 65 che under 15”. E lancia i consigli per longevità sana

Fra i suggerimenti c’è anche la dieta mediterranea e 150 minuti di movimento al giorno. “Il nostro rapporto evidenzia perché i decisori politici, le imprese e le comunità nella nostra regione dovrebbero creare maggiori opportunità e fare investimenti migliori per rendere più facili le scelte sane, aumentando l’aspettativa di vita sana per tutti noi”. IL REPORT
Entro il 2024 la popolazione di over 65 supererà quella degli under 15 nella Regione europea dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità). Un trend che pone “nuove sfide sociali, economiche e sanitarie”, avverte l’Ufficio regionale dell’agenzia Onu per la salute. Missione: longevità sana “per mitigare l’impatto dell’invecchiamento della popolazione”. I segreti – o meglio le regole – per una lunga vita in salute sono contenuti in un rapporto dell’Oms diffuso oggi.
Nel documento viene scandita una vera e propria ‘roadmap’. Le chiavi sono le solite due: dieta e attività fisica, “fattori cruciali che influenzano la salute delle persone”.

Leggi: Quotidiano Sanità


Telemedicina e assistenza agli anziani: tra opportunità e rischi

Ritornano i “Percorsi dei luoghi”, dei viaggi attraverso gli articoli pubblicati sui Luoghi della cura relativi a una specifica tematica. Questo percorso conduce i lettori attraverso una serie di contributi dedicati all’applicazione della telemedicina nell’assistenza agli anziani, pubblicati negli ultimi tre anni. -di Jole Decorte (Dottoranda in sociologia e metodologia della ricerca sociale presso l’Università Statale di Milano)
Nell’ultimo triennio, complice il diffondersi della pandemia di COVID-19, il tema della telemedicina ha animato il dibattito teorico e politico. Sicuramente, la necessità data dalla situazione emergenziale ha velocizzato l’uso del virtuale, sia nei contesti privati che in quelli professionali. Questa trasformazione ha dimostrato la sua efficacia soprattutto in ambiti come il supporto psicologico e la gestione di patologie croniche, nonostante resti ancora limitata per le categorie di persone poco familiari con la tecnologia digitale.
La telemedicina, che fonde la medicina con le telecomunicazioni, è un componente essenziale dell’eHealth. Per introdurre brevemente il concetto, possiamo richiamare la definizione fornita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) già nel 1997, che la descrive come “l’erogazione di servizi sanitari quando la distanza è un fattore critico, per cui è necessario usare, da parte degli operatori, tecnologie dell’informazione e delle telecomunicazioni”.

Leggi: I Luoghi della Cura


Dimissioni protette: ospedale chiama territorio – Sergio Pasquinelli

I bisogni di assistenza non sempre si esauriscono dopo un ricovero ospedaliero.
Una volta superata la fase acuta della malattia, un paziente fragile ha il diritto di continuare a ricevere assistenza (sanitaria e sociale) anche fuori dall’ospedale se al momento della dimissione presenta disabilità, ha difficoltà a badare a sé stesso, ha necessità di medicazioni, riabilitazione e monitoraggio periodico.
Si parla in questi casi di «dimissione protetta», garantita con interventi di intensità diversa: primariamente cure domiciliari (mediche, infermieristiche, sociali), ricovero in Rsa, cure palliative in hospice o a casa, cure riabilitative e intermedie presso strutture specializzate. L’ospedale dove il paziente è ricoverato valuta il grado di autonomia cognitiva e funzionale del paziente, i suoi bisogni sociali e sanitari, e si mette in contatto con i servizi del territorio, il medico di base, la famiglia dove presente, per organizzare un ritorno a casa accompagnato.

Leggi: Welforum


SEGNALAZIONI:

Accessibilità degli ascensori

Giacomello Elena, Trabucco Dario, Il quadro legislativo e normativo sull’accessibilità degli ascensori fra passato e futuro, in Tecnologie intelligenti per l’accessibilità ambientale, Atti della conferenza OQX – Oltre il Quadrato e la Xaed, a cura Univ. IUAV Venezia, edizioni Anteferma, 2022
L’ascensore è un apparato speciale di un organismo edilizio. Universalmente viene definito un impianto, ma, al contempo, è un mezzo di trasporto, uno spazio, una struttura portante e il dispositivo per eccellenza atto al superamento delle barriere architettoniche. In Italia, i requisiti di accessibilità degli ascensori sono sanciti dal D.M. 236/19891 che definisce le specifiche funzionali e dimensionali che riguardano la cabina, le porte e la piattaforma di distribuzione (per edifici di nuova edificazione non residenziali, residenziali e per l’adeguamento di edifici esistenti), le caratteristiche e la collocazione delle bottoniere, del pulsante di allarme e del citofono, ma anche la tolleranza del livellamento e la traduzione dei comandi in Braille, ecc.

Leggi: Rete Caad


 

 

 

NEWS:

martedì 10 ottobre 2023
Alloggi protetti per gli anziani (alternativi al ricovero): cosa sono e come ottenerli

Si tratta di appartamenti indipendenti con servizi a domicilio su richiesta dove si è in compagnia di altri coetanei o anche di studenti. La domanda è in forte crescita
Curare l’invecchiamento non solo con la medicina ma anche attraverso un nuovo modo di abitare, con l’obiettivo di superare l’isolamento sociale. In Italia gli anziani che vivono da soli, secondo l’Istat, sono 4 milioni. E altri 5 milioni vivono in coppia senza figli. La solitudine, si sa, favorisce il declino cognitivo e gli stati depressivi, aumentando il rischio di mortalità.
La sfida della longevità, allora, deve portare a pensare a soluzioni abitative che promuovano la vita relazionale e in sicurezza anche degli over 65 che mantengono l’autonomia nello svolgimento delle attività quotidiane, o che iniziano gradualmente a perderla, ma che non hanno una rete di amici e familiari a cui affidarsi in caso di bisogno e con cui passare le loro giornate.

Leggi: Corriere della Sera, 10/10/2023


martedì 10 ottobre 2023
“La salute mentale è un diritto universale”: appello di Unasam agli operatori e le operatrici

Lettera aperta di Unasam agli operatori e operatrici dei servizi di salute mentale: “È tempo che tutte e tutti prendiate posizione nel rispetto dei valori e dei principi della Legge 180, come una parte delle vostre colleghe e colleghi fanno da tempo”
“È tempo che tutte e tutti prendiate posizione nel rispetto dei valori e dei principi della Legge 180, come una parte delle vostre colleghe e colleghi fanno da tempo”: è indirizzata agli operatori e le operatrici della salute mentale, la lettera appello che GisellaTrincas, presidente di Unasam, diffonde in occasione della Giornata mondiale. Un invito a schierarsi, a battersi per la difesa dei diritti, a spendersi per la realizzazione di quella riforma basagliana che, dopo 45 anni, attende ancora di essere pienamente attutata. Ma anche un atto di accusa verso le istituzioni e i servizi, che non investono risorse, energie e attenzione a un tema centrale e cruciale come quello della presa in carico di chi ha un disagio mentale.

Leggi: Redattore Sociale, 10/10/2023


venerdì 6 ottobre 2023
Valutazione multidimensionale dell’anziano. In arrivo le nuove linee guida Sigot

Realizzate con il supporto metodologico dell’Iss, le linee guida si pongono l’obiettivo di offrire un metodo condiviso da adottare, riducendo i ricoveri e migliorando cure e assistenza per le persone anziane. Pilotto: “La Valutazione Multidimensionale è essenziale per promuovere la continuità di cure tra ospedale e territorio di cui gli anziani hanno bisogno, altrimenti si rischia di vanificare gli sforzi per le cure in acuto”.
Le Linee Guida sulla Valutazione Multidimensionale della persona anziana sono state concluse e a giorni verranno consegnate al Sistema Nazionale delle Linea Guida (SNLG) dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Ad annunciarlo la Sigot (Società Italiana Geriatria Ospedale e Territorio) dal suo 37° Congresso Nazionale che si svolge dal 4 al 6 ottobre a Catanzaro, con la presidenza del Prof. Alberto Pilotto e del Dott. Giovanni Ruotolo.

Leggi: Quotidiano Sanità, 06/10/2023


mercoledì 4 ottobre 2023
A Roma gli Stati Generali dell’Invecchiamento Attivo

In Italia più di 14 milioni di persone appartengono alla fascia di età over 65, circa la metà di questi ha più di 75 anni; 4 milioni hanno dagli 80 anni in su e ben 22mila sono gli ultracentenari: complessivamente siamo vicini al 25% della popolazione e la quota, salvo inversioni di tendenza, è destinata a crescere. Non si tratta solo di calo delle nascite, ma anche di maggiore durata della vita (dati ISTAT): i dati demografici confermano infatti il costante incremento della vita media della popolazione italiana. Per un bambino che nasca oggi la speranza di vita è di 80,5 anni per gli uomini e di 84,8 anni per le donne, mentre l’aspettativa di vita per chi oggi ha già 65 anni, ed è dunque definibile “adulto – anziano”, è di almeno altri 20,6 anni (fonte Euronews). “Fino a ieri parlavamo di ‘invecchiamento della popolazione’ dando a questo una connotazione negativa, è ora di aprire gli occhi e cambiare registro, approccio culturale e quindi anche il modello di società. Chiediamo coraggio e visione!” ha spiegato Michele Conversano, Presidente del Comitato Tecnico Scientifico di HappyAgeing – Alleanza Italiana per l’Invecchiamento Attivo, l’associazione promotrice degli “Stati Generali dell’Invecchiamento Attivo.

Leggi: Auser, 04/10/2023


mercoledì 4 ottobre 2023
SUNIA: Confermate le più nefaste previsioni sull’andamento degli sfratti eseguiti da gennaio a dicembre 2022

Il ministero degli Interni ha finalmente pubblicato il report con i dati degli sfratti emessi nel corso del 2022.
Come avevamo ampiamente denunciato nel corso degli ultimi due anni, la situazione risulta precipitata, riportandoci a numeri prepandemici, anzi peggiori degli anni 2018 e 2019.
Lo stato in cui ci troviamo è frutto della totale assenza di politiche di sostegno alla locazione e allo stato di abbandono in cui sono state lasciate le famiglie dal 2020 in poi.
La pandemia e le catastrofi socio-economiche che si sono succedute sono state completamente ignorate dai Governi di questi anni, con la colpevole aggravante del Governo Meloni, nello specifico da parte del Ministro Salvini, con la cancellazione del Fondo di sostegno all’affitto e del Fondo per morosità incolpevole.
Riteniamo che, a questo punto, non sia rinviabile un confronto serio su come far fronte allo stato emergenza che investe oltre 140.000 famiglie colpite da un provvedimento di sfratto e le oltre 30.000 che lo hanno subito nel corso dell’ultimo anno.
Non serve solo il ripristino dei Fondi tagliati, ma serve un rifinanziamento per un valore di almeno 900 milioni di euro, visto che l’ultima quota disponibile (quella per il 2022) ha coperto circa il 40% del fabbisogno.

Leggi: Sunia, 04/10/2023


lunedì 2 ottobre 2023
Casa, servono fatti concreti

A causa delle politiche del governo, l’emergenza abitativa è aumentata, così come la povertà.
Per Il Sunia non è più il momento delle chiacchiere ma delle soluzioni – Stefano Chiappelli, segretario generale Sunia
Non possiamo rimanere in silenzio e fermi nell’assistere all’inarrestabile declino che il nostro Paese sta subendo, declino che sta colpendo per primi proprio i più bisognosi partendo dall’assenza, per troppe persone, dei due diritti fondamentali per la dignità: lavoro e casa!
Molte famiglie stanno pagando cara la conseguenza della cancellazione del fondo per l’affitto e per la morosità incolpevole, senza contare poi che l’eliminazione del reddito di cittadinanza, comunicata con un vergognoso sms, ha messo in seria difficoltà i soggetti meno abbienti ai quali non è stata data nessuna alternativa né di sostegno al reddito né di lavoro.

Leggi: Sunia, 02/10/2023


REGIONI:

sabato 7 ottobre 2023
La Spezia. Tsunami sfratti: Nuovo Piano Casa e finanziamenti per sostenere chi è in affitto. Appello al Prefetto per la convocazione delle organizzazioni Sindacali degli inquilini, della Proprietà edilizia, dell’Arte e del Comune Capoluogo

Confermate le più nefaste previsioni sull’andamento degli sfratti eseguiti da gennaio a dicembre 2022 a La Spezia.
Questi i dati ufficiali del Ministero dell’Interno:
– nel 2020 sono state presentate agli ufficiali giudiziari 73 richieste di esecuzione di sfratto, nello stesso anno ne sono stati eseguiti con gli ufficiali giudiziari 22
– nel 2021 sono state presentate agli ufficiali giudiziari 178 richieste di esecuzione di sfratto, nello stesso anno ne sono stati eseguiti con gli ufficiali giudiziari 54
– nel 2022 sono state presentate agli ufficiali giudiziari 357 richieste di esecuzione di sfratto con un aumento del 100% rispetto all’anno precedente, nello stesso anno ne sono stati eseguiti con gli ufficiali giudiziari 170 con un aumento di circa il 300 % rispetto al 2021.

Leggi: Sunia, 07/10/2023


giovedì 5 ottobre 2023
Milano è la città dei centenari: da 64 a 672 in trent’anni. Ogni duemila abitanti uno è over 100 e l’86% sono donne

L’analisi della Fondazione per la sussidiarietà. Migliori condizioni di vita e di alimentazione, progressi della medicina e più igiene alla base dell’aumento esponenziale
Boom di centenari a Milano, che diventa la città italiana con più cittadini over 100. Una crescita esponenziale: si parla di un aumento di oltre 10 volte. Se nel 1992 a Milano c’erano 64 centenari (uno ogni 21.000 abitanti), oggi si è arrivati a quota 672 (uno ogni 2.041). L’86% degli over 100 sono donne: all’inizio del 2023 erano 576 (nel 200 erano solo 128). Gli uomini sono 96 (contro i 23 presenti nel 2000). A rivelarlo è un’analisi della Fondazione per la sussidiarietà (Fps) presentata oggi a Milano in occasione del libro thriller “Longevità fatale” di Attilio De Pascalis presso la libreria Hoepli.

Leggi: La Repubblica, 05/10/2023


giovedì 5 ottobre 2023
SiCuraMente – A Torino un progetto Auser per il benessere psicofisico degli anziani

Il progetto “SI-CURAMENTE”, che Auser Insieme Torino avvierà ad ottobre per finire a settembre 2024, ha come obiettivo la salute come benessere psico-fisico della persona.
In base ai dati rilevati sul territorio torinese dalla lunga esperienza di rapporti con anziane e anziani e con ricerche svolte, si sono imposti all’evidenza bisogni molto importanti, quali: socializzazione per contrastare la solitudine, informazione e sensibilizzazione inerenti i rischi di un’alimentazione non corretta e tutto ciò che correla con i disturbi neuro-cognitivi (per esempio la perdita di memoria) e altre patologie collegate all’anzianità. A questi si aggiungono altre esigenze come: fare movimento fisico per contrastare la sedentarietà, dormire meglio, migliorare l’umore e il benessere psico-fisico, sentirsi maggiormente realizzati e con un pieno senso di autoefficacia e in ultimo, ma non per questo meno importante, di sentire di far parte di una comunità più inclusiva, per acquisire un maggior senso di sicurezza nel territorio di appartenenza.

Leggi: Auser, 05/10/2023


giovedì 5 ottobre 2023
Milano. Casa, fondi Ex Gescal: 81 milioni assegnati alla Regione Lombardia ma giacenti. Il Comune si faccia parte attiva per verificare e poi chiedere l’utilizzo per recupero degli alloggi sfitti delle case popolari

Dati sfratti anno 2022 del Ministero Interni: a Milano 2.142 provvedimenti di sfratto emessi, 2.311 le richieste di esecuzione e oltre 600 sfratti eseguiti
‘Se denunciamo ormai da anni una emergenza abitativa che rischia di precipitare, i dati sull’andamento degli sfratti emersi nel corso del 2022 del Ministero dell’Interno confermano le nostre allarmanti previsioni. A Milano sono 2.142 le famiglie colpite da un provvedimento di sfratto, 2.311 da una richiesta di esecuzione e 612 quelle che lo hanno subito. Famiglie senza un’alternativa alloggiativa, per la scarsa disponibilità di alloggi popolari, l’assenza di finanziamenti e l’inesistenza di politiche abitative pubbliche’.

Leggi: Sunia, 05/10/2023


IN AGENDA:

11 ottobre – Jesi (AN). Casa: un bene primario. Tra mutamenti e bisogni emergenti nelle Marche

Se ne discute Mercoledi 11 Ottobre a Jesi, presso il palazzo dei convegni, dalle ore 9.30

Leggi: Sunia


Modena 11 Ottobre: Periferie più giuste

La transizione ecologica è una occasione da non perdere per riqualificare le periferie, luogo sintomatico delle disuguaglianze ambientali sociali e culturali: la rigenerazione urbana non è un’operazione tecnica, ma riguarda anche la riqualificazione delle relazioni sociali e di prossimità, il senso di comunità, la qualità dell’ambiente di vita e dei servizi.
L’incontro organizzato da Legambiente in collaborazione con Caritas e Forum DD a Modena, l’11 ottobre 2023, è l’occasione per presentare il Dossier “Periferie più giuste” e per confrontarsi con esperti ed esperienze di innovazione sociale.

Leggi: Nuove Rigenerazioni


Il 19 ottobre la presentazione del Rapporto ASviS 2023 sullo sviluppo sostenibile

Il documento, realizzato con il contributo di mille esperte ed esperti, offre analisi e proposte per l’avanzamento dell’Italia rispetto ai 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile, a sette anni dalla scadenza dell’Agenda 2030. 28/8/23
Giunto alla sua ottava edizione, il Rapporto ASviS “L’Italia e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile” evidenzia progressi e ritardi del nostro Paese verso il raggiungimento dei 17 Goal dell’Agenda 2030 e identifica gli ambiti in cui bisogna intervenire per assicurare la sostenibilità economica, sociale e ambientale del modello di sviluppo.

Leggi: Asvis


Welfair 2023. Dal 18 al 20 ottobre 2023 a Roma la fiera dove si costruisce il futuro della sanità

Una fiera dove medici, governance pubblica e grandi aziende high-tech si confronteranno sui temi concreti dei singoli processi sanitari. “La sanità è divenuta troppo complessa – dice Fabio Casasoli, amministratore unico di Fiera Roma -. Le parti della filiera hanno bisogno di lavorare assieme. Welfair farà la differenza per i cittadini, per il Sistema salute in Italia e per Roma. Qui si costruirà la sanità del futuro”.

Leggi: Quotidiano Sanità


Urbanpromo XX Edizione Progetti per il Paese – 7-10 Novembre 2023 – Innovation Center di Fondazione CR Firenze

Leggi: Urban Promo


Silver Economy Forum 5° edizione – 15,15,16, Novembre 2023 Genova Palazzo della Meridiana – 24.novembre 2023 Roma NH Hotel Villa Carpegna

L’accelerazione della ricerca scientifica data dal Covid-19 ha permesso lo sviluppo di numerosi vaccini, preventivi e terapeutici, che risulteranno rivoluzionari e favoriranno il miglioramento della qualità di vita e la sua longevità.
In questo scenario, la 5ª edizione del Silver Economy Forum pone al centro la ricerca di nuove prospettive di vita per la popolazione “over-anta”: dalle scoperte scientifiche e tecnologiche a tutti i servizi che favoriscono il benessere psico-fisico della persona.
A fronte del miglioramento delle condizioni di vita, i silver di oggi vedono aprirsi innumerevoli possibilità per dedicare maggiore attenzione verso sé stessi e per rappresentare una risorsa fondamentale per il benessere dell’intera comunità.

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IN EVIDENZA:

Depressione. Ne soffre il 9% degli anziani. Il dato sale al 30% tra quelli con difficoltà economiche

È quanto emerge dai dati delle sorveglianze Passi e Passi d’Argento (PdA) coordinate dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss) e raccolti nel biennio 2021-2022. Iss: “Investire in interventi sulla salute mentale è fondamentale per contribuire sviluppo umano, personale e collettivo. La nostra costituzione difende il diritto alla salute, e la salute mentale non può rimanerne esclusa”.
Dai dati delle sorveglianze Passi e Passi d’Argento (PdA) coordinate dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss) e raccolti nel biennio 2021-2022, emerge che circa il 6% della popolazione adulta riferisce sintomi depressivi che però sono più frequenti all’aumentare dell’età e tra chi vive in condizioni socio-economiche svantaggiate. Tra gli anziani la stima è del 9% ma arriva al 30% tra quelli con difficoltà economiche.
È quanto emerge da un’analisi dei dati fatta in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale (10 ottobre), occasione che rappresenta un’opportunità per sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere la consapevolezza riguardo alle questioni legate alla salute mentale in tutto il mondo

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Salute Mentale: diritti negati, doveri disattesi – di Fabrizio Starace

Il nostro Paese destina alla Salute Mentale poco più di 60 euro per cittadino (risorse pro-capite nominali), circa un ottavo di quanto allocano Francia e Germania, un quinto del Regno Unito, e meno anche di Spagna e Portogallo. È a questa oggettiva strategia di tagli lineari striscianti – tanto criticata pubblicamente quanto diffusamente adottata, negli ultimi dieci anni almeno – che va ricondotto il macroscopico squilibrio tra fabbisogno e offerta.
“La Salute Mentale è un diritto umano universale”: recita così il tema della Giornata Mondiale della Salute Mentale 2023. Anche quest’anno il 10 Ottobre sarà occasione per una riflessione – auspicabilmente scevra da ipocrisie – sulle reali possibilità che questa nobile dichiarazione ha di concretizzarsi nell’azione di Governo e Istituzioni. Perché i diritti costano, e gli italiani – che pagano ogni anno circa 40 Mld di tasca propria per prestazioni sanitarie – si stanno seriamente rendendo conto che le affermazioni di principio non seguite da scelte coerenti di economia pubblica hanno la stessa consistenza dei sogni…

Leggi: Quotidiano Sanità


Prosegue inarrestabile il calo delle nascite in Italia. Nel 2022 i nuovi nati sono stati 142 mila in meno rispetto al 2012. Sempre alto il numero dei cesarei. Il Rapporto

È quanto emerge dal rapporto annuale sull’evento nascita del Ministero della Salute. La fecondità si mantiene pressoché costante rispetto agli anni precedenti: nel 2022 il numero medio di figli per donna è pari a 1,24 (rispetto a 1,42 del 2012). L’ 89,0% dei parti nel 2022 è avvenuto in Istituti di cura pubblici, il 62,2% dei parti in strutture dove avvengono almeno 1.000 parti annui. Il 20,0% delle madri sono straniere. L’età media al primo figlio è per le donne italiane superiore a 32 anni. Salgono a oltre 14 mila i nati con le tecniche di Pma.
Nel corso del 2022 prosegue il calo delle nascite (535.428 nati totali nel 2012, 393.997 nel 2022), ma diminuisce (seppur lievemente) la percentuale di nati morti, in tutte le aree del Paese. Il fenomeno è in larga misura l’effetto della modificazione della struttura per età della popolazione femminile ed in parte dipende dalla diminuzione della propensione ad avere figli. Le cittadine straniere hanno finora compensato questo squilibrio strutturale; negli ultimi anni si nota, tuttavia, una diminuzione della fecondità delle donne straniere. Il tasso di natalità varia da 4,9 nati per mille donne in età fertile in Sardegna a 9,2 nella Provincia Autonoma di Bolzano rispetto ad una media nazionale del 6,7.

Leggi: Quotidiano Sanità


Terza età, la depressione non è un destino

Solitudine e depressione non rappresentano la naturale evoluzione dell’invecchiamento. Lo mostrano bene le differenze tra i paesi dove il welfare funziona meglio e quelli dove le persone sono lasciate sole, e sono soprattutto le donne a soffrire di più
La solitudine e i sintomi della depressione vengono generalmente considerati come problemi della terza età, connaturati al ‘normale’ invecchiamento. Questa concezione trova riscontro nella realtà dal momento che l’invecchiamento spesso implica circostanze e condizioni associate a un più alto rischio di solitudine e depressione. Tali circostanze e condizioni includono i problemi di salute, la perdita delle persone care, un maggiore rischio di deterioramento cognitivo e una disponibilità limitata di risorse socio-economiche. Una serie di ricerche svolte nei paesi occidentali mostra tuttavia che i tassi di solitudine e depressione si mantengono piuttosto stabili quando le persone entrano nella terza età, con picchi più alti dopo gli 80 anni. Gli incrementi del tasso di solitudine dovuti all’età potrebbero tuttavia essere più pronunciati e verificarsi nei paesi con condizioni di vita e programmi di welfare insoddisfacenti. Poco si sa sui rischi della solitudine legata all’età nei paesi dell’Europa orientale, dove emergono sfide significative in termini di soddisfacimento delle necessità materiali, sociali e sanitarie della popolazione anziana. In questi paesi, le prestazioni sanitarie sono insufficienti, le condizioni sanitarie della popolazione sono relativamente insoddisfacenti, e i tassi di povertà sono elevati.

Leggi: In Genere


SEGNALAZIONI:

Sono state pubblicate le “Linee di indirizzo Infermiere di Famiglia o Comunità” elaborate all’interno del Gruppo di Lavoro coordinato da Agenas per l’adozione della “Metodologia per la determinazione del fabbisogno di personale degli enti del Servizio sanitario nazionale”.

Leggi: Forum Terzo Settore


Verso la fine del mercato tutelato: cosa fare?

Con molta probabilità per 10 milioni di utenti domestici il 2024 segnerà la fine del mercato tutelato dell’energia.
Cosa comporterà questa novità?
In altre parole, cesserà la fornitura di gas e di elettricità a condizioni contrattuali ed economiche contenute, ovvero quelle stabilite dall’Autorità pubblica di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera). È assodato che il passaggio al libero mercato sarà graduale e prevederà condizioni di favore per le persone vulnerabili. Nel frattempo, tuttavia, è bene capire cosa è utile fare per mettersi al riparo da rincari o abusi.
La guida dello Spi Cgil e della Federconsumatori
Ecco la guida dello Spi Cgil e della Federconsumatori per affrontare questo passaggio per tempo e a proprio vantaggio. Cliccando qui è possibile scaricare la guida e stamparla.

Leggi: Liberetà


 

 

 

No alla violenza e alla discriminazione contro gli anziani!

Il 1 ottobre è la Giornata internazionale delle persone anziane, dedicata quest’anno dalle Nazioni Unite al contrasto alla violenza contro gli anziani e, in particolare, alla violenza di genere.
Come sindacato affiliato alla FERPA, la federazione europea dei pensionati e delle persone, lo Spi Cgil si unisce alla denuncia degli abusi e degli atteggiamenti negativi che isolano e producono conseguenze dannose per la salute fisica e mentale degli anziani.
Ogni giorno la popolazione anziana è vittima di abusi finanziari. Senza supporto, il mondo digitale istituzionalizzato rende difficile l’accesso ai diritti sociali e sanitari e alle informazioni necessarie per vivere con dignità. La rivelazione di vari scandali negli istituti per anziani e a domicilio ha smosso l’opinione pubblica, ma l’emozione non basta.

Leggi: Spi-Cgil


NEWS:

lunedì 2 ottobre 2023
Case, il costo dei mutui italiani cresce più della media europea

In Italia il tasso medio a luglio era 4,19%, 204 punti base in più da luglio 2022. Il reddito disponibile italiano è 48.180 euro: il 6% in meno rispetto alla media europea
Poco indebitati (rispetto alla media Ue). Ma molto tartassati, in termini di costi del finanziamento in confronto ai principali partner europei. E così frenano bruscamente i mutui in un mercato, quello della casa, in cui la domanda potenziale resta elevata e insoddisfatta. Anche perchè si costruisce poco, nè si risana l’esistente. Gli investitori esteri fotografano un “mercato di città”: Milano e Roma, in testa. Seguono Bologna, Firenze e Torino. Servono studentati e un’offerta in affitto moderna e accessibile, gestita da professionisti. Ma il dialogo con la Pa per permessi e tempi certi scoraggia gli investitori esteri. Che infatti guardano alla Spagna. A fotografare il mercato residenziale italiano è l’ultimo Italian Living Overview di Savills

Leggi: Il Sole 24 Ore, 02/10/2023


lunedì 2 ottobre 2023
Superbonus, quali incentivi restano per la casa e i condomini senza la proroga

Nulla da fare, per ora, per la proroga del Superbonus al 110% per i condomini che hanno già avviato i lavori. Stando alle regole attuali lo sconto il prossimo anno passerà al 90% per la parte di lavori ancora non terminata. Un decalage che potrebbe mettere in difficoltà qualche impresa edilizia o essere sfruttata da altre per minacciare blocchi e licenziamenti di operai. Per i nuovi lavori avviati nel 2024, poi, la percentuale di sconto in ogni caso è già stata definita: sarà il 70%.
Per il Cna è necessaria una proroga per i condomini che hanno avviato i cantieri per gli interventi del Superbonus 110% e che hanno già raggiunto uno stato di avanzamento lavori a settembre pari al 30%. Inoltre il Cna sottolinea la necessità di dare risposte al grave problema dei crediti incagliati che zavorrano migliaia di imprese del settore esponendole al rischio di fallimento. In ogni caso il governo lavora a un nuovo Ecobonus al 90% per i redditi fino a 15mila euro, potrebbe arrivare già il prossimo anno. Quali altri bonus casa rimangono? Vediamolo nel dettaglio.

Leggi: Il Gazzettino, 02/10/2023


venerdì 29 settembre 2023
Ddl Anziani. “Servono risorse in Legge Bilancio per finanziare la riforma”. L’appello della Sigg

Gli esperti della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria sottolineano la necessità di portare nuovamente all’attenzione della politica l’attuazione della proposta di riforma della non autosufficienza che, senza finanziamenti, rischia di essere una “legge manifesto” priva di impatto pratico
La legge sulla non autosufficienza c’è, ma i decreti attuativi e soprattutto gli investimenti mancano: servono 7-8 miliardi di euro all’anno. In Italia vivono circa 3,8 milioni di persone anziane non autosufficienti e, considerando familiari e caregiver impegnati nella loro assistenza, sono quasi 10 milioni le persone coinvolte su cui attualmente ricade il maggior carico dell’assistenza sociosanitaria, anche sotto il profilo economico, a cui oggi la maggior parte delle famiglie non riesce a far fronte.

Leggi: Quotidiano Sanità, 29/09/2023


giovedì 28 settembre 2023
Pensioni: il Governo prosegue con le bugie

“Si prosegue con le bugie. Alle promesse elettorali di cancellare la legge Monti-Fornero, oggi sommiamo la presunta volontà della Ministra di voler incontrare le organizzazioni sindacali solo dopo il Nadef. L’intenzione del Governo è evidente, continuare a prendere tempo e proseguire con le bugie sulle pensioni, nessuna volontà di confrontarsi con il sindacato”. È quanto dichiara la segretaria confederale della Cgil Lara Ghiglione.

Leggi: Cgil, 28/09/2023


giovedì 28 settembre 2023
Giornata associazionismo. Forum Terzo Settore: “Manovra ci dia segnale importante”

L’organizzazione rivolge un appello al Governo per la prossima legge di Bilancio: “Serve più attenzione al welfare e alleggerimenti burocratici e fiscali per questo fondamentale comparto socio-economico”
In occasione della prima Giornata dell’Associazionismo che si è svolta oggi a Roma, e che ha visto la partecipazione di circa 250 persone del mondo delle associazioni, organizzazioni di volontariato e imprese sociali, oltre che rappresentanti delle istituzioni, il Forum Terzo Settore ha rivolto un appello al Governo per la prossima legge di Bilancio: serve più attenzione al welfare e alleggerimenti burocratici e fiscali per questo fondamentale comparto socio-economico.
“Chiediamo di essere messi nelle condizioni giuste per continuare a operare a favore delle comunità e di riuscire a cogliere gli aspetti più positivi introdotti dalla riforma del Terzo settore, nella direzione di una maggiore trasparenza e inclusione” ha dichiarato la portavoce Vanessa Pallucchi.

Leggi: Redattore Sociale, 28/09/2023


giovedì 28 settembre 2023
Aumenta la bolletta elettrica per il mercato tutelato: nel quarto trimestre risalirà del 18,6%

Arera: “La spesa per la famiglia-tipo, nell’anno, sarà di circa 889,60 euro, segnando un -32,7% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente”. Ma per Assoutenti si sta tornando ai livelli di fine 2021
Aumenta del 18,6% la bolletta dell’elettricità nell’ultimo trimestre 2023 per la famiglia tipo in tutela. Lo comunica l’Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente), spiegando che a 28,29 centesimi di euro al kWh la tariffa cala del 57% rispetto ai 66,01 cent del quarto trimestre 2022. Da ottobre a dicembre prossimi ci sarà un contributo straordinario, crescente con il numero dei componenti familiari, dato in automatico a chi già riceve il bonus elettrico, cioè le famiglie con livello Isee fino a 15.000 euro (30.000 euro per le famiglie numerose), per un valore totale di 300 milioni di euro. La misura attua il decreto approvato dal Cdm dello scorso 25 settembre.
Il contributo straordinario “si affianca a quelli relativi al gas, con la conferma anche nel quarto trimestre del 2023 dell’azzeramento degli oneri generali e della riduzione Iva al 5%, come anche per la gestione calore e teleriscaldamento”.

Leggi: Rai News, 28/09/2023


mercoledì 27 settembre 2023
Aiuto, mi si è ristretta la casa

Se negli anni 60 l’appartamento ideale era mediamente di 130 metri quadrati, con ambienti ben separati e più camere da letto, nel 2018 si è ridotto a 90 metri. Oggi si cercano case “mini” modello giapponese. Con la pandemia è cresciuto il bisogno di uno spazio per lavorare e di un angolo esterno
Maria, 45 anni, non riesce a comprare una casa più grande di 40 metri quadrati. Paolo e Lucia, anche se hanno un bimbo piccolo, si devono accontentare di 55. Complici gli aumenti degli immobili (e soprattutto dei mutui) i “fortunati” che riescono ad acquistare una casa devono fare parecchie rinunce in fatto di metratura. Ma non è il caso di vedere tutto nero. Ma non è il caso di vedere tutto nero. «Small is more – rassicura Annalisa Agnese de Curtis, partner studio Morpurgo de Curtis e docente al Politecnico di Milano – la casa si restringe per ragioni finanziarie, ma il suo spazio si amplifica: accoglie altro. Ecco che il lavoro dell’architettura può tornare a occuparsi dei dettagli, offrendo non solo estetica e comodità, ma anche servizi innovativi a partire da forme derivate dai nuovi usi per permettere agli spazi come la cucina – e talvolta anche la sala da bagno – di trasformarsi in spazi conviviali e a quelli conviviali di accogliere il lavoro».

Leggi: La Repubblica, 27/09/2023


mercoledì 27 settembre 2023
Spi Cgil, no al passaggio obbligato al mercato libero. Anziani e pensionati rischiano di pagare un prezzo altissimo.

In questi giorni il governo sta discutendo del passaggio dal mercato tutelato a quello libero nei settori del gas e dell’energia elettrica. Ciò comporterà per i cittadini l’obbligo di scegliere il proprio fornitore con il rischio, per oltre 10 milioni di utenze domestiche, di incorrere in un ulteriore aumento dei prezzi, già gravati dall’inflazione.
A essere maggiormente esposta sarà la parte più debole della popolazione e, in particolare, saranno le pensionate e i pensionati: le modalità spesso scorrette adottate dalle aziende per catturare clienti, infatti, disorientano e spaventano le persone più anziane e più fragili.
Il sindacato dei pensionati della Cgil chiede la proroga del mercato tutelato e il rinvio del passaggio al mercato libero nonché una campagna di informazione trasparente che consenta ai cittadini scelte consapevoli. Per lo Spi Cgil è anche necessario allargare la platea di utenti considerati vulnerabili ai cittadini over 70.

Leggi: Spi-Cgil, 27/09/2023


REGIONI:

domenica 1 ottobre 2023
Emergenza casa: diecimila richieste, un terzo da under 30

Il report del Comune – Residenze fittizie Delle domande per l’emergenza abitativa 7.106 sono state registrate per le residenze fittizie
Ci sono soprattutto minori tra le 9.422 persone che a Milano sono in emergenza abitativa: i ragazzi sotto i 18 anni sono 1.728 ma se si allarga lo sguardo agli under 30 la platea si amplia a 3.728 (nella fascia 18-30, infatti, ci sono 1.550 persone). Dei quasi 10 mila milanesi che hanno difficoltà ad avere un’abitazione – e di conseguenza una residenza -, 7.106 sono state registrate presso i Municipi per avere le residenze fittizie, mentre altre 2.016 le hanno avute grazie agli enti del Terzo Settore che gliele hanno rilasciate: è la prima volta che il Comune fa una ricognizione di tutte la residente fittizie cittadine, non solo di quelle comunali. Gli utenti sono perlopiù uomini (oltre 57%) e gli italiani la fanno da padrone con il 35% del totale: seguono marocchini (9,5%), egiziani (8,2%) e romeni (8%). E anche 11 apolidi. Gli enti del terzo settore possono decidere di concedere un indirizzo in cui hanno una sede come residenza a coloro che non hanno una casa.

Leggi: Corriere della Sera, 01/10/2023


sabato 30 settembre 2023
Emergenza casa e sparatorie. La voglia di riscatto a Roma Est

Pina ha quasi 70 anni e vive da sola in una casa popolare che ha ereditato dai genitori nel 1996. È una persona con una disabilità al 100 per cento e si muove con una sedia a rotelle. Qualche giorno fa la donna ha chiesto aiuto, senza successo, prima ai vigili urbani, e poi ai funzionari di Aequa Roma, società in house del comune che dovrebbe anche assicurare la manutenzione degli appartamenti di proprietà del comune, le cosiddette case popolari di Erp, acronimo di edilizia residenziale pubblica. Aveva chiesto soccorso perché fuoriuscivano liquami dal pavimento del bagno del suo appartamento. «Non è la prima volta che accade, ma stavolta la puzza era davvero insopportabile, oltre che molto pericoloso», racconta la donna, mentre apre la porta della sua abitazione al piano terra. «Ho dovuto ricorrere all’auto spurgo privato che mi è costato 106 euro soltanto di chiamata. Sono soldi che pesano, alla fine del mese. Vivo con una pensione di 260 euro, altre 800 le prendo tra accompagnamento e la reversibilità di mia madre. Pago 600 euro la badante che mi dà una mano e il resto che mi rimane lo uso per mangiare e per le spese della casa popolare dove vivo da 25 anni».

Leggi: Domani, 30/09/2023


sabato 30 settembre 2023
Vicenza, famiglia sfrattata a forza e picchiata: «Non possiamo rientrare a casa»

La disdetta del contratto non è arrivata, il proprietario non ha sentito ragioni: denunciato
Vicenza, famiglia sfrattata a forza e picchiata: «Non possiamo rientrare a casa»
Sostiene di aver mandato la disdetta del contratto di locazione alla fine di settembre dell’anno scorso, ma gli inquilini non hanno mai ricevuto quella missiva. Forse per un disguido. Il proprietario della casa non ha voluto però sentire ragioni e si sarebbe presentato da loro, con un «braccio destro» per poi picchiare e buttare fuori dall’appartamento gli affittuari, mentre lui si rinchiudeva tra le mura della sua proprietà. È quello che è accaduto martedì attorno alle 11 in via Valle a Sarego (Vicenza). Una famiglia di indiani, tutelata dall’avvocato Davide Dorantani, è stata buttata fuori dalla casa in cui era in affitto fin dal 2015 con un regolare contratto. La vicenda è cominciata ad agosto, quando agli inquilini è arrivata una raccomandata da un avvocato che diceva loro di liberare l’immobile entro il 16 agosto perché il proprietario, un connazionale, aveva venduto la casa e doveva firmare il rogito. La famiglia, presa alla sprovvista, si è rivolta all’avvocato Dorantani, al quale hanno detto fin da subito di non aver mai ricevuto alcuna disdetta.

Leggi: Corriere del Veneto, 30/09/2023


IN AGENDA:

Milano, il 4 ottobre Convegno di Auser Lombardia sulle politiche per le persone anziane

“Deleghe al Governo in materia di politiche per le persone anziane. Finalmente si cambia?” è il titolo del Convegno promosso da Auser Lombardia che si terrà a Milano il 4 ottobre dalle 10 alle 13 in presenza presso la Emit Feltrinelli di piazzale Cantore 10 e anche da remoto via Zoom. “L’argomento è di estrema attualità e di grande importanza per la nostra associazione, che ha il proprio focus sulle persone anziane – sottolineano gli organizzatori – L’appuntamento rappresenta quindi un importante momento di conoscenza e approfondimento, per essere in grado di svolgere le nostre attività di aiuto alla persona con consapevolezza”.

Leggi: Auser


Roma 6 ottobre. La città pubblica al bivio, rinascita o eterna periferia?

Venerdì 6 ottobre alle 17:00 in Campidoglio, Sala Calcagni via Tempio di Giove 3, si terrà l’iniziativa dal titolo “Città pubblica al bivio, rinascita o eterna perferia?” organizzata da Sinistra Civica Ecologista alla quale interverrano la Cgil Roma e Lazio, comitati, studiosi, rappresentanti istituzionali e della società civile.

Leggi: Nuove Rigenerazioni


11 ottobre – Jesi (AN). Casa: un bene primario. Tra mutamenti e bisogni emergenti nelle Marche

Se ne discute Mercoledi 11 Ottobre a Jesi, presso il palazzo dei convegni, dalle ore 9.30

Leggi: Sunia


Bruxelles, 11.10.2023 – Workshop ProMIS: “Integrazione socio-sanitaria: il ruolo delle regioni nel quadro delle iniziative europee”

Il Programma Mattone Internazionale Salute – ProMIS organizza, nell’ambito della Settimana Europea delle Regioni e delle Città 2023, il workshop intitolato “Integrazione socio-sanitaria: il ruolo delle regioni nel quadro delle iniziative europee”, che si terrà a Bruxelles l’11 ottobre 2023, dalle ore 11:30 alle 12:30.

Leggi: Promisalute


Il 19 ottobre la presentazione del Rapporto ASviS 2023 sullo sviluppo sostenibile

Il documento, realizzato con il contributo di mille esperte ed esperti, offre analisi e proposte per l’avanzamento dell’Italia rispetto ai 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile, a sette anni dalla scadenza dell’Agenda 2030. 28/8/23
Giunto alla sua ottava edizione, il Rapporto ASviS “L’Italia e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile” evidenzia progressi e ritardi del nostro Paese verso il raggiungimento dei 17 Goal dell’Agenda 2030 e identifica gli ambiti in cui bisogna intervenire per assicurare la sostenibilità economica, sociale e ambientale del modello di sviluppo.

Leggi: Asvis


Welfair 2023. Dal 18 al 20 ottobre 2023 a Roma la fiera dove si costruisce il futuro della sanità

Una fiera dove medici, governance pubblica e grandi aziende high-tech si confronteranno sui temi concreti dei singoli processi sanitari. “La sanità è divenuta troppo complessa – dice Fabio Casasoli, amministratore unico di Fiera Roma -. Le parti della filiera hanno bisogno di lavorare assieme. Welfair farà la differenza per i cittadini, per il Sistema salute in Italia e per Roma. Qui si costruirà la sanità del futuro”.

Leggi: Quotidiano Sanità


Urbanpromo XX Edizione Progetti per il Paese – 7-10 Novembre 2023 – Innovation Center di Fondazione CR Firenze

Leggi: Urban Promo


Silver Economy Forum 5° edizione – 15,15,16, Novembre 2023 Genova Palazzo della Meridiana – 24.novembre 2023 Roma NH Hotel Villa Carpegna

L’accelerazione della ricerca scientifica data dal Covid-19 ha permesso lo sviluppo di numerosi vaccini, preventivi e terapeutici, che risulteranno rivoluzionari e favoriranno il miglioramento della qualità di vita e la sua longevità.
In questo scenario, la 5ª edizione del Silver Economy Forum pone al centro la ricerca di nuove prospettive di vita per la popolazione “over-anta”: dalle scoperte scientifiche e tecnologiche a tutti i servizi che favoriscono il benessere psico-fisico della persona.
A fronte del miglioramento delle condizioni di vita, i silver di oggi vedono aprirsi innumerevoli possibilità per dedicare maggiore attenzione verso sé stessi e per rappresentare una risorsa fondamentale per il benessere dell’intera comunità.

Leggi: Silver Economy Forum


IN EVIDENZA:

Nuove famiglie e boom di anziani servono più servizi e assistenza

L’invecchiamento della popolazione richiede finanziamenti adeguati – di Linda Laura Sabatini
Negli ultimi decenni, la diminuzione delle nascite, l’aumento della speranza di vita, l’incremento delle separazioni e dei divorzi hanno determinato non solo un cambiamento nella struttura della popolazione per età, ma anche una ridefinizione delle tipologie familiari e del ruolo che gli
individui giocano nelle famiglie nelle diverse fasi della vita. Si è accentuato l’invecchiamento della popolazione. E aumentato il numero delle famiglie, pur riducendosi il numero di componenti. Sono aumentati single, genitori soli e coppie senza figli. Sono diminuite le coppie con figli e il numero di figli per coppia. Le previsioni di popolazione appena rilasciate dall’Istat evidenziano un’accentuazione di queste tendenze già in atto da tempo. La popolazione di 65 anni è poco meno di un quarto del totale e sarà più di un terzo nel 2050. La percentuale di ultra ottantacinquenni raddoppierà. Dobbiamo esserne fieri, perché testimonianza di un crescente miglioramento delle condizioni di vita e al tempo stesso dei progressi della medicina. dei progressi della medicina. Ma dobbiamo anche essere coscienti che proprio perché stiamo avanzando nel percorso dell’aumento della longevità, abbiamo bisogno di una ridefinizione delle politiche sanitarie e di assistenza degli anziani, nonché di sviluppo della ricerca per garantirne il maggior benessere possibile. Politiche sanitarie che non possono e non devono avere al centro l’ospedalizzazione, ma gli interventi sul territorio, di prevenzione, riabilitazione, ricostruzione delle reti sociali. Politiche di assistenza socio-sanitaria.

Leggi: Ecostampa


Il diritto alla salute e alla sua tutela dovrebbe essere incorporato nei sistemi giuridici di tutti gli Stati – di Giuseppe Gristina e Carla Collicelli

Nel nostro Paese, dove questa conquista, da decenni consolidata, è messa a rischio da una crisi di sistema, sono necessari approcci sinergici e condivisi che richiedono concrete azioni politiche, economiche, giuridiche, sociali, scientifiche e nuove visioni culturali prima che dalla coscienza collettiva dei cittadini venga cancellata la nozione di salute come diritto garantito dallo Stato attraverso un Ssn universalista
La pandemia da SARS-CoV-2 ha sottoposto ad una pressione mai sperimentata i sistemi sanitari di molti Paesi; in Italia ha contribuito ad aprire una crisi senza precedenti del Sistema sanitario nazionale (Ssn), sovraesponendone in maniera drammatica le insufficienze preesistenti e portandone alle estreme conseguenze le contraddizioni.
Come è ormai noto, la genesi di questa crisi è complessa e datata, ma alcune cause hanno giocato un ruolo fondamentale nel suo sviluppo. Tra queste non possono essere sottaciute le politiche di definanziamento del Ssn attuate costantemente per più di un decennio, una regionalizzazione della sanità non adeguatamente coordinata che, accentuando le già evidenti disuguaglianze nella distribuzione della qualità della salute, ha contribuito a rendere ancora più ingiusto il Ssn, la progressiva marginalizzazione della cultura di sanità pubblica favorita da una visione “imprenditoriale” della medicina più attenta all’offerta di prestazioni che ai reali bisogni di salute della popolazione, la salute stessa intesa come semplice assenza di malattia e non come risultante concreta dell’interazione tra i suoi determinanti culturali, sociali, ambientali ed economici e la biologia umana.

Leggi: Quotidiano Sanità


Over 65, sono 14,5 milioni e il 20% è diabetico

In Italia sono 14,5 milioni gli over 65. Tra loro, il 20% è diabetico e il 54% iperteso. Moltissimi, anche a causa della solitudine, soffrono di depressione. Da Senior Federanziani la campagna “adotta un cucciolo, ritrova la salute”
In Italia sono 14,5 milioni gli over 65. Tra loro, il 20% è diabetico e il 54% iperteso. Moltissimi, anche a causa della solitudine, soffrono di depressione. Il cambiamento degli stili di vita, in particolare un moderato esercizio fisico quotidiano, come quello praticato per portare a spasso un cane, potrebbe migliorare significativamente le loro condizioni di salute, con effetti positivi anche sul Sistema Sanitario Nazionale. Da uno studio del Centro Studi SIC-Sanità è infatti emerso che sarebbe possibile risparmiare ben 3 miliardi di euro sulla spesa sanitaria se tutti gli anziani avessero un animale domestico. Per sensibilizzare sull’importanza della compagnia di un pet, Senior Italia FederAnziani ha lanciato la campagna ‘Adotta un cucciolo, ritrova la salute’, con l’obiettivo di realizzare 10mila adozioni in 6 mesi. L’iniziativa, sostenuta da Fnomceo Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici, ANMVI Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani, FIMMG Federazione Italiana Medici di Medicina Generale, SIIA Società Italiana Ipertensione Arteriosa, AID Associazione Italiana per la Difesa degli Interessi dei Diabetici, Vitattiva e ASI Associazione Sportiva Italiana, è stata presentata oggi in conferenza stampa alla Camera dei Deputati, in occasione della Festa dei Nonni che si celebrerà il 2 ottobre.

Leggi: Redattore Sociale


L’Italia domani, un Paese in declino. Istat: popolazione più piccola, più eterogenea e con più differenze – di Daniele Iacopini

L’Istituto di ricerca: “Le nuove previsioni sul futuro demografico del Paese restituiscono tendenze difficilmente controvertibili”. Popolazione residente: da 59 milioni al 1° gennaio 2022 a 58,1 mln nel 2030, a 54,4 mln nel 2050 fino a 45,8 mln nel 2080. In crescita le famiglie ma con un numero medio di componenti sempre più piccolo: entro il 2042 solo una famiglia su quattro sarà composta da una coppia con figli, più di una su cinque non ne avrà
“Le nuove previsioni sul futuro demografico del Paese, aggiornate al 2022, restituiscono tendenze difficilmente controvertibili, pur se in un quadro nel quale non mancano elementi di incertezza”. Lo afferma l’Istat che oggi pubblica un report con le previsioni della popolazione residente e delle famiglie.
Popolazione residente che segna una evidente decrescita: da 59 milioni al 1° gennaio 2022 a 58,1 mln nel 2030, a 54,4 mln nel 2050 fino a 45,8 mln nel 2080.
Il rapporto tra individui in età lavorativa (15-64 anni) e non (0-14 e 65 anni e più) passerà da circa tre a due nel 2022 a circa uno a uno nel 2050. Non solo: pur in un quadro di invecchiamento comune, le differenze strutturali tra Nord e Mezzogiorno del Paese si amplificano.
In crescita le famiglie ma con un numero medio di componenti sempre più piccolo. Meno coppie con figli, più coppie senza: “entro il 2042 solo una famiglia su quattro sarà composta da una coppia con figli, più di una su cinque non ne avrà”, segnala l’istituto.

Leggi: Redattore Sociale


Roma e Venezia si spopolano? «È anche colpa di Airbnb»: i dati della Sapienza – di Alessia Conzonato e Valeriano Musiu

Il 29% delle case nel centro storico di Firenze viene messo in affitto tramite la piattaforma Airbnb. A Bologna il dato sale al 32%, mentre a Palermo si attesta al 25% e a Roma al 17%. Proprio nella Capitale, secondo uno studio dell’Università La Sapienza di Roma citato dal quotidiano britannico The Times, sono presenti 26 mila Airbnb. «Abbiamo concluso che il 70-90% dello spopolamento delle aree centrali di città come Roma e Venezia dipende proprio dalla conversione degli appartamenti residenziali in locazioni per gli affitti brevi» spiega al Corriere Filippo Celata, professore dell’università la Sapienza e autore dello studio “Overtourism and online short-term rental platforms in Italian cities”, pubblicato sulla rivista Journal of Sustainable Tourism. Una situazione, quella degli affitti brevi nelle città italiane più turistiche, a cui il governo ha provato a mettere freno con una strategia che, tuttavia, si sta scontrando con le resistenze del ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini. Vediamo nel dettaglio cosa succede.

Leggi: Corriere della Sera


 

 

 

Il 28 settembre la prima Giornata dell’Associazionismo

Il prossimo 28 settembre, a Roma, si terrà la Giornata dell’Associazionismo, promossa dalla Consulta Associazioni di Promozione Sociale del Forum Nazionale del Terzo Settore.
L’evento dal titolo: “Siamo valore sociale. Il ruolo delle APS per la partecipazione e per una società inclusiva e sostenibile“ rappresenta la prima edizione di un appuntamento che puntiamo a rendere costante nel tempo.
Il presidente nazionale Auser Domenico Pantaleo interverrà come relatore, nel primo panel del programma previsto alle ore 10 dal titolo “Libertà, Democrazia, Partecipazione. La crescita culturale e sociale del Paese passa attraverso l’articolo 18 della Costituzione e i trattati europei sui diritti associativi”.

Leggi: Auser


NEWS:

martedì 26 settembre 2023
Torna la protesta studentesca in Italia contro il caro affitti, sono 800mila i fuori sede

Dopo la pausa estiva, gli studenti universitari italiani sono tornati a protestare contro il caro affitti, aprendo la nuova stagione di manifestazioni davanti ai rettorati in molte città del paese. Con lo slogan “Vorrei un futuro qui,” circa 800.000 universitari fuori sede chiedono al governo guidato dalla Premier Giorgia Meloni e alla Ministra dell’Università Anna Maria Bernini di stanziare urgentemente 2 miliardi di euro per intervenire su studentati pubblici, affitti, borse di studio, salute mentale e costi dei libri di testo.
Gli studenti accusano il governo di “sprecare le risorse del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) per gli alloggi privati che costano 700 euro al mese” e chiedono che i posti letto finanziati dal Pnrr siano accessibili a tutti. Invitano la Ministra Bernini a incontrarli per discutere della prossima legge di bilancio e del Pnrr, al fine di sensibilizzare sulle difficoltà finanziarie che affliggono gli studenti fuori sede che non riescono a pagare l’affitto.

Leggi: Fortune, 26/09/2023


martedì 26 settembre 2023
Bonus Bollette 2023, ok alla proroga da ottobre: come funziona?

Da ottobre il Bonus Bollette 2023 continuerà a esistere. L’ha previsto l’ultimo Consiglio dei Ministri, che si è svolto lunedì 25 settembre 2023, inserendo la misura all’interno del Decreto Energia (che contiene anche importanti novità per il Bonus Benzina e il Bonus Trasporti).
L’agevolazione per luce e gas, forse una delle più importanti per la popolazione, continuerà quindi a esistere per tutto il 2023, così da aiutare molte famiglie a contrastare i cospicui rincari patiti in questi ultimi mesi.
Nel dettaglio, il provvedimento deliberato proroga il Bonus Bollette (noto anche come “Bonus sociale”) per ottobre, novembre e dicembre 2023. La misura infatti è stata rafforzata con 300 milioni di euro per le famiglie con ISEE fino a 15mila euro (30mila euro con almeno 4 figli) che già sono beneficiari dell’agevolazione: tale contributo sale con il numero di figli. Sarà poi l’ARERA a determinare il valore del bonus da assegnare. Sul fronte gas invece, si prevede la proroga dell’azzeramento degli oneri di sistemi e l’IVA ridotta al 5%.

Leggi: Ability Channel, 26/09/2023


venerdì 22 settembre 2023
Covid. Schillaci: “Malattia meno aggressiva ma per anziani e fragili decisiva la vaccinazione”. E sulla scuola rassicura: “No a misure drastiche”

Il Ministro della Salute: “È importante che i cittadini abbiano un senso di responsabilità e coloro che appartengono a queste categorie si vadano a vaccinare. La malattia è cambiata, è molto meno aggressiva, ma le persone più fragili devono assolutamente capire quanto sia importante la vaccinazione”.
“Faremo una campagna vaccinale molto stringente perché dobbiamo far sì che in maniera volontaria, ma con grande responsabilità, alcune categorie vengano vaccinate, come gli anziani, le persone fragili, gli operatori sanitari, le donne in gravidanza. Oltre il covid è importante anche la campagna vaccinale per l’influenza, che in passato anche in Italia ha portato tante vittime”. Lo ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci parlando all’Ansa a margine dell’Assemblea Generale Onu a New York. “È importante che i cittadini abbiano un senso di responsabilità e coloro che appartengono a queste categorie si vadano a vaccinare”, ha aggiunto, ricordando che il vaccino per il covid “è gratuito per tutti, anche per chi non appartiene a queste categorie. La malattia è cambiata, è molto meno aggressiva, ma le persone più fragili devono assolutamente capire quanto sia importante la vaccinazione”, ha concluso

Leggi: Quotidiano Sanità, 22/09/2023


venerdì 22 settembre 2023
Cure palliative. Dall’hospice a quelle a domicilo, ecco le tariffe massime per la remunerazione delle prestazioni

È arrivato sul tavolo della Conferenza Stato Regioni lo Schema di Decreto del ministero della Salute che definisce tariffe massime di riferimento per la remunerazione delle prestazioni di cure palliative in ambito domiciliare e residenziale e in hospice. IL DOCUMENTO
Una metodologia complessa adottata per la costruzione del costo pieno delle tariffe massime di riferimento per la remunerazione delle prestazioni di cure palliative in ambito domiciliare e residenziale e in hospice. E che ha tenuto conto di tutte le determinanti identificate attraverso un approfondimento effettuato con referenti regionali ed esperti del settore.
È quanto si legge nello “Schema di Decreto del ministero della Salute di concerto con il Mef che definisce tariffe massime di riferimento per la remunerazione delle prestazioni di cure palliative in ambito domiciliare e residenziale e in hospice” arrivato sul tavolo della Stato Regioni e pronta ad essere esaminata nella prima seduta utile

Leggi: Quotidiano Sanità, 22/09/2023


giovedì 21 settembre 2023
Lavoro domestico, le famiglie sono in affanno: aumenta la spesa per colf e badanti

I dati di Assindatcolf. Il carovita mette in difficoltà un settore che ha contribuito in 20 anni al 13,3% dell’occupazione italiana. La retribuzione media alla colf è passata da 546 euro netti di gennaio ai 561 di luglio; la baby-sitter da 747 a 859, mentre per le badanti l’incremento netto si avvicina ai 100 euro (da 1.146 a 1.224). Nelle collabora­zioni domestiche si concentra il grosso dell’occupazione dipendente irregolare (35,6% del totale)
Nonostante nel 2022 il comparto domestico abbia contribuito al 5,6% dell’occupazione nazionale, dando lavoro a 1.429.000 collaboratori (regolari e non), l’emergenza inflazione ha iniziato a pesare sulle famiglie italiane determinando nei primi sei mesi del 2023 un aumento medio del costo dei servizi di assistenza forniti dai collaboratori domestici pari a 58 euro (passando da 733 di gennaio a 791 di luglio), che diventano quasi 80 euro netti nel caso della badante, con pesanti ricadute sui budget familiari.
Sono questi alcuni dei risultati dell’indagine contenuta nel 4° Paper del Rapporto 2023 “Family (Net) Work – Laboratorio su casa, famiglia e lavoro domestico”, presentato da Assindatcolf (Associazione nazionale dei Datori di lavoro domestico), in collaborazione con Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, oggi alla Camera dei Deputati.

Leggi: Redattore Sociale, 21/09/2023


giovedì 21 settembre 2023
Verso la manovra. “La spesa farmaceutica è sottofinanziata. Ora servono meno burocrazia, revisione tetti di spesa e freno all’insostenibile payback”. Intervista a Cattani (Farmindustria)

A colloquio con il presidente dell’associazione delle industrie farmaceutiche, che da mesi dialogano con il governo attraverso un tavolo al Mimit e ora uno alla Salute che si dovrà occupare di rivedere la governance. “Quello che chiediamo in primis è una gestione della spesa farmaceutica pubblica compatibile con le esigenze dello sviluppo industriale, degli investimenti in una fase di forte aumento dei costi, in una logica di filiera e di competizione virtuosa tra le imprese che rispetti il valore industriale e le dinamiche di mercato”. Ecco i desiderata delle aziende per il breve, medio e lungo termine
“Siamo d’accordo col ministro Schillaci quando chiede 4 miliardi di euro in più per il Fondo sanitario nazionale, rispetto a quello che è stato già aggiunto negli ultimi due anni. Come ci ha insegnato la pandemia, investire risorse sul sistema sanitario non assicura solo protezione e prevenzione nella salute, ma tutela anche l’economia e lo sviluppo sociale di questo Paese. Quello che ci aspettiamo dalla legge di bilancio sono misure che rispecchino il dialogo continuo di questi mesi con le Istituzioni”. A parlare è Marcello Cattani, presidente di Farmindustria, che interviene, a colloquio con Quotidiano Sanità, nel dibattito in corso mentre prende forma la manovra finanziaria.

Leggi: Quotidiano Sanità, 21/09/2023


giovedì 21 settembre 2023
CGIL, UDU, SUNIA, uno studente su tre non riesce a pagare l’affitto. Basta usare Pnrr per studentati di lusso

“La convocazione della Cabina di regia sugli alloggi universitari a Palazzo Chigi seguita alla rimodulazione della quarta rata del Pnrr non risolve i problemi che abbiamo segnalato sulla condizione allarmante per gli universitari fuorisede: uno studente su tre non riesce a pagare l’affitto. Non siamo intimoriti dall’attacco del Presidente del Consiglio, che ha accusato Cgil e Udu di odiare gli italiani, e continueremo la battaglia sul Pnrr in tutte le sedi, senza fare sconti al Governo”.
È quanto dichiarano in una nota congiunta Cgil nazionale, Udu e Sunia.

Leggi: Sunia, 21/09/2023


mercoledì 20 settembre 2023
L’impatto delle modifiche al PNRR sulle città

La revisione del PNRR proposta dal Governo italiano a Bruxelles è ancora in corso di valutazione: una ricerca di Openpolis fa il punto su quanti fondi possono essere persi da grandi città e sud a seguito delle modifiche.
Tra i vari punti della proposta, lo ricordiamo, quello più drastico riguarda l’intenzione del Governo di definanziare 9 investimenti, a cui erano destinati complessivamente 17 miliardi di risorse Piano – esclusi Fondo Complementare e altri – di cui 12,3 miliardi già assegnati a 42.786 progetti.
In sintesi
Il governo vuole stralciare 9 investimenti, che hanno già aggiudicato 12,3 miliardi PNRR per 42.786 progetti.

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 20/09/2023


mercoledì 20 settembre 2023
Presentato a Firenze AGE-IT, sarà il più grande polo di ricerca sui temi dell’invecchiamento in Italia

Venerdì 15 settembre a Firenze in presenza e online si à tenuto l’evento di presentazione di AGE-IT, Partenariato Esteso finanziato dal PNRR. Presenti anche Auser, Ada e Anteas, associazioni che partecipano al progetto in qualità di stakeholders. Age-It sarà il più grande polo di ricerca sui temi dell’invecchiamento. Funzionerà come un laboratorio scientifico a tutto campo: 350 esperti saranno al lavoro per disegnare come deve cambiare la nostra società con l’innalzamento dell’età della popolazione.
AGE-IT è un Partenariato Esteso, cioè una delle linee di investimento previste dal Ministero dell’Università e della Ricerca all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR): il programma è dedicato, appunto, ad una nuova alleanza pubblico-privato per fronteggiare la sfida di una società che invecchia. Potrà contare su un finanziamento di oltre 114 milioni di euro. L’Università di Firenze guida AGE-IT, una “squadra” composta da 27 partner, tra Università, centri di ricerca, industrie, enti e organizzazioni.

Leggi: Auser, 20/09/2023


mercoledì 20 settembre 2023
Infermiere di famiglia: sarà un dipendente del Ssr e lavorerà sia negli ambulatori che al domicilio dei pazienti. Arrivano le linee d’indirizzo di Agenas

Pubblicato il documento che definisce gli indirizzi per l’attuazione del Dm 77 sugli standard dell’assistenza territoriale che prevedono 1 infermiere di comunità ogni 3.000 abitanti. L’infermiere di famiglia sarà un dipendente del Ssn e dovrà avere un Master di I Livello. Il problema è che ad oggi questi professionisti sono quasi introvabili. LE LINEE D’INDIRIZZO
L’ l’Infermiere di Famiglia o Comunità (IFoC) opera con tutti i cittadini, sani e malati. Nell’ottica dell’equità, identifica sul proprio territorio le fasce di popolazione ritenute più fragili su cui attivare con focus primario progetti personalizzati di promozione della salute, prevenzione e cura”. È quanto si legge nelle “Linee di indirizzo Infermiere di Famiglia o Comunità” pubblicate da Agenas. Il documento è stato realizzato da un gruppo di lavoro coordinato dall’Agenzia che ha visto la partecipazione di 10 Regioni, dell’Università di Torino, della Scuola Superiore Sant’Anna – Laboratorio MeS –, delle Società scientifiche AIFEC e APRIRE oltre che della FNOPI. Obiettivo del documento è quello di definire gli indirizzi per l’attuazione del Dm 77 sugli standard dell’assistenza territoriale che prevedono 1 infermiere di comunità ogni 3.000 abitanti.

Leggi: Quotidiano Sanità, 20/09/2023


mercoledì 20 settembre 2023
Monitoraggio Pnrr. I conti continuano a non tornare

Il confronto dei flussi di dati provenienti da diverse fonti istituzionali sull’attuazione di Case e Ospedali di Comunità e delle Centrali Operative Territoriali evidenziano che continuiamo ad avere un problema
È uscito il 2° Monitoraggio dello stato di attuazione degli obiettivi del PNRR nelle Regioni e PPA da parte di AGENAS, titolato “Monitoraggio fase 2 concernente l’attuazione del DM n. 77 del 2022”.
Questo in adempienza dell’art.2 del DM 77/2022 , riguardante appunto il Monitoraggio, che prevede al comma 1 che “Il monitoraggio semestrale degli standard previsti dal presente Regolamento è assicurato dal Ministero della salute per il tramite dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas)” e che prevede al comma 2 che “L’Agenas, procederà ad elaborare una relazione, che invierà al Ministero della salute semestralmente sullo stato di implementazione, in ogni singola regione e provincia autonoma di Trento e di Bolzano, degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi delle strutture dedicate all’assistenza territoriale e al sistema di prevenzione in ambito sanitario, ambientale e climatico”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 20/09/2023


martedì 19 settembre 2023
Pnrr. Case della comunità a rischio flop? Funzionanti appena il 13% di quelle previste. E in quasi in una su due di quelle attive non c’è il medico di medicina generale. I dati di Agenas

Sono alcuni dei numeri del nuovo monitoraggio curato dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali sull’andamento dei lavori per la realizzazione delle nuove strutture di prossimità. A rilento anche gli Ospedali della Comunità: ne sono stati aperti il 17% di quelli previsti. E in 7 regioni non è stato attivato nessuno dei nuovi presidi previsti dal Piano europeo. IL REPORT
Forse è presto per parlare di flop ma di certo non si può dire che la realizzazione di Case della Comunità, Ospedali della Comunità e Centrali operative territoriali previste dal Pnrr prosegua spedita. A fare il punto è il nuovo monitoraggio di Agenas aggiornato a giugno 2023 che mostra ancora un evidente ritardo nella realizzazione delle strutture che dovrebbero essere il nuovo caposaldo della sanità di prossimità.
Partiamo dalle Case della Comunità. Delle 1.430 previste e da realizzare entro il 2026 a giugno 2023 ne sono attive appena 187, ovvero il 13%. Nello specifico solo 6 regioni sono partite: 92 in Lombardia, 43 in Emilia-Romagna, 38 in Piemonte, 6 in Toscana, 6 in Molise e 2 in Umbria.
Anche dove attive le Case della Comunità solo nel 17% dei casi sono aperte h24 7 giorni su 7 a testimoniare come di strada da fare ve n’è ancora tanta. Infatti, nel 34% dei casi sono aperte meno di giorni su 7 e con un orario di nemmeno 12 ore giornaliere.

Leggi: Quotidiano Sanità, 19/09/2023


REGIONI:

sabato 23 settembre 2023
Sempre meno alloggi in affitto in città

La ricerca di Campus Edilizia: in dieci anni l’offerta di locazioni calata del 90%, mentre i canoni crescono ancora Corriere della sera ed. Brescia
In meno di dieci anni l’offerta di case in affitto a Brescia è calata di dieci volte. Quelle in vendita si sono quasi dimezzate in sette anni, mentre i canoni di locazione sono aumentati del 50% in nove anni. Numeriche spiegano meglio di mille parole la crisi abitativa che si registra in città e certificati adesso attraverso migliaia di dati raccolti dai ricercatori del Cresme attraverso “Progetto Ascolto”, promosso dal Campus Edilizia Brescia.
Lo strumento messo al servizio della filiera bresciana delle costruzioni e sostenuto da vari partner tra i quali Ance, Confindustria Brescia, Comune e Provincia di Brescia, UniBs, oltre che diversi ordini professionali e tutto patrocinato dalla locale Camera di Commercio, ha offerto i primi risultati che fotografano una città in cui sarebbe crollata prima di tutto l’offerta di locazioni: dai dati emerge che l’anno scorso erano 108 le case destinate all’affitto, mentre nei primi sei mesi del 2014 erano 1.072, salite anche a 1.172 nel primo semestre 2015. Significa dieci volte l’offerta recente.

Leggi: Corriere della Sera, 23/09/2023


giovedì 21 settembre 2023
Rsa, Spi Cgil Toscana: “Serve un nuovo modello per la non autosufficienza”

Dai condomini solidali ai servizi territoriali: alla Festa di LiberEtà Toscana di Quarrata proposte per aiutare le famiglie e i soggetti fragili che hanno bisogno di assistenza e di cure
Le RSA e le politiche per la non autosufficienza sono state al centro della Festa di LiberEtà che si è svolta al Parco Verde a Olmi di Quarrata (PT), promossa dallo Spi Cgil Toscana e organizzata dallo Spi Cgil di Pistoia e dallo Spi Cgil di Prato, che ha visto la partecipazione anche del segretario generale SPI CGIL nazionale Ivan Pedretti.
La mattinata si è aperta con i saluti del segretario generale SPI CGIL Prato Luciano Lacaria e la relazione introduttiva del segretario generale SPI CGIL Pistoia Andrea Brachi. A seguire la tavola rotonda, coordinata dal giornalista Franco De Felice, dal titolo “Case senza riposo. Ripensare il ruolo delle RSA per una nuova politica sulla non autosufficienza”, che ha visto gli interventi di Enrico Benvenuti, geriatra, Dipartimento di Medicina multidimensionale Usl Toscana Centro, Marisa Grilli, segreteria Spi Cgil Toscana e Serena Spinelli, assessora regionale alle Politiche sociali. La mattinata si è conclusa con l’intervento di Ivan Pedretti, Segretario generale Spi Cgil nazionale. Hanno portato i loro saluti anche il sindaco di Prato e presidente di Anci Toscana Matteo Biffoni e del sindaco di Quarrata Gabriele Romiti, che hanno posto l’accento sull’importanza della partecipazione dei cittadini al voto.

Leggi: Redattore Sociale, 21/09/2023


mercoledì 20 settembre 2023
Case a prezzi stellari e più famiglie in difficoltà: ecco perché 35mila milanesi in pochi anni sono fuggiti dalla città

La Cgil lancia l’allarme per l’esodo registrato negli ultimi tre anni. Il segretario Stanzione: “Frenare la crescita delle disuguaglianze”
Una città inospitale da cui una parte dei residenti fugge. Una delle conseguenze del caro casa e del caro vita si chiama esodo: «Tra il 2020 e il 2023 35 mila persone sono state espulse da Milano». A spiegarlo è stato ieri il segretario generale della Camera del Lavoro Luca Stanzione durante la presentazione di una tre giorni dedicata ai temi del reddito e dell’abitare che inizia oggi e che vedrà venerdì anche la partecipazione del sindaco Beppe Sala.
Stanzione ha citato alcuni numeri per dare un quadro chiaro della situazione. Prima di tutto — è il tema che sta accompagnando la protesta degli studenti in tenda — gli affitti e i mutui sono proibitivi per la maggior parte dei cittadini, siano essi giovani delle università o lavoratori in arrivo da altre parti della Regione e d’Italia. I dati sono dell’Osservatorio mercato immobiliare secondo cui « Milano è la città con il valore medio di un’abitazione venduta più elevato, circa 350 mila euro » . Dati istituzionali, ma « al ribasso » precisa Stanzione, ai quali si aggiungono quelli di Immobiliare. it che a luglio di quest’anno ha registrato un prezzo medio al metro quadro di 5.288 euro: la cifra più alta del Paese, il 12 per cento in più rispetto a due anni e mezzo fa.

Leggi: La Repubblica, 20/09/2023


mercoledì 20 settembre 2023
Censimento Istat: in 10 anni Torino ha perso 40 mila abitanti Culle vuote e fuga dalla città. Il capoluogo registra il maggior decremento demografico (-0,5%) regionale

In 10 anni la prima capitale d’Italia ha perso quasi 40 mila abitanti. In pratica è come se fosse scomparso un intero quartiere. Questo dice il Censimento Istat sulla popolazione piemontese nel quale emerge, ancora una volta, il «problema Torino», tra culle vuote, diminuzione di stranieri e residenti che emigrano altrove. Nel complesso il Piemonte, al 31 dicembre 2021, ospita circa 4,2 milioni di abitanti, in calo dello 0,4% rispetto al 2020. Il maggior decremento annuale (-0,5%) spetta alla provincia torinese che sembra non riuscire a fermare l’emorragia di residenti. La Città metropolitana comprende una popolazione di 2,3 milioni persone. Di questi 200 mila sono stranieri, ma, nonostante i timori diffusi per gli sbarchi di immigrati, sono sempre meno, circa il 2% rispetto all’ultima rilevazione.

Leggi: Corriere della Sera. 20/09/2023


IN AGENDA:

Un ciclo di otto seminari in streaming sull’abitare. Dal 26/9 via alla seconda fase

“A casa nostra”, seminari per il benessere abitativo promossi da CIAS/UniFe. Otto seminari formativi gratuiti dedicati ad approfondire il tema del benessere e della sicurezza nelle abitazioni e alla proposta di nuovi modelli abitativi e di servizio per i condomini, con particolare riferimento alla sostenibilità sociale e alla necessaria interdisciplinarietà degli interventi.
Ciclo di eventi organizzato insieme agli Ordini e Collegi professionali e a partner tecnici di eccellenza, nell’ambito del Protocollo “Salute, Comfort e Sicurezza” di Ferrara, che vede coinvolti da molti anni l’Università degli Studi, INAIL, INPS, Ispettorato Territoriale del Lavoro, Dipartimento di Sanità Pubblica Asl, Provincia e Comune di Ferrara, vari soggetti associativi operanti in ambito sociale.

Leggi: Rete Caad


27/09/2023 Censimento delle popolazione e delle abitazioni: L’Italia giorno dopo giorno – Ore 10.00 Aula Magna Istat – Via Cesare Balbo 14 Roma

Leggi: Istat


Il 28 settembre a Roma Giornata dell’Associazionismo promossa dal Forum Nazionale del Terzo Settore

Il prossimo 28 settembre si terrà la Giornata dell’Associazionismo, promossa dalla Consulta APS del Forum Nazionale del Terzo Settore. L’evento dal titolo: “Siamo valore sociale. Il ruolo delle APS nella costruzione di legami solidali e di un’economia inclusiva”, si svolgerà a Roma e rappresenterà la prima edizione di un appuntamento che dovrebbe diventare costante nel tempo.
Per info: forumterzosettore.it

Leggi: Auser


3 ottobre – Stati Generali dell’Invecchiamento Attivo

Il prossimo 3 ottobre HappyAgeing – Alleanza Italiana per l’Invecchiamento Attivo organizza, con il contributo non condizionato di CSL Seqirus, GSK, Moderna Italia, Novavax e Pfizer, gli “Stati Generali dell’Invecchiamento Attivo – Longevità & Longennials” presso l’Acquario Romano di Piazza Manfredo Fanti 47, a Roma.
‘L’invecchiamento attivo è stato definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel 2002 come “il processo di ottimizzazione delle opportunità di salute, partecipazione e sicurezza per migliorare la qualità della vita delle persone che invecchiano“. Una politica di invecchiamento attivo efficace dovrebbe mirare a conferire maggiore vitalità agli anni vissuti: l’obiettivo non è quello di aggiungere ma di migliorarli sensibilmente.

Leggi: Happy Ageing


11 ottobre – Jesi (AN). Casa: un bene primario. Tra mutamenti e bisogni emergenti nelle Marche

Se ne discute Mercoledi 11 Ottobre a Jesi, presso il palazzo dei convegni, dalle ore 9.30

Leggi: Sunia


Bruxelles, 11.10.2023 – Workshop ProMIS: “Integrazione socio-sanitaria: il ruolo delle regioni nel quadro delle iniziative europee”

Il Programma Mattone Internazionale Salute – ProMIS organizza, nell’ambito della Settimana Europea delle Regioni e delle Città 2023, il workshop intitolato “Integrazione socio-sanitaria: il ruolo delle regioni nel quadro delle iniziative europee”, che si terrà a Bruxelles l’11 ottobre 2023, dalle ore 11:30 alle 12:30.

Leggi: Promisalute


Il 19 ottobre la presentazione del Rapporto ASviS 2023 sullo sviluppo sostenibile

Il documento, realizzato con il contributo di mille esperte ed esperti, offre analisi e proposte per l’avanzamento dell’Italia rispetto ai 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile, a sette anni dalla scadenza dell’Agenda 2030. 28/8/23
Giunto alla sua ottava edizione, il Rapporto ASviS “L’Italia e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile” evidenzia progressi e ritardi del nostro Paese verso il raggiungimento dei 17 Goal dell’Agenda 2030 e identifica gli ambiti in cui bisogna intervenire per assicurare la sostenibilità economica, sociale e ambientale del modello di sviluppo.

Leggi: Asvis


Welfair 2023. Dal 18 al 20 ottobre 2023 a Roma la fiera dove si costruisce il futuro della sanità

Una fiera dove medici, governance pubblica e grandi aziende high-tech si confronteranno sui temi concreti dei singoli processi sanitari. “La sanità è divenuta troppo complessa – dice Fabio Casasoli, amministratore unico di Fiera Roma -. Le parti della filiera hanno bisogno di lavorare assieme. Welfair farà la differenza per i cittadini, per il Sistema salute in Italia e per Roma. Qui si costruirà la sanità del futuro”.

Leggi: Quotidiano Sanità


Urbanpromo XX Edizione Progetti per il Paese – 7-10 Novembre 2023 – Innovation Center di Fondazione CR Firenze

Leggi: Urban Promo


Silver Economy Forum 5° edizione – 15,15,16, Novembre 2023 Genova Palazzo della Meridiana – 24.novembre 2023 Roma NH Hotel Villa Carpegna

L’accelerazione della ricerca scientifica data dal Covid-19 ha permesso lo sviluppo di numerosi vaccini, preventivi e terapeutici, che risulteranno rivoluzionari e favoriranno il miglioramento della qualità di vita e la sua longevità.
In questo scenario, la 5ª edizione del Silver Economy Forum pone al centro la ricerca di nuove prospettive di vita per la popolazione “over-anta”: dalle scoperte scientifiche e tecnologiche a tutti i servizi che favoriscono il benessere psico-fisico della persona.
A fronte del miglioramento delle condizioni di vita, i silver di oggi vedono aprirsi innumerevoli possibilità per dedicare maggiore attenzione verso sé stessi e per rappresentare una risorsa fondamentale per il benessere dell’intera comunità.

Leggi: Silver Economy Forum


IN EVIDENZA:

 La solitudine dei vecchi e il lavoro degli assistenti sociali – di Cristiana Pregno

I vecchi muoiono d’estate? I numeri dicono di sì.
L’Italia è stata, nel 2022, il Paese europeo con più vittime per il caldo, dal 30 maggio al 4 settembre i morti sono stati 18.100 su un totale di 61.672 in Europa. Sono i dati di uno studio coordinato dal Barcelona Institute for Global Health pubblicato su Nature Medicine il 10 luglio 2023. In tutti i paesi europei, il caldo ha colpito di più le donne (il 63% della mortalità totale) e la popolazione con più di 80 anni. Per quel che concerne l’età, ci sono stati 14.821 decessi in ultraottantenni, 2.326 in persone tra i 65 e i 79 anni e 965 in persone sotto i 64 anni. Anche il Lancet Countdown on Climate Change and Health Report del 2022 ha rilevato che la mortalità correlata al caldo tra le persone di età superiore ai 65 anni è aumentata di quasi il 70% negli ultimi due decenni.
Si dirà: molti anziani sono ammalati, è normale che soffrano di più le condizioni estreme, il caldo, le pandemie. Sono morti inevitabili, anticipate di qualche mese, o anno, rispetto al loro termine naturale. È una conclusione accettabile? Certamente no, le persone anziane devono essere considerate cittadini a pieno titolo1.

Leggi: Welforum


 In un ambiente accessibile si può rispondere meglio alle situazioni di emergenza – di Stefano Zanut

«La normativa antincendio – scrive Stefano Zanut, nell’àmbito della nostra rubrica “Sicurezza per tutti, anche in emergenza” – ci sta aiutando a riflettere sull’importanza di un pensiero inclusivo anche su questi aspetti, per garantire a tutti la tutela in caso d’incendio e ci ricorda come un ambiente progettato e costruito senza barriere, ovvero accessibile, sia anche maggiormente capace di agevolare una risposta in caso di emergenza». Confortante, in tal senso, l’attenzione suscitata ad “EXPO AID” di Rimini dallo stand dei Vigili del Fuoco dedicato al soccorso e alla sicurezza inclusiva
Tra i molti spunti presenti nei giorni scorsi a Rimini, in occasione di EXPO AID 2023, evento nazionale dedicato alle persone con disabilità, lo stand dedicato ai temi del soccorso e della sicurezza inclusiva proposto dai Vigili del Fuoco ha senza dubbio attirato l’attenzione di molti visitatori. In un breve percorso espositivo, infatti, era capace di documentare tali spunti con video tratti dalle pagine web del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, oltreché con pannelli contenenti una sintesi del percorso normativo che riguarda la sicurezza in caso d’incendio.
In tale contesto era il concetto di “sicurezza inclusiva” ad emergere, un aspetto innovativo per intercettare le specifiche necessità delle persone sia in fase di progettazione degli ambienti in cui vivono e si muovono, sia per pianificarne la risposta quando si verifica un’emergenza.

Leggi: Superando


Il manifesto di 164 economisti. Per un’economia più larga e civile – Per un’economia più larga e civile – di Leonardo Becchetti

È stato reso pubblico il manifesto per la Nuova economia sottoscritto da 164 colleghe e colleghi (consultabile qui: tinyurl.com/nueko) con l’obiettivo di far emergere un significativo consenso tra gli addetti ai lavori per un paradigma economico più “largo” e civile, un paradigma capace di affrontare le temibili sfide dei nostri tempi, sulla linea di quanto discusso e maturato in questi anni in tanti interventi e approfondimenti sulle pagine di “Avvenire”.
Da sempre il compito della ricerca scientifica è quello di superare gli steccati e i limiti di rappresentazioni della realtà che dati ed evidenze empiriche indicano come parziali o contraddette dagli stessi “numeri”, per aprire nuovi orizzonti, costruirne di nuove e progredire quindi nella conoscenza. Per questo non si tratta di un manifesto “contro” qualcuno o qualcosa, ma una proposta che vuole fare il punto su nuove strade per leggere e interpretare la realtà economica. Sono percorsi che si vanno affermando ormai da decenni – sulla frontiera delle ricerche empiriche – ma che fanno fatica a imporsi nella didattica e nella cultura più generale legata all’economia e alla società.

Leggi: Avvenire


«Prendersi cura dei più fragili è un dovere di giustizia» – di Francesca Di Maolo

Siamo quasi pronti per l’Expo Aid 2023 di Rimini, che per due giorni sarà il palcoscenico di uno dei più grandi eventi italiani volti a coinvolgere il mondo del Terzo Settore e dell’associazionismo sul tema dei diritti delle persone con disabilità, della loro partecipazione alla vita sociale, politica e civile, della valorizzazione dei loro talenti e delle competenze. C’è davvero tanta attesa! Al Serafico, stando accanto alle persone con disabilità complessa e con disturbi del comportamento, ogni giorno ci chiediamo quanto valga un essere umano nella sua interezza e in qualunque circostanza; ed è la stessa domanda posta da papa Francesco nella lettera enciclica Fratelli tutti. È una domanda diretta, anche dura, per certi aspetti. E altrettanto semplice e chiara deve essere la risposta: sono le politiche sulla non autosufficienza e sui livelli essenziali di assistenza e delle prestazioni sociali che ci danno la misura di quanto ogni società abbia a cuore la dignità delle persone. In questi anni di crisi economica le esigenze di risparmio pubblico hanno avuto un forte impatto sulla qualità e sulla quantità degli interventi socio-sanitari in favore delle persone con disabilità.

Leggi: Conadoa


Giornata mondiale Alzheimer. Nel mondo 55 mln di persone con demenza, quasi 1,5 sono italiani. Raddoppieranno in pochi anni

Il Rapporto Mondiale Alzheimer elaborato da Alzheimer’s Disease International (ADI) parla di 78 milioni di persone al mondo affette da una forma di demenza entro il 2030 e 139 mln entro il 2050. Federazione Alzheimer Italia chiede al Governo nuovi fondi per il Piano Nazionale Demenze e promuove eventi di sensibilizzazione “per costruire una società attenta ai bisogni e ai diritti delle persone con demenza”. IL RAPPORTO
Nel mondo circa 55 milioni di persone hanno una forma di demenza, in Italia si stima che la demenza colpisca oltre 1.480.000 persone. Un numero destinato a crescere molto velocemente. Ogni 3 secondi, infatti, una persona si ammala di demenza. Con l’aumento dell’aspettativa di vita e dunque della popolazione, si stima che le persone affette da demenza diventeranno 78 milioni entro il 2030 e 139 milioni entro il 2050. Un’accelerazione che farà lievitare i costi associati alla demenza da 1,3 trilioni di dollari all’anno nel 2019 a 2,8 trilioni di dollari entro il 2030. I dati arrivano dal Rapporto Mondiale Alzheimer 2023 elaborato da Alzheimer’s Disease International (ADI) e rilanciato oggi in Italia in occasione della XXX Giornata mondiale dell’Alzheimer.

Leggi: Quotidiano Sanità


La turistificazione del residenziale che ha stravolto il centro storico

Il turismo di massa, assieme al cambiamento climatico, è uno dei fattori che stavano per far inserire Venezia nella black list dei siti Patrimonio dell’umanità a rischio a causa del deteriorarsi della situazione ambientale. Pochi giorni fa la decisione dell’Unesco che ha graziato la città lagunare. CIÒ NON TOGLIE che il turismo, per come si sta configurando, è un fenomeno alla stregua di un uragano, una catastrofe in grado di compromettere l’integrità artistica e culturale di un luogo. Ma la
turistificazione che aggredisce le nostre città storiche non è inevitabile. Come un fenomeno naturale: per quanto sia diffusa e pervasiva la retorica della «vocazione turistica» dei territori, lo sviluppo turistico è uno nostro prodotto, frutto di scelte culturali, politiche ed economiche. È una delle premesse del libro Le Case degli altri. La turistificazione del centro di Napoli e le politiche pubbliche al tempo di Arbnb (Editpress) dell’architetta urbanista Alessandra Esposito.
NAPOLI AL MOMENTO in numero di annunci offerti su Airbnb ha superato Venezia e della sua rapida turistificazione si è scomodato a parlare anche Le Monde. Il titolo del libro rimanda a un aspetto specifico del turismo, ovvero l’uso del patrimonio abitativo. Napoli con il suo sviluppo turistico relativamente nuovo (dal 2015) risulta particolarmente stravolta da quell’uso delle abitazioni residenziali che si è diffuso con il lancio delle piattaforme digitali come Arbnb.

Leggi: Il Manifesto


Assemblea generale Nazioni Unite. Dal piano pandemico all’assistenza sanitaria per tutti. Ecco i 5 punti in discussione sul tema sanità

Circa 4,5 miliardi di persone, più della metà della popolazione mondiale, non hanno sufficiente accesso ai servizi sanitari essenziali, una questione che i leader e i ministri mondiali affronteranno questa settimana in una serie di incontri ad alto livello presso le Nazioni Unite, a New York. Tra le altre cose si discuterà del nuovo piano pandemico che andrà oltre il Covid, della lotta alla tubercolosi e un nuovo Piano d’azione per una vita sana e il benessere per tutti.
Senza salute, il mondo è gravemente ostacolato nella corsa per realizzare l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e i suoi 17 obiettivi. La 78a sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, recentemente aperta a New York, mira a cambiare questa situazione.
Sul tavolo c’è una nuova strategia globale per prevenire, preparare e rispondere alle future pandemie sulla scia delle dure lezioni apprese dall’epidemia di Covid nel 2020. Sono inoltre in cantiere accordi internazionali per affrontare l’epidemia globale di tubercolosi e promuovere copertura sanitaria universale per tutti.
“Viviamo in un mondo in cui molte priorità sono in competizione, ma dobbiamo mantenere l’attenzione dei leader mondiali sulla salute come fondamento dello sviluppo sostenibile”, ha affermato il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), Tedros Adhanom Ghebreyesus.

Leggi: Quotidiano Sanità


Cosa cambia se consideriamo “tutte” le famiglie? – di Sergio Pasquinelli

Domani è la giornata mondiale dell’Alzheimer. Gli anziani non autosufficienti in Italia sono tre milioni, di cui un terzo con patologie riconducibili a demenza. Numeri in costante crescita, peraltro. Se consideriamo che ciascuna di queste persone fragili coinvolge familiari che curano, si fanno carico, assistono, i “caregiver” (coniugi e figli in primo luogo), a cui aggiungiamo i caregiver professionali (assistenti familiari), il fenomeno riguarda oltre dieci milioni di persone: più di un italiano su sei.
Per molti anni, il tema di una società che invecchia è stato ridotto a quello delle pensioni. Con l’idea che pensioni migliori risolvano i problemi di una vita sempre più lunga, a volte in buona salute, altre volte no. La novità di quest’anno riguarda l’attenzione allo squilibrio demografico che sta attraversando l’Italia, con il conseguente collegamento tra invecchiamento della popolazione e bassa natalità, tema quest’ultimo entrato nell’agenda di governo.
Il problema è l’approccio totalmente settoriale sulle famiglie. Per cui quando si parla di famiglia ci si riferisce a quelle nuove, le giovani coppie, la natalità, la cura della prima infanzia. Ci si dimentica completamente delle “altre” famiglie: quelle svantaggiate, con persone con disabilità, o con anziani fragili.

Leggi: Welforum


Gli anziani nelle città metropolitane. Profilo sociodemografico e analisi comparativa fra i contesti urbani

Recentemente l’ISTAT ha pubblicato un approfondimento sulla popolazione anziana residente nelle città metropolitane. Il presente articolo ripercorre tale studio portandone alla luce peculiarità e principali risultati. A cura di Jole Decorte (Dottoranda in sociologia e metodologia della ricerca sociale, presso l’Univeristà degli Studi di Milano)
Il rapporto ISTAT pubblicato ad agosto 2023 ha l’obiettivo principale di portare all’attenzione il processo di invecchiamento all’interno delle città metropolitane1 e dei contesti urbani adiacenti, che comprendono il comune principale e le aree urbane limitrofe di primo e secondo grado. L’analisi è centrata sulla raccolta di dati relativi alla società e alla demografia, nonché sulle condizioni di vita degli anziani residenti in tali territori.
La disposizione abitativa degli anziani
La crescente e diffusa presenza degli anziani nella società ed il conseguente impatto della stessa sui settori previdenziali, sanitari, produttivi e sociali, sono ormai un ambito di dibattito acceso sul panorama politico e accademico. Il processo di invecchiamento viene confermato dalle dinamiche demografiche, che hanno visto un costante incremento della fascia di età anziana, una diminuzione della componente giovanile e una conseguente riduzione della popolazione nel suo complesso.
A partire dalle dinamiche demografiche delle 14 città metropolitane italiane, le quali accolgono ben 5 milioni di persone anziane, l’ISTAT ha realizzato un affondo sulle caratteristiche della popolazione degli over 65. Al 1° gennaio 2023, l’indice di vecchiaia italiano nell’insieme delle città metropolitane è pari a 183 anziani ogni 100 giovani, con notevoli variazioni regionali. Si tratta di un valore leggermente inferiore a quello nazionale che ha raggiunto il suo massimo storico con 193 anziani ogni 100 giovani.

Leggi: I Luoghi della Cura


SEGNALAZIONI:

Assegno unico. Inps condannato per condotta discriminatoria

L’Inps dovrà riconoscere l’Assegno Unico e Universale per figli minori a tutti i cittadini stranieri con permesso di soggiorno in attesa di occupazione. Il ricorso è stato proposto da Inca Cgil e Asgi per una residente in Trentino e avrà valenza in tutta Italia.
L’assegno unico universale per i figli spetta anche ai cittadini stranieri che, in possesso dei requisiti di reddito e residenza, hanno un permesso di soggiorno in attesa di occupazione. Lo ha stabilito il Tribunale di Trento con sentenza del giudice Giorgio Flaim, condannando l’Inps per condotta discriminatoria e accogliendo il ricorso presentato dal patronato Inca Cgil con l’intervento di Asgi (associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione) difesi dagli avvocati Giovanni Guarini e Alberto Guariso.
I fatti riguardavano una madre straniera, residente in Trentino, con un permesso di soggiorno in attesa di occupazione. La donna si è visto negato il beneficio dell’assegno unico perché, sulla base di quanto previsto da una circolare Inps, ma non specificato nella legge, la persona straniera con figli ha diritto all’assegno unico universale se in possesso di un permesso di soggiorno per lavoro. Requisito che la donna non aveva più a seguito della perdita del proprio lavoro.

Leggi: Inca


 

 

 

 

Sul sito di Abitare e Anziani https://www.abitareeanziani.it/rivista è disponibile l’ultimo numero della rivista dedicato agli Alloggi assistiti: un’alternativa alle strutture residenziali per anziani.
Nel volume proponiamo un esame dello stato delle politiche abitative per gli anziani, un importante contributo di Franco Pesaresi sugli alloggi assistiti considerati una seria alternativa alle strutture residenziali per anziani, alcune esperienze di alloggi assistiti in diverse realtà del Paese.


NEWS:

martedì 19 settembre 2023
Il Governo approva la Strategia per lo sviluppo sostenibile, Asvis: “Ora va messa in pratica”

Importante passo avanti per l’avanzamento dell’Italia per l’attuazione dell’Agenda 2030. Giovannini: “La coerenza delle politiche pubbliche, la cultura della sostenibilità e la partecipazione diventano essenziali per accelerare lo sviluppo sostenibile. La Strategia ora va messa in pratica: il Governo prenda una posizione chiara oggi al Summit dell’Onu, anche in vista della presidenza del G7”
“L’approvazione della nuova Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile (SNSvS) da parte del Comitato Interministeriale per la Transizione Ecologica (Cite) segna un importante passo avanti per l’avanzamento dell’Italia sul percorso dello sviluppo sostenibile e l’attuazione dell’Agenda 2030, adottata dall’Onu il 25 settembre del 2015”. Così Asvis sull’approvazione (ieri, ndr) da parte del Comitato interministeriale proprio della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile.

Leggi: Redattore Sociale, 19/09/2023


martedì 19 settembre 2023
Legambiente lancia un appello alle istituzioni per chiedere aria pulita e strade sicure

Le strade delle città italiane sono ancora teatro di violenza stradale, con una preoccupante prevalenza di vittime tra pedoni e ciclisti. Questa emergenza si unisce ai danni causati dall’inquinamento atmosferico e alle politiche governative che, con il rinvio del blocco dei veicoli Euro 5, ostacolano la vera transizione verso una mobilità a zero emissioni nelle città.
Per queste ragioni, in occasione della Settimana Europea della Mobilità, Legambiente scende in piazza al fianco delle città per chiedere sicurezza stradale e misure concrete contro l’inquinamento atmosferico. Due le iniziative di punta organizzate dall’associazione ambientalista:
– le “LEZs o Low Emission Zones” con mobilitazioni a Torino, Roma, Bologna, Milano e Napoli per chiedere città 30 e zone a basse emissioni che ridurrebbero del 40% le emissioni di N02
– il Giretto d’Italia – bike to work 2023 con 33 Comuni aderenti, per una sfida tra città a colpi di pedali e difendere la sicurezza dei ciclisti e le norme per la ciclabilità a rischio con l’imminente riforma del Codice del Strada

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 19/09/2023


lunedì 18 settembre 2023
Pensioni: rilanciare previdenza complementare per tutelare lavoratori

“Il Governo rimedi all’errore commesso con il decreto 98/2023, con il quale, senza alcuna condivisione con le parti sociali, ha deciso di assegnare ad un soggetto privato le funzioni e le risorse per la promozione della previdenza complementare. Come Cgil riteniamo fondamentale rilanciare la previdenza complementare a partire dai giovani, ma crediamo sia sbagliato, nel metodo e nel merito, quello che il Governo ha deciso di fare con questo blitz, e chiediamo che nei decreti attuativi previsti a ottobre si faccia un passo indietro”. Questa la prima richiesta avanzata dalla segretaria confederale della Cgil Lara Ghiglione al tavolo di questa mattina con l’osservatorio del Ministero del Lavoro per la spesa previdenziale, che oggi aveva all’ordine del giorno la previdenza complementare.
La dirigente sindacale spiega poi che “abbiamo ribadito le necessità di introdurre un semestre di silenzio/assenso e di istituire di una sede protetta per garantire che la scelta delle lavoratrici e dei lavoratori di trattenere il Tfr in azienda sia ragionata e soprattutto libera. Abbiamo chiesto – aggiunge – che la previdenza complementare sia riconosciuta al personale del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico”.

Leggi: Cgil, 18/09/2023


lunedì 18 settembre 2023
Covid. Schillaci: “I contagi potrebbero crescere ancora, ma ricoveri e occupazione intensive trascurabili”. E su scuola: “Nessun allarmismo”

Il Ministro della Salute: “I numeri dei contagi Covid in assoluto sono aumentati ed era prevedibile, veniamo dal periodo estivo dove c’è movimento di persone. Un dato in linea e che potrebbe crescere vista l’apertura delle scuole, ma non c’è allarmismo”. E poi sulla manovra: “In accordo con il Mef vogliamo premiare i medici e gli infermieri: o pagandoli di più o riducendo la pressione fiscale sull’extraorario”.
“I numeri dei contagi Covid in assoluto sono aumentati ed era prevedibile, veniamo dal periodo estivo dove c’è movimento di persone. Un dato in linea e che potrebbe crescere vista l’apertura delle scuole, ma non c’è allarmismo: i dati che ci interessano sono i ricoveri e gli accessi nelle terapie intensive e sono dati trascurabili e siamo fiduciosi”. Lo ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci intervenuto a Rtl 102.5.

Leggi: Quotidiano Sanità, 18/09/2023


venerdì 15 settembre 2023
Aggiornamento Lea. Baldini (Enpapi): “In Commissione Schillaci coinvolga oltre ai medici anche altre categorie professionali”

“La totale assenza di rappresentanti di altre categorie in ambito sanitario non è più accettabile, pertanto chiediamo al Ministro Schillaci che, nel nominare i restanti membri tecnici, manifesti maturità istituzionale e tenga conto della partecipazione di altre tipologie professionali. Una composizione più articolata non potrà che giovare al lavoro che dovrà svolgere per tre anni la Commissione”, spiega il presidente dell’Ente previdenziale.
“Il Ministero della Salute sta per costituire la nuova Commissione nazionale per l’aggiornamento dei LEA, i Livelli Essenziali di Assistenza. Ad oggi la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha designato i suoi sette componenti, con altrettanti supplenti e si tratta, in maggioranza, di personale medico e laico. La totale assenza di rappresentanti di altre categorie in ambito sanitario non è più accettabile, pertanto chiediamo al Ministro Schillaci che, nel nominare i restanti membri tecnici, manifesti maturità istituzionale e tenga conto della partecipazione di altre tipologie professionali”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 15/09/2023


giovedì 14 settembre 2023
Energia: accordo Enea e Legacoop per favorire lo sviluppo cooperativo delle comunità energetiche

La partnership si inquadra nell’ambito di un precedente Protocollo di Intesa per la diffusione di programmi e progetti tra ENEA e le cooperative aderenti a Legacoop in materia di transizione digitale, efficientamento energetico ed economia circolare e sostenibile
Un nuovo tassello nel campo delle Comunità energetiche rinnovabili. A segnare un altro passo avanti in un settore che suscita sempre più interesse e attenzioni è la firma di un accordo tra Legacoop e l’Enea. Una collaborazione che parte da un precedente protocollo d’intesa e che ha come obiettivo, come sottolineato dal direttore generale dell’Enea Giorgio Graditi di «collaborare alla realizzazione di una campagna sperimentale per valutare e ottimizzare le prestazioni di strumenti e prodotti messi a disposizione dall’Enea nelle esperienze di cooperative energetiche più avanzate».

Leggi: Il Sole 24 Ore, 14/09/2023


giovedì 14 settembre 2023
Pnrr. Ministero: “Nessun ritardo su Case e Ospedali di Comunità”

Il Ministro della Salute rispondendo ad un’interrogazione del M5S sul potenziamento della sanità territoriale nel quadro del PNRR rassicura: “Dal puntuale monitoraggio semestrale condotto da Agenas allo stato non rileva alcuna ragionevole preoccupazione riguardo al rischio che la costruzione ed attivazione delle case ed ospedali di comunità previsti dal PNRR possano non essere completate entro la data stabilita del 30 giugno 2026, come da target sulla Missione 6”.
“Dal puntuale monitoraggio semestrale condotto da Agenas allo stato non rileva alcuna ragionevole preoccupazione riguardo al rischio che la costruzione ed attivazione delle case ed ospedali di comunità previsti dal PNRR possano non essere completate entro la data stabilita del 30 giugno 2026, come da target sulla Missione 6”. È quanto ha affermato il Ministro della Salute, Orazio Schillaci rispondendo ad un’interrogazione del M5S sul potenziamento della sanità territoriale nel quadro del PNRR.

Leggi: Quotidiano Sanità, 14/09/2023


mercoledì 13 settembre 2023
Non autosufficienza. Patto per un Nuovo Welfare: “Occorre 1 miliardo e 306 milioni di euro per tradurre in pratica la riforma approvata a marzo. La manovra sarà momento della verità”

Si propone di utilizzare la Legge di Bilancio per avviare un Piano di Legislatura che attui progressivamente la riforma e presenta un’analisi anche delle risorse economiche necessarie a ridefinire già dal 2024 i principali ambiti del settore: assistenza domiciliare, servizi residenziali e trasferimenti monetari.
“Esistono 10 milioni di persone che la politica ha sempre trascurato: sono gli anziani non autosufficienti, i loro caregiver familiari e chi li assiste professionalmente. A marzo è stata approvata la legge di riforma dell’assistenza, attesa da 25 anni: può rappresentare quella svolta tanto attesa. Ma se i suoi obiettivi rimarranno solo parole, l’unico effetto sarà stato quello di accrescere la frustrazione dei tanti coinvolti. Occorre 1 miliardo e 306 milioni di euro per cominciare a tradurre in pratica la riforma della non autosufficienza approvata a marzo, passando dalle parole ai fatti”. Lo evidenziano le associazioni aderenti al Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza, presentando una proposta “che guarda all’oggi e al domani”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 13/09/2023


mercoledì 13 settembre 2023
Manovra, addio al Superbonus. Deficit 2023 verso il 6,5-7%
Conti pubblici. Alla Camera il ministro dell’Economia Giorgetti chiude sulla proroga dei termini degli «incentivi attuali». In legge di bilancio il ritorno integrale ai vecchi sconti del 65 e 50 per cento
Il Governo «non ha intenzione di procedere alla proroga delle misure relative agli interventi nelle forme finora conosciute». Al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti bastano poche parole nella risposta di ieri al Question Time alla Camera per affossare le speranze di una riapertura dei termini per le ristrutturazioni avviate con il Superbonus e inciampate nel caos di questi mesi sulla cessione dei crediti. L’attenzione delle ultime settimane si era concentrata in particolare su un’ipotesi di rinvio, anche breve, della scadenza del 31 dicembre entro cui vanno chiusi i lavori dei condomini, e su quello il titolare dei conti ha risposto.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 13/09/2023


REGIONI:

martedì 19 settembre 2023
Infermieri in Lombardia: pochi e malpagati, riforme del Pnrr a rischio

Pochi, malpagati, con percorsi di laurea e carriera non incentivati e dunque, se residenti in Lombardia, in fuga verso la Svizzera. E a livello nazionale ne mancano 10.000 (2.287 in Lombardia) per attuare la riforma sanitaria finanziata dal Pnrr, con case e ospedali di comunità che rischiano di restare scatole vuote
Pochi, malpagati, con percorsi di laurea e carriera non incentivati e dunque, se residenti in Lombardia, in fuga verso la Svizzera. E a livello nazionale ne mancano 10.000 (2.287 in Lombardia) per attuare la riforma sanitaria finanziata dal Pnrr, con case e ospedali di comunità che rischiano di restare scatole vuote per il mancato rimpiazzo di nuovi fabbisogni (26.850 Italia, 2.287 Lombardia), pensionamenti a 65 anni (21.050, 2.100 in Lombardia) e lavoro all’estero (15.000, 1.500 in Lombardia), secondo i dati di Agenas.
E’ in estrema sintesi il quadro dell’allarme infermieri in Italia e in Lombardia offerto al Pirellone dai responsabili regionali dell’Ordine delle professioni infermieristiche, sentiti dalla commissione sanità presieduta da Patrizia Baffi di Fdi, che ha aggiornato i lavori per un secondo giro di audizioni il prossimo 28 settembre.

Leggi: Redattore Sociale, 19/09/2023


martedì 19 settembre 2023
I giardini terapeutici di Padova una cura per l’alzheimer da un terzo settore innovativo

Dibattito delle idee Risponde Elisabetta Soglio
Soluzioni concrete Importante proseguire gli studi e avviare un iter di riconoscimento reale dei percorsi di tipo non farmacologico, bisogna far uscire questa malattia dal silenzio
Cara Elisabetta,
in occasione della giornata dell’Alzheimer, il 21 settembre prossimo, vorrei affrontare il tema con una provocazione che in realtà è una sfida da continuare. Spesso si pensa che per chi ha una perdita di memoria sia impossibile condurre una vita dignitosa; invece questa possibilità esiste tramite percorsi mirati. Ne erano già convinti i responsabili di Opsa (Opera della Provvidenza S. Antonio di Rubano, Padova) quando agli inizi del 2000 realizzarono il Centro Servizi per malati di demenza, prevedendo per loro una struttura adeguata all’accompagnamento nel percorso di vita, tra cui le aree verdi.

Leggi: Corriere della Sera, 19/09/2023


domenica 17 settembre 2023
Covid nel Lazio, i casi tornano a salire ma i ricoveri sono pochi. Bartoletti: «Sotto controllo»

Contagi aumentati del 50% in una settimana. Vaccinazioni al via il 2 ottobre per 1 milione 725mila anziani e soggetti fragili
Il Covid torna a far parlare di sé. E, per quanto la situazione contagi e rete ospedaliera siano sotto controllo, nell’arco di una sola settimana i nuovi casi hanno comunque fatto registrare un aumento del 50% rispetto alla precedente.
Nel Lazio, dal 7 al 13 settembre (quindi rilevazioni che non tengono ancora conto dell’inizio dell’anno scolastico), sono state registrate 3.628 nuove positività, a fronte di oltre 24mila tamponi eseguiti. Nei sette giorni immediatamente precedenti i casi erano stati 2.496 su poco meno di 21mila test effettuati. Con un tasso di positività che dall’11,9% è schizzato al 15,1. Invariato, nel confronto tra i due periodi, il numero dei decessi: nove le persone che hanno perso la vita a causa del virus.

Leggi: Corriere della Sera, 17/09/2023


venerdì 15 settembre 2023
Debutta in Veneto l’infermiere di famiglia. In arrivo la delibera

L’assessore Lanzarin: “il Veneto diventerà la prima Regione d’Italia a dotarsi di una nuova figura professionale infermieristica di grande rilievo e innovazione: l’Ifoc, Infermiere di famiglia o comunità, il cui impiego sarà prezioso per la gestione dei bisogni di assistenza legati alla cronicità e alla fragilità”.
Debutta in Veneto l’infermiere di famiglia. “Martedì prossimo, quando in Giunta approveremo la relativa delibera, il Veneto diventerà la prima Regione d’Italia a dotarsi di una nuova figura professionale infermieristica di grande rilievo e innovazione: l’Ifoc, Infermiere di famiglia o comunità, il cui impiego sarà prezioso per la gestione dei bisogni di assistenza legati alla cronicità e alla fragilità”, annuncia l’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin, anticipando alcuni contenuti del provvedimento di Giunta. L’Ifoc, spiega, “si rivolgerà a persone non eleggibili all’Assistenza domiciliare integrata o alla gestione in strutture intermedie-residenziali, o setting specialistici o per acuti. Una piccola rivoluzione con cui vogliamo portare l’assistenza infermieristica vicino al cittadino e rafforzare le professionalità del settore infermieristico”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 15/09/2023


martedì 12 settembre 2023
Latina. Palazzo Lamaro, rischio sfratti. Incontro tra Prefetto, sindacato e inquilini

Oggi, dando seguito alla richiesta di convocazione del sindacato SUNIA, il Prefetto di Latina, Dott. Maurizio Falco, ha ricevuto Vitaliano Patriarca, Segretario Provinciale del SUNIA, Patrizia Fieri, Segretaria Confederale CGIL FROSINONE LATINA, unitamente ad una delegazione di inquilini del palazzo Lamaro.
Parliamo di 83 famiglie che abitano il palazzo e che rischiano di essere messe fuori casa da un giorno all’altro, dal momento che sono cominciate ad arrivare le prime intimazioni di sfratto.
Il palazzo è stato venduto nel 2022 dall’Ente pubblico ENPAM ad un fondo di investimento, fondo AIACE, che ha provveduto immediatamente a mettere in vendita gli appartamenti, tutto in pochi giorni, senza alcuna mediazione e senza tener conto e valutare chi abitasse in quel palazzo, ricordiamo che la maggior parte sono pensionati che vivono li da oltre 40 anni, o famiglie monoreddito che non hanno la possibilità di acquisto.

Leggi: Sunia, 12/09/2023


lunedì 11 settembre 2023
Domotica avanzata nel primo cohousing sociale per disabili in Toscana

Condominio solidale, smart home e presto casa di comunità per un progetto di sperimentazione pubblica nell’edificio dell’ex Sert a Empoli. Sistemi di domotica avanzata per garantire autonomia e indipendenza al primo “condominio solidale” per persone con disabilità in Toscana. Lo spazio, inaugurato a Empoli nei locali dell’ex Sert, è una novità per il cohousing sociale nell’ambito dell’handicap e vede sotto lo stesso tetto condominio solidale, smart home e presto casa di comunità per un progetto di sperimentazione pubblica.
L’edificio di piazza XXIV Luglio è nel centro storico di Empoli, tra via dei Neri e una serie di spazi aperti riqualificati nell’ambito del progetto di rigenerazione urbana HOPE (Home of People and Equality). Il palazzo ottocentesco, oggetto di una ristrutturazione dal costo di circa 2,8 milioni di euro, contiene anche degli alloggi privati e degli spazi comuni a usufrutto dei beneficiari.

Leggi: Rete Caad, 11/09/2023


domenica 10 settembre 2023
A Como la casa del futuro che può diventare un modello: è nata dall’amore di un padre e una madre

“La casa di Ale” è una struttura completamente accessibile per persone con disabilità ed è stata ideata da Marco Meroni per il proprio figlio Alessandro affetto da una malattia rara che ne compromette le abilità motorie e respiratorie dall’età di quattro anni. “La vita di Ale è completamente cambiata nella nuova casa e lo si apprende anche dal suo sorriso – afferma lo stesso Meroni mentre è intento a far vedere la nuova casa -.
Prima dipendeva solo da me e dalla mamma, adesso è indipendente e autonomo il che, per me, vuol dire che sarà in grado di creare già ad 11 anni una sua sicurezza che nel futuro lo aiuterà a costruire la sua rotta”.
Il progetto nasce dalla necessità di realizzare una casa che preveda tecnologie all’avanguardia per semplificare ogni cosa: dalla demotica e Amazon Alexa per gestire ogni azione della casa, passando per delle braccia meccaniche in grado di agevolare i movimenti di tutti i giorni, fino a dei sollevatori automatizzati a soffitto per facilitare ogni spostamento.

Leggi: Rete Caad, 10/09/2023


IN AGENDA:

A Rimini il 22 e 23 settembre EXPO AID 2023. “Io persona al centro”

Il 22 e 23 settembre si svolgerà a Rimini “EXPO AID 2023 – Io, persona al centro”. Un grande evento istituzionale, che coinvolge il mondo del Terzo Settore e dell’associazionismo italiano, per parlare di piena attuazione della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, partecipazione alla vita sociale, politica e civile di ogni persona e valorizzazione dei talenti e delle competenze di tutti.
È la prima edizione di un grande evento nazionale saranno previste attività sportive e ricreative, un’area espositiva, seminari di confronto e momenti partecipativi e di formazione.

Leggi: Auser


Un ciclo di otto seminari in streaming sull’abitare. Dal 26/9 via alla seconda fase

“A casa nostra”, seminari per il benessere abitativo promossi da CIAS/UniFe. Otto seminari formativi gratuiti dedicati ad approfondire il tema del benessere e della sicurezza nelle abitazioni e alla proposta di nuovi modelli abitativi e di servizio per i condomini, con particolare riferimento alla sostenibilità sociale e alla necessaria interdisciplinarietà degli interventi.
Ciclo di eventi organizzato insieme agli Ordini e Collegi professionali e a partner tecnici di eccellenza, nell’ambito del Protocollo “Salute, Comfort e Sicurezza” di Ferrara, che vede coinvolti da molti anni l’Università degli Studi, INAIL, INPS, Ispettorato Territoriale del Lavoro, Dipartimento di Sanità Pubblica Asl, Provincia e Comune di Ferrara, vari soggetti associativi operanti in ambito sociale.

Leggi: Rete Caad


27/09/2023 Censimento delle popolazione e delle abitazioni: L’Italia giorno dopo giorno – Ore 10.00 Aula Magna Istat – Via Cesare Balbo 14 Roma

Leggi: Istat


Il 28 settembre a Roma Giornata dell’Associazionismo promossa dal Forum Nazionale del Terzo Settore

Il prossimo 28 settembre si terrà la Giornata dell’Associazionismo, promossa dalla Consulta APS del Forum Nazionale del Terzo Settore. L’evento dal titolo: “Siamo valore sociale. Il ruolo delle APS nella costruzione di legami solidali e di un’economia inclusiva”, si svolgerà a Roma e rappresenterà la prima edizione di un appuntamento che dovrebbe diventare costante nel tempo.
Per info: forumterzosettore.it

Leggi: Auser


3 ottobre – Stati Generali dell’Invecchiamento Attivo

Il prossimo 3 ottobre HappyAgeing – Alleanza Italiana per l’Invecchiamento Attivo organizza, con il contributo non condizionato di CSL Seqirus, GSK, Moderna Italia, Novavax e Pfizer, gli “Stati Generali dell’Invecchiamento Attivo – Longevità & Longennials” presso l’Acquario Romano di Piazza Manfredo Fanti 47, a Roma.
‘L’invecchiamento attivo è stato definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel 2002 come “il processo di ottimizzazione delle opportunità di salute, partecipazione e sicurezza per migliorare la qualità della vita delle persone che invecchiano“. Una politica di invecchiamento attivo efficace dovrebbe mirare a conferire maggiore vitalità agli anni vissuti: l’obiettivo non è quello di aggiungere ma di migliorarli sensibilmente.

Leggi: Happy Ageing


Workshop ProMIS: “Integrazione socio-sanitaria: il ruolo delle regioni nel quadro delle iniziative europee”- Bruxelles, 11.10.2023

Il Programma Mattone Internazionale Salute – ProMIS organizza, nell’ambito della Settimana Europea delle Regioni e delle Città 2023, il workshop intitolato “Integrazione socio-sanitaria: il ruolo delle regioni nel quadro delle iniziative europee”, che si terrà a Bruxelles l’11 ottobre 2023, dalle ore 11:30 alle 12:30.

Leggi: Promisalute


Il 19 ottobre la presentazione del Rapporto ASviS 2023 sullo sviluppo sostenibile

Il documento, realizzato con il contributo di mille esperte ed esperti, offre analisi e proposte per l’avanzamento dell’Italia rispetto ai 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile, a sette anni dalla scadenza dell’Agenda 2030. 28/8/23
Giunto alla sua ottava edizione, il Rapporto ASviS “L’Italia e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile” evidenzia progressi e ritardi del nostro Paese verso il raggiungimento dei 17 Goal dell’Agenda 2030 e identifica gli ambiti in cui bisogna intervenire per assicurare la sostenibilità economica, sociale e ambientale del modello di sviluppo.
I contenuti del documento saranno illustrati in conferenza giovedì 19 ottobre alle ore 11.00 presso la Sala dell’Acquario romano in Piazza Manfredo Fanti 47 a Roma, e in diretta streaming, a istituzioni, a esperte ed esperti, e al grande pubblico. Interverranno per l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile il direttore scientifico, Enrico Giovannini, e i presidenti, Marcella Mallen e Pierluigi Stefanini, in dialogo con le istituzioni.

Leggi: Asvis


Welfair 2023. Dal 18 al 20 ottobre 2023 a Roma la fiera dove si costruisce il futuro della sanità

Una fiera dove medici, governance pubblica e grandi aziende high-tech si confronteranno sui temi concreti dei singoli processi sanitari. “La sanità è divenuta troppo complessa – dice Fabio Casasoli, amministratore unico di Fiera Roma -. Le parti della filiera hanno bisogno di lavorare assieme. Welfair farà la differenza per i cittadini, per il Sistema salute in Italia e per Roma. Qui si costruirà la sanità del futuro”.

Leggi: Quotidiano Sanità


Urbanpromo XX Edizione Progetti per il Paese – 7-10 Novembre 2023 – Innovation Center di Fondazione CR Firenze

Leggi: Urban Promo


Silver Economy Forum 5° edizione – 15,15,16, Novembre 2023 Genova Palazzo della Meridiana – 24.novembre 2023 Roma NH Hotel Villa Carpegna

L’accelerazione della ricerca scientifica data dal Covid-19 ha permesso lo sviluppo di numerosi vaccini, preventivi e terapeutici, che risulteranno rivoluzionari e favoriranno il miglioramento della qualità di vita e la sua longevità.
In questo scenario, la 5ª edizione del Silver Economy Forum pone al centro la ricerca di nuove prospettive di vita per la popolazione “over-anta”: dalle scoperte scientifiche e tecnologiche a tutti i servizi che favoriscono il benessere psico-fisico della persona.
A fronte del miglioramento delle condizioni di vita, i silver di oggi vedono aprirsi innumerevoli possibilità per dedicare maggiore attenzione verso sé stessi e per rappresentare una risorsa fondamentale per il benessere dell’intera comunità.

Leggi: Silver Economy Forum


IN EVIDENZA:

Riforma della non autosufficienza: si parta nel 2024 dando più risorse alle famiglie

Più risorse alle Rsa per garantire più minuti di assistenza al giorno, una domiciliarità a misura di anziano, risorse che arrivino fino a 1.200-1.500 euro al mese per anziano. Secondo il Patto per la non autosufficienza, l’attuazione della riforma (approvata esattamente sei mesi fa) deve partire da qui: in legge di bilancio per il 2024 servono 1,306 miliardi – di SARA DE CARLI
Sono passati sei mesi dall’approvazione della Legge Delega per l’assistenza agli anziani non autosufficienti. Sei mesi in cui non c’è stata traccia di quel dibattito pubblico che dovrebbe accompagnare l’avvio di una riforma così importante e così impattante, che coinvolge almeno 10 milioni di italiani: il tema non è diventato argomento “da bar” e questo è un male, perché un dibattito pubblico sarebbe necessario per far “conquistare” peso politico al tema, tradizionalmente relegato agli addetti ai lavori.
L’avvio di un percorso
Nulla sappiamo della direzione che stanno prendendo i Decreti Legislativi che dovranno essere approvati entro gennaio 2024, né di come si sta pensando di “dare corpo” ai temi che nella legge delega erano ancora solo accennati, a cominciare dalla nuova residenzialità. Ma non è solo questo, il tema è che il silenzio rischia di essere scambiato per disinteresse e questo, politicamente, pesa. Soprattutto quando si tratta di decidere dove mettere le (scarse) risorse disponibili e stabilire priorità: ossia di fare quello che la politica deve fare.

Leggi: Vita


Disagio abitativo per 1,5 milioni di famiglie

400mila persone in lista d’attesa per la casa popolare, costi per le locazioni che crescono e stipendi inchiodati. Per Legacoop Abitanti è tempo di puntare su un piano con nuove forme di partnership pubblico-privato, fondi rotativi, blending. Nel pomeriggio del 15 settembre la presidente Rossana Zaccaria affronterà il tema con gli assessori di Milano Torino e Bologna
«Un milione e mezzo di nuclei familiari vive una condizione di disagio abitativo acuto o grave, cioè fatica a pagare l’affitto o le rate del mutuo; almeno 400mila sono registrati nelle liste di attesa per un alloggio popolare nei Comuni. Questi pochi dati testimoniano come continui a sussistere un’emergenza casa, alimentata da stipendi bassi, costo della vita in crescita, mutui alle stelle, canoni di locazione in aumento». Parole di Rossana Zaccaria, presidente di Legacoop Abitanti.
Risposte non più rinviabili
Zaccaria continua: «Ad essere colpite sono, naturalmente, le fasce più vulnerabili: famiglie numerose, lavoratori precari, giovani studenti. Per questi ultimi, in particolare, il problema assume un’urgenza e un’evidenza maggiore all’avvio dell’anno accademico. Non è più rinviabile una risposta a questa emergenza: si dia attuazione ad un Piano strutturale per la casa, sulla cui necessità concordano sia il ministro delle infrastrutture sia le forze di opposizione, definendo, in vista della legge di bilancio, proposte che siano sostenibili e che vedano la collaborazione di tutti i soggetti interessati, a partire dalla cooperazione di abitanti che nella sua esperienza ha maturato buone capacità gestionali e attenzione alla dimensione sociale».

Leggi: Vita


Anziani non autosufficienti: nella Legge di Bilancio il momento della verità

Occorre 1 miliardo e 306 milioni di euro per cominciare a tradurre in pratica la riforma della non autosufficienza approvata a marzo, passando dalle parole ai fatti. Lo chiede il Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza, presentando una proposta che guarda all’oggi e al domani.
Il Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza propone di utilizzare la Legge di Bilancio per avviare un Piano di Legislatura che attui progressivamente la riforma e presenta un’analisi anche delle risorse economiche necessarie a ridefinire già dal 2024 i principali ambiti del settore: assistenza domiciliare, servizi residenziali e trasferimenti monetari.
La proposta, che include 7 paper di approfondimento, è costruita così da richiedere un finanziamento sostenibile per le casse dello Stato: serve 1 miliardo e 306 milioni di Euro nel 2024, suddivisi in 835 milioni dalla sanità e 471 milioni dal sociale. Esistono 10 milioni di persone che la politica ha sempre trascurato: sono gli anziani non autosufficienti, i loro caregiver familiari e chi li assiste professionalmente. A marzo è stata approvata la legge di riforma dell’assistenza, attesa da 25 anni: può rappresentare quella svolta tanto attesa. Ma se i suoi obiettivi rimarranno solo parole, l’unico effetto sarà stato quello di accrescere la frustrazione dei tanti coinvolti.

Leggi: I Luoghi della Cura


Abitare inclusivo. Il progetto per una vita autonoma e indipendente

Il progetto per una vita autonoma e indipendente, Atti del convegno “Abitare Inclusivo. Il progetto per una vita autonoma”, Udine, 6 dicembre 2019, a cura Cluster Accessibilità ambientale, Univ.Udine, Un.Venezia, Un.RomaTre, ed.Anteferma, 2019
Il volume affronta il tema dell’abitare presentando i risultati di studi, ricerche e sperimentazioni di architettura in chiave inclusiva, raccolti in occasione del convegno dal titolo “Abitare inclusivo” organizzato a Udine nel 2019.
Il progetto che ha reso possibile questa antologia strutturata di esperienze nasce dalla volontà dei componenti del Cluster Accessibilità Ambientale della Società Scientifica della Tecnologia dell’Architettura (SITdA).
Il progetto ha la finalità di rilevare un modello funzionale attuale di riferimento scientifico interdisciplinare dell’architettura, declinato alle diverse scale delle opere, dei prodotti e dei processi, per l’avanzamento tecnologico di una progettazione sempre più mirata alla persona e al suo valore in un processo etico di sviluppo sociale.

Leggi: Rete Caad


Alloggi per disabili e anziani

Bovini, Lomonaco, Alloggi per disabili e anziani, in Casa e abitare nel PNRR, a cura Caritas Italiana – Quaderni sulla Ripresa e Resilienza nel Paese, 2022
All’interno del PNRR e in modo particolare nella Missione 5 – Inclusione e coesione e Componente 2 – Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e Terzo settore, vi sono due fonti di finanziamento che riguardano le condizioni abitative di anziani e disabili. Data la rilevanza del tema nel contesto italiano è importante identificare gli obiettivi delle due misure. Nel primo Investimento, Sostegno alle persone vulnerabili e prevenzione dell’istituzionalizzazione, l’obiettivo della misura è quello di sostenere le persone vulnerabili e prevenire l’istituzionalizzazione.
L’Investimento, in particolare, dovrà comprendere due interventi che avranno un impatto sul tema abitativo: 1. Sostenere la vita autonoma e la deistituzionalizzazione per gli anziani; 2. Rafforzare i servizi sociali a domicilio per garantire la dimissione anticipata assistita e prevenire il ricovero ospedaliero.

Leggi: Rete Caad


Modelli per l’autonomia domestica delle persone disabili

Antonio Laurìa , Beatrice Benesperi, Paolo Costa, Fabio Valli, Il progetto ADA: un modello di intervento per l’autonomia domestica delle persone disabili, Franco Angeli, 2017.
Dopo una parte introduttiva su disabilità e accessibilità, il libro descrive le vicende del Progetto ADA (Adattamento Domestico per l’Autonomia personale), una ricerca-intervento interdisciplinare promossa dalla Regione Toscana che aspira a migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità grave e di chi presta loro assistenza e cura, attraverso interventi di adattamento dell’ambiente domestico altamente personalizzati.

Leggi: Rete Caad


SEGNALAZIONI:

Pensionati all’estero. Iniziata 2° fase accertamento di esistenza in vita

Da questo mese fino a gennaio 2024 si svolgerà la seconda fase della campagna di accertamento di esistenza in vita per i pensionati residenti in Europa, Africa e Oceania, dopo la conclusione della prima il 18 luglio scorso, che ha riguardato i pensionati italiani in America, Asia, Estremo Oriente, Paesi scandinavi, Stati dell’Est Europa e Paesi limitrofi.
La campagna prevede che le comunicazioni, con la relativa modulistica e le attestazioni di risposta dei pensionati, dovranno pervenire entro il 18 gennaio 2024. L’Inps fa saper che qualora le certificazioni di attestazione non dovessero pervenire entro tale data, il pagamento della rata di febbraio 2024 avverrà in contanti presso gli sportelli della Western Union del Paese di residenza, mentre per eventuali attestazioni non definite entro il 19 febbraio 2024, il pagamento delle pensioni sarà sospeso a partire dal mese di marzo 2024.

Leggi: Inca


 

 

 

 

Festa di LiberEtà 2023. Dal 13 al 15 settembre a Senigallia

“L’ambiente siamo noi” è il titolo scelto per la ventiseiesima edizione della Festa di LiberEtà, il mensile del sindacato dei pensionati Cgil. Una tre giorni di dibattito, confronto, musica e mobilitazione in programma a Senigallia dal 13 al 15 settembre.
La scelta della cittadina marchigiana non è stata casuale: l’iniziativa si svolge a un anno esatto dall’alluvione del 15 settembre 2022 che provocò tredici vittime e devastò le province di Ancona e Pesaro Urbino. Dunque riflettori accesi sui temi dell’acqua, del dissesto idrogeologico e del cambiamento climatico.

Leggi: Spi-Cgil


NEWS:

lunedì 11 settembre 2023
Conferenza Stato-Regioni. I provvedimenti approvati. Al palo il riparto delle risorse Pnnr per l’Adi

Ennesimo stop allo schema di decreto di modifica del provvedimento la ripartizione delle risorse Pnrr per l’Adi “Casa come primo luogo di cura”. Via libera ai provvedimenti sui servizi trasfusionali e ai fondi per per favorire l’accesso ai servizi psicologici.
Semaforo verde al provvedimento sui servizi trasfusionali e delle unità di raccolta del sangue e degli emocomponenti e al riparto del fondo per favorire l’accesso ai servizi psicologici. Ennesimo stop invece per il riparto delle risorse Pnnr per l’Adi.
Questi gli esiti della seduta della Conferenza Stato Regioni del 6 settembre scorso che si è conclusa anche con una “informativa resa” al Piano straordinario delle catture, abbattimento e smaltimento dei cinghiali e azioni strategiche per l’elaborazione dei piani di eradicazione nelle zone di restrizione da Peste suina africana (PSA) 2023-2028.
Ennesimo riinvio dello schema di decreto che modifica e integra il decreto dl 23 gennaio 2023 sulle risorse Pnrr relative all’investimento Missione 6, Componente 1, Investimento 1.2.1 “Casa come primo luogo di cura (ADI)”, in seguito “alla necessita di garantire l’erogazione delle risorse dell’Adi a titolo di anticipazione per il 2023 a tutte le Regioni e Province autonome, subordinata all’adozione da parte di queste ultime di specifici Piani operativi a garanzia del raggiungimento degli obiettivi assegnati per gli anni 2023, 2024, 2025”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 11/09/2023


lunedì 11 settembre 2023
I quartieri popolari e i condomini in preda al degrado e all’abbandono: occorre con urgenza che il Governo proroghi l’utilizzo dei fondi del Superbonus per i quartieri popolari e i condomini.

In questi giorni, alla vigilia della prossima Legge di Bilancio, si assiste al solito balletto di cifre e di tagli per far quadrare i conti dello Stato.
Il Governo, che ha già tagliato buona parte dei fondi del Superbonus, anziché cercare di salvare quello che di buono ci poteva essere nella normativa, sta annunciando nuovi tagli alle risorse per il risanamento del patrimonio edilizio, non tenendo conto di quanto già avviato agli Enti gestori del patrimonio pubblico e di tanti condomini privati che avevano già avviato le pratiche per l’esecuzione dei lavori con i fondi straordinari. Tra l’altro, senza ascoltare le Organizzazioni degli inquilini e i rappresentanti degli Enti gestori del patrimonio pubblico, non ha previsto, né pare voglia prevedere, nessun intervento per porre rimedio ad una ingiustizia che colpisce profondamente i soggetti più disagiati del Paese, assegnatari delle case popolari e proprietari utenti della sola abitazione, costretti a vivere in condizioni di estremo degrado e insicurezza.

Leggi: Sunia, 11/09/2023


lunedì 11 settembre 2023
Covid, (ri)parte la caccia ai vaccini

Gli esperti invitano gli anziani a «cautelarsi» in vista dell’inverno. Contagi, nessun allarme
Parte la corsa delle Big Pharma per piazzare sul mercato mondiale il vaccino anti Covid più adeguato alle ultime varianti in circolazione. Dopo Pfizer, in settimana ci sarà l’ok di Ema anche di Moderna, che ha già pubblicato i dati molto positivi sull’efficacia del prodotto anche riguardo alla variante PIrola, di cui ci si aspetta una larga diffusione assieme a Erin, ormai dominante in Italia e in molti paesi europei. Quello di Moderna è un vaccino monodose che per efficacia dovrebbe coprire l’intero arco invernale, così come avviene per l’influenza. I sintomi ormai sono quasi sovrapponibili, l’unica seccatura per anziani e fragili è quella di sottoporsi a due punturine anziché una, quella classica contro i sintomi influenzali.
In questo modo, l’inverno passerà senza che il Covid faccia troppi danni. Ne è convinto anche Marco Cavaleri, Responsabile dei vaccini d’ente regolatorio europeo, che invita tutti gli… «anta» a farsi il vaccino anti-covid.

Leggi: Il Giornale, 11/09/2023


venerdì 8 settembre 2023
Monitoraggio Covid. Prosegue la corsa del virus: nell’ultima settimana +44% di nuovi casi. Crescono i ricoveri in ospedale. Ministero: “Nessun allarme”

La fascia di età che registra il più alto tasso di incidenza settimanale per 100.000 abitanti è la fascia degli over 90. L’indice di trasmissibilità (Rt) basato sui casi con ricovero ospedaliero è pari a 1,12 rispetto all’1,15 della precedente rilevazione. Reinfezioni al 39%. I decessi sono stati 94, rispetto a 65 di sette giorni fa (+44%). Sale il tasso di positività che si attesta al 12,6% rispetto al 10,5% del precedente bollettino. Infine, salgono anche i tamponi: ne sono stati effettuati 168.704 contro i 142.118 della settimana precedente (+18,7%). IL REPORT
Nell’ultima settimana si registrano 21.316 nuovi casi, ancora in aumento rispetto agli 14.866 della scorsa settimana (+44%). L’incidenza sale a 36 casi per 100 mila abitanti rispetto ai 25 della scorsa settimana. Cresce anche l’occupazione dei letti in Area medica che si attesta al 3% (era al 2,7% la scorsa settimana) con un totale di 1.872 ricoverati. Aumenta anche l’occupazione delle terapie intensive (0,6% rispetto allo 0,4% della precedente rilevazione) dove sono ricoverate 49 persone. È quanto emerge dal bollettino settimanale del Ministero della Salute e dell’Iss.

Leggi: Quotidiano Sanità, 08/09/2023


venerdì 8 settembre 2023
Liste d’attesa. Maxi blitz dei Nas in tutta Italia: non rispettati i tempi previsti nel 29% dei casi. Denunciati 26 tra medici e infermieri. Scoperte anche 195 agende di prenotazione “bloccate”

Tra le cause più frequenti degli sforamenti delle tempistiche sono state accertate carenze funzionali ed organizzative dei presidi ospedalieri e degli ambulatori, diffusa carenza di personale. Sono stati effettuati accessi presso 1.364 tra ospedali, ambulatori e cliniche, sia pubblici che privati in convenzione con il SSN, analizzando 3.884 liste e agende di prenotazione per prestazioni ambulatoriali relative a svariate tipologie di visite e di esami.
Nei mesi di luglio ed agosto, i Carabinieri dei NAS, di concerto con il Ministero della Salute, hanno effettuato un’intensa attività di controllo, su tutto il territorio nazionale, al fine di verificare la gestione delle liste di attesa per l’erogazione di prestazioni ambulatoriali, riconducibili a visite specialistiche ed esami diagnostici, afferenti al Servizio sanitario pubblico.

Leggi: Quotidiano Sanità, 08/09/2023


venerdì 8 settembre 2023
Airbnb, la messa in scena della bozza Santanché

La bozza di regolazione degli affitti brevi delude i comuni: «È come non fare niente». Non ascoltati i sindaci sui poteri per limitare l’impatto devastante
Il primo effetto prodotto dalla bozza di un disegno di legge di regolazione degli affitti brevi (Airbnb) preparato dal ministero del Turismo Daniela Santanché tra i comuni più esposti all’economia turistica predatoria è stato di delusione. «Non produrranno alcun effetto per Milano – sostiene l’assessore alla Casa Pierfrancesco Maran – Sull’ospitalità turistica l’unica cosa che cambia, secondo la proposta fatta dal governo, è che si può affittare un appartamento per almeno due notti. Si tratta di un’occasione persa. È come dire che non cambia niente». «Non risolve nulla. È gravissimo che il governo si ostini a non riconoscere alle amministrazioni comunali democraticamente elette il diritto di decidere in quali zone limitare le nuove aperture» aggiunge l’assessore al Turismo di Roma Capitale Alessandro Onorato.

Leggi: Il Manifesto, 08/09/2023


giovedì 7 settembre 2023
La sanità e un piatto che piange

A fronte dei quattro miliardi vantati, seppure in un clima di riconosciuta difficoltà e quindi di cautela, ce ne saranno appena due disponibili. Sarà quindi dramma erogativo nella tutela della salute, sempre più compromessa ad sud da una emigrazione in sensibile ripresa verso le mete note (Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto) che riempiono il loro salvadanaio con le povertà del meridione e le sofferenze dei meridionali. I calabresi, su tutti.
Un momento così, di incertezza sulla disponibilità di risorse dello Stato, è difficile da ricordarsi. Forse come preoccupazione analoga ricorda il governo Amato, esordito il 28 giugno del 1992 e cessato il 22 aprile dell’anno successivo. Un Governo rimasto tristemente noto per il prelievo forzato notturno nei conti correnti bancari privati.
Ma a sentire che non si ancora come e cosa scrivere nella legge di bilancio per il 2024 genera terrore, non solo imbarazzo. E’ peggio di cosa potrebbe accadere ad un padre, monoreddito, espulso dal lavoro con mutui a carico e figli in età scolare, costretto a dire alla sua famiglia dell’incertezza di mettere il pane a tavola.

Leggi: Quotidiano Sanità, 07/09/2023


giovedì 7 settembre 2023
 Il Superbonus continua a correre per lo Stato macigno da 76 miliardi

In otto mesi il costo delle detrazioni per il Superbonus è passato da poco più di 51 a oltre 76 miliardi. Il dato emerge dalle ultime rilevazioni dell’Enea, al 31 agosto. Mentre Nomisma stima che si arriverà a 140-150 miliardi di costo pubblico. Una prospettiva che preoccupa il governo, che studia una nuova stretta, oltre al decalage al 70% in vigore dall’1 gennaio.
A ricordare che il Superbonus è una misura che si sarebbe dovuta archiviare da un bel po’ il governatore della Banca d’Italia. In un convegno organizzato dall’Ispi Visco ne parla come una delle misure necessarie adottate durante la pandemia, che però «non possono essere strumenti permanenti». «Il Superbonus doveva finire presto, il fatto che sia cresciuto e c’erano meccanismi un po’ strani lo abbiamo detto noi ma anche l’Ufficio del Bilancio», afferma Visco. E mentre si conferma l’ipotesi di una nuova stretta, si fanno sempre più insistenti anche le indiscrezioni secondo le quali il governo intende prorogare per almeno tre mesi il Superbonus al 110% per i condomini che non completeranno i lavori già in proroga quest’anno (mentre l’incentivo è già sceso al 90% per chi ha avviato le procedure nel 2023, e scenderà al 70% nel 2024).

Leggi: Ius Letter, 07/09/2023


martedì 5 settembre 2023
La spesa sanitaria italiana sempre sotto la media Ocse. Gimbe: “Senza rilancio del finanziamento pubblico addio a diritto alla salute”

Cartabellotta: “I confronti internazionali sulla spesa sanitaria pubblica pro-capite relativi al 2022 che l’Italia in Europa precede solo i paesi dell’Est (Repubblica Ceca esclusa), oltre a Spagna, Portogallo e Grecia. E tra i Paesi del G7, di cui nel 2024 avremo la presidenza, siamo fanalino di coda con gap ormai incolmabili”. LE TABELLE
L’imponente sotto-finanziamento, la progressiva carenza di personale sanitario, i modelli organizzativi obsoleti, l’incapacità di ridurre le diseguaglianze e l’inevitabile avanzata del privato hanno determinato la progressiva erosione del diritto costituzionale alla tutela della salute, in particolare nelle Regioni del Sud. “I princìpi fondamentali del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) – dichiara Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE – universalità, uguaglianza, equità, sono stati traditi e oggi sono ben altre le parole chiave del nostro SSN: infinite liste di attesa, affollamento dei pronto soccorsi, aumento della spesa privata, diseguaglianze di accesso alle prestazioni, inaccessibilità alle innovazioni, migrazione sanitaria, rinuncia alle cure”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 05/09/2023


lunedì 4 settembre 2023
Gas, le bollette tornano a salire dopo tre mesi di ribassi: +2,3%. Ecco perché ora il governo è nei guai

L’aggiornamento mensile dell’Arera: i rincari legati all’aumento del gas sui mercati. Ma a fine mese scadono gli aiuti da 5 miliardi da parte del governo. Che dovrà decidere se rinnovarli
Dopo tre cali consecutivi, tra maggio e luglio, tornano a salire le bollette del gas. Non un bel segnale per i consumatori e in prospettiva nemmeno per le imprese: per il mese di agosto la tariffe sono cresciute del 2,3%, come annunciato dall’Arera, l’Authority indipendente che regola i mercati dell’energia.
Una notizia che dovrà preoccupare anche il governo: a fine settembre scadono i sostegni in favore dei cittadini e aziende e che coprano una parte delle spese in bolletta. Se anche i prezzi del gas sul mercato internazionale dovessero rimanere su questi livelli e il governo non dovesse rinnovare gli aiuti, le bollette salirebbero automaticamente. Ma è assai probabile che andando verso l’inverno, i prezzi saliranno come è inevitabile. Ed è questo il motivo per cui il governo dovrà trovare altre risorse per “aiutare” le famiglie già alle prese con l’aumento del costo della vita causato dal corso dell’inflazione.

Leggi: La Repubblica, 04/09/2023


REGIONI:

lunedì 11 settembre 2023
Anche a Pistoia il programma che garantisce equità d’accesso ai servizi sanitari

Grazie a un team multidisciplinare e multiprofessionale dedicato e ad un Ambulatorio pensato e realizzato con caratteristiche di massimo comfort ambientale, è stato attivato anche presso l’Ospedale San Jacopo di Pistoia il Programma PASS (Percorsi Assistenziali per Soggetti con bisogni Speciali), progetto della Regione Toscana finalizzato a garantire alle persone con disabilità equità d’accesso ai servizi sanitari. Gli interventi vengono erogati sia nelle strutture sanitarie che a domicilio
Il Programma PASS (Percorsi Assistenziali per Soggetti con bisogni Speciali) è un progetto della Regione Toscana finalizzato a garantire alle persone con disabilità equità di accesso ai servizi sanitari. Presentato ufficialmente nel novembre 2018, con l’attivazione del portale web PASS e la relativa piattaforma, come avevamo riferito anche su queste pagine, nelle scorse settimane è divenuto attivo anche all’Ospedale San Jacopo di Pistoia.

Leggi: Superando, 11/09/2023


sabato 9 settembre 2023
Sugli anziani la morsa del disagio “Rete di servizi da ricostruire”

Anziani a Terni nel terzo millennio: spesso soli, poveri, vittime di reati e alle prese con accessi alle cure sempre più complicati, se non impossibili. Una fotografia impietosa ma che, purtroppo, non si discosta dalla realtà. “Bisogna ricostruire una rete territoriale di servizi, non solo sanitari ma anche di assistenza”, è l’appello lanciato da Attilio Romanelli, segretario dello Spi, il sindacato dei pensionati della Cgil. “Cominciamo con un dato: la popolazione over 65 sul territorio sfiora il 28% e tendenzialmente aumenta grazie all’allungamento della vità. Ma questa deve essere considerata un’aspirazione , non una sciagura – afferma Romanelli –. Altri dati: la metà dei nostri iscritti vive con una pensione inferiore ai 1300 euro lordi. Non serve altro, con un caro-vita che incide su chiunque, per delineare lo stato di disagio economico che attanaglia la popolazione anziana”.

Leggi: La Nazione, 09/09/2023


sabato 9 settembre 2023
Case popolari da ristrutturare. Incentivo all’inquilino che anticipa le spese

A Genova ci sono 2000 case popolari attualmente sfitte e ci sono 2500 persone in lista d’attesa per un alloggio. La situazione non può essere normalizzata, perché le 2000 case popolari sfitte necessitano di lavori di ristrutturazione, più o meno importanti, e non ci sono le risorse pubbliche per realizzarli. È il quadro, non molto confortante, emerso in occasione di un incontro tra il sindaco Marco Bucci, il vicesindaco Pietro Piciocchi, l’amministratore delegato di Arte ( ovvero l’azienda territoriale per l’edilizia), Paolo Gallo, e le associazioni degli inquilini e assegnatari, Sunia, Sicet e Uniat. « Ogni anno osserva Bruno Manganaro, segretario generale del Sunia di Genova – vengono assegnate tra le centoventi e le centocinquanta case. Troppo poche. Inoltre, è partito il nuovo bando e si ipotizza che, al termine del periodo in cui si possono presentare le domande, si arriverà a una lista d’attesa di oltre quattromila nominativi. La situazione rischia di diventare sempre più insostenibile».

Leggi: Assedil, 09/09/2023


venerdì 8 settembre 2023
“Diecimila anziani prigionieri a Firenze di case vecchie”

Solitudine, mobilità, salute, sicurezza. Agli sportelli e alle assemblee del sindacato, gli anziani avanzano richieste, problemi. Spesso comuni. E lo Spi Cgil Toscana, che ha più iscritti di un partito nazionale (quasi 270mila), ha ben chiare le implicazioni della «sfida demografica». Che ha a che fare con una popolazione sempre più anziana, con le sue difficoltà e bisogni di soluzioni su burocrazia, salute, casa.
«A Firenze ci sono più di 10 mila anziani prigionieri in casa loro, perché magari abitano al terzo o quarto piano senza ascensore. Sono partiti progetti di cohousing e devono essere ampliati, così come le case stesse dovrebbero essere a misura di anziano» dice il segretario toscano Alessio Gramolati. «È un tema che attraversa la fragilità, ossia persone autosufficienti che però non hanno più gli stessi livelli di autonomia di un tempo – continua il segretario fiorentino Mario Battistini -. Abbiamo anziani che stanno in case anche di proprietà ma che vivono in difficoltà e solitudine.

Leggi: Cgil Firenze, 08/09/2023


venerdì 8 settembre 2023
Infermiere di famiglia e comunità. Il Veneto lavora a nuovo modello, Bottega (Nursind): “Auspichiamo una veloce attuazione”

I sindacati del comparto convocati lunedì scorso per esaminare il documento elaborato dal gruppo di lavoro istituito dalla Regione. “Emerge non solo la centralità dell’infermiere nei servizi di assistenza sul territorio, ma anche una chiara definizione del suo ruolo e delle competenze. Sono però soprattutto le novità organizzative che ci trovano d’accordo, a cominciare dalla completa autonomia professionale riconosciuta”, commenta Il segretario nazionale del Nursind.
Il Veneto è al lavoro su un nuovo modello organizzativo e professionale che vede protagonista l’infermiere di famiglia o di comunità (Ifoc). Un gruppo di lavoro ha già elaborato una bozza di documento, che lo scorso lunedì è stata condivisa con i sindacati del comparto. “Accogliamo con favore l’impegno del Veneto, prima Regione a delineare la figura dell’infermiere di famiglia o comunità (Ifoc). Il modello organizzativo e professionale che ci è stato presentato al termine del gruppo di lavoro dedicato contempla infatti diversi aspetti che valorizzano molto la nostra professione” commenta il segretario nazionale del Nursind, Andrea Bottega.

Leggi: Quotidiano Sanità, 08/09/2023


venerdì 8 settembre 2023
Lombardia, oltre 264 mln per cure a domicilio a 226 mila over 65 entro il 2025

Attualmente gli anziani assistiti a casa sono 92 mila. Nel 2025 le cure domiciliari arriveranno a coprire il 10% della popolazione over65enni, in linea con la media europea. Ma l’implementazione di questo progetto, sottolinea il Dg Welfare, Giovanni Pavesi, “non è un semplice adempimento alle indicazioni dell’Europa; fa parte integrante della nostra filosofia centrata sulla presa in carico e sul paziente”.
Nel 2025 gli over 65 lombardi assistiti a domicilio saliranno dai 92mila del 2019 a 226mila (+140%), il 10% del totale, in linea con la media europea. Per centrare questo obiettivo la Regione mette in campo oltre 264 milioni di euro in 3 anni, di cui quasi 200 dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Modi e tempi del progetto sono stati illustrati oggi in Commissione Sanità dal direttore generale Welfare, Giovanni Pavesi, che ha poi risposto alle domande dei consiglieri intervenuti.
“Per raggiungere l’obiettivo di 134mila pazienti in più assistiti a casa – spiega una nota del Pirellone – è stata messa a punto una tabella di marcia che prevede 41.704 nuovi assistiti nel 2022 (già raggiunti), altrettanti nell’anno in corso e nel 2024 e poco meno di 10mila nel 2025. I fondi totali per coprire le prestazioni sono pari a 264,7 milioni: ai 197,6 messi a disposizione dal Pnrr si aggiungono infatti 67,1 milioni già assegnati alle Asst per l’assunzione di infermieri di comunità e per l’acquisto di beni e servizi correlati.

Leggi: Quotidiano Sanità, 08/09/2023


venerdì 8 settembre 2023
Genova. Case popolari: Manganaro “rendere agibili 2 mila appartamenti sfitti”

Questa mattina in Comune si è svolto l’incontro tra le associazioni degli inquilini e assegnatari, il Sindaco di Genova, il vice Sindaco e l’Amministratore delegato di Arte.
La riunione nasce dalle sollecitazioni da parte di SUNIA, Sicet e Uniat rispetto ad interventi che abbiano la finalità di migliorare le condizioni dell’abitare delle fasce più deboli della popolazione genovese.
In particolare si è discusso di come garantire |’assegnazione di alloggi alle fasce maggiormente disagiate in un contesto in cui purtroppo da parte del Governo non ci sono piani di investimento sulle case popolari.
In seconda battuta è stato affrontato il problema di rendere agibili i circa 2 mila appartamenti sfitti e inagibili di edilizia pubblica gestiti da Arte.
“Il Sindaco ha convenuto sulla necessità di rendere agibili 2 mila alloggi che in mancanza di risorse da dedicare alla manutenzione restano sfitte – ha commentato Bruno Manganaro, Segretario Generale SUNIA Genova — una delle ipotesi sul tavolo potrebbe essere quella di dare la possibilità a chi è in graduatoria e in attesa di una assegnazione, di provvedere con risorse proprie alla manutenzione recuperandole successivamente nelle quote di affitto da pagare ad Arte”.

Leggi: Sunia, 08/09/2023


giovedì 7 settembre 2023
Ripensare la città per impedire l’isolamento e puntare sulla geriatria

Se a Firenze sono 262 gli ultracentenari, in Toscana hanno già abbondantemente superato “quota mille” (oggi sono circa 1.600), tra dieci anni saranno il doppio e nel 2050 più del triplo e — sempre secondo ISTAT — nel 2070 si avvicineranno a “quota diecimila” (probabilmente oltre 1.500 a Firenze). Non vi è dubbio che ciò rappresenti una grande conquista, ma che induca anche ad una certa preoccupazione.
La preoccupazione nasce dal sospetto che, dietro questa indubbia conquista, vi sia il germe della sua insostenibilità: nel 1951 vi erano 3 giovani per ogni anziano, un secolo dopo il rapporto si ribalta con 3 anziani per ogni giovane. Questo ribaltamento pone diverse domande prima fra tutte chi sosterrà le spese per un numero così alto di anziani. Ma significa anche una società diversa in cui diversi sono i bisogni da fronteggiare e i modi di fronteggiarli: cambia il ruolo della sanità, l’uso del tempo libero, la tipologia degli spazi ricreativi, le esigenze di mobilità, le forme di turismo.

Leggi: La Repubblica, 07/09/2023


IN AGENDA:

A Rimini il 22 e 23 settembre EXPO AID 2023. Io persona al centro”

Il 22 e 23 settembre si svolgerà a Rimini “EXPO AID 2023 – Io, persona al centro”. Un grande evento istituzionale, che coinvolge il mondo del Terzo Settore e dell’associazionismo italiano, per parlare di piena attuazione della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, partecipazione alla vita sociale, politica e civile di ogni persona e valorizzazione dei talenti e delle competenze di tutti.
È la prima edizione di un grande evento nazionale saranno previste attività sportive e ricreative, un’area espositiva, seminari di confronto e momenti partecipativi e di formazione.

Leggi: Auser


27/09/2023 Censimento delle popolazione e delle abitazioni: L’Italia giorno dopo giorno – Ore 10.00 Aula Magna Istat – Via Cesare Balbo 14 Roma

Leggi: Istat


Il 28 settembre a Roma Giornata dell’Associazionismo promossa dal Forum Nazionale del Terzo Settore

Il prossimo 28 settembre si terrà la Giornata dell’Associazionismo, promossa dalla Consulta APS del Forum Nazionale del Terzo Settore. L’evento dal titolo: “Siamo valore sociale. Il ruolo delle APS nella costruzione di legami solidali e di un’economia inclusiva”, si svolgerà a Roma e rappresenterà la prima edizione di un appuntamento che dovrebbe diventare costante nel tempo.
Per info: forumterzosettore.it

Leggi: Auser


11-10-2023 – Workshop ProMIS: “Integrazione socio-sanitaria: il ruolo delle regioni nel quadro delle iniziative europee”- Bruxelles

Il Programma Mattone Internazionale Salute – ProMIS organizza, nell’ambito della Settimana Europea delle Regioni e delle Città 2023, il workshop intitolato “Integrazione socio-sanitaria: il ruolo delle regioni nel quadro delle iniziative europee”, che si terrà a Bruxelles l’11 ottobre 2023, dalle ore 11:30 alle 12:30.

Leggi: Promisalute


Welfair 2023. Dal 18 al 20 ottobre 2023 a Roma la fiera dove si costruisce il futuro della sanità

Una fiera dove medici, governance pubblica e grandi aziende high-tech si confronteranno sui temi concreti dei singoli processi sanitari. “La sanità è divenuta troppo complessa – dice Fabio Casasoli, amministratore unico di Fiera Roma -. Le parti della filiera hanno bisogno di lavorare assieme. Welfair farà la differenza per i cittadini, per il Sistema salute in Italia e per Roma. Qui si costruirà la sanità del futuro”.

Leggi: Quotidiano Sanità


Urbanpromo XX Edizione Progetti per il Paese – 7-10 Novembre 2023 – Innovation Center di Fondazione CR Firenze

Leggi: Urban Promo


IN EVIDENZA:

Periferie, basta stigma, bisogna pensare e agire diversamente

In questi giorni abbiamo assistito all’ennesima farsa, che ha pure risvolti drammatici, con le grandi manovre delle forze dell’ordine in alcuni quartieri delle periferie italiane, soprattutto romane e napoletane, tra cui Tor Bella Monaca, dove lavoriamo da molti anni come laboratorio universitario in percorsi di ricerca-azione con le realtà locali. Sappiamo tutti che questo è un modo distorto e strumentale di intervenire, che non porta niente di buono e utile, anzi alimenta effetti negativi, ma bisogna pur dire qualcosa ancora una volta -nonostante ormai lo ripetiamo da anni e lo ripetono tutti quelli che lavorano seriamente in questo campo non foss’altro che per esternare la propria frustrazione (e di tanti come noi impegnati nelle varie periferie romane e italiane), ma soprattutto per esprimere con forza la nostra solidarietà ed il nostro supporto a quelle realtà (associazioni di vario tipo, gruppi informali di abitanti, reti di mutualismo, cooperative sociali, terzo settore, fondazioni e privato sociale, singoli abitanti, insegnanti ed educatori, movimenti, ecc.) che da anni lavorano in questi contesti con serietà, impegno e grandi fatiche seguendo ben altre strade e ben altri approcci.

Leggi: Il Manifesto


 La povertà delle persone senza dimora: nuovi scenari e questioni aperte – di Antonella Meo

Siamo soliti pensare alle persone senza dimora come espressione di una delle forme più gravi di povertà e marginalità: sperimentano condizioni materiali tanto precarie da soddisfare con fatica i problemi quotidiani dell’esistenza, non godono di un’adeguata rete di sostegno e sono prive delle risorse necessarie per disporre di un’abitazione. Sono così estreme le condizioni di vita di questi individui che tendiamo a rappresentarli come “altro” da noi, una fattispecie a sé, isolandoli dal resto della popolazione. Li pensiamo ai margini della società e tendiamo a percepire il loro disagio come un problema personale. Persiste tuttora una rappresentazione fuorviante che riconduce la condizione di chi vive in strada, trova ospitalità nei dormitori o rifugio in sistemazioni inadeguate, a deficit culturali, mancanza di capacità o di volontà, o alla cattiva sorte che colpisce chi nella vita è particolarmente sfortunato. L’immagine associata è quella di uno stato di cronicità e di estremo degrado che non offre vie di uscita.
Nel dibattito pubblico, che contribuisce ad alimentare e veicolare questo tipo di rappresentazione, la questione viene declinata spesso come un problema di ordine pubblico o di decoro urbano. Si tratta di un approccio in linea con una lunga tradizione di intervento improntata a una logica assistenziale, regolativa ed emergenziale, che ha relegato le persone socialmente marginali ai dormitori e ad altre strutture di accoglienza temporanea, escludendole di fatto dalle politiche abitative sociali e riservando loro soluzioni “ad hoc” (Tosi 2017).

Leggi: Welforum


Chi ha paura di invecchiare? Guida per un’età da scoprire – di Cinzia Lucchelli

Viso tirato, labbra carnose, carnagione aliena ai raggi del sole. Madonna insegue da tempo l’eterna giovinezza e consegna ai social un’immagine di sé che non collima più con l’età anagrafica, 65 anni. “Non invecchiate, perché invecchiare è un peccato” diceva già nel 2016 quando a New York ritirava il premio Billboard Women in Music. Il suo caso ripropone un dilemma che tradizionalmente ha colto più le donne ma che ora investe sempre più gli uomini: invecchiare naturalmente oppure cercare di fermare il tempo che passa? E fa riflettere sul confine tra modificare il proprio aspetto fisico in modo conforme all’immagine interiore che si ha di sé e negare la trasformazione del corpo che avviene con il passare degli anni. Il rifiuto di invecchiare è altro dalla ricerca della longevità e anche dai ritocchi fatti per migliorare il proprio aspetto e sentirsi più a proprio agio. È psicologico: riguarda la paura e l’incapacità di accettare il cambiamento.

Leggi: La Repubblica


Servizi semiresidenziali per anziani e potenzialità del lavoro di rete: il contributo dell’assistente sociale nella definizione di progetti personalizzati e integrati
L’assistente sociale che opera in un centro diurno per anziani è chiamato a svolgere un ruolo strategico nella valorizzazione delle reti primarie, nell’orientamento competente ai servizi del territorio e alle opportunità del sistema di welfare, nell’attivazione di risorse formali e informali. A partire dal Quaderno del gruppo Anziani dell’Ordine degli assistenti sociali della Lombardia, l’articolo presenta le potenzialità del lavoro di rete, strumento e approccio fondamentale per garantire qualità e continuità nei processi di cura, delineando percorsi calibrati sulle specifiche condizioni e storie di vita degli anziani e delle loro famiglie.
di Francesca Di Blasi (assistente sociale, ASST Santi Paolo e Carlo di Milano), Beatrice Longoni (assistente sociale specialista, libera professionista, docente a contratto Università degli Studi di Milano Bicocca), Veruska Menghini (assistente sociale specialista, collabora con il Network Non Autosufficienza e con la Fondazione Nazionale Assistenti Sociali – FNAS), Chiara Scotti (assistente sociale specialista, Casa dell’Anziano San Camillo Cooperativa Sociale ONLUS, Carugate, MI)
La prospettiva della rete sociale può essere letta nella sua dimensione di rete primaria, riferita alle relazioni e all’ambiente naturale, affettivo, di vita della persona, e nella sua dimensione di rete secondaria, riferita a collegamenti, attivazioni e collaborazioni fra gruppi, organizzazioni, istituzioni. Tale prospettiva risulta molto opportuna quando l’anziano usufruisce di un servizio semiresidenziale: in questa situazione “intermedia” – in cui l’autosufficienza non è più totale ed emergono necessità di aiuto protratto nel tempo, ma è ancora presente il vivere al domicilio e nel proprio territorio – l’assistente sociale può fornire un contributo fondamentale nella definizione di progetti centrati sulla specificità di ogni situazione, orientati sia alla rete primaria dell’anziano e della famiglia, che alla rete di servizi e risorse formali e informali.

Leggi: I Luoghi della Cura


“La Via Maestra”, appello per la manifestazione nazionale del 7 ottobre a Roma

La Costituzione italiana – nata dalla Resistenza – delinea un modello di democrazia e di società che pone alla base della Repubblica il lavoro, l’uguaglianza di tutte le persone, i diritti civili e sociali fondamentali che lo Stato, nella sua articolazione istituzionale unitaria, ha il dovere primario di promuovere attivamente rimuovendo “gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

Leggi: Cgil


NEWS:

lunedì 4 settembre 2023
Verso la manovra. Altro che risparmi, il Ssn già oggi fa miracoli. Esiti sopra la media UE a fronte di un sottofinanziamento e carenze di personale

Siamo sicuri che in sanità ci siano ancora ampi margini di risparmio? Guardando ai dati Ocse, in termini di esiti clinici l’Italia si colloca ben al di sopra della media europea a fronte di un forte sottofinanziamento, di un basso numero di posti letto e con gravi carenze di personale. La tenuta del sistema è però messa a rischio da alcuni dati che rendono evidente crescenti difficoltà nell’accesso ai servizi. La priorità è quella di far crescere gli investimenti, investire nel personale e migliorare alcuni aspetti legati alla prevenzione. Altro che risparmi.
In vista della prossima legge di Bilancio, a causa delle ristrettezze economiche, sarà molto complicato accontentare le richieste che provengono dai diversi ministeri. Per quanto riguarda la sanità, il ministro Orazio Schillaci ha chiesto ulteriori 4 miliardi da aggiungersi ai 2,5 miliardi già previsti dalla precedente manovra. Risorse, queste ultime, che verranno però in larga parte erose dall’inflazione e dai rincari dei costi energetici. Dalle prime esternazioni del Mef sembra però che sarà molto difficile accontentare le richieste del ministro. Ed ecco quindi che si torna a parlare di potenziali risparmi da investire in maniera più efficiente all’interno dello stesso comparto. Ma siamo sicuri che in sanità ci siano ancora ampi margini di risparmio?

Leggi: Quotidiano Sanità, 04/09/2023


lunedì 4 settembre 2023
In dieci anni due milioni di case in più, ma mancano dove serve

La crescita delle abitazioni registrate al Catasto si scontra con un minimo aumento (0,2%) degli immobili occupati stabilmente. Maggiore pressione sulle città, a Prato si sfiora il pieno utilizzo
La geografia del tasso di utilizzo del patrimonio residenziale dei capoluoghi di provincia è a macchia di leopardo. Vi sono città, come Prato e Livorno, in cui con nove case abitate su dieci si potrebbe parlare di pieno utilizzo; altre dove questo non arriva al 60%: è il caso di L’Aquila, Agrigento ed Enna. La forbice è molto aperta, ma non è agevole spiegare perché. Si nota però una più elevata percentuale delle case abitate dei capoluoghi delle regioni del Centro-nord e in buona parte di quelli con più popolazione: Roma, Milano, Torino, Genova, Bologna, Firenze sono città con un tasso di utilizzo che tocca almeno l’85 per cento. In una decina di anni hanno registrato un aumento del 6-7%, ma restano città in cui la domanda di case è più pressante che altrove e dove si sente la maggiore urgenza di iniziative politiche nel settore.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 04/09/2023


lunedì 4 settembre 2023
Edifici vuoti per i costi di riqualificazione

Nei centri maggiori prezzi inaccessibili. In quelli minori troppo cemento
Che conclusioni trarre dalla mappatura del tasso di utilizzo del patrimonio abitativo italiano? La classifica dei capoluoghi sollecita riflessioni sul successo o meno di alcune città, sulle politiche abitative nazionali, di cui è diventato pressante un rilancio, e sulla necessità di fermare il consumo di suolo e rigenerare l’esistente, non da ultimo per l’incombente direttiva europea sulle case green (obbligo per gli edifici residenziali di raggiungere la classe energetica E entro il 1° gennaio 2030.
«Spicca il successo dei capoluoghi con più popolazione come Milano, Roma, Firenze, Bologna, che attirano per opportunità di lavoro e servizi e trattengono la popolazione più giovane», esordisce Carlo Giordano, board member di Immobiliare.it. «Non penso che a Milano circa il 15% di immobili non utilizzati rifletta la situazione attuale. Valutiamo che nei maggiori capoluoghi circa un 5/7% di vuoto sia fisiologico per la rotazione delle persone all’interno degli immobili.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 04/09/2023


domenica 3 settembre 2023
Superbonus fuori controllo: la spesa verso i 100 miliardi. I timori del governo sui conti

Una frana si sta abbattendo sui conti pubblici e sull’economia italiana. I bonus legati alle ristrutturazioni edilizie sono ormai fuori controllo: da marzo a oggi, in soli cinque mesi, sono saltati fuori altri 35 miliardi di crediti ceduti o scontati in fattura dalle imprese, che non erano previsti nei tendenziali di spesa. Ben 4 miliardi di questi crediti, poi, si sono rivelati fasulli. Quelli irregolari, a fine agosto, arrivavano a 12,8 miliardi, si legge in un appunto consegnato nei giorni scorsi dall’Agenzia delle Entrate alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Preoccupatissima, perché i bonus si stanno mangiando tutti i soldi per la manovra di bilancio 2024, ipotecano i conti futuri, e la bolla che si è generata rischia di creare problemi seri all’economia, se non addirittura avere risvolti sociali. Tra la fine di marzo e la fine di agosto, secondo l’appunto di Ernesto Maria Ruffini alla premier, i crediti legati ai bonus edilizi che sono stati ceduti o scontati dalle imprese in fattura sono cresciuti da 110 a 146 miliardi di euro. Di questi, solo 23 sono stati già compensati, portandoli a riduzione delle tasse dovute. Gli altri 123 miliardi, che possono essere scontati in un quadriennio, sono in gran parte alla vana ricerca di un compratore. Al conto vanno aggiunti i crediti che i titolari portano direttamente in detrazione dalle imposte, si stima un’altra ventina di miliardi.

Leggi: Corriere della Sera, 03/09/2023


venerdì 1 settembre 2023
Manovra, un “piano casa” per gli affitti. Salvini chiede più soldi per l’edilizia popolare

La richiesta è arrivata sulla scrivania del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Mittente: Matteo Salvini. Oggetto: soldi per il “Piano casa” nella legge di bilancio. Qualche centinaia di milioni, una cifra che svela la reale portata dell’intervento: solo l’avvio di un piano per l’edilizia pubblica, di fatto una toppa all’emergenza abitativa che rischia di acuirsi in autunno a causa del caro affitti.
È questo timore a spingere il ministro delle Infrastrutture e leader della Lega ad avviare la ricognizione delle case popolari sfitte, questione tutta da risolvere e che precede la costruzione di nuovi alloggi. L’ultimo dato risale al 2019: su circa 800 mila abitazioni di proprietà delle Regioni e dei Comuni, circa 55 mila risultavano vuote, per lo più perché in attesa di ristrutturazione. Ma nel frattempo l’incidenza è senza dubbio aumentata – si ipotizza fino al 10% – perché le Aziende casa, gli enti che le gestiscono, non hanno risorse per i lavori.

Leggi: La Repubblica, 01/09/2023


venerdì 1 settembre 2023
Servizi sanitari, per gli over 50 le criticità maggiori sono i tempi di attesa e la qualità delle strutture

Indagine del Centro Studi 50&Più in collaborazione con Format Research. In Italia oltre l’85% degli over 50 gode di buona salute. La farmacia è il servizio sanitario più frequentato; i servizi del 118 sono giudicati in modo molto positivo dal 36,6% degli intervistati che hanno detto di averne usufruito, le esperienze in Pronto Soccorso sono invece valutate in maniera negativa da oltre il 58,2% di coloro che vi hanno fatto accesso
Qualità del sistema sanitario, presenza territoriale e accessibilità ai sevizi sanitari nazionali: sono queste le aree oggetto dell’indagine “L’accesso ai Servizi Sanitari”, realizzata dal Centro Studi 50&Più in collaborazione con Format Research. Obiettivo della ricerca è quello di rilevare, descrivere e analizzare su un campione di 1.000 over 50 anni le difficoltà di accesso ai principali servizi sanitari e valutarli in termini di adeguatezza, qualità e propensione al digitale.

Leggi: Redattore Sociale, 01/09/2023


giovedì 31 agosto 2023
La prevenzione è scomparsa dai radar. Dagli screening agli stili di vita con la pandemia sono peggiorati i servizi. E al Sud è un disastro

Analisi della Corte dei conti sui risultati del nuovo sistema di monitoraggio dei Lea relativi al 2021. Dall’esame dei dati emerge come l’Area della Prevenzione al Sud (ma non solo) presenti bassi livelli di adesione agli screening per le principali patologie tumorali. Ma anche sui vaccini le coperture tra i bambini sono peggiorate rispetto al pre Covid.
La pandemia tra i molteplici effetti nefasti che ha causato al Paese ha travolto anche i sistemi sanitari regionali soprattutto quelli del Sud che hanno visto le loro performance (già negative) peggiorare ulteriormente. È quanto emerge da un’analisi dettagliata della Corte dei conti sui risultati del nuovo sistema di monitoraggio dei Lea relativi al 2021 che ricordiamo è composto da tre indicatori principali: prevenzione, territorio e ospedale.
Nello specifico qui ci occupiamo dell’Area della Prevenzione e dell’analisi degli indicatori che compongono il risultato finale. In quest’ambito sono 4 le Regioni che, nel 2021, non raggiungono il punteggio minimo, due nel Nord (Valle d’Aosta, Provincia autonoma di Bolzano) e due nel Mezzogiorno (Regione siciliana e Sardegna).

Leggi: Quotidiano Snaità, 31/08/2023


mercoledì 30 agosto 2023
Progetti sugli ex immobili della mafia, adesso si può richiedere il Social bonus

L’agevolazione è prevista dal Codice del Terzo settore ed è pari al credito di imposta del 65% delle erogazioni effettuate da persone fisiche e al 50% di quelle da enti o società
Social bonus per il Terzo settore è attiva la piattaforma per presentare la domanda. Su sito del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali si può adesso iniziare la procedura informatica che consente di compilare la richiesta del contributo e presentare i progetti da finanziare per il recupero di immobili confiscati alla criminalità . Lo ha comunicato lunedì 28 agosto il ministero con un avviso sul sito, sottolineando che il prossimo 15 settembre sarà la prima finestra utile per la presentazione dei progetti da finanziare con il bonus. L’agevolazione di cui si può fare richiesta, più nel dettaglio, è prevista dall’articolo 81 del Codice del Terzo settore e consiste in un credito di imposta pari al 65% delle erogazioni liberali in denaro effettuate da persone fisiche e del 50% se effettuate da enti o società in favore degli enti del Terzo settore.

Leggi: Italia Oggi, 30/08/2023


martedì 29 agosto 2023
Pensioni: da governo solo slogan, vogliamo risposte

“Nonostante i tanti slogan e le promesse elettorali, questo governo sulle pensioni non farà nulla, anzi, sino ad oggi, è riuscito a fare peggio dei governi precedenti”. Ad affermarlo, in una nota, la segretaria confederale della Cgil Lara Ghiglione.
“In questi mesi – aggiunge la dirigente sindacale – si è continuato a tagliare sul capitolo previdenziale, prima con la scorsa legge di Bilancio, a partire dalla rivalutazione dell’importo pensionistico, poi con il fondo precoci e l’azzeramento di altre misure di flessibilità esistenti, come opzione donna”.
“Riteniamo che il confronto aperto con le parti sociali sia finto, non è mai stata data alcuna risposta, e purtroppo non solo sulle pensioni. Sui diversi capitoli previdenziali – sottolinea Ghiglione – conosciamo le posizioni di questo esecutivo solo leggendo i giornali. Se le notizie di oggi, veicolate su alcuni organi di stampa, fossero vere, sarebbero scelte gravi e non condivise con chi rappresenta lavoratori e pensionati”.

Leggi: Cgil, 29/08/2023


lunedì 28 agosto 2023
Quando la badante non torna dalla vacanza

«Buongiorno signora, volevo dirle che non torno: ho deciso di restare nel mio paese». Inizia con una decina di parole, l’incubo che accomuna moltissime famiglie italiane.
La badante che non rientra dalle ferie getta nel panico migliaia di persone, che durante l’estate avevano trovato soluzioni tampone al problema di dover lasciare genitori e nonni non autosufficienti per andare in vacanza.
I «nonnetti» più fortunati si sono ritrovati dentro casa a luglio e agosto una sconosciuta o sconosciuto, ma comunque una sostituta scelta da chi era in procinto di andar via o una «persona fidata», magari amica di amici. Chi poteva, poi, ha pagato il soggiorno di qualche settimana per mandare i propri cari.

Leggi: Il Giornale, 28/08/2023


lunedì 21 agosto 2023
RSA abusive e irregolari negli alberghi. Strutture con servizi medici e infermieristici al limite dello sfruttamento

Scoperte dai Carabinieri RSA abusive e irregolari negli alberghi. Strutture con servizi medici e infermieristici al limite dello sfruttamento.
La crescente domanda di posti nelle case di riposo ha portato alla nascita di strutture irregolari, spesso gestite da hotel o pensioni. Queste strutture offrono servizi medici e infermieristici a prezzi molto più bassi rispetto alle case di riposo tradizionali, ma spesso non sono adeguatamente attrezzate o pensate per l’assistenza agli anziani.
I controlli dei carabinieri hanno scoperto diverse strutture irregolari, soprattutto in piccoli centri di provincia. Queste strutture offrono rette da 1600 euro al mese, mentre le case di riposo tradizionali costano in media 3200 euro al mese.
La denuncia di Michele Assandri, presidente di Anasate, è preoccupante: “Nessuna impresa sanitaria potrebbe applicare quelle tariffe, certi alberghi fiutano l’affare”.

Leggi: Assocare News, 21/08/2023


martedì 8 agosto 2023
Ondata di caldo e salute, il medico: “Nel Mezzogiorno molti tagli alla sanità. I fragili penalizzati”

Il report del Ministero della Salute ha evidenziato l’impatto dell’ondata di caldo sulle fasce di popolazione più debole
Filippo Anelli è il presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici e lavora a Bari come medico di famiglia,
Cosa è successo a luglio, perché i dati di mortalità del Nord e del Centro-Sud sono così diversi?
«Le ondate di calore di per sé sono sempre foriere di un aumento della mortalità, soprattutto tra gli anziani. Il problema ha una rilevanza sia sociale che sanitaria. Per aiutare queste persone, quelle fragili o molto vecchie, bisogna avere un buon sistema sociale, per stare loro vicino magari al domicilio, e anche sanitario, per le eventuali cure, in emergenza e non. E nel nostro Paese questi servizi sono molto diversi al Nord rispetto al Sud».

Leggi: La Repubblica, 08/08/2023


venerdì 4 agosto 2023
Pnrr: i tagli degli obiettivi e la coerenza dei dati…

Riprendiamo la riflessione partendo dai dati PNRR ufficiali e dal recente articolo, pubblicato su Quotidiano Sanità “Che fine faranno i nuovi presidi di assistenza territoriale con la modifica del PNRR salute?”
Riprendiamo la riflessione partendo dai dati PNRR ufficiali e facciamo riferimento al recente articolo, pubblicato su “Quotidiano sanità”, da Franco Pesaresi, membro CDN ASIQUAS, titolato “Che fine faranno i nuovi presidi di assistenza territoriale con la modifica del PNRR salute?”[1] in cui si chiedeva “… quale futuro per le case della comunità, gli ospedali di comunità e le COT? La fase della selezione delle opere da realizzare immediatamente sarà una fase molto delicata da cui dipende il successo del PNRR, ma anche molto rilevante al fine della riorganizzazione della rete dei servizi territoriali per cui bisognerà portarla avanti con attenzione ed equilibrio.”

Leggi: Quotidiano Sanità, 04/08/2023


lunedì 31 luglio 2023
Che fine faranno i nuovi presidi di assistenza territoriale con la modifica del Pnrr salute?

E quale futuro per le case della comunità, gli ospedali di comunità e le COT? La fase della selezione delle opere da realizzare immediatamente sarà una fase molto delicata da cui dipende il successo del PNRR ma anche molto rilevante al fine della riorganizzazione della rete dei servizi territoriali per cui bisognerà portarla avanti con attenzione ed equilibrio.
Il 27 luglio 2023 il Governo ha presentato la proposta di revisione del Pnrr. Che cosa si prevede per le case della comunità (CdC), gli ospedali di comunità (OdC) e le centrali operative territoriali (COT)?
Le motivazioni della revisione della Missione Salute del PNRR
Il progetto del Governo rileva che nel corso del 2022, il rialzo dei prezzi delle materie prime ed energetiche ha comportato un aumento del costo degli investimenti da realizzare nell’ambito del PNRR. Tale circostanza si è riflessa in modo rilevante anche sul costo delle opere di edilizia sanitaria. Le stime effettuate dal Ministero della Salute hanno rilevato con riferimento alle Case della Comunità, che tra il 2021 e il 2023 l’incremento dei costi di costruzione per un intervento tipologico, risultante da un Computo Metrico Estimativo per ognuna delle quattro macrocategorie di lavori rilevanti (strutture, opere edili, impianti idrici e meccanici, impianti elettrici e speciali), oscilla tra il 24% e il 66% a seconda delle Regioni considerate.

Leggi: Quotidiano Sanità, 31/07/2023


venerdì 28 luglio 2023
Pnrr, l’accusa al Governo: “Tutte le modifiche sono state fatte senza consultare la società civile”

La proposta di modifica del Pnrr presentata dal Governo è corposa e riguarda svariate misure che toccano quasi 16 miliardi di euro (su 191,5 miliardi di fondi Pnrr). Ma le associazioni dell’Osservatorio civico Pnnr sottolineano come l’intero impianto di proposte sia stato adottato “senza consultare la società civile, che da mesi chiede di essere ascoltata”
La proposta di modifica del Pnrr presentata dal Governo è corposa e riguarda svariate misure che toccano quasi 16 miliardi di euro (su 191,5 miliardi di fondi Pnrr) che coinvolge circa 144 misure in totale. “Il nuovo capitolo “Repower Eu”, che da solo vale 2,76 miliardi di euro solo per l’Italia, ha specifici obiettivi di diversificazione energetica. L’intero impianto di proposte però sono state adottate senza consultare la società civile, che da mesi chiede di essere ascoltata dal Governo”. La denuncia è dell’Osservatorio civico Pnrr, promosso da ActionAid e da Cittadinanzattiva e a cui aderiscono decine di realtà sociali.

Leggi: Redattore Sociale, 28/07/2023


venerdì 28 luglio 2023
Casa. Il costo per l’affitto? “Incide mediamente per il 21,1% sul budget familiare”

Rapporto della Uil sui costi delle locazioni. Mediamente per un appartamento di 100 mq il canone ammonta a 570 euro mensili, con punte di oltre 1500 euro nelle grandi città (1570 euro a Milano). Tra il 2021 e il 2022 il costo delle locazioni è aumentato del 3,6% (240 euro annui)
Quanto si spende per la locazione di un appartamento di 100 mq ubicato in una città capoluogo di provincia? “A livello nazionale – spiega Ivana Veronese, segretaria confederale UIL – il costo medio di un canone di affitto, nel secondo semestre del 2022, è di 570 euro mensili (6.840 euro annui), che incide per il 21,1% sul budget familiare”.

Leggi: Redattore Sociale, 28/07/2023


giovedì 27 luglio 2023
Pnrr. Dalle Case agli Ospedali della Comunità fino alla telemedicina, ecco il piano del Governo che rivede gli obiettivi della Mission 6

“Il contesto attuale comporta difficoltà di attuazione non solo per le strutture sanitarie (Casa della Comunità, Ospedali della Comunità, Ospedali sicuri e sostenibili) ma anche per i progetti di transizione digitale (quali telemedicina, sostituzione delle grandi apparecchiature, digitalizzazione dei DEA di I e II livello) nella misura in cui richiedono lavori edili per la preparazione dei locali”. I target tagliati saranno ugualmente realizzati con i fondi per l’edilizia sanitaria e con le risorse della politica di coesione (FSC). LA BOZZA
Una riduzione degli interventi da finanziare con le risorse del Pnrr entro il 2026 a causa dell’aumento dei costi anche se le altre strutture espunte dai target saranno in ogni caso realizzare con altre risorse provenienti dall’ex art.20/88 sull’edilizia sanitaria e da una riprogrammazione delle risorse della politica di coesione (FSC).
È questo l’impianto generale contenuto nella bozza del Piano di revisione del Governo che pubblichiamo. Ad esempio il target per le Case della Comunità scende da 1.350 a 936 (le 414 espunte saranno realizzate con altri fondi), gli Ospedali di Comunità passano da 400 a 304. Le Cot scendono da 600 a 524. Novità anche sul Fascicolo sanitario elettronico: la proposta di modifica riguarda la previsione secondo la quale l’integrazione/l’inserimento dei documenti nel FSE deve iniziare dai documenti nativi digitali, escludendo dal perimetro dell’intervento la migrazione/trasposizione ad hoc di documenti cartacei attuali o vecchi. Spostati i tempi di realizzazione dei progetti di telemedicina.

Leggi: Quotidiano Sanità, 27/07/2023


giovedì 27 luglio 2023
Il nuovo Fascicolo sanitario elettronico pronto al decollo. Dai vaccini, ai farmaci fino alle cartelle cliniche ecco i dati che conterrà e come funzionerà la privacy

Pronto il nuovo decreto di Salute, Mef e Innovazione tecnologica che definisce quali dati sanitari conterrà il Fse 2.0, chi dovrà inserirli e da chi potranno essere consultati. Nel Fascicolo ci sarà anche la storia clinica dell’assistito e la sua situazione corrente conosciuta e che potrà essere consultato dagli operatori sanitari anche in caso di accesso in emergenza ad una struttura sanitaria.
Dalle vaccinazioni effettuate, passando per le prescrizioni specialistiche e farmaceutiche, i verbali di pronto soccorso fino alle misure di privacy e molto altro ancora. Saranno queste alcune delle numerose informazioni che saranno contenute nel Fascicolo sanitario elettronico 2.0 e che sono previste da un decreto di Salute, Mef e Innovazione tecnologica su cui sarà necessario il parere delle Regioni e che già ha avuto via libera dal Garante della Privacy.
Il FSE contiene i seguenti dati e documenti, riferiti anche alle prestazioni erogate al di fuori del Servizio sanitario nazionale: a) dati identificativi e amministrativi dell’assistito (esenzioni per reddito e patologia, contatti, delegati); b) referti c) verbali pronto soccorso; d) lettere di dimissione; e) profilo sanitario sintetico; f) prescrizioni specialistiche e farmaceutiche; g) cartelle cliniche; h) erogazione farmaci a carico SSN e non a carico SSN; 8 i) vaccinazioni; j) erogazione di prestazioni di assistenza specialistica; k) taccuino personale dell’assistito, di cui all’articolo 5; l) dati delle tessere per i portatori di impianto; m) lettera di invito per screening.

Leggi: Quotidiano Sanità, 27/07/2023


REGIONI:

domenica 27 luglio 2023
Caro anziani: Biella guida la protesta in Piemonte contro le rette d’oro nelle case di riposo

Biella guida la protesta contro la Regione per le rette d’oro nelle case di riposo “Per molte famiglie ormai la spesa è diventata insostenibile”
Biella, provincia più vecchia d’Italia, non poteva non guidare la protesta contro i rincari di case di riposo e assistenza ai malati di Alzheimer. Mentre le richieste di inserimento continuano a crescere, il costo diventa sempre più proibitivo. «Riuscire ad accedere alla quota sanitaria (contributo che aiuta a pagare la retta di una struttura, che parte dai 2500 euro) è un’impresa impossibile, mentre le spese per la gestione di un congiunto affetto dal morbo di Alzheimer, in centro diurno, hanno registrato aumenti fuori misura ? spiega Paola Garbella, direttore delle case di riposo Cerino Zegna di Occhieppo Superiore, Gallo di Cossato, Maria Grazia di Lessona e Residenza Ines e Piera Capellaro di Mongrando. Le famiglie difficilmente riescono a far fronte alla spesa mensile di una Rsa e per accedere al sostegno regionale c’è, ormai, un tempo minimo di attesa di oltre tre anni. Lasso di tempo infinito per un anziano con gravi patologie.

Leggi: La Stampa, 27/08/2023


mercoledì 23 luglio 2023
Case di riposo, Cgil: “Un’emergenza da affrontare in modo equo, trasparente, condiviso ed organico”

“La situazione delle case di riposo è grave, gli aumenti della componente alberghiera della retta intervenuti già a partire dalla fine del 2022 sotto forma di contributo al caro energia e poi continuati nei primi mesi del 2023 per effetto dell’applicazione dell’adeguamento Istat di ben 7,8 punti, hanno aggravato in maniera ormai insostenibile la condizione economica dei famigliari chiamati ad integrare le somme a carico dei propri cari spesso non autosufficienti. Parliamo di aggravi compresi tra i 1.860 euro all’anno (5 euro al giorno) fino ai 5.580 euro all’anno (15 euro al giorno)”, riporta una nota stampa a firma di Adriano Filice, Segretario Spi Cgil Verona
“In graduatoria attualmente ci sono 1.486 persone, anziani in attesa di un ricovero. Non va dimenticato il problema del grande e grave fabbisogno di personale, specialmente di tipo medico e infermieristico. C’è quindi l’assoluta necessità di rinforzare il servizio e aumentare il numero delle impegnative”, continua la nota.

Leggi: Il Mattino di Verona, 23/07/2023


venerdì 18 agosto 2023
Un villaggio sempre più smart. La biblioteca è il fiore all’occhiello

Bilancio positivo del progetto ‘Se-sto-bene’ che ha rivitalizzato l’area Sud Ferrovia di Sesto.
Un quartiere, anzi un villaggio, sempre più smart. Lo ‘smart village’ nell’area di largo Stephen Biko, all’interno del lotto residenziale Pl1, può tracciare un bilancio decisamente positivo delle iniziative realizzate per il progetto «Se-sto bene» finanziato dalla Regione Toscana nell’ambito del bando per i progetti di sicurezza integrata: iniziative che hanno animato l’area del Sud Ferrovia di Sesto Fiorentino ma richiamato pubblico anche dall’esterno. «Siamo contenti – dice infatti Gregorio Fulciniti presidente del Comitato Stephen Biko – perché sono state tante le attività organizzate autonomamente o insieme agli altri partner del progetto che hanno ottenuto grandi riscontri. Ci sono state iniziative di maggior durata, partite lo scorso gennaio, come ad esempio il corso di italiano per stranieri, di ginnastica posturale e di yoga ma anche mirate come le visite ad alcuni musei fiorentini con Auser e Casa del popolo di Padule.

Leggi: La Nazione, 18/08/2023


venerdì 4 agosto 2023
Ats Brianza, Telefonia sociale: il contact-center a favore di cittadini fragili

Un servizio di contact-center a favore di cittadini fragili individuati dai Servizi Sociali dei Comuni. È il “Servizio di Telefonia Sociale”, un nuovo progetto promosso da Ats Brianza. A seguito di un bando di gara lanciato da Ats, ad occuparsi del servizio sarà Auser Lecco insieme ad Auser Volontariato Brianza. Le associazioni opereranno per un anno prendendo in carico almeno 1.500 persone su tutto il territorio delle province di Lecco e Monza Brianza.
«Sulla base di precedenti esperienze di telefonia sociale – spiega il direttore generale di Ats Brianza Carmelo Scarcella – abbiamo voluto istituire un nuovo servizio che prevede il pieno coinvolgimento dei comuni. Ci auguriamo di arrivare a conoscere meglio le problematiche delle fasce più deboli, consentendo ai Servizi Sociali un’efficace presa in carico dei soggetti bisognosi”.

Leggi: Il Cittadino Monza e Brianza, 04/08/2023


giovedì 3 agosto 2023
Ancona. Dichiarata Incostituzionale la Legge Regionale 36/05 sulle politiche abitative, nella parte in cui si richiede la residenza da almeno 5 anni nella Regione per partecipare ai Bandi per l’assegnazione di alloggi popolari

Le proposte delle Organizzazioni sindacali degli inquilini sull’immobilismo della Regione.
La Corte Costituzionale ha confermato quanto già sostenuto dalle Organizzazione Sindacali in occasione delle modifiche alla Legge Regionale 36/05 sull’illegittimità del requisito quinquennale della residenza nella Regione per la partecipazione ai Bandi di E.R.P., che ha comportato l’esclusione di una parte della popolazione.
Necessita ora pertanto modificare la norma adottando gli opportuni provvedimenti in merito e sarebbe opportuno cogliere l’occasione per una nuova e completa riforma della Legge Regionale 36/05 sulle politiche abitative, adeguata alle reali mutate esigenze della popolazione, in sostituzione della precedente riforma 16/21, in quanto solo parziale e volta principalmente all’inclusione nei benefici di alcune categorie rispetto ad altre, dai sindacati degli inquilini non condivisa anche per alcuni aspetti di dubbia costituzionalità e sulla quale si sono resi disponibili sin d’ora al confronto.

Leggi: Sunia, 03/08/2023


mercoledì 2 agosto 2023
Pnrr. La rabbia delle Regioni sulla revisione del Piano: “Ancora una volta non coinvolti”. E sulla sanità: “Già programmate le risorse per edilizia sanitaria. Per realizzare Case e Ospedali di comunità servono più fondi”

Analisi delle Regioni del Piano di revisione del Pnrr approntato dal Governo: “La sostituzione delle risorse UE con quelle del bilancio nazionale potrebbe rappresentare un’incognita forte data da saldi di finanza pubblica, c’è il rischio di bloccare i cantieri”. E sulla Mission Salute dove molti dei nuovi presidi territoriali saranno finanziati con i soldi dell’edilizia sanitaria le Regioni gelano il Governo: “Quelle risorse sono già programmate”. IL DOCUMENTO
“Ancora una volta, le Regioni e le Province Autonome non siano state coinvolte nella definizione del documento (pur trattandosi allo stato attuale di una bozza per la diramazione), benché, come ampiamente dimostrato sino ad ora nell’attuazione del PNRR, le stesse giochino un ruolo fondamentale per l’attuazione e per le necessarie sinergie da attivare sui territori per massimizzarne l’efficacia. In relazione a ciò appare, quindi, quanto mai opportuno e urgente un confronto sul documento anche al fine di assicurare un allineamento e una coerenza anche con le progettualità e le programmazioni regionali”. È quanto scrivono le Regioni in un documento congiunto in cui analizzano il Piano di revisione del Pnrr presentato dal Governo e in cui sottolineano come “la sostituzione delle risorse UE con quelle del bilancio nazionale potrebbe rappresentare un’incognita forte data da saldi di finanza pubblica e dall’entrata in vigore della nuova governance europea, un rischio blocco dei cantieri senza la certezza dei finanziamenti e, infine, un rischio per le autonomie speciali di definanziamento degli interventi laddove riferiti a finanziamenti statali non a loro destinati”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 02/08/2023


venerdì 28 luglio 2023
È stata lanciata Wellgranda – Reti di Welfare, nuova iniziativa della CRC

Un’innovativa azione di sistema promossa in collaborazione con SocialFare | Centro per l’Innovazione Sociale per lo sviluppo di sistemi di welfare in provincia di Cuneo
WELLGRANDA è un’azione di sistema finalizzata a costruire un’infrastruttura permanente, fisica e virtuale, che possa supportare e accompagnare azioni operative e strategiche di welfare nel territorio della provincia di Cuneo.
WELLGRANDA avrà una durata triennale: il progetto vuole far conoscere e sostenere lo sviluppo di sistemi di welfare capaci di rispondere ai bisogni del territorio, trovando applicazione negli enti, nelle imprese e nelle associazioni della provincia di Cuneo. In parallelo, il progetto lavorerà, in stretta sinergia con gli stakeholder locali, per sviluppare nuovi servizi, prodotti e modelli che possano rispondere a queste esigenze, grazie anche all’accompagnamento di esperti e alla costruzione di reti con gli attori nazionali e internazionali.

Leggi: Cuneo Dice, 28/07/2023


venerdì 28 luglio 2023
Accordo locale MILANO: CGIL, UIL, SUNIA e UNIAT: un mezzo per contrastare il caro affitti e arginare la speculazione immobiliare

Con canoni più sostenibili, lavoratori, studenti, pensionati non costretti a lasciare la città in cui lavorano, vivono, studiano
I Sindacati Confederali Cgil di Milano e Uil Milano, nel commentare il nuovo accordo locale per la città Metropolitana di Milano siglato nella giornata di ieri tra le Associazioni dei Proprietari (Assoedilizia, Aspi, Uppi, Appc, Confappi)e dei Sindacati degli Inquilini (Sunia di Milano, Uniat, Conia) alla presenza dell’assessore alla Casa, Pierfrancesco Maran, insieme al Sunia di Milano e all’Uniat, così dichiarano:
“Un accordo positivo, firmato in tempi rapidissimi, dopo un percorso serrato e sinergico tra tutte le parti, con l’obiettivo prioritario di mettere in campo una soluzione concreta per contrastare il tema del caro-affitto a Milano e tutelare l’inquilino.
L’Accordo può essere mezzo per arginare la speculazione del mercato milanese; può rappresentare un valido sostegno per le tante famiglie che non possono accedere alle case popolari né possono permettersi le case del mercato libero e per i tanti studenti universitari e lavoratori che vengono a Milano.

Leggi: Sunia, 28/07/2023


mercoledì 26 luglio 2023
Toscana, torna il progetto Pronto Badante

Riparte “Pronto Badante”, il progetto toscano che dal 2016 in tutta la regione (nel 2015 la fase sperimentale riguardava il territorio di Firenze e provincia) offre un aiuto rivolto alle persone ultrasessantacinquenni e alle famiglie, quando si trovano per la prima volta ad affrontare una situazione di fragilità o disagio e non hanno ancora un progetto di assistenza personalizzato con interventi già attivati dai servizi socio sanitari territoriali.
Finora la gestione del progetto è sempre stata regionale: adesso saranno le Società della salute e le Zone distretto ad attivare gli interventi individuando i soggetti del terzo settore che gestiranno le azioni, con più di nove milioni stanziati dalla Regione Toscana per il triennio 2023-2026.

Leggi: Auser, 26/07/2023


mercoledì 26 luglio 2023
Caregiver, dalla Fondazione con il Sud 4 milioni per interventi di supporto

Attraverso la quinta edizione del Bando Socio-Sanitario, la Fondazione Con il Sud intende sostenere interventi a favore dei caregiver, che quotidianamente assistono familiari con bisogni di cura elevati. In particolare, la Fondazione mette a disposizione 4 milioni di euro di risorse private per progetti che prevedano percorsi di supporto volti ad alleviarne il carico assistenziale e a potenziare i servizi di cura per gli assistiti. L’iniziativa si rivolge alle organizzazioni di terzo settore di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Leggi: Auser, 26/07/2023


IN AGENDA:

Disabilità, Fish presenta i risultati del progetto “Welfare 4.0”

Mercoledì 6 settembre a Roma saranno presentati azioni e strumenti innovativi per un welfare non solo di protezione ma di inclusione e riconoscimento dei diritti delle persone con disabilità
Per un welfare comunitario di inclusione è il titolo dell’evento di chiusura del progetto Welfare 4.0. Ma è anche un indirizzo alla politica, al mondo dell’associazionismo e del terzo settore. Un invito affinché le politiche sociali siano maggiormente inclusive ed attente ai bisogni di tutti i cittaidni. In particolar modo delle persone con disabilità.

Leggi: Redattore Sociale


A Rimini il 22 e 23 settembre EXPO AID 2023. Io persona al centro”

Il 22 e 23 settembre si svolgerà a Rimini “EXPO AID 2023 – Io, persona al centro”. Un grande evento istituzionale, che coinvolge il mondo del Terzo Settore e dell’associazionismo italiano, per parlare di piena attuazione della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, partecipazione alla vita sociale, politica e civile di ogni persona e valorizzazione dei talenti e delle competenze di tutti.
È la prima edizione di un grande evento nazionale saranno previste attività sportive e ricreative, un’area espositiva, seminari di confronto e momenti partecipativi e di formazione.

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Il 28 settembre a Roma Giornata dell’Associazionismo promossa dal Forum Nazionale del Terzo Settore

Il prossimo 28 settembre si terrà la Giornata dell’Associazionismo, promossa dalla Consulta APS del Forum Nazionale del Terzo Settore. L’evento dal titolo: “Siamo valore sociale. Il ruolo delle APS nella costruzione di legami solidali e di un’economia inclusiva”, si svolgerà a Roma e rappresenterà la prima edizione di un appuntamento che dovrebbe diventare costante nel tempo.
Per info: forumterzosettore.it

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11-10-2023 – Workshop ProMIS: “Integrazione socio-sanitaria: il ruolo delle regioni nel quadro delle iniziative europee”- Bruxelles

Il Programma Mattone Internazionale Salute – ProMIS organizza, nell’ambito della Settimana Europea delle Regioni e delle Città 2023, il workshop intitolato “Integrazione socio-sanitaria: il ruolo delle regioni nel quadro delle iniziative europee”, che si terrà a Bruxelles l’11 ottobre 2023, dalle ore 11:30 alle 12:30.

Leggi: Promisalute


Welfair 2023. Dal 18 al 20 ottobre 2023 a Roma la fiera dove si costruisce il futuro della sanità

Una fiera dove medici, governance pubblica e grandi aziende high-tech si confronteranno sui temi concreti dei singoli processi sanitari. “La sanità è divenuta troppo complessa – dice Fabio Casasoli, amministratore unico di Fiera Roma -. Le parti della filiera hanno bisogno di lavorare assieme. Welfair farà la differenza per i cittadini, per il Sistema salute in Italia e per Roma. Qui si costruirà la sanità del futuro”.

Leggi: Quotidiano Sanità


IN EVIDENZA:

Invecchiamento della popolazione e “nuove” malattie neurogeriatriche nell’epoca della medicina della fretta

L’aumento dell’aspettativa di vita ha comportato un cambiamento nell’epidemiologia delle malattie. In passato, le malattie infettive e le carenze nutrizionali erano predominanti, ma ora prevalgono le malattie cronico-degenerative e la fragilità. Gestire questi cambiamenti, che vanno oltre i vecchi modelli causa-effetto, è una sfida complessa, soprattutto per le persone anziane. Questo articolo esplora l’invecchiamento da diverse angolazioni, concentrandosi in particolare sulle demenze e analizzandone varie prospettive.- di Ferdinando Schiavo (Neurologo)
L’invecchiamento della popolazione mondiale rappresenta un fenomeno di portata storica. Già nel 2011, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stimò che entro il 2050 il numero delle persone con più di 65 anni sarebbe passato da 524 milioni a 1,5 miliardi, previsioni sostanzialmente confermate successivamente. In Italia, dal tardo ‘900 ad oggi, l’aspettativa di vita è aumentata gradualmente, passando da circa 43 anni agli oltre 80 anni per gli uomini e 85 anni per le donne. Nel 2018 si è registrato il superamento della popolazione di età superiore ai 60 anni rispetto a quella sotto i 30 anni, e si stanno verificando altri cambiamenti demografici significativi.

Leggi: I Luoghi della Cura


Negli ultimi 10 anni diminuisce la spesa reale per gli anziani non autosufficienti – di Franco Pesaresi

Dopo l’approvazione della L. 33/2023 (“Deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane”) e in attesa dei decreti legislativi attuativi della Legge delega può essere molto utile fare il punto sulla spesa per l’assistenza di lungo termine (long-term care – LTC) in Italia con particolare riferimento a quella per gli anziani non autosufficienti.
La Long-Term Care (LTC) comprende ogni forma di assistenza fornita a persone non autosufficienti lungo un periodo di tempo esteso senza data di termine predefinita. La LTC indica la gamma di servizi – sociali, sociosanitari e sanitari – che assistono le persone con limitazioni funzionali o cognitive (malattia, invecchiamento, disabilità psichica e fisica) nella loro capacità di prendersi cura di sé stessi e di interagire con gli altri (OECD, 2021). Il concetto di “cure di lungo termine” implica un supporto duraturo a favore di individui in una condizione di perdita e/o riduzione dell’autonomia a causa di invecchiamento, malattie pregresse o croniche, disabilità fisica o psicofisica.

Leggi: Welforum


La patologia più grave della vecchiaia è l’idea che ne abbiamo (J.HILLMAN) – di Serena Moriondo

Un terzo della popolazione italiana e composta da ultrasessantenni, hanno davanti decenni di vita ancora da vivere, non è mai successo prima. E’ una conquista o una condanna? Perché sia considerata una conquista è necessario cambiare, liberarsi dagli stereotipi, attraversare un pezzo di vita “con la curiosità che merita, non la tappa di una via crucis, da accettare, rassegnarsi.”
Un saggio invito e alcune brillanti riflessioni, che troverete in “AGE PRIDE. Per liberarci dai pregiudizi sull’età” (2023, Giulio Einaudi ed.), l’ultimo libro di Lidia Ravera. Un libro diretto, essenziale, salutare per ogni età, del quale consigliamo la lettura.

Leggi: Nuove Rigenerazioni


Il ruolo sociale degli anziani (e degli amici) – Cristina Dell’Acqua

Nella lezione di Cicerone l’unico antidoto valido contro la tentazione di accantonare gli anziani
L’anzianità è il tempo della raccolta, non del ritiro dalla vita. Cicerone lo diceva nel 44 a.C. nel suo dialogo dedicato alla vecchiaia. L’oratore aveva da poco varcato la soglia della senectus, che a Roma iniziava a sessant’anni, e si accingeva a vivere una fase personale molto delicata. Escluso dalla vita pubblica e disperato per la morte della figlia Tullia, Cicerone si trova in uno stato di umana solitudine che affronta ricorrendo alla risorsa della cultura. Quella forma di cultura fatta di curiosità e studio alla ricerca di possibili risposte a problemi attuali, una cultura che ci aiuta a conoscerci e a scoprire la propria dignità. È come se Cicerone mettesse mano al bilancio della sua vita scrivendo due testi brevi (ma intensi): il De senectute e il De amicitia, vecchiaia e amicizia. I due cardini di una vita. E Cicerone li sigilla dedicandoli ad Attico, il suo amico di sempre e portavoce del suo pensiero, non a caso, è l’ottantaquatrenne Catone, autorevole e rispettato senex. La vecchiaia non è una malattia, è piuttosto la fase della vita in cui si raccolgono i frutti del tempo trascorso.

Leggi: Corriere della Sera


Se l’Italia abbandona gli anziani – di Ettore Jorio

Quella degli anziani è la nazione che diventerà maggioranza nel Paese. È una pena immaginare cosa accadrà di questo passo tra qualche anno. Il mezzogiorno, più che altrove, sarà senza un’offerta pubblica dignitosa da mettere a disposizione delle collettività cittadine. Per non parlare di quella dei piccoli centri periferici
Il futuro preoccupa più del presente! E’ la sensazione che riassumo sommando ciò cui ho assistito e assisto nel corso delle mattine della calura, tanto grassa da ungerti, appena attenuata. In giro, anziani come me e più di me, a fare di corsa (si fa per dire) la spesa per poi chiudersi in casa, spesso senza climatizzazione.
Terribile è il vedere la loro conta degli euro metallici, gli spiccioli, come se fossero sterline d’oro. L’attenzione al costo degli alimenti è notevole e preoccupante per chi vive di una pensione modesta, ma anche di una pensione insufficiente a mantenere una famiglia con disoccupati al seguito. Quanto al loro vestiario più comune, la testimonianza di anni passati, a dimostrazione della generosità distribuita nel tempo esclusivamente in favore di figli e nipoti. Fermandoti per scambiare due chiacchiere, rimani colpito dal quasi generale ricorso alle protesi dentarie mobili. Sono pertanto arrabbiato, più del solito.

Leggi: Quotidiano Sanità


Clima e media: gli appelli di Mattarella e degli scienziati per un’informazione più corretta

Il presidente della Repubblica ritiene “sorprendenti” le discussioni sulla fondatezza dei rischi del cambiamento climatico. Parisi, Giovannini e altri 98 esperti firmano una lettera aperta agli organi di stampa: “Spiegate chiaramente quali sono le cause della crisi climatica”. (Video e testi integrali) – di Flavio Natale
“Giornalisti, parlate delle cause del cambiamento climatico, e delle sue soluzioni”. Queste le parole contenute nell’appello lanciato il 28 luglio ai media da cento scienziati e studiosi italiani, tra i quali Giorgio Parisi, premio Nobel per la Fisica, Enrico Giovannini, direttore scientifico dell’ASviS, Antonello Pasini, Nicola Armaroli, Luca Mercalli e Telmo Pievani. “Omettere queste informazioni condanna le persone al senso di impotenza, proprio nel momento storico in cui è ancora possibile costruire un futuro migliore”, si legge nel documento.
“I media italiani parlano ancora troppo spesso di ‘maltempo’ invece che di cambiamento climatico”, proseguono gli scienziati. “Quando ne parlano, spesso omettono le cause e le relative soluzioni. È come se nella primavera del 2020 i telegiornali avessero parlato solo di ricoverati o morti per problemi respiratori senza parlare della loro causa, cioè del virus SARS-CoV-2, o della soluzione, i vaccini”.

Leggi: Futura Network


«Noi vecchi non abbiamo futuro? Lasciateci vivere»

L’altro giorno si sono tenuti i funerali degli ospiti di una Rsa milanese periti in un incendio della struttura in un Duomo semi deserto e la meraviglia ingenua è che fosse appunto semi deserto. Credo che sia opinione diffusa quella sui vecchi che costano un sacco in medicine, posti ospedalieri, welfare, che detengono risorse, guadagnate in una vita, a scapito dei giovani, che tendono a conservare l’esistente senza una visione del futuro, che appesantiscono con la loro presenza una società altrimenti agile e scattante e via «litaniando». Date queste premesse perché, in un caldo giorno di luglio, si sarebbe dovuta creare una folla per andarne a salutare sei, estranei, che finalmente avevano tolto il disturbo? È vero, i vecchi non hanno futuro, anche se questo non implica che non sappiano immaginarlo e finanche progettarlo con piglio e cultura. Avrebbero però il presente se fosse permesso loro di viverlo serenamente. Tutti aspettano la pensione per godere il tempo libero, tutti fanno prevenzione per allontanare le malattie, la scienza annuncia di continuò scoperte che guariranno l’impossibile (con l’ovvia conseguenza di allungare la vita media) a quale scopo?

Leggi: Corriere della Sera


Come favorire la domiciliarità degli anziani in aree rurali: spunti di riflessione da una ricerca in Alto Adige

Promuovere la domiciliarità in aree rurali significa accompagnare le persone a ottimizzare le capacità di attivarsi e partecipare alla vita del proprio contesto familiare, relazionale e sociale – “restando nella propria casa” – nel proprio ambiente abitativo, in sicurezza, e garantendo una buona qualità di vita. La realtà di una popolazione sempre più longeva e sempre più diversificata assume, nelle aree rurali, sfumature specifiche, che richiedono risposte e soluzioni peculiari al contesto abitativo e anche ai diversi attori che lo abitano. Nell’articolo viene proposta una riflessione sulla domiciliarità in aree rurali, a partire da una ricerca svolta in provincia di Bolzano.
di Nadia Paone (Research Fellow, University of Applied Science Munich e docente a contratto, Libera Università di Bolzano), Sigrid Mairhofer (Professor, University of Applied Science Munich e docente a contratto, Università di Verona)
Tra le sfide correlate allo sviluppo demografico degli ultimi tempi, aumenta la necessità di sostenere la domiciliarità nell’età anziana. Nella maggior parte dei casi, gli anziani sono molto legati alla propria casa ed esprimono il desiderio di viverci il più a lungo possibile. Come è noto, le caratteristiche dell’abitazione e la partecipazione sociale hanno un’influenza significativa sull’autonomia e sulla qualità di vita delle persone anziane; l’importanza della casa e dell’ambiente di vita aumentano nella stessa misura in cui il raggio di azione diminuisce, per ragioni fisiche, psicologiche e sociali.

Leggi: I Luoghi della Cura


Aspettando Godot? Il digitale nel welfare dei servizi sociali – di Sergio Pasquinelli

Nel 2050 saremo assistiti da badanti-robot?
Da tempo si parla di servizi di welfare digitali, da qualche anno addirittura di intelligenza artificiale nel welfare sociale. In sanità lo sbarco è già avvenuto, non tanto nei servizi territoriali quanto in quelli ospedalieri. Qui diversi dispositivi diagnostici e terapeutici sono già, da tempo, al lavoro.
Quando e come il digitale entrerà “strutturalmente” nel welfare sociale, di territorio? Già la cosiddetta telemedicina sta facendo fatica ad essere adottata su vasta scala. Siamo ancora nella fase dei progetti, delle sperimentazioni, delle buone prassi. Come il progetto di tecnologia avanzata per persone con autismo “Blu Home”1. Oppure come le esperienze di monitoraggio da remoto, con sensori domestici, piattaforme di telemedicina con funzioni di assistenza a distanza e così via.

Leggi: Welforum


SEGNALAZIONI:

Assegno di incollocabilità: dal 1° luglio rivalutato l’importo mensile

Con circolare n. 34 del 26 luglio 2023, l’INAIL, così come decretato del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali1, ha provveduto alla rivalutazione dell’importo dell’assegno di incollocabilità. Dal 1° luglio l’ammontare dell’assegno mensile di incollocabilità erogato dall’Inail passerà da 268,37 a 290,11 euro.
L’importo è stato rivalutato sulla base della variazione dell’8,1%, registrata dall’Istat, dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati intervenuta tra il 2021 e il 2022. La variazione di importo e i relativi arretrati saranno messi in pagamento dall’INAIL con il rateo di ottobre 2023.
L’assegno di incollocabilità grandi invalidi è una prestazione riservata agli invalidi per infortunio o malattia professionale, titolari di rendita diretta.
Per ottenerlo i requisiti sono:
età non superiore a 65 anni;
inabilità non inferiore al 34%, riconosciuta dall’INAIL secondo le tabelle allegate al D.P.R. n. 1124/1965 per infortuni o malattie professionali denunciate fino al 31 dicembre 2006;
menomazione superiore al 20%, riconosciuta dall’INAIL secondo le tabelle di cui al D.M. 12 luglio 2000 per gli infortuni e le malattie professionali denunciate a decorrere dal 1° gennaio 2007.
L’assegno può essere riconosciuto anche su espresso parere del medico INAIL al momento dell’accertamento del danno permanente, decorre dal 1° giorno del mese successivo alla domanda e viene pagato mensilmente

Leggi: Inca


 

 

 

Carissime e carissimi
con questo numero sospendiamo la pubblicazione delle newsletter di Abitare e Anziani. Riprenderemo i primi di settembre. Auguriamo a tutte e tutti una serena estate.
La redazione


NEWS:

lunedì 24 luglio 2023
Caregiver, un bando per alleviare le fatiche di chi si dedica ai familiari

Dalla Fondazione Con il Sud quattro milioni di euro destinati alle regioni del Mezzogiorno. Si rivolge a partenariati composti da almeno quattro organizzazioni, di cui due appartenenti al Terzo settore
La Fondazione Con il Sud sosteniene nuovi interventi a favore dei caregiver, attraverso la quinta edizione del bando sociosanitario riservato a coloro che quotidianamente assistono familiari con bisogni di cura elevati. In particolare, la Fondazione mette a disposizione quattro milioni di euro di risorse private per progetti che prevedano percorsi di supporto volti ad alleviarne il carico assistenziale e a potenziare i servizi di cura per gli assistiti. L’iniziativa si rivolge alle organizzazioni del Terzo settore di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia.
In Italia la famiglia rappresenta un luogo privilegiato di cura, tanto per motivi culturali quanto per l’insufficienza di servizi dedicati. I caregiver sono familiari che si occupano in maniera gratuita e volontaria dei propri cari con bisogni di cura elevati (ad esempio pazienti oncologici, cronico degenerativi, con malattie rare, con disabilità congenita o sopravvenuta), con evidenti ripercussioni sulla propria quotidianità e sull’assetto familiare. Una situazione che comporta cambiamenti nello stile di vita, spesso con conseguenze estremamente negative in termini di occasioni di lavoro, disponibilità economica, benessere psicofisico e socialità. Si stima che in Italia i caregiver siano più di tre milioni, in prevalenza donne tra i 45 e i 55 anni, che spesso svolgono anche un lavoro fuori casa o che sono state costrette ad abbandonarlo (nel 60% dei casi) per potersi dedicare a tempo pieno alla cura dei familiari.

Leggi: Vita, 24/07/2023


giovedì 20 luglio 2023
Caregiver, il mutuo aiuto comincia in azienda

Teva, la multinazionale dei farmaci equivalenti, introduce una nuova policy interna per i dipendenti che assistono persone care, per un migliore bilanciamento tra responsabilità professionali e personali. E con i “Circoli della cura” fare community – di Alessio Nisi
Da questo mese i dipendenti di Teva Italia, azienda attiva nel settore farmaceutico, che assistono i propri familiari, potranno beneficiare di un livello maggiore di flessibilità sugli orari e sulle modalità lavorative, con un migliore bilanciamento tra le proprie responsabilità professionali e quelle personali. È quanto prevede “Ci prendiamo cura”, la nuova linea di condotta interna (policy, in linguaggio tecnico) dedicata ai caregiver familiari, quei dipendenti che usufruiscono (o che hanno un familiare di primo grado che usufruisce) della legge 104, o che per un periodo temporaneo o indeterminato assistono un familiare di primo grado per malattia, infortunio o disabilità.
Più sostegno e flessibilità
Ebbene, potranno contare: su 5 giorni aggiuntivi di permesso retribuito all’anno, con possibilità di usufruirne anche ad ore, su 24 giorni aggiuntivi di hybrid working all’anno, usufruibili per un massimo di 2 giorni aggiuntivi al mese (per i ruoli elegibili all’hybrid working), e sulle cosiddette “Ferie solidali”, il meccanismo di donazione da parte di colleghi del maturato delle proprie ferie a titolo volontario e gratuito.

Leggi: Vita, 20/07/2023


mercoledì 19 luglio 2023
Il messaggio del Papa per la giornata mondiale degli anziani tutto incentrato sulla solidarietà fra le generazioni

“Di generazione in generazione la sua Misericordia” è il tema della Terza Giornata Mondiale dei Nonni e degli anziani voluta da Papa Francesco e che si terrà domenica 23 luglio. Un messaggio che quest’anno mette al centro il tema della solidarietà fra le diverse generazioni “I giovani rallegrino i cuori degli anziani, e attingano sapienza dai loro vissuti – dice il Papa – I giovani, incontrandoli, accolgano la chiamata a custodire la memoria e riconoscano, grazie a loro, il dono di appartenere a una storia più grande. L’amicizia di una persona anziana aiuta il giovane a non appiattire la vita sul presente e a ricordarsi che non tutto dipende dalle sue capacità. Per i più anziani, invece, la presenza di un giovane apre alla speranza che quanto hanno vissuto non vada perduto e che i loro sogni si realizzino.”
“Non lasciamo gli anziani soli – conclude Papa Francesco nel suo messaggio – la loro presenza nelle famiglie e nelle comunità è preziosa, ci dona la consapevolezza di condividere la medesima eredità e di far parte di un popolo in cui si custodiscono le radici. La società, ha bisogno di loro. Essi consegnano al presente un passato necessario per costruire il futuro. Onoriamoli, non priviamoci della loro compagnia e non priviamoli della nostra, non permettiamo che siano scartati!”.
Per informazioni

Leggi: Auser, 19/07/2023


mercoledì 19 luglio 2023
Invecchiamento Attivo: inviato alla viceministro Bellucci un documento unitario a firma dei sindacati dei pensionati e di Auser, Ada e Anteas

”Proposte per i decreti legislativi in attuazione della legge 33/2023 in riferimento all’Invecchiamento Attivo” è il titolo del documento unitario predisposto da Spi, Fnp e Uilp insieme ad Auser, Ada e Anteas ed inviato alla viceministro del lavoro e delle politiche sociale on. Maria Teresa Bellucci. Un contributo importante per l’attuazione della legge 33/2023 e – come auspicano i promotori- utile per la ripresa del confronto.
Spi Cgil, Fnp Cisl, Uilp Uil – Auser, Anteas, Ada, nel ritenere le persone anziane una risorsa per la collettività, con un ruolo e delle potenzialità non del tutto riconosciute, chiedono da tempo che la materia dell’Invecchiamento Attivo (IA) possa avere una cornice normativa nazionale, che riordini una materia trattata in modo frammentario da norme diverse, motivo per il quale considerano positiva la scelta di aver introdotto il tema dell’invecchiamento attivo nella legge 33/2023.
Una scelta da sostenere, eliminando, tuttavia, alcuni limiti e ambiguità, primo fra tutti il limite che non si prevede una adeguata copertura finanziaria, elemento che rischia di far venire a meno la credibilità della riforma.
Il documento completo su www.auser.it

Leggi: Auser, 19/07/2023


mercoledì 19 luglio 2023
Comunicato stampa congiunto CGIL, SUNIA, UDU

Cgil, SUNIA e Udu presentano rapporto su emergenza abitativa
Il disagio abitativo è una componente importante della allarmante situazione di povertà crescente e dell’aumento delle disuguaglianze sociali che vive il Paese. Lo dimostra il numero degli sfratti emessi che, nonostante il blocco delle esecuzioni per la pandemia e la chiusura dei tribunali, sono stati 236 mila negli ultimi cinque anni, di cui 205 mila per morosità. L’edilizia residenziale pubblica è insufficiente a rispondere alla domanda abitativa delle famiglie più disagiate: la percentuale di alloggi assegnati in rapporto alle richieste presentate presso i Comuni è mediamente inferiore al 5%. È il quadro che emerge dal rapporto di Cgil nazionale, Sunia e Udu sul disagio abitativo “Casa: un’emergenza irrisolta”, presentato questa mattina a Roma nella sede della Confederazione.
“A fronte di questa situazione il Governo non solo non dà risposte adeguate, ma crea i presupposti per un ulteriore peggioramento delle condizioni di centinaia di migliaia di persone”, sostiene la segretaria confederale della Cgil Daniela Barbaresi.

Leggi: Sunia, 19/07/2023


mercoledì 19 luglio 2023
Assistenza domiciliare e telemonitoraggio: le strategie delle aziende sanitarie per affrontare l’ondata di calore

Una mappa di alcuni degli interventi in corso da nord a sud per proteggere i pazienti fragili dall’emergenza caldo. Il presidente Fiaso, Migliore: “Grande attenzione per evitare iperafflusso nei pronto soccorso nei prossimi giorni”.
Monitorare i pazienti fragili al proprio domicilio e tenere tutti i canali di comunicazione aperti con i cittadini, dai tradizionali numeri verdi ai social network, per prevenire scompensi cardiaci, respiratori o metabolici le cui complicanze potrebbero rendere necessario il ricovero in ospedale.
Il telemonitoraggio e l’assistenza domiciliare fanno parte della strategia che le aziende sanitarie hanno messo in campo per fronteggiare al meglio l’ondata di calore che da alcuni giorni si è riversata sul nostro Paese.
“Far ricorso all’assistenza domiciliare è il modo più efficace per affrontare questa situazione anomala dovuta al perdurare di alte temperature nel nostro Paese”, spiega Giovanni Migliore, presidente della Fiaso. “Le aziende si sono organizzate e stanno consolidando nuove modalità di intervento basate anche sulle nuove tecnologie. Grazie a piattaforme di telemonitoraggio e alla collaborazione dei medici di medicina generale, vengono individuati e chiamati attivamente i pazienti fragili. In caso di fattori di rischio sono raggiunti a casa dal medico.

Leggi: Quotidiano Sanità, 19/07/2023


REGIONI:

lunedì 24 luglio 2023
Roma, da Acli nuovo percorso antitruffa per gli anziani

Presentato in Campidoglio il nuovo progetto “Sono anziano ma non ci casco”, promosso dall’Assessorato alle Politiche Sociali e alla Salute di Roma Capitale, attraverso un finanziamento della Prefettura di Roma, in collaborazione con le ACLI di Roma e Polizia di Stato. Il 27 e 28 luglio i primi due appuntamenti nei Punti Blu di Ostia e Maccarese
È stato presentato in Campidoglio il nuovo progetto “Sono anziano ma non ci casco”, promosso dall’Assessorato alle Politiche Sociali e alla Salute di Roma Capitale, attraverso un finanziamento della Prefettura di Roma, in collaborazione con le ACLI di Roma e Polizia di Stato.
L’iniziativa, lanciata a ridosso della Giornata Mondiale dei nonni e degli anziani, è dedicata alla prevenzione e al contrasto delle truffe ai danni degli anziani e si articolerà in una serie di incontri che verranno effettuati nei centri anziani di tutti i Municipi di Roma Capitale, coinvolgendo oltre 2.000 anziani. I primi due appuntamenti sono in programma a partire già dal mese di luglio: giovedì 27 e venerdì 28, presso gli stabilimenti “Punti Blu” di Roma Capitale a Ostia e a Maccarese.
“Sono anziano, ma non ci casco” fornirà consigli difensivi alle vittime prescelte di truffatori e malintenzionati, instaurando un rapporto diretto tra cittadini e Commissariati e Distretti della Polizia di Stato di zona.

Leggi: Redattore Sociale, 24/07/2023


lunedì 24 luglio 2023
Lombardia investe 200 milioni dal Pnnr per assistere anziani a casa

L’obiettivo è raddoppiare la media degli assistiti. Stanziati anche 70 milioni per assumere nuovo personale nelle case di comunità. Via libera anche alla fornitura di protesi tecniche ai disabili fisici che svolgono attività amatoriali sportive
Regione Lombardia incrementa la cura agli anziani con quasi 200 milioni da Pnrr da investire in “contratti e convenzioni” di assistenza domiciliare. Lo ha annunciato l’assessore al welfare Guido Bertolaso precisando che il target è del 10% della popolazione anziana residente in regione (226.000 persone su oltre 2,3 milioni di over 65 residenti) al 2025, il doppio della media attuale delle regioni italiane che si aggira sul 5%. La tragedia dell’incendio alla Rsa di Milano è un “monito per noi”, ha detto Bertolaso, promettendo però a settembre un piano organico per favorire la natalità in Lombardia, fatto di “progetti, non chiacchiere, non filosofie, ma cose concrete. Vogliamo essere protagonisti di una crescita demografica che ci vede totalmente in negativo”.

Leggi: Redattore Sociale, 24/07/2023


giovedì 20 luglio 2023
Roma. Casa, Sindacati Inquilini: approvazione Piano Casa naufraga per mancanza numero legale, inaccettabile offesa verso chi ha bisogno

“Oggi, giovedì 20 luglio, l’Assemblea capitolina di Roma capitale aveva messo all’ordine del giorno l’inizio della discussione e l’approvazione del Piano casa strategico. La seduta doveva iniziare alle 10 di stamattina ma alle 14.50 l’Assemblea capitolina si è sciolta perché per tutta la mattinata è mancato il numero legale”.
Lo scrivono, in una nota, i segretari generali dei sindacati inquilini di Roma Sunia, Sicet, Uniat e Unione Inquilini, rispettivamente Emiliano Guarneri, Paolo Rigucci, Micol Pietrini e Massimo Pasquini.
“Si tratta di un fatto gravissimo, un’offesa innanzitutto verso le famiglie romane in precarietà abitativa, sfrattate, in graduatoria, nei residence. Ma anche un gesto irrispettoso nei confronti delle organizzazioni sindacali e di tutti i soggetti che nel corso degli ultimi dieci mesi si sono profusi in proposte e sostegni al Piano casa straordinario che l’Assessore Zevi e il Sindaco Gualtieri hanno pomposamente presentato. L’atteggiamento di questa mattina dell’Assemblea capitolina tutta, maggioranza e opposizione, nonché del Sindaco, anch’esso assente, non è accettabile ed è un segnale di profondo disinteresse nei confronti di decine di migliaia di famiglie romane che ogni giorno vivono una profonda esclusione sociale causata dalla completa assenza di politiche abitative”.

Leggi: Sunia, 20/07/2023


giovedì 20 luglio 2023
Povertà estrema e servizi abitativi nella Città di Torino

Torino, come altre città metropolitane, dopo un importante aumento della popolazione residente negli anni Settanta, sta registrando un costante ed inesorabile calo demografico (843.235 unità nel 2021). Per quanto riguarda le persone senza dimora, si registra invece un trend in crescita: l’ultima analisi ISTAT, risalente al 2014, rilevava un totale di 1.729 soggetti. Oggi si stima la presenza in Città di circa 2.500 persone senza dimora ma non ci sono dati scientificamente validati a riguardo: è relativamente utile il conteggio delle persone iscritte nelle residenze fittizie (circa 5.000) poiché questo dato in realtà fotografa una fascia ampia di popolazione, comprendendo anche coloro che vivono in situazioni “insicure” o “inadeguate” (secondo la tipologia relativa all’esclusione abitativa ETHOS) e non considerando di fatto le persone senza dimora non residenti ma presenti stabilmente sul territorio.
A Torino si è consolidato nel corso di decenni un sistema strutturato di servizi di contrasto alla grave emarginazione adulta. A titolo esemplificativo, alcune date significative:

Leggi: Welforum, 20/07/2023


mercoledì 19 luglio 2023
Parte il progetto “Viva gli anziani” per l’estate solidale di Sant’Egidio

Andrea Chiappori è il responsabile della Comunità di Sant’Egidio a Genova. Ventimila volantini saranno distribuiti per la città: nelle farmacie, nelle parrocchie
Giuseppe Diventre agli anziani va a citofonare a casa, «chiediamo come stanno. L’altro giorno abbiamo portato anche il pacco a una donna sola che non poteva uscire». Lui dice “gli anziani”, di anni ne ha ottantacinque, e infatti è proprio questa la chiave del progetto della Comunità di Sant’Egidio, Viva gli anziani: che a fare volontariato sono anche loro, «quello che riceviamo da chi aiutiamo è ancora di più: è gratificante».
Mario Piano di anni ne ha 83, dice che è «meraviglioso, perché fai del bene e si vede, non è una cosa teorica». Gli occhi grigi si riempiono di lacrime quando racconta di un anziano signore afghano che si era presentato da loro, «aveva solo i sandali, per un’ora gli ho cercato delle scarpe che potessero andare bene. Quando le ho trovate ci siamo guardati in faccia ed eravamo fratelli: era il mondo che si conosceva. Se ci penso ancora mi viene da piangere».

Leggi: Sant’Egidio, 19/07/2023


martedì 18 luglio 2023
Pnrr. L’allarme delle Regioni: “Manca personale per Case e Ospedali di Comunità e per l’Adi”. Ma i problemi ci sono anche per le risorse a causa dell’inflazione: “Occorre rivedere il Piano”

Audizione oggi davanti alle Commissioni Bilancio, Tesoro e Programmazione della Camera e alle Commissioni Politiche dell’Unione europea e Programmazione economica, bilancio del Senato. Problemi anche su Telemedicina, Fascicolo sanitario elettronico e Digitalizzazione Dea. IL DOCUMENTO
“La Conferenza delle Regioni ritiene necessaria una parziale revisione del Piano di ripresa e resilienza su tempistiche e la messa a terra di alcuni interventi previsti”, lo dichiara in audizione congiunta delle Commissioni Bilancio, Tesoro e Programmazione della Camera dei deputati e Commissioni Politiche dell’Unione europea e Programmazione economica, bilancio del Senato della Repubblica, Marco Alparone Coordinatore della Commissione Affari finanziari della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome (Vicepresidente Regione Lombardia).
“Tale esigenza si pone a causa del mutamento degli scenari geopolitici e di un aumento incontrollato dei costi delle materie prime e alle difficoltà del loro reperimento”, spiega Alparone.
Nello specifico le Regioni hanno anche segnalato le maggiori criticità sulla sanità.

Leggi: Quotidiano Sanità, 18/07/2023


IN AGENDA:

Rete di sostegno a casa per gli anziani in povertà

“La cura condivisa. Una rete di sostegno domiciliare agli anziani”: è il progetto presentato dal partenariato che ha Fondazione Sant’Erasmo come capofila e che Regione Lombardia ha premiato con un finanziamento di 99mila euro. Al fianco della Fondazione, Auser Ticino Olona, Uildm Legnano, Croce Bianca e Amici del Sant’Erasmo. Obiettivo: il potenziamento dei servizi territoriali attraverso il rafforzamento dell’integrazione socio-sanitaria. I 25 anziani che nella prima fase del percorso saranno individuati come utenti finali del progetto avranno in comune la situazione di “povertà”, economica e sociale. Tra i servizi minimi previsti: la telefonia (chiamate telefoniche verso i 25 anziani per 18 mesi e recall per chiamate in entrata verso anziani bisognosi di compagnia o di servizi), una visita infermieristica ogni mese, almeno 6 screening sanitari nel periodo del progetto, servizi di trasporto sociale o socio-sanitario, aiuto alla spesa, consegna e ritiro di esamifarmaci. Una quota del budget (250€medi ciascuno) sarà destinato a forniture alimentari gratuite. Previsti 18 eventi ludico-animativi. S.V.

Leggi: Il Giorno


Incentivi fiscali e direttiva UE “CASE GREEN”: le proposte dela FILLEA CGIL – Giovedì 27 luglio a Roma, presso la sede della Cgil Nazionale, in Corso d’Italia 25 – Sala Santi dalle ore 10:00

L’iniziativa presieduta da Rossella MURONI, Presidente dell’Associazione Nuove Ri-Generazioni, sarà introdotta dalle comunicazioni di Alessandro GENOVESI (Segretario generale Fillea-Cgil) e Giuseppe PISAURO (Presidente Nens, Nuova economia Nuova Società).
Seguirà un confronto tra rappresentanti dei partiti, associazionismo e imprese, condotto da Giorgio POGLIOTTI (Il Sole 24 Ore), a cui parteciperanno: Federica BRANCACCIO (Presidente Ance), Francesco FERRANTE (Vice-Presidente Kyoto Club), Alberto GUSMEROLI (Deputato Lega Nord), Erica MAZZETTI (Deputata Forza Italia), Antonio MISIANI (Senatore PD), Agostino SANTILLO (Deputato Movimento 5 Stelle).
L’intervento conclusivo è affidato a Daniela BARBARESI della Segreteria Nazionale Cgil.
L’evento potrà essere seguito in diretta streaming sul sito di Collettiva.it e sulle pagine facebook di Collettiva.it e Fillea-Cgil.

Leggi: Nuove Rigenerazioni


Welfair 2023. Dal 18 al 20 ottobre 2023 a Roma la fiera dove si costruisce il futuro della sanità

Una fiera dove medici, governance pubblica e grandi aziende high-tech si confronteranno sui temi concreti dei singoli processi sanitari. “La sanità è divenuta troppo complessa – dice Fabio Casasoli, amministratore unico di Fiera Roma -. Le parti della filiera hanno bisogno di lavorare assieme. Welfair farà la differenza per i cittadini, per il Sistema salute in Italia e per Roma. Qui si costruirà la sanità del futuro”.

Leggi: Quotidiano Sanità


IN EVIDENZA:

L’ora della silver economy

L’Italia in Ue ha la maggior percentuale di anziani: gli ultra 50enni sono il 47% (20 anni fa il 37%). Ma i redditi degli ultra 65enni sono più di un terzo del totale
In Italia gli over 50 rappresentano il 46,84% del totale della popolazione, solo vent’anni fa erano pari al 37%. Inoltre, l’indice di vecchiaia, dato dal rapporto tra over 65 e under 15, al 1° gennaio 2022 è pari al 187,9%, il che significa che ci sono circa 188 over 65 ogni 100 under 15, percentuale che, in previsione, al 1° gennaio 2050 dovrebbe salire fino al 300%, ossia3 anziani per ogni giovane. Mai redditi degli over 65, tra prestazioni previdenziali e da lavoro, sono pari ad almeno un terzo dei redditi totali annui, pur essendo solo il 23,5% della popolazione totale. Peraltro, gli ultra 65enni hanno risentito poco degli effetti economici della pandemiae la loro situazione patrimoniale è addirittura migliorata rispetto alle altre classi d’età. Longoa pag.5 Sono oltre 27 milioni i residenti in Italia che hanno almeno 50 anni, di questi oltre 14 milioni hanno 65 anni e più. Nel 1992 questi valori erano, rispettivamente, pari a 19 milioni 177 milae8 milioni 780 mila. Nell’arco di trent’anni la popolazione con 50e più anni si è, dunque, accresciuta di oltre 8 milioni di unità e la sua componente più matura è aumentata di oltre 5 milioni. Peraltro, nei prossimi trent’anni la percentuale di ultra 65enni aumenterà di undici punti percentuali e il rapporto tra la loro consistenza numerica e quella dei ragazzi meno che quindicenni raddoppierà. Di conseguenza, istituzioni e imprese rivolgono una sempre maggiore attenzione nella produzione di beni e nell’erogazione di servizi destinati a questa nuova grande economia, che ruota attorno ai consumi e ai bisogni della popolazione più avanti con l’età.

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LEPS: Il percorso assistenziale integrato – Parte I – di Franco Pesaresi

Nell’ambito dei Livelli essenziali delle prestazioni sociali (LEPS), cioè di quelle prestazioni che ogni Ambito territoriale è tenuto a garantire, è stata definita una serie di interventi che ricadono sotto il nuovo capitolo “Percorso assistenziale integrato”. Lo ha stabilito la legge di bilancio 2022. Per tali interventi si potranno utilizzare fondi di varia provenienza. Franco Pesaresi né dà conto in modo puntuale in un articolo che pubblichiamo in due parti.
Il Piano nazionale per la non autosufficienza 2022-2024 (PNNA) individua 4 Livelli essenziali delle prestazioni sociali (LEPS) per le persone non autosufficienti. Il più ampio ed impegnativo di questi è relativo al “Percorso assistenziale integrato”.
Giova rammentare che i Livelli essenziali delle prestazioni sociali (LEPS) sono costituiti dagli interventi, dai servizi, dalle attività e dalle prestazioni integrate che la Repubblica assicura con carattere di universalità su tutto il territorio nazionale per garantire qualità della vita, pari opportunità, non discriminazione, prevenzione, eliminazione o riduzione delle condizioni di svantaggio e di vulnerabilità. L’erogazione dei LEPS è pertanto obbligatoria per tutti gli Ambiti territoriali sociali.

Leggi: Welforum


La progettazione nei servizi alla persona. Dal dato all’impatto: un processo virtuoso tra posizionamento strategico e sostenibilità

L’autrice riflette sul ruolo della progettazione sociale e degli enti del Terzo Settore che offrono servizi in ambito sociale, sociosanitario, assistenziale ed educativo. Nell’analisi, si sottolinea l’importanza di adottare un approccio dinamico, al fine di trasformare la progettazione in una proposta di valore in grado di soddisfare i bisogni della società e generare innovazione.
di Elisa Rimotti (Responsabile progettazione sociale Opera don Guanella ed esperta del settore no-profit)
La progettazione nei servizi alla persona Dal dato all’impatto: un processo virtuoso tra posizionamento strategico e sostenibilità
Negli attuali contesti di welfare la progettazione sociale rappresenta un’area organizzativa necessaria per gli enti che perseguono la propria “buona causa” attraverso l’assolvimento di una funzione pubblica in diversi ambiti: sociale, sociosanitario, assistenziale, educativo.
L’approccio alla progettazione
La strategia per una realtà che svolge un’attività di interesse generale viene necessariamente definita a partire dai concetti di visione, missione e valori, consentendo di identificare la proposta di valore dell’organizzazione. È proprio in quest’ultima che si descrivono le modalità in cui l’offerta viene articolata e di come ci si intende rivolgere al target identificato. La proposta di valore è composta da una serie di principi specifici, tangibili e misurabili, attraverso i quali viene descritto il valore di cui i beneficiari possono verosimilmente aspettarsi di beneficiare grazie all’offerta dell’organizzazione. La sua funzione principale consiste nel differenziare tale offerta rispetto a quelle delle organizzazioni concorrenti presenti all’interno dello stesso contesto di riferimento, rendendola univocamente riconoscibile agli occhi degli stakeholder. È quindi fondamentale che essa sia valida per tutte le categorie di stakeholder rilevanti (sia interni che esterni) senza creare contraddizioni tra i gruppi (Wymer et al., 2006). Una proposta di valore è pertanto data dall’insieme di benefici o valori che si promette di erogare ai consumatori per soddisfare il loro bisogno; di per sé è intangibile e viene resa fisica tramite un’offerta che è una combinazione di prodotti, servizi, informazioni ed esperienze (Philip Kotler, 2008)1.

Leggi: I Luoghi della Cura


Caregiver: quando manca l’ambizione per legiferare – di Pier Angelo Tozzi

«A nessuno sfugge – scrive Pier Angelo Tozzi – quanto non sia più “civilmente” sopportabile il vuoto legislativo sul tema dei caregiver, coloro che prestano assistenza continuata (spesso iniziata fin dalla nascita dell’assistito) a persone, quasi sempre familiari, con disabilità complesse, e la cui vita, come è stato provato, rischia di accorciarsi di circa 5/6 anni. Per iniziare un percorso fruttuoso, però, serve un’ambizione per legiferare che oggi il Paese pare non avere e anche una condivisione di partenza da parte di tutte le Associazioni rappresentative dei diritti delle persone»
Mi inserisco con piacere sul dibattito apertosi dopo la pubblicazione dell’apprezzabile e stimolante articolo pubblicato su queste stesse pagine da Simona Lancioni (Quali tutele predisporre per la figura del caregiver?).
Ricordo che uno degli atti più importanti della Consulta Provinciale delle Persone con Disabilità di Massa Carrara che ho avuto il piacere di presiedere è stato un appello ai Parlamentari eletti nel Collegio di Massa Carrara, Versilia e Lucca del 25 novembre 2021 sulla necessità di legiferare sul tema del caregiver [se ne legga ampiamente anche sulle nostre pagine, N.d.R.]. Quell’appello venne inaspettatamente firmato da ben 64 CPO (Comitati Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati) sparsi nel Paese, che ne condivisero il testo e le finalità.

Leggi: Superando


Quali diritti per i caregiver familiari? – di Salvatore Nocera

«La Signora che ha replicato su queste pagine a un mio intervento – scrive Salvatore Nocera – ha lamentato il fatto che abbia affrontato sotto il profilo giuridico il problema di un salario ai familiari che dedicano con amore tutta la loro vita ai propri cari con disabilità. Nell’ammirare moltissimo la dedizione della Signora al marito e all’esempio che essa dà ai suoi figli e a quanti la conoscono, mi permetto quindi di intervenire sul tema anche dal punto di vista della Federazione FISH, di cui sono stato anni fa vicepresidente, e dal punto di vista di persona con disabilità, quale sono»
Ringrazio innanzitutto la redazione di «Superando.it» per avere cortesemente pubblicato il testo Quando smetterò di essere caregiver, non avrò diritto a nulla, replica direttamente rivolta a un mio precedente intervento su queste stesse pagine (Caregiver familiare, oppure “per scelta” o “condiviso con la comunità”?).
La Signora che mi scrive, caregiver del marito con disabilità, lamenta il fatto che io abbia affrontato sotto il profilo giuridico il problema dibattuto di un salario ai familiari che dedicano con amore tutta la loro vita ai membri con disabilità della loro stessa famiglia, mentre avrei potuto affrontarlo contemporaneamente anche dal punto di vista della FISH (la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap di cui sono stato anni fa vicepresidente), nonché sotto il profilo di persona con disabilità, quale sono.
Nell’ammirare moltissimo la dedizione della Signora al marito e all’esempio che essa dà ai suoi figli e a quanti la conoscono, mi permetto di aggiungere l’accenno agli altri due aspetti sui quali mi si chiedeva di intervenire.

Leggi: Superando


SEGNALAZIONI:

Assegno Unico: nuova domanda per i titolari del RdC in scadenza

I percettori del Reddito di Cittadinanza dovranno presentare una nuova domanda di Assegno Unico e Universale (AUU) alla scadenza della fruizione del beneficio.
È quanto fa sapere l’Inps con il messaggio n. 2632/2023, nel quale precisa che la richiesta va presentata entro l’ultimo giorno di competenza del Reddito di Cittadinanza, per poter percepire l’assegno con continuità a decorrere dal mese successivo la fine dell’erogazione del Reddito. Ricordiamo che per il Reddito di Cittadinanza questo è l’ultimo anno, poiché a partire dal 2024 sarà sostituito dal Reddito di Inclusione.
In virtù di questa modifica, l’Inps precisa che la Legge di Bilancio 2023 ha previsto che al 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023 il RDC è riconosciuto ai beneficiari nel limite massimo di sette mensilità
Sono esclusi da tale limite di durata, i nuclei familiari al cui interno vi siano persone con disabilità (DPCM n. 159/2013), minorenni o persone con almeno sessant’anni di età (compresi i percettori di Pensione di cittadinanza). Inoltre, Il decreto-legge n. 48/2023 ha disposto che il limite dei sette mesi non si applica per i percettori del RDC per i quali venga comunicata all’INPS la presa in carico da parte dei servizi sociali.

Leggi: Inca


 

 

 

 

 

Aperti per ferie: dalla A alla Z le iniziative dei comuni e del volontariato contro l’emergenza caldo

Nell’area dedicata all’estate del sito Auser “Aperti per ferie”, è possibile consultare “Dalla A alla Z – Le iniziative degli enti locali e del volontariato contro l’emergenza caldo”. Un elenco, costantemente aggiornato e in ordine alfabetico, utile per aiutare gli anziani ad affrontare i rischi legati alla solitudine e agli effetti del caldo: call center, numeri verdi, monitoraggio degli anziani fragili, servizi a domicilio, attività ricreative in centri climatizzati e tanto altro ancora.
“Dalla A alla Z” si può consultare a questo link.
All’indirizzo www.auser.it/apertiperferie inoltre si può inoltre scaricare la guida per vivere l’estate sereni, sicuri, sostenuti e informati e consultare la sezione “le sedi” per contattare la struttura più vicina.
Il numero verde del Filo d’Argento 800-995988 infine è attivo sette giorni su sette dalle 8 alle 20 per richiedere sostegno, scambiare due chiacchiere o semplicemente avere informazioni.

Leggi: Auser


NEWS:

martedì 18 luglio 2023
Casa. CGIL, Sunia e Udu presentano rapporto su emergenza abitativa

Il disagio abitativo è una componente importante della allarmante situazione di povertà crescente e dell’aumento delle disuguaglianze sociali che vive il Paese. Lo dimostra il numero degli sfratti emessi che, nonostante il blocco delle esecuzioni per la pandemia e la chiusura dei tribunali, sono stati 236 mila negli ultimi cinque anni, di cui 205 mila per morosità. L’edilizia residenziale pubblica è insufficiente a rispondere alla domanda abitativa delle famiglie più disagiate: la percentuale di alloggi assegnati in rapporto alle richieste presentate presso i Comuni è mediamente inferiore al 5%. È il quadro che emerge dal rapporto di Cgil nazionale, Sunia e Udu sul disagio abitativo “Casa: un’emergenza irrisolta”, presentato questa mattina a Roma nella sede della Confederazione.
“A fronte di questa situazione il Governo non solo non dà risposte adeguate, ma crea i presupposti per un ulteriore peggioramento delle condizioni di centinaia di migliaia di persone”, sostiene la segretaria confederale della Cgil Daniela Barbaresi.

Leggi: Cgil, 18/07/2023


lunedì 17 luglio 2023
Disabilità. Arriva il Garante nazionale. Locatelli: “Altro passo importante per attuazione legge delega”

“Si tratta di una figura fondamentale – spiega il Ministro – che promuove e tutela i diritti delle persone con disabilità, dispone di autonomi poteri di organizzazione, di indipendenza amministrativa e non ha vincolo di subordinazione”.
“L’istituzione del Garante Nazionale per le persone con disabilità è il secondo decreto attuativo della Legge delega 22 dicembre 2021, n. 227 “Delega al governo in materia di disabilità” ed è un altro segnale concreto di questo Governo per le persone con disabilità e le loro famiglie”. Lo afferma in una nota il Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli al termine del Consiglio dei Ministri.
“Si tratta di una figura fondamentale – spiega il Ministro Locatelli – che promuove e tutela i diritti delle persone con disabilità, dispone di autonomi poteri di organizzazione, di indipendenza amministrativa e non ha vincolo di subordinazione”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 17/07/2023


sabato 15 luglio 2023
«Torino ora scopre il caporalato abitativo»

Dopo il blitz del sindaco In corso Giulio Cesare e poi in tutta Barriera diverse associazioni mobilitate contro i palazzinari
Le onlus denunciano i contratti capestro con prestanome, conguagli e spese straordinarie
Ivano Casalegno è il presidente di Arteria. L’onlus lavora soprattutto nella Torino Nord. Lui ci racconta la piaga di quello che definisce: «Caporalato abitativo». E racconta i diritti negati attraverso una serie di trappole nei contratti, spesso intestati a dei prestanome. «E la maggior parte delle famiglie non immagina le conseguenze. Così le notifiche, anche degli sfratti, non sono intestate a chi abita nell’appartamento, che non potrà chiedere un aiuto, come l’emergenza abitativa». Non sono gli unici diritti negati a famiglie che non possono chiedere la residenza, pagare le tasse in modo regolare e fruire dei servizi che finiscono per pagare molto più cari, come il nido.

Leggi: Corriere della Sera, 15/07/2023


sabato 15 luglio 2023
La Cisl presenta la sua “piattaforma” sanità con 16 proposte per il rilancio del Ssn e denuncia la deriva verso una pericolosa privatizzazione

Per la Cisl è il momento di dare vita a “un nuovo modello di welfare di comunità in grado di garantire a tutti l’accesso equo e capillare alle cure”. Ma “oggi purtroppo il SSN sta velocemente lasciando il passo alla sanità privata come dimostrato dalla spesa out of pocket che ha raggiunto 40 miliardi di euro di cui 10 miliardi intermediata dai Fondi assicurativi”. “La sanità pubblica e privata possono e devono convivere ma la seconda può solo integrare e aiutare, con contratti di convenzione, il SSN e non sostituirsi ad esso”. IL DOCUMENTO.
L’emergenza epidemiologica causata dal COVID-19 se per un verso ha evidenziato il grande valore del Servizio sanitario nazionale, per un altro ha anche messo in evidenza alcuni limiti perlopiù strutturali e di vulnerabilità. Sono infatti emerse, in maniera generalizzata, forti criticità nell’erogazione dei servizi, soprattutto in termini di prevenzione e assistenza sul territorio, tempi di attesa e grado di integrazione tra servizi ospedalieri, servizi territoriali e servizi sociali. Criticità contrassegnate anche da significative disparità territoriali.
“Superata l’emergenza della pandemia è necessario adesso costruire un sistema “integrato” di assistenza, incentrato sulle necessità di “presa in carico” della persona, spesso anziana e fragile, da sviluppare principalmente nell’ambito dei servizi territoriali, riservando all’ospedale un ruolo esclusivo nella fase delle acuzie”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 15/07/2023


giovedì 13 luglio 2023
Piccoli comuni. Ecco il bando da 160 milioni per progetti di riqualificazione

Per ciascun comune può essere presentato un solo progetto di importo massimo pari a 700mila euro. Il ministro per la Protezione civile e le Politiche del Mare Nello Musumeci:”La prevenzione strutturale è l’unica strada da seguire in Italia, da nord a sud, se vogliamo evitare altre sciagure”
È stato presentato dal ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci e dal Capo Dipartimento Casa Italia Luigi Ferrara, nel corso di una conferenza stampa, il bando per la presentazione dei progetti di investimento pubblico da inserire nel ‘Piano nazionale per la riqualificazione dei piccoli comuni’, d’intesa con il Ministero dell’Interno.
Sono chiamati a partecipare oltre 5.500 piccoli Comuni elencati nel Dpcm del 23 luglio 2021. La domanda può essere presentata da ciascun Comune singolarmente, in forma associata o per il tramite di Unioni di Comuni, Comunità montane, Comunità isolane o di arcipelago.

Leggi: Redattore Sociale, 13/07/2023


giovedì 13 luglio 2023
Emergenza casa, protocollo d’intesa Ance-Sant’Egidio per i più fragili

Un progetto sperimentale, della durata di almeno 3 anni, che partirà nelle città di Roma e Genova. L’obiettivo è dare una nuova opportunità a chi vive ai margini, in condizioni di isolamento, favorendone il reinserimento sociale attraverso una casa e un lavoro
Dare una nuova opportunità a chi vive ai margini, in condizioni di isolamento, favorendone il reinserimento sociale attraverso una casa e un lavoro. È quanto prevede il Protocollo d’intesa tra Ance e Comunità di Sant’Egidio-Acap, firmato oggi dalla Presidente dell’Associazione nazionale costruttori, Federica Brancaccio, e dal Segretario Generale della Comunità di Sant’Egidio-Acap, Cesare Giacomo Zucconi.
Un progetto sperimentale, della durata di almeno 3 anni, che partirà nelle città di Roma e Genova ma pronto a estendersi a tutte le realtà territoriali che vorranno aderire. Sarà la Comunità di Sant’Egidio, presente a Roma da 55 anni, in particolar modo nelle periferie, a individuare i soggetti da coinvolgere in questo percorso, assicurando loro un’occupazione. L’Ance, attraverso le sue imprese associate, metterà invece a disposizione di singoli o nuclei familiari appartamenti in affitto a canone sostenibile. “Proviamo a dare una risposta concreta a chi ha più bisogno – ha commentato la Presidente Ance, Federica Brancaccio – perché siamo convinti del grande ruolo che le imprese giocano per la rigenerazione del tessuto non solo urbano ma anche sociale del nostro Paese”.

Leggi: Redattore Sociale, 13/07/2023


giovedì 13 luglio 2023
Conferenza Stato Regioni. Ancora al palo le risorse per l’Adi, via libera ai fondi per interventi nelle Aziende sanitarie del Lazio

Parere reso invece per il documento su contenuti e modalità di erogazione dei programmi formativi per gli operatori e i professionisti degli animali. Questi gli esiti della seduta della Conferenza del 12 luglio che ha visto il rinvio anche del Piano nazionale vaccini
Due rinvii, un via libera, un parere reso e una designazione acquisita. Questo l’esito della seduta di ieri della Conferenza Stato Regioni.
Oltre al secondo rinvio del Piano nazionale vaccini 2023-2025 per mancato accordo sulle risorse, rimane al palo anche il riparto delle risorse Pnrr destinate alla “Casa come primo luogo di cura (Adi)”.
Incassa invece il via libera l’Accordo di programma integrativo dell’Accordo di programma quadro per il settore degli investimenti sanitari ex articolo 20 con la Regione Lazio; circa 86 milioni di euro utili a sostenere opere di riqualificazione e potenziamento della Aziende sanitarie della regione.

Leggi: Quotidiano Sanità, 13/07/2023


giovedì 13 luglio 2023
CGIL, Sunia e Udu, il 18 luglio a Roma presentazione rapporto “Casa: un’emergenza irrisolta”

“Casa: un’emergenza irrisolta”. È il titolo dell’iniziativa che Cgil, Sunia e Udu promuovono per martedì prossimo, 18 luglio, alle ore 11.30 presso la sede nazionale della Cgil (corso d’Italia, 25), nel corso della quale verrà presentato un rapporto sul disagio abitativo a livello regionale.
Sarà l’occasione per analizzare la questione dell’emergenza casa che, aggravata dal caro vita, continua ad avere dimensioni sempre più preoccupanti per la tenuta sociale del Paese. Un problema che negli ultimi mesi è stato riportato all’attenzione dalle proteste degli studenti. Ma a fronte di un impoverimento sempre maggiore, di un aumento delle disuguaglianze e di un’accentuazione del disagio abitativo e dell’esclusione sociale, non si adottano i provvedimenti adeguati, basti pensare all’azzeramento del Fondo di sostegno all’affitto.
All’iniziativa interverranno Stefano Chiappelli, segretario generale Sunia, Daniela Barbaresi, segretaria confederale Cgil, e Simone Agutuli, Unione degli Universitari.

Leggi: Cgil, 13/07/2023


giovedì 13 luglio 2023
Superbonus, il Mef studia tutele per gli esodati

Richiesta di moratorie per confische e fallimenti. Ipotesi di soluzioni mirate
Garantire tutele per gli esodati del superbonus. Al Mef si studiano soluzioni mirate e selettive per venire incontro alle istanze di cittadini, imprese e professionisti rimaste con crediti bloccati o senza possibilità di cessione, garantendo il legittimo affidamento di chi in totale buona fede aveva avviato lavori con la speranza dello sconto in fattura o della cessione del credito. È quanto emerso ieri nell’incontro a via XX Settembre tra i rappresentanti del movimento degli esodati, il ministro Giancarlo Giorgetti e i suoi tecnici e il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte. Ma anche dal Pd, con i parlamentari Antonio Misiani e Ubaldo Pagano (presenti al presidio davanti al ministero con gli esodati), sono arrivate richieste di fare fronte comune proprio con il Movimento per chiedere modifiche sui bonus casa.
Nell’incontro gli esodati hanno chiesto misure anche sul fronte civilistico. Una sorta di moratoria per bloccare azioni, fallimenti e pignoramenti nei confronti degli esodati del superbonus. Un intervento non semplice per la necessità di contemperare tutti gli interessi in campo e non alterare anche le dinamiche di mercato.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 13/07/2023


mercoledì 12 luglio 2023
Rogo Rsa Milano: pensionati Cgil parte civile nel processo

Lo scorso 6 luglio, un incendio nella struttura “Casa dei Coniugi” a Milano, ha portato alla morte di sei degenti. Il segretario generale dello Spi Cgil: “Vogliamo verità e giustizia per le vittime”. Accanto alla sicurezza degli assistiti, ci sono le enormi difficoltà in cui si trova a operare il personale, costretto a svolgere i propri compiti spesso sotto organico
I pensionati della Cgil si impegnano a costituirsi parte civile nel processo che dovrà accertare le responsabilità del rogo divampato nella residenza per anziani “Casa per i Coniugi” di Milano e costato la vita a sei anziani, donne e uomini, che vi erano ospiti. Ad annunciarlo lo Spi Cgil di Milano e lo Spi Cgil Lombardia con il sostegno della Spi nazionale.
“Giustizia e verità per le vittime – spiega il segretario generale dello Spi Cgil nazionale Ivan Pedretti – sono la nostra priorità. La nostra organizzazione aveva già avviato negli scorsi anni un’attività di monitoraggio delle strutture per anziani in Italia, oggi il presidio e la vigilanza su di esse diventa imprescindibile e intendiamo richiamare le amministrazioni pubbliche alle loro responsabilità”.

Leggi: Liberetà, 12/07/2023


REGIONI:

martedì 18 luglio 2023
In Toscana torna “Pronto badante”, un aiuto concreto per gli anziani

Riparte il progetto toscano che dal 2016 in tutta la regione offre un aiuto rivolto alle persone ultrasessantacinquenni e alle famiglie, quando si trovano per la prima volta ad affrontare una situazione di fragilità o disagio e non hanno ancora un progetto di assistenza personalizzato con interventi già attivati dai servizi socio sanitari territoriali
Riparte “Pronto Badante”, il progetto toscano che dal 2016 in tutta la regione (nel 2015 la fase sperimentale riguardava il territorio di Firenze e provincia) offre un aiuto rivolto alle persone ultrasessantacinquenni e alle famiglie, quando si trovano per la prima volta ad affrontare una situazione di fragilità o disagio e non hanno ancora un progetto di assistenza personalizzato con interventi già attivati dai servizi socio sanitari territoriali.
Finora la gestione del progetto è sempre stata regionale: adesso saranno le Società della salute e le Zone distretto ad attivare gli interventi individuando i soggetti del terzo settore che gestiranno le azioni, con più di nove milioni stanziati dalla Regione Toscana per il triennio 2023-2026.

Leggi: Redattore Sociale, 18/07/2023


martedì 18 luglio 2023
Misura RSA Aperta di Regione Lombardia: l’esperienza dell’Istituto P. Redaelli di Milano

La RSA Aperta è una misura regionale lombarda che ha introdotto alcuni elementi di novità nella realizzazione dei percorsi domiciliari di assistenza e cura rivolti agli anziani non autosufficienti e alle persone affette da demenza. Nel corso degli anni la sua realizzazione ha reso ancora una volta evidente l’importanza di entrare in relazione con gli anziani fragili e le loro famiglie attraverso un approccio multidimensionale fondato su ascolto, valutazione professionale e condivisione dei percorsi, all’interno di un contesto di lavoro integrato e collaborativo tra i diversi soggetti della rete dei servizi.
di Emilia Guglielmucci (assistente sociale, Istituto P. Redaelli, MI), Antonio Grillo (geriatra, direttore medico Istituto P. Redaelli, MI)
Regione Lombardia con la DGR n° 856 del 2013 ha introdotto la Misura RSA Aperta, un nuovo servizio a carattere sociosanitario, inizialmente rivolto a favore di persone affette da demenza certificata in vario stadio di evoluzione. In seguito, tale misura ha visto un ampliamento della platea dei destinatari (DGR 2942/2014 seguita dalla DGR 7769/2018) includendo così anche anziani ultrasettancinquenni, con riconoscimento di invalidità civile al 100% e portatori di grave disabilità.
La misura RSA Aperta: le indicazioni della normativa lombarda
La Misura RSA Aperta consiste nell’offerta di una serie di interventi qualificati, di natura sociosanitaria, erogati sulla base e nei limiti di un budget annuale1assegnato a ciascun beneficiario. Gli obiettivi principali della misura sono sintetizzabili nel mantenimento delle capacità residue degli anziani presi in carico, favorendone la permanenza al domicilio il più a lungo possibile, e nel supporto al care-giver, attraverso interventi specifici di sostegno nelle attività di assistenza, consulenze mirate o sostegno psicologico.

Leggi: I Luoghi della Cura, 18/07/2023


lunedì 17 luglio 2023
In Lombardia 1,5 milioni per le case popolari a vittime di violenza

Le case popolari saranno messe a disposizione delle donne vittime di violenza. La Giunta regionale ha infatti approvato la sperimentazione volta all’individuazione di alloggi messi a disposizione dalle Aler, l’azienda regionale di edilizia residenziale pubblica
In Lombardia le case popolari saranno messe a disposizione delle donne vittime di violenza. La Giunta regionale ha infatti approvato la sperimentazione volta all’individuazione di alloggi messi a disposizione dalle Aler, l’azienda regionale di edilizia residenziale pubblica, per le donne vittime di violenza. Alla sperimentazione, che definisce anche i criteri e le modalità di attuazione per consentire ai CAV – Centri Antiviolenza e alle Case Rifugio di poter partecipare al programma, sono state destinate risorse complessive pari ad 1,5 milioni di euro.
“L’esigenza di garantire un’adeguata autonomia abitativa alle donne vittima di violenza- afferma l’assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità, Elena Lucchini- era emersa direttamente dal costante confronto con le nostre Reti Antiviolenza e con il Tavolo permanete contro la violenza di genere e oggi, grazie a questo intervento, diamo la prima ed efficace risposta alle loro richieste.

Leggi: Redattore Sociale, 17/07/2023


venerdì 14 luglio 2023
Campania. “Per i disabili al 100% il ricovero in Rsa pubblica è a carico del Ssn”

Così in una nota il Garante dei disabili della regione, Paolo Colombo. “Se la prestazione di carattere assistenziale è erogata nel contesto di un ricovero a contenuto prevalentemente sanitario, il comune non può chiedere il pagamento delle rette”
“Per i disabili al 100% il ricovero in Rsa pubblica è totalmente a carico del servizio sanitario nazionale”. È quanto ha chiarito in una nota il Garante dei disabili della regione Campania, Paolo Colombo. “Se la prestazione di carattere assistenziale, come l’ospitalità, è erogata nel contesto di un ricovero a contenuto prevalentemente sanitario, il comune non può chiedere il pagamento delle rette ai familiari della persona non autosufficiente”, si legge nella nota.
“A nulla vale il contratto con la struttura che addebita all’assistito o ai familiari i costi, essendo nullo per contrarietà a norme imperative – chiarisce il garante -. A stabilirlo è il tribunale di Arezzo, che con la sentenza del 27 giugno 2023 n. 368 ha annullato l’atto impositivo con cui un comune richiedeva il pagamento delle rette per la degenza in un centro anziani al marito di una disabile”.

Leggi: Redattore Sociale, 14/07/2023


mercoledì 12 luglio 2023
Ultracentenari in crescita a Genova: sono già 484. Gli esperti: abitudini e clima favorevoli. Ma un terzo degli over 75 lotta contro la solitudine

In città e in Liguria sempre più persone raggiungono il fatidico traguardo. Il geriatra Ernesto Palummeri: “Incidono clima, alimentazione e l’alta dose di attività fisica”
Genova città di anziani? Riduttivo, quantomeno: perché la Superba è sempre più la città dei super centenari. Ieri Ebe Tosi, ex direttrice dell’Upim di via Venti, ha tagliato il traguardo dei 110 anni entrando nella top venti dei più longevi d’Italia. Ed è in ottima compagnia: secondo la banca dati Anziani.Stat, il servizio Istat che fotografa gli aspetti strutturali e dinamici dell’invecchiamento della popolazione italiana, i genovesi con 100 anni e più salgono in modo vertiginoso. Passata la pandemia, sono più forti ancora. Irriducibili.I residenti che hanno 100 anni o più risultano, solo a Genova, 484: dal 2019 (quando si fermavano a quota 375) a oggi sono sempre aumentati. Anche negli anni del Covid-19 e del post Covid.Una longevità che ha più fattori fondamentali alla base. Come spiega il geriatra Ernesto Palummeri, autore di numerosi studi internazionali sul tema degli over, consulente della Regione e di Alisa per le case di riposo liguri nonché coordinatore del Centro di riferimento ligure per le ondate di calore sempre di Alisa: «Se in Sardegna la “zona blu”, termine che identifica le aree del mondo dove la longevità è maggiore, è dettata principalmente da motivi genetici, per Genova e la Liguria il ragionamento da fare è diverso – afferma Palummeri – e riguarda principalmente i fattori ambientali, climatici e l’alimentazione»

Leggi: Il Secolo XIX, 12/07/2023


IN AGENDA:

 Il 23 luglio Terza Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani. Una delegazione Auser invitata a partecipare alla celebrazione nella Basilica di San Pietro con Papa Francesco

La Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani è stata creata da Papa Francesco nel 2021. Ricorre ogni quarta domenica di luglio, in prossimità della memoria liturgica dei Santi Gioacchino ed Anna, i “nonni” di Gesù, che nel calendario della Chiesa cattolica ricade il 26 luglio. “Nella vecchiaia daranno ancora frutti” (Sal 92,15) citato dal Papa, è un invito quindi alla società a non lasciare gli anziani ai margini ma considerarli ancora come parte attiva e indispensabile per la comunità.
Quest’anno la Giornata ricorre domenica 23 luglio. Papa Francesco presiederà la Messa alle ore 10 nella Basilica di San Pietro e una delegazione Auser sarà presente alla celebrazione su invito del Dicastero vaticano per i Laici, la Famiglia e la Vita.
Nell’edizione della Giornata dello scorso anno Auser era stata invitata alla presentazione ufficiale della Giornata con la testimonianza di Giancarla Panizza presidente di Auser Sartirana e l’impegno dei volontari Auser in aiuto dei profughi ucraini in fuga dal loro paese invaso.

Leggi: Auser


Incentivi fiscali e direttiva UE “CASE GREEN”: le proposte dela FILLEA CGIL – Giovedì 27 luglio a Roma, presso la sede della Cgil Nazionale, in Corso d’Italia 25 – Sala Santi dalle ore 10:00

L’iniziativa presieduta da Rossella MURONI, Presidente dell’Associazione Nuove Ri-Generazioni, sarà introdotta dalle comunicazioni di Alessandro GENOVESI (Segretario generale Fillea-Cgil) e Giuseppe PISAURO (Presidente Nens, Nuova economia Nuova Società).
Seguirà un confronto tra rappresentanti dei partiti, associazionismo e imprese, condotto da Giorgio POGLIOTTI (Il Sole 24 Ore), a cui parteciperanno: Federica BRANCACCIO (Presidente Ance), Francesco FERRANTE (Vice-Presidente Kyoto Club), Alberto GUSMEROLI (Deputato Lega Nord), Erica MAZZETTI (Deputata Forza Italia), Antonio MISIANI (Senatore PD), Agostino SANTILLO (Deputato Movimento 5 Stelle).
L’intervento conclusivo è affidato a Daniela BARBARESI della Segreteria Nazionale Cgil.
L’evento potrà essere seguito in diretta streaming sul sito di Collettiva.it e sulle pagine facebook di Collettiva.it e Fillea-Cgil.

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Welfair 2023. Dal 18 al 20 ottobre 2023 a Roma la fiera dove si costruisce il futuro della sanità

Una fiera dove medici, governance pubblica e grandi aziende high-tech si confronteranno sui temi concreti dei singoli processi sanitari. “La sanità è divenuta troppo complessa – dice Fabio Casasoli, amministratore unico di Fiera Roma -. Le parti della filiera hanno bisogno di lavorare assieme. Welfair farà la differenza per i cittadini, per il Sistema salute in Italia e per Roma. Qui si costruirà la sanità del futuro”.

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IN EVIDENZA:

Richiesta di morire, come supportare il paziente? Il documento di psicologi, medici e infermieri

Il documento è stato presentato dall’Ordine degli Psicologi del Lazio durante l’evento “La sofferenza tra prassi sanitaria e legislazione”. Iniziativa promossa in collaborazione con la Società Nazionale Medica Interdisciplinare cure primarie e l’Associazione Luca Coscioni IL DOCUMENTO
Garantire una risposta condivisa e multidisciplinare alla domanda del paziente che chiede di revocare, rifiutare o accedere al suicidio volontario medicalmente assistito circostanziato.
È l’obiettivo del documento presentato dall’Ordine degli Psicologi del Lazio, il 10 luglio, durante l’evento “La sofferenza tra prassi sanitaria e legislazione”. L’iniziativa è stata promossa in collaborazione con la Società Nazionale Medica Interdisciplinare cure primarie e l’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica APS.

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Lo sviluppo dei servizi per persone senza dimora e il necessario cambio di paradigma – di Caterina Cortese

La fio.PSD (Federazione Italiana Organismi per le Persone Senza Dimora) è un’associazione di secondo livello – una rete nazionale di servizi – che persegue finalità di solidarietà sociale nell’ambito della grave emarginazione adulta e delle persone senza dimora. Aderiscono alla fio.PSD 149 soci tra enti e organismi, appartenenti sia alla pubblica amministrazione sia al privato sociale attive nel settore della homelessness. La Federazione porta avanti attività di analisi e comprensione del fenomeno homelessness, formazione e accompagnamento territoriale per lo sviluppo di strategie e metodologie di intervento, azioni di comunicazione e advocacy per la tutela dei diritti delle persone adulte gravemente emarginate e definizione di nuove politiche.
La cornice all’interno della quale fio.PSD realizza le sue attività è quella definita delle Linee di indirizzo per il contrasto alla grave emarginazione adulta, approvate nel 2015 in Conferenza Unificata Stato Regioni, che rappresentano un importante documento spartiacque che, a partire da buone pratiche ed esperienze territoriali, sintetizza una serie di raccomandazioni pratico-applicative che riguardano i servizi rivolti alla homelessness ed approcci di intervento innovativi. Le Linee di indirizzo si rivolgono a Regioni, Comuni, Province, Ambiti sociali territoriali e organizzazioni non profit che vogliono progettare e attuare interventi volti a contrastare, prevenire e ridurre la marginalità estrema avvalendosi di risorse pubbliche o fondi strutturali. Nonostante siano passati quasi 10 anni, si tratta di un documento quanto mai attuale che costituisce una sorta di vademecum per migliorare e sviluppare i servizi, partendo da quello che è già presente sui territori. La finalità inoltre è quella di superare l’approccio emergenziale a favore di servizi che offrono interventi misure e interventi adeguati al bisogno delle persone più fragili.

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Long-term care. Nella Ue 135 mln di persone vivono con disabilità e quasi 1 anziano su 3 non è in grado di soddisfare autonomamente i propri bisogni primari. Nuova partnership Oms-Commissione per una migliore assistenza

L’obiettivo è migliorare l’accesso e la qualità dei servizi fornendo un importante supporto anche ai caregiver, che spesso svolgono un ruolo cruciale nella fornitura di assistenza. La partnership li sosterrà sviluppando una serie di strumenti che possono aiutarli mentre si prendono cura degli altri
Migliorare la Long term care. Questa la parola d’ordine dell’Oms/Europa e della Commissione europea che hanno unito le forze per sostenere i paesi dell’Unione europea nel miglioramento dell’accesso e della qualità dei servizi di assistenza a lungo termine, fornendo un importante supporto ai caregiver, che spesso svolgono un ruolo cruciale nella fornitura di assistenza.
All’interno della Regione Europea, 135 milioni di persone vivono con disabilità e quasi 1 anziano su 3 non è in grado di soddisfare autonomamente i propri bisogni primari. L’accesso a un’assistenza di buona qualità, integrata e a lungo termine, evidenzia l’Who Europa, è essenziale affinché queste persone mantengano la loro capacità funzionale, godano dei diritti umani fondamentali e vivano con dignità.

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Attenti a non confondere la rigenerazione urbana solo con una “rinnovata politica di riqualificazione urbanistica” – Di Gaetano Sateriale, coordinatore CERS2030 e Ferrara 2030 e componente del Comitato Scientifico dell’Ass. Nuove Ri-Generazioni

L’Alleanza per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) ci ha ormai abituato da anni ai suoi puntualissimi rapporti sulla distanza che intercorre ancora tra gli obbiettivi Agenda Onu 2030 e la realtà italiana: a cogliere i deboli progressi, i ritardi e le incongruenze (croniche), le buone intenzioni dichiarate ma non praticate. Anche nel recente “Position Paper” sul Goal 11 dal titolo “Governo del territorio, rigenerazione urbana e politiche abitative per lo sviluppo sostenibile” esce un quadro completo e preoccupante dei provvedimenti amministrativi e legislativi mai applicati a diversi livelli istituzionali: è il caso, ci dice ASviS, di una mancata legge nazionale sui principi di governo del territorio, o della mancata costituzione delle “Agenzie sociali di quartiere”.
Anche Istat, nel suo recente “Rapporto SDGs 2023” misura le tendenze della post pandemia sul disagio abitativo (maggiore nel Mezzogiorno), sull’aumentato uso di mezzi pubblici di trasporto nei Comuni capoluogo (specie nel Nord), sulla riduzione dei rifiuti smaltiti in discarica, sulla permanenza, anche nelle aree non urbane di elevati livelli di PM2,5.
ASviS non si limita a segnalare le distanze e inserisce nel citato Paper molte proposte, tutte condivisibili, per rendere più efficienti “il governo del territorio” e le politiche di “rigenerazione urbana” nel Paese. Ci si permetta su questo una considerazione generale.

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Torna a crescere la popolazione dell’Ue. Ma l’Italia è in controtendenza. I numeri Eurostat

Dopo un calo della popolazione nel 2020 e nel 2021 a causa dell’impatto della pandemia di COVID-19, la popolazione dell’UE è aumentata nel 2022, passando da 446,7 milioni il 1° gennaio 2022 a 448,4 persone il 1° gennaio 2023.
Dopo un calo della popolazione nel 2020 e nel 2021 a causa dell’impatto della pandemia di COVID-19, la popolazione dell’UE è aumentata nel 2022, passando da 446,7 milioni il 1° gennaio 2022 a 448,4 persone il 1° gennaio 2023. La variazione naturale negativa (più morti che nascite) è stata superata dal saldo migratorio positivo. La crescita della popolazione osservata può essere in gran parte attribuita all’aumento dei movimenti migratori post-COVID-19 e all’afflusso massiccio di sfollati dall’Ucraina che hanno ricevuto lo status di protezione temporanea nei paesi dell’UE, come conseguenza dell’invasione russa nel febbraio 2022.
Queste informazioni provengono dai dati sulla popolazione pubblicati oggi da Eurostat. Questo articolo presenta solo una manciata di risultati tratti dall’articolo più dettagliato di Statistics Explained sulla popolazione e le statistiche sui cambiamenti demografici.

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Indagine Italia Longeva. Tra il 2011 e il 2021 aumentati dal 26 al 40% gli italiani in condizioni di fragilità lieve, moderata o severa

Effettuata in collaborazione con la Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG) e la Direzione Programmazione del Ministero della Salute, l’indagine è stata presentata oggi al Ministero della Salute nel corso dell’ottava edizione degli “Stati Generali dell’assistenza a lungo termine – Long-Term Care EIGHT”
In Italia, ai primi posti al mondo per longevità, la fragilità cresce più velocemente dell’aspettativa di vita: tra il 2011 e il 2021, gli italiani sopra i cinquant’anni con fragilità lieve, moderata o severa sono passati dal 26% al 40% (oltre 11 milioni di persone), con un trend di crescita costante.
A preoccupare è, in particolare, l’espansione della prevalenza di fragilità severa che si è più che raddoppiata (dall’1,4% al 3,7%), arrivando a interessare oltre 1 milione di over-50, soprattutto ultrasettantenni. Gli anziani affetti da fragilità severa vanno maggiormente incontro a disabilità grave e ospedalizzazioni ricorrenti, e presentano un rischio relativo di morte a un anno di 35 volte superiore rispetto a quello della popolazione senza fragilità. In crescita anche il numero di over-50 con fragilità moderata, oltre 2,5 milioni di italiani, anche in questo caso in prevalenza ultrasettantenni. Tuttavia, all’espansione della fragilità dell’ultimo decennio il sistema non ha risposto con altrettanta espansione dei servizi di assistenza domiciliare e delle cure residenziali che, sebbene in lieve crescita, sono rimasti sottopotenziati rispetto ai bisogni degli anziani, in particolar modo nelle regioni del Sud Italia.

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Le persone anziane tra welfare e lavoro

Il 14 giugno scorso si è svolto online il Seminario “Le persone anziane tra welfare e lavoro. Dialogo interdisciplinare a partire dalla legge delega 33/2023”[1].
Il Webinar[2] ha rappresentato un importante momento di confronto interdisciplinare sui temi dell’assistenza agli anziani. Molteplici sono state le questioni affrontate: (i) la progressiva carenza di assistenza “informale” per le generazioni future e le difficoltà, per le persone anziane, di accedere ai servizi di cura, soprattutto nelle aree interne; (ii) le strategie di promozione e mantenimento dell’active ageing; (iii) le principali criticità poste dalla legge delega 33/2023 con riferimento al welfare, al mercato del lavoro e alla silver economy; (iv) la crucialità della formazione nell’ambito dell’assistenza agli anziani; (v) il ruolo decisivo della contrattazione collettiva nel settore del lavoro di cura.
Il Webinar costituisce uno dei prodotti scientifici del progetto “Attenzione… al lavoro” – Fami 2014-2020, che ha impegnato l’Università del Molise e la Prefettura di Campobasso sui temi dello sfruttamento lavorativo. L’idea di un dialogo sulla nuova legge delega in materia di assistenza agli anziani nasce dalla consapevolezza del forte nesso che lega il settore della cura e dell’assistenza alla persona allo sfruttamento della manodopera a basso costo, spesso rappresentata da stranieri.

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5 Azioni per la giusta transizione

Rigeneriamo la città, il lavoro, la democrazia: questo è il titolo del “manifesto” approvato il 15 giugno dall’Assemblea Generale della Fillea, che prevede un percorso di iniziative, approfondimenti, confronto a tutto tondo sui temi della sostenibilità.
Il futuro del Pianeta, dell’Europa, del nostro Paese e delle nostre città o sarà ecologicamente e socialmente sostenibile o non sarà. Cambiare modello di sviluppo e ripensare il lavoro, cosa e come produrre e consumare sono scelte obbligate. Tutti gli studi più seri e completi ci dicono infatti che abbiamo pochi anni per invertire la rotta di un modello di capitalismo che ci sta già condannando a crisi permanenti, cambiamenti climatici e ambientali disastrosi, guerre, tensioni sociali, economiche e politiche di portata devastante. Le disuguaglianze sociali, ambientali, politiche sono giunte ad un livello tale che una “piccola rivoluzione” è ormai inevitabile.
La stessa democrazia, per come l’abbiamo conosciuta in occidente, dalla fine della seconda guerra mondiale ad oggi, è sempre di più un guscio vuoto e milioni di uomini e donne rischiano di essere spettatori passivi della propria sorte, tra solitudine, rassegnazione, paura, rabbia.
Vittime al contempo delle scelte irresponsabili di pochi e della convinzione che non vi siano alternative possibili da organizzare, rivendicare e praticare.
Eppure la tecnologia, le scienze, le risorse materiali, culturali e spirituali non mancano per impedire tutto ciò e per costruire modelli produttivi, sociali, politici in grado di “liberare” il lavoro dai suoi carichi eccessivi, da forme di alienazione e abbrutimento, facendo di più con meno tempo e sforzo, e così portare l’umanità in un nuovo “Rinascimento”, con al centro l’essere umano, i suoi diritti, la sua felicità.

Leggi: Fillea Cgil


SEGNALAZIONI:

Pensioni in opzione donna: riesame delle domande respinte

Le domande di pensione anticipata, cosiddetta opzione donna, respinte perché presentate in data successiva al 31 dicembre 2021, saranno riesaminate su istanza della lavoratrice, sempreché, in caso di riscatto agevolato di periodi di studi universitari ante 96, abbia optato per il sistema contributivo di calcolo entro il 21 dicembre 2021, e non sia intervenuta una sentenza passata in giudicato.
Lo comunica l’Inps con il messaggio n. 2547 del 6 luglio scorso nel quale fornisce ulteriori chiarimenti in materia di accesso alla pensione anticipata (cosiddetta opzione donna) nei casi di riscatto agevolato del corso di studi universitari dei periodi ante 1996, a seguito dell’esercizio della facoltà di opzione al sistema contributivo. Un chiarimento sollecitato dai patronati del Ce.Pa. presso il Ministero del Lavoro.
In particolare, spiega l’Istituto, è stato disposto, in via eccezionale, che l’esercizio della facoltà di opzione al sistema contributivo, che non abbia prodotto effetti sostanziali fino al pagamento anche parziale dell’onere del riscatto, non preclude il riconoscimento del diritto alla pensione anticipata con opzione donna a condizione che risultino soddisfatte le ulteriori seguenti condizioni:
• esercizio dell’opzione al sistema contributivo e presentazione della domanda di riscatto effettuati in data anteriore al 21.12.2021;
• perfezionamento, alla data di presentazione della domanda di riscatto, dei requisiti (anagrafico e contributivo) per la pensione anticipata c.d. opzione donna vigenti al 31 dicembre 2021, tenendo conto anche della contribuzione da riscattare.

Leggi: Inca


 

 

 

 

Rapporto Istat: radiografia dell’Italia disuguale

L’ultimo rapporto annuale dell’Istituto nazionale di statistica descrive un paese in difficoltà. Salari tra più bassi in Europa, giovani svantaggiati e spesso esclusi dal mercato del lavoro. Le imprese, da parte loro, non investono in innovazione e faticano ad aumentare la produttività.
«Anno dopo anno, il Rapporto Istat accompagna il nostro Paese e ne ritrae, con attenzione, partecipazione e rispetto, i traguardi raggiunti, i nuovi fermenti, i problemi da risolvere, le domande che aspettano risposte». Oggi, venerdì 7 luglio, il presidente dell’Istituto nazionale di statistica, Francesco Maria Chelli, ha presentato il Rapporto annuale 2023. La situazione del paese. «Consegniamo alla politica strumenti fondamentali per ridurre le disuguaglianze di opportunità e competenze, le disuguaglianze di accesso ai servizi, le disuguaglianze di reddito, le disuguaglianze tra territori – scandisce dall’aula di Palazzo Montecitorio il presidente dell’Istat –. E molte di queste disuguaglianze, purtroppo, si sono consolidate e sono cresciute nell’ultimo anno».

Leggi: Liberetà


NEWS:

martedì 11 luglio 2023
Indagine Italia Longeva. Tra il 2011 e il 2021 aumentati dal 26 al 40% gli italiani in condizioni di fragilità lieve, moderata o severa

Effettuata in collaborazione con la Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG) e la Direzione Programmazione del Ministero della Salute, l’indagine è stata presentata oggi al Ministero della Salute nel corso dell’ottava edizione degli “Stati Generali dell’assistenza a lungo termine – Long-Term Care EIGHT”
In Italia, ai primi posti al mondo per longevità, la fragilità cresce più velocemente dell’aspettativa di vita: tra il 2011 e il 2021, gli italiani sopra i cinquant’anni con fragilità lieve, moderata o severa sono passati dal 26% al 40% (oltre 11 milioni di persone), con un trend di crescita costante.
A preoccupare è, in particolare, l’espansione della prevalenza di fragilità severa che si è più che raddoppiata (dall’1,4% al 3,7%), arrivando a interessare oltre 1 milione di over-50, soprattutto ultrasettantenni. Gli anziani affetti da fragilità severa vanno maggiormente incontro a disabilità grave e ospedalizzazioni ricorrenti, e presentano un rischio relativo di morte a un anno di 35 volte superiore rispetto a quello della popolazione senza fragilità. In crescita anche il numero di over-50 con fragilità moderata, oltre 2,5 milioni di italiani, anche in questo caso in prevalenza ultrasettantenni.

Leggi: Quotidiano Sanità, 11/07/2023


martedì 11 luglio 2023
Anziani, disabili e senza tetto. Altri soldi non spesi del Pnrr

Strutture per anziani, Rsa, foto di scena. In otto Regioni sono state finanziate meno iniziative del previsto per le persone fragili
I fondi sono stati assegnati alle Regioni. Non tutti, però, perché i progetti presentati sono risultati inferiori a quelli che il Pnrr può finanziare. Soprattutto non si sa che fine hanno fatto questi soldi. “È difficile, se non impossibile – scrivono il Forum Terzo Settore e la fondazione Openpolis in un rapporto – sapere quante delle risorse assegnate sono state poi erogate ai territori e, dunque, iniziare a monitorare l’impatto nelle comunità”. Che non è quello che può generare una nuova tratta ferroviaria o l’arrivo della banda larga.
Le risorse di cui si parla, in tutto 1,45 miliardi, sono destinate alle persone fragili: anziani non autosufficienti, disabili e senza fissa dimora. Nel Pnrr nato per curare le cicatrici economiche e sociali del Covid, erano stati inseriti tra i soggetti a cui dedicare un’attenzione maggiore, perché hanno sofferto più degli altri durante la pandemia.

Leggi: La Repubblica, 11/07/2023


martedì 11 luglio 2023
Pensioni, è l’ora dei giovani

Tavolo governo-sindacati sulla previdenza. Cgil: “Sconfiggere la precarietà e rafforzare il patto tra generazioni, altrimenti il sistema andrà in crisi”
Si torna a parlare di pensioni e questa volta tocca ai giovani, con la convocazione del tavolo tecnico prevista per oggi (martedì 11 luglio). Tra i sindacati non trapela molto ottimismo. Dopo le promesse in campagna elettorale di mettere mano alla Fornero è seguito solo silenzio. Neanche l’ultimo tavolo, quello del 26 giugno, ha portato novità.
Solo slogan
“Si è proseguito con gli slogan senza nessun impegno concreto”, dichiara Lara Ghiglione, segretaria confederale Cgil con delega alla previdenza: “Anzi, abbiamo registrato solo passi indietro”. Il futuro pensionistico dei giovani è strettamente collegato al lavoro ed è proprio qui che il governo sta dando il peggio di sé.

Leggi: Collettiva, 11/07/2023


lunedì 10 luglio 2023
Sicurezza Rsa. Medicina Democratica: “Buco nero manutenzioni e carenza personale”. Smentita di Ats Milano

“A novembre 2022 la prima segnalazione della CUB Sanità, rilanciata, a gennaio 2023, da “37e2”, la trasmissione di Radio Popolare. La Prefettura chiese subito ad ATS di fare le verifiche, ma soltanto a gennaio e dopo ulteriore sollecitazione arrivarono risposte e furono tranquillizzanti”, riferisce l’associazione. Ma per Ats Milano: “La nota CUB inviata al Prefetto il giorno 8 novembre, non riguarda la Rsa Casa dei Coniugi e nemmeno l’Rsa Virginio Ferrari, ma ha carattere generico”.
“C’è un allarme lanciato da mesi ma inascoltato dietro la tragedia della RSA “Casa dei Coniugi” di Via dei Cinquecento a Milano, costata la vita a 6 persone e il ricovero per altre 81, una tragedia che potrebbe replicarsi in questa o altre modalità, se non si affrontano con misure immediate e concrete le pesanti criticità presenti in questa come in altre strutture nel territorio della ATS della Città Metropolitana di Milano gestite da privati”. A dichiararlo, in una nota, Marco Caldiroli, presidente nazionale di Medicina Democratica.

Leggi: Quotidiano Sanità, 10/07/2023


domenica 9 luglio 2023
Non è possibile vivere e morire così.

La strage alla «casa dei coniugi» – Mons Vincenzo Paglia –
Siamo al bivio di una grande scelta di civiltà: il senso che vogliamo dare alle nostre vite e alla nostra vecchiaia
C aro direttore, la strage di Milano nella «Casa dei coniugi» ci colpisce e ci interroga, non solo e non tanto per le dinamiche e le circostanze che hanno accompagnato e favorito l’incendio, che di questo se ne occuperà l’autorità competente. Certo, un impianto antincendio che non funziona, come pare sia il caso, in una struttura che ospitava circa 180 persone, di cui molte con gravi difficoltà motorie, e un turno notturno con soli 5 operatori per questo gran numero di pazienti, non sono fatti di poco conto, ma, ripeto, sarà il giudice a dirci se, chi e come non ha fatto il necessario per tutelare quelle fragili vite.

Leggi: Corriere della Sera, 09/07/2023


sabato 8 luglio 2023
Il tema della cura delle persone anziane è sempre più cruciale

“La tragedia della Rsa di Milano ci lascia sconvolti”. Ivan Pedretti – Segretario generale dello Spi-Cgil, il sindacato dei pensionati della Cgil – commenta così le notizie che arrivano dal capoluogo lombardo, dove un incendio scoppiato nella notte tra giovedì e venerdì, è costato la vita a sei persone provocando altri 81 feriti nella Residenza per anziani “Casa dei Coniugi”.
“Siamo vicini alle famiglie delle vittime, a chi sta lottando per la vita, ai feriti, a lavoratori e ospiti, donne e uomini, coinvolti nel rogo. Sarà la magistratura ad accertare eventuali responsabilità ma non possiamo dimenticare che nelle residenze per anziani troppo spesso la sicurezza è drammaticamente carente. – prosegue il sindacalista dello Spi-Cgil -. Lo abbiamo vissuto sulla nostra pelle durante il periodo della pandemia: le strutture dove risiedono persone già fragili risultano frequentemente inadeguate a garantire loro diritti e benessere, a volte persino la sopravvivenza. Morire così come sono morti Nadia, Laura, Mikhail, Anna, Loredana e Paola la scorsa notte è inaccettabile”.

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 08/07/2023


sabato 8 luglio 2023
Quando la famiglia vive in affitto la povertà assoluta sfiora il 30%

Nel 2021 in Italia l’11,5% delle famiglie in cui sono presenti minori si è trovato in una condizione di povertà assoluta. Quando il nucleo vive in affitto però la quota sale però al 28,2%. In attesa della pubblicazione delle nuove statistiche Istat sulla povertà prevista per ottobre, stando a quanto segna il sito Openpolis.it, è questa la situazione che emerge nell’Italia in uscita dalla pandemia. Nel complesso sono 5,2 milioni i nuclei che vivono in affitto, 11,8 milioni di persone in tutto. In pratica si tratta di una famiglia su 5, il 20,5%, quota che sale però al 31,8% tra i nuclei meno abbienti. A vivere in affitto sono soprattutto le nuove famiglie, a partire da quelle più giovani con figli. Se non ci sono minori, il 19,1% dei nuclei vive in locazione. In presenza di almeno un figlio la quota sale al 24,8%. Con 3 figli supera addirittura un terzo del totale (33,7%).

Leggi: Openpolis, 08/07/2023


venerdì 7 luglio 2023
Sempre più anziani in Italia. Record minimo di nascite e massimo di ultracentenari. Il rapporto annuale Istat

Il 2022 si contraddistingue per un nuovo record del minimo di nascite (393mila, per la prima volta dall’Unità d’Italia sotto le 400mila) e per l’elevato numero di decessi (713mila). Il calo delle nascite tra il 2019 e il 2022 (27mila unità in meno) dipende per l’80% dal cosiddetto “effetto struttura”, ovvero dalla minore numerosità e dalla composizione per età delle donne. Il restante 20 per cento è dovuto, invece, alla minore fecondità. Le gravidanze si hanno in età sempre più avanzate.
Terminato nel primo trimestre 2022 lo stato di emergenza sanitaria nazionale, nel corso dell’anno sono emersi nuovi elementi di criticità. Il forte rincaro dei prezzi dell’energia e delle materie prime, accentuato dal conflitto in Ucraina, ha condizionato l’evoluzione dell’economia, con rilevanti aumenti dei costi di produzione per le imprese e dei prezzi al consumo per le famiglie. Nonostante l’attenuarsi della fase più critica della crisi energetica, nel primo trimestre 2023, l’andamento dell’inflazione condizionerà l’evoluzione dei consumi e dei salari reali nel prossimo futuro.

Leggi: Quotidiano Sanità, 07/07/2023


venerdì 7 luglio 2023
“Con rialzo temperature seri rischi per salute umana”: esperti Sima avvertono sui disturbi legati al caldo

Il caldo record che investirà da oggi l’Italia, con diverse città che vedranno la colonnina salire sopra i 40°, rappresenta un serio pericolo per la salute umana, specie per soggetti più fragili come anziani, bambini e cittadini con patologie preesistenti. Lo affermano gli esperti della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) che lanciano oggi l’allarme circa le ripercussioni delle temperature elevate sul corpo umano.
“Il caldo eccessivo determina problemi sanitari in quanto può alterare il sistema di regolazione della temperatura corporea – afferma il presidente Sima, Alessandro Miani – Il corpo umano si raffredda attraverso la sudorazione, ma in determinate condizioni ambientali questo non è sufficiente: una umidità eccessiva impedisce al sudore di evaporare, con il calore corporeo che aumenta rapidamente e può arrivare a danneggiare organi vitali e il cervello. Temperature eccessivamente elevate possono provocare disturbi lievi come crampi, svenimenti, edemi, ma anche problemi gravi, dalla congestione alla disidratazione, aggravando le condizioni di salute di persone con patologie croniche preesistenti”.

Leggi: Popsci, 07/07/2023


venerdì 7 luglio 2023
Troppo frequenti i furti commessi da amministratori di sostegno

Continuano ad accumularsi le notizie di cronaca che riferiscono dei tanti casi di furti commessi dagli amministratori di sostegno, poi condannati in sede penale. A fornirne un triste elenco è l’Associazione Diritti alla Follia, che ormai da molto tempo si dedica con particolare dedizione agli abusi commessi nell’applicazione di questo istituto di tutela, chiedendo contestualmente quella che viene ritenuta come «una specifica e ormai indispensabile Commissione d’Inchiesta Parlamentare» su tali furti ricorrenti
Uomo disperato, con le mani sulla facciaGli abusi commessi nell’applicazione dell’amministrazione di sostegno sono uno dei temi al quale l’Associazione Diritti alla Follia si dedica con particolare dedizione. Si deve ad essa, ad esempio, la campagna di informazione e denuncia denominata Se la tutela diventa ragnatela, lanciata nell’aprile di due anni fa, oppure, altro esempio, la proposta di riforma della Legge 6/04, la norma che ha introdotto questo istituto di tutela nel nostro ordinamento giuridico, avanzata nel mese di novembre dello scorso anno e disponibile a questo link; o ancora, le tante puntate della rubrica di informazione online Il diritto fragile, dedicate a questo argomento e corredate da testimonianze, confronti e approfondimenti (tutte ospitate sul canale YouTube dell’Associazione).

Leggi: Superando, 07/07/2023


mercoledì 5 luglio 2023
Italia ultima per posti nelle Rsa, solo 19 per mille anziani over 65

Al primo posto per aspettativa di vita alla nascita, pari a 83 anni, e per anni vissuti in salute, in media quasi 72, l’Italia è in fondo alla classifica per la capacità di offrire ai propri anziani assistenza a lungo termine.
Con appena 19 posti per 1000 abitanti over 65 anni, abbiamo la più bassa disponibilità di strutture residenziali destinate agli anziani. A indicarlo sono i dati del documento “Il Servizio sanitario nazionale compie 45 anni”, realizzato dall’Ufficio valutazione e impatto del Senato (https://www.senato.it/4746?dossier=2475) che confronta i nostri numeri con quelli di sette Paesi: Canada, Francia, Germania, Regno Unito, Spagna, Stati Uniti e Svezia.

Leggi: Auser, 05/07/2023


mercoledì 5 luglio 2023
Diritto alla casa per gli studenti universitari: il documento delle regioni e province autonome

Il tema della mancanza cronica di alloggi per gli studenti universitari è stato più volte affrontato anche dall’Associazione Nuove Ri-Generazioni (“Università: dalle tende al campus” del 18.05.2023; “Uniti per risolvere il drammatico problema della mancanza di alloggi per gli studenti” del 24.02.2023; “Primo Report sull’edilizia e la residenzialità universitaria” del 4.08.2022; “Studenti e pensionati insieme per i patto intergenerazionale” del 17.06.2022, solo per citare alcuni interventi), denunciando un aumento del divario sociale in termini di opportunità e di diritto allo studio, a causa dell’impossibilità di accesso a strutture abitative idonee e a prezzi accessibili per gli studenti e le loro famiglie.

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 05/07/2023


martedì 4 luglio 2023
In povertà troppe famiglie con figli che vivono in affitto

In Italia la povertà assoluta colpisce l’11,5% delle famiglie con minori. Per quelle in affitto la quota raggiunge il 28,2%. Ampie le differenze territoriali: nei comuni polo il 22% delle abitazioni è in affitto, a fronte di una media nazionale del 17%.
Sono oltre 1 su 4 le famiglie in affitto e con minori a carico in povertà assoluta.
5,2 milioni le famiglie che vivono in affitto: il 20,5% del totale.
In presenza di almeno un minore la quota sale al 24,8%.
Tra i capoluoghi Napoli è quello con più case in affitto: 38% delle abitazioni occupate.
Nel 2021 in Italia l’11,5% delle famiglie in cui sono presenti minori si è trovato in una condizione di povertà assoluta. Quando il nucleo vive in affitto la quota sale al 28,2%. In attesa della pubblicazione delle nuove statistiche Istat sulla povertà, prevista per ottobre, è questa la situazione che emerge nell’Italia in uscita dalla pandemia.

Leggi: Sunia Informa, 04/07/2023


REGIONI:

lunedì 10 luglio 2023
Trento, nasce l’Osservatorio comunale sul disagio abitativo

Il nuovo strumento si pone l’obiettivo di rendere disponibili dati e informazioni utili alla programmazione, alla gestione e alla valutazione delle politiche abitative. Sul sito del Comune i primi dati e il questionario rivolto alla cittadinanza
Oggi la Città di Trento esprime un bisogno abitativo molto diversificato, spesso complesso e in continuo divenire. Tra gli aspetti più importanti che incidono negativamente sul tema dell’abitare vi sono, oltre alla mancanza di casa e la difficoltà a reperire alloggi sul mercato, il rischio di sfratto, situazioni di sovraffollamento e inidoneità degli alloggi, problematiche legate al contesto abitativo o di quartiere e, non ultima, la sostenibilità economica legata all’elevato costo dell’abitare.
Risulta quindi necessario un monitoraggio costante delle condizioni di fatto presenti sul territorio, da valutare successivamente in una una cornice più vasta, che sia in grado di cogliere le trasformazioni in atto.

Leggi: Il T Quotidiano, 10/07/2023


lunedì 10 luglio 2023
Più diritti, meno barriere

La Cgil di Abruzzo e Molise, assieme alla Cgil di Pescara e Montesilvano, si impegna a fornire assistenza informativa e soluzioni alle problematiche specifiche delle persone con disabilità, garantendo il rispetto dei loro diritti e promuovendo l’inclusione. Due nuovi sportelli di assistenza che saranno un punto di riferimento per coloro che desiderano superare le barriere che impediscono la piena partecipazione nella società. Il motto? “Più diritti, meno barriere”. L’obiettivo è creare una società inclusiva, in cui le persone con disabilità possano godere appieno dei loro diritti fondamentali.

Leggi: Collettiva, 10/07/2023


lunedì 10 luglio 2023
Pnrr e terzo settore. 1,3 miliardi per le persone fragili, ma a rischio l’efficacia degli interventi

I dati del rapporto realizzato da Forum Terzo Settore e Openpolis presentato oggi a Roma: finanziati 89 progetti in meno di quelli previsti. Disatteso il vincolo del 40% delle risorse al Sud. Pallucchi (Forum): “Alle realtà sociali riservato un ruolo di mero e potenziale esecutore di progetti”. Smaldore (Openpolis): “Chiediamo maggiore trasparenza”
Sono 58 le misure del Pnrr (per oltre 250 obiettivi e traguardi) di interesse per gli Enti Terzo Settore, ma da una verifica dell’attuale stato di attuazione del piano gli enti del terzo settore, nonostante siano evocati nel testo del piano, non sono stati effettivamente coinvolti nella sua concreta attuazione. La denuncia arriva dal rapporto “Il Pnrr, le politiche sociali e il Terzo settore”, realizzato dal Forum nazionale Terzo Settore e Openpolis e presentato oggi a Roma.
A interessare le organizzazioni del Terzo settore, infatti, sono riforme e investimenti trasversalmente presenti in quasi tutte le missioni del piano, si legge nel rapporto. Da qui il progetto “Monitoraggio delle riforme e degli investimenti del Pnrr – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza” realizzato dal Forum Nazionale Terzo Settore e dalla Fondazione Openpolis per la realizzazione di una piattaforma di analisi e osservazione delle misure di specifico interesse e il loro costante monitoraggio.

Leggi: Redattore Sociale, 10/07/2023


domenica 9 luglio 2023
Alexa contro l’isolamento sociale degli anziani

Un’esperienza nata nell’Unione delle Terre d’Argine grazie alla Cooperativa sociale Anziani e non solo, con il supporto essenziale di un gruppo di volontari che vengono dall’Associazione Giovani per Carpi, dalla Banca del Tempo e dalla Parrocchia del Duomo.
“A me farebbe comodo che mi aiutassero a ricordare di prendere le medicine” fa il signore carpigiano di quasi novant’anni che è rientrato dopo una vita un giro per il mondo. “Io vorrei ricordarmi le ricette per utilizzare quello che mi è rimasto in frigo!” chiede la nonna casalinga. “A me interessano tanto le poesie, vorrei ascoltare quelle di Giacomo Leopardi” sussurra l’ex maestra elementare “E a me piace Nino D’Angelo” dice una signora dallo spiccato accento partenopeo.
Sono una ventina fra anziani soli (età media oltre gli 80) qualche familiare e anche una assistente familiare moldava che sono seduti in cerchio intorno a quella palla che sembra una sfera magica circonfusa di una luce azzurra e che risponde al nome di Alexa.

Leggi: Temponews, 09/07/2023


venerdì 7 luglio 2023
Rsa, caso Lecco: la Corte di Strasburgo dà ragione al Garante nazionale

La Cedu ha stabilito la violazione da parte dell’Italia dell’articolo 8 della Convenzione Edu per avere inserito una persona anziana in una residenza sanitaria assistenziale nonostante la sua contraria volontà e per averne limitato in modo escludente i contatti con i propri riferimenti esterni
“Di fronte alla sentenza della Prima Sezione della Corte europea per i diritti umani, che ha stabilito la violazione da parte dell’Italia dell’articolo 8 della Convenzione Edu per avere inserito una persona anziana in una residenza sanitaria assistenziale nonostante la sua contraria volontà, per averne limitato in modo escludente i contatti con i propri riferimenti esterni e per non aver messo in atto un percorso di graduale revisione di una misura adottata in via provvisoria, il Garante nazionale – quale organismo di prevenzione delle violazioni della Convezione – esprime il proprio rammarico perché le sue indicazioni, più volte espresse e oggi richiamate dalla stessa Corte europea, non abbiano indotto le Autorità responsabili a evitare questa censura nei confronti del Paese”. Lo sottolinea il Garante delle persone private della libertà in una nota, esprimendo tuttavia anche “la soddisfazione per i principi che tale pronuncia afferma e per la loro possibile futura applicazione in ulteriori casi che, in analogia con quanto avvenuto a Lecco, possano ripetersi in altre situazioni.

Leggi: Redattore Sociale, 07/07/2023


venerdì 7 luglio 2023
Milano. Incendio in una Rsa provoca sei vittime. Sono 80 le persone intossicate. Schillaci: “Una tragedia terribile”

I pazienti, distribuiti in 15 diverse strutture ospedaliere di Milano e hinterland, hanno riportato in forma più o meno severa sintomi da inalazione da fumo. Nessuno di loro risulta ustionato. Sono 14 i pazienti ospedalizzati in codice giallo, 65 in codice verde. L’intervento di soccorso sanitario è stato effettuato da Areu con 15 ambulanze, 3 automediche e 2 mezzi di coordinamento. Il cordoglio del presidente Meloni e del ministro Schillaci.
Sei persone sono morte e altre due sono gravemente ferite per un incendio divampato la notte scorsa nella Casa per Coniugi, struttura residenziale per anziani di via dei Cinquecento, a Milano.
Sono 80 le persone ricoverate in ospedale in seguito al’incendio. I pazienti, distribuiti in 15 diverse strutture ospedaliere di Milano e hinterland, hanno riportato in forma più o meno severa sintomi da inalazione da fumo. Nessuno di loro risulta ustionato. Sono 14 i pazienti ospedalizzati in codice giallo, 65 in codice verde. L’intervento di soccorso sanitario è stato effettuato da Areu con 15 ambulanze, 3 automediche e 2 mezzi di coordinamento. Oltre ad Areu sono intervenuti i Vigili del Fuoco, le forze dell’ordine e la Protezione Civile.

Leggi: Quotidiano Sanità, 07/07/2023


venerdì 7 luglio 2023
La bolla del superbonus: in Piemonte fermi 25 mila cantieri edili, 100.000 famiglie indebitate

Circa 25 mila cantieri edili fermi nel solo Piemonte, migliaia di aziende a rischio di chiusura, 35 mila posti di lavoro in bilico, proprietari che si trovano con gli immobili inagibili. Sono gli effetti dello stop all’incasso dei crediti che ha, di fatto, comportato il blocco dell’intero sistema del Superbonus 110%. Secondo gli ultimi dati disponibili dell’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) aggiornati a fine maggio il totale degli investimenti per il Piemonte ha raggiunto i 5,7 miliardi e il totale degli investimenti per i lavori conclusi ammessi a detrazione è di oltre 4,6 miliardi.
I lavori realizzati sono l’82,8% (che si abbassa al 74,2% per i condomini). Percentuali e cifre praticamente uguali a quelle del mese precedente: segnale che conferma come non si sta procedendo. Molte delle aziende in crisi sono in questa situazione per mancanza di liquidità, a fronte di bilancio talvolta in attivo, vista l’impossibilità di incassare il dovuto. A rischio chiusura potrebbe essere una percentuale vicina al 10% delle aziende, che non incassano da mesi.

Leggi: La Stampa, 07/07/2023


venerdì 7 luglio 2023
Emilia Romagna. A quando i rimborsi a chi era in affitto e sfollato?

Nei provvedimenti emanati per rimborsare chi è stato colpito dall’alluvione purtroppo, e non ne abbiamo compreso le ragioni, non sono previsti con chiarezza i rimborsi per chi non era residente, ma solo domiciliato con un regolare contratto di affitto.
Nel caso poi dei primi risarcimenti per i danni subiti, la norma ha messo in alternativa il risarcimento del proprietario per i danni all’immobile e quelli dell’inquilino per l’arredamento di sua proprietà. Per non parlare poi del piccolo proprietario che aveva affittato il proprio appartamento ammobiliato che, non essendo residente abitualmente nell’alloggio, non può fare domanda di risarcimento.
Abbiamo sollecitato al Parlamento emendamenti al DL 61 in corso di conversione e sollecitato il ministro Musumeci e la Struttura commissariale ad intervenire.
Al momento nulla è successo e purtroppo in alcuni casi sono scaduti i termini per le domande.

Leggi: Sunia, 07/07/2023


giovedì 6 luglio 2023
Asl, rivoluzione nelle cure domiciliari con una task force di 47 infermieri

Operativa la centrale che gestisce il gruppo di operatori nel sostegno in casa agli anziani più fragili
È una rivoluzione quella che l’Asl si appresta a introdurre nel campo delle cure domiciliari, grazie all’attivazione della prima centrale operativa territoriale e l’entrata in servizio di 47 infermieri di Famiglia e Comunità appositamente formati. Le novità sono state illustrate dalla direttrice di Distretto Barbara Bragante ai medici di famiglia, a cui è stato chiesto di fare squadra per ottimizzare i servizi. Il primo effetto pratico delle novità riguarda gli anziani fragili, in particolare i novantenni, per cui verrà introdotta un’attività proattiva, in pratica non saranno più loro a doversi rivolgere al servizio sanitario ma verranno chiamati a casa, dove si recheranno le nuove figure infermieristiche, il cui obiettivo è di verificare le condizioni degli anziani e dare loro consigli per tutelare al meglio la propria salute. «In modo anche da educarli a quelli che sono i corretti stili di vita per quell’età ? spiega Bragante -, si tratta in questo caso di anziani che non hanno problemi e per questo non sono ancora stati presi in carico dalle nostre strutture.

Leggi: La Stampa,  06/07/2023


giovedì 6 luglio 2023
Piano speciale per gli alloggi popolari vuoti

Stanziamento straordinario del Comune con 6 milioni di euro per 500 Erp in attesa di ristrutturazione. Nardella e Albanese: “Lo Stato ha azzerato i fondi ma le difficoltà delle famiglie aumentano. Oggi facciamo questo grande sforzo perché l’emergenza abitativa è sotto gli occhi di tutti ma non può essere il fanalino di coda delle politiche nazionali”
Un progetto speciale per recuperare nei prossimi mesi 500 alloggi di edilizia residenziale pubblica oggi vuoti e per assegnarli subito alle famiglie in graduatoria.
E’ il piano straordinario sulla casa lanciato dal sindaco Dario Nardella e dall’assessora alla casa Benedetta Albanese che, a fronte dei tagli del Governo che ha azzerato i fondi a partire dal 2019, annunciano uno stanziamento straordinario di 6 milioni di euro, di cui 2 milioni del bilancio di Palazzo Vecchio e 4 grazie al fondo Pn Metro Plus.
“L’emergenza abitativa si fa sempre più pressante ed è sotto gli occhi di tutti. Dopo l’operazione sugli affitti turistici brevi abbiamo messo in campo questo nuovo piano che vuole combattere le diseguaglianze sociali dando strumenti a chi è più in difficoltà.

Leggi: Comune di Firenze, 06/07/2023


giovedì 6 luglio 2023
Liguria. Edilizia popolare: Manganaro (SUNIA) “Dalla regione per ora solo annunci”

La Regione Liguria ha emesso una nota stampa nella quale parla di nuova occupazione in edilizia e mette fra i volani di questa attività l’edilizia popolare. Sinceramente l’annuncio di spesa di 11 milioni di euro in tre anni in Regione Liguria non è ancora un’attività visibile, ma un’auspicabile possibilità.
Ad oggi non sappiamo dall’Assessorato o da Arte dove e quando questi soldi verranno spesi, per territorio, quartieri e tipologia di interventi.
Sappiamo che migliaia di abitazioni necessitano di interventi, dagli ascensori, al sistema termico ed energetico, alle murature. Sono le lamentele che ogni giorno riceviamo dagli inquilini. Se a questo poi sommiamo il disagio abitativo privato, difficoltà al pagamento dell’affitto o alla morosità incolpevole l’emergenza si amplia.
Come Sindacato inquilini siamo disponibili al confronto di merito e concreto per concordare interventi tangibili e visibili.

Leggi: Sunia, 06/07/2023


IN AGENDA:

Luoghi da rigenerare: il nuovo bando che riattiva gli edifici restituendoli alla comunità

Con il nuovo bando “Luoghi da rigenerare”, in scadenza il prossimo 13 luglio 2023, Fondazione Cariplo sceglie di proseguire la propria azione dedicata alla rigenerazione di edifici ed aree sottoutilizzati, o in stato di abbandono, al fine di riattivare tali luoghi e restituirli alle comunità attraverso nuovi usi e funzioni culturali.
Con un budget complessivo di 5 milioni di euro, la Fondazione intende sostenere progetti di rigenerazione di immobili ed aree che dovranno essere condotti in collaborazione con le comunità di riferimento e che dovranno dimostrare di inserirsi in più ampie operazioni di rigenerazione culturale e territoriale, determinando quindi un positivo impatto anche sul paesaggio circostante e sul contesto territoriale di riferimento, anche in termini di valorizzazione e reinterpretazione delle filiere produttive locali.

Leggi: Fondazione Cariplo


Welfair 2023. Dal 18 al 20 ottobre 2023 a Roma la fiera dove si costruisce il futuro della sanità

Una fiera dove medici, governance pubblica e grandi aziende high-tech si confronteranno sui temi concreti dei singoli processi sanitari. “La sanità è divenuta troppo complessa – dice Fabio Casasoli, amministratore unico di Fiera Roma -. Le parti della filiera hanno bisogno di lavorare assieme. Welfair farà la differenza per i cittadini, per il Sistema salute in Italia e per Roma. Qui si costruirà la sanità del futuro”.

Leggi: Quotidiano Sanità


11 – 12 luglio 2023 Long-Term Care Eight – Gli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine – edizione 2023

La riorganizzazione della presa in carico e dei percorsi assistenziali del paziente anziano cronico nell’ambito dell’attuazione del PNRR: contesto di riferimento, stato dell’arte e prospettive a breve e medio termine
Gli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine, che Italia Longeva realizza annualmente di concerto con il Ministero della Salute, si propongono di riunire i principali decisori ed attori istituzionali che – a livello centrale, regionale e territoriale – si occupano di programmare e gestire la presa in carico degli anziani fragili e multimorbidi, insieme ad esperti, industria, associazioni di pazienti e cittadini per aprire il confronto sull’evoluzione dei modelli e dei processi organizzativi della LTC.

Leggi: Italia Longeva


IN EVIDENZA:

I paesi della regione europea dell’Oms adottano la Dichiarazione di Budapest. In campo misure per migliorare l’ambiente e la salute

Nella dichiarazione, i paesi convengono di accelerare la transizione verso società resilienti, sane, eque e sostenibili, integrando le lezioni apprese dalla pandemia di Covid. Si cerca di intensificare gli sforzi per prevenire, preparare, rilevare e rispondere alle emergenze, proteggendo le popolazioni particolarmente vulnerabili. Queste azioni mirano a migliorare la resilienza e la capacità dei sistemi sanitari di resistere e rispondere a catastrofi e crisi. Inoltre, aumenteranno gli sforzi per affrontare i determinanti ambientali delle malattie. LA DICHIARAZIONE
I paesi della regione europea dell’Oms, riuniti per la settima Conferenza ministeriale sull’ambiente e la salute (7MCEH) in Ungheria, hanno adottato la Dichiarazione di Budapest, che dà priorità all’azione urgente e ad ampio raggio sulle sfide sanitarie legate ai cambiamenti climatici, all’inquinamento ambientale, alla perdita di biodiversità e al degrado del suolo, insieme e nel contesto della ripresa dal Covid. Per rafforzare le capacità dei paesi di rispettare gli impegni assunti nell’ambito della Dichiarazione, si concentra anche sul rafforzamento della governance, sull’investimento nelle risorse umane e sull’avanzamento delle conoscenze e degli strumenti per l’azione.

Leggi: Quotidiano Sanità


ASVIS: governo del territorio, rigenerazione urbana e politiche abitative per lo sviluppo sostenibile

Né PNRR né la Legge di Bilancio intervengono in modo efficace sulla riqualificazione urbana, al Paese manca una chiara politica abitativa, occorre arrestare il consumo di suolo.
Per rendere l’attuale legislatura all’insegna dello sviluppo dei territori bisogna garantire il principio di coerenza tra politiche istituendo, per esempio, una Cabina di regia interministeriale per il coordinamento dei diversi programmi di rigenerazione urbana e mettendo al centro dell’azione politica la condizione abitativa.
È quanto emerge dal Position paper “Governo del territorio, rigenerazione urbana e politiche abitative per lo sviluppo sostenibile”, redatto dal Gruppo di lavoro dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile sul Goal 11 “Città e comunità sostenibili”. La recente istituzione della Commissione parlamentare di inchiesta sulle periferie della Camera dei deputati ha fornito all’ASviS l’opportunità di tirare le somme su quanto fatto finora.

Leggi: Nuove Rigenerazioni


Autonomia differenziata. Quattro “big” del Comitato nominato da Calderoli si dimettono: “Servono correttivi su come impostare e finanziare i Livelli essenziali delle prestazioni”

In una lettera indirizzata il ministro Calderoli e al presidente del Comitato presieduto da Cassese hanno rassegnato le loro dimissioni gli ex presidenti della Corte Costituzionale Giuliano Amato e Franco Gallo, l’ex presidente del Consiglio di Stato Alessandro Pajno e l’ex ministro della Funzione pubblica Franco Bassanini : “Siamo costretti a prendere atto che non ci sono le condizioni per una nostra partecipazione ai lavori del Comitato”.
Con una lettera indirizzata al ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli e al presidente del Comitato per l’individuazione dei livelli essenziali delle prestazioni, preliminari per l’Autonomia differenziata Sabino Cassese gli ex presidenti della Corte Costituzionale Giuliano Amato e Franco Gallo, l’ex presidente del Consiglio di Stato Alessandro Pajno e l’ex ministro della Funzione pubblica Franco Bassanini –hanno annunciato le loro dimissioni dal Comitato dove erano stati nominati dallo stesso Calderoli nel marzo scorso.

Leggi: Quotidiano Sanità


Competenze per nuovi bisogni di cura nell’evoluzione della società dell’invecchiamento: un nuovo ruolo dei caregiver familiari e degli assistenti familiari

La nuova domanda di competenze nel lavoro di cura e la sua evoluzione nel contesto della crescita esponenziale del “long term care”, interrogano sulla qualità del nostro welfare assistenziale soprattutto nel contesto della domiciliarità. Il mercato del lavoro dell’assistenza familiare, così fluido e in parte ancora non trasparente, si sviluppa nel rapporto con una domanda non sempre matura dei datori di lavoro. Tutto ciò si dovrà misurare con le nuove normative emergenti dalla riforma della non autosufficienza.
di Federico Boccaletti (Vicepresidente della Cooperativa sociale “Anziani e non solo”)
Competenze per nuovi bisogni di cura nell’evoluzione della società dell’invecchiamento: un nuovo ruolo dei caregiver familiari e degli assistenti familiari
Negli anni le attese di ruolo, le funzioni, il posizionamento socio organizzativo, il sistema relazionale e i diritti del lavoro1di chi opera come dipendente nel lavoro privato di cura nell’assistenza a persone anziane e non autosufficienti si sono trasformate e articolate. Se da un lato il ruolo chiave rimane il “dare risposta” ai bisogni primari dell’assistito – cura, igiene, alimentazione – dall’altro lato vi è un’evoluzione dei bisogni stessi e delle modalità per soddisfarli.

Leggi: I Luoghi della Cura


SEGNALAZIONI:

Congedo parentale all’80% solo per i dipendenti

Con la circolare n. 45 del 16 maggio, L’INPS fornisce indicazioni operative e alcuni chiarimenti in merito alla modifica prevista dalla legge di Bilancio 2023 (Legge n. 197/2022) che ha elevato dal 30% all’80 % la retribuzione dell’indennità di congedo parentale per una mensilità da fruire entro il sesto anno di vita del figlio o entro 6 anni dall’ingresso in famiglia del minore in caso di adozione o di affidamento e, comunque, non oltre il compimento della maggiore età.
Il mese di congedo retribuito all’80% può essere fruito in tutte le modalità previste per il congedo parentale (intero, frazionato a mesi, giorni o in modalità oraria).
L’elevazione dell’indennità riguarda solamente la categoria dei lavoratori dipendenti privati e pubblici, che terminano, anche per un solo giorno, il congedo di maternità o di paternità sia esso obbligatorio o alternativo, successivamente al 31 dicembre 2022. Vengono pertanto esclusi tutti i genitori dipendenti che abbiano concluso la fruizione del congedo di maternità o di paternità al 31 dicembre 2022. La misura così come normata non riguarda i lavoratori autonomi e gli iscritti alla Gestione separata.

Leggi: Inca


 

 

Pnrr e welfare: il 10 luglio a Roma l’evento del Forum Terzo Settore con Openpolis

Forumterzosettore.it – 28 Giugno 2023 – A Roma l’evento che fa il punto sui primi interventi del Pnrr rivolti alle persone fragili. Focus su disabilità, anziani e senza fissa dimora
Lunedì 10 luglio, presso il Centro Congressi Roma Eventi (piazza della Pilotta 4, Roma) si svolgerà l’evento di presentazione del report “Il Pnrr, le politiche sociali e il Terzo settore”, a cura di Forum Terzo Settore e Openpolis, che analizza le misure del Pnrr di maggiore impatto sociale a favore, in particolare, di anziani non autosufficienti, persone con disabilità e senza fissa dimora.
Dopo aver dato vita all’Osservatorio sul Pnrr che monitora l’andamento delle misure di interesse per il Terzo settore, Forum Terzo Settore e Openpolis proseguono la collaborazione con il primo report che approfondisce con dati e analisi gli interventi per le persone fragili e propone testimonianze di associazioni di Terzo settore che operano in questo ambito.

Leggi: Forum Terzo Settore


NEWS:

lunedì 3 luglio 2023
Un governo anti-poveri. Ora 200mila famiglie rischiano lo sfratto

Il fondo contro la morosità incolpevole era stato introdotto per aiutare le persone finite in difficoltà economiche in conseguenza di un lavoro perso all’improvviso. Ma non è stato rifinanziato dal governo.
Matteo Salvini aveva detto che lo stanziamento non risolveva il problema perché era un «intervento sporadico», annunciando un piano casa «visionario». Che è fermo solo alle promesse.
Con la cancellazione del reddito di cittadinanza si prevede un effetto moltiplicatore per gli sfratti: i meno abbienti perdono il sussidio e non possono più contare sui contributi per saldare l’affitto.

Leggi: Domani, 03/07/2023


lunedì 3 luglio 2023
Disabilità, quando “piove sul bagnato”, in una casa popolare

La denuncia di Sara Bonanno, caregiver a tempo pieno di suo figlio Simone. Nella casa che le è stata assegnata dall’Ater, piove nella stanza del figlio, con il rischio che si bagnino i macchinari a cui è attaccato. “Continuano a dire che verranno a ripararlo, ma aspetto da troppo tempo”
Oggi a Roma c’è il sole, ma le piogge non sono mancate, nel mese di giugno. L’acqua è caduta abbondante e anche se adesso il cielo sembra sereno, chi ha imparato (per forza) a essere previdente, sa che neanche del cielo azzurro ci si può fidare. Così Sara Bonanno lo scruta, il cielo, sperando che non torni ad annuvolarsi: perché con la pioggia l’acqua entra in casa e arriva molto vicina al letto in cui Simone passa buona parte della sua giornata, attaccato a macchinari per i quali una goccia potrebbe essere fatale.
Sì, perché nella vita di Simone e di Sara, basta davvero una goccia per far traboccare il vaso: figuriamoci cosa può fare la pioggia, se una grondaia messa male lascia che l’acqua entri in casa.

Leggi: Redattore Sociale, 03/07/2023


sabato 1 luglio 2023
Italia al vertice per aspettativa di vita alla nascita e in salute tra i principali paesi occidentali. Male i finanziamenti e sulle strutture residenziali per anziani. L’indagine dell’Ufficio valutazione impatto del Senato

Con una spesa sanitaria pubblica pari al 7,1% del Pil, l’Italia nel 2020 risulta ultima fra i Paesi comparati (Canada, Francia, Germania, Regno Unito, Spagna, Stati Uniti e Svezia), per numero di posti letto ospedalieri (3,19 ogni 1000 abitanti) ma fa registrare la più bassa disponibilità di strutture residenziali destinate agli anziani. Altre classifiche – dall’aspettativa di vita alla nascita (83 anni) all’aspettativa di vita in salute (71,9 anni) – ci vedono invece al vertice. Merito anche degli stili di vita. Sul personale si registra una forte carenza di infermieri. LO STUDIO
In principio c’erano le casse mutue. E il diritto alla salute sancito dall’articolo 32 della Costituzione non era per tutti: ne godevano solo quei lavoratori (e i loro familiari) iscritti a un ente mutualistico, con forti differenze, in fatto di prestazioni e coperture, tra una categoria di lavoratori e l’altra. Solo nel 1978, con la nascita del servizio sanitario nazionale su un modello di welfare state universalistico – il sistema Beveridge, finanziato prevalentemente attraverso la fiscalità generale – la tutela della salute fisica e psichica è diventata un diritto da garantire a ogni individuo in condizioni di uguaglianza.

Leggi: Quotidiano Sanità, 01/07/2023


sabato 1 luglio 2023
Metà delle case consuma troppo. Sono a rischio affitti, mutui e Compravendite – Necessario un adeguamento prima del 2030

Sono vecchi, non sono isolati, consumano troppa energia. E quello è il meno: se non verranno adeguate in fretta, tra pochi anni non potranno più essere vendute né affittate. Metà deli edifici bergamaschi sono in questa situazione, creata dalla direttiva dell’Unione europea Case Green secondo la quale tutti gli edifici residenziali dovranno raggiungere almeno la classe energetica F entro il 2030, la E entro il 2033 e la D entro il 2040, con l’obiettivo di arrivare a emissioni zero per il 2050. Ma anche senza aspettare la scure dell’Europa, chi possiede case che consumano troppo può incontrare grossi problemi già oggi.
Secondo i calcoli di Ascom su dati dell’azienda regionale Aria sugli edificimper i quali è stata chiesa la certificazione energetica, quelli in provincia nella classe peggiore, la G, sono 50.829, pari al 29% del totale, di cui 6.197 in città (25%). Hanno un consumo annuo oltre i 160 Kwh a metro quadrato, quindi fra le cinque e le dieci volte quelli in classe A che variano fra i 15 e i 30 Kwh.

Leggi: Corriere della Sera, 01/07/2023


sabato 1 luglio 2023
Limiti agli affitti brevi e spazio al pubblico: ricette per una casa

Senza tetto né legge. A Milano due-giorni sull’emergenza abitativa. Le norme adottate a Parigi, Barcellona, Amsterdam o Berlino: perché non in Italia?
Inizia oggi a Milano una due giorni sul diritto alla casa organizzata dal comitato ‘Abitare in via Padova’. Qui l’aumento dei prezzi delle case rischia di espellere gli abitanti, molti di origine straniera, con redditi bassi e in affitto, di una zona storicamente popolare. Ma la questione abitativa ormai non riguarda solo loro. «L’obiettivo è costruire una piattaforma ampia, metropolitana, a partire dalla rete di quartiere, per aprire un’interlocuzione con il Comune» spiega Alessandro Coppola, urbanista del Politecnico di Milano che ha coordinato la redazione di un opuscolo, pubblicato per l’iniziativa, su alcune politiche abitative possibili.

Leggi: Il Manifesto, 01/07/2023


venerdì 30 giugno 2023
Quattordicesima: Spi Cgil, bene che l’Inps stia correggendo l’errore sui cedolini delle pensioni di luglio dopo la nostra denuncia

L’INPS provvederà alla revisione dei cedolini di luglio 2023 che, come lo Spi Cgil aveva denunciato ieri, indicavano invece erroneamente gli importi della quattordicesima come “aumento pensioni basse 2023”.
“Si tratta di una scelta giusta e necessaria da parte dell’Istituto di previdenza – commentano Ivan Pedretti, segretario generale dello Spi Cgil e Tania Scacchetti, segretaria nazionale con delega alla previdenza. I due dirigenti del sindacato dei pensionati avevano sollevato il caso, preoccupati dalla confusione e dall’incertezza che si stavano determinando viste le tante richieste di chiarimento già avanzate dai pensionati e dalle pensionate.
“Ribadiamo che la quattordicesima non è un aumento e non è stata definita per il 2023 – hanno voluto ricordare -; spetta dal 2007 a determinate condizioni di reddito e a partire dai 64 anni ed è un’importante conquista del sindacato confederale dei pensionati. Il ripristino della dicitura corretta nei cedolini è quindi una buona notizia. Rimane per lo Spi la necessità di ottenere risposte, già nella prossima legge di bilancio: il potere d’acquisto dei pensionati e delle pensionate va tutelato, anche attraverso l’allargamento della platea dei beneficiari della quattordicesima e un suo adeguamento economico. Il governo trovi le risorse necessarie”.

Leggi: Spi-Cgil,. 30/06/2023


venerdì 30 giugno 2023
Quattordicesima: l’Inps costretta ad ammettere e correggere le sue bugie

L’ente aveva indicato la quattordicesima, dovuta a partire dal 2007, come “aumento delle pensioni basse 2023”. Dopo la denuncia del sindacato, l’istituto di previdenza indicherà sul prossimo assegno la dicitura corretta
Diciamo così: ci hanno provato ma gli è andata male. Anzi, malissimo: colti con le mani nella marmellata. A esser buoni o buonisti, si può anche dire che un errore può capitare a tutti, ma se l’errore lo commette l’Inps allora si inizia a sentire odore di dolo o almeno di colpa grave. E, infatti, di questo si è trattato: l’istituto di previdenza e il governo nei cedolini della pensione di luglio hanno contrabbandato il pagamento della quattordicesima (diritto vigente dal 2007) come “aumento delle pensioni basse”. Demagogia e propaganda maldestre, false, bugiarde, rozze, un tanto al chilo.

Leggi: Liberetà, 30/06/2023


venerdì 30 giugno 2023
Politiche sociali: quando arrivano i soldi per i nostri pensionati?

Il Governo Meloni, nella manovra dello scorso dicembre, ha approvato dei provvedimenti per portare le pensioni minime a 600€ e aggiungere un mese di congedo parentale retribuito all’80% per i neogenitori.
A maggio i pensionati non hanno ancora ricevuto l’aumento della pensione e i genitori non possono astenersi dal lavoro per stare dedicarsi ai figli con la sicurezza di un sostegno economico maggiore.
Il ministero del lavoro ha annunciato che ci sono stati problemi a identificare la platea di potenziali beneficiari e per quanto riguarda i pensionati ci si aggira intorno ai due milioni di pensionati che percepiscono il trattamento minimo.
I tecnici del ministero hanno dichiarato che a partire da luglio verrà erogato il contributo economico assieme agli arretrati dal mese di gennaio.

Leggi: Fondazione Leonardo, 30/06/2023


venerdì 30 giugno 2023
Case e ospedali di comunità in ritardo: finora attivate meno di una su dieci

Suona un nuovo campanello d’allarme per quello che forse è l’investimento simbolo del Pnrr per la missione Salute: la nuova Sanità territoriale, quella che è drammaticamente mancata nei mesi più duri della pandemia. Ci si riferisce alle case di comunità, una sorta di poliambulatori, e agli ospedali di comunità rivolti in particolari ai malati cronici.
Dopo la presa di posizione della Corte dei Conti, c’è stato anche il rilevamento presentato nei giorni scorsi dall’Agenas (l’Agenzia per i servizi sanitari regionali).
In particolare dal monitoraggio semestrale dell’Agenas presentato in audizione in Senato al 31 dicembre scorso risultano solo 122 case di comunità attive, mentre sono 1308 quelle non attive. Sono invece solo 31 gli ospedali di comunità attivi (403 ancora no).

Leggi: Fondazione Leonardo, 30/06/2023


venerdì 30 giugno 2023
Sanità territoriale. Ecco le proposte della CARD per rendere i Distretti protagonisti del territorio

In un Position statement del Consiglio Nazionale della Confederazione delle Associazioni Regionali dei Distretti le indicazioni per l’appropriata strutturazione dei Distretti e le procedure di selezione dei direttori
Distretti “forti”, capaci di rispondere alla necessità di assistenza da parte della popolazione. Percorsi di formazione specifica per Direttori di Distretto per creare un elenco regionale o nazionale di dirigenti. E ancora, indicazioni sul criterio di nomina dei Direttori di Distretto.
Sono questi alcuni dei punti cardine per realizzare Distretti omogenei sul territorio nazionale e arrivare così alla riforma dell’assistenza territoriale, contenuti nel Position statement approvato dal consiglio nazionale della Società scientifica CARD (Confederazione delle Associazioni Regionali dei Distretti) punto di riferimento e di incontro di centinaia di operatori di tutte le professioni dei Distretti sanitari e sociosanitari.

Leggi: Quotidiano Sanità, 30/06/2023


mercoledì 28 giugno 2023
Pnrr. Ministero Salute: “Al primo trimestre 2023 raggiunti i target nazionali previsti per Case Comunità e Ospedali Comunità”

“Come previsto dai cronoprogrammi degli interventi, riportati nei Piani Operativi, non si è ancora dato avvio all’esecuzione dei lavori per la realizzazione dei due nuovi modelli, in quanto la stipula dei contratti, a seguito dell’aggiudicazione della gara lavori, è prevista per il quarto trimestre 2023; l’avvio dei lavori avrà inizio tra la fine del 2023 e il 2024”. Così il ministro Schillaci rispondendo all’interrogazione di Castiglione (A-Iv).
“Allo stato attuale, dalla rendicontazione intervenuta al primo trimestre 2023, risultano raggiunti i target nazionali previsti per i due interventi oggetto d’analisi, con particolare riferimento ai target M6C1-00-ITA-6, M6C1-00-ITA-34, riferiti all’approvazione dei progetti idonei per la realizzazione delle gare d’appalto lavori, rispettivamente sia per Case della Comunità sia per Ospedali della Comunità e sono in corso di rilevazione i target M6C1-00-ITA-7, M6C1-00-ITA-35 riferiti all’acquisizione dei CIG (Codice identificativo di gara) per le medesime gare.
Si evidenzia che, come previsto dai cronoprogrammi degli interventi, riportati nei Piani Operativi, non si è ancora dato avvio all’esecuzione dei lavori per la realizzazione dei due nuovi modelli, in quanto la stipula dei contratti, a seguito dell’aggiudicazione della gara lavori, è prevista per il quarto trimestre 2023; l’avvio dei lavori avrà inizio tra la fine del 2023 e il 2024”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 28/06/2023


martedì 27 giugno 2023
Ticket: nel 2022 cresce la spesa del 4%. Tra farmaci, specialistica ambulatoriale e Pronto soccorso per gli italiani una tassa da 2,5 miliardi

Dopo il calo vertiginoso dei primi due anni di pandemia dove c’è stato un forte rallentamento dell’offerta di prestazioni tornano a crescere i proventi da ticket. Permangono diversità tra le Regioni e salta all’occhio il ticket sul Pronto soccorso che ha un impatto molto limitato praticamente in quasi tutte le Regioni: poco meno del 60 per cento è riconducibile anche nel 2022 a due regioni (Veneto ed Emilia-Romagna), che contano per il 16 per cento della popolazione.
Tra farmaci, visite, esami e Pronto soccorso la spesa degli italiani per il ticket sanitario ha superato nel 2022 i 2,5 miliardi, in aumento del 4% rispetto al 2021 e del 10% rispetto al 2020.
Specialistica ambulatoriale
Le compartecipazioni alla spesa contabilizzate nei CE riguardano quelle relative alla specialistica ambulatoriale, per il pronto soccorso e per altre prestazioni. Si tratta nel complesso di oltre 1.046 milioni, in crescita rispetto al 2021 dell’8 per cento dopo l’aumento registrato nel 2021 dell’17,6 per cento.

Leggi: Quotidiano Sanità, 27/06/2023


martedì 27 giugno 2023
Aumentano i poveri assoluti in Italia: i “5 cluster” di Caritas e l’allarme per chi è solo

Presentato il primo Report sulla povertà: nel 2022, aumentano del 12.5% gli assistiti nei centri di ascolto e servizi informatizzati, soprattutto per l’aumento di stranieri ucraini”. Forte relazione tra povertà e scolarità, ma anche chi ha diploma e laurea chiede aiuto. Tra le cinque categorie di poveri, a rischio soprattutto i vulnerabili soli”
Quasi il 10% della popolazione residente in Italia vive in condizioni di povertà assoluta: lo ha riferito l’Istat e lo ha ricordato oggi la Caritas italiana, presentando il primo Report statistico sulle povertà, insieme al proprio Bilancio sociale. La povertà assoluta è dunque un fenomeno strutturato e in preoccupante aumento, visto che solo 15 anni fa riguardava appena il 3% della popolazione. Un incremento dovuto alle “gravi crisi globali attraversate a partire dal 2008, dal crollo di Lehman Brothers, alla crisi del debito sovrano, fino alla pandemia da Covid-19, a cui si aggiungono ora gli effetti del conflitto in Ucraina che stanno impattando pesantemente su crescita, inflazione e scambi commerciali – riferisce Caritas – Oggi si contano 5 milioni 571mila persone in stato di povertà assoluta, erano 1,8 milioni solo tre lustri fa”.

Leggi: Redattore Sociale, 27/06/2023


lunedì 26 giugno 2023
Integrazione socio-sanitaria: se siamo ancora all’anno zero

Un importante segmento assistenziale quale è l’assistenza sociale viene trattato nel Paese, nonostante la pressante domanda in crescita a progressione geometrica, come una remota aspettativa sociale, per gran parte insoddisfatta, e non già come un diritto esigibile dai bisognosi e obbligatoriamente erogabile da parte delle istituzioni territoriali delegate ad hoc, Comuni e Regione non affatto sinergiche nel garantirne la corrispondente riscuotibilità sociale universale e indistinta.
In questi giorni si discute tanto della integrazione tra il sistema sanitario e quello dell’assistenza sociale. Lo si fa nel mentre la istituita Cabina di regia (comma 793, dell’art. 1 della legge 197/2022) lavora sulla individuazione delle materie riconducibili a Lep e la determinazione dei valori economici garanti della loro sostenibilità universale.
Tuttavia, gli approfondimenti avvengono spesso in modo improprio, almeno per alcuni aspetti. Ciò perché si mettono insieme argomenti assistenziali disciplinati (anche) da regole diverse, trattati da istituzioni territoriali differenti e concretizzati con prestazioni essenziali segnatamente differenziate, seppure strettamente complementari tra loro.

Leggi: Quotidiano Sanità, 26/06/2023


venerdì 16 giugno 2023
Bonus barriere architettoniche 75%: facciamo chiarezza

La detrazione per l’eliminazione di barriere architettoniche al 75%, regolata dall’art. 119-ter del decreto Rilancio (D.L. n. 34/2020) rappresenta oggi il bonus più gettonato in ambito edilizio. E non c’è da stupirsi, essendo sostanzialmente l’unico per il quale – per gli interventi edilizi avviati dopo il 16 febbraio – è ancora possibile applicare lo sconto in fattura o la cessione del credito per i costi sostenuti fino al 31 dicembre 2025. Come spesso accade, però, di fronte a un testo normativo poco chiaro, si diffondono diverse interpretazioni che generano confusione tra professionisti e operatori. Come regolarsi, quindi? Quali sono i limiti di questo bonus fiscale? Si può applicare a tutte le tipologie di edifici? Solo alle parti comuni condominiali o anche alle singole unità immobiliari? Per tutti i lavori o solo per alcuni?

Leggi: Rete Caad, 16/06/2023


REGIONI:

venerdì 30 giugno 2023
“Bonus assistenti familiari”, regione Lombardia condannata per discriminazione

Il Tribunale di Milano ha dichiarato discriminatorio il requisito di 5 anni di residenza nella regione richiesto per poter accedere al Bonus assistenti familiari previsto per le famiglie con presenza di persone fragili. La soddisfazione di Asgi: “E’ almeno la quinta volta che la Regione viene condannata per aver inserito il requisito della pregressa residenza prolungata per accedere a prestazioni”
Il Tribunale di Milano (giudice dott. Caroleo) ha dichiarato discriminatorio il requisito di 5 anni di residenza nella Regione richiesto per poter accedere al Bonus assistenti familiari previsto per le famiglie con presenza di persone fragili. Il riferimento è alla delibera n. 914 del 3.12.2018 con cui la Regione aveva istituito la misura “bonus assistenti familiari”, cioè un importo una tantum da erogare alle famiglie bisognose con componenti in condizione di disabilità per “sollevare il carico oneroso” derivante dagli obblighi di assistenza.
Tale misura è stata rinnovata negli anni successivi e da ultimo con un bando del 2022: tuttavia per potervi accedere, è necessario il possesso del requisito della residenza quinquennale da parte del familiare che assume l’assistente familiare.

Leggi: Redattore Sociale, 30/06/2023


venerdì 30 giugno 2023
Un anno e mezzo per avere la sedia a rotelle. L’attesa infinita di malati e anziani a Torino – Storia di Sara Strippoli

«Io ci provo a essere una persona calma e paziente, ma ricevere adesso la telefonata dell’Asl per la richiesta fatta a dicembre 2022 del letto elettrico e del sollevatore mi fa arrabbiare come un puma», scrive su Facebook la figlia di un anziano cronico che da sei mesi aspettava il via libera per vedersi consegnare gli ausili per il padre. I mesi sono passati e l’autorizzazione non è arrivata. O meglio, il telefono ha squillato ma il paziente nel frattempo era morto: «Fortunatamente aveva una pensione che gli ha permesso di pagarsi tutta l’assistenza», scrive la figlia.
I casi sono tanti: la consegna di una carrozzina richiesta all’Asl Città di Torino il 23 settembre del 2022 è stata autorizzata l’8 giugno di quest’anno. Una carrozzina elettrica richiesta a Torino il 20 giugno dello scorso anno non aveva ancora avuto l’autorizzazione dell’azienda sanitaria nei primi giorni di questo mese.

Leggi: La Repubblica, 30/06/2023


venerdì 30 giugno 2023
“Idea-Azione”, 5 proposte concrete per la rigenerazione urbana e sociale dei borghi di Palermo e Catania

Le proposte sono quelle dei cinque giovani che hanno partecipato alla IX edizione del Programma di ricerca promosso dall’Istituto di Formazione Politica Pedro Arrupe. Interessati i quartieri Sant’Erasmo, Ballarò, Albergheria, e Borgo Vecchio e San Berillo di Catania
Proposte concrete per la rigenerazione urbana e sociale dei borghi di Palermo e Catania. Sono quelle dei cinque giovani che hanno partecipato alla IX edizione del Programma di ricerca “Idea-Azione” promosso dall’Istituto di Formazione Politica Pedro Arrupe.
Da dieci anni, infatti, con “Idea -Azione”, viene proposto un approccio concreto, non accademico ma fortemente legato ai bisogni della città nel quadro di azioni concrete per il miglioramento della qualità di vita delle diverse comunità urbane.

Leggi: Redattore Sociale, 30/06/2023


venerdì 30 giugno 2023
Progetto CasaPaese: un borgo per non perdere i ricordi

Il 21 ottobre 2022 è stato avviato a Cicala (CZ) un innovativo progetto rivolta ai malati di Alzheimer denominato “CasaPaese” .Il progetto, pronto ad accogliere 16 pazienti in stanze vista a mare, arredate con oggetti personali dei pazienti per mantenere vivi i ricordi ed annientare la sensazione di smarrimento e confusione (tipiche della malattia), comprenderà 800 metri quadrati di spazio sicuro e protetto.
A rendere possibile il progetto, primo e unico in Calabria, interamente dedicata a persone affette da demenze, c’è la rete di solidarietà costituita da aziende, associazioni, imprenditori, singoli cittadini che hanno partecipato al crowdfunding lanciato lo scorso anno per l’acquisto di arredi specifici.

Leggi: Fondazione Leonardo, 30/06/2023


martedì 27 giugno 2023
Roma. Nasce la medicina delle fragilità a Tor Bella Monaca, per garantire assistenza sanitaria ai più deboli

Progetto nato in accordo tra Policlinico Tor Vergata, Municipio VI Le Torri, l’Istituto di Medicina Solidale e Fondazione Migrantes. Sarà aperto dal lunedì al venerdì, senza prenotazione. Offrirà, oltre all’assistenza medica, anche servizi come attività di promozione della salute, servizi di ascolto e orientamento per immigrati con la presenza di mediatori culturali e informazioni sulle procedure amministrative di regolarizzazione e per l’iscrizione al SSN.
Inaugurato ieri mattina a Roma, nei locali di via della Tenuta di Torrenova 124, il nuovo Ambulatorio di Medicina delle Fragilità. Un progetto nato in accordo tra Policlinico Tor Vergata, Municipio VI Le Torri, l’Istituto di Medicina Solidale e Fondazione Migrantes, con lo scopo di garantire interventi socio sanitari di prossimità rivolti a tutte le persone vulnerabili, occupandosi della tutela della salute di ogni tipologia di fragilità, dalle persone sole, agli anziani, alle mamme in attesa e i loro bambini, ai rifugiati e richiedenti asilo.

Leggi: Quotidiano Sanità, 27/06/2023


IN AGENDA:

3 luglio 2023 – Trento. Abitare ad Arco. Turismo e residenza, ci mettiamo un tetto?

Commissione per le emergenze abitative
presso Palazzo Panni ad Arco (TN), lunedi 3 luglio dalle ore 20

Leggi: Sunia


Luoghi da rigenerare: il nuovo bando che riattiva gli edifici restituendoli alla comunità

Con il nuovo bando “Luoghi da rigenerare”, in scadenza il prossimo 13 luglio 2023, Fondazione Cariplo sceglie di proseguire la propria azione dedicata alla rigenerazione di edifici ed aree sottoutilizzati, o in stato di abbandono, al fine di riattivare tali luoghi e restituirli alle comunità attraverso nuovi usi e funzioni culturali.
Con un budget complessivo di 5 milioni di euro, la Fondazione intende sostenere progetti di rigenerazione di immobili ed aree che dovranno essere condotti in collaborazione con le comunità di riferimento e che dovranno dimostrare di inserirsi in più ampie operazioni di rigenerazione culturale e territoriale, determinando quindi un positivo impatto anche sul paesaggio circostante e sul contesto territoriale di riferimento, anche in termini di valorizzazione e reinterpretazione delle filiere produttive locali.

Leggi: Fondazione Cariplo


Welfair 2023. Dal 18 al 20 ottobre 2023 a Roma la fiera dove si costruisce il futuro della sanità

Una fiera dove medici, governance pubblica e grandi aziende high-tech si confronteranno sui temi concreti dei singoli processi sanitari. “La sanità è divenuta troppo complessa – dice Fabio Casasoli, amministratore unico di Fiera Roma -. Le parti della filiera hanno bisogno di lavorare assieme. Welfair farà la differenza per i cittadini, per il Sistema salute in Italia e per Roma. Qui si costruirà la sanità del futuro”.

Leggi: Quotidiano Sanità


11 – 12 luglio 2023 Long-Term Care Eight – Gli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine – edizione 2023

La riorganizzazione della presa in carico e dei percorsi assistenziali del paziente anziano cronico nell’ambito dell’attuazione del PNRR: contesto di riferimento, stato dell’arte e prospettive a breve e medio termine
Gli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine, che Italia Longeva realizza annualmente di concerto con il Ministero della Salute, si propongono di riunire i principali decisori ed attori istituzionali che – a livello centrale, regionale e territoriale – si occupano di programmare e gestire la presa in carico degli anziani fragili e multimorbidi, insieme ad esperti, industria, associazioni di pazienti e cittadini per aprire il confronto sull’evoluzione dei modelli e dei processi organizzativi della LTC.

Leggi: Italia Longeva


IN EVIDENZA:

Il futuro dei caregiver e l’emergenza demografica italiana

Lo studio “Digitale, locale, integrato. Il futuro del Welfare in un Paese che invecchia” condotto da BCG e Jointly, conferma che l’Italia è un Paese sempre più vecchio e che ha un welfare insufficiente.
La spesa pubblica destinata alla cura dei non autosufficienti risulta inadeguata e quindi sono le famiglie a supplire alle carenze per garantire l’assistenza necessaria. Si stima che siano oltre 7 milioni i caregiver che si fanno carico degli anziani e degli ammalati, non solo dal punto di vista sanitario/assistenziale ma anche da quello economico.
La ricerca congiunta BCG – Jointly ha coinvolto più di 12.000 dipendenti di aziende di diversi settori con l’obiettivo di indagare i bisogni dei lavoratori caregiver e immaginare nuove soluzioni.
La gestione del tempo e l’aspetto economico vengono evidenziati da tutti gli intervistati come aspetti prioritari delle difficoltà che incontrano nella gestione delle persone non autosufficienti.

Leggi: Fondazione Leonardo


Senza dimora: nuovi profili di bisogno e vecchi diritti – di Teresa Consoli

Il tema dell’homelessness nella sua declinazione come diritto (negato) alla casa o, più precisamente, all’abitare, non rientra tra i diritti sociali nel nostro sistema di welfare, a differenza di altri modelli di stato sociale in cui l’housing è inserito a pieno titolo tra le politiche e i diritti sociali. Negli ultimi 20 anni, anche in ragione della crescente visibilità di persone senza dimora per le strade di molte città italiane, si rileva una maggiore attenzione al tema dell’homelessness, ma lo scenario dentro cui il “senza dimora” trova legittimazione, specificità di lettura, attivazione e possibilità di intervento da parte delle amministrazioni è certamente vincolato da questo scenario complessivo, dall’assenza cioè di efficaci politiche abitative. O meglio, come evidenziato più avanti, dalla trasformazione in termini prevalentemente patrimoniali dell’accesso alla casa e del diritto all’abitare.

Leggi: Welforum


Immigrazione e cura – Il contributo di Marco Trabucchi

In questi giorni ho partecipato a un convegno dedicato a valorizzare il ruolo degli operatori delle RSA provenienti dall’Africa. Il titolo dell’incontro, “Brescia e il nuovo volto dell’Africa che cura”, esprimeva l’impegno ad analizzare le modalità e il valore della collaborazione offerta agli ospiti delle RSA dai migranti, in particolare quelli provenienti dall’Africa sub sahariana. Originariamente il titolo era molto più esplicito “L’Africa aiuta Brescia”, ma poi sono prevalse motivazioni di opportunità politica che hanno portato al nuovo titolo.
In generale il convegno aveva diversi scopi che hanno caratterizzato l’evolversi dei lavori. Il primo è il ringraziamento che la società italiana deve alle persone che vengono dall’Africa per aiutare le nostre stanche comunità, non più in grado di gestirsi con le proprie forze quando devono organizzare l’assistenza ai suoi cittadini più fragili.

Leggi: Fondazione Leonardo


Come comunicare eticamente la demenza

La Federazione Italia Alzheimer ha recentemente presentato un documento che illustra le linee guida per rappresentare in modo etico e inclusivo le persone affette da questa patologia.
Tali indicazioni invitano a usare termini rispettosi e non offensivi o stigmatizzanti. Ad esempio, preferire espressioni come “partecipante” al posto di “soggetto” per indicare la persona coinvolta in un campione di ricerca. È fondamentale non rappresentare le persone con demenza come se avessero perso l’umanità e non istigare alla creazione di stereotipi negativi che ne minaccino l’individualità. La rappresentazione della persona deve sempre essere equilibrata, senza allarmismi, ma nemmeno con eccessi positivi che nascondano gli aspetti più preoccupanti della malattia.
Impegnarsi a rappresentare questa condizione in maniera rispettosa e veritiera significa contribuire alla lotta allo stigma e alla costruzione di una società attenta ai diritti, alla dignità e al benessere delle persone con demenza, dei loro familiari, amici e di tutti i cittadini che in futuro potranno ricevere questa diagnosi.

Leggi: Fondazione Leonardo


Longevità: il limite della vita umana non è stato ancora raggiunto

Secondo studi recenti la vita umana è destinata a salire significativamente nei prossimi anni e a superare l’attuale e finora imbattuto record di 122 anni di età.
Una ricerca, condotta in collaborazione tra il team di David McCarthy dell’università della Georgia e quello di Po-Lin Wang dell’Università della Florida del Sud, pur non essendo in grado di fissare un’età massima di vita, proietta la tendenza della mortalità negli anni a venire.
Utilizzando i dati contenuti nello Human Mortality Database (la maggiore fonte al mondo di dati scientifici sulla mortalità nei Paesi sviluppati), la ricerca, che ha interessato 19 Paesi industrializzati Italia compresa, alza di molto la possibilità di vita.
Nello Human Mortality Database si evidenziano due precisi momenti storici in cui è aumentata l’età media delle persone. Il primo si registra intorno alla metà dell’800: grazie ai miglioramenti della sanità pubblica e alla tecnologia medica si è verificato il primo balzo che ha innalzato di circa 5 anni l’età media delle persone.

Leggi: Fondazione Leonardo


10 punti pe “rigenerare” la rigenerazione urbana – di Gaetano Sateriale, coordinatore CERS2030 e Ferrara 2030 e componente del Comitato Scientifico dell’Ass. Nuove Ri-Generazioni

1. L’Italia, malgrado le enormi risorse a disposizione, non sta andando nella direzione giusta: gli indicatori trattati nei rapporti ASviS testimoniano del ritardo medio rispetto ai Goals Agenda 2030 in molti campi della sostenibilità ambientale, sociale, economica e istituzionale.
2. Le criticità sono numerose: riduzione della popolazione, riduzione delle nascite, aumento della povertà, spopolamento, abbandono dei territori più interni, urbanizzazione con crescita di periferie senza servizi, abbandono della residenza nei centri storici a vantaggio di attività commerciali e alberghiere, speculazione degli affitti nei confronti delle residenze universitarie, disarticolazione del sistema sanitario verso una sua progressiva privatizzazione, la scuola dell’infanzia non accessibile per tutti e ovunque, trasporti pubblici inquinanti e non efficienti nelle città e fuori dai grandi percorsi dell’Alta Velocità, trasporto merci eccessivamente su gomma, gestione dei rifiuti non svolta in coerenza con i principi del riciclo, il prevalere di fonti energetiche fossili e costose, ecc.

Leggi: Nuove Rigenerazioni


L’offerta di servizi sociali del terzo settore  – I risultati di un’indagine Inapp – di Annalisa Turchini

Il volume “L’offerta di servizi sociali del terzo settore1” presenta i risultati della IV indagine Inapp “I servizi sociali erogati dal non profit” realizzata nel 2021 e riferita all’annualità 2020. Si tratta di una rilevazione nazionale campionaria ideata per far luce sui servizi sociali, un settore strategico del sistema di welfare poco conosciuto nei suoi aspetti specifici ed esplorato solo marginalmente. I servizi sociali comprendono azioni di cura, assistenza e sostegno atte a superare le condizioni di bisogno dei cittadini (anziani, disabili, minori, soggetti con dipendenze, immigrati, ecc.). Pur se negli ultimi anni è cresciuto l’interesse da parte di studiosi e policy maker nei confronti dei servizi sociali e del terzo settore, le necessità conoscitive sui temi permangono e l’indagine si è andata affermando come importante strumento informativo.

Leggi: Welforum


Calo demografico. 8 italiani su 10 consapevoli della crisi. Serve intervenire con politiche inclusive e su popolazione in età lavorativa – di M.C.

Costo della vita, retribuzioni e welfare inadeguato, evoluzione della società e pari opportunità: molte le questioni emerse nel sondaggio Emg Different, realizzato per “Demografica: Popolazione, persone, natalità’”, l’iniziativa inserita nelle celebrazioni del 60esimo anniversario di Adnkronos
Consapevoli e preoccupati per la crisi demografica del nostro Paese, convinti che si facciano meno figli a causa delle condizioni economiche. È la fotografia degli italiani così come emerge dal sondaggio effettuato da Emg Different, realizzato in concomitanza con “Demografica: Popolazione, persone, natalità’”, evento organizzato ieri a Roma nell’ambito delle celebrazioni del 60esimo anniversario di Adnkronos, con la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni, del Governo, di Enti pubblici e aziende.

Leggi: Quotidiano Sanità


E il lavoro domestico ripiomba nel mercato nero- di Sergio Pasquinelli

L’Inps certifica una diminuzione di colf e badanti a fine 2022 rispetto all’anno precedente: di 51mila unità le prime, di 25mila le seconde, pari a un decremento di quasi l’8% del numero complessivo dei lavoratori domestici rispetto al 2021. In valori assoluti, il numero complessivo si riduce a 894mila unità, di cui 465mila colf e 429mila badanti.
È evidente che la spinta alla regolarizzazione provocata dalla pandemia si è totalmente esaurita, così come risibile si sia rivelato l’effetto della sanatoria del 2020. Si riafferma la proporzione “60/40”, la stima elaborata da chi scrive secondo cui sono in regola solo circa il 40 per cento delle assistenti familiari. Ciò significa che le badanti totali, con e senza contratto, superano il milione.
L’assistenza domestica continua a essere un pezzo fondamentale, benché molto trascurato, del nostro welfare. Tuttavia, la sua tenuta inizia a vacillare. Intanto il numero di assistenti familiari non cresce allo stesso ritmo della domanda a cui si rivolge, a causa di flussi migratori ancora troppo ridotti in questo settore, come ha spiegato Maurizio Ambrosini su questo sito.

Leggi: Welforum


SEGNALAZIONI:

Presentazione osservatorio ENEA per le Comunità energetiche rinnovabili.

L’incontro, realizzato in collaborazione con Anci Lombardia, Energia Media e MCE, promuove un confronto e la condivisione degli obiettivi e delle attività svolte dall’Osservatorio CER di ENEA, costituitosi a seguito della fattiva partecipazione degli stakeholder e dei risultati conseguiti dai tavoli di lavoro avviati nel 2022 presso la
sede ENEA di Kilometro Rosso a Bergamo. Tavoli focalizzati a promuovere e supportare lo sviluppo delle CER a livello nazionale. Un percorso che, raggruppando oltre 40 soggetti tra imprese, PA, Utility, Istituti di ricerca, Associazioni liberi professionisti, ha potuto affrontare, valutare e analizzare l’intera filiera di sviluppo e gestione di una CER, Con l’obiettivo di contribuire alla definizione di policy, strumenti, standard e normative che le favoriscano supportando PA e cittadini in questa nuova sfida energetico/gestionale.

Leggi: Sue Enea


 

 

 

 

 

NEWS:

martedì 27 giugno 2023
Le Portinerie di Comunità diventano un social franchising

Dal Piemonte a tutta l’Italia: progetto prevede corsi di formazione e supporto tecnico per associazioni, comuni e realtà interessate grazie a un piccolo contributo
Le Portinerie di Comunità pronte a uscire dal Piemonte e a conquistare l’Italia. Diventano un social franchising, che potrà essere importato grazie a un progetto che prevede corsi di formazione, supporto tecnico e know how, per le associazioni, comuni e realtà interessate grazie a un piccolo contributo. L’idea, a cui sta lavorando il vicepresidente della Rete Italiana di cultura Popolare Mario Calderini con un team di esperti, è quindi «rendere replicabile un modello di successo che oggi si autosostiene dando posti di lavoro».

Leggi: La Repubblica, 27/06/2023


lunedì 26 giugno 2023
Pensioni, «incontro inutile»

Landini commenta l’esito del tavolo sulla previdenza. Nessuna indicazione su risorse e cose concrete da fare: il governo non ha alcuna volontà reale di riformare il sistema previdenziale
Un incontro neanche interlocutorio. Un incontro “inutile”. Non ricorre a giri di parole il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, nel raccontare ai cronisti il risultato del tavolo sulla previdenza con i sindacati convocato dalla ministra Calderone, il primo dopo 4 mesi di silenzio. “La verità – ha rincarato la dose il sindacalista – è che il governo non ha nessuna volontà di aprire una trattativa sulla riforma delle pensioni e il ministro non aveva alcun mandato da parte del governo, perché non ha risposto nulla su quante risorse sono disponibili e sulle cose concrete da fare”.
Entro sera arriverà ai sindacati una proposta di altri incontri su singoli temi. “Noi naturalmente parteciperemo a tutti gli incontri – ha detto Landini –, ma deve essere molto chiaro che se l’esito di questo confronto per il governo è qualche modifica all’Ape sociale o qualche allargamento dei contratti di espansione, non è quello che serve oggi alle persone”.

Leggi: Collettiva, 26/06/2023


lunedì 26 giugno 2023
Disuguaglianze, fisco, autonomie: perché la democrazia rischia

Una riflessione ad ampio raggio nel corso del convegno dello Spi Cgil nazionale “La crisi della democrazia”. Molti gli ospiti, tra cui la parlamentare Maria Cecilia Guerra e il politologo Giorgio Galli
Utilizzare la parola “crisi” per intendere la “crisi della democrazia” può apparire quasi superfluo. La democrazia è perennemente in crisi se la intendiamo come trasformazione perpetua e aggiornamento delle pratiche democratiche. Ma la parola può anche implicare un’ “urgenza”. L’urgenza di intervenire per fermare quella che appare sempre di più come una torsione in grado di svuotare del tutto il sistema, fino a farlo diventare qualcosa che democrazia non è.
Era questo il tema del dibattito proposto oggi dallo Spi Cgil cui hanno preso parte la costituzionalista Chiara Bologna, il presidente dell’Ires Marche, Walter Cerfeda, il segretario nazionale della Cgil Christian Ferrari, il politologo Carlo Galli, la parlamentare Maria Cecilia Guerra, Andrea Morniroli, del Forum Disuguaglianze e Diversità e il segretario generale dello Spi Cgil Ivan Pedretti. Il dibattito è stato introdotto da una relazione del segretario nazionale dello Spi, Lorenzo Mazzoli.

Leggi: Liberetà, 26/06/2023


lunedì 26 giugno 2023
Assistenti all’autonomia e alla comunicazione: subito il profilo nazionale!

Una recente Sentenza prodotta dalla Corte Costituzionale ha totalmente annullato una Legge della Regione Molise che aveva creato l’Albo Regionale degli assistenti per l’autonomia e la comunicazione, ma tale pronunciamento avrà importanti ripercussioni anche a livello nazionale, obbligando il Governo – ciò che non è stato fatto dai vari Esecutivi succedutisi in questi anni – a produrre un’ipotesi di profilo nazionale degli assistenti per l’autonomia e la comunicazione, con l’auspicio che sia arrivato anche il momento di tante altre norme sull’inclusione scolastica, attese da sin troppo tempo
Tramite la Sentenza n. 127 del 23 giugno scorso, la Corte Costituzionale ha totalmente annullato la Legge 10/22 della Regione Molise che aveva creato l’Albo Regionale degli assistenti per l’autonomia e la comunicazione (d’ora in poi nominati anche come AAC). Il Governo precedente a quello attuale aveva proposto ricorso alla Corte, lamentando l’incostituzionalità degli specifici articoli di quella Legge Regionale, concernente appunto la composizione dell’Albo Regionale e questo per il contrasto con l’articolo 117 della Costituzione che assegna esclusivamente allo Stato la formulazione del profilo delle diverse professioni e anche gli Albi ad esse relative, a seguito della Legge Costituzionale 87/53, mentre consente alle Regioni di normare esclusivamente gli effetti delle Leggi nazionali nell’àmbito della normativa regionale.

Leggi: Superando, 26/06/2023


venerdì 23 giugno 2023
Case green, l’accordo sulla direttiva diventa sempre più lontano

Il secondo trilogo sulla Epbd è in calendario per il 31 agosto: salta l’ipotesi di un’intesa lampo. A luglio andranno avanti gli incontri tecnici per ridurre le distanze: le norme potrebbero cambiare molto
Il trilogo sulla direttiva Case green (European performance of buildings directive, Epbd) va avanti con fatica. A dimostrarlo ci sono le notizie che arrivano da Bruxelles. Il secondo incontro formale tra istituzioni europee andrà in scena la mattina del 31 agosto, a quasi tre mesi di distanza dal precedente appuntamento, che si è svolto il 6 giugno. In quell’occasione per la prima volta Parlamento e Consiglio, con la mediazione della Commissione, si sono seduti attorno a un tavolo.
Questo lasso di tempo così lungo dice chiaramente che sono saltati i progetti iniziali di trovare un accordo lampo; a marzo il relatore al Parlamento Ue, l’irlandese Ciaran Cuffe dei Verdi, aveva parlato di chiusura entro la fine della presidenza di turno svedese, che si concluderà a fine giugno. Il dossier è, invece, già finito nelle mani della presidenza spagnola, che si installerà il 1° luglio fino alla fine del 2023.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 23/06/2023


venerdì 23 giugno 2023
Perché gli affitti sono così cari? Poche case e tante tasse

Ma quali sono le ragioni che rendono restii i proprietari ad affittare con contratti a lunga durata? Le basse performance reali e la scarsa sicurezza dell’investimento. Partendo dal rendimento, il canone di una casa in una grande città vale nella maggior parte dei casi tra i 5 e il 7% del valore (teorico) dell’immobile. In epoca di bassi rendimenti obbligazionari e di inflazione tendente a zero sarebbero certamente appetibili, oggi assai meno. Bisogna infatti considerare che un’abitazione affittata a canone libero a otto anni paga il 21% sui canoni cui si aggiunge l’Imu, che da sola si porta via tra il 15 e il 20% dell’introito annuo. Significa che quando va bene si finisce per ottenere un rendimento che oggi i Btp garantiscono senza fatica e senza rischi. E questo se si opta per la cedolare secca, che però impedisce di agganciare il canone all’andamento dell’inflazione; la scelta alternativa della tassazione ordinaria a Irpef potrebbe risultare conveniente solo se l’inflazione rimanesse molto alta per i prossimi anni, oppure (ma è raro) quando il proprietario dell’immobile ha diritto a detrazioni fiscali più alte dell’Irpef derivante dal reddito di cui dispone oltre a quello dell’affitto: in quest’ipotesi dichiarare i canoni sul 730 o sul modello persone fisiche consente di limitare i danni dell’incapienza fiscale.

Leggi: Corriere della Sera, 23/06/2023


giovedì 22 giugno 2023
Bonus edilizi, truffe per 7,2 miliardi: più della metà per le agevolazioni sulle facciate

C’è chi ha fatto fatture false per i lavori di efficientamento energetico a Postumia, comune che dal 1947 è in territorio sloveno, e in altri trecento comuni italiano soppressi da decenni. Chi si è inventato ristrutturazioni edilizie comunicando all’Agenzia delle Entrate le particelle catastali di immobili inesistenti, e chi ha fatturato fantomatici rifacimenti di facciate a condomini e proprietari inconsapevoli. Da quando, nel novembre ‘21, si è capito che la spesa finanziata dai bonus edilizi stava andando fuori controllo, e sono scattati i controlli antifrode, solo la Guardia di Finanza ha sequestrato finora la bellezza di 7,2 miliardi di crediti fiscali«inesistenti»: 1,6 miliardi negli ultimi due mesi del 2021 e 5,4 miliardi dal gennaio 2022 a oggi, come certifica il Rapporto annuale della Guardia di Finanza, presentato a Roma. Crediti che in gran parte sono già stati ceduti dai beneficiari, e che oggi valgono come

Leggi: News 110, 22/06/2023


mercoledì 21 giugno 2023
Un italiano su tre rischia di dover rinunciare alle cure sanitarie: costano troppo

Liste d’attesa infinite e costi alle stelle: quasi 1,5 milioni di cittadini si sono rivolti fuori regione per accedere alle cure
Un italiano su tre rischia di dover rinunciare alle cure sanitarie: costano troppo
In un futuro non troppo lontano, curarsi potrebbe diventare un lusso accessibile a sempre meno persone. Secondo l’ultimo rapporto sul Sistema sanitario italiano “Il termometro della salute”, redatto da Eurispes ed Enpam, infatti, un quarto delle famiglie italiane denuncia difficoltà economiche relativamente alle prestazioni sanitarie. Oltre il 33% degli italiani è costretto a rinunciare alle cure.
Il monito di Eurispes Una difficoltà che, nel 2022, si conferma maggiore soprattutto per i cittadini delle regioni meridionali (28,5%) e delle Isole (30,5%). Inoltre un terzo dei cittadini (33,3%) afferma di aver dovuto rinunciare a prestazioni o interventi sanitari per indisponibilità delle strutture sanitarie e liste di attesa.

Leggi: Tgcom24, 21/06/2023


mercoledì 21 giugno 2023
Lavoro domestico, Assindatcolf: “Allarme calo badanti, sostegni per contrastare sommerso”

Decremento dell’8% dei lavoratori domestici regolari censiti nel 2022. L’associazione: “Un dato in assoluto contrasto rispetto ai trend che descrivono un Paese alle prese con un inverno demografico senza precedenti”
“Oltre al decremento pari a quasi l’8% del numero complessivo dei lavoratori domestici regolari censiti nel 2022, preoccupa il consistente calo del numero delle badanti, diminuite del 5,6% rispetto all’anno precedente. Un dato in assoluto contrasto rispetto ai trend che descrivono un Paese alle prese con un ‘inverno demografico’ senza precedenti. Questo fa supporre, dunque, che vi sia stato un contestuale aumento del lavoro sommerso, come del resto suggerisce il titolo dell’incontro odierno”. È quanto dichiara Andrea Zini, presidente di Assindatcolf, Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico, in occasione dell’evento organizzato dall’Inps e da Nuova Collaborazione “Tutto regolare?”, nel corso del quale è stato presentato il Report 2023 dell’Osservatorio Inps sul lavoro domestico.

Leggi: Redattore Sociale, 21/06/2023


mercoledì 21 giugno 2023
Lavoro, giustizia sociale, clima. L’estate di Elly Schlein

I tre “punti cardine” con cui la segretaria proverà a dettare il programma del Pd nella stagione che si apre. E intanto incassa il sì di Conte per la manifestazione contro l’Autonomia a Napoli: “Se mi invitano ci sarò”
Elly Schlein sogna un «fiorire di circoli» nelle fabbriche per tutta l’estate. Circoli vecchio stile, modello “Ditta”, Pci-Pds-Ds, ma non solo, racconta Cecilia Guerra, ex sottosegretaria di Draghi, ex Articolo 1, oggi responsabile Lavoro del nuovo Pd. «Mi piacerebbe un circolo anche fra i rider di Glovo, perché no?».
In generale, l’obiettivo di fondo è «correggere le storture del Jobs act, riaffermando l’idea che il dipendente non deve mai trovarsi da solo davanti al datore di lavoro, perché il potere contrattuale è molto diverso.

Leggi: La Repubblica, 21/06/2023


martedì 20 giugn0 2023
La casa perduta, nel 2023 crollano le compravendite di prime case: – 17%

Comprare è diventato un affare per ricchi: rispetto alla scorso anno, a parità di reddito si dimezza il valore degli immobili accessibili
Il sogno tutto italiano della casa di proprietà è diventato una chimera. E il mattone, bene rifugio per eccellenza del Paese, è oggi un investimento per pochi: società immobiliari e redditi medio-alti (più alti che medi). I numeri del Consiglio nazionale del notariato registrano nei primi due mesi dell’anno un calo del 2,7% di tutte le compravendite (sia prime cheseconde case; sia tra privati che tra imprese, ndr) e una contrazione molto decisa nell’accensione dei mutui: -23,56%. Un tracollo accentuato dalla stretta avviata la scorsa estate dalla Bce per contrastare la corsa dell’inflazione. E a fine anno il calo atteso è del 10,1%: per avere un quadro più chiaro della situazione in cui versa il Paese, però, è necessario leggere il combinato disposto dei numeri dei notai con quelli dell’erosione dei conti correnti.

Leggi: La Stampa, 20/06/2023


REGIONI:

venerdì 23 giugno 2023
Alloggi popolari sfitti? Regione Lombardia rilancia: «Colpa dei Comuni»

Gli alloggi popolari in carenza manutentiva in Lombardia, ossia sfitti perché necessitano di lavori ancora non finanziati o il cui progetto finanziato non è ancora stato approvato, erano 16.366 nel 2022, sono 14.409 quest’anno, 5.913 solo a Milano. Di questi, 6.477 sono dell’Aler (diminuiti del 38,7% rispetto al 2022) e 7.932 dei Comuni (aumentati del 26,8%). Significa che «quasi il 60% di questi sfitti è dei Comuni, dove l’incapacità di finanziare i lavori che servono per renderli agibili è aumentata». Si può partire da questo per introdurre lo stato dell’arte illustrato ieri dall’assessore lombardo alla Casa Paolo Franco davanti alla IX Commissione. Numeri che forniscono un quadro dell’andamento delle assegnazioni e del recupero di alloggi sfitti positivo per l’azienda regionale e negativo per i Comuni, contestato invece — atti alla mano — dalle opposizioni.

Leggi: Corriere della Sera, 23/06/2023


venerdì 23 giugno 2023
Verso un welfare più inclusivo per i senza dimora nel Comune di Milano

Riferimenti normativi
Il diritto alla residenza è un diritto soggettivo. Non riconoscere la residenza alle persone senza dimora significa:
Violare il dovere di solidarietà politica, economica e sociale (art. 2 Costituzione);
Violare il diritto all’uguaglianza formale e sostanziale (art. 3 Costituzione);
Violare il diritto al lavoro (no residenza, no iscrizione CPI, no Partita I.V.A.) (art. 4 Costituzione);
Violare la libertà personale e dell’inviolabilità del domicilio (art. 14 Costituzione);
Violare la libertà di fissare la propria residenza nel territorio dello Stato (art. 16 Costituzione);
Violare il diritto alla difesa (no residenza, no accesso al gratuito patrocinio) (art. 24 Costituzione);
Violare il diritto alla salute (art. 32 Costituzione);
Violare il diritto all’assistenza e alla previdenza sociale (no residenza, no pensione) (art. 38 Costituzione);
Violare il diritto al voto (no residenza, no circoscrizione elettorale) (art. 48 Costituzione).

Leggi: Welforum, 23/06/2023


mercoledì 21 giugno 2023
Osservatorio integrazione socio-sanitaria, Funari: “Occasione da non perdere”

L’assessora alle Politiche Sociali e alla Salute di Roma Capitale fa parte del Comitato tecnico scientifico dell’Osservatorio sull’Integrazione Socio Sanitaria (Oiss), promosso da Federsanità e Anci in convenzione con Agenas, che si è riunito oggi a Roma
Barbara Funari
L’assessora alle Politiche Sociali e alla Salute di Roma Capitale Barbara Funari fa parte del Comitato tecnico scientifico dell’Osservatorio sull’Integrazione Socio Sanitaria (Oiss), promosso da Federsanità e Anci in convenzione con Agenas e che si è riunito oggi presso la Sala della Presidenza di Anci in via dei Prefetti 46 a Roma.
“Sono onorata- ha sostenuto Funari- di essere stata chiamata a far parte del Comitato e di essere uno dei due Assessori di Città Metropolitana che ne fa parte, insieme a Luca Rizzo Nervo di Bologna. L’Osservatorio sull’Integrazione Socio Sanitaria rappresenta uno strumento indispensabile e prezioso per la raccolta sistematica di esperienze e per la diffusione di buone pratiche. L’obiettivo è quello di condividere con le organizzazioni pubbliche e private nuove politiche dei sistemi territoriali per la salute e il benessere: esperienze e risorse importanti per un nuovo orientamento delle politiche sia a livello locale che nazionale.

Leggi: Redattore Sociale, 21/06/2023


martedì 20 giugno 2023
Alzheimer, gli assessori Bezzini e Spinelli: “Toscana al lavoro su misure dedicate”

Oggi a Firenze il primo convegno regionale dei Centri per i disturbi cognitivi e le demenze, organizzato dalla Regione. L’appello al governo: “Sia rifinanziato e ampliato il Fondo nazionale”
Alzheimer e demenza sono una priorità di salute pubblica: lo sono ancora di più in Toscana, dove la popolazione anziana, già più numerosa che altrove, è in aumento. Su 3 milioni e 700 mila abitanti, 950 mila toscani hanno più di 65 anni. Si tratta del 26% della popolazione e tra questi in 85 mila, l’8%, sono affetti da forme di demenza: 6 su 10 da Alzheimer. Se n’è parlato stamani, a Firenze, nel corso del primo convegno regionale dei Centri per i disturbi cognitivi e le demenze, organizzato da Regione Toscana in collaborazione con Aima (Associazione italiana malattia di Alzheimer) e con il coinvolgimento delle aziende sanitarie toscane.

Leggi: Redattore Sociale, 20/06/2023


martedì 20 giugno 2023
Locatelli: diritto mobilità e accessibilità fondamentali

La ministra per le Disabilità: “Il Garante nazionale per i diritti delle persone con disabilità potrà intervenire rispetto all’attuazione dei Peba”
“Il diritto alla mobilità e all’accessibilità universale sono principi cardine della Convenzione Onu sui diritti per le persone con disabilità e devono essere garantiti al fine di consentire la piena partecipazione di tutti alla vita sociale, civile, politica”. È quanto ha dichiarato il ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli, rispondendo in Aula alla Camera a un’interrogazione sui Piani di eliminazione delle barriere architettoniche (Peba).
“Nel prossimo decreto attuativo della Legge delega in materia di disabilità abbiamo previsto che il costituendo Garante nazionale per i diritti delle persone con disabilità possa intervenire rispetto all’attuazione dei Peba- ha spiegato il ministro- Il Garante, infatti, potrà proporre all’amministrazione competente un cronoprogramma e vigilare sui relativi stati di avanzamento. Di fronte a ulteriore inerzia delle Pubbliche amministrazioni, senza alcuna fondata motivazione, il Garante potrà anche attivare il giudizio”.

Leggi: Redattore Sociale, 20/06/2023


martedì 20 giugno 2023
Bologna ripensa lo spazio pubblico per diventare la città30

La Città di Bologna ha annunciato l’inizio della fase preliminare di un progetto che prevede un abbassamento del limite di velocità del 70 per cento delle strade, più piste ciclabili e aree pedonali per farla diventare entro il 2024 la prima grande “Città 30” in Italia.Dal 1° luglio, infatti, inizia la transizione che si concluderà il 1° gennaio 2024.
La delibera, che dà attuazione ai piani internazionali, europei, nazionali e locali per la sicurezza stradale, prevede che i 30 km/h diventino di fatto la normalità sulle strade urbane, rendendo anche più semplice il passaggio a uno stile di guida a velocità costante e uniforme, e che solo alcune strade della città, con particolari caratteristiche, rimangano ai 50 km/h.
Il salto di scala dalle attuali “Zone 30” a una vera e propria “Città 30” è testimoniato anche dai numeri. Oggi i 30 km/h si applicano a circa il 30% della rete viaria urbana, in aree a macchia di leopardo. Con il piano approvato a Bologna, i 30 km/h riguarderanno circa il 70% delle strade dell’intero centro abitato, con un disegno organico facile da comprendere e rispettare.

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 20/06/2023


sabato 17 giugno 2023
Condominio solidale e Smart Home, inaugurato il primo progetto di sperimentazione pubblica di cohousing sociale della Toscana

E’ ospitato nell’edificio dell’ex Sert, restituito a nuova vita grazie al progetto di rigenerazione urbana Hope. Nelle prossime settimane aprirà le porte anche la Casa di comunità
Taglio del nastro nella mattinata di oggi, sabato 17 giugno 2023, per il condominio solidale Freedom, primo progetto di sperimentazione pubblica di cohousing sociale in Toscana, e per la Smart Home. Il condominio solidale è gestito dal raggruppamento di Freedom Condividere l’abitare, mentre la Smart Home è concessa all’associazione Vorrei Prendere il Treno ETS: attraverso un sistema di domotica avanzata garantisce autonomia e indipendenza alle persone con disabilità.

Leggi: Comune di Empoli, 17/06/2023


IN AGENDA:

28 giugno 2023 – Genova. Quale futuro per il diritto all’abitare?

La questione abitativa tra vecchie e nuove disuguaglianze. Esperienze a confronto.

Leggi: Sunia


3 luglio 2023 – Trento. Abitare ad Arco. Turismo e residenza, ci mettiamo un tetto?

Commissione per le emergenze abitative
presso Palazzo Panni ad Arco (TN), lunedi 3 luglio dalle ore 20

Leggi: Sunia


Luoghi da rigenerare: il nuovo bando che riattiva gli edifici restituendoli alla comunità

Con il nuovo bando “Luoghi da rigenerare”, in scadenza il prossimo 13 luglio 2023, Fondazione Cariplo sceglie di proseguire la propria azione dedicata alla rigenerazione di edifici ed aree sottoutilizzati, o in stato di abbandono, al fine di riattivare tali luoghi e restituirli alle comunità attraverso nuovi usi e funzioni culturali.
Con un budget complessivo di 5 milioni di euro, la Fondazione intende sostenere progetti di rigenerazione di immobili ed aree che dovranno essere condotti in collaborazione con le comunità di riferimento e che dovranno dimostrare di inserirsi in più ampie operazioni di rigenerazione culturale e territoriale, determinando quindi un positivo impatto anche sul paesaggio circostante e sul contesto territoriale di riferimento, anche in termini di valorizzazione e reinterpretazione delle filiere produttive locali.

Leggi: Fondazione Cariplo


Welfair 2023. Dal 18 al 20 ottobre 2023 a Roma la fiera dove si costruisce il futuro della sanità

Una fiera dove medici, governance pubblica e grandi aziende high-tech si confronteranno sui temi concreti dei singoli processi sanitari. “La sanità è divenuta troppo complessa – dice Fabio Casasoli, amministratore unico di Fiera Roma -. Le parti della filiera hanno bisogno di lavorare assieme. Welfair farà la differenza per i cittadini, per il Sistema salute in Italia e per Roma. Qui si costruirà la sanità del futuro”.

Leggi: Quotidiano Sanità


La delega sulla non autosufficienza: a che punto siamo? – Casa della Cultura, via Borgogna 3, Milano – Mercoledì 21 giugno 2023, ore 10–13

Seminario sulla legge delega sulla non autosufficienza, approvata lo scorso 21 marzo. L’incontro si concentra sui contenuti principali, sugli aspetti di potenzialità e di criticità, le possibili soluzioni dei decreti attuativi, oggi in corso di definizione e da promulgare entro gennaio 2024. Decreti che daranno “le gambe” al disegno di riforma e alla sua messa a terra

Leggi: Welforum


11 – 12 luglio 2023 Long-Term Care Eight – Gli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine – edizione 2023

La riorganizzazione della presa in carico e dei percorsi assistenziali del paziente anziano cronico nell’ambito dell’attuazione del PNRR: contesto di riferimento, stato dell’arte e prospettive a breve e medio termine
Gli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine, che Italia Longeva realizza annualmente di concerto con il Ministero della Salute, si propongono di riunire i principali decisori ed attori istituzionali che – a livello centrale, regionale e territoriale – si occupano di programmare e gestire la presa in carico degli anziani fragili e multimorbidi, insieme ad esperti, industria, associazioni di pazienti e cittadini per aprire il confronto sull’evoluzione dei modelli e dei processi organizzativi della LTC.

Leggi: Italia Longeva


IN EVIDENZA:

Riflessioni sulla legge delega sulla non autosufficienza

Criticità e proposte per i decreti delegati – Maurizio Motta
Potenziare l’assistenza domiciliare
Per “curare a casa” davvero (come dice il PNRR) un non autosufficiente occorre:
• Certo, potenziare gli interventi sanitari a domicilio: infermieristici, diagnostici (come la radiologia domiciliare e i prelievi per esami), riabilitativi, e superare interventi del medico di medicina generale come operatore che lavora da solo.
• Ma soprattutto bisogna fornire molti più sostegni per la tutela negli atti della vita quotidiana (per andare a letto ed alzarsi, usare i servizi igienici, mangiare, vestirsi). È la mancanza di questi sostegni che oggi costringe a ricoveri indesiderati in RSA, o ad opporsi alle dimissioni dall’ospedale, o a portare per disperazione i non autosufficienti al Pronto Soccorso, o al crollo delle famiglie.
E (purtroppo) il PNRR finanzia soprattutto il potenziamento dell’ADI come è ora (infermieri a domicilio, a volte in alcune Regioni con poche ore di OSS).

Leggi: Welforum


Vita da vecchi. L’umanità negata delle persone non autosufficienti

Recensione:“Vita da vecchi. L’umanità negata delle persone non autosufficienti, di Antonio Censi, Edizioni Gruppo Abele, 2021.
In una società che privilegia l’attività, la giovinezza, la gradevolezza dell’aspetto esteriore, le persone anziane e non autosufficienti sono, spesso, individui ai margini. Di fronte al vertiginoso aumento delle persone anziane non autosufficienti la nostra società non si è ancora occupata di indagarne “il profilo sociale e di intercettarne quelle forme di sofferenza che non derivano tanto dal declino biologico quanto dalla perdita del governo di sé e della propria vita, oltre che dal coinvolgimento in relazioni interpersonali…”. L’autore, nel testo, evidenzia che oggi, l’unico ruolo socialmente riconosciuto a queste persone dai corpi fragili e non più (ri)produttivi sia quello di consumatori di prestazioni sanitarie o di «clienti delle aziende di servizi», senza una seria analisi rispetto alle loro reali attese.

Leggi: I Luoghi della Cura


La sanità dopo il Covid. Nel 2022 recuperato in media il 65% delle prestazioni. Ma si va dal 99% della Toscana al 10% della Calabria. Gimbe: “Mancano oltre 7 milioni di prestazioni”

Delle 20,3 milioni di prestazioni arretrate, nel 2022 complessivamente ne sono state recuperate poco meno di due su tre, ovvero il 65% e nessuna Regione ha raggiunto per tutte le prestazioni le quote di recupero previste dai POR”. Inoltre, i risultati evidenziano un’ampia variabilità nei livelli di performance sia tra le varie Regioni, sia all’interno della stessa Regione tra differenti tipologie di prestazioni.
“I tempi di attesa per le prestazioni sanitarie costituiscono una delle principali criticità del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) con cui cittadini e pazienti si scontrano quotidianamente subendo gravi disagi (necessità di ricorrere alle strutture private, migrazione sanitaria, aumento della spesa out-of-pocket, impoverimento), sino alla rinuncia alle cure con pesanti conseguenze sulla salute”.
Parte da questa premessa l’analisi di Gimbe sulle azioni avviate dalle Regioni er il recupero delle prestazioni sanitarie perse durante la pandemia.
“Il problema delle liste di attesa – ha detto Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE – affligge da sempre il nostro SSN, ma negli ultimi anni si è aggravato per l’enorme quantità di prestazioni non erogate durante la pandemia COVID-19”.

Leggi: Quotidiano Sanità


Le forme giuridiche – Giulia Galera Giulia Tallarini

Questo articolo è frutto del lavoro di ricerca svolto dalle autrici per incarico di Euricse nell’ambito del progetto Europeo B-WISE. Il report completo è disponibile a questo indirizzo. È stato inoltre pubblicato in lingua italiana e con adattamenti al contesto nazionale questo articolo sulla rivista Impresa Sociale, che tratta in modo più ampio i temi qui sinteticamente proposti.
Nell’articolo si utilizza il termine “WISE” (Work Integration Social Enterprises), comunemente utilizzato in ambito comunitario, per indicare le Imprese Sociali di inserimento lavorativo e quindi, prendendo ad esempio il contesto italiano, le cooperative sociali di inserimento lavorativo. In questo articolo sono meglio dettagliate le caratteristiche che definiscono le WISE.
Dopo avere esaminato l’insieme delle politiche tese all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate nei diversi paesi europei e aver richiamato le diverse origini delle imprese sociali di integrazione lavorativa (WISE), in questo articolo si affronta il tema del riconoscimento giuridico accordato alle WISE nei diversi paesi europei.

Leggi: Welforum


Punti unici di accesso per non autosufficienti

Per fare che cosa? – Maurizio Motta | 20 giugno 2023
Il tema del percorso di accesso (e dei PUA) ha enorme importanza per i non autosufficienti e le loro famiglie, basti pensare alle loro difficoltà per “sapere dove andare a chiedere che cosa”, e/o nel peregrinare faticosamente tra più sportelli/servizi diversi. Accessi difficili o contorti producono almeno due effetti negativi:
Aggiungono alla sofferenza delle persone (e famiglie) fatica e difficoltà, anche solo per arrivare a chiedere aiuti
Rischiano di generare effetti “controdistributivi” del welfare pubblico, che esiste per redistribuire ai più fragili risorse senza le quali da soli non potrebbero gestire problemi. Ma se non riescono ad arrivare ai servizi proprio i più deboli, il welfare finisce al contrario per essere usato solo da chi ha meno difficoltà (ad esempio ha parenti in grado di muoversi con autonomia e tempo, o non ha gravi limitazioni)
Merita però discutere quali possono essere le funzioni e gli obiettivi dei PUA, e per farlo si sintetizzano di seguito tre diversi possibili modelli

Leggi: Welforum


Chiara Saraceno: “Vivere in affitto è diventato più sicuro, non ci si indebita se tutto è precario”

La sociologa: «Il calo della natalità riduce il bisogno di comprare e il welfare non aiuta i giovani. Le imprese devono agire: i giovani vanno all’estero e nessuno vuole venire a vivere in Italia»
“Come fanno i giovani a comprare una casa e indebitarsi per vent’anni se si ripete loro che devono prendere il lavoro dove si trova, che devono essere mobili, flessibili, disponibili». Chiara Saraceno, sociologa, studiosa del cambiamento sociale e dei mutamenti nella famiglia, non è stupita dal crollo delle compravendite e dei mutui sulla prima casa.
Perché i giovani italiani non sono concentrati sull’acquisto di un’abitazione come lo erano i loro genitori?
«Innanzitutto sono meno dei loro genitori, anche nel mercato immobiliare stiamo avendo gli effetti dell’onda lunga del calo della natalità. Quindi ci sono meno persone che hanno bisogno di una casa perché è diminuita la popolazione. Poi c’è un problema di reddito, che per i ragazzi italiani è sempre più incerto; per non parlare del dato congiunturale legato alla risalita dei tassi, che aggiunge incertezza a incertezza. Ma è soprattutto l’orizzonte temporale ad essere diventato complicato: perché indebitarsi per un mutuo ultra decennale quando il lavoro è diventato più insicuro e non si sa se si abiterà sempre nella stessa città».

Leggi: La Stampa


La buona compagnia allunga la vita

Avere una vita ricca di relazioni sociali positive allunga la vita. E’ questo il risultato di una ricerca pubblicata questa settimana sulla rivista Nature Human Behaviour, secondo cui la solitudine e l’isolamento sono associati ad un aumento del rischio di morte per tutte le cause, rispettivamente dal 14 al 32% in più. Condotta da Maoqing Wang dell’università cinese di Harbin, l’analisi è una revisione dei dati di 90 studi che includono complessivamente oltre 2 milioni di individui. I risultati suggeriscono che ridurre l’isolamento sociale e la solitudine potrebbe contribuire a migliorare la salute e il benessere.
L’isolamento sociale si riferisce a un’oggettiva mancanza di contatti sociali (o contatti solo limitati) con altre persone e può essere dovuto o al fatto di avere una rete sociale limitata o al fatto di avere comunque contatti sociali poco frequenti con i propri cari. Invece, la solitudine è una sensazione soggettiva di disagio, una percezione individuale che deriva da un gap tra le relazioni sociali che la persona desidererebbe avere e quelle che effettivamente possiede. Diverse ricerche hanno suggerito in passato che l’isolamento sociale può promuovere comportamenti non salutari, come la malnutrizione e l’inattività fisica; inoltre l’essere socialmente isolati è stato associato a una peggiore funzione immunitaria e la solitudine a disturbi del sonno e disfunzioni immunitarie.

Leggi: Popsci


Violenza contro i senza dimora: “Marginalità produce insicurezza”

In due giorni, due persone che vivevano in strada sono state aggredite, la prima a Pomigliano d’Arco, la seconda a Firenze. Valastro (Croce Rossa italiana): “Urgente occuparsi seriamente del problema, la vita in strada è questione non solo umanitaria”
“Le notizie che arrivano sulla violenza a persone senza dimora sono drammatiche e fanno emergere ancora una volta il problema della vita in strada di tante persone che sono lasciate in una condizione di insicurezza oltre che di estrema povertà”: così Rosario Valastro, presidente di Croce Rossa Italiana, commenta le aggressioni avvenute ieri a Pomigliano d’Arco e oggi a Firenze. “Con i nostri volontari – aggiunge – siamo impegnati da sempre nell’assistere chi vive condizioni di vita di estrema sofferenza e disagio. E sempre cerchiamo di porre la questione dell’urgenza di intervenire per sottrarre alla vita in strada chi, per varie ragioni, finisce per trovare in essa l’unica forma di sopravvivenza. Il fenomeno delle persone senza dimora pone anche questioni importanti sul piano della sicurezza, per chi le vive e per le nostre comunità.

Leggi: Redattore Sociale


Le persone anziane fra welfare e lavoro

Ricordiamo, in premessa, che dopo 26 anni di attesa e 17 proposte finite nel nulla tre anni fa è stata annunciata la riforma per l’assistenza a 3,5 milioni di anziani non autosufficienti che vivono a casa . Finalmente a marzo la riforma ha visto la luce, ma presenta molte ombre.
L’ Associazione Nuove Ri-Generazioni ha in più occasioni affrontato i temi che riguardano da vicino le persone anziane e gli aspetti critici emersi dai lavori della Commissione per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana presieduta da Monsignor Vincenzo Paglia. Nomina voluta dall’ex ministro Speranza, a suo tempo alquanto criticata, anche dalla Consulta Bioetica, per aver posto un alto esponente del Vaticano alla guida di una commissione statale (segnaliamo, a titolo di esempio: “In Italia vi sono 2,7 milioni di anziani in grave difficotà: che novità!” del 15.10.2021; “L’obiettivo è la ricostruzione di un tessuto sociale e relazionale che porti alla felicità” del 15.03.2021).
Grazie, ora, ad una sinergia fra i progetti FAMI 2014-2020 e Spoke-5 Age-it, il 14 giugno scorso si è tenuto un dialogo interdisciplinare che vede il proprio punto di partenza nella legge delega 33/2023, la nuova legislazione del 23 marzo 2023 che mira a semplificare le attuali politiche per gli anziani e promuovere il coordinamento dell’assistenza.

Leggi: Nuove Rigenerazioni


Speranza di vita. Chi nasce a Treviso ha una vita media di 84,1 anni, chi nasce a Napoli o Siracusa si ferma a 80,6 anni. I dati Istat

Questo il gap massimo rilevato da Istat tra le diverse province italiane nel 2022 in un quadro generale che fissa la stima 2022 per la speranza di vita alla nascita in Italia a 82,6 anni a fronte degli 83,2 dell’ultimo anno prima del Covid. Tra le Regioni e PA spiccano in alto Trento, Veneto, Lombardia, Toscana ed Emilia Romagna e in basso Campania e Sicilia.
Tra chi nasce a Treviso e chi nasce a Napoli o Siracusa ci sono in ballo 3 anni e mezzo di vita. Questo il gap massimo nella speranza di vita alla nascita stimato da Istat per il 2022 tra le diverse province italiane e desumibile dai dati territoriali del BES e riferiti all’indicatore “salute” pubblicati nei giorni scorsi.
Dopo la flessione della speranza di vita alla nascita in Italia dovuta allo shock pandemico, con un arretramento di oltre un anno nel 2020 rispetto al 2019 (83,2 anni, valore più elevato mai registrato), nel 2021 si era già osservata una lenta ripresa: la vita media attesa alla nascita era infatti risalita a 82,5 anni, con un recupero solo parziale (era 82,1 nel 2020).

Leggi: Quotidiano Sanità


SEGNALAZIONI:

Tumori professionali: a Venezia sul nesso causale vince Inca

La Corte di Appello di Venezia, con la sentenza n. 78/2023 ottenuta dai legali di Inca Cgil, ha rigettato le conclusioni dei CTU, nominati nel primo e secondo grado di giudizio, che disattendevano il principio della presunzione legale delle malattie professionali tabellate, arrivando così al riconoscimento della natura professionale di una grave forma di tumore riconducibile all’amianto, cui era stato esposto per lungo tempo un lavoratore- di Marco Bocci
Nell’ambito del riconoscimento delle tecnopatie di origine professionale, molto spesso il lavoratore si trova nell’evidente difficoltà di provare il nesso tra la mansione da lui svolta abitualmente e la patologia contratta; e questo anche quando l’ordinamento prevede dei sistemi di tutela che, basandosi su delle presunzioni legali, dovrebbero garantire un più facile riconoscimento delle cosiddette malattie professionali tabellate.
In questa sede vogliamo dare, pertanto, il giusto risalto ad una recentissima sentenza emessa dalla Corte di Appello di Venezia, per un caso promosso (e non riconosciuto) in via amministrativa dall’Inca; perso in primo grado, ma finalmente vinto in fase di gravame, grazie ai legali del Patronato della Cgil, gli avvocati Giancarlo Moro e Marta Capuzzo. Tale sentenza ha, infatti, permesso di far riconoscere l’origine professionale di una importante neoplasia ad un lavoratore cui il giudice di primo grado non aveva concesso la “presunzione legale del rischio di origine”.

Leggi: Inca


 

 

 

 

24 giugno manifestazione nazionale a Roma in difesa del diritto alla salute delle persone e nei luoghi di lavoro e per la difesa e rilancio del Servizio Sanitario Nazionale, pubblico e universale

La CGIL insieme a un’ampia rete di associazioni laiche e cattoliche riunite nell’Assemblea ‘Insieme per la Costituzione’ di cui Auser è parte, organizza e promuove una Manifestazione nazionale il 24 giugno a Roma in difesa del diritto alla salute delle persone e nei luoghi di lavoro e per la difesa e rilancio del Servizio Sanitario Nazionale, pubblico e universale. L’appuntamento è per le ore 10 in Piazza della Repubblica. Il corteo raggiungerà Piazza del Popolo, dove si susseguiranno gli interventi dal palco. Quello conclusivo sarà affidato al segretario generale della Cgil Maurizio Landini.

Leggi: Auser


NEWS:

martedì 20 giugno 2023
Chiara Saraceno: ”Vivere in affitto è diventato più sicuro non ci si indebita se tutto è precario”

La sociologa: “Con meno nascite cala il bisogno di acquistare e il welfare non aiuta i giovani le imprese devono agire, i ragazzi vanno all’estero e nessuno vuole venire a vivere in Italia”
«Come fanno i giovani a comprare una casa e indebitarsi per vent’anni se si ripete loro che devono prendere il lavoro dove si trova, che devono essere mobili, flessibili, disponibili». Chiara Saraceno, sociologa, studiosa del cambiamento sociale e dei mutamenti nella famiglia, non è stupita dal crollo delle compravendite e dei mutui sulla prima casa.
Perché i giovani italiani non sono concentrati sull’acquisto di un’abitazione come lo erano i loro genitori?
«Innanzitutto sono meno dei loro genitori, anche nel mercato immobiliare stiamo avendo gli effetti dell’onda lunga del calo della natalità. Quindi ci sono meno persone che hanno bisogno di una casa perché è diminuita la popolazione. Poi c’è un problema di reddito, che per i ragazzi italiani è sempre più incerto; per non parlare del dato congiunturale legato alla risalita dei tassi, che aggiunge incertezza a incertezza. Ma è soprattutto l’orizzonte temporale ad essere diventato complicato: perché indebitarsi per un mutuo ultra decennale quando il lavoro è diventato più insicuro e non si sa se si abiterà sempre nella stessa città».

Leggi: La Stampa, 20/06/2023


domenica 18 giugno 2023
Anche sedersi (per terra) è fare movimento

Una «sequenza» che vale anche come test utile a capire quanto si è in forma
Quando è stata l’ultima volta che vi siete sentiti dire che stare seduti potrebbe far bene alla vostra salute? Probabilmente qualunque adulto sano non se lo è mai sentito consigliare. Anche perché gli studiosi concordano nel sottolineare come l’eccessiva sedentarietà sia legata a una durata della vita più breve e di minor qualità: espone a un maggior rischio di malattie cardiovascolari, pressione alta, diabete, obesità, alcune forme di tumore, depressione, demenza, stress, ansia. Non solo, l’attività fisica migliora la mineralizzazione delle ossa, la qualità del sonno, l’autostima, la funzione digestiva e la regolarità dell’intestino. Eppure c’è un tipo di seduta che, se praticata 15-30 minuti al giorno secondo Juliet e Kelly Starrett, lui dottore in fisioterapia, la moglie ex atleta professionista, autori del bestseller Built to move , sembra utile: è quella a terra, per esempio con le gambe incrociate come ci hanno insegnato all’asilo o come quando a yoga si esegue il loto , l’ asana simbolo.

Leggi: Corriere della Sera, 18/06/2023


mercoledì 14 giugno 2023
Emergenza casa: «Servono fondi per sostenere chi non può pagare l’affitto»

Le richieste dell’Anci al governo. Ieri a Napoli l’Anci ha presentato un manifesto sull’emergenza casa, frutto del lavoro delle amministrazioni di dodici città, che sarà presentato al governo per «abilitare i comuni all’azione».
Ieri a Napoli l’Anci ha presentato un manifesto sull’emergenza casa, frutto del lavoro delle amministrazioni di dodici città, che sarà presentato al governo per «abilitare i comuni all’azione». Il manifesto, presentato nell’ambito della rassegna «Dialoghi sull’Abitare» promossa dal Comune di
Napoli, definisce le richieste relative a quattro ambiti: fondi, investimenti, manutenzione del patrimonio pubblico, regole. Chiede il rifinanziamento dei fondi per l’affitto a la morosità incolpevole, cancellati dal governo, e una politica strutturale di sostegno degli affitti. Solo a Napoli 72mila famiglie l’anno scorso hanno chiesto il contributo per l’affitto.
Ancora, i comuni chiedono interventi per il recupero degli alloggi di edilizia residenziale pubblica (ERP), l’assegnazione della gestione dell’edilizia sociale e degli immobili pubblici inutilizzati, risorse per 112 proposte del Pinqua non finanziate, fondi permanenti per la manutenzione e l’efficientamento energetico delle case, una legge quadro sull’ERP che superi i divari regionali, una norma nazionale sugli affitti brevi, strumenti per l’affitto ordinario e la revisione della norma sul federalismo demaniale.

Leggi: Il Manifesto, 14/06/2023


martedì 13 giugno 2023
Pensioni: Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil, il governo ascolti le nostre richieste

Una grande Assemblea nazionale sotto lo slogan “Più reddito, più diritti” per chiedere al governo risposte concrete per pensionati e lavoratori in tema di pensioni, sanità, fisco e non autosufficienza. L’hanno tenuta i sindacati dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil, oggi 13 giugno presso l’Auditorium del Massimo a Roma, approvando una piattaforma unitaria.
Tanti gli interventi che si sono succeduti sul palco, tutti rivolti a sottolineare la necessità di azioni urgenti per risolvere le criticità riguardanti la condizione di vita di molti pensionati e pensionate.
“Il governo dimostri attenzione per chi vive situazioni di difficoltà e ascolti le richieste che abbiamo avanzato su sanità, previdenza, fisco e non autosufficienza per realizzare le riforme che questo Paese attende da anni”: è quanto hanno dichiarato i tre segretari generali Spi, Fnp e Uilp, Ivan Pedretti, Emilio Didonè e Carmelo Barbagallo.

Leggi: Spi-Cgil, 13/06/2023


REGIONI:

lunedì 19 giugno 2023
Cooperative, in montagna contrastano lo spopolamento

Nel Bellunese garantiscono servizi a rischio, sviluppano economia, valorizzano il territorio e tengono viva la comunità. Legacoop Veneto: “Necessaria una legge per le coop di comunità”
Cooperative montane. In provincia di Belluno la coop De Zopè gestisce un negozio di alimentari
Dalla cooperativa ultracentenaria che gestisce l’unico supermercato a servizio degli abitanti, a quella da poco costituita che garantisce l’attività di un bar, presidio di socialità in paese, altrimenti chiuso da tempo; fino alla realtà che ha sviluppato un vero progetto di economia integrata e welfare di comunità, facendo integrazione lavorativa e inclusione sociale di persone in situazioni di difficoltà. Esperienze di cooperazione bellunese che in questa fragile area di montagna contrastano lo spopolamento, garantiscono servizi oggi a forte rischio di interruzione, tutelano e valorizzano il territorio, tengono vive le relazioni tra le persone e la comunità. Insomma risposte concrete ai bisogni specifici. Se ne è parlato oggi a Belluno al convegno “Cooperare in quota”, proposto da Legacoop Veneto per ribadire il ruolo della cooperazione nelle aree montale e condividere con altri attori la volontà di fare fronte comune per promuovere insieme nuove esperienze, fanno sapere gli organizzatori attraverso una nota.

Leggi: Redattore Sociale, 19/06/2023


sabato 17 giugno 2023
Domotica avanzata nel primo cohousing sociale per disabili in Toscana

Condominio solidale, smart home e presto casa di comunità per un progetto di sperimentazione pubblica nell’edificio dell’ex Sert a Empoli. Spinelli: “Una sinergia vincente”
Sistemi di domotica avanzata per garantire autonomia e indipendenza al primo “condominio solidale” per persone con disabilità in Toscana. Lo spazio, inaugurato a Empoli nei locali dell’ex Sert, è una novità per il cohousing sociale nell’ambito dell’handicap e vede sotto lo stesso tetto condominio solidale, smart home e presto casa di comunità per un progetto di sperimentazione pubblica.
La rigenerazione urbana Hope
L’edificio di piazza XXIV Luglio è nel centro storico di Empoli, tra via dei Neri e una serie di spazi aperti riqualificati nell’ambito del progetto di rigenerazione urbana HOPE (Home of People and Equality). Il palazzo ottocentesco, oggetto di una ristrutturazione dal costo di circa 2,8 milioni di euro, contiene anche degli alloggi privati e degli spazi comuni a usufrutto dei beneficiari.

Leggi: Intoscana, 17/06/2023


sabato 17 giugno 2023
Palermo. Emergenza casa, delegazione del SUNIA incontra il sindaco Lagalla. “Riscontrata la volontà di garantire a tutti il diritto all’abitare. Serve rinnovata visione e condivisione di un progetto”

Incontro tra una delegazione del SUNIA e il sindaco di Palermo Roberto Lagalla sui tanti temi che riguardano l’emergenza abitativa.
L’intento, quello di segnare una svolta nella collaborazione tra il sindacato degli inquilini, tutta l’amministrazione comunale e gli uffici del Comune: sull’Imu, come sulla vendita di immobili ma anche sulle assegnazioni di case popolari.
“L’incontro di ieri pomeriggio con il sindaco si è svolto in un clima di confronto e di cordialità – dice il segretario del SUNIA Palermo Zaher Darwish – Abbiamo esposto le nostre idee e messo in evidenza le aspettative e le richieste che i cittadini esprimono ogni giorno ai nostri sportelli. Nella figura del sindaco, ma anche con l’assessora Antonella Tirrito, abbiamo riscontrato piena disponibilità e condivisione dell’esigenza di garantire a tutti i cittadini il diritto all’abitare. E ciò deve avvenire con una rinnovata visione, adeguando metodi e strumenti, e con la necessità di un aggiornamento delle graduatorie esistenti al Comune di Palermo.

Leggi: Sunia, 17/06/2023


venerdì 16 giugno 2023
Giornata lavoro domestico, Acli colf: “L’assistenza familiare è un lavoro fondamentale”

L’associazione: “Si tratta di un appuntamento molto significativo perché pone in evidenza, agli occhi dell’opinione pubblica, tutta la centralità di questa categoria, divenuta oramai insostituibile per fronteggiare le lacune del welfare italiano e per garantire la dovuta assistenza ai tanti anziani e persone non autosufficienti presenti nelle famiglie italiane”
Come ogni anno, il 16 giugno si celebra la Giornata internazionale delle lavoratrici e dei lavoratori domestici. “Si tratta di un appuntamento molto significativo perché pone in evidenza, agli occhi dell’opinione pubblica, tutta la centralità di questa categoria, divenuta oramai insostituibile per fronteggiare le lacune del welfare italiano e per garantire la dovuta assistenza ai tanti anziani e persone non autosufficienti presenti nelle famiglie italiane”, afferma Acli Colf.
Quest’anno, per le Acli Colf che hanno sempre festeggiato questa ricorrenza, l’appuntamento del 16 giugno sarà ancor più simbolico perché da pochi giorni si è concluso il Congresso Nazionale a Pesaro, al termine del quale le Acli Colf si sono trasformate in Associazione di promozione sociale. “Un’occasione importante – ha commentato la neo presidente nazionale, Giamaica Puntillo – che rimarca ancora una volta il nostro impegno di tutela e rappresentanza verso una categoria ancora vessata, dove i diritti non sempre sono rispettati e dove la piaga del lavoro nero sembra non conoscere fine”.

Leggi: Redattore Sociale, 16/06/2023


venerdì 16 giugno 2023
Confronto sullo stato dei servizi sociosanitari in Campania

Un’utile occasione per discutere sui servizi sociosanitari in Campania: saranno questo gli “Stati Generali Disabilità e Salute” del 23 giugno a Napoli, organizzati da FISH Campania e ANFFAS Campania, con la partecipazione di rappresentanti delle Istituzioni e dei sindacati, ma anche e soprattutto delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Le organizzazioni promotrici vi presenteranno un documento sulle politiche e i servizi per la vita indipendente, l’inclusione nella società, il diritto alla salute e il coinvolgimento attivo delle persone con disabilità nelle scelte che le riguardano
Come avevamo anticipato nei giorni scorsi, saranno una preziosa occasione per discutere dello stato dei servizi sociosanitari in Campania, gli Stati Generali Disabilità e Salute, organizzati per il 23 giugno prossimo a Napoli, presso la Mostra d’Oltremare (Viale Kennedy, 54, ore 9.30), dalla FISH Campania (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e dall’ANFFAS Campania (Associazione Nazionale di Famiglie e Persone con Disabilità Intellettive e del Neurosviluppo), con la partecipazione di rappresentanti delle Istituzioni e delle organizzazioni sindacali, ma anche e soprattutto delle persone con disabilità e delle loro famiglie.

Leggi: Superando, 16/06/2023


giovedì 15 giugno 2023
Firenze, Giornata Regionale per la promozione dell’invecchiamento sano e attivo

Il 21 giugno a Firenze presso l’ Auditorium Meyer Health Campus a partire dalle ore 9,45 si terrà un evento regionale dedicato all’Invecchiamento attivo, l’iniziativa si inserisce nel progetto di coordinamento nazionale partecipato multilivello delle politiche sull’invecchiamento attivo di iniziativa del Dipartimento delle politiche per la famiglia, sotto la supervisione dell’Istituto Nazionale di Riposo e Cura per Anziani (IRCCS INRCA) di Ancona. L’incontro costituisce un’importante occasione di sensibilizzazione alla promozione di una vita attiva e in salute, tema sul quale società civile ed esperti si confronteranno in una tavola rotonda alla quale parteciperanno, fra gli altri, Claudio Falasca per Auser Nazionale che interverrà sulla legge delega sugli anziani; Simonetta Bessi presidente Auser Toscana presenterà l’accordo di collaborazione “Invecchiamento Attivo” tra Auser e Regione Toscana; Gabriele Danesi per il progetto “Abitare Solidale”: parlerà su “la casa luogo di comunità e di autonomia”.

Leggi: Auser, 15/06/2023


giovedì 15 giugno 2023
Dagli screening sanitari agli spettacoli teatrali: inizia a Bari l’Over65Festival

La manifestazione, presentata questa mattina a Palazzo di Città, parte oggi alle 16 nella sede del progetto Sciam, con l’incontro dal titolo ‘La ciliegia, antiossidante per la terza età’. Il programma propone una serie iniziative gratuite, in programma a giugno e luglio, pensate appositamente per le persone anziane
È stato presentato questa mattina a Palazzo di Città il programma di ‘Over65Festival’, una kermesse di appuntamenti rivolta alle persone anziane della città di Bari promosso dall’assessorato comunale al Welfare nell’ambito del progetto ‘Interventi socio-sanitari in favore della popolazione anziana – Rete cittadina Sciam’, gestito dalla cooperativa sociale Aliante.
Il festival propone una serie iniziative gratuite, in programma a giugno e luglio, pensate appositamente per le persone over65, dagli screening sanitari agli spettacoli teatrali, con l’obiettivo di promuovere la prevenzione, il benessere e l’invecchiamento attivo dei partecipanti.

Leggi: Bari Today, 15/06/2023


giovedì 15 giugno 2023
A Roma volontari ed enti del Terzo Settore in dialogo per lo sviluppo di comunità

L’evento è organizzato da Cesv Lazio. Appuntamento il 16 giugno all’Acquario Romano. Sarà un’occasione di condivisione e riflessione che vedrà al tavolo di discussione rappresentanti e interlocutori privilegiati di pubbliche amministrazioni, aziende, studiosi e protagonisti del settore in vista della costruzione di linguaggi comuni
Il volontariato è sempre più al centro di una rete di collaborazioni con tutti i soggetti che incidono sulla crescita delle comunità e sulla sostenibilità della vita dei singoli. Per questa ragione il rapporto con le Istituzioni, le sinergie con il mondo profit, le forme emergenti di attivismo civico, sono i temi al centro del convegno Costruire il presente immaginando il futuro. Volontari ed Enti del Terzo Settore in dialogo per lo sviluppo di comunità e territori, organizzato da CSV Lazio, Centro di Servizio per il Volontariato, per Venerdì 16 Giugno 2023. Un’occasione di condivisione e riflessione che vedrà al tavolo di discussione rappresentanti e interlocutori privilegiati di pubbliche amministrazioni, aziende, studiosi e protagonisti del settore in vista della costruzione di linguaggi comun

Leggi: Redattore Sociale, 15/06/2023


giovedì 15 giugno 2023
A Lentiai di Borgo Valbelluna (BL) torna Transito – il Festival internazionale dei non luoghi, quest’anno dedicato allo spopolamento rurale e montano

Ritorna anche quest’anno il Transito film festival “Incontri e condivisione”, organizzato da Auser.
Il Narciso di Lentiai (Belluno). Dal 20 al 24 giugno si terrà a Lentiai di Borgo Valbelluna (BL). Dopo il successo dell’edizione zero si ripropone questa rassegna internazionale di film che animerà Lentiai di colori, arte, dibattiti e soprattutto film, sul tema, attualissimo, dello spopolamento rurale e montano. Oltre 200 i film iscritti da più di 40 nazioni diverse. Sette i film selezionati, tutti di grande qualità, ad altissimo impatto visivo ed emotivo che documentano la situazione dello spopolamento in ogni area del mondo, della sottrazione della terra e degli atti di resistenza e resilienza messi in pratica dalla popolazione, dell’abbandono ma anche del ritorno alle montagne e alle zone meno urbanizzate. Ogni pomeriggio dalle 17.30 presso la sede della SOMS – Società Operaia incontri e dibattiti sul tema.

Leggi: Auser, 15/06/2023


mercoledì 14 giugno 2023
Emergenza casa, in Piemonte in 20mila non riescono a pagare l’affitto

È allarme casa: per gli alloggi popolari, ma anche per gli studenti e le persone che faticano a pagare un affitto o la rata del mutuo. Lo ribadiscono i rappresentanti regionali e provinciali di Cgil e Sunia, il sindacato di inquilini e assegnatari di alloggi di edilizia pubblica.
A colpire, in particolare, sono l’inflazione, il lavoro precario, gli stipendi bassi e la carenza di case popolari. Secondo le cifre esposte tra gli altri da Davide Masera, segretario regionale Sunia Piemonte e da Enrica Valfrè, segreteria regionale Cgil Piemonte, attualmente sono 6mila le persone che in tutta la regione hanno fatto domanda per una casa popolare, ma che sono ancora in attesa di risposta. Dietro di loro ci sono almeno altri 20mila nuclei famigliari che non possono permettersi un affitto. Ma non solo: mentre a Torino risultano vuote quasi 50milacase, si stima che in tutta la regione sarebbero necessari dai 30 ai 50mila alloggi in più, la metà dei quali proprio sotto la Mole.

Leggi: La Repubblica, 14/06/2023


mercoledì 14 giugno 2023
Roma, 11 sfratti ogni giorno per morosità. Il focus di Caritas

14 mila famiglie in graduatoria per un alloggio popolare, con un’attesa media che tocca i 10 anni. Mille persone nei residence per l’emergenza abitativa, 4 mila in occupazioni informali e organizzate. Caritas Roma presenta il quaderno di studi “Diritto all’abitare e solidarietà”, della collana “Sguardi”
Undici provvedimenti di sfratto ogni giorno dell’anno dovuti alla morosità degli inquilini, cinque dei quali eseguiti con l’ausilio della forza pubblica; 14 mila famiglie in graduatoria per un alloggio popolare, con un’attesa media che tocca i dieci anni; mille persone che vivono nei residence per “l’emergenza abitativa” che costano alle casse comunali oltre 25 milioni di euro l’anno; 4 mila sono le famiglie che vivono in occupazioni informali e organizzate; ultimi tra gli ultimi ci sono le persone “senza tetto e senza fissa dimora”, l’Istat ne ha censite 23.420 nell’Area metropolitana di Roma, la maggior parte nella Capitale. Sono i numeri, almeno quelli più drammatici, della questione abitativa nella città di Roma, comune in cui risultano anche oltre 110 mila case sfitte.

Leggi: Redattore Sociale, 14/06/2023


mercoledì 14 giugno 2023
I trasferimenti in pronto soccorso delle persone anziane accolte in una residenza sanitaria assistenziale lombarda: uno studio retrospettivo

Le persone anziane che vivono nelle RSA possono sperimentare un deterioramento della loro salute che richiede cure aggiuntive ed il trasferimento ai Pronto Soccorso ospedalieri (PS). Tuttavia, talvolta i trasferimenti in PS risultano inappropriati. Questo articolo, richiamando uno studio effettuato in una RSA Lombarda, descrive le condizioni cliniche – assistenziali e i motivi determinanti il trasferimento in PS.- di Caterina Bricalli (Infermiera area critica, terapia intensiva post operatoria), Elisa Ferrario (Infermiera, tutor professionale), Anna Castaldo (Infermiera, dottore di ricerca, direttrice didattica Corso di laurea in Infermieristica)
L’invecchiamento progressivo della popolazione, conseguente all’aumento dell’aspettativa di vita, pone alla società il bisogno di rispondere a nuove sfide quali la fragilità, la comorbidità, la disabilità e la necessità di cure a lungo termine. Le residenze sanitarie assistenziali (RSA) ospitano una parte della popolazione anziana vulnerabile, che presenta compromissione fisica e cognitiva maggiore rispetto alle persone anziane non istituzionalizzate (Fassmer et al., 2020).

Leggi: I Luoghi della Cura, 14/06/2023


martedì 13 giugn 2023
Speculazione edilizia, l’incubo dei pensionati nelle case ex Enpam

Nelle palazzine ex Enpam di Milano, Basiglio e Vimodrone per alcuni inquilini regna l’incertezza.
La loro angoscia è iniziato nel marzo del 2022, quando la società americana Apollo global management ha comprato 68 immobili del complesso Dream di proprietà dell’ente di previdenza di medici e odontoiatri sparsi in tutta Italia per un valore complessivo di 842 milioni di euro, in uno degli affari di compravendita immobiliare più grandi d’Europa.
«Entro il 12 giugno dovevamo comunicare le nostre decisioni di inquilini se comperiamo, facciamo un usufrutto o rinnoviamo l’affitto. Il problema è che tutele per il dopo affitto non ci sono ed è quello che spaventa la maggior parte di noi inquilini visto che non possiamo comprare», racconta uno degli inquilini.
Nelle palazzine ex Enpam di Milano, Basiglio e Vimodrone per alcuni inquilini regna l’incertezza. La loro angoscia è iniziata nel marzo del 2022, quando la società americana Apollo global management ha comprato 68 immobili del complesso Dream di proprietà dell’ente di previdenza di medici e odontoiatri (Enpam) sparsi in tutta Italia per un valore complessivo di 842 milioni di euro, in uno degli affari di compravendita immobiliare più grandi d’Europa.

Leggi: Domani, 13/06/2023


IN AGENDA:

Luoghi da rigenerare: il nuovo bando che riattiva gli edifici restituendoli alla comunità

Con il nuovo bando “Luoghi da rigenerare”, in scadenza il prossimo 13 luglio 2023, Fondazione Cariplo sceglie di proseguire la propria azione dedicata alla rigenerazione di edifici ed aree sottoutilizzati, o in stato di abbandono, al fine di riattivare tali luoghi e restituirli alle comunità attraverso nuovi usi e funzioni culturali.
Con un budget complessivo di 5 milioni di euro, la Fondazione intende sostenere progetti di rigenerazione di immobili ed aree che dovranno essere condotti in collaborazione con le comunità di riferimento e che dovranno dimostrare di inserirsi in più ampie operazioni di rigenerazione culturale e territoriale, determinando quindi un positivo impatto anche sul paesaggio circostante e sul contesto territoriale di riferimento, anche in termini di valorizzazione e reinterpretazione delle filiere produttive locali.

Leggi: Fondazione Cariplo


Welfair 2023. Dal 18 al 20 ottobre 2023 a Roma la fiera dove si costruisce il futuro della sanità

Una fiera dove medici, governance pubblica e grandi aziende high-tech si confronteranno sui temi concreti dei singoli processi sanitari. “La sanità è divenuta troppo complessa – dice Fabio Casasoli, amministratore unico di Fiera Roma -. Le parti della filiera hanno bisogno di lavorare assieme. Welfair farà la differenza per i cittadini, per il Sistema salute in Italia e per Roma. Qui si costruirà la sanità del futuro”.

Leggi: Quotidiano Sanità


La delega sulla non autosufficienza: a che punto siamo? – Casa della Cultura, via Borgogna 3, Milano – Mercoledì 21 giugno 2023, ore 10–13

Seminario sulla legge delega sulla non autosufficienza, approvata lo scorso 21 marzo. L’incontro si concentra sui contenuti principali, sugli aspetti di potenzialità e di criticità, le possibili soluzioni dei decreti attuativi, oggi in corso di definizione e da promulgare entro gennaio 2024. Decreti che daranno “le gambe” al disegno di riforma e alla sua messa a terra

Leggi: Welforum


11 – 12 luglio 2023 Long-Term Care Eight – Gli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine – edizione 2023

La riorganizzazione della presa in carico e dei percorsi assistenziali del paziente anziano cronico nell’ambito dell’attuazione del PNRR: contesto di riferimento, stato dell’arte e prospettive a breve e medio termine
Gli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine, che Italia Longeva realizza annualmente di concerto con il Ministero della Salute, si propongono di riunire i principali decisori ed attori istituzionali che – a livello centrale, regionale e territoriale – si occupano di programmare e gestire la presa in carico degli anziani fragili e multimorbidi, insieme ad esperti, industria, associazioni di pazienti e cittadini per aprire il confronto sull’evoluzione dei modelli e dei processi organizzativi della LTC.

Leggi: Italia Longeva


IN EVIDENZA:

La marginalità estrema e le risorse in Regione Toscana – di Cristina Corezzi

Quadro di contesto generale
Secondo le simulazioni dell’Istituto Regionale Programmazione Economica della Toscana (IRPET), la povertà assoluta in Toscana è passata dal 5,1% del 2021 al 4,2% del 2022; se non ci fossero stati gli interventi pubblici come il Reddito di Cittadinanza, la povertà avrebbe colpito il 5,8% delle famiglie. La povertà relativa invece colpisce il 15,1% delle famiglie toscane ed è maggiore nelle famiglie con figli, soprattutto se con un solo genitore (25,3%). Il 10% delle famiglie toscane, inoltre, dichiara di arrivare con grande difficoltà alla fine del mese, mentre il 14% dei toscani descrive la propria situazione economica come “povera”.
In Toscana sono 53.438 i nuclei beneficiari di Reddito di Cittadinanza. Solo il 42% dei nuclei destinati al percorso di inclusione sociale è stato preso in carico: di questi l’83% ha completato l’analisi preliminare e il 40% ha firmato il Patto.
In coordinamento con il Pronto Intervento Sociale previsto a livello nazionale, in Toscana è attivo il Servizio di Emergenza Urgenza Sociale regionale (SEUS), attualmente presente in 16 ATS. Il 40% dei casi presi in carico nel 2021 riguarda problematiche di povertà, si tratta in gran parte di persone di nazionalità straniera, soprattutto minori stranieri non accompagnati, e senza dimora.

Leggi: Welforum


Riforma degli ambiti territoriali sociali e coinvolgimento dei soggetti privati

Breve commento del ddl della Regione Veneto del 18 aprile 2023.- di Alceste Santuari
Nel sistema di welfare italiano si è assistito ad una progressiva integrazione tra il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e il sistema dei servizi e degli interventi socioassistenziali, che ha, nel corso dei decenni, contribuito a delineare un settore specifico di interventi e di azioni, individuabile quale comparto dell’integrazione socio-sanitaria.
Come è noto, a seguito dell’approvazione della legge costituzionale n. 3/2001, alle Regioni è stata assegnata la competenza esclusiva in materia di servizi sociali e concorrente in materia di sanità. Ne è conseguito, tra l’altro, che le Regioni hanno definito propri assetti istituzionali, organizzativi e gestionali attraverso cui garantire i livelli essenziali delle prestazioni e di assistenza.
Nell’ambito delle proprie competenze, la Giunta Regionale del Veneto ha approvato un disegno di legge recante “Assetto organizzativo e pianificatorio degli interventi e servizi sociali” (progetto di legge n. 200 del 18 aprile 2023). Obiettivo della proposta di legge è quello di attivare gli Ambiti Territoriali Sociali, già previsti nell’art. 8 della legge n. 328/2000, quale “luogo” ideale e funzione alla programmazione, regolazione, organizzazione e gestione dei servizi e degli interventi sociali e, quindi, quale perimetro territoriale e istituzionale per garantire i livelli essenziali delle prestazioni. In questo senso, la relazione al progetto di legge in argomento prevede “la necessità nella Regione del Veneto di dotare i Comuni, titolari della funzione socioassistenziale, di una struttura sovracomunale forte in grado di affrontare e gestire le nuove sfide, promuovendo una visione condivisa e omogenea nell’adozione di strategie di prevenzione, promozione e sviluppo di un dato territorio, in dialogo con tutti gli attori che operano nella comunità”.

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Casa. In calo il potere d’acquisto delle famiglie: compravendite a -14,6%

I dati di Nomisma. La casa resta una priorità per gli italiani, ma pesa la perdita del potere d’acquisto. E nonostante l’aumento della produzione industriale e aiuti a tema varati dal Governo, nel 2023 quasi la metà dei nuclei dichiara che le disponibilità economiche sono appena sufficienti a far fronte alle spese primarie
La casa resta una priorità per gli italiani, ma pesa la perdita del potere d’acquisto. Nonostante aumento della produzione industriale e aiuti a tema varati dal Governo, nel 2023 quasi la metà dei nuclei dichiara che le disponibilità economiche sono appena sufficienti a far fronte alle spese primarie.
Emerge così una minore quota di famiglie che riesce a risparmiare (33,8% nel 2023) con impatti diretti sulle tendenze legate all’abitare, tra acquisto e affitto. È quanto emerge dall’indagine sulle famiglie 2023 di Nomisma, nell’ambito del 16esimo rapporto sulla finanza per l’abitare. Nella sede di Strada Maggiore ne parlano per Nomisma Luca Dondi Dall’Orologio, amministratore delegato, Marco Marcatili, responsabile Sviluppo, e Massimiliano Colombi, sociologo e senior advisor della società. “La stretta monetaria messa in atto da Fed e Bce si scontra con un fabbisogno crescente di credito da parte di chi si rivolge al mercato dell’acquisto della casa, costretto a fare i conti con la rigidità dei prezzi. C’è un indebolimento della domanda di acquisto destinato a riflettersi in un calo significativo delle compravendite, previsto da Nomisma nell’ordine del 14,6% su base annua”, evidenzia Dondi. Sono 3,1 milioni, stima Nomisma a livello nazionale, le famiglie intenzionate ad acquistare un’abitazione nei prossimi 12 mesi.

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Nel 2022 quasi un italiano su quattro a rischio povertà o esclusione sociale

In Europa siamo all’ottavo posto, prima di noi solo Romania, Bulgaria, Grecia, Spagna e le tre repubbliche Baltiche. Il reddito dei più ricchi è di 5,6 volte quello dei più poveri. Al Sud a rischio povertà o esclusione sociale il 40,6% degli abitanti. IL RAPPORTO ISTAT
Nel 2022 poco meno di un quarto della popolazione italiana (24,4%) è a rischio di povertà o esclusione sociale, poco meno che nel 2021 (25,2%). Tuttavia, con la ripresa dell’economia, si riduce significativamente la popolazione in condizione di grave deprivazione materiale e sociale (4,5% rispetto al 5,9% del 2021) e rimane stabile la popolazione a rischio di povertà (20,1%).
Lo rileva oggi Istat in un suo rapporto dettagliato dal quel emerge che nel 2021 il reddito medio delle famiglie (33.798 euro) è tornato a crescere sia in termini nominali (+3%) sia in termini reali (+1%).
Ma con grandi sperequazioni: il reddito totale delle famiglie più abbienti è infatti 5,6 volte quello delle famiglie più povere (rapporto sostanzialmente stabile rispetto al 2020).
Tale valore, rileva Istat, sarebbe stato ancora più alto (6,4) in assenza di interventi di sostegno alle famiglie.

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Oms Europa: “La fine dell’emergenza per il Covid non può diventare un ‘liberi tutti’”

Intanto, spiegano gli esperti della Regione Europea dell’Oms, il virus è destinato a restare con noi per molti anni a venire, se non per sempre, e poi bisogna affrontare nuove minacce per la salute in un quadro di forte carenza di personale sanitario. Per questo ora è il momento di investire e sostenere i guadagni ottenuti durante la risposta alla pandemia e applicare le lezioni di questa pandemia e di altre emergenze sanitarie.
Per Oms Europa è il tempo di pensare al “dopo Covid” ma senza dimenticare le lezioni di questi tre anni di crisi sanitaria mondiale. Per farlo serve un “piano di transizione” in grado di far tesoro di quanto accaduto guardando al futuro della sanità.
Intano una premessa: “Sebbene il Covid non sia più definito come un’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale (PHEIC), continua a pesare in modo significativo sulla salute a livello globale. Con la pandemia giunta al suo quarto anno, è chiaro che è probabile che il virus rimanga con noi per molti anni a venire, se non per sempre”.
A spiegarlo è lo stesso DG dell’Oms Europa Hans Henri P. Kluge: “Sebbene l’emergenza sanitaria pubblica internazionale possa essere terminata, la pandemia certamente no. E mentre la nostra Regione cerca di emergere da questa crisi, deve anche affrontare nuove minacce per la salute, in un momento in cui i nostri sistemi sanitari affrontano la carenza della forza lavoro e molte altre sfide”

Leggi: Quotidiano Sanità


 

 

 

15 giugno, giornata mondiale contro la violenza sugli anziani

Non risparmiano neanche nonne e nonni, anzi sembrano essere un fenomeno in aumento in tutti i paesi del mondo, nelle società cosiddette economicamente avanzate come nei paesi in via di sviluppo. Stiamo parlando degli abusi, dall’incuria alle aggressioni fisiche, dai ricatti economici fino alle pressioni psicologiche verso delle persone fragili per via dell’età avanzata

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NEWS:

lunedì 12 giugno 2023
Non bastano i Lea per un buon funzionamento del Ssn

Il problema del nostro SSN è la mancanza di una serie di condizioni strutturali: la messa in atto di buone pratiche di valorizzazione della risorsa umana; un reale e concreto processo di presa in carico e accompagnamento dei pazienti, da realizzare con l’implementazione di nuovi modelli assistenziali di tipo reticolare; una rivisitazione con relativo rafforzamento della governance nelle diverse strutture e nei diversi servizi favorendo la partecipazione ai diversi livelli
Analizzando l’ultimo rapporto sui LEA emerge un quadro di Italia, seppur con delle specificità regionali, non così distante e differenziata fra Nord e Sud.
Abbiamo Regioni e Provincie non in linea con la completa applicazione dei LEA sia al Nord che al Sud. Abbiamo Regioni più virtuose e qualche Regione distante anni luce da una performance minimale, ma quel che emerge è che in generale l’applicazione dei LEA non è una garanzia generalizzata e non è una garanzia per un Sistema Sanitario Nazionale universalistico il cui ruolo è la tutela della salute dei propri cittadini.

Leggi: Quotidiano Sanità, 12/06/2023


venerdì 9 giugno 2023
Autonomia differenziata. Landini (Cgil): “Questo progetto va ritirato”. Poi annuncia: “Il 24 giugno manifestazione a difesa della sanità pubblica”

“Il Paese è già abbastanza diviso, e per noi applicare la Costituzione significa che i diritti fondamentali, dal diritto alla salute, al diritto alla conoscenza, diritto, al lavoro devono essere garantiti tutti il nostro Paese e non essere diversi a seconda della Regione in cui si nasce”, ha commentato il leader Cgil dopo un incontro con Casellati. “Siamo a una situazione di collasso della sanità pubblica”.
“Non siamo d’accordo con l’idea dell’autonomia differenziata. Il progetto va ritirato. Il Paese è già abbastanza diviso, e per noi applicare la Costituzione significa che i diritti fondamentali, dal diritto alla salute, al diritto alla conoscenza, diritto, al lavoro devono essere garantiti tutti il nostro Paese e non essere diversi a seconda della Regione in cui si nasce”.
Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, all’uscita dell’incontro con la ministra delle Riforme Istituzionali, Elisabetta Casellati.
La ministra “non ha voluto parlare di autonomia differenziata perché non è materia di sua competenza”, ha sottolineato Landini.

Leggi: Quotidiano Sanità, 09/06/2023


venerdì 9 giugno 2023
Pnrr. Le maggiori criticità su Case e Ospedali di Comunità e adeguamento antisismico. In ballo oltre 4 mld di euro. E anche sui target del 2023 la strada è tutta in salita. La Relazione di Fitto

Questi tre obiettivi sono giudicati dal Governo come “elementi di debolezza” a causa anche dell’aumento dei costi. Il Ministero delle Salute segnala poi ritardi su quattro dei sette adempimenti che dovevano essere già soddisfatti entro lo scorso 31 marzo. E sugli otto adempimenti con scadenza giugno, ad oggi ne risulta portato a termine solo uno. IL RAPPORTO
Nella relazione inviata al Parlamento dal ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto sullo stato di attuazione del Pnrr, relativa al terzo semestre, per il ministero della Salute emergono due “elementi di debolezza” in tre aree della Missione 6. E non sono obiettivi di poco conto.
Queste riguardano il territorio per l’investimento 1.1 “Case di comunità (Cdc) e presa in carico della persona” (vale 2 mld di euro), l’investimento 1.3 “Rafforzamento dell’assistenza sanitaria intermedia e delle sue sue strutture (ospedali di comunità)” (vale 1 mld di euro) e l’investimento 1.2 “Verso un ospedale sicuro e sostenibile” (riguarda l’adeguamento antisismico e vale 1,6 mld). Questi tre gli ambiti sono caratterizzati da criticità riguardanti due voci: “Eventi e circostanze oggettive: aumento costi e/o scarsità di materiali” ed “Eventi e circostanze oggettive: squilibrio offerta/domanda. Insomma parliamo di investimenti per circa 4,6 mld circa un terzo della Mission 6 Salute finanziata con i soldi europei.

Leggi: Quotidiano Sanità, 09/06/2023


giovedì 8 giugno 2023
A Roma il “Senior economy open days”, al centro l’anziano e le sue patologie

È in corso a Roma l’evento ‘Senior Economy Open Days’, occasione per ricordare la grande opportunità che si apre con il riordino sociosanitario in atto, in funzione di un miglioramento dell’assistenza territoriale agli anziani. L’incontro, di scena fino a domani nella sala Capranichetta, è stato organizzato dall’Associazione nazionale strutture territoriali e per la terza età (Anaste) e vede la partecipazione come media partner di Senzaetà, network italiano della Salute.
“Ormai- sottolinea Anaste in una nota- con l’invecchiamento progressivo e sempre più veloce della popolazione, dobbiamo accettare il fatto che si vive più a lungo ma ci si ammala inevitabilmente. L’anziano in Italia soffre di varie patologie e spesso alla neurodegenerazione affianca altre malattie che ne pregiudicano la nutrizione, la mobilità, l’autosufficienza”.

Leggi: Redattore Sociale, 08/06/2023


giovedì 8 giugno 2023
SUNIA, CGIL e UDU lanciano la campagna nazionale “SENZA CASA, SENZA FUTURO” sulla condizione abitativa degli studenti universitari

SUNIA NAZIONALE, CGIL Confederazione Generale Italiana del Lavoro, e UDU lanciano una campagna nazionale per garantire il diritto alla casa e il diritto allo studio.
Si partirà da un’indagine sulla condizione abitativa, utile a raccogliere risposte da tutte le città universitarie italiane, così da poter individuare criticità e possibili soluzioni.
La campagna si pone l’obiettivo di coniugare diritto alla casa e diritto allo studio, indagando la condizione abitativa degli studenti universitari e rilevando quanto il tema della mobilità legata ad esigenze di studio, che non trova un’offerta di abitazioni a costi sostenibili, incida sui percorsi formativi.
L’accesso allo studio per i fuori sede, infatti, è strettamente legato alla capacità di sostenere soprattutto i costi abitativi.

Leggi: Sunia, 08/06/2023


giovedì 8 giugno 2023
Legge delega anziani, Uneba: ecco come dovranno essere le strutture

Lunedì scorso il Governo ha organizzato un Tavolo di ascolto sui provvedimenti attuativi della legge delega in materia di politiche in favore delle persone anziane e su specifiche tematiche connesse, invitando, assieme ad Uneba, Caritas Italiana, Patto Non Autosufficienza, Forum Terzo Settore, Forum delle Famiglie, Acli, Alleanza delle Cooperative, Anffas e Comunità di Sant’Egidio.
In quel contesto Uneba (organizzazione di categoria del settore sociosanitario, assistenziale ed educativo con oltre 1000 enti associati in tutta Italia) ha presentato al Governo un documento stilato da un gruppo di lavoro costituito da Agespi, Anaste, Ansdipp, Aris e Diaconia Valdese, e incentrato sulla residenzialità sociale e sociosanitaria.

Leggi: Redattore Sociale, 08/06/2023


mercoledì 7 giugno 2023
Superbonus, Enea: detrazioni superiori ai 77 miliardi. Realizzato l’80,8% dei lavori

Il numero delle asseverazioni relative al Superbonus 110%, per interventi di efficientamento energetico, presentate attraverso l’invio della domanda all’Enea al 31 maggio 2023 erano complessivamente 411.871, appena 4.000 in più rispetto alle 407.396 registrate complessivamente al 30 aprile 2023. È quanto emerge dall’ultimo bollettino diffuso dall’Enea sulle asseverazioni in Italia e per singole regioni. Gli investimenti ammessi a detrazione a livello nazionale erano pari a oltre 77 miliardi, con un incremento di oltre 2,4 miliardi di euro rispetto al dato registrato al 30 aprile.
Realizzato l’80,8% dei lavori per un totale di investimenti per opere concluse (ammesse a detrazione) di 62,3 miliardi. I dati nazionali sul Super Ecobonus 110% dell’Enea, aggiornati al 31 maggio, mostrano un andamento dei cantieri più spedito per le villette rispetto ai condomini. L’onere a carico dello Stato al momento è di 68,1 miliardi. I condomini coinvolti sono 64.038 per un valore di 39,3 miliardi. Di questi, il 72,5% è arrivato a termine per una quota di 28,5 miliardi.

Leggi: Italia Oggi, 07/06/2023


mercoledì 7 giugno 2023
Palermo. SUNIA sul piano di alienazione di 2.626 alloggi popolari

Darwish: “Si lavori per aumentare l’offerta pubblica di immobili anziché dismettere la metà del patrimonio Erp esistente”.
Il SUNIA interviene sul nuovo piano di alienazione di immobili del Comune di Palermo tra cui rientrano più di 2.600 alloggi popolari, predisposto dalla giunta in allegato al bilancio di previsione 2023-2025 e approvato dal consiglio comunale a maggio “senza alcun voto contrario”.
In una nota inviata al sindaco Roberto Lagalla e al presidente del Consiglio comunale Giulio Tantillo, il segretario generale del Sunia Palermo Zaher Darwish esprime il suo giudizio negativo su un processo che è diventato una “consuetudine per le amministrazioni locali che si sono succedute” e che ritiene “una resa collettiva della politica”, “frutto di incapacità programmatica”.

Leggi: Sunia, 07/06/2023


mercoledì 7 giugno 2023
I 70 sono i nuovi cinquanta

Gli ultra 65enni sono sempre più numerosi in Italia (fra trent’anni il rapporto anzianigiovani sarà di 7 a IO), sempre più attivi e protagonisti di consumi economici e rinnovate stagioni affettive. Non solo: per molti la terza età non significa abbandono del lavoro o degli impegni. Che, invece, sono un elisir per salute fisica e benessere mentale.
Vita attiva e lavoro. Negli ultimi dieci anni il numero degli uitra-65enni è Guai a chiamarli vecchi. I Settantennials non ci pensano nemmeno a mollare, vogliono giocarsela fino alla fine, al punto che non disdegnano nemmeno di cercare l’anima gemella. Sono consapevoli di avere il potere economico in mano, grazie ai risparmi di una vita, hanno capacità di spesa elevata, una discreta salute che curano molto e, in quanto tali, sono corteggiatissimi dalle aziende. Non parliamo di brand dei pannolini o delle dentiere, ma di imprese che offrono servizi di tutti i tipi, dalla moda al divertimento, al tempo libero. Fino a poco fa si parlava dei sessantenni come della nuova frontiera della longevità, ora lo sguardo degli operatori economici si è spostato in avanti.

Leggi: Panorama, 07/06/2023


martedì 6 giugno 2023
Case green, stretta finale sulle nuove regole: cosa può cambiare e quando

Case green, la battaglia di Bruxelles Il 6 giugno a Bruxelles inizia il conto alla rovescia per arrivare all’approvazione della direttiva sulle cosiddette Case green per aumentare la prestazione energetica nell’edilizia. Le nuove regole, che rientrano nella strategia per rendere l’Ue climaticamente neutrale entro il 2050 e che ha come obiettivo intermedio la riduzione delle emissioni di almeno il 55% entro il 2030 (rispetto al 1990), sono al centro del primo trilogo in programma oggi sulla revisione della Energy performance of buildings directive (Epbd), a sua volta inserita nel pacchetto «Fit to 55» presentato dalla Commissione per raggiungere il target. Case green, la possibile mediazioneNei prossimi anni, dunque, i Paesi Ue dovranno adeguare le abitazioni (realizzando cappotti, cambiando infissi, installando pannelli solari, etc) per raggiungere i nuovi standard di efficienza.

Leggi: Corriere della Sera, 06/06/2023


REGIONI:

martedì 13 giugno 2023
Il Budget di Salute in Friuli Venezia Giulia – Un’analisi nel quadro della legge di riforma in materia di disabilità

Dopo un lungo e articolato percorso di confronto e condivisione con i differenti portatori di interesse, a partire dalla Consulta regionale delle associazioni delle persone con disabilità, la Regione Friuli Venezia Giulia si è dotata di una nuova legge in materia di disabilità: la Legge regionale 16/2022 “Interventi a favore delle persone con disabilità e riordino dei servizi sociosanitari in materia”1.
A distanza di 26 anni dalla precedente normativa in materia, è stato approvato un intervento legislativo organico, che declina i principi della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità nelle singole politiche di settore, con l’intento dichiarato di promuovere lo sviluppo di una comunità regionale ancor più inclusiva, dove alle persone con disabilità venga garantito il diritto a una vita dignitosa e indipendente e la piena partecipazione nella società.

Leggi: Welforum, 13/06/2023


lunedì 12 giugno 2023
Quanti senza dimora dormono per le strade di Milano?

Milano conta i suoi homeless. Lo farà con la quarta edizione di RacContami 2023, promossa dal Comune di Milano con la Fondazione Rodolfo Debenedetti, l’Università Bocconi e le realtà sociali che nel capoluogo lombardo operano in favore delle persone in povertà estrema.
Lunedì 12 giugno, dalle 22 alle 2 di notte circa 800 i volontari passeranno al setaccio la città. Contare è un passo per implementare politiche sempre più adeguate
Saranno circa 800 i volontari che nella serata di lunedì 12 giugno, fino alle 2 del 13 giugno, cercheranno di scattare una fotografia particolare della notte milanese. È l’istantanea della povertà estrema quella che emergerà in occasione della IV edizione di RacContami, il censimento dei senza dimora promosso dal Comune di Milano con la Fondazione Rodolfo Debenedetti, l’Università Bocconi e le tante realtà del privato sociale che operano a favore delle persone che vivono la povertà estrema.
Il primo censimento dei senza dimora risale al 2008, cinque anni dopo la seconda (qui avevamo scritto dei risultati di allora) mentre l’ultima rilevazione risale al 2018, in quell’occasione i senza dimora erano risultati essere 2.608 (di questi 2021 nelle strutture di accoglienza e 587 in strada). «Quella di quest’anno però è la prima edizione che viene fatta in estate», spiega Mariella Pappalardo, responsabile volontariato di Progetto Arca. «Questa volta il Comune di Milano ha deciso di fare una doppia foto: invernale ed estiva, sarà una verifica, anche perché nei mesi più freddi ci sono molte più persone che vengono accolte nei dormitori».

Leggi: Vita, 12/06/2023


domenica 11 giugno 2023
Progetti di prossimità: il caso di Rgegio Emilia città senza barriere

Il tema della prossimità diventa cruciale per ripensare alla vivibilità e all’inclusività delle città, perché la sostenibilità deve essere circolare e funzionale al benessere urbano.
Dal 2015 è in corso “Reggio Emilia Città Senza Barriere” (RECSB). Il progetto ha come mandato di fondo quello di contribuire al superamento delle barriere architettoniche (tutto ciò che ostacola alla mobilità ed all’accessibilità di ogni persona con disabilità: fisica, sensoriale, mentale) e mentali (cioè gli ostacoli di natura comportamentale e culturale, spesso prima causa di emarginazione e stigmatizzazione sociale) realizzando un nuovo modo di pensare la città “per” e “con” la disabilità. Cioè la finalità di realizzare una città attenta ai diritti delle persone più fragili, che elimina le cause di marginalizzazione e discriminazione, ospitale e bella per tutti e tutte.

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 11/06/2023


venerdì 9 giugno 2023
“Ripensare insieme l’assistenza gli anziani”: le Acli a Pesaro per parlare della riforma sulla non autosufficienza

“Le Acli, insieme a 58 organizzazioni del Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza, si sono impegnate per arrivare alla legge delega 33/2023 che cambierà il modo di assistere i nostri anziani”. Emiliano Manfredonia, presidente nazionale delle Acli, ha aperto oggi a Pesaro il dibattito sulla “Riforma dell’assistenza a favore delle persone non autosufficienti”, organizzato dalle Acli, dal Patronato Acli e dalla FAP Acli. Un incontro per far conoscere le potenzialità di questa legge delega e discutere insieme degli aspetti più critici.
Franco Pesaresi, Direttore ASP Ambito 9 Jesi, è intervento all’evento per spiegare come “l’Italia su questo tema sia molto in ritardo: in Austria hanno approvato una legge sulla non autosufficienza 30 anni fa, in Germania 28 anni fa. Potenzialmente la legge 33/2023 può aiutare davvero le famiglie, ma a fare la differenza saranno i decreti attuativi. Una delle novità è l’istituzione di un sistema nazionale, un’organizzazione che coordinerà, programmerà e valuterà l’assistenza agli anziani, mettendo insieme tutte le risorse e coinvolgendo anche le regioni e i comuni”.

Leggi: Acli, 09/06/2023


giovedì 8 giugno 2023
Quelle barriere a Ferrara dovranno essere rimosse

Quei cittadini e cittadine di Ferrara che avevano intentato una causa civile contro il proprio Comune, per condotta discriminatoria nei confronti delle persone con disabilità, dopo la realizzazione o la riqualificazione di alcune opere pubbliche senza tenere conto dell’abbattimento delle barriere architettoniche e senso-percettive, hanno sottoscritto un accordo con la stessa Amministrazione Comunale, presso il Tribunale di Ferrara, ottenendo il riconoscimento della validità delle motivazioni da loro addotte, nonché l’ordine di fare abbattere quelle barriere
Avevamo ampiamente riferito, a suo tempo, dell’azione intrapresa da alcuni cittadini e cittadine ferraresi, che sostenuti dall’Associazione Luca Coscioni, avevano intentato una causa civile contro il Comune della propria città, per condotta discriminatoria nei confronti delle persone con disabilità, ai sensi della Legge 67/06 (Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni).
L’accusa al Comune di Ferrara era stata in sostanza quella di avere realizzato e riqualificato opere pubbliche senza tenere conto dell’abbattimento delle barriere architettoniche e senso-percettive, denunciando in particolare quattro interventi attuati all’insegna della mancata accessibilità (costruzione di una rampa arginale di collegamento lottizzazione con il paese di Gaibanella; riqualificazione del percorso sopra mura in Viale Belvedere; riqualificazione di Piazza della Repubblica; manutenzione dei marciapiedi di Via Verona a Pontelagoscuro).

Leggi: Superando, 08/06/2023


mercoledì 7 giugno 2023
Residenza anziani mai aperta: i sindacati ricevuti in Regione

Una delegazione della Cgil Teramo, dello Spi Cgil Teramo, dell’Auser Teramo e di lavoratrici e lavoratori è stata ricevuta ieri, su richiesta degli stessi, in conferenza capigruppo della Regione Abruzzo per chiedere chiarezza sull’apertura della Rsa (residenza sanitaria assistita) di Bivio Bellocchio, da anni destinata a centro Alzheimer – e data in gestione a una coop con 35 lavoratori – ma mai attivata per questo scopo. In una nota congiunta Cgil, Spi e Auser si dicono insoddisfatti per l’esito dell’audizione e scrivono: «L’imbarazzante ping pong di responsabilità tra i rappresentanti della Asl di Teramo e l’assessore Verì, entrambi presenti da remoto, sulla mancata e non preventivabile apertura di Bivio Bellocchio è stata la nota negativa e il vero protagonista dell’incontro. Ci è voluto il rimando ad una nota congiunta, che l’assessore Verì e i vertici della Asl di Teramo si sono impegnati a produrre entro martedì della prossima settimana ai capigruppo, per sapere se la Rsa di Bivio Bellocchio, le sue lavoratrici e lavoratori, avranno spazio nella sanità territoriale di questa provincia.

Leggi: Il Centro, 07/06/2023


IN AGENDA:

Luoghi da rigenerare: il nuovo bando che riattiva gli edifici restituendoli alla comunità

Con il nuovo bando “Luoghi da rigenerare”, in scadenza il prossimo 13 luglio 2023, Fondazione Cariplo sceglie di proseguire la propria azione dedicata alla rigenerazione di edifici ed aree sottoutilizzati, o in stato di abbandono, al fine di riattivare tali luoghi e restituirli alle comunità attraverso nuovi usi e funzioni culturali.
Con un budget complessivo di 5 milioni di euro, la Fondazione intende sostenere progetti di rigenerazione di immobili ed aree che dovranno essere condotti in collaborazione con le comunità di riferimento e che dovranno dimostrare di inserirsi in più ampie operazioni di rigenerazione culturale e territoriale, determinando quindi un positivo impatto anche sul paesaggio circostante e sul contesto territoriale di riferimento, anche in termini di valorizzazione e reinterpretazione delle filiere produttive locali.

Leggi: Fondazione Cariplo


Welfair 2023. Dal 18 al 20 ottobre 2023 a Roma la fiera dove si costruisce il futuro della sanità

Una fiera dove medici, governance pubblica e grandi aziende high-tech si confronteranno sui temi concreti dei singoli processi sanitari. “La sanità è divenuta troppo complessa – dice Fabio Casasoli, amministratore unico di Fiera Roma -. Le parti della filiera hanno bisogno di lavorare assieme. Welfair farà la differenza per i cittadini, per il Sistema salute in Italia e per Roma. Qui si costruirà la sanità del futuro”.

Leggi: Quotidiano Sanità


La delega sulla non autosufficienza: a che punto siamo? – Casa della Cultura, via Borgogna 3, Milano – Mercoledì 21 giugno 2023, ore 10–13

Seminario sulla legge delega sulla non autosufficienza, approvata lo scorso 21 marzo. L’incontro si concentra sui contenuti principali, sugli aspetti di potenzialità e di criticità, le possibili soluzioni dei decreti attuativi, oggi in corso di definizione e da promulgare entro gennaio 2024. Decreti che daranno “le gambe” al disegno di riforma e alla sua messa a terra

Leggi: Welforum


11 – 12 luglio 2023 Long-Term Care Eight – Gli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine – edizione 2023

La riorganizzazione della presa in carico e dei percorsi assistenziali del paziente anziano cronico nell’ambito dell’attuazione del PNRR: contesto di riferimento, stato dell’arte e prospettive a breve e medio termine
Gli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine, che Italia Longeva realizza annualmente di concerto con il Ministero della Salute, si propongono di riunire i principali decisori ed attori istituzionali che – a livello centrale, regionale e territoriale – si occupano di programmare e gestire la presa in carico degli anziani fragili e multimorbidi, insieme ad esperti, industria, associazioni di pazienti e cittadini per aprire il confronto sull’evoluzione dei modelli e dei processi organizzativi della LTC.

Leggi: Italia Longeva


IN EVIDENZA:

 I diritti del multiforme mondo di chi si prende cura- di Loredana Ligabue

«Come coniugare la specificità del rapporto curante/curato con il riconoscimento di diritti del multiforme mondo di chi si prende cura che siano basati su princìpi propri del diritto: trasparenza, equità, eguaglianza, esigibilità…?», se lo chiede Loredana Ligabue, riflettendo sulla figura del caregiver. Scegliere una definizione di caregiver ampia, sviluppare servizi territoriali di prossimità e di comunità, valutare i bisogni di chi si prende cura e modulare il sostegno in relazione alla quantità e all’impatto dell’azione di cura: questi alcuni degli spunti offerti
«La cura riguarda tutti noi. Crea il tessuto che sostiene la nostra società e unisce le nostre generazioni» (Commissione Europea, European Care Strategy, 2022).
«Le trasformazioni demografiche e sociali, il cambiamento degli stili di vita, i risultati della ricerca medica e farmacologica hanno allungato la vita, ma anche la durata di quella fase di vita caratterizzata da perdita di autonomie o dal perdurare di condizioni di disabilità. Per contro i servizi per la cura sono ancora oggi prettamente prestazionali a fronte di una presa in carico prevalentemente sulle spalle di familiari e/o persone amiche. Tant’è che solo ora (e per rispondenza agli obblighi assunti con il PNRR [Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, N.d.R.]) nel nostro Paese sono state adottate deleghe al Governo per la messa a punto di decreti in grado di dare gambe a politiche mirate alla cura a lungo termine per la disabilità e per la non autosufficienza.

Leggi: Superando


Covid. Andamento epidemia in calo in tutto il mondo. Ma nel 59% dei Paesi il virus è ancora presente e in qualche caso i contagi non hanno ancora frenato la corsa

L’ultimo rapporto epidemiologico dell’Oms, relativo al periodo 8 maggio-4 giugno, certifica una diminuzione di casi e decessi a livello medio in calo in tutte le sei Regioni Oms. Ma restano alcune eccezioni, le più evidenti in Corea (+29% di contagi) e Australia (+27%). IL RAPPORTO.
A livello globale, negli ultimi 28 giorni (dall’8 maggio al 4 giugno) sono stati segnalati oltre 1,7 milioni di nuovi casi Covid e oltre 10.000 decessi, in calo rispettivamente del 38% e del 47% rispetto ai 28 giorni precedenti (dal 10 aprile al 7 maggio 2023)
Durante questo periodo di riferimento di 28 giorni, 144 dei 243 (59%) paesi e territori hanno segnalato almeno un caso un caso.
A livello regionale, il numero di nuovi casi segnalati è diminuito in tutte le regioni dell’OMS: Sud-est asiatico (-77%), Mediterraneo orientale (-60%), Americhe (-55%), Regione Europea (-49%), Regione Africana (-22%) e Pacifico Occidentale (-5%).

Leggi: Quotidiano Sanità


Legge Delega Anziani e Long-Term Care: un contributo di Francesco Longo

L’approvazione della Legge Delega per l’assistenza agli anziani non autosufficienti rappresenta per l’Italia un traguardo importante. Pubblichiamo un video di Francesco Longo a commento e riflessione sulla recente Legge Delega che, oltre ad evidenziare la positività del nuovo impianto strutturale e organizzativo previsto dalla riforma, mette in luce le criticità ancora non affrontate per realizzare un sistema di Long-Term Care in risposta ai bisogni dei cittadini non autosufficienti e delle loro famiglie. di Francesco Longo (Cergas SDA Bocconi)
La recente riforma del settore Long-Term Care in Italia è un atto rilevante, sia dal punto di vista politico che istituzionale: la non autosufficienza riguarda 3,9 milioni di cittadini non autosufficienti e almeno due caregiver per ciascuno di essi raggiungendo l’interesse di 12 milioni di Italiani (1 italiano su 5). Dei 3,9 milioni di cittadini non autosufficienti, oggi circa 300 mila sono ricoverati in RSA, luogo a cui le famiglie ricorrono quando l’assistenza a domicilio diventa insostenibile. I 3,6 milioni di persone non autosufficienti che vivono al domicilio sono sostanzialmente privi di un reale supporto pubblico: di questi cittadini 1,1 milione sono assistiti da una badante mentre 2,5 milioni da caregiver familiari. Il supporto pubblico dell’ADI garantisce interventi al 30% di questi cittadini, con un’intensità media di 16 accessi all’anno, dati che danno evidenza che questo servizio, così strutturato, poco può fare dal punto di vista del reale sostegno alle famiglie. Circa la metà degli anziani non autosufficienti ricevono l’assegno di accompagnamento, privo in Italia di criteri di valutazione sul reddito: tutti i beneficiari ottengono poco più di 6.000€ annui, insufficienti per le famiglie meno abbienti.

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Vincere la sfida demografica grazie alle scienze della vita. AstraZeneca investirà 97 milioni di euro in 2 anni per la R&S, realizzando oltre 200 studi

A Roma la seconda edizione di “Talkin’ Minds: AstraZeneca parla al futuro”: al centro del dibattito tra istituzioni, società scientifica e mondo delle life science la trasformazione socio-demografica italiana, il suo impatto sul sistema sanitario e l’opportunità offerta da una popolazione più longeva e in salute
“Nel biennio 2023/2024 AstraZeneca investirà in R&S 97 milioni di euro e realizzeremo più di 200 studi clinici, grazie alla collaborazione con oltre 300 centri di ricerca dislocati su tutto il territorio italiano. Per questo siamo convinti che serva collaborazione, semplificazione e una partnership tra pubblico e privato per confermare la leadership italiana in Europa e nel mondo”. Ad annunciarlo Lorenzo Wittum, Presidente e AD di AstraZeneca Italia, chiudendo i lavori della seconda edizione dell’evento Talkin’ Minds “Dalla demografia all’economia: il ruolo delle scienze della vita per l’Italia”, tenutosi a Roma con il patrocinio di Farmindustria e di Federated Innovation

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NEWS:

martedì 6 giugno 2023
Riforma della non autosufficienza, servono 7 miliardi l’anno

Attesa da 26 anni e da 3,8 milioni di anziani non autosufficienti insieme alle loro famiglie, la riforma della non autosufficienza è oggi contemporaneamente poco controversa e poco considerata: «Ma al fine di recuperare gli indispensabili finanziamenti, è necessario che diventi una priorità politica», dice il Patto per la Non Autosufficienza. Ma cosa dice esattamente la legge delega? Ecco la Guida per fare il punto
È l’occasione mai avuta prima per costruire un welfare all’altezza delle esigenze di anziani non autosufficienti e familiari, ma ben pochi la conoscono: è la Legge 33/23 sull’assistenza agli anziani, una legge delega che prevede la stesura di vari decreti legislativi entro il gennaio 2024. Anche questa mattina a Palazzo Chigi si è svolta un’audizione sui provvedimenti attuativi e sulle tematiche connesse alla Legge delega 33/2023 sugli anziani non autosufficienti. Una riforma urgente e necessaria, anche in considerazione delle proiezioni demografiche per cui gli anziani non autosufficienti raddoppieranno entro il 2030. Ma a che punto siamo? E quali sono le prospettive per far sì che la legge delega diventi davvero quella riforma tanto attesa dalle famiglie?

Leggi: Vita, 06/06/2023


martedì 6 giugno 2023
Case green, al via il negoziato finale. Si parte con ispezioni e controlli

La volata finale per arrivare all’approvazione della direttiva Case green parte oggi, 6 giugno. È in programma stamattina a Bruxelles il primo trilogo sulla revisione della Epbd, la contestatissima Energy performance of buildings directive, sulla quale a metà marzo la Plenaria del Parlamento europeo ha espresso il suo voto. I rappresentanti di Parlamento, Consiglio e Commissione si siederanno per la prima volta attorno a un tavolo per arrivare a una mediazione su un testo condiviso. L’Italia che chiede più flessibilità.
Il relatore della proposta del Parlamento europeo, l’irlandese Ciaran Cuffe si dice ottimista: «La mia speranza è che ci siano negoziati costruttivi con i paesi membri. Voglio raggiungere un accordo prima possibile, così da poter offrire i benefici di una maggiore efficienza energetica a famiglie e imprese senza ritardi». Le divergenze da appianare, come si è già visto nei mesi scorsi, saranno però molte. La posizione del Parlamento è apparsa, da subito, particolarmente ambiziosa. Così, c’è chi teme che dal Consiglio possa arrivare una bocciature netta a quell’assetto, rendendo la trattativa molto lunga e difficile. Va ricordato che non ci sono dei termini prestabiliti per chiudere questa fase della procedura legislativa.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 06/06/2023


sabato 3 giugno 2023
Anziani, Legacoopsociali chiede un approfondimento sulla legge 33

Lunedì è prevista l’audizione delle centrali cooperative sociali in merito alla riforma che l’organizzazione definisce «condivisibile e in linea con gli obiettivi individuati dal Pnrr. Ma chiediamo che venga normato il processo per la definizione e realizzazione del Piano assistenza individualizzato»
Approfondire alcuni aspetti della Legge 33 dello scorso 23 marzo per le politiche a favore delle persone anziane, in vista dell’audizione delle centrali cooperative sociali fissata per lunedì 5 giugno. Lo chiede la Legacoopsociali, precisando che questo passaggio è indispensabile per confermare l’impianto legislativo.
«Semplificazione, integrazione e coordinamento delle disposizioni legislative vigenti in materia di assistenza sociale, sanitaria e sociosanitaria alla popolazione anziana: questi sono alcuni degli obiettivi», sottolinea l’organizzazione in una nota diffusa oggi. «Una riforma condivisibile e in linea con gli obiettivi individuati dal Pnrr, puntando a definire un sistema di assistenza agli anziani. Chiediamo che venga normato il processo per la definizione e realizzazione del Piano assistenza individualizzato – Pai, con l’individuazione delle figure interessate e il pieno coinvolgimento di tutti i soggetti che operano nei servizi, compresa la cooperazione sociale e gli enti di Terzo settore che gestiscono servizi e forniscono supporti, con la definizione di appropriato budget di cura e le modalità e i tempi per il monitoraggio e la verifica».

Leggi: Vita, 03/06/2023


giovedì 1 giugno 2023
Ira albergatori: mossa gattopardesca, Firenze terza in Italia per gli alloggi on line

La bozza di riordino dell’universo degli Airbnb partorita dal ministero del Turismo di Daniela Santanchè continua a suscitare più opposizione che sostegno. La decisione di non dare ai Comuni delle città d’arte la possibilità di regolamentare le locazioni turistiche, limitandosi a proibire, in un centro storico come quello di Firenze, i pernottamenti negli Airbnb per una sola notte, oltretutto regolarizzando la posizione degli host imprenditori, ha provocato i malumori di Palazzo Vecchio.
Ma l’offensiva contro la bozza Santanchè arriva anche dalle sezioni fiorentine di Cgil, di Filcams e del sindacato degli inquilini Sunia: «È una proposta indecente e non intacca in nessun modo la speculazione sulle locazioni turistiche tramite piattaforma.

Leggi: Corriere Fiorentino, 01/06/2023


mercoledì 31 maggio 2023
Monitoraggio Lea 2021. Sette Regioni non garantiscono a pieno le cure essenziali. Al top Emilia Romagna, Toscana e Pa Trento. Flop per Calabria, Valle d’Aosta e Sardegna

Pubblicato dal Ministero della Salute il report 2021 con i risultati del monitoraggio dei Livelli essenziali di assistenza calcolati con il nuovo sistema di garanzia. In ben 7 tra regioni e pa non si è raggiunta la sufficienza in tutte e tre le aree (prevenzione-distrettuale-ospedaliera). IL REPORT
Sono 7 le Regioni italiane che nel 2021 non sono riuscite a garantire pienamente le cure essenziali. È questo il dato più forte che emerge dai risultati del monitoraggio dei Livelli essenziali di assistenza calcolati con il nuovo sistema di garanzia appena pubblicato dal Ministero della Salute. Un dato migliore del 2020 quando le insufficienze erano presenti in 10 regioni ma in ogni caso anche per il 2021 i dati sono stati influenzati dalla pandemia.
“La lettura dei risultati dell’anno 2021 – scrive il Ministero – per le tre macro-aree di assistenza evidenzia, relativamente agli indicatori CORE, ancora diverse criticità attribuibili, in parte, all’evento pandemico; analogamente a quanto previsto per il 2020, considerata l’impossibilità di procedere con una valutazione che potesse essere disgiunta dagli effetti della pandemia, è stato stabilito (Comitato LEA 26 gennaio 2023) che tutti gli indicatori del NSG fossero calcolati a scopo informativo sull’intera annualità 2021”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 31/05/2023


mercoledì 31 maggio 2023
“La cura è la casa”, il nuovo progetto sostenuto da Fondazione Cariplo. Anche Auser Domodossola fra i partner

«La cura è di casa» è il progetto nato nel 2016 nel Vco, che ha fatto scuola. Con un finanziamento di Fondazione Cariplo di 900 mila euro aveva messo in moto una squadra di enti e associazioni per dare aiuto domiciliare ad anziani soli. Esaurito il budget bisognava rilanciarlo. E’ stato fatto con quello denominato «La casa è la cura», per sottolineare quanto sia importante evitare il distacco dagli spazi vissuti negli anni. Questo secondo progetto è stato nuovamente premiato da Cariplo. Ha partecipato a un bando con altri 66. Si è classificato primo. Partecipano al progetto Fondazione Comunitaria, i Consorzi dei servizi sociali di Verbano, Ossola e Cusio, le organizzazione di volontariato Pro Senectute di Omegna, il Gav (Gruppo accompagnatori volontari Verbania) e Auser Domodossola. La loro parte la faranno anche l’associazione Familiari Alzheimer Vco, Parkinsoniani Vco, Promozione anziano e Anteas Vco. In tutto saranno coinvolti 100 volontari che affiancheranno una decina di operatori sociosanitari e assistenti sociali e 7 esperti in ginnastica mentale e per il mantenimento della mobilità residua. Il progetto punta a realizzare in tre anni quattro azioni portanti.

Leggi: Auser, 31/03/2023


martedì 30 maggio 2023
I sindacati inquilini bocciano la bozza del DDL sugli affitti brevi della ministra Santanché. Ennesima occasione persa. Dichiarazioni di Sunia, Sicet ed Uniat APS

“La bozza di disegno di legge sugli affitti che sta circolando in queste ore, elaborata dal Ministero del Turismo, sembra risolversi in un compitino commissionato da proprietari di alloggi e associazioni alberghiere.
I temi della residenzialità, dell’”overtourism”, della crisi degli alloggi, della negazione del diritto allo studio, dell’espulsione dei residenti dalle città metropolitane e d’arte, non solo non vengono toccati, ma addirittura vengono ribadite le scelte normative che hanno portato a queste condizioni” dichiarano i segretari generali.
“Nella bozza del DDL si confermano infatti alcune scellerate decisioni assunte dai precedenti governi come la possibilità di non registrare all’Agenzia delle Entrate i contratti inferiori a trenta giorni, di non considerare attività commerciale quella svolta fino a 4 alloggi di proprietà locati a finalità turistica e, di conseguenza, la concessione di agevolazioni fiscali come la cedolare secca a questi proprietari, i cui redditi, in molti casi, sono ben più consistenti di un piccolo albergatore di periferia. Anche alcuni aspetti potenzialmente interessanti, come una banca dati nazionale, non si comprende con quali finalità si costituisca e di quali dati e strumenti potrà disporre.

Leggi: Sunia, 30/05/2023


lunedì 29 maggio 2023
Donne senza dimora. Cresce il numero e l’età media delle ospiti della Casa della Carità di Milano

La maggior parte ha superato i 30 e la più grande ha 76 anni. Una su tre è italiana. Caputo: “Arrivano donne separate, divorziate o che sono fuggite da situazioni di maltrattamento”
Alla Casa della Carità di Via Brambilla a Milano ci sono sempre più donne e, attualmente, il cosiddetto “Piano Sara” intitolato, alla figura biblica della moglie di Abramo, accoglie 25 ospiti di sesso femminile, un terzo delle quali italiane. In un articolo pubblicato sull’ultimo numero della newsletter della struttura voluta nel 2002 dal cardinale Carlo Maria Martini e presieduta fino a qualche settimana fa da don Virginio Colmegna, la responsabile dei Progetti sociali, Vanessa Caputo, racconta: “Storicamente alla Casa della Carità abbiamo sempre accolto più uomini che donne. Vuoi perché l’immigrazione cominciava prevalentemente dagli uomini che poi venivano raggiunti dalle mogli, o vuoi perché le persone senza dimora sono in prevalenza maschi”.

Leggi: Redattore Sociale, 29/05/2023


REGIONI:

giovedì 1 giugno 2023
Povertà, casa, volontariato: il welfare della regione Toscana

Intervista all’assessora alle Politiche Sociali Serena Spinelli per inquadrare lo stato della situazione: l’impegno per la lotta alla povertà e il diritto all’abitare, le iniziative per i detenuti e il ruolo della cooperazione internazionale, il supporto al non profit: “Valorizzare il patrimonio del volontariato”
Povertà, casa, carcere, migranti, volontariato. L’assessora alle Politiche sociali della Regione Toscana, Serena Spinelli, spazia a 360 grandi sui temi che riguardano il suo assessorato in un’intervista a Redattore Sociale. In tema povertà, sottolinea, è stato varato uno specifico piano triennale da 71 milioni di euro. In tema casa, ci sono criticità per cui l’assessora lancia un appello per più risorse al governo centrale, ma la Regione ha stanziato comunque 16 milioni per acquisire nuovi immobili. Sul fronte migranti, resta forte il no al Cpr. E poi il carcere, con i protocolli per il lavoro dei detenuti e il polo universitario nei penitenziari.

Leggi: Redattore Sociale, 01/06/2023


giovedì 1 giugno 2023
Firenze: stop agli affitti brevi in centro storico e niente Imu per 3 anni per chi passa agli affitti lunghi

Il sindaco Nardella: “Una mossa ardita, ma necessaria” Firenze verso l’addio agli Airbnb nel centro storico Unesco
Firenze: stop agli affitti brevi in centro storico e niente Imu per 3 anni per chi passa agli affitti lunghi
Con una doppia mossa senza precedenti il Comune di Firenze cerca di risolvere il problema del caro-affitti e degli affitti brevi. Palazzo Vecchio ha deciso di adottare un provvedimento che vieta di usare immobili con destinazione residenziale per affitti turistici brevi in tutta l’area Unesco del centro storico. Non solo, chi ad oggi affitta case tramite AirBnb o simili e decide di tornare sui suoi passi optando per gli affitti lunghi non dovrà pagare l’Imu sulla seconda casa per tre anni.

Leggi: First Online, 01/06/2023


giovedì 1 giugno 2023
Catanzaro. Necessità di recupero del territorio attraverso un dialogo tra la comunità locale e le Istituzioni

Un interessante confronto/dibattito si è sviluppato, nei giorni scorsi a Bova, tra i cittadini del borgo aspromontano e i rappresentanti di Cgil e Cisl, Francesco Alì e Romolo Piscioneri.
L’occasione è stata fornita dall’assemblea di approfondimento della piattaforma alla base della manifestazione di Napoli, “Per una nuova stagione del lavoro e dei diritti”, promossa nel Comune di Bova da Sunia-Cgil, Sicet-Cisl e Uniat-Uil regionali.
Tra i punti all’ordine del giorno, anche la necessità di recupero del territorio attraverso un dialogo tra la comunità locale e le Istituzioni.
I lavori hanno registrato le dettagliate relazioni introduttive di Carmelo Nucera e Andrea Casile, già Sindaci del Comune di Bova, nonché le conclusioni di Francesco Alì, Segretario Generale Sunia-Cgil Calabria e Romolo Piscioneri, Segretario Generale Cisl Città Metropolitana di Reggio Calabria. All’iniziativa hanno partecipato, tra gli altri, Lucia Petrulli, Consigliera comunale di Bova e Salvatore Borrello, già componente della commissione tecnica nominata dalla Regione Calabria per la scelta dell’area in cui ricostruire il centro storico.

Leggi: Sunia, 04/06/2023


mercoledì 31 maggio 2023
Autonomia abitativa co-progettata con l’AIPD di Bari

«Questo progetto rappresenta per la nostra Associazione una grande opportunità, perché ci consentirà di offrire a quattro giovani con sindrome di Down la possibilità di vivere stabilmente al di fuori della famiglia con i loro amici»: lo ha dichiarato Grazia Liddi, presidente dell’AIPD di Bari (Associazione Italiana Persone Down), a margine dell’inaugurazione a Bitonto (Bari), di una casa per il “Dopo di Noi”, promossa e realizzata dall’Assessorato al Welfare del Comune di Bari, in coprogettazione con la stessa AIPD di Bari
«Questo progetto rappresenta per la nostra Associazione una grande opportunità, perché ci consentirà di offrire a quattro giovani con sindrome di Down la possibilità di vivere stabilmente al di fuori della famiglia con i loro amici, a conclusione di un percorso in cui saranno stati in tanti a sperimentare brevi periodi fuori casa per far emergere affinità e motivazioni. Il lavoro sinergico con la nostra Amministrazione Comunale ci permette così di incrementare le nostre capacità gestionali e di affrontare nuove sfide»: lo ha dichiarato Grazia Liddi, presidente dell’AIPD di Bari (Associazione Italiana Persone Down), a margine dell’inaugurazione a Bitonto, in provincia di Bari, di una casa per il “Dopo di Noi”, promossa e realizzata dall’Assessorato al Welfare del Comune di Bari, con fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, in coprogettazione con la stessa AIPD di Bari e grazie alla disponibilità di una famiglia, aderente all’Associazione, che ha messo a disposizione l’appartamento.

Leggi: Superando, 31/03/2023


IN AGENDA:

Luoghi da rigenerare: il nuovo bando che riattiva gli edifici restituendoli alla comunità

Con il nuovo bando “Luoghi da rigenerare”, in scadenza il prossimo 13 luglio 2023, Fondazione Cariplo sceglie di proseguire la propria azione dedicata alla rigenerazione di edifici ed aree sottoutilizzati, o in stato di abbandono, al fine di riattivare tali luoghi e restituirli alle comunità attraverso nuovi usi e funzioni culturali.
Con un budget complessivo di 5 milioni di euro, la Fondazione intende sostenere progetti di rigenerazione di immobili ed aree che dovranno essere condotti in collaborazione con le comunità di riferimento e che dovranno dimostrare di inserirsi in più ampie operazioni di rigenerazione culturale e territoriale, determinando quindi un positivo impatto anche sul paesaggio circostante e sul contesto territoriale di riferimento, anche in termini di valorizzazione e reinterpretazione delle filiere produttive locali.

Leggi: Fondazione Cariplo


Welfair 2023. Dal 18 al 20 ottobre 2023 a Roma la fiera dove si costruisce il futuro della sanità

Una fiera dove medici, governance pubblica e grandi aziende high-tech si confronteranno sui temi concreti dei singoli processi sanitari. “La sanità è divenuta troppo complessa – dice Fabio Casasoli, amministratore unico di Fiera Roma -. Le parti della filiera hanno bisogno di lavorare assieme. Welfair farà la differenza per i cittadini, per il Sistema salute in Italia e per Roma. Qui si costruirà la sanità del futuro”.

Leggi: Quotidiano Sanità


La delega sulla non autosufficienza: a che punto siamo? – Casa della Cultura, via Borgogna 3, Milano – Mercoledì 21 giugno 2023, ore 10–13

Seminario sulla legge delega sulla non autosufficienza, approvata lo scorso 21 marzo. L’incontro si concentra sui contenuti principali, sugli aspetti di potenzialità e di criticità, le possibili soluzioni dei decreti attuativi, oggi in corso di definizione e da promulgare entro gennaio 2024. Decreti che daranno “le gambe” al disegno di riforma e alla sua messa a terra

Leggi: Welforum


11 – 12 luglio 2023 Long-Term Care Eight – Gli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine – edizione 2023

La riorganizzazione della presa in carico e dei percorsi assistenziali del paziente anziano cronico nell’ambito dell’attuazione del PNRR: contesto di riferimento, stato dell’arte e prospettive a breve e medio termine
Gli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine, che Italia Longeva realizza annualmente di concerto con il Ministero della Salute, si propongono di riunire i principali decisori ed attori istituzionali che – a livello centrale, regionale e territoriale – si occupano di programmare e gestire la presa in carico degli anziani fragili e multimorbidi, insieme ad esperti, industria, associazioni di pazienti e cittadini per aprire il confronto sull’evoluzione dei modelli e dei processi organizzativi della LTC.

Leggi: Italia Longeva


IN EVIDENZA:

Cosa resterà della spesa sociale dopo la pandemia? – di Laura Pelliccia

La recente pubblicazione dell’Indagine Istat sui servizi sociali 2020 consente di ricostruire l’evoluzione della spesa per il welfare locale nel vivo della pandemia. Di seguito sarà analizzato l’impatto sulle diverse tipologie di interventi e sulle varie categorie di utenza, con una serie di confronti territoriali e intertemporali; si propongono inoltre una serie di riflessioni sulle fonti di finanziamento, in particolare sottolineando il ruolo dei fondi UE.
Ne risulta una serie di trasformazioni nel profilo degli interventi, in alcuni casi in linea con le tendenze di medio-lungo periodo in atto nell’orizzonte pre-pandemico, in altri casi in controtendenza. È difficile, al momento poter dire se le novità dell’epoca Covid diventeranno o meno strutturali; lo si potrà affermare solo proseguendo l’osservazione nel tempo.
Per questo motivo, abbiamo anche tentato una lettura delle dinamiche in corso con fonti temporalmente più aggiornate rispetto all’indagine Istat: la situazione al 2021 (anno ancora interessato dallo stato di emergenza) sembra tendenzialmente confermare quanto emerso per il 2020. In ogni caso, come premesso, sarà necessario continuare l’osservazione nel tempo per valutare gli effetti strutturali sul sistema.

Leggi: Welforum


Lo studio di popolazione Novara Cohort Study e l’UPO Biobank a servizio di comunità scientifica e cittadini, per promuovere qualità della vita e longevità

La sfida di dare “più vita agli anni” può trovare negli studi epidemiologici prospettici e nelle biobanche alcune risposte, orientate a promuovere la qualità della vita nella longevità. L’articolo presenta un’esperienza in corso a Novara, radicata sul territorio e fondata su una concreta collaborazione fra popolazione, esperti e ricercatori, istituzioni; questa esperienza richiede e promuove un nuovo modello di cittadinanza, di etica e di costruzione della conoscenza scientifica: un modello partecipativo, responsabilizzante e inclusivo, che coinvolge i singoli a beneficio della collettività.
di Daniela Capello (Università del Piemonte Orientale e UPO Biobank), Chiara Aleni (Università del Piemonte Orientale), Silvia Vittoria Cracas (Università del Piemonte Orientale), Jacopo Venetucci (Università del Piemonte Orientale), Giulia Garro (Università del Piemonte Orientale e UPO Biobank), Marco Varalda (Università del Piemonte Orientale), Annamaria Antona (Università del Piemonte Orientale e UPO Biobank), Valentina Bettio (Università del Piemonte Orientale e UPO Biobank)
Negli ultimi decenni, grazie allo sviluppo socio-economico e ai progressi nella scienza e nella medicina, si è verificato un sostanziale invecchiamento della popolazione, ma l’aumento dell’aspettativa di vita è accompagnato da un incremento della quantità di anni vissuti con malattie croniche o disabilità. È pertanto necessario che la ricerca scientifica – e, in particolare, quella biomedica – si pongano come obiettivo prioritario dare più salute agli anni e non solo dare più anni alla vita, facendo in modo che le persone vadano incontro a un invecchiamento sano, attivo e di successo.

Leggi: I Luoghi della Cura


Più leggi che cure domiciliari e gli ospedali si riempiono di anziani – di Luca Degani

Il presidente di Uneba Lombardia, il raggruppamento delle Residenze sanitarie assistite-Rsa del non profit, interviene sulla realtà rivelata da una recente ricerca: 22 pazienti su 100 non vengono dimessi dai nosocomi perché non hanno famigliari o caregiver in grado di dar loro supporto a casa. Siamo dinnanzi a un caso di «iperproduzione normativa» , dice Degani: mentre le cure a casa mancano, quelle intermedie non vengono attivate e il sistema socio-sanitario non viene visto come possibile soluzione
Recentemente è stato pubblicato, dall’edizione milanese del Corriere della Sera, un articolo dal titolo «Pazienti parcheggiati in corsia. Il 22% blocca posti per le urgenze».
Il tema è la mancanza di percorsi di continuità tra ospedale e territorio, in particolare per la popolazione fragile, in questo caso riferito alla Lombardia. Il medesimo problema che, alla fine degli anni 80 del secolo scorso, aveva portato alla crisi del Sistema sanitario, ossia “i ricoveri inappropriati”. Persone anziane “parcheggiate” in ospedale a causa della carenza di più appropriati luoghi di cura.
Una parziale risposta, negli anni 90, venne dalla creazione di 300mila posti letto in Residenze sanitarie assistite – Rsa ma, pur con un investimento, ai giorni nostri, di oltre 15 miliardi di euro, il problema certo non può considerarsi superato, anzi oggi si registrano alcune aggravanti.
Il mondo delle Rsa risponde oggi a un bisogno di salute completamente diverso, il numero di posti letto è quello previsto alla fine degli anni 80, ma gli ospiti sono molto più anziani, mediamente ultra-85enni, con due o più comorbilità, ossia la presenza contemporanea di più patologie.

Leggi: Vita


Stabilità assistenziale fuori dagli istituti: è questa l’unica strada – di Sara Bonanno

«Ciò che rende un familiare capace di assistere come nessun altro il proprio congiunto non autosufficiente – scrive Sara Bonanno – è la continuità assistenziale, che non può essere garantita da un’unica figura, il caregiver familiare: infatti, non è legittimo né lungimirante che un unico soggetto faccia ciò che comunemente farebbe una decina di persone». Si deve quindi investire su progetti di vita personalizzati e sulla stabilità assistenziale fuori dagli istituti, «l’unica scelta – dice Bonanno – che permette alle persone non autosufficienti e ai loro caregiver familiari di restare liberi»
Essere il parente convivente di una persona non autosufficiente rende caregiver familiari? Secondo un certo leitmotiv che sta prendendo sempre più piede pare di sì. Io invece dico no.
No, non è la parentela che rende caregiver familiare. È ciò che ho ribadito recentemente ad un interlocutore istituzionale che parlava di noi “mamme” che, come nessun altro, siamo capaci di capire e interpretare ciò che fa stare bene i nostri figli.
Una frase ad effetto che mi viene rifilata sempre, quando espongo nei dettagli le esigenze assistenziali che mio figlio non è in grado di esporre. Lui strilla, s’incacchia… balbetta una serie di parole incomprensibili e poi, sconfitto, mi chiama, perché sa bene che chi non lo conosce nemmeno proverà a capire cosa sta cercando di comunicare!

Leggi: Superando


Assemblea nazionale donne pensionate SPI CGIL

“Io, di me, farò una rivoluzione” è lo slogan scelto per l’Assemblea nazionale delle donne del sindacato dei pensionati Cgil, che si è appena conclusa ieri a Roma.
“Ci rialzeremo”. È cominciata così – raccontano le organizzatrici dello Spi Cgil – l’Assemblea nazionale delle donne dello Spi Cgil, con un intervento delle compagne emiliano-romagnole colpite dall’alluvione. (..) Perché l’anzianità è una fase dell’esistenza da vivere e da riempire di significato. È anche per questo che facciamo sindacato: per rappresentare gli anziani e le anziane in una società che cambia e per dare un significato diverso all’invecchiamento.”
La relazione introduttiva di Mina Cilloni, responsabile del coordinamento donne dello Spi Cgil, ha toccato molti temi: dai 59 conflitti che affliggono il nostro pianeta al coraggio delle donne che, in molte parti del mondo, si battono per la Pace e l’affermazione dei diritti umani; dall’Europa, come spazio di libertà e di cittadinanza per rafforzare concetti quali democrazia, qualità sociale e diritti per tutti, al sogno dei migranti di avere il diritto ad una vita. Un’attenzione particolare è stata dedicata al nostro Paese, “un paese governato dalla destra che inganna con le parole e che usa false verità” e alle azioni messe in campo dal Sindacato “con le grandi manifestazioni che si sono tenute a Bologna, Milano e Napoli “. Un sindacato che “ha rappresentato e rappresenta una opposizione alle scelte liberiste e neocorporative che il governo persegue”.

Leggi: Nuove Rigenerazioni


Case di comunità, la riforma è a rischio

Dopo l’emergenza provocata dalla pandemia, le promesse di un intervento strutturale di riorganizzazione dei servizi sanitari nel territorio ci avevano fatto ben sperare. In realtà, sembra che le cose non stiano andando per il verso giusto
Nelle settimane più buie della pandemia da più parti era stato promesso che, dal punto di vista sanitario, mai più il territorio sarebbe stato abbandonato al proprio destino. Erano stati così concepiti case e ospedali di comunità come capisaldi di una riforma della sanità territoriale, anello di congiunzione tra i medici di base e gli ospedali presi d’assalto. Alle belle parole erano seguiti i fatti. Dei sette miliardi offerti dall’Europa all’Italia tramite il Piano nazionale di rilancio e resilienza (Pnrr), ben due miliardi sono stati destinati alla realizzazione di 1.350 case di comunità e un miliardo per quattrocento ospedali di comunità, da realizzare entro la prima metà del 2026. Tutto bene allora? Non proprio. A giudicare dagli allarmi lanciati dalla Corte dei conti, dall’ufficio parlamentare di bilancio e dagli esperti, le cose non stanno andando per il verso giusto e le case di comunità (ma anche gli ospedali di comunità), vero fulcro della riforma, rischiano di rimanere sulla carta tra ritardi, mancanza di risorse e l’opposizione di una parte dei medici di base.

Leggi: Liberetà


Ripensare le città: un anuova alleanza per costruire oggi il futuro sostenibile dell’Italia

Sulla scorta della visione congiunta che guida il rispettivo operato, le Associazioni Green Building Council Italia e Nuove Ri-Generazioni siglano un accordo di collaborazione dedicato a promuovere lo sviluppo sostenibile applicato alle filiere edilizia e immobiliare mediante processi di rendicontazione, misura e certificazione delle prestazioni previsti dai protocolli energetico-ambientali rating system per gli edifici e per le infrastrutture verdi e blu. L’accordo prevede molte azioni comuni, tra cui attività di formazione, ricerca e informazione, con l’obiettivo sinergico di guidare la necessaria transizione del Sistema Paese, per città e comunità più sostenibili, resilienti e salubri.
Marco Mari – Presidente del Green Building Council Italia ha incontrato Rossella Muroni – Presidente di Nuove Ri-Generazioni per una riflessione congiunta sulla centralità che le città ricoprono nel percorso di sviluppo sostenibile del nostro Paese. Al termine dell’incontro le due Associazioni hanno formalizzato l’accordo di collaborazione volto a promuovere la trasformazione sostenibile dell’ambiente costruito, migliorando non solo il rapporto tra ambiente costruito e naturale, ma soprattutto le condizioni generali, la qualità della vita, la salute e sicurezza di tutti i cittadini. L’accordo prevede di avviare e implementare attività congiunte finalizzate a sostenere aziende, istituzioni e tutti gli attori del mercato nel percorso di transizione, al fine di promuovere la rigenerazione di città più giuste socialmente e che, partendo dai bisogni locali e attraverso il lavoro di qualità, assumano come coordinate del proprio sviluppo il welfare delle persone e dei territori.

Leggi: Nuove Rigenerazioni


Dalla teoria alla pratica: come l’ascolto porta un’app a rispondere alle nuove istanze dell’assistenza domiciliare – Umberto Brighetti, fondatore e CTO di Advenias

«Il valore dell’ascolto risiede nell’offrire un prodotto che non si limita a rispettare le normative vigenti, ma creare valore nell’utilizzo quotidiano. Per prestare attenzione alle esigenze dei propri utilizzatori ci possono essere varie strade: questionari, valutazioni, canali mail e sezioni appositamente pensate. L’ascolto implica dare attenzione a ogni figura del settore dall’amministrazione ai medici, dagli infermieri agli Oss».
L’obiettivo di Advenias è quello di offrire un prodotto cloud Saas che risponda alle reali esigenze dei suoi utilizzatori. Come si riesce a perseguire questo target?
Umberto ce ne parla usando l’esempio pratico delle nuove evoluzioni nell’applicazione mobile nate dall’ascolto delle richieste dei professionisti davanti alle normative regionali, in particolare lombarde e laziali.
Come si cala questo processo di ascolto nel concreto? Ogni azienda ha un suo processo su implementazioni e feedback, oggi vi raccontiamo il nostro. Prenderemo il caso offerto dagli aggiornamenti nell’ambito domiciliare.
«Vanno sempre pensate due strade di ascolto: quella normativa (che si potrebbe definire top-down) e quella umana di utilizzo (bottom-up). Nel caso specifico dei nuovi flussi normativi abbiamo un processo impositivo top-down: più Regioni hanno previsto degli aggiornamenti per gli Enti Erogatori del servizio di assistenza domiciliare. In futuro molte altre seguiranno tale strada.
Ascoltando però le istanze bottom up è emerso un aspetto. Tramite segnalazioni da più aree di ascolto è sorta la necessità a breve termine di un uso dell’app più assiduo. Nell’ultimo anno abbiamo registrato una crescita duplicata e prevediamo uno sviluppo del 30% nei prossimi 3-4 anni».

Leggi: Advenias Care


SEGNALAZIONI:

Verifiche reddituali per le prestazioni assistenziali

L’INPS, con il messaggio n. 2005 del 30 maggio scorso, ancora non pubblicato sul sito istituzionale, comunica di aver inviato ai titolari di prestazioni assistenziali, che non abbiano dichiarato la loro posizione reddituale, un primo sollecito per avere la loro situazione reddituale, cui è subordinato il riconoscimento di determinate prestazioni economiche, quali invalidità civile, cecità e sordità, assegno sociale e assegno sociale sostitutivo. L’Inps, infatti, ha riscontrato che per il 2019 risultano mancanti 33.908 dichiarazioni reddituali e di responsabilità.
Si tratta di un obbligo di legge; pertanto, chi non lo abbia fatto o lo abbia fatto solo parzialmente, deve provvedere in tal senso per evitare la sospensione o addirittura la revoca del sussidio. L’Istituto fa sapere che se l’interessato non si attiverà entro 60 giorni, dopo questo primo sollecito seguirà la sospensione della prestazione e trascorsi ulteriori 120 giorni senza un riscontro, la prestazione verrà revocata e saranno richiesti i ratei indebitamente erogati dal 2019 fino al 2022.

Leggi: Inca

 

NEWS:

martedì 30 maggio 2023
Casa, nasce la cooperativa ’Habitat’ La sfida all’emergenza abitativa

Una risposta mutualistica all’emergenza casa crescente in città e all’evoluzione del fabbisogno abitativo, invitando la cittadinanza a prendere parte alla definizione di un nuovo abitare, plasmato sulle esigenze reali delle persone e non sul mercato. È questa la strada del progetto Habitat Bologna, promosso da Confcooperative Habitat e Confcooperative Terre d’Emilia, con il contributo tecnico di Kilowatt e il sostegno di Fondosviluppo. “Habitat Bologna è una cooperativa di abitanti che aggregherà, per i prossimi mesi, la domanda di casa collaborativa a Bologna – precisa Gaspare Caliri di Kilowatt e Habitat Bologna –. Nasce uno sportello che permette di venire alle Serre dei Giardini Margherita, fare un colloquio, raccontare le proprie necessità rispetto alla casa che si sta cercando”.

Leggi: Il Resto del Carlino, 30/05/2023


lunedì 29 maggio 2023
Istituzione psicologo di base. In Affari Sociali la proposta di legge Lupi (Nm) per porre l’assistenza psicologica a carico del Ssn

Si prevede l’obbligo per il medico di base di indirizzare i pazienti che denotano disturbi o problemi psichici a uno psicologo di base incaricato di effettuare la diagnosi e di provvedere all’assistenza, posta a carico del Ssn, fatto salvo il pagamento di un ticket. Le Regioni saranno incaricate di istituire degli elenchi di psicologi di base a cui potranno essere iscritti professionisti con i seguenti requisiti: scrizione all’ordine degli psicologi da almeno tre anni; assenza di rapporti di lavoro dipendente con le strutture del Ssn. IL TESTO
I disturbi psicologici, che sono diretta conseguenza, ad esempio, di sofferenze personali, di patologie pregresse o di eventi ed episodi traumatici, coinvolgono fasce di popolazione sempre più ampie, con particolare attenzione ai giovani. Gli effetti della pandemia di Covid, inoltre, hanno pesantemente mutato e aggravato il quadro generale. La condizione di notevole stress generata dalla pandemia e dalle sue conseguenze ha, infatti, indebolito psicologicamente numerosi soggetti aggravando problemi preesistenti ed evidenziando o estremizzando le loro fragilità mentale.

Leggi: Quotidiano Sanità, 29/05/2023


domenica 28 maggio 2023
Case, le compravendite crollano: colpa dei prezzi troppo alti (non solo a Milano). Le quotazioni

Case, nel 2023 crolla il giro d’affari: 18 miliardi di euro in menoQuasi 18 miliardi di euro. È la stima del calo del giro d’affari direttamente connesso alla compravendita di case che si potrebbe registrare nel 2023. Alla cifra va aggiunto tutto l’enorme indotto che ruota attorno ai passaggi di proprietà: compensi ad agenzie e notai, traslochi, acquisti di mobili, ristrutturazioni. E, corollario inevitabile, minori entrate fiscali. Alla stima sul calo del fatturato si giunge partendo dalle previsioni di Nomisma, secondo cui quest’anno le transazioni residenziali caleranno del 14,6% rispetto al livello record dello scorso anno, scendendo da 784 mila a 670 mila. A 18 miliardi, come calo del giro d’affari complessivo, si arriva calcolando una decurtazione proporzionale al calo delle vendite sui 123,2 miliardi di giro d’affari nel 2022 indicato nel rapporto sul mercato residenziale Entrate-Abi.

Leggi: Corriere della Sera, 28/05/2023


venerdì 26 maggio 2023
Terzo settore, nasce la Rete nazionale Auser Ets

Conclusi a Roma i lavori della conferenza nazionale dell’organizzazione. Tra le novità, due nuove App che rappresenteranno strumenti di accesso, di semplificazione e di interazione con le volontarie e i volontari, con gli iscritti e con le persone che si rivolgono all’Auser a vario titolo. E un cloud Auser dove poter lavorare in rete con più facilità
E’ nata ufficialmente la Rete Nazionale Auser ETS (ente del terzo settore). E’ questo il momento più significativo della conclusione della due giorni di lavori della Conferenza Nazionale d’Organizzazione che si è tenuta a Roma al Centro Congressi Frentani il 25 e 26 maggio. Alla presenza del notaio è stato letto e firmato l’atto costitutivo di Auser Rete Associativa Nazionale ETS.
“Un passaggio importante e strategico che renderà l’Auser più autorevole sul piano della rappresentanza. Un’Auser più forte, più radicata nel territorio, sempre più capace di dare risposte concrete ai bisogni delle persone”, sottolinea la stessa associazione in una nota.

Leggi: Redattore Sociale, 26/05/2023


venerdì 26 maggio 2023
Pnrr, meno mense e asili. Aumentano i fondi per gli alloggi universitari

Pnrr, meno mense e asili. Aumentano i fondi per gli alloggi universitari(ansa)
I ministri hanno presentato la revisione dei loro progetti. Poi il Piano andrà alla Ue. La Corte dei conti: “Attuazione vischiosa”
Cancellare, rimodulare, spostare. Perché anche se ci sono tre anni di tempo, fino a giugno del 2026, alcuni progetti del Pnrr sono diventati irrealizzabili. Eccola la traccia per la revisione del Piano di ripresa e resilienza che Raffaele Fitto, il regista dell’operazione, si è ritrovato nei documenti inviati dai ministri che gestiscono gli investimenti. Obiettivi troppo ambiziosi, potrebbe essere il titolo delle relazioni che mettono in fila le criticità, ma anche le possibili soluzioni.
Sono diventate troppe 2.100 scuole da mettere in sicurezza. E troppe le mille strutture in cui costruire o ampliare le mense, per estendere il tempo pieno e contrastare l’abbandono scolastico.

Leggi: La Repubblica, 26/05/2023


venerdì 26 maggio 2023
Gli italiani e il caro bollette Si rafforza il Banco dell’energia

La crisi e il caro bollette continuano a farsi sentire e un italiano su quattro ammette il timore di non riuscire a fare fronte alle spese per le utenze di luce e gas. Il dato emerge dalla ricerca «Gli Italiani e la povertà energetica», effettuata da Ipsos per il Banco dell’energia, l’ente senza scopo di lucro, costituito da A2A e dalle sue fondazioni, con l’obiettivo di raccogliere risorse da destinare a soggetti e famiglie in difficoltà economica, con uno specifico focus sulla povertà energetica. Un disagio che la ricerca presentata ieri da Ipsos inquadra, ricordando che l’81% degli intervistati teme di non potere fronteggiare le spese nel prossimo futuro. Si tratta, come rilevato dalla società di ricerca, di una percentuale che resta stabile rispetto all’indagine condotta sei mesi fa da Nando Pagnoncelli per conto del Banco dell’Energia. «La fine dell’inverno e il calo delle tariffe dei beni energetici rischiano di fuorviare rispetto a un problema che resta cruciale.

Leggi: Ius Letter, 26/05/2023


venerdì 26 maggio 2023
Politiche per gli anziani. Fnopi al tavolo di confronto sui decreti attuativi. “Riforma professioni per rispondere a nuovi bisogni salute”

In questo senso la Federazione ha evidenziato l’importanza di prevedere una riforma della formazione universitaria per adeguare l’iter formativo delle professioni sanitarie infermieristiche all’evoluzione scientifica, tecnologica e ai nuovi bisogni sanitari. E poi possibilità di attribuire agli infermieri la possibilità di prescrivere alcune categorie di farmaci e ausili/presìdi, come strumento per l’applicazione delle competenze specialistiche.
Legge 33/2023, delega al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane: Parlamento e Governo hanno dato il via a tavoli di ascolto e di confronto sui provvedimenti attuativi e sulle tematiche connesse e i primi ad essere ascoltati sono stati i rappresentai dei professionisti sociosanitari. A Palazzo Chigi il Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Maria Teresa Bellucci ha convocato e ascoltato i rappresentanti degli assistenti sociali, medici geriatri.
Per la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi ) è intervenuto il consigliere nazionale Nicola Draoli, presidente dell’ordine di Grosseto.

Leggi: Quotidiano Sanità, 26/05/2023


venerdì 26 maggio 2023
Legge delega su anziani. Anelli (Fnomceo): “Medici e assistenti sociali insieme per una miglior assistenza sul territorio”

“Pensiamo che l’assistenza domiciliare possa essere uno degli snodi fondamentali di questo provvedimento, soprattutto nell’integrazione con la medicina generale, con l’assistenza primaria, le sue forme associative e, contestualmente, attraverso l’interazione con le cooperative sociali, che svolgono un ruolo oggi essenziale per garantire l’assistenza ai nostri anziani”.
Un “progetto di combinato con le cooperative sociali e con le forme associative della medicina generale, in particolare le aggregazioni funzionali territoriali (AFT), che veda i medici e gli assistenti sociali collaborare per l’assistenza domiciliare agli anziani”. È questa la proposta che la Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, ha presentato oggi, per voce del Segretario Roberto Monaco, al Tavolo di ascolto della Presidenza del Consiglio dedicato alla Legge delega sugli anziani.

Leggi: Quotidiano Sanità, 26/05/2023


giovedì 25 maggio 2023
Da troppi anni la politica sulla casa è assente in questo paese: la protesta degli universitari viene accolta anche dal mondo ecclesiastico

Dichiarazione dei segretari generali SUNIA-SICET-UNIAT
È arrivato il momento di ascoltare la voce dei giovani che rivendicano il diritto allo studio e il diritto all’abitare a costi sostenibili.
Anche autorevoli voci ecclesiastiche riaffrontano il nodo dell’emergenza abitativa.
In particolare condividiamo e apprezziamo il messaggio di solidarietà del Cardinale Zuppi che nella sua introduzione ai lavori della 77^ assemblea generale dei vescovi ha scandito in modo forte e chiaro che “non c’è vita degna e non c’è famiglia senza casa”.
Da tanti anni SUNIA, SICET e UNIAT denunciano questa forte sofferenza abitativa che colpisce le persone più fragili, sia giovani che meno giovani, e tuttavia le istituzioni non intervengono a sufficienza, sottovalutando il rischio di compromettere la coesione sociale nel nostro paese.
Mentre nei principali paesi europei sono state rafforzate le infrastrutture sociali dando ampio spazio alla locazione a canone sostenibile, in Italia dobbiamo ancora rimpiangere il piano Ina-casa risalente all’immediato dopoguerra.

Leggi: Sunia, 25/05/2023


giovedì 25 maggio 2023
Riforma del catasto, nuova raccomandazione della UE: ma la riforma Draghi e stata cancellata

Alla fine, la Ue è tornata a sollecitare l’Italia: il Catasto deve essere aggiornato «agli attuali valori di mercato». Già l’anno scorso la Commissione aveva prodotto una raccomandazione in cui si invitava il nostro Paese a «ridurre la pressione fiscale sul lavoro attraverso una riforma dei valori catastali». L’Italia, come sappiamo, è uno dei Paesi con la pressione fiscale più alta sul reddito da lavoro, mentre è tra quelli che tassano meno gli immobili. Il governo Draghi aveva avviato una riforma la cui legge delega era «coerente» con la raccomandazione della Commissione europea. Ma le cose andarono come sappiamo. A febbraio 2022 il governo Draghi era andato sotto 4 volte alla Camera, a causa del tetto sul contante, ma anche per la barricata della Lega che chiedeva lo stralcio delle norme sulla mappatura del Catasto. Poi, di nuovo, nel marzo successivo, la riforma voluta da Draghi era passata solo per un voto, bocciando l’emendamento soppressivo presentato dai partiti di destra e di centro-destra in commissione Finanze alla Camera.

Leggi: Antonme.dev


mercoledì 24 maggio 2023
Nelle Rsa mancano infermieri e medici

La popolazione italiana invecchia e le persone non autosufficienti sono oltre tre milioni e mezzo. Ma l’offerta di servizi pubblici e privati diminuisce e come se non bastasse scarseggia anche il personale nelle Rsa. Tutto questo mette a rischio la qualità dell’assistenza. A farne le spese sono in primo luogo le migliaia di persone ricoverate in queste strutture e le loro famiglie
Nelle Rsa manca il 21,7 per cento degli infermieri, il 13 per cento dei medici e il 10,8 per cento degli operatori sociosanitari. Nel 2022, il 61,7 per cento degli infermieri ha lasciato le Rsa per nuovi contratti di lavoro nelle strutture ospedaliere o nei servizi territoriali. Una fotografia impietosa quella scattata dal quinto rapporto stilato dall’osservatorio del Centro di ricerche sulla gestione dell’assistenza sanitaria e sociale dell’università Bocconi, in collaborazione con Essity Italia, che descrive le tendenze e i cambiamenti in atto nel settore dell’assistenza agli anziani, attraverso il monitoraggio di dodici regioni.

Leggi: Liberetà, 24/05/2023


mercoledì 24 maggio 2023
Caro affitti, lo Stato non sa neanche quante siano le case popolari vuote. In Lombardia il dato è in costante aumento: oltre 15mila

Misure che incentivino o spingano i privati a mettere sul mercato i loro alloggi sfitti. E una regolamentazione degli affitti brevi in modo da limitarne la diffusione. Le ipotesi emerse a livello politico per far fronte al caro affitti che porta gli studenti a protestare in tenda sono rivolte ai privati. Ma dai privati, e nello specifico da chi rappresenta i proprietari di case, la risposta è secca: “Il vero scandalo dello sfitto è quello che riguarda le case popolari, quelle che sono a carico dei contribuenti. Si renda disponibile quel patrimonio immobiliare, prima di ogni cosa”, ha twittato nei giorni scorsi il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa. Facile a dirsi, ma chissà quanti soldi pubblici ci vorrebbero. Il problema però è ben più a monte dei finanziamenti, visto che a livello centrale il governo nemmeno sa quanti siano e dove siano gli alloggi pubblici sfitti sparsi per il Paese. Il ministero delle Infrastrutture e Trasporti, attualmente guidato da Matteo Salvini, non ha alcuna mappatura del fenomeno

Leggi: Il Fatto Quotidiano, 24/05/2023


mercoledì 24 maggio 2023
Il conto del Superbonus sale a 86 miliardi: è costato più del doppio (il 110%)

Presentato il consuntivo del Ministero dell’Economia relativo all’impatto sul debito fino al 2035: rispetto alle stime segna un +110%. La spinta sul Pil è stata modesta: è di poco meno di 2 punti in tre anni
Superbonus 110%, di nome e di fatto. Nel senso che i generosi sconti per le ristrutturazioni edilizie alla fine costeranno allo Stato il 110% più del previsto, oltre il doppio: 86 miliardi di euro contro 41. Il conto definitivo dei sussidi, che copre l’intero periodo di validità dal 2020 al 2035, lo ha fatto ieri in audizione alla Camera Giovanni Spalletta, direttore generale del ministero dell’Economia. Sommando le due principali misure che negli ultimi mesi hanno moltiplicato i cantieri: il Superbonus 110% per la riqualificazione energetica dei palazzi, per cui le cui spese sono lievitate da
35 a 67,1 miliardi, e il Bonus per ristrutturare le facciate, per cui sono più che triplicate da 5,9 a 19 miliardi. Una maxi spesa tra le più generose nella storia d’Italia – vale quattro leggi di Bilancio, metà Pnrr, dieci anni di Reddito di cittadinanza – che ha senza dubbio dato una spinta alla ripresa dell’economia piegata dal Covid: lo stesso Spalletta ha stimato 20 miliardi di Pil in più e 10 miliardi di maggiori entrate nel primo anno, e 42 miliardi di Pil e 19 di entrate aggiuntive nel secondo.

Leggi: La Repubblica, 24/05/2023


REGIONI:

lunedì 29 maggio 2023
Psicologo di base, gratuito e per tutti in arrivo in Lombardia

Il nuovo servizio è previsto nella legge regionale bipartisan presentata in Consiglio regionale
Gratuito e a disposizione di tutti i cittadini: in Lombardia è in arrivo lo psicologo di base, una nuova figura che opererà a tempo pieno nelle case di comunità, le strutture di sanità territoriale finanziate con i fondi del Pnrr. Il nuovo servizio, che formalmente prende il nome di “psicologia delle cure primarie”, è previsto nella legge regionale bipartisan presentata in Consiglio regionale, che per il triennio 2023-2025 prevede risorse per 12 milioni di euro. Testimonial d’eccezione della proposta Aurora Ramazzotti, da anni impegnata sui social contro il body shaming e sul tema della salute mentale tra i ragazzi.

Leggi: Il Sole 24 ore, 29/05/2023


lunedì 29 maggio 2023
Donne senza dimora. Cresce il numero e l’età media delle ospiti della Casa della Carità di Milano

La maggior parte ha superato i 30 e la più grande ha 76 anni. Una su tre è italiana. Caputo: “Arrivano donne separate, divorziate o che sono fuggite da situazioni di maltrattamento”
Casa della Caritàcasa della carità donne
Alla Casa della Carità di Via Brambilla a Milano ci sono sempre più donne e, attualmente, il cosiddetto “Piano Sara” intitolato, alla figura biblica della moglie di Abramo, accoglie 25 ospiti di sesso femminile, un terzo delle quali italiane. In un articolo pubblicato sull’ultimo numero della newsletter della struttura voluta nel 2002 dal cardinale Carlo Maria Martini e presieduta fino a qualche settimana fa da don Virginio Colmegna, la responsabile dei Progetti sociali, Vanessa Caputo, racconta: “Storicamente alla Casa della Carità abbiamo sempre accolto più uomini che donne. Vuoi perché l’immigrazione cominciava prevalentemente dagli uomini che poi venivano raggiunti dalle mogli, o vuoi perché le persone senza dimora sono in prevalenza maschi”. Oggi però la situazione è cambiata e il numero degli uomini e delle donne accolte è molto simile.

Leggi: Redattore Sociale, 29/05/2023


sabato 27 maggio 2023
Ater, nel 2022 assegnati 258 alloggi ma ci sono oltre 2mila domande

Il dossier elaborato dalla Regione Veneto sul proprio patrimonio Ater – l’azienda territoriale per l’edilizia residenziale – e sullo stato di mantenimento, manutenzione e copertura della domanda di alloggi, si conclude con un quadro del tutto negativo anche per la provincia di Verona. «Il patrimonio immobiliare di proprietà o gestito da Ater non è per qualità e numero di alloggi sufficiente a far fronte alla domanda abitativa delle persone in maggiore difficoltà economica. Devono essere acquisiti nuovi alloggi e sistemati molti di quelli esistenti», è la conclusione dello studio realizzato dalla seconda e quarta commissione del consiglio regionale.

Leggi: Corriere di Verona, 27/05/2023


venerdì 26 maggio 2023
Roma, ex manicomio diventa polo del benessere: stanziati 60 milioni

Un nuovo giorno per il Santa Maria della Pietà, con la ristrutturazione dei padiglioni e la creazione di spazi cohousing, coworking e luoghi di formazione. La chiusura dei lavori è prevista entro il 2025
Un nuovo giorno per il Santa Maria della Pietà. Una possibilità di rinascita. Sessanta milioni di euro per la ristrutturazione dei padiglioni con chiusura lavori entro il 2025. Obiettivo ambizioso per la realizzazione di ‘un polo del benessere’ con spazi cohousing, coworking e luoghi di formazione. Una storia fatta di memoria e memorie quella del manicomio più grande d’Europa, chiuso nel 1978 con la legge Basaglia e lasciato in stato di abbandono per anni. Il progetto di ristrutturazione con fondi PNRR è ‘finalizzato all’inclusione per la creazione di uno stato di benessere fisico, psichico e mentale’ all’interno del quartiere di Roma nord. Un centro diurno di sostegno a disabili con annesso ambulatorio, progetti di alloggi per persone sottoposte a sfratto e donne vittime di violenza, un centro di educazione ambientale con laboratori per le scuole, e ancora uno spazio dedicato alla cucina e al coworking, mentre su altre aree un restauro conservativo. I padiglioni 16 e 31 resteranno gli uffici municipali e verranno mantenuti i servizi socio-sanitari dell’Asl Roma 1 già presenti e attivi.

Leggi: Redattore Sociale, 26/05/2023


venerdì 26 maggio 2023
Milano. Nei quartieri popolari nasce il primo ambulatorio infermieristico gratuito per i più fragili

L’Associazione Onlus, Ali di Leonardo di Milano e il Comitato Case Popolari Molise – Calvairate – Ponti, inaugureranno domani l’ambulatorio di via Molise 47 a Milano. I cittadini, in particolare i più fragili, anziani o in disagio economico, potranno usufruire di prestazioni come misurazione della pressione, glicemia, saturazione, iniezioni intramuscolo e ECG.
L’associazione Ali di Leonardo ha deciso di portare aiuto a persone fragili e disagiate che vivono nei quartieri popolari di Milano. E così domani, insieme al al Comitato Case Popolari Molise – Calvairate – Ponti, inaugurerà la prima giornata di attibità del nuovo ambulatorio infermieristico gratuito, in via Molise 47 a Milano, dalle 9.30 alle 11.30. Lo spazio è stato concesso grazie alla sensibilità di Grazia Casagrande, presidente dello storico Comitato, che da anni si occupa di aiutare gli abitanti delle case popolari. Le prestazioni ambulatoriali di cui potranno usufruire i richiedenti sono: misurazione della pressione, glicemia, saturazione, iniezioni intramuscolo e ECG

Leggi: Quotidiano Sanità, 26/05/2023


giovedì 25 maggio 2023
SUNIA Palermo: crisi abitativa. Richiesta di convocazione al sindaco.

Il SUNIA torna a chiedere al Comune un incontro urgente sulla crisi abitativa di Palermo e sulle condizioni di invivibilità di tanti immobili.
Il SUNIA, nella missiva inviata al sindaco Lagalla, mette in fila gli argomenti e i problemi, non nascondendo la gravità dell’emergenza. “Il caro affitti in città che mette in difficoltà per primi gli studenti universitari e i fuori sede, le persone che vivono per strada in aumento, oltre 900 famiglie che abitano in edifici abbandonati, che hanno tentato di auto recuperare per avere un tetto sopra la testa. E poi – aggiunge all’elenco il segretario generale del SUNIA Palermo Zaher Darwish – gli sfratti in costante aumento, che costringono le famiglie a ricerche impossibili di ripari alternativi per i propri figli, considerate le condizioni di invivibilità di tantissimi alloggi. E il problema ancora non risolto della residenza che lascia nello sconforto e nella esclusione sociale tantissime famiglie”.

Leggi: Sunia, 25/05/2023


giovedì 25 maggio 2023
SUNIA Palermo: crisi abitativa. Richiesta di convocazione al sindaco.

Il SUNIA torna a chiedere al Comune un incontro urgente sulla crisi abitativa di Palermo e sulle condizioni di invivibilità di tanti immobili.
Il SUNIA, nella missiva inviata al sindaco Lagalla, mette in fila gli argomenti e i problemi, non nascondendo la gravità dell’emergenza. “Il caro affitti in città che mette in difficoltà per primi gli studenti universitari e i fuori sede, le persone che vivono per strada in aumento, oltre 900 famiglie che abitano in edifici abbandonati, che hanno tentato di auto recuperare per avere un tetto sopra la testa. E poi – aggiunge all’elenco il segretario generale del SUNIA Palermo Zaher Darwish – gli sfratti in costante aumento, che costringono le famiglie a ricerche impossibili di ripari alternativi per i propri figli, considerate le condizioni di invivibilità di tantissimi alloggi. E il problema ancora non risolto della residenza che lascia nello sconforto e nella esclusione sociale tantissime famiglie”.

Leggi: Sunia, 25/05/2023


giovedì 25 maggio 2023
Autonomia differenziata. Fedriga (Regioni): “Determinare i Lep in favore di tutte le Regioni”

“È imprescindibile che il conseguimento dell’autonomia differenziata da parte di alcune Regioni non pregiudichi l’ammontare delle risorse da destinare alle altre. La finalità dell’autonomia differenziata è di migliorare le condizioni di cittadini e imprese nelle Regioni interessate, senza peggiorare quelle delle altre Regioni”. Così il presidente della Conferenza delle Regioni in audizione in Commissione Affari Costituzionali al Senato.
“La Repubblica si fonda su basi di autonomia, pluralismo unità e indivisibilità: tutti valori iscritti nella nostra Carta costituzionale. Così la differenziazione su base regionale e locale è chiaramente un valore inscritto nel codice genetico del principio autonomistico e nel concetto di autonomia territoriale, da intendersi come uno spazio di autodeterminazione dei territori”.
Così Massimiliano Fedriga, nel corso dell’Audizione per l’esame dei progetti di legge recante sull’autonomia differenziata (S 615 e 273) in Commissione Affari costituzionali del Senato della Repubblica.

Leggi: Quotidiano Sanità, 25/05/2023


giovedì 25 maggio 2023
Non autosufficienza. Federsanità Anci Fvg e Veneto attivano tavolo permanente e rete delle Rsa

La proposta è di attivare, con la rete delle federazioni regionali, un tavolo di lavoro permanente sulla Non Autosufficienza per rafforzare lo scambio di informazioni ed esperienze / buone pratiche, tramite l’adesione e la partecipazione attiva delle Rsa alla vita associativa delle federazioni regionali, rafforzando concretamente, sui territori, l’integrazione sociosanitaria e valorizzando, come meritano, i risultati raggiunti e le opportunità di cui sono portatrici.
– Un cantiere aperto sulla non autosufficienza, sulle cure intermedie e sulle strutture residenziali e semiresidenziali che ospitano persone anziane nei territori. Con questo obiettivo si è svolto un tavolo di lavoro, congiunto tra Federsanità Anci Fvg e Veneto, con il coinvolgimento di quaranta tra amministratori locali, presidenti e direttori di Aziende Pubbliche Servizi alla Persona e Case di Riposo comunali del Friuli Venezia Giulia con l’obiettivo di approfondire le tematiche connesse al “Disegno di legge sulla non Autosufficienza”, recentemente approvato dal Governo.
Dopo i saluti del Presidente di Federsanità Anci Fvg , Giuseppe Napoli e del referente nazionale delle Rsa, Aldo Pahor, Presidente Asp Itis Trieste, sono intervenuti, il presidente di Federsanità Anci Veneto, Domenico Scibetta, Coordinatore dell’”Osservatorio delle Buone Pratiche di Integrazione Socio-Sanitaria” di Federsanità/Agenas e Michelangelo Caiolfa, esperto di Federsanità Anci Toscana, moderati da Giovanni Di Prima, Dg Asp Umberto I di Pordenone e coordinatore Gl Rsa FVG.

Leggi: Quotidiano Sanità, 25/05/2023


mercoledì 24 maggio 2023
“Realizzare le Case della Comunità e ridurre impatto del privato”. Dall’Alleanza per la riforma delle cure primarie alcune proposte per la salvaguardia e la riforma del Ssn

Attivare le condizioni normative, organizzative e finanziarie, per raggiungere da qui al 2026, in tutte le Regioni, l’operatività dei Distretti Sociali e Sanitari e delle Case della Comunità. Reperire le risorse economiche necessarie per superare il definanziamento del Ssn attuato negli ultimi anni investendo sul personale, sulle tecnologie e sulla riorganizzazione dei principali comparti. Ridefinire il rapporto pubblico-privato in sanità. Queste alcune delle
“Il Covid l’ha insegnato drammaticamente e in modo inequivocabile: abbiamo bisogno di un Servizio sanitario nazionale adeguatamente organizzato, dotato e finanziato, in particolare nella sua componente territoriale e di assistenza primaria, anche attraverso una riorganizzazione dei servizi ospedalieri e un nuovo equilibrio tra ospedale e territorio. Ciò non solo per far fronte alle future, purtroppo tutt’altro che improbabili, emergenze epidemiche, ma anche per tutelare e promuovere la salute delle comunità e dei singoli, specialmente di quelli più fragili. E ciò in tutte le Regioni e per tutte le fasce di popolazione, con modalità e qualità omogenee. Questo al fine di salvaguardare l’equità, la solidarietà e l’universalismo del Ssn e dei Ssr”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 24/05/2023


mercoledì 24 maggio 2023
In Puglia arriva lo psicologo di base: sarà gratuito per tutti. E nelle Rsa ok alle telecamere di sicurezza

I due provvedimenti approvati all’unanimità dal consiglio regionale. Lo psicologo lavorerà in stretta sinergia con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta. Per il 2023 stanziati 450mila euro a partire dall’anno prossimo previsti 1,5 milioni
Psicologo di base gratuito e telecamere nelle Rsa per impedire che possano verificarsi nuovi casi di maltrattamenti contro gli ospiti. Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità i due importanti provvedimenti di carattere sociale e sanitario. Con la nuova legge tutti i pugliesi potranno usufruire di un sopporto psicologico gratuito. Oltre al medico di base, e al pediatra, si potrà richiedere anche lo psicologo di base.

Leggi: La Repubblica, 24/05/2023


mercoledì 24 maggio 2023
Grosseto. SUNIA, SICET e UNIAT: consegnate alla prefetta Berardino le firme per l’housing sociale

Sunia, Sicet e Uniat chiedono alla prefetta di sollecitare il Governo a farsi carico dell’housing sociale, consegnandole oltre 700 firme.
Bisogna riprendere il filo delle politiche di welfare degli anni 70, e tornare a investire sul bene fondamentale della prima casa dando l’opportunità alle fasce più deboli della popolazione di avere un tetto sulla testa. Perché il diritto all’abitazione è la precondizione affinché chiunque possa costruirsi un futuro.
È ciò che questa mattina le tre organizzazioni degli inquilini Sunia (Cgil), Sicet (Cisl) e Uniat (Uil) – rappresentate dai rispettivi segretari Antonio Terribile, Sergio Camerota e Stefano Cherubini – hanno detto alla prefetta di Grosseto Paola Berardino, consegnandole le oltre 700 firme raccolte fra le famiglie che vivono sulla propria pelle il problema della prima casa, a sostegno della piattaforma messa a punto sui temi dell’housing sociale.

Leggi: Sunia, 24/05/2023


mercoledì 24 maggio 2023
Piano casa, svolta a Bari: il Comune verso il via libera di 35 progetti rimasti bloccati

Dopo la sentenza della Corte costituzionale che ha bocciato la proroga del Piano casa erano state di fatto bloccate dal Comune. Ma ora per i progetti che sino al 31 dicembre del 2021 non erano stati perfezionati e che rischiavano di non poter essere completati si apre uno spiraglio
Le pratiche sono 35 e dopo la sentenza della Corte costituzionale che ha bocciato la proroga del Piano casa erano state di fatto bloccate dal Comune. Ma ora per i progetti che sino al 31 dicembre del 2021 non erano stati perfezionati e che rischiavano di non poter essere completati si apre uno spiraglio. Il capo della ripartizione Urbanistica del Comune, Pompeo Colacicco, ha firmato una determina con la quale fissa di fatto “un orientamento” omogeneo per l’esame delle pratiche. E introduce il criterio che porterà a salvare o meno ogni singolo progetto. Per ottenere il via libera, di fatto, le pratiche dovranno salvaguardare « un interesse pubblico alla rigenerazione urbana, al contenimento del consumo del suolo e al recupero sociale e urbano degli insediamenti edilizi».

Leggi: Sunia Informa, 24/05/2023


mercoledì 24 maggio 2023
L’addestramento del caregiver nell’Ospedale di Comunità di Forlimpopoli Ausl della Romagna

Nel 2022, l’Ospedale di Comunità di Forlimpopoli ha avviato un progetto di formazione mirato a sostenere gli operatori sanitari e socio-sanitari nell’addestramento dei caregiver. L’obiettivo principale è testare un approccio formativo efficace, partecipativo e di supporto nei confronti del paziente e del caregiver.
di Azzurra Bernabei (Coordinatore Infermieristico), Michela Navi (Infermiere Case Manager), Sonia Brioccia (Coordinatore Fisioterapista Medicina Riabilitativa), Marzia Vivarelli (Infermiere Case Manager), Laura Tedaldi (Resp. Organizzativo Case della Salute, Cure Primarie e Medicina di Comunità), Silvia Mazzini (Dirigente Professioni Sanitarie), Davide Botturi (Staff Direzione Distretto Forlì), Giuseppe Benati (Direttore Dipartimento Cure Primarie e Medicina di Comunità), Maria Renata Rossi (Direttore UOC Medicina Riabilitativa)
Nel Piano Nazionale Cronicità del 2016, le linee di intervento prevedono la promozione di percorsi di formazione strutturata per i caregiver che sostengono la gestione quotidiana delle persone anziane con limitazioni funzionali. Il Piano evidenzia come una delle principali criticità nell’implementazione di tali percorsi sia rappresentata dalla cultura dei professionisti sanitari, orientata ad un atteggiamento più prescrittivo che partecipativo e di supporto nei confronti del paziente e del caregiver.

Leggi: I Luoghi della Cura, 24/05/2023


IN AGENDA:

Luoghi da rigenerare: il nuovo bando che riattiva gli edifici restituendoli alla comunità

Con il nuovo bando “Luoghi da rigenerare”, in scadenza il prossimo 13 luglio 2023, Fondazione Cariplo sceglie di proseguire la propria azione dedicata alla rigenerazione di edifici ed aree sottoutilizzati, o in stato di abbandono, al fine di riattivare tali luoghi e restituirli alle comunità attraverso nuovi usi e funzioni culturali.
Con un budget complessivo di 5 milioni di euro, la Fondazione intende sostenere progetti di rigenerazione di immobili ed aree che dovranno essere condotti in collaborazione con le comunità di riferimento e che dovranno dimostrare di inserirsi in più ampie operazioni di rigenerazione culturale e territoriale, determinando quindi un positivo impatto anche sul paesaggio circostante e sul contesto territoriale di riferimento, anche in termini di valorizzazione e reinterpretazione delle filiere produttive locali.

Leggi: Fondazione Cariplo


Welfair 2023. Dal 18 al 20 ottobre 2023 a Roma la fiera dove si costruisce il futuro della sanità

Una fiera dove medici, governance pubblica e grandi aziende high-tech si confronteranno sui temi concreti dei singoli processi sanitari. “La sanità è divenuta troppo complessa – dice Fabio Casasoli, amministratore unico di Fiera Roma -. Le parti della filiera hanno bisogno di lavorare assieme. Welfair farà la differenza per i cittadini, per il Sistema salute in Italia e per Roma. Qui si costruirà la sanità del futuro”.

Leggi: Quotidiano Sanità


La delega sulla non autosufficienza: a che punto siamo? – Casa della Cultura, via Borgogna 3, Milano – Mercoledì 21 giugno 2023, ore 10–13

Seminario sulla legge delega sulla non autosufficienza, approvata lo scorso 21 marzo. L’incontro si concentra sui contenuti principali, sugli aspetti di potenzialità e di criticità, le possibili soluzioni dei decreti attuativi, oggi in corso di definizione e da promulgare entro gennaio 2024. Decreti che daranno “le gambe” al disegno di riforma e alla sua messa a terra

Leggi: Welforum


11 – 12 luglio 2023 Long-Term Care Eight – Gli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine – edizione 2023

La riorganizzazione della presa in carico e dei percorsi assistenziali del paziente anziano cronico nell’ambito dell’attuazione del PNRR: contesto di riferimento, stato dell’arte e prospettive a breve e medio termine
Gli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine, che Italia Longeva realizza annualmente di concerto con il Ministero della Salute, si propongono di riunire i principali decisori ed attori istituzionali che – a livello centrale, regionale e territoriale – si occupano di programmare e gestire la presa in carico degli anziani fragili e multimorbidi, insieme ad esperti, industria, associazioni di pazienti e cittadini per aprire il confronto sull’evoluzione dei modelli e dei processi organizzativi della LTC.

Leggi: Italia Longeva


IN EVIDENZA:

Tre “mosse” per salvare e riformare il Ssn e il Welfare territoriale – di Alleanza per la riforma delle Cure primarie in Italia

Attivare le condizioni normative, organizzative e finanziarie, per raggiungere da qui al 2026, in tutte le Regioni, l’operatività dei Distretti Sociali e Sanitari e delle Case della Comunità; reperire le risorse economiche necessarie per superare il definanziamento del SSN recuperando nel triennio il sottofinanziamento del SSN rispetto alla media UE; ridefinire il rapporto pubblico-privato in sanità, salvaguardando la centralità della governance pubblica
Il Covid-19 l’ha insegnato drammaticamente e in modo inequivocabile: abbiamo bisogno di un Servizio Sanitario Nazionale adeguatamente organizzato, dotato e finanziato, in particolare nella sua componente territoriale e di assistenza primaria, anche attraverso una riorganizzazione dei servizi ospedalieri e un nuovo equilibrio tra ospedale e territorio.
Ciò non solo per far fronte alle future, purtroppo tutt’altro che improbabili, emergenze epidemiche, ma anche per tutelare e promuovere la salute delle comunità e dei singoli, specialmente di quelli più fragili. E ciò in tutte le Regioni e per tutte le fasce di popolazione, con modalità e qualità omogenee. Questo al fine di salvaguardare l’equità, la solidarietà e l’universalismo del SSN e dei SSR.

Leggi: Quotidiano Sanità


Da Agenas e Corte dei conti due report che segnalano il disarmo della sanità – di Ettore Jorio

Due strumenti di pregio, quello dell’Agenas e quello delle Sezioni Riunite in sede di controllo, utili a rappresentare una sanità in disarmo da decenni e a generare un ripensamento del sistema della Salute attraverso proposte di revisioni legislative che incidano strutturalmente sull’esistente.
Tra il Report dell’Agenas sulla condizione di esigibilità dei LEA ospedalieri e il Rapporto 2023 della Corte dei conti sul coordinamento della finanza pubblica, più esattamente su “Una sanità alla ricerca di nuovi equilibri” e, quindi, anche su “Gli investimenti in sanità: tra fondi ordinari e PNRR”, si è accumulata sulla griglia delle analisi, necessarie a capire il dato di partenza dei rimedi possibili, tantissima carne al fuoco.
Due strumenti di pregio, quello dell’Agenas e quello delle Sezioni Riunite in sede di controllo, utili a rappresentare una sanità in disarmo da decenni e a generare un ripensamento del sistema della Salute attraverso proposte di revisioni legislative che incidano strutturalmente sull’esistente.

Leggi: Quotidiano Sanità


Salute per tutti – di Serena Moriondo

Ci sono due recenti iniziative dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) particolarmente significative. Entrambe possono aiutarci a comprendere la più stretta relazione tra il vero significato di benessere e quello di economia, oltre alla necessità di un’azione urgente di difesa e rilancio dei servizi sanitari pubblici a livello globale. Perchè come denuncia l’OMS l’economia ha finora misurato il prezzo di tutto e il valore di niente. Questo deve cambiare.
La prima delle due iniziative riguarda l’edizione 2023 del “World Health Statistics”, il Rapporto annuale che tratta le Statistiche sulla salute mondiale pubblicato il 19 maggio dall’OMS, con nuovi dati sull’impatto della pandemia di COVID-19 e sugli ultimi progressi verso gli Obiettivi di sviluppo sostenibile relativi alla salute (SDG).
La seconda iniziativa riguarda il “Manifesto – The WHO Council on the Economics of Health for All”, pubblicato dal Consiglio dell’Economia dell’OMS, istituito alla fine del 2020 dal dott. Tedros Adhanom Ghebreyesus (Direttore generale dell’OMS) e presieduto dalla Professoressa Mariana Mazzucato

Leggi: Nuove Rigenerazioni


 Il welfare solitario – Sergio Pasquinelli

La natalità ha attraversato una trasfigurazione rara nel nostro Paese: da tema tipicamente privato, frutto di scelte strette nelle mura domestiche, è diventato argomento pubblico ed è entrato nell’agenda di governo.
Ma le soluzioni ricercate a un problema di così vasta portata e dalle conseguenze potenzialmente devastanti sono ancora parziali, di settore, e rimangono ancora più sul piano del dichiarato che sul piano dell’effettivo. Così fa piacere sentire, dal governo, che occorre aumentare i tassi di occupazione femminile, notoriamente correlati ai livelli di fecondità, ma non aiuta l’intransigenza sui flussi migratori, considerati come qualcosa da avversare a prescindere. E che invece aiuterebbero molto la nostra demografia, oltre che il nostro mercato del lavoro.
Avere un figlio continua a essere una scelta maledettamente solitaria, rimanendo così un salto nel buio che molte giovani coppie si sentono sempre meno di compiere. Come ha ben sintetizzato l’Alleanza per l’Infanzia in un recente comunicato, “autonomia dalla famiglia di origine e realizzazione di una propria sono strettamente dipendenti dalle politiche abitative e dalle opportunità di lavoro, adeguatamente remunerato e ragionevolmente sicuro, per i giovani”. Se il tema è investire su più fronti in modo coordinato, integrato, siamo ancora molto indietro.

Leggi: Welforum


Servizi di comunità e prossimità per il progetto di vita

Una proposta di “cassetta degli attrezzi” nell’ambito del percorso di unificazione delle Aziende Sanitarie di Parma – Pietro Pellegrini
Rendere la casa della persona il primo luogo di cura e di vita vuol dire dare realizzazione al diritto delle persone all’autodeterminazione e alla continuità di vita e di cure presso il proprio domicilio, come previsto dal DM 77/2022 e dal Chronic Care Model.
Questo obiettivo può essere raggiunto con azioni specifiche e procedure, valutative e operative, integrate come indicato dalle Linee di indirizzo sul Budget di Salute (BdS) cui si rimanda1.
La partecipazione, il protagonismo, e la capacitazione della persona2, considerata portatrice di bisogni e risorse nell’ambito di un programma di cura e di un progetto di vita autodeterminati all’interno di relazioni significative, implica una valutazione partecipata e multidimensionale alla quale possa seguire un insieme di azioni e di offerte che siano sostenute da specifici budget (sanitario, sociale, della persona, famiglia) integrati e dalle necessarie attività di supporto (amministrativo, legale e patrimoniale).

Leggi: Welforum


Progettazione partecipata: un’opportunità da non perdere – di Serena Moriondo

Il “Piano dei servizi” è uno dei tre atti che costituiscono il “Piano di governo del territorio”, che è lo strumento di pianificazione urbanistica che ha l’obiettivo di definire l’assetto di tutto il territorio comunale. Una delle caratteristiche distintive del PGT è rappresentata dalla progettazione partecipata: in sostanza, nel momento in cui un’Amministrazione comunale si appresta a redigere il Piano di governo del territorio è tenuta a informare di ciò la cittadinanza, in modo tale che cittadini e associazioni possano avanzare delle proposte in merito.
Oltre al Piano dei servizi, il Piano di governo del territorio include anche il “Documento di piano” e il “Piano delle regole”. Il primo fornisce un quadro complessivo relativo alla programmazione urbanistica, pianificando lo sviluppo della popolazione che risiede nel territorio comunale e analizzando il territorio stesso non solo sotto il profilo urbanistico, ma anche in un’ottica geologica, sociale, paesaggistica, ambientale, culturale, economica e viabilistica.

Leggi: Nuove Rigenerazioni


SEGNALAZIONI:

 La riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti: a che punto siamo? Una guida per orientarsi

Il 21.03.2023 il Parlamento ha approvato la Legge Delega per l’assistenza agli anziani non autosufficienti, la cui traduzione in indicazioni puntuali sarà oggetto dei successivi Decreti Legislativi che dovranno essere approvati entro gennaio 2024. Per favorire la conoscenza della Legge Delega e il dibattito in merito, il Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza ha deciso di preparare una guida.
La Legge 33 del 23 marzo 2023 delega il Governo ad adottare – entro il gennaio 2024 – i Decreti Legislativi riguardanti la riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti, sulla base dei principi e dei criteri direttivi indicati. Si tratta, dunque, della Legge Delega che delinea l’impianto complessivo della riforma, la cui traduzione in indicazioni puntuali sarà oggetto dei successivi Decreti. Nella storia del nostro Paese, questa è la prima riforma del settore ed è attesa dalla fine degli anni ‘90, quando si cominciò a discuterne in sede tecnica e in politica. Il connubio tra invecchiamento della popolazione e ritardi delle politiche di welfare fa della riforma un’occasione che l’Italia non può sprecare.

Leggi: I Luoghi della Cura


 

 

 

 

La Rete Auser per l’invecchiamento attivo e la valorizzazione degli anziani

Il 25 e 26 maggio 2023, si terrà a Roma presso il Centro Congressi Frentani in via dei Frentani 4, la Conferenza nazionale di Organizzazione dell’Auser dal titolo “La nostra Rete”. Al centro dei lavori le sfide dettate dal compimento del Codice del Terzo Settore e le nuove responsabilità legate all’essere Rete Nazionale. Sarà l’avvio di una nuova architettura organizzativa. L’associazione giunge all’appuntamento di Roma dopo un ampio percorso di coinvolgimento dal basso, ascolto, condivisione, nei territori dando voce agli associati e ai volontari.

Leggi: Auser


NEWS:

lunedì 22 maggio 2023
Come diventerà l’Italia: anziani, donne senza lavoro, effetti e rischi della crisi demografica

Il bello di una newsletter è che si può tenere la cucina aperta: un po’ come in certi ristoranti dove i cuochi rimescolano le padelle davanti ai clienti. Ecco dunque gli ingredienti. Ho ascoltato un podcast di Lant Pritchett, un economista americano con un’idea forte: invece di accelerare verso l’automazione di qualunque funzione attraverso tecnologie che riducono la domanda di lavoro – sostiene Pritchett – dovremmo accettare più immigrati per le mansioni che gli adulti nei Paesi ricchi ormai non vogliono svolgere. Le sue parole mi sono ronzate in testa fino al giorno in cui ho chiesto all’Istat le stime sul numero di anziani in Italia nei prossimi anni.
Previsioni sulla demografia
Perché molte previsioni sono come piume al vento, si sa. Ma non quelle sulla demografia che, al contrario, restano per lo più incise nella pietra. Le popolazioni sono come ghiacciai che si spostano in modo lento, ma sicuro e misurabile nei movimenti a venire. Bastano dunque poche elaborazioni dai dati Istat per prevedere il numero di persone di più di 80 anni in Italia oggi e in futuro.

Leggi: Corriere della Sera, 22/05/2023


lunedì 22 maggio 2023
Colf e badanti, un nuovo modello di immigrazione è possibile?

A Roma il congresso nazionale di Api-Colf, l’associazione professionale degli assistenti familiari. Tre le richieste: quote di ingresso riservate, formazione già in patria e regolarizzazione di chi è già in Italia. Zuppi: “L’Italia avrà sempre più bisogno di collaboratori familiari”
Volontariato, anziani, assistenza, badanti
Quote di ingresso riservate a colf e badanti; specifica formazione professionale conseguita già in Patria, prima dell’ingresso in Italia; regolarizzazione delle persone già presenti in Italia, a seguito di una verifica delle effettive competenze conseguite ed inserimento lavorativo. Sono stati questi i punti al centro del XXII Congresso di Api-Colf, ’l’associazione professionale degli assistenti familiari, che si è svolto ieri a Roma, alla presenza di oltre 100 delegati giunti da tutta Italia.
L’obiettivo è quello di pensare un nuovo modello di immigrazione per il settore della collaborazione familiare, volto all’accoglienza e all’inserimento nella categoria delle collaboratrici e dei collaboratori familiari provenienti da altri Paesi, partendo da una necessaria revisione del sistema di ingresso che superi l’inadeguatezza dell’attuale legislazione.

Leggi: Redattore Sociale, 22/05/2023


venerdì 19 maggio 2023
L’intervento: Mettere l’abitare al centro delle strategie locali

Abbiamo dovuto aspettare maggio 2023 perché la questione dell’alloggio irrompesse nel dibattito pubblico italiano. Merito dei giovani universitari e della stampa che ha saputo recepire la protesta con solidi approfondimenti.
Servirà il clamore su un disagio costruito, documentato, denunciato nei decenni a far compiere qualche passo nella ricostruzione di una politica dell’abitare nazionale e fiorentina? A fornire risposte attraverso una chiara strategia? Riusciremo a superare l’approccio quantitativo per trasformarlo in una reale politica di qualità dell’abitare? Il fulcro della politica della città?
Per fronteggiare il disagio abitativo, emergenziale ma anche strutturale, c’è bisogno di un cambio di rotta ai livelli di governo sovralocali, specialmente centrale.

Leggi: La Repubblica, 19/05/2023


venerdì 19 maggio 2023
Approvato in USA un vaccino specifico per gli anziani

Dopo una sperimentazione effettuata con il coinvolgimento di circa 25.000 persone anziane, la Food and Drugs Administration ha autorizzato l’utilizzo del primo vaccino per prevenire la malattia del tratto respiratorio inferiore negli anziani, associato al virus respiratorio sinciziale RSV.
Gli anziani, in particolare quelli con condizioni di salute di base, come malattie cardiache o polmonari o sistemi immunitari indeboliti, sono ad alto rischio di malattie gravi causate da RSV. L’odierna approvazione del primo vaccino RSV è un importante risultato di salute pubblica per prevenire una malattia che può essere pericolosa per la vita.

Leggi: Fondazione Leonardo, 19/05/2023


mercoledì 17 maggio 2023
Eurostat: Italia sempre più vecchia e con meno figli

Sempre meno figli, sempre più tardi. Un’età media che cresce e una popolazione che diminuisce. L’Europa invecchia e vive un declino demografico di cui l’Italia è capofila. Nella fotografia scattata da Eurostat sulla popolazione dell’Ue, lo Stivale rappresenta meglio di altri, e in alcuni casi meglio di tutti gli altri, un problema che è certamente europeo ma ancor più italiano.
L’istituto di statistica europeo traccia una traiettoria di aumento dell’età media. A livello Ue se nel 2002 questa era di poco meno 39 anni, nel 2012 risultava quasi 42 anni e alla fine del 2022 si attesa a 44 anni e mezzo. In questo l’Italia. La curva tricolore recita invece 40 anni e 9 mesi nel 2002, 44 anni nel 2012, 48 anni nel 2022. Il risultato è che quello italiano è il popolo più grande in termini di età di tutta l’Unione europea, davanti a Portogallo (46 anni e 8 mesi), Grecia (46 anni e 2 mesi) e Germania (45 anni e 11 mesi). Il motivo di questa curva è legata famiglie sempre meno numerose. A livello Ue l’Italia viene menzionata per i bassi tassi di fecondità.

Leggi: Auser, 17/05/2023


martedì 16 maggio 2023
“Salviamo la sanità pubblica”: medici e cittadini contro la deriva del Ssn. Un manifesto alla politica e poi manifestazioni il 15 giugno nelle piazze, “ma non escludiamo lo sciopero”

Dalle liste di attesa per accedere alle prestazioni, al personale medico e infermieristico allo stremo, fino ai contratti non rinnovati e alle risorse insufficienti per far fronte all’invecchiamento progressivo della nostra popolazione e dunque della crescente richiesta di cure per malattie croniche. Una sola voce di medici e pazienti oggi a Roma lancia l’appello alla politica e non esclude misure più d’impatto in caso non siano ascoltate con urgenza
Fermare la deriva verso cui sta andando il nostro Servizio sanitario nazionale, con liste di attesa lunghissime per accedere alle prestazioni, personale medico e infermieristico allo stremo, contratti non rinnovati e risorse insufficienti per far fronte all’invecchiamento progressivo della nostra popolazione e dunque della crescente richiesta di cure per malattie croniche. E’ l’appello che arriva dalle Organizzazioni sindacali, che rappresentano oltre 120.000 dirigenti medici, veterinari e sanitari dipendenti del SSN, ma anche dalle associazioni di cittadini e pazienti, che chiedono a tutte le forze politiche un chiaro impegno in difesa del sistema sanitario pubblico e universale, attraverso un manifesto presentato oggi a Roma, nella sala Capranichetta.

Leggi: Quotidiano Sanità, 16/05/2023


martedì 16 maggio 2023
Autonomia differenziata. Rischio di ulteriori diseguaglianze tra Regioni: “Quelle più povere potrebbero non riuscire a acquisire funzioni aggiuntive”. Il dossier del Servizio bilancio del Senato

Come si riuscirà a garantire la compatibilità di un eventuale aumento di gettito fiscale delle regioni differenziate rispetto alla legislazione vigente, per effetto del trasferimento delle funzioni, con la necessità di conservare i livelli essenziali delle prestazioni (Lep) concernenti i diritti civili e sociali presso le altre regioni? Questo uno dei quesiti sollevati dal Servizio di Bilancio del Senato che ha passato al setaccio il provvedimento targato Calderoli, rilevando diverse criticità. IL DOSSIER
Il disegno di legge sull’autonomia differenziata potrebbe acuire ulteriormente le diseguaglianze tra le diverse Regioni. A mettere nero su bianco questo pericolo è stato in un dossier il Servizio di Bilancio del Senato che ha passato al setaccio il provvedimento targato Calderoli, rilevando diverse criticità.
Nel caso, ad esempio, del trasferimento alle regioni di un consistente numero di funzioni oggi svolte dallo Stato (e delle relative risorse umane, strumentali e finanziarie), “ci sarebbe una forte crescita del bilancio regionale ed un ridimensionamento di quello statale, col rischio di non riuscire a conservare i livelli essenziali delle prestazioni presso le regioni non differenziate. Le regioni più povere, oppure quelle con bassi livelli di tributi erariali maturati nel proprio territorio, potrebbero avere maggiori difficoltà a finanziare, e dunque ad acquisire, le funzioni aggiuntive”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 16/05/2023


REGIONI:

giovedì 25 maggio 2023
Case popolari e occupate abusivamente: sfuma il sogno di un tetto per migliaia di siciliani

Un patrimonio in gran parte occupato abusivamente e spesso fatiscente. Gli alloggi di edilizia residenziale pubblica in Sicilia, i cosiddetti Erp, da tempo ormai non sono più una reale risposta all’emergenza abitativa. Lo dicono i numeri: su circa 60 mila case almeno il 30 per cento risulta occupato abusivamente da famiglie che vivono una condizione di disagio abitativo e una piccola quota da chi non ha proprio le carte per aspirare a una casa popolare.
Guardando nello specifico alle grandi città, sia nel capoluogo siciliano che a Catania si contano circa 5 mila alloggi occupati senza titolo. E poi soltanto a Palermo ci sono 900 nuclei familiari che abitano in ex scuole e in ex istituti di beneficenza, a Catania la stessa cosa ma con numeri inferiori con un centinaio di famiglie che vivono in alloggi di fortuna.

Leggi: La Repubblica, 25/05/2023


venerdì 19 maggio 2023
In Toscana nasce un servizio per inclusione delle persone fragili

In Toscana nasce un servizio ideato per facilitare l’inclusione lavorativa delle persone fragili e vulnerabili. E’ quanto prevedono le “linee guida per l’integrazione sociale lavoro” approvate dalla giunta regionale
In Toscana nasce un servizio ideato per facilitare l’inclusione lavorativa delle persone fragili e vulnerabili. E’ quanto prevedono le “linee guida per l’integrazione sociale lavoro” approvate dalla giunta regionale su proposta dell’assessora alle Politiche sociali, Serena Spinelli. Si chiama ‘Siil’ (Servizio integrato inclusione lavoro) e sarà rivolto alle persone già in carico ai servizi sociali e ora supportati, ecco la novità, da un’equipe multidisciplinare “per definire un percorso personalizzato” tesa all’integrazione lavorativa e professionale: un lavoro vero e proprio, oppure un tirocinio, una borsa di studio o una soluzione, comunque, pienamente compatibile con quanto verificato dall’equipe stessa. Il servizio, quindi, “non duplicherà quanto svolto in maniera analoga da realtà pubbliche già funzionanti in alcuni aree della Toscana, ma si integrerà con l’esistente”, si spiega dalla Regione. In pratica il Siil sarà strutturato come servizio di secondo livello, non ad accesso diretto, ma con segnalazione dei casi da valutare da parte di altri servizi e enti del terzo settore (dipendenze, salute mentale, cooperative sociali, associazioni di volontariato).

Leggi: Redattore Sociale, 19/05/2023


venerdì 19 maggio 2023
Reggio Calabria. Caro affitti e politiche della casa, il sindaco Versace incontra i sindacati degli inquilini e dei piccoli proprietari: “Diverse le questioni aperte”

Il sindaco facente funzioni della Città Metropolitana Carmelo Versace ha incontrato nei giorni scorsi il Segretario regionale del Sunia Cgil Calabria Francesco Alì, portavoce della triplice sindacale, insieme a Sicet-Cisl e Uniat-Uil, che si sta occupando a livello regionale della promozione di una piattaforma sulle politiche abitative.
L’incontro è servito a fare il punto delle diverse questioni aperte anche in vista della manifestazione nazionale prevista per questo fine settimana a Napoli, quando la triplice sindacale porterà alla ribalta mediatica le questioni aperte in tema di lavoro e sviluppo. Tra queste, per la prima volta dopo lungo tempo, anche il tema delle politiche abitative, salito agli onori delle cronache nazionali con le proteste degli studenti universitari che chiedono al Governo una risposta concreta contro la problematica del caro affitti.

Leggi: Sunia, 19/05/2023


giovedì 18 maggio 2023
Sfratti e caro affitti, a Genova sette sportelli per aiutare inquilini e proprietari

Sette nuovi sportelli, gratuiti, a Genova, disseminati sul territorio. Per far fronte a un’emergenza che si allarga come un’emorragia. Sono in piazza Don Gallo (il martedì dalle 13.30 alle 15.30), alla Soms Universale di via Carzino a Sampierdarena (martedì 16-18.30), e poi all’Arci Pianacci, all’Anpi di Molassana, al laboratorio Il Leccio in Val Bisagno, alla Fratellanza artigiana genovese del Lagaccio, alla Soms La Castagna di Quarto: una rete capillare messa in campo dal sindacato Sunia-Cgil con Genova Solidale per aiutare inquilini e proprietari a far fronte a necessità crescenti e a districarsi nella burocrazia che per molti è un ostacolo insormontabile. – –

Leggi: La Repubblica, 18/05/2023


mercoledì 17 maggio 2023
Casa, l’ora dei nuovi poveri tra sfratti e pignoramenti: l’odissea di 5 mila famiglie

Più di cinquemila nuove persone, l’anno scorso, sono finite nel tunnel con la paura di non avere più un tetto sulla testa, oltre a quelle che già c’erano dentro. Famiglie che non riuscivano a pagare l’affitto o le rate del mutuo, anziani che non potevano permettersi un nuovo canone troppo alto, commercianti che hanno dovuto abbassare la serranda perché le spese erano proibitive.
Procedure di sfratto o di pignoramento avviate in Tribunale. Persone povere o che si sono scoperte tali dopo il periodo spartiacque del Covid, che ha fatto crollare certezze anche fra chi, per vent’anni, non ha mai eseguito un bonifico in ritardo. Storie che arrivano lungo i corridoi del Palazzo di giustizia e che nella città dei grattacieli e degli affitti alle stelle pongono domande alle quali anche chi indossa una toga fa fatica a rispondere. Una, tra le tante: la situazione è destinata a peggiorare?

Leggi: La Repubblica, 17/05/2023


IN AGENDA:

Edizione 2023 del festival per lo sviluppo sostenibile

Tra l’8 e il 24 maggio tornerà il Festival dello Sviluppo Sostenibile 2023, giunto alla sua settima edizione, che si terrà in tutta Italia, nel mondo e in rete.
Le prime iniziative del calendario della più grande manifestazione italiana dedicata alla sostenibilità sono consultabili sul sito dell’ASviS.
Il Festival – lo ricordiamo – è animato da iniziative di ogni tipo: convegni, presentazioni di libri, mostre, film e molto altro ancora per diffondere la cultura dello sviluppo sostenibile e i principi dell’Agenda 2030. Tutti possono partecipare.

Leggi: Nuove Rigenerazioni


Il 23 – 24 -25 Festival risorsanziani 2023: La città…. A misura di anziano

Per molti, essere anziani oggi è un’esperienza differente da quella anche solo di venti anni fa, e significa percepirsi in modi diversi – in un certo senso, inediti – rivendicando per sé un diritto alla città, a viverla pienamente e a trovare in essa le risposte non solo ai bisogni, ma anche ai propri desideri. Gli anziani sono oggi – e in misura crescente – portatori di una domanda sociale, politica ed economica complessa e sicuramente diversificata, che guarda alla città come al proprio interlocutore privilegiato.

Leggi: Pensionati Milano


Luoghi da rigenerare: il nuovo bando che riattiva gli edifici restituendoli alla comunità

Con il nuovo bando “Luoghi da rigenerare”, in scadenza il prossimo 13 luglio 2023, Fondazione Cariplo sceglie di proseguire la propria azione dedicata alla rigenerazione di edifici ed aree sottoutilizzati, o in stato di abbandono, al fine di riattivare tali luoghi e restituirli alle comunità attraverso nuovi usi e funzioni culturali.
Con un budget complessivo di 5 milioni di euro, la Fondazione intende sostenere progetti di rigenerazione di immobili ed aree che dovranno essere condotti in collaborazione con le comunità di riferimento e che dovranno dimostrare di inserirsi in più ampie operazioni di rigenerazione culturale e territoriale, determinando quindi un positivo impatto anche sul paesaggio circostante e sul contesto territoriale di riferimento, anche in termini di valorizzazione e reinterpretazione delle filiere produttive locali.

Leggi: Fondazione Cariplo


Welfair 2023. Dal 18 al 20 ottobre 2023 a Roma la fiera dove si costruisce il futuro della sanità

Una fiera dove medici, governance pubblica e grandi aziende high-tech si confronteranno sui temi concreti dei singoli processi sanitari. “La sanità è divenuta troppo complessa – dice Fabio Casasoli, amministratore unico di Fiera Roma -. Le parti della filiera hanno bisogno di lavorare assieme. Welfair farà la differenza per i cittadini, per il Sistema salute in Italia e per Roma. Qui si costruirà la sanità del futuro”.

Leggi: Quotidiano Sanità


La delega sulla non autosufficienza: a che punto siamo? – Casa della Cultura, via Borgogna 3, Milano – Mercoledì 21 giugno 2023, ore 10–13

Seminario sulla legge delega sulla non autosufficienza, approvata lo scorso 21 marzo. L’incontro si concentra sui contenuti principali, sugli aspetti di potenzialità e di criticità, le possibili soluzioni dei decreti attuativi, oggi in corso di definizione e da promulgare entro gennaio 2024. Decreti che daranno “le gambe” al disegno di riforma e alla sua messa a terra

Leggi: Welforum


11 – 12 luglio 2023 Long-Term Care Eight – Gli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine – edizione 2023

La riorganizzazione della presa in carico e dei percorsi assistenziali del paziente anziano cronico nell’ambito dell’attuazione del PNRR: contesto di riferimento, stato dell’arte e prospettive a breve e medio termine
Gli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine, che Italia Longeva realizza annualmente di concerto con il Ministero della Salute, si propongono di riunire i principali decisori ed attori istituzionali che – a livello centrale, regionale e territoriale – si occupano di programmare e gestire la presa in carico degli anziani fragili e multimorbidi, insieme ad esperti, industria, associazioni di pazienti e cittadini per aprire il confronto sull’evoluzione dei modelli e dei processi organizzativi della LTC.

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IN EVIDENZA:

L’intelligenza artificiale e la medicina – Il contributo di Marco Trabucchi

In questi mesi è esplosa l’attenzione in tutto il mondo attorno alle problematiche poste dall’intelligenza artificiale. Molti entusiasmi, molte incertezze, molti richiami alla prudenza. Si ha l’impressione di grandi potenzialità derivanti dalle nuove tecnologie, ma anche di rischi che potrebbero superare i vantaggi; si aggiunga la particolare condizione nella quale stiamo vivendo, caratterizzata dalle paure per il possibile ritorno di un’epidemia come il covid-19 e dalla guerra in Ucraina, che pongono enormi interrogativi sul futuro della nostra convivenza e sul supporto che le tecnologie nei vari campi possono dare alla vita delle persone.
In quest’atmosfera di generale incertezza si inserisce quella specifica sul ruolo dell’intelligenza artificiale in medicina. Sarà davvero una rivoluzione della quale potremo beneficiare su tutti piani, da quello preventivo, a quello delle malattie acute e di quelle croniche? Non si rischia forse di affidare all’intelligenza artificiale compiti e ruoli che dovrebbero invece essere di operatori umani, in nome di un’efficenza che nasconde il disperato bisogno che oggi hanno i sistemi sanitari a tutti i livelli e in tutti i paesi di risparmiare? A queste domande è difficile dare risposte fondate, soprattutto perché lo scenario delle tecnologie da una parte, e quello psicosociale dall’altra, è in movimento continuo. Come costruire ipotesi quando dai laboratori di tutto il mondo escono senza sosta nuove indicazioni, le quali, tra l’altro, rischiano di diffondere nuove incertezze e nuove paure nella popolazione? E anche nuovi entusiasmi, che però non sono convincenti per larga parte dei cittadini?

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Longevità: il limite della vita umana non è stato ancora raggiunto

Secondo studi recenti la vita umana è destinata a salire significativamente nei prossimi anni e a superare l’attuale e finora imbattuto record di 122 anni di età.
Una ricerca, condotta in collaborazione tra il team di David McCarthy dell’università della Georgia e quello di Po-Lin Wang dell’Università della Florida del Sud, pur non essendo in grado di fissare un’età massima di vita, proietta la tendenza della mortalità negli anni a venire.
Utilizzando i dati contenuti nello Human Mortality Database (la maggiore fonte al mondo di dati scientifici sulla mortalità nei Paesi sviluppati), la ricerca, che ha interessato 19 Paesi industrializzati Italia compresa, alza di molto la possibilità di vita.
Nello Human Mortality Database si evidenziano due precisi momenti storici in cui è aumentata l’età media delle persone. Il primo si registra intorno alla metà dell’800: grazie ai miglioramenti della sanità pubblica e alla tecnologia medica si è verificato il primo balzo che ha innalzato di circa 5 anni l’età media delle persone. Il secondo, con un incremento ancora più importante, si registra per i nati tra il 1910 e il 1950: in questo caso si quantifica in circa 10 anni in più l’aspettativa di vita; questo fa immaginare che chi è nato negli anni successivi avrà la possibilità di vivere ancora più a lungo.
Gli studiosi confermano che i dati positivi di allungamento della vita si potranno verificare solo se le scelte dei governanti continueranno a sostenere la salute e il benessere delle persone ben sapendo che questo comporterà impostare nuove politiche sociali ed economiche nonché un nuovo modello sociale che tenga conto di questa fascia di età.

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Mercato delle abitazioni: nuovo rapporto Omi sul 2022

Disponibile l’aggiornamento annuale del Rapporto immobiliare residenziale. Compravendite in ascesa, soprattutto nel Mezzogiorno. Locazioni in calo ma non quelle di breve periodo
immagine generica illustrativa
È consultabile e scaricabile da oggi, nella sezione relativa alle pubblicazioni dell’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle entrate, l’ultimo Rapporto immobiliare annuale sul mercato degli immobili residenziali.
Come di consueto, il documento fornisce un ampio apparato statistico sull’andamento delle compravendite e delle locazioni di abitazioni nel corso del 2022.
Il totale del numero di abitazioni compravendute in Italia, calcolate per quota e con l’esclusione dei comuni tavolari è risultato pari a 784.486 con un incremento del 4,7% sul 2021. Continua quindi il trend positivo registrato a partire dal 2014, interrotto solo dal forte calo del 2020 (-7,7%) inevitabilmente legato alla crisi pandemica. Il tasso annuo di variazione è in linea con quello medio registrato negli anni precedenti la pandemia, confermando un ritrovato quadro positivo del mercato delle abitazioni.

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L’assistente sociale nelle visite domiciliari di valutazione multidimensionale: riflessioni a partire dall’esperienza della misura lombarda RSA Aperta

La valutazione multidimensionale effettuata al domicilio delle persone anziane fragili è uno strumento di lavoro importante che consente un’osservazione dei bisogni realizzata contestualmente da più sguardi professionali. A partire dal recente Quaderno del gruppo anziani dell’Ordine degli assistenti sociali della Lombardia, l’articolo presenta le potenzialità di questo strumento, primo passo metodologico volto ad integrare “sociale” e “sanitario” nei percorsi di presa in carico e nella progettazione di interventi a favore degli anziani e dei loro caregiver.
di Valentina Borghetti (assistente sociale, Fondazione Sant’Erasmo di Legnano, MI), Beatrice Longoni (assistente sociale specialista, libera professionista, docente a contratto Università degli Studi di Milano Bicocca ), Veruska Menghini (assistente sociale specialista, I Luoghi della cura online), Chiara Scotti (assistente sociale specialista, Casa dell’Anziano San Camillo Cooperativa Sociale ONLUS, Carugate, MI)
L’assistente sociale nelle visite domiciliari di valutazione multidimensionale: riflessioni a partire dall’esperienza della misura lombarda RSA Aperta
Nei servizi, negli interventi e nei progetti che si realizzano al domicilio delle persone cui sono rivolti, la visita domiciliare – strumento tipico e antico del servizio sociale – rappresenta un “attrezzo professionale” fondamentale per conseguire l’obiettivo di una conoscenza situata: poiché tutto il processo di aiuto si svolge nella casa dell’utente, e non fra le mura del servizio, è essenziale che i primi passi del percorso di aiuto vengano mossi proprio nel contesto di vita della persona.

Leggi: I Luoghi della Cura


Anziani stranieri: una ricerca dello SPI Cgil sul cambiamento sociale e demografico dell’immigrazione in Italia
Copertina Report SPI FdV immigrati anzianiLo Spi-Cgil ha recentemente reso pubblica la ricerca, curata dalla Fondazione Giuseppe Di Vittorio, “Anziani stranieri: cambiamento sociale e demografico dell’immigrazione in Italia”.
I processi migratori e il cambiamento demografico sono affrontati spesso distintamente dalle politiche pubbliche. L’invecchiamento della popolazione non ha solamente conseguenze sulla sicurezza sociale e sull’assistenza, ma si associa a un calo della popolazione in età da lavoro. L’immigrazione ha mitigato questo processo, ma la stabilizzazione degli immigrati (ricongiungimento delle famiglie, seconde generazioni, ecc.) si rifletterà sull’invecchiamento relativo degli stessi stranieri, con conseguenze rilevanti sulle politiche riguardanti la salute e sicurezza, l’assistenza, la previdenza e le politiche attive del lavoro.

Leggi: Nuove Rigenerazioni


 

 

 

La nuova campagna 5 per mille Auser

“Diamo valore a ciò che non ha prezzo” è la nuova campagna Auser 5 per mille 2023 con i volti sorridenti dei volontari Francesca, Giovanna e Francesco.
Quante attività di sostegno e protezione a favore degli anziani Auser realizza in un anno? Pensiamo a tutte le risposte che il Filo d’argento ha dato alle richieste di persone in difficoltà, a tutti i km percorsi dai volontari per accompagnare una persona impossibilitata a muoversi dalla propria abitazione, o per consegnare la spesa, i farmaci…Queste sono le cose che possiamo misurare in numeri, che comunichiamo in maniera trasparente per rendere conto delle attività e dei servizi che Auser realizza a favore delle persone fragili, a cominciare dagli anziani.

Leggi: Auser


NEWS:

martedì 16 maggio 2023
Forza nonni, non mettetevi in panchina!

Col progetto Mi.Gio.Act – Mi muovo, gioco, sono attivo il Csi intende promuovere l’attività fisica tra gli over 60, attraverso open day, corsi, campus e, ora, anche uno spot su YouTube
Spesso, quando si parla di sport, l’associazione immediata è con le persone giovani. Eppure, uno stile di vita attivo ha numerosi effetti positivi anche per chi ha un’età più avanzata, rafforzando le ossa, migliorando la circolazione e aumentando la forza muscolare, solo per fare qualche esempio. È proprio per stimolare il movimento nella fascia d’età over 60 che è nato il progetto Mi.Gio.Act – Mi muovo, gioco, sono attivo del Centro sportivo italiano – Csi (assieme ad altri sette enti di promozione sportiva, Acsi, Aics, Asi, Csen, Mspm, Uisp e Us Acli), finanziato da Sport e Salute Spa e dal dipartimento dello Sport che durerà fino alla fine del 2023. Da poco, nel contesto di questa iniziativa, è stato pubblicato su YouTube uno spot, che incoraggia gli ultrasessantenni con lo slogan «Forza nonno! Non metterti in panchina da solo!».

Leggi: Vita, 16/05/2023


martedì 16 maggio 2023
Borghi, provare (ad abitarci) per credere… E funziona

A Rocca San Casciano la popolazione cresce grazie al progetto “Cambia vita”: l’offerta di alloggio gratuito per una o due settimane a chi voglia provare la vita in paese
Con l’Italia finita nell’imbuto della denatalità, un piccolo paese della Romagna apre una strada per invertire la tendenza. Facendo riscoprire la serenità della vita in un piccolo borgo e diventando così una sorta di “case history”.
Rocca San Casciano è un paesino di poco meno di 2.000 anime sulla collina forlivese che fino al 2020, e per tutti i 15 anni precedenti, ha sempre e solo osservato il segno negativo nei registri dell’anagrafe. Scendendo così sotto la soglia dei 1.800 abitanti. A cambiare le cose nel Comune della valle del Montone ci ha pensato il progetto “Cambia vita” attuando una vera e propria rivoluzione grazie all’offerta di alloggio gratuito per una o due settimane a chi voglia provare la vita a Rocca San Casciano.

Leggi: Redattore Sociale, 16/05/2023


lunedì 15 maggio 2023
Ogni barriera è un ostacolo, un pericolo, una discriminazione

Le barriere architettoniche, quelle senso-percettive, ogni tipo di barriera, non sono solo semplici “ostacoli” alla vita quotidiana, ma violano i diritti delle persone con disabilità: ne è convinta la Federazione lombarda LEDHA, che di fronte a città e paesi ancora disseminati di barriere che ostacolano o impediscono alle persone con disabilità di muoversi con la stessa libertà e sicurezza delle altre persone, lancia la campagna “Ogni barriera è un ostacolo, un pericolo, una discriminazione”, per sensibilizzare e informare, ma anche per invitare tutte le persone ad agire
«Il gradino che impedisce di entrare in un negozio, la mancanza di un ascensore che permette di raggiungere il laboratorio di una scuola, l’assenza di un avvisatore acustico che rende pericoloso attraversare la strada, il cartello scritto in modo così complesso che non aiuta a orientarsi, l’assenza di segnalazioni video per capire a quale fermata dell’autobus scendere: le forme possono essere diverse, ma il risultato non cambia. Le nostre città e i nostri paesi sono ancora disseminati di barriere che ostacolano o impediscono alle persone con disabilità di muoversi con la stessa libertà e sicurezza delle altre persone.

Leggi: Superando, 15/05/2023


lunedì 15 maggio 2023
Colf e badanti sono esclusi (anche dal taglio al cuneo)

Eliminato dal Dl Lavoro anche l’aumento della deducibilità dei contributi
Colf, badanti e babysitter non sono inclusi fra i lavoratori che possono essere assunti con il nuovo bonus «Neet». Li esclude esplicitamente il decreto Lavoro (DI 48/2023), che all’articolo 27 recita: «L’incentivo non si applica ai rapporti di lavoro domestico».
Gli stessi lavoratori sono esclusi dal nuovo taglio del cuneo fiscale che scatta il i° luglio 2023: in questo caso li metteva fuori gioco la norma di due anni fa che ha cominciato a ridurre la quota dei contributi a carico dei lavoratori, e che è stata poi prorogata e potenziata due volte, per arrivare al taglio attuale di 607 punti percentuali in base al reddito del lavoratore (si tratta della legge 234/2021, articolo 1, comma 121, che applica la riduzione contributiva «per i rapporti di lavoro dipendente, con esclusione dei rapporti di lavoro domestico»).

Leggi: Il Sole 24 Ore, 15/05/2023


lunedì 15 maggio 2023
Pnrr. I conti non tornano…

Il confronto intrecciato dei flussi di dati provenienienti da diverse fonti istituzionali sull’attuazione di Case e Ospedli di Comunità e delle Centrali Operative Territoriali evidenziano che abbiamo un problema.
PNRR e i principi del SSN e sviluppo della sanità territoriale
Come già scritto in precedenti articoli su questa testata, in permanenza della pandemia da SARS-COV-2 il perseguimento dei tre principi fondamentali del nostro SSN (universalità, uguaglianza ed equità) richiede un cambio di prospettiva, passando da sistemi sanitari progettati intorno alle malattie e alle istituzioni verso sistemi sanitari vicini alla “persona” e alla “comunità”.
Nel PNRR si assume l’obiettivo di potenziare i servizi assistenziali territoriali per consentire l’effettiva applicazione dei Livelli Essenziali di Assistenza riducendo le disuguaglianze, e contestualmente costruendo un modello di erogazione dei servizi condiviso ed omogeneo sul territorio nazionale.

Leggi: Quotidiano Sanità. 15/05/2023


domenica 14 maggio 2023
Infermiere di famiglia e comunità: cosa fa? Chi attiva il servizio? Va a domicilio? Si paga?

Nuova figura professionale di riferimento sul territorio, nell’ambito del Servizio sanitario nazionale, introdotta per legge durante la pandemia. Dove gli IFeC già operano da tempo vanno meno persone al Pronto soccorso e sono diminuiti i ricoveri. Ne occorrono 20mila entro il 2026 ma si stima che ad oggi siano circa tremila
Impiegati a domicilio ma anche a scuola e in Rsa
Lo studio di Agenas rileva una grande variabilità di modelli – anche all’interno della stessa Regione – per organizzazione dei servizi e del lavoro, sedi di lavoro, bacino di popolazione di riferimento – che però non sempre è indice di anarchia. Spiega Martini: «Il fatto che gli IFeC siano impiegati in modi e contesti diversi, dal domicilio alla scuola e persino in Rsa, può voler dire adattamento sia ai bisogni di utenti che richiedono organizzazione e interventi diversi sia alle caratteristiche del territorio, per esempio nel caso di piccoli Paesi di montagna con pochi abitanti».

Leggi: Corriere della Sera, 14/05/2023


domenica 14 maggio 2023
Caro affitti, il business degli studentati con i fondi del Pnrr. Gli universitari: “Servono regole per i privati”

L’investimento con soldi pubblici rischia di rivelarsi un’occasione persa per rispondere all’emergenza abitativa dei ragazzi in tenda e un affare per le residenze di lusso. L’allarme di attivisti e studiosi: “Così il piano contribuirà a creare posti letto a prezzi di mercato o solo con piccoli sconti”
L’occasione è ghiotta. In Italia ci sono 47mila posti letto negli studentati a fronte di più di 700mila fuorisede, che sono quasi un terzo degli universitari totali. Se in Europa il 18% degli studenti vive in residenze, in Italia questa percentuale scende al 5% (dati Eurostat). Ma l’interesse nel business degli alloggi per fuorisede è in crescita e ora occupa una fetta importante degli investimenti nel comparto residenziale.
Ora sul piatto c’è la promessa di altri 52.500 posti letto entro tre anni, il 125% in più rispetto a oggi. E il rischio è non solo che l’obiettivo slitti ma anche che l’investimento con fondi pubblici del Pnrr sia un grosso affare per i privati che ospitano nelle loro residenze studenti e turisti a prezzi superiori ai canoni medi di locazione.

Leggi: La Repubblica, 14/05/2023


domenica 14 maggio 2023
Le case, il lavoro e il fisco ingiusto

La manifestazione dei sindacati porta all’attenzione pubblica alcune tra le più evidenti problematiche del lavoro. Una è rappresentata dal basso salario. È fondamentale, infatti, che con il lavoro si sia in grado di soddisfare necessità e bisogni innanzitutto materiali. Come farlo? Aumentando i salari ma allo stesso tempo guardando al costo di questo soddisfacimento. A questo proposito, la questione della casa è emblematica. In Italia ci sono più proprietari di casa che lavoratori. L’Istat ci dice che le famiglie proprietarie dell’alloggio in cui vivono negli ultimi anni si sono assestate intorno al 75-76%. La diffusione della proprietà riguarda tutte le classi sociali ed è associata a buone condizioni abitative. Cosa significa?
Significa che vivono in proprietà dirigenti e cassiere, insegnanti e infermiere, funzionarie e operai. Significa anche che vivendo in proprietà si accede a buoni standard abitativi: si cura maggiormente l’alloggio e si investe nella manutenzione.

Leggi: La Stampa, 14/05/2023


domenica 14 maggio 2023
Le caregiver schiacciate tra lavoro di cura e burocrazia

Assegno di inclusione, incentivi per le assunzioni e fondi per il lavoro e le attività socio –
educative: sono diverse le misure a favore delle persone disabili contenute nel Decreto Lavoro che a breve approderà alle Camere. Ma quello che scompare dall’orizzonte di intervento è la figura che sta accanto alla persona con disabilità. I caregiver familiari creano un ponte tra i professionisti e la rete di supporto familiare. Sono quelle che l’Istituto Superiore di Sanità definisce come «persone che assistono e si prendono cura, in maniera continuativa e gratuita, di un loro familiare non autosufficiente o con patologie croniche invalidanti». Quasi tre milioni di persone, in larga parte donne e soprattutto mamme. Talvolta con una necessità di presenza che limita fortemente il loro accesso al lavoro. Gli ultimi dati Istat risalgono al 2018 e sono solo stime, in quanto si tratta di una figura non inquadrata giuridicamente.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 14/05/2023


giovedì 11 maggio 2023
La protesta degli studenti

Il sostegno della Fillea alla mobilitazione degli studenti universitari, che denunciano la carenza di alloggi e, in assenza di politiche pubbliche, la crescita degli affittii e della speculazione privata.
“Siamo al fianco degli studenti, protagonisti in questi giorni di una grande mobilitazione – che si sta allargando a tutto il Paese – per denunciare la mancanza di alloggi ed il crescere, in assenza di serie politiche pubbliche per il diritto allo studio e alla residenzialità universitaria, della speculazione privata – e relativo caro-affitti – nel mercato degli alloggi per studenti fuori sede.”
E’ quanto si legge in una nota della Segreteria nazionale della Fillea nazionale che prosegue “questa emergenza alloggiativa è frutto della mancanza di politiche per città sostenibili ed inclusive e della mancanza di volontà e capacità di garantire il diritto ad una casa efficiente e sostenibile per tutti, compresi gli studenti fuori sede.”

Leggi: Fillea Cgil, 11/05/2023


mercoledì 10 maggio 2023
7 anziani su 10 restano in ospedale perché fuori nessuno se ne occupa

Il 75,5% dei pazienti anziani rimane impropriamente in ospedale perché non ha nessun familiare o badante in grado di assisterli in casa, mentre per il 49% non c’è possibilità di entrare in una Rsa. Il 64,3% protrae il ricovero oltre il necessario perché non ci sono strutture sanitarie intermedie nel territorio mentre il 22,4% ha difficoltà ad attivare l’Adi, l’assistenza domiciliare integrata. E il tutto ha un costo per il Ssn di circa un miliardo e mezzo l’anno
I nostri ospedali sono così pieni che nei pronto soccorso si affastellano anche per giorni i pazienti in lettiga che non trovano posto in reparto. Perché letti e personale sono stati via via tagliati negli anni. Ma anche per via del fatto che la metà dei ricoveri riguarda pazienti over 70 e in oltre il 50% dei casi restano in reparto circa una settimana in più del necessario, visto che non hanno un familiare che possa assisterli e che nemmeno possiedono una pensione così ricca da potersi pagare i circa duemila euro di retta mensile per una Rsa.

Leggi: Vita, 10/05/2023


mercoledì 10 maggio 2023
In Italia oltre quattro milioni e mezzo di volontari: in calo, ma sempre determinanti

L’Istat pubblica i dati provvisori della rilevazione campionaria effettuata nell’ambito del Censimento permanente delle istituzioni non profit: il numero complessivo è in calo di oltre il 15% rispetto al 2015. Si avvale della loro presenza oltre il 72% degli enti
Il loro numero è in calo, ma è sempre determinante il ruolo degli oltre quattro milioni di volontari che operano all’interno delle istituzioni non profit del nostro paese: si tratta di 4 milioni 661 mila persone che prestano attività gratuita e rappresentano uno dei pilastri portanti del settore, svolgendo attività che incidono fortemente sullo sviluppo economico e sociale del paese, sulla qualità della vita, sulle relazioni sociali e il benessere dei cittadini.

Leggi: Redattore Sociale, 10/05/2023


mercoledì 10 maggio 2023
Caro affitti: CGIL e SUNIA, sosteniamo mobilitazione studenti

“Sosteniamo la mobilitazione nazionale degli studenti, lanciata dall’Unione degli Universitari, che con lo slogan ‘Senza casa, senza futuro’ chiedono risposte al Governo sulla crisi abitativa, e denunciamo la grave condizione del mercato degli affitti”.
È quanto affermano, in una nota, Cgil nazionale e SUNIA.
“In Italia – si legge nella nota – gli studenti che risiedono in una provincia diversa e comunque a più di 100 Km di distanza dal luogo di studio, i cosiddetti fuori sede, sono più di 750.000. Per rispondere a queste necessità il sistema di diritto allo studio pubblico fornisce circa 39.000 posti letto che riescono a tutelare il 5,2% degli aventi diritto”.
“Un dato allarmante che – sottolineano Cgil e SUNIA – mette in luce la colpevole assenza di misure nazionali legislative, economiche e fiscali, volte a garantire il diritto all’abitazione come parte integrante dell’infrastruttura del diritto allo studio e quindi, in quanto tale, diritto tutelato costituzionalmente. La scarsità di posti letto spinge inevitabilmente gli studenti e le loro famiglie a reperire alloggi nel libero mercato, un mercato ‘distorto’ e caratterizzato da forme speculative, elusione ed evasione fiscale”.

Leggi: Sunia, 10/05/2023


mercoledì 10 maggio 2023
Alloggi universitari, dal Pnrr una risposta lenta all’emergenza

Il problema viene ancora da più lontano, come testimonia l’atavica penuria di spazi nei nostri studentati e la conseguente scelta del Pnrr di destinare 960 milioni al rafforzamento dell’housing universitario. L’obiettivo è reperire 60mila nuove disponibilità entro il 30 giugno 2026 (per ora siamo a quota 8.500). Oggi solo il 4% dei nostri studenti ha accesso a una residenza universitaria contro il 10% della Germania, il 12 della Francia e il 24 del Regno Unito
Dove c’era una tenda adesso ce ne sono 12. E dove c’era una studentessa ora ci sono una ventina di giovani. Siamo a Milano, a piazza Leonardo da Vinci: la location che Ilaria Lamara, fuorisede iscritta al quarto anno di Ingegneria ambientale all’antistante PoliMi, ha scelto martedì scorso per la sua protesta contro il caro affitti. Incontrando la solidarietà di altri ragazzi e ragazze. Da lì arriva un’immagine che racconta meglio di tante altre l’emergenza-alloggi che attanaglia molti universitari dall’autunno scorso. Da quando, cioè, il combinato disposto del ritorno in presenza post-Covid e dell’impennata dei canoni di locazione dovuta all’inflazione ha portato molte famiglie a svenarsi per mantenere uno o più figli all’università.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 10/05/2023


mercoledì 10 maggio 2023
Dalla Fondazione Cariplo “Welfare in ageing” 17 progetti a supporto degli anziani

Sono 17 i progetti selezionati nell’ambito del Bando welfare in ageing, un nuovo Bando di Fondazione Cariplo destinato a far fronte ai bisogni degli anziani e delle loro famiglie. Il budget a disposizione passa da 5,5 a 8,5 milioni di euro. Fondazione Cariplo ha selezionato progetti per innovare, rafforzare e connettere i servizi a supporto delle persone anziane e delle famiglie attraverso la co-progettazione degli attori del territorio e il coinvolgimento della comunità.
14 progetti si rivolgono agli anziani fragili e famiglie, con particolare attenzione alle situazioni emergenziali, dove maggiore è il senso di smarrimento e l’assenza di risposte tempestive (es Pronto Intervento Sociale). Gli interventi si focalizzano sull’intercettazione delle diverse forme di disagio e sull’orientamento delle famiglie, sulla presa in carico del bisogno in chiave evolutiva (intervenendo anche sul fronte del decadimento cognitivo) e sulla ricomposizione dell’offerta (più spesso accompagnata dall’utilizzo di piattaforme tecnologiche).

Leggi: Auser, 10/05/2023


venerdì 5 maggio 2023
Dinosauri a chi? Spi Lombardia lancia la sua App

“Una sfida per combattere i luoghi comuni su anziani e tecnologia”
Informazione, intrattenimento, servizi, accessibili e fruibili gratuitamente. Lo SPI CGIL Lombardia ha presentato a Milano la sua prima applicazione: la prima che a livello nazionale è interamente dedicata a un’utenza over 60. “Si tratta di una novità assoluta, di una vera e propria sfida” ha commentato Valerio Zanolla, segretario generale dello SPI Lombardia “un luogo d’incontro virtuale per tutti i pensionati”. Per lo SPI CGIL la comunicazione è da anni un tea centrale: basti pensare alle circa 400.000 copie stampate e spedite in tutta la Lombardia di “SPI Insieme”, il bimensile a cura della sigla sindacale inviato a tutti gli iscritti. Uno strumento prezioso, integrato da un’APP, sviluppata in collaborazione con Sintel, capace di fornire un’informazione attenta, verificata e tempestiva a tutti i suoi fruitori. Un’APP che conterrà anche la versione digitale, consultabile in forma di articolo o .pdf, dello storico “giornalino”.

Leggi: Cgil, 05/05/2023


REGIONI:

lunedì 15 maggio 2023
Assistenza domiciliare. Per potenziarla nel Lazio in arrivo 541 mln. Procedure di segnalazione e presa in carico accentrate a livello aziendale

Lo stanziamento, che si divide in 383.175.903 euro provenienti dal Pnrr e 158.884.872 euro assegnati dal dl 34/2020, ha l’obiettivo di aumentare le prestazioni rese in assistenza domiciliare per prendere in carico il 10% della popolazione di età superiore ai 65 anni entro 2026.
La Giunta regionale, presieduta da Francesco Rocca, ha approvato oggi la componente 1.2 della Missione 6 Salute del “Piano Operativo Regionale” che prevede uno stanziamento di oltre 541 milioni di euro per il potenziamento dell’assistenza domiciliare integrata (ADI) e il miglioramento dello sviluppo della telemedicina, attuando una più efficace integrazione con tutti i servizi socio-sanitari.
Lo stanziamento, che si divide in 383.175.903 euro provenienti dal Pnrr e 158.884.872 euro assegnati dal dl 34/2020, ha l’obiettivo di aumentare le prestazioni rese in assistenza domiciliare per prendere in carico il 10% della popolazione di età superiore ai 65 anni entro 2026.

Leggi: Quotidiano Sanità, 15/05/2023


domenica 14 maggio 2023
Palermo. CGIL,SUNIA e UDU condividono e sposano la lotta degli studenti per il diritto allo studio in città in cui vivere ed abitare

Cgil Sunia e Udu condividono e sposano la lotta degli studenti per il diritto allo studio in città in cui vivere ed abitare deve essere un diritto per tutte e tutti.
E’ quella del caro affitti in tante città universitarie del centro nord una situazione che penalizza ancora una volta le famiglie a reddito medio o medio basso del Meridione che non sono in condizioni di sostenere le scelte universitarie delle loro figlie e dei loro figli.
Il caro affitti è poi insostenibile per garantire il diritto alla casa di molte famiglie come denunciamo da anni come Sunia e Cgil e assieme all’utilizzo per fini turistici degli immobili sta espellendo migliaia di nuclei familiari dai centri urbani e lo stesso sta ora avvenendo per gli studenti sebbene nelle città universitarie siciliane gli affitti siano tra i meno cari rispetto alle altre città del nord.
Ma spesso il costo pagato dai ragazzi e dalle ragazze fuori sede non si limita al canone ma è determinato dalla fatiscenza degli immobili, dalla irregolarità dei contratti e dall’inefficienza e dalla vetustà degli impianti elettrici che determinano costi insostenibili per i servizi.

Leggi: Sunia, 14/05/2023


sabato 13 maggio 2023
Catanzaro. SUNIA, SICET e UNIAT incontrano inquilini, piccoli proprietari e assegnatari di alloggi sociali

A Catanzaro Lido, presso la Camera sindacale della Uil, Francesco Alì (Segretario Generale Sunia-Cgil Calabria), Raffaele Rotundo (Sicet-Cisl CZ) e Gaetana Pesce (Presidente Uniat-Uil regionale), hanno incontrato inquilini, piccoli proprietari e assegnatari di alloggi sociali.
Si è trattato di un confronto intenso nel quale i sindacalisti hanno trattato i temi della manifestazione unitaria di Cgil, Cisl e Uil del prossimo 20 maggio a Napoli.
A cominciare dalle politiche dell’abitare e dai gravi provvedimenti presi in materia dal Governo che, in un momento di profonda crisi sociale ed economica, invece di promuovere nuove forme di investimento e di supporto per gli inquilini che vivono in affitto, ha scelto di cancellare i fondi per i sussidi alla locazione per chi è in difficoltà, colpendo per questa via sia gli inquilini che i proprietari.

Leggi: Sunia, 13/05/2023


venerdì 12 maggio 2023
Milano. Caro affitti, SUNIA all’incontro con il sindaco Sala a Palazzo Marino. Rilanciare il canone concordato e rifinanziare il fondo sostegno affitti

Il Sunia di Milano, presente all’incontro che si è tenuto ieri a Palazzo Marino, convocato dal Sindaco della città di Milano, Beppe Sala sul caro affitto, dopo la protesta degli studenti, che ha visto la partecipazione degli enti locali, delle università e degli studenti, in merito a quanto discusso dichiara:
‘Bene l’istituzione di un tavolo permanente locale, strumento per discutere e affrontare concretamente il tema del caro affitto. Positiva la richiesta di un tavolo nazionale permanente, che coinvolga tutti gli attori coinvolti, gli enti locali le università, i sindacati degli inquilini.
Il caro affitto, come abbiamo sottolineato, riguarda gli studenti fuori sede, ma è trasversale a tutte le fasce della popolazione, da giovani a anziani, da lavoratori a non. Una grave emergenza, che denunciamo da tempo, in assenza di politiche abitative strutturali e finanziamenti certi e continuativi. E che necessita di risposte concrete e di percorsi sinergici tra tutte le Istituzioni – Governo, Regione, Comuni, Città Metropolitana – per arrivare a soluzioni nel breve/medio termine.

Leggi: Sunia, 12/05/2023


giovedì 11 maggio 2023
Caro affitti, cosa ci dice la protesta degli studenti

Prima a Roma e Milano, poi in altre città. La protesta dei fuori sede dilaga in tutta Italia e fa emergere uno spaccato sociale che tutti conoscono ma la politica fa difficoltà a intercettare: gli affitti nelle medie e grandi città italiane sono diventate impraticabili per loro ma anche per precari, lavoratori, famiglie.
Il sasso nello stagno è lanciato e a giudicare ieri dal numero di inviati e corrispondenti di televisioni e giornali accorsi all’Università La Sapienza di Roma, la protesta ha colto nel segno.
Gli studenti di Sinistra universitaria che hanno montato tre giorni fa otto tende proprio sotto la statua della Minerva, all’interno del primo polo universitario di Roma, hanno fatto emergere uno spaccato sociale che tutti conoscono ma a cui la politica tutta fa fatica a dare una risposta: gli affitti nelle medie e grandi città sono diventati impraticabili per gli studenti fuori sede e non solo e il sistema pubblico di diritto allo studio offre un numero troppo esiguo di alloggi anche solo per soddisfare le esigenze minime dei meritevoli o di chi per reddito non ha altre opportunità per continuare gli studi che puntare sulle residenze pubbliche.

Leggi: Liberetà, 11/05/2023


giovedì 11 maggio 2023
Emilia Romagna. Abitare le città, una emergenza annunciata e denunciata da tempo, ora è il tempo di agire

Da anni il SUNIA, unitamente alle altre associazioni, denuncia la mancanza di una politica che persegua il diritto di avere alloggi in affitto a canoni compatibili con i redditi delle famiglie, i lavoratori e gli studenti fuori sede. Oggi poi, si aggiunge il problema degli affitti brevi destinati ai turisti che sottraggono alloggi alla locazione di lunga e media durata– fenomeno che sta dilagando in modo selvaggio e che il governo pare non intenda regolare – che interessa molti capoluoghi della nostra regione.
È bene ricordare che la maggioranza che governa oggi il Paese non ha menzionato il problema dell’abitare nei programmi elettorali, nella sua prima legge di bilancio ha cancellato anche quei pochi strumenti esistenti di sostegno alle famiglie come il Fondo per il contributo agli affitti e non prevede alcuna misura per il recupero degli alloggi sfitti di edilizia pubblica.

Leggi: Sunia, 11/05/2023


mercoledì 10 maggio 2023
Lepore: “Lo Stato ci dia le caserme per farne alloggi low cost”

Il sindaco di Bologna e l’emergenza alloggi nelle città: “Trovare casa a Bologna non è facile, neanche io ci riesco, anche se credo sia perché non ho abbastanza tempo per cercarla”
“Le città devono rimettere in circolo gli appartamenti sfitti dei privati e riuscire a limitare gli Airbnb. Ma il Governo e le Regioni devono realizzare subito studentati pubblici, perché finora abbiamo visto nascere soprattutto strutture private, con tariffe di lusso. Trovare casa a Bologna non è facile, neanche io ci riesco, anche se credo sia perché non ho abbastanza tempo per cercarla”.
Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore,ha “nel fodero” un piano per l’abitare che prevede la realizzazione di 10 mila alloggi in 10 anni, con investimenti da 200 milioni, ma l’emergenza è oggi.
Sindaco Lepore, il vostro piano per la casa è ambizioso, ma i tempi sono stretti. Anche a Bologna ci sono tanti studenti che non trovano casa, come si può rispondere?

Leggi: La Repubblica, 10/05/2023


martedì 9 maggio 2023
Pensioni minime, gli aumenti non si vedono ancora

Nemmeno per il mese di maggio sono stati applicati i previsti rialzi dei trattamenti pensionistici più bassi, varati con l’ultima legge di bilancio: il problema più grande è che la norma non circoscriveva la platea di beneficiari che ricevono un importo minimo, attualmente stimabile in due milioni di persone. A luglio però la situazione dovrebbe sbloccarsi
Cinque mesi, specie per chi ha una pensione con l’importo minimo, son lunghi. La legge di bilancio, che aumentava le pensioni minime, è stata approvata a dicembre, ma per il momento gli effetti nelle tasche degli interessati non si vedono: il mese di maggio è infatti il quinto consecutivo in cui gli incrementi non vengono applicati, nonostante la legge decorra da gennaio.
Ma quindi se era già tutto pronto, come mai gli aumenti non si vedono ancora? A quanto pare il problema principale è stata la fretta con cui è stata redatta la norma: non era statacircoscritta la platea di pensionati che invece conta più di due milioni di persone.

Leggi: Liberetà, 09/05/2023


martedì 9 maggio 2023
Case popolari, manifestazione a Genova di inquilini e sindacati: “Situazione drammatica”

Il Sunia: “Gli alloggi cadono a pezzi, non c’è stata proroga per i superbonus a differenza di ville e villette”
Inquilini e sindacati in piazza per le case popolari. Un centinaio di persone hanno partecipato alla mobilitazione per chiedere più investimenti, meno imposte e il blocco degli aumenti dell’affitto dovuto all’inflazione.
La protesta, organizzata da Sunia Cgil, Cisl Sicet e Uniat Uil insieme al Coordinamento Comitati di Quartiere ha portato la protesta fin sotto il palazzo della Regione con i sindacati che saranno ricevuti da Marco Scajola, l’assessore regionale alle Politiche Abitative e all’Edilizia.

Leggi: La Repubblica, 09/09/2023


martedì 9 maggio 2023
Nella Capitale delle case invendute, 14 mila romani aspettano un tetto

Il paradosso di Roma: 162 mila abitazioni vuote a causa della speculazione edilizia e di un mercato folle. Nel frattempo migliaia di famiglie attendono un alloggio popolare da anni. Sono 3 mila i casi “gravi”
Roma Capitale dei paradossi: a fronte di 14mila persone in attesa di una casa popolare, ci sono ben 162.073 abitazioni non occupate. Appartamenti vuoti, non accessibili a chi è in difficoltà economica, lasciate invendute dai proprietari o al massimo affittate saltuariamente tipo case vacanze.
La fotografia emerge dal censimento Istat sulle abitazioni (i dati sono del 2021) in tutta la sua crudeltà se si pensa che chi è in emergenza abitativa spesso dorme per strada o in alloggi di fortuna, da solo o con bambini a carico.

Leggi: La Repubblica, 09/09/2023


IN AGENDA:

CDSA – La non autosufficienza dell’anziano è un problema di salute

Mercoledì 17 maggio 2023, Ore 15-18 – Sala del Refettorio
Biblioteca della Camera dei Deputati Roma, Palazzo San Macuto, via del Seminario 76 – ( Piazza di San Macuto 57)
(Obbligatoria prenotazione)
Appello al Parlamento e al Governo perché le cure sanitarie e socio-sanitarie
siano a pieno titolo garantite dal Servizio sanitario nazionale, con inserimento
nei Lea di assegni di cura a carattere universalistico per promuovere la
domiciliarità e la salvaguardia del diritto all’indennità di accompagnamento

Leggi: Volontariato Lazio


Forum della Non Autosufficienza – Focus Lombardia

Al via la prima edizione di Forum della Non Autosufficienza e dell’autonomia possibile – Focus Lombardia il 18 Maggio a Milano presso il Quark Hotel, nel cuore economico di Milano. L’evento di respiro nazionale, affronterà anche la specificità della regione Lombardia, con un confronto tra operatori, studiosi ed esperti del settore per sviluppare, discutere e progettare le politiche per la non autosufficienza e gli interventi nella pratica quotidiana d’aiuto. Ti aspettiamo allo stand!

Leggi: Non Autosufficienza


Giovedì 18 maggio presenteremo il 3° Paper del Rapporto 2023 Family (Net) Work – Laboratorio su casa, famiglia e lavoro domestico – a cura di Effe, European Federation for Family Employment and Home Care.

Nel corso dell’evento saranno presentati i risultati del monitoraggio europeo condotto nell’ambito del progetto EFFE Lab, che tramite una mappa interattiva in costante aggiornamento punta a fornire una panoramica dei servizi alla persona e alla famiglia (PHS) nei 27 Stati membri dell’Unione europea.

Leggi: Assindatcolf


Edizione 2023 del festival per lo sviluppo sostenibile

Tra l’8 e il 24 maggio tornerà il Festival dello Sviluppo Sostenibile 2023, giunto alla sua settima edizione, che si terrà in tutta Italia, nel mondo e in rete.
Le prime iniziative del calendario della più grande manifestazione italiana dedicata alla sostenibilità sono consultabili sul sito dell’ASviS.
Il Festival – lo ricordiamo – è animato da iniziative di ogni tipo: convegni, presentazioni di libri, mostre, film e molto altro ancora per diffondere la cultura dello sviluppo sostenibile e i principi dell’Agenda 2030. Tutti possono partecipare.

Leggi: Nuove Rigenerazioni


22 Maggio 2023 ore 15.00 – Incontro pubblico “Anziani e legge delega sulla non autosufficienza”

Longevità, cronicità, non autosufficienza, demenza, solitudine.
Domande che richiedono risposte integrate.
Presso il Salone dei Corassori della CGIL di Modena – Piazza Cittadella 36

Leggi: Auser Modena


Il 23 – 24 -25 Festival risorsanziani 2023: La città…. A misura di anziano

Per molti, essere anziani oggi è un’esperienza differente da quella anche solo di venti anni fa, e significa percepirsi in modi diversi – in un certo senso, inediti – rivendicando per sé un diritto alla città, a viverla pienamente e a trovare in essa le risposte non solo ai bisogni, ma anche ai propri desideri. Gli anziani sono oggi – e in misura crescente – portatori di una domanda sociale, politica ed economica complessa e sicuramente diversificata, che guarda alla città come al proprio interlocutore privilegiato.

Leggi: Pensionati Milano


Luoghi da rigenerare: il nuovo bando che riattiva gli edifici restituendoli alla comunità

Con il nuovo bando “Luoghi da rigenerare”, in scadenza il prossimo 13 luglio 2023, Fondazione Cariplo sceglie di proseguire la propria azione dedicata alla rigenerazione di edifici ed aree sottoutilizzati, o in stato di abbandono, al fine di riattivare tali luoghi e restituirli alle comunità attraverso nuovi usi e funzioni culturali.
Con un budget complessivo di 5 milioni di euro, la Fondazione intende sostenere progetti di rigenerazione di immobili ed aree che dovranno essere condotti in collaborazione con le comunità di riferimento e che dovranno dimostrare di inserirsi in più ampie operazioni di rigenerazione culturale e territoriale, determinando quindi un positivo impatto anche sul paesaggio circostante e sul contesto territoriale di riferimento, anche in termini di valorizzazione e reinterpretazione delle filiere produttive locali.

Leggi: Fondazione Cariplo


Welfair 2023. Dal 18 al 20 ottobre 2023 a Roma la fiera dove si costruisce il futuro della sanità

Una fiera dove medici, governance pubblica e grandi aziende high-tech si confronteranno sui temi concreti dei singoli processi sanitari. “La sanità è divenuta troppo complessa – dice Fabio Casasoli, amministratore unico di Fiera Roma -. Le parti della filiera hanno bisogno di lavorare assieme. Welfair farà la differenza per i cittadini, per il Sistema salute in Italia e per Roma. Qui si costruirà la sanità del futuro”.

Leggi: Quotidiano Sanità


IN EVIDENZA:

Legge Delega Anziani: intervista ad Antonio Guaita

L’approvazione della Legge Delega per l’assistenza agli anziani non autosufficienti rappresenta per l’Italia un traguardo importante che pone le premesse per la riforma del sistema. Nei prossimi mesi sarà decisiva l’emanazione, da parte del governo, dei Decreti Delegati che dovranno dare operatività al nuovo impianto organizzativo e stanziare le risorse necessarie per attuare la riforma stessa. Di seguito pubblichiamo l’intervista ad Antonio Guaita, direttore della Fondazione Golgi Cenci, che contiene riflessioni e approfondimenti inerenti la Legge Delega e la sua attuazione.
Il Sistema Nazionale Anziani Non Autosufficienti: Lo SNAA
La Legge delega istituisce lo SNAA (Sistema Nazionale Anziani non Autosufficienti) quale modello organizzativo cui viene affidata la programmazione e il coordinamento delle attività per gli anziani non autosufficienti su tutto il territorio nazionale. Si tratta di un’innovazione importante per il nostro paese, che proviene invece da una storia in cui la non autosufficienza è stata sempre prevalentemente gestita a livello regionale, con enormi differenze tra le regole e i servizi presenti nei diversi territori.
Quali pensa siano le priorità a cui dare attenzione affinché le regioni possano operare in una logica di omogeneità di “direzione”, tenuto conto delle grandi differenze regionali, valorizzando al contempo le buone prassi già in essere a livello locale?

Leggi: I Luoghi della Cura


Il grande inganno della bella vecchiaia – di Paolo D’angelod

Negli ultimi mesi sono apparsi parecchi libri sulla vecchiaia, perché i vecchi sono sempre di più. I libri sono molto diversi tra loro, perché ci sono molti modi di invecchiare e ancor più di pensare la vecchiaia. Una cosa in comune però questi libri ce l’hanno: danno della vecchiaia un’immagine opposta rispetto a quella dei libri scritti anche solo quaranta, cinquant’anni fa.
Nei libri di Jean Améry o di Simone de Beauvoir, scritti alla fine degli anni Settanta, la vecchiaia era inevitabilmente pensata come declino, decadimento, delusione. Oggi Lidia Ravera parla di Age Pride e protesta contro l’ageism, la discriminazione delle persone in base all’età.
In questo rovesciamento degli stereotipi, tuttavia, non bisogna esagerare, come fa Vittorino Andreoli nella sua Lettera a un vecchio, mettendo la vecchiaia, addirittura, sotto il segno della speranza e del desiderio. Non solo perché così non si ottiene un modello, ma una caricatura, ma anche perché non sarebbe giusto dimenticare che molti anziani vivono in condizioni economiche precarie, e soffrono di solitudine, più di quanto accada in altre età della vita.

Leggi: Domani


Rapporto ENEA: declino del super ecobonus 110%

I dati pubblicati il 30 aprile nel consueto Report Enea relativo ai progetti che hanno utilizzato il Super ecobonus nel mese di aprile 2023 – secondo il Segretario generale della Fillea Cgil, Alessandro Genovesi – sono la prova che il rischio che il decreto 11/2023 sui bonus edili potesse non solo incidere negativamente sull’occupazione del settore ma anche generare vantaggi solo per i più ricchi, si è avverato.
I dati ENEA confermano cioè il declino della misura più gettonata degli ultimi due anni. In questo mese sono poco più di 3.500 le asseverazioni presentate per accedere alle detrazioni del 110%. L’investimento totale del mese di aprile 2023 nei lavori di Superbonus cresce di 1,8 miliardi di euro fermando la cifra complessiva spesa in questo anno e mezzo a 74,61 mld di euro. Dall’inizio del monitoraggio da parte di ENEA nell’agosto 2021, i cantieri avviati in base alle asseverazioni presentate sono 407.396, con solo 3.587 in più rispetto allo scorso mese. Numero ben diversi dalla media a cui ci eravamo abituati, compresa tra le 12mila e le 20 mila asseverazione al mese.

Leggi: Nuove Rigenerazioni


La casa è un diritto primario – di Elena Loewenthal

La casa è un bene primario. Come il cibo per sopravvivere e l’aria per respirare. La casa è ciò che in qualche modo ci definisce come esseri umani, che disegna la nostra vita – stanziale o nomade che sia. Oltre che un bene, la casa è un diritto primario: non avere una casa significa povertà disperata e umiliazione, oltre a tanto altro. Per questo la protesta degli studenti universitari di tutta Italia è sacrosanta, ineludibile, non può e non deve finire in polemica demagogica o proclami sterili come invece sta accadendo: avere una casa dove abitare, senza svenarsi o senza dover rinunciare alla propria formazione perché i prezzi degli affitti nelle città – che siano governate da destra, sinistra o centro – sono insostenibili, è un diritto doveroso. Le tende che gli studenti hanno montato e monteranno a Torino come a Cagliari, Padova, Bologna, Pavia, Firenze, sono il segno di un’emergenza cui la politica deve rispondere, prendendo la faccenda più sul serio che si può, senza cadere in alzate di spalle con tono di sufficienza.

Leggi: La Stampa


Città più aperte contro il caro-affitti – di Ugo Fratesi

Il tema del caro affitti si ripresenta periodicamente, specie a Milano. Il problema è aggravato da interventi pubblici che limitano l’accesso alla città. Ripensare radicalmente la governance urbana e la definizione stessa di città può essere una soluzione.
La questione del caro-affitti riemerge periodicamente
Nella prima settimana di maggio 2023 la questione del caro affitti è tornata in auge nelle cronache grazie alla protesta degli studenti e alle loro tende.
Chiaramente c’è una scarsità di alloggi per gli universitari, per la quale il Piano nazionale di ripresa e resilienza offrirà soltanto un piccolo sollievo. Ma non è che una delle categorie colpite dalla crescita dei valori immobiliari urbani, che rende difficile l’accesso alla casa non soltanto ai nuclei familiari più poveri, ma anche a quelli con redditi medi.
Il problema in Italia è più forte a Milano, città più ricca e più cara del paese, ma è comune a gran parte delle aree urbane più sviluppate in tutto il mondo.

Leggi: La Voce


Stati Generali della Natalità. Istat: “Nei prossimi anni spariranno 11 mln italiani”. Mattarella: “Spetta alle Istituzioni rimuovere ostacoli a genitorialità. Lo dice anche la Costituzione”

L’incontro giunto alla sua terza edizione richiama l’attenzione sul calo demografico che avrà conseguenze su tutti gli aspetti della società italiana. Blangiardo: “Perderemo anche 500 miliardi di Pil”. Roccella: “Abbiamo bisogno di una vera rivoluzione culturale, di un cambiamento significativo per quanto riguarda la genitorialità. Siamo di fronte a un mondo diverso da quello dei nostri padri e anche dal nostro, ed è su questo che dobbiamo misurarci, perché non vogliamo tornare indietro, ma andare avanti”.
“”La storia demografica italiana è cresciuta fino al 2014, ma oggi un grande Paese che comincia a perdere popolazione. Inoltre oggi abbiamo più morti che nati. Questa è la fotografia di oggi, ma la previsione per i prossimi anni è che i 59 milioni di oggi scendano a 48 milioni e quindi spariscono 11 milioni di persone. Avremo 800mila morti l’anno, a fronte di 300mila nascite. In più per questo perderemo 500 miliardi di Pil”. Sono i numeri da brivido snocciolati da Gian Carlo Blangiardo, past president Istat, in occasione della terza edizione degli Stati generali della natalità sul tema ‘Sos-Tenere#quota500mila”, in corso all’Auditorium della Conciliazione di Roma.

Leggi: Quotidiano Sanità


La prigionia dei vecchi e degli inutili

È online da qualche settimana il trailer di “La prigionia dei vecchi e degli inutili”, coraggioso docufilm realizzato dalla giornalista Barbara Pavarotti, con la regia di Roberta Zanzarelli, e lo speaker Massimo Veschi, che si propone di denunciare gli abusi e le violenze commessi nell’applicazione dell’amministrazione di sostegno e di promuovere la riforma di questo istituto di tutela. La stessa Pavarotti, assieme all’Associazione Diritti alla Follia, è promotrice di una petizione nel web, che ha le medesime finalità, e che può essere sottoscritta da chiunque ne condivida le finalità
Che in Italia vi sia un problema con gli istituti di tutela emerge con chiarezza dai tanti casi di cronaca che in genere i media si premurano di raccontare solo quando le violenze e gli abusi diventano eclatanti ed ineludibili. Alcuni di questi casi assumono una rilevanza nazionale – come, ad esempio, quello di Carlo Gilardi, anziano professore in pensione da diversi anni trattenuto contro la sua volontà all’interno della Residenza Sanitaria Assistita (RSA) Airoldi e Muzzi di Lecco, come riferito, tra gli altri, anche su queste pagine (a questo e a questo link) -, altri ricevono sporadiche attenzioni nelle cronache locali, i più si consumano in silenzio, senza che l’espropriazione del diritto di disporre di sé subita dalle persone con disabilità di tutte le età, venga colta nella sua valenza sistemica.

Leggi: Superando


“Accordi che curano”: verso un’assistenza domiciliare integrata sociosanitaria e sociale

In occasione della Giornata della giustizia sociale del 20 febbraio 2023 la Fondazione Alberto Sordi, con il contributo della Regione Lazio, ha organizzato il Workshop “Accordi che curano. Verso un’assistenza domiciliare integrata sociosanitaria e sociale” durante il quale operatori, amministratori, direttori di servizi sociosanitari e cittadini hanno potuto riflettere insieme sulle tematiche più importanti e prioritarie per la promozione di un’assistenza domiciliare integrata, proponendo buone prassi già attive nel territorio.- di Gabriella Facchinetti (Gabriella Facchinetti, Fondazione Alberto Sordi)
“Accordi che curano” nasce come evento volto a promuovere il lavoro di rete dei servizi sociali e sanitari per le persone anziane. Perché un Workshop nella Giornata in cui si festeggia la giustizia sociale? Il lavoro di rete di questi servizi garantisce che queste persone siano assistite in modo equo attraverso le varie modalità a disposizione del sistema sanitario e sociale. In modo analogo, il concetto di giustizia sociale è un principio fondamentale che intende garantire accesso a tutti in modo equo alle opportunità che una società può offrire.

Leggi: I Luoghi della Cura


SEGNALAZIONI:

Fondo vittime amianto: ad aprile gli aumenti delle prestazioni Inail

Con la circolare n. 14 del 4 aprile 2023, l’INAIL illustra le nuove misure contenute nella legge di bilancio 2023. In particolare si tratta della prestazione aggiuntiva alla rendita diretta in favore dei soggetti affetti da una patologia asbesto-correlata o dei loro superstiti e della una tantum per i malati di mesotelioma non professionale o dei loro eredi.
A partire dal 1° gennaio 2023, infatti, è previsto un aumento percentuale della prestazione aggiuntiva della rendita, che passa dal 15% al 17%, riconoscendolo anche ai titolari di rendita ai superstiti dei lavoratori deceduti per esposizione all’amianto. Il beneficio è accreditato a partire dal rateo di rendita di aprile 2023, unitamente agli arretrati di gennaio, febbraio e marzo 2023, senza bisogno di presentare alcuna istanza.
Sempre a partire dal 1° gennaio, inoltre, aumenterà da 10mila a 15 mila l’una tantum in favore dei malati di mesotelioma, che abbiano contratto la patologia per esposizione familiare a lavoratori impegnati nella lavorazione dell’amianto, oppure per esposizione ambientale.

Leggi: Inca


Indennità per lavoratori autonomi ISCRO

Con il messaggio n. 1636 del 5 maggio, l’INPS comunica che a decorrere dall’8 maggio è nuovamente attivo il servizio di presentazione delle domande ISCRO. Il servizio rimarrà disponibile fino alla data del 31 ottobre 2023, termine ultimo per la presentazione della domanda di ISCRO per l’anno 2023.
Ricordiamo che l’ISCRO (Indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa) è stata introdotta in via sperimentale per gli anni 2021-2023 dalla Legge di Bilancio 2021 ed è rivolta ai lavoratori iscritti alla Gestione separata che esercitano per professione abituale attività di lavoro autonomo (art. 53 c. 1 TUIR).
L’accesso all’ ISCRO è ammesso una sola volta nel triennio 2021-2023 e pertanto, non potranno accedere all’indennità ISCRO per il 2023 coloro che ne hanno già fruito nei due anni precedenti: 2021 o 2022.

Leggi: Inca


 

 

 

Lavoro: CGIL, CISL, UIL, il 13 maggio in piazza a Milano

Prosegue la mobilitazione di Cgil, Cisl, Uil per rivendicare una nuova stagione del lavoro e dei diritti. Dopo la grande manifestazione del 6 maggio scorso a Bologna, appuntamento sabato prossimo, 13 maggio, Milano, presso l’Arco della Pace, dalle ore 10.30.

L’iniziativa coinvolgerà iscritti, attivisti, cittadini delle regioni del Nord: Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia. Dal palco si alterneranno le testimonianze delle delegate e dei delegati e gli interventi dei segretari generali, nell’ordine Luigi Sbarra, Maurizio Landini e PierPaolo Bombardieri.
La mobilitazione continuerà il 20 maggio con le regioni del Mezzogiorno, Napoli sarà la città protagonista.

NEWS:

martedì 9 maggio 2023
Carta Acquisti, il nuovo strumento del governo Meloni acuisce la guerra tra poveri

Le associazioni della campagna “Ci vuole un reddito” annunciano una manifestazione di piazza per il prossimo 27 maggio a Roma: “Il governo determina quali persone in povertà sono meritevoli di aiuto e quali no”
“Il Governo introduce l’ennesima misura discriminatoria. Come già fatto con le misure che sostituiranno il Reddito di cittadinanza, l’AdI e il SFL, il Governo determina quali persone in povertà sono meritevoli di aiuto e quali no. È l’accusa lanciata dalla Campagna “Ci vuole un reddito” di Terra! Onlus e sul banco degli accusati ci vi è la Carta Acquisti. “Per percepire la Carta Acquisti – si legge nella nota diffusa dalla campagna – che prevede l’erogazione di 382,50 euro una tantum per l’acquisto di beni di prima necessità, bisogna far parte di nuclei familiari numerosi, con Isee fino a 15.000 euro, residenti in Italia. La Carta non andrà invece a chi gode di altre forme di sostegno economico pubblico, inclusi il Reddito di Cittadinanza e la Naspi”.

Leggi: Redattore Sociale, 09/05/2023


lunedì 8 maggio 2023
Abitiamolacittà, Newsletter – Maggio 2023

NOTIZIE:
Si aggrava l’emergenza abitativa nel Paese e in una fase di forte criticità alla crisi non si risponde. Perdurano gli effetti degli eventi degli ultimi anni: perdita di potere d’acquisto dei redditi, allargamento delle disuguaglianze economiche, sociali e territoriali, aumento della povertà. Le politiche abitative devono tornare una politica esplicita dell’agenda nazionale.
■ L’Assemblea Nazionale sulla Casa organizzata da CGIL e SUNIA.
Le città che sono centrali nelle trasformazioni in atto e rispetto alle profonde transizioni che attraversano la fase attuale: quella ambientale e quella tecnologica. Lo sono perché la popolazione dei centri urbani si stima raggiungerà il 70% nel 2050: la sfida e quella di mantenere le città come luoghi di lavoro e benessere senza arrecare danni al territorio e alle risorse.

Leggi: Cgil, 08/05/2023


lunedì 8 maggio 2023
Pnrr. Regioni in ritardo su Case della comunità, Centrali operative territoriali e Ospedali di comunità. Al 31 dicembre 2022 ne risultano attive meno di una su dieci. I dati Agenas

A fine 2022 , risultano complessivamente attive 8,5% case della comunità POR (finanziate dal Pnrr) e l’11,6% di quelle EXTRA POR (finanziate con altri fondi); 2,3% centrali operative territoriali attive POR e 25% centrali operative territoriali Extra POR; 7,1% ospedali di comunità POR attivi e 27,8% ospedali di comunità Extra POR. Questi alcuni dei dati emersi dall’Audizione dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali dello scorso 4 maggio di fronte alla Commissione Affari sociali e Lavoro del Senato. IL DOCUMENTO
Il primo monitoraggio semestrale di Agenas sull’attuazione degli standard del DM 77/2022 riguardante il semestre giugno-dicembre 2022, per quanto concerne gli interventi previsti dalla missione 6 component 1 del Pnrr, fa segnare diversi ritardi da parte delle Regioni nell’attivazione delle previste Case della comunità, Centrali operative territoriali e Ospedali di comunità la cui scadenza è per il 2026.
Questo quanto emerso dall’Audizione dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali dello scorso 4 maggio di fronte alla Commissione Affari sociali e Lavoro del Senato.

Leggi: Quotidiano Sanità, 08/05/2023


venerdì 5 maggio 2023
Covid-19. L’Oms dichiara la fine della pandemia, ma “resta rischio nuove varianti”

Dopo oltre 3 anni dallo scoppio della pandemia il Comitato tecnico dell’Organizzazione mondiale per la sanità ha raccomandato la fine dello stato di emergenza. L’attesa decisione è stata ufficializzata dal direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, dopo la riunione di ieri del comitato di emergenza che ha analizzato l’attuale situazione epidemiologica. Il Covid ha complessivamente infettato almeno 765 milioni di persone causando la morte di circa 20 milioni. Dall’inizio di quest’anno il numero dei contagi e delle vittime si è andato progressivamente riducendo a livello globale: nell’ultima settimana di aprile, l’Oms ha accertato 630 mila casi e 3.500 morti nel mondo, mentre nello scorso gennaio i positivi erano oltre un milione 300 mila e i morti 14 mila, in prevalenza per effetto della nuova ondata di casi in Cina

Leggi: Popsci, 05/05/2023


venerdì 5 maggio 2023
Pensioni: Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil, mobilitazioni unitarie per interventi a favore di pensionate e pensionati

“Metteremo in atto un percorso di mobilitazione unitario locale, territoriale e regionale, per rivendicare interventi concreti volti a salvaguardare i 16 milioni di pensionate e pensionati di questo Paese. A tal fine è convocata un’Assemblea nazionale dei quadri e attivisti delle tre organizzazioni per la metà di giugno a Roma”.
Questo l’annuncio di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil, le cui Segreterie nazionali si sono riunite il 4 maggio a Roma nella sede Uilp.
“Abbiamo una piattaforma unitaria nella quale abbiamo richieste e proposte ben precise su sanità, fisco, previdenza e non autosufficienza. Vogliamo essere ascoltati. È ora che i diritti delle pensionate e dei pensionati, come quello fondamentale alla salute, e i loro bisogni entrino nell’agenda di Governo e Parlamento.”

Leggi: Spi-Cgil, 05/05/2023


venerdì 5 maggio 2023
La casa impossibile

I mutui crescono, gli stipendi no giovani esclusi da acquisti e affitti
Due stipendi sopra i 2 mila euro. Famiglie alle spalle che possono dare una mano. «Siamo dei privilegiati, lo so», dice Anna Parolini. Solo che «neanche un privilegio basta » per comprare la casa giusta a Milano. Anna, 39 anni, project manager, e il compagno Agostino, programmatore, ora vivono in un appartamento di 70 metri quadri nel quartiere Città studi. Andava bene, ma vorrebbero fare «il grande salto», allargare famiglia e spazi. «Sotto i 650 mila euro in zona non si trova nulla — racconta — sarebbero oltre mille euro di mutuo, troppo per il costo della vita di Milano. Stiamo considerando di uscire fuori, ma già impiego 45 minuti per arrivare al lavoro. E se devo andare a Gorgonzola, con tutto il rispetto, torno nella mia Brescia ». Anna e Agostino allora restano nel limbo, aggrappati al loro posticino nella metropoli, resistendo alla forza centripeta che li spinge via: «Non più giovani e non del tutto adulti».

Leggi: La Repubblica, 05/05/2023


venerdì 5 maggio 2023
8,5 mln per 17 progetti a supporto degli anziani

Sono questi i risultati del bando di Fondazione Cariplo Welfare in ageing che mira a potenziare le capacità delle comunità di rispondere ai bisogni della popolazione che invecchia e delle famiglie. A fronte della risposta del territorio, superiore alle aspettative il budget a disposizione è stato innalzato. In particolare tre i progetti specificamente dedicati al tema demenze e Alzheimer
Far fronte ai bisogni degli anziani e delle loro famiglie. Questo l’obiettivo del bando welfare in ageing di Fondazione Cariplo che ha selezionato 17 progetti. La risposta del territorio – sottolinea una nota – ha superato le aspettative, sia in termini di quantità sia di qualità dei progetti proposti tanto che la fondazione ha deciso di aumentare il budget a disposizione portandolo da 5,5 a 8,5 milioni di euro.
Nella selezione dei progetti Fondazione Cariplo ha puntato a quelli che si caratterizzavano per innovazione, capacità di rafforzare e connettere i servizi a supporto delle persone anziane e delle famiglie attraverso la co-progettazione degli attori del territorio e il coinvolgimento della comunità. Emerge – sottolinea ancora una nota – una grande eterogeneità delle iniziative proposte, sia in termini di tipologia di intervento, sia nella scelta del target di riferimento (che, da bando, poteva focalizzarsi sia sulla presa in carico di situazioni di fragilità, sia sul bisogno conclamato e la non autosufficienza).

Leggi: Vita, 05/05/2023


giovedì 4 maggio 2023
Lea. Dopo 6 anni approvato il Dm Tariffe. Arriva l’ok dalla Stato-Regioni. Per la specialistica ambulatoriale si partirà a gennaio 2024 mentre per la protesica da aprile 2024

Si tratta, lo ricordiamo, di un provvedimento che attende di perfezionarsi addirittura dal 2017, e che contiene un aggiornamento dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), ovvero del Nomenclatore delle protesi e degli ausili e delle prestazioni specialistiche ambulatoriali, nonché dei rispettivi tariffari fermi al 1999, quello per la protesica, e al 1996 quello per la specialistica. Dopo un tira e molla lungo 6 anni, con molte azioni legali e prese di posizione dell’associazionismo e delle industrie di settore, il nuovo decreto vede finalmente la luce. Impatto da 400 mln di euro e partenza dal prossimo anno.
Ecco tutte le novità: in particolare sui temi della automomia in casa ricordiamo che nel nuovo nomenclatore si trovano tra gli altri:

Leggi: Rete Caad, 04/05/2023


mercoledì 3 maggio 2023
Pensioni: Spi Cgil, dal governo nessun taglio alle tasse

I pensionati in piazza insieme a Cgil, Cisl e Uil il prossimo 6 maggio. Pedretti: la presidente del Consiglio assicura sui suoi canali social di essere al lavoro per il Paese, a quanto pare non lo è per i pensionati e le pensionate
Lo Spi Cgil si unisce al coro dei sindacati contro il Def e rilancia la propria partecipazione alle manifestazioni unitarie del 6 maggio a Bologna, del 13 maggio a Milano, e del 20 maggio a Napoli.
In una nota fatta circolare ieri, il sindacato dei pensionati della Cgil ha criticato aspramente il Documento di programmazione di economia e finanza varato dal governo Meloni e approvato dal Parlamento la scorsa settimana.
Per il sindacato, dopo aver tagliato la rivalutazione lo scorso dicembre, l’esecutivo si prepara a varare un piano finanziario in cui non vengono tagliate le tasse sulle pensioni.

Leggi: Liberetà, 03/05/2023


mercoledì 3 maggio 2023
Amministratori di sostegno contro l’eutanasia sociale

di Rossana Certini Tiziano Vecchiato, presidente della Fondazione Zancan, propone che questo istituto, introdotto quasi 20 anni fa, sia inserito nei Livelli essenziali di prestazione sociale – Leps e che il Terzo settore si candidi a offrire i profili necessari, così da assicurare una vera tutela dei soggetti fragili. «Quando una persona continua a vivere ma non è più capace di gestire pienamente se stesso»
A quasi vent’anni dall’istituzione della figura dell’amministrazione di sostegno, la Fondazione Emanuela Zancan onlus pubblica una ricerca che fotografa gli effetti e le criticità della legge nazionale; i modelli territoriali che si sono creati a supporto di questo istituto e il valore aggiunto derivante dalla funzione dell’amministratore di sostegno.
Il principio fondamentale della legge 6 del 9 gennaio 2004, che introduce questo istituto, è quello di tutelare le persone prive di autonomia, in tutto o in parte, nello svolgimento delle attività della vita quotidiana, mediante interventi di sostegno temporaneo o permanente che limitino al minimo la loro capacità di agire.

Leggi: Vita, 03/05/2023


martedì 2 maggio 2023
I nuovi Nomenclatori abbiano al centro la vita delle persone

«I LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) – scrive Marco Rasconi, riflettendo sulla recente approvazione del cosiddetto “Decreto Tariffe” – e i relativi Nomenclatori delle protesi e degli ausili e della specialistica ambulatoriale devono diventare agili, adattabili, per essere strumenti di apertura e non ulteriori barriere. Per noi persone con disabilità, infatti, la carrozzina e altri ausili sono strumenti di libertà, per questo l’accesso ad essi va costruito su misura dei bisogni della persona e del suo progetto di vita, non potendo dipendere solo da questioni economiche»
Finalmente, dopo anni di attesa, siamo giunti all’approvazione del Decreto Tariffe [se ne legga già ampiamente sulle nostre pagine, N.d.R.]. Siamo certi che le misure introdotte porteranno dei benefìci alla nostra comunità di persone con malattie neuromuscolari, perché finalmente verrà dato il via ai nuovi Nomenclatori delle Protesi e degli Ausili e a quello relativo alla specialistica ambulatoriale.
Questo risultato è frutto del lavoro delle Istituzioni e di tutti i soggetti che hanno portato il loro contributo di riflessione e di azione su questi temi. Tra questi cito il ruolo rilevante del mondo associativo che ha sempre agito da pungolo e da coscienza critica per aiutare la comunità a fare passi in avanti.

Leggi: Superando, 02/05/2023


sabato 29 aprile 2023
Affitti alti e rincari, mutui e sfratti: casa, tutti i numeri dell’emergenza

A causa dell’inflazione i canoni di affitto continuano ad aumentare, il rialzo dei tassi di interesse rende sempre più difficile alle famiglie sostenere le rate del mutuo — soprattutto se a tasso variabile — e molte delle agevolazioni stanziate dal governo a favore dei cittadini per affrontare i rincari stanno giungendo al termine, senza possibilità di rinnovo. Il mercato immobiliare diventa sempre più esclusivo, con il rischio che per molti cittadini si trasformi in una vera e propria emergenza.
Stop alle agevolazioni, famiglie a rischio sfratto
Secondo i dati Istat, sono 889 mila le famiglie che vivono in affitto e percepiscono redditi di assoluta povertà e circa un milione e mezzo quelle che fanno fatica a pagare il mutuo ogni mese. Inoltre, a luglio saranno 600 mila le persone che non riceveranno più il reddito di cittadinanza e con esso l’assegno da 280 euro per l’affito o da 150 euro per il mutuo. Anche i comuni non offriranno più alle famiglie aiuti per sostenere le spese di una casa e questo, come riporta La Stampa, rischia di causare lo sfratto di 450 mila famiglie nel corso dell’anno.

Leggi: Corriere della Sera, 29/04/2023


REGIONI:

martedì 9 maggio 2023
Che fine hanno fatto le 708 nuove case Ater finanziate con 68 milioni dalla Regione Lazio

Da Primavalle al Laurentino, dal Quarticciolo a Corviale passando per Cesano: nel 2019 doveva partire un maxi-intervento, ma tutto è ancora fermo. L’azienda: “Stiamo ripartendo, abbiamo eliminato progetti infattibili”
Oltre 700 nuovi alloggi da realizzare senza consumo di suolo ma rifrazionando l’esistente e recuperando spazi inutilizzati, oppure finendo opere già approvate e mai portate avanti. Un investimento di 68 milioni di euro, messi dalla Regione Lazio, da utilizzare tra Cesano, Torrevecchia, Tiburtino III, Primavalle, Quarticciolo, Ponte di Nona, Corviale, Tor Vergata, Laurentino 38 e Ostia. Il grande piano triennale per l’emergenza abitativa varato da Ater Roma nel 2019 non è mai iniziato e le “prime consegne” previste nel 2021 dall’ex direttore Andrea Napoletano sono state clamorosamente bucate.

Leggi: Roma Today, 09/05/2023


domenica 7 maggio 2023
Affitti Milano | in Lombardia ci sono 15 mila alloggi popolari vuoti | «700 mila famiglie a rischio»

Affitti Milano, in Lombardia ci sono 15 mila alloggi popolari vuoti: «700 mila famiglie a rischio» (Di lunedì 8 maggio 2023) Mentre a milano c’è chi dorme in tenda per il caro Affitti, la Regione Lombardia ha 15 mila alloggi popolari che lascia vuoti. Lo dice oggi in un’intervista a Repubblica l’eurodeputato Pierfrancesco Majorino del Partito Democratico. Che punta il dito anche sul «sostanziale azzeramento» del fondo Affitti «che mette a rischio 15 mila famiglie». E così, mentre gli studenti solidarizzano con chi dorme in tenda, l’intervento di Comune e Mur si fa attendere. Ma l’attenzione si sposta sul Pirellone. Spiega Majorino: «L’emergenza è evidente e covava sotto la cenere da tempo. E oggi sta esplodendo in modo dirompente.

Leggi: Zazoom, 07/05/2023


mercoledì 3 maggio 2023
Ambulatorio Fragilità: all’Amedeo di Savoia una nuova struttura per assistere gli anziani

L’obiettivo è prevenire la deriva verso la non autosufficienza: alla base dei problemi anche l’iperconsumo di farmaci e le terapie obsolete
Autosufficienti, parzialmente sufficienti, non autosufficienti. Comunque fragili: un perimetro ampio, che contiene di tutto. Torino città di anziani: 220.883 over 65 su 847.748 residenti, dato 2022. Con i molti e variegati problemi che attengono agli anziani, alle prese con una longevità che sovente non coincide con la qualità della vita, e che in assenza di risposte può diventare una condanna.
Un indizio, l’ultimo in ordine di tempo, è la decisione dell’Asl di Torino di aprire, presso l’ospedale Amedeo di Savoia, nella struttura complessa Geriatria, diretta dal dottor Antonino Maria Cotroneo, il nuovo “Ambulatorio della Fragilità”, unico a Torino.

Leggi: La Stampa, 03/05/2023


IN AGENDA:

Napoli. Disagio abitativo case popolari: rischio esplosione sociale. Assemblea pubblica sulla casa il 12 maggio

Assemblea pubblica sulla casa: idee e progetti per il rilancio delle politiche abitative e dell’edilizia residenziale pubblica.
Si terrà dalle ore 10 presso Nh hotel in Via Medina, 70 a Napoli

Leggi: Sunia


CDSA – La non autosufficienza dell’anziano è un problema di salute

Mercoledì 17 maggio 2023, Ore 15-18 – Sala del Refettorio
Biblioteca della Camera dei Deputati Roma, Palazzo San Macuto, via del Seminario 76 – ( Piazza di San Macuto 57)
(Obbligatoria prenotazione)
Appello al Parlamento e al Governo perché le cure sanitarie e socio-sanitarie
siano a pieno titolo garantite dal Servizio sanitario nazionale, con inserimento
nei Lea di assegni di cura a carattere universalistico per promuovere la
domiciliarità e la salvaguardia del diritto all’indennità di accompagnamento

Leggi: Volontariato Lazio


Forum della Non Autosufficienza – Focus Lombardia

Al via la prima edizione di Forum della Non Autosufficienza e dell’autonomia possibile – Focus Lombardia il 18 Maggio a Milano presso il Quark Hotel, nel cuore economico di Milano. L’evento di respiro nazionale, affronterà anche la specificità della regione Lombardia, con un confronto tra operatori, studiosi ed esperti del settore per sviluppare, discutere e progettare le politiche per la non autosufficienza e gli interventi nella pratica quotidiana d’aiuto. Ti aspettiamo allo stand!

Leggi: Non Autosufficienza


Giovedì 18 maggio presenteremo il 3° Paper del Rapporto 2023 Family (Net) Work – Laboratorio su casa, famiglia e lavoro domestico – a cura di Effe, European Federation for Family Employment and Home Care.

Nel corso dell’evento saranno presentati i risultati del monitoraggio europeo condotto nell’ambito del progetto EFFE Lab, che tramite una mappa interattiva in costante aggiornamento punta a fornire una panoramica dei servizi alla persona e alla famiglia (PHS) nei 27 Stati membri dell’Unione europea.

Leggi: Assindatcolf


Edizione 2023 del festival per lo sviluppo sostenibile

Tra l’8 e il 24 maggio tornerà il Festival dello Sviluppo Sostenibile 2023, giunto alla sua settima edizione, che si terrà in tutta Italia, nel mondo e in rete.
Le prime iniziative del calendario della più grande manifestazione italiana dedicata alla sostenibilità sono consultabili sul sito dell’ASviS.
Il Festival – lo ricordiamo – è animato da iniziative di ogni tipo: convegni, presentazioni di libri, mostre, film e molto altro ancora per diffondere la cultura dello sviluppo sostenibile e i principi dell’Agenda 2030. Tutti possono partecipare.

Leggi: Nuove Rigenerazioni


Luoghi da rigenerare: il nuovo bando che riattiva gli edifici restituendoli alla comunità

Con il nuovo bando “Luoghi da rigenerare”, in scadenza il prossimo 13 luglio 2023, Fondazione Cariplo sceglie di proseguire la propria azione dedicata alla rigenerazione di edifici ed aree sottoutilizzati, o in stato di abbandono, al fine di riattivare tali luoghi e restituirli alle comunità attraverso nuovi usi e funzioni culturali.
Con un budget complessivo di 5 milioni di euro, la Fondazione intende sostenere progetti di rigenerazione di immobili ed aree che dovranno essere condotti in collaborazione con le comunità di riferimento e che dovranno dimostrare di inserirsi in più ampie operazioni di rigenerazione culturale e territoriale, determinando quindi un positivo impatto anche sul paesaggio circostante e sul contesto territoriale di riferimento, anche in termini di valorizzazione e reinterpretazione delle filiere produttive locali.

Leggi: Fondazione Cariplo


Welfair 2023. Dal 18 al 20 ottobre 2023 a Roma la fiera dove si costruisce il futuro della sanità

Una fiera dove medici, governance pubblica e grandi aziende high-tech si confronteranno sui temi concreti dei singoli processi sanitari. “La sanità è divenuta troppo complessa – dice Fabio Casasoli, amministratore unico di Fiera Roma -. Le parti della filiera hanno bisogno di lavorare assieme. Welfair farà la differenza per i cittadini, per il Sistema salute in Italia e per Roma. Qui si costruirà la sanità del futuro”.

Leggi: Quotidiano Sanità


IN EVIDENZA:

Prospettive per il futuro del sistema pensionistico – di Roberto Artoni

Sulla base di quanto esposto nei due articoli precedenti l’autore Artoni propone un possibile scenario per il futuro del sistema pensionistico, con tutte le cautele che il tema impone.
Organismi ufficiali, nazionali e sovranazionali, formulano previsioni sull’evoluzione della spesa pensionistica in termini di prodotto per i prossimi decenni. In Italia e nell’Unione europea le previsioni attualmente disponibili arrivano al 2070. Più che di previsioni, si tratta di estrapolazioni di andamenti registrati nel recente passato o di tendenze, per usare il termine della RGS per il suo esercizio articolato per quinquennio. Noi accenneremo sinteticamente alle tendenze dello scenario nazionale base dal 2015, ultima stima precedente la pandemia, al 2035. Anche se le stime disponibili risentono dell’insuperabile incapacità dell’essere umano di prevedere il futuro al di là del breve periodo, non se ne deve sottovalutare l’importanza nella definizione degli orientamenti di politica economica, spesso ispirata dagli annunci di eventi futuri anche se imprevedibili.

Leggi: Welforum


La società dei consumi e quel male oscuro chiamato isolamento che soffoca i più fragili – di Massimo Recalcati

Sappiamo che esiste una forza e una poesia nella solitudine, che senza la «capacità di restare solo», come si esprimeva Winnicott, non è possibile generare legami sociali fecondi.
La società dei consumi spinge alla mortificazione della vita È la prigione-rifugio degli anziani e dei giovani ai margini S appiamo che esiste una forza e una poesia nella solitudine. Sappiamo che senza la «capacità di restare solo», come si esprimeva un grande psicoanalista come Winnicott, non si dà alcuna possibilità di generare legami sociali fecondi. Sappiamo anche che nella solitudine l’Altro resta sempre presente, pur nella forma dell’assenza. È la solitudine che spesso accompagna la sublimazione artistica o quella spirituale che, come tali, sono esperienze altamente creative. Totalmente diversa appare invece la fisionomia dell’isolamento. Qui non c’è alcuna forza né alcuna poesia.

Leggi: La Stampa


Le pensioni di vecchiaia e anzianità in Italia – Roberto Artoni

Con questo articolo l’autore prosegue l’analisi sul sistema pensionistico iniziata con l’articolo Le pensioni di vecchiaia e anzianità in Italia e in altri paesi europei , esaminando la distribuzione dei benefici per classi di reddito. Infine, nell’ultima parte che verrà pubblicata nei prossimi giorni, utilizzando le proiezioni elaborate a livello governativo, l’autore delinea le prospettive per i prossimi anni.
L’ammontare delle pensioni di vecchiaia e anzianità erogate in un certo anno è il risultato di molti fattori, riconducili, da un lato, alla progressiva applicazione di norme varate nel corso del tempo e, dall’altro, all’evoluzione demografica e all‘andamento macroeconomico.
Negli ultimi decenni sono state introdotte in Italia importanti modifiche legislative che hanno rallentato la dinamica della spesa. È stata eliminata l’indicizzazione ai salari delle pensioni in essere, limitandola, con qualche eccezione, alla crescita dei prezzi. È stato progressivamente introdotto il calcolo contributivo delle prestazioni, commisurate sia ai contributi pagati, sia alla speranza di vita del pensionato. È stata innalzata, salvo qualche ripensamento, l’età di pensionamento di vecchiaia e anzianità.
Gli effetti demografici e macroeconomici, insieme agli effetti delle riforme, possono essere interpretati e quantificati utilizzando una scomposizione ampiamente utilizzata nella letteratura. Con questa scomposizione si evidenziano i fattori che incidono sul livello relativo della spesa pensionistica1.

Leggi: Welforum


Assegni di cura per gli anziani: si cambia? – Franco Pesaresi

Gli assegni di cura
L’assegno di cura è un contributo economico erogato agli anziani non autosufficienti o ai loro familiari per finanziarne l’assistenza.
In Europa, gli assegni di cura si sono sviluppati a partire dagli anni novanta del secolo scorso soprattutto per i seguenti motivi:
• la presenza di una domanda sempre crescente di lavoro di cura a cui i servizi non riuscivano, almeno in parte, a far fronte;
• le pressioni esercitate, soprattutto dalle organizzazioni dei disabili, che preferivano un contributo in danaro, che avrebbe consentito maggiore autonomia di scelta;
• la fiducia nel mercato del lavoro in grado di fornire servizi migliori e meno costosi;
• la volontà politica di sviluppare il lavoro di cura domiciliare in alternativa alla più dispendiosa assistenza istituzionale (Pijl, 1999).
Anche in Italia, gli assegni di cura vengono introdotti nella seconda metà degli anni ’90 su iniziativa di regioni ed enti locali e sono finalizzati a sostenere economicamente la cura al domicilio o a disincentivare il ricorso alle strutture residenziali degli anziani non autosufficienti.

Leggi: Welforum


L’incontinenza urinaria, l’anziano e la struttura residenziale

L’incontinenza urinaria interessa persone di qualsiasi età, ma l’incidenza aumenta nelle fasce d’età più alte. Nell’articolo l’autore offre una panoramica sugli strumenti professionali di valutazione dell’incontinenza urinaria e sulle strategie che possono aiutare la persona, anche affetta da demenza, ad affrontare questa condizione che, se non supportata, può generare delle ripercussioni pesanti e negative nella percezione di sé.
di Stefano Mantovani (Direttore Esecuzione Contratto, Coordinatore Servizi Domiciliari, Azienda Speciale Consortile Servizi alla Persona, Magenta -MI)
L’incontinenza
Le persone che quotidianamente assistiamo nei setting di cura residenziali (RSA) e domiciliari sono persone anziane (mediamente con più di 80 anni) che hanno 4 o 5 grosse patologie. Sono spesso persone “fragili” cioè ad alto rischio di istituzionalizzazione, di ospedalizzazione e di morte con una comorbilità grave, con polifarmacoterapia e dipendenze funzionali e socio ambientali critiche.
Il S.S.N. e regionale per i soli ausili ad assorbenza e cateteri spende 444.148.147 milioni di euro annui, di cui: ausili per incontinenza 374.365.607 milioni di euro, cateteri 69.782.540 milioni di euro (Fincopp, WFIP, 2021). Dalle proiezioni ISTAT, anno 2020, emerge come, a fronte di una popolazione complessiva in lieve crescita (+3,1% al 2050), la fascia di popolazione over 65, che ad oggi rappresenta poco più del 20% della numerosità totale, possa superare la soglia del 30% entro il 2040 e spingersi intorno al 33% nel 2050 (ISTAT, 2020).

Leggi: I Luoghi della Cura


Dove abiteranno gli anziani lo decide il mercato – di Sarah Gainsforth, Ylenia Sina

I grandi gruppi della sanità e immobiliari puntano a creare nuovi posti letto per le persone non autosufficienti. Eppure la pandemia ha insegnato che serve soprattutto un nuovo modello di assistenza leggera, integrata e di prossimità
L’Italia sta invecchiando. Secondo l’Istat nel 2020 quasi una persona su quattro aveva più di 65 anni, e nel 2050 questa fascia di popolazione potrebbe raggiungere il 35 per cento. Aumentano, dunque, anche le persone non autosufficienti: sono circa 3,8 milioni gli anziani con grave riduzione dell’autonomia nelle attività quotidiane.
Il carico assistenziale ed economico lo sostengono soprattutto le famiglie: a fronte di una stima di circa un milione e centomila badanti, tra regolari e irregolari, secondo dati del ministero della salute nel 2019 solo il 4,6 per cento delle persone con più di 75 anni ha ricevuto cure domiciliari e circa 329mila anziani erano ricoverati nelle residenze sanitarie assistenziali (rsa). Ma in Italia i posti letto nelle rsa scarseggiano: nel 2017 erano solo 19,2 ogni mille persone di più di 65 anni, contro una media dei paesi Ocse di 47,2. Meno della metà.

Leggi: Internazionale


 

 

 

 

 

 

 

lunedì 1 maggio 2023
Landini dal palco di Potenza per il Primo maggio: “Il governo rispetti i lavoratori tutti i giorni. La mobilitazione continua”

“Abbiamo scelto di essere qui oggi a Potenza per rimettere al centro l’unità del Paese. Per farlo bisogna ripartire dal lavoro, dalla centralità della persona, mettere in condizioni le persone di vivere dignitosamente attraverso il lavoro che fanno. Citiamo la Costituzione perché con la lotta al nazifascismo e la conquista della libertà il Primo Maggio è tornato ad essere una festa in tutto il Paese”. Così ha esordito il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, dal palco di Potenza nel giorno della festa dei lavoratori.


NEWS:

domenica 30 aprile 2023
Nonni Smart, Specchio dei tempi raddoppia l’iniziativa: corsi gratuiti online per restare al passo con la tecnologia

Dopo il successo della prima edizione tornano i corsi dedicati agli over 60. Quasi 9.000 iscritti
Vuoi acquistare un farmaco online e fartelo recapitare a casa? Vuoi le chiavi di un cassetto elettronico gratuito con all’interno gli esiti di analisi sanitarie passate, dove sia possibile consultare i referti di qualsiasi esame appena eseguito (del sangue o di altro tipo), dove sia possibile prenotare una visita specialistica ma anche cambiare medico o controllare lo stato delle proprie vaccinazioni oppure ancora contattare l’Asl? Vuoi conoscere le procedure per ottenere, in tempo reale, il tuo Isee sul sito dell’Inps?
La strada c’è. Si chiama NonniSmart 2, la seconda tornata di lezioni online (del tutto gratuite) pensate per rendere più semplice la vita a chi ha più di 60 anni mantenendolo sempre aggiornato su tutto quanto può offrire il web per superare gli ostacoli della quotidianità.

Leggi: La Stampa, 30/04/2023


venerdì 28 aprile 2023
Rapporto civico 5.0 di Legambiente: un patrimonio edilizio importante ma inefficiente

“Rapporto Civico 5.0: Vivere in classe A” è il nuovo Rapporto di Legambiente che dipinge un forte ritardo nella riqualificazione edilizia e nel centrare gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030. Per questo l’Associazione ambientalista presenta una road-map finalizzata ad accelerare la transizione energetica nel settore edilizio, aiutare ambiente e famiglie e far in modo che l’Italia arrivi preparata in vista della Direttiva europea Case Green per riqualificare almeno il 7,2% del patrimonio abitativo, ossia più del doppio di quanto è stato fatto tra alti e bassi con il superbonus. Legambiente, in sostanza, chiede al Governo una riforma in tema di politiche sull’efficienza energetica del settore che sia stabile e duratura nel tempo con un nuovo sistema incentivante, il ripristino della cessione del credito e altri strumenti paralleli, interventi volti al costo della misura.

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 28/04/2023


giovedì 27 aprile 2023
Pnrr. Corte dei conti denuncia ritardi su assistenza domiciliare, Centrali operative territoriali e telemedicina. In ballo 4 miliardi

Gli interventi sono quelli compresi nel progetto “Casa come primo luogo di cura e telemedicina”. Il progetto è avviato ma anche in questo caso, come rilevato in generale per molti progetti del Pnrr (non solo sanitari), la tabella di marcia non è stata rispettata. Il progetto prevede diversi interventi per ottimizzare le cure a domicilio con l’ausilio delle nuove tecnologie. Ora il Ministero ha 30 giorni per individuare misure idonee a recuperare il tempo perduto. LA RELAZIONE.
In ballo ci sono 4 miliardi dei circa 15 destinati alla sanità dal Pnrr. Stiamo parlando del progetto “Casa come primo luogo di cura e telemedicina” per il quale nel dettaglio sono previsti nel dettaglio oltre 2 miliardi e 700 milioni per interventi nel campo dell’assistenza domiciliare, 280 milioni per le Centrali operative territoriali e un miliardo per la telemedicina.
Il progetto è avviato ma anche in questo caso, come rilevato in generale per molti progetti del Pnrr (non solo sanitari), la tabella di marcia non è stata del tutto rispettata.
A rilevarlo è la Corte dei conti che ha stilato una dettagliata relazione inviata al Ministero della Salute; al Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR; alla residenza del Consiglio dei Ministri-Cabina di Regia PNRR; alla Ragioneria Generale dello Stato- IGRUE- Autorità di Audit PNRR e alle Commissioni parlamentari competenti.

Leggi: Quotidiano Sanità, 27/04/2023


giovedì 27 aprile 2023
Obiettivi UE: efficienza edifici e sostenibilità: di Rossella Muroni Pres. Nuove rigenerazioni

L’edilizia con la revisione della Direttiva sulla prestazione energetica degli edifici (EPBD)
è uno dei pilastri del pacchetto europeo Fit for 55. Nell’Ue, infatti, gli edifici sono responsabili del 40% del consumo finale di energia e di circa il 36% delle emissioni. Rendere case ed uffici più efficienti accelerando le riqualificazioni è anche l’obiettivo della Strategia europea Renovation Wave. Misure che ci consentiranno di ridurre il consumo e le importazioni di gas, le bollette e le emissioni degli edifici. E ci porteranno in dote – ne abbiamo avuto prova con il
superbonus e gli altri bonus edilizi – un aumento dell’occupazione nell’edilizia che non consuma nuovo suolo. Peccato che il governo italiano pensi di tutelare gli interessi dei proprietari remando contro la cosiddetta direttiva ‘case green’ e che proprio mentre l’Ue puntava sull’efficienza abbia stroncato il Superbonus. Uno strumento perfettibile, che si sarebbe potuto rendere più equo ed efficace legandolo in modo più stringente alle case popolari e ai miglioramenti delle
performance conseguite, ma che più di tutti ha aiutato e avrebbe potuto aiutare ancora gli italiani a rendere le case più sostenibili dal punto di vista sia economico sia ambientale.

Leggi: Fillea Cgil, 27/04/2023


giovedì 27 aprile 2023
Cambiare le nostre città

Sindacato Nuovo, Aprile 2023. Crisi climatica e rigenerazione urbana, di Stefano Ciafani e Mimmo Fontana ,rispettivamente Presidente nazionale e segretario nazionale di Legambiente.
Il cambiamento climatico impone profonde modifiche al nostro modo di vivere. Cambierà le nostre case e le nostre città. Ovviamente non si tratta solo di un cambiamento fisico ma avrà inevitabili ricadute sociali. Sta già avvenendo in tutto il mondo, con aree che diventano inabitabili alimentando migrazioni epocali, ma anche con le comunità più avanzate che cominciano ad adattarsi alle nuove condizioni.
Come tutti, anche in Italia abbiamo due opzioni: mettere la testa sotto la sabbia aspettando l’irreparabile, come sta facendo il nostro governo in sede europea opponendosi ideologicamente alla modifica della direttiva sull’efficientamento energetico delle case, oppure, cogliendo l’ineluttabilità di questo processo, trasformarlo in una grande occasione di sviluppo. Un’occasione di modernizzazione del nostro Paese che lo potrà rendere anche più giusto e accogliente.

Leggi: Fillea Cgil, 27/04/2023


giovedì 27 aprile 2023
Al centro nuove politiche abitative: di di Stefano Chiappelli | Segr. Gen. SUNIA

Le conseguenze socio-economiche della pandemia e della situazione internazionale hanno
contribuito negli ultimi anni ad un aumento significativo della povertà e delle disuguaglianze, in un quadro che già vedeva lo stato di abbandono delle periferie e dei quartieri popolari, la riqualificazione urbana e sociale, la rigenerazione urbana, l’aumento dell’offerta abitativa a canone sociale, come questioni irrisolte da riportare al centro dell’agenda politica del Governo Nazionale, attraverso politiche strutturali.
Secondo i dati Istat nel 2021, 18,2 milioni di famiglie (70,8% del totale) sono proprietarie dell’abitazione in cui vivono, mentre 5,2 milioni (20,5%) vivono in affitto e 2,2 milioni (8,7%) dispongono dell’abitazione in usufrutto o a titolo gratuito.

Leggi: Fillea Cgil, 27/04/2023


giovedì 27 aprile 2023
Italia in forte ritardo sul fronte della riqualificazione edilizia

Legambiente presenta la sua road-map per accelerare la transizione energetica del settore edilizio, aiutare ambiente e famiglie e far in modo che l’Italia arrivi preparata in vista della Direttiva Case Green per riqualificare almeno il 7,2% del patrimonio abitativo, ossia più del doppio di quanto è stato fatto tra alti e bassi con il superbonus
L’Italia è in forte ritardo sul fronte della riqualificazione edilizia. Parliamo di interventi per migliorare un patrimonio edilizio importante, ma troppo vecchio, energivoro, e climalterante. Ad oggi, secondo le ultime stime disponibili, su oltre 12 milioni di patrimonio abitativo ne è stato riqualificato, attraverso il superbonus, solo il 3,1%. “Una percentuale bassissima che da qui ai prossimi anni dovrà crescere anche in vista degli impegni che l’Europa potrebbe chiedere con la Direttiva Case Green e che per l’Italia significherebbe intervenire in una prima fase, al 2030, su almeno 6,1 milioni di edifici residenziali. Ovvero perlomeno su 871 mila edifici l’anno. Parliamo del 7,2% del patrimonio residenziale. Più del doppio di quanto ha saputo fare il superbonus”.

Leggi: Redattore Sociale, 27/04/2023


giovedì 27 aprile 2023
Assegnazione alloggi pubblici: di nuovo una positiva sentenza della Corte Costituzionale contro le norme discriminatorie

Dichiarazione di Stefano Chiappelli, segretario generale SUNIA
Con la sentenza n. 77 del 21 aprile la Corte Costituzionale ha ancora una volta confermato il suo fermo orientamento nei confronti di una legge regionale, in questo caso della Regione Liguria, che prevede disposizioni discriminatorie e irragionevoli in materia di anni di residenza quale requisito per poter concorrere ai bandi per alloggi di edilizia residenziale pubblica.
Cade, quindi, un’altra norma incostituzionale di una regione che si ostinava a mantenerla in vigore, nonostante le precedenti analoghe decisioni che la Corte aveva assunto negli anni scorsi che avevano bocciato altre disposizioni regionali in materia.

Leggi: Sunia, 27/04/2023


REGIONI:

sabato 29 aprile 2023
La Capitale sfitta di chi non ha casa

Una città con 20 mila senzatetto, 15-17 mila occupanti di immobili, oltre 13 mila nuclei famigliari in graduatoria per alloggi popolari e oltre 5000 sfratti ogni anno, ha bisogno di risposte vere da Comune e governo
Disponibilità e qualità sanitaria, ambientale e sociale dell’ab i t az i o ne : una delle dimensioni di vita dove più gravi e insopportabili sono le disuguaglianze. Roma ne è il simbolo. I dati, pure incerti (segno in sé della gravità delle cose), ti lasciano di stucco: circa 20 mila persone senza tetto; 15-17 mila occupanti di case; almeno 2 mila in alloggi temporanei; oltre 13 mila nuclei familiari in graduatoria per case popolari; oltre 5.000 sfratti ogni anno, che si aggiungono alla coda degli sfratti non eseguiti. Il tutto a fronte di una massa di appartamenti non abitati, stimato nel 15% del totale romano, o affittati al giorno. Una vergogna per tutti noi. Vite a repentaglio, ansia, impossibilità di programmare il mese successivo, spazi per la criminalità. Affrontare l’emergenza abitativa di Roma è la cartina di tornasole di ogni politica locale e nazionale per la casa. Se esiste.

Leggi: Il Fatto Quotidiano, 29/04/2023


sabato 29 aprile 2023
Gli anziani vanno a scuola di smartphone! Oltre 8000 gli iscritti alla formazione organizzata dalla UIL Pensionati Marche

La digitalizzazione nella sanità ha preso piede grazie all’accelerazione dovuta alla pandemia, ma non tutti i cittadini italiani sono in grado di sfruttare appieno le opportunità offerte dalle nuove tecnologie.
L’ADOC Marche e la UIL Pensionati Marche hanno organizzato due giornate di formazione per gli anziani sui temi della solidarietà digitale, con l’iniziativa “A scuola di smartphone”.
L’obiettivo è ridurre il divario digitale tra le generazioni e aiutare gli anziani a utilizzare in modo consapevole gli strumenti digitali, evitando così di incappare in truffe o esperienze spiacevoli. L’esperto informatico Paolo Peli ha guidato gli incontri a Jesi e Ascoli Piceno, fornendo spiegazioni pratiche su whatsapp, E-mail, App e Spid.

Leggi: Red Hot Cyber, 29/04/2023


sabato 29 aprile 2023
Le Centrali Operative Territoriali nella Città di Torino: un modello innovativo per le aree metropolitane

L’articolo approfondisce il ruolo operativo delle Centrali Operative Territoriali (COT), previste dalla Missione 6 “Salute” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. In particolare, viene analizzato il modello organizzativo con cui le COT sono state introdotte in Piemonte, con un focus sulla città metropolitana di Torino.
di Franco Cirio (Responsabile infermieristico dell’ASL Città di Torino e Docente a contratto presso l’Università degli Studi di Torino), Fabiano Zanchi (Dirigente delle Professioni Sanitarie dell’ASL Città di Torino e Docente a contratto all’Università degli Studi di Torino)
All’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dell’Italia, approvato dal Consiglio dell’Economia e delle Finanze dell’Unione Europea in data 13 luglio 2021, si indicano alcune misure di riorganizzazione dei Servizi territoriali. In particolare, nella Missione 6 “Salute”, che si occupa di “Reti di prossimità, strutture intermedie e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale”, si programma l’attivazione di 602 Centrali Operative Territoriali (COT) a livello nazionale, una in ogni Distretto sanitario, con la funzione di coordinare i servizi domiciliari con gli altri servizi sanitari, assicurando l’interfaccia con gli ospedali e la rete di emergenza-urgenza. Le COT, secondo quanto indicato dal DM 77 del 23/05/2022, insieme alle Case e agli Ospedali di comunità, l’Infermiere di Famiglia e di Comunità e le Unità di continuità assistenziale, costituiscono nei Distretti l’articolazione organizzativo-funzionale dell’Azienda sanitaria locale (ASL) sul territorio.

Leggi: I Luoghi della Cura, 29/04/2023


giovedì 27 aprile 2023
Case popolari, rigenerazione e verde: il Pnrr di Salerno

Sono 29 quelli finora finanziati con 58,7 milioni. Undici di riqualificazione urbana con un valore complessivo di 30 milioni
Salerno vuole continuare, con il Pnrr, il ridisegno della città avviato circa 25 anni fa. A quel tempo, con Vincenzo De Luca (attuale governatore della Campania) sindaco di numerosi mandati, cominciò l’era delle opere delle archistar: Zaha Hadid, Santiago Calatrava, David Chipperfield, Ricardo Bofill, le più prestigiose matite del mondo vennero coinvolte nella creazione di opere di architettura contemporanea che avrebbero dovuto dare un volto internazionale e di grande attrazione turistico-culturale alla città campana, punta estrema della costiera più rinomata nel mondo: alcune di quelle opere sono state completate o quasi (la stazione marittima, piazza della Libertà, la cittadella giudiziaria), altre sono in cantiere, qualcuna non è partita (come la vela di Marina d’Arechi).

Leggi: Il Sole 24 Ore, 27/04/2023


giovedì 27 aprile 2023
Calabria: Sunia-CGIL, Sicet-CISL, Uniat-UIL regionali, al via da Polistena il piano di assemblee verso la manifestazione di Napoli del 20 maggio

È partita dalla Camera del Lavoro di Polistena (RC) la mobilitazione promossa dalle categorie in difesa dei diritti degli inquilini di Cgil, Cisl, Uil.
Gli assegnatari di alloggi sociali, si sono confrontati con i rappresentanti sindacali sulle problematiche riguardanti gli alloggi sociali e le politiche abitative del Comune.
Le richieste avanzate saranno sostenute unitariamente e saranno oggetto nei prossimi giorni di iniziative specifiche di tutela individuale e di proposte di politiche dell’abitare nei confronti dell’Aterp Calabria e del Comune di Polistena.
A Napoli il 20 maggio arriverà forte anche la voce degli inquilini di Polistena che parteciperanno alla manifestazione unitaria insieme a lavoratori, disoccupati, precari e pensionati che partiranno con il pullman organizzato dalla Camera del Lavoro.

Leggi: Sunia, 27/04/2023


giovedì 27 aprile 2023
Roma, Medici senza Frontiere apre due sportelli socio-sanitari

Medici senza frontiere, in collaborazione con Baobab Experience e Villetta Social Lab, ha aperto nei quartieri Garbatella e San Lorenzo due sportelli di orientamento socio-sanitario rivolti a persone migranti e alla popolazione italiana e straniera in condizioni di marginalità che vivono o sono in transito nella città, per facilitare e supportare il loro accesso ai servizi del Sistema sanitario nazionale
Medici senza frontiere (Msf), in collaborazione con Baobab Experience e Villetta Social Lab, ha aperto a Roma due sportelli di orientamento sociosanitario rivolti a persone migranti e alla popolazione italiana e straniera in condizioni di marginalità che vivono o sono in transito nella città, per facilitare e supportare il loro accesso ai servizi del Sistema sanitario nazionale.
I nuovi sportelli, che rientrano nel progetto H.O.P.E. Desk (Health, Orientation, Promotion, Education) di Msf, vanno a rafforzare i servizi già offerti dalle altre realtà territoriali, sono completamente gratuiti e sono gestiti dal gruppo di volontari di Msf di Roma.

Leggi: Redattore Sociale, 27/04/2023


IN AGENDA:

Milano: 4 maggio – 10.00-17.00: “Diritti senza dimora. Il contrasto alla povertà estrema tra nuovi bisogni e nuove sfide”. Ariosto Spazio Cinema, via Ludovico Ariosto 16.

A brevissimo disponibili programma e modalità di iscrizione. Scarica qui il Save the date.
Evento promosso da Welforum.it, in collaborazione con IRS, ARS, fio.PSD, Federsanità Anci Toscana

Leggi: Welforum


Martedi 9 Maggio dalle ore 10 Assemblea davanti al Consiglio Regionale della Liguria per il “blocco degli aumenti ISTAT dell’affitto”

Nelle case popolari manca da troppo tempo la manutenzione ordinaria per vivere decentemente e con dignità.

Leggi: Sunia


Case e trasporti green: un obiettivo europeo

Il 9 Maggio 2023 – 10:00 – 15:45 si svolgerà alla Temple University il convegno “Case e trasporti green: un obiettivo europeo
Roma – Temple University – Lungotevere Arnaldo da Brescia,15.
Il convegno organizzato da Kyoto Club, Temple University e dal dipartimento di Architettura di Roma Tre verterà sulla normativa dell’Unione europea riguardante le case e i trasporti green.
Il programma al 24/04 – Iscriviti ora

Leggi: Kyoto Club


CDSA – La non autosufficienza dell’anziano è un problema di salute

Mercoledì 17 maggio 2023, Ore 15-18 – Sala del Refettorio
Biblioteca della Camera dei Deputati Roma, Palazzo San Macuto, via del Seminario 76 – ( Piazza di San Macuto 57)
(Obbligatoria prenotazione)
Appello al Parlamento e al Governo perché le cure sanitarie e socio-sanitarie
siano a pieno titolo garantite dal Servizio sanitario nazionale, con inserimento
nei Lea di assegni di cura a carattere universalistico per promuovere la
domiciliarità e la salvaguardia del diritto all’indennità di accompagnamento

Leggi: Volontariato Lazio


Forum della Non Autosufficienza – Focus Lombardia

Al via la prima edizione di Forum della Non Autosufficienza e dell’autonomia possibile – Focus Lombardia il 18 Maggio a Milano presso il Quark Hotel, nel cuore economico di Milano. L’evento di respiro nazionale, affronterà anche la specificità della regione Lombardia, con un confronto tra operatori, studiosi ed esperti del settore per sviluppare, discutere e progettare le politiche per la non autosufficienza e gli interventi nella pratica quotidiana d’aiuto. Ti aspettiamo allo stand!

Leggi: Non Autosufficienza


Giovedì 18 maggio presenteremo il 3° Paper del Rapporto 2023 Family (Net) Work – Laboratorio su casa, famiglia e lavoro domestico – a cura di Effe, European Federation for Family Employment and Home Care.

Nel corso dell’evento saranno presentati i risultati del monitoraggio europeo condotto nell’ambito del progetto EFFE Lab, che tramite una mappa interattiva in costante aggiornamento punta a fornire una panoramica dei servizi alla persona e alla famiglia (PHS) nei 27 Stati membri dell’Unione europea.

Leggi: Assindatcolf


Edizione 2023 del festival per lo sviluppo sostenibile

Tra l’8 e il 24 maggio tornerà il Festival dello Sviluppo Sostenibile 2023, giunto alla sua settima edizione, che si terrà in tutta Italia, nel mondo e in rete.
Le prime iniziative del calendario della più grande manifestazione italiana dedicata alla sostenibilità sono consultabili sul sito dell’ASviS.
Il Festival – lo ricordiamo – è animato da iniziative di ogni tipo: convegni, presentazioni di libri, mostre, film e molto altro ancora per diffondere la cultura dello sviluppo sostenibile e i principi dell’Agenda 2030. Tutti possono partecipare.

Leggi: Nuove Rigenerazioni


Luoghi da rigenerare: il nuovo bando che riattiva gli edifici restituendoli alla comunità

Con il nuovo bando “Luoghi da rigenerare”, in scadenza il prossimo 13 luglio 2023, Fondazione Cariplo sceglie di proseguire la propria azione dedicata alla rigenerazione di edifici ed aree sottoutilizzati, o in stato di abbandono, al fine di riattivare tali luoghi e restituirli alle comunità attraverso nuovi usi e funzioni culturali.
Con un budget complessivo di 5 milioni di euro, la Fondazione intende sostenere progetti di rigenerazione di immobili ed aree che dovranno essere condotti in collaborazione con le comunità di riferimento e che dovranno dimostrare di inserirsi in più ampie operazioni di rigenerazione culturale e territoriale, determinando quindi un positivo impatto anche sul paesaggio circostante e sul contesto territoriale di riferimento, anche in termini di valorizzazione e reinterpretazione delle filiere produttive locali.

Leggi: Fondazione Cariplo


Welfair 2023. Dal 18 al 20 ottobre 2023 a Roma la fiera dove si costruisce il futuro della sanità

Una fiera dove medici, governance pubblica e grandi aziende high-tech si confronteranno sui temi concreti dei singoli processi sanitari. “La sanità è divenuta troppo complessa – dice Fabio Casasoli, amministratore unico di Fiera Roma -. Le parti della filiera hanno bisogno di lavorare assieme. Welfair farà la differenza per i cittadini, per il Sistema salute in Italia e per Roma. Qui si costruirà la sanità del futuro”.

Leggi: Quotidiano Sanità


IN EVIDENZA:

Sistemi socio-sanitari per gli anziani non autosufficienti: quali premesse per l’implementazione della riforma nazionale anziani?

I sistemi socio-sanitari delle diverse Regioni italiane hanno assunto nel tempo posizionamenti strategici ampiamente diversificati riguardo a mission dei servizi, modalità di accesso, modelli di finanziamento e tariffazione, standard. I contenuti che dovranno essere affrontati dalle diverse deleghe assegnate al Governo rispetto alle politiche in favore delle persone anziane, presuppongono una rivisitazione di questi temi in una chiave di omogeneità e uniformità nazionale: l’attuale eterogeneità regionale determina la necessità di una riflessione dedicata.
di Elisabetta Notarnicola (CERGAS SDA Bocconi), Eleonora Perobelli (CERGAS SDA Bocconi)
Sistemi socio-sanitari per gli anziani non autosufficienti: quali premesse per l’implementazione della riforma nazionale anziani?
Qual è il posizionamento strategico attuale delle diverse Regioni e quali temi si pongono rispetto all’implementazione della riforma? Proponiamo qui l’analisi, presentata nel 5° Rapporto dell’Osservatorio Long-Term Care, su 12 Regioni1, commentando alcune disposizioni introdotte con il disegno di legge di riforma del sistema, appena adottato. Utilizzando i servizi residenziali dedicati agli anziani non autosufficienti come emblematici dei sistemi socio-sanitari, lo studio ha passato in rassegna e confrontato fra loro diversi elementi di policy regionale, in modo da tratteggiare un posizionamento strategico dei diversi sistemi.

Leggi: I Luoghi della Cura


Il cambiamento di abitudini e stili di vita in età anziana fra pregiudizi, fatiche e opportunità

Diverse professioni di aiuto possono promuovere il cambiamento di abitudini quotidiane e stili di vita che, a qualunque età, influiscono sullo stato di benessere e di salute e sulla qualità della vita; con le persone anziane questa importante funzione può essere ostacolata da visioni antiche, ormai ampiamente inadeguate. L’articolo sottolinea la necessità di riflettere sullo sfondo culturale e sugli atteggiamenti verso il cambiamento in età anziana, e propone alcuni suggerimenti operativi.
di Beatrice Longoni (assistente sociale specialista, libera professionista)
Il cambiamento di abitudini e stili di vita in età anziana fra pregiudizi, fatiche e opportunità
L’età anziana è raramente correlata al cambiamento in termini proattivi e propositivi. Quando si parla di questo tema, ci si riferisce solitamente alle modifiche connesse da un lato al fisiologico processo di invecchiamento, dall’altro ai mutamenti nei ruoli sociali, sottolineando le dimensioni di declino fisico e cognitivo, perdita (di capacità, possibilità, senso, prospettiva), ineluttabilità: a questo si collegano scenari esistenziali e relazionali di rinuncia, ritiro, malinconia, passività.

Leggi: I Luoghi della Cura


La specificità del lavoro in RSA: necessità e opportunità di una formazione dedicata

Il mondo delle RSA, posto sotto i riflettori dalla pandemia, non è ancora sufficientemente riconosciuto rispetto alla specificità di conoscenze e competenze che caratterizza il lavoro di medici e professioni sanitarie: occuparsi degli ospiti anziani enfatizza uno sguardo e un’azione globali sia dal punto di vista clinico, sia dal punto di vista esistenziale. L’articolo sottolinea l’esigenza di riconoscere la specificità – e, implicitamente, la bellezza – del lavoro in RSA e di sensibilizzare l’Università ad approntare appositi percorsi di formazione e di crescita professionale.
di Gianluigi Perati (direttore sanitario Fondazione Vismara de’ Petri, San Bassano CR)
La specificità del lavoro in RSA: necessità e opportunità di una formazione dedicata
Da almeno quattro decenni le RSA sono profondamente cambiate rispetto al ruolo che avevano quando sono nate: ciò è avvenuto per rispondere all’evoluzione demografica e clinica delle persone anziane, più numerose e sempre più affette da pluricomorbidità e cronicità complessa. In questi tremendi anni di pandemia gli operatori delle RSA hanno sviluppato una sorta di rabbia positiva, che li ha portati a una consapevolezza mai così evidente prima e a una riflessione che potrebbe apparire banale, ma che in realtà è davvero urgente quanto poco considerata: ovvero, che le figure professionali che lavorano in RSA (medici, infermieri, fisioterapisti, educatori, terapisti occupazionali, arti terapisti…) presentano una loro peculiarità e necessitano quindi di percorsi formativi specifici.

Leggi: I Luoghi della Cura


Accompagnamento all’abitare

Il monitoraggio dell’inserimento abitativo di persone senza dimora nella città di Padova – A cura di Marta GaboardiEleonora ZamunerChiara Bonechi
Il disagio abitativo è un fenomeno sempre più rilevante nel panorama italiano (Mozzana et al., 2023) e l’incremento delle persone senza dimora ne è uno degli aspetti (Consoli e Meo, 2020). Negli ultimi anni stanno aumentando i servizi per le persone senza dimora che offrono una abitazione stabile, come i programmi Housing First (Lancione et al., 2018) o Housing-led, mirati al reinserimento abitativo (Linee di indirizzo di contrasto alla grave marginalità adulta, 2015). Inoltre, nel territorio italiano si cerca di promuovere iniziative di collaborazione e lavoro di rete tra enti con una gestione sempre più sociale dell’abitare (Mozzana et al., 2023).
In quest’ottica appare rilevante prevedere una gestione condivisa della persona che vive la condizione di marginalità attivando un percorso di accompagnamento verso l’autonomia attraverso la messa in rete dei servizi del territorio e degli enti del Terzo Settore. Da queste premesse nasce il progetto “Accompagnamento all’Abitare” del Comune di Padova che prevede la collaborazione tra Settore Servizi Sociali, Cooperative sociali e Università, al fine di aiutare persone senza dimora nella transizione dalla strada o dai servizi a bassa soglia (quali dormitorio o appartamenti condivisi) all’inserimento in un’abitazione propria e stabile1.

Leggi: Welforum


SEGNALAZIONI:

Covid. Obbligo di mascherina nei reparti ospedalieri con fragili e anziani. Negli altri reparti la decisione spetterà alle Direzioni sanitarie. Ecco l’ordinanza del Ministero Salute

L’obbligo è esteso ai lavoratori, agli utenti e ai visitatori delle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali, comprese le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistenziali, gli hospice, le strutture riabilitative, le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti, e comunque le strutture residenziali. Per quanto riguarda gli ambulatori medici, la decisione resta alla discrezione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta. Le nuove regole in vigore dal 1° maggio e fino al 31 dicembre 2023. L’ORDINANZA
Dal prossimo 1° maggio fino al 31 dicembre 2023, l’obbligo di mascherina all’interno degli ospedali resterà in vigore in quei reparti che ospitano pazienti fragili, anziani o immunodepressi, specialmente se ad alta intensità di cura. L’obbligo è esteso ai lavoratori, agli utenti e ai visitatori delle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali, comprese le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistenziali, gli hospice, le strutture riabilitative, le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti, e comunque le strutture residenziali.
A stabilirlo è l’ordinanza firmata oggi dal ministro della Salute, Orazio Schillaci

Leggi: Quotidiano Sanità


 

 

 

 

NEWS:

lunedì 24 aprile 2023
Immobiliare, lo sviluppo del «senior living» richiede capacità di spesa

In Italia si investe ancora troppo poco: servono un cambio di mentalità e canoni mensili più accessibili. Siena inaugura a giugno 80 appartamenti per la terza età
Aprirà ufficialmente il 2 giugno a Siena uno degli ultimi investimenti nel campo del senior living. Il progetto Guild Siena è frutto della joint venture tra i due operatori internazionali Guild Living e Specht Group Italia. Il complesso di via di Malizia, non lontano dall’ospedale delle Scotte, era originariamente destinato a diventare un residence, ma il progetto è rimasto per anni incompiuto. «Si configura come un progetto di rigenerazione del territorio e riqualificazione a vantaggio di tutta
di tutta l’area – spiegano Eugene Marchese, fondatore di Guild Living e Luca Landini, socio e ceo di Specht Group Italia –. Abbiamo attivato un team di esperti globali per creare soluzioni abitative qualificate e improntate al benessere fisico, cognitivo ed emotivo delle persone anziane attive e indipendenti».

Leggi: Il Sole 24 Ore, 24/04/2023


venerdì 21 aprile 2023
Le statistiche su povertà e spese delle famiglie 2022

In ragione dei cambiamenti intervenuti nell’indagine sulle Spese delle famiglie e della revisione della metodologia di stima della povertà assoluta, la diffusione dei dati di spese e povertà per il 2022 subirà alcune modifiche rispetto alle tempistiche consolidate. In particolare, le Statistiche Report “Le spese per i consumi delle famiglie. Anno 2022” e “Le statistiche dell’Istat sulla povertà. Anno 2022” usciranno, rispettivamente, il 18 ottobre e il 25 ottobre 2023.
Pertanto, l’ultimo anno disponibile dell’indicatore di povertà assoluta contenuto nel Rapporto Bes diffuso il 20 aprile, è quello riferito al 2021.
I dati aggiornati sulle spese per consumi e sulla povertà, normalmente scaricabili da I.stat, il datawarehouse ufficiale dell’Istat, saranno resi disponibili entro fine novembre. La ricostruzione delle serie storiche dei principali aggregati di spesa e indicatori di povertà è invece prevista per la fine dell’anno.

Leggi: Istat, 21/04/2023


venerdì 21 aprile 2023
Ecco come riusciremo a vivere più a lungo in un mondo che invecchia

Politiche per gli anziani, più investimenti nella sanità e assistenza domiciliare
Il mondo invecchia. Nel 2018, per la prima volta nella storia dell’umanità, il numero di esseri umani con più di 65 anni ha superato quello dei bambini con meno di 5 anni. L’impatto di questo cambiamento si fa e si farà sempre più sentire su molti fronti, in primis sul sistema sanitario. I ricercatori si domandano quale sarà l’effetto della crescente longevità della popolazione sui sistemi sanitari e, di conseguenza, sull’economia dei Paesi. Il rapporto sempre crescente fra numero di pensionati e di lavoratori non potrà che causare, da una parte, un aumento della spesa per il programma pensionistico e, dall’altra, una riduzione delle entrate legate alla tassazione del lavoro. Il bilancio fra entrate fiscali e spesa pubblica è quindi destinato a cambiare. a spesa sanitaria.

Leggi: La Stampa, 21/04/2023


venerdì 21 aprile 2023
Emergenza casa

Mezzo milione di sfratti aumenti di mutui e affitti e lo stop ai sussidi legati al Reddito di cittadinanza così l’abitazione diventa un allarme sociale
Da un lato 450mila famiglie che rischiano di finire quest’anno in mezzo a una strada perché non essendo riuscite a pagare l’affitto si ritrovano uno sfratto esecutivo già tra le mani o si apprestano a riceverlo nel corso di questo 2023. Dall’altro circa un milione di nuclei familiari che teme di non
farcela a pagare la rata del mutuo, sempre più salata se a tasso variabile, comunque pesante anche a tasso fisso quando l’inflazione fa lievitare i prezzi del carrello della spesa dei più poveri. In mezzo 600mila possessori del reddito di cittadinanza che non solo a luglio dovranno dire addio a questo ma anche al collegato assegno fino a 280 euro mensili di sostegno per l’affitto. Altre 400mila famiglie non potranno più contare sui 500-2mila euro l’anno di aiuto da parte dei Comuni per pagare il canone, e altrettante dovranno fare a meno al contributo per «morosità incolpevole», fino a 12 mila euro l’anno per chi è sotto sfratto ed in serie difficoltà economiche.

Leggi: La Stampa, 21/04/2023


venerdì 21 aprile 2023
“Distretti sanitari: pieno sviluppo all’infermerie di famiglia e comunità”. Fnopi e Card siglano protocollo d’intesa

Mangiacavalli: “Distrettoìelemento che aiuta a ricomporre la frammentazione del nostro sistema salute, anche inserendo il sociale, e gli infermieri sono al centro e motore di questo cambiamento”. Volpe: “Senza il Distretto, sanità e Salute Pubblica non potranno superare la fase post pandemica ed essere pronte ad entrare in una nuova era“
Potenziare i distretti sanitari grazie alla figura soprattutto dell’infermiere di famiglia e comunità, non solo quale modello professionale, ma anche come riferimento culturale e organizzativo per le nuove politiche della sanità territoriale.
Questo l’obiettivo del Protocollo di intesa siglato tra Fnopi, la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche e la Card la Confederazione delle Associazioni Regionali di Distretto – Società Scientifica delle Attività Territoriali.
Per incentivare il ruolo dell’Infermiere all’interno degli ambiti distrettuali, a partire dalla figura dell’Infermiere di Famiglia e di Comunità, le attività che il protocollo intende promuovere sono:

Leggi: Quotidiano Sanità, 21/04/2023


giovedì 20 aprile 2023
Pnrr e la sfida dell’integrazione tra sanitario e sociale

L’obiettivo è perseguire una nuova strategia sanitaria, che consenta al Paese di conseguire standard qualitativi di cura adeguati, in linea con i migliori paesi europei e che consideri, sempre più, il SSN come parte di un più ampio sistema di welfare comunitario,
La prossimità, l’innovazione e l’uguaglianza sono alla base di una concreta integrazione tra le Misure 6 e 5 del PNRR, rispettivamente l’assistenza sanitaria territoriale ed i servizi ed infrastrutture sociali attraverso 4 azioni: 1) Interventi finalizzati a sostenere le capacità genitoriale e a supportare le famiglie e i bambini in condizioni di vulnerabilità; 2) Interventi per una vita autonoma e per la deistituzionalizzazione delle persone anziane, in particolare non autosufficienti; 3) Interventi per rafforzare i servizi sociali a domicilio per garantire la dimissione anticipata e prevenire il ricorso in ospedale; 4) Interventi per rafforzare i servizi sociali attraverso l’introduzione di meccanismi di condivisione e supervisione degli assistenti sociali.

Leggi: Quotidiano Sanità, 20/04/2023


mercoledì 19 aprile 2023
La Spagna mette un tetto agli affitti. L’Italia può fare qualcosa? Idee

Tra la misura del governo di Madrid e l’inazione di quello italiano ci sono delle vie di mezzo. Milano cerca una soluzione. Qualche idea
La crescita del costo degli affitti è una delle questioni più rilevanti in tutte le città europee, ad esempio a Milano dal 2015 sono saliti del 45 per cento, un dato simile a quella delle città spagnole, mentre quello delle altre città italiane attrattive è un po’ inferiore. E’ il motivo per cui il comune di Milano ha presentato il mese scorso una nuova Strategia per l’abitare e 13 città italiane hanno promosso 5 punti di lavoro sui quali confrontarsi col governo (a ora senza esito). Ieri la Spagna ha approvato una legge che dice cose che appaiono quasi incredibili rispetto al dibattito politico italiano: il governo Sanchez ha stabilito per legge un tetto alla crescita degli affitti (3 per cento, in attesa che venga creato un indice specifico), ha previsto che 50.000 case di proprietà della Sareb (una sorta di bad company statale) diventino case popolari consegnate agli enti locali, e ha stabilito l’obiettivo per cui il 20 percento dei cittadini di aree ad alta tensione abitativa entro 20 anni abiti in case pubbliche contro l’attuale 3 per cento. Tra l’imporre un tetto agli affitti come fa la Spagna (ma anche città come Parigi e New York), e non fare niente come accade in Italia, ci sono delle onorevoli vie di mezzo.

Leggi: Il Foglio, 19/04/2023


mercoledì 19 aprile 2023
Forte impennata negli ultimi due anni dell’indice ISTAT. Subito la sospensione dell’adeguamento sugli affitti

Dichiarazione di Stefano Chiappelli, segretario generale SUNIA
Negli ultimi due anni le indicizzazioni Istat sono salite in maniera esponenziale: l’adeguamento relativo a marzo 2022 era del +6,4%, mentre l’Istat di marzo 2023 è salito a + 7,4%; nel 2021 la rivalutazione dell’indice si attestava, sempre nello stesso mese di marzo, a +0,7%.
Di fatto nel periodo 2021/2023 si è registrato un aumento per gli affitti del +6,7% che grava pesantemente sul costo delle locazioni.

Leggi: Sunia, 19/04/2023


mercoledì 19 aprile 2023
Crisi climatica e rigenerazione urbana – di Stefano Ciafani | Pres. Naz. Legambiente e Mimmo Fontana Segr. Naz. Legambiente

Il cambiamento climatico impone profonde modifiche al nostro modo di vivere. Cambierà le nostre case e le nostre città. Ovviamente non si tratta solo di un cambiamento fisico ma avrà inevitabili ricadute sociali. Sta già avvenendo in tutto il mondo, con aree che diventano inabitabili alimentando migrazioni epocali, ma anche con le comunità più avanzate che cominciano ad adattarsi alle nuove condizioni. Come tutti, anche in Italia abbiamo due opzioni: mettere la testa sotto la sabbia aspettando l’irreparabile, come sta facendo il nostro governo in sede europea opponendosi ideologicamente alla modifica della direttiva sull’efficientamento energetico delle case, oppure, cogliendo l’ineluttabilità di questo processo, trasformarlo in una grande occasione di sviluppo.

Leggi: Fillea Cgil, 19/04/2023


mercoledì 19 aprile 2023
Al centro nuove politiche abitative – Stefano Chiappelli Segretario generale del SUNIA

Le conseguenze socio-economi che della pandemia e della situazione internazionale hanno contribuito negli ultimi anni ad un aumento significativo della povertà e delle disuguaglianze, in un quadro che già vedeva lo stato di abbandono delle periferie e dei quartieri popolari, la riqualificazione urbana e sociale, la rigenera zione urbana, l’aumento dell’offerta abitativa a canone sociale, come questioni irrisolte da riportare al centro dell’agenda politica del Governo Nazionale, attraverso politiche strutturali.
Secondo i dati Istat nel 2021, 18,2 milioni di famiglie (70,8% del totale) sono proprietarie dell’abitazione in cui vivono, mentre 5,2 milioni (20,5%) vivono in af fitto e 2,2 milioni (8,7%) dispongono del l’abitazione in usufrutto o a titolo gratuito. L’affitto è più diffuso tra le famiglie meno abbienti.

Leggi: Fillea Cgil, 19/04/2023


martedì 18 aprile 2023
Alterazione cognitiva lieve: atteggiamento positivo verso la vecchiaia aiuta a guarire

L’ottimismo aiuta a superare i deficit di alterazione cognitiva che si verificano normalmente con l’avanzare dell’età. Pensare alla vecchiaia come un tempo di opportunità consente al cervello di ritardare lo sviluppo un lieve decadimento cognitivo. E’ quanto emerge da uno studio finanziato dal National Institute on Aging degli USA
Gli anziani con lieve alterazione cognitiva hanno il 30% in più di probabilità di tornare a una funzionalità cognitiva normale se pensare in modo positivo alla vecchiaia fa parte della loro filosofia di vita. E’ quanto emerge da uno studio pubblicato da JAMA Network Open e condotto da ricercatori della Yale School of Public Health.
“La maggior parte delle persone che soffre di lieve alterazione cognitiva presume che non ci sia alcuna possibilità di recupero della funzionalità cognitiva normale, ma in realtà non è così: la metà di questi pazienti torna alla condizione precedente – commenta Becca Levy, psicologa e autrice principale dello studio – Poco si sa sul perché alcuni guariscono mentre altri no. Abbiamo preso in esame le convinzioni positive sull’età avanzata, per vedere se un modo di pensare positivo potesse fornire una risposta adeguata “.

Leggi: Quotidiano Sanità, 18/04/2023


martedì 18 aprile 2023
Alzheimer, nasce intergruppo parlamentare. Ricercatori e pazienti: rifinanziare il Fondo nazionale

Promotrice dell’intergruppo la senatrice Barbara Guidolin (M5S) che intende sensibilizzare politica e opinione pubblica sulle demenze. Ventuno i progetti finanziati dal fondo. Berardinelli, presidente di Alzheimer Uniti Italia, denuncia: “In alcuni CDCD anche nove mesi di attesa per una visita”.
In Italia esistono un milione e duecentomila persone con Alzheimer. E le demenze costano complessivamente tra i 16 e 18 miliardi. Numeri con cui tutti dobbiamo fare i conti, in primis il legislatore che ora dovrà valutare se rifinanziare il Fondo per l’Alzheimer, istituito dalla legge di Bilancio 2021 e da cui a distanza di 15 mesi stanno per nascere 21 progetti.
Se n’è parlato nel corso della conferenza “Emergenza Alzheimer: le risorse di una sfida possibile” organizzata dalla senatrice pentastellata Barbara Guidolin che ha annunciato l’istituzione di un intergruppo parlamentare Alzheimer che possa sensibilizzare governo e opinione pubblica su una patologia che coinvolge tre milioni di caregiver che chiedono di non essere lasciati soli dallo Stato.

Leggi: Quotidiano Sanità, 18/04/2023


martedì 18 aprile 2023
Infermieri di famiglia, l’Italia arranca

Nursing Up: “Mentre l’Europa corre veloce verso il rilancio della sanità territoriale, l’Italia conta appena 3 mila professionisti inseriti nelle nostre regioni, a fronte di un fabbisogno di 25 mila unità, secondo gli standard indicati dal nuovo Pnrr”
Infermieri di famiglia, l’Europa corre avanti l’Italia invece arranca. A denunciarlo è Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up. “Mentre l’Europa corre veloce verso il rilancio della sanità territoriale, l’Italia conta appena 3 mila professionisti inseriti nelle nostre regioni, a fronte di un fabbisogno di 25 mila unità, secondo gli standard indicati dal nuovo Pnrr”.
Nursing Up ha provato a comprendere in che modo le Regioni stiano inserendo questo professionista, il cui ruolo è garantito da una legge, quella del 17 luglio 2020 n. 77, che ne sancisce il riconoscimento ufficiale.

Leggi: Redattore Sociale, 18/04/2023


REGIONI:

mercoledì 19 aprile 2023
Le Centrali Operative Territoriali nella Città di Torino: un modello innovativo per le aree metropolitane

L’articolo approfondisce il ruolo operativo delle Centrali Operative Territoriali (COT), previste dalla Missione 6 “Salute” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. In particolare, viene analizzato il modello organizzativo con cui le COT sono state introdotte in Piemonte, con un focus sulla città metropolitana di Torino.
di Franco Cirio (Responsabile infermieristico dell’ASL Città di Torino e Docente a contratto presso l’Università degli Studi di Torino), Fabiano Zanchi (Dirigente delle Professioni Sanitarie dell’ASL Città di Torino e Docente a contratto all’Università degli Studi di Torino)
All’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dell’Italia, approvato dal Consiglio dell’Economia e delle Finanze dell’Unione Europea in data 13 luglio 2021, si indicano alcune misure di riorganizzazione dei Servizi territoriali. In particolare, nella Missione 6 “Salute”, che si occupa di “Reti di prossimità, strutture intermedie e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale”, si programma l’attivazione di 602 Centrali Operative Territoriali (COT) a livello nazionale, una in ogni Distretto sanitario, con la funzione di coordinare i servizi domiciliari con gli altri servizi sanitari, assicurando l’interfaccia con gli ospedali e la rete di emergenza-urgenza. Le COT, secondo quanto indicato dal DM 77 del 23/05/2022, insieme alle Case e agli Ospedali di comunità, l’Infermiere di Famiglia e di Comunità e le Unità di continuità assistenziale, costituiscono nei Distretti l’articolazione organizzativo-funzionale dell’Azienda sanitaria locale (ASL) sul territorio.

Leggi: I Luoghi della Cura, 19/04/2023


IN AGENDA:

Milano: 4 maggio – 10.00-17.00: “Diritti senza dimora. Il contrasto alla povertà estrema tra nuovi bisogni e nuove sfide”. Ariosto Spazio Cinema, via Ludovico Ariosto 16.

A brevissimo disponibili programma e modalità di iscrizione. Scarica qui il Save the date.
Evento promosso da Welforum.it, in collaborazione con IRS, ARS, fio.PSD, Federsanità Anci Toscana

Leggi: Welforum


Martedi 9 Maggio dalle ore 10 Assemblea davanti al Consiglio Regionale della Liguria per il “blocco degli aumenti ISTAT dell’affitto”

Nelle case popolari manca da troppo tempo la manutenzione ordinaria per vivere decentemente e con dignità.

Leggi: Sunia


Call For Papers: Per una nuova casa italiana 2023 : Per una nuova casa italiana, terzo convegno nazionale, Casa privata vs Casa pubblica

Lancio della Call for Proposals: 30 marzo
Invio delle proposte: 28 aprile
Convegno: 22 giugno – Venezia
Invio del saggio per pubblicazione: 28 luglio
Il territorio nazionale presenta un vasto patrimonio residenziale in buona parte in abbandono o degradato che accomuna pubblico e privato. Mentre questa grande eredità, che appare proporsi come la Nuova casa italiana, continua a dilatarsi, la domanda di abitazioni a basso costo in città incede, così come le esigenze di nuove case private

Leggi: Wikicfp


Case e trasporti green: un obiettivo europeo

Il 9 Maggio 2023 – 10:00 – 15:45 si svolgerà alla Temple University il convegno “Case e trasporti green: un obiettivo europeo
Roma – Temple University – Lungotevere Arnaldo da Brescia,15.
Il convegno organizzato da Kyoto Club, Temple University e dal dipartimento di Architettura di Roma Tre verterà sulla normativa dell’Unione europea riguardante le case e i trasporti green.
Il programma al 24/04 – Iscriviti ora

Leggi: Kyoto Club


CDSA – La non autosufficienza dell’anziano è un problema di salute

Mercoledì 17 maggio 2023, Ore 15-18 – Sala del Refettorio
Biblioteca della Camera dei Deputati Roma, Palazzo San Macuto, via del Seminario 76 – ( Piazza di San Macuto 57)
(Obbligatoria prenotazione)
Appello al Parlamento e al Governo perché le cure sanitarie e socio-sanitarie
siano a pieno titolo garantite dal Servizio sanitario nazionale, con inserimento
nei Lea di assegni di cura a carattere universalistico per promuovere la
domiciliarità e la salvaguardia del diritto all’indennità di accompagnamento

Leggi: Volontariato Lazio


Edizione 2023 del festival per lo sviluppo sostenibile

Tra l’8 e il 24 maggio tornerà il Festival dello Sviluppo Sostenibile 2023, giunto alla sua settima edizione, che si terrà in tutta Italia, nel mondo e in rete.
Le prime iniziative del calendario della più grande manifestazione italiana dedicata alla sostenibilità sono consultabili sul sito dell’ASviS.
Il Festival – lo ricordiamo – è animato da iniziative di ogni tipo: convegni, presentazioni di libri, mostre, film e molto altro ancora per diffondere la cultura dello sviluppo sostenibile e i principi dell’Agenda 2030. Tutti possono partecipare.

Leggi: Nuove Rigenerazioni


Welfair 2023. Dal 18 al 20 ottobre 2023 a Roma la fiera dove si costruisce il futuro della sanità
Una fiera dove medici, governance pubblica e grandi aziende high-tech si confronteranno sui temi concreti dei singoli processi sanitari. “La sanità è divenuta troppo complessa – dice Fabio Casasoli, amministratore unico di Fiera Roma -. Le parti della filiera hanno bisogno di lavorare assieme. Welfair farà la differenza per i cittadini, per il Sistema salute in Italia e per Roma. Qui si costruirà la sanità del futuro”.

Leggi: Quotidiano Sanità


IN EVIDENZA:

Per le riforme sugli anziani serve chiarezza di idee e politiche coraggiose – di Roberto Polillo

Il governo vuole mettere mano a una materia che riguarda l’intero sistema di infrastrutture portanti della società e si illude di poterlo realizzare senza coinvolgere i diretti attori del campo
Nel suo interessante intervento su QS sulla legge delega per le politiche per gli anziani Filippo Palumbo, dopo un’accurata analisi del testo legislativo, conclude affermando “Come si vede l’intrecciarsi e il sovrapporsi di riferimenti normativi è veramente eccessivo. Troppe priorità significa nessuna priorità. Sembra che il provvedimento si mantenga sospeso. È una riforma? È un testo unico? È l’una e l’altro? L’impressione è quella di una ultima nave che sta per partire e per non sbagliare vi si imbarca tutto il possibile”.

Leggi: Quotidiano Sanità


Politiche per gli Anziani: fare elenchi di cose utili da fare non significa programmare – di Filippo Palumbo

Il testo pubblicato in G.U. della legge delega per le politiche per gli anziani conferma dubbi e preoccupazioni. L’impostazione della legge delega basata su un doppio livello di valutazione potrebbe anche funzionare ma è contraddetta dal contenuto di alcuni articoli dove si fa la scelta di non scegliere, rinunciando all’individuazione di priorità legate a scadenze e supportate da risorse adeguate
Con questa nota, diamo seguito a un precedente contributo che sul tema della legge delega per le politiche in favore delle persone anziane che su questo argomento (si era nella fase finale di approvazione del testo del Disegno di legge delega) era stato pubblicato su QS con alcune preoccupate valutazioni.
Ora che il provvedimento è legge e si apre il cammino per la scrittura dei decreti legislativi è opportuno tornare su questa questione.
In via generale non si può non rilevare che il provvedimento, i cui contenuti specifici non si discostano significatamene da quanto già predisposto dal precedente Governo, va valutato non solo in sé ma anche in riferimento ai molteplici elementi di allarme e preoccupazione sul Servizio sanitario nazionale che in questi ultimi mesi si sono molto accentuati.

Leggi: Quotidiano Sanità


Sistemi socio-sanitari per gli anziani non autosufficienti: quali premesse per l’implementazione della riforma nazionale anziani?

I sistemi socio-sanitari delle diverse Regioni italiane hanno assunto nel tempo posizionamenti strategici ampiamente diversificati riguardo a mission dei servizi, modalità di accesso, modelli di finanziamento e tariffazione, standard. I contenuti che dovranno essere affrontati dalle diverse deleghe assegnate al Governo rispetto alle politiche in favore delle persone anziane, presuppongono una rivisitazione di questi temi in una chiave di omogeneità e uniformità nazionale: l’attuale eterogeneità regionale determina la necessità di una riflessione dedicata.
di Elisabetta Notarnicola (CERGAS SDA Bocconi), Eleonora Perobelli (CERGAS SDA Bocconi)
Qual è il posizionamento strategico attuale delle diverse Regioni e quali temi si pongono rispetto all’implementazione della riforma? Proponiamo qui l’analisi, presentata nel 5° Rapporto dell’Osservatorio Long-Term Care, su 12 Regioni1, commentando alcune disposizioni introdotte con il disegno di legge di riforma del sistema, appena adottato. Utilizzando i servizi residenziali dedicati agli anziani non autosufficienti come emblematici dei sistemi socio-sanitari, lo studio ha passato in rassegna e confrontato fra loro diversi elementi di policy regionale, in modo da tratteggiare un posizionamento strategico dei diversi sistemi.

Leggi: I Luoghi della Cura


Rapporto sul benessere equo e sostenibile – Anno 2022

L’Istat presenta la decima edizione del Rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes).
L’analisi dei domini in cui è articolato il benessere (Salute; Istruzione e formazione; Lavoro e conciliazione dei tempi di vita; Benessere economico; Relazioni sociali; Politica e istituzioni; Sicurezza; Benessere soggettivo; Paesaggio e patrimonio culturale; Ambiente; Innovazione, ricerca e creatività; Qualità dei servizi), presentata in 12 capitoli, consente una lettura degli andamenti più recenti degli indicatori e il confronto con il periodo pre-pandemico. Oltre la metà dei 152 indicatori Bes è aggiornata al 2022 con dati definitivi.
Il Rapporto propone anche un capitolo iniziale di sintesi che in questa edizione è incentrato sull’analisi dell’evoluzione recente del benessere, con particolare attenzione agli squilibri territoriali e alle differenze di genere e per classi di età.

Leggi: Istat


Istat, rapporto Bes: “La salute degli italiani peggiora, soprattutto per gli adulti e i giovani”

La conferma dagli indicatori della decima edizione del Rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes) che analizza 12 aree di benessere della persona, compresa la salute. I progressi sono più diffusi nei domini Sicurezza, Qualità dei servizi e Lavoro e conciliazione dei tempi di vita. In una situazione intermedia si trovano i domini Salute e Ambiente: nel primo il 36% circa degli indicatori è rimasto stabile, una quota analoga di indicatori è migliorata, ma oltre un quarto si trova su livelli peggiori rispetto al 2019. E per adulti e giovani le cose vanno ancora peggio. IL CAPITOLO SALUTE.
L’Istat ha presentato oggi la decima edizione del Rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes). Il rapporto analizza nel dettaglio l’andamento nel tempo e il confronto con il periodo pre-pandemia dei diversi indicatori in 12 aree in cui è articolato il “benessere” delle persone: Salute; Istruzione e formazione; Lavoro e conciliazione dei tempi di vita; Benessere economico; Relazioni sociali; Politica e istituzioni; Sicurezza; Benessere soggettivo; Paesaggio e patrimonio culturale; Ambiente; Innovazione, ricerca e creatività; Qualità dei servizi.

Leggi: Quotidiano Sanità


Città e comunità a misura di anziano. Ecco come fare: una nuova guida dall’Oms

La guida fornisce indicazioni approfondite su come avviare e sostenere programmi nazionali in ogni paese per accelerare la creazione di ambienti a misura di anziano: migliori luoghi in cui crescere, vivere, lavorare, giocare e invecchiare. LA GUIDA.
“Poiché l’invecchiamento della popolazione e l’urbanizzazione progrediscono rapidamente in tutto il mondo, rendere le nostre città e comunità più a misura di anziano è fondamentale per massimizzare le opportunità offerte da una vita più lunga”.
Parte da questa premessa la nuova guida pubblicata dall’Organizzazione mondiale della sanità dal titolo “Programmi nazionali per città e comunità a misura di anziano”.
La guida fornisce indicazioni approfondite su come avviare e sostenere questi programmi in ogni paese per accelerare la creazione di ambienti a misura di anziano: migliori luoghi in cui crescere, vivere, lavorare, giocare e invecchiare.

Leggi: Quotidiano Sanità


20.4.2023 – Pensioni di vecchiaia e anzianità

Italia e altri paesi europei – Roberto Artoni
In queste note ci soffermiamo sulle pensioni di vecchiaia e di anzianità. Le erogazioni a questo titolo sono la struttura portante di tutti i sistemi di protezione sociale sia per le dimensioni macroeconomiche, sia per la rilevanza del patto intergenerazionale alla base dei sistemi pensionistici1.
Analizzeremo le caratteristiche delle pensioni vigenti in Italia sotto tre profili: in una dimensione comparata, in questo scritto, paragoneremo il nostro sistema pensionistico con quello vigente in alcuni significativi paesi europei. Esamineremo in un secondo articolo la distribuzione dei benefici per classi di reddito. Infine, utilizzando le proiezioni elaborate a livello governativo, delineeremo le prospettive per i prossimi anni.

Leggi: Welforum


 

 

 

 

 

Il giorno della libertà. Il numero di aprile di LiberEtà

Il numero di aprile di LiberEtà si apre con un editoriale del direttore, Giuseppe Mennella, per ricordare la strage di migranti avvenuta lo scorso 26 febbraio a Cutro (clicca qui per l’anteprima). Dietro tragedie come quella non c’è fatalità, ma responsabilità anche di natura politica, davanti alle quali è inevitabile il richiamo ai valori di solidarietà, umanità, uguaglianza, cioè i valori della Costituzione. Abbiamo deciso di celebrarla la nostra Carta repubblicana riportando uno stralcio del monologo che Roberto Benigni ha recitato sul palco dell’Ariston alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella.


NEWS:

lunedì 17 aprile 2023
L’assegno per gli anziani parte da 12 miliardi

La spesa per l’indennità di accompagnamento sarà la base del nuovo aiuto per i soggetti non autosufficienti. Per il Def i costi per l’assistenza «long term care» arriveranno al 2,4% del Pil nel 2070
Una prestazione universale in denaro o in servizi per assistere gli anziani non autosufficienti (come opzione, al posto dell’indennità di accompagnamento), la revisione degli aiuti fiscali e contributivi per chi si avvale di un assistente familiare, come una badante, percorsi formativi per elevare il livello professionale del personale che si occupa di chi è più avanti con l’età.
Sono alcune misure previste dalla legge delega 33/2023 che punta a riformare le politiche a favore degli anziani e delle persone non autosufficienti. La legge, predisposta dal Governo Draghi nel 2022, è stata poi portata avanti dal Governo Meloni e approvata definitivamente dalla Camera il 21 Marzo. Pubblicata sulla Gazzetta ufficiale nei tempi previsti dal PNRR, al quale è collegata, è in vigore dal 31 Marzo.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 17/04/2023


lunedì 17 aprile 2023
Housing sociale e rigenerazione urbana, il Giro d’Italia della Csr sbarca a Padova

A Padova, in Università, l’ottava tappa del Giro d’Italia della Csr, durante il quale si parlerà di nuova urbanizzazione, che, attraverso la sostenibilità sociale e ambientale, punta a creare città più vivibili, a misura d’uomo
Per la sua ottava tappa, in programma per mercoledì 19 aprile, il Giro d’Italia della Csr sbarca in Veneto, a Padova, dopo aver attraversato altre sette regioni, per diffondere la cultura della sostenibilità. Tema dell’incontro sarà la nuova urbanizzazione – le cui parole chiave sono housing sociale, city region funzionali e rigenerazione urbana –, che si basa sulla sostenibilità ambientale e su quella sociale per garantire spazi urbani più verdi, equi e vivibili.

Leggi: Vita, 17/04/2023


sabato 15 aprile 2023
Catasto, torna la riforma nel Def ma per il ministero è solo una ricognizione

Nel Def è rispuntata la riforma del Catasto «secondo i valori di mercato». La norma (voluta dalla Ue) alla quale, durante il governo Draghi, tanta guerra avevano fatto Lega e Forza Italia e che nel marzo dello scorso anno era stato il nodo del contendere che aveva quasi portato alla caduta del governo. In un passaggio del Documento di economia e finanza si legge proprio: «Adottare e attuare adeguatamente la legge delega sulla riforma fiscale, per ridurre ulteriormente le imposte sul lavoro e aumentare l’efficienza del sistema, in particolare mediante una revisione delle aliquote d’imposta marginali effettive, l’allineamento dei valori catastali ai valori di mercato corrente…». Il centrodestra ha dunque cambiato idea?

Leggi: Corriere della Sera, 15/04/2023


venerdì 14 aprile 2023
“I Lea vanno aggiornati per evitare obsolescenza delle cure e garantire l’eguaglianza nell’accesso alle migliori prestazioni sul territorio nazionale”. Il richiamo della Consulta

Lo ha ribadito ieri la presidente della Corte Costituzionale Sciarra nella sua Relazione annuale rimarcando che la “salute” è una delle parole chiave nell’attività della Consulta. Sciarra ha poi sottolineato che “i principi di finanza pubblica devono essere letti in armonia con la tutela dei diritti e il soddisfacimento dei bisogni delle persone, tutela che non può non coinvolgere, nel rispetto delle specifiche sfere di competenza, sia lo Stato sia le Regioni”. LA RELAZIONE.
La “salute” è una delle parole chiave nell’attività della Corte Costituzionale. Lo ha ribadito ieri la presidente della Consulta Silvana Sciarra nella sua Relazione annuale sull’attività della Corte che, al tema della salute, ha dedicato diverse riflessioni ricordando alcune delle principali decisioni adottate nel corso del 2022.

Leggi: Quotidiano Sanità, 14/04/2023


giovedì 13 aprile 2023
Una nuova politica per la casa – di Rossella Muroni, Presidente dell’Associazione Nuove Ri-Generazioni

Mentre l’inflazione erode il potere di acquisto degli italiani, aumentano il costo di mutui e affitti, le disuguaglianze e le povertà, come pure il numero di persone che non riescono ad avere una soluzione abitativa stabile. Tra liste di attesa per le case popolari che si allungano, caro affitti, sfratti e occupazioni, la casa diventa sempre più spesso un miraggio, piuttosto che essere un diritto.
Per riportare le politiche abitative, da decenni ai margini dell’azione di governo, al centro dell’agenda nazionale le assessore e gli assessori alla Casa di undici città riuniti a Bologna insieme all’Anci hanno lanciato cinque proposte all’esecutivo. Gli amministratori di Bergamo, Bologna, Firenze, Lodi, Milano, Napoli, Padova, Parma, Roma, Torino e Verona concordano su cinque punti che diventano una piattaforma concreta.

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 13/04/2023


giovedì 13 aprile 2023
Def. Nel 2023 per la sanità la spesa aumenta di 4,3 mld rispetto alla Nadef 2022 e si attesta al 6,7% del Pil. Ma dal 2024 confermata la discesa (anche se meno marcata) fino al 6,2% nel 2026

Migliorano nel Documento di Economia e Finanza le previsioni per il comparto rispetto alla Nadef di novembre. Per il 2023 la spesa si attesta a 136,043 mld (6,7% del Pil) in crescita rispetto ai 131,724 mld della Nadef. Nel 2024 però la spesa è destinata a calare a 132,737 mld al 6,3% del Pil a causa delle minori spese per il Covid e al venir meno degli arretrati per il rinnovo del triennio 2019-2021 dei contratti. Nel 2025-2026 la previsione parla di una spesa al 6,2% del Pil. TESTI DEF 1-2
Più risorse per la sanità nel Def 2023 appena approvato dal Governo. Migliorano infatti le stime di spesa rispetto alla Nadef di novembre 2022. Ma vediamo i numeri.
La spesa sanitaria prevista per il 2023 è pari a 136.043 milioni, con un tasso di crescita del 3,8 per cento rispetto all’anno precedente con un’incidenza sul Pil del 6,7%. Un progresso di 4,3 mld rispetto alla Nadef 2022 che segnalava per il 2023 una spesa a 131,724 mld con un’incidenza al 6,6% del Pil.

Leggi: Quotidiano Sanità, 13/04/2023


giovedì 13 aprile 2023
Bollette, l’elettricità aumenterà fino al 25% e il gas fino al 15%

L’Arera ha depositato la sua memoria sul decreto Bollette. E prevede nuovi rincari nella seconda parte dell’anno, trainati dai prezzi all’ingrosso e dalle quotazioni internazionali della materia prima
La tregua è già finita. Dopo il calo degli ultimi mesi, le bollette energetiche torneranno a salire. Tutta colpa dei prezzi di elettricità e gas, previsto in ripresa da qui a fin anno.
Bollette luce, verso un +10 e poi +25%
Per l’elettricità, famiglie e piccole imprese saranno destinate a spendere il 10 per cento in più nel terzo trimestre dell’anno rispetto alla tariffe del trimestre in corso, mentre i rincari saliranno del 25% nel periodo che va da ottobre a dicembre, sempre rispetto al trimestre in corso. Detto in altre termini, non bisogna fare l’errore di sommare gli aumenti.
Anche il gas è destinato a rincarare

Leggi: La Repubblica, 13/04/2023


mercoledì 12 aprile 2023
Commissione d’inchiesta Covid. Approvato un testo base in Affari Sociali. Si indagherà anche sui vaccini ma non sull’operato delle Regioni. La protesta di M5S e PD che si astengono dal voto

“Che cosa hanno da nascondere? Noi non abbiamo nulla da temere e proprio per questo abbiamo manifestato la nostra disponibilità anche al confronto su questa proposta di legge, disponibilità che non è stata raccolta e per questo motivo abbiamo abbandonato la Commissione al momento del voto”. Così il M5S che contesta la decisione di lasciare fuori dall’indagine l’operato delle Regioni. Per il Pd presenti “inaccettabili forzature no vax, si mette in dubbio l’utilità dei vaccini”. Ma il Centrodestra difende il testo approvato anche dal Terzo polo. IL TESTO
La Commissione Affari sociali della Camera ha adottato il testo base per l’istituzione della Commissione bicamerale di inchiesta sul Covid. A votare a favore il Centrodestra unito e il Terzo polo. Proteste da parte delle opposizioni con il PD che si astiene dal voto e il M5S che abbandona l’aula a causa sia del mancato coinvolgimento delle Regioni nelle indagini che per la volontà di tirare in mezzo anche gli stessi vaccini contro il Covid. Fissato a martedì 18 aprile alle ore 18 il termine per la presentazione degli emendamenti.

Leggi: Quotidiano Sanità, 12/04/2023


martedì 11 aprile 2023
Schillaci disegna la nuova sanità territoriale: “I giovani medici di famiglia nelle Case di Comunità e rafforzare le farmacie”

Il Ministro della Salute in un’intervista a il Messaggero torna poi a parlare della depenalizzazione dell’errore medico tranne che in caso di dolo: “Dai dati che abbiamo gran parte delle cause giudiziarie contro i medici finiscono in un nulla di fatto”. Sul Decreto tariffe: “Manca poco”. E sulla libera professione degli infermieri: “Fino al 2025 sarà una sperimentazione”.
“Noi abbiamo intavolato sin dai primi giorni del mio arrivo un continuo rapporto con i rappresentanti dei medici di medicina generale. Sono indispensabili nella governance della sanità pubblica. Il carico di adempimenti burocratici per i medici di medicina generale sarà diminuito. Senza questo fardello, avranno più tempo da dedicare ai loro pazienti. Per raggiungere questo obiettivo stiamo lavorando a un provvedimento legislativo che presto sarà pronto e che riguarderà anche il ruolo cruciale delle farmacie.

Leggi: Quotidiano Sanità, 11/04/2023


martedì 11 aprile 2023
Anziani, Uneba: «Nella revisione del Pnrr, più attenzione a socio-sanitario»

L’Unione che raggruppa circa un migliaio di rsa, comunità alloggio e centri diurni del Terzo settore scrive a Giorgia Meloni, ai ministri competenti e al governatore Fedriga in rappresentanza delle Regioni: «La revisione della misura Missione 6 Salute, porti una maggiore attenzione agli enti non profit del settore sociosanitario, con scelte conseguenti nell’attribuzione delle risorse»
«Più attenzione al non profit del sociosanitario nella revisione in corso del Piano nazionale di riprese e resilienza – Pnrr»: è quanto chiede l’Unione nazionale istituzioni e iniziative di assistenza sociale – Uneba in una lettera alla premier Giorgia Meloni, al ministro della salute Orazio Schillaci, al ministro per il Pnrr Raffaele Fitto, al viceministro alle politiche sociali Maria Teresa Bellucci, al commissario europeo Paolo Gentiloni, al presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga.
Uneba, con i suoi circa 1.000 associati, è la voce degli enti del Terzo Settore di Rsa, centri diurni, comunità alloggio, assistenza domiciliare, e in particolare del non profit di radici cristiane.

Leggi: Vita, 11/04/2023


venerdì 7 aprile 2023
Riforma non autosufficienza, stiamo imboccando la via sbagliata?

Maria Grazia Breda, Presidente della Fondazione promozione sociale, critica la legge di riforma della non autosufficienza da poco approvata dal Parlamento. Sotto accusa il fatto che gli anziani malati non autosufficienti passeranno dal perimetro di competenza del Servizio sanitario nazionale con i suoi Lea al comparto delle prestazioni di assistenza sociale (con più recenti e meno finanziati Leps) vincolate a parametri socio-economici
Riceviamo da Maria Grazia Breda, Presidente della Fondazione promozione sociale, questo contributo molto critico sulla legge di riforma della non autosufficienza, da poco approvata dal Parlamento. VITA è uno spazio aperto alle idee e al confronto e sta seguendo con attenzione, da tempo, la necessaria riforma dei servizi dedicati alla non autosufficienza: ben vengano il dibattito e il confronto, anche perché solo se questo diventerà un tema centrale del dibattito pubblico sarà anche un tema centrale per l’agenda della politica. Su VITA abbiamo sostenuto la necessità di dare corso a questa riforma, raccogliendo l’urgenza delle famiglie.

Leggi: Vita, 07/04/2023


venerdì 7 aprile 2023
«Casa, è emergenza sociale». I comuni lanciano l’allarme

I sindaci al governo: «Senza misure adeguate sono a rischio i servizi essenziali»
La contraddizione è evidente: da una parte la maggioranza in parlamento grida all’allarme occupazioni, scatenando la guerra tra poveri e innescando l’ennesima spirale repressiva, dall’altra chi è impegnato nella gestione quotidiana delle emergenze sociali invoca misure adeguate alle nuove sfide urbanistiche. Ecco allora che gli amministratori di undici da Bologna insieme all’Anci chiedono un cambio di passo nelle politiche abitative.
GLI ASSESSORI di Bergamo, Bologna, Firenze, Lodi, Milano, Napoli, Padova, Parma, Roma, Torino, Verona formulano cinque proposte. Innanzitutto una legge sull’edilizia residenziale pubblica e sociale, insieme al rifinanziamento del programma di interventi per il recupero degli immobili e delle case popolari e all’assegnazione gratuita ai comuni degli immobili di enti rimasti inutilizzati da destinare al contrasto all’emergenza abitativa e a residenze per studenti.

Leggi: Il Manifesto, 07/04/2023


giovedì 6 aprile 2023
La spesa sanitaria? Sempre più a carico delle famiglie

Secondo un rapporto di Gimbe, quasi un quarto della spesa sanitaria in Italia è ormai sulle spalle dei privati. Mentre il divario tra Nord e Sud cresce sempre di più. Tra il 2021 e il 2022, si è però ridotto il numero di chi ha rinunciato alle cure
La tendenza era già stata fotografata da vari osservatori e istituzioni, se non altro in valori assoluti: negli ultimi tre anni la spesa sanitaria a carico dei cittadini è salita di tre miliardi, e se si guarda agli ultimi dieci anni, non si possono che trovare conferme. Dieci miliardi in più sborsati dai cittadini direttamente dalle loro tasche. Ora è Gimbe a fare l’istantanea, non recentissima, ma abbastanza vicina nel tempo: nel 2021, la spesa sanitaria in Italia ha raggiunto i 168 miliardi, di cui 127 di spesa pubblica (75,6%), 36,5 (21,8%) a carico delle famiglie e 4,5 (2,7%) sostenuti da fondi sanitari e assicurazioni. Quasi 40 miliardi di euro sulle spalle dei privati che evidenziano tutto l’affanno del Servizio sanitario nazionale a garantire prestazioni accessibili a tutti.

Leggi: Liberetà, 06/04/2023


giovedì 6 aprile 2023
Le città contro gli affitti brevi ai turisti: “Ora serve una legge nazionale”

La proposta elaborata dagli studiosi di Alta tensione abitativa per ridurre le camere e gli appartamenti locati su Airbnb. I sindaci: “Il mercato dei micro-affitti è diventato socialmente insostenibile, gonfia i prezzi e sottrae case ai residenti”
Sono almeno sei anni che guardandola attraverso la lente degli affitti brevi la cartina dell’Italia sembra un quadro di Seurat: una miriade di puntini colorati e a ogni puntino corrisponde un alloggio messo a rendita per una o due notti su Airbnb. E sono quasi altrettanti anni che si discute di come smacchiare la mappa e mettere un freno alle locazioni turistiche per fermare lo spopolamento dei centri urbani, la vertigine dei prezzi che droga il mercato, la sottrazione di case per i residenti.
Ora è dai sindaci delle metropoli e delle città d’arte che parte l’ultimo assalto agli affitti brevi: «Serve una legge nazionale», dicono da Venezia a Bologna, da Milano a Napoli.

Leggi: La Repubblica, 06/04/2023


giovedì 6 aprile 2023
Case green, solo 1 italiano su 4 disposto a ristrutturare senza Superbonus

Il cappotto all’edificio lo faccio se lo paga lo Stato. Non che ci fossero molti dubbi, ma l’indagine condotta da Ipsos per Unipol è eloquente: se anche la direttiva case green fosse recepita dal nostro Paese solo l’8% degli interpellati sarebbe disposto ad effettuare opere di efficientamento energetico. Abbiamo citato il cappotto perché la direttiva, applicata nella formulazione licenziata in prima lettura dal parlamento Ue, prevede che aregime, tranne alcune eccezioni riguardanti gli edifici storici, gli immobili siano almeno in classe energetica D; di fatto per ottenere questo risultato gli edifici in classe G ed F dovrebbero effettuare i lavori agevolati dal Superbonus, mentre probabilmente per le case in classe E basterà di meno.

Leggi: Corriere della Sera, 06/04/2023


giovedì 6 aprile 2023
Con il Covid cambiata la spesa sociale dei comuni: picco per la povertà, sotto la media Ue famiglie e disabili

Lo evidenzia l’Istat nel report “Spesa dei comuni per i servizi sociali”. Nel 2020 è aumentata del 72,9% (da 555 a 959 milioni) la spesa per l’area povertà, disagio e persone senza dimora. In forte crescita i contributi a sostegno del reddito: 377 mila nel 2020; 743 mila i beneficiari dei buoni spesa per emergenza alimentare (erano 21.500 nel 2019). Al Sud la spesa pro-capite per il welfare territoriale (66 euro) è la metà della media nazionale
In emergenza sanitaria cambia la spesa sociale dei comuni: picco per il contrasto alla povertà. E’, in sintesi, quanto evidenzia l’Istat nel report “Spesa dei comuni per i servizi sociali. Anno 2020”.
Proprio nel 2020, infatti, i Comuni hanno dovuto affrontare un anomalo incremento dei bisogni assistenziali, a causa dell’emergenza sanitaria e della conseguente crisi sociale ed economica. È dunque aumentata del 72,9% (da 555 a 959 milioni) la spesa per l’area povertà, disagio adulti e persone senza dimora (dal 7,4% al 12,2% della spesa complessiva).

Leggi: Redattore Sociale, 06/04/2023


mercoledì 5 aprile 2023
Se la spesa per la badante diventa insostenibile

Otto su dieci famiglie chiedono assegno universale maggiorato
A seguito dello scoppio del conflitto russo-ucraino e del conse­guente incremento dei prezzi delle materie prime, il tasso di infla­zione in Italia, già in aumento agli inizi del 2022, ha accelerato la sua ‘corsa’, raggiungendo alla fine dell’anno livelli che non si regi­stravano dalla metà del 1980. Questa situazione ha generato un forte impatto sulle famiglie che, in generale, hanno dovuto affrontare negli ultimi mesi del 2022 un riadattamento del proprio stile di vita. La ‘galoppante’ inflazione ha, infatti, prodotto una diminuzione del potere d’acquisto, acuendo le diseguaglianze sociali fra le diverse compo­nenti della popolazione. In questo contesto, anche le spese per il settore domestico hanno subito un considerevole incremento a partire 2023.

Leggi: Welforum, 05/04/2023


mercoledì 5 aprile 2023
Anziani non autosufficienti, come cambiano Rsa e servizi residenziali?

La legge delega per la riforma della non autosufficienza supera la contrapposizione tra domiciliarità e residenzialità, per un continuum di servizi. Riformare la residenzialità è una grande sfida, per le diverse organizzazioni regionali, la carenza di personale, l’impossibilità ristrutturazioni sostanziali di alcuni edifici. Cosa serve? Risorse, per portare i posti letto più vicini alla media europea. E per retribuire gli operatori, perché non è pensabile che l’assistenza agli anziani sia sorretta da lavoro povero
Che cosa cambia per i servizi residenziali con la legge delega sulla non autosufficienza? È una domanda legittima, soprattutto se fatta dalle persone anziane interessate, dai loro familiari e dagli operatori del settore. La Legge 23 marzo 2023, n. 33 “Deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane” non è infatti di facile lettura e molti riferimenti non hanno ricadute concrete che la rendano più comprensibile. Vale la pena per rispondere alla domanda su cosa cambia per i servizi residenziali, riassumere il percorso previsto nella legge.

Leggi: Vita, 05/04/2023


mercoledì 5 aprile 2023
Dalle parrocchie, la “transizione abitativa”. La proposta del cardinal Zuppi

Recuperare alloggi e spazi nelle parrocchie per progetti di transizione abitativa. Esperienze che devono poi essere riconosciute come punteggio in più nelle graduatorie Erp. E’ la proposta dell’arcivescovo di Bologna, il cardinale Matteo Zuppi, lanciata questa mattina nel corso del convegno sull’abitare in città organizzata all’Opificio Golinelli. “Vogliamo continuare a recuperare alloggi e spazi nelle parrocchie per progetti transizioni abitative- afferma Zuppi- e ci piacerebbe che fossero riconosciuti anche dai Comuni, per garantire punteggi in più nelle graduatorie delle case popolari”. La Chiesa, assicura l’arcivescovo, “è pronta ad alleanze nuove nella difesa dei diritti di tutti, in particolare di quelli più fragili. La casa resta un bene primario. E mi colpisce che l’ultimo piano casa risalga a 60 anni fa”.

Leggi: Redattore Sociale, 05/04/2023


REGIONI:

lunedì 17 aprile 2023
Lombardia: ceto medio e caregiver sempre più in difficoltà

Presentato a Milano il Rapporto di Over, l’Osservatorio vulnerabilità e resilienza nato dall’alleanza tra Acli, Irs e Ars. Una parte del report analizza la condizione economica di 300mila utenti dei Caf Acli: i redditi delle donne si confermano più bassi di quelli degli uomini. La seconda parte del rapporto è dedicata a un approfondimento sulla dimensione di vulnerabilità, come quella della non autosufficienza di un familiare
Il ceto medio arranca sempre di più, dopo tre anni tormentati che hanno attraversato un lockdown e una crisi economica planetaria da cui ci stiamo lentamente riprendendo. La conferma, l’ennesima, è arrivata questa mattina a Milano durante la presentazione del primo Report di Over, l’Osservatorio vulnerabilità e resilienza nato dall’alleanza tra le Acli – Associazione cristiana lavoratori italiani della Lombardia e gli enti di ricerca Irs – Istituto per la ricerca sociale e Ars – Associazione per la ricerca sociale. Il rapporto restituisce un quadro informativo interessante e, per certi versi inedito, sul ceto medio lombardo..

Leggi: Vita, 17/04/2023


lunedì 17 aprile 2023
Fare spazio ai desideri in Rsa

Piacenza ospita due giorni di incontri, scambi e confronti sul tema dei bisogni degli anziani all’interno dei centri servizi per anziani in occasione della settima edizione del meeting delle professioni di cura promosso dalla casa editrice Dapero e rivolto a tutti i professionisti che operano nelle Rsa
Come fare spazio ai desideri in Rsa? È a questa domanda che i professionali che ogni giorno si prendono cura delle persone anziane e fragili cercheranno di dare risposta giovedì 20 e venerdì 21 aprile durante le plenarie, i workshop e gli incontri in programma nella villa settecentesca La volta del Vescovoin ccasione del meeting: “Come fare spazio ai desideri in Rsa? Modelli organizzativi per illuminare la qualità di vita” organizzato dalla casa editrice Dapero, così come voluto, fin dalla sua prima edizione del 2016, dal suo fondatore Renato Dapero, prematuramente scomparso nel 2021, che ha lasciato il testimone alla figlia Giulia Dapero.

Leggi: Vita, 17/04/2023


mercoledì 12 aprile 2023
Veneto, parte l’iter per creare gli ambiti territoriali sociali

Manuela Lanzarin, assessore alla Sanità e alle Politiche Sociali del Veneto, ha presentato alla giunta, in prima lettura, il disegno di legge che rivede l’assetto organizzativo e istituzionale degli interventi e servizi sociali, istituendo gli Ambiti territoriali sociali (Ats). “L’iter del disegno di legge inizierà a breve- riferisce l’assessore- dopo la consultazione della Conferenza regionale permanente per la programmazione sanitaria e socio-sanitaria per il rilascio del parere, il testo sarà trasmesso al Consiglio regionale per essere esaminato dalle commissioni”. Gli Ats saranno “il contesto in cui sarà sviluppata la gestione associata dei servizi sociali: diverranno il fulcro della programmazione, della pianificazione, del coordinamento locale e della gestione della funzione socio-assistenziale, con una visione complessiva su di un territorio vasto rispetto a quello del singolo comune. Gestire la Pianificazione associata delle politiche sociali è la sfida alla quale i territori saranno accompagnati dalla Regione, in quanto solo attraverso la pianificazione associata intercomunale sarà possibile dare risposte di qualità ed uniformi ai cittadini, ed in questo percorso tutti i comuni saranno protagonisti e partecipi del cambiamento”, inquadra il progetto Lanzarin.

Leggi: Redattore Sociale, 12/04/2023


mercoledì 12 aprile 2023
Povertà energetica, a Roma il progetto “CONDOMINI SOLIDALI” sostiene 80 famiglie

Un aiuto concreto per oltre 80 famiglie residenti in 2 condomini di cohousing della Comunità di Sant’Egidio, che ospitano anziani in condizioni di vulnerabilità e altri soggetti fragili, attraverso il pagamento delle bollette e la formazione sul risparmio energetico: questo il progetto «Condomini solidali» promosso da Banco dell’energia – la fondazione nata per sostenere le famiglie che si trovano in una situazione di fragilità economica e sociale con un focus sui bisogni energetici – e la Comunità di Sant’Egidio – che, nella Capitale, ha risposto all’emergenza abitativa promuovendo una rete di condomini protetti e cohousing.
L’iniziativa, promossa dal Banco dell’Energia, è stata realizzata grazie al contributo di JTI Italia, fra i principali player del mercato italiano del tabacco, da sempre in prima linea sui temi della sostenibilità.

Leggi: Assifero, 12/04/2023


IN AGENDA:

Osservatorio Vulnerabilità e Resilienza

Sarà presentato il prossimo 17 aprile il Rapporto 2023 dell’Osservatorio Vulnerabilità e Resilienza (OVER), frutto di una partnership tra ACLI Lombardia, IRS e ARS. Al centro dell’attenzione l’impatto della pandemia sulla condizione economica e la capacità di spesa del ceto medio lombardo e la pressione del lavoro di cura sulle famiglie.
Scarica il “save the date“

Leggi: Welforum


 Giornata Regionale per la Promozione dell’Invecchiamento Sano e Attivo – Bari, 20 aprile, ore 9.30

Si terrà giovedì 20 aprile 2023, presso la Sala Conferenze del V Piano – Sede Regione Puglia (Plesso assessorati) in via Gentile, 52 a Bari, la giornata regionale per la promozione dell’invecchiamento sano e attivo.
L’evento costituisce un’importante occasione per approfondire le strategie e le azioni intraprese dalla Regione Puglia per la promozione dell’invecchiamento sano e attivo, condividere esperienze e buone pratiche, e creare sinergie tra i diversi attori coinvolti.

Leggi: Regione Puglia


Caregiverday – Sostenere la resilienza del caregiver attraverso la narrazione

Venerdi 21 Aprile 2023 dalle 15:30 alle 17:30
c/o Centro Sociale Bruno Losi, Via Medaglie d’Oro 2 – 41012 Carpi (MO)
Prendersi cura di una persona cara può essere fonte di grande soddisfazione personale, ma crea anche sfide, come: problemi di salute fisica e mentale, un senso di esclusione sociale, difficoltà a conciliare il lavoro retribuito con le responsabilità di cura e altre possibili preoccupazioni finanziarie (Eurocarers). Per affrontare tutto ciò è essenziale che il caregiver familiare sia sostenuto da un contesto familiare consapevole e da operatori dei servizi in grado di affiancare e potenziare la capacità di fronteggiare le problematiche di cura e produrre resilienza.

Leggi: Caregiver Day


Milano: 4 maggio – 10.00-17.00: “Diritti senza dimora. Il contrasto alla povertà estrema tra nuovi bisogni e nuove sfide”. Ariosto Spazio Cinema, via Ludovico Ariosto 16.

A brevissimo disponibili programma e modalità di iscrizione. Scarica qui il Save the date.
Evento promosso da Welforum.it, in collaborazione con IRS, ARS, fio.PSD, Federsanità Anci Toscana

Leggi: Welforum


Call For Papers: Per una nuova casa italiana 2023 : Per una nuova casa italiana, terzo convegno nazionale, Casa privata vs Casa pubblica

Lancio della Call for Proposals: 30 marzo
Invio delle proposte: 28 aprile
Convegno: 22 giugno – Venezia
Invio del saggio per pubblicazione: 28 luglio
Il territorio nazionale presenta un vasto patrimonio residenziale in buona parte in abbandono o degradato che accomuna pubblico e privato. Mentre questa grande eredità, che appare proporsi come la Nuova casa italiana, continua a dilatarsi, la domanda di abitazioni a basso costo in città incede, così come le esigenze di nuove case private

Leggi: Wikicfp


CDSA – La non autosufficienza dell’anziano è un problema di salute

Mercoledì 17 maggio 2023, Ore 15-18 – Sala del Refettorio
Biblioteca della Camera dei Deputati Roma, Palazzo San Macuto, via del Seminario 76 – ( Piazza di San Macuto 57)
(Obbligatoria prenotazione)
Appello al Parlamento e al Governo perché le cure sanitarie e socio-sanitarie
siano a pieno titolo garantite dal Servizio sanitario nazionale, con inserimento
nei Lea di assegni di cura a carattere universalistico per promuovere la
domiciliarità e la salvaguardia del diritto all’indennità di accompagnamento

Leggi: Volontariato Lazio


Edizione 2023 del festival per lo sviluppo sostenibile

Tra l’8 e il 24 maggio tornerà il Festival dello Sviluppo Sostenibile 2023, giunto alla sua settima edizione, che si terrà in tutta Italia, nel mondo e in rete.
Le prime iniziative del calendario della più grande manifestazione italiana dedicata alla sostenibilità sono consultabili sul sito dell’ASviS.
Il Festival – lo ricordiamo – è animato da iniziative di ogni tipo: convegni, presentazioni di libri, mostre, film e molto altro ancora per diffondere la cultura dello sviluppo sostenibile e i principi dell’Agenda 2030. Tutti possono partecipare.

Leggi: Nuove Rigenerazioni


 Welfair 2023. Dal 18 al 20 ottobre 2023 a Roma la fiera dove si costruisce il futuro della sanità
Una fiera dove medici, governance pubblica e grandi aziende high-tech si confronteranno sui temi concreti dei singoli processi sanitari. “La sanità è divenuta troppo complessa – dice Fabio Casasoli, amministratore unico di Fiera Roma -. Le parti della filiera hanno bisogno di lavorare assieme. Welfair farà la differenza per i cittadini, per il Sistema salute in Italia e per Roma. Qui si costruirà la sanità del futuro”.

Leggi: Quotidiano Sanità


IN EVIDENZA:

Pensionati al lavoro: la nuova frontiera della longevità

Gli esperti di recruiting: il mercato ha bisogno del talento dei senior Serena Uccello
«Nel 1960 gli italiani ultrasessantacinquenni erano il 9% della popolazione, oggi sono il 23 per cento. Nel 1960 inoltrarsi al di là dei 7° anni era una rarità. Un privilegio dei benestanti. Una fortuna. Un eroismo. Oggi la vecchiaia è un fenomeno di massa». Così scrive Lidia Ravera nel suo ultimo lavoro dal titolo «Age Pride – Per liberarci dai pregiudizi sull’età». E sul fronte dei pregiudizi uno è sicuramente quello che descrive il pensionamento come la fine della vita attiva.
A ribaltarlo è la biologia – la qualità dell’invecchiamento – ma anche e forse soprattutto le condizioni economiche: «Gli assegni pensionistici che si riducono, mediamente, dall’8o% dell’ultima retribuzione, secondo il sistema retributivo, al 65% con il passaggio a quello contributivo», spiega infatti lntoo, la società di GiGroup Holding leader in Italia nei servizi di sviluppo e transizione di carriera, in una nota che ha appena pubblicato tracciando anche una sorta di vademecum lavorativo e previdenziale «utile per un’attenta e precoce pianificazione della propria longevity professionale a seconda dell’età, della propria storia lavorativa e dei propri bisogni e desideri, individuali o familiari, e diventare così longennials

Leggi: Eco Stampa


Anziani. In Europa dichiarano un migliore stato di salute quelli che vivono in città. Anche in Italia

Lo rileva una ricerca Eurostat che ha messo a confronto la salute percepita (bene o molto bene) degli over 65 in generale con quella di coloro che vivono nelle città. Il confronto premia questi ultimi che sono soddisfatti della loro salute nel 42,5% dei casi a fronte di una media generale del 41%. In Italia la media generale è del 43,2% e sale al 44,7% per chi vive in città.
Le caratteristiche sociali e ambientali delle aree urbane sembrano giocare un ruolo importante nel determinare lo stato di salute della popolazione.
Lo sottolinea oggi Eurostat rendendo noto che nel 2021, a livello UE, il 42,5% delle persone di età pari o superiore a 65 anni che vivono in città ha dichiarato di avere uno stato di salute buono o molto buono
Un dato di 2 punti percentuali superiore alla media nazionale per tutte le persone di questa fascia di età (41%).
Otto membri dell’UE hanno riferito quote superiori al 50% di persone di età pari o superiore a 65 anni che vivono in città con uno stato di salute buono o molto buono.

Leggi: Quotidiano Sanità


L’Italia nel 2032? Inevitabilmente più anziana e meno popolosa

Il Rapporto dell’Italian institute for the future analizza le previsioni demografiche per l’Italia e le conseguenze sulla società. Per garantire prosperità economica e benessere occorrono politiche nuove e urgenti. – di Maddalena Binda
Come cambierà l’Italia a causa del calo demografico e dell’invecchiamento della popolazione? Questa la domanda al centro del primo numero del Rapporto Italia 2032, realizzato dall’Italian institute for the future, intitolato “Scenari demografici e impatti generazionali”. Con il primo numero prende il via la nuova serie di pubblicazioni, intitolata Megatrends quarterly report, che verrà pubblicata a cadenza trimestrale.
A livello globale si sta assistendo a un progressivo invecchiamento della popolazione e a una diminuzione delle nascite: negli ultimi 70 anni le persone con meno di 20 anni sono passate dal 44% al 33%. L’Italia è tra Paesi con la popolazione più anziana al mondo e in Europa ha il più basso indice di fecondità, pari nel 2021 a 1,23 figli per donna.

Leggi: Futura Network


La specificità del lavoro in RSA: necessità e opportunità di una formazione dedicata

Il mondo delle RSA, posto sotto i riflettori dalla pandemia, non è ancora sufficientemente riconosciuto rispetto alla specificità di conoscenze e competenze che caratterizza il lavoro di medici e professioni sanitarie: occuparsi degli ospiti anziani enfatizza uno sguardo e un’azione globali sia dal punto di vista clinico, sia dal punto di vista esistenziale. L’articolo sottolinea l’esigenza di riconoscere la specificità – e, implicitamente, la bellezza – del lavoro in RSA e di sensibilizzare l’Università ad approntare appositi percorsi di formazione e di crescita professionale. – di Gianluigi Perati (direttore sanitario Fondazione Vismara de’ Petri, San Bassano CR)
Da almeno quattro decenni le RSA sono profondamente cambiate rispetto al ruolo che avevano quando sono nate: ciò è avvenuto per rispondere all’evoluzione demografica e clinica delle persone anziane, più numerose e sempre più affette da pluricomorbidità e cronicità complessa. In questi tremendi anni di pandemia gli operatori delle RSA hanno sviluppato una sorta di rabbia positiva, che li ha portati a una consapevolezza mai così evidente prima e a una riflessione che potrebbe apparire banale, ma che in realtà è davvero urgente quanto poco considerata: ovvero, che le figure professionali che lavorano in RSA (medici, infermieri, fisioterapisti, educatori, terapisti occupazionali, arti terapisti…) presentano una loro peculiarità e necessitano quindi di percorsi formativi specifici.

Leggi: I luoghi della Cura


L’inverno demografico, una sfida colossale. Ripensare la presa in carico – di Nicola Draoli

La politica stessa dovrà necessariamente smettere di promettere solo risposte prestazionali e cominciare a professare modelli di solidarietà comunitaria e di prese in carico precoci ed innovative. È una sfida colossale solo perché non abbiamo voluto parlarne concretamente per anni. Ma è forse una delle più importanti sfide che dobbiamo porci per rispondere a quell’inverno demografico che solo 20 anni fa sembrava così lontano e ora è dietro l’angolo.
Parlare della riforma territoriale, sia quella novellata dal DM 77 che più in generale dalla missione 5 e 6 del PNRR, richiede uno sguardo proiettato al futuro per comprenderne l’urgenza attuativa. Un’attuazione che richiede però di ragionare oltre la mera presenza di professionisti e di prestazioni erogabili e indagare forme diverse di prese in carico.
Lo scenario utile per orientare il ragionamento è rappresentato dall’inverno demografico.

Leggi: Quotidiano Sanità


OVER – Osservatorio vulnerabilità e resilienza – di Sergio Pasquinelli e Daniela Mesini

I cambiamenti estesi, profondi, che abbiamo attraversato negli ultimi anni ci hanno segnato. Hanno segnato la società italiana che ne sta uscendo trasfigurata, per molti motivi e da molti punti di vista. E hanno segnato la rete di relazioni in cui siamo immersi, ma che si ritrova talvolta con diverse smagliature. Le statistiche ci restituiscono il quadro di una società impoverita, dove la povertà conclamata è aumentata, ma dove si è anche allargata un’area di malessere: i non ancora poveri ma non più benestanti, una popolazione nuova che si affaccia al mondo dei servizi e dell’aiuto possibile. Nel mondo del lavoro si scopre un mercato profondamente disallineato tra la domanda e l’offerta, con grandi fabbisogni di personale qualificato che stentano ad essere coperti. La fatica dei giovani a emanciparsi, uscire dalla casa dei genitori, divenire adulti e generare nuovi nuclei è del tutto, e da anni, evidente.

Leggi: Welforum


“Nell’Italia dei centenari l’anziano è una risorsa. Serve un nuovo welfare” – di Francesca Zoccheddu

Intervista a Roberto Pili (Comunità mondiale della longevità): “Durante il Covid persone di 65 anni sono tornate al lavoro rivelandosi decisive anche come volontari”
ROBERTO Pili, medico di famiglia, ricercatore e presidente della Comunità mondiale della longevità, da anni segue i centenari della Sardegna. Ultimamente collabora a uno studio specifico sugli ultra anziani di Perdasdefogu, centro dell’Ogliastra di poco meno di 1800 abitanti, 9 dei quali ultracentenari.
Sorpreso dal quadro che emerge dal Rapporto Istat sull’aspettativa di vita in Italia?
«No, è un processo partito da decenni a livelli nazionale, mentre la Sardegna si conferma tra le regioni più vecchie del Paese, con zone dove c’è una concentrazione maggiore di ultra anziani e centenari.

Leggi: La Repubblica


Istat: “Speranza di vita 2022 in crescita per gli uomini (80,5 anni) ma stabile per le donne (84,8 anni)”. Allarme cambiamenti climatici: “Ormai è certo che influiscano sulla mortalità”

Lo rileva l’Istat in un nuovo rapporto demografico relativo al 2022 che ribadisce i dati generali sull’andamento della popolazione già anticipata nella nota dello scorso 20 marzo aggiungendo però alcuni approfondimenti sulla speranza di vita alla nascita e sulla mortalità. Il numero più alto dei decessi si è avuto in concomitanza dei mesi più rigidi, gennaio e dicembre, e nei mesi più caldi, luglio e agosto. IL RAPPORTO.
La speranza di vita alla nascita nel 2022 è stimata in 80,5 anni per gli uomini e in 84,8 anni per le donne, solo per i primi si evidenzia, rispetto al 2021, un recupero quantificabile in circa 2 mesi e mezzo di vita in più.
Per le donne, invece, il valore della speranza di vita alla nascita rimane invariato rispetto all’anno precedente.

Leggi: Quotidiano Sanità


L’Italia nel 2100. Saremo 8,8 milioni di abitanti in meno ma vivremo più a lungo

L’analisi Eurostat della demografia della popolazione europea consente un’analisi più dettagliata di confronto della situazione dei singoli stati dell’UE 27 e, nella parte in cui analizza la situazione nel dettaglio regionale, per quanto riguarda l’Italia anche delle proiezioni relative alle singole province.
Nel 2100 rispetto al 2022 l’Italia avrà 8.835.609 cittadini in meno, di cui 3.382.337 maschi e 5.453.272 femmine. Gli italiani saranno più vecchi in media di 5 anni (+5,3 i maschi e +4,8 le femmine) e con una speranza di vita alla nascita di 89,9 anni per i maschi (+8,8) e di 93,5 anni per le femmine (+8).
Eurostat nelle sue proiezioni demogra \fiche per l’Europa, mostra per l’Italia una forte tendenza all’invecchiamento e alla riduzione degli abitanti, sicuramente con maggiori bisogni sanitari, visto che i dati indicano anche una maggiore dipendenza degli over 65 rispetto alla fascia di età 15-64 anni: saranno il 26,7 per cento in più nel 2100 a essere “dipendenti” rispetto sempre al 2022.

Leggi: Msd Salute


Il cambiamento di abitudini e stili di vita in età anziana fra pregiudizi, fatiche e opportunità

Diverse professioni di aiuto possono promuovere il cambiamento di abitudini quotidiane e stili di vita che, a qualunque età, influiscono sullo stato di benessere e di salute e sulla qualità della vita; con le persone anziane questa importante funzione può essere ostacolata da visioni antiche, ormai ampiamente inadeguate. L’articolo sottolinea la necessità di riflettere sullo sfondo culturale e sugli atteggiamenti verso il cambiamento in età anziana, e propone alcuni suggerimenti operativi. – di Beatrice Longoni (assistente sociale specialista, libera professionista)
Il cambiamento di abitudini e stili di vita in età anziana fra pregiudizi, fatiche e opportunità
L’età anziana è raramente correlata al cambiamento in termini proattivi e propositivi. Quando si parla di questo tema, ci si riferisce solitamente alle modifiche connesse da un lato al fisiologico processo di invecchiamento, dall’altro ai mutamenti nei ruoli sociali, sottolineando le dimensioni di declino fisico e cognitivo, perdita (di capacità, possibilità, senso, prospettiva), ineluttabilità: a questo si collegano scenari esistenziali e relazionali di rinuncia, ritiro, malinconia, passività.

Leggi: I Luoghi della Cura


Finalmente una nuova legge che ‘protegge’ le persone anziane – di Marco Trabucchi

Buona Pasqua alle migliaia di persone che in tutta Italia seguono questa newsletter della Fondazione Leonardo.
Grazie alla collaborazione volontaristica del dottor Carlo Piloni, siamo in grado di ritornare alla tradizionale regolarità nella pubblicazione di queste note. Colgo l’occasione anche per invitare chi ci segue a inviare commenti o richieste specifiche su quanto pubblichiamo, in modo che si possa sviluppare un vero dialogo tra di noi. Non abbiamo la velocità dei social, ma abbiamo scelto di approfondire gli argomenti: la terza parte della nostra vita, peraltro sempre più lunga, ha bisogno di essere studiata senza preconcetti, per delineare possibili percorsi che rendano la vita sempre più facile.

Leggi: Fondazione Leonardo


Anziani, Sangalli: “I nostri diritti non sono capricci”

50&più, l’associazione di Confcommercio, e Fondazione Leonardo hanno presentato un libro che riassume i contenuti di una ricerca che riguarda i bisogni di servizi e assistenza degli anziani. Il libro ha per titolo l’Età anziana: tempo di diritti e responsabilità.
L’opera approda in un momento cruciale nel dibattito pubblico: il 21 marzo è stata infatti approvato dal Parlamento il disegno di legge delega in materia di politiche a favore degli anziani, una serie di passaggi politici, da attuare entro il 31 gennaio 2024, che guardano alla promozione delle condizioni di vita, di cura e assistenza dei senior e delle loro famiglie, cercando di soddisfare i loro bisogni sociali, sanitari e sociosanitari con una particolare attenzione a quelli connessi alla condizione di non autosufficienza.

Leggi: Fondazione Leonardo


Anziani non autosufficienti senza diritti
L’approvazione della legge delega «in materia di politiche in favore delle persone anziane» non è affatto «una svolta storica per il nostro Servizio Sanitario Nazionale» come dichiarato da Giuseppe Milanese, presidente di Confcooperative sanità, che ha esaltato il provvedimento come strumento che «restituisce finalmente dignità ai nostri anziani, riconoscendo loro il diritto ad essere curati nel modo più idoneo». La «svolta», semmai, è di segno opposto, come hanno denunciato le 14 associazioni del Coordinamento nazionale per il diritto alla sanità delle persone anziane malate e non autosufficienti (Cdsa): gli anziani malati non autosufficienti non riceveranno cure universalistiche di lunga durata, tanto meno dal Servizio Sanitario Nazionale, ma prestazioni di assistenza sociale (Leps) vincolate a parametri socio-economici.

Leggi: Volere La Luna


SEGNALAZIONI:

Prima casa, residenza di famiglia, ma se c’è comunione dei beni

In caso contrario, per non perdere il regime agevolato, anche ai fini Iva, è necessario che entrambi in coniugi traslochino nel paese del nuovo alloggio entro i tempi stabiliti dalla norma
Due coniugi (titolari del diritto di abitazione, ciascuno per il 50% indiviso), unitamente ai due figli (titolari della nuda proprietà, ancora ciascuno per il 50% indiviso) – acquirenti di un immobile a uso abitativo – presentavano ricorso avverso l’avviso di liquidazione e irrogazione sanzioni loro notificato, con cui l’ufficio delle Entrate di Bari recuperava a tassazione il maggior importo per Iva all’aliquota del 10%, oltre agli accessori.
L’atto impositivo veniva emesso a causa del rilevato mancato trasferimento della residenza nel comune ove era ubicato l’immobile, da parte di uno dei coniugi, entro i 18 mesi dal rogito, con conseguente decadenza dai benefici “prima casa” di cui al n. 21, Tabella A, parte seconda, allegata al Dpr n. 633/72.

Leggi: Fisco Oggi


Comunità energetiche: istruzioni per l’uso

Privati cittadini, amministrazioni comunali, piccole e medie imprese, enti del terzo settore possono associarsi e costituire soggetti no-profit per realizzare impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. Ecco il vademecum
Che cosa è una comunità energetica rinnovabile e quale procedura occorre seguire per poterla realizzare? Quale il percorso progettuale e quali gli interlocutori tecnici? Ecco in quattro punti come attivare un processo che è accessibile a tutti. 1. L’associazione di più soggetti . Il primo passo è lanciare la sfida ad un gruppo di possibili soggetti interessati. Dentro una comunità energetica possono riunirsi, secondo la legge (decreto legislativo 8 novembre 2021 n.199), privati cittadini, piccole e medie imprese (a patto che la comunità energetica non costituisca la loro principale attività di business), enti territoriali e autorità locali, incluse le amministrazioni comunali, gli enti di ricerca e formazione, gli enti religiosi, quelli del terzo settore e di protezione ambientale.

Leggi: Left


Condominio, nessun regolamento può vietare di tenere animali in casa

Per il nuovo articolo 1138 del Codice civile protezione classificata tra i più generali diritti inviolabili, accertati dall’articolo 2 della Costituzione – di Augusto Cirla
L’assemblea dell’edificio condominiale in cui abito ha recentemente deliberato una serie di regole che di fatto rendono difficile la detenzione di animali nel proprio appartamento: divieto di usare l’ascensore con animali, di farli entrare nel giardino comune e di limitare il numero massimo di animali per ogni appartamento. È valida simile decisione?
Parliamo di animali domestici in condominio e della loro gestione. I regolamenti condominiali possono contenere norme di godimento e di utilizzo delle proprietà esclusive idonee a porre limitazioni ai diritti dei relativi proprietari.

Leggi: Il Sole 24 Ore


 

 

 

 

 

 

 


NEWS:

martedì 5 aprile 2023
Progettare le città …. Riguarda tutti

Con il 75% della popolazione mondiale che dovrebbe vivere nelle città entro il 2050, le strade urbane dovranno bilanciare la domanda di crescente mobilità personale e l’accesso ai servizi e all’economia cittadina.
Ma le strade delle nostre città sono soprattutto affollate dalle auto, dai loro rumori e dai loro gas di scarico che arrecano disagi e causano patologie serie agli esseri umani e danno all’ambiente, ai beni culturali e artistici grazie ai quali il nostro Paese è famoso nel mondo.
In Europa circolano circa 250 milioni di auto e 29,5 milioni furgoni, si tratta cioè in media di 567 autovetture ogni 1000 abitanti. L’Italia supera la media europea con 672 autovetture, nel 2016 erano 625 ed è fanalino di coda per le auto “alla spina”, cioè elettriche e ibride.

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 05/04/2023


sabato 1 aprile 2023
Anziani non autosufficienti, come cambia l’assistenza domiciliare?

Un’assistenza domiciliare di durata e intensità necessaria (oggi l’Adi si ferma in media a 15 ore annue di assistenza erogata) e che non sia solo sanitaria. Sono queste le principali novità introdotte dalla Legge delega sulla riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti. Il limite? Le risorse, che vanno aumentate
La Legge delega sulla riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti è stata appena approvata e per valutarne la portata occorre chiedersi come cambierà concretamente l’assistenza rispetto alla situazione attuale. Possiamo cercare di farlo, per esempio, spiegando che cosa cambierà per l’assistenza domiciliare agli anziani non autosufficienti.
Occorre però premettere che la Legge delega è una legge di principi e criteri, la cui attuazione è demandata a dei Decreti Legislativi da approvare entro il gennaio 2024. Per capire nel dettaglio come cambierà l’assistenza domiciliare occorrerà dunque aspettare il relativo decreto. Intanto però possiamo certamente iniziare a valutare le novità che sono state introdotte con la Legge delega.

Leggi: Vita, 01/04/2023


venerdì 31 marzo 2023
Dai Piani individuali per l’assistenza sanitaria e sociale all’invecchiamento attivo. In GU le deleghe al Governo in materia di misure in favore degli anziani

Il testo che rappresenta un obiettivo del Pnrr, muove dal riconoscimento del diritto delle persone anziane alla continuità di vita e di cure presso il proprio domicilio e dal principio di semplificazione e integrazione delle procedure di valutazione della persona anziana non autosufficiente. Grazie a questa semplificazione e all’istituzione dei “punti unici di accesso” (Pua) diffusi sul territorio, si potrà effettuare, in una sede unica, una valutazione multidimensionale finalizzata a definire un “progetto assistenziale individualizzato” (Pai). IL TESTO
Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 76 del 30 marzo 2023 il testo della legge 33/2023 in materia di deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane. Nel provvedimento viene delineata in tale ambito una riforma articolata e complessiva, volta ad attuare alcune norme della legge di bilancio 2022 e, con specifico riferimento alla categoria degli anziani non autosufficienti, a realizzare uno degli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che fissa al primo trimestre 2023 il traguardo per l’adozione della legge delega, e al primo trimestre 2024 il traguardo per l’approvazione dei decreti legislativi delegati.

Leggi: Quotidiano Sanità, 31/03/2023


venerdì 31 marzo 2023
Altre misure di sostegno a imprese e famiglie contro il “caro bollette”

Rinnovati i bonus sociali per chi ha Isee entro i 15mila euro, l’Iva al 5% su gas e teleriscaldamento nonché, seppure in forma ridotta, i crediti d’imposta alle aziende per gli acquisti energetici
Tra le novità del Dl 34/2023, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 76 del 30 marzo, anche l’istituzione di un contributo a favore dei clienti domestici, in misura fissa ma differenziata in base alle zone climatiche, che verrà riconosciuto in caso di prezzi del gas elevati negli ultimi tre mesi dell’anno Nel “decreto Bollette”, anche una parziale riscrittura del calendario delle definizioni agevolate introdotte dall’ultima legge di bilancio: slittano a fine settembre il ravvedimento speciale, la chiusura delle liti pendenti, la conciliazione agevolata, la rinuncia in Cassazione; per le violazioni formali, si potrà pagare entro il 31 ottobre; niente punibilità per alcuni reati tributari, se le somme dovute saranno versate integralmente secondo le modalità previste dagli istituti definitori.
Nella tabella che segue, una sintesi delle principali disposizioni fiscali contenute nel provvedimento.

Leggi: Fisco Oggi, 31/03/2023


venerdì 31 marzo 2023
Chi difende il diritto all’abitare rischia nove anni di galera – Fratelli d’Italia propone la legge che i grandi gruppi immobiliari hanno sempre sognato

Il progetto di legge, presentato da Fratelli d’Italia e salutato dal capogruppo a Montecitorio Tommaso Foti, è stato già assegnato alla commissione giustizia della Camera. Potrebbe arrivare in aula entro l’estate.Prevede la modifica dell’articolo 634 del codice penale e introduce una nuova fattispecie di reato: il «furto o turbativa violenta del possesso o della detenzione di cose immobili». È una (ulteriore) escalation securitaria contro i movimenti per il diritto all’abitare. La pratica, diffusa da decenni soprattutto nelle grandi città, di occupare le grandi proprietà lasciate sfitte per combattere la rendita e rivendicare un alloggio verrebbe punita con il carcere fino a 9 anni, multe fino a 25 mila euro e lo sgombero da effettuarsi entro 48 ore.

Leggi: Fisco Oggi, 31/03/2023


venerdì 31 marzo 2023
Regionalismo differenziato. “Preoccupanti ricadute su ambiente e sanità”. L’allarme di medici e pazienti

La mancata unitarietà di intervento in questi ambiti potrebbe mettere a rischio la salute dei cittadini, incrementando le disuguaglianze sociali, denunciano in un documento l‘Associazione medici per l’ambiente (Isde-Italia), Medicina Democratica, Cittadinanzattiva, Slow Medicine, Associazione dei medici di origine straniera in Italia
No al regionalismo differenziato: le ricadute su ambiente e sanità sono preoccupanti. La mancata unitarietà di intervento in questi ambiti potrebbe mettere a rischio la salute dei cittadini, incrementando le disuguaglianze sociali.
È quanto denunciano in un documento l‘Associazione Medici per l’Ambiente (Isde-Italia), Medicina Democratica, Cittadinanzattiva, Slow Medicine, Associazione dei Medici di Origine Straniera in Italia (Amsi), promuovendo una presa di posizione pubblica sulla ipotesi di regionalismo differenziato a cui punta il decreto legge Autonomia, del leghista Roberto Calderoli, Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie nel governo Meloni.

Leggi: Quotidiano Sanità, 31/03/2023


mercoledì 29 marzo 2023
Androidi e umanoidi che assistono gli anziani, a casa o nelle Rsa. In futuro sarà sempre più così. E i primi modelli sono già tra noi

Buddy veglia sugli anziani e li libera dall’isolamento. R1 ne monitora lo stato di salute e interagisce con loro. Pepper offre compagnia e aiuta i soggetti con neuro-fragilità. Mentre Abel sostiene chi ha problemi di demenza o Alzheimer. Benvenuti nell’era in cui la robotica entra nella vita quotidiana, fino a diventare una presenza costante per gli anziani, fornendo supporto emotivo e fisico e consentendo l’accesso remoto a medici e infermieri. Nelle case di riposo, potrebbero intrattenere i residenti. Mentre negli ospedali stanno già aiutando gli infermieri. Ma perché affidare gli anziani ai robot? La risposta è nella demografia e nell’invecchiamento della popolazione, con sempre meno giovani e persone specializzate …

Leggi: Panorama, 29/03/2023


mercoledì 29 marzo 2023
Legambiente: abbiamo bisogno di case sicure e efficienti

Maria Maranò spiega perché Legambiente aderisce alla campagna degli edili Fillea Cgil e Feneal Uil “Fai la cosa buona”, in piazza il 1°aprile in cinque città: Torino, Roma, Napoli, Palermo, Cagliari.
“Condividiamo questa battaglia e questa mobilitazione e vogliamo puntare ad avere un Paese con un piano di medio lungo termine che permetta di riqualificare tutto il nostro patrimonio edilizio, pubblico e privato”. Maria Maranò, della segreteria nazionale di Legambiente, spiega così l’adesione dell’associazione ambientalista all’iniziativa di Fillea Cgil e FenealUil “Fai la cosa buona”, organizzata contro le scelte del governo su bonus edili e codice appalti, che culmina in una manifestazione di piazza il 1° aprile nelle periferie di Torino, Roma, Napoli, Palermo, Cagliari.

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 29/03/2023


mercoledì 29 marzo 2023
Non autosufficienza, Massi: “Ci sono più posti letto in Rsa che in ospedale”

Fisco, Testo Unico Immigrazione, la Legge delega Anziani: le proposte di Uneba. Il presidente del Piemonte Cirio: “Sbagliato escludere il non profit dai fondi Ue e Pnrr”
UnebaIl presidente di Uneba Franco Massi durante il convegno “La tutela degli anziani non autosufficienti e delle cronicità”
“La legge delega Anziani appena approvata dal Parlamento è una grande occasione: ma la norma deve essere migliorata attraverso i decreti delegati. Su questo tema noi di Uneba ci siamo, il non profit c’è. E intendiamo farci valere”. Così il presidente Uneba nazionale Franco Massi, durante il convegno “La tutela degli anziani non autosufficienti e delle cronicità”, che ha avuto luogo oggi, presso il Cottolengo a Torino, organizzato da Uneba Piemonte, Uneba Lombardia, Uneba Veneto e Uneba Friuli Venezia Giulia, che assieme rappresentano oltre 700 enti, quasi tutti non profit del sociosanitario, e fino a 100.000 lavoratori. “Ci sono molti più posti letto in Rsa (285.000, e per il 70% nel Nord) che in ospedale (215.000)”, ha precisato Massi, ci sono molti più posti letto in Rsa (285.000, e per il 70% nel Nord) che in ospedale (215.000).

Leggi: Redattore Sociale, 29/03/2023


lunedì 27 marzo 2023
Indagine ISTAT: aspetti della vita quotidiana

E’ di qualche giorno fa la pubblicazione da parte dell’ISTAT dell’indagine “Aspetti della Vita Quotidiana – Cittadini e ICT 2022”.
Lo studio, che ospita annualmente il modulo armonizzato a livello europeo sull’utilizzo delle tecnologie della comunicazione dell’informazione da parte delle famiglie e degli individui, contiene indicatori che aiutano a misurare l’attuazione di una delle sei priorità per il periodo 2019-2024 della Commissione europea “Un’Europa adatta all’era digitale”.
La raccolta dei dati in esso contenuti ha inoltre l’obiettivo di facilitare il monitoraggio degli obiettivi digitali dell’Ue per il 2030 stabiliti dal programma strategico “Bussola digitale” e di quelli relativi all’Agenda 2030 Sustainable Development Goals (SDGs) delle Nazioni Unite e per misurare il Benessere Equo e Sostenibile.
Dai dati diffusi, che prendono a riferimento il periodo compreso tra il 2020 e il 2022, quello che emerge subito con chiarezza è un crescita importante del numero di persone dai 6 anni in su che
hanno usato Internet nei tre mesi precedenti l’intervista (+7 punti percentuali, con il picco nel 2021, a conferma di quanto il periodo della pandemia abbia impresso una accelerazione senza precedenti nell’utilizzo di queste tecnologie).

Leggi: Cgil, 27/03/2023


domenica 26 marzo 2023
Per affitti più equi bisogna votare per chi vuole la revisione del catasto

Delle numerose agevolazioni per i proprietari di casa beneficiano anche gli speculatori, ma è impossibile identificarli finché non si aggiornano i valori reali degli immobili
Oggi le agevolazioni per chi affitta sono distribuite in maniera diseguale
A beneficiare della cedolare secca, per esempio, sono sia gli speculatori che coloro che affittano a prezzi equi
Senza aggiornare il valore delle case a quello reale acquisito negli anni, però, è impossibile fare distinzioni
In un recente articolo ho discusso dei limiti e delle iniquità della cedolare secca, una forma di tassazione agevolata che prevede una flat tax al 21 per cento sugli affitti. Di questo regime al momento beneficia virtualmente chiunque, da chi offre un appartamento a un canone che permetta di coprire le spese, magari con un piccolo profitto, fino a chi possiede numerosi immobili e sfrutta la carenza di offerta per guadagnare moltissimo sulla pelle dei fuorisede.

Leggi: Domani, 26/03/2023


REGIONI:

domenica 2 aprile 2023
Anziani, a Carpi il robottino-badante in cooperativa

Il paese più vecchio d’Europa cerca soluzioni per l’assistenza al crescente numero di anziani, si guarda anche alla tecnologia. A Carpi, la sperimentazione del robottino Nao, che coinvolge la cooperazione sociale, richiama anche il New York Times. Ligabue della cooperativa “Anziani e non solo”: «Non sostituirà l’operatore umano, ma servono azioni coordinate di sperimentazioni». Facchini, sociologa:«Manca la rete sociale. Il modello badanti? Conseguenza dell’assenza di politiche organiche di sostegno alla non autosufficienza»
«Me lo porterei a casa. Ma il rischio è che mi affezioni troppo». Bona Poli, 85enne di Carpi, è visibilmente entusiasta nel congedarsi dal suo nuovo amico, il robottino Nao, dopo un pomeriggio diverso dal solito, trascorso tra chiacchiere e canzoni. All’incontro, organizzato dalla cooperativa sociale «Anziani e non solo», hanno partecipato una trentina tra anziani e loro caregiver, geriatri, servizi sociali e un team ricercatori del Laboratorio di psicologia cognitiva dell’università Parma, al lavoro con Nao, robottino sviluppato dall’azienda francese Aldebaran Robotics e programmabile a seconda delle necessità dell’utenza. L’obiettivo del focus group, cui ha assistito anche un cronista del New York Times (qui la sua storia «Chi si prenderà cura dei più anziani in Italia? I robot, forse»), era quello di valutare le reazioni dei presenti e raccoglierne i bisogni, per una più accurata implementazione del robot.

Leggi: Vita, 02/04/2023


venerdì 31 marzo 2023
In Lombardia ad oggi aperte 47 Case di Comunità sulle 216 previste. Servizi a macchia di leopardo e scarsa presenza medica

I primi risultati dell’indagine in corso sulle Case di Comunità in Lombardia coordinata dal Centro Studi di Politica e Programmazione Socio-Sanitaria dell’Istituto Mario Negri. “Quello che è emerso dall’analisi dei primi dati è che in genere sono state collocate in strutture già esistenti, soprattutto ex-poliambulatori, e sono il frutto di una riorganizzazione di servizi già disponibili piuttosto che la creazione e implementazione di nuovi modelli organizzativi indirizzati all’approccio interdisciplinare e al lavoro in equipe multi professionali”.
Presentati, in un workshop all’Istituto Mario Negri, i primi risultati dell’indagine in corso sulle Case di Comunità in Lombardia coordinata dal Centro Studi di Politica e Programmazione Socio-Sanitaria dell’Istituto. L’indagine ha per obiettivo la valutazione comparativa dei modelli organizzativi attualmente implementati nelle Case di Comunità già aperte in Lombardia rispetto agli standard previsti dalle normative nazionali e regionali in termini di struttura, servizi e personale socio-sanitario coinvolto: la Regione Lombardia ha programmato di aprire 216 Case di Comunità, secondo le indicazioni del PNRR, entro il 2026. Ad oggi ne risultano aperte 85 e i dati presentati hanno riguardato 47 strutture per cui l’indagine è stata completata.

Leggi: Quotidiano Sanità, 31/03/2023


mercoledì 29 marzo 2023
Invecchiare bene e in modo attivo: un protocollo tra Auser e Regione Toscana

Auser e Regione Toscana fanno squadra per la promozione di uno stile di vita sano e consapevole tra gli anziani che possa aiutare l’invecchiamento attivo. L’associazione di volontariato e promozione sociale ha firmato un accordo di collaborazione siglato anche da Anci Toscana, da Federsanità e dalle tre aziende Usl della regione. Il fil rouge è quello, ancora una volta, della prevenzione. Le prime attività sono già state avviate, ma i firmatari dell’intesa hanno colto l’occasione per illustrarle meglio.
“Ritengo che Auser – ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani – sia estremamente rappresentativa di una società in cui gli ultra65enni sono ormai più di un quarto della popolazione e in cui l’aspettativa di vita è di 84 anni per gli uomini e 87 per le donne. Auser Toscana sarà un alleato importante per avvicinare in prima battuta i toscani con più anni sulle spalle e convincerli poi ad aderire ad iniziative di prevenzione, agli screening ma anche alle vaccinazioni, come pure per mettere in campo iniziative solidali rivolte a persone fragili o in stato di isolamento. Al centro del programma di collaborazione ci sono anche progetti di carattere intergenerazionale, preziosi, per aiutare l’alfabetizzazione informatica delle fasce di età che hanno meno confidenza con la tecnologia e l’uso degli strumenti della sanità digitale.

Leggi: Auser, 29/03/2023


martedì 28 marzo 2023
Duemila euro per un bilocale: a Milano affitti impossibili

Locazioni a prezzi record, inarrivabili per studenti fuorisede e famiglie. “Restare è diventato proibitivo, molti fuggono e cercano casa fuori città”
“Sono una neolaureata e vengo a Milano per iniziare il tirocinio in uno studio legale e studiare per il concorso per il dottorato di ricerca – scrive Giulia da Napoli – . Cerco da aprile una stanza singola in appartamento con sole ragazze, possibilmente con letto matrimoniale, luminoso e con arredamento carino. Mi piacerebbe costasse massimo 550 euro, ma arrivo verosimilmente fino a 700 (se tutto compreso, utenze incluse)”. Nei commenti le rispondono quasi subito: «Abbiamo un nuovissimo appartamento luminosissimo al quarto piano, offro: singola nuova a 700, altra nuova matrimoniale a 750 uso singola, a 840 euro uso 2 persone». Giulia ha immaginato bene: il prezzo medio per una stanza in condivisione, è difficile sia sotto i 700 euro al mese.

Leggi: La Repubblica, 28/03/2023


martedì 28 marzo 2023
Liguria. Rsa, Pd e sindacati confederali contro la delibera della Regione, che replica: “Date risposte a criticità, ma il lavoro continua”

La delibera che aggiorna i requisiti organizzativi delle strutture è stata approvata ieri in commissione Sanità, senza il voto del Pd, che contesta alla Regione “azioni insufficienti e nessuna proposta per migliorare le condizioni di lavoro”. Critiche anche Cgil, Cisl e Uil, ma per la Regione si tratta di “una risposta all’attuale situazione di criticità”, anche se su altri aspetti il “lavoro tavoli tecnici continua”.
La commissione Salute della Liguria ha dato il via libera ieri (tra le polemiche) alla delibera di revisione e aggiornamento dei requisiti autorizzativi di tipo organizzativo delle strutture sociosanitarie per anziani, disabili, psichiatria e dipendenze presentata e approvata ad inizio gennaio dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Sanità Angelo Gratarola.
Con polemiche perché la delibera è stata contestata in commissione sia dal Pd, che non ha votato a favore dell’approvazione, che da Cgil, Cisl e Uil, sentite in audizione.

Leggi: Quotidiano Sanità, 28/03/2023


IN AGENDA:

14 aprile 2023 ore 10-13 – Una rete Europea per l’abitare collaborativo

Bologna Auditorium Enzo Biagi – Sala Borsa – Piazza Maggiore 6
Ingresso dal Corridoio del Bramante, Cortile d’Onore di Palazzo d’Accursio
Network of Cities for Collaborative Housing
Ingresso libero

Leggi: Comune di Bologna


Osservatorio Vulnerabilità e Resilienza

Sarà presentato il prossimo 17 aprile il Rapporto 2023 dell’Osservatorio Vulnerabilità e Resilienza (OVER), frutto di una partnership tra ACLI Lombardia, IRS e ARS. Al centro dell’attenzione l’impatto della pandemia sulla condizione economica e la capacità di spesa del ceto medio lombardo e la pressione del lavoro di cura sulle famiglie.
Scarica il “save the date“

Leggi: Welforum


Caregiverday – Sostenere la resilienza del caregiver attraverso la narrazione

Venerdi 21 Aprile 2023 dalle 15:30 alle 17:30
c/o Centro Sociale Bruno Losi, Via Medaglie d’Oro 2 – 41012 Carpi (MO)
Prendersi cura di una persona cara può essere fonte di grande soddisfazione personale, ma crea anche sfide, come: problemi di salute fisica e mentale, un senso di esclusione sociale, difficoltà a conciliare il lavoro retribuito con le responsabilità di cura e altre possibili preoccupazioni finanziarie (Eurocarers). Per affrontare tutto ciò è essenziale che il caregiver familiare sia sostenuto da un contesto familiare consapevole e da operatori dei servizi in grado di affiancare e potenziare la capacità di fronteggiare le problematiche di cura e produrre resilienza.

Leggi: Caregiver Day


Edizione 2023 del festival per lo sviluppo sostenibile

Tra l’8 e il 24 maggio tornerà il Festival dello Sviluppo Sostenibile 2023, giunto alla sua settima edizione, che si terrà in tutta Italia, nel mondo e in rete.
Le prime iniziative del calendario della più grande manifestazione italiana dedicata alla sostenibilità sono consultabili sul sito dell’ASviS.
Il Festival – lo ricordiamo – è animato da iniziative di ogni tipo: convegni, presentazioni di libri, mostre, film e molto altro ancora per diffondere la cultura dello sviluppo sostenibile e i principi dell’Agenda 2030. Tutti possono partecipare.

Leggi: Nuove Rigenerazioni


IN EVIDENZA:

Equità e sostenibilità: percorso di cambiamento per affrontare le criticità delle organizzazioni di cura

L’articolo presenta il Modello Equità e Sostenibilità®, uno strumento di gestione che mira a promuovere l’auto-riorganizzazione all’interno dei centri servizi per la persona a gestione pubblica, profit e no profit. L’obiettivo è quello di fornire un piano risolutivo alle organizzazioni di cura della persona, per consentire loro di superare le difficoltà finanziarie e di adottare percorsi di cambiamento guardando ad un futuro sostenibile.
di Franco Iurlaro (Consulente e formatore in un’organizzazione socio-sanitaria)
Il periodo di crisi pandemica e le successive problematiche energetiche ed economiche, hanno da un lato introdotto elementi di inadeguatezza, incertezza, fallimento, paura e rabbia tra le persone e le organizzazioni. Tuttavia, al contempo, hanno anche reso necessario reagire a diversi livelli, dalle relazioni interpersonali ai modelli organizzativi, utilizzando la crisi come opportunità per “rinascere”, con creatività e seguendo percorsi innovativi.
Quando perdi, non perdere la lezione
Le pesan­ti conseguenze della crisi pandemica hanno avuto effetti su ogni livello (individuale ed istituzionale, psicologico e fisico, economico, organizzativo e legale) e hanno portato ad una riflessione sulle esperienze vissute durante quei mesi. Il sistema come era concepito in epoca precedente al diffondersi del COVID-19 non può essere ripristinato senza un percorso culturale, formativo e di ampia portata. In particolare, per i gestori dei servizi si sono create opportunità di innovazione e cambiamento (Rotolo, 2020).

Leggi: I Luoghi della Cura


Europa sempre più vecchia e con meno abitanti. Eurostat: “A fine secolo saremo 27 mln in meno rispetto ad oggi e il 15% avrà più di 80” anni

La tendenza demografica indica lo sviluppo di una società che si “restringe e invecchia”. La quota di bambini e giovani dovrebbe diminuire del 20% mentre la quota di persone di età compresa tra 65 e 79 anni dovrebbe crescere di 2 punti percentuali dal 15% all’inizio del 2022 al 17% nel 2100 e la quota di persone di età pari o superiore a 80 anni dovrebbe più che raddoppiare, dal 6% al 15%.
02 APR – Secondo le ultime proiezioni demografiche pubblicate da Eurostat, la popolazione dell’UE diminuirà del 6% tra il 1° gennaio 2022 e il 1° gennaio 2100, con un calo complessivo di 27,3 milioni di persone.
Dopo la diminuzione nel 2020 e nel 2021 a causa degli impatti della pandemia di COVID-19, la popolazione dell’UE aveva iniziato a risalire nel corso del 2022 ma la tendenza per fine secolo è comunque al ribasso.
A seguito dell’afflusso massiccio di rifugiati dall’Ucraina nell’UE a seguito dell’aggressione della Russia contro l’Ucraina, si stima che la popolazione abbia raggiunto i 451 milioni di persone il 1° gennaio 2023. Inoltre, si prevede che la popolazione dell’UE raggiungerà il picco di 453 milioni persone nel 2026, prima di scendere a un livello previsto di 420 milioni nel 2100.

Leggi: Quotidiano Sanità


Giornata mondiale della salute e 75° Oms. “Salute per tutti”, questo l’obiettivo. Ma al momento il 30% della popolazione mondiale è ancora senza servizi essenziali

Inoltre quasi due miliardi di persone affrontano una spesa sanitaria catastrofica che porta spesso alla povertà intere famiglie, con disuguaglianze significative che colpiscono coloro che si trovano nei contesti più vulnerabili. Per questo serve investire in sistemi sanitari solidi per una società prospera a partire dall’aumento dei finanziamenti pubblici per la salute e dalla riduzione dei costi sanitari a carico delle famiglie.
Il prossimo 7 aprile si celebrerà la giornata mondiale della salute insieme al 75° anniversario dell’Organizzazione mondiale della sanità.
“Health For All”, salute per tutti, è lo slogan della giornata e indica l’obiettivo di sempre dell’Oms affinché tutte le persone godano di buona salute per una vita appagante in un mondo pacifico, prospero e sostenibile.
Il diritto alla salute è un diritto umano fondamentale. E l’Oms rilancia i suoi obiettivi partendo da quello principale: tutti devono avere accesso ai servizi sanitari di cui hanno bisogno quando e dove ne hanno bisogno senza difficoltà finanziarie.
Oggi il 30% della popolazione mondiale non è in grado di accedere ai servizi sanitari essenziali. Quasi due miliardi di persone affrontano una spesa sanitaria catastrofica che porta spesso alla povertà intere famiglie, con disuguaglianze significative che colpiscono coloro che si trovano nei contesti più vulnerabili.
E’ solo con sistemi che prevedano la copertura sanitaria universale (UHC), ricorda l’Oms, che si possono offrire protezione finanziaria e accesso a servizi essenziali di qualità, sollevando le persone dalla povertà, promuovendo il benessere delle famiglie e delle comunità, proteggendo dalle crisi sanitarie pubbliche.

Leggi: Quotidiano Sanità


Gimbe lancia Piano per il rilancio del Ssn: “Serve una visione chiara e coraggio su investimenti e riforme”

Cartabellotta: “Da oltre dieci anni assistiamo all’assenza di visione e strategia politica a supporto della sanità pubblica, in un immobilismo che si limita ad affrontare solo problemi contingenti: per questo abbiamo elaborato il “Piano di rilancio del Servizio Sanitario Nazionale”. IL PIANO
Quattordici punti per rilanciare il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) ormai in “codice rosso” per la coesistenza di varie “patologie”: imponente sotto-finanziamento, drammatica carenza di personale sanitario, crescenti diseguaglianze, modelli organizzativi obsoleti e inesorabile avanzata del privato. Una crisi di sostenibilità senza precedenti di un SSN vicino al punto di non ritorno: tanto che il diritto costituzionale alla tutela della salute nell’indifferenza di tutti i Governi che si sono succeduti negli ultimi 15 anni si sta trasformando in un privilegio per pochi, lasciando indietro le persone più fragili e svantaggiate, in particolare nel Sud del Paese. È questo lo sconfortante resoconto della Fondazione GIMBE sulla sanità pubblica che emerge nel corso della 15a Conferenza Nazionale in corso oggi a Bologna.

Leggi: Quotidiano Sanità


Gimbe: “Tra liste d’attesa, rinunce alle cure e disuguaglianze il Ssn è in codice rosso”

Cartabellotta: “L’emergenza COVID-19 ha ulteriormente indebolito il SSN, specialmente sul fronte del personale e il netto aumento del finanziamento pubblico negli ultimi anni è stato interamente assorbito dall’emergenza, tanto che ora le Regioni rischiano di tagliare i servizi. Senza contare che il DdL sull’autonomia differenziata potrebbe dare il colpo di grazia al SSN”.
“La crisi di sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) – dichiara Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE – sta raggiungendo il punto di non ritorno tra l’indifferenza di tutti i Governi che negli ultimi 15 anni, oltre a tagliare o non investire in sanità, sono stati incapaci di attuare riforme coraggiose per garantire il diritto alla tutela della salute. Con l’aggravante di ignorare tre incontrovertibili certezze: che la sanità pubblica è una conquista sociale irrinunciabile e un pilastro della nostra democrazia; che il livello di salute e benessere della popolazione condiziona la crescita economica del Paese; infine, che la perdita di un SSN universalistico porterà ad un disastro sanitario, sociale ed economico senza precedenti”.

Leggi: Quotidiano Sanità


SEGNALAZIONI:

Nuovo aggiornamento a febbraio 2023 della “Guida alle agevolazioni fiscali per le persone con disabilità” curata da Agenzia entrate

E’ disponibile nel sito della Agenzia delle entrate la versione html e pdf della Guida alle agevolazioni fiscali. Gli aggiornamenti riguardano essenzialmente l’ambito delle barriere architettoniche:
– proroga fino al 2025 del bonus barriere 75%
– la seconda novità introdotta dalla legge di bilancio 2023 riguarda le deliberazioni dell’assemblea condominiale per approvare i lavori finalizzati al superamento e all’eliminazione delle barriere architettoniche. Sono valide, infatti, se approvate con un numero di voti che rappresenti la maggioranza dei partecipanti all’assemblea, ossia la metà più uno degli intervenuti, e almeno un terzo del valore millesimale dell’edificio.
Leggi tutto su fisco oggi
Scarica la Guida aggiornata a febbraio 2023

Leggi: Rete Caad


Una casa su misura, seconda edizione

Il tema della qualità di vita delle persone con disabilità a domicilio è quanto mai attuale ed emerge la necessità di una sensibilizzazione culturale diffusa.
Il libro “Una casa su misura”, in questa sua seconda aggiornata edizione, dopo quella del 2007, si propone di continuare a fornire una cultura di base sulle possibilità di intervento domestico (strategie, soluzioni strutturali e ausili) per incrementare l’autonomia e migliorare l’assistenza delle persone con disabilità, sia con problematiche motorie che cognitive. Attraverso un linguaggio semplice, strutturato a domande-risposte e immagini significative, s’intende veicolare un’informazione di base sui principali aspetti dell’adattamento domestico: superamento delle barriere verticali; adattamenti per il bagno, la cucina e la zona notte; le soluzioni per facilitare i trasferimenti e il sollevamento; il controllo ambientale e la domotica; le soluzione per persone con disturbi cognitivi o demenza: la normativa e le possibili linee di finanziamento.

Leggi: Rete Caad


Si può installare un ascensore anche in un piccolo vano scala?

L’esame di un caso concreto offre lo spunto per l’analisi di un particolare orientamento giurisprudenziale
L’installazione di un ascensore in vano scala di un condominio, in epoca successiva al completamento del fabbricato, è certamente un evento che, prescindendo dall’eventuale impegno di spesa necessario, proprio per le difficoltà tecniche che comporta, rappresenta una potenziale causa di alterazione dei normali equilibri che ordinariamente regolano la pacifica convivenza tra i condòmini.
Ascensore in vano scala: le casistiche
Si tratta, indubbiamente, di un’innovazione diretta al miglioramento, o all’uso più comodo, della cosa comune che, secondo la disciplina prevista dal primo comma dell’articolo 1120 del codice civile, richiede l’approvazione da parte della maggioranza degli intervenuti in assemblea che rappresenti almeno i due terzi del valore dell’edificio.
Fa eccezione il caso in cui l’intervento in parola sia diretto all’eliminazione delle barriere architettoniche poiché, in tal caso (salva l’applicabilità dell’ulteriore specifica normativa di settore, prevista dalla Legge n. 13/89), trattandosi di una innovazione dal carattere sociale, ad essa si può dar corso con la maggioranza (agevolata) dei presenti in assemblea che rappresenti almeno la metà del valore del fabbricato, ai sensi del secondo comma, n. 2) dell’articolo 1120 del codice civile

Leggi: Teknoring

 

 

#FAILACOSABUONA – Edili Cgil e Uil in piazza il 1° aprile per il lavoro, l’ambiente, la sicurezza: a Torino, Roma, Napoli, Palermo, Cagliari. La piattaforma e le prime adesioni di Sunia e Uniat Uil.

A Torino in zona Falchera, periferia in fase di riqualificazione; a Roma in zona Don Bosco, in un quartiere storicamente abitato dai lavoratori dell’edilizia, a Napoli in una piazza di Pianura-Soccavo, nella IX municipalità, a Palermo nello Zen 2, una delle periferie urbane più abbandonate del paese, a Cagliari nel quartiere Sant’Elia: sono queste le periferie urbane scelte da FenealUil e Fillea Cgil per la giornata nazionale di lotta del 1°aprile. Una giornata che segnerà il punto di arrivo di una serie di iniziative, volantinaggi, assemblee e azioni simboliche, annunciate la scorsa settimana dai due sindacati di categoria per denunciare gli impatti negativi sul settore delle costruzioni e mandare un messaggio al Governo “Fai una cosa buona”, slogan ed hashtag della mobilitazione.

Leggi: Fillea


NEWS:

martedì 28 marzo 2023
Anziani, nasce intergruppo parlamentare per l’invecchiamento attivo

La nascita dell’intergruppo arriva dopo l’approvazione del Ddl anziani approvato in via definitiva martedì 21 marzo dalla Camera dei deputati
La questione dell’invecchiamento attivo trova spazio in Parlamento grazie alla costituzione di un Intergruppo appositamente dedicato. È stata annunciata oggi, infatti, la nascita dell’Intergruppo Parlamentare per l’Invecchiamento Attivo dai due promotori dell’iniziativa, il senatore Ignazio Zullo e l’onorevole Paolo Ciani, quest’ultimo già impegnato sul tema durante il suo precedente incarico di consigliere regionale nel Lazio.

Leggi: Redattore Sociale, 28/03/2023


martedì 28 marzo 2023
Contrasto alle liste d’attesa, potenziamento personale sanitario e sostegno alla farmacia dei servizi. Ecco l’Atto di indirizzo 2023 del Ministero della Salute

Portare a termine l’iter del decreto tariffe per assicurare un’omogenea applicazione dei Lea su tutto il territorio nazionale. Smaltire le liste d’attesa attraverso la riorganizzazione dei processi di governo, introducendo modelli e standard per il monitoraggio sistemico e strutturato a livello nazionale del percorso assistenziale del paziente. Puntare alla valorizzazione del capitale umano, incentivando tutti i professionisti sanitari impegnati nel Ssn. Questi alcuni degli impegni presenti nel documento. IL TESTO
Garantire le risorse necessarie allo sviluppo dell’assistenza territoriale e ospedaliera, valorizzare il ruolo dei professionisti sanitari impegnati nell’ assicurare le cure, portare a termine l’iter del decreto tariffe per assicurare un’omogenea applicazione dei Lea su tutto il territorio nazionale. E, proprio attraverso i Lea sarà messa in atto una strategia che avrà il duplice obiettivo di governare la spesa pubblica e di realizzare il principio fondamentale di universalismo egalitario del Ssn in un contesto di decentramento di governo.

Leggi: Quotidiano Sanità, 28/03/2023


lunedì 27 marzo 2023
Assistenza domiciliare anziani: 3 miliardi da spendere subito

Assistenza domiciliare anziani: 3 miliardi da spendere subito per garantire le cure a casa al 10 per cento di over 65. Un obiettivo ambizioso, i soldi ci sono, ma le Regioni dovranno fare in fretta. Se non si raggiunge il risultato previsto si perdono i fondi.
Il governo intende assicurare entro 4 anni le cure domiciliari al 10 per cento degli over 65. Ovvero 1,3 milioni di italiani. Perché è un obiettivo ambizioso? Oggi gli anziani che ricevono assistenza a casa dal Servizio Sanitario Nazionale sono poco meno di 400.000, meno di un terzo.
I fondi sono stati stanziati subito dopo la pandemia. Il motivo è semplice: nei giorni del Covid il vero punto debole del nostro sistema sanitario è stata proprio l’assistenza domiciliare. Era già cosa nota, ma l’emergenza sanitaria ha mostrato limiti che sono andati oltre le difficoltà che già erano note. Soprattutto perché da anni si punta a rinforzare la sanità fuori dagli ospedali e l’assistenza domiciliare avrebbe dovuto essere uno dei capisaldi di questa politica.
Non è stato così, oggi però i soldi ci sono. E tanti: cosa intendono fare le Regioni per assicurare le cure necessarie ai milioni di cittadini che hanno bisogno di cure costanti?

Leggi: Invalidità e Diritti, 27/03/2023


lunedì 27 marzo 2023
Superbonus. Una pezza

Cambia ancora il Superbonus: il salvagente che il governo aveva promesso per aiutare famiglie e imprese senza piщ liquiditа и arrivato, ma non per tutti. I contribuenti con redditi bassi rischiano concretamente di perdere buona parte dei soldi spesi per aderire alla maxi agevolazione. Infatti, il rimborso dei lavori del Superbonus da portare in detrazione resta confermato in quattro quote annuali, mentre sarа esteso a dieci anni solo per le compensazioni delle banche e delle imprese.
La maggioranza aveva provato ad allargare anche ai privati la possibilitа di detrarre le spese del 110% in dieci quote, ma nonostante l’impegno di tutti i gruppi parlamentari, il ministero dell’Economia ha bocciato la misura perchй considerata troppo onerosa. Questo significa che su una spesa massima di 96 mila euro, chi ha optato per la detrazione (magari obbligato dal blocco che grava sulla cessione del credito) dovrа portare a rimborso in sede di dichiarazione dei redditi quasi 25 mila euro l’anno.

Leggi: Assocaseari, 27/03/2023


lunedì 27 marzo 2023
Case green, le deroghe escludono almeno un edificio su tre

Il conto delle eccezioni alla Epbd arriva oltre i 4 milioni: fuori edifici vecchi, seconde case e unità su cui i lavori sono impossibili
Oltre tre milioni di edifici fuori dai nuovi obblighi fissati dall’Europa, per effetto dell’esclusione di tutti gli immobili più vecchi, ribadita in più passaggi della direttiva Case green. Ma il conto finale andrà oltre, perché altre eccezioni inserite nel testo votato qualche giorno fa dal Parlamento europeo potrebbero aggiungere al conto almeno un altro milione di fabbricati. Portando il totale a oltre quattro milioni. La mappa delle deroghe, insomma, potrebbe coinvolgere più di un terzo degli edifici italiani.
Guardando i numeri e il compromesso votato dalla Plenaria di Strasburgo, allora, l’impatto della direttiva Epbd (Energy performance of buildings directive) sarà meno duro del previsto e non andrà a toccare tutta Italia allo stesso modo.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 27/03/2023


lunedì 27 marzo 2023
Legge Delega sulla Non Autosufficienza: il cantiere aperto di Federsanità – di Tiziana Frittelli, Michelangelo Caiolfa

Facendo perno sulla condizione di non autosufficienza, la Riforma chiama alla convergenza gli attuali sistemi sanitario, sociale e assistenziale, ponendo loro le tre questioni fondanti della governance multilivello unitaria (il sistema), della prevenzione e promozione della salute (gli anni in salute), dell’assistenza di lungo periodo (appropriatezza e consistenza dei servizi)
La Missione 5 – Componente 2 del Pnrr prevede la riforma denominata inizialmente ‘Legge quadro per un sistema organico degli interventi in favore degli anziani non autosufficienti’, obiettivo da conseguire entro il 31 Marzo 2023 che è stato colto con l’approvazione del Disegno di Legge ‘Deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane’.
Il lavoro è stato lungo e intenso, nel testo licenziato sono confluite le elaborazioni costruite dalla Commissione Turco e dalla Commissione Paglia con l’integrazione di alcune proposte del Patto per la Non autosufficienza. Ne è scaturito un progetto di riforma ampio e articolato, che cerca di affrontare il mondo della non autosufficienza costruendo un’apposita sezione delle politiche pubbliche.

Leggi: Quotidiano Sanità, 27/03/2023


lunedì 27 marzo 2023
Dl anziani. Un passo in avanti per non autosufficienza, ma c’è ancora molto da fare

L’attesa Riforma contiene molti punti di forza, tra cui: riconoscimento della rilevanza del problema, costituzione del Sistema unico nziani di natura pubblica, valutazione multidimensionale nazionale, prestazione universale, unione tra Distretti ed ambiti sociali. Tra i punti di debolezza: insufficiente attenzione della pubblica opinione e ridotto sostegno politico; trattazione del testo troppo articolata e fuorviante rispetto al tema centrale della non autosufficienza; asimmetria tra l’ambizione del piano riformatore e incertezza delle risorse.
Con l’approvazione alla Camere (150 voti favorevoli, 72 astenuti, nessun contrario) è stata approvata definitivamente la Legge “Deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane” in cui il Capo III è dedicato alle politiche per le persone anziane non autosufficienti, che è oggetto specifico di questa nota. Impostata dal precedente Governo Draghi, la Legge è firmata dal Presidente Meloni, dal Ministro del Lavoro e Politiche Sociali Calderone e dal Ministro della Salute Schillaci. A nostro parere segna una svolta storica e potrà essere una Riforma di grande peso per il nostro welfare per la nonautosufficienza. Ad eccezione di Quotidiano Sanità , sempre puntuale e preciso, questo traguardo atteso da oltre vent’anni non ci sembra abbia avuto risonanza comunicativa pari alla sua portata. Desideriamo riproporla a giusta attenzione.

Leggi: Quotidiano Sanità, 27/03/2023


sabato 25 marzo 2023
“Detenuti privati della loro libertà”. Gli anziani nelle Rsa italiane secondo il Comitato Ue contro la tortura: “Giudici tutelari vigilino”

“Un trattamento disumano o degradante”. Il Comitato Europeo per la Prevenzione della Tortura (CPT) del Consiglio d’Europa ha così definito la situazione degli anziani “segregati nelle Rsa italiane” con condizioni di vita che sono andate avanti ben oltre la fine dell’emergenza pandemica. Lo si legge nel rapporto del CPT sulla sua visita periodica in Italia condotta nel periodo marzo-aprile 2022 che per la prima volta ha incluso due Rsa, il Pio Albergo Trivulzio e l’Istituto Palazzolo di Milano.
Il rapporto – frutto del lavoro di visite e documentazione attivato dal CPT da febbraio 2020 in Lombardia anche grazie alle testimonianze e alle segnalazioni dell’associazione Felicita – indica che “alla luce dell’elevato livello di segregazione dovuto alle prolungate e indefinite restrizioni legate al Covid-19 i residenti delle due Rsa visitate potrebbero essere considerati come detenuti privati della loro libertà, e che le restrizioni istituite nelle due Rsa visitate (soprattutto in termini di mancato accesso all’aria fresca, ridotte attività riabilitative e ricreative e meno visite familiari) hanno avuto effetti graduali e deleteri sullo stato di salute somatico e mentale dei residenti, in particolare nell’Rsa Pio Albergo Trivulzio”.

Leggi: Il Fatto Quotidiano, 25/03/2023


venerdì 24 marzo 2023
Assistenza agli anziani, fatta la delega Ora occorre trovare oltre 7 miliardi

Nella delega l’estensione dei servizi, dalle cure palliative alle cure domiciliari, che richiedono risorse aggiuntive – di Barbara Gobbi
La riforma c’è, ora vanno trovate le risorse. Il Ddl Anziani licenziato il 21 marzo dal Parlamento segna insieme un traguardo – dotando finalmente l’Italia, ultima tra i grandi paesi Ue, di un quadro completo di assistenza per 3,8 milioni di anziani fragili – sia un punto di partenza.
Al via la partita per reperire le risorse
Tutto in salita: perché ora bisogna entrare nel merito delle misure e soprattutto dei finanziamenti necessari a programmare gli interventi in un Paese che è secondo al mondo dopo il Giappone per invecchiamento. Un doppio rebus che andrà sciolto a breve, con i decreti attuativi da varare entro il 31 gennaio 2024. A “metterci la faccia” è stata la presidente del Consiglio in persona: «Gli anziani – ha dichiarato Giorgia Meloni dopo il via libera definitivo della Camera – rappresentano il cuore stesso della società e prendersi cura di loro significa avere cura di tutti noi. Andremo veloci – ha promesso – per dare concreta attuazione alla riforma.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 24/03/2023


venerdì 24 marzo 2023
Non è un Paese per lavoratori domestici

Secondo un’indagine Idos-Assindatcolf, servono circa 68 mila colf e badanti da qui al 2025, ma i decreti flussi tengono basse le quote di ingresso degli immigrati
In Italia servono almeno 23 mila colf e badanti immigrati all’anno, circa 68 mila da qui al 2025. Lo dice la ricerca realizzata dal Centro studi Idos per l’associazione dei datori Assindatcolf, che sottolinea come quello del lavoro domestico sia un comparto a lungo trascurato nel nostro Paese.
Da 12 anni i decreti flussi governativi mantengono le quote di ingresso a livelli molto più bassi rispetto all’effettivo bisogno di manodopera, e in più non specificano mai quale porzione debba essere espressamente dedicata ai lavoratori domestici. E se si rivolge lo sguardo ancora più indietro, le programmazioni triennali fatte prima del 2011 si sono basate su una rilevazione delle esigenze delle aziende e mai delle famiglie, lasciando il settore in un totale oblio.

Leggi: Collettiva, 24/03/2023


venerdì 24 marzo 2023
Ddl anziani e non autosufficienza, Fish: “Dimenticate le persone con disabilità”

La Federazione: “Anche le persone con disabilità diventano anziane. Purtroppo, le nostre proposte, finalizzate ad una migliore integrazione socio-sanitaria, nell’ottica di garantire autonomia, e non solo assistenza, alle persone con disabilità anziane e non autosufficienti non sono state accolte”. Falabella: “Ora la partita si sposta sui decreti attuativi, sui quali lavoreremo per dare il nostro contributo”
Dopo diverse modifiche nei due rami del Parlamento è stato approvato in via definitiva il disegno di legge n. 506 “Deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane”. La Fish sottolinea alcune criticità del testo per quel che riguarda le persone con disabilità. Criticità che, in realtà, la Federazione aveva evidenziato già in fase di audizione.

Leggi: Redattore Sociale, 24/03/2023


venerdì 24 marzo 2023
Ddl Anziani e non autosufficienza: confidiamo nei decreti attuativi

Dopo diverse modifiche nei due rami del Parlamento è stato approvato in via definitiva il disegno di legge n. 506 Deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane. Già in fase di audizione, al Senato, FISH aveva evidenziato alcune criticità per le persone con disabilità contenute nel testo. Anche le persone con disabilità diventano anziane e per questo avevamo presentato delle proposte.
La federazione aveva chiesto di eliminare la presenza di previsioni sul caregiver da questa delega, perché in assenza di una normativa generale si andrebbe a creare una discriminazione tra gli assistenti famigliari delle persone anziane non autosufficienti e quelli di persone con disabilità non autosufficienti. La specifica sulla non autosufficienza assorbe così la condizione di disabilità, andando contro quanto previsto dalla Convenzione ONU sui diritti delle Persone con Disabilità, non armonizzandosi, di fatto, con l’altra grande riforma prevista dalla legge delega sulla disabilità.

Leggi: Fish Onlus, 24/03/2023


giovedì 23 marzo 2023
Ddl Anziani. Cgil e Spi Cgil: “Legge necessaria, ma priva di risorse”

Il sindacato: “Si apre ora una fase importante nell’emanazione dei decreti attuativi, che dovranno garantire la presa in carico della condizione di fragilità della persona anziana da parte del sistema pubblico e universale”. Inoltre, “lavoreremo affinché la legge delega divenga parte di una riforma del sistema di welfare che abbia l’obiettivo di rimettere al centro l’integrazione tra servizio sanitario nazionale e sistema socio-assistenziale”
“Approvata anche alla Camera, e in attesa della pubblicazione in G.U., la legge quadro in materia di politiche in favore delle persone anziane. Una legge necessaria, ma senza risorse rischia di essere una cornice senza quadro”. È quanto si legge in una nota congiunta di Cgil nazionale e Spi Cgil.
“Sono previste – sottolineano Cgil e la categoria dei pensionati della Confederazione – norme per la tutela della dignità e la promozione delle condizioni di vita indipendente, di cura e di assistenza delle persone anziane non autosufficienti nonché per l’invecchiamento attivo”.

Leggi: Redattore Sociale, 23/03/2023


giovedì 23 marzo 2023
Anziani. Dai Piani individuali per l’assistenza sanitaria e sociale all’invecchiamento attivo. Ok della Camera al Ddl. Il provvedimento è legge. Meloni: “Troveremo risorse”

Il testo che rappresenta un obiettivo del Pnrr, muove dal riconoscimento del diritto delle persone anziane alla continuità di vita e di cure presso il proprio domicilio e dal principio di semplificazione e integrazione delle procedure di valutazione della persona anziana non autosufficiente. Grazie a questa semplificazione e all’istituzione dei “punti unici di accesso” (Pua) diffusi sul territorio, si potrà effettuare, in una sede unica, una valutazione multidimensionale finalizzata a definire un “progetto assistenziale individualizzato” (Pai). IL TESTO
Dopo il Senato, ieri anche l’assemblea di Montecitorio ha approvato il disegno di legge che disciplina alcune deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane. Il provvedimento ora è legge.
Nel ddl viene delineata in tale ambito una riforma articolata e complessiva, volta ad attuare alcune norme della legge di bilancio 2022 e, con specifico riferimento alla categoria degli anziani non autosufficienti, a realizzare uno degli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che fissa al primo trimestre 2023 il traguardo per l’adozione della legge delega, e al primo trimestre 2024 il traguardo per l’approvazione dei decreti legislativi delegati.

Leggi: Quotidiano Sanità, 23/03/2023


giovedì 23 marzo 2023
Ddl anziani, Forum Terzo settore: “Soddisfatti del risultato, ora più risorse e partecipazione”

La portavoce, Vanessa Pallucchi: “I prossimi step saranno cruciali per determinare l’efficacia del provvedimento nel perseguire gli obiettivi prefissati, a partire dalla necessaria previsione di adeguati investimenti. Inoltre, ci aspettiamo un concreto coinvolgimento del Terzo settore sin dalla messa a punto dei futuri decreti attuativi e poi nella sua concreta attuazione sui territori”
“Esprimiamo soddisfazione per l’approvazione in via definitiva del cosiddetto Ddl Anziani. Parlamento e Governo hanno accolto, nel corso dell’iter del provvedimento, diverse proposte provenienti dal mondo del Terzo settore per realizzare una migliore integrazione socio-sanitaria, nell’ottica di garantire autonomia, e non solo assistenza, alle persone non autosufficienti”. E’ quanto dichiara Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Terzo Settore, commentando il disegno di legge approvato in via definitiva alla Camera.

Leggi: Redattore Sociale, 23/03/2023


mercoledì 22 marzo 2023
Ddl anziani, ecco le prossime tappe per raffozare assistenza domiciliare e sostegni

Cristiano Gori: «È nella prossima legge di Bilancio che il Governo sarà chiamato a decidere se e quante risorse economiche dedicare. La spesa pubblica per l’assistenza agli anziani è decisamente inadeguata nel nostro Paese»
di Barbara Gobbi
“Quella approvata il 21 marzo dal Parlamento è una riforma a due facce, contemporaneamente poco controversa e poco considerata, nonostante riguardi oltre 10 milioni di persone tra anziani interessati, familiari impegnati ad assisterli e operatori coinvolti. Invece, per recuperare i finanziamenti indispensabili, deve diventare una priorità politica”. Cristiano Gori, coordinatore del Patto per un Nuovo Welfare sulla Non autosufficienza che ha dato un contributo sostanziale al testo del “Ddl anziani” approvato definitivamente dal Parlamento, analizza la riforma a cui l’Italia – pur essendo il secondo Paese più anziano – al mondo dopo il Giappone arriva da buona ultima rispetto agli altri grandi partner europei: la Germania nel 1995, la Francia nel 2002, la Spagna nel 2006 si erano già dotate di una legge.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 22/03/2023


mercoledì 8 marzo 2023
Patto per l’Alzheimer, AIMA: «Diagnosi, assistenza domiciliare e PNRR, Istituzioni non lascino soli pazienti»

La presidente dell’Associazione Nazionale Malattia di Alzheimer, Patrizia Spadin, a Sanità Informazione: «Serve l’attivazione di una territorialità specifica per l’Alzheimer legata alle strutture del PNRR» – di Giovanni Cedrone
«Le famiglie con pazienti colpiti da demenze si sentono sole: come AIMA in 40 anni qualcosa siamo riusciti a fare, la sensibilizzazione della società è maggiore ma ancora oggi queste si sentono abbandonate e non è giusto». Patrizia Spadin, presidente dell’Associazione Nazionale Malattia di Alzheimer, è instancabile nel suo lavoro di promozione e richiamo dell’opinione pubblica e delle istituzioni verso i problemi di chi deve accudire un paziente con Alzheimer o demenza. E a Sanità Informazione ricorda tutto quello che c’è ancora da fare per venire incontro ai bisogni assistenziali e sociali di queste persone.

Leggi: Sanità Informazione, 08/03/2023


REGIONI:

domenica 26 marzo 2023
Approvato il piano per la “non autosufficienza”. Ecco tutte le iniziative previste per il sostegno alle persone e alle famiglie

La Regione Puglia ha approvato il piano triennale per la “non autosufficienza”. E’ finanziato con le risorse del fondo nazionale per la non autosufficienza, pari a complessivi 174.671.000 euro per un triennio. “La Regione Puglia, grazie al bilancio autonomo e ai fondi europei, ha dato vita ad iniziative innovative per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità e dei loro familiari a 360º”, ha spiegato l’assessora al Welfare Rosa Barone.
Tra le iniziative previste: il potenziamento dei progetti di vita indipendente, mediante un investimento annuo pari al doppio di quello precedente. L’obiettivo è il consolidamento di un modello di presa in carico alternativo a quello solo assistenziale, perché rivolto in primis a favorire l’inclusione sociale e l’autonomia di persone con disabilità gravi al fine di promuovere percorsi di studio, di lavoro, di partecipazione alla vita sociale della comunità locale, e allo stesso tempo favorire il permanere nel proprio contesto di vita.

Leggi: Altamura Life, 26/03/2023


giovedì 23 marzo 2023
SUNIA Emilia Romagna. Diritto alla casa: servono strumenti per regolamentare gli affitti brevi e combattere l’illegalità

Da tempo il SUNIA denuncia una inadeguata politica abitativa nel nostro Paese, oggi diventata una vera e propria emergenza sociale. Ciò si evidenzia maggiormente nei comuni ad alta tensione abitativa della nostra regione.
Questa situazione sociale, già di per sé grave perché nega il diritto alla casa, assume una dimensione di illegalità diffusa con l’esplosione degli affitti brevi che dilagano senza una opportuna regolamentazione pubblica.
Intervento pubblico che è urgente mettere in campo tramite adeguati provvedimenti nazionali, regionali e comunali.

Leggi: Sunia, 23/03/2023


mercoledì 22 marzo 2023
Milano. Immobili ex Enpam, trovato l’accordo definitivo tra InvestiRE SGR e inquilini sul futuro dei caseggiati: acquisto agevolato a prezzi scontati, tutele per i più fragili e interventi di manutenzione straordinaria

Si sono incontrati oggi, presso BASE Milano, i rappresentanti di InvestiRE SGR (Gruppo Banca Finnat) con le Organizzazioni Sindacali (Sunia, Sicet e Unione Inquilini) e i comitati degli
inquilini del patrimonio Dream (ex Enpam), costituito da quattro complessi immobiliari collocati nei Comuni di Milano (via Valla, via Forni e via Sulmona), Vimodrone (Via XV Martiri) e Basiglio (Via Romano Visconti e Via Rio Nuovo), passati in gestione negli scorsi mesi al Fondo Hestia e al Fondo Basiglio.
All’incontro hanno partecipato anche il Sindaco di Milano Giuseppe Sala, l’Assessore alla Casa del Comune di Milano Pierfrancesco Maran, il sindaco di Vimodrone Dario Veneroni e la sindaca di Basiglio Lidia Reali.

Leggi: Sunia, 22/03/2023


IN AGENDA:

Il 30 marzo a Novara il Convegno: Il futuro delle RSA tra riforme, innovazione e criticità: scenario nazionale e regionale

Leggi il programma


Rapporto 2023 dell’Osservatorio Vulnerabilità e Resilienza (OVER)

Sarà presentato il prossimo 17 aprile il Rapporto 2023 dell’Osservatorio Vulnerabilità e Resilienza (OVER), frutto di una partnership tra ACLI Lombardia, IRS e ARS. Al centro dell’attenzione l’impatto della pandemia sulla condizione economica e la capacità di spesa del ceto medio lombardo e la pressione del lavoro di cura sulle famiglie.
Scarica il “save the date“

Leggi: Welforum


Caregiverday – Sostenere la resilienza del caregiver attraverso la narrazione

Venerdi 21 Aprile 2023 dalle 15:30 alle 17:30
c/o Centro Sociale Bruno Losi, Via Medaglie d’Oro 2 – 41012 Carpi (MO)
Prendersi cura di una persona cara può essere fonte di grande soddisfazione personale, ma crea anche sfide, come: problemi di salute fisica e mentale, un senso di esclusione sociale, difficoltà a conciliare il lavoro retribuito con le responsabilità di cura e altre possibili preoccupazioni finanziarie (Eurocarers). Per affrontare tutto ciò è essenziale che il caregiver familiare sia sostenuto da un contesto familiare consapevole e da operatori dei servizi in grado di affiancare e potenziare la capacità di fronteggiare le problematiche di cura e produrre resilienza.

Leggi: Caregiver Day


Edizione 2023 del Festival per lo sviluppo sostenibile di Asvis

Tra l’8 e il 24 maggio tornerà il Festival dello Sviluppo Sostenibile 2023, giunto alla sua settima edizione, che si terrà in tutta Italia, nel mondo e in rete.
Le prime iniziative del calendario della più grande manifestazione italiana dedicata alla sostenibilità sono consultabili sul sito dell’ASviS.
Il Festival – lo ricordiamo – è animato da iniziative di ogni tipo: convegni, presentazioni di libri, mostre, film e molto altro ancora per diffondere la cultura dello sviluppo sostenibile e i principi dell’Agenda 2030. Tutti possono partecipare.

Leggi: Nuove Rigenerazioni


IN EVIDENZA:

Art Therapy: Un gioco o una terapia?

Fin dai tempi della preistoria, l’uomo ha sempre usato la pittura e il disegno per comunicare e lasciare traccia di una vita vissuta che è arrivata fino ai giorni nostri. Ogni epoca storica ha lasciato delle testimonianze, che ci hanno permesso di capire come si viveva e quali fossero le abitudini, i rituali, le usanze di quelle popolazioni, tutto questo grazie alla pittura e all’arte.
Dunque, l’arte ha sempre accompagnato la vita dell’uomo, stimolandone la creatività, curando lo stress e lasciando lo spazio per esprimersi liberamente e senza filtri.
È intorno agli anni quaranta che l’arte viene riconosciuta come un vero e proprio trattamento terapeutico, attraverso l’osservazione di alcuni medici, che avevano in cura persone affette da malattie mentali, i quali, spesso riuscivano ad esprimersi con disegni o altre opere d’arte. Il disegno e la pittura rappresentavano uno sfogo creativo che apriva la mente lasciandola andare, senza confini, ovunque volesse. Ed è proprio in quegli anni, gli anni 40, che le pratiche di art therapy diventarono una tecnica terapeutica utilizzata in tutti i setting di cura e per tutte le età.
Ma quali sono i benefici di questo tipo di terapia per gli anziani?
Alcuni studi hanno dimostrato che oltre a stimolare la memoria e le emozioni, favorisce la socializzazione, la concentrazione, la manualità, la tranquillità e il divertimento.

Leggi: Anziani e Vita


Lo dice p1n0! Consigli AI per una vita longeva

Come guardare al futuro tecnologico che evolve di settimana in settimana? Abbiamo bisogno di una saggia intelligenza!
La tecnologia oggi ha fatto enormi passi avanti e nell’ambito dei servizi per l’autonomia presenta una varietà di proposte e risorse per le persone senior e i propri familiari: automobili, motorini e monopattini elettrici, bus che si possono prenotare dal proprio cellulare, car sharing e molto altro ancora. Ma ci sono anche le macchine a guida autonoma, anche se ancora in fase di sperimentazione, guidano al posto nostro..Tra queste innovazione è arrivata anche l’intelligenza artificiale!
Alexa già ci aveva avvertito, il mondo dell’intelligenza artificiale rivoluzionerà la nostra quotidianità: fornisce istantaneamente testi completi di 500 parole, risponde alle email, risolve problemi matematici e crea varie proposte di loghi per un nostro progetto.
Il futuro? Il mondo tecnologico sarà sempre più nelle nostre case e nelle nostre scrivanie come un compagno quotidiano con cui dialogare. Per esempio, Microsoft sta già pensando di inserire l’intelligenza artificiale in microsoft Word come aiutante che ci aiuterà con il blocco dello scrittore.

Leggi: Abitare Sociale


Caregiver, nella legge italiana ancora senza tutele – di Veronica Rossi

Il tempo per rispondere alla condanna dell’Onu all’Italia per la mancanza di norme che tutelino i caregiver familiari è quasi scaduto, ma ancora non è stata ancora varata una legge ad hoc. Servirebbe formazione, ma anche assistenza burocratica, economica e sociale, insieme al riconoscimento della figura professionale. L’intenzione della ministra Locatelli è di creare un tavolo di lavoro per cercare soluzioni sul tema
Il 3 ottobre 2022 il Comitato Onu sui diritti delle persone con disabilità ha condannato l’Italia per la mancanza di tutele per i caregiver. Al nostro Paese sono stati 180 giorni per rispondere, indicando le misure intraprese e i risarcimenti per le famiglie. A meno di una settimana dalla scadenza di questo lasso temporale, non c’è ancora una norma nazionale che intervenga a favore di chi assiste i propri cari disabili, anziani o malati. «Le Regioni su questo tema si muovono in ordine sparso», dice Tiziana Nicoletti, responsabile del Coordinamento nazionale delle associazioni di persone con malattie croniche e rare – Cnamc di CittadinanzAttiva, «come a febbraio ha fatto il Friuli Venezia Giulia e, andando a ritroso, la Lombardia, in Abruzzo e nel Lazio. Dal nostro punto di vista queste iniziative sono lodevoli, perché in qualche modo cercano di alleggerire il peso e la pressione – anche economica – che c’è su queste famiglie. Però sarebbe opportuno che ci fosse una legge nazionale. Attendiamo da tempo un provvedimento che garantisca ai caregiver il riconoscimento dei loro diritti fondamentali».

Leggi: Vita


Amministrazione di sostegno: un’altra “storia sbagliata”

Da quando abbiamo iniziato ad occuparci anche nel nostro giornale degli abusi commessi nell’applicazione dell’amministrazione di sostegno, continuiamo a raccogliere testimonianze terribili, come quella che presentiamo oggi, di una figlia che racconta la storia della madre, fatta letteralmente rinchiudere in una Residenza Sanitaria Assistita dal proprio amministratore di sostegno con l’inganno, in presenza di una famiglia disponibile ad occuparsi di lei, e di risorse sufficienti a garantirle una permanenza dignitosa in casa propria, come da sua volontà
Da quando abbiamo iniziato ad occuparci anche su queste pagine degli abusi commessi nell’applicazione dell’amministrazione di sostegno, continuiamo a raccogliere testimonianze terribili. Una figlia, Anna, ci racconta la storia di Dora, la madre, fatta rinchiudere in una Residenza Sanitaria Assistita dal suo amministratore di sostegno con l’inganno, in presenza di una famiglia disponibile ad occuparsi di lei, e di risorse sufficienti a garantirle una permanenza dignitosa in casa propria, come da sua volontà. A breve un’udienza deciderà del suo destino.
Anna abita per lavoro in una città del Nord, mentre Dora abitava in Toscana, nel suo paese di origine, ma gli abusi sono “democraticamente” distribuiti in tutta la penisola. (Simona Lancioni)

Leggi: Superando


Musica, canto e invecchiamento sano

Nelle sue varie forme di espressione, la musica gioca un ruolo importante per il benessere individuale e collettivo: le evidenze scientifiche della sua influenza sulla salute sostengono iniziative orientate alla promozione, al mantenimento o al recupero del benessere psicofisico. Nell’articolo viene illustrata l’istituzione di un coro, rivolto a over 40 con lieve sindrome metabolica, nell’ambito del progetto Dedalo, un progetto di promozione dell’invecchiamento sano realizzato nella città di Vercelli.
di Cristina Meini (UPO – Università del Piemonte Orientale), Chiara Airoldi (UPO), Daniele Ceriotti (UPO), Marta de Vito (UPO), Giorgio Guiot (Fondazione Cantabile, Torino), Marco Martorana (UPO), Riccardo Tucci (UPO), Erica Viola (UPO), Fabrizio Faggiano (UPO)
Sin dall’antichità la musica è stata considerata una techné capace di influire sul benessere della persona, prevalentemente per il suo rapporto speciale con le emozioni. Questa convinzione, nata nella Grecia antica e mantenuta viva nei secoli, beneficia oggi di un interesse rinnovato dalla convergenza di riflessione teorica e sapere scientifico. Le scienze cognitive, dalla filosofia empiricamente informata alle neuroscienze, hanno infatti corroborato la persuasione che la musica sia in grado di suscitare e modulare le emozioni della persona e del gruppo, mentre numerosi modelli di intervento clinico sono stati ispirati dai risultati sperimentali.

Leggi: I Luoghi della Cura


50&Più e Fondazione Leonardo presentano “Età anziana: tempo di diritti e responsabilità”

L’Italia è la nazione più anziana d’Europa e nonostante questo il dibattito pubblico sui fondamentali diritti sociali e civili sembra interessare fasce d’età prevalentemente giovani o intermedie, rispetto alla popolazione over 64.
Partendo dalla crescente importanza dell’argomento e dalle diverse prospettive di lettura del fenomeno, è necessario avviare alcune riflessioni sul sistema dei servizi, sul quadro normativo e sui modelli di welfare con cui incentivare una maggiore partecipazione e inclusione delle persone anziane.
Il volume, attraverso il contributo di diversi autori, spazia dalla possibilità di una piena realizzazione dei diritti dell’individuo agli attori che ne consentono la totale fruizione, sino ad approdare a una riflessione sui doveri individuali e sull’impegno collettivo in un’ottica di partecipazione attiva e coinvolgimento sociale degli anziani.

Leggi: Spazio 50


Non autosufficienza: si volta pagina – di Sergio Pasquinelli

Il 21 marzo il Parlamento ha approvato definitivamente il Disegno di Legge Delega sulla non autosufficienza (qui il testo). Un grande traguardo. Nella storia del nostro Paese questa è la prima riforma del settore ed è attesa dagli anni ’90, quando si cominciò a discuterne in sede tecnica e politica. Nel frattempo, analoghe riforme si sono avute in numerosi Stati, ovunque con il medesimo scopo: modificare strutturalmente i sistemi di welfare, ideati quando gli anziani non autosufficienti erano ben pochi, per metterli in condizione di rispondere alla loro sempre più diffusa presenza.
Il cammino della riforma
La prima versione del PNRR (Gennaio 2021) non prevedeva la riforma dell’assistenza agli anziani. Le organizzazioni del “Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza”, oggi quasi 60, prepararono allora una dettagliata proposta per la sua introduzione. L’intensa attività di pressione compiuta indusse il Governo a includere la riforma nella versione definitiva del PNRR (Aprile 2021). Le organizzazioni del Patto elaborarono successivamente un progetto molto articolato per la riforma. Ad inizio 2022 il Governo Draghi avviò la predisposizione del Disegno di Legge Delega e – nel prepararlo – interagì continuativamente con il Patto. A ottobre quel Governo approvò un Disegno di Legge Delega che recepì ampiamente le proposte della società civile rappresentata dal Patto.

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SEGNALAZIONI:

Bonus casa, ma quanti sono? Ecco la guida con i vantaggi e le scadenze

Non solo Superbonus 110%, le agevolazioni per le abitazioni sono diverse. Se per bonus ristrutturazione, ecobonus o sisma bonus c’è tempo fino a dicembre 2024, quello facciate e le agevolazioni under 36 per l’acquisto della prima casa potrebbero essere al capolinea. Ecco un riassunto delle principali misure
‘Bonus’, la parola chiave del momento. Nelle ultime settimane si parla più che mai di Superbonus 110%, ma non si tratta dell’unica agevolazione per le abitazioni. Il decreto Aiuti quater, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 18 novembre, prevede alcune importanti novità sul Superbonus, ma è bene ricordare le altre agevolazione attualmente in vigore. Per aiutare i consumatori a destreggiarsi tra i vari bonus tuttora utilizzabili, Facile.it ha analizzato i principali, mettendone in evidenza i vantaggi e le date da cerchiare in rosso sul calendario per la scadenza. Se per bonus ristrutturazione, ecobonus o sisma bonus c’è tempo fino a dicembre 2024, quello facciate e le agevolazioni under 36 per l’acquisto della prima casa potrebbero essere al capolinea.
Ecco un riassunto delle principali misure, un vademecum ‘ad hoc’ sui bonus fiscali inerenti la casa.

Leggi: Redattore Sociale


 

 

 

 

 

 

Pensioni, opzione donna: requisiti, novità e regole per il 2023

l’INPS, con circolare n. 25 del 6 marzo 2023, ha fornito istruzioni sulla pensione anticipata c.d. opzione donna di cui all’art. 1, comma 292, della legge di bilancio 2023, che ha aggiunto il comma 1-bis dopo il comma 1 dell’art. 16 del D.L. n. 4/2019, convertito con modificazioni dalla L. n. 26/2019.
Riportiamo di seguito le precisazioni dell’Istituto.
Destinatarie: condizioni e requisiti
In base alle nuove disposizioni previste dalla legge n. 197/2022, possono accedere alla pensione opzione donna le lavoratrici che perfezionano i nuovi requisiti anagrafici e contributivi entro il 31.12.2022 e si trovano in una delle seguenti condizioni:

Leggi: Cgil


NEWS:

martedì 21 marzo 2023
Risultati inchiesta A.L.I. – Rapporto senior e casa

Sono stati resi pubblici i risultati della ricerca promossa dall’Active Longevity Institute sul rapporto tra le persone Senior e la loro casa: Sondaggio “Longevità e CASA”.
Il primo dato rilevante è nella presenza di un quarto dei rispondenti che non ritengono la propria casa adeguata alla longevità, dato che sale al 44% quando a rispondere sono donne under 55.
Gli ingredienti della casa ideale per un senior attivo sono:
domotica
assenza di scale
presenza di doccia comoda
La possibile necessità futura della presenza di una badante è tutt’altro che peregrina, tanto che, nel caso lo spazio della propria abitazione fosse sovrabbondante rispetto alle necessità (com’è del resto in oltre la metà delle case dei senior italiani), emerge la consapevolezza di doverne ricavare spazio per ospitarne una, quando fosse necessario.

Leggi: Abitare Sociale, 21/03/2023


martedì 21 marzo 2023
L’oro blu sempre più caro per le famiglie

In occasione del 22 marzo Cittadinanzattiva presenta i nuovi dati del 18esimo Osservatorio prezzi e tariffe. Ben 487 euro la spesa media a famiglia nel 2022, in aumento in tutti i capoluoghi di provincia, ad eccezione di Forlì-Cesena. Oltre il 40% va dispersa. Ad Enna e Cosenza razionamenti per tutto il 2021
Quanto ha speso una famiglia per la bolletta idrica nel 2022? La cifra media è 487 euro con un aumento del 5,5% rispetto al 2021. Gli aumenti si registrano in tutti capoluoghi di provincia, unica eccezione Forlì-Cesena che registra una piccola variazione all’ingiù dello 0,6%. Si parla di un incremento che supera il 20% per province come Bolzano (+26,3%), Savona (+25,5%) e Trento (+21%), mentre si supera il 10% in altri dodici capoluoghi: Milano, Belluno, Sondrio, Como, Novara, Verbania, Chieti, Pescara, Pavia, Cremona, Catania, Messina.
E ancora: Frosinone resta in testa alla classifica delle province più care con una spesa media annuale di 883 euro (in aumento del 4,2% rispetto al 2021), mentre Isernia conquista la palma di capoluogo più economico con 174 euro. A livello regionale, la Toscana è la regione più costosa, Molise la più economica, in Trentino Alto Adige l’aumento più consistente.

Leggi: Vita, 21/03/2023


lunedì 20 marzo 2023
Case e Ospedali di Comunità: siamo in ritardo sull’attuazione del Pnrr. Le raccomandazioni della Corte dei conti al ministero Salute

Il Magistrato istruttore ha redatto la propria relazione conclusiva rilevando come i numeri relativi alle gare già esperite afferenti alla progettazione evidenziassero una “realistica difficoltà di pervenire nei tempi, ormai ravvicinati, del target 31 marzo 2023, all’adozione di una progettazione avanzata” per una buona parte delle procedure concorsuali. La volontà di spostare in avanti (dal 31 marzo al 30 giugno) la piena integrazione del target Italia relativo all’approvazione dei progetti, richiederebbe l’autorizzazione del Mef. Ecco le raccomandazioni della Corte dei conti.
Il Pnrr, allo scopo di rafforzare la capacità del Servizio Sanitario Nazionale (Ssn) di fornire servizi adeguati sul territorio, prevede entro la metà del 2026 (Target UE) l’attivazione di oltre 1.400 Case della Comunità e oltre 12.400 Ospedali di Comunità. In relazione ai predetti investimenti, risultano stanziate risorse pari, rispettivamente, a due miliardi di euro e un miliardo di euro. Ma a che punto siamo con i progetti?
A far luce è la Corte dei conti segnalando diversi ritardi che sembrano aver già compromesso il target Ita del 31 marzo 2023.

Leggi: Quotidiano Sanità, 20/03/2023


lunedì 20 marzo 2023
Ddl anziani, commissione Covid e punti nascita nella settimana parlamentare

La settimana dal 20 al 25 marzo sarà caratterizzata in Parlamento dalle comunicazioni del presidente del Consiglio Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo. Ecco il calendario dei lavori settimanale delle commissioni Sanità di Camera e Senato.
La settimana parlamentare che va dal 20 al 25 marzo è monopolizzata dai temi europei con le comunicazioni del presidente del Consiglio Giorgia Meloni prima al Senato martedì 21 e poi alla Camera mercoledì 22 in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 marzo: tra i temi centrali la questione immigrazione.
A Montecitorio approda la legge delega in materia di politiche in favore delle persone anziane, già approvata dal Senato. Tre le proposte di commissioni d’inchiesta su cui si sta lavorando alla Camera: quella sulla morte di David Rossi, capo della comunicazione della banca Monte dei Paschi di Siena, quella sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori e infine quella sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie.

Leggi: Quotidiano Sanità, 20/03/2023


lunedì 20 marzo 2023
Affitti brevi, in Italia una giungla senza regole

Riservare case e stanze ai turisti moltiplica le disuguaglianze. Soprattutto quando aumenta la richiesta di chi ha bisogno di viverci. Oggi a Venezia la presentazione di una proposta di legge scritta dal basso
La diffusione degli affitti brevi turistici è il fenomeno che negli ultimi dieci anni ha trasformato di più l’abitare e le città in buona parte del mondo. In Italia, però, nulla è stato fatto per regolarlo.
NEL 2019 nelle aree più centrali e turistiche di sei capoluoghi (Bologna, Firenze, Napoli, Palermo, Roma e Venezia) le percentuali ci case su Airbnb andavano dall’11% (a Napoli) al 32,4% (a Bologna). «Il mercato degli affitti brevi in Italia non è regolato da una prospettiva abitativa e urbanistica, ma solo fiscale», afferma la ricercatrice in urbanistica Francesca Artioli. «Ci sono i codici identificativi regionali e il famoso codice nazionale, che servono a conoscere, misurare e apportare un po’ più di trasparenza in un mercato molto opaco.

Leggi: Il Manifesto, 20/03/2023


sabato 18 marzo 2023
Direttiva case green: progresso, e chi continua a remare contro non fa un buon servizio né all’Italia né al pianeta

Progresso. E’ questa la parola scelta da Ciaràn Cuffe, eurodeputato degli European Greens e relatore del provvedimento, per definire l’approvazione da parte dell’Eurocamera della direttiva sul rendimento energetico nell’edilizia. Un provvedimento atteso, coerente con gli obiettivi di decarbonizzazione, necessario per imprimere una svolta verso la sostenibilità nel settore delle costruzioni e nel mondo dell’edilizia. Un provvedimento a cui l’Europa lavora da tempo e che aveva visto anche la partecipazione del nostro Paese. E’ per questo che lo stesso relatore Cuffe, nel suo intervento finale, non ha potuto non stigmatizzare l’assenza in aula e durante l’iter di approvazione della destra italiana che in questi giorni ha provato a sabotare il provvedimento come già fatto con quello sul phase out dai motori endotermici. Anche su questa misura, necessaria per ridurre sia le emissioni che i consumi energetici e le bollette, governo e politici della destra italiana hanno remato contro.

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 18/03/2023


venerdì 17 marzo 2023
Fisco. Si cambia: il Governo approva la delega per la riforma delle tasse, sia per i dipendenti che per i liberi professionisti. Ecco le novità

Il Consiglio dei ministri ha approvato ieri il disegno di legge delega per la riforma fiscale. Entro 24 mesi dovranno essere varati i decreti attuativi. Obiettivi dichiarati del Governo: “l’impulso alla crescita economica e alla natalità, mediante la riduzione del carico fiscale, l’aumento dell’efficienza della struttura dei tributi e l’individuazione di meccanismi fiscali di sostegno a famiglie, lavoratori e imprese”. LA BOZZA.
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, ha approvato ieri l’atteso disegno di legge di delega al Governo per la riforma fiscale.
“La riforma del sistema fiscale – si legge nel comunicato di Palazzo Chigi – costituisce un elemento chiave del programma di Governo, volto al rilancio strutturale dell’Italia sul piano economico e sociale”.
Obiettivi dichiarati del Governo: “l’impulso alla crescita economica e alla natalità, mediante la riduzione del carico fiscale, l’aumento dell’efficienza della struttura dei tributi e l’individuazione di meccanismi fiscali di sostegno a famiglie, lavoratori e imprese”.
Il ddl delega prevede 24 mesi di tempo per l’esame parlamentare e l’emanazione dei decreti delegati di attuazione.

Leggi: Quotidiano Sanità, 17/03/2023


venerdì 17 marzo 2023
Autonomia differenziata. Dopo il parere dell’Unificata arriva il nuovo via libera da Palazzo Chigi. La parola passa ora al Parlamento.

L’obiettivo, si spiega nel testo, “non è quello di dividere il Paese, né favorire Regioni che già viaggiano a velocità diversa rispetto alle aree più deboli dell’Italia. L’auspicio è che tutti aumentino la velocità: sia le aree del Paese che con l’autonomia possono accelerare sia quelle che finalmente possono crescere”. L’ancoraggio dei nuovi Lep ai Lea resta presente solo nella relazione illustrativa, manca ogni riferimento esplicito del disegno di legge. Meloni: “Svolta necessaria”. IL TESTO
Il Consiglio dei ministri ha dato ieri il secondo via libera, all’unanimità, al disegno di legge per l’attuazione dell’autonomia differenziata. Il provvedimento, che ha già avuto il parere della Conferenza Unificata, passa ora all’esame del Parlamento. Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha parlato di una “svolta necessaria al Paese”.
Nella relazione illustrativa, si sottolinea come con l’autonomia differenziata “non si vuole dividere il Paese, né favorire Regioni che già viaggiano a velocità diversa rispetto alle aree più deboli dell’Italia. L’auspicio è che tutti aumentino la velocità: sia le aree del Paese che con l’autonomia possono accelerare sia quelle che finalmente possono crescere.

Leggi: Quotidiano Sanità, 17/03/2023


venerdì 17 marzo 2023
Ddl anziani, mons. Paglia: “Le Rsa diventino centri multiservizi”. Il nodo risorse

Ieri al Senato il convegno sul ddl anziani, a cui hanno partecipato Uneba, Anaste, Agespi e Aris. Sottolineato il nodo risorse per attuare la riforma. Mons. Paglia ha presentato 3 proposte per le Rsa, in vista della costruzione di un “continuum assistenziale” che dia risposte adeguate agli anziani. Gori: “La credibilità dell’operazione sulla non autosufficienza del governo Meloni è legata alla prossima legge di bilancio”
I relatori del convegno al Senato
“Noi ci siamo”. E’ questo il messaggio forte lanciato dalle 4 associazioni in apertura del convegno “Ddl anziani: verso una rete integrata di servizi tra domiciliarità e residenzialità” ieri al Senato, organizzato su iniziativa del senatore Franco Zaffini e che ha visto la partecipazione di Uneba, Agespi, Anaste e Aris. “Noi ci siamo, e vogliamo esserci, partecipando all’elaborazione dei provvedimenti che riguardano l’assistenza ai più fragili”, hanno sottolineato le associazioni.

Leggi: Redattore Sociale, 17/03/2023


giovedì 16 marzo 2023
Aspettativa di vita alla nascita. Nella Ue cala a 80,1 anni nel 2021. Italia in controtendenza ma chi vive nella Pa di Trento è più longevo di oltre 3 anni rispetto a chi abita in Campania

I dati sono stati pubblicati da Eurostat e segnalano come nell’Unione dopo il brusco calo del 2020 dovuto allo scoppio della pandemia anche nel 2021 si sia registrata una contrazione rispetto al periodo pre Covid quando il dato era di 81,3 anni. L’Italia si colloca al terzo posto con una speranza di vita media alla nascita di 82,7 anni (in crescita rispetto agli 82,3 anni del 2020) ma con profonde differenze tra il Nord e il Sud del Paese.
Nel 2021, l’aspettativa di vita alla nascita nell’UE è stata di 80,1 anni. Nel 2019 la speranza di vita alla nascita ha raggiunto gli 81,3 anni ma è poi scesa nel 2020 a 80,4 (-0,9 anni) e nel 2021 è ulteriormente diminuita (-0,3 anni rispetto al 2020), probabilmente a causa del repentino aumento della mortalità a causa del COVID -19 pandemia. A fornire i dati è Eurostat in un suo recente report.
L’aspettativa di vita delle donne (82,9 anni) ha continuato ad essere superiore a quella degli uomini (77,2 anni) nel 2021, con entrambe che hanno registrato ulteriori diminuzioni a seguito di un calo maggiore dal 2019 al 2020. Rispetto al 2020, l’aspettativa di vita sia per le donne che per gli uomini è diminuita dello 0,3 anni.

Leggi: Quotidiano Sanità, 16/03/2023


martedì 14 marzo 2023
Per un nuovo welfare: dal Forum terzo settore, un manifesto in 5 punti

Prossimità, universalismo, inclusività. Questi, secondo il Forum del Terzo Settore, i tre i valori fondamentali su cui fondare il nuovo sistema di welfare. Valori che il Forum ha messo alla base del manifesto realizzato dalla Consulta Welfare del Forum e presentato questa mattina, a Roma, nella Sala Capitolare del Senato.
“L’attuale sistema di welfare- si legge nel manifesto- risulta essere frammentato e non in grado di garantire la presa in carico tempestiva, globale e continuativa di chi si trova in condizioni di fragilità, marginalità o è a rischio esclusione sociale.

Leggi: Redattore Sociale, 14/03/2023


martedì 14 marzo 2023
Case green a emissioni zero già dal 2028? Come funzionano le classi? Ci sono incentivi e sanzioni? Tutte le risposte

Cosa si intende per classe energetica?
Secondo il testo approvato dal Parlamento Ue, gli edifici residenziali dovrebbero raggiungere almeno la classe di prestazione energetica E entro il 2030. Ma che cosa si intende per classe energetica di un edificio? La misura del fabbisogno energetico. Viene calcolato da un certificatore prendendo in considerazione i materiali di costruzione, la tipologia degli impianti, la produzione di acqua calda, l’esposizione dell’immobile, gli infissi, l’illuminazione e la ventilazione meccanica. Vengono inoltre valutate le caratteristiche climatiche del comune in cui l’immobile si trova.

Leggi: Sunia


REGIONI:

martedì 21 marzo 2023
Diritto alla casa per i cittadini stranieri: i giudici bocciano la legge Regione Lombardia

Per la Corte d’Appello, la legge regionale della Lombardia n. 16 dell’8 luglio 2016 in materia di accesso ai servizi abitativi pubblici presenta aspetti discriminatori ai danni dei cittadini stranieri, che vanno rimossi.
Accogliendo le ragioni che erano alla base del ricorso giudiziario, promosso da CGIL Lombardia, ASGI (Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione) e NAGA (Organizzazione di volontariato per l’assistenza sociosanitaria e per i diritti di cittadini stranieri, Rom e Sinti), il Tribunale ha confermato la sentenza di primo grado, sottolineando come il requisito dei cinque anni di residenza continuativa, contenuto nel provvedimento legislativo regionale è da riteneresi irragionevole e discriminatorio.

Leggi: Inca, 21/03/2023


lunedì 20 marzo 2023
Palermo. Ex Onpi, prosegue il processo di auto recupero degli alloggi da parte degli abitanti. “Chiediamo al Comune un sostegno alle famiglie per i lavori alle facciate che stanno affrontando”

Prosegue il processo di auto recupero delle famiglie che da anni sono insediate nel complesso Ex Onpi di Partanna Mondello.
Da poco le 60 famiglie che abitano negli spazi ex Onpi hanno avviato anche dei lavori alle facciate degli edifici.
Il SUNIA, che ha messo a disposizione i suoi tecnici per diversi sopralluoghi che hanno riguardato lo stato degli edifici e degli spazi a verde, e le opere di pulizia e manutenzione dei tetti dove si presentavano delle infiltrazioni d’acqua, chiede un segnale di attenzione in più da parte dell’amministrazione.

Leggi: Sunia, 20/03/2023


lunedì 20 marzo 2023
Anziani, arrivano le letture d’argento

Contenuti sintetici e incisivi, parole dai significati positivi e colori accesi, piatti e senza sfumature. Questa la formula adottata da quattro bibilioteche venete che hanno pubblicato il primo albo italiano per persone anziane
La lettura è un toccasana per la mente e lo spirito umano a ogni età. Eppure sugli scaffali delle biblioteche e delle librerie ci sono volumi pensati per essere letti dai bambini, dagli adolescenti e dagli adulti ma quasi mai dalle persone longeve. C’è un vuoto rappresentato dall’assenza di pubblicazioni rivolte a tutte quelle persone anziane che per difficoltà legate allo stato di salute o al decadimento cognitivo si sono allontanate dal mondo della lettura. Per sopperire a questa mancanza nei centri servizi per anziani il più delle volte gli operatori propongono albi illustrati per i bambini.
Partendo da questa osservazione quattro bibliotecarie della rete del Consorzio biblioteche padovane associate e della Rete bibliotecaria vicentina (Elisa Breda, consorzio Bpa; Marta Brendolan, biblioteca di Isola Vicentina; Viviana Cappellaro, biblioteca di Romano D’Ezzelino e Silvia Gonella, biblioteca di Ponte San Nicolò) al termine di un corso di design thinking hanno deciso di realizzare l’albo illustrato: Lassù è casa mia, la storia di Palma, nata a maggio del 1897, che insieme a tre ragazzi vive un’avventura meravigliosa e scopre che la vecchiaia non è solo una questione di età e che non è mai troppo tardi per godere di momenti felici.

Leggi: Vita, 20/03/2023


venerdì 17 marzo 2023
Reggio Calabria. Riunione unitaria delle OO.SS. rappresentative della proprietà immobiliare e degli inquilini. Sul tavolo delle trattative i nuovi Accordi Territoriali per i contratti di locazione a canone concordato che interesseranno l’Area Metropolitana di Reggio Calabria

Reggio Calabria, riunione unitaria delle OO.SS. rappresentative della proprietà immobiliare e degli inquilini (CONFEDILIZIA PROVINCIALE, SUNIA-CGIL CALABRIA, SICET-CISL RC, UNIAT CALABRIA). Sul tavolo delle trattative i nuovi Accordi Territoriali per i contratti di locazione a canone concordato che interesseranno l’Area Metropolitana di Reggio Calabria.
Dopo i recenti Accordi Territoriali per i contratti di locazione a canone concordato elaborati in sede sindacale, sottoscritti e depositati presso i Comuni di Reggio Calabria, Villa San Giovanni, Scilla, Rosarno, Gioia Tauro, San Ferdinando e Roccella Ionica, le OO. SS. rappresentative della proprietà immobiliare e degli inquilini (CONFEDILIZIA PROVINCIALE, SUNIA-CGIL CALABRIA, SICET-CISL RC, UNIAT CALABRIA) si sono riunite per lavorare alla sottoscrizione di nuovi Accordi nel territorio dell’Area Metropolitana di Reggio Calabria.
Al tavolo delle trattative, in rappresentanza degli inquilini delle tre Confederazioni, Cgil, Cisl e Uil, Francesco Alì (Segretario Generale Sunia-Cgil Calabria, Agostino Rua (Sicet-Cisl RC),

Leggi: Sunia, 17/03/2023


giovedì 16 marzo 2023
A Milano vogliono stare tutti. I ritardi sull ‘ housing e il metodo Fondazione Cariplo

TIl mattone a Milano è un terno al lotto vinto per assicurazioni, fondi sovrani e manager con ancoraggio asiatico. Tanto è vero che nelle classifiche dei grandi investitori immobiliari Milano si piazza subito dopo Londra, Parigi, Berlino e Stoccolma. Ma per chi vive e lavora in città, e non ha capitali alle spalle, la casa può essere un incubo. E ‘ il tema del momento, un po ‘ troppo drammatizzato e mediatizzato: la Città metropolitana è tra le più vivibili e affordable in Europa. Ma c ‘ è un evidente gap di programmazione soprattutto su giovani e ceti medi, rispetto ad altri città d ‘ Europa. A colmare il gap, da anni, è soprattutto Fondazione Cariplo che ha dato un senso (e fonti) all ‘ housing sociale milanese. ” Mi lano è una città di successo che è diventata molto più attrattiva dopo Expo – spiega al Foglio Sergio Urbani, dg di Fondazione Cariplo – successo che però va pianificato e programmato perché i valori immobiliari crescono, incidendo sui prezzi della città che innescano a loro volta l ‘ aumento delle diseguaglianze. Ma alla lunga possono indebolire lo stesso percorso di crescita.

Leggi: Il Foglio, 16/03/2023


IN AGENDA:

50%più – 23 Marzo 2023 – ore 11.00 – Presentazione del volume: Età anziana: tempo di dirittti e responsabilità _ ETÀ ANZIANA: TEMPO DI DIRITTI E RESPONSABILITÀ –

Camera di Commercio di Roma – Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano – Piazza di Pietra
L’Italia è la nazione più anziana d’Europa e nonostante questo il dibattito pubblico sui fondamentali diritti sociali e civili sembra interessare fasce d’età prevalentemente giovani o intermedie, rispetto alla popolazione over 64.
Partendo dalla crescente importanza dell’argomento e dalle diverse prospettive di lettura del fenomeno, è necessario avviare alcune riflessioni sul sistema dei servizi, sul quadro normativo e sui modelli di welfare con cui incentivare una maggiore partecipazione e inclusione delle persone anziane.
Il volume, attraverso il contributo di diversi autori, spazia dalla possibilità di una piena realizzazione dei diritti dell’individuo agli attori che ne consentono la totale fruizione, sino ad approdare a una riflessione sui doveri individuali e sull’impegno collettivo in un’ottica di partecipazione attiva e coinvolgimento sociale degli anziani.

Leggi: Spazio 50


Giornata mondiale del Servizio sociale, al via la tre giorni

Nella Giornata mondiale del servizio sociale, le e gli assistenti sociali italiani danno il via alla tre giorni che culminerà, giovedì 23 nel trentesimo anniversario dalla nascita dell’Ordine. Allo Spazio Eventi di piazza di Spagna, a Roma, in via Alibert, 5A, si svolgeranno le manifestazioni che vedranno alternarsi 107 relatori davanti a 400 persone presenti e a 5.000 collegate on line. Si comincia domani alle 10 con gli indirizzi di saluto del presidente dell’Ordine Gianmario Gazzi.

Leggi: Redattore Sociale


Rapporto 2023 dell’Osservatorio Vulnerabilità e Resilienza

Sarà presentato il prossimo 17 aprile il Rapporto 2023 dell’Osservatorio Vulnerabilità e Resilienza (OVER), frutto di una partnership tra ACLI Lombardia, IRS e ARS. Al centro dell’attenzione l’impatto della pandemia sulla condizione economica e la capacità di spesa del ceto medio lombardo e la pressione del lavoro di cura sulle famiglie.
Scarica il “save the date“

Leggi: Welforum


Caregiverday – Sostenere la resilienza del caregiver attraverso la narrazione

Venerdi 21 Aprile 2023 dalle 15:30 alle 17:30
c/o Centro Sociale Bruno Losi, Via Medaglie d’Oro 2 – 41012 Carpi (MO)
Prendersi cura di una persona cara può essere fonte di grande soddisfazione personale, ma crea anche sfide, come: problemi di salute fisica e mentale, un senso di esclusione sociale, difficoltà a conciliare il lavoro retribuito con le responsabilità di cura e altre possibili preoccupazioni finanziarie (Eurocarers). Per affrontare tutto ciò è essenziale che il caregiver familiare sia sostenuto da un contesto familiare consapevole e da operatori dei servizi in grado di affiancare e potenziare la capacità di fronteggiare le problematiche di cura e produrre resilienza.

Leggi: Caregiver Day


Edizione 2023 del Festival per lo sviluppo sostenibile di Asvis

Tra l’8 e il 24 maggio tornerà il Festival dello Sviluppo Sostenibile 2023, giunto alla sua settima edizione, che si terrà in tutta Italia, nel mondo e in rete.
Le prime iniziative del calendario della più grande manifestazione italiana dedicata alla sostenibilità sono consultabili sul sito dell’ASviS.
Il Festival – lo ricordiamo – è animato da iniziative di ogni tipo: convegni, presentazioni di libri, mostre, film e molto altro ancora per diffondere la cultura dello sviluppo sostenibile e i principi dell’Agenda 2030. Tutti possono partecipare.

Leggi: Nuove Rigenerazioni


#FAILACOSABUONA – Edili Cgil e Uil in piazza il 1° aprile per il lavoro, l’ambiente, la sicurezza: a Torino, Roma, Napoli, Palermo, Cagliari. La piattaforma e le prime adesioni di Sunia e Uniat Uil

A Torino in zona Falchera, periferia in fase di riqualificazione; a Roma in zona Don Bosco, in un quartiere storicamente abitato dai lavoratori dell’edilizia, a Napoli in una piazza di Pianura-Soccavo, nella IX municipalità, a Palermo nello Zen 2, una delle periferie urbane più abbandonate del paese, a Cagliari nel quartiere Sant’Elia: sono queste le periferie urbane scelte da FenealUil e Fillea Cgil per la giornata nazionale di lotta del 1°aprile. Una giornata che segnerà il punto di arrivo di una serie di iniziative, volantinaggi, assemblee e azioni simboliche, annunciate la scorsa settimana dai due sindacati di categoria per denunciare gli impatti negativi sul settore delle costruzioni e mandare un messaggio al Governo “Fai una cosa buona”, slogan ed hashtag della mobilitazione.

Leggi: Fillea Cgil


2° Paper Rapporto 2023 a cura di Idos

Giovedì 23 marzo, presso la sala Salvadori della Camera dei Deputati presenteremo il 2° Paper del Rapporto 2023 Family (Net) Work – Laboratorio su casa, famiglia e lavoro domestico – a cura del Centro Studi e Ricerche Idos. Nel corso dell’evento saranno rese note le stime relative al fabbisogno familiare di manodopera straniera nel comparto della cura e dell’assistenza in casa.

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IN EVIDENZA:

Progettare percorsi di cura e assistenza: il confine tra autodeterminazione e protezione

L’articolo tratta il tema delle funzioni di supporto degli operatori sociali nei confronti degli anziani e delle loro famiglie. Il punto di vista a partire dal quale si articola la riflessione è quello dell’assistente sociale, capace di portare alla luce i principali nodi critici nonché i possibili spazi di intervento e miglioramento della progettazione dell’assistenza.- di Francesca Corradini (Centro di Ricerca Relational Social Work, Università Cattolica di Milano)
Progettare percorsi di cura e assistenza: il confine tra autodeterminazione e protezione
Nel presente contributo si proporrà una riflessione in merito ai percorsi di cura e assistenza, in particolare sulle funzioni di supporto degli operatori sociali nei confronti delle persone anziane e delle loro famiglie. Il supporto è inteso non tanto come un insieme di azioni, ma come un percorso di accompagnamento, che si snoda nel tempo e che non si esaurisce con l’attivazione di una specifica prestazione o di un servizio. Sono tanti i professionisti che le persone incontrano e che possono contribuire a semplificare o, al contrario, a rendere più complessi i percorsi di cura. In questa sede, l’attenzione si concentrerà, in particolare, sulle funzioni degli assistenti sociali che, soprattutto nei servizi territoriali di base, si interfacciano con questi compiti tanto articolati.

Leggi: I Luoghi della Cura


Popolazione in Italia. Nuovo calo anche nel 2022. La colpa? Sempre poche nascite e molti morti per il caldo record a luglio e agosto. E gli immigrati non bastano a colmare il saldo negativo

Lo rileva oggi il nuovo rapporto Istat sulla dinamica demografica del 2022: al 31 dicembre i residenti in Italia scendono infatti a 58.850.717 persone con un calo di circa 179mila unità rispetto all’inizio dell’anno. Le nascite risultano in ulteriore calo, ma con lievi segnali di recupero al Sud. I decessi restano ancora su livelli elevati, anche per effetto dell’incremento registrato nei mesi estivi a causa del caldo eccessivo. Dal 2019 ad oggi persi più di 790mila residenti. IL RAPPORTO.
L’Istat ha pubblicato oggi i dati della dinamica demografica realtiva al 2022 registrando ancora una volta un calo della popolazione: al 31 dicembre i residenti in Italia scendono infatti a 58.850.717 persone con un calo di circa 179mila unità rispetto all’inizio dell’anno, nonostante il positivo contributo del saldo migratorio con l’estero, rispetto agli anni della pandemia, anche a causa degli effetti della crisi bellica in Ucraina.

Leggi: Quotidiano Sanità


Il senso della vecchiaia è scendere a patti con la vita

Il libro di Lidia Ravera è la testimonianza di una guerriera che non si dà per vita di fronte al tempo Il mio modo di attrezzarmi per l’inevitabile non è combattere, ma rassegnarmi. È questa la vera conquista
La generazione dei baby boomer non è più giovane. Proprio la generazione che ha fatto una bandiera della giovinezza. Trovarsi ad avere vent’anni dal 1968 in poi dava l’impressione di avere il mondo in mano. Non si parlava d’altro che dei giovani. Di come si vestivano, pensavano, amavano, fumavano i giovani. C’era nell’aria un senso di onnipotenza, di esplosione, di felicità che nemmeno le prodezze delle Brigate rosse riuscivano a offuscare. Ora quella generazione invecchia, è invecchiata. E proprio nel moment o in cui la vecchiaia sta diventando, è diventata, lunghissima. Scrive Lidia Ravera nel suo nuovo libro Age Pride (Einaudi, 115 pagine, 13 euro): «Nel 1960 gli italiani ultrasessantacinquenni erano il 9 per cento della popolazione, oggi sono il 23 per cento». Un terzo della popolazione è composto di quegli ex giovani lì. Ecco perciò che i protagonisti di Porci con le ali, che Ravera scrisse venticinquenne nel 1976, a quattro mani con il poco più grande Marco Lombardo Radice e con enorme successo non solo in Italia, devono adesso vedersela con il declino fisico, la pensione, l’oscurità che cala sui vecchi (almeno quelli non “realizzati”, per dir così), il progressivo deserto che si crea intorno, man mano che amici, coniugi, parenti se ne vanno dove inevitabilmente tutti dovremo scomparire. Che si fa, come la mettiamo?

Leggi: Domani


Gli alloggi assistiti. Un’alternativa alle strutture residenziali per anziani

Gli alloggi assisti sono formule abitative di vita autonoma che si rivolgono alle persone anziane fragili (ed altri gruppi di persone) con l’obiettivo di supportarne le necessità, garantendo al contempo protezione e vita di relazione. L’articolo ne delinea le caratteristiche, i requisiti, le tipologie e i potenziali utenti. di Franco Pesaresi (Direttore ASP Ambito 9 – Jesi Network Non Autosufficienza -NNA, Asiquas)
Un numero crescente di persone anziane vuole giustamente scegliere dove vivere e con chi condividere l’alloggio, anche in presenza di una condizione di fragilità. Essi esprimono una richiesta di aiuto, di sostegno e di servizi legati all’alloggio, in un ambiente adattato e sicuro che garantisca congiuntamente inclusione sociale, protezione e vita indipendente, ma rimanendo a casa.
Per soddisfare questa crescente domanda, comincia a svilupparsi una varietà di offerte di alloggi assistiti proposti da enti locali, aziende pubbliche, associazioni, aziende private e Fondazioni.

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L’Aging Project dell’Università del Piemonte Orientale: un progetto per promuovere ricerca e formazione sull’invecchiamento sano e attivo

L’articolo presenta un progetto di vasta portata sull’invecchiamento sano e attivo, sviluppato nell’arco di alcuni anni e ora in fase di rilancio per un altro quinquennio. Incardinato presso l’Università del Piemonte Orientale, il progetto assume come punto di partenza i molteplici effetti dell’invecchiamento a livello individuale e sociale, proponendosi di fornire – tramite attività di ricerca, formazione e divulgazione di conoscenze a ricercatori e studiosi, operatori e cittadini – un contributo alla sfida della longevità.
di Carmela Rinaldi (Università del Piemonte Orientale e Azienda Ospedaliera Universitaria Maggiore della Carità di Novara), Gianluca Aimaretti (Università del Piemonte Orientale e Azienda Ospedaliera Universitaria Maggiore della Carità di Novara), Mattia Bellan (Università del Piemonte Orientale)
L’Aging Project dell’Università del Piemonte Orientale: un progetto d’eccellenza per promuovere ricerca e formazione sull’invecchiamento sano e attivo
Come è noto, l’invecchiamento demografico che stiamo vivendo è senza precedenti e proseguirà nei prossimi decenni, senza che l’aumento dell’aspettativa di vita corrisponda a un aumento di aspettativa di vita in salute.

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Telemedicina e anziani: l’inizio di una storia d’amore?

Occuparsi di anziani in difficoltà a recarsi di persona nell’ambulatorio medico è un problema noto da tempo, che può ormai avvalersi della telemedicina. Questa è una grande opportunità, con un aspetto paradossale: gli anziani sono sia il target ideale delle televisite, sia la fascia di popolazione meno dotata di competenze e strumenti tecnologici. L’articolo, riferito a un’esperienza in atto nell’ASST Bergamo Est, propone una lettura insolita di un rapporto da costruire, all’interno di una nuova visione dell’assistenza sociosanitaria territoriale. di Patrizia Rocca (Dirigente medico, ASST Bergamo est)
Gli italiani invecchiano e la domanda di cura cresce, in contrasto con la carenza di risorse umane nel settore sanitario. Da qui l’inevitabile necessità di ridisegnare strutturalmente e organizzativamente la rete dei servizi ospedalieri e territoriali, soprattutto nell’ottica di rafforzamento dell’assistenza sociosanitaria territoriale. L’idea della telemedicina come innovazione tecnologica al servizio del miglioramento dei processi di cura non è comunque nuova.
La telemedicina: un’origine “antica”
Già nel 1908 Hugo Gernsback (1884-1967), considerato il “padre della fantascienza”, ipotizzava che da lì a cinquant’anni il sistema di cura sarebbe crollato: da una parte medici obbligati a rimanere nel proprio studio dalla mattina alla sera, per accogliere e soddisfare i bisogni dei propri assistiti; dall’altra pazienti sempre più fragili e incapaci di recarsi di persona nell’ambulatorio medico.

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SEGNALAZIONI:

 “Storia della vecchiaia nella cultura occidentale. Dalla venerazione all’ageism, di Carla Costanzi, prefazione di Nicola Palmarini, Maggioli Editore, 2022.

di Antonio Guaita (Fondazione Golgi Cenci, Abbiategrasso, MI)
“Storia della vecchiaia” recita il titolo del volume, ma quello che si trova in questo libro va anche al di là del titolo. Il quesito all’origine di questo testo riguarda la ricostruzione del ruolo sociale assegnato agli anziani nella storia del mondo occidentale: davvero andando a ritroso nel tempo troveremo sempre anziani rispettati e tenuti in grande considerazione dagli altri membri della collettività? Solo l’epoca moderna e la sua esaltazione della giovinezza hanno prodotto il discredito di tutto ciò che riguarda lo status di anziano? E ancora: il conflitto tra generazioni è fenomeno esclusivamente contemporaneo o ha precedenti in epoche più o meno remote?

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Fondazione Carisbo: sostegno alle start up con idee per le persone anziane

Con la collaborazione dell’associazione no profit TechGarage e il supporto di Intesa Sanpaolo, nasce “Silver economy incubation system”
Con l’invecchiamento della popolazione, c’è sempre maggiore necessità di servizi a sostegno delle persone anziane, in particolare non autosufficienti. La Fondazione Carisbo sostiene le idee imprenditoriali in questo settore con ‘Silver economy incubation system’, un progetto in collaborazione con l’associazione no profit TechGarage e il supporto di Intesa Sanpaolo. L’obiettivo è facilitare lo sviluppo di soluzioni concrete e innovative per il soddisfacimento dei bisogni legati alla popolazione degli anziani, in particolare nella gestione delle situazioni di non autosufficienza, esigenze legate alla casa, invecchiamento attivo, alimentazione, attività ricreative. Grazie al contributo di Casa Saraceni e al supporto di Intesa, la partecipazione all’iniziativa per le startup che supereranno la selezione è completamente gratuita.

Leggi: Redattore Sociale


Presentazione del sito Web pnrreforumterzosettore.it

Il 14 marzo 2023, nell’ambito dell’Assemblea nazionale del Forum Terzo Settore, si è svolto l’evento di presentazione del sito web www.pnrr.forumterzosettore.it.
La registrazione dell’evento è disponibile a questo link:
https://www.youtube.com/watch?v=NVqOnJidNHI&t=2s
Il sito web vuole essere uno strumento di monitoraggio delle principali misure di interesse per gli ETS, anche al fine di facilitare gli enti associati e i Forum regionali e provinciali nel provare a cogliere le opportunità offerte dal PNRR. A questo fine è stata prevista anche l’area “Approfondimenti” (raggiungibile dalla homepage o da ogni singola misura), ad accesso riservato attraverso username (la propria mail) e password, ove è possibile trovare informazioni e materiali anche utili in occasione della pubblicazione di bandi e avvisi.

Leggi: Forum Terzo Settore


 

 

NEWS:

lunedì 13 marzo 2023
Ddl anziani, Auser: restano pochi margini per migliorare il testo

“Il Senato, con 92 voti favorevoli, nessun contrario e 48 astensioni, ha approvato il disegno di legge che disciplina le deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane. Ora il testo passa alla Camera. Le modifiche introdotte nel testo approvato riguardano: il riconoscimento del servizio civile, il ruolo delle farmacie, gli Enti del Terzo Settore nell’assistenza domiciliare, le cure palliative. Il testo approvato conferma, dunque, il testo licenziato dal Governo e su cui Auser aveva avanzato alcune proposte emendative.
In particolare Auser aveva avanzato proposte in merito: all’invecchiamento attivo, che non riguarda solo le persone anziane; l’invarianza delle risorse vero buco nero della riforma; alla filiera della presa in carico, con particolare riferimento alla integrazione dell’ADI e della SAD; al lavoro di cura, richiedendo l’impegno per l’emersione, la formazione e l’inquadramento contrattuale; ai caregiver, considerando un errore averli rimossi dalla riforma. Inoltre Auser aveva richiesto un più esplicito riconoscimento degli Enti del terzo settore nell’assistenza domiciliare”. Così si legge in una nota Auser.

Leggi: Redattore Sociale, 13/03/2023


lunedì 13 marzo 2023
Ecco gli Stati generali degli assistenti sociali, trent’anni di Ordine

Dal 21 al 23 marzo a Roma, due sedute plenarie e nove workshop. Confronto con oltre 100 relatori. Presenti la ministra Marina Elvira Calderone e la Garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, Carla Garlatti
Tre giorni per concludere un percorso e ripartire, con gli attrezzi giusti, per strade conosciute, ma che richiedono, un giorno dopo l’altro, più energia e più competenza. Tre giorni che sono gli Stati generali degli assistenti sociali italiani e che mettono insieme la Giornata mondiale del servizio sociale e i trent’anni dell’Ordine istituito nel 1993, insieme a una serie di approfondimenti su povertà, famiglie, professione, salute, narrazioni, luoghi di vita e diversità, competenze, terzo settore e valutazione, dialogo interprofessionale.
Due sedute plenarie, il 21 e il 23 marzo – in presenza e online – presso il Centro Congressi Roma Eventi di Piazza di Spagna, via Alibert, 5/a e nove workshop – soltanto in presenza – aperti alla comunità professionale. Un confronto con oltre 100 relatori: ministri, parlamentari, studiosi, esperti per esperienza e, naturalmente, assistenti sociali.

Leggi: Redattore Sociale, 13/03/2023


lunedì 13 marzo 2023
L’odissea per trovare un posto in Rsa: “Far assistere gli anziani è un lusso”

I letti nelle residenze sono solo 270 mila, a fronte di 4 milioni di over 65 non autosufficienti. E trovare personale è sempre più difficile: il sistema regge solo grazie agli immigrati
Un enorme divario tra la sofferenza delle famiglie e l’aiuto che ricevono. Il servizio pubblico è in grave difficoltà nell’assistenza agli anziani non autosufficienti e da anni discute di riforme senza successo. Anzi, l’offerta pubblica va sempre peggio e quella privata rimane un lusso per pochi, visti i costi. Il centro del problema sono le Rsa, le Residenze sanitarie assistenziali.
Hanno vissuto una crisi durissima durante la pandemia, quando sono stati migliaia i morti nelle strutture per anziani, soprattutto al Nord, ma non solo. Ancora non si sono riprese, hanno problemi economici ma anche di personale, che non si trova. Così lavorano con organici ridotti. Il tutto fa aumentare le liste d’attesa per chi cerca aiuto.

Leggi: La Repubblica, 13/03/2023


lunedì 13 marzo 2023
Otto milioni di edifici in cerca di incentivi per la riqualificazione

È una stima a cui si arriva incrociando i dati dell’Istat con l’archivio Siape dell’Enea
Sono quasi otto milioni le case colabrodo in Italia. Oltre 4,55 milioni di edifici residenziali in classe energetica G e 3,17 in classe F: i due livelli peggiori. È una stima a cui si arriva incrociando i dati dell’Istat con l’archivio Siape dell’Enea, che raccoglie gli attestati di prestazione energetica rilasciati quando si vende, si affitta, si costruisce o si riqualifica un’abitazione.
Si tratta di una cifra enorme, che fa impallidire i risultati ottenuti con il superbonus per il miglioramento energetico: 385mila riqualificazioni asseverate tra condomìni, villette e unità indipendenti al 28 febbraio scorso. Finita l’epoca del 110% e della cessione a tappeto dei crediti d’imposta, c’è da chiedersi come potrà essere incentivata la riduzione dei consumi energetici nell’edilizia residenziale, anche in vista delle prossime indicazioni in arrivo dall’Unione europea. Senza dimenticare la sicurezza antisismica necessaria a gran parte del patrimonio abitativo.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 13/03/2023


lunedì 13 marzo 2023
L’amara lezione delle facciate: prezzi gonfiati e lavori leggeri

Su 25 miliardi di crediti trasferiti, ben 21,4 miliardi si riferiscono a spese 2021
Bonus facciate, fu vera gloria? Senza aspettare i posteri, gli ultimi dati ufficiali ci permettono di fare qualche considerazione sull’agevolazione per il recupero delle pareti esterne. Per capire chi l’ha usata, come e quando. La nuova detrazione del 90% fu annunciata sul finire del 2019 dall’allora ministro ai Beni culturali, Dario Franceschini, spiegando che avrebbe «reso le città più belle».
Il boom del 2021
Tra il 2020 e il 2022 sono stati comunicati alle Entrate sconti in fattura e cessioni relativi al bonus facciate per un totale di 25 miliardi di euro. A ben vedere, quasi l’intero ammontare – 24,1 miliardi – è riferito a crediti derivanti da spese pagate nel 2021. Ed è logico: nel 2020 c’era la fase più acuta della pandemia e la cedibilità dei bonus casa, introdotta con il decreto Rilancio di maggio, ci ha messo qualche mese a prendere piede; nel 2022, invece, le regole sono diventate più restrittive dopo che è scattato

Leggi: Il Sole 24 Ore, 13/03/2023


lunedì 13 marzo 2023
Ripensare la strategia dei bonus per non archiviare le opportunità

L’entità del patrimonio immobiliare da riqualificare – si pensi che la discussa stagione del superbonus ha consentito una riqualificazione di appena il 2% del patrimonio abitativo italiano – e l’imminenza di scadenze che, per quanto poco realistiche, delineano in maniera inequivocabile la volontà dell’Unione Europea di accelerare il processo di transizione ecologica, impongono al nostro Paese l’immediata definizione di una strategia di intervento consapevole e sostenibile.
L’improvvisa archiviazione delle misure di incentivazione, che nella configurazione post 16 febbraio 2023 conservano un’efficacia poco più che residuale, rischia di privare l’Italia di uno strumento imprescindibile in una strategia di intervento che, nella maggior parte dei casi, non può assumere i tratti della coercizione per raggiungere gli ambiziosi target continentali. In particolare, la possibilità di cessione del credito e lo sconto in fattura rappresentano fattori abilitanti per una quota significativa della domanda potenziale che altrimenti rischierebbe di finire esclusa per inconsistenze
patrimoniali o incapienze fiscali.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 13/03/2023


venerdì 10 marzo 2023
Nuove generazioni progettano il futuro, al via “Abitare il paese”

Al via la quinta edizione del Progetto “Abitare il Paese – La cultura della domanda” realizzato dal Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori (Cnappc) e dalla Fondazione Reggio Children-Centro Loris Malaguzzi…
Al via la quinta edizione del Progetto “Abitare il Paese – La cultura della domanda” realizzato dal Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori (Cnappc) e dalla Fondazione Reggio Children-Centro Loris Malaguzzi e che ha come tema “Attivare comunità educanti: nuove generazioni per un progetto di futuro”. Un focus, questo, che si propone di proseguire la ricerca sulle visioni della città del futuro invitando i bambini e i ragazzi insieme agli adulti, architetti, tutor, insegnanti, amministratori, cittadini ad attivare riflessioni e azioni per costruire o rinnovare le comunità educanti del proprio territorio. Tutto ciò, si legge in una nota, nella consapevolezza dell’importante ruolo della scuola come centro concreto di partecipazione alla vita del Paese per il raggiungimento, attraverso un ripensamento delle condizioni di città e territori, di una migliore qualità della vita.

Leggi: Redattore Sociale, 10/03/2023


venerdì 10 marzo 2023
Esodati del Superbonus, per Ance “C’è ancora spazio per una liquidazione immediata dei crediti”

Liquidare subito i 19 mld di euro incagliati svincolando gli esodati del Superbonus, mettendo in atto un “Piano Marshall per l’efficientamento energetico”
Secondo l’Associazione nel 2021-2022 i bonus edilizi hanno rappresentato 1/3 dell’aumento del Pil
Così come chiarito da Istat, i bonus edilizi sono già stati contabilizzati nel bilancio dello Stato dell’anno di sostenimento dei lavori, di conseguenza “c’è spazio per una liquidazione immediata di tutti i crediti incagliati”, liberando finalmente i c.d. esodati del Superbonus.
A mettere i puntini sulle “i” ci pensa Ance in audizione presso la Commissione Finanze del Senato nell’ambito dell’indagine conoscitiva sugli strumenti di incentivazione fiscale con particolare riferimento ai crediti d’imposta. L’ultimo Decreto in ordine di tempo ad aver agito sul Superbonus e più in generale sulle opzioni alternative alla detrazione diretta dei bonus edilizi (Sconto in fattura e cessione del credito) è il Dl n.11|/2023. Purtroppo però i tre articoli contenuti nella norma hanno agito solo sulle cessioni dei crediti future, senza andare a sbloccare finalmente i crediti incagliati che costringono migliaia di esodati del Superbonus sull’orlo del fallimento.

Leggi: Rinnovabili.it, 10/03/2023


venerdì 10 marzo 2023
Ddl Anziani. Zaffini (FdI): “Sarà operativo entro marzo 2024”. E assicura: “Le risorse ci sono”

La persona anziana tornerà ad essere protagonista di “tutte quelle decisioni che riguardano il suo destino, sia in termini di invecchiamento attivo che di gestione di una eventuale non autosufficienza”. Ora, a differenza del passato, ci si occuperà della presa in carico di queste persone non più solamente sotto il profilo clinico sanitario, ma ci sarà anche “una valutazione che tiene conto delle esigenze sociali, territoriali e persino sportive”. Così il presidente della Commissione Affari sociali e sanità del Senato, nonché relatore del provvedimento, commenta l’approvazione del ddl
“Un provvedimento rivoluzionario” che andrà ad interessare quasi 15 milioni di italiani over 65. “Si rimette la persona anziana al centro di quelle decisioni che riguarderanno il suo destino, sia in termini di invecchiamento attivo che di gestione di una eventuale non autosufficienza”.
Così Francesco Zaffini (FdI), presidente della Commissione Affari sociali e Sanità del Senato, ha commentato in questa intervista a Quotidiano Sanità l’approvazione del ddl anziani da parte del Senato in prima lettura.

Leggi: Quotidiano Sanità, 10/03/2023


venerdì 10 marzo 2023
Prevenzione. “Investire almeno il 10 per cento della spesa sanitaria”. Intervista a Quartini (M5S)

Il capogruppo pentastellato in commissione Affari sociali boccia le politiche sulla sanitò del governo Meloni: “Continua definanziamento, almeno 8% del Pil vada a spesa sanitaria”. E contesta il numero chiuso a Medicina.
Cancellazione del tetto di spesa per il personale, più investimenti in prevenzione e revisione del numero chiuso alla Facoltà di Medicina. Sono queste alcune delle ricette per la sanità lanciate dal capogruppo del MoVimento 5 stelle in commissione Affari sociali alla Camera Andrea Quartini in una intervista a Sanità Informazione all’indomani dell’approvazione a Montecitorio di una mozione di maggioranza ed a parte dei dispositivi delle mozioni presentate dalle opposizioni sulle iniziative per il potenziamento del Servizio sanitario nazionale in cui si fa riferimento a investimenti per il potenziamento degli ospedali, l’assistenza domiciliare estesa, le case e gli ospedali della comunità, le spese per il personale, gli eventuali risparmi legati alla riorganizzazione e al miglioramento dell’efficienza e dell’appropriatezza, il costo dell’assistenza domiciliare.

Leggi: Quotidiano Sanità, 10/03/2023


venerdì 10 marzo 2023
Contratto Badanti: aumenti insostenibili per le famiglie, fino a 1.600 euro l’anno. Le associazioni chiedono intervento del Governo e del Parlamento

E lo fanno con una Lettera Aperta dove denunciano che una famiglia che si avvalga per 30 ore alla settimana di badante o assistente ad una persona non autosufficiente avrà una spesa maggiore di circa 1.300 euro l’anno. E se l’operatore è dipendente a tempo pieno e convivente l’aumento medio annuo sarà di circa 1.600 euro. “L’effetto certo è quello dell’ulteriore impoverimento, sospingendo o mantenendo i nuclei e le persone nella povertà relativa se non assoluta”
Di seguito il testo della Lettera Aperta delle Associazioni di persone disabili e malate sulla spesa per il welfare delle famiglie:
Dal primo gennaio 2023 è in vigore il nuovo contratto collettivo nazionale per colf, badanti e collaboratori domestici. Un atto che giustamente adegua le retribuzioni, mediamente molto basse, riconosciute a chi assicura assistenza domestica presso milioni di famiglie italiane.
Per restituire l’idea degli aumenti, una famiglia che si avvalga per 30 ore alla settimana di badante o assistente ad una persona non autosufficiente avrà una spesa maggiore di circa 1.300 euro l’anno. Se l’operatore è dipendente a tempo pieno e convivente l’aumento medio annuo sarà di circa 1.600 euro. Se il collaboratore vanta una certa anzianità di servizio, la spesa aumenta. Vengono innalzate le retribuzioni, elevato il costo dei contributi, aumentate le indennità sostitutive di vitto e alloggio.

Leggi: Quotidiano Sanità, 10/03/2023


venerdì 10 marzo 2023
Voto sulle case green: test per la politica ambientale europea.

Parlamento Ue. In plenaria la settimana prossima il testo, riveduto per introdurre una causa di esenzione ampia, dovrebbe essere approvato Il sole 24 ore – venerdì 10 marzo È previsto per la settimana prossima il voto con il quale il Parlamento europeo deciderà se approvare o meno il mandato negoziale in vista delle trattative con il Consiglio su uno dei testi più controversi del momento: la direttiva sull’efficienza energetica degli edifici. La votazione – che giunge dopo il recente rinvio del voto in Consiglio sul regolamento relativo alle emissioni delle automobili – sarà un utile termometro per valutare i crescenti dubbi sulla politica ambientale europea.
La proposta della Commissione europea prevede che dal 2030 tutti i nuovi edifici costruiti nell’Unione europea debbano produrre zero emissioni nocive.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 10/03/2023


giovedì 9 marzo 2023
Ddl anziani. Lazzari (Cnop): “Bene attenzione ad aspetti psicologici”

“Occorre garantire l’accesso delle persone anziane agli interventi psicologici efficaci per affrontare il tema della solitudine, della depressione, per citare solo alcune delle condizioni di maggiore incidenza nella popolazione anziana” ha detto il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi
“Esprimo viva soddisfazione l’approvazione a larga maggioranza del ddl Anziani in Senato e per l’attenzione reale agli aspetti psicologici che riguardano le persone anziane. Ora la legge delega è più chiara su questi aspetti e ringrazio i gruppi politici che hanno accolto le nostre proposte, la X Commissione del Senato ed il suo presidente sen. Zaffini, nonché la vice ministro alle politiche sociali Maria Teresa Bellucci con la quale c’è stato un significativo confronto su queste tematiche”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 09/03/2023


giovedì 9 marzo 2023
Ddl Anziani, Confcooperative Sanità: “Riforma storica per il Ssn”

Il presidente, Giuseppe Milanese: “La sua piena attuazione darà una decisa boccata di ossigeno al nostro SSN in affanno a causa della congestione dei pronto soccorsi e delle tante ospedalizzazioni improprie che impegnano risorse professionali sempre più esigue e sotto pressione. Riconosciuto anche il valore sussidiario del privato accreditato anche non profit”
“Siamo molto soddisfatti per questo risultato che rappresenta una riforma storica nei servizi di cura e assistenza. Integra, infatti, in modo organico interventi sanitari, sociosanitari e sociali nella logica dell’assistenza primaria a favore della popolazione anziana e in particolare di quella in stato di fragilità sociosanitaria”. Così Giuseppe Milanese, presidente di Confcooperative Sanità, commenta l’approvazione da parte del Senato del Ddl Anziani, che dovrà passare ora all’esame della Camera.

Leggi: Redattore Sociale, 09/05/2023


mercoledì 8 marzo 2023
Anziani: arrivano i Piani individuali per l’assistenza sanitaria e sociale. Via libera del Senato al Disegno di legge. Ecco tutte le novità

Il provvedimento, che rappresenta un obiettivo del Pnrr, muove dal riconoscimento del diritto delle persone anziane alla continuità di vita e di cure presso il proprio domicilio e dal principio di semplificazione e integrazione delle procedure di valutazione della persona anziana non autosufficiente. Grazie a tale semplificazione e all’istituzione dei “punti unici di accesso” (Pua) diffusi sul territorio, si potrà effettuare, in una sede unica, una valutazione multidimensionale finalizzata a definire un “progetto assistenziale individualizzato” (Pai). IL TESTO
Via libera dall’Aula del Senato con 92 voti favorevoli nessun contrario e 48 astensioni al disegno di legge che disciplina alcune deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane, nel testo approvato dalla commissione Affari sociali e Sanità di Palazzo Madama. Ora il testo passa alla Camera.
Nel ddl viene delineata in tale ambito una riforma articolata e complessiva, volta ad attuare alcune norme della legge di bilancio 2022 e, con specifico riferimento alla categoria degli anziani non autosufficienti, a realizzare uno degli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che fissa al primo trimestre 2023 il traguardo per l’adozione della legge delega, e al primo trimestre 2024 il traguardo per l’approvazione dei decreti legislativi delegati.

Leggi: Quotidiano Sanità, 08/03/2023


mercoledì 8 marzo 2023
Case green, la Camera approva la mozione: «L’Ue garantisca più flessibilità all’Italia»

L’Aula della Camera dei deputati ha approvato la mozione presentata dalla maggioranza in relazione alla proposta di direttiva europea sulle “case green”, cioè in merito alla prestazione energetica dell’edilizia. Il testo, passato con 167 voti a favore e 123 contrari, impegna il governo «ad adottare le iniziative di competenza presso le competenti istituzioni europee al fine di scongiurare l’introduzione della disciplina nell’ottica di tutelare le peculiarità dell’Italia e, dunque, garantire al nostro Paese la necessaria flessibilità per raggiungere obiettivi di risparmio energetico più confacenti alle proprie caratteristiche».
I restanti documenti presentati singolarmente da ciascun partito dell’opposizione. Inoltre, l’Aula, su richiesta di Stefano Candiani (Lega), ha concordato sull’invio del testo approvato alle istituzioni Ue.

Leggi: Corriere della Sera, 08/03/2023


REGIONI:

giovedì 9 marzo 2023
Non autosufficienza, le associazioni piemontesi: “Senza la sanità impossibile un accordo sul Piano regionale”

Anffas Piemonte, Fish Piemonte, Alzheimer Piemonte e Fondazione promozione sociale insoddisfatte del confronto politico. Dopo un mese di Tavoli tecnici per la redazione del Piano regionale sulla non autosufficienza, è ancora fuori dall’accordo di programma la parte di competenza delle Asl. Rinviato l’incontro che avrebbe dovuto svolgersi ieri con i tecnici regionali
Le organizzazioni Anffas Piemonte, Fish Piemonte, Alzheimer Piemonte, Fondazione promozione sociale, che partecipano ai Tavoli tecnico e politico per la scrittura del Piano regionale non autosufficienza 2022-2024, esprimono serissima preoccupazione per il mancato inserimento – nelle bozze circolate finora – delle garanzie sanitarie della presa in carico delle persone con disabilità e dei malati non autosufficienti.
“Com’è noto le prestazioni socio-sanitarie per le persone con grave e gravissima disabilità ed i malati non autosufficienti prevedono, per legge, la competenza e quota economica di copertura dei servizi a carico delle Aziende sanitarie – affermano le 4 associazioni –

Leggi: Redattore Sociale, 09/03/2023


mercoledì 8 marzo 2023
Milano, forum locazione scenari immobiliari. SUNIA. “Riveredere social housing: contrattazioni tra le parti per affitti sostenibili e ritorno a politiche abitative a Comuni, Regioni, Stato”

‘La difficoltà all’acquisto della casa, che è una propensione italiana, ha portato all’aumento della domanda della casa in affitto, con conseguenti rialzi dei canoni. Milano città più cara: canoni e spese insostenibili, scarsità di alloggi e inadeguatezza degli stessi – soprattutto nel settore Erp, media redditi annua al di sotto dei 25 mila euro. È opportuna oltre che urgente riflettere su nuove prospettive per la locazione’.
Così è intervenuto il segretario generale del SUNIA di Milano, Carmelo Benenti al Forum sulla Locazione organizzato da Scenari Immobiliari.

Leggi: Sunia, 08/03/2023


mercoledì 8 marzo 2023
Palermo. Incontro con la commissione Urbanistica, alla presenza dell’assessore Maurizio Carta. Darwish: “L’emergenza abitativa oggi richiede risposte innovative”

Incontro del SUNIA con l’assessore Maurizio Carta e la commissione consiliare all’ Urbanistica. Una riunione, chiesta dal sindacato degli inquilini, che si è svolta in un clima di disponibilità, con l’obiettivo di affrontare in modo nuovo la programmazione sul tema abitativo.
“E’ necessaria una visione innovativa per programmare nuovi interventi sul fronte dell’emergenza casa e della qualità dell’abitare – dichiara il segretario del SUNIA Palermo Zaher Darwish – Oggi si è preso coscienza di questo così come delle difficoltà e della carenza di norme a sostegno del disagio diffuso in città, un malessere che esige un coordinamento negli interventi per definire le risposte ai bisogni della gente”.

Leggi: Sunia, 08/03/2023


mercoledì 8 marzo 2023
Amministrazione condivisa – Approvata la legge regionale in Umbria

Una recente ricerca realizzata sul nuovo welfare collaborativo in Italia (Fazzi ed altri, 2023) ha evidenziato come il Codice del Terzo settore sembra aver aperto una nuova stagione per la collaborazione tra amministrazioni pubbliche e enti del Terzo settore nel segno dell’amministrazione condivisa.
Per gli autori della ricerca le aspettative nei confronti dell’amministrazione condivisa sono molteplici. Da un lato le amministrazioni pubbliche vedono la progettazione su base collaborativa del welfare locale come uno strumento per innalzare l’integrazione dei servizi e attivare risorse aggiuntive, evitando la duplicazione di servizi e massimizzando le possibili sinergie tra attori diversi finalizzate al raggiungimento di obiettivi comuni. Dal lato del Terzo settore le pratiche collaborative sono individuate come una possibile strada per cambiare il modello di regolazione del settore dei servizi di welfare e superare la pratica delle gare di appalto, spesso al massimo ribasso, che negli ultimi decenni hanno penalizzato lo sviluppo di molte organizzazioni del Terzo settore. L’amministrazione condivisa, infine, favorisce processi di democratizzazione del welfare promuovendo la partecipazione attiva dei cittadini e della società civile. Le prime ricerche sulle pratiche di amministrazione condivisa nel settore sociale, tuttavia, mettono in evidenza una realtà con luci ed ombre in cui gli operatori pubblici e del Terzo settore alternano valutazioni positive e negative verso gli strumenti collaborativi (Fazzi ed altri, 2023). Questi diversi giudizi sono influenzati dal livello di aspettative iniziali verso gli strumenti dell’amministrazione condivisa, dalla cultura organizzativa delle amministrazioni pubbliche e degli enti di Terzo settori coinvolti nelle pratiche collaborative e dal livello di conoscenza dei nuovi strumenti collaborativi.

Leggi: Welforum, 08/03/2023


IN AGENDA:

Edizione 2023 del Festival per lo sviluppo sostenibile di Asvis

Tra l’8 e il 24 maggio tornerà il Festival dello Sviluppo Sostenibile 2023, giunto alla sua settima edizione, che si terrà in tutta Italia, nel mondo e in rete.
Le prime iniziative del calendario della più grande manifestazione italiana dedicata alla sostenibilità sono consultabili sul sito dell’ASviS.
Il Festival – lo ricordiamo – è animato da iniziative di ogni tipo: convegni, presentazioni di libri, mostre, film e molto altro ancora per diffondere la cultura dello sviluppo sostenibile e i principi dell’Agenda 2030. Tutti possono partecipare.

Leggi: Nuove Rigenerazioni


DDL anziani: verso una rete integrata di servizi tra domiciliarità e residenzialità” – Il convegno Uneba a Roma

Con l’approvazione del Ddl Anziani si concretizza la riforma del sistema di assistenza agli anziani , attesa da decenni, con l’obiettivo di integrare servizi sanitari, sociali ed assistenziali in una sintesi nuova, che garantisca la effettiva presa in carico della persona anziana, nei diversi setting di un articolato continuum di cure. Questa vera e propria transizione assistenziale rappresenta una sfida che coinvolge in modo particolare il Terzo settore.
Per questo le associazioni che riuniscono queste opere – AGeSPI, ANASTE, ARIS e UNEBA – hanno organizzato il convegno “DDL anziani: verso una rete integrata di servizi tra domiciliarità e residenzialità” che si terrà giovedì 16 marzo a Roma, nella Sala Capitolare del Senato, presso il Chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva Piazza della Minerva, 38.

Leggi: Forum Terzo Settore


#FAILACOSABUONA – Edili Cgil e Uil in piazza il 1° aprile per il lavoro, l’ambiente, la sicurezza: a Torino, Roma, Napoli, Palermo, Cagliari. La piattaforma e le prime adesioni di Sunia e Uniat Uil

A Torino in zona Falchera, periferia in fase di riqualificazione; a Roma in zona Don Bosco, in un quartiere storicamente abitato dai lavoratori dell’edilizia, a Napoli in una piazza di Pianura-Soccavo, nella IX municipalità, a Palermo nello Zen 2, una delle periferie urbane più abbandonate del paese, a Cagliari nel quartiere Sant’Elia: sono queste le periferie urbane scelte da FenealUil e Fillea Cgil per la giornata nazionale di lotta del 1°aprile. Una giornata che segnerà il punto di arrivo di una serie di iniziative, volantinaggi, assemblee e azioni simboliche, annunciate la scorsa settimana dai due sindacati di categoria per denunciare gli impatti negativi sul settore delle costruzioni e mandare un messaggio al Governo “Fai una cosa buona”, slogan ed hashtag della mobilitazione.

Leggi: Fillea Cgil


2° Paper Rapporto 2023 a cura di Idos

Giovedì 23 marzo, presso la sala Salvadori della Camera dei Deputati presenteremo il 2° Paper del Rapporto 2023 Family (Net) Work – Laboratorio su casa, famiglia e lavoro domestico – a cura del Centro Studi e Ricerche Idos. Nel corso dell’evento saranno rese note le stime relative al fabbisogno familiare di manodopera straniera nel comparto della cura e dell’assistenza in casa.

Leggi: Assindatcolf


IN EVIDENZA:

Welfare, Forum Terzo settore: “Va rifondato su prossimità, universalismo e inclusività”

Sono i tre principi sui quali va rifondato il welfare italiano secondo il Forum Terzo Settore, che il prossimo 15 marzo, al Senato, presenterà alle istituzioni il suo Manifesto “Verso un nuovo sistema di welfare italiano”. Pallucchi: “Mentre povertà, disuguaglianze e disagio sociale continuano ad aumentare, il Paese non riesce a
Prossimità, universalismo e inclusività: sono i tre principi sui quali va rifondato il welfare italiano secondo il Forum Terzo Settore, che il prossimo 15 marzo, presso la Sala Capitolare del Senato, presenterà alle istituzioni il suo Manifesto “Verso un nuovo sistema di welfare italiano”.
“Mentre povertà, disuguaglianze e disagio sociale continuano ad aumentare, il Paese non riesce a garantire un’adeguata rete di protezione sociale. Per farlo è determinante definire, finanziare e rendere esigibili su tutti i territori i livelli essenziali delle prestazioni sociali, diversamente si aggraverà ulteriormente la situazione sociale del Paese”, dichiara Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Terzo Settore.

Leggi: Redattore Sociale


Indicazioni dalle prime Linee Guida per la prevenzione e gestione del maltrattamento degli anziani nelle strutture residenziali

L’uscita dalla pandemia porta con sé molte sfide. Una tra quelle meno dibattute riguarda gli effetti degli oltre due anni di emergenza COVID sul rischio di maltrattamento degli anziani nelle strutture residenziali. La sfida attuale è capire se i fattori che aumentano il rischio di maltrattamento, esacerbati dalla pandemia, siano ancora presenti e in che entità, allo scopo di sviluppare adeguati e mirati programmi di prevenzione.
di Luca Fazzi (Professore Ordinario, Dipartimento di sociologia e ricerca sociale, Università di Trento), Massimo Giordani (Direttore UPIPA)
L’emergenza Covid ha impattato in modo drammatico sulle strutture residenziali per anziani, sia a livello internazionale che in Italia (Pesaresi, 2020). La mortalità, specie nella prima fase di emergenza, è stata molto elevata e, per due anni, la gestione è risultata estremamente faticosa.
Durante l’emergenza le condizioni di lavoro interne alle strutture sono diventate particolarmente difficili e questo ha esacerbato i fattori che aumentano il rischio di maltrattamento come lo stress del personale e degli stessi anziani, i sovraccarichi di lavoro e l’interruzione dei controlli informali rappresentati dalle visite dei famigliari (Weissberger e colleghi, 2022). Il fenomeno del maltrattamento era in crescita già prima della pandemia.

Leggi: I Luoghi della Cura


Le nostre città ferite a morte – di Walter Veltroni

Se chiudono scuole, cinema, teatri, librerie, edicole, negozi di giocattoli o di artigianato cosa resterà della possibilità di incontrarsi e vivere insieme in quartieri desertificati o fatti solo di ristoranti e farmacie?
«Puoi riprendere il volo quando vuoi — mi dissero — ma arriverai a un’altra Trude, uguale punto per punto, il mondo è ricoperto da un’unica Trude, che non comincia e non finisce, cambia solo il nome dell’aeroporto». Italo Calvino — quando uscì, nel 1972, «Le città invisibili» — aveva immaginato, temendola, l’omologazione del nostro vivere urbano, la progressiva assimilazione della esperienza umana nelle città, se non il loro stesso aspetto, a un modello unico.
La globalizzazione come corazza, come vernice che rende tutto uguale, che camuffa e piega le differenze che nascono dalla storia, che risiedono nella memoria, che ci rendono tutti diversi, meravigliosamente diversi, nello stesso tempo vissuto. Ma ora sta accadendo qualcosa di più terribile, di più temibile. Le città stanno scegliendo un colore solo. Ma è quello grigio delle saracinesche abbassate. Insegne luminose spente, vetri appannati, scatoloni accatastati.

Leggi: Corriere della Sera


L’operatore sociosanitario – Quale strategia professionale?  – di Willem Tousijn

La recente iniziativa degli Stati generali dell’OSS, promossi dalla Federazione delle Professioni sanitarie e sociosanitarie Migep e dal Sindacato SHC, merita qualche approfondimento sulla base di alcuni concetti ed analisi che ci vengono dalla sociologia delle professioni. L’obiettivo è verificare se e in che misura i concetti e le analisi teoriche ci aiutano ad interpretare una realtà in trasformazione: l’evoluzione della figura dell’OSS.
Il professionalismo tradizionale
Il professionalismo è una categoria concettuale nata per descrivere e spiegare lo sviluppo, a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, di alcune occupazioni che hanno saputo conquistarsi, grazie ad una strategia professionale efficace, una posizione elevata nella stratificazione sociale: reddito, potere e prestigio sociale. Si tratta in primo luogo di medici e avvocati, seguiti, con qualche differenza, da altre categorie: ingegneri, architetti, notai, farmacisti e altri. La loro ascesa sociale è chiamata “processo di professionalizzazione”. Dopo oltre un secolo, è lecito chiedersi se oggi altri gruppi professionali che si pongono un obiettivo analogo (il miglioramento della loro posizione sociale) possano intraprendere la stessa strada, o debbano cambiare strategia.

Leggi: Welforum


Il labirinto inestricabile dell’assistenza domiciliare

Il servizio sulla carta esiste. Di fatto siamo ancora molto lontani dalla sua effettiva applicazione. L’iter burocratico per accedervi è complesso e farraginoso e spessole persone fragili che ne hanno bisogno non sono in grado di intraprenderlo
Tra mondo ideale e realtà. «Abbiamo trovato Annamaria nel suo appartamento
in affitto, nel centro di Roma, in uno stato di abbandono. Ci aveva chiamato qualche giorno prima per chiederci un aiuto. In un mondo ideale il medico curante si fa carico dei pazienti non autosufficienti, controlla le analisi, richiede se necessario l’intervento dei servizi sociali o le visite a domicilio attraverso il centro di assistenza domiciliare (Cad).
Nella realtà, questo avviene raramente. Annamaria, ottantasei anni, ipovedente e malata di cuore, viveva relegata in un microcosmo privo di relazioni con il mondo esterno. La tessera sanitaria e la carta d’identità erano scadute, non sapeva cosa fosse lo Spid».
Questa è una storia di assistenza domiciliare con un lieto fine raccontata da una volontaria
della comunità di Sant’Egidio. Da alcuni anni, insieme al Cad e a un gruppo di volontari ha
tessuto una rete di protezione intorno all’ennesimo caso di mal funzionamento dell’assistenza domiciliare.

Leggi: Liberetà


Istat: “Sono sempre più gli italiani che rinunciano alle cure a causa delle lunghe liste d’attesa” – di G.R.

“Nel confronto tra il 2022 e gli anni pregressi della pandemia, emerge un’inequivocabile barriera all’accesso costituita dalle lunghe liste di attesa, che nel 2022 diventa il motivo più frequente (il 4,2% della popolazione), a fronte di una riduzione della quota di chi rinuncia per motivi economici (3,2%). Rispetto al 2019 aumenta soprattutto la quota di persone che dichiara di aver pagato interamente a sue spese visite specialistiche e accertamenti diagnostici”. Così Cristina Freguja, direttrice della Direzione centrale per le statistiche sociali e il welfare dell’Istat in Commissione Affari Sociali. TESTO AUDIZIONE
“Nel 2021, la spesa sanitaria direttamente a carico delle famiglie è stata pari a 36,5 miliardi, con un aumento in media annua dell’1,7% osservato nel periodo 2012-2021 (+2,1% dal 2012 al 2019); la spesa era scesa a circa 34 miliardi nel 2020, ma è poi risalita nel 2021, tornando ai livelli del 2019. Le principali spese sanitarie sostenute direttamente dalle famiglie riguardano l’assistenza ambulatoriale per cura e riabilitazione (il 36,5%), l’acquisto di prodotti farmaceutici e altri presidi medici non durevoli (29,3%), l’assistenza (sanitaria) ospedaliera a lungo termine e l’acquisto di apparecchi terapeutici ed altri presidi medici durevoli (per entrambe queste ultime due voci l’incidenza è pari al 10,4%)”.

Leggi: Quotidiano Sanità


SEGNALAZIONI:

Terzo settore, arriva il Decalogo per co-progettare “per davvero”
Il Decalogo sarà presentato nel corso del convegno promosso da Apis intende fornire indicazioni per passare dalla teoria alla pratica. Appuntamento il 14 marzo a Roma
Mentre gran parte degli enti pubblici incontra difficoltà nello sviluppo della co-progettazione e non mancano i progetti calati dall’alto senza il coinvolgimento del Terzo Settore e degli stessi cittadini beneficiari, ci sono anche esperienze di collaborazione tra soggetti pubblici, privati e non-profit che spiccano e raccontano un film completamente diverso.

Leggi: Redattore Sociale


Partenariati tra Pubblica amministrazione e Terzo settore, Anci pubblica una guida

Disponibile uno strumento per Comuni e Città metropolitane utile alla predisposizione degli atti dei procedimenti, completo di schemi delle procedure
Anci ha pubblicato un nuovo Quaderno operativo dedicato ai “Partenariati fra enti locali ed enti del Terzo settore” disponibile online e scaricabile gratuitamente.
Il testo si propone di offrire un contributo a Comuni e Città metropolitane per la predisposizione degli atti dei procedimenti per l’attuazione dei partenariati fra enti locali ed enti del Terzo Settore, alla luce sia della disciplina di settore sia della disciplina speciale prevista in materia di Pnrr.
Al Quaderno sono inoltre allegati gli schemi degli atti delle procedure finalizzate ad attivare partenariati sociali e speciali con enti del Terzo settore, ai sensi del codice del Terzo settore o del Codice dei contratti.

Leggi: Forum Terzo Settore


 

 

 

 

Verso un nuovo sistema di Welfare

Mercoledì 15 marzo, dalle 10 alle 13.30 presso il Chiostro del Convento di S. Maria sopra Minerva (Piazza della Minerva, 38 – Roma) il Forum Terzo Settore presenta il suo Manifesto “Verso un nuovo sistema di Welfare”: un documento che intende tracciare la strada per la realizzazione in Italia di un welfare fondato sui principi di prossimità, universalismo e inclusività, aprendo un dibattito con tutti gli attori interessati e con le istituzioni in primis.

Leggi: Forum Terzo Settore


NEWS:

lunedì 6 marzo 2023
L’Italia ha bisogno dei migranti, anche le famiglie in affanno: “L’assistenza agli anziani regge solo grazie a loro”

Ormai nelle Rsa oltre il 50% del personale è straniero. “Facilitare il riconoscimento dei titoli di studio esteri”
L’assistenza agli anziani in Italia dipende dai migranti. Sempre più spesso, infatti, ha lo sguardo di chi arriva da lontano, dal Brasile, da Santo Domingo, dall’India, dal Pakistan, dal Perù, dal Paraguay o dall’Argentina. E questo vale sia per chi aiuta gli over 65 a casa, cioè le badanti, sia per chi li segue nelle Rsa, dove ormai ben oltre la metà degli infermieri sono stranieri. Per questo motivo i datori di lavoro chiedono da tempo che vengano fatti dei decreti flussi specifici per questi lavoratori. È l’unico modo per fronteggiare una carenza di organici nel mondo sociosanitario che in molti settori sta diventando strutturale. Le residenze per anziani si appoggiano ormai stabilmente ad agenzie che cercano e reclutano personale all’estero. In particolare lo fanno le strutture del Nord, che sono più numerose rispetto al numero di abitanti di quelle del Sud. «Ci sono alcune aree, ad esempio in Piemonte o in Liguria, dove il 100% degli operatori arriva dall’estero. In particolare, in quelle zone, dall’India». A parlare è Michele Assandri, responsabili di Anaste Piemonte, una delle principali associazioni di titolari.

Leggi: La Repubblica, 06/03/2023


lunedì 6 marzo 2023
Le associazioni al Tar: «Parkinson e Alzheimer non sono casi sociali»

Presentato ai giudici un ricorso sulle spese per le cure Se valutate solo così, rette a carico delle famiglie
La Fondazione Ets Onlus, l’associazione Alzheimer e l’associazione Amici dei Parkinsoniani, hanno presentato un ricorso al Tar Piemonte perché ritengono illegittima la delibera regionale 10-5445/2022 sul «percorso protetto di continuità assistenziale per (..) non autosufficienti dimessi da strutture ospedaliere e di post acuzie verso Rsa». Secondo Maria Grazia Breda, presidente della Fondazione Ets, questi «casi» sarebbero veri e propri malati e dovrebbero essere assistiti dal servizio sanitario. «Smettiamola di chiamare “casi sociali” tutti i cittadini che vengono spostati dagli ospedali per liberare un posto. Non lo sono. Se di “casi” si tratta, sono casi sanitari; pazienti inguaribili, ma sempre curabili». La differenza non è irrilevante. «Se sei malato, sei tutelato dalla sanità pubblica che deve curarti a sue spese; se sei un caso sociale, sei assistito dal sistema di welfare e, in base alle tue possibilità economiche, devi compartecipare alle spese di assistenza Basta avere una casa di proprietà e pochi spiccioli in banca per pagarsi tutta l’assistenza socio sanitaria che, se vivi in Rsa, corrisponde a parecchie migliaia di euro» continua Breda riferendosi a ciò che, a suo avviso, non funziona nel modello organizzativo messo in atto dal piano straordinario della Regione Piemonte per decongestionare i pronto soccorso.

Leggi: Corriere della Sera, 06/03/2023


lunedì 6 marzo 2023
I fondi del PNRR per l’autonomia delle persone con disabilità

Aperto originariamente per un totale di 700 interventi e 500 milioni di euro previsti, il bando derivante dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, promosso in favore dell’autonomia delle persone con disabilità, ha in realtà dichiarato ammissibili al finanziamento sul territorio 619 progetti, corrispondenti a circa 422,42 milioni di euro. Lombardia, Lazio e Campania saranno le Regioni che vedranno più interventi in tale àmbito. Questi e vari altri dati vengono prodotti dalla Fondazione Openpolis, in un approfondimento di cui suggeriamo senz’altro la consultazione
Un interessante approfondimento, con una serie di dati significativi, è stato prodotto nel proprio sito dalla Fondazione Openpolis, in riferimento al bando derivante dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, promosso in favore dell’autonomia delle persone con disabilità, iniziativa che punta a rendere le persone stesse più indipendenti, permettendo loro di superare barriere di accesso all’alloggio e al mercato del lavoro, anche attraverso la tecnologia, guardando anche a persone con disabilità gravi e a coloro che non possono fare affidamento su una rete genitoriale o familiare.

Leggi: Superando, 06/03/2023


sabato 4 marzo 2023
Identità digitale per gli over 65. Lezione dei giovani ai nonni

Obiettivo: spiegare l’accesso ai portali sanitari per prenotare esami e scaricare gli esiti.
I più giovani fanno da insegnanti ai ‘nonni’ sul tema delle nuove tecnologie. L’iniziativa prende le mosse da un accordo tra Auser regionale (con sede a Sesto) Regione, Federsanità e le tre aziende Usl, per la promozione della salute nella popolazione anziana. Dal protocollo è scaturita una iniziativa che ha coinvolto anziani e studenti dell’Istituto Elsa Morante di Firenze per l’avvio di un percorso di formazione sulla sanità digitale.
Il progetto è stato illustrato all’Auser di via Pasolini dall’assessore regionale Simone Bezzini e dalla presidente regionale Auser Simonetta Bessi, in un incontro finalizzato a trasmettere competenze e conoscenze digitali fra soci Auser e studenti. Saranno questi a trasferire quanto appreso agli anziani, coinvolgendo in almeno tre sedi Auser toscane oltre cento over 65. In otto lezioni dovranno spiegare l’accesso ai servizi in piena sicurezza con l’identità digitale Spid, come prenotare esami sanitari e vaccinazioni, sfruttare le televisite, consultare e stampare i risultati degli esami, ma anche come usare social media e smartphone in maniera consapevole ed utile.

Leggi: La Nazione, 04/03/2023


sabato 4 marzo 2023
Auser e Regione: giovani e anziani per le competenze digitali

Auser e Regione Toscana possono fare squadra per la promozione di uno stile di vita sano e consapevole. Anzi, già lo fanno. L’associazione di volontariato e di promozione sociale, impegnata nel favorire l’invecchiamento attivo degli anziani e valorizzare il loro ruolo nella società, forte di 194 sedi disseminate in tutta la Toscana, ha infatti firmato nei mesi scorsi un accordo di collaborazione con la Regione, con Anci Toscana, Federsanità e le tre aziende Usl, per la promozione della salute nella popolazione anziana. L’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini lo ha ricordato, intervenendo il 1 marzo ad un’iniziativa di Auser a Sesto Fiorentino che scaturisce dal protocollo e che ha coinvolto anziani e giovani dell’Istituto Elsa Morante di Firenze per l’avvio di un percorso formativo, innovativo, sulla sanità digitale.

Leggi: Piana Notizie, 04/03/2023


venerdì 3 marzo 2023
Affitti sempre più alti: le case ai ricchi. Gli altri, pendolari

È un fenomeno a cui stiamo assistendo nelle grandi città – Milano su tutte – e nei centri sempre più orientati al lusso come Cortina e dintorni: case troppo costose tanto che chi proviene da quelle aree e i giovani che hanno bisogno di recarvisi per lavorare devono abitare altrove e vivere da pendolari. Conviene affittare ai ricchi, magari stranieri, fosse anche per
qualche settimana l’anno.
Il costo delle case nei centri urbani continua a crescere in tutta Europa e a rimetterci sono le persone più fragili, i giovani, chi ha bisogno di un alloggio per studiare. Stando ai più recenti dati Eurostat, nel 2021 la quota dei costi abitativi sul reddito disponibile in Ue era in media del 19%, mentre specificamente per le persone a rischio di povertà tale quota era del 38%.
Sono considerati a rischio povertà i nuclei con un reddito complessivo inferiore al 60% rispetto al reddito mediano nazionale.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 03/03/2023


venerdì 3 marzo 2023
Stop al bonus abbattimento barriere architettoniche, Fish presenta un emendamento

Il presidente Falabella: “Il decreto legge 11 del 2023 ha rivisto la disciplina fiscale in materia di abbattimento di barriere architettoniche, decretando uno stop allo sconto in fattura previsto dai bonus edilizi. La cancellazione della cessione del credito e sconto in fattura del 75% è un segnale che stride rispetto agli impegni assunti dal Governo nei confronti delle persone con disabilità”
“Il decreto-legge 11 del 2023 ha rivisto la disciplina fiscale in materia di abbattimento di barriere architettoniche, decretando uno stop allo sconto in fattura previsto dai bonus edilizi (di cui all’articolo 119-ter del decreto-legge 34 del 2020), consistente nella detrazione Irpef del 75 per cento delle spese, anche per le persone con disabilità”. A ricordarlo è la Fish, che questa settimana ha seguito la vicenda e avviato da subito una fitta interlocuzione con il ministro per la Disabilità e con diversi parlamentari per la presentazione di un emendamento al dl che reintroduca la detrazione fiscale.

Leggi: Redattore Sociale, 03/03/2023


giovedì 2 marzo 2023
Spi-Cgil, sacrosanto aumento salari badanti ma servono risorse su non autosufficienza

L’adeguamento della retribuzione delle badanti, di colf e delle baby sitter, entrato in vigore in questi giorni, è sacrosanto. Le lavoratrici e i lavoratori impiegati in ambito domestico, hanno livelli retributivi particolarmente bassi, che negli ultimi anni non sono stati aggiornati al costo della vita. Valorizzare e retribuire in modo adeguato chi svolge lavori di cura è essenziale, anche per assicurare la qualità dell’assistenza rivolta alle persone più fragili.
Sappiamo bene che tra i datori di lavoro in questo settore, in particolare per le badanti, vi sono anche famiglie di pensionati con redditi bassi, che in molti casi per affrontare le spese di cura sono a rischio povertà. Allora, perfino un legittimo e sacrosanto aumento del salario diventa un peso che si scarica sulle persone più deboli.
Una contraddizione che il governo non può ignorare: ancora una volta ribadiamo che è urgente e indispensabile approvare la legge sulla non autosufficienza, attualmente in discussione in Parlamento, per rispondere ai bisogni complessivi della persona, siano essi sociali, sanitari, economici e abitativi.

Leggi: Spi-Cgil, 02/03/2023


giovedì 2 marzo 2023
Ddl Anziani, Schillaci: “L’obiettivo è avere la norma vigente entro il 31 marzo”

Il ministro ha partecipato al convegno promosso a Roma dalla Fiaso. “Già la prossima settimana il testo arriverà in Aula al Senato e la successiva alla Camera dei Deputati, per l’approvazione definitiva”. Petralia (Fiaso): “Siamo convinti che management e istituzioni, insieme, possano riuscire a ‘rimettere al centro l’anziano’”. Mons. Paglia: “C’è bisogno di una nuova alleanza da parte dell’intera società, perché nessun anziano sia lasciato solo”
Con la relazione del Ministro della Salute Orazio Schillaci si è aperta oggi la mattina di studio promossa dalla Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (Fiaso) sul Disegno di Legge sulle politiche per gli anziani. “Una legge quadro importante, che cambierà radicalmente il welfare degli anziani, riordinando e reintegrando tutte le politiche di tipo sanitario, sociale e previdenziale a loro rivolte”. Così Paolo Petralia, vicepresidente vicario di Fiaso, ha aperto il convegno “La transizione assistenziale tra rete ospedaliera e servizi territoriali”.

Leggi: Redattore Sociale, 02/03/2023


giovedì 2 marzo 2023
Decreto flussi, Assindatcolf e Idos: “Carenze di personale nel lavoro domestico”

Le due organizzazioni sollecitano il governo a guardare al fabbisogno delle famiglie: “Difficile trovare chi si occupa di anziani e disabili, ma anche colf e baby sitter”
“Il mercato del lavoro italiano ha forte bisogno di manodopera aggiuntiva dall’estero, sia per carenza sia per indisponibilità di quella autoctona. E il settore domestico ne è un esempio: su 961mila domestici regolari censiti dall’Inps nel 2021, 672mila erano stranieri (circa il 70%) e di questi ben 514mila provenienti da paesi non comunitari. Nonostante questo, inspiegabilmente da oltre 10 anni le quote dedicate al comparto domestico nei Decreti Flussi sono del tutto inadeguate rispetto al fabbisogno effettivo, né sono mai state determinate sulla base di una esatta misurazione del fabbisogno, come invece è avvenuto per le imprese”. Lo sottolineano in una nota i presidenti di Assindatcolf (Associazione nazionale dei datori di lavoro domestico), e del Centro Studi e Ricerche Idos, rispettivamente Andrea Zini e Luca Di Sciullo.

Leggi: Redattore Sociale, 02/03/2023


giovedì 2 marzo 2023
Famiglie: più spese per la casa, meno investimenti sull’istruzione. “Crescono le diseguaglianze educative”

Save the Children ha supportato le famiglie con percorsi educativi personalizzati messi in campo grazie al progetto “Doti” realizzato con il contributo dell’8×1000 dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai. Il 38,6% delle doti è stato finalizzato per assicurare a bambine/i e adolescenti il diritto allo studio, più di 1 su 20 per la frequenza di corsi professionali o l’acquisto di divise necessarie
In Italia, la povertà economica delle famiglie ha un forte impatto anche sui percorsi educativi di bambine, bambini e adolescenti. “Nel nostro Paese, infatti, la spesa delle famiglie per l’istruzione è in media molto bassa ed in diminuzione negli ultimi anni, in particolare nei quintili più poveri della popolazione e nelle regioni del Sud”, afferma Save the Children, che evidenzia come una famiglia con minore capacità di spesa (cioè appartenente al quintile con reddito più basso) e residente nel Mezzogiorno, ad esempio, spenda in media circa 5 euro al mese per costi legati all’istruzione dei figli, a fronte dei 33 spesi da una famiglia che vive nella stessa area, ma appartiene al quintile più ricco della popolazione.

Leggi: Redattore Sociale, 02/03/2023


giovedì 2 marzo 2023
Barriere architettoniche. Massima attenzione dalle Aziende sanitarie nel rimuovere gli ostacoli per le persone con disabilità e non solo

La conferma del bonus 75% per l’eliminazione delle barriere architettoniche, introdotto anche su proposta Fiaba Onlus e rinnovato quest’anno fino al 2025 è un’occasione da non perdere non solo per abitazioni, appartamenti e condomini, ma anche per le strutture sanitarie insieme alle ristrutturazioni legate al Pnrr
L’accessibilità dovrebbe essere un diritto, ma le barriere architettoniche nel 2023 continuano a essere un problema reale per molte persone con disabilità e a ridotta mobilità.
È quanto è stato precisato qualche giorno fa da FIABA Onlus, l’organizzazione che ha tra i principali obiettivi quello di eliminare qualsiasi ostacolo, fisico, sensoriale e psicologico negli ambienti di vita e di lavoro. Federsanità attraverso la sottoscrizione di un protocollo di intesa con Fiaba qualche anno addietro, ha confermato l’attenzione delle ASL e Aziende Ospedaliere del nostro Paese hanno nei confronti di questi problemi, soprattutto quando occorre affrontarli in ambienti ospedalieri.
La vita delle persone disabili e delle loro famiglie, infatti, è in ogni azione quotidiana più complicata rispetto a quella degli altri, anche se non dovrebbe essere così. Quando si parla di sanità e di accessibilità alle cure, il nostro Servizio Sanitario Nazionale, secondo un’indagine recente dell’Istituto Serafico di Assisi, risulta ancora indietro rispetto alle reali esigenze delle persone con disabilità.

Leggi: Quotidiano Sanità, 02/03/2023


mercoledì 1 marzo 2023
Case: affitti ancora su del 2,1% a febbraio, +6,2% in un anno. Scopri i canoni nella tua città

Roma (-0,3%) in controtendenza, forti aumenti a Torino (4,6%). Milano (1,1%) cresce ancora
Il costo medio degli affitti in Italia segna un nuovo aumento del 2,1% a febbraio stabilizzandosi a 11,8 euro/m2, secondo l’indice di riferimento delle locazioni dell’Ufficio Studi di idealista, il portale immobiliare leader per sviluppo tecnologico in Italia. L’ultima performance mensile porta al 6,2% l’incremento annuo. Fatta eccezione per Roma, l’unica a segnare una flessione nell’ultimo mese (-0,3%), tutte le altre piazze tradizionalmente più dinamiche sul fronte locazione segnano aumenti: Torino (4,6%), Palermo (4,5%), Bologna (4%). In terreno positivo anche Milano (1,1%) e Napoli (1%).
Regioni
La tendenza regionale segna rialzi in 12 delle 20 regioni italiane, trascinate dai forti rimbalzi di Valle d’Aosta (17,6%) e Toscana (entrambe 7,6%). Aumenti sopra la media nazionale del 2,1% anche per Calabria (3,3%) e Lombardia (2,3%). L’Umbria (2,1%) segna un incremento pari alla media nazionale.

Leggi: Idealista, 01/03/2023


martedì 28 febbraio 2023
Casa, con lo stop alle cessioni 7 milioni senza bonus

Dai forfettari agli incapienti, è lunga la lista di chi non potrà più avere accesso ai bonus casa dopo l’eliminazione della cessione del credito e dello sconto in fattura
Sette milioni di contribuenti esclusi da tutti i bonus casa. Il decreto legge 11/2023, in vigore dal 17 febbraio scorso, non ha bloccato solo cessioni e sconti in fattura, ma ha causato molti effetti collaterali (quasi tutti negativi). Non ci sono solo gli esodati delle cessioni, colpiti da una fase transitoria con molte falle, o le abitazioni unifamiliari, ormai uscite fuori dai radar del superbonus. La lista dei danneggiati comprende anche molti altri soggetti che, senza la possibilità di liquidare in anticipo le agevolazioni, restano senza sbocchi a disposizione per sfruttarle. In cima alla lista degli esclusi ci sono i forfettari che, per definizione, non possono godere delle detrazioni Irpef. E che, quindi, finora utilizzavano la cessione del credito come unico strumento possibile per i loro bonus casa. Tornando a un sistema nel quale le detrazioni sono l’unico veicolo a disposizione, vengono automaticamente tagliati fuori circa 2,1 milioni di soggetti che, negli ultimi anni, hanno optato per il regime agevolato.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 28/02/2023


REGIONI:

lunedì 6 marzo 2023
Gli anziani come risorsa: la “silver economy”

A Oristano il 27 febbraio 2023 la seconda tappa del ciclo di seminari organizzati da Ordine dei Giornalisti della Sardegna, Caritas Sardegna, Ucsi Sardegna e Redattore Sociale. Sul tavolo il fenomeno dell’invecchiamento e dei suoi tanti volti: non un peso ma una risorsa per il futuro dell’isola
Non più solo l’età del tramonto dell’esistenza, ma un periodo lungo e fecondo, vissuto con nuovi obiettivi e nuove progettualità, in un’ottica sempre più attiva che deve spingere ad una vera e propria ridefinizione del ruolo dell’anziano nella nostra società. E’ stato dedicato al tema dell’invecchiamento come risorsa il secondo seminario del ciclo “Raccontare il territorio”, organizzato a Oristano dall’Ordine dei giornalisti della Sardegna, dall’Agenzia giornalistica Redattore sociale e dalla Caritas Sardegna, insieme all’Ucsi Sardegna. Un fenomeno sociale che ha ormai – e avrà ancor più in futuro – un corposo risvolto economico, tanto da andare ed essere identificato sotto il nome di “silver economy”.

Leggi: Redattore Sociale, 06/03/2023


venerdì 3 marzo 2023
Anziani a Rimini, uno sportelo aiuta nella ricerca di assistenza

Supportare gli anziani e le persone non autosufficienti nella ricerca di cura e assistenza, così da sostenere la permanenza al domicilio. Con questo obiettivo si rinnova a Rimini il progetto “Assistente in famiglia”, promosso e finanziato dal Distretto socio-sanitario e gestito dalla cooperativa sociale Madonna della carità in sinergia con i Servizi sociali territoriali. Si tratta, spiegano dal Comune, di uno Sportello che offre “un vero e proprio percorso di affiancamento al nucleo familiare”, dalla fase di ricerca e selezione della persona più idonea per le esigenze di cura dell’anziano o del disabile, passando per lo step dell’inserimento nel contesto abitativo.
Nel 2022 i passaggi complessivi delle famiglie sono stati 591, in crescita del 16%, a testimonianza del fatto che la conoscenza dell’iniziativa, da quanto è stato attivata nel 2009, è aumentata progressivamente, configurandosi come un riferimento per la cittadinanza. Anche il numero di nuovi accessi al servizio da parte delle famiglie è in netta crescita: rispetto ai 121 accessi del 2009, nel 2022 i nuovi ingressi sono più che triplicati, arrivando a 433.

Leggi: Redattore Sociale, 03/03/2023


giovedì 2 dicembre 2023
Disabilità, in Veneto quasi 2 milioni a sostegno dei caregiver

La giunta regionale del Veneto, su proposta dell’assessore alla Sanità ed alle Politiche sociali, Manuela Lanzarin, ha approvato la delibera nella quale vengono stabiliti gli indirizzi di programmazione per l’attuazione degli interventi…
La giunta regionale del Veneto, su proposta dell’assessore alla Sanità ed alle Politiche sociali, Manuela Lanzarin, ha approvato la delibera nella quale vengono stabiliti gli indirizzi di programmazione per l’attuazione degli interventi a sostegno del ruolo dei caregiver familiari. Il provvedimento stanzia un milione e 999.937,91 euro -a carico di uno specifico capitolo del bilancio di previsione 2023-2025- da erogare tramite le Ulss sulla base dei criteri stabiliti con apposita delibera del 2022.
“Questo provvedimento interviene a sostegno delle famiglie- sottolinea Lanzarin- non si tratta solo di un adempimento ma di un atto in linea con i fondamentali indirizzi di programmazione sociosanitaria della nostra Regione. Quando si parla di caregiver, si parla di figure che, pur non identificabili in un ambito professionale, svolgono una mansione rilevante nella rete dei nostri servizi sociosanitari. Sono quelle persone, molto spesso familiari, che garantiscono la permanenza nel proprio domicilio di persone non autosufficienti.

Leggi: Redattore Sociale, 02/03/2023


mercoledì 1 marzo 2023
Disabilità. Marche, ok della Commissione a incentivi anti-barriere

C’è l’ok della commissione regionale Sanità delle Marche allo schema di delibera di Giunta sui criteri di riparto del fondo nazionale per l’eliminazione delle barriere architettoniche, che per la regione vale 300.000 euro. Come indicato nello schema di delibera, per incentivare la progettazione dei Piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche da parte dei Comuni, alla Regione Marche sono stati assegnati appunto 303.000 euro. Le risorse potranno essere destinate a Comuni, in forma singola o associata, che non abbiano presentato Peba. All’ordine del giorno della commissione anche le audizioni sulle proposte di legge di riforma dei consultori familiari. Nello specifico sono stati ascoltati il presidente del Forum delle associazioni familiari delle Marche, Paolo Perticaroli, e i coordinatori degli ambiti territoriali sociali. Audizione anche per i rappresentanti della Fondazione autismo relazioni cultura e arte (Arca) Onlus.

Leggi: Redattore Sociale, 01/03/2023


martedì 28 febbraio 2023
Palermo. Emergenza casa, il SUNIA incontra oggi il gruppo consiliare “Progetto Palermo” e domani quello del Pd. Darwish: “Presentiamo le nostre proposte per una nuova politica abitativa”

Il SUNIA Palermo ha avviato un ciclo di incontri con i gruppi consiliari per illustrare le sue proposte “per assicurare il diritto sociale alla casa ai cittadini più svantaggiati, con la condivisione di una nuova politica abitativa”.
Questo pomeriggio il primo appuntamento del sindacato degli inquilini sarà con il gruppo consiliare “Progetto Palermo”, incontro al quale partecipa anche la deputata dell’Ars Valentina Chinnici. Domani pomeriggio in calendario il confronto con il gruppo del Pd e sono in programmazione gli altri incontri, anche con esponenti della giunta, per definire alcuni interventi sull’emergenza abitativa.
“Prosegue il nostro impegno per garantire ai cittadini, specie a chi si trova in condizione di disagio, il diritto di vivere la città, avviando un processo di confronto e dialogo, oltre che con l’amministrazione cittadina anche con il consiglio comunale e i gruppi consiliare”, dichiara il segretario del SUNIA Palermo Zaher Darwish.

Leggi: Sunia, 28/02/2023


IN AGENDA:

“Terzo Settore e PNRR” – 14-03-2023

In occasione dell’Assemblea Nazionale del Forum del 14/03/2023, alle h. 10.00 vi sarà una parte pubblica dedicata a “Terzo Settore e PNRR” in cui verrà presentato il sito www.pnrr.forumterzosettore.it
Nel corso dei lavori verranno affrontanti alcuni temi di particolare rilievo sulla realizzazione del PNRR. L’incontro sarà trasmesso in diretta streaming sul canale YouTube del Forum Terzo Settore

Leggi: Forum Terzo Settore


“Verso un nuovo sistema di Welfare” – 15-03-2022

Roma, mercoledì 15 marzo 2023, ore 10.00-13.30
Convegno di presentazione del Manifesto sul Welfare del Forum Terzo Settore e dibattito con rappresentanti delle istituzioni ed esponenti del Terzo settore sui seguenti temi: non autosufficienza e integrazione socio-sanitaria; disabilità e diritto all’autonomia; povertà e inclusione.
Link al Manifesto “Verso un nuovo sistema di Welfare”
Link al relativo abstract
Seguiranno dettagli sul programma e sul luogo di svolgimento del convegno.

Leggi: Forum Terzo Settore


IN EVIDENZA:

Carenza professionisti, il vero problema è la scarsa attrattività del Ssn

La carenza di professionisti è uno dei tanti problemi sedimentati negli ultimi anni e che periodicamente trova ampia eco mediatica. Nelle ultime settimane il fenomeno dei cosiddetti “medici a gettone” (che anche le sezioni regionali della Corte dei Conti hanno iniziato a evidenziare con preoccupazione) ha rilanciato il problema che affonda le sue radici in problematiche più ampie, tante volte citate ma mai realmente risolte, come il tetto di spesa per il personale fermo al 2004, la poca attrattività dell’impiego “fisso” in ospedale, il numero delle borse di specializzazione. Reparti di frontiera come i Pronto Soccorso sono i primi a soffrirne, ma se da un lato l’impiego di risorse esterne è dichiaratamente antieconomico, dall’altro il servizio pubblico deve comunque garantire le prestazioni. Ecco, dunque, se si fanno sempre più strada le cooperative e i medici “a gettone”, in una prospettiva, viene denunciato, di progressiva e distorta privatizzazione della sanità pubblica.

Leggi: Popsci


Dopo di Noi e legge 112/2016, tra ritardi e difficoltà attuative

Alcuni commenti alla Relazione della Corte dei Conti (2022)
La Corte di Conti si è recentemente pronunciata sull’applicazione della legge 112/2016, meglio conosciuta come “Legge sul Dopo di Noi”, mediante la diffusione di una Relazione – approvata con la Delibera n. 55/2022/G – relativa all’attuazione delle misure volte all’autonomia e alla piena inclusione sociale delle persone con disabilità grave prive di sostegno familiare. Ne emerge un quadro complessivo, a partire dallo scarto tra risorse finanziarie stanziate e risorse rese disponibili, caratterizzato da differenziazioni a livello regionale e rilevanti spazi di azione sui quali la Corte ha espresso puntuali raccomandazioni rivolte ai soggetti istituzionali.
Vediamo di seguito i punti salienti dell’analisi.
Le risorse
Ammontano a quasi 466 milioni di euro le risorse finanziarie complessivamente destinate al Fondo per il Dopo di Noi, dal 2016 ad oggi. È importante evidenziare fin da subito come la quantificazione di tali risorse non risulti legata a una previa valutazione del bisogno, ma come l’attribuzione a livello regionale sia stata calcolata a partire dalla quota di popolazione residente nella fascia 18-64 anni. Tale criterio, previsto in via sperimentale per il 2016, è tuttora in uso e risulta – come la Corte dei Conti ben evidenzia – del tutto inadeguato a quantificare il fabbisogno di ciascun territorio.

Leggi: Welforum


Gioco d’azzardo e alcool in età anziana: l’esperienza dei servizi dipendenze

A fine 2021 è stata pubblicata la ricerca “Gioco d’azzardo e alcol in età anziana: pensieri ed esperienze degli assistenti sociali lombardi”, realizzata dal Gruppo Anziani dell’Ordine Assistenti Sociali Lombardia. Nel mese di settembre 2022 si è tenuto un seminario a Milano, in cui la ricerca è stata presentata nell’ottica del ruolo possibile di servizi e operatori domiciliari e di prossimità: l’articolo riporta riflessioni e sguardi dei relatori impegnati in servizi per le dipendenze (SERT, SERD, NOA).
di Valeria Chiara Martinetti (assistente sociale, ASST Fatebenefratelli Sacco e Gruppo Anziani Ordine Assistenti Sociali Lombardia), Mariangela Picardi (assistente sociale specialista, ASST Fatebenefratelli Sacco), Anna Colombo (assistente sociale specialista, ASST Ovest Milanese e associazione AND Azzardo e Nuove Dipendenze), Elena Betti Ferramosche (psicologa psicoterapeuta, ASST Fatebenefratelli Sacco)
Il seminario, organizzato dall’Ordine Assistenti Sociali Lombardia in collaborazione con il CISF Centro Internazionale Studi Famiglia, ci ha coinvolto in qualità di professioniste impegnate da anni in servizi per le dipendenze: in un evento formativo destinato primariamente a operatori di prossimità (quali ad esempio i custodi sociali), operatori di base di servizi domiciliari e diurni (SAD, ADI, RSA aperta, CDI), assistenti sociali e referenti di cooperative sociali, siamo intervenute in una tavola rotonda che ha avuto come oggetto il punto di vista degli operatori dei servizi specialistici.
Allo stesso evento hanno apportato il loro contributo, anch’essi in forma corale, alcuni referenti di gruppi di auto mutuo aiuto (Enrico, et al., 2023) e alcuni operatori di servizi per anziani (Vercalli, et al., 2023): se il confronto con i gruppi di auto mutuo aiuto fa parte da molti anni della nostra esperienza professionale, il seminario è stato, per tutte noi, la prima occasione di confronto sul tema con operatori che si occupano di persone anziane.

Leggi: I Luoghi della Cura


Attuazione, effettività e criticità dell’amministrazione di sostegno

“Monitoraggio e ricognizione nazionale delle esperienze di amministratore di sostegno”, numero monografico della rivista «Studi Zancan. Politiche e servizi alle persone», è uno studio apprezzabile e ben strutturato, che fa conoscere molti aspetti teorici e pratici dell’amministrazione di sostegno, nonché le criticità rilevate in sede applicativa e le proposte avanzate per superarle. L’opera si è avvalsa della collaborazione di tantissimi autorevoli esperti ed esperte del settore, senza tuttavia rilevare il punto di vista dei soggetti beneficiari della misura (persone con disabilità e non)
È stato appena dato alle stampe Monitoraggio e ricognizione nazionale delle esperienze di amministratore di sostegno, numero monografico della rivista «Studi Zancan. Politiche e servizi alle persone» (settembre-dicembre, n. 5/6, 2022, 172 pagine, volume liberamente scaricabile a questo link previo inserimento del proprio indirizzo e-mail). Lo studio è stato svolto da un Gruppo di ricerca composto da Maria Bezze, Cinzia Canali, Devis Geron, Elena Innocenti, Silvia Sguotti ed Elena Vivaldi.
Nell’editoriale di Tiziano Vecchiato, intitolato L’amministrazione di sostegno: una strada lunga e promettente, viene messo in rilevo come la norma che ha introdotto questo istituto di tutela nel nostro ordinamento giuridico, la Legge 6/04, abbia proposto un cambio di paradigma nell’approccio alla tutela giuridica. Un paradigma in virtù del quale la capacità giuridica degli individui non possa essere limitata dalla condizione di disabilità, e ogni persona affiancata da tale figura possa «esprimere piena capacità di esercitare i propri diritti costituzionalmente garantiti.

Leggi: Superando


Pubblicata la Raccomandazione del Consiglio relativa all’accesso a un’assistenza a lungo termine di alta qualità e a prezzi accessibili

Lo scorso 15 dicembre è stata pubblicata in GU dell’UE la Raccomandazione del Consiglio relativa all’accesso a un’assistenza a lungo termine di alta qualità e a prezzi accessibili. La raccomandazione è volta a migliorare l’accesso a un’assistenza a lungo termine di alta qualità e a prezzi accessibili per tutte le persone che necessitano di assistenza a lungo termine e tutti i prestatori di assistenza formale e informale.
Un’assistenza a lungo termine di alta qualità, accessibile e a prezzi sostenibili, scrive il documento, permette alle persone bisognose di assistenza di mantenere la propria autonomia il più a lungo possibile e di vivere in modo dignitoso. Concorre a tutelare i diritti umani, a promuovere il progresso sociale e la solidarietà intergenerazionale e a lottare contro l’esclusione sociale e la discriminazione e può contribuire a creare posti di lavoro. Attraverso la raccomandazione agli stati membri si raccomanda, in particolare, di: assicurare l’adeguatezza della protezione sociale per l’assistenza a lungo termine; allineare costantemente l’offerta di servizi di assistenza a lungo termine alle necessità in tale ambito; garantire che siano fissati criteri e standard di alta qualità per tutti i contesti di assistenza a lungo termine; sostenere un’occupazione di qualità e condizioni di lavoro eque; migliorare la professionalizzazione dell’assistenza e di far fronte alle esigenze in termini di competenze e alla carenza di lavoratori; stabilire procedure chiare per individuare i prestatori di assistenza informale; garantire una solida governance della politica nel settore dell’assistenza a lungo termine; comunicare alla Commissione, entro 18 mesi dall’adozione della presente raccomandazione, l’insieme delle misure adottate o pianificate ai fini della sua attuazione.

Leggi: Promisalute


SEGNALAZIONI:

Lavoratori in part time ciclico verticale. Cgil: Inps dia certezza del diritto su bonus 550 euro

La Cgil denuncia “l’immobilismo dell’Inps rispetto alla mancata esigibilità per i lavoratori in part time ciclico verticale del diritto a vedersi riconosciuto il bonus di 550 euro previsto dal decreto 144/2022”. Lo afferma il coordinatore nazionale Mercato del lavoro della Cgil, Corrado Ezio Barachetti.
“Il respingimento di 49.600 domande presentate a fronte delle 64.800 prodotte è un dato – sottolinea – che rende evidente come qualcosa nel sistema di valutazione dei requisiti non ha funzionato. Non ci interessa conoscere le ragioni tecniche, occorre fornire subito risposte chiare e soddisfacenti a questi lavoratori che, per i servizi prestati nell’anno 2021, devono vedersi riconosciute con urgenza le loro spettanze”.
“A tutti gli interessati – aggiunge Barachetti – verrà data l’opportunità di una domanda di riesame, ma dovranno essere loro stessi a produrre l’onere della prova circa il diritto spettante; cosa che, a nostro giudizio, già è stato fatto con la presentazione della prima domanda”.
“Tra le 49.600 richieste respinte – continua Barachetti -, siamo sicuri che vi si potranno trovare dei non aventi diritto, ma ciò non può valere per il 76,6% di queste. Ove necessario interpelleremo anche il ministero del Lavoro affinché intervenga, attraverso l’Inps, per dare certezza all’applicazione delle norme e soddisfare nella maniera più ampia possibile la platea dei lavoratori che strutturalmente sono impegnati in rapporti di lavoro che prevedono periodi di sospensione dell’attività lavorativa”, conclude Barachetti.

Leggi: Inca


Guida per agevolazioni fiscali per persone con disabilità (Fonte: Agenzia delle Entrate

Leggi: Sunia


Richiedere il contributo per la mobilità casa-lavoro per persone con disabilità

Di cosa si tratta
È un contributo complessivo rivolto ai lavoratori con disabilità che non possono utilizzare i mezzi pubblici per andare al lavoro ma devono usare l’auto, il taxi, ecc.
Chi può richiedere il contributo
Lavoratori dipendenti disabili, residenti nel Comune di Bologna, con difficoltà a usare i mezzi di trasporto pubblici.
Quando fare domanda
Dal 14 febbraio 2023 al 24 marzo 2023
Documentazione richiesta
Dipendenti di aziende private: attestazione di frequenza compilata dal datore di lavoro
Dipendenti della Pubblica Amministrazione: autocertificazione di frequenza

Leggi: Comune di Bologna


 

 

 

 

NEWS:

martedì 28 febbraio 2023
Auto e case green: l’opposizione alle direttive UE rischia di costarci cara

La fotografia dell’Italia vista dall’Europa non sempre ci fa onore: “Paghiamo decine di milioni l’anno di sanzioni europee per la mancata depurazione delle acque. (…) E siamo sotto infrazione per gli sforamenti rispetto ai limiti previsti dalla direttiva sulla qualità dell’aria. (…) Eppure, è bene ricordarlo, l’Italia come Paese membro dell’Ue contribuisce a scrivere le normative comuni. Senza troppo clamore in casa. Almeno fino a quando non si avvicina la data di entrata in vigore, scadenza che suscita quasi invariabilmente polemiche e proteste contro l’Europa matrigna.”
A scriverlo la Presidente dell’Associazione Nuove Ri-Generazioni, Rossella Muroni, in un articolo su HUFFPOST del 27 febbraio – “È successo di recente per le direttive Sup (Single use plastics), Epbd meglio nota come ‘case green’ (Energy Performance of Buildings Directive) e per il divieto di vendita di nuove auto a diesel o benzina dal 2035.”
Dopo aver esaminato nel merito le misure, conclude con un invito: “Non cadiamo nella propaganda. Le politiche europee sono frutto di negoziazioni lunghe e complesse a cui prende parte anche l’Italia. Insomma siamo anche noi l’Europa e contribuiamo a definire le sue direttive e le sue politiche. Piuttosto che usare Bruxelles come capro espiatorio di ogni sciagura, mi aspetto dalla politica competenza e serietà, per conseguire buoni risultati tanto in Italia quanto in Europa.”

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 28/02/2023


martedì 28 febbraio 2023
Legacoopsociali, un glossario indaga l’uso delle parole per i fragili

Dalla disabilità alle dipendenze, dalla salute mentale ai minori vittime di abusi: nel volume “Glossario Fragile – maneggiare con cura” i contributi di docenti e ricercatori di tre università e del Cnrr-Irpps
Ieri presso il centro congressi di via Salaria 113, Sapienza Università di Roma, è stato presentato il “Glossario Fragile – maneggiare con cura”, un’iniziativa nata da un’idea del Gruppo Comunicazione di Legacoopsociali con il contributo e la supervisione di docenti e ricercatori di tre università italiane e del Cnrr-Irpps.
All’indomani della pandemia il lavoro durato sei mesi ha inteso ricercare e indagare l’uso delle parole per le persone in condizioni di fragilità o esse stesse fragili per la realtà che raccontano: disabilità, dipendenze, salute mentale, caregiver, minori vittime di abusi, mutualismo, diversità e altro ancora.

Leggi: Redattore Sociale, 28/02/2023


lunedì 27 febbraio 2023
Quel Bonus Barriere dalla vita troppo corta

«Il recente Decreto-Legge del 16 febbraio – scrivono varie organizzazioni in questa lettera aperta, rivolta al Governo, al Parlamento e alle Istituzioni tutte – ha inferto un duro colpo al Bonus Fiscale sulle Barriere Architettoniche, cancellando la possibilità di cessione del credito e sconto in fattura. Ma perché equiparare la gestione di un Bonus fondamentale per l’integrazione dei più fragili con i Bonus e i Superbonus per le ristrutturazioni? Chiediamo dunque al Parlamento, in sede di conversione del Decreto, di valutare attentamente tale decisione»
Il recente Decreto-Legge del 16 febbraio [Decreto Legge 11/23, N.d.R.] ha inferto un duro colpo al Bonus Fiscale sulle Barriere Architettoniche, cancellando la possibilità di cessione del credito e sconto in fattura.
Il Bonus, in vigore dal gennaio 2022, consentiva di ottenere il 75% di detrazione fiscale e sconto in fattura per gli interventi di superamento ed eliminazione degli ostacoli negli edifici, problematica che, secondo l’ISTAT, impatta su oltre cinque milioni di italiani e sulle rispettive famiglie.
Tale agevolazione era stata introdotta con l’obiettivo di:
° agevolare, in particolare per le persone anziane, il mantenimento a domicilio in condizioni di sicurezza, riducendo di conseguenza anche il rischio di incidenti domestici;
° sostenere l’integrazione sociale e il diritto alla mobilità per le persone con disabilità e ridotte capacità motorie.

Leggi: Superando, 27/02/2023


lunedì 27 febbraio 2023
Gli aiuti economici e i bonus dedicati agli anziani

Come orientarsi e quali saranno le novità
Alcune cose stanno cambiando nel panorama dei sostegni dedicati alle persone anziane bisognose e il Consiglio dei Ministri, in un disegno di legge delega, oltre al riordino delle politiche per la terza età si potrebbe configurare la possibilità di beneficiare, per gli anziani non autosufficienti, di un nuovo bonus universale che potrebbe assorbire altre agevolazioni già presenti, tra le quali l’indennità di accompagnamento.
Si tratterebbe di una indennità concessa a fronte di una domanda presentata dall’interessato o da chi ne fa le veci e che dovrebbe essere graduata in base ai bisogni assistenziali specifici dei destinatari. Servirà non solo per le persone anziane non autosufficienti ma dovranno dare supporto anche ai familiari che partecipano all’assistenza. Tutte le prestazioni dovrebbero essere erogate sotto forma di assegno o di servizi alla persona.
Da quando si potrà richiedere l’assegno per gli anziani non autosufficienti? Al momento non ci sono ancora certezze e le informazioni sono ancora poche, sicuramente è necessario aspettare che il disegno di legge venga pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale per capire meglio come saranno effettivamente attuati tutti gli interventi.

Leggi: Anziani e Vita, 27/02/2023


sabato 25 febbraio 2023
“Non mi vogliono più”. Nonnina scappa di casa. Ritrovata in un bosco

La storia (a lieto fine) scoperchia un dramma: 1,2 milioni di anziani sono malati di abbandono
«Pensavo non mi volessero più». Dopo una lite coi figli per antiche vicende di famiglia, una donna di 80 anni è scappata nei boschi lasciando solo il marito. «Volevo far perdere le mie tracce, sparire». Un gesto impulsivo tanto che non si è messa il soprabito e ha lasciato il cellulare a casa. Solo qualche ora dopo il marito, che soffre di seri problemi di salute, se n’è accorto e ha avvertito i figli che hanno chiamato subito le forze dell’ordine. I carabinieri di Biassono, in provincia di Monza e Brianza, hanno attivato il «Piano provinciale per la ricerca di persone scomparse» chiedendo il supporto delle squadre di ricerca locali. Nel cuore della notte, verso le tre e mezza, hanno ritrovato la donna sotto a un albero nei boschi vicino a Macherio, infreddolita ma in buone condizioni. Portata in caserma per riscaldarsi e spiegare il proprio gesto, ha raccontato di aver temuto che i suoi figli non la volessero più con loro.

Leggi: Il Giornale, 25/02/2023


sabato 25 febbraio 2023
Bonus edilizi, conti familiari in tilt per lo stop alle cessioni

Interventi in edilizia libera già programmati, pagati in parte mesi fa, ma non ancora realizzati. Appartamenti in costruzione con preliminare firmato entro il 16 febbraio, ma non ancora registrato. Le domande dei lettori giunte ieri nel corso del videoforum «Sportello superbonus» hanno confermato tutte le criticità della nuova norma già evidenziate dal Sole 24 Ore. Purtroppo e inevitabilmente. Perché il decreto 11/2023 in vigore da venerdì scorso, 17 febbraio, stoppando cessioni di crediti e sconti in fattura a partire da quella data, ha creato di colpo una categoria di contribuenti “esodati”, che hanno impegnato risorse per inseguire le agevolazioni e trovano ora la strada sbarrata. Sono fermi in un limbo, in attesa dei correttivi annunciati dal Governo.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 25/02/2023


venerdì 24 febbraio 2023
Ddl anziani. Cnop: “Garantire a questa fascia di popolazione l’accesso alle cure psicologiche”

“Occorre garantire l’accesso delle persone anziane alle cure psicologiche efficaci per affrontare il tema della solitudine, della depressione, per citare solo alcune delle condizioni di maggiore incidenza nella popolazione anziana. Inoltre, le emergenti condizioni di fragilità cognitiva, affettiva e relazionale necessitano di una diagnosi precoce e tempestiva e un approccio adeguato e integrato”. Così il presidente David Lazzari durante un’audizione presso la commissione Affari sociali. IL DOCUMENTO
“L’attenzione nei confronti degli anziani esprime il livello di civiltà di una società e la sua capacità di costruire il futuro valorizzando gli insegnamenti del passato, di considerare la saggezza e l’esperienza, di rispettare l’essere umano in quanto tale e indipendentemente dal suo ruolo produttivo”.
Così presidente Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi (Cnop) David Lazzari nel corso dell’audizione presso la X Commissione “Affari sociali e Sanità” del Senato relativamente al disegno di legge di delega al Governo in materia di politiche per le persone anziane.

Leggi: Quotidiano Sanità, 24/02/2023


giovedì 23 febbraio 2023
Superbonus: per la CGIL il Decreto Legge deve essere cambiato e profondamente rivisto

Decreto “Superbonus”: col decreto legge n. 11 del 16 febbraio 2023 il Governo modifica le norme sulle cessioni dei crediti relativi alle detrazioni fiscali per i bonus edilizi contenute nel DL 34/2020.
Il decreto n. 11 del 16 febbraio 2023 è entrato in vigore il 17 febbraio 2023 e modifica i contenuti del DL 34/2020, il quale, con numerose modifiche intervenute successivamente alla sua emanazione, ha normato il cd. Superbonus, all’art. 119 (Incentivi per efficientamento energetico, sisma bonus, fotovoltaico e colonnine di ricarica di veicoli elettrici) e 121 (Trasformazione delle detrazioni fiscali in sconto sul corrispettivo dovuto e in credito d’imposta cedibile).
L’articolo 1 stabilisce che le pubbliche amministrazioni non possono essere cessionari, e quindi acquistare, i crediti di imposta legati ai lavori oggetto della norma.

Leggi: Cgil, 23/02/2023


giovedì 23 febbraio 2023
Cgil e SUNIA: azzeramento fondo produrrà incremento sfratti. Situazione allarmante

“Torniamo a chiedere un incontro al Ministro delle Infrastrutture e a sollecitare l’attivazione dell’Osservatorio per le politiche abitative”
“Parole sconcertanti quelle pronunciate ieri dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, nel corso del question time alla Camera dei Deputati. Il fondo affitti e morosità incolpevole non può essere azzerato e non può essere definito un “intervento spot, un bonus”, e intanto annuncia un Piano casa di cui però non conosciamo contenuti, risorse, tempi”.
È quanto dichiarano, in una nota, Cgil e SUNIA.
“In un momento storico di crescita della povertà, il venir meno dei contributi per l’affitto e la morosità incolpevole produrrà sicuramente – prosegue la Confederazione e il sindacato degli inquilini – un forte incremento degli sfratti per morosità (circa 70mila ad oggi) con richieste di esecuzioni. Una situazione allarmante”.

Leggi: Sunia, 23/02/2023


giovedì 23 febbraio 2023
Superbonus e condomini, ecco come salvarsi dal caos

Realizzato solo il 70% dei lavori previsti. Più indietro Liguria e Lazio. L’Anaci: «Gli amministratori dicano in assemblea quando non ci sono più le condizioni»
Le famiglie e i condomini sono nel caos dopo lo stop del governo alla cessione dei crediti dei bonus edilizi, denunciano gli amministratori di condominio. In molti casi si dovrà rinunciare ad effettuare i lavori in unambito che giа sconta difficoltà anche a causa dell’importanza degli investimenti richiesti che in media oscillano tra 500 ed 800 mila euro. Su 372.303 asseverazioni rilasciate al 31 gennaio, stando agli ultimi dati dell’Enea, la quota complessiva di lavori già realizzati raggiunge il 76, 2% (49,74 miliardi di euro di lavori ammessi in detrazione su un totale di 65,2). I condomini sono però fermi al 70,6% dei lavori previsti in base a 51.247 censite (con 21,51 miliardi di lavori completati su un totale di 30,48), contro il 79,8% dei lavori portati a termine negli edifici unifamiliari e l’84,6% relativo alle unitа indipendenti. Liguria, Lazio e Campania sono addirittura ferme al 61%.

Leggi: La Stampa, 23/02/2023


giovedì 23 febbraio 2023
Ddl anziani. Guidolin: “Su caregiver incredibile dietrofront del governo”

“Nel testo del DdL deleganon c’è alcun riferimento ai riconoscimenti economici, ai diritti dei lavoratori caregiver e ai criteri di riconoscimento, che invece nel Disegno di Legge sui caregiver figuravano. È veramente inspiegabile che quello che nella scorsa legislatura era stato immaginato e portato avanti in maniera trasversale sia stato ieri giudicato negativamente e bocciato”. Così la senatrice pentastellata firmataria dell’emendamento bocciato.
“Il governo ha deciso di chiudere la porta in faccia ai caregiver, dimenticandosi che il Disegno di Legge sul tema era stato scritto in un comitato ristretto con tutte le forze politiche nella scorsa legislatura. Bocciando l’emendamento per inserirlo nel DdL Anziani ha effettuato un’incredibile inversione a U, dimostrando di tenere più alla propaganda politica che al bene del Paese”.
Lo scrive in una nota Barbara Guidolin, Senatrice del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari Sociali e firmataria dell’emendamento in questione.

Leggi: Quotidiano Sanità, 23/02/2023


mercoledì 22 febbraio 2023
Ddl anziani non autosufficienti tra il “patto per la terza età” e i rischi per la sanità degli ultraottantenni: “L’assegno universale? Maquillage”

La politica annuncia elogiandosi il nuovo assegno universale, ma la prestazione nasconde non poche insidie che dovranno passare la prova dei decreti delegati. E tutto il provvedimento rischia di naufragare senza uno stanziamento adeguato, altrimenti è impossibile migliorare la situazione attuale in cui il sistema annaspa – Hai un anziano non autosufficiente a carico? Scrivi la tua testimonianza a redazioneweb@ilfattoquotidiano.it
Metti insieme i servizi già esistenti ed erogati a vari livelli, aggiungi nuovi organi decisionali, di coordinamento e di controllo, con tanto di pletora di acronimi, condisci con un gioco di prestigio tra invalidità e prestazioni sanitarie, oltre a un sacrosanto e sano ventaglio di attività di prevenzione e una revisione dei criteri di accreditamento di chi eroga i servizi, mescola bene senza aggiungere denaro et voilà: il ddl Anziani non autosufficienti è servito. Del resto il primo a sostenere che la norma intende cambiare il quadro prima che il contenuto è uno dei padri della riforma, Cristiano Gori. Il coordinatore del Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza, anche a tutela del provvedimento davanti ai suoi detrattori, tiene a sottolineare come l’idea di fondo sia innanzitutto quella di creare una nuova infrastruttura che metta in rete prestazioni e servizi e sia trasversale ad Ats, Comuni, Regioni e Inps. “Le titolarità non si spostano”, è il mantra. Resta il fatto che se non verranno iniettati fondi ad hoc, al momento non previsti, la riforma arriverà a un binario morto.

Leggi: Il Fatto Quotidiano, 22/02/2023


mercoledì 22 febbraio 2023
Il blocco degli incentivi peggiora i problemi

Con il decreto che ferma lo sconto in fattura e la cessione del credito non si fa cenno a una programmazione, bensì s’inverte la rotta sui fronti della decarbonizzazione, degli aiuti energetici ai cittadini e si nega di fatto alle imprese
Con lo stop improvviso dello sconto in fattura e della cessione del credito per qualsiasi incentivazione sull’efficienza energetica in edilizia senza cercare alternative attraverso un confronto costruttivo con gli stakeholder, si è rallentato il lavoro fatto da oltre dieci anni sulla ristrutturazione edilizia, in un paese che ha uno dei parchi immobiliari tra i più energivori – costosi da gestire – in Europa ed è anche fortemente sismico.
SENZA CESSIONE DEL CREDITO diventa difficile sostenere le politiche di riqualificazione edilizia nel futuro, specialmente per tutte quelle fasce di popolazione per le quali la sola detrazione fiscale in più anni non è accessibile, come gli incapienti sul piano dell’Irpef, le persone a basso reddito e gli anziani.

Leggi: Il Manifesto, 22/02/2023


mercoledì 22 febbraio 2023
Ddl anziani. Presentati oltre 300 emendamenti in commissione Affari sociali al Senato

I temi oggetto del provvedimento sono molteplici, quali le politiche sociali per la popolazione anziana, la prevenzione, la qualità della vita, i rapporti intergenerazionali, le attività turistiche, nonché la figura del caregiver. Il Governo si è detto aperto alla possibilità di miglioramenti del testo. Alla luce del numero elevato di proposte di modifica presentate e dei tempi limitati per esaminarle si è deciso di individuando alcuni temi prioritari.
In commissione Affari sociali e Sanità al Senato sono stati presentati 331 emendamenti e un ordine del giorno al disegno di legge che introduce deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane.
Nella giornata di ieri i senatori della X Commissione hanno proceduto alla loro illustrazione. Il vice ministro Maria Teresa Bellucci ha poi ribadito il “carattere prioritario e l’importanza” di questo disegno di legge, che, ha ricordato, è in gran parte il risultato del lavoro compiuto dal Governo precedente nella scorsa legislatura. I temi oggetto del provvedimento sono molteplici, quali le politiche sociali per la popolazione anziana, la prevenzione, la qualità della vita, i rapporti intergenerazionali, le attività turistiche, nonché la figura del caregiver.
“Quest’ultimo tema – ha sottolineato Bellucci – merita approfondimenti specifici, tenendo conto dell’opportunità di non limitarne la disciplina all’ambito dell’assistenza alla popolazione anziana. La materia potrà essere pertanto oggetto di diversi decreti legislativi, volti ad affrontare i vari aspetti della non autosufficienza”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 22/02/2023


mercoledì 22 febbraio 2023
Abusi sugli anziani, uno screening per riconoscerli

In Europa, ne è vittima circa il 15% degli anziani: prevale l’abuso psicologico, seguito da quello finanziario, la negligenza, l’abuso fisico e sessuale. Il progetto Save, finanziato dall’Unione Europea, ha selezionato e sperimentato due strumenti di screening
L’abuso sugli anziani può e deve essere misurato, per essere combattuto: è il principio alla base de progetto Progetto Erasmus+ SAVE, finanziato dall’Unione Europea, che ha riunito cinque Paesi Partner – Polonia, Italia, Finlandia, Portogallo e Cipro – con lo scopo di promuovere le pratiche di screening, cercando di favorire un’identificazione precoce degli abusi. Per l’Italia hanno partecipato la Cooperativa ANS (Anziani e non solo) di Carpi (MO) e la Cooperativa sociale Cadiai di Bologna, che nei giorni scorsi hanno presentato i risultati del Progetto nel corso del seminario “Fare screening per l’abuso agli anziani”.

Leggi: Redattore Sociale, 22/02/2023


REGIONI:

domenica 26 febbraio 2023
Case popolari comune Milano, ridotte occupazioni abusive. SUNIA: “Bene diminuzione. Ora impegno per soluzioni abitative per soggetti fragili e fasce reddituali medio-basse della popolazione”

‘Bene la riduzione del 70% in dieci anni delle occupazioni abusive delle case popolari del Comune di Milano.
Dati importanti che riteniamo soddisfacenti.
Ora però chiediamo all’Amministrazione che allo stesso tempo si impegni per offrire soluzioni abitative per i soggetti fragili e per le famiglie con redditi medio-bassi e per quelle sfrattate.
In particolare, attraverso un lavoro coordinato e di confronto con i Sindacati chiediamo che venga ampliata l’offerta abitativa per i soggetti fragili e vengano individuati alloggi da poter destinare alle famiglie che hanno bisogno di un alloggio in affitto a canone sostenibile.
Infine, come denunciamo da tempo, va rivisto tutto il sistema regionale delle assegnazioni delle case popolari, perché siano più rapide attraverso più veloci procedure’.

Leggi: Sunia, 26/02/2023


venerdì 24 febbraio 2023
Sociale, oltre 6 milioni di euro stanziati dal Comune di Fermo nel 2022. Esplode il problema “casa”

Il bilancio dell’assessorato ai Servizi sociali del Comune. La spesa ha registrato un incremento del 10% rispetto all’anno precedente. Un terzo dei fondi a sostegno del disagio adolescenziale, aumentato con la pandemia. Giampieri: “In crescita gli interventi anche per adulti fragili e persone con disabilità”
Crescono le situazioni di disagio a Fermo e, contestualmente, cresce l’impegno per il sociale del Comune capoluogo. Un anno particolarmente impegnativo quello concluso, sia per l’ente comunale che per l’Ambito territoriale sociale XIX. I motivi sono molteplici, a partire da una pandemia che sembra aver causato una crescita vertiginosa delle situazioni di fragilità, aspetto che ha comportato un considerevole aumento delle situazioni seguite dai servizi sociali e dei casi presi in carico dagli uffici preposti.

Leggi: Redattore Sociale, 24/02/2023


giovedì 23 febbraio 2023
Povertà in Toscana, il 10% delle famiglie arriva con difficoltà a fine mese

Rapporto su “Povertà e inclusione sociale in Toscana”: una famiglia su dieci dichiara di arrivare con grande difficoltà alla fine del mese mentre quasi 5 su 10 ritengono che la propria situazione economica sia peggiorata nel 2022. Nel 2021 i nuclei familiari beneficiari di Reddito di cittadinanza in Toscana sono stati 53.438
Una famiglia toscana su dieci dichiara di arrivare con grande difficoltà alla fine del mese mentre quasi 5 su 10 ritengono che la propria situazione economica sia peggiorata nel 2022. Sono solo alcuni dei dati che emergono dal sesto rapporto su “Povertà e inclusione sociale in Toscana”, frutto della collaborazione tra Osservatorio Sociale Regionale, Anci Toscana, Irpet, Centro regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza, Università di Siena e Caritas Toscana.
Il rapporto è stato presentato oggi a Firenze nel corso di un incontro organizzato a Palazzo Strozzi Sacrati cui hanno partecipato il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e l’assessora regionale alle politiche sociali, Serena Spinelli.

Leggi: Redattore Sociale, 23/02/2023


martedì 21 febbraio 2023
Alzheimer in Rsa, la retta non è dovuta: Asl e struttura restituiranno 86 mila euro. Sentenza del Tribunale di Firenze

Il marito e l’amministratore di sostegno di una donna ricoverata in una Rsa toscana si erano rivolti al tribunale, ritenendo che la paziente dovesse essere a carico del Servizio sanitario regionale, vista la necessità di prestazioni ad elevata integrazione sanitaria. La sentenza è a loro favore: saranno rimborsati
Il paziente con Alzheimer in Rsa non deve pagare la retta, quando le prestazioni fornite siano “ad elevata integrazione sanitaria”: è quanto ha stabilito il tribunale di Firenze, dando ragione al marito di una donna con Alzheimer, ricoverata presso una struttura toscana convenzionata. Secondo il Tribunale di Firenze, al quale il marito a l’amministratore di sostegno si erano rivolti, la retta è interamente a carico del servizio sanitario regionale, quando le prestazioni erogate siano, appunto, ad elevata integrazione sanitaria.

Leggi: Redattore Sociale, 21/02/2023


IN AGENDA:

6° Rapporto Censis – Eudaimon sul welfare aziendale

Evento in presenza – Mercoledi 1 Marzo ore 10,30 – Sala Zuccari, Palazzo Giustiniani, Via della Dogana Vecchia, 29, Roma.
Lo studio prosegue l’analisi dei fenomeni di trasformazione del mondo del lavoro. Come sta cambiando il rapporto con il lavoro degli italiani, e in particolare dei più giovani? Quali sono gli aspetti che danno soddisfazione e quali quelli che invece deludono? Lo smart working resterà una opportunità per pochi oppure si affermerà come parte integrante di nuovi modelli ibridi di lavoro? Come il welfare aziendale può contribuire a riattivare un rapporto positivo con il lavoro nelle aziende?

Leggi: Censis


A Trento la presentazione del Rapporto “Il nuovo welfare collaborativo in Italia”

Mercoledì 1° marzo alle ore 14:00 presso l’Aula Kessler del Dipartimento di Sociologia dell’Università di Trento, Euricse presenta i primi risultati della ricerca “Il nuovo welfare collaborativo in Italia: co-programmazione e co-progettazione come strumenti di innovazione del welfare locale”.
La ricerca, condotta con il supporto della Provincia autonoma di Trento, è la più approfondita realizzata ad oggi in Italia sul tema del welfare collaborativo, e indaga opportunità e rischi legati all’implementazione dei nuovi strumenti di collaborazione tra pubblica amministrazione e privato sociale previsti dal Codice del Terzo Settore.

Leggi: Forum Terzo Settore


 “Verso un nuovo sistema di Welfare” – Roma, mercoledì 15 marzo 2023, ore 10.00-13.30

Convegno di presentazione del Manifesto sul Welfare del Forum Terzo Settore e dibattito con rappresentanti delle istituzioni ed esponenti del Terzo settore sui seguenti temi: non autosufficienza e integrazione socio-sanitaria; disabilità e diritto all’autonomia; povertà e inclusione.
Link al Manifesto “Verso un nuovo sistema di Welfare”
Link al relativo abstract
Seguiranno dettagli sul programma e sul luogo di svolgimento del convegno.

Leggi: Forum Terzo Settore


IN EVIDENZA:

Mappatura per la promozione di welfare di prossimità rivolto a soggetti fragili attraverso un’applicazione digitale con geolocalizzazione

Le nuove tecnologie possono aiutare in modo proattivo nel rispondere ai bisogni sociali e sanitari delle persone più fragili, valorizzando i servizi di prossimità e favorendo processi di ottimizzazione degli interventi. Nell’articolo l’autore presenta, in sintesi, un progetto di geolocalizzazione per la mappatura della fragilità realizzato nell’Unione delle Terre D’Argine. di Federico Boccaletti (Vicepresidente della Cooperativa sociale “Anziani e non solo” )
L’invecchiamento della popolazione correlato all’incremento delle patologie croniche e cognitive, la trasformazione dei ruoli familiari e altre fattori significativi, quali lo spopolamento delle aree interne, il contesto sociale ed economico ad elevata incertezza (aggravato dagli effetti della attuale pandemia) e l’isolamento crescente di significative parti della popolazione (di cui sono indicatori la rarefazione di relazioni significative tra l’altro aggravate dalla pandemia ) genera una crescita esponenziale della fragilità.
L’identificazione dello stato di fragilità
Il Sistema di sorveglianza “Passi d’Argento” dell’Istituto Superiore di Sanità identifica per il 2020/2021come fragile il 16,9% della popolazione ultrasessantacinquenne, pari a circa 2,3 milioni di persone. Lo stato di fragilità è una vulnerabilità latente che coinvolge porzioni crescenti della popolazione con perdita delle capacità adattive ed effetti negativi diretti sulle condizioni di benessere, salute e sostenibilità sociale. Alla crescita costante di situazioni a rischio di fragilità si affianca una crescente difficoltà, da parte dei servizi sociali sanitari e sociosanitari (su cui si è articolato il sistema di welfare), di fornire una risposta significativa ai bisogni dei più fragili.
Una risposta ai bisogni espressi dalla fragilità sta nella capacità di progettare interventi che si basino sui criteri di domiciliarità, prossimità e sussidiarietà. Ma queste tre caratteristiche di un nuovo welfare generativo che affronti le lacerazioni che la fragilità segnala sono perseguibili esclusivamente se si è in grado di riconoscere, collocare nel territorio e nel contesto sociale la fragilità stessa.

Leggi: I Luoghi della Cura


Rapporto shock dell’Ocse: “Se non si investe in sanità a rischio benessere e tenuta sociali”. Per salvarsi la spesa dovrebbe aumentare dell’1,4% del Pil rispetto al 2019: che per l’Italia vorrebbe dire 25 miliardi in più all’anno – di Cesare Fassari

Queste le conclusioni di un lungo report dell’Ocse dal titolo “Pronto per la prossima crisi? Investire nella resilienza del sistema sanitario” che delinea uno scenario potenzialmente catastrofico se non si attueranno presto politiche di riforma e investimento nella sanità in tutti i Paesi Ocse. E per farlo bisogna partire dalle lezioni apprese durante la pandemia e investire soprattutto in tre settori chiave: personale sanitario, prevenzione primaria e secondaria, vaccinazioni comprese, e dotazioni strutturali e tecnologiche e sistemi di raccolta dati e monitoraggio
“La pandemia di COVID-19 è una tragedia”: è lapidario l’incipit dell’ultimo dossier dell’Ocse dal titolo “Pronto per la prossima crisi? Investire nella resilienza del sistema sanitario”, che cerca di trarre alcune lezioni utili da quanto accaduto e da quanto sta ancora accadendo nel Mondo travolto da una crisi sanitaria senza precedenti per evitare di trovarci nuovamente impreparati di fronte a una possibile prossima crisi.
In pandemia ancora in corso, seppur con effetti molto meno evidenti e drammatici, l’Ocse traccia un primo bilancio a partire dalle vite perdute: i dati “ufficiali” parlano di almeno 6,8 milioni di morti a far data gennaio 2023 ma l’analisi dell’eccesso di mortalità suggerisce che ben 18 milioni di persone potrebbero essere morte in tutto il mondo a causa della pandemia entro la fine del 2021.
Anche l’aspettativa di vita è diminuita in molti paesi OCSE in 2020 e 2021 e si è verificato un diffuso sconvolgimento della società e dell’istruzione con il PIL diminuito del 4,7% nel 2020 nei Paesi OCSE.

Leggi: Quotidiano Sanità


Storia della vecchiaia nella cultura occidentale

Recensione:“Storia della vecchiaia nella cultura occidentale. Dalla venerazione all’ageism, di Carla Costanzi, prefazione di Nicola Palmarini, Maggioli Editore, 2022.
di Antonio Guaita (Fondazione Golgi Cenci, Abbiategrasso, MI)
“Storia della vecchiaia” recita il titolo del volume, ma quello che si trova in questo libro va anche al di là del titolo. Il quesito all’origine di questo testo riguarda la ricostruzione del ruolo sociale assegnato agli anziani nella storia del mondo occidentale: davvero andando a ritroso nel tempo troveremo sempre anziani rispettati e tenuti in grande considerazione dagli altri membri della collettività? Solo l’epoca moderna e la sua esaltazione della giovinezza hanno prodotto il discredito di tutto ciò che riguarda lo status di anziano? E ancora: il conflitto tra generazioni è fenomeno esclusivamente contemporaneo o ha precedenti in epoche più o meno remote?
A questi interrogativi il libro risponde con documentate testimonianze di fonte letteraria, normativa, amministrativa, nonché manufatti artistici ritenuti indicatori delle opinioni e dei sentimenti prevalenti in determinati gruppi sociali in circoscritti momenti storici. Infatti, è stato scritto applicando un metodo di indagine che è insieme storico, quindi sempre ben documentato, antropologico, per cui sono indagati anche gli aspetti culturali, il clima di ogni epoca, e sociale, con alcune analisi stimolanti sul contesto delle relazioni famigliari e sociali. Tutto questo analizzando un arco temporale che va dalle società nate all’albore della storia, come gli Ebrei, fino al mondo contemporaneo con i suoi veloci cambiamenti e le molteplici contraddizioni con cui oggi i vecchi si confrontano. In questo ampio excursus la visione che Costanzi vuole offrirci è che i vecchi di oggi e la loro collocazione sociale sono il risultato di un lungo cammino che li ha “creati” nei secoli precedenti.

Leggi: I Luoghi della Cura


In Italia l’età media (48 anni) è la più alta della UE. Siamo in vetta anche nel rapporto over 65-lavoratori, con un indice del 37,5%

I dati illustrati oggi da Eurostat. L’età media è cresciuta in tutti Paesi UE e si assesta oggi a 44,4 anni. I valori più bassi a Cipro con 38,3 anni, poi 38,8 anni in Irlanda e 39,7 in Lussemburgo. Dopo l’Italia abbiamo il Portogallo con 46,8 anni e la Grecia con 46,1 anni.
Il 1° gennaio 2022 l’età media della popolazione dell’UE ha raggiunto i 44,4 anni, 0,3 anni in più rispetto al 2021.
Lo segnala oggi Eurostat che sottolinea come l’età media sia aumentata di 2,5 anni (in media di 0,25 anni all’anno) rispetto ai 41,9 anni del 2012. Ciò significa che oggi metà della popolazione dell’UE ha più di 44,4 anni, mentre l’altra metà è più giovane.
Nei paesi dell’UE, l’età media varia da 38,3 anni a Cipro, 38,8 in Irlanda e 39,7 in Lussemburgo a 48,0 anni in Italia, 46,8 in Portogallo e 46,1 in Grecia. In totale, 18 paesi dell’UE esono al di sotto dell’età media dell’UE.
Tra il 2012 e il 2022, questo indicatore è aumentato in tutti i membri dell’UE ad eccezione della Svezia, dove è diminuito (da 40,8 anni nel 2012 a 40,7 anni nel 2022).

Leggi: Quotidiano Sanità


Housing sociale e comunità – Quali nessi? Il caso di Torino – di Tommaso Frangioni

Le politiche abitative, tra territorializzazione, residualizzazione e innovazione
Se possiamo dare per scontata la progressiva regionalizzazione del welfare italiano e delle politiche sociali, non da meno è il settore abitativo. Nelle politiche abitative, infatti, l’orizzonte di intervento regionale e locale ha assunto un’importanza crescente a fronte di una tradizionale modalità di azione pensata, promossa e finanziata al livello nazionale.
Certo, già in passato erano particolarmente rilevanti nell’implementazione di queste politiche gli enti gestori dell’Edilizia residenziale pubblica (Erp), a loro volta soggetti a una progressiva regionalizzazione e aziendalizzazione (su Welforum se ne è discusso qui) che ha reso maggiormente territorializzato anche il segmento più “tradizionale” del settore, quello della produzione della casa pubblica. In questo quadro è possibile intravedere una progressiva dualizzazione dell’intervento abitativo, che vede coesistere interventi tradizionali (Erp e trasferimenti monetari alle famiglie) con modelli sempre più autonomamente sviluppati ai livelli locali. Due modelli operativi separati ma interconnessi, con “vasi comunicanti” tanto al livello della governance quanto a quello delle persone beneficiarie. Questi interventi “innovativi” si caratterizzano per una maggiore attenzione all’offerta di servizi, e non solo di beni/risorse economiche, e sull’adozione di un’ottica che tende sempre più a leggere l’abitare come parte di un complesso nodo di bisogni.

Leggi: Welforum


Contrasto alla povertà e oltre – Questioni, priorità e politiche per il futuro – di Nunzia De Capite

Non chiediamo a una misura di contrasto alla povertà di fare più di quel che le compete
Come occuparsi di contrasto alla povertà nel nostro Paese oggi? Sembra di non venirne a capo, perché se è vero che negli ultimi anni le risorse pubbliche destinate al sostegno alle persone in povertà sono aumentate esponenzialmente (basta confrontare gli stanziamenti del Reddito di inclusione nel 2017 con quelli dell’attuale Reddito di cittadinanza), è anche vero che la povertà assoluta, aumentata progressivamente a partire dalle due crisi del 2008-2009 e del 2012, a distanza di anni da allora, non accenna a diminuire, attestandosi su livelli molto più alti del 2007 (nel 2021 5,6 milioni di persone; 1,9 milioni di famiglie). Ecco il primo paradosso. E a questo si aggiunge anche un altro tassello: nel 2021 circa 1 italiano su 4 (25,2%) era a rischio di povertà ed esclusione sociale, che vuol dire che siamo fra i paesi in cui è più alto il numero di persone che rischiano di precipitare nel disagio economico da un momento all’altro, per un peggioramento improvviso della loro condizione economica, lavorativa o per il subentrare di un imprevisto. Che cosa vuol dire questo? Vuol dire che una frangia consistente di persone nel nostro paese è stretta nella morsa della povertà assoluta da una parte, condizione da cui si esce sempre più a fatica e dopo molto tempo (anche i dati Caritas su questo sono molto eloquenti, come si è avuto modo di leggere nell’articolo di De Lauso), e del rischio di caduta in povertà, dall’altra: gli argini si sono rotti, le protezioni si sono sgretolate, si cade con più facilità e, una volta caduti, è molto arduo uscirne.

Leggi: Welforum


Anziani dopo i 75 anni: il parere degli esperti

Si discute molto, ultimamente, della proposta di innalzare a 75 anni l’età in cui si diventa anziani. Ma cosa vuol dire anziano? Ne parliamo con l’équipe del Servizio di Geriatria di Auxologico.
Chi è anziano?
Secondo le definizioni oggi ufficialmente adottate, è considerato anziano chi ha compiuto il 65° anno di età.
A causa dell’allungamento medio nella speranza di vita alla nascita (in Italia 85 anni per le donne e 82 per gli uomini) è stata poi creata una nuova categoria di anzianità, dividendo le persone con più di 65 anni tra chi appartiene alla terza età (condizionata da buone condizioni di salute, inserimento sociale e disponibilità di risorse) e alla quarta età (caratterizzata da dipendenza da altri e decadimento fisico).
Peraltro quella di anziano oggi non è solo una categoria medica, quanto socio-demografica, e quindi non è chiaro come come chi studia la biologia dell’invecchiamento (gerontologo) o problemi di salute delle persone anziane (geriatra) possa stabilire scientificamente una precisa età in cui si diventa anziani.

Leggi: Auxologico


 

 

 

 

 

 

“L’interesse generale”. I pensionati della Cgil a Congresso dal 21 al 24 febbraio.

Dal 21 al 24 febbraio alla Fiera di Verona si terrà il XXI Congresso del Sindacato Pensionati della Cgil, dal titolo “L’interesse generale”. Attesi più di un migliaio di partecipanti tra delegati, invitati e ospiti in quello che sarà l’ultimo dei congressi delle categorie della Cgil prima del congresso confederale di marzo.
I pensionati e le pensionate della Cgil si interrogano su cosa debba essere il sindacato dopo la Pandemia da Covid-19, durante una nuova guerra che sconvolge l’Europa, mentre l’Italia attraversa una crisi economica e sociale profonda e di fronte ad una delle più grandi trasformazioni in atto come quella dell’invecchiamento della popolazione.

Leggi: Spi-Cgil


NEWS:

lunedì 20 febbraio 2023
Famiglie in cerca di aiuti per far fronte ai costi più alti per le badanti

Rapporto Censis-Assindatcolf. Un’indagine tra i datori di lavoro domestico rivela che la spesa per l’assistenza e considerata insostenibile nel 59% dei casi Family Act, piano nazionale per la lotta al lavoro sommerso e riforma sulla non autosufficienza. Da questi provvedimenti le famiglie italiane attendono una risposta alle preoccupazioni per i rincari
dei costi delle badanti.1159% delle famiglie, in un’indagine CensisAssindatcolf, ritiene insostenibili le spese dopo gli aumenti 2023. Sostenere i costi per l’aiuto di una badante, con gli aumenti retributivi e contributivi scattati da gennaio, che si aggiungono al caro vita, rischia di diventare uno sforzo insostenibile per molte famiglie, soprattutto nel caso di anziani non autosufficienti che hanno bisogno di più di una figura al proprio fianco (due persone che si alternano in periodi diversi dell’anno o una coliche affianca la badante). E l’allarme che arriva da un’indagine statistica condotta dal Censis su un campione di famiglie associate ad Assindatcolf (associazione nazionale dei datori di lavoro domestico), contenuta nel paper «Welfare familiare e valore sociale ciel lavoro domestico in Italia», che confluirà nel Rapporto 2023 dell’associazione.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 20/02/2023


sabato 18 febbraio 2023
Superbonus, cosa rischiano le famiglie dopo la stretta del Governo

Lo stop a cessione del credito e sconto in fattura “blocca” diverse categorie. Si salvano solo i lavori già avviati. Resta solo la detrazione per Ecobonus e Sismabonus
Dopo la dura stretta sui bonus edilizi decisa dal Governo Meloni (di cui abbiamo parlato qui), divenuta operativa dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, migliaia di famiglie e imprese hanno visto aprire davanti ai loro occhi un vaso di Pandora che pone seri interrogativi sul futuro dei cantieri.
Su proposta della Presidente del Consiglio e del Ministro dell’Economia, il Cdm ha approvato un decreto che interviene, in particolare, per modificare la disciplina riguardante la cessione dei crediti d’imposta relativi alle spese per gli interventi di ristrutturazione (qui spieghiamo come funziona) e il cosiddetto sconto in fattura.
Chi coinvolgerà lo stop alla cessione dei crediti?

Leggi: Qui Finanza, 18/02/2023


venerdì 17 febbraio 2023
Superbonus: Cgil, Sunia, colpo di grazia a bonus per interventi edilizi

“A rischio migliaia di imprese e lavoratori, esclusi condomìni, case popolari e famiglie con redditi bassi”
“Il Governo cancella la possibilità di cedere il credito fiscale e di ottenere lo sconto in fattura non solo per il superbonus 110% – ora già 90% -, ma anche per tutti i bonus edilizi, energetici, antisismici e per quelli finalizzati alla rimozione delle barriere architettoniche, senza alcun confronto con le rappresentanze dei lavoratori e con i sindacati che tutelano gli inquilini”.
Lo affermano, in una nota, Cgil Nazionale e SUNIA.
“È il colpo di grazia agli interventi di riqualificazione, efficientamento e messa in sicurezza che colpisce, oltre al sistema produttivo – con la sicura chiusura di imprese e perdita di migliaia di posti di lavoro – i contribuenti con bassi redditi i quali, privati di questi insostituibili strumenti di sostegno reale, non potranno utilizzare la detrazione pluriennale, perché incapienti rispetto all’entità dei lavori. Insomma, condomìni e case popolari saranno di fatto esclusi, dopo i già restrittivi termini fissati in legge di Bilancio, da qualsiasi processo di riqualificazione del patrimonio”, concludono Cgil e SUNIA.

Leggi: Sunia, 17/02/2023


venerdì 17 febbraio 2023
Genovesi: pronti alla mobilitazione

Blocco delle cessioni crediti e peggioramenti Codice Appalti. Genovesi: è un attacco senza precedenti alle imprese serie e ai lavoratori del settore, pronti allo sciopero generale di tutta la filiera.
“O perdi il posto di lavoro nell’edilizia privata o andrai a lavorare negli appalti pubblici con meno diritti e tutele. Questo è quello che stanno producendo concretamente le scelte scellerate del Governo Meloni.” Così dichiara in una nota Alessandro Genovesi, Segretario generale della Fillea Cgil, il principale sindacato delle costruzioni.
“Con il blocco alla cessione dei crediti e dello sconto in fattura per i bonus edili si perderanno nell’edilizia privata circa centomila posti di lavoro e molte imprese chiuderanno, con grave danno all’economia nazionale ma anche all’ambiente, colpendo per di più i redditi più bassi che sono poi la stragrande maggioranza di chi vive nelle case più vecchie, inquinanti ed energivore”.

Leggi: Fillea Cgil, 17/02/2023


venerdì 17 febbraio 2023
Tanto lavoro oltre i vecchi motori. Ma l’eco-svolta ci farà bene

Il via libera del Parlamento europeo al divieto di vendita di auto non a emissioni zero (di fatto quelle a diesel e benzina) a partire dal 2035 è stato salutato da ansie e preoccupazioni che si riveleranno nel tempo largamente infondate soprattutto sul fronte del peso sui possessori di autovetture. È del tutto improbabile che questa decisione possa comportare tra 13 anni un costo per i consumatori e un fardello aggiuntivo per i ceti più deboli rendendo la transizione ecologica non equa. L’aumento della produzione di auto elettriche (l’unica tecnologia oggi matura a emissioni zero) e le innovazioni (collegate e no all’aumento della produzione) determineranno una sensibile riduzione dei costi medi per le economie di scala che tenderanno a eliminare il differenziale di prezzo con le auto diesel o a benzina nel giro di qualche anno (i concessionari prevedono tra 2-4 anni), ovvero ben prima del 2035.

Leggi: Avvenire, 17/02/2023


venerdì 17 febbraio 2023
Superbonus, Legambiente: “Errore grave del Governo, che aumenta le diseguaglianze sociali”

Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente: “Stroncato l’unico strumento che ha permesso a migliaia di famiglie a basso reddito o che non avevano le condizioni economiche di riqualificare energeticamente la propria abitazione e ridurre i costi in bolletta, e alle imprese di riconvertire in modo strutturale l’attività edilizia in ottica di rigenerazione urbana senza consumare nuovo suolo”
“La cancellazione della cessione del credito e dello sconto in fattura è un grave errore. Con questa incomprensibile decisione il Governo Meloni stronca definitivamente l’unica politica di intervento per la riqualificazione del patrimonio edilizio e il raggiungimento degli obiettivi europei”. Così Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, secondo il quale la decisione del Governo fa venire meno “l’unico strumento, straordinario e fondamentale, che ha permesso a migliaia di famiglie a basso reddito o che non avevano le condizioni economiche di riqualificare energeticamente la propria abitazione e ridurre i costi in bolletta, e alle imprese di riconvertire in modo strutturale l’attività edilizia in ottica di rigenerazione urbana senza consumare nuovo suolo”.

Leggi: Redattore Sociale, 17/02/2023


venerdì 17 febbraio 2023
Autonomia differenziata. Schillaci: “Assicurare a tutti i cittadini stesse possibilità di cura”. E sui medici gettonisti: “Allucinante, percepiscano stipendi 3 volte più alti di chi è assunto nel Ssn”

“In una nazione come la nostra, nel 2023, è inaccettabile che le aspettative di vita di un cittadino dipendano dal livello di istruzione, da quanto guadagna e da dove è nato. Dobbiamo assicurare a tutti in sanità le stesse possibilità indipendente da dove si risieda. Il Ministero della Salute può essere una guida per le varie Regioni, per costruire con loro modelli virtuosi di management sanitario soprattutto con chi è più in difficoltà”. Così il ministro della Salute intervenendo questa mattina ad Agorà su Rai 3
“Già dal 2001 le Regioni svolgono un ruolo centrale nella gestione della sanità e purtroppo esistono delle grandi differenze tra Regione e Regione. In una nazione come la nostra, nel 2023, è inaccettabile che le aspettative di vita di un cittadino dipendano dal livello di istruzione, da quanto guadagna e da dove è nato. Dobbiamo assicurare a tutti in sanità le stesse possibilità indipendente da dove si risieda”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 17/02/2023


giovedì 16 febbraio 2023
Non autosufficienza, alta la spesa per le badanti: 8 famiglie su 10 chiedono assegno universale maggiorato

Con l’aumento dell’inflazione, che da gennaio ha fatto scattare un incremento del 9,2% dei minimi retributivi delle badanti, le famiglie sono in difficoltà. Secondo una ricerca condotta dal Censis per Assindatcolf, per far fronte al caro retribuzioni le famiglie chiedono incentivi alle assunzioni per ridurne il costo, preferendo una prestazione universale dedicata alla non autosufficienza maggiorata in caso di personale regolarmente assunto
Famiglie preoccupate per l’incremento degli stipendi delle badanti. Con l’aumento dell’inflazione, che dal gennaio 2023 ha fatto scattare un incremento del 9,2% dei minimi retributivi delle badanti, il costo per la gestione degli anziani e dei non autosufficienti rischia infatti di diventare insostenibile. Così la pensano quasi 6 famiglie datrici di lavoro domestico su 10. Il 59% delle famiglie associate ad Assindatcolf, a cui è stato somministrato un questionario tra il mese di dicembre 2022 e il gennaio 2023, ha dichiarato insostenibile o solo parzialmente sostenibile la spesa per la badante.

Leggi: Redattore Sociale, 16/02/2023


giovedì 16 febbraio 2023
Conferenza nazionale sulla casa. È la proposta condivisa che viene lanciata dal XIII Congresso del SUNIA in corso a Pesaro

Una conferenza nazionale sulla casa che metta assieme tutti gli stakeholder, politici e sociali: dai rappresentanti degli enti locali, comuni e Regioni, dal governo all’opposizione, dai sindacati confederali e degli inquilini ai rappresentanti degli IACP, alle tante realtà che operano per il diritto alla casa.
È la proposta condivisa lanciata durante una tavola rotonda che si è tenuta questo pomeriggio (16 febbraio) in occasione del XIII Congresso del SUNIA, in corso fino a sabato a Pesaro.

Leggi: Sunia, 16/02/2023


giovedì 16 febbraio 2023
Spi-Cgil: “L’aumento dei salari delle badanti non gravi sulle famiglie”

“L’aumento dei salari di colf e badanti non deve gravare completamente sulle famiglie”. A chiederlo è lo Spi-Cgil dell’Emilia-Romagna a fronte dell’aumento all’80 dell’inflazione scattato dall’1 gennaio
“L’aumento dei salari di colf e badanti non deve gravare completamente sulle famiglie”. A chiederlo è lo Spi-Cgil dell’Emilia-Romagna a fronte dell’aumento all’80% dell’inflazione scattato dall’1 gennaio. “Le famiglie però sono ‘datori di lavoro’ particolari, per i quali si produce un aumento significativo dei costi che devono affrontare per mantenere un servizio importantissimo, dedicato alla cura delle persone anziane non autosufficienti. È importante garantire al proprio caro un’assistenza di qualità, che si esprime anche con l’applicazione di un regolare contratto di lavoro”, spiega il sindacato. “Per questi motivi crediamo che, in tempi di inflazione alta che erode il potere d’acquisto di salari e pensioni, sia necessario, da parte del governo, un maggiore sostegno alle famiglie e una maggiore protezione dei redditi da lavoro e da pensione”, prosegue lo Spi che sollecita, “insieme all’aumento dei salari di colf e badanti”, anche la “piena rivalutazione delle pensioni e l’aumento della quattordicesima che tutela le pensioni basse”.

Leggi: Redattore Sociale, 16/02/2023


mercoledì 15 febbraio 2023
Gli over 65 non autosufficienti sono quasi il 30%: creare supporti è priorità

Il 5° Rapporto Osservatorio Long Term Care Cergas Sda Bocconi – Essity evidenzia la crisi del personale dedicato all’assistenza. Per il 91% delle Rsa intervistate la normativa regionale e gli standard ormai vetusti dei servizi sono percepiti come il più grande vincolo alla gestione del personale
Nel 2020 le persone over 65 non autosufficienti erano 3.935.982, pari al 28,4% del totale. Un numero importante, che deve destare le coscienze di tutti sulla necessità di rendere il settore dell’assistenza agli anziani in grado di rispondere ai bisogni di questa coorte di popolazione. Questo lo scenario di partenza da cui prende avvio il 5° Rapporto Osservatorio Long Term Care Cergas Sda Bocconi – Essity, che quest’anno ha voluto fotografare la crisi del personale, mettendo in luce da una parte la carenza delle figure professionali, dall’altra come questa crisi si stia riflettendo sulle aziende e sui servizi senza che a livello normativo siano stati predisposti degli interventi risolutivi.

Leggi: Redattore Sociale, 15/02/2023


mercoledì 15 febbraio 2023
Istat, nuova pubblicazione sulla storia della demografia nel nostro Paese dall’Unità ad oggi. Gli over 65 sono il 23,8% della popolazione, erano il 4,2% nel 1861

Dall’unità d’Italia a oggi la popolazione residente è passata da 26 milioni nel 1861 (ai confini attuali) fino a 59 milioni al 1° gennaio 2022. Ma dal 2014 a oggi i residenti sono diminuiti di oltre 1,3 milioni. Le persone anziane, con 65 anni e oltre, tra il 1861 e il 2022 sono passate dal 4,2% fino al 23,8% della popolazione. Nello stesso periodo, i giovani sotto i 15 anni sono diminuiti dal 34,2 al 12,7%. Sono alcuni dei dati contenuti nella nuova collana di web publishing, pubblicazioni accessibili a tutti, con contenuti e grafici interattivi, approfondimenti on line e dati scaricabili lanciata dall’Istat. In particolare a inaugurare la collana è la pubblicazione “Storia demografica dell’Italia dall’unità a oggi” (disponibile al link https://webpub.istat.it/progetto/storia-demografica-italia ), che racconta la trasformazione del Paese negli ultimi 160 anni attraverso i cambiamenti demografici: l’aumento della popolazione e il suo invecchiamento, l’inurbamento, l’emigrazione verso l’estero e le aree forti del paese, sostituita oggi dall’immigrazione.

Leggi: Auser, 15/02/2023


mercoledì 15 febbraio 2023
Maltrattamento di anziani non autosufficienti, 10 arresti in provincia di Imperia

Sospensione dall’esercizio di un pubblico servizio nei confronti di altre 14 persone. Gli indagati sono accusati di abbandono e maltrattamento nei confronti degli ospiti della Rsa “Le Palme” di Taggia. “Sottoponevano le vittime ad una serie di sofferenze fisiche e morali” con “abituali” minacce verbali, umiliazioni, insulti, percosse e omissioni nel fornire in tutto o in parte il nutrimento.
Maltrattamenti e abbandono di anziani. È l’accusa rivolta agli operatori di una Rsa in provincia di Imperia. A darne notizia è una nota della Guardia di Finanza che riferisce l’esecuzione, stamani, della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di 10 soggetti e la misura cautelare della sospensione dall’esercizio di un pubblico servizio nei confronti di ulteriori 14 soggetti.
“Le indagini, condotte dal Gruppo di Imperia nell’ambito dell’Operazione “PRAESIDIUM”, hanno consentito di accertare condotte illecite da parte di Operatori Socio Sanitari e Infermieri impiegati presso la Residenza Sanitaria Assistenziale “Le Palme” di Taggia (IM), per i reati di maltrattamento e abbandono aggravati ai danni di soggetti anziani, in gran parte ultraottantenni nonché parzialmente o completamente non autosufficienti”, spiega la nota.

Leggi: Quotidiano Sanità, 15/02/2023


mercoledì 15 febbraio 2023
Autonomia differenziata. “Criterio spesa storica sarà superato da costi e fabbisogni standard”. Question time di Casellati alla Camera

“In definitiva, non si possono fissare i Lep se prima non sono stati determinati i costi e i fabbisogni standard”. Quanto al principio solidaristico: “Si prevede in maniera inequivocabile che le intese non possano pregiudicare l’entità delle risorse da destinare alle regioni che non si avvarranno dell’autonomia differenziata oltre misure perequative ad hoc, anche di tipo infrastrutturale, per azzerare i divari territoriali ora esistenti”. Così la ministra per le riforme rispondendo al question time di Borrelli (Verdi-Sinistra).
Il disegno di legge quadro sull’autonomia differenziata prevede il superamento del criterio della spesa storica in favore dei costi e fabbisogni standard, l’ancoraggio al principio solidaristico attraverso misure perequative ad hoc, anche di tipo infrastrutturale, e il pieno coinvolgimento del parlamento. A spiegarlo è stata oggi la ministra per le Riforme, Maria Elisabetta Alberti Casellati, rispondendo alla Camera al question time sul tema presentato da Francesco Borrelli (Verdi-Sinistra).

Leggi: Quotidiano Sanità, 15/02/2023


mercoledì 15 febbraio 2023
Autonomia differenziata. Dattolo (Omceo Firenze): “Mette in pericolo il servizio pubblico”

Per il presidente dell’Ordine dei Medici di Firenze “Il rischio è scivolare verso privatizzazione di fatto. La strada dovrebbe essere invece quella di diminuire la burocrazia, rinnovare l’assistenza capillare sul territorio e comprendere le nuove esigenze negli ospedali”.
“L’autonomia differenziata tra le regioni è una direzione che ci preoccupa fortemente. Si rischia di mettere seriamente in pericolo un servizio pubblico universale, gratuito, uniforme, indispensabile. È a rischio l’unità nazionale”.
Lo afferma Pietro Dattolo, presidente dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Firenze e provincia.
“Il decentramento delle funzioni appare oggi come la soluzione per velocizzare le procedure, ma il rischio reale è quello di andare incontro a una totale disomogeneità, a una carenza nelle comunicazioni e nei rapporti sociali, senza cooperazione e interconnessione dei servizi sanitari. La strada – aggiunge Dattolo – dovrebbe essere invece quella di diminuire la burocrazia, rinnovare l’assistenza capillare sul territorio, comprendere le nuove esigenze negli ospedali. Con questa direzione si andrà inevitabilmente ad accrescere il divario tra le regioni su una materia che è sancita come un diritto fondamentale nella Costituzione italiana. La stessa Costituzione recita che deve essere la Repubblica, nel suo insieme quindi in qualità di Stato, a tutelare la salute”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 15/02/2023


martedì 14 febbraio 2023
I nuovi poveri dell’energia: anziani, soli, in genere donne

I rincari nelle bollette stanno spingendo molte persone in condizioni di crescente povertà. Più di tutti, sono gli anziani soli a pagare il prezzo più alto. Da febbraio atteso un calo della bolletta del gas
“Soltanto di gas, ho speso per l’ultima bolletta 527 euro, cioè 208 euro in più dello scorso anno, per quella della luce 238 euro, 115 in più del 2021”. Il grido di aiuto di Giuseppe Maurizi, 84 anni, qualche mese fa risuonava tra quelli di tanti altri pensionati in grande difficoltà di fronte alla crescita dei prezzi della materia prima. Sono infatti soprattutto gli anziani a gonfiare le fila dei cosiddetti poveri dell’energia.
Stando a sentire la Fondazione Di Vittorio, che ha condotto un’indagine per conto dello Spi Cgil sul tema, i poveri dell’energia, cioè quelle persone che si trovano in grande difficoltà nel far fronte al rincaro delle bollette, erano in Italia circa 2 milioni e 200 mila nel 2021. E niente fa pensare che nel frattempo siano diminuiti. Sempre secondo la Fondazione, la percentuale di italiani che oggi si trova in condizioni di povertà per le conseguenze della crisi energetica sono il 10,9 per cento del totale.

Leggi: Liberetà, 14/02/2023


lunedì 6 febbraio 2023
Sul sito della CGIL è disponibile “Abitiamola”

Periodico di informazione ed approfondimento curato dall’Ufficio Politiche Abitative e dello Sviluppo Urbano, Area delle Politiche per lo Sviluppo, CGIL nazionale.
In questo numero: ’Agenda Onu 2030 propone una visione integrata delle diverse dimensioni dello sviluppo, sul piano sociale, economico e ambientale. La necessità di rispondere con concretezza alle grande sfide che abbiamo di fronte, va di pari passo con quella dell’enorme ritardo delle politiche necessarie. E’ necessaria una strategia orientata alla sostenibilità che, in un quadro di riferimento condiviso, integrando azioni e attori, dia centralità alle persone e al lavoro, grande emergenza del Paese.
L’iniziativa della CGIL sulle città in transizione.
Torna all’attenzione il tema dell’Autonomia differenziata, in un percorso che rischia di discriminare cittadini e territori, frammentare i diritti, accrescere le disuguaglianze, ampliare i divari territoriali. Il Governo del Territorio è sicuramente materia oggetto di proposta di trasferimento, per la CGIL invece “oggettivamente” concorrente. Bisogna contrastare disparità nelle regole tra cittadini, che la pandemia ha messo in luce, con l’evidenza di geometrie regionali ampiamente variabili.

Leggi: Cgil, 06/02/2023


REGIONI:

sabato 18 febbraio 2023
A Milano il welfare è anti-italiano: “Agli immigrati 2 case popolari su 3”

Pubblicata la graduatoria del bando di concorso per l’assegnazione delle case popolari a Milano. Sardone: “Due alloggi su tre finiscono a immigrati”
Sarà la legge, sarà il bando, sarà quello che volete. Ma i numeri parlano chiaro: sui primi 300 posti del bando per l’assegnazione delle case popolari ben 207 sono stranieri.
Per Silvia Sardone il “21esimo bando integrativo per l’aggiornamento della graduatoria comunale” non è altro che una conferma del “welfare anti-italiano tanto caro alla sinistra”. In sostanza, sottolinea la consigliera comunale e regionale del Gruppo Misto, “due alloggi su tre finiscono a immigrati”. “Scorrendo la lista sembra di essere in Nordafrica o in Sudamerica – insiste Sardone – non certo a Milano: i cognomi italiani sono la netta minoranza e purtroppo sarà sempre così finché non verranno adottati correttivi ai bandi”.

Leggi: Il Giornale, 18/02/2023


vemerdì 17 febbraio 2023
Liguria, violenze in una Rsa. “Campanello d’allarme, la punta dell’iceberg di un’assistenza non perfetta”

La presidente di 50&Più Regione Liguria, Brigida Gallinaro: “Fatti ingiustificati come questi devono essere combattuti in ogni maniera possibile”. Il Garante, Paolo Tanganelli: “Telemedicina, potenziamento degli operatori (con riduzione dell’effeto burnout) e aumento del contributo economico per le famiglie migliorano l’offerta per la terza età”
“Sono immagini che sconvolgono quelle filmate nella RSA ‘Le Palme’ di Arma di Taggia. Neppure l’offuscamento dei volti degli indagati e delle vittime – come prevede la tutela della privacy – riesce a togliere drammaticità a quei gesti”. Sono le parole della presidente di 50&Più Regione Liguria, Brigida Gallinaro, dopo che la Guardia di Finanza di Imperia ha eseguito 24 misure cautelari, contestando reati come maltrattamento e abbandono aggravati ai danni di anziani ricoverati in una RSA locale. Le accuse contestate sono pesanti.

Leggi: Redattore Sociale, 17/02/2023


giovedì 16 febbraio 2023
Barriere architettoniche, ecco il riparto dei fondi della Regione Piemonte

Ottomila euro ai Comuni con popolazione tra 5mila e 2mila abitanti; 10.000 euro dai 20.001 a 40mila abitanti; 15.000 da 40.001 a 106.000 abitanti; 20.000 euro sopra i 105.000 abitanti. Fin qui a popolazione crescente…
Ottomila euro ai Comuni con popolazione tra 5mila e 2mila abitanti; 10.000 euro dai 20.001 a 40mila abitanti; 15.000 da 40.001 a 106.000 abitanti; 20.000 euro sopra i 105.000 abitanti. Fin qui a popolazione crescente. E ancora, per popolazione decrescente: 4.000 euro da 4.999 a 1.000 abitanti, e 2.000 euro sotto i mille abitanti. E’ questo il riparto dei fondi ai 1.180 Comuni, deciso oggi dalla giunta regionale in Piemonte- su una dotazione complessiva di 865.117,79 euro- per l’abbattimento delle barriere architettoniche previsto dai piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche, i cosiddetti “Peba”. Il vicepresidente Fabio Carosso e l’assessore chiara Caucino parlano di “passo fondamentale: il Piemonte si conferma una regione attenta ai più fragili e alle loro necessita’ sulle quali continueremo a investire”.

Leggi: Redattore Sociale, 16/02/2023


giovedì 16 febbraio 2023
Non autosufficienti e disabili gravi, le Marche stanziano 5,5 milioni

A disposizione di anziani non autosufficienti e di disabili gravissimi la Regione Marche ha messo a disposizione 5,55 milioni di euro di fondi nazionali e regionali per assegni di cura, assistenza domiciliare e contributi una tantum
A disposizione di anziani non autosufficienti e di disabili gravissimi la Regione Marche ha messo a disposizione 5,55 milioni di euro di fondi nazionali e regionali per assegni di cura, assistenza domiciliare e contributi una tantum. “Una notevole mole di risorse- spiega l’assessore regionale ai servizi Sociali, Filippo Saltamartini- che abbiamo deciso di attingere dai fondi del Poc Marche 2014/2020 con lo scopo di integrare le risorse del fondo nazionale e regionale per la non autosufficienza e aumentare il numero di beneficiari. La somma stanziata sarà messa a disposizione per avviare le procedure territoriali da parte degli Ambiti territoriali sociali e realizzare progressivamente i Livelli essenziali delle prestazioni sociali (Leps)”.

Leggi: Redattore Sociale, 16/02/2023


mercoledì 15 febbraio 2023
Belluno, lo scudo antitruffa di carabinieri e Auser. Oltre cento anziani al primo incontro

Al Segato una sala gremita ha raccolto i consigli del comandante provinciale Enrico Pigozzo. Altri eventi in calendario in provincia
Carabinieri e Auser uniti contro le truffe agli anziani: si stanno coinvolgendo anche le amministrazioni comunali e altri enti per raggiungere l’obiettivo. Ed erano tanti, anziani e non solo, i presenti alla “prima” conferenza “antitruffa” organizzata al Segato: pi di un centinaio hanno gremito la sala dell’istituto. Chi ha preso appunti, chi ha ascoltato le “dritte” del comandante provinciale dei carabinieri, Enrico Pigozzo affiancato dal presidente dell’Auser Eldo Candeago. E alla fine molte domande, curiosità che hanno trovato risposta, consigli utili per affrontare le truffe e quanto i malintenzionati mettono in piedi per spillare soldi agli anziani.

Leggi: Corriere delle Alpi, 15/02/2023


IN AGENDA:

6° Rapporto Censis – Eudaimon sul welfare aziendale

Evento in presenza – Mercoledi 1 Marzo ore 10,30 – Sala Zuccari, Palazzo Giustiniani, Via della Dogana Vecchia, 29, Roma.
Lo studio prosegue l’analisi dei fenomeni di trasformazione del mondo del lavoro. Come sta cambiando il rapporto con il lavoro degli italiani, e in particolare dei più giovani? Quali sono gli aspetti che danno soddisfazione e quali quelli che invece deludono? Lo smart working resterà una opportunità per pochi oppure si affermerà come parte integrante di nuovi modelli ibridi di lavoro? Come il welfare aziendale può contribuire a riattivare un rapporto positivo con il lavoro nelle aziende?

Leggi: Censis


A Trento la presentazione del Rapporto “Il nuovo welfare collaborativo in Italia”

Mercoledì 1° marzo alle ore 14:00 presso l’Aula Kessler del Dipartimento di Sociologia dell’Università di Trento, Euricse presenta i primi risultati della ricerca “Il nuovo welfare collaborativo in Italia: co-programmazione e co-progettazione come strumenti di innovazione del welfare locale”.
La ricerca, condotta con il supporto della Provincia autonoma di Trento, è la più approfondita realizzata ad oggi in Italia sul tema del welfare collaborativo, e indaga opportunità e rischi legati all’implementazione dei nuovi strumenti di collaborazione tra pubblica amministrazione e privato sociale previsti dal Codice del Terzo Settore.

Leggi: Forum Terzo Settore


IN EVIDENZA:

Riforma per la non autosufficienza e assistenza domiciliare – di Maurizio Motta

Tra le riforme che il PNRR impone di approvare c’è una legge delega che riformi il sistema di tutele per la non autosufficienza degli anziani. Da pochi giorni il Governo ha trasmesso al Senato una sua proposta di disegno di legge denominata “Deleghe al Governo in materia di politica in favore delle persone anziane” (il cui testo è scaricabile qui). I contenuti sono sostanzialmente gli stessi del disegno di legge delega presentato il 10 ottobre 2022 dal Governo Draghi, perché le differenze tra i due testi sono pochissime1.
Questa riforma interessa diversi milioni di famiglie e dunque è di enorme importanza per gli effetti che potrà produrre; e molte questioni ed interventi devono essere affrontati. In questo articolo tuttavia ci si concentra solo sull’assistenza domiciliare per non autosufficienti, perché è cruciale potenziarla decisamente per ridurre i ricoveri in RSA che sono indesiderati o non appropriati. Il PNRR dichiara tra i suoi obiettivi “….la casa come primo luogo di cura”, ma “curare a casa” un non autosufficiente non significa garantire interventi solo sanitari, bensì una tutela più completa. È quindi opportuno approfondire, rispetto all’assistenza domiciliare ai non autosufficienti, che cosa manca nel disegno di legge delega di riforma su questo tema, e quali sono le sue criticità. Ecco in sintesi 5 questioni ed anche alcune conseguenti proposte di emendamenti letterali al testo del ddl che è in esame:

Leggi: Welforum


L’accoglienza in struttura: l’inizio fondamentale per una buona permanenza…e assistenza

Nell’articolo l’autore offre una visione concreta delle fasi di accoglienza delle persone anziane in una struttura, evidenziando il ruolo centrale della relazione e del capitale umano per la realizzazione di un inserimento e di una permanenza di qualità.
di Michele Garulli (Coordinatore Responsabile “Casa Residenza Villa Matilde di Bazzano” (PR) – KCS Caregiver Cooperativa Sociale)
L’accoglienza in struttura: l’inizio fondamentale per una buona permanenza…e assistenza
Nelle residenze per anziani l’emergenza COVID-19 sta lentamente rientrando e ci si sta spostando da una situazione straordinaria ad una di nuova normalità, con la quale le nostre organizzazioni dovranno abituarsi a convivere ancora a lungo. Anche recentemente abbiamo dovuto fronteggiare nuovi focolai, ma grazie alla vaccinazione i nostri anziani positivi spesso non hanno presentato sintomi o solo sintomi lievi. Certo, ogni volta il dover tornare ancora agli isolamenti, alle quarantene, porta la nostra mente indietro nel tempo, ad un incubo che sembra senza fine. Si ripresenta la necessità di non far più accedere i familiari alle strutture, si ritorna alla solitudine, alla paura, al disorientamento, alle inevitabili difficoltà nel gestire chi ha problemi di deterioramento cognitivo, costretto in una stanza.

Leggi: I Luoghi della Cura


Il cervello ha bisogno di compagnia

Una serie di nuovi studi mostra come l’isolamento sociale possa favorire lo sviluppo di disturbi cognitivi e tipi di demenza. Ma individua anche forme di prevenzione
In persone anziane isolate è stata riscontrata una perdita di sostanza cerebrale grigia, quella dove hanno sede i corpi dei neuroni
Ci sono prove sempre più evidenti che una condizione di isolamento sociale può favorire lo sviluppo di disturbi cognitivi e anche, nell’anziano, di forme di demenza, come la malattia di Alzheimer. Il risvolto positivo di questa constatazione è che una buona rete di supporto sociale e il continuo scambio affettivo e di idee con altre persone possono proteggere nei confronti di questo tipo di disturbi.
In effetti, da un punto di vista evoluzionistico la sensazione di isolamento è una sorta di avvertimento lanciato dall’organismo a sé stesso. Vuole mettere in allerta, segnalare che è necessario attivarsi per tentare di migliorare le proprie possibilità di sopravvivenza e di successo riproduttivo.

Leggi: Corriere della Sera


I geriatri: «Spostare a 75 anni l’inizio ufficiale della vecchiaia»

Già nel 2018 l’Istat segnalava l’esistenza di un grave problema di solitudine, soprattutto tra gli anziani: circa il 30 % delle persone con più di 75 anni di età dichiara di non avere nessuno a cui riferirsi in caso di bisogno, e solo l’11 % degli anziani intervistati dichiara di ritenere di poter contare, in caso di bisogno, sul sostegno di un vicino di casa.
È una situazione preoccupante, visto che l’Italia figura tra le nazioni a sbilanciamento demografico più marcato, con una quota di ultrasessantacinquenni che già sfiora il 25 % della popolazione totale. E secondo l’Ocse, l’Italia diventerà entro il 2050 il terzo paese più anziano del pianeta dopo Giappone e Spagna. C’è da dire che, nei Paesi ad alto reddito, le persone di età compresa tra i 65 e i 74 anni sono generalmente in buona salute e continuano a beneficiare di livelli soddisfacenti di inclusione sociale e disponibilità di risorse.
Sono le persone di età superiore ai 75 anni, invece, che iniziano spesso a mostrare segni di decadimento fisico o mentale e che quindi rischiano di varcare la soglia della dipendenza dagli altri. Tanto che la Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (Sigg) ha suggerito di spostare formalmente a 75 anni l’inizio della vecchiaia «ufficiale», in un’ottica più consona al tempo attuale.

Leggi: Centro Studi 50&più


Quella voglia di servizio pubblico – di Sergio Pasquinelli

Sugli anziani aleggia l’idea di un’età tutto sommato abbastanza statica, i cui problemi sono grosso modo sempre uguali e le opinioni pure. Una recente ricerca sugli anziani in Lombardia smentisce completamente questo pregiudizio portando alla luce evidenze nuove.
Il secondo Rapporto di ricerca “Più fragili dopo la tempesta?”, promosso da Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil e realizzato dall’Associazione per la Ricerca Sociale, è stato presentato lo scorso 8 febbraio alla Casa della Cultura di Milano, assieme ai candidati presidente di Regione delle imminenti elezioni, tenutesi pochi giorni dopo.
Il Rapporto può essere scaricato qui e il video dell’incontro si può rivedere qui. Si tratta di una survey su un campione di 1.300 ultra 55enni lombardi, di cui Lombardiasociale.it riporta un’ampia sintesi. Uno dei risultati più sorprendenti riguarda un tema laterale rispetto al focus principale di indagine (l’invecchiamento attivo), e precisamente l’atteggiamento nei confronti dello Stato, dell’ente pubblico, di questa ampia fetta di popolazione composta da anziani e, come abbiamo chiamato i 55-64enni, da pre-anziani, o se si preferisce adulti maturi.

Leggi: Welforum


SEGNALAZIONI:

Rdc, Assegno Unico. Cgil: occorre rimuovere le discriminazioni

Sulla normativa nazionale che regola il riconoscimento del Reddito di Cittadinanza e l’Assegno Unico Universale per figli minori a carico, la Commissione Europea intende avviare una procedura di infrazione contro l’Italia perché la considera “discriminatoria”. Soddisfazione è stata espressa dalla Cgil che, in una nota, rocorda come il sindacato abbia già da subito denunciato tale aspetto, poiché “in questi anni ha impedito a tanti cittadini stranieri, pur in condizione di bisogno, di accedere al Reddito di Cittadinanza”. “Auspichiamo – affermano le segretarie confederali della Cgil Daniela Barbaresi e Tania Scacchetti – che questa pronuncia sia un ulteriore invito al Governo a fermarsi in merito alla previsione, indicata nella legge di Bilancio 2023, che mira a superare la misura di contrasto alla povertà vigente”.
La decisione della Commissione – aggiungono le due dirigenti sindacali – “è l’ulteriore dimostrazione che il Reddito di Cittadinanza deve essere corretto e migliorato per essere percepito dalle persone che oggi non vi possono accedere e per rafforzare i percorsi di inclusione sociale e lavorativa. Non è pensabile cancellare una misura di contrasto alla povertà universale, e quindi percepibile da tutti in ragione della loro condizione di bisogno, con una categoriale accessibile in base a parametri introdotti artificialmente: gli anni di residenza in Italia, l’età o lo stato di famiglia”.

Leggi: Inca


 

 

 

 

 

NEWS:

lunedì 13 febbraio 2023
CGIL e SUNIA, ripristinare bonus 110% per immobili di edilizia pubblica

“Il Governo e la maggioranza parlamentare ha bocciato l’emendamento al decreto mille proroghe che avrebbe consentito alle aziende di edilizia pubblica (Iacp o ex Iacp) di avere più tempo per usufruire del Superbonus edilizio del 110%. Non c’è tempo da perdere, riteniamo che occorra intervenire subito sul patrimonio edilizio pubblico non solo per risparmiare energia, ma anche per far vivere in alloggi sicuri le famiglie”. Lo affermano, in una nota, Cgil nazionale e Sunia.
“Il patrimonio di edilizia pubblica conta nel nostro Paese oltre un milione di alloggi, il 90% del quale – sottolineano Cgil e Sunia – necessita di interventi di efficientamento energetico e consolidamento statico”. “I tempi burocratici che le pubbliche amministrazioni hanno dovuto affrontare – aggiungono la Confederazione e il sindacato nazionale inquilini – non hanno consentito, a quasi tutti gli enti di gestione del patrimonio, di iniziare i lavori. Molte gare d’appalto sono state avviate e la decisione del Governo e della sua maggioranza non consentirà di portarle a termine. Le famiglie continueranno a vivere in case con classe energetica G e di conseguenza a pagare costi dei servizi energetici non sopportabili per la loro condizione economica”.

Leggi: Sunia, 13/02/2023


lunedì 13 febbraio 2023
Pensioni: tavolo deludente, nessuna risposta

“Un confronto deludente: non abbiamo ricevuto alcuna risposta”. Così il segretario confederale della Cgil, Christian Ferrari, in merito al primo tavolo tecnico che si è svolto questa mattina tra Governo e sindacati sulle pensioni, in particolare sulla condizione previdenziale di giovani e donne.
“Per prima cosa abbiamo chiesto – ha spiegato Christian Ferrari, segretario confederale Cgil – un riscontro in merito al ripristino dei requisiti di Opzione donna in vigore fino allo scorso dicembre. Su questo punto, nell’ultimo incontro di gennaio, la Ministra del Lavoro si era impegnata a portare una proposta di provvedimento in quella stessa giornata in Consiglio dei Ministri. Non è successo nulla e oggi c’è stata la semplice riproposizione di una generica volontà di affrontare la questione.
Per Ferrari “Opzione donna è una misura parziale e particolarmente penalizzante, ma un intervento correttivo, oltre a dare una risposta alle oltre 20mila lavoratrici che mediamente ne fanno richiesta, avrebbe rappresentato un primo, timido passo per dare credibilità al confronto complessivo sulla previdenza. Se neppure su questo punto ci sono progressi, c’è davvero da dubitare sulla reale intenzione dell’Esecutivo di puntare a obiettivi di riforma più amiziosi e sostanziali per tutte le lavoratrici come quelli proposti unitariamente da Cgil, Cisl, Uil”.

Leggi: Cgil, 13/02/2023


lunedì 13 febbraio 2023
Ddl anziani. Audizione dei geriatri Sigg e Sigot in Senato: “Servono ‘ospedali senza muri’ e geriatri in cabina di regia”

I geriatri suggeriscono l’istituzione dell’“ospedale a domicilio” che, nei limiti del possibile, porta diagnosi e cura a casa dell’anziano, per ridurre ricoveri e mortalità, stimolando il dialogo tra ospedale e territorio. Ribadita la necessità di un maggior coinvolgimento dei geriatri nelle 7mila Rsa: ad oggi il geriatra è presente solo in una struttura su 10.
Da una parte, “mettere gambe all’ospedale” che non è più in un luogo, ma ovunque ci sia bisogno di assistenza, soprattutto per la cura degli anziani cronici e fragili. Dall’altra parte, mettere al centro la figura del geriatra per una valutazione standardizzata e omogenea dei bisogni clinico-assistenziali dell’anziano in ospedale, sia in termini diagnostici che di interventi di cura per indirizzarlo a casa o in strutture adeguate, come RSA e hospice.
Sono queste le proposte degli specialisti della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG) e della Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio (SIGOT) presentate in una recente audizione al Senato, sul Disegno di Legge 506 sulle politiche in favore delle persone anziane.

Leggi: Quotidiano Sanità, 13/02/2023


venerdì 10 febbraio 2023
Anziani, Auser: “Finanziare adeguatamente la riforma, non basta un semplice maquillage”

L’associazione è stata audita al Senato sul Ddl “Delega al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane”. Ribadita la necessità di effettuare alcuni significativi aggiustamenti, partendo dal “fare dell’invecchiamento attivo l’architrave della riforma della non autosufficienza”
“Il Ddl 506 di “Delega al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane” è un buon punto di avvio per una riforma da tempo attesa, in quanto contiene tutti i punti nodali, anche se sono necessari alcuni significativi aggiustamenti”. Ѐ quanto dichiarato da Auser nella audizione presso la Commissione affari sociali del Senato.
In particolare, per Auser è necessario porre attenzione su alcuni aspetti, come illustrato nel corso della audizione e come riportato nella nota consegnata alla Presidenza della Commissione. Vediamo i punti evidenziati da Auser.

Leggi: Redattore Sociale, 10/02/2023


venerdì 10 febbraio 2023
Primo passo verso le case green, il centrodestra italiano vota contro

Case green, via libera ieri dalla Commissione industria, ricerca ed energia del Parlamento Ue alla proposta di revisione della direttiva sulle performance energetiche degli edifici. Il passaggio in plenaria a marzo, quindi i negoziati con il Consiglio. L’obiettivo è ridurre il consumo di energia e le emissioni di gas serra entro il 2030, rendendole climaticamente neutre entro il 2050. Gli edifici residenziali dovranno raggiungere una classe energetica minima di tipo E entro il 2030 e D entro il 2033. Gli edifici non residenziali e pubblici dovrebbero raggiungere le stesse classi rispettivamente entro il 2027 e il 2030; impianti solari sui nuovi tetti entro il 2028; eliminazione dei combustibili fossili negli edifici entro il 2035 (o il 2040).
Il testo approvato è un compromesso con target ambiziosi ma più flessibilità e tempi più diluiti. I piani nazionali di ristrutturazione dovrebbero includere misure per facilitare l’accesso a sovvenzioni e finanziamenti: le misure finanziarie dovrebbero fornire un premio importante per ristrutturazioni profonde più sussidi mirati per le famiglie vulnerabili. I monumenti sarebbero esclusi dalle nuove regole, mentre i paesi Ue potrebbero decidere di escludere anche gli edifici protetti da vincoli architettonici o storici, gli edifici tecnici e i luoghi di culto, gli alloggi pubblici sociali.

Leggi: Il Manifesto, 10/02/2023


venerdì 10 febbraio 2023
Case green, le nuove regole dell’Europa: cosa si dovrà fare e quando, domande e risposte

Via libera della commissione del Parlamento UeVia libera dalla commissione per l’industria, per la ricerca e per l’energia del Parlamento europeo alla revisione della direttiva Ue sulle «case green», per il miglioramento delle performance energetiche degli immobili. La proposta ha ottenuto 49 voti favorevoli, 18 contrati e 6 astenuti. La nuova versione del testo fissa come obiettivi la classe energetica «E» entro il 2030 e quella «D» entro il 2033, allo scopo di raggiungere le zero emissioni del settore edilizio entro e non oltre il 2050. Sono concesse, però, anche alcune deroghe: potranno essere esonerati dall’obbligo di adesione alla norma gli edifici di pregio artistico, storico, di culto, le seconde case e quelle con una superficie inferiore ai 50 metri quadrati. Ogni Paese può decidere di esentare anche alcuni immobili di edilizia residenziale sociale, nel caso in cui gli interventi necessari all’adeguamento comportino un aumento dei canoni di locazione.

Leggi: Corriere della Sera, 10/02/2023


giovedì 9 febbraio 2023
Auser audita al Senato sul disegno di legge delega sugli anziani

Auser Nazionale ha partecipato nel pomeriggio dell’ 8 febbraio a un’audizione in Senato con la 10° Commissione Permanente, sul disegno di legge 506 recante deleghe al Governo in materia di politiche in favore degli anziani.
L’associazione ha presentato un proprio documento di analisi e proposte.
La nota di Auser mette in luce le principali innovazioni del Disegno di legge da sostenere e una serie di criticità che se non superate rischiano di compromettere l’efficacia della riforma.
Nota Auser per Audizione Senato 8 febbraio 2023

Leggi: Auser, 09/02/2023


giovedì 9 febbraio 2023
Anziani, “una politica per l’invecchiamento attivo per prevenire la non autosufficienza”

Domenico Pantaleo (Auser): “Nessun paese è in grado di sostenere gli oneri sanitari e sociali della tendenziale crescita della non autosufficienza come conseguenza fisiologica dell’invecchiamento della popolazione. Ѐ miope non finanziare adeguatamente la riforma”
L’allungamento della vita è una grande conquista sociale, a condizione che sia vissuta in condizioni di buona salute evitando, per quanto è possibile, che gli anziani e le loro famiglie vivano gli ultimi anni della loro vita stressati dal rischio di non autosufficienza. E’ quanto emerso nel corso della presentazione della rivista di “Abitare e Anziani” dedicata alla valutazione degli articoli sull’invecchiamento attivo contenuti nella legge di riforma della non autosufficienza.
La presentazione della rivista si è tenuta al Cnel, su Iniziativa della Associazione Articolonovantanove. Ai lavori, coordinati da Elio Ciaccia, presidente di Articolonovantanove, tra gli altri hanno partecipato Tiziano Treu, presidente del Cnel, Edoardo Patriarca, presidente Anla, Marco di Luccio, presidente di AeA e Domenico Pantaleo, presidente nazionale Auser.

Leggi: Redattore Sociale,  09/02/2023


giovedì 9 febbraio 2023
Anziani e famiglie, rette alle stelle nelle Rsa: aumenti fino a 450 euro al mese

L’allarme dell’associazione delle strutture: «Tutte le settimane c’è una chiusura lavoriamo in perdita da inizio pandemia ma i contributi pubblici non aumentano» – di Giuliano Balestrieri
A suonare l’allarme è l’associazione delle strutture: «Tutte le settimane c’è una chiusura». Intanto dal ministro Schillaci nuovi criteri per abbattere le liste d’attesa. Rsa rette alle stelle Aumenti fino a 450 euro al mese per le famiglie l’allarme dell’associazione delle strutture “Tutte le settimane c’è una chiusura lavoriamo in perdita da inizio pandemia ma i contributi pubblici non aumentano” Lista d’attesa e aumenti che oscillano da 2,5 euro a 14-15 euro al giorno. Con un aggravio di spesa, a carico della famiglie, che arriva fino a 5.400 euro l’anno, 450 euro al mese. La botta dell’inflazione, trainata dal caro bolletta e dopo due anni di emergenza Covid, travolge anche le Rsa. «Gli aumenti dei costi sono a macchia di leopardo, ma mediamente più contenuti al Sud», racconta Emilio Didonè segretario di Cisl Pensionati per le politiche sociali che poi spiega: «Oggi il costo medio di un letto è 111 euro al giorno, diviso a metà tra la Regione e l’utente, ma i rincari sono insostenibili. Serve un riforma del sistema perché con l’invecchiamento della popolazioni, le famiglie sempre meno numerose e le pensioni più leggere, il meccanismo non può reggere». Senza dimenticare che le Rsa sono spesso l’unica alternativa per chi non può permettersi cure a casa, «anche perché – chiosa il sindacalista della Cisl – gli stipendi delle badanti sono cresciuti più delle pensioni».

Leggi: La Stampa, 09/02/2023


giovedì 9 febbraio 2023
Anziani, “con l’operatore socio-sanitario riduzione del 30% dell’ospedalizzazione”

Giuseppe Milanese, presidente di Confcooperative Sanità, in audizione al Senato sulle deleghe al governo in materia di politiche in favore degli anziani non autosufficienti. “La riforma del sistema però deve passare attraverso una sapiente programmazione. Abbiamo più badanti che personale impegnato nel sistema assistenziale”
“Bene la legge delega al governo, è l’inizio di una riforma storica attesa nel nostro paese da almeno 20 anni. La riforma del sistema però deve passare attraverso una sapiente programmazione del personale. Occorrono risposte rapide e su alcune di queste, fondamentali, siamo già pronti come sistema cooperativo a dare il nostro apporto. La nostra proposta, per l’assistenza primaria, infatti, è l’operatore sociosanitario specializzato in grado di formarsi velocemente e di rispondere ai bisogni delle persone, e far finalmente decollare l’assistenza sociosanitaria che aiuterebbe anche il sistema ospedaliero, oltre alle persone, contribuendo a ridurre in maniera significativa l’ospedalizzazione impropria, nota criticità del nostro sistema sanitario”. Lo dice Giuseppe Milanese, presidente di Confcooperative Sanità, in audizione al Senato sulle deleghe al governo in materia di politiche in favore degli anziani non autosufficienti.

Leggi: Redattore Sociale, 09/02/2023


giovedì 9 febbraio 2023
Livelli essenziali di assistenza, Forum: “Serve riflessione seria sul welfare da costruire”

Roberto Speziale (Forum Terzo Settore): “Si parla spesso della necessità di definire i Livelli essenziali delle prestazioni sociali, ma non si può trascurare il fatto che una loro definizione non è di per sé sufficiente. Pur avendo individuato i Lea, infatti, le cure assistenziali sono purtroppo tutt’altro che garantite in ogni regione d’Italia. Bisogna andare verso una sempre maggiore integrazione tra il livello sanitario e quello sociale”
“Il monitoraggio sui Livelli essenziali di assistenza, effettuato dal ministero di Salute e relativo al 2020, conferma quanto il Paese sia ancora lontano dalla capacità di garantire, in modo omogeneo su tutto il territorio, prestazioni e servizi sanitari di base. I risultati del Rapporto sono preoccupanti e richiedono un dibattito molto approfondito su quali siano i passi in avanti realmente auspicabili per il sistema di welfare italiano”. Così Roberto Speziale, coordinatore della Consulta Welfare del Forum Terzo Settore.

Leggi: Redattore Sociale, 09/02/2023


giovedì 9 febbraio 2023
Politiche in favore delle persone anziane, Fish: “Ecco le criticità del disegno di legge”

Una delegazione della Fish è stata audita ieri in commissione Sanità del Senato. Nel complesso la Federazione valuta positivamente il testo, ma ha evidenziato alcune criticità: non viene fatta differenza tra persone non autosufficienti e persone che hanno maturato la disabilità in età avanzata; prevedere percorsi di potenziamento dell’autonomia; garantire il diritto a vivere dove si vuole; non reperire le risorse dal Fondo non autosufficienza
Una delegazione della Fish, guidata dal vicepresidente Roberto Speziale, è stata audita ieri in commissione Sanità del Senato sul disegno di legge n. 506, ovvero deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane.
“I principali obiettivi del ddl mirano a semplificare le attuali politiche e promuovere un’assistenza personalizzata, favorendo la promozione delle condizioni di vita, di cura e di assistenza delle persone anziane, mediante interventi idonei a soddisfare i loro bisogni – afferma la Federazione italiana superamento handicap -. Nel complesso valutiamo positivamente il testo, ma ne evidenziamo alcune criticità emerse dal costante confronto con le associazioni”.

Leggi: Redattore Sociale, 09/02/2023


giovedì 9 febbraio 2023
Monitoraggio dei LEA: tutt’altro che garantiti in ogni Regione d’Italia

«Questo documento conferma quanto il nostro Paese sia ancora lontano dalla capacità di garantire, in modo omogeneo su tutto il territorio, prestazioni e servizi sanitari di base. I risultati del Rapporto, infatti, sono preoccupanti e richiedono un dibattito molto approfondito su quali siano i passi in avanti realmente auspicabili per il sistema di welfare italiano»: così Roberto Speziale, coordinatore della Consulta Welfare nel Forum Nazionale del Terzo Settore, commenta i dati resi noti nel recente Monitoraggio dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) prodotto dal Ministero della Salute e riferito all’anno 2020».

Leggi: Superando, 09/02/2023


mercoledì 8 febbraio 2023
Come il Covid ha colpito la sanità. Nel 2020 metà delle Regioni non è riuscita a garantire cure essenziali. Il nuovo monitoraggio dei Lea

Pubblicato dal Ministero della Salute il report 2020 con i risultati del monitoraggio dei Livelli essenziali di assistenza calcolati con il nuovo sistema di garanzia. In ben 10 tra regioni e pa non si è raggiunta la sufficienza in tutte e tre le aree (prevenzione-distrettuale-ospedaliera). Essendo però l’anno dello scoppio della pandemia è stato deciso di utilizzare il monitoraggio esclusivamente a scopo informativo e non ai fini della premialità come previsto dalla legge. Ecco tutti i risultati regione per regione. IL RAPPORTO
Praticamente la metà delle Regioni italiane nel 2020 non è riuscita a garantire pienamente le cure essenziali. È questo il dato più forte che emerge dai risultati del monitoraggio dei Livelli essenziali di assistenza calcolati con il nuovo sistema di garanzia appena pubblicato dal Ministero della Salute.
“L’anno 2020 – sottolinea però il Ministero – è stato, tuttavia, caratterizzato dall’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia di COVID-19, in seguito alla quale i Servizi sanitari regionali (SSR) hanno dovuto attivare appositi percorsi per garantire l’erogazione delle prestazioni essenziali ed urgenti e contestualmente definire specifiche misure di contenimento del contagio, nell’ambito della normativa emergenziale”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 08/02/2023


martedì 7 febbraio 2023
I farmaci e la giungla dei ticket regionali: tra chi non lo fa pagare e chi lo chiede anche agli esenti. E le Regioni ogni anno incassano 400 mln

Analisi sui diversi sistemi di pagamento dei ticket fissi regionali sulla spesa farmaceutica. Nove regioni non chiedono nulla ai cittadini mentre nelle altre i sistemi sono molto diversi e c’è chi arriva a chiede anche fino a 6 euro a ricetta. Una vera e propria giungla che con l’unicità del Ssn a ben poco a che vedere. Ecco la mappa.
Da chi non lo fa pagare a chi invece arriva a far pagare fino a 6 euro a ricetta. Stiamo parlando dei ticket fissi sui farmaci. Una partita che tolta la differenza che ogni cittadino paga per avere il branded (vedi nostra precedente analisi) vale circa 400 mln di euro l’anno che gli italiani versano nelle case regionali come compartecipazione obbligatoria.
Una vera e propria giungla quella del ticket sulla spesa farmaceutica che di fatto segnala come in sanità l’autonomia, anche sul pharma sia già realtà. Perché i diversi criteri regionali evidenziano una cosa su tutte: lo stesso farmaco a seconda della Regione in cui si risiede può costare diversamente al cittadino. E non perché il prezzo sia diverso alla fonte ma perché c’è il ticket che lo fa lievitare quando si arriva alla cassa in farmacia.

Leggi: Quotidiano Sanità, 07/02/2023


REGIONI:

lunedì 13 febbraio 2023
Cohousing anziani, un nuovo abitare per la Terza Età

Si chiama “cohousing” ed è una soluzione abitativa, di forte impatto sociale, nata in Danimarca negli anni’70. Si propone di superare la concezione individualistica della casa attraverso un sistema di coabitazione solidale. Il cohousing prevede la realizzazione di complessi abitativi composti da alloggi privati indipendenti, dotati di ampi spazi e servizi comuni. Coloro che vi risiedono, e cioè i “cohouser”, condividono i servizi e partecipano insieme alla conduzione della vita abitativa secondo i criteri di socialità̀ , collaborazione e stili di vita sostenibili.
Si tratta pertanto di una soluzione per affrontare sfide quotidiane che sono particolarmente impegnative in questo momento storico, come la frammentazione dei legami sociali e l’aumento dell’isolamento di alcune fasce della popoazione.In particolare, il cohousing per anziani è un tipo di abitazione rivolto a persone di età superiore ai 65 anni che vogliono migliorare la loro vita sociale e condividere spazi con i loro vicini, mantenendo allo stesso tempo la loro privacy.

Leggi: Il Piave, 13/02/2023


giovedì 9 febbraio 2023
Taranto, gli anziani sono senza assistenza

La denuncia dell’Auser: «Liste d’attesa troppo lunghe»: non c’è nessuna disponibilità di prenotazione per una risonanza magnetica aperta, per una mammografia ci vogliono 2 anni
Non c’è nessuna disponibilità di prenotazione per una risonanza magnetica aperta, per una mammografia ci vogliono 2 anni e per asportare una cisti sul collo, sei mesi. Sono dati che vengono dai volontari dell’Auser di Taranto, associazione di volontariato impegnata nel favorire l’invecchiamento attivo degli anziani, che va dall’attività ricreativa alla spicciola assistenza e che, quotidianamente, si occupano di prenotare le visite mediche per gli anziani che assistono.
Fissare un appuntamento per una risonanza magnetica aperta senza contrasto all’Ospedale Santissima Annunziata di Taranto, ad esempio, al momento non è possibile. «Non ci dicono tra 10 giorni, un mese, un anno. Non ci danno nessuna data. Ci dicono solo che le attese sono molto lunghe e che al momento non c’è possibilità» a denunciarlo è Luigia Duchetti, vice presidente del circolo Auser di Taranto. La prenotazione è per un’associata che ha una prescrizione da novembre, per una risonanza magnetica lombosacrale senza contrasto, ma avendo un problema di obesità, non può fare un esame tradizionale. L’unico macchinario aperto è al Santissima Annunziata, ma non è disponibile.

Leggi: La Gazzetta del Mezzogiorno, 09/02/2023


giovedì 9 febbraio 2023
Emilia-Romagna prima in Italia nell’assicurare i Lea. La Regione: “Ancora una volta i più virtuosi”

Bonaccini e Donini: “Un risultato ottenuto nonostante la nostra regione sia stata tra le più colpite dal Covid. Diciamo grazie a tutte le donne e gli uomini del nostro sistema sanitario”.
Nel 2020, l’anno del Covid, l’Emilia-Romagna è stata la prima regione in Italia nell’assicurare le prestazioni sanitarie ai propri cittadini. Lo attesta il monitoraggio effettuato dal ministero della Salute, uno dei massimi strumenti di valutazione dei sistemi sanitari, elaborato con l’obiettivo di verificare che tutti i cittadini italiani ricevano le cure e le prestazioni rientranti nei Livelli essenziali di assistenza (Lea).
“I dati del monitoraggio dei Lea del 2020 certificano ancora una volta la qualità del nostro sistema sanitario che, anche di fronte all’impatto devastante della pandemia, ha assicurato in Emilia-Romagna, più che in ogni altra regione d’Italia, i livelli di assistenza sanitaria ai cittadini, sia nella prevenzione per esempio screening oncologici, che nell’attività territoriale e in quella ospedaliera- commentano il presidente della Regione Stefano Bonaccini e l’assessore alle Politiche per la salute Raffaele Donini”

Leggi: Quotidiano Sanità, 09/02/2023


mercoledì 8 febbraio 2023
Caro-gas, case fredde. Una famiglia su tre spegne i termosifoni

L’Isola è la seconda regione d’Italia per povertà energetica. Allarme negli ospedali: bronchiti in crescita
Famiglie che spengono i riscaldamenti perché non posso pagare le bollette, richieste di rateizzazioni, anche a costo di rischiare l’ipotermia, come è capitato a due anziani assistiti all’ospedale Civico di Palermo. Nella Sicilia in questi giorni sferzata dall’ondata di gelo Nìkola, il 30 per cento dei nuclei siciliani rischia di restare al freddo perché non può sostenere i costi del riscaldamento. L’Isola è infatti, dopo la Campania, la regione a più alta povertà energetica: una forchetta che oscilla tra 481mila e 722mila famiglie, non è in grado di provvedere ai costi dell’energia e non riesce a usare regolarmente l’impianto di riscaldamento d’inverno, i condizionatori d’estate, o evita di usare gli elettrodomestici ad alto consumo.
La stima viene dall’ultimo rapporto Oipe – Osservatorio italiano sulla povertà energetica e lancia un allarme ripreso dalle ultime relazioni sulla congiuntura economica dell’Isola della Banca d’Italia.

Leggi: La Repubblica, 08/02/2023


mercoledì 8 febbraio 2023
Lombardia, il 13% degli over 55 è in condizioni di povertà. “Più fragili dopo la tempesta?”

Spi Cgil, Fnp Cisl e e Uilp Uil regionali presentano il secondo rapporto, nell’ambito dell’Osservatorio regionale sulla terza età promosso insieme ad Ars. 46 anziani su 100 invecchiano attivamente, ma chi è solo e meno istruiti si isola. Il 27% degli anziani chiede più aiuti e tutele
disabilità povertà
Gli anziani sono una generazione in bilico. Tra desideri e possibilità, tra un passato faticoso e un futuro incerto, tra fragilità diffuse e aiuti familiari che si riducono. Ad un anno esatto dalla prima ricerca, è stato presentato il secondo rapporto “Più fragili dopo la tempesta? In equilibrio fra desideri, fragilità, aiuti”, la più ampia indagine svolta sugli anziani lombardi promossa da Spi Cgil Lombardia, Fnp Cisl Lombardia e Uilp Uil Lombardia che, in collaborazione con ARS – Associazione per la Ricerca Sociale di Milano, sono promotori dell’Osservatorio regionale sulla terza età.

Leggi: Redattore Sociale, 08/02/2023


IN AGENDA:

Il personale come fattore critico di qualità per il settore Long Term Care

5° Rapporto Osservatorio LTC, CERGAS SDA Bocconi – 15.2.2023 –Miano Via Sarfatti, 19 –
L’evento di presentazione del 5° Rapporto dell’Osservatorio Long Term Care ruota intorno a quattro domande: come si intrecciano le caratteristiche del settore con i tentativi di riforma in atto e l’evoluzione dei bisogni? Come funzionano nella quotidianità i servizi residenziali, stante i vincoli normativi sul personale? Quali azioni stanno promuovendo i gestori per reagire alla crisi del personale? Quali sono le piste di lavoro su cui concentrarsi per promuovere il rinnovamento del settore e gestire la crisi del personale?
L’evento passa in rassegna queste domande presentando dati ed evidenze contenute nel Rapporto di ricerca e illustrando come il cambio di passo nel mondo LTC richieda il riconoscimento del personale quale fattore di qualità, e non di costo, nei servizi. Oltre agli autori, interverrà Domenico Mantoan, Direttore Generale AGENAS.

Leggi: Sda Bocconi


 16.2.2023 – Laboratorio su casa, famiglia e lavoro domestico – Anteprima Rapporto 2023

Family (Net) Work. Un gioco di parole per cercare di rappresentare le innumerevoli sfaccettature che il lavoro domestico porta con sé: lavoro in casa ma anche rete familiare.
Un’occasione per consegnare il Rapporto 2022 ma, soprattutto, per lanciare il 1° Paper del Rapporto 2023 a cura del Censis.

Leggi: Assindat Colf


Terzo Settore, innovazione sociale e governance dei sistemi locali di welfare. 2° edizione del master Sapienza

Il Master in Terzo Settore, Innovazione Sociale e Governance dei Sistemi locali di welfare è un master di II livello organizzato dal Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche della Sapienza Università di Roma e realizzato in partnership con il Forum del Terzo Settore che mette a disposizione dei propri soci due borse di studio del valore di 2.000€ ciascuna. Per candidarsi alla borsa di studio è necessario inviare il proprio Curriculum Vitae e una lettera motivazionale di max. 3000 caratteri (spazi inclusi) all’indirizzo gentili@forumterzosettore.it

Leggi: Forum Terzo Settore


IN EVIDENZA:

L’Aging Project dell’Università del Piemonte Orientale: un progetto per promuovere ricerca e formazione sull’invecchiamento sano e attivo

L’articolo presenta un progetto di vasta portata sull’invecchiamento sano e attivo, sviluppato nell’arco di alcuni anni e ora in fase di rilancio per un altro quinquennio. Incardinato presso l’Università del Piemonte Orientale, il progetto assume come punto di partenza i molteplici effetti dell’invecchiamento a livello individuale e sociale, proponendosi di fornire – tramite attività di ricerca, formazione e divulgazione di conoscenze a ricercatori e studiosi, operatori e cittadini – un contributo alla sfida della longevità.- di Carmela Rinaldi (Università del Piemonte Orientale e Azienda Ospedaliera Universitaria Maggiore della Carità di Novara), Gianluca Aimaretti (Università del Piemonte Orientale e Azienda Ospedaliera Universitaria Maggiore della Carità di Novara), Mattia Bellan (Università del Piemonte Orientale)
L’Aging Project dell’Università del Piemonte Orientale: un progetto d’eccellenza per promuovere ricerca e formazione sull’invecchiamento sano e attivo
Come è noto, l’invecchiamento demografico che stiamo vivendo è senza precedenti e proseguirà nei prossimi decenni, senza che l’aumento dell’aspettativa di vita corrisponda a un aumento di aspettativa di vita in salute. Tutto questo presenta profonde implicazioni sul piano economico, medico-assistenziale, sociale e culturale, con un notevole impatto su ricercatori, operatori sanitari e anche sui singoli cittadini.
L’impatto è importante per il sistema sanitario, sia direttamente, con gli accessi alle strutture ospedaliere ormai per la grande maggioranza dovuti a patologie croniche e a soggetti pluri-patologici, sia indirettamente, quando in occasione di emergenze – quali le ondate di calore o le epidemie – l’Italia si mostra fra i Paesi con un maggiore numero di decessi. Appare quindi chiaro quanto il tema dell’invecchiamento sia fondamentale per il sistema sanitario e per la ricerca scientifica.

Leggi: I Luoghi della Cura


Il sociale nella Legge di bilancio 2023 – di Franco Pesaresi

La parte della Legge di bilancio (L. 197/2022) dedicata al settore sociale è concentrata in 35 commi (distribuiti senza continuità dal 17 al 451) dell’art. 1. Vediamo di seguito i contenuti della legge ordinandoli per le seguenti politiche di settore:
Politiche per il contrasto alla povertà;
Politiche per la famiglia;
Politiche per la disabilità;
Politiche per gli anziani;
Disposizioni diverse.
Politiche per il contrasto alla povertà
Bonus sociale elettrico e gas (commi 17-19)
Per il 2023 viene elevata a 15.000 euro la soglia ISEE di accesso al bonus sociale per i clienti domestici di energia elettrica e gas in condizioni di disagio economico di cui al decreto del Ministro dello sviluppo economico 28 dicembre 2007. Inoltre, per il primo trimestre 2023, le agevolazioni relative alle tariffe dell’energia elettrica rivolte ai clienti domestici economicamente svantaggiati o in gravi condizioni di salute di cui al decreto del Ministro dello sviluppo economico 28 dicembre 2007 sono rideterminate dall’Arera.

Leggi: Welforum


Piano casa cercasi – di Raffaele Lungarella

La legge di bilancio per il 2023 affronta il problema della casa prorogando alcune misure e recuperando qualche vecchia norma. Sono incentivi deboli e riguardano solo le case di proprietà, mentre servirebbe un piano di edilizia residenziale pubblica.
Interventi solo per i proprietari
Per affrontare il problema della casa, la legge di bilancio per il 2023 (197/2022) ha prorogato alcune misure già operative, oppure ha recuperato qualche vecchia norma. L’esame ne evidenzia la scarsa efficacia nel contenere il disagio delle famiglie in difficoltà a soddisfare la loro domanda di servizi abitativi alle condizioni offerte dal mercato della casa, ovvero quello che dovrebbe essere l’obiettivo di ogni misura di politica in questo campo.
Gli interventi previsti dalla legge di bilancio riguardano esclusivamente le case in proprietà. Le azioni attivabili, da un lato, mirano a contenere il rischio che i soggetti che una casa già l’hanno possano perderla per l’insorgere di difficoltà nel pagamento dei mutui; dall’altro, si propongono di favorire l’acquisto di un’abitazione da parte di coloro che ancora non ne hanno una.
La lotta impari con l’inflazione
L’aumento dell’inflazione può creare gravi problemi alle famiglie che sono diventate proprietarie sottoscrivendo mutui a tasso variabile. L’importo delle rate (mensili o con altra periodicità) è legato all’andamento dell’Euribor, che è il tasso di riferimento per il calcolo dell’ammortamento; quello a tre mesi, nel 2022 è stato negativo per la prima metà dell’anno e ha superato il 2 per cento alla fine. Nel grafico 1 è riportato, come esempio, l’importo della rata mensile di un mutuo a tasso variabile di 125mila euro sottoscritto a gennaio dello scorso anno. In dodici mesi l’aumento è stato rilevante tanto in percentuale quanto in valore assoluto; e non è previsto che si fermi a breve. Un certo numero di famiglie potrebbe non essere in grado di pagare il nuovo importo delle rate.

Leggi: La Voce


Fare in modo che l’Europa non finanzi più l’istituzionalizzazione – di Haydn Hammersley

«Le cose sembrano piuttosto semplici – scrive Haydn Hammersley del Forum Europeo sulla Disabilità -: vi è una definizione di cosa sia un istituto e i regolamenti di finanziamento dell’Unione Europea spiegano come i fondi comunitari debbano essere utilizzati per abbandonare questi ambienti a favore di servizi basati sulla comunità. Purtroppo, però, questo da solo non basta a impedire che quei fondi vengano destinati alla ristrutturazione o alla costruzione di nuovi istituti». Vediamo dunque perché, spiegando anche come l’Europa stia tentando di rispondere a questa situazione
Persone nella semioscurità, tra cui anche una in carrozzinaSentiamo spesso il termine “istituzione”, ma che cosa significa veramente questa parola?
Secondo la definizione concordata dai membri del Gruppo Europeo di esperti sulla transizione dall’istituzionalizzazione all’assistenza comunitaria o di prossimità [European Expert Group on the transition from institutional to community-based care, N.d.R.], un istituto è un ambiente di cura che presenta una delle seguenti caratteristiche:
° i residenti sono isolati dalla comunità e/o costretti a vivere insieme;
° i residenti non hanno un controllo sufficiente sulla loro vita e sulle decisioni che li riguardano;
° le esigenze dell’organizzazione stessa tendono a prevalere sui bisogni individuali dei residenti.
Ma è consentito stanziare Fondi Europei per sostenere l’assistenza in un istituto?

Leggi: Superando


Ripensare le case – di Florencia Andreola, Azzurra Muzzonigro

Nel corso dei secoli l’architettura degli spazi domestici ha riprodotto e rinsaldato disuguaglianze di genere e suddivisione dei ruoli tra uomini e donne. Ecco perché, per una vita più libera, bisognerebbe prima di tutto ripensare le case
Il lavoro domestico, anche noto come lavoro di cura non retribuito, vale a dire la responsabilità data dalle mansioni della cucina, dell’allevamento dei figli, della cura di persone non autonome, della gestione della casa – mansioni ancora oggi “femminili” nell’immaginario comune –, sono storicamente parte fondamentale del lavoro necessario per far funzionare il mondo. Senza lo svolgimento di queste attività, ogni tipo di produttività sarebbe impedita. Malgrado ciò, la divisione di questo lavoro tra uomini e donne, e tutti i problemi che tale divisione ha comportato per queste ultime, è ancora oggi viva nella nostra cultura, insieme alle condizioni strutturalmente svantaggiose che la collocazione domestica porta con sé: isolamento per le casalinghe e doppio lavoro per le donne occupate. Per non parlare del fatto che la casa è in realtà il luogo meno sicuro per le donne.[1]
Lo squilibrio tra i sessi nello svolgimento del lavoro domestico è una delle cause principali delle disuguaglianze di genere. Come sostiene Silvia Federici, l’inganno del confinamento del lavoro riproduttivo alla sfera privata, personale, e soprattutto femminile, nonché la sua esclusione dalla sfera economica, sono i due aspetti che hanno contribuito a rendere questo lavoro invisibile e a naturalizzarne il suo sfruttamento.[2]

Leggi: In Genere


Innovazione in sanità: per 1 italiano su 2 la salute deve essere priorità del Governo

Per essere competitivi a livello europeo e non solo e per avere un Paese forte e sano serve investire in ricerca e innovazione. Economia e salute devono essere visti come un binomio imprescindibile e la sfida si gioca sul rapporto pubblico-privato. Queste le conclusioni a cui si è arrivati nel corso dell’evento “Inventing for Life Health Summit”, organizzato da MSD Italia, che si è tenuto ieri a Roma. Appuntamento giunto ormai alla sua quinta edizione, ha visto come argomento portante dell’edizione di quest’anno il tema dell’“Investing for Life: la salute conta”. Del resto anche una recente ricerca condotta da IPSOS dal titolo “Priorità e aspettative degli italiani per un nuovo SSN”, e presentata proprio in occasione dell’evento, parla chiaro: un italiano su due considera la sanità come prioritaria per il nuovo Governo davanti a lavoro, storicamente in testa in sondaggi di questo tipo, e a temi a sfondo energetico.
“Un solo virus è stato in grado di mettere in ginocchio le economie mondiali”, ha esordito Nicoletta Luppi, Presidente e Amministratore Delegato di MSD Italia. “Se oggi viviamo una fase di nuova normalità è anche grazie allo straordinario impegno della Ricerca e Sviluppo delle aziende farmaceutiche – unitamente a virtuose Partnership Pubblico-Privato che occorrerebbe mantenere e consolidare”.

Leggi: Popsci


Gioco d’azzardo e alcol in età anziana: l’esperienza dei gruppi di auto mutuo aiuto

I gruppi di auto mutuo aiuto sono una risorsa importante, poco conosciuta spesso dalle persone che vivono un problema e talvolta anche dagli operatori dei servizi di un certo territorio. Alcuni aspetti che li caratterizzano (accoglienza incondizionata, atteggiamento non giudicante, socializzazione e contrasto all’isolamento) li rendono particolarmente adeguati per la popolazione anziana. Nell’articolo viene riportata l’esperienza di alcuni gruppi di auto mutuo aiuto lombardi sul tema della dipendenza da alcol o da gioco d’azzardo. – di Enrico (Giocatori Anonimi), Roberto (Alcolisti Anonimi), Guido Riva (Club Alcologici Territoriali)
Nel mese di settembre 2022 siamo stati coinvolti come relatori in un seminario, organizzato a Milano dall’Ordine Assistenti Sociali Lombardia in collaborazione con il CISF Centro Internazionale Studi Famiglia, dal titolo “Anziani, gioco d’azzardo e alcol: il ruolo possibile di servizi e operatori domiciliari e di prossimità”. Il seminario è stato una importante occasione in cui misurarsi nel portare la nostra voce e la nostra esperienza, al fianco di assistenti sociali e di altre figure professionali (psicologi, educatori professionali) di servizi territoriali per anziani e di servizi specialistici per le dipendenze.

Leggi: I Luoghi della Cura


SEGNALAZIONI:

Pensionamento del personale scolastico: domande di cessazione dal servizio entro il 28 febbraio
Per il pensionamento del personale scolastico, il termine ultimo per la presentazione delle domande di cessazione dal servizio, con effetti dal 1° settembre 2023, è fissato al 28 febbraio 2023. Con la nota n. 4814 del 30 gennaio 2023, il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) ha recepito le novità introdotte con l’ultima legge di Bilancio (art. 1, commi 283, 288 e 292, della legge n. 197/2022), riguardanti la pensione anticipata flessibile (“quota 103”), il trattamento pensionistico anticipato cosiddetto “Opzione donna” e la proroga dell’APE sociale.
In particolare, il comma 283 della legge di Bilancio 2023, ha inserito l’art. 14.1, nel decreto-legge 28 gennaio 2019, n.4, convertito con modificazioni dalla legge 28 marzo 2019, n.26, che prevede la facoltà di accedere alla “pensione anticipata flessibile” al raggiungimento, entro il 31 dicembre 2023, di un’età anagrafica di almeno 62 anni e di un’anzianità contributiva minima di almeno 41 anni (c.d. pensione “quota 103”). Per espressa previsione normativa tale trattamento pensionistico sarà liquidato in misura non superiore a cinque volte il trattamento minimo (anno 2023 importo pari a € 2.818,70 lordi mensili) sino al compimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia (67 anni per il biennio 2023/2024).

Leggi: Inca


 

 

 

 

NEWS:

lunedì 6 febbraio 2023
L’invisibile strage dei senza dimora, 393 morti nel 2022

Il drammatico Report sui senza dimora morti lo scorso anno curato dalla fio.PSD. Si muore tutto l’anno, non soltanto in inverno. Cristina Avonto: «Garantire l’accesso a casa, cure e reinserimento sociale»
Jamal è stato investito nel foggiano lo scorso anno, lungo la Statale 16, mentre andava alla ricerca di un lavoro. A Bologna, un senzatetto di 75 anni, a fine anno è stato trovato morto, riverso su una panchina nel pieno centro della città. A Bolzano, un giovane migrante è morto di freddo, dopo aver trascorso la notte nei pressi della stazione ferroviaria della Fiera. Tre vite spezzate a causa della vita di strada. Tre storie che raccontano la strage invisibile che anche nel 2022 si è consumata lungo le strade italiane. Perché lo scorso anno sono state 393 le persone senza dimora decedute in strada, il dato più alto degli ultimi tre anni secondo i numeri registrati dalla fio.PSD – Federazione italiana organismi persone senza dimora. A perdere la vita sono italiani e migranti, uomini e donne, giovani e anziani, che per i motivi più diversi vivono in difficili condizioni abitative, esposte alle intemperie climatiche, alle violenze, ai pericoli che questo disagio comporta.

Leggi: Vita, 06/02/2023


lunedì 6 febbraio 2023
Liste d’attesa. Schillaci: “Non è solo una questione di risorse. Stop agli esami inutili”

Il Ministro della Salute punta sull’appropriatezza per contrastare i lunghi tempi di attesa per una visita o un esame nel pubblico: “Ci vuole un modello organizzativo diverso. Bisogna razionalizzare: ci sono persone che fanno esami inutili ed altre costrette ad aspettare lungamente”.
“Sulle liste di attesa bisogna fare un’operazione che non è solo economica e legata ai soldi, infatti bisogna razionalizzare: ci sono persone che fanno esami inutili ed altre costrette ad aspettare lungamente. Ci vuole un modello organizzativo diverso e cercare l’appropriatezza”. Lo ha affermato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, alla presentazione del progetto `Diamo voice alla Sla´.
Inoltre, ha aggiunto il ministro, “è fondamentale la ricerca e ci sono importanti fondi europei che spesso sono poco utilizzati. Dobbiamo essere attenti alle possibilità che ci dà l’Europa. Credo che l’innovazione tecnologica sia fondamentale perché ci permette di avere tante opportunità, però deve essere per tutti e deve essere uno strumento per ridurre le diseguaglianze anche nel campo della sanità”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 06/02/2023


sabato 4 febbraio 2023
Case green, cambia la direttiva: nuove esenzioni e più agevolazioni in arrivo

Con il nuovo compromesso crescono le esenzioni e il supporto finanziario. Nel testo (ancora provvisorio) che andrà in discussione nei prossimi giorni (il 9 febbraio è programmato il voto in commissione Itre, poi si andrà in Plenaria a marzo) c’è un innalzamento degli obiettivi indicati dalla versione precedente: la classe energetica che dovranno raggiungere gli edifici residenziali (24+)
Su altri giornali
L’asticella del Parlamento europeo si fa sempre più alta e arriva a toccare la classe D, passando prima per la E, in un un piano che prevede case sempre più green già tra la fine del decennio e l’inizio del prossimo. (Sky Tg24 )
Li prevede, secondo quanto si apprende a Bruxelles, l’ultima versione del compromesso sulla riforma della direttiva sulla performance energetica degli edifici (Epbd) negoziato tra i principali gruppi politici del Parlamento europeo. (ilmessaggero.it)

Leggi: Informazione, 04/02/2023


venerdì 3 febbraio 2023
Anziani, incontro Auser-Istat. “Maggiore attenzione sulla condizione abitativa”

Il presidente Auser ha sottolineato come ci siano tutti gli elementi per interrogarsi su quali siano le effettive condizioni abitative del Paese, con particolare riferimento alle persone anziane
L’Auser, in considerazione dell’importanza della condizione abitativa degli anziani, emersa drammaticamente in evidenza a seguito della pandemia Covid-19, ha richiesto all’Istat un incontro per fare il punto sullo stato dei lavori del censimento permanente delle abitazioni.
L’incontro con il presidente Istat Gian Carlo Blangiardo e il presidente nazionale Auser Domenico Pantaleo, si è tenuto a Roma nel pomeriggio del 2 febbraio. Pantaleo, nel motivare le ragioni della richiesta a Istat, ha messo in evidenza come nell’ultimo decennio intensi siano stati i mutamenti demografici e l’invecchiamento della popolazione e profonde le trasformazioni delle famiglie e l’aumento delle persone sole con un numero sempre più crescente di anziani non autosufficienti. “Sono intense le trasformazioni dei modelli abitativi – ha sottolineato – e cresce la domanda di abitazioni protette, permane l’emergenza sfratti, cresce la povertà energetica, crescono la povertà relativa ed assoluta. I mutamenti nelle grandi e piccole comunità sono profondi”.

Leggi: Redattore Sociale, 03/02/2023


venerdì 3 febbraio 2023
Cosa serve ancora per cambiare la legge sull’amministrazione di sostegno?

La vicenda di Sara Bonanno, che ha intrapreso un contenzioso con l’ASL per ottenere una maggiore continuità infermieristica e assistenziale per il figlio con grave disabilità di cui è caregiver e amministratrice di sostegno, e che di contro ha visto la stessa ASL attivare, senza informarla, una procedura per chiederne la sostituzione come amministratrice di sostegno, è solo l’ultima in ordine di tempo di una lunga storia di abusi nell’applicazione della Legge che disciplina l’amministrazione di sostegno: cosa si sta ancora aspettando per cambiare quella Legge?
Sara Bonanno è la madre caregiver di Simone, un giovane uomo con una grave disabilità. Nota per il suo impegno per il riconoscimento della figura del caregiver in Italia, Bonanno è anche amministratrice di sostegno del figlio da quasi dieci anni. In questi giorni, però, ha scoperto che l’ASL si sta muovendo per sostituirla con un amministratore di sostegno esterno. La stessa ASL con la quale, da due anni a questa parte, ha intrapreso un contenzioso per ottenere una maggiore continuità infermieristica e assistenziale per il figlio.

Leggi: Superando, 03/02/2023


venerdì 3 febbraio 2023
Autonomia, Forum Terzo Settore: un percorso con grandi rischi

Per il Forum, in un paese segnato da profondi divari territoriali, occorre fare tutto il possibile per scongiurare un “regionalismo delle disuguaglianze”. Pallucchi: “Si parta da un’adeguata definizioni dei Lep”
“Il percorso intrapreso verso l’autonomia differenziata presenta grandi rischi per un Paese già segnato da profondi divari territoriali. Bisogna fare tutto il possibile per scongiurare lo scivolamento verso un ‘regionalismo delle disuguaglianze’, a partire da una adeguata definizione dei Lep e dalla garanzia della loro concreta esigibilità sui territori”. Così Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Terzo Settore.
“Quello dei Lep è un passaggio atteso da ben 22 anni – prosegue -: livelli essenziali delle prestazioni omogenei, finanziati ed esigibili in ogni parte d’Italia, sono il presupposto fondamentale per un sistema di welfare realmente inclusivo e universalistico, fondato sul riconoscimento di diritti e pari opportunità per tutte le persone. Oggi, purtroppo, questo obiettivo è ancora distante da raggiungere e ci auguriamo vivamente che il ddl sull’autonomia differenziata non lo allontani ancora di più, acutizzando fenomeni discriminatori”.

Leggi: Redattore Sociale, 03/02/2023


giovedì 2 febbraio 2023
Ddl non autosufficienza, Sangalli (50&Più): “La terza età sia al centro dell’agenda politica”

Il presidente nazionale di 50&Più: “Bene l’approvazione del disegno di legge ma saremo vigili e ne monitoreremo le attuazioni e i progressi. Ci auguriamo che il diritto all’autodeterminazione degli anziani sia la bussola che ne orienta le politiche e auspichiamo un progressivo ampliamento di fondi utili a caregiver, badanti e cure”
Il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge sulla riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti. “Gli anziani devono essere una priorità di questo governo e stare al centro dell’agenda politica del governo. Bene l’approvazione del disegno di legge ma saremo vigili e ne monitoreremo le attuazioni e i progressi”, ha affermato Carlo Sangalli, presidente nazionale 50&Più.

Leggi: Redattore Sociale, 02/02/2023


giovedì 2 febbraio 2023
Autonomia differenziata. Via libera dal Cdm al Ddl Calderoli. Anche per la sanità arrivano i Lep ma non sarà possibile nessuna revisione al ribasso rispetto agli attuali Lea

Approvato dal Governo il provvedimento che quadro entro cui potranno essere concesse maggiori autonomie (anche sulla sanità) alle Regioni. Arrivano i Lep che in sanità però già ci sono e vengono come noto chiamati Lea. Ecco cosa prevede il testo e quali sono i passaggi della riforma. IL TESTO
Il disegno di legge sull’Autonomia differenziata riceve il semaforo verde del Consiglio dei ministri. “Con il disegno di legge quadro sull’autonomia puntiamo a costruire un’Italia più unita, più forte e più coesa. Il Governo avvia un percorso per superare i divari che oggi esistono tra i territori e garantire a tutti i cittadini, e in ogni parte d’Italia, gli stessi diritti e lo stesso livello di servizi. La fissazione dei Livelli essenziali delle prestazioni, in questi anni mai determinati, è una garanzia di coesione e unità. Un provvedimento che declina il principio di sussidiarietà e dà alle Regioni che lo chiederanno una duplice opportunità: gestire direttamente materie e risorse e dare ai cittadini servizi più efficienti e meno costosi”, ha commentato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

Leggi: Quotidiano Sanità, 02/02/2023


giovedì 2 febbraio 2023
Gimbe: “Con l’autonomia differenziata colpo di grazia al Ssn”

In un dossier presentato oggi in contemporanea con il Cdm che dovrà esaminare il ddl Calderoli, la Fondazione GIMBE invita il Governo “a mettere da parte posizioni sbrigative e propone di espungere la tutela della salute dalle materie su cui le Regioni possono richiedere maggiori autonomie”. O almeno di far sì che “l’eventuale attuazione del regionalismo differenziato in sanità venga gestita con estremo equilibrio, colmando innanzitutto il gap strutturale tra Nord e Sud del Paese”. IL DOSSIER.
In contemporanea con l’arrivo in Consiglio dei Ministri del ddl predisposto dal ministro Calderroli per l’autonomia differenziata, la Fondazione Gimbe ha diramato un approfondito rapporto su come si è arrivati a questo punto e soprattutto su quali potrebbero essere le conseguenze per la sanità di un processo di progressiva frammentazione regionale delle regole e delle competenze.
Per il presidente della Fondazione Nino Cartabellotta il testo all’esame del Cdm è scritto in modo tale da “blindare” l’autonomia differenziata, facendone “un affaire tra Governo e Regioni esautorando il Parlamento”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 02/02/2023


giovedì 2 febbraio 2023
Bonus casa, fermi 15 miliardi. A rischio 25mila imprese

Edilizia. Le stime dell’Ance rilanciano il pressing per un nuovo intervento sulle cessioni bloccate Riparte il dialogo tra associazioni e Mef: l’obiettivo è ridurre l’impatto dei sequestri in caso di frodi
Un miliardo di crediti incagliati produce il blocco di circa 6mila cantieri, tra unifamiliari e condomini, con il rischio di fallimento di almeno 1.700 imprese di costruzioni e la perdita di circa 9mila occupati. Così, seguendo questa drammatica aritmetica della crisi, ipotizzando (prudenzialmente) 15 miliardi di crediti fiscali attualmente bloccati, gli effetti macroeconomici potrebbero essere devastanti: 25mila imprese a rischio fallimento, 130mila disoccupati in più nel settore delle costruzioni (senza contare le aziende della filiera) e problemi per circa 90mila cantieri.
Sono stime dell’Ance, l’associazione dei costruttori, che evidenziano come il bubbone delle cessioni dei crediti stia esplodendo. La catena di venditori e acquirenti, nonostante i correttivi messi in campo dalla legge di Bilancio 2023, non sta più girando.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 02/02/2023


giovedì 2 febbraio 2023
Social housing: il progetto dell’edilizia sociale sostenibile

L’Agenda 2030 prevede un programma di investimenti e incentivi con il fine di trovare nuovi modi per rendere più sostenibili le città in cui viviamo. Tra gli obiettivi auspicati quello di garantire alloggi salubri e adeguati, sistemi di trasporti accessibili e sostenibili e la realizzazione di strade sicure con trasporti pubblici potenziati.
In una società in costante mutamento è necessario comprendere e capire quali siano le necessità e le sfide che devono essere affrontate tenendo in considerazione i bisogni e i desideri di chi abita le nostre città, i nostri paesi, i nostri borghi, nessuno escluso.
Non dimentichiamo, infatti, che la Commissione Europea ha dichiarato che l’housing exclusion – ovvero l’essere privi di una casa, e di una casa dignitosa – è forse la manifestazione più seria della povertà e dell’esclusione sociale nella nostra società.

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 02/03/2023


mercoledì 1 febbraio 2023
Non autosufficienza, si ricostituisca il tavolo. Appello del Comitato 16 Novembre

“Deve essere ricostituito il Tavolo per la non autosufficienza, per discutere seriamente e mettere un punto fermo dal quale ripartire per dare un assistenza dignitosa ai malati e un sostegno alle loro famiglie”: è quanto afferma Mariangela Lamanna, presidente del Comitato 16 Novembre. “Sono anni che chiediamo interventi seri per porre fine alle sofferenze degli ammalati, aiuti concreti da parte del nostro Stato e che siano uguali o quantomeno omogenei su tutto il territorio nazionale.
Ma la realtà è che bisogna avere anche la fortuna di nascere in una determinata regione per avere dei servizi a danno di altri che abitando altrove, questi servizi non li ricevono. È doveroso riprendere un discorso dove l’avevamo lasciato prima della pandemia”, aggiunge. Proprio per questo motivo, il Comitato ha scritto al ministro Locatelli, ricordando che “grazie alle nostre battaglie è stato costituito, dopo 30 anni di inevase richieste, il Tavolo per la Non Autosufficienza, che ha visto la presenza dei ministeri del Lavoro, dell’Economia e Finanze, e della Salute e che, coadiuvati da parti sociali, sindacati, regioni, ed associazioni di rappresentanza, il 30 ottobre 2017 ha prodotto il primo Piano nazionale per la non autosufficienza

Leggi: Auser, 01/02/2023


mercoledì 1 febbraio 2023
«Servizi agli anziani e una vita dignitosa a tutti i ragazzi»

«Servono strutture inclusive per i nonni con aiuti ideati su misura…Combattiamo alienazioni e dipendenze giovanili»
Lucia Lo Palo è una delle candidate alle regionali con Fratelli d’Italia in Lombardia nel collegio di Milano. Oltre ad essere manager Asg dell’azienda Puricelli è anche una mamma di quattro figli. Appassionata e studiosa di filosofia (le mancano solo quattro esami alla laurea), Silvia lo Palo porta avanti anche il progetto “Generazione Infanzia”, un’associazione senza fini di lucro che si pone come obiettivo quello di promuovere e favorire diverse attività legate al mondo dell’infanzia. Cosa l’ha spinta ad intraprendere questo nuovo percorso politico con Fratelli d’Italia? «Oltre ad essere una mamma di quattro figli sono anche una manager. Per me la politica non rappresentava, quindi, una necessità. Ho scelto di immergermi in questo progetto perché voglio contribuire alla crescita e al miglioramento del nostro paese in maniera concreta e tangibile».

Leggi: Libero, 01/02/2023


martedì 31 gennaio 2023
Le case italiane – Perché sono un bene molto dispendioso e inquinante

Dichiarando che la «casa è sacra», tutta la destra di governo si è schierata contro la proposta di direttiva europea che prevede regole più stringenti sul risparmio energetico delle abitazioni. Siamo di fronte ad una questione molto seria.
Gli immobili residenziali in Europa dipendono ancora in gran parte da fonti fossili, sono responsabili del 30% per cento del consumo energetico e dell’emissione di gas nocivi. In Italia poi il 75% degli edifici sono vetusti, dispendiosi e inefficienti e le bollette – a prescindere dagli aumenti attuali – incidono parecchio sul reddito delle famiglie. Ebbene, mentre l’Ue spinge perché le nostre case siano più efficienti e confortevoli, meno care e meno inquinanti, mentre invita tutti i paesi a collegare la questione dell’abitare ai processi di innovazione tecnologica e di riconversione energetica, il governo italiano risponde chiudendosi a riccio in difesa dello status quo, con le sue distorsioni e le sue palesi ingiustizie.

Leggi: Il Manifesto, 31/01/2023


lundì 30 gennaio 2023
Gli edifici si adattano al clima. Così le città guardano al futuro

Le sfide dell’architettura. Tra aumento delle temperature e allagamenti diventa essenziale analizzare dati e fornire soluzioni per integrare mobilità sostenibile, efficienza energetica, ciclo dei rifiuti e verde
Roma ha visto aumentare la temperatura media di due gradi negli ultimi 50 anni e ha il numero più alto di impatti da eventi estremi registrati nelle città italiane tra il 2010 e il 2022. Il contrasto ai cambiamenti climatici è un obiettivo prioritario per la Capitale, che è una delle cento città europee
scelte dalla Commissione europea come laboratorio per accelerare la sfida per la sostenibilità nella direzione della decarbonizzazione con il programma “100 carbon neutral and smart cities by 2030”; inoltre, la città capitolina è l’unica in Italia ad avere un Ufficio Clima strettamente collegato con il gabinetto del sindaco, per poter incidere sulle politiche dei diversi assessorati.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 30/01/2023


REGIONI:

venerdì 3 febbraio 2023
Le politiche di welfare e i servizi in Lombardia: quali scenari per il futuro?

Il nostro sistema di welfare lombardo ha una storia complessa e frammentata, ed è stato fortemente messo alla prova dagli ultimi anni di pandemia e di difficile uscita dalla crisi economica e sociale da questa provocata; pertanto è assai difficile oggi prevedere che tipi di sviluppi potrà avere per il futuro prossimo. È però a tutti evidente che tale sistema dovrà essere riformato con cura, dati i forti processi di cambiamento in atto nei bisogni dei cittadini1.
Lo shock della pandemia ha infatti creato una grande discontinuità, ha amplificato disuguaglianze, fragilità, vulnerabilità e problemi già esistenti e, al tempo stesso, ha aumentato la consapevolezza pubblica della centralità del welfare e dell’importanza di avere un sistema di servizi non residuale, non marginale, ma cruciale per lo sviluppo sociale2.
L’analisi di quanto perviene agli osservatori dell’Irs che si occupano del campo del welfare a livello regionale (Lombardia Sociale.it) e nazionale (Welforum.it) suggeriscono cinque scenari di futuro rispetto ai quali appare essenziale dotarsi di forte programmazione dal livello di governo regionale, anche se ipotizzare scenari di futuro in tempi di post pandemia, guerra, crisi economica ed energetica, inflazione galoppante, appare molto complesso e per certi versi azzardato.

Leggi: Welforum, 03/02/2023


venerdì 3 febbraio 2023
Famiglia: curare la fragilità contaminando la normalità

Il Centro per le Famiglie di Macherio compie 15 anni: è precursore di quella infrastrutturazione sociale per cui la cura delle fragilità non si fa creando un luogo targettizzato, fatto per chi ha fatiche specifiche, ma contaminando la normalità. Ora lo attende una nuova sfida: Casa Frida, progetto di housing dedicato a persone e famiglie in temporanea difficoltà abitativa
C’è un micro nido, accanto a un servizio educativo a cui si accede su richiesta dei servizi sociali o di tutela. C’è l’équipe che accompagna ragazzi e giovani con disabilità in progetti di avvio all’autonomia e il centro specialistico che garantisce consulenza psicologica e psicoterapia, valutazioni e tutoring per i disturbi specifici dell’apprendimento diagnosi, mediazione familiare. Nello stesso luogo bambini e famiglie si ritrovano per una semplice merenda o laboratori ludici. Il cuore del Centro per le Famiglie di Macherio, in provincia di Monza Brianza, è questo: aver cura della fragilità contaminando la normalità. Il Centro – fiore all’occhiello della cooperativa sociale La Grande Casa – ha appena festeggiato i suoi primi 15 anni e si appresta a compiere un altro salto: grazie ai finanziamenti del bando di Regione Lombardia amplierà l’offerta di housing sociale per accogliere famiglie e giovani con difficoltà, un obiettivo per cui ha avviato anche una campagna di fundraising che punta a raccogliere 200mila euro entro il 2024.

Leggi: Vita, 03/02/2023


giovedì 2 febbraio 2023
Città metropolitane, molte fragilità ma anche potenzialità. Genova la più “vecchia”

Focus dell’Istat. Più di un terzo della popolazione italiana risiede nelle 14 città metropolitane. Gli anziani abitano in prevalenza nei comuni capoluogo, in cui ogni 100 giovani vi sono quasi 176 persone con più di 65 anni di età. Nell’ultimo ventennio sono quasi quadruplicati gli stranieri residenti nelle città metropolitane. La presenza maggiore è nei comuni capoluoghi: 11,5 ogni 100 residenti
L’Istat ha pubblicato un focus con un’analisi multitematica sulle Città metropolitane che dispongono di propri organi di governo e di territori coincidenti con quelli delle ex province: Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria. A queste si aggiungono quattro città metropolitane delle regioni a statuto speciale: Palermo, Catania, Messina e Cagliari.
L’analisi Istat è articolata in un set di indicatori chiave che consente di identificare le principali caratteristiche, le diversità o i fattori comuni di questi territori. Sono stati affrontati alcuni aspetti socio demografici ed alcuni elementi di contesto economico fra cui la dinamica della popolazione, l’invecchiamento, la mortalità, le scelte insediative, il mercato del lavoro, il livello di istruzione, il pendolarismo e le caratteristiche del tessuto produttivo, secondo uno studio comparato dei rispettivi territori urbani costituiti dal comune capoluogo (polo urbano) e dalle cinture urbane di primo e secondo livello che consentono di osservare le dinamiche di evoluzione delle città. È stato condotto anche un approfondimento sulla geografia e sulle caratteristiche dei territori che mette in luce alcune fragilità principalmente collegate alla pressione antropica e ai rischi naturali.

Leggi: Redattore Sociale, 02/02/2023


giovedì 2 febbraio 2023
A Modena contributi per l’affitto a 1500 famiglie

Sono 1.499 le famiglie modenesi che nei prossimi giorni riceveranno un contributo per la locazione attraverso il “Fondo Affitto 2022” per chi è in difficoltà con il pagamento del canone. L’ufficio Casa del Comune ha infatti già terminato l’istruttoria e la graduatoria dei beneficiari è on line sul sito dell’ente. Le risorse messe a disposizione dalla Regione per Modena ammontano complessivamente a 2.086.353 euro e il contributo medio assegnato a ciascuna famiglia sarà di 1.368 euro, pari a tre mensilità del canone.
All’amministrazione erano pervenute 3.800 domande di accesso al contributo di cui 3.511 ammesse perché in possesso dei requisiti. Pertanto in questa prima fase potranno essere finanziate circa la metà delle domande ammesse.

Leggi: Redattore Sociale, 02/02/2023


mercoledì 1 febbraio 2023
Malaria di città. Cambio di passo cercasi: il rapporto Legambiente per combattere l’inquinamento.

E’ stato pubblicato il nuovo Rapporto di Legambiente dal titolo “Mal Aria di città. Cambio di passo cercasi”, che mette in evidenza i dati del 2022 nei capoluoghi di provincia, sia per quanto riguarda i livelli delle polveri sottili (PM10, PM2.5) che del biossido di azoto (NO2) con l’intento di far prendere coscienza della grave situazione in cui ci troviamo al fine di combattere l’inquinamento atmosferico e salvarci la salute.
L’emergenza smog nelle città italiane è, infatti, un problema sempre più pressante e, secondo il report, i livelli di inquinamento atmosferico in molte città sono ancora troppo alti e lontani dai limiti normativi, più stringenti, previsti per il 2030.

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 01/02/2023


IN AGENDA:

Conoscere l’Alzheimer – Il 10 febbraio riprendono gli incontri dedicati a pazienti, familiari e caregiver delle persone affette da Alzheimer

Inizia il 10 febbraio 2023 il ciclo di incontri “Conoscere l’Alzheimer 2023” con il patrocinio dell’ASL2 Savonese, dell’Ordine dei Medici di Savona e della Provincia di Savona.
L’iniziativa prevede 8 appuntamenti calendarizzati da febbraio a giugno; tutte le riunioni si svolgeranno presso la Sala Congressi “Lorenzo Spotorno” dell’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, dalle 15.00 alle 16.00. L’ingresso è libero e gratuito, con obbligo di mascherina e nel rispetto delle normative anti-covid vigenti.
La malattia di Alzheimer è la forma di demenza più frequente nei paesi occidentali e il progressivo invecchiamento della popolazione ne ha favorito un incremento significativo.

Leggi: La Nuova Savona


Il personale come fattore critico di qualità per il settore Long Term Care

5° Rapporto Osservatorio LTC, CERGAS SDA Bocconi – 15.2.2023 –Miano Via Sarfatti, 19 –
L’evento di presentazione del 5° Rapporto dell’Osservatorio Long Term Care ruota intorno a quattro domande: come si intrecciano le caratteristiche del settore con i tentativi di riforma in atto e l’evoluzione dei bisogni? Come funzionano nella quotidianità i servizi residenziali, stante i vincoli normativi sul personale? Quali azioni stanno promuovendo i gestori per reagire alla crisi del personale? Quali sono le piste di lavoro su cui concentrarsi per promuovere il rinnovamento del settore e gestire la crisi del personale?
L’evento passa in rassegna queste domande presentando dati ed evidenze contenute nel Rapporto di ricerca e illustrando come il cambio di passo nel mondo LTC richieda il riconoscimento del personale quale fattore di qualità, e non di costo, nei servizi. Oltre agli autori, interverrà Domenico Mantoan, Direttore Generale AGENAS.

Leggi: Sda Bocconi


 16.2.2023 – Laboratorio su casa, famiglia e lavoro domestico – Anteprima Rapporto 2023

Family (Net) Work. Un gioco di parole per cercare di rappresentare le innumerevoli sfaccettature che il lavoro domestico porta con sé: lavoro in casa ma anche rete familiare.
Un’occasione per consegnare il Rapporto 2022 ma, soprattutto, per lanciare il 1° Paper del Rapporto 2023 a cura del Censis.

Leggi: Assindat Colf


Terzo Settore, innovazione sociale e governance dei sistemi locali di welfare. 2° edizione del master Sapienza

Il Master in Terzo Settore, Innovazione Sociale e Governance dei Sistemi locali di welfare è un master di II livello organizzato dal Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche della Sapienza Università di Roma e realizzato in partnership con il Forum del Terzo Settore che mette a disposizione dei propri soci due borse di studio del valore di 2.000€ ciascuna. Per candidarsi alla borsa di studio è necessario inviare il proprio Curriculum Vitae e una lettera motivazionale di max. 3000 caratteri (spazi inclusi) all’indirizzo gentili@forumterzosettore.it

Leggi: Forum Terzo Settore


IN EVIDENZA:

Non basta individuare i Lep per rendere omogenee le prestazioni al Sud – di Gilda Sciortino

Parlare di autonomia differenziata per la Sicilia e il Sud significa ripensare il senso della specialità e fare in modo che i Livelli essenziali di Prestazioni rispondano ai principi di uguaglianza dettati dalla Costituzione. Per Giuseppe Verde, professore ordinario di Diritto Costituzionale al Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Palermo, le regioni non vanno immaginate come satelliti che girano attorno allo Stato, ma come soggetti in cui i cittadini possano essere partecipi della cosa pubblica
Di cosa parliamo quando il tema di attualità è l’autonomia differenziata?
«Intanto partiamo dal dato costituzionale che prevede, accanto a regioni speciali come Sicilia, Sardegna, Valle D’Aosta, Friuli Venezia Giulia e Trentino Altro Adige con le due province autonome di Trento e Bolzano, quelle ordinarie. La Costituzione, all’articolo 116, contempla la possibilità che queste ultime possano conquistare un po’ più di autonomia rispetto alle altre sulla base di un percorso definito, un modello che deriva dal testo. Ora alcune regioni, lo sappiamo perché inserito nell’agenda politica del governo, hanno avviato un percorso finalizzato a conquistare queste nuove dimensioni di autonomia. Autonomie che poi possono essere declinate in riferimento alle competenze indicate nella stessa Costituzione. È chiaro che il discorso presenta aspetti di tecnicità non definibili attraverso un semplice articolo, ma tengo a sottolineare che ci sono dei territori che hanno avviato un percorso richiedendo una maggiore autonomia regionale e che, dietro a questo orizzonte, si intravede un dato».

Leggi: Vita


Small gains per la gestione del rischio di malnutrizione e il miglioramento della qualità di vita delle persone anziane: un laboratorio di fotografia sociale in RSA

In questo articolo è presentata un’esperienza laboratoriale sul tema dell’alimentazione, cui hanno partecipato anziani, familiari e operatori di una RSA di Firenze; l’esperienza si colloca in un progetto più ampio di miglioramento della qualità di vita in alcune strutture dell’Azienda USL Toscana Centro. Le modifiche organizzative introdotte a seguito del laboratorio testimoniano i “piccoli guadagni” conseguibili tramite iniziative che coinvolgono i destinatari dei servizi e si basano sul lavoro di squadra.
di Beatrice Rovai (Assistente sociale specialista, Azienda USL Toscana Centro), Rita Marianelli (Dietista, Azienda USL Toscana Centro), Stefania Vezzosi (Dietista, Azienda USL Toscana Centro)
Come documentato in letteratura, l’alimentazione è una componente fondamentale per il benessere e la salute in ogni fase della vita, ma lo è particolarmente in età anziana: l’alimentazione rappresenta uno dei principali fattori per mantenere lo stato di salute e un elevato grado di autosufficienza nel compimento delle attività di vita quotidiana; i cambiamenti biologici, psicologici, sociali ed economici correlati all’invecchiamento possono esporre a un’inadeguata alimentazione; la presenza contemporanea di più patologie croniche, frequente in età anziana, può causare malnutrizione.
Malnutrizione e assistenza nutrizionale
La malnutrizione per difetto è stata definita nel 2016 dalla Società Europea per la Nutrizione Clinica e il Metabolismo come uno stato derivante dalla ridotta assunzione o dal ridotto assorbimento di nutrienti, che porta a un’alterazione della composizione corporea, con conseguente penalizzazione delle funzioni fisiche e cognitive e con alterazione della prognosi da malattia (Ministero della Salute, 2020).

Leggi: I Luoghi della Cura


Telemedicina e anziani: l’inizio di una storia d’amore?

Occuparsi di anziani in difficoltà a recarsi di persona nell’ambulatorio medico è un problema noto da tempo, che può ormai avvalersi della telemedicina. Questa è una grande opportunità, con un aspetto paradossale: gli anziani sono sia il target ideale delle televisite, sia la fascia di popolazione meno dotata di competenze e strumenti tecnologici. L’articolo, riferito a un’esperienza in atto nell’ASST Bergamo Est, propone una lettura insolita di un rapporto da costruire, all’interno di una nuova visione dell’assistenza sociosanitaria territoriale. – di Patrizia Rocca (Dirigente medico, ASST Bergamo est)
Telemedicina e anziani: l’inizio di una storia d’amore?
Gli italiani invecchiano e la domanda di cura cresce, in contrasto con la carenza di risorse umane nel settore sanitario. Da qui l’inevitabile necessità di ridisegnare strutturalmente e organizzativamente la rete dei servizi ospedalieri e territoriali, soprattutto nell’ottica di rafforzamento dell’assistenza sociosanitaria territoriale. L’idea della telemedicina come innovazione tecnologica al servizio del miglioramento dei processi di cura non è comunque nuova.
La telemedicina: un’origine “antica”
Già nel 1908 Hugo Gernsback (1884-1967), considerato il “padre della fantascienza”, ipotizzava che da lì a cinquant’anni il sistema di cura sarebbe crollato: da una parte medici obbligati a rimanere nel proprio studio dalla mattina alla sera, per accogliere e soddisfare i bisogni dei propri assistiti; dall’altra pazienti sempre più fragili e incapaci di recarsi di persona nell’ambulatorio medico. Gernsback descrive quindi la telemedicina (diremmo noi) come rimedio a tale criticità assistenziale.

Leggi: I Luoghi della Cura


SEGNALAZIONI:

Perequazione delle pensioni

Il pagamento della pensione di febbraio 2023 arriva puntuale il 1° del mese ma senza gli attesi aumenti, rimandati dall’INPS al rateo di marzo e dovuti alla perequazione automatica. Chi ha scelto l’accredito della pensione sul conto corrente troverà l’importo spettante accreditato in tale giorno, mentre chi ha scelto di ricevere la pensione in contanti dovrà recarsi presso gli uffici postali con il seguente calendario:
mercoledì 1 febbraio per i cognomi dalla A alla B;
giovedì 2 febbraio per i cognomi dalla C alla D;
venerdì 3 febbraio per i cognomi dalla E alla K;
sabato 4 febbraio (solo la mattina) per i cognomi dalla L alla O;
lunedì 6 febbraio per i cognomi dalla P alla R;
martedì 7 febbraio per i cognomi dalla S alla Z.

Leggi: Inca


Bonus acqua potabile 2023, al via le domande: c’è tempo fino al 28 febbraio. Come funziona – di Massimiliano Jattoni Dall’Asén

Come richiedere il Bonus
Come spiega l’Agenzia delle Entrate, l’importo delle spese sostenute deve essere documentato da una fattura elettronica o un documento commerciale in cui sia riportato il codice fiscale del soggetto che richiede il credito. Per i privati e in generale i soggetti diversi da quelli esercenti attività d’impresa in regime di contabilità ordinaria, il pagamento va effettuato con versamento bancario o postale o con altri sistemi di pagamento diversi dai contanti. L’ammontare delle spese agevolabili fatte nel 2022 va comunicato all’Agenzia delle Entrate tra il primo febbraio e il 28 febbraio inviando il modello tramite il servizio web disponibile nell’area riservata o i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate.
Il bonus può essere utilizzato in compensazione tramite F24, oppure, per le persone fisiche non esercenti attività d’impresa o lavoro autonomo, anche nella dichiarazione dei redditi riferita all’anno della spesa e in quelle degli anni successivi fino al completo utilizzo del bonus.

Leggi: Corriere della Sera


Guida per agevolazioni fiscali per persone con disabilità (Fonte: Agenzia delle Entrate)

Leggi: Sunia

 

 

 

INVECCHIAMENTO ATTIVO. DELEGA AL GOVERNO: UNA OCCASIONE DA NON PERDERE

Presentazione del prossimo numero della rivista online “Abitare e Anziani informa”

Per iscriversi: http://www.articolo99.it/


NEWS:

martedì 31 gennaio 2023
Il futuro dell’assistenza agli anziani in Italia: il Patto dialoga con l’On. Vice Ministro Bellucci

Venerdì 27 gennaio 2023 il Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza ha organizzato a Roma un incontro pubblico con il Vice Ministro Bellucci, titolare della delega alla riforma della non autosufficienza. Mettiamo a disposizione dei lettori il link per rivedere l’incontro, oltre ai materiali utilizzati per la presentazione dei diversi interventi.
Il futuro dell’assistenza agli anziani in Italia: il Patto dialoga con l’Onorevole Bellucci
La riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti, prevista dal PNRR, è attesa da trent’anni nel nostro Paese e rappresenta un’occasione imperdibile per colmare i gravi ritardi del settore. Lo sforzo di elaborazione compiuto nella scorsa legislatura offre una buona base di partenza ma siamo solo all’inizio del percorso di cambiamento. Le persone anziane non autosufficienti, i familiari e chi le assiste professionalmente costituiscono un universo di circa 10 milioni di individui: per loro sarà decisiva la legislatura da poco avviata.
Per contribuire al confronto, ampio e costruttivo, su una riforma tanto importante, il Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza ha organizzato un incontro pubblico con il Vice Ministro Bellucci, titolare della delega alla riforma della non autosufficienza.

Leggi: I Luoghi della Cura, 31/01/2023


martedì 31 gennaio 2023
Non autosufficienza, si ricostituisca il tavolo. Appello del Comitato 16 Novembre

L’associazione scrive al ministro, ricordando che il tavolo è stato istituito 30 anni fa e ha prodotto, nell’ottobre 2017, il primo Piano nazionale. “Sia riconvocato il tavolo, per proseguire un lavoro indispensabile al mondo della disabilità tutta”
“Deve essere ricostituito il Tavolo per la non autosufficienza, per discutere seriamente e mettere un punto fermo dal quale ripartire per dare un assistenza dignitosa ai malati e un sostegno alle loro famiglie”: è quanto afferma Mariangela Lamanna, presidente del Comitato 16 Novembre. “Sono anni che chiediamo interventi seri per porre fine alle sofferenze degli ammalati, aiuti concreti da parte del nostro Stato e che siano uguali o quantomeno omogenei su tutto il territorio nazionale.

Leggi: Redattore Sociale, 31/01/2023


martedì 31 gennaio 2023
Caregiver uccide il fratello e si toglie la vita. “Urge legge che tuteli e sostenga”

L’associazione Genitori Tosti commenta quanto accaduto a Ortona: nel biglietto lasciato dal caregiver, la fatica e l’impossibilità di continuare ad assistere il fratello e l’imminente ricovero in Rsa. “La causa si chiama caregiver burden: il riconoscimento non può attendere”
caregiver sedia a ruote
E’ successo ad Ortona, ma non è la prima volta che un caregiver uccide e poi si uccide: stavolta è un uomo che ha tolto la vita al fratello e poi a se steeo. Nel biglietto lasciato per spiegare il gesto, il riferimento è all’impossibilità di continuare ad assisterlo e l’imminente ricovero in una Rsa. Ma “la causa si chiama con un nome preciso che è il ‘caregiver bourden’; ci sono degli studi scientifici che lo descrivono”, ricorda l’associazione Genitori Tosti. In italiano, è è il “fardello”, il peso, la fatica che il caregiver deve sopportare ogni giorno. “Il riconoscimento del ruolo del caregiver familiare, la sua tutela e il necessario e adeguato supporto socio-sanitario ed economico-finanziario come vero e proprio lavoratore non può più attendere – commenta l’associazione – Le responsabilità di evitare il ripetersi di questi tragici fatti sono nelle mani del Governo e del Parlamento.

Leggi: Redattore Sociale, 31/01/2023


domenica 29 gennaio 2023
Accessibilità: scenari. Piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche: attribuzione delle risorse

Nella Gazzetta Ufficiale del 3 gennaio 2023 è stato finalmente pubblicato il decreto del Ministro per le disabilità che attribuisce alle regioni e province autonome le risorse per la progettazione di Piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche e per il finanziamento di un progetto a sostegno della mobilità delle persone con disabilità. Le risorse provengono dal «Fondo per l’inclusione delle persone con disabilità» istituito nel dicembre del 2021 e già ampiamente usato anche per finalità differenti dal nuovo decreto.
L’Agenzia Iura ricostruisce luci ed ombre della lunga storia alle spalle di questo decreto con un interessante contributo.

Leggi: Rete Caad, 29/01/2023


venerdì 27 gennaio 2023
Casa, Nardella: cresce emergenza abitativa in grandi aree metropolitane

“Occorrerebbe considerare le nostre 14 Città Metropolitane come veri e propri laboratori sociali ed economici, con soluzioni innovative sui trasporti e sugli alloggi. Invito a considerare il problema crescente nelle grandi aree metropolitane delle abitazioni. Qui abbiamo bisogno di un nuovo grande piano casa, come avvenuto ai tempi di Fanfani”. È la richiesta formulata dal sindaco di Firenze Dario Nardella, intervenuto in videocollegamento al sesto congresso della Camera del lavoro metropolitana di Napoli.
“Da quel momento in poi – ha ricordato Nardella – non abbiamo mai avuto un vero e proprio piano strategico sulla casa e le politiche abitative. Mi dispiace, lo dico senza polemica ma con inevitabile sottolineatura, che il governo abbia tagliato i fondi di sostegno agli affitti, uno strumento che noi sindaci abbiamo utilizzato per cercare di far fronte ai problemi abitativi. Quello di cui parlo è un problema crescente, che riguarda anche le aziende: sfavorisce la mobilità dell’occupazione, accentua il divario tra Nord e Sud, altera le dinamiche anche delle assunzioni pubbliche”.

Leggi: Redattore Sociale, 27/01/2023


venerdì 27 gennaio 2023
Cittadinanzattiva: contenti per approvazione ddl anziani non autosufficienti

“Come Patto siamo particolarmente contenti del fatto che da qualche giorno sia stato approvato dal Consiglio dei ministri il disegno di legge delega sugli anziani non autosufficienti, un provvedimento atteso da tanto tempo e previsto dalla Missione 5 del Pnrr”. Lo ha detto la Segretaria generale di Cittadinanzattiva, Anna Lisa Mandorino, aprendo i lavori dell’evento ‘Il futuro dell’assistenza agli anziani in Italia’, durante il quale i promotori del Patto per un Nuovo Welfare sulla non autosufficienza hanno dialogato con il viceministro del lavoro e delle politiche sociali, Maria Teresa Bellucci.
“Insieme al coordinatore del Patto, il professor Gori- ha poi aggiunto- siamo felici di poter dire che risponde alle aspettative del Patto e alle proposte avanzate come Patto già nel corso della precedente legislatura e in questa”.

Leggi: Redattore Sociale, 27/01/2023


venerdì 27 gennaio 2023
Migliorare e approvare la Legge che riconosce la figura del caregiver familiare

«La Proposta di Legge per il riconoscimento e il sostegno ai caregiver familiari va migliorata e ne va completato l’iter. È importante, poi, che dalla normativa statale si arrivi a cascata a Leggi Regionali che riconoscano e disciplinino la figura del caregiver familiare»: lo ha dichiarato Alessandra Corradi, presidente dell’Associazione Genitori Tosti in Tutti i Posti, presso il Consiglio Regionale del Veneto, nel corso di una presentazione del libro “L’esercito silenzioso. I caregiver familiari”, curato dalla stessa Corradi insieme a Giovanni Barin e pubblicato dalla propria Associazione
L’esercito silenzioso”«L’importanza del ruolo sociale ricoperto dai caregiver familiari» è stata sottolineata da Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio Regionale del Veneto, nel corso di una nuova presentazione del libro L’esercito silenzioso. I caregiver familiari, avvenuta a Palazzo Ferro Fini di Venezia, sede dello stesso Consiglio Regionale del Veneto. «Una pubblicazione scritta “sul campo” – come avevamo sottolineato a suo tempo in una nostra presentazione – che mette a fuoco un settore professionale fondamentale, eppure ancora nell’ombra, sebbene coinvolga diversi milioni di persone».

Leggi: Superando, 27/01/2023


giovedì 26 gennaio 2023
Assistenza agli anziani, si parte con il disegno di legge delega

Il Disegno di Legge Delega approvato dal Governo Meloni conferma l’impianto di quello elaborato nella precedente legislatura, contenente numerose proposte del Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza. Vi sono così le condizioni affinché quella dell’assistenza agli anziani sia una riforma qualificante della legislatura. Adesso serve che il tema diventi una priorità per il nuovo Governo e il nuovo Parlamento.
Il Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza giudica positivamente l’approvazione del Disegno di Legge Delega di riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti da parte del Governo. Il testo licenziato, infatti, conferma i contenuti di quello predisposto nella precedente legislatura, gran parte dei quali provengono dalle proposte del Patto.

Leggi: Redattore Sociale, 26/01/2023


mercoledì 25 gennaio 2023
Auser sul Ddl anziani: più risorse e maggiori certezze nelle politiche per la non autosufficienza e l’invecchiamento attivo

E’ necessario e urgente che il Governo apra un serio confronto con parti sociali, terzo settore, associazioni”
Apprezzando la conferma dell’impianto della riforma della non autosufficienza fondato su una maggiore integrazione tra pilastro sanitario e pilastro sociale del sistema di assistenza agli anziani, Auser ritiene che il Consiglio dei Ministri del 19 gennaio che ha approvato il Ddl anziani non autosufficienti, poteva essere l’occasione per introdurre prime correzioni migliorative allo schema di legge delega.
In particolare sarebbe stato opportuno: dare maggiore certezza alla copertura finanziaria della riforma, così come già sollecitato da numerosi soggetti sociali e istituzionali impegnati nell’ assistenza dei longevi; trovare soluzioni più efficaci alla integrazione tra servizi sanitari e sociali territoriali e sulle loro forme di governance; dare maggiori certezze sui Livelli essenziali di prestazione sociale, passaggio fondamentale e urgente considerato il dibattito sulla cosiddetta autonomia differenziata.

Leggi: Auser, 25/01/2023


mercoledì 25 gennaio 2023
“Una presa in carico delle fragilità che diventa essa stessa fragile”. Per un Welfare umano

Dopo il documento sulla povertà il direttore della Comunità di Capodarco, Riccardo Sollini, torna con una riflessione dedicata al terzo settore. “Non contiamo nelle scelte politiche, siamo sempre più additati come realtà ‘sporche’ e poco chiare, ma allo stesso tempo dobbiamo rispondere a tutte le situazioni di disagio crescente”
“Assistiamo sempre più a una messa all’angolo delle realtà del terzo settore”, a una sistematica e crescente distruzione dell’immagine e dei significati legati a questo mondo. “Mettendo in un unico calderone tutte queste realtà, esplode l’idea di un sistema terzo settore costituito da un generale ‘non poco di buono’, da una serie di organizzazioni che rasentano l’illegalità, fatta di approfittatori delle situazioni di disagio”. Eppure il non profit, chiamato a risolvere “tutte quelle questioni aperte a cui le logiche politiche non danno risposta: poveri, non autosufficienti, disabili”, gestisce in prima persona servizi spesso essenziali, delegati direttamente dal sistema pubblico. “Una presa in carico delle fragilità che diventa essa stessa fragile, con contratti a tempo, spesso a chiamata, mal pagati, con convenzioni brevi rispetto alla durata necessaria del servizio o con una precarietà di continuità”.

Leggi: Redattore Sociale, 25/01/2023


REGIONI:

martedì 31 gennaio 2023
Roma, anziani sempre più soli: «Un dramma per 250mila». Allarme morti dimenticate

Si moltiplicano le richieste di sostegno a parrocchie e associazioni di volontariato – di Giampiero Valenza
Si chiamano Marcello, Antonio, Maria. Nelle loro case, quando squilla il telefono o suona il campanello, è festa grande. Festeggiano perché qualcuno li cerca. Scambiano due chiacchiere con il venditore ambulante, si attardano col cassiere del supermercato. E quando dice bene, poi, sono figli e nipoti a cercarli. Solo a Roma vivono in queste condizioni in 250.000, tra vedovi e coppie di anziani che tengono in piedi in due – e solo loro due – la loro famiglia. Solo questo mese almeno quattro persone sono morte in casa, tra Roma e Provincia, senza che nessuno potesse star loro accanto nell’ultimo momento di vita. Sono le morti dimenticate, di cui ci spesso ci si rende conto solo dall’odore dei corpi in putrefazione che esce da uno degli appartamenti. E che altrettanto spesso vedono i vigili del fuoco fare la prima incursione dopo la segnalazione dei vicini.

Leggi: Il Messaggero, 31/01/2023


martedì 31 gennaio 2023
Dieci famiglie nel primo cohousing Nasce il condominio ’condiviso’

Scelti i futuri inquilini della comunità abitativa di piazza 24 Luglio
Il primo progetto di cohousing pubblico della Toscana promosso dal Comune di Empoli ha i suoi abitanti. Saranno dieci i nuclei familiari, otto già residenti a Empoli, che entreranno nell’edificio di piazza 24 Luglio, per un totale di 21 persone, suddivise in 3 famiglie con figli e 7 tra coppie e nuclei composti da una sola persona. Età media, 29 anni. Interessante anche sottolineare che nella compagine delle persone che andranno a intraprendere questa innovativa esperienza di abitare collaborativo – spiega una nota – il 28% ha esperienze pregresse di abitare condiviso, attuato in circostanze diverse e diversificate, il 19% ha avuto esperienze di cittadinanza attiva e associazionismo nel territorio di riferimento del bando e il 9% ha avuto esperienze di economia solidale e collaborativa.

Leggi: La Nazione, 31/01/2023


martedì 31 gennaio 2023
Il tetto crollò un anno e sette mesi fa Anziani ancora alle prese con le macerie

Sono passati un anno e 7 mesi dal crollo e il centro anziani è ancora pieno di macerie. Muri sventrati, calcinacci, stanze irriconoscibili. Per terra fa capolino la vecchia insegna “Centro di promozione sociale Roberto Ciabatti”, ricordo dei tempi che furono. Qua in via dei Barberi 55 il solaio crollò la notte tra il 14 e il 15 giugno 2021, polverizzandosi al suolo. Non c’era nessuno a quell’ora, fu una tragedia sfiorata. Poiché l’edificio è del Comune, dopo il crollo una ditta incaricata dall’ente pubblico operò la messa in sicurezza in somma urgenza, intervenendo sulla porzione pericolante. Dopodiché nessun intervento definitivo è più stato fatto, e anzi quintali di detriti sono ancora là, quando presumiamo che sia sempre cura del Comune portarli via. Del recupero del Ciabatti non sentiamo più parlare da tempo. Eppure il 24 novembre 2021 il settore Lavori pubblici, manutenzioni e mobilità del Comune – rispondendo a un’interrogazione della consigliera Capone – spiegava quel che l’ente aveva fatto e in previsione di fare, citando pure, «tra le prossime operazioni previste, la progettazione dell’intervento di ricostruzione che potrebbe prevedere la sola sostituzione del tetto o, nel peggiore dei casi, la sostituzione edilizia dell’intero immobile» (quantificata quest’ultima, in via ipotetica, sui 600mila euro) .

Leggi: Il Tirreno, 31/01/2023


giovedì 26 gennaio 2023
Milano, più welfare ai minori e meno agli anziani

Più fondi anche al sostegno di adulti e persone disabili. Le risorse passano dai 216 milioni del 2022 ai 255 milioni del 2023. L’assessore Bertolé: “Oggi i più vulnerabili sono le famiglie con figli”
La direzione Welfare del Comune di Milano aumenta le risorse da destinare al sostegno di adulti, disabili e minori, mentre diminuiscono quelle per anziani e associazionismo. La proposta di spesa prevista per le attività di sostegno sociale del Comune, comunque, aumenta dai 216 milioni del 2022 agli oltre 255 milioni previsti per il 2023. Questo quanto emerge dal bilancio previsionale 2023 del comune di Milano, presentato oggi in commissione Welfare dall’assessore al Bilancio Emmanuel Conte e dall’assessore al Welfare Lamberto Bertolé.
“Siamo in una fase di drammatico aumento delle disuguaglianze- commenta l’assessore Bertolé-. A me preoccupa molto la tendenza che vede l’aumento della povertà minorile. Questo è un cambiamento grande che è avvenuto in questi anni. Negli anni ’90, infatti, erano a rischio povertà gli anziani, mentre oggi i più vulnerabili sono le famiglie con figli. Questo deve portarci a immaginare innovazioni nell’ambito dei servizi che forniamo”.

Leggi: Redattore Sociale, 26/01/2023


giovedì 26 gennaio 2023
Milano. ENPAM, i sindacati inquilini hanno incontrato INVESTIRE SGR su processo dismissione patrimonio immobiliare

Da questa settimana sindacati incontreranno inquilini in assemblee in tutti i caseggiati coinvolti
Il 25 Gennaio, dopo 5 ore di serrato confronto si è chiuso l’incontro tra SUNIA, SICET e Unione Inquilini e Investire SGR per la vendita del patrimonio immobiliare ex ENPAM.
La dismissione coinvolgerà circa 1.500 famiglie.
Si ritiene apprezzabile lo sforzo fatto per cercare di offrire al maggior numero di famiglie la possibilità di acquistare l’immobile condotto in locazione e per garantire alcune forme di tutela ai nuclei familiari che non potranno o vorranno acquistare; permangono però molte criticità.
Già a partire da questa settimana i Sindacati saranno presenti in tutti i caseggiati coinvolti per incontrare gli inquilini.
La parola spetta ora alle assemblee. Valuteremo insieme agli inquilini se sottoscrivere un’intesa.

Leggi: Sunia, 26/01/2023


mercoledì 25 gennaio 2023
Il Piemonte dice addio alla ricetta, il farmaco si potrà ritirare in farmacia con la tessera sanitaria

Il servizio è disponibile per tutti i cittadini che vorranno aderire, basterà un click sul sito salutepiemonte.it oppure richiedere alla farmacia di fiducia l’iscrizione online. A oggi le farmacie aderenti sono 600, ma a breve saranno coinvolte tutte le 1.650 farmacie piemontesi. Icardi: “Un nuovo servizio digitale che tende a snellire il lavoro dei medici”.
A partire da oggi nelle farmacie del Piemonte sarà possibile ritirare i farmaci senza l’obbligo di esporre la ricetta, ma facendo vedere la propria tessera sanitaria. Un servizio disponibile per tutti i cittadini che decideranno di aderirvi: basterà un click sul sito salutepiemonte.it oppure richiedere alla farmacia di fiducia l’iscrizione online.
“I cittadini potranno andare in farmacia a ritirare i farmaci senza ricetta, ma presentando la tessera sanitaria – spiega Luigi Icardi, assessore alla sanità del Piemonte – il medico prescrive sempre, il farmacista vede la ricetta online e il cittadino ritira. Si tratta di un servizio importante soprattutto per i malati cronici, coloro che prendono un farmaco secondo un piano terapeutico, ma è utile anche per le persone anziane. Si aggiunge a quei servizi che già proponiamo”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 25/01/2023


mercoledì 25 gennaio 2023
La povertà energetica uccide. Muore di freddo, in un quartiere “bene” di Roma

La denuncia di Forum Terzo Settore Lazio e Federconsumatori Lazio. “Aveva 77 anni ed è morto di stenti in una casa apparentemente “normale” della Balduina in cui le utenze di gas e luce erano state staccate. Si chiamava Antonio Porta, era anziano, solo, malato e povero. Stop ai distacchi di luce e gas alle persone povere”
Morire di freddo a 77 anni si può, ma non si deve: è quanto denunciano oggi Forum Terzo Settore Lazio e Federconsumatori Lazio, dopo quanto accaduto ieri nella capitale, quartiere Balduina, dove un uomo è morto nel suo appartamento: si chiamava Antonio Porta, era anziano, solo, malato e povero.

Leggi: Redattore Sociale, 25/01/2023


IN AGENDA:

Il personale come fattore critico di qualità per il settore Long Term Care

5° Rapporto Osservatorio LTC, CERGAS SDA Bocconi – 15.2.2023 –Miano Via Sarfatti, 19 –
L’evento di presentazione del 5° Rapporto dell’Osservatorio Long Term Care ruota intorno a quattro domande: come si intrecciano le caratteristiche del settore con i tentativi di riforma in atto e l’evoluzione dei bisogni? Come funzionano nella quotidianità i servizi residenziali, stante i vincoli normativi sul personale? Quali azioni stanno promuovendo i gestori per reagire alla crisi del personale? Quali sono le piste di lavoro su cui concentrarsi per promuovere il rinnovamento del settore e gestire la crisi del personale?
L’evento passa in rassegna queste domande presentando dati ed evidenze contenute nel Rapporto di ricerca e illustrando come il cambio di passo nel mondo LTC richieda il riconoscimento del personale quale fattore di qualità, e non di costo, nei servizi. Oltre agli autori, interverrà Domenico Mantoan, Direttore Generale AGENAS.

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Milano. Casa: passato, presente e futuro. Iniziativa il 6 febbraio dalle ore 15 c/o Cgil Milano, per celebrare il 50esimo anniversario dalla fondazione del SUNIA

In occasione del cinquantesimo anniversario dalla fondazione del SUNIA, che ricorre quest’anno, il SUNIA di Milano ha organizzato un’iniziativa che si terrà il 6 febbraio, dalle ore 15.00 alle ore 18.00, c/o Cgil Milano, in corso di Porta Vittoria 43, sala Buozzi, per celebrare questa ricorrenza.
– la locandina in formato pdf

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Terapia occupazionale per le persone anziane fragili, ecco un nuovo master

Il corso post-laurea è promosso dall’Università degli Studi di Milano in collaborazione con l’IRCCS Fondazione Don Gnocchi, per garantire professionalità e competenze per la salute degli anziani. Iscrizioni fino al 2 febbraio
In Italia, ormai lo sappiamo, mancano un po’ tutti i white jobs. Mancano medici, mancano educatori, mancano Oss… tutte le figure della cura. L’Italia oggi è fanalino di coda in Europa anche per terapisti occupazionali: se ne contano solo 4 ogni 100mila abitanti, contro i 59 che ci sono Inghilterra, i 72 in Germania, i 97 in Norvegia, i 116 in Svezia e i 187 in Danimarca, paese in cui il terapista occupazionale è una professione pienamente inserita nelle équipe sanitarie e riabilitative. Nel nostro Paese i corsi di laurea in Terapia Occupazionale sono soltanto undici, fra cui quello promosso dall’Università degli Studi di Milano, che vede la Fondazione Don Gnocchi come sede di didattica e di tirocinio. Gli studenti iscritti nell’anno accademico 2022-2023 sono 63. In questo quadro si inserisce il “Master in terapia occupazionale per la persona anziana con fragilità”, il nuovo master di primo livello post-laurea promosso dall’Università degli Studi di Milano in collaborazione con il Centro IRCCS “S. Maria Nascente” Fondazione Don Gnocchi di Milano.

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Terzo Settore, innovazione sociale e governance dei sistemi locali di welfare. 2° edizione del master Sapienza

Il Master in Terzo Settore, Innovazione Sociale e Governance dei Sistemi locali di welfare è un master di II livello organizzato dal Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche della Sapienza Università di Roma e realizzato in partnership con il Forum del Terzo Settore che mette a disposizione dei propri soci due borse di studio del valore di 2.000€ ciascuna. Per candidarsi alla borsa di studio è necessario inviare il proprio Curriculum Vitae e una lettera motivazionale di max. 3000 caratteri (spazi inclusi) all’indirizzo gentili@forumterzosettore.it

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IN EVIDENZA:

Lisa Noja: politiche sociali, ripensiamo i servizi insieme al Terzo settore – di Sara De Carli

«In tema di sanità e politiche sociali si possono fare molte cose a livello nazionale, ma è a livello regionale che si incide davvero sulla vita dei cittadini. È qui che mi piacerebbe spendermi, so bene cosa non funziona», dice Lisa Noja, capolista del Terzo Polo per il collegio di Milano alle elezioni regionali in Lombardia, in sostegno di Letizia Moratti. Un’intervista a tutto campo, dalla sanità all’housing sociale, da Trenord all’allargamento dello screening neonatale da fare «subito». E al Terzo settore dice: «Sediamoci a un tavolo, immaginiamo come ripensare i servizi»
Le tre cose che vorrebbe veder cambiare presto, in Lombardia, Lisa Noja le ha ben in mente. Una priorità è «che le case della comunità non siano solo gusci vuoti, ma siano il luogo della medicina di base, che include anche gli specialisti, soprattutto per la cronicità». La seconda è «attuare la recente legge regionale sulla vita indipendente, dentro il contesto della legge delega sulla disabilità, così che le persone con disabilità abbiano e realizzino i loro progetti individuali di vita, contando su servizi ridisegnati sui bisogni specifici della persona. La Lombardia su questo deve essere un esempio per il Paese. Ho ben presente le difficoltà che ci sono nel passaggio da una legge nazionale all’attuazione nel territorio. Dobbiamo lavorare di più perché ci sia un cambiamento concreto nella vita dei cittadini». Il terzo obiettivo, da realizzare nel primo anno, riguarda l’ampliamento degli screening neonatali: «Deve essere al più presto un diritto per tutti i bambini che nascono in Lombardia, cominciando dall’atrofia muscolare spinale-Sma. Oggi esistono terapie efficaci e diagnosticare la malattia nei primissimi giorni di vita, avviando immediatamente i bambini alle terapie, fa un’enorme differenza. C’è una legge nazionale, ci sono dei fondi, ci sono regioni che hanno già fatto dei progetti pilota, c’è l’esperienza di Famiglie Sma, c’è un modello: bisogna farlo, non ci sono scuse».

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Niente di nuovo sul fronte welfare territoriale – Un’analisi della manovra per il 2023 – Laura Pelliccia

La manovra di bilancio appena approvata (L. 197/2022) ha definito le risorse per le politiche sanitarie e sociali per il 2023. Si cercherà di descrivere i contenuti del provvedimento con particolare riguardo alle novità che interessano il welfare territoriale sociosanitario e sociale (un ambito non particolarmente interessato da modifiche in questa sessione di bilancio).
In che modo questo quadro del finanziamento incide e condiziona le politiche di questo settore (ad esempio le riforme della sanità territoriale, la riforma degli interventi per la disabilità, la riforma degli interventi per gli anziani e il Piano Povertà)? Come si relaziona con gli interventi previsti dal PNRR? Quali interconnessioni tra il rinnovato interesse per il federalismo e per la questione dell’autonomia differenziata e le politiche sociali? Questo contesto di finanziamento consentirà la costruzione dei Leps?
Facciamo il punto sul quadro programmatorio preesistente e sulle recenti novità per rappresentare le opportunità e i rischi per il settore.
I fondi per la sanità
La dinamica del fondo sanitario è quella di una crescita per il 2023 di 2,15 mld, che diventeranno 2,3 nell’anno successivo, fino ad attestarsi a 2,6 ml nel 2025. Nel solo 2023 lo stanziamento è rafforzato per gestire i farmici e i vaccini Covid (650 milioni). Ne consegue che la quota di Pil destinata alla sanità passerà dagli attuali 7 punti ai 6,1 del 2025, un livello addirittura inferiore a quello pre-Covid (Tab. 1).

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Invecchiamo con stupore – di Elena Loewenthal

Secondo Natalia Ginzburg la terza età è una condizione che non abbiamo cercato né desiderato, la migliore medicina è la capacità di vincere la noia e continuare a meravigliarci del mondo
La vecchiaia è il breve saggio di Natalia Ginzburg contenuto nella raccolta Mai devi domandarmi (Einaudi, 312 pagine, 11 euro) “Invecchiare è un disastro”: è il titolo dell’intervista al filosofo Umberto Galimberti di Simonetta Sciandivasci apparsa sabato scorso su “La Stampa” elena loewenthal Il rischio di ripetersi con gli altri e quindi di sentirsi inutili Con il tempo che passa amare la vita diventa un impegno ma anche una consapevolezza
Non è bella, la vecchiaia. «Non l’abbiamo mai né desiderata, né aspettata», dice Natalia Ginzburg nel suo magnifico saggio dedicato all’ultima stagione della vita, La vecchiaia, nella raccolta Mai devi domandarmi (Einaudi). Aveva cinquantadue anni, un’età che oggi è considerata poco più che adolescenziale, quando scriveva «ora noi stiamo diventando quello che non abbiamo mai desiderato diventare, e cioè dei vecchi». Ma i tempi, si sa, cambiano, e quell’«ora» che intende Ginzburg si è spostata in avanti, come se tutti noi avessimo compiuto un viaggio esistenziale in un territorio dal fuso diverso, lontano: i cinquanta di allora sono i trenta di oggi, i sessanta sono i nuovi quaranta, a ottant’anni il sesso è quella cosa meravigliosa che non era mai stata prima. Sarà.

Leggi: La Stampa


Che cosa intendiamo quando parliamo di maltrattamento degli anziani nelle strutture residenziali?

In Italia il maltrattamento degli anziani è un argomento poco trattato, a differenza della maggior parte degli altri paesi sviluppati nei quali, da anni, si susseguono studi e ricerche con elaborazione di Linee Guida volte alla prevenzione del fenomeno. Nel contributo Luca Fazzi definisce il maltrattamento secondo quanto stabilito dalla letteratura internazionale e identifica i principali fattori di rischio, mettendo in evidenza quanto il rischio di maltrattamento sia fortemente radicato nelle relazioni di cura e quanto siano urgenti riflessioni serie sul tema per attuare strategie di prevenzione efficaci. di Luca Fazzi (professore ordinario, Dipartimento di sociologia e ricerca sociale, università di Trento )
Che cosa intendiamo quando parliamo di maltrattamento degli anziani nelle strutture residenziali?
Il maltrattamento è un tema complesso e articolato e le sue manifestazioni assumono forme variegate, non necessariamente imputabili alla volontà di fare del male. Per esempio, il comportamento da parte di un operatore che durante l’igiene mattutina viene colpito da un gesto scomposto di un anziano demente che non lo ha riconosciuto e per reazione lo spinge con forza sul letto come può essere catalogato? Un comportamento non intenzionale messo in atto senza intenzione di fare male? Oppure un gesto che, causando la caduta dell’anziano, rientra comunque nel maltrattamento fisico, anche senza assumere una dimensione di intenzionalità esplicita a nuocere alla persona coinvolta nell’interazione?

Leggi: I Luoghi della Cura


SEGNALAZIONI:

Pubblicata la Raccomandazione del Consiglio relativa all’accesso a un’assistenza a lungo termine di alta qualità e a prezzi accessibili

Lo scorso 15 dicembre è stata pubblicata in GU dell’UE la Raccomandazione del Consiglio relativa all’accesso a un’assistenza a lungo termine di alta qualità e a prezzi accessibili. La raccomandazione è volta a migliorare l’accesso a un’assistenza a lungo termine di alta qualità e a prezzi accessibili per tutte le persone che necessitano di assistenza a lungo termine e tutti i prestatori di assistenza formale e informale.
Un’assistenza a lungo termine di alta qualità, accessibile e a prezzi sostenibili, scrive il documento, permette alle persone bisognose di assistenza di mantenere la propria autonomia il più a lungo possibile e di vivere in modo dignitoso. Concorre a tutelare i diritti umani, a promuovere il progresso sociale e la solidarietà intergenerazionale e a lottare contro l’esclusione sociale e la discriminazione e può contribuire a creare posti di lavoro. Attraverso la raccomandazione agli stati membri si raccomanda, in particolare, di: assicurare l’adeguatezza della protezione sociale per l’assistenza a lungo termine; allineare costantemente l’offerta di servizi di assistenza a lungo termine alle necessità in tale ambito; garantire che siano fissati criteri e standard di alta qualità per tutti i contesti di assistenza a lungo termine; sostenere un’occupazione di qualità e condizioni di lavoro eque; migliorare la professionalizzazione dell’assistenza e di far fronte alle esigenze in termini di competenze e alla carenza di lavoratori; stabilire procedure chiare per individuare i prestatori di assistenza informale; garantire una solida governance della politica nel settore dell’assistenza a lungo termine; comunicare alla Commissione, entro 18 mesi dall’adozione della presente raccomandazione, l’insieme delle misure adottate o pianificate ai fini della sua attuazione.

Leggi: Promisalute


 

 

 

 

Proposte sindacali per una riforma previdenziale. Piattaforma unitaria CGIL, CISL, UIL

Nell’attuale complesso contesto economico e sociale, le pensioni rimangono uno dei temi prioritari da affrontare per rispondere ai bisogni dei lavoratori e dei pensionati.
Dopo i primi positivi interventi di modifica alla legge Monti-Fornero introdotti negli ultimi anni grazie all’iniziativa sindacale, occorre continuare a cambiare il sistema previdenziale, fra i più restrittivi d’Europa, al fine di eliminarne gli aspetti più iniqui e raggiungere risultati concreti in linea con le richieste indicate da tempo nella piattaforma unitaria di CGIL, CISL e UIL che rimane il punto di riferimento per una riforma organica del sistema previdenziale del nostro Paese.
Non condividiamo che le pensioni continuino ad essere considerate solo come un fattore di spesa, senza tenere conto della necessità, non più procrastinabile, di recuperare la sostenibilità sociale dell’attuale modello.


NEWS:

martedì 24 gennaio 2023
Forum Terzo settore: «Ddl Anziani ok, ma servono più risorse»

Roberto Speziale, coordinatore della Consulta welfare del Forum esalta i punti forti del disegno di legge ma ricorda anche che «bisogna definire i Livelli essenziali di prestazione sociale», un passaggio fondamentale e urgente considerato il dibattito sulla cosiddetta autonomia differenziata
«Il ddl Anziani va nella giusta direzione nella misura in cui si propone di migliorare le condizioni di vita, cura e assistenza delle persone anziane o non autosufficienti, mettendo al centro la piena dignità umana e valorizzando la dimensione sociale, che contribuisce al benessere della persona e alla sua autonomia». Lo sostiene Roberto Speziale, coordinatore della Consulta welfare del Forum Terzo settore. «Il testo approvato dall’esecutivo riconosce l’importanza di una governance multilivello e un ruolo primario al Terzo settore nel realizzare una maggiore integrazione sociosanitaria, imprescindibile per un sistema di welfare di qualità. Integrare politiche sanitarie efficaci con quelle sociali e culturali volte al benessere individuale e collettivo è, non a caso, una delle azioni più importanti che abbiamo indicato nel nostro manifesto “Verso un nuovo sistema di welfare”.

Leggi: Vita, 24/01/2023


lunedì 23 gennaio 2023
Non autosufficienza, Gori: “Bene la premessa, ma che ora la Riforma diventi una priorità di legislatura”

Il commento del coordinatore del Patto per il Nuovo Welfare sul disegno di legge delega in materia di politiche per le persone anziane non autosufficienti approvato dal Consiglio dei ministri: “Al momento non ci sono i fondi”
Soddisfazione sì, ma anche qualche timore per come si passerà dalle affermazioni di principio ai fatti. E su come il disegno di legge delega sulla Riforma della non autosufficienza, approvato dal Consiglio dei ministri, si tradurrà in politiche concrete. È questo lo stato d’animo di Cristiano Gori, professore di Politica sociale presso l’Università di Trento e coordinatore del Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza, una rete di 52 organizzazioni della società civile impegnate nell’assistenza e cura delle persone non autosufficienti, che ha seguito fin dal principio l’iter di questo così atteso provvedimento. “La Riforma non è stata sempre presente all’interno del Pnrr – spiega Gori a Redattore Sociale –. Vi è stata inserita al termine di un lungo lavoro di dialogo e di confronto col governo, che ha portato al testo poi approvato nel corso dell’ultimo Consiglio dei ministri durante la presidenza Draghi, un testo che ha accolto la maggior parte delle nostre proposte”.

Leggi: Redattore Sociale, 23/01/2023


lunedì 23 gennaio 2023
Un catalogo online per assistere a casa chi soffre di demenza

Il progetto biellese «AccompagnaMenti» dell’Asl finanziato dalla Fondazione Crb
Con il progetto «AccompagnaMenti», Fondazione Cassa di Risparmio, Asl di Biella e associazioni, spostano sulle cure domiciliari il focus dell’assistenza alle persone con disturbi cognitivi. È stato creato una sorta di «catalogo», consultabile online e stampabile, nel quale sia le persone che soffrono di patologie legate alla demenza che i loro caregiver potranno trovare per la prima volta in un unico «contenitore» tutti i servizi per gli anziani presenti in provincia di Biella. Uno strumento molto utile, che evita alle famiglie di dover cercare in caso di necessità soluzioni attraverso il passaparola o tra mille fonti diverse. Per presentare al meglio il «catalogo» e l’elenco dei servizi territoriali «a misura di anziano» che contiene, è stata prevista l’organizzazione di 42 incontri pubblici (21 all’anno), fissati sia in ore pomeridiane che serali, oltre all’attivazione di uno sportello telefonico.

Leggi: La Stampa, 23/01/2023


lunedì 23 gennaio 2023
Anziani. L’appello al Parlamento di Cdsa e Medicina democratica: “No ai ghetti”

La richiesta è fermare l’iter del ddl delega sulle Politiche in favore delle persone anziane, approvato il 19 gennaio scorso che prevede la creazione di un sistema di assistenza separato. “Provvedimento che discrimina gravemente milioni di italiani”
“No alla creazione del ghetto degli anziani inguaribili”! Questo l’appello inviato ai presidenti e ai capigruppo dei due rami del Parlamento dal Cdsa (Coordinamento per il Diritto alla Sanità delle persone Anziane malate non autosufficienti), a cui aderiscono Comitati, Associazioni e Sindacati di base, fra cui Medicina Democratica: la richiesta è fermare l’iter del ddl delega sulle Politiche in favore delle persone anziane, approvato il 19 gennaio scorso dal Consiglio dei Ministri.
“Chiediamo che si apra immediatamente un confronto nel merito di un provvedimento che di fatto discrimina gravemente milioni di italiani, colpevoli soltanto di essere anziani e non autosufficienti, staccandoli dal Servizio Sanitario Nazionale e dal corpo vivo della società e relegandoli in un vero e proprio ghetto degli anziani inguaribili, da cui non c’è ritorno”, hanno dichiarato Laura Valsecchi, Medicina Democratica e Maria Grazia Breda, Fondazione Promozione Sociale, referenti del Cdsa.

Leggi: Redattore Sociale, 23/01/2023


lunedì 23 gennaio 2023
Direttiva UE “case green”, cosa prevede e perché fa discutere

In Italia la maggior parte delle abitazioni sono vecchie. La Direttiva UE sulle case green invoca un cambiamento di marcia, ma il Governo continua a opporsi. Non è ancora stata approvata ma fa già discutere. La Direttiva europea sulle “case green” ha scoperchiato il grande vaso di Pandora dell’edilizia italiana: molte abitazioni del nostro Paese sono vecchie e necessitano di essere ristrutturate al più presto. (Quotidiano di Sicilia)
Se ne è parlato anche su altri media
A tal proposito, l’Unione Europea si è data da fare per quanto riguarda l’edilizia, si stima infatti che quest’ultima incida in maniera particolarmente rilevante sulle emissioni di gas serra e inquinanti. (Immobiliare.it)

Leggi: Informazione, 23/01/2023


lunedì 23 gennaio 2023
Non attingere dal Fondo per le Non Autosufficienze, per attuare quella riforma

«Questo provvedimento dev’essere coperto attraverso investimenti specifici e non attingendo dal Fondo Nazionale per le Non Autosufficienze, ciò che penalizzerebbe le già esigue risorse per le persone con disabilità non autosufficienti»: lo dicono dalla Federazione FISH, commentando il Disegno di Legge sulle persone anziane non autosufficienti, approvato dal Consiglio dei Ministri “con riserva”, proprio in riferimento alla questione della copertura finanziaria. E tra le altre criticità sottolineate dalla Federazione vi è anche quella dei caregiver familiari
Una riforma come questa non può farsi a saldo invariato, se è vero, come si legge nel testo, che il finanziamento delle varie prestazioni sanitarie e socio-sanitarie dovrebbe avvenire attraverso Fondi già esistenti, ciò che significherebbe ridurre ancor di più le già esigue risorse che, in quei Fondi, sono dedicate alle persone con disabilità»:

Leggi: Superando, 23/01/2023


domenica 22 gennaio 2022
Dai medici di famiglia agli infermieri, ecco tutte le carenze di personale che rischiano di frenare il Pnrr e far franare il Ssn. I numeri dell’Ocse
Oltre alle risorse economiche per garantire i servizi, mancano medici, infermieri e, in genere, c’è carenza di tutto il personale sociosanitario che dovrebbe occuparsi del rilancio del territorio, ma anche del riequilibrio dei servizi ospedalieri, a partire dai pronto soccorso. Ecco un’analisi Eurostat dei dati Ocse che mostrano il gap dell’Italia con gli altri Paesi Ue.
Il problema del personale è la prima tessera del puzzle da comporre per vedere realizzato il PNRR ed è l’allarme lanciato dalle Regioni: oltre alle risorse economiche per garantire i servizi, mancano medici, infermieri e, in genere, c’è carenza di tutto il personale sociosanitario che dovrebbe occuparsi del rilancio del territorio, ma anche del riequilibrio dei servizi ospedalieri, a partire dai pronto soccorso.

Leggi: Quotidiano Sanità, 22/01/2023


sabato 21 gennaio 2023
Ristrutturazione casa, perché la nuova direttiva Ue è irrealistica: mancano i fondi
Per constatare che una riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare che porti ai risultati auspicati dalla direttiva Ue è irrealistica (perché lo Stato non può permettersi di sovvenzionarla in misura generosa e molti privati non potrebbero fare fronte ai costi), bisogna fare un salto indietro nel tempo e tornare al 2019, a prima della pandemia, della guerra e dell’inflazione. Tirare indietro il calendario di tre anni ci consente di considerare il giro d’affari delle ristrutturazioni edilizie e delle riqualificazioni energetiche come lo standard in condizioni normali. I dati del 2020, infatti, non sono attendibili perché influenzati dai lockdown, quelli del 2021 e del 2022 sono “drogati” dal superbonus. Dunque, cominciamo.
Spesi 40 miliardi per le ristrutturazioni nel solo 2019

Leggi: Corriere della Sera, 21/01/2023


venerdì 20 gennaio 2023
Anziani, Fadoi: bene ddl delega, pronti a collaborare per loro presa in carico

“Il Disegno di legge delega in favore degli anziani approvato ieri dal Consiglio dei Ministri va nella strada giusta per migliorare l’assistenza alle fasce di popolazioni più fragili”. È quanto commenta il presidente della Fadoi, la società…
“Il Disegno di legge delega in favore degli anziani approvato ieri dal Consiglio dei Ministri va nella strada giusta per migliorare l’assistenza alle fasce di popolazioni più fragili”. È quanto commenta il presidente della Fadoi, la società scientifica della Medicina Interna, Francesco Dentali.
“Nella nostra recente survey abbiamo evidenziato come il problema della carenza di assistenza territoriale sia sanitaria che sociale sia molto grave e finisca per scaricarsi impropriamente sui reparti ospedalieri dove i nostri pazienti anziani stazionano oltre il dovuto.

Leggi: Redattore Sociale, 20/01/2023


venerdì 20 gennaio 2023
Non autosufficienza, i 5 pilastri della riforma che verrà

Lo schema di legge delega approvato ieri dal governo Meloni conferma in larga parte quello già approvato dal governo Draghi: già questa continuità su una riforma così attesa è una bella novità. Ma concretamente, come cambierà la vita degli anziani e delle loro famiglie? Su VITA i cinque pilastri della riforma, spiegati da cinque esperti
Il coraggio di non smontare. C’è il Sistema nazionale per la popolazione anziana non autosufficiente, che garantisca una governance unitaria ad ogni livello. C’è la semplificazione del meccanismo delle valutazioni necessarie per accedere ai servizi dedicati alla non autosufficienza: da 5 o 6 a una soltanto, multidimensionale e unificata. C’è la riforma dell’assistenza domiciliare, che dovrà integrare i due istituti esistenti, il Sad (servizio di assistenza domiciliare) e l’Adi (Assistenza domiciliare integrata) che non si chiamerà più Adiss come era stata battezzata nello schema di disegno di legge delega ma continua ad essere – questo è l’importante, non il nome – un’offerta integrata di assistenza sanitaria, sociale e sociosanitaria, di durata e intensità adeguata ai bisogni.

Leggi: Vita, 20/01/2023


venerdì 20 gennaio 2023
Non autosufficienza, “il ddl cancella l’accompagnamento e crea un sistema parallelo”

L’intervento di Fondazione promozione sociale e Coordinamento sanità e assistenza tra i movimenti di base, che elencano i punti critici del ddl. E chiedono di aprire “un confronto nel merito sul provvedimento che discrimina milioni di italiani negando il loro status di malati, sottraendo loro il diritto alla tutela della salute e annullando l’indennità di accompagnamento, sostituita con prestazioni sociali non garantite e gestibili da operatori privati”
La Fondazione promozione sociale onlus/Ets e il Csa – Coordinamento sanità e assistenza tra i movimenti di base, lanciano un appello al Parlamento dopo la “nefasta approvazione” da parte del Consiglio dei Ministri del ddl delega “Politiche in favore delle persone anziane” che, per le due realtà, “è in realtà una controriforma epocale che esclude dalle cure sanitarie e socio-sanitarie i malati cronici non autosufficienti (per ora anziani, ma con prevedibile estensione a tutti coloro che sono giudicati assimilabili)”.

Leggi: Redattore Sociale, 20/01/2023


venerdì 20 gennaio 2023
CGIL, su autonomia differenziata e presidenzialismo ci opporremo

Le priorità sono lotta alle disuguaglianze e promuovere centralità del Parlamento e partecipazione democratica
Garantire i diritti fondamentali in tutto il Paese e restituire centralità alla rappresentanza democratica e al Parlamento. Queste le priorità che la Cgil ha contrapposto ai provvedimenti di politica istituzionale annunciati dal Governo su autonomia differenziata e presidenzialismo, nell’iniziativa pubblica che si è svolta questa mattina presso la sede della Confederazione. Iniziativa introdotta dal segretario confederale Christian Ferrari e conclusa dal segretario generale Maurizio Landini. Sono intervenuti anche Gaetano Azzariti, Presidente associazione “Salviamo la Costituzione: aggiornarla non demolirla”, Rosy Bindi, Presidente onorario Associazione “Salute diritto fondamentale”, Giovanni Maria Flick, Presidente emerito della Corte Costituzionale e Mario Pianta, Professore alla Scuola Normale

Leggi: Cgil, 20/01/2023


venerdì 20 gennaio 2023
Il canone di locazione costa in media il 25% in più rispetto all’anno scorso

E’ del 25 per cento, in media, l’aumento registrato in Italia dai canoni di locazione di un appartamento.
Considerando il classico contratto di locazione ordinario di lunga durata (4+4) stipulato tra la fine del 2014 e l’inizio del 2015 nelle principali città metropolitane e giunto quasi a scadenza, chi intendesse rinnovare potrebbe trovarsi di fronte a un aumento medio di queste proporzioni.
I rincari nelle città
Il valore degli aumenti registrati dai canoni di locazione può arrivare fino a +35,3% a Firenze, +28,5% a Bologna e +28,4% a Genova. Mentre a Roma e Milano si registra una crescita inferiore al 20 per cento, in quanto otto anni fa gli affitti erano già mediamente più alti rispetto alle altre città.
E si parla soltanto di contratti di affitto, spese escluse.

Leggi: Quotidiano del Condominio, 20/01/2023


venerdì 20 gennaio 2023
Giovani caregiver, sono tanti ma restano invisibili

Fin dall’adolescenza si prendono cura dei genitori con problemi fisici o psichiatrici, ma anche dei propri fratelli malati. Per l’Istat sono il 7% dei giovani tra i 15 e i 24 anni. Di loro si parla oggi in un convegno organizzato a Milano dall’associazione Young Care Italia
L’immagine di un caregiver è spesso associata a quella di una donna adulta, più o meno giovane a seconda che sia madre di figli piccoli o già grandi e, talvolta, figlia lei stessa di genitori anziani. Quasi mai, invece, si pensa che una anche una persona giovane possa trovarsi nella necessità di prendersi cura di un padre o di una madre con malattie croniche, problemi fisici o di salute mentale, dipendenze da alcol o da droghe. Sono molte le situazioni che vedono impegnati i giovani caregiver: a volte si occupano di un fratello o di una sorella con disabilità, come avviene nel caso dei cosiddetti sibling, oppure sono ragazzi di seconda generazione, che fin da giovani si trovano a dover supportare le proprie famiglie, in difficoltà rispetto alla burocrazia, le visite mediche, la vita quotidiana in un paese straniero.

Leggi: Redattore Sociale, 20/01/2023


giovedì 19 gennaio 2023
Anziani non autosufficienti in strutture per autosufficienti, Grusol denuncia: “Illegittimo”

Il Gruppo Solidarietà delle Marche si rivolge alla Regione e all’Asur, ricordando che nelle strutture per autosufficienti non è presente personale sanitario e l’assistenza è di circa 20 minuti al giorno: “Un anziano non autosufficiente non potrà avere qui un’assistenza adeguata, a meno che non la paghi di tasca propria. Faremo segnalazione ai Nas”
Gli anziani non autosufficienti non possono essere inseriti in strutture per autosufficienti, perché qui non ricevono l’assistenza di cui hanno bisogno: è quanto denuncia il Gruppo Solidarietà delle Marche, rivolgendosi alla Regione e all’Asur e annunciando che, in assenza di riscontro, “verrà fatta segnalazione ai Nas ai fini delle opportune verifiche”.
Poiché, a dispetto di quanto previsto, continuano gli ingressi in queste strutture di anziani non autosufficienti la cui presenza si può stimare in circa 65/70% sul totale dei posti presenti, Grusol ha indirizzato una lettera ai referenti istituzionali, ribadendo “l’illegittimità di tali comportamenti, che richiamano precise responsabilità in capo alle Unità valutative distrettuali.

Leggi: Redattore Sociale, 19/01/2023


giovedì 19 gennaio 2023
Pensioni, un tavolo senza risposte

Delusione dei sindacati dopo l’incontro con il governo. Landini: “Non è andato bene. Inascoltate le nostre richieste”
L’incontro tra governo e sindacati sulle pensioni “non è andato bene”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, al termine del confronto tra esecutivo e parti sociali avvenuto oggi, 19 gennaio, alla presenza, tra gli altri, della ministra del Lavoro Marina Calderone.
Disponibilità generica al confronto
I rappresentanti del governo Meloni hanno dato a Cgil, Cisl e Uil una “disponibilità generica ad avviare dei tavoli di confronto – spiega Landini -. Ci hanno indicato un primo incontro l’8 febbraio su giovani e donne, ma non abbiamo avuto nessuna risposta sui tempi con cui fare questo confronto, che per noi va fatto rapidamente, prima che venga realizzato il Def, perché serve capire se ci sono o no le risorse e la volontà politica di realizzare la riforma della legge Fornero”.
Le richieste di Cgil, Cisl e Uil

Leggi: Collettiva, 19/01/2023


giovedì 19 gennaio 2023
Anziani non autosufficienti, il Governo prosegue nel segno della domiciliarità

Il Consiglio dei ministri eredita e riprende il disegno di legge delega ereditato dal precedente Governo e apporta le sue modifiche. Il viceministro Bellucci: “Il nostro principio guida è l’assistenza domiciliare: la casa dovrà essere il luogo di cura, di protezione e di aiuto alle persone anziane”. Cisl: “Positiva notizia. Attendiamo l’apertura di un confronto”
La legge delega sulla non autosufficienza degli anziani arriva in Consiglio dei ministri. Un disegno di legge delega ereditato dall’attuale Esecutivo dal precedente Governo Draghi, che lo approvò nell’ultima riunione del Cdm del 12 ottobre scorso.
In questo senso, Maria Teresa Bellucci, viceministro per il Lavoro e le Politiche sociali, ha affermato: “Il Governo Meloni ritiene prioritario affrontare la materia dell’assistenza socio-sanitaria alle persone non autosufficienti anziane. L’Italia è la prima nazione in Europa per numero di anziani, la seconda nel mondo. E questi dati ci dicono che assolutamente non si può fare un passo indietro ma si deve riformare un sistema di assistenza che sia vicino alle persone. Ovviamente il nostro principio guida sarà l’assistenza domiciliare: la casa dovrà essere il luogo di cura, di protezione e di aiuto alle persone anziane”.

Leggi: Redattore Sociale, 19/01/2023


giovedì 19 gennaio 2023
Lavoro di cura, Acli: “Serve un bonus vero. E maggiori detrazioni per le famiglie”

L’associazione: “Se da una parte gli aumenti di stipendio per chi si occupa di lavoro di cura sono legittimi e assolutamente giusti, dall’altra parte non è stata presa nessuna contromisura per venire incontro alle famiglie che già si trovano spesso in situazioni già molto pesanti e complicate non solo economicamente. Non si può trasformare la questione in una guerra tra poveri, ma è necessario chiamare in causa il grande assente, lo Stato”
“La corsa all’inflazione, che in questo momento, già molto delicato, rischia di impoverire ulteriormente le famiglie e i più fragili, è un problema molto grave a cui il Governo non sta dando ancora risposte concrete”. Così le Acli nazionali in una nota diffusa a margine della Direzione nazionale che si è conclusa ieri sera a Roma.
“La decisione di non prorogare gli sconti sulle accise sui carburanti rischia di avere effetti negativi immediati sull’inflazione. Certamente non aiuta neanche il mancato accordo tra sindacati e sigle datoriali per quanto riguarda il Contratto Nazionale del Lavoro domestico – continuano le Acli -: se da una parte, infatti, gli aumenti di stipendio per chi si occupa di lavoro di cura sono legittimi e assolutamente giusti, dall’altra parte non è stata presa nessuna contromisura per venire incontro alle famiglie che già si trovano spesso in situazioni già molto pesanti e complicate non solo economicamente.

Leggi: Redattore Sociale, 19/01/2023


giovedì 19 gennaio 2023
Senza fissa dimora respinto da clinica, il sindacato insorge

Accade a Palermo. La Fp Cgil: “Cittadino privato del diritto alla cura, aprire un’indagine”
“Èun gravissimo atto di discriminazione, quello che è accaduto ieri presso la Casa di cura Latteri, a discapito di un nostro concittadino di 67 anni, C.M., con un femore rotto a causa di un incidente automobilistico, ‘colpevole’ di essere un ‘senza fissa dimora’, un‘analfabeta’ e per questo respinto dalla clinica”.
La Fp Cgil Palermo, con il segretario generale Giovanni Cammuca, il segretario medici e dirigenti servizio sanitario Domenico Mirabile e la responsabile aziendale medici dell’Aoup “P. Giaccone” Monica Lunetta, denunciano l’accaduto, giudicandolo “una spia delle nefaste conseguenze della politica, che favorisce le esternalizzazioni, la privatizzazione e la sistematica demolizione del servizio sanitario nazionale, i cui principi di universalità, uguaglianza ed equità vengono così barbaramente umiliati”.

Leggi: Collettiva, 19/01/2023


mercoledì 18 gennaio 2023
Anziani che non si riescono a dimettere. Italia Longeva su indagine Fadoi: “È una vera emergenza”

Il presidente Bernabei commenta la survey realizzata dalla Società scientifica di medicina interna: “Italia molto indietro per cure a casa: ne beneficiano meno di 3 over-65 ogni 100. Servono dialogo ospedale-territorio e una formidabile assistenza domiciliare”
Per fronteggiare l’emergenza degli anziani “bed blocker”, quelli che non si riesce a dimettere dall’ospedale perché non hanno assistenza a casa, incidendo sui costi delle strutture, serve una “cabina di regia” che imposti un dialogo tra ospedale e territorio con maggiori investimenti per l’assistenza territoriale.
“L’Italia è agli ultimi posti in Europa per numero di anziani che beneficiano di cure a casa, con meno di 3 over-65 su 100 (il 2,7%) che ricevono assistenza domiciliare (ADI), a fronte di una media europea che non va sotto il 7% e con punte fino al 20%”, dichiara Roberto Bernabei, presidente di Italia Longeva, commentando i dati diffusi dalla società scientifica dei medici internisti (Fadoi), secondo i quali circa un milione di anziani rimarrebbe nei reparti degli ospedali in media una settimana in più rispetto alla data di dimissione stabilita dal medico.

Leggi: Quotidiano Sanità, 18/01/2023


mercoledì 18 gennaio 2023
Pnrr. Dalle Case della Comunità all’Assistenza domiciliare integrata. Ecco tutti gli obiettivi della Mission 6 Salute da raggiungere nel 2023

Nei primi due anni di attuazione del Piano seppur tra mille difficoltà l’Italia sulla Salute ha raggiunto tutti gli obiettivi. Ma le sfide non sono finite e per quest’anno vanno completate 3 milestone (fondamentali per lo sblocco delle risorse Ue) e 17 target. Le scadenze variano tra marzo e fine dicembre. Ecco tutti i progetti che dovranno essere portati a termine.
Tra fondi europei e nazionale il Pnrr Salute vale circa 20 miliardi di euro e rappresenta indubbiamente un’opportunità d’investimento importante per potenziare il Servizio sanitario nazionale. Come noto il raggiungimento degli obiettivi è legato lo sblocco delle risorse per proseguire nel Piano. Fin ora, seppur con mille difficoltà, l’Italia per la Missione 6 Salute ha raggiunti tutti gli obiettivi previsti sia per il 2021 che per il 2022. Per quanto riguarda il 2021 sono state raggiunte tutte e 10 le milestone e il target richiesto. Per quanto riguarda invece gli obiettivi per il 2022 (20 milestone e 8 target) sono stati tutti raggiunti.

Leggi: Quotidiano Sanità, 18/01/2023


mercoledì 18 gennaio 2023
Aggiornamento salariale per badanti e colf: chi vince e chi perde

Il 16 gennaio pare conclusa la vicenda dell’aggiornamento salariale annuo delle retribuzioni del lavoro domestico con attuazione alla lettera di una norma che costituisce l’ultima scala mobile vigente nel sistema contrattuale italiano. Si tratta dell’Art. 38 del Contratto nazionale scaduto il 31 dicembre scorso che prevede un adeguamento dei salari “secondo le variazioni del costo della vita……. rilevate da ISTAT al 30 novembre di ogni anno”. Ciò sulla base del lavoro di una Commissione Nazionale prevista dall’Art. 45 “composta dai rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali dei lavoratori e dalle Associazioni dei datori di lavoro” convocata e presieduta dal Ministero del Lavoro il quale è delegato “dopo la terza convocazione, in caso di mancato accordo o in assenza delle parti”,……..” a determinare la variazione periodica della retribuzione minima……. in misura pari all’80% della variazione del costo della vita”. 100% per i valori convenzionali del vitto e dell’alloggio.

Leggi: Il Diario del Lavoro, 18/01/2023


martedì 17 gennaio 2023
Case green, il relatore della direttiva Ue: «Ampi margini ai singoli Stati su modalità e interventi»

Il relatore alla Direttiva sull’efficienza energetica: nessun limite a vendita e affitto d’immobili inquinanti
Ciarán Cuffe è relatore nel Parlamento europeo della proposta di direttiva sull’efficienza energetica degli immobili, attualmente in discussione a livello comunitario. L’europarlamentare ecologista irlandese è in prima linea: attualmente sta lavorando perché l’assemblea adotti una propria posizione negoziale; in futuro dovrà affrontare il negoziato con il Consiglio. Parlando al Sole 24 Ore, il deputato 59enne ha voluto fare chiarezza su alcune incomprensioni circolate in Italia, nella scia di un dibattito alquanto confuso.
Cominciamo dalle premesse. Quale è l’obiettivo di questa direttiva?
Il testo fa parte del progetto Fit for 55, con cui l’Unione europea vuole ridurre del 55% entro il 2030 le emissioni nocive rispetto ai livelli del 1990. In media, gli edifici rappresentano il 40% del consumo energetico e il 36% dell’emissione di gas nocivi.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 17/01/2023


martedì 17 gennaio 2023
Casa, l’addio progressivo al Superbonus incompatibile con gli obiettivi green dell’Europa

L’impatto della direttiva Ue sull’efficienza energetica. Con agevolazioni più basse la riqualificazione pesante degli edifici è penalizzata
Gli obblighi europei marciano in una direzione, mentre il Governo cammina in quella opposta. I nuovi obiettivi ipotizzati dalla direttiva europea sulle case green (classe energetica E al 2030 per gli immobili residenziali, e poi classe D) rischiano di essere irraggiungibili per l’Italia. Impossibile farcela in questi tempi e senza una politica di agevolazioni adeguate e di lungo periodo: lo ha sottolineato anche l’Ance, attraverso la sua presidente, Federica Brancaccio (si veda Il Sole 24 Ore del 15 gennaio). Così, analizzando la questione dal lato delle agevolazioni per le ristrutturazioni, l’abbandono progressivo del superbonus mette, già in partenza, una pesante ipoteca, in negativo, su questi obiettivi.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 17/01/2023


martedì 17 gennaio 2023
Inflazione: con l’attuale tasso ricadute di 3.456 euro annui a famiglia. Urgenti misure di contrasto alla crescita delle disuguaglianze

Inflazione: con l’attuale tasso ricadute di 3.456 euro annui a famiglia. Più forte il peso per le famiglie meno abbienti. Urgenti misure di contrasto alla crescita delle disuguaglianze.
L’Istat aggiorna le stime del tasso di inflazione che, a dicembre 2022, si attesta al +11,6%. Confermato al +8,1% il tasso del 2022.
Mediamente, il tasso di inflazione a questo livello determina ricadute per ogni famiglia di 3.456,80 euro annui.
Un dato già di per sé allarmante, che incide, come sottolinea lo stesso Istituto di Statistica, soprattutto sulle fasce più deboli e sui nuclei meno abbienti: nel 2022 l’impatto dell’inflazione è più ampio sulle famiglie con minore capacità di spesa, attestandosi al +12,1% per queste ultime, contro il +7,2% per quelle con maggiore capacità di spesa.

Leggi: Forum Terzo Settore, 17/01/2023


REGIONI:

martedì 24 gennaio 2023
Rsa, aumenta la quota sanitaria per non-autosufficienti: 2,63 milioni alle Asl

Firenze: Aumenta, a distanza di undici anni dall’ultimo adeguamento, la quota sanitaria a carico del Sistema sanitario regionale a favore dei degenti non autosufficienti ospiti nelle Rsa. Lo prevede una delibera, presentata dall’assessora alle politiche sociali Serena Spinelli, approvata dalla Giunta regionale nella seduta di oggi.
Il totale delle nuove risorse messe a disposizione delle tre Aziende sanitarie territoriali della Toscana ammonta a 2,63 milioni di euro, che serviranno a finanziare l’aumento della quota capitaria a 54 euro al giorno rispetto ai 53,32 attuali. Si tratta di un provvedimento che interviene non solo a fronte dei perduranti effetti della pandemia, ma anche dei maggiori costi determinati dall’aumento dei prezzi delle fonti energetiche.

Leggi: Maremma News, 24/01/2023


mercoledì 18 gennaio 2023
Liste d’attesa. In Veneto è un algoritmo che decide la classe di priorità. Garante privacy avvia istruttoria

L’Autority ha inviato alla Regione Veneto una richiesta di informazioni per verificare la conformità alla normativa privacy di una delibera, in base alla quale non sarebbero più i medici di medicina generale a scegliere la classe di priorità della prestazione richiesta per il paziente, ma un sistema basato sull’intelligenza artificiale. Sarebbe in sostanza un algoritmo a stabilire i tempi di attesa per le prestazioni prescritte.
Il Garante per la protezione dei dati personali ha “inviato alla Regione Veneto una richiesta di informazioni per verificare la conformità alla normativa privacy di una delibera, in base alla quale non sarebbero più i medici di medicina generale a scegliere la classe di priorità della prestazione richiesta per il paziente, ma un sistema basato sull’intelligenza artificiale. Sarebbe in sostanza un algoritmo a stabilire i tempi di attesa per le prestazioni prescritte”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 18/01/2023


mercoledì 18 gennaio 2023
Pasian di Prato (UD), uno sportello a sostegno degli anziani

Si chiama “Progetto Insieme” ed è il nuovo sportello comunale di servizio che aiuterà, già da questa settimana, i cittadini anziani di Pasian di Prato, Colloredo di Prato e Passons ad affrontare le tante situazioni non gestibili da chi non ha una rete familiare o amicale di supporto. «Si tratta di una iniziativa – spiega Lucio Riva, assessore comunale alla sanità e alle politiche sociali – che si potrà avvalere della più grande e rappresentativa associazione operante sul territorio, vale a dire l’Auser (quasi 400 soci), la stessa che gestisce l’Università dell’età libera “Gino del Forno”, in modo da dare sostanza al concetto di sussidiarietà, cioè, in questo caso, avvalersi dei soggetti più prossimi alle necessità di presa in carico».

Leggi: Auser, 18/01/2023


mercoledì 18 gennaio 2023
Senza dimora, due morti a Roma. Astalli: “Serve presa in carico immediata”

Padre Camillo Ripamonti ritiene urgente stringere le maglie della rete sociale di prossimità: “La strada è purtroppo ancora l’unica casa possibile per troppe persone in stato di bisogno”
“Nonostante lo sforzo significativo della Giunta Capitolina di implementare e potenziare il sistema cittadino di accoglienza in favore di persone senza fissa dimora, ancora in troppi rischiano di morire di freddo e di stenti in città”. Lo sottolinea padre Camillo Ripamonti, presidente del Centro Astalli esprimendo profondo cordoglio per la morte di due uomini senza dimora a Roma.

Leggi: Redattore Sociale, 18/01/2023


lunedì 16 gennaio 2023
Veneto. SUNIA e CGIL su emergenza abitativa in regione

Con la recente approvazione del Bilancio dello Stato il Governo ha cancellato le risorse destinate negli anni passati agli affittuari in grave stato di disagio economico e ai morosi incolpevoli. Una misura a dire poco irresponsabile contro persone e famiglie che già non sanno come fare fronte al contemporaneo aumento dei beni di consumo, a quelli dell’energia e del gas, persone e famiglie a cui per ultimo il governo ha regalato un significativo aumento dei carburanti non rinnovando il taglio delle accise.
Se a tutto questo si aggiunge lo sblocco degli sfratti che nella nostra regione riguarda centinaia di famiglie si comprende come sia diventata drammatica l’emergenza abitativa che scarica i suoi enormi costi sociali sulle fasce sociali più disagiate, lavoratori precari e giovani coppie con lavori non stabili facendo aumentare il numero delle persone povere e una parte dello stesso ceto medio che subisce un forte peggioramento delle condizioni economiche e di vita.

Leggi: Sunia, 16/01/2023


giovedì 12 gennaio 2023
Casa, Modena affronta emergenza con co-housing e residence sociale

Un residence sociale per le famiglie in emergenza abitativa e quattro alloggi del co-housing per l’autonomia di adulti privi di una rete parentale. Sono i due progetti sperimentali avviati qualche anno fa dal Comune di Modena per i quali, nei prossimi giorni, saranno pubblicati gli avvisi pubblici rivolti a soggetti del Terzo settore interessati a rilevarne la gestione. Per l’amministrazione si prevede una spesa di circa 180.000 euro. Nel residence sociale sono in particolare disponibili otto alloggi per soluzioni temporanee a famiglie sotto sfratto, a tariffe calmierate. Gli appartamenti saranno assegnati per sei mesi rinnovabili per ulteriori sei e l’accesso avverrà sulla base della progettazione realizzata dal Servizio sociale territoriale.

Leggi: Redattore Sociale, 12/01/2023


IN AGENDA:

Milano. Casa: passato, presente e futuro. Iniziativa il 6 febbraio dalle ore 15 c/o Cgil Milano, per celebrare il 50esimo anniversario dalla fondazione del SUNIA

In occasione del cinquantesimo anniversario dalla fondazione del SUNIA, che ricorre quest’anno, il SUNIA di Milano ha organizzato un’iniziativa che si terrà il 6 febbraio, dalle ore 15.00 alle ore 18.00, c/o Cgil Milano, in corso di Porta Vittoria 43, sala Buozzi, per celebrare questa ricorrenza.
– la locandina in formato pdf

Leggi: Sunia


Terapia occupazionale per le persone anziane fragili, ecco un nuovo master

Il corso post-laurea è promosso dall’Università degli Studi di Milano in collaborazione con l’IRCCS Fondazione Don Gnocchi, per garantire professionalità e competenze per la salute degli anziani. Iscrizioni fino al 2 febbraio
In Italia, ormai lo sappiamo, mancano un po’ tutti i white jobs. Mancano medici, mancano educatori, mancano Oss… tutte le figure della cura. L’Italia oggi è fanalino di coda in Europa anche per terapisti occupazionali: se ne contano solo 4 ogni 100mila abitanti, contro i 59 che ci sono Inghilterra, i 72 in Germania, i 97 in Norvegia, i 116 in Svezia e i 187 in Danimarca, paese in cui il terapista occupazionale è una professione pienamente inserita nelle équipe sanitarie e riabilitative. Nel nostro Paese i corsi di laurea in Terapia Occupazionale sono soltanto undici, fra cui quello promosso dall’Università degli Studi di Milano, che vede la Fondazione Don Gnocchi come sede di didattica e di tirocinio. Gli studenti iscritti nell’anno accademico 2022-2023 sono 63. In questo quadro si inserisce il “Master in terapia occupazionale per la persona anziana con fragilità”, il nuovo master di primo livello post-laurea promosso dall’Università degli Studi di Milano in collaborazione con il Centro IRCCS “S. Maria Nascente” Fondazione Don Gnocchi di Milano.

Leggi: Vita


Terzo Settore, innovazione sociale e governance dei sistemi locali di welfare. 2° edizione del master Sapienza

Il Master in Terzo Settore, Innovazione Sociale e Governance dei Sistemi locali di welfare è un master di II livello organizzato dal Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche della Sapienza Università di Roma e realizzato in partnership con il Forum del Terzo Settore che mette a disposizione dei propri soci due borse di studio del valore di 2.000€ ciascuna. Per candidarsi alla borsa di studio è necessario inviare il proprio Curriculum Vitae e una lettera motivazionale di max. 3000 caratteri (spazi inclusi) all’indirizzo gentili@forumterzosettore.it

Leggi: Forum Terzo Settore


IN EVIDENZA:

Non lasciare indietro nessuno in un mondo che invecchia

L’invecchiamento della popolazione è un trend sempre più condiviso da molti Paesi del mondo: non solo economie avanzate, ma anche economie emergenti. Dopo Giappone e Corea, l’Italia è il Paese che registra il più rapido invecchiamento della popolazione, con 37 persone di età superiore ai 65 anni ogni 100 individui in età lavorativa (15-64 anni) nel 2022 e saliranno a 65 entro il 2050. Nello stesso periodo, la quota di ultraottantenni dovrebbe aumentare dal 3,7% al 7,5%.
In Italia e, in generale, in Europa, il rilancio di sviluppo post pandemia – che non può che coincidere con la fase di transizione energetica, ambientale e in campo tecnologico – sta dunque avvenendo, a differenza del dopoguerra, in una società con una netta prevalenza di popolazione anziana. Secondo l’OCSE: il numero di persone di età superiore ai 65 anni per ogni persona in età lavorativa raddoppierà nella maggior parte dei paesi del G20 entro il 2060 e la quota di persone di età pari o superiore a 85 anni aumenterà ancora più rapidamente.

Leggi: Nuove Rigenerazioni


Benessere: quale relazione c’è tra l’edificio, l’ambiente di lavoro e la salute – sicurezza
Le infrastrutture edilizie giocano un ruolo importante per la sicurezza e la salute delle lavoratrici e dei lavoratori poiché edifici e spazi di lavoro consentono e condizionano le attività e i comportamenti ad essi associati, al pari degli impianti e delle attrezzature rappresentando, nello stesso tempo, oltre al contesto fisico nel quale la produzione si realizza, anche veri e propri mezzi di supporto, necessari alla qualità e all’efficienza della produzione.
È ormai appurato che aspetti tecnici dell’edificio e l’ambiente architettonico possano avere effetti specifici sulla salute fisica, sociale e mentale degli occupanti, nonché sul loro benessere.
Ma, ad oggi, manca un quadro normativo organico che tratti in modo approfondito e non disomogeneo tali argomenti. Da ciò deriva la difficoltà di effettuare una valutazione comprensiva di tutti i fattori di rischio connessi agli aspetti fisici degli edifici e degli ambienti di lavoro.

Leggi: Nuove Rigenerazioni


C40: le idee dei giovani per la trasformazione delle città

Dopo il successo della scorsa edizione, C40 ha lanciato un nuovo progetto di Students Reinventing Cities in 12 città in tutto il mondo. Students Reinventing Cities, promosso dalla Rete di Sindaci di quasi 100 città nel mondo che collaborano per creare spazi urbani più sostenibili, offre un’opportunità unica per accademici e studenti di collaborare con le città globali per immaginare un futuro urbano più sostenibile e inclusivo, ripensando a come i quartieri identificati dalle città sono pianificati e progettati e sviluppando soluzioni trasformative in linea con il concetto di città di 15 minutI (ecologia, prossimità, solidarietà e partecipazione).
Per la prima volta nel suo genere, la competizione è stata guidata da C40 Cities, la rete globale di città impegnate in un’audace azione per il clima.ed è dedicata alla trasformazione delle città di fronte alla crisi climatica, promuovendo una collaborazione attiva tra le città e il mondo accademico.

Leggi: Nuove Rigenerazioni


Umberto Galimberti: “Invecchiare è un disastro”

Il filosofo: «I nonni non possono sostituire i genitori, anche se il mito del denaro ce lo fa credere. Facciamo l’elogio della terza età, ma gli anziani non sono mai stati tanto disprezzati”
L a donna più vecchia del mondo è morta il 18 gennaio scorso. Si chiamava Suor Andrè, viveva in una casa di riposo a Tolone, nel sud della Francia, e aveva 118 anni. Età ammirevole, ma non incredibile, almeno non per noi, abitanti della “età dei nonni”, come l ‘Economist ha definito il nostro tempo e, soprattutto, quello che verrà. La vecchiaia si allunga: dura, almeno nei Paesi più avanzati, vent’anni. L’infanzia, invece, si ritrae: i bambini sono sempre meno, quasi ovunque, persino in Cina, che quest’anno ha registrato il tasso di natalità più basso di sempre. «Non vedo ragioni di giubilo», dice a La Stampa il professor Umberto Galimberti, filosofo e psicanalista. Bene o male che ci faccia, brutto o bello che sia, questo è il fatto: l’umanità non gattona, arranca. Ma, ammesso che il passo della vecchiaia sia l’arrancare, è vero che la sola strada percorribile arrancando sia quella del deperimento? Di certo lo è stato finora, per una combinazione di fattori e condizionamenti ambientali e culturali.

Leggi: La Stampa


Un laboratorio per l’invecchiamento attivo: “Il cervello felice”

Sarah Noemi Bonomi e Sara Benelli presentano “Il cervello felice”, un intervento psico-sociale di promozione e prevenzione del benessere nella terza età che vuole costituire un’opportunità di trasformazione positiva e di valorizzazione di uno stile di vita attivo. di Sara Benelli (Psicologa e psicoterapeuta ), Sarah Noemi Bonomi (Psicologa del benessere e dell’empowerment)
Oggi la ricerca sull’affettività e le competenze emotive degli anziani è sostenuta dalla prospettiva scientifica del benessere nella terza età, che si propone di valorizzare l’emotività positiva e promuovere uno stile di vita attivo (active ageing1).
L’importanza degli interventi psicosociali
Diversi fattori correlati al funzionamento sociale possono influenzare il rischio e il decorso delle demenze. Per esempio, l’isolamento sociale espone a una maggiore produzione di cortisolo, principale ormone del sistema dello stress (Boss et al., 2015), implicato in una serie di processi fisiologici che espongono a un maggior rischio di demenza. Allo stesso tempo, l’impoverimento della rete sociale influenza la riserva cognitiva che a sua volta ha effetti sulla beta amiloide, principale sostanza coinvolta nella malattia di Alzheimer (Yaffe et al., 2011).

Leggi: I Luoghi della Cura


SEGNALAZIONI:

Legge di Bilancio 2023: sotto la lente Inca le ricadute

Tutela individuale e tutela collettiva devono marciare insieme per avviare una nuova fase di rivendicazioni che mirino a contrastare disuguaglianze, precarietà e povertà, sconfiggendo ogni tentativo di arretramento dei diritti del lavoro e di cittadinanza. Con questo intento, espresso dal presidente Inca, Michele Pagliaro, si è concluso l’incontro seminariale sull’ultima legge di bilancio che si è svolto questa mattina su iniziativa del patronato della Cgil.
Un incontro-confronto tra i sindacalisti di patronato e della Cgil per analizzare in modo approfondito le misure contenute nell’ultima manovra finanziaria e le sue ricadute. Confermando complessivamente il giudizio negativo, gli intervenuti hanno passato al setaccio ogni provvedimento, sottolineando come politicamente questo Governo abbia voluto soprattutto rivolgersi al proprio corpo sociale, rappresentando quindi solo gli interessi di imprese e autonomi benestanti, dimenticandosi completamente delle promesse fatte in campagna elettorale sulla precarietà, sui bassi salari e sul potere d’acquisto dei redditi da lavoro e da pensione eroso dall’inflazione.

Leggi: Inca


Bonus mobili, ecco la lista dei beni agevolati e le regole – di Giuseppe Latour

L’agenzia delle Entrate ha appena pubblicato la guida aggiornata al bonus mobili. Nel testo sono riepilogate tutte le regole per accedere all’agevolazione, aggiornate alle ultime modifiche portate dalla manovra
Escluso l’acquisto di porte, pavimenti e tende. Mentre rientrano frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavasciuga e asciugatrici. Il tetto di spesa per il 2023 è di 8mila euro, appena modificato dalla legge di Bilancio 2023. E, a partire dal 2024, sarà tagliato a 5mila euro. L’agenzia delle Entrate ha appena
pubblicato la guida aggiornata al bonus mobili. Nel testo sono riepilogate tutte le regole per accedere all’agevolazione, aggiornate alle ultime modifiche portate dalla manovra.
Acquisti da collegare a una ristrutturazione
La detrazione è del 50% e vale per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. Fondamentale, quindi, che ci sia un collegamento con la ristrutturazione principale: il bonus «spetta unicamente al contribuente che usufruisce della detrazione per le spese di intervento di recupero del patrimonio edilizio». Al momento, l’agevolazione è prorogata fino al 2024.

Leggi: Il Sole 24 Ore


 

 

 

 

 

“Oggi il sindacato deve rivendicare anche il diritto di accesso alle cure”

Antonio Pizzinato che è stato negli anni Ottanta segretario generale della Cgil è intervenuto al 18° congresso della Camera del lavoro di Varese
A 90 anni Antonio Pizzinato, che è stato segretario generale della Cgil dal 1986 al 1988, ha ancora la schiena dritta, un pensiero lucido e un volto ieratico che incute una certa soggezione. Nel suo nuovo libro “Eravamo il sindacato” (Homeless Book), in conversazione con Carlo Stelluti, ripercorre la sua lunga avventura sindacale, durata 77 anni.

Leggi: Varese News


NEWS:

lunedì 16 gennaio 2023
Il nostro welfare è a rischio: 130 organizzazioni della società civile scrivono al Governo

Le associazioni di “Per un Nuovo welfare” scrivono: «Abbiamo atteso con buon auspicio le decisioni politiche espresse nella manovra Finanziaria 2023 e nei primi provvedimenti legislativi sulle materie di nostro interesse. Oggi, purtroppo, ci sentiamo profondamente delusi. Chiediamo un incontro urgente»
Ecco alcuni passaggi della lettera inviata a Giorgia Meloni e ai presidenti di Senato e Camera
Abbiamo atteso con buon auspicio le decisioni politiche espresse nella manovra Finanziaria 2023 e nei primi provvedimenti legislativi sulle materie di nostro interesse.
Oggi, purtroppo, ci sentiamo profondamente delusi.
Siamo oltre 130 organizzazioni della società civile e degli enti del Terzo settore: chiediamo alla presidente del consiglio Giorgia Meloni e ai presidenti di Camera e Senato, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa, di essere ascoltati in merito alla costruzione delle nuove politiche di welfare, secondo il principio di sussidiarietà presente nella nostra Costituzione e alla luce dei valori espressi nella riforma del Terzo settore che è stato ancora una volta penalizzato nelle misure contro il caro bollette approntate per tutti gli altri settori.

Leggi: Vita, 16/01/2023


lunedì 16 gennaio 2023
Case green, contro la mina 2030 battaglia all’Europarlamento

Il governo è pronto a dare battaglia contro la nuova direttiva Ue per le case green che prevederebbe, stando alle ultime bozze, una doppiaLa direttiva in cantiere. Maggioranza italiana in trincea, da Ppe, conservatori e sovranisti a Strasburgo pioggia di 1.500 emendamenti, voto in commissione il 9 febbraio. Salvini: ennesima scelta contro l’Italia
Il governo è pronto a dare battaglia contro la nuova direttiva Ue per le case green che prevederebbe, stando alle ultime bozze, una doppia stretta con l’obbligo di passaggio alla classe energetica E per tutti gli immobili residenziali dei 27 Paesi membri entro il 2030 e, prima del 2033, alla classe D. Ieri a tuonare contro Bruxelles è stato il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, che ha parlato «di ennesima scelta europea» contro l’Italia: «Ci opporremo, nel nome del buon senso e del realismo, come governo ma soprattutto come italiani: la casa è un bene prezioso, frutto dei sacrifici di una vita, luogo di memorie e affetti». A preoccupare, dunque, è il doppio step – peraltro ammorbidito rispetto alle prime versioni del testo (in cui si stabilivano uno snodo intermedio già nel 2027 e classi energetiche più elevate per il duplice obbligo) -, che rischia di trasformarsi in una stangata per le tasche degli italiani.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 16/01/2023


lunedì 16 gennaio 2023
Disuguaglianze in crescita in Italia e nel mondo. L’allarme di Oxfam

La denuncia nel nuovo rapporto diffuso per l’apertura del World Economic Forum di Davos. “In Italia, i super ricchi con patrimoni superiori ai 5 milioni di dollari (lo 0,134% degli italiani) erano titolari, a fine 2021, della ricchezza equivalente a quella posseduta dal 60% degli italiani più poveri”
Per la prima volta in 25 anni aumentano simultaneamente estrema ricchezza ed estrema povertà. È quanto emerge da La disuguaglianza non conosce crisi, il nuovo rapporto pubblicato oggi da Oxfam, organizzazione impegnata nella lotta alle disuguaglianze, in occasione dell’apertura dei lavori del World Economic Forum di Davos. Secondo l’organizzazione, nel biennio pandemico 2020-21, l’1% più ricco ha visto crescere il valore dei propri patrimoni di 26mila miliardi di dollari, in termini reali, accaparrandosi il 63% dell’incremento complessivo della ricchezza netta globale (42mila miliardi di dollari), quasi il doppio della quota (37%) andata al 99% più povero della popolazione mondiale. Battuto dunque il record dell’intero decennio 2012-2021, in cui il top-1% aveva beneficiato di poco più della metà (il 54%) dell’incremento della ricchezza planetaria.

Leggi: Redattore Sociale, 16/01/2023


domenica 15 gennaio 2023
Ferrari: «Sulle pensioni il governo ci ascolti»

Il segretario confederale della Cgil anticipa a “pensionipertutti.it” le richieste in vista dell’incontro del 19 gennaio
Come cambiano le pensioni? In vista del prossimo incontro tra governo e sindacati che si terrà il 19 gennaio sul portale pensionipertutti.it il segretario confederale della Cgil ha rilasciato un’intervista anticipando le richieste che i sindacati metteranno sul tavolo dell’esecutivo, soprattutto su Quota 41 e proroga opzione donna.
Legge di bilancio, giudizio negativo
Ferrari è critico sul giudizio complessivo relativo alla legge di bilancio, anche per quanto concerne le misure previdenziali, che sono “limitate, insufficienti e, come abbiamo già avuto modo di sottolineare, addirittura peggiorative rispetto al quadro normativo vigente nel 2022. Infatti, nonostante gli impegni assunti dal governo sul coinvolgimento delle organizzazioni sindacali e sull’apertura di un confronto di merito e preventivo, si è intervenuto in maniera unilaterale”.
Pensioni, nulla è cambiato
Secondo l’esponente sindacale nulla è cambiato rispetto al passato: “Dal primo gennaio, di fatto, la legge Fornero continuerà a essere in vigore come e più di prima: altro che 41 anni di contribuzione per tutti, a prescindere dall’età. Nemmeno opzione donna il governo ha voluto prorogare con i requisiti previgenti”.

Leggi: Collettiva, 15/01/2023


domenica 15 gennaio 2023
Ospedali come rifugi per un milione di anziani soli

Ricoveri prolungati di 7 giorni: “Non hanno nessuno, risolviamo un problema sociale”
A casa non c’è nessuno che li aspetta. E loro, nonostante le dimissioni dall’ospedale, non hanno le forze per badare a se stessi, lavarsi, rifare il letto e fare la spesa dopo il periodo del ricovero. Figuriamoci provvedere alle medicazioni personali o alle iniezioni. Per questo un milione di anziani soli resta in reparto un po’ più del dovuto, accuditi dagli infermieri e coccolati da quel via vai di medici e assistenti che, in fondo in fondo, non vorrebbero lasciare. In media la degenza viene prolungata di una settimana in più, una forma di umanità assolutamente empatica e necessaria. Ma colmare la mancanza di assistenza a casa di così tanti anziani, costa parecchio: sia perché si tengono occupati «inutilmente» posti letto (cioè 712 euro al giorno a postazione), sia perché si incide sui costi delle strutture.

Leggi: Il Giornale, 15/01/2023


sabato 14 gennaio 2023
Casa green per ridurre i consumi, entro 7 anni solo abitazioni ecologiche: ecco le nuove regole e tutto quello che c’è da sapere

Nel mirino gli edifici responsabili del 36 per cento delle emissioni a effetto serra raffica di emendamenti per bloccare il provvedimento, ma si punta all’ok entro il semestre
Casa dolce casa. Per molti, ma non per tutti gli europarlamentari, decisi a rivedere in modo ancor più severo le regole per renderla più sostenibile in tempi di penuria energetica. La proposta di direttiva sull’efficienza energetica in edilizia, presentata a dicembre 2021 e attualmente in esame in Parlamento, vede l’Eurocamera orientata a stringere le maglie rispetto al testo originale della Commissione europea, velocizzando i tempi richiesti per le ristrutturazioni. Orientamenti che vedono una levata di scudi, e la presentazione di 1.568 emendamenti a mo’ di ostruzionismo per proposte che hanno mandato su tutte le furie gli esponenti italiani del centrodestra, che promettono battaglia. Il dibattito si preannuncia dunque incandescente.

Leggi: La Stampa, 14/01/2023


sabato 14 gennaio 2023
Uno, nessuno, centomila. La fatica di essere senza dimora

L’Istat con il nuovo censimento ha rilevato che nel 2021 i senza dimora in Italia sono quasi centomila. Ma il dato si basa solo sulle residenze anagrafiche fittizie. La fio.PSD rileva che per quanto importante la fotografia è parziale, perché il dato è sottostimato e tiene fuori le persone che vivono in condizioni di grave povertà che non risultano in anagrafe
«Una è quella che quasi ogni giorno ci segnalano cittadini sensibili, nessuno sono tutti gli altri perché invisibili per la società, centomila il recente dato Istat basato sulle residenze fittizie». Bisogna partire da questa provocazione di pirandelliana memoria lanciata dalla Fio.PSD – Federazione Italiana Organismi Persone Senza Dimora – per approfondire meglio i freddi numeri con cui l’Istat nei giorni scorsi ha fotografato la situazione dei senza tetto in Italia. Secondo l’Istituto nazionale di statistica, infatti, al 31 dicembre 2021 sono 96.197 le persone senza dimora iscritte in anagrafe. Di queste, solo il 38% è rappresentato da cittadini stranieri provenienti in oltre la metà dei casi dal continente africano. Ma questo censimento rappresenta una parziale verità, perché non vuole dire che tutte queste persone, quasi diecimila appunto, siano esattamente dei senza dimora, uomini e donne che vivono in strada, nei dormitori, sulle panchine, negli androni dei palazzi o nelle sale d’attesa delle stazioni ferroviarie.

Leggi: Vita, 14/01/2023


venerdì 13 gennaio 2023
Anziani: isolamento sociale, fattore di rischio per la demenza. Può combatterlo la tecnologia

La tecnologia può aiutare gli anziani a uscire dall’isolamento sociale, acclarato fattore di rischio per la demenza. E’ quanto suggeriscono due studi USA che hanno osservato oltre 5 mila over 65 per nove anni. Mandare mail o messaggi dal cellulare può ridurre del 31% il rischio di andare incontro a isolamento sociale.
Due studi pubblicati sul Journal of the American Geriatric Society hanno evidenziato che l’isolamento sociale è un fattore di rischio sostanziale per la demenza tra gli over 65 e hanno identificato nella tecnologia una risorsa efficace per intervenire. I due studi, basati sui dati dal National Health and Aging Trends Study, sono stati condotti da ricercatori della Johns Hopkins Medicine e della Bloomberg School of Public Health di Baltimora.
Le due ricerche, in realtà, non stabiliscono un rapporto di causa-effetto diretto tra demenza ed isolamento sociale, definito come mancanza di contatti sociali e interazioni con le persone su base regolare. Secondo quanto dichiarato dagli stessi ricercatori, però, i lavori rafforzano l’evidenza che l’isolamento aumenta il rischio di demenza e suggeriscono che è sufficiente anche solo inviare email o messaggi per ridurre questo rischio.

Leggi: Quotidiano Sanità, 13/01/2023


venerdì 13 gennaio 2023
Covid. Oms: “Sì alle mascherine al chiuso in luoghi affollati a prescindere dalla situazione epidemiologica locale. Paxlovid anche per le donne in gravidanza”. Ecco le nuove linee guida

Le mascherine sono raccomandate dopo una recente esposizione al Covid, quando una persona ha o sospetta di avere il Covid, quando una persona è ad alto rischio di Covid grave e per chiunque si trovi in uno spazio affollato, chiuso o poco ventilato. Le donne in gravidanza o in allattamento affette da Covid non grave dovrebbero consultare il proprio medico per stabilire se assumere il Paxlovid, visti i “probabili benefici” e la mancanza di eventi avversi segnalati.
Sì all’uso delle mascherine al chiuso in spazi affollati o poco ventilati. Per gli asintomatici positivi al Covid l’isolamento suggerito scende da 10 a 5 giorni in assenza di tampone. E via libera all’uso dell’antivirale Paxlovid anche per le donne in gravidanza.
Queste le nuove linee guida dell’Oms, tenuto conto delle ultime evidenze disponibili e dell’evoluzione dell’epidemiologia.

Leggi: Quotidiano Sanità, 13/01/2023


venerdì 13 gennaio 2023
Salute mentale, il grido d’allarme dei Dsm: “La situazione è drammatica”

Oltre 90 direttori scrivono alle più alte cariche dello Stato per denunciare la carenza di personale e di risorse: “L’obbiettivo minimo è destinare alla salute mentale il 5% del fondo sanitario”
Da una parte l’aumento del disagio mentale soprattutto tra gli adolescenti, dall’altra la carenza di personale e di risorse per fornire risposte adeguate e quelle prestazioni che dovrebbero essere garantite dai Livelli essenziali di assistenza. Nasce da questo binomio, giudicato ormai non più sostenibile, la “lettera appello” che 91 direttori dei Dipartimenti di salute mentale hanno inviato alle più alte cariche dello Stato, tra cui il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il ministro della Salute, Orazio Schillaci. È, insomma, un “grido di allarme” quello dei firmatari dell’appello per denunciare una situazione drammatica, che si è aggravata con la pandemia e con le sempre più complesse problematiche sociali ed economiche.

Leggi: Redattore Sociale, 13/01/2023


giovedì 12 gennaio 2023
Riforma Lea incompiuta. Proclamato lo stato di agitazione delle Aziende Ortopediche e dei lavoratori del settore

Il comparto, denunciano Assortopedia, Cidos, Federlazio e Fioto è in stallo a causa di una riforma dei Lea incompleta e mai compiuta: “Da 6 anni si attende la determina del decreto tariffe che renderebbe operativo il paniere delle prestazioni dei nuovi elenchi Lea. E non vi è nessuna evidenza che il Ministero della Salute stia lavorando per modificare i Lea”
Stallo della riforma dei LEA protesica, mancato recepimento delle nuove Tariffe, mancata attività di revisione degli elenchi delle prestazioni erogabili, mancato accreditamento dei fornitori. Il Comparto delle aziende ortopediche è in ginocchio, e il settore costretto a lavorare in condizioni inaccettabili.
Ecco quindi che le sigle del Comparto Ortoprotesico, Assortopedia, Cidos, Federlazio, Fioto hanno proclamato lo stato di agitazione delle Aziende Ortopediche e dei lavoratori del settore nella giornata del prossimo 18 marzo, per denunciare l’inerzia e l’assenza delle Istituzioni (Ministero della Salute, Conferenza Stato/Regioni, Regioni, Ministero dell’Economia e delle Finanze) che a 6 anni dalla pubblicazione del DPCM 12.1.2017 non sono ancora riusciti a rendere operativi i nuovi LEA, a organizzare i SSR e le relative tariffe .

Leggi: Quotidiano Sanità, 12/01/2023


giovedì 12 gennaio 2023
Progetto Arca: unità di strada e cucine mobili per i senza tetto, viveri per le famiglie indigenti

Progetto Arca è accanto alle persone senza dimora con il servizio delle Unità di strada in 7 città italiane: Milano, Varese, Torino, Roma, Napoli, Bari e Padova. Sono gruppi di operatori e volontari che garantiscono ogni giorno la distribuzione di beni di prima necessità e di cene calde e colazioni che, in inverno, fanno la differenza se non si ha un tetto sotto cui rifugiarsi
Sono 5,6 milioni le persone, pari a 1,9 milioni di famiglie, che vivono in condizioni di povertà assoluta in Italia: si tratta del 9,4 % dell’intera popolazione. Nell’ultimo report Istat sulla povertà in Italia si stima che nel 2020, anno di inizio della pandemia, la povertà abbia raggiunto il livello più elevato dal 2005. Le stime dell’Istat prevedono che, entro la fine del 2022, l’Italia potrebbe registrare 400 mila famiglie povere in più.
Per queste persone fragili, che siano singole persone senza dimora o famiglie indigenti, Fondazione Progetto Arca opera ogni giorno per rendere sempre più grande ed efficiente la rete di supporto alimentare a livello nazionale.

Leggi: Redattore Sociale, 12/01/2023


mercoledì 11 gennaio 2023
Alzheimer: più vicini a diagnosi precoce con prelievo sangue

Sempre più vicini alla possibilità di fare la diagnosi precoce di Alzheimer solo con un prelievo di sangue: infatti, scoperto da scienziati svedesi un marcatore precoce della malattia, la molecola gfap, le cui concentrazioni si alterano anni e anni prima dell’esordio della demenza, segnalando precocemente l’avanzare di un danno neurologico. È il risultato di uno studio condotto presso l’Istituto Karolinska di Stoccolma e pubblicato sulla rivista Brain.
“I nostri risultati suggeriscono che GFAP rifletta i cambiamenti cerebrali dovuti alla malattia di Alzheimer che si verificano prima dell’accumulo della proteina tau e di un danno neuronale misurabile”, afferma l’autrice dello studio Charlotte Johansson. “In futuro potrebbe essere utilizzato come biomarcatore non invasivo, che può essere utile per lo sviluppo di nuovi farmaci e per la diagnostica delle malattie cognitive”.
Secondo la Swedish Brain Foundation, l’Alzheimer ammonta al 60-70% di tutti i casi di demenza. La malattia progredisce in modo insidioso e i cambiamenti biologici nel cervello iniziano già 20-25 anni prima dell’esordio dei sintomi. Quanto più precocemente un paziente viene diagnosticato, tanto prima gli si può offrire il giusto trattamento

Leggi: Popsci, 11/01/2023


mercoledì 11 gennaio 2023
Disabilità e barriere architettoniche. Federcentri: “Bene rinnovo agevolazioni, ma in legge di bilancio poca attenzione a non autosufficienza”

“In Italia oggi si contano 3.150.000 disabili, ovvero il 5,2% della popolazione la metà di questi ha più di 75 anni e il 60% è donna. Duole, a fronte di questi numeri, constatare l’assenza di altri significativi riferimenti alla non autosufficienza nella legge di bilancio 2023. Chiediamo pertanto a Governo e Parlamento di considerare la non autosufficienza come un tema non più rinviabile in questa legislatura”.
“Urge una riforma dell’indennità di accompagnamento che contribuisca alla regolarizzazione del lavoro domestico di assistenza e valorizzazione del territorio e della domiciliarità come nuovo baricentro delle cure e dell’assistenza”, a chiederlo è Elvia Raia, Presidente Nazionale di Federcentri Aps, associazione che riunisce centinaia di centri anziani in tutta Italia.
“Esprimiamo apprezzamento per la decisione del Parlamento di prorogare le agevolazioni per l’abbattimento delle barriere architettoniche che erano state previste dalla legge di bilancio 2022 e che rischiavano di scadere alla fine dell’anno con grave compromissione per la qualità della vita di moltissime persone che nel nostro Paese convivono con la disabilità

Leggi: Quotidiano Sanità, 11/01/2023


giovedì 5 gennaio 2023
Comunità energetiche in crescita in Italia, ma in pochi ancora le conoscono

Secondo un rapporto di Symbola, Tea e Ipsos, solo il 13% dei cittadini e il 32% delle imprese sanno bene che cosa sono. Risparmio e sicurezza energetica tra le ragioni per fondare una Comunità. Numerosi i ritardi burocratici. “Le comunità energetiche contro la crisi. Empatia, tecnologie e territori per un’economia a misura d’uomo”: questo il titolo del rapporto prodotto da Fondazione Symbola, gruppo Tea e Ipsos, che ha fatto il punto sulla diffusione delle comunità energetiche in Italia e sul ruolo che queste possono assumere nella lotta al caro bollette, all’emergenza climatica e alla povertà energetica.
Il documento, discusso a dicembre durante un evento di presentazione a cui hanno partecipato, tra gli altri, Ermete Realacci (presidente della Fondazione Symbola), Massimiliano Ghizzi (presidente del Gruppo Tea) e Raffaele Cattaneo (assessore Ambiente e clima della Regione Lombardia), ha analizzato il livello di conoscenza e diffusione delle Comunità attraverso una serie di questionari e interviste al mondo delle imprese, alla società civile e alle diocesi.

Leggi: Asvis, 05/01/2023


REGIONI:

lunedì 16 gennaio 2023
Bergamo entra nella rete internazionale delle “città a misura di anziano”

Bergamo si propone come città ideale per la vita a misura di anziano. Il Comune orobico ha infatti ricevuto la comunicazione ufficiale dell’ammissione alla rete WHO Global Network of Age-Friendly Cities and Communities, a cui aveva fatto richiesta di adesione ai primi di agosto 2022. La rete globale dell’OMS per le città e le comunità a misura di anziano è stata istituita nel 2010 per collegare città, comunità e organizzazioni di tutto il mondo con la visione comune di rendere la loro comunità un luogo ideale in cui invecchiare.
L’appartenenza alla rete, che comprende attualmente 1.445 tra città e comunità in 51 paesi, riflette l’impegno della città ad ascoltare i bisogni della loro popolazione che invecchia, valutare e monitorare la loro compatibilità con l’età, e lavorare in collaborazione con gli anziani e in tutti i settori per creare ambienti fisici e sociali favorevoli agli anziani, e come afferma l’assessore alle Politiche sociali Marcella Messina, “potrà portare un arricchimento reciproco tra le diverse città anche grazie all’apporto di contributi provenienti da diverse esperienze internazionali”.

Leggi: Redattore Sociale, 16/01/2023


lunedì 16 gennaio 2023
In Veneto 838,6 milioni per la non autosufficienza da ripartire

Ammontano a 838 milioni e 697.450 euro le risorse destinate dal Veneto alla non autosufficienza per il 2022. E su proposta dell’assessore alla Sanità e alle Politiche sociali, Manuela Lanzarin, la giunta regionale ha approvato la delibera con cui si richiede il parere di commissione sulla programmazione e l’attribuzione delle risorse. Il totale presentato quest’anno segna un incremento di cinque milioni e 835.340 euro rispetto a quello dell’anno scorso che era di 832 milioni e 862.110 euro. Nella cifra sono compresi i 772 milioni e 593.450 euro provenienti dal Fondo regionale per la non autosufficienza e 66 milioni e 104.000 euro da quello nazionale. “Priorità nel sostegno all’assistenza residenziale e semiresidenziale per anziani e disabili- sottolinea Lanzarin- è la linea che ha guidato la stesura del riparto. Il finanziamento è coerente con il supporto alle famiglie che la Regione ha ormai fatto proprio con il susseguirsi di una serie di provvedimenti”.

Leggi: Redattore Sociale, 16/01/2023


domenica 15 gennaio 2023
Sunia e Cgil: «È allarme per l’emergenza abitativa»

I sindacati: «Sono venute meno le risorse destinate negli anni passati agli affittuari in grave stato di disagio economico»
«Con la recente manovra di bilancio sono venute meno le risorse destinate negli anni passati agli affittuari in grave stato di disagio economico». Il Sunia (sindacato nazionale inquilini) e la Cgil Veneto commentano la misura. «Irresponsabile, se si considera che sempre più persone non sanno come far fronte al contemporaneo aumento dei beni di consumo e dei costi dell’energia e del gas, cui si aggiunge l’incremento del prezzo dei carburanti determinato dal mancato rinnovo del taglio delle accise. Se a tutto questo si somma lo sblocco degli sfratti, che in Veneto riguardano centinaia di famiglie, si comprende quanto drammatica possa diventare l’emergenza abitativa».
Per i sindacati, in questo modo «si rischia di innescare una vera e propria bomba sociale e una profonda lacerazione nel tessuto vivo della società veneta, scaricando i costi sociali sulle fasce popolari più disagiate». Colpiscono gli aumenti di morosità e sfratti. «Il contenimento della morosità incolpevole, in questi ultimi anni segnati dalla pandemia e dalle conseguenze economiche della guerra in Ucraina, ha consentito di gestire il contenzioso e di trovare accordi tra inquilini con basso reddito e proprietari».

Leggi: Venezia Today, 15/01/2023


giovedì 12 gennaio 2023
Pensioni a due facce. Allarme privati: un anziano su due sfiora la povertà

Il 49% delle prestazioni in questo settore è inferiore a 750 euro. In quello pubblico, invece, la percentuale scende fino al 6%
Il vortice di nuove regole – approvate o confermate nella legge di bilancio – intende ora rimescolare le carte. Ma nel quadro emiliano-romagnolo, ci sono nodi “ancora troppo difficili da sciogliere” e “spinose criticità con cui fare i conti”. In uno scenario ormai compromesso dai rincari, i numeri della propria pensione non garantiscono, infatti, il risultato sperato e a sommarsi, a fine mese, sono solo tante preoccupazioni. Lo confermano i numeri: nel settore privato, al 49% dei pensionati in Emilia-Romagna spettano meno di 750 euro al mese. Il dato che si evince nel pubblico impiego, però, sottolinea invece come nella stessa fascia emergano numeri ben diversi, sottolineando un divario più che significativo: a prendere la stessa somma è soltanto il 5,9%.

Leggi: Il Resto del Carlino, 12/01/2023


giovedì 12 gennaio 2023
“Non adotta piano anti-barriere”, comune Pomezia condannato

“Con ordinanza resa pubblica lo scorso 5 gennaio, il Tribunale di Roma, diciottesima sezione civile, Giudice dottoressa Damiana Colla, ha condannato il Comune di Pomezia (RM) per condotta discriminatoria collettiva nei confronti delle persone con disabilità a causa della mancata adozione del Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche (P.E.B.A.), nonché a causa della presenza di numerose barriere architettoniche e sensoriali presenti sul suo territorio che impediscono alle persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale di accedere, sostare e transitare nei luoghi e negli spazi pubblici”. Lo fa sapere in una nota l’Associazione Luca Coscioni.

Leggi: Redattore Sociale, 12/01/2023


IN AGENDA:

Terapia occupazionale per le persone anziane fragili, ecco un nuovo master

Il corso post-laurea è promosso dall’Università degli Studi di Milano in collaborazione con l’IRCCS Fondazione Don Gnocchi, per garantire professionalità e competenze per la salute degli anziani. Iscrizioni fino al 2 febbraio
In Italia, ormai lo sappiamo, mancano un po’ tutti i white jobs. Mancano medici, mancano educatori, mancano Oss… tutte le figure della cura. L’Italia oggi è fanalino di coda in Europa anche per terapisti occupazionali: se ne contano solo 4 ogni 100mila abitanti, contro i 59 che ci sono Inghilterra, i 72 in Germania, i 97 in Norvegia, i 116 in Svezia e i 187 in Danimarca, paese in cui il terapista occupazionale è una professione pienamente inserita nelle équipe sanitarie e riabilitative. Nel nostro Paese i corsi di laurea in Terapia Occupazionale sono soltanto undici, fra cui quello promosso dall’Università degli Studi di Milano, che vede la Fondazione Don Gnocchi come sede di didattica e di tirocinio. Gli studenti iscritti nell’anno accademico 2022-2023 sono 63. In questo quadro si inserisce il “Master in terapia occupazionale per la persona anziana con fragilità”, il nuovo master di primo livello post-laurea promosso dall’Università degli Studi di Milano in collaborazione con il Centro IRCCS “S. Maria Nascente” Fondazione Don Gnocchi di Milano.

Leggi: Vita


Terzo Settore, innovazione sociale e governance dei sistemi locali di welfare. 2° edizione del master Sapienza

Il Master in Terzo Settore, Innovazione Sociale e Governance dei Sistemi locali di welfare è un master di II livello organizzato dal Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche della Sapienza Università di Roma e realizzato in partnership con il Forum del Terzo Settore che mette a disposizione dei propri soci due borse di studio del valore di 2.000€ ciascuna. Per candidarsi alla borsa di studio è necessario inviare il proprio Curriculum Vitae e una lettera motivazionale di max. 3000 caratteri (spazi inclusi) all’indirizzo gentili@forumterzosettore.it

Leggi: Forum Terzo Settore


IN EVIDENZA:

La sanità nella Legge di bilancio 2023 – di Vittorio Mapelli

Sulla legge di bilancio 2023 il giudizio è di un finanziamento inadeguato e di una scarsa consapevolezza della gravità dei problemi. Per preservare il suo potere d’acquisto il finanziamento per il 2023 dovrebbe essere di almeno 130,6 miliardi, +1,2 miliardi rispetto a quelli stanziati. Inoltre la legge di bilancio 2023 non ha affrontato i più gravi problemi della sanità: rimuovere il tetto di spesa del personale per poter assumere soprattutto infermieri, intervenire presto sul disagio dei medici e dei dipendenti del SSN, definire il nuovo elenco delle prestazioni essenziali, ridurre le liste d’attesa, definire e sottoscrivere con le regioni il nuovo Patto per la salute 2022-24. “Si poteva fare di più”, ha riconosciuto la Presidente del consiglio, ed è vero. (e.r.o.)
Prologo
Il SSN è nel pieno di una crisi sistemica. Molti fattori hanno concorso a determinarla, ma tre sono le cause di fondo: il sotto-finanziamento e il blocco delle assunzioni, che perdurano da oltre dieci anni, e la pandemia di Covid 19, che ha fatto precipitare la crisi. A cui si è aggiunta di recente la guerra tra Russia e Ucraina, che ha spinto in alto i costi energetici e portato l’inflazione all’11,6%.
Non è vero che tra il 2009 e il 2017 siano stati tagliati 37 miliardi di finanziamenti, come sostiene la fondazione Gimbe e molti commentatori e politici ripetono acriticamente, perché il Fondo sanitario nazionale (Fsn) si è invece incrementato di 10,3 miliardi (e ha azzerato il suo storico deficit), ma le risorse stanziate sono comunque risultate insufficienti a garantire una crescita “normale” della spesa sanitaria, al netto dell’inflazione.

Leggi: Welforum


Perché stiamo perdendo il welfare universale – di Sergio Pasquinelli

Nel diluvio di bonus che ci consegna la legge di bilancio 2023, dobbiamo districarci in mezzo ai limiti Isee a cui molti di essi sono vincolati.
Così il bonus bollette va a chi non supera i 15.000 euro di Isee, la Carta Cultura Giovani a famiglie con Isee non superiore a 35.000, il bonus psicologo varia a seconda della fascia Isee di appartenenza, la Carta Risparmio Spesa è riconosciuta con Isee fino a 15.000 euro, così come il Superbonus per ristrutturazioni domestiche. E poi naturalmente c’è l’Assegno unico universale per i figli fino a 21 anni, una misura progressiva sulla base delle condizioni economiche familiari: premia le famiglie più povere e si riduce in modo rilevante dai 25.000 euro di Isee in su. Infine ci sono tutte le misure locali: dalla retta per gli asili nido a quella per i ricoveri in Rsa, agli abbonamenti ai mezzi pubblici: ci si imbatte sempre con l’Isee, uno strumento di una certa complessità, che induce i più a chiedere aiuto, nella sua compilazione, a un Centro di assistenza fiscale (Caf).
Certo, nella congiuntura attuale la decisione di aiutare i più poveri ha le sue giustificazioni, e il governo ha deciso di mantenere molti bonus nel 2023 per aiutare i nuclei in condizioni più povere e precarie. Ricordiamo che secondo l’Inps metà delle famiglie italiane ha un Isee che non supera i 10.000 euro.

Leggi: Welforum


Italia, un Paese di troppi vecchi – di Massimo Fini

Secondo calcoli probabilistici, molto attendibili, quelli che sono giovani oggi riceveranno la pensione a 72 anni. Ma che bella festa, non fai tempo a raggiungere l ‘agognata pensione che sei già d re ‘a murì . Che poi la pensione sia agognabile è molto discutibile, solo la Modernità poteva inventare un istituto così atroce: da un giorno all ‘altro tu perdi di colpo il ruolo, per quanto modesto, che hai avuto nella società, “e adesso vai a curare le gardenie povero, vecchio e inutile stronzo “oppure a interessarti di cose di cui non ti è mai fregato nulla, vedi le tragicomiche figure di Bouvard e Pécuchet in Flaubert. È vero che l ‘aspettativa di vita media si è allungata, 79,4 anni per gli uomini e 84,5 per le donne (non si vedono in giro che vedove), rispetto all’era preindustriale in cui l ‘aspettativa di vita era intorno ai settant’anni: quando padre Dante nella Commedia scrive “Nel mezzo del cammin di nostra vita” ha 35 anni, il che vuol dire che a quei tempi si considerava ragionevole raggiungere i settant’anni, del resto il biblista dice “Settanta sono gli anni della vita dell’uomo”. Abbiamo quindi sgraffignato alla Natura una dozzina di anni, ma c ‘è da vedere come si vivono questi anni. Innanzitutto nessuno può togliere a una persona di quell’età l’angoscia di sapere che la Nobile Signora ha già alzato la sua falce ed è pronta ad agguantarti con un infarto devastante o si è accoccolata in te sotto forma di un tumore non ancora diagnosticato.

Leggi: Il Fatto Quotidiano


Il mondo invecchia: nel 2050 saranno 1,6 miliardi gli over 65

In un contesto di aumento dei costi delle pensioni e dell’assistenza sanitaria, un nuovo rapporto delle Nazioni Unite richiede misure concrete per sostenere un mondo che invecchia. “I benefici dell’invecchiamento della popolazione iniziano con promuovere le pari opportunità fin dalla nascita”
Anziani, solitudine, demenze: persona di spalle su panchina – SITO NUOVO
Si prevede che il numero di persone di 65 anni o più in tutto il mondo sarà più che raddoppiato, passando da 761 milioni nel 2021 a 1,6 miliardi nel 2050. Secondo il World Social Report 2023 (Il Rapporto Sociale Mondiale 2023) pubblicato ieri, mentre il mondo continua ad affrontare molteplici crisi – tra cui l’aumento del costo della vita – i diritti e il benessere delle persone anziane devono essere al centro degli sforzi collettivi per raggiungere un futuro sostenibile.
Il World Social Report di quest’anno, intitolato Leaving No One Behind In An Ageing World (“Non lasciare nessuno indietro in un mondo che invecchia”), afferma che l’invecchiamento della popolazione è una tendenza globale che definisce il nostro tempo. Secondo il Rapporto, a livello globale, un bambino nato nel 2021 potrebbe aspettarsi di vivere in media quasi 25 anni in più rispetto a un neonato del 1950, raggiungendo i 71 anni, con le donne che superano gli uomini in media di cinque anni. Vite più lunghe e sane portano opportunità di sviluppo.

Leggi: Redattore Sociale


Ebook: Il DM 77/2022 sull’assistenza sanitaria territoriale

Facendo seguito ai precedenti contributi di Franco Pesaresi, pubblichiamo un nuovo ebook dell’autore sul D.M. 77/2022. L’ebook cerca di fornire agli operatori del settore gli strumenti conoscitivi necessari per affrontare e realizzare la riorganizzazione dell’assistenza territoriale. Nel documento si forniscono il testo della norma e gli approfondimenti relativi alle principali novità in modo da orientare gli operatori nella fase attuativa. Non mancano però anche le valutazioni sulle criticità che occorrerà affrontare ai diversi livelli per garantire un corretto funzionamento dei nuovi servizi e della nuova organizzazione. L’ebook che contiene anche un capitolo di P. Da Col e A. Trimarchi. – di Franco Pesaresi (NNA Network Non Autosufficienza; Asiquas)
IL DM 77/2022 SULL’ASSISTENZA SANITARIA TERRITORIALE
Nel maggio del 2022 il Ministero della Salute ha approvato con il Decreto n. 77/2022 il “Regolamento recante la definizione di modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale nel Servizio sanitario nazionale”. Si tratta di un atto molto importante ed atteso perché:
per la prima volta vengono forniti degli standard per l’assistenza territoriale che costituiscono sia degli indispensabili punti di riferimento sia un argine alla prolungata fase di depauperamento dell’assistenza territoriale di questi ultimi anni;

Leggi: I Luoghi della Cura


Nell’universo digitale nessuno invecchia veramente

Un saggio di Natalia Ginzburg del 1968 individua nell’ultimo periodo della vita di ognuno una fase di immobilità Oggi internet spalanca le porte a luoghi differenti in cui passare la vecchiaia, in buona parte ancora inesplorati tecnologo – di Massimo Mantellini
Nel dicembre del 1968 Natalia Ginzburg ha scritto un breve saggio sulla vecchiaia. Poche pagine che tagliano come una lama affilata il confine fra l’età adulta e l’ultimo periodo della vita di ognuno di noi. A u n certo punto – dice Ginzburg – smettiamo di stupirci e ci trasformiamo in un a pietra immobile. «La vecchiaia vorrà dire in noi, essenzialmente, la fine dello stupore. Perderemo la facoltà sia di stupirci, sia di stupire gli altri. Noi no n ci meraviglieremo più di niente, avendo passato la nostra vita a meravigliarci di tutto». La fine dello stupore ci renderà immobili come pietre ed è questo – secondo la scrittrice – il tratto fondamentale della vecchiaia. A ben vedere nulla di particolarmente consolante. Quando scrive quel testo Ginzburg ha 52 anni: è un a donna adulta che osserva il mondo e immagina come sarà la sua vita di lì a pochi anni. Per un a qualche casualità ho letto per la prima volta quel saggio quando anch’io avevo 52 anni e da allora non l’ho ma i dimenticato. immagino si sia trattato di un a casualità fortunata perché se lo avessi incrociato anche solo qualche anno prima forse no n m i avrebbe colpito tanto.

Leggi: Domani


Vittorino Andreoli e il privilegio di invecchiare – di Simonetta Sciandivasci

Lo psicanalista: “Gli anziani sono una risorsa e non un peso. Impariamo a coinvolgerli nel futuro” Non è vero che dopo i 65 anni si deperisce. Anzi, ci si libera dalla competizione e dall’interesse. La vecchiaia è la novità del nostro tempo. Sembra un paradosso, e invece è un privilegio, un traguardo che siamo i primi della storia dell’uomo a poter sperimentare, anche se non ce ne rendiamo ancora conto (e questo è un classico del nostro tempo: l’incapacità di riconoscere un vantaggio). Ne è convinto lo psicanalista Vittorino Andreoli, che nel suo ultimo libro Lettera a un vecchio, da parte di un vecchio (Solferino), profila quella che chiama la nuova età della vita: la condizione esistenziale del futuro. Lo fa perché non tollera lo spreco di risorse che la svalutazione e l’incomprensione della vecchiaia comportano, così come non tollera chi la camuffa, la maschera, la vezzeggia, illudendosi che il modo migliore per andare incontro al futuro sia approssimare gli ottantenni ai sessantenni, e i sessantenni ai quarantenni, illudendosi che l’età sia un’invenzione culturale, quando il solo arbitrio sta nel tipo di attributi che alle età diamo e non al fatto che esistano.

Leggi: La Stampa


Le misure del benessere e l’uso dei dati: evoluzione e sfide

Una riflessione sugli sviluppi della statistica ufficiale, sulle tecniche per andare “oltre il Pil” e sul loro impatto politico: l’importanza dell’Agenda 2030, le prospettive per clima e demografia, i big data – di Donato Speroni
“Numerus” è un impegno che assunsi nel 2011 con l’allora direttore del Corriere della sera Ferruccio De Bortoli. Avevo appena pubblicato il libro “I numeri della felicità” (Cooper 2010) che dava conto dei lavori in corso per misurare il benessere collettivo “beyond Gdp” cioè al di là della misurazione del Prodotto interno lordo. Il blog nacque con l’idea di seguire gli sviluppi di questa ricerca, allargando l’analisi anche alla descrizione del rapporto tra statistica e politica.
A maggio saranno dodici anni dalla pubblicazione del primo post e mi sembra interessante tracciare un consuntivo del cammino fatto in questi anni, sul “beyond Gdp” e più in generale dalla statistica.
Senza dubbio, i lavori“oltre il Pil” sono andati molto avanti. L’Ocse è stata il centro di propulsione su questo tema fin dal convegno di Palermo del 2004 su “Statistics knowledge and politics” (un evento che si spera di rinnovare dopo vent’anni, nel 2024).

Leggi: Futura Network


SEGNALAZIONI:

Pensioni in Opzione donna: ridotta la platea delle aventi diritto

La legge di bilancio 197/2022 rivede in senso restrittivo i requisiti di accesso al pensionamento con opzione donna. Questa modalità, che consentiva alle donne di lasciare il lavoro a 58 anni di età e 35 anni di contribuzione, è stata confermata innalzando il requisito anagrafico a 60 anni per chi non ha figli e restringendo la platea dei potenziali aventi diritto alle seguenti categorie:
a) caregiver che assistono, al momento della richiesta e da almeno 6 mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità accertata ai sensi della legge n. 104/1992, ovvero un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona gravemente disabile abbiano compiuto i 70 anni di età oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti;
b) invalidi, con una riduzione della capacità lavorativa, accertata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile, superiore o uguale al 74%;
c) licenziate o dipendenti di imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale (ex articolo 1, comma 852, della n. 296/2006).

Leggi: Inca


 

 

 

 

 

Auguri di un sereno e positivo 2022 dalla redazione di Abitare e Anziani

NEWS:

martedì 10 gennaio 2023
Giovani operatori in Rsa, la bellezza di accudire vite al crepuscolo

Giulia sognava di diventare una manager, ma poi si è ritrovata a fare un tirocinio in una Rsa e si è innamorata: «Essere utile agli altri mi fa stare bene, così ho cambiato il mio sogno». Martina, 24 anni, parla di una “epifania” avvenuta durante il servizio civile. A dispetto di tante narrazioni, i giovani amano lavorare accanto agli anziani più fragili. Sul magazine in distribuzione il racconto della grande bellezza che hanno scoperto
Un peso, dal punto di vista demografico, economico e sociale, una minaccia, dal punto di vista lavorativo. Così talvolta si parla degli anziani. E il lavoro con loro e per loro viene dipinto come se non fosse mai una scelta, ma un ripiego. Eppure, tra le maglie di questa narrazione così screditante, non ci si accorge c’è una marea di giovani che ogni giorno sceglie di lavorare con loro e si innamora di questa professione perché ritiene che la saggezza trovi ospitalità e rispecchiamento proprio in quelle plissettature sulla fronte, in quelle macchie sulle mani, in quelle pieghe delle espressioni. Giulia Nigi, ad esempio, da piccola credeva che sarebbe diventata una manager industriale, finchè un terribile incidente ha modificato la traiettoria della sua vita. «Durante il tirocinio nella RSA, insieme agli anziani più fragili, ho avuto la conferma che mi fa stare bene poter essere utile agli altri. Così ho cambiato il mio sogno».

Leggi: Vita, 10/01/2023


martedì 10 gennaio 2023
Povertà energetica, in difficoltà le famiglie con minori

Secondo un approfondimento della Fondazione Openpolis sono l’8% le famiglie con figli che non possono permettersi di riscaldare adeguatamente la casa
Vivere in una casa confortevole è un fattore cruciale per la crescita sana di bambini e ragazzi. Per questo è centrale la questione delle famiglie in povertà energetica, a maggior ragione se hanno dei minori a carico. L’indagine, appena licenziata dalla Fondazione Openpolis, si concentra sui nuclei familiari che non riesco a permettersi le spese per riscaldare la propria abitazione in modo adeguato. Dopo aver raggiunto un picco nei primi anni Duemila, la quota di famiglie con figli in questa situazione è progressivamente diminuita nell’ultimo decennio. Tuttavia i dati più recenti (2021) mostrano che questo trend potrebbe essersi interrotto, sostiene Openpolis, che mette il luce come la quota di famiglie che dichiarano di non potersi permettere di riscaldare adeguatamente la casa è cresciuta dopo la crisi del 2008, sia in Italia che in Ue, raggiungendo il picco nella prima metà del decennio scorso. In particolare nel nostro paese, i nuclei con minori a carico in questa condizione hanno superato il 20% nel 2012, per poi ridiscendere gradualmente negli anni successivi.

Leggi: Redattore Sociale, 10/01/2023


martedì 10 gennaio 2023
Disabilità, dal ministero 12 milioni per abbattere le barriere architettoniche

Lo annuncia la ministra Locatelli su Facebook. “L’obiettivo è di incentivare un’azione concreta da parte dei Comuni avviando processi virtuosi che riguardano l’accessibilità universale, partendo dalla rimozione di limiti fisici spesso ancora troppo presenti”
Alessandra Locatelli
“Il ministero per le Disabilità attribuisce alle Regioni e Province autonome le risorse per la progettazione dei Piani di eliminazione delle barriere architettoniche (Peba). Si tratta di 12 milioni di euro per supportare i Comuni tra i 5 e 20mila abitanti e garantire accessibilità negli spazi urbani”. A scriverlo su facebook è il ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli.
“L’obiettivo- spiega Locatelli- è di incentivare un’azione concreta da parte dei Comuni avviando processi virtuosi che riguardano l’accessibilità universale, partendo dalla rimozione di limiti fisici spesso ancora troppo presenti”.

Leggi: Redattore Sociale, 10/01/2023


lunedì 9 gennaio 2023
Autonomia differenziata: noi diciamo no

Da Sud a Nord le reazioni della Cgil al progetto del ministro degli Affari regionali Roberto Calderoli: l’Italia non si spacca
Il ministro Calderoli è stufo. Così ha dichiarato nelle due interviste rilasciate nei giorni scorsi alla Stampa e al Corriere della Sera. A stizzire il titolare del dicastero per gli Affari Regionali sarebbero “le critiche superficiali” al progetto di autonomia differenziata voluto dalla Lega ma, pare, non particolarmente amato neppure dalle altre forze di maggioranza, compreso il partito della presidente del Consiglio, Fratelli d’Italia. A tratti, il tono di Calderoli è apparso persino minaccioso, pronto a passare alle denunce, perché “nessuno può azzardarsi di accusarmi di tradire la Costituzione sulla quale ho giurato, spaccare il Paese lo sarebbe”.
In effetti, alcuni hanno già definito la riforma Calderoli “lo Spacca-Italia”; così i timori che le norme andranno a penalizzare il Meridione hanno preso corpo nell’iniziativa dei sindaci del Sud: in 55 hanno scritto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Amministratori locali di centrodestra, centrosinistra, del Movimento 5 Stelle e di coalizioni civiche hanno chiesto all’unisono al capo dello Stato di fermare quel progetto.

Leggi: Collettiva, 09/01/2023


venerdì 6 gennaio 2023
L’invasione delle app sta diventando un problema per le persone anziane 

“Quando la terra mi fia straniera valle e dal mio sguardo fuggirà l’avvenir….” scriveva duecento anni fa Giacomo Leopardi nella poesia Le Ricordanze. Per molte persone anziane il mondo dell’informatica è diventato una straniera valle, reso ancora più ostico dall’invasione delle app, ormai necessarie per accedere a molti servizi di base, pubblici e privati. Innanzitutto bisogna possedere uno smartphone e saperlo usare, e già questo risulta una prima barriera per l’utilizzo dei servizi. Quasi tutte le banche hanno adottato una app che serve per entrare nella home banking e per autorizzare le varie operazioni. Queste autorizzazioni arrivano sulla app dello smartphone ma spesso non si vedono e allora bisogna creare un codice Otp (One Time Password) per entrare o per autorizzare un’operazione. Se non si è veloci nel loro utilizzo bisogna ricominciare da capo. Per entrare nel proprio fascicolo sanitario esiste una procedura complessa attraverso l’uso della carta di identità elettronica (che non tutti possiedono] oppure con lo Spid, il sistema di accesso della pubblica amministrazione. Per usare lo Spid bisogna passare attraverso la app di uno dei browser autorizzati dallo stato, come Lepida Id, Tim Id, Intesa Id eccetera, inquadrando un QR code con la app, per poi dare l’autorizzazione definitiva. Si tratta di un processo per molte persone complicato.

Leggi: Domani, 06/01/2023


giovedì 5 gennaio 2023
Come segnalare l’inaccessibilità digitale

Come funzionano e a chi vanno mandate le segnalazioni di inaccessibilità digitale? Lo spiega Stefania Leone, soffermandosi anche su alcune recenti novità legislative che, aggiornando la precedente Legge del 2004, riguardante l’accessibilità di siti web e app mobili degli Enti Pubblici, hanno tra l’altro allargato la platea di coloro che hanno l’obbligo di accessibilità alle aziende private con un fatturato annuo medio superiore a 500 milioni di euro, quali ad esempio le banche – di Stefania Leone Consigliera della FEDMAN (Federazione Disability Management), segretaria generale dell’ADV (Associazione Disabili Visivi).
La normativa italiana sull’accessibilità digitale, fissata dalla Legge 4/04, nota anche come “Legge Stanca”, prevede che i siti web e le app mobili di Enti Pubblici siano accessibili, secondo le regole tecniche WCAG 2.1 (Web Content Accessibility Guidelines), emanate dal W3C, l’organo che regola gli standard internazionali del web.
Un recente aggiornamento della normativa, riferito al Decreto Legge 76/20 (convertito nella Legge 120/20), ha inserito tra gli aventi obbligo di accessibilità anche le aziende private con fatturato annuo medio superiore a 500 milioni di euro. Con tale ampliamento, sono molte le aziende vincolate per legge, a cominciare dalle banche, solo per citare un esempio pratico che impatta sugli utenti interessati a esercitare il diritto di gestire un conto corrente in autonomia.

Leggi: Superando, 05/01/2023


giovedì 5 gennaio 2023
Anziani, ispezioni dei Nas in 607 Rsa e case di riposo: 152 irregolari

Intensificati i controlli in concomitanza delle festività natalizie. Chiuse 6 strutture e sanzionate 27 persone per violazioni penali e 133 per illeciti amministrativi
In concomitanza con il periodo delle festività natalizie, i Carabinieri Nas hanno intensificato i controlli presso le strutture ricettive dedicate all’ospitalità di persone anziane e/o portatrici di disabilità, quali le residenze sanitarie assistite (Rsa) e le case di riposo, con lo scopo di verificare la corretta erogazione dei servizi di cura ed assistenza a tutela delle persone indifese.
Infatti, proprio in questo periodo si rileva un aumento della domanda di ospitalità di persone anziane presso strutture ricettive, a cui non sempre corrisponde il mantenimento del livello assistenziale, sia in termini di numero di operatori, anche connesso con il godimento di ferie del periodo festivo, che di qualità del servizio fornito.
Nel corso della campagna di controllo, che ha interessato l’intero territorio nazionale, predisposta d’intesa con il ministero della Salute, sono state ispezionate 607 attività socio-sanitarie ed assistenziali, con particolare attenzione nei giorni festivi di Natale, e Capodanno, anche in periodi serali e notturni.

Leggi: Redattore Sociale, 05/01/2023


mercoledì 4 gennaio 2023
Oltre 20mila i giovani italiani tra i lavoratori domestici

Lo rileva il rapporto annuale curato da Domina: il 55,6% è inquadrato come colf, mentre il 44,4% come badante. Il dato è tornato a crescere dal 2020. Sono invece oltre 48mila i giovani stranieri impiegati nel settore
In Italia la disoccupazione giovanile è tra le più alte a livello europeo e, in particolare, in alcune aree del Paese raggiunge livelli preoccupanti. Se a livello nazionale il tasso di disoccupazione è pari a 29,7%, in Sicilia il valore arriva al 48,8% ed in Calabria arriva al 47%. In queste aree anche il lavoro domestico diventa un’importante opportunità di lavoro per i giovani. Il IV Rapporto annuale sul lavoro domestico, curato dall’Osservatorio Domina, evidenzia la crescita dei giovani (under 30) nel settore del lavoro domestico. Si tratta, secondo i dati aggiornati al 2021, di oltre 68 mila lavoratori domestici (regolari), pari al 7,1% del totale.

Leggi: Redattore Sociale, 04/01/2023


mercoledì 4 gennaio 2023
Arriva per la quarta volta in Svezia il premio alla città più accessibile

Dopo Göteborg, Borås e Jönköping, premiate negli anni scorsi, è stata infatti la cittadina svedese di Skellefteå ad aggiudicarsi il 13° Premio Europeo alla città più accessibile, iniziativa avviata nel 2010 dalla Commissione Europea, in partnership con il Forum Europeo sulla Disabilità, aperta alle città dell’Unione Europea con oltre 50.000 abitanti che abbiano preso iniziative esemplari per migliorare l’accessibilità sotto diversi aspetti. Al secondo e al terzo posto Cordova e Lubiana, mentre tre menzioni speciali sono andate ad Amburgo, Grenoble e Mérida
Sin dal 2010, come abbiamo raccontato in questi anni, l’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità, è partner della Commissione Europea nel promuovere l’Access City Award, ovvero il “Premio Europeo alla città più accessibile”, allo scopo di dare visibilità e premiare quelle città che abbiano preso iniziative esemplari per migliorare l’accessibilità nelle abitazioni, negli ambienti di lavoro, nei trasporti, nelle strutture ricreative e culturali del proprio ambiente urbano, nonché nell’àmbito delle tecnologie della comunicazione.
L’iniziativa, va ricordato, è aperta alle città dell’Unione Europea con oltre 50.000 abitanti, ma anche alle aree urbane composte da due o più città con una popolazione complessiva di oltre 50.000 abitanti, se si trovano in Paesi dell’Unione con meno di due città che abbiano più di 50.000 abitanti.

Leggi: Superando, 04/01/2023


martedì 3 gennaio 2023
Livelli Essenziali di Assistenza: dieci anni di disuguaglianze regionali

Prendendo in esame il decennio 2020-2019, la Fondazione GIMBE ha pubblicato un rapporto che analizza i risultati dei monitoraggi annuali del Ministero della Salute relativi all’erogazione dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza Sanitaria) da parte delle Regioni, fotografando la notevole disuguaglianza esistente tra esse. «Tali disuguaglianze – puntualizzano tuttavia da GIMBE – non dipendono solo dalle capacità di erogazione delle Regioni, ma affondano nell’impianto istituzionale di aggiornamento e verifica dei LEA, che richiede una profonda revisione di responsabilità, metodi e strumenti»
Una realizzazione grafica che “scompone” le varie Regioni d’Italia, fotografando bene le disuguaglianze presenti in àmbito di prestazioni sanitarie da garantire ai cittadini e alle cittadine
Nelle scorse settimane la Fondazione GIMBE ha pubblicato il rapporto di ricerca denominato Livelli Essenziali di Assistenza: le diseguaglianze regionali in Sanità, nel quale ha analizzato i risultati dei monitoraggi annuali del Ministero della Salute relativi all’erogazione delle prestazioni sanitarie che le Regioni devono garantire ai/alle cittadini/e gratuitamente o attraverso il pagamento di un ticket.
Il rapporto, che è disponibile a questo link, prende in esame il decennio 2010-2019 ed è stato realizzato attraverso la cosiddetta “Griglia LEA”, uno strumento che consiste nell’attribuire alle Regioni un punteggio e permette di distinguere tra quelle adempienti, e dunque meritevoli di accedere alla quota di finanziamento premiale, e inadempienti, che verranno sottoposte a Piani di Rientro. Non sono sottoposte alla verifica degli adempimenti il Friuli Venezia-Giulia, la Sardegna, la Valle d’Aosta e le Province Autonome di Trento e di Bolzano.

Leggi: Superando, 03/01/2023


lunedì 2 gennaio 2023
Pnrr e recupero delle periferie urbane: 2,7 miliardi per i Piani urbani integrati delle città metropolitane

L’analisi di OpenPolis. Entro il 30 luglio 2023 invece questi ultimi dovranno aggiudicare tutti gli appalti per la realizzazione dei progetti selezionati. Ma non sono mancate difficoltà, visto che il compito di individuare i progetti ammissibili al finanziamento era demandato alle stesse città metropolitane. Complessivamente i piani urbani finanziati sono31
Uno degli obiettivi che l’Italia punta a raggiungere con il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) è la riduzione del divario di cittadinanza. Chiunque viva in Italia, infatti, dovrebbe poter avere accesso agli stessi servizi e allo stesso livello di qualità nella loro erogazione. Oggi però sappiamo che purtroppo non è così. Le differenze sono notevoli tra i diversi territori. Ad evidenziarlo è Openpolis, che sta portando avanti un’analisi sul Pnrr e sulle risorse impiegate per il recupero delle periferie urbane. Openpolis che spiega: “Squilibri nella qualità della vita e nell’erogazione dei servizi non caratterizzano soltanto la dicotomia nord-sud o tra aree interne e centri maggiori. Anche all’interno delle città stesse infatti il divario può essere notevole. Ad esempio tra chi vive in centro e chi invece risiede in periferia. È per questo motivo che nel Pnrr è prevista una specifica misura che punta a riqualificare le periferie delle principali aree metropolitane del nostro paese con l’obiettivo primario di ridurre l’emarginazione e le situazioni di degrado.

Leggi: Redattore Sociale, 02/01/2023


giovedì 22 dicembre 2022
Prestazioni a sostegno della famiglia: stabili assegni, congedi e permessi 104, in crescita il bonus asili nido

I dati Inps sul 2021. Rispetto all’anno precedente, il 2021 ha segnato una sostanziale stabilità del numero di beneficiari di assegni al nucleo familiare tra i lavoratori dipendenti del settore privato. Bonus asilo nido e forme di supporto presso la propria abitazione: in crescita negli anni il numero di beneficiari e l’importo medio percepito
Rispetto all’anno precedente, il 2021 ha segnato una sostanziale stabilità del numero di beneficiari di assegni al nucleo familiare tra i lavoratori dipendenti del settore privato. “Per questa categoria di lavoratori, dal 1° aprile 2019, la domanda di Assegno per il Nucleo Familiare dei dipendenti privati di aziende non agricole deve essere presentata direttamente dal lavoratore all’Inps in modalità telematica – ricorda l’istituto – e questo cambiamento potrebbe aver determinato, vista la gestione diretta da parte dell’Istituto, un maggior rigore sulla concessione della prestazione”. Per le altre categorie si rileva nel 2021 una flessione del numero di beneficiari rispetto all’anno 2020 più accentuata degli anni passati.

Leggi: Redattore Sociale, 22/12/2022


mercoledì 21 dicembre 2022
Sottosopra, il progetto contro la povertà abitativa

A Catania 9 persone a rischio di esclusione hanno trovato un’occupazione e alloggio, grazie a un progetto sostenuto dalla Fondazione per il Sud
“Avevo già trovato un lavoro da muratore a Catania, mentre la mia famiglia si trovava a Foggia. Ma in 4 mesi di ricerca non ero riuscito a trovare casa. È stata molto dura. Grazie al progetto Sottosopra da 7 mesi vivo in un appartamento che da poco condivido con mia moglie e i miei due figli e posso pensare a trovare una casa tutta per noi”. Così Ojebor Onyemaechi, arrivato in Italia dodici anni fa dalla Nigeria, racconta le mille difficoltà incontrate negli ultimi anni per trovare un’abitazione per se e la sua famiglia. Oggi Ojebor Onyemaechi è uno dei nove beneficiari del progetto “Sottosopra: Abitare Collaborativo” sostenuto dalla Fondazione Con il Sud. Persone a rischio di marginalità ed esclusione che – grazie al percorso di reinserimento sociale ed economico e orientato all’autonomia abitativa realizzato in questi anni – adesso lavorano con un regolare contratto d’assunzione, ospitati negli appartamenti di Palazzo De Gaetani a Catania. Storica struttura nel cuore del quartiere San Berillo, restaurata nell’ambito dell’intervento realizzato da Oxfam Italia in collaborazione con Trame di Quartiere, Diaconia Valdese, Sunia Catania, Impact Hub e Comune di Catania, grazie al sostegno di IKEA Italia.

Leggi: Redattore Sociale, 21/12/2022


martedì 13 dicembre 2022
Condomini collaborativi: per imparare a guardare oltre

A Ravenna, un interessante caso di Amministrazione condivisa tra inquilini degli alloggi pubblici ed Ente gestore degli edifici – di Federica Scopetti13 Dicembre 2022
Il progetto “Condomini collaborativi” ha vecchie radici ed una storia già abbastanza lunga che si intreccia inevitabilmente anche con il lavoro della cooperativa Villaggio Globale e di ACER. Iniziamo dal principio.
Le radici del progetto
Villaggio Globale è una cooperativa sociale nata nel 2005 con il fine di “promuovere l’equità sociale, la tutela dei diritti umani, la partecipazione a livello locale e globale, attraverso la diffusione di stili di vita responsabili e sostenibili”. La partecipazione è quindi uno dei suoi temi principali. È infatti anche grazie alla loro azione di sensibilizzazione se già nel 2015 il comune di Ravenna ha approvato il Regolamento per l’Amministrazione condivisa dei beni comuni concedendo proprio alla cooperativa la gestione del progetto Beni Comuni Ravenna – “Patti e fatti per la nostra città”, con l’obiettivo di promuovere il Regolamento. Un altro dei punti di forza dell’azione di Villaggio Globale sono le variegate competenze del gruppo di professionisti che dedicano grande impegno nella mediazione sociale e nella formazione sull’utilizzo di metodi partecipativi. Molti sono stati i progetti a cui hanno preso parte come mediatori sociali, ma uno in particolare ci interessa per la nostra storia: l’Ufficio mediazione ACER. Dal 2011 al 2013 – come riportato dal curriculum dell’area innovazione sociale di Villaggio Globale – ACER Ravenna (Azienda Casa Emilia-Romagna della Provincia di Ravenna) ha affidato alla Cooperativa l’incarico di progettare e gestire lo sportello di mediazione sociale e di gestione dei conflitti di vicinato delle cosiddette “case popolari”: uno sportello a disposizione di tutti gli assegnatari di edilizia residenziale pubblica (e.r.p.) per la segnalazione di conflitti. Due buoni presupposti da cui far nascere un solido progetto.

Leggi: Labsus, 13/12/2022


 

mercoledì 30 novembre 2022
Alzheimer, un nuovo farmaco sperimentale potrebbe rallentarne la progressione. Lo studio

Si tratta dell’anticorpo monoclonale Lecanemab un farmaco sperimentale. I primi risultati dei test clinici hanno mostrato una riduzione dei segni clinici della malattia allo stadio precoce
Un nuovo farmaco sperimentale potrebbe essere in grado di rallentare la progressione dell’Alzheimer, la più comune forma di demenza che, secondo i dati Oms, colpisce 55 milioni di persone nel mondo. Si tratta dell’anticorpo monoclonale Lecanemab, conosciuto anche con il nome BAN2401, un farmaco sperimentale sviluppato dalla società giapponese Eisai insieme alla partner statunitense Biogen. I primi risultati dei test clinici, pubblicati sulle pagine della rivista specializzata The New England Journal of Medicine, hanno mostrato una riduzione dei segni clinici della malattia nei pazienti con Alzheimer allo stadio precoce. I ricercatori sono “cautamente ottimisti” sul fatto che i risultati saranno confermati nei futuri studi clinici.

Leggi: Sky Tg 24, 30/11/2022


REGIONI:

martedì 10 gennaio 2023
Roma, quanti sono i senza tetto e perché finiscono in strada

Grazie a un protocollo con Istat, il Campidoglio avvia un censimento e un’indagine qualitativa. L’assessora Funari: “Saranno coinvolti ricercatori Istat, studenti universitari, Polizia di Roma Capitale e Protezione civile”
Quanti sono i senzatetto a Roma e quali sono le ragioni per cui sono finiti in strada? È la domanda a cui il Campidoglio proverà a dare una risposta nelle prossime settimane, grazie a un accordo con Istat, per cui nei prossimi giorni si attende la firma della relativa delibera. “L’azione dell’Amministrazione dovrà essere sempre guidata da dati certi e costantemente aggiornati – spiega l’assessora capitolina alle Politiche sociali, Barbara Funari –. Per questo motivo è prevista a breve la sottoscrizione di un protocollo d’intesa con l’Istat al fine di avviare un progetto sulle presenze dei senza tetto nel territorio di Roma Capitale. La ricerca, quantitativa ma anche qualitativa, ha l’obiettivo di prevedere un quadro approfondito di conoscenze rispetto al fenomeno delle persone senza dimora, tramite l’ausilio di un questionario distribuito nel mese di febbraio. Saranno coinvolti ricercatori Istat, studenti universitari, Polizia di Roma Capitale e Protezione civile”.

Leggi: Redattore Sociale, 10/01/2023


lunedì 2 gennaio 2023
 L’Adi alla prova del PNRR – Effetti per la Lombardia tra rischi e opportunità

La Missione 6 del PNRR prevede tra i vari interventi quello del potenziamento dell’assistenza domiciliare, nell’ottica di fare diventare il setting del domicilio il luogo privilegiato di cura, con l’ambizioso obiettivo di servire il 10% degli anziani.
Nelle ultime settimane sono circolate alcune prime ipotesi del decreto di riparto delle relative risorse da cui emergono alcuni primi dettagli sugli aspetti applicativi di tale processo ormai alle porte.
È utile fare il punto sulla situazione dell’Adi in Lombardia anche in prospettiva comparata con le altre regioni, per poi discutere quale potrebbe essere l’impatto del PNRR su questo settore. È utile ricordare che, il quadro che dovrebbe guidare questo processo è quello della riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti, impegno assunto dal nostro Paese proprio nell’ambito del PNRR.
Le caratteristiche dell’Adi lombarda nel panorama nazionale, alla vigilia del PNRR
Qual è il livello di diffusione dell’ADI?
Secondo i dati diffusi dalla più recente Griglia Lea (il sistema di monitoraggio con cui vengono valutate e comparate le regioni), in Lombardia nel 2019 sono stati assistiti in Adi circa il 2,7% degli anziani (fig. 3, colonna azzurra), un dato tendenzialmente in linea con la media nazionale. Si ricorda che tale valutazione tiene conto esclusivamente delle prese in carico più qualificate, ovvero delle cure domiciliari integrate (quelle che assicurano almeno un accesso a settimana). Secondo questa metodologia le regioni che presentano la maggiore diffusione del servizio risultano, nell’ordine il Molise, la Sicilia, la Basilicata, l’Abruzzo e il Veneto.

Leggi: Welforum, 02/01/2023


mercoledì 21 dicembre 2022
Caro casa a Milano: +30% sugli affitti dal 2015

Con un reddito netto di 1.500 euro al mese e una rata di mutuo ventennale al 30% di questo valore, in città diminuiscono i metri quadrati acquistabili – di Laura Cavestri
Se si escludono i valori del centro storico (che sono oltre il doppio rispetto al resto) – dati Fimaa – la media dei valori di compravendita effettiva nel comune di Milano è stata nel 2021 (per metro quadro commerciale) di 5.268 euro sul mercato del nuovo/classe energetica A o B; di 4.122 euro sul mercato dell’usato in buone condizioni; di 3.086 euro sul mercato dell’usato da ristrutturare. Ciò premesso, una persona con un reddito netto di 1.500 euro al mese (che è quanto percepisce a Milano un residente su quattro) potrebbe permettersi – mantenendo la rata del mutuo ventennale al 30% del reddito (che viene considerata a livello internazionale come la percentuale equa e sopportabile) e un loan to value dell’80% – di acquistare a Milano (escludendo il centro storico) 18mq sul mercato del nuovo/classe energetica A o B; 24 mq sul mercato dell’usato in buone condizioni; 31 mq sul mercato dell’usato da ristrutturare.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 21/12/2022


IN AGENDA:

Terzo Settore, innovazione sociale e governance dei sistemi locali di welfare. 2° edizione del master Sapienza

Il Master in Terzo Settore, Innovazione Sociale e Governance dei Sistemi locali di welfare è un master di II livello organizzato dal Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche della Sapienza Università di Roma e realizzato in partnership con il Forum del Terzo Settore che mette a disposizione dei propri soci due borse di studio del valore di 2.000€ ciascuna. Per candidarsi alla borsa di studio è necessario inviare il proprio Curriculum Vitae e una lettera motivazionale di max. 3000 caratteri (spazi inclusi) all’indirizzo gentili@forumterzosettore.it

Leggi: Forum Terzo Settore


IN EVIDENZA:

Riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti. Mettere al centro dell’agenda politica 10 milioni di italiani

Il Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza è una coalizione sociale nata con l’obiettivo di unire forze e competenze per offrire un contributo nel definire e attuare il prima possibile un solido progetto per l’assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia. Nell’articolo Michela Biolzi mette in evidenza i passi sino ad ora compiuti, le proposte formulate dal Patto e il processo attualmente in corso.a cura di Michela Biolzi (Collaboratrice NNA)
Le proposte presentate dal Patto nel marzo scorso, elaborate per fornire il proprio contributo al disegno della riforma, sono state rilanciate dalle 52 organizzazioni che lo compongono attraverso diversi appelli rivolti alle istituzioni e alla società civile. Si avvicinava, infatti, un passaggio decisivo per l’iter legislativo, così come indicato dai tempi stretti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) a cui la riforma è collegata: la presentazione al Parlamento del Disegno di Legge Delega della riforma da parte del Governo dopo mesi di lavoro alla definizione del testo.
Gli appelli del Patto perché L’Italia non rinunci a migliorare l’assistenza agli anziani non autosufficienti
Inizialmente, a fine giugno, le realtà del Patto (box 1) hanno portato nuovamente all’attenzione della politica e del dibattito pubblico le principali idee contenute nella loro proposta di riforma della non autosufficienza, inviando una lettera aperta al Presidente del Consiglio Mario Draghi, al Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Andrea Orlando e al Ministro della Salute Roberto Speranza. La missiva sottolineava la necessità di una riforma che garantisse “un sistema organico di assistenza agli anziani non autosufficienti”, così come previsto dal PNRR, indicando i principali motivi per i quali è fondamentale introdurre il Sistema Nazionale Assistenza Anziani.

Leggi: I Luoghi della Cura


Per le aree periferiche delle città metropolitane: tanti soldi ma altrettante incertezze

Il PNRR stanzia quasi 3 miliardi di euro per riqualificare le aree periferiche delle Città metropolitane (CM) al fine di ridurre situazioni di degrado e marginalizzazione. Openpolis ha individuato i progetti finanziati e la loro distribuzione sul territorio evidenziando alcune criticità.
Queste informazioni sono tratte dal progetto di monitoraggio civico OpenPNRR, realizzato per analizzare e approfondire il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Ogni lunedì Openpolis pubblica un nuovo articolo sulle misure previste dal piano e sullo stato di avanzamento dei lavori (vedi tutti gli articoli). Tutti i dati sono liberamente consultabili online sulla piattaforma openpnrr.it, che offre anche la possibilità di attivare un monitoraggio personalizzato e ricevere notifiche ad hoc. Openpolis mette inoltre a disposizione i propri open data che possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative o anche per semplice consultazione.

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Proposte essenziali per la sanità personalizzata, digitale e interconnessa

Antonio Monteleone espone, nel presente contributo, tre proposte ritenute condizioni sine qua non per porre basi solide al prossimo domani della sanità in Italia. Si tratta di idee elaborate dall’autore alla luce delle disposizioni e degli orientamenti normativi in atto e indirizzate al vicino futuro, senza trascurare le criticità presenti che non possono paralizzare e neppure impastoiare un inarrestabile processo e un illuminato rafforzamento del sistema sanitario italiano. – di Antonio Monteleone (Presidente AGeSPI Lombardia)
Sono diversi i provvedimenti normativi di recente emanazione finalizzati ad attuare un nuovo assetto, istituzionale, organizzativo e di finanziamento, dell’assistenza pubblica nel nostro Paese. Altri atti sono invece in corso di definizione e determinanti saranno i prossimi passi da compiere, allo scopo di implementare un sistema di Long Term Care, e non solo, di cui l’Italia ha estremamente bisogno. Proprio partendo dal contesto attuale in cui il nostro Paese si trova, si espongono tre proposte operative che vanno nella direzione di tradurre, in modo concreto, i contenuti di questi recenti provvedimenti normativi in tema di salute e sanità, di medicina territoriale e di cronicità, affrontando le criticità presenti nel nostro sistema sanitario. Tali criticità vanno risolte gradualmente, con una programmazione ben modulata nel tempo e che dev’essere alimentata e sostenuta da precisi dati epidemiologici.

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La gestione dei centri per anziani -Tra affidamento di servizio e principio di sussidiarietà. Di Alceste Santuari

Quando è ragionevole che un’attività nell’ambito del welfare sia oggetto di una convenzione tra enti locali e associazioni di volontariato/ di promozione sociale? Quando quella attività rappresenta un servizio da gestire in proprio da parte di un ente pubblico o affidare attraverso un appalto? Quando, in altre parole, è corretto riferirsi al principio di sussidiarietà, sostenendo l’autonoma iniziativa di cittadini che realizzano un intervento secondo il principio di gratuità e quando si tratta di attività da rendersi attraverso personale retribuito?
In queste settimane, il tema delle convenzioni con il volontariato, disciplinate dall’art. 56 del Codice del Terzo settore, è stato oggetto della sentenza del Tar del Lazio, sez. II – bis, del 6 dicembre 2022, n., chiamato a dirimere un contenzioso tra due associazioni di volontariato interessate alla gestione, di un Centro Anziani. Ciò avviene in un comune laziale che, dopo aver gestito i centri per anziani in economia, ha individuato la soluzione della convenzione con il volontariato per la gestione di tale attività, indicendo, pertanto, la procedura relativa per la gestione della struttura. Tale scelta ha luogo anche a seguito dell’approvazione di specifiche linee guida regionali recepite dal comune in apposito regolamento, che prevede “l’obbligatorio affidamento” dei centri in oggetto a favore delle APS ex art. 56 del Codice del Terzo settore, che abbiano il Centro Anziani come oggetto specifico ed esclusivo o prevalente.
Al di là del merito della sentenza, che interviene appunto nel dirimere la lite tra due associazioni interessate a tale attività, questa circostanza ci dà l’opportunità di domandarci, a monte, quando e a che condizioni sia ragionevole la scelta dello strumento della convenzione con il volontariato.
Da una parte, gli enti locali possono qualificare un’attività, anzi un servizio alla stregua di un “servizio pubblico locale”, il quale, conseguentemente, deve essere oggetto di uno specifico modello gestorio. Quest’ultimo, in conformità all’ordinamento giuridico interno, può essere ricondotto alla gestione in economia (diretta), alla gestione a mezzo di società mista, alla gestione a mezzo di società c.d. “in house”, nonché risultare oggetto di esternalizzazione a favore del mercato, anche riservato a taluni soggetti giuridici specifici, quali, per esempio, le imprese sociali.

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Grave marginalità adulta e barriere all’accesso dei servizi – di Caterina Cortese, Lucia Fiorillo

In questi ultimi anni gli ambiti territoriali stanno lavorando per realizzare e potenziare i servizi volti al contrasto della grave marginalità adulta (persone senza dimora). Grazie alle Linee di indirizzo ministeriali del 2015 e alle ingenti risorse stanziate dal Governo su vari capitoli di spesa, l’infrastruttura sociale e professionale dei servizi ha fatto notevoli passi in avanti. Assistiamo in alcuni territori alla progressiva diffusione di una cultura orientata al superamento della logica del “singolo servizio mensa o dormitorio” o del “servizio emergenziale”, in risposta ai soli bisogni primari, e ad una crescente responsabilizzazione ed empowerment delle cabine di regia pubbliche, che hanno avviato processi virtuosi di programmazione, utilizzando le risorse come leva per il consolidamento e lo sviluppo di una nuova filiera di servizi rivolti alla grave marginalità in sinergia con gli ETS.
Tuttavia, nonostante gli sviluppi già evidenziati in diversi rapporti di monitoraggio (si veda per esempio Cortese, Pascucci, I servizi come agenti del cambiamento, Osservatorio fio.PSD 3/2021), relazioni tecniche e articoli in riviste di settore (si veda MLPS, Quando l’Housing first incontra il Reddito di cittadinanza, CohesiON Magazine), vi sono delle sfide aperte che i servizi territoriali devono ancora affrontare, prime fra tutte le barriere che le persone più vulnerabili incontrano nell’accesso ai servizi professionali e l’assenza di una presa in carico strutturata

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SEGNALAZIONI:

Il valore certificativo degli estratti conto contributivi
L’Inps liquida una pensione sulla base di un estratto conto certificativo sbagliato, il Tribunale di Monza condanna l’Istituto previdenziale pubblico alla ricostituzione del trattamento pensionistico, perché ha fornito al lavoratore una informazione incompleta sulla posizione assicurativa inducendolo in errore al momento della domanda.
Accogliendo le ragioni di un ricorso patrocinato dall’avvocato Roberta Palotti, consulente legale di Inca Cgil, la sentenza (l’ennesima), emessa il 28 settembre 2022, sottolinea ancora una volta come “la comunicazione da parte degli enti ha valore certificativo della situazione in essa descritta”. E a nulla valgono gli argomenti proposti dall’Inps per resistere a questo orientamento giurisprudenziale già ampiamente consolidato in numerosissime sentenze.
Il caso specifico esaminato riguarda un lavoratore che lamenta di essere stato liquidato con “un trattamento pensionistico di minor favore”, come conseguenza di un estratto conto certificativo, rilasciatogli dall’Inps stesso, incompleto, non comprensivo dei contributi versati alla gestione separata.

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Pensioni: niente finestre mobili per i lavoratori gravosi

Sulla decorrenza della pensione dei lavoratori gravosi non ci devono essere i tempi di attesa (finestre mobili), previste per la generalità dei lavoratori. Così ha stabilito la Corte dei conti, sezione giurisdizionale per la Regione Piemonte, accogliendo un ricorso patrocinato dall’avvocato Nicola Salvini, consulente legale di Inca, in favore di un macchinista di Trenitalia che, dopo aver fatto domanda di pensione anticipata nel 2019 , avvalendosi delle agevolazioni previdenziali introdotte nel 2017 per gli addetti ad attività gravose (legge 205/2017) , si è visto accogliere l’istanza ma con la decorrenza posticipata di tre mesi, in applicazione dell’articolo 15 legge 26/2019 che ha esteso alla generalità dei lavoratori la cosiddetta finestra trimestrale di attesa, a partire dal gennaio 2019.
Nonostante il parere contrario del Comitato Amministratore del Fondo Speciale per il personale dipendente da Ferrovie dello Stato spa, che aveva accolto il ricorso del macchinista per “accertata inapplicabilità” della finestra trimestrale, il consiglio di amministrazione dell’Inps ha imposto l’interpretazione più restrittiva costringendo il lavoratore a ricorrere alla Corte dei conti.
La materia del contendere si incentra sull’applicazione del combinato disposto del comma 147, art. 1 della legge 205/2017, che prevede le agevolazioni previdenziali, con l’articolo 24, comma 10, del D.L. 201/2011, convertito nella legge n.214/2011, attraverso l’art. 15 D.L. 4/2019, convertito nella legge n. 26/2019.

Leggi: Inca


Covid. L’App Immuni va in pensione dal 31 dicembre

Era stata introdotta nel 2020 per favorire il tracciamento dei contatti ma non ha mai avuto successo. Dalla stessa data verrà interrotto ogni trattamento di dati personali effettuato dal Ministero della salute. Pertanto, la App non sarà più disponibile negli store delle applicazioni mobile (Apple, Google, Huawei) e, sugli smartphone su cui la App è già stata installata, non funzionerà più per attivare e ricevere le notifiche di allerta di eventuale contatto stretto con altri utenti della App per le finalità del contact tracing digitale.
Dal prossimo 31 dicembre, sarà dismessa la Piattaforma unica nazionale per la gestione del Sistema di allerta Covid-19 e la relativa App IMMUNI, che ha avuto la finalità di allertare le persone entrate in contatto stretto con soggetti risultati positivi. Dalla stessa data verrà interrotto ogni trattamento di dati personali effettuato dal Ministero della salute ai sensi dell’articolo 6 del decreto-legge 30 aprile 2020, n. 28, convertito con modificazioni dalla legge 25 giugno 2020, n. 70.

Leggi: Quotidiano Sanità


 

 

NEWS:

lunedì 19 dicembre 2022
Manovra, Spi-Cgil: governo nel caos; salta rivalutazione per 4mln pensionati

“A causa della confusione e dei ritardi del governo nell’approvazione della manovra di bilancio a gennaio salta la rivalutazione delle pensioni per 4 milioni di pensionati.
L’Inps, infatti, non è stato messo nelle condizioni di erogare gli importi rivalutati per tutte le pensioni sopra quattro volte il trattamento minimo e provvederà quindi a rivalutare solo quelle sotto questa soglia. La mancata rivalutazione sarà comunque recuperata nei mesi successivi attraverso un conguaglio”.
Lo denuncia il Segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti.
“Sulle pensioni – continua Pedretti – il governo è letteralmente nel caos e questo danneggia fortemente i pensionati, già colpiti dal taglio previsto dalla manovra.
L’emendamento del governo, che doveva ripristinare il 100% di rivalutazione almeno fino a 5 volte il trattamento minimo, si è rivelato una bufala e si passa dall’80 all’85% con un taglio ulteriore per chi ha importi superiori”.

Leggi: Spi-Cgil, 19/12/2022


venerdì 16 dicembre 2022
Manovra: Cgil e Sunia, grave la bocciatura degli emendamenti per ripristinare fondo sostegno affitto e morosità incolpevole

“Grave la scelta del Governo di respingere gli emendamenti che chiedevano il rifinanziamento del fondo di sostegno all’affitto e quello per la morosità incolpevole”. È quanto dichiarano Cgil nazionale e Sunia, il sindacato degli inquilini.
“È un grave affronto agli inquilini con Isee inferiore a 17mila euro e mette in difficoltà – sottolineano Cgil e Sunia – tutti quei proprietari che hanno ricevuto puntualmente il pagamento del canone grazie a questi provvedimenti”. Per la Confederazione e il sindacato degli inquilini “si profila una stagione di conflitto che sarà causata dall’impennata degli sfratti per morosità incolpevole e si riverserà drammaticamente su Regioni e Comuni, privati così degli strumenti per far fronte all’emergenza”.
“La legge 431/98 parla chiaro: il fondo è gestito dal Ministero delle Infrastrutture e deve essere annualmente integrato dalla legge di Bilancio. Quest’obbligo è stato disatteso per il 2023, senza considerare le ricadute sui ceti medio-bassi e bassi. L’ultima chance per il Governo e la maggioranza – concludono Cgil e Sunia – è di riparare a questa gravissima omissione nel maxiemendamento, come stanno rivendicando le manifestazioni indette in questi giorni in tutta Italia”.

Leggi: Sunia, 16/12/2022


venerdì 16 dicembre 2022
Medici troppo anziani, infermieri senza titoli e medici generici in sala parto. Questo e altro scoperto dai Nas nella maxi indagine su 637 imprese e cooperative private che forniscono personale alle Asl e agli Ospedali

L’indagine si è svolta a metà novembre in tutta Italia per verificare la regolarità nei contratti e nelle modalità di reclutamento da parte delle strutture del Ssn per sopperire alle carenze di medici, infermieri ed altri operatori sanitari forniti da società esterne, solitamente riconducibili a cooperative. Monitorate 637 imprese/cooperative private e verificata l’idoneità di oltre 11.600 figure tra medici (13%), infermieri (25%) e altre professioni sanitarie (62%) (oss, tecnici di laboratorio e figure similari). Irregolarità riscontrate in 165 posizioni lavorative. Segnalate alle autorità 205 persone.
I Carabinieri dei NAS, d’intesa con il Ministero della Salute, dalla metà del mese di novembre hanno pianificato e condotto mirati servizi di controllo su tutto il territorio nazionale presso strutture sanitarie e socio-assistenziali pubbliche e private che, per sopperire alla carenza di personale e garantire l’erogazione minima dei servizi di cura ed assistenza, ricorrono sempre più spesso a contratti di appalto per avvalersi di professionalità sanitarie – medici, infermieri ed operatori sanitari – forniti da società esterne, solitamente riconducibili a cooperative.

Leggi: Quotidiano Sanità, 16/12/2022


giovedì 15 dicembre 2022
ISTAT: siamo entrati nell’inverno demografico

La fotografia pubblicata dall’ISTAT pochi giorni fa non lascia dubbi: siamo entrati in quello che gli esperti definiscono “inverno demografico”. Nei prossimi tre decenni la fascia di popolazione tra i 15 e i 64 anni potrebbe scendere da 37,7 milioni a 28,9 milioni.
Questo significa, soprattutto, circa un milione di persone in meno tra i 15 e i 34 anni, che va ad accompagnarsi al fenomeno egualmente preoccupante dell’emigrazione: negli ultimi anni 1,8 milioni di italiani, nella stessa fascia di età, ha lasciato il Paese alla ricerca di un lavoro stabile o più remunerato in relazione al proprio titolo di studio.
Come il clima del Pianeta è un equilibrio risultante dall’interazione di varie componenti, compresi i cambiamenti antropici cioè determinati dagli esseri umani, così saremo in grado di uscire dall’inverno demografico in cui ci troviamo se sapremo tenere conto di molte variabili in gioco che, in questo caso, dipendono interamente dalle nostre scelte. Se ipoteticamente questa tendenza dovesse invece continuare potrebbero essere altri 6 milioni da qui al 2052.

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 15/12/2022


giovedì 15 dicembre 2022
Censimento 2021. Siamo sempre di meno: solo 59 milioni i residenti. Nuovo record negativo delle nascite che si fermano a 400.249

Pubblicato il report che analizza la demografia del Paese. Il calo ulteriore di popolazione (206 mila in meno rispetto al 2020) non è dovuto solo al saldo naturale negativo ma è da attribuire in parte anche alla diminuzione della popolazione straniera. Rispetto al 2008 i nati sono il 31% in meno e il Paese è sempre più vecchio con una media di 5,4 anziani ogni bambino. IL REPORT
La popolazione censita in Italia al 31 dicembre 2021 ammonta a 59.030.133 residenti, in calo dello 0,3% rispetto al 2020 (-206.080 individui). È quanto emerge dal censimento Istat appena pubblicato. Il decremento di popolazione interessa soprattutto il Centro Italia (-0,5%) e l’Italia settentrionale (-0,4% sia per il Nord ovest che per il Nord est), è più contenuto nell’Italia meridionale (-0,2%) e risulta minimo nelle Isole (appena 3mila unità in meno)

Leggi: Quotidiano Sanità, 15/12/2022


giovedì 15 dicembre 2022
La disabilità aumenta rischio povertà. I dati di Eurostat

Le persone con disabilità sono a più alto rischio di povertà o esclusione sociale: il 29,7% della popolazione dell’UE di età pari o superiore a 16 anni con disabilità (limitazione dell’attività) era a rischio di povertà o esclusione sociale rispetto al 18,8% di quelli senza disabilità. In Italia il gap è minore (27,1% rispetto a 24,3%).
Un numero significativo di persone nell’UE è a rischio di povertà o di esclusione sociale, e le persone con disabilità affrontano un rischio maggiore.
Nel 2021, il 21,7% della popolazione dell’UE (il 24,3% in Italia), secondo i dati pubblicati da Eurostat, era a rischio di povertà o di esclusione sociale, ossia viveva in famiglie che subivano almeno uno dei tre rischi di povertà e di esclusione sociale (rischio di povertà, grave privazione materiale e sociale e/o viveva in condizioni famiglia con intensità di lavoro molto bassa).
Le persone con disabilità sono a più alto rischio di povertà o esclusione sociale: il 29,7% della popolazione dell’UE di età pari o superiore a 16 anni con disabilità (limitazione dell’attività) era, sempre nel 2021, a rischio di povertà o esclusione sociale rispetto al 18,8% di quelli senza disabilità.

Leggi: Quotidiano Sanità, 15/12/2022


giovedì 15 dicembre 2022
Riprendiamoci l’energia. Le comunità energetiche contro la crisi

Il fenomeno delle comunità energetiche rinnovabili si sta diffondendo in tutta Europa. E anche in Italia, nonostante le lentezze burocratiche, si stanno muovendo i primi passi. Si tratta di una vera e propria rivoluzione che permetterà la produzione e la condivisione di energia pulita, l’abbattimento dei suoi costi e la riduzione di emissioni di CO2 – di Aldo Gara
Addio ai grandi produttori. A portarci in casa l’energia di cui abbiamo bisogno non saranno più i grandi produttori da fonti fossili e i grandi e piccoli distributori. Stavolta i protagonisti della rivoluzione che segnerà il passaggio verso una nuova era saranno cittadini, istituzioni, commercianti e aziende: uniti in piccole e grandi comunità energetiche rinnovabili (Cer), potranno dotarsi di impianti per la produzione e la condivisione di energia pulita da fonti rinnovabili. Una forma di mutuo aiuto e, allo stesso tempo, un processo democratico che attraverso lo sfruttamento del vento, del sole e dell’acqua, consentirà di produrre energia a chilometri zero e di liberare le famiglie dalla totale dipendenza dal gas, dal petrolio e soprattutto dal conto salato delle bollette con un abbattimento dei costi dell’elettricità stimato tra il 25 e il 30 per cento. Inoltre, se la comunità produrrà più energia rispetto al proprio fabbisogno potrà venderla a prezzi sostenibili a chi, all’interno della comunità, non può permettersi un impianto fotovoltaico, una pompa di calore o una pala eolica; oppure cederla, a pagamento, alla stessa rete elettrica.

Leggi: Liberetà, 15/12/2022


giovedì 15 dicembre 2022
Superbonus, c’è la proroga. Reddito di cittadinanza scende a 7 mesi

Gli emendamenti del governo al disegno di legge Bilancio arriveranno nella serata di venerdì. Saranno quelli che serviranno a fare la quadra per raccogliere le proposte di modifica del testo della manovra economica arrivate dalla maggioranza e arrivare finalmente nel vivo della votazione in commissione Bilancio della Camera.
I tempi restano strettissimi. Al massimo entro lunedì il testo deve essere approvato per poi arrivare in Aula martedì. Appena 11 giorni prima del 31 dicembre, termine ultimo prima dell’esercizio provvisorio, e con il passaggio al Senato da fare. «Siamo determinati ad evitarlo – dice il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani -, sarebbe un danno enorme di immagine, per l’Italia, non per il governo». E pure il relatore del testo Roberto Pella (Forza Italia) conferma: «Tutti i parlamentari in commissione vogliono rispettare i termini di approvazione della legge di Bilancio».

Leggi: Corriere della Sera, 15/12/2022


mercoledì 14 dicembre 2022
Antitrust contro le aziende energetiche. Cosa cambia per i consumatori

Sotto la lente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato finiscono sette aziende fornitrici di elettricità e gas: hanno modificato in modo unilaterale i prezzi. Insieme, le sette compagnie, rappresentano l’80 per cento del mercato
Stavolta sotto la lente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato finiscono sette aziende fornitrici di elettricità e gas, che insieme rappresentano circa l’80% del mercato: Enel, Eni, Hera, A2A, Edison, Acea ed Engie.
Le compagnie interessate hanno mandato – questa è l’accusa dell’Autorità garante – proposte di modifica del prezzo di fornitura unilaterali e proposte di rinnovo in contrasto con la legge che sospendeva l’efficacia delle clausole contrattuali. Contro le modifiche unilaterali, l’Antitrust ha emesso un provvedimento cautelare che sospende gli aumenti.

Leggi: Liberetà, 14/12/2022


mercoledì 14 dicembre 2022
La sanità negata delle liste d’attesa

Nel 2022 è saltata in media una visita di controllo su cinque. Mentre il sistema pubblico è in affanno e non riesce a recuperare i controlli persi a causa del Covid, sale ancora la spesa privata.
Una sanità a due facce, in cui il settore pubblico segna il passo mentre cresce ancora, anche a causa delle liste d’attesa, la spesa di cui gli italiani sono costretti a farsi carico per farsi curare nel privato.
Gli ultimi dati provenienti da un monitoraggio dell’Agenas, l’Agenzia sanitaria nazionale per le Regioni, fotografano una situazione di sofferenza che va avanti da tre anni. Asl e ospedali non riescono ancora a recuperare il lavoro andato perso dal drammatico 2020.
Il dato più significativo è quello relativo alle visite di controllo. Cioè alle visite specialistiche per chi ha già una diagnosi o per chi è cronico come un paziente diabetico o cardiopatico o oncologico. Secondo l’Agenas, nei primi sei mesi di quest’anno, sono state effettuate 13,7 milioni di prestazioni, circa 3,4 milioni in meno rispetto al 2019. In altre parole, è saltata in media una visita di controllo su cinque.

Leggi: Liberetà, 14/12/2022


martedì 13 dicembre 2022
Inflazione nelle grandi città: i sindaci contro il caro affitti

Qualità della vita. Sala (Milano) e Nardella (Firenze) puntano a interventi per contenere i canoni Il ministro Urso: chiesto alla Ue di sfruttare nel 2023 i fondi industria 4.0 inutilizzati per le imprese
Il peso medio degli affitti in Italia impatta oltre il 50% sul reddito e l’emergenza casa in città è uno dei temi forti della 33esima edizione della Qualità della Vita, la storica indagine del Sole 24 Ore che misura la vivibilità delle 107 province italiane. Dall’evento digitale di presentazione e commento dei dati, aperto dal direttore del Sole 24 Ore Fabio Tamburini, – evento ieri in diretta streaming sul sito del Sole 24 Ore e sul canale 501 di Sky – sono emersi spunti e strategie per mitigarlo. Con la doppia prospettiva del caro affitti per gli abitanti,che contribuisce a rendere le città invivibili (a Milano incide in media sul 60% del reddito) e quella degli affitti brevi, che favoriscono l’impennata dei prezzi.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 13/12/2022


DALLE REGIONI:

lunedì 19 dicembre 2022
Finalmente una Legge Regionale esemplare e seria sulla vita indipendente

«Ritengo – scrive Salvatore Nocera, analizzando la Legge Regionale della Lombardia 25/22 (“Politiche di welfare sociale regionale per il riconoscimento del diritto alla vita indipendente e all’inclusione sociale di tutte le persone con disabilità”) – che si debba dare atto alla Federazione LEDHA di avere offerto ai cittadini con disabilità della propria Regione uno strumento prezioso e anche assai stimolante per le Associazioni di altre Regioni aderenti alla Federazione FISH e non solo, per un ulteriore traguardo nella lunga via della qualità di vita inclusiva delle persone con disabilità»
Come ampiamente riferito nei giorni scorsi anche su queste pagine, la Regione Lombardia ha approvato, su istanza della LEDHA, la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità che costituisce la componente lombarda della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e che ne aveva formulato i contenuti fondamentali, la Legge Regionale 25/22 (Politiche di welfare sociale regionale per il riconoscimento del diritto alla vita indipendente e all’inclusione sociale di tutte le persone con disabilità), pubblicata sul Bollettino Ufficiale Regionale n. 49 (supplemento del 9 dicembre).
Data l’importanza di tale norma per la sua originalità e completezza, si propone a tutto il mondo della disabilità di prenderla in considerazione quale modello, ovviamente adattabile alle diverse situazioni regionali, nonché all’Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità di tenerla presente nella stesura dell’emanando Decreto Delegato della Legge 227/21 (Legge Delega al Governo in materia di disabilità), concernente proprio la “vita indipendente”.

Leggi: Superando, 19/12/2022


venerdì 16 dicembre 2022
Gioia Tauro. Politiche abitative nel Comune di Gioia Tauro: aperto un confronto tra i sindacati degli inquilini (SUNIA-CGIL, SICET-CISL, UNIAT Calabria) e dei proprietari (Confedilizia) con il Comune della Piana

Dopo una prima riunione tecnica, svolta a Gioia Tauro (tra le OO.SS. degli inquilini e dei proprietari e gli uffici tecnici del Comune di Gioia Tauro), per discutere ed affrontare concretamente i punti riguardanti l’applicazione dell’Accordo Territoriale per i contratti di locazione a canone concordato, nei giorni scorsi si è tenuta una riunione politico-sindacale
presso il Palazzo di città per affrontare il tema dello sviluppo attraverso le politiche abitative.
Il Tavolo di contrattazione sociale, richiesto da Confedilizia Reggio Calabria, Sunia-Cgil Calabria, Sicet-Cisl RC e Uniat Calabria, con la collaborazione di Valerio Romano (neo Segretario Generale Filcams-Cgil Metropolitana di Reggio Calabria), è stato immediatamente convocato dal Sindaco Aldo Alessio, in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale, che ha voluto dare continuità al lavoro già avviato con le Organizzazioni Sindacali.

Leggi: Sunia, 16/12/2022


venerdì 16 dicembre 2022
Piano freddo, primi 200 senzatetto accolti nelle strutture di Milano

Ad oggi sono poco più di 200 i posti occupati nei cinque centri aperti nell’ambito del Piano freddo redatto dal Comune di Milano, una misura messa in campo dall’amministrazione meneghina per potenziare l’assistenza ai senza dimora in queste giornate in cui le temperature invernali e il maltempo mettono più a rischio la loro incolumità.
Si tratta delle strutture di viale Puglie, via Barabino, via San Marco, via Saponaro e al Mezzanino della Stazione Centrale.
Dal Comune fanno sapere che restano disponibili decine di posti e sono già programmati nei prossimi giorni nuovi inserimenti.

Leggi: Redattore Sociale, 16/12/2022


venerdì 16 dicembre 2022
In Veneto 838,6 milioni per la non autosufficienza da ripartire

Ammontano a 838 milioni e 697.450 euro le risorse destinate dal Veneto alla non autosufficienza per il 2022. E su proposta dell’assessore alla Sanità e alle Politiche sociali, Manuela Lanzarin, la giunta regionale ha approvato la delibera con cui si richiede il parere di commissione sulla programmazione e l’attribuzione delle risorse. Il totale presentato quest’anno segna un incremento di cinque milioni e 835.340 euro rispetto a quello dell’anno scorso che era di 832 milioni e 862.110 euro. Nella cifra sono compresi i 772 milioni e 593.450 euro provenienti dal Fondo regionale per la non autosufficienza e 66 milioni e 104.000 euro da quello nazionale. “Priorità nel sostegno all’assistenza residenziale e semiresidenziale per anziani e disabili- sottolinea Lanzarin- è la linea che ha guidato la stesura del riparto. Il finanziamento è coerente con il supporto alle famiglie che la Regione ha ormai fatto proprio con il susseguirsi di una serie di provvedimenti”.

Leggi: Redattore Sociale, 16/12/2022


venerdì 16 dicembre 2022
Bergamo entra nella rete internazionale delle “città a misura di anziano”

Bergamo si propone come città ideale per la vita a misura di anziano. Il Comune orobico ha infatti ricevuto la comunicazione ufficiale dell’ammissione alla rete WHO Global Network of Age-Friendly Cities and Communities, a cui aveva fatto richiesta di adesione ai primi di agosto 2022. La rete globale dell’OMS per le città e le comunità a misura di anziano è stata istituita nel 2010 per collegare città, comunità e organizzazioni di tutto il mondo con la visione comune di rendere la loro comunità un luogo ideale in cui invecchiare.
L’appartenenza alla rete, che comprende attualmente 1.445 tra città e comunità in 51 paesi, riflette l’impegno della città ad ascoltare i bisogni della loro popolazione che invecchia, valutare e monitorare la loro compatibilità con l’età, e lavorare in collaborazione con gli anziani e in tutti i settori per creare ambienti fisici e sociali favorevoli agli anziani, e come afferma l’assessore alle Politiche sociali Marcella Messina, “potrà portare un arricchimento reciproco tra le diverse città anche grazie all’apporto di contributi provenienti da diverse esperienze internazionali”.

Leggi: Redattore Sociale, 16/12/2022


IN AGENDA:

“Essere Cittadini Consapevoli e Digitali”: in partenza a Milano, e in presenza, un nuovo corso Grey Panthers per senior

Inizia il 12 gennaio, un nuovo Corso per Essere Cittadini Consapevoli e Digitali:
6 lezioni settimanali, in presenza, per sapere tutto su Come attivare SPID e CIE, come utilizzarli: gli usi possibili, per essere identificati in sicurezza sui siti della Pubblica Amministrazione.Martedì 17 gennaio – Il fascicolo sanitario elettronico: utilità, uso, esempi pratici.Martedì 24 gennaio – Imparare a navigare sul sito del Comune di Milano: i servizi online da utilizzare, per risparmiare tempo e fatica.Giovedì 2 febbraio – Il mondo delle APP: quelle native sui nostri dispositivi, quelle che ci procuriamo gratuitamente o che acquistiamo, APP utili per SeniorGiovedì 9 febbraio – Home-banking e Moneta Digitale: essere capaci di muoversi con disinvoltura in ogni contesto, senza mettere mano al portafoglio, alle carte di credito, ai Bancomat. Risparmiando tempo e garantendosi maggiore sicurezza.Giovedì 16 febbraio – Usare lo smartphone nel miglior modo possibile,conoscendo tutte le funzionalità di base e anche qualche espediente di migliore funzionalità come OTP e gestione password. Oltre alla Redazione, durante il corso i Senior saranno affiancati da alcuni studenti dell’Istituto tecnico tecnologico Ettore Molinari in rapporto di PCTO con noi. In particolare, saranno a disposizione dei corsisti nella parte conclusiva di ogni singola lezione. Al termine di ogni incontro verrà rilasciata dispensa della lezione. Gli incontri si terranno: al pomeriggio, dalle 15 alle 17 presso la sede di EMIT Feltrinelli – Piazzale Antonio Cantore, 10 Milano. L’intero corso ha un costo di 80 euro a persona, 100 euro se in coppia
Per info: grey-panthers@grey-panthers.it

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IN EVIDENZA:

Non autosufficienza, la riforma in stand by – di Sara De Carli

Tutto tace sulla riforma della non autosufficienza, prevista dal Pnrr e attesa da 3,8 milioni di anziani. La legge delega deve essere approvata entro marzo 2023. Intervista a Cristiano Gori, coordinatore del Patto per la Non Autosufficienza: «Il governo precedente ha accolto il nostro impianto e ne siamo lieti. Ma c’è ancora una lunga strada da fare per rendere quello schema solido e per metterlo a terra: questa è la sfida per il governo Meloni»
Sono passati ormai due mesi dall’insediamento del governo Meloni: settimane oggettivamente dominate dall’urgenza di comporre la Legge di Bilancio per il 2023, dentro la cornice della guerra che prosegue, del caro-bollette e della crisi energetica. Tuttavia c’è un tema che non può passare sotto silenzio, tanto ampi sono i numeri della questione: l’assistenza agli anziani non autosufficienti. È il tema a cui VITA dedica la nuova copertina: la demografia parla chiaro, il sistema attuale non può reggere l’onda d’urto che ci attende, con 2 milioni di over80 in più attesi nei prossimi vent’anni. Giustamente la riforma dell’assistenza agli anzini non autosufficienti è stata inserita nel Pnrr ed entro marzo 2023 il Parlamento dovrà approvare la legge delega: il governo Draghi ha lasciato uno schema di decreto, che ancora però il nuovo esecutivo non ha inviato all’esame del Parlamento. «Il fatto che non ci siano comunicazioni pubbliche non significa che non ci siamo mossi su questo tema, abbiamo già avviato dievrsi confronti», aveva assicurato sabato 3 dicembre, al Congresso della Fish, Maria Teresa Bellucci, viceministra al Lavoro e Politiche Sociali.

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Più autonomia alle regioni uguale diritti dei cittadini non omogenei? Di Maurizio Motta

È in crescita il dibattito sulla prospettiva di aumentare l’autonomia differenziata delle Regioni, anche in base al disegno di legge quadro proposto a novembre 2022 dal ministro Calderoli (per gli Affari regionali e Autonomie). Tra le opinioni più preoccupate rispetto ai contenuti di questa proposta si possono richiamare la risoluzione approvata il 1/12/2022, a maggioranza, dal Consiglio regionale della Campania, l’avvio di raccolta firme per una legge d’iniziativa popolare che cambi gli articoli 116 e 117 della Costituzione (di un gruppo di cittadini che fanno riferimento al Coordinamento per la Democrazia Costituzionale), le posizioni espresse da Anaao-Assomed (il principale sindacato di medici ospedalieri) sui rischi di “egoismo territoriale” che frantumano il diritto alla salute.
La proposta Calderoli punta a trasferire alle Regioni poteri e risorse su 23 materie, tra le quali la sanità, l’istruzione, la tutela dell’ambiente, la protezione civile, la sicurezza sul lavoro, e le principali perplessità suscitate dal modello proposto sembrano essere:
Leggi: https://welforum.it/piu-autonomia-alle-regioni-uguale-diritti-dei-cittadini-non-omogenei/
Luoghicura.it – 15.12.2022 – L’assistenza domiciliare agli anziani non autosufficienti tra il mercato privato e i servizi a titolarità pubblica
L’articolo, a partire dai risultati di una ricerca qualitativa condotta in Friuli Venezia Giulia, approfondisce il rapporto tra due soggetti chiave dell’assistenza domiciliare: l’operatore socio-sanitario (OSS) e l’assistente familiare. – di Giulia Venturini (Assistente sociale presso il Servizio sociale dei Comuni dell’Ambito territoriale Riviera Bassa Friulana – Area Minori – Comuni di Pocenia e Rivignano Teor)
L’Italia è un Paese che si caratterizza per un approccio familista all’assistenza degli anziani non autosufficienti (Di Rosa et al., 2010); spesso le famiglie prediligono occuparsi in prima persona delle cure di cui necessitano i propri anziani, all’interno delle mura domestiche e senza intrusioni di soggetti terzi ed esterni. La persistenza di un welfare familistico ha condotto il Paese ad una preferenza di policy orientata ai trasferimenti monetari, a scapito dei servizi reali a titolarità pubblica. Infatti, questi ultimi hanno visto diminuire i finanziamenti a loro favore e, conseguentemente, la loro capacità di rispondere ai bisogni delle famiglie, non riuscendo a garantire l’intensità assistenziale richiesta.
Suddette tendenze hanno portato allo sviluppo parallelo – a partire dagli anni Novanta del secolo scorso – del mercato privato dell’assistenza agli anziani non autosufficienti. Ad oggi, le recenti trasformazioni demografiche, l’aumento dell’occupazione femminile (Di Rosa et al., 2010), il progressivo peggioramento delle condizioni di salute degli anziani e l’incapacità dei servizi pubblici di rispondere ai bisogni delle famiglie, hanno comportato una crescente difficoltà per i familiari nell’occuparsi dell’ assistenza ai propri anziani rendendo necessaria la ricerca di un supporto esterno, spesso individuato nella figura dell’assistente familiare1. Ad ogni modo, l’assistenza privata non ha totalmente estromesso l’intervento pubblico; le due modalità, sebbene con differenti proporzioni, coesistono.

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SEGNALAZIONI:

Migranti e ricongiungimenti familiari: il progetto Form@2

Prendersi cura delle persone straniere ancor prima di trasferirsi nel nostro paese per aiutare una migrazione più consapevole. È con questo scopo che è nato il progetto Form@ nel 2017, su iniziativa dei Patronati, Acli, Inas, Inca e Ital, giunto alla sua seconda edizione, di cui si è celebrato l’evento conclusivo il 15 dicembre scorso a Roma.
Finanziato dal Fondo Asilo, Migrazione e integrazione dell’Unione europea e svoltosi sotto la vigilanza dei Ministeri del Lavoro e dell’Interno, come autorità responsabile, il progetto ha avuto l’ambizione di proporre un nuovo modello strutturato di integrazione e inclusione che facilitasse i ricongiungimenti familiari di coloro che hanno fatto domanda di nullaosta per l’Italia.
Forti dei risultati ottenuti nella prima edizione del progetto, quando ben oltre 3mila stranieri hanno seguito corsi di formazione pre-partenza, provenienti da 11 paesi, scelti sulla base di un’analisi dei flussi immigratori, la seconda edizione ha raggiunto analoghi risultati, pur scontando le restrizioni alla mobilità a causa della pandemia, che hanno indotto a ridurre il numero dei Paesi a cinque paesi: Albania, Senegal, Tunisia, Marocco ed Egitto.

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Una grande mobilitazione per la casa

La proposta lanciata dal Sunia, il sindacato degli inquilini che si batte per il diritto all’alloggio dignitoso per tutti, in occasione del 50° anniversario
“Bisogna organizzare un grande sciopero per la casa, come quello dell’autunno del 1969. Nessuno parla più di casa, sembra che non interessi più. Ma quella dell’abitare è una crisi infinita, con picchi drammatici come la pandemia e la guerra”.
A parlare è il segretario generale del Sunia, il sindacato degli inquilini e degli assegnatari di edilizia pubblica federato alla Cgil, che ha festeggiato mezzo secolo di storia e di lotte con un’iniziativa a Roma, una mostra itinerante e un libro: “Questa organizzazione è nata per garantire a tutti il diritto a un alloggio dignitoso. Dopo cinquanta anni siamo ancora qua a organizzare mobilitazioni per mettere al centro quella che è un’esigenza primaria dell’uomo”.
Anche se siamo lontani anni-luce dalle borgate popolate da baracche, prive dei più elementari servizi, dai quartieri periferici con strade in terra battuta e senza illuminazione della fine degli anni Cinquanta, le rivendicazioni di un sindacato che chiede un grande piano per la casa e per l’edilizia popolare soni straordinaria attualità.

Leggi: Collettiva


NEWS:

lunedì 12 dicembre 2022
Qualità della vita, gli shock del 2022 pesano sul Sud: la situazione della Sicilia

Il Sole24Ore ha preparato anche nel 2022 l’indagine annuale sulla Qualità della Vita: Bologna ottiene il primato, ecco la posizione delle città siciliane.
Risulta finalmente pubblica la 33ª indagine sulla Qualità della vita del Sole 24 Ore: i risultati mostrano purtroppo come la crisi del 2022, il conflitto in Ucraina e il periodo post-pandemico abbiano influito sul tenore di vita, soprattutto nel Mezzogiorno.
Nella classifica del 2022 risulta sul podio Bologna (in prima posizione), seguita da Bolzano e Firenze. Tre città che non sono di certo nuove al podio (dal 1990 a oggi, per esempio, Bologna e Bolzano hanno ottenuto il primato ben 5 volte) e tutte città del centro-nord. La dimostrazione che, purtroppo, il divario tra Nord e Sud continua a esistere e a essere evidente.
Ecco i vari criteri utilizzati nell’indagine del Sole 24 Ore e come è andata in Sicilia.

Leggi: Qds, 12/12/2022


lunedì 12 dicembre 2022
Le città come laboratorio della rivoluzione tecnologica e digitale a emissioni zero

Ci sono diverse ragioni per guardare con attenzione a quanto le città europee saranno in grado di fare sul clima nei prossimi anni. Oramai è evidente che la possibilità di evitare gli scenari più catastrofici di innalzamento delle temperature globali e di impatti nelle diverse parti del Mondo dipenderà da quanto nei prossimi dieci anni saremo in grado di fare in termini di accelerazione delle politiche di decarbonizzazione. Ed è dentro gli spazi delle città che questa sfida è particolarmente complessa, decisiva ma dobbiamo essere consapevoli che oggi si aprono possibilità senza precedenti di innovazione e rigenerazione che, se daranno i risultati sperati, potranno essere replicate in ogni parte del mondo. In questo percorso l’Europa si è candidata a svolgere un ruolo da capofila a livello internazionale con la nuova Missione 100 Smart and climate-neutral cities 2030, che coordinerà e supporterà il lavoro delle cento città europee – di cui nove italiane[1] – che vogliono diventare il laboratorio di questa rivoluzione ambientale.

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 12/12/2022


giovedì 8 dicembre 2022
Rispunta il mini rinvio sul 110% Stretta sulle delibere irregolari

Aiuti quater. Governo e maggioranza al lavoro per prorogare solo le comunicazioni al 31 dicembre Linea dura per l’amministratore di condominio che dichiara il falso: scatterà la sanzione penale
Torna in pista la mini proroga delle comunicazioni di inizio lavori asseverati (Cilas) al 31 dicembre 2022. Ma allo stesso tempo si lavora per un regime più severo delle responsabilità degli amministratori di condominio per evitare elusioni sulla scadenza del 24 novembre per adottare le delibere dei lavori: con la dichiarazione di falso scatterà, infatti, il reato. Mentre per varare misure sblocca crediti il ministero dell’Economia vuole comunque cautelarsi e chiedere preventivamente a Eurostat se sia sostenibile la possibilità di compensare automaticamente una quota dell’1% degli F24 presi in carico dalle banche per i versamenti fiscali e contributivi dei clienti con i crediti da bonus edilizi.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 14/12/2022


mercoledì 7 dicembre 2022
L’Invecchiamento Attivo una sfida che non riguarda solo gli anziani

Il contributo dell’Auser allo schema di disegno di legge recante deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane
Gli italiani hanno il privilegio di un indice di longevità tra i più alti al mondo. Per evitare che questo privilegio si trasformi in una penalità, per i singoli e per la collettività, sono indispensabili politiche che garantiscano, lungo l’intero arco della vita, il processo di invecchiamento attivo e in buona salute.
Per questa ragione l’Auser considera positiva la scelta di aver introdotto il tema dell’invecchiamento attivo nella schema di legge delega sulla non autosufficienza.
Una scelta da sostenere eliminando, tuttavia, alcuni limiti e ambiguità.
Da sostenere perché l’esigenza di una politica nazionale per l’invecchiamento attivo, da anni rivendicata da Auser, è oggi un’indicazione della stessa Organizzazione Mondiale della Sanità. Coerente a questa esigenza si considera l’indicazione (Art.2) di istituire presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, il Comitato interministeriale per le politiche in favore della popolazione anziana (CIPA), con il compito di adottare, con cadenza triennale e aggiornamenti annuali, il “Piano nazionale per l’invecchiamento attivo, l’inclusione sociale e la prevenzione delle fragilità nella popolazione anziana”.

Leggi: Auser, 07/12/2022


mercoledì 7 dicembre 2022
Perennial”: il nuovo libro di Ivan Pedretti

“Persone in grado di adattarsi alle novità e ai cambiamenti, a prescindere dall’età anagrafica”. Sono i Perennial, definizione coniata negli Stati Uniti, sdoganata in Italia dall’enciclopedia Treccani, con cui si indica chi, nonostante le tante primavere alle spalle, ha ancora voglia di imparare, conoscere, confrontarsi, fare e darsi da fare. Ai Perennial il Segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti ha deciso di dedicare un libro, dal 25 novembre in libreria, passando al setaccio ogni angolo di questo mondo: dal boom economico e dalle battaglie sindacali degli anni Sessanta e Settanta per i diritti delle persone e dei lavoratori alla progressiva frammentazione del lavoro, dalle risposte collettive ai disagi e alle ingiustizie sociali al senso di esclusione e disincanto che avvolge i giorni nostri. Nel libro anche tre testimonianze ed esperienze Auser: Il Circolo Auser di Bettolle (SI) conosciuto per la realizzazione di splendidi murales che vestono il centro storico, Auser Noi ci siamo di Bovalino (RC) attivo da anni in una realtà sociale delicata e complessa, Auser Cittadini del mondo di Treviso in prima linea per l’inclusione e l’integrazione dei migranti.
Perennial è disponibile anche online: https://www.futura-editrice.it/prodotto/perennial/

Leggi: Auser, 07/12/2022


mercoledì 7 dicembre 2022
I risultati dell’indagine: gli italiani e l’energia

Per gli italiani risulta sempre più urgente accelerare la transizione verso le energie rinnovabili. È quanto emerge dall’indagine “Gli italiani e l’energia” realizzata da Ipsos per Legambiente, Nuova Ecologia e Kyoto Club i cui risultati sono stati presentati nei giorni scorsi al XV Forum QualEnergia a Roma.
Gli italiani sono sempre più destabilizzati e angosciati dall’aumento dei costi. In particolare, il 64% degli italiani intervistati (2 su 3) si dice molto preoccupato per la crisi energetica, soprattutto per l’impatto che potrebbe avere sulle spese quotidiane (41%), sull’insorgere di una crisi economica generale (32%) o sul non riuscire a pagare le bollette/utenze (19%).
Per contrastare il caro bollette, oltre la metà degli italiani (55%) pensa che sia necessario accelerare verso la transizione energetica e solo il 12% propone di abbandonare la corsa e puntare su fossili e nucleare. Infatti, nonostante il nostro Paese risulti in linea con la media europea, cresce la percezione che l’Italia sia rimasta indietro rispetto agli altri Paese Europei sul tema rinnovabili: pensiero che accomuna il 54% degli italiani contro il 47% del 2021.

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 07/12/2022


mercoledì 7 dicembre 2022
Manovra: Cgil e Sunia, governo affonda sostegno all’affitto riservato agli inquilini poveri

“Nel ddl bilancio 2023 all’esame del Parlamento spicca una gravissima e ingiustificabile omissione: la mancanza di risorse per il fondo di sostegno all’affitto, una misura cardine della legge 431/1998 finalizzata ad aiutare e sostenere gli inquilini a basso reddito. Questa scelta incide in modo devastante sulla già grave situazione abitativa del Paese, alle prese con affitti insostenibili, rincari energetici, inflazione e ripresa delle esecuzioni degli sfratti, nel contesto del Covid e della guerra in atto”. Lo affermano, in una nota, la Cgil nazionale e il Sunia, il sindacato degli inquilini.
“Si tratta – spiegano Cgil e Sunia – di una palese violazione e non applicazione di quanto dispone la legge 431 che all’articolo 11 prevede che prevede l’istituzione, presso il Ministero dei lavori pubblici, del Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione, la cui dotazione annua è determinata dalla legge finanziaria, ai sensi dell’articolo 11, comma 3, lettera d), della legge 5 agosto 1978, n. 468”.

Leggi: Sunia, 07/12/2022


mercoledì 7 dicembre 2022
Il percorso per l’attivazione di comunità energetiche rinnovabili e solidali

L’urgenza della transizione ecologica è sempre più evidente nell’attuale contesto economico-sociale. Secondo i dati relativi all’Earth Overshoot Day ogni anno l’impronta ecologica umana arriva a consumare sempre più velocemente la biocapacità del pianeta.
L’uso di energia fossile è responsabile del 77% delle emissioni di gas a effetto serra e necessita di un deciso superamento nella prospettiva del contrasto ai cambiamenti climatici.
Invertire la rotta ed approdare ad un modello di sviluppo che proceda in sinergia con la tutela dell’ambiente diventa così una priorità. Il modello delle comunità energetiche rinnovabili rappresenta tra i diversi modelli di produzione di energia rinnovabile un paradigma di particolare interesse perché potenzialmente capace di mettere al centro della transizione le comunità locali e percorsi di cittadinanza attiva particolarmente qualificati. Come si vedrà, infatti, le comunità energetiche rinnovabili sembrano rappresentare una preziosa opportunità per declinare i principi dell’Amministrazione condivisa nel campo della transizione energetica, coniugando la sostenibilità ambientale con quella economica e, soprattutto, sociale.

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 07/12/2022


lunedì 5 dicembre 2022
La Corte Costituzionale “sprona” il Governo a rinnovare il nomenclatore dei Lea

È quanto si legge in una recente sentenza della Consulta in riferimento a un contenzioso tra il Governo (Draghi) e la Regione Puglia sulla potestà o meno di offrire una prestazione diagnostica non compresa nei Lea. La Corte ribadendo che tale facoltà non spetta alle Regioni ha però tirato gli orecchi ad un sistema che non offre e garantisce alla collettività le occasioni di maggiore tutela della salute, sollecitando pertanto un più costante e accelerato nel tempo aggiornamento dei Lea
I Lea – per definizione a carico del Servizio sanitario nazionale – non sono affatto ampliabili a cura delle Regioni. È quanto deciso dalla Corte Costituzionale con una sua apprezzabile sentenza: la nr. 242 (Red. Buscema), depositata il 1° dicembre appena trascorso.
L’esame della Consulta interessava una legge della Regione Puglia (la nr. 28/2021), istitutiva del servizio di analisi genomica con sequenziamento della regione codificante individuale. In quanto tale ritenuto dalla medesima espletato dal Servizio sanitario regionale pugliese a suo totale carico, purché doverosamente prescritto in presenza di particolari patologie e a tutela di interessi pubblici afferenti alla prevenzione.

Leggi: Quotidiano Sanità, 05/12/2022


mercoledì 30 novembre 2022
Affitti, caro prezzi in tutta Europa: quanto si paga in Italia

La piattaforma internazionale Housing Anywere, che si occupa di reperire alloggi in tutta Europa per lavoratori in trasferta e studenti fuori sede, come ogni anno ha presentato i risultati del suo International Rent Index, lo studio che analizza l’andamento del prezzo degli affitti nel mercato immobiliare del Vecchio Continente.
Come si poteva prevedere osservando la tendenza dei primi tre trimestri del 2022, il costo medio del canone di locazione è cresciuto in maniera uniforme in tutto il territorio europeo, anche se ci sono diverse sorprese (anche in Italia) relative ad alcuni casi in controtendenza.
Crescono gli affitti in tutta Europa: quali sono i prezzi medi nelle capitali?
Negli ultimi dodici mesi, i prezzi degli affitti europei sono aumentati in media del 16,5%. Le cause vanno ricercate nel continuo rincaro dei costi dell’elettricità e negli effetti dell’inflazione galoppante, che stanno notevolmente restringendo il potere di spesa degli inquilini.
A livello europeo, le metropoli che hanno assistito al rialzo maggiore del costo dei canoni di locazione – sia per quanto riguarda i monolocali che i bilocali – sono Amsterdam (rispettivamente +17,5% e +18,3%), Lisbona (+35,8% e +10%) e Atene (+15,8% e +14,3%). Tra le capitali, aumenti in doppia cifra anche per Berlino e Madrid: un trend che ha coinvolto anche Roma.

Leggi: Immobiliare, 30/11/2022


DALLE REGIONI:

lunedì 12 dicembre 2022
Puglia, Coldiretti: un anziano su tre vive con meno mille euro

Con l’aumento dell’inflazione ed il caro bollette, si aggrava lo scenario di difficoltà per gli anziani, con il 32,8% dei pensionati che percepisce assegni sotto la soglia dei mille euro, l’11,3% dei quali incassa meno di 500 euro al mese
Con l’aumento dell’inflazione ed il caro bollette, si aggrava lo scenario di difficoltà per gli anziani, con il 32,8% dei pensionati che percepisce assegni sotto la soglia dei mille euro, l’11,3% dei quali incassa meno di 500 euro al mese. Lo ricorda Coldiretti Puglia, in relazione alla manovra di bilancio in discussione alla Camera, chiedendo tutela a favore degli anziani che sono “di ausilio alle famiglie” e colonne “nelle aree rurali, dove la presenza di un pensionato in casa viene considerata dal 40 per cento dei pugliesi un fattore determinante per contribuire alla gestione famigliare”.

Leggi: Redattore Sociale, 12/12/2022


mercoledì 7 dicembre 2022
Un caffè Alzheimer, grazie!

In Toscana, sono sempre di più le famiglie che si rivolgono ai bar nati nelle biblioteche per dare sostegno agli anziani malati e alle persone che li accudiscono. Accanto ai bar, è nata una rete di musei che offrono attività gratuite per le persone con demenza
Si chiama Caffè e un caffè te lo offrono davvero, brioche compresa. È la prima cosa che ti danno, per rompere il ghiaccio, poi segue un colloquio, molto, molto complicato.
Un caffè Alzheimer storico di Firenze, aperto da 12 anni, è quello al quarto piano della Biblioteca dell’Isolotto.
Non è l’unico operante in città, ci sono anche i Caffè presso la storica libreria LibriLiberi e un altro ospitato alla biblioteca Buonarroti. Il Caffè della Biblioteca dell’Isolotto era rimasto chiuso per il Covid. Ha riaperto in questi giorni. Apre un giorno al mese, il secondo venerdì. La dottoressa Michela Mei, educatrice geriatrica, è l’anima del Caffè della Biblioteca dell’Isolotto. «La sala – ci racconta – viene preparata simulando un caffè vero, prepariamo i tavolini, le sedie, le tovagliette, la macchinetta del caffè, i dolci. Mangiare qualcosa, prendere un caffè, bere una bibita, aiuta a rompere il ghiaccio. Ci si siede, si mangia un pasticcino e intanto si comincia a parlare».

Leggi: Libereta, 07/12/2022


mercoledì 7 dicembre 2022
Napoli, nuovo punto accoglienza a bassa soglia per senza dimora

Il servizio, erogato dalla cooperativa sociale Medihospes, sarà articolato su più livelli per garantire da un lato servizio docce guardaroba lavanderia e, dall’altro, un sostegno per informare, orientare e indirizzare sui servizi territoriali
Presentato, nella sede del Comune di Napoli, il nuovo servizio di accoglienza a bassa soglia per le persone senza dimora. Il servizio, erogato dalla cooperativa sociale Medihospes, sarà articolato su più livelli per garantire da un lato servizio docce guardaroba lavanderia e, dall’altro, un sostegno per informare, orientare e indirizzare sui servizi territoriali. Il nuovo presidio è attivo nel Sistema Accoglienza Integrazione (Sai) del Comune di Napoli, in via Santa Maria Vertecoeli.
Qui le persone senza dimora potranno accedere a un’area docce, a uno spazio lavanderia con lavatrice e asciugatrice, a un guardaroba sociale e agli uffici dedicati ai servizi di mediazione culturale e orientamento sociale gestito da Medihospes. La durata del servizio è prevista per 14 mesi, con sportelli d’ascolto due giorni a settimana, il martedì e il giovedì dalle 14 alle 19.

Leggi: Redattore Sociale, 07/12/2022


mercoledì 7 dicembre 2022
Alloggi di transizione “Don Paolo Serra Zanetti”

Progetto del Comune di Bologna in collaborazione con associazioni del territorio, per attivare interventi sociali e abitativi per persone fragili.
Cosa sono gli alloggi di transizione
Sono 64 alloggi di proprietà del Comune di Bologna, gestiti dalle associazioni del territorio, dove vengono accolte persone fragili, per un periodo di tempo limitato, per favorirne l’autonomia e l’inclusione sociale e abitativa.

Leggi: Comune di Bologna, 07/12/2022


venerdì 30 dicembre 2022
Dal 1 dicembre è attivo il Piano Freddo

Dall’1 dicembre sarà attivo il Piano Freddo con cui il Comune di Bologna, nei mesi invernali fino al 31 marzo 2023, assicura l’accoglienza notturna alle persone senza dimora. Il Piano Freddo 2022-2023 predisposto dal Comune è attuato da Asp Città di Bologna in collaborazione con il Consorzio l’Arcolaio, composto dalle cooperative sociali Piazza Grande, Società Dolce, Open Group, La Piccola Carovana e Arca di Noè. Il numero di posti per rafforzare l’accoglienza durante l’inverno parte quest’anno da 238 che si sommano all’accoglienza ordinaria che Bologna mette a disposizione durante tutti i mesi dell’anno, per un numero complessivo di circa 550 posti.
In questo periodo verrà assicurata l’accoglienza delle persone senza dimora in un luogo protetto, dalle 19 alle 9, ma qualora scatti l’allerta della Protezione Civile per neve o freddo intenso, l’accoglienza verrà garantita anche nelle ore diurne.

Leggi: Comune di Bologna, 30/12/2022


IN AGENDA:

14.12.2022 – “Democrazia energetica e inclusione sociale nelle aree interne”

C.so d’Italia 25 a Roma, 9,30 – Organizzato dal Sindacato Pensionati della Cgil e dalla Fondazione Di Vittorio.
Interverranno all’iniziativa rappresentanti delle Istituzioni, del mondo datoriale e del Sindacato.
Link Locandina

Leggi: Nuove Rigenerazioni


 15.12.2022 – Presentazione Dossier “Il domani della residenza”

Organizzazione:ActionAid e Comitato di Quartiere Quarticciolo
Città: Roma
Luogo: Casa di quartiere via Ugento 30
Programma

Leggi: Redattore Sociale


Fondazione Cariplo – Mille voci per comprendere – Presentazione degli esiti dell’indagine Venerdì 16 dicembre ore 16

La conoscenza è un bene prezioso. Quella che riguarda il Terzo Settore è strategica, perché conoscere lo stato dell’arte in questo ambito è importante: significa comprendere lo stato di salute di chi opera nelle comunità, chi sostiene famiglie e persone nei loro bisogni.
Mille voci per comprendere è un’iniziativa lanciata da Fondazione Cariplo nel 2021 e realizzata grazie alla collaborazione con Evaluation Lab della Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore.
Nel 2022 è stata lanciata una survey per capire e aggiornare il quadro relativo all’impatto della pandemia da COVID-19 sull’operatività degli enti del Terzo Settore.
Il prossimo venerdì 16 dicembre alle ore 16 verranno presentati con un evento online i risultati di questo studio e verrà lanciata la seconda survey.

Leggi: Fondazione Cariplo


IN EVIDENZA:

Percorso di reticolazione fra realtà che si occupano di anziani fragili e/o non autosufficienti

La drammatica esperienza vissuta durante la pandemia da COVID-19 ha condotto 17 realtà territoriali, attive nei servizi per gli anziani fragili, a riunirsi e lavorare insieme per individuare risposte concrete ed efficaci alle criticità affrontate e ancora presenti. Nel contributo gli autori delineano quanto realizzato in questo percorso di ricerca e azione, mettendo a fuoco le riflessioni emerse e i punti cardine di un percorso reticolare efficace per generare servizi a sostegno degli anziani non autosufficienti e delle loro famiglie. di Elena Macchioni, Riccardo Prandini ( Alma Mater Università di Bologna)
Percorso di reticolazione fra realtà che si occupano di anziani fragili e/o non autosufficienti
A partire dall’estate del 2021, 17 realtà1che si occupano della cura di anziani fragili, e che avevano partecipano l’anno precedente alla ricerca promossa dalla Fondazione Alberto Sordi, hanno deciso di lavorare insieme. La prima ricerca che li ha visti coinvolti è stata condotta nel periodo tra maggio e luglio 2020 con la finalità di comprendere come le strutture di accoglienza e residenza per anziani fragili si fossero organizzate durante il periodo del primo lockdown, quali criticità avessero riscontrato e quali risorse avessero attivato in termini di innovazione. I risultati dello studio svolto sulla cura in pandemia, avevano evidenziato la necessità da parte delle diverse organizzazioni di reticolarsi, per continuare la riflessione avviata, condividere risorse e individuare risposte alle criticità presenti dopo la terza ondata pandemica e trovare modalità efficaci per avviare un dialogo con le istituzioni territoriali e nazionali, necessario per un vero cambiamento.

Leggi: I Luoghi della Cura


Il sociale nel Pnrr: tre cose da cambiare – di Sergio Pasquinelli

Si parla di modificare, correggere, adeguare il Pnrr alle mutate condizioni economiche e sociali del Paese. L’oggetto e l’entità di queste modifiche sono ad oggi ancora molto incerti, ma non sembrano intaccare le parti del Piano che riguardano il welfare sociale e la sanità. E invece anche su questi terreni vale la pena fare una riflessione seria, perché ne va dell’utilità di risorse ingenti, della loro efficacia reale. Almeno tre, tra le diverse possibili, sono le modifiche da mettere in cantiere, e anche con una certa urgenza.
Primo. Guardiamo ai bambini, la fascia 0-6 anni (Missione 4). Il Piano Nazionale investe su questa età 3,7 miliardi di euro, una cifra ingente. Nel caso delle scuole dell’infanzia, fascia 3-6 anni, se tutto andrà come previsto da quanto programmato e dalle risorse stanziate, avremo fra quattro anni un totale di 1 milione 422mila posti disponibili, con una popolazione prevista inferiore a 1,3 milioni di bambini. Insomma avremo più posti a disposizione che potenziali fruitori: un paradosso prodotto anche dalla denatalità, che richiede evidentemente una robusta correzione. L’idea può essere quella di riorientare un determinato ammontare di risorse verso le spese di gestione corrente dei servizi (anziché in conto capitale) nella fascia 0-6 anni, un punto di indubbia sofferenza. Passare da una spesa in conto capitale in una spesa corrente non è sempre possibile, ma è un passaggio che va tentato.

Leggi: Welforum


Rapporto sulla povertà sanitaria: 390 mila persone hanno chiesto aiuto per curarsi

Il 7% dei poveri assoluti ha dovuto chiedere aiuto alle realtà del Banco Farmaceutico. E il problema lambisce anche le famiglie non povere. Nel 2021 la rinuncia alle cure è stata praticata da 15 famiglie su 100
“Nell’anno in corso, le persone in condizioni di povertà assoluta sono 5 milioni 571 mila persone (9,4% della popolazione residente). Circa il 7% di queste (pari a 390 mila individui) si è trovato in condizioni di povertà sanitaria. Ha dovuto, cioè, chiedere aiuto ad una delle 1.806 realtà assistenziali convenzionate con Banco Farmaceutico per ricevere gratuitamente farmaci e cure. Nonostante l’impronta universalistica del nostro Servizio Sanitario Nazionale (SSN), parte consistente della spesa farmaceutica resta a carico dei cittadini. In particolare, nel 2021 (ultimi dati disponibili) il 43,5% (cioè 3,87 miliardi di euro) della spesa farmaceutica è stata pagata dalle famiglie (+6,3% rispetto al 2020), con profonde differenze tra le possibilità di quelle povere e quelle non povere.

Leggi: Redattore Sociale


Luoghi e spazi di cura: la storia della psichiatria può insegnarci qualcosa?

A qualunque età e in qualunque condizione, gli spazi di vita rivestono una funzione essenziale per la costruzione e il mantenimento dell’identità, il senso di sicurezza e del “sentirsi a casa”, il benessere psicofisico, l’equilibrio fra intimità e socialità, la risposta ai bisogni di protezione, crescita e cura. Il contributo di Fabrizio Asioli analizza limiti e opportunità di luoghi e spazi di cura emersi nella storia della psichiatria, proponendoli quali spunti di riflessione utili e trasversali ad altri ambiti di assistenza alle persone, specie se anziane. – di Fabrizio Asioli (Psichiatra, Associazione Italiana di Psicogeriatria)
Luoghi e spazi di cura: la storia della psichiatria può insegnarci qualcosa?
Il mondo abitato viene costruito per essere ospitale. Lo spazio dell’abitare si caratterizza, non solo ma soprattutto, per il dentro e per la garanzia che offre di agio e di intimità. L’abitare è finalizzato a rendere più adeguato e comodo l’ambiente di vita, anche se questa prospettiva non è priva di contraddizioni e l’uomo ha saputo costruire veri e propri mostri quali sono le megalopoli di oggi.
Gli spazi della cura, fra importanza e criticità
Perché lo spazio è così importante anche in sanità? (Mallgrave, 2015). “Lo è in ragione della nostra mente e del nostro corpo, di come ci siamo evoluti nei millenni. Noi ci percepiamo in uno spazio, sviluppiamo, anche rispetto agli spazi, una “empatia” che non è un sentimento lieve, ma è un evento emotivo che caratterizza il nostro rapporto con il mondo” (Geddes da Filicaia, 2020).

Leggi: I Luoghi della Cura


Lo tsunami Covid sui sistemi sanitari. Ocse fotografa situazione europea dopo due anni di pandemia. Spesa italiana procapite sotto di 550 euro rispetto a media UE, di 2.200 rispetto alla Germania e di 1.200 alla Francia

Pubblicato il report annuale sulla sanità dell’Ocse redatto insieme alla Commissione europea e che quest’anno analizza le macerie lasciate dal Covid evidenziando però anche alcuni aspetti positivi come lo sviluppo dell’e-health, il successo della campagna vaccinale e l’aumento dei finanziamenti per la sanità. Anche se l’Italia è sempre sotto la media europea con valori di spesa procapite e di incidenza sul Pil molto più bassi. IL RAPPORTO HEALTH AT A GLANCE
L’impatto della pandemia da Covid ha travolto i sistemi sanitari europei. Dal calo della speranza di vita passando per l’aumento del disagio tra i giovani fino all’esplosione delle liste d’attesa per visite, esami ed interventi sono parecchi i problemi che il virus ha fatto emergere nei sistemi sanitari di tutta Europa. A fare i conti è il nuovo rapporto Health at a Glance Europe 2022 curato dall’Ocse che quest’anno analizza le macerie lasciate dal Covid evidenziano però anche alcuni aspetti positivi come lo sviluppo dell’e health, il successo della campagna vaccinale e l’aumento dei finanziamenti per la sanità.

Leggi: Quotidiano Sanità


I danesi? Invecchiano in casa

Nel piccolo regno scandinavo gli anziani ricevono cure e assistenza dallo Stato direttamente a domicilio. Grazie a un’associazione che fa pressione su governo e parlamento per votare leggi a favore degli anziani
Non si deve invidiare nessuno, ha scritto Epicuro. Vedendo, però, il sistema pensionistico danese, monta la tentazione: una politica per la terza età efficiente e razionale anche in Italia ce la meritiamo, no? Il piccolo regno nordico, dove vivono 5,8 milioni di abitanti è, infatti, quello in Europa dotato del migliore sistema pensionistico e i pensionati sono trattati da re. Ciò grazie a un’associazione, la Aeldre Sagen cofondata da Bjarne Hastrup, che conta novecentomila membri, ossia il 15 per cento dell’intera popolazione. Il suo ruolo: convincere governo e parlamento a votare leggi a favore degli anziani.
E funziona. In Danimarca gli anziani possono invecchiare sereni a casa dove ricevono aiuti e cure coordinati dallo Stato. Così in trent’anni il numero delle persone nelle case di riposo è diminuito di un terzo. Sistema decisamente più confortevole per le persone ed economico per lo Stato: mantenere un anziano a domicilio costa, infatti, cinque volte meno.

Leggi: Liberetà


SEGNALAZIONI:

Fino al 31 dicembre si può richiedere il “bonus barriere architettoniche”

Fino al 31 dicembre prossimo sarà possibile richiedere la detrazione d’imposta del 75% per gli interventi finalizzati al superamento e all’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici già esistenti: ad occuparsene, con un ampio approfondimento è il Centro Studi Giuridici HandyLex, ricordando innanzitutto che il “bonus” può essere richiesto per le spese documentate, sostenute tra l’1/1 e il 31/12 di quest’anno e che l’agevolazione riconosciuta alle persone fisiche, ai condomìni e alle imprese, senza alcuna distinzione.
Leggi su superando – Leggi anche l’approfondimento del sito handylex

Leggi: Rete Caad


Bonus mobili: tetto ridotto nel 2023

Sprint di fine anno per molti bonus casa. Il decreto Aiuti quater interviene, anticipando la legge di Bilancio 2023, sul superbonus, ma non tocca in alcun modo il calendario delle altre agevolazioni dedicate alle ristrutturazioni. Molte di queste, forti delle norme inserite nella manovra 2022, proseguiranno la loro corsa fino a tutto il 2024. Per alcune, invece, sta suonando la campana dell’ultimo giro. Il prossimo 31 dicembre, infatti, andranno in scadenza il bonus facciate al 60% e il bonus barriere architettoniche al 75 per cento. Oltre all’ultima appendice del sismabonus acquisti al 110%, per gli immobili demoliti e ricostruiti. Mentre resterà in vita il bonus mobili, ma con un tetto di spesa molto meno conveniente: passerà da 10mila a 5mila euro.

Leggi: Rete Caad


 

 

 

 

Manovra, Spi-Cgil: il 16/12 manifestazione nazionale pensionati a Roma

“Il governo taglia la rivalutazione delle pensioni, si accanisce contro uomini e donne che hanno lavorato duramente per una vita versando tutti i contributi e smonta una conquista del sindacato senza alcun confronto. Non possiamo restare fermi di fronte a un grave e pesante attacco ai diritti di milioni di pensionati e per questo il prossimo 16 dicembre saremo in piazza Santi Apostoli a Roma per manifestare tutto il nostro dissenso”. Lo annuncia lo Spi-Cgil.
“Il governo – continua il Sindacato – tratta i pensionati come un bancomat e si prende dalle loro tasche 3,7 miliardi di euro in un solo anno per finanziare la flat tax e misure che favoriscono furbi ed evasori, taglia le risorse alla sanità, non fa nulla per dare seguito alla legge delega sulla non autosufficienza degli anziani e spinge verso l’autonomia differenziata che aumenterà le diseguaglianze nel paese”.
“La manifestazione nazionale del 16 dicembre – conclude lo Spi-Cgil – è da considerarsi solo l’inizio di un lungo percorso di mobilitazione che si renderà necessario per respingere decisioni politiche che colpiscono così duramente milioni di pensionati e di persone anziane”.

Leggi: Spi-Cgil


NEWS:

martedì 6 dicembre 2022
SUNIA, 50 anni dalla parte del diritto alla casa

Il sindacato degli inquilini federato alla Cgil festeggia mezzo secolo di attività e di lotte con un’iniziativa a Roma, una mostra itinerante e un libro
Canoni insostenibili perché troppo alti rispetto ai redditi, case popolari senza manutenzione da anni, mercato dell’affitto bloccato soprattutto nelle grandi aree metropolitane, nonostante la vasta disponibilità di alloggi che però restano vuoti. A distanza di cinquanta anni dalla fondazione del Sunia, il sindacato degli inquilini e degli assegnatari di edilizia pubblica federato alla Cgil, poco o nulla è cambiato sul fronte dei problemi dell’abitare in Italia. Le difficoltà delle famiglie e dei lavoratori sono più o meno le stesse, mentre lo Stato si trova ancora nell’impossibilità di garantire un alloggio dignitoso a tutti.

Leggi: Collettiva, 06/12/2022


lunedì 5 dicembre 2022
Auser: “Una Legge di bilancio sbagliata e iniqua che penalizza lavoratori e pensionati e accresce le diseguaglianze”

Il sostegno di Auser alle mobilitazioni territoriali promosse da Cgil e Uil
L’Auser Nazionale sostiene e parteciperà alle mobilitazioni regionali e territoriali promosse dalla Cgil e Uil per cambiare la legge di bilancio che non risponde alla difficile condizione del Paese.
“A fronte della crescita delle povertà, di tantissime persone che fanno fatica ad arrivare a fine mese, della dilagante precarietà nel lavoro, delle povertà, della difficile condizione delle nuove generazioni e delle donne, del welfare sempre meno inclusivo e universale – sottolinea il presidente nazionale Auser Domenico Pantaleo – si risponde con scelte politiche che vanno in direzione opposta al bisogno di benessere, giustizia e coesione sociale. I tagli al reddito di cittadinanza, il cambio del meccanismo di indicizzazione delle pensioni senza alcun confronto, le mancate risposte alla emergenza salariale, il ritorno dei voucher, le risorse insufficienti per sanità, istruzione e legge delega sulla non autosufficienza sono misure profondamente inique”.

Leggi: Auser, 05/12/2022


venerdì 2 dicembre 2022
«Oltre alla casa, c’è il diritto a lampadine e a termosifoni»

«La fragilità è una categoria complessa», dice Giancario Penza, responsabile del progetto anziani della comunità di Sant’Egidio. Può riguardare la salute, l’ambiente sociale in cui si vive e mai come oggi la propria condizione economica. Negli ultimi anni riscaldare casa è diventato un lusso per quasi il 12% delle famiglie in Italia, secondo i dati dell’Osservatorio italiano sulla povertà energetica. Lo è ancora di più per le categorie vulnerabili, come anziani non più autosufficienti, disabili e senza fissa dimora. Per questo nei condomini solidali di Sant’Egidio al diritto «a vivere in una casa fino alla fine dei nostri giorni» come ribadisce Penza, si è unito quello di poter accendere la luce e i termosifoni.
Parte così il sostegno di Banco dell’energia alle persone alloggiate in tre diverse strutture di cohousing della comunità di Sant’Egidio a Roma. Dal 2023 oltre 100 inquilini di due condomini solidali nel quartiere Monteverde e di una casa d’accoglienza in via della Pisana saranno supportati attraverso il pagamento delle bollette e con azioni di efficientamento energetico delle strutture. Il progetto presentato durante la Plenaria del Banco dell’energia propone un accesso all’energia sempre più inclusivo e favorirà l’adozione di comportamenti orientati al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale.

Leggi: Sant’Egidio, 02/12/2022


venerdì 2 dicembre 2022
Superbonus, resterà al 110% fino al 31 dicembre: il Mef valuta la proroga – di Massimiliano Jattoni Dall’Asén2 dicembre 2022

Il nuovo Superbonus approvato dal Consiglio dei ministri appena tre settimane fa sembra sarà modificato. Sulla scia di altri interventi annunciati come definitivi e poi subito dopo rimessi sul tavolo per essere sforbiciati, per riallargare la platea dei beneficiari o perché a rischio incostituzionalità (da Opzione donna al decreto rave), ora anche lo schema della super agevolazione per chi ristruttura casa è tornato sotto la lente d’ingrandimento. Al Senato sono stati presentati circa 660 emendamenti al decreto Aiuti quater. E tutti i gruppi parlamentari hanno presentato proposte di modifica all’articolo che riguarda il superbonus. Si va dalla proroga dei termini entro i quali deve essere presentata la Cilas allo sblocco dei crediti d’imposta già maturati.

Leggi: Corriere, 02/12/2022


giovedì 1 dicembre 2022
Dall’autonomia lavorativa a quella abitativa: il secondo sogno di (Ri)Generiamo

In vista della Giornata internazionale delle persone con disabilità, l’esperienza de “I FormidAbili”, voluta da Leroy Merlin, lancia una nuova sfida con un bando per percorsi di autonomia abitativa per persone con disabilità intellettiva e relazionale. La presentazione in un webinar venerdì 2 dicembre alle 16
In occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità che si celebra ogni anno il 3 dicembre, (RI)GENERIAMO – l’azienda benefit nata dalla collaborazione tra la Cooperativa Sociale Agricoltura Capodarco, l’Associazione Bricolage del Cuore, l’impresa sociale ConVoi Lavoro, la Cooperativa Liberitutti, Abile Job e con il sostegno di Leroy Merlin Italia, festeggia i due anni di attività del progetto FormidAbili, facendo un bilancio dei risultati raggiunti e preparandosi ad affrontare una nuova sfida, il bando “Secondo Sogno”. Lo riferisce una nota stampa.

Leggi: Redattore Sociale, 01/12/2022


mercoledì 30 novembre 2022
Assistenza domiciliare al palo: i 2,7 mld del Pnrr ancora fermi in Stato-Regioni. Ok invece a Piano antibiotico resistenza e riparto fondi PanFlu

Rinviato anche l’esame sul Dlgs di riforma degli Irccs mentre via libera alla proroga al 31 dicembre 2023 per la campagna di screening contro l’Hcv. Ok anche a finanziamento di due progetti in capo uno all’Irccs Spallanzani (3,9 mln) e l’altro all’Incra di Ancona (5 mln). Ecco tutti i testi approvati
L’obiettivo è assistere a domicilio il 10% degli over 65 nel 2026 ma il piano previsto dal Pnrr in sostanza non è ancora partito con le risorse (2,7 miliardi) che sono ancora ferme in Conferenza Stato-Regioni a causa del mancato accordo sui nuovi criteri di riparto del Fondo sanitario su cui tra i governatori non c’è intesa. Intanto però la misura prevista dal Pnrr non decolla così come l’altra che riguarda la riforma degli Irccs con il decreto legislativo anch’esso rinviato oggi.
Via libera invece alla proroga al 31 dicembre 2023 per la campagna di screening contro l’Hcv al nuovo Piano di contrasto all’antibiotico resistenza finanziato in manovra e al riparto dei 900 mln del PanFlu. Ok anche a finanziamento di due progetti in capo uno all’Irccs Spallanzani (3,9 mln) e l’altro all’Incra di Ancona (5 mln).

Leggi: Quotidiano Sanità, 30/11/2022


mercoledì 30 novembre 2022
La sanità negata delle liste d’attesa

Nel 2022 è saltata in media una visita di controllo su cinque. Mentre il sistema pubblico è in affanno e non riesce a recuperare i controlli persi a causa del Covid, sale ancora la spesa privata.
Una sanità a due facce, in cui il settore pubblico segna il passo mentre cresce ancora, anche a causa delle liste d’attesa, la spesa di cui gli italiani sono costretti a farsi carico per farsi curare nel privato.
Gli ultimi dati provenienti da un monitoraggio dell’Agenas, l’Agenzia sanitaria nazionale per le Regioni, fotografano una situazione di sofferenza che va avanti da tre anni. Asl e ospedali non riescono ancora a recuperare il lavoro andato perso dal drammatico 2020.
Il dato più significativo è quello relativo alle visite di controllo. Cioè alle visite specialistiche per chi ha già una diagnosi o per chi è cronico come un paziente diabetico o cardiopatico o oncologico. Secondo l’Agenas, nei primi sei mesi di quest’anno, sono state effettuate 13,7 milioni di prestazioni, circa 3,4 milioni in meno rispetto al 2019. In altre parole, è saltata in media una visita di controllo su cinque.

Leggi: Liberetà, 30/11/2022


martedì 29 novembre 2022
Le proposte del Patto per la non autosufficienza per cambiare la Legge di bilancio

Il raggruppamento di 52 organizzazioni: “Siamo sorpresi e preoccupati per l’attuale testo della Legge di Bilancio. Tuttavia, piuttosto che sulle proteste preferiamo puntare su un dettagliato pacchetto di proposte da inserire subito nella manovra economica”
Gli anziani non autosufficienti in Italia sembrano non esistere. È quanto si osserva nel testo della Legge di Bilancio presentato dal Governo, che non vi dedica neppure una riga. La denuncia è del Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza. “Siamo sorpresi e preoccupati per l’attuale testo della Legge di Bilancio. Tuttavia, piuttosto che sulle proteste preferiamo puntare su un dettagliato pacchetto di proposte da inserire subito nella manovra economica, che rendiamo pubblico oggi”, affermano le 52 organizzazioni del Patto.
La denominazione del pacchetto indica il senso delle proposte: “Prime misure per gli anziani non autosufficienti – Per non sprecare il 2023”. Il Pnrr prevede la riforma dell’assistenza agli anziani, inserita in seguito alle richieste ed alla pressione anche del Patto. Entro marzo 2023 il Parlamento dovrà approvare la relativa Legge Delega ed entro marzo 2024 il Governo dovrà predisporre i Decreti Delegati per l’attuazione.

Leggi: Redattore Sociale, 29/11/2022


martedì 29 novembre 2022
Freddo a casa per un anziano su 4, aumentano i rischi cardiaci e le cadute

Allarme dei geriatri per 3 milioni, necessario intervento Governo su prezzi energia
Tre milioni di anziani, uno su 4 di quelli che vivono inn Italia, questo inverno avranno difficoltà a riscaldare adeguatamente la propria abitazione a causa del rincaro dei prezzi dell’energia.
Ciò li esporrà a un aumento del rischio di cadute e di aggravamento delle malattie respiratorie e cardiache. È l’allarme lanciato dalla Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG), che chiede un intervento del Governo per supportare gli anziani più fragili.
“La necessità di sopportare il freddo in casa per il caro-bollette non è solo una condizione spiacevole ma anche pericolosa per la salute degli anziani”, afferma Francesco Landi, presidente della società scientifica, che da domani si riunisce a congresso a Roma.
I pericoli maggiori sono a carico del cuore: “Quando la temperatura in casa si abbassa, infatti, i vasi sanguigni si restringono, aumentando la pressione sanguigna e ostacolando la circolazione. Anche il nostro sangue diventa più denso”, dice Landi. “La restrizione dei vasi sanguigni, inoltre, porta anche a una maggiore minzione, che può causare disidratazione. Questi cambiamenti possono aumentare il rischio di coaguli di sangue e costringere il sistema cardiovascolare a lavorare di più”.

Leggi: Ansa, 29/11/2022


lunedì 28 novembre 2022
Superbonus villette, il nuovo quoziente non premia le famiglie

È una strada stretta e in salita quella che si trovano davanti i proprietari di case interessati a intercettare il superbonus del 90% per le villette nel 2023. Stretta perché si può stimare che meno di 14 contribuenti su 100 abbiano le carte in regola – in teoria – per ottenere l’agevolazione. E in salita perché si tratta di soggetti che difficilmente potranno sfruttare il bonus senza cederlo a una banca (cosa che oggi appare impossibile, dato che gli istituti di credito hanno raggiunto il limite della loro capienza fiscale).

Leggi: Il Sole 24 Ore, 28/11/2022


DALLE REGIONI:

venerdì 2 dicembre 2022
Caritas Roma: servizio notturno itinerante per persone senza dimora

Il Servizio Notturno Itinerante della Caritas di Roma esce ogni sera in tutta la città per incontrare, ascoltare e aiutare chi vive in strada in situazioni di particolare fragilità. Si tratta di una rete di aiuto alle persone senza dimora che coinvolge le parrocchie nei loro territori a cui si affianca un’equipe di operatori professionali che mette a disposizione la sua esperienza per sostenere gruppi che vogliano iniziare a realizzare questo tipo di uscite nel proprio quartiere. Si può scrivere all’indirizzo servizioitinerante@caritasroma.it o chiamare il numero 366.6349003 per segnalare situazioni di fragilità, per dialogare sui percorsi che si intende intraprendere o anche per uscire come volontari con gruppi già costituiti. Per far fronte alle maggiori richieste che giungeranno nei prossimi mesi, la Caritas invita tutti i romani alla donazione di coperte. È un gesto semplice ma può salvare una vita. Il punto di raccolta unico per tutta la città è l’Ostello “Don Luigi Di Liegro” in via Marsala, 109, aperto tutti i giorni 24 ore su 24. (DIRE)

Leggi: Redattore Sociale, 02/12/2022


venerdì 2 dicembre 2022
Esperienze Digitali. Alla Asl 4 Chiavarese la Teleriabilitazione: un nuovo strumento per un nuovo modello di presa in carico

Nella raccolta delle Esperienze Digitali di Asl e Ao italiane è il momento del territorio dell’Azienda Sociosanitaria Ligure 4, caratterizzato da una popolazione tra le più vecchie d’Italia, una dimensione contenuta e una netta divisione geografica tra costa e entroterra. La telemedicina in ASL4 pone le basi per sviluppare un sistema di presa in carico del paziente che migliori la continuità di cura riducendo l’accesso in presenza.
Il TLS nasce con due finalità: ripensare la presa in carico del paziente con attività supportate dalla telemedicina e accompagnare i professionisti verso il cambiamento.
La Teleriabilitazione è uno strumento per erogare a distanza prestazioni tese ad abilitare, ripristinare, migliorare o mantenere il funzionamento psico-fisico di pazienti con disturbi del linguaggio e/o cognitivi.

Leggi: Quotidiano Sanità, 02/12/2022


giovedì 1 dicembre 2022
Esperienze Digitali: “Pro-Home”, il modello innovativo del Galliera per le dimissioni protette degli anziani fragili

Nella raccolta delle Esperienze Digitali delle Aziende sanitarie e ospedaliere italiane, l’E.O. Ospedali Galliera di Genova ha presentato un modello innovativo di dimissione protetta per ridurre i tempi di rientro a domicilio di anziani fragili.
La pandemia Covid ha rappresentato una indubbia accelerazione dei programmi di “Digital Health” a livello mondiale, anche se in alcune realtà sanitarie l’attenzione all’innovazione tecnologica è presente da anni. All’E.O. Ospedali Galliera di Genova, ad esempio, già dall’epoca pre-pandemica, è in corso un progetto co-finanziato dal Ministero della Salute e dalla Regione Liguria, finalizzato a verificare se un modello di dimissione protetta all’interno di una smart home, sia in grado di ridurre i tempi di rientro a domicilio di anziani “fragili” ospedalizzati per una patologia acuta (studio “Pro-Home”).

Leggi: Quotidiano Sanità, 01/12/2022


giovedì 1 dicembre 2022
Il primo Housing led a Palermo: testimonianze di vita condivisa

Tre donne di cui una tunisina, una italiana e una colombiana raccontano il loro percorso verso la piena autonomia abitativa reso possibile dal progetto DimOra!
housing led a palermo
Anastasia, Angela e Camilla sono molto contente di avere iniziato da poco più di un mese la loro vita insieme nel primo appartamento di Housing Led a Palermo. Pur essendo di storie e culture completamente diverse, in quanto sono una italiana, una colombiana e una tunisina, sono riuscite, infatti, a iniziare questo percorso in piena serenità. Questa casa è uno step intermedio verso quella che sarà in futuro la loro piena autonomia abitativa.

Leggi: Redattore Sociale, 01/12/2022


mercoledì 30 novembre 2022
Esperienze Digitali: con il “Gaslini diffuso” per la prima volta un Irccs assume la responsabilità clinica e gestionale di reparti ospedalieri territoriali

Comincia oggi, su Quotidiano Sanità, la proposizione delle “Esperienze Digitali” delle Aziende italiane”. La Regione Liguria ha attribuito all’IRCCS Istituto Giannina Gaslini le funzioni sanitarie assistenziali in ambito pediatrico e neonatologico in capo alle Aziende Socio Sanitarie Liguri a decorrere dal 01/07/2022. È la prima esperienza nazionale che assegna ad un IRCCS la responsabilità clinica e gestionale di reparti ospedalieri di Aziende Territoriali. Solo un’ampia digitalizzazione dei processi di governo gestionale e clinico può garantire l’efficienza del modello e la garanzia della qualità di cura per il paziente.
La Liguria ha deciso di affidare all’IRCCS Istituto Giannina Gaslini le funzioni sanitarie assistenziali in ambito pediatrico e neonatologico in capo alle Aziende Socio Sanitarie Liguri a decorrere dal 01/07/2022.
Si tratta della prima esperienza nazionale che assegna ad un IRCCS la responsabilità clinica e gestionale di reparti ospedalieri di Aziende Territoriali.

Leggi: Quotidiano Sanità, 30/11/2022


IN AGENDA:

Censis- Gli italiani e la casa – 1° Rapporto Federproprietà – Censis – Lunedi 12 Dicembre ore 10.00 – Sala del Cenacolo – Complesso Vicolo Valdina – Piazza Campo Marzio 42. Roma

Come stanno cambiando ruolo e funzioni della casa per gli italiani nel periodo post-pandemia? Nel succedersi delle crisi e nell’incertezza pervasiva, quanto è importante per gli italiani la proprietà dell’abitazione in cui vivono? Quanto le scelte e gli investimenti dei proprietari delle case possono contribuire alla transizione verso una maggiore sostenibilità ambientale e sociale? E quanto è importante anche per i giovani l’accesso alla proprietà della casa rispetto ad altre forme di possesso e utilizzo? Sono alcuni dei quesiti a cui risponde il 1° Rapporto Federproprietà-Censis sugli italiani e la casa, che disegna un affresco originale e misura quanto è cresciuto il valore sociale della casa.

Leggi: Censis


Fondazione Cariplo – Mille voci per comprendere – Presentazione degli esiti dell’indagine Venerdì 16 dicembre ore 16

La conoscenza è un bene prezioso. Quella che riguarda il Terzo Settore è strategica, perché conoscere lo stato dell’arte in questo ambito è importante: significa comprendere lo stato di salute di chi opera nelle comunità, chi sostiene famiglie e persone nei loro bisogni.
Mille voci per comprendere è un’iniziativa lanciata da Fondazione Cariplo nel 2021 e realizzata grazie alla collaborazione con Evaluation Lab della Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore.
Nel 2022 è stata lanciata una survey per capire e aggiornare il quadro relativo all’impatto della pandemia da COVID-19 sull’operatività degli enti del Terzo Settore.
Il prossimo venerdì 16 dicembre alle ore 16 verranno presentati con un evento online i risultati di questo studio e verrà lanciata la seconda survey.

Leggi: Fondazione Cariplo


IN EVIDENZA:

Rigenerare i territori attraverso le reti sociali – di Gilda Sciortino

Grande il lavoro che ha sino a oggi portato avanti il volontariato a Cosenza, tanto da farle meritare il titolo di “Capitale del Volontariato 2023″ per la sua capacità di costruire bene comune attraverso la connessione tra vari attori sul territorio. Numerose, però, le criticità che, secondo Vito Teti, ordinario di Antropologia culturale in pensione presso l’Università della Calabria, vanno affrontate anche in considerazione che i giovani e le donne vanno scomparendo dai piccoli comuni
Passaggio di testimone tra Bergamo e Cosenza in occasione della “Giornata mondiale del volontariato” che si è celebrata il 5 dicembre Sarà il comune calabrese che, per tutto il 2023, dovrà dimostrare di avere meritato il titolo di “Capitale del Volontariato”, titolo assegnato dal CSVnet, l’ associazione nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato, con il patrocinio di Anci, in quanto città che ha saputo valorizzare il contributo di volontari, associazioni e amministrazioni locali nella costruzione del bene comune.
Cosenza Nuova (Lupo Silano 1914 Opera Propria, CC BY SA 4
Un risultato importante, frutto di un lavoro di rete costante e incisivo, che però deve fare riflettere su una serie di criticità che va affrontata. Ne parliamo con Vito Teti, ordinario di Antropologia Culturale in pensione presso l’Università della Calabria.

Leggi: Vita


 Le politiche di rigenerazione urbana: prospettive e possibili impatti

Le politiche di rigenerazione urbana n.322 Dossier Camera Il documento – di 135 pagine e suddiviso in due Parti – è stato predisposto dal Servizio studi della Camera dei deputati in collaborazione con il CRESME (Centro ricerche economiche sociali di mercato per l’edilizia e il territorio), su richiesta dell’VIII Commissione (Ambiente, territorio e lavori pubblici). – – di Serena Moriondo
La PRIMA PARTE dello studio (a cura dal Servizio studi) si suddivide in 3 Capitoli e reca una ricostruzione dei profili ordinamentali, normativi e giurisprudenziali in materia di rigenerazione urbana.
Capitolo 1. Il concetto di rigenerazione urbana – si apre con una introduzione sulla natura della rigenerazione urbana quale politica di carattere trasversale che si colloca all’incrocio di una pluralità di politiche pubbliche. In tale contesto lo studio mette anzitutto in risalto, sulla base delle evidenze normative, la tendenza progressivamente affermatasi nell’ordinamento italiano – più marcata nella legislazione regionale e finora solo tratteggiata in modo incompiuto nella legislazione statale – favorevole a considerare le pratiche della ristrutturazione e della sostituzione edilizia, secondo criteri di maggiore sostenibilità energetica, ambientale e urbanistica e di azzeramento del consumo di suolo, quale asse lungo cui innestare interventi di rigenerazione urbana di più vasta portata. Ciò anche nella prospettiva della creazione, nel contesto post-pandemico e della crisi energetica globale in atto, di poli multifunzionali provvisti di servizi di prossimità secondo il modello della “città dei 15 minuti”.

Leggi: Nuove Rigenerazioni


Pensioni, la riforma che vorrei di Ivan Pedretti

Pubblichiamo un estratto da “Perennial” (Futura editrice 2022), il volume del segretario generale dello Spi Cgil
I motivi delle difficoltà di tenuta del nostro sistema previdenziale vanno ricercati a fondo. Provo a spiegare il perché per gradi. Come detto, il nostro sistema previdenziale è oggi di tipo contributivo. Volendo sintetizzare, il lavoratore versa una parte del proprio reddito in contributi in modo da maturare negli anni in cui presterà servizio un montante di rivalutazione. La logica che sottostà a questo sistema – più contributi verso, più dignitosa sarà la mia pensione – si basa sull’assunto che un giovane, una volta entrato nel mondo del lavoro, trova da subito un impiego che gli garantisca un reddito stabile, ben retribuito e con i contributi versati regolarmente.
Il problema è che questo percorso lavorativo tipo si è schiantato ormai da diversi anni a questa parte contro lo sfacelo e la frammentazione dell’offerta lavorativa dominante.

Leggi: Collettiva


Disabili. Sono quasi 13 milioni nel nostro Paese, oltre 3 milioni di versa in condizioni gravi. Quasi uno su tre è a rischio di povertà

In occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità che si celebra domani, 3 dicembre, il punto degli esperti dell’Osservatorio Nazionale della Salute nelle Regioni Italiane, che ha sede presso l’Università Cattolica di Roma. Le persone disabili che abitano nel nostro Paese sono in gran parte anziane e più di un terzo di queste vivono da sole. Resta troppo bassa rispetto ad altri Paesi UE la quota di spesa destinata a politiche per la disabilità.
Sono quasi 13 milioni, spesso vivono da sole e i servizi loro dedicati sono scarsi, come pure le risorse stanziate a loro favore (28 miliardi di euro, quasi tutti impiegati per erogare pensioni – dati 2018): sono le persone disabili in Italia, assistite spesso da famiglie sempre più in difficoltà, perché devono sopperire alle mancanze delle istituzioni nazionali e locali. In più, nel nostro Paese quasi una persona disabile su tre (32,1%) è a rischio di povertà.

Leggi: Quotidiano Sanità


 La cura dell’anziano fragile alla prova della pandemia. Il ruolo della residenzialità

Durante l’emergenza pandemica da COVID-19 le RSA, e in generale le strutture residenziali e ospedaliere, hanno subito pesanti critiche dall’opinione pubblica in merito al loro funzionamento. Elena Macchioni e Riccardo Prandini propongono un’analisi di quanto avvenuto puntando l’attenzione su un “fallimento di sistema” delle cure garantite nel nostro paese e mettendo in luce alcuni punti centrali per una riorganizzazione del sistema di Long-Term Care che vede, nella residenzialità, un nodo centrale nella presa in carico degli anziani fragili. – di Elena Macchioni, Riccardo Prandini (Alma Mater Università di Bologna)
La cura dell’anziano fragile alla prova della pandemia. Il ruolo della residenzialità
Una delle notizie che il sistema dei mass media ha più ampiamente prima selezionato e poi diffuso – nel contesto della pandemia da Covid 19 – è stato quella del presunto fallimento delle RSA. Questi contesti residenziali di cura sono stati descritti, soprattutto nei primi mesi della pandemia, come luoghi pericolosi e incontrollabili, dove il virus ha generato una vera e propria “strage” tra gli ospiti anziani e anche tra gli operatori.

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È urgente riformare l’istituto dell’amministrazione di sostegno – di ANFFAS Nazionale

«Con sempre crescente intensità veniamo a conoscenza di prassi relative all’attuazione della Legge 6/04 sull’amministrazione di sostegno, che sono fonte di disappunto e preoccupazione per le persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo e per i loro familiari, da noi rappresentati e tutelati»: lo scrivono dall’ANFFAS, ponendo quattro precise richieste direttamente ai Ministri per le Disabilità e della Giustizia, a partire da un’urgente riforma della stessa Legge 6/04
Con sempre crescente intensità la nostra Associazione [ANFFAS Nazionale-già Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale, ma recentemente divenuta Associazione Nazionale di Famiglie e Persone con Disabilità Intellettive e Disturbi del Neurosviluppo, N.d.R.] viene a conoscenza di prassi relative all’attuazione della Legge 6/04 sull’amministrazione di sostegno, nonché di analoghe problematiche per i tutori nominati in forza di provvedimenti di interdizione e inabilitazione e che sono fonte di disappunto e preoccupazione per le persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo e per i loro familiari, da noi rappresentati e tutelati.

Leggi: Superando


Sollievo dei caregiver familiari nel Long-Term Care: una sfida prioritaria per nuovi modelli di servizio assistenziale territoriale

Nel contesto dei modelli di servizio assistenziale, il caregiver familiare diviene protagonista nella ricerca di un equilibrio fra benessere funzionale possibile e contesto di cura. Pertanto, si fa sempre più necessario definire il ruolo che i servizi a supporto del caregiver possono giocare e nello specifico delineare le funzioni dell’“operatore per il sollievo a domicilio”. – di Federico Boccaletti (Vicepresidente della Cooperativa sociale Anziani e non solo)
Sollievo dei caregiver familiari nel long-term care: una sfida prioritaria per nuovi modelli di servizio assistenziale territoriale
L’attuale società dell’invecchiamento e della fragilità ci pone di fronte a temi rilevanti quali le crescenti esigenze di prossimità e di continuità assistenziale. I principali attori che necessitano di risposte sono i familiari con responsabilità di cura, che si trovano davanti a bisogni sempre più complessi. A fronte di tali esigenze non si registra un adeguato sforzo di progettazione organizzativa/relazionale e di sviluppo/diffusione di competenze non solo tecniche ma basate su quel corpo di “gesti” etico/ecologici che sono denominati “umanizzazione delle cure”. Leggi:

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 Il percorso per l’attivazione di Comunità Energetiche Rinnovabili e Solidali – Il paradigma dell’Amministrazione condivisa nel contesto della transizione ecologica – di Silvia Lazzari

L’urgenza della transizione ecologica è sempre più evidente nell’attuale contesto economico-sociale. Secondo i dati relativi all’Earth Overshoot Day ogni anno l’impronta ecologica umana arriva a consumare sempre più velocemente la biocapacità del pianeta. Invertire la rotta ed approdare ad un modello di sviluppo che proceda in sinergia con la tutela dell’ambiente diventa così una priorità. In questa prospettiva, la produzione ed il consumo di energia si rivelano di strategica importanza: il modello energetico basato sulla produzione di energia da fonti fossili rappresenta, infatti, una tra le principali cause di emissioni di gas ad effetto serra. Secondo l’Agenzia europea dell’ambiente, l’uso di energia fossile è responsabile del 77% delle emissioni di gas a effetto serra e necessita di un deciso superamento nella prospettiva del contrasto ai cambiamenti climatici.

Leggi: Labsus


SEGNALAZIONI:

Bonus 150 euro per chi ha più contratti di lavoro

Per il riconoscimento dell’indennità una tantum di 150 euro, prevista dall’articolo 18 del Decreto Legge n. 144/2022, il lavoratore con più più contratti di lavoro (nella maggior parte dei casi parliamo quindi di contratti a tempo parziale) sarà sufficiente che almeno uno di essi non ecceda il limite di retribuzione di 1.538 euro nelle competenze di novembre.
A chiarirlo l’Inps, con il messaggio 4150 del 2022, secondo cui, non influirà, quindi, la retribuzione cumulata con altri contratti di lavoro subordinato, anche nel caso in cui essa sia superiore a tale limite. Resta ovviamente limitato ad uno il numero di bonus erogabili, ed eventuali ulteriori bonus corrisposti saranno recuperati dall’INPS. L’Inca ricorda che l’indennità, se non è stata inserita nelle competenze di novembre, può essere erogata anche nel mese di dicembre.

Leggi: Inca


Fondo vittime amianto: rifinanziamento e importi

Con decreto del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali sono state stabilite le procedure e le modalità di riconoscimento, per gli anni 2021 e 2022, delle prestazioni a carico del Fondo per le vittime dell’amianto in favore degli eredi di coloro che sono deceduti a seguito di patologie correlate all’esposizione all’amianto nell’esecuzione di operazioni portuali.
La prestazione è destinata a risarcire gli eredi aventi diritto nei confronti dei quali sia dovuto il risarcimento del danno, patrimoniale e non patrimoniale, come liquidato con sentenza esecutiva o con verbale di conciliazione giudiziale. Il limite di spesa è pari a 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022, come previsto dall’articolo 4, co. 6-bis del dl n. 121/2021 convertito dalla legge n. 156/2022, che ha rifinanziato quanto previsto dalla legge istitutiva.
Potranno, pertanto, accedere alla prestazione gli eredi delle vittime che risultino destinatari del risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale, sulla base di quanto liquidato con sentenza esecutiva o con verbale di conciliazione giudiziale. Inoltre, potranno presentare l’istanza anche le Autorità di sistema portuale soccombenti in sentenze esecutive o comunque parti debitrici in verbali di conciliazione giudiziale, obbligati al risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali.

Leggi: Inca


 

 

 

 

 

NEWS:

martedì 29 novembre 2022
Le proposte del Patto per la non autosufficienza per cambiare la Legge di bilancio

Il raggruppamento di 52 organizzazioni: “Siamo sorpresi e preoccupati per l’attuale testo della Legge di Bilancio. Tuttavia, piuttosto che sulle proteste preferiamo puntare su un dettagliato pacchetto di proposte da inserire subito nella manovra economica”
Gli anziani non autosufficienti in Italia sembrano non esistere. È quanto si osserva nel testo della Legge di Bilancio presentato dal Governo, che non vi dedica neppure una riga. La denuncia è del Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza. “Siamo sorpresi e preoccupati per l’attuale testo della Legge di Bilancio. Tuttavia, piuttosto che sulle proteste preferiamo puntare su un dettagliato pacchetto di proposte da inserire subito nella manovra economica, che rendiamo pubblico oggi”, affermano le 52 organizzazioni del Patto.
La denominazione del pacchetto indica il senso delle proposte: “Prime misure per gli anziani non autosufficienti – Per non sprecare il 2023”. Il Pnrr prevede la riforma dell’assistenza agli anziani, inserita in seguito alle richieste ed alla pressione anche del Patto. Entro marzo 2023 il Parlamento dovrà approvare la relativa Legge Delega ed entro marzo 2024 il Governo dovrà predisporre i Decreti Delegati per l’attuazione.

Leggi: Redattore Sociale, 29/11/2022


lunedì 28 novembre 2022
Caregiver familiare, da Federcasalinghe quattro richieste al governo

Sono assegno mensile, pensione, formazione e pieno riconoscimento dell’attività svolta. “Casalinghe escluse da ogni agevolazione, eppure sono loro le protagoniste dell’assistenza”
Definire in modo chiaro la figura del caregiver familiare a tempo pieno introducendo riconoscimenti quali un assegno mensile, legato all’assistenza a tempo pieno; una copertura pensionistica; la formazione per un qualificato servizio di assistenza; il riconoscimento dell’attività svolta, a tempo pieno, come acquisizione di competenze professionali. Queste le richieste che Obiettivo Famiglia – Federcasalinghe ha rivolto al governo in occasione del convegno ‘Caregiver familiare: l’assistenza dettata dal cuore’, in corso a Roma.

Leggi: Redattore Sociale, 28/11/2022


lunedì 28 novembre 2022
Un confronto sull’accessibilità con le aziende di trasporto pubblico

Una buona occasione per stimolare il confronto fra i portatori d’interesse del settore sul tema dell’accessibilità, proponendo un approfondimento sulle novità normative in materia di diritti dei passeggeri e sulle principali buone pratiche esistenti nel comparto rappresentato dall’ASSTRA, l’organizzazione datoriale nazionale delle aziende di trasporto pubblico regionale e locale in Italia: sarà questo l’“A-day” (“Accessibility Day”), promosso per domani, 29 novembre, a Roma (ma anche in diretta streaming) dalla stessa ASSTRA, in collaborazione con le Federazioni FISH e FAND
Sarà un incontro certamente degno di interesse e attenzione quello della mattinata di domani a Roma (Sala Capitolare presso il Chiostro del Convento di Santa Maria Sopra Minerva, Piazza della Minerva, 38, ore 9.30, ma diffuso anche in diretta streaming), denominato semplicemente A-day ovvero Accessibility Day. A promuoverlo è stata l’ASSTRA (Associazione Trasporti), ovvero l’organizzazione datoriale nazionale delle aziende di trasporto pubblico regionale e locale in Italia, in collaborazione con FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità), ossia le principali organizzazioni rappresentative dei diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie nel nostro Paese.

Leggi: Superando, 28/11/2022


lunedì 28 novembre 2022
Le richieste CARD al ministro Schillaci. “I Distretti, diventino una struttura stabile, organizzata ed implementata in tutta Italia”

Non un “modello unico di Distretto”, ma una struttura operativa multifunzionale, multiprofessionale, multidisciplinare, punto di equilibrio uniforme tra ciò che è “essenziale” per tutti e ciò che è appropriato per il contesto locale specifico e in linea con i bisogni del territorio. È quanto auspica in un documento di analisi al Dm 77, consegnato dal Presidente Volpe al ministro della Salute nelle scorse settimane, in un incontro con il personale IL DOCUMENTO
“Il Dm 77 costituisce un punto di partenza più che un punto di arrivo per la crescita dell’assistenza territoriale e per un approccio innovativo alla riduzione delle disuguaglianze di salute. Per questo CARD chiede con forza che il Distretto diventi una struttura stabile (sottolineiamo questo attributo), omogeneamente interpretata, organizzata, agita in tutti i territori italiani. Sarebbe una forzatura affermare che chiediamo ‘un modello unico di distretto’, ma la direzione suggerita è quella di trovare un punto di equilibrio uniforme tra ciò che è ‘essenziale’ per tutti e ciò che è appropriato per il contesto locale specifico, sicuramente a partire dalla conoscenza dei bisogni”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 28/11/2022


domenica 27 novembre 2022
A chi poco e a chi niente: la finanziaria del Governo Meloni taglia le rivalutazioni delle pensioni

Il 15 novembre scorso avevamo pubblicato la notizia sulla imminente rivalutazione delle pensioni – conquistata dei sindacati dei pensionati con il precedente Governo – che avrebbe migliorato da gennaio 2023 le condizioni economiche di migliaia di pensionati.
Il governo Meloni però, con la nuova manovra, ha deciso di tagliare la rivalutazione e i pensionati perderanno molti soldi. Una vergogna!
A denunciare il fatto, lo SPI Cgil: “Dal 1° gennaio le pensioni dovevano essere rivalutate al 100% fino a quattro volte la soglia minima, al 90% tra quattro e cinque volte, al 75% da cinque in su.
Il governo Meloni ha ora riscritto questo meccanismo, che era stato conquistato dai sindacati dei pensionati con il governo Draghi, tagliando la rivalutazione in particolare per le pensioni da quattro volte in su. 
Stiamo parlando di assegni mensili netti da 1.500 euro e quindi di certo non di pensioni ricche.

Secondo una prima stima dello Spi-Cgil la perdita pro-capite sarà di 1.200 euro all’anno per 4,3 milioni di pensionati.
 Invece l’aumento della rivalutazione delle pensioni minime, tanto sbandierato dal governo, porterà solo 10 euro in più al mese.”

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 27/11/2022


sabato 26 novembre 2022
Superbonus all’ultima chiamata. Sistema in tilt, ora si scenderà al 90%

Ieri è stato l’ultimo giorno del Superbonus per come lo abbiamo conosciuto negli ultimi due anni: venerdì 25 novembre era la scadenza per la consegna della Cila (Comunicazione di inizio lavori asseverata) da parte dei condomini per mantenere l’ . Una scelta che ha sollevato dubbi innanzitutto tra le forze politiche. Molti partiti nelle scorse settimane hanno chiesto una proroga, anche all’interno della stessa maggioranza: Forza Italia, infatti, ha presentato un emendamento al decreto Aiuti quater — che ha introdotto tutte le modifiche ad Superbonus per condomini e villette — per far spostare la data al 31 dicembre. «Il termine attuale è impossibile da rispettare — hanno fatto notare dal partito — e rischia di generare contenziosi sia tra committente e professionisti, sia tra privati e pubblica amministrazione. Chiederemo lo slittamento di un paio di mesi per consentire di completare positivamente le pratiche che sono in itinere».

Leggi: Corriere della Sera, 26/11/2022


venerdì 25 novembre 2022
Congresso Simg. Gemmato torna a bocciare le Case della Comunità: “Tradiscono idea di sanità di prossimità. Non possiamo stravolgere Pnrr ma col Ministro Schillaci possiamo migliorarlo puntando su medici di famiglia e farmacie”

Il sottosegretario alla Salute al Congresso della Simg torna a criticare la riforma della sanità territoriale definita dal Pnrr e dal Dm 77: “Le Case di comunità non soddisfano l’esigenza di sanità territoriale di cui oggi abbiamo bisogno. Anzitutto, il rapporto sarebbe di una ogni 40-50mila abitanti, con alcune aree più isolate. A questo si aggiunge la mancanza di personale sanitario e vi è un problema di finanziamento per i prossimi anni”.
“Le Case di Comunità così come sono state immaginate, secondo me e secondo il Ministro, non vanno a soddisfare l’esigenza di sanità territoriale di cui noi abbiamo bisogno”. Il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato intervenendo al Congresso della Società italiana di medicina generale (Simg) in corso a Firenze torna sui nuovi presidi previsti dal Pnrr e dal Dm 77 e conferma la bocciatura del Governo sul progetto anche se ammette che “non vi sono margini di stravolgimento ma lavoreremo col Ministro Schillaci per correggerne le storture”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 25/11/2022


venerdì 25 novembre 2022
Decreto aiuti quater: pubblicata su NT+ Il Sole 24 ore la comunicazione di Stefano Chiappelli, segretario generale SUNIA

Dalla crisi energetica al Superbonus, per il segretario generale Stefano Chiapparelli i provvedimenti previsti potrebbero avere gravi conseguenze per i soggetti fragili.
Le misure del Decreto Aiuti quater relative alla casa non hanno riscosso l’approvazione di Sunia (Sindacato unitario nazionale inquilini ed assegnatari). O almeno così sembra dalle dichiarazioni del segretario generale Stefano Chiappelli. «Il decreto non risponde alle aspettative di misure urgenti e incisive sulla casa e i costi dell’abitare, ormai in costante e insopportabile crescita a causa del dato inflattivo che incide su tutte le utenze, domestiche e condominiali, e sul canone d’affitto con lo scatto rilevante dell’aumento Istat nei casi di contratti senza l’opzione di cedolare secca».

Leggi: Sunia, 25/11/2022


venerdì 25 novembre 2022
Rigenerazione urbana, al via il primo bando del Fondo Nazionale dell’Abitare Sostenibile promosso da CDP

Strutturato come fondo di fondi, FNAS ha lo scopo di stimolare interventi di rigenerazione urbana fino ad 1 miliardo di euro destinati alle 3S dell’abitare: Social, Student e Senior housing
Con l’obiettivo di dare una risposta alle nuove tendenze della società italiana quali l’invecchiamento della popolazione, il cambiamento in atto nel modello di famiglia tradizionale e l’aumento delle disparità socioeconomiche e territoriali, e nel contempo avviare processi di rigenerazione urbana per la coesione sociale e l’integrazione culturale, ha preso il via il primo bando del Fondo Nazionale dell’Abitare Sostenibile (FNAS), promosso da Cassa Depositi e Prestiti e gestito da CDP Immobiliare SGR SpA.
Strutturato come fondo di fondi, FNAS ha lo scopo di stimolare interventi di rigenerazione urbana fino ad 1 miliardo di euro destinati alle 3S dell’abitare: Social, Student e Senior housing.
Il bando è rivolto a gestori di fondi immobiliari (Società di Gestione del Risparmio) specializzati nella promozione di infrastrutture sociali per l’abitare, attraverso la candidatura di progetti nell’ambito di fondi già operativi o di nuova istituzione.

Leggi: Casa e Clima, 25/11/2022


giovedì 24 novembre 2022
Integrazione sociosanitaria. Da Federsanità, Anci e Agenas un Osservatorio su buone pratiche a supporto delle politiche nazionali

Un Osservatorio sull’integrazione sociosanitaria per un’azione sistematica di raccolta e diffusione di esperienze, che possa essere di supporto alla costruzione di compiute politiche nazionali. È quello promosso da Federsanità insieme ad Anci ed Agenas, con l’obiettivo di raccogliere le esperienze realizzate finora nell’integrazione sistemica tra sanitario e sociale, per metterle a disposizione dei decisori istituzionali e delle organizzazioni pubbliche e private che operano a questo scopo. Un tema questo al centro del Convegno “Missione Salute”, svoltosi oggi nella cornice della XXXIX Assemblea Nazionale Anci, in corso alla fiera di Bergamo.
“Col DM77 si apre una nuova stagione in Italia finalizzata a ridisegnare l’intera rete dell’assistenza sul territorio – dichiara Roberto Pella, Vicepresidente Vicario ANCI e delegato Salute, Sport e Politiche Giovanili, Deputato e Presidente Intergruppo parlamentare Qualità di Vita nelle Città, -. Una vera e propria rivoluzione che poggia su alcune parole chiave: Case della Comunità, Centrali Operative Territoriali, Ospedale di Comunità, infermiere di famiglia e di continuità assistenziale. Cambiano i ruoli: maggiori compiti ai distretti, una posizione centrale per gli infermieri e un’inedita integrazione con il territorio e con la sua governance istituzionale. L’esperienza delle buone pratiche nell’integrazione sociosanitaria rappresenta in questo scenario una risorsa importante da valorizzare anche in termini utili a orientare le politiche a livello nazionale”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 24/11/2022


giovedì 24 novembre 2022
Manovra, Spi-Cgil: pensionati bancomat. Risponderemo

“La manovra di bilancio del governo Meloni si finanzia con il taglio della rivalutazione delle pensioni e con la tassazione degli extra-profitti, peraltro già prevista e solo in parte aumentata”.
Lo dichiara il Segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti.
“I pensionati italiani – continua Pedretti – vengono quindi trattati come un bancomat e alla stregua di aziende che fatturano miliardi di euro.
Pensioni da 1.500/1.600 euro netti al mese, frutto di oltre 40 anni di lavoro e di contributi versati, vengono fatte passare per ricche.
Il meccanismo di rivalutazione, una conquista del sindacato, cancellato e riscritto senza uno straccio di confronto.
Con questi soldi fanno condoni, aumentano il tetto del contante, favoriscono i furbi e gli evasori. Risponderemo”.

Leggi: Spi-Cgil, 24/11/2022


giovedì 24 novembre 2022
Dati non aggiornati del patrimonio abitativo della popolazione, in particolare quella anziana. Auser: “Ma i censimenti permanenti dell’ISTAT come funzionano?”

La pandemia ha messo in evidenza, secondo Auser, una realtà già nota da tempo in un paese con un alto indice di longevità: l’importanza della condizione abitativa degli anziani in rapporto alla possibilità di garantire autonomia e assistenza domiciliare. Per far fronte a questo delicato problema il PNRR prevede interventi normativi e finanziari. In particolare, attraverso diverse misure, rende disponibili consistenti finanziamento per di migliorare la qualità delle abitazioni. Queste misure, sostiene Auser, richiederebbero, per sviluppare la loro efficacia, una conoscenza reale e aggiornata del patrimonio abitativo della popolazione italiana, in particolare quella anziana. Ebbene, andando a verificare le banche dati sulle abitazioni dell’ISTAT si scopre che sono ferme al censimento del 2011. Tenuto conto di quanto avvenuto nelle città in questo decennio (si pensi solo agli sconvolgimenti dei centri storici a seguito della diffusione dei B&B e delle case vacanze) Auser si chiede come sia possibile utilizzare al meglio le risorse del PNRR senza avere una conoscenza di chi risiede nelle abitazioni, di quali servizi dispongano, di quale sia il loro stato manutentivo. In assenza di questi dati diventa impossibile valutare anche gli effetti prodotti dai diversi bonus edilizi attivati negli ultimi anni.

Leggi: Auser, 24/11/2022


mercoledì 23 novembre 2022
Autonomia differenziata. “In attesa dei Lep si userà criterio spesa storica, nessuna Regione riceverà meno risorse”. Question time di Ciriani

“Il criterio della spesa storica già sostenuta per le funzioni attribuite in attuazione dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione non altera, anche ove applicato in via transitoria, fino alla compiuta determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni, la distribuzione delle risorse per le altre regioni o aree del Paese, né incide sui fondi perequativi”. Così il ministro per i Rapporti con il parlamento rispondendo alla Camera a Caso (M5S).
“In base alle ipotesi di lavoro predisposte dal Ministro per gli Affari regionali e le autonomie, il criterio della spesa storica già sostenuta per le funzioni attribuite in attuazione dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione non altera, anche ove applicato in via transitoria, fino alla compiuta determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni, i LEP, la distribuzione delle risorse per le altre regioni o aree del Paese, né incide sui fondi perequativi. Nessuna regione potrà ricevere meno risorse rispetto a quelle attuali, nessuna regione potrà riceverne di più”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 23/11/2022


mercoledì 23 novembre 2022
Barriere architettoniche. Associazioni al Parlamento: “Prorogare lo sconto in fattura del 75% per garantire il diritto alla mobilità”

La norma introdotto con la legge di bilancio 2022 riconosce alle opere finalizzate all’abbattimento delle barriere architettoniche, la detraibilità fiscale del 75% della spesa in 5 anni, con la possibilità della cessione del credito. Tredici associazioni chiedono a una sola voce che sia rinnovata: “Ha dato una prima risposta ai bisogni degli oltre 5 milioni di concittadini che hanno problemi di mobilità, ma c’è però ancora molta strada da fare e con la popolazione italiana invecchia la problematica riguarderà sempre più persone”.
Lo scorso anno, in occasione della legge di bilancio 2022, il Parlamento ha introdotto, all’unanimità, la norma che riconosce alle opere finalizzate all’abbattimento delle barriere architettoniche, la detraibilità fiscale del 75% della spesa in 5 anni, con la possibilità della cessione del credito e conseguente sconto in fattura da parte del fornitore. Oggi tredici associazioni (Fand, Cittadinanzattiva, Cerpa Italia Onlus, Unione italiana lotta alla distrofia muscolare, Centro per l’Autonomia Michele Iacontino, Comitato nazionale antidiscriminatorio per persone con disabilità, Enil Italia Onlus, Disability Pride Network, Obiettivo famiglia Federcasalinghi, Federcentri, SalutEquità, Unieda e Anmic) si uniscono per lanciare un appello congiunto per la proroga della norma.

Leggi: Quotidiano Sanità, 23/11/2022


mercoledì 23 novembre 2022
Decreto Aiuti 4 del Governo Meloni: sulla casa ancora non ci siamo!

Dichiarazione di Stefano Chiappelli, segretario generale SUNIA
Il Decreto Aiuti 4 non risponde alle aspettative di misure urgenti ed incisive sulla casa e sui costi dell’abitare in costante e insopportabile crescita per il dato inflattivo che incide su tutte le utenze, domestiche e condominiali, e sullo stesso canone d’affitto con lo scatto rilevante dell’aumento Istat in tutti i casi di contratti senza l’opzione della cedolare secca.
Non è sufficiente, inoltre, la breve proroga dei bonus energetici per famiglie e imprese energivore e gasivore previsti dai tre decreti aiuti adottati dal precedente Governo e sono assenti misure di prospettiva nell’affrontare il tema della crisi energetica, a partire da un ulteriore incremento della imposizione sugli extraprofitti delle società energetiche, come affermato anche da una recentissima sentenza del Tar Lazio riconoscendone la legittimità e come previsto dal regolamento europeo recentemente approvato.

Leggi: Sunia, 23/11/2022


DALLE REGIONI:

venerdì 25 novembre 2022
Sicilia, “aumentare assistenti sociali”

L’assessora alla Famiglia della Regione Siciliana, Nuccia Albano, nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne ha partecipato al corteo organizzato dal Comune di Caccamo (Palermo) che si è concluso davanti alla stele in memoria di Roberta Siragusa, la diciassettenne che nel gennaio del 2021 fu uccisa dal fidanzato e gettata in un burrone. Tra i presenti anche i genitori della ragazza e il sindaco di Caccamo, Franco Fiore. Albano ha posto un mazzo di fiori sul luogo nel quale venne ritrovato il cadavere.
“Ci muoveremo concretamente su due direttrici: prevenzione e protezione delle vittime”, ha affermato Albano, che ha anche annunciato l’installazione nei prossimi giorni di una panchina rossa nella sede dell’assessorato di via Trinacria, a Palermo. “Le vittime – ha poi aggiunto nel corso di un incontro sul tema della violenza di genere – spesso rimangono sole, con la preoccupazione di denunciare e preferiscono tacere per paura. La Regione, oltre ad aumentare il numero delle case di accoglienza per le vittime e a intensificare, d’intesa con le forze dell’ordine, l’attività dei centri antiviolenza, intende promuovere accordi con le imprese per incentivare le assunzioni di chi ha subito violenza.

Leggi: Redattore Sociale, 25/11/2022


giovedì 24 novembre 2022
Palermo. Il SUNIA chiede all’amministrazione comunale la sospensione degli sgomberi in vista per le famiglie di Case Rocca alla Favorita

Il SUNIA chiede lo stop per il nuovo imminente sgombero di alcune famiglie che abitano nelle cosiddette “Case Rocca Morici”.
Si tratta di una decina di famiglie assegnatarie da oltre un secolo delle costruzioni nell’area della Favorita, con provvedimenti dell’allora ministero della Real Casa. I provvedimenti di sgombero sono in programma per i prossimi giorni.
“Oggi a queste famiglie giungono richieste di pagamento di indennità di occupazione sproporzionate rispetto alle condizioni di disagio socio-economiche in cui si trovano e, tra l’altro, non coerenti con gli importi dei canoni di locazione di immobili di edilizia residenziale pubblica (Erp) – dichiara il segretario del Sunia Palermo Zaher Darwish – Come sindacato degli inquilini e degli assegnatari ribadiamo al sindaco Lagalla e alla vice sindaca Varchi la richiesta di sospensione dei provvedimenti di sgombero addottati. E restiamo in attesa della predisposizione di un piano di intervento in grado di dare risposte alle esigenze diffuse in città”.

Leggi: Sunia, 24/11/2022


mercoledì 23 novembre 2022
Case di Comunità, quanto ne sappiamo? L’indagine di Auser Lombardia

Quanto i cittadini conoscono le Case di Comunità? Quali aspettative hanno a riguardo?
Per avere dei parametri sui quali poter dare delle risposte, Auser Lombardia ha avviato, in collaborazione con l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, una ricerca sul tema delle Case di Comunità coinvolgendo quasi 5000 persone – tra i propri volontari e dirigenti – nella compilazione di un questionario online. Si tratta del primo sondaggio di massa che viene svolto in Lombardia su un aspetto tanto delicato e impattante della riforma sociosanitaria contenuta nella legge regionale 22/2021.
“La pandemia da Coronavirus ha evidenziato nettamente le lacune del nostro servizio sociosanitario, in modo particolare per ciò che riguarda le cure primarie e l’assistenza territoriale – spiega Fulvia Colombini, Presidente di Auser Lombardia -. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), predisposto dal Governo con finanziamenti dell’Unione Europea, ha dunque destinato ingenti risorse alla sanità con l’obiettivo di potenziare i servizi territoriali attraverso la costituzione delle Case di Comunità, degli Ospedali di Comunità e delle Centrali Operative Territoriali. In questo quadro, la Regione Lombardia ha approvato la nuova legge di riforma del servizio sociosanitario proprio con l’obiettivo di dare attuazione locale alle indicazioni del PNRR.

Leggi: Auser, 23/11/2022


mercoledì 23 novembre 2022
 Rsa in Toscana, i gestori privati: “L’aumento delle rette nasce da immobilismo della Regione”

Grilli e Batini (Confcooperative Toscana): “Costi insostenibili per caro bolletta e inflazione, che si sommano a quelli della pandemia ancora non debellata, e quota sanitaria ferma da anni”. Domani audizione in Consiglio regionale
Aumentano le rette nelle Rsa toscane: “Vista l’attuale situazione di inerzia da parte della Regione, i gestori delle Rsa private si vedranno costretti ad aumentare la quota di parte sociale alle famiglie (si parla di circa 13 euro) a partire dal 1° gennaio 2023 – fanno sapere le associazioni rappresentative dei gestori delle Rsa e dei Centri Diurni – Quota sociale che la regione aveva calcolato e indicato ai comuni, come compartecipazione massima, in 53,50 euro già diversi anni fa. I costi che le strutture socio sanitarie stanno sostenendo, oltre al caro bolletta e all’inflazione, hanno reso la situazione insostenibile”.
Così, da oggi, gestori e lavoratori delle Rsa, con i familiari degli ospiti, inizieranno a presidiare l’ingresso del Consiglio Regionale per far ascoltare il proprio grido d’allarme.

Leggi: Redattore Sociale, 23/11/2022


martedì 22 novembre 2022
Caregiver familiare. La Lombardia riconosce con una legge l’importanza della figura

L’assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità, Lucchini: “Finora il caregiver familiare non ha avuto un riconoscimento normativo di tipo nazionale e il passo compiuto oggi da Regione Lombardia è davvero un importante passo in avanti”. La legge specifica principi, finalità e definizione del caregiver familiare e le funzioni attribuite alla Regione, alle Ats e Asst nonché ai Comuni.
Regione Lombardia si è dotata di una legge, approvata oggi in Consiglio regionale, che riconosce la figura del caregiver familiare, la persona che per scelta volontaria assiste e si prende cura di un parente infermo o disabile. La nuova norma esalta e tutela il suo importante ruolo assistenziale e sociale.
Il riconoscimento normativo (e non solo) del ruolo del caregiver familiare rappresenta un importante ‘primo passo’ verso la valorizzazione e il sostegno a coloro che si dedicano al proprio familiare e non per ultimo l’opportunità di riconoscere il caregiver quale attore attivo della rete dei servizi. L’assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità di Regione Lombardia, Elena Lucchini, ha espresso soddisfazione per l’approvazione all’unanimità della legge.

Leggi: Quotidiano Sanità, 22/11/2022


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30/11/2022 – Mettersi in gioco? 10 anni di impegno, insieme, contro i rischi del gioco d’azzardo

Redattoresociale.it – 30.11.2022 – Mettersi in gioco? 10 anni di impegno, insieme, contro i rischi del gioco d’azzardo
Organizzazione: Campagna Mettiamoci in gioco
Città: Bologna
Luogo: Centro sociale ricreativo culturale Giorgio Costa

Leggi: Redattore Sociale


 30.11.2022 – Presentazione del nuovo “Atlante Fidaldo”

Il nuovo “Atlante Fidaldo” aggiornato sulle Regioni e grandi Città italiane
Dove: Roma, via Borgognona 47 – Sala Einaudi
Quando: Mercoledì 30 novembre 2022, dalle 10:00 alle 13:00

Leggi: Fidaldo


1.12.2022 – Da IPAB ad ASP: un nuovo modello di assistenza integrata

L’Associazione regionale Nuove Ri-Generazioni Umbria e la Fillea Cgil hanno organizzato, per il 1° dicembre 2022 alle ore 15:00 presso la Sala “Falcone e Borsellino” della Provincia di Perugia, un Convegno dal titolo “Da IPAB (Istituto Pubblico Assistenza e Beneficienza) a ASP (Aziende Servizi alla Persona) un nuovo modello di assistenza integrata attraverso la valorizzazione ed il recupero del patrimonio immobiliare a beneficio della comunità”.

Leggi: Nuove Rigenerazioni


Censis.it – 2.12.2022 ore 10:00 – 56° Rapporto sulla situazione sociale del Paese/2022

Giunto alla 56ª edizione, il Rapporto Censis prosegue l’analisi e l’interpretazione dei più significativi fenomeni socio-economici del Paese, individuando i reali processi di trasformazione della società italiana. Su questi temi si soffermano le «Considerazioni generali» che introducono il Rapporto. Nella seconda parte, «La società italiana al 2022», vengono affrontati i processi di maggiore interesse emersi nel corso dell’anno. Nella terza e quarta parte si presentano le analisi per settori: la formazione, il lavoro, il welfare e la sanità, il territorio e le reti, i soggetti e i processi economici, i media e la comunicazione, la sicurezza e la cittadinanza.
Segui la diretta streaming

Leggi: Censis


IN EVIDENZA:

Un’indagine sugli anziani non autosufficienti: le scelte delle famiglie tra assistenza domiciliare e RSA

Partendo dal quarto focus Censis-Assindatcolf nell’ambito del programma di ricerca “Welfare familiare e valore sociale del lavoro domestico in Italia”, nell’articolo si approfondisce il tema della decisione nel contesto familiare di ricorrere alle RSA o ad un assistente domiciliare per la cura delle persone non autosufficienti e anziane. – di Andrea Zini (Presidente di Assindatcolf)
La scelta di ricorrere alle residenze sanitarie assistenziali o ad assistenti domiciliari rappresenta un forte tema della non autosufficienza, e comporta un notevole impatto per le famiglie coinvolte. Il punto nodale è rappresentato dal fatto che le residenze sanitarie assistenziali (RSA) assicurano prestazioni che solo in parte potrebbero essere prese in carico dai familiari della persona non autosufficiente e anziana; allo stesso tempo l’assistenza in contesto domiciliare consente una continuità delle relazioni familiari e, conseguentemente, della socialità di prossimità che le RSA non possono ugualmente garantire.
Tali argomenti sono stati ampiamente indagati nel quarto focus Censis-Assindatacolf, nell’ambito del programma di ricerca “Welfare familiare e valore sociale del lavoro domestico in Italia”1. In particolare, dall’indagine emerge un aspetto di particolare interesse: piuttosto che ricorrere ad una residenza sanitaria assistenziale le famiglie preferiscono che l’anziano non più autosufficiente venga accudito in casa da un assistente familiare. Nel dettaglio, il 58,5% delle famiglie ha dichiarato di prediligere l’assunzione di una badante, contro il 41,5% che si è invece dichiarata disposta a prendere in considerazione la scelta di una Rsa (Tabella 1).

Leggi: I Luoghi della Cura


SEGNALAZIONI:

Bonus di 200 euro anche ai titolari di trattamenti di mobilità

Con il messaggio n. 4231 del 23 novembre, l’Inps, sentito il parere del Ministero del lavoro, comunica che l’indennità una tantum di 200 euro è riconosciuta anche in favore dei titolari, nel mese di giugno 2022, di trattamenti di mobilità in deroga e di indennità di importo pari alla mobilità. Il beneficio verrà riconosciuto d’ufficio e i pagamenti avverranno nel mese di dicembre 2022.
Il chiarimento si è reso necessario poiché il decreto legge n. 50 del 17 maggio non includeva esplicitamente tra i beneficiari i titolari dei trattamenti di mobilità in deroga o indennità di importo pari alla mobilità, prestazioni analoghe a quelle di NASpI/DIS-COLL.
Acquisito il parere favorevole del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, quindi, la norma che istituisce il sussidio può essere interpretata in maniera estensiva, includendo, per analogia, anche i percettori, nel mese di giugno 2022, di trattamenti di mobilità in deroga o di indennità di importo pari alla mobilità.
Pertanto, con il presente messaggio l’Inps comunica che l’indennità una tantum è riconosciuta anche in favore dei titolari di trattamenti di mobilità in deroga e di indennità di importo pari alla mobilità, considerata l’identità di ratio delle prestazioni e le esigenze di sostegno al reddito sottese alla normativa.
A tali lavoratori il beneficio sarà riconosciuto d’ufficio, senza necessità di una domanda da parte dell’interessato e i pagamenti avverranno nel mese di dicembre 2022.

Leggi: Inca


 

 

 

 

 

 

Autonomia: i diritti non sono differenziabili

“Oggi il Ministro Calderoli ha formalmente incontrato la Conferenza delle Regioni per illustrare il disegno di legge che darà attuazione all’articolo 116 terzo comma della Costituzione al fine di riconoscere maggiore autonomia alle Regioni che la richiedono. Questa è l’ennesima tappa di un percorso iniziato da tempo e che la Cgil ha seguito fin dall’inizio con grande attenzione e preoccupazione, consapevole che si tratta di un tema di assoluta delicatezza per l’assetto istituzionale della Repubblica, per i rapporti tra Stato, Regioni, Città Metropolitane, Province e Comuni, e per la garanzia dell’uniformità dei diritti fondamentali in tutto il territorio, da nord a sud, da est a ovest. Auspichiamo che il nuovo Ministro non voglia escludere le parti sociali dal necessario confronto su una questione così dirimente per la vita di tante lavoratrici e lavoratori”. È quanto dichiara il segretario confederale della Cgil Christian Ferrari.

Leggi: Cgil


NEWS:

lunedì 21 novembre 2022
Le Case della Comunità: tra il dire e il fare

A che punto siamo con le Case della Comunità? Sono la grande promessa della sanità di territorio di domani, o meglio di dopodomani. La loro gestazione, infatti, sarà lunga: se ne prevedono 1.350 entro la metà del 2026. Ancora tre anni e mezzo per vedere compiuta questa ampia riconfigurazione della sanità di prossimità. Per dare un’idea, parliamo di 60 strutture nel solo Comune di Roma, 24 nella città di Milano.
È certamente prematuro trarne un bilancio, ma alcuni aspetti di attenzione vanno detti chiaramente, in mezzo al diluvio di dichiarazioni e di retorica che le circonda, mentre le prime Case della Comunità (CdC) stanno nascendo, il documento che ne regola l’organizzazione è stato emanato (il decreto del Ministero della Salute DM 77/2022) e le Regioni hanno individuato i luoghi in cui sorgeranno. In Lombardia è già stato tagliato il nastro a una ventina di strutture (anche se inaugurazione non è sinonimo di operatività), molte delle quali sono collocate entro plessi ospedalieri.
Dunque, almeno quattro punti di attenzione.

Leggi: Welforum, 21/11/2022


lunedì 21 novembre 2022
“Riabilitazione, investiamo sulla quarta età”

“NON È MAI troppo tardi per permettere agli anziani, anche a quelli di età più avanzata, di realizzare appieno le loro potenzialità e abilità residue”. Ne è convinto Raul Cavalli (nella foto), direttore generale di Coopselios.
Qual è l’andamento del settore dei servizi di welfare?
“È un periodo molto sfidante. Sta cambiando la società e, conseguentemente, i bisogni. Ad esempio ci occupiamo molto di più dei disturbi specifici dell’apprendimento e dell’attenzione o legati alla sfera autistica. Un tempo erano disturbi classificati come peculiarità di una persona, oggi sono considerate patologie”.
Tra i progetti che state mettendo in campo quali sono quelli di maggior interesse?
“Quelli legati alle attività riabilitative geriatriche, perché pensiamo che i nostri anziani vivano una condizione di non autosufficienza anticipata e valga la pena di investire anche nella riabilitazione della quarta età, quella più avanzata, che ha comunque ampie chance di recupero”.

Leggi: Quotidiano.net, 21/11/2022


lunedì 21 novembre 2022
Residenze socio assistenziali e socio sanitarie. Istat: “Al Sud solo 10% dei posti complessivi”

Le unità socio-sanitarie assistono prevalentemente utenti anziani non autosufficienti, destinando a questa categoria di ospiti il 75% dei posti letto disponibili, mentre agli anziani autosufficienti e alle persone con disabilità sono destinati, rispettivamente, il 9 ed il 7% dei posti letto. L’offerta è maggiore nel Nord-est, con 9,9 posti letto ogni 1.000 residenti, mentre nel Sud del Paese supera di poco i tre posti, con appena il 10% dei posti letto complessivi. IL REPORT
Al 31 dicembre 2020 sono 12.630 i presidi residenziali attivi nel nostro Paese, con un’offerta di circa 412mila posti letto, sette ogni 1.000 persone residenti. L’offerta è maggiore nel Nord-est, con 9,9 posti letto ogni 1.000 residenti, mentre nel Sud del Paese supera di poco i tre posti, con appena il 10% dei posti letto complessivi. Gli ospiti nelle strutture residenziali ammontano complessivamente a 342.361, ultrasessantacinquenni in tre casi su quattro. Più di 343mila i lavoratori impiegati in queste attività, ai quali vanno aggiunti oltre 35mila volontari. È quanto emerge da un report Istat che evidenzia anche come col Covid si sia registrato un calo dell’offerta.

Leggi: Quotidiano Sanità, 21/11/2022


lunedì 21 novembre 2022
Autonomia legislativa differenziata. La vera posta in gioco 

Si sta giocando una partita fondamentale per il Paese e i diritti sociali della Nazione. La partita finale, oltre la quale in caso soccombenza c’è la più grande sconfitta sociale, è vincere sul piano dei diritti godibili. Il rischio è l’inesigibilità dei diritti fondamentali, quali la salute, l’assistenza sociale, i trasporti pubblici sociali e l’organizzazione strutturale scolastica
Calderoli cerca partner regionali. I presidenti di Regione si distinguono e fortemente nella “contesa” dell’attuazione dell’art. 116, comma 4, della Costituzione. C’è chi spara a salve e c’è chi, come al solito roboante, dice cose giuste. C’è chi si limita in corrette ma parziali rivendicazioni. C’è chi, proveniente dal sud più martoriato, propone la riscrittura organica del muletto di lavoro proposto dal ministro Calderoli.
Il tema della diversificazione legislativa può compromettere i diritti, se fatta male
Si sa, il regionalismo differenziato – alias autonomia (ma) legislativa differenziata – è una brutta gatta da pelare, anche a causa della ingiustificata maldicenza ideologica dedicatagli dai soliti cantori dell’immaginato pericolo per il Mezzogiorno. Da coloro che amano, per mestiere, immaginarlo governato sempre da incapaci e non da decisori illuminati.

Leggi: Quotidiano Sanità, 21/11/2022


lunedì 21 novembre 2022
I sindacati medici bocciano l’Autonomia differenziata e si appellano a Mattarella: “Un frutto avvelenato per la sanità pubblica”

Il diritto alla salute deve mantenere una dimensione nazionale. L’autonomia differenziata rappresenterà l’ennesimo colpo di piccone, forse definitivo, a quello che resta di nazionale del Servizio Sanitario pubblico, in assenza, tra l’altro, di evidenze che confermino un aumento del grado di efficienza dei servizi erogati a fronte di ulteriori gradi di autonomia nelle disponibilità e nella gestione delle risorse, come rilevato dalla stessa Corte dei Conti
La bozza Calderoli per l’attuazione dell’autonomia differenziata presentata alla Conferenza Stato-Regioni non rende un buon servigio alla sanità pubblica, peraltro duramente provata dalla pandemia, con contenuti francamente preoccupanti. A cominciare dal rinvio dei Livelli essenziali delle prestazioni (Lep) a futura memoria e dalla emarginazione del ruolo del Parlamento.

Leggi: Quotidiano Sanità, 21/11/2022


lunedì 21 novembre 2022
Superbonus, sconto in 10 anni. Ance: rischio blocco

Tempi più lunghi per scontare i crediti derivanti da cessione o sconto in fattura per gli interventi legati al Superbonus. E’ la via d’uscita individuata dal Governo per risolvere il problema dei crediti incagliati. Ma la soluzione viene di fatto ‘bocciata’ da banche e imprese, da giorni in prima linea per tentare una mediazione su una situazione che desta grande preoccupazione: questa non è la strada giusta, avvertono, e il rischio ora è che si blocchi tutto, con una pioggia di contenziosi.
La soluzione sul nodo della cessione dei crediti è contenuta nel decreto aiuti quater, appena pubblicato in Gazzetta, insieme alla modifica della disciplina del Superbonus, che dal 2023 si riduce al 90%. La norma riguarda i crediti di imposta “derivanti dalle comunicazioni di cessione o di sconto in fattura inviate all’Agenzia delle entrate entro il 31 ottobre 2022 e non ancora utilizzati”: questi crediti potranno essere fruiti in “10 rate annuali di pari importo” al posto dell’originaria rateazione (di 4 anni), previo l’invio di una comunicazione all’Agenzia delle entrate.

Leggi: Quotidiano Del Condominio, 21/11/2022


sabato 19 novembre 2022
Superbonus e condomini: corsa alle delibere entro il 24 per blindare il 110% nel 2023

Per quanto riguarda la Cilas, invece, la scadenza è quella del 25 novembre. Coinvolti migliaia di condomini in tutta Italia
Delibere entro il 24 novembre e Cilas entro il 25. Giovedì e venerdì della prossima settimana diventano le due date chiave da centrare per migliaia di condomini in tutta Italia. Entro questi termini, infatti, stando alle ultime bozze, bisognerà chiudere gli adempimenti che consentono di congelare il superbonus al 110% anche per il 2023.
L’approdo in Gazzetta Ufficiale nella serata di ieri del decreto Aiuti quater ha messo fine a giorni di grande incertezza per committenti, imprese e professionisti. Ora l’intervento del governo ha finalmente confini chiari. Da un lato, si taglia: il superbonus scende al 90% dal 2023, sia per i condomìni che per le unifamiliari, anche se con varie eccezioni e casi differenziati.
Dall’altro, si dà la possibilità a qualcuno di salvare il 110% anche il prossimo anno. Diventa, però, fondamentale rispettare un paletto per le comunicazioni di inizio lavori per il superbonus (Cilas): andranno presentate entro il 25 novembre. In più, nei condomini, diventa essenziale la delibera che approva l’esecuzione dei lavori di ristrutturazione.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 19/11/2022


venerdì 18 novembre 2022
Nel quoziente familiare vanno considerati tutti i familiari a carico

Il calcolo (complicato) per capire se il «reddito di riferimento» del nucleo familiare è superiore a 15mila euro, ai fini del superbonus del 90% per il 2023 per unifamiliari e case a schiera
Per gli interventi avviati dal 1° gennaio 2023 su unità immobiliari dalle persone fisiche, il superbonus spetta nella misura del 90%, se l’unità immobiliare è adibita ad abitazione principale e il contribuente ha un «reddito di riferimento» non superiore a 15mila euro, determinato dividendo la somma dei redditi complessivi posseduti nel 2022 dal contribuente e dai seguenti familiari «presenti nel suo nucleo familiare», per un numero pari alla somma dei seguenti importi: 1 per il contribuente; 1 per il coniuge, il soggetto legato da unione civile o da una convivenza di fatto con l’apposita dichiarazione anagrafica; se nel nucleo familiare sono presenti familiari di cui all’articolo 12 del Tuir, diversi da quelli precedenti, che nel 2022 sono a carico del contribuente (quindi, con reddito complessivo non superiore a 2.840,51 euro ovvero a 4mila euro per i figli di età non superiore a 24 anni) al suddetto denominatore della divisione va sommato 0,5 in caso di un familiare, 1 in caso di 2 familiari o 2 in caso di 3 o più familiari.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 18/11/2022


venerdì 18 novembre 2022
Il 31 dicembre in pensione diverse agevolazioni Bonus mobili: tetto ridotto

Sprint di fine anno per molti bonus casa. Il decreto Aiuti quater interviene, anticipando la legge di Bilancio 2023, sul superbonus (si veda l’articolo in alto), ma non tocca in alcun modo il calendario delle altre agevolazioni dedicate alle ristrutturazioni. Molte di queste, forti delle norme inserite nella
manovra 2022, proseguiranno la loro corsa fino a tutto il 2024. Per alcune, invece, sta suonando la campana dell’ultimo giro. Il prossimo 31 dicembre, infatti, andranno in scadenza il bonus facciate al 60% e il bonus barriere architettoniche al 75 per cento. Oltre all’ultima appendice del sismabonus acquisti al 110%, per gli immobili demoliti e ricostruiti. Mentre resterà in vita il bonus mobili, ma con un tetto di spesa molto meno conveniente: passerà da 10mila a 5mila euro.
La scadenza più significativa riguarda il bonus facciate, lo sconto al 60% (nel 2021 era del 90%) dedicato al ripristino del decoro architettonico degli involucri degli immobili.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 18/11/2022


venerdì 18 novembre 2022
Caregiver. Locatelli: “Procederemo ad una armonizzazione della disciplina, rifinanziamento e implementazione delle risorse”

“Ho intenzione di dargli voce, di dargli visibilità, di trovare soluzioni normative, di confrontarmi anche con gli altri Ministeri perché la voce della signora che è giunta all’Onu possa essere la voce di tante altre persone che, anche qui da noi, hanno il diritto di ricevere delle risposte”. Così la ministra per le Disabilità rispondento alla Camera all’interpellanza presentata da Grippo (Azione-IV).
“Intendo impegnarmi direttamente, attraverso il confronto con gli altri Ministeri coinvolti e competenti in materia, affinché le iniziative assunte dai precedenti Governi con l’istituzione del fondo per il sostegno ai caregiver possano concretizzarsi finalmente in un’effettiva tutela, prevedendo anche il rifinanziamento e l’implementazione delle risorse a ciò dedicate. In conclusione voglio rassicurare sul fatto che, nel dare attuazione alla legge delega in materia di disabilità, intendo procedere ad una armonizzazione della disciplina che tenga anche conto del ruolo importante rivestito dalla figura del caregiver familiare”.
Così la ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli, rispondendo in aula alla Camera all’interpellanza sul tema presentata da Valentina Grippo (Azione-IV).
Di seguito la risposta integrale della ministra Locatelli.

Leggi: Quotidiano Sanità, 18/11/2022


giovedì 17 novembre 2022
La App che unisce badanti e anziani

Tra le persone non più autosufficienti e chi le aiuta spesso è difficile capirsi. Ora un sistema di traduzione in 7 lingue, scaricabile gratuitamente su smartphone, fa superare questa barriera.
ldo, 87 anni, vive a Varese. Non è più autosufficiente, soprattutto dopo l’infezione da Covid, e i figli abitano lontano. Cosi, da giugno, è Iryna a prendersi cura di lui. La donna, 37 anni, è fuggita dalla guerra in Ucraina. Racconta del suo arrivo in Italia e della voglia di Iniziare una nuova vita. Ha seguito un corso di italiano ma le difficoltà a farsi capire sono state molte. A rompere la barriera linguistica tra Iryna e Aldo è stata l’app Age.vol.a (Ageing Volunteers Assistants), una sorta di pronto soccorso in 7 lingue, nata dalla collaborazione tra l’Università dell’Insubria di Varese e quella di Milano. Grazie all’app, Iryna riesce a capire meglio i bisogni del suo assistito e a comunicare con i familiari e i medici. Il progetto, sviluppato nel quadriennio 20182022 e finanziato da Fondazione Cariplo, si è posto l’obiettivo di creare uno strumento multilingue capace di fornire agli assistenti domiciliari di lingua straniera la terminologia e le informazioni pratiche relative ai loro assistiti e alle istituzioni con cui si intertacciano abitualmente.

Leggi: Panorama, 17/11/2022


mercoledì 16 novembre 2022
Quotidianosanità.it – 16.11.2022 – Autonomia differenziata. Anche la Tutela della Salute potrà essere una materia affidata in toto alle Regioni. Ecco la bozza del ddl Calderoli

Il provvedimento sarà oggetto di un confronto tra il Ministro per gli Affari regionali e i presidenti. Nel ddl viene definito l’iter degli accordi tra le singole regioni e il Governo e viene precisato l’elenco delle materie che potranno essere affidate alle regioni. In sede di prima applicazione verrà applicato il criterio della spesa storica in attesa di provvedimenti specifici sui costi e fabbisogni standard. Per alcune materie (non la salute per cui ci sono i Lea) dovranno inoltre essere definiti i Livelli essenziali delle prestazioni. LA BOZZA
Anche la Salute potrà essere demandata in toto alle Regioni. La materia è infatti nell’elenco di quelle che potranno essere attribuite agli Enti secondo quanto scritto nella bozza di Ddl sull’autonomia differenziata messa a punto dal Ministro per gli Affari regionali, Roberto Calderoli che domani incontrerà i presidenti sulla questione. Com’è noto la salute è oggi una materia concorrente ma se dovesse essere approvato il ddl ognuna potrà chiedere che nella propria intesa le venga riconosciuta una più forte autonomia in materia.

Leggi: Quotidiano Sanità, 16/11/2022


mercoledì 16 novembre 2022
Case della Comunità, i non luoghi della salute
Due miliardi di euro del Pnrr sono destinati a finanziare nuove strutture che, 24 ore su 24, dovrebbero dare cure e sostegno ad anziani e malati cronici. Ma servono migliaia di medici e infermieri (che non ci sono). Ed è solo uno dei tanti limiti di una falsa soluzione.
Non sono piccoli ospedali e nemmeno grandi studi di medicina generale, non sono poliambulatori specialistici né punti di primo soccorso, ma nemmeno guardie mediche allargate. Potrebbero essere, però, l’ennesimo grande flop della sanità italiana. Parliamo delle Case di comunità, nome vagamente ottimistico che significa 2 miliardi di euro del Pnrr destinati all’istituzione di 1.350 «contenitori»: strutture che dovrebbero rimanere aperte 24 ore al giorno, riformare le cure primarie e garantire migliore assistenza soprattutto agli anziani e ai malati cronici. Per funzionare avranno bisogno di migliaia di medici di medicina generale, infermieri, fisioterapisti, professionalità che già adesso mancano all’appello anche solo per la gestione ordinaria della medicina territoriale.

Leggi: Panorama, 16/11/2022


DALLE REGIONI:

venerdì 18 novembre 2022
Caregiver. Lazio approva il riconoscimento delle figura e i suoi diritti

Con un emendamento al Collegato alla legge di Stabilità, la Regione Lazio introduce il riconoscimento dei caregiver familiari e politiche di supporto specifiche. Associazione Caregiver Familiari Comma 255: “Usciamo dall’accusa strisciante che vede i caregiver familiari richiedenti assistenzialismo ponendo le basi per affrontare la questione lavoro, inserimento e reinserimento lavorativo, valorizzando le competenze e l’esperienza”.
Nella Regione Lazio i caregiver avranno ricoscimento e diritti. Con un emendamento al Collegato alla legge di Stabilità 2022, approvato pochi giorni fa dall’Aula del Consiglio regionale, la Regione ha infatti istituzionalizzato la figura del caregiver famigliare.
All’articolo 18 si legge, infatti, che “il caregiver familiare è la persona che assiste e si prende cura del coniuge, dell’altra parte dell’unione civile tra persone dello stesso sesso o del convivente di fatto […], di un familiare o di un affine entro il secondo grado, ovvero, nei soli casi indicati dall’articolo 33, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, di un familiare entro il terzo grado che, a causa di malattia, infermità o disabilità, anche croniche o degenerative, non sia autosufficiente e in grado di prendersi cura di sé, sia riconosciuto invalido in quanto bisognoso di assistenza globale e continua di lunga durata ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, o sia titolare di indennità di accompagnamento ai sensi della legge 11 febbraio 1980, n. 18.

Leggi: Quotidiano Sanità, 18/11/2022


venerdì 18 novembre 2022
A Napoli appalto monster da 465 milioni per riqualificare il patrimonio degli alloggi pubblici

A Napoli il comune ha mandato in gara – con procedura aperta – un maxi appalto integrato dal valore complessivo stimato in 465 milioni di euro per un vasto intervento di manutenzione, riqualificazione, messa in efficienza e nuova costruzione degli alloggi pubblici gestiti.
Più esattamente, l’appalto prevede «l’esecuzione dei lavori e dei lavori in appalto integrato di nuova edificazione e/o riqualificazione e recupero di alloggi di edilizia sociale, riqualificazione e/o efficientamento energetico di edifici pubblici di proprietà comunale – ivi compresa la valorizzazione delle aree di attrazione culturale del Comune di Napoli, restauro, riqualificazione e valorizzazione dei beni culturali e interventi infrastrutturali con sistemazione aree verdi e realizzazione tram o Brt».

Leggi: Il Sole 24 Ore, 18/11/2022


venerdì 18 novembre 2022
Milano, censimento dei senzatetto: per ora circa 500 quelli geolocalizzati

Palazzo Marino vuole saperne di più alla vigilia del Piano freddo. Presentato il progetto in commissione, al via il 28 novembre. Verranno attivati 440 posti in più rispetto a quelli ordinari aperti tutto l’anno
Monitorare e censire in maniera precisa tutti i senza dimora che sono per strada a Milano, 500 circa stando ai dati di geolocalizzazione parziali nella disponibilità di Palazzo Marino. Al contempo, seguire chi invece ha deciso di entrare in strutture di accoglienza per verificare, oltre alla qualità degli interventi offerti, “quanto le persone stando all’interno dei percorsi di assistenza sociale riescano poi a cambiare realmente la propria esistenza, fino ad arrivare ad avere una casa popolare, anche solo in coabitazione”.

Leggi: Redattore Sociale, 18/11/2022


mercoledì 16 novembre 2022
Veneto. Carenze medici di famiglia. La regione dà i numeri del problema e promette soluzioni rapide

“In Veneto la situazione è di emergenza, ma non drammatica – ha detto l’assessore Lanzarin -. Oggi abbiamo in attività 2.766 medici di medicina generale. Dal 2023 al 2025 sono previsti 462 pensionamenti ma nello stesso periodo i corsi di formazione triennali in atto diplomeranno 589 nuovi medici”. Il nuovo bando per i mmg entro dicembre. La Regione stima che circa il 70% delle persone in zona carente abbiano comunque assistenza già oggi e per le altre il problema si risolverà in breve tempo. I NUMERI DELLA REGIONE.
“Non abbiamo mai nascosto che esiste una situazione di emergenza per quanto riguarda i medici di base, ma è un problema che attanaglia tutta Italia e che si è acuito dopo la fase calda del Covid. Come Regione stiamo mettendo in campo tutte le contromisure possibili e anche tutte le Regioni italiane, con una lettera del Presidente della Conferenza delle Regioni Fedriga al Ministro Schillaci, hanno chiesto di riprendere celermente il confronto su un documento che abbiamo inviato a giugno con proposte per interventi sia emergenziali che strutturali”.
Lo ha detto l’Assessore alla Sanità della Regione Veneto, Manuela Lanzarin, nel corso di un punto stampa convocato per fare il punto sulla situazione della medicina territoriale.

Leggi: Quotidiano Sanità, 16/11/2022


mercoledì 16 novembre 2022
Medici a pagamento in Veneto. “Non vogliamo sostituire i medici di famiglia”, parla il patron della società che ha promosso il servizio

Si chiama Alvise Alexandre, laureato in legge e socio unico di MipMedica, la società che ha inventato il nuovo servizio, che abbiamo raggiunto al telefono proprio per capire meglio come funziona e per rispondere alle critiche che gli sono state rivolte
In Veneto nei giorni scorsi si è discusso molto sull’esordio dei primi medici di famiglia a pagamento. Un’iniziativa promossa da una srl privata contro la quale si sono pronunciati sia le forze politiche di opposizione che sindacati e ordine professionale.
Motivo della contestazione quello di aver promosso l’iniziativa, o quantomeno questa è stata la percezione generale, come una sorta di alternativa al medico di famiglia.
Ma questa visione delle cose è contestata da Alvise Alexandre, laureato in legge e socio unico di MipMedica (la società che ha inventato il nuovo servizio), che abbiamo raggiunto al telefono proprio per capire meglio come funziona e per rispondere alle critiche che gli sono state rivolte.

Leggi: Quotidiano Sanità, 16/11/2022


martedì  15 novembre 2022
Treviso: Una casa per amico. Domotica e competenze digitali contro l’isolamento delle persone fragili

Si è appena concluso il progetto “Una casa per amico. Domotica e competenze digitali contro l’isolamento delle persone fragili” che ha visti impegnati per oltre un anno “Informatici Senza Frontiere” ed Auser Provinciale di Treviso, grazie al contributo della Regione Veneto attraverso le risorse erogate dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e il cofinanziamento del Comune di Treviso.
Il progetto pilota è nato con l’obiettivo di favorire l’autonomia nella vita quotidiana delle persone anziane o con disabilità attraverso dispositivi di domotica leggera già disponibili sul mercato, a costo medio basso, facilmente reperibili e alla portata di tutti.

Leggi: Auser, 15/11/2022


IN AGENDA:

XIV edizione ForumNA 23 – 24 novembre 2022 Bologna Centro Congressi Savoia Hotel

Da 14 anni è l’evento centrale per tutti gli operatori, studiosi ed esperti del settore per sviluppare, discutere e progettare le politiche per la “non autosufficienza” e gli interventi nella pratica quotidiana d’aiuto. È inoltre un momento di confronto sulle azioni di supporto e sollievo per chi si assume il pesante lavoro di cura. Convegni, workshop e formazione su:
• Best practice
• Metodologie e proposte operative di noti professionisti
• Idee e spunti al di fuori dei canali istituzionali
• Presentazione e discussione di innovazioni organizzative
• Il parere e le indicazioni degli esperti giuridico-legali e del diritto amministrativo

Leggi: Non Autosufficienza


30/11/2022 – Mettersi in gioco? 10 anni di impegno, insieme, contro i rischi del gioco d’azzardo

Redattoresociale.it – 30.11.2022 – Mettersi in gioco? 10 anni di impegno, insieme, contro i rischi del gioco d’azzardo
Organizzazione: Campagna Mettiamoci in gioco
Città: Bologna
Luogo: Centro sociale ricreativo culturale Giorgio Costa

Leggi: Redattore Sociale


IN EVIDENZA:

Incidenti stradali. Dopo la pandemia torna ad aumentare il numero vittime della strada. Le stime Istat dei primi sei mesi 2022

Il numero di vittime della strada presenta un trend discendente nel corso degli ultimi venti anni. Ma secondo le stime preliminari, nel semestre gennaio-giugno rispetto allo stesso periodo del 2021, si registra ad un aumento del numero di incidenti stradali con lesioni a persone (81.437, pari a +24,7%), dei feriti (108.996, +25,7%) e delle vittime entro il trentesimo giorno (1.450, +15,3%)
Il primo semestre del 2022 è caratterizzato da una netta ripresa della mobilità e come conseguenza anche dell’incidentalità stradale, dopo gli anni in cui la pandemia ha visto la sua fase più acuta. Secondo le stime preliminari, nel semestre gennaio-giugno 2022 si registra, rispetto allo stesso periodo del 2021, un aumento del numero di incidenti stradali con lesioni a persone (81.437, pari a +24,7%), dei feriti (108.996, +25,7%) e delle vittime entro il trentesimo giorno (1.450, +15,3%).
Queste le stime rese note dall’Istat che ricorda come per il decennio 2021-2030 gli obiettivi europei sulla sicurezza stradale prevedano il dimezzamento del numero di vittime e di feriti gravi entro il 2030, rispetto all’anno di benchmark (fissato al 2019). Ma ammonisce l’Istat, “alla luce dell’aumento delle vittime della strada registrato nei primi sei mesi del 2022, il percorso verso il raggiungimento degli obiettivi per la sicurezza stradale è iniziato già con qualche difficoltà”.

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Lo schema di Disegno di Legge Delega in materia di politiche in favore delle persone anziane non autosufficienti: elementi positivi da cui ripartire e fragilità da colmare

Il 10 ottobre 2022 il Governo ha approvato lo Schema di Disegno di legge in materia di politiche in favore delle persone anziane non autosufficienti. Antonio Guaita, nel suo contributo, evidenzia i punti di forza del documento, introdotti anche grazie al prezioso lavoro del Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza e mette a fuoco le fragilità da colmare, che non trovano spazio nello schema normativo. – di Antonio Guaita (Fondazione Golgi Cenci di Abbiategrasso, NNA)
Lo schema di Disegno di Legge Delega in materia di politiche in favore delle persone anziane non autosufficienti: elementi positivi da cui ripartire e fragilità da colmare
Il Consiglio dei ministri, approvando il 10 ottobre lo Schema di disegno di legge recante deleghe al governo in materia di politiche in favore delle persone anziane non autosufficienti, ha compiuto un passo atteso da lungo tempo e che rappresenta una svolta storica per le persone non autosufficienti e per i servizi che a loro si rivolgono nel nostro paese. Per questo importante passo è stata decisiva la costituzione del “Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza” che ha riunito, attorno ad una proposta articolata, più di 50 associazioni nazionali. In molte parti di questo schema di legge si riconoscono i temi e le proposte del “Patto”, nondimeno in questo disegno di legge vi sono accanto ai molti fatti positivi e anche alcuni negativi, soprattutto per quanto non è stato trattato.

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Cambiamento climatico e inquinamento ambientale peggiorano malattie neurologiche

Clima, inquinamento ambientale e incremento delle patologie neurologiche hanno una relazione di causalità per quanto riguarda incidenza e manifestazioni. L’evidenza emerge da una review condotta dalla Cleveland Clinic in Ohio, che ha preso in considerazione studi su cambiamento climatico, inquinanti ambientali, eventi atmosferici estremi e malattie neurologiche pubblicati tra il 1990 e 2022.
Le persone che soffrono di patologie neurologiche quali cefalea, demenza, sclerosi multipla e Parkinson possono andare incontro a un peggioramento dei sintomi a causa del cambiamento climatico in atto. E’ quanto emerge da una review degli studi pubblicata da Neurology, secondo la quale, tra l’altro, il cambiamento climatico incide anche sulla prevalenza di ictus.
I ricercatori della Cleveland Clinic in Ohio – guidati da Andrew Dhawan – hanno valutato studi pubblicati su cambiamento climatico, inquinanti ambientali, eventi atmosferici estremi e malattie neurologiche tra il 1990 e il 2022, identificando 364 studi di rilievo in tre categorie: 289 sull’impatto dell’inquinamento, 38 studi su eventi atmosferici estremi e variazioni delle temperature e 37 ricerche su malattie neuro-infettive emergenti. Gli studi presi in considerazione riguardavano solo soggetti adulti e non bambini.

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Il sistema di welfare che sta emergendo – di Remo Siza

Negli ultimi due decenni le maggiori forze politiche e sociali del nostro paese hanno affermato l’esigenza di introdurre ricalibrature e riforme al sistema di welfare, assicurarne la sostenibilità economica e superare le sue storiche criticità: il ruolo preminente della spesa pensionistica, l’inconsistenza delle politiche di conciliazione, la prevalenza delle prestazioni puramente assistenziali e la irrilevanza delle politiche attive, i crescenti costi del sistema sanitario pubblico, la transizione demografica e l’assenza di un secondo pilastro integrativo del sistema pubblico.
L’attuale dibattito politico e la nuova Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza 2022 (NADEF) , approvata nelle scorse settimane dal Parlamento, cambiano alcuni aspetti di questo quadro di riferimento: alcune scelte che riguardano il finanziamento del sistema sanitario, la costruzione di un secondo pilastro e l’annunciato avvio di politiche attive (forse sottovalutando le difficoltà che incontrano tutte le regioni) sono in continuità con le scelte che si stanno affermando in quasi tutti i welfare europei, altre invece come la prevista crescita della spesa pensionistica e delle indennità una tantum rappresentano una chiara discontinuità e una inversione di una tendenza generale.

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SEGNALAZIONI:

L’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati del mese di Ottobre 2022 è pari a 117,2

Variazione Intera
Ottobre 2022 – Ottobre 2021: +11,5%
Ottobre 2022 – Ottobre 2020: +14,9%
Variazione al 75%
Ottobre 2022 – Ottobre 2021: +8,625%
Ottobre 2022 – Ottobre 2020: +11,175%
L’indice dei prezzi al consumo per il mese di Novembre sarà reso noto il giorno 16 Dicembre 2022

Leggi: Sunia


 

 

 

 

 

 

Pensioni, da gennaio una mensilità in più pensioni
Arriva la rivalutazione degli assegni. Pedretti, Spi Cgil: “Aumenti per tutti, finalmente una boccata d’ossigeno per milioni di persone”
Una mensilità in più all’anno. Questa l’importante novità per i pensionati italiani: dal prossimo gennaio “le pensioni – spiega lo Spi Cgil – saranno rivalutate in modo significativo, consentendo un’importante tutela del potere d’acquisto e portando di conseguenza un adeguamento al costo della vita per tutti, seppur parziale”.
Il meccanismo di calcolo “è stato riconquistato dai sindacati dei pensionati lo scorso anno con il Governo Draghi dopo anni di mobilitazioni e definisce una rivalutazione del 100% per le pensioni fino a quattro volte il trattamento minimo, del 90% da quattro a cinque volte e del 75% per quelle superiori a cinque volte”.

Leggi: Collettiva


NEWS:

martedì 15 novembre 2022
L’APPELLO. Le città devono diventare sostenibili

Alla Cop27 di Sharm El-Sheik l’architetto Stefano Boeri presenta la “Dichiarazione di San Marino” che chiede di progettare edilizia verde.
Circa l’83 per cento delle persone in Nord America risiede in città, in Europa la quota scende al 78 per cento, in Asia centrale quasi il 50. Le previsioni dicono che entro il 2050 il 68 per cento della popolazione mondiale vivrà in aree urbane. Per questo è diventato indispensabile e urgente rendere sostenibili le nostre città. Ne sono convinti gli architetti Stefano Boeri e Norman Foster, primi firmatari della “Dichiarazione di San Marino”, una serie di principi per la progettazione urbana e l’architettura, presentata alla Cop27, la Conferenza delle parti delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici in corso fino al 18 novembre a Sharm El-Sheik.
Si tratta di un appello sottoscritto all’83a sessione del Comitato Unece, United Nations Economic Commission for Europe, con cui gli Stati e gli aderenti si sono impegnati a rafforzare il ruolo di architetti, ingegneri, geometri, urbanisti e progettisti nel garantire abitazioni, infrastrutture e città sostenibili, sicure, sane, socialmente inclusive, climaticamente neutre e circolari.

Leggi: Collettiva, 15/11/2022


lunedì 14 novembre 2022
Spesa sanitaria. Rapporto Ragioneria dello Stato: “Nel 2021 quasi 164 miliardi di euro, di cui oltre 37 spesi per prestazioni out of pocket”

Cresce il disavanzo delle Regioni che supera 1,1 miliardi con la metà di esse che ha dovuto mettere mano a risorse proprie per coprire i buchi. Lieve calo della farmaceutica diretta e piccolo incremento della convenzionata. Tornano a salire il ticket e le spese veterinarie. Nel secondo anno pandemico tornano a crescere le spese dal privato e soprattutto quelle sostenute direttamente dai cittadini (out of pocket), in massima parte per farmaci non rimborsabili, visite mediche e diagnostica. Per la Ragioneria esistono comunque ”margini di efficientamento e razionalizzazione del sistema”.
Anche nel 2021, secondo anno di pandemia la spesa sanitaria del Ssn, seppur con minore impatto, ha proseguito la sua crescita fino a quota 126,6 miliardi di euro, ai quali si aggiungono altri 37,16 miliardi di euro per prestazioni sanitarie pagate direttamente dai cittadini al di fuori del Ssn.
È quanto emerge dal nuovo report sul monitoraggio della spesa sanitaria redatto dalla Ragioneria generale dello Stato.

Leggi: Quotidiano Sanità, 14/11/2022


venerdì 11 novembre 2022
La disabilità in casa famiglia: una risposta bella e possibile. Ma costosa

Casa al Plurale promuove l’incontro “Case famiglia, una risorsa per Roma da oltre 25 anni”. Lunedì 14 novembre in Campidoglio, per dialogare tra cooperative ed enti locali, ascoltando le testimonianze di chi in queste case vive, cresce e lavora ogni giorno. Berliri: “Servono risorse e rette adeguate”
Sono una risposta concreta, efficace e soprattutto umana: le case famiglia per le persone con disabilità sono una maglia fondamentale nella rete che, sul territorio, di prende cura dei più fragili. “Da 25 anni raccontiamo una storia fantastica, che rischia però di finire”: così Luigi Vittorio Berliri, presidente di Casa al Plurale, il Coordinamento delle case famiglia di Roma e del Lazio, introduce l’incontro che si terrà lunedì 14 novembre, a partire dalle 9.30, presso la Sala del Carroccio del Campidoglio. Un incontro voluto e promosso dalla stessa Casa al Plurale, per tornare a raccontare, di nuovo in presenza, le “belle storie” di questa forma di accoglienza e presa in carico. Ma anche per riportare l’attenzione sul problema delle risorse, tuttora inadeguate e insufficienti, perché inadeguate e insufficienti sono le rette che queste strutture ricevono.

Leggi: Redattore Sociale, 11/11/2022


venerdì 11 novembre 2022
Superbonus subito giù al 90%. Villette, soglia a 15mila euro

Taglio da gennaio per chi non ha già presentato la Cila. Sconto riaperto per le unifamiliari usate come prima casa e con tetto di reddito che cresce in proporzione ai componenti della famiglia
Il taglio al Superbonus non aspetta la manovra. Per non appesantire la legge di bilancio con un dossier ad altissimo tasso di polemica politica, e soprattutto per provare a blindare la riduzione dei costi di un incentivo che nei calcoli illustrati mercoledì dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha già sforato di 37,8 miliardi lo stanziamento messo a bilancio per il 2023-26, il governo tenta di far cadere la scure già nel decreto Aiuti- quater esaminato ieri dal consiglio dei ministri: con un intervento che riduce di 4,5 miliardi i costi dell’incentivo, spendendone però 2,5 per le villette.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 11/11/2022


venerdì 11 novembre 2022
La povertà colpisce sempre più famiglie: +79% delle richieste di aiuto

Analisi dell’Antoniano sulle 18 strutture francescane della rete “Operazione Pane” in tutta Italia. Non chiedono solo cibo ma anche aiuto per pagare bollette, affitto, libri di scuole. Per donazioni attivo, fino al 9 dicembre, il numero solidale 45588
Aumentano del 79%, rispetto al 2019, le famiglie costrette a rivolgersi alle mense francescane per sopravvivere e la tendenza è in peggioramento (nel 2021 +8% rispetto al 2020; nel 2022 +18% rispetto al 2021). È quanto emerge da un’analisi realizzata da Antoniano sulle 18 strutture francescane della rete “Operazione Pane” distribuite sul territorio nazionale. Nel 2022 sono già 1.400 le famiglie che si sono rivolte alle mense francescane della rete (778 nel 2019, 1.210 nel 2020, 1.309 nel 2021). Un dato allarmante in linea con l’ultimo Rapporto Istat Italia 2022 secondo cui nel 2021 versavano in condizione di povertà assoluta poco più di 1,9 milioni di famiglie (7,5% del totale) e circa 5,6 milioni di individui (9,4%).

Leggi: Redattore Sociale, 11/11/2022


giovedì 10 novembre 2022
Superbonus: no a colpi di mano

Superbonus deve essere migliorato con un confronto con le parti sociali, il Governo apra subito un tavolo. Il comunicato dei segretari generali Fillea Filca Feneal Genovesi, Pelle, Panzarella.
“Sugli incentivi per l’edilizia e in particolare sul superbonus non sono possibili decreti o colpi di mano senza un confronto preventivo con le parti sociali del settore e senza garantire un periodo transitorio per permettere ad imprese e lavoratori di riorganizzarsi”.
Così dichiarano in una nota Vito Panzarella, Enzo Pelle e Alessandro Genovesi, Segretari generali dei sindacati delle costruzioni FenealUil, Filca Cisl e Fillea Cgil.
“Il superbonus può e deve essere migliorato, puntando su maggiore qualificazione delle imprese, rispetto dei contratti collettivi e delle norme su salute e sicurezza; differenziando le percentuali in proporzione al miglioramento energetico e sismico e mantenendo il 110% e la cessione del credito in particolare per condomini, case popolari e più in generale per incapienti e cittadini a basso reddito. Ma – proseguono i sindacati – va migliorato con un confronto con le parti sociali, imprese e sindacati, e garantendo un periodo transitorio in modo da non fermare i cantieri in essere e quelli già contrattualizzati. Stiamo parlando di migliaia di imprese e decine di migliaia di lavoratori che rischiano di saltare. Questo non è ammissibile”.

Leggi: Fillea Cgil, 10/11/2022


mercoledì 9 novembre 2022
Caritas Roma: dal 99% dei Centri di ascolto un aiuto per il pagamento di bollette insolute dei cittadini

Presentato il quaderno “Sguardi” e la campagna “Bolletta solidale”. Trincia: “La povertà energetica non si ferma alla capacità reddituale, ma coinvolge anche lo stato dell’alloggio, le esigenze per la salute e per il benessere della famiglia, la capacità di fronteggiare i picchi di temperatura per gli anziani”. Quasi la metà dei Centri indica che tra i propri assistiti il costo mensile delle bollette pesa tra il 26 e il 50% del totale
Le difficoltà a riscaldare o rinfrescare adeguatamente l’abitazione, ad utilizzare senza estreme limitazioni gli elettrodomestici indispensabili per la vita della famiglia e a far fronte, nei casi più estremi, alla necessità di utilizzare apparecchiature elettromedicali e salvavita, sono i principali ambiti che caratterizzano il fenomeno della povertà energetica. Un insieme di manifestazioni che emerge con più evidenza nell’impossibilità di pagare le bollette della luce e del gas. “Non si tratta di un fenomeno nuovo; la novità, drammatica, sta nella crescita esponenziale delle famiglie che vi sono coinvolte.

Leggi: Redattore Sociale, 9/11/2022


DALLE REGIONI:

martedì 15 novembre 2022
Barriere architettoniche al liceo romano Visconti: “Fiaba al fianco di studenti”

Da quanto emerge, sarebbe un veto della Sovrintendenza a bloccare l’installazione di una rampa all’ingresso principale, intervento necessario affinché i ragazzi e le ragazze con disabilità possano accedere all’edificio in sicurezza e autonomia. Proteste degli studenti, il sostegno di fiaba
Fiaba è accanto agli studenti e le studentesse del liceo romano Visconti, che protestano contro le barriere architettoniche che impediscono l’accesso alla scuola a studenti con disabilità motoria. “Da quanto emerge – riferisce Fiaba – sarebbe un veto della Sovrintendenza a bloccare l’installazione di una rampa all’ingresso principale, intervento necessario affinché i ragazzi e le ragazze con disabilità possano accedere all’edificio in sicurezza e autonomia. L’edificio che ospita il Liceo Visconti merita sicuramente una particolare attenzione, che però non deve ostacolare il diritto all’istruzione, che è sancito dall’art. 24 della Convenzione ONU per le persone con disabilità, ratificata dallo Stato Italiano nel 2009. Questo significa che ogni alunno o alunna con disabilità deve poter accedere all’educazione scolastica su una base di uguaglianza”, fa notare Fiaba.

Leggi: Redattore Sociale, 15/11/2022


lunedì 14 novembre 2022
Case famiglia, a Roma in arrivo gli aumenti delle rette: impegno annunciato

Al Campidoglio il convegno organizzato da Casa al plurale, che ha rilanciato l’appello per l’adeguamento: “La retta necessaria è di 242,84 euro, quella attuale poco più di 144”. Quanto costano e quanto “contano” le case famiglia? I protagonisti raccontano, gli amministratori s’impegnano
Le case famiglia di Roma riceveranno risorse più adeguate: la notizia è arrivata questa stamattina nella Sala del Carroccio, durante il convegno promosso da Casa al Plurale, “
case famiglia, una risorsa per Roma da oltre 25 anni”. Ad annunciare l’impegno pubblicamente, a nome del sindaco Gualtieri, è intervenuta la consigliera comunale Erica Battaglia, a cui si deve la mozione (n. 11 del 19 maggio 2022) approvata nei mesi scorsi, che prevede un aumento delle rette. Potrebbe così trovare presto risposta l’appello che da anni Casa al Plurale rivolge alle istituzioni, documentandolo con il report “Quanto costa una casa famiglia?”. Il report, costantemente aggiornato, è stato oggi messo nelle mani dei rappresentanti delle istituzioni presenti: l’assessora alle Politiche sociali Barbara Funari, la dirigente del dipartimento Politiche Sociali e Salute Angelina Di Prinzio, le presidenti delle Commissioni Cultura e Scuola, rispettivamente Erica Battaglia e Carla Fermariello e la consigliera delegata elle Pari Opportunità Tiziana Biolghini.

Leggi: Redattore Sociale, 14/11/2022


venerdì 11 novembre 2022
Domotica a servizio delle persone fragili, 88 dispositivi installati grazie al progetto “Una casa per amico”

Si è appena concluso il progetto “Una casa per amico. Domotica e competenze digitali contro l’isolamento delle persone fragili” che ha visti impegnati per oltre un anno “Informatici Senza Frontiere” ed Auser Provinciale di Treviso, grazie al contributo della Regione Veneto attraverso le risorse erogate dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e il cofinanziamento del Comune di Treviso.
Il progetto pilota è nato con l’obiettivo di favorire l’autonomia nella vita quotidiana delle persone anziane o diversamente abili attraverso dispositivi di domotica leggera già disponibili sul mercato, a costo medio basso, facilmente reperibili e alla portata di tutti. Tecnologie che sono state selezionate, testate e combinate nel modo migliore rispetto alla persona o alle persone interessate, adattandole alle loro difficoltà oltre che alle loro eventuali competenze informatiche.

Leggi: Qdp News, 11/11/2022


giovedì 10 novembre 2022
Palermo. Il Sunia chiede a prefetto e sindaco di bloccare gli sgomberi in corso. Tra le famiglie che rischiano di restare senza un tetto c’è anche una mamma di due minori

Il Sunia chiede al prefetto e al sindaco di Palermo la sospensione degli sgomberi in corso. A vivere sotto la minaccia di dover lasciare la propria abitazione da un momento all’altro sono diverse famiglie con minori, soggetti deboli e portatori di handicap.
“Tutto ciò avviene, come il Sunia ha più volte rappresentato, in un particolare momento di difficoltà per il Paese e in assenza di proposta alternative da offrire alle famiglie – dice il segretario del Sunia Palermo Zaher Darwish – Nell’attesa della convocazione di un tavolo di confronto con i soggetti coinvolti, chiediamo di sospendere tutti gli sgomberi in esecuzione, salvo casi di straordinaria esigenza, per consentire agli organismi istituzionali, comunali, regionali e statali di competenza, di predisporre un piano di interventi che assicuri legalità e diritti garantiti dai principi costituzionali”.

Leggi: Sunia, 10/11/2022


giovedì 10 novembre 2022
Caregiver familiari Comma 255: il Lazio è la prima regione che affronta il tema e riconosce dignità

Con la modifica dell’art. 26 della legge regionale 11/2016, i caregiver saranno riconosciuti come persone distinte sia dai loro congiunti con disabilità che dagli operatori professionali. Si pongono le basi anche per affrontare la questione lavoro
“Il Lazio è la prima Regione italiana che affronta il tema dei caregiver familiari riconoscendogli dignità di cittadini con diritti soggettivi. Ringraziamo il Presidente uscente Nicola Zingaretti che ha mantenuto la promessa fatta in campagna elettorale di intervenire sulla normativa regionale sui caregiver familiari”. Così Caregiver Familiari Comma 255 in una nota.
“Come è nostro uso- scrivono- abbiamo interloquito con tutte le forze politiche presenti in Consiglio Regionale del Lazio, nella convinzione che i nostri temi siano trasversali e che le organizzazioni portatrici d’interesse, come noi, debbano rimanere equidistanti dalla politica degli schieramenti. Ringraziamo quanti, anche dai banchi dell’opposizione, hanno compreso e rispettato questo nostro agire, sostenendoci.
Ringraziamo il consigliere Paolo Ciani (Demos Democrazia Solidale) per aver sposato le nostre istanze ed averle portate in Consiglio Regionale fino all’approvazione del Collegato al bilancio”.

Leggi: Redattore Sociale,10/11/2022


IN AGENDA:

Convegno Nazionale OASI – 16 novembre 2022 – CET Milano – Aula Magna, via Roentgen 1

La PRESENTAZIONE NAZIONALE DEL RAPPORTO OASI 2022, Osservatorio sulle Aziende e sul Sistema sanitario italiano, è un evento annuale dedicato ai policymaker nazionali e regionali, alle direzioni strategiche delle aziende sanitarie pubbliche e private, ai membri degli staff aziendali e a tutti i professionisti interessati all’innovazione nel management e nelle politiche sanitarie.
Nel 2022, il Rapporto dedica particolare attenzione alle sfide che attendono il SSN: l’implementazione del PNRR e il conseguente sistema di relazioni tra Stato, regioni e aziende; l’introduzione di nuovi modelli di servizio sul territorio (CdC, COT, OSCO); la digitalizzazione; l’innovazione nella gestione del personale e nelle principali funzioni strategiche.

Leggi: Sda Bocconi


BOLOGNA 17-19 NOVEMBRE 2022 – XXXI CONGRESSO NAZIONALE INU RASSEGNA URBANISTICA REGIONALE

Dal 17 al 19 novembre a Bologna, presso DumBo (Distretto urbano multifunzionale di Bologna), si terrà “La riforma urbanistica è una nuova legge di principi per il governo del territorio”: la tre giorni incentrata sul XXXI Congresso dell’Istituto Nazionale di Urbanistica. Il Congresso sarà preceduto dalla Rassegna Urbanistica Regionale dell’Emilia-Romagna, i cui lavori si svolgeranno il 17 novembre.

Leggi: Inu


Catania. Al centro delle idee

PNRR e democrazia partecipata nelle periferie di Catania. Scenari, soluzioni, proposte innovative, ascolto delle comunità: se ne discute lunedì 21 Novembre

Leggi: Sunia


Milano e online – 21 novembre 2022 | ore 9.00 – Strategie e strumenti per aumentare la prevenzione vaccinale contro l’Herpes Zoster

Istituzioni e comunità medico-scientifica a confronto
Il Convegno è parte di un più ampio Progetto di sensibilizzazione sull’Herpes Zoster che comprende la campagna sociale e lo spot #MiVaccinoNonMiAccendo che saranno presentati nel corso dell’evento
Il Covid ha riportato sotto i riflettori il valore scientifico e sociale dei vaccini quali strumenti essenziali di salute pubblica e unica arma di protezione contro le malattie infettive che possono mettere a rischio la salute e la vita delle persone più fragili e degli anziani. Tra queste, l’Herpes Zoster rappresenta un nemico molto insidioso per le possibili gravi complicanze, soprattutto in età avanzata, eppure la vaccinazione continua ad essere uno strumento di prevenzione poco utilizzato, nonostante la recente disponibilità in Italia di un nuovo vaccino ad alta efficacia.

Leggi: Italia Longeva


PNRR: Obiettivi e Progetti Comuni

Il PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sta destinando ingenti risorse su tutto il territorio italiano e quindi anche sul territorio di riferimento di Fondazione Cariplo.
La Fondazione intende supportare gli Enti Locali della Lombardia e delle province di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola nell’accesso alle opportunità di sviluppo territoriale offerte dal PNRR e da altre fonti di finanziamento nazionali ed europee. Gli Enti Locali sono infatti destinatari di circa un terzo del totale dei fondi messi a disposizione dal PNRR.
È stato quindi delineato un piano di interventi per rafforzare la capacità di progettazione degli Enti Locali e aiutarli a cogliere e gestire in maniera efficace le diverse opportunità di finanziamento che si stanno presentando.
Questo piano si articola su tre linee di azione: un bando per la realizzazione di studi/progetti di fattibilità da candidare su bandi PNRR, un servizio di assistenza attivato e gestito in collaborazione con ANCI Lombardia per fornire supporto agli Enti Locali e un ulteriore strumento (avviso pubblico) finalizzato al cofinanziamento di progetti di sistema, già beneficiari di fondi del PNRR e ritenuti strategici dalla Fondazione.
L’intero piano di intervento e i suoi strumenti attuativi saranno illustrati in una Presentazione in diretta streaming lunedì 21 novembre alle ore 16.

Leggi: Fondazione Cariplo


XIV edizione ForumNA 23 – 24 novembre 2022 Bologna Centro Congressi Savoia Hotel

Da 14 anni è l’evento centrale per tutti gli operatori, studiosi ed esperti del settore per sviluppare, discutere e progettare le politiche per la “non autosufficienza” e gli interventi nella pratica quotidiana d’aiuto. È inoltre un momento di confronto sulle azioni di supporto e sollievo per chi si assume il pesante lavoro di cura. Convegni, workshop e formazione su:
• Best practice
• Metodologie e proposte operative di noti professionisti
• Idee e spunti al di fuori dei canali istituzionali
• Presentazione e discussione di innovazioni organizzative
• Il parere e le indicazioni degli esperti giuridico-legali e del diritto amministrativo

Leggi: Non Autosufficienza


IN EVIDENZA:

Prendersi cura degli assistenti sociali

Un progetto di supervisione online con le assistenti sociali italiane durante l’emergenza sanitaria Covid-19 – Chiara Panciroli | 15 novembre 2022
L’articolo che segue sintetizza alcuni degli esiti principali di un lavoro pubblicato sul numero 2/2022 di Politiche Sociali/Social Policies, rivista edita dal Mulino e promossa dalla rete ESPAnet-Italia. Per maggiori dettagli e citazioni: Panciroli, C., «Prendiamoci cura di noi»: un progetto di supervisione online con le assistenti sociali italiane durante l’emergenza sanitaria COVID-19, in Politiche Sociali/Social Policies, 2/2022, pp. 289-310. Per questo contributo Chiara Panciroli è risultata vincitrice, ex aequo con Livio Calabresi, del Premio Giovane Ricercatore 2021, organizzato da Politiche Sociali/Social Policies in collaborazione con ESPAnet-Italia.
Introduzione: il benessere degli operatori durante l’emergenza sanitaria
Il Servizio sociale è una professione che lavora in emergenza “per definizione” poiché le sfide che gli assistenti sociali affrontano quotidianamente sono caratterizzate da un alto tasso di frenesia, complessità e multidimensionalità. Gli assistenti sociali rientrano tra quelle categorie di professionisti quotidianamente esposte a situazioni che possono provocare stress e sensazioni di ansia, tali da compromettere il loro benessere psico-fisico. Trovandosi, per professione, a dover prendersi cura di persone in difficoltà, spesso si riscoprono loro stessi fragili e vulnerabili. Tuttavia, è noto che le conseguenze dirette e indirette dell’emergenza sanitaria legata alla diffusione del virus SARS-CoV-2 hanno posto i Servizi per l’aiuto di fronte a sfide inedite nelle quali gli assistenti sociali hanno dovuto compiere enormi sforzi operativi e personali. I bisogni e le necessità di persone in condizioni di fragilità si sono acutizzati, nuovi problemi sono sorti anche nelle famiglie e in comunità intere e gli operatori si sono trovati a dover fronteggiare la quotidianità lavorativa e le emergenze in condizioni lavorative inusuali e inaspettate.

Leggi: Welforum


 Caritas Ambrosiana: Rapporto sulle povertà 2021

Il 25 ottobre scorso Caritas Ambrosiana ha presentano il Rapporto sulle povertà nella Diocesi di Milano con i dati riferiti al 2021, realizzato dall’Osservatorio delle povertà e delle risorse, che raccoglie ed elabora le informazioni provenienti da un campione di 125 Centri d’ascolto distribuiti nell’intera diocesi e 3 servizi attivi nella città di Milano. Il Rapporto illustra i “chiaroscuri” del 2021, durante il quale, nonostante gli inequivocabili segni di ripresa economica ed occupazionale, si è registrato il record degli accessi ai servizi Caritas e una significativa quota di “nuovi poveri”. L’analisi di Caritas Ambrosiana contiene infine dati sull’accoglienza dei profughi ucraini e sviluppa alcune considerazioni sull’acuirsi della povertà energetica, conseguenza dell’odierno scenario di guerra. Riprendiamo di seguito un corposo estratto della scheda di sintesi, scaricabile per esteso insieme al Rapporto completo.
Il totale delle persone incontrate dai Centri d’ascolto della Diocesi di Milano (circa un terzo dei quasi 400 totali) e dai 3 servizi (Sam, Siloe e Sai) attivi a Milano è aumentato dell’11,6% rispetto al 2020 e del 5,2% rispetto al 2019: è il più alto registrato dal 2014. L’anno scorso i Cda hanno registrato 48.912 richieste puntuali di aiuto dai quasi 14 mila utenti: +20,6% rispetto al 2020. Permane inoltre una certa multiproblematicità dei soggetti presi in carico: mediamente, ciascuna persona incontrata ha espresso 3,5 richieste.
L’aumento dell’utenza è in parte spiegabile con il ritorno a pieno regime, anche in presenza, dell’attività dei Centri d’ascolto, ma testimonia anche la persistente impossibilità, per molti individui e famiglie, di uscire dalla condizione di impoverimento, talora insorta, e più spesso aggravatasi, a causa della pandemia. Tra coloro che nel 2020 si erano presentati per la prima volta ai Cda, il 41% hanno continuato a chiedere aiuto nel 2021 e il 15% nel 2022.

Leggi: Welforum


Valutazione di Auser sul Disegno di legge delega sulla non-autosufficienza

Approvato nell’ultimo Consiglio dei Ministri del Governo Draghi, il Disegno di legge delega avvia un processo di riforma da lungo atteso. L’atto, frutto di un lavoro lungo e faticoso a causa dei numerosi interessi coinvolti, dei rapporti difficili tra le diverse anime del Governo e della complessità tecnica della materia, dovrà ora essere ratificato prima in Conferenza Stato-Regioni, poi da parte del nuovo Parlamento entro Marzo 2023, così come prevede il PNRR.
Auspicando che il nuovo Governo non rimetta radicalmente in discussone lo Schema di legge delega è certo, comunque, che già in questa prima tappa sono probabili emendamenti del testo, si auspica migliorativi. Da qui il senso di questa nota di valutazione di Auser che cerca di mettere in luce le principali innovazioni da sostenere e le criticità su cui avanzare proposte emendative.
La valutazione di Auser

Leggi: Auser


Un progetto innovativo di assistenza domiciliare: “Optimus Domi”

“Optimus Domi” rappresenta un protocollo innovativo di assistenza domiciliare. Ideato da Paola Brignoli, trae origine dall’approccio Person Centred Care (PCC) (Kitwood, 1993) e si basa sulla centralità della persona, indipendentemente dall’età o dallo stato di salute. Il fine ultimo di “Optimus Domi” è quello di elevare la qualità della vita mediante trattamenti psicosociali, non farmacologici. – di Paola Brignoli (Direttrice dell’Associazione InsiemeAte Onlus)
“Optimus Domi” nasce nel 2002 per rispondere ai bisogni di assistenza delle persone fragili che necessitano di assistenza a domicilio e si implementa nel corso degli anni. Il modello viene immediatamente utilizzato e di conseguenza sperimentato dall’Associazione InsiemeAte Onlus. Inizialmente gli assistiti erano quaranta per arrivare ad un picco di circa trecento. Negli ultimi anni le famiglie che hanno utilizzato questo tipo di servizio sono state circa 35001. La maggior parte delle famiglie sono collocate nella provincia di Bergamo; altre assistenze sono state attivate sul territorio milanese, bresciano e fuori regione.
Il modello di assistenza prevede protocolli e procedure specifiche e tutto viene registrato in un gestionale creato ad hoc; il progetto assistenziale, gli interventi, i colloqui con i familiari e l’assistente, le aree formative, le valutazioni – attraverso la somministrazione di scale validate – e i risultati. Attualmente il modello di assistenza è in fase di sperimentazione con l’Associazione Innovative Elder Research e l’Università di Bergamo per la sua validazione.

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PNRR, Sindacati pensionati: preoccupa governo su sanità e welfare

Preoccupano, e non poco, le dichiarazioni di Ministro e Sottosegretario alla Salute che “frenano” sull’apertura delle Case della Comunità e lo sviluppo dell’Assistenza territoriale. Gli investimenti e la riforma dell’assistenza territoriale (DM 77/2022) decisi con il PNRR – pur con i limiti che abbiamo più volte evidenziato, a partire dalla carenza di personale – sono indispensabili: riconoscono che nell’ambito di un modello di sanità pubblico e universale, i servizi sociali e sanitari integrati e di prossimità, sono i più appropriati fattori di prevenzione e di cura, essendo aperti e organizzati nei luoghi della vita quotidiana delle persone, e che agiscono anche sui determinanti di salute.
Ciò vale in special modo per le persone anziane non autosufficienti, che già nella pandemia hanno più sofferto della debolezza dell’attuale sistema di servizi nel territorio e che si aspettano ora siano accelerati e non frenati i progetti di sviluppo dell’Assistenza socio sanitaria territoriale. E ci si aspetta dal Parlamento la rapida approvazione del disegno di legge sulla non autosufficienza, approvato il 10 ottobre dal Governo uscente, che rappresenta l’altra scadenza prevista nel PNRR collegata allo sviluppo delle case della comunità e dell’assistenza domiciliare.
E’ necessario aprire un confronto urgente con il sindacato dei pensionati unitamente alle confederazioni con il Ministro competente per riaffermare le scelte condivise tra le istituzioni e le parti sociali in anni di confronti serrati riguardanti la tutela delle persone più fragili e per realizzare una reale medicina di prossimità.

Leggi: Spi-Cgil


NEWS:

martedì 8 novembre 2022
Cosa prevede la riforma dell’assistenza

Il 10 ottobre scorso, nella sua ultima seduta e con il silenzio dei principali organi di informazione, il governo Draghi ha approvato uno Schema di disegno di legge “in materia di assistenza agli anziani non autosufficienti” come parte dell’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).[1]
Si tratta di una misura lungamente attesa, utile per avvicinarci agli standard europei in materia di long term care; tuttavia, lo schema approvato non costituisce un vero atto legislativo: si tratta solo del primo passo necessario di un percorso che richiede altri passaggi importanti, dall’approvazione della conferenza stato-regioni (con eventuale proposta di modifiche) all’invio del disegno di legge delega in Parlamento, dove avrà luogo, dopo discussione, l’approvazione finale. Il tutto, secondo le tempistiche del Pnrr, entro marzo 2023. Una volta approvata la legge delega da parte del Parlamento, il Governo dovrà poi predisporre i relativi decreti delegati, che dovranno tradurre le indicazioni della legge delega in termini operativi entro marzo 2024. Solo allora, la riforma entrerà in vigore e se ne avvierà l’attuazione.

Leggi: In Genere, 08/11/2022


martedì 8 novembre 2022
Assistenza territoriale e non autosufficienza: un sogno che ancora non si realizza

Il modello organizzativo della missione 6 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) per il potenziamento del territorio sta sollevando dubbi in relazione all’efficienza futura del sistema ed al fabbisogno di personale che esso assorbirebbe, tanto che alcuni invocano una revisione del Piano stesso. Ne abbiamo parlato in più occasioni, per ultimo, nell’articolo pubblicato l’11 ottobre dal titolo “Avremo una legge sulla non autosufficienza: ma ci saranno anche le risorse per applicarla?”
Vale la pena sottolineare a riguardo che si è in una fase avanzata con l’avvenuta firma dei contratti istituzionali di sviluppo (CIS) e relativi piani operativi da parte delle regioni e province autonome e tutti i progetti sono stati inseriti o sono in corso di inserimento sulla piattaforma ReGiS del ministero dell’economia e finanze per il monitoraggio.

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 08/11/2022


martedì 8 novembre 2022
Progettazione urbana, trasporto e salute

Foto progetto citta milano I cambiamenti climatici, la pandemia, l’inquinamento urbano, la mobilità sostenibile e le disuguaglianze nella salute della popolazione devono essere affrontati con politiche integrate e multidisciplinari.
Una buona pianificazione urbana produce co-benefici per la salute e il benessere individuale e del pianeta.
In questa serie di approfondimenti, la rivista The Lancet – una delle riviste mediche più prestigiose al mondo – mostra come gli indicatori possano accompagnare le decisioni su ciò che deve cambiare per realizzare città sane e sostenibili e come la ricerca possa indirizzare le politiche urbane per raggiungere la salute urbana e della popolazione. Gli autori forniscono strumenti che altre città possono utilizzare per replicare gli indicatori ed esplorano “dove andare” per creare città sane e sostenibili, in particolare alla luce della pandemia COVID-19 e dei cambiamenti climatici.

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 08/11/2022


lunedì 7 novembre 2022
Allarme budget sanità dalle Regioni: “Servono più risorse e più personale. Ad oggi il finanziamento è insufficiente”. Il documento

Dopo il documento generale inviato al Governo nei giorni scorsi, la Commissione Salute ha inoltrato anche una serie di richieste/proposte specifiche e articolate al Ministro della Salute, Orazio Schillaci. Dal come affrontare la carenza di personale, passando per la riforma della governance del farmaco e dei dispositivi fino alla riforma della medicina generale e al superamento del tetto di spesa per il privato ecco tutte le richieste degli assessori alla Sanità.
“Affinché il Servizio Sanitario Nazionale sia nelle condizioni di assicurare le migliori cure a tutti i cittadini, attraverso un sistema universale in grado di erogare un’assistenza uniforme sul territorio nazionale, di garantire tempi di accesso e qualità delle prestazioni conformi ai migliori standard, è necessario superare le criticità che interessano il sistema e che sono state acuite dalla pandemia da Covid-19 e dalla crisi energetica. Il superamento di queste difficoltà ed il necessario rafforzamento del SSN presuppone, innanzitutto, la disponibilità di un adeguato livello di risorse finanziarie e di risorse umane”. È quanto scrive la Commissione Salute in un lungo documento con le richieste e le proposte per la sanità inviato al Ministro della Salute, Orazio Schillaci.

Leggi: Quotidiano Sanità, 07/11/2022


lunedì 7 novembre 2022
“Tutti hanno il diritto ad una assistenza nutrizionale sicura ed appropriata”. Presentata la risoluzione dei dietisti europei

L’Efad, che rappresenta i dietisti di 27 Stati Membri dell’Unione Europea, ha presentato lo scorso 21 ottobre la Risoluzione di Budapest, un documento che evidenzia come “tutti abbiano diritto ad un’assistenza nutrizionale sicura ed appropriata”. La Risoluzione sottolinea inoltre come i dietisti giochino un ruolo essenziale nel supportare tutti i cittadini europei nell’esercitare tale diritto.
La Federazione Europea delle Associazioni di Dietisti (EFAD), in rappresentanza dei dietisti provenienti da 27 paesi europei, in occasione del General Meeting, tenutosi a Budapest, ha presentato un manifesto professionale: la Risoluzione di Budapest. Tale manifesto sottolinea come tutti abbiano diritto ad un’alimentazione adeguata e ad essere liberi dalla fame, in linea con la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
La Risoluzione raccomanda fortemente che l’assistenza dietetica debba essere parte integrante dell’assistenza nutrizionale, per garantire che nessuno sia lasciato indietro. Un’assistenza nutrizionale appropriata aiuta a prevenire e ridurre il rischio di patologie, riduce i tempi di ospedalizzazione, migliora l’efficacia del trattamento clinico e la qualità della vita, con conseguente riduzione dei costi sanitari. Allo stesso tempo, l’insicurezza alimentare risulta associata a depressione, riduzione della produttività e incremento dei costi sanitari, che possono comportare un onere socioeconomico enorme per la comunità.

Leggi: Quotidiano Sanità, 07/11/2022


lunedì 7 novembre 2022
Come combattere la fragilità in diverse condizioni ciniche e sociali

I primi risultati di un progetto dell’Università di Verona. Sono state oltre 29000 le persone analizzate in situazioni di vulnerabilità di questo studio di cui sono stati resi i primi risultati. Tra le situazioni esaminate quella dei giovani affetti da sclerosi multipla, dei pazienti con Malattia di Parkinson, delle persone affette da esiti di ictus cerebrale cronico, della popolazione in età avanzata e a rischio di fragilità età dipendente e dei migranti richiedenti protezione internazionale
Sono stati resi noti i primi dati del progetto iniziato nel 2018 che ha analizzato la situazione di fragilità di oltre 29mila persone in Veneto. Obiettivo del progetto quello di comprendere l’interazione tra comportamenti, aspetti motivazionali e psicobiologici in diverse fasi e condizioni della vita, in particolare nelle situazioni di malattia neurodegenerativa e/o di disagio psichico.
Per questo studio è stato adottato un approccio esteso che ha compreso l’approfondimento delle conoscenze sui meccanismi molecolari, strutturali e funzionali – fisiologici e cognitivi – che consentono il mantenimento di buone condizioni di salute. Ricerca coordinata dal dipartimento di neuroscienze, biomedicina e movimento dell’Università di Verona.

Leggi: Quotidiano Sanità, 07/11/2022


lunedì 7 novembre 2022
Dalle Associazioni di pazienti e caregiver un appello alla politica sulla giusta rappresentanza nei tavoli istituzionali

Oltre 100 sigle associative da tutta Italia riunite a Milano per stimolare un dibattito a livello nazionale sulla partecipazione ai processi decisionali in materia di sanità. Nel dibattito sono interventi molti esponenti politici e dele istituzioni sanitarie.
Si è svolto a Milano, presso Palazzo Giureconsulti, il “Laboratorio nazionale delle associazioni di pazienti e dei caregiver”, con l’obiettivo di riunire oltre 100 sigle associative nazionali e regionali per riflettere insieme sul tema della partecipazione ai tavoli istituzionali rilevanti per la definizione delle policy sanitarie.
Le associazioni di pazienti e dei caregiver hanno assunto nel tempo un valore in costante crescita soprattutto per la loro capacità di farsi portatrici dei bisogni e delle attese nei confronti delle strutture sanitarie e dei relativi decisori politici, e di creare reti integrate sul territorio tra servizi sanitari e sociali.

Leggi: Quotidiano Sanità, 07/11/2022


venerdì 4 novembre 2022
Superbonus per tutti al 90%, quoziente familiare sulle villette

Nelle coperture della manovra entra anche la «manutenzione straordinaria» del superbonus. Che dal 2023 scenderà dal 110% al 90% per i condomini, e riaprirà le porte, con la stessa percentuale, alle abitazioni unifamigliari: a patto però che siano utilizzate come prima casa da proprietari che rientrino in una soglia (ancora da fissare) di reddito, calcolata in base al quoziente famigliare. Proprio qui arriva l’altra grande novità allo studio del governo, cioè il debutto del quoziente nel sistema fiscale per misurare il reddito della famiglia, con una mossa che nei programmi del centrodestra dovrebbe allargarsi progressivamente a tutto l’impianto dell’Irpef mettendo in soffitta il contestato Isee.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 04/11/2022


giovedì 3 novembre 2022
Luce e gas: in meno di due anni la spesa per le bollette è più che triplicata

Secondo SOStariffe.it una famiglia spende 1.963 euro per la luce e 4.400 per il gas – di Serena Uccello
Oggi, rispetto ai primi mesi del 2021, una famiglia spende per quanto riguarda le bollette di luce e gas una cifra triplicata: la spesa è infatti passata da 616 a 1.963 euro per l’energia elettrica e da 1.428 a 4.400 euro per il gas. Il dato emerge dalle rilevazioni dell’Osservatorio SOStariffe.it e Segugio.it che ha fotografato la crescita continua dei prezzi di luce e gas al dettaglio nel corso degli ultimi due anni.
«Per quanto riguarda l’elettricità, – segnala, infatti, l’Osservatorio – si è passati da una media di 0,07 €/kWh (kilowattora) registrata nel primo trimestre del 2021 a una media di 0,33 €/kWh nel terzo trimestre del 2022, con una punta di 0,41 €/kWh nel corso del secondo trimestre dell’anno in corso».
Ma anche restringendo «l’analisi al costo minimo dell’energia, accessibile con l’attivazione dell’offerta più vantaggiosa del momento, la crescita dei costi è evidente. In questo caso, infatti, si passa da un costo di 0,03 €/kWh (primo trimestre del 2021) a 0,26 €/kWh (terzo trimestre del 2022). Nel corso del secondo trimestre del 2022 si è registrato il picco massimo di 0,28€/kWh».

Leggi: Il Sole 24 Ore, 03/11/2022


giovedì 3 novembre 2022
Declino cognitivo. I benefici della stimolazione e dei giochi online

Le persone anziane possono riuscire ad aumentare la loro memoria di lavoro seguendo un nuovo approccio che unisce giochi terapeutici online a una tecnica di stimolazione cerebrale non invasiva. Lo dimostra uno studio pubblicato su Frontiers da un team di ricerca, prima firmataria è Sara Assecondi, ingegnera biomedica del CIMeC UniTrento: “Già dopo 3 giorni la capacità di memoria di lavoro era migliorata considerevolmente in tutti i partecipanti”.
E’ necessaria e fondamentale nello svolgimento delle attività di ogni giorno, perché consente alle persone di interagire con l’ambiente in modo efficace ed efficiente. Immagazzina informazioni temporanee per un utilizzo immediato come comprendere un discorso o ricordare e utilizzare un numero telefonico. Stiamo parlando della “memoria di lavoro”, che con l’invecchiamento può peggiorare, mentre nelle persone con malattia di Parkinson, demenza e in quelle che sono sopravvissute a un ictus le funzioni cognitive sono addirittura compromesse. Un piccolo studio coordinato dall’Università di Trento, pubblicato su Frontiers in Ageing Neuroscience, apre però nuove prospettive per contrastare il declino cognitivo nelle persone anziane sane che presentano scarsa capacità di memoria di lavoro.

Leggi: Quotidiano Sanità, 03/11/2022


mercoledì 2 novembre 2022
Case occupate, contributi ai proprietari

Pronto il decreto del Viminale che dà attuazione al fondo per la occupazioni abusive
Isee non superiore a 50mila euro. Divieto di accesso ai benefici per chi sia sottoposto a una misura cautelare e per i condannati per reati di particolare gravità. E contributi erogati in proporzione alla rendita catastale e alla durata dell’occupazione. Sono alcune delle regole fissate dal decreto del ministero dell’Interno che rende operativo il fondo immobili occupati. Il provvedimento, bollinato e pronto per la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, è tra gli ultimi atti del Governo Draghi: la firma del ministro Daniele Franco è arrivata il 21 ottobre. Il decreto del Viminale (di concerto con Giustizia e Mef) prende le mosse dalla legge di Bilancio 2022 (legge 234/2021), che ha istituito un fondo da dieci milioni di euro per erogare contributi a favore dei proprietari di immobili residenziali non utilizzabili perché occupati abusivamente e oggetto di due reati denunciati alle autorità: violazione di domicilio e invasione di edifici.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 02/11/2022


DALLE REGIONI:

lunedì 7 novembre 2022
Welfare, in Puglia arriva il badge per identificare i caregiver

A Bari firmata l’intesa per la campagna di sensibilizzazione “Posso prima io?”. il “badge solidale” segnalerà la priorità nell’accesso alle attività commerciali, farmacie, parafarmacie, uffici pubblici, e consentirà di poter saltare le file
Aiutare con un badge di riconoscimento i caregiver nello svolgimento delle attività quotidiane garantendo loro un tempo di permanenza inferiore in uffici pubblici, negozi e farmacie. È l’obiettivo dell’intesa firmata a Bari da Regione Puglia, Anci Puglia, Federfarma Puglia, Confcommercio Puglia, Confartigianato Imprese Puglia, Confesercenti Puglia, Legacoop Puglia, Confcooperative Puglia nell’ambito della campagna di sensibilizzazione “Posso prima io?”.
“Grazie alla sensibilità di tutte le parti che hanno accolto il nostro invito e firmato il protocollo – dichiara l’assessora al Welfare, Rosa Barone – si aiutano i caregiver che potrà recarsi negli uffici pubblici o nelle attività commerciali che aderiscono alla campagna di sensibilizzazione, avendo un accesso facilitato e potendo in breve tempo ritornare a casa per continuare il proprio impegno di cura delle persone che assistono, non autosufficienti”.

Leggi: Redattore Sociale, 07/11/2022


sabato 5 novembre 2022
Atc conferma la scelta di accendere i riscaldamenti sei ore al giorno e non dieci finché le temperature saranno miti

«Nessuno rimarrà al freddo». Ci tiene a precisarlo il presidente della Regione, Alberto Cirio e lo ribadisce anche l’assessore regionale con delega alla Casa, Chiara Caucino, assicurando che già da tempo è al lavoro per reperire le risorse in più che servono a saldare il conto del riscaldamento per le persone che hanno un alloggio dell’Atc e non possono pagare. Ma mentre la Regione difende la scelta dell’Agenzia territoriale per la casa di limitare a sei ore l’accensione dei termosifoni nelle case popolari, il Comune la reputa una decisione «problematica». Tanto che l’assessore al Welfare, Jacopo Rosatelli, ha deciso di scrivere una lettera al presidente dell’Atc Piemonte Centrale, Emilio Bolla, per chiedere di rivedere la scelta.

Leggi: La Stampa, 05/11/2022


giovedì 3 novembre 2022
Palermo. SUNIA, appello al prefetto per rinviare lo sgombero delle 41 famiglie che abitano nell’immobile confiscato di via Riccardo da Lentini

Appello del SUNIA al prefetto di Palermo in vista dello sgombero annunciato per domani nei confronti delle 41 famiglie che da una decina d’anni abitano nella via Riccardo da Lentini, in un immobile confiscato alla mafia.
Il sindacato unitario nazionale inquilini e assegnatari, ieri ha ricevuto nella propria sede una delegazione delle famiglie, che vivono in una condizione di grave disagio economico. La stragrande maggioranza ha figli minori. I nuclei familiari hanno occupato gli immobili abbandonati per stato di necessità.
“Chiediamo che venga disposto il rinvio dell’esecuzione e che vengano ricercate soluzioni alternative che tutelino i minori e disabili e che non si abbandonino queste famiglie senza un tetto – dichiara il segretario generale del SUNIA Palermo Zaher Darwish – Lo chiediamo nel pieno rispetto delle normative in vigore e considerato che devono ancora essere attivate tutte le strutture e le attività di supporto alle famiglie”.

Leggi: Sunia, 03/11/2022


IN AGENDA:

15 novembre: La città delle persone o la città della rendita? – il Convegno dei 10 anni di Carteinregola con le nostre richieste alla politica

10 anni di Carteinregola, 1 anno di Amministrazione Gualtieri, pochi mesi alle elezioni regionali del Lazio. Il tempo di fare un bilancio delle nostre battaglie, richieste e proposte che hanno attraversato 4 Amministrazioni di diverso colore politico della Capitale, ma anche istituzioni nazionali e regionali.
Fin dalla nostra nascita, nel dicembre 2012, con un presidio vittorioso di 4 mesi contro le delibere urbanistiche della Giunta Alemanno, abbiamo constatato che esistono due visioni della città molto diverse e per lo più incompatibili, che non coincidono con schieramenti politici,perchè sono spesso trasversali: la città che mette al centro le persone e la città piegata ai meri interessi economici.
La prima è di chi persegue in tutti i campi – a partire dall’urbanistica, che ricade direttamente sulla qualità della vita dei cittadini e sui beni collettivi – la lotta alle disuguaglianze sociali e territoriali, la tutela dell’ambiente, dei beni culturali e del Paesaggio, della memoria e delle comunità, attraverso la pianificazione e la regia pubblica, con decisioni democratiche e trasparenti. La seconda è di chi pretende di lasciare sempre più mano libera all’iniziativa privata – soprattutto di alcune categorie – smontando regole a tutela dell’interesse pubblico, spesso in nome della “semplificazione” e di presunti posti di lavoro, lasciando alla legge del profitto – la legge del più forte – il compito di ridisegnare la città e il destino dei cittadini di oggi e di domani.

Leggi: Carte in regola


Convegno Nazionale OASI – 16 novembre 2022 – CET Milano – Aula Magna, via Roentgen 1

La PRESENTAZIONE NAZIONALE DEL RAPPORTO OASI 2022, Osservatorio sulle Aziende e sul Sistema sanitario italiano, è un evento annuale dedicato ai policymaker nazionali e regionali, alle direzioni strategiche delle aziende sanitarie pubbliche e private, ai membri degli staff aziendali e a tutti i professionisti interessati all’innovazione nel management e nelle politiche sanitarie.
Nel 2022, il Rapporto dedica particolare attenzione alle sfide che attendono il SSN: l’implementazione del PNRR e il conseguente sistema di relazioni tra Stato, regioni e aziende; l’introduzione di nuovi modelli di servizio sul territorio (CdC, COT, OSCO); la digitalizzazione; l’innovazione nella gestione del personale e nelle principali funzioni strategiche.

Leggi: Sda Bocconi


BOLOGNA 17-19 NOVEMBRE 2022 – XXXI CONGRESSO NAZIONALE INU RASSEGNA URBANISTICA REGIONALE

Dal 17 al 19 novembre a Bologna, presso DumBo (Distretto urbano multifunzionale di Bologna), si terrà “La riforma urbanistica è una nuova legge di principi per il governo del territorio”: la tre giorni incentrata sul XXXI Congresso dell’Istituto Nazionale di Urbanistica. Il Congresso sarà preceduto dalla Rassegna Urbanistica Regionale dell’Emilia-Romagna, i cui lavori si svolgeranno il 17 novembre.

Leggi: Inu


Catania. Al centro delle idee

PNRR e democrazia partecipata nelle periferie di Catania. Scenari, soluzioni, proposte innovative, ascolto delle comunità: se ne discute lunedì 21 Novembre

Leggi: Sunia


XIV edizione ForumNA 23 – 24 novembre 2022 Bologna Centro Congressi Savoia Hotel

Da 14 anni è l’evento centrale per tutti gli operatori, studiosi ed esperti del settore per sviluppare, discutere e progettare le politiche per la “non autosufficienza” e gli interventi nella pratica quotidiana d’aiuto. È inoltre un momento di confronto sulle azioni di supporto e sollievo per chi si assume il pesante lavoro di cura. Convegni, workshop e formazione su:
• Best practice
• Metodologie e proposte operative di noti professionisti
• Idee e spunti al di fuori dei canali istituzionali
• Presentazione e discussione di innovazioni organizzative
• Il parere e le indicazioni degli esperti giuridico-legali e del diritto amministrativo

Leggi: Non Autosufficienza


IN EVIDENZA:

Bambini, anziani: gli errori di una pianificazione dall’alto – di Sergio Pasquinelli

Ci siamo disabituati a seguire una pianificazione nazionale che arriva direttamente sui territori, sul locale, saltando i corpi e gli enti intermedi. Nei 21 anni che ci separano dalla riforma del titolo V della Costituzione abbiamo scoperto i limiti del centralismo regionale, quando diventa autoreferenziale. E il potenziale che nasce dalla connessione tra territori diversi, punti di vista differenti. In fondo, è l’idea su cui nacque Welforum, luogo di confronto tra le Regioni, prima di diventare un sito.
Il caso del PNRR ci riporta invece a una modalità di programmare che pensavamo superata. Ma che dobbiamo gestire, pena la perdita dei fondi disponibili: casus horribilis da evitare, a costo di fare cose poco utili o poco sostenibili.
Guardiamo ai bambini, la fascia 0-6 anni (Missione 4). Il Piano Nazionale investe su questa età 3,7 miliardi di euro, una cifra ingente, ma con un problema: gran parte di queste risorse sono destinate ad investimenti (i muri) anziché alla gestione corrente (le persone), col rischio evidente di costruire servizi che non avranno le gambe per sostenersi negli anni.

Leggi: Welforum


Lo stato della disuguaglianza abitativa in Italia – Francesco di Ciò, Alice Boni

È stato recentemente pubblicato il resoconto dell’audizione della Dott.ssa Cristina Freguja, Direttrice della Direzione Centrale per le Statistiche Sociali e il welfare dell’Istat, che ha presentato al Gruppo di lavoro sulle politiche per la casa e l’emergenza abitativa, istituito pochi mesi fa presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, un interessante quadro su alcune delle principali dimensioni della disuguaglianza abitativa in Italia.
Il documento si sofferma in particolare su alcune dimensioni tratte dall’“Indagine sul Reddito e le condizioni di vita” e dall’“Indagine sulle spese delle famiglie”, su cui si basano gli indicatori di povertà assoluta. Come noto ad oggi, non sono disponibili stime sedimentate sull’entità complessiva delle forme di disagio abitativo presenti in Italia e, oltretutto, come si osserva anche nel Rapporto promosso da Federcasa e curato da Nomisma (2020), non esiste una definizione condivisa del concetto di disagio abitativo. Tuttavia appare possibile, attraverso indagini come quelle qui riportate, cogliere natura e linee evolutive delle diverse forme di disagio presenti nel paese. Si tratta infatti di rilevazioni che consentono di raccogliere annualmente, a livello nazionale, informazioni sulle caratteristiche delle abitazioni di residenza delle famiglie (il titolo di godimento dell’abitazione, la tipologia, ecc), sull’adeguatezza degli spazi abitativi (strutture danneggiate, umidità, o la mancanza di spazio), sul peso degli oneri per la casa e sulle difficoltà che i cittadini incontrano per far fronte con regolarità a tali spese.

Leggi: Welforum


Persone senior e transazioni digitali: ostacoli e opportunità

La digitalizzazione, in particolare finanziaria, rappresenta un ostacolo per le persone anziane, complice la poca attenzione riservata a tale fascia di utenza da parte dei gestori dei servizi tecnologici. Il progetto FAITh nasce con il fine di sviluppare le capacità per favorire l’integrazione delle tecnologie ICT nella quotidianità dei soggetti anziani.
di Licia Boccaletti (Presidente Anziani e non solo – Società Cooperativa Sociale)
Con il termine transazioni digitali ci si riferisce a tutte quelle transazioni che avvengono senza l’utilizzo di contante o di documenti cartacei. Si includono ad esempio operazioni come acquisti online, interazioni con la pubblica amministrazione, prenotazioni e pagamenti attraverso piattaforme informatiche. Com’è facile intuire, si tratta di un utilizzo delle tecnologie ICT di cui le persone anziane potrebbero largamente beneficiare, ma che è ancora fortemente sottoutilizzato da questa fascia di popolazione, così come vi è ancora poca attenzione da parte dei gestori di servizi tecnologici allo sviluppo di un’offerta mirata a questo gruppo target.
In tale contesto si inserisce il progetto europeo Erasmus+ FAITh, nell’ambito del quale è stata condotta una ricerca finalizzata ad approfondire il rapporto tra anziani e transazioni digitali e a comprenderne ostacoli e opportunità. Nello specifico, FAITh nasce con l’obiettivo di contrastare l’esclusione digitale delle persone over 55, sviluppando le loro capacità e rafforzando la loro fiducia nell’utilizzo di internet e delle tecnologie digitali per fare transazioni online. Per fare questo, il progetto si basa su una rete di supporto che coinvolge volontari anziani, familiari, i gestori di servizi e la comunità locale per facilitare l’utilizzo e l’integrazione delle tecnologie ICT nella vita quotidiana delle persone anziane.

Leggi: I Luoghi della Cura


Distretti. Il nuovo Medico delle cure primarie che vorremmo: di Luciano Pletti

L’attività dei Mmg (che in futuro si auspica sia chiamato Medico di Cure Primarie) si deve svolgere con modalità di lavoro d’equipe multidisciplinare, dentro e non “a latere” del Distretto, rispondendo, sul piano organizzativo e funzionale, al Direttore di un Distretto “forte” che non sarà più “controparte” o “controllore” ma “casa per buone pratiche”. Un Distretto in cui il Mmg è parte integrante fondamentale di tutto il sistema territoriale,
Durante la mia lunga carriera di Direttore di Distretto, molte volte mi sono posto la questione su come poter integrare compiutamente i MMG (ed anche i PLS e gli specialisti ambulatoriali) nelle attività del distretto, superando quella impostazione cristallizzata (sostenuta da alcune parti Sindacali di categoria) di un rapporto fra “controparti”: da un lato i MMG, nel loro status di liberi professionisti parasubordinati, e dall’altro il soggetto “pagatore”, l’Azienda Sanitaria.
Questa questione oggi è divenuta ineludibile, alla luce del PNRR, missione 6 e del correlato DM 77/2022, in cui la modalità di lavoro in team multiprofessionale, con operatività interdisciplinare, rappresenta l’espressione della Primary Health Care (PHC), cuore e anima dell’attività del distretto sociosanitario. Questo in controtendenza rispetto ai modelli formativi ed operativi attuali fondati su logiche di lavoro individuale e per categoria-

Leggi: Quotidiano Sanità


Creare ospitalità per le famiglie anziane – di Marco Trabucchi

Nell’ampia discussione che ha riguardato l’organizzazione delle RSA e che -ne sono convinto- porterà certamente a migliorare la qualità dell’accoglienza in queste strutture, non è stato dato uno spazio adeguato al bisogno di coppie di coniugi e soprattutto alla coppia composta da un genitore e da un figlio con disabilità psichica o fisica.
Alcuni recenti episodi, che si sono presentati con un una notevole frequenza, hanno messo in luce l’assoluta solitudine e la disperazione di queste convivenze, che hanno portato a manifestazioni di violenza, talvolta da parte dei genitori verso il figlio (violenza indotti dal timore di lasciarli soli, perché ritenuti incapaci di badare a se stessi), o anche da parte dei figli nei riguardi di genitori, quando i fantasmi provocati dalla malattia psichica occupavano la mente e cancellavano ogni speranza.
Cosa è possibile fare per loro?

Leggi: Fondazione Leonardo


Verso le Case di Comunità: discontinuità, prossimità, rigenerazione

Il Convegno nazionale “Verso le Case di Comunità: discontinuità, prossimità, rigenerazione” svoltosi presso l’Università di Parma e in collegamento streaming (video), è stato organizzato dall’AIS – Associazione Italiana di Sociologia e dal CIRS – Centro Interdipartimentale di Ricerca Sociale in collaborazione anche con i movimenti Prima la Comunità e 2018 Primary Health Care Il convegno ha messo a confronto progetti e proposte di costruzione delle Case della Comunità sostenuti e realizzati da movimenti per la salute (traduzione a cura di Dors), da professioni sociali e sanitarie e dalla ricerca sociale. L’obiettivo è stato di delineare un insieme di innovazioni paradigmatiche che possano orientare la sperimentazione di una nuova generazione di presidi di assistenza territoriale capaci di combinare interventi sanitari, sociali e comunitari fra loro sinergici.
È stata un’opportunità significativa di incontro che ha raccolto le migliori riflessioni e sperimentazioni a livello nazionale per conoscere più a fondo il progetto delle Case di Comunità, previste dal PNRR, ma soprattutto per focalizzare gli elementi costitutivi di queste case: ciò che dovrebbero diventare e quali valori incarnare.

Leggi: Dors


Borgo Intergenerazionale Greco

Nel Quartiere di Greco, Milano Nord in Zona, dal 2020 è attivo BIG | Borgo Intergenerazionale Greco una innovativa iniziativa di abitare sociale e collaborativo e, al contempo, un’eccezionale esperienza di condivisione tra privato e pubblico e di integrazione tra servizi dell’Amministrazione e dinamiche di quartiere. BIG è un’opportunità, una sperimentazione locale che mira a dare riposte a istanze, progettualità e problematiche di carattere cittadino in ottica di rigenerazione urbana.
BiG si caratterizza come esperienza mista di servizio socioeducativo e di abitare sociale rivolta allo sviluppo dell’autonomia relazionale per tutte le generazioni. Utilizza l’abitare come primo strumento operativo di carattere educativo e sociale. BiG promuove, facilita e sostiene reti di prossimità sociale sia come strumento del lavoro socioeducativo al suo interno, sia come obiettivo del proprio lavoro di animazione sociale più in senso lato, con e verso il resto del Borgo, con il quartiere circostante e la città intera.
Il progetto si rivolge a giovani studenti e lavoratori (con 14 alloggi dedicati per un totale di 19 persone); a genitori singoli con bambini (con 6 alloggi dedicati per un totale di 13 persone); a over 65 autonomi (con 5 ALLOGGI dedicati per un totale di 5/10 persone).

Leggi: Abitare Sociale


SEGNALAZIONI:

La nuova guida AdE sulle ristrutturazioni edilizie (Fonte Agenzia delle Entrate – Ottobre 2022)

Leggi: Sunia

 

NEWS:

lunedì 31 ottobre 2022
Welfare comunale, è caccia ai fondi: sfratti e nuovi poveri sono le emergenze

Nel corso dell’anno almeno 20 mila persone in più hanno chiesto il sostegno della Caritas mentre il caro-energia mette a rischio il Terzo Settore –
Ci sono due numeri che possono servire per raccontare l’aggravamento, nel corso del 2022, di una situazione sociale già critica in città. Il primo: le ventimila persone in più che si sono rivolte alla Caritas per chiedere aiuto. Il secondo: i circa duemila sfratti che potrebbero diventare esecutivi nei prossimi mesi dopo il blocco determinato dalla pandemia e che potrebbero far lievitare il dato delle persone fragili. «Questa crescita dei bisogni mi spaventa perché non si sa se il Comune ha i fondi per sostenere queste nuove povertà e non vorrei che questa carenza diventasse paravento per scaricare il barile delle responsabilità sul governo nazionale. Non ci sono più tesoretti da utilizzare ma in base ai fondi disponibili dobbiamo co-programmare e co-pianificare adesso gli interventi necessari definendo le priorità perché non sappiamo che cosa succederà nel 2023», spiega Pierluigi Dovis, il direttore della Caritas diocesana.

Leggi: La Stampa, 31/10/2022


lunedì 31 ottobre 2022
Appello dei geriatri e cardiologi a Schillaci: “Aumentare i posti letto nei reparti ospedalieri dedicati agli anziani”

I Professori Palleschi e Vetta: “L’invecchiamento record e l’esperienza Covid devono spingere il decisore politico ad una rimodulazione delle risorse del numero di posti letto di Geriatria”
“L’invecchiamento record della popolazione italiana e l’esperienza del Covid, con le migliaia di anziani che hanno perso la vita molto spesso a causa di comorbilità accertate, devono spingere il decisore politico ad una rimodulazione delle risorse del numero di posti letto di Geriatria per acuti negli ospedali italiani ma anche far emergere l’esigenza di competenze geriatriche anche in discipline diverse promuovendo il metodo della Valutazione e Gestione Multidimensionale Geriatrica”. È questo, in sintesi, il messaggio lanciato dai professori Lorenzo Palleschi (Direttore Unità Operativa Complessa di Geriatria dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni-Addolorata, Roma) e Francesco Vetta (Direttore Unità Operativa Complessa di Cardiologia e Aritmologia, IDI-IRCSS), direttori scientifici del XV congresso di Cardiogeriatria che si è tenuto il 27 e 28 ottobre a Roma. L’iniziativa ha avuto il patrocinio di SICGE (Società Italiana Cardiologia Geriatrica), SIGOT (Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio), OMCEO (Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Roma), dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata, dell’IDI-IRCCS (Istituto Dermopatico dell’Immacolata) e dell’AIAC (Associazione Italiana di Aritmologia e Cardiostimolazione).

Leggi: Quotidiano Sanità, 31/10/2022


lunedì 31 ottobre 2022
Robot al servizio degli anziani: stimolano emozioni e fanno compagnia

Alpha Mini, Ubkit e Dinerbot T8 sono i tre robot che a Bari dialogano con gli anziani, tirano fuori le loro emozioni, fanno eseguire attività motoria. La robotica sociale al servizio del Terzo settore per migliorare la qualità degli interventi di assistenza socio-sanitaria nei confronti delle persone con più di 65 anni
Un robot che dialoga con gli anziani, che tira fuori le loro emozioni, capace anche di raccontare una barzelletta, rispondere alle loro domande e, all’occorrenza, di insegnare esercizi fisici per garantire la loro attività motoria. Sono solo alcune delle attività che hanno come protagonisti i tre robot umanoidi al servizio degli over 65 progettati da PLD Artech, con la collaborazione scientifica del Dipartimento di Informatica dell’Università “Aldo Moro” di Bari, che la cooperativa Aliante di Monopoli mette a disposizione degli anziani e delle anziane quale «modalità di assistenza innovativa che punta a prevenire la solitudine e la depressione nelle persone anziane e soprattutto a migliorare la qualità delle cure essenziali».

Leggi: Vita, 31/10/2022


lunedì 28 ottobre 2022
Salute mentale: sempre più casi, sempre meno servizi

Da tempo trascurata e sottofinanziata dai governi di tutto il mondo, ha ricevuto il colpo di grazia con la pandemia e il PNRR vi dedica poca attenzione. Con il paradosso che proprio quando i disturbi mentali aumentano, i servizi sanitari a loro dedicati diminuiscono. A scattare la fotografia del problema è Cittadinanzattiva. Le conseguenze? Sono negative dal punto di vista economico, sociale e lavorativo, e si riflettono in maniera disastrosa sugli equilibri famigliari
La salute mentale, da tempo trascurata e sottofinanziata dai governi di tutto il mondo, ha ricevuto il colpo di grazia con la pandemia e il PNRR vi dedica poca attenzione. Con il paradosso che proprio quando i disturbi mentali aumentano, i servizi sanitari a loro dedicati diminuiscono.
«La pandemia ha aggravato un bisogno che già c’era, anche a causa della poca attenzione riservata alla salute mentale», spiega Francesca Moccia Vice segretario generale di Cittadinanzattiva. Nel rapporto presentato a maggio dall’associazione, (Rapporto civico sulla salute. I diritti dei cittadini e il federalismo in sanità) si giunge senza sconti a questa conclusione: “Salute mentale: tanto evocata quanto dimenticata”, che è anche il titolo di un lungo approfondimento.

Leggi: Vita, 28/10/2022


lunedì 28 ottobre 2022
Housing First, “mille persone accolte a livello nazionale”

Oggi a Palermo la tavola rotonda nella sede del centro diaconale valdese La Noce. Per la città di Palermo, si è parlato dell’esperienza dei Poli diurni e notturni del progetto DimORA!
Favorire il percorso graduale di uscita dalla strada per le persone senza dimora dall’accoglienza nella comunità fino all’esperienza di autonomia di Housing Led e Housing First. Di questo si è parlato, questa mattina, nella sede del centro diaconale valdese La Noce, nel corso della tavola rotonda, moderata da Simone Lucido e aperta a tutta la cittadinanza per approfondire il tema del diritto all’abitare, per analizzare le criticità in Sicilia e per promuovere la metodologia dell’Housing First con esempi di esperienze.
Ad aprire i lavori è stato Giuseppe Dardes, responsabile della formazione fio.PSD e coordinatore della Community italiana dell’Housing First.

Leggi: Redattore Sociale, 28/10/2022


domenica 27 ottobre 2022
Assistenza sanitaria di prossimità: il ruolo delle Case di Comunità , degli Ospedali di Comunità, delle Centrali Operative Territoriali e delle Farmacie

E’ emersa successivamente all’evento pandemico, l’esigenza di una rifondazione dell’assistenza sanitaria territoriale, con la programmazione delle “Reti di Prossimità”, quali strutture assistenziali intermedie, al fine di creare un sistema più vicino ai cittadini, in grado di intercettarne le esigenze minimali
La recente crisi pandemica da Covid 19 ha messo a nudo le falle di un Servizio Sanitario Nazionale improntato ad una concezione ospedalierocentrica della tutela della salute, con la sostanziale assenza di una rete assistenziale territoriale.
Tale modello organizzativo, frutto di una logica prettamente aziendalistica, non ha tutelato le necessità assistenziali delle popolazioni, costrette ad accedere alle strutture ospedaliere anche per patologie a bassa intensità di cura.
In molte realtà regionali, inoltre, la programmazione sanitaria ha privilegiato l’attività ospedaliera “in elezione”, sottostimando la necessità delle articolazioni del Dea di Primo e Secondo Livello.

Leggi: Quotidiano Sanità, 27/10/2022


venerdì 25 ottobre 2022
Welfare, Cgil: proposte per uno stato sociale pubblico e universale

Cura, benessere, diritti, cittadinanza, universalità, pubblico. Queste le parole chiave intorno alle quali ruota la Piattaforma della Cgil: “Per uno Stato sociale forte, pubblico e universale”, presentata quest’ieri nel corso dell’iniziativa ‘Salute e Welfare creano il futuro’ che si è tenuta nella sede nazionale del sindacato, introdotta dalla segretaria nazionale Daniela Barbaresi e conclusa da Maurizio Landini.
Tra gli interventi anche quello di Rosy Bindi, Massimiliano Fedriga, Giulio Marcon e di Livia Turco. Per la Confederazione di corso d’Italia: “è il momento di rilanciare e dare forza a una vertenza nazionale, da articolare in tutti i territori, per la difesa, il potenziamento e lo sviluppo della sanità pubblica e delle politiche sociali, a garanzia del diritto universale alla salute e a servizi e prestazioni sociali”.

Leggi: Redattore Sociale, 25/10/2022


DALLE REGIONI:

martedì 1 novembre 2022
Nuova Cooperazione Applicativa Con Modulo SIAT-ADI siat-adi

La Regione Lazio ha definito un nuovo sistema di cooperazione applicativa tra i sistemi informatici degli enti erogatori di cure domiciliari e il modulo SIAT-ADI, per la gestione integrata dei Piani di Assistenza Individuali.
A seguito dei decreti emanati dalla Regione Lazio (DCA U00525 del 30 dicembre 2019 e successivi), il SIAT-ADI è stato modificato nelle logiche di definizione del PAI, nelle modalità di richiesta di presa in carico e assegnazione dei piani agli erogatori di cure domiciliari accreditati, e nelle regole di colloquio.

Leggi: Advenias, 01/11/2022


domenica 30 ottobre 2022
Rigenerazione sociale: il caso delle case di quartiere

Le case sono fatte per viverci, non per essere guardate (Francis Bacon). Da qui, nasce un percorso di riflessione sull’identità delle Case del Quartiere di Torino, intrapreso a partire dal 2014 grazie all’agenzia “Che fare”, un’agenzia per la trasformazione culturale. Insieme a comunità, organizzazioni e istituzioni creano le nuove forme di impatto culturale,sviluppando progetti, ostriendo strategie e guidando i dibattiti per trasformare l’esistente.
L’esperienza contribuisce a realizzare un network locale che riunisce le 8 Case del Quartiere di Torino per diffondere buone pratiche di innovazione sociale e rigenerazione urbana, a partire dalle necessità dei territori. L’intento è quello di rendere i cittadini, protagonisti della vita sociale e culturale dei quartieri nel far crescere la propria comunità. La rete lavora per diffondere progetti e servizi che migliorino la qualità della vita nei quartieri di Torino attraverso lo sviluppo del modello delle Case del Quartiere: spazi ad uso pubblico aperti a tutta la cittadinanza.

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 30/10/2022


venerdì 28 ottobre 2022
Voucher da 600 euro al mese per pagare Rsa, badanti, infermieri ed educatori

Lo stanziamento della Regione Piemonte. Aperti due bandi, domiciliarità e residenzialità. Le domande attraverso la piattaforma “Scelta Sociale” attiva da gennaio
Novanta milioni per gli anziani disabili e non autosufficienti che potranno essere utilizzati per la domiciliarità o per la residenzialità. Si chiama “Scelta sociale” la nuova misura voluta dalla Regione Piemonte per il mondo dell’assistenza sociosanitaria piemontese. Nel dettaglio, Scelta Sociale prevede voucher da 600 euro mensili, per 24 mesi, rinnovabili, destinati a persone anziane o disabili non autosufficienti. Le assegnazioni saranno legate all’Isee sociosanitario (non superiore a 50mila euro o 65mila euro in caso di disabile minorenne) e alla priorità per punteggio sociale secondo le valutazioni delle unità socio-sanitarie competenti Uvg e Umvg.

Leggi: La Stampa, 28/10/2022


venerdì 28 ottobre 2022
Urra Torino – Urban regeneraction

Un esperimento di arte performativa, finalizzato alla rigenerazione urbana di un’area metropolitana decadente, attraverso il coinvolgimento diretto della cittadinanza. Stiamo parlando dell’evento Momentary Place, dal titolo “Forme vaghe danzarono sul fango lucente” che andrà in scena a Torino il 28 ottobre nel quartiere periferico di Lucento: ideato e coadiuvato dall’artista e architetto Maurizio Cilli, vedrà anche l’intervento della prestigiosa voce soprano di Fè Avouglan e la Banda Musicale Salus diretta dal Maestro Massimo Sanfilippo.
Questa inedita performance – un linguaggio anomalo per un intervento di arte pubblica mirato a combattere il degrado dei quartieri popolari – si inserisce nell’ambito della seconda edizione di URRÀ TORINO_ URban RegenerAction in Torino, un progetto promosso dall’Associazione Kallipolis in collaborazione con Atc del Piemonte Centrale e con il sostegno di Compagnia di San Paolo che incentiva la decentralizzazione di iniziative culturali ed artistiche in aree “periferiche”, valorizzandole quali luoghi di interesse attraverso il coinvolgimento diretto degli abitanti. Come nuova area per questa edizione è stato scelto il complesso di residenza pubblica di via Verolengo / Via Forlì costituito da due isolati, all’interno di Lucento, quartiere periferico a carattere popolare.

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 28/10/2022


giovedì 27 ottobre 2022
Sos Cisl Reggio Emilia: 80.000 pensionati poveri

Nuovo allarme sul caro bollette della Cisl Emilia centrale, che chiede alla Regione “misure straordinarie” per ridurle. A preoccupare il sindacato è in particolare la situazione dei pensionati, come spiega il segretario della categoria (Fnp) Adelmo Lasagni. “Se l’importo medio mensile delle 181.700 pensioni private erogate a Reggio Emilia dall’Inps è di 1.132 euro- spiega- sono ben 80.800 le pensioni inferiori ai 750 euro (la media nazionale è di 950)”. Lasagni ritiene inoltre che “il calcolo degli esperti di un rincaro delle spese familiari di oltre 1500 euro all’anno sia sottostimato”.
Una situazione dunque critica, senza contare le altre spese a cui gli anziani devono far fronte come “ricoveri presso strutture, assunzioni di badanti e colf e frequentazione di strutture sanitarie private, con gravami aggiuntivi per ticket o prestazioni specialistiche”.

Leggi: Redattore Sociale, 27/10/2022


mercoledì 26 ottobre 2022
Imperia, al via il progetto “Nicchie relazionali diffuse” a sostegno degli over 70 soli e fragili

Decolla il progetto di sostegno alle persone anziane e sole, promosso dall’Organizzazione di volontariato Caritas intemelia in collaborazione con Spes e Auser, grazie al contributo di Fondazione Carige. Obiettivo dell’iniziativa, che prevede una relazione con 40 persone «diversamente giovani», nell’ambito del progetto «Nicchie relazionali diffuse», è quello di raggiungere gli over settantenni sul territorio, far loro sentire meno la solitudine, aiutarli nelle piccole mansioni quotidiane. Il problema è molto sentito, visto che la Spes ha quantificato in oltre 3mila gli anziani con più di 75 anni che vivono soli, sulla costa e nell’immediato entroterra. Il 60% dei quali donne. E per questo si cercano volontari da affiancare all’operatore assunto grazie al progetto e per proseguire l’iniziativa anche nel futuro. Il progetto “Nicchie relazionali diffuse” si rivolge agli over 70 ed ha come scopo quello di sostenerli e farli sentire meno soli, soprattutto dopo l’emergenza Covid che ha messo a dura prova le relazioni ed acuito un senso di vulnerabilità diffusa.

Leggi: Auser, 26/10/2022


mercoledì 26 ottobre 2022
 Da regione Lombardia 1,1 mln per la videosorveglianza delle case Aler

Quartieri più sicuri grazie all’installazione di telecamere di videosorveglianza e vigilanza privata nelle case Aler. È questo l’obiettivo di Regione Lombardia che ha stanziato, tra il 2021 e il 2022, oltre 1,1 milioni di euro nei quartieri di Aler Milano. Per verificare lo stato delle installazioni l’assessore regionale alla Sicurezza Romano La Russa e l’assessore alla Casa Alan Christian Rizzi hanno effettuato oggi un sopralluogo nel quartiere San Siro di Milano, nell’area Aler di via Zamagna 4.
L’installazione dei sistemi di videosorveglianza “è il proseguimento di un percorso già avviato da qualche anno- dichiara l’assessore regionale alla Sicurezza, Romano La Russa- che dimostra l’attenzione completa in tema di sicurezza di Regione Lombardia. Tra 2021 e 2022 abbiamo infatti investito oltre 1,1 milioni di euro tra telecamere per la videosorveglianza e vigilanza privata. È un deterrente molto forte ma sappiamo molto bene però che non basta. Spero che il nuovo Governo possa dare segnali importanti anche in tema di abusivismo che nelle case Aler è molto diffuso”.

Leggi: Redattore Sociale, 26/10/2022


IN AGENDA:

Convegno Nazionale OASI – 16 novembre 2022 – CET Milano – Aula Magna, via Roentgen 1

La PRESENTAZIONE NAZIONALE DEL RAPPORTO OASI 2022, Osservatorio sulle Aziende e sul Sistema sanitario italiano, è un evento annuale dedicato ai policymaker nazionali e regionali, alle direzioni strategiche delle aziende sanitarie pubbliche e private, ai membri degli staff aziendali e a tutti i professionisti interessati all’innovazione nel management e nelle politiche sanitarie.
Nel 2022, il Rapporto dedica particolare attenzione alle sfide che attendono il SSN: l’implementazione del PNRR e il conseguente sistema di relazioni tra Stato, regioni e aziende; l’introduzione di nuovi modelli di servizio sul territorio (CdC, COT, OSCO); la digitalizzazione; l’innovazione nella gestione del personale e nelle principali funzioni strategiche.

Leggi: Sda Bocconi


XIV edizione ForumNA 23 – 24 novembre 2022 Bologna Centro Congressi Savoia Hotel

Da 14 anni è l’evento centrale per tutti gli operatori, studiosi ed esperti del settore per sviluppare, discutere e progettare le politiche per la “non autosufficienza” e gli interventi nella pratica quotidiana d’aiuto. È inoltre un momento di confronto sulle azioni di supporto e sollievo per chi si assume il pesante lavoro di cura. Convegni, workshop e formazione su:
• Best practice
• Metodologie e proposte operative di noti professionisti
• Idee e spunti al di fuori dei canali istituzionali
• Presentazione e discussione di innovazioni organizzative
• Il parere e le indicazioni degli esperti giuridico-legali e del diritto amministrativo

Leggi: Non Autosufficienza


IN EVIDENZA:

 Schema di Disegno di Legge recante deleghe in materia di politica in favore delle persone anziane

L’iter della Riforma sulla non autosufficienza è stato finalmente avviato e la prossima fase del procedimento legislativo prevede la discussione del Disegno di Legge Delega in Parlamento. Il contributo propone una scheda di lettura dettagliata del DDL, elaborata dal Patto per un Nuovo Welfare per la Non Autosufficienza. – a cura di La Redazione
Schema di Disegno di Legge
Schema di Disegno di Legge recante deleghe in materia di politica in favore delle persone anziane, anche in attuazione delle Missioni 5 e 6 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in materia di assistenza agli anziani non autosufficienti
SCHEDA DI LETTURA
1. Perimetro
Le parti di interesse
I contenuti del testo che riguardano direttamente la non autosufficienza sono:
• art. 2 (dal comma 3), che introduce il CIPA 1;
• art. 4 e 5, che trattano il tema dell’assistenza agli anziani non autosufficienti
• art. 8, che affronta la questione del finanziamento.
Questi articoli, letti congiuntamente, intendono mettere in atto l’indicazione del PNRR di realizzare la riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti2. Ad essi è dedicata la presente scheda.

Leggi: I Luoghi della Cura


Arteterapia con persone anziane e capacità negativa

L’arteterapia è una disciplina che utilizza i materiali artistici per favorire il benessere psico-fisico delle persone. Nel presente contributo, Sara Noli espone il valore degli interventi di arteterapia realizzati con le persone anziane e illustra i benefici anche per i loro familiari e per gli operatori dell’équipe di assistenza. – di Sara Noli (Arteterapeuta)
L’arteterapia è una disciplina che utilizza i materiali artistici per favorire il benessere psico-fisico delle persone. I destinatari possono essere bambini, adolescenti, adulti e anziani proprio perché, in ogni età della vita, è possibile utilizzare il mezzo artistico per esprimersi. Nell’arteterapia non sono necessarie capacità artistiche particolari: ciò che conta è il processo creativo che porta all’espressione di sé e della propria creatività personale nella creazione di un un’opera, senza che siano espressi giudizi di tipo estetico.
Che cos’è l’arteterapia?
Ci sono varie scuole di arteterapia in Italia1che hanno alcuni nodi centrali comuni e delle differenze che caratterizzano nello specifico ciascuna scuola. In questo contributo mi riferirò principalmente al metodo “arte come terapia” fondato da Edith Kramer. Edith Kramer è stata allieva di Friedl Dicker Brandeis di cui ha raccolto l’eredità. Friedl, artista austriaca, allieva di Cizek e Itten e poi del Bauhaus, è stata successivamente internata a Terezin in quanto ebrea e lì ha svolto la sua opera facendo disegnare i bambini presenti nel campo con i materiali di fortuna che riuscivano a trovare: moltissimi disegni da lei catalogati si sono salvati e sono conservati nel museo Ebraico di Praga. Nel lavoro con i bambini al campo ha potuto sperimentare il valore terapeutico dell’arte e si è riproposta di pubblicare i propri studi finita la guerra, ma purtroppo è morta a Birkenau in una camera a gas.

Leggi: I Luoghi della Cura


 

 

 

 

 

NEWS:

lunedì 24 ottobre 2022
Cgil: le nostre proposte per uno stato sociale pubblico e universale

Per un welfare forte, pubblico e universale
Cura, benessere, diritti, cittadinanza, universalità, pubblico. Queste le parole chiave intorno alle quali ruota la piattaforma della Cgil: “Per uno Stato sociale forte, pubblico e universale”, presentata quest’oggi nel corso dell’iniziativa ‘Salute e Welfare creano il futuro’ che si è tenuta nella sede nazionale del sindacato, introdotta dalla segretaria nazionale Daniela Barbaresi e conclusa da Maurizio Landini. Tra gli interventi anche quello di Rosy Bindi, Massimiliano Fedriga, Giulio Marcon e di Livia Turco.
Per la Confederazione di corso d’Italia: “È il momento di rilanciare e dare forza a una vertenza nazionale, da articolare in tutti i territori, per la difesa, il potenziamento e lo sviluppo della sanità pubblica e delle politiche sociali, a garanzia del diritto universale alla salute e a servizi e prestazioni sociali”.

Leggi: Collettiva, 24/10/2022


sabato 22 ottobre 2022
Apre CasaPaese, un ambiente di cura in un paese “Dementia frienldy”

Intervista all’ideatrice Elena Sodano: “Nessuno vorrebbe scardinare le proprie radici affettive per vivere in una residenza sanitaria: qui gli anziani vivranno nel rispetto della loro libertà, delle loro abitudini, delle loro esigenze e dei loro desideri”. Dal bar alla trattoria, tutti gli angoli per ritrovare i ricordi
Si chiama CasaPaese e vuole essere proprio questo, per i suoi ospiti: una casa, ma anche un paese, in cui provare a recuperare e conservare i ricordi che vogliono andare via. E’ la nuova residenza per persone anziane con Alzheimer e demenze inaugurato venerdì 21 ottobre a Cicala, in provincia di Catanzaro: a idearlo e promuoverlo, l’associazione RaGi e la sua fondatrice, Elena Sodano. L’abbiamo intervistata, per comprendere meglio le peculiarità di questo progetto, in un momento in cui, in attesa della riforma dell’assistenza per gli anziani non autosufficienti, si è finalmente accesa l’attenzione intorno a un tema che con la pandemia ha svelato tutta la sua urgenza.

Leggi: Redattore Sociale, 22/10/2022


sabato 22 ottobre 2022
Rigenerazione urbana, rivolta bis dei sindaci «Sconcerto» per l’esclusione di intere regioni dai fondi da 300 milioni ai piccoli enti

Anche il secondo giro dei finanziamenti per la «rigenerazione urbana», alimentato con i 300 milioni della manovra, accende la rivolta dei sindaci. Esattamente come accaduto la prima volta. Il decreto appena pubblicato dal Viminale, con i due allegati in cui sono elencati i Comuni che hanno chiesto i finanziamenti e quelli che li hanno ottenuti, torna a stilare graduatorie contestatissime dagli amministratori locali. Fra i primi si fa sentire l’Anci della Toscana, che con il suo presidente Matteo Biffoni lamenta l’esclusione totale dei Comuni della Regione. Analogo il risultato in Lombardia («avevamo denunciato il rischio in tutte le sedi», sottolinea il presidente Mauro Guerra), in Veneto (il presidente Mario Conte parla di «situazione scandalosa») e in altre regioni. Al punto che a stretto giro raccoglie la protesta il presidente nazionale dell’Associazione
dei Comuni Antonio Decaro: «Mi faccio portavoce dello sconcerto che arriva dagli amministratori – mette a verbale -; la graduatoria crea disparità che sembrano incomprensibili anche all’interno degli stessi territori: questo noi lo consideriamo inaccettabile».

Leggi: Inu, 22/10/2022


venerdì 21 ottobre 2022
Conferenza nazionale degli assistenti sociali. Gazzi: “Le maggioranze cambiano, la realtà no”

A Bari appuntamento con 250 presenze e 2 mila assistenti sociali collegati online. Il presidente nazionale: “Per arginare quelle ‘periferie’ che ogni giorno ci entrano in ufficio e ci chiedono aiuto, riprendiamo le fila del dialogo con i ministri che verranno e con i parlamentari che voteranno le leggi, perché non si facciano passi indietro nell’assicurare diritti sociali a tutte e tutti”
“Abbiamo già troppe periferie umane e materiali. Persone sole, povere, con disabilità. Palazzoni e luoghi dove il degrado e la violenza si aggiungono all’emarginazione. Compito di chi è chiamato a governare il Paese non è fare altre scelte scellerate per compiacere gli amici, né creare altre periferie o costruire altri muri. Nessuno accenda la miccia”. Lo ha detto il presidente degli assistenti sociali, Gianmario Gazzi, aprendo la terza conferenza nazionale che con 250 presenze e 2000 assistenti sociali collegati on line, ha chiamato istituzioni ed esperti a Bari sul tema delle periferie.

Leggi: Redattore Sociale, 21/10/2022


giovedì 20 ottobre 2022
Relazione Stato Sanitario del Paese 2017-2021. Con la pandemia boom spesa per beni e servizi che supera quella per il personale. E nel 2021 torna a crescere quella per gli acquisti da privato

Sono alcuni dei numeri contenuti nella Relazione del Ministero della Salute che mancava da otto anni. La spesa per consumi intermedi (in gran parte farmaci ospedalieri e dispositivi medici) è diventata la prima voce con il 31,46% del totale pari a 39 mld. Segue quella per il personale al 30,29% e l’assistenza da privato che tocca il 20,53%. Per la medicina di base la spesa è vicino al 6%. Nella relazione anche i dati sullo stato di salute degli italiani e sulla pandemia Covid. LA RELAZIONE
Con la pandemia si è registrato un vero e proprio boom della spesa per i consumi intermedi (beni e servizi tra cui i farmaci e i dispositivi medici sono l’ago della bilancia). Dal 2019 al 2021 la spesa è cresciuta di oltre il 10% e ad oggi rappresenta oltre il 31% del totale della spesa sanitaria del 2021. A mettere nero su bianco questo andamento è la Relazione al Parlamento sullo Stato Sanitario del Paese 2017-2021 appena pubblicata dal Ministero della Salute dopo 8 anni in cui non era stata redatta.
Questo trend ha fatto si che la spesa per i consumi intermedi sia diventata la prima voce di spesa. Segue quella per il personale al 30,29% e l’assistenza da privato che tocca il 20,53%.

Leggi: Quotidiano Sanità, 20/10/2022


giovedì 20 ottobre 2022
Spesa sociale: Italia allo 0,7% del Pil, dato inferiore alla media Ue. Differenze territoriali enormi

I dati del Rapporto Cnel sui servizi sociali. Grandi le differenze territoriali: la spesa sociale per abitante è stata di 583 euro per Bolzano e solo 6 per Vibo Valentia. La regione più performante è la Sardegna con ben 4 province nelle prime 10 posizioni, la peggiore è la Calabria con tutte le province nelle ultime 5 posizioni e una spesa pro-capite che non supera i 25 euro
Nel 2019 la spesa per i servizi sociali in Italia è stata pari allo 0,42% del PIL arrivando a 0,7% con le compartecipazioni degli utenti e del servizio sanitario nazionale (SSN). Il dato è soltanto un terzo di quanto impegnano i bilanci di altri Paesi europei (2,1-2,2% di media).
Sono alcuni dei dati che emergono dal Rapporto 2022 redatto dall’Osservatorio Nazionale sui Servizi Sociali Territoriali del Cnel, dal titolo “I servizi sociali territoriali: una analisi per territorio provinciale”, realizzato in collaborazione con Istat sul database informativo 2018 e i trend di spesa 2019 dal gruppo di lavoro composto dai consiglieri Cnel Gianmaria Gazzi, Alessandro Geria (coordinatori), Giordana Pallone, Cecilia Tomassini ed Efisio Espa, dal prof. Emanuele Padovani dell’Università di Bologna coadiuvato dal dott. Matteo Bocchino di Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Dipartimento di Scienze Aziendali, e dalla dott.ssa Giulia Milan di ISTAT.

Leggi: Redattore Sociale, 20/10/2022


giovedì 20 ottobre 2022
Servizi sociali, Gazzi: “Un euro per famiglie, minori, disabili, anziani? Intollerabile”

Il presidente dell’Ordine degli assistenti sociali commenta il Rapporto 2022 sui servizi sociali territoriali del Cnel: “Chiunque vada al governo parta da qui”
“Che Paese è quello dove a Bolzano si spendono per il sociale 583 euro a persona e a Vibo Valentia se ne spendono sei? E’ L’Italia! Chi vive in Trentino Alto Adige o nella cittadina calabrese già lo sa, lo vive sulla propria pelle. Ma i dati messi nero su bianco dal Consiglio nazionale dell’Economia e del lavoro lo rendono noto a tutti. Anche a chi chiede il voto e a chi sta decidendo a chi darlo”. Il presidente dell’Ordine degli assistenti sociali, Gianmario Gazzi, commenta il Rapporto 2022 sui servizi sociali territoriali del Cnel. “Nonostante il miglioramento degli ultimi anni- continua Gazzi- spendiamo un terzo degli altri paesi europei; nonostante l’incremento della domanda, siamo ai livelli di 10 anni fa; nonostante i ripetuti allarmi e le tante promesse, le differenze territoriali sono abnormi. Famiglie e minori, disabili, anziani…- conclude- c’è chi spende un euro! Come assistenti sociali crediamo che non sia tollerabile. Chiunque vada al governo, parta da qui”.

Leggi: Redattore Sociale, 20/10/2022


giovedì 20 ottobre 2022
Ultimo atto del governo contro i non autosufficienti

Con l’approvazione, il 10 ottobre scorso, del disegno di legge delega sulla non autosufficienza, il governo Draghi ha compiuto il suo ultimo intervento di carattere normativo. Una scelta discutibile, sul piano della correttezza costituzionale, essendo il governo dimissionario da mesi, e tuttavia potenzialmente giustificabile alla luce della vera e propria emergenza rappresentata dalle centinaia di migliaia di malati abbandonati ai loro familiari dal Servizio sanitario nazionale: al prezzo di sacrifici finanziari, sociali e umani (specie per la componente femminile delle famiglie) nella gran parte dei casi insostenibili. Un’emergenza, oltretutto, destinata ad aggravarsi nel tempo, a causa del progressivo invecchiamento della popolazione; e dunque da affrontare non con misure-tampone, ma tramite una riforma strutturale del sistema, idonea a rivitalizzare le chiarissime parole della legge n. 833/1978 per cui spetta al Servizio sanitario nazionale farsi carico, tra l’altro, della «diagnosi e cura degli eventi morbosi quali che ne siano le cause, la fenomenologia e la durata» (art. 2, co. 1, n. 3). Il punto è che difficilmente la condizione di non autosufficienza è destinata a rientrare: la gran parte dei malati ascrivibili alla categoria rimangono tali. Sono inguaribili, ma non per questo incurabili. Anzi: proprio per questo, maggiormente bisognosi di cure.

Leggi: Il Manifesto, 20/10/2022


giovedì 20 ottobre 2022
Dall’assistenza al fisioterapista, il welfare ora arriva “on demand”

Nasce la piattaforma “welfareX”, proposta da CGMoving e pensata per erogare servizi rapidi ed efficienti ai cittadini. E’ resa possibile grazie a una rete di Welfare Manager e su un sistema di 18 piattaforme territoriali, nate durante la pandemia
Dall’assistenza domiciliare alla consegna della spesa, dai centri estivi fino alla fisioterapia: il welfare in Italia si fa “on demand”, grazie alla nuova piattaforma “welfareX®”, proposta da CGMoving, il primo Hub di welfare che integra welfare territoriale, pubblico e aziendale, nato dall’esperienza congiunta di Cgm – Consorzio Nazionale della Cooperazione sociale Gino Mattarelli e Moving, una società che si occupa di digital transformation. Obiettivo del servizio è facilitare e alleggerire le pratiche, accorciando il corridoio tra domanda e offerta di servizi, con la possibilità di richiederli, ovunque e in qualsiasi momento.

Leggi: Redattore Sociale, 20/10/2022


mercoledì 19 ottobre 2022
Al via un’indagine nazionale sulle condizioni socio-economiche delle famiglie dei pazienti con demenza. L’ISS capofila di sette progetti grazie al Fondo Demenze

E’ stata avviata un’indagine nazionale sulle condizioni sociali ed economiche dei circa 10 mila familiari dei pazienti con demenza: è possibile compilare il questionario dedicato attraverso il seguente link. L’indagine è promossa dall’Osservatorio Demenze dell’ISS in collaborazione con l’Associazione Alzheimer Uniti Italia, Il questionario, accessibile all’indirizzo: www.famiglie.demenze.it, è completamente anonimo, ed ha ricevuto l’approvazione del Comitato Etico dell’Istituto Superiore di Sanità.
La compilazione del questionario richiede circa 10 minuti. Questa iniziativa rientra nelle attività del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze (Legge n. 178 del 30 dicembre 2020, https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/12/30/20G00202/sg/).

Leggi: Auser, 19/10/2022


mercoledì 19 ottobre 2022
Anziani non autosufficienti in strutture per autosufficienti, Grusol denuncia: “Illegittimo”

Il Gruppo Solidarietà delle Marche si rivolge alla Regione e all’Asur, ricordando che nelle strutture per autosufficienti non è presente personale sanitario e l’assistenza è di circa 20 minuti al giorno: “Un anziano non autosufficiente non potrà avere qui un’assistenza adeguata, a meno che non la paghi di tasca propria. Faremo segnalazione ai Nas”
Gli anziani non autosufficienti non possono essere inseriti in strutture per autosufficienti, perché qui non ricevono l’assistenza di cui hanno bisogno: è quanto denuncia il Gruppo Solidarietà delle Marche, rivolgendosi alla Regione e all’Asur e annunciando che, in assenza di riscontro, “verrà fatta segnalazione ai Nas ai fini delle opportune verifiche”

Leggi: Redattore Sociale, 19/10/2022


martedì 18 ottobre 2022
Il Social housing punta sul riuso con gli arredi a noleggio

L’economia circolare alla base del progetto 5Square a Milano
Un investimento di oltre 60 milioni di euro per riportare in vita un’area da tempo abbandonata al degrado, nella zona periferica di Milano Sud, per destinarla al social housing ma con un occhio all’economia circolare: è 5Square, il complesso residenziale sviluppato da Redo Sgr, frutto di un’imponente ristrutturazione di 5 edifici abbandonati da decenni.
Al centro del progetto l’economia circolare e la riduzione dell’impatto ambientale, anche attraverso Circular Housing, il servizio sviluppato da Redo Sgr e Compass Rent, che permette ai nuovi residenti di noleggiare arredi ed elettrodomestici.
La scorsa primavera 5Square ha iniziato ad accogliere le prime famiglie selezionate con il primo avviso pubblico: 468 appartamenti in affitto e vendita a canoni convenzionati ad una media di 500€ al mese per un appartamento di 75mq per l’affitto e di 2.000 €/mq per la vendita.

Leggi: Ansa, 18/10/2022


DALLE REGIONI:

venerdì 21 ottobre 2022
Genova, anziani a casa loro la rivoluzione sociale parte da qui

Ribaltare il modello dell’assistenza agli anziani, del quale la pandemia ha svelato le falle: prendendosi cura delle persone fragili e non autosufficienti nelle loro abitazioni, offrendo un sostegno concreto dal punto di vista sociale e sanitario. È una rivoluzione culturale che richiede investimenti e un cambio di approccio, quella che chiede la Comunità di Sant’Egidio che a Genova, la città più vecchia d’Europa, segue 3.200 over 65 con il programma Viva gli anziani.
Ed è il tema forte che si discuterà oggi, alla presenza di monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Commissione per la riforma dell’assistenza alla popolazione anziana, al Politeama Genovese al convegno “I diritti degli anziani, i doveri della comunità. Riflessioni sulla riforma dell’assistenza sociosanitaria in un Paese che invecchia”, organizzato dagli Ordini dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione della Liguria, in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio ligure.

Leggi: Sant’Egidio, 21/10/2022


venerdì 21 ottobre 2022
Torino, partite prime richieste per fondo di sostegno affitti

A breve i torinesi parte delle fasce di reddito più basse potranno compilare la richiesta di contributi a sostegno degli affitti. Infatti, rende noto il Comune, dal 24 ottobre al 25 novembre sarà possibile partecipare al bando ‘Fondo Nazionale per il sostegno alla locazione’ che erogherà i contributi a integrazione dei canoni di affitto per il 2022 tramite il Comune di Torino. Sono fondi nazionali e regionali, riservati ai titolari di un contratto d’affitto regolarmente registrato che guadagnano non più di 25.000 euro lordi l’anno e pagano un affitto non superiore ai 6.000 euro.
Si tratta di risorse che “aiutano a garantire il diritto all’abitare di ogni persona”, ha sottolineato l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Torino Jacopo Rosatelli, che parla di “una misura concreta per sostenere famiglie e singoli a basso reddito rimborsando parte del loro affitto in questo anno così critico. È importante che le procedure di richiesta non siano un ostacolo che impedisce ad alcuni di chiedere aiuto: per questo è disponibile un servizio di aiuto alla compilazione dei documenti”. Il modulo da compilare sarà disponibile dal 24 ottobre, e la domanda si potrà fare online, tramite Pec o tramite raccomandata. (DIRE)

Leggi: Redattore Sociale, 21/10/2022


venerdì 21 ottobre 2022
Affitti folli, da Emilia-Romagna 7 milioni per calmierare mercato

Per frenare il mercato impazzito degli affitti la Regione Emilia-Romagna mette sul piatto sette milioni di euro per aumentare il numero di alloggi destinati al canone concordato o calmierato. Un vero e proprio “Patto per la casa” con una dote di 7 milioni di euro per calmierare i prezzi e incentivare i proprietari, come risposta all’emergenza abitativa. Si tratta di un “programma sperimentale”, spiega la Regione, che prevede contributi fino a 10.000 euro in cinque anni per ogni alloggio. In questo modo si cerca di incentivare i proprietari a destinare all’affitto medio-lungo e a canone ridotto gli immobili oggi vuoti o utilizzati per gli affitti brevi turistici.

Leggi: Redattore Sociale, 21/10/2022


venerdì 21 ottobre 2022
Roma. Inquilini a gravissimo rischio morosità per l’impennata dei costi dell’abitare. Denuncia e proposte del coordinamento unitario dei sindacati inquilini

Venerdì 14 ottobre si è costituito il coordinamento romano dei sindacati inquilini (in ordine alfabetico Feder.casa, Sai Cisal, Sicet, Sunia, Uniat Aps e Unione Inquilini)
Se pur nelle differenze tra le organizzazioni, sono comuni le valutazioni sulla difficoltà delle famiglie, nell’abitare nella città di Roma.
Questo coordinamento ha il compito di affrontare il tema delle tante difficoltà abitative a partire dalla comune volontà di fare una verifica sull’accordo per il canale concordato del febbraio 2019 e giunto alla scadenza, con la volontà di predisporre riflessioni e giudizi su quanto è accaduto in questi tre anni, da sottoporre a breve, sia alle controparti della piccola proprietà a Roma, sia all’Amministrazione Comunale stessa.
Da settimane nelle sedi delle scriventi organizzazioni dell’inquilinato si moltiplicano le richieste di aiuto da parte di molti nuclei famigliari che faticano a pagare affitto, bollette energetiche e spese condominiali.

Leggi: Sunia, 21/10/2022


venerdì 21 ottobre 2022
Case popolari, a Ferrara per l’85% a italiani

A Ferrara la nuova graduatoria delle case popolari, nelle prime 100 posizioni, “affida l’85% degli alloggi a nuclei familiari di nazionalità italiana”. Lo annuncia, in una nota, il Comune.
Soddisfatto il sindaco Alan Fabbri, che sottolinea ancora una volta il fatto che “teniamo saldo il principio della residenzialità storica, che su nostra spinta politica anche la Regione ha fatto suo”. La nuova graduatoria, insiste il primo cittadino, “conferma la bontà delle scelte operate per la stesura del nuovo regolamento comunale, che dà la priorità a chi da più tempo vive nel territorio e qui paga le tasse e, soprattutto, alle persone con maggiori necessità”, mentre in passato, ribadisce, “troppo spesso questi principi di buon senso sono stati sovvertiti da scelte ideologiche che, nei fatti, hanno penalizzato i cittadini”. Entrando nel dettaglio dei primi 100 nuovi assegnatari, il Comune spiega che “31 sono nuclei con persone fragili, 34 con invalidi, 48 gli anziani e 45 le famiglie (il numero complessivo eccede i 100 perché alcune persone rientrano in più categorie)”.

Leggi: Redattore Sociale, 21/10/2022


mercoledì 19 ottobre 2022
Piemonte. Comunicato unitario: SUNIA, SICET, UNIAT chiedono l’immediata riapertura del confronto con la Regione e con l’assessorato contro l’aumento dei costi dell’energia e per l’emergenza abitativa

I sindacati inquilini SUNIA, SICET, UNIAT del Piemonte esprimono sconcerto e disappunto per non essere stati ricevuti dai rappresentanti della Regione Piemonte in occasione del presidio indetto martedì 18 ottobre sotto la sede del Consiglio Regionale.
La rilevanza dei temi per cui è stata indetta la manifestazione quali l’aumento dei costi dell’energia (gas, luce, riscaldamento) e il permanere di una situazione di emergenza abitativa che potrebbe ulteriormente aggravarsi per l’impossibilità per molte famiglie di sostenere i costi dell’abitazione in continuo aumento, meritano maggior attenzione e adeguate contromisure da parte
della Regione Piemonte.
SUNIA, SICET, UNIAT chiedono l’immediata riapertura del confronto con la Regione e con l’assessorato competente in modo da poter rappresentare le valutazioni e le proposte dei sindacati inquilini.

Leggi: Sunia, 19/10/2022


mercoledì 19 ottobre 2022
La telemedicina nel paziente con demenza: l’esperienza del Centro Disturbi Cognitivi Demenze dell’ASL4 Chiavarese

La Commissione delle Comunità Europee già nel 2008 aveva sottolineato come la telemedicina, intesa come la prestazione di servizi sanitari a distanza, potesse contribuire al miglioramento della vita sia dei pazienti che dei professionisti della salute. La pandemia COVID-19 ha inevitabilmente portato ad un aumento dell’utilizzo di tale modalità. L’articolo riporta un’esperienza di telemedicina specialistica in ambito geriatrico al Centro Disturbi Cognitivi Demenze (CDCD) dell’ASL4 Chiavarese.
di Babette Dijk (coordinatrice del CDCD, SSD RSA e attività geriatriche territoriali dell’ASL4, Chiavari, Genova )
La telemedicina costituiva una tematica poco trattata prima del lockdown del 2020. Si sapeva della sua esistenza, si conoscevano le possibilità di fare teleconsulti specialistici con la condivisione di immagini radiologiche e i medici talvolta ricorrevano a delle videochiamate a distanza; tuttavia, l’utilizzo rimaneva limitato a pochi casi isolati. Il COVID-19 e la conseguente chiusura degli ambulatori, hanno portato alla necessità di un adattamento e di uno sviluppo tecnologico anche in ambito medico.

Leggi: I Luoghi della Cura, 19/10/2022


IN AGENDA:

Parma. Comunità energetiche rinnovabili. Uno strumento concreto per la transizione energetica, la sostenibilità economica e ambientale

Giovedi 27 Ottobre 2022 alle ore 9.30 presso il Salone B. Trentin della Camera del Lavoro di Parma

Leggi: Sunia


Convegno Nazionale OASI – 16 novembre 2022 – CET Milano – Aula Magna, via Roentgen 1

La PRESENTAZIONE NAZIONALE DEL RAPPORTO OASI 2022, Osservatorio sulle Aziende e sul Sistema sanitario italiano, è un evento annuale dedicato ai policymaker nazionali e regionali, alle direzioni strategiche delle aziende sanitarie pubbliche e private, ai membri degli staff aziendali e a tutti i professionisti interessati all’innovazione nel management e nelle politiche sanitarie.
Nel 2022, il Rapporto dedica particolare attenzione alle sfide che attendono il SSN: l’implementazione del PNRR e il conseguente sistema di relazioni tra Stato, regioni e aziende; l’introduzione di nuovi modelli di servizio sul territorio (CdC, COT, OSCO); la digitalizzazione; l’innovazione nella gestione del personale e nelle principali funzioni strategiche.

Leggi: Sda Bocconi


XIV edizione ForumNA 23 – 24 novembre 2022 Bologna Centro Congressi Savoia Hotel
Da 14 anni è l’evento centrale per tutti gli operatori, studiosi ed esperti del settore per sviluppare, discutere e progettare le politiche per la “non autosufficienza” e gli interventi nella pratica quotidiana d’aiuto. È inoltre un momento di confronto sulle azioni di supporto e sollievo per chi si assume il pesante lavoro di cura. Convegni, workshop e formazione su:
• Best practice
• Metodologie e proposte operative di noti professionisti
• Idee e spunti al di fuori dei canali istituzionali
• Presentazione e discussione di innovazioni organizzative
• Il parere e le indicazioni degli esperti giuridico-legali e del diritto amministrativo

Leggi: Non Autosufficienza


IN EVIDENZA:

Oltre la Convenzione ONU – Il nuovo mandato dei servizi per le persone in condizioni di disabilità – Marco Bollani

L’inclusione sociale intesa come possibilità di partecipazione alla vita della comunità e la possibilità di vivere con la stessa libertà di scelta di tutti i cittadini costituiscono per le persone in condizione di disabilità un diritto riconosciuto da tutti i programmi politici e istituzionali del nostro paese. Allo stesso modo costituisce un diritto ampiamente riconosciuto, soprattutto nel nostro paese, il diritto all’accesso ai servizi sociali domiciliari e residenziali. A quei servizi cioè che sono stati concepiti come servizi dedicati esclusivamente alle persone con disabilità; cioè servizi speciali e non destinati a tutta la popolazione ma che sono stati concepiti e pensati per promuovere l’inserimento, l’integrazione e l’inclusione sociale delle persone. Non per isolarle dal resto della comunità e per impedirgli di vivere nella società. Si tratta perlopiù di servizi sociali e sociosanitari realizzatisi a livello territoriale a partire dalla fine degli anni 70 (e anche prima) e che in un certo senso nascono come risposta evolutiva alle logiche ed alle pratiche dell’istituzionalizzazione. Come avamposti proprio per avviare la deistituzionalizzazione e per favorire l’integrazione. Realtà di servizio che oggi sono identificate con sigle diverse da Regione a Regione (CSE, CEOD, CDD CAD, CSS, RSD, ecc.). Servizi perlopiù di piccole e medie dimensioni e che sono realizzati all’interno dei contesti sociali e di vita della comunità e che con la comunità intrattengono e garantiscono una fitta rete di relazioni e di processi di scambio; fino diventare in molti casi un “pezzo” anche riconosciuto e attivo della stessa comunità.

Leggi: Welforum


Sistemi intelligenti nella trasformazione digitale nella cura alle persone anziane

I sistemi di assistenza sociale e sanitaria si basano sulla “cura del malato” piuttosto che puntare al massimo potenziale di prevenzione della salute. Il contributo di Oscar Zanutto offre un panorama sulle opportunità oggi rese possibili dall’innovazione tecnologica e dall’intelligenza artificiale per potenziare gli interventi di prevenzione.
di Oscar Zanutto (Coordinatore di Faber Fabbrica Europa – ISRAA Treviso)
Ciò che siamo abituati a chiamare “salute”, a seconda dell’accezione adottata dai singoli Stati, in realtà si riferisce non tanto a servizi finalizzati a mantenere le persone in salute e attive lungo il processo di invecchiamento, quanto piuttosto a curare i loro malesseri una volta che questi si manifestano. I sistemi di assistenza sociale e sanitaria si basano sulla “cura del malato” piuttosto che puntare al massimo potenziale di prevenzione della salute.
Da un’assistenza reattiva a un approccio di assistenza proattivo
Oggi una quota rilevante (Figure 1 e 2) delle risorse della sanità pubblica viene spesa per le malattie croniche, che si acuiscono negli ultimi anni di vita delle persone (Moore et al, 2017; Zhang et al, 2009), con scarsi investimenti per la prevenzione.

Leggi: I Luoghi della Cura


Dove va il welfare di prossimità? – Gianfranco Marocchi

L’occasione di questa riflessione è stata la presentazione degli esiti del bando InTreCCCi, finanziato dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, che ha visto lo sviluppo di numerosi interventi in Piemonte e Liguria; al di là degli specifici progetti e delle considerazioni valutative proposte in quella sede, per le quali si rimanda a questo link, il racconto delle esperienze presentate offre lo spunto per una riflessione sulle idee-guida di chi opera nel sociale.
Certo le tematiche del bando spingevano nettamente in questa direzione, ma l’elemento emerso chiaramente è la centralità di dimensioni quali la prossimità, l’attivazione della comunità, il protagonismo dei cittadini, la generatività, e così via; ciò si traduce in strategie di intervento basate sul mutuo aiuto tra cittadini, sulla capacità degli enti di mettersi in rete per sviluppare azioni di comunità, su azioni che si realizzano al di fuori dei contesti istituzionali e così via. Questo welfare è inoltre dialogico, collaborativo, partecipato, è tipicamente un welfare che si costruisce insieme; l’enfasi sull’amministrazione condivisa, tema di cui Welforum si è più volte occupato, è in piena sintonia con tale sviluppo. Il welfare che emerge da tanti progetti è quindi un luogo di incontro tra operatori pubblici, di terzo settore, soggetti attivi della società civile, cittadini attivi, in cui spesso la barriera tra chi fruisce di un servizio e chi lo realizza tende a sfumare, in cui le persone dialogano, e integrano, senza soluzione di continuità, risposte formali e informali, professionali e di vicinato.

Leggi: Welforum


Riforma della non autosufficienza: il difficile viene ora – Sergio Pasquinelli

Cosa serve di più agli anziani non autosufficienti, oggi in Italia? Se mi dessero solo un minuto per rispondere a questa domanda direi tre cose: più servizi, di tutti i tipi, domiciliari, residenziali, semiresidenziali e così via; poi una diffusione più perequata di questi servizi tra le regioni, in proporzione agli anziani residenti; infine una maggiore facilità di accesso, più informazione, canali semplici e diffusi sul territorio.
Il recente disegno di legge delega va in queste direzioni? La risposta è sì, ma c’è ancora molto lavoro da fare (è disponibile qui qui lo schema di disegno di legge). Approvato in zona Cesarini, nell’ultimo Consiglio dei ministri del governo Draghi, la delega avvia un processo di riforma a lungo atteso, un primo traguardo giustamente salutato con grande plauso. L’atto dovrà essere ratificato prima in Conferenza Stato-Regioni poi da parte del nuovo Parlamento entro il prossimo marzo, e già lì potrebbero esserci degli emendamenti, si spera migliorativi.
Gli anziani non autosufficienti sono in Italia un esercito di oltre 2,8 milioni di persone, che attraversa cambiamenti importanti, come la crescita esponenziale delle demenze. Finalmente la delega dà inizio a una riforma attesa da decenni, con l’obiettivo di migliorare presenza e qualità dei servizi in uno dei paesi più longevi del mondo. Presenza e qualità molto diverse da una regione all’altra, dove i servizi sono cresciuti in modo relativamente disordinato e soprattutto scoordinato, creando vaste iniquità orizzontali.

Leggi: Welforum


 

 

 

 

La legge sulla non autosufficienza spiegata per bene

Il Consiglio dei Ministri, che si è riunito lunedì 10 ottobre 2022, ha approvato il disegno di legge delega sulla non autosufficienza delle persone anziane.
Vede così finalmente la luce una riforma particolarmente attesa da tutto il paese, considerato il numero sempre più elevato di anziani che vivono in una condizione di non autosufficienza – 3,5 milioni, in crescita – e i problemi che affliggono tantissime famiglie italiane, per un totale di 10 milioni di persone coinvolte.
La legge era chiesta a gran voce da oltre un decennio dai Sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil, che si sono a lungo mobilitati per spingere la politica a intervenire per dare una risposta di dignità alle persone anziane.
Questa risposta è finalmente arrivata e non era affatto scontata.
Le mobilitazioni e le pressioni dei Sindacati, così come l’alleanza con diverse associazioni e realtà sociali che a loro volta si occupano del tema della non autosufficienza, hanno permesso di raggiungere un risultato che si può considerare storico, per la portata e per il merito degli interventi previsti.
A pesare, in positivo, anche l’interlocuzione con la politica, in particolare con i Ministeri del Lavoro e della Salute.

Leggi: Spi-Cgil


NEWS:

martedì 18 ottobre 2022
Alzheimer: più che una casa, un borgo per non perdere i ricordi

Il 21 ottobre l’inaugurazione di “CasaPaese”, residenza per anziani con demenze ideata da Elena Sodano, “imprenditrice della cura”, che con l’associazione Ra.Gi accoglie centinaia di pazienti e le loro famiglie. Nel paesino di Cicala, 800 metri quadrati di spazio protetto, con antico bar, ufficio posta, botteghe, cappella, cinema e trattoria, per conservare e rivivere i ricordi
Ci sarà l’Antico Bar Italia, in cui sorseggiare ricordi; l’ufficio postale, da cui spedire lettere ai propri cari; la Bottega di Leonetto, per acquistare le tradizionali genuinità offerte dalla terra; la cappella per le preghiere e il cinema Ettore Scola, che trasmette pellicole del passato: sono soltanto alcune delle attività di “CasaPaese”, la residenza per persone con Alzheimer e demenze neurodegenerative voluta e ideata da Elena Sodano, “imprenditrice della cura”, come ama definirsi, che con la sua associazione Ra.Gi. rappresenta un porto sicuro, in Calabria, per centinaia di pazienti e per le rispettive famiglie. CasaPaese è un grande progetto, che aprirà i battenti il prossimo 21 ottobre a Cicala (via Immacolata), un paesino in provincia di Catanzaro, riconosciuto dalla Federazione Italiana Alzheimer come “Dementia Friendly Community”: all’interno del borgo, CasaPease comprenderà 800 metri quadrati di spazio sicuro e protetto, in cui numeri civici dipinti a mano, viali fioriti e scorci vista mare circondano le otto stanze confortevoli, arredate con oggetti personali dei pazienti, per mantenere vivi i ricordi e annientare la sensazione di smarrimento e confusione tipica della malattia.

Leggi: Redattore Sociale, 18/10/2022


lunedì 17 ottobre 2022
Povertà: destinata ad aggravarsi, migliorare Rdc per contrastarla

“5,6 milioni di poveri assoluti, il picco più alto degli ultimi 15 anni, 14,9 milioni di persone a rischio di povertà o esclusione sociale, pari al 25,4% della popolazione, sono numeri insostenibili per un paese democratico”. Lo afferma la segretaria confederale della Cgil, Daniela Barbaresi, in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della povertà.
“Numeri destinati ad aggravarsi – sottolinea la dirigente sindacale – a causa di inflazione, caro bollette e aumento dei costi dei beni alimentari che colpiscono in misura nettamente più pesante coloro che hanno bassi redditi”. “La condizione di povertà è cresciuta soprattutto per alcune categorie: i minori, ben il 14% di loro si trova in condizioni di povertà, gli anziani soli, i migranti. Sono tornati ad ampliarsi anche i divari territoriali”.
“Una condizione – prosegue Barbaresi – che riguarda anche una parte importante del mondo del lavoro. Bassi salari, precarietà, part time involontario non solo non mettono al riparo dall’impoverimento, ma ne costituiscono una causa, ed è proprio l’Inps ad attestare che un lavoratore su tre ha una retribuzione annua lorda sotto i 10 mila euro”.

Leggi: Cgil, 17/10/2022


lunedì 17 ottobre 2022
Povertà assoluta ai massimi storici: coinvolge 1,9 milioni di famiglie

I dati di Caritas Italiana, contenuti nel 21° Rapporto su povertà ed esclusione sociale dal titolo “L’anello debole”. Sono 5.571.000 (il 9,4% della popolazione residente) le persone in povertà assoluta. L’incidenza si conferma più alta al Sud. Livelli di povertà inversamente proporzionali all’età
Sono 1 milione 960 mila, pari a 5.571.000 persone (il 9,4% della popolazione residente) le famiglie in povertà assoluta in Italia. L’incidenza si conferma più alta al Sud (10% dal 9,4% del 2020) mentre scende in misura significativa al Nord, in particolare nel Nord-Ovest (6,7% da 7,9%). In generale, nel 2021 la povertà assoluta conferma i suoi massimi storici toccati nel 2020, anno di inizio della pandemia da Covid-19. Lo dice la Caritas italiana nel suo 21° Rapporto su povertà ed esclusione sociale dal titolo “L’anello debole”. Il testo prende in esame le statistiche ufficiali sulla povertà e i dati di fonte Caritas, provenienti da quasi 2.800 centri di ascolto su tutto il territorio nazionale.

Leggi: Redattore Sociale, 17/10/2022


venerdì 14 ottobre 2022
Pnrr. Per l’assistenza domiciliare arrivano 2,7 mld. Ecco gli obiettivi per ogni regione

Atterra sul tavolo delle Regioni il provvedimento che ripartisce le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza per arrivare entro il 2026 ad assistere a casa il 10% della popolazione italiana over 65, ovvero almeno 800 mila persone in più. Oggi la media italiana è al 5%. IL TESTO
Arriva sul tavolo delle Regioni il decreto con il riparto dei 2,7 miliardi del Pnrr per il potenziamento dell’assistenza domiciliare. L’obiettivo è quello di arrivare entro il 2026 ad assistere a casa il 10% della popolazione italiana over 65, ovvero almeno 800 mila persone in più. Oggi la media italiana è al 5%.
Nel provvedimento, ora al vaglio delle Regioni e che dovrà essere approvato in Stato-Regioni si fissano anche i target minimi che ogni regione dovrà raggiungere da qui al 2026. Le risorse saranno assegnate proprio in base al raggiungimento degli obiettivi. A vigilare sul raggiungimento degli obiettivi sarà Agenas.

Leggi: Quotidiano Sanità, 14/10/2022venerdì 14 ottobre 2022


venerdì 14 ottobre 2022
Governo, Federanziani: si mettano a punto le misure per i fragili, sono 14 milioni

Il presidente Messina chiede al nuovo Parlamento di mettere subito mano ad un grande piano di sostegno per tutti coloro che oggi vivono in una condizione di difficoltà economica per la crisi
“Quella che si sta aprendo sarà una delle legislature più difficili dal dopo guerra ad oggi per la crisi economica che purtroppo sta mettendo in ginocchio migliaia di famiglie e gli anziani. L’augurio ai neopresidenti lo estendiamo a tutto il Parlamento con l’auspicio che, con grande spirito di coesione nazionale, si possano mettere a punto, con urgenza, tutte quelle misure volte a salvaguardare le categorie fragili e gli anziani, che oggi rappresentano 14 milioni di italiani e che svolgono un ruolo fondamentale per l’economia del Paese”, afferma il presidente Roberto Messina.
“Gli over 65 non sono un peso ma una grande risorsa e lo dimostra il fatto che contribuiscono al sistema Paese con circa 34 miliardi di euro, di cui 27 miliardi non vengono considerati nel Pil perché sono il supporto che i nonni danno a figli e nipoti nella gestione della famiglia. Chiediamo al nuovo Parlamento di mettere subito mano ad un grande piano di sostegno per tutti coloro che oggi vivono in una condizione di difficoltà economica per la crisi”, conclude Messina. (DIRE)

Leggi: Redattore Sociale, 14/10/2022


venerdì 14 ottobre 2022
Salute mentale: si chiude a Roma il Global Mental Health Summit 2022. Speranza: “Questo è il tempo di investire

Passaggio di testimone all’Argentina che ospiterà il Summit nel 2023. Il Ministro: “Da questo Summit lanciamo un grande messaggio al mondo: i soldi spesi per la salute sono il più grande investimento sulla qualità della vita delle persone. E non può esserci salute senza salute mentale”
Si è chiuso oggi a Roma il Global Mental Health Summit 2022, un appuntamento che ha riunito le delegazioni di oltre 50 Paesi e organizzazioni internazionali, con l’obiettivo di incrementare la consapevolezza e l’impegno in tema di salute mentale sia a livello politico che nella società civile.
“Questo è il tempo di investire, questo è il tempo di cambiare. Da questo Summit lanciamo un grande messaggio al mondo: i soldi spesi per la salute sono il più grande investimento sulla qualità della vita delle persone. E non può esserci salute senza salute mentale”, ha commentato il Ministro della Salute, Roberto Speranza, a conclusione dell’evento, che si è svolto presso il Complesso Monumentale del Santo Spirito in Sassia, negli spazi dell’ospedale più antico d’Europa.
Fra gli interventi trasmessi, quelli di Olena Zelenska, del Direttore Generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus e di Stella Kyriakides, Commissario Ue alla Salute.

Leggi: Quotidiano Sanità, 14/10/2022


venerdì 14 ottobre 2022
Social, student e senior housing, in arrivo investimenti per 1 miliardo di euro

Cassa Depositi e Prestiti risponde a: evoluzione demografica, trasformazione delle strutture familiari e aumento del gap socioeconomico e territoriale
Promuovere la rigenerazione urbana per contribuire alla coesione sociale e all’integrazione culturale, creando nuovi spazi da dedicare ai settori dell’istruzione e della ricerca. Sono questi gli obiettivi dei futuri interventi del Fondo Nazionale dell’Abitare Sostenibile (FNAS), promosso da Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e gestito da CDP Immobiliare SGR (CDPI SGR),
Gli interventi che si realizzeranno attraverso il FNAS sono coerenti con il Piano Strategico 2022-2024 e, in particolare, con le priorità di intervento individuate dalle Linee Guida Strategiche Settoriali relative a infrastrutture sociali.
Per raggiungere questi obiettivi, Cassa Depositi e Prestiti punta a sviluppare il modello già applicato nel social housing attraverso il Fondo Investimenti per l’Abitare (FIA) che, con una dotazione di capitali pazienti di circa 2 miliardi di euro provenienti dal Gruppo CDP e da investitori istituzionali ed enti previdenziali, ha attivato complessivamente 3 miliardi di investimenti per realizzare circa 19.000 abitazioni sociali e 7.000 posti letto per studenti fuori sede in tutta Italia.

Leggi: Edilportale, 14/10/2022


venerdì 14 ottobre 2022
Medicina territoriale. Fismu: “Riforma in alto mare, manca ancora l’atto di indirizzo”

“Prioritario chiudere intanto il triennio economico 2019-2021”. Le proposte e la denuncia della Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti alla vigilia della segreteria nazionale convocata sabato a Roma per fare il punto dell’attuale situazione.
In attesa della formazione del nuovo Governo, e di sapere il nome del nuovo ministro della Salute, crescono l’incertezza e le preoccupazioni per la grave situazione in cui versa la medicina generale e del territorio e per l’immobilismo che condiziona questo settore strategico del Ssn. Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti-Fismu visto il quadro politico (e alla luce dei recenti congressi di altre organizzazioni sindacali), ha convocato per sabato, a Roma, una segreteria nazionale per fare il punto.
Il segretario nazionale di Fismu, Francesco Esposito, alla vigilia dell’appuntamento, denuncia: “Siamo in alto mare, c’è molta preoccupazione regna l’incertezza: da un lato assistiamo al via libera agli atti di indirizzo della dirigenza, oltretutto fortemente deficitario, e della specialistica ambulatoriale, dall’altro non si muove nulla, nonostante si fosse annunciato, urbi et orbi, che una della principali priorità del Pnrr fosse la riforma della medicina generale e del territorio. Le tanto reclamizzate Case di comunità, quindi, rimangono un mistero”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 14/10/2022


giovedì 13 ottobre 2022
Arrivano i badanti: sono oltre 40 mila. Il lavoro di cura non ha solo il volto di donna

Anticipazioni del IV Rapporto Annuale Domina sul lavoro domestico: rispetto al 2015, l’incremento della presenza maschile è stato di quasi il 30%. I “badanti” uomini sono la categoria cresciuta di più negli ultimi sei anni (+47,7%), mentre le colf donne sono l’unica categoria in calo (-6,3%)
Non più solo “le badanti”, ma sempre più “i badanti”: dal 2015 a oggi, l’incremento della presenza maschile nell’assistenza familiare è stato di quasi il 30%. Non solo: l’incremento della presenza maschile è stato di quasi il 30%. Questo nuovo volto maschile del lavoro domestico di cura è uno dei dati più rilevanti emersi dalle anticipazioni del IV Rapporto Annuale Domina. Nel 2021, il numero di lavoratori domestici è aumentato rispetto all’anno precedente, arrivando a 961.358 unità. “In pochi sanno, però, che questa crescita è trainata soprattutto dalla componente maschile – osserva Domina – Rispetto al 2015, l’aumento complessivo è di poco più di 50 mila unità (+6,3%). Se le donne hanno registrato un aumento di solo il 3,2%, l’incremento della presenza maschile è stato di addirittura il 27,9%”. Di conseguenza, aumenta anche l’incidenza degli uomini sui lavoratori domestici totali. Se fino al 2019 gli uomini rappresentavano meno del 12% del totale, la percentuale ha superato il 13% nel 2020 e addirittura il 15% nel 2021.

Leggi: Redattore Sociale, 13/10/2022


giovedì 13 ottobre 2022
Fascicolo sanitario elettronico. Finita la fase pilota ora si parte in tutte le Regioni

Informativa ieri del Ministro dell’Innovazioni in Stato-Regioni. Per quanto riguarda l’alimentazione, in appena sette mesi, la Regione Basilicata è passata dal 27% dei documenti disponibili sull’FSE al 95%; la Regione Campania dal 1,5% al 53%; e la Regione Piemonte dal 50% al 80%. Sulla portabilità interregionale, la percentuale di successo nella migrazione dei documenti tra le Regioni pilota è passata dal 14% al 93% nel periodo ottobre 2021-giugno 2022; allo stesso tempo è stata riscontrata la riduzione degli errori rispetto alla migrazione.
Entra nel vivo la seconda fase del progetto Fascicolo Sanitario Elettronico: dopo gli ottimi risultati dei progetti pilota condotti da sei Regioni, parte ora la fase che vedrà gli interventi interessare tutto il territorio nazionale grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Il Ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale, Vittorio Colao, ha presentato oggi alla Conferenza Stato-Regioni Unificata i risultati ottenuti nella prima fase, che ha visto coinvolte sei Regioni pilota per incrementare l’alimentazione dei fascicoli e la portabilità tra Regioni per i cittadini che si trasferiscono. A questa fase hanno partecipato le Regioni Basilicata, Campania e Piemonte (incremento alimentazione) e le Regioni Emilia-Romagna, Lombardia e Puglia (trasferibilità automatica).

Leggi: Quotidiano Sanità, 13/10/2022


mercoledì 12 ottobre 2022
Dalle portinerie di quartiere agli empori solidali, ecco il quadro delle “Comunità intraprendenti” in Italia

La fotografia scattata dal rapporto Euricse, che ha individuato 9 tipologie di attività: Community Hub, Imprese di Comunità, Patti di collaborazione, Portinerie di quartiere, Empori Solidali, Comunità a Supporto dell’Agricoltura, Food Coop, Comunità Energetiche Rinnovabili e FabLab. I numeri e le analisi delle diverse fattispecie
Il Rapporto Euricse sulle Comunità intraprendenti ha delineato nove tipologie di Comunità Intraprendenti: Community Hub; Imprese di Comunità; Patti di collaborazione; Portinerie di quartiere; Empori Solidali; Comunità a Supporto dell’Agricoltura; Food Coop; Comunità Energetiche Rinnovabili; FabLab. Ne abbiamo esaminate alcune.

Leggi: Redattore Sociale, 12/10/2022


mercoledì 12 ottobre 2022
Anziani alle prese con le bollette “Controllate la vostra pensione”

Le bollette sono in arrivo e, a quanto pare, l’unico modo per evitare la stangata sarà quello di non accendere il riscaldamento e ridurre all’osso l’uso degli elettrodomestici. Ecco che – in vista dell’inverno più ’caro’ della storia – acquista ancora più importanza l’appuntamento di questa mattina ’Spi in Piazza’. Il sindacato pensionati Spi-Cgil, infatti, torna con il suo gazebo insieme a Federconsumatori e Auser in piazza Matteotti a Modena dalle 9 alle 12. Se sarà praticamente certo che pagheremo di più per luce e gas, i volontari potranno almeno dare consigli ai pensionati su come ’recuperare’ crediti che non sanno nemmeno di vantare.

Leggi: Quotidiano.net, 12/10/2022


mercoledì 12 ottobre 2022
“Comunità intraprendenti”, le risposte dei territori ai bisogni socio-economici delle popolazioni locali

Un rapporto Euricse fa luce sulle esperienze poste in essere su base locale e che tentano di incidere su coesione sociale, sostenibilità ambientale e mitigazione delle disuguaglianze socio-economiche. Dai patti di collaborazione agli empori solidali, alle portinerie di quartiere, sono 687 le Comunità intraprendenti in Italia
Esistono dei modelli di intraprendenza comunitaria che, sfruttando in modo virtuoso le risorse disponibili in ogni contesto locale, possono influire e avere effetti positivi sulla coesione sociale, sulla sostenibilità ambientale e sulla mitigazione delle disuguaglianze socioeconomiche. Di questi modelli si occupa il Rapporto “Le comunità intraprendenti in Italia”, pubblicato da Euricse, che si concentra su nove tipi di comunità intraprendenti già individuati.
Attraverso il progetto “Comunità intraprendenti”, lanciato ufficialmente a ottobre 2020, Euricse ha voluto mappare il fenomeno in rapida e costante evoluzione nel nostro Paese. Il progetto ha una base pluriennale, e vede, oltre all’impegno scientifico di Euricse, anche il contributo e la collaborazione di Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRC, Fondazione con il Sud, FondoSviluppo FVG e dell’Alleanza delle Cooperative Italiane.

Leggi: Redattore Sociale, 12/10/2022


DALLE REGIONI:

martedì 18 ottobre 2022
Disagio abitativo, a Palermo le famiglie chiedono l’assegnazione della residenza

In occasione della Giornata della povertà, ieri l’incontro tra le famiglie del complesso ex Onpi e l’assessora Antonella Tirrito insieme al Sunia e alla consigliera Di Gangi
Un’assemblea con le famiglie che vivono, da più di dieci anni, nel complesso ex Onpi di Palermo alla presenza dell’assessora all’Emergenza abitativa Antonella Tirrito, si è svolta ieri per la Giornata Mondiale contro la povertà. Al centro del confronto, organizzato dal Sunia, l’assegnazione della residenza alle circa 60 famiglie in disagio abitativo che, in questi anni, hanno recuperato gli spazi dell’ex residenza per anziani di Partanna Mondello, stabilendosi negli appartamenti ricavati.
Le famiglie chiedono da tempo al Comune di poter regolarizzare la loro posizione. “Abbiamo ribadito l’esigenza, non più rinviabile di concedere a questi nuclei familiari la residenza ordinaria in deroga, come previsto dall’art. 1 comma 4 della legge Renzi Lupi per le famiglie in difficoltà economiche e con la presenza di minori – dichiara il segretario del Sunia Zaher Darwish – E, nei casi che, eventualmente, non possono essere inclusi in quella deroga, la residenza virtuale. La residenza è il requisito indispensabile per ottenere una serie di diritti, come l’assistenza sanitaria e scolastica, e anche per poter assolvere al diritto al voto”.

Leggi: Redattore Sociale, 18/10/2022


lunedì 17 ottobre 2022
Meno occupati e popolazione più anziana: il report dell’Alleanza contro la povertà nelle Marche

L’associazione illustra i dati relativi al triennio 2019-2021. Gli occupati sono diminuiti di 15.930 unità e la tipologia maggiormente presente nelle assunzioni è il contratto a termine. I nuclei richiedenti almeno una mensilità del reddito di cittadinanza sono in aumento: da 14.180 a 20.045
L’Alleanza contro la Povertà nelle Marche, nata a Loreto il 17 ottobre del 2015, nella ricorrenza della Giornata mondiale di lotta contro la povertà indetta dall’Onu nel dicembre del 1992, presenta i dati del primo report 2022 dell’Osservatorio sulla vulnerabilità.
Fanno parte dell’Alleanza Acli Marche; Caritas Marche; Cisl Marche; Cgil Marche; Uil Marche; Forum Regionale Terzo settore; Csv Marche; Confcooperative Marche; Legacoop Marche; Adiconsum Marche; Arci Marche; Gruppi di Volontariato Vincenziano; Banco Alimentare; Save the children; Ordine Assistenti Sociali Marche.
L’obiettivo dell’Alleanza contro la Povertà nelle Marche è quello di mettere a punto specifiche misure per contrastare la povertà assoluta e quindi l’esclusione economica e sociale nella regione e di costruire un sistema stabile di relazioni tra soggetti delle istituzioni pubbliche, Terzo settore e forze sociali e non solo, perché “nessuna risposta realmente efficace si potrà avere senza questa necessaria costruzione di una rete attiva sul territorio tra pubblico e privato sociale, forze sociali, mondo produttivo e non solo, che insieme collaborino al reinserimento sociale delle famiglie in difficoltà in quanto sotto la soglia della povertà”.

Leggi: Redattore Sociale, 17/10/2022


venerdì 14 ottobre 2022
Anziani maltrattati in casa di riposo, cinque arresti a Pavia

Ingiurie, urla, mortificazioni nei confronti degli ospiti di una casa di riposo, tali da creare un clima di costante subordinazione e umiliazione. I carabinieri del Nas di Milano hanno arrestato cinque persone per maltrattamenti pluriaggravati nei confronti degli anziani ospiti di una Casa, una comunità alloggio sociale per anziani. A finire aglia rresti domiciliari sono stato il titolare della struttura residenziale e quattro sue collaboratrici. (Adnkronos)

Leggi: Informazione.it, 14/10/2022


venerdì 14 ottobre 2022
La Regione Piemonte non aiuta le famiglie in affitto

L’aumento dei costi dell’energia (gas, luce, riscaldamento) sta mettendo in grande difficoltà tutti i cittadini, ancora di più le famiglie in affitto che, come è noto, sono la parte della popolazione più povera.
Nonostante questa situazione sia evidente la giunta regionale non ha stanziato un euro di risorse proprie per incrementare il fondo sostegno all’affitto per gli inquilini privati, altre regioni lo hanno fatto.
Non prende in considerazione la possibilità di allargare la fascia di reddito per i morosi incolpevoli delle case popolari, cambiando finalmente le regole del fondo sociale.
Non impegna le ATC a una più efficiente gestione per recuperare i ritardi dei resoconti delle spese condominiali e del riscaldamento, (oggi fatti con ritardi di 2 – 3 anni) creando enormi problemi di pagamento per gli inquilini assegnatari.

Leggi: Sunia, 14/10/2022


venerdì 14 ottobre 2022
Bologna, contro la crisi ecco il piano metropolitano per l’economia sociale

Per uscire dalla crisi e dalle povertà vecchie e nuove la “risposta” sta nella cooperazione e nell’economia sociale. Ne sono covinte le amministrazioni di Comune e Città metropolitana di Bologna, che hanno aperto la strada per arrivare al nuovo Piano metropolitano per l’economia sociale. Il percorso sarà avviato con quattro giorni di incontri e convegni, dal 18 al 21 ottobre prossimi, durante i quali sarà presentato il manifesto dal titolo “L’economia al servizio delle persone”. Da lì, partirà poi un confronto con i rappresentanti in città di terzo settore, mondo delle imprese, del lavoro e della cooperazione, per poi arrivare all’adozione del piano entro l’estate 2023.

Leggi: Redattore Sociale, 14/10/2022


venerdì 14 ottobre 2022
Economia sociale, Pallucchi (Forum terzo settore): “Sia leva per la costruzione di pace”

L’intervento della portavoce al convegno organizzato in collaborazione con il ministero del Lavoro e delle politiche sociali: “Nel chiedere al futuro Governo di cogliere le opportunità di un modello che sa coniugare ricchezza economica e sociale, chiediamo anche l’impegno a ripristinare un quadro di pace giusta e duratura in Europa”
“La pace è il terreno su cui l’economia sociale si può sviluppare sprigionando le sue potenzialità, a beneficio delle persone e delle comunità. Nel chiedere al futuro Governo di cogliere le opportunità di un modello che sa coniugare ricchezza economica e ricchezza sociale, chiediamo quindi anche l’impegno a ripristinare un quadro di pace giusta e duratura in Europa”. Così Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Terzo Settore, al convegno internazionale sull’economia sociale che si è svolto a Roma, organizzato in collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Leggi: Redattore Sociale, 14/10/2022


giovedì 13 ottobre 2022
“Il governo sostenga assegnatari e gestori della case popolari”

Teoni, segretaria del sindacato di Arezzo: “I problemi delle famiglie potrebbero avere effetti negativi anche sui bilanci degli enti gestori”
Il SUNIA (sindacato unitario nazionale inquilini e assegnatari) e le altre organizzazioni degli inquilini e degli assegnatari hanno espresso a Federcasa le loro preoccupazioni per il caro bollette.
“Un problema che investe tutti – ricorda Stefania Teoni, segretaria SUNIA Arezzo – ma in modo particolare le famiglie assegnatarie di alloggi di edilizia residenziale pubblica.
Sono la parte più fragile del sistema e i loro problemi rischiano di avere effetti negativi anche sui bilanci degli enti gestori, nel nostro caso Arezzo Casa”.
La proposta è una strategia comune tra le organizzazioni sindacali degli assegnatari e gli enti.
L’obiettivo è quello indicato nella lettera dei sindacati nazionali a Federcasa: “richiedere al Governo le necessarie e improcrastinabili iniziative che abbiano come fine la sostenibilità della spesa energetica per famiglie ed enti gestori di ERP, nonché di avviare anche programmi strutturali che riguardino l’efficientamento energetico e le nuove forme di azioni destinate alla conversione ecologica”.

Leggi: Sunia, 13/10/2022


giovedì 13 ottobre 2022
Bologna. CASA E CARO BOLLETTE. Boom di richieste di aiuto ai nostri sportelli. Servono interventi urgenti per evitare una crescita esponenziale della morosità.

Da settimane nelle sedi di SUNIA SICET e UNIAT della nostra regione si moltiplicano le richieste di aiuto da parte di molti nuclei famigliari che faticano a pagare affitto, bollette energetiche e spese condominiali.
D’altronde i dati economici nazionali di forte impoverimento dei cittadini sono noti.
Anche riguardo al tema “casa” i segnali sono evidenti pure in Emilia-Romagna: il 7 ottobre, a due settimane dal termine ultimo per richiedere il contributo affitto 2022, sono pervenute più di 50
mila domande, un incremento significativo rispetto al 2021 nel pieno della pandemia COVID.
Con questi numeri, le risorse messe in campo (40 milioni) non riusciranno a soddisfare il 50% della graduatoria. A questo, si somma l’incremento delle bollette energetiche dei rispettivi alloggi, e
quelle dei condomini per il riscaldamento e l’energia per il funzionamento degli impianti. Parliamo di un numero di nuclei famigliari che spesso risiedono in alloggi di edilizia popolare o residenziale, in affitto o in proprietà con redditi modesti e in immobili edificati da diversi decenni, con impianti e tecnologie costruttive fortemente energivore. Parliamo di spese condominiali che, a volte, superano abbondantemente i canoni di affitto.

Leggi: Sunia, 13/10/2022


giovedì 13 ottobre 2022
Lombardia, 900.000 euro per formare e assicurare caregiver

Ok in commissione Sanità al pdl che tampona un vulnus nazionale. In regione sono quasi 400.000 e seguono 510.000 anziani non autosufficienti
In tre anni 900.000 euro per formazione e copertura assicurativa dei quasi 400.000 caregiver famigliari che in Lombardia seguono 510.000 anziani non autosufficienti su un totale di due milioni, secondo una stima diffusa da Patrizia Baffi di Fratelli d’Italia. Lo ha stabilito ieri la commissione Sanità di Regione Lombardia, che ha dato il via libera alla legge sul sostegno e la valorizzazione del caregiver familiare, praticamente all’unanimità dei gruppi, grazie al lavoro di oltre tre mesi di sedute dal gruppo di lavoro, coordinato dalla vicepresidente della commissione Simona Tironi, che ha preso in considerazione i tre progetti di legge depositati da PD, FI e Lega, poi abbinati. Astenuto il solo Luigi Piccirillo del gruppo misto che auspica ulteriori modifiche in aula il 15 novembre quando il pdl arriverà all’esame del consiglio regionale.

Leggi: Redattore Sociale, 13/10/2022


IN AGENDA:

Parma. Comunità energetiche rinnovabili. Uno strumento concreto per la transizione energetica, la sostenibilità economica e ambientale

Giovedi 27 Ottobre 2022 alle ore 9.30 presso il Salone B. Trentin della Camera del Lavoro di Parma

Leggi: Sunia


Convegno Nazionale OASI – 16 novembre 2022 – CET Milano – Aula Magna, via Roentgen 1

La PRESENTAZIONE NAZIONALE DEL RAPPORTO OASI 2022, Osservatorio sulle Aziende e sul Sistema sanitario italiano, è un evento annuale dedicato ai policymaker nazionali e regionali, alle direzioni strategiche delle aziende sanitarie pubbliche e private, ai membri degli staff aziendali e a tutti i professionisti interessati all’innovazione nel management e nelle politiche sanitarie.
Nel 2022, il Rapporto dedica particolare attenzione alle sfide che attendono il SSN: l’implementazione del PNRR e il conseguente sistema di relazioni tra Stato, regioni e aziende; l’introduzione di nuovi modelli di servizio sul territorio (CdC, COT, OSCO); la digitalizzazione; l’innovazione nella gestione del personale e nelle principali funzioni strategiche.
Leggi: https://www.sdabocconi.it/it/eventi-scuola/convegno-nazionale-oasi-2022-20221116?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=evento_scuola&utm_id=newsletter&utm_term=Convegno+Oasi&utm_content=20221116&C-00028787
Nonautosufficienza.it – XIV edizione ForumNA 23 – 24 novembre 2022 Bologna Centro Congressi Savoia Hotel
Da 14 anni è l’evento centrale per tutti gli operatori, studiosi ed esperti del settore per sviluppare, discutere e progettare le politiche per la “non autosufficienza” e gli interventi nella pratica quotidiana d’aiuto. È inoltre un momento di confronto sulle azioni di supporto e sollievo per chi si assume il pesante lavoro di cura. Convegni, workshop e formazione su:
• Best practice
• Metodologie e proposte operative di noti professionisti
• Idee e spunti al di fuori dei canali istituzionali
• Presentazione e discussione di innovazioni organizzative
• Il parere e le indicazioni degli esperti giuridico-legali e del diritto amministrativo

Leggi: Non Autosufficienza


IN EVIDENZA:

Fabrizio Barca Puntare sui servizi, basta bonus a pioggia serve una svolta contro le disuguaglianze

Il nuovo governo avrà l’occasione di attuare un radicale cambio di rotta nelle politiche pubbliche dalla digitalizzazione al lavoro, così è possibile dare la scossa alla macchina amministrativa
Un radicale cambio di rotta delle politiche pubbliche è indispensabile, non da oggi. Lo chiedono: il susseguirsi parossistico di «crisi», frutto di scelte sbagliate, da invertire; il fermento sociale e imprenditoriale del Paese che suggerisce le strade da prendere; la domanda di servizi fondamentali a misura delle persone nei luoghi. Proposte concrete per la nuova rotta esistono. Il Forum Disuguaglianze e Diversità (Forum DD) e altre reti della società le hanno messe sul tavolo. Continueranno a farlo. Condizione per le nuove politiche è una scossa potente alla macchina amministrativa pubblica. Altrimenti, non resterà che continuare a erogare bonus, fare bandi che distribuiscono soldi a pioggia, erigere infrastrutture senza curarsi dei servizi, proteggere singole corporazioni, «semplificare» come sinonimo di «irrigidire» in un mondo che invece chiede flessibilità. Il governo che nasce, fra tante difficili eredità, si ritrova qui con un vantaggio. Il precedente governo ha sdoganato la centralità dell’amministrazione pubblica ma non ne ha tratto risultati.

Leggi: La Stampa


Le Comunità Energetiche, la risposta locale agli stravolgimenti generati dalla globalizzazione

Da utenti a co-fornitori di servizi energetici: la partecipazione locale come paradigma di transizione ecologica di Luca Tricarico18 Ottobre 2022
Comunità energetiche
Gli impegni e gli sforzi per ridurre le emissioni di gas a effetto serra, nonché le crescenti preoccupazioni per la sicurezza energetica, hanno innescato un’importante attenzione nella transizione del sistema energetico dell’Unione Europea verso una percentuale maggiore di generazione di energia pulita e verso una riduzione del consumo energetico attraverso l’attuazione di misure di efficienza energetica.
Queste considerazioni vanno contestualizzate in un’accezione ampia del concetto di sostenibilità, consci che i fattori ambientali, sociali e di governance stanno assumendo un ruolo di sempre maggiore importanza sia per i decisori pubblici, che per le imprese e per gli investitori. La crisi pandemica da COVID-19 e quella energetica/geopolitica stanno accelerando queste dinamiche, come è ben visibile sia negli indirizzi delle politiche di rilancio economico ed energetico a livello comunitario: nel quadro generale del programma NextGenerationEUe nelle missioni strategiche del PNRR (rif. transizione ecologica, energetica e digitale, lotta alle disuguaglianze, riequilibrio nello sviluppo territoriale e parità di genere). Così come nel Meccanismo Europeo per una Transizione Giusta, framework di strumenti della programmazione 2021-27 (55 MLD) volto ad affrontare le ripercussioni socioeconomiche della transizione, concentrandosi sulle regioni, sulle industrie e sui lavoratori che dovranno far fronte alle sfide più pressanti.

Leggi: Labsus


Il ddl non autosufficienza tra Budget di salute e Terzo settore – di Alceste Santuari

Nell’ultima seduta del 10 ottobre 2022, il Governo Draghi ha approvato lo schema di disegno di legge recante “Deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane, anche in attuazione della Missione 5, componente 2, Riforma 2, del PNRR in materia di assistenza agli anziani non autosufficienti”.
Lo schema in oggetto contiene, tra l’altro, alcune previsioni che interessano sia l’integrazione sociosanitaria sia il potenziale ruolo che i soggetti di Terzo settore possono svolgere nell’ambito delle politiche a favore delle persone anziane.
In primis, merita evidenziare che l’art. 1, comma 1, lett. a) dello schema individua i Livelli essenziali delle prestazioni sociali (LEPS) nei processi, interventi, servizi, attività e prestazioni integrate, richiamando in quest’ottica gli artt. 1 e 2 della legge n. 328/2000. Sempre in coerenza con quanto, tra l’altro, disposto dalla legge n. 328/2000, la lett. b) del medesimo comma individua gli ambiti territoriali sociali (ATS) quali “luoghi” privilegiati per la programmazione, gestione, erogazione e monitoraggio degli interventi nell’ambito dei servizi sociali, in cui gli enti giuridici titolari delle funzioni si raccordano con quanto previsto dall’ordinamento in materia di modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale nel settore sanitario. Nello specifico, lo schema prevede la “promozione dell’integrazione funzionale tra Distretto sanitario e ATS” finalizzata a “garantire l’effettiva integrazione operativa dei processi, dei servizi e degli interventi per non autosufficienza” (art. 4, comma 2, lett. f).

Leggi: Welforum


Gli anziani sono una risorsa del Paese – di Ferruccio de Bortoli

Il grado di civiltà è tutto nella capacità di preservare la dignità di un anziano fragile o di un malato inguaribile. Sarebbe un grave errore se il nuovo esecutivo e il nuovo Parlamento gettassero nel cestino la proposta di legge delega
Le grandi questioni che riguardano il futuro, non immediato, della nostra società suscitano scarso interesse pubblico. Sembrano così lontane nella loro dinamica — in questo caso demografica — da indurre un senso di impotenza o persino di rassegnazione. C’è altro di più urgente. Anche se le sofferenze, le solitudini della popolazione anziana più fragile e debole — quella che ha pagato il conto maggiore, insieme ai giovani, alla pandemia — sono quotidiane. Lenite solo in parte dalla grande e insostituibile opera di molte istituzioni pubbliche e private e dei loro operatori. Un solo raffronto: in Italia abbiamo 1,9 posti letto ogni cento persone sopra i 65 anni, come la Grecia; la Francia è a 5; la media europea è superiore a 3,5. C’è molto da fare. La popolazione invecchia. Le malattie croniche e invalidanti crescono in misura allarmante, specie quelle legate alla demenza senile. Molte famiglie, soprattutto indigenti, non ce la fanno. In proiezione, sarà un autentico dramma sociale.

Leggi: Corriere della Sera


 Diseguaglianze in salute: un aggiornamento dai dati dell’European Health Interview Survey

L’articolo si propone di analizzare le diseguaglianze in salute della popolazione anziana italiana dovute a fattori socioeconomici a partire dai dati estratti dall’Indagine Europea sulla Salute (European Health Interview Survey – EHIS). – di Elenka Brenna (Assistant Professor, Department of Economics and Management, Università degli Studi di Pavia)
Diseguaglianze in salute: un aggiornamento dai dati dell’European Health Interview Survey
Le determinanti della salute hanno radici profonde, legate allo stile di vita dell’individuo a partire dagli anni della primissima infanzia. Questa evidenza è stata spiegata molto bene da Michael Grossman, uno dei più prestigiosi economisti sanitari, in un articolo pubblicato sul Journal of Political Economy nel 1972. In parole molto semplici, il cosiddetto “modello di Grossman” spiega quanto segue: il livello di salute a qualsiasi età, dipende da scelte intraprese durante gli anni precedenti, a partire dall’infanzia, quando i genitori investono sull’istruzione dei propri figli. A parità di altre condizioni, maggiore è il livello di istruzione, migliore è la posizione reddituale e lavorativa, con conseguenze positive sullo stile di vita e sulla possibilità di godere di buona salute in età adulta e durante la vecchiaia1.
A partire dall’elaborazione di questo modello, moltissimi sono stati gli studi sulle determinanti della salute legate a fattori socioeconomici: l’evidenza generalizzata ci dice che coloro che hanno un reddito maggiore e/o un grado di istruzione più elevato vivono più a lungo e con una qualità della vita migliore. Il presente articolo si inserisce in questo filone di letteratura e cerca di analizzare le diseguaglianze in salute della popolazione anziana italiana dovute a fattori socioeconomici. I dati sono estratti dall’Indagine Europea sulla Salute (European Health Interview Survey – EHIS) e l’anno di riferimento è il 2019.

Leggi: I Luoghi della Cura


Ddl non autosufficienza. Monsignor Paglia: “È un passaggio di consegne al nuovo Governo” – di D.P.

Il presidente della Commissione per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana dal Santa Lucia IRCCS di Roma ha ricordato la centralità dell’assistenza agli anziani per la tenuta sociale ed economica del Paese.
Forte della recente approvazione, nell’ultimo consiglio dei Ministri del Governo Draghi, della legge delega sulla non autosufficienza, mons. Vincenzo Paglia, presidente della Commissione per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana, ha presentato oggi alla Fondazione Santa Lucia IRCCS di Roma “L’età da inventare: la vecchiaia tra memoria ed eternità”.
Nella conversazione con Gaia Tortora, la giornalista che ha moderato l’evento, sono emerse le proposte scaturite dal lavoro della Commissione e un’importante riflessione sulla rivoluzione culturale necessaria per far tornare la popolazione anziana, il 23% degli italiani, una risorsa.
“In Italia ci sono circa 3 milioni di anziani non autosufficienti, oltre un milione sono assistiti dalle famiglie, 1,3 milioni di anziani non autosufficienti vivono invece soli e solamente 280mila di loro sono assistiti in RSA pesando per 12 miliardi l’anno sulle casse dello Stato” spiega mons. Paglia “È evidente che il modello attuale non funzioni: non sarebbe possibile, né eticamente né economicamente affrontare il tema della non autosufficienza basandosi sul modello delle RSA. Bisogna ripensare l’assistenza domiciliare: oggi “assistenza domiciliare” significa 17 ore di assistenza infermieristica annue.

Leggi: Quotidiano Sanità


Work life balance, cosa cambia per le caregiver

Caregiver: cosa cambia con il recepimento della normativa europea su work life balance per chi presta assistenza nei confronti delle persone disabili. Tutele, flessibilità del rapporto e dell’orario di lavoro – di Stefania Scarponi
L’approssimarsi della scadenza per la trasposizione in Italia della direttiva europea sul work-life Balance, direttiva 1158 del 2019, fissata al 2 agosto 2022, ha indotto l’emanazione del decreto legislativo 105 del 30 giugno 2022.[1] L’architettura del decreto ha seguito una linea minimale consolidando misure già sperimentate con le ultime leggi di bilancio, pur con aggiustamenti migliorativi, ma senza attuare pienamente i principi fondamentali del diritto eurounitario che, coniugando l’eguaglianza tra uomini e donne sul lavoro e la condivisione tra lavoro e cura familiare, imporrebbero un più complessivo adeguamento dell’organizzazione sociale e del lavoro.[2] Molte disposizioni della riforma incidono su quelle del Testo Unico sulla maternità e paternità (decreto legislativo 165/2001 e successive modifiche), riformulandone alcune e integrandole in senso migliorativo, come anche della legge 104/1992 sulla tutela delle persone con disabilità, mentre altre disposizioni, come si vedrà, lasciano diverse perplessità.

Leggi: In Genere


Rigenerazione, prossimità, impatto: appunti per un nuovo patto sociale – di Paolo Venturi e Stefano Zamagni
In un momento storico come quello attuale, contrassegnato dall’affermazione di crisi di carattere sistemico che rimettono in discussione i tradizionali modelli di sviluppo, sembra emergere una rinnovata consapevolezza di come le sfide che ci troviamo davanti, non possano trovare soluzioni adeguate attraverso la messa in campo di risposte individuali o agite da singoli attori. Al contrario, l’unica strada per uscire da una posizione meramente difensiva e formulare un nuovo ideale di futuro, è quella di scommettere su un agire corale caratterizzato da alleanze, collaborazioni e sperimentazioni inedite.
Interrogarsi sulle traiettorie di cambiamento che interesseranno le collettività nei prossimi anni, unitamente al protagonismo delle comunità, permette di osservare come le recenti crisi indichino l’inizio di una nuova e lunga transizione. Il pericolo maggiore riguarda l’ignorare il fatto che le ‘transizioni’ non sono mai neutrali. Esse possono infatti portare ad un effettivo miglioramento delle condizioni di vita di molte persone, così come peggiorare ulteriormente le criticità sociali e alimentare le disuguaglianze già in essere. Nel 1962 Gunter Anders pubblica L’uomo è antiquato, un saggio che ci riguarda molto da vicino. L’idea (anticipatrice dei tempi) che vi si trova è che l’essere umano è tale soltanto se qualcuno lo chiama in causa, se si preoccupa di lui. Diversamente dal cartesiano ‘cogito, ergo sum’, quel che si rende necessario diventa affermare: ‘Cogitor, ergo sum’ (mi si pensa, dunque sono).

Leggi: Avvenire


Gli anziani tra casa, Rsa e “ageismo”: verso il convegno Erickson – di Chiara Ludovisi

Intervista a Giulia Avancini (Università Cattolica): “Il ddl è sicuramente un passo avanti: abbiamo bisogno di un nuovo sistema di long term care, in cui casa e struttura non siano due poli di un dualismo, ma siano integrati nella comunità. Fondamentale superare l’ageismo”
“Un passo avanti è stato fatto, con l’approvazione del decreto di legge delega, rispetto alla riforma del sistema nazionale della non autosufficienza: abbiamo urgentemente bisogno di un nuovo sistema di long term care per la popolazione anziana, sono 30 anni che aspettiamo questa riforma”. A parlare è Giulia Avancini, assistente sociale, membro del centro di ricerca Relational Social Work, e docente nel corso di Laurea triennale in Scienze del servizio sociale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Sarà lei, venerdì, a coordinare i lavori di apertura del Convegno Erickson “Anziani. Dignità, relazioni, cure”, in programma a Trento il 14 e 15 ottobre. Il Convegno, arrivato alla sua quarta edizione, vuole favorire una riflessione interdisciplinare tra saperi diversi – professionali ed esperienziali – per migliorare la qualità organizzativa e operativa dei Servizi rivolti a persone anziane fragili. Un aspetto di grande importanza anche alla luce delle significative ripercussioni che la pandemia ha avuto su questo specifico ambito.

Leggi: Redattore Sociale


 “Ribelliamoci alla gentrificazione toglie l’anima ai quartieri delle nostre cittа”

Nel suo nuovo saggio, Leslie Kern invita gli abitanti alla mobilitazione “‘Sono responsabili se una comunità scompare per far posto a un bar alla moda’
Esiste una parola che non richiama nessuna particolare immagine eppure dа forma alla vita quotidiana: gentrificazione. Suona come uno sputo e si è scoperto che non ha suscita reazioni tanto diverse: offesa, fastidio, sorpresa solo che per anni è sembrato un processo inevitabile. Quando i quartieri svoltano e trovano una qualche capacità attrattiva si svuotano di comunità e si riempiono di locali di design. I prezzi delle case schizzano, le persone si trasferiscono e strade perdono vita e accendono neon. Va avanti da un bel po’, con il passo dell’ineluttabilità che ora Leslie Kern, già autrice di La città femminista, contrasta nel saggio: La gentrificazione è inevitabile e altre bugie, appena uscito per Treccani.
Non si era detto che quando un luogo smuove interessi intralciarli significa bloccarne lo sviluppo?
«Si sono dette tante stupidaggini e siamo rimasti a guardare. Un po’ di responsabilità ce l’ha pure chi abita i luoghi in divenire. Ce l’abbiamo noi che pensiamo sempre a certe situazioni come imposte dai famosi poteri forti e finisce li».

Leggi: Inu


SEGNALAZIONI:

Indennità una tantum di 550 euro per i lavoratori in part time ciclico verticale

I lavoratori con contratto part time ciclico verticale hanno tempo fino al 30 novembre per fare domanda di riconoscimento dell’indennità una tantum di 550 euro. Lo ha comunicato l’Inps con la circolare n.115 del 13 ottobre, nella quale fornisce le istruzioni operative per l’applicazione di quanto previsto dall’art. 2-bis del decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2022, n. 91 (c.d. decreto Aiuti), precisando che l’indennità non concorre alla formazione del reddito.
Il sussidio spetta ai lavoratori dipendenti di aziende private che nel 2021 siano stati titolari di un contratto di lavoro a tempo parziale ciclico verticale e che possano far valere un periodo continuativo di non lavoro di almeno un mese (inteso come arco temporale pari a 4 settimane) e nel complesso un periodo di non lavoro non inferiore a sette settimane e non superiore a venti settimane.
A titolo esemplificativo, riportiamo alcuni esempi contenuti nella circolare:

Leggi: Inca


La nuova guida AdE sulle ristrutturazioni edilizie (Fonte Agenzia delle Entrate – Anno: ottobre 2022)

Leggi: Sunia


Notiziario Inca OnLine n. 4/2022

In questo numero, dedicato alle riforme da fare e alle proposte della Cgil su welfare, pensioni, lavoro, troverete l’editoriale di Michele Pagliaro, presidente Inca, le interviste di Christian Ferrari, segretario confederale Cgil, Cesare Damiano, presidente Associazione&welfare, Roberto Ghiselli, presidente del CIV INPS, oltre ad un approfondimento sul sistema pensionistico in Italia di Anna Maria Bilato, del collegio di Presidenza Inca.
Clicca qui per scaricare la rivista

Leggi: Inca


 

 

 

 

Finalmente la legge sulla non autosufficienza degli anziani

Dichiarazioni del Segretario generale Spi-Cgil Ivan Pedretti
Il Consiglio dei Ministri, l’ultimo del governo ancora in carica, si è riunito lunedì 10 ottobre 2022 e ha approvato il Disegno di Legge Delega sulla non autosufficienza degli anziani.
La nostra battaglia trova finalmente una risposta: sanità territoriale e di prossimità, semplificazione e riorganizzazione dell’accesso ai servizi socio-assistenziali, riforma delle Rsa, strumenti per la domiciliarità e in favore dell’invecchiamento attivo.
La condizione degli anziani viene messa al centro per non lasciarli più soli al proprio destino e per dare un sostegno concreto a milioni di famiglie su cui per troppo tempo è stato scaricato il peso, spesso insostenibile, della cura dei propri cari.
Senza la determinazione e il massimo sforzo, anche di mobilitazione, messo in campo in questi anni dai Sindacati dei pensionati questo risultato non sarebbe stato raggiunto.
Abbiamo detto a lungo che il paese aveva fortemente bisogno di questa riforma. Dobbiamo essere contenti di averla portata a casa.
Ora bisognerà applicarla e noi vigileremo sul nuovo governo e parlamento affinché lo facciano.


Auser: Riforma non autosufficienza, il primo passo è compiuto, ora avanti con determinazione

L’Auser ritiene che l’approvazione del disegno di legge delega di riforma del sistema di assistenza agli anziani non autosufficienti sia, finalmente, il primo passo per realizzare quel sistema di assistenza sociosanitaria di cui c’è assoluto bisogno e su cui le organizzazioni sociali da anni sono impegnate.
L’obiettivo, come previsto nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, è la realizzazione di un Sistema Nazionale Assistenza Anziani che migliori la loro vita e quella delle loro famiglie in un paese in cui l’incidenza della popolazione anziana è destinata ancora a crescere e il sistema di welfare dedicato sconta una debolezza strutturale.
Il testo della legge delega, dopo il passaggio in Conferenza Stato Regioni, sbarcherà in Parlamento, con le nuove Camere chiamate ad approvarlo tassativamente entro il 31 marzo 2023: tempi ristretti, come quelli di tutte le riforme inserite nel treno chiamato Pnrr.
Siamo consapevoli che il testo ha ancora dei limiti e delle ambiguità, così come siamo consapevoli che allo stato non siano garantite le risorse per la sua attuazione. Tuttavia riteniamo che non si debba perdere tempo (ci sarà modo e tempo per le necessarie correzioni e integrazioni) sapendo che alla legge delega di riforma dovranno seguire i decreti legislativi per la sua attuazione da approvare entro marzo 2024. La condizione per raggiungere questo obiettivo è una forte determinazione. Per questo è necessario che il tema della non autosufficienza diventi una priorità politica: questa è la vera sfida che per Regioni, Governo e Parlamento.

Leggi: Auser


NEWS:

martedì 11 ottobre 2022
Non autosufficienza, Cgil e Spi Cgil: “Bene l’approvazione del ddl, vigileremo sull’iter legislativo”

Il sindacato: “Esprimiamo soddisfazione per l’importante segnale arrivato dal Consiglio dei Ministri. Vigileremo affinché il testo finale della legge non tradisca le legittime aspettative di una porzione sempre crescente di popolazione cui bisogna dare risposte”
“Esprimiamo soddisfazione per l’importante segnale arrivato dal Consiglio dei Ministri che ha licenziato il disegno di legge delega in materia di politiche per gli anziani e in materia di assistenza agli anziani non autosufficienti”. E’ quanto affermano, in una nota, Cgil e Spi Cgil. Che continuano: “Da sempre, il sindacato si batte e rivendica la necessità di un intervento organico capace di superare la frammentarietà delle politiche esistenti e di garantire, attraverso il rafforzamento dell’assistenza territoriale, la presa in carico da parte del servizio pubblico dei bisogni della popolazione anziana, in particolare non autosufficiente, senza scaricare costi e carichi di cura sulle famiglie. Un intervento che sappia assicurare il diritto alla salute e alla vita indipendente accompagnando le necessarie misure socio-sanitarie con la promozione di politiche per l’invecchiamento attivo”.

Leggi: Redattore Sociale, 11/10/2022


martedì 11 ottobre 2022
Non autosufficienza, Forum terzo settore: “Buon risultato, ma servono maggiori risorse”

Roberto Speziale, coordinatore della Consulta Welfare del Forum Terzo Settore, commenta l’approvazione ieri in Consiglio dei ministri della legge delega di riforma. Non aver previsto, oltre alle risorse del Pnrr, un fondo ad hoc per strutturare le misure nel medio e lungo termine rischia di smorzare fortemente gli effetti positivi auspicati. Il prossimo Parlamento affronti la questione”
“Con l’ultimo Consiglio dei ministri del Governo Draghi si è raggiunto finalmente un buon risultato per le persone anziane e non autosufficienti: la legge delega di riforma, attesa da anni e fortemente voluta dal Forum Terzo Settore, è stata approvata e si rivolge a una platea anche più ampia di quella prevista inizialmente”. Così Roberto Speziale, coordinatore della Consulta Welfare del Forum Terzo Settore, secondo il quale “la direzione è sicuramente quella giusta: garantire dignità e qualità della vita ad anziani e non autosufficienti, promuovere l’invecchiamento attivo, creare una rete nazionale di servizi, domiciliari e non, sociali e socio-sanitari”.

Leggi: Redattore Sociale, 11/10/2022


martedì 11 ottobre 2022
Non autosufficienza, riforma al primo passaggio: “La sfida è farla diventare una priorità politica”

Stato e Regioni, assistenza domiciliare, indennità di accompagnamento, badanti e caregiver, residenzialità: con il coordinatore scientifico del Patto per la non autosufficienza, Cristiano Gori, proviamo a capire meglio obiettivi e vantaggi del progetto di riforma inserito nel Pnrr
Foto: Fish OnlusAnziani non autosufficienti, rsa, assistenza
In extremis, ma il primo passo è compiuto. L’ultimo Consiglio dei Ministri dell’esecutivo guidato da Mario Draghi ha approvato ieri il testo del disegno di legge delega di riforma del sistema di assistenza agli anziani non autosufficienti. E’ il primo tassello di quel progetto – inserito nel Piano nazionale di ripresa e resilienza – che vorrebbe condurre alla nascita di un Sistema nazionale Assistenza Anziani, con l’obiettivo di migliorare la loro vita e quella delle loro famiglie in un paese in cui l’incidenza della popolazione anziana è destinata ancora a crescere e il sistema di welfare dedicato sconta una debolezza strutturale. Il testo della legge delega, dopo il passaggio in Conferenza Stato Regioni, sbarcherà in Parlamento, con le nuove Camere chiamate ad approvarlo tassativamente entro il 31 marzo 2023: tempi ristretti, come quelli di tutte le riforme inserite nel treno chiamato Pnrr.

Leggi: Redattore Sociale, 11/10/2022


martedì 11 ottobre 2022
Non autosufficienza, critiche di Fish e Fand al ddl delega: “Ancora punti critici”

Va bene per gli anziani, ma non per le persone con disabilità: per questo Fish aveva criticato lo schema di disegno di legge delega sulla non autosufficienza, appena approvato in Consiglio dei ministri. Recepite alcune modifiche, ma restano lacune: “Non si può finanziare con fondi già esistenti”
Non si può finanziare la grande riforma dell’assistenza per la non autosufficienza con fondi e risorse già esistenti: è questa la prima critica della Fish e della Fand allo Schema di Disegno di Legge Delega sulla non autosufficienza, approvato ieri in Consiglio dei ministri. Un testo che recepisce solo in parte le modifiche suggerite da Fish e Fand, le quali avevano definito “irricevibile” il primo testo, “in quanto incentrato prevalentemente sulle persone anziane non autosufficienti, relegando le persone con disabilità e le loro famiglie ad una visione marginale della non autosufficienza. Anche perché una larga parte delle persone con disabilità è rappresentata da giovani e adulti anche non autosufficienti”, ricordano le federazioni.

Leggi: Redattore Sociale, 11/10/2022


martedì 11 ottobre 2022
Avremo una nuova legge sulla non autosufficienza: ma ci saranno le risorse per applicarla?

Dopo due rinvii, nella seduta numero 98 del 10 ottobre 2022 il Consiglio dei Ministri ha approvato lo schema di disegno di legge delega in materia di assistenza alle persone anziane non autosufficienti. Una riforma attesa da vent’anni da almeno 10 milioni di persone fra anziani non autosufficienti, famiglie, operatori di settore.
E’ il frutto di un lavoro attraverso due commissioni istituite dal ministero del Lavoro, in concerto con quello della Salute, quest’ultima presieduta da un esponente dello Stato Vaticano, e nello specifico dall’arcivescovo Vincenzo Paglia ma è soprattutto frutto dell’impegno del Patto per la non autosufficienza che raggruppa ben 52 organizzazioni – dalla Caritas allo SPI Cgil.
il Disegno di Legge Delega prevede:
1. l’introduzione di un Punto Unico di Accesso – presso le Case di Comunità – quale luogo fisico di facile individuazione che offra informazioni sugli interventi disponibili, orientamento su come riceverli e supporto nelle pratiche amministrative (volto, dunque, a ridurre le distanze tra i servizi e i beneficiari);

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 11/10/2022


lunedì 10 ottobre 2022
Governo approva ddl delega per la salute degli anziani. Parola d’ordine semplificazione e assistenza personalizzata anche per i non autosufficienti. Il coordinamento delle azioni sarà affidato a un Comitato interministeriale

Il Ddl, approvato dal Cdm odierno, consta di nove articoli e prevede l’istituzione presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, del Comitato interministeriale per le politiche in favore della popolazione anziana (CIPA), con il compito di promuovere il coordinamento e la programmazione integrata delle politiche nazionali in favore delle persone anziane, con particolare riguardo alle politiche per la presa in carico delle fragilità e della non autosufficienza. IL TESTO.
Il Consiglio dei ministri odierno, l’ultimo in programma prima del passaggio di consegne al nuovo Governo, ha approvato il disegno di legge riguardante le deleghe in materia di politiche in favore delle persone anziane, anche in attuazione delle missioni 5 e 6 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) in materia di assistenza agli anziani non autosufficienti.
Il Ddl consta di nove articoli e prevede l’istituzione presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, del Comitato interministeriale per le politiche in favore della popolazione anziana (CIPA), con il compito di promuovere il coordinamento e la programmazione integrata delle politiche nazionali in favore delle persone anziane, con particolare riguardo alle politiche per la presa in carico delle fragilità e della non autosufficienza.

Leggi: Quotidiano Sanità, 10/10/2022


lunedì 10 ottobre 2022
Riforma della non autosufficienza, primo sì alla legge delega

Il Consiglio dei Ministri del 10 ottobre ha approvato lo schema di legge delega per la riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti. Nasce il sistema nazionale per la popolazione anziana non autosufficiente, con una valutazione unica. L’assistenza domiciliare diventa integrata. E in extremis rientra anche la riforma dell’indennità di accompagnamento, mai toccata dal 1980
Alla fine è arrivata. La riforma della non autosufficienza ha la sua prima pietra: dopo due rinvii, nella seduta numero 98 del 10 ottobre 2022 il Consiglio dei Ministri ha approvato lo schema di disegno di legge delega in materia di assistenza agli anziani non autosufficienti. Una riforma attesa da almeno 10 milioni di persone fra anziani non autosufficienti, famiglie, operatori di settore. Una riforma necessaria per affrontare le sfide che la demografia ci mette dinanzi: oggi in Italia ci sono circa 3,8 milioni di anziani non autosufficienti, pari al 5% della popolazione e il loro numero è destinato a raddoppiare entro il 2030… impossibile dare risposte adeguate ai loro bisogni con un impianto di sistema che non sia più che adeguate alle nuove necessità.

Leggi: Vita, 10/10/2022


lunedì 10 ottobre 2022
Giornata mondiale salute mentale. Prima del Covid quasi un miliardo di persone aveva problemi, con la pandemia ansia e depressione aumentati del 25%. E secondo un’indagine oggi la salute mentale preoccupa più del cancro

Si celebra oggi la giornata istituita nel 1992 dalla Federazione Mondiale per la Salute Mentale (WFMH) e riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. La pandemia ha creato una crisi globale per la salute mentale, alimentando stress a breve e lungo termine e minando la salute mentale di milioni di persone. Un’indagine Ipsos, condotta in 34 paesi tra cui l’Italia, certifica che per la prima volta la salute mentale supera il cancro e diventa il secondo problema di salute percepito a livello internazionale, subito dopo il Covid-19.
Si celebra oggi la Giornata Mondiale della Salute Mentale (World Mental Health Day), un’iniziativa istituita nel 1992 dalla Federazione Mondiale per la Salute Mentale (WFMH) e riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Ogni anno viene portato all’attenzione un aspetto diverso relativo alla Salute Mentale. Per il 2022 è stato scelto il tema “Rendere la salute mentale e il benessere di tutti una priorità globale” (Make Mental Health & Well-Being for All a Global Priority), perché in un mondo scosso dagli effetti della pandemia, delle guerre e dell’emergenza climatica, il benessere di tutti deve essere prioritario.
Già prima della pandemia nel 2019 si stimava che una persona su otto nel mondo (pari a circa 960 milioni di persone) convivesse con un disturbo mentale. Allo stesso tempo, i servizi, le competenze e i finanziamenti disponibili per la salute mentale continuano a scarseggiare e sono molto al di sotto di quanto necessario, soprattutto nei paesi a reddito medio e basso, sottolinea oggi l’Oms.

Leggi: Quotidiano Sanità, 10/10/2022


lunedì 10 ottobre 2022
Salute mentale. Pregiudizi “peggio della malattia stessa”: mortalità per tumore e infarto 2,6 volte più alta tra i pazienti psichiatrici

È quanto emerge da uno studio pubblicato su Psychiatry Research, condotto dalla Clinica Universitaria di Bologna, in collaborazione con la Regione Emilia Romagna e in linea con i risultati di un’indagine della Commissione istituita da The Lancet. Sui 137.351 pazienti i presi in carico dai Servizi di Salute Mentale dell’E-R, 11.236 sono deceduti: un tasso di mortalità 2,6 volte maggiore rispetto a quello della popolazione generale. Gli Psichiatri della SIP, lanciano l’allarme: “Necessarie azioni radicali contro stigma e isolamento”
“Peggio della malattia stessa”. È così che descrivono stigma e discriminazione, di cui sono troppo spesso vittime, con conseguenze sulla qualità e sulla durata della vita, le persone con un disturbo di salute mentale provenienti da 40 Paesi del mondo, in un’indagine condotta da una Commissione della rivista The Lancet, appena pubblicata in un editoriale.
Lo stigma legato ai disturbi mentali ha molte forme che portano a una miriade di conseguenze, spesso sottovalutate. Gli effetti, infatti, si riflettono sulle opportunità di lavoro e di reddito, sull’inclusione sociale e addirittura sulle cure non solo della malattia stessa ma anche delle altre patologie non collegate a quella mentale, incidendo sull’aspettativa di vita che, tra i pazienti con disturbi psichici, è inferiore al resto della popolazione. Si tratta di una piaga mondiale, molto evidente anche in Italia, dove secondo uno studio la mortalità per tumore e infarto è 2,6 volte più alta tra i pazienti con problemi di salute mentale. Un dato, quest’ultimo, reso noto di recente da una ricerca sulla mortalità dei pazienti psichiatrici, condotta in collaborazione con la Regione Emilia Romagna, e pubblicata sulla rivista Psychiatry Research.

Leggi: Quotidiano Sanità, 10/10/2022


venerdì 7 ottobre 2022
Smart Cities. Le tecnologie cambiano il volto delle metropoli

L’internet delle cose, ovvero la sua applicazione agli oggetti della vita quotidiana, sta delineando nuovi modelli urbani, fatti di connessioni, comunicazioni, scambio di dati, ma anche di spazi verdi e traffico fluido e condiviso
Un nuovo modello. Milano, Los Angeles, Stoccolma, Rio di Janeiro, Lione, sta per nascere un nuovo modello di città: la smart city (in italiano: la città intelligente). Di questa svolta ce n’è davvero un gran bisogno. Infatti, oggi la metà della popolazione mondiale vive in città (70 per cento nel 2050) che colonizza il 2 per cento della superficie terrestre ed emette l’80 per cento dei gas serra. Ecco perché per ottimizzare le risorse e rendere più funzionale l’organizzazione delle metropoli moderne bisogna intervenire in qualche maniera.
Qualcosa in più. Ma che cos’è una smart city? Una città “intelligente” vale a dire una città con qualcosa in più rispetto a quella sostenibile: l’uso delle più moderne tecnologie digitali e di telecomunicazione – compreso il 5G – al servizio della città, dell’ambiente e dei suoi abitanti. È un concetto che va ben oltre quello di innovazione. Si tratta, infatti, nientedimeno che di un nuovo paradigma della realtà urbana che poggia su miriadi di sensori che raccolgono, ventiquattr’ore su ventiquattro, ingenti masse di dati, e su un elevatissimo livello di connettività.

Leggi: Liberetà, 07/10/2022


venerdì 7 ottobre 2022
La casa del futuro è più piccola e si arricchisce di nuovi servizi

Le tecnologie trasformano le abitazioni in ecosistemi integrati che vanno oltre la palestra e la lavanderia in comune per rispondere a esigenze private, di lavoro e per fasce d’età
Non solo il luogo fisico in cui “trovare riparo” esclusivo. Sempre di più una “piattaforma” su cui poter contare per ottenere servizi utili alla gestione del quotidiano, risparmiare tempo libero, sostenere la socialità, facilitare la conduzione della famiglia.
La casa del futuro non è più uno spazio, ma un servizio. Una nuova dimensione che, nelle metropoli come Milano, caratterizza sempre di più le forme luxury e short term-rent, ma è destinata a diventare predominante anche per il patrimonio immobiliare in locazione di lungo periodo o in proprietà, soprattutto a fronte di una popolazione sempre più anziana.
Le facilities più che gli arredi
«Il nuovo lusso è la vivibilità della casa non solo nell’ampiezza e bellezza di spazi e arredi, ma soprattutto per l’offerta dei servizi che riesce ad erogare – conferma Rocco Roggia, ad del Gruppo Roseto, specializzato nel settore delle locazioni di alta gamma e che, da poche settimane a Milano, ha ampliato la propria offerta con cinque nuove residenze nel quartiere di City Life a marchio Roseto Prestige -.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 07/10/2022


venerdì 7 ottobre 2022
Caro-bollette, entro fine anno aumenti fino al 200% per la luce: con il gas stangata da oltre 3mila euro a famiglia

Secondo una simulazione di Altroconsumo la bolletta della luce quest’anno arriverà a costare fino a 1.110 euro in più per a famiglia, con gli aumenti spinti dall’ultimo rincaro di ottobre.
Il conto finale del costo della luce quest’anno sarà un vero e proprio shock per le famiglie italiane. Secondo una simulazione di Altroconsumo realizzata per Il Sole 24 Ore, infatti, l’energia elettrica costerà fino a 1.100 euro in più per un nucleo familiare tipo in regime tutelato. Si salverà dai forti rincari, invece, chi ha ancora valido un contratto stipulato uno o due anni fa sul mercato libero a prezzo fisso, con il gas che allora costava quasi un quarto di quanto costa oggi.
Nella simulazione per il rincaro massimo viene preso come modello una famiglia in regime di maggior tutela e con un consumo annuo di 2.700 chilowattora. Per il resto si fanno diversi scenari, considerando tutti gli aumenti subiti dai consumatori negli ultimi mesi. I maggiori sono quello dello scorso inverno e quello di questo ottobre.

Leggi: Money, 07/10/2022


venerdì 7 ottobre 2022
A che punto siamo con il Pnrr? Le risposte del Governo Draghi nella sua ultima relazione al Parlamento sullo stato di attuazione del piano

Nel rapporto trasmesso al Parlamento si fa il punto sulle tappe di attuazione degli obiettivi previsti dal Piano. Uno dei primi nodi che si troverà ad affrontare il nuovo governo Meloni. Le tematiche riguardanti la sanità sono presenti in diversi a punti, a cominciare dalla riforma della sanità territoriale. Citata anche la riforma degli Irccs recentemente approvati da entrambi i rami del Parlamento. Non mancano i progetti per l’ammodernamento tecnologico. LA RELAZIONE
È stata pubblicata la relazione al Parlamento sullo stati di attuazione del Pnrr. Sarà infatti questa una delle principali urgenze che si troverà ad affrontare il nuovo Governo per garantire il rispetto dei tempi e quindi la garanzia dei finanziamenti previsti.
Nel documento il tema sanità viene affrontato in diversi a punti, a cominciare dalla riforma della sanità territoriale. Qui si spiega come, nel corso del primo semestre del 2022, siano stati adottati gli strumenti che definiscono i requisiti per la nuova assistenza territoriale, cioè la riorganizzazione della medicina territoriale in Case della comunità, Ospedali di comunità e Centrali operative territoriali.

Leggi: Quotidiano Sanità, 07/10/2022


venerdì 7 ottobre 2022
Telemedicina. Dalle visite al monitoraggio. Arrivano le linee d’indirizzo per le Regioni

Elaborate da Agenas le indicazioni hanno lo scopo di supportare Regioni e Province Autonome nella definizione e composizione delle iniziative progettuali sui servizi di telemedicina finanziate con 1 mld dal Pnrr. Sarà compito della stessa Agenzia di valutare le proposte progettuali regionali, monitorare le procedure e verificare i report regionali trasmessi durante la fase di attuazione dei progetti.
LE LINEE D’INDIRIZZO
Dalla televisita al telemonitoraggio arrivano sul tavolo delle Regioni le linee d’indirizzo sulla Telemedicina elaborate da Agenas. Le linee di indirizzo hanno l’obiettivo di supportare Regioni e Province Autonome nella definizione e composizione delle iniziative progettuali sui servizi di telemedicina cui il Pnrr destina un miliardo di euro.
Il documento, in particolare, definisce le aree cliniche finanziabili nell’ambito dei servizi di telemedicina. Tale sezione fornisce indirizzi per l’elaborazione di progettualità regionali con riferimento a specifiche aree cliniche e bisogni di salute. Nello specifico, riporta indicazioni di carattere clinico-assistenziale (popolazione di riferimento, modalità di erogazione della prestazione, professionisti coinvolti, finalità della prestazione e benefici attesi) sulle seguenti prestazioni suddivise per i target di pazienti individuati:

Leggi: Quotidiano Sanità, 07/10/2022


giovedì 6 ottobre 2022
Crisi energia. Cingolani firma il decreto che stabilisce nuovi limiti e orari per i riscaldamenti. Luoghi di cura esentati dalle riduzioni

Le nuove misure finalizzate al risparmio energetico a seguito dalla crisi energetica in corso prevedono riduzione delle temperature e del periodo di accensione. Saranno esentati gli edifici adibiti a luoghi di cura, le scuole materne e gli asili nido, le piscine, le saune e assimilabili e gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e simili per i quali le autorità comunali abbiano già concesso deroghe ai limiti di temperatura dell’aria, oltre che agli edifici che sono dotati di impianti alimentati prevalentemente a energie rinnovabili. IL DECRETO.
Il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, ha firmato il Decreto che definisce i nuovi limiti temporali di esercizio degli impianti termici di climatizzazione alimentati a gas naturale e la riduzione di un grado dei valori massimi delle temperature degli ambienti riscaldati, da applicare per la prossima stagione invernale come previsto dal Piano di riduzione dei consumi di gas naturale.
Il periodo di accensione degli impianti è ridotto di un’ora al giorno e il periodo di funzionamento della stagione invernale 2022-2023 è accorciato di 15 giorni, posticipando di 8 giorni la data di inizio e anticipando di 7 la data di fine esercizio.

Leggi: Quotidiano Sanità, 06/10/2022


giovedì 6 ottobre 2022
Il carovita è uno tsunami: per bollette e affitti prezzi alle stelle

Bollette e affitti: gli aumenti più che un’ondata sono uno tsunami. «E io pago», direbbe il principe De Curtis. Ma di principi ce ne sono pochi e a pagare, o a non riuscire a farlo, saranno le persone normali. Secondo gli ultimi calcoli di Arera, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente,
nel 2022 una famiglia-tipo spenderà circa 1.322 euro di luce. Nel 2021 erano 632. E sarebbe potuta andare peggio: con un intervento straordinario Arera ha posticipato il recupero delle somme dovute dagli utenti per la differenza tra prezzi preventivati e reali nel quarto trimestre dell’anno. Così gli aumenti elettrici saranno «solo» del 59%. Invece del 100%.
Cattive notizie anche sul fronte gas. Il prezzo nel mercato tutelato a novembre dovrebbe essere di 1,96 euro a metro cubo contro gli 1,14 euro di luglio. Si tratta ancora di una stima che i fornitori potranno usare per i consumi del mese in corso, poi a inizio novembre arriveranno costo ufficiale
e ricalcolo dei conguagli.

Leggi: Il Manifesto, 06/10/2022


giovedì 6 ottobre 2022
Bollette. Non solo le famiglie, ora rischiano anche i comuni

L’impennata dei prezzi di energia e gas mettono in difficoltà anche le amministrazioni locali che potrebbero essere costrette a tagliare presto servizi essenziali. Secondo l’Anci, più di mille comuni sono già in difficoltà finanziaria. Servirebbe un miliardo di risorse aggiuntive per sostenere le amministrazioni.
Per i comuni resistere al caro bollette, senza tagliare i servizi essenziali, potrebbe presto diventare uno sforzo insostenibile. Ridurre o spegnere le luminarie natalizie potrebbe quindi non bastare.
Secondo l’Anci, l’associazione dei comuni, almeno il 15 per cento delle amministrazione locali è in difficoltà finanziaria, e potrebbero non sopportare l’aumento indiscriminato di gas ed elettricità. In termini assoluti, parliamo di più di mille comune che non potrebbero reggere l’urto degli accresciuti costi energetici.
Va osservato che le differenze tra amministrazioni sono notevoli ed è difficile stabilire l’esatta incidenza dell’impennata dei prezzi di gas ed energia: pesano l’estensione del comune, il tipo di servizi offerto ai cittadini, la collocazione territoriale. Ad esempio al Sud, per ragioni climatiche il costo del riscaldamento può essere significativamente inferiore a un comune del Nord, e le grandi città sono senz’altro più penalizzate perché hanno servizi costosi come tram e metropolitane, musei, teatri, piscine comunali e palazzetti dello sport.

Leggi: Liberetà, 06/10/2022


martedì 4 ottobre 2022
1,8 miliardi per riqualificare le periferie di 13 grandi città: Invitalia pubblica quattro gare

Pubblicate 4 procedure di gara per l’aggiudicazione di accordi quadro multilaterali per un massimo complessivo di oltre 1,8 miliardi di euro, per affidare i servizi tecnici e i lavori necessari a realizzare 399 interventi in 13 delle 14 Città metropolitane
Si chiamano Piani Urbani Integrati (PUI) e sono gli investimenti del PNRR che puntano a migliorare le periferie delle aree delle Città Metropolitane attraverso nuovi servizi per i cittadini, interventi di riqualificazione e rigenerazione, trasformando così i territori più vulnerabili in smart city e realtà sostenibili. Con Decreto del 22 aprile 2022 il Ministero dell’Interno, titolare dell’investimento, ha approvato e finanziato complessivamente 31 Piani urbani integrati per un importo totale di circa 2,7 miliardi di euro.

Leggi: Casa e Clima, 04/10/2022


martedì 4 ottobre 2022
Energia, la giungla delle tariffe: così le aziende aggirano la legge

La denuncia: “Le misure del Decreto Aiuti Bis non vengono applicate”. La strategia per aumentare i costi nonostante il divieto: contratti chiusi in anticipo e blocco alla prima morosità
Contratti di fornitura di gas e elettricità chiusi in anticipo per costringere i clienti ad adeguarsi alle condizioni di mercato, che peggiorano di mese in mese. Nuove condizioni proposte con largo anticipo rispetto alla scadenza del contratto, per spingere gli utenti a passare prima del dovuto a tariffe più alte, “scremature” rapide di clienti ritenuti non più affidabili anche se in ritardo per il pagamento di una sola bolletta. «Ci hanno segnalato molti casi, in tutta Italia, — afferma il presidente di Federconsumatori Michele Carrus — di utenti che subiscono modifiche unilaterali o interruzioni dei contratti di fornitura. In questo modo viene aggirato il divieto del Decreto Aiuti bis, che sospende gli aumenti delle tariffe fino all’aprile dell’anno prossimo per chi ha un contratto nel mercato libero a prezzi bloccati».

Leggi: La Repubblica, 04/10/2022


martedì 4 ottobre 2022
Superbonus 110%, come cambierà e perché l’aliquota ridotta premierà (di nuovo) i più ricchi

La situazione per il Superbonus
Il superbonus oggi è ancora praticamente bloccato. La revisione delle regole sulle cessioni del credito introdotte dal decreto Aiuti bis da sola non basta. Il nodo è sempre quello della responsabilità solidale del cessionario: il rischio cioè che se si evidenziasse una qualche irregolarità nella richiesta di bonus da parte del contribuente il cessionario si veda il suo credito fiscale bloccato. Le nuove norme prevedono che il cessionario può essere giudicato corresponsabile solo in caso di sua colpa grave o dolo nell’acquisto del credito. Sul dolo ovviamente non ci sono questioni di sorta. Che invece ci sono sulla colpa grave e in particolare quando il cessionario è una banca, cioè nella stragrande maggioranza dei casi.

Leggi: Corriere della Sera, 04/10/2022


DALLE REGIONI:

lunedì 10 ottobre 2022
Disagio abitativo, il Sunia di Palermo chiede la residenza anagrafica per le famiglie

Il Sunia Palermo all’amministrazione: “Tanti gli ‘irreperibili’ che non possono votare e i nuclei che non ottengono l’indennità scolastica per i figli”
Il Sunia chiede di dare risposta alle tante famiglie in disagio abitativo che attendono da tempo la residenza anagrafica. “Abbiamo presentato nei mesi scorsi un centinaio di istanze e in tanti aspettano ancora una risposta. Si tratta in gran parte di famiglie con minori a carico, in stato di emergenza abitativa – dichiara il segretario del Sunia Palermo Zaher Darwish -. Una signora ci chiede ogni giorno notizie per riscuotere l’indennità scolastica della figlia disabile che senza la residenza anagrafica non può ottenere”.
Il segretario del Sunia ha scritto una lettera all’assessore ai Servizi demografici Dario Falzone per evidenziare il problema e sollecitare l’attenzione della pubblica amministrazione sul disagio abitativo, tenendo presente l’aumento esponenziale di casi, “anche estremi, i quali esigono una visione adeguata e un intervento capillare sui bisogni diffusi”.

Leggi: Redattore Sociale, 10/10/2022


lunedì 10 ottobre 2022
Palermo. Residenza anagrafica alle famiglie bisognose. Il SUNIA all’amministrazione: tanti gli ‘irreperibili’ che non possono votare e i nuclei che non ottengono l’indennità scolastica per i figli

Il SUNIA chiede di dare risposta alle tante famiglie in disagio abitativo che attendono da tempo la residenza anagrafica.
“Abbiamo presentato nei mesi scorsi un centinaio di istanze e in tanti aspettano ancora una risposta. Si tratta in gran parte di famiglie con minori a carico, in stato di emergenza abitativa – dichiara il segretario del SUNIA Palermo Zaher Darwish – Una signora ci chiede ogni giorno notizie per riscuotere l’indennità scolastica della figlia disabile e senza la residenza anagrafica non può ottenerla”.
Il segretario del SUNIA ha scritto una lettera all’assessore ai Servizi demografici Dario Falzone per evidenziare il problema e sollecitare l’attenzione della pubblica amministrazione sul disagio abitativo, tenendo presente l’aumento esponenziale di casi, “anche estremi, i quali esigono una visione adeguata e un intervento capillare sui bisogni diffusi”.

Leggi: Sunia, 10/10/2022


giovedì 6 ottobre 2022
Anziani: a Pesaro il confronto tra non profit, università e aziende nel segno dell’innovazione

Da oggi a sabato il convegno di Uneba, dal titolo “L’innovazione al servizio delle fragilità: come sviluppare nuove tecnologie e nuovi processi per potenziare le relazioni di cura e di assistenza”. Saranno presentate 7 esperienze di innovazione; di sicuro interesse il confronto tra Cristiano Gori e mons. Paglia
A Pesaro non profit che assiste anziani e persone fragili, università e aziende si incontrano nel segno dell’innovazione, per presentare l’innovazione che già c’è nei servizi agli anziani e alle persone fragili, e guardare a quella che deve arrivare. Sia in strutture residenziali (come le Rsa) e semiresidenziali, che nei servizi domiciliari, che si svilupperanno su impulso del Pnrr.
Al centro congressi dell’hotel Baia Flaminia a Pesaro da oggi all’8 ottobre “L’innovazione al servizio delle fragilità: come sviluppare nuove tecnologie e nuovi processi per potenziare le relazioni di cura e di assistenza”, convegno nazionale di Uneba (www.uneba.org), la più rappresentativa organizzazione di categoria del settore sociosanitario e assistenziale, con 1000 enti associati in tutta Italia, quasi tutti non profit di radici cristiane.

Leggi: Redattore Sociale, 06/10/2022


mercoledì 5 ottobre 2022
Salute mentale. Emilia Romagna modello virtuoso: spesi 285 mln, più della media nazionale. Ma le criticità non mancano

“Mortalità per tumore e infarto 2 volte più alta tra i pazienti con disturbi psichici. Pesano stigma, stili di vita sbagliati e ritardo nell’accesso alle cure” denunciano gli psichiatri della SIP. Il dato è emerso da uno studio pubblicato su Psychiatry Research, condotto dalla Clinica Universitaria di Bologna, in collaborazione con la Regione Emilia Romagna
L’Emilia Romagna è tra le regioni che spende di più per la salute mentale, investendo il 3.6% del Fondo Sanitario Nazionale, pari a 285 milioni di euro, contro il 2.9% della spesa media nazionale. Ma le implicazioni dovute al persistere dello stigma, a stili di vita sbagliati e al ritardo nell’accesso alle cure, anche qui incidono sulla durata della vita dei pazienti con disturbi psichici, che hanno una mortalità per infarto e tumore 2,6 volte maggiore rispetto alla popolazione generale.
È questo il quadro di luci e ombre sull’offerta dei servizi per la salute mentale dell’Emilia Romagna, emerso in occasione del Congresso regionale della Società Italiana di Psichiatria (SIP).

Leggi: Quotidiano Sanità, 05/10/2022


IN AGENDA:

Trento 14 e 15 ottobre 2022 – Anziani – Dignità, relazioni, cure – 4° Convegno Internazionale

Il Convegno, arrivato alla sua quarta edizione, si pone l’obiettivo di favorire una riflessione interdisciplinare, nell’intenzione di migliorare la qualità organizzativa e operativa dei servizi rivolti a persone anziane fragili, anche in riferimento alle ripercussioni che la pandemia ha avuto su questo specifico ambito di intervento.
Un luogo di incontro e di dialogo tra saperi diversi, professionali ed esperienziali, durante il quale approfondire su più livelli, dal coordinamento dei servizi all’operatività quotidiana, i temi della relazione tra la persona anziana, la sua famiglia e gli operatori dell’assistenza, in un’ottica di valorizzazione reciproca e condivisione di prassi virtuose, realmente partecipative e rispettose della persona.
Al Convegno si potrà partecipare in presenza o in modalità interamente online.

Leggi: Erickson


Dall’11 al 14 ottobre Urbanpromo 2022

Dall’11 al 14 ottobre Cascina Fossata a Torino sarà la sede di Urbanpromo 2022, evento su quattro articolazioni: “Urbanpromo Città”, “Urbanpromo Social Housing”, “Urbanpromo Digital” e “Urbanpromo Green”.
Dall’11 al 14 ottobre 2022 si tiene a Torino, presso Cascina Fossata, la XIX edizione di Urbanpromo Progetti per il Paese.
Nella cornice della rigenerazione urbana e del partenariato pubblico privato, sono presentati progetti e iniziative che spiccano nel panorama nazionale per il forte carattere innovativo dei loro approcci e dei loro contenuti. A presentarli sono i loro protagonisti: promotori pubblici e privati, progettisti, gestori.
Urbanpromo 2022 porta a sintesi unitaria i quattro grandi temi che nel corso del tempo sono emersi dal campo di osservazione della manifestazione.
In ordine cronologico: Città, Social Housing, Green, Digital.
Urbanpromo CITTÀ si concentra sui progetti di trasformazione urbana che veicolano contenuti innovativi: nella loro connotazione architettonica e tecnologica, nella procedura partenariale pubblico – privata, negli aspetti sociali ed ambientali.

Leggi: UrbanPromo


Urbanpromo 2022

In collaborazione con Fondazione Cariplo, Fondazione Housing Sociale, Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione Sviluppo e crescita CRT e CDP Immobiliare Sgr la XII edizione di Urbanpromo Social Housing confluirà in Urbanpromo 2022 a Torino dall’11 al 14 Ottobre.
In sintonia con l’evoluzione delle strategie di promozione dell’abitare sociale, negli ultimi anni il programma di Urbanpromo Social Housing si è spostato dall’analisi delle innovazioni veicolate dai progetti esemplari alla valorizzazione delle relazioni tra tali interventi e il contesto urbano di riferimento. Degli investimenti finalizzati alla produzione di alloggi sociali merita dunque verificare la capacità di inserire nuovi abitanti, servizi ed attività in tessuti urbani che necessitano di essere rivitalizzati in termini sociali, economici ed ambientali.

Leggi: UnbanPromo


IN EVIDENZA:

Disegno di Legge non autosufficienza: le risorse e le persone con disabilità

«Al netto dei miglioramenti effettivamente presenti rispetto al precedente testo, nonché delle criticità che permangono, ma con il grosso punto interrogativo delle risorse necessarie, riteniamo che il testo approvato metta ancora una volta in secondo piano le persone con disabilità non autosufficienti»: a dirlo sono i Presidenti delle Federazioni FISH e FAND, commentando lo Schema di Disegno di Legge Delega sulla non autosufficienza, uno degli ultimi atti approvati ieri dal Consiglio dei Ministri del Governo ancora in carica
Quando nel febbraio scorso, come avevamo riferito anche sulle nostre pagine, la Commissione “Interventi sociali e politiche per la non autosufficienza”, istituita presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministero della Salute, aveva presentato al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali lo schema di Proposta di Legge Delega denominato Norme per la promozione della dignità delle persone anziane e per la presa in carico delle persone non autosufficienti, le organizzazioni FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità), avevano ritenuto «irricevibile il testo presentato», innanzitutto per il fatto che esso appariva «prevalentemente incentrato sulle persone anziane non autosufficienti, relegando così ad una visione marginale le persone con disabilità e le loro famiglie, nonostante la platea della stragrande maggioranza delle persone con disabilità sia composta da giovani e adulti anche non autosufficienti».
Tra le altre criticità riscontrate, inoltre, le due Federazioni avevano rilevano che in quel testo si affrontava «il tema dei caregiver, figura che però in Italia non gode ancora di alcun riconoscimento».

Leggi: Superando


Verso una nuova fase il “Patto per l’Urbanistica Città accessibili a tutti” – di Alessandro Bruni e Iginio Rossi

«Un sistema dell’accessibilità che vada oltre il singolo intervento di superamento delle barriere e raggiunga il traguardo più ampio della qualità complessiva, dando forma a relazioni con altre reti del benessere (mobilità dolce, abitare, lavoro, prestazioni della città pubblica, ambiente)»: a questo punta “Città accessibili a tutti”, progetto dell’INU (Istituto Nazionale di Urbanistica), con la sperimentazione di un “Patto per l’Urbanistica Città accessibili a tutti”, cui hanno già aderito otto città. Dei risultati ottenuti e dell’avvio di una nuova fase si parlerà il 12 ottobre a Torino
Progetto “città accessibili a tutti”«Un sistema dell’accessibilità che vada oltre il singolo intervento di superamento delle barriere, consentendo di raggiungere il traguardo più ampio della qualità complessiva e dando forma a relazioni con altre reti del benessere (mobilità dolce, abitare, lavoro, prestazioni della città pubblica, ambiente)»: così avevamo sintetizzato recentemente l’obiettivo di Città accessibili a tutti, progetto seguito sin dagli inizi dal nostro giornale.
A promuovere l’iniziativa è l’INU (Istituto Nazionale di Urbanistica), che ha avviato in tale àmbito la sperimentazione di un Patto per l’Urbanistica Città accessibili a tutti, cui hanno già aderito varie città. Nel corso di un incontro programmato per la mattinata di dopodomani, mercoledì 12 ottobre, all’interno dell’Urbanpromo di Torino, si farà il punto della prima fase di tale sperimentazione. Ne affidiamo la presentazione qui di seguito ad Alessandro Bruni e Iginio Rossi, coordinatore e responsabile di Città accessibili a tutti.
Da segnalare inoltre che sempre presso la medesima sede dell’Urbanpromo di Torino, nel pomeriggio del giorno successivo, il 13 ottobre, Città accessibili a tutti premierà i vincitori del concorso Accessibilità e inclusione per tutti 2022, rivolto a tesi di laurea magistrali, ricerche e studi in questo settore (se ne legga a questo link).

Leggi: Superando


Risorse per il welfare, il punto alla fine della legislatura – di Laura Pelliccia

L’andamento di medio periodo della spesa sociale
A seguito dell’aggiornamento per il 2019 della rilevazione Istat sulla spesa sociale dei Comuni, è utile presentare gli elementi di maggiore interesse delle dinamiche di medio periodo del welfare sociale territoriale. Pur essendo l’aggiornamento riferito ad un esercizio non proprio recente, i risultati sono comunque significativi, in quanto termometro dell’impatto sui singoli interventi sociali. Il 2019 può inoltre assumere il significato di ultimo esercizio in condizioni di normalità ante pandemia e, pertanto, un utile punto di osservazione delle dinamiche strutturali del settore.
Dal punto di vista quantitativo, per il complesso dei servizi e dei target di utenza, il 2019 si è chiuso con un aumento dello +0,7% delle risorse rispetto all’anno precedente; di fatto si tratta di un raffreddamento delle precedenti dinamiche espansive (tra il 2015 e il 2017 il ritmo di crescita si era attestato sul 2,7% annuo), (Fig.1), nell’ambito di un processo di complessivo incremento del 9% tra il 2015 e il 2019.
In continuità con le tendenze già in corso dagli esercizi precedenti, è emerso che non tutti i target di utenza hanno beneficiato allo stesso modo di queste tendenze all’incremento delle risorse:
prosegue la lenta espansione per l’area famiglia-minori (in media +1,8% all’anno)
nell’area povertà nel quinquennio si osserva una generale espansione, seppur con tendenze altalenanti tra i vari anni (con un saldo del +8,1% nell’arco 2015-2019)
nell’area della non autosufficienza si colgono due comportamenti opposti tra il target della disabilità che sperimenta una consistente crescita (in media +4,6% nel quinquennio) e quello degli anziani, in discesa continua dopo il 2017, con una spesa 2019 inferiore a quella del 2015.

Leggi: Welforum


Rimettiamo al centro le professioni d’aiuto – Sergio Pasquinelli, Francesca Pozzoli

Le dimensioni di una crisi
Sulle professioni d’aiuto, sociali e sanitarie, l’Italia ha un problema.
Servono duemila nuovi assistenti sociali all’anno, per tenere il passo con i nuovi livelli essenziali che hanno stabilito la presenza di un assistente ogni cinquemila abitanti, e non ci sono. L’educativa scolastica attraversa una forte crisi, lo stesso vale per l’assistenza domiciliare e per le comunità per persone con disabilità e minori, dove turni e dinamiche interne non incentivano rispetto a più tranquilli e sicuri ambiti di lavoro. Basti pensare che le Mad (“Messe a disposizione”) – che consentono la stipula di contratti temporanei di supplenza nella scuola pubblica, anche in assenza di titoli di abilitazione all’insegnamento e, nei casi più fortunati, per periodi di tempo che vanno da ottobre a giugno – risultano ormai più attrattive dei contratti stessi degli educatori, ancor più precari e mal retribuiti.
E la risposta istituzionale fatica a formulare logiche di lungo periodo. È il caso di Regione Lombardia e della recente deroga sui titoli di studio per far fronte alla carenza di figure professionali nelle unità di offerta sociale della Regione. L’allargamento del novero dei titoli necessari per lavorare come educatore rischia però di contribuire a dequalificare il settore (nelle comunità per minori, per esempio, qualora non sia possibile trovare operatori con una laurea L19 o L7SNT2, diventa oggi possibile assumere operatori in possesso di un qualsiasi diploma professionale, basta che abbiano una comprovata esperienza lavorativa di almeno tre anni), finendo per rincarare piuttosto che affrontare il problema degli stipendi al minimo.

Leggi: Welforum


SEGNALAZIONI:

Pubblicato il DM 383/2022 del Ministero della Transizione Ecologica in materia di consumi energetici

Leggi: Sunia


Agenzia delle Entrate: Circolare 33/E su superbonus e sismabonus

Leggi: Sunia


Assegno Unico e Universale: importi maggiorati per figli disabili

L’Inps, con il messaggio n. 3518 del 27 settembre, fornisce chiarimenti in merito agli importi dell’assegno unico universale spettanti ai figli maggiorenni disabili e la possibilità di poterne beneficiare da parte dei nuclei familiari orfanili, composti da soggetti disabili gravi e titolari di pensione ai superstiti del genitore deceduto. Modifiche che sono state apportate al D.lgs. n. 230/2021 dal decreto-legge n. 73/2022 (convertito dalla legge n. 122/2022).
In particolare, per quanto riguarda i nuclei familiari orfanili, il D.L. 73/2022 ha ampliato la platea dei beneficiari, comprendendo anche gli orfani maggiorenni titolari della pensione ai superstiti e/o con disabilità grave accertatta (ex art. 3, c. 3, della legge n. 104/92).
Inoltre, lo stesso provvedimento legislativo ha previsto, soltanto per quest’anno (1° marzo 2022 – 28 febbraio 2023), una maggiorazione degli importi dell’Assegno a favore dei nuclei familiari con figli con disabilità a prescindere dall’età.

Leggi: Inca


 

 

 

 

martedì 4 ottobre 2022
Sul sito di Abitare e Anziani è disponibile l’ultimo numero della rivista “Abitare e Anziani informa”.

Il numero è dedicato a “Quale modello di Senior Cohousing per la popolazione delle aree interne” sulla base della ricerca realizzata da Fabio Musso e Margherita Angioni dell’ Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, Dipartimento di Economia, Società e Politica.
La ricerca si interroga sul ruolo che possono avere nuovi modelli abitativi e di servizi di prossimità, al fine del miglioramento delle condizioni di vita degli anziani. Un argomento di grande importanza sociale tenuto conto del progressivo invecchiamento della popolazione, in particolare nelle aree interne del Paese in progressivo spopolamento.
La rivista è introdotta dall’editoriale dei Ivan Pedretti, Segretario Generale dello SPI-Cgil, che si sofferma in modo particolare sulla condizione delle persone anziane in una situazione di emergenza e l’importanza che ha per essi la condizione abitativa e la qualità del welfare territoriale.
Segue un articolo di Claudio Falasca, Direttore di Abitare e Anziani, sulla necessità di ripensare le politiche abitative facendo della casa la componente fondamentale di un “servizio abitativo” che non si esaurisce con il possesso della abitazione, ma si arricchisce di una pluralità di servizi di prossimità di cui fruire singolarmente e collettivamente.

Leggi: Abitare e Anziani


NEWS:

lunedì 3 ottobre 2022
Giornata degli anziani. Mattarella: “Non autosufficienza è in crescita. Ciascuno di noi è chiamato a fare quanto possibile per garantire loro una vita dignitosa”

“L’età avanzata è, purtroppo, anche una condizione di fragilità: il numero degli anziani non autosufficienti è destinato ad aumentare e ciascuno di noi è chiamato a fare quanto possibile, proprio in virtù di quel legame di riconoscenza che lega ogni generazione a quella che l’ha preceduta, per garantire a tutti, in qualsiasi stagione, una vita dignitosa”. ha detto il Capo dello Stato in occasione della Giornata dedicata agli anziani che si è celebrata il 1 ottobre.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata Internazionale delle Persone Anziane, svoltasi lo scorso 1 ottobre ha rilasciato la seguente dichiarazione: Se oggi viviamo in un Paese democratico, economicamente progredito, dotato di una Carta costituzionale che tutela i diritti inviolabili dell’uomo lo dobbiamo agli anziani, portatori di un patrimonio di valori che abbiamo il dovere di consegnare integro alle generazioni future.

Leggi: Quotidiano Sanità, 03/10/2022


lunedì 3 ottobre 2022
Bonus 75% per l’eliminazione delle barriere architettoniche: Fiaba chiede il rinnovo

Domenica 2 ottobre 2022, in piazza Colonna a Roma, si è svolto il XX FiabaDay: da qui la richiesta di rinnovare e rendere strutturale il Bonus 75% per l’eliminazione delle barriere architettoniche e di sciogliere i nodi relativi all’applicazione dell’articolo 7.5 del DM 236/89, relativo alle deroghe ammesse per dimostrata impossibilità tecnica
Rinnovare e rendere strutturale il Bonus 75% per l’eliminazione delle barriere architettoniche: è una delle richieste emerse dal XX Faiabday, che si è svolto domenica 2 ottobre. Nella mattinata, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha accolto oltre 250 persone con disabilità e a ridotta mobilità per visite guidate all’interno di Palazzo Chigi.
Dopo l’esibizione della Fanfara dei Carabinieri, la giornalista del Tg2 Marzia Roncacci ha moderato i panel della giornata. Il dibattito “Accessibilità nel mondo del lavoro. Un esempio concreto in Eni” ha portato all’attenzione del pubblico l’impegno di Eni nel campo della valorizzazione delle diversità, tramite anche la condivisione dell’esperienza personale di Claudio Zappador, Manager Reporting Salute. Presenti oltre a lui Chiara Paola Monticelli, Responsabile Coordinamento Portafoglio Iniziative D&I Italia e Monitoraggio, e Valeria Torricelli, Orientamento ed Employer Branding.

Leggi: Redattore Sociale 03/10/2022


lunedì 3 ottobre 2022
Con la stangata bollette ecco quanto costerà accendere i termosifoni in casa questo inverno

“Questo inverno non so come farò ad accendere i riscaldamenti in casa, ho timore che mi arrivi una bolletta da 500 euro”. Sicuramente, da quando si parla di rincari delle bollette di luce e gas, questa è la frase che si sente maggiormente pronunciare dalle persone. La maggior parte sono stanche di veder volare via i propri risparmi per pagare le bollette. Ogni mese o due è sempre la solita storia: arriva la bolletta da pagare, il prezzo è sempre più alto e le famiglie non sanno come far fronte al caro-vita. Ora, da quando è circolata la notizia di un nuovo rincaro del 60% da ottobre per le bollette, gli italiani sono letteralmente sul piede di guerra. Le famiglie si vedranno arrivare stangate da centinaia di euro, spesso insostenibili.
Quando tra ottobre e novembre, gli italiani saranno alle prese con l’accensione dei termosifoni, poi, la paura di dover pagare cifre folli è reale. Nonostante il piano gas, che prevede di dover tenere i termosifoni a 19 gradi e per un’ora in meno al giorno, non si riuscirà a salvare del tutto il portafogli.

Leggi: Investire Oggi, 03/10/2022


lunedì 3 ottobre 2022
Inflazione alle stelle: balzo a settembre, l’aumento dei prezzi sfiora il 9%

Continua inesorabilmente a crescere l’inflazione che, nel mese di Settembre, è stata protagonista addirittura di un balzo in avanti di 0,5 punti percentuali tanto da sfiorare il 9%. A certificarlo è l’Istat che, nell’indice nazionale dei prezzi al consumo al lordo dei tabacchi, registra un aumento dell’8,9% su base annua dopo il record toccato ad Agosto pari all’8,4%. Questa volta a spiegare l’accelerazione dei prezzi non è solamente il costo dell’energia ma soprattutto i beni del cosiddetto carrello della spesa ai massimi da quasi trent’anni.
E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sui dati Istat relativi all’inflazione a settembre che fanno registrare una nuova accelerazione dei prezzi del cibo, balzati al +11,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con una crescita complessiva del carrello della spesa che non si registrava dal luglio 1983.

Leggi: Informazione, 03/10/2022


lunedì 3 ottobre 2022
Allarme rincari nei condomini: aumento dei costi del 300%

L’allarme lanciato dall’Anaci Day 2022 che si è svolto a Milano davanti a 1200 amministratori
Un appello accorato all’esecutivo in via di formazione: costi condominiali in aumento del 300%. Bisogna trovare soluzioni subito o sarà grave crisi sociale.
È in estrema sintesi l’allarme lanciato dall’Anaci Day 2022 che si è svolto a Milano davanti a 1200 amministratori provenienti da tutta Italia. Francesco Burrelli, il presidente dell’associazione più grande a livello nazionale, che raggruppa oltre 8.000 amministratori professionisti, ha chiesto che il nuovo esecutivo confermi di avere come priorità la mano tesa alle famiglie sul fronte del caro bolletta.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 03/10/2022


martedì 27 settembre 2022
Pnrr. Semaforo verde della Commissione UE alla seconda rata da 21 miliardi di euro. Parte dei fondi alla riforma della sanità territoriale

La Commissione europea ha approvato oggi la valutazione preliminare positiva della seconda richiesta dell’Italia di pagamento di 21 miliardi di €, di cui 10 miliardi di € di sovvenzioni e 11 miliardi di € di prestiti (al netto di prefinanziamenti) nell’ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza. Ursula von der Leyen: “Ancora una volta buone notizie per l’Italia. La Commissione ritiene che l’Italia abbia compiuto adeguati progressi nell’attuazione del suo piano nazionale per la ripresa per ricevere un secondo pagamento da NextGenerationEU”.
La Commissione europea ha approvato oggi la valutazione preliminare positiva della seconda richiesta dell’Italia di pagamento di 21 miliardi di €, di cui 10 miliardi di € di sovvenzioni e 11 miliardi di € di prestiti nell’ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF), lo strumento chiave al centro di NextGenerationEU.
Il 28 giugno 2022 l’Italia aveva presentato alla Commissione una richiesta di pagamento fondata sui 45 traguardi e obiettivi selezionati nella decisione di esecuzione del Consiglio per la seconda rata.

Leggi: Quotidiano Sanità, 27/09/2022


DALLE REGIONI:

martedì 4 ottobre 2022
Piemonte, schizzano i costi di ricovero in Rsa: aumenti tra i 650 e i 2 mila euro l’anno

Denuncia della Fondazione Promozione Sociale, che chiede alla Regione una revisione urgente degli aumenti, “insostenibili per le famiglie”. E l’impegno a ridefinire gli standard delle strutture, “oggi assolutamente inadeguati alle condizioni cliniche di migliaia di ricoverati”
Il ricovero in Rsa costerà da 650 a 2 mila euro in più: è quanto prevede la delibera della Giunta della Regione Piemonte ( 1-5575/2022), appena approvata, sottoscritta da tutti i rappresentanti degli enti gestori salvo Anaste. Lo riferisce la Fondazione Promozione Sociale, che denuncia questo “accordo unilaterale, che passa sulla testa dei ricoverati, e permette ai gestori di pescare a piene mani dalle loro tasche, con l’unico obiettivo di assicurare incassi e utili, a fronte di standard bassissimi (inadeguati al livello di bisogno sanitario dei pazienti) e controlli sulla qualità pressoché inesistenti”. E aggiunge: “Nessun confronto con le associazioni impegnate nella difesa dei diritti dei malati non autosufficienti”.

Leggi: Redattore Sociale, 04/10/2022


lunedì 3 ottobre 2022
Palermo. SUNIA, preoccupazione per annunciata sospensione acqua a famiglie in difficoltà. Lettera ad Amap e sindaco

Sui tagli dell’Amap alle utenze morose, che potrebbe comportare anche la sospensione del servizio idrico per tante famiglie in difficoltà, interviene il SUNIA.
Il sindacato degli inquilini ha inviato oggi una nota all’ amministratore unico di Amap Alessandro Di Martino, e al sindaco Roberto Lagalla, esprimendo preoccupazione per la preannunciata sospensione dei servizi idrici per migliaia di utenze “possibilmente anche domestiche”.
“Pur nella condivisione dell’esigenza di risanamento dei bilanci dell’azienda – scrive il segretario Sunia Palermo Zaher Darwish – riteniamo che la scelte dei tempi sia a dir poco inopportuna. In questo momento, è notorio che le ripercussioni della guerra in Ucraina sull’aumento esponenziale dei costi dell’energia e dei prodotti petroliferi stanno provocando effetti devastanti e per le aziende e per tantissime famiglie”.

Leggi: Sunia, 03/10/2022


lunedì 3 ottobre 2022
Bonus badanti, da domani domande in Lombardia

Fondi per 1,5 milioni di euro, destinati agli intestatari del contratto con l’assistente familiare. Serve un Isee uguale o inferiore a 35.000 euro e la residenza da almeno 5 anni
Scatta in Lombardia il bonus badanti da 1,5 milioni di euro, destinato all’intestatario del contratto con l’assistente familiare, sia esso la persona assistita o un familiare non obbligatoriamente convivente, che può essere anche amministratore di sostegno o tutore. I requisiti di accesso che sono riferiti all’intestatario del contratto prevedono un Isee uguale o inferiore a 35.000 euro e la residenza in Lombardia da almeno 5 anni.
L’avviso per poter accedere al Bonus apre domani, martedì 4 ottobre, annuncia Alessandra Locatelli, assessore a Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità di Regione Lombardia: “Un passo fondamentale per garantire maggiori tutele a tutte le famiglie che, con grossi sacrifici assistono le persone più fragili”.

Leggi: Redattore Sociale, 03/10/2022


venerdì 30 settembre 2022
Ferrara, torna il “buono viaggio” per i fragili che si spostano in taxi

A partire da ottobre il Comune di Ferrara riattiverà “il ‘buono viaggio’ con carnet fino a 300 euro, che consente alle persone in difficoltà economiche o motorie di utilizzare il servizio di auto pubbliche per spostamenti mediante taxi o noleggio con conducente…
A partire da ottobre il Comune di Ferrara riattiverà “il ‘buono viaggio’ con carnet fino a 300 euro, che consente alle persone in difficoltà economiche o motorie di utilizzare il servizio di auto pubbliche per spostamenti mediante taxi o noleggio con conducente (Ncc) con una copertura del 50% dell’importo della corsa e fino a un massimo di 20 euro”. Lo annuncia la stessa amministrazione, con il sindaco Alan Fabbri che sottolinea come “due anni di pandemia abbiano impattato duramente anche sulle categorie dei tassisti e dei conducenti Ncc”, aggiungendo che questa misura “rappresenta un sostegno concreto, oltre a dare risposte effettive alle persone con fragilità, che potranno usufruire di un servizio pensato sulle loro esigenze”.

Leggi: Redattore Sociale, 30/09/2022


IN AGENDA:

Bagheria, immobili popolari di via Angiò. Oggi alle ore 17 assemblea di SUNIA e CGIL per la messa in sicurezza degli edifici
Sugli interventi per la messa in sicurezza delle case popolari di via Angiò a Bagheria si terrà oggi alle ore 17 un’assemblea pubblica presso la Camera del Lavoro locale di via Lo Re.
Interverranno il segretario del SUNIA Palermo Zaher Darwish, il responsabile della Camera del Lavoro di Bagheria Giuseppe La Piana e la coordinatrice dei servizi Lita Aiello.
Previsto l’intervento dell’assessore comunale Emanuele Tornatore.
L’assemblea nasce dopo i sopralluoghi sul posto, gli incontri con gli abitanti e il confronto avviato da SUNIA e Camera del Lavoro con l’amministrazione comunale per pianificare gli interventi per mettere in sicurezza gli immobili pericolanti.
Si discuterà anche della difesa del patrimonio di edilizia residenziale pubblica di proprietà comunale.

Leggi: Sunia


L’Italia e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile

La sesta edizione del Festival dello Sviluppo Sostenibile si svolge in un contesto di crescente allarme per il progresso nella realizzazione degli Obiettivi dell’Agenda 2030. La crescente fragilità del multilateralismo, la guerra in Ucraina e i numerosi altri conflitti che insanguinano il mondo sono solo una delle sfide per un mondo più sostenibile e giusto. La ripresa dalla pandemia non è ancora completa, e vediamo l’avanzata di nuove varianti del virus che da due anni condiziona le nostre vite, con pesanti ricadute economiche e sociali, l’aumento delle disuguaglianze nei Paesi e tra Paesi, ed evidenze sempre più chiare dell’emergenza climatica e ambientale in atto.

Leggi: Festival Sviluppo Sostenibile


Trento 14 e 15 ottobre 2022 – Anziani – Dignità, relazioni, cure – 4° Convegno Internazionale

Il Convegno, arrivato alla sua quarta edizione, si pone l’obiettivo di favorire una riflessione interdisciplinare, nell’intenzione di migliorare la qualità organizzativa e operativa dei servizi rivolti a persone anziane fragili, anche in riferimento alle ripercussioni che la pandemia ha avuto su questo specifico ambito di intervento.
Un luogo di incontro e di dialogo tra saperi diversi, professionali ed esperienziali, durante il quale approfondire su più livelli, dal coordinamento dei servizi all’operatività quotidiana, i temi della relazione tra la persona anziana, la sua famiglia e gli operatori dell’assistenza, in un’ottica di valorizzazione reciproca e condivisione di prassi virtuose, realmente partecipative e rispettose della persona.
Al Convegno si potrà partecipare in presenza o in modalità interamente online.

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Dall’11 al 14 ottobre Urbanpromo 2022

Dall’11 al 14 ottobre Cascina Fossata a Torino sarà la sede di Urbanpromo 2022, evento su quattro articolazioni: “Urbanpromo Città”, “Urbanpromo Social Housing”, “Urbanpromo Digital” e “Urbanpromo Green”.
Dall’11 al 14 ottobre 2022 si tiene a Torino, presso Cascina Fossata, la XIX edizione di Urbanpromo Progetti per il Paese.
Nella cornice della rigenerazione urbana e del partenariato pubblico privato, sono presentati progetti e iniziative che spiccano nel panorama nazionale per il forte carattere innovativo dei loro approcci e dei loro contenuti. A presentarli sono i loro protagonisti: promotori pubblici e privati, progettisti, gestori.
Urbanpromo 2022 porta a sintesi unitaria i quattro grandi temi che nel corso del tempo sono emersi dal campo di osservazione della manifestazione.
In ordine cronologico: Città, Social Housing, Green, Digital.
Urbanpromo CITTÀ si concentra sui progetti di trasformazione urbana che veicolano contenuti innovativi: nella loro connotazione architettonica e tecnologica, nella procedura partenariale pubblico – privata, negli aspetti sociali ed ambientali.

Leggi: UrbanPromo


Urbanpromo 2022

In collaborazione con Fondazione Cariplo, Fondazione Housing Sociale, Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione Sviluppo e crescita CRT e CDP Immobiliare Sgr la XII edizione di Urbanpromo Social Housing confluirà in Urbanpromo 2022 a Torino dall’11 al 14 Ottobre.
In sintonia con l’evoluzione delle strategie di promozione dell’abitare sociale, negli ultimi anni il programma di Urbanpromo Social Housing si è spostato dall’analisi delle innovazioni veicolate dai progetti esemplari alla valorizzazione delle relazioni tra tali interventi e il contesto urbano di riferimento. Degli investimenti finalizzati alla produzione di alloggi sociali merita dunque verificare la capacità di inserire nuovi abitanti, servizi ed attività in tessuti urbani che necessitano di essere rivitalizzati in termini sociali, economici ed ambientali.

Leggi: UnbanPromo


IN EVIDENZA:

 La programmazione integrata nella riforma della non autosufficienza
Con riferimento ai risultati della ricerca AUSER (2021) “Anziani non autosufficienti e integrazione sociosanitaria territoriale nei Piani regionali”, Claudio Falasca si interroga sul perché la programmazione nell’assistenza sociosanitaria agli anziani non autosufficienti non ha portato a risultati soddisfacenti, al fine di capire se le proposte di riforma in discussione siano in grado di porvi rimedio. – di Claudio Falasca (Ufficio studi AUSER – Abitare e Anziani)
Nelle proposte di riforma delle politiche per la non autosufficienza viene posta una significativa attenzione alla programmazione integrata nazionale, regionale e territoriale. Tale interesse è del tutto comprensibile in quanto è dall’attività di programmazione che in larga misura dipende il raggiungimento dell’obiettivo dell’integrazione sociosanitaria. Parlando di integrazione sociosanitaria si rinvia a un insieme di indicazioni finalizzate a promuovere la sinergia tra servizi sanitari e servizi sociali, al fine di rispondere adeguatamente ai bisogni della popolazione. Suddetta integrazione, coinvolgendo due aree diverse del welfare, rende complessa una collaborazione effettiva, sebbene sia prevista da tempo nell’assetto normativo vigente. Dunque, interrogarsi sul perché la programmazione vigente non abbia prodotto i risultati attesi si pone come un quesito ineludibile al fine di capire le riforme da realizzare per una moderna politica per la non autosufficienza. Può essere proficuo, per tale intento, partire dalla ricerca Auser sui Piani regionali.

Leggi: I Luoghi della Cura


Le dimissioni ospedaliere protette in Strutture residenziali di post acuzie – Studio sulla popolazione della Città di Torino – di Franco Cirio, Fabiano

Le strutture intermedie di post acuzie nelle diverse esperienze regionali, come evidenziato da Franco Pesaresi, si configurano come strutture residenziali extra-ospedaliere di degenza a prevalenza sanitaria, a medio-alta intensità assistenziale, a vocazione internistica da utilizzare quando l’ospedale, il domicilio e la residenzialità sociosanitaria (RSA) risultano inadeguate.
Per quanto eterogenee come denominazione e per i criteri di eleggibilità dei ricoverati, sono tutte caratterizzate dall’accesso attraverso una valutazione multidimensionale, dalla redazione di un Piano di Assistenza Individuale, dalla temporaneità della degenza a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale. Anche la durata della degenza non è omogenea in quanto metà delle regioni prevede una degenza massima 31-60 giorni; un terzo delle regioni 1-30 giorni; 2 regioni anche oltre 60 giorni.

Leggi: Welforum


La crisi delle residenze per anziani – Il contributo di Marco Trabucchi

Il sistema delle residenze per anziani del nostro paese è in gravissima crisi. Purtroppo, è una condizione che le nostre comunità conoscono bene, ma che la politica non ritiene sia meritevole di interventi. E così assistiamo ad una sopravvivenza faticosa, che logora gestori, operatori e famiglie. A quando una risposta seria? Fino a quale livello di profondità continueremo ad assistere alla crisi?
Le RSA hanno subito il tempo del covid-19, che ha portato ad un aumento dei costi di gestione e contemporaneamente ad una riduzione importante delle entrate, dovuta all’impossibilità di riempire i posti letti liberati per la morte dei residenti. La situazione si è sistemata lentamente, ma ancor oggi i conti economici risentono della crisi.
Le RSA hanno subito durante l’epidemia, ma ancor oggi, una pesante emorragia di operatori, in primis di infermieri, attratti dagli ospedali, che promettevano stipendi significativamente più elevati e migliori condizioni di lavoro. In scala minore, anche per altre figure professionali, compresi gli oss, è avvenuta un’emorragia simile a quella infermieristica.
Sarebbe necessario un piano serio, pluriennale, ma anche immediato, per creare una certa disponibilità di personale da dedicare all’assistenza. Occorre quindi agire su vari piani: allargare il numero degli accessi alle agenzie formative (università e altro), ma allo stesso tempo permettere in maniera seria e rapida l’importazione di operatori qualificati, impostando corsi intensivi sia per la lingua che per la formazione sulla nostra organizzazione sociale e le diverse prassi.

Leggi: Fondazione Leonardo


 Il nuovo Punto Unico di Accesso (PUA). Il quadro nazionale

La Legge di bilancio 2022 ha modificato le caratteristiche dei Punti unici di accesso (PUA) delineandone un nuovo modello organizzativo e nuove funzioni. Il contributo di Franco Pesaresi offre un approfondimento sulle novità introdotte dalla norma, a supporto della sua applicazione.
di Franco Pesaresi (NNA Network Non Autosufficienza; Asiquas)
La Legge di bilancio 2022 ha modificato le caratteristiche dei Punti unici di accesso (PUA) così come delineati negli anni duemila. Il presente lavoro si propone di aggiornare il profilo organizzativo del PUA.
Il quadro normativo nazionale
Si comincia a parlare di Punti unici di accesso (PUA) negli anni novanta del secolo scorso quando la semplificazione amministrativa era diventa una costante dell’agenda politica di tutti i governi. L’obiettivo costante era ed è rimasto quello della semplificazione del rapporto fra cittadini e pubblica amministrazione riducendo gli adempimenti e i passaggi amministrativi a carico di cittadini ed imprese e promuovendo lo snellimento e la tempestività dell’azione pubblica. Seguendo questa logica alcune regioni cominciano a prevedere i punti unici di accesso alle prestazioni sociosanitarie, pur con differenti denominazioni, e solo a questo punto la normativa nazionale comincia ad occuparsi di questo nuovo modello organizzativo.

Leggi: I Luoghi della Cura


L’Irlanda del Nord contrasta la solitudine degli over 75 con l’iniziativa ‘Adotta un nonno’

Sono più di due milioni e mezzo gli over 75 italiani che vivono soli. Secondo le proiezioni demografiche entro il 2045 il numero raggiungerà i tre milioni e mezzo.
L’emergenza solitudine in Italia è mitigata dalla presenza di numerose associazioni che attraverso il lavoro quotidiano dei volontari cerca di arginare il fenomeno.
Anche in altri Stati europei la solitudine della popolazione anziana è un problema al quale si cerca di porre rimedio. Un esempio arriva dalla Irlanda del Nord dove una donna di nome Kathleen ha lanciato il programma ‘Adotta un nonno’. Attraverso il telefono e/o l’incontro diretto i volontari contattano gli over 75 per assicurarsi sul loro stato di salute e per scambiare due chiacchiere.
Simili iniziative, soprattutto nel periodo estivo, sono presenti anche su tutto il territorio italiano. I volontari sono a disposizione per intrattenere gli anziani durante la giornata, alcuni hotel offrono pacchetti speciali per la terza età, gli enti pubblici e le parrocchie organizzano colonie estive per offrire soggiorni in località fresche e tranquille.

Leggi: Fondazione Leonardo


Caregiver Burden Inventory per individuare lo stato di stress del caregiver

Si chiama Sindrome di Burden il disagio che colpisce chi si occupata della cura di un familiare non autosufficiente.
Le ore continue dedicate ai propri cari, la sensazione di non poter condurre il tipo di vita desiderato, le difficoltà di conciliare la vita sociale e lavorativa, il dispendio di energie per assolvere ai compiti richiesti e il carico emotivo, sono le cinque caratteristiche che comportano lo stato di stress che viene ricondotto alla Sindrome di Burden.
La comunità scientifica, riconoscendo le difficoltà a cui vanno incontro i caregiver, sempre più spesso affianca la cura del malato a percorsi di coaching e di supporto psicologico per i familiari.
Il Caregiver Burden Inventory (CBI), questionario a risposta multipla, viene utilizzato proprio per individuare le situazioni di disagio e proporre adeguate risposte al caregiver.

Leggi: Fondazione Leonardo


Un welfare più piccolo? – Sergio Pasquinelli

La vittoria della destra prefigura un pesante cambio di rotta nelle politiche sociali del nostro paese. Un cambio ancora da decifrare su certe partite, soprattutto quelle “in corso”, e già prevedibile su altre.
Molto dipenderà dalla squadra di governo e dai singoli ministri, e su questo dovremo aspettare almeno un mese, se va bene, ma molto si delinea già oggi come una svolta.
Se vogliamo partire dal tema meno divergente dalle politiche degli ultimi anni, che il programma di Fratelli d’Italia aveva posto come una delle priorità nazionale, guardiamo al sostegno della natalità, che comprende diverse cose: l’introduzione del quoziente familiare, cioè di una tassazione che tenga conto del numero dei componenti del nucleo; l’aumento degli importi dell’Assegno unico e universale; la riduzione dell’aliquota Iva sui prodotti per la prima infanzia; il sostegno ai Comuni per garantire asili nido gratuiti; il rafforzamento del sistema dei congedi parentali. Vedremo se tutto questo verrà effettivamente messo a terra.

Leggi: Welforum


SEGNALAZIONI:

Assegno Unico e Universale: importi maggiorati per figli disabili

L’Inps, con il messaggio n. 3518 del 27 settembre, fornisce chiarimenti in merito agli importi dell’assegno unico universale spettanti ai figli maggiorenni disabili e la possibilità di poterne beneficiare da parte dei nuclei familiari orfanili, composti da soggetti disabili gravi e titolari di pensione ai superstiti del genitore deceduto. Modifiche che sono state apportate al D.lgs. n. 230/2021 dal decreto-legge n. 73/2022 (convertito dalla legge n. 122/2022).
In particolare, per quanto riguarda i nuclei familiari orfanili, il D.L. 73/2022 ha ampliato la platea dei beneficiari, comprendendo anche gli orfani maggiorenni titolari della pensione ai superstiti e/o con disabilità grave accertatta (ex art. 3, c. 3, della legge n. 104/92).
Inoltre, lo stesso provvedimento legislativo ha previsto, soltanto per quest’anno (1° marzo 2022 – 28 febbraio 2023), una maggiorazione degli importi dell’Assegno a favore dei nuclei familiari con figli con disabilità a prescindere dall’età.

Leggi: Inca


Bonus psicologo 2022 aggiornamenti

Come anticipato nell’articolo pubblicato nel nostro sito in data 1 marzo, la Legge n° 15/2022 ha introdotto una misura per sostenere le spese di assistenza psicologica di quei cittadini che, nel corso della pandemia e della conseguente crisi economica, hanno subito crisi da stress, ansia, depressione, disturbi dell’alimentazione.
E’ possibile presentare la domanda, dal 25 luglio al 24 ottobre 2022, esclusivamente tramite il servizio online dal portale web INPS o utilizzando il Contact Center Integrato, accedendo al servizio “Contributo sessioni psicoterapia”. L’INPS con la circolare n° 83 pubblicata il 19 luglio u.s. ha fornito le indicazioni utili alla richiesta del bonus.
Per accedere al bonus è necessario avere un ISEE in corso di validità non superiore a 50.000 euro, ci si deve rivolgere a specialisti privati iscritti all’albo degli psicoterapeuti, non ci sono limiti d’età.

Leggi: Caf Cgil


Bollette energetiche: pubblicata la scheda informativa di ARERA

Leggi: Sunia


Bonus facciate: la guida aggiornata dell’Agenzia delle Entrate

Leggi: Sunia


 

 

 

 

 

Riforma anziani non autosufficienti. “Sia approvata con urgenza, assistenza a rischio”. Le 52 organizzazioni del Patto lanciano l’allarme

Le organizzazioni del Patto per un Nuovo Welfare sulla non Autosufficienza esprimono la propria preoccupazione per la riforma del settore. Chiedono, dunque, al Governo uscente di effettuare la prima approvazione del suo testo, così da non vanificare il lavoro realizzato sinora. Al nuovo Governo e al nuovo Parlamento, chiedono di fare della non autosufficienza una priorità politica.
“L’assistenza agli anziani non autosufficienti è un settore particolarmente debole del nostro welfare. Per saperlo non è necessario conoscere gli infiniti studi e dati che lo dimostrano, basta sperimentare concretamente la realtà quotidiana della non autosufficienza. Nel nostro Paese, a farlo sono circa 10 milioni di persone tra anziani, familiari e chi li assiste professionalmente. Affinché le cose cambino, questa estesa e dimenticata fascia della società italiana ha bisogno di una buona politica”.
Così le 52 organizzazioni del Patto per un Nuovo Welfare sulla non Autosufficienza che esprimono la propria preoccupazione per la riforma del settore.

Leggi: Quotidiano Sanità


NEWS:

domenica 25 settembre 2022
Ondata di mancati pagamenti nei condomini

«Le aziende rischiano di chiudere o di mettere in cassa integrazione i propri dipendenti, noi invece il mancato pagamento delle rate condominiali». Così Massimo Romano, amministratore di una settantina di condomini in provincia di Brescia nonché presidente locale di Alac, riassume la grande preoccupazione che ha cominciato a serpeggiare nel comparto dalla primavera, per acuirsi dopo il rientro dalle ferie, con l’arrivo delle bollette dell’elettricità di luglio e poi di agosto.
«Che i costi potessero aumentare, lo avevamo preventivato. Ma non così tanto», spiega ancora Romano: «Mettiamo già in conto di avere problemi di morosità in alcuni condomini. Ognuno ha le sue caratteristiche e la sua storia. Per esempio, in una grande struttura abitata soprattutto da famiglie che vivono con 1.500-1.600 euro al mese, l’anno scorso avevamo un 3% di morosità, mentre ci aspettiamo quest’anno di arrivare al 20».

Leggi: Il Sole 24 Ore, 25/09/2022


sabato 24 settembre 2022
La Caporetto dei servizi sociali comunali, un welfare da rivedere

A Milano il sostegno che il comune offre alle famiglie più in difficoltà non riesce a stare dietro alle richieste. Degli aiuti potrebbero arrivare dal terzo settore
Scarpe da tennis spaiate buttate sul marciapiede. Sul muro, la scritta cubitale di un writer: “Gli unici stranieri sono gli sbirri”. All’interno, in una casa popolare Aler del quartiere Giambellino, un quadro di desolazione pasoliniana: una bombola del gas vuota rotola su un piccolo prato pieno di spazzatura dove giocano i bambini al ritorno da scuola (se sono andati a scuola). Alcuni appartamenti inagibili hanno le porte murate, altri sono sigillati con una lastra di metallo per evitare che vengano “sfondati” da altri occupanti abusivi. E in un angolo del cortile, carcasse di motorini che paiono macabre installazioni di una periferia malata che nessuno riesce a curare.
Francesca Gisotti, pedagogista diventata assessora al Welfare del Municipio 6 parla con i residenti per rassicurarli, per far capire che le istituzioni non li hanno abbandonati, ma poi ci dice: “Purtroppo sono sempre di più gli abitanti che non sono seguiti dai servizi sociali.

Leggi: Il Foglio, 24/09/2022


venerdì 23 settembre 2022
Lea. Appello di Cittadinanzattiva ai Governatori: “Nella prossima Conferenza Stato-Regioni approvate il Decreto Tariffe”

“Non è più tempo di indugi, né di giochi al rimpiattino: ai cittadini siano concessi i Livelli essenziali di assistenza fermi al 2017. Oggi infatti molte prestazioni previste nei Livelli essenziali di assistenza emanate nel 2017 sono erogate solo in alcuni territori, con la conseguenza che l’accesso alle stesse è diversificato non solo fra regioni ma anche fra singole Asl”. Così la segretaria generale Anna Lisa Mandorino.
“A pochi giorni dalle elezioni sarebbe un’ottima notizia per i cittadini, e una scelta di grande responsabilità da parte dei Governatori, se le Regioni approvassero, contrariamente ad ogni previsione, il Decreto Tariffe nella prossima seduta della Conferenza Stato Regioni convocata per il 28 settembre”, è quanto afferma Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva che, insieme alle circa 110 organizzazioni del proprio Coordinamento nazionale delle Associazioni dei Malati Cronici, annuncia mobilitazioni nei prossimi giorni per sollecitare questa approvazione.

Leggi: Quotidiano Sanità, 23/09/2022


giovedì 22 settembre 2022
Il futuro della demografia italiana è sempre più fosco. Le previsioni Istat: “Meno residenti, più anziani e famiglie più piccole”

La popolazione residente è in decrescita: da 59,2 milioni al 1° gennaio 2021 a 57,9 mln nel 2030, a 54,2 mln nel 2050 fino a 47,7 mln nel 2070. Il rapporto tra individui in età lavorativa (15-64 anni) e non (0-14 e 65 anni e più) passerà da circa tre a due nel 2021 a circa uno a uno nel 2050. Meno coppie con figli, più coppie senza: entro il 2041 una famiglia su quattro sarà composta da una coppia con figli, più di una su cinque non ne avrà. IL REPORT
Le nuove previsioni Istat sul futuro demografico del Paese, aggiornate al 2021, confermano la presenza di un potenziale quadro di crisi. La popolazione residente è in decrescita: da 59,2 milioni al 1° gennaio 2021 a 57,9 mln nel 2030, a 54,2 mln nel 2050 fino a 47,7 mln nel 2070. Il rapporto tra individui in età lavorativa (15-64 anni) e non (0-14 e 65 anni e più) passerà da circa tre a due nel 2021 a circa uno a uno nel 2050.
In crescita le famiglie ma con un numero medio di componenti sempre più piccolo. Meno coppie con figli, più coppie senza: entro il 2041 una famiglia su quattro sarà composta da una coppia con figli, più di una su cinque non ne avrà.

Leggi: Quotidiano Sanità, 22/09/2022


mercoledì 21 settembre 2022
Dalla Fornero in poi tagliate migliaia di euro dalle pensioni.

In 10 anni di blocco della rivalutazione, un pensionato che percepisce 1.500€ lordi al mese ha perso oltre 9 mila euro. Un pensionato che ne percepisce 2.100 lordi ha rinunciato a oltre 16 mila euro.
«Gli effetti del blocco della Fornero sono soldi che i pensionati non rivedranno più – denuncia oggi dalle pagine del Manifesto Daniela Cappelli, segretaria nazionale dello Spi Cgil – visto che la sentenza della corte costituzionale che ha dichiarato illegittimo il taglio non è retrattiva. Va poi ricordato che la perequazione delle pensioni è una legge dello stato e applicarla è doveroso. Infine – prosegue – non bisogna dimenticare che la rivalutazione arriva sempre con un anno di ritardo».
Questa la posizione del Sindacato Pensionati della CGIL, preoccupato inoltre dal rischio che il governo decida di intervenire nuovamente sulla rivalutazione per fare cassa.
«Mi auguro che la fantasia del legislatore non arrivi a prevedere nuovi blocchi: i pensionati italiani sono già stati fin troppo impoveriti», conclude Daniela Cappelli.

Leggi: Spi-Cgil, 21/09/2022


mercoledì 21 settembre 2022
Pensioni, Spi Cgil: ecco le nostre proposte

L’impoverimento del mondo del lavoro ha come effetto un futuro previdenziale incerto e diseguale per milioni di lavoratori. Cappelli: “Nonostante una vita lavorativa, molti giovani rischiano pensioni basse. Dobbiamo introdurre tutele all’interno del sistema previdenziale, come la pensione contributiva di garanzia”.
Nella cornice dell’Auditorium Antonianum, a Roma, lo Spi Cgil ha presentato le proprie proposte su pensioni e disuguaglianze economiche e lo ha fatto sulla base di una ricerca della Fondazione Di Vittorio, Tendenze della disuguaglianza dei redditi familiari, da lavoro e da pensione nei principali paesi dell’Unione europea.
L’indagine, curata e illustrata dall’economista Michele Raitano, è stata l’occasione di un confronto di idee tra Ivan Pedretti, segretario generale del sindacato dei pensionati Cgil, Daniela Cappelli della segretaria nazionale Spi, Christian Ferrari, segretario confederale Cgil, Pasquale Tridico presidente dell’Inps e Tommaso Nannicini, senatore e presidente della Commissione bicamerale di vigilanza sugli Enti previdenziali.

Leggi: Liberetà, 21/09/2022


mercoledì 21 settembre 2022
Un’app per affrontare l’Alzheimer: l’idea dagli studenti casalesi del Sobrero

Il progetto si chiama “Mnemosine” e prevede un’applicazione informatica per un Centro Diurno virtuale collegabile anche a distanza
L’oncologa Daniela Degiovanni quando vuole raggiungere un obiettivo non si pone limiti nel coinvolgere le persone. Questa volta sono stati i giovani, in particolare gli studenti informatici dell’istituto Sobrero, ben contenti di affiancarsi all’attività dell’associazione Vitas, sempre impegnata con chi affronta malattie come demenza senile e Alzheimer. , dalla dea greca della memoria, e prevede un’applicazione informatica per un Centro Diurno virtuale collegabile anche a distanza per chi non può materialmente essere presente in quello della casa di riposo. «Da una parte servirà a fornire informazioni sulla piattaforma e dall’altra ad accedere a una parte riservata dove gli specialisti possono entrare in contatto con gli utenti anche attraverso esercizi, videoconferenze volte al miglioramento di chi è affetto da demenza senile o Alzheimer» spiegano gli studenti, che sono stati assistiti dai docenti Fernando Fusano e Cristiana Bonanno.

Leggi: La Stampa, 21/09/2022


lunedì 19 settembre 2022
Case popolari, il difficile slalom per ottenere un alloggio

L’offerta di abitazioni pubbliche non basta a soddisfare la domanda. Tra le condizioni il reddito non è sempre l’indicatore più pesante
Per ottenere una casa popolare non basta avere un reddito basso e una famiglia numerosa. Manca un archivio nazionale per misurare lo scarto tra quante case popolari servirebbero e quante ne sono disponibili ogni anno. Da qualche dato parziale, comunque, si intuisce che questo divario è in aumento. In Toscana, per esempio, nel 2019 le abitazioni assegnatecoprirono il 6% delle richieste e nel 2020 il 3,8 per cento.
Non c’è carenza solo degli alloggi dei Comuni e degli Iacp, ma anche di quelli venduti e affittati a condizioni più accessibili di quelle di mercato. La realizzazione di questi interventi è ormai affidata quasi solo alle poche iniziative delle Regioni e dei Comuni. Quello di Milano ha aperto un bando
per assegnare sei aree edificabili in diritto di superficie al prezzo simbolico di un euro a metro quadro, un regalo. Per le case in affitto, l’obiettivo del Comune è mettere a disposizione delle famiglie un certo numero di abitazioni con tre locali a un canone di non più di 500 euro al mese.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 19/09/2022


DALLE REGIONI:

sabato 24 settembre 2022
Inaugurato a Lamezia lo Sportello Sociale dello Spi Cgil. Un sostegno concreto ai più fragili

È stato inaugurato a Lamezia Terme lo Sportello Sociale dello Spi Cgil Area Vasta. Si tratta di un’iniziativa inserita in una rete nazionale finalizzata a dare risposte alla popolazione anziana e ai cittadini fragili o che ne hanno bisogno in termini di servizi sociali, sanitari, abitativi, fiscali, previdenziali, nonché in tutto ciò che riguarda politiche sociali, sanità e disabilità. La sede di Lamezia, in corso Giovanni Nicotera, negli attuali uffici della Cgil, sarà aperta lunedì, martedì e mercoledì con operatori formati per accogliere l’utenza e dare risposte certe.
Presenti all’inaugurazione il segretario generale Cgil Calabria Angelo Sposato, il segretario generale Spi Cgil Calabria Claudia Carlino, il segretario generale Cgil Calabria Area Vasta Enzo Scalese e il segretario generale Spi Cgil Area Vasta Gianni Dattilo.

Leggi: Corriere di Lamezia, 24/09/2022


venerdì 23 settembre 2022
Emergenza casa a Palermo, incontro tra il Sunia e l’amministrazione comunale

Il segretario Zaher Darwish: “E’ solo l’inizio di un percorso perché i nodi da sciogliere sono tantissimi. Dall’assessora Antonella Tirrito c’è disponibilità al dialogo”
emergenza casa a Palermo
Un percorso che proverà a cercare le strade per dare risposte concrete e serie alle centinaia di famiglie che a Palermo sono in emergenza abitativa e vivono in situazioni precarie e di forte difficoltà economica. E’ quello che auspica il segretario del Sunia Palermo Zaher Darwish che, nei giorni scorsi, ha avuto un primo incontro tra il Sunia e l’assessora comunale all’Emergenza abitativa Antonella Tirrito sulle politiche abitative. Già dallo scorso luglio il Sunia aveva chiesto di avere un incontro con il neosindaco Roberto Lagalla.

Leggi: Redattore Sociale, 23/09/2022


giovedì 22 settembre 2022
Anziani, Spi Cgil Veneto: qui in 180.000 hanno bisogno di assistenza

Circa 150.000 famiglie dedicano gran parte del loro tempo a seguire i propri cari L’appello: “La legge quadro sulla non autosufficienza va approvata entro l’anno”
In Veneto ci sono circa 180.0000 anziani che non sono in grado di badare a se stessi e che necessitano di assistenza quotidiana, e circa 150.000 famiglie che, spesso con l’aiuto di assistenti, dedicano gran parte del loro tempo a seguire i propri cari. Nonostante questo, “nella campagna elettorale di queste settimane il tema non sembra prioritario, per usare un eufemismo”. È il quadro delineato dalla Spi Cgil del Veneto, che rilancia la necessità di approvare la legge quadro sulla non autosufficienza che, secondo i piani precedenti la crisi di governo, doveva essere operativa entro la fine della legislatura.

Leggi: Redattore Sociale, 22/09/2022


giovedì 22 settembre 2022
Anziani, a Napoli nasce il “Garante dei diritti”

Porterà all’attenzione della politica e dell’amministrazione le esigenze e le richieste degli over 65. L’assessore Trapanese: “Un passo importante”. La giunta approva la delibera, ora la parola al Consiglio
“È un passo importante a testimoniare la nostra volontà di non lasciare indietro nessuno, i fragili in particolare, in questo caso gli anziani”. Così, in una nota, l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Napoli, Luca Trapanese, annunciando l’approvazione, da parte della giunta comunale, della delibera di Istituzione del “Garante dei Diritti degli Anziani” per la città di Napoli e il relativo Regolamento che disciplina questa figura e le sue mansioni.
Il Garante, spiega una nota di Palazzo San Giacomo, contribuirà alla tutela ed alla salvaguardia dei diritti degli anziani, portando all’attenzione della politica e dell’amministrazione le esigenze e le richieste di questa parte di cittadinanza fino ad ora non sufficientemente rappresentata.

Leggi: Redattore Sociale, 22/09/2022


giovedì 22 settembre 2022
Regione in supporto dei nonni nelle RSA, quaranta milioni di euro per impedire l’aumento delle rette

Per evitare il rincaro delle tariffe delle RSA o il blocco delle attività delle stesse strutture, Regione stanzia quasi 40 milioni di euro per calmierare il caro bollette
Il caro bollette si fa sentire non solo sulle utenze domestiche e sulla produzione industriale e manifatturiera, ma anche sulle strutture sociosanitarie, coinvolgendo quindi anche quelle famiglie che pagano la retta di una RSA per i propri anziani o disabili parenti.
A tal proposito, la Giunta Regionale ha destinato quasi 40 milioni di euro per impedire che l’aumento costi delle Rsa gravi su famiglie di anziani e disabili.
“Oggi abbiamo destinato 39,2 milioni di euro. Siamo venuti incontro a tutta la rete delle unità di offerta sociosanitarie residenziali e semiresidenziali e domiciliari per persone anziane e per persone con disabilità. Lo abbiamo fatto per evitare che soprattutto le piccole realtà, fondamentali per determinati territori, corressero il rischio di interrompere la loro attività, lasciando senza servizi essenziali le famiglie di disabili e anziani o di porre gli stessi in condizioni non accettabili”.

Leggi: La Provincia di Varese, 22/09/2022


IN AGENDA:

Trento 14 e 15 ottobre 2022 – Anziani – Dignità, relazioni, cure – 4° Convegno Internazionale

Il Convegno, arrivato alla sua quarta edizione, si pone l’obiettivo di favorire una riflessione interdisciplinare, nell’intenzione di migliorare la qualità organizzativa e operativa dei servizi rivolti a persone anziane fragili, anche in riferimento alle ripercussioni che la pandemia ha avuto su questo specifico ambito di intervento.
Un luogo di incontro e di dialogo tra saperi diversi, professionali ed esperienziali, durante il quale approfondire su più livelli, dal coordinamento dei servizi all’operatività quotidiana, i temi della relazione tra la persona anziana, la sua famiglia e gli operatori dell’assistenza, in un’ottica di valorizzazione reciproca e condivisione di prassi virtuose, realmente partecipative e rispettose della persona.
Al Convegno si potrà partecipare in presenza o in modalità interamente online.

Leggi: Erickson


Dall’11 al 14 ottobre Urbanpromo 2022

Dall’11 al 14 ottobre Cascina Fossata a Torino sarà la sede di Urbanpromo 2022, evento su quattro articolazioni: “Urbanpromo Città”, “Urbanpromo Social Housing”, “Urbanpromo Digital” e “Urbanpromo Green”.
Dall’11 al 14 ottobre 2022 si tiene a Torino, presso Cascina Fossata, la XIX edizione di Urbanpromo Progetti per il Paese.
Nella cornice della rigenerazione urbana e del partenariato pubblico privato, sono presentati progetti e iniziative che spiccano nel panorama nazionale per il forte carattere innovativo dei loro approcci e dei loro contenuti. A presentarli sono i loro protagonisti: promotori pubblici e privati, progettisti, gestori.
Urbanpromo 2022 porta a sintesi unitaria i quattro grandi temi che nel corso del tempo sono emersi dal campo di osservazione della manifestazione.
In ordine cronologico: Città, Social Housing, Green, Digital.
Urbanpromo CITTÀ si concentra sui progetti di trasformazione urbana che veicolano contenuti innovativi: nella loro connotazione architettonica e tecnologica, nella procedura partenariale pubblico – privata, negli aspetti sociali ed ambientali.

Leggi: UrbanPromo


Urbanpromo 2022

In collaborazione con Fondazione Cariplo, Fondazione Housing Sociale, Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione Sviluppo e crescita CRT e CDP Immobiliare Sgr la XII edizione di Urbanpromo Social Housing confluirà in Urbanpromo 2022 a Torino dall’11 al 14 Ottobre.
In sintonia con l’evoluzione delle strategie di promozione dell’abitare sociale, negli ultimi anni il programma di Urbanpromo Social Housing si è spostato dall’analisi delle innovazioni veicolate dai progetti esemplari alla valorizzazione delle relazioni tra tali interventi e il contesto urbano di riferimento. Degli investimenti finalizzati alla produzione di alloggi sociali merita dunque verificare la capacità di inserire nuovi abitanti, servizi ed attività in tessuti urbani che necessitano di essere rivitalizzati in termini sociali, economici ed ambientali.

Leggi: UnbanPromo


IN EVIDENZA:

Per ripensare l’economia si parta dalla cura – di Veronica Rossi

Secondo alcuni economisti, il mondo andrà inevitabilmente incontro a una decrescita. Per ricostruire una società giusta serve dare più valore alle attività legate alla cura e alla conservazione della vita, che sono troppo spesso svalutate e relegate a un ruolo di secondo piano nel mercato. Parla una delle teoriche dell’Economia femminista
La risposta alla crisi sta nella cura. Ne è convinta Amaia Pérez Orozco, economista e attivista femminista spagnola, scrittrice di un libro dal titolo Subversión feminista de la economía: aportes para un debate sobre el conflicto capital-vida (Traficantes de sueños, editore) ed esperta di fama internazionale di ecofemminismo, un sguardo comprensivo sul mondo che unisce il punto di vista femminile a quello ecologico nella critica alla società attuale. E che insegna un modo nuovo per affrontare la decrescita a cui, secondo l’esperta, dovremo arrenderci ad andare incontro.
Che cos’è per lei la decrescita e perché se ne parla?
Una certa dimensione della decrescita è inevitabile, non è qualcosa che possiamo decidere, è qualcosa che succederà sicuramente. Mi riferisco alla decrescita metabolica, legata all’esaurimento dell’energia e delle risorse. Quello che possiamo scegliere, però, è il modo in cui la affronteremo, se la accompagneremo con un lavoro di giustizia e di ridistribuzione sociale. Ci sono però altre dimensioni della decrescita, che riguardano un posizionamento politico, di chi la intende come una rottura con la logica di accumulazione tipica del mercato capitalista. In un sistema dove quello che conta è il profitto a ogni costo, la vita è minacciata; quello che le permette di andare avanti è l’impegno di chi, sempre con maggiori difficoltà, si occupa di cura, fa un lavoro che potremmo definire “riproduttivo” in senso ampio, che permette la riproduzione della vita, che è qualcosa di vulnerabile.

Leggi: Vita


L’inclusione e le sue implicazioni (II Parte) – Dialogo intorno all’inclusione sociale e a ciò che ne consegue – A cura di Claudio Castegnaro

Presentiamo qui la seconda parte dell’intervista di Claudio Castegnaro a Riccardo Morelli, referente dell’Unità Zonale Disabilità dell’Ambito Territoriale Sociale di Garbagnate Milanese; Area Fragilità, Servizi e Sviluppo, Azienda Speciale Consortile Comuni Insieme e membro del coordinamento della Rete Immaginabili Risorse
Che relazione c’è tra inclusione e coprogettazione?
Inclusione e co-progettazione sono intimamente connesse. Questo è un punto di attenzione. La co-progettazione nel prossimo futuro crescerà di importanza e verrà sempre più utilizzata. Questa è una buona notizia, ma il substrato culturale sul quale si innesta (specialmente in Lombardia) è quello del primato della prestazione sulla relazione e della privatizzazione e individualizzazione della fragilità. Questo ci deve far drizzare le antenne. Dunque, il rischio è che diventi una moda per affidare servizi e che sia solo uno strumento in più per implementare le strategie aziendali, l’ennesimo passo per precarizzare la logica dell’appalto e scaricare responsabilità sul terzo settore. Da questo punto di vista un ulteriore passo indietro dopo quello rappresentato, per molti aspetti, dall’accreditamento. Co-progettazione non è data se non in un discorso sull’inclusione attivo in un territorio. Un discorso nel quale siano coinvolte persone con disabilità, educatori, famigliari e assistenti sociali che co-costruiscono problemi e co-progettano risposte.

Leggi: Welforum


Caregiver: l’Italia segua il percorso della “Strategia Europea per l’Assistenza”

«La “Strategia Europea per l’Assistenza”, presentata dalla Commissione Europea, è un passo nella giusta direzione per consentire un’assistenza equa e adeguata a chi è impegnato nella cura a tempo pieno di un familiare. Ora spetta ai singoli Stati elaborare piani d’azione nazionali»: a dirlo è l’eurodeputata Eleonora Evi, membro titolare della Commissione Petizioni nel Parlamento Europeo. Ne condivide le parole l’Associazione Genitori Tosti in Tutti i Posti, che a suo tempo aveva presentato all’Europarlamento una petizione sul mancato riconoscimento in Italia del caregiver come lavoratore
«La Strategia Europea per l’Assistenza, presentata di recente dalla Commissione Europea, è un passo nella giusta direzione per consentire un’assistenza equa e adeguata a tutte le persone impegnate nella cura a tempo pieno di un familiare»: lo dichiara l’eurodeputata Eleonora Evi, membro titolare della Commissione Petizioni presso il Parlamento Europeo. «Ora spetta ai singoli Stati – aggiunge – concretizzare le raccomandazioni della Commissione, elaborando piani d’azione nazionali. E parlando dell’Italia, è inaccettabile che nel nostro Paese almeno un milione di persone, di cui il 90% donne, che hanno rinunciato al proprio lavoro per fornire assistenza continuativa a un membro della famiglia, non percepiscano alcun reddito, né alcuna forma di supporto da parte dello Stato».

Leggi: Superando


Un progetto “computer assistito domiciliare” per la prevenzione del decadimento cognitivo

Invecchiare bene (e meglio) non è soltanto un diritto del singolo individuo ma un obiettivo di enorme portata economica e sociale, soprattutto in una società che sta vivendo un aumento esponenziale del numero degli ultralongevi. In questo articolo si evidenzia la necessità di stimolare le capacità cognitive degli anziani e si esplora la realizzazione del progetto “GER-rehab”, tramite un software volto a migliorare il training cognitivo mediante tecnologie informatiche.
di Mauro Gaspari (Professore Associato, Dipartimento di Informatica Scienza ed Ingegneria – DISI, Università di Bologna), Sara Zuppiroli (Assegnista di Ricerca, Dipartimento di Informatica Scienza ed Ingegneria – DISI, Università di Bologna), Afro Salsi (Coordinatore Attività Sanitarie Anziani, ASP Bologna)
Un progetto “computer assistito domiciliare” per la prevenzione del decadimento cognitivo
Tutti noi vogliamo invecchiare al meglio rispetto alle condizioni che la sorte ci assegna. Possiamo dire che questa aspirazione dei singoli dovrebbe tradursi in un diritto inalienabile. Ad ogni modo, per esercitare appieno tale facoltà è necessario comprendere quali siano le regole cui attenersi scegliendo quelle suffragate scientificamente e realisticamente praticabili.
Una delle più importanti di suddette norme, forse la principale, è quella che da tempo ci suggeriscono i gerontologi1: mantenere esercitate e attive le principali attività e funzioni della vita quotidiana. Ci si riferisce, dunque, sia alla sfera delle attività motorie sia a quella delle attività intellettuali e cognitive. Possiamo realisticamente ritenere che mentre sull’importanza delle prime – le attività motorie – è già stato raggiunto un certo grado di consapevolezza, molto invece rimane ancora da fare riguardo alla necessità di stimolare e quindi mantenere al meglio le capacità cognitive.

Leggi: I Luoghi della Cura


SEGNALAZIONI:

Tornano le domeniche di prevenzione di Nonno Ascoltami! Nelle piazze italiane dal 18 settembre al 23 ottobre

Udito Italia promuove una campagna per sensibilizzare i cittadini sull’importanza della salute uditiva soprattutto nella terza età. Ogni anno la Onlus, in collaborazione con la Croce Rossa, porta in giro per l’Italia la sua campagna di prevenzione più importante: “Nonno Ascoltami! – L’Ospedale in piazza”. Per l’edizione 2022 in totale 6 domeniche, dal 18 settembre fino al 23 ottobre, una campagna sostenuta dall’Oms e dal Ministero della Salute, che si affida alla consolidata formula con medici specialisti, professionisti sanitari e volontari per una giornata a disposizione dei cittadini per aiutarli a conoscere meglio questo importante senso, l’udito. Saranno oltre 30 le piazze coinvolte.
Tutte le date e le città sono disponibili sul sito: https://uditoitalia.it/cosa-facciamo/campagne-di-sensibilizzazione/nonno-ascoltami/

Leggi: Auser


Esonero contributivo del 50% per le mamme lavoratrici

Le lavoratrici madri che riprendono l’attività entro la fine dell’anno, dopo l’astensione per congedo di maternità potranno godere, per un periodo massimo di un anno, di una riduzione pari al 50% della quota di contribuzione a loro carico, senza alcun effetto negativo dal punto di vista previdenziale. L’INPS, con Circolare n. 102/2022 pubblicata il 19 settembre, dà attuazione alla misura prevista in via sperimentale dalla legge di bilancio 2022. La misura riguarda il settore privato ed è valevole solo per il 2022.
Il beneficio spetta alle sole dipendenti del settore privato (sono escluse le lavoratrici del settore pubblico), ivi compresi i non imprenditori (es. studi professionali, enti morali, associazioni, eccetera) e il settore agricolo. Spetta alle titolari di rapporti di lavoro subordinato (anche a tempo determinato, part-time, apprendistato), di lavoro domestico, di lavoro intermittente nonché per le somministrate.
Il rapporto di lavoro può già sussistere al 1° gennaio 2022 (data di entrata in vigore della misura) o può essere anche stato attivato successivamente. Come già detto, il beneficio spetta per la durata di un anno dal rientro al lavoro della lavoratrice al termine del congedo obbligatorio di maternità, quindi, al termine dei cinque mesi di astensione obbligatoria dal lavoro.
L’esonero contributivo si applica anche nel caso in cui la lavoratrice decida di fruire del congedo di maternità facoltativo (congedo parentale) oppure qualora il rientro avvenga al termine del periodo di interdizione post partum. In ogni caso deve avvenire entro il 31 dicembre 2022.
Il datore di lavoro dovrà inoltrare domanda all’Inps, che verificherà i requisiti autorizzando successivamente il riconoscimento dello sgravio alla lavoratrice. La riduzione del 50% della contribuzione (l’aliquota passa dal 9,19% al 4,595%) verrà quindi applicata per un anno dal datore di lavoro in busta paga, a prescindere dall’entità della retribuzione erogata.

Leggi: Inca


 

 

 

 

Elezioni, per il Sindacato destra e sinistra non sono uguali

Il Segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti è intervenuto sul rapporto tra sindacato e politica alla vigilia dell’appuntamento elettorale del prossimo 25 settembre.
Queste le sue parole, contenute in un video dal titolo “Sinistra e destra non sono uguali” diffuso sui mezzi di comunicazione digitale del Sindacato:
“Il confronto con la politica è del tutto necessario e non possiamo essere né avulsi né indifferenti a quello che succede nella politica.
Il mio tema non è quello di dire che sono un sindacato di sinistra perché voto il Pd, Leu, qualcuno i Cinque Stelle o Sinistra italiana. No!
Il mio tema è che sono un sindacato di sinistra determinato dai valori della mia organizzazione. Perché io sono di sinistra. La Cgil è di sinistra.
Perché la solidarietà è alternativa all’individualismo. Perché i servizi sociali presuppongono un mercato del lavoro democratico. Perché l’uguaglianza non è solo competizione. Perché il welfare state non è un bonus.

Leggi: Spi-Cgil


NEWS:

martedì 20 settembre 2022
Approvare legge nazionale su non autosufficienza in questa legislatura

Bisogna assolutamente approvare la legge nazionale sulla non autosufficienza degli anziani entro questa legislatura. Non solo perché rientra negli obiettivi previsti dal Pnrr ma anche e soprattutto perché è una vera necessità per il paese.
L’invecchiamento della popolazione è infatti un fenomeno strutturale e il numero delle persone anziane in condizione di non autosufficienza è destinato rapidamente ad aumentare.
La legge – il cui testo è depositato da tempo presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri – darebbe una risposta di dignità per una fascia della popolazione particolarmente fragile e aiuterebbe concretamente milioni di famiglie italiane che se ne prendono cura quotidianamente spesso senza alcun supporto da parte dello Stato.
Rivolgiamo quindi il nostro appello al governo a procedere con l’approvazione del testo in tempi rapidissimi.

Leggi: Spi-Cgil, 20/09/2022


martedì 20 settembre 2022
Venerdì 17 settembre, il Consiglio dei Ministri avrebbe dovuto approvare il decreto di legge delega della riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti, previsto dal Pnrr. Non è stato così. Ora si guarda al Consiglio dei Ministri del 28 settembre, il primo dopo le elezioni. L’ultima occasione, letteralmente, per approvarlo. Perché quella della non autosufficienza dovrà essere la grande riforma della prossima legislatura

Venerdì 17 settembre, il Consiglio dei Ministri avrebbe dovuto approvare il decreto di legge delega della riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti, previsto dal Pnrr. Un testo frutto di un lavoro intenso, quasi tutto dietro le quinte, che in molti punti riprene le proposte del Patto per la Non Autosufficienza . Testo pronto, ci aveva confermato più di una persona, dentro e fuori i ministeri, con la soddisfazione dettata dalla consapevolezza che la riforma della non autosufficienza è davvero un tema che tocca la vita quotidiana delle persone, almeno 10 milioni fra anziani non autosufficienti, famiglie, operatori di settore. Uno di quei temi veri, come le bollette, su cui la campagna elettorale tace.
Non è stato così: in CdM il decreto non ci è andato. Nessun ripensamento, dicono: solo una mole oggettiva di decreti urgenti legati alle scadenze del Pnrr (anche questo lo è, sebbene con tempistiche meno urgenti, e il suo essere incardinato nel Pnrr è l’esatto motivo per cui la riforma può essere approvata anche da un Governo in modalità “affari correnti”). Ora si guarda al Consiglio dei Ministri del 28 settembre, il primo dopo le elezioni. L’ultima occasione, letteralmente, per approvarlo.

Leggi: Vita, 20/09/2022


martedì 20 settembre 2022
 Spesa sociale: Italia allo 0,7% del Pil, dato inferiore alla media Ue. Differenze territoriali enormi

I dati del Rapporto Cnel sui servizi sociali. Grandi le differenze territoriali: la spesa sociale per abitante è stata di 583 euro per Bolzano e solo 6 per Vibo Valentia. La regione più performante è la Sardegna con ben 4 province nelle prime 10 posizioni, la peggiore è la Calabria con tutte le province nelle ultime 5 posizioni e una spesa pro-capite che non supera i 25 euro
Nel 2019 la spesa per i servizi sociali in Italia è stata pari allo 0,42% del PIL arrivando a 0,7% con le compartecipazioni degli utenti e del servizio sanitario nazionale (SSN). Il dato è soltanto un terzo di quanto impegnano i bilanci di altri Paesi europei (2,1-2,2% di media).
Sono alcuni dei dati che emergono dal Rapporto 2022 redatto dall’Osservatorio Nazionale sui Servizi Sociali Territoriali del Cnel, dal titolo “I servizi sociali territoriali: una analisi per territorio provinciale”, realizzato in collaborazione con Istat sul database informativo 2018 e i trend di spesa 2019 dal gruppo di lavoro composto dai consiglieri Cnel Gianmaria Gazzi, Alessandro Geria (coordinatori), Giordana Pallone, Cecilia Tomassini ed Efisio Espa, dal prof. Emanuele Padovani dell’Università di Bologna coadiuvato dal dott. Matteo Bocchino di Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Dipartimento di Scienze Aziendali, e dalla dott.ssa Giulia Milan di ISTAT.

Leggi: Redattore Sociale, 20/09/2022


martedì 20 settembre 2022
Servizi sociali, Gazzi: “Un euro per famiglie, minori, disabili, anziani? Intollerabile”

Il presidente dell’Ordine degli assistenti sociali commenta il Rapporto 2022 sui servizi sociali territoriali del Cnel: “Chiunque vada al governo parta da qui”
“Che Paese è quello dove a Bolzano si spendono per il sociale 583 euro a persona e a Vibo Valentia se ne spendono sei? E’ L’Italia! Chi vive in Trentino Alto Adige o nella cittadina calabrese già lo sa, lo vive sulla propria pelle. Ma i dati messi nero su bianco dal Consiglio nazionale dell’Economia e del lavoro lo rendono noto a tutti. Anche a chi chiede il voto e a chi sta decidendo a chi darlo”. Il presidente dell’Ordine degli assistenti sociali, Gianmario Gazzi, commenta il Rapporto 2022 sui servizi sociali territoriali del Cnel. “Nonostante il miglioramento degli ultimi anni- continua Gazzi- spendiamo un terzo degli altri paesi europei; nonostante l’incremento della domanda, siamo ai livelli di 10 anni fa; nonostante i ripetuti allarmi e le tante promesse, le differenze territoriali sono abnormi. Famiglie e minori, disabili, anziani…- conclude- c’è chi spende un euro! Come assistenti sociali crediamo che non sia tollerabile. Chiunque vada al governo, parta da qui”.

Leggi: Redattore Sociale, 20/09/2022


martedì 20 settembre 2022
Giornata mondiale Alzheimer, Federanziani: “Il deficit cognitivo, tallone d’Achille del nostro welfare”

L’associazione: “Mettere il tema al centro delle politiche socio sanitarie. Bisogna programmare metri quadri di RSA che abbiano la capienza per contenere il fenomeno. Bisogna fare i conti con una struttura sociale che è molto cambiata nei decenni”
L’Alzheimer e il deficit cognitivo: un’emergenza sempre più allarmante per il nostro Paese che rischia di mandarlo, nel giro di pochi anni, in default. È questo il quadro che emerge da una ricognizione del Centro Studi di Senior Italia FederAnziani sui dati ufficiali relativi a questa patologia, che viene diffusa in occasione della Giornata Mondiale dell’Alzheimer di domani, 21 settembre. Un quadro che risulta quanto più preoccupante alla luce del progressivo invecchiamento della popolazione che colpisce il nostro paese, e non solo, ponendo degli interrogativi sulla capacità di contrastare il fenomeno e le sue conseguenze da parte delle nostre famiglie, del nostro sistema socio sanitario, della nostra comunità.

Leggi: Redattore Sociale, 20/09/2022


lunedì 19 settembre 2022
La strada per l’inclusione delle persone con demenza

Si è tenuto all’Istituto dei Ciechi di Milano il convegno di Associazione Alzheimer Milano con Federazione Alzheimer Italia: “Lotta allo stigma, qualità della vita: la strada per l’inclusione delle persone con demenza, giovani e anziane” promosso in occasione della XXIX Giornata Mondiale Alzheimer e XI Mese Mondiale Alzheimer che ha posto al centro i servizi innovativi, le politiche sociali e gli strumenti avviati in Italia a favore delle persone con demenza e delle loro famiglie
«Ogni giorno come Federazione Alzheimer Italia ci impegniamo per trovare, studiare e mettere a punto i migliori strumenti possibili per migliorare la qualità della vita delle persone con demenza. Quelli che presentiamo oggi sono quindi iniziative e progetti innovativi dedicati alle persone con demenza, alle loro famiglie e ai loro caregiver che contribuiscono concretamente a costruire una società più inclusiva. Si va dalla tecnologia alle reti di persone e associazioni, dai servizi alle politiche sociali al dialogo tra generazioni: ambiti diversi ma accomunati dagli stessi obiettivi di lotta allo stigma e miglioramento dell’assistenza e del supporto per le persone con demenza». Queste le parole con cui Gabriella Salvini Porro, presidente della Federazione Alzheimer Italia, ha dato il via ai lavori del convegno “Lotta allo stigma, qualità della vita: la strada per l’inclusione delle persone con demenza, giovani e anziane” che si è tenuto oggi nella Sala Barozzi dell’Istituto dei Ciechi di Milano (è possibile rivedere la diretta sulla pagina Facebook dedicata).

Leggi: Vita, 19/09/2022


sabato 17 settembre 2022
Superbonus: cosa cambia

La mediazione del governo ha fatto ripartire il nuovo superbonus, ma con alcune modifiche.
Le richieste per il superbonus 110% sono cresciute ma rimaste in stallo a causa della mancanza di fondi e accumulo di crediti. Dopo mesi di stallo un emendamento del decreto legge aiuti bis la situazione si è sbloccata. Con la cessione del credito di imposta si può ricevere il bonus e trasferire la detrazione fiscale a imprese, banche, enti o professionisti. In cambio della cessione del credito, chi ristruttura un’abitazione può avere subito i soldi che servono per iniziare i lavori, oppure per accedere a un mutuo o a un finanziamento.
Chi vuole fare lavori di efficientamento energetico può pagare l’impresa, invece che una somma ipotetica di 10mila euro, con il credito d’imposta di 11mila euro. Le regole ora sono più stringenti perché prima il credito si poteva cedere illimitatamente e per questo il meccanismo si è bloccato. Lo sblocco per la cessione dei crediti è stato chiesto soprattutto dal M5S. La misura però trova il consenso popolare da parte di tutta l’opinione pubblica nonostante le truffe e per il costo del bonus che ha fatto impennare i prezzi dell’edilizia.

Leggi: Newsmondo, 17/09/2022


venerdì 16 settembre 2022
Affrontare l’emergenza e ricostruire il welfare abitativo. Questo il tema di un importante incontro promosso oggi dalle principali OO.SS. degli inquilini con i rappresentanti delle liste e coalizioni elettorali

In una dichiarazione congiunta, Stefano Chiappelli, Fabrizio Esposito, Augusto Pascucci e Walter De Cesaris, segretari generali, rispettivamente di SUNIA, SICET, UNIAT e UNIONE INQUILINI, hanno dichiarato:
“Abbiamo posto alle forze politiche e alle liste i temi fondamentali di una svolta delle politiche abitative segnate oggi da una acuta sofferenza: 150mila sfratti esecutivi, 600mila famiglie in attesa di una casa popolare, il dramma sociale provocato dall’aumento dell’inflazione e dai rincari delle bollette.
Abbiamo chiesto interventi strutturali. Subito in questa legge finanziaria:
– uno stanziamento per i Comuni per acquistare e prendere in locazione alloggi da destinare al passaggio da casa a casa per le famiglie sotto sfratto;
– Cabine di regia in ogni Prefettura, per consentire la gestione sociale dell’esecuzione;
– Rifinanziamento adeguato del fondo sociale affitto e per la morosità incolpevole, con
uno snellimento delle procedure di erogazione.
Come impegno di legislatura:
– un piano pluriennale per un imponente aumento di alloggi ERP a canone sociale, almeno 500mila;
– un impulso ad una nuova tipologia di housing sociale con affitti calmierati e bandi gestiti dai Comuni;
– un nuovo uso della leva fiscale per consentire un abbassamento dei canoni con l’eliminazione della cedolare secca sul libero mercato, indirizzandolo decisamente verso il canale concordato.
Oggi abbiamo riscontrato una forte attenzione e verificato convergenze importanti.
È stato condiviso dalla grande maggioranza degli interventi l’importanza di un rilancio delle politiche pubbliche a partire dall’ERP.

Leggi: Sunia, 16/09/2022


venerdì 16 settembre 2022
Decreto Aiuti ter: bonus di 150 euro a lavoratori, pensionati ed autonomi (a novembre), prestiti per le bollette

Una tantum per i redditi fino a 20mila euro annui. Un’indennità una tantum per il mese di novembre (al massimo a dicembre) in busta paga e sul conto corrente: a dipendenti, pensionati e partite Iva. «Un contributo sociale di 150 euro per 22 milioni di italiani circa — dice il premier Mario Draghi — che guadagnano meno di 20mila euro, inclusi gli incapienti». L’intervento contro il caro bollette viene ampliato rispetto al precedente pacchetto che prevedeva un bonus di 200 euro per le famiglie con un indicatore Isee non superiore a 12mila euro. Dunque l’importo è leggermente più contenuto ma la platea più estesa: le coperture finanziarie più ampie. Raddoppia il credito d’imposta: al 30% per gli esercentiUn intervento atteso alla categoria dei non energivori. Cioè le utenze iscritte alle Camere di commercio con un contratto luce e gas inferiore ai 16,5 kilowatt ma non inferiore ai 4,5 kilowatt. Raddoppia l’aliquota, dal 15 al 30%, del credito d’imposta legato alle spese energetiche. Una misura invocata anche dalla grande distribuzione e dal commercio al dettaglio, non classificate come utenze energivore ma alle prese con le bollette impazzite di questi mesi.

Leggi: Corriere della Sera, 16/09/2022


venerdì 16 settembre 2022
Stati Generali dell’Invecchiamento Attivo. Dalla Best practice in FVG ad un modello diffuso nel Paese

L’esperienza del progetto FVG IN MOVIMENTO – 10.000 Passi di Salute, sostenuto dalla Regione e coordinato da Federsanità Anci FVG, in quasi 4 anni ha dimostrato che è possibile attuare un progetto di sistema per promuovere concretamente Salute, prevenzione e Invecchiamento attivo, tramite Comuni e Comunità Attive
Dalla prima edizione degli “Stati Generali dell’Invecchiamento Attivo” che si è tenuto ieri a Roma, dopo otto anni di studio e dialogo con le parti sociali che rappresentano il mondo degli over 65, con le società scientifiche che si occupano delle tematiche inerenti all’invecchiamento e con Federsanità che associa le Aziende sanitarie e i Comuni con l’obiettivo primario di favorire l’integrazione sociosanitaria, HappyAgeing – l’Alleanza per l’lnvecchiamento Attivo ha portato proposte concrete e attuabili per i responsabili politici della Sanità e del Sociale delle diverse forze politiche.
In sintesi, sono quattro le tematiche sul tavolo sulle quali si sono confrontati rappresentanti di istituzioni, parti sociali, società scientifiche, esperti, operatori sanitari e una nutrita platea composta soprattutto da over 65 e sulle quali sono state raccolte esperienze e istanze chiare e condivise da portare all’attenzione dell’agenda politica: immunizzazione, nutrizione, movimento e silver economy. Vere e proprie fondamenta per l’Invecchiamento attivo, quale risorsa strategica per l’intera società, oggi come domani, da costruire insieme, anche tramite un patto tra generazioni. In sintesi, promuovere l’invecchiamento attivo costituisce per tutti una straordinaria occasione per ripensare e ridisegnare integralmente la società: l’invecchiamento come opportunità sociale, sociologica e sanitaria.

Leggi: Quotidiano Sanità, 16/09/2022


giovedì 15 settembre 2022
Nuovi Lea. Gaudioso (Min. Salute): “Pronto il Dm Tariffe ma verrà bocciato. Qualcuno vuole che le cose non cambino”. La Regioni: “Si scaricano ulteriori costi sui nostri bilanci”

Il capo della segreteria tecnica del ministro della Salute lo annuncia a Camerae Sanitatis e manifesta il suo disappunto: “Dobbiamo chiederci a chi conviene, nel nostro Paese, che le cose non cambino. Lo potrete capire nelle prossime ore”. Intanto, evidenzia Gaudioso, “la non entrata in vigore dei nuovi Lea significa che non si potrà fare lo screening esteso neonatale per la Sma né i test prenatali non invasivi. Significa non poter fare erogare una serie di prestazioni che hanno a che fare con i diritti delle persone. Se non passa il decreto tariffe il sistema Lea nel nostro Paese è morto”
“Domani mattina il decreto tariffe sarà inviato alla Conferenza Stato Regioni, dove non passerà”. Lo ha detto, manifestando tutta la sua disapprovazione, Antonio Gaudioso, capo della segreteria tecnica del ministro della Salute, intervenuto nel pomeriggio alla puntata di Camerae Sanitatis (il format editoriale multimediale nato dalla collaborazione tra l’Intergruppo parlamentare Scienza & Salute e SICS editore) dedicata alla tutela della salute della donna. Ricordiamo che il testo dopo una prima bozza presentata prima dell’estate che aveva sollevato molte critiche è stato nuovamente rielaborato e domani come annunciato dovrebbe essere rinviato formalmente alle Regioni che però non sembrano intenzionate a far scattare il semaforo verde”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 15/09/2022


giovedì 15 settembre 2022
Casa dolce casa, quando l’efficienza vuol dire risparmio

In Italia ci sono almeno 57 milioni di immobili. Poco meno di quaranta milioni sono classificati dall’Agenzia delle Entrate come abitazioni principali, pertinenza di abitazioni principali, immobili locati o concessi in uso gratuito. Ancora nel 2019, quand’è stata pubblicata l’ultima edizione del rapporto Gli immobili in Italia – Ricchezza, reddito e fiscalità immobiliare, in tutto il corposo documento non c’era alcun riferimento alla certificazione energetica degli edifici (anche se la normativa in materia di certificazione energetica degli edifici è contenuta in un decreto legislativo
dell’agosto 2005, che attua una direttiva europea del 2002, vent’anni fa).

Leggi: Il Manifesto, 15/09/2022


mercoledì 14 settembre 2022
Case di comunità, “siano supporto a percorsi di vita e non solo luoghi di assistenza”

L’appello del Forum Terzo Settore: “Servono nuovi modi di intendere i sostegni agli anziani, inclusi i non autosufficienti”. Il documento della Consulta Welfare. Speziale: “Auspichiamo confronto costruttivo per rendere le Case della Comunità di tutti”
Non solo luoghi di cura e di assistenza socio-sanitaria, ma “supporto nei percorsi di vita. Crediamo che servano nuovi modi di intendere i sostegni agli anziani, inclusi i non autosufficienti”: così Vanella Pallucchi portavoce del Forum Terzo Settore, definisce le Case di Comunità. “E’ con questo spirito – aggiunge – che stiamo seguendo, anche attraverso le nostre Consulte e un gruppo di lavoro specifico, l’attuazione del Pnrr che contempla, tra l’altro, le Case di Comunità quali strutture in cui dovrebbero essere opportunamente progettati ed attuati diversi percorsi di sostegno per i soggetti vulnerabili della comunità”.
Le Consulte Volontariato, Impresa sociale e Welfare del Forum Terzo Settore hanno sin da subito manifestato il timore che il ministero della Salute e le Regioni strutturassero una prima disciplina di carattere generale sulle Case di Comunità che tradisse il più ampio intento. L’approvazione del decreto di riforma dell’assistenza territoriale prevede un primo generale impianto delle Case di Comunità, “senza però un’adeguata attenzione – secondo il Forum – alla costruzione di supporti abilitativi e all’acquisizione di autonomie da parte delle persone con disabilità e dei minori”.

Leggi: Redattore Sociale, 14/09/2022


mercoledì 14 settembre 2022
Anziani a tavola, il piatto piange

Secondo una serie di ricerche, una volta raggiunta la pensione, molte persone fanno meno attenzione all’alimentazione andando incontro a rischi di malnutrizione.
Abitudini alimentari. Che cosa sappiamo dell’impatto della pensione sulla nostra alimentazione? I piatti piangono per la perdita di potere d’acquisto oppure prendiamo più tempo per mangiare meglio? Anni Helldán, una ricercatrice finlandese, ha condotto uno studio comparato sulle abitudini alimentari dei suoi connazionali prima e dopo la pensione. Più di duemila partecipanti, di età compresa tra 55 e 60 anni, hanno compilato un questionario. Cinque anni dopo, le stesse persone, metà delle quali erano andate in pensione, hanno risposto alle stesse domande, e i risultati sono stati che con il passare del tempo, le donne hanno conservato sane abitudini alimentari (tanta frutta e verdura, tanti legumi, pesce, pane integrale), mentre pochi sono stati i cambiamenti per gli uomini, in pensione o no.

Leggi: Liberetà, 14/09/2022


mercoledì 14 settembre 2022
Rsa e case di riposo, la Fondazione Onda detta il decalogo per valorizzarne il ruolo

Fondazione Onda, insieme a tecnici ed esperti del settore, ha prodotto il documento “Rivalorizzare le RSA nel post-pandemia: lavoro di squadra e comunicazione efficace, le strategie su cui puntare” con lo scopo di migliorare la comunicazione in tempi di crisi e riqualificare l’immagine delle strutture residenziali a carattere sanitario assistenziale dedicate agli anziani
Far conoscere le Rsa e le Case di riposo a istituzioni, comunità scientifica, popolazione; rivedere la definizione organizzativa e aggiungere innovazione e tecnologia alle strutture; potenziare le competenze di comunicazione all’interno di Rsa e Case di riposo con professionalità dedicate; narrare la realtà anche nelle fasi ordinarie; utilizzare nella comunicazione l’esperienza di ospiti, famiglie e operatori come leva di rassicurazione e fiducia e non solo. Sono queste alcune delle principali raccomandazioni del documento “Rivalorizzare le RSA nel Post-Pandemia: Lavoro di squadra e comunicazione efficace, le strategie su cui puntare”, prodotto da Fondazione Onda a seguito di un tavolo interregionale con clinici, esperti, responsabili di Rsa e Case di riposo, nonché rappresentanti del terzo settore e del ministero della Salute.

Leggi: Redattore Sociale, 14/09/2022


mercoledì 14 settembre 2022
“Nonno ascoltami!”, dal 18 settembre tornano le domeniche di prevenzione

Nelle piazze, fino al 23 ottobre, la campagna di Udito Italia, sostenuta dall’Oms e dal ministero della Salute. Nel nostro paese oltre 7 milioni di persone hanno disturbi uditivi
Stiamo assistendo a una ridistribuzione demografica senza precedenti, in cui entro il 2050 la proporzione di anziani tenderà a raddoppiare, passando dall’11% al 22% della popolazione totale. Nei prossimi 5 anni, per la prima volta nella storia dell’umanità, il numero di individui di età uguale o superiore a 65 anni supererà quello dei bambini al di sotto dei 5 anni.
Gli anziani avranno un ruolo sempre più importante nella società ma soprattutto avranno voglia di essere protagonisti della vita sociale. Un anziano sano è fondamentale per la società, bisogna quindi favorirne il mantenimento dell’autosufficienza e della qualità di vita. E fondamentale in questo senso è l’udito, il cui ruolo nel mantenimento di una vitta attiva è troppo spesso sottovalutato.

Leggi: Redattore Sociale, 14/09/2022


martedì 13 settembre 2022
Nuovo Piano nazionale per la non-autosufficienza: il piccolo chiama il grande

Federsanità è pronta a cogliere il vero spirito sotteso alle Missioni del Pnrr, a rompere gli ultimi diaframmi e a camminare insieme per garantire pienamente i servizi e i diritti di salute e assistenza alle nostre comunità
Una rivoluzione attesa da venti anni: i tre Piani nazionali, i tre Fondi strutturali e il complesso dei LEPS, connessi tra loro, per portare finalmente i sistemi regionali e locali ad agire direttamente nel rapporto tra entità dei servizi, appropriatezza dei processi, complessità dei bisogni e diritti all’assistenza.
E’ stato approvato infatti nello scorso luglio dalla Conferenza Unificata, e sta completando la raccolta delle firme dai ministeri competenti, il Nuovo Piano Nazionale per la Non Autosufficienza 2022-2024 (PNNA) che si avvia quindi verso l’ultimo tratto del percorso amministrativo di promulgazione. Il PNNA definisce contenuti, obiettivi e modalità di utilizzo delle risorse del Fondo Nazionale per la Non Autosufficienza reso strutturale e soggetto a programmazione triennale e annuale con la Legge di Bilancio dello Stato.

Leggi: Quotidiano Sanità, 13/09/2022


martedì 13 settembre 2022
FederAnziani: “Festa dei nonni con 2 mensilità in meno di pensione”

Festa dei Nonni amara quest’anno. Bollette, guerra e pandemia si abbattono sui nostri nonni. Se sono proprio loro, da sempre colonne portanti delle famiglie italiane, ad essere colpiti così gravemente dalla crisi economica, come andranno avanti le famiglie? Senior Italia FederAnziani: “La politica tutta trovi la soluzione”
Si avvicina la Festa dei Nonni. Il 2 ottobre infatti è la ricorrenza ufficiale per questa celebrazione che negli anni è diventata sempre più importante. “Ma quest’anno sarà sicuramente una Festa meno gioiosa degli anni passati”, afferma Senior Italia Federanziani, secondo cui, “in primo luogo, perché nell’ultimo anno sono morti tanti anziani a causa del Covid, più di 46.000, un numero spaventoso che ci fa riflettere su quanto duramente questa pandemia stia segnando la nostra comunità e in particolare i senior, i nipoti, i nuclei familiari”. In secondo luogo, “quest’anno la Festa dei Nonni sarà più amara, perché l’energia, il gas, le bollette, la guerra, le elezioni e l’instabilità hanno azzerato di fatto due mensilità di pensioni per far fronte a tutte queste incombenze. Come faranno i nostri nonni di fronte ad aumenti così vertiginosi ad andare avanti?”. Senior Italia FederAnziani fa appello a tutte le forze politiche affinché “trovino tutte le soluzioni adatte specialmente per i più fragili, sia nell’ambito della salute sia nell’ambito della pensione”.

Leggi: Redattore Sociale, 13/09/2022


lunedì 12 settembre 2022
Mutui, i conti di 4 famiglie tipo dopo il rialzo dei tassi: meglio il fisso o il variabile?

Come cambiano i conti di chi vuole allargarsi
Una famiglia di quarantenni che cambia casa e ricava parte di quanto le serve per acquistare un novo appartamento dalla vendita del vecchio. La situazione oggi più frequente sul mercato, con una differenza importante rispetto a qualche mese fa: prima del rialzo dei tassi probabilmente il mutuo lo avrebbe chiesto anche chi disponeva dei contanti per pagare tutta o quasi la nuova casa, dato il livello estremamente ridotto dei tassi. Ora invece chi ha i contanti li usa per ridurre il più possibile la somma finanziata, anziché investirla su mercati incerti o peggio ancora tenerla ferma su un conto corrente a rendimento zero. La nostra ipotesi riguarda l’acquisto di un’abitazione da 600 mila euro e un mutuo da 300 mila, un’operazione possibile ipotizzando un reddito mensile di almeno 4.500 euro per risultare compatibile con rate medie di 1.660 euro a tasso fisso e di 1.450 per un finanziamento indicizzato. In questa fase chi optasse per il fisso potrebbe anche puntare sul trentennale perché i tassi a 20 e a 30 anni sono molto simili, dato che l’Eurirs a 20 anni è più alto di circa 30 centesimi rispetto al trentennale.

Leggi: Corriere della Sera, 12/09/2022


DALLE REGIONI:

martedì 20 settembre 2022
Casa, in Toscana arrivano quasi 21 milioni per il sostegno agli affitti

In Toscana sono quasi 21 i milioni che verranno messi a disposizione delle famiglie a basso reddito per il sostegno dell’affitto. Le risorse, che la Regione mette a disposizione dei Comuni come già approvato in giunta, arrivano dal Fondo nazionale 2022 per l’integrazione dei canoni di locazione. Gli aiuti, quindi, saranno erogati dai municipi attraverso i bandi “a famiglie titolari di un contratto di locazione regolarmente registrato, ma con un rapporto canone e il reddito tale da non consentire il regolare pagamento dell’affitto”, si spiega da palazzo Strozzi Sacrati.
L’intervento, sottolinea il governatore Eugenio Giani, “conferma, per qualità e dimensione, la nostra forte e centrale attenzione alla tutela di quella parte di società toscana che con maggior pesantezza ha subito gli effetti della pandemia e della difficile situazione economica. Difendere il diritto alla casa è per la Regione un obiettivo prioritario ed è fondamentale in questo impegno il rapporto e la collaborazione con gli enti locali”.

Leggi: Redattore Sociale, 20/09/2022


lunedì 19 settembre 2022
Caro bollette, Rsa al collasso. Allarme di Confcooperative Toscana

Con il rincaro dell’energia nel 2022, le perdite previste per ogni posto letto in Rsa e nelle strutture residenziali vanno da 10 a 20 euro al giorno. Rischio chiusura e perdita di posti di lavoro. “I 120 milioni stanziati dal governo non bastano”
Le Rsa toscane sono a rischio a causa del caro bollette. È l’allarme lanciato da Confcooperative Federsolidarietà e Confcooperative Sanità, tra le 19 associazioni nazionali del coordinamento dei gestori dei servizi di assistenza socio sanitaria, profit e non profit, che hanno firmato un appello per chiedere al Governo un sostegno concreto e immediato per le Rsa e le strutture residenziali.
Con il rincaro dell’energia nel 2022, le perdite previste per ogni posto letto in Rsa e nelle strutture residenziali vanno da 10 a 20 euro al giorno. Un rischio che può rivelarsi drammatico per molte realtà della Toscana. Chiusure di strutture e perdite di posti di lavoro sono ormai prossimi e servono interventi efficaci in tempi brevi e senza indugi.

Leggi: Redattore Sociale, 19/09/2022


lunedì 19 settembre 2022
Casa, in Lombardia oltre 48 milioni di euro per sostenere gli affitti delle famiglie in difficoltà

Stanziamento approvato dalla Giunta regionale per il Fondo a sostegno agli affitti sul libero mercato per le famiglie che si trovano in difficoltà economiche. Riguarda i nuclei con indicatore Isee non superiore a 35 mila euro e un contratto di locazione da almeno 6 mesi
È di oltre 48 milioni di euro il fondo per il sostegno agli affitti sul libero mercato per le famiglie che si trovano in difficoltà economiche. Lo stanziamento è stato approvato dalla Giunta della Regione Lombardia su proposta dell’assessore alla Casa e Housing sociale.
La misura di 48.166.190 euro è rivolta a nuclei familiari con un indicatore Isee non superiore a 35.000 euro e un contratto di locazione da almeno 6 mesi.
“Ancora una volta – spiega il presidente della Regione, Fontana – ci impegniamo per porre in essere azioni concrete per sostenere le fasce più deboli. Un provvedimento che assume un valore e una rilevanza ancora più importante perché arriva in un momento storico particolarmente difficile a causa di una crisi che rende sempre più difficile la quotidianità delle famiglie”. Obiettivo di Regione Lombardia è sostenere iniziative finalizzate al mantenimento dell’abitazione, attraverso una agevolazione destinata a nuclei familiari in locazione sul libero mercato (compreso il canone concordato).

Leggi: Redattore Sociale, 19/09/2022


venerdì 16 settembre 2022
Casa, il comune di Bologna apre lo sportello per il bando affitti (ma solo per gli over 65)

Da oggi al 21 ottobre, attivo uno spazio fisico, in piazza Liber Paradisus, per gli anziani senza Spid. Le altre domande online o negli sportelli dei sindacati convenzionati
Da oggi (e fino al 21 ottobre) a Bologna si può fare domanda per il contributo affitto. Tra le novità annunciate dal Comune l’apertura di uno sportello ‘fisico’ in piazza Liber Paradisus, dove, su appuntamento, si potranno recare i cittadini senza Spid (necessario per presentare la richiesta on line), ma solo gli over 65. “Il contributo affitto potrà essere richiesto in tre modalità: online con le credenziali Spid, allo sportello di Liber Paradisus per le persone over 65. Ci sono poi diversi sportelli sul territorio dei sindacati convenzionati con il Comune che accetteranno le persone senza Spid, anche under 65”, spiega la vicesindaco con delega alla casa, Emily Clancy.
Difficile dire se Palazzo D’Accursio, vista l’impennata dei costi dell’energia e delle bollette, potrà anche quest’anno aggiungere fondi propri a quelli stanziati dalla Regione come lo scorso anni, quando le domande furono 10.000 (8.600 quelle risultate conformi) per circa 10 milioni di contributi assegnati (sei milioni dalle casse regionali, quattro milioni dal Comune). “Dovremo valutare in base alle domande che arriveranno.

Leggi: Redattore Sociale, 16/09/2022


venerdì 16 settembre 2022
Bologna dietro Milano nello “human smart city index”

“Bologna era terza, oggi è seconda dopo Milano. Un risultato ottimo, ma abbiamo anche Parma al quinto posto, Ravenna e Rimini nella top 20. L’Emilia-Romagna è ben posizionata”. Così Massimiliano Vercellotti, EY Italy Assurance Leader, anticipa alcuni dei contenuti dello Human Smart City Index elaborato da EY che sarà presentato il prossimo 14 ottobre a Cesena durante Fattore R, il Romagna Economic Forum, promosso da Cesena Fiera, EY, Confindustria Romagna e BPER Banca, con la compartecipazione della Camera di Commercio della Romagna e Città Romagna.

Leggi: Redattore Sociale, 16/09/022


mercoledì 14 settembre 2022
Emilia-Romagna, da domani al via le domande online per l’aiuto agli affitti

Apre da domani, giovedì 15 settembre, la finestra online in Emilia-Romagna per chiedere il contributo affitti 2022, con scadenza 21 ottobre. Sono 40 i milioni di euro disponibili, cifra record in Emilia-Romagna, con cui la Regione ha deciso di rafforzare il sostegno a persone e famiglie in difficoltà economica, in una fase critica dovuta agli effetti della pandemia, della guerra e della crisi energetica. I contributi possono arrivare a coprire per ciascun nucleo familiare fino a tre mensilità in un anno, per un massimo di 1.500 euro. Grazie alla nuova piattaforma digitale, con l’accesso Spid vengono tratti in automatico i dati Isee senza la necessità di scansionare e allegare documenti. I cittadini che hanno bisogno di aiuto per presentare la domanda potranno inoltre rivolgersi, oltre che al proprio Comune, a quasi 300 enti privati in Emilia-Romagna convenzionati con la Regione.

Leggi: Redattore Sociale, 14/09/2022


IN AGENDA:

CGIL e SUNIA: La Casa in Parlamento. CGIL e SUNIA incontrano le Candidate e Candidati toscani alle elezioni politiche del 25 settembre 2022

Martedì 20 settembre 2022 alle ore 11, presso la sala riunioni “Placido Rizzotto” della CGIL Toscana confronto con le candidate e candidati toscani alle elezioni politiche per la Camera dei Deputati.
Impegni per il diritto all’abitare equo e sostenibile
Le proposte del SUNIA e della CGIL per cambiare le politiche abitative nel nostro Paese.

Leggi: Sunia


Trento 14 e 15 ottobre 2022 – Anziani – Dignità, relazioni, cure – 4° Convegno Internazionale

Il Convegno, arrivato alla sua quarta edizione, si pone l’obiettivo di favorire una riflessione interdisciplinare, nell’intenzione di migliorare la qualità organizzativa e operativa dei servizi rivolti a persone anziane fragili, anche in riferimento alle ripercussioni che la pandemia ha avuto su questo specifico ambito di intervento.
Un luogo di incontro e di dialogo tra saperi diversi, professionali ed esperienziali, durante il quale approfondire su più livelli, dal coordinamento dei servizi all’operatività quotidiana, i temi della relazione tra la persona anziana, la sua famiglia e gli operatori dell’assistenza, in un’ottica di valorizzazione reciproca e condivisione di prassi virtuose, realmente partecipative e rispettose della persona.
Al Convegno si potrà partecipare in presenza o in modalità interamente online.

Leggi: Erickson


Dall’11 al 14 ottobre Urbanpromo 2022

Dall’11 al 14 ottobre Cascina Fossata a Torino sarà la sede di Urbanpromo 2022, evento su quattro articolazioni: “Urbanpromo Città”, “Urbanpromo Social Housing”, “Urbanpromo Digital” e “Urbanpromo Green”.
Dall’11 al 14 ottobre 2022 si tiene a Torino, presso Cascina Fossata, la XIX edizione di Urbanpromo Progetti per il Paese.
Nella cornice della rigenerazione urbana e del partenariato pubblico privato, sono presentati progetti e iniziative che spiccano nel panorama nazionale per il forte carattere innovativo dei loro approcci e dei loro contenuti. A presentarli sono i loro protagonisti: promotori pubblici e privati, progettisti, gestori.
Urbanpromo 2022 porta a sintesi unitaria i quattro grandi temi che nel corso del tempo sono emersi dal campo di osservazione della manifestazione.
In ordine cronologico: Città, Social Housing, Green, Digital.
Urbanpromo CITTÀ si concentra sui progetti di trasformazione urbana che veicolano contenuti innovativi: nella loro connotazione architettonica e tecnologica, nella procedura partenariale pubblico – privata, negli aspetti sociali ed ambientali.

Leggi: UrbanPromo


Urbanpromo 2022

In collaborazione con Fondazione Cariplo, Fondazione Housing Sociale, Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione Sviluppo e crescita CRT e CDP Immobiliare Sgr la XII edizione di Urbanpromo Social Housing confluirà in Urbanpromo 2022 a Torino dall’11 al 14 Ottobre.
In sintonia con l’evoluzione delle strategie di promozione dell’abitare sociale, negli ultimi anni il programma di Urbanpromo Social Housing si è spostato dall’analisi delle innovazioni veicolate dai progetti esemplari alla valorizzazione delle relazioni tra tali interventi e il contesto urbano di riferimento. Degli investimenti finalizzati alla produzione di alloggi sociali merita dunque verificare la capacità di inserire nuovi abitanti, servizi ed attività in tessuti urbani che necessitano di essere rivitalizzati in termini sociali, economici ed ambientali.

Leggi: UnbanPromo


IN EVIDENZA:

Una ricalibratura dell’assistenza territoriale del Servizio Sanitario Nazionale a partire dalla centralità della persona: intervista a Guido Giarelli

In risposta alle notevoli criticità e debolezze strutturali del nostro Servizio Sanitario Nazionale nasce il Manifesto per una salute di prossimità, risultato di un percorso metodologico collettivo che ha il fine di ripensare il sistema delle cure primarie e dei servizi territoriali secondo una prospettiva che pone il soggetto bisognoso di cure, inteso come persona attiva dotata di risorse, come punto di partenza e di sviluppo del welfare sociosanitario nella sua interezza.

di Guido Giarelli (Coordinatore del gruppo di lavoro Welfare Responsabile Salute) – A cura di: Jole Decorte
Una ricalibratura dell’assistenza territoriale del Servizio Sanitario Nazionale a partire dalla centralità della persona: intervista a Guido Giarelli
In cosa consiste il Gruppo Welfare Responsabile Salute e cosa ha portato alla nascita del Manifesto per una salute di prossimità?
La rete Welfare Responsabile Salute ha la finalità principale di proporre una visione del sistema sociale nella sua interezza che punti ad una responsabilizzazione dei soggetti, in primis del soggetto persona e in secondo luogo delle comunità locali. Nell’ambito di questa rete si è costituito un gruppo di lavoro che si è posto come finalità l’applicazione di suddetta filosofia al contesto sociosanitario, avviando un percorso metodologico che ha condotto all’elaborazione del Manifesto.
Il percorso metodologico che abbiamo seguito è stato quello del Delphi1quale consensus method. Sono stati coinvolti dieci esperti nazionali selezionati (presidenti di associazioni professionali, docenti universitari, rappresentanti di agenzie pubbliche e di organismi del Terzo settore), ai quali è stata sottoposta una scheda su una prima bozza del modello proposto ed una serie di domande aperte richiedendo di rispondere in due round successivi, prima in cieco e poi alla luce delle risposte altrui. Di questo percorso si è occupato un gruppo di ricercatori che ha messo a punto le domande, la selezione degli esperti e una prima bozza del modello del Manifesto. Questo è stato un contenuto prezioso, grazie a loro abbiamo arricchito, modificato, integrato… e siamo giunti alla creazione del Manifesto finale.

Leggi: I Luoghi della Cura


Il caro energia per le strutture per anziani – Preoccupa il testo del Decreto Aiuti Ter – di Franco Pesaresi

Nella bozza del decreto legge “Aiuti Ter” approvato dal Consiglio dei Ministri del 16 settembre 2022 c’è una buona e una cattiva notizia per quel che riguarda il sostegno alle strutture per anziani per il devastante aumento del costo dell’energia.
La buona notizia
La buona notizia è che il Governo ha finalmente pensato a sostenere anche il settore della residenzialità per anziani e per le altre tipologie di assistiti.
Peraltro, solo pochi giorni fa era giunto l’appello di tutte le organizzazioni dei gestori delle strutture per anziani che segnalavano un aumento medio di 10-12 euro al giorno nei costi di degenza degli anziani a causa dell’aumento delle bollette dell’energia.
La cattiva notizia
La cattiva notizia consiste nel fatto che il decreto è scritto malissimo e che, al di là delle intenzioni, ci sono grandi rischi che i ristori possano andare ad una minoranza delle strutture.
Quello che prevede la bozza del Decreto Legge
Vengono previsti tre fondi che, potenzialmente, potrebbero erogare dei contributi alle strutture residenziali sia per anziani che per altre tipologie di utenti (disabili, minori, ecc.).
Il primo fondo è di 400 milioni euro che va ad aumentare il Fondo sanitario nazionale da distribuire alle regioni allo scopo di contribuire ai maggiori costi determinati dall’aumento dei prezzi delle fonti energetiche delle aziende sanitarie. Le regioni, poi, possono riconoscere alle strutture sanitarie private accreditate una parte di questi fondi con le medesime finalità.

Leggi: Welforum


Facilitazione al riconoscimento spontaneo dell’ambiente urbano da parte di persone anziane con difficoltà cognitive nell’ambito del progetto “Dementia Friendly Community” di Abbiategrasso

Uno degli obiettivi della Città amica delle persone con demenza consiste nella modificazione dell’ambiente fisico e sociale della comunità stessa allo scopo di favorirne la fruibilità da parte di malati e familiari, promuovendone l’indipendenza e il vivere attivo. L’articolo presenta uno studio di fattibilità per la realizzazione di una segnaletica inclusiva nell’ambito del progetto “Dementia Friendly Community” di Abbiategrasso. – di Laura Pettinato (neuropsicologa clinica referente territoriale Dementia Friendly Community di Abbiategrasso, Fondazione Golgi Cenci), Silvia Francesca Vitali (medico geriatra ricercatrice Fondazione Golgi Cenci), Mauro Colombo (medico geriatra ricercatore Fondazione Golgi Cenci), Michele Rossi (biostatistico ricercatore Fondazione Golgi Cenci), Elena Rolandi (neuropsicologa psicoterapeuta, ricercatrice coordinatrice settore Neuropsicologico Fondazione Golgi Cenci), Valeria Marzagalli (segretaria Brain Bank Fondazione Golgi Cenci), Mario Possenti (segretario generale Federazione Alzheimer Italia), Antonio Guaita (medico geriatra ricercatore, Direttore Fondazione Golgi Cenci)
Facilitazione al riconoscimento spontaneo dell’ambiente urbano da parte di persone anziane con difficoltà cognitive nell’ambito del progetto “Dementia Friendly Community” di Abbiategrasso
Il termine “Dementia Friendly Community” si riferisce a un progetto di attivismo internazionale nato nell’ambito della associazione dei malati e dei famigliari “Alzheimer’s International” e promosso nel nostro paese da Federazione Alzheimer Italia, al fine di combattere i pregiudizi e le discriminazioni che fanno della demenza, una delle malattie più temute e incomprese dei nostri tempi. Favorire la partecipazione alla vita della comunità da parte delle persone con demenza è uno tra gli obiettivi della Dementia Friendly Community.
Dementia Friendly Community: le finalità
Essere una città amica delle persone con demenza significa avere un alto livello di consapevolezza pubblica della demenza e di ciò che la malattia comporta, ed essere inoltre in grado di offrire supporto e comprensione alle persone che ne sono affette così come a coloro che se ne prendono cura quotidianamente, ciò affinché essi si sentano sempre parte della comunità in cui vivono e possano parteciparvi attivamente. L’importanza di agire per concretizzare una società inclusiva per le persone con demenza è anche di recente enfatizzato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (World Health Organization, 2021).

Leggi: I Luoghi della Cura


Serve fare i piani di zona dei servizi sociali? – di Maurizio Motta

La legge 328/2000 (all’art. 19) ha introdotto i Piani di Zona dei servizi sociali come atto ordinario di programmazione periodica dei Comuni o dei loro Enti gestori dei servizi sociali; ma se si osserva quale sia l’attuale stato di produzione ed utilizzo di questi piani si rileva una enorme differenza nei diversi territori, sia regionali sia locali, da governi locali che adottano con continuità questo strumento di programmazione ad altri territori che da molti anni non lo usano per nulla.
Gioca un ruolo sicuramente importante l’azione che le Regioni mettono in opera sul tema, tra i due estremi di Regioni che hanno assunto atti dedicati a questa programmazione e gestiscono sia procedure di raccordo con i governi locali sia supporti dedicati, e Regioni che invece poco o nulla hanno investito sul tema, o nel tempo lo hanno abbandonato. Ma in questo articolo si intende discutere questo snodo: ammesso che si consideri il Piano di Zona uno strumento rilevante per il governo locale dei servizi, che cosa può rendere difficile adottarlo con continuità? E dunque quali miglioramenti possibili merita individuare? Ecco un elenco di questioni per questa riflessione:
Atti di programmazione locale troppo scollegati?
Sin dalla loro introduzione nella legge 328/2000 non sono stati previsti meccanismi formali di legame strutturale tra i Piani di Zona e gli altri atti che hanno di default la funzione di programmazione delle risorse in base a scelte di governo locale, soprattutto i bilanci annuali e poliennali. Questo scollamento ha favorito il rischio di una produzione del Piano di Zona come atto che sul piano formale può anche essere del tutto indipendente dagli altri atti di programmazione locale che davvero regolano l’uso delle risorse. Il che produce alcuni rischi: impegnare i governi locali in almeno due processi di programmazione che possono anche essere del tutto separati (la costruzione dei bilanci e quella dei Piani di Zona), lo svuotamento del ruolo del Piano di Zona nel disporre l’uso delle risorse finanziarie per dar corpo alle scelte di merito (visto che tale disposizione si concretizza davvero solo negli atti di bilancio) e quindi il rischio di un Piano di Zona che diventa “solo un documento di intenzioni”.

Leggi: Welforum


Le politiche di supporto socioeconomico alla cura della non autosufficienza in Italia in un contesto europeo: alcune riflessioni

L’invecchiamento della popolazione e il numero crescente di anziani non autosufficienti hanno un impatto sempre più importante sulle famiglie caregivers, anche in termini di inclusione sociale e di deprivazione socioeconomica. Il contributo di Georgia Casanova offre spunti di riflessione a partire dall’osservazione di alcune delle politiche di sostegno alla cura informale promosse in alcuni paesi europei, compresa l’Italia. di Georgia Casanova (IRCCS-INRCA, Università di Valencia)
Le attuali strategie per affrontare i bisogni di cura degli anziani non autosufficienti
Nel 2050, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la popolazione anziana mondiale supererà i due miliardi e quasi un quarto delle persone avrà un’età superiore agli ottant’anni. Di conseguenza, la crescita esponenziale dei bisogni di cura sarà inevitabile (ONU, 2019). Le strategie per rispondere ai bisogni di cura passano per tre diverse modalità: a) l’uso di servizi di cura pubblici, che in Italia può richiedere una compartecipazione alla spesa; b) l’acquisto di servizi di cura privati, con un impatto diretto e totale sull’economia familiare; c) l’erogazione da parte di uno o più membri della cura informale, riducendo la disponibilità di tempo lavorativo remunerato ed esponendo il familiare ad un rischio di isolamento ed esclusione. Tutte queste strategie hanno un impatto economico diretto o indiretto per l’anziano e la sua famiglia (Casanova, Lillini, 2021).

Leggi: I Luoghi della Cura


SEGNALAZIONI:

Infortuni da Covid, anche per i postumi da covid

Grazie alla tenacia dell’Inca, l’Inail riconosce come infortunio sul lavoro il contagio da Covid di un cantante del teatro la Scala di Milano che si è ammalato ancor prima del “paziente zero” di Codogno. A Pisa, riconosciuto il nesso causale con il diabete. Il patronato della Cgil rilancia l’appello a denunciare i casi di contagio in occasione di lavoro. – Di Marco Bocci – Inca Cgil Nazionale
È di oggi la notizia del riconoscimento del contagio da Covid-19 come infortunio professionale di un cantante della Scala, il quale, grazie all’intervento dell’Inca Cgil di Milano, si è visto accogliere la denuncia da parte di Inail, nonostante il contagio, contratto nel tragitto di andata e ritorno, fosse avvenuto addirittura prima della individuazione del “paziente zero” di Codogno. Tale riconoscimento, che si colloca nella linea di condotta adottata dal Patronato della Cgil fin dall’inizio della pandemia, ribadisce ancora una volta l’importanza di denunciare i casi di contagio anche se è passato del tempo, poiché la normativa antinfortunistica consente tre anni per inoltrare la richiesta ed ottenere la tutela Inail.
In questo caso specifico, si è riusciti ad ottenere la piena copertura retributiva del periodo di assenza dal lavoro attraverso il pagamento dell’indennità temporanea Inail, che sarebbe stata solo parziale se il contagio fosse stato trattato come malattia comune da parte di Inps. “Inoltre – spiega Sara Palazzoli, del collegio di Presidenza Inca Cgil – è importante denunciare i contagi perché è il presupposto per avere garantita la tutela anche in caso di aggravamento delle condizioni di salute per dieci anni; e, considerando la scarsa conoscenza scientifica delle conseguenze di lungo termine dell’infezione da covid, si tratta di un aspetto tutt’altro che marginale”.

Leggi: Inca


Congedi parentali: dal 13 agosto a regime le nuove regole

Congedo di paternità obbligatorio di 10 giorni per i lavoratori, ampliamento dell’ambito di applicazione del congedo parentale, nonché il divieto di licenziamento fino ad un anno di età del figlio per chi ne usufruisce. Sono queste le principali novità contenute nel D.lgs 105/2022, entrate in vigore dal 13 agosto, con il quale l’Italia ha recepito la direttiva europea UE 2019/1158 sull’equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori che lavorano.
Per saperne di più, leggi la locandina

Leggi: Inca


 

 

 

Elezioni, Pallucchi (Forum Terzo Settore): “Politica si impegni per società più coesa e riduzione disuguaglianze”

In vista delle elezioni, il Forum Terzo Settore presenta alle forze politiche le proprie richieste programmatiche, chiedendo un impegno concreto per la riduzione delle disuguaglianze socio-economiche e la realizzazione di una società coesa.
“Il Terzo settore è quello che da sempre legge i bisogni delle persone operando al loro fianco nei territori, ma anche quello che individua soluzioni e strumenti per dare risposte adeguate e affrontare le emergenze”, dichiara Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Terzo Settore.
Documento “Mettete in agenda la solidarietà”

Leggi: Auser


NEWS:

lunedì 12 settembre 2022
Anziani non autosufficienti, Auser denuncia: “Poco o nulla nei programmi dei partiti”

Con il Covid19 il tema degli anziani è esploso in tutta la sua drammaticità. Con la crisi di Governo e l’indizione delle elezioni, secondo l’organizzazione, ci si sarebbe aspettati, dunque, una grande attenzione al tema degli anziani. Ma non è così…
“Con il Covid19 il tema degli anziani è esploso in tutta la sua drammaticità per il suo impatto: circa 161 mila anziani morti negli anni 2020-2021 (dati dell’Oms e le stime dell’Istat-Iss). Sembrava si fosse capito che i problemi degli anziani, più di un quarto dell’intera popolazione, non erano riconducibili ai soli trattamenti pensionistici, ma richiedevano un’attenzione pubblica complessiva sulla loro condizione di vita. Con la crisi di Governo e l’indizione delle elezioni ci si sarebbe aspettati, dunque, una grande attenzione al tema degli anziani”. Ma le aspettative sono andate deluse: a denunciarlo è Auser, che ha esaminato i programmi politici delle diverse forze politiche: “In rapporto ad uno degli aspetti più drammatici, la non autosufficienza, la campagna elettorale segna un punto di arretramento grave rispetto al dibattito preelettorale. Questo malgrado il confronto nel Paese sulle misure necessarie per la tutela delle fragilità in età anziana, le importanti proposte di riforma in merito alle quali si ricorda l’appello del Network Non Autosufficienza: ‘Proteggete gli anziani non autosufficienti dalle conseguenze della crisi politica’, la previsione della riforma della non autosufficienza nel Pnrr”.

Leggi: Redattore Sociale, 12/09/2022


lunedì 12 settembre 2022
Piano nazionale per la non autosufficienza, risorse per 2,6 miliardi

Il ministro Orlando firma il decreto per i fondi alle regioni nel triennio 2022-2024: “Una risposta concreta per contrastare le diseguaglianze e costruire un nuovo modello di welfare”
Sabato 10 settembre ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, ha firmato la proposta di Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che adotta il nuovo Piano nazionale per la non autosufficienza, relativo al triennio 2022-2024, stanziando complessivamente oltre 2,6 miliardi di euro. Il Piano individua lo sviluppo degli interventi ai fini della graduale attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali da garantire su tutto il territorio nazionale. Nello specifico, le risorse afferenti al Fondo per le non autosufficienze ammontano a: 822 milioni di euro per il 2022, 865,3 milioni di euro per il 2023, 913,6 milioni di euro per il 2024.
Lo rende noto il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Sono altresì finanziate azioni volte alla realizzazione dei progetti previsti dalle “Linee di indirizzo per Progetti di vita indipendente”, sulla base della programmazione regionale, per 183 ambiti coinvolti e un ammontare complessivo di risorse a livello nazionale pari a più di 14,6 milioni di euro per ciascun anno del triennio 2022-2024.

Leggi: Redattore Sociale, 12/09/2022


venerdì 9 settembre 2022
Che cosa si aspettano gli anziani fragili

Un’agenda destinata a chi assumerà la guida del nuovo governo per rispondere alle esigenze di una categoria spesso «dimenticata» e nondimeno ancora «costruttrice di futuro»
Le elezioni rappresentano un momento centrale per ripensare alle realtà importanti del nostro Paese, in particolare quelle che hanno maggior bisogno di essere governate, per rendere migliore la vita dei cittadini, soprattutto i più fragili. Infatti, molti milioni di persone non sono al centro dell’attenzione e dell’interesse delle nostre comunità. In quest’ottica, l’Associazione Italiana di Psicogeriatria ha riassunto in un documento alcuni aspetti delicati, per chiedere al mondo della politica di garantire agli anziani fragili una vita serena.
Le indicazioni del testo che segue sono precedute da un «deve», in quanto ci si riferisce a problematiche mai seriamente affrontate, nonostante l’importanza.
In questa prospettiva, la prima attenzione deve essere riservata all’impegno di evitare discussioni e decisioni attorno alle persone anziane incentrate solo su problematiche di «risparmio» e di «spreco». Sono un’offesa alla sofferenza!

Leggi: Corriere della Sera, 09/09/2022


venerdì 9 settembre 2022
Liste d’attesa. Senior Italia FederAnziani: “Così non se ne può più, tempi inaccettabili”

98 milioni di prestazioni di specialistica ambulatoriale in meno nel biennio 2020-2021 rispetto al 2019. Le Regioni facciano di più per consentire agli over 60 di accedere alle visite specialistiche e aumentare le proprie possibilità di cura.
Liste d’attesa, ora basta: è tempo di cambiare marcia. E’ l’appello di Senior Italia FederAnziani, che di fronte al perdurare di questo annoso problema del nostro sistema sanitario, continua a pungolare le Regioni affinché trovino le giuste soluzioni per poter diminuire quanto prima le liste d’attesa e ristabilire una situazione di effettivo accesso al sistema sanitario. Non è accettabile – sottolinea la federazione della terza età – che gli over 60 non possano effettuare gli accessi per le visite specialistiche al fine di potersi trovare negativi o positivi ad una patologia, e di conseguenza aumentare le proprie possibilità di cura. Non è accettabile che ci siano ritardi nell’individuare una patologia oncologica. Bisogna intervenire in modo fattivo su questo stato di cose inaccettabile.

Leggi: Quotidiano Sanità, 09/09/2022


venerdì 9 settembre 2022
Stangata affitti: nel 2022 le famiglie italiane spenderanno 13.300 euro tra canone e bollette

Si tratta di quasi 2.000 euro in più rispetto all’anno scorso secondo dati diffusi dal portale Immobiliare.it
Il caro bollette è uno dei temi più caldi, sentiti e urgenti del nostro Paese. Chi poi sta cercando casa in affitto o ha un contratto in scadenza, si troverà a far fronte anche ad un canone in sensibile aumento. Ma, conti alla mano, rispetto al 2021 quanto dovrà spendere in più una famiglia italiana che sta valutando un immobile in locazione? Ha fatto i calcoli il portale Immobiliare.it, grazie anche al supporto di Immobiliare.it Insights, business unit specializzata in studi di mercato.
Affitto e utenze: il surplus rispetto al 2021
Per un trilocale il canone medio di affitto annuo è pari a 10.524 euro (877 euro mensili). L’incremento percentuale rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso è di ben 7,7 punti percentuali; infatti, nel 2021 il costo ammontava a 9.768 euro (814 euro mensili).A questo totale vanno sommate le bollette di luce e gas. Per il terzo trimestre del 2022, l’Arera, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambienti, calcola un costo annuale del gas naturale pari a 1.730 euro, in rialzo del 46% rispetto allo stesso trimestre del 2021 (1.185 euro).

Leggi: Il Sole 24 Ore, 09/09/2022


venerdì 9 settembre 2022
CARO BOLLETTE. “In autunno situazione drammatica per famiglie, lavoratori, imprese e servizi. Chiediamo alle multiutilities politiche responsabili e agli enti locali di esercitare il ruolo pubblico”

All’inizio dell’anno siamo intervenuti, in splendida solitudine, per denunciare la dimensione insostenibile degli aumenti delle bollette di luce e gas pur con le misure di contenimento effettuate nei mesi precedenti dal governo.
Nel prossimo autunno, ma ancor di più nel prossimo inverno, si prefigura una situazione drammatica per famiglie, lavoratori, imprese e sistema dei servizi dovuta agli aumenti spropositati dei costi energetici che porteranno a costi sociali inaccettabili. La situazione già estremamente pesante per le famiglie in difficoltà, diventerà drammaticamente insostenibile per tutti.
E con grande preoccupazione e allarme che chiediamo alle istituzioni, a partire dalla Regione ed dagli Enti locali, interventi urgenti per assumere decisioni volte ad affrontare questa complicatissima situazione.
Interventi e misure che già oggi sono in essere, anche per effetto di confronti avvenuti nei mesi scorsi come: dilazione del distacco delle utenze, in caso di morosità, rateizzazione del pagamento delle bollette/sconti legati al reddito del nucleo, dovranno essere ulteriormente rafforzati ed estesi.

Leggi: Sunia, 09/09/2022


giovedì 8 settembre 2022
Pensioni in (piccolo) aumento da ottobre: ecco cosa c’è da sapere

L’anticipo a ottobre della rivalutazione porterà incrementi irrisori. Da novembre scatta il conguaglio dello 0,2 per cento sulla perequazione del 2021
A ottobre scatta la rivalutazione anticipata delle pensioni, come previsto dal decreto Aiuti bis. La misura riguarda i redditi sotto i 2.692 euro (quindi sotto i 35mila euro all’anno) che saranno rivalutati da ottobre a dicembre del 2 per cento.
Un provvedimento che non soddisfa: con l’inflazione all’8,4 per cento, spinta su dalle bollette energetiche e dai prezzi di generi di largo consumo, l’anticipo, che porterà in tasca ai beneficiari pochi euro al mese, non risolve i problemi dei pensionati.
L’erosione del potere d’acquisto di milioni di pensionati e lavoratori è già in corso da mesi e la rivalutazione degli assegni di pensione arriverà tardi.
“Sarebbe stato più incisivo – spiega Daniela Cappelli, segretaria nazionale dello Spi Cgil – un intervento sulla quattordicesima, opportunamente rivalutata, per i redditi fino a tre volte il trattamento minimo (circa 1.500 euro mensili)”.

Leggi: Liberetà, 08/09/2022


mercoledì 7 settembre 2022
La sanità nei programmi dei partiti. La stroncatura di Gimbe: “Manca una visione di sistema, assente la valutazione dell’impatto economico delle proposte, pandemia ai margini”

Nonostante le grandi sfide che attendono il nuovo esecutivo (pandemia, attuazione del Pnrr, riforme strutturali, recupero delle prestazioni sanitarie, gestione ordinaria di oltre € 130 miliardi di spesa pubblica), nessuna forza politica, sostiene Gimbe in un suo rapporto, ha elaborato un piano di rilancio del servizio sanitario nazionale in grado di garantire alla popolazione il diritto alla reale tutela della salute. La gestione di pandemia e campagna vaccinale rimane ai margini delle proposte, che non contemplano alcun piano di preparedeness. IL DOSSIER GIMBE.
La pandemia COVID-19 ha progressivamente aumentato la consapevolezza sociale che un sistema sanitario pubblico, equo e universalistico rappresenta un caposaldo della nostra democrazia. “Se tuttavia inizialmente tutte le forze politiche convergevano sulla necessità di rilanciare adeguatamente il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) – dichiara Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE – con la fine dell’emergenza la sanità è “rientrata nei ranghi”, finendo di nuovo relegata ai margini dell’agenda politica”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 07/09/2022


lunedì 5  settembre 2022
Aumento dei prezzi: la difficile vita dei pensionati

La crescita dei prezzi dell’energia e dei generi alimentari sta spingendo verso la povertà i fruitori delle pensioni più basse. Sono 5,6 milioni gli individui che l’Istat indica sotto la soglia di povertà, e tra questi ci sono molti pensionati. Ecco le storie di alcuni anziani che vivono a Firenze
Prima riuscivano in qualche modo a cavarsela. Ora non ce la fanno più. «Come faccio a vivere con seicento euro al mese? Finirò per saltare i pasti per poter pagare le bollette». Vittorio ha ottant’anni, ha fatto l’artigiano, abita in due stanze con bagno alla periferia di Firenze. Meno male che non deve pagare l’affitto, altrimenti sarebbe finita. Clara Zanon, 83 anni, abita da sola a Sorgnano, poche anime vicino a Carrara, ha lavorato una vita nell’editoria come traduttrice ma spesso senza un contratto regolare Percepisce 716 euro al mese ma «per fortuna – racconta – non devo pagare l’affitto. Come me la cavo? Certo non vado al ristorante, non faccio le vacanza, vado poco in giro con la mia seicento, la benzina costa troppo. Mi scaldo con le stufette elettriche e un po’ di gpl. Per non usare lo scaldabagno, d’estate faccio la doccia con l’acqua fredda. Bisogna rinunciare a tante cose…».

Leggi: Liberetà, 05/09/2022


DALLE REGIONI:

sabato 10 settembre 2022
Rincari nelle Rsa: situazione esplosiva. La denuncia del sindacato

Da inizio pandemia, rette cresciute tra i 90 e i 100 euro al mese. Ora possibili ulteriori aumenti fino a 10-12 euro al giorno
Rischia di trasformarsi in una “situazione esplosiva” quella degli incrementi delle rette nelle case di riposo di città e provincia. Lo SPI-CGIL di Bergamo torna ad affrontare la questione con un intervento della sua segretaria generale provinciale Augusta Passera che oggi provocatoriamente chiede: “Con i bilanci familiari già messi in ginocchio dai rincari di bollette e generi alimentari, chi mai potrà sostenere gli aumenti annunciati (e in alcuni casi già applicati) dalle RSA?”.
“In una situazione tanto difficile, il Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana invoca l’intervento del Governo e addirittura dell’Unione Europea, prendendo finalmente atto del fatto che il caro energia metterà definitivamente in ginocchio le Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA)”

Leggi: Val Seriana News, 10/09/2022


venerdì 9 settembre 2022
L’Auser sta cercando rinforzi “Sempre più gli anziani soli”

Anziani sempre più soli d’estate. Come nella commedia premio David di Donatello e Nastro d’argento “Pranzo di ferragosto”, in cui Gianni, per pagare l’affitto alla madre, si deve occupare della mamma del padrone di casa partito per le vacanze. Gli anziani sono veramente più soli d’estate e capita anche a Lecco. Il mese scorso i volontari dell’Auser lecchese hanno assistito, aiutato, semplicemente tenuto compagnia a migliaia di anziani rimasti soli. Solo ad agosto si sono occupati di 1.546 trasporti sociali per accompagnare dal medico, in ospedale, a fare la spesa pensionati che altrimenti non avrebbero saputo a chi rivolgersi. Hanno garantito 330 servizi di consegna pasti, farmaci e spesa a domicilio ad altrettanti anziani che altrimenti non avrebbero mangiato, preso le medicine, cucinato. In 30 giorni hanno macinato oltre 26mila chilometri: è come se avessero completato per 23 il giorno attorno al mondo lungo l’equatore.

Leggi: Il Giorno, 09/09/2022


mercoledì 7 settembre 2022
Alzheimer: anche il card. Zuppi alla Grande marcia, l’11 settembre, da Cesena a Cesenatico. “Far crescere una società che sappia accogliere la malattia e aiutare le famiglie”

Ci sarà anche il card. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, tra i partecipanti alla Grande marcia Alzheimer per i diritti delle persone con demenza, che partirà domenica 11 settembre alle 8.30 dallo Stadio Manuzzi di Cesena con arrivo al parco di Levante di Cesenatico. Il presidente della Cei, infatti, ha accolto l’invito della Fondazione Maratona Alzheimer, e si metterà in cammino dallo stadio di Cesena con i volontari, i caregiver e tutti coloro che vorranno partecipare. “Spesso le persone con Alzheimer vivono nella solitudine e il peso del loro accudimento ricade quasi completamente sulle famiglie – afferma il presidente della Cei, le cui parole sono riportate dal Corriere Cesenate, il settimanale della diocesi di Cesena-Sarsina –. Dobbiamo contribuire e far crescere una società che sappia accogliere la malattia e aiutare le famiglie”.

Leggi: Agensir, 07/09/2022


IN AGENDA:

15 settembre – A Roma gli Stati Genereli di HappyAgeing

Il prossimo 15 settembre HappyAgeing – Alleanza italiana per l’invecchiamento attivo organizza, gli Stati Generali dell’invecchiamento attivo presso l’Acquario Romano in Piazza Manfredo Fanti 47 a Roma.
HappyAgeing fonda la sua attività sui cinque pilastri dell’invecchiamento attivo che sono: immunizzazione, alimentazione, movimento, screening e corretto utilizzo dei farmaci.
La consapevolezza del percorso compiuto e l’inserimento di HappyAgeing nel “Coordinamento Nazionale Partecipato e Multilivello delle Politiche sull’Invecchiamento” hanno motivato l’impegno dell’Alleanza su tutti i pilastri dell’invecchiamento attivo con la medesima determinazione dimostrata sul tema dell’immunizzazione. Per questa ragione nascono gli Stati Generali dell’Invecchiamento Attivo, una giornata di confronto durante la quale il tema dell’invecchiamento sarà affrontato in modo nuovo sia nei contenuti che nella forma. Fanno parte di HappyAgeing: Federsanità – Confederazione delle Federsanità ANCI regionali, la Società Italiana di Geriatria e Gerontologia, la Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio, la Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa, la Società Italiana di Igiene, i sindacati SPI CGIL, FNP CISL, UIL Pensionati e la Federazione Anziani e Pensionati ACLI.
Per partecipare in presenza all’Acquario Romano, a titolo gratuito e fino ad esaurimento posti, sarà necessario accreditarsi inviando una mail a: stampa@happyageing.it.
Sarà possibile seguire l’evento in diretta streaming.

Leggi: Auser


15 settembre –  Napoli – Confronto con i candidati campani sul tema delle politiche abitative

Giovedi 15 settembre dalle ore 10 presso il Grand Hotel Oriente in Via A. Diaz, 44 a Napoli:
confronto con i candidati campani sul tema delle politiche abitative: locazioni, IMU, ERP e bonus edilizi.
Scarica la locandina

Leggi: Sunia


Festival Nazionale dell’Economia a Firenze dal 16 al 18 settembre – Firenze, Palazzo Vecchio

La quarta edizione del FNEC si terrà nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio raccogliendo, sempre nel rispetto delle normative atte a prevenire la diffusione del virus e secondo il Piano Covid-19 stabilito dal Comune di Firenze, cittadini, imprenditori, giovani, organizzazioni per pensare il futuro costruendo il presente, rimettendo al centro la persona e l’ambiente.
In buona compagnia è il tema dell’edizione 2022 che in questa fase di incertezza ci pone l’attenzione sulla crescente domanda di senso del vivere che le persone si pongono rispetto al loro lavoro e alla qualità della vita. Nelle parole di Leonardo Becchetti, Direttore del Festival, dedicate alla scelta di questo tema che riporta il focus sullo “stare” e non sul “fare”.

Leggi: Festival Nazionale Economia Civile


Convegno ANASTE Liguria 15 settembre 2022

Il nuovo ruolo delle strutture per anziani nell’epoca Covid-19: riflessione sull’organizzazione dei servizi e i profili di responsabilità alla luce della Legge Gelli
Genova, Palazzo del Principe, Galleria Aurea ore 9.30 – 18.00
Nella cornice della IV edizione del Silver Economy Forum – Longevity Revolution, dal 14 al 16 settembre 2022 all’interno del Palazzo del Principe di Genova si svolgerà il Convegno Anaste Liguria, programmato per il giorno 15 settembre, dalle ore 9.30 alle 18.00.

Leggi: Anaste


Trento 14 e 15 ottobre 2022 – Anziani – Dignità, relazioni, cure – 4° Convegno Internazionale

Il Convegno, arrivato alla sua quarta edizione, si pone l’obiettivo di favorire una riflessione interdisciplinare, nell’intenzione di migliorare la qualità organizzativa e operativa dei servizi rivolti a persone anziane fragili, anche in riferimento alle ripercussioni che la pandemia ha avuto su questo specifico ambito di intervento.
Un luogo di incontro e di dialogo tra saperi diversi, professionali ed esperienziali, durante il quale approfondire su più livelli, dal coordinamento dei servizi all’operatività quotidiana, i temi della relazione tra la persona anziana, la sua famiglia e gli operatori dell’assistenza, in un’ottica di valorizzazione reciproca e condivisione di prassi virtuose, realmente partecipative e rispettose della persona.
Al Convegno si potrà partecipare in presenza o in modalità interamente online.

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Dall’11 al 14 ottobre Urbanpromo 2022

Dall’11 al 14 ottobre Cascina Fossata a Torino sarà la sede di Urbanpromo 2022, evento su quattro articolazioni: “Urbanpromo Città”, “Urbanpromo Social Housing”, “Urbanpromo Digital” e “Urbanpromo Green”.
Dall’11 al 14 ottobre 2022 si tiene a Torino, presso Cascina Fossata, la XIX edizione di Urbanpromo Progetti per il Paese.
Nella cornice della rigenerazione urbana e del partenariato pubblico privato, sono presentati progetti e iniziative che spiccano nel panorama nazionale per il forte carattere innovativo dei loro approcci e dei loro contenuti. A presentarli sono i loro protagonisti: promotori pubblici e privati, progettisti, gestori.
Urbanpromo 2022 porta a sintesi unitaria i quattro grandi temi che nel corso del tempo sono emersi dal campo di osservazione della manifestazione.
In ordine cronologico: Città, Social Housing, Green, Digital.
Urbanpromo CITTÀ si concentra sui progetti di trasformazione urbana che veicolano contenuti innovativi: nella loro connotazione architettonica e tecnologica, nella procedura partenariale pubblico – privata, negli aspetti sociali ed ambientali.

Leggi: UrbanPromo


Urbanpromo 2022

In collaborazione con Fondazione Cariplo, Fondazione Housing Sociale, Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione Sviluppo e crescita CRT e CDP Immobiliare Sgr la XII edizione di Urbanpromo Social Housing confluirà in Urbanpromo 2022 a Torino dall’11 al 14 Ottobre.
In sintonia con l’evoluzione delle strategie di promozione dell’abitare sociale, negli ultimi anni il programma di Urbanpromo Social Housing si è spostato dall’analisi delle innovazioni veicolate dai progetti esemplari alla valorizzazione delle relazioni tra tali interventi e il contesto urbano di riferimento. Degli investimenti finalizzati alla produzione di alloggi sociali merita dunque verificare la capacità di inserire nuovi abitanti, servizi ed attività in tessuti urbani che necessitano di essere rivitalizzati in termini sociali, economici ed ambientali.

Leggi: UnbanPromo


IN EVIDENZA:

Parte la ricerca del Cnr e dell’Università di Udine sul cibo per invecchiare in salute

Accordo triennale tra il Cnr e l’Università di Udine. Carrozza: “La terza età è ora vissuta come una fase di continuativa produttività e indipendenza. I risultati della ricerca permettono di aiutare a prevenire i fattori di rischio legati all’invecchiamento, favorendo una migliore qualità di vita”. Brusaferro: “Ricerca su salute e benessere nell’invecchiamento è oggi particolarmente cruciale per affrontare le sfide sociosanitarie”.
Realizzare progetti e attività finalizzati allo sviluppo di interventi nutrizionali che aiutino a invecchiare in salute: è questo l’obiettivo che si sono dati il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e l’Università di Udine, dando vita a un’Unità di ricerca congiunta specializzata nello studio multidisciplinare integrato delle relazioni tra alimentazione e salute umana.
L’iniziativa, frutto di un accordo triennale, è stata presentata sabato a Udine. Fra i risultati attesi, c’è la realizzazione di alimenti per la medicina personalizzate, per la cura del benessere e la prevenzione di alcune patologie, accanto alla correlazione tra molecole bioattive ed effetti anti-ageing e la biobanca di mini organi coltivati in laboratorio (organoidi) umani di colon. Attese inoltre linee guida rivolte a istituzioni e parti sociali per politiche e azioni dirette a migliorare qualità della vita, benessere e salute.

Leggi: Quotidiano Sanità


Il welfare che non c’è in campagna elettorale – Sergio Pasquinelli

Nel catalogo delle promesse giurate e degli impegni improbabili sembra esserci di tutto. E invece no. C’è molto welfare che in questa campagna elettorale proprio non è entrato, o lo è in evidente posizione marginale. In una discussione che dovrebbe avere una prospettiva di cinque anni ma che si accanisce sui problemi, certo gravi, del presente, propongo tre temi, tra gli altri, sommersi dall’irrilevanza: perché scomodi, difficili da comunicare, sconvenienti.
La denatalità
“Avere un figlio è una scelta presa al buio, dai benefici incerti e dai certissimi costi. Scelta senza possibilità di tirarsi indietro una volta intrapresa, che si può prendere solo ‘chiudendo gli occhi’, senza tendere spasmodicamente ad essa. Come un tuffo nel mare di notte”. Parole più che condivisibili di Giuseppe Micheli, il quale aggiunge, a proposito di politiche incentivanti: “viviamo tempi in cui le azioni al buio sono frenate da una superfetazione del controllo. Non sono pronto, non sono pronta. Ma pronti non si è mai […]. Raramente le scelte demografiche sono risposte immediate, dirette e razionali alle contingenze in cui si formano. Sono più spesso il risultato differito nel tempo di un mutato clima sottostante, in cui soffino umori desideranti o umori di crisi”.
E allora avviciniamoci a queste misure per i giovani, le giovani coppie, l’assunzione di giovani lavoratori, la conciliazione dei tempi che molti schieramenti prevedono, con la cautela di sapere che non potranno avere un impatto diretto sulle nascite, ma potranno ricadervi con tempi dilatati, come effetti essenzialmente secondari, collaterali.
Ma la denatalità, un dramma nazionale, rimane dietro le quinte e poco dibattuta è l’urgenza di interventi mirati, strutturali, consistenti. A Sinistra si punta su una dote di diecimila euro da dare ai diciottenni con redditi familiari medio-bassi, riproponendo così la stessa ambiguità dell’Assegno unico universale: è un aiuto alle famiglie povere o un aiuto alla demografia? Col rischio di generare un impatto modesto su entrambi i fronti. Il Centrodestra prevede un generico potenziamento dell’Assegno unico rivedendo l’Isee di riferimento (così anche Azione-Italia Viva), e l’introduzione del quoziente familiare.

Leggi: Welforum


Longevità attiva tema chiave per la qualità del nostro vivere.

Il progresso delle scienze mediche negli ultimi due secoli è stato spettacolare e ci ha regalato una quantità enorme di anni di vita. L’economista indiano Partha Dasgupta ricorda nel suo rapporto sulla biodiversità che nell’anno zero della nascita di Cristo eravamo 230 milioni e vivevamo in media 24 anni mentre nel 2020 siamo diventati 7,8 miliardi con una vita media di 73 anni. In Italia siamo passati da una vita media di 28 anni nel 1860, l’anno dell’unità d’Italia (quando la mortalità infantile era molto elevata) ad un aspettativa di vita superiore agli 80 anni (80,6 per gli uomini e 85,21 per le donne).
Anche nel campo della salute come in quasi tutte le altre dimensioni del benvivere le diseguaglianze territoriali sono sensibili. Nel rapporto sul Benvivere delle provincie italiane che sarà presentato al quarto festival dell’economia civile a Firenze il prossimo 16 settembre abbiamo provato a misurare come la differente qualità dei sistemi sociosanitari si riflette sull’aspettativa di vita. Abbiamo utilizzato un indicatore consolidato come quello delle morti evitabili, definite da un panel di esperti di salute a livello Ocse. Le morti evitabili sono quelle che, per età del paziente e tipo di malattia, sono considerate in un determinato momento storico curabili dato lo stato delle conoscenze e della pratica medica.

Leggi: Avvenire


Esiste ancora il servizio pubblico in ambito assistenziale?

Oggi la non autosufficienza è un problema enorme che condiziona pesantemente la vita delle persone a vario titolo coinvolte. Fabio Bonetta evidenzia la necessità di riforme urgenti e concrete di sostegno agli anziani non autosufficienti e alle loro famiglie, con azioni che sappiano valorizzare le esperienze positive già in atto nei territori in risposta ai bisogni sanitari, sociali, assistenziali e di relazione delle persone coinvolte. Di Fabio Bonetta (membro Direttivo Associazione “Rinata”, già Direttore di strutture sociali e socio sanitarie)
Esiste ancora il servizio pubblico in ambito assistenziale?
Sembra siano trascorsi inutilmente questi ultimi vent’anni, in cui tutti avevano chiara evidenza della situazione sociale dei grandi anziani e dei loro caregivers durante la quale i dati demografici e statistici si scontravano con la realtà dei diversi servizi sociali e sociosanitari delle regioni italiane, inadeguati a far fronte ai bisogni di cura dei non autosufficienti. Nonostante ciò, nessun approccio preventivo è stato attuato1.
La famiglia, sola nell’affrontare la non autosufficienza
Oggi si intende dare senso concreto ai servizi domiciliari per anziani fragili utilizzando il PNRR, sull’onda degli effetti devastanti che la pandemia ha determinato nel sistema dei servizi residenziali. In questi ultimi periodi si sono alzate molte voci dirette a demonizzare le strutture residenziali per le quali sicuramente è necessario promuovere un concreto miglioramento delle logiche gestionali. Ma va evidenziato anche che negli ultimi anni queste strutture hanno fatto comunque notevoli progressi in termini di competenza, professionalità e rispetto delle persone.

Leggi: I Luoghi della Cura


In questa campagna elettorale avete sentito parlare di sanità? Di Cesare Cislaghi

I Programmi Elettorali
Non sono un appassionato di televisione e neppure di talk show, ma è inevitabile che capiti di ascoltarne qualcuno quando la televisione è accesa in famiglia, ed è allora che mi son chiesto il perché non sentissi parlare, o per lo meno poco, di sanità.
Ho quindi cercato online i programmi elettorali dei partiti e ho cercato di capire cosa propongono per la sanità nei prossimi cinque anni di governo

Leggi: Welforum


SEGNALAZIONI:

Bonus di 200 euro a pensionati: chi non l’ha ricevuto può fare domanda

I pensionati e le pensionate che non hanno ricevuto il bonus di 200 euro una tantum, pur rientrando nei limiti reddituali previsti dalla normativa, possono inoltrare una domanda di ricostituzione per motivi reddituali o documentali. L’Inca, insieme allo Spi Cgil, invita gli interessati a rivolgersi alle sedi territoriali del Patronato della Cgil per inoltrare la richiesta ed ottenere il beneficio previsto nel D.L. n.50 del 17 maggio 2022.
L’accredito del sussidio, con i ratei di luglio o settembre, che doveva essere assicurato in automatico a tutti i pensionati senza bisogno di inoltrare alcuna istanza, spiegano in una nota Inca e Spi, non è andato a buon fine per tutti gli aventi diritto anche a causa del mancato aggiornamento dei dati reddituali 2021 degli archivi Inps, in particolare per coloro che nel corso del 2021 oltre al reddito da pensione erano titolari di reddito da lavoro. Ricordiamo, infatti, che l’indennità è riconosciuta a coloro che nell’anno 2021 abbiano percepito un reddito assoggettabile all’Irpef pari o inferiore a 35.000 €.
Un’altra novità positiva riguarda coloro che sono andati in quiescenza con il trattamento decorrente dal 1° luglio 2022, che la norma escludeva dal beneficio e che, grazie all’intervento dell’Inca nei confronti del Governo, sono stati ricompresi tra gli aventi diritto, così come previsto nel Decreto Aiuti Bis n° 115 del 9 agosto scorso (art. 22 comma 2). A questi pensionati, nei prossimi mesi, l’Inps corrisponderà d’ufficio l’indennità una tantum di 200 € sempreché negli archivi risultino i dati reddituali relativi al 2021.

Leggi: Inca


 

 

Carissime e carissimi
sperando che abbiate passate un’estate serena e in salute, riprendiamo la pubblicazione della newsletter di Abitare e Anziani.
La redazione

Appello alle Istituzioni: “Proteggete gli anziani non autosufficienti dalle conseguenze della crisi politica”

La prematura interruzione della legislatura causata dall’attuale crisi politica rischia di vanificare tutti gli sforzi sino ad oggi compiuti per costruire l’attesa riforma, in Italia, dell’assistenza agli anziani non autosufficienti. Le organizzazioni del Patto per un Nuovo Welfare sulla non autosufficienza si appellano alle Istituzioni affinché gli anziani non autosufficienti vengano protetti dalle conseguenze della crisi.

Leggi: I Luoghi della Cura


NEWS:

lunedì 5 settembre 2022
Energia, stangata sugli anziani: l’inflazione “ruba” 300 euro al mese

Proiezione sull’Emilia-Romagna dell’osservatorio Ires-Cgil: ecco quanto pesano i rincari dal 2020
Una batosta da circa 300 euro al mese. E a doverla sostenere sono spesso famiglie o persone già in difficoltà economica, con pensioni minime o comunque molto ridotte. E’ l’impatto dell’inflazione galoppante su una famiglia-tipo con anziani ultra 64enni in Emilia-Romagna. Il calcolo è stato fatto dall’osservatorio Ires-Cgil sulla condizione degli anziani in Emilia-Romagna. Due le simulazioni prese in considerazione dall’istituto di ricerca del sindacato: un nucleo di due persone con un solo ultra 64enne e un nucleo formato da due ultra 64enni. Nel primo caso rispetto al 2020 la famiglia in questione spende mediamente 300,4 euro in più al mese per acquistare gli stessi beni, un aumento che nel secondo caso scende leggermente a 289 euro. “E’ un aumento molto consistente. In particolare la spesa per l’abitazione, con acqua ed energia, è circa il triplo di quella del 2020”, sottolinea Giuliano Guietti, presidente di Ires-Cgil Emilia-Romagna, presentando i dati durante l’evento online “La condizione degli anziani in Emilia-Romagna”.

Leggi: Redattore Sociale, 05/09/2022


domenica 4 settembre 2022
La sinistra deve puntare su un nuovo programma sociosanitario per gli anziani

Il caldo estivo ha colpito soprattutto gli anziani: come fu per la canicola del 2003, sono i vecchi a soffrire di più soprattutto se soli in casa o rinchiusi nelle Rsa, che sono, com’è tristemente noto, dei veri luoghi di abbandono, salvo eccezioni. Non si deve dimenticare che la pandemia ci ha lasciato in eredità una lunga sequela di vittime del Covid ma soprattutto dell’isolamento e della non-cura.
Non si invecchia bene in Italia, a meno di non essere accuditi fino alla fine dai propri cari o dagli amici, cioè dai volontari che si occupano di anziani.
Si tratta di un grave problema sociale che la politica deve affrontare rapidamente e che deve essere al centro dell’agenda elettorale della sinistra.
Sappiamo che il sistema ospedaliero è divenuto il rifugio di tutti i problemi sociosanitari senza eccezione, scaricando su strutture esauste e sempre meno finanziate una serie di problemi che dovrebbero essere trattati altrove o in altro modo. All’interno dell’istituzione ospedaliera i reparti di geriatria rappresentano il settore più sinistrato e trascurato, in cui si concentrano i più gravi problemi dell’isolamento, della carenza di cure e così via. Tale è la forza “sindacale” delle Rsa e delle case di riposo: se non ci fossimo noi – sostengono i gestori (pubblici e privati in questo assolutamente uniti)- l’intero sistema collasserebbe.

Leggi: Domani, 04/09/2022


venerdì 2 settembre 2022
ELEZIONI: appello Uneba ai candidati a difesa degli anziani e delle fondazioni – Serve un intervento immediato sul caro bollette

Governo, Parlamento, Regioni, candidati alle elezioni: se ci tenete agli anziani più fragili è il momento di dimostrarlo. Appello di Uneba, voce del non profit delle Rsa: serve un intervento immediato sul caro bollette. Perché la spesa per l’energia è spesa per la salute degli anziani. Sul non profit un’altra tegola: le recenti modifiche al Codice del Terzo Settore portano ad un aumento di Ires Imu e Irap per le Fondazioni e Associazioni. “Se avete a cuore gli anziani più fragili dei vostri paesi e delle vostre città, ora è il momento di dimostrarlo”.
L’appello è rivolto al Governo, al Parlamento, ai candidati alle elezioni del 25 settembre e alle Regioni da Uneba, associazione di categoria e voce di centinaia di Rsa e altre strutture sociosanitarie senza scopo di lucro, che da secoli sono la spina dorsale dell’assistenza ai più fragili, presente in tutta Italia.

Leggi: L’Azione, 02/09/2022


venerdì 2 settembre 2022
Elezioni. Senza dimora, lettera della Fiopsd ai partiti: “Quali impegni intendete assumere?”

Lettera aperta ai leader dei principali partiti, contenente precise richieste in tema di esclusione abitativa, sostegno al reddito, povertà energetica e servizi territoriali. “Da inizio anno sono morte in strada 242 persone, come in tutto il 2021. Sono oltre 55 mila le persone senza dimora in Italia. Necessario superare l’approccio emergenziale”
“Il 25 settembre si terranno le elezioni politiche. Votazioni che avvengono dopo oltre 2 anni di emergenza pandemica, crisi economica e sociale che hanno aumentato gravissime situazioni di marginalità e povertà. Da inizio anno, in soli 8 mesi, sono morte in strada 242 persone, come in tutto il 2021. Sono oltre 55 mila le persone senza dimora in Italia, cittadini italiani e stranieri che vivono in condizioni di vulnerabilità e grave disagio sociale ed economico. Negli anni recenti si è intervenuto sui servizi di bassa soglia quali dormitori, mense, empori solidali, docce, unità di strada ed altri, a supporto delle persone che vivono in strada o in condizioni di marginalità grave ma è necessario e inderogabile superare l’approccio emergenziale che limita le azioni ad alcuni periodi dell’anno (Piani Freddo) senza una prospettiva capace di assumere il fenomeno come strutturale, complesso, multidimensionale, richiedendo quindi interventi continuativi e

Leggi: Redattore Sociale, 02/09/2022


venerdì 2 settembre 2022
L’appello delle RSA: chiuderanno a centinaia

“Se avete a cuore gli anziani più fragili dei vostri paesi e delle vostre città, è il momento di dimostrarlo”. L’appello arriva dalle Rsa italiane e dalle altre strutture residenziali sociosanitarie ed è rivolto a Governo, Parlamento, candidati alle elezioni del 25 settembre e Regioni, da tutte le 19 associazioni del coordinamento dei gestori dei servizi di assistenza sociosanitaria, profit e no-profit. “Si pensa soprattutto ai 285mila anziani che vivono in Rsa, perché solo qui trovano l’assistenza di cui la loro grande fragilità ha bisogno”, spiegano i firmatari. “Trenta mesi di pandemia hanno colpito le Rsa, e ora i costi dell’energia, le norme fiscali penalizzanti e il blocco delle quote regionali stanno portando il settore al definitivo collasso. Senza un intervento rapido e concreto delle Istituzioni, centinaia di strutture dovranno chiudere”, avvertono le associazioni.
“Un primo problema – evidenziano – riguarda la crisi economica del settore, con rette ferme al 2010/2012 e quindi bilanci in affanno prima della pandemia”. Pandemia che ha inferto “un colpo decisivo a tutti gli enti attivi nel settore: dal 2020 la situazione è andata precipitando, con drammatiche riduzioni dei fatturati e conseguente chiusura in perdita per oltre il 60% degli operatori (Report Cergas Bocconi ed Osservatorio Rsa Università Cattaneo)”. E ora “la crisi energetica che sta investendo il paese sta portando le Rsa al tracollo economico: le strutture non sono in grado di sostenere gli aumenti vertiginosi di tali costi, e quindi la continuità dell’assistenza è a gravissimo rischio”.

Leggi: Riparte L’Italia, 02/09/2022


venerdì 2 settembre 2022
Caro energia, aumenti record anche per le cooperative sociali. “A rischio il welfare”

Rincari che arrivano dopo la pandemia e il mancato aumento delle tariffe da parte degli enti pubblici. L’allarme di Legacoopsociali: “Vanno a colpire un settore dove si svolgono servizi di welfare e socio-sanitari rivolti alle persone più fragili come anziani non autosufficienti, sofferenti psichici, persone con disabilità”
Il caro energia colpisce duramente anche le cooperative sociali e mette a rischio i servizi di welfare e sociosanitari. Rispetto al 2021 si registra mediamente un incremento complessivo di costi per gas, energia elettrica, materie prime e forniture di circa il 600%. A lanciare l’allarme è Legacoopsociali, che sottolinea come per la sola energia elettrica si parli di “aumenti fino al 300% nel confronto delle bollette fra febbraio 2021 e febbraio 2022, come testimoniano le bollette delle cooperative”.

Leggi: Redattore Sociale, 02/09/2022


giovedì 1 settembre 2022
La campagna elettorale e la sanità. Tra slogan e proposte fumose per ora è una vera delusione

Dai nuovi tagli, allo stop al numero chiuso a Medicina passando per la dipendenza dei medici di famiglia fino alle commissioni d’inchiesta sulla gestione della pandemia. Dopo un mese di campagna elettorale sono questi i principali temi sanitari emersi dal confronto tra i partiti. Un bilancio magro che relega i complessi temi della salute a slogan e sassi lanciati nello stagno.
Dai nuovi tagli, allo stop al numero chiuso a Medicina passando per la dipendenza dei medici di famiglia fino alle commissioni d’inchiesta sulla gestione della pandemia. Dopo un mese di campagna elettorale sono questi i principali temi sanitari emersi dal confronto tra i partiti. Sì ci sono i programmi (anch’essi a dir vero pieni di titoli ma senza accurati approfondimenti), ci saranno prossimamente dei confronti tra i vari responsabili sanitari dei partiti in corsa ma è del tutto evidente che come di consueto la sanità non buca l’agenda del confronto pre elettorale. Sarà che il caro energia che spinge l’inflazione sta mangiando quasi tutti i palinsesti dei media e che della pandemia (ancora non finita) non ne vuol sentir parlare più nessuno ma ad oggi il dibattito sulla sanità è a dir poco deludente. Pesa certamente il fatto che la sanità è materia complessa e mal si presta al dibattito social fatto di poche righe e che in fin dei conti nell’italiano vige ancora il presupposto che di salute se ne debba parlare solo dopo che appare un problema ma in queste ultime settimane sarebbe auspicabile un cambio di passo.

Leggi: Quotidiano Sanità, 01/09/2022


giovedì 1 settembre 2022
Il terzo settore, uno dei “pilastri” dei programmi elettorali

Centrodestra, centrosinistra e terzo polo riconoscono il ruolo del terzo settore in diversi contesti: dal welfare alla transizione ecologica, dallo sport alla scuola. E ne promettono il rafforzamento e la valorizzazione, tramite misure giuridiche e fiscali
Il Terzo settore sembra essersi accreditato come soggetto fondamentale nei diversi ambi della società italiana: dalla scuola agli anziani, dalla disabilità all’ambiente, dall’economia allo sport, non c’è ambito – pare – in cui le organizzazioni del terzo settore non possano e debbano giocare un ruolo di primo piano. La recente riforma ha acceso i riflettori, ma il lavoro per inquadrare e sostenere queste realtà è solo all’inizio. Così, soprattutto nei programmi elettorali del centrosinistra e del Terzo polo, sono presenti diversi riferimenti e approfondimenti. Meno spazio nel programma del centrodestra, che solo nel capitolo “Giovani, sport e sociale prevede “supporto e valorizzazione degli enti del Terzo settore e delle associazioni sportive dilettantistiche, nell’ottica del principio di sussidiarietà”. Nessun riferimento esplicito è contenuto nel documento del Movimento 5 Stelle.

Leggi: Redattore Sociale, 01/09/2022


mercoledì 31 agosto 2022
Prezzi: Landini, con inflazione a 8,4% basta chiacchiere servono interventi urgenti

“Con l’inflazione che, secondo le stime preliminari dell’Istat, balza ad agosto all’8,4% su base annua, le chiacchiere non servono. Così non si regge. Il decreto aiuti bis mette risorse inadeguate per i lavoratori e i pensionati: c’è bisogno subito di un intervento urgente per tutelare salari e pensioni già impoveriti”. Lo afferma il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.
A questo quadro – aggiunge il leader della Cgil – vanno aggiunti gli effetti economici e sociali della crisi energetica causata dalla guerra in Ucraina, che stanno già adesso determinando enormi difficoltà per il sistema produttivo e quindi per il lavoro e l’occupazione, oltre che per le persone”.
“E’ un momento straordinario – conclude Landini – e bisogna rispondere con strumenti straordinari, esattamente come abbiamo fatto durante la pandemia e come chiediamo da mesi al Governo. Le risorse ci sono e vanno ridistribuite, a partire dagli extraprofitti. Far prevalere la logica del profitto a scapito delle persone, sarebbe una doppia ingiustizia oltre che uno schiaffo a chi si trova in difficoltà. Tutelare e proteggere l’occupazione e i redditi non è una scelta ma una necessità”.

Leggi: Cgil, 31/08/2022


mercoledì 31 agosto 2022
La Cgil e le realtà sociali stringono un “Accordo di Consultazione e confronto” per un nuovo modello di sviluppo e di società

23 associazioni e realtà sociali fra cui Auser e la Cgil hanno dato vita ad un Accordo di Consultazione e confronto, un “Alleanza per un nuovo modello di sviluppo e di società”.
L’Accordo vuole infatti essere l’espressione di un percorso comune che mette al centro il valore del lavoro e delle persone, nella costruzione della democrazia partecipata, nella realizzazione dei principi della nostra Costituzione, nel perseguimento dei beni comuni e dell’interesse generale, nella promozione dei diritti e della giustizia sociale, della pace e dell’ambiente e di un nuovo modello di sviluppo e di società. Con questo Accordo, nel rispetto della reciproca autonomia, si vuole dar vita a uno spazio di discussione aperto, in cui si possano confrontare le rispettive proposte, valutazioni e opinioni anche per promuovere possibili iniziative comuni da poter estendere nei territori, coerentemente con l’obiettivo dell’Assemblea organizzativa di “promuovere reti e relazioni sul territorio per rafforzare la dimensione di rappresentanza e di comunità”.
L’accordo è stato sottoscritto da: CGIL, Action Aid, ANPI, Antigone, Arci, Auser, Avviso Pubblico, CRS, Fairwatch, Federconsumatori, Fondazione Basso, Forum Disuguaglianze Diversità, Forum Italiano Movimento per l’Acqua, Greenpeace, Kyoto Club, Legambiente, Libera, Oxfam Italia, Rete Salute Welfare Territorio, Rete Studenti Medi, Sbilanciamoci, UDU, UISP, WWF.

Leggi: Auser, 31/08/2022


lunedì 29 agosto 2022
Pnrr: dal Dm 71 al Dm 77 e i Distretti socio sanitari “depotenziati”

Decreto Balduzzi, poi DM 71, infine DM 77 Allegato 2 … come ridimensionare progressivamente il ruolo dei Distretti sociosanitari da possibili “Agenzie di salute” per la popolazione residente nel loro territorio a eventuale ritorno al puro coordinamento dei servizi “day after day”
Nel mio articolo su “Quotidiano sanità” del 6 dicembre 2021 titolato “Il PNRR e i Distretti socio sanitari. Cosa cambierà?” analizzavo come nel PNRR viene posta la “necessità di potenziare i servizi assistenziali territoriali” per consentire l’effettiva applicazione dei Livelli Essenziali di Assistenza riducendo le disuguaglianze, e contestualmente costruendo un modello di erogazione dei servizi condiviso ed omogeneo sul territorio nazionale e come tutto questo deve trovare attuazione in una nuova organizzazione dei Distretti
La “governance” della sanità territoriale
Il passaggio dal “government” alla “governance” è elemento costitutivo della gestione delle reti di “welfare”, in cui le articolazioni periferiche dell’amministrazione non giocano un ruolo meramente esecutivo delle politiche decise dal centro, ma sono esse stesse responsabilizzate nella costruzione di reti di governo aperte all’interazione tra una platea più ampia di attori pubblici e privati., ovvero, tutti i soggetti presenti nelle filiere assistenziali. Questo è l’ambito della medicina non ospedaliera, ovvero, della medicina territoriale, di popolazione, di comunità e di prossimità.

Leggi: Quotidiano Sanità, 29/08/2022


lunedì 29 agosto 2022
Le proposte dei partiti sulla casa

Sul tema della casa, la divisione nei programmi elettorali passa per l’alternativa proprietà o locazione. Il Centrodestra pensa soprattutto ai proprietari, attuali e futuri. Il Centrosinistra propone un piano decennale di edilizia residenziale pubblica.
La divisione Centrodestra-Centrosinistra
Anche la casa fa la differenza tra Centrodestra e Centrosinistra. Sul tema, i programmi elettorali dei partiti che prevedibilmente avranno rappresentanti in Parlamento si limitano a sintetiche enunciazioni. In qualche caso l’argomento è ignorato: per esempio, la ricerca delle parole abitazione, casa, residenza, alloggio nel programma del duo Azione-Italia viva non dà alcun risultato; si accenna solo a “un sostegno alla residenzialità agli studenti fuori sede” e all’intenzione di favorire “l’abitare civile” dei disabili. A grandi linee, la divisione tra gli schieramenti passa per l’alternativa proprietà/locazione, con una maggiore propensione dello schieramento conservatore per la prima e di quello progressista per la seconda; con qualche sconfinamento.

Leggi: La Voce, 29/08/2022


giovedì 25 agosto 2022
Bollette gas e luce, caro rette in casa di riposo: rischio aumenti di 400 euro. Lettera a Draghi: «Sarà un salasso»

Le rette delle case di riposo rischiano un aumento di 400 euro al mese. Significa che già da ottobre una famiglia che attualmente paga tra i 1.600 e i 1.800 euro per tenere un proprio caro in una residenza sanitaria assistenziale arriverà a versare almeno 2mila euro ogni trenta giorni. Il motivo? Il caro-bollette. Nelle case di riposo nel giro di due anni, dal luglio 2020 al luglio 2022, il costo dell’energia elettrica è cresciuto del 1.061 per cento. Il gas è ancora peggio: +2.616 per cento nel biennio. Un caro bollette lungi dal fermarsi: dal giugno 2022 al luglio 2022 è stato superiore al 60 per cento. «E non è che possiamo spegnere l’aria condizionata d’estate o il riscaldamento d’inverno, gli anziani non possono essere lasciati nell’afa o al freddo», dice Roberto Volpe, presidente dell’Uripa (Unione regionale istituzioni e iniziative pubbliche e private di assistenza).

Leggi: Il Gazzettino, 25/08/2022


mercoledì 24 agosto 2022
Programmi elettorali e Salute Mentale

In maniera speculare al documento di riorganizzazione dell’assistenza territoriale varato dal Governo Draghi (DM 77/2022), nel quale non v’è traccia di salute mentale, dipendenze patologiche, neuropsichiatria infantile, la politica continua a considerare relativamente trascurabili questi temi, che riguardano la vita di milioni di cittadini italiani. Ma ci sono delle eccezioni che ci consentono di nutrire un moderato ottimismo sulla capacità che la politica ancora conserva di interpretare il futuro, portando a sistema il meglio delle attività condotte sperimentalmente in Italia e nel mondo
L’analisi delle proposte dei Partiti in vista della prossima scadenza elettorale offre poche speranze a chi da anni invoca un deciso cambio di passo nelle politiche pubbliche per la Salute Mentale. In maniera speculare al documento di riorganizzazione dell’assistenza territoriale varato dal Governo Draghi (DM 77/2022), nel quale non v’è traccia di salute mentale, dipendenze patologiche, neuropsichiatria infantile, la politica continua a considerare relativamente trascurabili questi temi, che riguardano la vita di milioni di cittadini italiani.
Va dato atto di alcune, lodevoli eccezioni che riportiamo di seguito.

Leggi: Quotidiano Sanità, 24/08/2022


martedì 23 agosto 2022
Gli anziani nei programmi dei partiti: chi se ne ricorda, chi no

Il Pd vuole “dare risposta ai bisogni” degli anziani, emersi dalla Commissione Paglia. La Lega punta su riforma delle Rsa (passando anche per il “super-Oss) e invecchiamento attivo e pensa a un ministero per la Terza Età”. I Cinque Stelle parlano di Silver Cohousing; Calenda propone, tra l’altro, un “Garante dei Diritti della Terza Età”. Il centrodestra non nomina gli anziani
Gli anziani s’impongono come questione centrale in quasi tutti i programmi delle principali forze politiche in corsa per le prossime elezioni. Solo il centrodestra non li nomina, mentre Pd, Cinque Stelle, Lega e Lista Azione dedicano spazio, chi più chi meno, al tema dell’invecchiamento, dal punto di vista soprattutto sociale e sanitario.
Vediamo più nel dettaglio cosa prevedano i diversi programmi, in merito a questa fascia della popolazione che, soprattutto con la pandemia, ha chiesto, chiede e chiederà un’attenzione particolare.

Leggi: Redattore Sociale, 23/08/2022


giovedì 18 agosto 2022
Le città italiane e il PNRR

Abbiamo già affrontato il tema di come gli Enti Locali stanno iniziando ad affrontare l’applicazione del PNRR nell’articolo pubblicato sul sito dell’Associazione dal titolo “Luci e ombre del PNRR osservate dalla Corte dei conti”, dello scorso 11 agosto. Come abbiamo avuto modo di segnalare, oltre ad essere soggetti attuatori di linee d’investimento di grande rilievo (in aree che vanno dagli asili nido, ai progetti di rigenerazione urbana, all’edilizia scolastica e ospedaliera, all’economia circolare, agli interventi per il sociale e altri ancora), le Amministrazioni locali partecipano, in qualità di destinatari finali, alla realizzazione di alcuni progetti attivati a livello nazionale come, ad esempio quelli in materia di digitalizzazione della Pubblica amministrazione.
Lo studio che ha recentemente realizzato Urban@it “Città e PNRR” in collaborazione con Gianfranco Viesti, Carmela Chiapperini ed Emanuela Montenegro (Università degli Studi di Bari), è un ulteriore occasione per approfondire il tema.
Lo studio, infatti, analizza un primo rilevante insieme di misure del PNRR con ricadute dirette sulle città italiane, già in corso di attuazione e per le quali si dispone già delle allocazioni territoriali degli investimenti. Di ciascuna misura (e quindi del loro totale) è presentato l’importo destinato a ciascuna delle 14 città metropolitane e delle oltre 100 città capoluogo. È così possibile disporre di dati originali sulle differenze fra grandi circoscrizioni del paese, fra grandi medie e medio-piccole città. Lo studio discute poi dei possibili problemi di tempestiva realizzazione degli investimenti (collegati soprattutto alle dotazioni di personale dei comuni) e della loro integrazione in coerenti strategie urbane.

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 18/08/2022


giovedì 18 agosto 2022
Speciale elezioni 2022. Le proposte per la sanità nei programmi di Centro Destra, Centro Sinistra, Cinque Stelle e Azione-Italia Viva

Molte differenze ma anche molte le convergenze se non altro su alcuni obiettivi: riforma della sanità territoriale, potenziamento organico degli operatori sanitari e superamento delle liste di attesa son presenti in tutti e quattro i programmi e questo dovrebbe far ben sperare sul fatto che, al di là di chi vinca le elezioni, queste riforme e questi interventi (alcuni dei quali in agenda da anni) trovino finalmente soluzioni idonee e stabili nel tempo.
Sono pronti i programmi per le elezioni politiche del 25 settembre messi a punto dai quattro principali partiti/coalizioni: Centro Destra, Centro Sinistra, Cinque Stelle e Azione-Italia Viva.
Per la sanità si nota un approccio al tema molto diverso tra i diversi schieramenti, con Centro Sinistra e Azione-Italia Viva che si presentano agli elettori con un programma più dettagliato cui fa riscontro uno stile più asciutto del Centro Destra e dei Cinque Stelle.
Ma sono comunque molte le convergenze se non altro su alcuni obiettivi: riforma della sanità territoriale, potenziamento organico degli operatori sanitari e superamento delle liste di attesa son presenti in tutti e quattro i programmi e questo dovrebbe far ben sperare sul fatto che, al di là di chi vinca le elezioni, queste riforme e questi interventi (alcuni dei quali in agenda da anni) trovino finalmente soluzioni idonee e stabili nel tempo.

Leggi: Quotidiano Sanità, 18/08/2022


martedì 16 agosto 2022
Al posto del Superbonus 500mila alloggi popolari a emissioni zero

Per tante famiglie l’accesso a una casa dignitosa rimane un miraggio perché l’Italia ha un deficit di abitazioni di edilizia sociale stimato in almeno 200mila alloggi da Nomisma, inoltre, circa la metà di coloro che vivono negli oltre 700mila alloggi esistenti soffre situazioni di degrado e bollette estremamente care per via dello scarso isolamento termico e di sistemi di riscaldamento inadeguati.
In Olanda si sta intervenendo su 100mila abitazioni per trasformarle a consumi zero intervenendo su isolamento, impianti e produzione da rinnovabili con cappotti e infissi preassemblati che consentono di ridurre costi e tempi degli interventi.
Per realizzare entro il 2030 500 mila alloggi sostenibili si spenderebbero quattro miliardi all’anno, molto meno di quanto speso per il Superbonus ma con vantaggi energetici e sociali verificabili, oltre ai ritorni che questi investimenti hanno in termini di tasse e lavoro.

Leggi: Domani, 16/08/2022


mercoledì 10 agosto 2022
Elezioni, Senior Italia ai politici: tempo scaduto, ora si cambia

La federazione delle associazioni della terza età pronta a scendere in campo: “Ci alleeremo con chi garantirà i nostri punti imprescindibili”. Dalle ministero per gli Anziani alle pensioni dignitose: ecco cosa chiede
“Il tempo è scaduto, ora si cambia!”. A dichiararlo è Senior Italia FederAnziani, la federazione delle associazioni della terza età, che con i sui 3,8 milioni di aderenti sottopone alle forze politiche i punti programmatici imprescindibili per avere il consenso dei propri aderenti nella prossima tornata elettorale.
“Siamo pronti a scendere in campo- dichiara il Presidente di Senior Italia FederAnziani Roberto Messina- qualora non saranno recepiti tali punti. Ma siamo pronti ad allearci e metterci la faccia con chi garantirà i nostri punti imprescindibili”. Per arrivare a queste richieste imprescindibili Senior Italia FederAnziani ha coinvolto in maniera capillare i propri aderenti attraverso un percorso condiviso, gli over 65 sono preoccupati per la vita democratica della nazione, che appare turbata da un pericoloso scollamento tra la società civile e la classe politica con schieramenti contrapposti.

Leggi: Redattore Sociale, 10/08/2022


lunedì 8 agosto 2022
Rilanciare le politiche pubbliche per l’abitare

La pandemia da Covid 19 e la crisi economica e occupazionale hanno acuito le disuguaglianze già ampiamente presenti nel nostro paese. In questo scenario è emerso in modo dirompente come l’abitare sia uno tra i diritti negati ad una parte sempre più significativa della nostra popolazione.
Alle fasce tradizionalmente riconosciute nella storia della politica della casa come destinatarie, almeno sul piano formale, di un’abitazione di edilizia residenziale pubblica o comunque di forme di supporto pubblico, si sono aggiunte, nel corso degli anni Duemila, nuove e diversificate situazioni di disagio grave, temporaneo o stabile, che hanno coinvolto quote della popolazione che fino ad allora potevano considerarsi “al riparo” da questo tipo di problema. Un universo variegato sotto il profilo socio-economico, culturale, fasi del ciclo di vita, accesso al lavoro e disponibilità di reddito, che esprime una gamma articolata di istanze e di bisogni connessi alla casa e al ruolo che essa può svolgere nei propri percorsi di vita e rispetto alla possibilità/capacità di crescita e di autonomia.
Un’ingiustizia sofferta in primo luogo dai più vulnerabili, ma che coinvolge, quindi, in misura crescente fasce sempre più ampie di popolazione che per via delle loro condizioni non possono accedere e vivere in case dignitose, sicure, salubri ed economicamente sostenibili. Un’ingiustizia alimentata per di più, dalla carenza e cattiva qualità dei servizi essenziali disponibili (scuola, mobilità, salute).

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 08/08/2022


giovedì 4 agosto 2022
Da Unificata via libera a Piano non autosufficienza e in Stato-Regioni ok a riparto per protesi attività sportiva

Il Fondo per le non autosufficienze nel triennio 2022-2024 stanzia 822 milioni di euro nel 2022, 865,3 milioni di euro nel 2023 e 913,6 milioni di euro nel 2024. Mentre sono 5 i mln stanziati per gli ausili e le protesi a tecnologia avanzata per lo svolgimento di attività sportive amatoriali alle persone con disabilità di età compresa tra i 10 e i 64 anni. Tutti i testi.
Via libera al Piano per la Non Autosufficienza 2022-2024 e al riparto delle risorse del Fondo per il triennio. Ed è un traguardo molto importante per le politiche sociali del territorio”, lo ha annunciato il Presidente della Regione Molise, Donato Toma (che oggi ha presieduto la Conferenza delle Regioni) a margine della Conferenza Unificata che ha sancito l’intesa sul Piano.
Il Fondo per le non autosufficienze nel triennio 2022-2024 stanzia 822 milioni di euro nel 2022, 865,3 milioni di euro nel 2023 e 913,6 milioni di euro nel 2024.
“Sul provvedimento – ha spiegato Toma – c’è stata una lunga istruttoria tecnica e una fruttuosa interlocuzione tra il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e le Regioni.

Leggi: Quotidiano Sanità, 04/08/2022


mercoledì 3 agosto 2022
Colf, badanti e baby sitter: al via la formazione di Domina per i rifugiati

E’ partito il primo agosto il progetto “Domina Incontra le Famiglie 2022”, in collaborazione con Unhcr e Oim. Tre corsi della durata di 40 ore, a Genova, Milano e Roma, per supportare le persone rifugiate nel loro percorso di inclusione socio-lavorativa, attraverso l’acquisizione di competenze per l’esercizio delle professioni di colf, badanti e baby-sitter.

Leggi: Redattore Sociale, 03/08/2022


lunedì 1 agosto 2022
Come risparmiare sulle bollette. Una questione di abitudine

Gesti sbagliati. Ci siamo mai chiesti quali siano i comportamenti che in casa incidono sugli sprechi di energia elettrica e gas? Probabilmente no, visto che il più delle volte lasciamo che sia l’abitudine a guidarci nelle nostre azioni quotidiane. E un gesto compiuto senza riflettere tenderà a ripetersi automaticamente e a non darci la reale percezione del suo impatto e delle sue conseguenze. Eppure, mettendo in pratica poche e semplici accortezze e dedicando un po’ più di attenzione a quello che facciamo, alla fine del mese si può rendere la bolletta meno pesante. Vediamo allora come fare per cambiare le nostre abitudini.
Il frigorifero. È l’elettrodomestico che “mangia” più corrente. Tenetelo lontano da fonti di calore, apritelo solo quando serve e controllate sempre che sia ben chiuso. Basta staccarlo di dieci centimetri dal muro per risparmiare finoa 23 euro l’anno. Se poi è il momento di sostituirlo sceglietelo almeno di classe A+: il risparmio può arrivare anche a 32 euro in un anno.

Leggi: Liberetà, 01/08/2022


sabato 30 luglio 2022
Pronto il nuovo Piano nazionale per la non autosufficienza 2022-2024. Previsti 2,6 mld nel triennio

Trasmesso dai Ministeri di Lavoro, Salute ed Economia a Regioni, Comuni e Province il testo del nuovo Piano che rappresenta la summa degli interventi che dovranno essere messi in atto sui territori. Le Regioni dovranno presentare dei propri piani e le risorse saranno erogate in base al raggiungimento degli obiettivi. IL PIANO NAZIONALE NON AUTOSUFFICIENZA 2022-2024
Sbarca sul tavolo di Regioni, Comuni e Province il Piano nazionale per la non autosufficienza 2022-2024 predisposto dal Ministero del Lavoro di concerto con Salute e Mef. Il Piano costituisce l’atto di programmazione nazionale delle risorse afferenti al Fondo per le non autosufficienze e individua, nel limite di tali risorse, lo sviluppo degli interventi ai fini della graduale attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali da garantire su tutto il territorio nazionale
Il documento prevede che sulla base delle indicazioni programmatiche del Piano le regioni adottano un Piano regionale per la non autosufficienza, ovvero altro atto di programmazione regionale degli interventi e dei servizi necessari per l’attuazione del Piano nazionale. Il Piano regionale individua, in particolare, su base triennale gli specifici interventi e servizi sociali per la non autosufficienza finanziabili a valere sulle risorse del Fondo per le non autosufficienze.

Leggi: Quotidiano Sanità, 30/07/2022


venerdì 29 luglio 2022
Non autosufficienza. “La crisi di Governo non interrompa il percorso verso la Riforma”. Le richieste di 48 organizzazioni

Utilizzare gli spazi previsti dal Pnrr e scommettere sul Sistema Nazionale di Assistenza Anziani, è quanto suggeriscono le 48 organizzazioni del Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza in una lettera al Presidente della Repubblica, al Presidente Draghi e ai Ministri Orlando e Speranza, ricordando i 10 buoni motivi per introdurre lo Sna
“Con la prematura interruzione della legislatura, esiste il pericolo che tutto quanto è stato realizzato sin qui si riveli inutile. Ciò significherebbe ricominciare daccapo nella nuova legislatura, peraltro con ben poco tempo a disposizione. Vi chiediamo, dunque, di compiere ogni azione possibile – nel rispetto delle norme vigenti – affinché il lavoro compiuto non venga disperso e la nuova attenzione verso la non autosufficienza non rimanga una mera dichiarazione d’intenti”.
È questo l’appello rivolto in una lettera al Presidente della Repubblica, al Presidente Mario Draghi e ai Ministri Orlando e Speranza, dal Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza che raggruppa 48 organizzazioni coinvolte nell’assistenza e nella tutela degli anziani non autosufficienti nel nostro Paese: rappresentano gli anziani, i loro familiari, i pensionati, gli ordini professionali e i soggetti che offrono servizi.
“In Italia esiste una diffusa questione sociale che ha sempre avuto difficoltà a trovare ascolto da parte della politica nazionale. È quella riguardante gli anziani non autosufficienti: se si considerano loro, i loro familiari e chi li assiste professionalmente si arriva a oltre 10 milioni persone. Nell’attuale legislatura, finalmente, qualcosa stava cominciando a cambiare. Tuttavia, la sua brusca conclusione rischia di vanificare gli sforzi compiuti. Il Pnrr – approvato lo scorso anno – prevede una riforma che introduca ‘un sistema organico di assistenza agli anziani non autosufficienti’. È un atto atteso da trent’anni e che, nel frattempo, è stato compiuto in tutti i Paesi europei simili al nostro. Ovunque questa innovazione ha modificato in profondità il settore, rafforzandolo notevolmente. La riforma è da realizzare attraverso una Legge Delega, che il Parlamento deve approvare entro la primavera 2023”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 29/07/2022


venerdì 29 luglio 2022
Istat: “carrello spesa” a +9,1% a luglio, mai così alto dal 1984

Il rallentamento dei prezzi dei beni energetici che si registra a luglio non frena l’onda lunga delle tensioni inflazionistiche che si stanno diffondendo agli altri comparti merceologici. Infatti, la crescita dei prezzi degli Alimentari…
Il rallentamento dei prezzi dei beni energetici che si registra a luglio non frena l’onda lunga delle tensioni inflazionistiche che si stanno diffondendo agli altri comparti merceologici. Infatti, la crescita dei prezzi degli Alimentari lavorati, dei Beni durevoli e non, dei Servizi relativi ai trasporti e dei Servizi vari accelera, spingendo l’inflazione al netto degli energetici e degli alimentari freschi (componente di fondo; +4,1%) e quella al netto dei soli beni energetici (+4,7%) a livelli che non si vedevano, rispettivamente, da giugno e maggio 1996. In questo quadro accelera anche la crescita dei prezzi del cosiddetto “carrello della spesa”, che si porta a +9,1%, registrando un aumento che non si osservava da settembre 1984. E’ quanto rileva l’Istat nel commento ai dati provvisori di luglio 2022 su prezzi al consumo. (DIRE)

Leggi: Redattore Sociale, 29/07/2022


DALLE REGIONI:

domenica 4 settembre 2022
Nuovi Requisiti Di Accreditamento Delle Cure Domiciliari In Lombardia

La Deliberazione n. 6867 del 02/08/2022 stabilisce i nuovi requisiti di accreditamento delle cure domiciliari in Lombardia, a fronte dello sviluppo di una nuova sanità territoriale per garantire continuità e potenziamento del sistema, a tutela delle persone in condizione di cronicità e fragilità.
Verranno quindi stabilite nuove tariffe, dopo l’esito del processo di riclassificazione e dell’accreditamento da parte dei soggetti pubblici e privati già accreditati e a contratto con le ATS.
In particolare, nell’allegato 1 della deliberazione “Requisiti di esercizio e accreditamento”, vengono stabilite le dotazioni informatiche necessarie, tra cui:
L’adozione di un sistema informativo utile che consenta l’immediata individuazione del fascicolo delle persone assistite e il controllo aggiornato del profilo di assistenza;
L’adozione di un sistema informatico specifico per l’attività nei diversi livelli assistenziali.

Leggi: Advenias Care, 04/09/2022


venerdì 2 settembre 2022
Marche. Via libera alla riforma della sanità: addio Asur, nascono 5 Ast

L’Azienda sanitaria unica regionale (Asur) scomparirà entro l’anno, le sue funzioni tecniche Asur saranno assorbite dall’Agenzia regionale sanitaria (Ars), che avrà un ruolo di ‘coordinamento’ ma non di governo. Via le aree vaste e l’Ao “Ospedali Riuniti Marche Nord”, che sarà incorporata nell’Ast di Pesaro Urbino. Nascono 5 Ast (Aziende sanitarie territoriali): Ancona, Ascoli Piceno, Fermo, Macerata e Pesaro Urbino). Polemiche degli infermieri, secondo il quale la nuova legge penalizza e sminuisce il loro ruolo. LA LEGGE
Niente più Azienda sanitaria unica regionale (Asur), via le aree vaste e l’azienda Marche Nord che ‘confluisce’ nell’azienda territoriale di Pesaro Urbino. La legge di riorganizzazione del modello sanitario marchigiano (n. 19/2022), che ha avuto il via libera dal Consiglio regionale a inizio agosto, rivoluziona la sanità regionale, che sarà formata dalle Aziende sanitarie territoriali (AST); dall’Azienda ospedaliero-universitaria delle Marche e dall’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (INRCA) di Ancona.
Saranno, in particolare, istituite 5 Ast (Aziende sanitarie territoriali di Ancona, Ascoli Piceno, Fermo, Macerata e Pesaro Urbino) tutte con personalità giuridica. L’Asur, investe, ‘sparirà’ entro la fine dell’anno.

Leggi: Quotidiano Sanità, 02/09/2022


lunedì 29 agosto 2022
SUNIA-CGIL Calabria e CGIL Reggio-Locri. Alì e Pititto: “Il valore economico, politico-sindacale, sociale e simbolico del nuovo Accordo Territoriale per i contratti di locazione a canone concordato della Città di Reggio Calabria. Una sfida per rimettere al centro dell’agenda parlamentare le politiche abitative”

Completato l’articolato iter politico-sindacale del nuovo Accordo Territoriale per i contratti di locazione a canone concordato della città di Reggio Calabria (elaborato e sottoscritto presso il Comune della Città dello Stretto da Sunia-Cgil Calabria, Sicet-Cisl Reggio Calabria e Uniat Calabria, in rappresentanza degli inquilini e da Confedilizia regionale e provinciale, per i proprietari), depositato presso la casa comunale, l’Agenzia delle entrate e la Regione Calabria, Gregorio Pititto (Segretario Generale Cgil Reggio Calabria-Locri e Francesco Alì (Politiche abitative Cgil Calabria) intervengono per illustrarne contenuti e per rilanciare i temi delle politiche abitative.

Leggi: Sunia, 29/08/2022


martedì 23 agosto 2022
Roma, dramma della solitudine: scoperti due cadaveri in poche ore

Trovati due corpi in decomposizione: il primo di una sessantenne a Tivoli e l’altri di un 64enne di Guidonia. La morte risalirebbe a prima di Ferragosto
E’ in aumento il fenomeno delle morti in solitudine, scoperte casualmente a distanza di giorni. Oggi alle porte di Roma sono stati rinvenuti i cadaveri di due sessantenni, morti soli, nelle rispettive case, probabilmente già prima di Ferragosto.
Trovati due corpi in decomposizione: il primo di una sessantenne a Tivoli, l’altro di un 64enne di Guidonia. La morte risalirebbe a prima di Ferragosto
Il primo rinvenimento intorno a mezzogiorno nel centro storico di Tivoli dove carabinieri e agenti della Polizia Locale hanno forzato la porta di un appartamento per accertare se la proprietaria fosse all’interno.

Leggi: Canale Dieci, 23/08/2022


martedì 23 agosto 2022
Genova, via libera a tre progetti per le case di comunità: “Hub a Fiumara, Struppa e Quarto”

La nascita delle nuove strutture dove i medici di famiglia saranno in servizio giorno e notte. Decisivi i finanziamenti del Pnrr, dovrebbero essere operative entro il biennio 2025/2026
La riforma della sanità che vedrà cambiare profondamente i rapporti tra medici e pazienti va avanti: i tempi sono quelli dettati dal Pnnr verso la svolta del 2025-2026, quando i medici noti come «mutualisti» dovranno prestare servizio per la maggior parte del loro tempo nelle nuove Case di comunità, dove la presenza sanitaria sarà continuativa. E non c’è possibilità di rinvii perché in ballo sono i 189 milioni di euro assegnati dal riparto delle quote nazionali Pnrr alla Liguria: 70 milioni serviranno alla realizzazione di case e ospedali di comunità e centrali operative territoriali, 50 per interventi antisismici, 34 per la digitalizzazione e 28 per nuove attrezzature. Inesistente la quota per il personale, perché i soldi dell’Europa non coprono la spesa corrente: zero euro per pagare i medici e gli infermieri. E anche gli apparati regionali non vanno in vacanza. A luglio si erano chiuse le procedure per affidare gli studi di fattibilità delle case di comunità di Campo Ligure e Palasalute di Bolzaneto, ad agosto il ritmo è ancora più incalzante: il primo giorno del mese sono stati affidati i progetti di fattibilità per gli hub di Fiumara e dell’ex Doria in Valbisagno, ma anche per i due punti «spoke» (poli sanitari che saranno l’evoluzione dei vecchi studi di medicina associata) di via Archimede e di Recco. Ancora, il 10 agosto è partito l’iter progettuale per la Casa di comunità di largo Cattenei a Quarto.

Leggi: Il Secolo XIX, 23/08/2022


martedì 23 agosto 2022
Palermo. SUNIA: emergenza casa. Rinnovata la richiesta di incontro al sindaco per discutere degli interventi abitativi. Darwish: “Chiediamo di conoscere la programmazione per avviare un percorso condiviso”

Il SUNIA ha rinnovato la richiesta d’incontro con il sindaco di Palermo Roberto Lagalla per discutere di tutte le tematiche abitative di Palermo, a partire dall’emergenza casa, che colpisce migliaia di inquilini, alla gestione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica.
Una prima richiesta d’incontro era partita il 22 luglio scorso.
“Abbiamo sollecitato l’incontro al sindaco perché ci interessa prima conoscere la visione complessiva dell’amministrazione e i progetti che si intendono mettere in campo per avviare un percorso condiviso con il quale affrontare e risolvere i tanti problemi che affliggono la città ed i cittadini – dichiara il segretario del Sunia Zaher Darwish – L’argomento casa è di competenza di almeno cinque assessorati diversi, tra beni confiscati, qualità dello spazio pubblico e dell’abitare, housing sociale, emergenza abitativa, servizi demografici. Stabilite le direttive generali, poi incontreremo gli assessori competenti per le specifiche questioni. L’emergenza casa non si ferma c’è tanta gente in sofferenza perché non riesce a pagare gli affitti e i temi emergenziali sono tanti, tra questi anche gli sfratti”.

Leggi: Sunia, 23/08/2022


mercoledì 10 agosto 2022
Valle d’Aosta, la giunta vara un piano triennale su Alzheimer e demenze

Stanziati 191.381 euro per il 2022 e 95.690 euro per il 2023 per supportare l’assistenza ai malati e ai caregiver. Tra gli elementi innovativi il budget di salute, la territorializzatone degli interventi e la montagna terapia
La giunta regionale della Valle d’Aosta ha approvato lunedì il Piano triennale di attività concernente le demenze e i disturbi cognitivi, impegnando 191.381 euro per il 2022 e 95.690 euro per il 2023, tramite fondi assegnati dallo Stato per iniziative in materia di Alzheimer e demenze. Il progetto vuole realizzare e valutare interventi a domicilio per supportare i caregiver, per fornire loro una valida alternativa attraverso un’assistenza e un sostegno adeguati. Il Piano prevede una cabina di regia a coordinamento regionale che presieda ai lavori di attuazione e vede la presenza anche dei clinici, degli operatori sociosanitari coinvolti e degli operatori amministrativi che collaborano a pianificare le azioni di consolidamento dei servizi. Gli elementi innovativi che il progetto vuole introdurre sono legati all’applicazione del budget di salute; alla territorializzatone degli interventi osservativi e diagnostici del paziente e del suo contesto; alla realizzazione di progetti a domicilio multidisciplinari e all’applicazione della montagna terapia.

Leggi: Redattore Sociale, 10/08/2022


martedì 9 agosto 2022
Lombardia, modello sanitario “sbagliato. Si incrementi assistenza domiciliare”

Così Monica Vangi (Cgil Lombardia) commenta la relazione della Corte dei Conti, che evidenzia “i non soddisfacenti livelli di realizzazione della spesa finanziata con i fondi finalizzati Covid (56%)”. La Regione ha ricevuto dallo Stato (DL 34/2020) circa 28 milioni di euro da destinare all’Assistenza Domiciliare, ma ha usato solo 2 milioni di euro
La Regione Lombardia ha speso male i fondi ricevuti per la sanità: lo ha evidenziato la Corte dei Conti nella sua relazione, in cui definisce “non soddisfacenti i livelli di realizzazione della spesa finanziata con i fondi finalizzati Covid (56%)”. Inoltre rileva “come l’elevata immobilizzazione delle risorse ponga dei seri dubbi perché sembrano così sottratte al raggiungimento degli obiettivi di salute loro propri”. Il fondo cassa della sanità regionale ha raggiunto al 31 dicembre 2021 la cifra di oltre 9 miliardi di euro, in forte crescita rispetto all’anno precedente (un miliardo e trecento milioni).

Leggi: Redattore Sociale, 09/08/2022


venerdì 5 agosto 2022
“Housing Led”, a Palermo pronto il primo appartamento per cinque senza dimora

Uno step intermedio di accompagnamento all’autonomia abitativa, destinato a uomini e donne che escono dal circuito di accoglienza del progetto DimORa
A settembre ci saranno già i colloqui per gli inserimenti di 5 persone nel primo appartamento di Housing Led per il progetto DimOra a Palermo. Si tratta del primo percorso di housing led: uno step intermedio di accompagnamento all’autonomia abitativa, destinato ad alcune persone, uomini e donne, che escono dal circuito di accoglienza all’interno dei poli del #progettoDimOra e che, nell’attesa di trovare una casa, possono comunque svincolarsi dai contesti istituzionalizzanti per un tempo massimo di 10 mesi. Il prossimo step, per ciascuno di loro, sarà quello di avere una casa con l’Housing first. L’Housing Led è certamente un primo passo e la strada da percorrere è ancora lunga per lavorare nel processo di sensibilizzazione del territorio e dei proprietari di casa affinché mettano a disposizione i propri immobili per offrirli in locazione fidandosi anche di coloro che vengono da storie personali di permanenza in strada.

Leggi: Redattore Sociale, 05/08/2022


venerdì 29 luglio 2022
In Liguria torna il bonus badanti, 1,4 milioni a disposizione

Terza edizione del “Bonus badanti” approvata dalla giunta della Regione Liguria, per un importo complessivo di poco inferiore agli 1,4 milioni. “Questa misura, che nelle due precedenti edizioni è andata a soddisfare oltre 1.700 richieste, viene ora riproposta con le ultime risorse disponibili del settennato del Fondo sociale europeo 2014-2020- affermano il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, e l’assessore alle Politiche sociali, Ilaria Cavo- in questo modo, garantiamo alle persone non autosufficienti di poter avere assistenza personale a domicilio e, a chi si trova ad accudirle, una maggiore qualità della vita”. Il bonus badanti è rivolto a persone adulte residenti in Liguria non inserite in strutture residenziali, con Isee sociosanitario fino a 35.000 euro, con invalidità civile riconosciuta al 100% e non beneficiarie di misure regionali per la non autosufficienza su vita indipendente, gravissima disabilità e dopo di noi.

Leggi: Redattore Sociale, 29/08/2022


IN AGENDA:

Festival Nazionale dell’Economia a Firenze dal 16 al 18 settembre – Firenze, Palazzo Vecchio
La quarta edizione del FNEC si terrà nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio raccogliendo, sempre nel rispetto delle normative atte a prevenire la diffusione del virus e secondo il Piano Covid-19 stabilito dal Comune di Firenze, cittadini, imprenditori, giovani, organizzazioni per pensare il futuro costruendo il presente, rimettendo al centro la persona e l’ambiente.
In buona compagnia è il tema dell’edizione 2022 che in questa fase di incertezza ci pone l’attenzione sulla crescente domanda di senso del vivere che le persone si pongono rispetto al loro lavoro e alla qualità della vita. Nelle parole di Leonardo Becchetti, Direttore del Festival, dedicate alla scelta di questo tema che riporta il focus sullo “stare” e non sul “fare”.

Leggi: Festival Nazionale Economia Civile


Convegno ANASTE Liguria 15 settembre 2022

Il nuovo ruolo delle strutture per anziani nell’epoca Covid-19: riflessione sull’organizzazione dei servizi e i profili di responsabilità alla luce della Legge Gelli
Genova, Palazzo del Principe, Galleria Aurea ore 9.30 – 18.00
Nella cornice della IV edizione del Silver Economy Forum – Longevity Revolution, dal 14 al 16 settembre 2022 all’interno del Palazzo del Principe di Genova si svolgerà il Convegno Anaste Liguria, programmato per il giorno 15 settembre, dalle ore 9.30 alle 18.00.

Leggi: Anaste


Trento 14 e 15 ottobre 2022 – Anziani – Dignità, relazioni, cure – 4° Convegno Internazionale

Il Convegno, arrivato alla sua quarta edizione, si pone l’obiettivo di favorire una riflessione interdisciplinare, nell’intenzione di migliorare la qualità organizzativa e operativa dei servizi rivolti a persone anziane fragili, anche in riferimento alle ripercussioni che la pandemia ha avuto su questo specifico ambito di intervento.
Un luogo di incontro e di dialogo tra saperi diversi, professionali ed esperienziali, durante il quale approfondire su più livelli, dal coordinamento dei servizi all’operatività quotidiana, i temi della relazione tra la persona anziana, la sua famiglia e gli operatori dell’assistenza, in un’ottica di valorizzazione reciproca e condivisione di prassi virtuose, realmente partecipative e rispettose della persona.
Al Convegno si potrà partecipare in presenza o in modalità interamente online.

Leggi: Erickson


Dall’11 al 14 ottobre Urbanpromo 2022

Dall’11 al 14 ottobre Cascina Fossata a Torino sarà la sede di Urbanpromo 2022, evento su quattro articolazioni: “Urbanpromo Città”, “Urbanpromo Social Housing”, “Urbanpromo Digital” e “Urbanpromo Green”.

Leggi: UrbanPromo


IN EVIDENZA:

Costi abitativi e città. OCA, un osservatorio per qualificare il dibattito sull’affordability a Milano – Massimo Bricocoli, Marco Peverini Quando la città

Il tema della sproporzione tra redditi e costi della casa è salito alla ribalta in modo inconsueto e straordinario sui maggiori quotidiani nazionali, grazie ad un intervento sui social da parte di un giovane scrittore che proprio in questi ultimi due anni ha guadagnato riconoscimento e notorietà. Il suo semplice intervento esprime con grande chiarezza quali sono i rischi cui una città come Milano va incontro. Chi pure inizia ad avere successo e necessita di uno spazio in cui poter abitare e sviluppare la propria esistenza si scontra con costi eccessivi rispetto alla propria capacità di spesa. Jonathan Bazzi è cresciuto a Rozzano – città a forte connotazione pubblica, situata a sud del confine amministrativo di Milano – e ha aspirato a trasferirsi a Milano proprio perché vedeva questa come una condizione fondamentale e decisiva per il proprio futuro e per dare spazio alle sue doti. Ora, dovendo cambiare casa, comunica il rischio di dover cambiare città, perché non può permettersi di abitare a Milano.

Leggi: Welforum


La carezza di Papa Francesco a nonni e anziani: «Una benedizione per la società» – di Vincenzo Paglia

In «La vita lunga. Lezioni sulla vecchiaia», il Papa spiega la sua visione della terza età. Il libro è in libreria e in edicola con il «Corriere»
Da martedì 30 agosto, in edicola con il «Corriere» e nelle librerie, esce per Solferino «La lunga vita. Lezioni sulla vecchiaia», un libro inedito di Papa Francesco. Nel libro, il pontefice definisce «una benedizione per la società» gli anziani, e invita a riscoprire l’arte di invecchiare. Pubblichiamo qui uno stralcio dell’introduzione di Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia accademia per la vita.
Papa Francesco ha voluto raccogliere la sfida spirituale della vecchiaia. Già da arcivescovo di Buenos Aires era intervenuto sul tema. Da papa ha sviluppato ancor più il suo insegnamento sulla vecchiaia sino a istituire un’apposita festa liturgica per celebrare la figura dei nonni. Ma è attraverso le presenti Catechesi che papa Francesco propone un aiuto più articolato e complessivo agli anziani — in particolare i credenti, ma non solo — perché affrontino questa ultima età della vita come un tempo di grazia, un tempo opportuno, un tempo di crescita anche se il corpo si infragilisce. È il tempo che conduce al compimento la propria esistenza […]
Questa considerazione ci impedisce di rinchiudere la vecchiaia nell’immagine di una vita residuale, come se fosse per definizione l’età del pericolo incombente, della sopravvivenza passiva, del vuoto progettuale, insomma, la fine dell’esistenza. Questa riduzione indiscriminata e generalizzata si afferma purtroppo a motivo della pressione di conformità esercitata da una visione ideologica che carica sulla giovinezza il peso di una idealizzazione della vita umana come dovrebbe essere. La giovinezza — è convinzione ben radicata — è ritenuta il culmine dell’umano, ossia la vita nel pieno delle forze, la vita dei potenziali a disposizione, la vita capace di essere goduta, la vita degna di essere vissuta.

Leggi: Corriere della Sera


Censis: raddrizzare il legno storto del welfare

Nell’ambito del programma di ricerca “Welfare familiare e valore sociale del lavoro domestico in Italia”, realizzato dal Censis per Assindatcolf a luglio 2022 è stato pubblicato il 4° Focus “Le famiglie, il lavoro domestico, i caregiver, le Rsa”.
La ricerca si è focalizzata su due aspetti:
– la decisione di ricorrere alle residenze sanitarie assistenziali (RSA), strutture queste dedicate alla cura di persone non autosufficienti e anziane, che assicurano prestazioni che solo in parte potrebbero essere prese in carico direttamente dai familiari dell’assistito;
– la condizione dei caregiver, ossia quelle persone che dedicano, se non tutto, buona parte del proprio tempo ad assistere altri membri della famiglia che soffrono di gravi problemi di salute, di mobilità, di disagio.
In sintesi i risultati:
persiste il convincimento che un modello di assistenza corrispondente alle necessità di persone anziane o non autosufficienti non possa prescindere dal ruolo fondamentale della famiglia e della casa, dove la soluzione di assumere una badante resta l’alternativa più accettabile (il 58,5% non si rivolgerebbe mai a una RSA, considerando più opportuna l’assunzione di una badante).
D’altro canto, le motivazioni che indurrebbero le famiglie a scegliere le Residenze Sanitarie Assistenziali, al di là dell’effettiva disponibilità e possibilità di accesso a queste strutture, sono prioritariamente concentrate sulla qualità del personale di assistenza, sulle professionalità e sulle competenze di cui queste strutture dovrebbero disporre per garantire prestazioni in linea con le attese delle famiglie e con i bisogni dell’assistito (il 63,3% di chi ricorrerebbe alle RSA);

Leggi: Nuove Rigenerazioni


Sostegni concreti ai caregivers informali nei paesi OECD: le evidenze del Rapporto “Supporting informal carers of older people: Policies to leave no carer behind”

I Luoghi della cura online danno spazio ad un secondo contributo sul Rapporto OECD “Supporting informal carers of older people: Policies to leave no carer behind” proponendo una sintesi ragionata dei dati relativi ai contributi e ai sostegni concreti che i diversi Paesi mettono a disposizione dei caregivers informali. a cura di Veruska Menghini (I Luoghi della cura online)
Questo articolo propone ai lettori una sintesi ragionata di quanto contenuto nel Rapporto OECD “Supporting informal carers of older people: Policies to leave no carer behind” in riferimento specifico ai sostegni concreti che i governi riconoscono ai caregivers informali per il loro ruolo di cura, svolto a supporto dei cittadini più fragili (cap. 5 e 6 del Rapporto).
Due terzi dei paesi forniscono un beneficio in denaro agli assistenti informali
Circa i due terzi dei 33 paesi dell’OCSE garantiscono almeno un’indennità in denaro, diretta o indiretta, per le persone che prestano assistenza. Nello specifico sono venti i paesi che erogano un contributo in modo diretto verso il caregiver, mentre 13 sono i paesi che garantiscono prestazioni in cash per il beneficiario delle cure, denaro che può essere utilizzato per compensare formalmente i caregivers (tabella 1).

Leggi: I Luoghi della Cura


SEGNALAZIONI:

 Il bonus trasporti è anche per i pensionati

Dal 1° settembre 2022 al 31 dicembre 2022, è possibile richiedere il bonus trasporti a studenti e lavoratori ma anche ai pensionati. Basta avere avuto un reddito inferiore ai 35mila euro nel 2021. Ecco tutto quello che c’è da sapere
Dal 1° settembre 2022 è possibile richiedere il bonus trasporti pubblici riconosciuto a studenti, lavoratori ma anche pensionati che hanno un reddito inferiore a 35mila euro, un aiuto economico di 60 euro mensili per mitigare gli effetti negativi dell’aumento dei prezzi sull’economia familiare.
La misura è stata introdotta nel Decreto Aiuti che ha previsto un fondo ad hoc di 79 milioni di euro, poi rimpinguato dal Decreto Aiuti Bis con ulteriori 101 milioni di euro per l’anno 2022.
In questo articolo vi spieghiamo in modo chiaro e dettagliato cos’è il bonus trasporto per integrare i costi dei trasporti pubblici, come funziona, a chi spetta e come richiederlo.

Leggi: Liberetà


Inps, al via la delega all’identità digitale da remoto

Un nuovo servizio Inps disponibile in via sperimentale. Consentirà la gestione delle deleghe digitali anche senza Spid e senza recarsi nelle sedi territoriali.
Delegare una persona di fiducia per accedere ai servizi Inps, anche senza lo Spid? Dal 1 agosto si può fare. L’Inps ha infatti introdotto la possibilità di delegare a una persona di fiducia l’accesso ai servizi on line dell’INPS. Come? Tramite una videochiamata. La persona fragile o con difficoltà di movimento potrà quindi stare a casa e da remoto conferire la delega digitale attraverso il riconoscimento dell’identità del delegante in modalità web-meeting (e quindi in videochiamata, senza necessità di accesso fisico in sede).
L’agevolazione quindi riguarda soprattutto i cittadini (spesso anziani) che non possono recarsi fisicamente presso una struttura territoriale INPS né possiedono un’identità digitale e, pertanto, sono tagliati fuori non solo dall’accesso ai servizi digitali Inps ma anche dalla possibilità di delegare una persona di propria fiducia (es. il figlio, il nipote eccetera).

Leggi: Liberetà


Bonus 200 euro: per il pagamento diretto altri chiarimenti di Inps

Per i lavoratori disabili, titolari di indennità di accompagnamento, il pagamento del bonus di 200 euro sarà anticipato dal proprio datore di lavoro. Lo precisa l’Inps in un comunicato stampa pubblicato oggi sul sito istituzionale in applicazione dell’art. 31 del decreto-legge n.50/2022).
Nella nota, l’Istituto previdenziale pubblico ricorda che l’indennità una tantum 200 euro è prevista in favore dei soggetti residenti in Italia, lavoratori dipendenti, del pubblico e del privato, titolari di uno o più rapporti di lavoro, ai quali spetti, dal 1° gennaio 2022 fino al 24 giugno, data di pubblicazione della circolare n. 73, il diritto all’esonero contributivo dello 0,8%.
Inoltre, sulla scorta di quanto stabilito dall’articolo 32, commi da 1 a 7, del decreto-legge n. 50/2022, l’Inps sottolinea che l’indennità è erogata d’ufficio dall’INPS per i titolari di uno o più trattamenti pensionistici a carico di qualsiasi forma previdenziale obbligatoria, di pensione o assegno sociale, pensione o assegno per invalidi civili, ciechi e sordomuti, nonché di trattamenti di accompagnamento alla pensione, con decorrenza entro il 30 giugno 2022.

Leggi: Inca


Progetto europeo “Sweet home: home, my own sweet (smart) home”

Come vivono le persone con disabilità l’ambiente domestico? Di quali tecnologie possono aver bisogno? E i familiari e professionisti che lavorano con loro? Iniziano le interviste e le osservazioni sul campo che porteranno alla creazione di alcune linee guida, utili per potenziare l’uso della tecnologia a casa per favorire una vita il più possibile autonoma. Il progetto “Home, My Own Sweet (Smart) Home”, avviato ad aprile 2022, è un Progetto finanziato nell’ambito del programma della Commissione Europea Erasmus+, che desidera migliorare le condizioni di vita delle persone con esigenze speciali attraverso un programma di formazione dedicato ai professionisti che lavorano con loro, è infatti necessario conoscere le tecnologie per migliorare l’accessibilità e la qualità degli ambienti di vita.
Capofila del Progetto è la Friedrich-Alexander Universität Erlangennürnberg (Germania). I partners: Asociacion Empresarial De Investigacion Centro Tecnologico Del Mueble Y La Madera De La Region De Murcia (Spagna), Centro Internazionale per la Promozione dell’Educazione e lo Sviluppo (Italia), Senseworks Anaptyxi Kainotomikon Olokliromenon Proionton Asyrmaton Diktyon Aisthitiron Etaireia Periorismenis Euthynis (Grecia), EASPD (Belgio), AIAS Ausilioteca Bologna Onlus (Italia)
Approfondisci nel sito di AIAS Bologna
Visita il sito del Progetto

Leggi: Rete Caad


 

 

 

NEWS:

martedì 26 luglio 2022
Caldo record, è allarme anziani: come evitare di finire all’ospedale

“L’afa può essere il colpo di grazia per un’autonomia già di per sé fragile. Bisogna sfuggire al ricovero per colpa del caldo”. È allarme per i pazienti “over” che rischiano di dover rinunciare alla propria casa dopo una degenza. “Bisogna evitare che la colonnina di mercurio faccia finire gli anziani in corsia”. Lucio Nicola Liberato (nella foto), primario di Medicina a Vizzolo, lo sa bene. Nei 60 letti del suo reparto si registrano ogni anno 2mila pazienti, il grosso dai 70 in su, “ma per i nostri novantenni, molti in buone condizioni quando arrivano, un problema non particolarmente grave può essere l’inizio del declino”.
E per relegare il rischio al ventaglio delle ipotesi in questi giorni di canicola insopportabile basta adottare una regola all’apparenza semplice, ma in realtà non è così. “Bere molto – suggerisce lo specialista – solo respirando ciascuno di noi perde mezzo litro d’acqua: bisogna compensare. Nelle persone in là con gli anni lo stimolo della sete è ridotto. Se hanno qualcuno che se ne prende cura, faccia attenzione a che non saltino questa semplice prescrizione. Contribuisce a farli rimanere a casa”.

Leggi: Quotidiano.net, 26/07/2022


martedì 26 luglio 2022
 Orlando firma il decreto: 131 milioni per assumere assistenti sociali

La Legge di Bilancio 2021 stanziava risorse per potenziare il sistema dei servizi sociali comunali e realizzare il leps di un assistente sociale ogni 5mila abitanti. Il decreto mette a disposizione di ambiti e comuni 50 milioni di euro per il 2021 e oltre 81 per il 2022
Il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando ha firmato il Decreto attuativo che assegna 50 milioni di euro per il 2021 e oltre 81 per il 2022 agli Ambiti territoriali sociali per l’assunzione di assistenti sociali, a valere sul Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale. La misura punta a rinforzare i servizi, per garantire in tutto il Paese un professionista ogni 5mila abitanti e – nei prossimi anni – uno a 4mila. La scorsa Legge di Bilancio (Legge di Bilancio 2021, art. 1, commi 797-804, L. 178/2020), al fine di potenziare ulteriormente il sistema dei servizi sociali comunali e di garantire i livelli essenziali delle prestazioni sociali (LEPS), ha rafforzato la deroga ai vincoli assunzionali ordinari per le assunzioni sostenute dagli ambiti, prevedendo anche un contributo. Per sostenere le regioni più lontane dagli obiettivi fissati, la deroga alle assunzioni è stata prevista anche per i Comuni che non raggiungono ancora la soglia di accesso al contributo del Fondo lotta povertà (pari a un assistente sociale ogni 6.500 abitanti).

Leggi: Vita, 26/07/2022


martedì 26 luglio 2022
Gazzi: bene Orlando su assunzioni assistenti sociali, mantenere impegni presi

“E’ una buona notizia per il Paese, soprattutto per chi ha bisogno della rete di aiuto, che mentre infuria la campagna elettorale, arrivino i fondi necessari per rafforzare l’accesso ai servizi e ai diritti sociali”. Il presidente del CNOAS, Gianmario Gazzi, plaude alla firma da parte del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, del Decreto attuativo che assegna 50 milioni per il 2021 e oltre 81 per il 2022 per i contributi in favore degli Ambiti territoriali sociali (Ats) per l’assunzione di assistenti sociali.
Il contributo è attribuito a valere sul Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale ed è necessario per garantire in tutto il Paese un rapporto adeguato tra popolazione e assistenti sociali che, come ribadito nell’ultima Legge di Bilancio, deve arrivare ad un professionista ogni 5000 abitanti per toccare per i prossimi anni l’obiettivo di uno a 4000.

Leggi: Redattore Sociale, 26/07/2022


venerdì 22 luglio 2022
Parla con noi Il telefono amico per chi è solo

Nei mesi estivi molti anziani soffrono di solitudine. Ora c’è un servizio per aiutare chi è in difficoltà
In estate si fa sentire in maniera più forte il problema della solitudine per gli anzianiIn estate si fa sentire in maniera più forte il problema della solitudine per gli anziani
In estate si fa sentire in maniera più forte il problema della solitudine per gli anziani
L’estate si sa è uno dei momenti più critici per gli anziani. Le città si svuotano, parenti e amici vanno in vacanza, e la solitudine per chi resta può fare brutti scherzi. Nasce con l’intento di aiutare le persone più fragili ’Parla con noi’, il servizio voluto dal Comune di Montemurlo e realizzato insieme all’Auser Montemurlo. Il numero di telefono al quale rivolgersi è il seguente: 338.775310.
Il servizio ’Parla con noi’ nacque nell’aprile 2020, in piena pandemia, dalla volontà del Comune di Montemurlo e Auser di offrire un’opportunità di supporto e socializzazione agli anziani soli e più in generale alle persone più fragili. Una linea telefonica amica per condividere con qualcuno pronto ad ascoltare le ansie, le paure di un difficile momento e le necessità. Il servizio di ascolto e supporto, gestito dai volontari Auser, è attivo dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 18. Il servizio è aperto a tutti, ma è stato pensato in particolare per le persone più fragili e per gli anziani.

Leggi: La Nazione, 22/07/2022


venerdì 22 luglio 2022
Giornata mondiale dei nonni, “la terza età è un dono per la società intera”

L’associazione dei Centri Anziani d’Italia lancia la campagna social #ildonopiubello, per condividere storie, foto e video a testimonianza dell’amore dei nonni e per i nonni. La presidente, Elvia Raia: “Nonni e anziani sono oggi attoniti nel ritrovarsi con una guerra così vicina e spettatori di una crisi politica ed economica che mina la sopravvivenza di molti”
“La terza età è un dono non solo per chi riceve la grazia della longevità, ma per la società intera, per la quale gli anziani e i nonni sono il più prezioso dei tesori”. E’ quanto dichiara Elvia Raia, presidente di Federcentri che, in occasione della Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani istituita da Papa Francesco, lancia la campagna #ildonopiubello, invitando a condividere sui social storie di vita, racconti, foto e video a testimonianza del grande dono che gli anni della maturità possono rappresentare in termini di pienezza di vita, di relazione con gli altri, di legami familiari, volontariato, persino superamento dei propri limiti, con quelle scoperte e rivelazioni che spesso sono proprio appannaggio della terza età.

Leggi: Redattore Sociale, 22/07/2022


venerdì 22 luglio 2022
“Nessuno resti solo”, le iniziative di Sant’Egidio e Enel cuore per la Giornata degli anziani

Il prossimo 24 luglio si celebra la Giornata Mondiale dei nonni e degli anziani, voluta da Papa Francesco, che in questo tempo “segnato prima dalla tempesta inaspettata e furiosa della pandemia, poi da una guerra che ferisce la pace e lo sviluppo su scala mondiale”, ha rivolto loro un messaggio dal titolo ‘Nella vecchiaia daranno ancora frutti’ (Salmo 92).
La Comunità di Sant’Egidio si unisce alla celebrazione di questa Giornata con diverse iniziative su tutto il territorio nazionale: a Roma, una rappresentanza di circa 200 anziani prenderà parte alla liturgia eucaristica celebrata dal papa nella basilica di San Pietro, mentre nelle altre città italiane, Sant’Egidio, con il Programma “Viva gli Anziani!”, sostenuto da Enel Cuore Onlus, ha intensificato gli interventi di prossimità e darà vita a momenti di incontro e di preghiera. In preparazione della Giornata sono state effettuate 45.000 telefonate, 8.400 visite domiciliari, 980 interventi – consegne di spesa a domicilio, accompagnamento per disbrigo pratiche o visite mediche – ad anziani in condizione di isolamento sociale e di abbandono.

Leggi: Redattore Sociale, 22/07/2022


venerdì 22 luglio 2022
Pnrr. Arrivano i bandi da 3,2 mld per Case e Ospedali di Comunità

Pubblicate da Invitalia le procedure di gara relative ai servizi tecnici e lavori per la realizzazione e il potenziamento delle strutture del Servizio sanitario nazionale previste dal PNRR. Gli Accordi quadro, suddivisi in lotti geografici, consentiranno di ricevere le offerte da parte degli operatori economici che saranno chiamati a realizzare le singole prestazioni necessarie per la realizzazione di lavori, opere pubbliche e servizi tecnici per 1189 interventi infrastrutturali della Missione 6 Salute del PNRR con un valore finanziario di oltre 3.2 miliardi, che riguarderanno Case della Comunità, Ospedali di Comunità, Ospedali sicuri (antisismica), Centrali operative territoriali.
La scadenza per la presentazione delle offerte è fissata per il 14 settembre 2022.
Il Ministero della Salute ha reso disponibile ai Soggetti Attuatori dei Contratti istituzionali di sviluppo – CIS (Regioni e Province autonome) il supporto tecnico operativo di Invitalia, in qualità di centrale di Committenza, nell’ambito delle azioni di accelerazione degli investimenti messe in campo dal Ministero dell’Economia e delle Finanze:

Leggi: Quotidiano Sanità, 22/07/2022


mercoledì 20 luglio 2022
Anziani, Firenze lancia il “Villaggio Montedomini”: da ottobre i lavori

Il modello, “innovativo” nella rete dei servizi assistenziali, prevede una struttura fatta di 36 miniappartamenti a canone calmierato per anziani fragili autosufficienti
Inizieranno a ottobre e andranno avanti per 18 mesi i lavori del primo lotto del ‘Villaggio Montedomini’, il primo villaggio pubblico per anziani a Firenze. Il modello, “innovativo nella rete dei servizi assistenziali per anziani a supporto della domiciliarità, della prevenzione e dell’assistenza”, prevede una struttura fatta di 36 miniappartamenti a canone calmierato per anziani fragili autosufficienti “in cui coesisterà una visione integrata della salute e della vita e che contribuirà a riportare la residenza nel centro di Firenze”, si spiega.
I miniappartamenti saranno gestiti dall’Asp Montedomini e avranno come target singoli o coppie, a partire dai 65 anni di età. Si tratta di “un progetto in cui la Regione crede con grande convinzione e che quindi abbiamo deciso di sostenere con un significativo finanziamento. È un’iniziativa di grande respiro, molto importante per le indicazioni che potrà dare ad affrontare nel modo migliore la grande sfida dell’assistenza agli anziani”, sottolinea il governatore Eugenio Giani.

Leggi: Redattore Sociale, 20/07/2022


mercoledì 20 luglio 2022
Emergenza caldo, l’Auser rinnova l’impegno verso gli anziani soli

Attivi in estate diversi servizi, tra cui la telefonia sociale, attiva tutti i giorni della settimana dalle 8 alle 20. Lanciata inoltre la campagna “Aperti per ferie”, un piano di risposte articolate e diversificate che viene incontro a esigenze di aiuto concreto, di compagnia e socializzazione, di informazione e prevenzione
L’estate è esplosa e con essa le ondate di calore che rendono difficili e faticose le attività quotidiane, soprattutto per le persone anziane e fragili. In più il virus non demorde. L’Auser è impegnata a tutto campo anche quest’anno per aiutare gli anziani, soprattutto quelli che vivono da soli, ad affrontare con serenità i disagi legati all’estate. Protagonista è il servizio di Telefonia Sociale e aiuto alla persona Filo d’Argento, dotato del Numero Verde Nazionale gratuito 800-995988, attivo tutti i giorni della settimana dalle 8 alle 20 (raggiungibile da rete fissa). “Una chiacchierata al telefono, la spesa e i medicinali consegnati a casa, la possibilità di essere accompagnati in caso di visite e controlli medici, a fare il vaccino, o semplicemente andare al mercato o trascorrere una giornata al mare. La telefonia sociale è un valido aiuto che migliora la qualità della vita di chi vive in solitudine”, afferma l’Auser.

Leggi: Redattore Sociale, 20/07/2022


mercoledì 20 luglio 2022
Assistenza domiciliare integrata, in media solo per il 2,9% degli over 65

L’indagine 2022 di Italia Longeva sulla mappa delle fragilità in Italia ha calcolato che l’assistenza domiciliare integrata (Adi) per gli over 65 è erogata mediamente al 2,9% di pazienti a domicilio. E le cure residenziali (RSA) registrano una forte differenza regionale: rispetto a una media del 2,3% di over 65 istituzionalizzati, si va dal 7,64% di Trento allo 0,23% della Campania.
“Nell’Adi- spiega Maurizio Zega, consigliere nazionale della Federazione nazionale ordini professioni infermieristiche (Fnopi), intervenuto alla tavola rotonda su PNRR e DM 77- gli infermieri impegnano circa il quadruplo delle ore per paziente rispetto alle altre professioni, sono altrettanto rilevanti e presenti nelle reti di cure palliative (sempre a domicilio), ma lo saranno ancora di più con l’infermiere di famiglia e comunità, in modo massiccio e tale da rispettare la previsione del 10% almeno di over 65 assistiti a casa prevista nel PNRR e indicata nel DM 77 che ridisegna l’assistenza sul territorio”.

Leggi: Redattore Sociale, 20/07/2022


lunedì 17 luglio 2022
I lavoratori domestici sfiorano quota 1 milione. Boom di uomini stranieri (+62%)

I dati di Domina. Il settore si conferma a prevalenza femminile (84,9%) e immigrata (70%), ma sono gli uomini stranieri a registrare l’incremento più forte, mentre gli italiani sono raddoppiati dal 2012 al 2021 (da 13 mila a 25 mila). Le lavoratrici straniere sono comunque il gruppo più numeroso e rappresentano il 57,5% del totale. Luci e ombre della sanatoria 2020
I lavoratori domestici sfiorano quota un milione, nel 2021 il numero arriva a 961.358 unità. Lo affermano i dati dell’Osservatorio Domina (Associazione nazionale famiglie datori di lavoro domestico) che evidenziano anche il ruolo della componente immigrata e l’impatto della procedura di regolarizzazione avviata nel 2020.
Il settore si conferma a prevalenza femminile (84,9%) e immigrata (70%), ma sono gli uomini stranieri a registrare l’incremento più forte (nel 2020 e nel 2021 sono la categoria che ha registrato l’aumento maggiore +62%), mentre quelli italiani sono raddoppiati dal 2012 al 2021, passando da 13 mila a 25 mila unità.

Leggi: Redattore Sociale, 17/07/2022


DALLE REGIONI:

martedì 26 luglio 2022
Da regione Liguria 10 milioni per aiutare le famiglie a pagare l’affitto

Oltre dieci milioni per aiutare i liguri in difficoltà a pagare l’affitto, aumentando di circa un milione le risorse stanziate lo scorso anno. E’ quanto stabilito dalla giunta della Regione Liguria, con i finanziamenti che saranno assegnati ai Comuni in base al fabbisogno abitativo comunicato. “Un contributo importante per aiutare le fasce più in difficoltà della popolazione- affermano il presidente Giovanni Toti e l’assessore a Edilizia e Urbanistica, Marco Scajola- l’impegno e l’attenzione da parte di Regione Liguria nel supportare i cittadini in difficoltà è un elemento fondamentale della nostra azione amministrativa, che tiene naturalmente conto degli effetti economici della pandemia sulle famiglie”. L’obiettivo della giunta è soddisfare tutte le richieste.
“Aiutare le persone a mantenere la propria abitazione in un momento di difficoltà è una misura di civiltà- concludono governatore e assessore- lavoriamo quotidianamente per sostenere e supportare le famiglie, in particolare per un diritto fondamentale quale quello dell’abitazione”.

Leggi: Redattore Sociale, 26/07/2022


lunedì 25 luglio 2022
Taranto. Edilizia popolare, il sindaco Melucci a Paolo VI

Sopralluogo del sindaco Rinaldo Melucci nel quartiere Paolo VI, all’interno del comprensorio di case popolari che si trova nel quadrilatero formato da viale Cannata, viale della Repubblica, viale della Liberazione e via 4 Novembre.
Si tratta di un’area bisognosa di numerosi interventi di natura infrastrutturale, frenati da questioni burocratiche che hanno reso spesso difficoltosa l’individuazione delle competenze.
«Abbiamo deciso di raccogliere l’invito del SUNIA – le parole del primo cittadino – nelle persone del segretario provinciale Luigi Lamusta e del presidente del comitato di quartiere Nicola Raffo, e dopo il sopralluogo di oggi abbiamo avviato l’iter che ci porterà a istituire un tavolo che definisca le opere da realizzare e i tempi. Dobbiamo delle risposte a questi nostri concittadini, in attesa che gli investimenti per la riqualificazione del quartiere, e nello specifico di quell’area grazie ai 15 milioni di euro del PinQua, producano gli effetti attesi.

Leggi: Sunia, 25/07/2022


lunedì 25 luglio 2022
Bologna. Canone Concordato: rinnovato l’accordo provinciale di Bologna per la determinazione dei canoni

Dopo un confronto durato alcuni mesi, a volte anche aspro per la pretesa di alcune associazioni dei proprietari di avere una rivalutazione dei canoni, si è raggiunto l’accordo territoriale che fissa i criteri per la definizione dei canoni concordati previsti dalla legge 431 del 1998.
Il rinnovo non prevede un incremento del valore al metro quadro per la determinazione del canone. Elemento questo importante in una situazione che vede il mercato immobiliare a Bologna in crescita di domanda.
L’accordo vale per tutti i comuni della città metropolitana.
Il confronto ha poi definito anche una revisione delle aree in ragione dei processi di riqualificazione urbana, e dei criteri di maggiorazione per quegli immobili che sono stati oggetto di significativi investimenti strutturali di riqualificazione energetica e che rappresentano un risparmio nei consumi energetici per i conduttori e per i contratti lunghi.

Leggi: Sunia, 25/07/2022


giovedì 21 luglio 2022
Milano, dal comune +14 milioni ai servizi e 24 alla spesa energetica

Uno stanziamento aggiuntivo di 75 milioni di euro per fare fronte al caro bollette e per sostenere i servizi della città, in particolare per quelli del welfare. È la correzione al bilancio di previsione 2022 proposta dalla Giunta di Palazzo Marino al Consiglio comunale, con la prima delibera di assestamento presentata oggi in Commissione Bilancio dall’assessore Emmanuel Conte.
La manovra di variazione dei conti, che l’assemblea degli eletti è chiamata a votare entro il 31 luglio, verifica e aggiorna le voci di entrata e uscita del bilancio di previsione approvato il 13 giugno scorso, alla luce delle spese impegnate nei primi sei mesi dell’anno e degli andamenti degli introiti registrati dalle varie direzioni nel secondo trimestre del 2022.
“Per sostenere i milanesi più in difficoltà nell’affrontare il costo della vita, proponiamo al Consiglio di arricchire il budget per le Politiche sociali di 14 milioni di euro- spiega Conte-. I rincari energetici colpiscono il Comune come tutte le case dei milanesi e ci impongono di adeguare al rialzo la spesa corrente per le utenze di gas ed energia elettrica degli edifici comunali e per l’illuminazione pubblica, per un totale di 24 milioni di euro. Gli efficientamenti proseguono, ma servizi alla città come il riscaldamento e raffrescamento delle scuole e l’illuminazione delle strade devono essere assicurati”.

Leggi: Redattore Sociale, 21/07/2022


giovedì 21 luglio 2022
Palermo. Case di edilizia residenziale pubblica: SUNIA, dopo gli arresti di personale dello IACP di Palermo, la Regione provveda affinchè le ristrutturazioni vadano avanti

“Ci auguriamo che la vicenda che coinvolge tre dipendenti dello IACP di Palermo, ai domiciliari in relazione a un’inchiesta per irregolarità nei lavori di ristrutturazione di case popolari finanziati con fondi europei e per appropriazione indebita, sia un caso isolato e chiediamo alla Regione gli interventi necessari a garantire la prosecuzione dei lavori di ristrutturazione degli immobili ERP”.
Lo affermano i segretari generali del SUNIA regionale e di Palermo Giusi Milazzo e Zaher Darwish, che esprimono “preoccupazione” per l’accaduto a auspicano che “sia fatta chiarezza sulla vicenda in tempi rapidi”.

Leggi: Sunia, 21/07/2022


mercoledì 20 luglio 2022
Fondo non autosufficienza. In Veneto nuova pianificazione, fondo di 148 mln in 3 anni

Il Piano prevede un incremento di 3000 impegnative che danno accesso alle prestazioni rese presso i servizi residenziali nel triennio 2022/2024 valorizzando, in modo proporzionale, i territori meno dotati. L’aggiornamento prevede anche l’unificazione dei due livelli assistenziali in uno solo, con una quota sanitaria unica pari a 52 euro da introdursi dal primo luglio, con mantenimento delle Impegnative di residenzialità da 56 euro per quelle già attive.
Rivoluzione nel settore della “non autosufficienza” in Veneto con l’unificazione dei due livelli assistenziali (con quota sanitaria unica da 52 euro) e 3mila impegnative in più. Ad annunciarlo la Regione in una nota.
La Regione ha varato un Piano che prevede una nuova pianificazione, con incremento di 3000 impegnative di residenzialità nel triennio 2022/2024 valorizzando, in modo proporzionale, i territori meno dotati. La previsione è quella di rendere disponibili già nel secondo semestre dell’anno 1.000 impegnative, con un incremento di nuove 1.000 all’anno.
La programmazione, spiega la nota regionale, “verte a migliorare l’accessibilità alle strutture e agirà sulle liste di attesa andando a ridurle con il meccanismo della graduatoria unica”.

Leggi: Quotidiano Sanità , 20/07/2022


mercoledì 20 luglio 2022
Milano: mensa, social market e guardaroba sociale nella Cascina Vita Nova contro le fragilità

A Milano Progetto Arca apre 3 nuovi spazi dedicati alle persone fragili. Il presidente, Alberto Sinigallia: “Accoglienza, sostegno alimentare, inclusione sociale e reinserimento lavorativo: tutti i servizi in un unico luogo, per aiutare concretamente chi è in difficoltà”
“Unire in un unico luogo servizi di accoglienza per la cura e l’immagine di sé, sostegno alimentare, inclusione sociale e reinserimento lavorativo per rispondere alle diverse esigenze delle famiglie fragili e delle persone in difficoltà, con particolare attenzione a chi, negli ultimi due anni, è stato colpito dalla crisi sanitaria ed economica e sta velocemente scivolando in una condizione di povertà da cui è urgente uscire”. Così Alberto Sinigallia, presidente di Fondazione Progetto Arca, racconta il grande progetto della “Cittadella della solidarietà” che la onlus sta costruendo all’interno di “Cascina Vita Nova – Giorgina Venosta” nel quartiere di Baggio a Milano. Un’area di 1.200 metri quadri di attività e servizi aperti alla comunità che ha preso il via nell’ottobre 2021 con l’accoglienza in appartamento di persone senza dimora con cani e il salone di parrucchiere per le persone vulnerabili della zona. Negli scorsi mesi i lavori di ristrutturazione sono proseguiti per avviare 3 nuovi spazi: la mensa, il social market e il guardaroba sociale.

Leggi: Redattore Sociale, 20/07/2022


mercoledì 20 luglio 2022
Affitti “leggeri” contro le piattaforme, Bologna ci prova

Il Comune di Bologna prova a rilanciare gli affitti, compreso il centro storico dove la diffusione delle locazioni turistiche ha fatto lievitare i prezzi. In campo ci sono 1,3 milioni di euro di contributi per i canoni concordati e anche un bonus da 500 euro per ‘attrarre’ immobili in aree di pregio. “Un intervento senza precedenti, metteremo in campo 1,3 milioni di euro per ridurre le locazioni e far diminuire la concorrenza degli affitti turistici che sta mettendo grande pressione sul centro storico”, spiega la vicesindaca con delega alla Casa Emily Clancy presentando oggi a palazzo Malvezzi l’accordo metropolitano sui canoni concordati accanto alla consigliera delegata Sara Accorsi.
Il nuovo patto firmato con sindacati dei proprietari e degli inquilini, valido da agosto fino al dicembre 2023, e’ anche una prima risposta sul fronte ‘Airbnb’, per citare la piattaforma più diffusa di affitto breve a scopo turistico. “Stiamo mettendo in campo diverse azioni di pressione sul legislatore nazionale e su quello europeo per consentire ai Comuni di regolare il fenomeno”, ragguaglia Clancy. “Stiamo ragionando anche la Regione su come aggredire il fenomeno”.

Leggi: Redattore Sociale, 20/07/2022


mercoledì 20 luglio 2022
Casa, a Bologna la clausola anti-discriminazione: l’ateneo applaude

Spunta a Bologna una norma anti-discriminazione per difendere gli inquilini. Pensata per evitare comportamenti discriminatori “per il colore della pelle, per motivi religiosi o per qualunque altro motivo che possa ledere la dignità delle persone”, la norma fa parte del nuovo accordo metropolitano sui canoni concordati, firmato da associazioni di proprietari e sindacati degli inquilini. Nel nuovi contratti, in base all’accordo, chi affitta dovrà impegnarsi in questo senso per ottenere il contributo. “Fatti e circostanze di discriminazione” segnalati eventualmente a suo carico allo sportello del Comune “saranno oggetto di valutazione” da parte del municipio “in ordine all’effettiva opportunità di erogare il contributo economico”. La novità, sollecitata dai sindacati degli inquilini, è molto apprezzata anche dall’Università. “Abbiamo un afflusso sempre maggiore di studenti internazionali, soprattutto extra Ue”, sottolinea infatti delegato agli studenti dell’ateneo Federico Condello. “Erano l’8% degli iscritti lo scorso anno e spesso impiegano anche sei mesi in più a trovare una casa, tra problemi linguistici e altre difficoltà”.

Leggi: Redattore Sociale, 20/07/2022


IN AGENDA:

29.7.2022 – Sicilia. PNRR e la contrattazione territoriale

Webinar informativo. alle ore 10 sulla piattaforma Zoom.
https://www.sunia.it/iniziative/sicilia-pnrr-e-la-contrattazione-territoriale/


Trento 14 e 15 ottobre 2022 – Anziani – Dignità, relazioni, cure – 4° Convegno Internazionale

Il Convegno, arrivato alla sua quarta edizione, si pone l’obiettivo di favorire una riflessione interdisciplinare, nell’intenzione di migliorare la qualità organizzativa e operativa dei servizi rivolti a persone anziane fragili, anche in riferimento alle ripercussioni che la pandemia ha avuto su questo specifico ambito di intervento.
Un luogo di incontro e di dialogo tra saperi diversi, professionali ed esperienziali, durante il quale approfondire su più livelli, dal coordinamento dei servizi all’operatività quotidiana, i temi della relazione tra la persona anziana, la sua famiglia e gli operatori dell’assistenza, in un’ottica di valorizzazione reciproca e condivisione di prassi virtuose, realmente partecipative e rispettose della persona.
Al Convegno si potrà partecipare in presenza o in modalità interamente online.

Leggi: Erickson


Dall’11 al 14 ottobre Urbanpromo 2022

Dall’11 al 14 ottobre Cascina Fossata a Torino sarà la sede di Urbanpromo 2022, evento su quattro articolazioni: “Urbanpromo Città”, “Urbanpromo Social Housing”, “Urbanpromo Digital” e “Urbanpromo Green”.

Leggi: UrbanPromo


IN EVIDENZA:

Gli Ospedali di Comunità. Come Saranno. Aggiornamento al Decreto del Ministro della Salute n.77/2022

Il Piano Nazionale di Ripresa e resilienza (PNRR) individua gli Ospedali di Comunità quali luoghi di cura con funzione intermedia tra il domicilio e il ricovero ospedaliero laddove, a prevalere, siano i fabbisogni sociosanitari, di stabilizzazione clinica, di recupero funzionale e dell’autonomia. Facendo seguito ad un precedente contributo sul tema, Franco Pesaresi propone un nuovo Paper, aggiornato dopo l’approvazione del Decreto del Ministro della Salute n. 77 del 23/5/2022. –
di Franco Pesaresi (NNA Network Non Autosufficienza, Asiquas)
Gli ospedali di Comunità. Come Saranno. Aggiornamento al Decreto del Ministro della Salute n.77/2022
Il percorso normativo che ha portato alla definizione degli Ospedali di Comunità (OdC) è stato molto lungo: è cominciato nel 2006 per concludersi nel 2022 con l’approvazione del decreto ministeriale n. 77/2022 sui “Modelli e standard per lo sviluppo dell’Assistenza Territoriale nel Servizio Sanitario Nazionale” che contiene le ultime indicazioni sull’organizzazione di vari servizi territoriali fra cui gli OdC.

Il primo atto a parlare dell’Ospedale di Comunità è stato invece il Piano Sanitario Nazionale 2006-2008. Nel documento, l’“Ospedale di Comunità” veniva definito come una “Struttura dedicata:
all’attuazione di cure domiciliari in ambiente protetto
• al consolidamento delle condizioni fisiche
• alla prosecuzione del processo di recupero in ambiente non ospedaliero”
• quindi, strumento di raccordo tra il sistema delle cure primarie e quello delle cure ospedaliere e come modalità di completamento dell’offerta dei servizi di cure intermedie (intermediate health care).
Successivamente, un lungo articolo della rivista Monitor dell’Agenas del 2011 identificava tali presidi come Strutture di cure intermedie (SCI).

Leggi: I Luoghi della Cura


Gioco d’azzardo e alcol in età anziana: il 2° report della ricerca dell’Ordine Assistenti Sociali Lombardia

Fenomeni diffusi, ma sommersi e poco indagati. Parliamo del bere tardivo e del gioco d’azzardo in età anziana, affrontati dall’Ordine Regionale degli Assistenti Sociali della Lombardia attraverso una ricerca ad hoc, di cui l’articolo presenta il 2° report (il 1° report è stato oggetto di un articolo pubblicato dalla nostra rivista il 14/5/2021). L’indagine, che ha sollecitato la comunità professionale a “fermarsi” e interrogarsi sul tema, ha evidenziato alcuni punti di riflessione e questioni aperte rilevanti, tratteggiando la situazione esistente e indicando interessanti piste di pensiero e di azione.
di Beatrice Longoni (già Consigliere referente del Gruppo Anziani del CROAS Lombardia, coordinatrice della ricerca), Manuela Zaltieri (Presidente del CROAS Lombardia)
Gioco d’azzardo e alcol in età anziana: il 2° report della ricerca dell’Ordine Assistenti Sociali Lombardia
Il gioco d’azzardo e l’alcol in età anziana sono temi trasversali a una molteplicità di servizi diversi. Proprio per questo la ricerca “Gioco d’azzardo e alcol in età anziana: pensieri ed esperienze degli assistenti sociali lombardi” è stata rivolta all’intera comunità professionale, con un allargamento di orizzonti che risponde a una strategia di ampio respiro.
L’importanza di fare ricerca in area anziani
La ricerca, ideata e realizzata dal Gruppo Anziani dell’Ordine, è stata fortemente voluta e sostenuta dal CROAS Lombardia – in particolare da Mirella Silvani, che ne è stata Presidente nel mandato 2017/2021, periodo in cui la ricerca è stata ipotizzata, progettata e realizzata, oggi Consigliere e Segretario del Consiglio Nazionale dell’Ordine – con la partecipazione attiva anche di una rappresentanza dei Consiglieri dell’Ordine lombardo. L’indagine è stata indirizzata agli oltre 5.000 assistenti sociali (AS) iscritti all’Ordine, con un duplice obiettivo: da un lato raccogliere esperienze e percezioni su comportamenti problematici di consumo di alcol e gioco d’azzardo nella popolazione anziana; dall’altro incrementare informazione, sensibilizzazione, confronto riflessivo all’interno della comunità professionale sui temi indagati e sui principali esiti emersi.

Leggi: I Luoghi della Cura


Studio sull’ageismo, ovvero la percezione negativa dell’anzianità

Uno studio sul pregiudizio sociale e la discriminazione nei confronti degli anziani, effettuato in Spagna, ha cercato di mettere in relazione l’ageismo con le condizioni di vita, il genere delle persone e il loro grado di istruzione utilizzando un campione di anziani che vivono a casa propria con altri che vivono in case di riposo.
I risultati confermano che l’ageismo mette a rischio il benessere degli anziani, creando oltretutto un onere per il sistema sanitario; è emerso inoltre che la negatività degli stereotipi relativi all’invecchiamento è associata a molte variabili. Questo ventaglio di effetti e condizionamenti differisce in maniera significativa a seconda dell’età, del sesso e del contesto ambientale.
In generale, si può affermare che le donne anziane che vivono nelle case di cura sono meno influenzate dagli stereotipi negativi sull’invecchiamento rispetto agli uomini anziani che vivono autonomamente.
E’ anche emerso che il livello di istruzione costituisce il fattore che maggiormente è in grado di influenzare la percezione dell’invecchiamento. Gli anziani più istruiti hanno opinioni più positive rispetto al proprio invecchiamento.

Leggi: Fondazione Leonardo


“Curare a casa”: Il futuro dell’assistenza è a domicilio

“Curare a casa” è un progetto di tele-monitoraggio e di tele-nursing ideato da un team di medici dell’Ospedale S. Eugenio di Roma, per il monitoraggio dei pazienti dopo le dimissioni dall’ospedale.
Il progetto è strutturato in varie fasi: prima delle dimissioni, l’unità valutativa dell’ospedale segnala il caso all’unità geriatrica, che genererà una cartella clinica con un apposito piano di assistenza. Dopodichè, verrà coinvolto il medico di medicina generale che avvierà, attraverso dei dispositivi elettronici, il monitoraggio a domicilio del paziente.
Questo progetto è stato predisposto nel territorio di Asl Roma2, dove vivono 93.000 anziani affetti da polipatologie, comorbidità, presenza di deficit cognitivi e motori e rischio di ospedalizzazione o di istituzionalizzazione.

Leggi: Fondazione Leonardo


SEGNALAZIONI:

“Bonus psicologo 2022”: dal 25 luglio, al via le domande

Dal prossimo 25 luglio si potrà presentare la richiesta sul sito dell’Inps del “Contributo per sostenere le spese relative a sessioni di psicoterapia”, introdotto dal decreto-legge 30 dicembre 2021, n. 228, convertito con modificazioni dalla legge 25 febbraio 2022, n.15, all’art. 1-quater, comma 3, sulla base dei requisiti e delle modalità stabilite nel Decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze del 31 maggio 2022.
In un comunicato stampa, l’Istituto previdenziale pubblico ricorda che il nuovo beneficio, destinato ai cittadini richiedenti con Isee non superiore ai 50mila euro, è volto a sostenere le spese di assistenza psicologica di coloro che, nel periodo delicato della pandemia e della correlata crisi economica, hanno visto accrescere le condizioni di depressione, ansia, stress e fragilità psicologica.
Le domande per la richiesta del “Contributo per sostenere le spese relative a sessioni di psicoterapia” potranno essere presentate dal 25 luglio al 24 ottobre. Alla scadenza saranno elaborate le graduatorie degli aventi diritto in base alle risorse disponibili. Il beneficio sarà erogato prioritariamente alle persone con Isee più basso, in base all’ordine di arrivo della domanda.
Per inoltrare la domanda è necessario disporre delle credenziali SPID, CIE o CNS. La procedura è disponibile accedendo al servizio “Contributo sessioni psicoterapia” raggiungibile tramite home page del sito web dell’Istituto www.inps.it, seguendo il percorso: “Prestazioni e servizi” > “Servizi” > “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche”. In alternativa al sito web, la domanda può essere presentata tramite il servizio di Contact Center Multicanale, telefonando da rete fissa gratuitamente al numero verde 803.164 oppure da rete mobile al numero 06.164164 (a pagamento, in base alla tariffa applicata dai diversi gestori).

Leggi: Inca


 

 

 

 

 

 

 

Ondata di calore in arrivo. Come difendersi dal caldo rovente?

Picchi di caldo in arrivo: una bolla rovente, la più potente dell’estate 2022. A dirlo sono i metereologici che avvertono come già da oggi, giovedì 14 luglio e fino alla settimana prossima si raggiungeranno temperature oltre i quaranta gradi. Cosa fare dunque per affrontare al meglio questa ondata di calore?
Le temperature troppo alte, spesso insopportabili, creano disagi alla salute di molte persone, in particolare anziani, bambini e soggetti con particolari patologie. Alcuni consigli del ministero della Salute per affrontare la calura estiva ed evitare di correre rischi.
La bella stagione per molti è il momento delle tanto attese vacanze, per altri un periodo di disagio causato dal gran caldo. Ma vivere bene l’estate si può: basta seguire alcune semplici regole, sia in casa sia fuori, per evitare fastidi quando la colonnina di mercurio sale e la temperatura supera i trenta gradi. Il nostro corpo in questi casi ha maggiore sensibilità al calore, a volte si riduce lo stimolo della sete e i meccanismi di termoregolazione hanno minore efficienza. Questo vale per tutti, anche se i più esposti ai possibili rischi per la salute sono gli anziani, i malati cronici e i bambini. Vediamo allora insieme alcune indicazioni del ministero della Salute, che forse conosciamo già ma che è meglio ripetere.

Leggi: LiberEtà


NEWS:

martedì 19 luglio 2022
Salute, fragilità per un italiano over 60 su 5 (quasi 4 milioni di persone)

Presentata al ministero della Salute l’indagine condotta da Italia Longeva. Colpiti da fragilità severa circa 1.2 milioni di persone. Solo cinque regioni del centro-nord offrono servizi di assistenza proporzionati
“Più di 1 over-60 su 5 (quasi 4 milioni di persone) presenta una fragilità di grado moderato o severo che necessita di un monitoraggio e di un’assistenza continui per evitare che precipiti portando con sé disabilità gravi, ospedalizzazioni e decessi. Un rischio fortemente correlato alla multimorbidità, con 13 milioni di over-60 (3 anziani su 4) che, stando all’indagine, sono affetti da cinque o più malattie croniche”. È quanto emerge, in sintesi, dall’indagine curata per Italia Longeva da Davide Vetrano, geriatra ed epidemiologo al Karolinska Institutet di Stoccolma, in collaborazione con la Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG), presentata oggi al ministero della Salute nel corso della settima edizione di ‘Long-Term Care – Gli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine’. L’evento è in corso oggi e domani presso il dicastero di via Ribotta.
Nello studio la fragilità è stata valutata attraverso un indice di fragilità altamente predittivo (basato sulla prevalenza di 25 deficit tra malattie croniche, aspetti funzionali e nutrizionali, selezionati da un algoritmo informatico validato) e facilmente implementabile nel database in uso ai medici di medicina generale, applicato su un campione di 440mila over-60 rappresentativi della popolazione italiana, riferito all’anno 2019.

Leggi:  Redattore Sociale, 19/07/2022


martedì 19 luglio 2022
Casa, il “social housing” che coniuga investimenti immobiliari privati e città più inclusive

Una proposta di housing sociale attraverso l’individuazione di proprietà, libere o occupate, di diversa provenienza (aste giudiziarie, alloggi sfitti, donazioni), che una volta acquisite vengono ristrutturate, valorizzate e messe a disposizione dei canali dell’affitto sociale e, in caso di alloggi occupati, a supportare gli inquilini con situazioni debitorie.
E’ la proposta innovativa lanciata da “Homes4All”, una startup società benefit che opera secondo un modello di rigenerazione urbana e di finanza ad impatto sociale, puntando a ridurre l’emergenza abitativa e che vede come progetto iniziale avviato in queste settimane un condominio situato in zona Barriera di Milano, a Torino.
Con la Legge n. 208 del 2015 l’Italia ha introdotto la normativa per le “Società Benefit”, secondo paese al mondo dopo gli Stati Uniti dove la forma giuridica di Benefit Corporation, equivalente alla Società Benefit italiana, è stata introdotta nel 2010, per consentire a imprenditori, manager, azionisti e investitori di proteggere la missione dell’azienda e distinguersi sul mercato rispetto a tutte le altre forme societarie attraverso una forma giuridica virtuosa e innovativa.

Leggi: Redattore Sociale, 19/07/2022


lunedì 18 giugno 2022
A pagare la crisi non siano i non autosufficienti

Prima della pausa estiva era prevista la presentazione del Disegno di legge Delega per la riforma del settore da parte del Governo. Ma la crisi politica rischia di far saltare tutto. A rimetterci sarebbero 10 milioni di persone: gli anziani e i loro familiari, le badanti e gli operatori dei servizi
“Di nuovo!” Ecco il pensiero che tormenta, in questi giorni, chi ha a cuore l’assistenza agli anziani non autosufficienti. Prima della pausa estiva, infatti, era prevista la presentazione del Disegno di legge Delega per la riforma del settore da parte del Governo. Ma la crisi politica rischia di far saltare tutto. Proprio come nell’unica altra occasione in cui un Esecutivo lavorò alla riforma.
Era il 2007. Il Secondo Governo Prodi stava elaborando un Disegno di Legge per la riforma dell’assistenza alle persone non autosufficienti. Come primo atto, introdusse il Fondo per le Non Autosufficienze, presentato quale una misura transitoria da far confluire nella successiva riforma. Poi il Governo cadde, quest’ultima non venne approvata e il fondo transitorio è tuttora vigente. Di riforma non si è più parlato sino ad oggi.
Se la turbolenza della politica italiana è una costante, adesso c’è però una differenza. La riforma è prevista dal PNRR: l’Esecutivo, dunque, è obbligato a introdurla; inoltre, per rispettare il cronoprogramma, il Parlamento deve approvare la Delega entro la primavera 2023. Ma qui sta il punto chiave. Il PNRR obbliga a fare la riforma, non obbliga a fare una buona riforma. Come si è già visto in molte materie, rispettare le disposizioni del PNRR non basta affatto: bisogna anche riempirle dei contenuti veramente utili alle persone interessate. E la possibilità di definire interventi appropriati è fortemente dipendente dal contesto politico-istituzionale. Uno scenario di incertezza politico-istituzionale non sarebbe adatto a realizzare la buona riforma di cui abbiamo bisogno.
Peraltro, non ci troviamo certo al punto zero. Il Governo lavora al Disegno di Legge Delega da mesi. Nel prepararlo ha beneficiato dei contributi di Presidenza del Consiglio, Ministero della Salute, Ministero del Welfare e Patto per un nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza. Vogliamo ricominciare tutto da capo?
Non ho particolari preferenze rispetto all’esito della crisi e al destino dei diversi attori politici in campo. Sono più interessato al destino dei 10 milioni di persone coinvolte nella non autosufficienza: 3.8 milioni di anziani che la vivono, i loro familiari, le badanti e gli operatori dei servizi. Non vorrei fossero loro i veri perdenti delle vicende di questi giorni.

Leggi: Vita, 18/07/2022


sabato 16 luglio 2022
Il Superbonus 110% non va mandato in pensione

L’analisi di nomisma. Parla il responsabile sviluppo Marco Mercatili: la misura ha generato il 7% del Pil
Lo Stato ha investito finora 38,7 miliardi di euro nel Superbonus 110%, quello legato alla riqualificazione energetica degli edifici che è guardato con molto scetticismo.
Sono ad oggi 147.242 i cantieri conclusi ed è a partire da questi dati che Nomisma ha realizzato il primo bilancio sociale e ambientale della misura, un’iniziativa di Ance Emilia Area centro, l’associazione che riunisce i costruttori di Bologna, Ferrara e Modena.
Secondo l’analisi, intanto, i fondi investiti dallo Stato hanno generato un valore economico pari a 124,8 miliardi di euro (pari al 7,5% del prodotto interno lordo), tenendo conto della spesa aggiuntiva anche in tutti i settori che devono attivarsi per produrre semilavorati, prodotti intermedi e servizi necessari agli interventi, del valore della catena di azioni e reazioni indotte dal «prodotto costruzioni» e dalla remunerazione del lavoro, che a sua volta alimenta una spesa in consumi finali.

Leggi: Il Manifesto, 16/07/2022


venerdì 15 luglio 2022
Casa, l’edilizia residenziale pubblica soddisfa solo il 3-5% della domanda. “Serve strategia pluriennale”

Le diciotto organizzazioni che compongono l’Osservatorio nazionale sulle politiche abitative e di rigenerazione urbana hanno presentato le loro proposte di politiche. Un punto di partenza anche nel dialogo con le istituzioni. “Dialogo necessario per un tema così rilevante che richiede un impegno convinto e deciso da parte delle istituzioni e della politica”
“Uno stato che dopo anni di assenza di una politica nazionale pubblica sull’abitare affronti una situazione che è drammatica nel nostro paese e rischia di peggiorare nei prossimi mesi. Uno stato che parli con le imprese innovative i cui lavoratori vengono ascoltati quando lavorano, una società civile che luogo per luogo partecipi, e amministrazioni pubbliche rigenerate e motivate, rese più robuste da assunzioni fatte con metodi nuovi”. Questi gli ingredienti della proposta dell’Osservatorio nazionale sulle politiche abitative e di rigenerazione urbana di rilancio dell’attenzione pubblica sull’abitare, per reintrodurre nell’agenda politica il tema delle politiche dell’abitare. Il documento presentato al Cnel, frutto del lavoro di un gruppo di esperti ed esperte, sindacalisti, esponenti del terzo settore e associazioni, operatori e operatrici del settore, studiosi e ricercatori, analisti di politiche della casa, parte dal fatto che l’abitare sia oggi uno tra i diritti negati ad una parte sempre più significativa della nostra popolazione.

Leggi: Redattore Sociale, 15/07/2022


giovedì 14 luglio 2022
Casa, la vicesindaca di Bologna: colpire le rendite per finanziare l’edilizia sociale

“Se non è accettabile il ritorno ad un prelievo salariale per il finanziamento dell’edilizia sociale, perché non pensare ad una forma di prelievo sulle rendite?”. Nel mirino finirebbero, in particolare, “quelle rilevanti attività speculative che sono la concausa delle distorsioni del mercato della casa”. La proposta è della vicesindaca di Bologna, Emily Clancy, che l’ha lanciata oggi durante l’incontro nazionale su “Rilanciare le politiche pubbliche per l’abitare. Un impegno non più rinviabile”, che si è tenuto al Cnel. Clancy, che ha la delega alla Casa nella giunta Lepore, chiede anche di dare centralità alle Città metropolitane. “La stragrande parte della ‘tensione abitativa’ si concentra nelle 13 Città metropolitane e segnatamente nei Comuni capoluogo. Le politiche sulla casa di matrice regionale o nazionale sembrano però non intercettare questa straordinaria distinzione territoriale: esse tendono ad uniformare gli indirizzi, omologando gli interventi”.

Leggi: Redattore Sociale, 14/07/2022


giovedì 14 luglio 2022
Casa, vivere vicino ai genitori è una necessità per oltre 1 italiano su 2

Un’indagine di immobiliare.it rivela che quasi il 60% di chi è alla ricerca di un’abitazione, la vorrebbe vicino a quella dei genitori. Le motivazioni principali: offrire supporto ai familiari anziani (47%) e ricevere aiuto con i figli (33%)
Italiani popolo di “mammoni”? Sì, ma con un nobile intento, a quanto pare. L’ultima survey di Immobiliare.it, che ha coinvolto un campione di oltre 3 mila utenti alla ricerca di un’abitazione, ha evidenziato infatti come quasi il 60% di loro stia cercando una casa vicino a quella dei genitori. Tuttavia, per circa la metà di questi (47%) l’obiettivo primario è quello di essere di supporto a mamma e/o papà.
Addirittura, tra quanti sono alla ricerca di una casa in vendita o in affitto nei pressi di quella di famiglia, oltre l’80% la vorrebbe proprio nella stessa città, mentre il restante 20% è disposto a vivere in un centro nelle immediate vicinanze, a patto che sia facilmente raggiungibile.
Per quasi un terzo, poi, la scelta è dettata dalla necessità di avere un aiuto nella gestione dei figli. Quasi il 40% degli under 30 e una percentuale di poco più bassa (38%) dei rispondenti nella fascia 31-45 ha fornito infatti questa spiegazione. Meno del 10%, infine, ha deciso di vivere nella stessa città dei genitori per esigenze lavorative.

Leggi: Redattore Sociale, 14/07/2022


giovedì 14 luglio 2022
SUNIA: i dati del Ministero degli Interni sugli sfratti confermano le preoccupazioni dei sindacati inquilini

Dichiarazioni di Emiliano Guarneri, responsabile delle politiche di edilizia privata del SUNIA Nazionale.
Il Ministero degli interni ha recentemente pubblicato i dati sull’andamento degli sfratti per l’anno 2021.
Il dato ufficiale purtroppo avvalora le preoccupazioni che il SUNIA, con le altre organizzazioni sindacali degli inquilini, da due anni denunciano al Governo.
I numeri confermano infatti, per il 2021 (dato ancora parziale) una grave e preoccupante ripresa delle richieste e delle effettive esecuzioni degli sfratti.
La preoccupazione si consolida con la considerazione che, relativamente alle morosità, il dato del 2021 è ancora calmierato dagli effetti delle proroghe al blocco delle esecuzioni che, anche se parzialmente, hanno avuto effetto fino al 30 settembre 2021 per alcune categorie e al 31 dicembre 2021 per una quota più marginale.
Poiché alla ricaduta socio-economica della pandemia non sono state date risposte di natura strutturale da parte del Governo, l’effetto della crisi economica causata dalla situazione internazionale sui redditi medi e medio bassi e l’aumento dei costi, rischia di abbattersi come uno tsunami sul numero sempre crescente di queste famiglie (che scivolano sempre di più verso il segmento della povertà).

Leggi: Sunia


mercoledì 13 luglio 2022
Al via “Nonna boutique”, outfit gratuiti ad anziani in difficoltà

“Che cosa controbattere ad una 87enne alla quale, troppo sopraffatti dall’emergenza della guerra, chiedevo di aspettare per il suo vestito ‘buono’ da indossare per il battesimo di un pronipote, e che, autoironicamente, mi dice ‘tutto questo tempo per aspettare non ce l’ho, io la guerra la faccio da quando sono nata’. È giusto pensare agli anziani che hanno poche risorse da lasciare all’inflazione, e che non deve arrivare a logorare anche la loro dignità”, ha spiegato oggi, Grazia Passeri, presidente di Salvamamme, alla presentazione del progetto sperimentale ‘Nonna Boutique’ che si è svolta nella nuova sede dell’associazione concessa in comodato d’uso gratuito dalla Croce Rossa Italiana.
Moltissime signore in età e con pensione sociale chiedono aiuto all’associazione Salvamamme in occasione di riunioni familiari, celebrazioni o semplicemente per avere un cambio d’abito gradevole per la nuova stagione. È a tutti chiaro che molti anziani, pur avendo accesso alle cure mediche, investano parte della piccola pensione in integratori, presidi sanitari o in aiuti ai figli, le utenze e gli alimenti danno il colpo di grazia e poco o nulla rimane per generi non essenziali. Si incontrano allora anziani trasandati, vestiti in modo triste, con capi consumati.

Leggi: Redattore Sociale, 13/07/2022


martedì 12 luglio 2022
Rebus superbonus

Il Superbonus non verrà prorogato, su questo il premier Mario Draghi non vuole cedere. Ma Palazzo Chigi intende venire incontro almeno parzialmente alle richieste dei 5 Stelle, per farlo bisogna vincere le resistenze del Tesoro.
Le tempistiche del Superbonus non verranno cambiate, perciò si potrà accedere alla detrazione al 110% per le ristrutturazioni delle villette solo fino alla fine dell’anno, a condizione che al 30 settembre siano stati effettuati il 30% dei lavori. Mentre per i condomini la deadline rimane fissata al 31 dicembre 2023, poi scatterà il decalage, con l’incentivo destinato a scendere al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025.
Al di là delle truffe, che hanno sottratto allo Stato quasi sei miliardi di euro, il mercato dei crediti fiscali su cui si regge il Superbonus è paralizzato, con pesanti conseguenze per le banche che hanno esaurito le risorse, per le imprese che sono a corto di liquidità e per i cittadini che rischiano di indebitarsi.

Leggi: La Stampa, 12/07/2022


DALLE REGIONI:

martedì 19 luglio 2022
Non autosufficienza, riforma in Veneto: un solo livello assistenziale

Quota sanitaria unica da 52 euro dall’1 luglio, L’assessora alla Sanità e Sociale Manuela Lanzarin spiega perché
“Riprogrammare il Fondo della non autosufficienza per venire incontro alle necessità della fascia più anziana e più debole della popolazione non è solo un aggiornamento legato ai cresciuti bisogni, ma un dovere morale per una presa in carico a misura di cittadino. L’emergenza Covid ha modificato i reali bisogni, mettendo in luce nuove emergenze, da qui la necessità di rileggere l’offerta, rendendola più legata alle sopraggiunte necessità. L’invecchiamento della popolazione richiede una rilettura, tenendo conto delle cronicità che sono in crescita”. Così l’assessore alla Sanità e Sociale del Veneto Manuela Lanzarin motiva l’aggiornamento della programmazione del Fondo regionale della non autosufficienza per l’area anziani, legato ai fabbisogni, approvato in giunta. Ora l’atto andrà in commissione: prevede l’unificazione dei due livelli assistenziali in uno solo, con una quota sanitaria unica pari a 52 euro da introdursi dall’1 luglio, con mantenimento delle Impegnative di residenzialità da 56 euro per quelle attive alla data del 30 giugno scorso.

Leggi: Redattore Sociale, 19/07/2022


martedì 19 luglio 2022
Casa, a Bologna record di compravendite: “Ora evitate il modello Milano”

Nomisma analizza il mercato immobiliare. “Servono politiche a favore di studenti e giovani coppie”. Il 56% delle famiglie teme di non poter sostenere le spese per l’abitazione e anche una cifra come 5.000 euro è un problema
In questo momento a Bologna “c’è una grande attenzione al tema casa. L’anno scorso si sono registrate 6.500 compravendite, record dal 2004 (e i numeri di quest’anno mostrano una crescita ulteriore), con un aumento dei prezzi sull’usato del 5,1%”, e nonostante le tante incertezze sul futuro “tutte le famiglie cercano casa per trovare una nuova fiducia, comprese quelle monocomponenti e quelle ‘sandwich’, cioé ‘intrappolate’ nella cura sia dei figli che dei genitori”. Il capoluogo emiliano, però, “non deve diventare come Milano, che ha trasformato in un recinto la città, da cui si resta esclusi a causa dei prezzi alti, e in quest’ottica la periferia può essere l’elemento di sintesi tra domanda e offerta”.
Questa, in sintesi, l’analisi sull’andamento del mercato immobiliare in città fatta oggi da Marco Marcatili, responsabile Sviluppo di Nomisma, nel corso di un incontro promosso dalle Acli bolognese. Il problema principale, spiega Marcatili, è che oggi a Bologna “manca, o è inadeguata, l’offerta per alcune categorie, come studenti, lavoratori e giovani coppie”.

Leggi: Redattore Sociale, 19/07/2022


venerdì 15 luglio 2022
Emilia-Romagna, 40 milioni per l’aiuto affitti: domande dal 15 settembre

La vicepresidente Elly Schlein: “Procedure semplificate. Due graduatorie per evitare la ‘guerra’ tra poveri”
Con oltre 40 milioni di euro, la Regione Emilia-Romagna rafforza il sostegno alle famiglie e alle persone in difficoltà nel pagamento dell’affitto. Il bando affitti 2022 approvato dalla Giunta Bonaccini prevede aiuti per chi è in cassa integrazione o in mobilità, per lavoratori precari o stagionali e per i nuclei con redditi molto bassi: con un Isee annuo fino a 17.154 euro oppure fino a 35.000 euro ma con un calo del reddito Irpef di almeno il 25% rispetto al 2021. I contributi possono arrivare fino a tre mensilità, per un tetto massimo di 1.500 euro. Previsti inoltre incentivi per la rinegoziazione dei canoni esistenti o la sottoscrizione di nuovi contratti a canone concordato. Il bando 2022 prevede che le domande ai Comuni vengano inoltrate con la nuova piattaforma web, aperta dal 15 settembre al 21 ottobre. I fondi potranno essere utilizzati fino a un massimo del 40% per scorrere le graduatorie dei bandi regionali precedenti. Nel 2021 furono accolte 35.345 domande.

Leggi: Redattore Sociale, 15/07/2022


venerdì 15 luglio 2022
Covid: negli ospedali dimissioni rallentate

Oltre al recupero delle liste di attesa e alle ferie del personale, gli ospedali devono fronteggiare un altro problema: la dimissione «rallentata» dei pazienti in via di miglioramento, ma ancora positivi. Soprattutto gli anziani in condizioni di fragilità sociale non hanno nessuno che si occupi di loro a casa. E così rimangono in reparto. Accade all’Asst Santi Paolo e Carlo, al San Giuseppe, in misura minore al Policlinico. Ma l’infettivologo Andrea Gori sottolinea: «È una difficoltà che riguarda non solo i malati Covid, ma anche quelli con patologie croniche».
Ancora in reparto perché positivi al Covid, anche se le loro condizioni cliniche sono in via di miglioramento. Impossibili però da rimandare a a casa, dove non possono rispettare l’isolamento. Gli ospedali, alle prese col recupero delle liste d’attesa, le ferie del personale e la nuova ondata epidemica, devono confrontarsi anche con questo problema: la dimissione «rallentata» dei pazienti. Succede all’Asst Santi Paolo e Carlo, soprattutto nel caso di anziani in condizioni di fragilità sociale. Nessun parente si può prendere cura di loro, i posti per gli infetti nelle strutture «cuscinetto» tra l’ospedale e il territorio sono pochi. E così gli infetti rimangono in corsia, finché il tampone diventa negativo.

Leggi: Corriere della Sera, 15/07/2022


venerdì 15 luglio 2022
Affitto sicuro, progetto a contrasto della povertà abitativa

La risposta del volontariato insieme a enti e aziende del territorio perché tutti possano trovare casa.
Parte Affitto Sicuro, un progetto solidale per contrastare la povertà abitativa a Parma.L’iniziativa che si rivolge ai proprietari di immobili sfitti a Parma e provincia, prevede una serie di tutele nei confronti dei locatori che concederanno in affitto il loro appartamento a canone equo a famiglie che dispongano di un reddito sufficiente a sostenere l’impegno.
Il progetto, unico sul territorio, nasce dall’esperienza maturata sul campo da soggetti del volontariato storicamente attivi a Parma, come Caritas Parmense ed Emporio Solidale che, con il coordinamento di CSV Emilia, intendono dare vita a un’azione solidale per fornire un apporto concreto alla risposta del bisogno abitativo delle fasce deboli della popolazione residente sul territorio.
“Affitto Sicuro ha una duplice valenza: consentire ai proprietari solidali di compiere un’azione che contribuisca al bene comune ed usufruire, nello stesso tempo, di alcuni vantaggi utili a rendere più protetto il rapporto con l’inquilino.

Leggi: Non solo eventi Parma, 15/07/2022


giovedì 14 luglio 2022
Casa, la Toscana dà 8 milioni ai comuni per l’acquisto delle popolari

Otto milioni di euro per contrastare l’emergenza casa. Con questo intervento economico, previsto da un decreto dirigenziale approvato nei giorni scorsi, la Regione Toscana sostiene i Comuni nell’acquisto di alloggi destinati ad alimentare il patrimonio dell’edilizia residenziale pubblica (Erp). Il decreto- che contiene tutti gli elementi tecnici e amministrativi relativi alle caratteristiche degli immobili, alla quantificazione del prezzo e ai criteri di valutazione delle proposte- consentirà alle amministrazioni comunali interessate di acquistare appartamenti di proprietà pubblica o privata, già pronti e disponibili, vuoti, da tempo invenduti. Con interventi analoghi, nel 2019 e nel 2021, sono stati acquistati dai Comuni 175 alloggi.
“Questi 8 milioni potranno dare una risposta significativa, attraverso l’edilizia popolare, ad una domanda in forte crescita da parte delle fasce deboli della popolazione, colpite in maniera più forte dalla crisi economica”, sottolinea il governatore, Eugenio Giani.

Leggi: Redattore Sociale, 14/07/2022


IN AGENDA:

Roma e online – 19 – 20 luglio – Long-Term Care Seven – Gli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine – edizione 2022

PNRR al via: verso l’attuazione dei nuovi modelli di presa in carico del paziente anziano cronico e la riorganizzazione e l’integrazione del suo percorso assistenziale
La settima edizione della due giorni che Italia Longeva, di concerto con il Ministero della Salute, dedica annualmente alla Long-Term Care si focalizzerà su strategie, percorsi e modalità di implementazione della riorganizzazione dei modelli di presa in carico dell’anziano fragile e multimorbido e sull’introduzione di nuovi flussi di cura e di assistenza così come delineato dal PNRR e dal DM 71 e dai relativi piani di attuazione a livello regionale.
La riorganizzazione dei servizi sul territorio e dei processi e modelli di integrazione assistenziale saranno al centro del dibattito tra decisori e attori della sanità a livello centrale e territoriale: l’iniziativa costituirà l’occasione per mettere in evidenza i punti di attenzione, ma anche per avanzare proposte e possibili soluzioni.
Più nel dettaglio si entrerà nel merito di: evoluzione dei tradizionali setting della cronicità – ADI e RSA -, introduzione di nuovi flussi di cura e di assistenza, modalità di integrazione strutturata della telemedicina nei diversi setting assistenziali, sviluppo di strumenti di gestione della LTC, possibile ruolo delle aziende private a sostegno della riorganizzazione della gestione socio-sanitaria della cronicità̀, governance del farmaco nell’assistenza a lungo termine.

Leggi: Italia Longeva


Milano 19 Luglio 2022 – Il riconoscimento dello status di lavoratori per i caregiver italiani

Riprendendo il titolo stesso del libro L’esercito silenzioso. I caregiver familiari, edito dall’Associazione Genitori Tosti in Tutti i Posti e già ampiamente presentato anche sulle nostre pagine, si terrà nel pomeriggio di martedì 19 luglio a Milano (Parlamento Europeo – Palazzo delle Stelline, Corso Magenta, 59, ore 17.30-19), un evento dedicato al riconoscimento dei prestatori di assistenza familiare in quanto lavoratori, organizzato e introdotto dalla parlamentare europea Eleonora Evi, membro titolare della Commissione Petizioni presso lo stesso Parlamento Europeo.

Leggi: Superando


Trento 14 e 15 ottobre 2022 – Anziani – Dignità, relazioni, cure – 4° Convegno Internazionale

Il Convegno, arrivato alla sua quarta edizione, si pone l’obiettivo di favorire una riflessione interdisciplinare, nell’intenzione di migliorare la qualità organizzativa e operativa dei servizi rivolti a persone anziane fragili, anche in riferimento alle ripercussioni che la pandemia ha avuto su questo specifico ambito di intervento.
Un luogo di incontro e di dialogo tra saperi diversi, professionali ed esperienziali, durante il quale approfondire su più livelli, dal coordinamento dei servizi all’operatività quotidiana, i temi della relazione tra la persona anziana, la sua famiglia e gli operatori dell’assistenza, in un’ottica di valorizzazione reciproca e condivisione di prassi virtuose, realmente partecipative e rispettose della persona.
Al Convegno si potrà partecipare in presenza o in modalità interamente online.

Leggi: Erickson


Dall’11 al 14 ottobre Urbanpromo 2022

Dall’11 al 14 ottobre Cascina Fossata a Torino sarà la sede di Urbanpromo 2022, evento su quattro articolazioni: “Urbanpromo Città”, “Urbanpromo Social Housing”, “Urbanpromo Digital” e “Urbanpromo Green”.

Leggi: UrbanPromo


IN EVIDENZA:

Le Case della Comunità. Come saranno. Aggiornamento al Decreto del Ministro della Salute n.77/2022

Le Case della Comunità che si stanno realizzando in Italia: che cosa sono, quante saranno, che cosa faranno, con quale personale e con quali risorse? Facendo seguito ad un precedente contributo sul tema, Franco Pesaresi propone un nuovo Paper aggiornato dopo l’approvazione del Decreto del Ministro della Salute n. 77 del 23/5/2022.
di Franco Pesaresi (NNA Network Non Autosufficienza, Asiquas)
Con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e il decreto n. 77/2022 sui “Modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale nel Servizio Sanitario Nazionale” si sono definite le caratteristiche delle Case della Comunità.
Si tratta di uno strumento nuovo del Servizio sanitario nazionale che, con i finanziamenti del PNRR, si svilupperà diffusamente per cui è necessario comprenderlo appieno per utilizzare bene i finanziamenti e per collocarlo in modo appropriato nel sistema delle cure territoriali. Con il presente lavoro si cerca di delineare le caratteristiche delle Case della Comunità sulla base delle norme e dei documenti a disposizione evidenziando, laddove presenti, gli elementi da approfondire o le criticità che emergono.
Le Case della Comunità: che cosa sono?
La Casa della Comunità (CdC) è il luogo fisico e di facile individuazione al quale i cittadini possono accedere per bisogni di assistenza sanitaria, socio-sanitaria a valenza sanitaria e il modello organizzativo dell’assistenza di prossimità per la popolazione di riferimento.
La CdC è una struttura facilmente riconoscibile e raggiungibile dalla popolazione di riferimento, per l’accesso, l’accoglienza, l’orientamento dell’assistito, la progettazione e l’erogazione degli interventi sanitari. La CdC è una fondamentale struttura pubblica del SSN. La CdC introduce un modello organizzativo di approccio integrato e multidisciplinare attraverso la modalità operativa dell’équipe multiprofessionale territoriale. L’attività, infatti, deve essere organizzata in modo tale da permettere un’azione d’équipe tra Medici di Medicina Generale, Pediatri di Libera Scelta, Specialisti Ambulatoriali Interni – anche nelle loro forme organizzative – Infermieri di Famiglia o Comunità (IFAoC), altri professionisti della salute disponibili a legislazione vigente nell’ambito delle aziende sanitarie, quali ad esempio Psicologi, Ostetrici, Professionisti dell’area della Prevenzione, della Riabilitazione e Tecnica, e Assistenti Sociali.

Leggi: I Luoghi della Cura


Formazione e competenze digitali degli assistenti sociali

Quali spazi per le nuove tecnologie? ? Alcuni spunti di riflessione dall’Università della Calabria – di Sabina Licursi, Giorgio Marcello
La partecipazione al webinar “L’aggiornamento dei curricula formativi per i professionisti del Servizio sociale alla luce della transizione digitale” di inizio anno ha permesso di condividere alcuni elementi di riflessione a partire dall’esperienza quasi decennale nel coordinamento del tirocinio del corso di laurea magistrale in Scienze delle Politiche e dei Servizi Sociali e da una attività di terza missione svolta durante l’emergenza Covid-19.
Entrambe le esperienze devono essere ricondotte al frame politico-istituzionale calabrese e alla sempre più evidente desertificazione dei servizi. Il sistema di welfare regionale è strutturalmente debole, a causa di una serie di fattori (culturali, istituzionali, sociali ed economici) che, nel tempo, ne hanno condizionato le possibilità di sviluppo. La Calabria è ancora l’unica regione italiana a non aver realizzato forme neanche embrionali di integrazione socio-sanitaria. Il lungo periodo di commissariamento imposto alla sanità regionale è stato caratterizzato da una serie di interventi orientati al contenimento della spesa – con il conseguente blocco del turn over degli operatori del settore – che hanno però determinato una riduzione drastica della quantità e della qualità dei servizi, rendendo evidente il divario civile (Bianchi, Fraschilla, 2020) che distanzia la regione considerata dagli standard medi di funzionamento dei sistemi di protezione sociale nazionale e locali.

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Servizio sociale, tecnologie digitali assistive e innovazione sociale

Uno sguardo critico – di Brunella Casalini
Il servizio sociale, non solo in Italia, si è trovato in qualche misura catapultato in modo del tutto inedito nel mondo delle tecnologie digitali con la pandemia di SARS-CoV-2. In questo frangente il possesso di competenze e strumenti digitali (smartphone, tablet e computer) si è rivelato essenziale per affrontare le sfide sollevate dall’emergenza sociale e sanitaria e le carenze sia di strumenti che di competenze si sono fatte sentire. Sono emersi nuovi bisogni formativi così come problematiche per molti versi inedite che vanno ben oltre quelle affrontate nel pur nuovissimo codice deontologico del servizio sociale, varato nel giugno del 2020.
Non si tratta, infatti, più soltanto di chiedersi – come fanno alcuni degli articoli contenuti nel nuovo codice – quali comportamenti sia deontologicamente corretto tenere nel momento in cui l’assistente sociale comunica e scambia informazioni aventi ad oggetto il proprio lavoro o le persone che si rivolgono ai servizi sui social network o via email (cfr. Redazione 2021).
Il tema delle tecnologie digitali nell’ambito del servizio sociale è diventato più impegnativo e problematico nel momento in cui riunioni di lavoro, colloqui con gli utenti e persino momenti di supervisione professionale sono stati trasferiti dagli spazi fisici e dai setting protetti degli uffici alle piattaforme online.
Di fronte alla prospettiva più che probabile, visto anche il perdurare della situazione pandemica, di consolidare queste trasformazioni nella pratica del lavoro sociale, lasciando spazio ad un ruolo nuovo dell’intelligenza artificiale e delle tecnologie assistive a distanza (colloqui telefonici e/o uso di spazi virtuali) in nome dell’innovazione sociale digitale, le questioni in gioco sembrano particolarmente delicate, per una varietà di motivi che cercherò sinteticamente di illustrare.

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Spunti di riflessione dal Rapporto OECD “Supporting informal carers of older people: Policies to leave no carer behind”

Partendo dai contributi proposti nel Rapporto OECD “Supporting informal carers of older people: Policies to leave no carer behind”, Loredana Ligabue propone alcune riflessioni sul riconoscimento del ruolo, in Italia, dei caregivers familiari impegnati nelle attività di cura delle persone più fragili e si concentra sui messaggi, per il nostro paese, che dal Rapporto si possono trarre – di Loredana Ligabue (Segretaria della Associazione CARER ETS e responsabile delle attività a sostegno del caregiver familiari di Anziani e non solo scs)
Il rapporto OECD “Supporting informal carers of older people: Policies to leave no carer behind” offre moltissimi spunti di riflessione per l’Italia che si trova ora ad elaborare (con significativo ritardo rispetto ad altri Paesi) politiche di riconoscimento e sostegno al caregiver familiare, divenute di particolare rilevanza nel contesto delle trasformazioni demografiche, sociali e sanitarie riconducibili alla cosiddetta “società dell’invecchiamento”.
Il riconoscimento del ruolo di caregivers familiare in Italia
Il percorso di riconoscimento del ruolo del caregiver familiare come soggetto di diritto prende corpo in Italia con la Legge 2/14 della Regione Emilia Romagna e successivamente con altre normative e delibere regionali (Abruzzo, Campania, Molise, Provincia di Trento, Puglia, Lazio, Basilicata). In Italia non vige ancora una legge nazionale sul caregiver familiare (il DdL 1461 attende ormai da due anni di essere nell’agenda della Commissione Lavoro del Senato). Il solo riferimento giuridico è dato dai commi 254 1e 2552della Legge 205/17 che istituiscono il Fondo nazionale rivolto ai caregiver familiari e la relativa definizione.
Ciò premesso, il Rapporto attesta che, in tutti i paesi OECD, il contributo dei caregiver informali al welfare assistenziale è un dato strutturale (il 60% degli anziani riceve solo cure informali). Il dato è indubbiamente connesso alla crescita esponenziale di domanda assistenziale relativa all’aumento delle aspettative di vita di persone anziane fragili o non autosufficienti, alla oggettiva carenza di servizi (con profonde differenze territoriali), ma anche ad un ruolo di supporto alla persona cara che il caregiver (in modo diretto o avvalendosi di assistenti ) non intende delegare alla mera “presa in carico da parte dei servizi formali”. Se è improcrastinabile un potenziamento dei servizi (domiciliari, di prossimità, di semiresidenzialità e residenzialità) è altrettanto vero che nei piani e nei processi di cura il caregiver familiare chiede di essere soggetto attivo e parte della rete di cura.

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 Santa Sede. Il 24 luglio la seconda Giornata Mondiale dei Nonni: il programma – di Silvia Guzzetti

Papa Francesco visiterà un Santuario dedicato a Sant’Anna, durante il suo viaggio in Canada, mentre a Roma il cardinale Angelo De Donatis presiederà una celebrazione eucaristica
Sarà una visita a un Santuario di Sant’Anna in Canada, durante il suo viaggio apostolico in quel Paese, il modo in cui papa Francesco celebrerà, quest’anno, la seconda edizione della Giornata mondiale dei nonni e degli anziani 2022 che ricorre il 24 luglio.
È stato lo stesso Papa a decidere che questa Giornata si celebrerà, ogni anno, la quarta domenica di luglio, intorno alla festa dei santi Gioacchino e Anna, nonni di Gesù. La cura degli anziani e il loro dialogo con le nuove generazioni è una preoccupazione costante del Pontefice, che ha dedicato buona parte delle udienze del mercoledì di quest’anno a una catechesi sulla vecchiaia.
A Roma, invece, sarà la celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Angelo De Donatis, alle 10 di domenica 24 luglio, nella basilica di San Pietro, ad avviare questa giornata speciale che verrà celebrata dalle diocesi, dalle parrocchie e dalle comunità ecclesiali di tutto il mondo. Il tema, indicato da papa Francesco, è “Nella vecchiaia daranno ancora frutti”.

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SEGNALAZIONI:

Riforma dei Patronati. Pagliaro (Inca Cgil): “più democrazia e giustizia sociale”

Dare certezze agli Istituti di Patronato; semplificare le procedure informatiche anche per assicurare un efficace controllo ministeriale sul loro funzionamento; valorizzare il ruolo di questi corpi intermedi che sono un prezioso presidio di prossimità per i tanti cittadini che vi si rivolgono. Sono queste, in estrema sintesi, le linee guida per rivedere la legge n. 152/2001, illustrate ieri al Cnel, dal senatore Tommaso Nannicini, presidente della Commissione Parlamentare di controllo degli Enti previdenziali, alla presenza del Ministro del Lavoro Andrea Orlando e della vice presidente dell’Inps, Maria Luisa Gnecchi.
Una normativa divenuta “obsoleta”, che da più di vent’anni regolamenta l’azione di tutela individuale svolta da questi istituti, diventati fondamentali, soprattutto durante la pandemia, senza i quali la pubblica amministrazione sarebbe nell’impossibilità di riconoscere ai cittadini le prestazioni previdenziali e socioassistenziali previste dalle normative vigenti.
Di tutto questo si è discusso ieri nell’incontro promosso dal senatore Nannicini, che ha condiviso, insieme al Ministro del lavoro e ai rappresentanti dei vari raggruppamenti di Patronato, la necessità di avviare un processo di revisione della normativa vigente, ad oltre vent’anni dalla sua approvazione. “Un confronto importante – spiega Michele Pagliaro, presidente dell’Inca Cgil – che segna un passo decisivo per rivedere le regole di funzionamento del sistema patronati dando un impulso decisivo alla transizione tecnologica, di cui si parla nel PNRR, senza che i cittadini rinuncino ai loro diritti, anche quelli inespressi”.

Leggi: Inca


 

 

 

 

 

Quattro pensionati su dieci percepiscono meno di mille euro al mese

Il 40 per cento ha guadagnato meno di 12mila euro nel 2021. Peggio le donne che hanno in media pensioni inferiori del 37 per cento rispetto a quelle degli uomini. Ma anche i lavoratori non se la passano bene: uno su tre guadagna meno di mille euro al mese.
Nel 2021, il 40 per cento dei pensionati ha percepito meno di mille euro, se si considerano gli importi delle prestazioni al lordo dell’imposta personale sul reddito. Su base annua meno di dodicimila euro. La fotografia è dell’Inps nella XXI relazione presentata in Parlamento.
Secondo i dati in possesso dell’Istituto di previdenza, i pensionati in Italia sono 16 milioni, di 7,7 milioni maschi (48 per cento) e 8,3 milioni donne (52 per cento). Ma nonostante le donne siano in maggioranza, hanno percepito complessivamente 137 miliardi di euro in pensioni contro i 175 dei maschi.

Leggi: Liberetà


NEWS:

lunedì 11 luglio 2022
Inps: tenuta economica e sociale del Paese messa a dura prova da pandemia e guerra, occorre subito intervenire

“Dai dati Inps emerge con chiarezza come sia a rischio la tenuta economica e sociale del Paese, messa a dura prova prima dalla pandemia, tutt’altro che superata, e ora dalle conseguenze che la guerra in Ucraina sta determinando a livello mondiale e in particolare sul continente europeo, a partire dall’aumento dei costi dell’energia e dall’impennata dell’inflazione”. Così la Cgil nazionale in merito al XXI Rapporto annuale dell’Inps presentato questa mattina.
“Se i dati di ripresa occupazionale possono apparire rassicuranti in termini di numero di occupati, il rapporto Inps certifica ancora una volta – sottolinea la Confederazione – un grande problema nel nostro Paese rispetto alla qualità dell’occupazione. Minor numero di ore lavorate, part time involontario come zavorra sulla condizione femminile, crescita del tempo determinato e della somministrazione e calo nell’utilizzo dell’apprendistato indicano con chiarezza che il Paese fatica ad imboccare la strada del lavoro di qualità. Dato confermato anche dal tasso di irregolarità e di sommerso su cui sarà determinante un forte investimento come previsto dal Pnrr”.

Leggi: Cgil, 11/07/2022


lunedì 11 luglio 2022
Covid. Via libera alla quarta dose per over 60 e fragili over 12 a partire da 120 giorni dopo la terza dose. Ecco la circolare del Ministero Salute

Nella circolare si spiega come, “tenuto conto sia dell’attuale condizione di aumentata circolazione virale con ripresa della curva epidemica, associata ad aumento dell’occupazione di posti letto nelle aree mediche e, in minor misura, nelle terapie intensive, sia delle evidenze disponibili sulla efficacia della seconda dose di richiamo nel prevenire forme gravi di Covid sostenute dalle varianti maggiormente circolanti, nel rispetto del principio di massima precauzione, si raccomanda la somministrazione di una seconda dose di richiamo”. Si utilizzeranno i vaccini di Pfizer e Moderna.
Dopo l’apertura di Ecdc e Ema di questa mattina, in serata arriva la circolare firmata dal Direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza, che apre alla somministrazione della quarta dose di vaccino contro il Covid per gli over 60 e per i fragili over 12 a partire da almeno 120 giorni dalla terza dose o dall’ultima infezione successiva al richiamo.
Nel testo si spiega come, “tenuto conto sia dell’attuale condizione di aumentata circolazione virale con ripresa della curva epidemica, associata ad aumento dell’occupazione di posti letto nelle aree mediche e, in minor misura, nelle terapie intensive, sia delle evidenze disponibili sulla efficacia della seconda dose di richiamo (second booster) nel prevenire forme gravi di Covid sostenute dalle varianti maggiormente circolanti, nel rispetto del principio di massima precauzione, si raccomanda la somministrazione di una seconda dose di richiamo”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 11/07/2022


domenica 10 luglio 2022
Città, nasce l’Osservatorio nazionale sulle politiche abitative e di rigenerazione rafforzando e migliorando l’offerta

Il 14 luglio alla presenza del ministro Enrico Giovannini. Sarà presentato nella sede del CNEL un primo documento di proposte su un problema sociale enorme e destinato a esplodere in assenza di risposte di sistema
Un impegno non più rinviabile. E’ questo il titolo dell’evento organizzato dai promotori dell’Osservatorio nazionale sulle politiche abitative e di rigenerazione, che verrà lanciato il 14 luglio presso il CNEL. Un’iniziativa che ha l’obiettivo di reintrodurre nell’agenda politica il tema delle politiche dell’abitare, attraverso un documento di analisi e proposte che nell’evento vedrà un primo momento di confronto, alla presenza del Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini.
La centralità delle politiche dell’abitare. Il documento, frutto del lavoro di un gruppo di esperti, sindacalisti, associazioni, operatori e operatrici del settore, studiosi e ricercatori, analisti di politiche della casa che promuovono e compongono l’Osservatorio, vuole riconoscere il valore del “pubblico” e la centralità del suo ruolo nella costruzione e attuazione delle politiche dell’abitare, sia che si tratti di intervenire rafforzando e migliorando l’offerta, in tutte le sue articolazioni, sia che si intervenga a sostegno della domanda, sia, infine, che si tratti di aggiornare e migliorare la normativa e la regolazione. Per partecipare all’evento è possibile registrarsi qui. L’evento sarà trasmesso anche sul canale Youtube del CNEL.

Leggi: La Repubblica, 10/07/2022


venerdì 8 luglio 2022
Housing sociale: Legacoop Abitanti, le procedure del Pnrr limitano le possibilità di intervento delle cooperative

La rilevanza che nella missione V del PNRR, “Inclusione e Coesione”, viene attribuita alla casa, come perno intorno a cui ruota la costruzione di un’infrastruttura sociale, rischia di produrre scarsi risultati concreti se non si rivedranno le procedure per l’attuazione degli interventi previsti dal Programma Innovativo per la Qualità dell’Abitare, che della missione è parte integrante, particolarmente penalizzanti per soggetti, come le cooperative di abitanti, che sarebbero tra i più adatti a realizzare interventi di reale impatto sociale.
Lo sottolinea Legacoop Abitanti, nel corso dell’incontro “Forme in movimento”, che si svolge questa mattina a Roma, per approfondire lo stato e le prospettive delle politiche per l’abitare e l’housing sociale.
L’attuazione degli interventi del Programma Innovativo per la Qualità dell’Abitare appare, infatti, strettamente connessa alla conclusione di Accordi Quadro con diversi operatori economici sul modello di procedura di gara aperta prevista nel Codice dei Contratti Pubblici. Un modello che, paradossalmente, risulta fortemente penalizzante proprio nei confronti di quei soggetti -in particolare le cooperative di abitanti e di servizi, e in generale gli operatori del Terzo Settore- che sarebbero invece tra i più adatti alla realizzazione di interventi di forte impatto sociale.

Leggi: Vita, 08/07/2022


giovedì 7 luglio 2022
Superbonus, cosa cambia con la conversione del DL Aiuti: dalla proroga alla cessione del credito

Il superbonus cambia ancora: con la conversione del Decreto Aiuti sono in arrivo ulteriori novità sulla cessione del credito da parte delle banche. Viene confermata la proroga al 30 settembre 2022 per i lavori sulle unifamiliari.
Superbonus, nuovo giro di boa con la conversione in legge del Decreto Aiuti, sul quale si attende il voto di fiducia da parte della Camera.
Alle novità già previste dal testo del decreto legge n. 50 del 17 maggio 2022, si affiancheranno le nuove modifiche in materia di cessione del credito introdotte nel corso dei lavori per la conversione in legge.
Novità che riguarderanno le banche, e che puntano a sbloccare il mercato delle cessioni. Manca invece un’apertura sulla possibile proroga del superbonus oltre le scadenze ad oggi previste, tra cui la prima del 30 settembre 2022 per i lavori sulle unifamiliari.
Diventato elemento di scontro tra Governo e forze di maggioranza, il superbonus si appresta a cambiare nuovamente forma per effetto della conversione in legge del Decreto Aiuti, sul quale è atteso oggi 7 luglio 2022 il voto di fiducia da parte della Camera.

Leggi: Informazione Fiscale, 07/07/2022


mercoledì 6 luglio 2022
Superbonus e fondi finiti, perché ne servono di nuovi entro luglio: il nodo della cessione

«Serve rifinanziare entro metà luglio il Superbonus». L’allarme lanciato da Lando Maria Sileoni della Fabi rende bene l’idea della situazione attuale. L’allarme parte dalla considerazione che i fondi già impegnati per il superbonus superano quanto stanziato. L’aggiornamento Enea relativo a giugno dice che sulla base dei lavori in corso la spesa sarà di 38,7 miliardi, 5,4 in più di quanto stanziato per tutta la durata del Superbonus. Se si considera che ci sono ancora 18 mesi per chiedere l’agevolazione piena e altri due anni per ottenerla con aliquota ridotta e che in un solo mese la spesa teorica per lo Stato è aumentata di 4,5 miliardi è evidente che per rifinanziare l’intera operazione servono decine di miliardi di euro.
Superbonus, le scadenze da ricordare
Ricordiamo che le scadenze attualmente previste (e sulle quali il governo non intende concedere ulteriori proroghe) sono:

Leggi: Corriere della Sera, 06/07/2022


martedì 5 luglio 2022
Italiani più longevi e in salute, ma personale sanitario ridotto del 5,6%: i 30 anni delle aziende sanitarie pubbliche

Al Ministero della Salute manager Fiaso a confronto. Tra i Dg età media 58 anni, 22% le donne, solo il 10% ha esperienza in più regioni. Migliore: “Direttori cruciali nel Ssn, ma serve personale: già 10 regioni su 20 hanno avviato le stabilizzazioni Covid”
È cresciuta di quasi 4 anni l’aspettativa di vita raggiungendo gli 83,6 anni, tra le più alte al mondo, si è dimezzato il tasso di mortalità neonatale e sono migliorati tutti i principali indicatori relativi alle performance dell’assistenza ospedaliera. È il risultato che le aziende sanitarie e ospedaliere hanno conseguito dal 1992 al 2022.
A distanza di 30 anni dalla legge 502 che ha modificato l’assetto del servizio sanitario nazionale introducendo le Aziende sanitarie, al posto delle vecchie Unità Sanitarie Locali, e la figura del direttore generale, i manager della Fiaso si confrontano su bilanci e prospettive a Roma in un incontro al Ministero della Salute, “Da 30 anni al servizio dei cittadini: il direttore generale nelle aziende sanitarie pubbliche”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 05/07/2022


DALLE REGIONI:

martedì 12 luglio 2022
Lavoro, Bologna lo offre agli utenti delle case popolari. Patto con la diocesi

Nella bolletta della casa popolare si troveranno i contatti giusti per contattare chi può offrire un lavoro. A Bologna, diventa una sorta di speciale agenzia di collocamento l’Azienda Casa Emilia-Romagna. A fianco di Insieme per il lavoro, la struttura di enti locali e Arcidiocesi che offre occupazione alle persone che più ne hanno bisogno, Acer lancia infatti il progetto “Lavoro e casa”. La platea potenzialmente raggiungibile è quella degli utenti locali Acer, più o meno quindi 80.000 persone, tra i quali molti continuano a manifestare difficoltà nel pagamento delle bollette proprio per via della mancanza di occupazione. Senza costi extra particolari, allora, il nuovo piano proverà a metterci una pezza e durerà per cinque anni, prorogabili, con l’obiettivo di accompagnare gli inquilini Erp nella ricerca di un lavoro, come prevede il patto firmato oggi da tutti gli attori in Città Metropolitana.

Leggi: Redattore Sociale, 12/07/2022


lunedì 11 luglio 2022
Bologna. Emergenza abitativa: servono subito alloggi con affitti calmierati

Nella Città Metropolitana di Bologna, le udienze per convalidata di sfratto per finita locazione, nei primi sei mesi dell’anno 2022, sono 112 (la stragrande maggioranza delle quali a Bologna) a fronte di circa 95 udienze nell’intero anno 2021.
Questo dato desta tantissima preoccupazione perchè queste famiglie, che hanno sempre pagato un affitto ed hanno un reddito per pagarlo, non troveranno quasi sicuramente un’altra sistemazione abitativa a Bologna stante l’attuale situazione di mercato.
Per dare una risposta a queste famiglie che vivono e lavorano sul territorio bolognese da tantissimi anni , urge che il Comune di Bologna e i Comuni della Città Metropolitana strutturano finalmente l’Agenzia Sociale per l’affitto che sia in grado di recuperare alloggi sul mercato da destinare alla locazione di lungo periodo e che dia garanzie per il pagamento dell’affitto.
A tal proposito la Regione Emilia Romagna ha stanziato circa 7 milioni di euro con delibera n° 2115 del 13/12/2021.

Leggi: Sunia, 11/07/2022


venerdì 8 luglio 2022
Mancano gli Oss in Veneto, e la regione ritara il sistema formativo

L’assessora alla Sanità e alle Politiche sociali, Manuela Lanzarin annuncia maggiore flessibilità con nuovi corsi, organizzati in base alle richieste locali
“Nel prossimo triennio, solo nelle Aziende Ulss del Veneto si prevede l’uscita per pensionamento di quasi 500 Oss e circa 1.100 nelle strutture dell’area anziani e disabilità; numeri destinati ad aumentare nei prossimi anni con la crescita dell’età media. E questi sono alcuni degli indicatori della carenza di queste figure professionali. Per questo la Regione Veneto corre ai ripari con “una risposta importante, attraverso la formazione mirata sulle esigenze dei territori”, dice l’assessore alla Sanità e alle Politiche sociali, Manuela Lanzarin, dopo l’ok della giunta al provvedimento per contrastare la carenza di Oss.
In pratica, viene resa maggiormente flessibile l’offerta della formazione specifica per avere l’attestato di qualifica, rilasciato dagli enti di formazione accreditati dalla Regione. “Un’innovazione mirata a garantire tra il personale quelle figure di supporto e di assistenza indispensabili per una risposta completa nella cura della persona nelle strutture ospedaliere, in quelle intermedie,

Leggi: Redattore Sociale, 08/07/2022


venerdì 8 luglio 2022
Pontedera, centinaia di servizi sociali a rischio: «Senza aiuti, a settembre si chiude»

Sos dell’Auser: «La Regione non ci paga più l’affitto e i costi sono alle stelle
Per le persone anziane anche fare la spesa, prenotare una visita o andare in farmacia può diventare un problema. Che, soprattutto durante il periodo di emergenza Covid e di misure di confinamento a casa, si è trasformato in un grande impedimento. I volontari Auser di Pontedera però non si sono mai tirati indietro, erano presenti e continuano, ogni giorno a dare una mano. Portano i pacchi alimentari, ritirano i medicinali, attivano servizi di trasporto sanitario, accompagnano ai centri vaccinali e rispondono alle innumerevoli telefonate che arrivano in sede. Diventando all’occorrenza anche un ponte fra chi ha piccole e grandi necessità e le altre associazioni della zona. C’è tanta voglia di mettersi a disposizione del prossimo ma è sempre più difficile farlo. Perché la situazione ha raggiunto una sofferenza e un’incertezza tale che la chiusura è dietro l’angolo. «La quotidianità è insostenibile dal punto di vista economico. Lo abbiamo denunciato da tempo ma non abbiamo visto alcun risultato. Siamo disperati. Non possiamo andare avanti così ancora per molto. Se le condizioni non cambieranno a settembre tutte le nostre attività saranno a rischio e dovremo ritirarci».A lanciare l’allarme è la presidente uscente Diana Correale (nella foto), da oltre 15 anni alla guida di Auser, che chiede una diversa considerazione del lavoro svolto dall’associazione di volontariato. Il momento è complicato perché se da una parte aumentano le richieste dall’altra crescono e pesano come macigni le questioni irrisolte.

Leggi: Il Tirreno, 08/07/2022


giovedì 7 luglio 2022
Social housing: presentati a Firenze i dieci progetti più innovativi del concorso “La qualità abitativa nel post pandemia”

Il concorso è stato promosso da Regione Toscana e realizzato con il sostegno del “Fondo Housing Toscano”, gestito da InvestiRE SGR (Gruppo Banca Finnat) e partecipato tra gli altri dal Fondo Investimenti per l’Abitare (Gruppo Cassa Depositi e Prestiti) e da Fondazione CR Firenze
La pubblicazione dei migliori progetti è stata curata da Maria De Santis, docente del Dipartimento DIDA dell’Università degli studi di Firenze
E’ stato presentato oggi il libro “Dieci progetti per la qualità abitativa”, realizzato nell’ambito del concorso di idee “La qualità abitativa nel post pandemia”, lanciato nel 2021 dalla Regione Toscana attraverso il Fondo Housing Toscano gestito da InvestiRE SGR (Gruppo Banca Finnat) e partecipato tra gli altri dal Fondo Investimenti per l’Abitare gestito da CDP Immobiliare SGR (Gruppo Cassa Depositi e Prestiti), dalla Regione Toscana, dalle Fondazioni CR Firenze, Cassa di Risparmio di Prato, Cassa di Risparmio di Pistoia e Cassa di Risparmio di Livorno.
Il concorso di idee, aperto a studi di architettura e ingegneria, è nato con l’obiettivo di proporre nuove formule di progettazione e sviluppare soluzioni innovative dell’abitare che consentano anche lo svolgimento di attività collaborative, partendo dal presupposto che la pandemia ha messo in evidenza quanto i nostri spazi domestici siano spesso inadeguati a causa di sottodimensionamento, mancanza di flessibilità e povertà di funzioni.

Leggi: Cdp, 07/07/2022


IN AGENDA:

Avellino. SUNIA, SICET, UNIAT e ASSOCASA, manifestazione unitaria Mercoledi 13 Luglio dalle ore 10.00 alle ore 12.00, per protestare nei confronti della Regione Campania relativamente ai tempi e alle modalità adottati per la partecipazione al bando di concorso regionale per l’accesso all’Edilizia Residenziale Pubblica

SUNIA, SICET, UNIAT e ASSOCASA, Mercoledi 13 Luglio dalle ore 10.00 alle ore 12.00, annunciano una manifestazione unitaria in Avellino, Piazza della Libertà, adiacente alla Prefettura, per protestare nei confronti della Regione Campania relativamente ai tempi e alle modalità adottati per la partecipazione al bando di concorso regionale per l’accesso all’Edilizia Residenziale Pubblica, pubblicato il 30 Giugno scorso.

Leggi: Sunia


14/07/2022 – Città, nasce l’Osservatorio nazionale sulle politiche abitative e di rigenerazione rafforzando e migliorando l’offerta

Il 14 luglio alla presenza del ministro Enrico Giovannini. Sarà presentato nella sede del CNEL un primo documento di proposte su un problema sociale enorme e destinato a esplodere in assenza di risposte di sistema
Un impegno non più rinviabile. E’ questo il titolo dell’evento organizzato dai promotori dell’Osservatorio nazionale sulle politiche abitative e di rigenerazione, che verrà lanciato il 14 luglio presso il CNEL. Un’iniziativa che ha l’obiettivo di reintrodurre nell’agenda politica il tema delle politiche dell’abitare, attraverso un documento di analisi e proposte che nell’evento vedrà un primo momento di confronto, alla presenza del Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini.
La centralità delle politiche dell’abitare. Il documento, frutto del lavoro di un gruppo di esperti, sindacalisti, associazioni, operatori e operatrici del settore, studiosi e ricercatori, analisti di politiche della casa che promuovono e compongono l’Osservatorio, vuole riconoscere il valore del “pubblico” e la centralità del suo ruolo nella costruzione e attuazione delle politiche dell’abitare, sia che si tratti di intervenire rafforzando e migliorando l’offerta, in tutte le sue articolazioni, sia che si intervenga a sostegno della domanda, sia, infine, che si tratti di aggiornare e migliorare la normativa e la regolazione. Per partecipare all’evento è possibile registrarsi qui. L’evento sarà trasmesso anche sul canale Youtube del CNEL.

Leggi: La Repubblica


Roma e online – 19 – 20 luglio – Long-Term Care Seven – Gli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine – edizione 2022

PNRR al via: verso l’attuazione dei nuovi modelli di presa in carico del paziente anziano cronico e la riorganizzazione e l’integrazione del suo percorso assistenziale
La settima edizione della due giorni che Italia Longeva, di concerto con il Ministero della Salute, dedica annualmente alla Long-Term Care si focalizzerà su strategie, percorsi e modalità di implementazione della riorganizzazione dei modelli di presa in carico dell’anziano fragile e multimorbido e sull’introduzione di nuovi flussi di cura e di assistenza così come delineato dal PNRR e dal DM 71 e dai relativi piani di attuazione a livello regionale.
La riorganizzazione dei servizi sul territorio e dei processi e modelli di integrazione assistenziale saranno al centro del dibattito tra decisori e attori della sanità a livello centrale e territoriale: l’iniziativa costituirà l’occasione per mettere in evidenza i punti di attenzione, ma anche per avanzare proposte e possibili soluzioni.
Più nel dettaglio si entrerà nel merito di: evoluzione dei tradizionali setting della cronicità – ADI e RSA -, introduzione di nuovi flussi di cura e di assistenza, modalità di integrazione strutturata della telemedicina nei diversi setting assistenziali, sviluppo di strumenti di gestione della LTC, possibile ruolo delle aziende private a sostegno della riorganizzazione della gestione socio-sanitaria della cronicità̀, governance del farmaco nell’assistenza a lungo termine.

Leggi: Italia Longeva


Trento 14 e 15 ottobre 2022 – Anziani – Dignità, relazioni, cure – 4° Convegno Internazionale

Il Convegno, arrivato alla sua quarta edizione, si pone l’obiettivo di favorire una riflessione interdisciplinare, nell’intenzione di migliorare la qualità organizzativa e operativa dei servizi rivolti a persone anziane fragili, anche in riferimento alle ripercussioni che la pandemia ha avuto su questo specifico ambito di intervento.
Un luogo di incontro e di dialogo tra saperi diversi, professionali ed esperienziali, durante il quale approfondire su più livelli, dal coordinamento dei servizi all’operatività quotidiana, i temi della relazione tra la persona anziana, la sua famiglia e gli operatori dell’assistenza, in un’ottica di valorizzazione reciproca e condivisione di prassi virtuose, realmente partecipative e rispettose della persona.
Al Convegno si potrà partecipare in presenza o in modalità interamente online.

Leggi: Erickson


Dall’11 al 14 ottobre Urbanpromo 2022

Dall’11 al 14 ottobre Cascina Fossata a Torino sarà la sede di Urbanpromo 2022, evento su quattro articolazioni: “Urbanpromo Città”, “Urbanpromo Social Housing”, “Urbanpromo Digital” e “Urbanpromo Green”.

Leggi: UrbanPromo


IN EVIDENZA:

Le politiche di sostegno ai caregivers informali: uno sguardo internazionale dall’ultimo Rapporto OECD

Il Rapporto OECD “Supporting informal carers of older people: Policies to leave no carer behind” si concentra sul ruolo svolto dai caregivers informali a sostegno dei soggetti più fragili. Questo lavoro offre una analisi dettagliata della situazione dei caregivers informali nei diversi paesi indagati e propone significativi spunti conoscitivi per approfondire le esperienze, in corso nei diversi paesi, a sostegno del ruolo sociale, di cura e assistenza ai più fragili, svolto da essi. L’articolo propone una sintesi ragionata del Rapporto. a cura di Veruska Menghini
Questo articolo propone ai lettori una sintesi ragionata di quanto contenuto nel Rapporto OECD “Supporting informal carers of older people: Policies to leave no carer behind”. In particolare, ci si concentra sui capitoli dedicati all’identificazione di chi sono i caregivers informali, anche rispetto all’identità di genere (cap.1), alle conseguenze della pandemia, all’importanza del riconoscimento del ruolo di caregivers informale (cap. 2 e 3), e nell’ultima parte, ci si sofferma sui servizi di sollievo garantiti nei diversi paesi (cap. 4).
Caregivers informali: chi sono e come si sentono
La prima linea di sostegno per le persone anziane non autosufficienti è rappresentata dalla famiglia, dalla rete amicale e di vicinato che forniscono assistenza non retribuita, definita come assistenza informale1. Questo tipo di assistenza consente, in tutti i paesi indagati dal Rapporto OECD, la permanenza a domicilio delle persone anziane e aiuta a contenere i costi dell’assistenza a lungo termine. Tuttavia ciò ha un prezzo pesantissimo per i caregivers familiari. Scarsa possibilità di conciliazione del ruolo di assistenza con le attività lavorative, riduzione dei salari e conseguente impoverimento, peggioramento dello stato di salute e della partecipazione alla vita sociale sono solo alcune delle conseguenze che gravano sui caregivers. Tutto questo inoltre ha anche un costo per i paesi in termini di contributi sociali e tasse perse.

Leggi: I Luoghi della Cura


La sfida del benessere

Gli strumenti finanziari dedicati alla cura dell’ageing proliferano. I fondi e gli etf nel 2022 soffrono ma a tre e cinque anni i rendimenti sono a doppia cifra. Ecco le strategie e i titoli in portafoglio
L’ Arabia Saudita ha deciso che spenderà un miliardo di dollari all’anno per scoprire cure per rallentare l’invecchiamento. Il regno del petrolio teme che la sua popolazione stia invecchiando a un ritmo accelerato e spera così di trovare i trattamenti per invertire la tendenza. Il dato in sé può voler dire poco, ma in realtà è sintomatico di quanto gli investimenti sulla silver economy stiano diventando sempre più centrali. Stati e aziende dovranno prepararsi a popolazioni più anziane e meno numerose, con meno lavoratori ed ecco che, come nel caso saudita, chi si trova a disporre di un surplus di risorse finanziarie alla fine punta a un obiettivo ambizioso ma chiaro: cercare di curare la vecchiaia. L’innalzamento dell’età media della popolazione è uno dei trend secolari a più alto impatto a livello mondiale e per questo motivo soprattutto negli ultimi anni sono nati e si sono sempre più diffusi strumenti finanziari appositi per investire sulla silver economy. Come si vede dalla tabella in pagina, elaborata da Fida, ci sono una decina di fondi e un etf legati all’economia dell’invecchiamento. Società come Cpr Am (Amundi), Lombard Odier, Rothschild Am e Generali Investment hanno lanciato sul mercato prodotti finanziari per scommettere sulla Silver Economy.

Leggi: Milano Finanza


L’utilizzo delle tecnologie informatiche nel servizio sociale – di Annamaria Campanini

Questo articolo è stato pubblicato anche nel n.3 – Estate 2022 di Prospettive Sociali e Sanitarie
Il tema dell’utilizzo delle tecnologie informatiche di comunicazione è emerso prepotentemente grazie alla pandemia, ma era già presente nella discussione italiana del servizio sociale, seppur in maniera molto limitata.
Nel 2002, infatti, è uscito un primo lavoro Internet per il servizio sociale. Manuale per l’uso della rete, curato da Sabrina Banzato, Ave Battistelli e Paolo Frattone. Un testo che si proponeva di approfondire l’uso professionale della rete e delle nuove tecnologie nell’ambito del servizio sociale.
In particolare, al di là di alcuni capitoli introduttivi alla conoscenza di internet, dei suoi strumenti e dei suoi servizi, si evidenziavano, oltre al quadro normativo e alle considerazioni sulla diffusione sociale delle nuove tecnologie, le possibili applicazioni pratiche nella professione dell’assistente sociale con esempi concreti di come utilizzarle.
Uno studio di Di Rosa (et al., 2018) rileva come, in Italia, la presenza del servizio sociale on line si possa far risalire a una decina di anni fa grazie ad alcune associazioni di assistenti sociali (Asit, SOS, Servizi Sociali On Line, ecc.).

Leggi: Welforum


La riforma. Anziani, l’assistenza a “km zero”. Paglia: integriamo sanità e sociale – di Luciano Moia

Come funzionerà la nuova legge delega. «Permetteremo agli over 75 di essere assistiti a casa, in modo continuativo, senza essere sradicati dalla propria storia, ma senza essere lasciati soli
Monsignor Paglia
Arriva il progetto di legge delega per le politiche in favore della popolazione anziana. Una norma non più rinviabile per cambiare il volto dell’assistenza socio-sanitaria con un’integrazione finalmente efficace tra due aspetti irrinunciabili. Ne parliamo con l’arcivescovo Vincenzo Paglia che, oltre ad essere presidente della Pontificia Accademia per la vita, è anche co-coordinatore della commissione interministeriale per le nuove politiche per la popolazione anziana.
Eccellenza, qual è l’obiettivo di questa legge?
La delega mette a punto una riforma dell’assistenza sanitaria, sociale e sociosanitaria.
Perché è urgente?
I fenomeni in atto – declino demografico, invecchiamento, spopolamento, aumento assoluto e relativo degli over 65 – richiedono un cambio di passo: da un sistema di attesa, a uno che va incontro ai cittadini, una sorta di chilometro zero applicato alla assistenza. Occorre governare tali fenomeni, non subirli passivamente. Occorre unificare le risposte, aumentando la presenza nelle abitazioni e dotandosi di un sistema informativo integrato. Inoltre, consapevoli del ruolo preminente del Terzo settore in questo campo, abbiamo enfatizzato, nella governance ed a ogni livello, il principio della sussidiarietà. Siamo partiti da un approfondito studio Istat per scoprire che, solo tra gli over 75, oltre 2,7 milioni di persone vivono a casa con grandi difficoltà motorie, nelle attività della vita quotidiana, senza aiuto alcuno (almeno un milione di persone) soli o con il coniuge anziano (1,2 milioni), in condizioni di povertà (almeno 500mila) Dobbiamo raggiungerli nelle loro case e nei loro territori.

Leggi: Avvenire


Le Centrali Operative Territoriali (COT). Come saranno

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) prevede nella “Missione sanità”, all’interno del progetto relativo al potenziamento delle cure domiciliari, l’attivazione di 600 Centrali Operative Territoriali. Franco Pesaresi offre una descrizione puntuale del funzionamento di queste strutture, volte a promuovere l’integrazione tra i diversi setting assistenziali e ne delinea le caratteristiche, i requisiti richiesti e le relazioni funzionali con gli altri servizi della rete, alla luce del Decreto Ministero della Salute 23 maggio 2022, n. 77. – di Franco Pesaresi (Direttore ASP “Ambito 9” Jesi, Ancona, e Network Non Autosufficienza)
Le Centrali operative territoriali si sono sviluppate da quasi dieci anni1in alcune regioni italiane (Veneto, Toscana, Lazio, Sicilia, Lombardia, Umbria, ecc.) in assenza di un quadro normativo nazionale e quindi con caratteristiche, diffusione e funzioni molto diverse. Attualmente l’attivazione di modelli organizzativi riconducibili a quello delle Centrali Operative Territoriali risulta pertanto frammentata e incompleta su tutto il territorio nazionale e anche all’interno delle stesse regioni, in cui le Aziende hanno proceduto con modalità e tempi diversi (Cfr. Tab.1).
Le primissime centrali operative sono nate una decina di anni fa circa nelle regioni Toscana e Veneto a cui sono poi seguite centrali operative nelle regioni Basilicata, Piemonte e Umbria dopo il 2017. Queste Centrali operative hanno l’obiettivo di gestire la continuità assistenziale dei pazienti che passano dall’ospedale ad altri setting territoriali, spesso con specifico riferimento alle dimissioni protette.

Leggi: I Luoghi della Cura


SEGNALAZIONI:

Pensione di reversibilità, stop ai tagli superiori al reddito aggiuntivo

Corte Costituzionale: illegittimo il taglio della pensione di reversibilità in cumulo qualora la decurtazione sia superiore ai redditi aggiuntivi. La decurtazione sulla pensione di reversibilità applicata in caso di cumulo con altro reddito, non può essere più alta del reddito stesso: lo prevede una recente sentenza della Corte Costituzionale, che dichiara illegittima la legge 335/1995 nella parte in cui, in caso di cumulo tra pensione ai superstiti e redditi aggiuntivi, non prevede un limite alla decurtazione effettiva, rapportato alla concorrenza dei redditi stessi.
Il punto controverso riguarda i parametri utilizzati per stabilire le percentuali di decurtazione della pensione di reversibilità a fronte di redditi aggiuntivi del beneficiario. Sono indicati nella Tabella F allegata alla legge 335/1995. La percentuale di cumulabilità può andare dal 75 al 50% della pensione di reversibilità, a seconda dell’entità dei reddito aggiuntivi del beneficiario.
La sentenza spiega che l’applicazione di tali disposizioni può comportare riduzioni che superino l’importo dei redditi aggiuntivi. Questo contraddice in modo palese la ratio della disciplina del cumulo, che va modulata in necessaria armonia con i principi di eguaglianza e di ragionevolezza.
La Corte conclude che è necessario introdurre un tetto alle decurtazioni della pensione di reversibilità a fronte di un reddito aggiuntivo, fino a concorrenza di tali redditi. Integrando in questo senso la legislazione vigente.
La sentenza è pubblicata in Gazzetta Ufficiale ( n. 27 del 6 luglio 2022) e sancisce pertanto il divieto di decurtazione effettiva della pensione ai superstiti eccedente l’ammontare complessivo dei redditi aggiuntivi, per l’omessa previsione di tale casistica nella Legge 8 agosto 1995, n. 335, art. 1, comma 41, terzo e quarto periodo (e conseguente allegato in Tabella F), che configura pertanto elementi di irragionevolezza ed illegittimità costituzionale.

Leggi: Inca


 

 

 

 

 

NEWS:

martedì 5 luglio 2022
Italiani più longevi e in salute, ma il personale sanitario è ridotto del 5,6%

Al Ministero della Salute i manager Fiaso a confronto. Tra i Dg età media 58 anni, 22% le donne, solo il 10% ha esperienza in più regioni. Migliore: “Direttori cruciali nel Ssn, ma serve personale: già 10 regioni su 20 hanno avviato le stabilizzazioni Covid”
È cresciuta di quasi 4 anni l’aspettativa di vita raggiungendo gli 83,6 anni, tra le più alte al mondo, si è dimezzato il tasso di mortalità neonatale e sono migliorati tutti i principali indicatori relativi alle performance dell’assistenza ospedaliera. È il risultato che le aziende sanitarie e ospedaliere hanno conseguito dal 1992 al 2022. A distanza di 30 anni dalla legge 502 che ha modificato l’assetto del servizio sanitario nazionale introducendo le Aziende sanitarie, al posto delle vecchie Unità Sanitarie Locali, e la figura del direttore generale, i manager della Fiaso si confrontano su bilanci e prospettive a Roma in un incontro al Ministero della Salute, ‘Da 30 anni al servizio dei cittadini: il direttore generale nelle aziende sanitarie pubbliche’. Così nella nota Fiaso.

Leggi: Redattore Sociale, 05/07/2022


martedì 5 luglio 2022
Dl Aiuti: CGIL, CISL, UIL, bonus 200 euro esclude più poveri, Governo intervenga

“Il testo della legge di conversione del dl Aiuti su cui, apprendiamo, potrebbe essere posta la questione di fiducia, non conterrà modifiche sostanziali all’indennità una tantum di 200 euro istituita al fine di fornire un sollievo al caro vita. Questo significa che, nonostante il sindacato abbia segnalato numerose criticità, essa rischia di non venire erogata proprio alle categorie più fragili e bisognose”. Lo affermano, in una nota, la vice segretaria generale della Cgil, Gianna Fracassi e i segretari confederali di Cisl e Uil Giulio Romani e Domenico Proietti.
“Non ne avranno infatti diritto – denunciano i tre dirigenti sindacali – i lavoratori precari, gli agricoli, i lavoratori dello spettacolo che abbiano meno di cinquanta giornate lavorate nel 2021. Così come non potranno percepirla tutti i lavoratori licenziati a giugno e senza contratto a luglio, e pensiamo ad esempio a tutti quei precari della scuola che nell’anno scolastico 21/22 hanno tenuto in piedi il sistema dell’istruzione, o a coloro che andranno in pensione al 1° luglio”.

Leggi: Cgil, 05/07/2022


lunedì 4 luglio 2022
Covid: impennata dei nuovi contagi in Italia, si parla già di lockdown in autunno; la situazione

Il numero dei contagi COVID, in Italia, ci stanno facendo tornare indietro velocemente a quando la situazione era a dir poco preoccupante. I casi giornalieri ormai sfiorano quota 100 mila e ciò significa che stiamo vivendo una nuova forte ondata, causata dalla variante Omicron 5.
E le prospettive non sono per niente buone, anzi!
“Siamo in una fase di transizione tra andamento pandemico ed endemico del virus, con il quale dovremo convivere a lungo, salvo ovviamente l’insorgenza di nuove varianti più patogene”. Fabrizio Pregliasco, virologo e direttore sanitario dell’ospedale Galeazzi di Milano, ha così commentato, sulle pagine del quotidiano Il Giorno, il nuovo incremento di casi.
“Il virus tende naturalmente ad adattarsi meglio all’ospite e rispetto a ebola, ad esempio, uccide molto meno ma si diffonde molto di più. Endemia non vuol dire aver archiviato il problema, l’andamento sarà come quello delle onde dello stagno quando si getta un sasso. Ci aspettavamo l’onda autunnale, è arrivata prima. Omicron 5 è contagiosissima, più del morbillo e della varicella: pensando al famigerato R0, tempo fa era 2,5 con delta 7, ora siamo come stima a 15 e 17.

Leggi: Il Meteo, 04/07/2022


venerdì 1 luglio 2022
Monitoraggio Covid. Siamo in piena ondata estiva: incidenza settimanale tocca quota 763. Indice Rt balza a 1,30 e salgono i ricoveri. Speranza: “Mascherine fondamentali”

L’incidenza cresce del 50% e anche l’Rt sale dall’1,07 della precedente rilevazione. Per quanto riguarda l’occupazione dei letti sono in aumento le terapie intensive: a livello nazionale il tasso è al 2,6% rispetto all’2,2% di sette giorni fa. Salgono anche i pazienti in Area non critica che si attestano al 10,3% rispetto al 7,9% della scorsa settimana. “Continuare a rispettare le misure comportamentali raccomandate, l’uso della mascherina, aereazione dei locali, igiene delle mani e ponendo attenzione alle situazioni di assembramento”. IL REPORT – LE SLIDE DELL’ISS
Nuovo salto in avanti dell’incidenza settimanale che tocca i 763 casi per 100 mila abitanti rispetto ai 504 della precedente rilevazione. Schizza anche l’indice Rt a 1,30 rispetto allo 1,07 della precedente rilevazione. Per quanto riguarda l’occupazione dei letti sono in aumento le terapie intensive: a livello nazionale il tasso è al 2,6% rispetto all’2,2% di sette giorni fa. Salgono anche i pazienti in Area non critica che si attestano al 10,3% rispetto al 7,9% della scorsa settimana. È quanto emerge dal monitoraggio settimanale curato dall’Iss.
“Nonostante il periodo estivo – si legge nel report – in cui molte attività vengono svolte all’aperto, si conferma una fase epidemica acuta caratterizzata da un forte aumento dell’incidenza, da una trasmissibilità (sia calcolata su casi sintomatici che su casi ricoverati in ospedale) al di sopra della soglia epidemica e da un aumento nei tassi di occupazione dei posti letto in area medica e terapia intensiva”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 01/07/2022


venerdì 1 luglio 2022
Osservazioni CGIL al Decreto Ministeriale n.77 che riforma i Modelli dell’assistenza territoriale

DM 23 maggio 2022, n.77 “Regolamento recante la definizione di modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale nel Servizio sanitario nazionale”
Pubblicato in G.U. – 22 giugno 2022 – il decreto, a firma del Ministro della Salute di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, avvia la Riforma per lo sviluppo dell’assistenza territoriale prevista dal PNRR nella Missione 6 Componente 1.
L’atto che rispetta la tempistica del 30 giugno 2022 (milestone M6C1), è stato adottato senza l’intesa della Conferenza Stato Regioni, recepisce in parte le osservazioni del Consiglio di Stato (10 maggio 2022) ma purtroppo la valutazione di merito del testo conferma le criticità già evidenziate dalle nostre osservazioni alla bozza del DM (27 febbraio 2022) aggiungendo ulteriori elementi che risultano poco chiari o carenti. – Leggi la nota completa

Leggi: Cgil, 01/07/2022


venerdì 1 luglio 2022
Salute mentale. Arrivano le Linee programmatiche per progettare il “Budget di Salute”

Uniformare sull’intero territorio i percorsi della rete dei servizi sanitari territoriali per la presa in carico delle persone con bisogni complessi sociali e sanitari, e realizzare percorsi di cura personalizzati per favorire il recupero di autonomie e il reinserimento sociale. In Unificata, l’Intesa per implementare il modello organizzativo gestionale BdS, una delle più avanzate forme di integrazione nel campo della salute mentale. IL DOCUMENTO
Favorire l’integrazione tra il sistema di cura e il sistema di comunità nel campo della salute mentale, uno degli obiettivi primari del Ssn. È questa la “mission” del modello organizzativo gestionale Budget di Salute (BdS) espressione dell’integrazione socio sanitaria realizzata sui territori, nell’area della salute mentale. Una best practice in grado di: favorire una migliore inclusione sociale delle persone con disturbi mentali, dello spettro autistico, con disabilità, dipendenze patologiche, ecc; contribuire alla realizzazione di percorsi di cura personalizzati per garantire l’esigibilità del diritto alla salute attraverso interventi socio sanitari integrati e flessibili; ed anche di individuare efficienti modelli di rapporto con il Terzo settore.

Leggi: Quotidiano Sanità, 01/07/2022


venerdì 1 luglio 2022
Superbonus, il governo allenta le limitazioni sui crediti. Per le banche più facile cederli

Il governo sblocca la cessione dei crediti d’imposta del Superbonus. Prova a salvare migliaia di crediti ‘incagliati’ e scongiurare il fallimento di medie e piccole imprese edili. Con una norma, frutto di una lunga e sfiancante mediazionetra il ministero dell’Economia e i partiti di maggioranza, che amplia di molto la platea dei cessionari, escludendo solo i consumatori. Fino all’ultimo i gruppi provano a ottenere di più, almeno allargare le garanzie per chi acquisti i crediti, ma il governo ha fissato paletti ben precisi e tiene il punto: per il bonus al 110% non possono essere stanziati nuovi
fondi né concesse altre proroghe. Quale la novità? La cessione dei crediti si allarga a società, professionisti e partite Iva. La norma è la riformulazione di un emendamento di maggioranza al decreto Aiuti, che prevedeva la possibilità per le banche di cessione solo ai “clienti professionali”.

Leggi: La Repubblica, 01/07/2022


venerdì 1 luglio 2022
Dm 77. “Manca un piano di assunzione, così riforma rischia di rimanere solo sulla carta”. Le osservazioni di Cgil e Cisl

Per la Cgil il Fondo sanitario è “inadeguato” per assicurare la riorganizzazione e lo sviluppo dell’assistenza sociosanitaria integrata territoriale. Inoltre, per entrambe le sigle sindacali, senza “un robusto piano di assunzioni e di stabilizzazioni tese all’abbattimento di un precariato oramai diffusissimo, tutto il processo di riorganizzazione rischia di entrare crisi ancor prima dell’avvio, mettendo così in discussione il raggiungimento degli obiettivi prefissati”. Queste alcune delle osservazioni sul Dm 77 mosse in due documenti da Cgil e Cisl.
I fondi stanziati potrebbero non risultare sufficienti e, soprattutto, senza un vero piano di stabilizzazione del persona potrebbe restare solo sulla carta quel processo di riforma del territorio delineato dal DM 77. Questo in estrema sintesi l’allarme lanciato da Cgil e Cisl in due diversi documenti nei quali sollevano alcune osservazioni sulla proposta di riforma della sanità territoriale.
Queste le osservazioni della Cgil:

Leggi: Quotidiano Sanità, 01/07/2022


venerdì 1 luglio 2022
Inflazione: a giugno sale all’8%, mai così alta dal gennaio 1986

L’Istat: l’ulteriore accelerazione della crescita su base tendenziale dell’indice generale dei prezzi al consumo si deve prevalentemente da una parte ai prezzi dei Beni energetici
A giugno l`indice nazionale dei prezzi al consumo ha registrato un aumento dell`1,2% su base mensile e dell`8% su base annua, da +6,8% del mese precedente. Un tale incremento annuo non si registrava da gennaio 1986, quando fu pari a +8,2%. Lo comunica l’Istat spiegando che in un quadro di diffuse tensioni inflazionistiche, l’ulteriore accelerazione della crescita su base tendenziale dell’indice generale dei prezzi al consumo si deve prevalentemente da una parte ai prezzi dei Beni energetici (la cui crescita passa da +42,6% di maggio a +48,7%) e in particolare degli Energetici non regolamentati (da +32,9% a +39,9%; i prezzi dei Beni energetici regolamentati continuano a registrare una crescita molto elevata ma stabile a +64,3%), e dall’altra a quelli dei Beni alimentari, sia lavorati (da +6,6% a +8,2%) sia non lavorati (da +7,9% a +9,6%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,4% a +5,0%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +6,0% a +7,2%).

Leggi: Italia Oggi, 01/07/2022


giovedì 30 giugno 2022
Bonus. Le nostre proposte

Bonus edilizi, le nostre proposte per superarne limiti e criticità e renderli strutturali. Il comunicato di Genovesi ed il documento con le proposte.
“Occorre fermare chi ha speculato e frodato lo stato, chi da un giorno all’altro si è inventato imprenditore edile solo per fare affari sui crediti, questo è poco ma sicuro, ma sul tema dei bonus edilizi non si può scegliere, per evitare il male, di interrompere uno strumento che si sta rivelando utile per il paese e per l’economia, per questo chiediamo al governo di scommettere su una strategia di più larga visione” così Alessandro Genovesi, Segretario generale della Fillea Cgil
E proprio dalla Fillea Cgil, il più grande sindacato delle costruzioni, arriva un pacchetto di proposte volte a “dare un quadro di certezza ad imprese, lavoratori e cittadini, trovare soluzioni temporanee ed urgenti per governare la fase di passaggio da una normativa ad un’altra, rendere strutturali alcune scelte strategiche, in particolare sull’efficienza energetica e la messa in sicurezza del nostro patrimonio edile residenziale.”

Leggi: Fillea, 30/06/2022


giovedì 30 giugno 2022
Riforma assistenza territoriale. Sondaggio Smi: “Il 90% dei medici ritiene che non migliorerà la situazione”

Onotri: “Ormai è evidente che la narrazione dei medici eroi del periodo della pandemia sia stata solo celebrativa, ma che, nella sostanza, il Governo e la politica non hanno cambiato il proprio atteggiamento verso i medici, a cui non sono riconosciute tutele, né sono destinate risorse sufficienti, al pari degli altri paesi europei”. IL SONDAGGIO
“E’ stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale, recentemente, dopo un lungo iter di approvazione, il nuovo regolamento su modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale. Il perno del sistema sarà il distretto sanitario al cui interno rivestirà un ruolo fondamentale la Casa della Comunità dove i cittadini potranno trovare assistenza h24 ogni giorno della settimana. La riforma entrerà in vigore il 7 luglio prossimo e rappresenterà una vera e propria rivoluzione per la medicina generale e per la sanità italiana. Sarebbe interessante sapere come la pensano i 50mila medici di medicina generale nel merito della riforma. Qualcuno li ha coinvolti, li ha interpellati?” si chiede Pina Onotri, Segretario Generale del Sindacato Medici Italiani (SMI) nel presentare il sondaggio di opinione, commissionato dal proprio sindacato e rivolto ai medici, sulla riforma dell’assistenza territoriale.

Leggi: Quotidiano Sanità, 30/06/2022


giovedì 30 giugno 2022
Non autosufficienza, Rsa e Rsd: l’importanza di coinvolgere il terzo settore nella programmazione e progettazione

A Firenze il convegno promosso promosso da Federazione regionale delle Misericordie della Toscana in collaborazione con la Fondazione Filippo Turati Onlus. “Ascoltare e interagire con gli enti del Terzo Settore per dare finalmente gambe alla riforma”
Ascoltare e interagire con gli enti del Terzo Settore nella programmazione e progettazione degli interventi a proposito di non autosufficienza e dare finalmente gambe, anche in questo ambito, alla riforma del Terzo Settore, per mettere in campo risposte concrete alle comunità toscane. E’ la richiesta agli enti pubblici della Toscana emersa dal convegno dal titolo “Co-programmare il futuro degli ETS. Co-progettare gli ETS del futuro”, svoltosi oggi nell’auditorium Giovanni Spadolini di Palazzo del Pegaso, a Firenze, promosso dalla Federazione regionale delle Misericordie della Toscana in collaborazione con la Fondazione Filippo Turati Onlus, con il contributo del Consiglio regionale.

Leggi: Redattore Sociale, 30/06/2022


mercoledì 29 giugno 2022
Decreto Pnrr. Semaforo verde dalla Camera. Il testo è legge. Nasce il Sistema nazionale prevenzione salute rischi ambientali e climatici

Il decreto introduce questo nuovo organismo allo scopo di migliorare e armonizzare le politiche e le strategie messe in atto dal Servizio sanitario nazionale per la prevenzione, il controllo e la cura delle malattie acute e croniche, trasmissibili e non trasmissibili, associate a rischi ambientali e climatici. Già trasmesso alle Regioni a fine maggio il decreto attuativo che suddivide tra Ministero della Salute e Regioni i compiti della neonata struttura.
L’assemblea della Camera ha approvato oggi in via definitiva il decreto recante ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Per la sanità si introduce nel sistema sanitario un nuovo organismo, il “Sistema Nazionale Prevenzione Salute dai rischi ambientali e climatici” (SNPS) allo scopo di migliorare e armonizzare le politiche e le strategie messe in atto dal Servizio sanitario nazionale per la prevenzione, il controllo e la cura delle malattie acute e croniche, trasmissibili e non trasmissibili, associate a rischi ambientali e climatici.

Leggi: Quotidiano Sanità, 29/06/2022


mercoledì 29 giugno 2022
Autonomia differenziata. Question time di Gelmini su Livelli essenziali prestazioni, legge quadro e coinvolgimento del Parlamento

Nelle 4 materie – sanità, istruzione, trasporti e sociale – le regioni non potranno essere destinatarie di funzioni ulteriori fin quando i LEP non saranno definiti. Una legge quadro per il regionalismo differenziato è ormai e pronta e l’intenzione è quella di sottoporla in tempi rapidi all’esame del Consiglio dei Ministri. La scelta di una legge quadro è stata fatta proprio in previsione di un coinvolgimento diretto del Parlamento su questi temi. Così il ministro per gli Affari regionali rispondendo alla Camera a tre diverse interrogazioni.
Il ministro per gli Affari regionali e le autonomia Mariastella Gelmini è intervenuta oggi in aula alla Camera per rispondere a tre diversi question time riguardanti diversi aspetti del regionalismo differenziato.
Gelmini in prima battuta, rispondendo all’interrogazione a prima firma Antonio Federico (M5S), ha spiegato come si prevede che, “nelle 4 materie – sanità, istruzione, trasporti e sociale -, le regioni non possano essere destinatarie di funzioni ulteriori fin quando i LEP non saranno definiti”. É stato poi evidenziato il tema di un “credibile e realistico” cronoprogramma di definizione dei LEP.

Leggi: Quotidiano Sanità, 29/06/2022


DALLE REGIONI:

martedì 5 luglio 2022
R…estate in città”: anziani e persone sole aiutati dai volontari

Basta fare domanda alla sede della Croce bianca per la consegna a domicilio della spesa e dei farmaci
Contro la solitudine e l’emergenza caldo, anche quest’anno a Melegnano torna lo sportello R…estate in città, un servizio di aiuto agli anziani e alle persone sole, che possono richiedere la consegna della spesa e dei farmaci a domicilio. Ecco come funziona. Le domande vanno inoltrate alla sede locale della Croce Bianca, contattabile dal lunedì al sabato, dalle 9 alle 16, al numero 02.98230800. Il call center smisterà, ai volontari di volta in volta disponibili, le richieste in arrivo dalla popolazione, che saranno evase entro 24 ore (fatte salve esigenze più urgenti, come la consegna di farmaci dietro prescrizione medica). Oltre alla Croce bianca, all’iniziativa collaborano Auser, Avulss, Protezione Civile, parrocchia di San Gaetano e Corti&Rossi. Proprio da queste realtà associative provengono i volontari – qualcuno li ha ribattezzati i pony express della solidarietà – che renderanno possibile il servizio da qui al 27 agosto. A fare da cabina di regia è il Comune, che per garantire il servizio ha favorito la creazione di una rete tra le realtà del volontariato.

Leggi: Il Giorno, 05/07/2022


lunedì 4 luglio 2022
Afa record, boom di integratori a Mantova: «Più servizi per anziani e fragili»

È corsa in farmacia per sali minerali e vitamine. Comune e volontari rafforzano il piano estate. Oggi altro giorno di temperature in crescita, ma da mercoledì in arrivo la pioggia
Un’altra giornata di caldo torrido che ha messo a dura prova uomini e animali. Ovunque si boccheggia e la gente preferisce stare in casa nelle ore più assolate tanto che ieri molte strade del centro di Mantova sino alle 19 erano pressoché vuote. Poche le fontane pubbliche rimaste aperte dopo l’ordinanza del sindaco Palazzi volta a risparmiare acqua, e molto ricercate dai (pochi) turisti accaldati. La polizia locale è vigile circa il rispetto del divieto di innaffiare giardini e orti pubblici e privati, di lavare cortili e veicoli, ma finora non c’è stato bisogno di elevare alcuna multa. Hanno fatto il pieno, invece, la piscina pubblica Dugoni e quelle dei circoli privati. Il caldo provoca malori. Però, il numero delle persone soccorse dal 118 «è inferiore a quello che ci aspettavamo per le condizioni climatiche» dice il responsabile Pierpaolo Parogni. «Le persone hanno imparato come comportarsi rispetto al caldo – aggiunge – evitano di uscire di casa nelle ore più calde.

Leggi: Gazzetta di Mantova, 04/07/2022


venerdì 1 luglio 2022
Genova, parla la nuova assessora ai Servizi Sociali Lorenza Rosso: “Via le barriere architettoniche e priorità ai minori”

«Una rete di percorsi senza barriere architettoniche in tutta la città e priorità assoluta ai minori»: indica i suoi obiettivi, Lorenza Rosso, che ha appena ricevuto la delega, nuova, ai Servizi sociali, voluta dal sindaco di Genova Marco Bucci, che si somma a quelle che le ha affidato alla Famiglia, alla Disabilità, all’Avvocatura e agli Affari legali. Rosso, assessora uscente, è una dei quattro membri di giunta della lista del sindaco, Vince Genova.
La mancanza di un assessore ai Servizi sociali nella scorsa giunta è stata motivo di un forte attacco politico durante la campagna elettorale: si sente sotto i riflettori?
«Mi occupavo già di temi sociali, nello scorso mandato, con le deleghe alla disabilità alle fasce deboli, alla famiglia. E comunque negli ultimi cinque anni, Bucci ha aumentato le spese del sociale del 45%. Certo, le politiche sociali, ampiamente intese, sono un assessorato enorme, con ambiti che coinvolgono giovani, minori, anziani, i servizi sociali sul territorio e anche la realizzazione del piano di abbattimento delle barriere architettoniche».
Da dove comincerà ad abbattere le barriere architettoniche?

Leggi: La Repubblica, 01/07/2022


venerdì 1 luglio 2022
Lombardia, approvato il programma operativo per il sostegno ai caregiver familiari

L’assessore Alessandra Locatelli: “Un importante provvedimento per aiutare concretamente tutti quei cittadini che si dedicano alla cura di un familiare con gravissima e grave disabilità. Abbiamo stanziato 3.627.718 euro: le risorse sono ripartite per il 50% alla disabilità gravissima e per il 50% alla disabilità grave”
La Giunta di Regione Lombardia, su proposta dell’assessore a Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità, Alessandra Locatelli, ha approvato il Programma operativo regionale per il sostegno del ruolo di cura e assistenza del caregiver famigliare.
“Si tratta – ha dichiarato l’assessore – di un importante provvedimento per aiutare concretamente tutti quei cittadini che si dedicano alla cura di un familiare con gravissima e grave disabilità. Un esercito di persone che svolge un ruolo fondamentale e per il quale oggi abbiamo stanziato 3.627.718 euro: le risorse sono ripartite per il 50% alla disabilità gravissima e per il 50% alla disabilità grave”.

Leggi: Redattore Sociale, 01/07/2022


giovedì 30 giugno 2022
Palermo. SUNIA, sul crollo di un ascensore a Brancaccio. “Inammissibili i ritardi. Troppi gli immobili popolari che richiedono interventi di manutenzione immediata”

“Quello che è avvenuto in un condominio di via Vincenzo Balistreri è un incidente di una gravità inaudita, una tragedia annunciata, soprattutto se il malfunzionamento dell’ascensore era stato segnalato dagli stessi inquilini. Un caso che impone di aprire gli occhi sui ritardi, le amnesie e anche le responsabilità che devono essere assunte da parte degli enti statali, comunali e regionali a proposito degli interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione degli immobili di edilizia residenziale pubblica, che non possono essere in nessun caso rinviati, per rischiare di arrivare troppo tardi”.
A dichiararlo è Zaher Darwish, segretario del SUNIA Palermo, a proposito dell’ascensore precipitato dal quinto piano di una palazzina di via Vincenzo Balistreri, a Brancaccio, per il cedimento dei cavi d’acciaio, con tre feriti gravi.

Leggi: Sunia, 30/06/2022


giovedì 30 giugno 2022
Liste attesa. In Lombardia nasce una task force per la corretta gestione delle prestazioni

È composta da professionalità della Direzione Generale Welfare della Regione, Ats, Asst, Agenzia di Controllo del Sistema Socio Sanitario Lombardo (Acss) e Università. A coordinarla Francesco Bortolan, della DG Welfare. Moratti: “La Regione si dota di una struttura per la raccolta sistematica dei dati, l’individuazione degli interventi in base alle evidenze che emergono dall’analisi, il monitoraggio e la verifica costante delle politiche adottate”.
Costituita in Lombardia l’“Unità di intervento per la riduzione dei tempi di attesa delle prestazioni sanitarie e sociosanitarie”, un organo finalizzato a verificare la corretta gestione dell’intero processo di erogazione delle prestazioni in ambito ospedaliero e territoriale, con l’obiettivo di migliorare le performance, ferme restando le responsabilità dei Direttori. A istituirla è una delibera di Giunta approvata questa mattina su proposta della vicepresidente e assessore al Welfare, Letizia Moratti.
La nuova struttura è composta da professionalità della Direzione Generale Welfare di Regione Lombardia, ATS, ASST, Agenzia di Controllo del Sistema Socio Sanitario Lombardo (ACSS), Università, e risponde direttamente all’assessorato al Welfare e alla direzione generale Welfare.

Leggi: Quotidiano Sanità, 30/06/2022


giovedì 30 giugno 2022
Liste d’attesa. Ecco il piano del Lazio da 48 mln di euro per recuperarle: ambulatori aperti anche di sera e nei festivi

Le risorse in campo saranno utilizzate per una quota pari a circa 35 mln per la specialistica ambulatoriale, agli interventi chirurgici saranno riservati quasi 10 mln e i restanti 2,6 mln andranno agli screening oncologici. Previsto il ricorso a strutture private accreditate per l’erogazione di parte delle prenotazioni sospese all’interno del budget ad hoc loro assegnato. Zingaretti: “Dichiariamo guerra alle liste d’attesa”. D’Amato: “Dobbiamo far sì che nessuno venga lasciato indietro”.
Recuperare gli interventi chirurgici, i ricoveri ospedalieri, le prestazioni specialistiche ambulatoriali e di screening che non è stato possibile erogare durante il periodo della pandemia da Covid-19, sono questi i principali obiettivi del Piano straordinario per abbattere le liste di attesa della Regione Lazio, presentato questa mattina dal Presidente della Regione, Nicola Zingaretti e dall’Assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato.
Il Piano operativo prevede un impegno straordinario di spesa a favore delle aziende sanitarie e ospedaliere della regione Lazio di 47.970.518 euro, fissando allo stesso tempo una serie di indicazioni alle quali le aziende ospedaliere del Lazio si devono attenere, al fine di rispettare gli obiettivi previsti.

Leggi: Quotidiano Sanità, 30/06/2022


IN AGENDA:

10 idee per la nuova forma urbis

In occasione delle celebrazioni in programma il 7 giugno e l’ 8-9-10 luglio 2022 organizzate dalla Fillea CGIL, dal titolo “136 anni di battaglie”, uno spazio è dedicato, nella prima giornata, al tema “La nuova forma urbis”.
L’argomento – introdotto dalla relazione del Presidente dell’Associazione Nuove Ri-Generazioni, Gaetano Sateriale – si svilupperà in tre panel: “Partecipazione e conflitto: organizzare i bisogni”; “10 proposte per la città dei quindici minuti”; “La città della solidarietà e della giustizia”.

Leggi: Nuove Rigenerazioni


Roma e online – 19 – 20 luglio – Long-Term Care Seven – Gli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine – edizione 2022

PNRR al via: verso l’attuazione dei nuovi modelli di presa in carico del paziente anziano cronico e la riorganizzazione e l’integrazione del suo percorso assistenziale
La settima edizione della due giorni che Italia Longeva, di concerto con il Ministero della Salute, dedica annualmente alla Long-Term Care si focalizzerà su strategie, percorsi e modalità di implementazione della riorganizzazione dei modelli di presa in carico dell’anziano fragile e multimorbido e sull’introduzione di nuovi flussi di cura e di assistenza così come delineato dal PNRR e dal DM 71 e dai relativi piani di attuazione a livello regionale.
La riorganizzazione dei servizi sul territorio e dei processi e modelli di integrazione assistenziale saranno al centro del dibattito tra decisori e attori della sanità a livello centrale e territoriale: l’iniziativa costituirà l’occasione per mettere in evidenza i punti di attenzione, ma anche per avanzare proposte e possibili soluzioni.
Più nel dettaglio si entrerà nel merito di: evoluzione dei tradizionali setting della cronicità – ADI e RSA -, introduzione di nuovi flussi di cura e di assistenza, modalità di integrazione strutturata della telemedicina nei diversi setting assistenziali, sviluppo di strumenti di gestione della LTC, possibile ruolo delle aziende private a sostegno della riorganizzazione della gestione socio-sanitaria della cronicità̀, governance del farmaco nell’assistenza a lungo termine.

Leggi: Italia Longeva


Trento 14 e 15 ottobre 2022 – Anziani – Dignità, relazioni, cure – 4° Convegno Internazionale

Il Convegno, arrivato alla sua quarta edizione, si pone l’obiettivo di favorire una riflessione interdisciplinare, nell’intenzione di migliorare la qualità organizzativa e operativa dei servizi rivolti a persone anziane fragili, anche in riferimento alle ripercussioni che la pandemia ha avuto su questo specifico ambito di intervento.
Un luogo di incontro e di dialogo tra saperi diversi, professionali ed esperienziali, durante il quale approfondire su più livelli, dal coordinamento dei servizi all’operatività quotidiana, i temi della relazione tra la persona anziana, la sua famiglia e gli operatori dell’assistenza, in un’ottica di valorizzazione reciproca e condivisione di prassi virtuose, realmente partecipative e rispettose della persona.
Al Convegno si potrà partecipare in presenza o in modalità interamente online.

Leggi: Erickson


Dall’11 al 14 ottobre Urbanpromo 2022

Dall’11 al 14 ottobre Cascina Fossata a Torino sarà la sede di Urbanpromo 2022, evento su quattro articolazioni: “Urbanpromo Città”, “Urbanpromo Social Housing”, “Urbanpromo Digital” e “Urbanpromo Green”.

Leggi: UrbanPromo


IN EVIDENZA:

 Accessibilità non è un elenco di linee guida, ma un concetto culturale – di Giuseppe Di Grande

«Accessibilità – scrive Giuseppe Di Grande – non è un elenco più o meno dettagliato di linee guida, ma un pensiero culturale che estende la convivenza sociale a tutte le diversità. Oggi si dovcrebbe superare anche il principio di inclusione, perché crea una prospettiva distorta degli obiettivi che ci si prefigge di raggiungere. Si continua infatti a pensare a una società divisa, una che tende a escludere e l’altra che chiede di essere inclusa. Invece si dovrebbe ripensare al proprio ruolo sociale parlando di convivenza, considerando la società come un ambiente ove vivere insieme agli altri»
Le tecnologie informatiche, siano esse dedicate alla comunicazione o all’informazione, sono sentite e vissute come inclusione o esclusione sociale a seconda degli individui che ne hanno o meno accesso. L’accessibilità è un diritto umano fondamentale e la tecnologia dovrebbe essere sempre accessibile a tutti. Di accessibilità digitale le persone con disabilità ne discutono sin dagli ultimi anni del secolo corso, quando l’elettronica e l’informatica da un lato hanno offerto nuovi strumenti di comunicazione e di informazione e dall’altro, mentre le tecnologie si sviluppavano, hanno creato nuove barriere digitali da rivalutare.

Leggi: Superando


I servizi per i fragili: il dovere di ripensare e riprogettare

Il sistema dei servizi sanitari e socio sanitari pubblico ha contratto un debito verso gli anziani fragili non autosufficienti, reso ancor più evidente dalla pandemia. Antonio Guaita evidenzia alcuni dati europei che confermano l’arretratezza delle politiche di Long-Term Care del nostro paese e invita a vigilare, affinché le linee normative, in attuale definizione, garantiscano la creazione di un sistema pubblico per la non autosufficienza finalmente all’altezza dei diritti di assistenza degli anziani fragili. – di Antonio Guaita (Fondazione Golgi Cenci, Abbiategrasso)
In un mirabile film di Ingmar Bergman del 1957, “Il posto delle fragole”, il prof. Isak Borg, illustre professore di medicina, si reca da Stoccolma all’Università di Lund a ritirare un premio per il cinquantesimo anniversario della sua carriera. Durante il tragitto sogna di essere in un’aula universitaria e di essere interrogato da austeri professori. Alla domanda: qual è il principale dovere del medico? non è in grado di rispondere. La risposta del severo interrogante sarà: il principale dovere del medico è chiedere perdono.
Oggi è tutto il sistema sanitario che deve chiedere questo perdono agli anziani fragili, verso cui ha contratto un grande debito, per il prezzo pagato da loro durante le fasi più acute della pandemia1.
La mortalità è stata tutta o quasi a carico delle generazioni anziane e, all’interno di queste, i più fragili hanno pagato un prezzo ulteriore. Emblematico il caso delle persone con demenza, fragili fra i fragili. In una meta analisi del 2020 è stato calcolato un rischio di mortalità COVID in persone con demenza di 5,17 volte maggiore (Odd Ratio) con un intervallo di probabilità compreso fra 2,31 – 11,59 (Liu et al., 2020).

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 Welfare digitale, servizio sociale e gap formativo – di Massimo Campedelli

Quale livello essenziale delle prestazioni sociali previsto fin dalla L.328 del 2000, il servizio sociale – inteso come professione, sistema di servizi e disciplina – negli ultimi anni sta progressivamente assumendo l’auspicato profilo di effettività/esigibilità. Il Piano nazionale di resilienza e ripresa – PNRR, il Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali 2021-2023, la legge di Bilancio 2022, solo per citarne alcuni più recenti e di maggiore importanza, sono gli atti che a vario titolo e non sempre in modo coerente intervengono sul tema.
Al contempo, la transizione digitale, i cui prodromi risalgono agli anni ‘60, da un decennio circa ha iniziato a riverberarsi anche nel dibattito disciplinare e degli orientamenti operativi del social work. Per la verità, più a livello internazionale che a quello nazionale (cfr. gli articoli in uscita nelle prossime settimane di Cabiati, Campanini e Casalini, in questo Punto di welforum.it).

Leggi: Welforum


“Diritti e qualità di vita dei caregiver: essere caregiver non è una scelta, ci si diventa e basta!”. La survey di Cittadinanzattiva

Svolgono un compito indispensabile che, nel nostro Paese, non trova ancora adeguato riconoscimento. Parliamo dei caregiver, cui Cittadinanzattiva ha dato voce attraverso una indagine ad hoc. Nell’articolo, che offre un quadro delle proposte legislative a sostegno di questa figura, vengono presentati i principali risultati della ricerca. di Michela Liberti (responsabile Agenzia Valutazione Civica di Cittadinanzattiva)
Ci sono quattro tipi di persone nel mondo:
quelli che sono stati caregiver
quelli che attualmente sono caregiver
coloro che saranno caregiver
e coloro che avranno bisogno di caregiver
da: Aiutarsi ad aiutare gli altri: un libro per Caregiver di Rosalynn Carter
con Susan K. Golant (Rosalynn Carter Institute for Caregiving)
Assistere un anziano al proprio domicilio richiede tempo, risorse e spesso obbliga i familiari, in particolare i figli, a rinunce sia sul piano lavorativo che sul piano personale e familiare: meno tempo per la cura della propria famiglia e minor tempo libero, che in termini economici si traducono in un costo-opportunità molto alto, pagato sia dalle famiglie che dalla collettività. È quanto emerge dalla survey “Diritti e qualità di vita dei caregiver. Essere caregiver non è una scelta, ci si diventa e basta!” realizzata da Cittadinanzattiva, per raccogliere informazioni e approfondire i bisogni di chi si trova a svolgere il ruolo del caregiver 1.

Leggi: I Luoghi della Cura


Prendersi cura delle città

Secondo alcuni esperti, sussiste una continuità tra formalità e informalità nelle esperienze europee di rigenerazione urbana che può agevolare il ruolo partecipativo dei cittadini nella cura della città.
Rigenerazione urbana e città informale costituiscono temi di studio attuali e innovativi nel contesto europeo in quanto relativi ai “nuovi” rapporti tra cittadini e decisore pubblico nella programmazione e implementazione degli interventi urbani e nella successiva gestione.
Trasformazioni rigenerative possono essere promosse sia “dall’alto”, vale a dire mediante piani e programmi predisposti e implementati dalle Istituzioni pubbliche per riqualificare le città che richiedono una mera condivisione da parte dei cittadini, sia mediante forme di collaborazione formale tra le parti o, più semplicemente, “dal basso” cioè autonomamente dai cittadini.
Ma in che misura l’intervento della cittadinanza in forme più o meno organizzate affianca le forme di partecipazione previste nelle procedure di adozione degli strumenti urbanistici tradizionali? Qual’è il limite che non dovrebbe essere superato, attraverso il quale si manifesta una insufficiente attenzione del pubblico alle necessità collettive e una funzione sostitutiva del privato nella gestione dei beni comuni? Cos’è in sostanza l’interesse pubblico?
Domande non semplici che richiederebbero risposte articolate, qui proponiamo alcune riflessioni su questo tema anche alla luce dell’attuazione del PNRR.

Leggi: Nuove Rigenerazioni


Boom di centenari, welfare da rifare – di Linda Laura Sabbadini

È una bellissima notizia. In Italia le persone che hanno 100 anni e più sono 17.177 secondo l’Istat. Cominciano ad essere tante. Il numero di ultracentenari del 2021. Non rappresenta un record per il nostro Paese. Il massimo lo avevamo raggiunto nel 2015, con 19 mila. Poi era iniziato il calo, per il crollo della natalità avvenuto durante la guerra del 1915-18. È dal 2020 che i centenari sono di nuovo in crescita. In gran parte per il recupero della natalità all’indomani della prima guerra mondiale. La stragrande maggioranza sono donne. E nona caso. Certo, stiamo parlando di una popolazione geneticamente selezionata. Ma, comunque, le donne sono maggioranza anche tra le ultraottantenni e tra tutta la popolazione anziana. Hanno una speranza di vita più alta degli uomini. D’altra parte conducono stili di vita più salutari, bevono meno alcol, fumano di meno. Inoltre, sono più abituate a riconoscere i segnali del corpo, anche perché ne sperimentano tanti durante la loro vita biologica, dal ciclo mestruale ogni mese, alla gravidanza, alla menopausa, solo per citarne alcuni tipicamente femminili. Abituarsi ad ascoltare i segnali del corpo porta ad avere una maggiore cura di sé, e anche dei propri cari. Questo numero di centenari è simbolico.

Leggi: La Stampa


Come si fa a garantire una buona Assistenza domiciliare per tutti? di Ettore Jorio e Candida Tucci

Serve programmare e seriamente. Con un presupposto ineludibile: la rilevazione del fabbisogno epidemiologico messo anche in relazione ai rischi derivanti dalla difficile raggiungibilità dei luoghi di destinazione. Quella che nel Mezzogiorno ha contribuito ad alimentare la istituzionalizzazione dell’anziano, solo e a corto di servizi pubblici
Il fabbisogno. Tutti l’attestano, nessuno lo ha rilevato. Ci si accontenta di quello propinato dall’Istat, relativo a qualche anno prima e fondato su dati assunti molto superficialmente. Suggeriti a naso da chi ha il dovere istituzionale di indagarlo sul territorio.
Evitiamo di fare come al solito
Programmare, quindi, il futuro con le cose vecchie, è come supporre di sostituire il microonde con le vecchie cucine economiche di ieri. Cioè per scaldare le solite minestre.
La conta dei morti per Covid-19, specie di quelli rendicontati nelle strutture per anziani (per lo più Rsa), ha stravolto la logica della pianificazione degli interventi. In questo ha contato molto la tensione, la necessità di fare risultato.
Tutto questo sta generando errori di politica sanitaria, perché fondata su presupposti sbagliati. Primo fra tutti, quello di non lavorare, preventivamente, per acquisire il fabbisogno epidemiologico reale e decidere su base dei dati emersi, discriminato per regione e, nelle regioni, per aree locali.

Leggi: Quotidiano Sanità


SEGNALAZIONI:

Bonus 200 euro: il calendario dei pagamenti

L’Inps ha pubblicato la circolare n. 73 del 24 giugno 2022 per il pagamento del contributo una tantum di 200 euro disposto dal “Decreto Aiuti” (decreto-legge n. 50 del 17 maggio 2022). La misura riguarda un’ampia platea di cittadini. Potranno ricevere il contributo i lavoratori dipendenti, del pubblico e del privato, titolari di uno o più rapporti di lavoro, ai quali spetti, dal 1° gennaio 2022 fino al giorno precedente la pubblicazione della circolare, il diritto all’esonero contributivo dello 0,8%.
Il datore riconoscerà in modo automatico il sostegno, previa acquisizione di una dichiarazione da parte del lavoratore di non essere titolare di trattamenti pensionistici, a carico di qualsiasi forma previdenziale, di trattamenti di accompagnamento alla pensione e di Reddito di Cittadinanza. Su questo punto è stato emanato il messaggio Hermes n. 2559 del 24 giugno 2022 (vedi messaggio 2559).

Leggi: Inca


Bonus 200 euro: a chi spetta e come ottenerlo

In una intervista pubblicata su collettiva.it, Anna Bilato, della presidenza dell’Inca nazionale, fa chiarezza sulle modalità di applicazione della norma che assegna il diritto al bonus di 200 euro a lavoratori e pensionati invitando tutti a rivolgersi alle sedi territoriali dell’Inca per verificare i requisiti di accesso e presentare correttamente la domanda all’Inps per quanti sono tenuti a farlo.
La premessa è che il riconoscimento del sussidio spetta soltanto a chi ha avuto nel corso del 2021 un reddito individuale pari o inferiore a 35 mila euro, fatto salvo per i percettori di Naspi e Dis-Coll, i percettori di Disoccupazione Agricola, i beneficiari di Indennità Covid 2021, i lavoratori autonomi privi di partita Iva e gli incaricati alle vendite a domicilio.
Ci sono categorie per le quali l’erogazione del bonus sarà automatica?
“Sì, ci sono categorie di persone che non dovranno fare nulla. L’articolo 32 del Decreto-legge 50 del 2022, pubblicato in Gazzetta ufficiale il 17 maggio scorso, prevede il pagamento automatico dell’una tantum da parte dell’Inps ai pensionati, ai percettori del reddito di cittadinanza e a tutte quelle categorie per le quali l’Istituto è già in grado di verificare il possesso dei requisiti previsti. I pensionati che ne hanno diritto lo riceveranno con l’assegno del primo luglio”.

Leggi: Inca


 

 

 

 

NEWS:

lunedì 27 giugno 2022
Anziani: problemi alla vista possono aumentare il rischio di demenza

Curare la vista degli anziani diminuisce le probabilità che vadano incontro a demenza. L’evidenza emerge da una revisione degli studi condotta da ricercatori cinesi, che hanno valutato i dati relativi a oltre 76 mila persone. La probabilità di avere un’alterazione cognitiva è del 137% più alta tra le persone con problemi di vista rispetto a chi non ne ha
Gli anziani con problemi della vista, se non trattati, possono correre un più alto rischio di demenza. È la conclusione cui è giunta una review con meta-analisi pubblicata da Aging and Mental Health da un team guidato da Beibei Xu, del Medical Informatics Center di Pechino, che ha evidenziato l’importanza di valutare l’impatto della correzione dei problemi alla vista tra gli anziani, per esempio con occhiali o con la chirurgia della cataratta, allo scopo du prevenire i problemi di demenza.
La ricerca ha incluso 16 studi – che hanno coinvolto 76.373 persone – di cui cinque cross-sectional e 11 longitudinali. L’analisi dei dati raccolti ha evidenziato che le persone con problemi di vista hanno un aumento del rischio di alterazione cognitiva e demenza, indipendentemente se la alterazione sia riferita dal paziente o misurata con strumenti obiettivi.

Leggi: Quotidiano Sanità, 27/06/2022


domenica 26 giugno 2022
Bollette, nuova stangata in arrivo: tutti i rincari

Ancora una maxi stangata per gli italiani, con aumenti in bolletta medi di 657 euro a famiglia senza interventi mirati del Governo e di Arera
Non c’è pace per i consumatori italiani, che subiranno una nuova ondata di rincari in bolletta. L’allarme è lanciato dalla Nomisma Energia, società di consulenze economiche fondata da Romano Prodi, che sottolinea che la bolletta del gas potrebbe aumentare anche del 27% e quella dell’energia elettrica anche del 17%. Venerdì prossimo, il 1° luglio, arriveranno i primi aumenti sulle utenze. In quella data l’Arera annuncerà le nuove tariffe riservate al mercato tutelato.
Rincari in bolletta: di quanto aumentano quella della luce e del gas
Nonostante i provvedimenti del Governo, che con il decreto ha confermato l’azzeramento degli oneri di sistema, assisteremo comunque a un balzo di non poco conto, e ad aumenti generali per la spesa energetica. A causarli è la nuova impennata dei prezzi del gas sui mercati internazionali, dovuta a sua volta alla stretta sulle forniture di gas russo, da metà giugno, da parte del colosso Gazprom.

Leggi: Qui Finanza, 26/06/2022


domenica 26 giugno 2022
Nota CGIL su Legge Delega per la riforma del Sistema Fiscale

La Legge Delega per la riforma del fisco
Prevista dal PNRR come una riforma d’accompagnamento, la Legge Delega per la riforma del fisco è stata preceduta da un documento delle Commissioni Finanze di Camera e Senato le quali hanno indetto una “Indagine conoscitiva sulla riforma dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e altri aspetti del sistema tributario” che ha accolto i contributi dei maggiori esperti di Scienza delle Finanze del nostro paese oltre che istituzioni e parti sociali. La Relazione finale delle Commissioni, licenziata a fine giugno dello stesso anno e su cui abbiamo espresso un giudizio negativo.
La CGIL ha partecipato all’audizione presso le Commissioni, cui è seguita anche una controrelazione unitaria in corrispondenza dell’uscita della Relazione delle Commissioni, nella quale, abbiamo constatato, la variegata maggioranza che sostiene il Governo non abbia voluto incorporare nel documento finale le posizioni sindacali che contemperavano la riduzione delle imposte su lavoro e pensioni con la necessità di non indebolire gli strumenti di azione pubblica, che chiedevano una svolta decisiva nella lotta all’evasione e strumenti fiscali di incentivo agli investimenti anche attraverso una riduzione delle diseguaglianze.

Leggi: Cgil, 26/06/2022


sabato 25 giugno 2022
“Quanto ti vergogni del familiare disabile? Quanto risentimento provi nei suoi confronti?”

Le domande del “questionario shock” sui caregiver hanno risposte scomode
Raramente ho avvertito un disagio così profondo come nel leggere la polemica sul questionario del comune di Nettuno rivolto ai familiari che hanno a carico persone con disabilità. Un polemica accompagnata da titoli come “Questionario shock”, “Il questionario della vergogna”, “Le (irricevibili) domande sui figli disabili nel questionario per caregiver “. E tutto perché nel suddetto questionario erano incluse domande come: “Quanto ti vergogni del familiare disabile?”, “Quanto risentimento provi nei suoi confronti?”, “Senti che stai perdendo vita?” e così via. Ora, a parte che anche un bambino, con una semplice ricerca su Google, si accorgerebbe che queste domande fanno parte di schede di valutazione standard e internazionali dei caregiver (familiari o operatori) e che sono presenti nei siti delle Asl delle varie regioni d’Italia, la vera questione è: cosa c’è di scioccante, di illeggibile, di violento in queste domande? Nulla, a parte l’ignoranza dei giornalisti e dei politici (Matteo Salvini e Giorgia Meloni in testa) che le hanno usate per attaccare la giunta Gualtieri e il distretto socio sanitario della regione Lazio, innescando una campagna di indignazione ignobile. Il problema non sono le domande E lo dico perché so di cosa parlo, visto che ho una madre in una rsa e un padre di 88 anni gravemente malato che vive in casa con me.

Leggi: Domani, 25/06/2022


venerdì 24 giugno 2022
Decreto Pnrr. Semaforo verde dal Senato. Al via sistema nazionale prevenzione salute dai rischi ambientali e climatici

L’approvazione in aula è arrivata per mezzo di un voto di fiducia. Per la sanità si introduce questo nuovo organismo allo scopo di migliorare e armonizzare le politiche e le strategie messe in atto dal Servizio sanitario nazionale per la prevenzione, il controllo e la cura delle malattie acute e croniche, trasmissibili e non trasmissibili, associate a rischi ambientali e climatici. Già trasmesso alle Regioni a fine maggio il decreto attuativo che suddivide tra Ministero della Salute e Regioni i compiti della neonata struttura.
Il Senato ha ieri approvato in prima lettura, con voto di fiducia, il decreto recante ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Per la sanità si introduce nel sistema sanitario un nuovo organismo, il “Sistema Nazionale Prevenzione Salute dai rischi ambientali e climatici” (SNPS) allo scopo di migliorare e armonizzare le politiche e le strategie messe in atto dal Servizio sanitario nazionale per la prevenzione, il controllo e la cura delle malattie acute e croniche, trasmissibili e non trasmissibili, associate a rischi ambientali e climatici.
Al Ministero della Salute spetteranno compiti d’indirizzo, programmazione, monitoraggio, comunicazione istituzionale mentre all’Iss spetterà il ruolo di coordinamento. In capo alle Regioni l’istituzione dei Sistemi regionali attraverso i Dipartimenti di prevenzione e l’ausilio degli Istituti Zooprofilattici sperimentali. A definire i compiti del neonato Sistema Nazionale Prevenzione Salute dai rischi ambientali e climatici (SNPS) è il decreto attuativo messo a punto dal Ministero della Salute e trasmesso alle Regioni lo scorso 31 maggio.

Leggi: Quotidiano Sanità, 24/06/2022


venerdì 24 giugno 2022
Pnrr. Arriva il bando per progetti di ricerca in ambito sanitario e assistenziale. In ballo 500 mln

È possibile presentare le domande dalle ore 12 del 1° luglio 2022 fino allo stesso orario del 19 agosto. Nel dettaglio, l’avviso finanzia 4 “Iniziative” di ricerca per tecnologie e percorsi innovativi in ambito sanitario e assistenziale, con l’obiettivo di mettere a sistema il potenziamento della ricerca sulle tecnologie abilitanti in ambito sanitario per migliorare la diagnosi, il monitoraggio e le cure, incluse quelle riabilitative. L’AVVISO
È stato pubblicato l’avviso per la concessione di finanziamenti destinati a iniziative di ricerca per tecnologie e percorsi innovativi in ambito sanitario e assistenziale. Si tratta di un bando previsto dal Piano complementare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per il Ministero dell’Università e della ricerca, e segue le indicazioni contenute nelle Linee Guida firmate lo scorso gennaio dai ministri dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, e della Salute, Roberto Speranza. Il bando è finanziato con 500 milioni di euro del Piano complementare al PNRR. È possibile presentare le domande dalle ore 12 del 1° luglio 2022 fino allo stesso orario del 19 agosto
Nel dettaglio, l’avviso finanzia 4 “Iniziative” di ricerca per tecnologie e percorsi innovativi in ambito sanitario e assistenziale, con l’obiettivo di mettere a sistema il potenziamento della ricerca sulle tecnologie abilitanti in ambito sanitario per migliorare la diagnosi, il monitoraggio e le cure, incluse quelle riabilitative.

Leggi: Quotidiano Sanità, 24/06/2022


venerdì 24 giugno 2022
La Corte dei Conti boccia i bonus edilizi: “Effetti distorsivi”

Le agevolazioni fiscali sono “distorsive”, bonus edilizi compresi. E questo per due motivi, secondo la Corte dei Conti: perché “in molti casi configurano benefici non giustificati per gruppi specifici di soggetti” e perché “comportano una perdita di gettito rilevante”, pari ad alcuni punti di Pil. Tra cessioni e sconti in fattura siamo oltre 38,4 miliardi nel 2020-21. Mentre le compensazioni fiscali – tra crediti e debiti con lo Stato – sono a quota 68,6 miliardi nel 2021.
Un altro colpo al Superbonus e ai suoi fratelli, proprio nel giorno in cui l’Abi – l’associazione bancaria – ricorda con una circolare alle banche italiane quello che l’Agenzia delle Entrate ha ribadito due giorni fa nella circolare 23/E. E cioè che “il grado di diligenza” delle banche – e degli altri intermediari finanziari come Poste – quando acquistano i crediti legati ai bonus edilizi deve essere “particolarmente qualificata ed elevata”, se non vogliono essere considerate “responsabili in solido” di eventuali illeciti ai danni del fisco.

Leggi: La Repubblica, 24/06/2022


venerdì 24 giugno 2022
Disabili. Governo recepisce nuova direttiva UE per equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i caregiver

Tra le misure l’estensione ai conviventi e alla parte dell’unione civile del diritto a ottenere il congedo di due anni, riducendo a un mese i tempi di accoglimento dell’istanza, e quello di fruire di tre giorni di permesso mensile, riconoscendo anche la possibilità di fruirne in maniera alternata. Stefani: “Un’altra misura per aiutare le famiglie”.
Il Consiglio dei minsitri del 22 giugno scorso ha approvato un decreto legislativo per l’attuazione della direttiva (UE) 2019/1158 del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 giugno 2019, relativa “all’equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza e che abroga la direttiva 2010/18/UE del Consiglio”.
“Dopo l’assegno unico ha commentato il ministro per la Disabilità Erika Stefani – un’altra misura per aiutare le famiglie che si occupano di una persona con disabilità. In Consiglio dei ministri abbiamo approvato definitivamente lo schema di decreto legislativo che attua la Direttiva Ue relativa all’equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e prestatori di assistenza, introducendo novità per i caregiver in termini di congedo”.
Stefani ha spiegato è “esteso ai conviventi e alla parte dell’unione civile il diritto a ottenere il congedo di due anni (Dlgs 151/2001), riducendo a un mese i tempi di accoglimento dell’istanza, e quello di fruire di tre giorni di permesso mensile (Legge 104/92), riconoscendo anche la possibilità di fruirne in maniera alternata”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 24/06/2022


giovedì 23 giugno 2022
Pnrr. Case della Comunità, Telemedicina, Assistenza domiciliare e molto altro. Ecco tutti i 6.000 progetti e il cronoprogramma Regione per Regione per attuare la mission 6

Pubblicati i 21 Contratti istituzionali di sviluppo sottoscritti lo scorso 1° giugno dal Ministero della Salute con ogni regione. Un totale di 6.000 progetti per costruire il Servizio Sanitario Nazionale del futuro. Nasceranno, tra l’altro 1.350 case di comunità, aperte fino a 24 ore al giorno e 400 ospedali di comunità. Ecco tutti i contratti firmati.
Dalle Case della comunità all’assistenza domiciliare passando per l’ammodernamento tecnologico e lo sviluppo della Telemedicina per un totale di 6.000 progetti per costruire il Servizio Sanitario Nazionale del futuro. Nasceranno, tra l’altro 1.350 case di comunità, aperte fino a 24 ore al giorno e 400 ospedali di comunità.
Sono Contratti istituzionali di Sviluppo per l’attuazione del Pnrr che sono stati firmati lo scorso 1° giugno dal Ministero della Salute e ogni regione e che ora siamo in gradi di pubblicare.
Il Contratto di sviluppo è fondamentale per l’attuazione del Pnrr anche perché in totale tra fondi del recovery e fondo complementare stiamo parlando di un impatto complessivo circa 10 miliardi di euro che già sono stati ripartiti con precedenti decreti. Nello schema ogni regione ha inserito il proprio Piano operativo con il cronoprogramma degli interventi.

Leggi: Quotidiano Sanità, 23/06/2022


mercoledì 22 giugno 2022
Confcooperative, Welfare a rischio per 5mln di persone. Inoltre in base all’ultima rilevazione Istat del 2021 in Italia il 44,2% delle persone di 65 anni e più con gravi difficoltà dichiara di non avere adeguati ausili o assistenza

Nel confronto con altri paesi europei, l’Italia si colloca poco sotto la media dei paesi Ue22 (47,2%).
Peggio di noi Croazia (71,0%) Bulgaria (67,5%), Romania (61,6%). Fanno meglio paesi come la Lettonia (23,4%), i Paesi Bassi (24,5%), Cipro (30,4%) e l’Austria (32,4%). Anche per i servizi di prima infanzia, come rilevato dall’Istat, nonostante i segnali di miglioramento dal 25,5% dell’anno educativo 2018/2019 al 26,9% del 2019/2020, la percentuale di copertura dei posti rispetto ai residenti da 0 a 2 anni l’offerta si conferma ancora sotto il parametro Ue pari al 33% che rappresentava il target da raggiungere entro il 2010, stabilito nel 2002 in sede di Consiglio europeo di Barcellona, a sostegno della conciliazione vita – lavoro per la maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro. Permangono ampi divari territoriali: sia il Nord-est sia il Centro Italia consolidano la copertura sopra il target europeo (rispettivamente 34,5% e 35,3%); il Nord-ovest è sotto, ma non lontano dall’obiettivo (31,4%) mentre il Sud (14,5 %) e le Isole (15,7%), pur in miglioramento, risultano ancora distanti dal target.

Leggi: Ansa, 22/06/2022


mercoledì 22 giugno 2022
Cosa fare per installare ascensori esterni e interni in un condominio

Prende spunto dalla lunga vicenda legale che ha coinvolto una persona con disabilità, il Centro Studi Giuridici HandyLex, per dedicare un ampio approfondimento, del quale suggeriamo senz’altro la consultazione (a questo link), a ciò che dev’essere fatto, secondo la normativa e vigente e anche alla luce della giurisprudenza via via prodotta, per realizzare ascensori esterni e interni per le persone con disabilità all’interno dei condomìni.
«Osservare i vari passaggi necessari – si legge tra l’altro nell’approfondimento -, permette di non trovarsi di fronte ad impicci burocratici spiacevoli, a Tribunali non sempre uniformi su casi simili o, peggio, di fronte a discussioni che mettono in seria difficoltà la serenità nelle relazioni e nei rapporti tra condòmini». (S.B.)
Ricordiamo ancora il link al quale è disponibile l’approfondimento curato dal Centro Studi Giuridici HandyLex di cui si parla nella presente nota.

Leggi: Superando, 22/06/2022


mercoledì 22 giugno 2022
Lavoratori domestici: 18 mila colf e badanti in più nel 2021 rispetto all’anno precedente

Nel 2021 i lavoratori domestici con contributi all’Inps sono stati 961.358, con un incremento del +1,9% rispetto al 2020. Si torna così ai livelli occupazionali precedenti il 2014. L’Istituto: “Incrementi dovuti dapprima alla regolarizzazione dei rapporti di lavoro per il lockdown, poi al decreto ‘Rilancio’”. Tra il 2020 e il 2021, i lavoratori domestici stranieri sono aumentati del 3,2%
Nel 2021 i lavoratori domestici con contributi all’Inps sono stati 961.358, con un incremento del +1,9% rispetto al 2020 (+18.273 lavoratori). Si torna così ai livelli occupazionali precedenti il 2014, con una tendenza crescente iniziata nel 2020 (+9,9% rispetto al 2019). A dirlo è l’Inps, con l’aggiornamento ad opera dell’Osservatorio lavoratori domestici.
“Gli incrementi registrati nel biennio 2020-2021 sono dovuti, inizialmente (marzo 2020), a una spontanea regolarizzazione di rapporti di lavoro per consentire ai lavoratori domestici di recarsi al lavoro durante il periodo di lockdown – si legge in una nota dell’Istituto – e, successivamente, al decreto ‘Rilancio’ che ha regolamentato l’emersione di rapporti di lavoro irregolari – soprattutto per i lavoratori stranieri – e i cui effetti si sono estesi anche al 2021: tra il 2020 e il 2021, i lavoratori domestici stranieri sono aumentati del 3,2%”.

Leggi: Redattore Sociale, 22/06/2022


DALLE REGIONI:

martedì 28 giugno 2022
A Monza il dentista sociale: curerà gratis le persone più povere

Carie ed estrazioni, al servizio hanno aderito 13 odontoiatri che cureranno gratuitamente nei loro studi
Dal primo luglio la “Comunità della salute“ metterà a disposizione un dentista per i più poveri. Si tratta del progetto “Odontoiatria sociale briantea“ il più recente dei servizi a cui hanno aderito volontariamente, per ora 13 odontoiatri che cureranno gratuitamente persone con dolore acuto odontoiatrico, direttamente nei loro studi. Saranno curate 2 persone al mese per ogni odontoiatra che offrirà correzione di carie e estrazioni. “Non si può accedere al servizio autonomamente – tiene a precisare il dottor Filippo Viganò, presidente dell’“Associazione Comunità della salute“ –, il servizio è riservato agli utenti segnalati dai Servizi sociali dei Comuni della Provincia, dalle Caritas, dalla San Vincenzo e da altre associazioni caritative che ne conoscano la situazione socio economica e familiare”.
Auser Brianza riceverà le richieste telefoniche dagli enti preposti, con i professionisti volontari, dal 1 luglio, al numero verde di Auser Brianza 800995988 (attivo dalle 9,30 alle 12 e dalle 14,30 alle 17,30 dal lunedì al venerdì).

Leggi: Il Giorno, 28/06/2022


venerdì 24 giugno 2022
La Lombardia vuole triplicare le cure a casa entro 2026 e alza le tariffe

All’orizzonte un provvedimento di riordino in approvazione a luglio, anticipato oggi dalla vicepresidente Letizia Moratti. L’obiettivo è inserire il 10% degli over 65 nell’assistenza domiciliare integrata
Più che raddoppiare (anzi pressoché triplicare) il numero di over 65 assistiti a casa in regione nel giro di 3-4 anni con l’introduzione graduale di nuove tecnologie come la telemedicina e di estendere l’opzione dell’assistenza a domicilio nelle case di comunità diffuse sul territorio, questo a costo di un aumento di tariffazione del servizio, già dall’anno prossimo.
All’orizzonte in Lombardia un provvedimento che verrà approvato nel mese di luglio e che, come anticipato oggi dalla vicepresidente Letizia Moratti, provvederà a riordinare il sistema delle cure domiciliari, anche attraverso l’incremento nel corso del 2023 delle tariffe legate ad esse legate, questo “tenuto conto dei nuovi requisiti e dell’implementazione dei percorsi e- spiega Moratti nel corso di un convegno sul tema a Palazzo Lombardia- successivamente alla riclassificazione dell’accreditamento dei soggetti gestori e delle Asst”.

Leggi: Redattore Sociale, 24/06/2022


giovedì 23 giugno 2022
Milano. Immobili ex-ENPAM. Incontro tra SUNIA, SICET e UNIONE

Svolto il primo incontro tra InvestiRE SGR, società di gestione dei Fondi Immobiliari a cui è stato conferito il patrimonio immobiliare ex Enpam e le Organizzazioni Sindacali degli inquilini.
L’incontro era stato sollecitato dalle OO.SS. degli inquilini nel momento del passaggio di proprietà dalla Fondazione Enpam al Fondo, evento che ha destato forti preoccupazioni tra gli inquilini.
SUNIA, SICET ed Unione Inquilini hanno rappresentato alla proprietà tali preoccupazioni ed una casistica di criticità, proprie di un inquilinato in gran parte non più giovanissimo e che, come il resto della città, soffre ancora per una difficile uscita dalle conseguenze socio-economiche della pandemia oggi aggravata dal rialzo dei costi per la situazione di crisi internazionale.
La proprietà ha comunicato di dover terminare l’analisi tecnico-amministrativa degli immobili che compongo il loro portafoglio e di non essere in grado oggi di poter entrare nel merito delle problematiche, ma ha comunicato che verrà aperto il confronto con le organizzazioni sindacali degli inquilini a partire da settembre.

Leggi: Sunia, 23/06/2022


giovedì 23 giugno 2022
Sostegno affitti a Milano: idonee il 94% delle domande presentate

È stata pubblicata la graduatoria del bando sostegno affitti 2022, misura voluta dal Comune di Milano per aiutare gli inquilini con un contratto registrato da almeno 6 mesi e un Isee inferiore o uguale a 26.000 euro a far fronte alle spese per il canone di locazione…
È stata pubblicata la graduatoria del bando sostegno affitti 2022, misura voluta dal Comune di Milano per aiutare gli inquilini con un contratto registrato da almeno 6 mesi e un Isee inferiore o uguale a 26.000 euro a far fronte alle spese per il canone di locazione.
Sono 13.530 (pari al 94%) le domande ritenute idonee sulle 14.280 totali inviate alla piattaforma predisposta dal Comune di Milano. Le richieste saranno liquidate, in base al punteggio in graduatoria, a seguito di esito positivo dell’istruttoria e fino all’esaurimento totale dei fondi messi a disposizione, attualmente pari a 4.777.261 euro. Il bando, come fanno sapere da Palazzo Marino, prevede l’erogazione di una cifra massima di 3.000 euro che servirà a coprire fino a 8 mensilità. Il contributo sarà versato direttamente al proprietario dell’alloggio per i canoni di locazione non versati o da versare. (DIRE)

Leggi: Redattore Sociale, 23/06/2022


IN AGENDA:

10 idee per la nuova forma urbis

In occasione delle celebrazioni in programma il 7 giugno e l’ 8-9-10 luglio 2022 organizzate dalla Fillea CGIL, dal titolo “136 anni di battaglie”, uno spazio è dedicato, nella prima giornata, al tema “La nuova forma urbis”.
L’argomento – introdotto dalla relazione del Presidente dell’Associazione Nuove Ri-Generazioni, Gaetano Sateriale – si svilupperà in tre panel: “Partecipazione e conflitto: organizzare i bisogni”; “10 proposte per la città dei quindici minuti”; “La città della solidarietà e della giustizia”.

Leggi: Nuove Rigenerazioni


A Palermo il primo luglio convegno nazionale sui beni confiscati: “Lavoro, legalità e invecchiamento attivo”

Il primo luglio a Palermo dalle ore 17 alle 20, nel Giardino del Benessere (Viale della Resurrezione 78) si terrà il Convegno promosso da Auser Nazionale, Auser Sicilia e Auser Palermo “Lavoro, legalità e invecchiamento attivo”.
Il Giardino del Benessere di Palermo è un bene confiscato alla mafia e restituito ai cittadini attraverso un progetto dell’Auser. Da luogo di degrado e illegalità, il Giardino del Benessere è ora un luogo dove gli anziani del quartiere, le famiglie, i bambini, possono incontrarsi, giocare, seguire corsi, conferenze, laboratori, ballare e stare bene insieme. Il progetto di riqualificazione è stato sostenuto dalla Fondazione Con il Sud, Fondazione Sicilia e Auser Nazionale e nasce dalla collaborazione di Auser provinciale Palermo e Auser volontariato Sicilia.

Leggi: Auser


Roma e online – 19 – 20 luglio – Long-Term Care Seven – Gli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine – edizione 2022

PNRR al via: verso l’attuazione dei nuovi modelli di presa in carico del paziente anziano cronico e la riorganizzazione e l’integrazione del suo percorso assistenziale
La settima edizione della due giorni che Italia Longeva, di concerto con il Ministero della Salute, dedica annualmente alla Long-Term Care si focalizzerà su strategie, percorsi e modalità di implementazione della riorganizzazione dei modelli di presa in carico dell’anziano fragile e multimorbido e sull’introduzione di nuovi flussi di cura e di assistenza così come delineato dal PNRR e dal DM 71 e dai relativi piani di attuazione a livello regionale.
La riorganizzazione dei servizi sul territorio e dei processi e modelli di integrazione assistenziale saranno al centro del dibattito tra decisori e attori della sanità a livello centrale e territoriale: l’iniziativa costituirà l’occasione per mettere in evidenza i punti di attenzione, ma anche per avanzare proposte e possibili soluzioni.
Più nel dettaglio si entrerà nel merito di: evoluzione dei tradizionali setting della cronicità – ADI e RSA -, introduzione di nuovi flussi di cura e di assistenza, modalità di integrazione strutturata della telemedicina nei diversi setting assistenziali, sviluppo di strumenti di gestione della LTC, possibile ruolo delle aziende private a sostegno della riorganizzazione della gestione socio-sanitaria della cronicità̀, governance del farmaco nell’assistenza a lungo termine.

Leggi: Italia Longeva


Trento 14 e 15 ottobre 2022 – Anziani – Dignità, relazioni, cure – 4° Convegno Internazionale

Il Convegno, arrivato alla sua quarta edizione, si pone l’obiettivo di favorire una riflessione interdisciplinare, nell’intenzione di migliorare la qualità organizzativa e operativa dei servizi rivolti a persone anziane fragili, anche in riferimento alle ripercussioni che la pandemia ha avuto su questo specifico ambito di intervento.
Un luogo di incontro e di dialogo tra saperi diversi, professionali ed esperienziali, durante il quale approfondire su più livelli, dal coordinamento dei servizi all’operatività quotidiana, i temi della relazione tra la persona anziana, la sua famiglia e gli operatori dell’assistenza, in un’ottica di valorizzazione reciproca e condivisione di prassi virtuose, realmente partecipative e rispettose della persona.
Al Convegno si potrà partecipare in presenza o in modalità interamente online.

Leggi: Erickson


Dall’11 al 14 ottobre Urbanpromo 2022

Dall’11 al 14 ottobre Cascina Fossata a Torino sarà la sede di Urbanpromo 2022, evento su quattro articolazioni: “Urbanpromo Città”, “Urbanpromo Social Housing”, “Urbanpromo Digital” e “Urbanpromo Green”.

Leggi: UrbanPromo


IN EVIDENZA:

Il Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza: l’impegno della società civile per l’attesa riforma della non autosufficienza in Italia

Il “Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza” ha presentato, nel marzo scorso, la propria proposta per la riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia, frutto di un percorso di confronto e coprogettazione tra tutte le organizzazioni aderenti al Patto. Esperienza unica, che ha rafforzato i legami e ha alimentato il confronto costruttivo tra i diversi soggetti impegnati, in Italia, nella cura e nel sostegno agli anziani non autosufficienti e ai loro caregiver. L’articolo offre i contributi di alcuni partecipanti al Patto che, in poche battute, espongono i punti fondamentali per la realizzazione di un sistema di Long-Term Care adeguato ai bisogni degli anziani.
di Eleonora Vanni (presidente Legacoopsociali), Paolo Da Col (Centro Studi CARD), Antonino Trimarchi (Centro Studi CARD), Gennaro Volpe (Presidente CARD)
Risposte integrate e “di sistema” ai diritti degli anziani non autosufficienti – di Eleonora Vanni, Presidente Legacoopsociali
La cooperazione sociale, attraverso l’operatività quotidiana all’interno di una quota rilevante di servizi rivolti alle persone non autosufficienti, si trova di fronte principalmente a due nodi critici:
la difficoltà a valutare l’insieme dei bisogni espressi senza categorizzare le persone e, di conseguenza, la difficoltà a programmare e gestire interventi personalizzati a sistema, che considerino la persona come un unicum non statico e non trattabile per singoli comparti
la frammentarietà nonché la scarsità di risorse per offrire risposte sufficienti a coprire i bisogni effettivi.

Leggi: I Luoghi della Cura


Anziani: dieci punti per la riforma. Patto per un Nuovo Welfare per la Non Autosufficienza – di Sergio Pasquinelli

Entro l’estate il Governo dovrà presentare il Disegno di Legge Delega per la riforma per l’assistenza agli anziani non autosufficienti. Lo indicano i tempi del PNRR. È, quindi, un momento decisivo per i 3.8 milioni di anziani non autosufficienti e per i loro familiari. Per questo motivo, le organizzazioni del “Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza” si rivolgono nuovamente al Governo, con una lettera al Presidente Draghi ed ai Ministri Speranza e Orlando.
“Vogliamo una riforma all’altezza delle esigenze di anziani e familiari. La Delega metterà le basi di una riforma attesa da 30 anni: le debolezze del welfare attuale e l’invecchiamento della popolazione dicono che è un passaggio decisivo, che non si può sbagliare. Chiediamo, dunque, che si introduca il “Sistema Nazionale Assistenza Anziani” previsto nelle proposte presentate dal Patto”.
Il “Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza”, raggruppa la gran parte delle organizzazioni della società civile coinvolte nell’assistenza e nella tutela degli anziani non autosufficienti nel nostro Paese: rappresenta gli anziani, i loro familiari, i pensionati, gli ordini professionali e i soggetti che offrono servizi. Si tratta della comunità italiana della non autosufficienza, che ha deciso di superare confini, appartenenze e specificità per unirsi nella elaborazione di questa riforma.
Il Patto torna a chiedere l’introduzione del Sistema Nazionale Assistenza Anziani (SNA), che comprende tutte le misure pubbliche – di carattere sociale e sanitario – per l’assistenza agli anziani non autosufficienti. In questo modo si supererebbe l’attuale frammentazione degli interventi per costruire un unico sistema integrato della non autosufficienza. Inoltre, si arriverebbe ad una semplificazione perché l’accesso allo SNA è determinato da una sola valutazione nazionale, che assorbe tutte quelle oggi esistenti. Nondimeno, significherebbe attribuire a questo settore, sinora trascurato, la necessaria legittimazione istituzionale e politica.

Leggi: Welforum


Welfare umano. Bentivogli: “Serve un pensiero riformista e rivedere le priorità di spesa”

Così Marco Bentivogli, sindacalista e cofondatore di “Base Italia” intervenuto nei giorni scorsi al convegno “Welfare umano” organizzato dalla Comunità di Capodarco di Fermo. “Servono architetti del nuovo lavoro per riprogettare i suoi spazi e compiere il miracolo di tener insieme la dimensione dell’efficienza e quella della cura”
“Per costruire un welfare più umano bisogna costruire un pensiero riformista specifico su questi temi e trasferire alla politica un po’ più di collegamento con la realtà e contemporaneamente un grande coraggio di ripensamento delle priorità di spesa”. È questo l’invito rivolto al mondo della politica da Marco Bentivogli, sindacalista e cofondatore di “Base Italia” intervenuto nei giorni scorsi al convegno “Welfare umano” organizzato dalla Comunità di Capodarco di Fermo. Un tema, quello del welfare, tornato alla ribalta in questi anni a causa della pandemia assieme al tema del lavoro che per Bentivogli oggi è il “crocevia” delle tre grandi transizioni: quella ambientale, quella digitale e anche demografica. E il lavoro sociale “non è esente da queste grandi transizioni”, ma può diventare un “lievito per tutto il resto del lavoro”. Oggi, ha spiegato Bentivogli, anche le aziende profit “si accorgono che è sempre più importante inserire la dimensione della cura nel lavoro. Se è vero che il lavoro che cresce è quello a maggior ingaggio cognitivo, la custodia della comunità, la sua crescita e la sua vitalità sono un elemento anche di profitto”.

Leggi: Redattore Sociale


CISL: Il nuovo welfare? Costruiamolo insieme!

Si è tenuto a Roma dal 25 al 28 maggio il XIX Congresso Confederale della CISL dal titolo “Esserci per cambiare. Persona, Lavoro, Partecipazione per il futuro del Paese”.
Nella sua mozione finale, la CISL sottolinea il proprio impegno nel dare respiro e valore al lavoro buono; promuovere un maggiore raccordo tra educazione, istruzione e lavoro; potenziare le misure a sostegno dell’occupazione femminile; sostenere i bisogni emergenti mediante la contrattazione; riformare il sistema previdenziale per renderlo maggiormente inclusivo, equo e flessibile; sostenere una politica dell’accoglienza; individuare nuove forme di collaborazione e sinergia con il Terzo settore; dar vita a un modello di relazioni sindacali, sociali e industriali improntato alla responsabilità e alla partecipazione attiva.
Per quanto riguarda i temi del welfare sociale, sintetizziamo di seguito un estratto del documento finale elaborato dalla Commissione “Il nuovo welfare? Costruiamolo insieme!”, a cui si aggiungono le riflessioni relative a sanità, previdenza, welfare contrattuale e contrattazione sociale, visionabili nel documento interamente scaricabile.
Le politiche sociali secondo la CISL
La pandemia ha evidenziato l’esigenza di dotare il nostro Paese di un sistema di welfare che offra sicurezze universali ed inclusione sociale, nonché il ruolo cruciale dello Stato affinché sia garantito il benessere delle persone. La crescita della domanda sociale degli ultimi anni ha stimolato l’ambizione di superare i nodi strutturali del welfare in ordine alle politiche sociali, sanitarie, sociosanitarie e previdenziali.
Anche grazie agli investimenti ed alle riforme previste dal PNRR, la CISL intende sostenere le scelte già avviate negli ultimi anni attraverso:
l’incremento strutturale della dotazione dei fondi sociali nazionali;
il coordinamento e la loro programmazione nazionale, che deve essere trasparente e coerente con quella regionale;
gli investimenti sul sistema dei servizi e delle strutture sociali e sociosanitarie territoriali, che debbono puntare a colmare i divari territoriali ed a potenziare gli Ambiti sociali territoriali;
la definizione e la garanzia di obiettivi di servizio e livelli essenziali delle prestazioni sociali e delle dotazioni organiche.

Leggi: Cisl


Non autosufficienza: «vogliamo una riforma all’altezza delle esigenze di anziani e familiari»

Entro l’estate il Governo dovrà presentare il Disegno di legge delega per la riforma per l’assistenza agli anziani non autosufficienti. Lo indicano i tempi del Pnrr. Il Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza scrive una lettera al presidente Draghi e ai ministri Speranza e Orlando.
Con un nuovo appello il Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza torna a sottolineare l’urgenza di una riforma di tutte le misure pubbliche, sociali e sanitarie, per l’assistenza agli anziani non autosufficienti. «Vogliamo una riforma all’altezza delle esigenze di anziani e familiari. Le debolezze del welfare attuale e l’invecchiamento della popolazione ci dicono che è un passaggio decisivo e che non si può sbagliare».
La coalizione per la non autosufficienza raggruppa, oltre al sindacato dei pensionati della Cigl, 48 organizzazioni della società civile coinvolte nell’assistenza o nella tutela degli anziani “vulnerabili”. La lettera aperta è stata inviata al presidente del Consiglio Mario Draghi, ai ministri del Lavoro e delle Politiche sociali Andrea Orlando e della Salute Roberto Speranza. L’attuale frammentazione degli interventi socio-sanitari, secondo la coalizione, va superata costruendo un unico sistema integrato per la non autosufficienza. Solo per questa via gli anziani non autosufficienti potranno godere del vantaggio di un sistema unitario, coerente e basato su un’unica valutazione del diritto dell’assistenza.

Leggi: Liberetà


Long Term Care. Il Focus di Secondo Welfare

Secondo le proiezioni tra poco meno di trent’anni in Italia 1 persona su 3 avrà più di 65 anni. Una porzione sempre più grande della popolazione sarà dunque esposta al rischio di non autosufficienza. Il problema è che il nostro sistema di welfare già oggi appare in difficoltà nell’affrontare le tante necessità che interessano l’anzianità nelle sue diverse sfaccettature. Vista l’importanza del tema, partendo dalle recenti proposte avanzate dal “Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza”, Secondo Welfare ha scelto di realizzare un focus tematico dedicato alla Long Term Care, ovvero l’insieme dei servizi dedicati alla cura e all’assistenza degli anziani non autosufficienti, e alle misure in grado di ritardare la perdita dell’autonomia. Un Focus del sito secondowelfare fa il punto della situazione tramite una raccolta di articoli

Leggi: Rete Caad


SEGNALAZIONI:

Bonus 200 euro: il calendario dei pagamenti

L’Inps ha pubblicato la circolare n. 73 del 24 giugno 2022 per il pagamento del contributo una tantum di 200 euro disposto dal “Decreto Aiuti” (decreto-legge n. 50 del 17 maggio 2022). La misura riguarda un’ampia platea di cittadini. Potranno ricevere il contributo i lavoratori dipendenti, del pubblico e del privato, titolari di uno o più rapporti di lavoro, ai quali spetti, dal 1° gennaio 2022 fino al giorno precedente la pubblicazione della circolare, il diritto all’esonero contributivo dello 0,8%.
Il datore riconoscerà in modo automatico il sostegno, previa acquisizione di una dichiarazione da parte del lavoratore di non essere titolare di trattamenti pensionistici, a carico di qualsiasi forma previdenziale, di trattamenti di accompagnamento alla pensione e di Reddito di Cittadinanza. Su questo punto è stato emanato il messaggio Hermes n. 2559 del 24 giugno 2022 (vedi messaggio 2559).
Ove il lavoratore sia titolare di più rapporti di lavoro part-time, dovrà presentare la dichiarazione al solo datore che provvederà al pagamento dell’indennità. Il bonus sarà liquidato anche laddove la retribuzione del mese risulti azzerata in virtù di eventi tutelati (CIGO/CIGS, FIS o Fondi di solidarietà, CISOA, congedi).

Leggi: Inca


Bonus 200 euro: a chi spetta e come ottenerlo

In una intervista pubblicata su collettiva.it, Anna Bilato, della presidenza dell’Inca nazionale, fa chiarezza sulle modalità di applicazione della norma che assegna il diritto al bonus di 200 euro a lavoratori e pensionati invitando tutti a rivolgersi alle sedi territoriali dell’Inca per verificare i requisiti di accesso e presentare correttamente la domanda all’Inps per quanti sono tenuti a farlo.
La premessa è che il riconoscimento del sussidio spetta soltanto a chi ha avuto nel corso del 2021 un reddito individuale pari o inferiore a 35 mila euro, fatto salvo per i percettori di Naspi e Dis-Coll, i percettori di Disoccupazione Agricola, i beneficiari di Indennità Covid 2021, i lavoratori autonomi privi di partita Iva e gli incaricati alle vendite a domicilio.
Ci sono categorie per le quali l’erogazione del bonus sarà automatica?
“Sì, ci sono categorie di persone che non dovranno fare nulla. L’articolo 32 del Decreto-legge 50 del 2022, pubblicato in Gazzetta ufficiale il 17 maggio scorso, prevede il pagamento automatico dell’una tantum da parte dell’Inps ai pensionati, ai percettori del reddito di cittadinanza e a tutte quelle categorie per le quali l’Istituto è già in grado di verificare il possesso dei requisiti previsti. I pensionati che ne hanno diritto lo riceveranno con l’assegno del primo luglio”.
E per quanto riguarda i lavoratori dipendenti?
“In questo caso quelli in possesso del requisito reddituale dovranno dichiarare in autocertificazione al datore di lavoro che non sono titolari di trattamento pensionistici e non hanno beneficiato delle indennità citate nell’articolo 32 del Dl 50/2022. Il bonus viene erogato nella busta paga del mese di luglio”.

Leggi: Inca


Pensioni. A luglio assegno più pesante con la quattordicesima

Nel mese di luglio chi ha più di 64 anni, una pensione da lavoro e un reddito sotto i 14.137 euro riceverà dall’Inps la somma aggiuntiva – A cura del Dipartimento previdenza dello Spi Cgil
Un po’ di soldi in più. Le persone che hanno compiuto i 64 anni di età, percepiscono una pensione da lavoro, anche di reversibilità, e con un reddito che non supera un determinato limite, a luglio riceveranno la quattordicesima. Dal mese prossimo, infatti, coloro che sono in queste condizioni potranno riscuotere insieme all’assegno della pensione anche quella che l’Inps definisce “somma aggiuntiva”. In concreto, si tratta di una prestazione collegata alla pensione di importo netto, che viene versata ai pensionati che hanno un reddito non superiore a 14.137,10 euro annui.
Che cos’è? Si tratta di un aumento netto che serve a tutela re le pensioni più basse. La quattordicesima fu introdotta nel 2007 dal governo Prodi. Nel 2017, il governo Gentiloni – grazie all’accordo con i sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil – ha ampliato la platea di chi ne ha diritto, innalzato i limiti di reddito e gli importi per chi già la riceveva. L’importo non è soggetto a tassazione e non pregiudica altre prestazioni assistenziali alle quali si potrebbe avere diritto.

Leggi: Liberetà


 

 

 

 

 

Torna la campagna estiva con tante occasioni per gli anziani per vivere un’estate serena e in sicurezza

Passeggiate all’aria aperta, ginnastica nei parchi, visite guidate per scoprire gli angoli più belli dei centri storici delle nostre città, incontri culturali, musica, balli, merende in compagnia, soggiorni estivi nelle località turistiche e tanto altro ancora. In più una guida ricca di consigli pratici su come difendersi dal gran caldo e scaricabile dal sito www.auser.it.
Con l’estate 2022 torna la campagna estiva dell’Auser “Aperti per ferie” con tante occasioni rivolte agli anziani soli di socializzazione, turismo sociale, cultura.
Sono già tante le iniziative in campo per contrastare la solitudine e l’isolamento che, a causa della pandemia, hanno segnato la vita di molti anziani.
Sul sito www.auser.it si potrà consultare la sezione “le sedi” per contattare la struttura più vicina, nella sezione speciale “Aperti per ferie”, sarà possibile scorrere l’elenco delle attività organizzate nei vari territori dal volontariato e dagli enti locali.
Attivo sette giorni su sette dalle 8 alle 20 il numero verde del Filo d’Argento 800-995988 per richiedere sostegno o semplicemente avere informazioni.

Leggi: Auser


NEWS:

martedì 21 giugno 2022
Consumi energetici delle famiglie: riscaldamento quasi per tutti, condizionatori accesi 6 ore al giorno

I dati Istat. Nel 2021, il 98,6% dei nuclei vive in abitazioni dotate di sistema di riscaldamento e il 99,6% dispone di acqua calda sanitaria. L’impianto autonomo è indicato come prevalente dal 65,7% delle famiglie per riscaldare l’abitazione. Il metano è la fonte di alimentazione più diffusa. Frigoriferi e lavatrici sono presenti in quasi tutte le famiglie. La metà possiede la lavastoviglie, il 15,2% l’asciugatrice
“Il settore energetico riveste importanza cruciale sia per le ragioni connesse ai cambiamenti climatici e alla necessità di operare la transizione energetica, sia per le implicazioni di natura geopolitica e socio-economica, rese ancor più evidenti dopo l’aggressione russa in Ucraina. Le statistiche sull’energia rappresentano una base informativa indispensabile al monitoraggio della Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile, del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e del Piano per la Transizione Ecologica”. Ad affermarlo è l’Istat, che pubblica il report sui consumi energetici delle famiglie (anno 2021).

Leggi: Redattore Sociale, 21/06/2022


lunedì 20 giugno 2022
Da Milano a Trento a Venezia: la lenta avanzata delle smart city

Quale è la situazione complessiva nel nostro Paese per quanto riguarda la realizzazione dei progetti per le smart city?
Migliorano la vita nei centri abitati attraverso soluzioni integrate più sostenibili in aree come l’energia, le comunicazioni, la mobilità. I progetti ci sono ma non vengono valorizzatiG randi ecosistemi, iperconnessi, costellati di sensori, dispositivi e software in grado di raccogliere ed elaborare un flusso continuo di informazioni, diverse e provenienti da più fonti come device personali, semafori, lampioni della luce, scatole nere installate su auto e autobus per fornire servizi evoluti e rispondere in tempo reale alle esigenze dei residenti. In due parole: smart city, la città del futuro. Ma esistono in Italia? Non ancora, però ci sono dei progetti avviati di città “smart” come Venezia, Milano, Firenze, Bologna o Trento che si stanno dotando di soluzioni tecnologiche per la gestione dei dati “prodotti” dai tanti attori cittadini. Per farlo hanno investito e stanno investendo risorse economiche e personale dedicato in progetti importanti, in alcuni casi per la creazione di un vero e proprio “gemello digitale” dello spazio urbano. Per il resto, le amministrazioni pubbliche restano “smart” a parole ma poi nei fatti lo sono molto meno.

Leggi: Inu, 20/06/2022


sabato 18 giugno 2022
La manifestazione della Cgil. Landini: «Il governo intervenga per fisco e salari»

Alla manifestazione della Cgil di Roma, delegati e delegate raccontano di interi settori schiacciati dai bassi salari e dalla precarietà. Landini: «Non saremo spettatori passivi delle promesse elettorali della politica. Chi è al governo intervenga subito per una legge fiscale equa e misure a sostegno di salari e pensioni».
Nel catino infuocato di Piazza del Popolo, gremito di bandiere rosse, per un giorno sfila il mondo del lavoro, e il racconto che arriva dai delegati e dalle delegate della Cgil, nella manifestazione voluta dal principale sindacato italiano, non corrisponde per niente alla narrazione dei palazzi della politica.
La realtà è un’altra: ci sono interi settori – raccontano i lavoratori che sfilano sul palco uno dopo l’altro – già oggi schiacciati da bassi salari e dalla precarietà. E la crescita dei costi dell’energia, dell’inflazione e l’instabilità provocata dalla guerra non promettono niente di buono.
Per questo il segretario della Cgil, Maurizio Landini, chiede a chi è al governo di fare il proprio mestiere: intervenire subito con una legge fiscale equa che metta al centro stipendi e pensioni, e tassare gli extraprofitti che le aziende energetiche hanno accumulato nell’ultimo anno. Il guanto di sfida all’esecutivo e alle forze che lo sostengono è lanciato: “Non saremo spettatori passivi delle loro promesse elettorali – attacca –. Chi oggi guida il paese deve dare risposte immediate, senza aspettare che in autunno la situazione precipiti”.

Leggi: Liberetà, 18/06/2022


venerdì 17 giugno 2022
Pace, redditi, non autosufficienza. La manifestazione dello Spi Cgil a conclusione della festa di LiberEtà

Pace, redditi, non autosufficienza. Migliaia e migliaia di pensionate e pensionate da tutta Italia oggi a Bologna al parco della Montagnola per l’importante manifestazione di chiusura della Festa nazionale di LiberEtà, la tre giorni organizzata dal sindacato dei pensionati della Cgil e del mensile e casa editrice LiberEtà. I discorsi conclusivi sono stati tenuti dal segretario generale dello Spi, Ivan Pedretti e dal segretario generale della Cgil Maurizio Landini.
Pace: per l’Ucraina e per tutti i 68 conflitti che devastano persone e territori in tutto il mondo, diritti di tutti: pensionate e pensionati e le persone più fragili, coloro che non sono autosufficienti, non è più possibile rinviare una legge sulla non autosufficienza. Non possiamo più aspettare, è una legge di civiltà che chiediamo da tempo nel sostegno e nel rispetto delle persone non autosufficienti e delle loro famiglie che spesso sono l’unico welfare, l’unica risposta ai loro bisogni di assistenza.
Sul palco si sono alternate le testimonianze dei territori, delle leghe Spi, il primo posto dove le persone cercano e trovano la Cgil e le risposte ai loro bisogni.

Leggi: Liberetà, 17/06/2022


venerdì 17 giugno 2022
Superbonus, perché è in crisi?

L’allarme sull’esaurimento delle risorse disponibili è fondato o bisogna concentrarsi di più sullo sblocco della cessione del credito?
Il Superbonus si sta inceppando. Colpa delle risorse che sono finite, come emerge dall’allarme sollevato da alcune associazioni, o piuttosto del malfunzionamento nel meccanismo della cessione del credito? O della difficoltà di reperire i materiali e del caro prezzi?
Probabilmente la risposta è che la colpa è di tutti questi fattori, ma vediamo quali potrebbero essere gli scenari alla luce delle norme attualmente in vigore.
Superbonus, le risorse disponibili
La Legge di Bilancio per il 2022 ha portato complessivamente a 33,3 miliardi di euro le risorse stanziate per finanziare la detrazione del 110% per l’efficientamento energetico e la riduzione del rischio sismico negli edifici.
Nei giorni scorsi, l’Enea ha diffuso i dati relativi all’utilizzo del Superbonus per gli interventi di efficientamento energetico fino al 31 maggio 2022. Il totale degli investimenti ammessi a detrazione ammonta a 30,6 miliardi di euro e le detrazioni previste a fine lavori ammontano a 33,7 miliardi di euro.
Dal confronto di queste due cifre (33,3 miliardi e 33,7 miliardi) è scattato l’allarme degli addetti ai lavori.

Leggi: Edilportale, 17/06/2022


giovedì 16 giugno 2022
Centri diurni Alzheimer e Rsa, la difficile ripartenza dopo la pandemia

Prendersi cura delle persone con Alzheimer: si è tenuto nei giorni scorsi il convegno nazionale Uneba – F.Molina – Don Gnocchi. Monti (Comm.Sanità Lombardia): rivedere il vincolo di esclusiva degli infermieri dipendenti pubblici. Negrini (Forum Terzo Settore): servono nuove alleanze nel Terzo Settore per portare proposte alla politica
Circa un terzo dei centri diurni Alzheimer ha interrotto in modo persistente l’attività a seguito della pandemia. Il numero degli ospiti si è ridotto in molti Centri e ad aprile 2021 era inferiore al 50% rispetto alla capienza pre pandemia.
Sono due dei dati sulle difficoltà dei centri diurni Alzheimer, frutto di un indagine su circa 80 realtà, proposto da Enrico Mossello, geriatra all’Università di Firenze, ad “Alzheimer, prendersi cura della persona”, convegno nazionale Uneba – Don Gnocchi – F.Molina a Gazzada Schianno, Varese, il 14 e 15 giugno. Già prima del Covid, i posti nei centri diurni Alzheimer erano 1 per ogni 540 malati di demenza in Italia.
Ci sono tuttavia, rileva Mossello, dei segni di speranza: l’80% dei centri diurni Alzheimer indagati ha attivato modalità di assistenza alternative durante il periodo del lockdown, soprattutto assistenza a distanza (prevalentemente via telefono) e assistenza domiciliare. La pandemia ha spinto a una diversificazione dei servizi e una rimodulazione degli spazi. E’ in corso la fase di progettazione di una “nuova normalità” dei centri diurni Alzheimer. Si sta riscoprendo l’importanza delle attività all’aria aperta e dei giardini Alzheimer. (qui tutti i dati dell’indagine sui centir diurni Alzheimer)

Leggi: Vita, 16/06/2022


giovedì 16 giugno 2022
Nella bozza di DL sulla Semplificazione fiscale una inaccettabile modifica alle modalità di attestazione dei contratti di locazione concordati

Dichiarazione di Stefano Chiappelli, Segretario generale SUNIA
Apprendiamo da alcune anticipazioni di stampa che il Governo, con una grave e improvvisa decisione, avrebbe introdotto nel decreto legge sulle semplificazioni fiscali, approvato nel Cdm del 15 giugno, una modifica alle modalità di attestazione dei contratti di locazione concordato, transitorio e per studenti universitari.
Si prevede quindi che l’attestazione rilasciata a seguito di un primo contratto, valga anche per contratti successivi della stessa natura.
Per motivi di presunta semplificazione amministrativa si vanno quindi a ridurre ulteriormente le già esigue forme di tutela e garanzia nei confronti della parte debole del contratto, ossia l’inquilino, sottraendogli la possibilità di verificare, attraverso l’attestazione, i contenuti normativi del contratto di locazione.

Leggi: Sunia, 16/06/2022


giovedì 16 giugno 2022
Assegno unico, fino a 120 euro in più per i genitori caregiver

Le decisione durante il Consiglio dei ministri, con l’integrazione del Dl semplificazioni con uno stanziamento aggiuntivo di 122 milioni di euro. Previsti incrementi fino a 120 euro e maggiorazioni compensative per nuclei familiari con almeno un figlio a carico con disabilità
caregiver sedia a ruote
122 milioni in più per l’assegno unico universale: saranno destinati alle famiglie che abbiano al loro interno almeno un figlio a carico con disabilità: è la novità approvata ieri dal Consiglio dei Ministri, che integra il Dl Semplificazioni. Questo si tradurrà in incrementi fino a 120 euro e maggiorazioni compensative per le “famiglie caregiver”, mediante l’utilizzo del Fondo per le politiche in favore delle persone con disabilità del 2022. “Secondo le stime – afferma il ministro Stefani – tali risorse possono effettivamente aiutare numerose famiglie, riconoscendo l’importo base dell’assegno anche a chi ha figli maggiorenni”.

Leggi: Redattore Sociale, 16/06/2022


mercoledì 15 giugno 2022
“La pandemia ha messo a nudo tutte le falle del Ssn. Tra risorse insufficienti e scarsa capacità organizzativa salute degli italiani destinata a peggiorare”. Il Rapporto Osservasalute

Pesano le nuove abitudini adottate durante l’emergenza Covid, ma soprattutto la crisi dell’assistenza sanitaria. Aumenta infatti il sovrappeso e il consumo di alcolici e si sono ridotte le visite specialistiche, gli interventi programmati e si è interrotta la continuità terapeutica per i pazienti cronici. E nonostante le risorse del Pnrr e gli aumenti del Fondo sanitario i fondi sono insufficienti. Presentato oggi il nuovo rapporto dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane IL RAPPORTO
Indebolita da oltre due anni di pandemia, la salute degli italiani è in equilibrio precario e le previsioni per il futuro non si prospettano tanto rosee.
La sua stabilità – peraltro già traballante in molte realtà – è stata compromessa dal calo delle visite di controllo (con un peso elevato soprattutto sulle cronicità) e specialistiche, dal peggioramento per molti versi degli stili di vita degli italiani (per esempio dal 2019 al 2020 si è assistito a un aumento dei consumi di alcolici pari al +6,5% per i maschi e al +5,6% per le femmine e da una riduzione della quota di sportivi regolari).

Leggi: Quotidiano Sanità, 15/06/2022


mercoledì 15 giugno 2022
Caldo e afa: a rischio 4,5 mln di anziani over 80 – I consigli degli esperti per affrontare al meglio le ondate di calore

Rischio colpi di calore per 4,5 milioni di anziani over 80 alle prese con il balzo delle temperature oltre i 35 gradi e vere e proprie bolle di aria torrida e afa nelle città dove le aree dominate da cemento e asfalto sono più estese. È quanto emerge dall’analisi dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) su dati Istat in riferimento alla situazione meteo in Italia con un clima sempre più tropicale i cui effetti negativi si fanno sentire in particolare sulle fasce più fragili della popolazione.
«Rischi accentuati dagli sbalzi di temperatura sempre più frequenti con la diffusione dei climatizzatori in abitazioni e negozi per rinfrescare gli ambienti in una continua altalena dal caldo al freddo e viceversa che ̶ sottolinea Uecoop ̶ può arrivare anche ai 10 gradi di differenza fra spazi all’aperto e interni. Per questo è consigliabile evitare di uscire nelle ore più calde, evitare di restare sotto il soffio diretto dei condizionatori, idratarsi il più possibile e consumare pasti leggeri con molta frutta e verdura».

Leggi: Websalute, 15/06/2022


DALLE REGIONI:

martedì 21 giugno 2022
Caldo record a Bologna: ecco la task force per gli anziani

Fiori di Lepida: “Già 50 chiamate al numero verde, chi ha bisogno di essere accompagnato, chi di consigli. Fatte da noi 500 telefonate”
Un solstizio d’estate da ricordare: rischia di diventare il più caldo dal 2003 per colpa dell’arrivo di Caronte, l’anticiclone africano. Nella nostra città oggi sono previsti 36 gradi e viene indicato il bollino arancione, mentre domani dovrebbe scattare il bollino rosso, quando i gradi percepiti dovrebbero essere 37. Insomma, prepariamoci ad affrontare almeno una settimana tra le più calde di sempre per il mese di giugno e forse in assoluto della stagione estiva. Bisogna difendersi dall’ondata di calore e i primi a fare attenzione ai rischi delle alte temperature e dell’afa sono i più fragili, in particolare gli anziani.

Leggi: Il Resto del Carlino, 21/06/2022


martedì 21 giugno 2022
Allarme caldo, Mantova scattano gli aiuti per i più fragili: «Acqua e ventilatori agli anziani»

Comune e volontari mobilitati per la distribuzione. Primi malori per il caldo: in due al pronto soccorso
L’ondata di caldo tropicaleggiante associata all’emergenza siccità, rischia di avere pesanti conseguenze anche sullo stato di salute delle migliaia di anziani che abitano in città. L’assessorato al welfare ha fatto scattare il cosiddetto “piano caldo”, vale a dire una serie di servizi rivolti prevalentemente ad anziani e soggetti fragili, per ridurre i disagi e i rischi legati alle alte temperature. Il caldo estivo non è una novità, ma in questo periodo stiamo vivendo una situazione anomala.

Leggi: Gazzetta di Mantova, 21/06/2022


lunedì 20 giugno 2022
Cohousing: il Borgo Rossini di Torino

In un laboratorio dove si producevano marmi a Torino, oggi sta nascendo Borgo Rossini, esperimento di cohousing, caratterizzato da costruiti in legno. Si tratta del primo caso realizzato in X-Lam, una soluzione costruttiva innovativa.
L’indirizzo è via Buscalioni 10 a Torino, ex laboratorio di produzione marmi e oggi sito individuato per far nascere Borgo Rossini, esperimento di cohousing. Il progetto, realizzato dagli architetti di Homers specializzati nello sviluppo di cohousing e in rigenerazione urbana, è in fase di realizzazione a cura di Ferreri Costruzioni, società del Gruppo Ferreri, e di Proklima.House, leader nelle costruzioni in legno. Cohousing Borgo Rossini, dopo altri considerevoli esempi in Europa, è il primo cohousing a Torino realizzato in X-Lam: una soluzione costruttiva innovativa che garantisce ottime prestazioni strutturali ed energetiche.

Leggi: Casa Smart, 20/06/2022


venerdì 17 giugno 2022
Milano. Casa. Primo incontro con Investire S.G.R. e i referenti dei fondi immobiliari per discutere tutele e diritti degli inquilini degli stabili ex Enpam

Ad oggi circa 700 famiglie negli alloggi di Milano e hinterland con contratti scaduti o in scadenza da rinnovare.
Il giorno 22 giugno i Sindacati Inquilini Sunia, Sicet e Unione Inquilini, incontreranno Investire S.g.r., società che gestisce i diversi immobili ex Enpam – Ente Nazionale di previdenza e assistenza dei medici e degli odontoiatri – e i rappresentanti dei Fondi immobiliari che hanno acquistato il patrimonio residenziale nella Città Metropolitana di Milano.
I Sindacati degli Inquilini, subito dopo aver appreso che le case dell’ex Enpam erano confluite in un Fondo, avevano tempestivamente chiesto un incontro, con l’obiettivo di aprire un tavolo di confronto ove poter discutere del futuro degli inquilini in affitto da anni in quegli stabili e concordare per loro tutte le forme di tutela.
Di fronte alle lettere di disdetta in cui la nuova Proprietà invita gli inquilini con contratto in scadenza nel 2022 al rilascio degli alloggi ed ai mancati rinnovi dei contratti già scaduti i Sindacati Inquilini avevano, inoltre, da subito informato e tenuto costantemente aggiornati anche i Comuni di Milano, Vimodrone e Basiglio rappresentando la grave preoccupazione degli abitanti molto spesso anziani residenti nello stesso quartiere da decenni e famiglie in condizioni di fragilità economica.

Leggi: Sunia, 17/06/2022


venerdì 17 giugno 2022
La città che cambia, nuovi piani: edifici da recuperare e navette

Passi avanti del progetto per la riqualificazione complessiva della zona tra Fontesecco e Borgo Rivera Esaminate in Comune le proposte presentate dai cittadini attraverso la mediazione dell’Urban Center
Dall’idea si comincia passare alla progettazione. Potrebbe cambiare volto nei prossimi anni una vasta area che gravita intorno al quartiere Fontesecco e che racchiude anche tutta la zona della Rivera. La giunta comunale ha approvato un documento “programmatico” – a cui ha attivamente collaborato l’Urban Center – finalizzato alla rigenerazione “del quartiere Fontesecco, che comprende anche via Sallustio, Borgo Rivera, il Parco delle Acque e parte della zona di Villa Gioia”. Più nel dettaglio quello approvato è un “atto intermedio” che avrà quindi bisogno di ulteriore messa a punto. Si tratta di un “masterplan” al quale hanno contribuito cittadini e associazioni e che potrà avvalersi dei “fondi statali per la ricostruzione e del fondo complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

Leggi: Il Centro, 17/06/2022


giovedì 16 giugno 2022
Torino, avanzano le portinerie di comunità ma c’è l’incognita fondi

A Torino è nata la seconda portineria di comunità sul lungo Dora Savona. E’ il nuovo capitolo di un’esperienza cominciata in Porta Palazzo nel 2020, che oggi si estende in un giardino a poche centinaia di metri dal mercato…
A Torino è nata la seconda portineria di comunità sul lungo Dora Savona. E’ il nuovo capitolo di un’esperienza cominciata in Porta Palazzo nel 2020, che oggi si estende in un giardino a poche centinaia di metri dal mercato, sul lungo fiume del quartiere Aurora. La nuova sede de ‘I giardini sulla Dora’, vuole essere uno ‘spaccio di cultura’, visto che ospiterà eventi culturali tutta l’estate. Ma le portinerie sono anche un luogo dove usufruire dei “servizi civici, come per informazioni, prenotazioni, certificati”, spiega l’assessore alla Cura della città Francesco Tresso. Tra le altre sfide delle case di comunità ci sono la creazione di microeconomie locali, ad esempio per le piccole riparazioni di casa.

Leggi: Redattore Sociale, 16/06/2022


giovedì 16 giugno 2022
Emergenza caldo a Torino: attivo il piano per gli anziani che passano l’estate in città

Si è già messa in moto la macchina dei servizi per aiutare le persone anziane fragili che, per le condizioni climatiche e non di rado anche a causa di problemi di salute e di solitudine, proprio nei mesi estivi soffrono i maggiori disagi.
Il “Piano operativo per l’emergenza caldo 2022” messo in atto dalla Città di Torino, in collaborazione con l’Asl Città di Torino e i medici di famiglia, crea una rete di protezione che aiuta le persone anziane ad affrontare meglio i disagi provocati dal caldo e le sostiene nel quotidiano, non lasciandole sole.
Tra i principali strumenti del “Piano emergenza caldo” c’è il call center del Servizio Aiuto Anziani, che risponde al numero 0118123131 ed è operativo tutti i giorni feriali dalle ore 9.00 alle 17,00 (dopo le 17.00 e nei fine settimana risponde il centralino della Polizia Municipale).

Leggi: Quotidiano Piemontese, 16/06/2022


giovedì 16 giugno 2022
Assistenza territoriale. Testa (Snami): “Troppa confusione, Dm 71 una toppa peggiore del buco”

I Mmg sono già schiacciati da un aumento burocratico insostenibile, immaginare ulteriori carichi è impensabile e poco praticabile. Il presidente del sindacato chiede a Governo e Regioni di fermare la “follia” del Dm 71 e di sedersi ad un tavolo ad ascoltare proposte e soluzioni diverse da quelle che hanno portato “anche solo a pensare che la via intrapresa potesse essere quella corretta”
“L’impressione che abbiamo sul Pnrr è quella di uno stato confusionale. Si pensa di centralizzare l’assistenza territoriale e nello stesso tempo di mantenerne la capillarità. Con il numero dei medici in calo costante sarà dura pensare di offrire una soluzione, figuriamoci entrambe. Un percorso di questo tipo può essere stata partorito solo da mal consigliati, ma comunque allo stesso tempo sprovveduti ed incoscienti. E per quanto riguarda il Dm 71, è una toppa peggiore del buco”.
Va dritto al punto Angelo Testa, Presidente nazionale Snami, che chiede al Governo ed alle regioni di fermare la “follia” del DM 71 e di sedersi ad un tavolo ad ascoltare proposte e soluzioni diverse da quelle che hanno portato “anche solo a pensare che la via intrapresa potesse essere quella corretta”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 16/06/2022


giovedì 16 giugno 2022
Strutture sanitarie private che vai, costi e tempi di attesa che trovi. L’inchiesta di Altroconsumo

È Milano città la più costosa per la sanità privata dove si si registrano le differenze di prezzo più elevate tra le strutture private (+553%). Palermo è invece quella meno cara. Ma anche Torino, Roma e Firenze costano di più rispetto alle altre città italiane (rispettivamente +150%, +48% e +43%). E per alcuni esami diagnostici si aspetta anche nelle strutture private.
Struttura sanitaria privata che vai, prezzo che trovi. Milano è città la più costosa per la sanità privata, i prezzi sono più alti del 171% rispetto a Palermo, che è quella meno cara. Seguono Torino (+150%), Roma e Firenze (rispettivamente +48% e +43%). Ma non solo differenze tra una città e l’altra la forbice dei costi può essere ampia anche tra le strutture private della stessa città. A Torino, ad esempio, per una gastroscopia si registra una differenza di prezzo del 506% tra le varie strutture private. Ma a Milano si registrano le differenze di prezzo più elevate tra le strutture private (+553%). E le liste di attesa, neo della sanità pubblica, ci sono anche nel privato. Per una gastroscopia l’attesa è dai 6 ai 9 giorni. A Milano per una Risonanza magnetica si possono aspettare anche due settimane.

Leggi: Quotidiano Sanità, 16/06/2022


mercoledì 15 giugno 2022
Firenze, 20mila metri quadrati di housing sociale

L’amministrazione comunale lancia la procedura per la realizzazione da parte di un soggetto privato di oltre 30mila mq di residenze prevalentemente di housing sociale e delle relative opere di urbanizzazione nelle aree della ex caserma Lupi di Toscana
Scatta a Firenze la più grande operazione di housing sociale a Firenze in termini di metri quadrati, numero di alloggi e servizi per i residenti. L’amministrazione comunale lancia la procedura per la realizzazione da parte di un soggetto privato di oltre 30mila mq di residenze prevalentemente di housing sociale e delle relative opere di urbanizzazione nelle aree della ex caserma Lupi di Toscana: un intervento di edilizia convenzionata, quindi con prezzi di locazione ed eventualmente di acquisto calmierati. L’enorme area al confine con Scandicci si appresta a diventare un nuovo quartiere con una destinazione al 70% di housing sociale e un disegno fondato sulla centralità degli spazi pubblici, del verde e della mobilità sostenibile. Il dettaglio delle aree da destinare all’insediamento della è stato definito dalla giunta di Palazzo Vecchio, che ha dato il via libera alla procedura in vista della concessione del diritto di superficie a un operatore economico per la realizzazione e gestione degli insediamenti di housing sociale sui lotti stabiliti. La concessione avverrà con procedure di evidenza pubblica.

Leggi: Redattore Sociale, 15/06/2022


mercoledì 15 giugno 2022
Lazio, firmato un protocollo sulla prevenzione di abusi e violenze sugli anziani

Accordo tra Asl Viterbo, Aris, Aiop e Unindustria. L’assessore D’Amato: “Costruire insieme dei percorsi e una rete di sostegno per le vittime. Tutto il sistema sia allertato”
Un protocollo d’intesa per la valorizzazione della cultura e delle competenze professionali nella prevenzione degli abusi e della violenza sull’anziano. È stato firmato questa mattina, presso la sala Tevere della Regione Lazio, tra la Asl Viterbo, l’Associazione religiosa istituti sociosanitari (Aris), l’Associazione italiana ospedalità privata (Aiop) e Unindustria, in occasione della Giornata mondiale contro l’abuso sugli anziani che ricorre oggi. Il protocollo, in particolare, si pone come obiettivo la “strutturazione di un rapporto di collaborazione tra le associazioni tutte, i medici di medicina generale e i cittadini nell’ambito della prevenzione di abusi e forme di violenza sull’anziano, dell’individuazione precoce dei fattori di rischio e della strutturazione di specifici percorsi formativi e informativi”. A tal fine le parti hanno ritenuto opportuno attivare un tavolo tecnico che veda la partecipazione congiunta di professionisti della Asl di Viterbo e delle associazioni, finalizzato alla individuazione di progetti e interventi da attuare.

Leggi: Redattore Sociale, 15/06/2022


IN AGENDA:

Sanità, il 22 giugno al Senato il rapporto su “Pandemie e salute globale”

“Imparare la lezione, prevenire e affrontare le future pandemie per garantire la salute globale”: questo il titolo di un “policy paper” sulla risposta data dalla comunità internazionale al Covid-19…
‘Imparare la lezione, prevenire e affrontare le future pandemie per garantire la salute globale’: questo il titolo di un “policy paper” sulla risposta data dalla comunità internazionale al Covid-19 che sarà presentato a Roma mercoledì 22 giugno dalle reti e associazioni Network italiano salute globale, Aidos e Friends of the Global Fund Europe.
La discussione sul rapporto si terrà al Senato alle 13, alla vigilia dell’edizione 2022 di Coopera, seconda Conferenza nazionale della cooperazione internazionale. “Nel documento si analizza la risposta data dalla comunità internazionale alla crisi pandemica di Covid-19” si riferisce in una nota. “A fronte dell’incapacità, emersa a livello mondiale, di prevedere, prepararsi e rispondere efficacemente alle pandemie, è necessario proporre soluzioni efficaci per non farsi trovare impreparati di fronte alle prossime emergenze sanitarie e sociali”.
Nel comunicato si continua: “Il report contiene testimonianze dal campo e una disamina degli strumenti ai quali è necessario dare un forte sostegno, dal ruolo dell’Oms come organizzazione di coordinamento dell’architettura sanitaria globale al rifinanziamento del Global Fund, principale donatore multilaterale per il rafforzamento dei sistemi sanitari e comunitari, e impegnato nella lotta contro Aids, tubercolosi e malaria”.

Leggi: Redattore Sociale


Milano. Manifestazione Sabato 25 Giugno alle ore 16. Per il diritto alla casa. Una città per tutti

Gli abitanti dei quartieri popolari, gli inquilini in affitto privato, i senza casa, le famiglie sfrattate, gli inquilini di stabili in vendita DICONO BASTA a politiche e decisioni che ogni giorno negano i loro diritti essenziali, peggiorano le condizioni alloggiative e favoriscono il continuo aumento degli affitti.
MANIFESTAZIONE SABATO 25 GIUGNO ore 16.00 – da via PALESTRO (angolo Corso Venezia – MM1) a p.zza della SCALA
L’allegato: scarica il volantino in formato pdf

Leggi: Sunia


10 idee per la nuova forma urbis

In occasione delle celebrazioni in programma il 7 giugno e l’ 8-9-10 luglio 2022 organizzate dalla Fillea CGIL, dal titolo “136 anni di battaglie”, uno spazio è dedicato, nella prima giornata, al tema “La nuova forma urbis”.
L’argomento – introdotto dalla relazione del Presidente dell’Associazione Nuove Ri-Generazioni, Gaetano Sateriale – si svilupperà in tre panel: “Partecipazione e conflitto: organizzare i bisogni”; “10 proposte per la città dei quindici minuti”; “La città della solidarietà e della giustizia”.

Leggi: Nuove Rigenerazioni


A Palermo il primo luglio convegno nazionale sui beni confiscati: “Lavoro, legalità e invecchiamento attivo”

Il primo luglio a Palermo dalle ore 17 alle 20, nel Giardino del Benessere (Viale della Resurrezione 78) si terrà il Convegno promosso da Auser Nazionale, Auser Sicilia e Auser Palermo “Lavoro, legalità e invecchiamento attivo”.
Il Giardino del Benessere di Palermo è un bene confiscato alla mafia e restituito ai cittadini attraverso un progetto dell’Auser. Da luogo di degrado e illegalità, il Giardino del Benessere è ora un luogo dove gli anziani del quartiere, le famiglie, i bambini, possono incontrarsi, giocare, seguire corsi, conferenze, laboratori, ballare e stare bene insieme. Il progetto di riqualificazione è stato sostenuto dalla Fondazione Con il Sud, Fondazione Sicilia e Auser Nazionale e nasce dalla collaborazione di Auser provinciale Palermo e Auser volontariato Sicilia.

Leggi: Auser


Roma e online – 19 – 20 luglio – Long-Term Care Seven – Gli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine – edizione 2022

PNRR al via: verso l’attuazione dei nuovi modelli di presa in carico del paziente anziano cronico e la riorganizzazione e l’integrazione del suo percorso assistenziale
La settima edizione della due giorni che Italia Longeva, di concerto con il Ministero della Salute, dedica annualmente alla Long-Term Care si focalizzerà su strategie, percorsi e modalità di implementazione della riorganizzazione dei modelli di presa in carico dell’anziano fragile e multimorbido e sull’introduzione di nuovi flussi di cura e di assistenza così come delineato dal PNRR e dal DM 71 e dai relativi piani di attuazione a livello regionale.
La riorganizzazione dei servizi sul territorio e dei processi e modelli di integrazione assistenziale saranno al centro del dibattito tra decisori e attori della sanità a livello centrale e territoriale: l’iniziativa costituirà l’occasione per mettere in evidenza i punti di attenzione, ma anche per avanzare proposte e possibili soluzioni.
Più nel dettaglio si entrerà nel merito di: evoluzione dei tradizionali setting della cronicità – ADI e RSA -, introduzione di nuovi flussi di cura e di assistenza, modalità di integrazione strutturata della telemedicina nei diversi setting assistenziali, sviluppo di strumenti di gestione della LTC, possibile ruolo delle aziende private a sostegno della riorganizzazione della gestione socio-sanitaria della cronicità̀, governance del farmaco nell’assistenza a lungo termine.

Leggi: Italia Longeva


Trento 14 e 15 ottobre 2022 – Anziani – Dignità, relazioni, cure – 4° Convegno Internazionale

Il Convegno, arrivato alla sua quarta edizione, si pone l’obiettivo di favorire una riflessione interdisciplinare, nell’intenzione di migliorare la qualità organizzativa e operativa dei servizi rivolti a persone anziane fragili, anche in riferimento alle ripercussioni che la pandemia ha avuto su questo specifico ambito di intervento.
Un luogo di incontro e di dialogo tra saperi diversi, professionali ed esperienziali, durante il quale approfondire su più livelli, dal coordinamento dei servizi all’operatività quotidiana, i temi della relazione tra la persona anziana, la sua famiglia e gli operatori dell’assistenza, in un’ottica di valorizzazione reciproca e condivisione di prassi virtuose, realmente partecipative e rispettose della persona.
Al Convegno si potrà partecipare in presenza o in modalità interamente online.

Leggi: Erickson


Dall’11 al 14 ottobre Urbanpromo 2022

Dall’11 al 14 ottobre Cascina Fossata a Torino sarà la sede di Urbanpromo 2022, evento su quattro articolazioni: “Urbanpromo Città”, “Urbanpromo Social Housing”, “Urbanpromo Digital” e “Urbanpromo Green”.

Leggi: UrbanPromo


IN EVIDENZA:

La libertà di anziani e persone con disabilità nella Relazione del Garante – di Sara De Carli

Nelle pagine in cui il Garante Nazionale dei Diritti delle persone private della libertà personale parla di anziani e persone con disabilità è centrale il riconoscimento del principio di autodeterminazione. Falabella (Fish): «Bene le parole del Garante»
Non solo carcere e Rems: la Relazione al Parlamento del Garante Nazionale dei Diritti delle persone private della libertà personale – un densissimo documento a tratti anche filosofico, imperniato sul concetto di tempo, con i contributi fra gli altri di Carlo Rovelli e Matteo Zuppi – parla anche di persone con disabilità e anziani, RSA e strutture residenziali. Centrale, nelle pagine cher parlano della recente Legge Delega sulla disabilità, di cui si attendono i decreti attuativi, il riconoscimento del principio di autodeterminazione, diretto a realizzare gli obiettivi della persona con disabilità secondo i suoi desideri, le sue aspettative, le sue scelte. Legge che dovrà dare effettività – dice il Garante – anche a questi concetti di libertà. «Riceve ampio riconoscimento il principio di autodeterminazione, come attestato dal fatto che il progetto personalizzato non solo deve essere “diretto a realizzare gli obiettivi della persona con disabilità secondo i suoi desideri, le sue aspettative e le sue scelte […]”, ma deve anche essere elaborato “con la partecipazione della persona con disabilità e di chi la rappresenta”. Significativamente la congiuntiva “e” soppianta la classica disgiuntiva “o”», annota la Relazione di Mauro Palma.

Leggi: Vita


Nuovo appello del Patto al Governo

Entro l’estate il Governo dovrà presentare il Disegno di Legge Delega per la riforma per l’assistenza agli anziani non autosufficienti, come previsto dalla tempistica del PNRR. È, quindi, un momento decisivo per i 3.8 milioni di anziani non autosufficienti e per i loro familiari. Per questo motivo, le organizzazioni del “Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza” si rivolgono nuovamente al Governo, con una lettera al Presidente Draghi ed ai Ministri Speranza e Orlando.
Lettera aperta
al Presidente Draghi e ai Ministri Orlando e Speranza:
“È il momento del Sistema Nazionale Assistenza Anziani”
Roma, 20 giugno 2022
Egregio Presidente Draghi, Egregi Ministri Orlando e Speranza,
il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede la realizzazione di una riforma che introduca “un sistema organico di assistenza agli anziani non autosufficienti”. È un atto atteso da trent’anni e che, nel frattempo, è stato compiuto in tutti i Paesi europei simili al nostro. Ovunque questa riforma ha modificato in profondità il settore, rafforzandolo notevolmente.
Negli scorsi mesi, il profilo della riforma ha cominciato a delinearsi. Lo si deve alle indicazioni della Legge di Bilancio per il 2022 (art 1, comma 158 e seguenti) e all’incremento di fondi lì previsto, al testo prodotto dal “Gruppo di lavoro su interventi sociali e politiche per la non autosufficienza” presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e all’attività del “Comitato di Coordinamento sulle politiche in materia di assistenza sanitaria e socio-sanitaria alla popolazione anziana” presso la Presidenza del Consiglio. Ora si avvicina un passaggio decisivo, atteso per le prossime settimane: la presentazione al Parlamento del Disegno di Legge Delega della riforma da parte del Governo.
Per fornire il proprio contributo, le organizzazioni del “Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza” hanno elaborato – negli scorsi mesi – alcune proposte finalizzate all’introduzione del “Sistema Nazionale Assistenza Anziani”. Con l’avvicinarsi della presentazione del Disegno di Legge Delega, desideriamo portare nuovamente alla vostra attenzione le nostre idee, a partire dai dieci punti sintetizzati di seguito.
Vi ringraziamo per l’attenzione e cogliamo l’occasione per porgerVi i nostri migliori saluti.
Le 48 organizzazioni del Patto

Leggi: I Luoghi della Cura


UNECE: conclusa la 5a Conferenza ministeriale sull’invecchiamento

La 5ª Conferenza ministeriale dell’UNECE sull’invecchiamento, tenutasi a Roma, si è conclusa il 17 giugno con l’adozione della Dichiarazione ministeriale di Roma sull’invecchiamento 2022 “Una società sostenibile per tutte le età: unire le forze per la solidarietà e le pari opportunità per tutta la vita”. La dichiarazione riconferma l’impegno dei Paesi nell’attuazione del Piano d’azione internazionale di Madrid sull’invecchiamento e della sua Strategia di attuazione regionale.
La Dichiarazione di Roma riconosce che negli ultimi cinque anni sono stati compiuti progressi significativi nel riconoscere il potenziale delle persone anziane, nell’incoraggiare una vita lavorativa più lunga e nel garantire un invecchiamento dignitoso. Rimangono molte sfide in relazione alla protezione sociale, all’assistenza a lungo termine o al mercato del lavoro, per citarne solo alcune. Sono necessari maggiori progressi nel campo della promozione della salute, della partecipazione degli anziani alla società e alla definizione delle politiche, degli ambienti favorevoli agli anziani, della solidarietà intergenerazionale, della lotta all’ageismo e del riconoscimento del ruolo degli anziani nelle situazioni di emergenza e di conflitto.
L’impatto della crisi Covid-19 sulle persone anziane e le sfide e le opportunità evidenziate dalla pandemia ricevono un’attenzione particolare nella Dichiarazione di Roma. I Ministri riconoscono gli effetti negativi sproporzionati della pandemia sulla salute delle persone anziane, sui legami sociali, sull’accesso ai servizi e sui diritti umani, compreso il diritto alla dignità, alla libertà di movimento e alla partecipazione sociale. Riconoscono che la pandemia ha evidenziato l’importanza di sistemi sanitari e di welfare solidi e inclusivi, il ruolo cruciale della società civile, dei volontari e delle reti di supporto familiare e la natura cruciale della cooperazione multilaterale durante le crisi globali.

Leggi: Esgdata


Le frontiere invisibili dell’amministrazione di sostegno – Elena Cesaroni

La legge n° 6 del 9 gennaio 2004 ha introdotto la figura dell’amministratore di sostegno.
All’articolo 1 ne viene stabilita la finalità che consiste “nel tutelare, con la minore limitazione possibile della capacità di agire, le persone prive in tutto o in parte di autonomia nell’espletamento delle funzioni della vita quotidiana, mediante interventi di sostegno temporaneo o permanente”.
Il Codice civile, che ha recepito il contenuto della legge 6/2004, all’articolo 404 stabilisce che “la persona che, per effetto di una infermità ovvero di una menomazione fisica o psichica, si trova nell’impossibilità, anche parziale o temporanea, di provvedere ai propri interessi, può essere assistita da un amministratore di sostegno”. In tale articolo risulta evidente il richiamo al concetto di salute proposta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, secondo cui “non è in salute la persona che non è in grado di svolgere le proprie attività giornaliere e di gestire le incombenze sociali necessarie per ottimizzare il proprio livello di benessere”. In questa rappresentazione si scorge il primo sconfinato orizzonte dell’amministrazione di sostegno.
Alla vigilia dell’entrata in vigore della legge 6/2004 il dibattito partiva dalla necessità di smarcarsi dalla disciplina codicistica relativa all’istituto dell’interdizione destinato, ai sensi dell’art. 414, a persone in condizioni di “abituale infermità di mente”; ragion per cui si è sviluppato, prevalentemente, sulla scia dei grandi temi relativi ad un rinnovato concetto di salute mentale e a modalità di approccio basate sul riconoscimento e la valorizzazione della dignità della persona con problematiche psichiatriche.
Nel corso degli anni, tali temi hanno continuato a fare da sfondo alla riflessione sulla figura dell’amministrazione di sostegno. Al contempo, l’articolo 404 del Codice civile ha consentito di allargare la platea dei beneficiari a situazioni che, fino ad allora, non erano solite essere toccate dalle misure di cui al libro primo del codice civile.

Leggi: Welforum


Il percorso del “Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza”: voci di partecipanti

Il “Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza” è un’ampia coalizione sociale, nata nel 2021, composta da numerose organizzazioni che ha presentato la propria proposta per la riforma della Long Term Care in Italia. Il percorso di confronto e coprogettazione su così ampia scala realizzato dal Patto rappresenta un unicum nel panorama italiano, un’esperienza straordinaria di lavoro di rete che ha consentito di elaborare una proposta sostenibile, complessa ed articolata in risposta ai bisogni degli anziani non autosufficienti. Ecco alcune voci dei partecipanti.
di Franco Prandi (Associazione Prima la Comunità), Loredana Ligabue (Segretaria della Associazione CARER ETS e responsabile delle attività a sostegno del caregiver familiari di Anziani e non solo scs), Andrea Zini (presidente Assindatcolf, Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico), Fulvio Lonati (Presidente Associazione APRIRE – Assistenza Primaria In Rete)

Leggi: I Luoghi della Cura


SEGNALAZIONI:

Verso la riforma dei Patronati. Pagliaro (Inca Cgil): siamo pronti al confronto

L’approvazione della relazione sulla riforma degli Istituti di Patronato, avvenuta oggi, da parte della Commissione bicamerale di controllo degli enti previdenziali, disvela uno spaccato sull’attività dei Patronati, scevro di quella dose di demagogia, che spesso ha caratterizzato campagne di disinformazione da parte soprattutto di chi vuole trasformare il sistema di welfare in un mercato libero dei diritti, fondato sulla prova dei mezzi, escludendo i più deboli e i più bisognosi. E’ il commento di Michele Pagliaro, presidente dell’Inca Cgil.
Durante la pandemia – spiega in una nota il Presidente Inca Cgil -, gli Istituti di Patronato hanno svolto un ruolo quasi di supplenza della Pubblica amministrazione, costretta a chiudere le proprie sedi territoriali, lasciando i cittadini e le cittadine senza un punto di riferimento per accedere alle prestazioni emergenziali, moltiplicate a causa dei gravissimi disagi cui sono andati incontro. I patronati sono stati l’unico presidio di prossimità che ha garantito, senza soluzione di continuità, l’accesso al welfare sviluppando una capacità inedita per stare più vicino alla popolazione.
“Forti dell’esperienza acquisita e considerando positiva la volontà di giungere ad una riforma della legge 152/2001 – osserva Pagliaro -, alla politica chiediamo soprattutto coerenza nell’intento di rappresentare i bisogni della popolazione e di contribuire a ridisegnare il ruolo di questi istituti, la cui rilevanza costituzionale è già stata peraltro sottolineata dalla Corte costituzionale con la sentenza n. 42 del 2000. Tenendo conto dei cambiamenti in atto nella nostra società sotto il profilo occupazionale e demografico, alla politica vogliamo rivolgerci affinché non si disperda questo patrimonio di valori che hanno permesso ai Patronati di diventare una realtà ineludibile.

Leggi: Inca


 

 

 

 

Manifestazione nazionale 18 giugno 2022 in piazza del Popolo alle ore 10.00 a Roma

NEWS:

martedì 14 giugno 2022
Servizio sanitario nazionale: in 10 anni tagliati 25 mila posti letto e oltre 42 mila dipendenti

Le proposte del Forum delle 30 società scientifiche dei clinici ospedalieri e universitari italiani. Francesco Cognetti (Fossc): “La riforma della medicina territoriale è insufficiente a colmare le gravi lacune. Chiediamo più risorse e personale per fermare l’emorragia dei camici bianchi e ribadiamo al ministro la necessità di un tavolo comune per affrontare i gravi problemi del sistema sanitario”
Il progressivo depotenziamento dell’assistenza ospedaliera del nostro Paese è nei numeri. In dieci anni (2010-2019), gli istituti di cura sono diminuiti da 1.165 a 1.054, con un taglio di circa 25 mila posti letto di degenza ordinaria (da 215 mila a 190 mila). Non solo. Il personale dipendente del Servizio Sanitario Nazionale è diminuito di 42.380 unità (da 646.236 a 603.856) e il de-finanziamento della sanità ha raggiunto i 37 miliardi. La pandemia ha mostrato la debolezza del sistema e l’attuale crisi dei Pronto Soccorso non è altro che il risultato di anni di tagli e la punta dell’iceberg di un sistema ospedaliero in affanno. E le proposte di riforma della medicina territoriale (Decreto Ministeriale 71) sono insufficienti a colmare le gravi lacune sempre più evidenti, che rischiano di compromettere la qualità dell’assistenza.
“L’esigenza di avvicinare le cure all’ambiente di vita dei pazienti non può essere soddisfatta semplicemente con la creazione di nuove strutture, le cosiddette Case di Comunità (una ogni 50 mila abitanti), definizione peraltro impropria in quanto non di comunità si tratta bensì di popolazione, o peggio i Distretti sanitari (uno ogni 100 mila abitanti), come previsto dal DM 71. Per questo serve un nuovo modello, in cui territorio e ospedale siano interconnessi.

Leggi: Redattore Sociale, 14/06/2022


martedì 14 giugno 2022
Superbonus 110%: Game over

Sul n.136 del quotidiano Italia Oggi, dell’11 giugno, è apparso un articolo – dall’evocativo titolo “Game over” – che ci dà uno spaccato di cosa sta succedendo per chi sta utilizzando il Superbonus 110%. La misura, la ricordiamo, è l’agevolazione fiscale disciplinata dall’articolo 119 del decreto legge n. 34/2020 (decreto Rilancio), che consiste in una detrazione del 110% delle spese sostenute a partire dal 1 luglio 2020 per la realizzazione di specifici interventi finalizzati all’efficienza energetica e al consolidamento statico o alla riduzione del rischio sismico degli edifici. Tra gli interventi agevolati rientra anche l’installazione di impianti fotovoltaici e delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici.
Per una lettura più approfondita vi alleghiamo l’articolo ma il succo è il seguente: gli Istituti di credito di maggiori dimensioni, Poste, Cdp stanno portando avanti il blocco totale dell’acquisto di crediti d’imposta e lo hanno fatto comunicato agli utenti, con le pratiche in corso e anche se accettate, di non essere più in grado di sottoscrivere i contratti di cessione dei bonus.

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 14/06/2022


lunedì 13 giugno 2022
Italia al 3° posto nella Ue per aspettativa di vita in buona salute. Al top la Svezia e Malta

Lo rende noto Eurostat in un’analisi sul 2020. Nel nostro Paese in media le donne vivono in buona salute per 68,7 anni mentre gli uomini per 67,2 anni contro una media europera di 64,5 anni per le donne e di 63,5 anni per gli uomini. Al top la Svezia e Malta. Fanalino di coda la Lettonia
Nel 2020, il numero di anni di vita in buona salute alla nascita nell’UE era di 64,5 anni per le donne e di 63,5 anni per gli uomini.
L’aspettativa di vita alla nascita per le donne nell’UE era, in media, 5,7 anni in più rispetto a quella degli uomini nel 2020 (83,2 anni rispetto a 77,5 anni). Gli anni di vita in buona salute rappresentano rispettivamente il 78% e l’82% dell’aspettativa di vita totale per donne e uomini. Pertanto, in media, gli uomini tendono a trascorrere una parte maggiore della loro vita un po’ più breve senza limitazioni di attività.
Tra gli Stati membri dell’UE, la Svezia ha registrato il maggior numero di anni di vita in buona salute alla nascita nel 2020 per le donne (72,7 anni), seguita da Malta (70,7 anni) e Italia (68,7 anni). I numeri più alti per gli uomini sono stati registrati anche negli stessi tre paesi: Svezia (72,8), Malta (70,2) e Italia (67,2).

Leggi: Quotidiano Sanità, 13/06/2022


lunedì 13 giugno 2022
Medici di famiglia. Fp Cgil Medici: “I fatti dimostrano che è necessario renderli dipendenti del Ssn”

Il sindacato: “Entrare a pieno titolo in un servizio socio-sanitario pubblico e statale ci avrebbe finalmente messo nelle condizioni di far funzionare al meglio i servizi attorno al cittadino perché integrati, consentendo a noi di lavorare con meno stress e maggiore soddisfazione, garantiti da diritti e tutele”.
“I fatti stanno dimostrando che per i medici di medicina generale sarebbe stato meglio entrare a pieno titolo in un servizio socio-sanitario pubblico e statale, come Dirigenti al pari dei colleghi ospedalieri”. Ad affermarlo è il coordinatore nazionale della Fp Cgil Mmg, Giorgio Barbieri, nel ricordare la proposta dell’assessora al Welfare e vicepresidente di Regione Lombardia, Letizia Moratti, di utilizzare infermieri come supporto e supplenti dei medici di famiglia, insieme alle indiscrezioni relative alla riforma delle cure primarie.
“Entrare a pieno titolo in un servizio socio-sanitario pubblico e statale – osserva Barbieri – ci avrebbe finalmente messo nelle condizioni di far funzionare al meglio i servizi attorno al cittadino perché integrati, consentendo a noi di lavorare con meno stress e maggiore soddisfazione, garantiti da diritti e tutele”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 13/06/2022


sabato 11 giugno 2022
La prossimità diventa sistema

La prossimità come motore del cambiamento dalla rigenerazione urbana all’integrazione, dalle iniziative culturali agli interventi sociali. La voglia di partecipare, di esserci, è il motore di un percorso che non è un semplice volontariato ma un “mettersi in gioco” senza schemi fissi e ruoli pre-costituiti. Dal 2015 la prossimità ha anche una sua Biennale, come quelle più blasonate di Venezia, che si occupa di analizzare tendenze e modelli emergenti. La quarta edizione si è aperta ieri a Brescia e si concluderà domenica. Una tre giorni densa di appuntamenti, con oltre 500 esperienze di prossimità da tutta Italia ed esperti quali il sociologo Cristiano Gori, lo psichiatra Marco Trabucchi, il vicedirettore della Fao Maurizio Martina, il designer Ezio Manzini.«Quando abbiamo iniziato – spiega Laura Bongiovanni presidente dell’associazione Isnet, uno dei promotori nazionali della Biennale insieme a Legambiente, Fondazione Ebbene ed altre realtà – questo termine non era diffuso. Adesso lo scenario è cambiato e la prossimità è inclusa nel Pnrr a vari livelli come categoria di riferimento in particolare si parla di sanità di prossimità».

Leggi: Avvenire, 11/06/2022


venerdì 10 maggio 2022
Superbonus 110%, finiti i fondi disponibili: 33,7 miliardi prenotati su 33,3 stanziati

C’è una giungla di bonus «che andrebbe disboscata, valutando quelli che sono effettivamente utili e quelli che non lo sono». Parole del ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti. La convinzione che con i bonus si stia esagerando è arrivata fin dentro il governo. Soprattutto dopo i dati Enea sul Superbonus a maggio: alla fine del mese scorso sono state prenotati lavori ammessi all’agevolazione per 33,7 miliardi contro i 33,3 miliardi stanziati. «I bonus — dice ancora Giorgetti — hanno svolto un ruolo meritorio, ma meriterebbero una razionalizzazione, appunto, perché sicuramente non posso pensare a un aumento della tassazione» per finanziare gli stessi. È il dilemma davanti all’esecutivo, che da una parte vuole continuare a sostenere famiglie e imprese e dall’altro ha sempre meno margini per farlo. Il ministro dell’Economia, Daniele Franco, non vuole ricorrere a nuovi «scostamenti di bilancio», cioè al deficit. Quindi, o in Europa si inventano nuovi meccanismi di sostegno comune alla ripresa, sul modello del Recovery fund o del fondo Sure, o non resterebbe che aumentare le tasse, ipotesi esclusa da tutti.

Leggi: Corriere della Sera, 10/06/2022


venerdì 10 maggio 2022
Anziani, cinque passi per ripensare i servizi residenziali

Legacoopsociali presenta alla Biennale della Prossimità il Manifesto cooperativo per ripensare i servizi residenziali per le persone anziane: disegnato un sistema vicino al cittadino, flessibile e personalizzato, che riconosce le persone anziane come patrimonio e risorsa per sé stessi e per la collettività
Una cultura della residenzialità che si basi sulla promozione umana, un sistema di servizi di prossimità, l’autodeterminazione, modelli organizzativi residenziali e un nuovo investimento nella comunità di cura e nella valorizzazione dello sviluppo professionale. Sono i punti del Manifesto di Legacoopsociali per ripensare i servizi residenziali per le persone anziane che viene presentato oggi a Brescia, all’interno della Biennale della Prossimità.
Il Manifesto raccoglie – afferma Legacoopsociali – la sfida lanciata dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che prevede una Riforma che introduca “un sistema organico di assistenza agli anziani non autosufficienti” e una revisione del sistema di assistenza territoriale nell’ambito più ampio della Missione Salute. Per l’organizzazione occorre ricostruire fiducia con un ascolto delle prospettive delle persone anziane e delle loro famiglie, dei lavoratori e professionisti, dei soggetti gestori dei servizi e della cura informale, delle associazioni di rappresentanza, delle Istituzioni.

Leggi: Redattore Sociale, 10/06/2022


giovedì 9 giugno 2022
Gruppo nazionale per l’apprendimento permanente, un’alleanza per costruire il sistema integrato

Il Forum Nazionale del Terzo Settore ha firmato con la RIDAP (rete nazionale dei Centri per l’Istruzione degli Adulti), la RUIAP (rete nazionale delle Università per l’apprendimento permanente) e EdaForum (associazione per l’educazione degli adulti) un accordo d’intenti per la costituzione del Gruppo Nazionale per l’Apprendimento Permanente (GNAP).
Il GNAP promuove l’apprendimento permanente quale diritto di ogni persona, nelle varie fasi della vita, a migliorare le proprie competenze, conoscenze e capacità in una prospettiva personale, civica, sociale e occupazionale; costituisce altresì lo spazio di integrazione e sperimentazione del partenariato pubblico privato per quanto riguarda le politiche sull’AP.
Il GNAP si rivolge ai soggetti politici nazionali e territoriali, Ministeri, Enti di derivazione ministeriale, Conferenza delle Regioni, Conferenza Unificata Stato Regioni, Upi, Anci, Regioni, Enti locali, Parti Sociali e Datoriali, Soggetti del Terzo Settore, Associazioni.
I soggetti sottoscrittori si impegnano allo sviluppo del GNAP nel perseguimento di finalità comuni.

Leggi: Auser, 09/06/2022


giovedì 9 giugno 2022
“Mandate un dottore”. L’ospedale virtuale cura gli anziani a casa

Roma, il servizio nel reparto di geriatria del Sant’Eugenio: “È il futuro della medicina”
Quando il cuore raggiunge i 120 battiti, sullo schermo si accende un segnale rosso. «Sono troppi per una donna anziana che ormai si muove poco», spiega Giovanni Capobianco, primario di geriatria al Sant’Eugenio di Roma.
«Abbiamo subito chiamato la figlia. Se non avesse risposto, avremmo allertato l’assistenza domiciliare», aggiunge Paola Rossini, medico di un reparto che assiste 16 pazienti in un letto d’ospedale e altrettanti nel loro letto di casa. Lo studio da cui i due geriatri parlano ha uno schermo grande come una parete, con tanti valori di cuore e respiro: arrivano al Sant’Eugenio direttamente dai letti e dai divani di un gruppo di anziani fragili, monitorati con la telemedicina. «L’abbiamo chiamato ospedale virtuale», spiega Giorgio Casati, il direttore generale della Asl Roma 2, una costola della capitale che da sola – tra le ville dell’Eur e i casermoni di Torpignattara – vale 1,4 milioni di abitanti, di cui 32mila fragili e 20mila affetti da demenza senile. «Per ora il servizio non costa nulla all’Azienda e ci permette di evitare parecchi ricoveri. Ma puntiamo a crescere, e lì le risorse ovviamente serviranno».

Leggi: La Repubblica, 09/06/2022


mercoledì 8 giugno 2022
Fine vita. Il caso Fabio Ridolfi e la legge bloccata da tre mesi al Senato

Il testo di legge approvato lo scorso 10 marzo alla Camera è fermo ormai da mesi al Senato. Lo scorso 4 maggio i gruppi parlamentari non trovarono il modo di raggiungere un accordo su come proseguire l’iter del provvedimento. A quel punto i lavoro si sono fermati fino al 30 maggio, data nella quale le commissioni Giustizia e Sanità sono tornate a riunirsi per avviare un ciclo di audizioni. La presidente della XII commissione spinge per far approdare il testo in aula entro l’estate. Ma la maggioranza è divisa sul tema e c’è il rischio che non si arrivi alla conversione in legge.
“Da due mesi la mia sofferenza è stata riconosciuta come insopportabile. Ho tutte le condizioni per essere aiutato a morire. Ma lo Stato mi ignora. A questo punto scelgo la sedazione profonda e continua anche se prolunga lo strazio per chi mi vuole bene”. Questa la denuncia di Fabio Ridolfi, il 46enne di Fermignano immobilizzato da 18 anni a letto a causa di una tetraparesi.
Il caso di Ridolfi, rilanciato dall’Associazione Luca Coscioni, riguarda in particolare la mancata indicazione da parte del Servizio sanitario regionale delle Marche sul farmaco e le modalità di somministrazione per l’aiuto medico alla morte volontaria. Una vicenda che non può non evocare quel testo di legge sul fine vita approvato lo scorso 10 marzo alla Camera e completamente fermo ormai da mesi al Senato.

Leggi: Quotidiano Sanità, 08/06/2022


mercoledì 8 giugno 2022
Servizi residenziali per anziani, Legacoopsociali presenta il suo manifesto

Il sistema dei servizi di cura e assistenza per gli anziani deve essere governato da una visione d’insieme che abbia come perno centrale la costruzione di sistema di Long Term Care integrato, articolato, che comprenda servizi domiciliari, semi-residenziali e residenziali in una prospettiva di filiera. È questo uno dei punti del Manifesto di Legacoopsociali, che sarà presentato venerdì a Brescia
Il sistema dei servizi di cura e assistenza per gli anziani deve essere governato da una visione d’insieme che abbia come perno centrale la costruzione di sistema di Long Term Care integrato, equo, articolato che comprenda servizi domiciliari, semi-residenziali e residenziali in una prospettiva di filiera. È questo uno dei punti del Manifesto di Legacoopsociali per ripensare i servizi residenziali per le persone anziane: sarà presentato venerdì 10 giugno alle 16.30 a Brescia, all’interno della Biennale della Prossimità dove siamo tra i promotori della IV edizione.
“La cooperazione sociale ritiene che il progetto personalizzato, adottando un’ottica bio-psico-sociale e basandosi su metodologie di valutazione e monitoraggio di sistema, sia lo strumento più adatto per raggiungere questo obiettivo”, è un altro passaggio del Manifesto.
Venerdì a confrontarsi saranno Eleonora Vanni, presidente di Legacoopsociali e Marco Trabucchi, presidente dell’Associazione Italiana di Psicogeriatria. Insieme a Eleonora Perobelli, ricercatrice Area Social Policy and Social Innovation Cergas SDA Bocconi, Legacoopsociali approfondirà l’attuale sistema dei servizi per anziani in Italia e attraverso l’esperienza di Proges cooperativa sociale di Parma, Rete UP Umana Persone di Grosseto, la cooperativa sociale CRM di Milano e Cooperativa La Vela di Brescia allargherà lo spazio del confronto per riflettere su come far evolvere un sistema di servizi in un’ottica flessibile, dinamica, innovativa e soprattutto rispondente alle esigenze e ai desideri delle persona anziana.

Leggi: Redattore Sociale, 08/06/2022


DALLE REGIONI:

martedì 14 giugno 2022
Assistenza domiciliare a Roma, il “pasticcio” dei municipi e la “guerra tra poveri”

Disomogeneità della riparametrazione del contributo per la disabilità grave e gravissima: lo denunciano First e Comitato Disabilità municipio X in una nota indirizzata al Dipartimento Politiche sociali. La questione sollevata anche da Irene Gironi Carnevale, caregiver, in una lettera a Gualtieri
A Roma si ricalcola l’importo dell’assegno di cura e del contributo di cura, per i cittadini con grave e gravissima disabilità. Ma si ricalcola male: disomogeneità e addirittura violazioni della convenzione Onu sui diritti delle persone disabili vengono rilevate e denunciate da Maurizio Benincasa, presidente della First (Federazione italiana rete sostegno e tutela dei diritti delle persone con disabilità) ed Emanuela Borin, presidente dell’Odv Comitato Disabilità Municipio X, in una nota indirizzata a Direttore del Dipartimento Politiche Sociali e Salute di Roma Capitale Michela Micheli. Il riferimento è ai criteri di ricalcolo del punteggio per “assegno di cura” e “contributo di cura”. “Sono state ricevute segnalazioni da parte di utenti in continuità assistenziale, in merito alle richieste provenienti dai servizi socio-educativi dei vari municipi del Comune di Roma, per il ricalcolo del punteggio finalizzato a rimodulare l’entità dell’importo dell’assegno di cura (tra un minimo di 500 euro ed un massimo di 800 euro) e del contributo di cura (tra un minimo di 400 euro ed un massimo di 700 euro) – si legge nella nota – Dalle suddette segnalazioni emergono discrepanze e criticità, che si vanno ad elencare, concernenti modus operandi e modulistica adottata dai diversi municipi, in evidente contrasto con l’omogeneità di parametri di valutazione sancita dalle Dgr Lazio 897/2021 e Dgc 81/2022”.

Leggi: Redattore Sociale, 14/06/2022


martedì 14 giugno 2022
Caldo, cinquemila over 75 a rischio

Il progetto di prevenzione al via da domani: linea verde 800562110
Come ogni anno, circa 5mila over 75 in situazione di fragilità per problemi di tipo sanitario, individuati dall’Ausl, riceveranno in questi giorni dal Comune una lettera con le informazioni relative al progetto di prevenzione degli effetti nocivi delle ondate di calore, il numero verde da contattare in caso di necessità e i consigli da mettere in atto per proteggersi dalle giornate caratterizzate da ondate di calore. Il piano è operativo da domani al 15 settembre con la linea verde telefonica 800 562110 (attiva da lunedì a venerdì dalle 8.30 alle 17, il sabato e i prefestivi dalle 8.30 alle 13) rivolta a tutti i cittadini, in particolare agli anziani in condizioni di fragilità, per ricevere informazioni e consigli per fronteggiare i periodi di caldo senza rischi per la salute. Attraverso il numero verde potranno anche essere attivati diversi servizi per gli anziani e le persone fragili che ne hanno necessità: dall’assistenza domiciliare al Servizio di supporto infermieristico telefonico, alle attività, realizzate in collaborazione con il volontariato, di monitoraggio e compagnia, di accompagnamento a visite e per il disbrigo di pratiche, di consegna della spesa e dei farmaci a domicilio.

Leggi: Il Resto del Carlino, 14/06/2022


lunedì 13 giugno 2022
Liguria. Il Tribunale di Genova rinvia alla Corte Costituzionale l’articolo della Legge Regionale della Liguria n. 10/2004 che prevede 5 anni di residenza per partecipare ai bandi delle case popolari

Non è bastato invitare per tempo il Presidente della Regione Liguria, l’Assessore Regionale competente, i Presidenti dei gruppi consiliari in consiglio regionale, l’Assessore ai Servizi sociali del Comune della Spezia, il Sindaco della Spezia ad attivarsi per favorire la modifica della Legge Regionale n. 10/2004, che impedisce a chi non ha la residenza da oltre 5 anni in un comune del bacino di utenza di partecipare ai bandi per l’assegnazione delle case popolari.
Non è bastato. Ora, a ritenere non manifestamente infondata la questione di legittimità di questa norma è anche il Tribunale di Genova, che a seguito di un’azione legale attivata da alcuni legali dell’Asgi ha difesa di un cittadino, ha rimesso alla Corte Costituzionale detta valutazione.

Leggi: Sunia, 13/06/2022


venerdì 10 giugno 2022
Brescia. Tavolo sfratti prefettizio

Giovedì 9 giugno si è tenuto un incontro tra il Prefetto Maria Rosaria Laganà, le Organizzazioni degli inquilini firmatarie e l’ACB in materia di contenimento degli sfratti in particolare in provincia di Brescia.
L’incontro è stato cordiale e proficuo dato che il Prefetto ha affermato che il protocollo contenimento sfratti, aggiornato recentemente, coprirà tutti i comuni della provincia e non solo i dieci comuni indicati nel protocollo recentemente aggiornato.
L’accesso al tavolo per i comuni non ricompresi nei dieci prioritari sarà condizionato ad una richiesta proveniente dall’Ammistrazione del comune richiedente. Richiesta corredata di relazione sociale che evidenzi che il caso che si vuole sottoporre rientra nella casistica prevista dal protocollo, ovvero morosità incolpevole e fragilità sociale del nucleo famigliare sfrattando.
Inoltre, il Prefetto si è reso disponibile ad incontrare entro fine anno anche le parti sociali per verificare l’efficacia del “Tavolo sfratti prefettizio” e quindi per condividere gli eventuali correttivi da inserire nella prossima versione del protocollo contenimento sfratti della Prefettura o “Tavolo sfratti prefettizio”.

Leggi: Sunia, 10/06/2022


giovedì 9 giugno 2022
A Torino cresce l’housing sociale modello crowd

La startup Homes4All allarga la base degli investitori, attira l’interesse di Compagnia di San Paolo e adotta lo strumento del pay by result – di Alessia Maccaferri
Torino conferma la sua vocazione di capitale dell’innovazione sociale: è partita la fase due di Homes4All, startup innovativa che vuole rigenerare le città e affrontare la questione del disagio abitativo. La società mette in campo un modello di housing sociale che – sia con un successo o malauguratamente un fallimento – è destinato a fare scuola. Tanto che ha vinto un contributo a fondo perduto fino a 1,6 milioni da parte della Fondo Innovazione presso la presidenza del Consiglio dei Ministri, a seguito della candidatura avanzata dalla Città di Torino, assieme a Camera di Commercio, Torino Social Impact e Acmos.
La prima innovazione riguarda il forte coinvolgimento di numerosi investitori privati. Si tratta infatti di persone che decidono di dare in gestione il patrimonio immobiliare non utilizzato (spesso per motivi di insolvenza) alla società e/o persone che decidono di fare un piccolo investimento a impatto sociale. «Stiamo costruendo a livello nazionale una rete fitta di privati interessata alla rigenerazione urbana sia per motivi etici sia per la gestione degli affitti» spiega Mario Montalcini, amministratore delegato della startup fondata da Brainscapital e Homers.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 09/06/2022


mercoledì 8 giugno 2022
Casa, Caritas Firenze: “Pubblico e privato insieme contro l’emergenza abitativa”

È quello che chiede la Fondazione Caritas di Firenze e la Caritas Diocesana, che oggi hanno riunito attorno allo stesso tavolo, nella sala incontri della Casa della Carità di Firenze, Regione Toscana, Comune, Anci, Unione Inquilini, Piccoli proprietari delle case, Fondazione Cassa di Risparmio e Società della Salute, enti pubblici e privati
Un’alleanza tra pubblico e privato per affrontare l’emergenza casa. È quello che chiede la Fondazione Caritas di Firenze e la Caritas Diocesana, che oggi hanno riunito attorno allo stesso tavolo, nella sala incontri della Casa della Carità di Firenze, Regione Toscana, Comune, Anci, Unione Inquilini, Piccoli proprietari delle case, Fondazione Cassa di Risparmio e Società della Salute, enti pubblici e privati, per discutere di strategie innovative per far fronte ad un’emergenza crescente nel territorio. Il tema della casa e dei costi legati all’abitare è centrale e richiede la mobilitazione di Istituzioni, Terzo Settore e privati cittadini. L’emergenza Covid 19 ha ampliato le condizioni di diseguaglianza incrementando la forbice tra ricchi e poveri. Nel corso del 2020 sono stati molteplici gli interventi regionali per la lotta alla povertà (Fondo Sociale Europeo; Fondo di Solidarietà Interistituzionale; Interventi per aiuti alimentari), ma ognuna di queste misure non potrà essere reiterata nel tempo.

Leggi: Redattore Sociale, 08/06/2022


IN AGENDA:

Amministrazione di sostegno: un convegno per ripartire dalle criticità della legge

Appuntamento a Roma il 16 giugno con un incontro della rete Aras e il supporto del Csv Lazio per fare il punto sui limiti di attuazione della norma e dare il via ad una nuova progettualità condivisa tra soggetti pubblici e terzo settore. Previsto anche un saluto del presidente della regione Zingaretti
Sarà una giornata di riflessione e confronto quella in programma a Roma il 16 giugno con il convegno dedicato all’istituto dell’amministrazione di sostegno, introdotto in Italia dalla legge 6/2004, per garantire un supporto più dignitoso alle persone con fragilità, superando la pratica dell’interdizione o dell’inabilitazione.
L’incontro – dal titolo “L’istituto dell’amministrazione di sostegno nel Lazio: dalle criticità attuali ad una nuova progettualità” – è organizzato da Aras – Associazioni in Rete per Amministrazioni di Sostegno, con il supporto del Csv regionale del Lazio. La rete Aras riunisce oggi 31 organizzazioni impegnate sul tema dell’amministrazione di sostegno, che offrono supporto alle persone in stato di fragilità, ai loro familiari ed ai volontari che se ne occupano.

Leggi: Redattore Sociale


Sanità, il 22 giugno al Senato il rapporto su “Pandemie e salute globale”

“Imparare la lezione, prevenire e affrontare le future pandemie per garantire la salute globale”: questo il titolo di un “policy paper” sulla risposta data dalla comunità internazionale al Covid-19…
‘Imparare la lezione, prevenire e affrontare le future pandemie per garantire la salute globale’: questo il titolo di un “policy paper” sulla risposta data dalla comunità internazionale al Covid-19 che sarà presentato a Roma mercoledì 22 giugno dalle reti e associazioni Network italiano salute globale, Aidos e Friends of the Global Fund Europe.
La discussione sul rapporto si terrà al Senato alle 13, alla vigilia dell’edizione 2022 di Coopera, seconda Conferenza nazionale della cooperazione internazionale. “Nel documento si analizza la risposta data dalla comunità internazionale alla crisi pandemica di Covid-19” si riferisce in una nota. “A fronte dell’incapacità, emersa a livello mondiale, di prevedere, prepararsi e rispondere efficacemente alle pandemie, è necessario proporre soluzioni efficaci per non farsi trovare impreparati di fronte alle prossime emergenze sanitarie e sociali”.
Nel comunicato si continua: “Il report contiene testimonianze dal campo e una disamina degli strumenti ai quali è necessario dare un forte sostegno, dal ruolo dell’Oms come organizzazione di coordinamento dell’architettura sanitaria globale al rifinanziamento del Global Fund, principale donatore multilaterale per il rafforzamento dei sistemi sanitari e comunitari, e impegnato nella lotta contro Aids, tubercolosi e malaria”.

Leggi: Redattore Sociale


Milano. Manifestazione Sabato 25 Giugno alle ore 16. Per il diritto alla casa. Una città per tutti

Gli abitanti dei quartieri popolari, gli inquilini in affitto privato, i senza casa, le famiglie sfrattate, gli inquilini di stabili in vendita DICONO BASTA a politiche e decisioni che ogni giorno negano i loro diritti essenziali, peggiorano le condizioni alloggiative e favoriscono il continuo aumento degli affitti.
MANIFESTAZIONE SABATO 25 GIUGNO ore 16.00 – da via PALESTRO (angolo Corso Venezia – MM1) a p.zza della SCALA
L’allegato: scarica il volantino in formato pdf

Leggi: Sunia


10 idee per la nuova forma urbis

In occasione delle celebrazioni in programma il 7 giugno e l’ 8-9-10 luglio 2022 organizzate dalla Fillea CGIL, dal titolo “136 anni di battaglie”, uno spazio è dedicato, nella prima giornata, al tema “La nuova forma urbis”.
L’argomento – introdotto dalla relazione del Presidente dell’Associazione Nuove Ri-Generazioni, Gaetano Sateriale – si svilupperà in tre panel: “Partecipazione e conflitto: organizzare i bisogni”; “10 proposte per la città dei quindici minuti”; “La città della solidarietà e della giustizia”.

Leggi: Nuove Rigenerazioni


A Palermo il primo luglio convegno nazionale sui beni confiscati: “Lavoro, legalità e invecchiamento attivo”

Il primo luglio a Palermo dalle ore 17 alle 20, nel Giardino del Benessere (Viale della Resurrezione 78) si terrà il Convegno promosso da Auser Nazionale, Auser Sicilia e Auser Palermo “Lavoro, legalità e invecchiamento attivo”.
Il Giardino del Benessere di Palermo è un bene confiscato alla mafia e restituito ai cittadini attraverso un progetto dell’Auser. Da luogo di degrado e illegalità, il Giardino del Benessere è ora un luogo dove gli anziani del quartiere, le famiglie, i bambini, possono incontrarsi, giocare, seguire corsi, conferenze, laboratori, ballare e stare bene insieme. Il progetto di riqualificazione è stato sostenuto dalla Fondazione Con il Sud, Fondazione Sicilia e Auser Nazionale e nasce dalla collaborazione di Auser provinciale Palermo e Auser volontariato Sicilia.

Leggi: Auser


Roma e online – 19 – 20 luglio – Long-Term Care Seven – Gli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine – edizione 2022

PNRR al via: verso l’attuazione dei nuovi modelli di presa in carico del paziente anziano cronico e la riorganizzazione e l’integrazione del suo percorso assistenziale
La settima edizione della due giorni che Italia Longeva, di concerto con il Ministero della Salute, dedica annualmente alla Long-Term Care si focalizzerà su strategie, percorsi e modalità di implementazione della riorganizzazione dei modelli di presa in carico dell’anziano fragile e multimorbido e sull’introduzione di nuovi flussi di cura e di assistenza così come delineato dal PNRR e dal DM 71 e dai relativi piani di attuazione a livello regionale.
La riorganizzazione dei servizi sul territorio e dei processi e modelli di integrazione assistenziale saranno al centro del dibattito tra decisori e attori della sanità a livello centrale e territoriale: l’iniziativa costituirà l’occasione per mettere in evidenza i punti di attenzione, ma anche per avanzare proposte e possibili soluzioni.
Più nel dettaglio si entrerà nel merito di: evoluzione dei tradizionali setting della cronicità – ADI e RSA -, introduzione di nuovi flussi di cura e di assistenza, modalità di integrazione strutturata della telemedicina nei diversi setting assistenziali, sviluppo di strumenti di gestione della LTC, possibile ruolo delle aziende private a sostegno della riorganizzazione della gestione socio-sanitaria della cronicità̀, governance del farmaco nell’assistenza a lungo termine.

Leggi: Italia Longeva


Trento 14 e 15 ottobre 2022 – Anziani – Dignità, relazioni, cure – 4° Convegno Internazionale

Il Convegno, arrivato alla sua quarta edizione, si pone l’obiettivo di favorire una riflessione interdisciplinare, nell’intenzione di migliorare la qualità organizzativa e operativa dei servizi rivolti a persone anziane fragili, anche in riferimento alle ripercussioni che la pandemia ha avuto su questo specifico ambito di intervento.
Un luogo di incontro e di dialogo tra saperi diversi, professionali ed esperienziali, durante il quale approfondire su più livelli, dal coordinamento dei servizi all’operatività quotidiana, i temi della relazione tra la persona anziana, la sua famiglia e gli operatori dell’assistenza, in un’ottica di valorizzazione reciproca e condivisione di prassi virtuose, realmente partecipative e rispettose della persona.
Al Convegno si potrà partecipare in presenza o in modalità interamente online.

Leggi: Erickson


Dall’11 al 14 ottobre Urbanpromo 2022

Dall’11 al 14 ottobre Cascina Fossata a Torino sarà la sede di Urbanpromo 2022, evento su quattro articolazioni: “Urbanpromo Città”, “Urbanpromo Social Housing”, “Urbanpromo Digital” e “Urbanpromo Green”.

Leggi: UrbanPromo


IN EVIDENZA:

Riforma non autosufficienza, l’urgenza dei caregiver – di Loredana Ligabue

Gli anziani non autosufficienti e i familiari che se ne prendono cura non possono più attendere una riforma che assicuri loro servizi, qualità e sostegno. Una sfida non rinviabile, pena l’aumento delle diseguaglianze e il lasciare l’assistenza sulle sole spalle di familiari, sempre più soli e sempre più esausti
L’indagine europea sulla salute EHIS – realizzata per l’Italia da ISTAT – nel 2019 evidenzia che:
• il 43,2% degli anziani di 65 anni e più dichiara almeno una patologia grave (ictus, tumori, Alzheimer e demenze, malattie cardiache diabete, parkinsonismo, malattie respiratorie croniche…).;
• un terzo degli over 75 presenta una grave limitazione dell’autonomia;
• circa 3,8 milioni di anziani hanno severe limitazioni nelle attività quotidiane della vita domestica e nella cura personale.
La stessa ricerca rimarca che sono soprattutto i familiari ad assicurare aiuto agli anziani che hanno gravi difficoltà nella cura personale: l’84,4% degli intervistati riferisce infatti di ricevere aiuti dai familiari (conviventi e non). Sempre la stessa indagine evidenzia che 7.014.000 sono i familiari che prestano aiuto: fra loro, ce ne sono 2.367.000 che prestano assistenza per oltre 20 ore settimanali. La forza dei numeri dice quindi quanto sia estesa (nonché progressivamente in crescita) la domanda di assistenza alle persone anziane, quanto le trasformazioni sociali stiano modificando la composizione delle famiglie rendendo sempre più difficile e pesante dare supporto quotidiano a lungo termine ad un proprio caro che necessita di aiuto e quanto tutto ciò gravi sui figli (e in particolare sulle figlie, spesso uniche) rischiando di trasformare la disponibilità al dare cura in impegno esclusivo della propria vita (a scapito del lavoro, della costruzione di un proprio nucleo familiare, della genitorialità).

Leggi: Vita


Un “welfare umano” per rispondere al bisogno di cura

La Comunità di Capodarco di Fermo lancia la campagna “Welfare umano” . L’obiettivo è consentire all’individuo, nella fase più fragile della propria esistenza di “vivere la vita, la più felice possibile”. Appuntamento il 24 e 25 giugno. Tra i presenti, i ministri Dadone e Orlando
convegno welfare umano a capodarco
Si intitola “Welfare umano” il convegno organizzato dalla Comunità di Capodarco di Fermo il 24 e 25 giugno presso la sede della Comunità.
“Appena l’epidemia ci ha dato tregua – si legge nella nota di presentazione – , abbiamo voluto riprendere il filo di presenza come Comunità di Capodarco, troppo a lungo silenziosa, con una riflessione che ci riguarda da vicino. Il tema scelto è stato il welfare: quella tutela che viene richiesta da chi ha bisogno di aiuto; delicatamente sono indicate le persone fragili; in realtà sono coloro che non riescono, senza adeguato sostegno, a vivere autonomamente (anziani, disabili, minori, donne sole, giovani con dipendenze …). Abbiamo aggiunto l’aggettivo ‘umano’, perché la tendenza odierna, con la sigla Rsa, sta riportando indietro il mondo dell’assistenza. Con parole sincere è in atto il ripristino di nuovi istituti: a motivo dell’economia, ma anche per il disprezzo verso chi è percepito come un peso”.

Leggi: Redattore Sociale


Manca una legge sulla non autosufficienza, un problema tutto italiano

In tema di Long-Term Care l’Italia è in grande ritardo rispetto a molti vicini paesi europei. Tutt’oggi, il carico della cura degli anziani non autosufficienti grava ancora sostanzialmente sulla famiglia. L’autore presenta, in sintesi, alcuni dei punti centrali della proposta del Patto per un nuovo Welfare sulla non autosufficienza, evidenziando l’importanza di ripartire dal domicilio come primo luogo di cura e assistenza.- di Emilio Didonè (sindacato Fnp Cisl pensionati nazionale )
Nonostante l’articolo 2 della nostra Costituzione recita che: “la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”, a differenza di altri Paesi europei, nostri vicini e concorrenti, l’Italia è in grande ritardo.
Il nostro bel Paese non si è ancora dotato di una di una legge quadro nazionale sulla non autosufficienza mentre Austria (1993), Germania (1995), Francia (2002), Spagna (2006) sono già intervenute, da anni in Italia si continua a discutere, polemizzare senza mai concretizzare.
In attesa da vent’anni di una riforma dell’assistenza agli anziani
L’Istat ha da qualche tempo attirato l’attenzione della politica sulla domanda sociale e sanitaria degli anziani, descrivendo come tra le persone over 65 anni, fascia di età in cui si concentra la gran parte delle persone non autosufficienti, vi siano 3,8 milioni di soggetti con difficoltà motorie gravi e/o compromissioni dell’autonomia nello svolgere le normali attività della vita quotidiana. E ciò diventa ancora più rilevante se pensiamo che, in Italia, la quota di popolazione con oltre 65 anni di età rappresenta circa il 23% del totale e sia destinata a crescere sino al 33%, tra il 2040 e il 2060.

Leggi: I Luoghi della Cura


La burocrazia e gli anziani – di Marco Trabucchi

La burocrazia è il principale nemico delle persone fragili, perché è sorda (e quindi non sente il lamento di chi ha poca voce), è miope (e quindi non capisce le complessità della vita), è autocentrica (e quindi non capisce che il mondo reale ha tanti centri), è egoista (e quindi non capisce che la vita degli altri ha spesso bisogno di un pizzico di generosità), è ignorante (e quindi non capisce che le risposte ai problemi possono essere multiple), è conservatrice (e quindi non capisce che le persone fragili hanno bisogno dell’innovazione tecnologica, procedurale… umana).
Di fronte a questa realtà, perché non è possibile una rivoluzione che dia fuoco all’impalcatura burocratica che occupa uno spazio esagerato nella nostra vita civile e la soffoca?
Non sono un sociologo nè un esperto di procedure amministrative e quindi mi astengo dal dare giudizi, però come cittadino mi permetto di esprimere un’opinione assolutamente negativa sull’attuale situazione. Mi limito a osservare la situazione del singolo cittadino e i suoi problemi; la politica non ha il coraggio di incidere in una situazione profondamente incarnata nei ministeri, nei comuni, nelle regioni, negli enti statali e parastatali. Il mondo cambia, le esigenze dei cittadini cambiano sul piano di realtà e su quello psicologico; la burocrazia, invece, non cambia, perché nessuno la induce su questa strada.

Leggi: Fondazione Leonardo


SEGNALAZIONI:

APE Sociale 2022: i chiarimenti di Inps sul posticipo della sperimentazione

La legge di bilancio 2022 ha posticipato al 31 dicembre 2022 il termine di scadenza della sperimentazione dell’APE Sociale. Con la circolare n. 62 del 25/05/2022 l’INPS, dopo 5 mesi dall’entrata in vigore della modifica normativa, fornisce istruzioni e chiarimenti in merito precisando che coloro che hanno maturato i requisiti negli anni precedenti senza aver presentato la domanda di verifica delle condizioni oppure sono decaduti dal beneficio, possono presentare domanda nel corso del 2022 tenendo conto delle modifiche normative introdotte. La decorrenza del beneficio non potrà essere comunque anteriore al 1° febbraio 2022, indipendentemente dalla data di maturazione dei requisiti e delle condizioni previste.
Le lavoratrici e i lavoratori in possesso della “certificazione del diritto” potranno presentare la domanda di APE sociale anche successivamente al nuovo termine di scadenza del 31 dicembre 2022, ma in tali casi l’indennità potrà essere concessa solo se permangono i requisiti già in possesso del beneficiario e nel rispetto dei limiti della capienza degli stanziamenti previsti dalla norma.

Leggi: Inca


Pagamento delle pensioni all’estero per i residenti in Ucraina

Come è già avvenuto durante l’emergenza da Covid-19, l’Inps non sospenderà il pagamento delle pensioni all’estero, attraverso CityBank NA, intestate ai residenti nel territorio ucraino che non abbiano completato il processo di accertamento dell’esistenza in vita, a partire dalla prossima rata di agosto 2022 e non ricorrerà, quindi, neanche alla localizzazione del pagamento aggiuntivo della rata di luglio 2022 allo sportello delle locali agenzie di Western Union. A comunicarlo è l’Inps con il messaggio n° 2302 del primo giugno scorso.
I pensionati residenti in Ucraina, che risultano non avere completato il processo di verifica e per i quali Citibank NA non sospenderà i pagamenti, compatibilmente con l’andamento degli eventi bellici, saranno ricompresi in una delle prossime campagne di accertamento dell’esistenza in vita.
L’Inps fa presente che il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali ha rappresentato che, in ragione del conflitto bellico, per i residenti in Ucraina risulta difficile effettuare gli specifici adempimenti previsti per accertare l’esistenza in vita, viste anche le difficoltà che incontrano le nostre Rappresentanze diplomatiche o i pubblici funzionari abilitati ad assolvere alla loro funzione di “testimoni accettabili”. Inoltre, anche i Patronati hanno segnalato che la grave situazione in cui si trova l’Ucraina ha determinato evidenti difficoltà operative da parte dei loro uffici locali.

Leggi: Inca

 

 

 

Bologna, 15-16-17 giugno. Torna la Festa nazionale di LiberEtà

Incontri, dibattiti, premiazioni, ristoranti e stand con degustazioni, concerti, una manifestazione su pace, redditi e non autosufficienza.
Dopo due anni di stop a causa della pandemia torna finalmente la Festa nazionale di LiberEtà, il mensile del sindacato dei pensionati della Cgil.
L’appuntamento è per il 15-16-17 giugno al Parco della Montagnola di Bologna.
La Festa sarà aperta alle ore 16 del 15 giugno dagli interventi del sindaco di Bologna Matteo Lepore, della Segretaria dello Spi-Cgil di Bologna Antonella Raspadori e del Segretario generale dello Spi-Cgil nazionale Ivan Pedretti.
A seguire si terranno i Premi LiberEtà 2022, quest’anno con il titolo “La cura”, e la premiazione dei Liberattivi.
In serata il concerto di Alexian Santino Spinelli e dell’Orchestra europea per la pace.
Il secondo giorno alle ore 17 si terrà invece il dibattito “Guerra e pace. Quale futuro per l’Europa”, moderato dalla direttrice di Left e a cui parteciperanno l’eurodeputato Brando Benifei, la Vicepresidente della Regione Emilia-Romagna Elly Schlein, l’Arcivescovo di Bologna e Presidente della Cei mons. Matteo Zuppi, il Segretario generale dello Spi-Cgil nazionale Ivan Pedretti e il Segretario generale della Cgil nazionale Maurizio Landini.
In serata il concerto di Alberto Bertoli.
Venerdì 17 dalle ore 10 si terrà infine la manifestazione nazionale “Pace, redditi, non autosufficienza”, con gli interventi del Segretario generale dello Spi-Cgil nazionale Ivan Pedretti e del Segretario generale della Cgil nazionale Maurizio Landini.
Nel pomeriggio il dibattito “1922-2022. Oggi come ieri: giù le mani dalle Camere del Lavoro!”, con l’introduzione del Segretario generale dello Spi-Cgil Emilia-Romagna Raffaele Atti e gli interventi della Presidente Anpi Bologna e Vicepresidente Anpi nazionale Anna Cocchi, di Giulia Troiana della Rete degli studenti medi dell’Emilia-Romagna, del Segretario generale della Cgil Emilia-Romagna Massimo Bussandri e del Segretario generale dello Spi-Cgil nazionale Ivan Pedretti.
Chiude la tre giorni il concerto di Mirko Casadei.

Leggi: Spi-Cgil


NEWS:

lunedì 6 giugno 2022
Smart city, dai piani si passa ai fatti ma i piccoli centri restano indietro

Molti progetti, soprattutto nelle realtà più grandi, sono passati dalla fase di ideazione a quella di attuazione. I soldi del Pnrr dovrebbero funzionare da stimolo anche per i territori che sono meno strutturatiL’ avanzata delle smart city nel nostro Paese non ha ancora assunto i connotati di una cavalcata vera e propria, ma l’interesse nei confronti della trasformazione digitale di servizi, processi e infrastrutture da parte dei Comuni italiani è in continuo aumento.
L’altra tendenza positiva degna di nota riguarda il grado di maturità dei progetti in campo: dopo anni di tentennamenti che difficilmente superavano la fase di sperimentazione, oggi la metà dei progetti smart city avviati nel nostro Paese risulta in fase esecutiva. Ora l’auspicio diffuso è che il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) possa dare la spinta decisiva per fare della smart city un paradigma consolidato a vantaggio di cittadini, utenti e imprese, anche se restano ancora alcune barriere che rischiano di limitare il potenziale della rivoluzione smart.
La nuova edizione dell’Osservatorio Smart City della School of management del Politecnico di Milano lascia ben sperare per il futuro digitale delle nostre città, seppur con qualche neo. Ad avvalorare la speranza sono principalmente i numeri sul lancio e sull’avanzamento dei progetti smart nel corso degli ultimi anni. Quasi un Comune italiano su tre (il 28%) ha avviato almeno un progetto nell’ultimo triennio, con una percentuale che sale al 50% in quelli più grandi con oltre 15 mila abitanti.

Leggi: Inu, 06/06/2022


lunedì 6 giugno 2022
Welfare territoriale e lavoro domestico: la mappa dei sostegni

L’Istituto di Ricerca Sociale e Fidaldo presentano “Atlante Fidaldo”, una mappa interattiva nazionale e regionale dei sostegni oggi a disposizione delle famiglie che assumono lavoratrici e lavoratori domestici nei singoli territori
Quali misure di sostegno sono previste per le famiglie che assumono lavoratori domestici in Italia? In cosa consiste il welfare territoriale per questo tipo di attività? Sono le domande a cui oggi risponde “Atlante Fidaldo”, una mappa interattiva nazionale e regionale dei sostegni oggi a disposizione nei singoli territori, realizzata da Fidaldo e istituto di ricerca sociale. L’indagine, svolta grazie al contributo e alla disponibilità di molteplici funzionari, dirigenti, assessori regionali, sarà presentata domani a Milano presso la Casa della Cultura (appuntamento alle ore 10), con possibilità anche di seguire la diretta on line.
Il quadro delle misure a sostegno del lavoro domestico si articola a livello regionale, generando un panorama assai variegato. Nella maggior parte dei casi si tratta di misure a sostegno del lavoro di cura svolto dalle badanti. Pochissime sono le regioni che prevedono sostegni anche per baby-sitter, mentre il mercato delle colf – per sua natura privato – non rientra nelle misure di welfare territoriale. Le misure prendono principalmente la forma di sostegni economici per famiglie datrici di lavoro, o di interventi volti a regolarizzare, qualificare e riconoscere il lavoro di cura.

Leggi: Redattore Sociale, 06/06/2022


lunedì 6 giugno 2022
Bonus edilizi, imprese con 2,6 miliardi incagliati per lo stop delle cessioni del credito

Report Centro studi Cna: uno sconto in fattura ogni sei resta bloccato
L’impresa esegue i lavori di ristrutturazione e non incassa (in tutto o in parte) il pagamento, incamerando invece un credito fiscale attraverso lo sconto in fattura. Poi, va in banca per trasformare quel credito in liquidità. A quel punto, però, il meccanismo si inceppa, per diversi motivi, tra i quali spicca la grande incertezza normativa di questi mesi, che ha portato gli istituti a ridurre moltissimo (e in diversi casi ad azzerare) gli acquisti.
L’effetto di questo valzer delle cessioni è tutto in un numero, calcolato dal Centro studi di Cna e inserito in un report, parecchio allarmante, che analizza il blocco del mercato dei crediti di imposta, mettendo in fila i dati raccolti attraverso circa 2mila interviste ad aziende associate: le imprese, molte delle quali piccole, sono in attesa di monetizzare circa 2,6 miliardi di euro. Una cifra pesantissima, soprattutto per soggetti con fatturati ridotti che, quindi, si trovano ora in difficoltà ad onorare, a loro volta, i pagamenti dei propri fornitori.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 06/06/2022


mercoledì 1 giugno 2022
Pnrr. La Mission 6 Salute pronta a decollare. Ecco tutti gli interventi previsti per la sanità

Chiusi tutti i Contratti Istituzionali di Sviluppo tra il Ministero della Salute e le singole Regioni. Potrà ora partire il progetto di riforma del Ssn da concludersi entro il 2026. Dalle Case della Comunità alla digitalizzazione ecco tutti gli interventi Regione per Regione.
La Mission 6 Salute del Pnrr pronta a decollare. Con l’annuncio del ministro Speranza della firma di tutti i Contratti Istituzionali di Sviluppo tra il Ministero della Salute e le singole Regioni si avvierà soprattutto l’immenso progetto di riforma della medicina territoriale con la creazione di 1.350 Case della Comunità, 400 Ospedali della Comunità, 600 Centrali Operative territoriali.
Ma non solo il Piano prevede anche l’ammodernamento tecnologico degli ospedali, l’acquisto di 3.100 nuove apparecchiature, 330 interventi di adeguamento antisismico per le strutture, la creazione di 7.700 posti letto tra terapie intensive e sub intensive nonché l’attivazione di corsi di formazione per 300 mila dipendenti sulle infezioni ospedaliere.

Leggi: Quotidiano Sanità, 01/06/2022


mercoledì 1 giugno 2022
Pnrr. Speranza: “Firmati i contratti di sviluppo con tutte le Regioni. Nasceranno 1.350 case di comunità e 400 ospedali di comunità”

“Sono 6.000 progetti per costruire il Servizio Sanitario Nazionale del futuro. Costruiamo così una nuova sanità. La strada giusta per investire sempre di più nel nostro Servizio sanitario nazionale è renderlo sempre più prossimo e vicino alle esigenze delle persone”. Questo l’annuncio del ministro della Salute in un video.
01 GIU – “Con 30 giorni di anticipo rispetto alla milestone europea del Pnrr ho firmato i contratti istituzionali di sviluppo con tutte le Regioni e le Province Autonome italiane. Sono 6.000 progetti per costruire il Servizio Sanitario Nazionale del futuro. Nasceranno 1.350 case di comunità, aperte fino a 24 ore al giorno e 400 ospedali di comunità. Così la sanità sarà più vicina ai bisogni delle persone”.
Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla sua pagina Facebook

Leggi: Quotidiano Sanità, 01/06/2022


martedì 31 maggio 2022
Sistema Nazionale Prevenzione Salute dai rischi ambientali e climatici. Ecco il decreto che definisce i compiti

Pronto il provvedimento attuativo della neonata struttura che avrà il compito di introdurre nel sistema sanitario un nuovo organismo allo “scopo di migliorare e armonizzare le politiche e le strategie messe in atto dal Servizio sanitario nazionale per la prevenzione, il controllo e la cura delle malattie acute e croniche, trasmissibili e non trasmissibili, associate a rischi ambientali e climatici”.
Al Ministero della Salute spetteranno compiti d’indirizzo, programmazione, monitoraggio, comunicazione istituzionale mentre all’Iss spetterà il ruolo di coordinamento. In capo alle Regioni l’istituzione dei Sistemi regionali attraverso i Dipartimenti di prevenzione e l’ausilio degli Istituti Zooprofilattici sperimentali. A definire i compiti del neonato Sistema Nazionale Prevenzione Salute dai rischi ambientali e climatici (SNPS) è il decreto attuativo messo a punto dal Ministero della Salute e trasmesso alle Regioni per applicare la misura contenuta nel Dl Aiuti del 27 aprile.
In particolare al SNPS sono affidate le seguenti funzioni:

Leggi: Quotidiano Sanità, 31/05/2022


DALLE REGIONI:

martedì 7 giugno 2022
Anziani, Auser Reggio Emilia: il caro benzina inizia a pesare

Tra i servizi offerti nelle 41 sedi provinciali, il trasporto degli over 65 per visite mediche, case protette, al cimitero o a far visita ad altri parenti soli. La presidente Romiti: “Accompagneremo tutti, finché riusciamo”
Ha 41 sedi nei 42 Comuni della provincia di Reggio Emilia e, tra le altre attività, accompagna gli anziani a fare le visite mediche in ospedale, li trasporta da e per le case protette, al cimitero o a far visita ad altri parenti soli. Questo servizio svolto dall’Auser provinciale, subisce però ora il caro benzina legato alla situazione della guerra in Ucraina.
“Finché riusciamo accompagneremo tutti i nostri utenti ma il problema, visto che alcune riorganizzazioni ospedaliere obbligano i nostri autisti a percorrere tratte più lunghe, c’è sicuramente”, conferma la presidente provinciale Vera Romiti. Che, parlando alla platea dei delegati della Cgil, aggiunge: “La nostra associazione opera sul territorio e lo conosce bene. Ci piacerebbe che nella pianificazione degli interventi dei Comuni venisse coinvolta di più”.

Leggi: Redattore Sociale, 07/06/2022


martedì 7 giugno 2022
Social housing, il comune di Venezia cerca affittuari sulle isole

Nuovo bando per 14 alloggi: uno a Murano, otto a Burano e cinque a Sant’Erasmo. L’obiettivo è incrementare ed estendere l’offerta pubblica abitativa. Le domande si presentano da oggi e fino al prossimo 21 luglio
Il Comune di Venezia ha pubblicato un nuovo bando per l’affitto di 14 alloggi in regime di “social housing” sulle isole della laguna. Di questi, uno si trova a Murano, otto a Burano e cinque a Sant’Erasmo. L’obiettivo è incrementare ed estendere l’offerta pubblica abitativa in questi territori, in particolare quella di “social housing”, per intercettare quella fascia di domanda rappresentata da coloro che posseggono un reddito troppo basso per fare ricorso al mercato libero, e nello stesso tempo troppo elevato per accedere a posizioni utili del bando Erp. “L’iniziativa mira pertanto a consentire l’accesso al mercato della locazione a famiglie e giovani coppie in modo da salvaguardare e rigenerare il tessuto sociale, sulla scia di quanto già fatto negli ultimi anni per contrastare lo spopolamento delle isole”, spiega il Comune.

Leggi: Redattore Sociale, 07/06/2022


lunedì 6 giugno 2022
Caregiver under 18, a Bologna parte un progetto per sostenerli

Da giovanissimi forniscono cura, assistenza e supporto ai membri della famiglia gravemente malati. In 6 distretti dell’Ausl si sperimenta la “presa in carico comunitaria”
Sostenere i giovani caregiver bolognesi, bambini e ragazzi di età inferiore ai 18 anni che forniscono cura, assistenza e supporto a membri della famiglia che hanno una disabilità, una patologia cronica, una malattia mentale o altre condizioni che necessitano di cura. Con questo obiettivo, spiega la Città metropolitana di Bologna, Palazzo Malvezzi e la Conferenza territoriale sociale e sanitaria metropolitana di Bologna hanno lanciato, nei sei distretti dell’Ausl di Bologna, il progetto ‘Giovani caregiver’, nato per definire una strategia metropolitana di sostegno a queste figure, che un’indagine Istat relativa al 2015 stima possano rappresentare almeno il 7,3% dei ragazzi e il 6,9% delle ragazze tra i 15 e i 24 anni.
Oggi, si legge in una nota, “mancano strumenti accurati per individuare questi giovani e giovanissimi che in tanti casi faticano, anche a livello sociale, ad essere considerati soggetti attivi della rete di cura”. Il progetto mira dunque a “guidare le comunità professionali, scolastiche, educative e non solo nel costruire nuove modalità di lavoro per individuare e sostenere i giovani che si prendono cura dei loro cari”.

Leggi: Redattore Sociale, 06/06/2022


lunedì 6 giugno 2022
Casa, a Modena affitti scontati ai giovani che fanno volontariato

Alcune ore al mese del proprio tempo ad attività di volontariato, in cambio della possibilità di alloggiare con un affitto agevolato in 12 appartamenti, per 24 posti letto in totale. Vengono messi a disposizione dal Comune all’R-Nord, il quartiere oltre la stazione sempre in cerca di rilancio. Dopo l’esperienza dell’anno scorso, torna il progetto “Antenne”, l’iniziativa promossa dal Comune di Modena, col coordinamento dell’assessorato alle Politiche giovanili. È già possibile candidarsi, collegandosi a comune.modena.it/informagiovani e seguendo le istruzioni. Il target di riferimento include studenti universitari, lavoratori e volontari di servizio civile. La proposta è destinata a ragazzi e ragazze da 19 a 34 anni che, nel periodo compreso tra settembre 2022 e luglio 2023, dovranno svolgere volontariato a favore dei residenti nei quartieri Sacca e Crocetta, in diversi ambiti e in contesti di fragilità socioeconomica o educativa, in nove associazioni in particolare. Rispetto all’anno scorso, il monte ore è stato ridotto da 270 a 240: gli interventi includeranno attività di animazione socio-culturale e sportiva, sensibilizzazione al rispetto di regole e spazi, ma “anche sostegno e accompagnamento per persone fragili, manutenzione degli spazi e affiancamento degli stranieri”, spiegano gli uffici comunali.

Leggi: Redattore Sociale, 06/05/2022


lunedì 6 giugno 2022
Povertà, in Toscana piano da 71 milioni per combatterla

Previsti servizi di assistenza sociale e professionale, aiuto ai senza dimora, sostegno alla genitorialità, pronto intervento sociale
In Toscana arrivano 71 milioni grazie al piano per combattere la povertà. Il piano, che ha alla sua origine il Fondo nazionale povertà predisposto dal Governo, prevede un pacchetto di interventi distribuiti in tre anni (2021-2023) e finalizzati a ridurre le cause dell’impoverimento e a sostenere le persone nel percorso di uscita dalle condizioni di marginalità ed esclusione sociale. Gli interventi previsti sono indirizzati soprattutto a rafforzare tutti i servizi che possono aiutare persone o famiglie percettori di reddito di cittadinanza.
Le azioni previste dal Piano regionale per il contrasto alla povertà riguardano interventi per il sostegno all’individuo e alla famiglia e la prevenzione delle cause di impoverimento. Si tratta di servizi di assistenza sociale professionale, di assistenza domiciliare socio-assistenziale, di sostegno socio-educativo, di sostegno alla genitorialità, di mediazione culturale, di tirocini finalizzati all’inclusione sociale, all’autonomia delle persone e alla riabilitazione, di pronto intervento sociale.
Una quota degli interventi riguarda persone in condizione di povertà estrema e senza dimora, con quote riservate ai servizi di posta e residenza virtuale e di pronto intervento sociale.

Leggi: Redattore Sociale, 06/06/2022


domenica 5 giugno 2022
Tredici appartamenti nell’ex-Sert Prorogata la scadenza del bando

C’è ancora tempo per partecipare alla selezione. E’ rivolta a persone. con Isee sotto i 35mila euro
L’ex Sert di Empoli è al centro di un maxi progetto di ristrutturazioneL’ex Sert di Empoli è al centro di un maxi progetto di ristrutturazione
Proseguono i lavori all’ex Sert di piazza XXIV Luglio, pronto a diventare capofila di un progetto di co-housing unico nel suo genere. Nel frattempo è stata allungata la finestra temporale per presentare la domanda per prendere in affitto uno dei 13 alloggi: la scadenza del bando, inizialmente prevista per domani, è stata posticipata a domenica 10 luglio.
Il progetto Freedom è promosso insieme al Comune di Empoli dal raggruppamento Freedom Condividere l’abitare, composto da Auser Abitare Solidale e dalle cooperative Casae, Sintesi Minerva, Pietra d’Angolo, Sociolab e dall’Associazione Filo d’Argento Empoli. Il bando è rivolto a cittadine e cittadini residenti nel comune di Empoli, del Circondario e della Città Metropolitana, che abbiano un Isee compreso tra 8mila e 35mila euro. Dopo gli appuntamenti dei passati 12 e 28 maggio, sarà prevista una nuova data di Open House per visitare appartamenti e spazi comuni giovedì 23 giugno dalle 16 alle 19 Per partecipare alla visita basta scrivere una mail all’indirizzo freedom.empoli@gmail.com. L’avviso e la domanda di partecipazione sono scaricabili sul sito del comune di Empoli e www.coopcasae.it.

Leggi: La Nazione, 05/06/2022


venerdì 3 giugno 2022
Benevento. Bando contributi affitti 2021. Pubblicazione della graduatoria provvisoria: inspiegabile ritardo della regione Campania

Se quattro mesi vi sembran pochi provate voi ad aspettar!
Travisando le parole di un canto di lotta di alcuni decenni fa, esprimiamo tutto il disappunto di centinaia di famiglie che attendono la pubblicazione della graduatoria provvisoria.
Sono 4 mesi dal 2 febbraio ultimo scorso che è scaduto il termine per partecipare al bando della Regione Campania per i contributi affitto anno 2021, ed ancora non si vede la pubblicazione della graduatoria provvisoria di questo bando che, ripetiamo, è relativo ai canoni di fitto pagati dagli inquilini, per chi ha potuto farlo, lo scorso anno 2021.
Non ci sembra superfluo ricordare che altre regioni d’Italia già stanno pagando anche i contributi affitto per l’anno 2022.
La cosa grave è che ci sono centinaia di famiglie a Benevento e in provincia, migliaia in tutta la Campania, che stanno aspettando l’erogazione del contributo affitti per sfuggire allo sfratto per morosità, che sta tagliando le famiglie, che si trovano in gravi difficoltà economiche da sempre e da ultimo per la grave crisi conseguente alla emergenza da covid e alle conseguenze nefaste della guerra in Ucraina.

Leggi: Sunia, 03/06/2022


IN AGENDA:

10 idee per la nuova forma urbis

In occasione delle celebrazioni in programma il 7 giugno e l’ 8-9-10 luglio 2022 organizzate dalla Fillea CGIL, dal titolo “136 anni di battaglie”, uno spazio è dedicato, nella prima giornata, al tema “La nuova forma urbis”.
L’argomento – introdotto dalla relazione del Presidente dell’Associazione Nuove Ri-Generazioni, Gaetano Sateriale – si svilupperà in tre panel: “Partecipazione e conflitto: organizzare i bisogni”; “10 proposte per la città dei quindici minuti”; “La città della solidarietà e della giustizia”.

Leggi: Nuove Rigenerazioni


PARTECIPAZIONE – on-line mercoledì 08 Giugno dalle ore 18:00 alle ore 19:15

L’occasione per una riflessione sulle pratiche della partecipazione è data dalla pubblicazione della Fondazione Innovazione Urbana Visioni e azioni dell’istituzione dedicata alle trasformazioni di Bologna, libro che ne restituisce le attività dalla creazione nel 2018 al 2021. La Fondazione, che ha ereditato la lunga esperienza precedente dell’Urban Center di Bologna, si è data obiettivi ambiziosi di attivazione sociale praticando la partecipazione a varie scale e sperimentando molteplici approcci, in una relazione con le Amministrazioni che potremmo definire di affiancamento in autonomia.
La lunga durata di questa esperienza (Urban Center prima, FIU dopo) e le diverse fasi attraversate da questa ‘istituzione’ bolognese costituiscono riferimento importante per un discorso su intenzioni, significati, modi ed esiti delle pratiche partecipative in Italia, dopo trent’anni dalla loro irruzione nell’urbanistica italiana. L’intenzione dell’incontro è di ragionare su questa ‘frontiera’ in modo disincantato, considerando i temi trattati, i modi e le tecniche utilizzate, i soggetti coinvolti e prestando attenzione ai cambiamenti intervenuti.
Il profilo dei relatori è a questo riguardo interessante: chi ha diretto per lunghi anni l’Urban Center poi la FIU, chi ha scelto precocemente questo campo di attività, chi ha studiato gli Urban center Italia – di Patrizia Gabellini.

Leggi: Urban Promo


A Palermo il primo luglio convegno nazionale sui beni confiscati: “Lavoro, legalità e invecchiamento attivo”

Il primo luglio a Palermo dalle ore 17 alle 20, nel Giardino del Benessere (Viale della Resurrezione 78) si terrà il Convegno promosso da Auser Nazionale, Auser Sicilia e Auser Palermo “Lavoro, legalità e invecchiamento attivo”.
Il Giardino del Benessere di Palermo è un bene confiscato alla mafia e restituito ai cittadini attraverso un progetto dell’Auser. Da luogo di degrado e illegalità, il Giardino del Benessere è ora un luogo dove gli anziani del quartiere, le famiglie, i bambini, possono incontrarsi, giocare, seguire corsi, conferenze, laboratori, ballare e stare bene insieme. Il progetto di riqualificazione è stato sostenuto dalla Fondazione Con il Sud, Fondazione Sicilia e Auser Nazionale e nasce dalla collaborazione di Auser provinciale Palermo e Auser volontariato Sicilia.

Leggi: Auser


Roma e online – 19 – 20 luglio – Long-Term Care Seven – Gli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine – edizione 2022

PNRR al via: verso l’attuazione dei nuovi modelli di presa in carico del paziente anziano cronico e la riorganizzazione e l’integrazione del suo percorso assistenziale
La settima edizione della due giorni che Italia Longeva, di concerto con il Ministero della Salute, dedica annualmente alla Long-Term Care si focalizzerà su strategie, percorsi e modalità di implementazione della riorganizzazione dei modelli di presa in carico dell’anziano fragile e multimorbido e sull’introduzione di nuovi flussi di cura e di assistenza così come delineato dal PNRR e dal DM 71 e dai relativi piani di attuazione a livello regionale.
La riorganizzazione dei servizi sul territorio e dei processi e modelli di integrazione assistenziale saranno al centro del dibattito tra decisori e attori della sanità a livello centrale e territoriale: l’iniziativa costituirà l’occasione per mettere in evidenza i punti di attenzione, ma anche per avanzare proposte e possibili soluzioni.
Più nel dettaglio si entrerà nel merito di: evoluzione dei tradizionali setting della cronicità – ADI e RSA -, introduzione di nuovi flussi di cura e di assistenza, modalità di integrazione strutturata della telemedicina nei diversi setting assistenziali, sviluppo di strumenti di gestione della LTC, possibile ruolo delle aziende private a sostegno della riorganizzazione della gestione socio-sanitaria della cronicità̀, governance del farmaco nell’assistenza a lungo termine.

Leggi: Italia Longeva


Trento 14 e 15 ottobre 2022 – Anziani – Dignità, relazioni, cure – 4° Convegno Internazionale

Il Convegno, arrivato alla sua quarta edizione, si pone l’obiettivo di favorire una riflessione interdisciplinare, nell’intenzione di migliorare la qualità organizzativa e operativa dei servizi rivolti a persone anziane fragili, anche in riferimento alle ripercussioni che la pandemia ha avuto su questo specifico ambito di intervento.
Un luogo di incontro e di dialogo tra saperi diversi, professionali ed esperienziali, durante il quale approfondire su più livelli, dal coordinamento dei servizi all’operatività quotidiana, i temi della relazione tra la persona anziana, la sua famiglia e gli operatori dell’assistenza, in un’ottica di valorizzazione reciproca e condivisione di prassi virtuose, realmente partecipative e rispettose della persona.
Al Convegno si potrà partecipare in presenza o in modalità interamente online.

Leggi: Erickson


Dall’11 al 14 ottobre Urbanpromo 2022

Dall’11 al 14 ottobre Cascina Fossata a Torino sarà la sede di Urbanpromo 2022, evento su quattro articolazioni: “Urbanpromo Città”, “Urbanpromo Social Housing”, “Urbanpromo Digital” e “Urbanpromo Green”.

Leggi: UrbanPromo


IN EVIDENZA:

Progetto Ue. Le nostre città? Dovranno essere belle, inclusive e pure sostenibili – Gabrio Forti e Federica Olivares

Parte il programma comunitario New European Bauhaus per «rafforzare l’anima dell’Unione Europea» a partire dai suoi centri urbani
«Ogni cambiamento sistemico deve avere la propria estetica distintiva: stile e sostenibilità. Ecco perché creeremo un nuovo Bauhaus europeo: uno spazio di co-creazione in cui architetti, artisti, studenti, ingegneri, designer lavorino insieme. Questo significa NextGenerationEU. Questo significa plasmare il mondo in cui vogliamo vivere». Così Ursula von der Leyen nel settembre 2020 anticipava la nascita del New European Bauhaus nel suo discorso per lo “Stato dell’Unione” in pieno primo ciclo pandemico, poi presentato ufficialmente nel gennaio 2021 come «un Progetto di speranza per esplorare come vivere meglio dopo la pandemia e per portare il Green Deal europeo più vicino alle menti e alle case degli europei».
Nelle intenzioni di von der Leyen, il New European Bauhaus (NEB) è certamente un progetto culturale, prima ancora che ambientale ed economico, benché intenda declinare insieme sostenibilità, design e accessibilità per realizzare il Green Deal Europeo. Ma è molto chiaro, fin dalle sue prime esternazioni su questo tema, che von der Leyen affida a NEB un ruolo politico per «rafforzare l’Anima della nostra Unione », ispirandosi a quanto Robert Schuman disse: «L’Europa ha bisogno di un’Anima, di un ideale e della volontà politica di perseguire questo ideale». È indubbio che Anima, in questo contesto, significhi l’identità distintiva del Continente Europa e rappresenti quindi un’affermazione strategica di Cultural Diplomacy.

Leggi: Avvenire


Welfare fiscale, politiche abitative e politiche per i figli – di Massimo Baldini

L’importanza delle spese fiscali
Il sistema di protezione sociale italiano si è per lungo tempo contraddistinto per un impegno molto modesto verso le politiche in favore delle famiglie con figli e quelle abitative. Nel corso dell’ultimo decennio, però, in entrambi questi campi la spesa pubblica è decisamente aumentata, anche se in modi molto diversi. Nel campo delle politiche per le famiglie si è assistito, soprattutto negli ultimissimi anni, ad un deciso incremento di spesa grazie a due nuovi trasferimenti monetari: il Reddito di Cittadinanza e l’Assegno unico per le famiglie con figli a carico, che ha sostituito le detrazioni per i figli fino a 21 anni. Nelle politiche abitative invece la maggiore spesa ha assunto la forma di nuove forme di agevolazioni fiscali, cioè di tax expenditures. In entrambi i casi, quindi, per capire l’evoluzione di queste forme di intervento pubblico è necessario considerare il ruolo centrale svolto da varie forme di sconti fiscali.
I confronti internazionali sulla spesa sociale infatti non tengono conto che nel nostro paese una parte significativa della spesa pubblica per famiglie con figli e per le politiche abitative viene allocata tramite agevolazioni fiscali. Per un quadro più completo dell’impegno pubblico verso queste categorie, oltre agli interventi diretti da parte dello stato tramite trasferimenti o servizi, è utile considerare il ruolo del “welfare fiscale”, inteso come l’insieme delle varie tax expenditures (esenzioni, deduzioni, detrazioni, ecc.) che la normativa prevede a fronte di determinate condizioni personali o di certe spese ritenute socialmente meritorie.

Leggi: Welforum


Modelli regionali di politiche per anziani non autosufficienti: stime della relazione domanda-offerta

Fra le Regioni italiane esiste una significativa variabilità nell’offerta di servizi e prestazioni per gli anziani non autosufficienti. Nell’analisi proposta in questo articolo, i modelli regionali sono stati messi a fuoco ponendo in relazione l’offerta con la domanda potenziale rappresentata dalla popolazione anziana non autonoma e che presenta problemi di limitazioni nello svolgimento delle attività quotidiane.
di Luigi Nava (ricercatore sociale), Gisella Accolla (Data Analyst e Amministratrice presso Prisma-Stat srl)
Il tentativo di rintracciare delle ricorrenze/divergenze nelle modalità e nell’intensità dell’offerta dei sistemi di welfare, tanto a livello nazionale quanto a livello locale, è un “classico” della ricerca sulle politiche pubbliche. Lo scopo di queste analisi è di norma quello di rilevare i diversi stili di intervento ed erogazione dei servizi (es. assetti di governance, pubblico vs privato, etc.), quantificare/comparare i diversi risultati raggiunti (es. quante persone beneficiano dei servizi, quante migliorano la propria condizione, etc.), identificare i fattori delle eventuali eterogeneità riscontrate (es. l’assetto istituzionale e/o le dinamiche prettamente politiche).
In Italia, soprattutto a partire dai primi anni 2000 si è assistito allo sviluppo di analisi orientate a cogliere le “tipicità” delle politiche locali e regionali con particolare riferimento a quei settori di intervento coinvolti dal trasferimento dei poteri avvenuto da parte dello Stato a favore delle Regioni dagli anni Settanta in poi. Sono stati ad esempio analizzati i processi di governance delle politiche nell’ambito dei nascenti Piani di Zona e identificati alcuni modelli di welfare regionali con attenzione anche alle politiche per gli anziani non autosufficienti. A tal proposito si è parlato di “universalismo debole” (Pavolini, 2004), “specchio frantumato” (Fargion, 2012) e “Italia del patchwork” (Costa, 2013) sintetizzando, in modo suggestivo ed efficace, le caratteristiche e le conseguenze dell’eterogeneità del welfare territoriale.

Leggi: I Luoghi della Cura


Homelessness: conoscere per intervenire

Una ricerca sul territorio metropolitano torinese – Cesare Bianciardi, Roberto Albano | 3 giugno 2022
La descrizione delle persone homeless non è sovrapponibile all’immagine stereotipata della persona che vive per strada o accede a strutture di bassa soglia; i profili si sono fortemente diversificati negli ultimi vent’anni, includendo individui di varia estrazione e condizione sociale. Da ultimo, la pandemia da SarsCov-2 ha reso ancora più evidenti questi cambiamenti, portando alla luce situazioni di persone che un tempo non erano neppure considerate a rischio e che a seguito della precarizzazione delle sfere di vita, a partire da quella lavorativa, sono entrate in forte disagio economico, sociale e abitativo.
Con la L. 56/2014 (cd. “riforma Delrio”), alle Città metropolitane sono state attribuite importanti funzioni di raccolta e elaborazioni dati (art. 1, c. 85) e di promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale del territorio (art. 1, c. 44). Per assolvere a dette funzioni, a partire dal 2017, la Città metropolitana di Torino ha promosso alcune ricerche volte ad approfondire il fenomeno dell’homelessness sul territorio metropolitano torinese, nella convinzione che il contrasto alla grave marginalità adulta rappresenti un tassello essenziale per il complessivo sviluppo socioeconomico del territorio. In questo articolo sintetizziamo i risultati della più recente di queste ricerche, svolta nella seconda metà del 2021 sui Comuni del territorio metropolitano torinese, ad esclusione del Capoluogo, da ricercatori del Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università di Torino in stretta collaborazione con funzionari della CmTO, Direttori e Direttrici dei Consorzi socioassistenziali, Responsabili di Area e Operatori/trici dei servizi sociali e del terzo settore.

Leggi: Welforum


 Lavoro sociale? Pochi soldi e una vita piena di incertezze e imprevisti – di Sabina Pignataro

Federica ha quarant’anni, una laurea in psicologia, e oggi coordina un centro diurno. In questa lettera ci racconta le sue preoccupazioni economiche e professionali: «Andando avanti mi sono resa conto che le fatiche dovute allo stress mentale e al non avere la vita privata che hanno gli altri non sono bilanciate da nulla». Anche quel tipo di lavoro nel sociale che lei sognava forse non esiste: «i fondi sono troppo pochi, lo stress nelle amministrazioni delle cooperative troppo alto, i tagli al personale continui e alla fine ci si ritrovava in pochi: pochissimi educatori che devono lavorare con scarse risorse e in equipe ridotte all’osso»
«Sono Federica, laureata in Psicologia Clinica, dello sviluppo e neuropsicologia nel 2014, durante il mio tirocinio post laurea mi hanno offerto delle ore lavorative in ambito educativo in concomitanza con le ore di tirocinio e così sono entrata in contatto con il mondo dell’educazione. Inizialmente ho lavorato in centri diurni per persone con disabilità dopodiché mi sono lanciata nel mondo della residenzialità. Ero entusiasta di lavorare in un contesto così dinamico e poco strutturato dove la cura e gli interventi educativi devono essere messi a disposizione 24h su 24h 7su7 senza sabati e domeniche o festività.
Sono una di quelle educatrici che ha dovuto fare l’adeguamento al titolo attraverso la legge Iori pagato dalla sottoscritta altrimenti avrei perso il lavoro. Già a quel punto qualche domanda iniziava a sorgere spontanea “ma sono una risorsa o un numero?”.

Leggi: Vita


Dalle Cure palliative domiciliari al ricovero in Hospice. Indagine sulle motivazioni del cambio del setting di cura nell’ASL Città di Torino

La scelta del setting più adeguato nei percorsi di cure palliative risponde a diverse esigenze, del malato e della sua famiglia. L’articolo presenta i risultati di una recente ricerca sulle motivazioni che inducono le famiglie al cambio di setting assistenziale all’interno della rete delle cure palliative, realizzata grazie al contributo di alcuni esperti della SC Cure palliative dell’ASL Città di Torino.
di Franco Cirio (Docente a contratto di Infermieristica della cronicità, disabilità e cure palliative c/o Corso di Laurea per Infermieri Università degli Studi di Torino, sede ASL Città di Torino), Stefania Pia Lo Muzzo (Infermiera presso l’Ospedale Koelliker di Torino)
Garantire la “buona morte” attraverso le cure palliative, permette di attuare un insieme di interventi terapeutici, diagnostici e assistenziali, finalizzati alla cura attiva e totale dei pazienti la cui malattia di base non risponde più ai trattamenti specifici e diventa per il paziente, causa di sofferenza fisica, psicologica e spirituale, oltre che sociale (De Hannezel, 2022).
L’assistenza palliativa domiciliare è definita come “l’insieme degli interventi sanitari socio-sanitari e assistenziali che garantiscono l’erogazione di Cure Palliative e di terapia del dolore a domicilio della persona malata, per ciò che riguarda sia gli interventi di base, coordinati dal medico di medicina generale, sia quelli dell’èquipe specialistiche di cure palliative, di cui il medico di medicina generale è in ogni caso parte integrante, garantendo una continuità assistenziale ininterrotta”.
Le cure palliative domiciliari e l’assistenza in Hospice: i dati della città di Torino
Il DPCM 12 gennaio 2017 ha definito e aggiornato i livelli essenziali di assistenza (LEA) articolando le cure palliative per livelli di complessità ed intensità assistenziale, con un approccio orientato alla presa in carico e alla continuità del percorso di cura. Sono stati definiti inoltre i seguenti setting di assistenza nell’ambito delle reti di cure palliative: Specialistica Ambulatoriale, Domiciliare, Residenziale – Hospice e nei ricoveri ordinali per acuti.

Leggi: I Luoghi della Cura


SEGNALAZIONI:

Home care premium per persone non autosufficienti

Grazie all’Inca, sì del giudice all’assunzione di un familiare come badante.
Una donna ottiene dall’Inps l’assistenza domiciliare per il figlio gravemente disabile, ma l’Istituto previdenziale pubblico, con decreto ingiuntivo, le chiede la restituzione di oltre 23 mila euro, pari all’intero ammontare delle cifre corrisposte in due anni. Richiesta per fortuna annullata dal Tribunale di Vicenza, con la sentenza n. 225/2022 del 27 maggio scorso, che ha accolto il ricorso patrocinato dall’avvocato Marta Capuzzo, consulente legale di Inca Cgil, condannando l’Inps anche al rimborso delle spese processuali.
Se non fosse per la sensibilità che si deve a chi vive il dramma di un figlio gravemente malato, la storia sottoposta a giudizio meriterebbe di essere presto archiviata come un semplice errore di interpretazione delle normative vigenti; ma le cose cambiano quando si riconosce e poi si nega inspiegabilmente il diritto ai sussidi ad una madre pensionata che ha chiesto legittimamente di poter accedere al Programma Home Care Premium, in favore delle persone non autosufficienti iscritte alla Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e sociali e/o loro familiari,
Le regole per accedervi sono messe, di volta in volta, nero su bianco nei bandi pubblicati dall’Inps; tra queste, è previsto il rimborso della spesa per l’assunzione di un’assistente familiare, incaricata di provvedere alle cure della persona disabile, che può essere anche interna al nucleo, previo la richiesta e l’ottenimento dell’autorizzazione da parte dell’Inps.

Leggi: Inca


Agevolazioni nell’acquisto di un veicolo: risolti i dubbi interpretativi

Un Parere espresso dall’Agenzia dell’Entrate ha risolto i dubbi interpretativi sul diritto all’aliquota IVA ridotta, in caso di acquisto di un veicolo, per le persone con disabilità titolari di patente speciale con obbligo di adattamenti alla guida, dubbi interpretativi causati dal contrasto tra un Decreto Ministeriale del 1986 e il recente “Decreto Infrastrutture”. A tale tema il Centro Studi Giuridici HandyLex dedica un ampio approfondimento
Persona con disabilità in motore che sale in autoCome avevamo riferito nel febbraio scorso anche sulle nostre pagine, il Centro Studi Giuridici HandyLex aveva evidenziato un contrasto presente tra il Decreto Ministeriale del 16 maggio 1986 (Disposizioni per l’assoggettamento dell’imposta sul valore aggiunto dei veicoli adattati ad invalidi), ove si stabiliva che volendo usufruire di aliquote ridotte per l’acquisto di veicoli, i titolari di patente F per ridotte o impedite capacità motorie dovessero produrre determinati documenti, e il testo del Decreto Legge 121/21 (cosiddetto “Decreto Infrastrutture”), coordinato con la Legge di conversione 156/21, che nell’articolo 1 bis, aveva “semplificato” la procedura per la richiesta, lasciando però notevoli dubbi interpretativi.

Leggi: Superando


 

 

 

 

 

 

NEWS:

martedì 31 maggio 2022
Anziani, la Legge sulla non autosufficienza è all’ultimo miglio ma il traguardo è a rischio

I sindacati dei pensionati dell’Emilia-Romagna si appellano ai parlamentari: “Il tempo stringe, approvatela”
Inseguita da anni, la legge sulla non autosufficienza potrebbe arenarsi proprio in vista del traguardo. La battaglia dei sindacati dei pensionati per approvarla ha fatto leva anche sulle ‘lezioni’ della pandemia da Covid sfociando in “un primo risultato importante: tra le riforme previste dal Pnrr c’è anche quella relativa alla non autosufficienza”. Bene, ma non benissimo: perchè il tempo stringe e bisogna approvare la legge prima della fine della legislatura. Per questo le segreterie dei sindacati dei pensionati di Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil dell’Emilia-Romagna vogliono condividere con i Parlamentari eletti nella Regione si rivolgono ai parlamentari che sostengono la maggioranza di Governo e “li sollecitano ad agire per scongiurare le conseguenze negative di questa eventualità. Anche se il traguardo sembra più vicino, non abbiamo però oggi certezze che la legge sarà approvata in questa legislatura e neppure sulla qualità della legge stessa; se segnerà quindi davvero quel passo nella direzione da noi auspicata” oppure se tradirà le attese.

Leggi: Redattore Sociale, 31/05/2022


lunedì 30 maggio 2022
PNRR: assegnate le risorse nazionali per favorire le attività di inclusione sociale. Tra le misure anche “dotazioni strumentali innovative rivolte alle persone anziane per garantire loro una vita autonoma”

Con il Decreto Direttoriale numero 98 del 9 maggio 2022, gli uffici del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, hanno assegnato ai vari Ambiti territoriali sociali in Italia le risorse economiche, legate al PNRR, al fine di favorire attività di inclusione sociale per soggetti fragili e vulnerabili, come famiglie e bambini, anziani non autosufficienti, disabili e persone senza dimora.
Nello specifico, la misura prevede interventi di rafforzamento dei servizi a supporto delle famiglie in difficoltà, soluzioni alloggiative e dotazioni strumentali innovative rivolte alle persone anziane per garantire loro una vita autonoma e indipendente.
E ancora servizi socio-assistenziali domiciliari per favorire la deistituzionalizzazione, forme di sostegno agli operatori sociali per contrastare il fenomeno del burn out e iniziative di housing sociale di carattere sia temporaneo sia definitivo. All’E.Romagna assegnati 105mln di euro.

Leggi: Rete Caad, 30/05/2022


lunedì 30 maggio 2022
Rsa. Cgil, Cisl e Uil chiedono intervento a Speranza per rinnovo contratto: “È scaduto da 14 anni”

I sindacati scrivono al Ministro della Salute: “Aiop ed Aris, venendo meno agli impegni assunti durante il rinnovo del Ccnl della sanità privata, non si sono mai rese concretamente disponibili neanche ad avviare il tavolo negoziale; ad aggravare ulteriormente la situazione vi è la posizione espressa da Aiop che, nel corso dell’incontro per l’esperimento del tentativo obbligatorio di conciliazione con il Ministero del Lavoro, si è dichiarata indisponibile ad aprire un negoziato congiuntamente ad Aris”.
“Lo scorso 15 febbraio 2022 Le abbiamo rappresentato la grave situazione delle lavoratrici e lavoratori che operano nelle RSA, che attendono l’apertura del negoziato per la definizione del loro Ccnl un ritardo di ormai 14 anni non più tollerabile, per il quale abbiamo avviato una mobilitazione in tutte le regioni. Le associazioni datoriali Aiop ed Aris, venendo meno agli impegni assunti durante il rinnovo del Ccnl della sanità privata, non si sono mai rese concretamente disponibili neanche ad avviare il tavolo negoziale; ad aggravare ulteriormente la situazione vi è la posizione espressa da Aiop che, nel corso dell’incontro per l’esperimento del tentativo obbligatorio di conciliazione con il Ministero del Lavoro, si è dichiarata indisponibile ad aprire un negoziato congiuntamente ad Aris”. È quanto scrivono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl in una lettera indirizzata al Ministro della Salute, Roberto Speranza.

Leggi: Quotidiano Sanità, 30/05/2022


lunedì 30 maggio 2022
Accessibilità del costruito: disponibili in italiano due Technical Report della Unione europea

Sono disponibili in italiano i due Rapporti Tecnici sull’accessibilità e l’usabilità dell’ambiente costruito: “Accessibilità e usabilità dell’ambiente costruito – Criteri e specifiche tecniche prestazionali” e “Accessibilità e usabilità dell’ambiente costruito – Valutazione di conformità”. Il primo è stato sviluppato a supporto della norma europea di riferimento, la UNI CEI EN 17210 (“Accessibilità e usabilità dell’ambiente costruito – Requisiti funzionali”), e fornisce ed esemplifica i criteri e le specifiche tecniche prestazionali per un ambiente costruito accessibile ed usabile, secondo l’approccio del Design for All/Universal design.
Il secondo fornisce i criteri per la verifica e la valutazione di conformità dell’ambiente costruito con i requisiti funzionali e le raccomandazioni descritte nella norma sopra citata, che rappresenta ad oggi lo “stato dell’arte” europeo dei requisiti prestazionali minimi richiesti. Leggi nel sito uni e scarica i due rapporti

Leggi: Rete Caad, 30/05/2022


lunedì 30 maggio 2022
L’Italia recepisce la “Legge Europea sull’Accessibilità”

È certamente un passaggio importante la recente approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del Decreto Legislativo di recepimento della Direttiva Europea sui requisiti di accessibilità dei prodotti e dei servizi, ovvero l’“European Accessibility Act” (“Legge Europea sull’Accessibilità”), ferme restando le criticità evidenziate a suo tempo in quella stessa Direttiva dal Forum Europeo sulla Disabilità, insieme a una serie di punti di forza
Varie forme di disabilitàPubblicata il 7 giugno 2019 nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea ed entrata in vigore dal 27 di quello stesso mese, la Direttiva (UE) 2019/882 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 aprile 2019, sui requisiti di accessibilità dei prodotti e dei servizi, ovvero l’European Accessibility Act (“Legge Europea sull’Accessibilità”), ha vissuto un percorso di cui anche «Superando.it» si è ripetutamente occupato (si vedano alcuni dei nostri contributi elencati nella colonnina a fianco).

Leggi: Superando, 30/05/2022


sabato 28 maggio 2022
“Non garantiamo più assistenza”

Allarme RSA – L’associazione case di riposo: “le cure per 300mila anziani a rischio” – di Natascia Ronchetti
Sono circa 300 mila e aspettano la morte in solitudine da oltre due anni, da quando è scoppiata l’epidemia, di fatto isolati dal resto del mondo. Da tempo sono anche spesso privi di una assistenza adeguata alle loro necessità di anziani non autosufficienti: le Rsa, avvitate in una crisi gravissima, non hanno personale a sufficienza. “La situazione è drammatica – conferma Sebastiano Capurso, presidente di Anaste, associazione di case di riposo -.I parenti denunciano di non riuscire a vedere i loro cari? Li capisco. Ma li invito a considerare che siamo prossimi al collasso, in queste condizioni a breve non riusciremo a garantire la sopravvivenza del sistema. Non riusciamo nemmeno a rinnovare il contratto ai lavoratori”. La pandemia ha inferto un colpo durissimo alle Rsa. Tariffe bloccate, mancanza di operatori. E il dramma di migliaia di morti. I famigliari degli anziani ricoverati, il 30 maggio torneranno a protestare davanti al ministero della Salute, chiedendo un allentamento delle maglie strette delle disposizioni sull’accesso allestrutture e denunciando il decadimento del servizio per la disastrosa carenza di infermieri. Pubblico e privato se li sono strattonati per far fronte all’emergenza.

Leggi: Il Fatto Quotidiano, 28/05/2022


lunedì 27 maggio 2022
Sociotechlab, un progetto per il futuro

Lo Spi Cgil ha invitato politici ed esperti d’innovazione a discutere i risultati di un’importante iniziativa realizzata in collaborazione con i più importanti centri di ricerca italiani. Un dibattito a tutto campo su sanità territoriale e digitale
Lo Spi Cgil ha invitato politici ed esperti dei vari settori dell’innovazione a discutere i risultati di un importante progetto realizzato in collaborazione con i più importanti centri di ricerca italiani. L’evento si è tenuto presso la sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica a Roma lo scorso 10 maggio. Si è trattato di un dibattito a tutto campo, in cui il ministro della Salute Roberto Speranza ha confermato che “una parte consistente delle risorse del Pnrr saranno investite per implementare la sanità territoriale e quella digitale. Ma investiremo – ha aggiunto – soprattutto sulle persone e sulle competenze, perché non un singolo strumento ma una riforma di sistema può cambiare il mondo della sanità”.

Leggi: Collettiva, 27/05/2022


lunedì 27 maggio 2022
1900 progetti ammessi al finanziamento PNRR per il sostegno alle persone fragili e vulnerabili

Con il Decreto Direttoriale numero 98 del 9 maggio 2022, il ministero del Lavoro e Politiche Sociali ha assegnato ai vari Ambiti territoriali sociali le risorse economiche, legate al PNRR, al fine di favorire attività di inclusione sociale per soggetti fragili e vulnerabili.
I destinatari erano gli Ambiti Territoriali Sociali (ATS), circa 600, e i Comuni singoli. Le Regioni e Province Autonome hanno un ruolo di coordinamento e di programmazione per lo sviluppo dei sistemi sociali territoriali in relazione ai Livelli Essenziali delle Prestazioni in ambito Sociale (LEPS) di livello nazionale e alla programmazione regionale. Nel complesso, agli ATS e per essi, ai singoli Comuni e agli Enti gestori delle funzioni socio-assistenziali sono stati assegnati oltre 1.250 milioni di euro.
Si tratta di 1.900 i progetti ammessi al finanziamento (2.400 se si considerano anche gli idonei) nei diversi ambiti di intervento previsti dal bando:
• rafforzamento dei servizi a supporto delle famiglie in difficoltà;
• alloggi, strumentazioni innovative e servizi socio-assistenziali a domicilio per garantire alle persone anziane una vita autonoma e indipendente al di fuori delle strutture residenziali;
• sostegno agli operatori sociali per contrastare il fenomeno del burnout;
• iniziative di housing sociale di carattere sia temporaneo che definitivo.
• Nelle tabelle consultabili nel Decreto sono indicati i Comuni proponenti quali capofila dell’ambito territoriale sociale nel cui ambito sono stati candidati progetti, che quindi possono essere stati proposti ed essere localizzati in altri comuni dell’ATS.

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 27/05/2022


mercoledì 25 maggio 2022
Home Care Design for Parkinson’s Disease: linee guida per una “casa ideale”

Il Parkinson al centro di un progetto internazionale dal titolo “Home Care Design for Parkinson’s Disease”. L’obiettivo? Realizzare una “casa ideale” dove malati e caregiver possano vivere con minore difficoltà gli ambienti domestici. A promuoverlo Fondazione Zoé – Zambon Open Education realizzato dall’Università di Firenze – Dipartimento di Architettura DIDA. E ancora Laboratorio di Ergonomia e Design (LED). Con il patrocinio di Confederazione Parkinson Italia e Fondazione Limpe per il Parkinson.
Il Parkinson è una malattia neurologica che colpisce circa 300.000 persone solo in Italia e che si manifesta in media intorno ai 60-65 anni di età. È una patologia età correlata, quindi, la sua incidenza aumenta con l’età delle persone. Quando i neuroni dopaminergici di una piccola regione del Sistema Nervo Centrale si riducono compaiono i tipici sintomi del Parkinson. Tra questi: tremore a riposo, lentezza dei movimenti (bradicinesia) e rigidità muscolare; possono essere presenti anche alterazioni della postura, disturbi del cammino, dell’equilibrio con facilità alle cadute e una riduzione dei movimenti durante la notte (acinesia notturna).

Leggi: Spazio 50, 25/05/2022


mercoledì 25 maggio 2022
Telemedicina e assistenza domiciliare. In Gazzetta le linee guida del ministero. Dalle visite on line col medico al controllo dei pazienti da remoto

Il provvedimento fornisce indicazioni sui diversi aspetti assistenziali di monitoraggio clinico possibili a distanza tra medico e paziente a casa. Come funzionerà la visita on line col medico, tutto sul monitoraggio da remoto delle terapie e il controllo dei parametri vitali e clinici dei pazienti attraverso dei sensori ma anche la valutazione a distanza del corretto utilizzo di ausili, ortesi e protesi durante le normali attività di vita condotte all’interno dell’ambiente domestico o lavorativo.
“Nel Servizio Sanitario Nazionale che stiamo costruendo la telemedicina avrà un ruolo importante. Vuol dire poter avere accesso a consulti medici, monitoraggi e alcune forme di riabilitazione direttamente dalla propria abitazione.
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale delle linee guida organizzative del “Modello digitale per l’attuazione dell’assistenza domiciliare” rispettiamo le tempistiche per i finanziamenti del PNRR e soprattutto gettiamo le fondamenta per la realizzazione della telemedicina su tutto il territorio nazionale”, così oggi sulla sua pagina facebook il ministro della Salute ha annunciato la pubblicazione in Gazzetta delle linee guida per la gestione domiciliare dei pazienti con l’ausilio della telemedicina.

Leggi: Quotidiano Sanità, 25/05/2022


mercoledì 25 maggio 2022
A quasi 20 anni dalla legge è pronta a partire l’Anagrafe nazionale degli assistiti

Previsto da una norma del 2005 arriva sul tavolo della Stato-Regioni il decreto ministeriale che attua la misura che prevede la creazione di un unico database di tutti gli assistiti del Ssn. IL TESTO
A quasi 20 anni dalla legge è pronto a partire l’Anagrafe nazionale degli assistiti. Sbarca infatti sul tavolo della Stato-Regioni il decreto attuativo della norma del 2005 che prevede la creazione di un unico database di tutti gli assistiti del Ssn
Il decreto stabilisce:
a) i contenuti dell’Anagrafe Nazionale degli Assistiti (ANA), istituita nell’ambito del Sistema TS;
b) il piano di graduale subentro dell’ANA alle anagrafi e agli elenchi degli assistiti tenuti dalle singole aziende sanitarie locali;
c) le garanzie e le misure di sicurezza da adottare, i criteri per l’interoperabilità dell’ANA con le altre banche dati di rilevanza nazionale e regionale, nonché le modalità di cooperazione dell’ANA con banche dati già istituite a livello regionale per le medesime finalità, nel rispetto della normativa vigente sulla protezione dei dati personali;
d) le modalità di accesso ai dati e gli strumenti funzionali a garantire l’appropriatezza e l’efficacia delle prestazioni di cura erogate.

Leggi: Quotidiano Sanità, 25/05/2022


DALLE REGIONI:

martedì 31 maggio 2022
Milano, da Comune esenzione Imu per immobili in uso al non profit

Il consiglio comunale ha approvato ieri all’unanimità due integrazioni alla disciplina dell’Imu approvata nel 2021, volte in primis a evitare che i padroni di casa di immobili dichiarati inagibili per cause di forza maggiore debbano comunque pagare la tassa sulla casa e per esentare da tassazione anche gli immobili concessi in comodato agli altri enti territoriali o a enti non commerciali, Le voci dell’assessore Conte e di Matteo Forte
Il consiglio comunale di Milano ha approvato ieri all’unanimità due integrazioni alla disciplina dell’Imu approvata nel 2021, volte in primis a evitare che i padroni di casa di immobili dichiarati inagibili per cause di forza maggiore debbano comunque pagare la tassa sulla casa e per esentare da tassazione anche gli immobili concessi in comodato agli altri enti territoriali o a enti non commerciali. La delibera, prima di essere votata è stata esposta dall’assessore al bilancio del Comune, Emmanuel Conte. “Per legge – ha spiegato l’assessore – l’esenzione dall’imposta Imu per l’abitazione principale avviene se sussistono i requisiti di possesso, residenza e domicilio abituale. Sempre per legge, qualora l’abitazione principale fosse dichiarata inagibile e quindi si perdesse il domicilio, decadrebbe uno dei prerequisiti per avere l’esenzione Imu e il padrone di casa sarebbe costretto a pagare la tariffa seppur in versione scontata, quindi al 50 per cento.

Leggi: Vita, 31/05/2022


martedì 31 maggio 2022
L’Onu sospende gli sfratti a Roma, ma l’Italia non ci sta

Un gruppo di attivisti ha presentato una serie di ricorsi alle Nazioni Unite, che ne ha accolti e sospesi oltre venti. Ma l’Avvocatura dello Stato ha chiesto al tribunale di Roma di non prendere in considerazione la pronuncia Onu
Durante la pandemia in tanti in Italia si sono impoveriti e la pratica degli sfratti è aumentata, per questo un gruppo di attivisti e ricercatori ha presentato una serie di ricorsi alle Nazioni Unite, che ne ha accolti e sospesi oltre venti intravedendo la violazione del diritto inalienabile alla casa. L’Avvocatura dello Stato però nei giorni scorsi ha chiesto al tribunale di Roma di non prendere in considerazione la pronuncia dell’Onu, come denuncia all’agenzia Dire uno dei responsabili dei ricorsi: ‘E’ triste che il governo italiano stia spingendo un tribunale a ignorare una sospensione di sfratto giunta dalle Nazioni Unite. Si tratta però di un fatto quasi secondario rispetto alla grande novità a cui stiamo assistendo: l’Onu ha accolto quasi venti richieste di sospensione – proprio poco fa ci è stata comunicata l’ultima -, un fatto che evidenzia che, per l’Onu, le istituzioni italiane stanno violando i diritti umani, e in particolare il diritto inalienabile alla casa. I casi riguardano sia italiani che stranieri, persone che con la pandemia si sono impoverite ancora di più. La maggior parte delle richieste riguarda Roma: oggi stesso il Tribunale ha sospeso lo sfratto di una famiglia marocchina con due figli piccoli nel quartiere romano di Tor Bella Monaca, di nuovo su richiesta dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite’.

Leggi: Redattore Sociale, 31/05/2022


lunedì 30 maggio 2022
In anteprima i dati del primo rapporto sulla salute di genere nel Lazio. Per le donne vita più lunga ma meno in salute

A presentarli l’assessore alla Salute Alessio D’Amato. La speranza di vita è di 84,5 anni contro i 79,8 anni degli uomini, ma è maggiore la presenza di malattie croniche e demenza. Si registra anche un’inversione del rapporto maschi/femmine nelle patologie per le quali il fumo di sigaretta rappresenta il principale fattore di rischio, fino a qualche tempo fa a forte prevalenza maschile.
Arriveranno presto i dati completi e definitivi del primo Rapporto sulla salute delle donne del Dipartimento di Epidemiologia, ma un quadro chiaro è già stato descritto oggi dall’assessore alla Salute Alessio D’Amato, che ha illustrato i dati preliminari della ricerca che vedere le donne vivere più a lungo ma non più in salute rispetto agli uomini. “Abbiamo una popolazione femminile nella nostra regione che vive mediamente più a lungo, 5 anni in più rispetto alla popolazione maschile, la speranza di vita alla nascita delle donne è 84,5 anni contro 79,8 anni degli uomini”. Tuttavia “la maggior durata di vita media delle donne fa sì che nella popolazione anziana le donne siano più numerose. Rispetto alla popolazione over 80, i 2/3 sono donne e di queste l’85% ha almeno una patologia cronica, un dato importante da considerare nella definizione dei bisogni di salute della popolazione”, ha spiegato d’Amato.

Leggi: Quotidiano Sanità, 30/05/2022


lunedì 30 maggio 2022
Napoli. Intollerabile immobilismo della giunta Manfredi su casa e gestione del patrimonio

Sono passati circa otto mesi dall’insediamento della nuova giunta e, purtroppo, viene vanificata ogni speranza in ordine ad una inversione di tendenza nella gestione delle problematiche abitative e di gestione del patrimonio comunale:
– nessun intervento concreto sulla grave emergenza abitativa nonostante le migliaia di sfratti;
– assenza di qualsiasi provvedimento per la corretta assegnazione degli alloggi pubblici;
– mancata informazione per l’erogazione dei contributi pubblici del fondo per la morosità incolpevole;
– assenza di qualsiasi programmazione volta ad accrescere l’offerta pubblica di alloggi nonostante le ingenti risorse a disposizione del comune;
– assenza di ogni confronto serio con le parti sociali, mentre cresce sempre di più la gestione burocratica delle delicate questioni sociali;
– blocco delle migliaia di pratiche presso gli uffici comunali (volture, sanatorie, residenze, cambi alloggi, vendite);
– gravi ritardi per la manutenzione ordinaria e straordinaria con il rischio di sgomberi per la mancata sicurezza del patrimonio pubblico.

Leggi: Sunia, 30/05/2022


lunedì 30 maggio 2022
Il social housing per rigenerare l’altra Torino

Le periferie non ripartono soltanto a colpi di movida. Servono ingredienti creativi, mix sociale
e interventi i di riqualificazione dei palazzi e nuove opportunità per chi ha perso tutto. In questo perimetro si muovono Brainscapital, la società di advisory fondata da Mario Montalcini e Homers la società benefit di Matteo Robiglio specializzata nel cohousing per fondare Homes4All, l’housing sociale che promuove la rigenerazione urbana tramite l’intervento di privati in rete fra loro, per affrontare l’emergenza abitativa. Che oggi a tre anni dalla nascita può contare su 50 alloggi da restituire a nuclei familiari che non avevano più accesso al credito, avendo perso tutto, dal lavoro alla casa a seguito di sfratti. Selezionati da Acmos e inseriti in un percorso di accompagnamento possono ripartire, passo passo. Gli appartamenti a marchio H4A sono prevalentemente in Barriera di Milano e Madonna di Campagna. «Abbiamo acquistato una palazzina in via Venaria – spiega Mario Montalcini, vicepresidente di Brainscapital -. L’idea è di rendere evidente il progetto anche al quartiere attraverso la visibilità del marchio, in modo che anche i palazzi vicini siano spinti a recuperare gli spazi e si produca un effetto di replicabilità che riqualifichi la zona».

Leggi: homes4all, 30/05/2022


lunedì 30 maggio 2022
Napoli: nasce “Riown Sanità”, 4 nuovi progetti per un quartiere aperto e più accessibile

Presentati i 4 nuovi progetti urbanistici di riqualificazione urbana. «Per queste azioni ci vuole costanza, forza e speranza oltre che la partecipazione di tutta la comunità. Rappresentano un vero e proprio percorso d’innovazione sociale che servirà a consolidare forme di collaborazione, già da tempo sperimentate, tra pubblico, privato e civile», dice don Antonio Loffredo, parroco del Rione
Fino al 2008 il Rione Sanità veniva evitato persino dai napoletani, oggi invece è una tappa fissa per i turisti e gli stessi cittadini. Il merito è di un gruppo di giovani del quartiere e di padre Antonio Loffredo che nel 2006 fonda la cooperativa sociale La Paranza che nel 2008 si aggiudica un bando di 500mila euro della Fondazione Con il Sud da investire nella valorizzazione di un un bene abbandonato. La cooperativa sceglie le Catacombe di San Gennaro. Da quel momento si è innescato un meccanismo a catena di rigenerazione urbana, aprendo al pubblico altri spazi come le Catacombe di San Gaudioso e i percorsi dei Miglio Sacro dalla Basilica Incoronata Madre del Buon Consiglio fino alla Porta di San Gennaro, la più antica della città. E il movimento di rigenerazione, riqualificazione dei luoghi e quindi la possibilità di generare lavoro per i giovani che abitano il quartiere continua con nuovi quattro progetti.

Leggi: Vita, 30/05/2022


lunedì 27 maggio 2022
Casa, la Toscana ristrutturerà 2700 alloggi Erp

E’ stato approvato in via definitiva il programma “Sicuro, verde e sociale” che, con un investimento di 93 milioni di euro, consentirà di riqualificare in Toscana oltre 2.700 gli alloggi di Edilizia residenziale pubblica. Il piano, finanziato dal Next Generation EU nell’ambito del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – Fondo Complementare), dopo aver ricevuto il ‘via libera’ del Ministero delle infratrutture, ha superato anche l’ultimo passaggio in giunta regionale, che consisteva in una presa d’atto conclusiva del decreto ministeriale di approvazione.
Questo significa che è stato espletato tutto l’iter autorizzativo e che ora il piano entra nella fase operativa. “Il superamento di questi passaggi – spiega l’assessora regionale alle politiche sociali Serena Spinelli – è in sostanza un semaforo verde per l’approdo alla fase operativa di un piano di straordinaria importanza per il nostro patrimonio di edilizia popolare. Questo significa che nel giro di 4 anni potremo avere una grande fetta dei nostri alloggi Erp completamente riqualificati.
il programma “Sicuro, verde e sociale” permetterà infatti interventi di efficientamento energetico, di miglioramento sismico, di razionalizzazione degli spazi, di riqualificazione degli spazi pubblici e di miglioramento delle aree verdi”.

Leggi: Redattore Sociale, 27/05/2022


giovedì 26 maggio 2022
Asili nido, centri per senza dimora e disabili: al via a Palermo il piano delle opere pubbliche

I lavori sono stati approvati dopo un appello di associazioni e cittadini e un presidio di due giorni per sollecitare il Consiglio comunale a non rimandare la realizzazione delle opere
Grazie ad associazioni e cittadini impegnati nel sociale che, con un appello e un presidio di due giorni, hanno sollecitato il Consiglio comunale a non posticipare ciò che non era più rinviabile, è stato approvato finalmente il piano triennale per le opere pubbliche di Palermo 2021-2023. Tra le opere per le quali si avvieranno i lavori ci sono 5 asili nido ed in particolare quello di Danisinni (dopo anni di chiusura) e gli altri di Brancaccio, dello Sperone e Pallavicino. Il piano prevede, tra le altre cose, anche due centri di accoglienza per senza dimora e un centro per persone con disabilità.
Si tratta di oltre 500 milioni di opere già finanziate, già progettate e pronte per andare in gara per il 2021, il totale nei tre anni ammonta a 4,6 miliardi di euro: un percorso di riqualificazione urbana che interessa anche gli asili nido nei quartieri Danisinni e Sperone, la realizzazione di altre linee di tram.

Leggi: Redattore Sociale, 26/05/2022


giovedì 26 maggio 2022
Per i 40 anni di Vidas nasce a Milano un borgo nel parco per i malati senza casa

Stanze e corridoi oggi fatiscenti, che verranno ristrutturati per tornare a essere utili (nonché belli) grazie a un progetto che punta a unire le generazioni nell’accoglienza e nella natura. Dalle ceneri di cascina Casanova, nel parco Forlanini, oggi abbandonata, sorgerà un piccolo borgo per pazienti fragili che non hanno una casa o una rete di supporto. Il via ai lavori del progetto dell’associazione Vidas, che da quarant’anni difende i diritti alla dignità di chi non può guarire, è previsto per il 2023 e dureranno almeno un paio d’anni.
Al termine della importante riqualificazione della struttura, avuta in concessione grazie a un bando del Comune di Milano, saranno disponibili dai 50 ai 60 mini appartamenti o camere in cui ospitare pazienti in situazioni di gravi fragilità, ma che non sono in condizioni così gravi da giustificare il ricovero in hospice. In un’altra cascina del parco la fondazione Fondazione Paletti Ricci realizzerà un luogo in cui accogliere le famiglie di bambini e adolescenti che provengono da altre regioni italiane e che sono in cura negli ospedali lombardi.

Leggi: La Repubblica, 26/05/2022


giovedì 26 maggio 2022
Roma. Inaugurata la prima “palestra della salute” per fragili e anziani

La struttura, realizzata grazie al recupero di alcuni locali, si trova nel Municipio XIV, ed è stata concessa in comodato gratuito da Roma Capitale ad Asp Asilo Savoia. Si punta alla sostenibilità economica accogliendo utenza gratuita – circa 350 unità tra anziani residenti nelle strutture di Roma Capitale e 100 soggetti fragili individuati dai servizi sociali capitolini – e abbonamenti a pagamento. D’Amato: “Modello da replicare”.
È stata inaugurata a Roma la prima Palestra della Salute del Lazio. Si trova nel Municipio XIV, è stata realizzata recuperando alcuni locali chiusi de concessa in comodato gratuito da Roma Capitale all’Asp Asilo Savoia. La struttura punta alla sostenibilità economica accogliendo utenza gratuita – circa 350 unità tra anziani residenti nelle strutture di Roma Capitale e 100 soggetti fragili individuati dai servizi sociali capitolini – e abbonamenti a pagamento.
“Si dà vita a una nuova tipologia di servizio a vocazione sociale ed intergenerazionale, che unisce lo sport alla promozione del benessere e della salute. Un altro passo verso la sanità del futuro”, ha commentato l’assessore alla Salute Alessio D’Amato. “Voglio ringraziare Massimiliano Monnanni, presidente dell’Asilo Savoia, questo sarà solo l’inizio di un percorso durante il quale verranno realizzate altre palestre della salute su tutto il territorio regionale”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 26/05/2022


IN AGENDA:

PARTECIPAZIONE – on-line mercoledì 08 Giugno dalle ore 18:00 alle ore 19:15

L’occasione per una riflessione sulle pratiche della partecipazione è data dalla pubblicazione della Fondazione Innovazione Urbana Visioni e azioni dell’istituzione dedicata alle trasformazioni di Bologna, libro che ne restituisce le attività dalla creazione nel 2018 al 2021. La Fondazione, che ha ereditato la lunga esperienza precedente dell’Urban Center di Bologna, si è data obiettivi ambiziosi di attivazione sociale praticando la partecipazione a varie scale e sperimentando molteplici approcci, in una relazione con le Amministrazioni che potremmo definire di affiancamento in autonomia.
La lunga durata di questa esperienza (Urban Center prima, FIU dopo) e le diverse fasi attraversate da questa ‘istituzione’ bolognese costituiscono riferimento importante per un discorso su intenzioni, significati, modi ed esiti delle pratiche partecipative in Italia, dopo trent’anni dalla loro irruzione nell’urbanistica italiana. L’intenzione dell’incontro è di ragionare su questa ‘frontiera’ in modo disincantato, considerando i temi trattati, i modi e le tecniche utilizzate, i soggetti coinvolti e prestando attenzione ai cambiamenti intervenuti.
Il profilo dei relatori è a questo riguardo interessante: chi ha diretto per lunghi anni l’Urban Center poi la FIU, chi ha scelto precocemente questo campo di attività, chi ha studiato gli Urban center Italia – di Patrizia Gabellini.

Leggi: Urban Promo


Roma e online – 19 – 20 luglio – Long-Term Care Seven – Gli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine – edizione 2022

PNRR al via: verso l’attuazione dei nuovi modelli di presa in carico del paziente anziano cronico e la riorganizzazione e l’integrazione del suo percorso assistenziale
La settima edizione della due giorni che Italia Longeva, di concerto con il Ministero della Salute, dedica annualmente alla Long-Term Care si focalizzerà su strategie, percorsi e modalità di implementazione della riorganizzazione dei modelli di presa in carico dell’anziano fragile e multimorbido e sull’introduzione di nuovi flussi di cura e di assistenza così come delineato dal PNRR e dal DM 71 e dai relativi piani di attuazione a livello regionale.
La riorganizzazione dei servizi sul territorio e dei processi e modelli di integrazione assistenziale saranno al centro del dibattito tra decisori e attori della sanità a livello centrale e territoriale: l’iniziativa costituirà l’occasione per mettere in evidenza i punti di attenzione, ma anche per avanzare proposte e possibili soluzioni.
Più nel dettaglio si entrerà nel merito di: evoluzione dei tradizionali setting della cronicità – ADI e RSA -, introduzione di nuovi flussi di cura e di assistenza, modalità di integrazione strutturata della telemedicina nei diversi setting assistenziali, sviluppo di strumenti di gestione della LTC, possibile ruolo delle aziende private a sostegno della riorganizzazione della gestione socio-sanitaria della cronicità̀, governance del farmaco nell’assistenza a lungo termine.

Leggi: Italia Longeva


Trento 14 e 15 ottobre 2022 – Anziani – Dignità, relazioni, cure – 4° Convegno Internazionale

Il Convegno, arrivato alla sua quarta edizione, si pone l’obiettivo di favorire una riflessione interdisciplinare, nell’intenzione di migliorare la qualità organizzativa e operativa dei servizi rivolti a persone anziane fragili, anche in riferimento alle ripercussioni che la pandemia ha avuto su questo specifico ambito di intervento.
Un luogo di incontro e di dialogo tra saperi diversi, professionali ed esperienziali, durante il quale approfondire su più livelli, dal coordinamento dei servizi all’operatività quotidiana, i temi della relazione tra la persona anziana, la sua famiglia e gli operatori dell’assistenza, in un’ottica di valorizzazione reciproca e condivisione di prassi virtuose, realmente partecipative e rispettose della persona.
Al Convegno si potrà partecipare in presenza o in modalità interamente online.

Leggi: Erickson


Dall’11 al 14 ottobre Urbanpromo 2022

Dall’11 al 14 ottobre Cascina Fossata a Torino sarà la sede di Urbanpromo 2022, evento su quattro articolazioni: “Urbanpromo Città”, “Urbanpromo Social Housing”, “Urbanpromo Digital” e “Urbanpromo Green”.

Leggi: UrbanPromo


IN EVIDENZA:

Gentrification: l’altra faccia della rigenerazione urbana – di Sergio Pasquinelli

Gentrificazione è la “trasformazione di un quartiere popolare in zona abitativa di pregio, con conseguente cambiamento della composizione sociale e dei prezzi delle abitazioni” (definizione di Google).
Dopo due anni e mezzo di pandemia, di narrazioni sulle cose belle e positive che questa avrebbe portato, scopriamo i rovesci della medaglia. Dinamiche già in atto prima, che sembrano avere messo l’acceleratore. Uno di questi rovesci è proprio la gentrificazione di paesi, quartieri, intere città italiane.
Quali effetti ha sull’abitare e il piccolo commercio locale la speculazione immobiliare legata ai processi del turismo e della rigenerazione urbana?
“Il turismo è ripartito – afferma Sarah Gainsforth – e le conseguenze in termini di accesso alla casa sono drammatiche. Prima della pandemia a Roma il 17% dello stock di case ad uso residenziale disponibili era su Airbnb, il 22% a Venezia, il 30% a Bologna e a Firenze. Molti di questi appartamenti sono sottratti al mercato degli affitti ad uso residenziale e nemmeno la pandemia, che sembrava dover introdurre una discontinuità senza precedenti, ha invertito questo trend, in piena risalita con il ritorno dei flussi turistici”.
Può darsi che le piattaforme abbiano salvato borghi dimenticati e marginali ma, come afferma Giuseppe Imbrogno, “per il piccolo proprietario senza reddito è forte la tentazione di mettere a valore, massimizzandolo, l’unico patrimonio disponibile, ma è chiaro che questo significa pezzi e pezzi di città sottratti alla disponibilità di affitti lunghi, aumento di affitti e prezzi al metro quadro, città sempre meno adatte a chi ci risiede e trasformate in piattaforme alberghiere”.

Leggi: Welforum


Dai medici di famiglia ai Lea. Ecco i temi in ballo prima della fine della legislatura – di Luciano Fassari

Siamo ormai entrati nella fase finale di questa stagione politica ed è venuto il momento di stringere su molti temi su cui si è lavorato in questi anni. In primis ovviamente c’è da realizzare il percorso dettato dal Pnrr ma le questioni da chiudere sono parecchie.
La XVIII legislatura si avvia alle battute finali e a prescindere dall’effettiva data del voto (tra chi chiede elezioni in autunno e chi desidera completare il ciclo naturale e votare nel 2023) è del tutto evidente che il tempo per portare a compimento quanto seminato è ogni giorno sempre meno.
E il discorso vale anche per la sanità dove a bollire nella pentola ci sono molti provvedimenti. In primis c’è da completare l’iter del Dm 71 sugli standard dell’assistenza territoriale che dopo un duro tira e molla con la Regione Campania e la seguente delibera del Governo ora attende il via libera della Corte dei conti prima di essere definitivamente pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Passo successivo e molto atteso è poi quello della riforma della medicina generale. Qui il Ministero della Salute sta lavorando ad una norma che modifichi la Legge Balduzzi. L’impianto base come annunciato in questi mesi è trovare una formula per cui medici di famiglia e pediatri da un lato possano proseguire a lavorare nei loro studi (in forma sempre più aggregata) e dall’altro garantire la loro presenza nelle Case della Comunità previste dal Pnrr. Una volta fatta la norma dovrà poi essere però redatto l’atto d’indirizzo della nuova convenzione e solo allora potranno iniziare le trattative sul rinnovo. I tempi dunque sembrano ancora lunghi anche se a Lungotevere Ripa è forte l’idea di inserire una clausola di supremazia qualora entro sei mesi non si raggiunga l’intesa.

Leggi: Quotidiano Sanità


La riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti nel PNRR. Il percorso della società civile

A partire dall’inizio del 2021 una molteplicità di attori della società civile – oggi raccolti nel Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza – si è impegnata per la riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia. Lo ha fatto prima chiedendo che la riforma fosse inserita nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e poi, dopo che ciò è avvenuto, presentando una dettagliata proposta per il suo disegno. L’articolo ripercorre le tappe del percorso compiuto sin qui. – a cura di Michela Biolzi (collaboratrice Network Non Autosufficienza)
1. L’introduzione della riforma nel PNRR
La versione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza presentata dal Governo Conte II all’inizio del gennaio 2021 prevedeva pochi e frammentati interventi per gli anziani non autosufficienti. Soprattutto, mancava un progetto complessivo per il futuro di questo ambito del welfare. Il Piano definitivo licenziato a fine aprile dal governo Draghi, invece, è nettamente diverso. La novità fondamentale è proprio la previsione della realizzazione della riforma nazionale del settore, di cui si discuteva senza esito – in ambito tecnico e politico – dalla fine degli anni ‘90. Si tratta di una riforma organica, che comprende l’insieme degli interventi esistenti, appartenenti sia alla filiera delle politiche sociali sia a quella socio-sanitaria. Tale atto sarà finalizzato all’introduzione di livelli essenziali delle prestazioni rivolte agli anziani non autosufficienti. Il PNRR delinea gli obiettivi della riforma in termini generali: il suo valore aggiunto, dunque, consiste nell’offrire un’opportunità storica di cambiamento e la capacità di coglierla dipenderà dall’effettivo disegno della norma.

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 Il welfare fiscale in Italia: caratteristiche ed effetti distributivi della “mano invisibile” dello stato sociale – Presentazione di Matteo Jessoula, Emmanuele Pavolini Che cosa è il welfare fiscale

Con questo contributo apriamo un Punto di Welforum dedicato ad approfondire il tema del welfare fiscale: cos’è e perché è importante studiarlo, ovvero quali sono le sue implicazioni?
Uno dei padri fondatori degli studi sulle politiche sociali, Richard Titmuss, oltre 60 anni fa individuava tre diversi canali e forme di redistribuzione attraverso cui gli individui possono ricevere prestazioni di protezione sociale: il «welfare sociale», cioè le prestazioni assicurate dallo stato direttamente tramite servizi o trasferimenti monetari (pensioni, indennità, ecc.); il «welfare occupazionale», ossia quell’insieme di prestazioni sociali che emergono dalla contrattazione collettiva oppure sono erogate ai lavoratori unilateralmente dalle imprese; il «welfare fiscale», e cioè gli interventi effettuati sempre dallo stato per favorire l’ottenimento di prestazioni sociali attraverso il sistema fiscale (tramite forme di detassazione, incentivi, agevolazioni, ecc. della spesa privata sostenuta da individui, famiglie e associazioni).
L’analisi di Titmuss e specialmente la proposta di studiare, accanto ad altre forme di prestazione sociale, il «welfare fiscale» rimangono valide a distanza di sessant’anni poiché, a lungo, quell’agenda di ricerca non è stata perseguita. Infatti, considerando l’ampia letteratura sulle politiche sociali prodotta negli ultimi decenni si osserva che mentre le ricerche sul “welfare sociale” hanno ricevuto larghissima attenzione, l’analisi di imprese e sindacati come “produttori” diretti di prestazioni di welfare ha faticato ad affermarsi, entrando nell’agenda di ricerca sostanzialmente a partire dagli anni Duemila.

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“Città più preparate per far fronte alle emergenze sanitarie e più efficienza, qualità e condivisione nella ricerca clinica”. L’Assemblea Oms approva due nuove risoluzioni

Le città si sono dimostrate le più vulnerabili nell’ultima emergenza sanitaria e per questo servono programmi di preparazione ad hoc per le metropoli così da metterle in grado di fronteggiare nuove possibili emergenze. E sui trial clinici l’Oms chiede una maggiore efficienza, più finanziamenti e la condivisione tempestiva di dati e risultati, soprattutto durante le emergenze.
L’Assemblea mondiale dell’Oms in corso a Ginevra ha approvato due risoluzioni riguardanti il rafforzamento della preparazione per fronteggiare le emergenze nelle grandi città e per una maggiore qualità dei trials clinici.
La prima risoluzione parte dal presupposto che le città possono essere particolarmente vulnerabili, a causa della densità di popolazione, della mobilità continua in entrata e uscita della popolazione e della vulnerabilità di alcune comunità.
Da qui la necessità che le città e le autorità locali svolgano un ruolo più importante nella prevenzione, nella preparazione e nella risposta alle emergenze sanitarie.
La risoluzione chiede quindi ai Governi degli Stati membri un potenziamento dei finanziamenti, una migliore pianificazione e cooperazione tra le regioni e tra le città e una migliore messa a fuoco sulle specificità della vita nelle aree urbane di fronte a un’emergenza sanitaria.

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Anziani, Auser: “Promuovere l’invecchiamento attivo, ma occorrono risorse dedicate”

L’associazione condivide il Progetto di “Coordinamento nazionale partecipato multilivello delle politiche sull’invecchiamento attivo” e la sua “Bozza di raccomandazioni”, presentato oggi a Roma. Ma ritiene che ritiene che tali raccomandazioni debbano diventare parte strutturante la Legge nazionale per l’invecchiamento attivo e delle leggi regionali
“Oggi molti, troppi, anziani sono afflitti da un insieme di condizioni (sanitarie, economiche sociali, ambientali, abitative) che rendono l’ultima stagione della loro vita particolarmente faticosa”. Rimuovere queste condizione deve essere, secondo Auser, impegno prioritario di tutta la comunità. E per farlo – afferma l’associazione – “è necessario promuovere nel Paese e in Europa un serio programma politico per l’invecchiamento attivo”.
Per questa ragione Auser condivide il Progetto di “Coordinamento nazionale partecipato multilivello delle politiche sull’invecchiamento attivo” e la sua “Bozza di raccomandazioni”, presentato oggi a Roma in un Convegno, in quanto esprimono adeguatamente quanto è necessario fare per integrare l’obiettivo dell’invecchiamento attivo nelle istituzioni, nella governance, nella cultura, nei comportamenti, nelle politiche di un Paese che ha tra i più alti tassi di cittadini longevi al mondo. Ma ritiene anche che vi siano ancora ulteriore spazi di miglioramento. In particolare, Auser ritiene che le Raccomandazioni debbano diventare parte strutturante la Legge Nazionale per l’Invecchiamento Attivo e delle leggi regionali. “Considerando inoltre che la crescente longevità interessa l’insieme degli stati dell’Unione Europea – afferma l’associazione -, le Raccomandazioni dovrebbero diventare oggetto di specifiche Direttive europee al fine costruire un Welfare europeo a garanzia dei diritti delle persone longeve in tutto il vecchio continente”.

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A che punto è lo sviluppo dell’assistenza territoriale sociosanitaria?

Come è cambiata con l’avvento della pandemia? Un’analisi a partire dalla spesa delle Regioni – di Laura Pelliccia L’avvento della pandemia ha significato, nella gestione delle risorse per la sanità, alcune novità senza precedenti. Dopo un decennio di politiche di contentimento della crescita della spesa, i provvedimenti straordinari per affrontare il Covid hanno aperto margini per uno sviluppo delle risorse per la sanità oltre i livelli precedentemente definiti nelle sessioni di programmazione economica. Questa nuova stagione avrebbe dovuto rappresentare una novità, non soltanto in termini quantitativi, ma anche in termini qualitativi e organizzativi dei servizi: lo scopo non era semplicemente quello di affrontare la sfida della gestione della pandemia, ma anche quello di promuovere cambiamenti strutturali, quali, ad esempio, il potenziamento dei servizi territoriali.
A fronte della pubblicazione delle prime evidenze sulla spesa sanitaria del 2020, è dunque utile osservare non soltanto le dinamiche generali della spesa, ma anche quelle specifiche dei vari servizi. A tale scopo, più che una lettura dell’andamento della spesa dei singoli fattori produttivi (es. personale, beni, servizi ecc), riteniamo utile un’analisi dell’articolazione funzionale della spesa per i vari Lea: quali tipologie di servizi sanitari hanno maggiormente beneficiato della più generale crescita?. Oltre a monitorare il generale andamento della spesa per l’assistenza territoriale, stante la rilevanza dei servizi sociosanitari nell’ambito del nostro sistema di welfare, sarà verificato l’andamento delle risorse per questa specifica tipologia di assistenza, con particolare riguardo all’assistenza domiciliare, l’area che avrebbe dovuto sperimentare un radicale potenziamento di investimenti dedicati

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SEGNALAZIONI:

Commissione Ue: il Covid-19 da inserire nella lista malattie professionali
Il Covid sarà inserito nella lista malattie professionali. E’ quanto ha deciso il Comitato consultivo dell’Ue per la sicurezza e la salute sul luogo di lavoro (Cccs), in cui sono rappresentati gli Stati membri, i lavoratori e le imprese, frutto di un accordo raggiunto lo scorso 18 maggio, diffuso a Bruxelles dalla Commissione europea, che ha anche annunciato l’aggiornamento dell’attuale lista delle patologie di origine lavorativa.
Il riconoscimento del Covid come malattia professionale riguarda i settori dell’assistenza socio-sanitaria e dell’assistenza a domicilio nonché, in un contesto pandemico, i settori in cui sono maggiori le attività con un rischio accertato di infezione, e in particolare l’assistenza socio-sanitaria.
L’obiettivo è che gli Stati membri adeguino le rispettive legislazioni nazionali conformemente alla raccomandazione aggiornata. Se il Covid-19 è riconosciuto come malattia professionale in uno Stato membro, ai lavoratori che hanno contratto la malattia sul luogo di lavoro possono essere riconosciuti diritti specifici in base alle normative nazionali, come il diritto all’indennizzo.

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NEWS:

venerdì 20 maggio 2022
Invecchiamento e medicina, esperti mondiali a confronto a Palermo

Il progressivo invecchiamento della popolazioneè un trend in continuo aumento: entro il 2050 la proporzione di anziani nel mondo raddoppierà, passando dall’11% al 22% della popolazione totale. Secondoi dati Eurostat, l’Italiaè oggi il Paese europeo che registra la più alta percentuale di over 65enni sul totale della popolazione, ovvero il 22,8%. Approfondire lo studioe la cura delle malattie età-correlate diventa quindi una priorità assoluta, sia per il miglioramento della salute della popolazione, che per la sostenibilità dei sistemi sanitari. Da qui il focus della 14^ edizione del Simposio Scientifico Ri.MED “Inflammation and Aging: Mechanisms, mediators and therapeutic interventions”, in corso fino ad oggi,a Palazzo Steri, sede del rettorato dell’Università di Palermo.I lavori hanno preso il via con un discorso introduttivo di Massimo Midiri, rettore dell’Università di Palermo, Paolo Aquilanti, presidente di Fondazione Ri.MED, Angelo Luca, direttore di Ircss Ismette vicepresidente della Fondazione Ri.MEDe Toren Finkel, Chairman dell’eventoe direttore dell’Aging Institute di UPMC. “La missione di Ri.MEDè quella di trasferire le biotecnologiee le ricerche biomediche in nuove cure peri pazienti: in proposito vi sono anche progetti che riguardano le patologie connesse all’invecchiamento”, spiega Paolo Aquilanti, presidente della Fondazione Ri.MED, “studie applicazioni che traggono un forte impulso dall’integrazione diretta con l’IRCCS-ISMETTe dalla partnership strategica con il Centro Medico dell’Università di Pittsburgh.

Leggi: Milano Finanza, 20/05/2022


venerdì 20 maggio 2022
La sfida dell’inclusione. I progetti per fermare la strage dei senzatetto

Il rapporto ‘I Senza Dimora muoiono tutti i mesi, non solo d’inverno’ dell’Osservatorio fio.PSD apre gli occhi sull’emergenza. In due anni 450 persone hanno perso la vita
I progetti per fermare la strage dei senzatetto
Sono già «111 i senzatetto morti in Italia nei primi quattro mesi del 2022» nota Michele Ferraris, portavoce della fio.PSD (la federazione italiana degli Organismi per le Persone Senza dimora). E tra il 2020 e il 2021 sono state 450 le persone che hanno perso la vita in condizioni di povertà estrema, si legge nel rapporto intitolato ‘I Senza Dimora muoiono tutti i mesi, non solo d’inverno’, pubblicato dall’Osservatorio fio.PSD nel febbraio 2022. Il titolo si riferisce al fatto che sui mass-media si parla del problema quando le morti avvengono per il freddo, perché chi vive in strada ovviamente ne soffre di più. Ma i decessi si susseguono in ogni stagione: per incidenti soprattutto (44%), per malattia (39%), per violenze subite (12%) e nel 5% dei casi per suicidio. Su una popolazione totale di alcune decine di migliaia di senzatetto (nel 2014 il numero registrato era di 50.740 ma negli anni successivi è molto cresciuto), la percentuale risulta elevata (attorno al 2,4%, contro una mortalità media che nella popolazione totale italiana è di poco inferiore all’1%). Soprattutto considerando che i senzatetto sono in prevalenza persone relativamente giovani: uomini (per il 92%) e in età lavorativa (in media 49 anni) che potrebbero dare un contributo positivo alla società. Perché dunque, pur essendovi una rete di ricoveri e di assistenza, risultano così fragili?

Leggi: Avvenire, 20/05/2022


venerdì 20 maggio 2022
DM 71. Via libera dal Consiglio di Stato ai nuovi modelli e standard per l’assistenza territoriale: “Riforma innovativa ed efficace alternativa all’ospedale”. Ma il Governo dovrà precisare cosa è “norma” e cosa è “meramente descrittivo”

Nel suo parere il Consiglio di Stato ha definito il disegno di riforma “un innovativo modello dell’assistenza sanitaria territoriale” in grado di “fornire risposte efficaci alternative all’ospedale e accessibili a tutti”. Il Cds ha però chiesto un “cronoprogramma” per le Regioni e la predisposizione da parte del Governo di “un intervento di complessivo riordino e semplificazione delle fonti disciplinatrici della materia per abrogare espressamente le disposizioni superate e di inserire i rinvii alle nuove funzioni, con indubbi vantaggi in termini di chiarezza e di riduzione dello stock normativo”. IL PARERE.
La Sezione normativa del Consiglio di Stato ha dato il via libera con osservazioni allo Schema di decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze (il cosiddetto DM 71), relativo ai “Modelli e standard per lo sviluppo dell’Assistenza Territoriale nel Servizio Sanitario Nazionale”, necessario per l’attuazione della misura PNRR M6 – C1- Riforma Reti di prossimità strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale.
Secondo il Consiglio di Stato il disegno di riforma delinea “un innovativo modello organizzativo dell’assistenza sanitaria territoriale, condivisibilmente imperniato su un archetipo antropocentrico, che prevede la rimodulazione dei servizi e delle prestazioni offerte affinché siano il più possibile prossimi all’utente raggiungendolo fino al suo domicilio” funzionale a “fornire risposte operativamente efficaci alla necessità, sempre più avvertita, di costruire una rete assistenziale territoriale che sia alternativa all’ospedale e che sia accessibile a tutti, contrastando le disparità “di salute” determinate dai livelli di reddito ovvero dall’area geografica di appartenenza e promuovendo un sistema sanitario sostenibile in grado di erogare cure di qualità”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 20/05/2022


venerdì 20 maggio 2022
Per un miliardo di persone le tecnologie assistive restano ancora “un sogno”

Fa riflettere non poco leggere nel “Rapporto globale sulle tecnologie assistive”, prodotto dall’OMS e dall’UNICEF, che ben due miliardi e mezzo di persone nel mondo necessitino di prodotti essenziali, dalle carrozzine agli apparecchi acustici, fino alle applicazioni di supporto alla comunicazione e alla cognizione (numero che crescerà fino a tre miliardi e mezzo entro il 2050), ma che per un miliardo di loro continui ad essere solo “un sogno” poterne disporre, ciò che vale soprattutto per chi vive nei Paesi a basso e medio reddito e che non necessariamente sono solo Paesi in Via di Sviluppo
Fa sicuramente effetto, e fa anche non poco riflettere, leggere nel documento Global Report on Assistive Technology (“Rapporto globale sulle tecnologie assistive”, disponibile in inglese a questo link), prodotto recentemente dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e dall’UNICEF, che siano ben due miliardi e mezzo le persone nel mondo che necessitano di prodotti essenziali, dalle carrozzine agli apparecchi acustici, fino alle applicazioni di supporto alla comunicazione e alla cognizione (numero destinato a crescere fino a tre miliardi e mezzo entro il 2050, a causa dell’invecchiamento della popolazione e dell’aumento della diffusione delle malattie non trasmissibili in tutto il mondo), ma che per un miliardo di loro continui ad essere solo un sogno poter disporre di quelle tecnologie assistive o, in termini più semplici, degli ausili fondamentali.

Leggi: Superando, 20/05/2022


mercoledì 18 maggio 2022
Liste d’attesa. Ruggiero (M5S): “Piano nazionale disatteso, serve trasparenza da parte delle Regioni”

“È positivo l’annuncio del ministro della Salute Roberto Speranza che ha garantito un miliardo di euro alle regioni per recuperare le prestazioni non erogate durante l’emergenza Covid. Tuttavia, se non ci sarà un controllo adeguato dei risultati e di come verranno spese quelle risorse, rischia di essere inutile. Serve un monitoraggio”. Così la capogruppo del MoVimento 5 stelle in commissione Affari sociali.
“Come MoVimento 5 stelle ci siamo impegnati, con l’allora ministra della Salute Giulia Grillo, per approvare un Piano nazionale di governo delle liste di attesa (Pngla) che assicurasse tempi certi per le prestazioni sanitarie: visite, esami diagnostici e operazioni. L’inchiesta pubblicata sul Corriere della Sera, se dovesse trovare riscontro, fotografa invece un quadro per cui quel Piano è sistematicamente aggirato dalle regioni che riportano non i dati reali, ma quelli loro più favorevoli. Dopo l’emergenza Covid, non possono essere più tollerati ritardi: il diritto alla Salute, garantito dall’articolo 32 della Costituzione, non può più essere calpestato, serve trasparenza ed efficienza”.
Così in una nota Francesca Ruggiero, capogruppo del MoVimento 5 stelle in commissione Affari sociali.
“È positivo – continua – l’annuncio del ministro della Salute Roberto Speranza che ha garantito un miliardo di euro alle regioni per recuperare le prestazioni non erogate durante l’emergenza Covid. Tuttavia, se non ci sarà un controllo adeguato dei risultati e di come verranno spese quelle risorse, rischia di essere inutile. Serve un monitoraggio che riporti i dati reali ed eventualmente un meccanismo correttivo per quegli enti che non riescono a rispettare le tempistiche”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 18/05/2022


lunedì 16 maggio 2022
PNRR: Piani Urbani Integrati – M5C2 – Investimento 2.2

Il 22 aprile 2022 sono state assegnate le risorse per i Piani Urbani Integrati selezionati e presentati dalle Città Metropolitane, in attuazione della linea progettuale «Piani Integrati – M5C2 – Investimento 2.2» del PNRR. La titolarità del programma è del Ministero dell’Interno. I progetti si riferiscono ad interventi di valore non inferiore a 50 milioni di euro e riguardano investimenti volti al miglioramento di ampie aree urbane degradate, per la rigenerazione e la rivitalizzazione economica, con particolare attenzione alla creazione di nuovi servizi alla persona e alla riqualificazione delle infrastrutture.
Gli ambiti applicativi sono molteplici e le scadenze previste dovranno vedere un forte impegno delle amministrazioni locali coinvolte per la realizzazione degli interventi e l’utilizzo degli investimenti.
Queste le scadenze previste: 30 giugno 2023 per l’aggiudicazione dei lavori; 30 settembre 2024 per la realizzazione di almeno il 30% dei lavori; 30 giugno 2026 per l’ultimazione lavori, in linea con il termine di conclusione del PNRR.

Leggi: Cgil, 16/05/2022


DALLE REGIONI:

martedì 24 maggio 2022
Casa, Sala: 10 miliardi di investimenti, soprattutto in periferia

“Ci sono di 10 miliardi di investimenti immobiliari in città già decisi, la cosa buona è che sono molto di più in periferia e non in centro, dunque l’auspicio è che vadano verso abitazioni a prezzi più bassi che è il vero tallone d’Achille di questa città”. Lo afferma il sindaco di Milano Giuseppe Sala a margine dell’inaugurazione del nuovo quartier generale Sisal, a Milano.

Leggi: Redattore Sociale, 24/05/2022


lunedì 23 maggio 2022
Case famiglia, servono maggiori risorse: a Roma mozione approvata. “Ora tocca al sindaco”

Approvata dall’assemblea capitolina la mozione che impegna sindaco e giunta ad “avviare un percorso che porti all’adeguamento delle rette corrisposte per le case famiglia parametrandole ai reali costi di gestione”. Soddisfatti i firmatari. Berliri (Casa al Plurale): “Manca solo ultimo passo: un atto formale!”
Le case famiglia per minori e per persone con disabilità hanno bisogno di maggiori risorse, per cui è necessario che l’amministrazione capitolina avvii finalmente “un percorso che porti all’adeguamento delle rette corrisposte per le case famiglia parametrandole ai reali costi di gestione”: è quanto chiede una mozione, firmata dai consiglieri Erica Battaglia, Nella Converti, Tiziana Biolghini e Paolo Ciani e approvata nei giorni scorsi dall’Assemblea Capitolina con 32 voti favorevoli e uno contrario.
“Le rette previste oggi per il progetto residenzialità (immodificate da cinque anni) devono essere rivalutate in base all’aumento del costo della vita e di quello del lavoro, riportato nelle apposite tabelle ministeriali – si legge nelle premesse della mozione – Dal 2002 in poi, l’importo di esse deve essere annualmente rivalutato in base alle variazioni Istat”. Si fa riferimento in particolare alla delibera di Giunta Capitolina n. 191 del 2015, che definisce “necessario e improcrastinabile procedere ad una rideterminazione dei corrispettivi relativi ai servizi domiciliari” e “determina il compenso orario per un’ora di assistenza alle persone con disabilità in 23.85 euro”.

Leggi: Redattore Sociale, 23/05/2022


lunedì 23 maggio 2022
Bologna. Casa: “Contributo affitto 2022”, risorse insufficienti e assenza dei criteri nazionali per il riparto: siamo in grave e colpevole ritardo

Da anni nel nostro Paese si è consolidata una difficoltà di un numero crescente di famiglie, per lo più lavoratori e lavoratrici, pensionate e pensionati, che non riescono a pagare regolarmente l’affitto o il mutuo. Oramai parliamo di centinaia di migliaia di nuclei colpiti dagli effetti della crisi economico-finanziaria, poi dalla pandemia ed infine dalla speculazione sulla fornitura di prodotti base per la produzione di energia ancora prima dell’aggressione all’Ucraina, che ha prodotto una crescita dei costi della casa. Mentre i redditi da lavoro e da pensione hanno perso potere di acquisto, gli affitti seguono l’andamento economico inflazionistico e sono cresciuti in modo esponenziale i costi delle forniture energetiche per la casa.
In questo quadro serviva intervenire con una erogazione dei contributi per l’affitto in tempi rapidi. La nostra regione ha investito, anche grazie alla nostra iniziativa, risorse aggiuntive a quelle nazionali, che comunque si sono dimostrate insufficienti già nel 2021, anno in cui più di 50.000 famiglie emiliano romagnole avevano i requisiti per ricevere un contributo ma le risorse messe a disposizione si sono dimostrate inadeguate ad evadere tutte le graduatorie.

Leggi: Sunia, 23/05/2022


venerdì 20 maggio 2022
Anziani, arriva il consulente per rendere la casa sicura

“Casa su misura” è il progetto di Fondazione Ravasi Garzanti e Fondazione Housing Sociale che, con il contributo di Fondazione di Comunità di Milano, per tutto il 2022 vedrà gli sportelli di prossimità CuraMI&ProteggiMI fornire consulenze gratuite per adattare gli spazi domestici alle necessità di una persona anziana
La casa di una vita con l’andare degli anni può non essere più adatta alla vita di una persona anziana. Gli stessi spazi vissuti senza problemi per tanto tempo possono a un certo punto presentare una serie di problemi e ostacoli a una vita indipendente al proprio domicilio. Nasce dalla considerazione che a volte per favorire la permanenza nella propria abitazione potrebbe essere utile una consulenza personalizzata per l’adattamento degli spazi di casa e l’abbattimento delle barriere architettoniche. È il nuovo servizio Casa su Misura disponibile gratuitamente per tutto il 2022 grazie alla collaborazione tra Fondazione Ravasi Garzanti, Fondazione Housing Sociale e grazie al contributo di Fondazione di Comunità di Milano.
Il servizio rientra tra quelli offerti dagli sportelli di prossimità CuraMI&ProteggiMI, nati a Milano per offrire una risposta alle famiglie che sono alla ricerca di informazioni, assistenza e supporto per affrontare le diverse necessità derivanti dall’invecchiamento di un loro parente e dalla scelta di gestirlo in maniera sicura e protetta, così da migliorare la qualità di vita dell’anziano e dell’intero nucleo familiare.

Leggi: Vita, 20/05/2022


giovedì 19 maggio 2022
Latina. Nasce la Consulta per la casa e il mercato immobiliare

Giovedì 19 maggio la Commissione Bilancio del Comune di Latina ha approvato la proposta di delibera per la costituzione di un nuovo organo che avrà funzioni consultive e propositive sul disagio abitativo e sul mercato immobiliare.
La proposta nasce da una richiesta delle OO. SS. degli inquilini e della proprietà al momento della sottoscrizione dell’accordo territoriale per la stipula dei contratti di locazione a canone concordato.
La richiesta è stata approvata all’unanimità dei membri della Commissione e andrà al primo Consiglio Comunale utile per essere approvata definitivamente.
La consulta fornirà al Comune in via permanente e con continuità un supporto conoscitivo in ordine alle problematiche connesse alle esigenze abitative e in generale al mercato immobiliare attraverso il confronto costante tra le Istituzioni e le Organizzazioni Sindacali che rappresentano i soggetti interessati a quelle problematiche (Proprietari e Inquilini).
La Consulta fornirà supporto alla Giunta comunale nelle materie attinenti servizi tributari ed urbanistici.
I pareri della Consulta saranno inseriti nella documentazione inerente le deliberazioni per le quali abbiano contribuito a formare l’istruttoria.

Leggi: Sunia, 19/05/2022


mercoledì 18 maggio 2022
Disabilità, la Liguria sblocca il fondo non autosufficienza per 153 persone

Si aggiungono ai 3.399 che già ne usufruiscono in continuità con il 2021. Contributi sulla base di un piano individuale di assistenza
Altri 153 liguri potranno accedere al Fondo per la non autosufficienza, oltre ai 3.399 che già ne usufruiscono in continuità con il 2021. La Regione annuncia, infatti, di aver sbloccato le liste d’attesa, in attesa del nuovo Piano nazionale per il triennio 2022-2024, in fase di revisione da parte del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. “Si tratta di un provvedimento doveroso per le 153 persone che, pur avendo i requisiti, attendevano di vedere sbloccate le risorse per il 2022 per poter accedere a una delle progettualità che il fondo prevede: gravissima disabilità, grave disabilità, vita indipendente”, spiega il presidente Giovanni Toti.

Leggi: Redattore Sociale, 18/05/2022


IN AGENDA:

Ripartire dalle città: esigenze del territorio, modelli di sostenibilità, ambiente, sicurezza, lavoro, sociale.

Iniziativa aperta alla cittadinanza.
A Savona, il 26 Maggio dalle ore 9.30, presso la fortezza Priamar – sala della Sibilla, si discuterà su esigenze del territorio, modelli di sostenibilità, ambiente, sicurezza, lavoro, sociale.

Leggi: Sunia


Presentazione del libro ripartire dalle città

Genova Giovedì 26 maggio, alle ore 16 presso Villa Bombrini Via Ludovico Antonio Muratori n.5 Ge-Cornigliano, si terrà la presentazione del Libro “Ripartire dalle Città” di Gaetano Sateriale e Fabrizio Ricci.
Interverranno all’iniziativa il Presidente dell’Associazione Nuove Ri-Generazioni, Gaetano Sateriale e i Rappresentanti locali delle parti sociali e del mondo dell’associazionismo, il Segretario generale della Fillea Cgil Alessandro Genovesi. Concluderà l’iniziativa Sergio Cofferati.

Leggi: Nuove Rigenerazioni


Come sarà il futuro della città metropolitana?

Un confronto a più voci e in cinque tappe sulle grandi questioni emerse dal «Rapporto 2021», proposto da Ambrosianeum a partire dal 31 marzo
Come sarà la Milano del futuro? E quale sarà il rapporto tra chi vive e lavora a Milano e la città? Sarà davvero possibile per tutti e tutte esercitare una cittadinanza attiva? Per rispondere a queste e ad altre domande, nel solco tracciato dal «Rapporto sulla Città 2021», Fondazione Ambrosianeum organizza presso la propria sede in via delle Ore 3 un ciclo di cinque incontri, che approfondiranno questioni rilevanti e per nulla scontate: dai rapporti tra pubblico e privato alla sostenibilità ambientale, dalla complessa relazione tra giovani e città al nesso tra sviluppo urbanistico e architettonico e inclusione sociale, alle ricadute concrete del Pnrr sulla vita delle persone. Ecco il programma. 31 marzo , ore 18: «Milanesi, pubblico pagante?». Introduce e coordina Marco Garzonio (presidente Ambrosianeum, psicoanalista, giornalista), intervengono Andrea Boitani (docente di Economia politica, Università cattolica), Cristina Cattaneo (docente di Medicina legale, Università degli Studi di Milano), Mario Colombo (direttore generale Istituto Auxologico italiano) 13 aprile , ore 18: «La sostenibilità ambientale oltre le retoriche». Introduce e coordina Elena Granata (docente di Urbanistica, Politecnico di Milano), intervengono Matteo Bartolomeo (economista, Partner Avanzi e a|impact), Caterina Sarfatti (direttrice Inclusive climate action di C40 Cities) 28 aprile , ore 18: «3. Milano, come essere una città per giovani». Introduce e coordina Rosangela Lodigiani (docente di Sociologia del lavoro, Università cattolica), intervengono Stefano Laffi (sociologo, direttore di Codici ricerca e intervento), Gabriele Pasqui (docente di Politiche urbane, Politecnico di Milano) 5 maggio , ore 18: «Sotto la città che sale». Introduce e coordina Sissa Caccia Dominioni (vicepresidente Ambrosianeum, storica dell’arte), intervengono Luca Molinari (docente di Teoria e progettazione dell’architettura, Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli), Tommaso Sacchi (assessore alla Cultura, Comune di Milano). 28 maggio , ore 10.30: «Il Pnrr a Milano: cosa c’è per i cittadini?». Intervengono Floriana Cerniglia (docente di Economia politica, Università cattolica), Marco Leonardi (capo Dipartimento Programmazione coordinamento politica economica Presidenza del Consiglio), Pierfrancesco Maran (assessore alla Casa e piano quartieri, Comune di Milano).

Leggi: Ambrosianeum


Verso nuovi percorsi di cura. Caregiver Day 2022, dodicesima edizione

Partono il 6 maggio gli eventi gratuiti su piattaforma Zoom e canale YouTube realizzati dalla Cooperativa sociale Anziani e Non Solo con focus su fragilità, non autosufficienza, funzione che nella rete assistenziale svolgono i familiari che hanno responsabilità di cura e politiche a supporto dei caregiver familiari
La pandemia continua ad impattare pesantemente sulla domanda di chi ha bisogno e di chi si prende cura, rendendo evidente che occorre passare dall’emergenza a riforme strutturali.
Riforme che individuino percorsi assistenziali in grado di rispondere ai bisogni, semplificando l’accesso, sostenendo la domiciliarità, realizzando l’integrazione sociosanitaria, garantendo la continuità assistenziale, potenziando i servizi territoriali, favorendo la valorizzazione ed integrazione delle risorse professionali con i/le caregiver familiari e loro assistenti.
Verso nuovi percorsi di cura: questo il titolo della dodicesima edizione del Caregiver Day realizzata dalla Cooperativa sociale Anziani e Non Solo, sostenuta dall’Unione dei Comuni delle Terre d’Argine, patrocinata dalla Regione Emilia-Romagna, da CARER APS – Associazione dei Caregiver Familiari dell’Emilia-Romagna e dall’Ausl di Modena.
Gli eventi di questa edizione faranno luce su temi emergenti che coinvolgono, la fragilità, la non autosufficienza, la funzione che nella rete assistenziale svolgono i familiari che hanno responsabilità di cura, le politiche a supporto dei caregiver familiari.
Gli incontri metteranno a confronto ricerche, competenze, esperienze, testimonianze, con l’obiettivo di integrare e valorizzare la conoscenza, la capacità di dare cura, la messa a punto di interventi e politiche di supporto.
La partecipazione (previa iscrizione) è gratuita.
Gli incontri saranno effettuati in modalità remota tramite piattaforma Zoom e in streaming su Canale YouTube
Il calendario ed i temi degli incontri:
6, 13, 19 e 27 maggio, dalle dalle ore 15.00 alle 17.00ISCRIZIONI: Contatta la segreteria organizzativa, indicando le date o la data a cui vuoi iscriverti: Tel. 059-645421 – info@anzianienonsolo.it – Whatsapp: +39 393.9096596

Leggi: Regione Emilia Romagna


Roma e online – 19 – 20 luglio – Long-Term Care Seven – Gli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine – edizione 2022

PNRR al via: verso l’attuazione dei nuovi modelli di presa in carico del paziente anziano cronico e la riorganizzazione e l’integrazione del suo percorso assistenziale
La settima edizione della due giorni che Italia Longeva, di concerto con il Ministero della Salute, dedica annualmente alla Long-Term Care si focalizzerà su strategie, percorsi e modalità di implementazione della riorganizzazione dei modelli di presa in carico dell’anziano fragile e multimorbido e sull’introduzione di nuovi flussi di cura e di assistenza così come delineato dal PNRR e dal DM 71 e dai relativi piani di attuazione a livello regionale.
La riorganizzazione dei servizi sul territorio e dei processi e modelli di integrazione assistenziale saranno al centro del dibattito tra decisori e attori della sanità a livello centrale e territoriale: l’iniziativa costituirà l’occasione per mettere in evidenza i punti di attenzione, ma anche per avanzare proposte e possibili soluzioni.
Più nel dettaglio si entrerà nel merito di: evoluzione dei tradizionali setting della cronicità – ADI e RSA -, introduzione di nuovi flussi di cura e di assistenza, modalità di integrazione strutturata della telemedicina nei diversi setting assistenziali, sviluppo di strumenti di gestione della LTC, possibile ruolo delle aziende private a sostegno della riorganizzazione della gestione socio-sanitaria della cronicità̀, governance del farmaco nell’assistenza a lungo termine.

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 Trento 14 e 15 ottobre 2022 – Anziani – Dignità, relazioni, cure – 4° Convegno Internazionale

Il Convegno, arrivato alla sua quarta edizione, si pone l’obiettivo di favorire una riflessione interdisciplinare, nell’intenzione di migliorare la qualità organizzativa e operativa dei servizi rivolti a persone anziane fragili, anche in riferimento alle ripercussioni che la pandemia ha avuto su questo specifico ambito di intervento.
Un luogo di incontro e di dialogo tra saperi diversi, professionali ed esperienziali, durante il quale approfondire su più livelli, dal coordinamento dei servizi all’operatività quotidiana, i temi della relazione tra la persona anziana, la sua famiglia e gli operatori dell’assistenza, in un’ottica di valorizzazione reciproca e condivisione di prassi virtuose, realmente partecipative e rispettose della persona.
Al Convegno si potrà partecipare in presenza o in modalità interamente online.

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Dall’11 al 14 ottobre Urbanpromo 2022

Dall’11 al 14 ottobre Cascina Fossata a Torino sarà la sede di Urbanpromo 2022, evento su quattro articolazioni: “Urbanpromo Città”, “Urbanpromo Social Housing”, “Urbanpromo Digital” e “Urbanpromo Green”.

Leggi: UrbanPromo


IN EVIDENZA:

Non autosufficienza, dai notai la proposta di un “Mandato di protezione” in previsione di una incapacità

Una proposta di legge sul “Mandato di protezione”. E’ la proposta uscita dal convegno nazionale di Federnotai, tenutosi a Bologna. “Proponiamo un sistema che consenta a ciascuno, in vista di un’eventuale futura incapacità, di designare la persona o le persone che si occuperanno di assisterlo”. Rinaldi: “Un’alternativa alle procedure giurisdizionali quali l’amministrazione di sostegno, che continuerebbero a esistere”
Una proposta di legge sul mandato in previsione di futura incapacità: il “Mandato di Protezione”. E’ questa la prima novità uscita dal convegno nazionale di Federnotai dal titolo “Il notariato dell’innovazione”, che si è svolto venerdì scorso – 20 maggio – a Bologna, nell’aula del Convento di San Domenico.
“Ad oggi l’ordinamento prevede degli strumenti di protezione delle persone incapaci complessi e farraginosi – afferma Federnotai – con procedure davanti al giudice, in Tribunale. Ma i giudici hanno un eccesso di richieste e procedure (migliaia ciascuno) e non riescono a rispondere con i tempi richiesti dalla modernità o a effettuare controlli efficaci”.
“L’ordinamento non riesce a rispondere alle esigenze di una società moderna che richiede velocità nelle decisioni e alta specializzazione – ha affermato Enrico Maria Sironi, notaio di Gallarate, tra gli estensori della proposta di legge –. Il sistema è stato pensato per una concezione dell’amministrazione dei patrimoni con criteri che andavano bene ottanta anni fa, ma che mal si conciliano con le esigenze delle famiglie e della società di oggi. Occorre un nuovo strumento privatistico, che tenga conto dell’interesse del cittadino che intende programmare il futuro, in previsione dell’avanzare dell’età, dove saremo meno lucidi o per il caso di infortuni improvvisi.

Leggi: Redattore Sociale


Il Budget di salute negli indirizzi nazionali – Franco Pesaresi

Si dice Budget di salute o Budget di cura? Ha risolto il dubbio la L. 77/2020 che lo ha chiamato “budget di salute individuale e di comunità”. Per la verità, la citata legge nel mentre risolveva un quesito ne poneva immediatamente un altro: esistono due budget di salute, uno individuale ed uno di comunità? Meglio non approfondire e concentrarci sul budget di salute individuale.
L’unica norma di legge in cui si parla esplicitamente di budget di salute è dunque il comma 4 bis dell’art. Art. 1 del D.L. 34/2020 convertito in L. 77/2020. Il comma 4 bis fa riferimento alla sperimentazione delle “Strutture di prossimità per la promozione della salute e per la prevenzione” che, è bene dirlo subito, non sono le Case della Comunità. Sono strutture ulteriori che le regioni dovrebbero sperimentare per un tempo relativamente breve per la presa in carico e la riabilitazione delle categorie di persone più fragili. Recentemente sono state approvate anche delle linee guida per la realizzazione delle “strutture di prossimità” da sperimentare. Questa premessa per dire che i progetti regionali relativi alla sperimentazione delle “strutture di prossimità” devono prevedere modalità di intervento che riducano le scelte di istituzionalizzazione dei soggetti fragili, favoriscano la domiciliarità e consentano la valutazione dei risultati ottenuti, anche attraverso il ricorso a strumenti innovativi quale il budget di salute individuale e di comunità.
Ci sono poi altre norme, la principale delle quali è la legge n. 227/2021, la legge Delega al Governo in materia di disabilità, in cui si prevede, per esempio, che nel progetto di vita personalizzato venga indicato l’insieme delle risorse umane, professionali, tecnologiche, strumentali ed economiche, pubbliche e private, attivabili anche in seno alla comunità territoriale e al sistema dei supporti informali, ma in cui non si parla esplicitamente di Budget di salute anche se gli assomiglia molto. Così come ci sono una serie di altre norme (Fondo per le non autosufficienze, Progetti per la Vita indipendente, e Legge 112/2016 sul “Dopo di noi”) che fanno presumibilmente riferimento allo stesso concetto ma che viene chiamato con termini diversi (budget di cura, budget personalizzato, ecc.).

Leggi: Welforum


Aspettative deluse e svolte necessarie. Ora dobbiamo saper dare gambe e anima al «Pnrr» – di Sabina De Luca e Fabrizio Barca

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza non è mai diventato un Piano dei cittadini e delle cittadine. Permangono tuttora, sostanzialmente inalterati, la chiusura al dialogo sociale e al coinvolgimento che ne hanno caratterizzato la costruzione. È passato quasi un anno dall’approvazione del Pnrr da parte del Consiglio Europeo e molto più tempo è trascorso da quando, come Forum Disuguaglianze e Diversità abbiamo ripetutamente richiamato l’attenzione del Governo sulla necessità, indicata chiaramente dalle Istituzioni comuni-tarie, di coinvolgere e mobilitare intorno al Piano i tanti saperi e le grandi energie che animano tanti luoghi del Paese, il mondo della cittadinanza attiva, del lavoro e delle imprese, nonché i centri di competenza nazionali. Per dare gambe e anima al Pnrr e per assicurare quella responsabilizzazione di tutti i soggetti interessati all’attuazione, indispensabile per il suo successo, espressamente richiesta dal Consiglio Europeo con la Raccomandazione formulata nella Decisione di approvazione del Piano italiano.
Non siamo stati soli in questa battaglia. In tanti si sono battuti per la sua apertura, individuando nel monitoraggio civico lo strumento per assicurare il confronto sulle scelte di intervento e seguire la realizzazione dei progetti finanziati. Non servivano innovazioni tecnologiche strabilianti, bastava far riferimento a esperienze di monitoraggio già in uso nel nostro Paese, che assicurano la qualità e tempestività delle informazioni necessarie, progetto per progetto, luogo per luogo.
Pensavamo si fosse aperto uno spiraglio con la pubblicazione del Decreto Governance con il quale, nel luglio scorso, è stato assunto un preciso impegno per la «valorizzazione del patrimonio informativo relativo alle riforme e agli investimenti del Pnrr anche attraverso lo sviluppo di iniziative di trasparenza e partecipazione indirizzate alle istituzioni e ai cittadini». Un’aspettativa illusoria come ha platealmente rivelato la successiva pubblicazione del sito Italia Domani, per l’incompletezza e l’assoluta inadeguatezza delle informazioni rese disponibili.

Leggi: Avvenire


Nel 2020 in Europa si è interrotta la crescita della popolazione. L’arresto maggiore in Italia che ha perso in un anno 405mila abitanti: se continua così nel 2080 saremo meno di 53 milioni. Il nuovo rapporto Eurostat

L’Italia è anche il Paese con la maggiore percentuale di ultra 65enni (sono il 24%) e la più bassa di under 20 (sono il 18%). Nel 2020 abbiamo avuto il maggior incremento di decessi (+105,9 mila, +17%). E poi altri record come quello del più basso tasso di natalità grezzo (6,8 nati vivi ogni mille abitanti) e quello dell’età media delle madri al primo figlio (31,4 anni). Insomma siamo un Paese che invecchia e fa sempre meno figli e se continua così nel 2080 avremo meno di 53 milioni di abitanti rispetto ai 59,2 milioni di oggi.
20 MAG – Al 1° gennaio 2021 nell’Unione Europea (UE) vivevano 447,2 milioni di persone. Lo Stato membro più popoloso dell’UE era la Germania (83,2 milioni, 19 % del totale dell’UE), seguita da Francia (67,7 milioni, 15 %), Italia (59,2 milioni, 13 %), Spagna (47,4 milioni, 11 %) e Polonia (37,8 milioni, 8%). In totale, questi cinque Stati membri rappresentavano i due terzi della popolazione dell’UE. All’altra estremità della fascia, gli Stati membri dell’UE meno popolosi sono stati Malta (500mila persone, pari allo 0,1% del totale dell’UE), Lussemburgo (600mila, sempre lo 0,1%) e Cipro (900mila, lo 0,2%).
Sono solo alcuni delle migliaia di dati che Eurostat ha messo a disposizione sul proprio sito web dove dai ieri è possibile “viaggiare” virtualmente in un vero e proprio atlante virtuale della popolazione europea con mappe, grafici e tabelle interattive.

Leggi: Quotidiano Sanità


Dall’emergenza all’eccellenza, il futuro delle RSA nel post Covid – di Camilla de Fazio

Nelle strutture socio assistenziali e sanitarie, dove persone con disabilità, con gravi patologie neurologiche o anziane vivono a stretto contatto tra loro e con il personale che li assiste, gli effetti dell’emergenza sanitaria sono stati particolarmente gravi.
Nella prima fase della pandemia, il Covid-19 si è abbattuto sulle RSA anche nelle regioni con una minore diffusione del virus, colpendo sia gli ospiti delle strutture che gli operatori sanitari.
La nuova puntata di National Summit, il format di Quotidiano Sanità e Popular Science sui grandi temi della medicina e della Sanitàe realizzata con il sostegno incondizionato di Gsk, è stata dedicata alle problematiche e alle prospettive di governance e assistenza nel mondo delle RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali).
Sono intervenuti Roberto Bernabei, Presidente Italia Longeva; Matteo Marastoni, Responsabile Governo Clinico del Gruppo La Villa; Claudio Mastroianni, Professore Ordinario di Malattie Infettive alla Sapienza Università di Roma, Direttore UOC Malattie Infettive presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria, Policlinico Umberto I, Sapienza Università di Roma e Presidente SIMIT (Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali); Luca Pallavicini, Presidente Nazionale di Confcommercio Salute, Sanità e Cura ed Ernesto Palummeri, Responsabile Alisa per l’emergenza Covid nelle Rsa Liguri.

Leggi: Quotidiano Sanità


“Le Case della comunità rischiano di diventare piccoli ospedali. E non è quello che serve per potenziare la medicina del territorio. Più spazio alla farmacia dei servizi”. Le proposte di Cittadinanzattiva

Presentato oggi il rapporto dell’associazione “Salute di Comunità” sulla sanità territoriale. Il documento formula anche alcune proposte per rispondere alle sfide del dopo-pandemia, a partire dalla riorganizzazione della medicina territoriale. L’implementazione effettiva della Farmacia dei servizi e della figura dell’Infermiere di Comunità e la riforma della medicina generale, insieme alla riorganizzazione dei servizi di prossimità sono i temi dai quali partire prioritariamente per garantire una riforma della medicina territoriale rispondente alle esigenze dei cittadini.”
“Ancora una volta si predilige la logica dei luoghi a quella dei servizi e si organizza un sistema che mira a curare la malattia e non la persona. Le case della Comunità dovrebbero essere, invece, dei centri logistici/operativi, in grado di organizzare servizi domiciliari, avvicinando le cure alle persone e generando processi di empowerment culturale sulla salute. Concentrare medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, infermieri di famiglia e di comunità oltre che specialisti ambulatoriali e altre figure professionali in un unico luogo replica il modello un modello ospedaliero che poco sembra avere a che fare con una riforma della medicina territoriale che è il vero obiettivo che dobbiamo raggiungere per garantire salute”. È dura la denuncia di Cittadinanzattiva nel suo report “Salute di Comunità”, redatto con la collaborazione di Fnomceo, Fnopi, Federfarma e Fimmg e il contributo non condizionato di Farmindustria – e presentato oggi presso il Ministero della Salute, sulla sanità territoriale in cui analizza ad ampio raggio lo stato del Ssn e le riforme che saranno introdotte dal Dm 71 e la riorganizzazione dei servizi sanitari nei territori, declinata secondo alcuni temi chiave: accesso e prossimità delle cure, aggiornamento e potenziamento del sistema della prevenzione, ridefinizione del rapporto fra ospedale e territorio, implementazione delle nuove tecnologie e digitalizzazione dei sistemi per semplificare l’accesso alle cure e programmare servizi efficaci.

Leggi: Quotidiano Sanità


SEGNALAZIONI:

Assegno per congedo matrimoniale a pagamento diretto

Da oggi, è disponibile la procedura telematica per l’inoltro della domanda di assegno per il congedo matrimoniale a pagamento diretto da parte dell’Inps. Lo ha comunicato l’Istituto previdenziale pubblico nel messaggio n. 2147 del 22 maggio .
L’Assegno per congedo matrimoniale è una prestazione previdenziale il cui importo è pari a sette giorni di retribuzione (otto giorni per i marittimi) da chiedere in occasione del matrimonio civile o concordatario, o unione civile. Il solo matrimonio religioso non dà diritto alla prestazione.
La misura spetta a:
lavoratori disoccupati che nei novanta giorni precedenti il matrimonio/unione civile hanno prestato, per almeno 15 giorni, la propria opera alle dipendenze di aziende industriali, artigiane o cooperative;
lavoratori che, ferma restando l’esistenza del rapporto di lavoro, per un qualunque giustificato motivo non siano comunque in servizio (ad esempio, richiamo alle armi).
L’Assegno non spetta ai lavoratori con qualifica di impiegati né ai lavoratori esclusi dall’applicazione delle norme sugli Assegni per il nucleo familiare con il versamento dello specifico contributo. Si può avere diritto a successivi assegni per congedo matrimoniale, solo se vedovi, divorziati o sciolti da unione civile. Al ricorrere delle condizioni, ne hanno diritto entrambi i coniugi.
Per l’inoltro della domanda ci si può rivolgere alle sedi territoriali dell’Inca. Clicca qui per sceglere quella più vicina alla tua abitazione.

Leggi: Inca


Bonus 200 euro a luglio: chi deve fare domanda all’Inps

Per il bonus di 200 euro a luglio non tutte le categorie interessate dovranno fare domanda. Infatti, l’articolo 32 del Dl 50/2022 pubblicato in Gazzetta ufficiale il 17 maggio scorso, prevede il pagamento automatico dell’una tantum da parte di Inps a pensionati, percettori del reddito di cittadinanza e a tutte quelle categorie per le quali l’Istituto è già in grado di verificare il possesso del requisito reddituale individuale (35 mila euro) a cui è subordinato il riconoscimento del sussidio.
Tra le categorie che invece sono tenute ad inoltrare formale richiesta all’Inps figurano:
• i lavoratori domestici che abbiano in essere uno o più rapporti di lavoro alla data di entrata in vigore del decreto (18 maggio 2022);
• i titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa i cui contratti sono attivi alla data di entrata in vigore del decreto e iscritti alla Gestione separata che hanno reddito derivante dai suddetti rapporti non superiore a 35.000 euro per l’anno 2021;
• i lavoratori stagionali, a tempo determinato e intermittenti che nel 2021 abbiano svolto la prestazione per almeno 50 giornate e un reddito derivante dai suddetti rapporti non superiore a 35.000 euro per l’anno 2021.;

Leggi: Inca


 

 

 

 

 

Abitare e Anziani Informa, online il nuovo numero della rivista

E’ disponibile il nuovo numero di Abitare e Anziani Informa, la rivista periodica dell’associazione Abitare e Anziani.
La pubblicazione è dedicata ai PINQuA, il Programma Innovativo Nazionale Qualità dell’Abitare. La selezione dei 27 progetti presentati è introdotta dall’editoriale del Prof. Simone Ombuen, a cui segue l’articolo di Elisabetta Turri di Auser Nazionale e due note redazionali illustrative del programma PINQuA.
La rivista è disponibile in formato pdf a questo link: https://www.abitareeanziani.it/rivista/


NEWS:

lunedì 16 maggio 2022
Fascicolo Sanitario Elettronico, una grande opportunità di salute

In Italia, se ne parla e ci si lavora già da tempo ma un’occasione alla sua implementazione giunge ora dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dove 1,38 miliardi sono destinati specificatamente al FSE, per garantirne diffusione, omogeneità e accessibilità su tutto il territorio nazionale da parte degli assistiti e degli operatori sanitari.
E’ davvero ricco il patrimonio di dati clinici e di servizi che il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) può offrire ai professionisti sanitari e ai cittadini. E le aspettative sono molte: per i primi il fascicolo diverrebbe una fonte unica di informazioni; i cittadini, dal canto loro, potrebbero accedere in qualunque regione si trovino o si spostino, ai propri dati sanitari e socio-sanitari e li potrebbero condividere col proprio medico, ma anche prenotare visite mediche online, consultare referti, ottenere autocertificazioni e molto altro. All’insegna per tutti della semplificazione e dell’uniformità di accesso sul territorio nazionale e al fine di poter disporre di cure migliori e personalizzate. Non solo. Il FSE prevede anche, da parte delle Regioni e del Ministero della salute, un utilizzo secondario dei dati sanitari per la ricerca scientifica e l’innovazione, nonché per la definizione delle politiche sanitarie e di regolamentazione. Si intuisce come le persone con malattia rara e i loro medici e operatori di riferimento possano giovare significativamente del FSE, che conterrà anche i relativi piani terapeutici.

Leggi: Quotidiano Sanità, 16/05/2022


venerdì 13 maggio 2022
Accesso agli ausili. Iss: “Un italiano su 2 ne fa uso, occhiali al primo posto, soddisfatti i bisogni per circa la metà del campione. Tra gli anziani le difficoltà maggiori”

Il 34,7% del totale degli intervistati utilizza soltanto gli occhiali, che rappresentano l’ausilio più diffuso. Scendendo nei dettagli dell’indagine, la quota maggiore di chi si serve di ausili (71,7%) ne usa uno solo, l’11, 5% due e il 5,7% più di cinque. La quota di chi indica difficoltà nel quotidiano sale ovviamente al crescere dell’età: infatti a partire dai 70 anni gli utilizzatori di ausili diversi dagli occhiali salgono rispetto alla media del campione (16,3%), rispettivamente del 20% tra i 70-79enni e del 41,4% tra chi ha più di 80 anni. L’INDAGINE
Poco più della metà (51%) degli italiani intervistati si avvale di ausili nella vita di tutti i giorni. Al primo posto, nella graduatoria dei 20 ausili più adoperati, quelli per la vista (usati dal 47% del totale del campione e dal 92% degli utenti), poi gli ausili per la mobilità (11%), quelli per le difficoltà cognitive (7%), per i problemi di udito (5%), per le difficoltà della vita quotidiana (4%) e per quelle nella comunicazione (0,9%). La fotografia dell’accesso alle cosiddette tecnologie assistive in Italia è stata scattata dall’indagine “rapid Assistive Technology Assessment” (rATA), affidata dall’OMS – a sua volta incaricata dalle Nazioni Unite di redigere il primo Global Report on Assistive Technology – a un consorzio di enti composto da Istituto Superiore di Sanità, AIAS Bologna onlus, Fondazione CENSIS e Rete Nazionale dei Centri Ausili (GLIC).

Leggi: Quotidiano Sanità, 13/05/2022


venerdì 13 maggio 2022
L’esercizio fisico moderato frena il deterioramento della funzione renale negli anziani sedentari

Secondo uno studio randomizzato durato due anni – condotto da un team dell’Università della California di San Francisco – un esercizio fisico di moderata intensità contribuisce a frenare il deterioramento della funzionalità renale negli anziani sedentari.
Un’attività fisica strutturata di moderata intensità e un programma incentrato su forza/flessibilità rallenta il deterioramento della funzione renale rispetto. Ad affermarlo è l’analisi di uno studio clinico randomizzato condotto in USA.
Come riportato da JAMA Internal Medicine, Michael Shlipak, Anoop Sheshadri e colleghi dell’Università della California di San Francisco hanno valutato se un intervento con esercizio fisico di moderata intensità fosse in grado di influire sulla velocità stimata di filtrazione glomerulare per variazione di cistatina C (eGFRCysC) in 1.199 anziani (età media, circa 79 anni; circa il 67% donne; circa il 73% di etnia caucasica) che hanno partecipato allo studio clinico randomizzato Lifestyle Interventions and Independence For Elders (LIFE).

Leggi: Quotidiano Sanità, 13/05/2022


venerdì 13 maggio 2022
Ance: rigenerazione delle città con una legge e bonus fiscali stabili

Una legge nazionale per la rigenerazione urbana è necessaria a condizione che porti integrazione, semplificazione, partecipazione degli operatori privati. Questa legge, in discussione al Senato, deve essere un tassello di una politica urbana nazionale più complessiva. Ieri è stato il giorno dei tavoli tecnici alla convention dell’Ance sulla rigenerazione della città, in attesa delle conclusioni che oggi trarranno il presidente Buia, il vicepresidente della commissione Ue Timmermans e il ministro delle
Infrastrutture Giovannini. I quattro tavoli, con oltre 50 partecipanti dal mondo della professione, dell’impresa, dell’università, della finanza, ciascuno dei quali coordinato da un vicepresidente Ance, hanno affrontato i temi della «governance e regole delle città sostenibili» (Filippo Delle Piane), della «fiscalità ambientale e transizione ecologica delle città» (Marco Dettori), della «transizione sociale delle città» (Rudy Girardi) e della «transizione economica e finanziaria delle città» (coordinato dalla presidente dei giovani costruttori Angelica Donati). Rafforzeranno il «decalogo per la rigenerazione urbana», dovuto anche al lavoro del responsabile del centro studi, Flavio Monosilio.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 13/05/2022


giovedì 12 maggio 2022
 Il “fai da te” delle famiglie per l’assistenza. Di cosa ha bisogno chi vive la non autosufficienza

Indagine Censis per Assindatcolf. Il passaparola è il canale privilegiato per la ricerca del personale domestico. Badanti, un terzo delle famiglie insoddisfatto. Famiglie che chiedono la deduzione delle spese sostenute per l’assunzione di personale domestico. “Emerge la consapevolezza che una condizione complessa come quella della non autosufficienza può essere affrontata in modo adeguato solo attraverso una presa in carico della famiglia”
Mani di anziano, non autosufficienza
I canali per la ricerca del personale domestico e il livello di soddisfazione delle famiglie. È il passaparola il metodo più utilizzato per la ricerca del personale domestico. A ricorrervi sono il 76,4% delle famiglie che hanno bisogno di una colf, il 70,8% nel caso delle badanti, il 61,6% per le baby sitter, “a dimostrazione di come, nella ricerca del personale domestico, le famiglie tendano ad adottare una logica di prossimità, ricorrendo prevalentemente alla propria rete di conoscenze dirette e utilizzando meno i canali specializzati (agenzie per il lavoro, piattaforme online), percepiti come poco accessibili e più costosi”. È quanto emerge dal report “Le famiglie fanno da sole: la carenza di intermediazione nei servizi domestici e nell’assistenza”, il terzo elaborato nell’ambito del progetto “Welfare familiare e valore sociale del lavoro domestico in Italia”, realizzato dal Censis per Assindatcolf (l’Associazione nazionale dei datori di lavoro domestico). La rilevazione ha riguardato un campione di famiglie associate a Assindatcolf.

Leggi: Redattore Sociale, 12/05/2022


giovedì 12 maggio 2022
Dalla famiglia alla Casa di comunità: così l’infermiere si avvicina ai cittadini

Torna la Giornata internazionale dell’Infermiere. A Roma il tradizionale incontro con la cittadinanza. Mario Zega: “Essere vicini sempre, non solo negli ospedali. È questo lo spirito delle riforme del Onrr, al cui centro è proprio l’infermiere di famiglia e di comunità”
L’infermiere sempre più vicino al cittadino e integrato nel territorio, per accompagnare nella prevenzione, nella cura, nell’assistenza. E’ questo il tema al centro della Giornata internazionale che si celebra oggi. A Roma, da stamattina fino alle 18, l’incontro tradizionale con la cittadinanza: l’Ordine sarà presente a piazza del Popolo con una propria struttura mobile. Infermieri, docenti e studenti dei corsi di laurea in Scienze Infermieristiche, in dialogo con la cittadinanza, forniranno gratuitamente lezioni di educazione alla salute, con alcuni servizi quali la misurazione dei parametri vitali (pressione arteriosa, frequenza cardiaca, e saturazione). In una attigua postazione Ares, 118 illustrerà manovre di rianimazione sia per adulti che per bambini, effettuate da personale infermieristico esperto, e in un’altra ancora l’AISLeC (Associazione Infermieristica per lo Studio delle Lesioni Cutanee) offrirà la propria competenza ai cittadini.

Leggi: Redattore Sociale, 12/05/2022


mercoledì 11 maggio 2022
Pnrr, ministero del Lavoro: assegnate le risorse per l’inclusione sociale

Oltre 1.250 milioni per il sostegno alle persone vulnerabili, la prevenzione dell’istituzionalizzazione degli anziani, i percorsi di autonomia per persone con disabilità, l’housing temporaneo e i centri servizi
Con il Decreto Direttoriale numero 98 del 9 maggio 2022, gli uffici del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando hanno assegnato ai vari Ambiti territoriali sociali in Italia le risorse economiche, legate al PNRR, al fine di favorire attività di inclusione sociale per soggetti fragili e vulnerabili, come famiglie e bambini, anziani non autosufficienti, disabili e persone senza dimora. Nel complesso, agli Ambiti territoriali sociali (ATS) e per essi, ai singoli Comuni e agli Enti gestori delle funzioni socio-assistenziali sono stati assegnati oltre 1.250 milioni di euro. Le risorse sono stanziate per: sostegno alle persone vulnerabili e prevenzione dell’istituzionalizzazione degli anziani non autosufficienti; percorsi di autonomia per persone con disabilità; Housing temporaneo e Stazioni di posta (Centri servizi).

Leggi: Redattore Sociale, 11/05/2022


mercoledì 11 maggio 2022
Caregiver Day 2022. Confronto sulla Riforma nazionale dei servizi per le persone anziane

Nel quadro della dodicesima edizione delle Giornate del Caregiver Day (www.caregiverday.it)., organizzate dalla Cooperativa sociale Anziani e non solo con il sostegno dell’Unione dei Comuni della Terre d’Argine, il patrocinio della Regione Emilia Romagna, della Associazione dei Caregiver familiari CARER e dell’Ausl di Modena, venerdì 6 maggio alle ore 15 è stata presentata e discussa la Proposta di riforma nazionale dei servizi per persone anziane non autosufficienti e, in tale ambito, le azioni rivolte ai familiari che si prendono cura. In collegamento remoto, l’iniziativa ha visto la partecipazione di oltre 150 rappresentanti di Istituzioni locali, Cooperative sociali, Associazioni del volontariato e del Terzo settore, Operatori sociali e sanitari, nonché di tanti caregiver familiari. Ha presieduto i lavori Loredana Ligabue. Cristiano Gori – Coordinatore del Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienze, Professore ordinario del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale- Università di Trento- ha tenuto la relazione introduttiva “verso una riforma del sistema nazionale dei servizi agli anziani non autosufficienti” .

Leggi: Auser, 11/05/2022


mercoledì 11 maggio 2022
Invecchiamento: “babyboomers” più longevi, occupati e meno poveri delle generazioni precedenti

Invecchiare oggi in Italia rispetto a 20 anni fa vuol dire maggior occupazione (+11 punti percentuali), autonomia e indipendenza (+3,3 punti percentuali), miglior prospettiva di salute (+9,1 punti percentuali), rischio povertà più contenuto (-7,4 punti percentuali). Ma vuol dire anche essere uno dei riferimenti principali per il sistema di welfare “informale”, sia nella cura di nipoti o altri bambini (+4,3 punti percentuali rispetto al 2010), sia nella cura di altri anziani, o persone in condizioni di disabilità. È quanto emerge dal Rapporto nazionale sull’attuazione del Piano di azione internazionale di Madrid sull’invecchiamento, realizzato dall’Inapp (Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche) nell’ambito del supporto tecnico-scientifico fornito al Ministero del lavoro e delle politiche sociali (Ministero che agisce come focal point nazionale per l’invecchiamento) e sarà presentato in occasione della Conferenza ministeriale della United nations economic commission for Europe (Unece) sull’invecchiamento, in programma a Roma dal 15 al 17 giugno con la collaborazione del Governo italiano. L’Italia è lo Stato membro dell’Europa a 27 con la più alta percentuale di over 65, il 23,5% della popolazione, mentre gli ultraottantenni sono il 7,6% del totale. La pandemia da Covid-19 non ha rallentato il processo di invecchiamento della società italiana, la cui età media è ora di 46 anni.
Il Rapporto completo può essere scaricato dal sito dell’Unece, dove sono disponibili anche le precedenti edizioni (2007, 2012 e 2017), sempre redatte dall’INAPP.

Leggi: Auser, 11/05/2022


martedì 10 maggio 2022
Al via Lamiafarma.it, piattaforma e-commerce a misura di senior

Un progetto realizzato da Farmalife, pensato per coniugare un sano stile di vita con la salvaguardia del potere d’acquisto. Gli anziani sono sempre più digitali: più di uno su due effettua acquisti online
Più di uno su due effettua acquisti online, soprattutto di prodotti per la salute, il benessere, la tecnologia, la cura degli animali, motivati dalla comodità di acquisto con consegna a domicilio e dalla convenienza economica, ma anche dalla grande scelta e facile reperibilità dei prodotti. E’ questo lo scenario del rapporto fra i senior e gli acquisti online, che emerge dai dati di un’indagine del Centro Studi Senior Italia FederAnziani.
I dati sono stati diffusi in occasione della conferenza stampa di presentazione de “lamiafarma.it”, la nuova piattaforma e-commerce a misura di senior, pensata per coniugare un sano stile di vita con la salvaguardia del potere d’acquisto delle persone senior. Il progetto, ideato da V.I.M. G.OTTAVIANI SPA, è realizzato da FARMALIFE SRL in partnership con Senior Italia FederAnziani, SISPEN – Sindacato Italiano Salute Pensionati, FIMMG – Federazione Italiana Medici di Medicina Generale e SUMAI Assoprof – Sindacato Unico Medicina Ambulatoriale Italiana e Professionalità dell’Area Sanitaria. Una piattaforma e-commerce che per la prima volta si rivolge nello specifico al mondo dei senior, con attenzione ai loro bisogni, rispondendo alla loro richiesta di salute e non solo, e pensata anche con un linguaggio a misura di senior. Integratori, prodotti per il benessere, e ancora, prodotti per la cura e l’alimentazione dei loro amici animali, che tanta importanza hanno nella loro vita, aiutandoli in un invecchiamento attivo: tutto questo su www.lamiafarma.it, la piattaforma pensata per i senior di oggi, sempre più consueti con l’e-commerce.

Leggi: Redattore Sociale, 10/05/2022


DALLE REGIONI:

lunedì 16 maggio 2022
All’Umanitaria di Milano nasce l’università per badanti: 200 ore per capire l’anima di un anziano

All’Umanitaria di Milano nasce l’università per badanti: 200 ore per capire l’anima di un anziano. Oltre a dare nozioni geriatriche verrà spiegato come stabilire una relazione. Il professor Daniele Gallo: “La badante non deve essere un corpo estraneo, ma diventare parte integrante della famiglia”
Assistere un anziano a casa è un compito delicato e difficilissimo assieme, che spesso viene delegato a persone che hanno tanta buona volontà, ma nessuna preparazione.
Per questo arriva un corso professionale con 200 ore di lezione, seminari e workshop rivolte a chi vuole svolgere questo lavoro con scienza, oltre che con coscienza, col desiderio di capire l’anima degli anziani.
L’iniziativa è della Società Umanitaria in collaborazione con l’Associazione Aps Centro Studi Cure Domiciliari onlus e con la Scuola Superiore “P.M. Loria”, con il coordinamento del professor Daniele Gallo, che di molti corsi post universitari dell’Umanitaria è il padre e il direttore. Il 27 maggio in via Daverio 7, nella bellissima sede dell’Umanitaria, cominciano le lezioni che per ora hanno raccolto già 27 delle 30 adesioni, e si andrà avanti a studiare fino a fine novembre, per venti weekend di fila, con l’obiettivo di rilasciare a tutti gli iscritti un attestato di partecipazione e superamento delle prove di abilitazione, che avrà una valenza curricolare..

Leggi: La Repubblica, 16/05/2022


venerdì 13 maggio 2022
La Cgil: “Va preparato il welfare del futuro”

“I bisogni sono tanti, si deve lavorare insieme per progettare il welfare del futuro”
A parlare è la segretaria della Cgil imolese, Mirella Collina, durante la presentazione dell’incontro (il primo di un ciclo di tre appuntamenti) organizzato dall’Auser in collaborazione con il sindacato. Un appuntamento, quello fissato per giovedì 26 maggio alle 17 nella Sala delle Stagioni (via Emilia, 25), dedicato appunto alle politiche sociali da mettere in campo sul territorio per affrontare le sfide del post-pandemia.
“L’Auser è una costola della Cgil e dello Spi – ricorda la Collina –. Una realtà attiva da un po’ e che dà buoni frutti. Le organizzazioni di volontariato sono oggi le nostre antenne sul territorio, attraverso le quali raccogliamo i bisogni da portare poi al tavolo della trattativa”.
Crisi e pandemia hanno però cambiato drammaticamente gli scenari: “La situazione economica e lavorativa delle persone è peggiorata – osserva la numero uno della Cgil territoriale –. Il potere di acquisto è notevolmente più basso, con l’inflazione che cresce. E poi c’è un grande isolamento che richiede sostegno psicologico per gli anziani, ma anche per i giovani”.

Leggi: Il Resto del Carlino, 13/05/2022


venerdì 13 maggio 2022
Cure a casa: a Torino gli over 65 in coda doppiano quelli assistiti

Nella ci sono 4.300 anziani non autosufficienti in lista d’attesa per le cure domiciliari a fronte di 2.300 attualmente assistiti. Camarda (Pd): “Sentito Icardi, ci aspettiamo audizioni in merito”
A Torino ci sono 4.300 anziani non autosufficienti in lista d’attesa per le cure domiciliari a fronte di 2.300 attualmente assistiti, motivo per cui il Consiglio comunale, nelle prossime sedute in Sala Rossa, voterà un ordine del giorno in cui chiederà alla Regione di fare di più per la spesa sui non autosufficienti.
Il Pd aveva già protestato davanti a Palazzo Lascaris contro il taglio, esplicitato nell’ultima sessione di bilancio regionale chiusa a fine aprile, della spesa sui non autosufficienti: dai 55 milioni (nel 2019) ai 50 del 2021 fino ai 45 milioni previsti nel 2022. I dati su coloro che sono ancora in lista d’attesa per le cure domiciliari in città sono stati diffusi stamattina in commissione dall’assessore alle Politiche sociali Jacopo Rosatelli, che non era presente ma ha lasciato un messaggio.
L’ordine del giorno sul ripristino della spesa storica sugli extra Lea e sul sostegno agli anziani non autosufficienti è stato presentato dal consigliere Pd Vincenzo Andrea Camarda, che a margine della commissione ha spiegato alla Dire di aver “già contattato l’assessore Icardi” e di essere “in attesa di audizione non solo su questo tema, ma anche sul Parco della salute”.

Leggi: Redattore Sociale, 13/05/2022


giovedì 12 maggio 2022
Un condominio solidale anche per la “libertà” delle persone con disabilità

C’è anche un alloggio affidato all’Associazione Vorrei prendere il treno, per sperimentare l’autonomia abitativa e la vita indipendente di persone con disabilità, tra quelli che verranno assegnati nell’àmbito del progetto “Freedom Condominio Solidale”, prima iniziativa di sperimentazione pubblica di cohousing sociale in Toscana, promossa dal Comune di Empoli (Firenze), insieme al raggruppamento “Freedom Condividere l’abitare”
Freedom è una parola inglese che notoriamente significa “libertà” e Freedom Condominio Solidale è il nome del primo progetto di sperimentazione pubblica di cohousing sociale in Toscana, finalizzato a «promuovere una nuova esperienza abitativa, che sappia unire alla dimensione fisica (la casa) quella relazionale, in modo da migliorare la qualità della vita dei soggetti coinvolti, contrastando le diverse forme di solitudine», come si può leggere nel sito dell’Ente promotore, il Comune di Empoli (Firenze).
Il progetto è realizzato nell’àmbito del programma di rigenerazione HOPE e nella promozione il Comune empolese è affiancato dal raggruppamento Freedom Condividere l’abitare (composto da Auser Abitare Solidale, Cooperativa Sociale Casae, Cooperativa Sociale Sintesi Minerva, Cooperativa Sociale Pietra d’Angolo, Cooperativa Impresa Sociale Sociolab e Associazione Filo d’Argento Empoli).

Leggi: Superando, 12/05/2022


giovedì 12 maggio 2022
Tre anziani ogni bimbo e pochi lavoratori: è l’Emilia-Romagna tra 50 anni

L’allarme dei due esperti di statistica Gianluigi Bovini e Franco Chiarini: “Il welfare non regge, cresca la produzione. I migranti sono essenziali”
Nell’arco dei prossimi 50 anni l’intera Emilia-Romagna rischia di essere come già oggi si presentano l’Appennino o la bassa ferrarese. Cioè con un numero di anziani triplo rispetto ai bambini e una forte riduzione delle persone in età lavorativa. Per questo “senza le migrazioni siamo finiti”. In più, “bisogna aumentare del 30% il sistema produttivo oppure il nostro welfare sarà compromesso”. A mettere in guardia “i decisori politici regionali” sono i due esperti di statistica Gianluigi Bovini e Franco Chiarini, già dirigenti del Comune di Bologna, che questa mattina nella sede della Cisl metropolitana hanno presentato una nuova ricerca realizzata elaborando le ultime previsioni Istat. Facendo il rapporto tra i 5-19enni e i 50-64enni, spiega Chiarini, “nei prossimi 15 anni si avranno 60 ingressi nel mondo del lavoro ogni 100 uscite, con uno scarto del 40%”. Le situazioni peggiori saranno in montagna (50%) e nella pianura ferrarese (45%).

Leggi: Redattore Sociale, 12/05/2022


mercoledì 11 maggio 2022
A Venezia il dentista a domicilio. L’iniziativa dell’Ulss 3 con gli specialisti dell’ospedale Civile

Ogni mercoledì l’odontoiatra ospedaliero, accompagnato dall’odontotecnico che lo affianca per le impronte dentali e le prove delle protesi, va, su prenotazione, nelle case dei pazienti con gravi difficoltà di movimento. “L’assenza di un ambiente sterile al domicilio non consente interventi invasivi, ma è fondamentale per le azioni meno invasive”. Il team di specialisti si occupa, ad esempio, della creazione di una protesi dentale, che richiederebbe numerosi viaggi all’ambulatorio ospedaliero e ritorno.
Dopo cinque mesi di sperimentazione è nata ufficialmente, a Venezia, la nuova figura del ‘dentista a domicilio’ dell’azienda sanitaria e gli odontoiatri dell’ospedale Civile hanno già tutti i mercoledì (giorni interamente dedicati a questo servizio) pieni di appuntamenti.
Ogni mercoledì il nuovo dentista a domicilio di Venezia compie almeno 10 mila passi per visitare i pazienti fragili nelle proprie, inclusi i chilometri macinati su ponti e scale che portano ai piani alti dei palazzi veneziani. La sua mappa dei pazienti con gravi difficoltà di movimento lo porta a frequentare ogni lembo della Venezia insulare e delle sue isole.
I pazienti fragili seguiti sono al momento un centinaio: utenti in carrozzina, allettati o con gravi problemi di deambulazione.

Leggi: Quotidiano Sanità, 11/05/2022


mercoledì 11 maggio 2022
Invecchiamento attivo: la Giunta della provincia autonoma di Bolzano ha approvato il disegno di legge

Il cambiamento demografico è arrivato da tempo in Alto Adige: un segno di questo è che ci sono sempre più anziani. Tuttavia, la maggior parte di loro rimane in forma ed attiva anche in età avanzata. Va in questa direzione il nuovo disegno di legge sull’invecchiamento attivo approvato il 3 maggio dalla Giunta provinciale su proposta dell’assessora alle politiche sociali, Waltraud Deeg. “Il cambiamento demografico è un argomento importante per il futuro. Con il disegno di legge stiamo creando la base giuridica per promuovere maggiormente l’invecchiamento attivo ed autodeterminato”, ha sottolineato l’assessora Deeg in occasione della presentazione del disegno di legge. Si tratta di una legge quadro che si basa sulle realtà europee. La definizione del nuovo disegno di legge è stata avviata nel 2019, nell’ambito di un processo partecipativo “sono state definite le condizioni quadro su ciò che è necessario preventivamente per migliorare la qualità della vita degli anziani”.

Leggi: Auser, 11/05/2022



mercoledì 11 maggio 2022
Siracusa. Politiche abitative e osservatorio per le famiglie in difficoltà. Nuovo incontro fra SUNIA, SICET e UNIAT con IACP e Prefettura

Un tavolo resosi necessario, come hanno sottolineato i rispettivi segretari sindacali Salvo Zanghì, Paolo Gallo e Nuccio Greco, per “rappresentare ad istituzioni ed enti le problematiche generali riguardanti gli alloggi: in modo particolare – riferiscono i tre rappresentanti sindacali – abbiamo evidenziato il fatto che molti Comuni della provincia non dispongono delle graduatorie per l’assegnazione degli alloggi popolari. Questo può sembrare poco rilevante ma è indispensabile, innanzitutto per un principio di legalità e di giustizia. In mancanza di graduatorie, infatti, si rischia che a prevalere sia la legge del più forte. La disponibilità dimostrata dalla prefettura, con il Capo di Gabinetto, Antonio Gullì, è stata ampia e quindi da noi apprezzata. Confidiamo in un impegno proficuo che porti a sensibilizzare tutte le amministrazioni comunali per una politica abitativa più attiva”.

Leggi: Sunia, 11/05/2022


mercoledì 11 maggio 2022
Pnrr, a Ferrara 4,3 milioni per potenziare servizi alle persone fragili

Fondi per finanziare “cinque progetti legati al sostegno alle famiglie in difficoltà, all’accoglienza delle persone senza fissa dimora, all’acquisto di dispositivi di supporto per anziani e persone con disabilità e al sostegno agli operatori sociali”
Il Comune di Ferrara si aggiudica un nuovo finanziamento Pnrr nell’ambito delle politiche sociali. In una nota, l’amministrazione spiega di aver intercettato 4.306.500 euro di fondi per finanziare “cinque progetti legati al sostegno alle famiglie in difficoltà, all’accoglienza delle persone senza fissa dimora, all’acquisto di dispositivi di supporto per anziani e persone con disabilità e al sostegno agli operatori sociali”.
La somma è pari a “circa il 90% delle risorse complessive candidate (che ammontavano a 4.636.500 euro), con cinque progetti su sei ammessi a finanziamento (il sesto, relativo ai servizi domiciliari, è stato comunque inserito tra quelli ‘idonei’ e potrà quindi essere finanziata da altre linee di investimento)”. Dunque, sottolinea il sindaco Alan Fabbri, questo nuovo risultato “porta il bilancio dei fondi Pnrr intercettati a circa 60 milioni, con una significativa attenzione all’ambito del sociale”. Sulla stessa lunghezza d’onda l’assessora alle Politiche sociali,

Leggi: Redattore Sociale, 11/05/2022


mercoledì 11 maggio 2022
Pnrr, dal Comune di Reggio Emilia 6,4 milioni per 8 progetti di welfare

Sostegno ad iniziative di sostegno per minori e famiglie, anziani, persone con disabilità o che vivono in condizioni di povertà e marginalità. L’assessore Marchi: “Crediamo molto nel welfare di comunità e di prossimità”
Sono stati finanziati gli otto progetti di welfare che il Comune di Reggio Emilia, in veste in veste di capofila dell’Ambito territoriale sociale (Ats) della provincia, ha candidato lo scorso marzo ad un bando del Governo. Con risorse della missione 5 del Pnrr (“Inclusione e coesione”) vengono quindi assegnati 6,4 milioni per realizzare iniziative di sostegno per minori e famiglie, anziani, persone con disabilità o che vivono in condizioni di povertà e marginalità.
Tra i progetti anche quello per le persone senza fissa dimora che rende permanente il modello per la loro accoglienza e presa in carico integrata già sperimentato nella “liberazione” dei capannoni dismessi delle ex Officine Reggiane. “Il nostro obiettivo è che queste risorse ci aiutino a rinforzare un indirizzo, in cui crediamo molto: quello del welfare di comunità e di prossimità”, spiega l’assessore al Welfare del Comune di Reggio Daniele Marchi. (DIRE)

Leggi: Redattore Sociale, 11/05/2022


mercoledì 11 maggio 2022
Anziani, a Firenze un’indagine per conoscere le esigenze degli over 65

Un’indagine per scoprire le abitudini di vita e le necessità degli anziani in tema di assistenza e abitazione. E’ la ricerca “I nuovi bisogni degli over 65”, promossa dal Consorzio Co&So e realizzata dall’ Istituto di ricerca Simurg di Livorno
Un’indagine per scoprire le abitudini di vita e le necessità degli anziani in tema di assistenza e abitazione. E’ la ricerca “I nuovi bisogni degli over 65”, promossa dal Consorzio Co&So e realizzata dall’ Istituto di ricerca Simurg di Livorno. Lo scopo è quello di indagare le esigenze delle persone tra i 65 e gli 85 anni residenti nell’area fiorentina per progettare nuovi percorsi di sostegno e soluzioni abitative calibrati sui loro bisogni. Verranno distribuiti agli anziani questionari da compilare, che analizzano con chi vivono, dove, le attività svolte, a chi si rivolgono in caso di necessità, il grado di autonomia, le abitudini del tempo libero, il livello di conoscenze tecnologiche, le relazioni sociali e familiari, le condizioni di salute , l’opinione e la propensione verso il “co-housing”.
Il questionario verrà diffuso via web, al telefono o in forma cartacea nei Centri per l’età libera di Firenze e in varie realtà della rete Co&So.

Leggi: Redattore Sociale, 11/05/2022


IN AGENDA:

Come sarà il futuro della città metropolitana?

Un confronto a più voci e in cinque tappe sulle grandi questioni emerse dal «Rapporto 2021», proposto da Ambrosianeum a partire dal 31 marzo
Come sarà la Milano del futuro? E quale sarà il rapporto tra chi vive e lavora a Milano e la città? Sarà davvero possibile per tutti e tutte esercitare una cittadinanza attiva? Per rispondere a queste e ad altre domande, nel solco tracciato dal «Rapporto sulla Città 2021», Fondazione Ambrosianeum organizza presso la propria sede in via delle Ore 3 un ciclo di cinque incontri, che approfondiranno questioni rilevanti e per nulla scontate: dai rapporti tra pubblico e privato alla sostenibilità ambientale, dalla complessa relazione tra giovani e città al nesso tra sviluppo urbanistico e architettonico e inclusione sociale, alle ricadute concrete del Pnrr sulla vita delle persone. Ecco il programma. 31 marzo , ore 18: «Milanesi, pubblico pagante?». Introduce e coordina Marco Garzonio (presidente Ambrosianeum, psicoanalista, giornalista), intervengono Andrea Boitani (docente di Economia politica, Università cattolica), Cristina Cattaneo (docente di Medicina legale, Università degli Studi di Milano), Mario Colombo (direttore generale Istituto Auxologico italiano) 13 aprile , ore 18: «La sostenibilità ambientale oltre le retoriche». Introduce e coordina Elena Granata (docente di Urbanistica, Politecnico di Milano), intervengono Matteo Bartolomeo (economista, Partner Avanzi e a|impact), Caterina Sarfatti (direttrice Inclusive climate action di C40 Cities) 28 aprile , ore 18: «3. Milano, come essere una città per giovani». Introduce e coordina Rosangela Lodigiani (docente di Sociologia del lavoro, Università cattolica), intervengono Stefano Laffi (sociologo, direttore di Codici ricerca e intervento), Gabriele Pasqui (docente di Politiche urbane, Politecnico di Milano) 5 maggio , ore 18: «Sotto la città che sale». Introduce e coordina Sissa Caccia Dominioni (vicepresidente Ambrosianeum, storica dell’arte), intervengono Luca Molinari (docente di Teoria e progettazione dell’architettura, Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli), Tommaso Sacchi (assessore alla Cultura, Comune di Milano). 28 maggio , ore 10.30: «Il Pnrr a Milano: cosa c’è per i cittadini?». Intervengono Floriana Cerniglia (docente di Economia politica, Università cattolica), Marco Leonardi (capo Dipartimento Programmazione coordinamento politica economica Presidenza del Consiglio), Pierfrancesco Maran (assessore alla Casa e piano quartieri, Comune di Milano).

Leggi: Ambrosianeum


Verso nuovi percorsi di cura. Caregiver Day 2022, dodicesima edizione

Partono il 6 maggio gli eventi gratuiti su piattaforma Zoom e canale YouTube realizzati dalla Cooperativa sociale Anziani e Non Solo con focus su fragilità, non autosufficienza, funzione che nella rete assistenziale svolgono i familiari che hanno responsabilità di cura e politiche a supporto dei caregiver familiari
La pandemia continua ad impattare pesantemente sulla domanda di chi ha bisogno e di chi si prende cura, rendendo evidente che occorre passare dall’emergenza a riforme strutturali.
Riforme che individuino percorsi assistenziali in grado di rispondere ai bisogni, semplificando l’accesso, sostenendo la domiciliarità, realizzando l’integrazione sociosanitaria, garantendo la continuità assistenziale, potenziando i servizi territoriali, favorendo la valorizzazione ed integrazione delle risorse professionali con i/le caregiver familiari e loro assistenti.
Verso nuovi percorsi di cura: questo il titolo della dodicesima edizione del Caregiver Day realizzata dalla Cooperativa sociale Anziani e Non Solo, sostenuta dall’Unione dei Comuni delle Terre d’Argine, patrocinata dalla Regione Emilia-Romagna, da CARER APS – Associazione dei Caregiver Familiari dell’Emilia-Romagna e dall’Ausl di Modena.
Gli eventi di questa edizione faranno luce su temi emergenti che coinvolgono, la fragilità, la non autosufficienza, la funzione che nella rete assistenziale svolgono i familiari che hanno responsabilità di cura, le politiche a supporto dei caregiver familiari.
Gli incontri metteranno a confronto ricerche, competenze, esperienze, testimonianze, con l’obiettivo di integrare e valorizzare la conoscenza, la capacità di dare cura, la messa a punto di interventi e politiche di supporto.
La partecipazione (previa iscrizione) è gratuita.
Gli incontri saranno effettuati in modalità remota tramite piattaforma Zoom e in streaming su Canale YouTube
Il calendario ed i temi degli incontri:
6, 13, 19 e 27 maggio, dalle dalle ore 15.00 alle 17.00ISCRIZIONI: Contatta la segreteria organizzativa, indicando le date o la data a cui vuoi iscriverti: Tel. 059-645421 – info@anzianienonsolo.it – Whatsapp: +39 393.9096596

Leggi: Regione Emilia Romagna


Gli Accessibility Days 2022 si terranno venerdì 20 e sabato 21 maggio 2022, in concomitanza del GAAD (Global Accessibility Awareness Day)

Accessibility Days è un evento sull’Accessibilità e sulle Disabilità rivolto a sviluppatori, designer, maker, creatori ed editori di contenuti, ed in generale a tutte le persone che si occupano di tecnologie digitali. Compresa anche la Didattica a Distanza, argomento della massima importanza in questo periodo. Si terrà in occasione del Global Accessibility Awareness Day (GAAD), manifestazione promossa ogni anno a livello mondiale per sensibilizzare chi si occupa di tecnologie digitali sul tema dell’accessibilità e dell’inclusività, attraverso il confronto e l’interazione di persone con disabilità. Il programma sarà a breve disponibili nel sito dell’evento

Leggi: Rete Caad


Roma e online – 19 – 20 luglio – Long-Term Care Seven – Gli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine – edizione 2022

PNRR al via: verso l’attuazione dei nuovi modelli di presa in carico del paziente anziano cronico e la riorganizzazione e l’integrazione del suo percorso assistenziale
La settima edizione della due giorni che Italia Longeva, di concerto con il Ministero della Salute, dedica annualmente alla Long-Term Care si focalizzerà su strategie, percorsi e modalità di implementazione della riorganizzazione dei modelli di presa in carico dell’anziano fragile e multimorbido e sull’introduzione di nuovi flussi di cura e di assistenza così come delineato dal PNRR e dal DM 71 e dai relativi piani di attuazione a livello regionale.
La riorganizzazione dei servizi sul territorio e dei processi e modelli di integrazione assistenziale saranno al centro del dibattito tra decisori e attori della sanità a livello centrale e territoriale: l’iniziativa costituirà l’occasione per mettere in evidenza i punti di attenzione, ma anche per avanzare proposte e possibili soluzioni.
Più nel dettaglio si entrerà nel merito di: evoluzione dei tradizionali setting della cronicità – ADI e RSA -, introduzione di nuovi flussi di cura e di assistenza, modalità di integrazione strutturata della telemedicina nei diversi setting assistenziali, sviluppo di strumenti di gestione della LTC, possibile ruolo delle aziende private a sostegno della riorganizzazione della gestione socio-sanitaria della cronicità̀, governance del farmaco nell’assistenza a lungo termine.

Leggi: Italia Longeva


IN EVIDENZA:

Con quali soldi faremo funzionare le nuove strutture del Pnrr? – di Ettore Jorio

Le prime stime del costo corrente a regime del complesso delle nuove strutture della sanità territoriale previste dal Pnrr si aggirano attorno ai 38 miliardi annui, quasi impossibili da rintracciare negli attuali conti del fabbisogno standard nazionale. Una difficoltà seria e da risolvere sin da ora, e con non poche difficoltà
Giorni orsono rappresentavo in un interessante convegno organizzato alla Cattolica di Milano, a conclusione di un apposito corso di perfezionamento, la difficoltà di mettere a terra, perfettamente funzionante, il nuovo sistema di assistenza territoriale disegnato dal decreto del Ministro della Salute del 20 gennaio 2022. Un provvedimento provvidenziale a fare sì che il Distretto sanitario possa diventare finalmente quello che il Legislatore del 1978 aveva sognato e sancito.
Al riguardo – facendo mie le perplessità ribadite da Filippo Palumbo e Maria Giuseppina La Falce (si veda QS 7 marzo) e ribadendo qui quelle da me sottolineate sul DM71 (si veda QS 4 maggio) – sorge il dubbio che, una volta realizzate le strutture (le 1.350 CdC e i 400 OdC,) e le iniziative organizzate (600 COT) previste nell’emanando Dpcm, ci sarà un grande problema applicativo. Quello di riempirle di personale, attrezzature e tecnologie indispensabili per rendere appropriatamente i Lea corrispondenti alla collettività. Come dire, attrezzato il ristorante per essere tale occorre riempirlo di cuochi, maître di sala, camerieri e quant’altro necessario.
L’assistenza non si promette, si assicura
Insomma a parte i dubbi sulla efficiente realizzazione del tutto – eccepiti sulla prima ipotesi Agenas, anche dall’Area tecnica ministeriale di monitoraggio e attuazione PNRR sulla obsolescenza delle tecnologie previste (budgettati peraltro su prezzi vecchi di qualche anno) e per il conseguente sottofinanziamento concretizzato a causa della mancata previsione dei lavori di montaggio e smaltimento delle apparecchiature – occorre fare due conti. Ciò in quanto i costi relativi saranno segnatamente consistenti, tali da mettere ulteriormente in pericolo lo spessore del welfare state esistente ad oggi, verosimilmente destinato ad essere definanziato per la bisogna.

Leggi: Quotidiano Sanità


Sono 2,5 miliardi le persone che hanno bisogno di prodotti essenziali di assistenza, dalla sedia a rotelle agli apparecchi acustici. Ma per un miliardo di loro è un sogno. Il rapporto Oms-Unicef

È quanto avviene in particolare nei Paesi a basso e medio reddito, dove l’accesso può essere ridotto al 3% rispetto alla necessità di questi prodotti che cambiano la vita. Quasi 240 milioni di bambini vivono in condizioni di disabilità. Il numero di persone che necessitano di uno o più prodotti di assistenza è destinato a salire a 3,5 miliardi entro il 2050. E’ grande il divario di accesso tra i Paesi a basso e alto reddito: un’analisi su 35 Paesi rivela che l’accesso varia dal 3% nelle nazioni più povere al 90% nei Paesi ricchi. IL RAPPORTO.
Secondo un nuovo rapporto pubblicato oggi dall’OMS e dall’UNICEF, più di 2,5 miliardi di persone hanno bisogno di uno o più prodotti di assistenza, come sedie a rotelle, apparecchi acustici o applicazioni che supportano la comunicazione e la cognizione. Tuttavia, a quasi un miliardo di loro è negato l’accesso, in particolare nei Paesi a basso e medio reddito, dove l’accesso può essere ridotto al 3% rispetto alla necessità di questi prodotti che cambiano la vita.
Il Rapporto globale sulle tecnologie assistive presenta per la prima volta i dati relativi alla necessità e all’accesso ai prodotti assistivi a livello globale e fornisce una serie di raccomandazioni per ampliare la disponibilità e l’accesso, sensibilizzare l’opinione pubblica e attuare politiche di inclusione per migliorare la vita di milioni di persone.

Leggi: Quotidiano Sanità


 Le sfide della non autosufficienza degli anziani… e il realismo delle proposte del ‘Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza’

I Luoghi della cura online propone ai lettori le riflessioni di Antonio Monteleone in merito all’attesa riforma per l’assistenza agli anziani non autosufficienti e ai contenuti della recente proposta del Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza. – di Antonio Monteleone (Presidente AGeSPI Lombardia)

La non autosufficienza propria degli anziani ha di fronte diverse sfide, che vanno comprese in numero, estensione e profondità. Incluse quelle volontariamente non espresse o relegate nel sub-conscio. Nelle poche righe a disposizione mi soffermo su alcune.
Tragitto esistenziale e continuum assistenziale
Comincio dalla sfida più rimossa e proprio per questo più perniciosa: la posizione di pensiero verso la vecchiaia. La cronaca pandemica ci ha fatto costatare che è, infatti, possibile applicare il ‘protocollo ufficioso svedese’ (Brusselaers et al, 2022), per cui ammalarsi di Covid-19 per i molto anziani ha significato affacciarsi sull’abisso della rupe Tarpea, la parete rocciosa posta sul lato meridionale del Campidoglio dalla quale venivano gettati i traditori della comunità. In Svezia, infatti, sono stati pochi gli anziani ricoverati negli ospedali per SARS-CoV-2 e ad essi sono stati spesso negati trattamenti medici appropriati, potenzialmente salvavita.
Oppure l’invecchiamento è osservato come un processo naturale, per il quale si comprende la proposta elaborata dal Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza che s’incentra su un modello d’intervento rispettoso dei mutamenti bio-psico-sociali della persona e pertanto basato sull’integrazione delle varie risposte disponibili – pubbliche e private, formali e informali – e sulla loro modulazione nel tempo in un continuum di soluzioni complementari, progettate secondo l’evoluzione delle condizioni dell’anziano e delle sue reti di affiancamento.

Leggi: I Luoghi della Cura


Politiche per l’invecchiamento attivo in Italia: sviluppi recenti e prospettive future

Numerosi sono gli studi che dimostrano quanto un invecchiamento attivo possa generare importanti benefici dal punto di vista della salute fisica, psicologica e della qualità di vita in generale. Nonostante ciò le politiche per l’invecchiamento attivo in Italia sono ancora carenti.
di Davide Lucantoni (Ricercatore, Centro Ricerche Economico-Sociali per l’Invecchiamento, IRCCS INRCA, Ancona), Andrea Principi (Ricercatore senior, Centro Ricerche Economico-Sociali per l’Invecchiamento, IRCCS INRCA, Ancona)
Politiche per l’invecchiamento attivo in Italia: sviluppi recenti e prospettive future
Negli ultimi decenni, l’allungamento della vita media e la drastica riduzione della natalità hanno favorito il progressivo invecchiamento della popolazione che, come noto, ha importanti effetti sulla spesa pubblica in termini di sostenibilità dei sistemi di welfare e di protezione sociale. A questo proposito, il concetto di invecchiamento attivo viene sviluppato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), già alla fine degli anni novanta, come una delle possibili risposte per affrontare le richieste sociali, sanitarie ed economiche di una popolazione sempre più longeva (Walker, 2014).
Invecchiamento attivo e salute
L’invecchiamento attivo prevede una concezione inclusiva di salute in tarda età, perché capace di “riconoscere i fattori che, in aggiunta alle modalità di cura, sono in grado di influenzare come le popolazioni e gli individui invecchiano” (OMS, 2002, p. 13). Dal punto di vista pratico, attraverso l’invecchiamento attivo si intende promuovere uno stile di vita attivo come uno strumento innovativo di prevenzione, da affiancare ad alcuni altri strumenti già diffusi in ambito sanitario (promozione di stili di vita corretti in termini di alimentazione, consumo di tabacco, alcol, ecc.), affinché ciascun individuo possa trarre benefici psicologici e di salute fisica perseguendo i propri interessi sia nella sfera privata che sociale. Affinché ciò sia possibile, è necessario sviluppare politiche e servizi che consentano all’individuo di scegliere il percorso di invecchiamento attivo più adatto alle proprie esigenze, preferenze e motivazioni (O’Neill, 2007).

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Natalità. Mattarella: “Struttura demografica del Paese soffre di gravi squilibri che incidono in modo significativo sullo sviluppo della nostra società”

Il presidente della Repubblica: “La accentuata diminuzione della natalità rappresenta uno degli aspetti più preoccupanti delle dinamiche sociali contemporanee e segnala una difficoltà. Occorre insistere nel perseguire condizioni che consentano alle giovani generazioni di costruire il proprio futuro e, in questo senso, va garantita piena dignità ai giovani, alle donne, alle famiglie”.
“La struttura demografica del Paese soffre di gravi squilibri che incidono in modo significativo sullo sviluppo della nostra società. Un fenomeno accentuatosi con la pandemia e che ha generato nuove disuguaglianze e una diffusa precarietà che scoraggia i giovani nella costruzione di una famiglia. Le azioni previste nell’ambito della legge delega 32/2022, recentemente approvata dal Parlamento, meritano di essere rapidamente rese esecutive, per contribuire alla ripartenza del Paese”. È quanto ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato al Presidente della Fondazione per la Natalità e del Forum delle Associazioni Familiari, Gianluigi De Palo.
“La accentuata diminuzione della natalità – ha rimarcato – rappresenta uno degli aspetti più preoccupanti delle dinamiche sociali contemporanee e segnala una difficoltà. Occorre insistere nel perseguire condizioni che consentano alle giovani generazioni di costruire il proprio futuro e, in questo senso, va garantita piena dignità ai giovani, alle donne, alle famiglie. Assumere con determinazione l’obiettivo di affrontare la crisi della struttura demografica del Paese, favorendo la famiglia e l’adempimento dei relativi compiti, è responsabilità delle istituzioni a tutti i livelli, come prescrive l’art.31 della Costituzione, che ci richiama, conseguentemente, alla tutela della maternità, dell’infanzia e della gioventù “favorendo gli istituti necessari a tale scopo”.

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Il Welfare dei servizi per contrastare la non autosufficienza – di Ugo Ascoli

Una crisi annunciata: un sistema di welfare inadeguato a contrastare la non autosufficienza
Nel nostro paese i demografi prima e i sociologi poi avevano previsto da tempo il processo di invecchiamento della società e con esso le numerose problematiche che conseguentemente si sarebbero aperte per le politiche di welfare. I numeri dimostrano come uno degli effetti principali dei processi di longevità sia l’aumento assai rilevante di persone non autosufficienti: come affrontare il lavoro di cura rivolto a tali persone non è però mai entrato seriamente fino ad oggi nell’agenda del legislatore.
Nonostante un lungo ciclo di atti governativi, dall’istituzione del Fondo Nazionale per la Non Autosufficienza (2006) al Piano Nazionale per le Demenze (2014), dal Piano Nazionale per le Cronicità (2016) fino ai nuovi LEA (DPCM 12 gennaio 2017); e nonostante gli atti delle Regioni che hanno istituito fondi regionali per la Non Autosufficienza; l’Italia, come è noto, rimane l’unico grande paese europeo che non ha previsto una policy organica dedicata alla non autosufficienza. Si è invece ribadita nel tempo la scelta, che risale al 1980 (estesa agli anziani nel 1988), di trasferimenti monetari tramite l’Indennità di accompagnamento (Ida), cui tutti possono accedere, senza alcuna differenziazione rispetto alle condizioni economiche e alla gravità dei bisogni.
Agli atti approvati non sono seguiti fino ad oggi investimenti adeguati ed incrementi di spesa coerenti. Nel contempo il legislatore ha cercato a più riprese di ‘favorire’ il mercato privato della cura; quindi, le attività prestate dalle assistenti familiari presso le famiglie (le cosiddette ‘badanti’), tramite azioni volte a facilitarne la regolarizzazione giuridica e lavorativa.

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SEGNALAZIONI:

Giustizia previdenziale: ammessa ricongiunzione contributi Gestione separata e Casse professionali

La Corte d’Appello di Milano ammette la possibilità di ricongiungere nelle casse professionali i contributi versati nella Gestione separata dell’Inps, respingendo il ricorso dell’Istituto previdenziale pubblico, secondo il quale il dettato normativo della legge n. 45/90 non prevedeva tale opportunità. In questi casi, secondo l’interpretazione dell’Inps, andrebbero utilizzati altri strumenti, quali la totalizzazione o il cumulo contributivo.
La Corte d’Appello di Milano (s. n. 97/2022) ha invece bocciato l’interpretazione dell’Inps confermando la pronuncia di primo grado. Richiamando l’orientamento giurisprudenziale già espresso in analoghe cause dalla Corte di Cassazione (n.26039/2019) e dalla Consulta (n. 61/1999), il giudizio di secondo grado sottolinea come la ricongiunzione sia uno strumento alternativo alla totalizzazione e al cumulo contributivo, il cui utilizzo va consentito anche per accedere alle forme di pensione interne alle casse professionali.
Il caso esaminato in secondo grado riguarda un consulente del lavoro che aveva chiesto di poter trasferire a titolo oneroso i propri contributi versati alla Gestione separata presso la cassa dove risultava iscritto (l’Enpacl).

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Verso la riforma: il contributo degli studi AUSER

Con gli studi in tema di anziani e di servizi ad essi dedicati, l’Auser offre il proprio contributo alla messa a fuoco delle criticità e delle possibili soluzioni per la costruzione di un sistema assistenziale adeguato ai crescenti bisogni. In questo articolo, che fa il punto sul percorso di riforma dell’assistenza in atto, Claudio Falasca sintetizza i principali risultati della più recente ricerca Auser in tema di integrazione sociosanitaria.
di Claudio Falasca (Ufficio studi AUSER – Abitare e Anziani)

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NEWS:

martedì 10 maggio 2022
“La tecnologia che fa bene alle persone”. Il Convegno dello Spi Cgil

Nel Pnrr ci sono le risorse per la sanità digitale e territoriale, ma occorre una riforma complessiva che tenga conto dei bisogni e delle competenze. Il ministro Speranza: in due anni, abbiamo incrementato il Fondo nazionale di dieci miliardi e investito su medici e infermieri. Il segretario dei pensionati della Cgil Pedretti: innovazione e digitalizzazione servano ad anticipare le cronicità e a sostenere la socialità.
Un dibattito a tutto campo, in cui il ministro della Salute Roberto Speranza ha assicurato che “una parte consistente delle risorse del Pnrr saranno investite per implementare la sanità territoriale e quella digitale. Ma investiremo – ha aggiunto – soprattutto sulle persone e sulle competenze, perché non un singolo strumento ma una riforma di sistema puòcambiare il mondo della sanità”.
Un’affermazione che rispondeva a una sollecitazione del segretario generale dello Spi Cgil Ivan Pedretti: “Allargare la sanità territoriale – ha sottolineato Pedretti – comporta una riforma complessiva del welfare, sapendo che lo Stato dovrà continuare a investire sul comparto, anche quando i soldi del Pnrr saranno finiti”.
Occasione del confronto, il convegno “SocioTechLab. La tecnologia che fa bene alle persone”, (organizzato dai pensionati dello Spi Cgil) che si è tenuto oggi all’Auditorium di Roma. Molti gli invitati di rilievo. Tra gli altri: il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, il filosofo Maurizio Ferraris, gli assessori del lavoro di Lazio ed Emilia Romagna, Claudio Di Berardino e Vincenzo Colla (entrambi provengono dalla Cgil), la rettrice della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, Sabina Nuti, il responsabile del comitato tecnico scientifico Sociotechlab Stefano Casini Benvenuti, oltre al ministro Speranza.

Leggi: Liberetà, 10/05/2022


martedì 10 maggio 2022
Anziani e tecnologie per la salute: un rapporto complicato

Un indagine della Scuole superiore di Pisa con Sociotechlab, il laboratorio di tecnologie sociali dello Spi, presentata oggi a Roma, ci dice che l’uso internet è più diffuso di quanto si pensi tra gli anziani, ma molto va ancora fatto per quanto riguarda i servizi digitali legati alla salute. Nove su dieci sono disponibili a usare la tecnologia in futuro.
Otto anziani su dieci, di età compresa tra i 65 e i 74 anni, usano internet, ma appena un quarto tra quelli che navigano in rete, lo impiegano per motivi legati alla salute, come prenotare visite ed esami, scaricare la ricetta elettronica, monitorare il proprio stato di salute.
Mano a mano che si va avanti con gli anni, la percentuale dei “vecchi” internauti scende, per attestarsi al 60 per cento tra chi ha tra i 75 e gli 84 anni, e al 30 per cento tra chi ha più di 85 anni. poco più di uno su dieci tra i 75 e gli 84 anni tra quelli che frequentano il web e appena il sei per cento tra gli over 85, impiega servizi digitali per la salute. Dati che potrebbero evidenziare – secondo la ricercatrice Andrea Vandelli – un digital gap generazionale.
C’è poi l’altro lato della medaglia: nelle aree interne, il nove per cento degli over 65, il 14 per cento di chi ha età compresa tra i 75 e gli 84 anni, e il 13 per cento di chi ha più di 85 anni, non ha connessione alla rete.

Leggi: Liberetà, 10/05/2022


martedì 10 maggio 2022
Auser invitata in Vaticano alla Conferenza stampa di presentazione del messaggio di Papa Francesco per la II Giornata mondiale dei nonni e degli anziani

La testimonianza di Giancarla Panizza, presidente di Auser Sartirana Lomellina
Auser con la testimonianza di Giancarla Panizza, presidente di Auser Sartirana Solidale in provincia di Pavia, ha partecipato martedì 10 maggio presso la Sala Stampa Vaticana, alla Conferenza Stampa di presentazione del messaggio di Papa Francesco in occasione della II Giornata Mondiale dedicata ai nonni e agli anziani che sarà celebrata la quarta domenica di luglio – quest’anno il 24 luglio – sul tema: “Nella vecchiaia daranno ancora frutti”.
L’iniziativa è stata promossa dal Dicastero vaticano per i laici, la famiglia e la vita. Sono intervenuti: il cardinale Kevin Farrell, Prefetto del Dicastero; Vittorio Scelzo, Incaricato per la pastorale degli anziani del Dicastero; Maria Francis, Communio – Conference of Catholic Bishops of India, Bangalore. Giancarla Panizza, Auser Associazione per l’invecchiamento attivo, Sartirana (PV).

Leggi: Auser, 10/05/2022


martedì 10 maggio 2022
Il cohousing apre le porte: visite agli alloggi

Si chiama ’Freedom’ ed è la prima sperimentazione pubblica di cohousing sociale in Toscana. Un progetto innovativo che giovedì sarà possibile conoscere da vicino. I promotori del bando infatti invitano i cittadini alla prima giornata di open house per favorire una maggiore conoscenza del progetto e delle caratteristiche degli alloggi. Il progetto è promosso, insieme al Comune di Empoli, dal raggruppamento Freedom Condividere l’abitare, composto da Auser Abitare Solidale e dalle cooperative Casae, Sintesi Minerva, Pietra d’Angolo, Sociolab e dall’Associazione Filo d’Argento Empoli.
Il bando è consultabile cliccando su www.comune.empoli.fi.it o su www.coopcasae.it: è rivolto ai residenti nel comune di Empoli, del Circondario e della Città Metropolitana, che abbiano un Isee compreso tra 8mila e 35mila euro, e che siano disponibili a partecipare a un percorso di collaborazione in modo da creare una comunità abitativa. Per partecipare c’è tempo fino al 6 giugno 2022.
La giornata di visita inizia alle 16 e andrà avanti fino alle 19: sarà possibile vedere i 14 appartamenti, uno dei quali destinati all’associazione ’Vorrei prendere il treno’ con l’obiettivo di favorire progetti di autonomia abitativa per le persone con disabilità, e gli spazi comuni, realizzati nell’immobile di piazza XXIV Luglio, ristrutturato di recente dal Comune di Empoli. La visita guidata permetterà di scoprire cosa significhi vivere in un cohousing sociale. Materiale informativo sul progetto ’Freedom’ sarà messo a disposizione dei partecipanti, i quali potranno approfondire con i promotori del bando il tema della costruzione della comunità abitativa e gli aspetti legati all’abitare collaborativo.

Leggi: La Nazione, 10/05/2022


lunedì 9 maggio 2022
Giovanna, Benita, Maria e le altre: l’invecchiamento condiviso

A Pozzuolo del Friuli, pochi chilometri da Udine, c’è una residenza in cui le ospiti vivono in un’abitazione condivisa, trascorrendo in modo attivo e serene questa fase della loro vita, grazie al supporto di assistenti familiari, infermieri e animatori. Un’alleanza fra associazioni di promozione sociale e cooperative. Un modello chiamato “Cjase me”
Giovanna ha 101 anni. Siede vicino al balcone, godendosi i raggi caldi del sole di maggio. Ha avuto una vita difficile, ha sempre lavorato molto; ora riposa. Accanto a lei, sul divano, c’è Benita, quasi novantanovenne; non si è mai sposata e dice che è stato meglio così: aveva il canto e i bambini a cui faceva catechismo. Le due donne parlano tra loro, si punzecchiano: si sono appena svegliate dal sonnellino pomeridiano e aspettano la merenda, una tazza di tè con una torta alle nocciole. Dopo poco si alza anche Maria, 89 anni, che sta un po’ nel salottino prima di scendere le scale e andare a sedersi a un tavolo, in un giardino fiorito. Le tre signore sono inquiline della casa gestita dall’associazione di promozione sociale “Cjase me”, a Pozzuolo del Friuli, a pochi chilometri da Udine.

Leggi: Vita, 09/05/2022


lunedì 9 maggio 2022
Riforma catasto, immobili fantasma e abusivi: la resa dei conti

Un Paese normale deve conoscere la fotografia reale di tutto il patrimonio immobiliare presente sul suo territorio. serve a classificare e a determinare i valori sulla cui base si pagano le imposte sugli immobili. , e l’esatta destinazione d’uso dei terreni.
Perché modificare il valore del singolo immobile significa anche modificare l’importo delle imposte che il suo possessore deve eventualmente pagare
Si chiama «aggiornamento del Catasto» e: Imu, tassa di registro quando si compra da un privato, tassa di successione e donazione, oltre a contribuire al calcolo dell’Isee per chi chiede contributi e agevolazioni pubbliche. (Corriere della Sera)

Leggi: Informazione.it


lunedì 9 maggio 2022
Il cohousing a porte aperte: le Giornate dell’abitare collaborativo

Visite, incontri, testimonianze di esperienze abitative che mettono al centro la relazione, la solidarietà, il sostegno, l’inclusione. Nata in Olanda nel 2009, la Giornata delle Comunità intenzionali è dal 2013 evento europeo. Dal 2016 aderisce anche l’Italia, grazie a Casematte, Auser, Rive e Mcf
E’ il mese delle porte aperte, nei cohousing d’Italia e d’Europa: tornano, dopo un’interruzione dovuta alla pandemia, le Giornate europee dell’abitare condiviso, ideate in Olanda nel 2009, divenute iniziativa europea dal 2013 e sbarcate per la prima volta in Italia nel 2016, grazie all’impegno di Rive, Rete Italiana Cohousing e Abitare Collaborativo e Mcf Mondo Comunità e Famiglia. Nell’ambito delle iniziative per la Giornata delle comunità intenzionali, prende il via in questi giorni l’insieme di eventi che andranno avanti per tutto il mese di maggio: saranno aperte le porte di quell’abitare collaborativo di cui si sa ancora poco, soprattutto nel nostro Paese, ma che incuriosisce tanti, avvicinando sempre nuove persone a uno stile di vita comunitario e non solo.

Leggi: Redattore Sociale, 09/05/2022


domenica 8 maggio 2022
Exposanità, salone dedicato alla terza età e al cohousing

Riforma dell’assistenza, il cohousing “alternativa concreta alla struttura socio-riabilitativa residenziale” e uno degli strumenti per “portare dal 4% al 10% l’assistenza sanitaria domiciliare per i fragili over65 entro il 2026”. Al Salone, riproduzione fedele degli ambienti e un convegno dedicato
A Exposanità, la mostra internazionale a servizio della sanità e dell’assistenza che si svolgerà alla Fiera di Bologna dall’11 al 13 maggio prossimi, un intero Salone sarà dedicato alla terza età. “La pandemia ha fatto emergere l’urgenza di un ripensamento delle politiche di assistenza sociosanitaria per la popolazione più anziana. – spiegano gli organizzatori in una nota – Il Pnrr si prefigge di favorire una trasformazione del sistema di assistenza agli anziani e una transizione dalla residenzialità ad una più efficace presenza sul territorio attraverso l’assistenza domiciliare, il sostegno alle famiglie e la telemedicina”. Va in questa direzione l’idea di cohousing, inteso come rete di minialloggi protetti o “condomini solidali”, in grado di “assecondare questo obiettivo garantendo la sicurezza di presenze e rinforzando una socialità anche per chi è rimasto solo”.

Leggi: Redattore Sociale, 08/05/2022


mercoledì 4 maggio 2022
A luglio gli Stati Generali sull’assistenza a lungo termine degli anziani

L’annuale appuntamento di Italia Longeva sull’assistenza a lungo termine degli anziani si terrà in presenza a Roma il 19 e 20 luglio presso il Ministero della Salute e in collegamento da remoto.
Tema di quest’anno “ Long-Term Care SEVEN – PNRR al via: verso l’attuazione dei nuovi modelli di presa in carico del paziente anziano cronico e la riorganizzazione e l’integrazione del suo percorso assistenziale”.
La settima edizione degli Stati Generali che Italia Longeva – di concerto con il Ministero della Salute – dedica annualmente all’assistenza a lungo termine si focalizzerà sui modelli di presa in carico dell’anziano fragile e multimorbido delineati dal PNRR e dalla riforma del territorio e sulle relative modalità di attuazione a livello regionale. L’obiettivo è condividere nel dettaglio – tra decisori e attori della sanità a livello centrale, regionale e territoriale – il disegno che sottende la riorganizzazione, ma anche di evidenziare punti di attenzione e proposte in questo momento storico unico in cui la convergenza di forze e di persone verso l’obiettivo da raggiungere è massima.
Come ogni anno, in occasione dell’incontro verrà presentata l’Indagine annuale di Italia Longeva sulla Long-Term Care, un approfondimento – basato sull’analisi dei dati dell’ultimo anno – per fotografare lo stato dell’arte dell’assistenza a lungo termine in Italia. Nel corso dell’iniziativa sarà inoltre presentato un Paper di Italia Longeva – basato su una survey realizzata sul campo – per misurare “L’impatto dei processi prescrittivi nella gestione della LTC”.
Per richiedere informazioni: info@italialongeva.it

Leggi: Auser, 04/05/2022


DALLE REGIONI:

martedì 10 maggio 2022
“Il futuro della città deve partire dai giovani”: appello ai candidati sindaco di Palermo

Confronto con i giovani del Gonzaga Campus. “I giovani sono cittadini del presente e rappresentano la classe dirigente futura della città. Soprattutto la cultura è un elemento importante e decisivo per avviare i processi di rigenerazione urbana”
In che modo riuscirà la città di Palermo a rispondere ai bisogni e ai desideri principali dei giovani che la vivono ogni giorno? A partire da questa domanda, questa mattina nell’auditorium del Gonzaga Campus, ragazze e ragazzi hanno formulato le loro proposte a tutti i candidati sindaco della città.
“Il politico diventa uomo di Stato quando inizia a pensare alle prossime generazioni invece che alle prossime elezioni. Proprio a partire da questo pensiero di Winston Churchill, credo che ogni politico – sottolinea padre Vitangelo Denora, direttore generale del Gonzaga Campus – oggi debba rispondere concretamente ai nostri giovani. Il Gonzaga vuole essere una risorsa aperta pronta ogni giorno a dare il suo contributo educativo e costruttivo per Palermo. Una proposta che lanciano i nostri giovani è quella che si possano creare maggiori centri di aggregazione sociale e culturale nei diversi quartieri di Palermo”.

Leggi: Redattore Sociale, 10/05/2022


venerdì 6 maggio 2022
Caro affitti Milano, cinquecento case a 500 euro al mese: la (nuova) sfida per reinventare la città

Terzo bando di progetti per l’abitare: prezzi calmierati in periferia, dalla Martesana alla Bovisasca
Niente piazze storiche né indirizzi di particolare pregio, questa volta. La terza edizione di Reinventing cities punta al cuore del problema abitativo della metropoli: il caro-affitti. Un obiettivo dichiarato fin dalla scelta del nome. Con Reinventing home il Comune vuole realizzare 500 nuove abitazioni a prezzo calmierato, case che finiranno sul mercato degli affitti a una cifra non superiore ai 500 euro mensili. Il progetto prende le mosse da C40,il network che comprende 96 metropoli di tutto il mondo impegnate nel contrasto all’emergenza climatica e ambientale. Sono 12 le città, insieme a Milano, che partecipano all’iniziativa in tutto il mondo: Bologna, Bristol, Houston, Izmir, Lione, Phoenix, Montreal, Napoli, Roma, San Francisco e San Paolo.
La mappa degli interventi
Sei le aree selezionate per le terza edizione milanese. Case, verde e servizi, elementi da combinare in un mix il più possibile creativo. In via Pitagora (Municipio 2), 4.800 metri quadrati in comproprietà tra Comune e Mm, è prevista la realizzazione di edilizia sociale e popolare; in piazza Martesana (Municipio 2) sarà soprattutto il verde urbano a trasformare l’area di un attuale parcheggio; in Zama-Salomone (Municipio 4) il progetto è in collaborazione con Aler che ha messo a disposizione del bando il diritto di superficie di un’area di 16mila metri quadrati in cui saranno realizzati alloggi in locazione e vendita a prezzi calmierati. Edilizia sociale a prezzi accessibili anche in piazza Abbiategrasso nel Municipio 5, mentre il piano in Bovisasca sarà strettamene connesso alla trasformazione attigua del progetto MoLeCoLa

Leggi: Corriere della Sera, 06/05/2022


venerdì 6 maggio 2022
Palermo. Casa, il SUNIA raccoglie l’impegno dei candidati a sindaco. “Riportare l’emergenza casa e i diritti degli ultimi nel programma politico di Palermo”

“Riportare la questione casa e i diritti degli ultimi nell’agenda politica della città. Credo che questo sia il vero risultato dell’ iniziativa del SUNIA”.
Lo dichiara il segretario del SUNIA Palermo Zaher Darwish dopo l’incontro con i candidati a sindaco di Palermo che si è svolto ieri pomeriggio a villa Filippina, con la partecipazione di Rita Barbera, Franco Miceli e Fabrizio Ferrandelli.
L’incontro è stato aperto dalle testimonianze drammatiche di due famiglie sotto sgombero, che nei prossimi giorni dovranno lasciare le loro abitazioni. Durante il dibattito sono intervenute anche le famiglie alloggiate nel complesso dell’ex ONPI di Partanna Mondello, raccontando le iniziative di autorecupero adottate.

Leggi: Sunia, 06/05/2022


giovedì 5 maggio 2022
Casa, Funari (Comune Roma): la residenza è un diritto da garantire, anche nelle occupazioni

“È stata una mattinata importante di approfondimento in cui siamo partiti dalla domanda, che consideriamo retorica e scontata, se la residenza sia un diritto o una concessione. Chiaramente per noi è un diritto, la nuova amministrazione si è rimessa al lavoro per migliorare le procedure ma anche per tornare a parlare, dopo anni di immobilismo e chiusure, con tutte le associazioni e il mondo del terzo settore che da tanti anni si battono accanto agli ultimi ma che purtroppo fanno fatica ad accedere alla residenza anagrafica del Comune di Roma”. Lo ha detto l’assessore alle Politiche sociali di Roma Capitale, Barbara Funari, che stamattina ha partecipato al dibattito ‘Residenza: diritto o concessione? Rimettere al centro la persona’ organizzato nella sala della Protomoteca del Campidoglio.

Leggi: Redattore Sociale, 05/05/2022


giovedì 5 maggio 2022
Oltre la casa di riposo. A Firenze ci provano con il Villaggio Montedomini

Il comune progetta la costruzione di quaranta appartamenti per anziani parzialmente autosufficienti. Gli ospiti avranno servizi assistenziali e sanitari, ma potranno continuare a essere indipendenti, uscire per un caffè o organizzarsi per il cinema con gli amici.
Si chiamerà Villaggio Montedomini, sorgerà nella omonima località di Firenze, e sarà il luogo in cui gli anziani ospiti potranno essere assistiti ma continuare nello stesso tempo a essere indipendenti, uscire per prendere il caffè, andare a prendere il giornale, o organizzarsi per il cinema con gli amici.
È il modo della locale amministrazione comunale per andare finalmente oltre le case di riposo, con un esperimento che mette insieme autonomia della persona e nuove forme di assistenza.
Il progetto, presentato in questi giorni dal comune, prevede a Montedomini la costruzione entro il 2024 di una quarantina di appartamenti per persone abbastanza ma non del tutto autosufficienti. Persone che non hanno bisogno di essere ricoverate in Rsa, ma che non sono più in gradi di vivere a casa da soli.

Leggi: Liberetà, 05/05/2022


mercoledì 4 maggio 2022
Welfare, a Bari un progetto di co-housing per over 65

Si chiama “Condiviviamo” ed è un progetto di co-housing finanziato con 120mila euro dall’assessorato al Welfare del Comune di Bari a contrasto della povertà economiche e abitative. Si tratta del primo a carattere pubblico della Puglia destinato a over 65 autosufficienti a cui potrà essere data la possibilità di vivere la propria età in un contesto di coabitazione in cui creare nuove relazioni con dei coetanei con i quali pianificare la propria giornata in base a piccole cose condivise, evitando così il rischio di isolamento e solitudine.
Attraverso campagne formative, informative e di sensibilizzazione si intende diffondere le potenzialità dell’esperienza innovativa e di coinvolgere le persone interessate nella costruzione del modello di co-housing.
“Dopo una prima fase dedicata all’analisi dei bisogni dei destinatari, partirà la raccolta di adesioni fra coloro che vorranno cominciare questo percorso e contestualmente daremo avvio alla ricerca di abitazioni da condividere”, spiega l’assessora al Welfare del Comune di Bari Francesca Bottalico evidenziando che “per noi è un servizio fondamentale, un altro tassello del piano cittadino di contrasto alle povertà e di sostegno all’invecchiamento attivo che, di fatto, prosegue nel solco dell’esperienza dei condomini sociali”.

Leggi: Redattore Sociale, 04/05/2022


mercoledì 4 maggio 2022
Roma. Positivo l’incontro tra il sindaco Gualtieri e i sindacati inquilini e movimenti per il diritto all’abitare

Più che raddoppiato il finanziamento per l’acquisizione di immobili da destinare all’emergenza abitativa.
Ieri in Capidoglio si è tenuto l’incontro tra SICET, SUNIA, UNIAT, Unione Inquilini e movimenti per i diritto all’abitare con il Sindaco Gualtieri, coadiuvato dall’assessore Tobia Zevi, il Capo di gabinetto Albino Ruberti e il presidente della commissione casa, Yuri Trombetti.
L’incontro ha segnato un cambio di passo sostanziale per affrontare in modo non solo emergenziale il problema dell’abitare a Roma, superando trent’anni di assenza di politiche strutturali, che hanno prodotto nella nostra città l’incapacità dell’amministrazione a fornire anche le più banali risposte ai più elementari dei bisogni.
L’Amministrazione ha dichiarato di voler puntare a significativi interventi strutturali per aumentare lo stock di case popolari a disposizione delle tante famiglie che hanno il problema pressante di una casa a basso costo.
Pertanto, per l’anno 2022 l’amministrazione predispone uno stanziamento di 120 milioni di euro che si va ad aggiungere ai 100 milioni già destinati all’acquisizione di immobili finalizzati a fronteggiare l’emergenza abitativa.

Leggi: Sunia, 04/05/2022


mercoledì 4 maggio 2022
Casa, a Firenze 2.400 sfratti nel 2022

A Firenze i dati delle richieste di convalide degli sfratti, nel primo bimestre 2022, sono da allarme rosso: più di 50 convalide di sfratti alla settimana, che escono dalle stanze del Tribunale di Firenze, di cui il 98% sono tutti sfratti per morosità
La combinazione tra gli sfratti, il rialzo dei prezzi dei beni energetici, dei prodotti alimentari e dei beni di prima necessità, l’incertezza per la guerra ucraina, la perdita di potere d’acquisto, di salari e pensioni rischia di portarci di fronte al boom dell’emergenza abitativa, dove affitti alti e caro bollette si rivelano un mix terribile, che rischia di mettere in ginocchio migliaia di famiglie fiorentine. A Firenze la disponibilità di alloggi ad affitti sostenibili è un sogno irrealizzabile, esistono almeno 800 alloggi di edilizia pubblica sfitti, mancano gli alloggi volano per tamponare l’emergenza. Per questo urge che le istituzioni intervengano a tutela della popolazione più in difficoltà. Che è sempre di più.

Leggi: Redattore Sociale, 04/05/2022


mercoledì 4 maggio 2022
A Verbania un Parco giochi per anziani contro la solitudine e la sedentarietà


“Vecchietti a chi?” Lo affermano gli anziani che dal 7 maggio avranno finalmente il loro parco giochi. Dove? A Verbania, in Piemonte. Tutto è partito da un progetto dell’Università del ben-essere Auser Verbania e realizzato grazie al contributo del Comune e della Fondazione di Comunità del Vco.
Il parco giochi per anziani vuole essere una risposta alla solitudine e alla sedentarietà. Nel continente europeo i paesi che si sono mossi per primi sono l’Inghilterra, la Finlandia, la Germania e la Spagna mentre in Italia manca ancora un progetto strutturato a livello nazionale. «Quando si parla di parchi giochi si pensa a luoghi ricchi di forme e colori dove bambini di tutte le età si ritrovano per correre e giocare all’aperto. Ma esistono anche i parchi giochi per gli anziani, per il loro svago e la loro forma fisica – racconta Maria Santina Cattano, presidente di Auser Insieme Verbania -. Si tratta di spazi a cielo aperto gratuiti dedicati
 alla terza età e in particolare agli anziani che desiderano stare in compagnia e rimettersi in forma».

Leggi: Liberetà, 04/05/2022


lunedì 2 luglio 2022
Live Empoli: nasce progetto di co-housing per combattere la solitudine abitativa

Si tratta del primo progetto di questo tipo di co-housing in Toscana. Tra i requisiti Isee fino tra gli 8 e i 35mila euro.
Aperto oggi il bando per poter avere accesso a uno dei 13 appartamenti realizzati nel centro storico di Empoli e gestiti con il metodo del co-housing. Il progetto ‘Freedom’ ha l’obiettivo di combattere la solitudine abitativa. Al bando, aperto fino al 6 giugno prossimo, possono partecipare persone residenti nella Città Metropolitana di Firenze con un Isee compreso tra 8mila e i 35mila euro. Le persone devono essere disponibili a partecipare a un percorso di collaborazione con gli altri assegnatari, per una gestione comune dell’immobile.
Un’iniziativa promossa dal Comune di Empoli, assieme a ‘Freedom, condividere l’abitare’; composto da Auser Abitare Solidale e dalle cooperative Casae, Sintesi Minerva, Pietra d’Angolo, Sociolab e dall’Associazione Filo d’Argento Empoli. L’immobile è quello di piazza XXIV luglio, recentemente ristrutturato dal Comune di Empoli. Gli spazi sono stati arricchiti in modo di favorire la costruzione di una comunità abitativa solidale e collaborativa.

Leggi: Fion, 02/07/2022


IN AGENDA:

Come sarà il futuro della città metropolitana?

Un confronto a più voci e in cinque tappe sulle grandi questioni emerse dal «Rapporto 2021», proposto da Ambrosianeum a partire dal 31 marzo
Come sarà la Milano del futuro? E quale sarà il rapporto tra chi vive e lavora a Milano e la città? Sarà davvero possibile per tutti e tutte esercitare una cittadinanza attiva? Per rispondere a queste e ad altre domande, nel solco tracciato dal «Rapporto sulla Città 2021», Fondazione Ambrosianeum organizza presso la propria sede in via delle Ore 3 un ciclo di cinque incontri, che approfondiranno questioni rilevanti e per nulla scontate: dai rapporti tra pubblico e privato alla sostenibilità ambientale, dalla complessa relazione tra giovani e città al nesso tra sviluppo urbanistico e architettonico e inclusione sociale, alle ricadute concrete del Pnrr sulla vita delle persone. Ecco il programma. 31 marzo , ore 18: «Milanesi, pubblico pagante?». Introduce e coordina Marco Garzonio (presidente Ambrosianeum, psicoanalista, giornalista), intervengono Andrea Boitani (docente di Economia politica, Università cattolica), Cristina Cattaneo (docente di Medicina legale, Università degli Studi di Milano), Mario Colombo (direttore generale Istituto Auxologico italiano) 13 aprile , ore 18: «La sostenibilità ambientale oltre le retoriche». Introduce e coordina Elena Granata (docente di Urbanistica, Politecnico di Milano), intervengono Matteo Bartolomeo (economista, Partner Avanzi e a|impact), Caterina Sarfatti (direttrice Inclusive climate action di C40 Cities) 28 aprile , ore 18: «3. Milano, come essere una città per giovani». Introduce e coordina Rosangela Lodigiani (docente di Sociologia del lavoro, Università cattolica), intervengono Stefano Laffi (sociologo, direttore di Codici ricerca e intervento), Gabriele Pasqui (docente di Politiche urbane, Politecnico di Milano) 5 maggio , ore 18: «Sotto la città che sale». Introduce e coordina Sissa Caccia Dominioni (vicepresidente Ambrosianeum, storica dell’arte), intervengono Luca Molinari (docente di Teoria e progettazione dell’architettura, Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli), Tommaso Sacchi (assessore alla Cultura, Comune di Milano). 28 maggio , ore 10.30: «Il Pnrr a Milano: cosa c’è per i cittadini?». Intervengono Floriana Cerniglia (docente di Economia politica, Università cattolica), Marco Leonardi (capo Dipartimento Programmazione coordinamento politica economica Presidenza del Consiglio), Pierfrancesco Maran (assessore alla Casa e piano quartieri, Comune di Milano).

Leggi: Ambrosianeum


Verso nuovi percorsi di cura. Caregiver Day 2022, dodicesima edizione

Partono il 6 maggio gli eventi gratuiti su piattaforma Zoom e canale YouTube realizzati dalla Cooperativa sociale Anziani e Non Solo con focus su fragilità, non autosufficienza, funzione che nella rete assistenziale svolgono i familiari che hanno responsabilità di cura e politiche a supporto dei caregiver familiari
La pandemia continua ad impattare pesantemente sulla domanda di chi ha bisogno e di chi si prende cura, rendendo evidente che occorre passare dall’emergenza a riforme strutturali.
Riforme che individuino percorsi assistenziali in grado di rispondere ai bisogni, semplificando l’accesso, sostenendo la domiciliarità, realizzando l’integrazione sociosanitaria, garantendo la continuità assistenziale, potenziando i servizi territoriali, favorendo la valorizzazione ed integrazione delle risorse professionali con i/le caregiver familiari e loro assistenti.
Verso nuovi percorsi di cura: questo il titolo della dodicesima edizione del Caregiver Day realizzata dalla Cooperativa sociale Anziani e Non Solo, sostenuta dall’Unione dei Comuni delle Terre d’Argine, patrocinata dalla Regione Emilia-Romagna, da CARER APS – Associazione dei Caregiver Familiari dell’Emilia-Romagna e dall’Ausl di Modena.
Gli eventi di questa edizione faranno luce su temi emergenti che coinvolgono, la fragilità, la non autosufficienza, la funzione che nella rete assistenziale svolgono i familiari che hanno responsabilità di cura, le politiche a supporto dei caregiver familiari.
Gli incontri metteranno a confronto ricerche, competenze, esperienze, testimonianze, con l’obiettivo di integrare e valorizzare la conoscenza, la capacità di dare cura, la messa a punto di interventi e politiche di supporto.
La partecipazione (previa iscrizione) è gratuita.
Gli incontri saranno effettuati in modalità remota tramite piattaforma Zoom e in streaming su Canale YouTube
Il calendario ed i temi degli incontri:
6, 13, 19 e 27 maggio, dalle dalle ore 15.00 alle 17.00ISCRIZIONI: Contatta la segreteria organizzativa, indicando le date o la data a cui vuoi iscriverti: Tel. 059-645421 – info@anzianienonsolo.it – Whatsapp: +39 393.9096596

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 giovedì 12 maggio 2022 ore 9,30 – 13,00 – Sala Rossini – Fiera Bologna – Nuove residenzialità, nuove autonomie di vita: è il cohousing

Organizzato da: EXPOSANITA’
In collaborazione con: Ordine degli Ingegneri di Bologna, Ordine degli Architetti di Bologna
Referente: Dott. Ing. Maria Rosaria Motolese – Email: mrmotolese@gmail.com –
Il Cohousing, come condivisione degli spazi collettivi, è stato praticato di fatto in molte situazioni condominiali durante i recenti periodi di lockdown da Covid19, diventando un’opportunità di inclusione a favore delle persone più fragili e più sole. Questa forma dell’abitare insieme entra a far parte del secondo welfare poichè genera forme di mutuo sostegno e può offrire anche servizi a distanza, con alleggerimento dei carichi socio-assistenziali. Le Istituzioni, i progettisti e le associazioni racconteranno le esperienze e il futuro del Cohousing, con esempi recenti, dai cohousing intergenerazionali studenti o giovani coppie e anziani ai senior cohousing o dedicati a persone con fragilità e/o disabilità, con la presentazione dell’Evento Spazio CoHousing allestito in Exposanità 2022 www.exposanita.it/it/cohousing/.
L’ingresso al convegno è libero previa iscrizione: gli Ingegneri interessati a partecipare dovranno iscriversi al seguente indirizzo https://formazione.ordingbo.it/ISFormazione-Bologna/index.xhtml mentre gli Architetti e le altre figure professionali interessate a partecipare dovranno iscriversi al seguente indirizzo https://www.exposanita.it/it/nuove-residenzialita-nuove-autonomie-di-vita-e-il-cohousing/

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Bologna il 12 maggio – Accesso alle tecnologie assistive in Italia. Verso una rete per un Osservatorio istituzionale. Seminario a Bologna

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), le tecnologie assistive o “ausili”, come gli occhiali da vista, le carrozzine, i comunicatori o le protesi, sono elementi essenziali per assicurare alle persone con disabilità, le persone anziane e i malati cronici una adeguata qualità di vita e l’indipendenza, permettendo loro di partecipare all’istruzione, al lavoro e alla vita nella comunità. E in Italia? Quanto sappiamo della reale diffusione degli ausili nel nostro paese e in che misura il sistema dei servizi è in grado di rispondere al bisogno di ausili fra la popolazione? Partita nel 2021 una indagine a cura di Ist.Superiore sanità, Aias, Rete GLIC, Censis. I primi risultati in un seminario a Bologna il 12 maggio nell’ambito di Exposanità2022. Leggi nel sito del Glic

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Gli Accessibility Days 2022 si terranno venerdì 20 e sabato 21 maggio 2022, in concomitanza del GAAD (Global Accessibility Awareness Day)

Accessibility Days è un evento sull’Accessibilità e sulle Disabilità rivolto a sviluppatori, designer, maker, creatori ed editori di contenuti, ed in generale a tutte le persone che si occupano di tecnologie digitali. Compresa anche la Didattica a Distanza, argomento della massima importanza in questo periodo. Si terrà in occasione del Global Accessibility Awareness Day (GAAD), manifestazione promossa ogni anno a livello mondiale per sensibilizzare chi si occupa di tecnologie digitali sul tema dell’accessibilità e dell’inclusività, attraverso il confronto e l’interazione di persone con disabilità. Il programma sarà a breve disponibili nel sito dell’evento

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Roma e online – 19 – 20 luglio – Long-Term Care Seven – Gli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine – edizione 2022

PNRR al via: verso l’attuazione dei nuovi modelli di presa in carico del paziente anziano cronico e la riorganizzazione e l’integrazione del suo percorso assistenziale
La settima edizione della due giorni che Italia Longeva, di concerto con il Ministero della Salute, dedica annualmente alla Long-Term Care si focalizzerà su strategie, percorsi e modalità di implementazione della riorganizzazione dei modelli di presa in carico dell’anziano fragile e multimorbido e sull’introduzione di nuovi flussi di cura e di assistenza così come delineato dal PNRR e dal DM 71 e dai relativi piani di attuazione a livello regionale.
La riorganizzazione dei servizi sul territorio e dei processi e modelli di integrazione assistenziale saranno al centro del dibattito tra decisori e attori della sanità a livello centrale e territoriale: l’iniziativa costituirà l’occasione per mettere in evidenza i punti di attenzione, ma anche per avanzare proposte e possibili soluzioni.
Più nel dettaglio si entrerà nel merito di: evoluzione dei tradizionali setting della cronicità – ADI e RSA -, introduzione di nuovi flussi di cura e di assistenza, modalità di integrazione strutturata della telemedicina nei diversi setting assistenziali, sviluppo di strumenti di gestione della LTC, possibile ruolo delle aziende private a sostegno della riorganizzazione della gestione socio-sanitaria della cronicità̀, governance del farmaco nell’assistenza a lungo termine.

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IN EVIDENZA:

Aspettativa di vita. Nella UE prosegue il calo iniziato dal 2020 e nel 2021 si sono persi altri tre mesi di vita. L’Italia in controtendenza recupera 6 mesi di vita dei 13 persi nel 2020

Nel nostro Paese se nel 2020 rispetto al 2019 l’aspettativa di vita media (uomini e donne) era calata da 83,6 anni a 82,3 anni, nel 2021 i dati provvisori indicano una ripresa con una aspettativa di vita che risale a 82,9 anni. Al contrario le diminuzioni maggiori sono state stimate in Slovacchia e Bulgaria (-2,2 anni rispetto al 2020), seguono Lettonia (-2,1) ed Estonia (-2,0). Rispetto all’anno pre-pandemia del 2019, comunque, l’effetto complessivo è ancora negativo in tutti gli Stati membri ad eccezione di Lussemburgo, Malta e Svezia.
Dopo avere pubblicato i dati definitivi dell’aspettativa di vita in Europa nel 2020, Eurostat ha reso noti oggi i dati provvisori per il 2021 che confermano il trend in diminuzione conseguente alla pandemia Covid.
Secondo i dati preliminari del 2021, la pandemia di COVID-19 iniziata nel 2020, ha infatti avuto un effetto negativo con un ulteriore calo della speranza di vita alla nascita in quasi la metà degli Stati membri dell’UE.
Alcuni Stati membri (soprattutto nell’Europa occidentale), osserva Eurostat, hanno visto la loro aspettativa di vita rimbalzare verso i livelli pre-COVID, mentre altri (soprattutto nell’Europa orientale) hanno subito l’impatto della pandemia più tardi e completamente nel 2021, pertanto qualsiasi rimbalzo deve ancora

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Tentativi di un welfare “personalizzato” -L’esperienza del Distretto di Lecco – A cura di Claudio Castegnaro, Alice Melzi

Intervista a Ruggero Plebani, direttore dei Servizi per la disabilità del Comune di Lecco e coordinatore dell’Ufficio dei Piani – Distretto di Lecco, e Roberta Rigamonti, coordinatrice dei Servizi Area Disabilità, Impresa Sociale Girasole /Gestione Associata dell’Ambito di Lecco
L’articolo è stato pubblicato anche su LombardiaSociale.it, il 2 maggio 2022
Realizzare percorsi e progetti individuali in risposta alla diversificazione dei bisogni delle persone disabili è un obiettivo riconosciuto e presente in tutte le normative in materia a partire dalla L. 328/00, ma che i territori faticano ad implementare. Nel Distretto di Lecco invece è diventata una modalità ordinaria di lavoro. Quali cambiamenti avete messo in campo per generare questo modello di welfare “personalizzato”?
A partire dal 2008 il Distretto di Lecco – composto dagli Ambiti di Bellano, Lecco e Merate (84 Comuni ca. 340.000 ab.) – ha iniziato ad assumere un ruolo di riferimento crescente nell’area delle disabilità. Qualche anno dopo, nel 2012, con l’approvazione del primo Piano di Zona Unitario dei tre Ambiti sono stati istituiti importanti livelli a supporto della programmazione sociale.
Un primo livello di carattere politico/istituzionale: l’Ufficio di Coordinamento dei Sindaci del Distretto di Lecco (prima della L. 23/2015 Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci) costituito da Presidente e Vicepresidente con il coinvolgimento stabile dei Presidenti e Vicepresidenti dei tre Ambiti, di un rappresentante del Comune Capoluogo e della Provincia e, secondo gli argomenti trattati, anche di rappresentanti dell’ ATS Brianza e dell’ASST Lecco.
Un secondo livello è rappresentato, sul piano tecnico/programmatorio, dall’Ufficio dei Piani costituito a livello distrettuale che coinvolge i referenti degli UdP territoriali. Organismi non molto grandi in termini di numerosità dei componenti, con una “geometria variabile” a seconda dei temi trattati e in grado di assumere tempestivamente gli aspetti di programmazione mantenendo una stretta relazione tra i territori e con i Comuni.

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Meno giovani? La società non cresce – di Stefano Iucci

Per Chiara Pronzato, demografa, una scuola che forma adulti più qualificati è centrale per limitare gli effetti del calo demografico, per questo gli investimenti non vanno ridotti
Quasi 133.000 studenti in meno nelle prime classi di ogni ordine e grado. Il prossimo anno sarà così: la comunicazione arriva direttamente dal ministero dell’Istruzione. L’andamento è costante nel tempo e i numeri non mentono. Complessivamente gli alunni che hanno frequentato le nostre scuola erano, nell’anno scolastico 2016-17, 7.805.857; in quello che si sta concludendo sono stati 7.399.460: con una perdita secca di ben 406.397 tra ragazze e ragazzi. Nulla di nuovo, si dirà: la conseguenza automatica del calo demografico che affligge i paesi cosiddetti ricchi: ma ci si può davvero definire tali quando si perde popolazione soprattutto nella fascia più giovane? Quale futuro possono attendersi questi paesi se il trend va avanti da anni e non si intravvedono mutamenti di rotta? “Il punto è proprio questo – spiega Chiara Pronzato, docente di Demografia all’Università di Torino –: la distribuzione del calo demografico tra le diverse fasce d’età. Il ridimensionamento della popolazione – in un mondo sovrappopolato – può non essere un problema, ma diventa tale se si concentra tra adulti e ragazzi, che è quello che avviene nei paesi ad alto reddito”.

Leggi: Collettiva


SEGNALAZIONI:

Covid: sorveglianza sanitaria dei lavoratori fragili fino al 30 giugno
Prorogati fino al 30 giugno i termini delle disposizioni inerenti alla sorveglianza sanitaria eccezionale dei lavoratori fragili. Lo fa sapere l’Inail in un comunicato stampa pubblicato sul sito istituzionale, chiarendo che i datori di lavoro pubblici e privati possono nuovamente chiedere all’Istituto visite mediche specifiche per i lavoratori maggiormente esposti al rischio contagio, in ragione dell’età, della condizione da immunodepressione e di una pregressa infezione da Covid-19 ovvero da altre patologie che determinano particolari situazioni di fragilità del lavoratore, in applicazione dell’art. 83 d.l. 34 del 19 maggio 2020.
“L’attività di sorveglianza sanitaria eccezionale si sostanzia, spiega l’Inail, in una visita medica sui lavoratori inquadrabili come ‘fragili’, ovvero sui lavoratori che, per condizioni derivanti da immunodeficienze da malattie croniche, da patologie oncologiche con immunodepressione anche correlata a terapie salvavita in corso o da più co-morbilità, valutate anche in relazione dell’età, ritengano di rientrare in tale condizione di fragilità”.

Leggi: Inca


 

 

 

 

NEWS:

martedì 3 maggio 2022
Duecento euro in più per i pensionati. Ma sono ancora insufficienti

Il decreto-legge approvato dal governo contempla un bonus una tantum del quale beneficeranno 28 milioni di persone. Vale a dire pensionati, lavoratori dipendenti e autonomi con un reddito annuo inferiore a 35 mila euro. Ma per il sindacato le risorse messe sul piatto dal governo sono ancora insufficienti. Altri 14 miliardi per il caro energia
Sei miliardi e mezzo contro il caro-vita, con l’inflazione che galoppa al 6,2 per cento e colpisce in particolare lavoratori e anziani. Il decreto-legge approvato dal governo contempla una “misura eccezionale”, data dal bonus di 200 euro di cui beneficeranno 28 milioni di persone. Vale a dire pensionati, lavoratori dipendenti e autonomi con un reddito annuo inferiore a 35 mila euro.
Meglio di niente, si potrebbe dire. Tra l’altro le risorse dovrebbero arrivare non dall’aumento del debito, ma dalla tassazione degli extra-profitti delle imprese energetiche che passa dal 10 al 25 per cento.

Leggi: Liberetà, 03/05/2022


martedì 3 maggio 2022
Casa: CGIL e SUNIA, bene costituzione Osservatorio nazionale su condizione abitativa. “Aspettiamo dal MIMS l’apertura di un tavolo di confronto, a partire dall’emergenza sfratti”

“Siamo soddisfatti per la costituzione presso il Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, nonostante un ritardo di oltre ventidue anni, dell’Osservatorio Nazionale sulla Condizione Abitativa”. Lo affermano, in una nota, CGIL nazionale e SUNIA.
“Quello dell’Osservatorio – sostengono CGIL e SUNIA – è uno strumento che da sempre rivendichiamo con forza, fondamentale per monitorare in maniera permanente il disagio abitativo ed elaborare, sulla base dei fabbisogni territoriali, politiche nazionali coerenti ed efficaci. Ora sarà utile implementare la costituzione degli Osservatori regionali, attualmente presenti solo in alcuni territori”.
“Auspichiamo che il MIMS apra rapidamente un tavolo di confronto con le parti sociali, a partire dall’emergenza sfratti, così come si era già impegnato il 22 marzo in occasione della mobilitazione dei sindacati”, concludono CGIL e SUNIA.

Leggi: Sunia, 03/05/2022


lunedì 2 maggio 2022
Pnrr. Sia anche il tempo delle cronicità “misconosciute”. Le riflessioni a Sanitask

Proseguono i lavori del Pnrr e, con esso, si realizza il destino del Piano nazionale cronicità, approvato nel 2016 ma rimasto per lo più sulla carta. Il Pnrr è infatti strettamente legato al Piano cronicità. In un certo senso rappresenta lo strumento per concretizzare gli obiettivi mancati in questi 6 anni, puntando al potenziamento della sanità territoriale, alla prossimità dei servizi e alla presa in carico del cittadino sul territorio. Il Pnrr potrebbe e dovrebbe, però, andare anche oltre il Piano cronicità, offrendo una risposta anche a tutte quelle patologie e pazienti rimasti finora quasi dimenticati.
Il Piano nazionale cronicità, infatti, si focalizza su un primo elenco di patologie croniche, individuate attraverso criteri di rilevanza. In particolare, artrite reumatoide e artriti croniche in età evolutiva; rettocolite ulcerosa e malattia di Crohn; insufficienza cardiaca cronica; malattia di Parkinson e parkinsonismi; BPCO e insufficienza respiratoria cronica; insufficienza respiratoria cronica in età evolutiva; asma in età evolutiva; malattie endocrine croniche in età evolutiva, malattie renali croniche in età evolutiva.

Leggi: Popsci, 02/03/2022


giovedì 28 aprile 2022
Barriere architettoniche, il 75% è fuori dal plafond superbonus

La detrazione al 75% per il superamento delle barriere architettoniche su edifici esistenti, relativamente alle spese sostenute nel 2022, ha suscitato grande interesse ma restano perplessità e dubbi applicativi. Nel corso di Telefisco 2022 l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che nel caso in cui l’intervento sia eseguito come trainato dal supersismabonus, il plafond di 96 mila euro è unico, per cui, considerato ciò che si spende normalmente per la riduzione del rischio sismico, resta ben poco spazio. Inoltre, con riferimento alle singole unità immobiliari, il plafond di 96 mila euro è unico per tutti gli interventi di cui al ‘bonus casa’ e comprende anche eventuali interventi di riduzione del rischio sismico di cui all’art. 16 del Dl 63/2013.
Solo, quindi, in presenza di interventi ecobonus il plafond di 96 mila euro per l’eliminazione delle barriere resta pieno, fatta eccezione per il caso in cui si riesce – nei condomìni o negli edifici monoproprietario da 2 a 4 unità immobiliari – a cumulare il plafond per gli interventi sulle parti comuni con quello sui singoli appartamenti. Per fruire del nuovo plafond è opportuno rendere autonomo l’intervento.

Leggi: Rete Caad, 28/04/2022


giovedì 28 aprile 2022
Abitare, anziani, decadimento cognitivo, tecnologie. L’impatto sociale del progetto Domicilio 2.0

Il progetto Domicilio 2.0 ha sperimentato un modello di cura sociosanitario per la qualità di vita degli anziani con decadimento cognitivo e dei familiari, con l’uso delle tecnologie. I risultati erano già stati anticipati pubblicamente in occasione del convegno “Tecnologia e innovazione dei servizi pubblici e privati per gli anziani” che si è tenuto nel dicembre scorso.
Questi contributi sono ora pubblicati nella pagina del progetto, insieme ad altri ricchi contenuti sull’argomento tratti dagli interventi del convegno stesso.
Gli anziani direttamente coinvolti riferiscono di aver percepito l’efficacia degli interventi, l’utilità della tecnologia che ha permesso di incrementare le autonomie, fronteggiare le eventuali difficoltà della vita quotidiana ma anche la possibilità di svolgere delle nuove attività gradevoli e basate sugli interessi personali. Inoltre, dimostrano di aver gradito la presenza degli operatori a domicilio, con cui si sono instaurate delle relazioni molto utili.

Leggi: Rete Caad, 28/04/2022


giovedì 28 aprile 2022
L’analisi del contenuto del PNRR e del Fondo complementare nonché delle loro prime misure attuative e operative, conferma la difficoltà del nostro Paese nel confrontarsi con una politica per l’abitare che consideri con priorità le necessità dei ceti meno abbienti. Un’analisi dei segmenti del PNRR sul tema della casa e dell’abitare.

“È una funzione complessa l’abitare, che chiama in causa l’organizzazione della città, i suoi servizi essenziali e la residenzialità vera e propria, composta a sua volta da qualità e adeguatezza dell’edilizia residenziale e da fattori quali tariffe, canoni, accessibilità e altri aspetti che decidono della qualità dell’esistenza di ciascuno”. Leggi nel sito della Caritas italiana.

Leggi: Rete Caad, 28/04/2022


mercoledì 27 aprile 2022
Catasto, a che punto è la riforma

La riforma del catasto è necessaria e si farà. Il premier Mario Draghi in tutti questi mesi non è mai arretrato di un solo passo da questa affermazione. L’archivio degli immobili italiani ha necessità di essere aggiornato, così come devono essere aggiornate le rendite catastali. Di fatto, mappare il nostro parco immobiliare assicurerà trasparenza facendo emergere gli “immobili fantasma” e gli abusi edilizi che hanno avuto luogo dalla fine degli anni 80 (l’ultima revisione del catasto è del 1988-89) ad oggi. Tutto questo però non dovrà comportare un aumento delle tasse. Nonostante Draghi l’abbia dovuto ripetere come un disco rotto, le sue parole non convincono tutte le forze di maggioranza e, soprattutto, il centrodestra. Ma la tensione tra i partiti sulla delega fiscale, scaturita poco più di due settimane fa in una bagarre in Commissione Finanze, finita con il lancio di oggetti e il doveroso intervento dei commessi per placare gli animi, rischia di affossare la riforma.

Leggi: Corriere, 27/04/2022


DALLE REGIONI:

martedì 3 maggio 2022
“Freedom”, a Empoli si va verso il primo cohousing pubblico. Al via le domande

Pubblicato dal comune il bando per l’assegnazione di 13 appartamenti destinati a singoli o nuclei familiari. L’iniziativa nell’ambito del programma di rigenerazione “Hope”, insieme al raggruppamento “Freedom Condividere l’abitare”. Un trilocale sarà affidato a “Vorrei prendere il treno”, per un progetto di autonomia abitativa per persone con disabilità
Vivere insieme, per vivere meglio: è questo il senso del cohousing, una modalità abitativa da tempo diffusa in Nord Europa e che inizia a prendere piede anche in Italia, grazie a iniziative di associazioni e cooperative e, in qualche caso, grazie all’impegno e all’investimento delle amministrazioni pubbliche. Come il comune di Empoli, che ieri ha pubblicato un bando per costruire il primo cohousing pubblico della Toscana, nell’ambito del programma di rigenerazione “Hope”. Al fianco del comune, nella promozione dell’iniziativa, c’è il raggruppamento “Freedom Condividere l’abitare”, composto da Auser Abitare Solidale, Cooperativa Sociale Casae, Cooperativa Sociale Sintesi Minerva, Cooperativa Sociale Pietra d’Angolo, Cooperativa Impresa Sociale Sociolab e Associazione Filo d’Argento Empoli. Tredici appartamenti, di diverse dimensioni, in un edificio storico, completamente ristrutturato, su una piazza del centro storico, saranno assegnati a singoli e nuclei familiari. Un quattordicesimo appartamento, trilocale, è riservato alla onlus “Vorrei prendere il treno”, che lo destinerà a un progetto di autonomia abitativa e vita indipendente per persone con disabilità.

Leggi: Redattore Sociale, 03/05/2022


martedì 3 maggio 2022
Case per la terza età con servizi a domicilio il progetto Montedomini

Una quarantina di appartamenti con la possibilità di sviluppare anche la telemedicina. E con affitti a prezzi modici: 4-500 euro al mese
Si tratta di ribaltare l’ottica. Ovvero, di non affidare gli anziani fragili a strutture che li segreghino, ma di lasciarli in una propria casa senza però che siano soli. Tramite un co-housing assistito da ogni tipo di servizi di vicinato, se necessario anche a domicilio, ma comunque non strutturali all’abitare. In una città che diventi anche a misura di anziani con problemi, incoraggiati però a essere autonomi in sicurezza. «Il primo luogo di cura deve essere la casa», dice l’assessora al welfare di Palazzo Vecchio, Sara Funaro a proposito del progetto “Firenze e i suoi anziani.
Un’alleanza per il futuro”, che mette in pratica l’impegno preso dal sindaco nel programma di mandato. Il percorso inizia dal Villaggio Montdomini. Cioè, un condominio in co-housing di 40 appartamenti per anziani, realizzato in un’ala adesso non utilizzata del complesso di Montedomini che è già in progettazione tramite il bando lanciato dalla Fondazione Cr Firenze, la quale fa parte dell'”alleanza” con Comune,

Leggi: La Repubblica, 03/05/2022


lunedì 2 maggio 2022
Le case di riposo? Vanno ripensate

Pesantemente colpite dalla pandemia, con un alto numero di decessi e di infezioni. Non solo fra gli ospiti, ma anche fra i prestatori d’opera. E ancora, soggette a una fuga di personale. Tutti questi elementi inducono a pensare che le case di riposo vanno ripensate in profondità. Un dibattito a distanza tra i pensionati della Cgil di Bolzano e di Mantova rilancia il tema di una riforma delle case di riposo.
Pesantemente colpite dalla pandemia, sia per la quantità che per la qualità delle prestazioni. Con un alto numero di decessi e di infezioni. Non solo fra gli ospiti, ma anche fra i prestatori d’opera.
E ancora soggette a una fuga fra il personale verso il servizio pubblico perché nel pubblico trovano trattamenti economici migliori. Tutte queste cose inducono a affermare che le case di riposo – viste finora come accompagnamento verso la fine della vita – non possono più essere concepite così, ma vanno ripensate in profondità.
Di tutto questo si è parlato e si parlerà in un dibattito tra pensionati della Cgil di Bolzano e di Mantova che si svolgerà in due momenti: oggi 2 maggio a Mantova e il 10 dieci maggio al Khuraus di Merano.

Leggi: Liberetà, 02/05/2022


lunedì 2 maggio 2022
Senza dimora, a Torino un lavoro di rete per migliorare servizi e assistenza

Firmato oggi un protocollo d’intesa fra Prefettura, Città metropolitana e Comune di Torino con le sue circoscrizioni, Regione Piemonte, Azienda sanitaria, Arcidiocesi e Fiopsd per dare vita a un Piano integrato di sostegno alle persone senza fissa dimora. “Approccio innovativo: prevede un accompagnamento delle persone a 360 gradi e non si limita ad assicurare un posto letto per la notte e un pasto caldo”
Nel corso dell’ultimo decennio sono aumentati a Torino e sul territorio metropolitano i senza fissa dimora, e l’emergenza legata al Covid-19 ha evidenziato quanto sia indispensabile un approccio globale per affrontare il problema soprattutto sotto il profilo sociale e sanitario. Da qui è nato il protocollo d’intesa firmato oggi fra Prefettura, Città metropolitana e Comune di Torino con le sue circoscrizioni, Regione Piemonte, Azienda sanitaria, Arcidiocesi e Fiopsd per dare vita a un Piano integrato di sostegno alle persone senza fissa dimora.
“Un atto importante – ha sottolineato il prefetto di Torino, Raffaele Ruberto – perché prende le mosse da un approccio innovativo che prevede un accompagnamento delle persone a 360 gradi e non si limita ad assicurare un posto letto per la notte e un pasto caldo”.
Per la Città metropolitana di Torino ha firmato la consigliera delegata alle politiche sociali: l’apporto principale dell’ente sarà quello di coinvolgere e coordinare i Comuni in questo importante lavoro di collaborazione sul tema con la Città di Torino.

Leggi: Redattore Sociale, 02/05/2022


venerdì 29 aprile 2022
Lombardia, anziani morti per Covid nelle Rsa: due anni dopo le inchieste si chiudono senza colpevoli

Cosa si sapeva del Covid-19 all’inizio della pandemia? Quali erano le conoscenze scientifiche che avrebbero dovuto rispettare i sanitari, primi tra tutti, e poi i cittadini, per evitare i contagi? La risposta a queste domande è una sola: «Niente o quasi», e la stanno dando le inchieste giudiziarie che, avviate a inizio pandemia sull’onda dell’indignazione e della paura per le tante, troppe morti di anziani nelle Rsa lombarde, si stanno chiudendo senza individuare responsabilità con la conclusione che tra marzo e aprile del 2020 non solo si sapeva ben poco del virus e delle sue conseguenze, ma ci fu una generale sottovalutazione dei rischi dalle autorità sanitarie internazionali.
La Procura di Milano è stata la prima a chiedere l’archiviazione di un’inchiesta per epidemia e omicidio colposi, quella sui decessi al Pio Albergo Trivulzio, nata dalle denunce dei familiari degli anziani deceduti e dei dipendenti contagiati. Dopo le indagini e una perizia, i pm Maurizio Clerici e Francesco de Tommasi, guidati dall’aggiunto Tiziana Siciliano, sono giunti a costatare che fino a metà marzo 2020 nessuno aveva immaginato che il virus potesse correre così velocemente.

Leggi: Corriere della Sera, 29/04/2022


venerdì 29 aprile 2022
Palermo. Emergenza casa. Il SUNIA chiede l’intervento del sindaco e del prefetto per trovare una soluzione nei confronti di due famiglie a rischio sgombero nei prossimi giorni

Il SUNIA Palermo ha chiesto con una nota al sindaco Leoluca Orlando e al prefetto Giuseppe Forlani un intervento nei confronti di due famiglie in difficoltà abitativa.
“Gli organi di informazione se ne sono occupati nei giorni scorsi – dice Zaher Darwish, segretario del SUNIA Palermo, il sindacato degli inquilini – Si tratta di due nuclei familiari in condizioni precarie che rischiano di perdere la casa: la famiglia con due minorenni a carico, che abita a Passaggio dei Picciotti, a Brancaccio. E la famiglia di G.B. in passato vittima di estorsione mafiosa e che, per essersi ribellato, ha subito minacce e ritorsioni gravi, come l’incendio della propria abitazione”.
“Queste famiglie stanno attraversando una situazione drammatica non solo per le difficoltà economiche nelle quali si trovano entrambe ma anche perché rischierebbero lo sgombero, con l’ausilio delle forze dell’ordine, entro pochi giorni- aggiunge Darwish – Siamo convinti, che il prefetto e il sindaco, espressioni massime in città dei principi e delle garanzie della nostra Costituzione, si adopereranno per trovare soluzioni certe e stabili ai fini della salvaguardia di questi due nuclei familiari che rischiano di restare senza un tetto”.

Leggi: Sunia, 29/04/2022


giovedì 28 aprile 2022
Firenze, gli sportelli per la non autosufficienza funzionano

Si chiamano Spi Na, gli sportelli aperti dallo Spi nell’area metropolitana del capoluogo toscano. A sei mesi dalla loro apertura, c’è soddisfazione per i risultati.Al punto che, entro giugno, il sindacato dei pensionati ne aprirà altri quattro a Empoli, Montelupo Fiorentino, Sesta Fiorentino e San Casciano Val di Pesa.
«Un primo bilancio, a distanza di cinque mesi dall’apertura degli Sportelli Spi-Na nel territorio fiorentino, è sicuramente positivo». A dirlo è Chiara Tozzi, responsabile del progetto promosso dai pensionati della Cgil di Firenze. Le cose vanno talmente bene, che agli otto sportelli già funzionanti, presto se ne aggiungeranno altri quattro a Empoli, Montelupo Fiorentino, Sesta Fiorentino e San Casciano Val di Pesa. Gli altri sono a Firenze città, Bagno a Ripoli, Castel Fiorentino, Campi Bisenzio, Certaldo, Figline Valdarno, Fucecchio e Borgo san Lorenzo. Ma andiamo per ordine. Alla fine dell’anno scorso lo Spi ha deciso di aprire al pubblico otto punti di ascolto e orientamento sulla non autosufficienza in altrettante sedi dell’area metropolitana di Firenze e nell’Empolese Valdarno inferiore, per supportare un bacino potenziale di 28.000 persone non autosufficienti e rispettive famiglie. A distanza di sei mesi, l’organizzazione ha promosso, con un report, un primo bilancio delle attività degli sportelli da cui emergono dati interessanti.

Leggi: Liberetà, 28/04/2022


giovedì 28 aprile 2022
Presentate 6.698 domande per il bonus affitto della Regione Sicilia

Si è chiuso con la presentazione di 6.698 istanze di contributo il bando per il Bonus affitto della Regione Siciliana. I termini erano scaduti il 21 aprile. L’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone: “stanziati fino a tremila euro a famiglia”
Si è chiuso con la presentazione di 6.698 istanze di contributo il bando per il Bonus affitto della Regione Siciliana. I termini erano scaduti il 21 aprile.
“Supera i 13 milioni di euro – commenta l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone – l’ammontare degli aiuti che il governo Musumeci assegnerà entro le prossime settimane, grazie all’impegno dei nostri uffici. Questo ottimo risultato si tradurrà in erogazioni che raggiungeranno anche i tremila euro a famiglia, dando un concreto sostegno a molti nuclei familiari sicilia gravati non solo dalla necessità di un affitto, ma anche dalle conseguenze della crisi economica in atto a più livelli”.
Il dipartimento regionale Infrastrutture aveva messo a punto il bando con l’obiettivo di assegnare le risorse previste dalla legge 431 del 1998 sul Fondo nazionale per il sostegno all’accesso delle abitazioni in locazione.

Leggi: Redattore Sociale, 28/04/2022


mercoledì 27 aprile 2022
Puglia, dalla giunta ok all’aumentano di fondi per Rsa e Centri diurni

“Si tratta di un provvedimento molto atteso dal settore”. Lo ha spiegato l’assessore alla Sanità, Rocco Palese a margine della riunione di giunta odierna
La giunta regionale pugliese ha approvato l’adeguamento del fondo di remunerazione regionale per l’acquisto di prestazioni da Rsa e centri diurni per soggetti non autosufficienti e disabili, valevole per l’anno 2022.
“Si tratta – ha spiegato l’assessore alla Sanità, Rocco Palese a margine della riunione di giunta odierna – di un provvedimento molto atteso dal settore. Si integra in maniera molto importante la dotazione, che passa da circa 124 milioni 612mila a quasi 200 milioni annui, con un incremento di circa 75 milioni, suddiviso Asl per Asl: è una cifra mai stanziata finora per questo settore strategico del welfare”.
“Esprimiamo soddisfazione ma al tempo stesso riteniamo che questo sia il primo passo concreto che la regione Puglia ha fatto dopo tanti anni, in favore del settore Rsa e centri diurni”, commenta Antonio Perruggini, presidente di Welfare a Levante, associazione che racchiude un centinaio di operatori del settore assistenziale auspicando “la continuità dell’attenzione istituzionale verso un settore fondamentale per la tenuta dell’intero sistema di assistenza in favore di anziani non autosufficienti e disabili”.

Leggi: Redattore Sociale, 27/04/2022


IN AGENDA:

Il primo presidio sono i caregiver familiari

«Mettere in luce le difficoltà esistenti per la tutela dei caregiver e chiedere conto alla politica di come intenda sostenere l’impegno e lo spirito dei caregiver familiari»: così, dalla Confederazione Parkinson Italia, vengono individuati gli obiettivi dell’evento in programma per il 5 maggio a Roma, che sarà aperto dalla presentazione dell’audiolibro fotografico “Non Chiamatemi Morbo. Storie di resistenza al Parkinson”, volume che racconta le storie di resistenza al Parkinson in 68 immagini di Giovanni Diffidenti e in 39 brani teatrali recitati dagli attori Lella Costa e Claudio Bisio
«Mettere in luce le difficoltà esistenti per la tutela dei caregiver e chiedere conto alla politica di come intenda sostenere l’impegno e lo spirito dei caregiver familiari»: così, dalla Confederazione Parkinson Italia, vengono individuati gli obiettivi dell’evento in programma per la mattinata di giovedì 5 maggio a Roma (Biblioteca del Senato, Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, ore 10.30), che sarà aperto dalla presentazione dell’audiolibro fotografico Non Chiamatemi Morbo. Storie di resistenza al Parkinson (Contrasto Editore), volume che racconta le storie di resistenza al Parkinson in sessantotto sorprendenti immagini di Giovanni Diffidenti e in trentanove brani teatrali recitati dagli attori Lella Costa e Claudio Bisio.
Si tratta delle storie dei protagonisti della nota mostra fotografica “parlante” che ormai da tempo sta girando per l’Italia, come abbiamo di volta in volta raccontato anche sulle nostre pagine, cui si aggiungono i commenti del giornalista Mario Calabresi e del ministro della Salute Roberto Speranza.
A presentare questo “libro che parla” saranno Giangi Milesi, presidente della Confederazione Parkinson Italia, e il già citato Mario Calabresi.

Leggi: Superando


Come sarà il futuro della città metropolitana?

Un confronto a più voci e in cinque tappe sulle grandi questioni emerse dal «Rapporto 2021», proposto da Ambrosianeum a partire dal 31 marzo
Come sarà la Milano del futuro? E quale sarà il rapporto tra chi vive e lavora a Milano e la città? Sarà davvero possibile per tutti e tutte esercitare una cittadinanza attiva? Per rispondere a queste e ad altre domande, nel solco tracciato dal «Rapporto sulla Città 2021», Fondazione Ambrosianeum organizza presso la propria sede in via delle Ore 3 un ciclo di cinque incontri, che approfondiranno questioni rilevanti e per nulla scontate: dai rapporti tra pubblico e privato alla sostenibilità ambientale, dalla complessa relazione tra giovani e città al nesso tra sviluppo urbanistico e architettonico e inclusione sociale, alle ricadute concrete del Pnrr sulla vita delle persone. Ecco il programma. 31 marzo , ore 18: «Milanesi, pubblico pagante?». Introduce e coordina Marco Garzonio (presidente Ambrosianeum, psicoanalista, giornalista), intervengono Andrea Boitani (docente di Economia politica, Università cattolica), Cristina Cattaneo (docente di Medicina legale, Università degli Studi di Milano), Mario Colombo (direttore generale Istituto Auxologico italiano) 13 aprile , ore 18: «La sostenibilità ambientale oltre le retoriche». Introduce e coordina Elena Granata (docente di Urbanistica, Politecnico di Milano), intervengono Matteo Bartolomeo (economista, Partner Avanzi e a|impact), Caterina Sarfatti (direttrice Inclusive climate action di C40 Cities) 28 aprile , ore 18: «3. Milano, come essere una città per giovani». Introduce e coordina Rosangela Lodigiani (docente di Sociologia del lavoro, Università cattolica), intervengono Stefano Laffi (sociologo, direttore di Codici ricerca e intervento), Gabriele Pasqui (docente di Politiche urbane, Politecnico di Milano) 5 maggio , ore 18: «Sotto la città che sale». Introduce e coordina Sissa Caccia Dominioni (vicepresidente Ambrosianeum, storica dell’arte), intervengono Luca Molinari (docente di Teoria e progettazione dell’architettura, Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli), Tommaso Sacchi (assessore alla Cultura, Comune di Milano). 28 maggio , ore 10.30: «Il Pnrr a Milano: cosa c’è per i cittadini?». Intervengono Floriana Cerniglia (docente di Economia politica, Università cattolica), Marco Leonardi (capo Dipartimento Programmazione coordinamento politica economica Presidenza del Consiglio), Pierfrancesco Maran (assessore alla Casa e piano quartieri, Comune di Milano).

Leggi: Ambrosianeum


Il 6 e il 7 maggio si svolgeranno a Padova gli eventi della decima edizione della Biennale internazionale di architettura “Barbara Cappochin”

Tra gli eventi, la Conferenza internazionale: “Vivere la prossimità – Lacittà dei 15 minuti) presso il Centro Congressi Fiera di Padova, Sala Mantegna (6/05 ore 9:30).
Oltre ai Rappresentanti istituzionali locali e internazionali (Bordeaux, Barcellona, Parigi, Medellín), della Fondazione “Barbara Cappochin” e degli Architetti a livello europeo e nazionale, tra i relatori vi saranno figure di spicco di livello internazionale come:
Carlo Moreno – Prof. Università Pantheon Sorbonne Parigi “Time for living, time for Promixity”
Xavier Matilla – Architetto capo città di Barcellona
Sylvia Labeque – Architetta directrice du Syndicat du SCoT de l’aire métropolitaine bordelaise “Bordeaux, métropole bio régionale, métropole bioclimatique”
La Tavola rotonda tratterà “Le esperienze internazionali a confronto
Link: Programma_barbaracappochinfoundation-events-6-7may2022.pdf

Leggi: Nuove Rigenerazioni


Verso nuovi percorsi di cura

Si svolgerà a partire dal 6 maggio la dodicesima edizione del “Caregiver day” intitolata “Verso nuovi percorsi di cura”, e prevede quattro eventi online sui temi della non autosufficienza, del riconoscimento dei giovani caregiver, della conciliazione tra lavoro e cura e del supporto nelle situazioni di decadimento cognitivo. L’edizione del 2022 è realizzata dalla Cooperativa sociale Anziani e Non Solo in collaborazione con Enti istituzionali e non.
Programma degli eventi:
Venerdì, 6 Maggio 15.00 / 17.00 – VERSO UNA RIFORMA DEL SISTEMA NAZIONALE DEI SERVIZI A FAVORE DI ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI
Venerdì, 13 Maggio 15.00 / 17.00 – GIOVANI CAREGIVER: È TEMPO DI POLITICHE DI SOSTEGNO
Giovedi 19 Maggio 15.00 / 17.00 – SOSTENERE LA CURA DI CHI LAVORA
Venerdì, 27 Maggio 15.00 / 17.00 – DECADIMENTO COGNITIVO: CONOSCERE, PREVENIRE, SOSTENERE
Modera: Licia Boccaletti, Presidente Anziani e non solo scs
Sono stati richiesti i crediti all’Ordine degli Assistenti sociali
ISCRIZIONI: Contatta la segreteria organizzativa, indicando le date o la data a cui vuoi iscriverti: Tel. 059-645421 – info@anzianienonsolo.it – Whatsapp: +39 393.9096596


Nuove residenzialità, nuove autonomie di vita: è il cohousing

giovedì 12 maggio 2022 ore 9,30 – 13,00 – Sala Rossini – Fiera Bologna
Nuove residenzialità, nuove autonomie di vita: è il cohousing –
Organizzato da: EXPOSANITA’
In collaborazione con: Ordine degli Ingegneri di Bologna, Ordine degli Architetti di Bologna
Referente: Dott. Ing. Maria Rosaria Motolese – Email: mrmotolese@gmail.com –
Il Cohousing, come condivisione degli spazi collettivi, è stato praticato di fatto in molte situazioni condominiali durante i recenti periodi di lockdown da Covid19, diventando un’opportunità di inclusione a favore delle persone più fragili e più sole. Questa forma dell’abitare insieme entra a far parte del secondo welfare poichè genera forme di mutuo sostegno e può offrire anche servizi a distanza, con alleggerimento dei carichi socio-assistenziali. Le Istituzioni, i progettisti e le associazioni racconteranno le esperienze e il futuro del Cohousing, con esempi recenti, dai cohousing intergenerazionali studenti o giovani coppie e anziani ai senior cohousing o dedicati a persone con fragilità e/o disabilità, con la presentazione dell’Evento Spazio CoHousing allestito in Exposanità 2022: www.exposanita.it/it/cohousing/.
L’ingresso al convegno è libero previa iscrizione: gli Ingegneri interessati a partecipare dovranno iscriversi al seguente indirizzo https://formazione.ordingbo.it/ISFormazione-Bologna/index.xhtml mentre gli Architetti e le altre figure professionali interessate a partecipare dovranno iscriversi al seguente indirizzo https://www.exposanita.it/it/nuove-residenzialita-nuove-autonomie-di-vita-e-il-cohousing/

Leggi: ExpoSanità


Bologna il 12 maggio – Accesso alle tecnologie assistive in Italia. Verso una rete per un Osservatorio istituzionale. Seminario a Bologna

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), le tecnologie assistive o “ausili”, come gli occhiali da vista, le carrozzine, i comunicatori o le protesi, sono elementi essenziali per assicurare alle persone con disabilità, le persone anziane e i malati cronici una adeguata qualità di vita e l’indipendenza, permettendo loro di partecipare all’istruzione, al lavoro e alla vita nella comunità. E in Italia? Quanto sappiamo della reale diffusione degli ausili nel nostro paese e in che misura il sistema dei servizi è in grado di rispondere al bisogno di ausili fra la popolazione? Partita nel 2021 una indagine a cura di Ist.Superiore sanità, Aias, Rete GLIC, Censis. I primi risultati in un seminario a Bologna il 12 maggio nell’ambito di Exposanità2022. Leggi nel sito del Glic

Leggi: Rete Caad


Gli Accessibility Days 2022 si terranno venerdì 20 e sabato 21 maggio 2022, in concomitanza del GAAD (Global Accessibility Awareness Day)

Accessibility Days è un evento sull’Accessibilità e sulle Disabilità rivolto a sviluppatori, designer, maker, creatori ed editori di contenuti, ed in generale a tutte le persone che si occupano di tecnologie digitali. Compresa anche la Didattica a Distanza, argomento della massima importanza in questo periodo. Si terrà in occasione del Global Accessibility Awareness Day (GAAD), manifestazione promossa ogni anno a livello mondiale per sensibilizzare chi si occupa di tecnologie digitali sul tema dell’accessibilità e dell’inclusività, attraverso il confronto e l’interazione di persone con disabilità. Il programma sarà a breve disponibili nel sito dell’evento

Leggi: Rete Caad


Roma e online – 19 – 20 luglio – Long-Term Care Seven – Gli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine – edizione 2022

PNRR al via: verso l’attuazione dei nuovi modelli di presa in carico del paziente anziano cronico e la riorganizzazione e l’integrazione del suo percorso assistenziale
La settima edizione della due giorni che Italia Longeva, di concerto con il Ministero della Salute, dedica annualmente alla Long-Term Care si focalizzerà su strategie, percorsi e modalità di implementazione della riorganizzazione dei modelli di presa in carico dell’anziano fragile e multimorbido e sull’introduzione di nuovi flussi di cura e di assistenza così come delineato dal PNRR e dal DM 71 e dai relativi piani di attuazione a livello regionale.
La riorganizzazione dei servizi sul territorio e dei processi e modelli di integrazione assistenziale saranno al centro del dibattito tra decisori e attori della sanità a livello centrale e territoriale: l’iniziativa costituirà l’occasione per mettere in evidenza i punti di attenzione, ma anche per avanzare proposte e possibili soluzioni.
Più nel dettaglio si entrerà nel merito di: evoluzione dei tradizionali setting della cronicità – ADI e RSA -, introduzione di nuovi flussi di cura e di assistenza, modalità di integrazione strutturata della telemedicina nei diversi setting assistenziali, sviluppo di strumenti di gestione della LTC, possibile ruolo delle aziende private a sostegno della riorganizzazione della gestione socio-sanitaria della cronicità̀, governance del farmaco nell’assistenza a lungo termine.

Leggi: Italia Longeva


IN EVIDENZA:

I lati oscuri dell’amministrazione di sostegno

Il 10 maggio si aprirà a Cagliari il processo a carico del professor Monello, accusato di maltrattamenti ai danni dell’anziana madre, dall’amministratrice di sostegno della madre stessa, con l’appoggio di una congiunta e di un parente di Monello. Ciò ha portato al suo allontanamento, cosicché la madre è morta sentendosi inspiegabilmente abbandonata dal figlio. Con l’Associazione Diritti alla Follia, che lo supporta, Monello ha promosso un presidio davanti al Tribunale di Cagliari, per richiamare l’attenzione sulle criticità riscontrate nell’applicazione dell’amministrazione di sostegno
Com’è ben noto, l’amministrazione di sostegno è un istituto di tutela introdotto nel nostro ordinamento giuridico dalla Legge 6/04, che è andato ad affiancarsi all’interdizione e all’inabilitazione, cercando di superare la rigidità di quegli più antichi istituti. Lo scopo è quello di «[…] tutelare, con la minore limitazione possibile della capacità di agire, le persone prive in tutto o in parte di autonomia nell’espletamento delle funzioni della vita quotidiana, mediante interventi di sostegno temporaneo o permanente» (articolo 1 della Legge 6/04, grassetti nostri in questa e nelle successive citazioni). Insomma, si tratta di sostenere la persona per le sole cose che non riesce a svolgere autonomamente, e per il solo tempo necessario a tale scopo.
Il problema è che in sede applicativa sono state riscontrate numerose criticità che invece di semplificare la vita delle persone, hanno finito per lederne i diritti, come evidenziato anche in un approfondimento pubblicato qualche tempo fa su queste stesse pagine. Doveva essere un istituto volontaristico e gratuito, preposto a privilegiare, nella nomina, i familiari della persona beneficiaria o una persona di sua fiducia, ma in alcuni contesti si è trasformato in una “professione” remunerata affidata a sconosciuti.

Leggi: Superando


Accesso strategico ai fondi PNRR e programmatori sociali territoriali – di Ugo De Ambrogio

In queste settimane si vanno definendo le attribuzioni dei fondi PNRR riferite alla Missione 5, componente 2 “Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore” del programma Next Generation EU, in tutte le Regioni italiane. Si tratta di un processo importante e delicato sul quale vale la pena di soffermarsi.
Sul sito LombardiaSociale.it, Valentina Ghetti, in un suo recente articolo “PNRR: opportunità da cogliere e rischi da evitare“, illustra efficacemente come si sta svolgendo tale processo e i risultati in itinere in Lombardia. Si tratta per questa Regione, di un percorso da circa 280 milioni di euro. In tale articolo l’autrice afferma che “si sta articolando un percorso poco usuale, almeno per come si era abituati a gestire le candidature per i precedenti avvisi a valere su risorse europee”.
Il percorso è infatti cominciato con una manifestazione di interesse, e successivamente si è giunti all’emissione dell’Avviso pubblico 1/2022 da parte del Ministero, che ha richiesto uno step di presentazione formale delle istanze da parte di Ambiti territoriali o di Comuni singoli.
Va infatti sottolineato che, contrariamente alle ormai consolidate abitudini di progettazione e coprogettazione, con tale procedura si presenta una candidatura formale e una richiesta ufficiale del finanziamento senza elaborare alcun progetto vero e proprio.
Effettivamente si tratta di un fatto diverso dalle prassi più recenti, poiché è da anni che per accedere a plurime fonti di finanziamento, non solo europee ma anche nazionali e regionali (per esempio i bandi delle fondazioni), è richiesto ai policy makers territoriali un preliminare lavoro progettuale, articolato e ampio.

Leggi: Welforum


Abbiamo bisogno del Sistema Nazionale Assistenza Anziani?

Oltre un mese dopo la presentazione del Sistema Nazionale Assistenza Anziani (SNA), il coordinatore del Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza – e direttore di questa rivista – interviene illustrando i punti chiave delle proposte elaborate dal “Patto” dando conto anche delle prime reazioni ricevute.
Questo articolo è stato pubblicato anche su Welfoum.it il 27 aprile 2022.
di Cristiano Gori (Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Trento e Network Non Autosufficienza)
Il Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza ha presentato le proprie proposte per la riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti prevista nel PNRR. Il Patto raggruppa gran parte delle organizzazioni della società civile coinvolte nella non autosufficienza, una cinquantina circa, che rappresentano gli anziani, i loro familiari, i pensionati, gli ordini professionali e i soggetti che offrono servizi. La riforma è stata inserita nel PNRR a seguito dell’“iniziativa di lobbismo buono” (cfr. Ministro Orlando) messa in atto dalle realtà del Patto.
Ci troviamo ora all’inizio del cammino della riforma, i cui primi atti sono la presentazione del Disegno di Legge Delega da parte del Governo e la successiva discussione in Parlamento. L’obiettivo è quello di definirne l’impianto – cioè il suo disegno d’insieme – nel modo più coerente possibile, mentre la declinazione operativa avverrà nelle fasi successive.

Leggi: I Luoghi della Cura


SEGNALAZIONI:

Giustizia previdenziale: diritto all’esonero delle spese di soccombenza e condanna per lite temeraria
Nel 2016 la Sede Centrale dell’Inca venne sollecitata ad impugnare due sentenze gemelle del Tribunale di Arezzo che, sulla base di una CTU (Consulenza tecnica d’Ufficio) medico legale, aveva respinto le domande di due assistite tese entrambe ad ottenere il riconoscimento di una prestazione di invalidità civile in quanto affette da un grado di invalidità più elevato di quello riconosciuto in sede amministrativa.
Il Tribunale, quanto a regolazione delle spese, aveva compensato le spese di lite stante la corretta declinazione dei redditi ai sensi dell’art. 152 disp. att. cpc e tuttavia aveva condannato le ricorrenti al pagamento di 1.800 euro nel presupposto che – nel rivendicare un grado di invalidità maggiore di quella poi accertata dal ctu – avessero azionato una domanda speculativa tale provocare uno spreco della risorsa giustizia con un uso strumentale ed illecito del processo.
La Corte di Cassazione (sentenze n. 12455/2022 e n. 12454/2022, depositate il 19 aprile scorso), ha accolto i ricorsi proposti dall’avvocato Rosa Maffei e, sconfessando la tesi del Tribunale di Arezzo, ha ritenuto che il mero divario tra il grado di inabilità rivendicato e quello accertato dal ctu non può essere considerato indicativo di mala fede o di abuso del processo ma è riconducibile al normale dibattito processuale e alla fisiologica dialettica tra le parti e comunque , in caso di lite temeraria, spetta all’Inps sollevare domanda di condanna per responsabilità aggravata deducendone e dimostrandone i presupposti

Leggi: Inca


 Benefici previdenziali per ex esposti all’amianto: La Corte dei conti condanna l’Inps

Sono passati trent’anni dall’approvazione della legge n.257/92 sulla messa al bando dell’amianto, ma ancora oggi, è lastricata di ostacoli la strada per il riconoscimento delle agevolazioni previdenziali dei lavoratori esposti, pur normativamente previsti.
Ne è l’ennesima prova, la sentenza della Corte dei conti, sezione giurisdizionale Regione Umbria, n. 98/c/2021 del 2 dicembre dello scorso anno, con la quale è stato accolto il ricorso per pensioni civili n. 13154, patrocinata dall’avvocato Catia Mosconi, consulente di Inca Cgil, in favore di un lavoratore pensionato, a cui l’Inps aveva negato il diritto alla maggiorazione, nonostante l’Inail avesse già riconosciuto nel 2016 l’origine professionale del mesotelioma epitelioide, di cui era affetto, provocato dalla lunga esposizione all’amianto. Circostanza che l’Inps ha ritenuto insufficiente per accogliere la domanda amministrativa presentata immediatamente dopo, finalizzata ad ottenere la rivalutazione contributiva previdenziale e il ricalcolo della pensione in essere, facendo valere una serie di eccezioni, considerate infondate dalla Corte dei conti con questa pronuncia. “Nonostante il chiaro dato normativo, con la consolidata giurisprudenza – commenta l’avvocato Mosconi -, il lavoratore portatore di malattia professionale da esposizione ad amianto tutelata dall’INAIL, si trova costretto a ricorrere alla Corte dei conti per superare un ingiustificato diniego e la rete delle eccezioni opposte dall’INPS al riconoscimento del beneficio contributivo, di cui al comma 7 dell’art. 13 L 257/1952”.

Leggi: Inca


 

 

 

 

NEWS:

martedì 26 aprile 2022
Anziani, entro l’estate la “rivoluzione copernicana”

Il presidente della Pontificia Accademia monsignor Paglia, che guida la Commissione assistenza anziani, legge con soddisfazione la risoluzione approvata il 21 aprile della Commissione diritti umani. “Siamo assolutamente sulla buona strada, è una rivoluzione copernicana che mette al centro l’uomo e non il sole. La chiave è l’abitazione, all’interno di un continuum assistenziale”
Più che una riforma, una “rivoluzione”. Precisamente, “una rivoluzione copernicana, che però mette al centro non il sole, ma l’uomo”: così monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia e nominato dall’allora ministro Speranza alla guida della Commissione per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana, definisce quella legge delega in preparazione presso la Presidenza del Consiglio dei ministri. Redattore Sociale è tornato a intervistarlo (qui l’intervista precedente), a pochi giorni dall’approvazione, da parte della Commissione diritti umani, della Risoluzione sulle Rsa.

Leggi: Redattore Sociale, 26/04/2022


sabato 23 aprile 2022
Inflazione, un milione di poveri in più. Cibo e bollette pesano di più sul bilancio delle famiglie

’indice corre verso il 6% e aumentano le difficoltà a sostenere le spese essenziali. I rincari rallentano la ripresa e il ritorno al pre-pandemia. La Caritas: “Ma non siamo ancora ai livelli del 2020 con le file alle mense”
L’inflazione allarga la povertà assoluta, quella che si misura sulla capacità della famiglia di sostenere le spese essenziali e incomprimibili per vivere, dal cibo all’affitto, dalle cure al riscaldamento. Perché è la tassa dei poveri per eccellenza ed erode il potere d’acquisto soprattutto di chi ha più bisogno. Ebbene se quest’anno i prezzi volassero al +6% (il governo stima +5,8%), l’Italia conterebbe un milione di poveri assoluti in più, equivalenti a oltre 400 mila famiglie risucchiate dall’incapacità di affrontare il giorno per giorno, dal caro bollette al caro spesa.

Leggi: La Repubblica, 23/04/2022


venerdì 22 aprile 2022
Ambiente e salute. Sì all’approccio “One Health” e “Planetary Health”. Il Governo riesamina e riapprova il decreto che istituisce il Sistema Nazionale Prevenzione Salute dai rischi ambientali e climatici. Ecco come funzionerà

Si tratta del decreto che contiene una serie di misure per l’attuazione del Pnrr, già approvato dal Governo il 13 aprile scorso, ma ieri ripassato sotto la lente del Cdm che vi ha apportato alcune integrazioni. Per la sanità spicca l’istituzione di questo nuovo organismo che assorbe tutte le funzioni in materia, superando l’organizzazione prevista dal Dlgs 502 del 1992. Ecco come funzionerà e quanto costerà.
Il Consiglio dei ministri di ieri sera ha riesaminato e definitivamente approvato il decreto legge che introduce ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza già esaminato e approvato in prima lettura lo scorso 13 aprile.
In particolare, il testo è stato integrato con norme che prevedono nuove regole per la formazione iniziale e continua e per il reclutamento dei docenti della scuola secondaria; percorsi certi per chi vuole insegnare; una definizione più chiara degli obiettivi e delle modalità della formazione dei docenti durante tutto il loro percorso lavorativo e concorsi annuali per reclutare con costanza il personale, aprendo più rapidamente le porte ai giovani.

Leggi: Quotidiano Sanità, 22/04/2022


venerdì 22 aprile 2022
Rsa e tutela dei diritti: risoluzione approvata all’unanimità

L’ok della Commissione diritti umani al Senato: rispetto del “patrimonio relazionale” delle persone anziane, attivazione di servizi di prossimità, monitoraggio e dati consultabili. Il presidente Fede: “Lavoro di gruppo, segno evidente della comune sensibilità sul tema”. Guidoli (M5s): “Cambiare il paradigma delle politiche che si rivolgono agli anziani”
La Commissione per la tutela e la promozione dei diritti umani al Senato ha approvato all’unanimità, la risoluzione sulle Residenze sanitarie assistenziali (Rsa) Doc. XXIV-ter, n. 5 che impegna, tra l’altro, il Governo ad “adottare politiche in favore delle persone anziane con approccio innovativo, tenendo conto del loro patrimonio relazionale quale principale veicolo di tutela e di rispetto della dignità”.

Leggi: Redattore Sociale, 22/04/2022


giovedì 21 aprile 2022
Dm 71. Il Governo va avanti da solo e dopo la mancata intesa con le Regioni dà comunque il via libera ai nuovi standard per la sanità territoriale

Visto il permanere del no della Regione Campania che non consente alle Regioni di dare l’intesa, il Cdm ha approvato una delibera motivata che autorizza il ministero della Salute ad adottare il decreto ministeriale (di concerto col Mef) sui “modelli e standard per lo sviluppo dell’Assistenza territoriale” con i nuovi standard per l’assistenza territoriale. Anche perché il rischio di non rispettare la milestone del Pnrr e conseguentemente perdere le risorse (vale circa 7-8 mld questa partita) era troppo grande. Ecco come sarà l’assistenza sanitaria sul territorio del futuro.
Il Consiglio dei Ministri ha approvato una delibera motivata che autorizza il ministero della Salute ad adottare il decreto ministeriale (di concerto col Mef) sui “modelli e standard per lo sviluppo dell’Assistenza territoriale” che recepisce il cosiddetto “Dm 71” con gli standard per l’assistenza territoriale. La decisione si è resa necessaria dopo l’ennesima mancata intesa odierna in Stato-Regioni dovuta al reiterato no della Regione Campania motivato dalla mancazna di risorse aggiuntive per il personale previsto dai nuovi standard del territorio.
Il Governo, come preannunciato nei giorni scorsi, ha quindi comunque deciso di andare avanti da solo, come del resto gli è consentito dalla legge che prevede la possibilità per il Governo di adottare autonomamente un provvedimento in caso di mancata intesa con le Regioni entro un mese dal primo esame. Del resto in ballo ci sono anche i fondi del Pnrr per la riforma della sanità territoriale, un tesoretto che vale circa 7-8 mld, che si rischierebbe di perdere se non si dovessere rispettare la milestone del Piano.

Leggi: Quotidiano Sanità, 21/04/2022


DALLE REGIONI:

martedì 26 aprile 2022
Casa, a Reggio Emilia 800 famiglie in attesa di alloggio pubblico

Sono circa 800 le famiglie di Reggio Emilia in lista d’attesa per un alloggio pubblico. Lo segnala Lanfranco De Franco, assessore alla Casa del Comune. Come puntualizza Chiara Lupi, del sindacato inquilini della Cisl (Sicet) la situazione è però dinamica e anche le assegnazioni marciano a un buon ritmo. L’assessore, presentando gli ultimi interventi realizzati nel quartiere “Compagnoni Fenulli”, sottolinea inoltre che “solo per abbattere il canone di locazione il sistema Erp provinciale mette a disposizione circa 10 milioni, visto che il canone medio è di 110 euro per alloggi che, anche a prezzo calmierato, ne varrebbero tra i 300 e i 350”. Continua De Franco: “Noi non vendiamo alloggi pubblici: oggi ad esempio ne presentiamo 40 e, anche se la legge prevede l’invarianza, non vendiamo nulla”. Anzi, conclude l’assessore, “il nostro obiettivo è aumentare nei prossimi anni la dotazione di case pubbliche che Acer gestirà”

Leggi: Redattore Sociale, 26/04/2022


venerdì 22 aprile 2022
Roma. SUNIA e SICET di Roma: Welfare abitativo al collasso. Pressoché inutile la domanda per una casa popolare. Assegnate 37 case popolari in sei mesi

“Meno di quanto riportato approssimativamente dall’assessorato, che ne dichiarava una cinquantina, sono le case popolari assegnate alla graduatoria negli ultimi 6 mesi.”
Trentasette case assegnate a chi ha regolarmente partecipato al bando per l’assegnazione di un alloggio popolare, è il bilancio dell’ultimo semestre riportato dal dipartimento delle politiche abitative.
“Il dettaglio è addirittura imbarazzante – riportano i segretari di Sunia e Sicet di Roma, i sindacati inquilini rispettivamente di CGIL e CISL, – scoprendo che tra i primi 750 aventi diritto, ad avere avuto l’assegnazione sono stati in 4.
Con un patrimonio di circa 75.000 immobili tra Ater e Comune, ogni anno, stando alla media nazionale, si dovrebbero recuperare tra le 750 e le 1500 case. A questo punto serve un serio lavoro di indagine per capire quanto siamo distanti da questo dato ed eventualmente capire il perché, oppure, se il dato sugli alloggi recuperati fosse simile alla media nazionale, ancora più seriamente è necessario comprendere perché questi non arrivano ad essere assegnati alla graduatoria.

Leggi: Sunia, 22/04/2022


venerdì 22 aprile 2022
Ok della Regione Siciliana ai piani di zona: 108 milioni per 3 anni

Ok della giunta alle linee guida 2022-2024. Obiettivo: rafforzare il sistema dei servizi sociali, ampliandone l’offerta e migliorandone la qualità, per rispondere all’aumento di situazioni di vulnerabilità e della domanda di servizi generato dalla pandemia
Rafforzare il sistema dei servizi sociali, ampliandone l’offerta e migliorandone la qualità, per rispondere all’aumento di situazioni di vulnerabilità e della domanda di servizi generato dalla pandemia. È l’obiettivo delle linee guida per la programmazione del Piano di zona 2022-2024 in Sicilia, in applicazione della legge 328 del 2000 attraverso l’utilizzo del Fondo nazionale Politiche sociali 2021-2023, approvate dal governo Musumeci nell’ultima seduta di giunta.

Leggi: Redattore Sociale, 22/04/2022


venerdì 22 aprile 2022
Lazio, dalla regione un milione per le attività degli anziani

Dai laboratori teatrali e musicali ai percorsi guidati agli eventi legati alla memoria storica del territorio. L’obiettivo è il coinvolgimento nella vita di comunità, contrastando fenomeni di isolamento ed esclusione
Laboratori teatrali e musicali, percorsi guidati ed eventi legati alla valorizzazione delle risorse e della memoria storica del territorio, attività artistiche e interventi finalizzati alla trasmissione dei saperi alle nuove generazioni. Queste alcune delle azioni promosse mediante “l’Avviso pubblico per la selezione di progetti, attività ed iniziative innovative in favore dell’invecchiamento attivo”, con cui la Regione Lazio stanzia un milione di euro per coinvolgere gli anziani nella vita di comunità, contrastando fenomeni di isolamento ed esclusione. Destinatari dell’avviso sono le APS attive nella gestione di un centro anziani comunale, che potranno presentare il progetto anche in forma singola, e gli Enti del Terzo iscritti al Registro Unico Nazionale Terzo Settore che gestiscono centri anziani.

Leggi: Redattore Sociale, 22/04/2022


giovedì 21 aprile 2022
Emergenza casa, “a Palermo coinvolte 2.500 famiglie”

E’ stato rinviato di un mese lo sgombero di una famiglia di Brancaccio previsto per oggi. Ma il problema resta. Zaher Darwish (Sunia): “Vergognoso come ci si limiti a rinviare il dramma di queste famiglie senza trovare soluzioni al tema degli sfratti e della casa”
protesta per la casa a Palermo
E’ stato soltanto rinviato lo sgombero previsto per stamattina di una famiglia di occupanti abusivi di un’immobile confiscato di Brancaccio a Palermo. Il Sunia, che aveva lanciato l’ennesimo appello alle istituzioni affinché si trovasse una soluzione alternativa per la famiglia, con due figlie minorenni, interviene per sottolineare, tra le cose più gravi, la mancanza di una comunicazione ufficiale sia per l’avviso di sgombero che per il rinvio.
“La famiglia non ha mai ricevuto un atto di notifica dell’ordinanza ma comunicazioni verbali del tutto informali – dichiara Zaher Darwish, segretario del Sunia Palermo -. Questo non solo è un atteggiamento poco serio e poco rispettoso dello stato di sofferenza della famiglia ma è anche vergognoso che, anziché trovare soluzioni all’emergenza casa, si rinvii solo il problema di un mese. Sulla pelle degli ultimi, sui poveri, dimenticati, abbandonati ed emarginati dal governo della città e dagli enti statali, si consuma ancora una volta l’approssimazione e l’inadeguatezza di chi dovrebbe adoperarsi per trovare soluzioni credibili e accettabili”.

Leggi: Redattore Sociale, 21/04/2022


mercoledì 20 aprile 2022
La Regione Marche proroga i termini di adeguamento per le strutture sociali

La commissione Sanità delle Marche ha espresso all’unanimità parere favorevole allo schema di delibera della giunta con il quale il termine si porta a 18 mesi dalla cessazione dello stato di emergenza epidemiologica. La presidente della commissione Elena Leonardi (FdI): “180 giorni era un tempo troppo esiguo”
Prorogato il termine per la presentazione delle dichiarazioni di adeguamento delle strutture sociali (già autorizzate ai sensi della legge regionale del 2002) alla nuova normativa regionale definita dal Dgr 940 del 2020. Si tratta del provvedimento che fissa i requisiti necessari per il rilascio delle autorizzazioni e la disciplina dei procedimenti. Oggi la commissione Sanità delle Marche ha espresso all’unanimità parere favorevole allo schema di delibera della giunta con il quale si porta a 18 mesi dalla cessazione dello stato di emergenza epidemiologica, il termine per la presentazione delle dichiarazioni di adeguamento. La proroga uniforma il processo di adeguamento delle strutture sociali a quello, precedentemente accordato, delle strutture sanitarie ospedaliere e socio-sanitarie.

Leggi: Redattore Sociale, 20/04/2022


IN AGENDA:

Mestre Giovedì 28 aprile alle ore 10 Sala XXIII marzo a Mestre, si terrà la presentazione del Libro “Ripartire dalle Città” di Gaetano Sateriale e Fabrizio Ricci

Concluderà l’iniziativa il Segretario generale della Fillea CGIL Veneto, Francesco Andrisani.

Leggi: Nuove Rigenerazioni


Venerdì 29 aprile, ore 15 – Il Sistema Nazionale Assistenza Anziani (SNA)

Durante il webinar verrà approfondita la proposta del Sistema Nazionale Assistenza Anziani (SNA) avanzata dal Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza. Essa punta a costruire una filiera di risposte differenziate e complementari tra loro, cui si accede attraverso una sola valutazione iniziale.
Per seguire la diretta, organizzata dal Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza, non è necessario iscriversi. Seguiranno ulteriori informazioni.

Leggi: I Luoghi della Cura


Come sarà il futuro della città metropolitana?

Un confronto a più voci e in cinque tappe sulle grandi questioni emerse dal «Rapporto 2021», proposto da Ambrosianeum a partire dal 31 marzo
Come sarà la Milano del futuro? E quale sarà il rapporto tra chi vive e lavora a Milano e la città? Sarà davvero possibile per tutti e tutte esercitare una cittadinanza attiva? Per rispondere a queste e ad altre domande, nel solco tracciato dal «Rapporto sulla Città 2021», Fondazione Ambrosianeum organizza presso la propria sede in via delle Ore 3 un ciclo di cinque incontri, che approfondiranno questioni rilevanti e per nulla scontate: dai rapporti tra pubblico e privato alla sostenibilità ambientale, dalla complessa relazione tra giovani e città al nesso tra sviluppo urbanistico e architettonico e inclusione sociale, alle ricadute concrete del Pnrr sulla vita delle persone. Ecco il programma. 31 marzo , ore 18: «Milanesi, pubblico pagante?». Introduce e coordina Marco Garzonio (presidente Ambrosianeum, psicoanalista, giornalista), intervengono Andrea Boitani (docente di Economia politica, Università cattolica), Cristina Cattaneo (docente di Medicina legale, Università degli Studi di Milano), Mario Colombo (direttore generale Istituto Auxologico italiano) 13 aprile , ore 18: «La sostenibilità ambientale oltre le retoriche». Introduce e coordina Elena Granata (docente di Urbanistica, Politecnico di Milano), intervengono Matteo Bartolomeo (economista, Partner Avanzi e a|impact), Caterina Sarfatti (direttrice Inclusive climate action di C40 Cities) 28 aprile , ore 18: «3. Milano, come essere una città per giovani». Introduce e coordina Rosangela Lodigiani (docente di Sociologia del lavoro, Università cattolica), intervengono Stefano Laffi (sociologo, direttore di Codici ricerca e intervento), Gabriele Pasqui (docente di Politiche urbane, Politecnico di Milano) 5 maggio , ore 18: «Sotto la città che sale». Introduce e coordina Sissa Caccia Dominioni (vicepresidente Ambrosianeum, storica dell’arte), intervengono Luca Molinari (docente di Teoria e progettazione dell’architettura, Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli), Tommaso Sacchi (assessore alla Cultura, Comune di Milano). 28 maggio , ore 10.30: «Il Pnrr a Milano: cosa c’è per i cittadini?». Intervengono Floriana Cerniglia (docente di Economia politica, Università cattolica), Marco Leonardi (capo Dipartimento Programmazione coordinamento politica economica Presidenza del Consiglio), Pierfrancesco Maran (assessore alla Casa e piano quartieri, Comune di Milano).

Leggi: Ambrosianeum


Verso nuovi percorsi di cura

Si svolgerà a partire dal 6 maggio la dodicesima edizione del “Caregiver day” intitolata “Verso nuovi percorsi di cura”, e prevede quattro eventi online sui temi della non autosufficienza, del riconoscimento dei giovani caregiver, della conciliazione tra lavoro e cura e del supporto nelle situazioni di decadimento cognitivo. L’edizione del 2022 è realizzata dalla Cooperativa sociale Anziani e Non Solo in collaborazione con Enti istituzionali e non.
Programma degli eventi:
Venerdì, 6 Maggio 15.00 / 17.00 – VERSO UNA RIFORMA DEL SISTEMA NAZIONALE DEI SERVIZI A FAVORE DI ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI
Venerdì, 13 Maggio 15.00 / 17.00 – GIOVANI CAREGIVER: È TEMPO DI POLITICHE DI SOSTEGNO
Giovedi 19 Maggio 15.00 / 17.00 – SOSTENERE LA CURA DI CHI LAVORA
Venerdì, 27 Maggio 15.00 / 17.00 – DECADIMENTO COGNITIVO: CONOSCERE, PREVENIRE, SOSTENERE
Modera: Licia Boccaletti, Presidente Anziani e non solo scs
Sono stati richiesti i crediti all’Ordine degli Assistenti sociali
ISCRIZIONI: Contatta la segreteria organizzativa, indicando le date o la data a cui vuoi iscriverti: Tel. 059-645421 – info@anzianienonsolo.it – Whatsapp: +39 393.9096596


Gli Accessibility Days 2022 si terranno venerdì 20 e sabato 21 maggio 2022, in concomitanza del GAAD (Global Accessibility Awareness Day)

Accessibility Days è un evento sull’Accessibilità e sulle Disabilità rivolto a sviluppatori, designer, maker, creatori ed editori di contenuti, ed in generale a tutte le persone che si occupano di tecnologie digitali. Compresa anche la Didattica a Distanza, argomento della massima importanza in questo periodo. Si terrà in occasione del Global Accessibility Awareness Day (GAAD), manifestazione promossa ogni anno a livello mondiale per sensibilizzare chi si occupa di tecnologie digitali sul tema dell’accessibilità e dell’inclusività, attraverso il confronto e l’interazione di persone con disabilità. Il programma sarà a breve disponibili nel sito dell’evento

Leggi: Rete Caad


IN EVIDENZA:

Il Sistema Nazionale Assistenza Anziani (SNA): la proposta in sintesi

Lo scorso primo marzo è stata pubblicata una proposta organica di riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia. Il documento è stato elaborato dal Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza, che raggruppa gran parte delle organizzazioni della società civile operanti nel settore. L’articolo illustra, in maniera sintetica, i contenuti della proposta. – a cura di Giselda Rusmini (caporedattore, “I luoghi della cura online”)
Contrariamente a quanto accaduto negli ultimi decenni in molti paesi europei, in Italia il settore dell’assistenza agli anziani non autosufficienti non è stato oggetto di rilevanti modifiche e tanto meno di una riforma complessiva, nonostante le molteplici ed evidenti criticità.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede la realizzazione di una riforma che introduca “un sistema organico di assistenza agli anziani non autosufficienti” in Italia. Il Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza – che raggruppa gran parte delle organizzazioni della società civile coinvolte nell’assistenza agli anziani non autosufficienti nel nostro Paese1 – ha ritenuto utile portare il proprio contributo all’elaborazione del disegno d’insieme presentando una proposta organica: il Sistema Nazionale Assistenza Anziani (SNA).

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Invecchiamento attivo. Senior Italia FederAnziani: “È la sfida del nostro tempo. Urge una politica che lo promuova su tutto il territorio nazionale”

Sempre più attivi i senior di oggi: viaggiano, lavorano, fanno volontariato. Spendono 200 miliardi, aiutano i figli con 38,2 miliardi l’anno. Ma ancora manca una linea di sviluppo che renda l’invecchiamento attivo un obiettivo strategico. Selvi: “C’è ancora molto da fare su questo fronte. È necessario, anzitutto, attivare politiche per l’invecchiamento attivo a livello nazionale e in tutte le regioni”.
Volontariato, partecipazione sociale, cura della famiglia, cultura, viaggi: i senior di oggi sono sempre più attivi. Frequentano i social network, comunicano con i nipoti in video conferenza, con gli amici, si conoscono, s’innamorano e si sposano anche in terza età. La spesa degli over 65 in Italia è stimata in 200 miliardi, e ogni anno i senior trasferiscono 38,2 miliardi alle famiglie di figli e nipoti per aiutarle. Ma quando si parla di invecchiamento attivo lo scenario – va detto – è pur sempre di luci e ombre. C’è ancora molto da fare sul piano politico: occorre ancora promuovere una linea di sviluppo strutturale e nazionale. E’ questo il quadro che emerge in occasione di quella che alcune Regioni del nostro paese hanno già eletto come la Giornata dell’Invecchiamento Attivo, ovvero domani 22 aprile, ricorrenza della nascita di Rita Levi Montalcini.

Leggi: Quotidiano Sanità


 Rapporto Bes 2021. Istat: “In due anni di pandemia quasi raddoppiate le persone che hanno dovuto rinunciare alle cure. Peggiora anche il benessere degli adolescenti. Cresce invece la fiducia nel personale sanitario” – di L.F.

Dal nuovo rapporto risulta che nel 2021 l’11% delle persone (circa 6 mln) ha dovuto rinunciare a visite specialistiche o esami diagnostici di cui avevano bisogno per problemi economici o legati alle difficoltà di accesso al servizio (nel 2019 erano il 6,3%). Aumenta però la speranza di vita in buona salute e diminuiscono le persone in eccesso di peso anche se salgono gli obesi. Preoccupano gli adolescenti (14-19 anni) dove aumenta sedentarietà e disagio mentale. Cresce la fiducia nel personale sanitario. IL RAPPORTO
“Continua a crescere la percentuale di persone che ha dovuto rinunciare a visite specialistiche o esami diagnostici di cui avevano bisogno per problemi economici o legati alle difficoltà di accesso al servizio, passando dal 6,3% del 2019 al 9,6% nel 2020 e all’11% nel 2021. Il 53,3% di chi rinuncia riferisce motivazioni legate alla pandemia da COVID-19”. È quanto scrive l’Istat nel nuovo rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes) del 2021.
I dati riflettono l’impatto della pandemia in termini di eccesso di mortalità dovuto al Covid anche se nel 2021 il fenomeno è diminuito. Aumenta però la speranza di vita in buona salute e diminuiscono le persone in eccesso di peso. Preoccupano gli adolescenti (14-19 anni) dove aumenta sedentarietà e disagio mentale. Cresce la fiducia nel personale sanitario.

Leggi: Quotidiano Sanità


L’indennità di accompagnamento nel post-pandemia – L’opportunità del PNRR per una riforma storica – di Giovanni Lamura, Costanzo Ranci

L’indennità di accompagnamento è un contributo monetario erogato ad individui portatori di invalidità totale (al 100%) e permanente, con esigenza di assistenza continua perché impossibilitati a deambulare o a svolgere in autonomia le attività fondamentali della vita quotidiana. La misura è stata introdotta nell’ordinamento italiano nel 1980, ed è rimasta sostanzialmente invariata fino ad oggi. Nel 1988 è stata estesa a tutte le età. Ogni anno la somma erogata ai beneficiari viene aggiornata in base al tasso di inflazione, e raggiunge oggi i 525 euro al mese, per dodici mensilità (che salgono a 947 nel caso di cecità assoluta).
L’indennità fu introdotta per sostenere l’autonomia delle persone disabili, in prevalenza adulti. Con l’invecchiamento della popolazione, l’indennità è stata via via “catturata” da persone non autosufficienti di età sempre più avanzata, sino a diventare oggi la misura più diffusa di tutela della non autosufficienza delle persone anziane esistente nel nostro paese. Nel 2018 il 70% degli attuali beneficiari era rappresentato da persone oltre i 65 anni di età.
Nonostante questo cambiamento radicale dell’utenza, il design istituzionale dell’indennità è rimasto uguale all’originale: un importo fisso, non graduato in base al bisogno delle persone, né al loro livello di reddito, e senza restrizioni nell’uso della somma assegnata. L’indennità quindi si è gradualmente estesa sino ad essere erogata all’11,5% della popolazione over 65: un tasso di copertura ben superiore a quello dell’assistenza domiciliare (2,4%) e a quello dei ricoveri in strutture residenziali (2,1%).

Leggi: Welforum


Il benessere passa per l’invecchiamento

Abitare da sole è diverso da essere sole. O almeno dovrebbe, se solo le città fossero progettate sulla base delle reti amicali e di vicinanza. Una riflessione su come per ripensare il benessere c’è bisogno di partire dall’anzianità – di Francesca Zajczyk
Nel giro degli ultimi 30 anni l’Italia ha vissuto una vera e propria rivoluzione demografica che ha toccato tutti i momenti cardine della vita e ha rimodellato il volto della società e delle famiglie. Si tratta dello straordinario processo di invecchiamento della popolazione. Invecchiamento determinato sia dall’alto – allungamento delle aspettative di vita alla nascita dovuto a diversi fattori tra cui: aumento del livello di reddito, qualità della sanità e prevenzione – che dal basso – determinato dal calo della natalità, provocato da trasformazioni socio economiche e culturali, quali la scolarizzazione e l’occupazione femminile.
Ad esempio, nell’arco di 30 anni, le persone con più di ottant’anni nel nostro paese sono più che triplicati. Erano il 2% nel 1980; oggi rappresentano più del 6%. E a Milano, città che i dati indicano particolarmente “vecchia”, gli over 75 sono quasi il 10%.

Leggi: Ingenere


Più di una casa: idee per la residenza del futuro

Un progetto del Politecnico di Milano mette insieme residenze per anziani, alloggi per studenti, aree verdi e asili per incentivare l’interazione e la socialità tra le persone di età differente
I livelli dello stile di vita sono nettamente migliorati se comparati ai de- cenni passati, ma ciò che ancora non è migliorata è la qualità degli spazi in cui si svolge la vita o per lo meno non tutti gli spazi hanno raggiunto uno standard soddisfacente. Nell’immaginario collettivo quando si diventa anziani ci sarebbero poche possibilità: si può andare in una Rsa – dove i contatti con il mondo esterno diventano difficili e sporadici – oppure si va a vivere con i figli o si resta nella propria casa con una persona esterna che si prende cura di noi. Invece, se le residenze destinate agli anziani
fossero poste in luoghi in cui la “mescolanza” culturale e sociale è viva e presente, si potrebbe creare un contesto urbano nel quale l’anziano è indotto a scambiare conoscenze e informazioni con i più giovani e viceversa.
Sulla base di queste premesse, un progetto per una nuova forma di mini-città, in cui la terza età sia parte integrante della comunità, è stato sviluppato in un laboratorio della facoltà di architettura sostenibile del Politecnico di Milano. Le residenze per anziani sono state accorpate a quelle universitarie, ad asili, zone commerciali, orti urbani e biblioteche, evidenziando come l’in-terazione tra diverse fasce di età sia elemento di stimolo per la socialità e per le attività degli anziani.

Leggi: Liberetà


SEGNALAZIONI:

Assegno Unico Universale per figli minori: i chiarimenti di Inps

La maggiorazione di 30 euro dell’assegno Unico Universale per i figli minori spetta anche quando nel nucleo familiare c’è chi usufruisce delle indennità NASpI o della DIS COLL. È uno dei punti chiariti dall’Inps con il messaggio n. 1714/2022, in cui fornisce ulteriori precisazioni circa le modalità di applicazione della nuova misura a sostegno delle famiglie.
In particolare, l’Istituto precisa che l’importo spetta in misura piena per un ISEE pari o inferiore a 15.000 euro e si riduce gradualmente fino ad annullarsi in corrispondenza di un ISEE pari a 40.000 euro. Tetto oltre il quale la maggiorazione non spetta.
Sulla determinazione della maggiorazione influiscono i redditi da lavoro dipendente o assimilati nonché i redditi da pensione, i redditi da lavoro autonomo o d’impresa, che devono essere posseduti al momento della domanda e percepiti per un periodo prevalente nel corso dell’anno. Tale condizione vale anche per chi percepisce le indennità di disoccupazione NASPI e DIS-COLL.
Ai fini della maggiorazione, infine, rileva anche il reddito del genitore che lavora all’estero con residenza fiscale in Italia, ai sensi dell’articolo 2, commi 2 e 2-bis, del TUIR. La maggiorazione spetta altresì ai nuclei di genitori lavoratori agricoli autonomi.

Leggi: Inca


 

 

 

 

NEWS:

martedì 19 aprile 2022
Più di una casa: idee per la residenza del futuro

Un progetto del Politecnico di Milano mette insieme residenze per anziani, alloggi per studenti, aree verdi e asili per incentivare l’interazione e la socialità tra le persone di età differente
I livelli dello stile di vita sono nettamente migliorati se comparati ai de- cenni passati, ma ciò che ancora non è migliorata è la qualità degli spazi in cui si svolge la vita o per lo meno non tutti gli spazi hanno raggiunto uno standard soddisfacente. Nell’immaginario collettivo quando si diventa anziani ci sarebbero poche possibilità: si può andare in una Rsa – dove i contatti con il mondo esterno diventano difficili e sporadici – oppure si va a vivere con i figli o si resta nella propria casa con una persona esterna che si prende cura di noi. Invece, se le residenze destinate agli anziani
fossero poste in luoghi in cui la “mescolanza” culturale e sociale è viva e presente, si potrebbe creare un contesto urbano nel quale l’anziano è indotto a scambiare conoscenze e informazioni con i più giovani e viceversa.
Sulla base di queste premesse, un progetto per una nuova forma di mini-città, in cui la terza età sia parte integrante della comunità, è stato sviluppato in un laboratorio della facoltà di architettura sostenibile del Politecnico di Milano. Le residenze per anziani sono state accorpate a quelle universitarie, ad asili, zone commerciali, orti urbani e biblioteche, evidenziando come l’in-terazione tra diverse fasce di età sia elemento di stimolo per la socialità e per le attività degli anziani.

Leggi: Liberetà, 19/04/2022


martedì 19 aprile 2022
Casa, nella delega fiscale ultima mediazione sul patrimonio

Si studia l’addio ai riferimenti al «valore di mercato» e criteri ancorati solo alle rendite
Gli ultimi lavori di lima alla ricerca della mediazione finale sulla riforma del Fisco si concentrano sul «valore patrimoniale» degli immobili. Un concetto che insieme al riferimento ai «valori di mercato» aveva acceso l’opposizione del centro-destra. Il testo al centro dell’ennesima ricostruzione è ora al Mef, in attesa del confronto con Palazzo Chigi per la proposta da condividere anche con il centrosinistra prima della ripresa dei voti. A complicare il percorso è intervenuta anche la positività (asintomatica) al Covid del presidente del Consiglio. Ma al di là di questa incognita organizzativa il percorso è chiaro: e punta a un nuovo testo pre-condiviso da tutte le parti della maggioranza per tradurre in pratica la schiarita politica arrivata la settimana scorsa nel vertice fra Draghi e i leader del centrodestra. Senza però scontentare l’ala sinistra della maggioranza che aveva accusato i leghisti di mettere in piedi una sorta di «trattativa privata» per superare la loro opposizione alla riforma.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 19/04/2022


sabato 16 aprile 2022
Tutti i dubbi sui progetti di rigenerazione urbana

Gli interventi di riqualificazione finanziati con il Pnrr non sempre hanno al centro i bisogni abitativi Messina è tra le città con la più alta emergenza abitativa in Europa. Le baracche sono comparse
dopo il terremoto del 1908 e da allora sono state più volte ricostruite. Questo, in mancanza di interventi di demolizione e bonifica delle aree abusive, ha alimentato un mercato immobiliare parallelo informale. Diecimila persone (circa tremila famiglie) abitavano in baracche alla data dell’ultimo censimento Istat, nel 2011, e si stima che la metà ci abiti ancora oggi. Per cercare di
risolvere definitivamente la questione sono in arrivo 99 milioni di euro stanziati grazie al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Altri fondi, 132 milioni di euro, arriveranno alla città metropolitana di Messina per la rigenerazione di numerosi edifici. Infine, la città avrà un nuovo
lungomare grazie a un altro stanziamento di 18 milioni di euro.

Leggi: L’Essenziale, 16/04/2022


venerdì 15 aprile 2022
Le categorie per le quali è raccomandata la quarta dose del vaccino anti-Covid

Ci sono anche le persone con disabilità grave o con elevata fragilità motivata da patologie concomitanti/preesistenti, che abbiano un’età uguale o superiore a 60 anni, tra coloro ai quali una Circolare firmata congiuntamente dal Ministero della Salute, dall’Agenzia Italiana del Farmaco e dall’Istituto Superiore di Sanità raccomanda di effettuare la quarta dosa del vaccino anti-Covid, purché sia trascorso un intervallo minimo di almeno 120 giorni dalla terza dose
Vaccino anti-Covid Sono state presentate nei giorni scorsi le indicazioni sulla somministrazione della seconda dose di richiamo, ovvero della quarta dose, del vaccino anti-Covid, fissate in una Circolare firmata congiuntamente dal Ministero della Salute, dall’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) e dall’ISS (Istituto Superiore di Sanità), disponibile a questo link, ove si elencano le categorie di popolazione per le quali essa è raccomandata, purché sia trascorso un intervallo minimo di almeno 120 giorni dalla prima dose di richiamo (terza dose del vaccino).
Si tratta delle persone di età uguale o superiore a 80 anni, «degli ospiti dei presìdi residenziali per anziani», come si legge nella Circolare, nonché delle «persone con elevata fragilità motivata da patologie concomitanti/preesistenti di età uguale o superiore a 60 anni».

Leggi: Superando, 15/04/2022


giovedì 14 aprile 2022
I pensionati pagano più tasse di tutti. Dare una boccata d’ossigeno anche a loro

“Nel nostro paese c’è un’enorme questione salariale. I lavoratori guadagnano troppo poco e il loro reddito andrebbe sostenuto e non compresso, come invece vorrebbe qualcuno dalle parti di Confindustria e del governo”. Così il Segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti intervenendo sul suo profilo Facebook.
“Defiscalizzare gli aumenti – continua Pedretti – è una delle strade praticabili ma questa deve assolutamente riguardare anche i redditi da pensione.
Ricordo sommessamente che i pensionati pagano più tasse di tutti e che in questi anni gli interventi fiscali che sono stati adottati non hanno fatto altro che allargare a dismisura la forbice tra i redditi”.
“Tra guerra, pandemia e inflazione la crisi che stiamo vivendo ci colpisce severamente. L’80% dei pensionati non arriva a mille euro al mese. È arrivato il momento di dare anche a loro una boccata d’ossigeno. Di certo non è possibile proseguire su una strada che aumenta ancora di più le diseguaglianze”.

Leggi: Spi-Cgil, 14/04/2022


giovedì 14 aprile 2022
L’assistenza primaria in Europa prevede gli Psicologi: ora tocca all’Italia

Ora la domanda non è più “perché in Italia?” ma “perché in Italia no?”. Non ci sono più alibi per aggirare questa domanda, ricordandoci che stiamo parlando dei bisogni psicologici della popolazione, aumentati enormemente a causa della pandemia ma anche della diversa consapevolezza delle persone
Da diversi anni in Italia si sono fatte sperimentazioni locali sull’inserimento dello Psicologo nella rete dei Medici di Medicina Generale (MMG) e dei Pediatri di Libera Scelta (PLS). Quella che ho seguito più da vicino è quella finanziata dalla Regione Umbria in collaborazione con l’Ordine degli Psicologi. Una esperienza svolta sulla base di protocolli operativi condivisi, supervisione e monitoraggio indipendente dal punto di vista dell’efficacia degli interventi parametrata anche al tempo dedicato, della soddisfazione di cittadini e medici coinvolti.
Il miglioramento del benessere, della sintomatologia e del funzionamento generale è risultato molto significativo, basti pensare solo al raddoppio medio dell’indice di benessere psicologico. Il 67% degli utenti ha espresso il livello massimo di soddisfazione (10) e il 30% il livello 8/9. Tra i medici il 69% si è dichiarato “molto soddisfatto” e il 25% “estremamente soddisfatto”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 14/04/2022


mercoledì 13 aprile 2022
Nuovo bando della Fondazione con il Sud “Welfare e tecnologie”, è rivolto alle organizzazioni del Terzo settore meridionali per migliorare le condizioni di vita degli anziani fragili

Fondazione con il Sud pubblica il nuovo bando “Welfare e Tecnologie” rivolto alle organizzazioni del Terzo settore meridionali per sperimentare nuove tecnologie capaci di migliorare le condizioni di vita degli over 65 con patologie croniche e degenerative, promuovendo l’innovazione nella cura e assistenza sanitaria e sociale. A disposizione 1,2 milioni di euro. Il bando scade il 17 giugno 2022.
Il progressivo invecchiamento della popolazione dei paesi occidentali rende necessari interventi capaci di preservare il benessere di chi ha 65 anni o più, a livello fisico, attraverso modalità di cure innovative, ma anche favorendo le relazioni sociali

Leggi: Auser, 13/04/2022


DALLE REGIONI:

giovedì 14 aprile 2022
Anziani, disabili e famiglie fragili Servizi sociali in prima linea

Interventi aumentati: la città degli ultimi 5 anni è sempre più bisognosa del sostegno pubblico
La Sesto degli ultimi cinque anni? Sempre più bisognosa dell’intervento pubblico e, in particolare, del supporto dei servizi sociali del Comune. È la fotografia che emerge dalle persone in carico al municipio, tra anziani, disabili e anche famiglie a rischio di emarginazione sociale oltre che economica. Così, dal 2017 a oggi, gli anziani in amministrazione di sostegno sono passati da 35 a 80 casi, con un incremento del 129%. Aumentano notevolmente anche i nuclei fragili, che sono in carico ai servizi sociali. “È un aumento che si attesta sul 65 per cento e che ha visto un passaggio da 128 nuclei, con 467 minori, del 2017 fino agli attuali 211 nuclei con 602 minori”, ha spiegato l’assessore Roberta Pizzochera. Sale il numero dei casi supportati dal Comune e “aumentano anche gli investimenti specifici del 340%”. In particolare, secondo i dati forniti dall’ente, la spesa investita per il sostegno agli anziani è passata da 1,8 milioni di 5 anni fa a 4,2 del 2022, le risorse per l’infanzia sono aumentate da 7 a 8,7 milioni e quelle per la famiglia sono raddoppiate dai 2,5 milioni del 2017.

Leggi: Il Giorno, 14/04/2022


mercoledì 13 aprile 2022
Puglia, 7 aree e 34 obiettivi per il V Piano delle politiche sociali 2022-2024

Per il triennio messi in campo 1,1 miliardi. L’assessora regionale al Welfare Rosa Barone presenta il provvedimento. “Nasce da un percorso di ascolto e partecipazione”
“Questo piano nasce da un percorso di ascolto e partecipazione, declinato secondo i princìpi di sussidiarietà, cooperazione e responsabilità condivisa tra i diversi livelli istituzionali e gli stakeholder, riconoscendo agli stessi un ruolo determinante nell’organizzazione e nella gestione del sistema integrato di interventi e servizi sociali. Ho voluto condividere questo percorso con gli altri assessori, per definire tematiche e progetti integrati, che possano migliorare concretamente la qualità della vita dei pugliesi. Non a caso l’immagine che abbiamo scelto per rappresentarlo è quella del Puzzle, un insieme di pezzi, di incastri, dove ognuno è protagonista con il proprio ruolo e compito”. Sono queste le parole dell’assessora al Welfare della Regione Puglia Rosa Barone per presentare il V Piano regionale delle Politiche sociali 2022 – 2024, approvato in Giunta nelle scorse settimane.

Leggi: Redattore Sociale, 13/04/2022


IN AGENDA:

26 Aprile 2022 ore 9:30 – 18:00 – Roma, Teatro de’ Servi, Via del Mortaro, 22 – Le periferie urbane. Dagli interventi straordinari alle politiche ordinarie

Le periferie urbane sono il luogo in cui con più evidenza si intrecciano disuguaglianze ambientali e sociali e anche il luogo in cui in questi anni si è insediata una importante “effervescenza sociale” che ha prodotto significativi momenti e processi di innovazione sociale, civica e ambientale. L’evento pone al centro le periferie e le opportunità offerte dal PNRR e dalle altre politiche pubbliche messe in campo per affrontare bisogni ed emergenze ma anche per creare nuove occasioni che vadano nella prospettiva della giusta transizione.

Leggi: Forum Terzo Settore


Venerdì 29 aprile, ore 15 – Il Sistema Nazionale Assistenza Anziani (SNA)

Durante il webinar verrà approfondita la proposta del Sistema Nazionale Assistenza Anziani (SNA) avanzata dal Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza. Essa punta a costruire una filiera di risposte differenziate e complementari tra loro, cui si accede attraverso una sola valutazione iniziale.
Per seguire la diretta, organizzata dal Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza, non è necessario iscriversi. Seguiranno ulteriori informazioni.

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Come sarà il futuro della città metropolitana?

Un confronto a più voci e in cinque tappe sulle grandi questioni emerse dal «Rapporto 2021», proposto da Ambrosianeum a partire dal 31 marzo
Come sarà la Milano del futuro? E quale sarà il rapporto tra chi vive e lavora a Milano e la città? Sarà davvero possibile per tutti e tutte esercitare una cittadinanza attiva? Per rispondere a queste e ad altre domande, nel solco tracciato dal «Rapporto sulla Città 2021», Fondazione Ambrosianeum organizza presso la propria sede in via delle Ore 3 un ciclo di cinque incontri, che approfondiranno questioni rilevanti e per nulla scontate: dai rapporti tra pubblico e privato alla sostenibilità ambientale, dalla complessa relazione tra giovani e città al nesso tra sviluppo urbanistico e architettonico e inclusione sociale, alle ricadute concrete del Pnrr sulla vita delle persone. Ecco il programma. 31 marzo , ore 18: «Milanesi, pubblico pagante?». Introduce e coordina Marco Garzonio (presidente Ambrosianeum, psicoanalista, giornalista), intervengono Andrea Boitani (docente di Economia politica, Università cattolica), Cristina Cattaneo (docente di Medicina legale, Università degli Studi di Milano), Mario Colombo (direttore generale Istituto Auxologico italiano) 13 aprile , ore 18: «La sostenibilità ambientale oltre le retoriche». Introduce e coordina Elena Granata (docente di Urbanistica, Politecnico di Milano), intervengono Matteo Bartolomeo (economista, Partner Avanzi e a|impact), Caterina Sarfatti (direttrice Inclusive climate action di C40 Cities) 28 aprile , ore 18: «3. Milano, come essere una città per giovani». Introduce e coordina Rosangela Lodigiani (docente di Sociologia del lavoro, Università cattolica), intervengono Stefano Laffi (sociologo, direttore di Codici ricerca e intervento), Gabriele Pasqui (docente di Politiche urbane, Politecnico di Milano) 5 maggio , ore 18: «Sotto la città che sale». Introduce e coordina Sissa Caccia Dominioni (vicepresidente Ambrosianeum, storica dell’arte), intervengono Luca Molinari (docente di Teoria e progettazione dell’architettura, Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli), Tommaso Sacchi (assessore alla Cultura, Comune di Milano). 28 maggio , ore 10.30: «Il Pnrr a Milano: cosa c’è per i cittadini?». Intervengono Floriana Cerniglia (docente di Economia politica, Università cattolica), Marco Leonardi (capo Dipartimento Programmazione coordinamento politica economica Presidenza del Consiglio), Pierfrancesco Maran (assessore alla Casa e piano quartieri, Comune di Milano).

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Gli Accessibility Days 2022 si terranno venerdì 20 e sabato 21 maggio 2022, in concomitanza del GAAD (Global Accessibility Awareness Day)

Accessibility Days è un evento sull’Accessibilità e sulle Disabilità rivolto a sviluppatori, designer, maker, creatori ed editori di contenuti, ed in generale a tutte le persone che si occupano di tecnologie digitali. Compresa anche la Didattica a Distanza, argomento della massima importanza in questo periodo. Si terrà in occasione del Global Accessibility Awareness Day (GAAD), manifestazione promossa ogni anno a livello mondiale per sensibilizzare chi si occupa di tecnologie digitali sul tema dell’accessibilità e dell’inclusività, attraverso il confronto e l’interazione di persone con disabilità. Il programma sarà a breve disponibili nel sito dell’evento

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IN EVIDENZA:

Se si perde la dimensione sociale della salute – di Roberto Polillo e Mara Tognetti

Serve un salto di qualità o per usare un termine desueto una rivoluzione culturale che riprenda quella nobile tradizione, fatta di cultura, partecipazione e lotte sociali che aveva portato alla nascita del nostro Servizio sanitario nazionale nel 1978 e che col tempo è stata sostituita da una visione esclusivamente biologica della salute
Riteniamo opportuno, nell’ambito del dibattito sul ripensamento del SSN tornare e prestare particolare attenzione alle Case di Comunità perché dal nostro punto di vista sono la concretizzazione, o meglio dovrebbero essere, dell’approccio one health (e speriamo in prospettiva dell’approccio One welfare caro al dibattito aperto dai veterinari).
Le Case di Comunità oltre ad essere un luogo fisico in cui operano diverse professioni (medici, infermieri, assistenti sociali, amministrativi, psicologi, altri professionisti, ecc.) sono luogo di ricomposizione delle differenti componenti sociali, sanitarie, comunitarie e che quindi risentono e sono attente all’ambiente, al contesto di vita. Un luogo in cui si mettono assieme, si coniugano, si alleano le diverse componenti e le loro articolazioni centrali per la salute individuale e collettiva. Si tratta in altri termini di un luogo, forse sarebbe più corretto parlare di occasione, in cui sarà possibile rigenerare le reti sociali, costruire alleanze territoriali.

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Eccellenza e prossimità. Un binomio possibile?

L’approccio di prossimità è divenuto punto centrale del riordino della sanità e degli investimenti della missione 6 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Un’assistenza di prossimità che punta all’eccellenza richiede un profondo cambiamento dei modelli organizzativi con creazione di nuove infrastrutture sanitarie, nuovi modi di lavorare e nuovi strumenti di lavoro – di Milena Vainieri (Responsabile del Laboratorio Management e Sanità, Istituto di management, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa), Sabina Nuti (Rettrice Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa)
Quale può essere la relazione in sanità tra eccellenza e prossimità? Come è possibile garantire al paziente, anche residente in zone periferiche, servizi “eccellenti” e di qualità? È un matrimonio possibile o un fallimento certo?
L’eccellenza in sanità nell’immaginario collettivo
A che cosa normalmente le persone associano il termine “eccellenza” nel sistema sanitario? Certamente, in particolare prima della pandemia, il termine eccellenza nell’immaginario collettivo era legato ai grandi luoghi di cura ossia agli ospedali, meglio se di tipo universitario e di ricerca, con una rilevante dotazione di posti letto e attrezzati con tecnologie e macchinari avanzati. I media, negli ultimi anni, ci hanno proposto varie tipologie di “classifiche” e pagelle sulla performance degli ospedali e, non a caso, in cima ai ranking si trovano sempre ospedali grandi e rinomati. Legare il termine eccellenza a queste strutture non è un errore: là dove è possibile concentrare saperi, competenze e innovazioni tecnologiche si costruisce il miglioramento continuo dell’assistenza e degli esiti delle cure.

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Cure domiciliari. Volpe (Card): “Bene potenziarle, ma sempre all’interno di servizi sanitari pubblici”

“Al pubblico e al Distretto va affidata la responsabilità di coordinamento dei servizi. Poi ci può essere spazio per il privato accreditato, ma all’interno di un sistema di governo distrettuale dell’offerta complessiva, che va tarata sui bisogni della comunità locali” ha sostenuto il presidente della Card. Approvato il nuovo documento di indirizzo CARD
“La premessa è fondamentale e coerente con il rispetto del Lea di assistenza distrettuale cui dobbiamo attenerci: al pubblico e al Distretto va affidata la responsabilità di coordinamento dei servizi, con un primo intervento sempre affidato a operatori pubblici. Poi ci può essere spazio per il privato accreditato, ma all’interno di un sistema di governo distrettuale dell’offerta complessiva, che va tarata sui bisogni della Comunità locale.”
Così Gennaro Volpe, presidente della CARD alla conclusione del Consiglio nazionale della Confederazione Associazioni Regionali di Distretto.
“In Consiglio Nazionale – spiega Volpe – abbiamo approvato il nuovo documento di indirizzo CARD, di cui sottolineo due aspetti. Il primo è che oggi servono ‘Cure Domiciliari di Comunità’, che possono essere espresse dal fatto che nella produzione esternalizzata viene favorito il tessuto dei produttori della comunità locale, dell’impresa sociale territoriale, dell’associazionismo virtuoso, del volontariato, per rendere tangibile anche in questo il valore della prossimità, modalità ottimale per rendere più lieve il lavoro di cura delle famiglie”.

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Pnrr. Dialogo aperto tra comuni e rete di assistenza per una reale prossimità e integrazione

Giornata di riflessione e confronto IFEL, ANCI e Federsanità sulle missioni 5 e 6 del PNRR sul welfare di comunità. “Oltre le risorse, quindi, il PNNR reca un impulso alla riforma che forse in ambito sanitario e assistenziale è più rilevante delle stesse risorse. In termini prettamente sanitari, credo che il centro di questa azione possa essere definito come la creazione del sistema di assistenza esterno dall’ospedale. Non si tratta solo di sanità”
Il PNRR come straordinaria opportunità di rilancio anche della centralità del tema della salute e della prossimità territoriale. Questa la prospettiva della giornata promossa da IFEL, ANCI e Federsanità dal titolo “Salute e Territorio nel PNRR. Le funzioni socio-sanitarie nelle Missioni 5 e 6” che si è svolta oggi a Roma presso la Sala Conferenze ANCI. L’introduzione è stata affidata a Pierciro Galeone, direttore IFEL, e Stefano Lorusso (direttore generale dell’Unità di missione per l’attuazione degli interventi del PNRR del Ministero della Salute), con relazioni tecniche di Antonio Fortino e Francesco Enrichens (Agenas) sul tema “La missione 6: il ruolo della sanità e quello dei comuni” e Samantha Palombo (Dipartimento Welfare ANCI) su “La dimensione sociale e sociosanitaria della missione 5”.

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SEGNALAZIONI:

Tutta la nostra salute in un clic. Ecco le nuove linee guida per il fascicolo sanitario elettronico: dalla verifica delle diagnosi e delle terapie al pagamento delle visite e alla telemedicina – di Luciano Fassari

Arrivano sul tavolo delle Regioni sia le indicazioni tecniche che un decreto con cui vengono indicati i target da raggiungere per ottenere le risorse (in totale 610 mln). Ma il nuovo FSE non sarà utile solo per i cittadini: i medici potranno accedere ed utilizzare i dati clinici degli assistiti e condividere le informazioni e consultarsi con altri professionisti. I farmacisti potranno consultare in tempo reale il foglio informativo della terapia e verificare la terapia erogata al paziente. Ma pure gli infermieri gli altri Professionisti Sanitari potranno accedere ai dati clinici degli assistiti che seguono. LE LINEE GUIDA – IL DECRETO PER LE RISORSE
Consultare i propri dati clinici, prenotare e pagare le prestazioni, accedere ai servizi di Telemedicina, ricevere informazioni sulla propria patologia sul percorso di cura da seguire. Sono questi alcuni dei servizi che i cittadini italiani potranno trovare nel proprio Fascicolo sanitario elettronico. A disegnare il percorso che dovrà concludersi entro il 2026 sono le nuove linee guida nazionali elaborate dal Ministero della Salute di concerto con il Ministero per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale e il Ministro dell’economia e delle finanze.
Il nuovo FSE non sarà utile solo per i cittadini. Per esempio i medici di famiglia, i pediatri e gli specialisti potranno accedere ed utilizzare i dati clinici degli assistiti in cura e anche condividere le informazioni e consultarsi con altri professionisti.

Leggi: Quotidiano Sanità


 

 

 

 

NEWS:

martedì 12 aprile 2022
Radiografia dei bisogni. Ecco cosa i cittadini chiedono allo Spi

Pensioni, sussidi, invalidità civile, tra le richieste più frequenti. Ma anche spid e lettura delle bollette. Una ricerca del sindacato dei pensionati della Cgil rivela le richieste di quanto si rivolgono ai suoi sportelli.
Chi si rivolge alle sedi dello Spi sparse in tutto il territorio nazionale e quali necessità esprime? A questa domanda ha risposto un’indagine condotta dall’Osservatorio dei bisogni sociali del sindacato dei pensionati della Cgil, coordinato da Assunta Ingenito. Pensioni, sussidi, invalidità civile, tra le richieste più frequenti
Un’innovativa piattaforma web che ha come obiettivo quello di monitorare i bisogni dei cittadini che si rivolgono al sindacato per lavorare meglio sul territorio. Nel periodo preso in esame, sono state ben novantamila le schede di rilevazione, riferite a 487 leghe Spi. Le richieste censite nel 37,9 per cento dei casi riguardano le pensioni, nel 24,3 al reddito, nel 21,4 all’area sociosanitaria e nel 13,1 per cento ad altri bisogni della vita quotidiana.

Leggi: Liberetà, 12/04/2022


martedì 12 aprile 2022
Over65 con patologie croniche, 1,2 mln per telemedicina e domotica

“Welfare e Tecnologie” è il nuovo bando di Fondazione Con il Sud. È rivolto alle organizzazioni del Terzo settore meridionali per sperimentare nuove tecnologie capaci di migliorare le condizioni di vita degli anziani fragili, promuovendo l’innovazione nella cura e assistenza sanitaria e sociale. Domande entro il 17 giugno prossimo
Cure innovative che favoriscano anche le relazioni sociali per chi ha più di 65 anni sono sempre più necessarie a fronte del progressivo invecchiamento della popolazione. Ed è da questa constatazione che prende il via il nuovo bando “Welfare e tecnologie” con il quale Fondazione Con il Sud mette a disposizione 1,2 milioni di euro per sperimentare nuove tecnologie capaci di migliorare le condizioni di vita di persone ultrasessantacinquenni con patologie croniche e degenerative, promuovendo l’innovazione delle attività di cura e assistenza sanitaria e sociale. L’iniziativa scade il 17 giugno prossimo.

Leggi: Vita, 12/04/2022


lunedì 11 aprile 2022
Aderenza alla terapia, 4 anziani su 10 non assumono regolarmente i farmaci prescritti

Indagine del Centro Studi di Senior Italia FederAnziani, alla vigilia della Giornata Nazionale per l’Aderenza alle Terapie: 1 anziano su 3 ammette di dimenticarne spesso l’assunzione. Per questo molti (il 49,8%) ritengono che sarebbe utile l’aiuto di uno strumento o di una persona che ricordi loro di assumere le terapie
Quattro su dieci non assumono con regolarità i farmaci prescritti, e uno su tre ammette di dimenticarne spesso l’assunzione; anche per questo molti di loro (il 49,8%) ritengono che sarebbe utile l’aiuto di uno strumento o di una persona che ricordi loro di assumere le terapie. E’ questo lo spaccato del rapporto fra i senior (over 60) e l’aderenza alla terapia, secondo i dati che emergono da un’indagine del Centro Studi di Senior Italia FederAnziani. Uno scenario preoccupante, diffuso alla vigilia della Giornata Nazionale per l’Aderenza alle Terapie che si celebra domani in Italia nella ricorrenza della morte di Giuseppe Moscati, il “Santo Medico” deceduto il 12 aprile del 1927. Un problema, quello dell’aderenza, che si conferma piaga per il sistema salute, incrementato nell’ultimo biennio dalle conseguenze della pandemia.

Leggi: Redattore Sociale, 11/04/2022


lunedì 11 aprile 2022
Welfare, il 97% degli italiani favorevole alle Case della comunità

Il sondaggio di Meridiano Sanità in collaborazione con Cittadinanzattiva. Piace la presenza, in un unico luogo, di più professionisti sanitari e il coordinamento tra gli interventi sanitari e socio-sanitari
Il 96,7% degli italiani apprezza le Case della Comunità soprattutto per la presenza, in un unico luogo, di più professionisti sanitari e per il coordinamento tra gli interventi sanitari e socio-sanitari (secondo il 65% e il 58% dei rispondenti). È quanto emerge dalla survey ‘La sanità che vorrei’, realizzata nell’ambito dell’iniziativa Meridiano Sanità in collaborazione con Cittadinanzattiva. A prendervi parte, 1.119 cittadini italiani (58,4% donne e 41,6% uomini): il 60,7% con un’età compresa tra 51 e 74 anni e il 22,4% tra 31 e 50 anni. Il 48% occupato e il 40% in pensione. Il 41% proviene da Lombardia, Lazio e Veneto, il 37% abita in una grande città e il 33% in una città di provincia.

Leggi: Redattore Sociale, 11/04/2022


lunedì 11 aprile 2022
La sfida green dell’edilizia, spinta bonus alle eco-case

In Italia occorre accelerare sulla transizione energetica rinnovando un patrimonio immobiliare davvero vetusto. C’è attesa dalla proroga delle agevolazioni e dal Pnrr
In un quartiere centrale di Berlino sono stati costruiti di recente 90 appartamenti tutti interconnessi, accessibili con una card magnetica, alimentati a energia rinnovabile e dotati di domotica, oltre che di parchi verdi, piste ciclabili, accesso rapido ai mezzi pubblici. E la capitale tedesca non è la sola a muoversi in questa direzione: da Parigi ad Amsterdam, passando per Copenaghen e Milano, sono sempre più numerose le amministrazioni comunali che studiano da smart cities. Ovvero che puntano a realizzare un modello di città più sostenibile attraverso azioni che vanno dalla riduzione delle emissioni di anidride carbonica alla limitazione degli sprechi, fino a un uso più consapevole di nuove materie prime.
In questo contesto risulta molto importante il ruolo svolto dall’edilizia, ormai da diverso tempo chiamata a intraprendere un percorso di transizione energetica che possa favorire un cambio di rotta sul fronte del preoccupante fenomeno legato ai cambiamenti climatici.

Leggi: La Repubblica, 11/04/2022


domenica 10 aprile 2022
Le decisioni sulle bollette luce e gas del Governo: cosa succede a chi non riesce a pagare

In base alle ultime comunicazioni di ARERA, ci saranno bollette più economiche e due mesi di tempo in più per accedere ai bonus sociali: ecco qual è il punto della situazione relativo al pagamento delle bollette luce e gas e cosa succede agli utenti che, a causa della crisi economica in atto, non riescono a saldarle.
La diminuzione dei costi delle materie prime nei mercati all’ingrosso ha portato a una riduzione delle tariffe di luce, gas e acqua nel mercato tutelato, in piena emergenza coronavirus. La conseguenza è stata il ribasso dei costi delle bollette nel secondo trimestre 2020.
In particolare, è stato stimato un risparmio del 18,3% per quanto riguarda la luce e del 13,5% per il gas: nella pratica ciò significa che dovrebbe esserci un risparmio di 184 euro in totale, nel periodo compreso fra il 1° luglio 2019 e il 30 giugno 2020. Si tratta in media di 45 euro in meno sulla luce e di 139 euro in meno sul gas.
Per gli utenti che possono beneficiare dei bonus nazionali in scadenza fra il 1° marzo e il 30 aprile 2020, ci sarà una proroga di 60 giorni, per venire incontro alle difficoltà logistiche che potrebbero riguardare la presentazione della domanda a causa del lockdown in corso. La continuità dei bonus viene garantita, con validità retroattiva, partendo dalla prima data di scadenza.

Leggi: Sos Tariffe, 10/04/2022


venerdì 8 aprile 2022
Pazienti fragili, Sif: in Italia sempre più anziani, serve protezione

“La pandemia da Covid-19 ha aperto gli occhi del mondo sul problema dei fragili. Per la prima volta abbiamo sentito parlare al telegiornale di anziani da proteggere perché più a rischio di malattia, complicanze e morte. Improvvisamente espressioni come popolazione fragile, comorbidità, Rsa hanno varcato le porte dei reparti di geriatria per entrare a far parte del nostro vocabolario. Così, abbiamo capito, forse per la prima volta, che gli anziani sono tanti, che spesso hanno più patologie insieme e che, in virtù di questa intrinseca fragilità, hanno bisogno di risorse sanitarie dedicate e percorsi di gestione particolari. In una parola: protezione”. E’ quanto scrive in una nota la Società italiana di farmacologia (Sif).
“Gli over 65 in Italia sono 14 milioni e costituiscono il 23% della popolazione. Siamo il Paese più anziano del mondo dopo il Giappone, che detiene il primato assoluto con il 27% di popolazione anziana. Si stima che un terzo di loro utilizzi 10 o più farmaci contemporaneamente (Rapporto “L’uso dei farmaci nella popolazione anziana in Italia”, Osservatorio nazionale sull’impiego dei medicinali-Osmed). Non solo- continua la nota- l’invecchiamento della popolazione è un dato progressivo: il rapporto tra giovani e anziani diventerà di 1 a 3 nel 2050 (dati Istat”).

Leggi: Redattore Sociale, 08/04/2022


venerdì 8 aprile 2022
Caregiver familiari, un “esercito silenzioso” che fa arrivare la sua voce al Parlamento europeo

Nel libro di Alessandra Corradi e Giovanni Barin, dell’associazione Genitori tosti in tutti i posti, le storie dei caregiver familiari e del loro (mancato) riconoscimento. Nei giorni scorsi, la petizione al Parlamento europeo è stata dichiarata ricevibile: la Commissione europea condurrà un’indagine preliminare
“La nostra petizione è stata accolta dal Parlamento europeo, che ha chiesto un’indagine preliminare. Questo significa che verranno a mettere il naso in quello che ha fatto l’Italia finora”: è quanto riferisce, soddisfatta, Alessandra Corradi, fondatrice, nel 2005, dell’associazione “Genitori tosti in tutti i posti”, che lo scorso settembre ha presentato la petizione sulla condizione del caregiver familiare in Italia e il suo mancato riconoscimento come lavoratore alla commissione Lavoro e Sociale del Parlamento europeo. “Sappiamo bene che il Parlamento europeo non può agire direttamente nei confronti del nostro governo, ma ha la possibilità e il dovere d’intervenire dove vengano lesi i diritti e non siano applicate norme europee, come la direttiva approvata proprio dal Parlamento Europeo nell’aprile 2019, relativa alla conciliazione tra attività professionale e vita familiare, entrata in vigore l’1 agosto 2019. Ogni Stato membro avrà tempo fino all’agosto 2022 per adottare le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi a tale direttiva”.

Leggi: Redattore Sociale, 08/04/2022


venerdì 8 aprile 2022
Rigenerazione urbana, arrivano i 900 milioni per recuperare i progetti dei Comuni del Nord – I dati ente per ente

Ammesse alla contribuzione ulteriori 554 opere che interessano 146 enti del Nord, 9 del Centro e 14 del Sud e delle isole #rigenerazione urbana
Adottato dal ministero dell’Interno e dal Dipartimento per gli Affari regionali e le Autonomie della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il decreto 4 aprile 2022 con il quale si procede allo scorrimento della graduatoria e alla erogazione dei contributi pari a 900.861.965,41 euro per
investimenti in progetti di rigenerazione urbana [PNRR – M5.C2 – Investimento 2.1] , volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale, previsti dall’articolo 1, comma 42, della legge 160/2019. Sono state finanziate, quindi, tutte le ulteriori opere già ammesse nel precedente decreto 30 dicembre 2021 ma che non si erano classificate in posizione utile a causa della mancanza di risorse. Con l’attuale provvedimento sono, dunque, ammesse alla contribuzione ulteriori 554 opere, che interessano in particolare 146 Comuni del Nord, 9 Comuni del Centro e 14 Comuni del Sud e Isole del nostro Paese.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 08/04/2022


venerdì 8 aprile 2022
Lavoratori caregiver o con figli: in arrivo novità su smart working e congedi

I lavoratori che prestano assistenza ad un proprio familiare come caregiver, sono madri o padri non potranno essere sanzionati, demansionati, licenziati, trasferiti o sottoposti ad altre forme di discriminazione per aver chiesto di lavorare da casa. La novità nel decreto legislativo approvato dal CdM che dà finalmente attuazione alle norme europee.
In arrivo importanti novità per i caregiver e i genitori lavoratori. Il Consiglio dei Ministri ha dato infatti il via libera preliminare ad un decreto legislativo che dà attuazione alla direttiva (UE) 2019/1158 del Parlamento europeo e del Consiglio. La direttiva disciplina la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Ecco le novità più interessanti.
Verso un’effettiva parità di genere e di opportunità
Equilibrare l’attività professionale e la vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza: è questo l’obiettivo dello schema di decreto legislativo, approvato su proposta del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali a tre anni dall’adozione delle nuove norme europee. Un obiettivo da perseguire garantendo “una più equa condivisione delle responsabilità tra uomini e donne”; quindi “un’effettiva parità di genere, sia in ambito lavorativo sia familiare”.

Leggi: Spazio 50, 08/04/2022


giovedì 7 aprile 2022
Appello al Governo dalle organizzazione di settore

Attività inter-associative, Dal Nazionale / 7 Aprile 2022 / agespi, AIOP, anaste, ANFASS, ANSDIPP, APPELLO, aris, CONFAPI, CONFCOOPERATIVE FEDERSOLIDARIETA’, CONFCOOPERATIVE SANITA’, governo, LEGACOOP SOCIALI, uneba
In data 29 marzo, oltre 14 sigle del settore socio-sanitario e socio-assistenziale, in rappresentanza della pressochè totalità delle imprese del settore nel nostro Paese, hanno scritto al Governo una lettera appello, per evidenziare la assoluta urgenza della presa in carico dei problemi strutturali, economici ed organizzativi dell’intero sistema dell’assistenza a lungo termine.
Le Associazioni di categoria, AIOP, ANASTE, ANSDIPP, AGeSPI, ARIS, UNEBA, prime firmatarie, oltre a ACOP, ANFASS, CONFAPI, CONFCOOPERATIVE SANITA’, CONFCOOPERATIVE FEDERSOLIDARIETA’, LEGACOOP SOCIALI, UNINDUSTRIA Sanità e, per adesione, AGCI (Associazione Generale delle Cooperative Italiane), nella loro specifica funzione di organizzazioni di rappresentanza e di attori interni al sistema dell’assistenza socio-sanitaria, hanno rivolto con la missiva un accorato appello affinchè vengano intraprese misure urgenti per scongiurare il collasso dell’intero settore.

Leggi: Anaste, 07/04/2022


giovedì 7 aprile 2022
Giornata della Salute. M5S: “Pandemia spartiacque, difendere l’ambiente per proteggere la salute”

“La pandemia ha segnato uno spartiacque in questo senso: nessuno mette più in discussione l’assunto che le risorse investite in sanità non sono un costo ma un investimento. E lo stesso vale per la spesa legata alla tutela dell’ambiente e alla promozione della transizione ecologica”. Così le deputate e i deputati del MoVimento 5 Stelle nelle commissioni Affari sociali e Ambiente.
“L’Organizzazione mondiale della sanità, in occasione della Giornata mondiale della Salute, ricorda la stretta interconnessione che c’è tra la nostra salute e l’ambiente che ci circonda: basti pensare che ogni minuto 13 persone nel mondo muoiono per malattie provocate dall’inquinamento dell’aria e in Italia, secondo il Rapporto 2021 dell’Agenzia europea dell’ambiente, sono oltre 63mila i decessi causati dalla cattiva qualità dell’aria”. Così le deputate e i deputati del MoVimento 5 Stelle nelle commissioni Affari sociali e Ambiente.
“Del resto – proseguono -, è stato il Covid a confermare quanto tutto sia strettamente collegato: sappiamo che più aumenta la deforestazione con il conseguente squilibrio degli ecosistemi, maggiore è la probabilità che qualche malattia zoonotica riesca a fare il salto verso l’uomo, come forse accaduto per il Sars Cov 2. Dobbiamo lavorare per fronteggiare, da un lato, emergenze sanitarie purtroppo destinate a ripetersi ciclicamente, dall’altro la crisi climatica, che già sta mostrando i suoi disastrosi effetti, dagli eventi meteorologici estremi alla siccità, fino alla desertificazione”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 07/04/2022


giovedì 7 aprile 2022
Edilizia residenziale pubblica, erogati alle Regioni 400 milioni di euro

Prima tranche del Programma ‘Sicuro, verde e sociale’ da 2 miliardi di euro finanziato dal Fondo Complementare al PNRR
Sono stati erogati alle Regioni 400 milioni di euro per gli interventi del Programma ‘Sicuro, verde e sociale’ finanziato dal Fondo Complementare al PNRR per un totale di 2 miliardi di euro. Lo ha disposto un decreto del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims) firmato il 5 aprile scorso.
Lo scorso 30 marzo è stato approvato il Piano di interventi presentato dalle Regioni e Province autonome relativo al Programma per la riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica che destina le risorse a una serie di interventi sul patrimonio residenziale popolare con l’obiettivo di migliorarne l’efficienza energetica, la resilienza e la sicurezza sismica, oltre che la condizione sociale nei tessuti residenziali.
Al DM 5 aprile 2022 è allegata la tabella con gli stanziamenti per ciascuna Regione: alla Campania vanno 59 milioni di euro, alla Lombardia 50,6 milioni di euro, al Lazio 48 milioni di euro, alla Sicilia 46,6 milioni di euro, all’Emilia Romagna 24,7 milioni di euro, alla Puglia 22,5 milioni di euro.

Leggi: Edilportale, 07/04/2022


giovedì 7 aprile 2022
Pubblicata la relazione BES per il 2022

La Relazione sul Benessere equo e sostenibile (Relazione BES) per il 2022, che è stata trasmessa dal ministero dell’Economia alle competenti commissioni parlamentari aggiorna le previsioni degli indicatori BES per il periodo 2021-2024, in base agli effetti della Legge di Bilancio 2022 e dei Fondi del PNRR.
Alcuni dati:
• arretra il benessere economico e peggiorano le disuguaglianze e la povertà assoluta
• le politiche pubbliche si sono dimostrate importanti nel mitigare le disuguaglianze e, più in generale, il disagio economico e sociale, soprattutto quando l’attività produttiva e le relazioni sociali sono in difficoltà per le ricadute della pandemia e per gli effetti della guerra in Ucraina
• si immagina che i prossimi anni segneranno un recupero degli indicatori BES economici, che sono quelli che più hanno risentito degli effetti dalla pandemia: dal reddito pro-capite all’indice di disuguaglianza dei redditi, a quello di povertà assoluta

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 07/04/2022


mercoledì 6 aprile 2022
Speranza su terapie domiciliari: “Con investimenti Pnrr vogliamo diventare il primo Paese d’Europa”

“Nel Pnrr c’è un investimento senza precedenti: stiamo parlando di 4 miliardi, compreso 1 miliardo per la telemedicina. Fino a pochi mesi fa l’assistenza domiciliare per le persone sopra i 65 anni era del 4 per cento, mentre la media dei Paesi Ocse è al 6 per cento. Con gli investimenti del Pnrr, il nostro obiettivo è far diventare l’Italia il primo Paese d’Europa per assistenza domiciliare, con il 10 per cento”. Così il ministro della Salute rispondendo al quetion time di Bologna (CI).
06 APR – “In materia di assistenza domiciliare, l’iniziativa del Governo è molto, molto forte. In modo particolare, nel Pnrr c’è un investimento senza precedenti: stiamo parlando di 4 miliardi, compreso 1 miliardo per la telemedicina. Fino a pochi mesi fa l’assistenza domiciliare per le persone sopra i 65 anni era del 4 per cento, mentre la media dei Paesi Ocse è al 6 per cento. I principali Paesi che sono avanti su questa vicenda sono Germania e Svezia, con il 9 per cento. Con gli investimenti del Pnrr, il nostro obiettivo è far diventare l’Italia il primo Paese d’Europa per assistenza domiciliare, con il 10 per cento”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 06/04/2022


mercoledì 6 aprile 2022
Speranza su obbligo vaccinale personale sanitario e Rsa: “Necessario per tutelare i soggetti più fragili”

“La ratio della norma è molto semplice ed è da ricondursi alla necessità di tutelare il più possibile, con ogni prudenza possibile, i luoghi a cui hanno accesso le persone più fragili. Questo è vero sicuramente per gli ospedali, è vero per gli studi ambulatoriali ed è vero, in modo particolare, per le Rsa”. Così il ministro della Salute rispondendo al question time di Boldi (Lega).
06 APR – “Con l’ultimo decreto-legge del 24 marzo che, voglio ricordare, è stato approvato dal Consiglio dei Ministri all’unanimità di tutti i suoi componenti, abbiamo confermato la vigenza dell’obbligo e la sanzione della sospensione dal lavoro per tutto il personale sanitario e non sanitario che lavora in strutture sanitarie e sociosanitarie. La ratio della norma è molto semplice ed è da ricondursi alla necessità di tutelare il più possibile, con ogni prudenza possibile, i luoghi a cui hanno accesso le persone più fragili. Questo è vero sicuramente per gli ospedali, è vero per gli studi ambulatoriali ed è vero, in modo particolare, per le Rsa, dove è ancora molto opportuno tenere il massimo livello di attenzione”

Leggi: Quotidiano Sanità, 06/04/2022


DALLE REGIONI:

lunedì 11 aprile 2022
Anziani, a Potenza al via il progetto ‘”A casa dei nonni”

Universitari e anziani soli autosufficienti insieme in un’esperienza di co-living. Iniziativa della cooperativa Universosud
Connettere studenti universitari e south worker con anziani soli autosufficienti. È l’obiettivo del progetto ‘A casa coi nonni’ promosso dalla cooperativa Universosud, con il patrocinio della Uil e della Uil pensionati, del Comune di Potenza, dell’Università degli studi della Basilicata, di Confcooperative e dell’ordine degli psicologi di Basilicata. L’idea è di realizzare una casa dello studente diffusa che permetta ai ragazzi di risparmiare sul costo dell’affitto in cambio di un supporto digitale e non solo.
“Una piattaforma digitale -spiega il presidente di Universosud Antonio Candela – che mette in relazione la domanda e l’offerta, riuscendo a produrre un co-living generazionale in grado di generare spirito di collaborazione tra due fasce d’età che si incontrano nella necessità”. Il risparmio per i giovani secondo Universosud sarebbe del 50% rispetto al costo di un affitto, che dai 4.280 euro medi annui per un contratto di locazione scenderebbe a 2.428 euro.

Leggi: Redattore Sociale, 11/04/2022


lunedì 11 aprile 2022
Morosità incolpevole, a Firenze un bando per gli aiuti anti sfratti

Il comune lancia un avviso da 700.000 euro per le famiglie in crisi. L’assessora alla Casa, Benedetta Albanese: “La pandemia e ora la guerra hanno creato molte difficoltà”
Un aiuto economico per l’affitto in caso di morosità incolpevole. Mercoledì prossimo, a mezzogiorno, Palazzo Vecchio aprirà il bando da 700.000 euro (tra contributi statali e comunali) per l’erogazione del contributo 2022. Per poter presentare la domanda, quindi, si deve essere destinatari di una procedura di sfratto per morosità, oppure aver accumulato una morosità e aver subito, in ragione dell’emergenza Covid-19, una perdita del reddito Irpef superiore al 25%. “La pandemia e ora la guerra hanno creato molte difficoltà. Noi cerchiamo di rispondere alle varie necessità con questo aiuto concreto, che permetterà a molte famiglie in crisi di sanare la morosità accumulata o di sostenere il pagamento del canone, evitando l’esecuzione immediata dello sfratto”, spiega l’assessora alla Casa, Benedetta Albanese.

Leggi: Redattore Sociale, 11/04/2022


lunedì 11 aprile 2022
Bologna. Accordo integrativo delle misure di sostegno alla fragilità abitativa nella fase esecutiva dei procedimenti di sfratto nel territorio di Bologna a seguito della pandemia da COVID19

Siglato il protocollo presso la Prefettura di Bologna in materia di sostegno alla fragilità abitativa ed esecuzione dei provvedimenti di sfratto

Leggi: Sunia, 11/04/2022


lunedì 11 aprile 2022
Disabilità. In Toscana approvati 131 progetti per migliorare e semplificare la vita delle persone

Saranno finanziati con un fondo da 3,6 milioni di euro e riguarderanno in particolare tre aree: la prima è quella ludico-sportiva, con la realizzazione di aree verdi e spazi gioco attrezzati; la seconda è della riqualificazione di strutture semiresidenziali; la terza riguarda l’acquisto o il noleggio di attrezzature e mezzi di trasporto per società sportive dilettantistiche che si dedichino alla promozione dello sport inclusivo.
L’abbattimento di barriere architettoniche nei parchi pubblici. La realizzazione di giochi accessibili a tutti nelle aree verdi. O ancora l’acquisto di pulmini per favorire gli spostamenti verso centri sportivi che svolgano attività inclusive. Sono solo alcune delle tipologie presenti fra i 131 progetti finanziati in Toscana grazie all’utilizzo delle risorse del “Fondo per l’inclusione delle persone con disabilità”.
Si tratta di un fondo nazionale creato con la specifica finalità di sostenere progetti concreti volti a migliorare e semplificare la vita alle persone con disabilità e a garantirne, così, i diritti. La giunta regionale, su proposta dell’assessora alle politiche sociali Serena Spinelli, ha approvato il riparto regionale del fondo, pari a 3,6 milioni di euro, e con esso anche questo articolato pacchetto di progetti che sono stati trasmessi da Società della salute e Zone distretto.

Leggi: Quotidiano Sanità, 11/04/2022


lunedì 11 aprile 2022
Valle D’Aosta. Approvato il piano regionale della salute e del benessere sociale

Due gli obiettivi principali: il miglioramento dello stato di salute delle persone, indipendentemente dalla loro età, genere o condizione sociale; il miglioramento del complesso sistema di offerta organizzata e integrata di servizi, pubblici e privati convenzionati, predisposta sia nelle fasi ordinarie, sia nelle emergenze. Barmasse: “Un documento di programmazione sanitaria e sociale che riveste fondamentale importanza e che mancava dal 2013”.
L’assessorato della Sanità, Salute e Politiche sociali della Valle D’Aosta, Roberto Barmasse, informa, attraverso una nota, che la Giunta, nella seduta di oggi, ha approvato il Piano per la salute e il benessere sociale 2022/2025. “Si tratta di un documento di programmazione sanitaria e sociale che riveste fondamentale importanza per la sanità, he mancava dal 2013”, dichiara Barmasse.
Il testo del Piano non è stato ancora diffuso, ma Barmasse spiega che si tatta di “un lavoro di oltre 10 mesi, importante, accurato, in cui abbiamo analizzato tutte le tematiche che riguardano il tema della salute e del benessere sociale. L’emergenza sanitaria ha messo in luce la necessità di riorganizzare e sostenere con maggiori risorse il ruolo del territorio e dei suoi attori principali, prosegue l’Assessore. Si tratta di una nuova assistenza socio-sanitaria territoriale che, superando la logica puramente erogativa, pone al centro la persona nella totalità dei suoi bisogni”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 11/04/2022


giovedì 7 aprile 2022
’Abitare Solidale’, il progetto per combattere solitudine e problemi economici

Anche a San Giovanni in Persiceto è partito il progetto ‘Abitare solidale’, promosso da Auser Bologna in collaborazione con l’Unione Terre d’Acqua. L’obiettivo è quello di promuovere la solidarietà e il reciproco sostegno attraverso forme di co – abitazione tra anziani e non solo. “Il progetto – spiega Valentina Cerchiani, assessore comunale al Sociale – si rivolge a coloro che hanno a disposizione una casa troppo grande per le loro esigenze e magari hanno la necessità di un piccolo aiuto per risolvere semplici problemi della quotidianità o desiderano sconfiggere la solitudine e creare nuove amicizie”. Questa situazione, a parere di Cerchiari, può risultare d’altra parte un’opportunità per chi ha bisogno di un alloggio momentaneo, per chi studia o lavora con qualche difficoltà economica. “In questo modo – continua l’assessore – si può diventare risorsa l’uno per l’altro. Il rapporto di convivenza si basa su un patto di reciproca solidarietà. La co – abitazione inizia con un periodo di prova. Se qualcosa non funziona, è sempre possibile discuterne ed è anche possibile interrompere la convivenza”.

Leggi: Il Resto del Carlino, 07/04/2022


giovedì 7 aprile 2022
Anziani, a Rigolato (Udine) l’ex scuola diventa “abitare possibile”

Inaugurato Cjaso Rigulat, una casa per stare insieme, condividendo la quotidianità, senza perdere le radici. Zanin (Consiglio regionale): “Questo progetto è davvero una buona notizia per la Carnia”
Una casa dove un gruppo di anziani starà insieme, condividendo la quotidianità, senza perdere le radici, nel luogo in cui sono vissuti. E’ stato inaugurato a Rigolato, in provincia di Udine, Cjaso Rigulat, progetto di “abitare possibile”, presentato oggi dal sindaco Fabio D’Andrea, dal presidente del Consiglio regionale Piero Mauro Zanin e dal vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi. I 25 anziani occuperanno le moderne stanze dell’ex scuola elementare, intitolata al vigile del fuoco volontario Oscar D’Andrea. “Si tratta- ha detto Zanin- di un progetto voluto e sostenuto da tutta la comunità di Rigolato, davvero una buona notizia non solo per la Carnia, ma per l’intero Friuli. Non si tratta di un investimento realizzato per far lavorare qualche ditta o per ottenere un po’ di consensi elettorali, come purtroppo in qualche caso è avvenuto in passato. Questa casa è davvero un desiderio della gente, un’opera fortemente attesa e voluta”.

Leggi: Redattore Sociale, 07/04/2022


lunedì 21 marzo 2022
‘Connessi in buona compagnia’: una campagna on line per le persone anziane

E’ stata chiamata ‘Connessi in buona compagnia’ la campagna di aiuto per gli over 65 della regione Toscana che aiuta gli anziani ad avvicinarsi al mondo digitale.
Il progetto, in cui sono già coinvolti 59 comuni toscani, si avvale di 150 operatori e volontari che, attraverso 72 Botteghe della Salute, mettono a disposizione le loro competenze per trasmettere informazioni alle persone anziane sull’utilizzo dei sistemi informatici.
Grazie a ‘Connessi in buona compagnia’, che ha già avuto più di diecimila accessi, gli over 65 potranno usufruire di un paniere molto dinamico di servizi. Si potrà accedere, anche con modulazioni diverse a seconda del territorio, a sportelli e fascicoli on line, attivazioni della tessera sanitaria, ma anche la scelta del medico di base, le prenotazioni di esami e visite mediche, il loro ritiro senza muoversi da casa e poi pagamenti, informazioni sul trasporto pubblico locale e molto altro ancora. Saranno inoltre disponibili servizi pubblici on line quali: pagamenti, fascicolo sanitario elettronico, prenotazione vaccini e Greenpass, certificazioni anagrafiche, SPID.

Leggi: Fondazione Leonardo, 21/03/2022


IN AGENDA:

Venerdì 29 aprile, ore 15 – Il Sistema Nazionale Assistenza Anziani (SNA)

Durante il webinar verrà approfondita la proposta del Sistema Nazionale Assistenza Anziani (SNA) avanzata dal Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza. Essa punta a costruire una filiera di risposte differenziate e complementari tra loro, cui si accede attraverso una sola valutazione iniziale.
Per seguire la diretta, organizzata dal Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza, non è necessario iscriversi. Seguiranno ulteriori informazioni.

Leggi: I Luoghi della Cura


Vasto. Ripartire dalle città: per uno sviluppo sostenibile dell’economia, della società, dell’ambiente. Se ne parlerà martedì 19 Aprile dalle ore 15:30
Vasto, Martedi 19 Aprile 2022, dalle ore 15:30 presso la Sala della Pinacoteca, Palazzo d’Avalos

Leggi: Sunia


Come sarà il futuro della città metropolitana?

Un confronto a più voci e in cinque tappe sulle grandi questioni emerse dal «Rapporto 2021», proposto da Ambrosianeum a partire dal 31 marzo
Come sarà la Milano del futuro? E quale sarà il rapporto tra chi vive e lavora a Milano e la città? Sarà davvero possibile per tutti e tutte esercitare una cittadinanza attiva? Per rispondere a queste e ad altre domande, nel solco tracciato dal «Rapporto sulla Città 2021», Fondazione Ambrosianeum organizza presso la propria sede in via delle Ore 3 un ciclo di cinque incontri, che approfondiranno questioni rilevanti e per nulla scontate: dai rapporti tra pubblico e privato alla sostenibilità ambientale, dalla complessa relazione tra giovani e città al nesso tra sviluppo urbanistico e architettonico e inclusione sociale, alle ricadute concrete del Pnrr sulla vita delle persone. Ecco il programma. 31 marzo , ore 18: «Milanesi, pubblico pagante?». Introduce e coordina Marco Garzonio (presidente Ambrosianeum, psicoanalista, giornalista), intervengono Andrea Boitani (docente di Economia politica, Università cattolica), Cristina Cattaneo (docente di Medicina legale, Università degli Studi di Milano), Mario Colombo (direttore generale Istituto Auxologico italiano) 13 aprile , ore 18: «La sostenibilità ambientale oltre le retoriche». Introduce e coordina Elena Granata (docente di Urbanistica, Politecnico di Milano), intervengono Matteo Bartolomeo (economista, Partner Avanzi e a|impact), Caterina Sarfatti (direttrice Inclusive climate action di C40 Cities) 28 aprile , ore 18: «3. Milano, come essere una città per giovani». Introduce e coordina Rosangela Lodigiani (docente di Sociologia del lavoro, Università cattolica), intervengono Stefano Laffi (sociologo, direttore di Codici ricerca e intervento), Gabriele Pasqui (docente di Politiche urbane, Politecnico di Milano) 5 maggio , ore 18: «Sotto la città che sale». Introduce e coordina Sissa Caccia Dominioni (vicepresidente Ambrosianeum, storica dell’arte), intervengono Luca Molinari (docente di Teoria e progettazione dell’architettura, Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli), Tommaso Sacchi (assessore alla Cultura, Comune di Milano). 28 maggio , ore 10.30: «Il Pnrr a Milano: cosa c’è per i cittadini?». Intervengono Floriana Cerniglia (docente di Economia politica, Università cattolica), Marco Leonardi (capo Dipartimento Programmazione coordinamento politica economica Presidenza del Consiglio), Pierfrancesco Maran (assessore alla Casa e piano quartieri, Comune di Milano).

Leggi: Ambrosianeum


Gli Accessibility Days 2022 si terranno venerdì 20 e sabato 21 maggio 2022, in concomitanza del GAAD (Global Accessibility Awareness Day)

Accessibility Days è un evento sull’Accessibilità e sulle Disabilità rivolto a sviluppatori, designer, maker, creatori ed editori di contenuti, ed in generale a tutte le persone che si occupano di tecnologie digitali. Compresa anche la Didattica a Distanza, argomento della massima importanza in questo periodo. Si terrà in occasione del Global Accessibility Awareness Day (GAAD), manifestazione promossa ogni anno a livello mondiale per sensibilizzare chi si occupa di tecnologie digitali sul tema dell’accessibilità e dell’inclusività, attraverso il confronto e l’interazione di persone con disabilità. Il programma sarà a breve disponibili nel sito dell’evento

Leggi: Rete Caad


IN EVIDENZA:

Delega non autosufficienza: «Entro dieci giorni un testo» – di Sara De Carli

A confronto su Vita, oggi, i soggetti maggiormente impegnati sulla riforma della non autosufficienza: Livia Turco, monsignor Vincenzo Paglia e Cristiano Gori. La riforma è urgente e necessaria, oltre che prevista dal Pnrr: ma ancora il Consiglio dei Ministri non ha presentato una proposta di legge delega. Monsignor Paglia ha annunciato una svolta, nel segno della convergenza
Entro una decina di giorni, al massimo per la fine di aprile, un disegno di legge delega per la riforma della non autosufficienza verrà consegnato al Consiglio dei Ministri. Lo ha annunciato oggi monsignor Vincenzo Paglia – presidente della commissione interministeriale per le politiche a favore degli anziani istituita a dicembre presso la Presidenza del Consiglio – nel corso del webinar “Non autosufficienza, quale riforma?” organizzato da Vita. Per la prima volta quest’oggi infatti si sono incontrati e hanno pubblicamente dialogato i coordinatori dei principali gruppi di lavoro operativi sulla riforma della non autosufficienza: Livia Turco, che ha presieduto la commissione “Interventi sociali e politiche per la non autosufficienza” presso il Ministero del Welfare, che a fine gennaio ha già presentato al ministro Andrea Orlando la sua proposta di legge per la riforma della non autosufficienza, monsignor Paglia e Cristiano Gori, coordinatore del Patto per un nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza che raccoglie una cinquantina di attori e che ha elaborato una proposta per un Sistema Nazionale di Assistenza.

Leggi: Vita


Vivere senza angoscia: la morte in età avanzata  – di Marco Trabucchi, Associazione Italiana Di Psicogeriatria

La morte è un tema che troppo spesso non viene affrontato, ignorato come se non ci si dovesse pensare. Eppure, fa parte del ciclo di vita. È difficile affrontarne il dolore quando colpisce una persona cara ed è altrettanto complesso elaborare l’angoscia che può presentarsi quando si pensa alla propria. Grazie alla guida del Professor Trabucchi ne abbiamo parlato nel suo ultimo webinar.
“Cerchiamo di andare in paradiso, ma il più tardi possibile”. Questa frase ben nota di Giulio Andreotti riassume in maniera sdrammatizzante il dovere di costruire un mini-paradiso sulla terra sperando nel futuro. Sarebbe l’unico modo per morire il più tardi possibile, attraverso la costruzione di una vita buona e di una buona medicina. Cesare Pavese, poco prima di morire, ha scritto: “La morte è riposo, ma il pensiero della morte è il disturbatore di ogni riposo”. Il punto chiave di questa valutazione, compiuta da una persona che si sarebbe dopo poco suicidata, è considerare la morte come un evento che stravolge la vita di ogni giorno, un incubo che sovrasta qualsiasi libertà. Invece, Montaigne invita a “premeditare la morte” come principio di libertà. Ancora, secondo Ravasi questa riflessione eliminerebbe tante servitù, ci libererebbe da paure inutili e da meschinità, ci fortificherebbe nel vivere insieme in modo giusto e pieno. In questa prospettiva è un disturbatore, ma necessario proprio perché crea vita equilibrata.
Vivere senza angoscia: le varie visioni della morte
Ma allora, come deve essere vissuta la morte ad ogni età ed in particolare nelle età avanzate?
Vi è una serie di risposte, che possono essere così riassunte, seppure in modo schematico:
Non pensarci, per vivere qui e ora, costruendo il meglio per me e per gli altri;
Seguire una visione religiosa: la morte apre le strade alla vita eterna e quindi adotto comportamenti adeguati a questa prospettiva;

Leggi: Spazio 50


Perché invecchiamo: nuove scoperte dalle cellule staminali

Con l’avanzare dell’età si assiste a un insieme di cambiamenti nelle cellule e nei tessuti del corpo umano: è quello che tutti conosciamo in termini generali come processo di invecchiamento.
Gli studi attuali hanno identificato alcuni fattori che sono alla base del processo di invecchiamento. Sulla rivista ‘Nature’ è stato recentemente pubblicato uno studio secondo il quale le cellule staminali dell’ipotalamo avrebbero un ruolo fondamentale nell’invecchiamento. Le cellule staminali sono cellule primitive, non ancora specializzate. L’ipotalamo è una piccola ma importante struttura dell’encefalo ricca di nuclei nervosi. In questo studio gli scienziati hanno dimostrato innanzitutto la presenza di cellule staminali nell’ipotalamo e successivamente il loro ruolo nel processo di invecchiamento.
Un primo esperimento sui topi ha permesso di rilevare la presenza di cellule staminali nell’ipotalamo. Ulteriori studi hanno individuato in un gruppo di cellule ipotalamiche alcune proteine (chiamate SOx1 e Bmi1) tipiche delle cellule staminali. E’ stato poi notato che con l’avanzare dell’età degli animali diminuiva sia la quantità di queste proteine, sia le cellule dell’ipotalamo che le producevano.
Per confermare questa ipotesi, i ricercatori hanno provocato la perdita di queste cellule attraverso l’iniezione, a livello dell’ipotalamo, di un genere particolare di virus detto lentivirus.

Leggi: Fondazione Leonardo


 

 

 

 

Giornata mondiale della salute 2022. Oms: “Salvare il pianeta per salvare la nostra salute”

Ogni anno si stimano 13 milioni di decessi nel Mondo provocati da cause ambientali evitabili e ogni minuto 13 persone perdono la vita per colpa dell’inquinamento dell’aria. L’Oms lancia le sue tre sfide globali: “Siamo in grado di reimmaginare un mondo in cui aria, acqua e cibo puliti siano a disposizione di tutti? Dove le economie sono focalizzate sulla salute e sul benessere? Dove le città sono vivibili e le persone hanno il controllo sulla propria salute e sulla salute del pianeta?”.
L’Oms ha ufficializzato quale sarà il tema della prossima Giornata mondiale della Salute del 7 aprile: “Our Planet, Our Health”, “Il nostro Pianeta, la nostra Salute”.
“Nel mezzo di una pandemia, con un pianeta inquinato, con malattie in aumento come cancro, asma, malattie cardiache – scrive l’Oms – nella Giornata mondiale della salute 2022, ci concentreremo sull’attenzione globale sulle azioni urgenti necessarie per mantenere gli esseri umani e il pianeta in salute e promuovere un movimento per creare società incentrato sul benessere”.
L’Oms stima che oltre 13 milioni di decessi in tutto il mondo ogni anno siano dovuti a cause ambientali evitabili. Includendo tra i fenomeni evitabili la crisi climatica, definita come “la più grande minaccia sanitaria per l’umanità”. Una crsi che è “anche una crisi sanitaria”, sottolinea l’Oms.

Leggi: Quotidiano Sanità


NEWS:

martedì 5 aprile 2022
Turco, Paglia, Gori a confronto: quale riforma per la non autosufficienza?

Livia Turco, presidente della Commissione istituita presso il ministero del Welfare, monsignor Vincenzo Paglia, presidente del Comitato di Coordinamento interministeriale presso la Presidenza del Consiglio e il professor Cristiano Gori, coordinatore del Patto per un nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza
La riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti, espressamente prevista dal Pnrr ed attesa da oltre 20 anni dovrebbe vedere la luce entro marzo 2024. Occorre quindi accelerare, come ha chiesto il Forum del Terzo settore e come soprattutto chiedono gli oltre ​​oltre 2,8 milioni gli anziani non autosufficienti italiani, che nel 2030 secondo le stime saliranno a quota 5 milioni.
Per poter rispettare il calendario bisogna che il governo vari al più presto il testo della legge delega per poi procedere alla legislazione delegata.
A oggi, i principali soggetti in campo sono la Commissione denominata “Interventi sociali e politiche per la non autosufficienza” presso il Ministero del Welfare (presieduta da Livia Turco), che ha già presentato al ministro Andrea Orlando la sua proposta di legge, il Comitato di Coordinamento interministeriale presso la Presidenza del Consiglio (presieduto da Monsignor Vincenzo Paglia) che invece non ha ancora reso noto un proprio documento, e il Patto per un nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza (un’ampia coalizione di realtà sociali, coordinato dal professor Cristiano Gori) che ha elaborato una proposta per un Sistema Nazionale di Assistenza. Dall’interazione in primis tra questi soggetti (e dagli altri attori interessati alla riforma, come per esempio il ministero della Salute) dipenderà l’esito del processo normativo.

Leggi: Vita, 05/04/2022


martedì 5 aprile 2022
Alzheimer, identificate nuove varianti genetiche associate alla malattia

Dall’analisi di un enorme campione di persone, emergono nuove alterazioni del Dna legate alla malattia. Potranno servire a identificare il rischio di Alzheimer e a identificare nuovi target terapeutici
La ricerca sulle cause delle malattie ha essenzialmente due scopi: da un lato cercare di mettere in campo tutte le strategie di prevenzione per abbassare il rischio che si presenti, quando possibile, dall’altro individuare punti chiave in cui intervenire con le terapie. La ricerca sull’Alzheimer non fa eccezione e la scoperta di nuove varianti genetiche associate alla malattia potrebbe auguratamente aiutare proprio lo sviluppo di nuovi farmaci in futuro. Ma potrebbe servire anche a individuare le persone più a rischio, aiutando a gestire la malattia e la sua evoluzione, e ad allestire nuove sperimentazioni cliniche. Ed è con questo intento che oggi, sulle pagine di Nature Genetics, un team di ricercatori internazionali presenta i risultati di uno studio sulle basi genetiche della malattia che ha portato a identificare una quarantina di nuove regioni nel DNA associate all’Alzheimer.

Leggi: La Repubblica, 05/04/2022


martedì 5 aprile 2022
Piano nazionale demenze: definita la ripartizione dei fondi stanziati

A oltre un anno dall’istituzione del “Fondo per l’Alzheimer e le demenze”, pubblicato in Gazzetta Ufficiale del decreto-legge che ha sancito l’approvazione del riparto dei 15 milioni del Fondo triennale. La Federazione Alzheimer Italia: “Un passo avanti ma non basta: in Italia oltre 1 milione di famiglie sono ancora in attesa di risposte concrete”
“Dopo oltre un anno dall’approvazione dello stanziamento dei fondi per il Piano nazionale demenze, è stata definita la modalità di ripartizione di questi fondi. Come Federazione Alzheimer Italia abbiamo già sottolineato che 15 milioni sono una cifra assolutamente insufficiente a coprire le esigenze dei malati e le loro famiglie e, per di più, è stato sprecato molto tempo prezioso prima di sapere come poterla utilizzare. La Federazione Alzheimer Italia, come membro del Tavolo permanente sulle demenze, si fa garante del fatto che questi fondi siano impiegati in progetti veramente utili e abbiano un’effettiva ricaduta sul territorio ma, soprattutto, sulla vita delle persone con demenza e i loro familiari”. Così Gabriella Salvini Porro, presidente della Federazione Alzheimer Italia, commenta la notizia della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto-legge del ministero della Salute insieme al ministero dell’Economia e delle Finanze che ha sancito l’approvazione del riparto dei 15 milioni del Fondo triennale per l’Alzheimer e le demenze.

Leggi: Redattore Sociale, 05/04/2022


lunedì 4 aprile 2022
Bollette luce e gas, mercato libero o tutelato: i vantaggi e le trappole

Tutti conosciamo il nome del fornitore a cui stiamo pagando l’elettricità e il gas, quasi mai invece che tipo di contratto abbiamo stipulato. Ed è proprio questo a fare la differenza. Ce ne siamo accorti con le prime bollette del 2022: per alcuni aumenti del 70-80%, per altri prezzi invariati. E allora cosa dobbiamo sapere per decidere cosa è più conveniente fare ora che i prezzi sono schizzati alle stelle? Prima di tutto bisogna avere le informazioni corrette: il 21,6% dei clienti domestici non sa che è possibile cambiare in qualsiasi momento il fornitore di energia elettrica e di gas naturale; il 20,8% pensa erroneamente che cambiando fornitore sia necessario sostituire anche il contatore, il 32,2% teme possano verificarsi delle interruzioni nella fornitura di energia elettrica o gas naturale. Non è vero. Fatta questa premessa, le possibilità che offrono gli operatori sono due: il contratto in servizio di tutela o in libero mercato.

Leggi: Corriere della Sera, 04/04/2022


lunedì 4 aprile 2022
Inquinamento in casa: per italiani 180 euro/anno in spese sanitarie

Le malattie gravi causate dall’inquinamento per riscaldamento domestico e cottura dei cibi costano a ogni famiglia italiana in media 180 euro all’anno in spese sanitarie rispetto alla media europea di 130 euro (le famiglie spagnole hanno costi annuali di 65 euro). Lo afferma uno studio della European Public Health Alliance (Epha) realizzato in collaborazione con l’Associazione Medici per l’Ambiente (Isde Italia) rilevando che l’Italia spende 4,6 miliardi di euro in impatti sanitari annuali, più di qualsiasi altro paese europeo, con le stufe a legna che causano l’84% degli impatti negativi sulla salute.
Il rapporto mostra che la sostituzione delle stufe a legna con pompe di calore “potrebbe abbassare i costi sanitari italiani per famiglia ma avverte che le cosiddette caldaie a idrogeno verdi non sono molto più pulite delle caldaie a olio”. L’inquinamento atmosferico, ricorda l’Isde, è considerato il principale rischio ambientale per la salute: solo il Pm2.5 è stato rilevato come causa della morte prematura di circa 49.900 italiani nel 2019 e circa la metà di tutta l’emissione di questo particolato proviene dall’uso di energia nelle famiglie.

Leggi: Popsci, 04/04/2022


lunedì 4 aprile 2022
Anziani, troppo pochi nonni click: “aprite gli sportelli per aiutarli”

Una volta la Pubblica amministrazione aveva il problema di tagliare le code agli sportelli, adesso ha bisogno di sportelli per far funzionare quei servizi che tagliano le code. Questo perché anziani e tecnologia digitale a Bologna dintorni non vanno ancora tanto a braccetto. E questo esclude troppi utenti dai servizi della Pa. “Al di là delle iniziative di informazione, formazione e supporto che, anche come sindacati confederali e dei pensionati abbiamo realizzato attraverso sportelli di prossimità presso le nostre sedi, tanti cittadini, non solo anziani, sono in difficoltà per l’accesso e l’utilizzo dei servizi pubblici online”, mandano a dire Cgil-Cisl-Uil territoriali assieme alle sigle della terza età (Spi, Fnp, uilp) chiedendo quindi di aprire veri e propri sportelli ad hoc: bisogna “attivare uffici pubblici diffusi sul territorio per aiutare i ‘fragili digitali’ ad esercitare i loro diritti”. Per questo i confederali hanno sollecitato un incontro urgente al presidente della Conferenza territoriale socio sanitaria metropolitana, il sindaco di Bologna Matteo Lepore, per aprire un confronto sulla attivazione di “uffici specifici diffusi sul territorio metropolitano in grado di prendere in carico i cittadini che sono in difficoltà con la gestione degli strumenti digitali”.

Leggi: Redattore Sociale, 04/04/2022


sabato 2 aprile 2022
MIMS: pubblicato il rapporto sulle prime evidenze di PINQuA

Il PNRR obbliga gli Stati beneficiari del Next Generation EU a quantificare i risultati attesi non semplicemente in termini di spesa, ma di cambiamento della condizione delle persone, delle imprese e dell’ambiente, il che impone al settore pubblico, sia a livello centrale sia locale, di ripensare il modo in cui si programmano e si supportano gli investimenti.
A tale scopo il MIMS ha deciso di avviare la pubblicazione di Rapporti con l’intento di illustrare in maniera dettagliata le principali caratteristiche degli interventi di sua competenza.
Il primo Rapporto inquadra la prima fase del Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare (PINQuA), descrivendo le finalità dell’intervento, i criteri di selezione delle proposte ammesse al finanziamento, le loro principali caratteristiche e gli impatti attesi.
Link: Rapporto MIMS su PINQUA

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 02/04/2022


venerdì 1 aprile 2022
Auser ritiene necessario un maggiore impegno del Governo e Regioni nella integrazione delle riforme previste dal PNRR su Salute, non autosufficienza e disabilità

L’AUSER ritiene preoccupante quanto si sta verificando nel confronto politico nell’ambito del Governo e con le Regioni riguardo alla elaborazione di alcune delle riforme fondamentali del PNRR. Il drammatico impatto della pandemia ha messo in evidenza la situazione critica del sistema sociosanitario del Paese tant’è che il PNRR prevede tre specifiche riforme: quella del Sistema degli interventi in favore degli anziani non autosufficienti, la riforma dei Servizi sociali, disabilità e marginalità sociale e la riforma dei Servizi sanitari di prossimità territoriale. Il PNRR prevede anche, come condizione di efficacia, che queste riforme siano fortemente integrate sia a livello centrale che territoriale.
Purtroppo stiamo assistendo alla produzione di provvedimenti che, pur apprezzabili nei singoli contenuti, sono comunque indeboliti nella loro efficacia dal carente grado di integrazione.

Leggi: Auser, 01/04/2022


venerdì 1 aprile 2022
«L’affrancamento da Mosca passa attraverso le abitazioni»

Legambiente e Kyoto Club. Come dimezzare le import di gas senza inquinare e abbattere le bollette
Il progressivo affrancamento del gas russo passa anche dal nostro locale caldaia. Riqualificando ogni anno il 3% del patrimonio edilizio con misure di efficientamento e di elettrificazione dei consumi che prevedano la sostituzione delle caldaie a gas con un milione di pompe di calore elettriche, entro 2030 si potrebbero risparmiare 12 miliardi di metri cubi di gas, pari al 41% delle importazioni da Mosca.
Il calcolo è contenuto nello studio «Dal gas alle rinnovabili: Scenari e benefici economici dei sistemi di riscaldamento degli edifici» realizzato da Elemens e presentato ieri da Legambiente e Kyoto Club. Il taglio del gas comporterebbe risparmi in bolletta (fino all’80% rispetto ai primo trimestre 2022), minori emissioni di CO2 (22 milioni di tonnellate in meno) e vantaggi per la sicurezza (nel 2019 ci sono stati 270 incidenti a caldaie a gas che hanno causato la morte di 35 persone).

Leggi: Il Manifesto, 01/04/2022


venerdì 1 aprile 2022
Le RSA: attenzione alle aperture. Devono essere fatte con prudenza, ma anche con decisione. Il contributo di Marco Trabucchi

La vita delle RSA resta al centro del nostro interesse sociale. Abbiamo sofferto con loro nel momento della drammatica crisi e le abbiamo accompagnate in questi anni di faticosa ripresa. Il lento processo di ritorno alla normalità non avviene però in modo omogeneo; molte RSA si trovano ancora in una situazione precaria, perché i focolai di infezione compaiono e scompaiono senza che, il più delle volte, sia possibile identificarne l’origine.
In questa condizione è necessario adottare atteggiamenti particolarmente attenti verso le persone che frequentano le RSA per fare visita ai propri famigliari. Molti di loro hanno trascorso lunghi mesi di disagio e di sofferenza, talvolta anche di rabbia, perché si sono trovati nell’ impossibilità di incontrare i loro cari. Non è la sede per recriminare sul passato; ma in questo momento è doveroso offrire indicazioni per superare una crisi che rischia di durare molto tempo, sebbene a fasi alterne.

Leggi: Fondazione Leonardo, 01/04/2022


venerdì 1 aprile 2022
La tecnologia al servizio della terza età: il progetto GATEKEEPER

Fino al mese di luglio 10.000 cittadini pugliesi potranno aderire al progetto Gatekeeper, il più ampio studio mai lanciato dalla Comunità Europea per sperimentare l’uso delle nuove tecnologie al servizio dell’invecchiamento attivo.
Trattasi di progetto pilota volto ad esplorare l’uso delle nuove tecnologie digitali in ambiti collegati allo stato di salute dei senior, tenendo conto delle loro abitudini, stili di vita e attività quotidiane. Nello specifico, questi dati verranno rilevati attraverso speciali app istallate su comuni smartphone, forniti gratuitamente. In tal modo si potrà capire quanto l’uso di queste tecnologie favorisca una vita attiva. Un approccio inedito e concreto di promozione della salute al di fuori dagli ambulatori e con l’impiego delle reti sociali e dell’intelligenza artificiale

Leggi: Fondazione Leonardo, 01/04/2022


giovedì 31 marzo 2022
Aumentano i costi ma non il sostegno delle regioni, “il sociosanitario rischia il tracollo!”

Appello al Presidente del Consiglio Mario Draghi, al ministro della Salute Roberto Speranza e al ministro dell’Economia Daniele Franco da parte di un nutrito gruppo si associazioni. “Il settore sociosanitario rischia il tracollo perché i costi di gestione aumentano, il costo del lavoro aumenta, l’inflazione è alta, le persone assistite si aggravano e quindi i bisogni crescono. Ma le tariffe restano invariate”
“Il settore sociosanitario rischia il tracollo”. E’ il grido di allarme che lanciano assieme Uneba e Acop, Agespi, Aiop, Anaste, Anfass, Ansdipp, Aris, Confapi, Confcooperative Sanità, Confcooperative Federsolidarietà, Legacoop sociali, Unindustria e, per adesione, Agci, in un appello al presidente del consiglio Mario Draghi, al ministro della salute Roberto Speranza e al ministro dell’economia Daniele Franco.
In sintesi, si sottolinea, “il settore sociosanitario rischia il tracollo perché i costi di gestione aumentano, il costo del lavoro aumenta, l’inflazione è alta, le persone assistite si aggravano e quindi i bisogni crescono. Ma le tariffe regionali restano invariate”.

Leggi: Redattore Sociale, 31/03/2022


giovedì 31 marzo 2022
Inflazione in Italia a +6,7%, record storico dal 1991: volano energia e alimentari

Vola l’inflazione anche in Italia, dopo i livelli record toccati in Germania e Spagna: a marzo, secondo le stime preliminari dell’Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo è salito dell’1,2% su base mensile e del 6,7% su base annua: era al +5,7% a febbraio. L’inflazione accelera per il nono mese consecutivo, raggiungendo un livello che non si registrava da luglio 1991.
«Anche questo mese – si legge nel commento dell’Istat – sono i prezzi dei Beni energetici non regolamentati a sostenere l’ulteriore ascesa, ma tensioni inflazionistiche continuano a diffondersi con la crescita dei prezzi del cosiddetto “carrello della spesa” che accelera di quasi un punto percentuale, portandosi a +5%. A contenere queste tensioni sono i prezzi dei servizi la cui dinamica su base annua rimane stabile (+1,8%), mentre i beni registrano ormai una crescita a due cifre (+10,2%)». L’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +5,3% per l’indice generale e a +1,6% per la componente di fondo.

Leggi: Corriere della Sera, 31/03/2022


giovedì 31 marzo 2022
Pnrr. La vera sfida del territorio è curare il paziente a casa

Continuano i lavori per la realizzazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Poste le basi, l’obiettivo ora è aggiustare il tiro rispetto alle carenze del sistema ma e anche rispetto le zone d’ombra emerse dallo stesso Piano, a cominciare dall’assunzione di nuovo personale. Perché è impensabile, concordano gli stakeholder, riuscire a realizzare la “sanità del futuro”, anche attraverso nuovi servizi sul territorio, senza mettere in campo le risorse umane necessarie (in un sistema in cui gli organici sono peraltro già fortemente carenti. Basti pensare che, parlando solo di infermieri, ne mancherebbero all’appello almeno 60.000 infermieri per gli standard italiani e ne servirebbero altri 140.000 per arrivare agli standard europei).
Questo è uno degli aspetti su cui si auspica un intervento nel DM71, all’esame della conferenza Stato-Regioni. Anche perché il personale è il presupposto per far funzionare la macchina, anche se non l’unico elemento chiave. Uno degli obiettivi del Pnrr, infatti, è la cura di prossimità. Tuttavia il Pnrr non sembra mettere in campo molte risorse per raggiungere questo obiettivo.

Leggi: Popsci, 31/03/2022


giovedì 31 marzo 2022
Case di Comunità h24 collegate agli studi dei medici di famiglia, numero unico per ricevere assitenza, forte presenza infermieristica e nuovo ruolo per le Farmacie. L’ultima bozza in attesa dell’approvazione definitiva

Ieri non c’è stato accordo tra il Governo e le Regioni sul decreto che disegna i nuovi standard dell’assistenza territoriale. La mancata intesa non va però ascritta a disaccordi sul testo che ridisegna la sanità territoriale secondo le linee di riforma previste dal Pnrr ma al veto della Campania che ha puntato i piedi sulla questione delle risorse per il personale necessario a far marciare le nuove strutture. Pertanto il testo con i nuovi standard e le nuove articolazioni dei servizi non dovrebbe cambiare e in ogni caso il Governo potrà comunque vararlo anche senza intesa. IL TESTO
Ieri come abbiamo scritto si è registrata la mancata intesa in Conferenza Stato-Regioni sul Dm 71 contenente i nuovi standard per l’assistenza sanitaria sul territorio. Il no all’intesa è scattato per il veto della Regione Campania nella Conferenza dei presidenti. Un niet, quello del Presidente De Luca che verteva però sul piano politico, ovvero la richiesta di maggiori risorse, soprattuto per il personale, per attuare quanto previsto dal provvedimento. I problemi quindi non erano di natura tecnica su cui l’assenso tra le Regioni è unanime.
Leggi: DM 71. Case di Comunità h24 collegate agli studi dei medici di famiglia, numero unico per ricevere assitenza, forte presenza infermieristica e nuovo ruolo per le Farmacie. L’ultima bozza in
attesa dell’approvazione definitiva

Leggi: Quotidiano Sanità, 31/03/2022


giovedì 31 marzo 2022
“L’Alzheimer malattia piena di tabù che non intacca la capacità di amare”

L’altra sera a Candelo, nelle sale gremite del Verdi, presentato il film in un appuntamento organizzato da Aima Biella con Paolo Ruffini protagonista – di Simona Romagnoli
«Alzheimer non vuol dire non ricordare dove hai messo le chiavi di casa, significa non sapere più a che cosa servono». Strazia il cuore senza pietà, ma lo fa con infinita dolcezza, il film «Perdutamente», presentato martedì sera nelle due sale gremite del Verdi di Candelo, in un appuntamento organizzato da Aima Biella. Oltre a Franco Ferlisi (presidente di Aima Biella), la cui storia personale fa da filo conduttore al racconto, erano presenti Paolo Ruffini, regista e protagonista, e Ivana De Biase, che lo ha affiancato alla regia e nella scelta delle storie che vengono raccontate. «È molto difficile parlare di questo film – spiega Paolo Ruffini – ma sono contento del risultato che abbiamo ottenuto. Ci ha impegnati per 18 mesi ed è stato complicato e doloroso, ma molto bello. Per me è come un pezzo del mio cuore. Potrei dire che è il più bel film che ho fatto, ma preferisco dire che è il più bel film che ho visto, perché la verità è che sono stato semplicemente testimone di queste storie».

Leggi: La Stampa, 31/03/2022


DALLE REGIONI:

martedì 5 aprile 2022
Nonni «in affitto» per aiutare disabili e fragili

Terza età attiva e col progetto Esperienze in circolo potrebbe avviarsi anche il servizio del nonno in affitto: è una delle iniziative che per i prossimi dodici mesi saranno proposte a San Bonifacio grazie alla sinergia tra l’assessorato ai servizi sociali del Comune, Cpl servizi Onlus, Fondazione Oasi, Fantasiarte, Auser, Anteas ed Ada ed Ulss 9 Scaligera, l’università di Verona ed il servizio dell’assistente sociale. Progetto Le Esperienze in circolo costituiscono una progettualità di rete, finalizzata a promuovere l’invecchiamento attivo, che ha ottenuto un finanziamento regionale di 37 mila euro sui 39 mila di costo complessivo del progetto. «L’idea di fondo», spiega Annamaria Sterchele, assessore ai servizi sociali, «è di offrire delle opportunità che non siano solo finalizzate a riempire il tempo degli over 65 della città, ma anche a trasformarli in risorse preziose a servizio di tutta la collettività».

Leggi: L’Arena, 05/04/2022


lunedì 4 aprile 2022
Welfare, Bari: in tre mesi centinaia di interventi a fragili e anziani

Cibo, un letto, coperte e bevande calde ma soprattutto una mano tesa a chi vive in strada perché non ha una casa o perché arrivato in città non sa come districarsi. Sono gli aiuti forniti dal piano operativo a contrasto dell’emergenza freddo e a tutela degli anziani…
Cibo, un letto, coperte e bevande calde ma soprattutto una mano tesa a chi vive in strada perché non ha una casa o perché arrivato in città non sa come districarsi. Sono gli aiuti forniti dal piano operativo a contrasto dell’emergenza freddo e a tutela degli anziani e delle persone più fragili messo in piedi dal Comune di Bari che tra il 10 dicembre e il 15 marzo scorsi ha registrato numeri elevanti che corrispondono a persone in difficoltà.
Se nel solo centro diurno “Area 51” sono state 25.505 le prestazioni fornite – tra cui 14.396 pasti (box lunch) tra pranzo e cena, 3.484 accessi per docce e servizi igienici, 4.786 accessi allo sportello del segretariato sociale, 1.031 servizi tra distribuzione indumenti e deposito bagagli, cui si aggiungono 1.808 servizi di altre tipologie – nel centro accoglienza notturna Andromeda sono state accolte complessivamente 73 persone, di cui 60 uomini,

Leggi: Redattore Sociale, 04/04/2022


lunedì 4 aprile 2022
La salute mentale in Calabria chiede reti socio – sanitarie

Ha avviato un dibattito che è riuscito a chiedere e ottenere risposte dalle istituzioni la prima “Conferenza regionale sulla Salute Mentale”, promossa da una rete di associazioni della società civile organizzata e del terzo settore, tutte attivamente impegnare nel campo della salute mentale. Un momento di confronto che, senza tanti giri di parole, ha sottolineato le positività e criticità di un settore nel quale prima i pazienti, poi la famiglia, vivono una quotidianità fatta di carenze da parte del Servizio Sanitario Nazionale, ma anche della difficoltà di fare capire veramente cosa vuol dire vivere il disagio psichico
Si può configurare come un esercizio di cittadinanza attiva, le cui basi fondano su un terreno delicatissimo come quello della salute mentale, il lavoro che ha portato alla prima Conferenza regionale sulla Salute Mentale che si è tenuta nella Cittadella Regionale di Catanzaro. A organizzarla è stata una rete di realtà, guidata da Comunità Competente, come Comunità Progetto Sud, il Forum del Terzo Settore, Fish Calabria, Casm, Unasam, CSV Calabria Centro e molte altre della società civile organizzata e del terzo settore, con il patrocinio della Regione Calabria. Leggi:

Leggi: Vita, 04/04/2022


giovedì 31 marzo 2022
Sempre più anziani soli nell’Imperiese, aumenta il bisogno di avere assistenza

In provincia di Imperia un anziano su tre vive da solo ed è quindi privo di assistenza diretta (i cosiddetti «caregiver»). Ad affermarlo è il Rapporto Censis che racconta la sanità del futuro ed è stato presentato in occasione della prima edizione di “The Italian Health Day” di Janssen Italia.
In crescita le famiglie unipersonali: sono il 42,8% della popolazione nel Ponente e il 58% se si considerano gli over 60 IL CASO
In provincia di Imperia un anziano su tre vive da solo ed è quindi privo di assistenza diretta (i cosiddetti «caregiver»). Ad affermarlo è il Rapporto Censis che racconta la sanità del futuro ed è stato presentato in occasione della prima edizione di “The Italian Health Day” di Janssen Italia. «La Sanità del futuro – si afferma nelle premesse del Rapporto – dovrà necessariamente farsi trovare pronta non solo a possibili nuove emergenze, ma anche alle implacabili previsioni sociodemografiche del nostro Paese, che rispecchiano quelle regionali».

Leggi: La Stampa, 31/03/2022


giovedì 31 marzo 2022
Firenze, sempre più persone in difficoltà a pagare l’affitto

Secondo il rapporto Caritas sulla condizione abitativa, nel 2021 ben il 59,7% delle famiglie che hanno una casa riesce a far quadrare in qualche modo i risicati bilanci familiari grazie al pacco viveri ricevuto dalla Caritas
L’Osservatorio delle povertà e delle risorse di Caritas Firenze, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Firenze, torna con il primo Report dell’anno 2022 per raccontare, sia attraverso i dati che con le testimonianze di coloro che stanno vivendo in prima persona i problemi legati alla casa, il complesso e sfaccettato tema della povertà abitativa e delle conseguenze che due anni di pandemia Covid-19 hanno avuto sui costi dell’abitare.

Leggi: Redattore Sociale, 31/03/2022


giovedì 31 marzo 2022
In Friuli Venezia Giulia si riempiono gli atenei della terza età, e la Regione li “aiuta”

Nel triennio 2017-2019 in Friuli Venezia Giulia oltre 62mila persone si sono iscritte all’Università della terza età. Distribuiti inoltre 880mila euro a 29 realtà della regione e ulteriori risorse verranno aggiunte. I dati sono emersi dalla relazione del comitato per la legislazione, il controllo e la valutazione sullo stato di attuazione degli interventi contributivi previsti dalla legge 41 del 2017, predisposta da Franco Iacop (Pd) e Antonio Lippolis (Fdi).
La Regione ha annunciato di voler ampliare, con l’assestamento di bilancio del 2020, la prima linea contributiva, inserendo tra le spese ammissibili l’importo della quota interessi dei mutui e consentendo così il finanziamento di otto Università della terza età, per un importo di 187 mila euro. Mentre nel 2021 è stata introdotta una nuova linea d’intervento che riguarda i contributi per acquisto, ampliamento, completamento, ristrutturazione o manutenzione straordinaria della sede.

Leggi: Redattore Sociale, 31/03/2022


giovedì 31 marzo 2022
Il Friuli Venezia Giulia preme per il reddito di assistenza ai caregiver: ma deve aspettare

Garantire un reddito di assistenza ai caregiver, alle persone che prestano costante assistenza a familiari malati o disabili. È la proposta avanzata oggi nel Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia con una mozione di Alberto Budai della Lega. L’iter però non appare semplice, tanto che il documento è stato ritirato dallo stesso firmatario, per attendere ed accogliere le indicazioni presentate dal vicegovernatore e assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi. Quest’ultimo spiega: “Domani ci sarà un incontro con la ministra per le Disabilità, Erika Stefani, e il presidente della Consulta regionale delle associazioni delle persone disabili e delle loro famiglie, Mario Brancati, e sarà mia cura trattare la questione con loro, anche perché non possiamo che muoverci in parallelo con le misure governative e quanto prevede la legge-quadro 104/1992 per l’assistenza”.

Leggi: Redattore Sociale, 31/03/2022


IN AGENDA:

Siamo Tutti Pedoni. Il 7 aprile flash mobs in tutta Italia

Al via il prossimo 7 aprile la dodicesima edizione di Siamo Tutti Pedoni, la campagna per la sicurezza degli utenti vulnerabili della strada e per la vivibilità delle città promossa da Centro Antartide e dai sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil.
Al centro delle iniziative di quest’anno l’accessibilità, la qualità della prossimità e la piacevolezza degli spazi delle nostre città, che possono essere recuperati per il benessere di tutti i cittadini – e in particolare di quelli più vulnerabili, a partire dagli over65 – anche grazie alla diffusione del verde urbano, della sostenibilità e della mobilità dolce.
L’avvio della campagna vedrà quindi la realizzazione di flash mobs in oltre 20 città italiane, con la presenza e la partecipazione delle istituzioni locali.
Appuntamento il 7 aprile a Bologna, Roma, Riva Ligure, Ascoli, Fabriano, Macerata, Fermo, Urbino, Ancona, Senigallia, Cerreto d’Esi, Bari, Foggia, Catania, Torino, Alessandria e Chieti.

Leggi: Spi-Cgil


Come sarà il futuro della città metropolitana?

Un confronto a più voci e in cinque tappe sulle grandi questioni emerse dal «Rapporto 2021», proposto da Ambrosianeum a partire dal 31 marzo
Come sarà la Milano del futuro? E quale sarà il rapporto tra chi vive e lavora a Milano e la città? Sarà davvero possibile per tutti e tutte esercitare una cittadinanza attiva? Per rispondere a queste e ad altre domande, nel solco tracciato dal «Rapporto sulla Città 2021», Fondazione Ambrosianeum organizza presso la propria sede in via delle Ore 3 un ciclo di cinque incontri, che approfondiranno questioni rilevanti e per nulla scontate: dai rapporti tra pubblico e privato alla sostenibilità ambientale, dalla complessa relazione tra giovani e città al nesso tra sviluppo urbanistico e architettonico e inclusione sociale, alle ricadute concrete del Pnrr sulla vita delle persone. Ecco il programma. 31 marzo , ore 18: «Milanesi, pubblico pagante?». Introduce e coordina Marco Garzonio (presidente Ambrosianeum, psicoanalista, giornalista), intervengono Andrea Boitani (docente di Economia politica, Università cattolica), Cristina Cattaneo (docente di Medicina legale, Università degli Studi di Milano), Mario Colombo (direttore generale Istituto Auxologico italiano) 13 aprile , ore 18: «La sostenibilità ambientale oltre le retoriche». Introduce e coordina Elena Granata (docente di Urbanistica, Politecnico di Milano), intervengono Matteo Bartolomeo (economista, Partner Avanzi e a|impact), Caterina Sarfatti (direttrice Inclusive climate action di C40 Cities) 28 aprile , ore 18: «3. Milano, come essere una città per giovani». Introduce e coordina Rosangela Lodigiani (docente di Sociologia del lavoro, Università cattolica), intervengono Stefano Laffi (sociologo, direttore di Codici ricerca e intervento), Gabriele Pasqui (docente di Politiche urbane, Politecnico di Milano) 5 maggio , ore 18: «Sotto la città che sale». Introduce e coordina Sissa Caccia Dominioni (vicepresidente Ambrosianeum, storica dell’arte), intervengono Luca Molinari (docente di Teoria e progettazione dell’architettura, Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli), Tommaso Sacchi (assessore alla Cultura, Comune di Milano). 28 maggio , ore 10.30: «Il Pnrr a Milano: cosa c’è per i cittadini?». Intervengono Floriana Cerniglia (docente di Economia politica, Università cattolica), Marco Leonardi (capo Dipartimento Programmazione coordinamento politica economica Presidenza del Consiglio), Pierfrancesco Maran (assessore alla Casa e piano quartieri, Comune di Milano).

Leggi: Ambrosianeum


7-8 aprile 2022 – Meeting delle professioni di cura – RSA: fenici che rinascono – Piacenza

È tempo di incontro e di relazione, è tempo di ritrovarci al Meeting e di ridefinire il ruolo delle nostre RSA.
Come professionisti, aziende e associazioni abbiamo il bisogno di dialogare, di elaborare e di ripartire dal nostro valore per ricostruire un profilo delle nostre strutture degno degli sforzi fatti e coerente con le sfide assistenziali che il futuro delle riforme ci pone di fronte.
Se, come l’araba fenice, sapremo risorgere dalle nostre ceneri, la nostra rinascita sarà l’aver creato un mondo di servizi interconnesso, coeso, presente sui territori, calato sui bisogni dei nostri anziani.

Leggi: Editrice Dapero


Gli Accessibility Days 2022 si terranno venerdì 20 e sabato 21 maggio 2022, in concomitanza del GAAD (Global Accessibility Awareness Day)

Accessibility Days è un evento sull’Accessibilità e sulle Disabilità rivolto a sviluppatori, designer, maker, creatori ed editori di contenuti, ed in generale a tutte le persone che si occupano di tecnologie digitali. Compresa anche la Didattica a Distanza, argomento della massima importanza in questo periodo. Si terrà in occasione del Global Accessibility Awareness Day (GAAD), manifestazione promossa ogni anno a livello mondiale per sensibilizzare chi si occupa di tecnologie digitali sul tema dell’accessibilità e dell’inclusività, attraverso il confronto e l’interazione di persone con disabilità. Il programma sarà a breve disponibili nel sito dell’evento

Leggi: Rete Caad


6 Aprile 2022 ore 18.00 – Webinar ACCESSIBILITÀ

Descrizione
Contributi che vogliono proporre visioni e approcci su città accessibili a tutti tenendo conto degli stravolgimenti dovuti all’emergenza sanitaria Covid-19.
Programma
Introduce e coordina:
Paolo Galuzzi, Direttore di URBANISTICA
Dialogano:
Iginio Rossi, Coordinatore “Città accessibili a tutti”, INU
Alessandro Bruni, Coordinatore “Città accessibili a tutti”, INU
Giampiero Griffo, Coordinatore del comitato tecnico-scientifico dell’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità

Iscrizione: Urban Promo


“Urbanpromo LETTURE” è una linea comunicativa volta presentare e discutere le più rilevanti pubblicazioni in materia urbanistica

Prende forma in un ciclo di incontri online.
Un innovativo faro puntato sull’editoria dedicata all’urbanistica. L’appuntamento mensile ospiterà, in streaming, autori di saggi, articoli e ricerche che affrontano i principali temi inerenti la città, l’ambiente e il territorio, all’insegna della multidisciplinarietà.
Un’iniziativa digitale a cura di INU – Urbit, nasce con lo scopo di diffondere e promuovere il patrimonio culturale dell’attività urbanistica nazionale ed estera. Un apposito Comitato scientifico selezionerà, per ogni incontro, le pubblicazioni di maggior interesse per instaurare un dibattito pubblico.

Programma: Urban Promo


IN EVIDENZA:

Prospettive di innovazione dei servizi per gli anziani nell’area metropolitana bolognese: quale ruolo per il livello intermedio?

Lo sviluppo di approcci innovativi e integrati alla programmazione e all’erogazione dei servizi riguarda diverse fasce di età ed aree di intervento tra le quali la popolazione anziana ed i servizi ad essa correlati. L’articolo presenta la recente esperienza di progettazione partecipata nel territorio dell’area metropolitana bolognese, dando particolare rilievo al ruolo del livello intermedio nella programmazione, nell’integrazione e nel coordinamento dei servizi.
di Alessandra Apollonio, Francesco Bertoni, Benedetta Marani (Città metropolitana di Bologna – Area Sviluppo Sociale)
Prospettive di innovazione dei servizi per gli anziani nell’area metropolitana bolognese: quale ruolo per il livello intermedio?
È da ormai alcuni decenni che operatori, studiosi ed esperti di politiche e servizi sociali e socio-sanitari, convergono sull’importanza di sviluppare approcci innovativi ed integrati alla programmazione ed erogazione di servizi. Questa esigenza, radicata in una profonda trasformazione del tessuto sociale ed economico, diventa oggi ancora più urgente alla luce delle sollecitazioni dell’emergenza pandemica, che ha ulteriormente messo in luce la necessità di creare un sistema di servizi diversificato, in grado di rispondere a bisogni individuali e famigliari sempre più complessi.

Leggi: I Luoghi della Cura


Un’esperienza formativa degli assistenti sociali nel quadro delle politiche sociali – Francesco Di Mauro, Gina Occhipinti

Il Distretto Socio-Sanitario di Gravina di Catania (D19) ha aderito al PON Inclusione 2014-2020, gestito dalla Direzione generale per la lotta alla povertà e la programmazione sociale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Il Programma, nell’ambito della programmazione comunitaria, ha permesso di accedere a fondi strutturali per realizzare una serie di misure e servizi innovativi contro la povertà e la marginalità sociale, da realizzare nei 13 Comuni del Distretto. Ciascuno di questi ha messo in atto un sistema coordinato di prestazioni sociali mediante interventi e servizi individuati in alcune categorie specifiche: segretariato sociale per l’accesso; servizio sociale professionale per la valutazione multidimensionale dei bisogni e la presa in carico; valutazioni in equipe multidisciplinari (EM); accordi territoriali con i Centri servizio per l’impiego e organizzazioni private, in prevalenza non profit. L’insieme delle misure, compendiato in un progetto denominato “Una relazione in più”, ha come ente erogatore il Consorzio Sol.Co., rete di imprese sociali siciliane, per il tramite della consorziata Cooperativa Sociale Onlus TEAM di Catania.

Leggi: Welforum


Internet nella terza età. Un’opportunità o uno svantaggio?

I progressi della medicina hanno “regalato” al nostro secolo una maggiore longevità, tanto da avere una crescente popolazione di persone anziane in ogni parte del pianeta. E se da un lato emerge la necessità di assumersi la responsabilità di accudire i cittadini più vecchi, dall’altro la società contemporanea è chiamata a riconoscere il ruolo dell’anziano che vuole essere presente e attivo, pur nell’adattamento ai cambiamenti del proprio corpo e dell’ambiente circostante, nel rispetto di ogni bisogno, psicologico, spirituale e sociale.
Nel caso specifico del nostro tempo, una sfida per gli anziani emerge dalla rivoluzione digitale, nel rapporto con i nuovi media, in particolare con internet.
È interessante confrontare alcuni dati del 2012 (Infographic) dove si evinceva che in Italia gli over 65 che utilizzavano Internet era pari al 2.3% contro il 4.9% degli Stati Uniti, con quelli rilevati dall’ISTAT nel 2020. Focalizzando l’attenzione su tutte quelle famiglie composte da sole persone con 65 anni e più, si scopre che ben il 67,4% non sa usare Internet.

Leggi: Anziani e Vita


Un nuovo welfare per la non autosufficienza: i cambiamenti che desideriamo – Sergio Pasquinelli, Francesca Pozzoli

Per lunghi anni il tema degli anziani è stato ridotto a quello delle pensioni, con l’idea che pensioni migliori risolvono i problemi di questa sempre più lunga età della vita. E intanto ci facciamo assistere dalle badanti, con una rete di servizi spesso obsoleta, inadeguata, marginale. Altri paesi europei l’hanno capito: c’è un tema di welfare per la terza età che comporta servizi, aiuti diretti, agevolazioni. Non solo pensioni.
Le proposte del “Patto per un nuovo welfare per la non autosufficienza” vanno in questa direzione. Vediamo, in sintesi, quali sono i cambiamenti più rilevanti che propone il “Patto”, cui aderiscono oltre 50 realtà del Terzo settore, delle parti sociali, dell’associazionismo, soggetti che l’anno scorso hanno ottenuto di introdurre nel PNRR la promessa di una riforma del welfare per la non autosufficienza. Le proposte sono il frutto di un percorso ampiamente partecipato. Si è voluto valorizzare il sapere concreto di cui sono portatrici le realtà del Patto, i cui componenti sono quotidianamente coinvolti – su molteplici versanti – nell’assistenza agli anziani non autosufficienti. Questo bagaglio di conoscenze è stato intrecciato con le competenze scientifiche di una rete di studiosi della materia.

Leggi: Welforum


In Italia solo lo 0,7% del Pil per gli anziani non autosufficienti contro la media Ocse dell’1,5%. Il Sud resta indietro nell’assistenza

I dati contenuti nel Rapporto realizzato dalla Fondazione per la Sussidiarietà segnala forti differenze territoriali nell’assistenza. Il 17% degli anziani con limitazioni funzionali è seguito da una badante. Al Nord si arriva al 19%, al Centro al 21%, mentre al Sud si scende al 14%. Un andamento analogo si riscontra nell’assistenza domiciliare integrata, che coinvolge il 6,2% dei soggetti nella Penisola, con una maggiore diffusione al Nord (7,2%) e al Centro (6,9%) rispetto al Sud (4,3%).
L’Italia destina risorse inadeguate al “long term care” (Ltc), l’assistenza agli anziani non autosufficienti: circa lo 0,7% del prodotto interno lordo, rispetto all’1,5% dei paesi Ocse più sviluppati. E molto meno dei principali partner europei, come Francia (2,4%), Gran Bretagna (2,4%) e Germania (2,2%).
È quanto emerge del rapporto “Anziani e disabili: un nuovo modello di assistenza” realizzato dalla Fondazione per la Sussidiarietà (Fps), in collaborazione con Cesc – Università degli studi di Bergamo, Crisp – Università degli studi di Milano, Politecnico di Milano e Università degli studi di Parma e con la partecipazione di Fondazione Don Gnocchi e Fondazione Sacra Famiglia.
Il Rapporto segnala forti differenze territoriali nell’assistenza. Il 17% degli anziani con limitazioni funzionali è seguito da una badante. Al Nord si arriva al 19%, al Centro al 21%, mentre al Sud si scende al 14%.

Leggi: Quotidiano Sanità


Assistenza agli anziani e DM71. Come governare il cambiamento? – di Laura Pelliccia

Il DM71 fa riferimento alla necessità di una stratificazione in base ai bisogni socioassistenziali, senza tuttavia individuare come dovrebbe avvenire operativamente la raccolta omogenea di questo tipo di informazioni. Risposte che possono essere fornite dalla “Griglia Fabbisogni-Risposte”
Il quadro di partenza
Per un’efficace governance degli interventi per gli anziani non autosufficienti servono adeguati strumenti di conoscenza e misurazione dei bisogni e delle relative risposte. La situazione attuale, sia dal lato della domanda che da quello dell’offerta, è quella di una limitata capacità conoscitiva.
Gli sforzi di analisi del fabbisogno assistenziale sinora si sono concentrati quasi esclusivamente sui bisogni di salute, intesi quali esigenze cliniche. Finora, con le piramidi della cronicità, la popolazione è stata stratificata unicamente in base alle patologie croniche, con il solo scopo di definire Piani assistenziali individualizzati (PAI) per la gestione dei bisogni clinici.
Anche i tentativi di lettura dei consumi della popolazione stratificata hanno tenuto conto dei soli servizi per assicurare risposte cliniche (assistenza ospedaliera, farmaceutica, specialistica ambulatoriale).

Leggi: Quotidiano Sanità


SEGNALAZIONI:

Covid. Addio allo stato di emergenza. Dal green pass alle mascherine: ecco cosa cambia
Decade il Comitato tecnico scientifico e decade anche il commissario Figliuolo. La struttura commissariale viene sostituita dall’Unità per il completamento della campagna vaccinale e per l’adozione di altre misure di contrasto alla pandemia guidata dal maggior generale Tommaso Petroni. Viene abolito il sistema della classificazione regionale a colori. Fino al 30 aprile resta l’obbligo di mascherine al chiuso. Per accedere ai luoghi di lavoro sarà sufficiente il green pass base. Il certificato non sarà più richiesto per bar e ristoranti all’aperto, oltre che per diverse altre attività.
Da oggi l’Italia, dopo due anni, si lascia alle spella definitivamente lo stato di emergenza proclamato dal 2020 a causa della pandemia da Covid. Diverse le novità che entreranno in vigore da questa mattina grazie al decreto approvato nelle scorse settimane dal Consiglio dei Ministri.
Innanzitutto viene sciolto il Comitato tecnico scientifico che si è riunito per l’ultima volta lo scorso 30 marzo. Ciò non toglie che il presidente del Comitato Franco Locatelli, ed il portavoce Silvio Brusaferro, continueranno a poter dare le loro consulenza al ministro della Salute Roberto Speranza nel loro ruolo di presidenti, rispettivamente, del Consiglio superiore di sanità e dell’Istituto superiore di sanità.

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Ricetta dematerializzata. Prorogata fino al 31 dicembre la possibilità d’inviare il promemoria via sms o telefono. Le indicazioni per i medici e le farmacie. Ecco l’ordinanza – di L.F.

Arriva l’atteso provvedimento che estende fino alla fine dell’anno la possibilità da parte del medico di inviare il promemoria con il numero di ricetta via mail, sms, whatsapp o anche al telefono. Ecco tutte le modalità specificate per i medici e le farmacie nell’ordinanza della Protezione civile. TESTO ORDINANZA
Il sistema di invio del promemoria delle ricette in forma alternative al cartaceo non è a regime per cui con ordinanza della Protezione civile è stata prorogata la possibilità per i medici di inviare ai pazienti il promemoria via mail, sms, whatsapp o anche al telefono.
Le indicazioni per il medico
Fino al 31 dicembre 2022 – si legge nel testo dell’ordinanza – , al momento della generazione della ricetta elettronica da parte del medico prescrittore, l’assistito può chiedere allo stesso medico il rilascio del promemoria dematerializzato ovvero l’acquisizione del Numero di Ricetta Elettronica tramite:

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Mattarella, l’Italia il paese Ue con più anziani: sono preziosi, importante prendersene cura

Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell’incontro con alcuni ospiti e operatori dell’Azienda pubblica di servizi alla persona “Itis” a Trieste. “Rilevante il lavoro che viene fatto nelle strutture che funzionano, inaccettabili i maltrattamenti nelle Rsa”
“Il nostro Paese è il più anziano in Europa e questo per diversi motivi. Uno è l’attesa di vita che in Italia è più alta che altrove, ed è un dato confortante e importante. L’altro è che nascono meno bambini: questo è meno piacevole. Speriamo che si riesca a rimediare, a invertire questa tendenza. Ma questo sottolinea ancor di più l’importanza dell’attenzione verso gli anziani”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell’incontro con alcuni ospiti e operatori dell’Azienda pubblica di servizi alla persona “Itis” a Trieste.

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NEWS:

martedì 29 marzo 2022
Lavoro, report Fp Cgil: nel socio assistenziale è esplosione di contratti pirata

A denunciarlo è la Funzione pubblica Cgil che ha inviato al ministro del Lavoro, Andrea Orlando, una proposta: legare l’attuazione del Pnrr relativamente ai capitoli del welfare, al rispetto dei contratti nazionali firmati dalle organizzazioni sindacali e datoriali maggiormente rappresentative
Nel settore socio assistenziale privato e nel terzo settore si contano ben 47 contratti nazionali di lavoro, 27 dei quali “pirata”, che vanno a incidere su di un campo che conta un numero di addetti pari a 1,250 milioni. Una proliferazione contrattuale fuori controllo, esplosa nel corso degli ultimi dieci anni, e che ha portato i contratti da circa 20 a un totale di 47, la gran parte dei quali cosiddetti “pirata”, ovvero sottoscritti da organizzazioni sindacali e datoriali non rappresentative. A denunciarlo è la Fp Cgil che, per queste ragioni, ha inviato al ministro del Lavoro, Andrea Orlando, una precisa proposta: “Legare l’attuazione del Pnrr relativamente ai capitoli del welfare, e quindi l’accesso ai fondi da parte delle imprese, al rispetto dei contratti nazionali firmati dalle organizzazioni sindacali e datoriali maggiormente rappresentative”.

Leggi: Redattore Sociale, 29/03/2022


martedì 29 marzo 2022
Rsa, visite dei familiari e accreditamento: il Garante incontra le associazioni

“Avviare al più presto un percorso di ritorno alla normalità, soprattutto per quanto riguarda le visite dei familiari”: il garante contatta gli assessori regionali per invitarli a monitorare. E sull’accreditamento chiede di “ridefinire i criteri”: no alla “catena di montaggio” delle cure e rispetto della volontà delle persone ospitate
Il Garante nazionale delle persone private della libertà ha incontrato le associazioni dei pazienti ricoverati nelle Residenze sanitarie per anziani (Rsa) per discutere, tra l’altro, delle limitazioni ancora vigenti alle visite dei parenti iniziate a seguito del diffondersi dell’epidemia da Covid-19. La delegazione era composta da da Mauro Palma e Daniela de Robert, presidente e componente del Collegio del Garante nazionale, e Gilda Losito ed Enrica Vignaroli dell’Unità Privazione della libertà nell’ambito delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e assistenziali dell’Ufficio del Garante.
Il Garante nazionale, si legge in una nota, “ha condotto negli ultimi due anni di pandemia numerose visite nelle Rsa rilevando una grande disomogeneità non solo tra le diverse regioni, ma anche all’interno dello stesso territorio regionale. Le direzioni sanitarie tendono spesso ad assumere decisioni ‘difensive’, riducendo al minimo le possibilità di contatto diretto tra le persone ospitate e i loro cari, in nome delle prevenzione della diffusione del virus.

Leggi: Redattore Sociale, 29/03/2022


lunedì 28 marzo 2022
Rigenerazione urbana, a breve i 905 milioni di euro per ulteriori 541 opere

Finanziati tutti i progetti ammissibili e quelli non pervenuti per un mero errore informatico. Il Viminale ricorda che il PNRR non finanzia le caldaie a gas
Il Ministero dell’Interno ha autorizzato lo scorrimento della graduatoria del bando per la rigenerazione urbana, al fine di finanziare con 905 milioni di euro i progetti presentati dai Comuni del nord Italia, non finanziati a dicembre 2021.
Lo fa sapere il Ministero con un comunicato sul proprio sito web. La vicenda, lo ricordiamo, è quella del bando per i progetti di rigenerazione urbana, volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale, a valere sul PNRR, emanato ad aprile 2021 e concluso il 30 dicembre 2021 con l’assegnazione di 4,3 miliardi di euro a 1748 progetti in 483 Comuni per la stragrande maggioranza del Sud.

Leggi: Edilportale, 28/03/2022


venerdì 25 marzo 2022
Decreto riaperture in Gazzetta. Al ministero della Salute anche le funzioni di contrasto a “ogni emergenza sanitaria”. E dal 1 gennaio gestirà anche la campagna vaccinale. Ecco tutte le misure post stato di emergenza

Pubblicato sulla Gazzetta di ieri sera il decreto approvato il 17 marzo dal Governo con tutte le nuove misure su mascherine, vaccinazioni e green pass. Una vera e propria road map per l’uscita dallo stato di emergenza che scade il 31 marzo. A quella data si chiude l’attività del Commissario straordinario che passa il testimone a una unità speciale che opererà con gli stessi poteri fino al 31 dicembre. Poi tutto passerà al ministero della Salute. Per le nuove funzioni attribuitegli il ministero potrà assumere 56 nuove unità di personale. IL DECRETO.
Il decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 17 marzo è stato pubblicato sulla Gazzetta di ieri sera ed entra in vigore oggi.
Il decreto ha lo scopo primario di tracciare gli interventi e revisionare le normative in vista dell’ormai prossima fine dello stato di emergenza che cadrà definitivamente il 31 marzo.
In ogni caso il Governo si riserva comunque l’opportunità di intervenire in modo straordinario con lo strumento delle Ordinanze che, fino al 31 dicembre 2022, potranno introdurre misure derogatorie per rialzare il livello di guardia contro eventuali allarmi epidemiologici.

Leggi: Quotidiano Sanità, 25/03/2022


giovedì 24 marzo 2022
Colf, badanti e baby sitter: una spesa irrinunciabile, ma non tutti possono permettersela

Presentato il report realizzato dal Censis per Assindatcolf, una radiografia dei servizi familiari in Italia. Il 79,5% delle famiglie datrici di lavoro associate ricorre a una colf, il 20,4% a una badante e il 7,1% si avvale delle baby sitter. Con costi mensili variabili tra 650 e 1.200 euro. Zini: “Lavoro domestico diventato un pilastro del welfare, urgente un intervento dello Stato”
Il 79,5% delle famiglie associate a Assindatcolf impiega una collaboratrice domestica. Le colf sono prevalentemente di origine straniera (nell’83,1% dei casi) e assunte a ore (89,9%). Comportano una spesa media mensile intorno ai 650 euro per famiglia. Il ricorso all’aiuto domestico è motivato soprattutto (per il 43,3%) dall’impossibilità di occuparsi direttamente della cura della casa. La percentuale sale al 57,3% dei nuclei familiari in cui sono presenti persone non autosufficienti e al 67,0% tra gli over 75 anni.
L’aiuto domestico favorisce la conciliazione degli impegni professionali e di quelli fuori casa: vale per il 21,4% (e il dato sale al 38,9% tra gli under 50). Ma una famiglia su cinque (il 20,8%) incontra difficoltà a sostenere la spesa per le collaboratrici domestiche.

Leggi: Redattore Sociale, 24/03/2022


giovedì 24 marzo 2022
Pnrr. Una riforma che va ben oltre il “mattone”. Le riflessioni a Camerae Sanitatis

È stata la formazione la parola a cui si è più richiamato nel corso della puntata del format promosso dall’Intergruppo Parlamentare Scienza&Salute e Sics dedicata al Pnrr. Ma per un salto di qualità del Ssn c’è bisogno anche di riorganizzare i processi, di sburocratizzare e di lavorare per garantire i migliori standard in ogni parte di Italia. Ospiti della puntata Ianaro (Intergruppo Scienza&Salute), Boldrini (Intergruppo Cronicità), Frittelli (Federsanità), Volpe (Card), Leone (Efcca) e Avaltroni (Galapagos Biopharma).
Di Pnrr si parla da mesi, eppure i dubbi da sciogliere sono ancora tanti. Come è emerso nel corso dell’ultima puntata di Camerae Sanitatis, il primo format editoriale multimediale nato dalla collaborazione tra l’Intergruppo parlamentare Scienza & Salute e SICS editore.
L’ultimo appuntamento di Camerae Sanitatis ha voluto, in particolare, confrontarsi sul tema della gestione del paziente con patologie croniche alla luce dei nuovi modelli di assistenza territoriale proposti, tra Pnrr e DM71, telemedicina, assistenza domiciliare e istituzione delle Case di Comunità.

Leggi: Quotidiano Sanità, 24/03/2022


mercoledì 23 marzo 2022
PNRR, Mims: firmate 138 convenzioni del Piano sulla qualità dell’abitare (Pinqua), altro traguardo raggiunto

Con la firma di 138 convenzioni del Programma Innovativo per la Qualità dell’Abitare (Pinqua), su un totale di 159, il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili ha raggiunto un altro degli obiettivi previsti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). In particolare, sono state firmate 6 convenzioni relative a proposte pilota, su un totale di 8 ammesse al finanziamento, e 132 relative a proposte ordinarie su un totale di 151. Le convenzioni sottoscritte interessano tutte le Regioni e in dieci di esse la firma delle proposte ammesse al finanziamento è stata completata. Entro il 31 marzo saranno sottoscritte le 21 convenzioni ancora mancanti (per raggiungere l’obiettivo previsto dal Pnrr sarebbe stato sufficiente firmare almeno una convenzione in quindici Regioni).
Il 31 marzo, nel corso di una conferenza stampa, sarà presentato il Rapporto illustrativo dei diversi progetti del Pinqua che riguardano, tra l’altro, la rigenerazione urbana, il miglioramento e l’efficientamento dell’edilizia residenziale pubblica, il recupero di spazi urbani per attività sociali.

Leggi: La Stampa, 23/03/2022


mercoledì 23 marzo 2022
Rigenerazione urbana dei Comuni sotto i 15.000 abitanti, scadenza prorogata al 30 aprile

Il decreto Sostegni-ter concede un mese di tempo in più per la partecipazione al bando da 300 milioni di euro
I Comuni sotto i 15.000 abitanti che intendono partecipare al bando da 300 milioni di euro per la rigenerazione urbana hanno un mese di tempo in più per candidare i progetti.
Il Senato ha introdotto nella legge di conversione del decreto Sostegni-ter la proroga dal 31 marzo al 30 aprile 2022 della scadenza per le candidature.
Il bando è quello finanziato dalla Legge di Bilancio 2022 per progetti di rigenerazione urbana, riduzione della marginalizzazione e del degrado sociale e miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale, presentati da:
– i Comuni con popolazione inferiore a 15.000 abitanti che, in forma associata, presentino una popolazione superiore a 15.000 abitanti, nel limite massimo di 5.000.000 di euro. La domanda dovrà essere presentata dal comune capofila;

Leggi: Edilportale, 23/03/2022


martedì 22 marzo 2022
Barriere architettoniche, il 75% è fuori dal plafond superbonus

Il grande interesse suscitato dal nuovo intervento di superamento ed eliminazione delle barriere architettoniche su edifici esistenti con detrazione al 75% (in cinque anni) per le spese sostenute nel 2022 sconta le diverse perplessità applicative dovute all’assenza di chiarimenti ufficiali su alcuni aspetti di rilievo.
L’articolo 119 ter del Dl 34/2020 – introdotto dalla legge di bilancio 2022 – riguarda anche gli interventi di automazione degli impianti degli edifici e delle singole unità immobiliari funzionali ad abbattere le barriere architettoniche nonché, in caso di sostituzione dell’impianto, le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dei materiali e dell’impianto sostituito. La detrazione è calcolata su un ammontare complessivo non superiore a:
a) 50mila euro per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno;

Leggi: Quotidiano Sanità, 22/03/2022


DALLE REGIONI:

lunedì 28 marzo 2022
Hines, piano da 850 milioni per gli affitti accessibili a Milano

Prende il largo a Milano uno dei più grandi progetti europei, il primo nel suo genere in Italia, di rigenerazione urbana per la creazione di abitazioni in affitto a prezzi accessibili e in edifici di ultima generazione, a basse o zero emissioni, in aree della città (Lambrate e Milano Sud) che saranno attrezzate, tra le altre cose, con orti urbani e vertical farm.
Il maxi-intervento da 850 milioni è di Hines, multinazionale con un portafoglio da 90 miliardi, 28 sedi, 198 progetti nel mondo, guidata in Italia da Mario Abbadessa, in partnership con il fondo pensione olandese Pggm. Oltre che co-investitore, Hines è lo sviluppatore del piano che porterà alla realizzazione di 1400 appartamenti. Racconta Abbadessa: «E’ proprio in Olanda, ad Amsterdam, che abbiamo trovato ispirazione per questo progetto residenziale a grande impatto e che conferma il nostro impegno per Milano, una città nella quale abbiamo già investito oltre cinque miliardi di euro.

Leggi: Corriere della Sera, 28/03/2022


venerdì 25 marzo 2022
“Una lunga vita senza una buona salute”, l’ansia dei pensionati del Veneto

Un terzo degli over 75 presenta una grave limitazione dell’autonomia, e otto anziani su 10 hanno sviluppato una o più malattie croniche. Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil lanciano proposte per “rifondare” la gestione della non autosufficienza
“Ripensare la gestione della non autosufficienza non è più procrastinabile, soprattutto alla luce del quadro demografico e sanitario” del Veneto. Lo affermano Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil del Veneto dopo aver esaminato i servizi per la non autosufficienza e stilato un documento sulle criticità e le proposte per risolverle, che verrà illustrato martedì 29 marzo, alle 10, nel convegno “Migliorare i servizi e le prestazioni per gli anziani non autosufficienti nella regione del Veneto”. I dati sostengono il loro ragionamento: se oggi gli anziani in Veneto rappresentano il 23% della popolazione con 1,1 milioni di persone, nel 2050 saranno 1,6 milioni (35%), ed è la fascia degli over 80 ad aumentare di più, quasi raddoppiando: 358.000 oggi, 693.000 nel 2050. I centenari sono 1.100 oggi, 6.400 fra meno di 30 anni. “Ma una lunga vita non corrisponde a una buona salute: un terzo degli over 75 presenta una grave limitazione dell’autonomia, e otto anziani su 10 hanno sviluppato una o più malattie croniche che, a lungo andare, possono portare alla non autosufficienza”.

Leggi: Redattore Sociale, 25/03/2022


mercoledì 23 marzo 2022
Casa Milano, Mattinzoli: assegnazioni in netto miglioramento

“I dati sulle assegnazioni degli alloggi popolari di Milano registrano un miglioramento”. Lo afferma l’assessorato alla Casa e Housing sociale di Regione Lombardia, guidato da Alessandro Mattinzoli, che fornisce dati relativi ad Aler Milano, che nell’ambito del bando del secondo semestre 2021 aveva messo a disposizione 300 alloggi. Oltre a questi ne ha già assegnati ulteriori 120 e conta di consegnarne almeno altri 150 prima dell’approvazione della graduatoria del nuovo bando di Palazzo Marino da poco pubblicato. “Tutto ciò- osserva l’assessorato- dopo l’entrata in vigore di una prima serie di procedure di sburocratizzazione e l’approvazione della ‘Legge di semplificazione regionale 8/2021’ e del conseguente adeguamento del regolamento”.

Leggi: Redattore Sociale, 23/03/2022


mercoledì 23 marzo 2022
Iniziativa a Bari su rigenerazione urbana : occupazione, legalità, diritti

L’iniziativa del 17 marzo scorso sulla Rigenerazione urbana organizzata dalla Cgil e dalla Fillea CGIL della Puglia e di Bari è stata l’occasione – come ha sostenuto il Segretario generale Fillea del territorio, Ignazio Gavino – per rimettere al centro un Piano straordinario del lavoro stabile, di qualità, sicuro e ben retribuito e per cotribuire a realizzare un modello di sviluppo più giusto, sia dal punto di vista ambientale sia sociale, contrastando ogni forma di infiltrazione mafiosa e criminale soprattutto nella gestione degli appalti.
Particolare attenzione è stata data ai temi della sicurezza sul lavoro: gli incidenti mortali in Puglia, secondo dati INAIL, sono aumentati del 54% e il tasso di irregolarità nel settore dell’edilizia raggiunge il 72%, ben cinque punti percentuali sopra la media nazionale.

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 23/03/2022


martedì 22 marzo 2022
Toscana, 1,2 milioni per le cooperative di comunità

La giunta regionale toscana stanzia quasi un milione e duecentomila euro a sostegno delle cooperative di comunità, tra le esperienze più originali e significative della passata legislatura: vere e proprie imprese, sia pur piccole e nate spesso da un tessuto associativo fatto di civismo, destinate a reggersi sulle proprie gambe e inventate per creare nuove occasioni di sviluppo sostenibile in aree oggi marginali e periferiche, per offrire pure nuovi servizi ai residenti e combattere anche lo spopolamento di borghi e paesi. Il bando è stato pubblicato oggi, 21 marzo, sul sito di Sviluppo Toscana, https://www.sviluppo.toscana.it/coop_comunita2022, società in house della Regione. “Due anni di pandemia purtroppo hanno messo in difficoltà, al pari dell’intero sistema economico, anche le cooperative di comunità – spiega l’assessore all’economia della Toscana, Leonardo Marras – Con questo bando vogliamo sostenere le cooperative che già esistono, rafforzandone la capacità di resilienza, ed aiutare pure la formazione di nuove”.

Leggi: Redattore Sociale, 22/03/2022


martedì 22 marzo 2022
Comunicato CGIL, CISL, UIL, SUNIA, SICET, UNIAT e UNIONE INQUILINI al termine del presidio al MIMS

“La mobilitazione promossa in questi giorni in tutta Italia da Cgil, Cisl, Uil, Sunia, Sicet, Uniat e Unione degli inquilini, che quest’oggi è approdata a Roma davanti al Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili, ha raggiunto un primo risultato importante: l’apertura, all’inizio di aprile, di un tavolo di confronto periodico e strutturale sui temi sfratti e emergenza abitativa”. Lo affermano in una nota Cgil, Cisl, Uil, Sunia, Sicet, Uniat e Unione degli inquilini dopo l’incontro di una delegazione con la struttura dirigenziale del Mims, a cui cui è stato presentato un documento di proposte.
“Riteniamo sia fondamentale affrontare con rapidità queste emergenze, ma occorre mettere in campo risorse sufficienti per un piano di medio e lungo periodo in grado di incrementare in modo consistente gli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Quello di oggi è sicuramente un primo passo, ma aspettiamo risultati concreti”.

Leggi: Sunia, 22/03/2022


martedì 22 marzo 2022
Studenti in cattedra a Bologna: insegnano ai nonni come usare lo smartphone

I pensionati di Cna incontreranno nuovamente i loro nipotini digitali. Tornano in presenza i corsi organizzati da Cna per aiutare i pensionati a utilizzare pc, smartphone, tablet e altre “diavolerie” tecnologiche…
I pensionati di Cna incontreranno nuovamente i loro nipotini digitali. Tornano in presenza i corsi organizzati da Cna per aiutare i pensionati a utilizzare pc, smartphone, tablet e altre ‘diavolerie’ tecnologiche. In cattedra gli studenti di informatica delle superiori. Oltre a quello con le Aldini-Valeriani, giunto alla settima edizione, partirà per la prima volta il corso all’Istituto Montessori-Da Vinci di Porretta. I corsi torneranno ‘in presenza’ dopo due anni di ‘didattica a distanza’ imposta dalla pandemia. Le lezioni nelle aule dell’Istituto Aldini Valeriani in via Bassanelli 9, inizieranno il 31 marzo alle 14.30, cinque incontri una volta alla settimana fino al 28 aprile. Il corso all’Istituto Montessori-Da Vinci di Porretta Terme, il primo che si tiene in Appennino, inizierà il 5 aprile alle 15 e proseguirà tutti i martedì pomeriggio fino al 3 maggio. I giovani insegneranno ai senior come si videocomunica con amici e parenti, come si ordinano beni e servizi on line, come ci si collega con Spid a tutto l’universo della pubblica amministrazione digitale a partire dal Fascicolo Sanitario Elettronico.

Leggi: Redattore Sociale, 22/03/2022


martedì 22 marzo 2022
Siracusa. La fine dello stato di crisi legato alla pandemia sta facendo emergere, con drammaticità, la crisi abitativa che investe migliaia di famiglie in tutta la provincia

Lo fanno rilevare Sunia Cgil, Sicet Cisl e Uniat Uil per una preoccupazione condivisa anche dalle Confederazioni di Cgil Cisl e Uil.
“Una situazione resa assai delicata con le 429 famiglie destinatarie dei decreti di rilascio dell’Iacp nell’ultimo quinquennio – sottolineano Salvatore Zanghì, Paolo Gallo e Sebastiano Greco, insieme con i segretari generali Roberto Alosi, Vera Carasi e Luisella Lionti -.
A questa difficile situazione, si aggiungono i 350 sfratti esecutivi al 2018 e i circa 1500 in esecuzione.
La stragrande maggioranza dei Comuni della nostra provincia non ha avviato una concreta politica abitativa, programmando i bandi per l’assegnazione delle abitazioni.
Una crisi che adesso rischia di aggravarsi ulteriormente vista anche la mancanza di alloggi in relazione ai bandi già emessi, 1030 solo nel capoluogo”.

Leggi: Sunia, 22/03/2022


giovedì 17 marzo 2022
Un portale regionale per i caregiver dell’E.Romagna

Spesso non è semplice quando un proprio congiunto diventa non autosufficiente, muoversi tra le tante informazioni che sono necessarie, nel tempo, nell’ambito dell’adattamento domestico. Dopo gli sportelli sociali, gli sportelli Informahandicap e gli stessi sportelli provinciali dei CAAD, un’altro tassello informativo si aggiunge per cercare di dare una risposta a 360° alle esigenze delle persone che assistono stabilmente un proprio congiunto, i cosidetti caregiver. Un progetto regionale ha promosso una rete di punti di riferimento territoriali, collegati agli snodi informativi che prima abbiamo citato, il cui scopo è di seguire nel tempo le necessità dei Caregiver che investono più livelli (informazione, orientamento, sollievo, formazione, ascolto…). I Punti di riferimento hanno diverse organizzazioni a seconda dei terrritori; qui puoi trovare i vari riferimenti territoriali nella regione E.Romagna. Tra i vari servizi e iniziative anche l’avvio di un “portale regionale Caregiver”.
“CaregivER familiare” è un portale web di informazione e supporto al caregiver della Regione E.Romagna, costruito e gestito in collaborazione con la rete dei referenti territoriali caregiver di

Leggi: Rete Caad, 17/03/2022


IN AGENDA:

Come sarà il futuro della città metropolitana?

Un confronto a più voci e in cinque tappe sulle grandi questioni emerse dal «Rapporto 2021», proposto da Ambrosianeum a partire dal 31 marzo
Come sarà la Milano del futuro? E quale sarà il rapporto tra chi vive e lavora a Milano e la città? Sarà davvero possibile per tutti e tutte esercitare una cittadinanza attiva? Per rispondere a queste e ad altre domande, nel solco tracciato dal «Rapporto sulla Città 2021», Fondazione Ambrosianeum organizza presso la propria sede in via delle Ore 3 un ciclo di cinque incontri, che approfondiranno questioni rilevanti e per nulla scontate: dai rapporti tra pubblico e privato alla sostenibilità ambientale, dalla complessa relazione tra giovani e città al nesso tra sviluppo urbanistico e architettonico e inclusione sociale, alle ricadute concrete del Pnrr sulla vita delle persone. Ecco il programma. 31 marzo , ore 18: «Milanesi, pubblico pagante?». Introduce e coordina Marco Garzonio (presidente Ambrosianeum, psicoanalista, giornalista), intervengono Andrea Boitani (docente di Economia politica, Università cattolica), Cristina Cattaneo (docente di Medicina legale, Università degli Studi di Milano), Mario Colombo (direttore generale Istituto Auxologico italiano) 13 aprile , ore 18: «La sostenibilità ambientale oltre le retoriche». Introduce e coordina Elena Granata (docente di Urbanistica, Politecnico di Milano), intervengono Matteo Bartolomeo (economista, Partner Avanzi e a|impact), Caterina Sarfatti (direttrice Inclusive climate action di C40 Cities) 28 aprile , ore 18: «3. Milano, come essere una città per giovani». Introduce e coordina Rosangela Lodigiani (docente di Sociologia del lavoro, Università cattolica), intervengono Stefano Laffi (sociologo, direttore di Codici ricerca e intervento), Gabriele Pasqui (docente di Politiche urbane, Politecnico di Milano) 5 maggio , ore 18: «Sotto la città che sale». Introduce e coordina Sissa Caccia Dominioni (vicepresidente Ambrosianeum, storica dell’arte), intervengono Luca Molinari (docente di Teoria e progettazione dell’architettura, Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli), Tommaso Sacchi (assessore alla Cultura, Comune di Milano). 28 maggio , ore 10.30: «Il Pnrr a Milano: cosa c’è per i cittadini?». Intervengono Floriana Cerniglia (docente di Economia politica, Università cattolica), Marco Leonardi (capo Dipartimento Programmazione coordinamento politica economica Presidenza del Consiglio), Pierfrancesco Maran (assessore alla Casa e piano quartieri, Comune di Milano).

Leggi: Ambrosianeum


7-8 aprile 2022 – Meeting delle professioni di cura – RSA: fenici che rinascono – Piacenza

È tempo di incontro e di relazione, è tempo di ritrovarci al Meeting e di ridefinire il ruolo delle nostre RSA.
Come professionisti, aziende e associazioni abbiamo il bisogno di dialogare, di elaborare e di ripartire dal nostro valore per ricostruire un profilo delle nostre strutture degno degli sforzi fatti e coerente con le sfide assistenziali che il futuro delle riforme ci pone di fronte.
Se, come l’araba fenice, sapremo risorgere dalle nostre ceneri, la nostra rinascita sarà l’aver creato un mondo di servizi interconnesso, coeso, presente sui territori, calato sui bisogni dei nostri anziani.

Leggi: Editrice Dapero


 27.3.2022 – Al lavoro per ripartire dalle città

Il 1° aprile si terrà a Lecce una iniziativa organizzata dalla Cgil e dalla Fillea dal titolo “Al lavoro per Ripartire dalle città” alla presenza delle Istituzioni locali
Manifatture Knos Sala Teatro – Lecce ore 16:30

Leggi: Nuove Rigenerazioni


30.3.2022 Ore 10.00 – Convegno “La residenzialità “possibile” per le persone con disabilità complesse”

Organizzazione: Anffas e Angsa
Città: Roma – Via Casilina 125
Luogo: Hotel Eurostars

Leggi: Redattore Sociale


Gli Accessibility Days 2022 si terranno venerdì 20 e sabato 21 maggio 2022, in concomitanza del GAAD (Global Accessibility Awareness Day)

Accessibility Days è un evento sull’Accessibilità e sulle Disabilità rivolto a sviluppatori, designer, maker, creatori ed editori di contenuti, ed in generale a tutte le persone che si occupano di tecnologie digitali. Compresa anche la Didattica a Distanza, argomento della massima importanza in questo periodo. Si terrà in occasione del Global Accessibility Awareness Day (GAAD), manifestazione promossa ogni anno a livello mondiale per sensibilizzare chi si occupa di tecnologie digitali sul tema dell’accessibilità e dell’inclusività, attraverso il confronto e l’interazione di persone con disabilità. Il programma sarà a breve disponibili nel sito dell’evento

Leggi: Rete Caad


6 Aprile 2022 ore 18.00 – Webinar ACCESSIBILITÀ

Descrizione
Contributi che vogliono proporre visioni e approcci su città accessibili a tutti tenendo conto degli stravolgimenti dovuti all’emergenza sanitaria Covid-19.
Programma
Introduce e coordina:
Paolo Galuzzi, Direttore di URBANISTICA
Dialogano:
Iginio Rossi, Coordinatore “Città accessibili a tutti”, INU
Alessandro Bruni, Coordinatore “Città accessibili a tutti”, INU
Giampiero Griffo, Coordinatore del comitato tecnico-scientifico dell’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità

Iscrizione: Urban Promo


“Urbanpromo LETTURE” è una linea comunicativa volta presentare e discutere le più rilevanti pubblicazioni in materia urbanistica

Prende forma in un ciclo di incontri online.
Un innovativo faro puntato sull’editoria dedicata all’urbanistica. L’appuntamento mensile ospiterà, in streaming, autori di saggi, articoli e ricerche che affrontano i principali temi inerenti la città, l’ambiente e il territorio, all’insegna della multidisciplinarietà.
Un’iniziativa digitale a cura di INU – Urbit, nasce con lo scopo di diffondere e promuovere il patrimonio culturale dell’attività urbanistica nazionale ed estera. Un apposito Comitato scientifico selezionerà, per ogni incontro, le pubblicazioni di maggior interesse per instaurare un dibattito pubblico.

Programma: Urban Promo


IN EVIDENZA:

LETHE, un progetto europeo per conoscere, prevenire e contrastare i disturbi cognitivi attraverso un modello digitale

L’invecchiamento della popolazione sta ponendo la demenza come la nuova sfida mondiale per i sistemi sanitari. Il progetto LETHE, finanziato dal programma europeo Horizon 2020, si delinea come strategia innovativa di intervento preventivo. Grazie alla tecnologia esso mira a sviluppare un modello di intervento che riduca il rischio di sviluppare la demenza, portando una maggiore attenzione verso lo stile di vita e il monitoraggio delle condizioni di salute. di Mattia Pirani (consulente per lo sviluppo di progetti europei sulla salute digitale, Innovation to Grow)
LETHE, un progetto europeo per conoscere, prevenire e contrastare i disturbi cognitivi attraverso un modello digitale
I disturbi cognitivi rappresentano una delle principali sfide per i sistemi sanitari a livello mondiale. L’aumento generale della longevità comporterà un numero maggiore di persone affette da demenza, patologia riconosciuta come principale causa di disabilità negli anziani. Nel 2015 i casi di demenza si aggiravano attorno a circa 50 milioni a livello globale, con le recenti stime che ipotizzano che potrebbero triplicare nel 2050 (Livingston et al, 2017).
Nonostante sia considerata attualmente una patologia non curabile, grazie alla ricerca scientifica, sappiamo che il decorso della malattia ed i suoi sintomi possono essere “modificati”, agendo in maniera tempestiva e soprattutto secondo un approccio multidisciplinare (Kivipelto et al, 2018),
In particolare, il tempismo può fare la differenza, fin dai primi sintomi o ancora prima che essi si manifestino clinicamente. Spesso, questi primi sintomi clinici, fanno il loro esordio sotto forma di Decadimento Cognitivo Lieve (conosciuto in inglese con il termine di Mild Cognitive impairment – MCI), considerato un pre-stadio della demenza, la cui prevalenza si attesta in 1 persona su 5 nei soggetti ultrasessantacinquenni (Petersen et al, 2018).

Leggi: I Luoghi della Cura


La gestione delle persone affette da cronicità: revisione dei modelli concettuali educazionali e di apprendimento

Negli ultimi anni, in seguito al progressivo invecchiamento della popolazione e al conseguente aumento delle malattie croniche, si è accentuata sempre più l’attenzione alla tematica “salute” in tutte le sue accezioni: non solo come assenza di patologia ma come stato di completo benessere bio-psico e sociale. La sfida odierna nella promozione della salute risiede nel favorire l’informazione e l’educazione affinché le persone, più consapevoli della propria responsabilità nel generare salute o malattia, possano attuare opportuni cambiamenti nei propri stili di vita.
di Roberta Rapetti (Responsabile Organizzazione Territoriale – ASL 2 – Azienda Sociosanitaria Ligure), Silvia Fimiani (Infermiere S.C. Coordinamento Professioni Sanitarie Territoriale ASL 2 – Azienda Sociosanitaria Ligure), Simona Visca (Infermiere S.C. Coordinamento Professioni Sanitarie Territoriale ASL 2 – Azienda Sociosanitaria Ligure), Alberto Piacenza (Coordinatore Attività Riabilitative Territoriali ASL 2 – Azienda Sociosanitaria Ligure)
La gestione delle persone affette da cronicità: revisione dei modelli concettuali educazionali e di apprendimento
Le malattie croniche sono la principale causa di disabilità a livello mondiale e rappresentano il 71% della mortalità globale (OMS, 2018). Ogni anno 41 milioni di decessi sono causati da eventi cardiovascolari (17,7 milioni di persone), neoplasie (8,8 milioni), disfunzioni respiratorie (3,9 milioni) e diabete (1,6 milioni) (Ministero della salute, 2021). Negli Stati Uniti 6 adulti su 10 sono affetti da una patologia cronica, mentre 4 su 10 ne presentano almeno due (World Health Organization, CDC, 2021). In Europa la prevalenza di condizioni croniche, nelle persone con più di 65 anni, è dell’80% (Ministero della Salute, 2016), in Italia è del 61% (ISS, 2020), di cui il 32,3% soffre di gravi patologie croniche e multi-morbilità (ISTAT, 2021).

Leggi: I Luoghi della Cura


Assistenza alle persone anziane non autosufficienti/3. Verso una nuova governance di sistema – di P. Da Col, A. Trimarchi, G. Volpe

Si conclude l’approfondimento sulle proposte della Riforma per l’assistenza alle persone anziane non autosufficienti prevista nel Pnrr. In questo terzo e ultimo capitolo sono illustrati i meccanismi di programmazione e governance e le modalità di finanziamento che a risorse invariate non potranno mai costruire un nuovo sistema di garanzie di Lep e Lea per la non autosufficienza degli anziani a completo finanziamento pubblico
Prima di introdurre i nuovi argomenti, giova ricordare i precedenti (1/ 2) approfondimenti trattati. Alla base della proposta di riforma del “Patto” c’è il nuovo “Sistema Nazionale Anziani” (SNA), in cui convergono e si integrano tutte le iniziative oggi in campo, ovvero i servizi di cura formale – correlati ai Lea sanitari e ai contestuali Leo sociali (contestualmente istituiti) -, le misure dell’Inps, le cure informali (da familiari, “badanti”, care giver, associazionismo e volontariato).
La priorità assoluta è nella domiciliarità. Con lo SNA è istituita la “Prestazione universale per la non autosufficienza”, che sostituisce l’indennità di accompagnamento. L’accesso allo SNA è unico, i percorsi unitari; esiste una prima valutazione multidimensionale di base (VNB) effettuata dall’equipe SNA e, come necessario, poi perfezionata dall’Unità di Valutazione Multidimensionale (UVM), da cui sorgono i PAI, fondati sul paradigma del care multidimensionale, a forti connotati di integrazione tra tutti gli attori di cura e sostenuti dai nuovi budget di salute. Sono previsti provvedimenti specifici a sostegno del lavoro di cura delle assistenti familiari, dei caregiver familiari e per le persone disabili che divengono anziane.

Leggi: Quotidiano Sanità


SEGNALAZIONI:

Pensioni, da aprile torna il pagamento dal primo giorno non festivo del mese

Con la fine dello stato di emergenza, a partire dal mese di aprile sarà ripristinato per tutti il normale calendario di pagamento delle pensioni. Dal marzo 2020, si legge sul sito internet www.spi.cgil.it del Sindacato pensionati italiani Cgil, Poste italiane aveva infatti deciso di anticiparlo e scaglionarlo per chi le ritira in contanti al fine di evitare assembramenti.
Con le nuove regole definite dal governo e il superamento della fase emergenziale le pensioni, per chi ha il conto alle Poste, torneranno quindi a essere accreditate regolarmente dal primo giorno non festivo del mese.
Non cambia invece nulla per chi ha l’accredito sul conto corrente bancario.
Il calendario dei pagamenti per i prossimi mesi:
Gennaio: martedì 3 per le poste, mercoledì 4 per gli altri istituti di credito
Febbraio: martedì 1 sia per gli istituti di credito che per le poste
Marzo: martedì 1 sia per gli istituti di credito che per le poste
Aprile: venerdì 1 sia per gli istituti di credito che per le poste
Maggio: lunedì 2 sia per gli istituti di credito che per le poste

Leggi: Liberetà


Permessi e congedi L. 104/92 alle Unioni civili: nuove istruzioni Inps

L’INPS estende il beneficio dei permessi legge 104/92 e congedo straordinario per assistere una persona con disabilità grave anche ai parenti dell’altra parte dell’Unione Civile. Nella circolare n. 36/2022, l’Istituto previndenziale pubblico fornisce nuove istruzioni operative per rendere effettivamente fruibili i benefici relativi i permessi e del congedo straordinario, anche ai parenti dell’altra parte dell’unione civile, precedentemente esclusi nelle indicazioni fornite dall’Inps stesso, applicando le disposizioni contenute nella legge n. 76/2016.
Questo su parere del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali che, in considerazione anche dell’orientamento giurisprudenziale dell’Unione europea contro le discriminazioni, riconosce finalmente la comparabilità delle due situazioni giuridiche (unioni civili e matrimonio) ed estende il diritto all’unito civilmente a usufruire dei permessi (di cui all’articolo 33, comma 3, della legge n. 104/1992) e del congedo straordinario (ai sensi dell’articolo 42, comma 5, del D.lgs. n. 151/20019), sia che presti assistenza all’altra parte dell’unione, sia nel caso in cui rivolga l’assistenza ad un parente dell’unito; allo stesso modo i parenti dell’unito civilmente avranno diritto ad assistere l’altra parte dell’unione. Resta fermo il rispetto del grado di affinità normativamente previsto.

Leggi: Inca


 

 

 

 

 

NEWS:

lunedì 21 marzo 2022
Casa: sindacati, domani ore 14 presidio davanti al Mims

Per chiedere al Governo di individuare delle soluzioni per contrastare la sofferenza abitativa, si terrà domani 22 marzo, alle ore 14, davanti Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, a Roma, il presidio unitario promosso da Cgil, Cisl, Uil, Sunia, Sicet, Uniat e Unione Inquilini.
“L’iniziativa – sottolineano sindacati confederali e sindacati dell’abitare – nasce da una forte preoccupazione dovuta alla mancanza di politiche abitative strutturali. Dopo la pandemia e la ripresa delle esecuzioni degli sfratti sono circa 130, 150 mila i nuclei che rischiano di rimanere in strada, decine di migliaia le esecuzioni immobiliari. I rincari delle utenze domestiche oltre all’incremento dell’inflazione stimato dal 4% al 6% sono un macigno per le famiglie”. “Il Governo – proseguono – deve rispondere alle 866 mila famiglie povere che, secondo l’Istat, vivono in affitto e che corrispondono al 43% del totale delle famiglie in povertà assoluta. In Italia abbiamo il dovere di rispettare i diritti umani delle persone garantendo a tutti il passaggio di casa in casa attraverso l’implementazione di alloggi pubblici e a canoni sostenibili”.

Leggi: Cgil, 21/03/2022


domenica 20 marzo 2022
Un’alleanza unitaria per il diritto alla casa

«Cgil, Cisl, Uil, Sunia, Sicet, Uniat e Unione Inquilini esprimono una forte preoccupazione per la situazione abitativa del paese, caratterizzata dai pesanti riflessi della emergenza sanitaria, dalla ripresa generalizzata delle esecuzioni degli sfratti per morosità incolpevole (che si stimano dai 130
mila ai 150 mila), dalle decine di migliaia di esecuzioni immobiliari sulla prima casa, dalla forte incidenza sui costi dell’abitazione, già proibitivi, dei rincari dal 60 al 100% delle utenze domestiche, oltre al dato di ripresa dell’inflazione stimato dal 4 al 6 %». Comincia così il documento rivolto al governo da alcuni tra i principali sindacati degli inquilini e i confederali.
Uno schieramento così ampio non si mobilitava dal 1969, anno dell’autunno caldo e dello sciopero generale per il diritto all’abitare. Le organizzazioni chiedono monitoraggio degli sfratti, misure di sostegno degli affitti, risorse agli enti locali per la casa, una banca dati degli immobili da recuperare a uso abitativo, piani di edilizia sociale, norme più stringenti sulle locazioni a uso turistico, sgravi fiscali per giovani inquilini. Dopo alcuni giorni di iniziative decentrate in giro per l’Italia, i sindacati manifesteranno il 22 marzo a Roma, davanti al ministero delle infrastrutture

Leggi: Il Manifesto, 20/03/2022


sabato 19 marzo 2022
Finanziati 21 progetti pilota per la rigenerazione urbana dei borghi

Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sono due le linee di intervento dedicate ai Borghi italiani:
1. la prima prevede interventi specifici nei singoli siti per la quale sono arrivate 1.791 domande che verranno selezionate da una Commissione. Per i 229 Borghi che il ministero della Cultura stima verranno selezionati saranno stanziati 580 ml di euro;
2. la seconda riguarda l’individuazione di progetti da candidare al Bando Borghi. Si tratta, in particolare, della Linea A del Bando Borghi pubblicato a dicembre 2021 in attuazione dell’Intervento 2.1 “Attrattività dei Borghi” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che prevede la selezione di 21 siti a rischio abbandono nei quali realizzare – con 20 milioni di euro ciascuno per un totale di 420 milioni – progetti pilota dedicati alla rigenerazione culturale, sociale ed economica. Si tratta per lo più di Borghi caratterizzati da un indice di spopolamento progressivo e rilevante, come indicato dalle Linee di indirizzo del Ministero della Cultura e previsto dalla componente M1C3 Turismo e Cultura del Piano. Grazie ad un accordo tra il ministero della Cultura e il Fai, questi luoghi saranno visitabili il 28 e 29 maggio per essere scoperti e apprezzati.
Link: Illustrazione_vincitori_Bando_Borghi_del_ministero_della_Cultura_18032022.pdf

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 19/03/2022


sabato 19 marzo 2022
Decreto taglia prezzi 2022, ecco quanto risparmieremo su benzina e bollette luce e gas

Decreto taglia prezzi: in arrivo un nuovo provvedimento presentato dal Governo Draghi. L’obiettivo è quello di calmierare i prezzi del carburante (diesel e benzina) e delle bollette di gas e luce, aumentati negli ultimi mesi. Cosa si spera di ottenere? Tornare al di sotto dei 2 euro al litro per il carburante.
Decreto taglia prezzi: quando entrerà in vigore
Partiamo col dire che già il bonus energia ha potuto raggiungere più persone grazie al rialzo del tetto ISEE. Poi, dal 1° marzo, entrerà in vigore il decreto taglia prezzi. In questo caso saranno preparati anche dei piani a lungo termine per poter tenere sotto controllo i prezzi e rateizzare le bollette. Insomma, in poche parole si cercherà di far risparmiare soldi, anche in vista della situazione delicata che si sta vivendo.
Le riduzioni previste
La riduzione per quanto riguarda il carburante sarà di 0,25 euro al litro. Il valore del decreto è di 4,4 miliardi di euro. Ma non è finita qui: per 30 giorni ci saranno le accise ridotte in questo modo:

Leggi: Il Corriere della Città, 19/03/2022


venerdì 18 marzo 2022
Si parla troppo poco di Alzheimer e di anzianità

Mi chiamo Valentina, ho 33 anni e sono una caregiver, da molti anni, di mia madre malata di Alzheimer e prima di altre patologie invalidanti. Quindi si può dire che mi prendo cura di lei da quando ero poco più che ventenne, senza contare il fatto che durante la mia adolescenza ho aiutato mia madre a prendersi cura a sua volta di mia nonna, anche lei con demenza. Premesso che apprezzo molto quando una persona con molta visibilità qual è Selvaggia Lucarelli racconta questo tipo di esperienze, visto che di Alzheimer e di anzianità si parla ancora davvero troppo poco e spesso male, purtroppo però non riesco a leggere in quelle parole la stessa mia storia. Non riesco, insomma, a immedesimarmi del tutto con lei perché io non posso e non potrò mai permettermi il tipo di assistenza – Rsa, cure domiciliari o badanti – che invece possono permettersi persone economicamente avvantaggiate. E, come sanno bene altre migliaia di caregiver come me, uno dei problemi più grandi da affrontare dopo la devastazione della notizia della malattia, sono proprio i costi troppo alti, addirittura inaccessibili a molte famiglie, che ha il lavoro di cura in tutte le sue accezioni: dall’acquisto di farmaci, al carico emotivo, fino al completo stravolgimento della propria vita in termini sia lavorativi che di affetti, che mentali.

Leggi: Domani, 18/03/2022


giovedì 17 marzo 2022
Cittadini alle prese coi ritardi delle liste d’attesa. In loro aiuto il punto d’ascolto Pronto Senior Salute

Attivato da Senior Italia FederAnziani il servizio supporta chi ha problemi con le liste d’attesa. Il tema al centro di una puntata speciale del tg Senior News
Come si legge una ricetta medica? Che cos’è la classe di priorità? Entro quando si ha diritto per legge ad avere appuntamento per una prestazione sanitaria? E’ questo il tema al centro di un’edizione speciale di Senior News, il tg di Senior Italia FederAnziani, tutta dedicata al tema delle liste d’attesa e a Pronto Senior Salute, il punto d’ascolto e supporto che la federazione della terza età ha attivato proprio per aiutare chi ha problemi con le liste d’attesa. La puntata del tg, andata in onda nei giorni scorsi in tv su Canale Italia e su un network di oltre 100 radio, ha voluto aiutare i cittadini a capire meglio il funzionamento della ricetta medica e della prescrizione, per esempio, di una visita diagnostica, facendo luce su temi e aspetti di cui molto spesso i cittadini stessi non sono consapevoli. Tutto questo in uno scenario, in cui, il già cronico ritardo nelle liste d’attesa, ha subito un ulteriore rallentamento in conseguenza dell’impatto della pandemia sul nostro sistema sanitario.

Leggi: Quotidiano Sanità, 17/03/2022


giovedì 17 marzo 2022
La crisi delle case di riposo: “Difficoltà a pagare le rette perché Covid e guerra svuotano i portafogli”

Ci sono figli che non pagano più le rette, non ce la fanno più. La vita tra Covid e guerra ha prosciugato i portafogli di intere famiglie: fra luce gas e tutto alle stelle non hanno più soldi per pagare le case di riposo ai genitori. Per molti – per chi non li parcheggia lì come un vuoto a perdere – è una vergogna: riprenderseli indietro o non poterlo fare perché quello che era una madre o una vecchia zia non è più lei, persa in mondi e malattie da cui non si può tornare. E allora doverci mettere la faccia, bussare alla porta di chi li ha in carico per dire quel «non posso pagare» che è il groppo in gola degli onesti.
E dall’altra parte cosa si fa? Si resta umani: «Li teniamo, non siamo possiamo certo mettere un anziano per strada. Ma così diventano un costo insostenibile. E sono spese, nuove, altre, ancora». Così chi amministra case di riposo non sa più a che santo votarsi: «Siamo davvero disperati» dice Silvio Ferrato di Sanfront. E detto da lui, che è una delle voci più coraggiose nel comparto Rsa, suona come una mezza resa. «C’è gente che ha pensioni tra i 600 e i mille euro. Se non rientrano nei pochi baciati dalla fortuna della roulette in Regione, resta un assegno da pagare di mille euro mese.
Leggi: La Stampa, 17/03/2022


DALLE REGIONI:

martedì 22 marzo 2022
Le politiche per la non autosufficienza in Emilia-Romagna: gli elementi a sostegno dei caregiver

L’articolo illustra i principali risultati di una ricerca finalizzata a mettere in luce se, e in quale modo, i servizi e le politiche per la non autosufficienza nel Distretto socio-sanitario della Città di Bologna vadano a sostenere e rispondere ai bisogni, oltre che dell’utente, anche del caregiver. – di Matilde Fiorucci (Assistente sociale , Settore per le Politiche del Benessere e Servizi alla Persona, Comune di Calderara di Reno, Bologna)
Più anziani, che vivono più a lungo e con una prospettiva di vita in condizioni di non autosufficienza sempre più ampia. E’ questo il quadro che emerge dal report “Invecchiamento attivo e condizioni di vita degli anziani in Italia” di Istat (2020).
In termini assoluti, si è di fronte ad oltre quattro milioni di individui anziani incapaci di far fronte alle attività necessarie per il mantenimento di una vita indipendente (IADL) e più di un milione e mezzo di individui con necessità di assistenza per le attività basilari per la sopravvivenza e la cura di sé (ADL).
All’interno del sistema di welfare italiano la risposta ai suddetti bisogni continua ad essere in larghissima parte fornita dai familiari (Barbabella et al., 2018).

Leggi: I Luoghi della Cura, 22/03/2022


lunedì 21 marzo 2022
Allarme caro-affitti a Milano, Carlo Cerami: “I privati stanno scoprendo l’housing sociale”

Carlo Cerami, presidente di Redo, la società partecipata da Fondazione Cariplo, Cassa Depositi e Prestiti, InvestiRe sgr spa e Intesa San Paolo che aprirà il più grande cantiere di housing sociale d’Italia all’ex Macello, perché è difficile affittare casa in città?
“Milano condivide con tutte aree urbane più importanti del mondo il tema di un’offerta di alloggi insufficiente che riguarda tutte le città molto attrattive”.
Si spieghi meglio.
“Negli anni passati i grandi patrimoni di banche e assicurazioni sono stati polverizzati da processi di dismissione che hanno ridotto i grandi proprietari di immobili in affitto: Ma loro avevano una voce significativa nel
Cosa è accaduto?

Leggi: La Reubblica, 21/03/2022


lunedì 21 marzo 2022
Casa, a Firenze 130 sfratti con forza pubblica al mese

Firenze ha il primato toscano per numero di richieste di sfratti in rapporto al numero di abitanti, con ben 50 convalide di sfratto a settimana (200 al mese), con una previsione di 130 sfratti mensili effettivi con forza pubblica
Emergenza sfratti anche in Toscana. L’alto numero di richieste di sfratti non si localizza solo nei comuni capoluogo, ma si estende praticamente a tutti i comuni della regione, in particolare nelle aree dove la crisi economica e il numero di licenziamenti e casse integrazioni si sono fatti sentire con maggiore drammaticità. Sono comunque le città ad alta vocazione turistica a soffrire di più di più l’emergenza sfratti. Firenze ha il primato toscano per numero di richieste di sfratti in rapporto al numero di abitanti, con ben 50 convalide di sfratto a settimana (200 al mese), con una previsione di 130 sfratti mensili effettivi con forza pubblica. Pisa che si attesta al secondo posto, con 23 nuove convalide di sfratto settimanali, con una previsione di 30 sfratti mensili con forza pubblica. Al terzo posto Livorno con 22 convalide di sfratto, e una previsione di 28 sfratti mensili con forza pubblica. Seguono Lucca con ben 20 convalide di sfratto a settimana, con una previsione di 25 sfratti mensili con forza pubblica.

Leggi: Redattore Sociale, 21/03/2022


lunedì 21 marzo 2022
Sicilia. Regione e Federsanità siglano protocollo di intesa per l’integrazione socio sanitaria

Tra le priorità, lo sviluppo dei servizi per la salute nelle aree interne e isole minori. Previste ma anche iniziative comuni per la prevenzione in ambito scolastico, per la medicina di genere e le ludopatie. “L’integrazione sociosanitaria è la condizione irrinunciabile per rispondere ai bisogni delle persone e migliorare il sistema di offerta di servizi in termini di qualità e sostenibilità”, dice Federsanità.
Un protocollo di intesa per sviluppare strategie di intervento riguardanti l’integrazione socio­sanitaria. A sottoscriverlo la Regione Siciliana e Federsanità Sicilia. L’obiettivo ultimo è migliorare il sistema di offerta dei servizi mediante l’innalzamento dei livelli di qualità delle risposte di salute, ottenendo contestualmente una maggiore sostenibilità economico-finanziaria.
Per Regione e Federsanità l’accordo darà inoltre “un contributo in termini di orientamento della programmazione regionale in materia sanitaria, qualificandola e promuovendo politiche di welfare condivise che supportino gli interventi stabiliti dalla programmazione regionale per la messa in atto di tutti i percorsi e dei livelli assistenziali di prevenzione, cura e riabilitazione”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 21/03/2022


lunedì 21 marzo 2022
Omegna, appello agli anziani: “Non abbiate paura di scoprire la tecnologia” – L’incontro al Forum con il geriatra Marco Trabucchi

«Non ci sono solo telesoccorso e telemedicina. La tecnologia diventerà sempre più un alleato per gli anziani». La dimostrazione arriva dalla pandemia che ha stimolato nuove opportunità di socializzazione da parte degli over 70.
A spiegare cosa il Covid ha cambiato è stato Marco Trabucchi nel libro «Ipotesi per il futuro degli anziani» curato con Carlo Sangalli e il contributo di diversi autori e presentato nei giorni scorsi al Forum di Omegna. «Il messaggio che io e Sangalli vogliamo trasmettere è semplice: caro amico, non sentirti anziano e soprattutto non avere paura della tecnologia – ha detto Trabucchi, uno dei massimi esperti di geriatria in Italia -. Smartphone, computer e quelle che apparentemente possono sembrare “diavolerie” in realtà aiutano a vivere meglio e a collegarsi con il mondo. I legami personali e diretti restano fondamentali. La tecnologia non li sostituisce, ma aiuta a mantenerli».
La presentazione del libro a Omegna è dovuta ai legami tra Pro Senectute e Fondazione Leonardo di cui Trabucchi è presidente.

Leggi: La Stampa, 21/03/2022


venerdì 18 marzo 2022
Milano. L’emergenza abitativa è grave e aumenterà nei prossimi mesi. Conferenza stampa dei sindacati degli inquilini, Lunedi 21 Marzo alle ore 11, sede CISL in via Tadino 23 a Milano

L’emergenza casa è sempre più grave a Milano. Ogni giorno 10 famiglie attendono l’ufficiale giudiziario per essere sfrattate. Sono oltre 16.500 le richieste di esecuzione pendenti. In compenso ci sono 7.000 case popolari sfitte con tempi di assegnazione infiniti.
Sono questi i temi al centro di una conferenza stampa che si terrà lunedì 21 marzo, alle ore 11, presso la sede della Cisl, in via Tadino 23, a Milano.
Verrà tracciato un quadro della situazione, con gli ultimi dati disponibili, e saranno illustrate le richieste e le proposte delle organizzazioni sindacali.
I sindacati milanesi degli inquilini parteciperanno al presidio nazionale indetto da Cgil, Cisl, Uil, Sunia, Sicet, Uniat e Unione Inquilini, in programma martedì 22 marzo, alle ore 14, a Roma, davanti al Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibile (P.le di Porta Pia, 1).

Leggi: Sunia, 18/03/2022


venerdì 18 marzo 2022
Palermo. Garantire la casa, lunedì ore 9,30 presidio davanti alla Prefettura di Cgil, Cisl, Uil, Sunia, Sicet, Uniat, Unione degli inquilini. Un documento sarà consegnato al prefetto

Anche a Palermo Cgil, Cisl e Uil, Sunia, Sicet, Uniat e Unione degli inquilini si mobilitano per esprimere forte preoccupazione per la situazione abitativa del Paese, aggravata dai pesanti riflessi dell’emergenza sanitaria, dalla ripresa delle esecuzioni degli sfratti per morosità incolpevole, dalla forte incidenza sui costi dell’abitazione dei rincari delle utenze domestiche e degli oneri condominiali per i servizi legati al consumo energetico.
Un sit-in, dal titolo “Garantire la casa”, si terrà alle ore 9,30 in via Cavour, di fronte alla Prefettura, per chiedere al governo e alle istituzioni locali e regionali di avviare soluzioni per la sofferenza abitativa. I sindacati consegneranno al prefetto il documento condiviso nazionalmente da Cgil, Cisl Uil, Sunia Sicet e Uniat in cui si chiede un piano pluriennale di edilizia residenziale pubblica e sociale, il rifinanziamento del fondo di sostegno all’affitto e del fondo per la morosità incolpevole, una graduazione razionalmente organizzata dell’esecuzione degli sfratti, maggiori risorse ai Comuni per prendere in affitto o acquistare alloggi da assegnare agli sfrattati a canoni sociali, il confronto costante tra sindacato degli inquilini, amministrazioni ed enti locali sui temi abitativi.

Leggi: Sunia, 18/03/2022


venerdì 18 marzo 2022
Ancona. SUNIA, SICET ed UNIAT esprimono una forte preoccupazione per la situazione abitativa della regione, caratterizzata dai pesanti riflessi della emergenza sanitaria, dalla ripresa generalizzata delle esecuzioni degli sfratti per morosità incolpevole e dalle esecuzioni immobiliari sulla prima casa

Le Organizzazioni Sindacali degli inquilini, SUNIA, SICET ed UNIAT delle Marche esprimono una forte preoccupazione per la situazione abitativa della regione, caratterizzata dai pesanti riflessi della emergenza sanitaria, dalla ripresa generalizzata delle esecuzioni degli sfratti per morosità incolpevole (che stimano dagli 800 ai mille), dalle esecuzioni immobiliari sulla prima casa per interruzione del pagamento delle rate di mutuo, dalla forte incidenza sui costi dell’abitazione, già proibitivi, dei rincari dal 60 al 100 % delle utenze domestiche e sugli oneri condominiali per i servizi legati al consumo energetico, oltre alla ripresa dell’inflazione stimato dal 6 all’8%.
Le O.O.S.S. degli inquilini ribadiscono la necessità di una nuova normativa regionale sulle politiche abitative, ferma da oltre 10 anni, che preveda la definizione di un piano pluriennale di Edilizia Residenziale Pubblica e Sociale volta ad aumentare l’offerta di alloggi pubblici a canone sostenibile, con un adeguato finanziamento annuale.

Leggi: Sunia, 18/03/2022


venerdì 18 marzo 2022
Il progetto Trame in Lombardia – Modalità di ingaggio, comunicazione e riflessioni sulla partecipazione negli ETS

Fra le molte analisi, indagini e disamine sulle attività di comunicazione svolte dal mondo dell’associazionismo sociale, o più in generale del Terzo Settore, una in particolare merita un approfondimento, per i tratti distintivi e innovativi che si possono ritrovare al suo interno.
Il progetto Trame – promosso in Lombardia negli ultimi tre anni grazie ai finanziamenti dei bandi regionali per il sostegno alle associazioni di volontariato – è stato realizzato a partire dal settembre 2018 e si sviluppa in tre momenti: Trame di Futuro, di Partecipazione e di Condivisione.
Ai diversi step, intimamente connessi e collegati da un filo rosso – vale a dire le tematiche del confronto, della riflessione e dell’organizzazione, anche dei processi di comunicazione – hanno a vario titolo partecipato numerosi enti regionali di Terzo Settore e fondazioni di comunità, Enti pubblici e filantropici.
L’universo di riferimento è certamente particolarmente rappresentativo. Secondo i dati dell’Osservatorio permanente sul settore no profit di Istat, in Italia sono 362.634 le Istituzioni non profit (dati anno 2019) delle quali quasi il 20% sono in Lombardia.

Leggi: Welforum, 18/03/2022


giovedì 17 marzo 2022
Marche, legge su famiglia e natalità: le proposte dagli assistenti sociali

Audizione in Quarta commissione per l’Ordine regionale. Tra le priorità: la difficoltà degli adolescenti, “sempre più protagonisti di accessi ai reparti di neuro psichiatria e nei centri di salute mentale”, mediazione linguistica e culturale nei servizi e formazione e informazione nelle scuole. Atipaldi: “Invieremo un documento più dettagliato sulle nostre idee”
In rappresentanza dell’Ordine Assistenti Sociali Marche, la vice presidente Giulia Atipaldi ha portato la visione della professione sui temi della famiglia, della genitorialità e della natalità su invito della Quarta Commissione permanente Sanità e Politiche sociali della Regione Marche, presso la quale si è svolta un’audizione sulla proposta di testo unificato del 9 febbraio 2022 sulle proposte di legge 20 e 67 del 2021. “Siamo consapevoli che la nostra attività quotidiana sia un raccordo importante tra i servizi della sanità regionale ed i servizi degli enti locali, nonché per il terzo settore” ha affermato.
“In questo periodo – ha tenuto a rimarcare – abbiamo toccato con mano la difficoltà di un gran numero di adolescenti, sempre più tristemente protagonisti di accessi ai reparti di neuro psichiatria e nei centri di salute mentale, adolescenti che sono i grandi dimenticati di questa pandemia anche all’interno del Pnrr e come sul fronte dell’affido e dell’adozione, sia necessario rafforzare il sistema nella fase successiva, per incrementare il sostegno alle famiglie.

Leggi: Redattore Sociale, 17/03/2022


IN AGENDA:

24 marzo 2022 – ore 10,30 – Indagine sul lavoro domestico– Presentazione del 2° report “Colf, badanti e baby sitter: una spesa irrinunciabile ma quanto sostenibile?”

Segui: Youtube


30.3.2022 Ore 10.00 – Convegno “La residenzialità “possibile” per le persone con disabilità complesse”

Organizzazione: Anffas e Angsa
Città: Roma – Via Casilina 125
Luogo: Hotel Eurostars

Leggi: Redattore Sociale


Gli Accessibility Days 2022 si terranno venerdì 20 e sabato 21 maggio 2022, in concomitanza del GAAD (Global Accessibility Awareness Day)

Accessibility Days è un evento sull’Accessibilità e sulle Disabilità rivolto a sviluppatori, designer, maker, creatori ed editori di contenuti, ed in generale a tutte le persone che si occupano di tecnologie digitali. Compresa anche la Didattica a Distanza, argomento della massima importanza in questo periodo. Si terrà in occasione del Global Accessibility Awareness Day (GAAD), manifestazione promossa ogni anno a livello mondiale per sensibilizzare chi si occupa di tecnologie digitali sul tema dell’accessibilità e dell’inclusività, attraverso il confronto e l’interazione di persone con disabilità. Il programma sarà a breve disponibili nel sito dell’evento

Leggi: Rete Caad


6 Aprile 2022 ore 18.00 – Webinar ACCESSIBILITÀ

Descrizione
Contributi che vogliono proporre visioni e approcci su città accessibili a tutti tenendo conto degli stravolgimenti dovuti all’emergenza sanitaria Covid-19.
Programma
Introduce e coordina:
Paolo Galuzzi, Direttore di URBANISTICA
Dialogano:
Iginio Rossi, Coordinatore “Città accessibili a tutti”, INU
Alessandro Bruni, Coordinatore “Città accessibili a tutti”, INU
Giampiero Griffo, Coordinatore del comitato tecnico-scientifico dell’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità

Iscrizione: Urban Promo


“Urbanpromo LETTURE” è una linea comunicativa volta presentare e discutere le più rilevanti pubblicazioni in materia urbanistica.

Prende forma in un ciclo di incontri online.
Un innovativo faro puntato sull’editoria dedicata all’urbanistica. L’appuntamento mensile ospiterà, in streaming, autori di saggi, articoli e ricerche che affrontano i principali temi inerenti la città, l’ambiente e il territorio, all’insegna della multidisciplinarietà.
Un’iniziativa digitale a cura di INU – Urbit, nasce con lo scopo di diffondere e promuovere il patrimonio culturale dell’attività urbanistica nazionale ed estera. Un apposito Comitato scientifico selezionerà, per ogni incontro, le pubblicazioni di maggior interesse per instaurare un dibattito pubblico.

Programma: Urban Promo


IN EVIDENZA:

Fragilità e prossimità – di Edoardo Patriarca, presidente nazionale ANLA

Vorrei tornare su un tema a noi caro e parlarvi del tempo dell’anzianità, delle persone – come mi piace dire – che “sono venute prima”, che hanno cioè una esperienza di vita lunga o una attività lavorativa matura. Un presidio solido di anzianità si è mostrato di recente nelle tragiche vicende ucraine: nonni e nonne con le mani nelle mani di figli e nipoti, persone adulte impegnate nelle opere di soccorso, coppie rimaste in città per presidiare la propria casa lasciando che quelli che “sono venuti dopo” trovino un rifugio sicuro. Per anni nelle tesi presentate in convegni e seminari sono prevalsi i tratti della vulnerabilità, della solitudine, della vita rassegnata, accanto alla quale si affianca la narrazione, becera e senza alcun fondamento oggettivo, della presunta contrapposizione tra le generazioni: gli anziani rubano il futuro ai giovani si dice! È una battuta da talk show che non spiega come l’alta disoccupazione giovanile, la dispersione scolastica, i 2 milioni di giovani inattivi, il tasso di laureati tra i più bassi in Europa, i bassi salari, siano davvero imputabili alla persone anziane.

Leggi: Anla


Preoccuparsi oggi della vecchiaia di domani – di Elisabetta notarnicola e Eleonora Perobelli

Le persone più giovani appaiono pronte a preoccuparsi in anticipo dei rischi legati alla non autosufficienza. Istituzioni e organizzazioni devono iniziare a promuovere servizi nuovi che siano più vicini alle necessità delle famiglie di oggi e di domani.
Un modello di welfare che scricchiola
Il 4° Rapporto dell’Osservatorio Long Term Care del Cergas SDA Bocconi propone una fotografia del profilo dei non autosufficienti di oggi, cui affianca la prospettiva diretta degli anziani di domani, indagando la percezione del rischio di non autosufficienza e il rapporto con i servizi di welfare.
Gli anziani non autosufficienti oggi in Italia sono 3,8 milioni. Un numero impressionante, che vive principalmente al domicilio, accudito da 2,5 milioni di caregiver familiari e da oltre un milione di badanti, in entrambi i casi prevalentemente donne. I servizi pubblici domiciliari hanno una potenza di fuoco limitata, orientata a un approccio riparativo, che non può configurarsi come una presa in carico completa e coerente con un bisogno di lunga assistenza.

Leggi: La Voce


Povertà assoluta stabile, ma non per tutti – Eleonora Gnan

La pandemia da Covid-19 continua a produrre i suoi effetti in termini di incremento delle difficoltà economiche e delle disuguaglianze a tutto tondo degli italiani. Nel nostro Paese nel 2020 erano oltre 2 milioni le famiglie in condizioni di povertà assoluta, per un totale di 5,6 milioni di individui, ben un milione in più rispetto al 2019. Diffuse l’8 marzo scorso, le stime preliminari dell’ISTAT sulla povertà assoluta e sulle spese per consumi delle famiglie relative al 2021 mettono in luce una certa stabilità del fenomeno, che i dati ufficiali del prossimo giugno potranno confermare o smentire.
Sostanziale stabilità della povertà assoluta
Secondo le stime, l’incidenza della povertà assoluta familiare nel 2021 è pari al 7,5% (contro il 7,7% del 2020) mentre quella individuale si mantiene stabile al 9,4%: si tratta di oltre 1 milione e 950 mila famiglie, per un totale di circa 5,6 milioni di persone. Nonostante la forte ripresa economica (+6,6% del PIL) e la crescita delle spese per consumi delle famiglie (+4,7%), la povertà in Italia risulta sostanzialmente stabile rispetto all’anno della pandemia. È evidente come la crisi economica derivata dal Covid-19 continui a produrre i suoi effetti in termini di difficoltà di rilancio delle famiglie italiane, tuttavia la stabilità della povertà può essere letta quale esito di due tendenze: da un lato, l’incremento più contenuto della spesa delle famiglie meno abbienti e, dall’altro, la ripresa dell’inflazione (+1,9%), senza la quale la quota delle famiglie in povertà assoluta scenderebbe al 7% e quella degli individui all’8,8%, in lieve calo quindi rispetto al 2020.

Leggi: Welforum


Riforma assistenza anziani, mons. Paglia incontra le associazioni

Agespi, Anaste, Aris e Uneba condividono la visione complessiva del Documento che sarà alla base del disegno di legge delega sulla riforma dell’assistenza. Condivisa l’esigenza di modificare i servizi residenziali, articolandoli per tipologia di persone, bisogni e cure. “Le nuove Rsa siano aperte ai territori, alle famiglie, al volontariato”
Mons. Vincenzo Paglia, presidente della Commissione ministeriale per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria per la popolazione anziana, insieme al segretario Leonardo Palombi, ha incontrato nei giorni scorsi i presidenti delle associazioni che offrono servizi socio-sanitari domiciliari, semiresidenziali e residenziali: Agespi (Mariuccia Rossini), Anaste (Sebastiano Capurso), Aris (Padre Virginio Bebber) e Uneba (Franco Massi), insieme ad alcuni collaboratori.
I presidenti, si legge in una nota, hanno condiviso la visione complessiva del documento della Commissione, che sarà alla base del Disegno di Legge Delega incentrato sui servizi di assistenza e cura degli anziani. In particolare “hanno convenuto sul principio per cui la tutela delle persone anziane vada inteso come un elemento ‘universale, multilivello e interistituzionale’ nel quale la dimensione della ‘qualità della vita’, con al centro il tema delle relazioni sociali e personali debba assumere un significato centrale nel nuovo modello di presa in carico, che deve saper sviluppare un continuum assistenziale tra la propria casa e la pluralità dei servizi esterni.

Leggi: Redattore Sociale


Una vacanza indimenticabile. Quando la normalità diventa eccezionalità

Una vacanza al mare con persone malate di Alzheimer è ritenuta, comunemente, impossibile. Invece è stata realizzata nell’ambito del Progetto “Città amica della persona con demenza”, promosso da Alzheimer Uniti Italia. Alla vacanza, che si è svolta a Cesenatico dal 5 al 12 settembre 2021, hanno partecipato 10 persone affette da demenza, di cui 6 senza caregiver, e personale specializzato. L’esperienza dimostra che con un sistema formato e competente la qualità di vita delle persone malate può migliorare enormemente, tanto da poter vivere “Una vacanza indimenticabile”. – di Manuela Berardinelli (Presidente Alzheimer Uniti Italia)
La normalità non è un concetto immutabile, una costante che vale per ognuno: ad esempio la mia quotidianità non è quella di mia sorella, anche se apparteniamo alla stessa famiglia e condividiamo i medesimi valori. Le abitudini sono strettamente legate alle inclinazioni, allo “storico”, alla professione, al luogo dove si vive ecc. ecc.
Nella demenza parlare di normalità diventa troppo spesso sinonimo di negazione. Senza contraddirmi con quanto ho scritto sopra, il concetto da strettamente legato all’individuo assume nei confronti della fragilità un’interpretazione che fa riferimento quasi sempre alla malattia piuttosto che alla persona (come invece dovrebbe essere).
Quando anni fa abbiamo iniziato in diversi luoghi del Paese il Progetto – con la P maiuscola – della “Città amica della persona con demenza”, nell’intervistare le persone malate e le famiglie sul grado di socialità vissuto dopo la diagnosi abbiamo avuto delle risposte praticamente a senso unico: per la persona una volta accertata la malattia si chiudono tante porte.

Leggi: I Luoghi della Cura


Assistenza alle persone anziane non autosufficienti/2. Le proposte di riforma di CARD e il “Patto” – di P. Da Col, A. Trimarchi

Prosegue l’approfondimento sulle proposta della Riforma per l’assistenza alle persone anziane non autosufficienti prevista nel Pnrr. Molte le nuove possibili che vedono i Distretti baricentro di una rete integrata, sede di produzione o gestione-committenza di servizi e motore di integrazione
In questo secondo di tre articoli (vedi la prima parte) andiamo a presentare in dettaglio la rete integrata delle risposte, ovvero quali servizi la nostra proposta di riforma prevede di mettere a disposizione dei milioni di cittadini e familiari che vivono ogni giorno, per lunghi-lunghissimi periodi, le difficoltà imposte dalla condizione di dipendenza.
Sono risposte, di varia natura, che sono inserite nello scenario generale organico del Sistema Nazionale Anziani (SNA), descritto nella prima parte. In estrema sintesi, nello SNA si riuniscono interventi sanitari, interventi sociali più le prestazioni Inps. Ricordiamo che lo SNA è fondato sul governo unitario e sulla realizzazione congiunta, altamente integrata, delle risposte da parte dei diversi soggetti pubblici responsabili (Stato, Regioni, Comuni) e che in esso convivono e convergono per il benessere globale della persona tante risposte diverse per i tanti diversi bisogni, disposte in una filiera di risposte integrate, con un insieme d’interventi che siano differenziati e complementari tra loro: servizi domiciliari, servizi semiresidenziali, servizi residenziali, trasferimenti monetari, adattamenti delle abitazioni, sostegni ai caregiver familiari e alle assistenti familiari (“badanti”).

Leggi: Quotidiano Sanità


Profilazione dei bisogni complessi: un’opportunità anche per il sociale? Di Daniela Mesini, Isabella Medicina

Il contesto di riferimento
Lo scenario economico e sociale degli ultimi due anni ha visto, oltre ad un consistente allargamento della platea dei poveri e ad un acuirsi delle fragilità per chi era già fragile, una crescente complessificazione dei bisogni delle persone e delle famiglie.
Oggi la maggior parte di coloro che si trovano in condizione di povertà presenta una situazione multiproblematica: spesso fragilità e disagio socio-economico gravi e radicati sono correlati a problematiche sociali e danno luogo a gravi difficoltà di tipo comportamentale, relazionale ed emotivo, sulle quali la disoccupazione agisce da moltiplicatore.
Se consideriamo ad esempio i profili dei beneficiari di Reddito di Cittadinanza, quello che emerge sono situazioni di estrema vulnerabilità, connotate dalla distanza dal mercato del lavoro, da titoli di studio medio-bassi e in molti casi da quadri sanitari compromessi. L’ultimo monitoraggio Anpal sui profili dei beneficiari orientati al percorso lavorativo ha evidenziato come solo il 48,5% abbia avuto una qualche esperienza lavorativa negli ultimi tre anni, dei quali solo il 36,7% con occupazione all’ingresso nella misura o con occupazione cessata nell’anno precedente l’accesso al beneficio. Il 51,1% dei beneficiari risulta lontano dal mercato del lavoro perché senza occupazione, nemmeno “antica”, né esperienza professionale pregressa, specie tra i giovani NEET, con età inferiore ai 30 anni.

Leggi: Welforum


SEGNALAZIONI:

Welfare ai migranti con regolare permesso di soggiorno

Bonus bebé e assegno di maternità ai soggiornanti di lungo periodo: Con la sentenza della Consulta un doppio risultato. Il commento di Amos Andreoni e Vittorio Angiolini, consulenti legali Inca Cgil
La Corte Costituzionale, sulla questione del bonus bebè negato agli extracomunitari privi del permesso di lungo soggiorno – questione promossa dall’Inca e inizialmente seguita nei precedenti gradi dall’avv. Luca Santini e poi, avanti la predetta Corte e la Corte di Giustizia, dagli avv.ti prof.ri Amos Andreoni e Vittorio Angiolini – con la sentenza n. 54/2022 ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 1, comma 125, legge 23 dicembre 2014 n. 190 in relazione agli artt. 3, 31 e 117 Cost. nonché all’art. 34 della Carta dei diritti fondamentali della UE.
La Corte, similmente, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 74 d. lgs. n. 151/2001 nella parte in cui egualmente esclude l’assegno di maternità. In precedenza sulle stesse due questioni, in relazione all’ordinamento UE, la Corte di giustizia europea (Grande Sezione), con la sentenza del 2 settembre 2021, aveva già dichiarato che: “L’articolo 12, paragrafo 1, lettera e), della direttiva 2011/98/UE relativa a una procedura unica di domanda per il rilascio di un permesso unico, deve essere interpretato nel senso che esso osta a una normativa nazionale che esclude i cittadini di paesi terzi di cui all’articolo 3, paragrafo 1, lettere b) e c), di tale direttiva dal beneficio di un assegno di natalità e di un assegno di maternità previsti da detta normativa.”

Leggi: Inca


Pensioni per lavori usuranti: entro il 1° maggio domanda di riconoscimento

I lavoratori addetti ad attività usuranti, che perfezionano i requisiti nel 2023, hanno tempo fino al primo di maggio per presentare la domanda di riconoscimento dello svolgimento di lavori particolarmente faticosi e pesanti, propedeutica a quella della vera e propria domanda di pensione anticipata. L’Inps, con il messaggio n. 1201 del 16 marzo 2022, fornisce le istruzioni precisando che sono interessati quei soggetti che perfezionano i prescritti requisiti nell’anno 2023.
L’Istituto precisa che possono presentare domanda anche i dipendenti del settore privato che hanno svolto lavori particolarmente faticosi e pesanti e che raggiungono il diritto alla pensione di anzianità con il cumulo della contribuzione versata in una delle gestioni speciali dei lavoratori autonomi, secondo le regole previste per queste gestioni speciali.
Nella comunicazione, l’Inps riepiloga i destinatari della misura e i requisiti anagrafici e contributivi:
1) Lavoratori impegnati in mansioni particolarmente usuranti; lavoratori addetti alla cosiddetta “linea catena”; conducenti di veicoli adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo
Tali categorie possono conseguire il trattamento pensionistico ove in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 35 anni (utile per il diritto alla pensione di anzianità) e, se lavoratori dipendenti, di un’età minima di 61 anni e 7 mesi, fermo restando il raggiungimento di quota 97,6 ovvero, se lavoratori autonomi, di un’età minima di 62 anni e 7 mesi, fermo restando il raggiungimento di quota 98,6.

Leggi: Inca


 

 

 

 

 

 

Emergenza Ucraina. Già raccolti dalla rete Auser 18.000 euro a sostegno di Intersos

EMERGENZA UCRAINA – L’IMPEGNO DI AUSER
Grazie alla raccolta fondi avviata da Auser a sostegno di Intersos, è già stata raccolta la cifra di 18.000 euro.
“Ora siamo in Ucraina, a Leopoli, abbiamo iniziato a fare le prime distribuzioni nella città e nei prossimi giorni cercheremo di raggiungere e rifornire gli ospedali delle zone più centrali del paese, a ridosso dei combattimenti”. E’ la testimonianza degli operatori e delle operatrici di Intersos, l’organizzazione umanitaria che Auser ha scelto di sostenere, e che è impegnata dallo scoppio della guerra a dare aiuto ai cittadini ucraini più fragili e vulnerabili come anziani e bambini.
“A Leopoli stiamo iniziando la distribuzione di generi di prima necessità. Mancano medici, farmaci e materiale sanitario. Gli ospedali e le strutture mediche di Leopoli sono in crescente affanno ma le strutture a ridosso della zona dei combattimenti sono già sottoposte ad una pressione insostenibile”.
Intersos è presente ai confini con Polonia e Moldavia dove arrivano migliaia di persone. Grazie alle unità mediche mobili si riesce a dare un primo aiuto sanitario “i bambini e gli anziani sono traumatizzati, mostrano segni di disidratazione e malnutrizione e sono molto sofferenti” raccontano gli operatori.
E’ possibile contribuire all’iniziativa effettuando un bonifico sul conto corrente dedicato attivato da Auser Nazionale:
IT45A0103003201000002793944
Intestato ad Auser Odv Federazione Nazionale
Nella causale indicare “UCRAINA da Auser ……..”


NEWS:

martedì 15 marzo 2022
La guerra in Europa INTERVISTA Parla il capo della Protezione civile: vogliamo evitare grandi centri e tendopoli. Nessuna differenza tra cittadini ucraini e stranieri che scappano dalle bombe russe

«È un fatto storico, un esodo di europei attraverso l’Europa. Per i minori non accompagnati una commissaria ad hoc al fine di facilitare l’ospitalità. Decisiva la generosità delle famiglie»
Fabrizio Curcio ha appena concluso in qualità di coordinatore dell’emergenza umanitaria una riunione con i governatori e i commissari delegati delle Regioni, l’Anci e i rappresentanti del Viminale. Nell’accoglienza delle persone in fughe dai bombardamenti russi in Ucraina sta nascendo un nuovo sistema di Protezione civile e l’ingegnere romano, capo del Dipartimento dal 2021 dopo un primo incarico nel 2015-17, ne dovrà seguire la crescita passo dopo passo. Di fronte a un «esodo epocale», spiega Curcio, il Paese «sarà pronto e vincerà la sfida», ma per riuscirci «sarà decisiva quella che chiamiamo la “rete esterna”, che da noi, sinora, non è stata molto utilizzata». Fuori dal linguaggio tecnico: le associazioni, il Terzo settore, le famiglie, che nelle grandi emergenze spesso agiscono su un binario parallelo rispetto alla Protezione civile. In che modo il Terzo settore collaborerà con la Protezione civile nell’accoglienza delle persone provenienti dall’Ucraina?

Leggi: Avvenire, 15/03/2022


lunedì 14 marzo 2022
L’alzheimer e la scelta obbligata della RSA

Nessuno sa cosa significhi decidere di portare la propria mamma in un istituto – di Selvaggia Lucarelli
C’è la fatica- ammirevole- di chi spende la sua vita ad accudire e c’è lo strazio pudico, ammantato di sensi di colpa, di chi non può accudire. Mia mamma aveva esaurito il suo tempo felice e consapevole negli spazi della quotidianità da un paio di anni. Mio papà non lo accettava. Lei stessa non lo ha accettato, finché ha capito.
Sapevamo che l’Alzheimer diventa ingestibile, pericoloso. Che ha una parabola precisa, a cui non ci si può opporre.
Gli anziani che scappano dall’Ucraina, dalla terra in cui hanno vissuto con fierezza e pensavano di morire. Quella donna sola, che scende le scale della stazione col foulard legato in testa, alla contadina. Il nonno che tiene in braccio i due nipotini, in mezzo a una bufera, al confine fluviale con la Romania. La signora sulla sedie a rotelle, sotto un plaid ricoperto di neve e lo sguardo di chi smarrisce il passato.

Leggi: Domani, 14/03/2022


lunedì 14 marzo 2022
Suicidio assistito. Ecco il testo del ddl appena approvato dalla Camera e pronto per l’esame del Senato

Approderà in questi giorni a Palazzo Madama il provvedimento approvato in prima lettura lo scorso giovedì dalla Camera. Il testo prevede che la persona, per far richiesta di morte, dovrà essere affetta da patologia irreversibile con prognosi infausta o in condizione clinica irreversibile che cagioni sofferenze fisiche e psicologiche intollerabili. Dovrà inoltre essere tenuta in vita da trattamenti sanitari di sostegno vitale. Prevista l’obiezione di coscienza per i medici. IL TESTO
Dopo l’approvazione alla Camera dello scorso giovedì, è atteso questa settimana al Senato il testo del disegno di legge recante “Disposizioni in materia di morte volontaria medicalmente assistita” per l’esame in seconda lettura. Il provvedimento, durante l’esame in commissione prima ed in aula poi a Montecitorio, è stato profondamente modificato rispetto alla versione originaria.
Potrà fare richiesta di morte volontaria medicalmente assistita una persona che sia maggiorenne, capace di intendere e di volere e di prendere decisioni libere, adeguatamente informata, e che sia stata previamente coinvolta in un percorso di cure palliative. Riallacciandosi così a quanto in gran parte già previsto in tal senso dalla legge sulle Disposizioni anticipate di trattamento (legge 219/2017).

Leggi: Quotidiano Sanità, 14/03/2022


lunedì 14 marzo 2022
Carburanti, tagli ai prezzi in vista

Riduzione di i5 centesimi utilizzando extraprofitti e gettito Iva aggiuntivo. Aiuti anche per le bollette. A gennaio balzo dei 23,5% delle accise sui combustibili
Potrebbe vedere la luce già questa settimana il nuovo pacchetto energia all’esame del Governo. Senza ricorrere ad altri scostamenti di bilancio, le risorse per abbattere di 15 centesimi i prezzi alla pompa potrebbero arrivare dall’extra gettito dell’Iva sui carburanti e dagli extra profitti
delle società energetiche. Lo comunica Palazzo Chigi che spiega anche che allo studio c’è una ulteriore rateiz7azione delle bollette. Richieste in tal senso erano arrivati nei giorni scorsi da tutti gli schieramenti della maggioranza. In particolare sulle accise che, per quanto riguarda i carburanti, sono cresciute da gennaio dei23,5%„ II Governo ha infine fatto sapere di sostenere a Bruxelles la proposta di un tetto al prezzo delle importazioni di gas.

Leggi: Tendenze On Line, 14/02/2022


lunedì 14 marzo 2022
Continua calo residenti in Italia: nel 2021 se ne registrano 253mila in meno. I morti per Covid sono stati l’8,3% dei decessi totali. Record negativo per le nascite

Solo 399mila le nascite nel 2021. Istat ha pubblicato un aggiornamento del bilancio demografico italiano sottolineando il perdurare di una dinamica negativa: in due anni di Covid il calo di popolazione è stato di quasi 616 mila unità soprattutto per effetto del saldo naturale fortemente negativo con un gap di – 310mila unità nel rapporto tra nascite e morti. IL RAPPORTO.
La dinamica demografica del 2021 continua a essere negativa: al 31 dicembre la popolazione residente è inferiore di circa 253 mila unità rispetto all’inizio dell’anno; nei due anni di pandemia il calo di popolazione è stato di quasi 616 mila unità soprattutto per effetto del saldo naturale. Lo rileva l’Istat.
Il saldo naturale della popolazione è sempre fortemente negativo. Le nascite sono ancora in calo nei primi 10 mesi dell’anno ma si osservano segnali di ripresa negli ultimi due mesi. I decessi restano ancora su livelli elevati rispetto al periodo preCovid.

Leggi: Quotidiano Sanità, 14/03/2022


venerdì 11 marzo 2022
Non autosufficienza: report incontro CGIL, CISL, UIL, SPI, FNP, UILP con i Ministri del Lavoro e delle Politiche Sociali e della Salute

Si è svolto martedì 8 marzo 2022 l’incontro tra CGIL¹, CISL, UIL Confederali e dei Pensionati con i Ministri del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando e della Salute Roberto Speranza. Il confronto, richiesto dalle organizzazioni sindacali, era riferito alle diverse misure sulla non autosufficienza (e sull’integrazione sociosanitaria) previste nella programmazione ordinaria e nel PNRR. Si tratta:
♦ della bozza di Legge sulla Non Autosufficienza elaborata dal gruppo del Ministero LPS coordinato da Livia Turco, che è stata inviata dal Ministro LPS Orlando alla Presidenza del Consiglio. Questa proposta è sostenuta da CGIL, CISL UIL confederali e dei pensionati, come positiva base di discussione per approvare entro l’anno 2022 la nuova legge sulla NA.
♦ della legge delega sulla disabilità (Legge 227/2021) che prevede una serie di decreti attuativi, in parte riferiti anche alle persone anziane non autosufficienti, sui quali abbiamo rivendicato un confronto preventivo;

Leggi: Cgil, 11/03/2022


venerdì 11 marzo 2022
Casa: sindacati e inquilini, 150mila famiglie a rischio sfratto

Aperta la stagione di mobilitazione di Cgil, Cisl, Uil, Sunia, Sicet, Uniat e Unione Inquilini che in tutta Italia scenderanno in piazza, con proposte unitarie, per chiedere con forza al Governo di avviare delle soluzioni per la sofferenza abitativa. Manifestazioni che culmineranno con l’appuntamento al Ministero delle Infrastrutture il 22 marzo alle 14 con il presidio e la consegna del documento unitario. Un’alleanza tra sindacati confederali e sindacati dell’abitare con un testo dalle proposte avanzate che non ha precedenti nelle lotte per il diritto alla casa e con la volontà di allargare e costruire insieme un percorso anche ad altre realtà sociali e del terzo settore verso una vertenza sempre più ampia.
“L’iniziativa – sottolinea una nota congiunta – nasce da una forte preoccupazione dovuta alla mancanza di politiche abitative strutturali. Dopo la pandemia e la ripresa delle esecuzioni degli sfratti sono circa 130 mila – 150 mila nuclei che rischiano di rimanere in strada, decine di migliaia le esecuzioni immobiliari, i rincari delle utenze domestiche oltre all’incremento dell’inflazione stimato dal 4% al 6% sono un macigno per le famiglie”.

Leggi: Cgil, 11/03/2022


venerdì 11 marzo 2022
In arrivo un decreto per famiglie e imprese

Allarme energia. Nuovi interventi per le bollette. Per le materie prime, ipotesi di stop all’export Non lo si dice apertamente ma si chiama economia di guerra, Energia, comparto agroalimentare, materie prime necessarie per la produzione di acciaio, carta, ceramica. La crescita, in Europa e in Italia, c’ ancora per rallenta: Dobbiamo affrontare queste strozzature . A Versailles, dopo l’incontro faccia a faccia con Macron prima del vertice, Draghi fa rapidamente il punto con i giornalisti, senza entrare nel dettaglio di quel che ha deciso, in mattinata, un cdm che ha discusso proprio di come superare quelle strozzature e di come sostenere famiglie e imprese a rischio rispettivamente di impoverimento record e chiusure. La risposta sar un decreto, in programma per la settimana prossima. Bisogner tirare fuori parecchi miliardi, ancora non quantificati, per ridurre le bollette di luce e gas. Non baster confermare l’azzeramento degli oneri di sistema e la riduzione dell’Iva sul gas al 5%. Bisogner aggiungere tetti al prezzo del kilowattora e del metro cubo di gas e partire con i risparmi, senza arrivare per ora al razionamento. Monumenti e strade pi bui, riscaldamento abbassato di un paio di gradi, forse orari degli uffici modificati. La benzina un capitolo a parte. I gestori vorrebbero portare anche qui l’Iva al 5%, dall’attuale 22%, la Lega insiste per falcidiare le accise. Alla fine probabilmente l’intervento sterilizzer l’Iva ma solo sui rincari.

Leggi: Il Manifesto, 11/03/2022


giovedì 10 marz0 2022
Draghi: “Cambiare il Catasto”. Ancora trattative sul fisco.

Lo scontro sulla Delega. Il premier: «Senza senso applicare tasse su numeri di 33 anni fa L’emergenza non può fermare le riforme, questo governo non è nato per stare fermo»
Sulla delega fiscale è ancora scontro. Mario Draghi però lo ha ripetuto anche ieri: «Questo Governo non è nato per stare fermo». E dunque si andrà avanti perché « l’idea che siccome c’è l’emergenza bisogna fermarsi, non bisogna fare altro, niente riforme, niente cambiamenti, sempre fermi. Ecco questo non è il motivo per cui è nato questo governo», ha detto ieri alla Camera rispondendo al quesito postogli dal capogruppo di Fratelli d’Italia, Francesco Lollobrigida, che lo ha accusato di voler imporre agli italiani una «patrimoniale nascosta». Non ci sarà alcun incremento dell’imposizione fiscale «sugli immobili regolarmente accatastati», ha ribadito il premier assicurando che «nessuno pagherà più tasse per questo».
Draghi insomma tira dritto. Nonostante la spaccatura della maggioranza, acclarata da quel solo voto di scarto che la sera prima ha consentito di bocciare gli emendamenti soppressivi della riforma del Catasto.

Leggi: Agefis News, 10/03/2022


mercoledì 9 marzo 2022
Vertice Franco-Giovannini, riparte la rigenerazione urbana Dopo la bocciatura della Ragioneria, il Mef troverà i fondi per la copertura #rigenerazione urbana

Dopo la secca bocciatura della Ragioneria generale, con il parere trasmesso alla commissione Bilancio del Senato, c’è voluto un confronto diretto fra il ministro dell’Economia, Daniele Franco, e il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, per evitare che la legge sulla rigenerazione urbana finisse su un binario morto. L’incontro ha avviato un lavoro che proseguirà nei prossimi giorni per trovare i fondi necessari per far avanzare la legge, che, dopo tre anni di impasse alla commissione Ambiente del Senato, era ripartita grazie al testo messo a punto da Giovannini. Il quale non aveva fatto mistero di voler approvare entro il mese di marzo un provvedimento che considera prioritario per lo sviluppo delle città italiane. Su quel testo si era abbattuto la scorsa settimana il gelido parere della Ragioneria generale, che oltre a nove valutazioni negative su specifiche norme, aveva chiuso con il «parere contrario all’ulteriore corso del provvedimento». Durissima era stata la reazione delle imprese, Ance e Confindustria assoimmobiliare in testa, che avevano chiesto di rimettere in carreggiata il provvedimento.

Leggi: Inu, 09/03/2022


martedì 8 marzo 2022
Istat: povertà assoluta per 5,6 milioni di italiani. L’inflazione azzera la ripresa

Le famiglie in povertà assoluta (per cui si intende quelle che non possono permettersi le spese minime per condurre una vita accettabile) nel 2021 sono il 7,5% del totale, in lieve calo rispetto al 2020 in cui il dato registrato era 7,7%. Il numero di individui è pari a 5,6 milioni, il 9,4% del totale, come lo scorso anno. A rivelarlo è l’Istat, che ha diffuso le stime preliminari sulla povertà assoluta e spese per consumi delle famiglie nell’anno 2021.
I dati Istat
Ciò che si evince è che l’inflazione annulla la lieve ripresa delle condizioni economiche delle famiglie. Senza la crescita dei prezzi al consumo registrata nel 2021 (+1,9%) l’incidenza di povertà assoluta sarebbe stata al 7% a livello familiare e all’8,8% a livello individuale, in calo seppure lieve comunque maggiore di quello effettivo, rispetto al 2020. Questa incidenza, spiega l’Istituto, è sostanzialmente stabile tra le famiglie con persona di riferimento occupata, da 7,3% del 2020 a 7,0% (quasi 922 mila famiglie in totale).

Leggi: Corriere della Sera, 08/03/2022


martedì 8 marzo 2022
Case popolari, un modello che non funziona

Il modello italiano di edilizia residenziale pubblica non è sostenibile economicamente e allo stesso tempo rischia di essere poco equo. Il problema non sono le inefficienze ma sistemi di gestione di mercato che si confondono con interventi di welfare.
Bilanci in rosso
In Italia 2,2 milioni di persone vivono in case pubbliche, note anche come case popolari. Questi alloggi sono gestiti da aziende pubbliche (Aler, Ater e Acer sono gli acronimi più diffusi), che in genere ne sono anche proprietarie e sono chiamate ad assicurare l’economicità della gestione grazie ai canoni riscossi. I dati dei bilanci delle aziende, però, mostrano da tempo un problema di sostenibilità economica del modello di gestione.
Il dibattito pubblico si è concentrato soprattutto sugli effetti economici della morosità crescente o sulle inefficienze delle aziende. Una recente ricerca SDA Bocconi in collaborazione con Federcasa (Federazione italiana per le case popolari e l’edilizia sociale) ha coinvolto dieci tra le maggiori aziende casa (Aler Bergamo-Lecco-Sondrio, Acer Bologna, Aterp Calabria, Casa spa, Arte Genova, Ater Gorizia, Itea Trento spa, Atc Piemonte Centrale, Ater Trieste, Ater Umbria), collocate in nove regioni, che gestiscono il 20 per cento del patrimonio nazionale di edilizia pubblica.

Leggi: La Voce, 08/03/2022


DALLE REGIONI:

martedì 15 marzo 2022
Casa, inquilini e sindacati dell’Emilia-Romagna: abbassare gli affitti contro gli sfratti

“Serve un piano di rinegoziazione degli affitti privati”, per allinearli ai redditi degli inquilini, e dai territori urge “un maggiore confronto per gestire questa fase di emergenza abitativa”. Lo segnalano sindacati confederali e degli inquilini in Emilia-Romagna (Cgil-Cisl-Uil e Sunia-Sicet-Uniat) con un appello alle istituzioni a dare una mano. In caso contrario, può scattare una nuova mobilitazione locale: nelle prossime settimane “non si esclude che, in ragione dell’evolversi o meno dei confronti su base territoriale, siano definite iniziative per dare soluzioni adeguate all’emergenza abitativa del nostro territorio”, anticipano infatti i sindacati.

Leggi: Redattore Sociale, 15/03/2022


lunedì 14 marzo 2022
Pnrr e Distretti. Il riassetto della Sanità in Fvg li mette a rischio

Si aprirà una stagione di profonda riforma con l’emanazione degli standard organizzativo-strutturali dei Servizi Sanitari Territoriali, ma non è certo che si realizzi una applicazione omogenea su tutto il territorio nazionale. Un segnale d’allarme proviene dal FVG, in cui è ancora in fase di completamento un riordino del Ssr. Una scelta che potrebbe portare alla estinzione del Distretto e al fallimento del “nuovo modello organizzativo” previsto dalla missione 6, componente 1 del Pnrr
Con l’emanazione del documento sugli standard organizzativo-strutturali dei Servizi Sanitari Territoriali, si aprirà una stagione di profonda riforma degli stessi, ma non è certo che ciò si traduca automaticamente in una realizzazione omogenea, secondo le finalità del documento stesso, su tutto il territorio nazionale. Un segnale d’allarme, in tal senso, proviene dal FVG, in cui è ancora in fase di completamento un riordino del Ssr, che attende di essere completato con l’adozione degli atti aziendali delle tre aziende sanitarie locali.
Con recenti atti ufficiali (“Modello organizzativo del Servizio sanitario regionale” all.1 della DGR n. 1965 del 23.12.2022) la Giunta della Regione Friuli-Venezia Giulia ha infatti emanato le linee di indirizzo per la riorganizzazione dei propri servizi sanitari. A seguito di questi, le neo-costituite Aziende Sanitarie hanno prodotto gli Atti Aziendali, che sono in attesa di approvazione in sede regionale. Il tutto avviene dopo un sostanziale lo stallo di qualche anno, del processo per il superamento della riforma sanitaria della Giunta Serracchiani e l’attuazione di quella del Governo Fedriga.

Leggi: Quotidiano Sanità, 14/03/2022


venerdì 11 marzo 2022
Senza dimora, morti in solitudine: “Andare al di là del pronto soccorso sociale”

“Toglierli, non nasconderli, dalla strada”: la riflessione del direttore della Caritas diocesana di Roma Giustino Trincia sull’”ennesima morte”, l’ottava del 2022. “Non c’è più alibi alla messa in opera di politiche pubbliche finalizzate all’inclusione sociale attiva e non all’assistenzialismo”
“E’ l’ennesima morte sulla strada – la terza in una settimana, l’ottava dall’inizio dell’anno – di un senza dimora, dovuta al freddo, agli stenti e alla solitudine fisica ed umana, a cui sono condannati troppi fratelli e sorelle in estrema povertà”. Inizia così la riflessione di Giustino Trincia, direttore della Caritas diocesana di Roma.
“Mi addolora ancora di più che sia avvenuto ad Ostia, dove dal novembre 2020 abbiamo dovuto chiudere, per inagibilità, il nostro ostello per senza dimora, l’unico in quel vasto territorio. Da molti mesi stiamo cercando, senza alcun risultato, una struttura idonea alternativa.

Leggi: Redattore Sociale, 11/03/2022


IN AGENDA:

Seminario Università di Urbino Carlo Bo – 16 Marzo 2022, dalle 9 alle 11. Invecchiare in salute: psicologia sociale maligna e dignità della persona.

Angela Genova, Maria Gabriella Pediconi Ospite: Alfredo Pallara
A partire dal lavoro classico sulla psicologia sociale maligna, l’approfondimento propone una meta-iflessione sulle relazioni di cura in funzione della dignità della persona e del rispetto all’autodeterminazione. La discussione prende le mosse dal filmato: http://www.studiofilmtv.it/film.asp?l=it&lang=it&id=2
Link: https://uniurb-it.zoom.us/j/81925437058?pwd=ZGpHRGhuSkpUSjUra2hadzUxdVQ2Zz09 ID riunione: 819 2543 7058
Passcode: 436708


Seminario Università di Urbino Carlo Bo – 21 Marzo 2022, dalle 9 alle 11 – Invecchiare in salute: la salute di chi si prende cura dei nostri anziani –

Angela Genova, Eduardo Barberis, Laura Chiarantini, Elisabetta Savelli, Federica Murmura
Ospiti: Silvia Dumitrache, Associazione donne romene in Italia – Tiziana Francesca Vaccaro, Scrittrice, autrice insieme ad Elena Mistrello del libro “Sindrome Italia”, Beccogiallo, 2021
Obiettivi: L’incontro si pone il fine di discutere il tema dell’assistenza domiciliare degli anziani e della salute delle assistenti familiari che si prendono cura degli anziani nel nostro paese.
Link: https://uniurb-it.zoom.us/j/89806045612?pwd=bXhaS3puTVNyVTVtQWRDc2o3SHFJUT09
ID riunione: 898 0604 5612
Passcode: 000974


Gli Accessibility Days 2022 si terranno venerdì 20 e sabato 21 maggio 2022, in concomitanza del GAAD (Global Accessibility Awareness Day).

Accessibility Days è un evento sull’Accessibilità e sulle Disabilità rivolto a sviluppatori, designer, maker, creatori ed editori di contenuti, ed in generale a tutte le persone che si occupano di tecnologie digitali. Compresa anche la Didattica a Distanza, argomento della massima importanza in questo periodo. Si terrà in occasione del Global Accessibility Awareness Day (GAAD), manifestazione promossa ogni anno a livello mondiale per sensibilizzare chi si occupa di tecnologie digitali sul tema dell’accessibilità e dell’inclusività, attraverso il confronto e l’interazione di persone con disabilità. Il programma sarà a breve disponibili nel sito dell’evento

Leggi: Rete Caad


IN EVIDENZA

La progettazione di un intervento educazionale innovativo per superare il divario digitale: la “Cyber Scuola per Nonni”

L’articolo descrive i diversi passaggi che hanno portato all’avvio e al finanziamento di una iniziativa innovativa avviata ad Abbiategrasso, in provincia di Milano: una “scuola digitale” dove i nipoti – allievi del locale liceo di scienze umane – insegnano ai rispettivi nonni l’uso di strumenti digitali, in particolare tablet, allo scopo di favorire la loro partecipazione ai social media. L’iniziativa ha le caratteristiche della “ricerca-azione”, in quanto i vari passaggi vengono opportunamente monitorati. di Elena Rolandi, Mauro Colombo (Fondazione Golgi Cenci)
La crescita demografica della popolazione anziana, nei paesi occidentali, è affiancata dall’aumento della digitalizzazione, con una importante accelerazione a seguito della pandemia. A fronte dei benefici che comporta, tale digitalizzazione può per converso costituire un’arma a doppio taglio, minacciando di escludere molte persone anziane da una partecipazione attiva alla società, almeno quelle meno familiari con le nuove tecnologie.
Gli anziani italiani, in particolare, sono tra quelli meno dotati di cultura digitale in Europa. Da qui l’opportunità di promuovere iniziative di digitalizzazione, specialmente a favore degli anziani più esposti al rischio di esclusione digitale (meno istruiti, donne, abitanti in zone rurali). In realtà, il divario digitale si pone come un divario socio-culturale, piuttosto che come un effetto dell’età di per sé stessa, visto che l’utilizzo delle tecnologie per l’informazione e la comunicazione presso le persone anziane è collegato ai livelli di scolarità, occupazione e benessere.

Leggi: I Luoghi della Cura


Il Budget di Salute e la presa in carico delle persone fragili

Un libro di Alceste Santuari
Come è noto, Welforum.it ha scelto di non farsi carico della rassegna e del commento dei volumi che via via escono sulle politiche e i servizi sociali, perché la selezione sarebbe delicata e perché altri fanno questo servizio. Abbiamo fatto rare eccezioni per alcuni volumi scritti, su temi per noi centrali, dai diretti responsabili e dai più stretti collaboratori di welforum, ritenendoli contributi che approfondiscono e rafforzano il messaggio e i contenuti di analisi e valutazione che proponiamo.
In questa selezione entra ora il nuovo libro di Alceste Santuari: Il budget di salute e la presa in carico delle persone fragili, Franco Angeli., liberamente scaricabile in forma digitale a questo indirizzo.
Il Budget di Salute consiste dallo svincolare risorse umane e finanziarie dal loro ancoraggio all’erogazione di servizi, per incanalarle in modo totalmente flessibile sulla realizzazione di progetti individuali basati sulle preferenze della persona, predisposti all’interno di un processo di condivisione-negoziazione ed orientati alla realizzazione del potenziale umano.

Leggi: Welforum


Servizi sociali e sociosanitari: la necessità di cambiare prospettiva

A partire da una vicenda marchigiana di cui anche «Superando.it» si è già più volte occupato, ossia l’autorizzazione a realizzare una nuova struttura sociosanitaria di 175 posti a Rapagnano (Fermo), Fabio Ragaini del Gruppo Solidarietà propone in questa intervista un’ampia riflessione attraverso vari aspetti dei servizi sociali e sociosanitari, dalla domiciliarità alla residenzialità, dalla personalizzazione alla presa in carico, dai modelli ai finanziamenti, fino alle competenze istituzionali e ai criteri di autorizzazione e accreditamento, nonché alla costruzione dei sistemi di offerta
Partiamo da una specifica vicenda marchigiana: l’autorizzazione alla realizzazione di una nuova struttura sociosanitaria di 175 posti [a Rapagnano, in provincia di Fermo. Se ne legga già in più occasioni anche sulle nostre pagine, N.d.R.], per avviare un’ampia riflessione che attraversa alcuni aspetti dei servizi sociali e sociosanitari, dalla domiciliarità alla residenzialità, dalla personalizzazione alla presa in carico, dai vari modelli ai finanziamenti, fino alle competenze istituzionali, ai criteri di autorizzazione e accreditamento, nonché alla costruzione dei sistemi di offerta. Ne parliamo con Fabio Ragaini del Gruppo Solidarietà di Moie di Maiolati Spontini (Ancona).

Leggi: Superando


Le Case della Comunità. Come saranno

Le Case della Comunità rappresentano un nuovo strumento del Servizio Sanitario Nazionale che andrà collocato in modo appropriato nel sistema delle cure territoriali e che, grazie ai finanziamenti del PNRR, si svilupperà diffusamente. Il lavoro di Franco Pesaresi cerca di delinearne le caratteristiche sulla base dei documenti a disposizione evidenziando, laddove presenti, gli elementi da approfondire o le criticità emergenti.
di Franco Pesaresi (Direttore ASP “Ambito 9” Jesi, Ancona, e Network Non Autosufficienza)
Con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e con la bozza di decreto sui “Modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale nel Servizio Sanitario Nazionale” inviato alla Conferenza Stato-Regioni per l’approvazione si sono definite le caratteristiche delle Case della Comunità.
Si tratta di uno strumento nuovo del Servizio Sanitario Nazionale che, con i finanziamenti del PNRR, si svilupperà diffusamente per cui è necessario comprenderlo appieno per utilizzare bene i finanziamenti e per collocarlo in modo appropriato nel sistema delle cure territoriali.
Con il presente lavoro si cerca di delineare le caratteristiche delle Case della Comunità sulla base dei documenti a disposizione evidenziando, laddove presenti, gli elementi da approfondire o le criticità che emergono.

Leggi: I Luoghi della Cura


I piani regionali demenze: quale stato dell’arte?

I dati sulla diffusione della demenza nel nostro Paese indicano che essa è una tra le sfide maggiori legate all’invecchiamento, anche in considerazione delle sue ricadute sociali ed economiche. Un lavoro di ricerca pubblicato nel Rapporto OASI 2021 del Cergas Bocconi approfondisce lo stato di implementazione a livello regionale del Piano Nazionale Demenze e fornisce indicazioni utili al policy maker. di Sara Berloto (Cergas SDA Bocconi, Università degli Studi di Milano), Francesco Longo, Elisabetta Notarnicola, Eleonora Perobelli, Andrea Rotolo (Cergas SDA Bocconi)
La gestione della demenza e dei disturbi cognitivi è una priorità nel settore dell’assistenza agli anziani. I dati di prevalenza parlano chiaro e le stime epidemiologiche non lasciano dubbi: le patologie neuro-degenerative sono e saranno sempre più un elemento caratterizzante la vita di anziani e famiglie, una grande sfida sia per la pratica clinica che per i modelli assistenziali da mettere in atto. Questa patologia pone infatti almeno due grandi sfide: da un lato, dà un significato rinnovato e molto concreto al tema dell’integrazione socio-sanitaria; dall’altro, richiede una rinnovata modalità di sviluppo di servizi a cavallo tra domiciliare e residenziale.
Rispetto all’integrazione socio-sanitaria il tema è lampante: alla gestione clinica (dalla diagnosi alle rivalutazioni) e terapeutica – farmacologica, si accostano le necessità assistenziali e di vita quotidiana che questa patologia impone. Questo accade non solo in termini teorici (lasciando quindi spazio a elucubrazioni sui modelli di integrazione socio-sanitaria) ma in termini molto pratici e concreti nella vita delle famiglie che agiscono direttamente l’integrazione tramite le loro azioni.

Leggi: I Luoghi della Cura


SEGNALAZIONI:

Lavoratori fragili: prorogate le tutele fino al 31 marzo

In sede di conversione del D.L. 221/2021 in L. 11/2022, sono state prorogate al 31 Marzo 2022, per i Lavoratori fragili dipendenti del settore privato e pubblico, le disposizioni della prestazione lavorativa svolta in modalità agile e il diritto ad assentarsi beneficiando della copertura economica del trattamento previsto per il ricovero ospedaliero, qualora la prestazione non sia compatibile con il lavoro agile.
Si rammenta che sono considerati lavoratori fragili coloro che sono in possesso del riconoscimento di una disabilità (ai sensi dell’art. 3 comma 3 della Legge 104/1992) o di certificazione attestante una condizione di rischio determinata da immunodepressione, esiti da patologie oncologiche o svolgimento di relative terapie salvavita, patologie croniche (elenco presente nel Decreto del Ministro della Salute, Politiche del Lavoro e Politiche Sociali pubblicato il 24/02/2022).

Leggi: Inca


Bonus per figli disabili: prime indicazioni Inps

Per i nuclei familiari monoparentali e monoreddito, che abbiano figli a carico con una disabilità non inferiore al 60% è riconosciuto un contributo mensile, fino alla misura massima di 500 euro netti, per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023. L’Inps, con la circolare n. 39/2022, fornisce le prime indicazioni operative in merito alla misura introdotta con la legge di bilancio 2021 (n. 178/2020).
Nella comunicazione, l’Istituto previdenziale precisa che per “nuclei familiari monoparentali”, si intende quelli caratterizzati dalla presenza di un solo genitore con uno o più figli disabili carico. Per poter accedere al beneficio, il genitore richiedente deve risultare disoccupato, oppure con un reddito da lavoro dipendente non superiore a 8.145 euro annui o 4.800 euro annui se derivante da lavoro autonomo. Rientra tra i potenziali aventi diritto anche il genitore monoreddito, cioè colui che ricava tutto il proprio reddito esclusivamente dall’attività lavorativa anche se prestata a favore di una pluralità di datori di lavoro, ovvero che sia percettore di un trattamento pensionistico previdenziale. Si tiene conto perciò della percezione di eventuali altri trattamenti assistenziali, mentre si prescinde, in ogni caso, dall’eventuale proprietà della casa di abitazione.

Leggi: Inca


 

 

 

 

 

NEWS:

martedì 8 marzo 2022
Pnrr, Landini: sproporzione tra investimenti in infrastrutture materiali e sociali”

Il leader della Cgil: “Se vuoi superare i ritardi e mettere le persone, anche le donne, in condizione di poter lavorare devi rafforzare le infrastrutture sociali, come scuola e asili. E’ la condizione base”
Nel Pnrr c’è “una sproporzione tra gli investimenti in infrastrutture materiali e quelli in infrastrutture sociali”. Lo dice il leader della Cgil, Maurizio Landini, concludendo l’iniziativa sull’8 marzo dal titolo ‘Il protagonismo delle donne nella ripresa, per il lavoro di qualità, in sicurezza’.
Per Landini “se vuoi superare i ritardi e mettere le persone, anche le donne, in condizione di poter lavorare devi rafforzare le infrastrutture sociali, come scuola e asili. E’ la condizione base”.

Leggi: Redattore Sociale, 08/03/2022


martedì 8 marzo 2022
Il caro benzina travolge le famiglie. Raffica di aumenti anche sulla spesa degli italiani

Con la filiera agroalimentare che assorbe da sola il 10% dei consumi energetici, il caro energia mette a rischio le forniture di cibo e alimenta le speculazioni, con costi insostenibili per gli agricoltori e inflazione nel carrello della spesa con prezzi troppo alti per cinque milioni di italiani che sono già nell’area della povertà alimentare. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento al record dei prezzi registrato dalla benzina che nella modalità self ha superato i due euro al litro ma rincari record si registrano anche per il gasolio.
Nel sistema agricolo i consumi diretti di energia includono i combustibili per trattori, serre e trasporti mentre i consumi indiretti sono quelli che derivano da fitosanitari, fertilizzanti e impiego di materiali come la plastica (4,7 Mtep). Il comparto alimentare richiede invece – precisa la Coldiretti – ingenti quantità di energia, soprattutto calore ed energia elettrica, per i processi di produzione, trasformazione, conservazione dei prodotti di origine animale e vegetale, funzionamento delle macchine e climatizzazione degli ambienti produttivi e di lavoro (8,6 Mtep).

Leggi: Ore 12, 08/03/2022


martedì 8 marzo 2022
Non autosufficienza, Cisl e Fnp Cisl: “Convincente l’impianto del testo della Commissione Turco”

Incontro con i ministri Orlando e Speranza “per verificare lo stato di avanzamento del progetto di legge di riforma del sistema di assistenza e sollecitarne una approvazione entro il 2022”. Per il sindacato il testo è la “base su cui rapidamente impostare la riforma”
“La Cisl e la Fnp Cisl hanno incontrato oggi i Ministri del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando e della Salute Roberto Speranza per verificare lo stato di avanzamento del progetto di legge di riforma del sistema di assistenza per le persone non autosufficienti e sollecitarne una approvazione entro il 2022”. Lo spiegano in una nota congiunta il segretario confederale della Cisl, Andrea Cuccello ed il segretario generale della Fnp Cisl, Piero Ragazzini.
“Grazie alla mobilitazione sindacale degli scorsi mesi che ha consentito l’introduzione di un impegno in tal senso nel Pnrr e l’importante definizione dei livelli essenziali per la non autosufficienza in legge di bilancio, si deve proseguire speditamente – si legge nella nota – coordinando le varie iniziative governative adottate nell’ultimo periodo per evitare che vi siano sovrapposizioni o ritardi che possano inficiare il raggiungimento di questo obiettivo atteso da troppi anni.

Leggi: Redattore Sociale, 08/03/2022


lunedì 7 marzo 2022
Anziani, Uecoop: +12% nelle case di riposo, sos assistenza

Secondo l’Istat 382.067 persone abitano in istituti assistenziali, ospizi, istituti di cura e altre residenze collettive. “Il progressivo invecchiamento della popolazione è una grande sfide per il sistema pubblico e privato del welfare”
Con l’aumento del 12% degli anziani ospitati nelle case di riposo italiane cresce il bisogno di assistenza alle famiglie in una situazione in cui già ora 1/3 della popolazione più vecchia ha gravi difficoltà a prepararsi da mangiare, fare la spesa, prendere le medicine, pulire la casa, mentre più dell’11% ha problemi a prendersi cura di se stesso, dal fare il bagno o la doccia a sdraiarsi o sedersi sul letto fino a indossare abiti o svestirsi. E’ quanto emerge dall’analisi dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) in riferimento agli ultimi dati Istat sullo scenario demografico in Italia con 382.067 persone che abitano in istituti assistenziali, ospizi, istituti di cura e altre residenze collettive.
Una situazione che – continua Uecoop – evidenzia le difficolta che pesano sulle famiglie italiane alle prese con l’assistenza ai parenti più anziani sia a livello domiciliare che nelle strutture dedicate con un contributo fondamentale da parte delle 15mila cooperative socio assistenziali attive nel nostro Paese che seguono ogni giorno oltre 7 milioni di persone, rappresentando di fatto la spina dorsale del welfare italiano.

Leggi: Redattore Sociale, 07/03/2022


lunedì 7 marzo 2022
Donne. Senior Italia FederAnziani: “Nonne, madri, caregiver. Sono loro che tengono in piedi il paese”

Le donne sono il 71% dei caregiver familiari. Il 92,8% delle nonne aiuta economicamente le famiglie dei figli, 3 su 4 accudiscono i nipoti. Sono la stragrande maggioranza tra badanti e infermieri. Senza le donne non ci sarebbe Welfare in Italia.
Il 71% dei caregiver familiari in Italia sono donne. Il 92,8% delle donne aiuta economicamente figli e nipoti. Sono le donne che tengono in piedi il paese, nonne, madri, caregiver. Sono loro il vero welfare sostitutivo, loro che scontano la mancanza di politiche di welfare adeguate sia che si tratti di gestione dei bambini sia che si tratti di politiche per la non autosufficienza. Sono i dati elaborati dal Centro Studi di Senior Italia FederAnziani che restituiscono uno spaccato dell’universo femminile senior e caregiver.
Donne e salute: la Medicina di Genere
Parlare di donne e salute significa in primo luogo parlare di Medicina di Genere. Le donne vivono più a lungo degli uomini, ma si ammalano di più, usano di più i servizi sanitari e vivono un maggior numero di anni in cattiva salute. Nel nostro paese è ancora lunga la strada per l’applicazione di un approccio di genere nella pratica clinica, che promuoverebbe l’appropriatezza e la personalizzazione delle cure, producendo un circolo virtuoso con risparmi per il Servizio sanitario nazionale. Sull’altro fronte, quello del lavoro, le donne sono la base del nostro sistema salut

Leggi: Quotidiano Sanità, 07/03/2022


lunedì 7 marzo  2022
La riforma del catasto: un passo necessario per la trasparenza del mercato immobiliare e per la corretta tassazione degli immobili

Dichiarazione di Stefano Chiappelli Segretario generale del SUNIA e Antonio Giordano Coordinatore nazionale dell’APU SUNIA e APU esprimono la loro soddisfazione per l’approvazione, seppur di misura, dell’art. 6 del decreto fiscale che prevede l’avvio delle procedure per la revisione catastale degli immobili a decorrere dal 1 gennaio 2026.
La riforma si propone di dare un nuovo sistema per la mappatura degli immobili con nuovi strumenti per Comuni e Agenzia delle Entrate che faccia emergere le migliaia di immobili nascosti e crei le condizioni per riportare ad un corretto accatastamento le migliaia di unità immobiliari; oggi, nonostante siano inseriti in contesti di pregio, centri storici e zone di alto valore commerciale, sono soggette a rendite irrisorie pur percependo, soprattutto la grande proprietà immobiliare, profitti elevatissimi soprattutto per i canoni di locazione sia commerciali che abitativi.
Va sottolineato che una seria riforma del Catasto non preoccupa la stragrande maggioranza dei proprietari dell’unica abitazione, il 70% dell’intero patrimonio e che già, in gran parte sono correttamente accatastate.

Leggi: Sunia, 04/03/2022


lunedì 7 marzo  2022
Proposte unitarie per affrontare il dramma degli sfratti e avviare la soluzione della sofferenza abitativa in Italia

Piattaforma CGIL, CISL, UIL, SUNIA, SICET, UNIAT e Unione Inquilini sulle politiche abitative, alla luce dei pesanti riflessi della emergenza sanitaria, della ripresa generalizzata delle esecuzioni degli sfratti per morosità incolpevole, dei forti rincari delle utenze per i servizi legati al consumo energetico. Le richieste della piattaforma saranno oggetto di un percorso di mobilitazione che vedrà iniziative sui territori e si concluderà con un presidio nazionale davanti la sede del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, il 22 marzo 2022 dalle ore 14.00 alle ore 18.00.
CGIL, CISL, UIL, SUNIA, SICET, UNIAT e Unione Inquilini esprimono una forte preoccupazione per la situazione abitativa del Paese, caratterizzata dai pesanti riflessi della emergenza sanitaria, dalla ripresa generalizzata delle esecuzioni degli sfratti per morosità incolpevole (che si stimano dai 130 mila ai 150 mila), dalle decine di migliaia di esecuzioni immobiliari sulla prima casa, dalla forte incidenza sui costi dell’abitazione, già proibitivi, dei rincari dal 60 al 100 % delle utenze domestiche e sugli oneri condominiali per i servizi legati al consumo energetico, oltre al dato di ripresa dell’inflazione stimato dal 4 al 6 %.

Leggi: Cgil, 07/03/2022


lunedì 7 marzo 2022
Catasto, Draghi: «Nessuno pagherà più tasse sulla casa»

Alla vigilia di un altro voto a rischio sul catasto, il premier Mario Draghi chiarisce in modo inequivocabile la posizione del governo su uno dei dossier che maggiormente agita la maggioranza: «Nessuno pagherà più tasse» sulla casa.
Quattro parole, ben scandite, che da un lato sintetizzano la fermezza dell’esecutivo nel portare avanti riforme ritenute essenziali per il Paese, dall’altro sembrano voler mettere un punto dopo le polemiche dei giorni scorsi. La commissione finanze della Camera si esprimerà in giornata su un altro emendamento soppressivo del catasto, presentato dall’opposizione, su cui i partiti che sostengono l’esecutivo potrebbero nuovamente spaccarsi. L’incidente non è inatteso e soprattutto non sarebbe il primo.

Leggi: Il Mattino, 07/03/2022


lunedì 7 marzo 2022
La Ragioneria dello Stato affonda il Ddl sulla rigenerazione urbana

La Ragioneria Generale dello Stato respinge il nuovo disegno di legge sulla rigenerazione urbana. Diverse norme possono determinare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
Un giudizio che non lascia via di scampo: “per quanto sopra esposto si esprime parere contrario all’ulteriore corso del provvedimento”. Con queste due stringate righe, la Ragioneria Generale dello Stato, respinge il nuovo disegno di legge sulla rigenerazione urbana presentato dal Ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini.
Il parere, disponibile in free download, reso alla 5^ commissione permanente Bilancio del Senato nella seduta del 1 marzo 2022, si traduce concretamente in uno stop dell’iter del disegno di legge in quanto sono stati evidenziati nove respingimenti alle singole norme del testo del Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili.
Le mancate coperture finanziarie
Nel documento si evidenziano “numerosi errori nella numerazione dei commi di molte disposizioni” e si rimarca che “il testo del ddl prevede, nell’ambito dei processi di rigenerazione urbana, molteplici interventi, diverse norme onerose o suscettibili di determinare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, ovvero minori entrate, nella maggior parte dei casi non quantificate”.

Leggi: Teknoring, 07/03/2022


sabato 5 marzo 2022
Nuovi approcci contro il Parkinson

Oggetto della ricerca la conversione dei fibroblasti della pelle dei pazienti in neuroni
Individuare marcatori di patologie quali il morbo di Parkinson e la malattia di Alzheimer senza ricorrere ad approcci transgenici. È quanto hanno ottenuto i ricercatori dell’Istituto superiore di sanità, dell’Irccs San Raffaele di Roma e del Cnr – Istituto di farmacologia traslazionale, mettendo a punto una nuova metodica di diagnosi che si basa sulla conversione chimica dei fibroblasti (le cellule del tessuto connettivo) della pelle dei pazienti in neuroni umani. La tecnica rappresenta un ulteriore sviluppo della tecnologia di riprogrammazione genetica proposta dal professor Shinya Yamanaka di Kyoto ma, a differenza di quest’ultima, la nuova metodica non implica la generazione di cellule staminali poiché prevede la conversione diretta dei fibroblasti in neuroni. «I neuroni chimicamente indotti possono essere generati da cellule somatiche del paziente e rappresentano un modello in vitro, riproducibile in un tempo relativamente breve, per lo studio di meccanismi patogenetici della malattie neurologiche», spiega Cristiana Mollinari, ricercatore dell’Istituto di farmacologia traslazionale del Cnr.

Leggi: Milano Finanza, 05/03/2022


venerdì 4 marzo 2022
Ripensare le città ripartendo dai bisogni sociali

In queste ore di difficile scenario geopolitico per le note vicende ucraine, ritorna forte la necessità di costruire una vera integrazione europea, non solo per un percorso di stabilità internazionale e globale. Ma per indirizzare il sistema paese e il sistema comunitario, verso la ricostruzione di uno sviluppo sostenibile, dell’economia, della società, e dell’ambiente. Impiegando le risorse emesse nel Next Generation Ue, e nel piano esecutivo di ripresa e resilienza nazionale detto Pnrr su inclusione sociale, digitale, e transizione ecologica.
E come farlo se non ridefinendo il ruolo laboratoriale delle città, come luoghi di innovazione sociale, di neo geografie del lavoro, tese al perseguimento degli obiettivi di Agenda 2030.
Lo faremo in questo spazio, raccontando l’esperienza di Gaetano Sateriale, già coordinatore della segreteria nazionale della Cgil, autore del secondo Piano del Lavoro, già sindaco di Ferrara, dirigente sindacale di lungo corso in Corso Italia. Oggi saggista, con il ruolo di coordinatore Asvis (Alleanza per lo sviluppo sostenibile) della regione Emilia Romagna, e presidente dell’Associazione Nuove Ri-Generazioni.

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 04/03/2022


giovedì 3 marzo 2022
PNRR: i nuovi standard proposti per l’assistenza territoriale. Il Governo invia alle Regioni la bozza di Decreto, le Osservazioni CGIL

Il Ministero della Salute, di concerto con il MEF, ha inviato alle Regioni la bozza di Decreto Ministeriale previsto dal PNRR M6 C1 come Riforma per lo sviluppo dell’assistenza territoriale. Il DM è un Regolamento composto di 4 articoli e dell’Allegato documento “Modelli e Standard per lo sviluppo dell’Assistenza Territoriale nel Servizio Sanitario Nazionale”. Il documento non presenta sostanziali novità rispetto alle bozze circolate nelle ultime settimane, salvo indicazioni più precise sull’integrazione socio sanitaria. Mentre scompare qualsiasi riferimento a successivi provvedimenti dedicati a salute mentale e dipendenze, questioni che nel documento non vengono trattate. Sulla bozza di DM e sul documento “Modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale del SSN”, la CGIL ha presentato un documento di Osservazioni, concordate con SPI CGIL e FP CGIL.

Leggi: Cgil, 03/03/2022


mercoledì 2 marzo 2022
Non autosufficienza, gli anziani meritano una riforma ambiziosa

“Siamo all’avvio dell’iter della riforma sulla non autosufficienza, i cui primi atti consisteranno nella presentazione del Disegno di Legge Delega da parte del Governo e nella sua successiva discussione in Parlamento. Occorre fare presto ed unire le forze con l’obiettivo di arrivare ad una riforma, attesa da oltre 20 anni, che sia all’altezza delle esigenze dei 3,8 milioni di anziani non autosufficienti e delle loro famiglie”, è quanto affermano le circa 50 organizzazioni del “Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza” che hanno elaborato un’articolata proposta finalizzata ad arricchire il Disegno di legge delega a cui sta lavorando il Governo.
La proposta verte intorno a cinque messaggi fondamentali: arrivare ad una riforma ambiziosa; superare la frammentazione delle misure e dei servizi; dare risposte diverse ai diversi bisogni; puntare a percorsi di assistenza semplici ed unitari; conseguire la tutela pubblica della non autosufficienza.
Il cuore di quanto proposto dal Patto è l’istituzione di un Sistema Nazionale di Assistenza agli anziani non autosufficienti che, attraverso uno stretto coordinamento fra Stato, Regioni e Comuni, definisca un percorso unico e chiaro ed integri le prestazioni sanitarie e quelle sociali a favore dei quasi 4 milioni di anziani non autosufficienti e delle loro famiglie.

Leggi: Spi-Cgil, 02/03/2022


mercoledì 2 marzo 2022
La rivincita dei “centenari” nell’epoca del Covid

La pandemia Covid-19 non ha risparmiato gli anziani, anzi la popolazione in questa fascia d’età è stata più facilmente colpita dall’infezione e nella maggior parte dei casi purtroppo non è riuscita a debellare il virus. Questo è avvenuto soprattutto nella prima difficilissima fase della pandemia, quando non avevamo ancora sufficiente conoscenza né del virus né delle terapie più appropriate per poterlo contrastare. Gli anziani, già di per sé fragili per motivi fisiologici semplicemente correlati all’età, sono oggi spesso portatori di molte patologie con le quali tuttavia, grazie al progresso della Medicina e della Farmacologia, riescono a convivere pur se, molte volte, in un precario equilibrio che li rende ancor più suscettibili ad insulti patologici di diverso genere. Questo concetto vale anche se è ormai considerazione accettata che l’età anagrafica non coincida sempre con l’età biologica e che quest’ultima costituisca il vero parametro con cui considerare un individuo in funzione delle sue caratteristiche psico-fisiche di buona salute. La “cronicità” è quindi la vera sfida attuale per la Medicina e per la società presente e futura. Abbiamo molti 80enni in splendida forma attivamente impegnati nella vita sociale, così come ne abbiamo molti del tutto dipendenti da varie forme di assistenzialismo a causa delle loro comorbidità.

Leggi: Salute Mondo, 02/03/2022


DALLE REGIONI:

venerdì 4 marzo 2022
Pnrr, Torino: il Comune corre per ottenere 15 milioni per potenziare il welfare

I fondi previsti, che il Comune di Torino proverà a ottenere, sono 6,4 milioni per gli anziani, 3,6 milioni per le disabilità e 5,4 milioni per le persone senza fissa dimora
L’assessore alle Politiche sociali Jacopo Rosatelli sta facendo una corsa contro il tempo per far rientrare nei parametri del Pnrr il “Piano di inclusione sociale” per Torino e ottenere i fondi, che valgono un massimo di circa 15 milioni. Come spiegato dallo stesso Rosatelli in commissione, sono “tempistiche stringenti, è una corsa al Pnrr”, precisando che “con tempi più tranquilli ne avremmo tutti un vantaggio”, anche se “ci siamo attrezzati per correre”. L’avviso pubblico a cui aderirà il Comune è stato pubblicato il 15 febbraio 2022, e scade il 31 marzo 2022.

Leggi: Redattore Sociale, 04/03/2022


venerdì 4 marzo 2022
Positiva sentenza della Commissione tributaria di Foggia boccia la illegittima richiesta di IMU sugli alloggi sociali all’ARCA capitanata

Dichiarazione di Stefano Chiappelli, Segretario Generale SUNIA
Nuova importante sentenza della Commissione tributaria di Foggia che ribadisce che l’alloggio sociale gestito dallo IACP, comunque denominato, è esente dall’IMU bocciando l’interpretazione del Comune di Bovino (FG) che aveva inviato all’ARCA capitanata di Foggia un avviso di accertamento.
Il provvedimento del giudice tributario del tutto condivisibile è un ulteriore conferma che sono in grave errore tutti quei comuni e di alcune commissioni tributarie, e sono tanti, che ignorano l’esplicita esclusione dall’obbligo del versamento IMU che la legge riserva agli alloggi sociali e promuovono contenziosi inutili e dannosi che creano incertezza e limitano le possibilità degli enti gestori di edilizia residenziale pubblica ad avviare piani di manutenzione degli alloggi sociali gestiti, costretti ad impiegare risorse per un tributo non dovuto e molto oneroso. Come giustamente sottolineato dalla sentenza se l’IACP non gestisce alloggi sociali, che è suo fine primario istituzionale, chi li gestisce?

Leggi: Sunia, 04/03/2022


mercoledì 2 marzo 2022
“Senza assistenza tanti anziani rinunciano a prevenzione e cure”

Una situazione insostenibile, “non ce la facciamo più”, allarga le braccia Cirino Magnano (nella foto) cittadino di Corsico che, come altri 1.500 pazienti, è rimasto orfano di medico di base.
L’emergenza dei dottori di famiglia è ormai tema di forte attualità su tutta Milano e hinterland: troppi gli specialisti che sono andati in pensione in questi anni e troppo pochi quelli che li hanno sostituiti. Risultato: migliaia di pazienti, tra cui anche molti anziani e disabili, senza un punto di riferimento. “Dobbiamo rivolgerci alla guardia medica – raccontano gli assistiti – o andare al pronto soccorso, intasando così un sistema già al collasso”. In più, si sono interi quartieri senza medico, come gli abitanti della zona di via Sant’Adele, costretti “ad attraversare il Naviglio per andare in via Marzabotto, dove c’è la sede locale dell’Asst – dice Magnano –: è lì che arrivano i sostituti del medico che è andato in pensione ormai due anni fa, nel pieno dell’emergenza sanitaria. Mi conoscono in quartiere e per questo spesso mi chiedono un passaggio o mi offro io per portare anziani e donne in gravidanza, accompagnandoli dall’altra parte di Corsico. La cosa assurda – sottolinea – è che la sede sempre dell’Asst in via dei Lavoratori, vicinissima a Sant’Adele, ha tanti ambulatori ormai vuoti: bisognerebbe prevedere lì la presenza degli specialisti, in modo da coprire la zona.

Leggi: Il Giorno, 02/03/2022


giovedì 24 febbraio 2022
Via libera alla costituzione della Rete geriatrica regionale

La mozione presentata da Liguori (Cittadini) impegna a potenziare le azioni per favorire la presa in carico dell’anziano
L’Assemblea legislativa del Friuli Venezia Giulia si è confermata compatta nel valutare positivamente anche la mozione 176, incentrata sulla “Costituzione della Rete geriatrica regionale”.
L’istanza, presentata dalla prima firmataria Simona Liguori (Cittadini), insieme al collega di partito e capogruppo Tiziano Centis, nonché ai consiglieri Giampaolo Bidoli (Patto per l’Autonomia), Furio Honsell (Open Sinistra Fvg), Franco Iacop e Mariagrazia Santoro (Pd), Andrea Ussai (M5S) e Walter Zalukar (Misto), è stata illustrata all’Aula dalla stessa esponente civica.
Liguori ha evidenziato di aver ripresentato la mozione (definita “attuale e integrativa”) anche in virtù delle specifiche problematiche della regione. “È prioritario fare sistema tra professionisti (medici, infermieri, assistenti sociali, psicologi e volontari), luoghi di cura e di assistenza all’anziano (ospedale per acuti, abitazione, centro diurno e casa di riposo), specialmente in un territorio come il nostro dove la popolazione over 65 è pari al 26%. Fare sistema – spiega Liguori – è importante, perché le persone con malattie croniche sono 493mila, perché l’80% dei 20mila anziani con disturbi cognitivi gravi vive in famiglia e perché l’estrema vulnerabilità degli anziani, manifestatasi nel corso della pandemia da Covid-19, spinge alla ricerca di modelli di presa in carico via via più efficaci”.

Leggi: Il Friuli, 24/02/2022


IN AGENDA:

Napoli – Presidio presso la prefettura dalle ore 10 di lunedì 14 Marzo
Sollecitare un impegno anche in sede locale per arginare la grave emergenza sfratti

Leggi: Sunia


Gli Accessibility Days 2022 si terranno venerdì 20 e sabato 21 maggio 2022, in concomitanza del GAAD (Global Accessibility Awareness Day).

Accessibility Days è un evento sull’Accessibilità e sulle Disabilità rivolto a sviluppatori, designer, maker, creatori ed editori di contenuti, ed in generale a tutte le persone che si occupano di tecnologie digitali. Compresa anche la Didattica a Distanza, argomento della massima importanza in questo periodo. Si terrà in occasione del Global Accessibility Awareness Day (GAAD), manifestazione promossa ogni anno a livello mondiale per sensibilizzare chi si occupa di tecnologie digitali sul tema dell’accessibilità e dell’inclusività, attraverso il confronto e l’interazione di persone con disabilità. Il programma sarà a breve disponibili nel sito dell’evento

Leggi: Rete Caad


IN EVIDENZA:

La Legge Delega sulla disabilità, una norma “in divenire”

«È indubbiamente una norma dalle enormi potenzialità, la Legge Delega in materia di disabilità, che dovrà però essere adeguatamente monitorata attraverso la realizzazione dei Decreti Legislativi e soprattutto, qualora siano previsti, dei Decreti Attuativi degli stessi»: lo si legge in un ampio approfondimento prodotto dal Centro Studi Giuridici HandyLex, di cui suggeriamo senz’altro la consultazione, testo che dopo avere spiegato cosa sia esattamente una Legge Delega, esamina punto per punto i contenuti della Legge Delega 227/21 in materia di disabilità, approvata alla fine dello scorso anno
Composizione con varie parole connesse alla disabilitàCom’è ormai ben noto, alla fine dello scorso anno è stata approvata all’unanimità, dapprima alla Camera e successivamente al Senato, la Legge Delega in materia di disabilità (Legge 227/21), frutto di un lavoro che ha visto anche il coinvolgimento delle Federazioni FISH e FAND, con le relative aderenti Associazioni di persone con disabilità e delle loro famiglie.

Leggi: Superando


In povertà assoluta 5,6 milioni di persone nel 2021, peggiora nel mezzogiorno

Istat pubblica le stime preliminari: nel 2021 le famiglie in povertà assoluta in Italia sono il 7,5% (7,7% l’anno precedente). Al sud 195 mila persone povere in più in un anno, al nord si registra un miglioramento
Nel 2021 è stabile la povertà assoluta in Italia: lo rileva Istat che pubblica oggi le stime preliminari della povertà assoluta per l’anno 2021 insieme alle stime preliminari delle spese per consumi delle famiglie. Nel 2021 le famiglie in povertà assoluta in Italia sono il 7,5% (7,7% nel 2020): si tratta di oltre 1 milione 950 mila famiglie, per un totale di circa 5 milioni 600mila individui (9,4%, come lo scorso anno). Dati che, registra l’istituto, confermano sostanzialmente le stime del 2020.
Senza la crescita dei prezzi al consumo registrata nel 2021 (+1,9%) l’incidenza di povertà assoluta sarebbe stata al 7,0% a livello familiare e all’8,8% a livello individuale, in lieve calo, quindi, rispetto al 2020, precisa l’istituto. Il 2021, infatti, pur essendo ancora caratterizzato dalla pandemia, registra una forte ripresa economica (+6,6% il Pil).
Secondo i dati Istat l’incidenza di povertà assoluta è sostanzialmente stabile tra le famiglie con persona di riferimento occupata, da 7,3% del 2020 a 7,0% (quasi 922 mila famiglie in totale), a sintesi di un miglioramento per questo tipo di famiglie al Nord (da 7,9% a 6,9%) e una sostanziale stabilità nel Mezzogiorno (dal 7,6% all’8,2%). In ulteriore difficoltà le famiglie con persona di riferimento in cerca di occupazione (da 19,7% del 2020 a 22,6%).

Leggi: Redattore Sociale


Censimento permanente della popolazione: le famiglie in Italia

Anni 2018 e 2019 – Famiglie in aumento ma sempre più piccole
Al 31 dicembre 2019, il 99,4% della popolazione censita come residente in Italia (59.641.488 individui) vive in famiglia mentre sono solo 382.067 le persone in convivenza anagrafica, ossia che abitano in istituti assistenziali, ospizi, istituti di cura e altre residenze collettive.
Rispetto al Censimento del 2011, in linea con l’andamento negli ultimi decenni, le famiglie sono aumentate di 1.239.356 unità (+5,0%), passando da 24.611.766 a 25.851.122; considerando gli ultimi 50 anni, l’aumento è di quasi 10 milioni (15.981.177 nel 1971).
La crescita del numero di famiglie ha interessato tutte le ripartizioni del Paese anche se con intensità diverse. In particolare, tra il 2011 e il 2019 l’incremento più elevato, pari al 6,8%, è stato rilevato nelle regioni centrali, il più basso (+3,5%) nelle due isole maggiori.
Le famiglie aumentano ma sono sempre più piccole. Il numero medio di componenti, infatti, scende da 3,35 del 1971 a 2,29 del 2019. Nelle regioni del Sud, dove le famiglie sono storicamente più numerose, si attesta a 2,5 componenti ma erano 3,75 nei primi anni ’70 e 2,92 all’inizio del nuovo millennio.
Le profonde trasformazioni economiche e sociali che hanno interessato la Penisola nel mezzo secolo osservato, il calo delle nascite, il progressivo invecchiamento della popolazione e il consistente ingresso di cittadini stranieri hanno contribuito al forte ridimensionamento delle famiglie. A crescere sono soprattutto le famiglie unipersonali, pari a 9.073.852 nel 2019, il 35,1% del totale2 contro il 12,9% del 1971. In altri termini, vive da solo circa il 15% delle persone abitualmente dimoranti in Italia.

Leggi: Istat


Il badantato? Vantaggi del lavoro intermediato

Il ricorso all’aiuto di un’assistente familiare, o “badante”, diventa pressoché una scelta obbligata quando la persona anziana non autosufficiente ha una rete familiare ristretta e il caregiver di riferimento lavora. Le agenzie di intermediazione e gestione amministrativa di lavoro domestico possono offrire una soluzione alle difficoltà legate alla ricerca del personale e alla gestione del rapporto di lavoro. di Aldo Amoretti (Presidente associazione Professione in Famiglia)
Le situazioni di persone non autosufficienti con famiglie molto ristrette, talvolta composte da un solo familiare in funzione di caregiver, con impegni di lavoro anche lontani da casa, sono più diffuse di quanto si possa pensare. L’intervento di Giuseppe Dino sul n. 1/2022 della rivista (“Cronaca di un’assistenza impossibile”) è rappresentativo di questa difficile realtà.
Ricorrere all’aiuto di un’assistente familiare, in particolare in casi come questi, diventa fondamentale per conciliare la cura a domicilio della persona non autosufficiente con le esigenze di vita del caregiver. Per il familiare, ingaggiare la badante giusta non è facile e anche quando ciò accade, non si raggiunge mai una condizione di tranquillità a causa di possibili assenze della lavoratrice oppure abbandoni, ancorché motivati. Le agenzie di intermediazione e gestione amministrativa di lavoro domestico offrono una soluzione a queste ed altre difficoltà.
Il lavoro di cura intermediato
Nel nostro Paese ha preso piede un sistema importante di imprese che offrono servizi di utilità alla persona. Nel giugno 2020 l’associazione Professione in Famiglia1 ne ha contate 1.248, delle quali 951 in forma cooperativa. Sono classificate ATECO 88.10 (Assistenza sociale non residenziale per anziani e disabili) oppure 88.99 (Altre attività di assistenza sociale non residenziale).
Nel suo articolo, Dino descrive l’incontro con “agenzie del settore” che propongono condizioni economiche molto rilevanti, difficili da affrontare se non da parte di soggetti facoltosi. Purtroppo c’è di tutto, compresi comportamenti predatori da parte di agenzie che sanno approfittare del bisogno e dell’urgenza che caratterizzano le condizioni delle famiglie. Molti rapporti di lavoro tra agenzie e addetti, spesso finte partite Iva, sono discutibili e irregolari. Talvolta anche i contratti proposti alle famiglie hanno queste caratteristiche.

Leggi: I Luoghi della Cura


La guerra e gli anziani – Il contributo di Marco Trabucchi

Abbiamo ancora in mente i discorsi che i nostri nonni facevano negli anni ’60, narrandoci degli orrori della guerra. Allora avevo un vicino di casa che mi parlava della famosa compagna di Russia, della tragica ritirata, ma anche della generosità dei contadini russi che condividevano con i nostri (invasori, benché straccioni) un po’ di cibo e di calore.
Tutte queste storie mi sono tornate alla mente seguendo la tragedia dell’Ucraina e della sofferenza di quelle popolazioni. In particolare, ho pensato alle temperature, anche se oggi meno rigide rispetto al ’43, e alla sofferenza delle persone anziane. I mezzi di comunicazione hanno mostrato la particolare condizione di dolore e fatica delle persone nella terza e quarta età, in particolare le donne. Volti induriti dalla fatica e dal lavoro, immagini di una incredibile dignità. Questi volti mi hanno anche ricordato quelli delle 160.000 donne venute dall’Ucraina per assistere i nostri anziani non autosufficienti. E che oggi vivono in Italia. Sono persone che offrono un contributo importantissimo alla serenità delle famiglie italiane; la vita, invece, non sta offrendo loro alcuna serenità, nell’angoscia per figli, genitori, parenti lasciati nelle case lontane.
La tragedia attuale è l’ennesimo esempio della fragilità dell’anziano, nel quale spesso si assommano problematiche cliniche con quelle psicosociali. Cosa accadrebbe, ad esempio, se a causa della crisi molte delle nostre collaboratrici nell’assistenza agli anziani dovessero ritornare nella loro patria? Sarebbe per noi un vero dramma: ma ce ne rendiamo conto, magari quando contrattiamo per qualche euro in più o in meno?

Leggi: Fondazione Leonardo


Evviva la terza età: offre il meglio dell’intelletto

Il cervello delle persone anziane è molto più pratico di quanto si creda e l’interazione più armoniosa ed elastica dei due emisferi ne espande le possibilità creative. Con questa affermazione pubblicata su New England Journal of Medicine, il direttore della George Washington University School of Medicine ha sfatato quanto comunemente si pensa sulle capacità cognitive degli anziani.
Secondo il docente universitario il cervello degli over 60 con il passare degli anni, pur non funzionando alla stessa velocità del periodo giovanile, acquista altre capacità che gli permettono di ragionare in modo più flessibile e di prendere decisioni più giuste, in quanto, meno condizionate da emozioni negative.
L’avanzare, pertanto, dell’età non penalizza ma, bensì, sviluppa altre caratteristiche. Intorno ai 70 anni abbiamo il picco dell’attività intellettuale.
Il professor Monchi Uri, dell’Università di Montreal in Canada, elenca i quattro punti significativi a dimostrazione delle tesi del docente statunitense: i neuroni nel cervello non muoiono ma vanno costantemente impegnati nel lavoro mentale. Secondo: la distrazione e l’oblio sorgono a causa di una sovrabbondanza di informazioni. Terzo: ad iniziare dai 60 anni le decisioni vengono prese utilizzando entrambi gli emisferi cerebrali per cui più ponderate. Quarto: è importante condurre uno stile di vita sano, muoversi e svolgere un’attività fisica.
A conclusione si può dire che l’attività fisica e intellettuale rende in genere longevi e mantiene attiva la nostra mente.

Leggi: Fondazione Leonardo


 Le proposte del Patto per un nuovo welfare per la non autosufficienza di Sergio Pasquinelli

A tutto tondo. Sono proposte con una visione d’insieme, di sistema, quelle rese pubbliche dal “Patto per un nuovo welfare per la non autosufficienza”. Riguardano i servizi sociali e sociosanitari, i servizi e i trasferimenti monetari, il pubblico e il privato, gli anziani e il loro contesto: i caregiver familiari, le assistenti familiari (“badanti”), e poi il sistema di governance e di finanziamento. Una riforma, quella degli interventi per la non autosufficienza, prevista, lo ricordiamo, dal PNRR. Proposte che vengono avanzate nello spirito di costruttiva collaborazione che anima tutti i soggetti aderenti al Patto: non parole definitive ma un documento di lavoro integrabile, migliorabile.
Al “Patto per un nuovo welfare per la non autosufficienza” aderiscono oltre 50 realtà del terzo settore, delle parti sociali, dell’associazionismo. Le proposte sono il frutto di un percorso ampiamente partecipato. Si è voluto valorizzare il sapere concreto di cui sono portatrici le realtà del Patto, i cui componenti sono quotidianamente coinvolti – su molteplici versanti – nell’assistenza agli anziani non autosufficienti. Questo bagaglio di conoscenze è stato intrecciato con le competenze scientifiche di una rete di studiosi della materia. Le organizzazioni del Patto hanno lavorato nell’ambito di otto tavoli tematici, dedicati a singoli argomenti, e si sono confrontate sull’impianto complessivo delle proposte.
Le proposte vengono ora riassunte in cinque messaggi chiave e, successivamente, richiamate nei singoli contenuti, riprendendo la sintesi prodotta dal Patto. Il testo completo e maggiormente argomentato delle proposte si trova qui.

Leggi: Welforum


Anziani e doveri della società: ecco la Carta elaborata dalla Commissione per la riforma dell’assistenza

Il diritto alla tutela della dignità della persona anziana, diritto a una vita attiva di relazione, diritto a un’assistenza responsabile: mons. Paglia, in un editoriale su Vita Pastorale, illustra la Carta redatta dalla Commissione per la riforma dell’assistenza agli anziani, da lui stesso presieduta, così come è stata presentata al premier Draghi. “Proposta che impegna tutto il sistema sociosanitario”
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“La Commissione per la riforma dell’assistenza agli anziani, istituita nel settembre 2020 dal ministro Speranza, e ora insediata a Palazzo Chigi, ha redatto una Carta dei diritti degli anziani e dei doveri della società, che presenta una nuova visione della vecchiaia. Non dobbiamo dimenticare che l’Italia è il secondo Paese al mondo – dopo il Giappone – più anziano. Gli ultrasessantacinquenni sono 14 milioni. È un vero e proprio ‘nuovo popolo’: tutti vivremo venti, trent’anni in più. Il problema è che non sappiamo come viverli questi lunghi anni. Si tratta di ‘inventarli’. E perché questo avvenga è indispensabile individuare alcuni princìpi ispiratori che presiedano l’impegno per prendersi cura degli anziani. Questa la ragione della Carta dei diritti degli anziani e dei doveri della società”. Così mons. Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia accademia per la vita, in un intervento pubblicato sul numero di marzo del mensile Vita Pastorale. Mons. Paglia è il presidente della Commissione stessa e ricorda che “la Carta è stata consegnata – assieme a un progetto di riforma – al presidente Draghi che l’ha accolta come documento ispiratore della nuova visione che vede negli anziani non un peso da sopportare, ma una grande risorsa per uno sviluppo inclusivo e sostenibile del Paese”.
La Carta si sviluppa in tre capitoli, ricorda Paglia nel suo intervento. Vediamoli.

Leggi: Redattore Sociale


SEGNALAZIONI:

Assegno per Nucleo Familiare e Assegni Familiari: le precisazioni di Inps

Pubblicato: 08 Marzo 2022
Per effetto dell’introduzione dell’Assegno Unico e Universale per figli minori, a partire dal 1° marzo 2022, non saranno più riconosciute le prestazioni di Assegno per il nucleo familiare (ANF) e di Assegni familiari (AF), riferite ai nuclei familiari con figli e orfanili per i quali subentra la tutela dell’Assegno Unico.
A ricordarlo è l’Inps, in una nota stampa pubblicata sul sito istituzionale, nella quale precisa che queste prestazioni continueranno ad essere riconosciute ai nuclei familiari composti unicamente dai coniugi, con esclusione del coniuge legalmente ed effettivamente separato, dai fratelli, dalle sorelle e dai nipoti, di età inferiore a diciotto anni compiuti, ovvero senza limiti di età, qualora si trovino, a causa di infermità o difetto fisico o mentale, nell’assoluta e permanente impossibilità di dedicarsi ad un proficuo lavoro, nel caso in cui essi siano orfani di entrambi i genitori e non abbiano conseguito il diritto a pensione ai superstiti.
Successivamente al 1° marzo 2022, quindi, ove nel nucleo familiare sia presente almeno un figlio a carico con età inferiore ai ventuno anni, ovvero un figlio a carico con disabilità, senza limiti di età, per il quale si ha diritto all’Assegno unico, non si potrà richiedere l’Assegno per il nucleo familiare.
Al compimento del ventunesimo anno di età dei figli, qualora non disabili, per i quali si ha diritto all’Assegno unico, si potrà presentare domanda di ANF o AF esclusivamente per soggetti diversi dai figli, quali il coniuge o eventuali sorelle, fratelli o nipoti nelle previste condizioni di diritto a prestazioni ANF o AF.

Leggi: Inca


Infarto da stress è un infortunio sul lavoro

L’infarto da stress è un infortunio sul lavoro. La Cassazione impone all’Inail di riconoscere la rendita ai familiari superstiti. Con la sentenza n. 5814/22, l’Alta Corte pone fine ad una vicenda giudiziaria che vede contrapposti gli eredi di un lavoratore deceduto a seguito di un arresto cardiaco, che lo ha colpito durante una trasferta professionale in Cina, a cui l’Istituto aveva negato la prestazione prevista per gli eredi.
Il ricorso al terzo grado di giudizio si è reso necessario, a seguito delle pronunce emesse prima dal Tribunale dell’Aquila e poi dalla Corte d’Appello del capoluogo abruzzese, con le quali, per ben due volte, era stata respinta l’ipotesi di un infortunio in itinere, con la conseguente decisione di respingere la richiesta di rendita all’Inail.

Leggi: Inca

 

 

 

NEWS:

martedì 1 marzo 2022
Le proposte della “comunità italiana della non autosufficienza”. Nel segno della tutela pubblica

Il “Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza” disegna in un documento un sistema organico di assistenza agli anziani in Italia. Dal Sistema nazionale all’accesso unico, dalla diversificazione delle risposte per i diversi bisogni alla tutela pubblica, fino al riconoscimento del caregiver e alla regolarizzazione delle assistenti: la riforma punto per punto
Un Sistema Nazionale Assistenza Anziani (SNA), per aprire una nuova stagione negli interventi e i supporti diretti agli anziani non autosufficienti, come previsto e richiesto dal Pnrr: è questo il cuore delle proposte contenute nel documento “Proposte per l’introduzione di un Sistema Nazionale Assistenza Anziani”, elaborato dal “Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza”: un documento che intende offrire un contributo nella realizzazione di quella riforma, prevista dallo stesso Pnrr, che introduca “un sistema organico di assistenza agli anziani non autosufficienti” in Italia.
Come ricorda il Patto, costituito da una lunga lista di associazioni e organizzazioni che si occupano di welfare e di anziani, “siamo all’inizio del cammino della definizione della riforma, i cui primi atti consisteranno nella presentazione del Disegno di Legge Delega da parte del Governo e nella successiva discussione in Parlamento. La declinazione operativa avverrà successivamente, per mezzo dei Decreti Delegati che attueranno la Legge Delega approvata dal Parlamento. In altre parole, ciò che conta adesso è delineare un solido progetto complessivo per l’assistenza agli anziani non autosufficienti del futuro in Italia”.

Leggi: Redattore Sociale, 01/03/2022


venerdì 25 febbraio 2022
Case Comunità aperte h24 e collegate a studi dei medici di famiglia. Numero unico per ricevere assistenza, farmacia sempre più integrata nel Ssn e forte presenza di infermieri. Ecco il “DM 71” con i nuovi standard per le cure territoriali

Dopo molti mesi di lavoro è stato trasmesso alle Regioni dal Ministero della Salute il decreto che definisce come dovranno essere organizzate e con quanto personale le cure sul territorio. A vigilare sarà l’Agenas che presenterà una relazione semestrale. Il perno del sistema sarà il Distretto sanitario al cui interno rivestirà un ruolo fondamentale la Casa della Comunità dove i cittadini potranno trovare assistenza h24 ogni giorno della settimana. Rimangono in piedi gli studi dei medici di famiglia (definiti spoke delle Case della Comunità) che saranno collegati in rete per garantire aperture h12 sei giorni su sette.
Dopo lunghi mesi di lavoro e a pochi giorni dall’annuncio del Ministro della Salute, Roberto Speranza arrivano finalmente sul tavolo delle Regioni i nuovi standard per l’assistenza sanitaria sul territorio. Sono contenuti nella bozza di decreto ministeriale che siamo in grado di anticipare, soprannominato dagli addetti ai lavori come “DM71”, intendendo con tale sigla l’omologo per l’assistenza territoriale del DM 70 del 2015 sugli standard ospedalieri.
Il decreto ministeriale, che ora dovrà essere approvato in Conferenza Stato-Regioni, rappresenta nella sostanza la riforma degli attuali assetti delle cure primarie e ha il compito decisivo di indirizzare come spendere le risorse del Pnrr.
Per la prima volta vengono definiti degli standard che dovranno essere rispettati in ogni regione (A vigilare sarà l’Agenas che presenterà una relazione semestrale). Il perno del sistema sarà il Distretto sanitario al cui interno rivestirà un ruolo fondamentale la Casa della Comunità dove i cittadini potranno trovare assistenza h24 ogni giorno della settimana. Rimangono in piedi gli studi dei medici di famiglia (definiti spoke delle Case della Comunità) che saranno collegati in rete per garantire aperture h12 sei giorni su sette (il documento non scioglie il nodo sull’inquadramento giuridico dei mmg dove è ancora in atto un confronto tra Governo e Regioni ndr).

Leggi: Quotidiano Sanità, 25/02/2022


venerdì 25 febbraio 2022
Inclusione sociale, fondi Pnrr – Bando da 1,45 mld per progetti a favore di disabili e fragili

Favorire le attività di inclusione sociale di soggetti fragili e vulnerabili come famiglie e bambini, anziani non autosufficienti, disabili e persone senza dimora è l’obiettivo di un nuovo bando lanciato dal ministro del lavoro e delle politiche sociali Andrea Orlando nell’ambito del Pnrr. Il bando si inserisce all’interno della missione 5 «Inclusione e coesione», componente 2 «Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore», investimenti 1.1 «Sostegno alle persone vulnerabili e prevenzione dell’istituzionalizzazione», 1.2 «percorsi di autonomia per persone con disabilità” e 1.3 «housing first (innanzitutto la casa) e stazioni di posta», stanziando oltre 1,45 miliardi di euro. La misura prevede interventi di rafforzamento dei servizi a supporto delle famiglie in difficoltà, soluzioni alloggiative e dotazioni strumentali innovative rivolte alle persone anziane per garantire loro una vita autonoma e indipendente, servizi socio assistenziali domiciliari per favorire la deistituzionalizzazione, nonché forme di sostegno agli operatori sociali per contrastare il fenomeno del burn out e iniziative di housing sociale di carattere sia temporaneo che definitivo.

Leggi: Italia Oggi, 25/02/2022


giovedì 24 febbraio 2022
Non autosufficienza. Forum Terzo settore: “Riforma ancora in stallo. Fare presto”

Prevista dal Pnrr, la riforma dovrebbe vedere la luce entro marzo 2024, ma i tempi fissati “risultano incompatibili” con l’urgenza di intervenire sul tema, anche con la revisione dei Lea e l’emanazione dei Leps. Speziale: “Disponibili a trovare una mediazione fra le diverse posizioni in campo”
La riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti, espressamente prevista dal Pnrr, dovrebbe vedere la luce entro marzo 2024, ma le persone non autosufficienti ed i loro familiari non possono più attendere. A lanciare l’appello è il Forum Nazionale Terzo Settore, che ha riunito la propria consulta Welfare con all’ordine del giorno la discussione sulla riforma.
I tempi fissati per la legge Delega e i decreti attuativi, sostiene il Forum, “risultano infatti incompatibili con l’ormai non più derogabile necessità di disporre, al più presto, di una riforma organica in tema di non autosufficienza, anche con la revisione dei Lea e l’emanazione dei Leps, e infrastrutturando il territorio con il pieno ed attivo coinvolgimento del terzo settore”. I tempi della riforma, infatti, sono piuttosto lunghi: entro marzo 2023 l’approvazione della legge Delega ed entro il 2024 con l’entrata in vigore dei connessi decreti attuativi.

Leggi: Redattore Sociale, 24/02/2022


giovedì 24 febbraio 2022
“Decreto Tariffe”: basta attese, si raggiunga rapidamente l’accordo

In una lettera inviata al presidente del Consiglio Draghi, al ministro della Salute Speranza, al presidente della Conferenza delle Regioni Fedriga e al coordinatore della Commissione Salute delle Regioni Donini, il CNAMC di Cittadinanzattiva, organismo cui aderiscono 132 Associazioni di Malati Cronici e Rari, e l’Alleanza Malattie Rare, coordinata dall’OMAR (Osservatorio Malattie Rare), tornano a chiedere con forza di «superare l’impasse che sta bloccando il “Decreto Tariffe” in Conferenza Stato-Regioni, e con esso l’entrata in vigore dei nuovi LEA (Livelli Essenziali di Assistenza)»
Puzzle sui LEACome abbiamo avuto modo di riferire nelle scorse settimane, lo schema di Decreto MEF-Salute (Ministero dell’Economia e delle Finanze – Ministero della Salute) che aggiorna le tariffe per l’assistenza specialistica ambulatoriale e protesica è stato trasmesso alle Regioni perché ne prendano visione e lo approvino in sede di Conferenza Stato-Regioni. Si tratta di un testo fondamentale per rendere attuativo il Decreto del Presidente del Consiglio del 12 gennaio 2017 che, a suo tempo, aveva ridefinito e aggiornato i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza).
Una decina di giorni fa, si erano espressi su tale materia l’OMAR (Osservatorio Malattie Rare) e Cittadinanzattiva, lanciando un accorato appello ad approvare «con urgenza quel “Decreto Tariffe” per rendere esigibili i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza».

Leggi: Superando, 24/02/2022


martedì 22 febbraio 2022
Rigenerazione urbana, entro il 31 marzo le domande per i ripescaggi e i progetti dei Comuni associati

Con decreto del ministero dell’Interno 21 febbraio 2022, in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, è stata definita la modalità per la presentazione delle richieste di contributi, per l’annualità 2022, per investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale. Lo ha annunciato la direzione centrale della Finanza locale del Viminale con la circolare n. 18/2022.
Secondo quanto stabilito dal comma 535 dell’articolo 1 della legge 234/2021 possono richiedere i predetti contributi:
• i Comuni con popolazione inferiore a 15.000 abitanti che, in forma associata, presentino una popolazione superiore a 15.000 abitanti, nel limite massimo di 5.000.000 di euro. La domanda dovrà essere presentata dal Comune capofila;
• i Comuni che non risultano beneficiari delle risorse attribuite con il decreto interministeriale 30 dicembre 2021, nel limite massimo della differenza tra gli importi previsti dall’articolo 2, comma 2, del Dpcm 21 gennaio 2021 e le risorse attribuite dal predetto decreto interministeriale.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 22/02/2022


DALLE REGIONI:

domenica 27 febbraio 2022
Spesa a domicilio gratis agli anziani Nuovo servizio attivo da domani

Da domani parte a Rignano un nuovo servizio totalmente gratuito dedicato agli anziani e ai cittadini con fragilità o impossibilitati a uscire anche solo per un breve periodo. Si chiama “Insieme per la spesa” ed è organizzato da Auser Rignano e la Sezione Soci Coop Valdarno fiorentino.
Alle persone in difficoltà, viene portata la spesa a casa, limitatamente a beni di prima necessità (no farmaci). La spesa deve essere pagata da chi la prenota in contanti al momento della consegna. Per prenotare il servizio, si può chiamare da lunedì’ a venerdì’ dalle 9 alle 12 il numero 055.8349248.

Leggi: Quotidiano.net, 27/02/2022


venerdì 25 febbraio 2022
SUNIA Bologna, CDLM-CGIL Bologna e IRES: convegno su i contratti di locazione a canone concordato, stipulati nella città metropolitana di Bologna

Ricerca svolta dall’IRES Emilia Romagna e commissionata dal SUNIA di Bologna e dalla CGIL di Bologna.
Sono stati analizzati oltre 2000 contratti fatti a Bologna nel corso dell’anno 2020 e primi mesi del 2021, circa il 50% di quelli che vengono rinnovati a Bologna ogni anno.

Leggi: Sunia, 25/02/2022


giovedì 24 febbraio 2022
La doppia sfida della sanità italiana

Gli italiani sono convinti che il sistema pubblico abbia retto bene all’urto della pandemia. Ma troppe cure e troppi interventi sono stati rinviati con gravi danni per la salute dei cittadini. Più finanziamenti e più medicina di territorio almeno per iniziare a riparare i danni
La doppia sfida. Affrontare l’emergenza sanitaria in corso e, allo stesso tempo, progettare il nuovo modello che segnerà il dopo pandemia: è questa la doppia sfida (espressione coniata dal Censis nel suo ultimo rapporto) con la quale la sanità italiana si sta confrontando. Con quali risultati?
Quando si è accorta che l’emergenza non sarebbe terminata in tempi brevi, la maggioranza degli italiani (il 77 per cento) ha dato un giudizio positivo sull’operato del servizio sanitario sin da quando è iniziata l’emergenza e ha apprezzato l’eccezionale sforzo compiuto dal comparto. La lunga durata dell’emergenza ha reso però sempre più evidenti le criticità del settore, a cominciare dalla riduzione di servizi e prestazioni per pazienti non Covid 19.

Leggi: Liberetà, 24/02/2022

 


giovedì 24 febbraio 2022
Energia, le coop sociali di Modena a governo e regione: rischio anziani al freddo

Il welfare barcolla sotto i colpi del caro-bollette e i rincari minacciano l’accoglienza. I costi potrebbero raggiungere il milione e mezzo di euro, più del doppio di due anni fa
Anche a Modena il welfare barcolla sotto i colpi del caro-bollette. “Chiediamo a Governo, Regione, amministrazioni comunali e aziende sanitarie interventi di emergenza per calmierare questi rincari. Ne va della tenuta del nostro welfare”, è l’appello oggi di Elena Oliva, presidente di Confcooperative Federsolidarietà Modena, che rappresenta le 49 coop sociali aderenti. I rincari, spiega Oliva, mettono a rischio davvero l’assistenza alle persone fragili: “Per una cooperativa sociale che gestisce una residenza per anziani o un centro diurno per disabili, dover pagare decine di migliaia di euro in più al mese rappresenta un problema enorme, al quale non può certo far fronte da sola. Chi lavora nel welfare, con margini pressoché inesistenti, non può resistere a lungo”.

Leggi: Redattore Sociale, 24/02/2022


giovedì 24 febbraio 2022
Casa, bando affitti 2022: in Valle d’Aosta sarà pubblicato nel secondo semestre

Il bando di sostegno alla locazione 2022, destinato ai residenti in Valle d’Aosta con Isee fino a 12mila euro, sarà pubblicato nel secondo semestre di quest’anno. Lo ha annunciato l’assessore regionale alla Sanità, Roberto Barmasse, rispondendo ad un’interpellanza …
Il bando di sostegno alla locazione 2022, destinato ai residenti in Valle d’Aosta con Isee fino a 12mila euro, sarà pubblicato nel secondo semestre di quest’anno. Lo ha annunciato l’assessore regionale alla Sanità, Roberto Barmasse, rispondendo ad un’interpellanza proposta dal capogruppo della Lega, Andrea Manfrin. “Tenuto conto del grande numero di domande che potranno arrivare- afferma Barmasse- è nostra intenzione agevolare gli utenti mettendo a disposizione una piattaforma informatica, in corso di progettazione, che permetta di presentare la domanda online e di ricevere immediato riscontro in merito all’esito dell’istruttoria”. E precisa: “Per le persone che non sono in grado di trasmettere i documenti richiesti o di accedere in autonomia alla piattaforma, saranno comunque allestiti due sportelli per i richiedenti muniti di Spid. Chiederemo anche la collaborazione dei patronati”.

Leggi: Redattore Sociale, 24/02/2022


mercoledì 23 febbraio 2022
Torino, da Intesa 88 posti letto per l’emergenza abitativa

Una casa di accoglienza per persone in emergenza abitativa con 88 posti letto in via Fiesole a Torino. Il tutto sarà realizzato tramite una convenzione con Intesa Sanpaolo, che recupererà l’immobile per poi restituirlo alla cittadinanza. Lo ha spiegato stamane in conferenza stampa il presidente di Intesa Gian Maria Gros-Pietro: “Riceviamo dal Comune un edificio, eseguiamo i lavori e riconsegniamo al Comune”. Banca Intesa opererà come unico committente, fornendo tutti i mezzi, fondi, autorizzazioni e materiali necessari alla costruzione dell’opera.
L’immobile di via Fiesole sarà diviso in due nuclei: il maggiore sarà dedicato all’abitare condiviso, con 69 posti di capienza massima, volto a ospitare più nuclei familiari per periodi medio-lunghi. E’ poi previsto un centro per l’accoglienza temporanea con 19 posti complessivi.

Leggi: Redattore Sociale, 23/02/2022


mercoledì 23 febbraio 2022
Chi usa l’assistenza residenziale? Uno studio sulla realtà del Lazio

Almeno nel Lazio, in RSA o in casa di riposo non vanno i più malati ma chi non riesce a mantenere la propria autonomia. Cioè chi, anche in presenza di compromissioni modeste dell’autosufficienza, non è in grado di sopperire a questo attraverso le proprie risorse socio-economiche o i servizi che il sistema pubblico offre
Mentre prosegue la riflessione sulla riforma dell’assistenza territoriale socio-sanitaria rivolta agli anziani, nuove informazioni vengono pubblicate relativamente all’attività delle RSA e delle case di riposo. Come è noto è in corso un dibattito su quale sia la reale necessità di disporre di strutture dedicate ad un assistenza vita natural durante di persone che, si dice, “non possono essere assistite a loro domicilio” perché la complessità delle loro necessità assistenziali è tale da richiedere la permanenza in RSA. Ovviamente diverse dovrebbero essere le ragioni alla base del proliferare delle case di riposo che si rivolgono ad una tipologia di soggetti per definizione autosufficienti o con minime compromissioni dell’autosufficienza.
Uno studio pubblicato sulla rivista Healthcare ha misurato il tasso di entrata in struttura residenziale di un campione rappresentativo della popolazione anziana residente in Regione Lazio, nel corso di tre anni di osservazione successivi ad una valutazione della fragilità. Il primo elemento da sottolineare è che, per la prima volta a nostra conoscenza, abbiamo una misura del tasso di entrata in queste strutture, pari al 12,5/1000 anni/persona (39 soggetti su 1.224 arruolati, seguiti per 3,5 anni, DS±0,8), che sale fino al 23,3/1000 anni/persona per la classe di età superiore ad 85 anni. Tale valore non era di dominio pubblico fino a questo momento e rappresenta una rilevante informazione di partenza, tanto più preziosa in quanto include anche le entrate in casa di riposo e non solo in RSA.

Leggi: Quotidiano Sanità, 23/02/2022


mercoledì 23 febbraio 2022
Vaiano (PO), “Amico web”, il progetto contro la solitudine degli anziani diventa un modello

Amico Web, il progetto contro la solitudine degli anziani per restare collegati agli altri, lanciato in piena pandemia e condotto dai volontari della Sartoria Auser di Vaiano (PO) insieme agli operatori della rsa Lice Mengoni e alle esperte della Fondazione Cdse, è diventato un modello per tutta la Toscana. Questa buona pratica, che merita di essere attivata anche in altri territori, è stata presentata a Sesto Fiorentino nella sede di Auser Toscana, nel corso di un incontro rivolto alle istituzioni regionali e ai presidenti territoriali Auser promosso dall’Auser regionale, Auser territoriale di Prato, Auser La Sartoria di Vaiano e dalla Società della salute di Prato.Nel saluto di apertura l’assessore regionale Spinelli ha voluto sottolineare l’interesse della Regione per progetti che vanno nella direzione di un nuovo modo di concepire il rapporto tra strutture sociali e sanitarie e le persone, superando le grandi difficoltà emerse durante la pandemia.

Leggi: Auser, 23/02/2022


mercoledì 23 febbraio 2022
Casa Bologna, Cgil-Sunia: il canone affitti cala tra il 2020 e il 2021

Lo segnala l’ultimo report sulla casa di Cgil Bologna, istituto di ricerche Ires e sindacato degli inquilini Sunia, nel territorio dell’area metropolitana
Nel corso del 2020 e nei primi tre mesi del 2021, la banca dati ha registrato la locazione di 1.455 immobili e 541 porzioni di immobili con un contratto di canone concordato tradizionale nella Città metropolitana di Bologna. I Comuni in cui si osserva il maggior numero di locazioni sono Bologna (54,6% nel 2020; 54,2% nel 2021) e Imola (15,9% nel 2020; 16,1% nel 2021). Lo segnala l’ultimo report sulla casa di Cgil Bologna, istituto di ricerche Ires e sindacato degli inquilini Sunia, nel territorio dell’area metropolitana. Gli immobili locati nel Comune di Bologna rappresentano più della metà del totale (54,6% nel 2020; 54,2% nel 2021). Seguono gli immobili del nuovo circondario imolese, che rappresentano due immobili su 10 (18,1% nel 2020; 19,6% nel 2021). Più o meno la metà degli immobili locati è collocato nella “Fascia A-1” (48,4% del 2020; 46,6% nel 2021), al secondo posto generale dopo quella di pregio. Nel complesso, nel Comune di Bologna si riscontra una maggiore presenza di immobili appartenenti alla fascia intermedia (B-2), mentre spostandosi verso gli altri Comuni gli alloggi si collocano soprattutto nelle prime fasce. In generale, l’ampiezza media degli immobili locati è di 70,8 metri quadrati.

Leggi: Redattore Sociale, 23/02/2022


giovedì 17 febbraio 2022
Barriere architettoniche con bonus, le Entrate mettono l’ultimo tassello

Tutto pronto per il bonus barriere: con il provvedimento direttoriale di lunedì (Prot. n. 2022/46900) sono state definite le nuove specifiche tecniche per l’invio alle Entrate delle comunicazioni sulla detrazione del 75% delle spese 2021 relative al superamento delle barriere architettoniche (comunicazioni che partiranno dal 24 febbraio, come disposto dal provvedimento del 3 febbraio). È l’ultimo tassello di una norma agevolativa inserita nella legge di Bilancio 2022.
Il bonus fiscale
La norma prevede anche la possibilità di cedere il credito fiscale (che un emendamento al Dl milleproroghe consentirà sino al terzo passaggio) od ottenere direttamente lo sconto in fattura e sarà utilizzabile per tutti i pagamenti sino al 31 dicembre 2022. Si tratta di un bonus speciale, diverso dal superbonus che è comunque applicabile (per i condomìni il 110% vale sino a tutto il 2023) allo stesso tipo di interventi ma solo se si configurano come lavori “trainati”, cioè decisi dal condominio per le parti comuni solo dopo che sono stati deliberati cappotto termico o sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale o miglioramento della sicurezza antisismica. Ma la questione va molto al di là della convenienza fiscale, che pur rappresenta un importante incentivo, e anche della definizione abituale di invalidità, che nelle pronunce della magistratura tende finalmente ad allargarsi a quella di disabilità. Infatti il Dl 34/2020 (superbonus) estende l’agevolazione a tutti gli interventi in favore di ultrasessantacinquenni.

Leggi: Comune di Torino, 17/02/2022


martedì 15 febbraio 2022
Le misure di contrasto alla povertà nazionali, regionali e locali Un’analisi nell’area metropolitana di Bologna Anni 2020-2021

Nel corso degli ultimi anni, a seguito del forte sviluppo, a livello nazionale, delle politiche di contrasto alla povertà, la CTSS metropolitana di Bologna, attraverso le indicazioni programmatorie dell’Atto di Indirizzo e Coordinamento triennale, ha individuato nella lotta alla povertà e all’impoverimento la principale priorità di azione. A partire dal 2018, attraverso il coordinamento metropolitano delle misure a contrasto della povertà, sono state avviate attività di raccolta dati, analisi e approfondimento in collaborazione con il Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. Questo lavoro ha condotto, nel marzo 2021, alla promozione di un seminario pubblico e alla redazione di un primo report di analisi.

Leggi: Città Metropolitana Bologna, 15/02/2022


IN AGENDA:

Si terrà il 2 marzo a Roma al Centro Congressi Frentani un’iniziativa promossa dallo Spi-Cgil dal titolo “Il domani dell’Europa e dell’Italia dopo il Pnrr”.

I lavori inizieranno alle ore 10 con l’introduzione del Presidente dell’Ires Marche Walter Cerfeda. Seguiranno gli interventi del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Vincenzo Amendola, del Segretario generale della Ces Luca Visentini e della Sottosegretaria al Ministero dell’Economia e delle Finanze Maria Cecilia Guerra.
Le conclusioni saranno affidate al Segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti.
Sarà possibile seguire lo svolgimento dei lavori a partire in diretta sulla pagina Facebook dello Spi-
Cgil nazionale.

Leggi: Spi-Cgil


Gli Accessibility Days 2022 si terranno venerdì 20 e sabato 21 maggio 2022, in concomitanza del GAAD (Global Accessibility Awareness Day).

Accessibility Days è un evento sull’Accessibilità e sulle Disabilità rivolto a sviluppatori, designer, maker, creatori ed editori di contenuti, ed in generale a tutte le persone che si occupano di tecnologie digitali. Compresa anche la Didattica a Distanza, argomento della massima importanza in questo periodo. Si terrà in occasione del Global Accessibility Awareness Day (GAAD), manifestazione promossa ogni anno a livello mondiale per sensibilizzare chi si occupa di tecnologie digitali sul tema dell’accessibilità e dell’inclusività, attraverso il confronto e l’interazione di persone con disabilità. Il programma sarà a breve disponibili nel sito dell’evento

Leggi: Rete Caad


IN EVIDENZA:

martedì 1 marzo 2022
Non autosufficienza, serve un Sistema Nazionale di Assistenza

È stata elaborata dalle circa 50 organizzazioni del “Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza” un’articolata proposta che vuol arricchire il Disegno di legge delega cui sta lavorando il Governo. Una riforma attesa da oltre 20 che per i proponenti dovrebbe essere all’altezza delle esigenze di 3,8 mln di anziani non autosufficienti e delle loro famiglie
Una riforma ambiziosa sulla non autosufficienza; superare la frammentazione delle misure e dei servizi; dare risposte diverse ai diversi bisogni; puntare a percorsi di assistenza semplici ed unitari; conseguire la tutela pubblica della non autosufficienza. Sono questi i cinque messaggi fondamentali dell’articolata proposta elaborata dal Patto per un nuovo welfare. “Siamo all’avvio dell’iter della riforma sulla non autosufficienza, i cui primi atti consisteranno nella presentazione del Disegno di Legge Delega da parte del Governo e nella sua successiva discussione in Parlamento. Occorre fare presto ed unire le forze con l’obiettivo di arrivare ad una riforma, attesa da oltre 20 anni, che sia all’altezza delle esigenze dei 3,8 milioni di anziani non autosufficienti e delle loro famiglie”, è quanto affermano, infati, le circa 50 organizzazioni che compongono il Patto per un nuovo welfare.
Il cuore di quanto proposto dal Patto (in allegato in fondo alla pagina il documento integrale) è l’istituzione di un Sistema Nazionale di Assistenza agli anziani non autosufficienti che, attraverso uno stretto coordinamento fra Stato, Regioni e Comuni, definisca un percorso unico e chiaro ed integri le prestazioni sanitarie e quelle sociali a favore dei quasi 4 milioni di anziani non autosufficienti e delle loro famiglie.

Leggi: Vita


Le “Centrali operative territoriali”. Se ne parla poco ma sono uno snodo fondamentale per la riforma – di Ettore Jorio

In sigla “COT” dovranno contribuire a migliorare l’efficienza delle prestazioni erogate da medici di medicina generale, da pediatri di libera scelta, dai professionisti della continuità assistenziale e dagli specialisti ambulatoriali in organico nelle aziende della salute. Assicurando un pronto e condiviso accesso della persona bisognosa di diagnosi, di cure e di interventi riabilitativi, ai servizi presenti nel catalogo dei servizi e delle prestazioni essenziali rese dai servizi sanitari regionali
Una importante regola che dovrebbe dominare nella fase di progettazione di nuovi modelli assistenziali territoriali, radicalmente diversi o sensibilmente implementativi di quelli esistenti che fanno fatica a rendere percepibile il loro prodotto, è quella di lavorare in una ragione pratica e non già meramente definitoria. Evitando il più possibile di ricorrere ad un vocabolario che faccia sembrare l’aspettativa, spesso remota, in una realtà oramai prossima.
Il nuovo progetto di assistenza sociosanitaria territoriale fonda le radici nel potenziamento del distretto sanitario, che necessiterebbe essere sancito intervenendo legislativamente sugli artt. 3 quater- sexies del vigente d.lgs. 502/92, fissando i neo-principi fondamentali sui quali le Regioni sarebbero chiamate ad aggiornare le loro leggi di dettaglio. Ciò dal momento che lo stesso incide nella sua configurazione erogativa attraverso l’insediamento in esso di importanti strutture e iniziative: le case di comunità (CdC), gli ospedali di comunità (OdC) e le centrali operative territoriali (COT).

Leggi: Quotidiano Sanità


Al Servizio della vita indipendente: intervista al Dott. Carlo Montanari: Ingegnere delle Telecomunicazioni e Tecnico nei Sistemi Domotici

Il diritto alla Vita Indipendente è stato riconosciuto nell’Articolo 19 della “Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità”, come diritto a vivere nella società con la stessa libertà di scelta delle altre persone, tramite l’adozione di misure volte a facilitare la piena integrazione e partecipazione nella società.
In diverse realtà locali sono attivi progetti per rendere concreti i principi di questo diritto.
A Reggio Emilia, ad esempio, ci si può rivolgere al Centro per l’Adattamento dell’Ambiente Domestico.
Riportiamo l’intervista a Carlo Montanari, Dottore in Ingegneria delle Telecomunicazioni e Tecnico nei Sistemi Domotici presso il C.A.A.D. di Reggio Emilia.
1) Buongiorno Carlo, innanzitutto grazie per aver accolto il nostro invito, nato dall’esigenza segnalata da molti utenti di identificare un riferimento per favorire l’indipendenza e l’autonomia delle persone con disabilità.
Vuole presentarsi e presentare il servizio che offre CAAD?
Buongiorno, vi ringrazio a mia volta e mi presento: sono Carlo Montanari tecnico dei sistemi domotici dell’equipe del CAAD Reggio Emilia. L’equipe di tipo multidisciplinare è composta inoltre dal tecnico progettista Silvia Trolli, dall’operatrice con competenze di segretariato sociale ed amministrative Manuela Veneziani e dalla responsabile e coordinatrice Arch. Piera Nobili. Il centro è gestito dall’Associazione Cerpa Italia Onlus.
Il CAAD – acronimo di Centro per l’Adattamento dell’Ambiente Domestico – è un servizio pubblico che fornisce gratuitamente consulenza, sostegno ed orientamento sui temi dell’accessibilità e della fruibilità dell’ambiente domestico.

Leggi: Leonardo Ausili


L’ultima lettera: voce di un caregiver

Cosa significa oggi prendersi cura di un proprio familiare fragile? Quali sono gli aiuti di cui necessitano i caregivers in Italia? Sergio Schiaroli, condividendo la propria esperienza di caregiver, evidenzia la necessità di rafforzare la disponibilità di servizi assistenziali e sociosanitari a sostegno delle famiglie che si trovano ad assistere familiari affetti da demenza e da patologie oncologiche. – di Sergio Schiaroli (scrittore, giornalista, caregiver)
L’ultima lettera: voce di un caregievr
È difficile comprendere l’esperienza di una famiglia chiamata ad assistere un proprio familiare malato e affetto da demenza. Nelle occasioni in cui mi è stato chiesto di presentare pubblicamente il libro in cui racconto la lotta contro l’Alzheimer e il tumore che hanno colpito mia moglie, la premessa è sempre stata la stessa: “per quanto io possa raccontarvi il nostro vissuto, non potete nemmeno immaginare cosa succeda in una casa colpita da malattie come la demenza e quanto essa sia devastante”.
“Devastante” è la parola che per me meglio rappresenta la situazione del malato e dei famigliari caregivers che se ne prendono cura. Devastato ero io, finito in cardiologia con un infarto, implorando ai medici di farmi uscire subito dopo l‘intervento di impianto degli stent per poter aiutare lei, ormai allettata.

Leggi: I Luoghi della Cura


Alla deriva, demografica

Il calo della natalità, in Italia come negli altri paesi, non è più considerato un problema delle donne ma di tutti. Aumentano i panel in cui a discuterne sono gli uomini. E Confindustria ha da poco diffuso un volume dedicato alla ‘deriva demografica’ – di Mara Gasbarron e Annamaria Simonazzi
Qualche giorno fa Confindustria ha celebrato il 110° anniversario della Rivista di Politica Economica, la storica e prestigiosa rivista della casa, dal 2019 liberamente disponibile online. Il numero dell’anniversario (dicembre 2021) è interamente dedicato alla “deriva demografica”, e questo costituisce una novità assoluta per Confindustria. Fino a qualche anno fa, l’organizzazione degli industriali non avrebbe riconosciuto tale importanza a una questione riduttivamente considerata come “sociale”. E in qualche misura sarebbe stato eccessivo pretendere da Confindustria di farsi carico di un tema, la natalità, che si presentava per i datori di lavoro solo come un problema, un costo, e non certo come una sfida da affrontare.
Perché la denatalità cominciasse a mutare natura, dovevano verificarsi due fenomeni di segno opposto. Da un lato, la chiara visibilità di un processo avviato da tempo, ma non per questo evidente. Anche se per 35 anni il numero di figli per donna in media è stato ininterrottamente inferiore a 1,5, l’opinione pubblica ha cominciato a provare allarme solo quando se ne sono visti gli effetti, con le nascite a quota 400 mila e la popolazione che ha cominciato vistosamente a diminuire. Come ha notato Pier Carlo Padoan, intervenuto alla presentazione del volume, le variabili che agiscono nella lunga durata, quali sono quelle demografiche, o quelle ambientali, si muovono lentamente e inesorabilmente, ma non si vedono. Soprattutto, possiamo aggiungere, in un dibattito pubblico che sembra mobilitarsi solo per emergenze successive.

Leggi: In Genere


SEGNALAZIONI:

Pensioni di invalidità e reddito di cittadinanza: una nota dell’INPS

Nel gennaio scorso avevamo segnalato come numerose famiglie con disabilità si fossero viste decurtare o addirittura azzerare dall’INPS il reddito di cittadinanza, in seguito all’aumento delle pensioni di invalidità stabilito da una Sentenza del 2019 della Corte Costituzionale. La stretta interlocuzione della Federazione FISH con l’INPS, dopo che in questi giorni alcune persone con disabilità hanno comunicato di avere nuovamente percepito il reddito di cittadinanza senza variazioni, coincide oggi con una nota dell’Istituto, che renderà necessario continuare a monitorare la situazione
Insegna dell’INPSAlla fine di gennaio avevamo segnalato come numerose famiglie con disabilità si fossero viste decurtare o addirittura azzerare dall’INPS il reddito di cittadinanza, in seguito all’aumento delle pensioni di invalidità stabilito dalla Sentenza 152/20 prodotta due anni fa dalla Corte Costituzionale. Successivamente, un approfondimento curato dal Centro Studi Giuridici HandyLex aveva spiegato il meccanismo alla base di quelle situazioni.
«Già nel 2019 – aveva sottolineato per l’occasione Vincenzo Falabella, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) -, quando era stata approvata la Legge 26/19 [conversione del Decreto Legge 4/19, N.d.R.], avevamo denunciato, seppure inascoltati, l’iniquità di conteggiare le pensioni di invalidità nel cumulo del reddito familiare, creando situazioni che allora come oggi danneggiano pesantemente tante famiglie con disabilità». «E tuttavia – aveva aggiunto – non intendiamo stare a guardare questo ennesimo attacco a famiglie costrette a vivere spesso ai limiti dell’indigenza».

Leggi: Superando


Domanda di pensione: errori formali non cancellano il diritto

Gli errori formali commessi in buona fede nella domanda di pensione non possono ricadere sul lavoratore. Spetta all’Inps la valutazione e la certificazione dei requisiti previdenziali. Accogliendo un ricorso patrocinato dal legale di Inca Lombardia (avvocato Roberta Palotti), la Corte d’Appello del tribunale di Milano nella sentenza n. 24/2022, ha respinto l’interpretazione restrittiva di Inps, secondo cui è legittimo respingere la domanda di una prestazione previdenziale se in essa viene indicato un riferimento normativo sbagliato, anche se il titolare della richiesta è comunque in possesso dei requisiti contributivi e anagrafici per il pensionamento.
Confermando la pronuncia di primo grado del Tribunale di Pavia n. 273/2021, la Corte d’Appello ha condannato l’Inps a corrispondere i ratei di pensione sin dalla prima richiesta avanzata da un lavoratore “esodato”, licenziato a seguito della cessazione di attività dell’azienda per cui lavorava, in liquidazione coatta amministrativa, che aveva fatto richiesta di pensionamento anticipato avvalendosi dell’ottavo provvedimento di salvaguardia (legge 232/2016), rientrando in una delle fattispecie indicate nella legge, ma non in quella espressamente indicata nella richiesta. Tanto è bastato all’Inps per rigettare la domanda di pensione, che invece la Corte d’Appello di Milano ha ordinato di accogliere poiché il lavoratore era in possesso dei requisiti di legge, anche se rientrante in una casistica diversa rispetto a quella specificata.

Leggi: Inca


 

 

 

NEWS:

martedì 22 febbraio 2022
Senza dimora, nel 2022 un decesso al giorno. “Una strage silenziosa”

Dal 1 gennaio sono 50 le persone senza dimora decedute in Italia. Oltre 450 tra il 2020 e il 2021. I dati inediti pubblicati dalla Fio.PSD nel rapporto “La strage invisibile”. “Il freddo non è la causa principale. Muoiono tutti i mesi, non solo d’inverno. Serve un sistema organico di intervento”
Sono 50 le persone senza dimora morte dal 1 gennaio di quest’anno ad oggi, ovvero una persona al giorno. È l’allarme lanciato dalla Federazione italiana organismi per le persone senza dimora (fio.PSD) che ha pubblicato online un dossier sui morti senza dimora dal titolo “La strage invisibile”. Sono oltre 450, infatti, le persone senza dimora che tra il 2020 e il 2021 hanno perso la vita in condizioni di povertà estrema. “Si parla di loro, e di questi episodi, quasi esclusivamente durante l’inverno, invece ‘i senza tetto’ muoiono tutto l’anno e i numeri lo dimostrano – si legge nel testo -. Ogni anno, all’arrivo delle prime giornate di freddo invernale, siamo chiamati, noi e i nostri 145 Soci sul territorio, a trattare il tema delle morti delle persone senza dimora in Italia. Lo facciamo per lo più rispondendo ad articoli di giornale o interviste radiofoniche e rilanciando, sempre puntualmente, l’appello sulla necessità di agire per cambiare il sistema di intervento alla homelessness”.

Leggi: Redattore Sociale, 22/02/2022


martedì 22 febbraio 2022
Pnrr. Dalle Case della Comunità alla Telemedicina. Definite le modalità per i “Contratti istituzionali di sviluppo” e i “Piani operativi regionali”

Pronta la bozza di schema dei contratti istituzionali di sviluppo che ogni regione dovrà sottoscrivere entro il 31 maggio 2022 col Ministero della Salute. Nello schema in sostanza ogni regione dovrà inserire il proprio Piano operativo (che in ogni caso prima della stesura del contratto vero e proprio va presentato entro il 28 febbraio) con il cronoprogramma degli interventi. IL DOCUMENTO
21 FEB – Dalle Case della comunità all’assistenza domiciliare passando per l’ammodernamento tecnologico e lo sviluppo della Telemedicina arrivano dal Ministero della Salute le indicazioni alle Regioni su come compilare i Contratti istituzionali di sviluppo ai fini del Pnrr da sottoscrivere entro il 31 maggio 2022. Sullo schema base dovrà essere raggiunta un’intesa in Conferenza Stato-Regioni.
In totale tra fondi del recovery e fondo complementare stiamo parlando di un impatto complessivo circa 10 miliardi di euro che già sono stati ripartiti con precedenti decreti. Nello schema in sostanza ogni regione dovrà inserire il proprio Piano operativo (che in ogni caso prima della stesura del contratto vero e proprio vanno presentati entro il 28 febbraio) con il cronoprogramma degli interventi.

Leggi: Quotidiano Sanità, 22/02/2022


lunedì 21 febbraio 2022
Liste d’attesa. Senior Italia FederAnziani: “Rilanciare la sanità del territorio per recuperare ritardi accumulati durante la pandemia”

Sul punto l’associazione ricorda che è attivo Pronto Senior Salute, il punto d’ascolto e supporto per i cittadini che hanno problemi con le liste d’attesa. “Anche se le Regioni hanno iniziato a rimboccarsi le maniche, sul fronte del recupero delle liste d’attesa occorre ancora uno sforzo importante per rilanciare la sanità del territorio”.
Sono ormai centinaia le telefonate che arrivano ogni settimana al numero di Pronto Senior Salute, il servizio attivato nei mesi scorsi da Senior Italia FederAnziani allo scopo di aiutare i cittadini over 65 che hanno problemi con le liste d’attesa. Si rivolgono ormai a Pronto Senior Salute non solo i senior, i caregiver, i figli, e i nipoti per conto di genitori e nonni, ma anche persone di tutte le età che non riescono a interfacciarsi con i Cup. Il servizio aiuta coloro che si vedono fissare appuntamenti con tempistiche difformi da quanto previsto dal piano nazionale per il governo delle liste d’attesa per il triennio 2019-2021. Il punto d’ascolto li supporta a ottenere il rispetto da parte dei CUP dei tempi indicati dai medici all’interno delle prescrizioni per le visite specialistiche, gli esami diagnostici e i ricoveri e troppo spesso ignorati al momento dell’assegnazione degli appuntamenti.

Leggi: Quotidiano Sanità, 21/02/2022


lunedì 21 febbraio 2022
La pandemia degli anziani, il bilancio di due anni di Covid in Italia

Il prezzo maggiore è stato pagato dalle persone in età avanzata: prima le più colpite, adesso ultime a ritrovare la normalità. E l’assistenza va ripensata – di Antonella Viola
Adue anni dall’inizio della pandemia nel nostro Paese e in una situazione in netto miglioramento che ci permette di avvicinarci ai prossimi mesi con serenità, è giusto fare un bilancio, guardarsi indietro e intorno per capire chi è stato maggiormente colpito dal Covid-19, aiutarlo nell’immediato e proteggerlo nel futuro. Le crisi colpiscono sempre i soggetti più deboli di una comunità e lo stesso è accaduto durante questa crisi sanitaria, economica e sociale. Nel nostro Paese, gli anziani che vivono nelle Rsa sono stati e sono ancora oggi i più colpiti dal Covid 19, sia direttamente, in quanto soggetti fragili di fronte al virus, sia indirettamente, a causa delle restrizioni che li hanno segregati e privati di tutti gli affetti. Vittime di un sistema sociale che non ci consente di dedicare tempo a chi ne ha donato a noi e di una sanità incapace di mettere in campo una rete di assistenza domiciliare, gli anziani non autosufficienti hanno pagato un prezzo altissimo a questa pandemia. Nel primo anno, prima che arrivassero i vaccini, la mortalità nelle Rsa è stata molto elevata. E non c’è da sorprendersi che sia andata così.

Leggi: La Stampa, 21/02/2022


sabato 19 febbraio 2022
Dai borghi alle caserme abbandonate: le nuove frontiere dell’Abitare solidale

Gabriele Danesi racconta gli sviluppi di un nuovo modello abitativo, all’insegna della condivisione: coabitazioni, condomini solidali e presto un “progetto Anchise”, per offrire casa, servizi e partecipazione a chi è più fragile. “Non solo senza dimora e anziani: i nuovi fragili sono le famiglie. Le risorse del Pnrr vadano a chi ha fame di giustizia sociale e coraggio di investire in nuove avventure”
Non più solo l’idea di pochi “visionari”: il cohousing, o meglio ancora l’abitare solidale, si sta sempre più affermando come ipotesi politica e amministrativa, in grado di offrire soluzioni alle fragilità sociali tradizionali ed emergenti. “Rigenerazione urbana e housing sociale” è un capitolo importante del Pnrr, cosi come di “nuove forme della domiciliarità solidale e della residenzialità” si parla diffusamente nella proposta di legge delega “Norme per la promozione della dignità delle persone anziane e per la presa in carico delle persone non autosufficienti”, presentata dalla commissione presieduta da Livia Turco.

Leggi: Redattore Sociale, 19/02/2022


venerdì 18 febbraio 2022
Bollette luce e gas, gli interventi del governo per famiglie e imprese – Otto miliardi destinati a mitigare gli effetti del caro energia

Il governo vara un decreto contro l’aumento delle bollette, in favore di famiglie e imprese alle prese con gli aumenti di luce e gas, con lo stanziamento di risorse per calmierare i prezzi dell’energia. Il ministro dell’Economia, Daniele Franco, elenca nel dettaglio gli interventi: per le famiglie sono previsti 2,6-2,7 miliardi di euro, per le imprese 2,8-2,9 miliardi di euro e per i servizi degli enti locali, come quello sanitario e l’illuminazione, altri 700 milioni. Sommando i numeri elencati dal ministro risulta un totale di 6,1-6,3 miliardi di euro.
In particolare per le famiglie è previsto l’intervento sugli oneri di sistema per 1,8 miliardi, sull’iva che vale circa 400 milioni e del bonus sociale per un totale di 2,6-2,7 miliardi di euro. Per le imprese sono previsti interventi per gli oneri di sistema, per le aziende energivore e sulle gasivore per 2,8-2,9 miliardi di euro. Infine ”per garantire i servizi degli enti locali, come quello sanitario e l’illuminazione, sono previsti altri 700 milioni.

Leggi: Adnkronos, 18/02/2022


venerdì 18 febbraio 2022
Bollette, ecco il piano per l’emergenza

Sei miliardi contro il caro-energia: metà alle famiglie e metà alle imprese. Taglio Iva e rinnovabili più facili
Su un pacchetto di misure che nel complesso vale circa 8,3-8,5 miliardi il nuovo intervento del governo per calmierare anche nel secondo trimestre il caro energia vale all’incirca 6 miliardi. È stato il ministro dell’Economia Daniele Franco a elencare ieri in dettaglio gli interventi: per le famiglie sono previsti 2,6-2,7 miliardi, per le imprese 2,8-2,9 miliardi e per i servizi degli enti locali altri 700 milioni.

Leggi: La Stampa, 18/02/2022


giovedì 17 febbraio 2022
Giornata Nazionale Degli Operatori Sanitari

La giornata nazionale del personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato è una delle giornate in cui ciascuno di noi ringrazia medici, infermieri, OSS, terapisti, ostetriche, assistenti familiari, volontari che si prendono cura specialmente dei bambini, degli anziani e delle persone più fragili.
Ferzan Ozpetek e Mogol, insieme a tanti altri personaggi famosi, hanno aderito alla proposta di promuovere l’istituzione della ricorrenza come riconoscenza verso le persone che si prodigano per gli altri con il loro lavoro, con passione e sacrificio.
Familiari e ospiti in RSA durante la permanenza in struttura si affidano al personale che li assiste, li ascolta, li guida e porta loro conforto. Negli ultimi anni si sono fatti carico di grandi responsabilità, permettendo alle famiglie, quando non era possibile incontrare il proprio caro, di abbracciarsi a distanza, di videochiamarsi, di ricevere consulti a qualunque ora, garantendo sempre affetto, cura e attenzioni.

Leggi: Theo, 17/02/2022


giovedì 17 febbraio 2022
Pnrr e sanità, riparte il confronto

Sanità: CGIL, FP, SPI, riprende confronto su PNRR, potenziare assistenza territoriale, finanziamenti e investire su personale
“L’incontro ha permesso di ristabilire un serrato confronto sullo stato di attuazione del PNRR. In particolare si tratta di adeguare progressivamente e stabilmente il finanziamento della sanità e di accelerare e orientare gli interventi per il potenziamento dell’assistenza territoriale, la cui debolezza, da tempo denunciata di fronte al dilagare di ‘un’altra epidemia’, quella delle malattie croniche e della non autosufficienza (come la definisce l’OMS), è stata causa di tanti problemi e di sofferenze anche durante l’emergenza pandemica”. È quanto dichiarano Cgil nazionale, Fp Cgil e Spi Cgil in seguito all’incontro tenutosi questa mattina tra il Ministro Speranza, Cgil, Cisl, Uil, e le rispettive categorie.
“Con il Ministro Speranza – spiegano Confederazione, Fp e Spi – si è convenuto che il confronto, per il quale nelle prossime ore sarà fissato un calendario di incontri, dovrà intanto proseguire su tre nodi. Il primo è il Decreto Ministeriale (cosiddetto “DM 71”) per definire finalmente requisiti e standard organizzativi, strutturali e di personale dell’assistenza socio sanitaria territoriale, e su un attento monitoraggio degli investimenti regionali in corso per Case della Comunità, Assistenza Domiciliare Integrata, Ospedali di Comunità. Sono strutture e attività del distretto socio sanitario che devono restare pubbliche e integrarsi con gli interventi sociali”.

Leggi: Cgil, 17/02/2022


giovedì 17 febbraio 2022
Caro-bollette, coop sociali: “A rischio l’assistenza alle persone fragili”

Aumenti fino al 160% per il gas e al 60% per l’energia elettrica: l’allarme di Confcooperative Federsolidarietà Emilia-Romagna, Dal Pozzo: “Settore dove non è possibile ‘fare economie’, sospendere o riprogrammare autonomamente i servizi essenziali. Non possiamo permetterci di lasciare al freddo i nostri ospiti fragili, dagli anziani ai disabili” – Luca Dal Pozzo pres Federsolid ER
“Ogni giorno ci arrivano dalle nostre cooperative sociali segnalazioni di strutture allo stremo, che si trovano a dover fare i conti con aumenti del gas fino al 160% nelle bollette degli ultimi mesi e al 60% per l’energia elettrica. Per una cooperativa sociale che gestisce una residenza per anziani o un centro diurno per minori in difficoltà o persone con disabilità, ritrovarsi a pagare decine di migliaia di euro in più al mese rappresenta un problema enorme, al quale non può certo fare fronte da sola. Abbiamo segnalazioni di cooperative con bollette passate da 15mila a oltre 40mila euro in un solo mese; per chi lavora nel welfare, con margini pressoché inesistenti, è davvero impossibile resistere a lungo”. E’ la denuncia di Luca Dal Pozzo, presidente di Confcooperative Federsolidarietà Emilia Romagna, che esprime la preoccupazione delle cooperative sociali di “non riuscire più a stare in piedi, se la situazione non cambia”.

Leggi: Redattore Sociale, 17/02/2022


mercoledì 16 febbraio 2022
La casa abbandonata, casa affitti edilizia popolare sfratti

Secondo Giancarlo Storto, già direttore delle Aree urbane e dell’edilizia residenziale del ministero delle Infrastrutture, sono anni che in Italia non si fa edilizia residenziale pubblica
In Italia non si fa edilizia residenziale pubblica, case popolari non se ne costruiscono e anzi sono molte di più quelle che vengono vendute per effetto di assurde leggi che consentono l’alienazione di un patrimonio che è di tutti. È questa l’opinione dell’ingegnere Giancarlo Storto, per una vita direttore generale delle Aree urbane e dell’edilizia residenziale del ministero delle Infrastrutture, che snocciola gli indicatori da cui nasce l’emergenza abitativa che stiamo vivendo: sono 650mila le domande di famiglie a cui sono stati già accertati i requisiti per l’ammissibilità per l’entrata in alloggi pubblici, giacenti presso gli istituti autonomi di case popolari. Un numero rilevante che indica un grande bisogno da parte dei ceti più deboli, rimasto senza risposte adeguate.

Leggi: Collettiva, 16/02/2022


mercoledì 16 febbraio 2022
Italia sotto sfratto

Scaduto il blocco a fine anno, 150 mila famiglie italiane rischiano di finire per strada se non si trovano soluzioni per i nuclei più disagiati. Sunia, Sicet, Uniat e Unione inquilini chiedono di garantire il passaggio da casa a casa e di rifinanziare i fondi di sostegno all’affitto e morosità incolpevole
Il blocco degli sfratti è scaduto a fine anno. La Corte Costituzionale è stata chiara: niente proroghe, niente deroghe. Da Nord a Sud dal primo gennaio si può dare seguito a 150mila esecuzioni forzate, sempre che le prefetture accordino l’uso della forza pubblica. Questo vuol dire che 150mila famiglie, anche se non hanno un altro posto dove andare, indipendentemente dalle condizioni nelle quali si trovano, dovranno lasciare casa. Stiamo parlando di 5-600mila persone, un numero pari agli abitanti di una città grande come Genova, che rischiano di finire sotto i ponti se non si trova una soluzione, per tutti e per ognuno di loro.

Leggi: Collettiva, 16/02/2022


mercoledì 16 febbraio 2022
Il cohousing “da e per le persone con disabilità”: dall’idea alla realtà

Andrea Galliana, geometra di 52 anni, torinese, ha per anni sognato, pensato e progettato un “condominio dinamico” per chi, come lui, ha una disabilità. Di questo bisogno, si è fatta carico la cooperativa Di Vittorio, che grazie a InvestiRE SGR e Compagnia di San Paolo, ha realizzato un “social cohousing” in cui 7 appartamenti su 69 sono “senza barriere”
caregiver sedia a ruote
“Ho messo insieme le mie competenze di geometra e la mia esperienza di disabile ed è venuta fuori quest’idea: un condominio dinamico, in cui le persone con disabilità possano condividere spazi, ma anche attività e servizi”. Così Andrea Galliana, torinese, 53 anni, racconta il progetto a cui ha iniziato a sognare e pensare dieci anni fa e intorno al quale ha raccolto diversi professionisti, come Chiara Casotti, dell’associazione di promozione sociale CoAbitare di Torino, ed “amici architetti, che mi hanno poi messo in contatto, tramite la fondazione Agnelli, con la cooperativa Di Vittorio”.

Leggi: Redattore Sociale, 16/02/2022


mercoledì 16 febbraio 2022
Alzheimer, Ia e big data «a caccia» dei primi segnali

L’enorme potere di calcolo delle macchine e il loro agire «senza pregiudizi» potrebbe aprire nuove strade sia sul fronte della prevenzione sia su quello terapeutico
Nel campo ancora in larga parte inesplorato della malattia di Alzheimer, clinici ed esperti di Intelligenza artificiale si sono alleati per cercare nuovi varchi che aiutino a capire meglio le cause di questa forma di demenza e a trovare di conseguenza possibili soluzioni sia in chiave di prevenzione sia terapeutica. «Ci sono ancora grandi buchi neri nell’interpretazione sia dell’eziologia che della patogenesi. Per questo gli studi fondati sull’Intelligenza artificiale possono rappresentare piccoli e grandi passi avanti, per quanto riguarda i dati biologici e quelli collegati ai fattori di rischio», spiega il professor Marco Trabucchi presidente dell’Associazione Italiana di Psicogeriatria e direttore scientifico del Gruppo di ricerca Geriatria di Brescia.
La pubblicazione
A livello internazionale, diversi gruppi di ricercatori stanno portando avanti studi in questo campo per capire se è come sia possibile individuare l’insorgenza dell’Alzheimer utilizzando appunto l’Ia. Ricercatori dell’Università di Chieti-Pescara, della University of California-Irvine hanno da poco pubblicato un lavoro in proposito sul Journal of Alzheimer’s Disease (QUI il testo).

Leggi: Tringo, 16/02/2022


mercoledì 16 febbraio 2022
Barriere architettoniche con bonus, le Entrate mettono l’ultimo tassello

Tutto pronto per il bonus barriere: con il provvedimento direttoriale di lunedì (Prot. n. 2022/46900) sono state definite le nuove specifiche tecniche per l’invio alle Entrate delle comunicazioni sulla detrazione del 75% delle spese 2021 relative al superamento delle barriere architettoniche (comunicazioni che partiranno dal 24 febbraio, come disposto dal provvedimento del 3 febbraio). È l’ultimo tassello di una norma agevolativa inserita nella legge di Bilancio 2022.
Il bonus fiscale
La norma prevede anche la possibilità di cedere il credito fiscale (che un emendamento al Dl milleproroghe consentirà sino al terzo passaggio) od ottenere direttamente lo sconto in fattura e sarà utilizzabile per tutti i pagamenti sino al 31 dicembre 2022. Si tratta di un bonus speciale, diverso dal superbonus che è comunque applicabile (per i condomìni il 110% vale sino a tutto il 2023) allo stesso tipo di interventi ma solo se si configurano come lavori “trainati”, cioè decisi dal condominio per le parti comuni solo dopo che sono stati deliberati cappotto termico o sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale o miglioramento della sicurezza antisismica.

Leggi: Quotidiano Condominio, 16/02/2022


mercoledì 16 febbraio 2022
Pnrr. Speranza: “Pronto il decreto sulla riforma del territorio“. Per i medici di famiglia niente dipendenza: “Gli studi restano e saranno gli “spoke” delle Case della comunità hub”. E poi annuncia altri 625mln per la sanità del Sud

Il Ministro della Salute in audizione in Commissione Affari sociali sull’attuazione del Pnrr annuncia che a breve sarà trasmesso alle Regioni il testo del Dm 71 sulla riforma della sanità territoriale da emanare entro il 30 giugno. In arrivo anche ulteriori risorse dall’Ue per la sanità del Sud. E poi sui medici di famiglia chiude all’ipotesi della dipendenza: “Occorre definire una forte connessione tra medici di famiglia, le case di comunità e il distretto. Ma lo studio del medico ha una funzione di fiducia e prossimità che deve restare tale. Servirà un nuovo Acn”
“Prossimità, azione e uguaglianza sono le tre parole chiave del nostro intervento con il Pnrr. Una sanità di prossimità per essere più vicina alle persone deve mettere radici più profonde nei territori, è la prima scelta che compiamo e per raggiungere questo obiettivo servono insieme riforme e investimenti”. Ha esordito così il ministro della Salute, Roberto Speranza, nel corso dell’audizione di ieri sera in commissione Affari sociali della Camera sullo stato di attuazione del Pnrr con un focus specifico sull’assistenza territoriale.

Leggi: Quotidiano Sanità, 16/02/2022


DALLE REGIONI:

martedì 22 febbraio 2022
Il caso dei senza dimora a Termini, tra bruchi e farfalle

Manifestare per i diritti di chi vive in strada è uno dei compiti delle organizzazioni ma eventi spot, sit in e flash mob creano bolle mediatiche che indignano per qualche giorno. Permettere alle persone senza dimora di dormire e mangiare in stazione sarebbe una sconfitta della nostra intelligenza e del nostro sistema di accoglienza
Sono a Termini tutti i giorni da più di venti anni per lavorare in supporto delle persone che nella stazione cercano una dimora alternativa alla casa, ma l’altro giorno, nonostante le sollecitazioni avute da più parti, non c’ero alla manifestazione contro la “pulizia di piazza dei Cinquecento”, perché non riesco ancora a comprendere appieno le vere finalità e gli obiettivi reali di questa alzata di scudi di alcune organizzazioni ed oggi addirittura di alcuni parlamentari che pare abbiano presentato una interrogazione ai Ministeri delle Infrastrutture e degli Interni.

Leggi: Redattore Sociale, 22/02/2022


martedì 22 febbraio 2022
Salute, al via il progetto Gatekeeper per gli over 55

Da oggi è online il portale per il coinvolgimento di quasi 10.000 cittadini pugliesi over55 per la sperimentazione di app abbinate a smartphone per la promozione dei corretti stili di vita e soprattutto per l’individuazione precoce degli eventi che normalmente portano a una prestazione sanitaria o a un ricovero ospedaliero. Si chiama Gatekeeper ed è il più vasto progetto europeo mai realizzato che vede la Puglia protagonista insieme ad altri nove siti pilota di tutta Europa ma con il gruppo sperimentale più numeroso, 10.000 cittadini coinvolti sui 40.000 totali. A coordinare il progetto è l’agenzia regionale AReSS Puglia affiancata da Innovapuglia e impiegherà le più moderne tecnologie di “Internet of Things”, “Big Data” e “Artificial Intelligence”.

Leggi: Redattore Sociale, 22/02/2022


martedì 22 febbraio 2022
A Bologna ha aperto i battenti la quarta cucina popolare

Prima giornata di lavoro per la Cucina popolare Savena. Un’apertura dopo 3 anni di lavoro e di relazioni con il quartiere e con le realtà locali. Consegnati circa 50 pasti a famiglie numerose in condizioni di fragilità economica e sociale
La Cucina popolare Savena ha aperto i battenti. C’è il container-magazzino, c’è la cucina, ci sono le cuoche e i cuochi guidati dal presidente e chef Giovanni Melli, ci sono volontarie e volontari: così a partire da oggi, martedì 22 febbraio, la quarta Cucina popolare ha iniziato a preparare i pasti per l’asporto: si sono consegnati circa 50 pasti agli ospiti, in questa realtà soprattutto famiglie numerose con fragilità economica e sociale.
“Insomma si è partiti un po’ in sordina per calibrare per bene le forze e l’offerta, come per altro abbiamo fatto con le altre tre Cucine popolari Battiferro, Italicus, Saffi”, affermano i promotori.
E continuano: “Certo, non è l’apertura in ‘pompa magna’ – questa la faremo quando avremo calibrato per bene quello che stiamo facendo – ma apriamo finalmente dopo tre anni di lavoro e di relazioni con il Quartiere, con il Comune (proprietario degli immobili), con il Circolo Sociale e Culturale Villa Paradiso, con le tante volontarie e i tanti volontari che si sono prodigati ed hanno anche lavorato in questi anni per supportare, con derrate alimentari consegnate a domicilio, le famiglie in difficoltà”

Leggi: Redattore Sociale, 22/02/2022


lunedì 21 febbraio 2022
Povertà, arriva nei quartieri di Rimini l’educatore territoriale

Investiti quasi 500mila euro per il sostegno alle persone fragili. L’educatore territoriale sarà in grado di costruire un progetto “su misura” per famiglie e persone in difficoltà, a partire dalle opportunità presenti nel loro quartiere
Sarà in grado di costruire un progetto “su misura” per famiglie e persone in difficoltà, a partire dalle opportunità presenti nel loro quartiere. Debutterà a Rimini, o meglio nei suoi quartieri, l’educatore territoriale, figura “inedita e innovativa” che rappresenterà un punto di riferimento per i cittadini in condizione di povertà e fragilità. E’ una delle novità introdotte con un pacchetto di risorse da 49mila euro messe disposizione dall’amministrazione “per favorire l’autodeterminazione e l’autonomia di coloro che stanno vivendo situazioni di difficoltà economica e disagio sociale, con specifico riferimento alle persone e famiglie del Distretto di Rimini Nord, individuate dai Servizi sociali territoriali”. Il pacchetto prevede iniziative volte all’inserimento nel mercato del lavoro, ad offrire un aiuto nella gestione delle pratiche legali e amministrative, fino ad arrivare a percorsi di sostegno alla cura di sé e alla salute.

Leggi: Redattore Sociale, 21/02/2022


lunedì 21 febbraio 2022
Casa, il Comune di Ravenna si attiva per le famiglie più fragili

Via da oggi, lunedì 21 febbraio, a Ravenna, alle domande per la rinegoziazione dei canoni di locazione, come deliberato dalla Regione, e per ottenere contributi per la morosità incolpevole. Misure, commenta l’assessore alla Casa Gianandrea Baroncini
Via da oggi, lunedì 21 febbraio, a Ravenna, alle domande per la rinegoziazione dei canoni di locazione, come deliberato dalla Regione, e per ottenere contributi per la morosità incolpevole. Misure, commenta l’assessore alla Casa Gianandrea Baroncini, che “vanno nella direzione di sostenere le famiglie nelle spese per l’affitto e allo stesso tempo di consentire ai proprietari di rinegoziare i contratti di affitto residenziale”, avvalendosi delle risorse messe a disposizione da Viale Aldo Moro. Ancora “molte famiglie”, segnala l’assessore, risentono “pesantemente” della crisi conseguente alla pandemia e la spesa per l’affitto è una voce di uscita importante. Con queste risorse e con altre forme di sostegno che la Regione sta mettendo in campo si potrà “offrire un valido aiuto alle famiglie più fragili”. Il contributo è erogato una tantum al locatore. La rinegoziazione prevede la riduzione dell’importo del canone di locazione libero o concordato oppure la modifica della tipologia contrattuale da libero a concordato per aiutare le famiglie con Isee fino a 35mila euro a fronteggiare le difficoltà nel pagamento.

Leggi: Redattore Sociale, 21/02/2022


venerdì 18 febbraio 2022
Anziani, sportello sindacati Emilia-Romagna per usare lo Spid sul telefono

I sindacati pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp hanno deciso di mettere a disposizione i loro sportelli “per fornire assistenza e informazione a tutte le persone anziane, accompagnandole nella gestione dello Spid”
Tra gli utenti under-65 di Lepida oltre il 93% usa l’app LepidaId per accedere al proprio Spid, mentre tra gli utenti over-75 la percentuale scende sotto il 50%: per questo i sindacati pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp hanno deciso di mettere a disposizione i loro sportelli “per fornire assistenza e informazione a tutte le persone anziane, accompagnandole nella gestione dello Spid”. L’accordo è stato sottoscritto con la società in house della Regione, Lepida, che attualmente è il terzo fornitore del servizio Spid in Italia. L’attività, informa il sindacato, consisterà soprattutto nel supporto alla creazione del proprio Spid e all’uso dell’app LepidID, attraverso la quale è più semplice la procedura di riconoscimento.
Secondo i sindacati pensionati, questo accordo “è un segno della possibilità di azione diretta da parte delle istituzioni per ridurre il divario digitale e testimonia la presenza del sindacato nel sostegno ai più fragili”.

Leggi: Redattore Sociale, 18/02/2022


venerdì 18 febbraio 2022
Gli abitanti progettano strade e piazze

Fondi della Regione per ripensare l’area delle scuole ‘De Amicis’ e ‘Forlanini’. I residenti saranno coinvolti nell’ideazione
Un percorso partecipativo per migliorare l’accessibilità e la sicurezza nelle aree sportive e scolastiche di Formignana e Tresigallo. È questo l’obiettivo del progetto ‘Tresign-Amo’ che ha preso il via in questi giorni e grazie al quale l’amministrazione comunale di Tresignana si è aggiudicata un finanziamento di 15mila euro della Regione, per ripensare le aree vicine alla scuola media ‘De Amicis’ di Formignana e alla primaria ‘Forlanini’ di Tresigallo. Nei prossimi mesi saranno coinvolte associazioni, famiglie, abitanti, soprattutto i più giovani, in momenti di dialogo e confronto pubblico per stimolare la loro creatività, raccogliere bisogni e idee, immaginare e sperimentare scenari e pratiche di trasformazione degli spazi urbani. A sostenere il progetto sono l’istituto comprensivo ‘Don Chendi’ e sei associazioni. In prima linea Asd Faro Formignana, l’Asd Sorgente, Pallavolo Tresigallo, Pro Loco Formignana, Circolo Auser Art’è, Aps Centro sociale ‘Il Viale’.

Leggi: Il Resto del Carlino, 18/02/2022


giovedì 17 febbraio 2022
Brescia. Agenzia per la Casa: ora è realtà

Nasce a Brescia l’agenzia per la casa Me.Ka, un progetto che vuole connettere in modo virtuoso domanda debole e offerta di immobili a canone concordato.
Il servizio è attivo da lunedì 14 febbraio.
Il progetto agirà su un doppio binario: da un lato con la tutela delle fasce deboli, con soluzioni a canone concordato, garantite dal monitoraggio dei sindacati inquilini;
dall’altro con l’intervento diretto del Comune a garanzia degli affittuari privati.
Un progetto pilota capace di mettere in sinergia domanda e offerta e promuovere l’inclusione sociale.
E’ una iniziativa che vuole rispondere alle difficoltà di alloggio di singoli e nuclei famigliari, problema aggravatosi enormemente in questi due anni di crisi sanitaria.

Leggi: Sunia, 17/02/2022


giovedì 17 febbraio 2022
Bollette record: lo Spi Cgil Toscana crea il gruppo d’acquisto dell’energia per risparmiare

Un Gas (gruppo di acquisto solidale) per combattere l’aumento di luce e gas, appunto. Lo Spi toscano si sta attrezzando, in sintonia con la Cgil Toscana, per combattere collettivamente gli aumenti del costo dell’energia, che tanti disagi sta portando ai bilanci delle famiglie. Come? Unendo più soggetti nell’acquisto e tentando di calmierare i costi alla fonte. Un po’ quello che già accade con i gruppi di acquisto solidale: raggruppamenti spontanei di persone che si organizzano per fare acquisto collettivi nel nome del risparmio ma anche della scelta etica.
Gli aumenti. Il costo dell’energia elettrica e del gas metano nell’ultimo anno è aumentato più del 300 per cento. La liberalizzazione introdotta negli anni passati non ha mitigato tutto questo, anzi ha costruito una relazione sbilanciata tra le compagnie e i cittadini, essendo le prime grandi e i secondi soli. Non solo luce e gas: i prezzi della benzina non sono mai stati così alti dal 2012 e i recenti rincari si tradurranno in una stangata da oltre 400 euro annui a famiglia.

Leggi: Liberetà, 17/02/2022


giovedì 17 febbraio 2022
Roma, l’assessora Funari: “Rimettere al centro le persone. Sgomberi? Basta show mediatici”

Intervista alla neo assessora alle Politiche sociali e Salute di Roma Capitale. “A Termini non va contrastato il lavoro dei volontari, ma i senza dimora non devono stare lì. In tre mesi abbiamo aperto 450 posti letto in collaborazione con i municipi. La precedente amministrazione, nonostante i proclami, aveva ridotto le accoglienze” Barbara Funari
Coordinatrice romana di Demos, da oltre trent’anni attiva nel mondo del volontariato con la Comunità di Sant’Egidio, Barbara Funari, neo assessora alle Politiche sociali e alla Salute di Roma, il ruolo che è chiamata a svolgere lo conosce bene. Nel suo percorso professionale e politico si è occupata di integrazione, recupero e sostegno di minori in difficoltà, reinserimento sociale di pazienti psichiatrici, welfare di comunità. Eppure la sfida che l’attende per il nuovo mandato è la più difficile, in una città come Roma dove la pandemia da Covid 19 ha inasprito le diseguaglianze sociali. Redattore Sociale ha intervistato la neo assessora per capire quali interventi sociali e quali politiche porterà avanti nella Capitale.

Leggi: Redattore Sociale, 17/02/2022


mercoledì 16 febbraio 2022
Welfare, in Puglia al via i laboratori del terzo settore

Partono gli incontri di accompagnamento alla progettazione “Puglia capitale sociale 3.0” promossi dall’assessorato regionale al Welfare in collaborazione con Arti, InnovaPuglia, Forum terzo settore Puglia, Csv regionali e Csvnet Puglia
Inizieranno i laboratori di accompagnamento alla progettazione “Puglia capitale sociale 3.0” promossi dall’assessorato al Welfare della Regione Puglia in collaborazione con Arti, InnovaPuglia, forum terzo settore Puglia, Csv regionali e Csvnet Puglia. Gli incontri sono quattro e sono divisi in due moduli, che saranno ripetuti in due date per consentire la massima partecipazione. Il tema del primo modulo verterà sulla definizione dei soggetti aventi diritti a partecipare al progetto.

Leggi: Redattore Sociale, 16/02/2022


mercoledì 16 febbraio 2022
Anziani, in Lombardia un terzo vive da solo. Presentata l’indagine “Più fragili dopo la tempesta?” promossa da Spi Cgil, Fnp Cisl Lombardia e Uilp Uil Lombardia in collaborazione con l’Associazione per la Ricerca Sociale di Milano

Quasi un terzo degli anziani lombardi vive da solo. Ma questo non vuol dire che si sentano soli. Anzi, la solitudine percepita è maggiore nei piccoli centri, dove una quota minore di anziani vive da sola in casa, e si riduce fortemente a Milano, dove la percentuale dei “solitari” è maggiore della media regionale. Il senso di solitudine, percepito, inoltre, è del 5% tra i “giovani-anziani” (quelli che vanno dai 65 ai 70 anni) e arriva al 20% tra gli ultra ottantenni. È uno dei dati più interessanti emersi da Più fragili dopo la tempesta? Ricerca sugli anziani in Lombardia: bisogni, desideri, risorse, l’indagine svolta sugli anziani lombardi dopo due anni di emergenza sanitaria, promossa da Spi Cgil Lombardia, Fnp Cisl Lombardia, Uilp Uil Lombardia che, in collaborazione con ARS (Associazione per la Ricerca Sociale di Milano) hanno costituito un Osservatorio regionale sulla terza età.

Leggi: Auser, 16/02/2022


IN AGENDA:

25.2.2022 – ore 10.00 – Seminario “La co-progettazione dal punto di vista operativo”

Sala De Pasquale del Comune di Latina,
Organizzato dal Forum Terzo Settore Lazio, CSV Lazio e Legacoop sociali Lazio, in collaborazione con il Comune di Latina e il progetto Fa.Mi “Open Doors”.

Segui: https://www.forumterzosettorelazio.it/index.php/2022/02/04/la-co-progettazione-dal-punto-di-vista-operativo/


25.2.2022 – ore 9.30 – “PNRR: tra potenzialità e criticità per costruire il futuro di Catania e provincia”

PNRR: tra potenzialità e criticità per costruire il futuro di Catania e provincia” è il titolo dell’iniziativa pubblica organizzata dalla Cgil di Catania che avrà luogo il 25 febbraio alle ore 9,30, al Palazzo Platamone di via Vittorio Emanuele a Catania.

Leggi: Day Italia News


26.2.2022 ore 9.00 – Convegno “La riforma del Terzo Settore. Prospettive per lo sviluppo dell’economia sociale”

Roma Università Pontificia Salesiana Documenti scaricabili

Segui: https://www.redattoresociale.it/article/la_riforma_del_terzo_settore_prospettive_per_lo_sviluppo_dell_economia_sociale


IN EVIDENZA:

 Livia Turco: «Che fine ha fatto la legge delega sulla non autosufficienza?» – di Riccardo Bonacina

Il 28 gennaio scorso è stata inviata a Palazzo Chigi una Bozza di legge delega dal Ministero del lavoro e delle Politiche sociali in concerto con il Ministero della Salute. Il testo è frutto delle riflessioni del Gruppo di lavoro “Interventi sociali e politiche per la non autosufficienza” composto da accademici, esperti e operatori sul campo. Molte le novità della Legge delega proposte. Che qui la presidente del Gruppo di lavoro ci illustra
Livia Turco, già ministro per la Solidarietà sociale e poi della Salute, nei mesi scorsi ha presieduto il Gruppo di lavoro “Interventi sociali e politiche per la non autosufficienza” del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Istituito il 26 maggio 2021, il Gruppo di lavoro composto da don Vinicio Albanesi, Pietro Barbieri, Fabrizio Barca, Aldo Bonomi, prof. ssa Nerina Dirindin, Cristina Freguja, Alessandro Goracci, Cristiano Gori, Angelo Marano, Paolo Onelli, Antonella Pezzullo, Francesco Poli, Alfonsina Rinaldi, Nino Santarelli, Miriam Totis, Tiziano Vecchiato, ha scritto il testo di una Legge delega così intitolata, “Norme per la promozione della dignità delle persone anziane e per la presa in carico delle persone non autosufficienti” (il testo in allegato a fondo pagina).
«C’è stata una mescolanza di competenze, saperi accademici accanto a chi lavora sul campo e nelle amministrazioni», racconta Livia Turco, «Un mix che ha permesso alla Commissione di lavorare con profondità, trasparenza e riservatezza su un tema tanto importante si è riusciti a discutere con grande libertà e tesi a scrivere un progetto comune. Abbiamo discusso molto dei Patti sociali territoriali trasversali a tutte le politiche, poi era nostro dovere applicarci al tema della non autosufficienza essendo il Ministero del lavoro titolare del Fondo nazionale della non autosufficienza che scadeva nel 2021 e quindi bisognava approntare il secondo Piano nazionale per la non autosufficienza agganciandolo alla legge di Bilancio per piantare alcuni chiodi, i primi i Livelli essenziali delle Prestazioni Sociali (Leps), e questo è avvenuto con la legge 234/dic 2021 all’art. 1 commi dal 159 – 171 definisce i Leps della non autosufficienza a partire dalla domiciliarità, alle forme di sollievo, alle nuove forme di abitare solidale, alla formazione degli operatori».

Leggi: Vita


Le strutture per anziani dopo la pandemia e in attesa del PNRR

Nonostante siano state aspramente criticate durante la pandemia, le Rsa rimangono un servizio indispensabile nell’assistenza agli anziani. Lo stereotipo che circonda queste strutture va abbattuto con azioni volte a migliorare la vita dei grandi anziani, ad esempio trasformandole da pure residenze a centri di servizi aperti ed integrati con il contesto territoriale. Centri di riferimento, dove anziani e famiglie possano trovare ogni forma di supporto utile a garantire una vita dignitosa – di Fabio Bonetta (Direttore Generale A.S.P. Itis, Trieste)
Potranno ancora esistere le Rsa dopo quello che è accaduto in questi ultimi due anni a seguito della pandemia e delle dichiarazioni mediatiche conseguenti?
Avranno un senso dopo le dichiarazioni di chi dovrebbe proporre al governo la riforma dell’assistenza agli anziani ed alla luce dei contenuti oggi conosciuti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza?
La risposta è semplice: sì, assolutamente, ci sarà sempre bisogno della residenzialità protetta. L’illusione che l’assistenza ai grandi anziani possa essere trattata esclusivamente a domicilio è, per usare un termine di moda, una fake news, forse funzionale a determinati interessi, chiaramente illogica, ma sicuramente rimane un’illusione per chi conosce veramente la tematica. Se invece intendiamo continuare a far gravare sulle famiglie l’onere della non autosufficienza, così come sugli ospedali ulteriori ricoveri impropri, ovvero sostenere un determinato sistema di servizi, allora chiudiamo le Rsa.

Leggi: I Luoghi della Cura


SEGNALAZIONI:

Ora si può finalmente richiedere all’INPS la Disability Card

Da oggi, 22 febbraio, è possibile richiedere all’INPS la Disability Card, strumento che permetterà un più facile accesso ai vari servizi, da parte delle persone con disabilità, in un regime di reciprocità con gli altri Paesi dell’Unione Europea. Chi farà dunque la richiesta, con tutti i requisiti necessari, riceverà direttamente a casa la nuova tessera nel mese di aprile. Soddisfazione viene espressa dalla Federazione FISH, impegnatasi per anni nel lungo percorso che ha portato a questo risultato
Dapprima, all’inizio di dicembre, vi è stata la presentazione ufficiale da parte della ministra delle Disabilità Erika Stefani, seguita dal relativo Decreto del Presidente del Consiglio, che aveva fissato tutti i criteri e le modalità; mancava quindi solo l’INPS a definire quando si sarebbe potuta richiedere la Disability Card: ebbene, anche quel passaggio si è compiuto, se è vero che da oggi, 22 febbraio, tramite una specifica Sezione dell’Istituto (a questo link), la richiesta può essere effettuata, dopodiché chi ne avrà i requisiti riceverà direttamente a casa la nuova tessera nel prossimo mese di aprile.

Leggi: Superando


Assegno Unico Universale: per le domande prima scadenza il 28 febbraio

Coloro che presenteranno la domanda entro il 28 febbraio potranno ricevere l’Assegno Universale per i figli minori a carico già a partire dalla seconda metà del mese di marzo. A ricordarlo è l’Inps con il comunicato stampa pubblicato ieri sul sito istituzionale, precisando che per chi ne fa richiesta entro il 30 giugno saranno riconosciuti comunque gli arretrati a partire dal mese di marzo. Per le domande presentate successivamente, il sussidio spetterà a partire dal mese successivo a quello della richiesta.
L’Inps ricorda, infine, che l’assegno Unico Universale spetta a tutti i nuclei familiari indipendentemente dalla condizione lavorativa dei genitori (lavoratori dipendenti, lavoratori autonomi, pensionati, non occupati, disoccupati, percettori di reddito di cittadinanza).
A partire dal mese di marzo, in attuazione della normativa, cesseranno quindi le prestazioni attualmente erogate in busta paga o con la pensione per il nucleo familiare e le detrazioni fiscali relative. Infatti, il pagamento dell’Assegno Unico sarà corrisposto da INPS direttamente sul conto corrente bancario, sull’iban indicato dal richiedente. Per i titolari del Reddito di Cittadinanza l’assegno, invece, il sussidio verrà versato in automatico sulla carta RdC, senza bisogno di inoltrare alcuna domanda.

Leggi: Inca


 

 

 

 

La tutela dell’ambiente in Costituzione è un fatto epocale

Con la riforma degli articoli 9 e 41, la difesa dell’ambiente, della biodiversità e degli animali entra a pieno titolo nella nostra carta costituzionale. Dopo una lunga battaglia, la nostra legge fondamentale recepisce un cambiamento di sensibilità già avvenuto all’interno della nostra società.
Una battaglia epocale è stata vinta. La tutela dell’ambiente, della biodiversità e del mondo animale è entrata a pieno titolo nella Costituzione italiana. Quasi quarant’anni dopo l’Olanda (1983) e trenta dopo la Germania (1994), anche il nostro paese fa un passo avanti nel rispetto del pianeta. La Camera ha approvato in via definitiva il disegno di legge che prevede la modifica di due articoli della Carta fondamentale della Repubblica: il 9 e il 41.

Leggi: Liberetà


NEWS:

martedì 15 febbraio 2022
Rincari energia, le famiglie a basso reddito più penalizzate

La bolla dei prezzi. Il 2022 si è aperto all’insegna del caro bollette, esattamente come si era chiuso il 2021. La bolla dei prezzi del gas naturale sui mercati internazionali non ha cessato di far sentire i suoi effetti sul costo dell’energia e, a ricaduta, sulle bollette di luce e gas. Come se non bastasse, la crisi ucraina potrebbe scatenare conseguenze imprevedibili in caso di guerra.
Per questo si attende il nuovo consiglio dei ministri che dovrà, giovedì, decidere quante risorse stanziare per neutralizzare i rincari che, come è prevedibile, incidono in particolare sui redditi più bassi.
Secondo un rapporto di Assoutenti, che ha tenuto conto dell’andamento dell’inflazione a gennaio, la stangata potrebbe ammontare a 38,5 miliardi di euro.
Una mazzata che già nell’estate e nell’autunno scorsi ha rischiato di “stravolgere” i budget dedicati alle spese domestiche. In quelle occasioni il governo aveva mobilitato risorse pari a circa cinque miliardi di euro complessivi che, se non azzerato del tutto, avevano almeno attenuato il peso dei rincari, con interventi rivolti soprattutto a tutelare i nuclei familiari meno abbienti.

Leggi: Liberetà, 15/02/2022


martedì 15 febbraio 2022
Pnrr, ecco tutti gli errori e i possibili fallimenti

L’attuazione del PNRR sta entrando in una fase cruciale e la logica top down sta mostrando tutti i suoi limiti. Non si centreranno obiettivi di trasformazione se enti locali e soggetti privati non profit non verranno coinvolti: e sul ridisegno dell’assistenza e della sanità siamo ad una vera babele. Un ginepraio di commissioni e luoghi di discussione in cui ha più ruolo un vescovo del Terzo settore
L’attuazione del PNNR sta entrando in una fase cruciale, quasi “ansiogena” per tutti gli attori in campo e soprattutto per il Governo e le sue articolazioni ministeriali che entro metà anno dovranno rendicontare all’UE lo stato dell’arte degli obiettivi programmati circa le spese effettivamente impegnate e le riforme approvate in questo primo anno. Come è noto il mancato o parziale conseguimento degli stessi comincerà a produrre decurtazioni sulle successive tranche di finanziamento. Offro qualche spunto di riflessione a questo punto dell’attuazione con la sconfortante considerazione che il pericolo di una eccessiva centralizzazione delle procedure e dei soggetti attuatori comincia a mostrare i limiti che avevamo paventato.
Il fallimento della logica top down
Partiamo dalla logica dei bandi su base Ministeriale/nazionale o l’attribuzione diretta di ingenti risorse a società pubbliche (o controllate), soprattutto in materia di infrastrutture ed investimenti.

Leggi: Vita, 15/02/2022


venerdì 11 febbraio 2022
Medici di famiglia. Ecco la nuova proposta delle Regioni per il passaggio alla dipendenza. Ma la trattativa con il Ministero è ancora in stallo

Nella richiesta formulata dalle Regioni si chiede di inserire nella norma di legge cui sta lavorando il Ministero della Salute un passaggio che consenta di “reclutare personale dipendente per garantire le attività di assistenza primaria da svolgere all’interno delle case della comunità”. Ma la trattativa col Governo ancora non si sblocca. Da sciogliere anche il nodo della clausola che consentirebbe al Ministero d’intervenire qualora le trattative con i mmg in sede Sisac non riuscissero a sbloccarsi
“Le Regioni e le Province autonome, per il tramite degli Enti del servizio sanitario regionale, possono reclutare personale dipendente per garantire le attività di assistenza primaria da svolgere all’interno delle case della comunità, entro i vigenti limiti di spesa per il personale cumulati con la spesa consuntivata al 31.12.2021 per gli acquisti di servizi sanitari per la medicina di base”.
È questa la richiesta messa nero su bianco dalle Regioni e trasmessa al Governo per fare inserire questo passaggio nel provvedimento di riordino della medicina territoriale cui sta lavorando il Ministero della Salute. In sostanza le regioni chiedono che accanto alla figura del medico di famiglia convenzionato possano essere assunti come dipendenti dei medici da far lavorare nelle Case della comunità.

Leggi: Quotidiano Sanità, 11/02/2022


venerdì 11 febbraio 2022
Anziani fragili (e depredati), la sfida delle cure a casa

Dalla solitudine all’incubo delle finte case di riposo a caccia di pensioni. Contro l’emergenza Draghi chiede un piano a mons. Paglia: «La vecchiaia non sia una condanna»
La metamorfosi demografica dell’Italia sta aprendo una terra di nessuno in cui gli anziani diventano prede. Predatori sono i proprietari di tante sedicenti «case di riposo» nate in questi anni senza titoli, senza attitudini né volontà, interessati solo a prelevare le pensioni dei loro ospiti in cambio del meno possibile o magari in cambio di maltrattamenti. Quando anni fa l’Auser condusse un’indagine, i risultati furono sconcertanti: dalle Pagine gialle risultavano settecento centri di ricovero per anziani assenti dalle liste ufficiali del ministero dell’Interno. «Strutture di cui si sa molto poco — concluse allora l’associazione di volontariato sulla vecchiaia —. Non si trovano negli elenchi di competenza, non sono accreditati presso i sistemi sanitari, non si sa se sono in possesso di autorizzazioni».
Questo scandalo silenzioso può solo allargarsi ogni giorno di più, in mancanza di risposte adeguate. Oggi in Italia vivono quattordici milioni di anziani, sette al di sopra dei 75 anni di età dei quali 2,7 milioni con limitazioni serie dell’autonomia personale. Di questi, oltre un milione abita solo o con un coniuge coetaneo e dichiara di non trovare alcun aiuto o un aiuto sufficiente. Centinaia di migliaia vivono con pensioni al limite della sopravvivenza.

Leggi: Corriere della Sera, 11/02/2022


venerdì 11 febbraio 2022
Nel decreto energia un nuovo intervento contro il caro bollette

Consiglio dei ministri atteso la prossima settimana dovrebbe varare un provvedimento, il decreto energia, per far fronte alla crisi provocata dai rincari delle bollette. Nel decreto anche ritocchi alla cessione multipla dei crediti fiscali, soprattutto per superbonus e altri bonus edilizi, il rinnovo degli incentivi auto e nuove risorse per i Comuni dal fondone Covid.
Bollette e caro energia. Intervista a Re Rebaudengo, Elettricità Futura: colpire le rinnovabili è un grave errore
Lo schema di gioco assomiglia a quello seguito poche settimane fa con il decreto bollette, inserito nell’ambito del Sostegni ter.
Un provvedimento ampio, dunque, che nasce per arginare lo shock provocato dall’aumento dei prezzi delle bollette luce e gas sulle famiglie e, soprattutto, sulle imprese. Imprese che potrebbero vedersi costrette a chiudere i battenti per non subire un salasso.

Leggi: Fasi, 11/02/2022


giovedì 10 febbraio 2022
L’anziano fragile e le speranze del Pnrr

Se non si programma il futuro con chiarezza, attivando tutti i nodi della rete con i quali l’Ospedale di Comunità dovrà collegarsi, c’è il rischio che questo diventi un parcheggio temporaneo in attesa dell’entrata in una Rsa
Il Pnrr sta aprendo nuove importanti prospettive in molti ambiti della nostra vita nazionale. Il governo sta agendo con determinazione e arriverà certamente a importanti risultati. Mi soffermo in particolare sugli ospedali di comunità, il cui inserimento nel Pnrr è stata una scelta importante, che potrebbe trasformarsi in un miglioramento significativo dell’insieme dell’assistenza alle persone anziane fragili. Infatti, nell’organizzazione sanitaria italiana frequentemente mancano strutture in grado di gestire i problemi di salute del cittadino senza ricorrere al ricovero ospedaliero e garantendo un passaggio protetto al momento della dimissione. Il compito, quindi, degli OdC è di rilievo, sia nella prospettiva del singolo, per la difesa della sua salute, sia nella prospettiva delle comunità, per evitare un sovraccarico di lavoro dell’ospedale e delle Rsa. A regime, se si dovesse realizzare il programma indicato dal Pnrr, nel 2026 si arriverebbe a disporre di 0,18 letti per mille abitanti.

Leggi: Corriere della Sera, 10/02/2022


giovedì 10 febbraio 2022
Due anni dopo nelle Rsa nulla è cambiato. Niente visite per i parenti anche se vaccinati

Nonostante il decreto legge, molte strutture continuano a scegliere la strada dell’isolamento. Eppure le dosi hanno fatto crollare la mortalità – di Manila Alfano
Due anni dopo nelle Rsa nulla è cambiato. Niente visite per i parenti anche se vaccinati
Cosa è cambiato nelle Rsa due anni dopo l’emergenza Covid? Purtroppo molti degli anziani e dei pazienti con disabilità restano soli. Chiusi e isolati lontano dai loro affetti. Nonostante un decreto legge approvato dal governo lo scorso 24 dicembre che ha dato il via libera alle visite per i vaccinati con booster, e test antigenico rapido o molecolare eseguito nelle 48 ore precedenti, molte strutture hanno scelto la strada delle porte chiuse.
Non bastano le tre dosi di vaccino, non è stato sufficiente immunizzare pazienti e parenti: le Rsa, moltissime, troppe, restano inaccessibili.
Come se le proteste, le richieste disperate dei parenti che invocano un incontro nel pieno rispetto delle regole, nonostante i pareri dei medici a giurare che guai interrompere il legame con i famigliari, le visite restano chimere.

Leggi: Il Giornale, 10/02/2022


mercoledì 9 febbraio 2022
La bozza di legge delega per la non autosufficienza un primo passo avanti per la riforma

“La bozza di legge delega elaborato dal gruppo di lavoro del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali presieduto dall’ex ministro Livia Turco inviato nei giorni scorsi alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, rappresenta un significativo passo in avanti nell’auspicata riforma della non autosufficienza”, lo dichiara l’Auser Nazionale in una nota. “Il rispetto della dignità delle persone anziane già dal titolo della delega è l’incipit intorno a cui si sviluppano le proposte contenute nell’articolato. I capisaldi sono la promozione dell’invecchiamento attivo; il contrasto all’isolamento; la continuità di vita e di cura presso il proprio domicilio; l’esigibilità dei livelli essenziali delle prestazioni sociali; il potenziamento e l’integrazione dei servizi sanitari e sociali per la domiciliarità rafforzando i distretti sociosanitari e dotando di adeguate risorse i servizi sociali; la riforma delle strutture per la residenzialità e semiresidenzialità; lo sviluppo di forme di coabitazione solidale; lo sviluppo di percorsi formativi e di qualificazione e collocamento dei lavoratori impegnati nella attività di cura”.
Per l’Auser quindi, la bozza della delega rappresenta la base per una seria discussione per

Leggi: Auser, 09/02/2022


mercoledì 9 febbraio 2022
Un welfare urbano per ricucire gli strappi della pandemia

Ci dicono sia venuto il tempo di riandare in città. C’è poco da fare il flaneur. Non riconoscendosi nei luoghi abituali, ci si interroga su come il flusso della pandemia abbia cambiato nell’identità le forze che fanno la città, cambiandone in profondità il nomos sociale e politico. Perché ogni città è costituita dall’intreccio di tre livelli: è città-mondo che cerca di agganciarsi ai flussi globali; è città-sociale percorsa da faglie e poteri civili; è città-piattaforma territoriale, aperta alla dimensione regionale, impasto di infrastrutture, produzione, comunità. Se si va oltre le serrande abbassate, tante, e l’anonimato dei volti segnati dalla mascherina che inducono spaesamento ci si interroga sul cosa e come sarà.
Le città sono i luoghi in cui più radicale è l’affermarsi di un nuovo ciclo della società che si fa iper (non post) industriale, trainato dalla centralità nel valore dei grandi servizi che rappresentano l’infrastruttura a sostegno della capacità umana e sociale di riprodursi: salute, natura, sapere, finanza, cultura, logistica, abitare. Una re-industrializzazione della città che non è certo il ritorno della “fabbrica”, perché è la città nel suo complesso che si fa fabbrica del valore.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 09/02/2022


lunedì 7 febbraio 2022
Comunità di spazi e servizi: cohousing a piccoli passi in Italia

Modelli abitativi. Le case con attività condivise aumentano meno della domanda e solo al Centro-Nord Iniziative spontanee, mancano standard di realizzo: sinora 40 esperienze, in Europa è il 2% del mercato.
Lieto fine per Urban Navigli, il progetto di cohousing a Milano rimasto nelle secche per il fallimento della società che lo aveva lanciato (si veda l’articolo a fianco). Manca solo uno step e poi la cooperativa Ccl subentrerà a pieno titolo nell’operazione, con l’obiettivo di chiudere il cantiere entro il 2024.
Un inciampo che non ha fermato un fenomeno – quello del cohousing – che, nato negli anni Sessanta in Scandinavia per poi diffondersi nel resto d’Europa, ha per anni faticato ad attecchire in Italia. Oggi, però, la condivisione di spazi e servizi da parte di proprietari di abitazioni nello stesso complesso condominiale è diventata un valore. Edifici residenziali sostenibili dal punto di vista energetico, ecologico, dell’utilizzo delle risorse, della salute e del benessere degli inquilini, dei materiali, della produzione di rifiuti, dei processi di gestione e dei servizi erogati, raccolti attorno a piazza e verde attrezzato che diventano il luogo di crescita dei rapporti sociali. E anche occasioni per risparmiare sulla spesa e sulle utenze, per condividere spazi. Un modo di abitare che, pur crescendo, continua a essere “di nicchia” e che al sud ha tuttora difficoltà di penetrazione.

Leggi: Quotidiano Condominio, 07/02/2022


lunedì 7 febbraio 2022
Bonus casa, conti da rifare dopo la stretta

Norme antifrodi. Il divieto di cessioni multiple e le indagini sui crediti fittizi bloccano molti potenziali acquirenti e impongono di ripensare gli investimenti Le detrazioni. L’alternativa alla monetizzazione degli incentivi è l’uso diretto, che è però impossibile per i forfettari ed è limitato dall’incapienza fiscale
La stretta antifrodi sui bonus casa mette a dura prova anche chi vuol fare le cose in regola.
Proprietari e professionisti con lavori in corso stanno cercando in questi giorni di perfezionare le cessioni dei crediti d’imposta, scongiurando il rischio che i bonus diventino di fatto “incedibili”. L’allungamento fino al 16 febbraio del periodo transitorio dà un po’ di respiro in più, prima che scatti il divieto di cessioni successive alla prima. Ma di questa boccata d’ossigeno beneficia soprattutto il mercato secondario, compresi gli istituti di credito che hanno più tempo per ottimizzare la collocazione dei bonus tra le società del gruppo. Sul mercato primario, invece, ci sono grandi difficoltà: tra obbligo di asseverazione, divieti in arrivo e indagini sulle frodi, molti
potenziali compratori (banche, poste e assicurazioni) hanno già bloccato o rallentato gli acquisti dei crediti.Così, chi non ha ancora avviato i cantieri – o, comunque, non ha ancora maturato un credito cedibile – deve rifare i conti sulla convenienza, con l’aggravante di un quadro normativo ancora in evoluzione e atipico.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 07/02/2022


DALLE REGIONI:

martedì 15 febbraio 2022
Firenze, colletta pubblica per aiutare gli anziani a pagare le bollette

“Adotta una bolletta”. E’ questo il nome dell’iniziativa del Comune di Firenze e della Fondazione Montedomini per aiutare gli anziani in difficoltà a sostenere le spese delle utenze domestiche. Si potranno donare da un minimo di 1 euro fino al massimo di 1.000 euro a donazione e dal lancio dell’iniziativa nei giorni scorsi sono già stati raccolti oltre 5mila euro.
I fiorentini hanno risposto con entusiasmo alla raccolta fondi: “Molti hanno chiamato la fondazione per capire come donare. Le donazioni vanno dai 50 ai 1.000 euro e la stima è al ribasso – spiega il presidente della fondazione Luigi Paccosi a La Repubblica – I bonifici non sono immediatamente visibili” e quindi è probabile che nei due giorni siano state molte di più le donazioni. I destinatari sono anziani con Isee inferiore a 9mila euro seguiti dai servizi sociali fiorentini, sono tra i “4mila e i 6mila, ma è plausibile pensare che siano molti di più” afferma Funaro.

Leggi: Redattore Sociale, 15/02/2022


martedì 15 febbraio 2022
Casa, Aler: torna il canone zero per inquilini over 70 in regola

Ad annunciarlo è direttamente il Pirellone: beneficiari della misura sono gli assegnatari, da almeno 10 anni, di un alloggio sociale dell’Aler. A prevederlo una specifica delibera, approvata dalla giunta su proposta dell’assessore lombardo alla Casa Alessandro Mattinzoli
Regione Lombardia rilancia fino al 2024 la misura premiale che azzera il canone a favore degli inquilini over settantenni assegnatari di alloggi Aler in regola con i pagamenti di canone e spese di locazione.
Ad annunciarlo è direttamente il Pirellone: beneficiari della misura sono gli assegnatari, da almeno 10 anni, di un alloggio sociale dell’Aler. A prevederlo una specifica delibera, approvata dalla giunta su proposta dell’assessore lombardo alla Casa Alessandro Mattinzoli. I fondi a disposizione sono complessivamente 7,8 milioni di euro per il triennio 2022-2024.
“Dal 2019 al 2021 con la misura sperimentale sono stati supportati circa 6.000 inquilini anziani meritevoli del sostegno”, rivendica Mattinzoli. Da qui nasce “l’utilità di riconoscere e valorizzare l’esempio civico di un corretto rapporto con le Aler anche per i prossimi anni”, conclude.

Leggi: Redattore Sociale, 15/02/2022


lunedì 14 febbraio 2022
Toscana, 56 milioni per la rigenerazione dei borghi abbandonati

Sono 56,5 i milioni di euro destinati alla Toscana, d’intesa col Ministro dei beni culturali, nell’ambito dell’intervento del Pnrr sulla rigenerazione culturale, sociale ed economica dei borghi abbandonati o in avanzato processo di declino e abbandono
Sono 56,5 i milioni di euro destinati alla Toscana, d’intesa col Ministro dei beni culturali, nell’ambito dell’intervento del Pnrr sulla rigenerazione culturale, sociale ed economica dei borghi abbandonati o in avanzato processo di declino e abbandono. “Un primo bando da 36,5 milioni, già pubblicato con scadenza il 15 marzo, offrirà un contributo massimo di 1.600.000 euro a più di 20 borghi toscani”, ha sottolineato il presidente della Toscana Eugenio Giani. “Venti milioni di euro saranno invece destinati a un borgo scelto dalla Regione, che quindi, grazie alla consistenza del finanziamento, potrà cambiare il proprio volto nel prossimo futuro. Una scelta delicata e complessa che avverrà entro la fine di febbraio con una delibera della Giunta regionale, previa valutazione tecnica da parte della Direzione cultura”.

Leggi: Redattore Sociale, 14/02/2022


lunedì 14 febbraio 2022
Casa, Reggio Emilia riduce il disagio con immobili tolti alle mafie

A quattro anni dalla sentenza di primo grado del maxi processo Aemilia contro la ‘ndrangheta (e a due da quella di appello) al Comune di Reggio Emilia sono stati assegnati i primi immobili della criminalità organizzata sottoposti a confisca. Si tratta di cinque appartamenti collocati in diverse zone della città che dal primo marzo ospiteranno circa 12 persone in condizione di emergenza abitativa seguite dai servizi sociali e in attesa di una collocazione definitiva. Per gli alloggi, infatti, è ancora in corso l’iter di confisca definitiva al termine del quale entreranno nel patrimonio dell’Agenzia nazionale competente per questi beni. Che potrà però confermare o meno la destinazione d’uso concessa all’amministrazione.
L’operazione è frutto di un accordo tra piazza Prampolini e Filippo Salvardi, amministratore giudiziario nominato dal tribunale di Bologna, che segue per competenza le “pratiche” reggiane. In dettaglio gli appartamenti sono concessi con un contratto di comodato d’uso gratuito al Comune che si farà carico delle utenze e degli oneri di manutenzione ordinaria.

Leggi: Redattore Sociale, 14/02/2022


lunedì 14 febbraio 2022
Casa Milano, nel 2021 è stato assegnato solo il 3% degli alloggi popolari

Il patrimonio delle case popolari (Sap) nella città di Milano è attualmente composto da 61.427 alloggi (di cui 34.224 di proprietà di Aler Milano e 27.203 del Comune tramite la partecipata Mm). Per quanto riguarda le case di Aler si riscontra come dal 2019…
Il patrimonio delle case popolari (Sap) nella città di Milano è attualmente composto da 61.427 alloggi (di cui 34.224 di proprietà di Aler Milano e 27.203 del Comune tramite la partecipata Mm). Per quanto riguarda le case di Aler si riscontra come dal 2019 siano state sottratte, tramite vendite o valorizzazioni, 3.507 case che quindi non possono essere più assegnate alle famiglie in graduatoria. Il 70,63 % degli inquilini delle case popolari è rappresentato da famiglie con Isee Erp inferiore a 16mila euro. Le nuove assegnazioni nel 2021 sono state complessivamente 805, il 3% circa rispetto agli aventi diritto che hanno presentato domanda negli ultimi anni. Dal 2018 sono stati ristrutturati dal Comune di Milano 3.467 alloggi, ma nello stesso periodo le nuove assegnazioni sono state solo 2.072. Almeno 1.395 case sono state ristrutturate ma non assegnate.
I numeri sono stati snocciolati durante il nono congresso territoriale del Sicet, il sindacato degli inquilini della Cisl, tenutosi oggi a Milano, nell’auditorium Enzo Baldoni al Municipio 8. Al termine dell’evento, inoltre, è stato confermato come segretario generale Sicet Ermanno Ronda, affiancato dai segretari Roberto Cetara con delega all’edilizia pubblica e Mattia Gatti con delega a quella privata.

Leggi: Redattore Sociale, 14/02/2022


venerdì 11 febbraio 2022
Calabria. CGIL Gioia Tauro e SUNIA-CGIL Calabria incontrano il Prefetto Mariani per indicare strumenti operativi idonei ad affrontare le politiche abitative nella piana di Gioia Tauro: accordi territoriali per contratti di locazione agevolati, PNRR riutilizzazione beni confiscati e PNRR rinascita borghi

Giovedì 10 febbraio, il Prefetto Massimo Mariani ha convocato e incontrato, presso la Prefettura di Reggio Calabria, Celeste Logiacco (Segretaria Generale Cgil Gioia Tauro) e Francesco Alì (Politiche Abitative Cgil Calabria). L’incontro, richiesto dal sindacato, nasceva dalla volontà dei due sindacalisti di dare un seguito al recente “Consiglio territoriale sull’immigrazione”, convocato proprio dal Prefetto con l’obiettivo di monitorare il fenomeno del caporalato nella Piana di Gioia Tauro, affrontare il tema della messa in sicurezza dei migranti presenti sul territorio e quello del problema alloggiativo.
A parere di Logiacco e Alì, il tema delle politiche abitative può essere affrontato, in questo momento, anche combinando tra loro diversi strumenti, tra i quali i recenti Accordi Territoriali per i contratti di locazione a canone concordato (siglati da Sunia-Cgil Calabria, Sicet-Cisl e Confedilizia Reggio Calabria nei Comuni di Gioia Tauro, Rosarno e San Ferdinando), nonché due PNRR, quello sulla valorizzazione dei beni confiscati e quello sulla rinascita dei borghi.

Leggi: Sunia, 11/02/2022


giovedì 10 febbraio 2022
Termini Imerese. Il punto sull’emergenza abitativa in un incontro tra CGIL, SUNIA e amministrazione comunale. Di Martino e Darwish: “Condiviso un progetto basato sulle esigenze delle famiglie”

Si è svolto sul tema della “Casa” un incontro presso il comune di Termini Imerese tra la Camera del Lavoro territoriale, il SUNIA e l’assessore alle politiche sociali Maria Concetta Buttà.
Un incontro sollecitato da CGIL e SUNIA per discutere del tema dell’abitare nella città di Termini Imerese e degli interventi da portare avanti, di concerto tra sindacato e amministrazione comunale, a garanzia del diritto alla casa e del diritto a condizioni abitative dignitose per ridurre il disagio abitativo di tantissimi cittadini.
E’ emerso che su Termini Imerese il Comune ha un patrimonio abitativo di oltre 100 proprietà e sono mille le abitazioni di proprietà dello Iacp. “Riteniamo positivo l’incontro con l’amministrazione – dichiarano Laura Di Martino, responsabile della Camera del Lavoro Cgil di Termini Imerese e Zaher Darwish, segretario del SUNIA Palermo – Abbiamo avviato un esame del disagio abitativo diffuso e concordato uno scambio di impegni tra i sindacati e l’amministrazione, con un programma e un iter da seguire”.

Leggi: Sunia, 10/02/2022


mercoledì 9 febbraio 2022
Verbania, nasce il primo parco giochi per anziani. Il progetto restituisce alla comunità una zona prima abbandonata e invasa da rifiuti

Sta prendendo forma il parco giochi per anziani che si sta realizzando nel giardino del Centro sociale Rosa Franzi a Intra. Un progetto che l’Auser di Verbania attraverso l’università del Ben-Essere ha lanciato nella primavera di un anno fa, quando l’area era abbandonata, piena di sterpaglie e rifiuti di ogni sorta. Sono stati i volontari dell’associazione a rimboccarsi le maniche. «I nostri iscritti hanno subito deciso di dare una mano spiega Maria Santina Cattano, presidente di Auser Insieme Verbania -, c’è chi ha portato le proprie cesoie, chi il tosaerba e chi solo passione e olio di gomito». Dopo la pulizia dell’area c’è stata la posa di 100 metri quadrati di uno speciale manto erboso artificiale costato 3.600 euro. «Questa cifra è stata interamente messa dall’università del Ben-Essere e già in estate l’area è stata sfruttata come palestra all’aperto». Ora la fase conclusiva dei lavori per dare vita a un’area di socializzazione con spazi fioriti e coltivati. Il progetto ha un costo complessivo di circa 30 mila euro e ha visto anche il contributo di Comune di Verbania, Fondazione Comunitaria «e in parte ci siamo autofinanziati».

Leggi: Auser, 09/02/2022


mercoledì 9 febbraio 2022
Reggio Emilia, più prossimità per la salute. I primi risultati dell’indagine promossa da Spi Cgil, Fp Cgil, Auser e Federconsumatori

Medici di base, soprattutto con il Covid, sono al primo posto come figure più importanti per i cittadini. Acquistano rilievo i farmacisti, che, probabilmente, prima erano considerati solo come ‘venditori di medicinali’. Poi, ci sono gli ospedali. Le figure di prossimità, insomma, rimangono centrali per il sistema sanitario locale e, in particolare, per il suo miglioramento. È questo che emerge da una prima indagine di Federconsumatori, Spi, Fp Cgil e Auser, tra luci e ombre, cioè considerando ciò che funziona e ciò che, invece, potrebbe funzionare meglio. L’indagine, con 735 interviste, si è concentrata su alcune dimensioni principali: i servizi forniti dai medici di medicina generale, le criticità e i punti di forza. Ciò che ne esce è un quadro positivo della sanità reggiana, anche se i margini di miglioramento, non appena subentreranno i decisori politici, sono e possono essere molti. Rimane centrale, in ogni caso, la centralità dei medici di base. Non a caso il 52% dei rispondenti ha iniziato il rapporto con il proprio medico già da cinque anni. Ma il 65%, si reca dal medico raramente.

Leggi: Auser 09/02/2022


mercoledì 9 febbraio 2022
Firenze, Attiva la mente: un progetto di Arte Terapia digitale per combattere il declino cognitivo

“Attiva la mente” è un progetto promosso dall’associazione ACPST con C.R.E.T.E. – Centro Ricerche Europeo Terapia Espressiva Metodo Anne Denner APS, in accordo e collaborazione con ASP Firenze Montedomini – Polo Pubblico dell’Amministrazione Comunale Fiorentina per i Servizi alla Persona e Cooperativa Sociale G. Di Vittorio Onlus. Coinvolta nel progetto la RSA Principe Amabelek – ASP Firenze Montedomini gestita dalla Cooperativa Sociale G. Di Vittorio Onlus, in quanto gli ospiti sono disabili e anziani over 65, affetti da declino cognitivo e morbo di Alzheimer, e sono stati attivati percorsi di video arte terapia digitale, fruibili tramite pc, smartphone, tablet, che riguardano aspetti sonori e visivi, propedeutici a Percorsi di Arte Terapia quali “disegno e pittura”, “fotografia analogica e digitale”, “creta e ceramica”, “collage”, ”scrittura e libro d’artista” realizzati da – Psicologi e Artisti Arti Terapeuti Professionisti in presenza e, durante l’emergenza COVID-19, a distanza. Per gli operatori-socio-sanitari e gli specialisti della RSA, sono stati realizzati percorsi formativi e aggiornamento, affinché potessero essere di supporto agli ospiti durante la realizzazione dei percorsi di Arte Terapia, e attività di assistenza, durante e post l’emergenza COVID – 19, attraverso webinar, messaggististica istantanea, telefono, etc.

Leggi: Auser, 09/02/2022


mercoledì 9 febbraio 2022
Puglia, presentato il piano delle politiche sociali

Sette aree strategiche suddivise in 34 obiettivi, ognuno dei quali comprende 34 interventi e un solo fine: includere i più fragili. È quanto si propone di fare il piano delle politiche sociali della Regione Puglia presentato nel corso dei lavori del III commissione consiliare Sanità. Gli assi sono: sistema del welfare d’accesso; politiche familiari e tutela dei minori; invecchiamento attivo; politiche per l’integrazione delle persone con disabilità e la presa della non autosufficienza; promozione dell’inclusione sociale ed il contrasto alle povertà; prevenzione e contrasto di tutte le forme di maltrattamento e violenza su donne e minori e le pari opportunità e la conciliazione vita-lavoro.

Leggi: Redattore Sociale, 09/02/2022


IN AGENDA:

16.2.2022 ore 17.30 – 19.00 – Garantire il diritto ad una vecchiaia dignitosa – Riflessioni a partire dal disegno di legge:

“Delega per la promozione della dignità delle persone anziane e per la presa in carico delle persone non autossufficienti”

Segui: https://www.facebook.com/associazionesalutedirittofondamentale


19.2.2022 ore 10.00 – Il volontariato che cambia la sanità. Il tempo della relazione è tempo di cura – Convegno

Organizzazione: Csv Bergamo
Bergamo: Centro Congressi Papa Giovanni XXIII, Viale Papa Giovanni XXIII
Per saperne di più:
https://www.csvnet.it/images/Eventi …
Diretta streaming sulla pagina Facebook “Capitale Italiana del Volontariato – Bergamo 2022”

Leggi: Redattore Sociale


 25.2.2022 Ore 10.00 – Seminario “La co-progettazione dal punto di vista operativo”

Sala De Pasquale del Comune di Latina,
Organizzato dal Forum Terzo Settore Lazio, CSV Lazio e Legacoop sociali Lazio, in collaborazione con il Comune di Latina e il progetto Fa.Mi “Open Doors”.

Segui: https://www.forumterzosettorelazio.it/index.php/2022/02/04/la-co-progettazione-dal-punto-di-vista-operativo/


26.2.2022 ore 9.00 – Convegno “La riforma del Terzo Settore. Prospettive per lo sviluppo dell’economia sociale”

Roma Università Pontificia Salesiana Documenti scaricabili

Segui: https://www.redattoresociale.it/article/la_riforma_del_terzo_settore_prospettive_per_lo_sviluppo_dell_economia_sociale


IN EVIDENZA:

L’integrazione socio-sanitaria parte dalla non autosufficienza: parola di Livia Turco – di Chiara Ludovisi

La commissione “Interventi sociali e politiche per la non autosufficienza”, da lei presieduta, ha delineato nel disegno di legge delega come dovrebbe essere il percorso di presa in carico: “Il Punto unico di accesso sarà l’amico di famiglia, in cui si realizzerà l’integrazione che in questi 20 anni è rimasta sulla carta. La scelta è netta: investire sui servizi e sulla domiciliarità, o gli anziani di domani saranno più soli di adesso”
Cosa accade oggi, quando una famiglia si trova a dover affrontare la non autosufficienza? E cosa dovrà accadere in futuro? “Oggi per la non autosufficienza ci sono tre risorse: qualche ora di assistenza domiciliare, l’indennità di accompagnamento e il congedo pagato fino a due anni per i familiari che assistono le persone disabili, che ho introdotto nella legge 53/2000. E poi ci sono le Rsa, le case di riposo e le badanti, spesso prive di tutele e di diritti”. Lo sa bene Livia Turco, una vita dedicata alle politiche sociali e sanitarie e impegnata nella realizzazione di quell’integrazione che “oggi, a distanza di 20 anni dalla legge 328, ancora è solo sulla carta”. Per questo, dà grande importanza, Livia Turco, al documento appena ultimato dalla Commissione “Interventi sociali e politiche per la non autosufficienza”, istituita presso il ministero del Lavoro e da lei presieduta. Il documento è una proposta di legge delega, trasmessa il 29 gennaio a Palazzo Chigi e su cui “regna il mistero – ci riferisce – Non è stata diramata, non abbiamo ricevuto alcun riscontro”.

Leggi: Redattore Sociale


Riforme per la non autosufficienza e la disabilità – Una proposta articolata – di Maurizio Motta

Questo articolo è un po’ diverso da quelli solitamente presenti in questo sito, perché i contenuti che propone non si concludono nelle poche pagine del suo testo; intendono invece invitare il lettore a esaminare la proposta che qui si allega, la quale è volutamente più articolata e voluminosa dell’articolo, sperando quindi sia nella pazienza che nell’interesse ad approfondire di chi legge. Per spiegare in sintesi questo materiale pare utile richiamare due aspetti: che cosa sta accadendo, e che cosa si valuta importante riformare.
Il contesto attuale
In questo momento di inizio 2022: è già stata approvata una legge delega di riordino sui temi della disabilità, è previsto (dal PNRR) che sia approvata una legge delega sulla non autosufficienza degli anziani, sono state diffuse analisi e proposte sia di diversi soggetti e coalizioni sociali, sia di gruppi di lavoro ministeriali (come quello presieduto da mons. Paglia); e sono state presentate le proposte del gruppo attivato dal ministro Orlando e coordinato da Livia Turco. Inoltre sono stati inseriti nella legge di Bilancio per il 2022 alcuni interventi dedicati alla non autosufficienza classificati come “livelli essenziali”, e stanno arrivando alle Regioni le prime assegnazioni di risorse finanziarie del PNRR.

Leggi: Welforum


Dal circuito vizioso della dis-abilità al circuito virtuoso delle abilità

L’esperienza riabilitativa al Centro Medico di Fisioterapia di Padova, durante la pandemia, mostra come siano notevolmente aumentati i nuovi accessi di pazienti anziani con rallentamento motorio legato all’isolamento protettivo in cui hanno vissuto. L’equipe curante ha cercato di ricalibrare il progetto riabilitativo individuale, focalizzandolo in modo particolare sul recupero delle abilità ridotte e sulla valorizzazione di quelle residue – di Patrizia Scarso (psicologa psicoterapeuta, Centro Medico di Fisioterapia Padova), Eliana Pettenello (terapista della riabilitazione, Centro Medico di Fisioterapia Padova-Tencarola), Giuditta Fellin (medico fisiatra, Centro Medico di Fisioterapia Padova)
In letteratura sono ormai numerose le pubblicazioni relative all’impatto dell’isolamento sociale sulla salute fisica e mentale degli anziani durante la pandemia Covid-19 (Sepùlveda-Lojola et al., 2020a; Hwang et al., 2020; Goethals et al., 2020; Ingram et al., 2021).
In una revisione narrativa del 2020 (b) Sepùlveda-Lojola e collaboratori riferiscono che “il distanziamento sociale a causa della pandemia di Covid-19 potrebbe portare a conseguenze negative per la salute fisica degli anziani.” Questo sembra essere in relazione alla diminuzione dei livelli di attività fisica conseguenti alla restrizione totale o parziale della partecipazione sociale ai gruppi comunitari, alle attività familiari ed anche alla costrizione dello “spazio vitale” inteso come “gli spazi (ad esempio casa, quartiere, città ecc.) che una persona frequenta.” (Ingram et al., 2021).

Leggi: I Luoghi della Cura


Dalla domiciliarità ai Leps: verso la legge delega su anziani e non autosufficienti – di Chiara Ludovisi

La Commissione “Interventi sociali e politiche per la non autosufficienza”, presieduta dall’ex ministro della Salute Livia Turco, ha trasmesso la bozza del documento. Tra i capisaldi: esigibilità dei Leps, superamento dell’istituzionalizzazione, potenziamento e integrazione del servizio per la domiciliarità, riconoscimento del caregiver. Inoltre, Relazione e Linee guida nazionali
Livelli essenziali delle prestazioni e dei servizi, Linee guida nazionali, Piani d’azione, domiciliarità e semplificazione: sono queste solo alcune delle parole chiave e degli elementi cardine del disegno di legge delega “Norme per la promozione della dignità delle persone anziane e per la presa in carico delle persone non autosufficienti”, che è stato trasmesso nei giorni scorsi al ministro Orlando dalla Commissione “Interventi sociali e politiche per la non autosufficienza” istituita presso il Ministero del Lavoro e Politiche sociali e presieduta dall’ex ministro della Salute Livia Turco. La proposta fa riferimento a persone anziane (over 65) e persone non autosufficienti, ovvero “persone in cui sia stata riscontrata una disabilità fisica, psichica, sensoriale o relazionale in conseguenza della quale vi sia anche la cronicizzazione di patologie, una riduzione o una perdita delle capacità funzionali necessarie per condurre una vita autonoma dal punto di vista sanitario, sociale, abitativo ed economico”.

Leggi: Redattore Sociale


 L’abitare del futuro? È collaborativo

Come attivare forme di abitare collaborativo? Come rigenerare spazi dismessi, dando vita al contempo a comunità di abitanti e a modelli di gestione condivisa? A queste domande hanno cercato di rispondere il Comune di Cesena e l’Azienda pubblica dei Servizi alla Persona Cesena Valle Savio candidandosi al Programma Nazionale per la Qualità dell’Abitare (PINQuA) per il recupero di Palazzo Roverella, un complesso monumentale nel centro storico della città di oltre seimila metri quadrati.
Di questo percorso, sono due gli aspetti inediti su cui faremo un affondo: il primo riguarda la scelta di usare la coprogettazione come strumento di innovazione ed efficienza dell’amministrazione pubblica, il secondo la scelta di portare avanti la dimensione tecnica del progetto con quella del processo di rigenerazione, dando vita a un bando – in corso e con scadenza 15 febbraio 2022 – per affidare i servizi della progettazione definitiva ed esecutiva e la direzione lavori dell’intervento finanziato dal PINQuA, insieme a quelli della gestione dei processi per le future funzioni abitative, culturali e sociali.

Leggi: Audis


Non è solo il lavoro. La “questione femminile” è anche nella terza età

Il divario di genere si manifesta nell’occupazione ma anche in vecchiaia. Le donne vivono più a lungo degli uomini, ma a parità di età hanno più malattie croniche, maggiori limitazioni motorie o sensoriali e minore autonomia.
Esiste una questione femminile non solo nel lavoro. Il rapporto di Confcommercio sulla difficoltà di accesso delle donne all’occupazione, divulgato la settimana scorsa, desta un giusto allarme. Soprattutto se si incrocia con l’altra grande “questione”: quella meridionale.
Secondo l’indagine, appena una donna su tre nel Mezzogiorno ha un’occupazione. Circa il 30 per cento in meno della media Ue. Il tasso nazionale di occupazione femminile si ferma al 49 per cento, contro il 67 per cento degli uomini: 18 punti in meno. Peggio di noi, in Europa, fa solo la Grecia. Se si guarda poi alle posizioni apicali, nel 2013 nelle aziende appena il 3 per cento degli amministratori delegati era donna. Nel 2020, questo dato era ulteriormente calato al 2 per cento.
Il divario nelle retribuzioni. Secondo Almalaurea, le studentesse si laureano prima e con voti più alti, sono di più dei colleghi maschi, seguono tirocini ed esperienze all’estero, eppure faticano a farsi strada nel lavoro, e quando ci riescono guadagnano in media il 20 per cento in meno degli uomini. Ad essere penalizzate sono soprattutto le donne con figli.

Leggi: Liberetà


E’ l‘ageismo e non la vecchiaia il fardello più pesante per la società. Con un impatto economico davvero esorbitante

L’ageismo ha un forte impatto sulla salute. L’OMS definisce la salute come “uno stato di benessere sia fisico sia mentale” e quindi costituito non soltanto da assenza di malattie o di infermità. E’ un discorso più complesso, le cui componenti riguardano dati di realtà (patologia, cure, excursus di malattia) ma anche gli stati d’animo, le percezioni, persino la qualità di vita. Molto spesso l’ importanza dell’incidenza della salute nella nostra vita è sottovalutata, molto più di quanto non lo sia il razzismo, di cui si conoscono le conseguenze. Una ricerca a livello mondiale, commissionata appositamente per questo Rapporto, che esamina 422 studi su 45 Paesi, evidenzia che nel 96% dei casi l’ageismo ha una forte incidenza sulla salute, in tutti i suoi vari aspetti. Come dire: l’ingiustificabile discriminazione delle persone secondo l’età, produce danni sul nostro stato fisico e mentale. E non è dato da sottovalutare.

Leggi: Grey Panthers


SEGNALAZIONI:

Welfare a migranti: per i requisiti può bastare l’autocertificazione
Un cittadino extracomunitario, che chiede una determinata prestazione di welfare, può ricorrere all’autocertificazione per dimostrare il possesso dei requisiti di legge previsti, e l’Inps deve considerarla idonea. E’ quanto, in estrema sintesi, ha stabilito il Tribunale di Milano, nella sentenza del 15 dicembre 2021, accogliendo il ricorso di una donna eritrea, invalida totale e regolarmente residente in Italia dal 2019, che si è vista respingere dall’Inps la domanda di pensione di inabilità, perché non aveva esibito le attestazioni provenienti dalla Repubblica di Eritrea, ricorrendo all’autocertificazione dei requisiti.
La causa, avviata dall’Inca, attraverso i suoi consulenti legali (Paolo Maria Angelone e Franco Scarpelli), si è conclusa positivamente per la donna, con la condanna dell’Istituto previdenziale pubblico al pagamento di tutti gli arretrati maturati, a partire dalla prima richiesta.

Leggi: Inca


 

 

 

NEWS:

martedì 8 febbraio 2022
Morti “con” o “per” Covid, qual’è la situazione in Italia ed ecco perché il conto dovrebbe essere più alto – Lo studio dell’Osservatorio nazionale della salute

Una strage da quasi 150 mila vittime. E nel 2020 ne sono sfuggiti oltre 25 mila
Dopo i ricoveri da giorni è il turno dei morti «con» anziché «per» Covid. Il coro si è alzato tra esponenti politici favorevoli al «liberi tutti e subito», ma anche tra medici ed esperti. Perché nella corsa alla normalizzazione c’è un dato che stona e sono quelle 12 mila vittime del virus da Natale ad oggi, con il totale di 150 mila decessi che l’Italia sembra destinata a raggiungere già questa settimana. Rapportato alla popolazione è il più alto tasso di mortalità da Covid in Europa. Perché probabilmente gli altri li contano in modo meno preciso di quanto non si faccia da noi e non per il fatto che il nostro servizio sanitario nazionale sia più scassato di altri. Ma il dubbio che tutte quelle morti non siano di pazienti positivi deceduti poi per infarti tumori od altro lo sollevano i dati Istat e Iss. Punto di partenza per capire come effettivamente stiano le cose è la mortalità attesa, che si calcola facendo una media di quella rilevata in cinque anni, in questo caso dal 2015 al 2019. I decessi anche nel 2020 sarebbero dovuti essere 645 mila. Aggiungendovi i 74 mila per Covid, riportati dalla Protezione civile nei bollettini quotidiani, si arriva a 719 mila. Se alcuni o molti di loro fossero morti «con» e non «per» Covid di decessi a fine 2020 ne avremmo dovuti contare meno, perché chi non ce l’ha fatta per altre cause dovrebbe rientrare nella «mortalità attesa».

Leggi: La Stampa, 08/02/2022


lunedì 7 febbraio 2022
Interventi immediati per far fronte agli aumenti delle bollette dei servizi primari: energia elettrica, gas, gasolio e acqua.

Dichiarazione di Stefano Chiappelli, segretario generale SUNIA
Gli aumenti delle bollette dei servizi primari della casa faranno crescere la povertà e il disagio abitativo nel nostro paese.
L’ufficio studi del SUNIA ha calcolato che le famiglie dovranno pagare in media 400 euro mensili per questi servizi; si tratta di costi che peseranno duramente sui bilanci delle famiglie che saranno costrette a rinunce importanti anche di vita sociale.
L’aumento delle quote condominiali e delle bollette dei servizi primari degli alloggi colpiranno indistintamente le famiglie con case in proprietà o in locazione, queste ultime già sofferenti per il caro affitto.
L’aumento dell’energia elettrica del 40%, del gas del 11,20% e del gasolio del 25% porterà nel tempo inevitabilmente anche all’aumento dei servizi comunali.
È una situazione non sostenibile per le moltissime famiglie già in difficolta per la crisi economica, sanitaria e sociale.

Leggi: Sunia, 07/02/2022


lunedì 7 febbraio 2022
Speranza: “Nell’ultima settimana contagi Covid scesi del 30%. Nei prossimi mesi la sfida sarà la riforma della sanità territoriale”

Così il Ministro della Salute all’Agorà PD Basilicata sul tema Pnrr e sanità del territorio. “Dobbiamo immaginare un Ssn dove non è il cittadino a inseguire ai servizi ma è la macchina pubblica che è vicina ai cittadini e prova a risolvere i suoi problemi”.
“Stiamo vedendo segnali incoraggianti. Negli ultimi 7 giorni abbiano avuto una decrescita dei contagi del 30%”. Lo ha affermato il Ministro della Salute, Roberto Speranza all’Agorà PD Basilicata sul tema Pnrr e sanità del territorio.
“La grande sfida dei prossimi mesi è riformare il Ssn – ha detto il Ministro – . Ci sono risorse senza precedenti non solo per i 20 mld del Pnrr ma c’è anche il Fondo sanitario dove le risorse non sono mai cresciute così tanto negli ultimi 2 anni. Ora siamo arrivati a 124 mld, ben 10 mld in più rispetto al momento in cui sono arrivato”
“La riforma più rilevante è quella dell’assistenza territoriale – ha precisato -. Dobbiamo immaginare un Ssn dove non è il cittadino a inseguire ai servizi ma è la macchina pubblica che è vicina ai cittadini e prova a risolvere i suoi problemi”.
Tra gli altri obiettivi il Ministro ha detto che occorre “puntare sull’assistenza domiciliare dove investiremo 4 mld. Poi investiremo sulle Case di comunità sulle nuove tecnologie. Prossimità deve significare sia un medico e un infermiere che vengono a casa ma pure un Ssn che è costantemente connesso con i supporti digitali”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 07/02/2022


domenica 6 febbraio 2022
Il tasso di decessi in Italia è da record. Anziani e malati: le colpe della sanità

Impietoso confronto con la Germania, che ha casi doppi e metà dei morti. Tra le spiegazioni i tanti over 65 e i metodi di conteggio: nessuna convince. Il nodo dei medici di base e la crisi degli ospedali – di Antonio Caperna
Il tasso di decessi in Italia è da record. Anziani e malati: le colpe della sanità
Giochiamo una partita Italia-Germania sul campo del Covid: età media della popolazione simile, circa 46 anni, attesa di vita migliore per noi (85,6 anni per le donne e 81,2 per gli uomini rispetto a 83,3 e 78,6), ciclo completo vaccinale al 78,1 per cento, che da loro si ferma al 74,3. E poi il mistero: nelle ultime 24 ore 93.157 positivi e 375 vittime nella Penisola e 217mila contagi e 172 morti a Berlino. È questo il tema al centro del dibattito, perché il trend è sempre di un eccessivo numero di morti, che oscilla tra 350 e 450 ogni giorno, e quindi un tasso che supera i Paesi vicini, dalla Spagna alla Francia compreso quel Regno Unito (ieri 60.578 casi e 259 morti) con tantissime infezioni e poche restrizioni. Gli esperti si interrogano ma purtroppo i pareri non sono unanimi, perché probabilmente non c’è un unico motivo ma un concorso di cause.

Leggi: Il Giornale, 06/02/2022


venerdì 4 febbraio 2022
Covid. Sono ancora 1,5 milioni gli over 50 non vaccinati, nonostante l’obbligo. Copertura 5-11 anni supera il 45%. In tutto restano 5,8 milioni di italiani no vax. Il nuovo report del Governo

Questi i dati emergenti dall’ultimo rapporto del Governo sulla campagna vaccinale. Per i più piccoli le vaccinazioni sembrano procedere con un discreto ritmo visto che rispetto alla scorsa settimana si registra una crescita di oltre il 5%. Nonostante l’obbligo vaccinale per gli over 50, e quello di green pass rafforzato sul lavoro dal 15 di febbraio, le incidenze più alte di non vaccinati si registrano nella fascia 40-49 anni (5,59%) ed il quella 50-59) 7,06%. IL REPORT
Sono in totale 5.799.562 gli italiani di età superiore ai 5 anni ancora senza alcuna dose di vaccino contro il Covid. La settimana scorsa erano poco più di 6,4 milioni il che vuol dire che negli ultimi sette giorni si sono vaccinati con la prima dose circa 600mila persone. E tra i no vax quelli sottoposti ad obbligo avendo compiuto i 50 anni di età sono ancora 1.516.796.
Questi i dati principali sull’andamento della campagna contenuti nel report settimanale della struttura guidata del commissario all’emergenza Francesco Paolo Figliuolo, che rileva come nell’ultima settimana le somministrazioni siano state 3.066.339 pari quindi a una media giornaliera di circa 438mila dosi.

Leggi: Quotidiano Sanità, 04/02/2022


venerdì 4 febbraio 2022
Le Rsa e le ragioni per sopravvivere

Nell’intervista rilasciata su queste pagine a Marco Lignana l’illustre geriatra Ernesto Palummeri, richiamato in servizio nell’emergenza Covid, ha sottolineato gli effetti negativi che sugli anziani ricoverati nelle RSA hanno l’impossibilità o l’accentuata scarsità delle visite dei familiari. Per i vecchi delle Case di riposo l’incontro con i parenti è essenziale come una medicina. Non solo giovano loro i propri congiunti e amici, ma anche quelli che vengono a trovare gli altri degenti, portando comunque dentro un po’ di novità, di interesse, di movimento.
Per chi è arrivato a un’età avanzata e in condizioni di non autosufficienza, le ragioni di vita si riducono e spesso sono fornite solo dagli altri, da quelli che si conoscono e anche da quelli che non si conoscono. Se a chi è ricoverato per sempre viene meno il contatto col mondo di fuori, la sua esistenza si riduce a mera, apatica sopravvivenza.

Leggi: La Repubblica, 04/02/2022


venerdì 4 febbraio 2022
Green Pass. Commissione UE propone di mantenerlo in vita fino al 30 giugno 2023

La Commissione ha anche proposto alcune modifiche al regolamento europeo includere tra i testi autorizzati epr il rilascio anche quelli antigenici di laboratorio di alta qualità, per garantire che i certificati contengano il numero totale corretto di dosi somministrate in ogni Stato membro e per garantire che possano essere rilasciati certificati alle persone che partecipano alla sperimentazione clinica di vaccini. La proposta della Commissione deve ora passare al vaglio del Parlamento e del Consiglio europeo.
La Commissione europea ha proposto ieri di prorogare di un anno, fino al 30 giugno 2023, il certificato COVID digitale dell’UE.
Il virus della COVID-19, si legge in una nota della Commissione, continua a essere diffuso in Europa e in questa fase non è possibile stabilire l’impatto di un possibile aumento delle infezioni nel secondo semestre del 2022 o dell’emergere di nuove varianti.
La proroga del regolamento, secondo al Commissione, garantirà che i viaggiatori possano continuare a utilizzare il certificato COVID digitale dell’UE per i viaggi all’interno dell’Unione qualora gli Stati membri mantengano determinate misure di sanità pubblica.
La Commissione ha adottato la proposta affinché il Parlamento europeo e il Consiglio possano concludere l’iter legislativo in tempo prima della scadenza dell’attuale regolamento.

Leggi: Quotidiano Sanità, 04/02/2022


giovedì 3 febbraio 2022
Pensioni: CGIL, confronto prosegue, attendiamo risposte adeguate

“Il confronto prosegue, abbiamo ribadito le nostre richieste sulla flessibilità in uscita, augurandoci risposte adeguate da parte del Governo, e sulla previdenza complementare, su cui abbiamo registrato la disponibilità dell’Esecutivo”. È quanto dichiara il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli al termine dell’incontro in sede tecnica tenutosi questa mattina al Ministero del Lavoro sulla previdenza.
Sul primo punto il segretario confederale ricorda le rivendicazioni dei sindacati: “occorre una riforma strutturale del sistema, che permetta il pensionamento o dopo i 62 anni di età o con 41 anni di contributi, e trattamenti più favorevoli per chi fa lavori gravosi e di cura”.
Per quanto riguarda la previdenza complementare, Ghiselli ritiene “positiva la volontà espressa dal Governo di valutare e dare risposte sulle proposte avanzate, ad iniziare dalla riapertura di un periodo di silenzio/assenso anche preceduto da una campagna di educazione previdenziale, dalla previsione di procedure a tutela della libertà di adesione di tutti i lavoratori e misure che possano contrastare il mancato versamento dei contributi da parte delle aziende, dall’introduzione di fondi negoziali nei settori esclusi come il comparto della sicurezza e dal sostegno agli investimenti dei fondi nell’economia reale e nel welfare del Paese”.

Leggi: Cgil, 03/02/2022


mercoledì 2 febbraio 2022
Housing first, una casa per 575 homeless: “Pnrr per soluzioni non temporanee”

I dati del Report del monitoraggio condotto dall’Osservatorio fio.PSD nel triennio 2019-2021; coinvolte 31 città in 9 regioni. “La collaborazione con il terzo settore fondamentale per la messa in rete delle azioni avviate”
Un cambiamento è possibile nella lotta per la homelessness e “il Pnrr deve essere l’occasione per soluzioni non temporanee”: lo dicono i dati del Report del monitoraggio condotto dall’Osservatorio fio.PSD nel triennio 2019-2021 che ha coinvolto 31 città in 9 regioni. Sono 575 i senza dimora che oggi hanno una casa grazie alle risorse di Avviso 4/2016-6 – Avviso pubblico per la presentazione di Proposte di intervento per il contrasto alla grave emarginazione adulta e alla condizione di senza dimora e Fondo Povertà. Il monitoraggio ha riguardato i territori con i quali la Federazione ha avviato un percorso biennale di accompagnamento e formazione.
“Quando il ministero stanziò i fondi nel 2016, gli obiettivi erano chiari: i territori dovevano superare l’approccio emergenziale e adottare l’Housing First: – si legge in una nota della Fio.psd – 8 territori su 10 lo hanno fatto, hanno avviato piccole sperimentazioni che sommate tra loro hanno dato a casa a 575 senza dimora in 27 città. Ma le case sono difficili da trovare e le risposte da dare alle persone senza dimora sono invece urgenti e indifferibili. Le città hanno anche utilizzato le risorse quindi per assumere personale, ampliare l’orario di apertura dei servizi, avviare nuove attività di supporto, orientamento al lavoro, laboratori di socializzazione, screening per la salute e l’espletamento pratiche. La collaborazione con il terzo settore è stata fondamentale per la messa in rete di tutte le azioni avviate”.

Leggi: Redattore Sociale, 02/02/2022


mercoledì 2 febbraio 2022
Per aggiornarsi sulle tecnologie e gli ausili, in vista del nuovo Nomenclatore

L’ausilio non è un “tributo” che la società paga al cittadino per la sua disabilità, ma un diritto della persona, un’opportunità per la sua vita, un bene prezioso. Scegliere però un ausilio, personalizzarlo, addestrare l’utente all’utilizzo di esso, prescriverlo, fare verifiche, è un compito che richiede operatori formati al meglio, tanto più in vista di un nuovo Nomenclatore degli Ausili e delle Protesi: In questo quadro è degno di nota il 5° Master formativo della Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, su Tecnologie e Ausili per la Disabilità, che si terrà da marzo a novembre
Dopo l’uscita dello schema del nuovo Nomenclatore degli Ausili e delle Protesi previsto dal Decreto sui LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) del 2017 e segnalato anche su queste pagine, il mondo degli ausili continua la sua evoluzione. Grazie infatti all’innovazione tecnologica e alle numerose soluzioni che offre il mercato, oggi è possibile perseguire obiettivi di miglioramento della qualità di vita e di autonomia per le persone con disabilità, impensabili fino a qualche anno fa.

Leggi: Superando, 02/02/2022


DALLE REGIONI:

martedì 8 febbraio 2022
Anziani sempre più fragili in Lombardia

Indagine svolta dai sindacati dei pensionati. Oltre 400 mila gli over 65 con problemi di autosufficienza. E circa 100 mila vivono di fatto autoreclusi in casa. A causa delle pandemia i famigliari fanno sempre più fatica a supportarli
La pandemia ha reso più fragile chi lo era già. È quanto emerge dall’indagine “Più fragili dopo la tempesta? Ricerca sugli anziani in Lombardia: bisogni, desideri, risorse”, svolta intervistando oltre mille anziani, tra i 65 e gli 85 anni, promossa da Spi Cgil Lombardia, Fnp Cisl Lombardia, Uilp Uil Lombardia in collaborazione con ARS – Associazione per la Ricerca Sociale di Milano. “C’è stata una riduzione di orizzonte, che ha colpito tutti, ma ha inciso particolarmente sulla terza e quarta età, già di per sé segnate da spaesamento, sospensione e perdita di progettualità”, si sottolinea nel report. Se prima della pandemia l’83% degli aiuti ricevuti dagli anziani per rispondere ai loro vari bisogni, proveniva da familiari, oggi di fonte ai nuovi bisogni causati dall’emergenza pandemica, i familiari sono riusciti ad offrire un’azione di supporto solo nel 49% dei casi.
Gli ultra 65enni in Lombardia, sono circa 2,3 milioni e aumentano al ritmo di 40 – 50 mila all’anno. Analizzando i risultati, possiamo dividere gli anziani in “due mondi”: quello dei “giovani anziani”, sessantacinquenni/settantenni e quella dei “grandi anziani”, gli ultraottantenni. I “giovani anziani” si distinguono per una maggiore istruzione e predisposizione alla socialità, per una vita dinamica e per una significativa familiarità con le tecnologie.

Leggi: Redattore Sociale, 08/02/2022


lunedì 7 febbraio 2022
Senza dimora a Roma, 5 proposte per passare dalla strada alla casa

Ad avanzarle è l’associazione “Nonna Roma” che ha realizzato un dossier sul fenomeno della marginalità nella Capitale. “Serve un diverso tipo di società che sappia dare centralità alla cura”. La pandemia ha determinato un aumento del +21,9% di nuovi poveri
Agire sulle cause che portano alla vita in strada, garantire l’accesso alla residenza fittizia, superare i provvedimenti repressivi, porre fine alla criminalizzazione di poveri e marginali e, infine, predisporre un piano di accoglienza integrato e permanente. Sono queste le cinque proposte contenute nel report “Dalla strada alla casa”, un dossier realizzato dall’associazione Nonna Roma, che analizza il fenomeno dei senza dimora e il disagio abitativo a Roma.
Nel report, l’associazione ricorda che la pandemia ha determinato un aumento del +21,9% di nuovi poveri. “Il Covid-19 ha fatto emergere le storture di un sistema economico e sociale che già nella fase pre-pandemica mostrava livelli di disuguaglianza elevati che si sono acuiti e che i sistemi di welfare non hanno saputo contenere – si legge nel documento -. Tuttavia, ormai è noto che gli effetti dell’emergenza sanitaria e sociale non sono stati uguali per tutti: le persone in una condizione di grave marginalità hanno subito particolarmente la fase che abbiamo e che stiamo ancora passando.

Leggi: Redattore Sociale, 07/02/2022


sabato 5 febbraio 2022
Covid in Lombardia, le case di riposo riaprono alle visite dei parenti: Green Pass e carezze con i guanti ai loro cari

Dal Pio Albergo Trivulzio alla Don Gnocchi finisce il lockdown delle residenze per anziani. Ma i baci restano vietati
I baci sono ancora vietati, ma altri tipi di contatto, filtrati da guanti e mascherine, sono di nuovo possibili anche nelle Rsa, le strutture per anziani diventate il triste simbolo dei contagi e dei morti nei momenti più bui della pandemia.
Dalla seconda metà dello scorso dicembre la maggior parte degli istituti della Lombardia si era nuovamente blindata, chiudendo le porte alle visite dei parenti degli ospiti ricoverati. Una precauzione dovuta alla crescita repentina della curva e che aveva provocato molta sofferenza nei familiari e negli ospiti. Soprattutto tra gli anziani molto fragili e con patologie, da sempre molto a disagio con lo strumento della videochiamata. Oggi la situazione sta gradualmente ritornando alla normalità. Al Pio Albergo Trivulzio verranno riammesse le visite a partire da lunedì, come sta anche avvenendo nella maggior parte delle altre strutture milanesi e lombarde. Nelle sedi del Pat, per gli incontri verranno predisposti gli ampi saloni della struttura, dove è possibile mantenere un adeguato distanziamento.

Leggi: La Repubblica, 05/02/2022


giovedì 3 febbraio 2022
Rigenerazione dei centri storici e delle periferie, bando della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia

Cultura, cura, inclusione: stanziati 2,5 milioni di euro per un programma territoriale che contribuisce al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile. I progetti dovranno essere presentati all’interno di una partnership obbligatoria che dovrà essere composta da un Comune e da due enti del Terzo Settore
La Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia ha presentato oggi il nuovo bando “Cultura, cura e inclusione. Azioni di Welfare per la rigenerazione di centri storici e periferie”. Illustrato dalla presidente Cristina Colaiacovo e dal segretario generale Fabrizio Stazi, il bando è pensato e progettato per rispondere a livello locale ad una delle sfide al centro dei programmi delle Istituzioni internazionali, sfida che il profondo cambiamento innescato dallo stato di emergenza dovuto all’epidemia da Covid-19 ha reso ancora più urgenti.
Messi a disposizione 2,5 milioni di euro: “Si tratta di una tra le cifre più ingenti stanziate dalla Fondazione attraverso lo strumento del bando per dare quanto più possibile incisività ad un’azione che, partendo da interventi di rigenerazione urbana e dalla riattivazione di luoghi in disuso o sottoutilizzati (immobili e strutture ma anche parchi e luoghi all’aperto) è finalizzata a ‘creare’ spazi di vita in grado di riattivare cultura, legami e socialità nelle periferie e nei centri storici”, si legge in una nota.

Leggi: Redattore Sociale, 03/02/2022


mercoledì 2 febbraio 2022
Anziani e strutture residenziali nelle Marche, “rette e liste di attesa, non scaricare i costi sulle famiglie”

Il Gruppo Solidarietà si è rivolto al Difensore civico chiedendo un intervento volto a far rispettare la normativa in tema di contribuzione a carico degli utenti nelle residenze sociosanitarie. “Nelle residenze protette a fronte di 4.828 posti convenzionati sono oltre 2500 le persone in lista di attesa. Rette superiori a quanto previsto dalle norme nelle Rsa e oneri a carico degli utenti anche per prestazioni sanitarie nelle residenze protette”
Nei mesi scorsi il Gruppo Solidarietà si è rivolto al Difensore civico regionale delle Marche chiedendo un intervento volto a far rispettare la vigente normativa regionale in tema di contribuzione a carico degli utenti nelle residenze sociosanitarie; ed a sollecitare la Regione a fornire dati in merito alle liste di attesa.
Una successiva nota regionale ha confermato che la quota massima a carico degli utenti ricoverati nelle RSA anziani non può superare i 42,50 euro giorno. “Ma ciononostante la regione Marche continua a non intervenire nei confronti degli enti gestori (pubblici e privati) che chiedono agli utenti rette superiori a quelle previste dalle norme regionali – afferma il Gruppo Solidarietà -. Non risponde, invece, sul fatto che nelle residenze protette possano essere assoggettate agli utenti oltre la retta base di 33,50 euro giorno anche prestazioni di tipo sanitario e socio sanitario (infermieristiche, riabilitative, tutelari) con aumenti che possono oscillare tra il 30 e il 70%”.

Leggi: Redattore Sociale, 02/02/2022


IN EVIDENZA:

Le cadute in età geriatrica. Analisi della casistica in una popolazione di soggetti ricoverati presso un Istituto di Milano

La caduta in età geriatrica, a causa del ricorso all’istituzionalizzazione associato ai suoi esiti, oltre a rappresentare un evento preoccupante per l’anziano in termini di disabilità, costituisce una priorità per la Sanità Pubblica per il forte impatto che ha sui sistemi sanitario, sociale ed economico. L’articolo espone i risultati di uno studio condotto in 4 diversi setting riabilitativi di un Istituto geriatrico milanese ed evidenzia alcune raccomandazioni rivolte a pazienti ed operatori finalizzate a contenere e ridurre l’evento caduta – di Ines Bertoni (fisioterapista, ASP Golgi Redaelli Milano), Andrea Mazzone (medico geriatra, ASP Golgi Redaelli Milano), Matteo Bonzini (medico del Lavoro, Policlinico di Milano, Professore associato in Medicina del lavoro presso Università degli Studi di Milano)
Le cadute in età geriatrica. Analisi della casistica in una popolazione di soggetti ricoverati presso un Istituto di Milano
Secondo i dati dell’OMS aggiornati a gennaio 2018, le cadute sono la seconda causa di morte accidentale nel Pianeta tanto da diventare uno dei maggiori problemi per la Sanità Pubblica. Nello specifico gli anziani sono i soggetti più esposti al rischio di cadute: ogni anno circa un terzo degli ultrasessantacinquenni è vittima di un incidente di questo tipo e fra gli ospiti di strutture assistenziali la percentuale è maggiore (PNLG 13, 2009). Si calcola che l’incidenza delle cadute nelle case di cura e negli ospedali sia 2 – 3 volte superiore rispetto a quella delle cadute che avvengono nell’abitazione e con complicazioni maggiori.
Considerata la costante crescita della popolazione anziana (si stima che nel 2050 una persona su cinque avrà più di 60 anni) e le problematiche principali associate alle cadute, si rende sempre più opportuno utilizzare la base condivisa di conoscenze presenti in letteratura per identificare i possibili fattori di rischio e valutare l’efficacia degli interventi di prevenzione messi in atto dalle strutture sanitarie.

Leggi: I Luoghi della Cura


..dalla parte del paziente – di Marco Trabucchi

Questa volta dedico ai nostri tradizionali lettori alcune righe diverse dal consueto.
Infatti, dopo aver per anni scritto nelle newsletter della Fondazione Leonardo su aspetti di carattere generale riguardanti la vita delle persone anziane, oggi descrivo la mia personale condizione di cittadino sofferente, di medico che per una volta si è trovato dall’altra parte.
Ne posso discutere con serenità, perché le motivazioni di salute del mio ricovero in ospedale sono già state superate; voglio però mettere queste osservazioni a disposizione di chi ci segue, sperando che possano essere utili nell’incontro con la malattia, evento che talvolta dobbiamo subire anche se non siamo pronti.
Di seguito approfondisco schematicamente alcune parole chiave di questo “incontro”.
Paura: è un sentire che ho già letto altre volte anche nel volto di colleghi di fronte a malattie improvvise. Questa volta è capitata a me, sebbene poi il dovere di curare (autocurarmi predisponendo gli atti più importanti nell’immediato) ha messo da parte le preoccupazioni e le paure. Debbo dire che sono stato preso in carico da medici competenti e molto attenti, che mi hanno fatto capire la giusta entità del problema clinico, con atteggiamento serio e sereno allo stesso tempo. Nessuna banalizzazione: il medico deve capire il paziente, la condizione psicologica, per adattarvi la sua comunicazione, evitando sia di indurre un eccesso di preoccupazione, sia un atteggiamento superficiale, non adatto alla situazione e che rapidamente sarebbe messo in crisi dalle circostanze.

Leggi: Fondazione Leonardo


Per l’assistenza domiciliare il Pnrr (da solo) non basta – di Roberto Bernabei, presidente Italia longeva

La disponibilità di risorse è premessa necessaria, ma non sufficiente per costruire un sistema in grado di gestire in maniera efficace la fragilità dell’anziano. È necessario puntare su formazione e tecnologia
L’organizzazione di un efficiente sistema di cure domiciliari è una strada obbligata e non più rinviabile per la presa in carico dei fragili, al fine principale di limitarne il declino funzionale e garantire una migliore qualità della vita, allontanandoli il più possibile dall’ospedale. La pandemia, se ce ne fosse stato bisogno, l’ha evidenziato con crudele realismo. La strada per avvicinare la «vecchia» Italia alle migliori prassi europee – quel 10 per cento fissato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) – è ancora lunga, dal momento che mancano all’appello tra 1 e 2 milioni di anziani fragili, con multimorbidità e disabilità, che avrebbero bisogno di ricevere cure e monitoraggio continui, integrati con prestazioni di carattere sociale. A parlare sono i dati del Ministero della Salute, censiti da Italia Longeva, secondo i quali l’offerta di Assistenza Domiciliare Integrata (Adi), da anni pressoché invariata per numero di assistiti e giornate di presa in carico, è – come prevedibile – persino peggiorata durate la pandemia: nel 2020, 385 mila anziani hanno ricevuto assistenza domiciliare (il 2,7 per cento del totale), e, come spesso accade, in maniera tutt’altro che omogenea, con Regioni in grado di garantire cure domiciliari a più del 4,5 per cento degli anziani e altre che stentano a raggiungere tassi di copertura dell’1 per cento, in molti casi offrendo prestazioni a basso livello di intensità assistenziale e a carattere episodico, e obbligando i pazienti a dialogare con una molteplicità di interlocutori differenti sul territorio.

Leggi: Corriere della Sera


Più fragili dopo la tempesta? – di Sergio Pasquinelli, Giulia Assirelli, Francesca Pozzoli

Com’è cambiata l’età anziana dopo quasi due anni di pandemia? Come sono cambiate le condizioni di vita, i bisogni, i desideri, le risorse su cui contare?
Per rispondere a queste domande i sindacati confederali pensionati della Lombardia hanno promosso un Osservatorio regionale sulla terza età, in collaborazione con ARS – Associazione per la Ricerca Sociale di Milano.
Nell’ambito dell’Osservatorio è stata condotta una prima ricerca su un campione rappresentativo di oltre mille ultra 65enni distribuiti su tutto il territorio regionale, che verrà presentata a Milano martedì 8 febbraio (qui il programma) e da cui emergono risultati netti, che qui riassumiamo. Il Rapporto di ricerca sarà disponibile e scaricabile QUI da martedì 8 febbraio.
Due mondi
Dopo due anni di pandemia questa ricerca ci restituisce un’età anziana in cui coesistono almeno due mondi diversi: quello dei giovani anziani, sessantenni e inizio settantenni, che a dire il vero nemmeno si riconoscono come anziani, e quello dei grandi anziani, ultra 80enni. Due mondi molto diversi per condizioni di vita, di salute, risorse a disposizione, uso del tempo, prospettive. Mentre gli ultra 80enni continuano a crescere, il gruppo che sta oggi sempre più consolidandosi è quello dei giovani anziani, un’età in cui stanno entrando i baby-boomers: persone nate tra gli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso, mediamente più istruite, socializzate, dinamiche, con una familiarità con le nuove tecnologie nettamente maggiore.

Leggi: Welforum


 Si chiama Caregiving Inventory il termometro che misura lo stato di benessere del caregiver – di Lacchi Nives

Uno studio condotto dall’Istituto Oncologico Veneto – IRCSS, in collaborazione con la Notre Dame University (Indiana, USA) e l’Università degli Studi di Padova ha stabilito che il benessere fisico e psicologico del caregiver è un fattore essenziale per il successo della cura del paziente.
Attraverso il ‘Caregiving Inventory’ un termometro che permette di valutare l’efficacia delle cure prestate, si misurano le capacità di auto-efficacia dei caregiver di malati oncologici. La versione italiana di questo strumento è stata testata su 91 persone provenienti da diverse località del nostro Paese che hanno in affidamento ammalati di cancro. I risultati avuti attraverso una vera e propria formula scientifica, che assegna dei valori numerici alla capacità di gestire le informazioni mediche, ha confermato che la cura di sé ridurrebbe non solo la depressione, l’ansia e lo stress del caregiver, ma favorirebbe anche il sostegno al familiare malato.
Lo studio dimostra l’utilità di fornire una serie di servizi di supporto ai caregiver in modo che essi siano in grado di porre maggiore attenzione verso sé stessi per poter essere attenti alle esigenze del malato e nello stesso tempo fornire maggior collaborazione agli operatori sanitari.

Leggi: Fondazione Leonardo


SEGNALAZIONI:

Giustizia: domanda di pensione errata con diritto di rettifica
Quando un lavoratore commette un errore nella compilazione della domanda di pensione, l’Inps deve riconoscergli la possibilità di rettificarlo, senza danneggiarlo nel riconoscimento integrale del diritto. E’ quanto in estrema sintesi ha deciso il Tribunale di Palermo nella sentenza n. 3723, pubblicata l’11 ottobre scorso, accogliendo il ricorso patrocinato dal consulente legale di Inca Cgil, Paolo De Palma e al contempo ha condannato l’Inps al pagamento degli arretrati non riconosciuti oltre agli interessi legali maturati.
In questo caso, il lavoratore si era visto respingere la domanda di pensione con Quota100, nonostante avesse i requisiti, perché nel compilare la richiesta aveva indicato erroneamente come fondo e gestione competenti quello dei Coltivatori Diretti/Coloni Mezzadri. Errore che aveva cercato di correggere chiedendo all’Inps il riesame della richiesta, anche questo respinto, cui è seguita una seconda domanda di pensione, questa volta accolta, ma con il posticipo della decorrenza di diversi mesi.
Una interpretazione che il Tribunale ha ritenuto infondata sottolineando come “in presenza di simili dati di fatto, l’amministrazione avrebbe senz’altro dovuto consentire la rettifica in conformità al principio di correttezza e di buon andamento dell’attività amministrativa”.

Leggi: Inca


 

 

 

E’ disponibile il nuovo numero della rivista AeA Informa

“Anziani non autosufficienti e integrazione sociosanitaria territoriale nei piani regionali”: nel nuovo numero della rivista Abitare e Anziani Informa la sintesi della ricerca Auser curata da Claudio Falasca.
La pubblicazione è disponibile a questo link: www.abitareeanziani.it/rivista/


Non autosufficienza. Ecco la proposta di legge delega elaborata dalla Commissione presieduta dall’ex ministro Livia Turco

Il testo, presentato di concerto con il ministero della Salute, prevede l’adozione di “Linee guida nazionali per l’inclusione e la promozione dell’accessibilità delle persone anziane e fragili ai servizi e alle risorse del territorio” sulla base delle quali costruire appositi Piani d’azione sul territorio. Previste forme innovative di coabitazione solidale domiciliare per le persone anziane e anche misure di sostegno ai familiari conviventi impegnati nell’assistenza diretta alla persona non autosufficiente. Fondo per la non autosufficienza da adeguare ogni tre anni. IL TESTO
La Commissione “Interventi sociali e politiche per la non autosufficienza” istituita presso il Ministero del Lavoro e Politiche sociali e presieduta dall’ex ministro della Salute Livia Turco ha ultimato i suoi lavori per la redazione di un disegno di legge delega sulla non autosufficienza.
Il testo che siamo in grado di anticipare è stato trasmesso nei giorni scorsi dal ministro Orlando con il concerto del ministero della Salute alla Presidenza del Consiglio ed ora all’esame del Governo.
Secondo il provvedimento il Governo è delegato a adottare entro dodici mesi uno o più decreti legislativi finalizzati a promuovere le condizioni di vita e di assistenza delle persone anziane e riordinare, semplificare, potenziare, ed integrare maggiormente, anche in via progressiva, la presa in carico delle persone in condizioni di non autosufficienza.

Leggi: Quotidiano Sanità


NEWS:

martedì 1 febbraio 2022
Rapporto Italia. Ecco il nuovo numero di LiberEtà

Il nuovo numero di LiberEtà (clicca qui per l’anteprima) è dedicato alla situazione del nostro Paese nel periodo della pandemia: salute e sanità, lavoro, consumi, rapporti sociali e famiglie secondo il Rapporto Censis. E, dunque, alle conseguenze che il Covid ha generato nel nostro paese: «Spaventata, dolente, indecisa tra risentimento e speranza» è così che viene descritta l’Italia nel 55° Rapporto, secondo il quale il 77 per cento degli italiani, in questi due anni di emergenza sanitaria, ha visto modificare in modo permanente almeno una dimensione fondamentale della propria vita. Abbiamo dedicato spazio all’analisi di questi aspetti, fotografando un paese in attesa di ripresa.
E, a proposito ancora del coronavirus, pubblichiamo l’intervista al pediatra Rino Agostiniani, del direttivo della Società italiana di pediatria e direttore dell’area pediatrica e neonatologica della Asl Toscana Centro: spiega perché e quanto è importante, anzi decisivo, immunizzare i più piccoli.

Leggi: Liberetà, 01/02/2022


martedì 1 febbraio 2022
Bonus edilizi e cessione del credito, “a rischio l’abbattimento delle barriere architettoniche”

Fiaba Onlus e Recert chiedono di cancellare il divieto alla doppia cessione del credito inserito nel Decreto Sostegni ter. “Preoccupazione riguarda il blocco di numerosi interventi resi possibili dal Superbonus 110% e dalla detrazione al 75% dedicata”. E “con questa forte ed ingiustificata limitazione si sono di fatto bloccate anche le assemblee condominiali”
Fiaba Onlus e Recert esprimono perplessità circa i nuovi vincoli alla cessione del credito legati ai bonus edilizi. “La nostra preoccupazione, in particolare, riguarda il blocco di numerosi interventi di abbattimento delle barriere architettoniche resi possibili dal Superbonus 110% e dalla detrazione al 75% dedicata”, sottolinea il presidente di Fiaba Giuseppe Trieste.Questa decisione avrebbe ripercussioni negative non solo sulle imprese che hanno già avviato i lavori, ma anche sulle persone a ridotta mobilità che da tempo aspettavano un’occasione per rendere le loro abitazioni accessibili con costi ridotti, sottolineano le organizzazioni.
“Con questa forte ed ingiustificata limitazione che ritarda tutto il processo della cessione del credito si sono di fatto bloccate le assemblee condominiali in cui si doveva deliberare in tal senso, con gravissime ripercussioni considerando anche il lasso temporale della durata della detrazione fiscale”, ha sottolineato il presidente di Recert Giuseppe De Pasquale.

Leggi: Redattore Sociale, 01/02/2022


lunedì 31 gennaio 2022
Non autosufficienza, “nel 2040 gli italiani avranno bisogno di 200 mila badanti in più”

Rapporto Domina: le famiglie over70 monocomponenti saranno oltre 5 milioni e la spesa sarà di oltre 5 miliardi (+42% rispetto ad oggi), tra retribuzione, contributi e Tfr. “Concedere maggiori sgravi per rendere l’assistenza più sicura”
Nel 2040 le famiglie over 70 monocomponenti passeranno dai 3,5 milioni attuali ad oltre 5 milioni, arrivando a rappresentare la metà di tutte le famiglie monocomponenti. Nell’ottica di garantire lo stesso livello di assistenza e cura dei non autosufficienti (in media 12 assistenti ogni 100 famiglie monocomponenti over70) gli italiani avranno bisogna di altri 200 mila assistenti familiari. E’ il quadro tracciato dal terzo rapporto annuale Domina. “L’incremento medio di personale legato all’assistenza è del 44%, ma in alcune regione la percentuale è decisamente maggiore, ad esempio in Campania dalle 20 mila assistenti attuali si registrerà un incremento di oltre il 70%”, spiega il rapporto.

Leggi: Redattore Sociale, 31/01/2022


venerdì 28 gennaio 2022
Anziani e pandemia. Geriatri: “Rsa, Piano vaccinale battaglia vinta. Ma serve un geriatra in ogni struttura”

“Ora si può guardare al futuro con maggiore serenità” ha detto il presidente della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (Sigg) Landi, ma bisogna anche “rafforzare le cure a domicilio e un ‘anagrafe’ dei più fragili da raggiungere con la telemedicina”. Resta ancora da raggiungere con il vaccino il 5,6% degli over 70
Hanno pagato il prezzo più alto, più fragili e più colpiti dal virus fin dall’inizio della pandemia, oggi la maggioranza degli over 70 è ben protetta grazie al 92% della copertura vaccinale che ha visto nelle Rsa una priorità, trasformandole da focolai a luoghi tra i più sicuri e tutelati dal contagio. Così per gli anziani si può ora guardare al futuro con maggiore serenità. A patto di raggiungere con i vaccini i circa mezzo milione di over 70 che ancora mancano all’appello (5.6% dei 10.467.00 over 70 italiani), ma anche di evitare che l’isolamento peggiori una situazione già frequente di fragilità cognitiva e fisica.
Lo sottolineano gli esperti della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (Sigg), tracciando un bilancio su come è cambiata la vita degli anziani a due anni da quel 30 gennaio, in cui venivano diagnosticati i primi due casi di Covid-19 nel nostro Paese su una coppia di turisti cinesi.

Leggi: Quotidiano Sanità, 28/01/2022


venerdì 28 gennaio 2022
Il momento dei Piani Urbani Integrati delle Città Metropolitane. I casi di Torino e Firenze

Anche le Città Metropolitane concorreranno all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, attraverso uno strumento che chiama in causa la loro capacità di pianificazione e programmazione. Entro metà marzo dovranno infatti presentare al governo i Piani Urbani Integrati (PUI). Ciascuno di essi deve prevedere un costo non inferiore a 50 milioni di euro e riguardare prioritariamente la realizzazione di infrastrutture e servizi pubblici ottenuti attraverso la riqualificazione di spazi e strutture di proprietà pubblica.
Francesco Domenico Moccia, segretario generale dell’Istituto Nazionale di Urbanistica (che ha scritto rispetto alla situazione a Napoli un commento sull’edizione locale del quotidiano la Repubblica), ricorda al riguardo la proposta avanzata nel dicembre scorso dall’INU, il Programma Integrato d’Area: “E’ uno strumento per territorializzare il PNRR conferendo coerenza ai progetti secondo prospettive strategiche. Tuttavia vediamo che in gran parte prevale l’ansia dell’attuazione e si evitano analisi più approfondite sulle reali e profonde necessità delle periferie per dirigersi verso la transizione ecologica e l’equità sociale.

Leggi: Inu, 28/01/2022


venerdì 28 gennaio 2022
Cohousing, una risorsa anche per i care leavers: vivere insieme, per imparare a stare da soli

Intervista a Sara Galli e Katia Dal Monte, referenti di “Agevolando” a Bologna e Ravenna. L’associazione, a livello nazionale, accoglie con i suoi progetti abitativi oltre 50 care leavers. “Mancano politiche e strumenti che garantiscano a questi giovani, al termine dei periodi di accoglienza, il diritto a una casa”
Il cohousing come trampolino verso il futuro, quando alle spalle c’è una storia difficile: vivere insieme, con un tutor che accompagni verso l’indipendenza, si rivela un’opportunità preziosa per i ragazzi che, divenuti maggiorenni, devono lasciare le case famiglia e i percorsi di accoglienza per minori e diventare adulti. Un passaggio delicato, spesso complicato, perché diventare adulti a 18 anni è difficile per tutti, figuriamoci per chi ha una storia fatta di disagio sociale, economico e familiare.
Per questo, l’associazione Agevolando in Emilia-Romagna, come altre associazioni in diverse regioni d’Italia, stanno sviluppando progetti di cohusing rivolti proprio ai cosiddetti “care leavers”. Redattore Sociale ha intervistato Sara Galli e Katia Dal Monte, referenti dell’associazione Agevolando rispettivamente a Bologna e Ravenna.

Leggi: Redattore Sociale, 28/01/2022


giovedì 27 gennaio 2022
Periferie, arrivano i 905 milioni per i progetti dei comuni del Nord

Pronta la norma che finanzia le 541 iniziative promosse ma rimaste senza copertura
Eccoli. I 905 milioni necessari a finanziare i progetti comunali di «rigenerazione urbana» rimasti scoperti dai fondi ministeriali sono stati raccolti. Il lavoro di ricerca al ministero dell’Economia, anticipato dal Sole 24 Ore del 18 gennaio, si è concluso. E ha partorito una norma in 8 commi, con tanto di relazioni tecnica e illustrativa, pronta ad entrare in campo come emendamento governativo al Milleproroghe che attende l’esame della Camera. A meno che non si riesca a infilarla in extremis nel Sostegni-ter, che però è stato approvato la settimana scorsa dal governo anche se è ancora al centro di un fitto lavorio sul testo prima dell’approdo in Gazzetta Ufficiale.
Il veicolo che porterà la decisione in Gazzetta Ufficiale non cambia in ogni caso la sua sostanza pratica e politica. Quella pratica indica che i finanziamenti dello Stato copriranno tutti i 2.325 progetti locali per la riqualificazione di edifici e spazi pubblici che hanno superato l’esame ministeriale, e non si limiteranno ai 1.784 in 483 Comuni coperti dai 3,4 miliardi fin qui a disposizione e distribuiti con il decreto interministeriale del 30 dicembre scorso.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 27/01/2022


giovedì 27 gennaio 2022
Medici di famiglia. Fimmg: “Sul futuro delle cure primarie condividiamo i timori di Cittadinanzattiva”

Il sindacato commenta quanto sottolineato dalla segretaria dell’Associazione dei cittadini in una lettera su Qs: “Le cure primarie devono essere organizzate per migliorare l’assistenza, a partire dalle reali esigenze della popolazione”
“Se le istituzioni non ascoltano i cittadini, se le riforme non prendono in considerazione quelle che sono le esigenze e le aspettative della gente, si crea una frattura insanabile che inevitabilmente porta la politica a commettere errori”.
Lo dice Silvestro Scotti, Segretario generale della FIMMG, nel sostenere le parole che Anna Lisa Mandorino, Segretaria generale di Cittadinanzattiva, ha speso sul futuro della medicina di famiglia in un dibattito che, scriveva ieri su QS Mandorino, si sta portando avanti sulla testa dei cittadini.
“La nostra proposta – scrive la Fimmg – è, come è già stato fatto in passato, coinvolgere Cittadinanzattiva in una serie di audizioni in Sisac che monitorizzino il procedere della trattativa, affinché emergano le reali esigenze da affrontare nell’evoluzione della medicina generale e delle cure primarie. Un’iniziativa che riproponiamo con forza, per affrontare poi la trattativa sul prossimo contratto guardando ai temi veri e non alla propaganda che con il diritto alla salute e con una medicina di prossimità non ha nulla a che vedere”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 27/01/2022


giovedì 27 gennaio 2022
Medici di famiglia. Enpam: “No a passaggio a dipendenza”

L’Ente previdenziale interviene nel dibattito tra Governo e Regioni: “Un eventuale mutazione del rapporto di lavoro, anche solo dei futuri medici convenzionati, metterebbe a rischio l’equilibrio del sistema previdenziale e il pagamento delle pensioni già maturate”.
La Fondazione Enpam ribadisce “l’assoluta contrarietà a un eventuale passaggio alla dipendenza dei medici di famiglia attuali e futuri”. L’Enpam, che è deputata “a tutelare il reddito professionale da lavoro autonomo, ha infatti calcolato che un eventuale mutazione del rapporto di lavoro, anche solo dei futuri medici convenzionati, metterebbe a rischio l’equilibrio del sistema previdenziale e il pagamento delle pensioni già maturate”.
“Grazie agli sforzi fatti dall’intera categoria, la Fondazione Enpam – con le regole attuali – è invece l’ente più patrimonializzato d’Italia, con una solidità dimostrata a 50 anni e oltre”, rimarca l’Ente.

Leggi: Quotidiano Sanità, 27/01/2022


giovedì 27 gennaio 2022
L’abitare delle persone disabili

Su Rivista Solidea, pubblicazione curata dall’omonima Società di Mutuo Soccorso del Sociale, Guido Bodda approfondisce il ruolo delle politiche abitative per le persone con disabilità. In particolare, grazie anche alla Legge sul “Dopo di Noi”, si stanno avviando sperimentazioni incentrate sull’abitare condiviso e collaborativo per promuovere percorsi di vita indipendente – Guido Bodda
La legge 112 del 2016, chiamata appunto del “Dopo di noi“, ha avuto l’innegabile merito di far crescere l’attenzione sul tema. Ma al contempo, mi pare, non abbia contribuito affatto a chiarire il quadro. Ha infatti creato aspettative che si sono dimostrate spesso irrealistiche e fittizie, soprattutto in ragione dei pochissimi fondi messi realmente a disposizione dei territori, al di là degli sgravi fiscali previsti. Occorre a mio parere tornare a mettere al centro la qualità di vita delle persone con disabilità, uscendo dalla pura idealità, dagli estremismi e dai preconcetti, per riconoscere, valorizzare e migliorare ciò che già esiste e funziona, costruendo nello stesso tempo insieme nuove ed efficaci risposte ai bisogni emergenti.

Leggi: Secondo Welfare, 27/01/2022


giovedì 27 gennaio 2022
Covid e anziani. Studio italiano: “Non sottovalutare malattia anche se con sintomi lievi, serve una maggiore vigilanza e più protratta”

I risultati di una ricerca epidemiologica condotta nella fase pre-vaccino da Università di Firenze, Aou Careggi, Usl Toscana Centro e Iss confermano che il Covid-19 aumenta il rischio di morte sia negli anziani ospedalizzati che in quelli non ospedalizzati; in entrambi i casi, la mortalità cresce con il grado di vulnerabilità. Lo studio pubblicato sul Journal of the American Medical Directors Association
La Sanità pubblica deve portare attenzione anche alle persone anziane meno vulnerabili e non ospedalizzate colpite da Covid perché la malattia nei loro confronti può rivelarsi insidiosa nel lungo periodo.
È il messaggio che arriva da uno studio epidemiologico “Covid-19, Vulnerability, and Long-Term Mortality in Hospitalized and Nonhospitalized Older Persons”, pubblicato sul Journal of the American Medical Directors Association, a cura della Università di Firenze, Azienda ospedaliero-universitaria Careggi, Azienda USL Toscana Centro (ATC) e Istituto Superiore di Sanità.
I ricercatori, diretti da Mauro Di Bari, docente di Medicina interna dell’Ateneo fiorentino e direttore della Scuola di specializzazione di Geriatria hanno confrontato, nel periodo marzo-novembre 2020, prima dell’avvento del vaccino, i dati sulla mortalità a un anno di soggetti ultra 75enni con Covid o altre patologie distinguendo tra coloro che sono stati ricoverati (a Careggi o in altri ospedali dell’Atc) e quanti hanno fatto solo accesso al Pronto Soccorso senza poi essere ricoverati.

Leggi: Quotidiano Sanità, 27/01/2022


sabato 26 gennaio 2022
Medici di famiglia. Speranza dice no alla dipendenza ma tra le Regioni ancora non c’è accordo

Incontro interlocutorio oggi tra il Ministro e i presidenti di Regione sul documento che disegna il futuro dei medici di medicina generale. Speranza ha difeso il documento mentre il fronte del no rappresentato dalla Campania non ha ceduto. La prossima settimana il tema sarà di nuovo portato in Conferenza delle Regioni.
Fumata nera oggi nell’incontro tra il Ministro della Salute, Roberto Speranza e le Regioni sul documento che disegna il futuro ruolo dei medici di famiglia.
Tra le Regioni infatti ancora non c’è accordo con la Campania che ha confermato la sua posizione di contrarietà al documento messo a punto dagli assessori e dal Ministero e continua a puntare sulla dipendenza.
Ma proprio sulla dipendenza dei medici di famiglia a quanto si apprende il Ministro Speranza avrebbe confermato il suo no e anzi avrebbe rivendicato la bontà del documento che “rappresenta una svolta epocale” e che la partita sulla riforma del territorio con le risorse del Pnrr “è un’occasione storica” che non si può fallire anche tenuto conto della scadenza fissata dal Recovery per il 30 giugno.

Leggi: Quotidiano Sanità, 26/01/2022


sabato 26 gennaio 2022
Senior Italia FederAnziani: “Il caro bollette è una batosta per gli anziani, tolta una mensilità della pensione”

L’associazione: “Una batosta del genere impone di dover scegliere se accendere il riscaldamento o pagare la bolletta del gas, se fare la spesa o comprare i farmaci per le loro cronicità”.
Tolta una mensilità della pensione ai senior. Anzi di più. E’ quanto emerge da un’analisi del Centro Studi di Senior Italia FederAnziani in merito agli aumenti del gas e della luce che saranno pari a 1.118 euro annuali per il 2022. Ben oltre quindi l’importo medio mensile della pensione nel nostro paese, pari a circa 1.039 euro (cifra netta e comprensiva della tredicesima). Un fatto al di fuori della portata dei pensionati italiani, che conferma come i pensionati siano bersagliati dalla pandemia, non solo sul piano della salute per l’abbandono delle cure primarie, ma anche su quello economico.

Leggi: Quotidiano Sanità, 26/01/2022


martedì 25 gennaio 2022
Anziani: “non solo vaccini, servono domiciliarità e caregivers”

Sono 93 i delegati, uomini e donne, che parteciperanno domani e dopodomani a Riccione all’11esimo congresso della Fnp, il sindacato che raccoglie i pensionati Cisl dell’Emilia-Romagna. Si parla anche di clima
Terminata la fase precongressuale, con 116 assemblee in regione e cinque congressi territoriali, sono 93 i delegati, uomini e donne, che parteciperanno domani e dopodomani all’11esimo congresso della Fnp, il sindacato che raccoglie i pensionati Cisl dell’Emilia-Romagna, che si presentano all’appuntamento di Riccione con un’ampia quota di vaccinati. Il congresso, ogni quattro anni, è l’occasione per il rinnovo e conferma del gruppo dirigente ad ogni livello, ma soprattutto è l’occasione per un bilancio dell’attività sindacale svolta e per delineare la strategia operativa per il prossimo quadriennio.

Leggi: Redattore Sociale, 25/01/2022


DALLE REGIONI:

martedì 1 febbraio 2022
Bologna, summit tra comune e prefetto: azione congiunta sugli sfratti

Parte il dialogo tra Comune e Prefettura di Bologna sugli sfratti. Oggi il nuovo prefetto di Bologna, Attilio Visconti, ha incontrato la vicesindaco con delega alla Casa Emily Clancy: decolla la proposta di un tavolo ad hoc…
Parte il dialogo tra Comune e Prefettura di Bologna sugli sfratti. Oggi il nuovo prefetto di Bologna, Attilio Visconti, ha incontrato la vicesindaco con delega alla Casa Emily Clancy: decolla la proposta di un tavolo ad hoc lanciato nei giorni scorsi dal numero uno di Piazza Roosevelt. “Il lavoro di coordinamento che partirà da oggi e arriverà ad un incontro già nelle prossime settimane volto a sottoscrivere le linee guida proposte dal Prefetto- afferma Clancy al termine dell’incontro- ci aiuterà anche a dare nuovo slancio alla parte, ad oggi poco valorizzata, del protocollo morosità incolpevole che prevede ristori economici per i proprietari che accordino limitati rinvii dell’esecuzione e per la ricerca di una soluzione abitativa alternativa da parte del conduttore”.
Al Prefetto, afferma ancora la vice di Matteo Lepore, “ho proposto di arrivare poi alla stesura di un protocollo unico nei prossimi mesi; questo ci consentirebbe di avere un coordinamento di tutta la filiera delle procedure di liberazione, e ho trovato una sua grande disponibilità a lavorare con questo obiettivo”.

Leggi: Redattore Sociale, 01/02/2022


martedì 1 febbraio 2022
Il Comune di Modena crea con Unimore un osservatorio sul welfare

Un’osservatorio sull’efficacia delle politiche di welfare messe in campo. E’ quello che sarà realizzato come previsto dal protocollo siglato oggi tra il Comune di Modena e l’Università (dipartimento di Economia “Marco Biagi”)…
Un’osservatorio sull’efficacia delle politiche di welfare messe in campo. E’ quello che sarà realizzato come previsto dal protocollo siglato oggi tra il Comune di Modena e l’Università (dipartimento di Economia “Marco Biagi”) per analizzare aspetti come le condizioni socio-economiche, di salute e lavorative dei residenti nel territorio comunale, gli effetti delle politiche attuate e la struttura complessiva dei servizi di welfare pubblici e privati. L’obiettivo, spiega l’assessore Roberta Pinelli, è anche quello di “valutare la situazione socio-economica dei modenesi per definire con precisione e sulla base di dati certi le scelte da compiere”.

Leggi: Redattore Sociale, 01/02/2022


lunedì 31 gennaio 2022
Torino, i senza dimora potranno avere un medico di base

Protocollo tra regione, comune, prefettura e Asl per garantire prestazioni di assistenza sanitaria previste dai livelli essenziali di assistenza. Servizio finanziato con 200 mila euro, attribuiti anche a soggetti del terzo settore
I senza fissa dimora di Torino potranno avere il Medico di base ed essere iscritti al servizio sanitario regionale. E’ l’impegno che si è presa la Regione Piemonte, che ha firmato oggi un protocollo operativo a questo scopo con Prefettura, Comune, Città Metropolitana e Asl città di Torino per garantire a questa categoria prestazioni di assistenza sanitaria previste dai livelli essenziali di assistenza (Lea).
Al protocollo hanno aderito anche la Diocesi, circoscrizioni comunali di Torino e la Federazione italiana organismi persone senza dimora (Fiorpsd). Per rendere operativo questo servizio sono stati stanziati finora 200.000 euro, che saranno attribuiti anche a soggetti del terzo settore. Il protocollo, che riguarda solo Torino al momento ma che si sta considerando se estendere, è stato aperto eventualmente ad altri soggetti, come le Fondazioni bancarie.

Leggi: Redattore Sociale, 31/01/2022


lunedì 31 gennaio 2022
Puglia. Aumenti indiscriminati per la fornitura dei servizi

Migliaia di famiglie che conducono un alloggio in locazione o in proprietà sono in difficoltà nel pagare i servizi condominiali e le utenze.
Dichiarazione del segretario regionale Nicola Zambetti del SUNIA
Gli aumenti annunciati dei servizi essenziali quali energia elettrica, acqua e gas nonché i tributi locali, farà crescere il disagio abitativo per l’impossibilità delle famiglie a far fronte agli aumenti previsti.
Le rassicurazioni del Governo per intervenire al fine di contenere gli aumenti previsti non sono sufficienti a garantire la tranquillità delle famiglie in locazione o in proprietà dell’abitazione con redditi ai limiti della povertà e/o in greve situazione economica.
La fornitura dell’energia elettrica aumenterà di circa il 40% rispetto all’ultimo anno, mentre la fornitura del gas aumenterà in media dell’11,2%, salvo rare eccezioni aumenteranno anche i tributi comunali.
L’ufficio studi del SUNIA stima che gli aumenti medi per la fornitura dei servizi oscilleranno sui 300 euro mensili che si aggiungeranno al canone di locazione o sulla rata di mutuo.
E’ una situazione non sostenibile per molte famiglie pugliesi che stanno già attraversando una crisi economica causata dalla pandemia.

Leggi: Sunia, 31/01/2022


lunedì 31 gennaio 2022
Anziani in casa senza nessuno Arriva Soli Mai

Approda anche a Pregnana la rete solidale. L’assessore: “Cerchiamo collaboratori”
Arriva anche a Pregnana Milanese la rete territoriale di prossimità “Soli Mai” che non lascia soli gli anziani. Il progetto si basa sulla partecipazione di volontari, che dedicano il loro tempo ad anziani soli per creare relazioni di aiuto o anche di semplice compagnia. “Con questo progetto desideriamo coinvolgere chiunque voglia dedicare del tempo libero ad aiutare il prossimo, in particolare gli anziani del nostro paese che vivono una situazione difficile, di solitudine, che sicuramente sarebbero felici di ricevere un po’ di compagnia e sostegno concreto per commissioni o altro – dichiara l’assessore ai Servizi Sociali Roberto Gadda -. La pandemia ci ha reso tutti più soli e fragili, ha amplificato le situazioni di solitudine alimentando, ansie e preoccupazioni. Con “Soli Mai” possiamo dare un aiuto concreto, diretto e di grande impatto emotivo per tutti”.

Leggi: Il Giorno, 31/01/2022


sabato 29 gennaio 2022
“La solitudine degli anziani è il primo male da curare”

Daniela Degiovanni, dal 1° febbraio direttrice sanitaria dell’Ospitalità Cdr Casale, la casa di riposo di piazza Battisti, avrà due sfide davanti a sé.
La prima sarà «la solitudine degli anziani – dice l’oncologa –, soprattutto quelli con deficit cognitivo, magari senza famiglia, che finiscono per essere abbandonati a se stessi». La mission del l’opera di Degiovanni è sempre stata il «prendersi cura» delle persone nel loro insieme, inteso come relazioni sociali, ed emozioni, che è diverso dal semplice «curare» un corpo malato e sofferente.
Altro ostacolo per la direttrice sarà l’impostazione della struttura che, come tutte, ha un’assistenza misurata in minuti di prestazioni, in base alle patologie presenti: tempo che si trasforma in contributi per i letti convenzionati. «Spesso la mancanza di tempo – spiega Daniela Degiovanni – obbliga a un’assistenza solo parziale, quella appunto dedicata al corpo e non a tutta la persona. Si può fare meglio, addirittura impiegando meno tempo con il personale formato».

Leggi: La Stampa, 29/01/2022


giovedì 27 gennaio 2022
Anmic Parma: “Ancora troppi anziani e disabili in attesa della terza dose a domicilio”

Il presidente Antonini: “Tempi lenti, poco personale e famiglie lasciate senza informazioni. Chiediamo uno sforzo in più”
Con l’impennata dei contagi è salita la preoccupazione da parte delle persone fragili, in particolare disabili e anziani, per il ritardo nel ricevere la terza dose a domicilio. Si tratta di soggetti che, a causa di patologie molto gravi, non possono in nessun modo uscire di casa, i cosiddetti “intrasportabili”. Leggere oggi che, nel solo distretto di Parma, non è ancora stato somministrato il booster a 340 persone, alza il livello di preoccupazione da parte di Anmic Parma, l’associazione di tutela e rappresentanza delle persone con disabilità, con oltre 3 mila iscritti tra Parma e provincia.

Leggi: Redattore Sociale, 27/01/2022


IN AGENDA:

8.2.2022 – “Più fragili dopo la tempesta? Ricerca sugli anziani in Lombardia: bisogni, desideri, risorse”

Previsto a Milano la mattina del 08.02.2022, presso la Casa della Cultura, l’incontro: “Più fragili dopo la tempesta? Ricerca sugli anziani in Lombardia: bisogni, desideri, risorse”.
Promosso dai sindacati confederali pensionati della Lombardia in collaborazione con ARS, l’Osservatorio è frutto di una ricerca di cui il presidente Ars, Sergio Pasquinelli, ha curato la direzione scientifica.

Leggi: Welforum


IN EVIDENZA:

Spesa sociale delle regioni – Un confronto pre e post pandemia – di Laura Pelliccia

Quanto spendono le regioni per il sociale? È un interrogativo di non facile soluzione; con le dovute cautele, utilizzando alcune banche dati nazionali di recente istituzione, si possono tentare alcune comparazioni interregionali.
Da qualche anno le regioni adottano uno schema di bilancio omogeneo che dovrebbe consentire una classificazione armonizzata della spesa, innanzi tutto distinguendo ciò che è sociale da ciò che è sanitario. La miglior proxy della spesa sociale è la categoria “Diritti sociali, politiche sociali e famiglia”(Missione 12) che include i programmi che tradizionalmente afferiscono all’area del welfare sociale vero e proprio (anziani, disabili, minori, famiglia, infanzia, esclusione sociale, cooperazione) e gli interventi per la casa. Questo sistema di classificazione non è immune da disomogeneità interpretative, innanzi tutto derivanti dal fatto che i confini tra politiche sociali e politiche di altri settori non sono sempre netti.
Come noto, l’assenza dei Lep implica una profonda variabilità tra la spesa regionale per questo ambito (a confronto la variabilità della spesa sanitaria tra regioni è molto più contenuta), a riprova del fatto che la disponibilità a investire in questo settore è demandata alla sensibilità locali.

Leggi: Welforum


Pandemia e diseguaglianze, (ri)facciamo il punto – Daniela Mesini

La pandemia da Covid-19 non rallenta la sua corsa. Tra varianti più o meno contagiose e previsioni più o meno ottimistiche, sono trascorsi ormai 24 mesi di fatiche e altalenanti restrizioni. L’emergenza sanitaria prosegue e così pure la crisi economica, occupazionale e sociale. Seppure oggi le stime relative alla crescita del PIL sono abbastanza ottimistiche, il commercio con l’estero è in ripresa, così come sono in miglioramento le attività produttive ed i consumi delle famiglie, anche grazie alla fiducia generata dall’innesto di ingenti risorse introdotte sia a livello nazionale che comunitario, il cammino sarà lungo e l’impatto sulle disuguaglianze non sarà certo riassorbibile facilmente.
Le prospettive restano incerte, anche in considerazione della parzialità di alcune riforme recentemente introdotte e delle caratteristiche strutturali del nostro sistema che comportano verosimili rischi di aggravamento di situazioni pre-pandemiche. Si pensi ad esempio alla situazione del nostro mercato del lavoro, già profondamente diseguale prima del covid e caratterizzato da un progressivo ma inesorabile aumento dei working poor, o da un tessuto produttivo di piccole e medie imprese che hanno risentito in maniera significativa della pandemia e che ora faticano a reperire la manodopera necessaria per sostenere la ripresa delle attività, specie in certi comparti produttivi.

Leggi: Welforum


SEGNALAZIONI:

Assegno unico 2022: alcuni chiarimenti da Inps

Per il 2022, la domanda di Assegno unico universale per i figli a carico può essere effettuata entro giugno 2022, con il riconoscimento di tutti gli arretrati da marzo. Lo comunica l’Inps in una nota pubblicata oggi sul sito istituzionale, riferendo che ad oggi le richieste inoltrate sono 1.123.348 per 1.854.865 figli a carico.
Nella stessa nota, l’Istituto ricorda che per ricevere l’assegno è necessario che:
– il titolare del conto corrente identificato dal codice IBAN specificato nella domanda sia il richiedente dell’assegno unico. L’INPS non potrà accreditare l’assegno sul conto corrente di una persona differente da chi presenta la domanda. È possibile comunque chiedere l’accredito dell’assegno unico su un conto corrente cointestato al beneficiario che ha presentato la domanda. Non è sufficiente essere delegati alla riscossione.
– il codice fiscale del richiedente sia esattamente corrispondente a quello che risulta all’Istituto di Credito come codice fiscale del titolare del conto corrente su cui si chiede l’accredito.
– il conto corrente su cui si chiede l’accredito dell’assegno unico sia effettivamente attivo e correttamente intestato (o cointestato) al richiedente la prestazione.
Ricordiamo che per avere la necessaria assistenza ed inoltrare correttamente le domande ci si può rivolgere ai CAAF CGIL e all’INCA.

Leggi: Inca


 

 

 

 

NEWS:

martedì 25 gennaio 2022
Anziani: “non solo vaccini, servono domiciliarità e caregivers”

Sono 93 i delegati, uomini e donne, che parteciperanno domani e dopodomani a Riccione all’11esimo congresso della Fnp, il sindacato che raccoglie i pensionati Cisl dell’Emilia-Romagna. Si parla anche di clima
Terminata la fase precongressuale, con 116 assemblee in regione e cinque congressi territoriali, sono 93 i delegati, uomini e donne, che parteciperanno domani e dopodomani all’11esimo congresso della Fnp, il sindacato che raccoglie i pensionati Cisl dell’Emilia-Romagna, che si presentano all’appuntamento di Riccione con un’ampia quota di vaccinati. Il congresso, ogni quattro anni, è l’occasione per il rinnovo e conferma del gruppo dirigente ad ogni livello, ma soprattutto è l’occasione per un bilancio dell’attività sindacale svolta e per delineare la strategia operativa per il prossimo quadriennio.
Fra gli argomenti in discussione la pandemia, ancora protagonista dopo due anni, nonostante la diga costituita dai vaccini e il contributo di tutti i sanitari emiliano-romagnoli. La Fnp si è battuta in questi mesi a favore della vaccinazione della popolazione di riferimento: su una platea di 549.756 persone di età 60-69 anni, 515.460 hanno effettuato il ciclo completo. In cima all’agenda dei pensionati della Cisl restano i temi legati alle politiche socio-sanitarie e di welfare in tutti i Comuni e distretti della regione, così da rispondere ai nuovi e più complessi bisogni degli anziani, adeguando la filiera tra domiciliarità e residenzialità dei servizi.

Leggi: Redattore Sociale, 25/01/2022


lunedì 24 gennaio 2022
Pensioni, Fnp Cisl: no allo stop al ritiro per chi non ha il green pass

La Cisl pensionati sull’obbligo all’esibizione del certificato verde per chiunque si presenti a uno sportello postale o bancario. “Cosa succederà agli anziani più soli, più poveri, meno digitalizzati, meno informati e meno istruiti?”
“Ritirare la pensione alle Poste o in banca da Febbraio non sarà più possibile senza esibire il green pass: cosa succederà quindi alle pensionate e ai pensionati più soli, più poveri, meno digitalizzati, meno informati e meno istruiti, o a coloro che non avranno un familiare da delegare a dotarsi, entro la fine del mese, di una carta prepagata su cui far accreditare la propria pensione?” E’ quello che si chiede la Fnp Cisl in rifermento alla decisione del Governo che, con un Dpcm, obbliga all’esibizione del certificato verde per chiunque si presenti a uno sportello postale o bancario per ritirare la propria pensione.
Questo significa che per riscuotere la pensione sarà obbligatorio esibire il certificato verde, anche ottenuto con un tampone molecolare, antigenico, con la vaccinazione o con la guarigione dal Covid. “A quanto pare – prosegue la Cisl Pensionati – è andata ‘a farsi benedire’ la salvaguardia di buonsenso che tutelava le ‘esigenze essenziali e primarie’, tutte quelle ‘indifferibili e urgenti connesse alla riscossione, presso gli sportelli di Poste italiane e degli istituti di credito abilitati, di pensioni o emolumenti comunque non soggetti ad obbligo di accredito’, ignorando chi con la pensione ci vive, mese dopo mese.

Leggi: Redattore Sociale, 24/01/2022


sabato 22 gennaio 2022
Cosa cambia dal 1° febbraio: pensione solo con il Green Pass, certificazione necessaria per incassare l’assegno alle Poste

Le regole del nuovo decreto. Al supermercato acquistabili da chiunque anche beni non di prima necessità
Il governo non fa sconti nemmeno agli anziani senza vaccino, che dal 1° febbraio non potranno più mettere piede negli uffici postali, nemmeno per ritirare l’agognata pensione. Smentendo le indiscrezioni della vigilia, il Dpcm uscito ieri da Palazzo Chigi nella lista delle attività «essenziali», alle quali si continuerà ad accedere senza nemmeno il Green Pass base rilasciato con il solo tampone, non ha previsto alcuna eccezione per chi va ad incassare l’assegno di quiescenza.
Potenzialmente interessati alla stretta sono quel milione circa di italiani in età di pensione non ancora vaccinati. «Più che di No Vax si tratta di anziani disinformati, che vivono in località remote e senza la minima alfabetizzazione digitale», hanno più volte spiegato gli uomini della struttura commissariale nell’annunciare l’invio di squadre mobili per vaccinare gli anziani nelle località più remote. I quali ora però non figurano nella stringata lista delle deroghe all’obbligo di mostrare il Green Pass. «Condividiamo lo spirito del decreto, ma siamo preoccupati per quei non pochi anziani non scolarizzati e malati che vivono di pensione e che sono senza Green Pass, solo perché disinformati o magari con malattie che non consentono loro di vaccinarsi», denuncia Roberto Messina, presidente di Federanziani, l’associazione della terza età che gestisce 3.500 centri anziani.

Leggi: La Stampa, 22/01/2022


venerdì 21 gennaio 2022
Aree interne. Federsanità: “Ci sono circa 13 mln di abitanti che hanno difficoltà di accesso ai servizi”

La Presidente Tiziana Frittelli: “La chiave è nell’integrazione tra Missione 5 e Missione 6 del PNRR. Disabilità, non autosufficienza, inclusione, equità per il sud da supportare attraverso le reti di prossimità, strutture e telemedicina”.
In Italia quasi 4.200 comuni (quasi la metà del totale) ricadono nelle aree interne. Questi territori coprono il 60% della superficie nazionale, e sono abitati da circa 13 milioni di abitanti (circa il 22% della popolazione italiana). La maggior parte degli abitanti delle aree interne (8,8 milioni di persone) vive nei Comuni intermedi distanti dai 20 ai 40 minuti dal polo più vicino. 3,7 milioni abitano in comuni periferici, mentre 670mila vivono in aree ultra-periferiche (cioè comuni distanti almeno 75 minuti dal centro più vicino) (Fonte: Agenzia per la Coesione territoriale)
Sono questi i dati richiamati da Tiziana Frittelli, Presidente Nazionale di Federsanità e DG dell’AO San Giovanni Addolorata di Roma, nel corso del suo intervento all’evento di oggi organizzato da SDA Bocconi con il contributo della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa “Dalle case della salute alle case della comunità. La prospettiva del management”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 21/01/2022


giovedì 20 gennaio 2022
Aiuto digitale all’Italia che invecchia

L’Italia da 11 anni registra una continua riduzione delle nascite e un aumento dell’età media della popolazione che diventa sempre più anziana. La conferma è arrivata dall’ultimo censimento della popolazione realizzato dall’Istat dal quale emerge che entro il 2050 le persone di 65 anni e più saranno il 35% del totale. I giovani fino a 14 anni di età entro il 2050 saranno l’11,7 % del totale con un rapporto tra giovani e anziani di uno a tre.
L’invecchiamento degli italiani avrà come effetto finale un aumento della proporzione di soggetti affetti da patologie croniche e da comorbidità. Secondo i dati della Società Italiana di Medicina generale, negli ultimi 20 anni la proporzione di italiani affetti da almeno una malattia cronica è aumentata dal 35,1 al 37,9%, mentre la proporzione di soggetti affetti da almeno due malattie croniche è aumentata dal 17,7 al 20%. In valori assoluti questo significa un incremento di circa 2,7 milioni di pazienti con almeno una malattia cronica, di cui circa 2 milioni con almeno due patologie croniche. Serve un grande piano di investimenti che rafforzi l’attuale sistema.

Leggi: Centro Studi 50 & più, 20/01/2022


mercoledì 19 gennaio 2022
Caro bollette, Cia-Anp: rischio indigenza per milioni di anziani

Insufficienti i provvedimenti inseriti nella legge di Bilancio. Necessario “diminuire la dipendenza energetica dall’estero, puntare sulle rinnovabili, abbattere i costi di sistema in bolletta”
Non sono più sufficienti i provvedimenti, pur apprezzabili, che il Governo ha inserito nella legge di Bilancio. Servono misure straordinarie per evitare che tantissimi pensionati, soprattutto quelli con assegni al minimo, precipitino di colpo in una condizione d’indigenza, impossibilitati a far fronte all’aumento esponenziale del costo della vita, tra caro energia, inflazione ed effetti della pandemia. È l’allarme lanciato da Anp, l’Associazione nazionale pensionati di Cia-Agricoltori Italiani.
In particolare, secondo l’Anp, rispetto alla crescita record delle bollette di luce e gas, oltre a un intervento eccezionale di contenimento, serve una strategia a breve e a lungo termine per superare, da una parte, la dipendenza dall’estero sull’approvvigionamento energetico, dall’altra per aumentare la produzione da fonti rinnovabili, investendo per esempio sull’agri-fotovoltaico. Inoltre, occorre intervenire sulla composizione dei costi attribuiti in bolletta, abbattendo i cosiddetti costi di sistema che oggi incidono fino al 50% sulla cifra totale rispetto ai consumi reali. È una situazione ingiusta per tutti, ma che diventa insostenibile per i redditi bassi.

Leggi: Redattore Sociale, 19/01/2022


mercoledì 19 gennaio 2022
Diritto all’abitare: da Banca Etica un prestito obbligazionario subordinato per finanziare progetti di social housing

Banca Etica propone alla sua clientela un prestito obbligazionario subordinato con l’obiettivo di raccogliere 5 milioni di euro da destinare al finanziamento di progetti per il diritto all’abitare e il social-housing.
La proposta si rivolge a chi desidera investire i propri risparmi con in più la certezza di sapere che saranno impiegati per finanziare progetti per rendere disponibili alloggi a nuclei familiari con difficoltà abitative e per esperienze che promuovono un modo diverso di abitare.
“Secondo il Rapporto ASviS 2021, la crisi Covid-19 ha acuito il già grave disagio abitativo che caratterizza l’Italia, rendendo sempre più incompatibili i costi dell’abitare rispetto alla riduzione dei redditi reali. Si calcola che oggi oltre 1,1 milioni di famiglie vivano in condizione di disagio abitativo, acuto o grave. L’auspicabile sviluppo della dotazione di Edilizia Residenziale Pubblica appare sicuramente un fattore rilevante per contrastare il disagio abitativo; tuttavia, essa non può essere sufficiente, soprattutto considerando la presenza di fasce di popolazione il cui reddito, pur non consentendo l’accesso alla locazione ordinaria, non permette di rientrare nei bandi pubblici per l’accesso all’ERP

Leggi: Auser, 19/01/2022


martedì 18 gennaio 2022
Case di comunità, arrivano i fondi ed entrano i medici di famiglia

Il testo messo a punto dalla Cabina di regia Patto per la salute e pronto per le Regioni
La nuova Sanità al di fuori dell’ospedale comincia a prendere forma. Oltre ad aver appena incassato i fondi, 2 miliardi previsti dal Pnrr da spendere per costruire più di 1.3oo Case di comunità per curare gli italiani vicino casa, le Regioni hanno appena dato il via libera al primo passo verso una riforma “copernicana” per i medici di famiglia che dovranno uscire dai loro studi minimo 6 ore a settimana – ma potranno diventare 18 ore – per lavorare dentro queste nuove strutture, cuore delle cure sul territorio il cui identikit è ormai pronto. Nei prossimi giorni infatti il ministero della Salute invierà alle Regioni il documento con«Modelli e standard per lo sviluppo dell’Assistenza territoriale nel Servizio Sanitario Nazionale» che servirà per scrivere nero su bianco l’atteso «Dm 71», il decreto ministeriale che disegnerà la Sanità”di prossimità”, quella che è mancata più di tutte in questa pandemia, soprattutto nella fasi drammatiche delle prime ondate. Un documento the il ministero della Salute ha sbloccato proprio ora che si sta sistemando l’ultimo tassello che mancava e cioè quello dei medici di famiglia.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 18/01/2022


venerdì 14 gennaio 2022
Eurostat. Gli affitti sono aumentati del 16%, i prezzi delle case del 39% dal 2010

Gli affitti e i prezzi delle case nell’UE hanno continuato a crescere costantemente nel terzo trimestre del 2021, salendo rispettivamente dell’1,2% e del 9,2% rispetto al terzo trimestre del 2020. Queste informazioni provengono dai dati sugli affitti e sui prezzi delle case pubblicati oggi da Eurostat. L’articolo presenta una manciata di risultati dal più dettagliato articolo Statistics Explained sulle statistiche sui prezzi delle case.
Tra il 2010 e il secondo trimestre del 2011, i prezzi delle case e gli affitti nell’UE hanno seguito percorsi simili, ma dal secondo trimestre del 2011 tali percorsi sono notevolmente divergenti. Mentre gli affitti sono aumentati costantemente per tutto il periodo fino al terzo trimestre del 2021, i prezzi delle case hanno fluttuato considerevolmente.
Dopo un forte calo tra il 2° trimestre 2011 e il 1° trimestre 2013, i prezzi delle case sono rimasti più o meno stabili tra il 2013 e il 2014. Poi si è assistito a un rapido aumento all’inizio del 2015, da quando i prezzi delle case sono aumentati a un ritmo molto più veloce degli affitti.

Leggi: Agenspress, 14/01/2022


DALLE REGIONI:

martedì 25 gennaio 2022
Bologna, il Prefetto al lavoro per costituire un tavolo sugli sfratti

Un tavolo che “affronti il problema degli sfratti e metta al centro non solo le esecuzioni forzate, ma anche la possibilità di andare incontro alle situazioni di disagio provocate dalla pandemia”. Questa l’idea su cui sta lavorando il nuovo prefetto di Bologna, Attilio Visconti, secondo cui “è necessario non solo ora, ma anche in futuro, quando la pandemia sarà passata, cercare di portare in Prefettura i casi di esecuzione forzata e ragionare per capire in che termini si possa attivare la forza pubblica o invece andare incontro ai casi più sensibili”. Un’esperienza, questa, che “ho già portato avanti a Brescia e che vorrei ripetere qui”.
Per quanto riguarda i temi di maggiore attualità dal punto di vista sociale, il prefetto raccoglie anche la sollecitazione di Coalizione civica, che nei giorni scorsi gli aveva chiesto espressamente di ‘andare in pressing’ sul Governo in merito alla questione dell’aumento delle bollette e del caro-vita, auspicando anche la “convocazione di tavoli d’emergenza che affrontino il problema, che sta colpendo in maniera drammatica il settore produttivo, le fasce sociali più fragili e le stesse casse del Comune”.

Leggi: Redattore Sociale, 25/01/2022


lunedì 24 gennaio 2022
Medici di base, in Veneto è il caos. La denuncia dei sindacati dei pensionati

Carenza “cronica” di personale, pensionamenti, mancato cambio generazionale: problemi, incancreniti dalla pandemia, ai quali ora si sopperisce “sulla carta” aumentando il bacino di ogni medico di base da 1.500 a 1.800 pazienti. «Tutti capiamo le ragioni di questa decisione, quel che non vogliamo è che una situazione emergenziale si trasformi nella normalità», commentano Elena Di Gregorio, Tina Cupani e Debora Rocco,segretarie generali dei sindacati dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil del Veneto, «i problemi di oggi hanno radici lontane, dagli errori di programmazione sui numeri degli specialisti, alla non piena attuazione delle medicine di gruppo. A soffrirne non sono solo i medici al lavoro oggi, messi sotto grande pressione dalla gestione del Covid, ma l’utenza più anziana che ha in essi dei punti di riferimento ormai non più certi».

Leggi: Liberetà, 24/01/2022


lunedì 24 gennaio 2022
Casa: Zevi: pronti a sbloccare 50 milioni entro l’anno per affitti e case popolari

L’assessore al Patrimonio intende accelerare l’utilizzo dei fondi per il contributo all’affitto parcheggiati dal 2019. In primavera gli Stati generali del patrimonio
Tra le priorità del suo mandato Tobia Zevi, 38 anni, assessore al Patrimonio, considera “un obbligo morale” riuscire ad assegnare entro l’anno i 50 milioni di fondi per il contributo all’affitto che ha trovato “parcheggiati” in dipartimento. Lo scrive il Corriere della Sera in una articolata e dettagliata intervista.
Perché finora le risorse non sono state distribuite, nonostante le 60 nula richieste presentate al Comune?
“Siamo indietro di tre anni, dal 2019 al 2021. Capisco le difficoltà degli uffici, anche a causa della carenza di personale, impegnati a evitare abusi e irregolarità, ma non sono motivi sufficienti a giustificare un simile ritardo che impatta sulla vita delle persone”.
Come pensa di recuperare?
“Nelle prossime settimane pubblicheremo il bando 2021, se necessario lavoreremo 24 ore su 24: mi impegno a sanare la situazione al più tardi entro la fine dell’anno”.

Leggi: Radio Colonna, 24/01/2022


venerdì 21 gennaio 2022
Spid-Lepida, in Emilia-Romagna metà degli over 75 non scarica l’app

Patto tra Regione Emilia-Romagna, Lepida e sindacati pensionati di Cgil, Cisl e Uil per semplificare l’accesso e l’uso dello Spid, l’identità digitale ormai indispensabile per accedere ai servizi della pubblica amministrazione. L’accordo, come spiega la Regione, prevede supporto agli sportelli di prossimità per l’aiuto immediato alle categorie più deboli, un format Tv dedicato e corsi di facilitazione, in presenza e da remoto. Sono stati i numeri a indurre a mettere in campo correttivi: infatti la percentuale di chi ha installato l’app di Lepida per l’accesso alla Spid scende dal 93,4% degli under 65 al 68,9% dei 70-74enni fino al 49,6% degli over 75. “La pandemia ha impresso una forte accelerazione a un processo inevitabile e necessario come la digitalizzazione e la semplificazione dei rapporti tra pubblica amministrazione e cittadino”, affermano gli assessori regionali all’Agenda digitale Paola Salomoni e al Bilancio Paolo Calvano.

Leggi: Redattore Sociale, 21/01/2022


giovedì 20 gennaio 2022
Casa, Spinelli (Regione Toscana): “Il Governo blocchi gli sfratti”

L’assessora toscana al sociale: “La situazione che si è venuta a creare in questa fase è particolarmente pesante, e richiederebbe strumenti di intervento straordinari che non possono che essere di livello nazionale”
“La situazione che si è venuta a creare in questa fase è particolarmente pesante, e richiederebbe strumenti di intervento straordinari che non possono che essere di livello nazionale, come un auspicabile blocco degli sfratti”. Lo ha detto l’assessora alle politiche sociali della Regione Toscana Serena Spinelli all’indomani dei dati diffusi da Cgil e Sunia secondo cui, nella sola Toscana, ci sarebbero 5mila famiglie a rischio sfratto a causa della ripresa degli sfratti. “Da parte nostra, come Regione Toscana, effettueremo un attento monitoraggio della situazione attraverso il tavolo regionale sull’emergenza abitativa che abbiamo costituito, e auspichiamo l’attivazione e la messa a regime delle Commissioni territoriali previste dalla LR 2/2019, che dovrebbero lavorare proprio sul passaggio da casa a casa in caso di sfratto”.

Leggi: Redattore Sociale, 20/01/2022


giovedì 20 gennaio 2022
Brescia. Comunicato unitario: (il poco etico) Incremento delle tariffe 2022 del teleriscaldamento a Brescia

A fine giugno 2021 A2A annunciava il dimezzamento del fattore di conversione della propria rete di teleriscaldamento per la parte non rinnovabile.
Il coefficiente 0,24, già il più basso in Italia, veniva portato a 0,12.
Grazie anche alle nostre sollecitazioni, si avviava in città, un dibattito per “mettere in salvo” la possibilità di accedere al Superbonus 110% per gli edifici allacciati alla rete del teleriscaldamento.
L’interessamento dei parlamentari bresciani ha fatto si che nella legge di bilancio 2022 venisse inserita una norma per la quale, ai soli fini della certificazione convenzionale, valida per il
Superbonus, si possa utilizzare il vecchio coefficiente 0,24.
Se l’escamotage ha “risolto” il problema del Superbonus ha mantenuto inalterato il problema della redazioni di certificazioni energetiche, per gli edifici collegati al teleriscaldamento, per cui un edificio che consuma 200 kWh/mq.anno viene miracolosamente classificato in classe A4 come se consumasse 1/10 dell’energia.
Peccato che le bollette del teleriscaldamento si paghino sul consumo reale e la classificazione A4 continui ad essere fuorviante per chi intenda affittare o acquistare una casa!

Leggi: Sunia, 20/01/2022


mercoledì 19 gennaio 2022
Anziani, mancano Oss: il comune di Forlì dà una mano sulla formazione

Il Comune di Forlì sta sondando la possibilità di erogare risorse sufficienti a finanziare corsi, dando così “una risposta concreta all’emergenza occupazione”
Favorire la formazione e l’inserimento lavorativo di nuovi operatori socio-sanitari, Oss. Con questo obiettivo il Comune di Forlì sta sondando la possibilità di erogare risorse sufficienti a finanziare corsi, dando così “una risposta concreta all’emergenza occupazione”.
Come infatti sottolinea l’assessore alle Politiche sociali Rosaria Tassinari, durante il Comitato territoriale di Distretto di questa mattina, “la carenza di personale nelle strutture socio sanitarie, Cra e di lunga degenza del forlivese è un elemento evidente di questa nuova ondata di contagi”. Oltre ai sospesi per non essersi vaccinati, ci sono i sanitari positivi al Covid, i quarantenati, quelli in malattia e quelli che hanno diritto a qualche giorno di ferie dopo quasi due anni di emergenza pandemica. Insomma, prosegue, “la situazione è molto complessa, ascrivibile anche a ragioni di lungo corso e non facilmente risolvibile”. Il Comune, annuncia Tassinari, intende “riprendere e intensificare gli incontri con le strutture socio assistenziali del territorio per favorire un interscambio di bisogni e necessità a beneficio dell’utenza e di chi vi lavora”. Infatti è importante “capire- conclude l’assessore- dove poter intervenire e con quali mezzi, cercando di tutelare le persone più fragili e coloro che tutti i giorni affrontano sforzi lavorativi eccezionali”. (DIRE)

Leggi: Redattore Sociale, 19/01/2022


martedì 18 gennaio 2022
L’appello della Comunità di Sant’Egidio: “Basta case di riposo, l’assistenza agli anziani va rivoluzionata”

«Basta case di riposo, l’assistenza agli anziani va rivoluzionata. Ce lo sta dimostrando anche il Covid». Lancia l’appello la presidente della Comunità di Sant’Egidio Daniela Sironi che ieri ha incontrato, online, il Comune di Novara proprio sul tema della cura dei pensionati e della necessità di rivedere lo schema dei servizi sociali che fa perno sugli istituti. L’incontro di ieri è stato interlocutorio ma sarà seguito da altri confronti per avviare sperimentazioni di nuovi servizi in città. Da sempre i volontari della Comunità di sant’Egidio si occupano di chi è meno giovane e a Novara hanno avviato più progetti che li riguardano tra cui «Viva gli anziani!», un programma di assistenza domiciliare integrata con visite, telefonate e una rete di legami con il territorio. Ma partendo dalla nuova direttiva del ministero della Salute che promuove l’assistenza domiciliare la presidente Sironi chiede di rivoluzionare la prospettiva di assistenza da parte delle istituzioni del territorio, a cominciare da Comune, Asl e ospedale.

Leggi: La Stampa, 18/01/2022


martedì 18 gennaio 2022
Case popolari, in Toscana ristrutturati 2.700 alloggi

Saranno oltre 2.700 gli alloggi di Edilizia residenziale pubblica che verranno riqualificati in Toscana grazie al programma “Sicuro, verde e sociale” finanziato dal Next Generation EU nell’ambito del Pnrr
Saranno oltre 2.700 gli alloggi di Edilizia residenziale pubblica che verranno riqualificati in Toscana grazie al programma “Sicuro, verde e sociale” finanziato dal Next Generation EU nell’ambito del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – Fondo Complementare). Lo hanno annunciato oggi a Firenze il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e l’assessora regionale alle politiche sociali Serena Spinelli. La giunta regionale ha infatti approvato il piano regionale composto dalle proposte di intervento inviate dai soggetti gestori del patrimonio Erp, a fronte del finanziamento di oltre 93 Milioni di Euro. Grazie a queste risorse sarà possibile intervenire su una fetta consistente del patrimonio di edilizia pubblica (costituito da circa 50.000 alloggi) con interventi di efficientamento energetico, di miglioramento sismico, di razionalizzazione degli spazi, di riqualificazione degli spazi pubblici e di miglioramento delle aree verdi. Gli interventi finanziati riguardano 2.732 alloggi, ma in lista ce ne sono altri 1.654 ammessi con riserva: potranno accedere ai finanziamenti in caso di rimodulazioni o recuperi di risorse.

Leggi: Redattore Sociale, 18/01/2022


IN AGENDA:

“La riforma dell’Irpef: cosa cambia”: il 26 gennaio un nuovo incontro con gli esperti

Riprendono, anche nel 2022, gli incontri promossi dal Gruppo di consapevolezza civica “Emilia-Romagna diversa” in collaborazione con Auser Emilia Romagna.
Mercoledì 26 gennaio, dalle ore 18 alle 19.30, si svolgerà un incontro online dal titolo “La riforma dell’Irpef: cosa cambia”.
Grazie agli interventi di Simone Pellegrino, professore di Scienza delle finanze, e Luigi Giove, segretario generale della Cgil Emilia-Romagna, si valuteranno gli effetti della recente riforma dell’imposta sul reddito delle persone fisiche a livello collettivo e per le diverse situazioni reddituali.
Moderano Magda Babini, presidente di Auser regionale e Silvia Giannini, economista.
Al termine degli interventi dei relatori, si aprirà il confronto con i partecipanti.
Per partecipare all’incontro è sufficiente collegarsi a questo link:
https://zoom.us/j/5886985490?pwd=UEhsVE9ubFl4R0xiQjh3WDdDY1lWQT09

Leggi: Auser Emilia Romagna


 27 gennaio 2022, alle 15:00, si svolgerà la Presentazione nazionale di Quinto Rapporto sul secondo welfare

Il volume, intitolato “Il ritorno dello Stato sociale? Mercato, Terzo Settore e comunità oltre la pandemia“, offrirà riflessioni e approfondimenti sugli impatti che il Covid-19 ha avuto sul nostro sistema di welfare e, in particolare, sul ruolo che attori privati, organizzazioni del Terzo Settore, corpi intermedi e gruppi informali di cittadini hanno assunto per affrontare la crisi nella sua dimensione sanitaria, economica e sociale.

Leggi: Secondo Welfare


Il 28 gennaio 2022, alle 17,30, si svolgerà la presentazione del volume: Il maltrattamento dell’anziano in RSA

Analisi del fenomeno, strumenti per l’individuazione, strategie di prevenzione
Organizzazione:Gruppo Solidarietà
Luogo:L’incontro si svolgerà su piattaforma zoom

Leggi: Gruppo Solidarietà


Parma. Dibattito su ‘Esperienze di partecipazione degli assegnatari alla gestione del patrimonio’. L’esperienza Parmense

Dibattito il 1 febbraio 2022 alle ore 14 presso la Casa della Musica; piazzale San Francesco, 1

Leggi: Sunia


8.2.2022 – “Più fragili dopo la tempesta? Ricerca sugli anziani in Lombardia: bisogni, desideri, risorse”

Previsto a Milano la mattina del 08.02.2022, presso la Casa della Cultura, l’incontro: “Più fragili dopo la tempesta? Ricerca sugli anziani in Lombardia: bisogni, desideri, risorse”.
Promosso dai sindacati confederali pensionati della Lombardia in collaborazione con ARS, l’Osservatorio è frutto di una ricerca di cui il presidente Ars, Sergio Pasquinelli, ha curato la direzione scientifica.

Leggi: Welforum


IN EVIDENZA:

Genetica dei ricordi – di Johannes Gräff

Che sia il primo giorno di scuola o il primo bacio, alcuni ricordi ci restano impressi per decenni. Come mai? Sembra che le esperienze molto coinvolgenti lascino tracce nei nostri geni
Quando avevo sei anni andavo spesso in bicicletta con il mio migliore amico. Sfrecciavamo a destra e a manca con i nostri trabiccoli in manovre spericolate lungo la via, e facevamo a gara a superarci. Il ricordo me lo porto ancora dentro. Com’è possibile dopo 36 anni? Come fa il cervello a preservare così a lungo i contenuti della memoria? All’incirca negli stessi anni delle mie scorribande con la biciclettina, questa domanda assillava il premio Nobel Francis Crick (vissuto dal 1916 al 2004). Il co-scopritore della struttura del DNA annotava in un saggio del 1984 che buona parte dei componenti delle cellule nervose non è idonea a immagazzinare ricordi per anni o addirittura decenni. Infatti i neuroni sono composti in gran parte da proteine la cui emivita è di alcune ore o al massimo di pochi giorni. Ma esistono molecole nel corpo che durano più a lungo? La risposta è affermativa, perlomeno per un elemento molto importante della cellula: il DNA, che codifica l’informazione ereditaria in modo piuttosto stabile. Crick si domandava quindi se i ricordi non si depositino sotto forma di modificazioni chimiche del patrimonio genetico.

Leggi: Le Scienze


L’attività fisica previene e rallenta la fragilità: studio longitudinale di popolazione

Mantenere una buona qualità di vita in età avanzata è un obiettivo perseguibile (anche) mantenendo uno stile di vita attivo. Gli autori illustrano i risultati di una ricerca volta a verificare se più alti livelli di attività fisica svolta nel tempo libero da parte di anziani non fragili, siano un fattore di protezione rispetto all’insorgenza di fragilità. Secondo obiettivo di questo lavoro è la valutazione della velocità del cammino, come predittore di comparsa di fragilità nel tempo.
di Valentina Biagioli (Fondazione Golgi Cenci), Mauro Ceroni (Fondazione Golgi Cenci, Fondazione Istituto Neurologico Casimiro Mondino), Antonio Guaita (Fondazione Golgi Cenci)
L’aspettativa di vita è aumentata notevolmente negli ultimi decenni grazie ad una migliore alimentazione, igiene, condizioni di vita e cure mediche ampiamente disponibili e alla riduzione della mortalità infantile. La percentuale di persone anziane, ed in particolare la quota di over 80, sta crescendo più rapidamente di qualsiasi altra fascia d’età e si prevede che triplicherà tra il 2015 e il 2050 (Mantovani et al., 2020).
A livello individuale, la maggiore longevità comporta varie problematiche per il mantenimento di una buona qualità della vita. L’invecchiamento è stato definito come il progressivo e generale declino fisiologico di un organismo nella sua capacità di produrre risposte adattive ai fattori di stress a causa dell’accumulo di danni biologici in diversi tessuti. Gli individui più anziani diventano quindi più suscettibili e vulnerabili anche a lievi fattori di stress endogeni e/o esogeni ed il ritorno alle condizioni di base può essere impossibile o difficile e prolungato (Clegg, 2014).

Leggi: I Luoghi della Cura


SEGNALAZIONI:

Congedo parentale SARS CoV-2” per genitori lavoratori autonomi

Con il messaggio n° 327 del 21 gennaio, l’Inps comunica il rilascio della procedura per la presentazione delle domande di congedo SARS CoV-2 per i genitori lavoratori autonomi e per gli iscritti in via esclusiva alla Gestione separata. Ricordiamo che i destinatari di questo beneficio riguardano coloro che hanno figli contagiati, in quarantena da contatto o con attività didattica o educativa in presenza sospesa o con centri diurni assistenziali chiusi. Con un precedente messaggio (n. 74/2022), l’Inps aveva comunicato la proroga al 31 marzo 2022 del termine per la fruizione del “Congedo parentale SARS CoV-2”, disposta dal citato articolo 17 del decreto-legge n. 221/2021.
Per i periodi di astensione fruiti è riconosciuta un’indennità pari al 50% della retribuzione o del reddito a seconda della categoria lavorativa di appartenenza del genitore richiedente il congedo e i periodi sono coperti da contribuzione figurativa.
Per presentare la domanda di “Congedo parentale SARS CoV-2”, anche per figli con disabilità in situazione di gravità, per il quali non sussiste il limite di età di 14 anni, ci si può rivolgere ad una delle sedi Inca territoriali.

Leggi: Inca


Ape sociale: al via le richieste di certificazione del diritto

Dal 18 gennaio è possibile presentare domanda di certificazione dei requisiti per accedere all’anticipo pensionistico con Ape sociale, prorogato dall’ultima legge di bilancio (n. 234/2021) con alcune importanti modifiche. Lo ha comunicato l’Inps nel messaggio n. 274 pubblicato ieri sul sito istituzionale, nel quale l’Istituto riepiloga le novità legislative con le quali è stata ampliata la platea dei potenziali beneficiari.
In particolare, per i disoccupati, è stata eliminata la condizione del decorso del trimestre in stato di disoccupazione; mentre per l’individuazione dei lavoratori che svolgono attività cosiddette gravose è stato introdotto un nuovo elenco delle professioni e, per alcune di esse – operai edili, ceramisti e conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta – è stato ridotto il requisito di anzianità contributiva da 36 a 32 anni.
Per poter accedere all’Ape sociale i potenziali beneficiari devono aver compiuto almeno 63 anni di età e trovarsi in una delle quattro condizioni di seguito elencate:

Leggi: Inca


Infortuni domestici: assicurazione Inail in scadenza

Scade il 31 gennaio prossimo il pagamento del premio assicurativo obbligatorio annuo di 24 euro contro gli infortuni domestici. Lo ricorda l’Inail sul sito istituzionale sottolineando che non è possibile frazionarlo, ma è deducibile ai fini fiscali. Non sono tenuti a pagarlo, coloro i quali hanno un reddito complessivo lordo di 4.648,11 euro l’anno, oppure se si fa parte di nuclei familiari con un reddito complessivo lordo inferiore ai 9.296,22 euro l’anno.
La polizza riconosce e valorizza il lavoro di chiunque, donna o uomo, si occupi in maniera abituale, esclusiva e gratuita dei lavori in casa ed interessa tutti coloro con un’età compresa tra i 18 e i 67 anni di età, purché non svolgano altre attività per le quali sussiste già l’obbligo di iscrizione a un altro ente o cassa previdenziale.
Possono altresì assicurarsi:
• chi è titolare di una pensione;
• cittadino/a straniero/a che soggiorna regolarmente in Italia e non ha altra occupazione;
• persona che, avendo già compiuto i 18 anni, lavora esclusivamente in casa per la cura dei componenti della sua famiglia;
• studente che dimora nella città di residenza o in località diversa purché si occupi anche dell’ambiente in cui abiti;
L’assicurazione riguarda anche i lavoratori in cassa integrazione o beneficiari di prestazioni a carico dei fondi di integrazione salariale; chi percepisce l’indennità di disoccupazione prevista dalle leggi vigenti; i lavoratori stagionali, o con contratto temporaneo e a tempo determinato ma, in questi casi, ricorda l’Inail ci si può assicurare soltanto per i periodi in cui non si svolgono attività lavorative.

Leggi: Inca


 

 

 

NEWS:

lunedì 17 gennaio 2022
Programmi urbani nel PNRR

Piani urbani integrati. Progetti di rigenerazione urbana. Programma innovativo per la qualità dell’abitare
Forniamo un aggiornamento sui programmi urbani legati al PNRR oggetto di disposizioni normative in questo periodo. Abbiamo detto più volte che un volume di risorse rilevanti stanno impattando sulle città per politiche urbane. Tutto ciò sta tuttavia accadendo senza una visione a lungo a termine, senza integrazione tra ambiti d’intervento e senza alcuna forma di pianificazione. Strategie e coordinamento unitario sono al contrario necessarie per evitare di riproporre quanto si è verificato nei programmi degli ultimi anni rivolti alle città: la rimodulazione, da parte degli enti locali, di progetti in larga parte disponibili, velocemente cantierabili, non sempre approfonditi negli elementi di qualità.
Come già comunicato con circolare del 19 ottobre, con il Decreto del Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile il 7 ottobre 2021 sono stati approvati gli elenchi dei beneficiari e delle proposte presentate in merito al Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare (PinQua). Il Decreto del Ministero dell’Interno del 6 dicembre 2021 ha approvato il modello con il quale le Città Metropolitane individuano gli interventi finanziabili per investimenti in progetti relativi a Piani Urbani Integrati che può essere presentato solo da parte delle Città Metropolitane.

Leggi: Cgil, 17/01/2022


venerdì 14 gennaio 2022
Case di Comunità: la lunga marcia

Il quadro normativo e l’avvio di un finanziamento per realizzare le Case di Comunità, seppure non nella dimensione auspicata, hanno fatto, nell’ultimo anno, notevoli progressi e speriamo che si tratti di elaborazioni e proposte utili quali livelli di partenza per implementare la sanità territoriale e non semplici ipotesi da vanificare nel corso delle trattative con le varie lobby o non applicandole adeguatamente, come è occorso per altri provvedimenti (Decreto Balduzzi, insegna!)
Le scadenze del PNRR si avvicinano e il Governo ci informa che gli adempimenti previsti in accordo con l’Europa sono tutti rispettati. In particolare, in riferimento alle Case della Comunità (CdC), nella informazione trasmessa al Parlamento in data 23 dicembre si specifica che: “È stato concluso il ciclo di incontri finalizzato ad una prima ricognizione dei progetti. Entro il 28 febbraio 2022 ciascuna Regione definirà il proprio piano operativo contente piani di azione volti all’individuazione dei siti”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 14/01/2022


venerdì 14 gennaio 2022
Nuova proposta del Governo: la rateizzazione delle bollette luce e gas

Il piano di rateizzazione per le fatture luce e gas, senza interessi, è uno dei provvedimenti in arrivo dal governo per aiutare gli Italiani a far fronte ai rincari delle utenze nel 2022. Ma, chi può accedervi? e con quali modalità? Ve lo spieghiamo in questo articolo.
Il piano di rateizzazione di ARERA
Le famiglie italiane avranno la possibilità di pagare le fatture delle utenze luce e gas in 10 rate. E’ questa la mossa scelta dal governo per dare una mano alle famiglie che avranno difficoltà ad affrontare gli incrementi dei costi dell’energia elettrica e gas metano in quest’anno.
Le modalità previste da Arera, L’Autorità per l’energia le reti e l’ambiente, consistono nel pagamento di una prima rata pari alla metà del costo totale della fattura che si vorrà rateizzare e nella possibilità di poter pagare la seconda metà in rate da almeno 50 euro in massimo 10 rate. Infatti, qualora l’importo dovesse essere inferiore a 50 euro, l’Autorità concede la possibilità di pagare in meno rate (non meno di due), affinché l’importo relativo a ciascuna di essa sia sempre di maggiore o uguale a 50 euro.

Leggi: Cecop, 14/01/2022


giovedì 13 gennai0 2022
Ascensori, servizi e impianti nel nuovo bonus barriere al 75%

L’agevolazione incentiva anche gli interventi su montascale e piattaforme Tempo limitato per le spese: dovranno essere effettuate entro dicembre del 2022
Ascensori, montascale, piattaforme elevatrici, rampe. Ma anche adeguamenti di servizi igienici, impianti elettrici e domotici. La legge di Bilancio 2022, tra tante proroghe, ha introdotto una nuova agevolazione, dedicata alla rimozione di barriere architettoniche: vale il 75% delle spese sostenute, che sarà poi rimborsato in detrazione nel giro di cinque anni.Nella geografia dei bonus casa si presenta come un’opportunità molto interessante, perché offre percentuali di sconto rilevanti per lavori che moltissimi condomìni dovrebbero comunque effettuare. Anche se sarà importante muoversi subito: la manovra conferma il nuovo sconto solo fino alla fine del 2022. Tra tempi di approvazione e realizzazione degli interventi, c’è il rischio di andare lunghi.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 13/01/2022


mercoledì 12 gennaio 2022
Auser ha dato la sua adesione a “Smartphonfest 2022 Orientarsi nell’era dell’onlife”

Si tratta di una iniziativa promossa da Articolo 99 associazione per il dialogo sociale dei già consiglieri del Cnel e rivolta agli studenti delle seconde classi degli istituti secondari di secondo grado. Si tratta di un vero e proprio torneo di Storytelling.
“Viviamo in un tempo nuovo definito efficacemente Onlife condizione propria dell’era digitale – si legge nel bando – simbolicamente aperto dallo smartphone, icona dell’irreversibile interconnessione tra il mondo virtuale e quello fisico: l’ambiente nel quale esistiamo. Cos’è, come lo percepiamo, quali potenzialità e quali rischi ci lascia intuire? Quali saperi, quali esperienze potrebbero esserci d’aiuto per orientarci e navigare in spazi largamente inesplorati e suggerirci scelte per il futuro? Forse, allora può esserci d’utilità una palestra, una Palestra del Futuro. Un luogo per una riflessione creativa, per esercitarci, per addestrarci, per progettare e per poi confrontarci con altre classi di studenti del 2° anno, con avremo un’occasione in più per misurare le nostre capacità e le possibilità di realizzare le aspirazioni che coltiviamo”. I ragazzi insieme ai loro docenti si dovranno cimentare in una sorta di torneo di storytelling: racconti, video, fumetti, ecc. I primi tre classificati saranno premiati.

Leggi: Auser, 12/01/2022


mercoledì 12 gennaio 2022
Il welfare delle famiglie italiane, oltre la metà ha rinunciato a prestazioni sanitarie nel 2021

Rapporto Cerved. Spesi 136,6 miliardi per prestazioni di welfare (più di 5 mila euro a famiglia): in crescita quelle per salute, assistenza agli anziani e istruzione . Il 50,2% ha rinunciato a prestazioni nella sanità, 56,8% nell’assistenza agli anziani, 58,4% nell’assistenza ai bambini, 33,8% nell’istruzione. Pesano problemi economici, indisponibilità del servizio e inadeguatezza dell’offerta
“Oltre la metà delle famiglie italiane (50,2%) ha rinunciato a prestazioni sanitarie per problemi economici, indisponibilità del servizio o inadeguatezza dell’offerta. Contemporaneamente la spesa delle famiglie per la salute, l’assistenza agli anziani e l’istruzione è aumentata”. Lo rileva l’edizione 2022 del Bilancio di welfare delle famiglie italiane di Cerved, presentato oggi a Roma alla presenza della ministra per le pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti, esponenti del Governo e delle Istituzioni, studiosi del cambiamento sociale e responsabili di imprese operanti mercato dei servizi di welfare. L’indagine ha coinvolto un campione di 4.005 famiglie di tutte le regioni italiane, stratificate per condizione economica e per composizione del nucleo familiare, e le rilevazioni sono state eseguite in diverse fasi negli ultimi due anni, dal lockdown della primavera 2020 a novembre 2021. Obiettivo, analizzare l’influenza dell’emergenza Covid sui comportamenti familiari e per distinguere le conseguenze dell’emergenza dalle tendenze di lungo termine.

Leggi: Redattore Sociale, 12/01/2022


mercoledì 12 gennaio 2022
Pnrr. Arrivano i primi 8 miliardi per la sanità. Serviranno per Case e Ospedali di comunità, telemedicina, assistenza domiciliare e ammodernamento e sicurezza ospedali.

Le risorse sono così ripartite: case di comunità (2 miliardi); assistenza domiciliare e la telemedicina (204,5 milioni); ospedali di comunità e assistenza sanitaria intermedia (1 miliardo); ammodernamento tecnologico e digitale ospedaliero (più di 2,6 miliardi); sicurezza e sostenibilità ospedaliera (638,8 milioni). Ora le Regioni avranno tempo fino al 28 febbraio 2022 per presentare i Piani regionali al fine di sottoscrivere il Contratto Istituzionale di Sviluppo che in ogni caso dovrà essere firmato entro il 31 maggio 2022. A vigilare sarà il Ministero della Salute.
È stata approvata in Conferenza Stato-Regioni la proposta di riparto dei primi 8 miliardi dei fondi della missione 6 Salute del Piano nazionale di ripresa e resilienza che verranno destinati alle Regioni responsabili dell’attuazione di specifiche linee progettuali.
Ora le Regioni avranno tempo fino al 28 febbraio 2022 per presentare i Piani regionali al fine di sottoscrivere il Contratto Istituzionale di Sviluppo che in ogni caso dovrà essere firmato entro il 31 maggio 2022. A vigilare sarà il Ministero della Salute.

Leggi: Quotidiano Sanità, 12/01/2022


mercoledì 12 gennaio 2022
Infermieri. “Ne servono di più e specializzati”. Le Associazioni dei pazienti cronici rilanciano l’allarme

L’appello è di 16 Associaizoni in rappresentanza di quasi 22 milioni di cittadini-pazienti. Rilanciato l’allarme carenza infermieri della Fnopi. Una lettera congiunta a Governo, Parlamento e Regioni per chiedere l’attuazione di una reale multi-professionalità e integrazione multidisciplinare e sviluppare la figura dell’infermiere di famiglia e comunità
Sono i rappresentanti di quasi 22 milioni di malati cronici, dalle associazioni dei malati oncologici a quelle dei portatori di stomie, da chi ha bisogno di nutrizione parenterale al coordinamento nazionale famiglie con disabilità e molte altre ancora.
Chiedono al Governo in una petizione inviata all’esecutivo, al Parlamento e alle Regioni, di non essere lasciati soli sul territorio, nella loro vita di tutti i giorni e per questo hanno bisogno di più infermieri. E specializzati.
La ricetta che le sedici associazioni* che hanno inviato il documento (le più numerose rispetto alle persone che rappresentano) propongono è quella di consolidare una logica normativa e attuativa di reale multi-professionalità e integrazione multidisciplinare oltre che una integrazione tra ospedale e territorio che favorisca davvero la continuità delle cure per sviluppare operativamente un nuovo modello di assistenza di prossimità e domiciliare. Prevedere quindi nelle linee di indirizzo non solo gli standard quantitativi, ma i modelli di relazione interprofessionale da attuare.

Leggi: Quotidiano Sanità, 12/01/2022


mercoledì 12 gennaio 2022
Una nuova anagrafe immobiliare per avviare la riforma del Catasto

Fisco. Oggi il via libera della commissione parlamentare sull’Anagrafe tributaria al pacchetto di proposte per le nuove regole sulle banche dati. L’obiettivo è un archivio degli atti notarili contro il riciclaggio
Una banca dati integrata tra informazioni catastali e quelle delle proprietà immobiliari per attuare la nuova Anagrafe immobiliare. Una serie di informazioni che consenta a tutte le amministrazioni, anche quelle locali, di conoscere i dati di natura urbanistica e quelli dei soggetti residenti e titolari di diritti reali. A leggerla così la proposta avanzata al Senato dalla bicamerale sulla vigilanza dell’Anagrafe tributaria la nuova banca dati da attuare sembra porre le basi per la nuova riforma del catasto proposta dal Governo nella legge delega in discussione alla Camera. Proposta di riforma su cui però a Montecitorio si è acceso il confronto politico con la maggioranza spaccata sullo stralcio dell’articolo 6 dedicato al nuovo al catasto.

Leggi: Centro di cultura condominiale, 12/01/2022


mercoledì 12 gennaio 2022
Cura Pnrr per gli immobili italiani

Il patrimonio immobiliare. Oltre l’80% degli edifici residenziali ricadono ancora nelle classificazioni energetiche più basse e rappresentano oltre un terzo dei consumi: il Piano mette a disposizione 15 miliardi per tagliare le emissioni entro il 2030
Dieci anni decisivi per migliorare l’efficienza del patrimonio immobiliare italiano, pubblico e privato. Il percorso iniziato nel 2021 con l’approvazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza dovrà portare i suoi risultati entro il 2030, anno nel quale l’Unione europea fissa il suo primo traguardo di riduzione dei gas a effetto serra (-55% rispetto allo scenario del 1990).
La sfida sembra quasi impossibile: invertire la tendenza del nostro paese alla scarsa manutenzione dei suoi immobili, che oggi sono vecchi, energivori e, in qualche caso, anche poco sicuri. La differenza, però, potrebbero farla le risorse a disposizione: solo il Pnrr, infatti, dedica oltre 15 miliardi alla riqualificazione degli edifici.
La mappa
Gli immobili in Italia, stando alle ultime statistiche catastali dell’Osservatorio del mercato immobiliare dell’agenzia delle Entrate, sono 76,5 milioni: sono 35,9 milioni gli immobili residenziali (un numero che comprende anche i singoli appartamenti) e oltre 29 milioni quelli collegati in qualche modo ad attività produttive e commercio.

Leggi: Confedilizia, 12/01/2022


mercoledì 12 gennaio 2022
Anziani e disabili, Italia fanalino di coda in Ue per spesa in assistenza: il peso del privato cresce, mentre lo Stato arretra

Insufficienti. Sono le risorse che l’Italia investe sull’assistenza di anziani e persone con disabilità: il 2,5% del pil, un punto sotto alla media del 3,5% dei paesi Ocse più sviluppati e due meno della Germania (4,5%) che si trova al primo posto, seguita a stretto giro da Gran Bretagna (4,3%) e Francia (4,1%). E mentre il servizio pubblico continua a calare, scendendo dal 30% al 25%, avanza il settore privato, ora al 26% dal 23%. Inoltre cresce in maniera significativa il ruolo chiave del non profit – che include anche le cooperative sociali – e che copre quasi la metà dell’offerta totale di posti letto per anziani e disabili (49%), rispetto al 42% di dieci anni fa. I dati sono contenuti nel rapporto Anziani e disabili: un nuovo modello di assistenza realizzato dalla Fondazione per la Sussidiarietà (FPS), in collaborazione con Cesc – Università degli studi di Bergamo, Crisp – Università degli studi di Milano, Politecnico di Milano e Università degli studi di Parma e con la partecipazione di Fondazione Don Gnocchi e Fondazione Sacra Famiglia. Statistiche aggiornate ai dati disponibili fino al 2018, che fotografano il quadro italiano dell’assistenza e cura di soggetti anziani non autosufficienti e disabili gravi. La ricerca (120 pagine), a cura di Alberto Brugnoli e Antonello Zangrandi, è frutto di un percorso di confronto e approfondito lavoro con ricercatori, docenti universitari ed esponenti di altri enti del settore socio-sanitario, pubblici, privati e non profit, e contiene analisi e proposte concrete per la riforma del settore

Leggi: Auser, 12/01/2022


lunedì 10 gennaio 2022
Bonus casa prorogati: ecco come pianificare gli interventi

La mappa dei rinnovi. Per i condomini 24 mesi con il superbonus al 110%. Corsa contro il tempo per le villette. Tre anni per le detrazioni ordinarie con possibilità di cessione e sconto in fattura
Terminato il percorso parlamentare della manovra, per i bonus casa si apre adesso la fase della pianificazione. Con l’ok alla legge di Bilancio, famiglie e imprese possono – finalmente – programmare i lavori con un quadro di regole certe.
Le parole pronunciate a ottobre dal ministro dell’Economia si sono rivelate profetiche: «Bonus utili, ma non sostenibili alla lunga», aveva detto in sintesi Daniele Franco. Ecco allora una legge di Bilancio che prevede il pacchetto di proroghe più ricco degli ultimi anni, ma che inizia gradualmente a smantellare l’idea (spesso illusoria) secondo cui «lo Stato paga integralmente i lavori».
Chi vince e chi perde? La risposta cambia in base a una coppia di variabili: condomìni o singole unità immobiliari; interventi “pesanti” o piccole ristrutturazioni.

Leggi: Quotidiano Condominio, 10/01/2022


lunedì 10 gennaio 2022
Villette, soglia del 30% con calcoli doppi

Solo chi raggiunge questo step al 30 giugno potrà arrivare fino al 31 dicembre
Incassata la proroga con la manovra, i proprietari delle “villette unifamiliari” si stanno interrogando su come programmare i lavori per il 2022 massimizzando il superbonus. Anche perché la manovra agevola al 110% le spese sostenute fino al 31 dicembre 2022 solo a chi dimostrerà (sul come,
ancora non vi sono punti fermi) di aver effettuato «lavori per almeno il 30 per cento dell’intervento complessivo» alla data del 30 giugno 2022.
È convinzione diffusa che, escludendo dal ragionamento gli interventi sismabonus nei Comuni terremotati, la possibile estensione a fine anno non potrà risolvere tutti i problemi: la carenza di materie prime e strutture di servizio (come i ponteggi) e la scarsa disponibilità delle imprese sono solo alcuni degli ostacoli da affrontare.
Certo, la proroga per i condomìni, gli edifici da due a quattro unità di un solo proprietario, le case popolari e gli immobili del terzo settore farà slittare di qualche mese il portafoglio ordini di alcune imprese. Tuttavia, guardando al 30 giugno va messa in conto la concorrenza di tre categorie di soggetti:

Leggi: Quotidiano Condominio, Il Sole 24 Ore, 10/01/2022


martedì 18 gennaio 2022
Recovery, Torino dal 16 marzo spende 233 milioni in rigenerazione

I fondi per la rigenerazione urbana del Pnrr che arriveranno sulla Città metropolitana di Torino hanno ora dei tempi precisi. Si tratta di 233 milioni di fondi, della cui gestione a livello governativo si occupa il ministero dell’Interno. Lo ha annunciato questa mattina, al termine della giunta, il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, che ha presentato criteri e scadenze che impegneranno giunta e Comuni della cintura fino al 16 marzo, quando le progettualità elaborate sul territorio saranno trasmesse al Governo.
Il sindaco ha spiegato che i fondi potranno servire per interventi su biblioteche civiche, uffici del Comune, il presidio del territorio pubblico, sport, cultura, giovani e microhousing. E poi iniziative immateriali, ad esempio col Terzo settore per interventi sociali a bassa soglia e gestione dei senza fissa dimora.

Leggi: Redattore Sociale, 18/01/2022


lunedì 17 gennaio 2022
Napoli, al via servizio comunale per l’accoglienza dei senza dimora

Inaugurato alla ‘Casa delle Genti’ – alla presenza del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, dell’assessore comunale alle Politiche sociali Luca Trapanese, del presidente della Fondazione Ritiro di Santa Maria del Gran Trionfo padre Salvatore Farì e di, in rappresentanza della diocesi di Napoli, padre Enzo Cozzolino – il servizio comunale di accoglienza per 32 persone senza dimora.
Attraverso la stretta collaborazione con l’assessorato alle Politiche sociali – spiega una nota – è stato possibile garantire una continuità alla Comunità delle Genti con un supporto economico di 10.000 euro mensili. Tale importo copre i costi derivati dall’attività, nello specifico quelli del personale (7.500), del vitto che comprende la colazione e la cena (1.500) e delle utenze (1.000). Un supporto che sarà costante per un periodo di 6 mesi rinnovabili di volta in volta.

Leggi: Redattore Sociale, 17/01/2022


lunedì 17 gennaio 2022
Rsa per anziani in Veneto, la Cisl: “Criticità e urgenze. Sì a un tavolo regionale”

Carenza di personale sociosanitario per Covid o per mancanza di vaccinazione, criticità nel garantire sostenibilità economica, difficoltà nel reperimento di specifiche figure professionali, dimissioni degli operatori in “fuga” verso le strutture sanitarie pubbliche o verso altre professioni: sono i fattori che, secondo la Cisl Veneto, stanno oggi mettendo in ginocchio l’organizzazione del lavoro in molte delle oltre 320 Rsa (residenze sanitarie assistenziali) per anziani del Veneto, che accolgono circa 28 mila ospiti.
“La verità è che da lungo tempo queste strutture sono in sofferenza – spiega Cinzia Bonan, segretaria di Cisl Veneto con delega alle politiche sociali e sanitarie – e che la straordinaria emergenza sanitaria ha acuito le numerose debolezze già preesistenti nel sistema della residenzialità e della domiciliarità, rendendole ancor più evidenti e preoccupanti. Perciò riteniamo sia urgente individuare puntualmente le criticità del sistema e le priorità di intervento, definendo al contempo i livelli assistenziali che garantiscono da un lato qualità del servizio, sostegno alle persone e alle famiglie in situazioni di fragilità, dall’altro la valorizzazione e la tutela dell’occupazione”.

Leggi: Redattore Sociale, 17/01/2022


venerdì 14 gennaio 2022
Toscana, «entro il 2026 78 case di comunità con i fondi del Pnrr»

Il nuovo piano sul tema della strutture sanitarie: richiesta di finanziamento da 173,5 milioni di euro – di Giulio Gori
Il piano legato alle risorse del Pnrr e del piano complementare che la Regione Toscana ha presentato al governo, sul tema delle nuove strutture sanitarie, punta a realizzare 78 case di comunità, 37 centrali operative territoriali e 24 ospedali di comunità, con una richiesta di 173,5 milioni di finanziamento. L’obiettivo, entro il 2026, è di cambiare il volto della sanità territoriale, il punto debole del sistema toscano. Le case di comunità sono poliambulatori, che raccolgono anche servizi sociali, medici di famiglia, medici di guardia. Le centrali operative territoriali sono invece punti di riferimento per l’organizzazione dell’assistenza a domicilio dei pazienti. Gli ospedali di comunità sono infine una soluzione per le lungo degenze a metà strada tra il domicilio e l’ospedale, dove il paziente cronico e non acuto viene ricoverato e preso in carico da infermieri e oss, con la vigilanza di un medico clinico, aiutato dai medici di famiglia. Firenze vanterà il numero massimo di case di comunità, 7, mentre gli ospedali di comunità saranno principalmente concentrati nelle località di provincia.

Leggi: Corriere Fiorentino, 14/01/2022


venerdì 14 gennaio 2022
Roma, Gualtieri: il piano freddo passa da 95 a 400 unità, via all’accoglienza diffusa

“Un altro fronte su cui abbiamo deciso di potenziare le risorse in bilancio è quello delle politiche sociali, anche alla luce delle conseguenze della pandemia che ha acuito le disuguaglianze. Ma la riduzione delle distanze è per noi una priorità. Tra le cose che mi stanno più a cuore penso all’accoglienza dei senza fissa dimora e al piano freddo, che prevede un consistente incremento dei posti che a oggi sfiora le 400 unità, a fronte delle 95 di novembre. Prevediamo poi un’accoglienza diffusa che mira a superare l’approccio emergenziale e a costruire una rete permanente di servizi che prevede anche un percorso di rientro lavorativo per le persone”. Così il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, in apertura della seduta dell’Assemblea capitolina dedicata all’esame del bilancio comunale.

Leggi: Redattore Sociale, 14/01/2022


giovedì 13 gennaio 2022
Casa, “Sicuro, verde e sociale”: presentati i progetti Erp Marche

Presentati stamattina i progetti di riqualificazione di edilizia residenziale pubblica inseriti nell’ambito del programma denominato: “Sicuro verde e sociale”. “Per la sua realizzazione- spiega in una nota l’assessore regionale con delega all’Edilizia residenziale pubblica, Stefano Aguzzi- alla Regione Marche sono stati assegnati oltre 62 milioni di euro che serviranno per l’efficientamento e la ristrutturazione del patrimonio residenziale pubblico nel rispetto dei criteri di sicurezza e di tutela ambientale”. All’incontro erano presenti oltre all’assessore regionale all’Edilizia residenziale pubblica, il presidente di Erap Marche, Massimiliano Sport Bianchini, e il segretario di Erap Marche, Maurizio Urbinati. “Sono molto soddisfatto del lavoro svolto- aggiunge Aguzzi- perché portiamo a compimento un’assegnazione di fondi legati al Pnrr in tempi rapidissimi, comunicataci appena il 30 settembre scorso, la cui procedura scadeva entro l’anno”.

Leggi: Redattore Sociale, 13/01/2022


mercoledì 12 gennaio 2022
“Bologna invecchia e va riqualificata”, le coop si candidano

Daniele Ravaglia, presidente di Confcooperative Bologna, tende la mano al comune e alla metropoli: “Lavoriamo più insieme”
“La nostra città invecchierà molto rapidamente, i dati che noi abbiamo ci mostrano un futuro dove l’attenzione ai servizi per la persona dovrà essere particolarmente importante. E chi, se non la cooperazione, potrà dare questo servizio? Pensiamo anche alla riqualificazione territoriale: oggi o se ne occupa il Comune, quindi la pubblica amministrazione, oppure se ne occupano le cooperative”. È lo slancio di Daniele Ravaglia, presidente di Confcooperative Bologna, oggi al convegno online dell’associazione “Ripresa, resilienza, sviluppo sostenibile. Quali partenariati pubblico-privato per la grande Bologna?”. Promosso dalla stessa Confcooperative, l’appuntamento fa il punto “su sviluppo sostenibile ed equo del territorio di Bologna”, in vista delle risorse Pnrr, la cui cabina di regia locale include anche le cooperative.

Leggi: Redattore Sociale, 12/01/2022


mercoledì 12 gennaio 2022
Emergenza abitativa, a Palermo 2500 famiglie senza casa

In 750 occupano immobili abbandonati. Domani incontro del comune con le associazioni per discutere della situazione di 50 famiglie, che hanno ricevuto un’ordinanza di sgombero per inagibilità. Pellicane: “Utilizzare immobili confiscati con auto-recupero”
Sono 2500 le famiglie, in maggioranza con diversi figli, iscritte nella graduatoria dell’emergenza abitativa a Palermo. Di queste, per assoluta necessità, circa 750 hanno deciso di occupare alcuni immobili, che erano in stato di completo abbandono e su cui hanno operato dei piccoli interventi di auto-recupero. A dirlo è Tony Pellicane, portavoce del Comitato di lotta per la casa 12 luglio, che da molti anni segue la situazione drammatica di molte famiglie, sulla base dei dati dell’ultimo aggiornamento (ottobre 2021). Tra le diverse situazioni, quella di 50 famiglie che occupano due ex edifici scolastici di viale Michelangelo e che hanno ricevuto un’ordinanza di sgombero per inagibilità degli immobili. Domani l’assessorato alle attività sociali ha predisposto un incontro programmatico online, aperto alle associazioni, per confrontarsi proprio sulla situazione delle 50 famiglie.

Leggi: Redattore Sociale, 12/01/2022


IN AGENDA:

“La riforma dell’Irpef: cosa cambia”: il 26 gennaio un nuovo incontro con gli esperti

Riprendono, anche nel 2022, gli incontri promossi dal Gruppo di consapevolezza civica “Emilia-Romagna diversa” in collaborazione con Auser Emilia Romagna.
Mercoledì 26 gennaio, dalle ore 18 alle 19.30, si svolgerà un incontro online dal titolo “La riforma dell’Irpef: cosa cambia”.
Grazie agli interventi di Simone Pellegrino, professore di Scienza delle finanze, e Luigi Giove, segretario generale della Cgil Emilia-Romagna, si valuteranno gli effetti della recente riforma dell’imposta sul reddito delle persone fisiche a livello collettivo e per le diverse situazioni reddituali.
Moderano Magda Babini, presidente di Auser regionale e Silvia Giannini, economista.
Al termine degli interventi dei relatori, si aprirà il confronto con i partecipanti.
Per partecipare all’incontro è sufficiente collegarsi a questo link:
https://zoom.us/j/5886985490?pwd=UEhsVE9ubFl4R0xiQjh3WDdDY1lWQT09

Leggi: Auser Emilia Romagna


25 gennaio 2022, ore 14:30. La strategia regionale e locale per lo sviluppo sostenibile

Le città, grandi e piccole, vanno ripensate in modo da poter essere resilienti, preparate a prevenire i rischi e a reagire agli shock acuti e agli stress cronici, siano essi di origine naturale, antropica o virale.
L’intento delle politiche urbane è ora quello di agire, in linea con quanto esplicitato dagli obiettivi dell’Agenda 2030, per evitare o prevenire i rischi derivanti dai mutamenti in atto, di proteggere i cittadini più vulnerabili, di promuovere la capacità delle comunità di prepararsi, resistere e risollevarsi dagli impatti arrivando a costruire le condizioni per una evoluzione della dimensione urbana prospera, equa e sostenibile.

Leggi: Eventbride


 27 gennaio 2022, alle 15:00, si svolgerà la Presentazione nazionale di Quinto Rapporto sul secondo welfare

Il volume, intitolato “Il ritorno dello Stato sociale? Mercato, Terzo Settore e comunità oltre la pandemia“, offrirà riflessioni e approfondimenti sugli impatti che il Covid-19 ha avuto sul nostro sistema di welfare e, in particolare, sul ruolo che attori privati, organizzazioni del Terzo Settore, corpi intermedi e gruppi informali di cittadini hanno assunto per affrontare la crisi nella sua dimensione sanitaria, economica e sociale.

Leggi: Secondo Welfare


Il 28 gennaio 2022, alle 17,30, si svolgerà la presentazione del volume: Il maltrattamento dell’anziano in RSA

Analisi del fenomeno, strumenti per l’individuazione, strategie di prevenzione
Organizzazione:Gruppo Solidarietà
Luogo:L’incontro si svolgerà su piattaforma zoom

Leggi: Gruppo Solidarietà


Parma. Dibattito su ‘Esperienze di partecipazione degli assegnatari alla gestione del patrimonio’. L’esperienza Parmense
Dibattito il 1 febbraio 2022 alle ore 14 presso la Casa della Musica; piazzale San Francesco, 1

Leggi: Sunia


Un corso Grey Panthers in presenza, a gennaio, per essere davvero Cittadini digitali

La ripresa delle attività in presenza è possibile, purché si rispettino le modalità di sicurezza, GreenPass e mascherina innanzitutto e si usino le cautele necessarie. Per questo, noi della Redazione, volentieri organizziamo un corso in presenza, che si articola in 5 appuntamenti, di un’ora e trenta minuti l’uno: 50 minuti di lezione, seguita da navigazione diretta dei siti, esercitazioni pratiche ed esempi, costruiti sulle esigenze e sulle domande degli iscritti. Al termine di ogni incontro verrà fornita una dispensa, per facilitare il ripasso e l’approfondimento.
I 5 appuntamenti saranno così articolati:
• Imparare a navigare sul sito del Comune di Milano: i servizi online da utilizzare, per risparmiare tempo e fatica.
• Come attivare SPID e come utilizzarlo: gli usi possibili, per essere identificati in sicurezza sui siti della Pubblica Amministrazione.
• Il fascicolo sanitario elettronico: utilità, uso, esempi pratici.
• Il mondo delle APP: quelle native sui nostri dispositivi, quelle che ci procuriamo gratuitamente o che acquistiamo. APP utili per Senior: 118, google maps, whatsapp e altro ancora.
• Home-banking e Moneta Digitale: essere capaci di muoversi con disinvoltura in ogni contesto, senza mettere mano al portafoglio, alle carte di credito, ai Bancomat. Risparmiando tempo e garantendosi maggiore sicurezza.

Leggi: Grey Panthers


8.2.2022 – “Più fragili dopo la tempesta? Ricerca sugli anziani in Lombardia: bisogni, desideri, risorse”

Previsto a Milano la mattina del 08.02.2022, presso la Casa della Cultura, l’incontro: “Più fragili dopo la tempesta? Ricerca sugli anziani in Lombardia: bisogni, desideri, risorse”.
Promosso dai sindacati confederali pensionati della Lombardia in collaborazione con ARS, l’Osservatorio è frutto di una ricerca di cui il presidente Ars, Sergio Pasquinelli, ha curato la direzione scientifica.

Leggi: Welforum


IN EVIDENZA:

Assistenza territoriale. Servono subito nuove leggi, nazionali e regionali – di Ettore Jorio

Per una vera riforma della sanità territoriale serve un provvedimento legislativo statale, integrativo delle politiche distrettuali, che ne sancisca l’istituzione nell’ordinamento della salute e di leggi di dettaglio regionali che ne fissino i criteri e le modalità costitutive e realizzative, adattata ai fabbisogni che ogni realtà geografica esprime
Sanità e PNRR rappresentano un binomio perfetto per alimentare le giuste speranze che la nazione nutre in tema di tutela della propria salute, oggi seriamente vilipesa dal Covid che mette in pericolo il mondo intero.
Due anni terribili, quelli appena conclusi, che hanno registrato il flop di una assistenza territoriale abbandonata da anni a se stessa, fatta eccezione per quelle Regioni che vi hanno investito da tempo. Così come è risultato ovunque inadeguato il sistema ospedaliero ad affrontare una domanda elevata di terapia intensiva e semintensiva. Il tutto negativamente condizionato dall’assenza di un Piano nazionale contro le pandemie lasciato per anni nei cassetti ministeriali, vendendo oggi per nuovo uno strumento vecchio e inappropriato.
Ma la sanità non vuol dire solo Covid, come sembra essere diventato, invece, l’unico obiettivo da risolvere. E’ tutt’altro. Ѐ garantire, alla comunità tutta, l’assistenza ordinaria, contrariamente a come sta facendo una informazione che si caratterizza in modo monodirezionale, affascinando e intimorendo i destinatari a colpi di Covid.

Leggi: Quotidiano Sanità


Cronaca di un’assistenza impossibile

Cosa significa oggi prendersi cura di un proprio familiare non autosufficiente? Quali sono i principali problemi da affrontare per trovare dei sostegni validi nell’attività di cura? Come trovare una conciliazione sostenibile tra l’essere caregiver di un genitore anziano e l’essere al contempo un genitore, un coniuge, un lavoratore? L’autore, condividendo la propria esperienza personale, propone riflessioni e interrogativi su problemi concreti, pratici, che ogni caregiver familiare si trova ad affrontare durante il percorso di cura e assistenza.
di Giuseppe Dino (Caregiver familiare, assegnista di ricerca CNR)
Migliaia di persone in Italia vivono una situazione insostenibile nella gestione dell’assistenza ad un proprio familiare non autosufficiente. Molti di essi assistono persone con gravissime limitazioni delle autonomie, spesso in presenza di deficit cognitivi e disturbi del comportamento che necessitano la presenza assidua di assistenza per lo svolgimento di tutte le attività quotidiane. Io stesso mi trovo in una situazione analoga con mia madre.
Famiglie caregiver sole nella ricerca di assistenti familiari. Un’odissea per ingaggiare una badante
Nonostante l’indennità di accompagnamento e altri supporti (ad esempio il programma home care premium) siano dei validi sostegni economici, una delle più grandi difficoltà che vivono le famiglie caregivers è legata alla ricerca del personale di assistenza. L’esigenza di assistenza continuativa (H24) porta infatti pazienti e famiglie a misurarsi, a volte improvvisamente, con la ricerca di personale, senza ricevere orientamento e supporto.
In queste situazioni le possibilità per le famiglie sono poche: rivolgersi ad una società che garantisce il reperimento di personale dell’assistenza o cercare e selezionare, in autonomia, una persona (colf/badante) utilizzando le proprie conoscenze personali. In questo faticoso processo di ricerca, le famiglie già aggravate dal carico dell’assistenza e da tutte le preoccupazioni ad essa connessa, rischiano di incontrare sedicenti agenzie o intermediari che mettono in primo piano il profitto economico piuttosto che la qualità del servizio erogato.

Leggi: I Luoghi della Cura


La differenza fra accessibilità e progettazione universale – Intervista di Antonio Giuseppe Malafarina a Giulio Ceppi

«Usando una metafora calcistica, l’accessibilità è come avere una buona difesa, pur sapendo che non è facendo catenaccio che si vince. Progettazione universale, invece, vuol dire andare oltre il discorso delle barriere architettoniche, vuol dire avere sensibilità e visione per chi è diverso, cercando di capirne bisogni e desideri, mettendolo in connessione con il resto dei fruitori di un oggetto, spazio o territorio che sia»: a dirlo è Giulio Ceppi, architetto e designer, docente al Politecnico di Milano, direttore di un nuovo corso sulla progettazione universale, che partirà in aprile
Ricordo spesso Archidiversity, di cui ho scritto a suo tempo anche su queste pagine, progetto che coinvolgeva i più grandi progettisti italiani nascendo dalla capacità visionaria di Luigi Bandini Buti e Rodrigo Rodriquez (qui un mio loro ricordo), iniziativa che invitava le archistar a progettare secondo i princìpi della progettazione universale. Ora, sulle loro tracce, vi sarà un corso al Politecnico di Milano e non poteva che tenerlo Giulio Ceppi, forse il miglior erede di quella straordinaria generazione.

Leggi: Superando


Casa, la ricerca di più spazio premia il riscatto delle periferie

Tendenze. La combinazione tra mutui accessibili, bonus ristrutturazioni e poche costruzioni nuove sta ricreando un mercato di case vecchie e potrebbe accelerare la riqualificazione delle aree decentrate – Laura Cavestri
La corsa alla casa premierà le periferie anche nel 2022. Più grande, più verde, vicino a strade, mezzi pubblici, negozi e scuole. Oppure a scopo investimento, per affittarla a studenti o turisti, in attesa che riparta il comparto viaggi (che sia per svago o affari) e che ha dimostrato d’estate, quando le restrizioni da Covid si allentano, di voler ritornare dinamico. Ma soprattutto, la casa – che sia per viverci o per investimento – la si compra dove ce la si può permettere, trovando un compromesso tra risparmi (cresciuti un po’ in questi due anni di lockdown ma solo per chi ha entrate fisse e posti di lavoro stabili) e stipendi (anche non precari) che non crescono.
Non solo. Come spiega Carlo Giordano, amministratore delegato di Immobiliare.it , «La combinazione tra mutui accessibili e a basso costo e bonus ristrutturazioni – in mancanza di nuove costruzioni e con il desiderio di una casa più grande – sta ricreando un mercato delle “case vecchie” e incentiva al rinnovo anche nelle periferie sinora più trascurate. Il problema è che la pressione della domanda è molto forte e non c’è offerta per tutti. Anche perchè di nuovo ce n’è poco ed è comunque molto più caro».

Leggi: Centro di cultura condominiale


Covid-19 e servizi semiresidenziali: l’esperienza dei Centri Diurni “A Casa Mia” di Trieste

Il Centro Diurno Integrato è un’unità di offerta socio sanitaria finalizzata a prendersi cura degli anziani fragili e sostenere le loro famiglie, promuovendo l’obiettivo della domiciliarità. Già sollecitati, negli ultimi anni, da un’attività di continua riprogettazione volta ad adattarsi ai mutevoli bisogni di anziani e caregivers, anche questi servizi hanno dovuto confrontarsi con l’emergenza sanitaria e trovare nuove soluzioni per poter continuare a garantire le proprie attività in sicurezza.
di Gabriella Bellini (Direttore delle Attività Socio-Sanitarie dei Servizi Residenziali e Semiresidenziali “Casa Emmaus”, Trieste), Carolina Bologna (Dirigente medico di Medicina Interna, ASL NA1)
I Centri diurni per anziani, si sono sviluppati in Italia nei primi anni ’80 del secolo scorso sotto la spinta di sperimentazioni internazionali (per lo più canadesi) recepite da illuminate organizzazioni no profit del nostro paese. Si tratta di strutture socio-sanitarie a carattere diurno cioè luoghi che offrono servizi diurni in un contesto protetto a persone anziane che presentano perdite di autonomia/autosufficienza di vario grado e tipo.
I primi Centri Diurni erano orientati a soddisfare le richieste di una popolazione geriatrica auto-noma/autosufficiente o con iniziali disabilità e garantivano interventi per lo più ludico-ricreativi e socializzanti. All’epoca essi rappresentavano un modello innovativo, perfettamente in linea con la riflessione internazionale del periodo, che cominciava a porsi il problema di garantire risposte flessibili e articolate ad una popolazione sempre più anziana. Nel corso di un decennio però, la popolazione di riferimento a cui questi servizi si rivolgeva si è modificata, a fronte dell’emergere di una domanda nuova: quella della non autosufficienza. Si è quindi affacciata la necessità di servizi nuovi, capaci di rispondere alle esigenze di una popolazione sempre più anziana e sempre più fragile.

Leggi: I Luoghi della Cura


SEGNALAZIONI:

Contributo riduzione dell’affitto, essenziale la data dello sconto

Il bonus non spetta, in ogni caso, con riferimento ai contratti di locazione che, seppur in essere al 29 ottobre 2020, sono stati rinegoziati prima del 25 dicembre 2020 firma contratto
L’Agenzia ha chiarito che il contributo a fondo perduto per la riduzione del canone di locazione spetta se il rapporto locatizio sussiste alla data del 29 ottobre 2020 e per i soli locatori che, dal 25 dicembre 2020 al 31 dicembre 2021, hanno ridotto il canone per tutto o per parte dell’anno 2021. Ok alla misura per il locatore che abbia proceduto a due successive rinegoziazioni, se nel rispetto dei limiti di legge e prassi.
Questi, in sintesi, i contenuti della risposta a interpello n. 13 dell’11 gennaio 2022.
L’istante, non residente in Italia, rappresenta di aver sottoscritto un contratto di locazione come locatore di un immobile a uso abitativo con canone annuo pari a 6.600 euro, con decorrenza dal 23 luglio 2015.
Detto contratto, in essere alla data del 29 ottobre 2020, è stato oggetto di due rinegoziazioni:
la prima, relativa al periodo dal 23giugno 2020 al 22 giugno 2021, con la quale è stato ridotto l’importo del canone annuo a 1.800 euro
la seconda, riguardante il periodo dal 23 giugno 2021 al 22 luglio 2022, con la quale ha confermato la riduzione prevista con la prima rinegoziazione.
L’istante ritiene di aver diritto al riconoscimento del contributo a fondo perduto per la riduzione dell’importo del canone di locazione, ai sensi dell’articolo 9-quater del Dl n. 137/2020 convertito in legge n. 176/2020, atteso che la ratio della norma sarebbe quella di premiare la generosità del locatore che riduce il canone di locazione, ma lamenta che la procedura per la presentazione dell’istanza di ottenimento del contributo non riconosce la diminuzione del canone, poiché già effettuata con la prima rinegoziazione e, pertanto, respinge l’istanza che l’interessato intende inoltrare.

Leggi: Fisco Oggi


 

 

 

 

NEWS

lunedì 10 gennaio 2022
Covid, Landini (Cgil): vaccinazioni, l`obbligo va esteso a tutti

“La Cgil chiede da agosto l`obbligo per tutti, non solo sui luoghi di lavoro. Invece, anche qui, il governo arriva tardi e con un provvedimento che rischia di creare incomprensioni, perché qualcuno mi deve spiegare come mai un 48enne possa non essere vaccinato ed un 50enne sì”. Lo dice in una intervista al Corriere della Sera il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.
Anche sulla scuola, spiega, “dopo due anni ci ritroviamo a discutere degli stessi problemi. Le nostre proposte, contenute in un protocollo firmato col ministro, non sono state ascoltate. Avevamo chiesto più investimenti in assunzioni, spazi e misure di sicurezza, invece continuano ad esserci classi super affollate. Non si è investito come si doveva, che era la condizione per dare continuità alla scuola in presenza. Ora, a gennaio, se qualche settimana di insegnamento a distanza garantisce poi di avere tutto l`anno in presenza, forse è meglio prenderla in considerazione”.

Leggi: Il Diario del Lavoro, 10/01/2022


lunedì 10 gennaio 2022
Covid e tamponi: quali e quando farli. Il vademecum degli infettivologi

Con la riapertura delle scuole in gran parte delle regioni e con la ripresa di tutte le attività lavorative dopo le vacanze natalizie, la Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit) chiarisce, in una nota, le caratteristiche dei test disponibili e quali sono le loro caratteristiche. “Se un tampone antigenico in un soggetto sintomatico contatto stretto è negativo, sarà opportuno in caso di persistenza dei sintomi ripeterlo 5 giorni dopo. L’ideale sarebbe un tampone molecolare, ma questo dipende dalla disponibilità”, sottolinea Claudio Mastroianni, presidente Simit.
“Un soggetto asintomatico, se vaccinato con tre dosi o con due dosi da meno di 120 giorni, deve mettersi in autosorveglianza ed effettuare un tampone in caso di sintomi sospetti”, prosegue l’esperto. “Nei soggetti sintomatici si possono eseguire diversi tipi di tampone, antigenico o molecolare. Se un tampone rapido in un soggetto con sintomi contatto stretto è negativo, sarà opportuno ripetere un test antigenico o molecolare 5 giorni dopo in caso di persistenza dei sintomi”. Anche in questo caso, “l’ideale sarebbe un tampone molecolare, ma questo dipende dalla disponibilità”.

Leggi: Popsci, 10/01/2022


Tre anziani su quattro prendono medicine che non servono a nulla

In Italia il 75% degli over 65 assume cinque o più medicine senza averne alcun beneficio. Una vera e propria «epidemia» che arricchisce Big Pharma. Il geriatra Raffaele Antonelli Incalzi: «Con una revisione annuale delle cure scenderebbe del 20% il rischio di eventi avversi collegati all’abuso di medicine». alle pagine 8 e 9 Prendono farmaci come fossero caramelle, vanno in farmacia con la stessa frequenza con cui fanno colazione al bar. Sono le vittime di un’«epidemia prescrittiva», fenomeno perverso esploso negli ultimi due decenni spinto da una massiccia campagna di marketing dell’industria farmaceutica assecondata da gran parte dei medici che ha portato alla diffusa convinzione che più pillole si ingeriscono meglio si vive. Il fenomeno riguarda soprattutto gli anziani. La presenza di almeno due patologie croniche riguarda il 75% degli over 60 e la quasi totalità degli ultraottantenni. Nella terza età prendere un paio di pillole al giorno è pressoché normale. Ma è il cocktail di farmaci a fare impressione. Secondo i dati Osmed, in Italia il 30% degli over 65 prende 10 o più farmaci (nel 2018 erano il 22% e nel 2016 l’ii%) e circa il 50% ne assume tra 5 e 9 oppure prende farmaci per un tempo più lungo del necessario.

Leggi: La Verità, 10/01/2022


lunedì 10 gennaio 2022
Covid, Ledha: no alla chiusura dei servizi residenziali per disabili

Con la nuova ondata di contagi, molte strutture hanno sospeso visite dei familiari e uscite. L’appello di Ledha: “Vengano messe in atto adeguate misure di prevenzione” senza pregiudicare il diritto delle persone disabili alle relazioni con i parenti e a una vita sociale
Con la nuova ondata di contagi comunità e servizi residenziali per disabili hanno di nuovo chiusi le porte alle visite di parenti e amici. La Ledha lancia un appello: “Si evitino chiusure generalizzate e assolute delle strutture residenziali” e chiede che “vengano messe in atto adeguate misure di prevenzione che tengano conto delle necessità e del diritto delle persone a mantenere relazioni affettive con i propri familiari, oltre alla possibilità di partecipare alla vita sociale alle stesse condizioni garantite al resto della popolazione”.

Leggi: Redattore Sociale, 10/01/2022


mercoledì 5 gennaio 2022
Inflazione e caro bollette, “escalation che avrà effetti pesanti sulle famiglie italiane”

Il grido di allarme delle associazioni di categoria e dei consumatori, dopo i rincari di luce e gas e dopo il dato Istat di dicembre sull’inflazione. Adiconsum: “Aumenti che faranno aumentare le già tante famiglie in povertà energetica”. Assoutenti: “Un massacro”. Unione consumatori: “Fino a 1400 euro in più per una famiglia con 2 figli”
Aumenti delle bollette, aumento generalizzato dell’inflazione, così come dimostrato oggi dai dati Istat sui dicembre 2021 (+3,9%). Segnalati forti rincari per alimentari e trasporti, e con caro-bollette prezzi e tariffe cresceranno ancora, possibile raddoppio del tasso di inflazione entro la primavera. Tutte cose che fanno suonare campanelli d’allarme e che invitano a tenere sotto controllo la situazione delle famiglie italiane, sempre più pressate da rincari di varia natura. Una situazione che spinge molte associazioni di categoria e dei consumatori a prendere posizione.

Leggi: Redattore Sociale, 05/01/2022


martedì 4 febbraio 2022
Rigenerazione urbana, assegnati 3,4 miliardi di euro ai Comuni

Pubblicata la graduatoria del Ministero dell’Interno: finanziate 1748 opere in 483 Comuni
3,4 miliardi di euro finanzieranno, fino al 2026, la rigenerazione urbana nei Comuni con popolazione superiore a 15mila abitanti. Il Ministero dell’Interno ha pubblicato sul proprio sito il decreto con i progetti volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale, che riceveranno i contributi.
Rigenerazione urbana, i contributi per i Comuni
Per capire la provenienza di queste risorse, è necessario fare un passo indietro. La Legge di Bilancio per il 2020 ha stanziato 8,5 miliardi di euro, dal 2021 al 2034, per assegnare ai Comuni contributi per investimenti in progetti di rigenerazione urbana.
Il dpcm 21 gennaio 2021 ha stabilito:
– i criteri per la richiesta dei contributi;

Leggi: Edilportale, 04/02/2022


giovedì 30 dicembre 2021
Dall’Irpef al Superbonus, tutte le misure contenute nella manovra

Tra le principali novità contenute nella manovra del governo Draghi c’è la riforma dell’Irpef, un piano per rateizzare le bollette in 10 mesi, la stretta contro le delocalizzazioni selvagge, la proroga di sei mesi per pagare le cartelle esattoriali notificate nel primo trimestre del 2022
Con il via libera definitivo della Camera, la legge di Bilancio diventa legge, dopo una lunga trattativa tra maggioranza e governo, che ha portato a un tour de force del Parlamento per licenziarla tra Natale e Capodanno, a un passo dal rischio dell’esercizio provvisorio.
Tra le principali novità contenute nella manovra del governo Draghi c’è la riforma dell’Irpef, un piano per rateizzare le bollette in 10 mesi, la stretta contro le delocalizzazioni selvagge, la proroga di sei mesi per pagare, senza interessi di mora, le cartelle esattoriali notificate dal primo gennaio al 31 marzo 2022.
Saltano anche i vincoli inizialmente previsti per poter accedere al superbonus e raddoppia il tetto di spesa detraibile del bonus mobili da 5.000 a 10.000 euro.
Ecco alcune delle principali misure:

Leggi: Agi, 30/12/2021


mercoledì 29 dicembre 2021
Le nuove misure anti-covid per il condominio contenute nel Decreto Legge n. 221 del 24 dicembre 2021

Il provvedimento contiene nuove misure che anche le collettività condominiali devono rispettare
Èstato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale (Serie Generale n.305) il D.L 24 dicembre 2021, n. 221 (Proroga dello stato di emergenza nazionale e ulteriori misure per il contenimento della diffusione dell’epidemia da COVID-19), provvedimento che contiene diverse misure-anti-covid direttamente applicabili in ambito condominiale (già a decorrere dal 25 dicembre).
Nel testo del decreto si precisa chiaramente che l’attuale contesto di rischio impone la prosecuzione delle iniziative di carattere straordinario e urgente intraprese al fine di fronteggiare adeguatamente possibili situazioni di pregiudizio per la collettività.
Se consideriamo quanto sopra non possiamo avere dubbi sul fatto che anche queste nuove norme dettate per il contenimento e il contrasto del diffondersi del virus covid-19 sull’intero territorio nazionale siano norme imperative e, pertanto, non derogabili nemmeno con il consenso unanime dei condomini.

Leggi: Condominio Web, 29/12/2021


mercoledì 29 dicembre 2021
Bollette di luce e gas, la stangata di gennaio per le famiglie: «In un anno spese in più per 400 euro»

Il prezzo dell’energia continua a salire, l’allarme della Regione. I consumatori: così nascono le nuove povertà, picco di richieste di aiuto
L’allarme che riguarda le imprese è scattato chiaro e forte, anticipato mesi fa dall’assessore regionale allo Sviluppo economico Guido Guidesi: il prezzo dell’energia continua a salire, diventa sempre meno sostenibile e qualcuno è costretto a fermare gli impianti. Nel frattempo, mentre la curva dei costi dell’energia non accenna a calare, sono arrivate le temperature invernali. E allora il tema energetico è entrato traumaticamente in migliaia di case.
I rincari in bolletta
«Già in settembre erano aumentate del 29,8% per l’elettricità e del 14,4% per il gas — riassume Carmelo Benenti, presidente milanese di Federconsumatori. Di fatto le famiglie nell’arco del 2020 hanno speso per le utenze circa 1.300 euro, nel 2021 circa 1.500 e la previsione per il 2022 è di circa 1.900 euro, cioè 600 in più in due anni».

Leggi: Corriere della Sera, 29/12/2021


mercoledì 22 dicembre 2021
Prevenzione e informazione “per una terza età ricca di salute e stimoli”

Intesa siglata da Obiettivo Famiglia Federcasalinghe e Senior Italia FederAnziani per avere “una voce ancora più forte e autorevole”. Obiettivo, migliorare la vita delle donne e dei cittadini senior
Prevenzione, screening per le principali patologie che riguardano le donne e la terza età, campagne di informazione per migliorare la vita delle donne e dei cittadini senior. Sono alcune delle attività e l’obiettivo del protocollo d’intesa appena siglato da Obiettivo Famiglia Federcasalinghe, associazione che rappresenta 9 milioni di donne, e Senior Italia FederAnziani con i suoi 3,8 milioni di aderenti. “Grazie a questa unione, – si legge in una nota – le due organizzazioni avranno una voce ancora più forte e autorevole quando si tratterà di portare il loro punto di vista rispetto a tematiche di comune interesse. Oltre a ciò, la partnership renderà capillari le campagne di informazione e comunicazione che Senior Italia FederAnziani porta avanti sul territorio attraverso i suoi 3700 centri anziani d’Italia, con progetti di screening e tante iniziative che la federazione mette a disposizione dei suoi aderenti”.

Leggi: Redattore Sociale, 22/12/2021


martedì 21 dicembre 2021
Housing sociale per anziani: Inps lancia il progetto con Inarcassa ed Enpap

Prevede la realizzazione di strutture residenziali dedicate ad anziani autosufficienti, con abitazioni autonome dove gli ospiti possono sperimentare una nuova dimensione di vita sociale. Tridico: “Progetto innovativo che risponde a trend demografico paese”
Si chiama housing sociale e prevede la realizzazione di strutture residenziali dedicate ad anziani autosufficienti, con abitazioni autonome dove gli ospiti possono sperimentare una nuova dimensione di vita sociale. Il senior housing esprime un nuovo concetto di residenzialità, con appartamenti dati in locazione ad anziani autosufficienti e forniti di servizi comuni, quali servizi sanitari, lavanderie, aree di uso comuni, assistenza e trasporti, ambienti per attività sportiva e ricreativa, eccetera. Il tutto inserito in località urbane, possibilmente di pregio, nel quale le persone possano godere di una buona qualità di vita. Questo stile abitativo, ampiamente consolidato in Europa negli ultimi anni, è destinato a svolgere una funzione sociale determinante anche in Italia nei prossimi anni, in ragione dei cambiamenti socio-demografici in atto.

Leggi: Redattore Sociale, 21/12/2021


DALLE REGIONI:

lunedì 10 gennaio 2022
Mancato pagamento dei ticket sanitari in Lombardia, “accanimento contro anziani e disoccupati”

Dura presa di posizione dello Spi-Cgil Lombardia, dopo che oltre 5 mila famiglie hanno ricevuto una raccomandata delle Ats con cui si chiede di sanare la fruizione di prestazioni sanitarie o di medicinali. “Si accaniscono le stesse forze politiche che a livello nazionale chiedono condoni tombali per gli evasori!”
“Nel 2021 oltre cinquemila famiglie lombarde si sono viste recapitare una raccomandata da parte delle ATS in cui si chiede loro di sanare un’indebita fruizione di prestazioni sanitarie o di medicinali, dispensati in regime di esenzione ticket per limiti di reddito o condizione di disoccupazione / mobilità. Si tratta per lo più di pensionati o disoccupati che negli anni 2016 / 2017 hanno erroneamente continuato ad utilizzare i codici di esenzione E01 – E04 – E02 ed E12, non sapendo di non averne più diritto in quanto la loro condizione era nel frattempo cambiata. Il silenzio di Regione Lombardia sul tema di queste migliaia di verbali, che continua in questi mesi, è incomprensibile. Si tratta di esenzioni, in particolare quella per disoccupazione, rilasciate dietro autocertificazione presso gli sportelli ATS, spesso senza un’adeguata informazione da parte dell’ente”. La denuncia è dello Spi-Cgiul Lombardia, che precisa: “Nulla da eccepire in merito al pagamento di quanto dovuto, ma il problema è che, in base alla normativa, la somma corrispondente all’importo del ticket non pagato viene raddoppiata per effetto della applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria, mettendo in grande difficoltà le famiglie già duramente provate da questo lungo periodo di crisi economica seguita all’emergenza sanitaria. Inoltre non è concessa nessuna possibilità di rateizzazione, se non in caso di decreto ingiuntivo”.

Leggi: Redattore Sociale, 10/01/2022


venerdì 7 gennaio 2022
Roma. Emergenza sfratti, la Caritas: «Moratoria e poi un tavolo»

Sono 4mila i provvedimenti di allontanamento esecutivi nella Capitale. «Sei mesi in più per dare risposte a persone e famiglie fragili». Oggi scade la mini proroga
Una moratoria di sei mesi per gli oltre 4mila sfratti esecutivi a Roma e l’istituzione di un Tavolo di confronto e conciliazione presso la Prefettura. È l’appello urgente che fa la Caritas diocesana, avanzando anche sei precise richieste, alla vigilia della breve sospensione temporanea, che scade oggi, dell’esecuzione dei provvedimenti disposta dal prefetto su richiesta dell’amministrazione di Roma Capitale. Un dramma, quello della casa, denunciato invano da anni dalla Caritas che nei propri centri raccoglie storie di famiglie a rischio di finire per strada. Ma ora siamo davvero sull’orlo del baratro.

Leggi: Avvenire, 07/01/2022


mercoledì 5 gennaio 2022
Sicilia, dalla regione 29 milioni ai comuni per infanzia e anziani

Avviso pubblicato dall’assessorato regionale alla Famiglia e alle Politiche sociali. Fondi per il contrasto a denatalità, spopolamento, solitudini involontarie e invecchiamento della popolazione
Recuperare edifici pubblici per arricchire i Comuni di servizi per l’infanzia, l’adolescenza e gli anziani, migliorando la qualità della vita e frenando l’esodo dai piccoli centri. È la visione del governo della Regione Siciliana che sta alla base dell’avviso “a sportello” pubblicato dall’assessorato regionale alla Famiglia e alle Politiche sociali, con cui vengono stanziati oltre 29 milioni, a valere sul Fondo sviluppo e coesione (residuo 2014-2020 e anticipazione 2021-27), per finanziare piani di investimento per contrastare la denatalità, lo spopolamento dei luoghi, le solitudini involontarie e l’invecchiamento della popolazione.

Leggi: Redattore Sociale, 05/01/2022


lunedì 3 gennaio 2022
Padova. Protocollo d’intesa promosso dal Comune di Padova, Ordine degli Avvocati, Ater, sindacati e Associazioni rappresentative dei proprietari e degli inquilini del territorio provinciale di Padova, sottoscritto alla presenza del Prefetto, recante misure di intervento per la riduzione del disagio abitativo

Leggi: Sunia. 03/01/2022


giovedì 30 dicembre 2021
 Valle d’Aosta, la giunta approva il bando a sostegno degli affitti 2021

Varato il bando di concorso per la partecipazione al fondo per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione per il 2021
In extremis, nell’ultima seduta del 2021 della giunta regionale della Valle d’Aosta, è stato varato il bando di concorso per la partecipazione al fondo per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione per il 2021. Lo comunica in una nota l’assessorato regionale alle Politiche sociali. L’approvazione della delibera è necessaria per offrire l’opportunità agli utenti che nel 2020 non hanno presentato domanda di accedere al sostegno alla locazione per il 2021. Il regolamento prevedeva in automatico il rinnovo delle domande anche per il 2021, senza disciplinare la modalità di accoglimento delle istanze per questa annualità.

Leggi: Redattore Sociale, 30/12/2021


mercoledì 29 dicembre 2021
Fondo inquilini morosi Marche, ampliata platea dei beneficiari

La Regione amplia la platea dei beneficiari che possono accedere ai contributi. La misura è rivolta a tutti coloro che non possono pagare i canoni o sono soggetti a sfratto esecutivo per la perdita del reddito
Fondo inquilini morosi incolpevoli, la Regione Marche amplia la platea dei beneficiari che possono accedere ai contributi. La misura è rivolta a tutti coloro che non possono pagare i canoni o sono soggetti a sfratto esecutivo per la perdita del reddito. La giunta ha aggiornato le disposizioni regionali disciplinate dal Fondo nazionale: le Marche potranno beneficiare di 1,2 milioni di euro da ripartire tra gli interessati. “L’emergenza Covid-19 ha determinato situazioni di disagio economico in molte famiglie che hanno visto diminuire il proprio reddito a causa della pandemia- spiega in una nota l’assessore regionale all’Edilizia Stefano Aguzzi-. Le disposizioni nazionali consentono ora di poter ampliare la platea dei possibili beneficiari e la Regione Marche ha subito aggiornato le linee guida per accedere ai contributi previsti”.

Leggi: Redattore Sociale, 29/12/2021


mercoledì 29 dicembre 2021
Edilizia residenziale pubblica, approvato il piano in Veneto: finanziati 63 progetti

La Giunta regionale ha approvato il Piano regionale degli interventi di riqualificazione: stanziati 99,7 milioni di euro
Stamattina la Giunta regionale del Veneto con delibera ha approvato il Piano regionale degli interventi di riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica (Erp) e gli esiti della graduatoria per l’individuazione delle iniziative finanziabili che saranno realizzate dai Comuni e dalle Aziende territoriali per l’Edilizia residenziale del Veneto (Ater). Si tratta -spiegano- di interventi finalizzati alla verifica, miglioramento e adeguamento sismico oltre all’efficientamento energetico degli immobili e degli alloggi Erp e alla riqualificazione degli spazi pubblici di pertinenza. La graduatoria approvata su proposta dell’assessore regionale all’Edilizia residenziale pubblica, Cristiano Corazzari, finanzia 63 progetti con i 99 milioni e 700mila euro a disposizione, su un totale di 130 progetti di intervento presentanti. Tutte le province venete hanno progetti che sono stati finanziati.

Leggi: Redattore Sociale, 29/12/2021


lunedì 27 dicembre 2021
Milano, più case per senza dimora e famiglie sfrattate

Tre milioni di euro da aprile 2022 a febbraio 2023 dal Comune per finanziare l’housing sociale,: si passa da 100 a 150 posti. Inoltre 30 posti per i nuclei familiari con minori in situazione di emergenza sociale. L’assessore Bertolè: “Primo passo nella costruzione di un sistema che privilegia l’accoglienza in piccoli e medi centri o appartamenti”
Tre milioni di euro da aprile 2022 a febbraio 2023 per finanziare il sistema di accoglienza residenziale per persone adulte in stato di grave emarginazione e accompagnarle a una maggiore autonomia. Lo ha deciso il Comune di Milano che ha stanziato circa 830mila euro in più rispetto agli anni passati a favore di alloggi di piccole dimensioni, più adatti all’accoglienza dei cosiddetti irriducibili della strada che rifiutano l’ospitalità nei grandi centri.

Leggi: Redattore Sociale, 27/12/2021


giovedì 23 dicembre 2021
Pnrr. Inaugurata a Milano la prima Casa di Comunità

È sviluppata in 5 piani, nell’area dell’Asst Nord Milano. C’è la Radiologia e l’Ecografia internistica, poi spazi per le attività dei medici di medicina generale, degli Infermieri di Famiglia e il Coordinamento rete territoriale, oltre a un Punto Prelievi. Ancora, 20 ambulatori specialisti e quelli per la salute orale. Nella sede anche lo Sportello Psicosociale e un hub per le vaccinazioni degli adulti. Fontana: “Una rivoluzione”. Moratti: “Visione della presa in carico della persona completa”.
È stata inaugurata, in via Rugabella a Milano, alla presenza del presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, della vicepresidente e assessore al Welfare Letizia Moratti, dell’assessore al Welfare del Comune di Milano, Lamberto Bertolè, e dei direttori generali Walter Bergamaschi (Ats Città Metropolitana di Milano) e Elisabetta Fabbrini (Asst Nord Milano), Marco Bosio (Asst Niguarda), Matteo Stocco (Asst Santi Paolo e Carlo) e Alessandro Visconti (Asst Fatebenefratelli-Sacco), la prima Casa di Comunità delle 218 previste dal potenziamento della legge sociosanitaria.
“Sono molto soddisfatto – sono le parole presidente Attilio Fontana riprese in una nota diramata dall’ufficio stampa della regione – che sia stata inaugurata questa prima Casa di Comunità. Sicuramente questo momento rappresenta una rivoluzione nel campo sanitario e un primo passo per essere più vicini ai bisogni dei cittadini, dare risposte più immediate e alleggerire al contempo gli ospedali”. “L’obiettivo – ha concluso il governatore – è stato raggiunto grazie all’impegno e alla dedizione di tutti gli attori chiamati in causa ed è anche per questo che abbiamo ottenuto risultati in tempi davvero brevi”.

Leggi: Qutidiano Sanità, 23/12/2021


giovedì 23 dicembre 2021
Anziani, comune di Forlì e Fondazione CR alleate su interventi di sostegno

Oltre mezzo milione di euro per un articolato programma di interventi per la domiciliarità degli anziani, il benessere e l’inclusione sociale delle persone più fragili. Comune di Forlì e Fondazione Cassa dei risparmi di Forlì sottoscrivono due protocolli d’intesa per fronteggiare i bisogni della popolazione anziana. Nel distretto, spiega l’assessore al Welfare Rosaria Tassinari, gli over 65 rappresentano il 25% dell’intera popolazione ed entro il 2035 potranno arrivare al 32%. Gli over 75 sfiorano il 14% della comunità forlivese. Da tempo, prosegue, si è sviluppata “un’articolata rete” di interventi e servizi sociali e socio-sanitari tesi a fronteggiare i bisogni assistenziali di queste persone in condizioni di non autosufficienza o parziale non autosufficienza e delle loro famiglie. Sia sul versante della domiciliarità che su quello dell’assistenza in strutture residenziali. La Fondazione ha inserito nella propria programmazione la promozione di politiche sociali ed interventi a sostegno delle famiglie con anziani anche attraverso lo stanziamento di risorse importanti in compartecipazione con il Comune.

Leggi: Redattore Sociale, 23/12/2021


IN AGENDA:

Un corso Grey Panthers in presenza, a gennaio, per essere davvero Cittadini digitali

La ripresa delle attività in presenza è possibile, purché si rispettino le modalità di sicurezza, GreenPass e mascherina innanzitutto e si usino le cautele necessarie. Per questo, noi della Redazione, volentieri organizziamo un corso in presenza, che si articola in 5 appuntamenti, di un’ora e trenta minuti l’uno: 50 minuti di lezione, seguita da navigazione diretta dei siti, esercitazioni pratiche ed esempi, costruiti sulle esigenze e sulle domande degli iscritti. Al termine di ogni incontro verrà fornita una dispensa, per facilitare il ripasso e l’approfondimento.
I 5 appuntamenti saranno così articolati:
• Imparare a navigare sul sito del Comune di Milano: i servizi online da utilizzare, per risparmiare tempo e fatica.
• Come attivare SPID e come utilizzarlo: gli usi possibili, per essere identificati in sicurezza sui siti della Pubblica Amministrazione.
• Il fascicolo sanitario elettronico: utilità, uso, esempi pratici.
• Il mondo delle APP: quelle native sui nostri dispositivi, quelle che ci procuriamo gratuitamente o che acquistiamo. APP utili per Senior: 118, google maps, whatsapp e altro ancora.
• Home-banking e Moneta Digitale: essere capaci di muoversi con disinvoltura in ogni contesto, senza mettere mano al portafoglio, alle carte di credito, ai Bancomat. Risparmiando tempo e garantendosi maggiore sicurezza.

Leggi: Grey Panthers


8.2.2022 – “Più fragili dopo la tempesta? Ricerca sugli anziani in Lombardia: bisogni, desideri, risorse”

Previsto a Milano la mattina del 08.02.2022, presso la Casa della Cultura, l’incontro: “Più fragili dopo la tempesta? Ricerca sugli anziani in Lombardia: bisogni, desideri, risorse”.
Promosso dai sindacati confederali pensionati della Lombardia in collaborazione con ARS, l’Osservatorio è frutto di una ricerca di cui il presidente Ars, Sergio Pasquinelli, ha curato la direzione scientifica.

Leggi: Welforum


IN EVIDENZA:

#fuoridalcoro – Due a quaranta – Sergio Pasquinelli

Pochi giorni prima di Natale è stata inaugurata in pompa magna, con tanto di taglio del nastro, la prima Casa della comunità (Cdc) della città di Milano. Dove ne sorgeranno 24, in luoghi già individuati, e 218 nella regione. È la struttura di via Rugabella, nota a molti milanesi come grande poliambulatorio e centro di prenotazione di visite ed esami. Realtà risalente agli anni Sessanta del secolo scorso.
L’operazione si traduce quindi nella riconversione/potenziamento di qualcosa di già esistente. Ma il punto interessante è stata la presentazione dell’organico che lavorerà nella struttura: cinque medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, dieci infermieri, due Oss, 40 medici specialisti di 18 specialità diverse, personale amministrativo, tecnico, infermieri di comunità, l’apertura di un nuovo centro vaccinale. Casa di comunità in versione “Hub”, quindi aperta 24/7. Non una parola sul personale “sociale”: assistenti sociali, educatori, operatori di base. Ad essi verranno riservati due locali, per funzioni tutte da precisare, in una struttura che, a giudicare dal personale meticolosamente elencato dalle autorità regionali, ne dovrebbe contare in totale almeno 40.
Se il buongiorno si vede dal mattino, le Case della comunità in Lombardia rischiano davvero di diventare questo: poliambulatori affiancati da qualche medico di base che lavorerà in equipe con suoi colleghi, dove l’integrazione col sociale inteso come territorio di riferimento, quindi non solo il sociale “pubblico” ma tutto il terzo settore nelle sue diverse declinazioni, diventa ancillare, marginale.
Ci auguriamo che la progressione di aperture di Cdc nella regione cambi rotta. Che il sociale pubblico e il terzo settore facciano sentire la propria voce. Perché la comunità che queste Case dovrebbero accogliere, dare spazio, sostegno e in qualche modo cittadinanza, non è solo quella dei malati. O dei pazienti.

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La scomparsa dei LEP per la non autosufficienza dalla legge di bilancio 2022 – Quando la cattiva pratica cancella le buone intenzioni – Franco Pesaresi

L’idea del Governo era quella di approvare i Livelli essenziali delle prestazioni sociali per la non autosufficienza con la Legge di bilancio 2022 (A.S. n.2448).
Per questo nel testo presentato al Parlamento della Legge di Bilancio era presente l’art. 43 intitolato proprio “Livelli essenziali delle prestazioni sociali per la non autosufficienza”.
L’art. 43 era fortemente influenzato dal lavoro della Commissione “Turco” che proprio a questo fine aveva presentato un testo di legge al Ministero del lavoro e delle politiche sociali costituito da diversi articoli. Ma qualcosa deve essere accaduto nel trasferimento del testo dall’articolato al solo art. 43 del Disegno di legge sul Bilancio 2022 perché in realtà nel documento presentato alle Camere l’individuazione dei livelli essenziali non c’è più. C’è l’individuazione di una serie di prestazioni sociali da garantire agli anziani non autosufficienti ma queste prestazioni non sono identificate come Livelli essenziali. Rimaneva però il titolo dell’art. 43 a ricordarci quali erano le intenzioni del Governo. Poi, però, con gli emendamenti approvati dal Parlamento e con i voti di fiducia tutti i titoli degli articoli sono scomparsi e con essi anche il richiamo ai “Livelli essenziali delle prestazioni sociali per la non autosufficienza”.
Per cui, alla fine, nella Legge di Bilancio 2022 n. 234/2021, i Livelli essenziali delle prestazioni sociali per la non autosufficienza non vengono identificati.
A confermare che la volontà del Governo era quella di prevedere i LEPS per la non autosufficienza rimane la norma approvata dal Parlamento (comma 167) di prevedere un futuro decreto per definire gli obiettivi di servizio (modalità attuative per la graduale introduzione dei LEPS che si volevano introdurre (ma che, presumo per errore, non si è fatto).

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Se la legge indica chi va curato prima – di Vladimiro Zagrebelsky

Le condizioni gravi di insufficienza di mezzi nei reparti di terapia intensiva e di pronto soccorso rispetto al numero di pazienti affetti da Covid-19 hanno costretto i medici a scelte drammatiche tra l’uno e l’altro dei malati, con pesanti responsabilità per medici e infermieri nei reparti. L’eccezionalità della situazione di emergenza, che si è verificata specialmente in certi periodi della pandemia, ha attirato l’attenzione, in Italia come altrove in Europa, su una questione che si pone peraltro quotidianamente negli ospedali, ove occorre effettuare scelte tra paziente e paziente. Scelte di priorità, ma ogni priorità si accompagna ad una posteriorità e questa, in materia di salute può essere grave. Basti pensare alle “deprogrammazioni” di trattamento di malati non-Covid-19. O al forzato rallentamento degli interventi chirurgici quando sia necessario un successivo ricovero in terapia intensiva e il relativo reparto sia al completo. D’altra parte, è esperienza comune la assegnazione di codici di vari colori all’arrivo in un Pronto Soccorso. Recentemente a Torino il disastro verificatosi in piazza San Carlo ha improvvisamente portato centinaia di feriti in reparti di Pronto Soccorso ovviamente non predisposti per gestire una tale ondata di pazienti. Scelte rapidissime hanno dovuto esser fatte. Il richiamo alla “medicina di guerra” è appropriato. Il nesso dei trattamenti intensivi o di urgenza nei casi gravi di Covid-19 con la vita o la morte ha posto ai medici e alle loro associazioni specialistiche la necessità di elaborare specifiche e adeguate linee di condotta.

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Povertà sanitaria, un’altra piaga globale di cui si parla troppo poco: 600mila persone non possono permettersi i farmaci

Nell’ultimo anno, a causa della pandemia, sono aumentati i tassi di povertà. E sono numerosissime le persone in Italia che non possono permettersi l’acquisto dei farmaci di cui hanno bisogno.
La salute è il bene più importante. E non c’è ricchezza, non c’è benessere se ovviamente non ci si può curare. Non è, però, scontato ricordare che i soldi possono in realtà regalarti un po’ di salute o perlomeno l’accesso alle terapie, soprattutto quando i dati del 9° Rapporto Donare per curare – Povertà Sanitaria e Donazione Farmaci realizzato con il contributo incondizionato di IBSA Farmaceutici da OPSan – Osservatorio sulla Povertà Sanitaria (organo di ricerca di Banco Farmaceutico) dimostrano che ci sono circa 600mila persone che non possono acquistare i medicinali di cui hanno bisogno.
Se 600mila persone sembrano tante (e lo sono), sembrano ancora più numerose perché questo rapporto dimostra che nel 2021 c’è stato un incremento del 37,63% di persone in povertà sanitaria. Come mai? La causa pare essere la pandemia da Covid-19 che ha arrecato gravi danni alla salute e al reddito di milioni di residenti.

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Riformare l’aiuto agli anziani – di Cinzia Arena

La Fondazione per la Sussidiarietà ha presentato il rapporto Anziani e disabili: un nuovo modello di assistenza realizzato in collaborazione con le Fondazioni Don Gnocchi e Sacra Famiglia e le Università di Milano (Statale e Politecnico), Parma e BergamoRisorse.
Dal documento risulta che le risorse per l’assistenza di anziani e disabili vengono destinate con il contagocce. L’Italia infatti destina a queste due categorie solo il 2,5% del Pil, contro una media del 3,5% dei Paesi Ocse e percentuali al di sopra del 4% di Germania, Gran Bretagna e Francia. Una distanza da colmare con l’istituzione di un Servizio nazionale per la non autosufficienza che superi l’attuale frammentazione degli interventi: un sistema integrato con un fondo nazionale e un unico canale di accesso.
Lo studio della Fondazione evidenzia il ruolo chiave del non profit che oggi copre la metà dell’offerta dei posti letto per anziani e disabili (il 49% per la precisione) rispetto al 42% di dieci anni fa. In crescita anche il privato (26%) mentre il pubblico è sceso dal 30 al 35%. Con 13,8 milioni di anziani, l’Italia è uno dei Paesi più vecchi del mondo. Gli over 65 sono il 23% della popolazione (il 20% nell’Unione Europea). Una quota destinata a salire in futuro. I disabili con gravi limitazioni nelle attività abituali sono circa 3,1 milioni, il 5,2% della popolazione. La spesa per il long term care, vale a dire per assistere gli anziani, è in Italia circa lo 0,7% del Pil, la metà rispetto ai Paesi Ocse (1,5%), e molto inferiore rispetto ai maggiori partner europei.

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La Commissione europea presenta il suo piano per l’economia sociale – di Patrizia Toia

L’economia è fatta di esseri umani e non può essere ridotta a bilanci e profitti.
Per questo è importante che, dopo tanti anni di lavoro e di battaglie di chi crede nel valore e nella centralità delle persone, la Commissione europea abbia finalmente presentato un piano d’azione per promuovere l’economia sociale. È il risultato del lavoro e dell’impegno appassionato del Commissario Nicolas Schmit, oltre che di tutti gli attori del settore e anche dell’Intergruppo parlamentare, di cui sono co-presidente.
L’economia sociale comprende una serie di imprese, organizzazioni e soggetti giuridici, come le imprese sociali, le cooperative, le società di mutuo soccorso, le mutuelles, le associazioni senza scopo di lucro e le fondazioni. Questi soggetti, che sono gestiti in modo partecipativo e dal basso, mettono le persone e l’ambiente al centro della loro missione e reinvestono la maggior parte dei loro profitti nell’organizzazione stessa o in una specifica causa sociale.
L’Europa conta 2,8 milioni di soggetti dell’economia sociale, i quali danno lavoro a 13,6 milioni di persone. Sono tante, ma la loro importanza non è solo nei numeri o nei servizi sociali che offrono, quanto nella loro capacità di dimostrare che c’è un modo diverso, praticabile e concreto, di fare impresa, di usare i fondi e di essere degli operatori economici attivi e dinamici.
Con questo piano d’azione finalmente si apre una pagina nuova della politica europea che offre al settore dell’economia sociale il sostegno di cui ha bisogno per crescere, avere successo e creare lavoro e coesione sociale. Si tratta di un piano a cui lavoriamo da tanto tempo e che prende le mosse dall’iniziativa della Commissione per l’imprenditoria sociale del lontano 2011, oltre a essere il risultato di un ampio processo di consultazione con i cittadini e i portatori di interessi.
Un’iniziativa tanto più importante in questo momento di difficoltà in cui la crisi causata dal Covid-19 ha messo in luce la resilienza e l’inventiva dei modelli di business dell’economia sociale. Si tratta però di un percorso lungo su cui dovremo lavorare nei prossimi anni.

Leggi: Welforum


Luci e ombre sulla riqualificazione del patrimonio edilizio

Vi proponiamo una sintesi ragionata dello Studio “Il recupero e la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio: una stima dell’impatto delle misure di incentivazione” pubblicato in Documentazione e Ricerche n.32/3 dalla Camera dei Deputati del 9.12.2021.
Link: Nota_Il_recupero_e_la_riqualificazione_energetica_del_patrimonio_edilizio_Camera_-_27122021_.pdf

Leggi: Nuove Rigenerazioni


Un Superbonus distorsivo e poco sostenibile – di Giuseppe Pisauro

Le forze politiche festeggiano il rinnovo del Superbonus inserito in legge di bilancio. Come tutti gli altri bonus edilizi, però, anche il 110 per cento ha il difetto di favorire le fasce più abbienti, cui si aggiunge la totale insostenibilità per le finanze pubbliche.
Raramente una misura ha ricevuto il sostegno pressoché unanime delle forze politiche in Parlamento come nel caso del Superbonus – o Ecobonus – 110 per cento. Le motivazioni avanzate sono varie. La più importante sembra essere il rinnovamento del patrimonio edilizio del Paese in funzione della transizione ecologica. In questa ottica, i dati mostrano che il Superbonus è semplicemente non sostenibile e distorsivo. A tutto novembre, una spesa di oltre 13 miliardi ha finanziato circa 70 mila interventi, che corrispondono allo 0,54 per cento delle abitazioni unifamiliari e allo 0,87 per cento dei condomini. La cifra che occorrerebbe per coprire l’intero patrimonio viaggerebbe così verso i duemila miliardi. L’eccessiva generosità rende lo schema inefficiente, dal momento che, eliminando ogni conflitto di interesse tra proprietari di immobili e imprese edili, induce un aumento del costo del risparmio energetico – come ha sottolineato il Presidente del Consiglio nella conferenza stampa di mercoledì, quando ha ricordato “l’aumento straordinario dei prezzi delle componenti per fare le ristrutturazioni”. Una bella illustrazione delle conseguenze del fenomeno noto agli economisti come terzo pagante.

Leggi: La Voce


“Stop al privato: la sanità dev’essere pubblica. E per riformare il territorio medici di famiglia, pediatri e specialisti ambulatoriali devono diventare dipendenti del Ssn”. Ecco la piattaforma della Fp Cgil Medici

In un corposo documento il sindacato lancia le sue proposte per riformare la sanità. E il primo j’accuse è sulla china privatistica che dalla 833 in poi ha preso il Ssn: “È il momento di operare un cambiamento radicale profondo e sistemico, restituendo ai cittadini i loro diritti”. E sulla formazione si chiede il superamento del numero chiuso per l’accesso a medicina. IL DOCUMENTO
“Con la pandemia abbiamo dovuto prendere atto che le riforme successive alla 833 si sono allontanate dall’obbiettivo di costruire progressivamente un sistema di tutele della salute equo, universale, solidale, diffuso, strutturalmente solido. Questo è, pertanto, il momento di operare un cambiamento radicale profondo e sistemico, restituendo ai cittadini i loro diritti”. Inizia così il documento ‘La salute delle Comunità’ elaborato dalla Fp Cgil Medici e che verrà presentato oggi in un evento.
Il documento rappresenta una vera e propria piattaforma programmatica che traccia la rotta del futuro della nostra sanità che per la Cgil non può che essere pubblica. E per questo occorre “spezzare l’evidente conflitto di interessi tra il privato (soggetto di profitto) e la persona assistita che paga le tasse perché le sia garantito il diritto alla salute. La Salute dei cittadini non può essere soggetto e oggetto di mercato con le sue determinazioni competitive. È un ossimoro gestire la salute dei cittadini mettendo in competizione pubblico e privato”.

Leggi: Quotidiano Sanità


SEGNALAZIONI:

Domande di pensione: errori formali non giustificano il rigetto di Inps

Gli errori formali nella compilazione delle domande di pensione non giustificano la reiezione della prestazione, se il lavoratore ha i requisiti contributivi e di età richiesti dalla normativa vigente. Si potrebbe sintetizzare così il contenuto di due sentenze emesse dai Tribunali di Aosta e di Grosseto che, grazie ai legali dell’Inca, hanno restituito il diritto alla pensione a tre lavoratori, ai quali l’Inps aveva bocciato la domanda di pensione, perché formalmente sbagliate.
Non è la prima volta che i legali dell’Inca si imbattono in cause di questo tipo, ma quello che desta anche una certa ilarità è la difesa dell’Inps nel sostenere la propria posizione. Nella prima pronuncia, quella del Tribunale di Aosta (sentenza n. 59/2021), si legge infatti che i due lavoratori coinvolti avrebbero indicando nella domanda “pensione di anzianità anticipata”, anziché Quota 100, a cui si riferiva in realtà la loro richiesta. Una errata specificazione che non legittima il rifiuto della domanda, dal momento che le due tipologie di pensione “fanno parte di un unico genus di prestazione previdenziale”, spiega la sentenza.

Leggi: Inca


Contagio come infortunio: primi riconoscimenti alla Fiac di Bologna

Grazie alla Fiom e all’Inca di Bologna, l’Inail riconosce le tutele antinfortunistiche ad una cinquantina di dipendenti di un’anzienda metalmeccanica bolognese, contagiati dal Coronavirus.
Avevano contratto la malattia sul posto di lavoro tra febbraio e marzo dello scorso anno ma, solo qualche giorno fa, a seguito di una richiesta di riconoscimento avviata dal Patronato della Cgil, insieme al sindacato dei metalmeccanici, è arrivata la conferma da parte dell’Istituto assicuratore che ad una cinquantina di lavoratori della Fiac Compressori di Pontecchio Marconi, primo caso nel bolognese in ambito metalmeccanico, sarà corrisposta una tutela in più, quella della qualificazione del periodo come infortunio e non come malattia.
Una decisione che consentirà loro di ottenere più facilmente le terapie post infezione e l’eventuale riconoscimento dei postumi permanenti causati dal virus. Prestazioni non scontate, considerando la difficoltà di dimostrare con certezza dove è avvenuto il contagio e dunque il nesso causale con l’attività lavorativa.

Leggi: Inca


Covid. Dalle quarantene all’isolamento ecco tutte le nuove regole. La circolare del Ministero

Pubblicato il documento che chiarisce le nuove misure del decreto legge varato dal Governo e pubblicato in Gazzetta ufficiale e che sono in vigore da oggi. “Terza dose riporta efficacia vaccini contro Omicron a livelli comparabili a quelli contro la variante Delta conferendo una buona protezione nei confronti della malattia grave”. LA CIRCOLARE
“I primi dati sull’efficacia dei vaccini nei confronti della variante Omicron suggeriscono che la stessa sarebbe in grado di ridurre l’efficacia dei vaccini nei confronti dell’infezione, della trasmissione, e della malattia sintomatica, soprattutto in chi ha completato il ciclo di due dosi da più di 120 giorni. La terza dose riporterebbe tuttavia l’efficacia dei vaccini a livelli comparabili a quelli contro la variante Delta conferendo una buona protezione nei confronti della malattia grave. Per tali ragioni è opportuno promuovere la somministrazione della terza dose di richiamo (“booster”) e differenziare le misure previste per la durata ed il termine della quarantena sia in base al tempo trascorso dal completamento del ciclo vaccinale primario che alla somministrazione della dose “booster””.
È quanto si legge nella premessa della nuova circolare del Ministero della Salute che chiarisce le nuove misure del decreto legge varato dal Governo e pubblicato in Gazzetta ufficiale.

Leggi: Quotidiano Sanità


 Le necessità dei caregiver europei – di Franco Pesaresi (Direttore ASP “Ambito 9” Jesi, Ancona, e Network Non Autosufficienza)

E’ dedicato ai caregiver in Europa il quinto capitolo del volume a cura di Franco Pesaresi “Il manuale dei caregiver familiari. Aiutare chi aiuta”, edito da Maggioli (2021). Nel breve estratto che qui proponiamo, Pesaresi si concentra sulle necessità dei caregiver, tra cui la conciliazione fra assistenza, lavoro e vita privata, un adeguato sostegno al reddito e il riconoscimento del servizio di cura da essi svolto, tanto a livello sociale quanto da parte del sistema dei servizi.
Il volume, promosso dalla Fondazione Cenci Gallingani, è ora disponibile gratuitamente in download.

Leggi: I Luoghi della Cura


 

 NEWS:

martedì 21 dicembre 2021
Una trattativa per cambiare, ma sarà una vera riforma?

Il segretario confederale della Cgil, Roberto Ghiselli, commenta l’avvio della trattativa sul sistema previdenziale e la disponibilità del governo a discutere a tutto campo sulla base della piattaforma unitaria dei sindacati. Oggi la road map. Rimane critico il giudizio sulle scelte della Legge di bilancio
Segretario Ghiselli, oggi il presidente del Consiglio vi presenterà il calendario dei prossimi incontri sulle pensioni. Possiamo dire che si supera finalmente un blocco che resiste da anni e che si avvia il percorso che porterà al superamento della riforma Fornero?
Ieri il presidente del Consiglio ci ha confermato che il governo è disponibile ad avviare un confronto sulla modifica delle attuali normative previdenziali. E il governo è disposto a farlo partendo dagli argomenti contenuti nella piattaforma unitaria di Cgil, Cisl, Uil che ieri abbiamo portato di nuovo a Palazzo Chigi. Oggi avremo il calendario degli incontri di approfondimento. Per il governo alle prossime riunioni tecniche ci saranno il sottosegretario Garofoli, il consigliere Leonardi e i tre ministri competenti, quello de Lavoro, Andrea Orlando, dell’economia, Daniele Franco e Renato Brunetta, ministro della pubblica amministrazione.

Leggi: Collettiva, 21/12/2021


martedì 21 dicembre 2021
Anziani, patto per il welfare. Supporti medici? Sì, ma anche aiuti alle famiglie

Il 2022 potrebbe essere decisivo per la riforma dei servizi per i non autosufficienti. Le richieste avanzate al governo dall’Alleanza di oltre 40 enti della società civile. Più fondi nella Legge di bilancio: mancano circa 200 milioni di euro per l’assistenza
Nel 2022, in Italia, il modo in cui ci si prende cura degli anziani potrebbe finalmente iniziare a cambiare. Ma molto dipende dalla Legge di bilancio. E da come verrà modificata in seguito al dibattito parlamentare in corso. Il nostro è un Paese vecchio e in invecchiamento. Oggi i cittadini sopra i 65 anni sono quasi quattordici milioni, pari al 23 per cento della popolazione. È il dato più alto di tutta l’Unione europea, ma si stima che crescerà ancora, arrivando a raggiungere il 34 per cento nel 2050. Il termine anziano, però, riguarda persone molto diverse tra loro, per età, risorse e bisogni: dall’arzillo neo-pensionato all’ottantenne acciaccata fino al novantenne con demenza.
Per creare un welfare che li sostenga tutti è meglio suddividerli almeno in tre gruppi: attivi, fragili e non autosufficienti. Per le prime due categorie non si hanno molti dati a disposizione, mentre nella terza si contano 2,6 milioni di persone circa. Ed è proprio per loro che la situazione potrebbe cambiare. «Serve un ripensamento di sistema», sostiene Luca Vecchi, sindaco di Reggio Emilia e delegato Anci al Welfare. A suo parere «occorre passare da una logica “prestazionale” a una di presa in carico e di accompagnamento della persona nella parte finale della propria vita», spiega.

Leggi: Corriere della Sera, 21/12/2021


martedì 21 dicembre 2021
Iva al terzo settore, pericolo scampato (per ora)

Nella notte approvato in Senato l’emendamento che rinvia di due anni l’entrata in vigore della norma. Tommasini “E’ una buona notizia, frutto della mobilitazione di questi giorni; siamo disponibili e pronti al dialogo per trovare soluzioni definitive”
Questa notte la maggioranza al Senato ha approvato un emendamento alla Legge di Bilancio che rinvia l’entrata in vigore della norma che assoggetta tutto il terzo settore al regime Iva.
“È una buona notizia – dichiara Chiara Tommasini, presidente di CSVnet – perché è stato scongiurato, per il momento, un provvedimento che avrebbe messo in difficoltà tutto l’associazionismo, con aggravio di costi e adempimenti burocratici. Senza peraltro giovare alla casse dello Stato perché la novità avrebbe riguardato gli enti che non svolgono attività commerciali.

Leggi: Redattore Sociale, 21/12/2021


martedì 21 dicembre 2021
I comuni potranno assumere assistenti sociali. Gazzi: “Nessuno ha più alibi”

L’emendamento alla Legge di Bilancio approvato in nottata: fino al 2026 gli enti potranno assumere una figura ogni 6.500 abitanti e tendere a una ogni 4000, attingendo al Fondo di Solidarietà Comunale garantito dallo Stato. Il presidente dell’Ordine: “Vigileremo”. Le senatrici M5s: “Soddisfatte, eguali servizi territoriali a tutti i cittadini”
Tutti i comuni italiani potranno assumere assistenti sociali, a tempo indeterminato, per raggiungere la soglia di uno per 6500 abitanti e tendere a uno ogni 4000 entro il 2026, attingendo al Fondo di Solidarietà Comunale garantito dallo Stato. Il M5s commenta per voce delle senatrici Nunzia Catalfo, Grazia D’Angelo e Antonella Campagna, firmatarie dell’emendamento approvato in nottata, il risultato. “Con il via libera della commissione Bilancio al nostro emendamento, il M5S ha ottenuto un altro straordinario risultato a tutela delle fasce più fragili delle popolazione e assicurare servizi sociali adeguati da Nord a Sud: dal prossimo anno, infatti, e fino al 2026, ogni Comune italiano potrà assumere un assistente sociale ogni 6.500 abitanti. Grazie alla nostra proposta, che rimuove vincoli alle assunzioni, gli enti locali potranno procedere al potenziamento di fatto degli organici per assicurare servizi sociali adeguati ai propri cittadini.
Leggi: https://www.redattoresociale.it/article/notiziario/i_comuni_potranno_assumere_assistenti_sociali_gazzi_nessuno_ha_piu_alibi_
Redattoresociale.it – 21.12.2021 – C’era una volta la legge sul caregiver. Che fine ha fatto? Lo domanda First – di Chiara Ludovisi
Sui vari progetti di legge, accorpati e incardinati presso la commissione Lavoro del Senato, “sembra essere sceso l’oblio, come se i caregiver familiari fossero scomparsi”. Intanto, con la pandemia, la condizione del caregiver è sprofondata. “Dove sono, nel Pnrr, interventi mirati all’effettivo riconoscimento del valore sociale di cura?”
C’era un volta un progetto di legge sul caregiver familiare. Ce n’erano diversi, anzi, “accorpati e poi incardinati nel 2018 presso la Commissione permanente del Senato ( Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale)”. A ricordarlo è la First (Federazione italiana rete sostegno e tutela), visto che “sembra essere sceso l’oblio, non se parla più, come se, tutto di un tratto, i caregiver familiari fossero scomparsi e non esistano più”.

Leggi: Redattore Sociale, 21/12/2021


lunedì 20 dicembre 2021
Pensioni, parte il cantiere

Dall’incontro sindacati-governo un calendario di nuovi incontri per una vera riforma del sistema previdenziale, a cominciare dalla legge Fornero. Landini: “Si riparta dalla piattaforma unitaria di Cgil, Cisl e Uil”
“Abbiamo consegnato una piattaforma unitaria. Il governo ha deciso di far partire tre confronti: uno sulla flessibilità in uscita, uno sulla pensione per giovani e donne e il terzo sulla previdenza complementare”. Pressoché unanime il giudizio dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Landini, Bombardieri e Sbarra, all’uscita dal Palazzo Chigi dopo l’incontro con il presidente del consiglio Draghi, i ministri dell’Economia Franco, del Lavoro Orlando e della Pubblica amministrazione Brunetta.
Landini ha sottolineato come “abbiamo consegnato al governo la proposta unitaria sulla riforma delle pensioni e abbiamo chiesto che il confronto che si dovrà aprire deve affrontare tutte le questioni che dentro la piattaforma ci sono, quindi non ci interessa di discutere di qualche aggiustamento ma fare una riforma che corregga tutte le distorsioni, gli errori, i limiti e le diseguaglianze che ci sono dentro alla riforma Fornero”. Sui vari temi, ha proseguito il numero uno della Cgil, “il governo si è impegnato a farci aver domani mattina un calendario di incontri da avviare nei prossimi giorni e mesi in modo che l’insieme di queste questioni venga affrontato”.

Leggi: Collettiva, 20/12/2021


lunedì 20 dicembre 2021
Rsa. Via libera in Stato-Regioni ai fondi per la videosorveglianza nelle strutture per anziani e disabili e a sostegno caregiver

L’intesa ripartisce 80 mln per l’installazione di sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso, nonchè all’acquisto delle apparecchiature rivolte alla conservazione delle immagini. Espresso anche il parere favorevole sul riparto del fondo per il sostegno ai caregiver.
”Spesso la cronaca ci riferisce di intollerabili episodi di maltrattamenti ad anziani o disabili ricoverati in strutture socio sanitari e socio assistenziali. Fatti semplicemente inqualificabili, per questo oggi in Conferenza Stato-Regioni abbiamo preso con il Governo una importante decisione sancendo una intesa sul fondo per l’installazione di sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso in tali strutture”, lo ha dichiarato il Presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga.
Si tratta di 80 milioni che sono stati ripartiti tra le Regioni proprio con l’obiettivo di assicurare – ha spiegato il Presidente – una maggiore tutela alle persone ospitate nelle strutture residenziali, semi-residenziali o diurne”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 20/12/2021


lunedì 20 dicembre 2021
Immaginare e progettare la rigenerazione sul piano urbano

Nel mese di novembre l’INU, l’Istituto Nazionale di Urbanistica, ha organizzato URBANPROMO, una settimana di approfondimenti su temi di interesse per la progettazione degli ambienti di vita e di lavoro nelle città.
Proponiamo, in particolare, alla vostra attenzione due dei temi trattati:
La Carta per i grandi eventi nelle città ricche di patrimonio
Progetti per la rinascita di parti di città
Relativamente al primo punto, l’INU fa presente come in passato, molte città hanno utilizzato i grandi eventi per sostenere i propri piani e progetti urbanistici, sviluppare il turismo o migliorare la propria visibilità. L’attenzione è stata spesso concentrata sulla creazione di nuove infrastrutture per lo sport o la cultura. Recentemente, alcuni organizzatori di grandi eventi, tra cui le Olimpiadi, hanno preferito intervenire nel tessuto urbano e utilizzare strutture già esistenti, rinnovandole o adattandole a nuovi scopi.
Per le città storiche e ricche di patrimonio culturale questo cambiamento rappresenta un’opportunità di sviluppo ma anche una minaccia per il patrimonio. La “Carta per i grandi eventi nelle città ricche di patrimonio” risponde alle sfide emergenti per le città che ospitano grandi eventi, soprattutto quando questi utilizzano, adattano infrastrutture e spazi esistenti all’interno di contesti storici.

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 20/12/2021


lunedì 20 dicembre 2021
Covid e over 65. Senior Italia FederAnziani: “Difficoltà di accesso alle cure per la metà dei senior”

In un’indagine la fotografia di com’è cambiato dopo il Covid l’universo senior. A fronte di un peggioramento nella salute collettiva, e a causa delle liste d’attesa più lunghe che nel periodo precedente la pandemia, sono diventati più difficili di prima i rapporti con il Servizio Sanitario Nazionale, con il 55,4% del campione che ha avuto più difficoltà che rispetto al passato a prenotare visite specialistiche o esami diagnostici
Vita sociale azzerata per un over 65 su due, aumento di insonnia, ansia e depressione, riduzione dell’attività fisica e difficoltà nell’accesso alle cure, ma anche più cura per l’ambiente in cui si vive, riscoperta del piacere della lettura e come sempre, al centro di tutto, la necessità di supportare più che mai dal punto di vista economico figli e nipoti. Questa la nuova normalità post-Covid per l’universo degli over 65, secondo quanto emerge da un’indagine condotta da Senior Italia FederAnziani. Una normalità dominata ancora dalla paura del virus che non viene meno, e invita a non abbassare la guardia neanche dopo la vaccinazione.

Leggi: Quotidiano Sanità, 20/12/2021


sabato 18 dicembre 2021
E i designer imparano a progettare per una società “matura” – Basta terza età, ora c’è la longevità

Al Politecnico di Milano si formano studenti attenti a creare oggetti e case più inclusive, puntando sulla frugalità
Longevità e innovazione responsabile è il corso varato da due anni dal Dipartimento di design del Politecnico di Milano e dalla Fondazione Ravasi Garzanti, che assieme a forze sociali, istituzioni e università promuove un nuovo approccio alla longevità» racconta Francesco Samoré, docente del Politecnico che ne è responsabile. «Insegna ai designer in erba un nuovo approccio alla progettazione. Gli studenti non progettano chiusi nella propria bolla, ma fanno squadra con chi già lavora per far stare bene le persone in una società sempre più matura: chi si impegna nei servizi di assistenza, il personale della pubblica amministrazione, creatori di start up tecnologiche. L’obiettivo è dare forma a una cultura inclusiva che si esprime nel “design per tutti”. È una filosofia che si applica, ad esempio, a quello che si deve fare per garantire agli anziani di continuare a vivere bene in casa anche quando l’autonomia si riduce. Di soluzioni ce ne sono già tante, ma non sono sempre davvero efficaci: alcune sono il frutto di una visione tecno-ottimista, che considera la tecnologia “la” risposta ai problemi. Poi magari l’aggeggio cozza con la diffidenza di chi dovrebbe trarne vantaggio.

Leggi: Io Donna, 18/12/2021


sabato 18 dicembre 2021
Bollette, piano a rate in 10 mesi per le famiglie in difficoltà

Il meccanismo potrà scattare per i mancati pagamenti di fatture emesse tra gennaio e aprile. Anticipo di 1 miliardo a favore dei venditori – di Celestina Dominelli
La definitiva messa a terra del meccanismo spetterà all’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente (Arera), ma intanto il governo cala l’asso della rateizzazione per le famiglie in difficoltà con il pagamento delle bollette di luce e gas e fissa un sistema di compensazione, con un miliardo di euro a disposizione, a favore dei venditori di energia interessati dalla procedura. È quanto prevede uno degli emendamenti alla manovra presentato ieri dall’esecutivo, in commissione Bilancio al Senato, che conferma il pacchetto di misure tampone per contenere l’impatto dei nuovi aumenti in arrivo a gennaio.
La novità, però, è rappresentata dalla possibilità di attivare un piano di rateizzazione per non più di 10 mesi. Ma come funzionerà questa strada? Sarà l’Arera a fissare, a valle dell’approvazione del provvedimento, con una delibera ad hoc, le modalità applicative, ma lo schema sembra sostanzialmente ricalcare quanto era stato già previsto per i clienti morosi in piena emergenza pandemica, come spiega al Sole 24 Ore il numero uno dell’Authority, Stefano Besseghini: «Il provvedimento del governo si muove nella direzione di una cosa già accaduta, in forma minore, nel periodo del lockdown. In quella situazione emergenziale, le delibere di Arera riguardarono anche le modalità di pagamento.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 18/12/2021


venerdì 17 dicembre 2021
Case, 9 milioni fuori dai target Ue per il risparmio energetico

È sul banco degli imputati per le pesanti emissioni di anidride carbonica. Per questo si è scelto a livello europeo di dettare regole stringenti affinché il patrimonio edilizio dei singoli Stati membri dell’Unione venga reso più efficiente dal punto di vista energetico. Regole con le quali lo stock immobiliare italiano vetusto deve fare i conti, soprattutto in termini di costi per mettere in atto la riqualificazione, oggi agevolata dai diversi bonus del Governo, domani non si sa.
Gli immobili rappresentano, infatti, secondo i dati della società di consulenza JLL il 35% delle emissioni globali. «Il patrimonio immobiliare italiano per il 74,1% è stato realizzato prima dell’entrata in vigore della normativa completa sul risparmio energetico e sulla sicurezza sismica» dice Gabriele Buia, presidente Ance (associazione nazionale dei costruttori edili). Quindi nove milioni di immobili, su 12,2 milioni di edifici, non sono in grado di garantire le performance energetiche richieste per gli edifici costruiti successivamente, e sono molto lontano dalle prestazioni minime richieste alle abitazioni dei nostri giorni.

Leggi: Quotidiano Condominio, 17/12/2021


giovedì 16 dicembre 2021
Casa e ambiente, dal 2030 nuovi edifici a emissioni zero

La direttiva Ue. Nell’ambito della politica «Fit for 55» sull’efficienza energetica nell’edilizia pubblica e privata, la Commissione propone che le abitazioni più inquinanti passino in nove anni da classe G a F
La Commissione europea ha presentato ieri le sue attese proposte legislative dedicate all’efficienza energetica nell’edilizia pubblica e privata. L’obiettivo è ridurre drasticamente le emissioni nocive di un settore particolarmente inquinante. Il pacchetto fa parte della politica ambientale “Fit for 55” che punta alla riduzione del gas a effetto serra del 55% entro il 2030, rispetto ai dati del 1990. Nel contempo, Bruxelles ha proposto acquisti in comune di gas.
Dal 2030 in poi i nuovi edifici privati non dovranno produrre emissioni nocive (la data per gli edifici pubblici è anticipata al 2027). Concretamente significa che «gli edifici dovranno consumare poca energia, essere alimentati per quanto possibile da fonti rinnovabili, e non dovranno emettere in loco emissioni di carbonio da combustibili fossili», spiega la Commissione. Le proposte comunitarie introducono anche nuovi standard minimi.

Leggi: Inu, 16/12/2021


mercoledì 15 dicembre 2021
La povertà sanitaria aumenta del 37,6% nel 2021 rispetto all’anno precedente. 600.000 persone senza cure

Nel 2021, almeno 597.560 persone povere non hanno potuto acquistare i medicinali di cui avevano bisogno. Si tratta di 163.387 persone in più rispetto alle 434.173 del 2020. Si è registrato, quindi, un incremento del 37,63% di persone in povertà sanitaria. L’aumento deriva dalla pandemia da Covid-19 che ha arrecato gravi danni alla salute e al reddito di milioni di residenti.
È quanto emerge dal 9° Rapporto Donare per curare – Povertà Sanitaria e Donazione Farmaci realizzato da OPSan – Osservatorio sulla Povertà Sanitaria (organo di ricerca di Banco Farmaceutico). I dati, rilevati attraverso la rete dei 1.790 enti assistenziali convenzionati con il Banco ed elaborati da OPSan, sono stati presentati il 16 dicembre 2021, in un convegno in diretta streaming promosso da Banco Farmaceutico e AIFA.
Nonostante il forte universalismo del nostro Servizio Sanitario Nazionale, il 42,2% della spesa farmaceutica è a carico delle famiglie, che nel 2020 (ultimi dati disponibili) hanno speso 8,7 miliardi di euro su un totale di 20,5 miliardi.

Leggi: In Salute, 15/12/2021


martedì 14 dicembre 2021
Presentato il XIX Rapporto nazionale sulle politiche della cronicità

Un paziente su due dichiara che con la pandemia sono aumentate le criticità nell’accesso alla diagnosi e cura per la propria patologia. A subire rinvii e ritardi sono ancora le visite specialistiche e diagnostiche, in aumento le difficoltà ad attivare l’assistenza domiciliare integrata e a farsi riconoscere l’invalidità o handicap. Va meglio sul fronte della prevenzione, grazie al recupero di alcuni ritardi negli screening programmati e nelle vaccinazioni ordinarie. Dalla pandemia inoltre un impulso positivo alla telemedicina.
Costi privati in aumento per un paziente su due e uno su cinque è stato costretto a rinunciare alle cure per motivi economici.
Insieme alle difficoltà e richieste dei cittadini affetti da una patologia cronica e rara, ci sono quelle dei caregiver familiari – oltre sette milioni nel nostro Paese – che chiedono meno burocrazia e più tutele a livello lavorativo e, i più giovani, nel percorso di studi
La fotografia emerge dal XIX Rapporto sulle politiche della cronicità, dal titolo “La cura che (ancora) non c’è”, presentato oggi da Cittadinanzattiva e realizzato con il coinvolgimento di 64 associazioni di pazienti con patologia cronica e rara aderenti al CnAMC (Coordinamento nazionale Associazioni Malati cronici) e di circa 3000 pazienti. Il Rapporto è realizzato con il sostegno non condizionato di MSD e di Chiesi.

Leggi: CittadinanzAttiva, 14/12/2021


lunedì 13 dicembre 2021
Il caro bollette deve essere affrontato partendo dai poveri

La questione della povertà energetica è di grande attualità per l’impatto che l’aumento del prezzo del gas sta avendo sulle famiglie. Le misure del governo messe in campo finora non sono adeguate a fronteggiare un problema crescente.
Il governo Draghi invece di spalmare le risorse per la riduzione delle bollette tra tutte le utenze dovrebbe intervenire sul bonus gas e luce, aumentando il contributo, allargando la platea e correggendo i limiti che fino a oggi lo hanno caratterizzato.
E si potrebbe passare da un contributo al consumo a interventi di isolamento termico degli edifici e di autoproduzione dal solare che possono consentire di ridurre drasticamente la spesa delle famiglie.

Leggi: Domani, 13/12/2021


lunedì 13 dicembre 2021
La prima risposta al caro bollette sono le comunità energetiche

A Ussaramanna, piccolo comune con 512 abitanti nella provincia del Medio Campidano in Sardegna, la stangata dei prezzi dell’elettricità si sentirà molto meno. Oltre 60 tra famiglie e imprese, compresi un bar e una parrucchiera, si sono messi insieme per condividere l’energia fornita da tre impianti fotovoltaici: uno da 11 kilowatt già presente sul tetto del municipio e due per 60 kilowatt complessivi che saranno installati sul Centro di aggregazione sociale e sul deposito comunale, per una produzione totale di circa 72 megawattora all’anno. «Grazie a questa operazione i soci risparmieranno circa il 25 per cento del costo dell’energia» spiega Sara Capuzzo, presidente di Enostra, cooperativa energetica di Milano che ha fornito la sua consulenza, «e con l’aumento delle quotazioni del metano il beneficio aumenterò ulteriormente». Ma non è solo il portafoglio ad aver
spinto gli abitanti di Ussuramanna ad aderire al progetto: «È palpabile anche la voglia di essere più autonomi e di contribuire alla transizione energetica e allo sviluppo di iniziative di carattere sociale a vantaggio di tutta la collettività» sostiene Capuzzo.

Leggi: Domani, 13/12/2021


lunedì 13 dicembre 2021
Lavori in casa e scadenza di fine anno: come anticipare i bonus in otto mosse.

Verso il 31 dicembre. La data di pagamento può ancora bloccare la detrazione-facciate al 90% o la spesa a 16mila euro per i mobili Per cedere le agevolazioni ordinarie occorre spesso la congruità delle spese, mentre per il superbonus resta il Sal minimo del 30%.
Mai come quest’anno la scadenza del 31 dicembre è cruciale per le detrazioni edilizie. Il disegno di legge di Bilancio – non ancora approvato – prospetta per ora una riduzione del bonus facciate dal 90 al 60% nel 2022. E taglia da 16mila a 5mila euro la spesa massima agevolata dal bonus mobili. Per le agevolazioni ordinarie, invece, è in arrivo una proroga triennale, mentre il superbonus otterrà una conferma fino al 2025 per i condomìni, con detrazioni calanti e regole ancora da votare in Parlamento su unità monofamiliari e lavori trainati. Intanto, il decreto Antifrodi – in vigore dal 12 novembre scorso – impone
l’asseverazione di congruità delle spese e il visto di conformità per cedere o sfruttare con sconto in fattura le detrazioni diverse dal 110 per cento. Ponendo così un vincolo in più a molti dei proprietari che stanno cercando in questi giorni di prenotare o anticipare le attuali agevolazioni, districandosi anche tra il boom dei prezzi e i ritardi nelle consegne.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 13/12/2021


DALLE REGIONI:

martedì 21 dicembre 2021
SUNIA, SICET ed UNIAT APS di Roma e Lazio hanno sollecitato un urgente intervento dell’Assessore Capitolino alla Casa, Tobia Zevi con il Prefetto, al fine di garantire la permanenza in casa alle famiglie fragili sotto sfratto nel periodo natalizio, dando così le gambe alla recente mozione approvata in Consiglio Comunale.

Gli sfratti previsti anche per i primissimi giorni dell’anno rischiano di essere eseguiti, se non viene proclama la consueta “tregua” che, da sempre, evita la concessione della forza pubblica fino alla metà di gennaio.
L’Assessore ha recepito la gravità della situazione e si è impegnato a rappresentarla al Prefetto con urgenza.
I giorni della cosiddetta tregua saranno comunque essere utilizzati per trovare delle soluzioni a situazioni emergenziali e consentirà di attivare, con le parti sociali, un momento di confronto e pianificazione.
I fondi recentemente stanziati dalla Regione Lazio sulla morosità incolpevole saranno oggetto di un incontro della prossima settimana per valutare come si possa costruire un bando più efficiente che con rapidità eroghi il contributo individuato.

Leggi: Sunia, 21/12/2021


martedì 21 dicembre 2021
Il welfare nel PNRR a Milano e in Lombardia

Un passo nella messa a fuoco delle azioni che verranno promosse col PNRR a Milano e in Lombardia è stato compiuto il 13 dicembre a Milano. Nell’ambito dell’iniziativa Italiadomani – Dialoghi sul PNRR promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri si è tenuto un incontro con cittadini, imprese e Amministrazioni locali per comunicare i primi contenuti e le opportunità che si aprono col PNRR per il territorio lombardo. All’incontro hanno preso parte i ministri principalmente coinvolti nella formulazione dei piani di sviluppo: Cingolani (Transizione Ecologica), Colao (Innovazione tecnologica e Transizione digitale), Leonardi (capo del Dipartimento per la Programmazione e il Coordinamento della Politica economica della Presidenza del Consiglio), insieme a Letizia Moratti (Vice Presidente e Assessore al Welfare della Regione Lombardia), a al sindaco di Milano, Beppe Sala.
In tale contesto sono state presentate le misure in via di definizione per il territorio lombardo e per la città di Milano in particolare per quanto riguarda:
Il rafforzamento della medicina territoriale;
La rigenerazione urbana;
Le infrastrutture e la mobilità sostenibile;
La digitalizzazione delle città e della pubblica amministrazione.

Leggi: Welforum


martedì 21 dicembre 2021
Le barriere architettoniche in stazione? Sono una discriminazione diretta

Lo ha riconosciuto il Tribunale di Bologna, che ha condannato Rfi alla rimozione entro sei mesi degli ostacoli individuati, alla corresponsione di un risarcimento simbolico, alle spese legali e alla pubblicazione dell’ordinanza su quotidiani di tiratura nazionale a proprie spese
Linea ferroviaria Bologna-Porretta, fermata Borgonuovo: la banchina è troppo bassa, nonostante i treni siano ribassati o dotati di piattaforme e pedane. Una situazione che, di fatto, rende la fermata inaccessibile per le persone con disabilità (ma anche per i passeggini, gli anziani con ridotta mobilità, in generale per tutte le persone in condizioni di fragilità motoria). Un disagio che che è stato preso in mano dal Servizio antidiscriminazione di Sidima, la Società italiana disability manager. Le prime risposte fornite dalla Rete ferroviaria italiana – il Piano d’impresa non lo prevede, la stazione non è una stazione ma una fermata, il flusso di persone non giustifica l’investimento – non sono state ritenute adeguate.

Leggi: Redattore Sociale , 21/12/2021


martedì 21 dicembre 2021
Se il caregiver non può andare al Caaf, il Caaf va dal caregiver: si parte a Roma

La fondazione Villa Point e il Caaf Lupo Roma Tuscolana fanno “un regalo di Natale” a tutti i caregiver: il Caaf si fa a misura di disabilità e diventa non solo accessibile, ma anche “a domicilio”, per aiutare le famiglie ad accedere a servizi e sussidi, senza perdersi e attardarsi nelle maglie della burocrazia. L’idea di Fabiana Gianni, mamma caregiver, diventa realtà
Un Caaf a misura di disabilità, per aiutare le famiglie ad accedere a servizi, risorse e benefici, senza perdersi tra le carte della burocrazia: sta muovendo i primi passi a Roma il primo sportello di assistenza fiscale di questo genere, grazie alla convenzione con la fondazione Villa Point. L’idea è della presidente della fondazione, Fabiana Gianni, che in quanto giornalista e mamma-caregiver “militante”, sa bene quanto un servizio di questo tipo possa essere utile per chi si prende cura di un familiare con disabilità e rendere esigibili diritti e tutele che spesso rischiano di perdersi, anche loro, nelle maglie della burocrazia.

Leggi: Redattore Sociale, 21/12/2021


lunedì 20 dicembre 2021
Milano. Emergenza sfratti a Milano: presidio dei sindacati inquilini Milano, in queste settimane vengono eseguiti 10 sfratti al giorno e da gennaio, dopo la conclusione dell’ultimo blocco degli sfratti previsto dai decreti governativi, più di 20.000 famiglie attendono l’Ufficiale Giudiziario con la Forza Pubblica.

Non si tratta di numeri ma di famiglie con bambini, anziani e invalidi che si troveranno senza casa con il rischio di restare in mezzo alla strada in assenza di interventi pubblici adeguati.
Si sta profilando un dramma sociale straordinario. Le politiche finora messe in atto da Governo – Regione e Comune si sono dimostrate inadeguate e inefficaci.
Nella prossima Legge di Bilancio, al momento, non è previsto alcun stanziamento per il contributo all’affitto e per la morosità incolpevole a partire dal 2023, nel Pnrr non si prevede alcun incremento di alloggi popolari.
Le leggi introdotte dal 2016 da Regione Lombardia impediscono la rapida assegnazione delle case popolari (SAP) e soluzioni concrete per le famiglie sotto sfratto.

Leggi: Sunia, 20/12/2021


sabato 18 dicembre 2021
Mille strutture per 250 milioni di euro: il grande business delle residenze sanitarie in Sicilia

La Regione copre le spese per i primi 60 giorni di ricovero: tra 111 e 200 euro a paziente
Vale circa 250 milioni di euro all’anno il giro d’affari delle strutture socio-sanitarie siciliane accreditate con il servizio sanitario regionale. Nell’Isola si contano circa mille strutture per un totale di circa 4.500 posti letto. Vi rientrano quelli delle Rsa che ospitano anziani con patologie cronico degenerative, demenza senile e Alzheimer (circa 2.200 posti letto), le comunità terapeutiche assistite per pazienti psichiatrici (1.500 posti letto) e i centri di riabilitazione per le persone affette da disabilità psico-fisico-sensoriale (800 posti letto). Rientrava tra queste ultime la “Suor Rosina La Grua onlus” di Castelbuono, la residenza lager che in cinque anni ha ricevuto convenzioni per 6,2 milioni di euro, un milione e 300 mila euro all’anno circa.
Le tariffe medie nelle strutture siciliane accreditate oscillano tra i 111,80 e i 200 euro al giorno a paziente. La retta è totalmente a carico della Regione per i primi 60 giorni di degenza, successivamente in base al modello Isee viene quantificata una percentuale a carico del paziente o della famiglia.

Leggi: La Repubblica, 18/12/2021


sabato 18 dicembre 2021
I parenti degli anziani: “Visite nelle Rsa troppo difficili”

Una o due visite alla settimana per circa mezz’ora. Per i parenti degli ospiti delle Rsa non si è mai concretizzata la circolare del ministero della Salute (adottata dalla Regione) che da quattro mesi consente visite anche quotidiane, per un massimo di 45 minuti, nelle strutture. «Da un’indagine su alcune Rsa di Firenze è venuto fuori che le visite sono possibili una volta a settimana su appuntamento: è insufficiente, così non si recupera un rapporto di confidenza e condivisione. I familiari poi svolgevano una sorta di controllo, leggero ma importante, che è venuto a mancare» spiega Anna Nocentini, presidente di Adina, associazione per la difesa delle persone non autosufficienti. «Oltre l’80% delle Rsa a livello nazionale disattende la circolare ministeriale: hanno scelto l’isolamento quale unica via per la salvaguardia della salute, ma il sostegno dei parenti fa parte della terapia» rimarca Alessandro Azzoni, che si occupa della questione a livello nazionale con l’associazione Felìcita. Tra i suoi iscritti anche Francesco Sonnati, che ha il fratello nella fiorentina Villa Gisella: «Riesco a vederlo due volte a settimana per 20 minuti, poi in base alle infermiere riesco a stare di più. Capisco ci sia paura dei contagi, ma lui è invalido al 100%, non parla, avrebbe bisogno di visite e attenzioni permanenti come fino al Covid.

Leggi: La Repubblica, 18/12/2021


venerdì 17 dicembre 2021
Regione Abruzzo istituisce la Consulta per la Salute mentale

Ne faranno parte le associazioni più rappresentative del settore, che forniranno al Dipartimento regionale e alle Asl un supporto nella predisposizione degli atti programmatori che riguardano la salute mentale. Verì: “Sono convinta che l’ascolto delle istanze delle associazioni rappresenti un valido contributo per migliorare il lavoro che stiamo portando avanti, rendendolo sempre più adeguato alle esigenze e aspettative di utenti e operatori”.
Sarà istituita in Abruzzo, all’inizio del nuovo anno la Consulta regionale per la Salute Mentale. Lo annuncia in una nota l’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, che questa mattina ha riunito i direttori dei Dipartimenti di Salute Mentale delle Asl abruzzesi per confrontarsi sull’attivazione del nuovo organismo consultivo, che affiancherà il Tavolo tecnico della Salute Mentale.
“Della Consulta – spiega l’assessore – faranno parte le associazioni più rappresentative del settore, che forniranno al Dipartimento regionale e alle Asl un supporto nella predisposizione degli atti programmatori che riguardano la salute mentale, ambito al quale stiamo riservando grande attenzione fin dal mio insediamento”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 17/12/2021


venerdì 17 dicembre 2021
Welfare, in Toscana 277 milioni per anziani e non autosufficienti

La regione approva la delibera dell’assessora alle Politiche sociali, Serena Spinelli: “Rispetto a un anno fa le risorse sono confermate, così come l’impegno per i progetti di vita indipendente”
Ammontano a quasi 277 milioni le risorse che la Regione Toscana ha assegnato per il 2022 alle Società della Salute o alle Zone distretto per le attività destinate alle persone anziane e non autosufficienti. La manovra, approvata dalla giunta, stanzia 58 milioni per garantire i servizi domiciliari rivolti a persone anziane non autosufficienti; 12,9 milioni, invece, verranno utilizzati per dare continuità ai progetti di vita indipendente. Infine, i restanti 206 saranno messi a disposizione delle aziende sanitarie per l’inserimento e il mantenimento degli ultrasessantacinquenni non autosufficienti nelle residenze sanitarie assistenziali e nei centri diurni.

Leggi: Redattore Sociale, 17/12/2021


giovedì 16 dicembre 2021
Sicilia, nasce il garante regionale dei diritti degli anziani

L’Ars ha approvato ieri all’unanimità il ddl. La relatrice Margherita La Rocca Ruvolo: gli anziani “sono un grande patrimonio da preservare e custodire gelosamente. Garantire le necessarie tutele giuridiche e di sicurezza”
L’Ars ha approvato ieri all’unanimità il ddl per l’istituzione del Garante regionale per i diritti del cittadino anziano. Esprime soddisfazione la presidente della commissione Salute, Margherita La Rocca Ruvolo, relatrice del testo frutto dell’unificazione di tre proposte di legge presentate dai deputati Galvagno, Lantieri, Calderone e Savona.
“L’esigenza dell’istituzione del Garante dei diritti degli anziani – dice La Rocca Ruvolo – si è ancor più evidenziata nel corso della pandemia con l’omissione vaccinale, o tardiva, di soggetti più deboli over 70 e soprattutto over 80. Gli anziani sono una grande risorsa sociale e morale, rappresentano oggi il vero welfare della società. Sono un grande patrimonio da preservare e custodire gelosamente.

Leggi: Redattore Sociale, 16/12/2021


IN AGENDA:

Un corso Grey Panthers in presenza, a gennaio, per essere davvero Cittadini digitali

La ripresa delle attività in presenza è possibile, purché si rispettino le modalità di sicurezza, GreenPass e mascherina innanzitutto e si usino le cautele necessarie. Per questo, noi della Redazione, volentieri organizziamo un corso in presenza, che si articola in 5 appuntamenti, di un’ora e trenta minuti l’uno: 50 minuti di lezione, seguita da navigazione diretta dei siti, esercitazioni pratiche ed esempi, costruiti sulle esigenze e sulle domande degli iscritti. Al termine di ogni incontro verrà fornita una dispensa, per facilitare il ripasso e l’approfondimento.
I 5 appuntamenti saranno così articolati:
• Imparare a navigare sul sito del Comune di Milano: i servizi online da utilizzare, per risparmiare tempo e fatica.
• Come attivare SPID e come utilizzarlo: gli usi possibili, per essere identificati in sicurezza sui siti della Pubblica Amministrazione.
• Il fascicolo sanitario elettronico: utilità, uso, esempi pratici.
• Il mondo delle APP: quelle native sui nostri dispositivi, quelle che ci procuriamo gratuitamente o che acquistiamo. APP utili per Senior: 118, google maps, whatsapp e altro ancora.
• Home-banking e Moneta Digitale: essere capaci di muoversi con disinvoltura in ogni contesto, senza mettere mano al portafoglio, alle carte di credito, ai Bancomat. Risparmiando tempo e garantendosi maggiore sicurezza.

Leggi: Grey Panthers


“Più fragili dopo la tempesta? Ricerca sugli anziani in Lombardia: bisogni, desideri, risorse”

Previsto a Milano la mattina del 08.02.2022, presso la Casa della Cultura, l’incontro: “Più fragili dopo la tempesta? Ricerca sugli anziani in Lombardia: bisogni, desideri, risorse”.
Promosso dai sindacati confederali pensionati della Lombardia in collaborazione con ARS, l’Osservatorio è frutto di una ricerca di cui il presidente Ars, Sergio Pasquinelli, ha curato la direzione scientifica.

Leggi: Welforum


IN EVIDENZA:

Le nuove figure professionali nel welfare di comunità

Saperi e pratiche del community management. Gli esiti della ricerca di Fondazione Cariplo sui progetti di Welfare in Azione – di Alice Melzi
Un mondo in trasformazione sempre più rapida nelle strutture economiche, sociali e tecnologiche sta ponendo da qualche tempo l’esigenza di riflettere sul tema del lavoro del futuro. Lo sviluppo del lavoro di comunità è un ambito che sta maturando forme di intervento e rapidi cambiamenti nel modo di lavorare nel sociale, oramai paradigmatici di scenari di sviluppo futuri.
La ricerca Le nuove figure professionali nel welfare di comunità realizzata da Fondazione Cariplo sui progetti del programma Welfare in Azione (4 edizioni dal 2015 ad oggi per un totale di 37 progetti) intende restituire una ricostruzione delle nuove figure professionali che si stanno affermando nel campo del lavoro comunitario, per fornire un primo quadro utile alle sfide che il welfare sarà destinato ad affrontare.
Nella ricerca vengono indagati i framework di lavoro, i tipi di pratiche per compiti, gli strumenti e le competenze, le forme decisionali e le difficoltà che queste nuove professioni del welfare si trovano ad affrontare sul campo, in maniera oggi pionieristica.
La ricerca condotta, basata su interviste e focus group realizzati nel periodo tra 2019 e 2020, ha analizzato 22 figure professionali afferenti a 15 progetti appartenenti alle diverse edizioni del programma Welfare in Azione. Per costruire il quadro di queste figure è stato utilizzato l’”approccio delle pratiche” che punta all’attenzione a quell’intelligenza della e nell’azione collaborativa dei soggetti che interagiscono facendo qualcosa insieme per risolvere un problema comune e collettivo, condividendo valori o scopi, e producendo effetti ed impatti non sempre prevedibili.

Leggi: Welforum


Case di Comunità. Facile a dirsi…più difficile a farsi. Ecco una road map per farle sul serio – di Giorgio Banchieri

Passo dopo passo cosa si dovrà fare (e con quali difficoltà) per arrivare alla realizzazione concreta delle nuove Case di Comunità prevista dal Pnrr. Le Case della Comunità dovrebbero essere il luogo fisico di prossimità e di facile individuazione dove la comunità può accedere per poter entrare in contatto con il sistema di assistenza sanitaria e sociosanitaria. Dovrebbero promuovere un modello organizzativo di approccio integrato e multidisciplinare attraverso équipe territoriali e dovrebbero essere la sede privilegiata per la progettazione e l’erogazione di interventi sanitari e di integrazione sociale
Nel PNRR vengono introdotte per la prima volta nel lessico “sanitalese” le “Case di Comunità” che dovrebbero sostituire le preesistenti “Case della Salute” assumendone le funzionalità e implementandone alcune.
In realtà esiste una serie di documenti di policy sanitaria precedenti che definiscono questi modelli di “strutture intermedie” tra ospedali e reti di cure primarie anticipando quanto poi ribadito e sistematizzato in parte nel PNRR stesso. Le novità del PNRR sono relative al loro inserimento in una logica di reti territoriali integrate in base al modello “Hub & Spoke”, precedentemente applicato prevalentemente nel mondo della ospedalità e nelle reti tempo dipendenti. Oltre, ovviamente, alla quantità e capillarità della loro diffusione nei territori.

Leggi: Quotidiano Sanità


Due anni di Covid. Una crisi non solo sanitaria ma globale, che pesa soprattutto sui più deboli – di Grazia Labate

Gli effetti diretti della pandemia mettono alcuni gruppi a maggior rischio di infezione, malattia grave o morte, mentre gli effetti indiretti sono causati dalle varie restrizioni essenziali per controllare la diffusione dell’infezione. Sebbene alcuni gruppi abbiano vulnerabilità comuni in entrambe le categorie, le misure politiche per salvaguardare queste persone possono essere diverse
La pandemia di COVID-19 non ha precedenti e non si riesce ad arrestare. Essa non solo ha provocato una crisi di salute pubblica, ma le misure necessarie per contenere la diffusione del virus hanno portato a gravi crisi economiche, sociali ed educative. Nelle economie e nelle società, le conseguenze della pandemia sono disomogenee e non ancora del tutto calcolabili.
La pandemia ha ulteriormente esacerbato le situazioni delle popolazioni vulnerabili. Siamo in un momento cruciale, che richiede una risposta più che mai collaborativa per espandere la copertura sanitaria universale e la protezione sociale e costruire sistemi sanitari e di protezione sociale più resilienti.

Leggi: Quotidiano Sanità


L’appello di 100 realtà sociali. Basta con il «laissez-faire», è tempo di nuovo welfare – Leonardo Becchetti e Angelo Moretti

L’attualità non sembra darci tregua e ogni giorno, tra allarmi pandemici di nuove varianti ed eventi sempre più drammatici come lo sciame di tornado d’oltreoceano legati al problema del riscaldamento globale, rende fondamentale e urgente la risposta della comunità mondiale alla sfida dei mali pubblici globali.
È innegabile che il nuovo scenario che evidenzia le conseguenze negative per tutti di comportamenti individuali socialmente dannosi (dalle negligenze su precauzione e vaccini alle scelte ambientalmente insostenibili) abbia reso obsoleta la logica del laissez-faire e centrale il tema delle sinergie tra cittadinanza attiva, imprese responsabili e istituzioni illuminate.
È in questa logica che si deve innestare la rivoluzione del welfare in una logica generativa dove l’attenzione agli ultimi promossa dalla società civile e dagli enti di Terzo settore può essere un volano decisivo che, curando relazioni ferite, genera valore economico e quel capitale sociale fondamentale che trasforma leoni da tastiera ossessionati da complotti in cittadini attivi capaci di contribuire al bene della comunità.

Leggi: Avvenire


I LEP tra Corte costituzionale e legge di Bilancio 2022 – Alceste Santuari

Su questo sito abbiamo già affrontato le questioni giuridiche e istituzionali relative ai LEP. A distanza di mesi da quel contributo, i LEP si ritrovano oggetto di una pronuncia della Corte costituzionale e dell’art. 43 del disegno di legge di Bilancio 2022. Prima di analizzare i contenuti della sentenza in parola e dell’art. 43, si ritiene opportuno richiamare alcuni profili dei LEP.
A seguito dell’approvazione della Riforma del Titolo V della Costituzione di cui alla legge costituzionale n. 3/2001, la nozione di livelli essenziali delle prestazioni (LEP) è stata estesa su tutto il territorio nazionale ed è stata costituzionalizzata. L’art. 117, comma 2, lett. m) della Costituzione stabilisce, infatti, che spetta allo Stato la “determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale”.
Determinazione e garanzia dei LEP diventano dunque responsabilità delle istituzioni statali, chiamate, nello specifico, ad assicurare che tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro appartenenza territoriale, possano fruire degli stessi livelli quali-quantitativi di prestazioni.
La costituzionalizzazione dei LEP, tuttavia, implica la inevitabile “leale collaborazione” delle Regioni, cui la medesima Costituzione, proprio a seguito della Riforma del Titolo V, riconosce la potestà legislativa primaria in materia di servizi sociali e potestà legislativa concorrente in materia di tutela della salute. In quest’ottica, le Regioni devono orientare le proprie scelte organizzative e gestionali in ordine all’erogazione dei servizi sociali e socio-sanitari consapevoli che esse sono chiamate a contribuire all’effettività esigibilità dei livelli essenziali delle prestazioni.

Leggi: Welforum


 La nuova normalità: lavoro ibrido e tecnologia agile

Con la pandemia da Covid-19 il mondo del lavoro, nel nostro Paese, ha dovuto riorganizzarsi facendo ricorso, ove possibile, al lavoro da remoto. In ambito sanitario e sociosanitario, dove per molti lavoratori la presenza fisica sul luogo di lavoro e il contatto umano sono imprescindibili, si registra la più alta percentuale di denunce per infortunio e decesso a causa del virus. Le restrizioni legate al Covid-19, tuttavia, hanno portato a sviluppare forme innovative di assistenza sanitaria a distanza. – di Antonio Monteleone (Presidente AGeSPI Lombardia)
Al momento in cui scrivo, qui in Italia siamo nella fase definibile di sub picco pandemico. Non si registrano, infatti, le punte elevate d’incidenza del contagio ma la situazione è ondivaga e sicuramente non è ancora chiaramente riportabile a livelli di ordinarietà endemica. C’è però una sufficiente chiarezza per esaminare l’efficacia delle misure utilizzate e così aggiornare linee guida, protocolli e procedure e per impostare, nel corso del perdurante stress-test del Covid-19, nuovi modelli organizzativi. Benché – va certamente sottolineato! – con valutazioni e proposte in revisione costante alla luce dell’emergere di nuovi dati ed evidenze.
A me preme concentrarmi sulla costatazione che s’intendono mantenere diverse misure cautelative, di certo per molto tempo a venire e in certi ambiti sanitari e sociosanitari con alta probabilità permanentemente e quindi con la necessità di rivedere i classificatori tariffari di servizi e prestazioni. Tra tali misure, in caso di virus trasmissibili per via aerea, anche solo respirando oltre che con le micro-gocce espulse con tosse e starnuti, acquista speciale rilievo il mantenimento di distanze tra più individui che per ragioni diverse condividono contemporaneamente spazi vicini, in particolare nei luoghi ove si incontrano soggetti fragili. Questi sono da annoverare essenzialmente nelle fasce d’età più elevate (> 55 anni) nonché tra coloro che presentano comorbilità tali (ad es. patologie cardiovascolari, respiratorie, dismetaboliche e cerebro-degenerative) da essere esposti a maggiori rischi per la loro salute in caso di infezione sovrapposta (vedi ‘Circolare congiunta del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e del Ministero della Salute del 04/09/2020’).

Leggi: I Luoghi della Cura


 

 

 

 

 

#SpiegoneFisco. Domande e risposte per capire cosa si sta decidendo nella Legge di bilancio 2022 e qual è la posizione della CGIL

Cosa ha previsto il Governo sul fisco nella Legge di bilancio?
Un intervento finalizzato alla riduzione della “pressione fiscale sui fattori produttivi”, attraverso l’utilizzo di 8 miliardi di euro annui e destinato alla riduzione dell’IRPEF e dell’IRAP (Imposta regionale per le attività produttive).
C’è stato un confronto con il Governo sui temi fiscali?
No. Abbiamo avuto solo un incontro lo scorso 16 novembre, durante il quale ci è stato detto che si sarebbe aperto un confronto di merito sul fisco. Dopodiché il Governo ha lavorato con i partiti di maggioranza e il 29 novembre ci ha illustrato solo verbalmente la decisione senza nessuna volontà di modificarla. Per realizzare una riforma organica del sistema fiscale ci vogliono più risorse. L’intervento in Legge di Bilancio non è una riforma del fisco e non si può considerare nemmeno un primo passo della riforma prevista dalla Legge delega al Governo per la riforma fiscale, su cui peraltro CGIL, CISL e UIL si sono già espressi in modo molto critico.
Cosa hanno chiesto CGIL, CISL e UIL e perché?

Leggi: Cgil


NEWS:

martedì 14 dicembre 2021
Per un Nuovo Welfare scrive a Draghi : «Al Pnrr manca una visione innovativa»

Lettera aperta della rete di oltre cento associazioni, enti e personalità della società civile al Presidente del Consiglio affinché la messa in opera delle riforme e degli investimenti cambi davvero in meglio il nostro welfare e il nostro Paese
Siamo oltre cento, tra Associazioni, Enti e personalità della Società civile, della Chiesa, esperti sui temi della salute mentale, dell’integrazione sociosanitaria, della ricerca epidemiologica, dell’economia civile e dell’applicazione del “metodo Budget di Salute” per la produzione innovativa dei sistemi di welfare comunitario e generativo. A febbraio di quest’anno, come Rete Per un Nuovo Welfare avevamo scritto un accorato appello a Mario Draghi perché il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza potesse contenere gli elementi, declinati in dieci punti, di un “nuovo welfare”, offrendo al Governo la nostra collaborazione.
Abbiamo scritto nuovamente a Draghi e al suo Governo per evidenziare le mancate risposte e le carenze del PNRR in tema di welfare: «Abbiamo apprezzato lo sforzo della Sua Presidenza di offrire nel documento “Italia Domani” una lettura molto attenta alle criticità strutturali del nostro Paese in materia di digital divide, di riconversione ecologica delle fonti di energia e dell’economia, del divario infrastrutturale tra Nord e Sud, di fondi per la ricerca e la povertà educativa, per la coesione sociale e per la sanità diffusa, all’interno delle sei missioni di “Italia domani”, ma non ci siamo ritrovati nelle visioni che sottendono alle riforme ed agli investimenti previsti per far fronte alla ripresa ed alla resilienza».

Leggi: Vita, 14/12/2021


martedì 14 dicembre 2021
Dal primo gennaio oltre 100 mila famiglie sotto sfratto in Italia

L’allarme dei sindacati degli inquilini. Con la fine dell’anno via libera definitiva agli sfratti dopo il blocco per l’emergenza covid. “Occorre un piano di rigenerazione del patrimonio abitativo pubblico. Ma nel Pnrr non è previsto nulla”
Dal primo gennaio non ci sarà più alcuna ancora di salvezza per chi vive sotto sfratto. Oltre 100mila famiglie aspetteranno l’arrivo dell’ufficiale giudiziario. Il decreto mille proroghe aveva previsto tre “finestre” di sblocco degli sfratti: a luglio (per quelli pre pandemia e a settembre e fine dicembre per gli altri). “Siamo preoccupati anche perché c’è stata una ripresa delle richieste di sfratto, dopo il fermo per covid dei tribunali”, spiega Stefano Chiappelli, segretario nazionale del Sunia, che insieme a Sicet, Uniat e Unione Inquilini, ha tenuto una conferenza stampa a Roma per chiedere al Governo Draghi misure più efficaci per affrontare il problema casa. “Nel Pnrr non c’è alcun investimento sull’edilizia pubblica e sociale -aggiunge Chiappelli-. Ci sono circa 100mila domande di alloggi popolari inevase. Occorre un piano nazionale di rigenerazione del patrimonio abitativo pubblico. Permetterebbe di recuperare circa 500mila alloggi”.

Leggi: Redattore Sociale, 14/12/2021


martedì 14 dicembre 2021
Cronicità: liste di attesa in aumento con la pandemia. Un paziente su 5 rinuncia alle cure per i costi

Il Rapporto di Cittadinanzattiva. La pandemia ha avuto un impatto positivo sui servizi di telemedicina, sono però acuiti i problemi già evidenti. Un paziente su due (52,4%) ritiene aumentate le criticità, Il 40,5% dei cittadini dichiara che è più difficile effettuare una visita specialistica. Negative ma stabili le segnalazioni di ritardi negli interventi chirurgici, lo segnala 1 cittadino su 3. I caregiver chiedono più riconoscimenti e tutele
Un paziente su due dichiara che con la pandemia sono aumentate le criticità nell’accesso alla diagnosi e cura per la propria patologia. A subire rinvii e ritardi sono ancora le visite specialistiche e diagnostiche, in aumento le difficoltà ad attivare l’assistenza domiciliare integrata e a farsi riconoscere l’invalidità o handicap. Va meglio sul fronte della prevenzione, grazie al recupero di alcuni ritardi negli screening programmati e nelle vaccinazioni ordinarie. Dalla pandemia inoltre un impulso positivo alla telemedicina. Ed ancora: costi privati in aumento per un paziente su due e uno su cinque è stato costretto a rinunciare alle cure per motivi economici.

Leggi: Redattore Sociale, 14/12/2021


martedì 14 dicembre 2021
Over 50 sempre più tecnologici, ma il divario digitale è ampio

L’associazione 50&Più e la Fondazione Leonardo hanno realizzato il volume “Ipotesi per il futuro degli anziani”. Da un’indagine contenuta nel libro, emerge che quasi l’85% degli ultracinquantenni possiede uno smartphone, oltre il 61% ha un pc, il 21% circa ha un tablet, circa il 40% utilizza un telefono cellulare senza Internet e l’8,4% utilizza uno smartwatch. Le proposte alla politica per ridurre il digital divide
“L’emergenza sanitaria che stiamo ancora vivendo ha amplificato la diffusione e l’utilizzo delle tecnologie nella vita quotidiana di ognuno, incrementando il processo di adeguamento al digitale. Una situazione che ha fatto emergere criticità e sfide per la popolazione senior. Essa, infatti, risulta più in difficoltà nell’acquisizione di competenze digitali, nell’esercizio della tutela della privacy e dei propri diritti e nell’accesso alle tecnologie informatiche, ma è anche il segmento di popolazione maggiormente in crescita e destinato ad assumere un ruolo sempre più centrale in termini sociali ed economici”. Ad affermarlo è l’associazione 50&Più, che con la Fondazione Leonardo ha realizzato il volume “Ipotesi per il futuro degli anziani. Tecnologie per l’autonomia, la salute e le connessioni sociali”, che fornisce un quadro della situazione odierna e degli scenari con cui la popolazione anziana dovrà confrontarsi nei prossimi anni.

Leggi: Redattore Sociale, 14/12/2021


lunedì 13 dicembre 2021
La fotografia Enea: la povertà energetica torna a salire dopo il Covid e sfiora il 10%

Secondo il report, la percentuale di famiglie povere ha registrato un brusco aumento dopo la decisiva contrazione del 2019 – di Celestina Dominelli
Dopo la decisa contrazione osservata per il 2019, il tasso di povertà energetica torna a crescere tanto da allinearsi al livello del 2018 (8,7%). Ma, secondo assunzioni di sviluppo pessimistiche, la percentuale di famiglie povere energetiche potrebbe, al contrario, crescere di oltre un punto e mezzo rispetto al dato registrato nel 2019 (9,7%) raggiungendo il valore massimo negli ultimi 15 anni di osservazioni. Sono questi i numeri sulla povertà energetica contenuti nell’ultimo Rapporto Enea sull’efficienza energetica presentato nei giorni scorsi.
La curva della povertà energetica negli ultimi due anni
Secondo il documento che riprende i dati Istat per fotografare il fenomeno nel 2020: il numero di famiglie in povertà assoluta in Italia è cresciuto di oltre un punto percentuale tra il 2019 e il 2020, attestandosi al 7,7% del totale, pari a circa 5,6 milioni di individui. Tra le principali cause, si ritiene che abbia influito in maniera determinante l’impatto negativo che la pandemia di Covid-19 ha esercitato sugli equilibri economici generali e sulle condizioni di vita delle famiglie.

Leggi: Twnews, 13/12/2021


sabato 11 dicembre 2021
Legambiente: il Superbonus va migliorato, non ridimensionato e deve diventare strutturale per riduzione gas serra e sicurezza edilizia

“Il governo Draghi sul Superbonus sta sbagliando di grosso: fermi il suo ridimensionamento e lo corregga per portarlo avanti nel migliore dei modi. Il Superbonus è infatti, ad oggi, l’unica misura concreta messa in campo per raggiungere gli obiettivi di riduzione dei gas climalteranti al 2030, che permette anche di contrastare il problema crescente della povertà energetica” -dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente. “Quanto previsto dal Consiglio dei Ministri -aggiunge- è infatti, più che la trasformazione del 110% in una politica strutturale d’incentivo all’efficientamento energetico delle case dei cittadini, l’annuncio della fine della stessa al 2023”. L’attuale normativa è suo avviso “una misura tutt’altro che perfetta e andrebbe modificata in alcune parti”. Legambiente chiede al governo di riordinare l’intera materia con la produzione di Norme Tecniche specifiche che “possano trasformare l’attuale politica di sostegno al settore delle costruzioni nel principale intervento per la riduzione dei gas climalteranti e di messa in sicurezza del fragile patrimonio edilizio del nostro Paese”.

Leggi: News110, 11/12/2021


Un miliardo contro il caro-bollette

Le risorse per ridurre il rincaro delle bollette verranno da un fondo che potrà arrivare a 3,8 miliardi. Il forte rialzo dei prezzi dei beni energetici ha già spinto il governo a intervenire con uno stanziamento di 2 miliardi nella legge di Bilancio, risorse che nelle prossime ore verranno ulteriormente aumentate, portando così il totale del fondo utilizzato anche per mitigare gli effetti del rincaro di gas e luce a quota 3,8 miliardi (quasi la metà di quanto stanziato per ridurre le tasse).
L’intento del governo è rimarcare la connotazione espansiva della manovra, il quadro, del resto, è quello tratteggiato dal premier Mario Draghi, ricordando i benefici del Pnrr. «Abbiamo avviato il Next Generation Eu. Nei prossimi cinque anni, l’Italia spenderà in totale più di 235 miliardi per raggiungere questi obiettivi. Intendiamo promuovere le energie rinnovabili, rinnovare il sistema dei trasporti, costruire servizi migliori per i cittadini italiani dalla sanità alla scuola». Una serie di proponimenti condivisi dal capo dello Stato, Sergio Mattarella, durante un intervento dedicato all’integrazione dei temi ambientali e climatici nella nuova Politica Agricola dell’Ue. «Nel quadro del Piano nazionale di ripresa e resilienza, l’attuazione delle politiche di settore richiede una regia di sistema e una visione ampia, a garanzia — osserva il presidente — dell’efficacia delle misure per una ripartenza strutturale, solida e lungimirante, attenta al benessere dell’uomo e del pianeta».

Leggi: Corriere della Sera, 10/12/2021


venerdì 10 dicembre 2021
Città Metropolitane, in arrivo 2,7 miliardi di euro per la rigenerazione urbana

Entro il 7 marzo 2022 i Piani Urbani Integrati per la trasformazione di territori vulnerabili in città intelligenti e sostenibili
Il Ministero dell’Interno dà il via ai Piani Urbani Integrati, la misura da oltre 2,7 miliardi di euro finalizzata al miglioramento di aree urbane degradate e per la rigenerazione e rivitalizzazione economica delle Città Metropolitane.
La misura, che copre il periodo 2022-2026, è prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ‘Piani Integrati – M5C2 – Investimento 2.2’, ed è disciplinata dal DL 152/2021 di attuazione del PNRR.
Con il DM del 6 dicembre 2021, in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, è stato approvato il modello con il quale le Città Metropolitane potranno presentare i propri progetti per interventi di valore minimo di 50 milioni di euro.
I progetti dovranno riguardare investimenti volti al miglioramento di ampie aree urbane degradate, per la rigenerazione e rivitalizzazione economica, con particolare attenzione alla creazione di nuovi servizi alla persona e alla riqualificazione dell’accessibilità e delle infrastrutture.

Leggi: Edilportale, 10/12/2021


venerdì 10 dicembre 2021
Casa della Comunità. Cgil: “Per farla funzionare serve obbligo presenza dei medici di famiglia e favorire loro passaggio a dipendenza”

Il sindacato analizza il documento sulla riforma della sanità territoriale messo a punto da Agenas evidenziando che “non rappresenta una Riforma compiuta”. E poi chiede che gli standard sia uniformi e validi su tutto il Paese per “evitare fughe autonomiste”. E sulle Case della Comunità: “Non è accettabile un modello differenziato a seconda delle soluzioni adottate nelle singole regioni in forza degli accordi con i Mmg”. IL DOCUMENTO CGIL
Il documento messo a punto da Agenas “non rappresenta una Riforma compiuta dell’Assistenza socio sanitaria territoriale”. È questa una delle premesse che fa la Cgil nelle sue osservazioni alla bozza di riforma su cui lo scorso mese ci sono stati degli incontri con Agenas e Ministero della Salute.
Per il sindacato nel documento “non sono trattate componenti importanti del complesso sistema di servizi e attività previsti nei LEA distrettuali (e della Prevenzione), le questioni riferite al personale sono in gran parte da sviluppare o lasciate in sospeso (si pensi al ruolo dei Medici di Medicina Generale), sono appena accennate connessioni esplicite con le riforme e gli investimenti della Missione 5C2, in specie sulla non autosufficienza, non viene affrontato adeguatamente il rapporto tra questo intervento e il DM 70/2015 su standard e requisiti della rete ospedaliera”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 10/12/2021


venerdì 10 dicembre 2021
Lavoro domestico e salario minimo, “per le famiglie aumento ingestibile dei costi”

L’Associazione Domina ha analizzato l’impatto dell’assistenza familiare sul bilancio familiare di un pensionato o di una famiglia italiana tipo: l’introduzione del salario minimo aumenterebbe i costi annui del +41,1% nei casi di utilizzo solo per 25 ore a settimana, fino ad un +91,5% nel caso di 54 ore settimanali con convivenza. “Il rischio è alimentare il lavoro nero”
“Nelle ultime settimane è tornato al centro del dibattito il tema del salario minimo, visto favorevolmente dal Parlamento Europeo. A livello europeo, in effetti, in molti Paesi è previsto un minimo salariale orario, mentre in altre realtà (tra cui l’Italia) la tutela dei lavoratori è garantita dai Contratti collettivi”. Secondo l’Associazione Domina (Associazione nazionale famiglie dei datori di lavoro domestico), tuttavia, l’introduzione di un salario minimo “renderebbe ancora più gravoso il peso dell’assistenza alle famiglie, rendendo di fatto ancora più appetibile il ricorso al lavoro nero”.

Leggi: Redattore Sociale, 10/12/2021


giovedì 9 dicembre 2021
Case della Comunità. Ogni medico di famiglia dovrà andarci 2 ore a settimana. Serviranno anche 30 mila infermieri e 10 mila unità di supporto. Ecco i nuovi standard

Quasi pronti i nuovi standard per le nuove strutture territoriali previste dal Pnrr che oltre alle Case della Comunità prevedono le Usca, gli Ospedali di comunità e le Centrali operative territoriali. Per i medici di famiglia si va verso un modello ad ore, mentre per infermieri e personale amministrativo e tecnico di supporto vi sarà la dipendenza. In manovra prevista la possibilità di allentare i tetti di spesa fino a 1 mld nel 2026.
Ogni medico di famiglia dovrà andare a lavorare per 2 ore a settimana nelle Case della Comunità. Inoltre per le 1.350 strutture Hub (circa 1 ogni 40-50 mila abitanti) il fabbisogno di infermieri di famiglia è stimato in 20-30 mila unità e serviranno poi circa 10.000 unità di personale amministrativo e tecnico per far marciare la macchina e deburocratizzare il lavoro del personale sanitario.
E poi ad ogni Casa della Comunità afferiranno 10-15 studi dei medici di famiglia.
Sono questi gli standard che entreranno nella riforma dell’assistenza territoriale su cui sta lavorando Agenas e che il suo direttore generale Domenico Mantoan ha messo nero su bianco in alcune slide presentate recentemente al Forum Risk Management.
Il documento finale è ormai quasi pronto e presto potrebbe essere inviato alle Regioni anche per dar loro modo di accendere i motori della riforma e iniziare nella stesura dei piani la cui dead line ultima è fissata per la fine di maggio del 2022.
Ma se il Pnrr prevede 2 mld per la costruzione delle strutture, per il personale aggiuntivo, che servirà per il funzionamento delle Case della Comunità, nella Manovra è stata predisposta una norma che allenta i vincoli di spesa e che consentirà nuove assunzioni e anche il pagamento delle ore aggiuntive per i Mmg per cui sembra quindi tramontare (per ora) l’ipotesi della dipendenza.

Leggi: Quotidiano Sanità, 09/12/2021


giovedì 9 dicembre 2021
PNRR Missione Salute: “Modelli e standard assistenza territoriale”. Le osservazioni CGIL

Il gruppo di lavoro Stato Regioni coordinato da Agenas ha presentato il documento finalizzato all’approvazione, dopo Intesa Stato Regioni, di un Decreto Ministeriale che prevede “la definizione di un nuovo modello organizzativo per la rete di assistenza sanitaria territoriale attraverso la definizione di un quadro normativo che identifichi gli standard strutturali, tecnologici e organizzativi in tutte le regioni”. Si tratta della Riforma dell’organizzazione dell’assistenza sanitaria territoriale prevista dalla Missione 6 Componente1 (M6C1) del PNRR, con entrata in vigore entro il 30 giugno 2022 (vedi: DM MEF 6.8.2021).
Sul documento si sono svolti tre incontro tecnici (21 ottobre, 5 e 15 novembre 2021) tra i rappresentanti del Ministero della Salute (Stefano Lorusso, Massimo Paolucci), di AGENAS (Domenico Mantoan) e di CGIL, CISL, UIL.
La CGIL ha presentato un documento di Osservazioni.

Leggi: Cgil, 09/12/2021


giovedì 9 dicembre 2021
SOS emergenza casa. Intervista di Collettiva a Stefano Chiappelli, Segretario Generale del SUNIA

A lanciare l’allarme è il sindacato degli inquilini Sunia, che per rafforzare presenza e servizi tiene a Rimini l’assemblea organizzativa “I diritti, l’abitare, il territorio”. “Guardiamo al domani – spiega il segretario generale Chiappelli – per rappresentare al meglio le istanze delle persone”
In Italia una famiglia su quattro non riesce a pagare l’affitto. Quelle più fortunate, che si sono accollate un mutuo per comprare un alloggio, non stanno meglio: hanno accumulato 15 miliardi e 600 mila euro di rate non pagate. Le ultime rilevazioni dicono che sono state pignorate 160 mila case, mentre sul fronte locazione nel 2020 sono stati convalidati 32.536 sfratti (di cui poco più di 28 mila per morosità) e sono state richieste 22.841 esecuzioni: di queste, 5.270 sono state eseguite, nonostante la sospensione prevista per legge.
Nel nostro Paese c’è un’emergenza abitativa che riceve poca attenzione da parte di governo e Parlamento, nonostante i numeri siano allarmanti. Stando ai dati del ministero dell’Interno, con la ripresa delle esecuzioni scattata a luglio, sommando le richieste pendenti per i periodi precedenti al Covid, sono oltre 100 mila le famiglie a rischio di estromissione dall’alloggio. A questo si aggiunga che gli anni scorsi avevano visto una netta e progressiva diminuzione delle risorse previste per le misure di sostegno agli affitti e alla morosità incolpevole.

Leggi: Sunia, 09/12/2021


giovedì 9 dicembre 2021
Maggiore attenzione per la malattia di Alzheimer

I trattamenti hanno maggior efficacia se iniziati nelle fasi iniziali, per questo è cruciale una diagnosi precoce. Per ottenere questo risultato è necessario serve un’omogeneizzazione a livello nazionale del percorso diagnostico-assistenziale
A causa dell’invecchiamento della popolazione, la malattia di Alzheimer rappresenta una patologia in continuo aumento che grava pesantemente sui sistemi socio-sanitari. Attualmente circa 600 mila persone ne sono affette in Italia, numero destinato ad aumentare fin oltre il milione e mezzo entro il 2040. Il meccanismo alla base della malattia è multifattoriale ed è innescato dalla deposizione della proteina amiloide nel cervello. Negli ultimi 20 anni la ricerca si è concentrata sullo sviluppo di farmaci per rimuovere i depositi cerebrali di amiloide. Nell’estate del 2021 è stato approvato da parte dell’americana Fda il primo di questi farmaci, aprendo nuove prospettive per il trattamento della malattia. L’esperienza accumulata nel corso degli studi clinici ha evidenziato che . L’identificazione di centri di riferimento per la diagnosi precoce, per la prescrizione delle terapie e per il monitoraggio dei possibili effetti collaterali è oggi uno dei principali aspetti del necessario riassetto del processo di valutazione clinica. Maggior consapevolezza, migliore formazione per i medici di medicina generale e presa in carico multidisciplinare (con il coinvolgimento di neurologi, geriatri, neuropsichiatri, neuroradiologi, medici nucleari, infermieri e fisioterapisti) sono ulteriori aspetti centrali nell’affrontare quella che molto probabilmente sarà una sfida sanitaria del XXI secolo.

Leggi: Corriere della Sera, 09/12/2021


giovedì 9 dicembre 2021
Case, la stretta Ue: divieto di vendita o affitto (dal 2030) se consumano troppa energia

Il raggiungimento della neutralità climatica nel 2050 e l’obiettivo intermedio del taglio del 55% delle emissioni di CO2 nel 2030 passano anche dalla riqualificazione energetica degli edifici, con nuovi standard che saranno proposti il 14 dicembre dalla Commissione Ue nella revisione della direttiva sul Rendimento energetico dell’edilizia (Energy performance building directive, Epbd) che interessa gli edifici pubblici e privati. La nuova certificazione, come era stato anticipato dal Messaggero, diventa più stringente e sarà obbligatoria per gli edifici da costruire, da ristrutturare, in caso di vendita o di rinnovo dell’affitto. Vediamo nel dettaglio cosa cambia secondo l’ultima bozza — oltre 70 pagine — visionata dal Corriere, che deve però passare al vaglio ancora di due riunioni (giovedì c’è la discussione tra i gabinetti e lunedì quella dei capi di gabinetto) prima di arrivare sul tavolo del Collegio dei commissari il 14 dicembre per la sua adozione. Quindi sono ancora possibili cambiamenti. Il nuovo articolo 9, che stabilisce gli standard di rendimento degli edifici, prevede al comma 1 l’obbligo per gli Stati membri di assicurare che dal 2027 gli edifici pubblici appartengano alla classe F (quindi niente più G che è la peggiore) e dal 2030 dovranno salire di una altro gradino alla classe E. Gli edifici residenziali, case e appartamenti, dovranno rientrare almeno nella classe F dal primo gennaio 2030 e salire almeno alla classe E dal 2033.

Leggi: Corriere della Sera, 09/12/2021


DALLE REGIONI:

martedì 14 dicembre 2021
Spid per gli anziani, continua la campagna della Regione Toscana

La campagna si propone di fornire a coloro che hanno meno familiarità con i computer lo Spid, cioè l’identità digitale per accedere ai servizi della Pubblica amministrazione
Continua la campagna di aiuto per gli over 65, “Connessi in buona compagnia” promossa dalla Regione Toscana per facilitare l’alfabetizzazione digitale della popolazione più anziana. Sabato 18 dicembre sono in programma aperture straordinarie delle Botteghe della salute per accogliere gli utenti. A Follonica dalle 9 alle 14 il servizio è attivo presso il Municipio in via Roma 47. A San Marcello-Piteglio, dalle 9 alle 11, funzionerà la Bottega della salute mobile presso la Pubblica assistenza Maresca, in via Borgo Freddo 40. A Massa Marittima, dalle 9 alle 14, la bottega sarà aperta presso l’ufficio comunale di Nicoletta, in via della Miniera 2. La campagna vede la partecipazione e il sostegno di Anci Toscana, delle Botteghe della salute e delle associazioni dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil. Gli interessati possono recarsi anche presso tutte le 72 Botteghe della salute attive in Toscana, generalmente aperte dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13.30.

Leggi: Redattore Sociale, 14/12/2021


martedì 14 dicembre 2021
La Basilicata quarta per l’assistenza domiciliare integrata over 65

“Avviare il potenziamento della medicina territoriale già dal 2022”. È quanto dichiara l’assessore regionale alla Salute e alle politiche sociali Rocco Leone, commentando i dati pubblicati sul Corriere della Sera che vedono la Basilicata al quarto posto in Italia per assistenza domiciliare integrata rispetto al totale degli over 65 nel 2020
“Serve avviare, già dal 2022, il potenziamento dell’assistenza domiciliare e la riorganizzazione della medicina territoriale inserendo la questione tra i punti chiave della riforma dell’assistenza alla non autosufficienza prevista dal Pnrr. In Basilicata siamo sulla strada giusta”. È quanto dichiara l’assessore regionale alla Salute e alle politiche sociali Rocco Leone, commentando i dati pubblicati sul Corriere della Sera che vedono la Basilicata al quarto posto in Italia per assistenza domiciliare integrata rispetto al totale degli over 65 nel 2020.
“La Regione – ha aggiunto – condivide gli obiettivi della proposta sull’assistenza domiciliare, formulata dalle principali organizzazioni impegnate nella tutela dell’anziano. Si tratta di una proposta che centra in pieno gli obiettivi della riforma nazionale dell’assistenza agli anziani non autosufficienti prevista dal Piano nazionale di ripresa e resilienza”.

Leggi: Redattore Sociale, 14/12/2021


venerdì 10 dicembre 2021
Le cure domiciliari alla popolazione della città di Torino – L’analisi della prassi per una nuova progettualità

L’assistenza domiciliare integrata (ADI) di titolarità delle Aziende Sanitarie, è stata istituita dal Progetto Obiettivo “Tutela della salute degli anziani 1991-1995” del 1992 ed è attiva da metà degli anni ’90. Presente in tutte le ASL, consiste in un insieme multidisciplinare di servizi medici, infermieristici e riabilitativi che offrono continuità assistenziale a soggetti non autosufficienti o fragili di ogni età, affetti da patologie varie, perlopiù cronico-evolutive (Tidoli, 2021).
Fin dal Piano Sanitario Nazionale 1998-2000, l’assistenza domiciliare integrata (ADI) è stata considerata uno dei servizi fondamentali della rete di assistenza per l’anziano fragile. Tuttavia l’ADI non è rivolta solo a persone anziane, affette da patologie croniche, non autosufficienti, ma anche e appropriatamente, a persone con patologie o condizioni in fase di risoluzione come ad esempio: dimessi dall’ospedale dopo intervento chirurgico ma necessitanti di temporaneo supporto medico, infermieristico, riabilitativo erogabili a domicilio.
L’Art. 22 del DPCM 12 gennaio 2017 che definisce e aggiorna i livelli essenziali di assistenza (LEA) prevede una suddivisione delle cure domiciliari per livelli di complessità assistenziale:
• di base, caratterizzate da prestazioni con basso coefficiente d’intensità assistenziale (CIA) fino a 0,14
• integrate (ADI) di I^ livello, caratterizzato da un Coefficiente d’intensità assistenziale (CIA) da 0,14 a 0,30
• integrate (ADI) di II^ livello (CIA tra 0,31-0,50)
• integrate (ADI) di III^ livello (CIA > 0,50)

Leggi: Welforum, 10/12/2021


venerdì 10 dicembre 2021
La polizia spiega agli anziani come difendersi dalle truffe

Prendono il via oggi alle 16.30 nell’aula magna dell’Auser Tintoretto a Sassari, gli incontri organizzati dal Gruppo di volontariato e protezione civile dell’Associazione nazionale della polizia di Stato – sezione di Sassari, guidata dal presidente Pietro Sortino. Incontri rivolti agli anziani per aiutarli a difendersi dalle truffe, essendo loro i soggetti più esposti a questi atti di delinquenza. Un gruppo quello della polizia che opera nel campo del volontariato, con particolare riguardo alla promozione e tutela dei diritti umani, civili e sociali, al superamento dell’emarginazione attraverso la prevenzione e rimozione di situazioni di bisogno.
La conferenza in programma all’Auser avrà come tema “Aiutateci ad Aiutarvi” , oggi in particolare l’evento verrà coinvolti gli anziani della zona Monte Rosello e Sacro Cuore, per poi coinvolgere nei prossimi incontri anche gli anziani delle altre zone della città.

Leggi: La Nuova Sardegna, 10/12/2021


venerdì 10 dicembre 2021
Bari, al via il piano operativo a tutela di anziani e fragili

Lo sportello psicologico per gestire l’isolamento sociale dei cittadini con più di 65 anni, il pony della solidarietà, il monitoraggio telefonico e un numero verde. Sono gli interventi dedicati agli anziani che risiedono a Bari e inseriti nel piano operativo attivo da oggi e in vigore fino al 15 marzo
Lo sportello psicologico per over 65 per gestire l’isolamento sociale dei cittadini con più di 65 anni, il pony della solidarietà per l’acquisto e la consegna di alimenti, farmaci e beni di prima necessità e il conferimento dei rifiuti, il monitoraggio telefonico e un numero verde per l’ascolto. Sono gli interventi dedicati agli anziani che risiedono a Bari e inseriti nel piano operativo a contrasto e a tutela degli anziani e delle persone fragili, attivo da oggi e in vigore fino al 15 marzo prossimo. Il programma prevede anche un welfare itinerante con un camper che effettua soste nei luoghi dove gravitano abitualmente persone senza dimora e negli spazi di maggior aggregazione giovanile. Ai soggetti più fragili, in condizioni di povertà estrema e a rischio emarginazione, viene offerto sostegno psico-sociale e orientamento ai servizi socio-sanitari del territorio, mentre ai più giovani, che si ritrovano nelle piazze o in prossimità dei locali della movida barese, informazioni e ascolto sul tema delle dipendenze patologiche.

Leggi: Redattore Sociale, 10/12/2021


giovedì 9 dicembre 2021
La Spezia, arriva la “Bibliotechina di quartiere”

Apre a La Spezia, in via Parma 24, la nuova ‘Bibliotechina di quartiere’. L’iniziativa è di Ausercultura e di Montag Il Circolo dei Lettori. Si tratta di un dono che Auser ha voluto fare al quartiere di Mazzetta, un servizio gratuito, aperto a tutti senza iscrizione. E chi fosse impossibilitato ad andare in sede perché molto anziano, malato o disabile, riceverà il libro a casa telefonando allo 0187 513108. Oltre al prestito funzionerà anche la ‘cassetta scambialibro’ di Montag: chiunque può prendere un libro dalla cassetta che diventerà suo lasciandone in cambio uno proprio.

Leggi: Auser, 09/12/2021


IN AGENDA:

Pensioni. Il Governo convoca Cgil, Cisl e Uil il 20 dicembre

Il governo ha convocato i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil per lunedì 20 dicembre. Sul tavolo dell’incontro, che alle 15,30 dovrebbe esserci, a quanto si apprende da fonti sindacali, la riforma delle pensioni.

Leggi: Redattore Sociale


8-2-2022 – “Più fragili dopo la tempesta? Ricerca sugli anziani in Lombardia: bisogni, desideri, risorse”

Previsto a Milano la mattina del 08.02.2022, presso la Casa della Cultura, l’incontro: “Più fragili dopo la tempesta? Ricerca sugli anziani in Lombardia: bisogni, desideri, risorse”.
Promosso dai sindacati confederali pensionati della Lombardia in collaborazione con ARS, l’Osservatorio è frutto di una ricerca di cui il presidente Ars, Sergio Pasquinelli, ha curato la direzione scientifica.

Leggi: Welforum


IN EVIDENZA:

I caregivers familiari in Italia: intervista a Loredana Ligabue

La pandemia ha aumentato il carico assistenziale che grava sugli oltre 7 milioni di caregivers familiari presenti in Italia. Al maggior impegno nell’assistenza si è aggiunto un ampliamento delle azioni di cura richieste, che coinvolgono sempre più anche giovani e giovanissimi caregivers. Loredana Ligabue propone una visione complessiva del sistema dei caregivers familiari in Italia evidenziando il processo di riconoscimento di tale figura da parte di alcuni regioni e offrendo spunti di riflessione per una riforma della domiciliarità che possa concretamente supportare le famiglie e gli anziani.
di Loredana Ligabue (Segretaria della Associazione CARER APS e responsabile delle attività a sostegno del caregiver familiari di Anziani e non solo scs)
A cura di: Veruska Menghini, Assistente sociale specialista, collabora con il Network Non Autosufficienza
Chi sono i caregivers in Italia oggi?
La risposta a questa domanda risulta essere particolarmente complessa. Come è noto infatti non sono disponibili indagini e valutazioni sistematizzate e continuative, a livello nazionale, sul dimensionamento di questo fenomeno.
Alcuni dati significativi sono disponibili da un recente studio condotto da Eurocarers in collaborazione con l’INRCA e con il supporto della Commissione Europea che ha analizzato l’impatto della pandemia sui caregivers familiari. Le informazioni emerse da questo studio, intrecciate con i dati disponibili da altre fonti quale, ad esempio, il Rapporto dell’Unione Europea sulle condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari, nello specifico in relazione all’aiuto dato a salute, invecchiamento e patologie degenerative e i dati ISTAT inerenti la conciliazione del lavoro di cura tra lavoro e famiglia, fanno emergere una dimensione enorme del fenomeno in Italia, situazione che si dimostra non particolarmente distante da quanto rilevato negli altri paesi europei.
Il 14% della popolazione italiana è impegnato in attività di cura nei confronti di un familiare fragile e, dentro questo dato, emerge una presenza, nuova e rilevante, di giovani adulti, giovani e giovanissimi caregivers che si aggiungono ai caregivers in età lavorativa e ai caregivers anziani nel percorso di assistenza a lungo termine. L’esperienza del caregiving familiare coinvolge sempre più, in modo trasversale, le diverse fasce generazionali, incidendo profondamente sulla vita delle persone, una vita che si collega ad una propria progettualità, alla costruzione di un proprio nucleo familiare, all’attività lavorativa e alla vita sociale. In valori assoluti sono oltre 7 milioni gli italiani che prestano attività di cura a lungo termine e molti di essi – oltre 2 milioni – risultano avere un impegno particolarmente rilevante che supera pesantemente le 20 ore settimanali (di questi il 25% coinvolge caregivers familiari anziani).

Leggi: I Luoghi della Cura


Nuove fragilità e buone pratiche di innovazione sociale 

Presentate da Intesa Sanpaolo le ricerche sulla solidarietà post Covid-19 (Ipsos), sulla situazione socio-economica del Paese (Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo) e “I Colori dell’Inclusione. Valorizzazione del sociale”, documento che supporta la programmazione delle iniziative sociali della banca
L’Italia è tra i Paesi europei con le più elevate disuguaglianze. Nel 2020 ha subito il calo più elevato nel tasso di attività femminile (persi quasi 2 punti a fronte di una sostanziale stabilità nella media Ue), mentre il 23% dei giovani tra i 15 e i 29 anni è Neet (Neither in Education nor in Employment or Training). Inoltre è fondamentale favorire incontro domanda – offerta di lavoro: a novembre 2021 erano attesi 464.950 ingressi nel mondo del lavoro, di cui il 39% di difficile reperimento.
Sono questi alcuni dei dati dello scenario in cui si inserisce la presentazione, nel corso dell’evento “I Colori dell’Inclusione”, della ricerca Ipsos sulla solidarietà post-Covid, le analisi del Chief economist Intesa Sanpaolo Gregorio De Felice sulla situazione socio-economica del Paese e il documento “I Colori dell’Inclusione” che nasce in Intesa Sanpaolo con lo scopo di individuare i trend su cui innestare ed orientare le iniziative della Banca in coerenza con il cambiamento sociale in atto nel Paese.

Leggi: Vita


Tridico: dividere la spesa assistenziale da quella previdenziale per trasparenza

“Dividere la spesa assistenziale da quella previdenziale è un obiettivo di trasparenza e razionalizzazione che perseguiamo da tempo. È al lavoro anche una Commissione ministeriale”. Lo ha detto il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, nell’ambito della prima riunione di insediamento del nuovo Consiglio Nazionale di Federmanager
“Dividere la spesa assistenziale da quella previdenziale è un obiettivo di trasparenza e razionalizzazione che perseguiamo da tempo. È al lavoro anche una Commissione ministeriale per accelerare l’adozione di tutti i meccanismi necessari a dare evidenza ad una più decisa separazione fra le due principali voci di spesa dell’Inps”. Il presidente dell’Inps Pasquale Tridico lo ha detto nell’ambito della prima riunione di insediamento del nuovo Consiglio Nazionale di Federmanager, presieduta da Stefano Cuzzilla.
Tridico ha riconosciuto “il ruolo cruciale” dei manager, spiega una nota: “In questa complessa fase è doveroso ringraziare i manager, pubblici e privati, per aver dimostrato senso di responsabilità, grande competenza e tenacia nel contribuire ad accompagnare il Paese fuori dalla crisi- ha detto- L’Italia ha messo in atto strategie efficaci che hanno smentito pregiudizi infondati con dati inoppugnabili.”

Leggi: Redattore Sociale


Italia, nuovo record minimo delle nascite: 405 mila. Il Covid pesa sulla recessione demografica

I dati del Censimento Istat:. Il deficit di nascite rispetto ai decessi “è tutto dovuto alla popolazione di cittadinanza italiana (-386 mila), mentre per la popolazione straniera il saldo naturale resta ampiamente positivo (+50.584)”. Nel 2020 in Italia 59,2 milioni di residenti (-0,7%). Quasi 3 comuni su 4 perdono popolazione rispetto al 2019. Si accentua l’invecchiamento
persone che camminano
Nuovo record minimo delle nascite a quota 405 mila. Lo rileva l’Istat nel Censimento della popolazione residente e dinamica demografica Anno 2020.
La geografia delle nascite mostra un calo generalizzato in tutte le ripartizioni, più accentuato al Nord-ovest (-4,3%) e al Sud (-3,8%), rileva l’Istat. I tassi di natalità pongono la provincia autonoma di Bolzano al primo posto con 9,7 nati per mille abitanti e la Sardegna all’ultimo con il 5,2 per mille.
Mentre le ragioni della denatalità “vanno ricercate soprattutto nei fattori che hanno contribuito alla tendenza negativa dell’ultimo decennio (progressiva riduzione della popolazione in età feconda, posticipazione e clima di incertezza per il futuro”), il quadro demografico italiano “ha subito un profondo cambiamento a causa dell’eccesso di decessi direttamente o indirettamente riferibili alla pandemia da Covid-19”, precisa l’Istat

Leggi: Redattore Sociale


 

 

 

 

 

Insieme per la giustizia. CGIL e UIL proclamano 8 ore di sciopero generale per giovedì 16 dicembre con manifestazione nazionale a Roma

La Cgil, e la Uil hanno riunito i propri singoli organismi statutari per una valutazione sulla manovra economica varata dal Governo.
Pur apprezzando lo sforzo e l’impegno del Premier Draghi e del suo Esecutivo, la manovra è stata considerata insoddisfacente da entrambe le Organizzazioni sindacali, in particolare sul fronte del fisco, delle pensioni, della scuola, delle politiche industriali e del contrasto alle delocalizzazioni, del contrasto alla precarietà del lavoro soprattutto dei giovani e delle donne, della non autosufficienza, tanto più alla luce delle risorse, disponibili in questa fase, che avrebbero consentito una più efficace redistribuzione della ricchezza, per ridurre le diseguaglianze e per generare uno sviluppo equilibrato e strutturale e un’occupazione stabile.

Leggi: Cgil


Decreto Fiscale, Forum Terzo settore: “Introdotto l’obbligo del regime Iva per le associazioni. Un duro colpo al volontariato

In sede di conversione del DL fiscale al Senato è stato approvato un emendamento che impone alle associazioni, dal 1 gennaio 2022, di essere assoggettate al regime IVA, pur non svolgendo alcuna attività commerciale.
Il provvedimento prevede il passaggio da un regime di esclusione Iva, ad un regime di esenzione per i servizi prestati e i beni ceduti dagli enti nei confronti dei propri soci. Sembra una piccola variazione, neutra economicamente, ma che invece comporta i costi di tenuta della contabilità IVA, oneri e ulteriori adempimenti burocratici.
Già oggi il Terzo settore sta affrontando il delicato passaggio di entrata in vigore del Registro Unico del Terzo settore, con tutte le problematiche conseguenti. L’introduzione di questo ulteriore adempimento è peraltro disallineato con la normativa oggi in vigore e produrrà disorientamento e sfiducia negli enti, soprattutto quelli più piccoli.

Leggi: Auser


Anziani. Pantaleo (Auser): “Dobbiamo accantonare la logica che la vecchiaia sia l’età dello scarto”

In una società consumista come la nostra c’è posto per gli anziani? Se, da un lato, si parla sempre di più di invecchiamento attivo, dall’altro, cresce il numero degli anziani non autosufficienti. In Italia sono oggi 2milioni e 996mila, un numero destinato a crescere nel futuro, ma i servizi sono a macchia di leopardo. In più il Covid ha colpito duramente le persone più avanti negli anni, che hanno pagato un prezzo altissimo in termini di morti e di tanta solitudine. Con il neo presidente dell’Auser, Domenico Pantaleo, riflettiamo sulla situazione degli anziani nel nostro Paese e sul ruolo dell’Associazione che guida.
Quali sono le sfide che aspettano l’Auser?
L’Auser, con le sue 1.516 sedi e con gli oltre 42.000 volontari, deve continuare a svolgere la sua funzione solidaristica contribuendo attivamente all’inclusione sociale. Nell’ultimo anno e mezzo la pandemia non ci ha fermato e abbiamo intensificato tutte le attività di prossimità, mantenendo aperte tutte le nostre sedi. Le persone assistite sono state 395.100. Continuiamo a vivere una stagione difficile con il Covid 19 che ancora imperversa.

Leggi: Agensir


NEWS:

lunedì 6 dicembre 2021
Anziani e tecnologia. Il progetto del sindacato pensionati Cgil entra nella fase due

Sociotechlab è il progetto dello Spi Cgil nato dalla collaborazione con la Scuola superiore Sant’Anna di Pisa pensato per raggiungere due obiettivi: conoscere i reali bisogni delle persone anziane e mettere in campo progetti ingegneristici per produrre prototipi di accompagnamento tecnologico per le persone più fragili.
Il progetto, partito pochi mesi fa, ora è entrato in una nuova fase, quella di indagine e studio della popolazione anziana. L’idea è partire dai bisogni reali per immaginare soluzioni adatte a chi vive quotidianamente situazioni di fragilità.
Ma vediamo di cosa si tratta nello specifico. Ce lo spiega Susanna Felicetti, coordinatrice del progetto per lo Spi Cgil: “Siamo entrati nella fase due del progetto. Abbiamo elaborato un questionario per gli anziani, soprattutto per quelli che vivono nelle aree interne”. L’idea è quella di mappare i bisogni reali e anche le competenze tecnologiche degli anziani.
“Tanti strumenti, pensiamo anche ai salvavita di noti marchi italiani, erano pensati con le migliori intenzioni ma all’atto pratico non venivano utilizzati dagli anziani. Troppo complessi o di difficile utilizzo. Per questo è importante partire dai bisogni concreti e le reali capacità delle persone anziane”, prosegue Felicetti.

Leggi: Liberetà, 06/12/2021


lunedì 6 dicembre 2021
Pubblicato il dodicesimo rapporto CGIL sulla contrattazione sociale territoriale

Di recente, è stato pubblicato il “Dodicesimo rapporto sulla contrattazione sociale territoriale” che riguarda il primo anno della pandemia. Riteniamo utile diffonderlo per le interessanti chiavi di lettura che propone. Le due introduzioni (Rossana Dettori e Lorenzo Mazzoli) mettono in risalto l’importanza del fatto che malgrado il lockdown si sia effettuata anche nel 2020 la contrattazione sociale e che non ha riguardato solo temi di emergenza ma anche un primo tentativo (da verificare nel 2021) di tener conto delle fragilità del tessuto urbano e sociale (povertà, anzianità, solitudine) che la pandemia ha reso più visibili. A partire dal sistema dell’assistenza sanitaria e non solo. Nel venire meno delle relazioni fra persone, nella necessità di introdurre criteri di prossimità nell’erogazione dei servizi (di assistenza, di trasporto, di distribuzione, ecc.).

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 06/12/2021


venerdì 3 dicembre 2021
NO AGLI AUMENTI DELLA BOLLETTA ELETTRICA. Il Governo deve intervenire eliminando oneri che non possono ricadere sulle famiglie.

Dichiarazione di Stefano Chiappelli, Segretario Generale SUNIA
Le famiglie italiane pagano l’energia elettrica a costi maggiori per consentire alle imprese di avere un costo ridotto; inoltre l’attuale sistema invoglia le famiglie a consumare di più per pagare meno.
Il SUNIA ritiene che sia arrivato il momento di mettere mano alla composizione dei costi delle varie voci della bolletta dell’energia elettrica ove oltre il 50% sono imposte o oneri impropri.
Vi sono le condizioni favorevoli, con risorse disponibili, per la ricalibratura della bolletta che tenga conto della situazione attuale e dell’aumento complessivo dei costi di gestione delle abitazioni (acqua, luce, gas, ecc.).
Con il pagamento della bolletta energetica vengono versati circa 8 milioni di euro al giorno in fondi che non vengono utilizzati completamente: attualmente vi sono circa 14 miliardi non utilizzati.
Il SUNIA invita il Governo ed il Parlamento ad uscire dai proclami, a recepire le istanze delle famiglie, già nella attuale manovra di bilancio del 2022, per affrontare il problema del caro bollette e ad utilizzare anche le risorse accantonate, 14 miliardi di euro, per ridurre il costo delle bollette energetiche di tutte le abitazioni principali, a favore degli inquilini e dei proprietari diretti del proprio alloggio, aiutando le famiglie in difficoltà economica e riducendo gli oneri generali di sistema.

Leggi: Sunia, 03/12/2021


venerdì 3 dicembre 2021
Giovani critici verso gli anziani, donne in difficoltà con il lavoro. Ma si riscopre la solidarietà

Rapporto Censis. La popolazione complessiva diminuisce anno dopo anno: 906.146 persone in meno tra il 2015 e il 2020. Rispetto alle intenzioni pre-Covid, la grande maggioranza delle famiglie che stavano pensando di avere un figlio ha deciso di rinviare (55,3%) o di rinunciare definitivamente al progetto genitoriale (11,1%). Durante la pandemia 421 mila donne hanno perso o non hanno trovato lavoro
L’Italia affronta la grande sfida della ripresa post-pandemia con una grave debolezza: la scarsità di risorse umane su cui fare leva. Il primo fattore critico è l’inverno demografico. A sottilinearlo ancora una volta è il Censis, che oggi ha presentato il suo 55° Rapporto sulla situazione sociale del Paese.
Tra il 2015 e il 2020 si è verificata una contrazione del 16,8% delle nascite. Nel 2020 il numero di nati ogni 1.000 abitanti è sceso per la prima volta sotto la soglia dei 7 (6,8), il valore più basso di tutti i Paesi dell’Unione europea (media Ue: 9,1). La popolazione complessiva diminuisce anno dopo anno: 906.146 persone in meno tra il 2015 e il 2020. Secondo gli scenari di previsione, la popolazione attiva (15-64 anni), pari oggi al 63,8% del totale, scenderà al 60,9% nel 2030 e al 54,1% nel 2050.

Leggi: Redattore Sociale, 03/12/2021


giovedì 2 dicembre 2021
Pnrr: si parte. Dalle Case della Comunità all’ammodernamento tecnologico. In arrivo i primi 8 mld per le Regioni. Ecco il decreto

Trasmesso dal Ministero della Salute alle Regioni il testo finale del decreto con la proposta di riparto dei fondi della missione 6 Salute del Piano nazionale di ripresa e resilienza che verranno destinati alle Regioni responsabili dell’attuazione di specifiche linee progettuali. Le Regioni dovranno presentare i piani entro il 28 febbraio 2022. IL DECRETO
È stata trasmessa dal Ministero della Salute alle Regioni la proposta di riparto dei fondi della missione 6 Salute del Piano nazionale di ripresa e resilienza che verranno destinati alle Regioni responsabili dell’attuazione di specifiche linee progettuali. Il testo finale che dovrà essere approvato dalla Conferenza Stato-Regioni conferma le cifre anticipate dalla bozza pubblicata da Quotidiano Sanità a ottobre. Ora le Regioni avranno tempo fino al 28 febbraio 2022 per presentare i Piani regionali al fine di sottoscrivere il Contratto Istituzionale di Sviluppo che in ogni caso dovrà essere firmato entro il 31 maggio 2022. A vigilare sarà il Ministero della Salute.

Leggi: Quotidiano Sanità, 02/12/2021


giovedì 2 dicembre 2021
Inflazione, niente allarmismi

I dati Istat delle ultime settimane hanno riacceso il dibattito sull’andamento dell’economia e gli aumenti di prezzi e tariffe, in particolare di beni primari come alimentari ed energia, che possono pesare parecchio sulle tasche di lavoratori e pensionati. Ma le cose non stanno esattamente così
Sull’inflazione c’è grande confusione. È tornata, certamente, dati Istat alla mano, ma questa non è necessariamente una ferale notizia. Anche se siamo di fronte a una dinamica nuova rispetto agli ultimi dieci anni, che hanno visto a lungo prezzi bloccati, l’aumento dello 0,7 per cento a ottobre su base mensile e del 3 per cento tendenziale su base annua, che a novembre si è attestata sul più 3,8 per cento, non deve fare scattare allarmismi né innescare paure. Perché il dato va analizzato. “Innanzitutto occorre spiegare il motivo per cui i prezzi sono cresciuti – spiega Riccardo Sanna, capo area Politiche di sviluppo della Cgil -: c’è stato un rimbalzo della domanda e del commercio estero maggiore rispetto all’offerta, cioè beni e prodotti che prima non venivano comprati hanno ricominciato a essere richiesti in quantità. Dopo le chiusure e le restrizioni causate dalla pandemia, il commercio globale è ripartito, e questo ha fatto aumentare i prezzi. È cresciuta la domanda di materie prime incluse le fonti fossili, anche perché la riconversione verde è ancora indietro”.

Leggi: Collettiva, 02/12/2021


giovedì 2 dicembre 2021
La “controfinanziaria” punta a potenziare i servizi sociali e a incrementare i fondi per la disabilità

Sbilanciamoci chiede 20 mila assunzioni tra assistenti sociali e domiciliari, educatori e psicologi in 5 anni, oltre a un intervento deciso per rafforzare l’assistenza semi-residenziale leggera e domiciliare rivolta agli anziani. Immigrazione: chiesta la chiusura di Cas e Cpr a favore di un sistema di accoglienza unico e pubblico. Inoltre, “diminuire in modo netto le spese militari, con un risparmio di 5 miliardi di euro”
Per Sbilanciamoci la vera emergenza è quella ambientale. La “controfinanziaria” presentata oggi a Roma, tra le varie cose, intende affermare una visione e un piano d’azione che puntino in maniera decisa sulla transizione ecologica e la decarbonizzazione dell’economia, la lotta ai cambiamenti climatici e il contrasto del rischio idrogeologico, la tutela della biodiversità e del nostro patrimonio naturale. “In particolare si afferma -, proponiamo di avviare un programma capillare di piccole e medie opere pubbliche volto a migliorare la qualità della vita, promuovendo occupazione e cura del territorio: a tal fine, chiediamo di destinare oltre 1,7 miliardi per la promozione e installazione di impianti fotovoltaici con accumulo, la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio residenziale pubblico, per rafforzare il sistema di ricerca e innovazione nel campo della transizione ecologica e anche il potenziamento dei controlli ambientali e sanitari”.

Leggi: Redattore Sociale, 02/12/2021


mercoledì 1 dicembre 2021
Partenariati diffusi e servizi di comunità, quale futuro per l’abitare in Italia?

Comitato Nazionale per l’Housing Sociale – un soggetto aggregatore che si impegna a porre le basi per una nuova politica abitativa e di rigenerazione urbana – nasce dalla collaborazione tra alcuni dei più importanti soggetti che operano nell’ambito dell’housing sociale in Italia, tra cui Federcasa, Legacoop Abitanti, Confcooperative Habitat, AGCI Abitanti, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione Housing Sociale, Fondazione Sviluppo e Crescita CRT.
Il Comitato ha organizzato quest’autunno una serie d’incontri con esperti del settore delle costruzioni e rappresentanti istituzionali, affrontando una serie di temi quali “Il partenariato Pubblico e Privato,” per affrontare le criticità e le opportunità proprie di questo strumento e aprire un fronte di collaborazione utile a renderlo operativo nel più breve tempo possibile considerato fondamentale – dal settore privato – nello sviluppo di progetti di rigenerazione e di nuova produzione di edilizia residenziale sociale.
Altri temi in discussione hanno riguardato: “Territori inclusivi e abitare giovanile in Italia” dove sono state messe a confronto alcune esperienze di rigenerazione urbana e costruzione di comunità e la presentazione degli esiti del questionario “Immaginiamo insieme la casa del futuro” realizzato tra gli abitanti dei progetti di housing sociale realizzati dagli aderenti al Comitato, ponendo l’attenzione in particolare su tre nuclei tematici: arte e cultura, verde e benessere e servizi. I webinar sono stati promossi nel contesto dell’iniziativa New European Bauhaus, lanciata dalla Commissione Europea con l’obiettivo di ridisegnare i luoghi in cui viviamo per un futuro bello, sostenibile ed inclusivo di cui vi avevamo parlato nell’articolo “Bello, bello, bello” pubblicato l’11 luglio nel sito dell’Associazione Nuove Ri-Generazioni..

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 01/12/2021


mercoledì 1 dicembre 2021
Senza dimora, con il covid aumentate le richieste agli Help center: oltre 473 mila interventi

Diminuiscono sensibilmente gli utenti ma crescono le richieste di beni di prima necessità. A chiedere aiuto anche tanti italiani. Radicchi: “Durante la pandemia gli Help Center hanno dovuto operare riadattando la loro attività, aprendosi ad un’utenza completamente nuova e colmando il vuoto del sistema”
Nel 2020 sono stati oltre 473mila gli interventi di assistenza a persone in difficoltà realizzati dai 18 Help Center, sportelli di ascolto, orientamento ed assistenza sociale presenti nelle stazioni ferroviarie italiane. E’ quanto emerge dal Rapporto dell’Osservatorio della Solidarietà nelle Stazioni Italiane (Onds) presentato oggi in un evento in streaming all’Auditorium Villa Patrizi, sede del Gruppo FS Italiane.
Quello appena passato è stato un anno condizionato dall’emergenza Covid-19 che, a fronte di una riduzione del numero totale degli interventi rispetto al 2019 dovuta, a causa della pandemia, alla chiusura temporanea di alcuni servizi e alla limitazione forzata degli spostamenti, ha visto aumentare del 2% le richieste di beni di prima necessità.

Leggi: Redattore Sociale, 01/12/2021


giovedì 11 novembre 2021
La Casa di Ale è un progetto pilota, ideato dal padre di un bambino disabile, per raccontare un percorso sociale e mostrare soluzioni e tecnologie che possano diventare un riferimento per tutti

La disabilità è tale solo quando ciò che ci circonda ci impedisce di vivere serenamente. Non ci sta Marco, papà di Ale, a lasciare che la malattia che ha colpito suo figlio – tetraplegico e ventilato artificialmente – gli impedisca di vivere una vita completa. Così, superato lo shock della diagnosi avvenuta quando suo figlio aveva solo 4 anni, ha messo in campo tutte le sue competenze ed energie per creare uno spazio adatto ad Alessandro. Un progetto che oggi è un pilota per tanti altri bambini ammalati.
La casa di Ale
La casa che Marco sta costruendo per Alessandro è senza barriere, autonoma a livello energetico, piena di luce, e con spazi verdi per il fondamentale contatto con la natura: una casa tecnologicamente avanzata e con una palestra, per separare la vita quotidiana dalla riabilitazione.
«A luglio 2016, al ritorno da una breve vacanza in montagna, Ale inizia a stare male. Dal saltare e correre nei prati, improvvisamente la sua vita (e la nostra con essa) precipita in un abisso nero. In soli due giorni non può più muoversi e respirare autonomamente. Inizia così il nostro calvario» ha raccontato Marco. «I miei ricordi si fanno confusi di quei momenti, troppo forti e troppo rapidi per essere razionalizzati coerentemente. Eppure da subito capisco che, pragmaticamente, devo fare tutto ciò in mio possesso per rendere la vita di mio figlio il più semplice e migliore possibile. Per dargli quel futuro che gli è stato strappato in così breve tempo.

Leggi: Io Donna, 11/12/2021


giovedì 11 novembre 2021
L’autonomia è di casa: la domotica e le opportunità offerte all’indipendenza

«Da qualche anno – sottolineano dall’Associazione Parent Project – la domotica ha sperimentato una rivoluzione che sta rendendo i suoi benefìci man mano più accessibili in termini economici e più facilmente integrabili in impianti esistenti»: per questo tale Associazione ha messo a disposizione, nell’àmbito del progetto “L’autonomia è di casa”, la brochure informativa “Domotica e smart home: per saperne di più” e una breve serie di video-pillole, dedicate al medesimo tema
Realizzato con il sostegno della Fondazione CRT (Cassa di Risparmio di Torino), si avvia alla fase finale il progetto denominato L’autonomia è di casa, promosso da Parent Project, Associazione di pazienti e genitori di figli con le forme più gravi di distrofia muscolare (Duchenne e Becker). Rivolta direttamente a quelli di loro che risiedono in Piemonte, l’iniziativa ha segnatamente avuto come focus l’approfondimento della tematica della vita autonoma, con uno spazio speciale voluto per condividere con la comunità Duchenne e Becker informazioni sulle opportunità offerte dalla domotica per contribuire alla costruzione di un’indipendenza sempre maggiore nella vita quotidiana delle persone con disabilità.

Leggi: Superando, 11/12/2021


DALLE REGIONI:

lunedì 6 dicembre 2021
Casa, Spinelli: “Effetti pandemia ammortizzati grazie a blocco sfratti e sostegno affitti”

L’assessora alle politiche per la casa Serena Spinelli ha introdotto il rapporto sulla condizione abitativa n Toscana redatto dall’Osservatorio sociale regionale
“Il 2020 è stato l’anno del Covid ma anche quello della casa. Perché, con i ripetuti lockdown, la dimensione abitativa è diventata ancora più centrale per la condizione di individui e famiglie. mostrando il ruolo che essa può giocare nel riproporre o addirittura amplificare le disuguaglianze sociali”. Lo ha detto l’assessora regionale alle politiche per la casa Serena Spinelli introducendo il decimo rapporto sulla dimensione abitativa n Toscana redatto dall’Osservatorio sociale regionale in collaborazione con Anci Toscana e il Settore politiche abitative della Regione. La fotografia statistica, presentata nel corso di un evento online, riguarda un patrimonio residenziale di oltre 2 milioni di immobili che nel corso del 2020, anno cui si riferisce il rapporto, è rimasto pressoché stabile (+0,2%), mentre sono diminuite le compravendite (-8,4%), e soprattutto vi è stato un deciso passo indietro nelle nuove costruzioni (-26,1%).

Leggi: Redattore Sociale, 06/12/2021


lunedì 6 dicembre 2021
Casa, Modena: il Comune cerca 50 alloggi in affitto per chi ha difficoltà

Il Comune di Modena cerca alloggi (50) per le famiglie residenti in città che hanno difficoltà a trovare un appartamento in affitto, pur avendo un reddito. I canoni applicati, adesso, non dovranno superare il valore minimo del canone concordato e “il contratto sarà stipulato direttamente dal gestore con la famiglia segnalata dai Servizi sociali” del Comune. Al gestore che aderirà alla proposta, l’amministrazione comunale riconoscerà come incentivo 85 euro al mese per ogni alloggi (comprese anche le spese per l’attivazione di interventi di accompagnamento e l’assunzione del maggior rischio per mancati interventi di ripristino di competenza dei locatari). Prevede tutto un nuovo avviso pubblico pubblicato nel sito del Comune da oggi, nel contesto delle azioni anti-disagio abitativo. Le famiglie con cui il soggetto gestore stipulerà il contratto di locazione saranno scelte dal Comune all’interno della lista di coloro che hanno fatto domanda attraverso l’Agenzia casa, strumento grazie a cui i proprietari possono conferire il proprio immobile ricevendo dal Comune garanzie sul pagamento dell’affitto.

Leggi: Redattore Sociale, 06/12/2021


sabato 4 dicembre 2021
Progetti per dare sostegno alla popolazione anziana

La pandemia ha aggravato in maniera rilevante le condizioni di vita di anziani soli o con rapporti sociali fragili e ne ha indebolito ulteriormente l’autonomia e l’indipendenza. Con l’intento di rispondere a queste criticità, la Fondazione Carispezia ha promosso il bando ‘La comunità per i suoi anziani’ per potenziare la rete di aiuti e servizi a favore di questa fascia particolarmente debole della popolazione. Sei sono stati i progetti selezionati, sostenuti complessivamente con circa 330mila euro, che prevedono interventi innovativi e integrati su tutto il territorio della provincia della Spezia e della Lunigiana, messi in campo da partnership formate da Comuni e organizzazioni del Terzo Settore. “Con questo bando la Fondazione ha voluto incentivare la creazione di collaborazioni concrete tra pubblico e privato per il raggiungimento di uno scopo comune: migliorare la qualità di vita della popolazione anziana del nostro territorio, che rappresenta una vera e propria ricchezza per le nostre comunità – ha dichiarato Andrea Corradino, presidente della Fondazione Carispezia – . Grazie ai progetti finanziati sarà possibile implementare servizi di prossimità e facilitare la vita quotidiana degli anziani, oltre a favorire interventi che riducono il rischio di isolamento ed esclusione, potenziando occasioni di socializzazione e relazioni che rivestono un ruolo essenziale nella vita di queste persone”.

Leggi: La Nazione, 04/12/2021


giovedì 2 dicembre 2021
Riforma sanità lombarda: “Un regalo ai privati”

Dure critiche alla nuova legge regionale da Acli Milanesi, da Cgil e da Spi Cgil. “Le Case della Comunità saranno solo poliambulatori”. “Mancano investimenti sul personale”
La sanità lombarda sarà ancora più in mano ai privati, a scapito del settore pubblico. È questa la critica principale alla riforma sanitaria, approvata dal Consiglio regionale il 30 novembre, che arriva dai sindacati e dalle Acli. “Si delinea ciò che temevamo succedesse: le modifiche apportate non risolveranno i grandi problemi che si sono evidenziati in modo eclatante durante la pandemia” è il commento delle Acli Milanesi. “Senza investimenti sul personale non andiamo da nessuna parte -sottolinea Monica Vangi della segreteria Cgil Lombardia-. Non vorremmo che la carenza degli organici nel pubblico (impegnato pancia a terra nella campagna contro il Covid,) diventi il pretesto per affidarsi ai privati”. “Non ci sono risposte adeguate che vanno nella direzione di un vero cambiamento – aggiunge Valerio Zanolla, segretario Spi Cgil Lombardia-, nell’ottica di garantire ai cittadini un servizio sanitario pubblico efficiente”.

Leggi: Redattore Sociale, 02/12/2021


giovedì 2 dicembre 2021
Firenze, attivo il servizio di accoglienza invernale con 120 posti letto

È attivo il servizio di accoglienza invernale con 120 posti letto a disposizione dei senza dimora che decidono di lasciare la strada e ‘rifugiarsi’ al caldo delle strutture di accoglienza, nel rispetto delle norme anti contagio Covid-19
È attivo a Firenze il servizio di accoglienza invernale con 120 posti letto a disposizione dei senza dimora che decidono di lasciare la strada e ‘rifugiarsi’ al caldo delle strutture di accoglienza, nel rispetto delle norme anti contagio Covid-19. Le strutture, in caso di bisogno, permetteranno di ampliare l’offerta di posti letto, andando oltre i 150 posti messi a disposizione lo scorso anno. Il servizio dell’amministrazione comunale, che inizia oggi con la Fondazione Onlus Caritas e destinato a cittadini italiani e stranieri, uomini maggiorenni, donne sole, residenti o presenti sul territorio del Comune di Firenze, prevede infatti la possibilità di eventuale proroga legata alle condizioni climatiche avverse che potranno presentarsi.

Leggi: Redattore Sociale, 02/12/2021


mercoledì 1 dicembre 2021
Casa, il Comune di Genova azzera il debito a 838 famiglie nelle “popolari”

Il Comune di Genova azzera il debito ai nuovi morosi incolpevoli, inquilini degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, che da febbraio 2020, a seguito dell’emergenza pandemica, non sono più stati in grado di provvedere al pagamento della propria casa. Si tratta di 583 nuclei familiari, che hanno maturato un debito complessivo nei confronti di Arte e del Comune di oltre 713.000 euro. A ciò si aggiunge una seconda misura dedicata ad altre 339 famiglie con reddito lordo annuale sotto i 6.700 euro e un debito di più lungo corso: per queste, è previsto un piano di rientro per complessivi 2,7 milioni. Previsto il totale azzeramento del dovuto per 255 famiglie con un debito fino a 15.000 euro, un taglio del 60% del debito per i 58 nuclei che devono tra 15.000 e 25.000 euro, un taglio del 40% per le 16 famiglie con debito tra 25.000 e 35.000 euro, un taglio del 30% per i dieci nuclei con debito superiore ai 35.000 euro.

Leggi: Redattore Sociale, 01/12/2021


mercoledì 1 dicembre 2021
«Un masterplan per il sociale». E a maggio a Torino arriva Al Gore

Finanza sostenibile, archivi di dati per mappare le nuove povertà, acquisti da aziende Esg. Le strategie di Torino Social Impact al 2024. A maggio il summit dei filantropi
Quattro progetti per migliorare i benefici che il Terzo settore è in grado di apportare alle fasce più deboli. E un summit globale della filantropia a maggio (Covid permettendo), a cui, secondo indiscrezioni, dovrebbero partecipare l’ex vicepresidente Usa Al Gore e membri di spicco della famiglia Rockefeller, amministratori della fondazione attiva a livello globale nella sanità e nell’innovazione tecnologica (in Italia aiutò a eradicare la malaria). Torino Social Impact — l’associazione che dal 2017 riunisce finanza, istituzioni, privati e ricerca — ha annunciato ieri il suo master plan 2022-24 per dare una risposta economicamente aggiornata e sostenibile al dilemma dei problemi sociali emergenti. All’assise era presente anche l’assessora all’Innovazione, Chiara Foglietta, segno della ripresa di un dialogo con l’associazione che sotto la giunta Cinquestelle si era un po’ raffreddato.

Leggi: Corriere della Sera, 01/12/2021


giovedì 30 novembre 2021
La Casa di Giorno trasloca ad Agognate. Dopo 33 anni lascia la sede storica di via dei Tornielli

Il centro per anziani si trasferisce nei locali della residenza San Domenico ma, fino a che sussisterà l’emergenza sanitaria, non ci sarà promiscuità di spazi e condivisione di attività tra gli utenti delle due strutture
Dopo 33 anni di attivitàlLa Casa di Giorno Don Aldo Mercoli lascia la sede storica di via dei Tornielli e si trasferisce, dal 1 dicembre, ad Agognate in un’ala della residenza per anziani San Domenico proseguendo il proprio servizio a favore della terza e quarta età.
L’area dedicata alla Casa di Giorno è collocata al piano terra con accesso diretto all’area verde esterna e vicina alla chiesa, nel nucleo denominato “Canonica”, dove ospiterà una ventina di utenti, tra ospiti già iscritti in precedenza e nuovi inserimenti, tutti rigorosamente in possesso di Green Pass (tutti gli iscritti hanno già ricevuto la terza dose di vaccino). La gestione di Casa di Giorno e della sua programmazione quotidiana avverrà in totale autonomia e completamente separata da quella svolta dalla residenza San Domenico, fino a quando sussisterà l’emergenza sanitaria, non ci sarà promiscuità di spazi e condivisione di attività tra gli utenti delle due strutture.

Leggi: La Voce di Novara, 30/11/2021


IN AGENDA:

“(Ri)usciamo a parlare di stato sociale?”: 5 seminari su welfare e benessere

A Reggio Emilia, dal 30 settembre un ciclo di incontri organizzato dall’Osservatorio internazionale per la coesione e l’inclusione sociale affronterà il tema delle politiche sociali e la loro evoluzione nel nostro paese, tra precariato, hate speech e crisi climatica
Pandemia, precariato, hate speech, ma anche ambiente e benessere sociale. Sono alcuni dei temi in programma nel ciclo di incontri “(Ri)usciamo a parlare di stato sociale?”, organizzati a Reggio Emilia dall’Osservatorio internazionale per la coesione e l’inclusione sociale (Ocis) e promossi da Fondazione Easy Care in collaborazione con Scuola Normale Superiore, nell’ambito delle attività del Laboratorio aperto dei Chiostri di San Pietro (via Emilia San Pietro, 44 C). Cinque appuntamenti gratuiti e aperti al pubblico, dal 30 settembre al 10 dicembre, dedicati ad approfondire questioni centrali per comprendere lo sviluppo delle politiche sociali nel nostro paese.

Leggi: Redattore Sociale


IN EVIDENZA:

Per una strategia di progresso dell’assistenza residenziale alle persone non autosufficienti: la congiunzione con l’assistenza domiciliare

Per il rilancio del settore dell’assistenza residenziale per la non autosufficienza, gli autori propongono che esso sia posto in stretta congiunzione con l’assistenza domiciliare, in un sistema territoriale unitario, integrato ed integrante governato dal Distretto, con l’obiettivo strategico di portare il rapporto delle risorse pubbliche spese per questa residenzialità e la domiciliarità nella proporzione di 1:1. Questi criteri programmatici fondanti possono riequilibrare il sistema ed armonizzare le reti di offerta pubbliche e private accreditate-convenzionate dei due settori.
di Paolo Da Col, Antonino Trimarchi (Centro Studi CARD – Confederazione Associazioni Regionali Distretti)
Questo articolo potrebbe anche intitolarsi “Dalla pratica sul campo alle proposte di governance di un nuovo sistema unitario distrettuale domiciliarità-residenzialità per la non autosufficienza”. Esso nasce dalla constatazione che le persone non autosufficienti patiscono oggi la frammentazione dei servizi, spesso compartimentati nelle due macro-realtà sanitaria e sociale, in cui sono inseriti i servizi residenziali e domiciliari. E’ nota la disparità di risorse tra l’ambito sanitario e sociale (tra tre e dieci volte in più a favore del sanitario, in relazione ai metodi di calcolo e ai territori), così come di dimensione di utenza servita, di livello di diffusione e accessibilità. Queste asimmetrie si ripercuotono sugli utenti.

Leggi: I Luoghi della Cura


Sondaggio “Longevità e CASA” di A.L.I.

Credi che la tua casa di oggi sarà ancora la scelta migliore dopo i 75 anni?
Questione poco percepita dal pubblico ma molto sofferta da molti grandi vecchi ostaggi delle proprie case, l’adeguatezza dell’abitazione alle esigenze della vecchiaia estrema è un tema che andrebbe approfondito per tempo nell’ottica di una pianificazione della vita dopo l’età della pensione.
Grazie alla nuova longevità, si parla di un periodo molto lungo – venticinque/trent’anni – praticamente un terzo della vita, che passa attraverso fasi molto diverse e condizioni fisiche molto diverse. Quindi anche esigenze di confort e sicurezza molto diverse. Le case che abitiamo sono spesso le stesse che hanno accompagnato la vita familiare, piene di ricordi, certo, ma disegnate per persone più giovani.
A.L.I. Active Longevity Institute, il primo Osservatorio sull’invecchiamento della popolazione, sta conducendo una indagine per approfondire il rapporto che i senior hanno con la propria casa in una prospettiva di longevità. Siete invitati a rispondere, sia gli over 55, pubblico primario dell’indagine, sia gli under 55 per comprendere le tendenze a venire. Non ci vogliono più di 10 minuti
Cliccate su questo link https://www.activelongevity.eu/2021/10/10/sondaggio-longevita-e-casa/ e iscrivetevi con il vostro indirizzo mail. Rispondente al questionario, totalmente anonimo perché il sistema non può associare indirizzi mail e risposte, e inviate.

Leggi: Abitare Sociale


 La differenza tra integrazione e inclusione – di Centro Papa Giovanni XXIII di Ancona*

«L’integrazione – scrivono dal Centro Papa Giovanni XXIII di Ancona, in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità di oggi, 3 Dicembre – mette fisicamente insieme le persone, ma non sempre concede le stesse possibilità di essere, fare e desiderare. L’inclusione, invece, permette a tutti, indistintamente, in qualsiasi luogo, in qualsiasi tempo e in qualsiasi situazione di essere cittadini e cittadine a tutti gli effetti. Non basta dunque integrare le diversità, bisogna formare ad esse, fare spazio alla ricchezza delle differenze e offrire possibilità di fare»
In questo Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, così densa di significato, vorremmo parlare di una piccola ma importante svolta impressa alla nostra comunicazione: i concetti cardine espressi anche negli hashtag usati, sono passati infatti da dignità, autonomia e integrazione a dignità, autonomia e inclusione.
Ma qual è questa differenza, piccola ma sostanziale, fra integrazione e inclusione?
L’integrazione mette fisicamente insieme le persone, ma non sempre concede le stesse possibilità di essere, fare e desiderare. L’inclusione, invece, permette a tutti, indistintamente, in qualsiasi luogo, in qualsiasi tempo e in qualsiasi situazione di essere cittadini e cittadine a tutti gli effetti. L’inclusione si realizza solo nella società tutta. Non basta dunque integrare le diversità, bisogna formare ad esse, fare spazio alla ricchezza delle differenze e offrire possibilità di fare.

Leggi: Superando


Le segnalazioni di welforum sul PNRR – A cura di Eleonora Gnan

Organizzata in ordine cronologico, la raccolta di segnalazioni che proponiamo in questa quarta parte comprende documenti ed articoli ritenuti di interesse sul tema e a cui il lettore può liberamente accedere tramite link. Non si tratta quindi di indicazioni bibliografiche complete ed esaustive, ma dell’offerta di una diretta lettura di scritti interessanti di fonte diversa da welforum.it.
Segnaliamo in primo luogo i testi dei documenti più importanti, seguiti da una sezione dedicata ad Analisi del Piano, punti di vista e considerazioni generali (4.1), e da una seconda su PNRR e welfare (4.2), a sua volta articolata in Sanità, Disuguaglianze e inclusione sociale, Giovani e famiglia, Disabilità e non autosufficienza, e Terzo settore.
Il 30 aprile 2021 il Governo ha trasmesso alla Commissione UE il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, approvato dal Consiglio dei Ministri il 24 aprile.
Il 31 maggio 2021 in Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il Decreto Legge 77/2021 contenente disposizioni relative alla governance del PNRR con indicazioni rispetto al sistema di coordinamento, gestione, attuazione, monitoraggio e controllo del Piano.
La Camera del Deputati ha realizzato un’apposita sezione dedicata al PNRR italiano, che presenta le principali aree di intervento, le sei missioni e i relativi stanziamenti, le tre priorità trasversali, nonché i principali interventi sintetizzati in capitoli sulla base delle politiche pubbliche interessate. Il Servizio Studi di Camera e Senato ha inoltre pubblicato una scheda di lettura, aggiornata al 15 luglio, contenente una puntuale analisi del Piano italiano.

Leggi: Welforum


Missione salute – Presentazione – Emanuele Ranci Ortigosa

Questo Punto di Welforum, “Verso un welfare più forte, ma davvero coeso e comunitario?“, con l’articolo di apertura di Emanuele Ranci Ortigosa e la prima parte, richiama le sofferenze prodotte dalla pandemia e la storica svolta nelle politiche pubbliche determinatasi per fronteggiarle sospendendo tradizionali principi e regole di austerità per passare a politiche espansive e a interventi di forte tutela pubblica, concretizzatisi nella programmazione. Seguono, nella prospettiva del “non più come prima”, contributi di analisi e valutazione della impostazione, dei contenuti, delle risorse del nostro PNRR.
La seconda parte del Punto è dedicata alla “Missione Inclusione e coesione sociale” e focalizza l’attenzione su “Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore” e in particolare su “Servizi sociali, disabilità e marginalità sociale”, con qualche attenzione anche a Housing sociale.
La “Missione Salute” è trattata dagli scritti raccolti in questa terza parte del Punto sul PNRR. Tale missione si occupa di “Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale”, e in particolare di “Servizi sociali, disabilità, e marginalità sociale“, assegnando anche le risorse fra le aree e gli interventi previsti, come indicato nella tabella 1.

Leggi: Welforum


SEGNALAZIONI

Reddito di Libertà: possibile ripescaggio domande respinte

Le domande di riconoscimento del Reddito di Libertà presentate e non accolte nel corso dell’anno per insufficienza del budget non saranno definitivamente scartate al 31 dicembre 2021. Lo comunica l’Inps con il messaggio n. 4352, pubblicato ieri sul sito istituzionale, precisando che, in caso di ulteriori finanziamenti del fondo, le richieste conserveranno la loro validità ai fini dell’accesso alle risorse e potranno essere istruite e liquidate secondo l’ordine cronologico di presentazione.
Ricordiamo che il Reddito di Libertà, istituito dal Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 17 dicembre 2020, che ha previsto uno stanziamento di 3 milioni di euro, è rivolto alle donne vittime di violenza e in condizione di povertà, inserite in un percorso di recupero della propria autonomia ed emancipazione.

Leggi: Inca


Assegno di invalidità a chi lavora

In attesa della conversione in legge del decreto fiscale n. 146/2021, è stato approvato in commissione Bilancio al Senato l’emendamento che ripristina il pagamento dell’assegno per gli invalidi civili parziali che prestano attività lavorativa ed è questa una prima vittoria anche del sindacato che si era mobilitato per questa grave ingiustizia, dopo una interpretazione estremamente restrittiva da parte dell’Inps.
L’Istituto, infatti, aveva sospeso per tali soggetti il pagamento della prestazione a partire dal 14 ottobre 2021 (con il messaggio 3495), sulla base di due pronunciamenti della Corte costituzionale che ne limitava l’erogazione ai soli soggetti inoccupati.
Ricordiamo che nel 2021 l’importo mensile dell’assegno di assistenza ammonta a 287,09 euro, viene erogato per tredici mensilità e il limite di reddito annuo consentito per mantenere l’assegno di invalidità è pari a 4.931,29 euro. La prestazione è pagata dall’Inps alle persone di età compresa tra i 18 e i 67 anni, che abbiano una riduzione della capacità lavorativa compresa tra il 74 e il 99%.

Leggi: Inca


Giustizia: Esenzione Irpef di 1.000 euro su pensione ai superstiti orfani

Grazie ad un ricorso patrocinato dall’Inca, la Corte d’Appello di Brescia restituisce ad una figlia maggiorenne orfana e inabile al lavoro, il diritto alla pensione di inabilità, sospesa da tre anni dall’Inps a causa del superamento del limite di reddito previsto dalla normativa vigente, cui è subordinato il riconoscimento della prestazione.
L’oggetto del contenzioso della sentenza n. 265/2021, pubblicata il 24 novembre scorso, riguarda la corretta applicazione della esenzione fiscale in favore degli orfani, titolari della pensione ai superstiti, introdotta con la legge di Stabilità 2017.
Secondo l’interpretazione dell’Istituto di previdenza pubblico, accolta in prima istanza dal Tribunale di Bergamo con la sentenza n. 580/2020, per la formazione del reddito imponibile ai fini dell’Irpef, che deve essere calcolato al netto degli oneri deducibili indicati nell’articolo 10 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi, non rientrava l’esenzione fiscale di mille euro riconosciuta ai superstiti orfani, prevista dall’articolo 1, comma 249, L. 232/2016.

Leggi: Inca


 

 

 

 

 

Vaccini: Right2cure dopo rinvio WTO, basta contare i morti: subito la sospensione brevetti. Mobilitazione continua

“Quanti morti dobbiamo piangere ancora e quante varianti dobbiamo a aspettare affinché l’Organizzazione Mondiale del Commercio decida sulla sospensione dei brevetti dei vaccini e di tutti i kit anticovid?”. È con questa domanda che si apre il comunicato del Comitato italiano della campagna europea Right2cure No Profit on Pandemic, di cui la CGIL fa parte, dopo il rinvio sine die della riunione interministeriale e del Consiglio Generale del WTO previste a Ginevra da oggi al 3 dicembre, in cui si sarebbe dovuta affrontare la discussione sulla moratoria dei brevetti.

Leggi: Cgil


NEWS:

martedì 30 novembre 2021
Rapporto Svimez: in Italia due milioni di famiglie povere, 775mila nel Mezzogiorno

Lo dice il Rapporto Svimez 2021 sull’economia e la società del Mezzogiorno. Rispetto al secondo trimestre 2019, l’occupazione femminile nel Sud si è ridotta di circa 120mila unità nel 2021, (-5%, contro -3,3% del Centro-Nord)
Nel 2020, anche a causa della pandemia, la povertà assoluta è aumentata sia per le famiglie sia per gli individui: sono oltre 2 milioni le famiglie italiane povere, per un totale di più di 5,6 milioni di persone, di cui oltre 775mila nelle regioni meridionali, per circa 2,3 milioni di persone. Lo dice il Rapporto Svimez 2021 sull’economia e la società del Mezzogiorno.
Covid, Svimez: Pil Italia in linea con Francia e Germania
Il profilo del Prodotto interno lordo registrato dalle maggiori economie dell’area euro prima nella fase calante della pandemia e poi in quella della ripresa in corso mostra come la performance dell’Italia sia stata nel complesso in linea con quella di Francia e Germania, sia pure con una caduta più profonda nel corso dei primi trimestri del 2020 rispetto all’economia tedesca. Il recupero dell’economia italiana è andato al di là delle aspettative nel corso del 2021, soprattutto nel terzo trimestre dell’anno. Nel secondo trimestre del 2021, il Pil dell’Italia registrava una distanza dal livello di fine 2019 del 3,8%, a fronte del 3,3 della Germania e del 3,2 della Francia. Continua il Rapporto Svimez 2021.

Leggi: Redattore Sociale, 30/11/2021


venerdì 26 novembre 2021
Manovra. Livia Turco: “Per le politiche sociali investimenti irrisori. Così i ‘Livelli essenziali delle prestazioni sociali per i non autosufficienti’ resteranno al palo”

Se Governo e Parlamento non correggeranno le previsioni finanziarie per il sostegno ai nuovi “Livelli essenziali delle prestazioni sociali per la non autosufficienza”, la riforma dell’assistenza sociale non andrà mai in porto. Le risorse attualmente stanziate vanno quanto meno raddoppiate
La Legge di Bilancio è entrata nel vivo della discussione e della votazione parlamentare. Credo sia doveroso chiedere al Governo ed al Parlamento di non dimenticare la lezione della pandemia.
La quale ha messo in risalto che le figure sociali più colpite sono stati i bambini e le persone anziane e disabili, e che le politiche di loro presa in carico sono nel nostro molto carenti e disomogenee sul territorio nazionale.
La sofferenza della pandemia ha anche messo in risalto che non bastano i trasferimenti monetari, ci vogliono quei servizi sociali come centri diurni, assistenza domiciliare, servizi di sollievo, strutture residenziali costruite con la cultura del domicilio, della casa allargata.
Quei servizi che previsti dalla legge quadro 328/2000 “Disposizioni per un sistema integrato di servizi sociali” sono stati dimenticati, nel corso di venti anni dalle politiche nazionali.
Il PNRR ha messo doverosamente indicato quali due riforme da realizzare il riordino delle misure per le persone diversamente abili e la legge quadro per la presa in carico delle persone anziane non autosufficienti. La prima è stata approvata dal governo ed è all’esame del parlamento.

Leggi: Quotidiano Sanità, 26/11/2021


venerdì 26 novembre 2021
Più anziani e famiglie più piccole, “urge un piano per la natalità”

De Palo (Forum Famiglie) commenta il report Istat che stima di 1 a 30 il rapporto tra giovani e anziani nel 2050. “Siamo fuori tempo massimo. Non è più il tempo di proclami: il Fisco deve sostenere con decisione la famiglia e la natalità”. Assegno unico, “così non può bastare”
Piedini in neonato primo piano: famiglia, natalità, denatalità, figli
“Siamo fuori tempo massimo: i dati resi noti oggi dall’Istat, che parlano di un “potenziale quadro di crisi” sono incontrovertibili: se non cambia l’approccio al tema della natalità, l’Italia è destinata al declino”, dichiara Gigi De Palo, presidente nazionale del Forum delle Associazioni Familiari, commentando le previsioni sul futuro demografico contenuto nel report “Previsioni della popolazione residente e delle famiglie | base 1/1/2020”.
Secondo l’Istat la popolazione residente è in decrescita: da 59,6 milioni al 1° gennaio 2020 a 58 milioni nel 2030, a 54,1 milioni nel 2050 e a 47,6 milioni nel 2070. E il rapporto tra giovani e anziani sarà di 1 a 3 nel 2050 mentre la popolazione in età lavorativa scenderà in 30 anni dal 63,8% al 53,3% del totale. L’istituto di ricerca stima che entro 10 anni l’81% dei Comuni avrà subito un calo di popolazione, l’87% nel caso di Comuni di zone rurali. In crescita il numero di famiglie ma con un numero medio di componenti sempre più piccolo. Meno coppie con figli, più coppie senza: entro il 2040 una famiglia su quattro sarà composta da una coppia con figli, più di una su cinque non avrà figli.

Leggi: Redattore Sociale, 26/11/2021


venerdì 26 novembre 2021
Non è mai troppo tardi

Il cambiamento non ha limiti di età, al contrario: qualche novità piccola o grande è fondamentale per non “invecchiare dentro”
Sicuramente il passare degli anni incide sulla progettualità e sul livello di aspettative. Allo stesso modo cambia l’attenzione all’estetica e tutto viene ricondotto a una dimensione più misurata. Questo non vuol dire che ci si debba trascurare ed essere tristi e dimessi. Provare emozioni positive, anche relazionate alla gradevolezza fisica, è un modo per prendersi cura di sé anche dal punto di vista del benessere fisico e mentale. # Un taglio di capelli diverso dal solito, un vestito nuovo, un paio di occhiali dalla montatura spiritosa: non sono dettagli, ma piccole gratificazioni che aiutano a sentirsi bene a qualsiasi età, anche se non si è più giovanissimi. Anzi, quando si è avanti con gli anni, l’attenzione al proprio aspetto diviene un modo per prendersi cura del benessere. Più attivi di una volta Parlare di anziani oggi significa alludere a un gruppo molto eterogeneo, che non può più essere categorizzato nell’immagine di una persona un po’ decadente.

Leggi: Viversani e Belli, 26/11/2021


giovedì 25 novembre 2021
Assistenza anziani e disabili. In Italia solo il 2,5% del Pil a fronte del 3,5 della media Ocse. Ma non è solo un problema di risorse, serve un nuovo modello assistenziale

E il confronto è ancor più impietoso se si prendono i dati di Germania (4,5%), Gran Bretagna (4,3%) e Francia (4,1%). A denunciare la situazione è uno studio promosso dalla Fondazione per la Sussidiarietà che evidenzia il ruolo chiave del non profit: metà dei posti letto per anziani e disabili (49%) è in strutture no profit. Cresce anche il privato, ora al 26%, mentre il settore pubblico è sceso dal 30% al 25%. Il sottosegretario Costa: “20 milioni in più per il Fondo assistenza”.
L’Italia destina all’assistenza di anziani e disabili risorse insufficienti, il 2,5% del prodotto interno lordo, contro il 3,5% dei paesi Ocse più sviluppati e molto meno di Germania (4,5%), Gran Bretagna (4,3%) e Francia (4,1%). È quanto emerso oggi a Roma alla presentazione del Rapporto “Anziani e disabili: un nuovo modello di assistenza” realizzato dalla Fondazione per la Sussidiarietà (FPS), in collaborazione con Cesc – Università degli studi di Bergamo, Crisp – Università degli studi di Milano, Politecnico di Milano e Università degli studi di Parma e con la partecipazione di Fondazione Don Gnocchi e Fondazione Sacra Famiglia.
Lo studio evidenzia il ruolo chiave del non profit che copre metà dell’offerta di posti letto per anziani e disabili (49%), rispetto al 42% di 10 anni fa. Cresce anche il privato, ora al 26%, mentre il settore pubblico è sceso dal 30% al 25%. La ricerca segnala la necessità di istituire un Servizio nazionale per la non autosufficienza che superi l’attuale fram¬mentazione degli interventi. Un sistema integrato, con un fondo nazionale e un unico canale di accesso.

Leggi: Quotidiano Sanità, 25/11/2021


giovedì 25 novembre 2021
Rigenerazione, piani estesi ai privati

I piani integrati di rigenerazione urbana, cui il Pnrr destina 2,5 miliardi alla Missione 5, possono riguardare non solo edifici pubblici, ma anche strutture private. È quanto prevede l’emendamento 21.3 del Pd al decreto legge Pnrr, all’esame della commissione Bilancio della Camera. L’emendamento prevede anche una modalità di intervento innovativa: «riduzione del consumo di suolo attraverso operazioni di demolizione e ricostruzione finalizzate alla deimpermeabilizzazione del suolo già consumato con modifica di sagome e impianti urbanistici e riconoscendo una volumetria aggiuntiva rispetto a quella preesistente di massimo il 20%». Nei piani possono essere finanziati interventi di efficientamento energetico e idrico. L’esame del Dl Pnrr entra in queste ore nel vivo e i Dem schierano i parlamentari di peso in materia di rigenerazione urbana: l’emendamento, fra i segnalati Pd, è firmato dalla presidente della commissione Ambiente, Alessia Rotta (prima firmataria), da Roberto Morassut, Chiara Braga e Stefania Pezzopane

Leggi: Il Sole 24 Ore, 25/11/2021


mercoledì 24 novembre 2021
Cure domiciliari. Calano durante la pandemia, assistiti a casa 385mila cronici over-65, ne mancano all’appello almeno 1 milione

I dati dell’indagine “Long-term care in Italia: verso una rinascita?” di Italia Longeva. per il Presidente Bernabei: “Le cure domiciliari sono la risposta alla fragilità e multimorbilità dell’anziano moderno e il Pnrr rappresenta l’occasione da non sprecare per costruire l’assistenza territoriale del futuro. È tempo di uniformare il sistema ispirandosi ai migliori standard”
L’emergenza sanitaria ha mandato in tilt la rete dei servizi territoriali e le cure domiciliari non hanno fatto eccezione, subendo una battuta d’arresto dopo un trend di crescita positivo registrato nel quinquennio pre-Covid. A farne le spese sono coloro che più di altri necessitano di cure domiciliari: gli anziani fragili, che hanno bisogno di cure e monitoraggio continui a causa della presenza di patologie croniche concomitanti, la cosiddetta multimorbidità, specie se accompagnata da disabilità, non autosufficienza ed esclusione sociale.
Se tra il 2014 e il 2019 gli over-65 assistiti a domicilio sono passati da poco più di 250mila a oltre 390mila (in media un aumento di 25mila unità all’anno), pari al 2,83% dei quasi 14 milioni di anziani residenti in Italia1, nel 2020 questo trend ha cominciato a decrescere, attestandosi a poco più di 385mila unità, ovvero il 2,7% degli over-65 e il 4,5% degli over-75, con Regioni in grado di garantire cure domiciliari a più del 3,5% degli anziani e altre che stentano a raggiungere tassi di copertura dell’1%. Complessivamente, siamo a meno di un terzo da quel 10% fissato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) per adeguarci, entro il 2026, alle buone prassi europee, che vedono punte fino al 13% in Germania (percentuale che arriva al 29% per gli ultra-ottantenni), e i Paesi del Nord Europa dove addirittura 1 over-80 su 3 è assistito in ADI. Non va meglio per le cure residenziali (RSA), che garantiscono la continuità della presa in carico dei pazienti non autosufficienti, di cui beneficiano poco più di 2 anziani su 100.

Leggi: Quotidiano Sanità, 24/11/2021


mercoledì 24 novembre 2021
La babele dell’assistenza agli anziani nel nostro Paese. “Anziani non autosufficienti e integrazione sociosanitaria nei Piani regionali”. La nuova ricerca Auser presentata al X Congresso Nazionale

I non autosufficienti nel nostro Paese sono oggi 2milioni 996.000 un numero destinato a crescere nel futuro, nel 2045 potrebbero raggiungere una cifra variabile fra 4.296.000 e gli oltre 5milioni 500mila. Molto dipenderà dalle politiche di prevenzione che verranno realizzate. Gli anziani non autosufficienti esprimono una domanda di assistenza e bisogni molto complessi a cui si riesce a dare risposta a fatica, un peso che le famiglie portano sulle loro spalle spesso in solitudine. Per essere all’altezza della sfida demografica che ci attende occorre mettere al centro la persona con i suoi bisogni (affettivi, sanitari, sociali, culturali); l’integrazione dei servizi di assistenza è una delle condizioni essenziali ai fini della qualità dell’assistenza sociosanitaria alla popolazione anziana non autosufficiente.L’Auser con la ricerca di Claudio Falasca “Anziani non autosufficienti e integrazione sociosanitaria nei Piani regionali” presentata a Roma il 18 novembre in occasione del X Congresso Nazionale, ha messo sotto la lente d’ingrandimento i Piani sanitari e i Piani sociali delle regioni. Quello che emerge è una situazione allarmante sul fronte dell’assistenza agli anziani non autosufficienti, una vera “babele” con grandi ritardi nell’integrazione dei servizi sociali e sanitari.

Leggi: Auser, 24/11/2021


mercoledì 24 novembre 2021
Il ritorno al residenziale dei grandi investitori: in due anni dal 16 al 41%

Mercati in espansione. È il peso dei capitali istituzionali nel «living» europeo L’Italia nel mirino: case per anziani, studentati e appartamenti gestiti in affitto
Un tempo erano le compagnie assicurative e le banche a investire nel settore residenziale. Poi, con l’avvento del real estate a livello industriale, il settore è stato messo in cantina. In Italia, gli appartamenti di società assicurative, banche ed enti previdenziali sono stati oggetto di vendite di massa all’inizio degli anni duemila e da allora, quando si parla di investimenti immobiliari da parte di istituzionali, si fa riferimento a uffici, negozi, centri commerciali, logistica, hotel.
Ora il residenziale è tornato di moda. In tutto il mondo, Italia inclusa. La stabilità del cash flow nel settore living, la liquidità degli asset, la bassa volatilità dei global return e i grandi cambiamenti sociali, demografici e climatici rendono oggi l’investimento nell’immobiliare residenziale particolarmente appetibile non solo per i privati, ma anche per i colossi dell’investimento istituzionale.
La società di consulenza JLL ha appena dedicato un report al tema, dal titolo «Growth opportunities in living», dal quale scaturisce un primo, importante, dato: entro il 2030 un terzo degli investimenti immobiliari diretti a livello globale riguarderà il settore del living.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 24/11/2021


martedì 23 novembre 2021
Piani urbani integrati per progettare la rigenerazione urbana

Con la conversione in Legge del Decreto legge n.152 del 6 novembre 2021 prosegue l’intervento per snellire e potenziare gli strumenti di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
Il Decreto interviene, oltre che su un ulteriore insieme di misure di sostegno e di incentivo alla ripresa di diversi settori economici, anche su ulteriori strumenti finanziari e procedurali “abilitanti” per l’attuazione del Piano Nazionale di ripresa e resilienza.
Nella Nota allegata sono riepilogate le principali misure d’interesse dei Comuni e delle Città metropolitane come i Piani Urbani Integrati e un focus dedicato al Rapporto “Personale comunale e formazione: competenze e scenari” ed.2021, messo a punto dall’IFEL, l’Istituto per la Finanza e l’Economia Locale dell’ANCI. Il Rapporto, come più volte segnalato dalla categoria Funzione Pubblica Cgil, oltre a segnalare quanto anni di blocco del turnover e delle spese per la formazione del personale pubblico hanno avuto pesanti conseguenze sia in termini quantitativi che di qualificazione degli addetti, conferma la necessità di combinare lo sviluppo delle competenze dei dipendenti comunali e pubblici con l’innovazione organizzativa e tecnologica.

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 23/11/2021


lunedì 22 novembre 2021
Sos clima e rigenerazione. Chance per migliorare la qualità del vivere tra eco-quartieri e mobilità sostenibile. Arup e C40 lanciano l’idea di un Superbonus urbano per accelerare la transizione

Affrontare la crisi climatica, per tendere al «Net zero», rigenerare il patrimonio costruito e l’ambiente urbano. Sono obiettivi raggiungibili, ma per i quali non basta rifare le facciate dei singoli edifici e nemmeno efficientarli dal punto di vista energetico. Servono un’agenda urbana e una nuova governance del pubblico, che incida su pezzi di città, con il coinvolgimento di enti locali e developer, cittadini inclusi. «I progetti di vicinato possono aprire la strada a nuove politiche, sperimentare accordi di partenariato innovativi, considerare modi creativi per aumentare la partecipazione e testare tecnologie nuove».
Questi alcuni dei concetti evidenziati da Arup, che con la rete C40 ha messo a punto la ricerca “Green and Thriving Neighbourhoods”. E ancora «quartieri verdi e fiorenti consentono a residenti di tutte le età di soddisfare le proprie esigenze quotidiane, vicino a casa. Si soddisfa l’economia locale, si incentivano lavori verdi». Facendo anche riferimento al tema della città dei 15 minuti.
Alejandro Gutierrez, direttore Cities & Planning di Arup Milano, rientrato in Italia dopo anni di attività in America Latina e nel Regno Unito, intervistato da Il Sole 24 Ore ha messo a fuoco il tema, contestualizzandolo per il caso italiano. «Bisogna ridurre almeno della metà le emissioni entro il 2030, e le città e i loro distretti sono di una scala sufficiente per poter misurare un impatto significativo. L’alleanza delle cento città della rete C40 – racconta Gutierrez –, che conta 800 milioni di abitanti, è l’ambito che permette di influire in modo determinante per accelerare il cambiamento».

Leggi: Quotidiano Condominio, 22/11/2021


DALLE REGIONI:

martedì 30 novembre 2021
Bergamo, ecco 5 progetti per il bando sull’edilizia pubblica

Cinque progetti, per un valore di poco inferiore a 15 milioni di euro. Sono queste le iniziative che il Comune di Bergamo ha candidato al bando ‘Sicuro, Verde e Sociale’, per rimettere a nuovo gran parte del proprio patrimonio immobiliare pubblico. Il bando è finanziato dal Pnrr e rende disponibili sul territorio lombardo circa 253 milioni per interventi di edilizia su edifici residenziali pubblici (con un finanziamento massimo di 15 milioni per ente proponente). Le risorse stanziate verranno ripartite tra l’Aler (l’azienda lombarda per l’edilizia residenziale) e i Comuni. ‘Sicuro, Verde e Sociale’ prevede tempi di attuazione stringenti, che garantiscano l’ultimazione e il collaudo degli interventi entro marzo 2026, in coerenza con le tempistiche concordate dal governo in sede europea.

Leggi: Redattore Sociale, 30/11/2021


lunedì 29 novembre 2021
Welfare e salute a Milano – Intervista al neoassessore Lamberto Bertolè

Lamberto Bertolè, 46 anni, è il neo assessore milanese a Welfare e Salute, ha un passato coerente con queste tematiche, da addetto ai lavori, sia come fondatore e operatore di una cooperativa sociale che si occupa di minori, che come insegnante di storia e filosofia al liceo. Negli ultimi 5 anni ha ricoperto il ruolo di Presidente del Consiglio Comunale e oggi si misura con questo nuovo compito amministrativo.
Il direttore IRS, Ugo De Ambrogio, lo incontra nel suo ufficio del quartiere Corvetto, una storica periferia milanese. Il neo assessore lo saluta calorosamente dicendo che sta bene ed è ben motivato nell’assumere le sue nuove funzioni.
Sei assessore al Welfare e salute in questa delicata fase di pandemia, non più in emergenza drammatica ma ormai quasi cronica: che significato hanno queste deleghe?
Lo shock della pandemia ha creato una grande discontinuità, ha amplificato disuguaglianze, fragilità, vulnerabilità e problemi già esistenti. E, al tempo stesso, ha aumentato la consapevolezza pubblica della centralità del welfare e dell’importanza di avere un sistema di servizi non residuale, non marginale, ma trasversale alle politiche dell’amministrazione.
Rispetto a welfare e salute è diffusa oggi una grande aspettativa. La collettività è più consapevole dell’importanza di investire sul sistema del welfare, è una consapevolezza ritrovata che ci offre l’opportunità di farlo e che sostiene la nostra determinazione. Abbiamo il dovere di dedicare ogni nostro sforzo ed energia alla costruzione di risposte ai bisogni, aumentando le possibilità di tutti i cittadini di sostenere le crisi e gli shock, di reagire alle condizioni di fragilità che devono affrontare. Dobbiamo fare di più sia perché è giusto, sia perché tante parti della nostra comunità, che stanno affrontando difficoltà pesanti, ci chiedono di fare di più.

Leggi: Welforum, 29/11/2021


domenica 28 novembre 2021
Maggiori servizi e attenzione per gli anziani

I Sindaci del Distretto dell’Ausl di Imola hanno già condiviso l’impiego delle prime risorse del PNRR destinate al miglioramento delle strutture sanitarie. Sono 4 milioni i fondi richiesti da destinati alle Case della Salute del territorio. Presidio fondamentale in cui i cittadini di Medicina da anni trovano risposta ai loro bisogni, grazie alla collaborazione tra Ausl, medici e pediatri convenzionati e volontariato locale. Sulla Casa della Salute di Medicina saranno investiti circa 800 mila euro per migliorarne la funzionalità, gli ambulatori, gli spazi d’attesa e l’accoglienza. Temi di grande attualità dopo le fragilità che il Covid ha evidenziato un po in tutti gli spazi pubblici. Fondi saranno destinati ovviamente anche all’Ospedale di Imola, ma davanti all’invecchiamento della nostra popolazione e al cronicizzarsi delle patologie è necessario investire anche su nuove modalità che facciano sentire i cittadini più vicini e monitorati nel tempo, possibilmente a casa loro.

Leggi: Il Resto del Carlino, 28/11/2021


venerdì 26 novembre 2021
Milano, oltre 20 mila famiglie sotto sfratto

La denuncia dei sindacati degli inquilini. “Il Comune pubblichi nuovo bando per assegnazione case popolari. Le famiglie sotto sfratto non devono essere lasciate sole senza soluzioni”
Sono quasi 20 mila le famiglie che a Milano e nei comuni della città metropolitana rischiano lo sfratto. Per l’esattezza, 16.513 quelle su cui pendeva una richiesta di esecuzione dello sfratto al 31 dicembre 2019, ossia prima della pandemia. A queste vanno aggiunte altre 3.500, per le quali il Tribunale di Milano ha emesso la convalida dello sfratto dal 2020, anche se sono state sospese per effetto dell’emergenza Covid-19. E poi ci sono 4.562 pignoramenti immobiliari registrati nel 2020, quindi di famiglie alle quali viene pignorata la casa perché per esempio non sono riusciti a pagare il mutuo. È il quadro che emerge dai dati forniti dai sindacati Sunia, Sicet, Uniat, Unione lnquilini, Asia e Conia. Ed è per questo che protestano per la “scelta del Comune di Milano di non aprire il secondo avviso per l’assegnazione delle Case Popolari (alloggi SAP – Servizi Abitativi Pubblici)”, sottolineano. È stato aperto infatti solo un bando per l’assegnazione di 599 alloggi a fronte dei 2.014 che sarebbero disponibili, ai quali se ne potrebbero aggiungere altri derivanti dai piani di manutenzione straordinaria di Aler e Comune. Aler dichiara di averne ristrutturati 2.682 e il Comune 4.200.

Leggi: Redattore Sociale, 26/11/2021


venerdì 26 novembre 2021
Milano. I sindacati inquilini considerano inaccettabile la scelta del comune di non aprire un nuovo bando per l’assegnazione delle case popolari

Conferenza stampa unitaria
I sindacati inquilini considerano inaccettabile la scelta del comune di non aprire un nuovo bando per l’assegnazione delle case popolari
perchè:
• CON LA RIPRESA DEGLI SFRATTI DA SETTEMBRE, SI FA SEMPRE PIU’ DRAMMATICA L’EMERGENZA ABITATIVA A MILANO. Ogni giorno 10 famiglie attendono la polizia che verrà a sfrattarle da casa. Al 31/12/2019 ii Ministero degli Interni segnalava a Milano 16.513 richieste di esecuzione degli sfratti. A queste occorre aggiungere circa 3.500 nuove convalide emesse dal Tribunale di Milano dal 2020 ad oggi che erano state sospese per effetto dell’emergenza sanitaria da COVID/19.
• CI SONO OLTRE 6.000 CASE POPOLARI RISTRUTTURATE DA COMUNE E ALER CHE DEVONO ESSEREASSEGNATE IMMEDIATAMENTE. Le assegnazioni avvengono con tempi ancora troppo lenti, a causa dei vincoli imposti dalla L.R.n.16/2016 e dalle modalità con le quali viene fatta la verifica dei requisiti per gli aventi diritto da parte del Comune e di Aler.
• LE ULTIME MODIFICHE FATTE DALLA REGIONE CONSENTIREBBERO ASSEGNAZIONI PIU’ VELOCI IN BASE ALLADISPONIBILITA’ DEGLI ALLOGGI.
• UN NUOVO BANDO SERVE A MOLTISSIME FAMIGLIE CHE HANNO PEGGIORATO LA LORO CONDIZIONE ABITATIVA, ECONOMICA, SOCIALE E SANITARIA.

Leggi: Sunia, 26/11/2021


giovedì 25 novembre 2021
Sicilia. 233 milioni di euro dal fondo complementare del PNRR per la manutenzione straordinaria e la ristrutturazione degli alloggi e degli immobili di edilizia residenziale pubblica assegnati alla Sicilia

Il patrimonio abitativo pubblico siciliano degli Istituti autonomi case popolari e dei Comuni è quasi del tutto degradato e per il 70% necessita di manutenzione ordinaria e straordinaria, anche per l’incuria in cui è stato abbandonato per anni.
Non possiamo per questo in nessun caso perdere queste ingenti risorse.
Siamo comunque preoccupati per i tempi stretti per la predisposizione dei progetti che entro fine dicembre dovranno essere presentati alla Regione, da parte degli Iacp e dei Comuni, che a sua volta entro il 15 gennaio dovrà presentare il piano degli interventi al ministero delle Infrastrutture.
Il SUNIA ha chiesto: che la definizione degli interventi da inserire nel piano venga fatta coinvolgendo le rappresentanze territoriali dei sindacati degli inquilini e degli assegnatari , che sia data priorità alla manutenzione degli edifici mai più deteriorati e che si tenga conto nelle premialità della riqualificazione di quegli alloggi che possono aumentare l’offerta abitativa pubblica.

Leggi: Sunia, 25/11/2021


IN AGENDA:

3.12.2021 – 55° Rapporto sulla situazione sociale del Paese/2021

Giunto alla 55ª edizione, il Rapporto Censis prosegue l’analisi e l’interpretazione dei più significativi fenomeni socio-economici del Paese, individuando i reali processi di trasformazione della società italiana. Su questi temi si soffermano le «Considerazioni generali» che introducono il Rapporto. Nella seconda parte, «La società italiana al 2021», vengono affrontati i processi di maggiore interesse emersi nel corso dell’anno. Nella terza e quarta parte si presentano le analisi per settori: la formazione, il lavoro, il welfare e la sanità, il territorio e le reti, i soggetti e i processi economici, i media e la comunicazione, la sicurezza e la cittadinanza.

Leggi: Censis


Anziani fragili, rsa e futuro Gli esperti si confrontano – LE due GIORNATE GERIATRICHE novaresi

«Riprendiamo il cammino» è il titolo delle ventesime Giornate geriatriche novaresi (Ggn) sabato 27 e il 4 dicembre all’albergo Italia: si parlerà di anziano fragile e cognitività, di rsa e Covid tra esperienze e futuro, di problemi socio-assistenziali nell’anziano con demenza, di «comunità amica» e altro ancora. Spunti preziosi non solo per professionisti ma anche per chi, a vario titolo, vuole approfondire. Organizzano l’Associazione Malati Alzheimer Novara (Ama) con Alzheimer Uniti Italia e Ordine dei medici. Aldo Biolcati, geriatra, già primario al Maggiore e coordinatore scientifico Ama: «Quest’anno la formula è diversa per ragioni logistiche e per confronti ancora più mirati. È stato impegnativo mettere a punto tutto quanto ma il titolo delle Giornate è più che mai significativo». Il 27 l’attenzione sarà per famigliari caregiver, operatori dei comparti sanitario e socio-assistenziale, psicologi e assistenti sociali. La seconda giornata è in particolare per medici generalisti e specialisti e con 6 crediti Ecm: «Anche la cittadinanza è invitata, in base alla disponibilità dei posti». Iscrizione gratuita, consigliabile comunicarla entro sabato 20. Per dettagli sul 27: amanovaraonlus@gmail.com e 377-1698513. Per il 4 dicembre: ordinemediciodontoiatrinovara@gmail.com oppure 0321-410130. Per partecipare sono necessari mascherina e green-pass.

Leggi: Aging Project


“(Ri)usciamo a parlare di stato sociale?”: 5 seminari su welfare e benessere

A Reggio Emilia, dal 30 settembre un ciclo di incontri organizzato dall’Osservatorio internazionale per la coesione e l’inclusione sociale affronterà il tema delle politiche sociali e la loro evoluzione nel nostro paese, tra precariato, hate speech e crisi climatica
Pandemia, precariato, hate speech, ma anche ambiente e benessere sociale. Sono alcuni dei temi in programma nel ciclo di incontri “(Ri)usciamo a parlare di stato sociale?”, organizzati a Reggio Emilia dall’Osservatorio internazionale per la coesione e l’inclusione sociale (Ocis) e promossi da Fondazione Easy Care in collaborazione con Scuola Normale Superiore, nell’ambito delle attività del Laboratorio aperto dei Chiostri di San Pietro (via Emilia San Pietro, 44 C). Cinque appuntamenti gratuiti e aperti al pubblico, dal 30 settembre al 10 dicembre, dedicati ad approfondire questioni centrali per comprendere lo sviluppo delle politiche sociali nel nostro paese.

Leggi: Redattore Sociale


IN EVIDENZA:

AB (Alfabeto Badanti). Appunti per una autobiografia riflessiva

Con lo sguardo di chi si trova a vivere una realtà inaspettata e allo stesso tempo l’occhio “esperto” dello studioso che conosce il nostro sistema di welfare per i non autosufficienti, l’autore offre lo spaccato di vita di un figlio che ha assunto il ruolo di caregiver della propria anziana madre. Il racconto si snoda seguendo le lettere dell’alfabeto, in un alternarsi di osservazioni sul proprio vissuto e di ragionamenti di ampio respiro sulle incongruenze del sistema dei servizi. Di Mauro Ferrari (PhD, sociologo, formatore, consulente organizzativo, docente di Progettazione sociale presso il master “Immigrazione. Fenomeni migratori e trasformazioni sociali” dell’Università Ca’ Foscari di Venezia)
Chi scrive è un sociologo, che da tempo, insieme alla moglie e a qualche supporto esterno, segue sua mamma. Che negli ultimi mesi ha subito un peggioramento, e noi con lei.
Quello che segue è una specie di diario, parte in soggettiva (da qui l’utilizzo della prima persona singolare, le frasi virgolettate), parte in terza persona (le parti che si riferiscono all’interazione fra esperienza diretta e i sistemi di welfare), di una esperienza tuttora in corso come “caregiver familiari”, che altro non sono che figli (e nuore) che hanno intrapreso, per scelta consapevole, la strada della cura a domicilio di una persona non autosufficiente.
Mia mamma, quasi 93enne, nello specifico va nutrita, lavata, cambiata, medicata, spostata dal letto alla carrozzina e viceversa. Nei momenti di lucidità sorprende per come risponde a quesiti sui cruciverba. “il becco dell’aquila?” “rostro” (!), dato che la sua alfabetizzazione è stata in gran parte merito delle “parole crociate” (che bella definizione) compilate nelle notti passate a lume di candela in una garitta vicina al fiume Oglio, in attesa di abbassare o alzare le sbarre del passaggio a livello negli orari previsti, unica compagnia “la domenica del corriere”. Fino a dicembre dello scorso anno viveva a dieci chilometri dalla nostra residenza, con alternarsi di badanti e nostro. Poi, sistemato un monolocale con servizi attrezzati nel giardino della nostra residenza, quella è diventata la sua e nostra abitazione.

Leggi: I Luoghi della Cura


Mese sociale – L’inclusione chiama verbi, non categorie – Di Sergio Pasquinelli

Quando parliamo di inclusione sociale dovremmo smettere di usare le note categorie di bisogno: anziani, minori, poveri, persone con disabilità e così via. Dovremmo usare verbi: vivere con dignità, abitare, lavorare, relazionarsi. Questo, oltre a obbligarci a “integrare” interventi diversi, ci aiuterebbe anche a uscire dal linguaggio un po’ tecnico che circola tra gli addetti ai lavori, a farci capire da tutti, soprattutto da chi è estraneo al mondo dei servizi, del welfare, dell’assistenza.
Il Rapporto di Fondazione per la sussidiarietà
Eppure quando parliamo di risorse economiche ritornano inevitabilmente le note categorie di bisogno con cui ci confrontiamo col resto d’Europa. Ed emerge che l’Italia destina all’assistenza di anziani e disabili risorse insufficienti, il 2,5% del prodotto interno lordo, contro il 3,5% dei paesi Ocse più sviluppati e molto meno di Germania (4,5%), Gran Bretagna (4,3%) e Francia (4,1%). È quanto emerso a Roma alla presentazione del Rapporto “Anziani e disabili: un nuovo modello di assistenza” realizzato dalla Fondazione per la sussidiarietà (Fps), in collaborazione con Cesc – Università degli studi di Bergamo, Crisp – Università degli studi di Milano, Politecnico di Milano e Università degli studi di Parma e con la partecipazione di Fondazione Don Gnocchi e Fondazione Sacra Famiglia.
Lo studio, come ha evidenziato Redattore Sociale, rileva il ruolo chiave del non profit, che copre metà dell’offerta di posti letto per anziani e disabili (49%), rispetto al 42% di 10 anni fa. Cresce anche il privato, ora al 26%, mentre il settore pubblico è sceso dal 30% al 25%. La ricerca segnala la necessità di istituire un Servizio nazionale per la non autosufficienza che superi l’attuale frammentazione degli interventi. Un sistema integrato, con un fondo nazionale e un unico canale di accesso.

Leggi: Welforum


Demografia. Le previsioni da incubo dell’Istat: “Nel 2070 la popolazione residente in Italia sarà di 12 mln in meno rispetto al 2020”

Dai 59,6 mln di residenti del 2020 si passerà ai 47,6 mln tra 50 anni. Il rapporto tra giovani e anziani sarà di 1 a 3 nel 2050 mentre la popolazione in età lavorativa scenderà in 30 anni dal 63,8% al 53,3% del totale. Meno coppie con figli, più coppie senza: entro il 2040 una famiglia su quattro sarà composta da una coppia con figli, più di una su cinque non avrà figli. IL REPORT
“Le previsioni sul futuro demografico in Italia restituiscono un potenziale quadro di crisi. La popolazione residente è in decrescita: da 59,6 milioni al 1° gennaio 2020 a 58 mln nel 2030, a 54,1 mln nel 2050 e a 47,6 mln nel 2070”. A rilevarlo sono delle stime elaborate dall’Istat che fotografano uno scenario demografico futuro da incubo
Il rapporto tra giovani e anziani infatti sarà di 1 a 3 nel 2050 mentre la popolazione in età lavorativa scenderà in 30 anni dal 63,8% al 53,3% del totale.
La crisi demografica si farà sentire su tutto il territorio: entro 10 anni l’81% dei Comuni avrà subito un calo di popolazione, l’87% nel caso di Comuni di zone rurali.
Previsto in crescita il numero di famiglie ma con un numero medio di componenti sempre più piccolo. Meno coppie con figli, più coppie senza: entro il 2040 una famiglia su quattro sarà composta da una coppia con figli, più di una su cinque non avrà figli.

Leggi: Quotidiano Sanità


La missione (possibile) delle cure a casa – di Roberto Bernabei

Ci è voluta un’emergenza sanitaria globale per renderci conto che i fragili si curano sul territorio e che, grazie al supporto delle tecnologie digitali, riusciamo a prenderci cura di questi pazienti anche a distanza. La pandemia ha sfidato il Servizio sanitario laddove, per anni, erano state dedicate risorse e sforzi inadeguati: l’assistenza domiciliare integrata (Adi). Un paradosso, considerato che siamo il primo Paese in Europa per numero di anziani, oggi un quarto della popolazione, e tra gli ultimi per cure domiciliari. I dati del ministero della Salute, censiti da Italia Longeva, ci dicono che l’offerta di Adi, da anni pressoché invariata per numero di assistiti e giornate di presa in carico, è persino peggiorata nell’anno del Covid: nel 2020, poco più di 385mila over-65 (il 2,7% del totale) sono stati curati a domicilio, a fronte di almeno 2 milioni di anziani fragili, con multimorbidità e disabilità, che avrebbero bisogno di cure e monitoraggio continui. L’analisi conferma anche un’altra costante della sanità nostrana, quella delle disomogeneità territoriali, con Regioni in grado di garantire cure domiciliari a più del 3,5% degli anziani e altre che stentano a raggiungere tassi di copertura dell’1%, in molti casi offrendo prestazioni a basso livello di intensità assistenziale e a carattere episodico, come eseguire a domicilio un prelievo ematico. Ma l’Adi è un’altra cosa, prevede un programma di trattamenti medici, infermieristici e riabilitativi che rispondono a bisogni clinici specifici dell’anziano, volti a limitarne il declino funzionale e a migliorare la qualità di vita, e integrati con prestazioni di carattere sociale. Ed è questo che allontana il nostro fragile dall’ospedale posizionandolo nel contesto più favorevole e “curativo”, la propria dimora.

Leggi: Italia Longeva


SEGNALAZIONI:

Indebiti Inps: da calcolare al netto delle imposte

Gli indebiti previdenziali, rivendicati dall’Inps, saranno calcolati al netto delle imposte trattenute al momento dell’erogazione della prestazione e non più al lordo. In applicazione dell’articolo 150 del decreto-legge n. 34/202, l’Istituto previdenziale ha emanato la circolare n. 174 pubblicata il 22 novembre con la quale fornisce le indicazioni operative, precisando che l’ambito di applicazione riguarda le pensioni e le varie indennità previdenziali, nonché le retribuzioni, sulle quali gravano le imposte, mentre sono escluse quelle che ne sono esenti, quali per esempio pensioni e assegni sociali, le pensioni di invalidità civile, le maggiorazioni sociali e gli assegni familiari.
La disposizione, spiega l’Inps nella circolare, è stata introdotta dal legislatore per “deflazionare” il contenzioso civile e amministrativo, derivante dalla pregressa normativa che consentiva all’Istituto previdenziale pubblico di richiedere le somme indebitamente riscosse al lordo delle ritenute fiscali, consentendo al contribuente, raggiunto dalla comunicazione dell’indebito, di recuperare le ritenute subite attraverso il meccanismo della deduzione degli oneri. Contenzioso che, nel corso degli anni, ha contribuito a formare un orientamento giurisprudenziale univoco, secondo cui la restituzione di eventuali indebiti deve riguardare solo le somme effettivamente percepite dal contribuente.
L’Istituto, quindi, in qualità di sostituto di imposta, qualora abbia titolo a chiedere la restituzione di somme percepite indebitamente, dovrà calcolarle al netto delle imposte e non costituiranno onere deducibile per il contribuente gravato dall’indebito.
All’Inps, la nuova disposizione riconosce un credito d’imposta pari al 30 per cento delle somme oggetto di restituzione, utilizzabile senza limite di importo in compensazione ai sensi dell’articolo 17 del D.lgs n. 241/1997.

Leggi: Inca


 

 

 

Domenico Pantaleo è il nuovo presidente nazionale Auser

Venerdì 19 novembre si sono chiusi i lavori del X Congresso Nazionale Auser con l’elezione di Domenico Pantaleo come nuovo presidente nazionale, succede ad Enzo Costa giunto dopo otto anni al termine del suo secondo mandato.
Nato a Milano nel 1954, Pantaleo inizia la sua esperienza sindacale nel 1977 come responsabile della lega Filtea di Putignano (Bari) in una fase di duro scontro per affermare il rispetto del contratto nazionale e per superare le condizioni di sfruttamento e di lavoro nero. Successivamente viene eletto prima Segretario generale della Filtea di Bari per poi essere chiamato a ricoprire la carica di Segretario generale regionale. Nel 1989 entra nella Segreteria regionale della Fillea. Nel 1992 entra invece nella Segreteria della Cgil Puglia con l’incarico di responsabile della contrattazione e delle politiche industriale diventando nel 2000 Segretario generale. Nel 2008 viene eletto Segretario generale della Flc nazionale. Conclusi gli otto anni di mandato viene chiamato a lavorare nel dipartimento welfare della Cgil nazionale, per poi entrare nella Segreteria dello Spi Cgil Nazionale. Dal 29 marzo di quest’anno era membro della presidenza nazionale Auser.


NEWS:

lunedì 22 novembre 2021
Audizione CGIL su Legge di Bilancio 2022

Di seguito pubblichiamo il testo dell’Audizione CGIL sul disegno di legge di Bilancio 2022-2024 svolta lunedì 22 novembre presso le Commissioni congiunte Bilancio del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, elaborato da tutte le Aree del Centro Confederale
Il giudizio sulla Legge di bilancio 2022 è condizionato da una serie di misure che presentano forti criticità e da una serie di nodi irrisolti che rischiano di non cogliere la necessità di dare risposte al lavoro, in particolare dei giovani e delle donne, e alle condizioni materiali delle persone. Inoltre sono assenti politiche adeguate di coordinamento sul versante industriale e dello sviluppo, in particolare del Mezzogiorno del Paese, che colleghino adeguatamente le scelte di investimento determinate dal PNRR con strumenti in grado di affrontare da un lato le crisi dall’altro le nuove opportunità di specializzazione produttiva. Non si supporta a sufficienza la transizione industriale verso lo sviluppo sostenibile e l’innovazione. L’Italia ha affrontato l’emergenza pandemica con un’economia debole, una struttura produttiva ridimensionata e un’alta disoccupazione effettiva.

Leggi: Cgil, 22/11/2021


lunedì 22 novembre 2021
Rigenerazione urbana: documento CGIL e SUNIA in relazione al nuovo testo unificato

Di seguito pubblichiamo la memoria predisposta da CGIL e SUNIA, sindacato unitario nazionale inquilini e assegnatari, inviata il 17 novembre scorso alla 13a Commissione Permanente del Senato, in relazione al Nuovo testo unificato per i disegni di legge nn. 1131, 970, 985, 1302, 1943, 1981, 2292 e 2297, in materia di rigenerazione urbana
CGIL e SUNIA considerano il coinvolgimento sul nuovo testo unificato in materia di rigenerazione urbana un segnale importante di attenzione e interesse per i temi di cui si occupano, a partire dalla qualità del vivere in contesti urbani sempre più complessi e dell’abitare sociale nel più ampio ambito della rigenerazione urbana.
Le nostre Organizzazioni hanno espresso alcune considerazioni in materia, a novembre dello scorso anno, nell’audizione presso la 13a Commissione permanente del Senato nell’ambito dell’esame congiunto dei disegni di legge 1131, 970, 985, 1302, 1943, 1981. Già in quella occasione mostrammo il nostro apprezzamento per l’interesse del Parlamento nel voler dotare la legislazione nazionale di una norma quadro in materia di rigenerazione urbana, processo ormai ineludibile per perseguire un obiettivo di sviluppo sostenibile, rimarcando un vuoto legislativo che ha prodotto confusione e ambiguità, essendo spesso stata intesa, la rigenerazione, nonostante finalità dichiarate di ridurre il consumo di suolo, favorire la rigenerazione e razionalizzazione del patrimonio edilizio e delle aree urbane degradate, una mera modalità per derogare agli indici edilizi.

Leggi: Cgil, 22/11/2021


venerdì 19 novembre 2021
Cade il tabù dell’obbligo di vaccinazione. Ora si rompano gli indugi e si attui anche in Italia, prima che sia troppo tardi

Una crescita fortissima dei contagi ha spinto il governo austriaco a riattivare il lockdown almeno per i prossimi 20 giorni e poi a fare l’annuncio che rompe il tabù sull’obbligatorietà vaccinale finora imperante in tutte le cancellerie europee: dal 1 febbraio, in Austria, chi non si sarà ancora vaccinato dovrà farlo per legge. E da noi? Cosa impedisce di attuare questa misura ragionevole, chiara e legittima di sanità pubblica?
L’Austria ha rotto gli indugi e ha annunciato che da febbraio 2022 scatterà l’obbligo vaccinale contro il Covid per tutti.
L’Austria è uno dei paesi europei dove la quarta ondata sta colpendo molto duramente: negli ultimi 14 giorni rilevati dall’Ecdc ha contato ben 1.527 casi ogni 100mila abitanti, meno degli oltre 2.000 della Slovenia che detiene il record negativo nei Paesi Ue, ma comunque molti di più dei 473 casi ogni 100mila registrati mediamente in Europa. E molti, molti di più dei 72 ogni 100mila della Spagna e dei 129 dell’Italia.

Leggi: Quotidiano Sanità, 19/11/2021


venerdì 19 novembre 2021
Grandi metropoli: un italiano su 5 andrebbe a vivere in un piccolo paesino

Dove vivi e dove vorresti vivere – Diversi fattori influiscono sul luogo dove si scegliere di vivere, dalle possibilità economiche alle opportunità di lavoro e ai bisogni familiari.
Secondo il sondaggio «Dove vivi e dove vorresti vivere» di Immobiliare.it, il portale immobiliare leader in Italia, solo la metà degli abitanti nel nostro Paese è soddisfatta del luogo in cui vive. Dal campione di 3 mila persone, rappresentativo della popolazione italiana, emerge che un quinto degli abitanti dei grandi centri metropolitani andrebbe volentieri in un piccolo paesino. Non è lo stesso, però, per lo spostamento inverso: dai piccoli centri è soltanto il 12% che farebbe a cambio con chi vive in città.
Vantaggi e svantaggi dei grandi centri urbani -Degli abitanti dei grandi centri urbani (oltre 250 mila), gran parte si ritiene soddisfatta. In una scala da 1 a 5 che misura il livello di gradimento del luogo, il 52% ha votato fra 4 e 5. Un terzo di loro, però, pensa che il problema più urgente da risolvere è il costo delle case, ancora prima che dell’inquinamento.

Leggi: Corriere della Sera, 19/11/2021


venerdì 19 novembre 2021
Sindacati al governo: risposte su pensioni, fisco, sanità e non autosufficienza

“I pensionati chiedono risposte, già a partire da questa Legge di Bilancio”. Lo hanno ribadito Cgil, Cisl, Uil e Spi, Fnp, Uilp nel corso della grande Assemblea Nazionale di Spi, Fnp, Uilp che si è tenuta ieri, 17 novembre, a Roma.
“L’apertura del Governo al confronto è un risultato significativo – dichiarano Cgil, Cisl, Uil e Spi, Fnp, Uil – perché è finalmente emersa una volontà di cominciare a discutere di una modifica strutturale della Riforma Fornero, come chiediamo da tempo, e sulla destinazione degli 8 miliardi previsti dalla Legge di Bilancio per ridurre la pressione fiscale. Una volontà che valuteremo e verificheremo negli incontri che si terranno nelle prossime settimane.
Per noi è necessaria l’adozione di misure che tutelino i pensionati di oggi e di domani; a partire da una pensione di garanzia per i giovani; dal riconoscimento previdenziale del lavoro di cura; da una flessibilità in uscita intorno ai 62 anni o con 41 anni di contributi a prescindere dall’età; dal maggior riconoscimento dei lavoro gravosi e usuranti; da un meccanismo più equo di rivalutazione delle pensioni; dall’ampliamento dei beneficiari della quattordicesima e incremento dell’importo per chi già la riceve.

Leggi: Spi-Cgil, 19/11/2021


venerdì 19 novembre 2021
Anziani, Sant’Egidio lancia il crowdfunding per trovare “soluzioni abitative nuove”

La campagna di raccolta fondi è dedicata a “La Casa dell’Amicizia” e prevede la realizzazione di appartamenti per esperienze di cohousing a beneficio di persone anziane fragili e in difficoltà economiche
La Comunità di Sant’Egidio – comunità cristiana diffusa in 70 paesi del mondo – lancia a Padova nello storico quartiere del Portello il progetto della “La Casa dell’amicizia”. Con la ristrutturazione del patronato della Chiesa dell’Immacolata, l’iniziativa prevede la realizzazione di sale polifunzionali e due appartamenti per esperienze di cohousing a beneficio di anziani in condizioni di fragilità e di difficoltà economiche.
Il progetto parte da una consolidata esperienza della Comunità di Sant’Egidio sul territorio nazionale ed europeo: da molti anni a Padova la comunità, che conta attualmente 300 volontari, ha promosso due convivenze di questo tipo con risultati molto positivi, sia sulla qualità della vita che sulla salute degli anziani.

Leggi: Redattore Sociale, 19/11/2021


venerdì 19 novembre 2021
Spazi in trasformazione

L’urbanismo transitorio è un nuovo approccio alla rigenerazione urbana che da alcuni anni si sta sperimentando con successo in Francia. Amministrazioni e proprietari privati di immobili inutilizzati lavorano per coinvolgere le comunità in un processo dedicato a sperimentare nuovi usi degli spazi che possono innescare processi di cambiamento rigenerativo non solo immobiliare.
Si tratta, infatti, di una innovazione necessaria del modo di “fare e vivere la città” dove la priorità attribuita alla rigenerazione urbana spinge verso la ricerca di modelli di riuso capaci di generare impatti sociali, culturali ed economici tangibili.
Le città, basta guardarsi intorno, sono “piene di vuoti”, spazi non più utilizzati, edifici abbandonati, dalle caserme ai cantieri navali, dalle fabbriche agli uffici vuoti, un patrimonio storico deteriorato soprattutto nelle periferie, che rappresentano insieme un problema e un’opportunità per lo sviluppo del territorio, radicalmente altro dall’espansione insediativa e dal consumo di suolo.

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 19/11/2021


giovedì 18 novembre 2021
La babele dell’assistenza agli anziani nel nostro Paese – “Anziani non autosufficienti e integrazione sociosanitaria nei Piani regionali” – La nuova ricerca Auser presentata al X Congresso Nazionale

I non autosufficienti nel nostro Paese sono oggi 2milioni 996.000 un numero destinato a crescere nel futuro, nel 2045 potrebbero raggiungere una cifra variabile fra 4.296.000 e gli oltre 5milioni 500mila. Molto dipenderà dalle politiche di prevenzione che verranno realizzate.
Gli anziani non autosufficienti esprimono una domanda di assistenza e bisogni molto complessi a cui si riesce a dare risposta a fatica, un peso che le famiglie portano sulle loro spalle spesso in solitudine. Per essere all’altezza della sfida demografica che ci attende occorre mettere al centro la persona con i suoi bisogni (affettivi, sanitari, sociali, culturali); l’integrazione dei servizi di assistenza è una delle condizioni essenziali ai fini della qualità dell’assistenza sociosanitaria alla popolazione anziana non autosufficiente.
L’Auser con la ricerca di Claudio Falasca “Anziani non autosufficienti e integrazione sociosanitaria nei Piani regionali” presentata a Roma il 18 novembre in occasione del X Congresso Nazionale, ha messo sotto la lente d’ingrandimento i Piani sanitari e i Piani sociali delle regioni.

Leggi: Auser, 18/11/2021


giovedì 18 novembre 2021
Il Ministro Orlando al Congresso Nazionale Auser – “Rappresentate una preziosa bussola che consente alla politica di non perdersi”

Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando è intervenuto questa mattina al X Congresso Nazionale dell’Auser in corso a Roma presso il Centro Congressi Frentani.
Il Ministro ha espresso apprezzamento per l’operato dell’Auser “per la tenacia e la lungimiranza del vostro impegno sociale e solidale che da molti anni portate avanti. Avete tracciato una strada importante dell’innovazione sociale e culturale. Voi – ha proseguito – rappresentate una preziosa bussola che consente anche alla politica di non perdersi. C’è bisogno di una politica che metta al centro l’ essenzialità del diritto alla cura e alle relazioni umane. L’esigenza di un cambiamento profondo nel rapporto tra istituzioni e cittadini deve basarsi sulla partecipazione. Oggi più che mai il ruolo delle organizzazioni è fondamentale” ha proseguito il ministro Orlando.
“Gli anziani, le donne e i bambini hanno pagato di più le conseguenze della pandemia. Sono accresciute le disuguaglianze e le solitudini. La pandemia è stato un punto di rottura che ci ha fatto capire che non possiamo più a tornare a prima e che una nuova politica per gli anziani deve valorizzare quella fase della vita.

Leggi: Auser, 18/11/2021


giovedì 18 novembre 2021
Assistenza ai non autosufficienti: “Situazione allarmante, una vera babele”

Indagine Auser analizza i piani regionali sociali e sanitari: le pagine dedicata agli anziani sono il 3%, le risorse nei bilanci lo 0,2%. “21 sistemi diversi, con rilevanti disparità”. In Italia oltre 2,9 milioni di non autosufficienti, nel 2045 potrebbero anche superare i 5,5
L’assistenza agli anziani non autosufficienti è “una vera ‘babele’ con grandi ritardi nell’integrazione dei servizi sociali e sanitari”. La denuncia di questa “situazione allarmante” è contenuta nella ricerca di Claudio Falasca, “Anziani non autosufficienti e integrazione sociosanitaria nei Piani regionali”, promossa da Auser e presentata a Roma oggi, 18 novembre, nel corso del X Congresso Nazionale. Sotto la lente d’ingrandimento i Piani sanitari e i Piani sociali delle regioni: le pagine dedicata agli anziani nei piani sono solo il 3%, le risorse nei bilanci lo 0,2%. “Inutile” invece la verifica del rispetto dei Livelli essenziali delle prestazioni in ambito sociale (Lep) e del loro grado di integrazione con i servizi sanitari, considerato “che a più di 20 anni dalla loro introduzione, perdura l’assenza della normativa nazionale che ne garantisce l’esigibilità”.

Leggi: Redattore Sociale, 18/11/2021


giovedì 18 novembre 2021
Dal “geriatra di famiglia” alle tre misure (non rinviabili) sull’assistenza domiciliare: le proposte di Auser

Nell’indagine Auser le misure per uscire dalla “babele” dell’assistenza agli anziani: potenziare infermieri di famiglia, assistenti sociali e assistenza domiciliare e istituire un Fondo nazionale per la cura a lungo termine. “Mettere ordine nell’architettura istituzionale”
Così come per i bambini è istituito il pediatra di famiglia “è giunto il momento di prevedere il Geriatra di famiglia come uno dei pilastri del sistema sanitario”: il rapporto oggi in Italia è di solo 4.249 geriatri per oltre 13 milioni di over65. Accanto a questa figura professionale, occorre sviluppare quella dell’infermiere di famiglia, cui spetterebbe il servizio di consulenza e supporto alle famiglie e la gestione di collegamento, integrazione e ascolto tra il medico di medicina generale, il geriatra, i servizi e la famiglia. Oltre a rafforzare la presenza degli assistenti sociali nei distretti sociosanitari: oggi sono 23.282 a fronte di oltre 253 mila infermieri. Sono alcune delle proposte dell’Auser per “uscire dalla babele” dell’assistenza agli anziani non autosufficienti; una serie di misure sui cui intervenire da subito, a corredo dei risultati dell’indagine “Anziani non autosufficienti e integrazione sociosanitaria nei Piani regionali”, presentato oggi, 18 novembre, nel corso del X Congresso Nazionale, curata da Claudio Falasca.

Leggi: Redattore Sociale, 18/11/2021


giovedì 18 novembre 2021
La Corte Costituzionale boccia le questioni sollevate sulla proroga degli sfratti

Da gennaio però occorrono misure di sostegno a inquilini e proprietari per una reale graduazione programmata dei provvedimenti che freni le gravi criticità dell’emergenza sfratti in forte aumento dal 1 gennaio 2022
Dichiarazione dei Segretari generali Stefano Chiappelli, SUNIA, Antonio Falotico, SICET, Augusto Pascucci, UNIAT, Walter De Cesaris, Unione Inquilini
Con la sentenza n. 213 della Corte Costituzionale, depositata l’11 novembre 2021, si conferma la legittimità delle proroghe (dal 1° gennaio al 30 giugno 2021 e dal 1° luglio al 31 dicembre 2021) della sospensione dell’esecuzione di rilascio di immobili per morosità.
La pronuncia ha pertanto dichiarato non fondate le questioni di costituzionalità sollevate dai Giudici dell’esecuzione presso i Tribunali di Trieste e di Savona, in relazione all’articolo 13, comma 13, del decreto-legge cd. Milleproroghe (31 dicembre 2020 n. 183) e all’articolo 40-quater del decreto legge cd. sostegni (22 marzo 2021 n. 41).
In particolare la Corte ha rilevato come rispetto alla sospensione prevista all’inizio della pandemia, che risultava generalizzata, i successivi provvedimenti restringendo il campo temporale della sospensione hanno attuato un progressivo e ragionevole aggiustamento e bilanciamento degli interessi e diritti delle parti interessate.

Leggi: Sunia, 18/11/2021


giovedì 18 novembre 2021
Nelle Rsa torna la paura del Covid: tutti positivi e una vittima ad Aosta, 5 morti ad Ancona

Il virus rialza la testa anche nelle strutture di assistenza per anziani. Tutti positivi e una vittima in un centro ad Aosta, 5 morti ad Ancona. I sanitari: «Non bastano più le protezioni, la terza dose è in ritardo»
Ha solo una mascherina bianca per difendersi. E adesso, quest’infermiera triste si mette le mani davanti agli occhi. «Non lo so. Non lo so davvero. Non riesco a capire come possa essere successo. Abbiamo usato tutta la cura possibile e rispettato i protocolli. Ma non è bastato». C’è da sperare che questa casetta bassa, dietro al centro di Aosta, non assomigli al futuro d’Italia. Qui le Rsa vengono chiamate micro comunità. Nella struttura di via Saint-Martin de Corléans, gestita dal Comune, erano ospitate tredici persone anziane non autosufficienti, dodici di loro si sono ammalate di Covid, una è morta: si chiamava Ilda Rosset, aveva ottant’anni e l’Alzheimer, è morta dopo sette giorni di agonia nel reparto di rianimazione dell’ospedale Parini.

Leggi: La Stampa, 18/11/2021


martedì 16 novembre 2021
Anziani non autosufficienti, in manovra solo 100 milioni per i servizi domiciliari dei Comuni. “Serve almeno il triplo. L’attenzione del governo è calata”

Cristiano Gori, coordinatore del Network Non Autosufficienza che fa parte del Patto per un nuovo welfare in questo campo: “Il Recovery plan prevede 580 milioni in più per l’Assistenza domiciliare integrata delle Asl, cioè i servizi medici, infermieristici e riabilitativi, di cui beneficia il 6,2% degli anziani. Ma, in attesa della riforma annunciata sempre nel Pnrr, va rafforzato anche il servizio comunale”. La legge di Bilancio promette livelli essenziali delle prestazioni: le risorse però non bastano.

Leggi: Il Fatto Quotidiano, 16/11/2021


DALLE REGIONI:

martedì 23 novembre 2021
Puglia, sì dell’aula alla legge sull’assistenza sanitaria per i senza dimora

Il Consiglio regionale della Puglia ha approvato alla unanimità la proposta di legge presentata dal Pd che garantisce assistenza sanitaria a chi vive in strada e che proprio perché senza una casa non può scegliere un medico di base. Il testo di legge si basa sui dati relativi a chi vive in povertà assoluta che secondo i rilievi effettuati dall’Istat e relativi al 2020 riguardano il 9,4% della popolazione nazionale.
La proposta di legge considera anche i dati relativi alla Puglia con un focus sulla città di Bari in cui ci sarebbero tra i 500 e i 550 senzatetto di cui il 53,7% vive in condizioni di indigenza da almeno due anni. Più dell’80% ha dichiarato di aver avuto almeno un contatto con i servizi sociali comunali nel corso dell’ultimo anno mentre il 12% degli intervistati dichiara di avere condizioni di salute precarie o molto gravi.

Leggi: Redattore Sociale, 23/11/2021


martedì 23 novembre 2021
Casa, in Emilia-Romagna 4,3 milioni per inquilini involontariamente morosi

Per gli inquilini involontariamente morosi la Regione Emilia-Romagna per il 2021 mette a disposizione di Comuni e Unioni di Comuni oltre 4,3 milioni di euro. Si trasformeranno in “aiuto concreto” per quanti non riescono a pagare l’affitto per gravi difficoltà economiche, anche dovute all’emergenza sanitaria, e finiscono per rischiare di perdere la casa per sfratto. Questo provvedimento dal 2014 ha permesso di destinare sul territorio oltre 29,8 milioni di euro, e ora viene rafforzato a causa dell’emergenza Covid, ampliando la platea dei beneficiari. La Giunta regionale, con un atto approvato in questi giorni, ha infatti recepito la novità introdotta dal decreto del ministero delle Infrastrutture del 30 luglio scorso, che ha ripartito tra le Regioni i fondi per dare un contributo a chi, a causa dell’emergenza Covid, ha subito una riduzione del reddito Irpef superiore al 25% rispetto al 2020.

Leggi: Redattore Sociale, 23/11/2021


lunedì 22 novembre 2021
Pescara. Il Comune ha pubblicato il bando per la mobilità volontaria fra assegnatari degli alloggi E.R.P. di famiglie con disabili

E’ stato pubblicato, nei giorni scorsi, da parte del Settore Politiche per il Cittadino e del Servizio Politiche Abitative del Comune di Pescara un AVVISO PUBBLICO per la gestione della mobilità volontaria riservata ai sensi dell’art.17-bis L.R. 96/96 e ss.mm.ii. fra assegnatari di Alloggi ERP.
In buona sostanza, gli assegnatari di alloggi di edilizia residenziale pubblica possono presentare domanda di mobilità volontaria riservata a nuclei assegnatari, in cui sono presenti persone non deambulanti o non vedenti, riguardo gli alloggi che, nel periodo di efficacia delle varie graduatorie definitive, si renderanno disponibili nel Comune di Pescara, nonché negli immobili di
proprietà del predetto Comune siti in Montesilvano, Spoltore e Francavilla al Mare.

Leggi: Sunia, 22/11/2021


lunedì 22 novembre 2021
Anziani, allarme Pd Marche: rischio perdita di un terzo delle Rsa per debiti

“La Regione Marche sembra aver deciso di lasciare al loro destino gli enti gestori del settore socio-sanitario i quali, durante la pandemia, hanno continuato a erogare servizi di assistenza ad anziani, disabili, minori, soggetti con problemi di salute mentale e dipendenze patologiche”. E’ il j’accuse lanciato dal capogruppo in Consiglio regionale Maurizio Mangialardi (Pd) nei confronti dell’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini e del governatore Francesco Acquaroli.
“Da mesi denunciamo, inascoltati, le difficoltà di queste strutture, duramente colpite dalla pandemia che ha fatto aumentare i costi di gestione e impedito l’accoglienza di nuove persone- continua Mangialardi – Il rischio è di perdere sotto il peso dei debiti oltre un terzo delle strutture autorizzate che si occupano quotidianamente di ben 15 mila persone di cui 12 mila anziani.

Leggi: Redattore Sociale, 22/11/2021


sabato 20 novembre 2021
La portineria si trasferisce nel quartiere per sostenere chi è in difficoltà

È il progetto del Csv di Venezia per contrastare la solitudine, che coinvolge i territori della città metropolitana, di Mestre e Chioggia. In questi nuovi spazi i volontari assisteranno persone anziane, con disabilità o con problemi socioeconomici per piccole necessità e attività quotidiane
Nel territorio della città metropolitana di Venezia c’è una nuova concezione delle portinerie, che da un singolo palazzo si trasferiscono nei quartieri, diventando spazi innovativi, sia fisici che virtuali, dedicati all’ascolto e al supporto dei cittadini, in cui far crescere legami sociali, ma anche rispondere ai bisogni di chi vive situazioni di difficoltà.
Avviene grazie al progetto “Portinerie di quartiere. Avamposto di comunità” che il Csv di Venezia sta sperimentando in rete con alcune organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale attive sul territorio, per promuovere azioni di contrasto alla “solitudine involontaria”, dovuta al fenomeno dell’impoverimento delle reti primarie familiari e amicali.

Leggi: Redattore Sociale, 20/11/2021


venerdì 19 novembre 2021
Troppa burocrazia e tempi lunghi per i permessi rischiano di fare da freno

Case con prezzi accessibili, mobilità fluida, riqualificazione degli edifici in chiave sostenibile sono alcuni dei temi toccati dal Pnrr , il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che potrebbe rappresentare la sfida chiave per il nostro Paese. E per Milano.
In arrivo nel capoluogo lombardo pre-Covid erano attesi investimenti per circa dieci miliardi di euro, oggi che le cifre si sono ridimensionate per la pandemia e la cautela imposta dai tempi che viviamo dovrebbero arrivare però 4-5 di miliardi proprio dal Pnrr. Capitali in grado di accelerare quel processo di rinascita che Milano ha messo in piedi anni fa.«La stagione aperta dal Governo Draghi e l’approvazione del Pnrr rappresentano una opportunità storica non ripetibile per tracciare un nuovo percorso per il futuro dell’Italia, da un punto di vista sociale, ambientale ed economico – dice Paolo Bellacosa, partner di Vitale & Co -.

Leggi: Confedilizia, 19/11/2021


mercoledì 17 novembre 2021
L’intelligenza artificiale per predire il rischio di povertà negli anziani e per riconoscere le emozioni connesse ai bisogni invisibili

Ampel, il nuovo progetto di cui Auser Lombardia è partner, Università di Milano-Bicocca, Auser Lombardia e la Fondazione IRCCS Carlo Besta (con il supporto di Fondazione Cariplo) hanno avviato oggi il progetto “AMPEL: Artificial intelligence facing Multidimensional Poverty in ELderly” che – utilizzando la metafora di un semaforo (“Ampel” in tedesco) con tre gradi di allerta – analizza, classifica e valuta in termini predittivi, il rischio di povertà multidimensionale degli anziani.
Gli obiettivi principali del progetto sono: 1) l’identificazione di nuovi indicatori del rischio di povertà e della loro reciproca interazione sulla base di dati che raccolgono informazioni relative alle difficoltà quotidiane e che potrebbero rivelare nuove criticità che i servizi sociali, i comuni e le altre istituzioni pubbliche dovranno affrontare; 2) la definizione di modelli di Intelligenza Artificiale che, gestendo grandi quantità di dati eterogenei, forniscano una previsione del rischio di povertà, che può essere sfruttata dai responsabili delle politiche di welfare per progressiva eradicazione della povertà e la promozione della salute, anche per guidare le azioni in caso di situazioni di emergenza, come la pandemia Covid-19;

Leggi: Auser, 17/11/2021


IN AGENDA:

3.12.2021 – 55° Rapporto sulla situazione sociale del Paese/2021

Giunto alla 55ª edizione, il Rapporto Censis prosegue l’analisi e l’interpretazione dei più significativi fenomeni socio-economici del Paese, individuando i reali processi di trasformazione della società italiana. Su questi temi si soffermano le «Considerazioni generali» che introducono il Rapporto. Nella seconda parte, «La società italiana al 2021», vengono affrontati i processi di maggiore interesse emersi nel corso dell’anno. Nella terza e quarta parte si presentano le analisi per settori: la formazione, il lavoro, il welfare e la sanità, il territorio e le reti, i soggetti e i processi economici, i media e la comunicazione, la sicurezza e la cittadinanza.

Leggi: Censis


Anziani fragili, rsa e futuro Gli esperti si confrontano – LE due GIORNATE GERIATRICHE novaresi

«Riprendiamo il cammino» è il titolo delle ventesime Giornate geriatriche novaresi (Ggn) sabato 27 e il 4 dicembre all’albergo Italia: si parlerà di anziano fragile e cognitività, di rsa e Covid tra esperienze e futuro, di problemi socio-assistenziali nell’anziano con demenza, di «comunità amica» e altro ancora. Spunti preziosi non solo per professionisti ma anche per chi, a vario titolo, vuole approfondire. Organizzano l’Associazione Malati Alzheimer Novara (Ama) con Alzheimer Uniti Italia e Ordine dei medici. Aldo Biolcati, geriatra, già primario al Maggiore e coordinatore scientifico Ama: «Quest’anno la formula è diversa per ragioni logistiche e per confronti ancora più mirati. È stato impegnativo mettere a punto tutto quanto ma il titolo delle Giornate è più che mai significativo». Il 27 l’attenzione sarà per famigliari caregiver, operatori dei comparti sanitario e socio-assistenziale, psicologi e assistenti sociali. La seconda giornata è in particolare per medici generalisti e specialisti e con 6 crediti Ecm: «Anche la cittadinanza è invitata, in base alla disponibilità dei posti». Iscrizione gratuita, consigliabile comunicarla entro sabato 20. Per dettagli sul 27: amanovaraonlus@gmail.com e 377-1698513. Per il 4 dicembre: ordinemediciodontoiatrinovara@gmail.com oppure 0321-410130. Per partecipare sono necessari mascherina e green-pass.

Leggi: Aging Project


Seminario online “Le sfide del welfare e della sua governance territoriale”

Lunedì 29 novembre, dalle 9.30 alle 12.30, è in programma il seminario online “Le sfide del welfare e della sua governance territoriale” promosso dal Master in “Governance e innovazioni di welfare locale” del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Bologna, insieme al Comune di Bologna e con il patrocinio di ANCI Emilia-Romagna. L’appuntamento verrà trasmesso dalla sala convegni del MAMbo in diretta streaming sul canale youtube della Redazione Area Welfare del Comune di Bologna. Il seminario vuole essere un’occasione per riflettere – insieme a docenti, esperti, rappresentanti delle Istituzioni – sulle nuove sfide che il nostro welfare è chiamato oggi ad affrontare e sulle innovazioni nella produzione di servizi, alla luce delle opportunità offerte dal Pnrr e dei nuovi strumenti normativi in materia di co-progettazione e co-programmazione. Leggi la notizia

Leggi: Comune di Bologna


“(Ri)usciamo a parlare di stato sociale?”: 5 seminari su welfare e benessere

A Reggio Emilia, dal 30 settembre un ciclo di incontri organizzato dall’Osservatorio internazionale per la coesione e l’inclusione sociale affronterà il tema delle politiche sociali e la loro evoluzione nel nostro paese, tra precariato, hate speech e crisi climatica
Pandemia, precariato, hate speech, ma anche ambiente e benessere sociale. Sono alcuni dei temi in programma nel ciclo di incontri “(Ri)usciamo a parlare di stato sociale?”, organizzati a Reggio Emilia dall’Osservatorio internazionale per la coesione e l’inclusione sociale (Ocis) e promossi da Fondazione Easy Care in collaborazione con Scuola Normale Superiore, nell’ambito delle attività del Laboratorio aperto dei Chiostri di San Pietro (via Emilia San Pietro, 44 C). Cinque appuntamenti gratuiti e aperti al pubblico, dal 30 settembre al 10 dicembre, dedicati ad approfondire questioni centrali per comprendere lo sviluppo delle politiche sociali nel nostro paese.

Leggi: Redattore Sociale


25 NOVEMBRE 2021 Bologna – Centro Congressi Savoia Hotel Regency

Il Forum N.A. si svolgerà in presenza nella location del Centro Congressi Savoia Hotel di Bologna.
Un evento formativo che negli anni è diventato il punto di riferimento nazionale per i professionisti e gli operatori dei servizi alla persona e per tutti coloro che a vario titolo si occupano delle persone non autosufficienti.
In occasione della XIII edizione del ForumN.A., la rivista WelfareOggi ha istituito la nuova edizione del Premio WelfarOggi con la finalità di contribuire alla valorizzazione e alla conoscenza di percorsi virtuosi presenti nei territori.
La partecipazione è gratuita e la data ultima per presentare i progetti è stata prorogata al 31 ottobre 2021.
Il regolamento con tutte le modalità di partecipazione sono pubblicati nel sito www.nonautosufficienza.it.


IN EVIDENZA:

Analisi critica di alcuni obiettivi del PNRR per la medicina territoriale – Giuseppe Belleri

Il capitolo finale del Dossier di accompagnamento del PNRR a Bruxelles affronta le problematiche finanziarie che comprendono due sezioni: i costi per strutture e personale e i risparmi di spesa aggiuntivi rispetto al finanziamento comunitario. Questi ultimi prevedono:
la riduzione dei ricoveri ad alto rischio di inappropriatezza per diabete, BPCO ed ipertensione arteriosa e della spesa farmaceutica per tre classi di farmaci;
il contenimento degli accessi impropri al PS.
Si tratta di ingenti risparmi che destano alcune perplessità per quanto riguarda la spesa farmaceutica, i ricoveri e gli accessi impropri in PS. Vediamo in dettaglio quest’ultimo capitolo.
La riduzione degli accessi in PS
La quantificazione dei risparmi previsti nelle schede di programma appare ottimistica. Le Case della Comunità o CdC potranno contribuire al contenimento dell’utilizzo inappropriato del PS ma difficilmente nella misura che ipotizza il dossier inviato a Bruxelles, vale a dire una riduzione dei codici bianchi e verdi rispettivamente del 90% e 60%, con un risparmio di risorse destinato a finanziare le CdC. Queste percentuali, rapportate al numero annuale di accessi ai PS, comporterebbero un calo complessivo di quasi il 60%, cifra poco realistica e di difficile concretizzazione nel breve-medio periodo.

Leggi: Welforum


Ma i servizi non possono essere un’azienda – di Giovanni Merlo

«La progressiva sanitarizzazione dei servizi sociosanitari – scrive Giovanni Merlo, riferendosi alla realtà della Lombardia, ma non solo – ha coinvolto, seppure in modalità differente, anche gli interventi di carattere più schiettamente socioassistenziale che, pur con contenuti differenti, vengono finanziati e controllati con un sistema che risponde alla medesima matrice ideologica. Uno degli esiti è che, in questa rete di unità di offerta, le persone con disabilità possono entrare con una discreta facilità, almeno fino a quando trovano posti liberi, ma invece non ne escono quasi mai»
L’accademico Gregorio Arena ci ha insegnato che gli Enti di Terzo Settore hanno una natura bifronte: «Da un lato sono cittadini associati che la Repubblica (intesa come apparato istituzionale) deve sostenere quando svolgono attività di interesse generale. Dall’altro lato, cioè dal punto di vista dei cittadini attivi, sono “Repubblica” e quindi devono essi stessi “favorire” le autonome iniziative dei cittadini per lo svolgimento di attività di interesse generale».
Si tratta di una considerazione che, non a caso, giunge al termine di un progetto che ha coinvolto le principali sigle associative lombarde, chiamato Trame di futuro. Un’iniziativa, cui ne sono seguite altre analoghe, dedicate alla riflessione e al confronto su ciò che unisce e caratterizza una serie di realtà che hanno storie, caratteristiche, organizzazioni e attività molto diverse fra loro, quali ad esempio, tra le altre, l’Auser, le ACLI, la LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità, componente lombarda della FISH-Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).

Leggi: Superando


Professioni sociali e competenze digitali – Una proposta per adeguare i percorsi formativi – Massimo Campedelli, Lara Toccafondi, Gianna Vignani

L’uso delle tecnologie nei servizi alla persona
La rivoluzione digitale coinvolge ogni aspetto della nostra vita. Il passaggio dall’analogico al digitale riguarda lavoro, tempo libero, modo in cui viviamo le relazioni, ecc. Le competenze digitali necessarie per partecipare a questo irreversibile processo ce le costruiamo giorno per giorno in modo proporzionale alle possibilità di accesso a strumenti e tecnologie.
C’è un ambito di applicazione che l’Unione Europea sollecita sempre più a frequentare, ed è quello dei servizi sociali e sociosanitari. Oltre alla necessità di adeguare un settore economico allo “spirito del tempo”, indicatori demografici ed epidemiologici richiedono di ottimizzare risorse materiali e immateriali integrando soluzioni hi-tech in attività caratterizzate da un’alta intensità di relazioni umane. Indice di vecchiaia, aspettativa di vita in buona salute, tasso di fecondità, indice di dipendenza, ecc. sono assolutamente chiari. Diviene quindi sempre più urgente compiere scelte adeguate alle necessità di cura della terza età e che favoriscano un invecchiamento sano.

Leggi: Welforum


Missione inclusione e coesione sociale – Presentazione a cura di Emanuele Ranci Ortigosa

In questo Punto di Welforum: “Verso un welfare più forte, ma davvero coeso e comunitario?“ la prima parte, sulle tracce dell’articolo di apertura, è dedicata al cogliere il PNRR come opportunità e sfida per dare seguito al motto “non più come prima”, per andare oltre, per rimpostare rivedere e riqualificare. In un precedente Punto avevamo scritto che occorre cambiare paradigma, assumerne uno nuovo.
L’articolo di apertura e gli articoli della prima parte del Punto, richiamano quindi le sofferenze prodotte dalla pandemia e la storica svolta nelle politiche pubbliche determinatasi per fronteggiarle, cui seguono contributi di analisi e valutazione della impostazione, dei contenuti, delle risorse del PNRR e di proposte per una riorganizzazione e riqualificazione di questa componente del welfare.
Questa seconda parte del Punto è dedicata alla “Missione inclusione e coesione sociale”. Il PNRR la articola in più politiche, ambiti di intervento, relativi finanziamenti, come illustra la tabella 1. (Tabella 1).

Leggi: Welforum


Anteprima Rapporto OASI-Bocconi 2021. La pandemia ha accelerato la trasformazione del Ssn. Dallo shock iniziale al Pnrr – di Lucia Conti

Storicamente, la governance e la mission prevalente del Ssn sono state caratterizzate da profondi processi di trasformazione che “hanno generato fasi di circa 7-10 anni”. Il Covid ha determinato, all’opposto, “il susseguirsi veloce di policy, di mission e di cultura istituzionale”. Tanto che, secondo i ricercatori della Sda Bocconi School of Management, si può parlare di “quattro epoche attraversate in due anni”. E “già se ne intravede all’orizzonte una quinta”, da realizzare anche alla luce del Pnrr. IL RAPPORTO IN SINTESI
La pandemia di SARS-CoV-2 (Covid) ha impresso un’accelerazione fortissima ai cambiamenti del nostro Ssn, tanto che, secondo la Sda Bocconi School of Management si può parlare di “quattro epoche attraversate in due anni”. Al momento gli investimenti del Pnrr rappresentano un trampolino di lancio verso il futuro. Si intravede però una “quinta epoca” che, probabilmente, sarà contraddistinta da una nuova austerità, con una spesa sanitaria corrente che non crescerà significativamente. La questione cruciale è se, dopo questa importante fase di lotta al Covid, segnata da grandi cambiamenti (emergenza, recupero attività, PNRR) e da mesi di riflessioni, sia ancora possibile immaginare una stagione di controllo della spesa basata prevalentemente su razionamenti, o se invece, finalmente, la logica sarà quella della razionalizzazione.

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SEGNALAZIONI:

Covid-19: Indennità di malattia per quarantena

Sia per i lavoratori dipendenti sia per i fragili, l’Inps rimette in lavorazione le richieste per malattia per quanti si trovino in quarantena a causa del Covid-19 o in permanenza domiciliare con sorveglianza attiva.
A comunicarlo l’Istituto previdenziale pubblico, con il messaggio n. 4027 del 18 novembre, prendendo atto della proroga per tutto il 2021, con effetto anche retroattivo, approvata con il decreto fiscale, entrato in vigore il 22 ottobre scorso (D.L. 146 del 21/10/2021),
Entrambe le tutele economiche, sia per i lavoratori in quarantena sia per quelli “fragili, fortemente sollecitate dalla Cgil e dall’Inca, saranno gestite dalle strutture territoriali Inps di competenza e lavorate nel rispetto dell’ordine cronologico degli eventi.
L’Inps ricorda che la nuova formulazione del comma 5 dell’articolo 26 prevede che gli oneri connessi al riconoscimento dell’indennizzo per malattia a carico dell’Inps, sono finanziati dallo Stato nel limite massimo di spesa di 663,1 milioni di euro per l’anno 2020 e di 976,7 milioni di euro per l’anno 2021.
Il messaggio dell’Inps non contiene, invece, indicazioni sulla gestione del rimborso forfettario di 600 euro dell’onere annuale della malattia-quarantena rimasto a carico del datore di lavoro che non versa il contributo di malattia all’Inps, rimborso previsto sempre dal D.L. 146/2021. Pertanto, in assenza di tali istruzioni, il rimborso continua a non essere operativo.

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All’Auser il “Premio al Volontariato –Costruttori del bene comune” della Presidenza del Senato della Repubblica

L’Auser è fra le associazioni insignite del Premio al Volontariato della Presidenza del Senato. La cerimonia di consegna si è tenuta sabato 13 novembre presso l’Aula del Senato e si potrà seguire in diretta televisiva su Rai Due a cura di Rai Parlamento a partire dalle ore 11,45. “Un riconoscimento che ci riempie di orgoglio – commenta il presidente nazionale Enzo Costa – e che idealmente intendo consegnare a tutti i volontari e le volontarie della nostra associazione che con impegno, dedizione e coraggio hanno svolto le loro attività a favore delle persone più fragili e della comunità, in un momento così difficile per tutti noi”.
Il riconosciomento è stato dato ad Auser “”per lo straordinario impegno dei volontari a sostegno degli anziani”.

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NEWS:

martedì 16 novembre 2021
Anziani non autosufficienti: “Battuta d’arresto, ma l’impegno continua”

Intervista a Cristiano Gori, tra i promotori del Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza: “Chiedevamo 300 milioni per i servizi di assistenza domiciliare erogati dai Comuni: nella legge di Bilancio ce ne solo 100. Noi continuiamo a impegnarci per un’assistenza domiciliare integrata”
“La preoccupazione generale è che il maggior interesse verso gli anziani non autosufficienti e le loro famiglie, che si era espresso nella riforma contenuta nel Pnrr, stia già venendo meno. Il Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza aveva chiesto 300 milioni per i servizi di assistenza domiciliare (Sad) erogati dai Comuni, nella legge di Bilancio ce ne solo 100”. E’ deluso e preoccupato Cristiano Gori, docente di Politica sociale nel dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Trento, consulente scientifico dell’Istituto per la Ricerca Sociale di Milano e promotore del Network Non autosufficienza, che solo pochi mesi fa, su queste pagine, aveva espresso fiducia e speranza che proprio il Pnrr potesse rappresentare “una grande opportunità per gli anziani non autosufficienti del nostro Paese”. Il documento, infatti, dedicava ampio spazio al tema della non autosufficienza, annunciando non solo interventi di carattere sanitario, ma una “riforma organica” e, appunto, integrata di questo settore. Il Pnrr sembrava quindi recepire “il principale obiettivo della nostra proposta”, commentava Gori, riferendosi al documento presentato dal Network (e commentato sempre su queste pagine) negli scorsi mesi, poco dopo la presentazione del Piano firmato dall’allora premier Conte.

Leggi: Redattore Sociale, 16/11/2021


martedì 16 novembre 2021
Manovra, “solo 100 milioni per gli anziani non autosufficienti”

La denuncia del Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza: “La Legge di bilancio stanzia 200 milioni in meno di quanto previsto per i servizi domiciliari sociali erogati dai Comuni”. “Briciole”: le organizzazioni chiedono il reintegro dei fondi
“La Legge di Bilancio stanzia, per il 2022, solo 100 milioni di euro per i servizi domiciliari sociali erogati dai Comuni agli anziani non autosufficienti. Dunque, 200 milioni in meno di quanto previsto dal Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza, che aveva chiesto che l’1% delle risorse stanziate con la Legge di Bilancio – ossia 300 milioni su 30 miliardi – fosse destinato a costruire un rafforzamento stabile dei servizi di assistenza domiciliare erogati dai Comuni”. E’ la denuncia le organizzazioni del Patto.

Leggi: Redattore Sociale, 16/11/2021


lunedì 15 novembre 2021
Come stanno gli anziani in Italia

I dati Istat sugli aspetti strutturali e dinamici dell’invecchiamento sono un importante strumento di approfondimento. Un compendio delle principali informazioni sullo stato di salute e sul benessere degli over 65 del Rapporto annuale 2020
L’accresciuta aspettativa di vita rappresenta indubbiamente un successo per il welfare dell’Italia, che da tempo è una delle nazioni più longeve del mondo, sopravanzando nel 2017 per il sesso maschile tutte le altre dell’Unione europea. Gli indicatori sulla dimensione qualitativa della sopravvivenza dimostrano che non solo è aumentata la speranza di vita, ma anche la vita media in buona salute.
Le donne che nel 2020 hanno 80 anni possono sperare di viverne almeno altri 10 e i coetanei maschi quasi 9. Nell’ultimo decennio, i sessantacinquenni hanno guadagnato più di un anno di speranza di vita in buona salute (da 5,6 nel 2009 a 7,3 nel 2019). Pertanto, le donne a 65 anni si aspettano di vivere in buona salute almeno il 30% degli anni che restano loro, gli uomini più del 40%. Per gli ultraottantenni, questa possibilità diminuisce di poco, scendendo al 23,6% dei 10 anni che restano ancora da vivere per le donne e al 33% dei 9 anni per gli uomini.
Cosa vuol dire buona salute
La percezione di buona salute, che consente di cogliere la multidimensionalità del concetto di salute, inteso, secondo la definizione dell’Organizzazione mondiale della sanità, come stato di “completo benessere fisico, mentale e sociale” è complessivamente maggiore tra gli anziani maschi, sebbene l’incremento nell’ultimo decennio sia stato maggiore nelle donne tra i 65 e i 74 anni e nei maschi ultra settantacinquenni.

Leggi: Collettiva, 15/11/2021


lunedì 15 novembre 2021
L’invecchiamento in buona salute

Prosegue la ricerca di soluzioni organizzative e tecnologiche a favore degli anziani nell’ambito di Sociotechlab, il progetto finanziato dallo Spi Cgil. All’opera università e istituti di eccellenza in Italia
L’invecchiamento è un fatto. Cresce ovunque la quota di persone anziane e in tutti i Paesi si attivano programmi di intervento sociosanitario. Una sfida che si inserisce nel piano delle Nazioni unite e dell’Organizzazione mondiale della sanità per il 2021-2030 sull’Invecchiamento in buona salute. Sono quattro le aree d’azione: la creazione di ambienti fisici, sociali ed economici a misura di anziano; la lotta contro i pregiudizi, gli stereotipi e le discriminazioni nei confronti dell’invecchiamento; lo sviluppo di un’assistenza integrata preventiva, curativa, riabilitativa e palliativa; infine, la garanzia di un’assistenza a lungo termine.
Migliorare la qualità della vita durante la terza età è diventato uno degli obiettivi primari anche per lo Spi, il sindacato dei pensionati e delle pensionate della Cgil. Lo scopo non è solo quello di vivere di più, ma di vivere in salute.

Leggi: Collettiva


lunedì 15 novembre 2021
Clima, le conclusioni della COP26 deludono le associazioni ambientaliste. “Ma la direzione è giusta”

Amnesty International: “Tradimento catastrofico nei confronti dell’umanità”. Wwf: “Testo lontano dalla perfezione, ma la direzione è giusta”. Legambiente: “L’accordo di Glasgow è inadeguato”. Greenpeace: “Accordo debole, manca di coraggio”
Una sostanziale delusione di fondo, ma anche la consapevolezza di aver intrapreso la strada giusta. Questa potrebbe essere la sintesi delle reazioni delle associazioni ambientaliste alle conclusioni della COP26 di Glasgow sul clima. Reazioni diverse, che prendono spunto da un testo finale considerato assai lontano dalla perfezione. Ma per alcuni si tratta comunque di un punto di partenza importante, per altri di un tradimento delle aspettative dei giovani e, più in generale, dell’intera umanità.

Leggi: Redattore Sociale, 15/11/2021


lunedì 15 novembre 2021
Inquinamento. In Italia è strage: nel 2019 quasi 64mila morti evitabili. In tutta Europa 307 mila morti ma 178mila si sarebbero potute evitare con aria più pulita. Report dell’Agenzia europea

I dati dell’Agenzia europea dell’ambiente ci pongono in testa alla classifica. Le malattie più comuni provocate dall’inquinamento e per le quali si registra la maggiore mortalità evitabile sono quelle cardiache, l’ictus, le polmonarie e il cancro ai polmoni. L’Italia è al secondo posto per morti evitabili da particolato e ozono tra i grandi Paesi dopo la Germania, ma al primo posto per le morti da biossido da azoto. Ma la via per abbattere tutte queste morti c’è: rispettare i livelli massimi Oms che se fossero stati rispettati avrebbero ridotto la mortalità evitabile complessiva del 55%.
L’inquinamento atmosferico è una delle principali cause di morte prematura e malattie ed è il più grande rischio per la salute ambientale in Europa. A fare il punto della situazione è l’Agenzia europea per l’ambiente (AEA) che sottolinea come siano le malattie cardiache e l’ictus le ragioni più comuni di morte prematura attribuibili all’inquinamento atmosferico, seguite dalle malattie polmonari e dal cancro ai polmoni.
L’AEA ha anche stimato i potenziali benefici per la salute derivanti dal raggiungimento degli standard di qualità dell’aria dell’UE e dei valori delle linee guida dell’OMS per il particolato fine nell’aria ambiente.

Leggi: Quotidiano Sanità, 15/11/2021

 


sabato 13 novembre
Periferie, 551 progetti pronti ma senza fondi: il 93% è al Nord

Chiusa la graduatoria per distribuire 3,4 miliardi, ma ne servirebbe un altro
Per una volta il problema non è rappresentato dai progetti che mancano. Perché le ristrutturazioni edilizie e gli interventi infrastrutturali per riqualificare aree periferiche a Bergamo, Sondrio, Treviso, Padova, Vicenza o Parma sono stati progettati. Ma mancano i fondi: notizia paradossale ai
tempi del Pnrr che alla riqualificazione urbana dedica «grande attenzione» perché la considera «strumento di supporto all’inclusione e al recupero del degrado sociale e ambientale» come si legge a pagina 210 del Piano.L’allarme circola fra i sindaci da settimane, e alimenta un malcontento tradotto in telefonate sempre più frequenti a Roma per cercare risposte che a oggi non ci sono. A secco sono rimasti 551 progetti, che nel 93% dei casi (510) riguardano il Nord Italia: dove per molte città, soprattutto medie e piccole, la rigenerazione urbana rischia di essere la porta d’accesso quasi
esclusiva al Recovery Plan.L’origine del problema non è complicata da ricostruire. Prima della ripresa degli ultimi due anni la macchina degli investimenti comunali è rimasta imballata per oltre un decennio, rimandando al futuro idee di interventi che si sono quindi accumulate nel tempo. Poi, proprio alla vigilia del Covid e del Next Generation chiamato a ricucire le ferite pandemiche, quel futuro è arrivato, con il bando per la rigenerazione urbana avviato dalla manovra 2020.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 13/11/2021


sabato 13 novembre
Modello Milano per la legge sulla rigenerazione delle città

La discussione al Senato. La proposta risolutiva del ministero delle Infrastrutture consente ai Comuni di approvare progetti presentati da privati anche prima che sia varato il piano complessivo
Al ministero delle Infrastrutture lo chiamano già «modello Milano», pensando all’intervento straordinario per quantità e qualità, di rigenerazione urbana avvenuto nel capoluogo lombardo nel decennio scorso prevalentemente su proposta di soggetti privati.
C’è un articolo della proposta di testo inviata dal ministro Enrico Giovannini al Senato, per disincagliare la legge quadro sulla rigenerazione urbana, che punta proprio a incentivare l’intervento e la proposta di privati nelle città. È l’articolo 7 della proposta e dà, più di altri, il segno del cambiamento che Giovannini vuole imprimere al dibattito sulla rigenerazione urbana. Senza togliere nulla al fatto che il nuovo testo rafforza, pur semplificando, gli strumenti pubblici – nazionali e locali – di programmazione e di valutazione degli interventi, senza però ingessare tutto, come era avvenuto con i testi finora esaminati al Senato. È stata la stessa commissione Ambiente, d’altra parte, a chiedere l’intervento del ministro per cercare un punto di equilibrio che sbloccasse la situazione destinata al binario morto.

Leggi: Inu, 13/11/2021


venerdì 12 novembre 2021
Superbonus 110%, bonus facciate, cessione del credito:le 7 nuove regole da conoscere

I bonus edilizi: torna le cessione del credito e lo sconto in fatturaSi modifica il quadro dei bonus edilizi dopo il varo del disegno di legge di Bilancio 2022 (qui il testo approvato dal Consiglio dei ministri) e il decreto legge sui controlli di congruità delle spese fiscalmente detraibili . Rispetto al testo discusso a ottobre dal Consiglio dei ministri, la Manovra cambia alcuni bonus, le regole per accedere e i documenti da presentare: la novità di maggior rilievo è il ritorno della cessione del credito per tutti i bonus (il testo di ottobre a partire dal 1° gennaio prossimo ne limitava la possibilità al solo bonus 110%). Ricapitoliamo quindi le scadenze e le informazioni principali.Superbonus 110%, le scadenze: dai condomini alle villette Il superbonus viene prorogato nella misura attuale fino al 31 dicembre 2023 per i condomini, fino al 30 giugno 2022 per le case indipendenti, con proroga al 31 dicembre 2022 solo per chi abbia depositato la Comunicazione inizio lavori entro il 30 settembre 2021 o possegga un Isee fino a 25 mila euro; fino al 31 dicembre 2023 per Iacp e assimilati (ivi comprese le cooperative), purché entro il 30 giugno 2022 risulti effettuato il 60% dei lavori.

Leggi: Corriere della Sera, 12/11/2021


giovedì 11 novembre 2021
Una manovra inadeguata. Parte la mobilitazione di CGIL, CISL e UIL

Cgil Cisl Uil legge di bilancio 2022 mobilitazione unitaria
La bozza di legge di bilancio non dà risposte sufficienti per contrastare le diseguaglianze sociali, economiche e geografiche del Paese.
Per questa ragione, CGIL CISL UIL, avviano un percorso di mobilitazione per migliorarne i contenuti nel solco della piattaforma unitaria.
PENSIONI
No a quota 102. Serve una pensione di garanzia per giovani, più sostegno a donne, ai lavoratori disoccupati, discontinui e precoci e forti incentivi per la previdenza complementare.
Possibilità di pensione:
– da 62 anni di età.
– con 41 anni di contributi senza limiti di età.
Migliorare Opzione donna e rafforzare l’Ape sociale estendendo la platea dei lavori gravosi e usuranti.

Leggi: Cgil, 11/11/2021


giovedì 11 novembre 2021
Lavoro domestico, invecchiano colf e badanti. “Si rischia di non avere più personale”

I dati di Assindatcolf e Idos. Nell’ultimo decennio è drasticamente calata la presenza di colf, badanti e baby sitter under 30 (-61,4%) mentre si è assistito ad un invecchiamento della forza lavoro. Con possibili conseguenze nel prossimo futuro. Zini: “Pesano il mancato ricambio generazionale e la chiusura dei canali di ingresso regolari per i cittadini extracomunitari a cui ormai assistiamo da anni e che la pandemia ha bloccato”
Il lavoro domestico non è un impiego che piace ai giovani: nell’ultimo decennio, infatti, è drasticamente calata la presenza di colf, badanti e baby sitter under 30 (-61,4%) mentre si è assistito ad un progressivo invecchiamento della forza lavoro. Nel 2020 gli over 50 rappresentano oltre la metà dei lavoratori impiegati nel comparto: circa 480 mila domestici regolari (di cui 319 mila stranieri) su un totale di 920 mila. È questa la fotografia scattata da Assindatcolf, Associazione nazionale dei datori di lavoro domestico, che oggi, insieme al Centro Studi e Ricerche Idos, ha presentato i dati sul comparto domestico contenuti nel Dossier Statistico Immigrazione 2021.

Leggi: Redattore Sociale, 11/11/2021


mercoledì 10 novembre 2021
Anziani non autosufficienti, “grazie alle famiglie lo Stato risparmia 11,6 miliardi per l’assistenza”

Secondo il Rapporto Domina, nel 2020 le famiglie italiane hanno speso 7,2 miliardi di euro per sostenere il lavoro domestico. Aggiungendo la componente irregolare, si sfiorano i 15 miliardi di euro. Considerando solo l’assistenza agli anziani non autosufficienti, in uno scenario ipotetico senza l’impegno delle famiglie, lo Stato dovrebbe gestire una spesa di 11,6 miliardi superiore a quella attuale (lo 0,7% del PIL)
Nel 2020 le famiglie italiane hanno speso 7,2 miliardi di euro per sostenere il lavoro domestico. Aggiungendo la componente irregolare, si sfiorano i 15 miliardi di euro. Considerando solo l’assistenza agli anziani non autosufficienti, in uno scenario ipotetico senza l’impegno delle famiglie, lo Stato dovrebbe gestire una spesa di 11,6 miliardi superiore a quella attuale. Sono questi alcuni dei dati contenuti nel terzo Rapporto annuale Domina (Associazione nazionale famiglie datori di lavoro domestico) sul lavoro domestico 2021, che verrà presentato il prossimo gennaio.

Leggi: Redattore Sociale, 10/11/2021


mercoledì 10 novembre 2021
Figliuolo conferma via libera alla terza dose anche nelle strutture sociosanitarie e socioassistenziali

Lo prevede una circolare del Commissario che ha risposto ad un quesito posto dalla Regione Piemonte. “Si potrà procedere alla somministrazione della dose ‘booster’ anche alle persone ospitate nelle strutture sociosanitarie e socioassistenziali residenziali e semi residenziali dedicate ai disabili, pazienti psichici e delle dipendenze e al personale ivi operante”. IL DOCUMENTO
Via libera alla terza dose anche in tutte le strutture (sociosanitarie e socioassistenziali) residenziali e semi residenziali. È quanto prevede una circolare del Commissario per l’Emergenza Francesco Figliuolo che ha risposto ad una richiesta pervenuta dalla Regione Piemonte.
“Sentito il parere – si legge nella circolare – del Ministero della Salute, del Consiglio superiore di sanità e dell’Iss, e condividendo la necessità di mettere in sicurezza i citati luoghi di comunità, si esprime parere favorevole in merito al quesito posto, indicando la possibilità di procedere alla somministrazione della dose ‘booster’ anche alle persone ospitate nelle strutture sociosanitarie e socioassistenziali residenziali e semi residenziali dedicate ai disabili, pazienti psichici e delle dipendenze e al personale ivi operante”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 10/11/2021


mercoledì 10 novembre 2021
Clima. Il caldo miete vittime tra gli over 65: mortalità giornaliera cresciuta dell’8%, +2.239 decessi

Tra il 17 maggio e il 17 settembre, nove le città maggiormente colpite: Bari (+46%), Campobasso (+30%), Catania (+27%), Reggio Calabria (+25%), Palermo (+21%) Venezia (+15%), Perugia (+12%), Roma (+12%) e Napoli (+9%). Questi alcuni dei risultati rilevati dal Sistemi di allarme, dal Sistema di Sorveglianza della Mortalità Giornaliera e dagli accessi in pronto soccorso. IL DOCUMENTO
Un’estate calda, anzi caldissima quella di quest’anno, in Europa a più calda degli ultimi 20 anni. A pagarne lo scotto le fasce di popolazione più fragili per età e condizioni di salute. Da maggio a settembre la mortalità giornaliera è cresciuta dell’8% rispetto allo stesso periodo del 2020. Ben 2.239 decessi in più causati dalle temperature superiori alla media del periodo con eccessi statisticamente significativi in 9 città: Venezia (+15%), Perugia (+12%), Roma (+12%), Campobasso (+30%), Napoli (+9%), Bari (+46%), Reggio Calabria (+25%), Palermo (+21%) e Catania (+27%).
A fotografare gli effetti delle alte temperature sulla salute sono i risultati dei Sistemi di allarme (Hhwws) e del Sistema di sorveglianza della mortalità giornaliera (SiSMG) e degli accessi in pronto soccorso, rilevati tra il 17 maggio e il 17 settembre scorsi, contenuti nel Piano operativo nazionale per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute pubblicato sul sito del ministero della Salute.

Leggi: Quotidiano Sanità, 10/11/2021


martedì 9 novembre 2021
Cop26, abolire il superbonus per attuare la transizione ecologica – di Edoardo Zanchini – Vicepresidente nazionale Legambiente

A guardarlo da Glasgow, il conflitto in corso sul super ecobonus del 110 per cento per la riqualificazione edilizia mostra tutti i limiti di un Paese che non ha ancora deciso di fare sul serio rispetto alla transizione ecologica.
A contrapporsi sono due fronti, da un i “rigoristi” preoccupati per l’impatto sul bilancio dello stato del più generoso incentivo al mondo, e dall’altro un fronte ampio politico e imprenditoriale che chiede di prolungare ancora di qualche anno l’intervento.
Con la legge di Bilancio si è segnato un punto a favore del ministro dell’Economia Daniele Franco, comprensibilmente angosciato da una spesa arrivata già a oltre 10 miliardi di euro e che rischia di andare fuori controllo.

Leggi: News110, 09/11/2021


DALLE REGIONI

martedì 16 novembre 2021
Palermo, dall’Agenzia sociale per la casa erogati due milioni di euro

Oltre due milioni di euro, 539 famiglie accolte e accompagnate verso un nuovo progetto di vita. Il dato emerge dal lavoro messo in campo dall’Agenzia sociale per la casa di Palermo a partire dal mese di ottobre del 2020 e per tutto il 2021 per contrastare il disagio abitativo e quindi le povertà. “Un lavoro, quello degli operatori dei 10 punti snodo di Palermo che non ha trovato sosta nemmeno nei periodi più critici della pandemia e che grazie al dialogo costante con l’amministrazione comunale rappresenta la maggiore interfaccia sul territorio per sostenere le famiglie in difficoltà”, dice una nota.

Leggi: Redattore Sociale, 16/11/2021


martedì 16 novembre 2021
Casa, la Regione Liguria mette 9 milioni per aiutare a pagare gli affitti

Oltre nove milioni stanziati dalla giunta della Regione Liguria per aiutare le persone in difficoltà a pagare l’affitto. I nuovi finanziamenti approvati oggi coinvolgono 138 Comuni liguri che hanno presentato richiesta e sono stati assegnati in base al fabbisogno della popolazione residente…
Oltre nove milioni stanziati dalla giunta della Regione Liguria per aiutare le persone in difficoltà a pagare l’affitto. I nuovi finanziamenti approvati oggi coinvolgono 138 Comuni liguri che hanno presentato richiesta e sono stati assegnati in base al fabbisogno della popolazione residente. “Un contributo importante per aiutare le fasce più in difficoltà della popolazione- affermano il governatore Giovanni Toti e l’assessore a Edilizia e Urbanistica, Marco Scajola- l’impegno e l’attenzione da parte della Regione nel supportare i cittadini in difficoltà è un elemento fondamentale della nostra azione amministrativa, che tiene naturalmente conto degli effetti economici della pandemia sulle famiglie”. I cittadini interessati potranno rivolgersi direttamente al proprio Comune per accedere alle risorse. I Comuni potranno assegnare i contributi utilizzando i bandi già attivati per l’assegnazione degli otto milioni stanziati lo scorso anno, oppure varandone nuovi.

Leggi: Redattore Sociale, 16/11/2021


martedì 16 novembre 2021
Anziani, il Comune di Ravenna potenzia il servizio taxi calmierato

Novità per il servizio taxi per persone in condizioni di fragilità impossibilitate a spostarsi in autonomia. Da un lato, infatti, c’è tempo fino al 31 dicembre per la richiesta dei voucher taxi-buoni viaggio per utilizzare il servizio a prezzi calmierati per sbrigare ogni incombenza e necessità o anche raggiungere le sedi vaccinali. Dall’altro è stata ampliata la platea dei beneficiari, estesa agli over 65 e alle persone con invalidità civile riconosciuta per almeno il 64%.

Leggi: Redattore Sociale, 16/11/2021


lunedì 15 novembre 2021
Casa, nelle Marche 63 milioni per la riqualificazione degli alloggi popolari

Il programma nazionale “Sicuro, verde e sociale: riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica” stanzia quasi 63 milioni di euro per le Marche. La giunta regionale ha approvato oggi i criteri ed i requisiti per la selezione degli interventi da finanziare…
Il programma nazionale “Sicuro, verde e sociale: riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica” stanzia quasi 63 milioni di euro per le Marche. La giunta regionale ha approvato oggi i criteri ed i requisiti per la selezione degli interventi da finanziare. “Si tratta di un programma di grande rilevanza, in linea con il nostro percorso centrato sull’efficientamento e ristrutturazione del patrimonio residenziale pubblico nel rispetto dei criteri di sicurezza e di tutela ambientale- spiega in una nota l’assessore regionale all’Edilizia residenziale pubblica, Stefano Aguzzi- finanziato a livello nazionale con risorse del Piano nazionale complementare per un importo complessivo di 2 miliardi di euro. Senza dubbio un’altra opportunità per rimettere in moto la crescita economica della regione”.

Leggi: Redattore Sociale, 15/11/2021


lunedì 15 novembre 2021
Casa, Reggio Emilia: dalla Regione 976 mila euro di aiuti per l’affitto

Nuove risorse a disposizione del Comune di Reggio Emilia per lo scorrimento della graduatoria a sostegno delle famiglie in difficoltà nel pagamento dell’affitto della prima casa…
Nuove risorse a disposizione del Comune di Reggio Emilia per lo scorrimento della graduatoria a sostegno delle famiglie in difficoltà nel pagamento dell’affitto della prima casa. Grazie a un finanziamento della Regione di 976 mila euro, infatti, l’ente sarà in grado di liquidare 749 domande, che si vanno ad aggiungere alle 417 già sostenute a maggio per un totale di 1.166 famiglie reggiane che riceveranno l’aiuto nell’anno 2021 e uno stanziamento complessivo di 1,5 milioni. Tra le nuove domande finanziate, sono comprese tutte le 181 domande inviate per calo del reddito a causa della pandemia da Covid e poco più della metà delle domande presentate per disagio abitativo. La liquidazione avverrà in due tranche: le prime 320 domande saranno finanziate entro l’anno, mentre una seconda tranche con le domande restanti sarà sostenuta a inizio 2022.

Leggi: Redattore Sociale, 15/11/2021


domenica 14 novembre 2021
La città battezza l’Osservatorio dei diritti

Firmato un patto di collaborazione tra l’amministrazione comunale, trentacinque associazioni e alcuni cittadini La città battezza l’Osservatorio dei diritti Firmato un patto di collaborazione tra l’amministrazione comunale, trentacinque associazioni e alcuni cittadini
LUCCA. Sempre di più città dei diritti. Una festa di partecipazione, nel cuore di Lucca sotto il loggiato di Palazzo Pretorio, ha dato vita ieri pomeriggio all’Osservatorio dei diritti. Un nuovo organismo, che nasce dalla firma di un patto di collaborazione tra l’amministrazione comunale e trentacinque associazioni del territorio, ma anche singoli cittadini.A sottoscrivere il documento costitutivo, assieme ai rappresentanti dei gruppi, è stato il sindaco Alessandro Tambellini. Con lui, il consigliere delegato ai diritti Daniele Bianucci e l’assessora Ilaria Vietina, assieme ad altri componenti dell’amministrazione.«L’Osservatorio avrà una sede in Città, in quella che chiameremo “la casa dei diritti”, e che inaugureremo nelle prossime settimane – spiega il sindaco, assieme al consigliere Bianucci e all’assessora Vietina – avrà il compito di osservare la reale tutela e la possibile violazione dei diritti all’interno della nostra comunità; di promuovere a riguardo eventi di informazione e sensibilizzazione; di creare e utilizzare strumenti volti all’ascolto della voce dei cittadini.

Leggi: Cgil Lucca, 14/11/2021


venerdì 12 novembre 2021
Barriere architettoniche, la Lombardia dà il via libera alle linee guida per i Piani per l’accessibilità

La Giunta della regione Lombardia ha approvato le linee guida per la redazione dei Piani per l’accessibilità, l’inclusione e il benessere ambientale (Peba). I destinatari sono i comuni, con particolare riferimento a quelli fino a 5 mila abitanti, che hanno bisogno di un maggiore supporto per la realizzazione dei Piani e delle opere fondamentali per migliorare l’accessibilità degli spazi pubblici
La Giunta di Regione Lombardia, su proposta dell’assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità Alessandra Locatelli, ha approvato le linee guida per la redazione dei Piani per l’accessibilità, l’inclusione e il benessere ambientale (Peba).
“L’obiettivo – ha spiegato l’assessore – è agevolare la redazione dei Piani e aumentare significativamente il numero dei comuni che li adottano in ottica di accessibilità e inclusione sociale. I destinatari sono i comuni, con particolare riferimento a quelli fino a 5.000 abitanti, in quanto hanno bisogno di un maggiore supporto per la realizzazione dei ‘Peba’ e delle opere fondamentali per migliorare l’accessibilità degli spazi pubblici”.

Leggi: Redattore Sociale, 12/11/2021


mercoledì 10 novembre 2021
La casa è il primo luogo di cura. Le prospettive di riforma previste dal Pnrr

Se ne parla oggi e domani al convegno promosso dalla Asl di Viterbo in collaborazione con l’Università della Tuscia e la Regione Lazio. Gli interventi del Dg Donetti, del direttore di Agenas Mantoan e del coordinatore del gruppo che lavora sul Pnrr al ministero della Salute Stefano Lorusso.
L’invecchiamento della popolazione italiana, il mutato contesto socio-epidemiologico, l’aumento delle fragilità e l’insorgenza di multi-patologie rendono sempre più necessaria la riorganizzazione dell’assistenza territoriale. Anche a seguito della pandemia da SARS.CoV2 – che ha messo a nudo le reali criticità del sistema sanitario – si è resa sempre più evidente e centrale l’importanza delle cure di prossimità e dell’integrazione tra ospedale e territorio anche grazie all’utilizzo dei sistemi di sanità digitale e della telemedicina.
Il domicilio del paziente diviene in questo scenario un ambito non più di “fastidiosa complessità” ma privilegiato e interconnesso per quella “continuità di cure di qualità” di cui è stato riscontrato l’estremo bisogno proprio nel pieno dell’emergenza pandemica, luogo dove la persona e il suo più vicino caregiver diventano attori rilevanti del processo di presa in carico.

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IN AGENDA:

Anziani fragili, rsa e futuro Gli esperti si confrontano – LE due GIORNATE GERIATRICHE novaresi

«Riprendiamo il cammino» è il titolo delle ventesime Giornate geriatriche novaresi (Ggn) sabato 27 e il 4 dicembre all’albergo Italia: si parlerà di anziano fragile e cognitività, di rsa e Covid tra esperienze e futuro, di problemi socio-assistenziali nell’anziano con demenza, di «comunità amica» e altro ancora. Spunti preziosi non solo per professionisti ma anche per chi, a vario titolo, vuole approfondire. Organizzano l’Associazione Malati Alzheimer Novara (Ama) con Alzheimer Uniti Italia e Ordine dei medici. Aldo Biolcati, geriatra, già primario al Maggiore e coordinatore scientifico Ama: «Quest’anno la formula è diversa per ragioni logistiche e per confronti ancora più mirati. È stato impegnativo mettere a punto tutto quanto ma il titolo delle Giornate è più che mai significativo». Il 27 l’attenzione sarà per famigliari caregiver, operatori dei comparti sanitario e socio-assistenziale, psicologi e assistenti sociali. La seconda giornata è in particolare per medici generalisti e specialisti e con 6 crediti Ecm: «Anche la cittadinanza è invitata, in base alla disponibilità dei posti». Iscrizione gratuita, consigliabile comunicarla entro sabato 20. Per dettagli sul 27: amanovaraonlus@gmail.com e 377-1698513. Per il 4 dicembre: ordinemediciodontoiatrinovara@gmail.com oppure 0321-410130. Per partecipare sono necessari mascherina e green-pass.

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Seminario online “Le sfide del welfare e della sua governance territoriale”

Lunedì 29 novembre, dalle 9.30 alle 12.30, è in programma il seminario online “Le sfide del welfare e della sua governance territoriale” promosso dal Master in “Governance e innovazioni di welfare locale” del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Bologna, insieme al Comune di Bologna e con il patrocinio di ANCI Emilia-Romagna. L’appuntamento verrà trasmesso dalla sala convegni del MAMbo in diretta streaming sul canale youtube della Redazione Area Welfare del Comune di Bologna. Il seminario vuole essere un’occasione per riflettere – insieme a docenti, esperti, rappresentanti delle Istituzioni – sulle nuove sfide che il nostro welfare è chiamato oggi ad affrontare e sulle innovazioni nella produzione di servizi, alla luce delle opportunità offerte dal Pnrr e dei nuovi strumenti normativi in materia di co-progettazione e co-programmazione. Leggi la notizia

Leggi: Comune di Bologna


“(Ri)usciamo a parlare di stato sociale?”: 5 seminari su welfare e benessere

A Reggio Emilia, dal 30 settembre un ciclo di incontri organizzato dall’Osservatorio internazionale per la coesione e l’inclusione sociale affronterà il tema delle politiche sociali e la loro evoluzione nel nostro paese, tra precariato, hate speech e crisi climatica
Pandemia, precariato, hate speech, ma anche ambiente e benessere sociale. Sono alcuni dei temi in programma nel ciclo di incontri “(Ri)usciamo a parlare di stato sociale?”, organizzati a Reggio Emilia dall’Osservatorio internazionale per la coesione e l’inclusione sociale (Ocis) e promossi da Fondazione Easy Care in collaborazione con Scuola Normale Superiore, nell’ambito delle attività del Laboratorio aperto dei Chiostri di San Pietro (via Emilia San Pietro, 44 C). Cinque appuntamenti gratuiti e aperti al pubblico, dal 30 settembre al 10 dicembre, dedicati ad approfondire questioni centrali per comprendere lo sviluppo delle politiche sociali nel nostro paese.

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Urbanpromo – Progetti per il Paese

Dal 16 al 19 novembre 2021 si tiene a Milano, presso il MEET – Digital Culture Center, Fondazione Cariplo, la XVIII edizione di “Urbanpromo Progetti per il Paese”. Nella cornice della rigenerazione urbana e del partenariato pubblico privato, sono presentati progetti e iniziative che spiccano nel panorama nazionale per il forte carattere innovativo dei loro approcci e dei loro contenuti. A presentarli sono i loro protagonisti: promotori pubblici e privati, progettisti, gestori.
• I Pinqua: i progetti del Programma nazionale per la qualità dell’abitare. Tra le proposte ammesse al finanziamento statale è presentata una selezione dei progetti più interessanti e convincenti nel perseguire la riqualificazione urbana, ridurre il disagio abitativo e favorire l’inclusione sociale.
• Progetti per far rinascere parti di città grazie al partenariato pubblico privato. Da sempre al centro della ricerca multidisciplinare e multiattoriale di Urbanpromo, il partenariato pubblico privato si concretizza in nuove iniziative in cui la qualità del progetto interagisce con l’allestimento di complessi approvvigionamenti finanziari e sofisticate costruzioni giuridiche.

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 23 – 24 novembre 2021 – Long Term Care Six

Stati Generali dell’assistenza a lungo termine – Edizione 2021
Verso la riforma del territorio: strategie, percorsi e modelli della riorganizzazione della presa in carico del paziente cronico
La sesta edizione della due giorni che Italia Longeva, di concerto con il Ministero della Salute, dedica annualmente alla Long-Term Care si focalizzerà quest’anno sulla riorganizzazione dei modelli di presa in carico dell’anziano fragile e multimorbido e sui relativi orientamenti, declinazioni e buone pratiche a livello regionale, così come delineati dal PNRR, che saranno implementati attraverso la riforma del territorio.
Il focus sarà sul patient journey, entrando nel merito della presa in carico delle principali patologie croniche, spesso compresenti nell’anziano, per evidenziarne mediante analisi, confronto e dibattito peculiarità e bisogni e avanzare proposte. Da questa prospettiva e con questa “lente” verranno esaminate le evoluzioni dei tradizionali setting della cronicità – ADI, RSA, Cure palliative – l’integrazione della telemedicina, nonché l’evoluzione degli strumenti di governance: definizione di un sistema centrale di valutazione, progressione degli indicatori del NSG, raccolta dei dati nell’ottica di un utilizzo predittivo.
Target – Referenti istituzionali a livello centrale, Assessori e Direttori Generali di Dipartimenti sanità e politiche sociali regionali, ASL, AO, Distretti, IRCSS, Operatori medici e non dell’assistenza a lungo termine, Società scientifiche, Associazioni di pazienti, Associazioni di cittadini, Top Manager della business community di riferimento.
Il programma è in corso di elaborazione
Le iscrizioni apriranno a breve
Per richiedere informazioni sulle modalità di partecipazione in qualità di partner dell’iniziativa: info@italialongeva.it e cecilia.behmann@italialongeva.it

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 25 NOVEMBRE 2021 Bologna – Centro Congressi Savoia Hotel Regency

Il Forum N.A. si svolgerà in presenza nella location del Centro Congressi Savoia Hotel di Bologna.
Un evento formativo che negli anni è diventato il punto di riferimento nazionale per i professionisti e gli operatori dei servizi alla persona e per tutti coloro che a vario titolo si occupano delle persone non autosufficienti.
In occasione della XIII edizione del ForumN.A., la rivista WelfareOggi ha istituito la nuova edizione del Premio WelfarOggi con la finalità di contribuire alla valorizzazione e alla conoscenza di percorsi virtuosi presenti nei territori.
La partecipazione è gratuita e la data ultima per presentare i progetti è stata prorogata al 31 ottobre 2021.
Il regolamento con tutte le modalità di partecipazione sono pubblicati nel sito www.nonautosufficienza.it.


IN EVIDENZA:

Luci e ombre del bilancio di previsione 2022 – di Roberto Artoni

L’approvazione del bilancio di previsione dello Stato è il risultato di un lungo processo, in cui possono essere individuati alcuni passaggi essenziali:
• delineazione del quadro macroeconomico nell’anno in corso;
• previsione delle grandezze macroeconomiche per l’anno successivo associato a una stima delle principali poste del bilancio pubblico in assenza di interventi, o a politiche invariate;
• quadro programmatico delle grandezze macroeconomiche per l’anno successivo;
• individuazione degli interventi di finanza pubblica che dovrebbero garantire il raggiungimento degli obiettivi macroeconomici fissati nel quadro programmatico.
Il disegno di legge varato dal Consiglio dei Ministri è poi sottoposto all’approvazione del Parlamento entro il 31 dicembre.
In queste note ricostruiamo il processo come si è sviluppato nell’anno in corso, fino all’approvazione il 28 ottobre del Disegno di legge riguardante il bilancio di previsione per il 2022, che a sua volta riflette la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (Nadef). approvata dal governo all’inizio di ottobre.

Leggi: Welforum


L’accessibilità e l’inclusione sociale contribuiscono alla vitalità urbana

Promosso dall’INU (Istituto Nazionale di Urbanistica), dall’URBIT (Urbanistica Italiana) e dalla Camera di Commercio di Genova, in collaborazione con il Ministero della Cultura, il CNR e di CERPA Italia, il “Premio città accessibili a tutti” va a tesi di laurea magistrale o a ricerche e studi innovativi sulle tematiche dell’accessibilità a 360 gradi. La cerimonia conclusiva si avrà online il 19 novembre, all’interno della manifestazione “Urbanpromo Progetti per il Paese”, seguita dalla tavola rotonda “Il contributo dell’accessibilità a 360° e dell’inclusione sociale alla vitalità urbana”
Promosso dall’INU (Istituto Nazionale di Urbanistica), dall’URBIT (Urbanistica Italiana) e dalla Camera di Commercio di Genova, che in tal senso ha messo a disposizione in buoni libri e/o dispositivi un montepremi complessivo di 5.000 euro, oltreché avvalendosi della collaborazione del Ministero della Cultura, del CNR e di CERPA Italia (Centro Europeo di Ricerca e Promozione dell’Accessibilità), il Premio città accessibili a tutti è destinato a tesi di laurea magistrale, nonché a ricerche e studi aventi carattere innovativo, sulle tematiche dell’accessibilità a trecentosessanta gradi, realizzati, nella fattispecie dell’edizione di quest’anno, tra il 1° aprile 2020 e il 30 settembre scorso.
«L’interesse – spiegano i promotori dell’iniziativa – è stato rivolto in particolare alle parti urbane (centri storici, quartieri periferici, spazi pubblici, edifici) e alle dimensioni vaste (città, ambiti rurali, territori), considerando le limitazioni imposte alla vitalità e reciprocamente alla qualità della vita delle persone che sono prodotte da barriere fisiche, sensoriali, percettive, intellettive e di genere, ma anche culturali, sociali ed economiche».

Leggi: Superando


Autorizzazione e accreditamento dei servizi sociosanitari. Tra libertà di iniziativa privata e regole pubblicistiche – di Alceste Santuari

Il sistema di welfare sociosanitario è caratterizzato – inter alia – da un lato, da elementi di garanzia del cittadino quali l’accesso universalistico alle prestazioni e il rilievo del soggetto pubblico cui l’ordinamento ha affidato la funzione di programmazione, di pianificazione e regolazione dell’erogazione delle prestazioni in una dimensione di supervisione generale della spesa sanitaria, nonché di acquirente, in molti casi, delle prestazioni stesse. Dall’altro, il sistema di welfare si caratterizza come “spazio” in cui gli operatori economici possono operare, anche in concorrenza tra loro, in coerenza con gli elementi di garanzia sopra richiamati.
In questo senso, l’autorizzazione, l’accreditamento e gli accordi contrattuali costituiscono strumenti giuridici funzionali a contemperare le esigenze sopra richiamate e finalizzati ad assolvere le funzioni di regolazione della presenza di soggetti privati in ambito sanitario e sociosanitario, in specie in un momento storico caratterizzato, tra gli altri, dalla contrazione delle risorse pubbliche e dalla necessità di razionalizzare la spesa pubblica. In quest’ottica, dunque, attraverso l’autorizzazione, l’accreditamento e gli accordi contrattuali la committenza pubblica disciplina i rapporti che, in un contesto di partecipazione dei soggetti privati all’erogazione delle prestazioni sociosanitarie, richiedono comunque la responsabilità ultima in capo alle pubbliche amministrazioni.

Leggi: Welforum


SEGNALAZIONI:

Fino al 2024 nessun aumento dell’età pensionabile
Nel biennio 2023-2024 non aumenta l’età pensionabile. A stabilirlo il decreto ministeriale del 27 ottobre, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 10 novembre, che ha certificato il decremento della speranza di vita pari a 3 mesi, confermando i vigenti requisiti anagrafici e contributivi.
Di conseguenza fino a quella data, si potrà andare in pensione di vecchiaia a 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi. Stessi requisiti anche per coloro che sono privi di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995, le cui pensioni sono calcolate esclusivamente con il metodo contributivo, a condizione però che l’importo pensionistico maturato non risulti inferiore a 1,5 volte l’assegno sociale.
Invariati i requisiti per la pensione anticipata contributiva: 64 anni di età e almeno 20 anni di contribuzione effettiva, ma a condizione che la quota maturata non risulti inferiore a 2,8 volte l’assegno sociale.
Analogamente, i lavoratori rientranti tra le categorie gravose e usuranti, potranno accedere al pensionamento con 66 anni e 7 mesi, così pure restano invariati i requisiti richiesti per i precoci (quelli che possono vantare dodici mesi di lavoro con relativa contribuzione prima del compimento dei 19 anni), che potranno andare in pensione con 41 anni di anzianità contributiva.

Leggi: Inca


Indebiti pensionistici: la giustizia riduce le pretese di Inps

Per la violazione del divieto di cumulo tra reddito da lavoro e pensione l’Inps può pretendere la restituzione delle somme indebitamente percepite, senza sospendere il trattamento pensionistico. Così si è espresso il Tribunale ordinario di Firenze in ben tre sentenze, accogliendo i ricorsi patrocinati dai consulenti legali dell’Inca del capoluogo toscano. Un principio ragionevole, ma che tale non sembrerebbe essere per l’Inps, il quale considera sufficiente qualsiasi somma di denaro derivante dal lavoro, durante la percezione della pensione, per azzerare tutti i ratei mensili percepiti a partire dalla decorrenza del trattamento, pur in presenza di tutti i requisiti necessari.
La prima pronuncia (n. 989/2020), emessa il 1° marzo 2021, si riferisce al caso di un lavoratore precoce andato in pensione anticipata, con decorrenza a partire dal 1° maggio 2018, al quale è stato revocato il trattamento pensionistico per aver lavorato dieci giorni nel mese di novembre, percependo 745,20 euro. Tanto è bastato all’Inps per rivendicare la restituzione di oltre diecimila euro, pari all’intero ammontare delle mensilità già percepite a partire dalla decorrenza del trattamento pensionistico, per cui aveva tutti i requisiti necessari. Secondo l’Istituto, il solo fatto di aver lavorato durante il periodo di divieto, ha annullato il diritto all’accesso anticipato, previsto per i lavoratori precoci dall’articolo 1, comma 199 n. 232/2016.

Leggi: Inca

 

 

QUANDO I GENITORI INVECCHIANO…

Lasciali invecchiare con lo stesso amore con cui ti hanno fatto crescere… lasciali parlare e raccontare ripetutamente storie con la stessa pazienza e interesse con cui hanno ascoltato le tue quando eri bambino…lasciali vincere, come tante volte loro ti hanno lasciato vincere…. lasciali godere dei loro amici, delle chiacchiere con i loro nipoti… lasciali godere vivendo tra gli oggetti che lo hanno accompagnato per molto tempo, perché soffrono sentendo che gli strappi pezzi della loro vita… lasciali sbagliare, come tante volte ti sei sbagliato tu…
LASCIALI VIVERE e cerca di renderli felici l’ultimo tratto del cammino che gli manca da percorrere, allo stesso modo in cui loro ti hanno dato la loro mano quando iniziavi il tuo!!
Pablo Neruda

Carissime e carissimi
con questo numero sospendiamo la pubblicazione delle newsletter di Abitare e Anziani. Riprenderemo i primi di settembre. Auguriamo a tutti e tutte una serena estate.
La redazione

NEWS:

martedì 27 luglio 2021
Il ruolo “sanitario” degli assistenti sociali: “Passo epocale, ma c’è tanto da fare”

Intervista a Mirella Silvani (Cnoas): “Per la prima volta, dopo anni di attesa, il sociale entra a pieno titolo nel sistema sanitario: determinanti sociali condizionano malattia e salute. Ora bisognerà seguire cosa accadrà a livello regionale e contrattuale”
“Un passaggio fondamentale, per certi aspetti epocale: per la prima volta dopo anni, il sociale entra a pieno titolo nella definizione del sistema sanitario”: così Mirella Silvani, responsabile Sanità del Consiglio nazionale Ordine assistenti sociali (Cnoas) commenta la novità, contenuta nell’articolo 34 del decreto Sostegni bis, che riconosce la collocazione in ambito sanitario della figura dell’assistente sociale, oltre che dell’Oss. “E’ ora evidente che quando si intraprendono percorsi di cura nell’area sanitaria, questi devono integrarsi con la dimensione sociale e sociosanitaria”, spiega a Silvani a Redattore Sociale che l’ha contattata per avere un commento e una previsione sull’impatto che questa misura potrà avere.
Quale sarà, innanzitutto, la ricaduta sugli utenti, sui cittadini?
La ricaduta sarà l’integrazione che da anni viene invocata: la consapevolezza che le determinanti sociali condizionino i percorsi di malattia e di cura delle persone. Per i cittadini, questo significa che, in un eventuale percorso di malattia cronica, o in momenti particolari di fragilità o di ricovero, o ancora in una condizione di non autosufficienza o di disagio mentale o dipendenze, in tutte queste situazioni, all’interno dei servizi che se ne fanno carico l’equipe includerà professionisti che hanno il compito di monitorare e sostenere la dimensione sociale e di rimuovere le fragilità sociali che incidono sullo stato di benessere e di salute. Il fatto che il nostro Stato stabilisca che nel servizio sanitario ci sia un’area socio-sanitaria in cui siano inserite professioni come quella dell’assistente sociale, che lavora a stretto contatto con situazione familiare e comunitaria della persona, è fondamentale.

Leggi: Redattore Sociale, 27/07/2021


lunedì 26 luglio 2021
ABITIAMOLA – Newsletter giugno – luglio 2021

Periodico di informazione ed approfondimento curato dall’Ufficio Politiche Abitative e dello Sviluppo Urbano, Area delle Politiche per lo Sviluppo, CGIL nazionale.
In questo numero:
Sono 271 le proposte ammesse al finanziamento del PinQua – Programma nazionale della qualità dell’abitare del Mims, con l’obiettivo di riqualificare i centri urbani, ridurre il disagio abitativo e favorire l’inclusione sociale. Ai fondi iniziali si aggiungono 2,8 miliardi del Fondo complementare al PNRR. Il PINQuA utilizza positivamente risorse per l’abitare nel quadro di operazioni di rigenerazione urbana, ma non ha obiettivi quantitativi da dover perseguire, a fronte della distribuzione territoriale dei bisogni.
La pandemia del Covid-19 ha portato al ripensamento di numerosi aspetti quotidiani tra i quali anche il modo di concepire la casa, spesso trasformata in luogo di lavoro, i suoi spazi e le sue caratteristiche strutturali. 3,3 milioni di famiglie italiane nel 2021 dimostrano un’intenzione dichiarata all’acquisto della casa, il 12,8% del totale (nel 2020 erano il 9,5%). Un dato “sorprendente”. Sostenibilità e salubrità, nell’ambito domestico rappresentano ormai due paradigmi.
Il nostro Paese si è trovato ad affrontare molte criticità, in ultimo la pandemia, ma anche tante legate agli eventi calamitosi che si sono succeduti. L’azione politica, intervenendo necessariamente ex post, si è tradotta sempre in un puro schema reattivo e in norme d’urgenza: lo stato di emergenza implica procedure e norme a ridosso dell’evento che contrastano con la necessità di un ordinamento che consenta di agire attraverso azioni condivise che scattino automaticamente in tali situazioni.

Leggi: Cgil, 26/07/2021


lunedì 26 luglio 2021
Covid. Oltre 2,3 milioni di over 60 senza vaccino. Figliuolo: “Entro la fine di luglio il 60% degli italiani avrà completato il ciclo vaccinale”. Il report settimanale del Governo

Si è registrato un incremento di oltre 2,7 milioni di dosi a livello di forniture rispetto alla settimana precedente. Aumento ancora più consistente per le somministrazioni con un +3,9 milioni rispetto alla scorsa settimana. In totale sono 2.359.799 gli over 60 senza alcuna copertura vaccinale. Dopo l’annuncio dell’introduizione del green pass si è avuta una nuova accelerazione di prenotazioni che va da un 15% ad un 200% a seconda delle Regioni.
Restano ancora 2.359.799 gli over 60 non vaccinati. Un dato, quello riportato nell’ultimo report settimanale del governo, che sembra anche ancora muoversi con un ritmo di marcia molto rallentato. Siamo però arrivato al 55% della popolazione vaccinabile (over 12 anni) che ha completato il ciclo vaccinale. Si punta a fine luglio ad arrivare al 60% e, come confermato dal commissario all’emergenza Francesco Paolo FIgliuolo, “ci arriveremo sicuramente”.
Da registrare poi il primo incremento di prenotazioni a seguito dell’annuncio del decreto legge approvato lo scorso giovedì dal Consiglio dei Ministri con il quale si è introdotto il green pass obbligatorio per accedere a diverse attività. “Abbiamo registrato un incremento delle prenotazioni che va da un 15% ad un 200% a seconda delle Regioni. In Friuli Venezia Giulia siamo al 6.000 prenotazioni giornaliere rispetto alle 1000 precedenti. Sono 100mila le prenotazioni solo tra Lombardia e Lazio”, ha commentato Figliuolo.

Leggi: Italia Longeva, 26/07/2021


venerdì 23 luglio 2021
Un popolo di invisibili: senza residenza e senza diritti

C’è un sottobosco di popolazione che è senza residenza. E senza di essa, si è senza diritti. Ciò diventa ancora più problematico ai tempi di pandemia, perché vuol dire avere diritto al medico, alle cure di base e al sistema sanitario nazionale. Per questo l’organizzazione umanitaria ActionAid lancia la campagna # DirittiInGiacenza per denunciare che “troppo spesso nel nostro Paese l’esclusione dalla residenza è discrezionale, illegittima e discriminatoria verso le persone più fragili, sia italiane che straniere”.
Nella giornata ieri, gli attivisti hanno “invaso” piazza Montecitorio a Roma con pacchi vuoti restati “in giacenza”, tornati al mittente per mancanza di indirizzo, simbolo dei diritti sospesi. Un’azione dal forte impatto visivo denuncia un problema sommerso e sconosciuto che accomuna italiani indigenti e migranti, la fascia della popolazione più fragile che spesso vive in condizioni abitative precarie e senza titoli di possesso delle proprie case e che subisce gli effetti più gravi della negazione di diritti fondamentali.

Leggi: Ristretti. 23/07/2021


giovedì 22 luglio 2021
Patto per un nuovo welfare, 5 proposte sulla non autosufficienza

Una grande riforma per l’assistenza agli anziani non autosufficienti che punti alla integrazione degli interventi socio-sanitari, tenendo conto delle specifiche ed eterogenee condizioni degli anziani e delle loro famiglie, incrementando i finanziamenti pubblici in particolare per i servizi domiciliari e residenziali e puntando sulla innovazione.
È questa in sintesi la riforma che il neonato “Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza” chiede al Parlamento e ai Ministri della Salute Roberto Speranza e del Lavoro e delle Politiche sociali Andrea Orlando, presenti all’evento trasmesso sulle pagine social di Cittadinanzattiva e del Forum Disuguaglianze e Diversità.
Secondo l’ultimo Dossier Istat, il rapporto tra la popolazione di 65 anni e più e quella con meno di 15 anni è notevolmente aumentato, passando dal 33,5% del 1951 a quasi il 180% del 2019 (era il 148,7% nel 2001). Oggi sono circa tre milioni gli anziani non autosufficienti, ossia coloro che non sono in grado di svolgere da soli le normali attività quotidiane e hanno bisogno di un accompagnamento: rappresentano il 5% della popolazione e il loro numero è destinato a raddoppiare entro il 2030.
Al Patto hanno finora aderito 37 realtà della società civile che hanno deciso di rinnovare l’impegno grazie al quale, negli scorsi mesi, è stato inserito nel PNRR un progetto di riforma radicale e atteso dalla fine degli anni ’90 con la previsione di un investimento di tre miliardi e mezzo di euro. Un’occasione imperdibile per dare risposte alle esigenze degli anziani non autosufficienti e delle loro famiglie, formalizzata dalle organizzazioni ed accolta dalle istituzioni e che, a partire da oggi, può tradursi in realtà grazie alle proposte e al confronto continuo fra i vari attori.
Le prime cinque proposte operative sono state elaborate dal Patto all’interno di un Documento presentato ai Ministri Orlando e Speranza, all’Onorevole Marialucia Lorefice e alla Senatrice Annamaria Parente. Eccole in sintesi:

Leggi: Spi-Cgil, 22/07/2021


giovedì 22 luglio 2021
Lamorgese interviene al Senato: c’è l’impegno per assicurare sui territori la graduazione degli sfratti in esecuzione. Direttive alle prefetture per protocolli condivisi.

Dichiarazione dei segretari generali di SUNIA, SICET, UNIAT Aps, Unione Inquilini
Nel pomeriggio di oggi nell’Aula del Senato la Ministra dell’Interno Lamorgese ha risposto all’interrogazione presentata dai senatori Mirabelli, Malpezzi e Biti in materia di profili di ordine pubblico connessi alla ripresa delle esecuzioni delle procedure di sfratto.
I segretari generali, Stefano Chiappelli, SUNIA, Nino Falotico, SICET, Augusto Pascucci, UNIAT Aps, Walter De Cesaris, Unione Inquilini hanno dichiarato che questo importante momento parlamentare è anche il frutto delle molteplici nostre iniziative unitarie, non ultimi i presidi a livello nazionale e dei territori tenuti in queste ultime settimane per mettere al centro dell’attenzione la drammatica situazione degli sfratti con la ripresa dal 1 luglio delle esecuzioni e l’assenza di soluzioni alternative per 80 mila famiglie con l’incubo di finire “per strada”.
Come si può constatare il testo dell’interrogazione recepisce molte delle nostre impostazioni unitarie in materia di graduazione e governo delle esecuzioni degli sfratti, criticità sui tempi di concreto utilizzo dei finanziamenti e sulle procedure, ed individua correttamente nelle Prefetture l’organo del Governo in grado di coordinare un processo di coinvolgimento di istituzioni centrali e territoriali e delle forze sindacali rappresentative degli inquilini e della proprietà, che porti ad intensificare gli sforzi per approdare a protocolli condivisi per la graduazione delle esecuzioni con particolare attenzione ad un esame approfondito delle situazioni di grave disagio che si stanno registrando.

Leggi: Sunia, 22/07/2021


mercoledì 21 luglio 2021
La proposta. Anziani non autosufficienti, nasce un patto per l’assistenza

Associazioni, sindacati e politica insieme per arrivare a una grande riforma. I ministri Orlando e Speranza: le risorse del Pnrr vadano ai più fragili. Gori: bisogna superare la frammentazione
Un patto tra associazioni, sindacati e istituzioni per affrontare insieme l’emergenza anziani non autosufficienti. Secondo gli ultimi dati Istat, infatti, il rapporto tra la popolazione di 65 anni e più e quella con meno di 15 anni è notevolmente aumentato, passando dal 33,5% del 1951 a quasi il 180% del 2019 (era il 148,7% nel 2001). Oggi sono circa tre milioni gli anziani non autosufficienti, ossia coloro che non sono in grado di svolgere da soli le normali attività quotidiane e hanno bisogno di un accompagnamento: rappresentano il 5% della popolazione e il loro numero è destinato a raddoppiare entro il 2030.
Una grande riforma per l’assistenza agli anziani non autosufficienti che punti alla integrazione degli interventi socio-sanitari, tenendo conto delle specifiche ed eterogenee condizioni degli anziani e delle loro famiglie, incrementando i finanziamenti pubblici in particolare per i servizi domiciliari e residenziali e puntando sulla innovazione. È questa in sintesi la richiesta che il neonato “Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza” rivolge al Parlamento e ai ministri della Salute Roberto Speranza e del Lavoro e delle Politiche sociali Andrea Orlando, che ieri hanno partecipato all’evento promosso dal Forum Disuguaglianze e Diversità e da Cittadinanzattiva.
«Dobbiamo provare a trasformare la crisi in opportunità – spiega Speranza –. Con il Pnrr 20 miliardi di euro saranno destinati alla sanità: quattro andranno all’assistenza domiciliare e due alle case di comunità. Tra assistenza sociale e sanitaria c’è un nesso non divisibile, la pandemia ha mostrato che laddove c’è un problema sanitario emerge quello sociale e viceversa». Mentre Orlando ha voluto che nel Pnrr le iniziative di sua competenza «fossero destinate in misura rilevante alle persone fragili e agli anziani non autosufficienti, per rafforzare i servizi sul territorio, che sono ancora troppo caratterizzati da ritardi e da diseguaglianze».

Leggi: Avvenire, 21/07/2021


mercoledì 21 luglio 2021
Nasce il “Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza”, presentato il manifesto ai ministri Speranza e Orlando

Cinque passi per iniziare a riformare l’assistenza e il welfare per gli anziani non autosufficienti: sono quelli indicati e richiesto come impegno al governo dal “Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza”, il nuovo soggetto collettivo che nasce oggi ufficialmente, con la presentazione del suo manifesto ai ministri Orlando e Speranza, durante un incontro online. Quasi 40 le sigle aderenti fino a questo momento: associazioni, sindacati, federazioni e diverse realtà che, in un modo o nell’altro, si occupano di anziani e di non autosufficienza. Tra questi, il Network non autosufficienza, Cittadinanzattiva, Uneba, Forum nazionale del Terzo Settore, Caritas Italiana.
Come prima azione il Patto ha indicato al governo i primi cinque passi da compiere per “cominciare bene il percorso riformatore”. Il primo passo, denominato “Fare la storia”, consiste nel “modificare strutturalmente il settore, come avvenuto nei paesi vicini al nostro che già l’hanno introdotta (l’Austria nel 1993, la Francia nel 2002, la Germania nel 1995, la Spagna nel 2006)”. La richiesta, in sintesi, è di “realizzare un ridisegno sostanziale dell’insieme degli interventi afferenti all’assistenza agli anziani non autosufficienti”. Il secondo passo consiste nel “superare la frammentazione che oggi contraddistingue il sistema dell’assistenza agli anziani non autosufficienti. Il terzo passo consiste nel “seguire il paradigma proprio dell’assistenza agli anziani: quello del care multidimensionale, che prevede risposte progettate a partire da uno sguardo complessivo sulla condizione dell’anziano, sui suoi molteplici fattori di fragilità, sul contesto di vita e le relazioni”.

Leggi: Auser


DALLE REGIONI:

martedì 27 luglio 2021
Savona, al via il cohousing per i pazienti psichiatrici

Progetto inaugurato ieri dalla Asl 2, in collaborazione con Arte e Comune. Il governatore Giovanni Toti: “Dobbiamo costruire percorsi di inclusione”
Un alloggio di edilizia residenziale pubblica che consenta di ospitare quattro pazienti individuati dal dipartimento di Salute mentale, con l’intento di fargli intraprendere un percorso di reinserimento sociale all’indomani della loro dimissione dalle comunità terapeutiche. E’ il progetto di cohousing inaugurato ieri dalla Asl 2 savonese, in collaborazione con Arte e Comune di Savona. “Questo è un esempio di dove deve andare la sanità nella nostra regione e nel nostro paese- afferma il presidente e assessore alla Sanità della Regione Liguria, Giovanni Toti- dobbiamo costruire percorsi per portare i ragazzi che stanno attraversando alcune difficoltà a costruire una nuova vita, grazie anche a un progetto di vita autonoma. Sono certo che questi ragazzi, in futuro, sapranno contribuire alla crescita del nostro territorio”.

Leggi: Redattore Sociale, 27/07/2021


martedì 27 luglio 2021
Torino. dal ministero oltre 43 milioni per un lifting ai quartieri popolari

Domani, giovedì 29 luglio, nella sala Colonne di Palazzo civico, a Torino, avrà luogo una conferenza stampa di presentazione dei progetti di riqualificazione urbana elaborati dal Comune e finanziati con i fondi del programma nazionale del ministero delle Infrastrutture.
Saranno erogati un totale di 43 milioni e 715.000 euro destinati al recupero di Porta Palazzo, di Borgo San Paolo e del quartiere Vallette.
Alla presentazione saranno presenti la sindaca Chiara Appendino, la vicesindaca Sonia Schellino, gli assessori Marco Giusta e Alberto Unìa, e Valter Cavallaro, dirigente dell’area trasformazione periferie.

Leggi: Redattore Sociale, 27/07/2021


lunedì 26 luglio 2021
Vercelli, strage di 49 anziani abbandonati nella Rsa: sei medici, vertici Asl e 118 verso il processo: “Lasciamoli morire nel letto, sono vecchietti di 96 anni”

I sanitari non ricoverarono i malati di Covid applicando il “triage militare”: omicidio colposo e omissione d’atti d’ufficio. Ma cade l’accusa di epidemia colposa
Il Covid girava da giorni nelle stanze della Rsa di piazza Mazzini, a Vercelli. Gli ospiti si ammalavano e morivano. Si ammalava il personale e non si riusciva a sostituire. La sera del 19 marzo dell’anno scorso la situazione era così compromessa che la struttura chiese l’intervento del 118. Diversi anziani erano in gravi condizioni, ma in ospedale a Vercelli c’era un solo posto in terapia intensiva e ben presto anche quello venne occupato da un paziente interno che si era aggravato. Che fare? Anziché cercare posto in altri nosocomi della zona, si decise di “lasciarli morire nel loro letto”, applicando il cosiddetto triage militare: “Stiamo parlando di vecchietti da 85 a 96 anni… Ho fatto il medico per salvare tutti, ma in questo caso bisogna andare giù duri… – dice il medico della centrale operativa del 118 nelle telefonate registrate e acquisite dalla procura parlando con l’ospedale di Vercelli – Ho parlato con l’unità di crisi, con la vostra direzione sanitaria e con te, concordiamo tutti a lasciarli al loro posto belli tranquilli”. “A posto – si sente rispondere – anche io farei… presto dovranno portare le bare”. E in effetti cinque degli anziani che quella sera necessitavano di un ricovero morirono il 20, 21 e 24 marzo.

Leggi: La Repubblica, 26/07/2021


lunedì 26 luglio 2021
Anziani, Forza Italia Lombardia vuole un Garante regionale che li supporti

Forza Italia ha presentato al Pirellone un progetto di legge per istituire il “Garante regionale per la tutela della persone anziane”. Per il consigliere Giulio Gallera, primo firmatario del provvedimento: “Una figura necessaria”
Una rigorosa azione di tutela dei diritti delle persone con età superiore ai 65 anni che garantisca loro adeguate misure di sostegno, parità di accesso ai servizi, valorizzazione delle diverse peculiarità e un attento monitoraggio della loro qualità della vita. Forza Italia ha presentato al Pirellone un progetto di legge per istituire il “Garante regionale per la tutela della persone anziane”.
Una figura necessaria che, secondo il primo firmatario del provvedimento, il consigliere Giulio Gallera, “rappresenta un atto di civiltà nei confronti di un’ampia fetta della popolazione regionale potenzialmente fragile”. Il Garante sarà posto in capo al Difensore civico regionale, che avrà il compito di vigilare sull’attuazione delle indicazioni legislative e di segnalare abusi o inadempienze che porterebbero all’applicazione di sanzioni e risarcimenti. “Nella società moderna- sottolinea il capogruppo di Fi al Pirellone Gianluca Comazzi, durante la conferenza stampa di presentazione del progetto- il miglioramento della qualità della vita, delle cure e delle attività di prevenzione, abbinato a una forte decrescita del tasso di natalità, ha portato a un incremento dell’età media della popolazione”. Di qui il bisogno di istituire “una figura dedicata alla tutela e alla promozione dei diritti delle persone anziane che possa attuare pienamente il principio di ‘uguaglianza’”.

Leggi: Redattore Sociale, 26/07/2021


lunedì 26 luglio 2021
Giornata nonni e anziani, “vogliamo scegliere per le nostre vite”

La lettera di un gruppo di anziani della Comunità di Sant’Egidio, nell’occasione della prima Giornata mondiale voluta da papa. “Abbiamo diritto a vivere e morire a casa nostra e quando non è possibile vogliamo stare in luoghi che siano comunità e non istituzioni”
“Siamo un gruppo di anziani di Milano finalmente in vacanza insieme dopo tante chiusure”. Inizia così la lettera scritta da alcuni anziani insieme alla Comunità di Sant’Egidio, nell’occasione della prima Giornata mondiale dei nonni e degli anziani, istituita da Papa Francesco, che si è celebrata ieri 25 luglio. E’ firmata da Alberto, Anna, Eugenia, Gianni, Luigia, Luisa, Maria, Pietropaolo e Wanda.
“Alcuni di noi vivono in casa, altri invece in una grande Rsa dove a volte la vita è difficile. – scrivono – Il Papa è stato molto saggio ad istituire la festa degli anziani dedicata soprattutto a quelli che non hanno una famiglia. È perciò anche la festa delle persone sole. Il Papa è una persona illuminata, anziano come noi, e ha ragione quando dice che nessuno si salva da solo. Molti anziani hanno paura ed ancor più da quando c’è la pandemia. Il covid ci ha mostrato che tutti abbiamo bisogno gli uni degli altri, di affetto e di relazioni, soprattutto gli anziani più deboli e soli. Ma anche noi abbiamo una forza, abbiamo il dono della parola e dell’ascolto e li vogliamo mettere al servizio degli altri: parlare, anche della nostra fede che ci ha sorretto per tutta la vita, raccontare la nostra storia, ascoltarci gli uni gli altri. E poi noi anziani possiamo e vogliamo scegliere per le nostre vite, mentre a molti è stata negata questa possibilità”.

Leggi: Redattore Sociale, 26/07/2021


domenica 25 luglio 2021
Le proposte per gli over 64 ai candidati sindaco: condomini sociali e servizio civile per la terza età

Il 63% si sente ancora in grado di dare molto alla società, il 75% svolge un ruolo fondamentale di sostegno per la propria famiglia
Condomini sociali, servizio civile per la terza età, più panchine e maggiore partecipazione. Queste sono solo alcune delle proposte di ACLI da rivolgere ai candidati sindaco della città di Roma per valorizzare gli over 64. Da una ricerca è emerso che il 63% si sente ancora in grado di dare molto alla società, mentre il 75% svolge un ruolo fondamentale di sostegno per la propria famiglia e i figli.
A 250 over 64 è stato somministrato un questionario, i cui risultati sono stati resi noti dalle ACLI di Roma e provincia nel corso del quinto appuntamento online del “Cantiere Roma”, l’iniziativa promossa dalle ACLI di Roma e provincia in vista delle elezioni amministrative del 2021. Su quanto emerso ACLI stilerà un elenco di proposte da presentare ai candidati sindaco per valorizzare il ruolo degli over 64 in società.
Intanto i risultati sono stati presentati in un confronto che ha visto la partecipazione della presidente delle ACLI di Roma Lidia Borzì, il direttore del reparto di Geriatria dell’Ospedale Sant’Eugenio di Roma e presidente di Giano onlus Giovanni Capobianco e il segretario generale di “Per Roma” Roberto Corbella. È stata inoltre presentata da Giancarlo Penza della Comunità di Sant’Egidio la buona pratica rappresentata dal progetto “Viva gli anziani”. Ha moderato l’incontro il direttore di RomaSette Angelo Zema. “Per noi gli anziani, che nelle ACLI portano un valore aggiunto fondamentale, non sono una categoria anagrafica, ma una categoria esistenziale – ha commentato Lidia Borzì, presidente delle ACLI di Roma e provincia – È necessario, ripensare ai modelli abitativi nella città, incentivando il co-housing e attivando anche altre forme innovative come i condomini solidali, per coniugare convivialità e autonomia assicurando confort e assistenza continua”.

Leggi: Roma Today, 25/07/2021


domenica 25 luglio 2021
Emergenza anziani in Liguria, il sindacato: “Soli e con malattie croniche”

Secondo lo studio dello Spi-Cgil, il 46% degli over 65 ha almeno due patologie diagnosticate: “Servono nuove misure, mettendo al centro la medicina del territorio”
Non è solo la regione più anziana d’Italia ma è anche quella con più persone over 65 o malate o sole (o sia malate, sia sole). È il drammatico quadro dello studio appena ultimato dallo Spi – il sindacato dei pensionati – della Cgil di Genova e della Liguria, partendo dalla banca dati sugli anziani realizzata dall’Istat. «Soli, malati e con il consumo di medicinali più alto. È un’istantanea che potevamo aspettarci, sappiamo che Genova e la Liguria hanno come criticità l’età media alta, ma i numeri emersi devono far scattare, da subito, una serie di contromisure» affermano il segretario generale Spi Cgil Genova Antonio Perziano e Ivano Bosco, segretario generale Spi Cgil Liguria.I datiSu cento persone con più di 65 anni, in Liguria, il 37,9 per cento è affetto da una cronicità grave, e il 46 per cento presenta più di un tipo di patologia cronica. «In valori assoluti, parliamo di cifre elevate – evidenziano Bosco e Perziano – ovvero 166 mila malati cronici gravi e 203 mila con più di una patologia. Se rapportiamo questo dato al totale della popolazione ligure risulta che i cronici gravi sono il 10,8 per cento della popolazione residente, mentre le persone con più di una patologia sono il 13,24 per cento. Si tratta di valori rilevanti che, peraltro, non tengono conto di portatori di gravi patologie di età inferiore ai 65 anni». Uno studio che arriva proprio a ridosso di quella che, ieri, è stata la prima giornata mondiale dei nonni e degli anziani voluta da Papa Francesco.

Leggi: Il Secolo XIX, 25/07/2021


giovedì 22 luglio 2021
Assistenza anziani: a breve la relazione finale della Commissione per la riforma

Monsignor Paglia, alla guida dell’organismo voluto dal ministro Speranza, anticipa a Famiglia Cristiana il senso della proposta. “Al centro c’è un cambio di prospettiva; prioritario prendersi cura degli anziani nella loro abitazione”. Rsa? “Vanno ripensate”
La relazione finale della Commissione per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana, voluta dal ministro della sanità Roberto Speranza, dovrebbe a breve essere consegnata all’esecutivo Draghi. Lo spiega monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia accademia per la vita, dallo scorso settembre alla guida della Commissione.
“Al centro della proposta c’è un cambio di prospettiva – anticipa in una intervista a Famiglia Cristiana, pubblicata nel numero in edicola – riteniamo che sia prioritario prendersi cura degli anziani lì dove vivono, nella loro abitazione, facendo sì che non siano mai lasciati soli. Si tratta di assicurare a tutti quello che chiamiamo ‘continuum assistenziale’: prendersi cura di loro tenendo conto delle condizioni in cui via via vengono a trovarsi. Può accadere che quando non si è più autosufficienti ci sia bisogno di cure particolari nelle Rsa, che vanno però ripensate”.
Una vera rivoluzione culturale che dovrebbe passare attraverso la creazione di una cabina di regia e di un iter parlamentare per approvare una riforma che potrebbe godere degli investimenti previsti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

Leggi: Redattore Sociale, 22/07/2021


giovedì 22 luglio 2021
Monreale, sindacati degli inquilini e dei proprietari sottoscrivono al Comune l’accordo sui canoni di locazione. “Un argine importante alle locazioni in nero”

Siglato accordo al comune di Monreale sui canoni agevolati di locazione.
Il patto è stato sottoscritto stamattina con i sindacati degli inquilini e le sigle maggiormente rappresentative dei proprietari, tra le quali Confedilizia e Asppi.
Per i rappresentanti degli inquilini erano presenti i segretari di Sunia, Sicet, Uniat Zaher Darwish, Mario Bommarito e Giovanni Sardo. In totale 13 le sigle che hanno partecipato alla firma con l’amministrazione comunale.
L’accordo è stato presentato al sindaco e a diversi assessori.
“E’ la prima volta – dichiarano i rappresentanti di Sunai, Sicet, Uniat – che viene sottoscritto un accordo territoriale per il Comune di Monreale. Si permette così alla popolazione di usufruire delle agevolazioni fiscali riservate a chi sottoscrive contratti di locazione a canone agevolato. Ed è la conferma che i contratti sono uno strumento per combattere le locazioni in nero e per mettere fine alle diverse situazioni contrattuali e interpretazioni che rischiavano di compromettere diritti e agevolazioni fiscali per le fasce più bisognose della popolazione”.

Leggi: Sunia, 22/07/2021


giovedì 22 luglio 2021
Casa, a Firenze progetti per 90 milioni

L’annuncio del sindaco Nardella. I fondi serviranno per portare avanti i progetti all’ex caserma Lupi di Toscana e in altre aree della città
“Una grande giornata per Firenze. Il Ministero delle Infrastrutture ha inserito nei progetti ammessi a finanziamento nel programma Pinqua sulla qualità dell’abitare tutti e sei i nostri progetti candidati dal Comune e dalla Città Metropolitana di Firenze. In particolare il progetto relativo alla ex Caserma Lupi di Toscana del Comune di Firenze è rientrato nei Top 13 segnalati dalla giuria di tecnici come “meritevoli”. L’importo complessivo di contributi richiesti è di 90 milioni di euro, ripartiti in circa 15 milioni per ogni progetto presentato”. Lo afferma il sindaco di Firenze Dario Nardella.
“Si tratta – spiega il sindaco – di un riconoscimento straordinario della capacità progettuale e della efficienza della Città metropolitana, dei suoi Comuni, e del Comune capoluogo. Ringrazio per questo tutti i sindaci e gli uffici tecnici che hanno partecipato a redigere le candidature”.
“Questi progetti – ricorda Nardella – rientrano nel più generale piano di finanziamenti dell’Unione Europea basati sui nuovi modelli di rigenerazione urbana. Con questi 6 progetti – che includono 54 interventi distribuiti in tutto il territorio fiorentino – daremo una risposta efficace e duratura all’emergenza abitativa del nostro territorio e alle connesse strutture con finalità culturali, sociali ed economiche, attivando anche circa 1000 posti di lavoro diretti e alcune centinaia indiretti. Un’occasione senza precedenti che cade nel momento giusto dopo l’emergenza Covid per dare una spinta poderosa all’economia dell’edilizia, alla progettazione urbana”.

Leggi: Redattore Sociale, 22/07/2021


giovedì 22 luglio 2021
Lombardia. Giunta presenta nuova riforma sanitaria. Previste 216 Case della comunità, 100 Distretti, 64 ospedali di comunità

Fontana illustra la revisione della regionale dopo la bocciatura del Ministero: “Rafforzare la sanità territoriale, evitare i ricorsi inappropriati in Pronto Soccorso attraverso la realizzazione di strutture dove, grazie al coinvolgimento dei medici di medicina generale e alla loro collaborazione con gli specialisti ospedalieri, i cittadini possano trovare una risposta migliore ai propri bisogni di salute”
Il Governatore della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha presenziato alla conferenza stampa di presentazione della revisione della Legge regionale della sanitaria, approvata oggi in Giunta e ora pronta all’iter dell’esame del Consiglio. “Rafforzare la sanità territoriale, evitare i ricorsi inappropriati in Pronto Soccorso – ha sottolineato il presidente – attraverso la realizzazione di strutture dove, grazie al coinvolgimento dei medici di medicina generale e alla loro collaborazione con gli specialisti ospedalieri, i cittadini possano trovare una risposta migliore ai propri bisogni di salute”.
216 Case della comunità, 100 Distretti e 64 ospedali di comunità
Il governatore Fontana ha quindi annunciato: “216 Case della comunità, 100 Distretti, 64 ospedali di comunità” ovvero “i punti di riferimento per la presa in carico dei lombardi e per l’attuazione della medicina di prossimità”. Questa nuova organizzazione sarà possibile grazie a un’inversione di tendenza del Governo che è tornato ad investire in sanità dopo i continui tagli, iniziati con 7 miliardi nel 2012 e conclusisi con i 20 miliardi del 2019.

Leggi: Quotidiano Sanità, 22/07/2021


IN AGENDA:

23 – 24 novembre 2021 – Roma e Online – Long Term Care Six

Stati Generali dell’assistenza a lungo termine – Edizione 2021
Verso la riforma del territorio: strategie, percorsi e modelli della riorganizzazione della presa in carico del paziente cronico
La sesta edizione della due giorni che Italia Longeva, di concerto con il Ministero della Salute, dedica annualmente alla Long-Term Care si focalizzerà quest’anno sulla riorganizzazione dei modelli di presa in carico dell’anziano fragile e multimorbido e sui relativi orientamenti, declinazioni e buone pratiche a livello regionale, così come delineati dal PNRR, che saranno implementati attraverso la riforma del territorio.
Il focus sarà sul patient journey, entrando nel merito della presa in carico delle principali patologie croniche, spesso compresenti nell’anziano, per evidenziarne mediante analisi, confronto e dibattito peculiarità e bisogni e avanzare proposte. Da questa prospettiva e con questa “lente” verranno esaminate le evoluzioni dei tradizionali setting della cronicità – ADI, RSA, Cure palliative – l’integrazione della telemedicina, nonché l’evoluzione degli strumenti di governance: definizione di un sistema centrale di valutazione, progressione degli indicatori del NSG, raccolta dei dati nell’ottica di un utilizzo predittivo.
Target – Referenti istituzionali a livello centrale, Assessori e Direttori Generali di Dipartimenti sanità e politiche sociali regionali, ASL, AO, Distretti, IRCSS, Operatori medici e non dell’assistenza a lungo termine, Società scientifiche, Associazioni di pazienti, Associazioni di cittadini, Top Manager della business community di riferimento.
Il programma è in corso di elaborazione
Le iscrizioni apriranno a breve
Per richiedere informazioni sulle modalità di partecipazione in qualità di partner dell’iniziativa: info@italialongeva.it e cecilia.behmann@italialongeva.it

Leggi: Italia Longeva


IN EVIDENZA:

La voce degli assistenti sociali sul PNRR – Tra valutazioni complessive e dibattito sull’accesso alla professione – Giovanni Cellini

Intervista alla Vicepresidente del Consiglio nazionale degli assistenti sociali (Cnoas), dott.ssa Barbara Rosina.
I contenuti del PNRR coinvolgono direttamente il servizio sociale da diversi punti di vista. Nell’interlocuzione con la politica, l’Ordine nazionale degli assistenti sociali ha avuto modo di esprimere le proprie posizioni su diversi ambiti dell’intervento professionale; citiamo, a titolo esemplificativo, quello dei minori e delle famiglie e quello della tutela della salute. Al tempo stesso, nell’ambito del Piano, sono in discussione modifiche riguardanti l’abilitazione all’esercizio di alcune professioni ordinate, tra cui anche quella dell’assistente sociale. Nello specifico, è in discussione al Senato il ddl recante “Disposizioni in materia di titoli universitari abilitanti” (atto Senato n.2305).
Abbiamo affrontato con la Vicepresidente del Cnoas alcune delle numerose tematiche relative alle istanze e alle proposte degli assistenti sociali, chiedendole valutazioni di carattere generale sul PNRR e soffermandoci successivamente sul dibattito attuale e sugli scenari futuri per l’accesso alla professione.

Leggi: Welforum


Un osservatorio per i caregiver di persone con demenza

CasaViola, è un centro di riferimento in Italia per chi si trova nella complessa situazione di aiutare un familiare che necessita di attenzioni costanti perché colpito da Alzheimer o da altre forme di demenza. Al XXI Congresso Nazionale AIP, tenutosi a Firenze il 15-17 aprile 2021, CasaViola ha presentato i dati di una ricerca finalizzata a delineare la figura dei caregiver: il quadro che emerge è un alto grado di stress, che coinvolge diversi ambiti di vita e che resiste nel tempo.
di Antonella Deponte, Rosanna Palmeri, Elisa de Morpurgo, Giulia Galvani (CasaViola – Associazione Goffredo de Banfield, Trieste)
Conoscere i caregiver, per dare un sostegno efficace: da questo proposito nasce il lavoro che presentiamo e che riguarda i caregiver di persone con demenza. Pensiamo infatti che lo sviluppo di un sistema di rilevazione delle caratteristiche dei caregiver sia il primo, indispensabile passo per costruire programmi di formazione e sostegno su misura: ottenere una rappresentazione affidabile e regolarmente aggiornata permette di precisare gli interventi ed evitare la dispersione delle risorse.
Nello stesso tempo, questo lavoro vuole essere un invito aperto, a collaborare per un sistema più generale di rilevazione delle caratteristiche e dei bisogni dei caregiver di persone con demenza, che permetta di raccogliere dati più omogenei e comparabili.

Leggi: I Luoghi della Cura


Le case dei vecchi hanno spesso un odore particolare… spesso si sente l’odore dei ricordi (Jonathan Coe)

Un settore immobiliare specifico che sta avendo grande impulso sia in Europa che negli Stati Uniti è quello dedicato alle persone anziane.
In Paesi come Francia, Germania, Belgio e Olanda questo tipo di alloggi si sta diffondendo da anni grazie anche a leggi specifiche che hanno offerto agli investitori delle agevolazioni fiscali. Si tratta, di norma, di monolocali o bilocali tra i 40 e i 50 mq dati in affitto dove il singolo – ma anche la coppia – può vivere in piena autonomia condividendo, se lo desidera, alcuni spazi con altri coetanei dello stesso stabile: il bar, la sala da pranzo, la lavanderia, il cortile, il giardino, ecc. Volendo può anche partecipare ad attività ricreative e di socializzazione. Inoltre, può richiedere dei servizi aggiuntivi: la consegna della spesa o delle medicine a domicilio, la pulizia dell’abitazione, l’assistenza di un infermiere. Le abitazioni sono connesse 24 ore su 24 ad una centrale operativa per offrire un maggior grado di sicurezza e intervenire subito in caso di bisogno. Alloggi in cui chiunque, anche parzialmente non autosufficiente, può ricevere assistenza in ogni momento, vivere nel suo appartamento e – come dicevamo sopra – condividere spazi comuni. Si tratta di soluzioni abitative che la Commissione europea ha finanziato con il programma di ALL (Ambient Assisted Living). L’AAL Forum di quest’anno si svolgerà on line dal 18 al 20 ottobre 2021, come evento principale della II edizione della Settimana europea dell’invecchiamento attivo e in buona salute (EWAHA 18-22 ottobre).

Leggi: Nuove Rigenerazioni


SEGNALAZIONI:


Pensionamento esodati

Esodati nona salvaguardia: l’Inps invia le lettere di certificazione del diritto a pensione. Da ieri sono state avviate le operazioni per l’invio delle lettere di certificazione delle posizioni degli assicurati, che hanno avuto esito positivo per l’accesso a pensione, in applicazione della nona salvaguardia, di cui all’articolo 1, commi da 346 a 348, della Legge 30 dicembre 2020, n.178, a seguito del completamento della fase istruttoria e della verifica di compatibilità rispetto agli stanziamenti previsti dalla disciplina normativa. In un comunicato stampa diffuso ieri, l’Istituto ha anche riferito che da venerdì 30 luglio verrà rilasciato l’aggiornamento delle procedure per la liquidazione delle pensioni.

Leggi: Inca


Dal 6 agosto bisognerà avere il green pass o molte attività saranno off limit. Per i colori sarà determinante tasso ricoveri. Previsto accordo con le farmacie per tamponi a prezzi contenuti

Il Governo ha licenziato il decreto legge che disciplina l’uso e la validità del certificato verde Covid il cui possesso sarà vincolante nei locali dove si consuma al tavolo (quindi anche nei bar, ma non al bancone), per cinema e teatro, per eventi, competizioni sportive, piscine, palestre, fiere, sagre, convegni, parchi divertimento, sale gioco, concorsi, centri sociali, musei. Si farà accordo con le farmacie per tamponi rapidi a prezzi contenuti. Stato emergenza prorogato al 31 dicembre. LA BOZZA.
“L’economia italiana va bene, si sta riprendendo, va meglio di altri Paesi ma la variante delta è minacciosa. Abbiamo imparato che senza agire subito la realtà già presente in altri Paesi si presenterebbe da noi in un intervallo di tempo molto ravvicinato. Invito tutti gli italiani a vaccinarsi e a farlo subito per proteggere loro stessi e le loro famiglie. Il green pass non è un arbitrio ma una condizione per tenere aperte le attività economiche”.
Così il premier Mario Draghi in conferenza stampa ha illustrato il Decreto legge approvato in Consiglio dei Ministri per contrastare la nuova ondata di contagi da Covid.
Il testo, ha spiegato il premier, potrà essere modificato durante il passaggio in Parlamento: “Siamo aperti e più che disponibili a miglioramenti di carattere tecnico”. Invece per scuola, trasporti e lavoro, ha spiegato il premier, ci saranno provvedimenti ad hoc a breve.
E rispondendo a una domanda su alcune dichiarazioni di Salvini che aveva affermato che per i giovani il vaccino non serve Draghi ha lanciato la sua stoccata: “L’appello a non vaccinarsi è un appello a morire e senza vaccinazione si deve chiudere di nuovo”, ha detto.

Leggi: Quotidiano Sanità


Postumi Covid-19: l’Inca si confronta con il mondo scientifico
Long covid è il termine con il quale il mondo scientifico indica i postumi di lungo termine che la pandemia produrrà nel tempo sulla salute fisica e mentale dei tantissimi contagiati, di cui si sa ancora molto poco. Di questo si occupa l’ultimo Notiziario Inca online n. 3 proponendo gli atti del convegno dedicato al tema, che si è svolto il 9 giugno scorso da remoto. Si tratta di una interessante serie di relazioni di autorevoli medici specialistici, con cui il Patronato della Cgil si confronta quotidianamente per cercare risposte adeguate ai numerosi interrogativi con l’intento di migliorare l’azione di tutela individuale.

Leggi: Inca


 

 

 

 

NEWS:

martedì 20 luglio 2021
Anziani non autosufficienti: cinque impegni per una giusta riforma

Nasce il “Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza”, che presenta il suo manifesto ai ministri Speranza e Orlando. Cinque le azioni prioritarie richieste: fare la storia, superare la frammentazione, riconoscere le specificità, investire per cambiare e connettere interventi transitori e riforma
Cinque passi per iniziare a riformare l’assistenza e il welfare per gli anziani non autosufficienti: sono quelli indicati e richiesto come impegno al governo dal “Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza”, il nuovo soggetto collettivo che nasce oggi ufficialmente, con la presentazione del suo manifesto ai ministri Orlando e Speranza, durante un incontro online.
Quasi 40 le sigle aderenti fino a questo momento: associazioni, sindacati, federazioni e diverse realtà che, in un modo o nell’altro, si occupano di anziani e di non autosufficienza. Tra questi, il Network non autosufficienza, Cittadinanzattiva, Uneba, Forum nazionale del Terzo Settore, Caritas Italiana.
“Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) prevede la realizzazione della riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia – si legge nel documento -. Si tratta di un risultato storico, da una parte, dato che questa riforma è attesa dalla fine degli anni ’90, ma è unicamente un punto di partenza, dall’altra, perché solo la sua elaborazione ne mostrerà l’effettiva capacità di rispondere alle esigenze degli anziani e delle loro famiglie. In sintesi, la previsione del Pnrr offre un’opportunità storica per il futuro dell’assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia: la sfida è riuscire a coglierla”.

Leggi: Redattore Sociale, 20/07/2021


martedì 20 luglio 2021
Welfare, Orlando: è motore di sviluppo, riformare la non autosufficienza

Il ministro del Lavoro e delle politiche sociali ad un evento organizzato da Forum disuguaglianze e diversità e Cittadinanzattiva: “Abbiamo bisogno di un patto per aumentare le risorse per i servizi sociali”
La riforma della non autosufficienza punta alla “integrazione”. Lo dice il ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Andrea Orlando, intervenendo ad un evento organizzato dal Forum disuguaglianze e diversità e da Cittadinanzattiva.
Orlando osserva che “il welfare è fattore centrale per la ripresa economica, un welfare che sia partecipato, che punti sull’attivazione delle persone, che non sia ostaggio di qualche apparato”.
Per questo, “abbiamo bisogno di un patto per aumentare le risorse per i servizi sociali, avere il sostegno di tutti i livelli è l’obiettivo politico da mettere al centro”, perché, conclude, “l’unità è la condizione per il successo”, rappresentato dalla “integrazione sociosanitaria”.

Leggi: Redattore Sociale, 20/07/2021


lunedì 19 luglio 2021
Profitti, cure scarse, scandali. Chi sono i signori delle Rsa

La pandemia ha terremotato i colossi dell’ assistenza agli anziani, in mano ai fondi con sede nei grandi paradisi fiscali. Un affare miliardario, spesso sulla pelle di lavoratori e ospiti.
Michaelle Rigodon, Aljoscha Krause e Sonia Jalda sono infermieri. Lavoravano per le tre più grosse società di residenze sanitarie per anziani d ‘ Europa. Raccontano le stesse storie: ” I residenti erano trattati come pezzi di fabbrica. Molti lavoratori gettavano la spugna avviliti ” , dice Michaelle a proposito della Rsa Anatole France in Alvernia, Francia, proprietà di Orpea. ” Avevo la sensazione di non trattare le persone con dignità ” , si lamenta il collega Krause dalla Haus an der Ilmenau di Korian, a Lüneburg, in Germania. ” Siamo gli stessi, o peggio, di prima del Covid – accusa Jalda parlando di una Rsa di Domus Vi in Spagna, a Vigo -. Il modello è puro business ” . LA PANDEMIA, con il 46% dei morti nelle Rsa, ha acceso i riflettori su un settore che i governi hanno delegato ai privati. Il viaggio di Investigate – Europe tra le Rsa d’Europa mostra l’abbandono: poco personale, turni massacranti, contratti precari, la qualità della cura è spesso assente, i controlli rari e solo sulle carte. L ‘ assessore alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi (Lega), lo ha detto durante la pandemia: ” Le Rsa sono soggetti terzi ri spetto al servizio sanitario ”

Leggi: Il Fatto Quotidiano, 19/07/2021


lunedì 19 luglio 2021
Liste d’attesa, oltre 460 chiamate in una settimana al servizio per gli over65

Senior Italia FederAnziani fa il punto sulla linea d’ascolto “Pronto Senior Salute”: a chiamare soprattutto figli e nipoti, le difficoltà maggiori per accedere a esami cardiovascolari e radiografici, riabilitazione e interventi per la cataratta. “Il 78,9% terrorizzato dal coronavirus”
Sono 464 le chiamate arrivate durante la prima settimana di attività al servizio Pronto Senior Salute, il numero lanciato da Senior Italia FederAnziani per supportare coloro che abbiano problemi nelle liste d’attesa e aiutarli a ottenere prestazioni sanitarie entro i tempi stabiliti dalla normativa nazionale. Le chiamate ricevute sono arrivate nel 63% dei casi da donne e a chiamare maggiormente sono stati figli e nipoti, per conto di genitori e nonni con difficoltà nell’accesso a visite specialistiche, indagini diagnostiche e interventi. Sul totale delle chiamate, infatti, il maggior numero ha riguardato la difficoltà di accedere alle indagini strumentali per l’ambito cardiovascolare (ECG, ecocardiografie), le indagini radiografiche (tac e risonanze), la riabilitazione e gli interventi per la cataratta, rispetto ai quali sono prese in considerazione solo le urgenze. Molte anche le chiamate che esprimono preoccupazione di non poter accedere agli screening oncologici, specialmente quelli del seno.

Leggi: Redattore Sociale, 19/07/2021


sabato 17 luglio 2021
Ancora più di 2,4 mln di over 60 non vaccinati. E diverse Regioni sono indietro sul personale scolastico. Il report del Governo

Rispetto alla settimana precedente, sono circa solo 68mila le persone che sono state raggiunte tra gli over 60. La percentuale di personale scolastico attualmente raggiunta da una prima somministrazione è pari all’85%, su media nazionale, e ha fatto registrare un incremento dello 0,5% rispetto al 23 giugno scorso. Considerando che diverse Regioni rimangono ben al di sotto dell’80% di prime somministrazioni, il Commissario ha chiesto di “attuare in maniera ancor più proattiva il metodo di raggiungimento attivo del personale”.
Restano ancora 2.437.720 gli over 60 non vaccinati. Un dato, quello riportato nell’ultimo report settimanale del governo, che sembra anche ancora muoversi con un ritmo di marcia molto rallentato. Rispetto alla settimana precedente, sono circa solo 68mila le persone che sono state raggiunte in questa fascia d’età.
La percentuale di personale scolastico attualmente raggiunta da una prima somministrazione è pari all’85%, su media nazionale, e ha fatto registrare un incremento dello 0,5% rispetto al 23 giugno scorso.
Al fine di rendere più omogenee le percentuali a livello regionale per tale categoria, considerando che diverse Regioni rimangono ben al di sotto dell’80% di prime somministrazioni, il Commissario ha chiesto di “attuare in maniera ancor più proattiva il metodo di raggiungimento attivo del personale che non ha ancora aderito alla campagna vaccinale, coinvolgendo anche i Medici Competenti per sensibilizzare la comunità scolastica in maniera ancor più capillare”.
La lettera invita inoltre le Regioni “ad incentivare le vaccinazione della categoria, considerandola prioritaria e riservandole corsie preferenziali anche presso gli hub vaccinali”

Leggi: Quotidiano Sanità, 17/07/2021


venerdì 16 luglio 2021
Mercato immobiliare, con il Covid cambiano le esigenze degli italiani: 2 milioni in più pronti a cambiare casa

La casa come baricentro della vita
Dopo l’esperienza della pandemia e dei mesi di lockdown, gli italiani rivedono la relazione con la propria casa, che si trasforma nel vero baricentro delle nostre vite. Se da un lato c’è chi è pronto ad affrontare la nuova normalità tra smartworking e lavoro in presenza, dall’altro c’è chi vuole cambiare casa, magari puntando su un’abitazione con più spazi aperti o vicina ad aree verdi. Tutto questo, con un occhio di riguardo alle opportunità portate dalle nuove tecnologie per la casa effortless. È questo il ritratto degli italiani emerso da CasaDoxa 2021, la quarta edizione dell’Osservatorio nazionale sugli italiani e la casa di BVA Doxa relativamente ai principali cambiamenti in atto nella società e nelle case degli italiani, realizzato tra aprile e maggio 2021 intervistando online oltre 7.000 famiglie italiane.
Nel 2021 2 milioni di italiani in più alla ricerca di una nuova casa
Messi a dura prova dall’esperienza della pandemia, sono sempre di più gli italiani che intendono cambiare casa entro i prossimi 4 anni. Se nel 2019, in tempi pre-pandemici, la percentuale toccava quota 22%, nel 2021 si arriva al 26%, pari ad un incremento di 2 milioni di persone. E proprio il lockdown è il fattore alla base di questo desiderio: il 53% di chi ha intenzione di cambiare casa nel prossimo quadriennio dichiara infatti che l’esperienza delle chiusure che si sono alternate per tutto il 2020 e l’inizio del 2021 ha contribuito ad alimentare questa volontà.

Leggi: Corriere della Sera, 16/07/2021


giovedì 15 luglio 2021
Popolazione sempre più anziana e con demenza grave, “ecco perché non possiamo fare a meno delle Rsa”

Conferenza organizzata da Uneba per fare “un’operazione verità” dopo la criminalizzazione delle Rsa durante la pandemia. “Chi contrappone Rsa e domiciliarità sbaglia”, afferma il presidente Franco Massi. L’età media dei ricoverati supera gli 85 anni, il 64% con demenza
Anziani, fisioterapia, assistenza, rsa
Nel 2019 l’età media di chi è entrato in una Rsa era di quasi 86 anni, il 64,26% aveva problemi di demenza, il 34% aveva bisogno di assistenza anche per mangiare. Sono questi alcuni dei dati per i quali, secondo Uneba, “non possiamo fare a meno delle Rsa”, come recita il titolo della conferenza stampa di questa mattina organizzata dall’ente che ne rappresenta oltre 900 in tutta Italia. “L’anno scorso le Rsa sono state criminalizzate – ha detto Franco Massi, presidente di Uneba Nazionale -. I morti nelle Rsa facevano notizia, quelli nelle case non facevano notizia. Nelle Rsa gli anziani avevano comunque assistenza di infermieri e medici. A domicilio molti anziani sono morti senza ricevere assistenza o neanche una telefonata dal medico di famiglia. È necessaria un’operazione verità e abbiamo bisogno di certezze per il futuro. Residenzialità e domiciliarità sono complementari, chi le contrappone sbaglia. Bisogna dare risposte adeguate al bisogno di ogni persona. E per questo oltre alle Rsa c’è l’assistenza domiciliare, ci sono i centri diurni o i mini alloggi protetti”.

Leggi: Redattore Sociale, 15/07/2021


mercoledì 14 luglio 2021
Generali e Cdp puntano agli “over 65”

Al via Convivit, una joint venture per un nuovo modello abitativo
Generali Italia e Cdp Venture Capital puntano sulla «silver economy» con Convivit, una realtà immobiliare destinata agli over 65. Nel 2045, infatti, secondo le stime dell’Istat, gli ultra 65enni, già oggi in costante aumento (con una crescita del 5% registrata negli ultimi vent’anni), saranno 20 milioni rispetto ai 13,6 milioni del 2018. Uno scenario in cui i consumi dei senior sono destinati ad aumentare.
Ispirata dai nuclei urbani Usa destinati ai senior in cui sono ambientati numerosi successi hollywoodiani (come Cocoon), Convivit vuole proporre anche in Italia un modello abitativo dedicato ad anziani autosufficienti. Convivit, partecipata al 50% da Cdp Venture Capital (tramite il fondo Boost Innovation) e al 50% da Generali Wellion, è guidata da Andrea Mecenero e punta ad aprire entro il 2030 venti residenze in grado di ospitare fino a 2.500 persone. «Grazie a questa partnership con Cdp portiamo in Italia un nuovo modello abitativo su modello internazionale con servizi digitali, di assistenza e benessere, dando un contributo concreto alla realizzabilità di politiche per l’active ageing. Puntiamo a rendere disponibili, entro il 2030, duemila appartamenti moderni basati su un nuovo concept che integra servizi, IoT (Internet of Things) spazi comuni e aree verdi», ha dichiarato Marco Sesana, country manager & Ceo Generali Italia, a margine della presentazione del meeting di Rimini 2021.

Leggi: Il Giornale


martedì 6 luglio 2021
Al via (con un po’ di ritardo) il programma di edilizia finanziato nel 1978 con fondi Gescal

Pubblicato il Dm Mims-Mef che assegna 219 milioni a 17 regioni per 44 interventi. C’è anche il Dm ad hoc per la Campania È arrivato, alla fine, il decreto Infrastrutture-Economia che “mette a terra” oltre 219 milioni di euro dei fondi Gescal assegnati a 17 Regioni (esattamente 219.194.640,15 euro) nel lontano 1978. Fondi che – è sempre opportuno ricordare – attendono di essere spesi da quella data per realizzare «programmi sperimentali di edilizia residenziale pubblica». Dopo che il precedente governo aveva recuperato queste risorse Cipe (250 milioni in totale) e dopo che a dicembre scorso la conferenza delle Regioni ha dato l’intesa allo schema di decreto Mef-Infrastrutture (ancora firmato Gualtieri-De Micheli), il ministero ha pubblicato il provvedimento interministeriale (n.193) – ora firmato da Enrico Giovannini (a fine marzo) e da Daniele Franco (a fine aprile) – che approva definitivamente gli interventi e i relativi soggetti ammessi a finanziamento, aprendo dunque la strada ai cantieri.
Il provvedimento elenca 44 interventi in 33 città in un apposito allegato.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 06/07/2021


martedì 6 luglio 2021
L’accesso all’housing sociale: così requisiti e costi da Nord a Sud

Il canone medio annuo può variare da 50 a 80 euro. Dal reddito alla cittadinanza i vincoli per gli inquilini, che non devono possedere altre case e non aver subito sfratti per morosità.
Si chiama 5Square l’intervento residenziale in costruzione nella zona Sud di Milano, in via Antegnani, con 468 alloggi, che sarà pronto a gennaio 2022 e di cui è aperto l’avviso per la raccolta delle candidature per affittare 102 appartamenti a canone convenzionato (dei 304 in locazione).
L’architettura è dello studio Barreca & La Varra e si tratta di un’operazione in un brownfield (riqualificazione dell’esistente), dove insistevano cinque scheletri abbandonati da decenni. Al piano terra (su 3mila mq) un supermercato, un asilo e altri spazi a servizio gestiti da manifatture innovative. L’avviso è promosso dal Fondo Immobiliare Lombardia e gestito da Redo Sgr. I destinatari sono «nuclei familiari o singole persone il cui reddito complessivo risultante dall’ultima dichiarazione dei redditi non sia superiore a quello massimo stabilito annualmente dalla Regione Lombardia per accedere all’edilizia agevolata, incrementato del 25% e con l’abbattimento legalmente previsto per ogni figlio a carico».

Leggi: Il Sole 24 Ore, 06/07/2021


lunedì 5 luglio 2021
La «casa infrastruttura» lega welfare di comunità e riqualificazioni Urbane

Infrastrutture sociali. È questa la locuzione chiave proposta dal Pnrr per tenere insieme la rigenerazione urbana con l’abitare sociale. Ambito d’azione di cooperative, delle imprese di capitali, delle Sgr che investono con capitali propri e di altre con fondi partecipati, delle fondazioni bancarie che promuovono modelli di welfare di comunità, e degli investitori istituzionali come le assicurazioni o le casse di previdenza.
«La città e la casa tornano sotto i riflettori come bene primario, come bene comune, come luogo di servizi e come tema di co-progettazione con il terzo settore che rinsalda i fili della comunità» come commenta Elly Schlein, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna e assessore al contrasto alle
diseguaglianze e transizione ecologica, partecipando alla presentazione di una recente ricerca Nomisma e Legacoop Abitanti sul “Next housing”. In un momento in cui la pandemia ha evidenziato le necessità di una casa confortevole e il limite di molte abitazioni in cui si è stati costretti per giorni e settimane in lockdown sia lo scorso anno che nel 2021.
La debolezza economica delle famiglie
Dal Pnrr al Pinqua (per questo il Mims anticipa che la prossima sessione della commissione è fissata per il 7 luglio e che i cantieri partiranno a febbraio 2021), gli stakeholder chiedono un effettivo impegno del governo «sull’offerta abitativa a canoni sostenibili, una politica strutturale per la casa» dice Rossana Zaccaria, presidente di Legacoop Abitanti, anticipando l’impegno a fare squadra perché l’Italia si faccia valere, nella competizione internazionale e investendo sul co-design, nell’ambito del New European Bauhaus

Leggi: Confedilizia, 05/07/2021


DALLE REGIONI:

lunedì 19 luglio 2021
Inaugurata a Roma la prima comunità alloggio per persone anziane

In zona La Giustiniana la “Casa Giada Gialla” potrà accogliere fino a 10 persone. Il servizio è caratterizzato dalla condivisione di spazi comuni all’interno di un contesto di piccola comunità e con l’affiancamento di operatori specializzati presenti H24, con gestione in accordo con l’Irasp
Al via la prima comunità alloggio di Roma Capitale per persone anziane, in zona La Giustiniana: “Casa Giada Gialla”. L’appartamento potrà accogliere fino a 10 persone. Il servizio è caratterizzato dalla condivisione di spazi comuni, come cucina e salotto, all’interno di un contesto di piccola comunità e con l’affiancamento di operatori specializzati presenti H24, con gestione in accordo con l’Irasp. L’arredamento e la gestione del servizio sono supportati da fondi Pon Metro. Lo scrive in una nota il comune di Roma.
L’obiettivo del progetto è favorire l’invecchiamento attivo, l’autodeterminazione dei singoli, la valorizzazione delle caratteristiche individuali e l’inserimento nel tessuto urbano.
La comunità alloggio si aggiunge, così, al cohousing “Casa Giada”, già aperto dall’Amministrazione nello stesso stabile in zona La Giustiniana, e agli altri cohousing “Casa Gaia” e “Casa delle Viole”, avviati rispettivamente in zona Torre Gaia e zona Monteverd

Leggi: Redattore Sociale, 19/07/2021


lunedì 19 luglio 2021
A Milano un grande piano di welfare per la città

Partito il confronto tra Comune e terzo settore in vista del nuovo piano di zona 2022-2024. Tre priorità: recupero distanza tra istituzioni e cittadini, attenzione particolare ai quartieri oltre la circonvallazione, co-progettazione e co-gestione. E in Europa le grandi città predispongono piani per una prossima pandemia
Un grande piano di welfare per la città: è iniziato oggi il confronto di idee tra Comune e terzo settore per arrivare nei prossimi mesi a dotare Milano di un nuovo piano di zona che varrà per il triennio 2022-2024. “Dovrà essere un piano che trova forza nel tenere insieme e non nel separare”, ha affermato Gabriele Rabaiotti, assessore alle Politiche sociali e della casa, in apertura dell’incontro “Le società delle città. La risposta dei sistemi di welfare dopo la pandemia”, che si è tenuto a Palazzo Reale. Per l’assessore sono tre le indicazione che emergono dalla pandemia: recuperare il divario tra istituzioni e cittadini, puntare soprattutto sui quartieri più popolari e più popolati che sono ubicati soprattutto oltre la circonvallazione esterna e puntare sul metodo della co-progettazione e co-gestione.

Leggi: Redattore Sociale, 19/07/2021


lunedì 19 luglio 2021
Non autosufficienti, Cna Marche: creare una rete sul territorio

Il neo presidente Giancarlo Sperindio: “Curare a casa almeno il 10% di loro entro 2026, oggi siamo al 4%”. Un marchigiano su quattro ha più di 65 anni. I non autosufficienti sono 144 mila
“Il nostro progetto si propone di aprire sportelli informativi e di supporto alle famiglie di anziani e disabili per la gestione dei problemi pratici legati alla non autosufficienza: creare una rete di supporto e di coordinamento nel territorio con le istituzioni e altri soggetti come medici di famiglia, case di riposo e farmacie”. Lo dice in una nota il neo presidente di Cna pensionati Marche, Giancarlo Sperindio, subentrato in questi giorni ad Ilario Persiani. Sperindio, 69 anni, negli ultimi otto anni ha guidato Cna pensionati di Pesaro e Urbino ed ora è chiamato a rappresentare i 16.092 pensionati marchigiani associati dell’artigianato e del lavoro autonomo di cui 5.975 di Ancona, 5.765 di Pesaro e Urbino, 1.792 di Ascoli Piceno, 1.675 di Macerata e 885 di Fermo. Numeri che mettono le Marche al quarto posto tra le regioni italiane dopo Emilia-Romagna, Toscana e Sicilia.

Leggi: Redattore Sociale, 19/07/2021


venerdì 16 luglio 2021
Anziani, sos Spi-Cgil Reggio Emilia: la rete dei servizi va ripensata

Matteo Alberini, segretario Spi-Cgil di Reggio Emilia, interviene sulla situazione dell’Asp “Città delle persone”, azienda partecipata al 96% dal Comune di Reggio e tra i principali erogatori di servizi assistenziali per anziani e disabili ed educativi per minori
“Ormai appare chiaro che l’intera rete del welfare per i soggetti fragili va ripensata in una logica di programmazione di lungo periodo, per non farsi trovare impreparati quando finirà l’emergenza”. Lo afferma Matteo Alberini, segretario Spi-Cgil di Reggio Emilia, che interviene sulla situazione dell’Asp “Città delle persone”, azienda partecipata al 96% dal Comune di Reggio e tra i principali erogatori di servizi assistenziali per anziani e disabili ed educativi per minori. Come emerso da una recente commissione consiliare, a causa della pandemia che ne ha drasticamente ridotto l’attività, l’azienda ha infatti chiuso l’esercizio 2020 in perdita per oltre 700mila euro. Inoltre, come spiegato dalla presidente Mariella Martini, si è vista proporre un nuovo contratto di servizio con un taglio rilevante dei posti letto disponibili e la chiusura del centro diurno per le demenze.

Leggi: Redattore Sociale, 16/07/2021


venerdì 16 luglio 2021
Rsa in Emilia-Romagna, dimezzati gli ospiti: le “famiglie rinunciano”

A confermarlo è l’assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini, rispondendo in commissione all’interrogazione del leghista Michele Facci
Si è dimezzato il numero di ospiti delle Rsa in Emilia-Romagna tra il 2020 e il primo trimestre 2021. Un calo “determinato anche dalle rinunce delle famiglie in lista d’attesa per motivi precauzionali sulla situazione epidemiologica”. A confermarlo è l’assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini, rispondendo oggi in commissione all’interrogazione del leghista Michele Facci. E’ proprio l’esponente del Carroccio a fornire i numeri. “Dai 28mila ricoveri del 2020 nelle Rsa e negli hospice- spiega- si è passati a poco più di 16mila0 nei primi mesi del 2021”. Facci chiede anche se questo “non abbia in qualche modo destato preoccupazione e allarme e quali siano le azioni che si intendono adottare”. In particolare, il leghista chiede della Regione di aumentare i controlli sulle strutture e verificare le modalità organizzative adottate dai gestori per garantire le visite dei familiari.

Leggi: Redattore Sociale, 16/07/2021


mrecoledì 14 luglio 2021
Le condizioni di salute della popolazione anziana in Italia

Nel 2019, prima della crisi pandemica, gli indicatori di salute degli over 75 si confermano in miglioramento.
Ad eccezione delle malattie croniche gravi, più diffuse tra gli uomini (46,0% contro 41,1% delle donne), le donne hanno condizioni peggiori per tutti gli altri indicatori di salute.
Forti le differenze territoriali a svantaggio del Sud e delle Isole e le disuguaglianze sociali nella salute.
Circa un terzo degli over 75 presenta una grave limitazione dell’autonomia e per un anziano su 10 questa incide sia sulle le attività quotidiane di cura personale che su quelle della vita domestica (8,5% nell’Ue22).

Leggi: Istat, 14/07/2021


mercoledì 7 luglio 2021
Lazio: al via piano da 15 milioni di euro per 200 ascensori nelle palazzine di edilizia pubblica

La Giunta regionale del Lazio ha approvato una delibera con cui vengono assegnati 27 milioni di euro per interventi di riqualificazione degli immobili di edilizia popolare, di cui 15 milioni per le manutenzioni degli edifici Ater di Roma e 12 milioni per tutte le altre Ater del Lazio
La Giunta regionale del Lazio ha approvato una delibera con cui vengono assegnati 27 milioni di euro per interventi di riqualificazione degli immobili di edilizia popolare, di cui 15 milioni per le manutenzioni degli edifici Ater di Roma e 12 milioni per tutte le altre Ater del Lazio. In particolare, queste risorse saranno destinate alla realizzazione e alla manutenzione degli ascensori in tutti gli edifici Ater di Roma e delle altre province, con l’obiettivo di migliorare la qualità abitativa dei residenti e di “liberare” quei cittadini che oggi sono costretti a restare in casa per problemi di deambulazione e senza ascensore.
L’Amministrazione Zingaretti ha già definito un programma di azione, insieme all’Ater di Roma, che riguarda circa 198 palazzine di edilizia pubblica per altrettanti ascensori con una spesa complessiva di 15 milioni di euro.
I primi due complessi Ater su cui si interverrà sono nei quartieri del Tufello e di Valmelaina, per poi proseguire con altri edifici nelle zone di Pietralata, Ponte Mammolo, Garbatella, Tiburtino III, Acilia, Quarticciolo, San Basilio, Torrevecchia, Primavalle, Ostia Lido, Torre Gaia, Quadraro, Tor Marancia, Montesacro, Testaccio, Trullo, Tor de Schiavi, Settecamini, Torre Spaccata, Vigne Nuove e Spinaceto.

Leggi: Casa e Clima, 07/07/2021


mercoledì 7 luglio 2021
Ferrara. Importante sentenza del Tribunale di Ferrara contro le norme discriminatorie per l’accesso agli alloggi di edilizia economica popolare indetto dal Comune di Ferrara nel 2020

Il Tribunale di Ferrara, Giudice dott.ssa Maria Marta Cristoni, ha accolto il ricorso promosso da ASGI -Associazione studi giuridici sull’immigrazione – e da due cittadine straniere, con il patrocinio di CGIL, CISL, UIL e dalle associazioni degli inquilini SUNIA, SICET e UNIAT di Ferrara, e l’intervento dell’associazione l’Altro diritto, contro il bando per l’accesso agli alloggi di edilizia economica popolare indetto dal Comune di Ferrara nel 2020. Le due cittadine, dopo aver presentato domanda di assegnazione di alloggio ERP, si erano viste collocare (a causa della loro modesta anzianità di residenza a Ferrara) in una posizione molto bassa in graduatoria, anche se si trovano in condizione di estremo bisogno.
Il Tribunale ha dichiarato discriminatorio il Regolamento del Comune sia rispetto all’impossidenza, per la richiesta a soli cittadini extracomunitari di documentazione aggiuntiva e gravosa, sia rispetto al punteggio dedicato alla residenzialità storica, preponderante rispetto ai requisiti indicativi di uno stato di bisogno abitativo.

Leggi: Sunia, 07/07/2021


IN AGENDA:

Famiglia e anziani: legami tra generazioni, risorsa per il futuro

Il convegno, organizzato in collaborazione con la Federazione Anziani e Pensionati Acli, con i Giovani delle Acli e con l’Ufficio nazionale per la Pastorale della Famiglia della Cei, si inserisce negli eventi organizzati per l’anno speciale 2021-2022 dedicato alla “Famiglia Amoris Laetitia” che culminerà il 26 giugno 2022, a Roma, con il 10° Incontro mondiale delle Famiglie.
I lavori del convegno saranno aperti da Lidia Borzì, Delegata nazionale Acli alla Famiglia e gli Stili di vita, a seguire interverranno: la Prof.ssa Donatella Bramanti, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, l’ex Ministro Mario Giro, Vicepresidente Comunità di S. Egidio, Fra Marco Vianelli, Direttore Ufficio per la Pastorale della Famiglia CEI, Serafino Zilio, Presidente Nazionale FAP Acli, Simone Romagnoli, Coordinatore nazionale Giovani delle Acli, Paolo Ricotti, Presidente nazionale Patronato Acli, Antonio Russo, Vicepresidente nazionale Acli con delega al Wefare, Giorgio Cislaghi, Acli Foggia e Rosa De Angelis, Acli Bologna.
Le conclusioni sono affidate alla Ministra per la Famiglia e le Pari Opportunità, Elena Bonetti e al Presidente nazionale delle Acli Emiliano Manfredonia. Modera il dibattito la conduttrice Rai Benedetta Rinaldi.
L’evento si svolgerà in modalità mista: in presenza presso la sede nazionale delle Acli, in via G. Marcora a Roma e in diretta streaming sulla pagina Facebook e sul canale Youtube delle Acli nazionali

Leggi: Redattore Sociale


Quale riforma per gli anziani non autosufficienti e le loro famiglie?

Il 20 luglio alle 15:00 verrà presentato il “Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza”, un’ampia coalizione sociale che intende elaborare proposte operative per la riforma sulla non autosufficienza e dialogherà con i Ministri Andrea Orlando e Roberto Speranza. L’obiettivo principale è presentare alle istituzioni le questioni centrali da cui partire nella preparazione della riforma e confrontarsi in merito alla stessa.

Leggi: I Luoghi della Cura


IN EVIDENZA:

Cosa ci aspettiamo dal PNRR Analisi del Piano che dovrebbe cambiare l’Italia – Di Domenico Pantaleo, Presidenza Nazionale Auser

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rappresenta una grande opportunità per cambiare il modello di sviluppo in termini di sostenibilità economica, sociale e ambientale in coerenza con quanto stabilito dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
L’obiettivo prioritario deve essere quello di superare le profonde disuguaglianze, presenti ben prima della pandemia ma notevolmente aggravate durante l’emergenza sanitaria e sociale. Basti pensare alla crescita delle povertà con poco più di due milioni di famiglie in povertà assoluta e 2,6 milioni relativa con un gran numero di immigrati. I bambini in povertà in Italia sono diventati 1 milione e 346 mila e l’emergenza Covid ha messo seriamente a rischio anche il diritto all’istruzione. Siamo
di fronte ad una vera e propria emergenza sociale, solo in parte attenuata dal reddito di cittadinanza e altre forme di sostegno. Si sono persi circa un milione di posti di lavoro e allo stesso tempo è cresciuto a dismisura il lavoro povero, in appalto e precario che ha penalizzato, ancora di più, donne e giovani. Sono aumentate notevolmente le morti e gli incidenti sul lavoro perché molte imprese ritengono la sicurezza un costo e non un dovere etico e morale nei confronti dei lavoratori.
La pandemia ha messo anche in luce enormi differenze nella qualità dei servizi del welfare e l’inefficienza della sanità territoriale nel rispondere alla sempre più difficile condizione delle persone anziane, a fronte del fenomeno della non autosufficienza e della cronicità. Le tante morti di anziani nelle case di riposo e la condizione diffusa di solitudine e abbandono durante la pandemia non possono essere solo un ricordo ma lo stimolo a cambiare radicalmente il modello sanitario e socio sanitario. I bisogni delle persone devono tornare a essere quindi il centro di un processo di radicale cambiamento tenendo insieme le tante emergenze sociali e la prospettiva di una transizione verso un modello di sviluppo sostenibile. Questo dovrebbe essere l’orizzonte rovesciando la narrazione liberista fatta di individualismo, di distruzione della natura, di riduzione del perimetro pubblico e del trionfo delle ragioni del mercato e della finanza sul destino dell’umanità. Ciò richiede prima di tutto un forte ruolo pubblico di programmazione, di regia e di intervento diretto per creare occupazione come risposta positiva alla crescita collettiva intorno ai beni comuni.

Leggi: Auser


Il settore sociale nel PNRR – di Franco Pesaresi

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), approvato nel mese di aprile 2021 e inviato all’Unione Europea per il finanziamento, prevede diversi interventi nel settore sociale distribuiti a loro volta in tre settori definiti “Missioni”, anche se la parte più significativa di questi è collocata nella Missione 5 “inclusione e coesione”.
Il PNRR, in genere, per ogni settore di intervento prevede una parte riservata alle riforme che accompagnano il Piano ed una parte, quella più nota, relativa agli investimenti nelle singole azioni previste.
Le riforme previste nel PNRR
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) contempla ben 53 misure legislative: 9 di queste saranno adottate con decreto-legge; 12 con legge delega; per una si prevede l’adozione di un decreto legislativo.
Quelle di interesse sociale comprese all’interno della Missione 5 “inclusione e coesione” e “Missione 6 Salute” sono tre e toccano grandi aree strategiche del settore sociale: le politiche familiari, la legge quadro per la disabilità e la riforma degli interventi per gli anziani non autosufficienti (Cfr. Tab. 1).

Leggi: Welforum


“Il serbatoio di forza lavoro si esaurisce, non c’è antitesi giovani/anziani”

Alla metà del prossimo decennio, nel 2035, potrebbero esserci in Italia poco più di 5 milioni di persone in meno in età lavorativa (convenzionalmente dai 15 ai 64 anni) secondo le proiezioni dell’Istat. Come se sparissero tre grandi città come Roma, Milano e Napoli. Colpa della progressiva fuoriuscita dei baby boomers dal mondo del lavoro: una gran parte dei nati nel dopoguerra è già passata alla pensione ed entro nove anni, nel 2030, praticamente tutti coloro che sono catalogati in questo cluster (nati tra il 1946 e il 1970) avranno abbandonato la fascia d’età che si accompagna al lavoro attivo. Dietro le generazioni del dopoguerra – protagoniste di una rivoluzione culturale ampia e profonda della cultura italiana, culminata nel mitico “68”, e per questo altrettanto amate o disprezzate a seconda del punto di vista ideologico, e negli ultimi anni accusate dai più giovani di occupare tutte le posizioni di potere – non c’è però lo stesso numero di persone. E quindi il declino sia della popolazione che degli individui in età del lavoro non è la previsione di un indovino, ma un esito già scritto nel Libro del Numeri.
Tuttavia gli effetti di questo crollo destano preoccupazione. Avremo anche un buco nell’occupazione? E quindi varrà l’equazione meno popolazione in età attiva-meno lavoratori-meno ricchezza prodotta? Detto in soldoni, diventeremo più poveri? “Il rischio che calino gli occupati in effetti c’è”, spiega in questa intervista il presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo.

Leggi: Huffington Post


La condizione di salute degli anziani in Italia

L’articolo propone un’analisi e una rielaborazione di alcuni dati ISTAT sull’invecchiamento della popolazione, focalizzandosi in particolare sulla percezione della condizione di salute, gli stili di vita alimentare, l’assunzione di farmaci, il grado di soddisfazione della propria qualità di vita e le relazioni sociali.
di Franco Cirio ( Responsabile per le professioni sanitarie del Dipartimento continuità dell’assistenza ospedale-territorio dell’ASL Città di Torino), Pietro Cissello ( Infermiere Servizi territoriali e distrettuali ASL Città di Torino)
In Italia la popolazione ultrasessantacinquenne nel decennio 2010-2019 è passata da 12.206.470 del 2010 (il 20.2% della popolazione totale) a 13.693.215 del 2019 (22.9%) con un incremento di 1.486.745 persone. L’ISTAT annualmente raccoglie e sistematizza i dati sugli aspetti strutturali e dinamici dell’invecchiamento della popolazione italiana e si propone quale strumento di approfondimento per policy maker, operatori sociali, studiosi e cittadini.
Le informazioni reperibili sul sito Anziani.Stat sono organizzate in modo coerente e omogeneo e vengono aggiornate periodicamente. Il sistema consente anche analisi territoriali fino al livello regionale. I dati raccolti negli anni permettono una comparazione e una valutazione dell’evoluzione nel tempo di alcune condizioni demografiche, sanitarie e sociali: la composizione nuclei famigliari, la prevalenza delle principali patologie croniche, della comorbilità, dell’assunzione di farmaci, gli stili di vita (alimentare, fumo, sedentarietà), vita di relazione e associativa, eventuale povertà economica, utilizzo di aiuti domiciliari, e soddisfazione della propria esistenza.

Leggi: I Luoghi della Cura


SEGNALAZIONI:

Pensione di inabilità: requisito età al momento della domanda

Per il riconoscimento della pensione di inabilità civile, il requisito anagrafico va verificato secondo le norme vigenti al momento della domanda. Con questa motivazione la Corte d’Appello di Milano ha accolto il ricorso patrocinato dai legali di Inca in favore di una persona riconosciuta invalida al 100 per cento. L’Inps aveva rigettato la richiesta di pensione sostenendo che già prima dell’istanza l’interessata aveva raggiunto la previgente età di 66 anni e 7 mesi prevista per la concessione dell’assegno sociale, sostitutivo della prestazione richiesta.
La pretesa dell’Inps, riportata in sentenza, accolta in primo grado, ma ribaltata in Appello, partiva dall’assunto di dover applicare il criterio del requisito previgente se l’età è stata o sarà raggiunta prima dell’ingresso del nuovo requisito anagrafico e affermando che i richiedenti il riconoscimento dell’invalidità civile nel 2019, che hanno compiuto entro il 2018 i 66 anni e 7 mesi, sono riconosciuti, laddove ne ricorrano i requisiti sanitari, “ultrasessantacinquenni”, qualifica che preclude la possibilità di accesso alla pensione o assegno degli invalidi civili.
Opposto l’orientamento della Corte d’Appello che, richiamando le norme succedutesi nel tempo, con le quali sono stati innalzati i requisiti anagrafici, ha ritenuto fondato il ricorso della donna che al momento della domanda di inabilità non aveva compiuto 67 anni.

Leggi: Inca


Parte il contributo per chi ha ridotto l’affitto

Due scadenze: richieste entro il 6 settembre, sconti sul canone entro fine anno
Al via la presentazione delle domande per la richiesta di contributo per i locatori che hanno concesso, o hanno intenzione di concedere, una riduzione del canone. Per la richiesta c’è tempo fino al 6 settembre, ma le rinegoziazioni possono essere comunicate fino al prossimo 31 dicembre.
I requisiti
Il decreto Ristori (Dl 137/2020), ha introdotto un contributo a fondo perduto per i locatori che riducono il canone ai loro inquilini. Se il locatore teme di non incassare i canoni di locazione, la riduzione rappresenta una opportunità considerato che, in base all’articolo 26 del Tuir, i redditi derivanti da contratti di locazione di immobili ad uso abitativo concorrono a formare il reddito anche se non percepiti, a meno che la mancata percezione non sia provata dall’intimazione di sfratto o dall’ingiunzione di pagamento.
Per beneficiare del contributo occorre rispettare tre condizioni:
1 l’immobile deve essere concesso in locazione con contratto in essere al 29 ottobre 2020 e adibito ad abitazione principale del locatario. L’agenzia delle Entrate ha precisato che tale requisito è soddisfatto quando il conduttore dimori abitualmente nell’abitazione e, quindi, abbia lì stabilito la residenza anagrafica;

Leggi: Confedilizia


 

 

 

 

 

NEWS:

martedì 6 luglio 2021
Casa, con la pandemia 1,9 milioni di famiglie si sono trovate in difficoltà nel pagare l’affitto

I dati dell’indagine di Facile.it. Con il Covid persi 1,3 miliardi di euro di rate non pagate. Maggiori difficoltà al centro e al sud, principalmente per problemi di lavoro. Con la fine del blocco sfratti 445 mila famiglie potrebbero dover lasciare l’immobile affittato
Affitti, casa, chiave su porta
La pandemia e la conseguente crisi economica hanno avuto un impatto estremamente negativo sul mercato degli affitti; circa 1,9 milioni di famiglie italiane si sono trovate in difficoltà e per questo hanno ritardato o addirittura saltato una o più rate d’affitto tra marzo 2020 e maggio 2021. A fotografare la situazione è stata l’indagine commissionata da Facile.it all’istituto di ricerca EMG Different da cui è emerso che più di 1 locatore su 3 (39%), pari a 1,7 milioni di proprietari immobiliari, nei dodici mesi, ha dovuto fare i conti con un inquilino moroso.
Il danno economico è davvero importante; se si considera che, in media, per ciascuna abitazione oggetto di insolvenza le rate non pagate sono state 5, per un importo pari a 1.740 euro, si stima che il mercato delle locazioni abitative abbia perso nell’ultimo anno una somma prossima a 1,3 miliardi di euro in canoni non riscossi.

Leggi: Redattore Sociale, 06/07/2021


lunedì 5 luglio 2021
Sigg e Sigot: appena 4.300 geriatri per 13 milioni di over 65

Insufficiente il fabbisogno di nuovi geriatri previsto nel Recovery Plan. A richiamare l’attenzione sull’esigenza di riprogrammare il numero di specialisti sono la Società italiana di gerontologia e geriatria e della Società italiana di geriatria ospedale e territorio: ne servirebbero almeno 11 mila, ma sono pochissimi i posti nelle scuole di specializzazione ogni anno
Più pediatri che geriatri. Le culle si svuotano, gli anziani aumentano: nonostante questo in Italia, uno dei Paesi più vecchi del mondo con circa 13 milioni di over 65 e appena 400 mila nuovi nati all’anno, ci sono più medici dedicati all’assistenza dei più piccoli, 7500, che specialisti in grado di gestire gli anziani, appena 4300. Inoltre, nei prossimi tre anni il fabbisogno di specialisti in Geriatria è addirittura in calo in base al numero di borse di specializzazione previste: da 347 per l’anno in corso a 319 nel 2023. In pratica in tre anni saranno cumulativamente ammessi alla specializzazione di Geriatria 1008 medici va fronte di 2287 a quella in Pediatria.
Gli esperti della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (Sigg) e della Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio (Sigot) lanciano l’allarme: senza un adeguato numero di geriatri a gestire la valutazione e la terapia dei tanti over 65 con molteplici malattie croniche, sarà impossibile prendersi carico di una popolazione che ha bisogno di risposte di cura su misura e che è sempre più fragile anche a causa della pandemia, che ha evidenziato le aumentate necessità di risorse da dedicare alla gestione degli anziani.
Sigg e Sigot chiedono perciò che venga rivalutato il fabbisogno di geriatri e anche che vengano rese disponibili le Unità di Geriatria in tutti gli ospedali italiani, eventualmente rimodulando una parte dei 26.000 posti letto nelle Medicine Interne in posti letto di Geriatria.

Leggi: Redattore Sociale, 05/07/2021


domenica 4 luglio 2021
Covid. Vaccinazioni a rilento tra gli over 60: ne mancano quasi 2,6 milioni. Il report del Governo

Sono 58.914.245 le dosi di vaccino, consegnate alle Regioni, 4.300.819 in più rispetto alla settimana precedente. In tutto ci sono ancora 2.585.513 italiani della categoria over 60 da intercettare che non hanno ricevuto neanche una dose di vaccino contro il Covid. Solo circa 100 mila le persone con più di 60 anni raggiunte la scorsa settimana.
Restano ancora 2.585.513 gli over 60 non vaccinati. Un dato, quello riportato nell’ultimo report settimanale del governo, che sembra anche ancora muoversi con un ritmo di marcia molto rallentato. Rispetto alla settimana precedente, sono circa solo 100mila le persone che sono state raggiunte in questa fascia d’età.
Vaccinazione agli over 80
In totale sono stati vaccinati con almeno una dose 4.199.149 persone pari al 92,42%, il che vuol dire che 354.563 (7,79%) sono ancora in attesa di vaccino.
Le Regioni che hanno vaccinato più persone con almeno una dose sono il Veneto e la Toscana con, rispettivamente, il 98,59% e il 98,40%. Fanalino di coda la Sicilia con il 76,68%.

Leggi: Quotidiano Sanità, 04/07/2021


venerdì 2 luglio 2021
Anziani, le Rsa? “Diventino residence con eventi culturali”

Le proposte per creare strutture integrate emerse durante il convegno di Firenze “Oltre l’Rsa”. Saraceni (Mater Olbia Hospital): “Spettacoli e giochi dentro le Rsa”. Costa (Auser): “Portare eventi dentro le strutture”
“Le Rsa non possono continuare ad essere un luogo di custodia isolato e separato, si deve trovare il modo di aprire queste realtà, che non possono essere soltanto un luogo di degenza, ma devono trasformarsi in residence, dove ci sono persone non autosufficienti e persone autosufficienti che magari stanno in una casa di riposo collegata e che sono in grado di entrare in relazione con gli ospiti delle Rsa con una funzione di recupero sociale perché la relazione è la cura principale. La pandemia ha messo in evidenza la chiusura ermetica delle Rsa dove non poteva entrare nessuno, servono invece Rsa aperte, che siano luoghi con eventi culturali, spettacoli, giochi aperti alla città e ai familiari dei pazienti, serve un radicale cambio di passo”. Sono le parole di Vincenzo Maria Saraceni, responsabile Riabilitazione post-acuta e neuroriabilitazione del Mater Olbia Hospital, intervenuto al convegno “Oltre l’Rsa” organizzato a Firenze per riflettere sull’assistenza agli anziani fragili e non autosufficienti dopo che l’esperienza della pandemia ha sottolineato l’urgenza di un’ampia revisione in questo ambito.

Leggi: Redattore Sociale, 02/07/2021


venerdì 2 luglio 2021
Anziani, Sant’Egidio: “Da caldo e solitudine ci si difende con più solidarietà”

La Comunità di Sant’Egidio non interrompe la sua presenza accanto agli anziani e intensifica il programma dedicato agli over80: centri e sedi restano aperti e proseguono visite domiciliari e servizio telefonico
“In un anno segnato dalla pandemia, gli anziani hanno già sofferto tanto: sono stati loro, ovunque, le vittime principali a cui il Covid-9, come ha scritto Papa Francesco nel messaggio per la I Giornata mondiale dei nonni, ‘ha riservato un trattamento speciale, un trattamento più duro’. Non vogliamo che accada di nuovo!”. Sant’Egidio lancia un appello a tutti i cittadini: “Accorgiamoci in questi giorni degli anziani soli che vivono accanto a noi, a partire dai nostri vicini di casa; tutti possiamo fare qualcosa aiutando direttamente chi è in difficoltà con una visita o una telefonata, fermiamoci di fronte alle situazioni di disagio, suoniamo il campanello di un nostro vicino per sapere come sta. Una visita, a volte, può salvare una vita, perché più che il caldo è troppo spesso la solitudine a costituire un grave rischio: da entrambi ci si può difendere con più umanità e solidarietà”.

Leggi: Redattore Sociale, 02/07/2021


lunedì 28 giugno 2021
Fondi per i Caregiver: aiuti pubblici a confronto

Guida agli aiuti concessi dai due Fondi per i Caregiver familiari, istituiti con le Manovre finanziarie 2018 e 2021: analisi comparata.
Del Fondo per il sostegno del ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare si parla da quando la Legge di Bilancio 2018 (commi 254-256 della Legge 205/2017) ha istituito la sua prima versione, con una dotazione iniziale di 20 milioni di euro per ciascun anno del triennio 2018-2020. Ma di Fondo con la stessa denominazione ce n’è anche un altro, finanziato con la Legge di Bilancio 2021 (Legge n. 178/2020). Vediamo quindi cosa hanno i comune e in cosa differiscono i due Fondi.
Dopo l’istituzione del Fondo caregiver attuato dalla Legge di Bilancio 2018, la Manovra 2019 (art. 1, commi 483-484, della Legge 145/2018) ha incrementato il Fondo di 5 milioni di euro per ciascun anno del triennio 2019-2021. Le somme residue e non impiegate del Fondo, al termine di ciascun esercizio finanziario, sono state versate all’entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnate al medesimo Fondo. Quindi la Sezione II della Legge di Bilancio 2021 ha assegnato al Fondo, per il 2021, risorse pari a circa 23,7 milioni di euro. Inizialmente il Fondo è stato istituito con l’obiettivo di sostenere gli interventi legislativi per il riconoscimento del valore sociale ed economico dell’attività di cura non professionale del caregiver familiare.

Leggi: Pmi, 28/06/2021


lunedì 28 giugno 2021
Case, tutti la vogliono più grande: quanto si spende davvero per 100 mq. A Milano prezzi sul del 27%

Certo solo una quota minoritaria di quelle famiglie finirà per firmare un rogito: non tanto perché le altre cambieranno idea sul comprare casa, ma perché verificheranno che non hanno le risorse sufficienti per effettuare l’acquisto. Lo studio tiene conto anche di questo e valutando le possibilità reddituali di chi ha risposto sostiene che in oltre 800 mila casi l’acquisto dell’immobile risulta sostenibile, un altro numero record.
D’altro canto per molti le risorse economiche non sono un problema: se nel Paese si è verificato un drammatico aumento della povertà assoluta è altrettanto vero che chi dispone di un reddito fisso e non ha perso il lavoro grazie al risparmio forzoso compiuto negli ultimi mesi è un po’ più ricco di prima, e che per una fascia certo minoritaria ma non trascurabile di popolazione la pandemia ha costituito un’occasione di guadagno.

Leggi: Corriere della Sera, 28/06/2021


giovedì 24 giugno 2021
Un’ampia indagine sull’accesso agli ausili nel nostro Paese

Quale conoscenza abbiamo sulla reale diffusione delle tecnologie assistive, più semplicemente chiamate “ausili”? E in quale misura l’Italia è in grado di rispondere ai bisogni di ausili della popolazione? Per rispondere a queste domande è stata avviata nel nostro Paese la più ampia raccolta dati di sempre sull’accesso agli ausili, promossa e finanziata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, con il contributo scientifico e finanziario dell’Istituto Superiore di Sanità e il coordinamento dell’Associazione AIAS di Bologna, supportata dalla Fondazione CENSIS e dalla Rete GLIC
«Le tecnologie assistive – scrivono dall’AIAS di Bologna (Associazione Italiana Assistenza Spastici) -, più comunemente e semplicemente chiamate “ausili”, sono di fondamentale importanza per le persone con disabilità, per molte persone anziane e per i malati cronici. Ma quale conoscenza abbiamo sulla loro reale diffusione? E in quale misura l’Italia è in grado di rispondere ai bisogni di ausili della sua popolazione?»: è per dare risposta a queste domande che è stata avviata in Italia un’indagine promossa e finanziata dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), con il contributo scientifico e finanziario dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità (ISS). A coordinarla è la stessa AIAS di Bologna, con la supervisione scientifica dell’ISS e il supporto della Fondazione CENSIS e della GLIC (Rete Italiana dei Centri di Consulenza su Ausili Tecnologici per le Disabilità), ed è previsto il coinvolgimento di un campione di 10.000 persone tra la popolazione generale.

Leggi: Superando, 24/06/2021


giovedì 24 giugno 2021
Welfare, i sindacati: legge sulla non autosufficienza subito, non nel 2023

Nota congiunta dei segretari confederali di Cgil, Cisl, Uil dopo l’incontro con il gruppo parlamentare del Pd: bene la nostra proposta nel Pnrr, ma il fattore tempo è determinante
“Nell’incontro avuto oggi con il gruppo parlamentare del Pd – presenti Debora Serracchiani, Carla Cantone, Stefano Lepri, Paola Boldrini, Simona Malpezzi, Mauro Laus, Valeria Fedeli, Elena Carnevali, Luca Rizzo Nervo, Vanna Iori – rispetto al tema della non autosufficienza abbiamo manifestato la nostra soddisfazione sul fatto che nel Pnrr finalmente si accogliesse la nostra proposta di approvare una legge quadro per le persone non autosufficienti. Ma abbiamo detto anche che, se questa è davvero la sfida per il welfare, anche alla luce dei dati sull’invecchiamento della popolazione, il fattore tempo è determinante”. Lo dichiarano in una nota congiunta i segretari confederali di Cgil, Cisl, Uil, Rosanna Dettori, Andrea Cuccello, Domenico Proietti ed i Segretari Generali della Federazione dei Pensionati, Ivan Pedretti, Piero Ragazzini, Carmelo Barbagallo.
“Ma per quanto ci riguarda- aggiungono- non è necessario attendere la conclusione della legislatura, il 2023, come indicato dal Pnrr, per il varo della legge, che sposterebbe con i successivi decreti delegati ancora più avanti la sua attuazione, ma andrebbe promosso sin da subito, anche prevedendo gradualità di applicazione. Abbiamo detto che per quanto ci riguarda le cure domiciliari per i non autosufficienti sono centrali e urgenti. I gruppi parlamentari del Pd hanno dichiarato la volontà di riunire le quattro Commissioni Camera e Senato Lavoro e Sanità per armonizzare le proposte di legge già esistenti con il documento di Cgil, Cisl, Uil e per settembre mettere in campo la legge che il paese si aspetta, coinvolgendo le organizzazioni sindacali”.

Leggi: Redattore Sociale, 24/06/2021


DALLE REGIONI:

martedì 6 luglio 2021
Casa, a Firenze bando per trovare alloggi Erp

Pubblicato un avviso di acquisto per trovare sul mercato immobiliare fabbricati da destinare velocemente ad alloggi Erp per ampliare l’offerta di edilizia popolare
Trovare sul mercato immobiliare fabbricati da destinare velocemente ad alloggi Erp per ampliare l’offerta di edilizia popolare. E’ questo lo scopo del Comune di Firenze che ha pubblicato un avviso di acquisto per il reperimento di fabbricati o porzioni di fabbricati per aiutare le famiglie che si trovano in disagio abitativo.
Palazzo Vecchio ha aperto l’avviso pubblico per comprare immobili dopo il bando della Regione Toscana che finanzia l’acquisto di fabbricati da destinare ad edilizia residenziale pubblica fino all’importo massimo complessivo di 8 milioni di euro. Grazie a questa iniziativa regionale il Comune di Firenze ha aperto la procedura di evidenza pubblica – a cui sarà possibile partecipare fino al 6 agosto alle 12 – per acquistare con i fondi messi a disposizione della Regione complessi residenziali pronti o quasi, da rendere comunque abitabili in breve tempo.
Fra i requisiti richiesti dalla Regione c’è il massimale sul prezzo al mq riconosciuto e che la richiesta sia per un intero fabbricato o ad una porzione di fabbricato costituito da almeno 4 alloggi, gestibili autonomamente. Tutte le info sono a https://www.comune.fi.it/pagina/amministrazione-trasparente/beni-immobili-e-gestione-patrimonio

Leggi: Redattore Sociale, 06/07/2021


lunedì 5 luglio 2021
Luglio mese degli anziani, ecco le iniziative di Acli Roma

Incontri, laboratori, servizi e sportelli di ascolto faranno da tappe di avvicinamento alla prima Giornata mondiale dei nonni e degli anziani, voluta da Papa Francesco, che si celebrerà domenica 25 luglio
Le Acli di Roma insieme alla Fap (Federazione anziani e pensionati) Acli di Roma dedicano il mese di luglio agli anziani, mettendo in campo una serie di iniziative rivolte alla terza età, che faranno da tappe di avvicinamento alla prima Giornata mondiale dei nonni e degli anziani, voluta da Papa Francesco, che si celebrerà domenica 25 luglio.
La prima iniziativa promossa grazie alla collaborazione dei circoli Acli Arteis, Cosimelli e Nucleo Acli Dipendenti comunali, è “E… state al sicuro”, un percorso che prevede una serie di attività come il laboratorio per la realizzazione di mascherine, un corso di modellazione e scultura e visite guidate per la città di Roma, ma anche un servizio di accompagnamento per tamponi e/o vaccini grazie al Taxi solidale, uno sportello di supporto psicologico e, soprattutto, un corso sull’utilizzo di PC, smartphone e tablet e di formazione sullo Spid, che sarà dedicato agli anziani insieme ai loro assistenti familiari grazie al sostegno di Acli Colf Roma. Tutte le iniziative verranno svolte nel rispetto delle normative anti-Covid previa prenotazione, chiamando il numero 3442402333.

Leggi: Redattore Sociale, 05/07/2021


giovedì 1 luglio 2021
Casa, in Toscana 80mila famiglie in emergenza abitativa

I sindacati: “L’auspicio è che su tutto il territorio toscano siano rimesse nel circolo virtuoso delle assegnazioni, le oltre 3.500 case popolari sfitte”
In Toscana si stima che siano 80.000 mila le famiglie in emergenza abitativa e di queste 30% rischiano di avere un’esecuzione con forza pubblica entro la fine del 2021. Per questo Cgil, Cisl, Uil, Sunia, Sicet, Uniat e Unione inquilini della Toscana, in una lettera aperta, chiedono a tutte le forze politiche e istituzionali di intervenire per consentire ‘il passaggio da casa a casa’ delle famiglie in difficoltà economica. “L’auspicio è che su tutto il territorio toscano siano rimesse nel circolo virtuoso delle assegnazioni, le oltre 3.500 case popolari sfitte e che si costituiscano i tavoli Territoriali per l’emergenza abitativa (come previsto dalla legge 2/2019), necessari per coordinare tutti i soggetti che a livello locale si ritroveranno prossimamente coinvolti nella gestione dell’emergenza casa (uffici giudiziari preposti alle esecuzioni, Comuni, enti gestori delle case popolari, organizzazioni sindacali dei proprietari e degli inquilini, enti del terzo settore)”.
“La difficile situazione creata dalla pandemia – spiegano i sindacati – ha fatto aumentare in Toscana il numero di famiglie in difficoltà economica: il 70% delle persone sono lavoratori in difficoltà, colpiti dall’emergenza sociale, senza possibilità di risoluzione dal punto di vista abitativo”.

Leggi: Redattore Sociale, 01/07/2021


giovedì 1 luglio 2021
Case popolari, in Toscana 28 mln per ristrutturare quelle sfitte

L’assessora Spinelli: “A giugno abbiamo pubblicato anche l’avviso pubblico rivolto ai Comuni toscani con 8 milioni di contributi per l’acquisto di alloggi che possano essere subito disponibili e assegnabili e vadano ad accrescere il patrimonio di edilizia residenziale pubblica”
L’allarme è stato lanciato dai sindacati Cgil, Cisl e Uil, che con le sigle Sunia, Sicet, Uniat e Unione inquilini stimano in 80 mila le famiglie in Toscana in emergenza abitativa, di cui il 30 per cento rischia di essere sfrattata entro la fine del 2021con esecuzione coatta della forza pubblica. Per questo chiedono un intervento e la messa a disposizione delle oltre 3500 case popolari sfitte.
“Anche la Regione condivide la forte preoccupazione espressa dai sindacati, con cui esiste un confronto fattivo che va avanti da diversi mesi – commenta l’assessore al sociale della Toscana, Serena Spinelli – Servono azioni in sinergia con tutti gli attori in campo e da parte nostra c’è la massima disponibilità, come sempre, a lavorare con tutti per monitorare le azioni già messe in campo e le situazioni di emergenza, così come per provare a risolvere quelle situazioni proseguendo nell’azione comune, con l’obiettivo condiviso di far fronte all’emergenza e di garantire il diritto alla casa”.

Leggi: Redattore Sociale, 01/07/2021


giovedì 1 luglio 2021
Veneto, over65 un quarto dei residenti. “Riavviare progetti sull’invecchiamento attivo”

Nel 2030 saranno 200 mila in più. Fra gli over65 veneti più di un terzo vive solo. I sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil fanno il punto sulla legge regionale 23/2017. “Chiediamo che trovi piena applicazione, già ricevuto un finanziamento di circa un milione di euro”
Veneto, over65 un quarto dei residenti. “Riavviare progetti sull’invecchiamento attivo” In Veneto, secondo i dati Istat, la popolazione adulta e anziana degli ultra65enni rappresenta un quarto dei residenti, nell’ambito di un trend demografico che non è destinato a fermarsi. Nella regione a inizio 2021, gli over65 hanno raggiunto quota 1.142.756, in aumento sia rispetto al 2020 (1.135.667) che al 2019 (1.119.979). In dieci anni il loro numero è raddoppiato e, in prospettiva, la crescita è costante tanto che attorno al 2030 gli anziani saranno circa 200mila in più rispetto a ora. Non solo. Fra gli over 65 veneti, più di un terzo vive solo, soprattutto nella fascia delle donne che conta circa 260mila vedove, contro i 50mila vedovi maschi.
In considerazione di questi dati e dell’impatto della pandemia, “capace di accentuare in modo esasperato la solitudine e l’isolamento degli anziani” i sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil del Veneto ribadiscono la “necessità di riprendere subito in mano la programmazione triennale sull’invecchiamento attivo (legge regionale 23/2017), bloccata dal virus”. Secondo le organizzazioni sindacali, i progetti per il sostegno degli anziani nell’attività fisica, nel volontariato, nella formazione, nel confronto fra generazioni, nella cultura e nel turismo sociale e in tutte le azioni legate appunto all’invecchiamento attivo, “non possono subire ulteriori rinvii, soprattutto considerando le dinamiche demografiche che accompagnano il Veneto”.

Leggi: Redattore Sociale, 01/07/2021


mercoledì 30 giugno 2021
Bergamo. NO allo sblocco degli sfratti senza una graduazione che permetta il passaggio da casa a casa. Presidio mercoledi 30 Giugno presso la prefettura di Bergamo

Il 30 giugno scadrà il blocco dell’esecuzione degli sfratti deciso dal Governo a seguito dell’emergenza Covid-19
Nella provincia di Bergamo gli ultimi dati pubblicati in nostro possesso risalgono al 2020 riferiti al 2019 che ha visto richiesta di esecuzione 2247 esecuzioni di sfratti e la previsione
è un forte aumento a fronte di perdita di lavoro e di reddito, senza che il Comune di Bergamo e gli altri comuni della provincia abbiano predisposto un piano serio d’intervento.
Le assegnazioni di case popolari continuano ad essere insufficienti mentre rimangono centinaia di alloggi sfitti, le accoglienze provvisorie sono in numero talmente insufficiente e ridotto ad aggi non ancora operativi,con un ritardo di applicazione non giustificabili e con tempistiche non coerenti con le date di effettiva esecuzione degli sfratti.
Alle migliaia di sfratti in corso che si sbloccheranno si aggiungono a quelli non bloccati riferiti alla scadenza contrattuale, si aggiungeranno nuovi sfratti legati alla difficoltà degli inquilini a pagare il canone di locazione, spese per le utenze dovute alla caduta di reddito conseguenza delle difficoltà lavorative con la prospettiva dello sblocco dei licenziamenti.
I contributi stanziati sono risultati insufficienti complicati da una procedura di erogazione farraginosa e comunque legata dall’accettazione del proprietario.

Leggi: Sunia, 30/06/2021


mercoledì 30 giugno 2021
Reggio Calabria, Falcomatà: con il sì al Piano di zona sociale parte la programmazione

Il comune approva anche il sistema integrato di interventi. L’assessore al Welfare, Demetrio Delfino: “Nel Piano 100 soggetti territoriali. Rafforziamo i settori su disabilità, minori e anziani”
“Questo Piano di zona ci consente di programmare per i prossimi anni gli interventi nel settore Politiche sociali. Si tratta di una eccellenza in ambito di Enti locali: ci permette di chiedere e ottenere dalla Regione e dal governo nazionale le risorse necessarie a garantire le Politiche sociali e in generale il welfare cittadino, cosa che nel corso di questi anni abbiamo comunque fatto, ma avvalendoci dei fondi comunitari. Noi spendiamo una media di 30 milioni di euro l’anno nelle politiche sociali, di questi 29,750 milioni di euro a valere su fondi comunitari”. Così alla Dire il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà a margine dei lavori del Consiglio comunale che ha approvato il Piano di zona per il sociale e il Sistema integrato di interventi.
“Questo aspetto, accanto alla battaglia vinta sul superamento del criterio della spesa storica e della definizione dei livelli essenziali delle prestazioni, metterà fine a quello che è una discriminazione di cittadinanza”, ha aggiunto Falcomatà che poi ha chiosato: “Da oggi con queste due programmazioni in atto un bambino nato a Reggio Calabria avrà gli stessi diritti così come avviene nelle altre città del Paese”.

Leggi: Redattore Sociale, 30/06/2021


mercoledì 30 giugno 2021
Rigenerazione urbana, superbonus e Piano Casa nella nuova legge delle Marche

Approvata la norma che semplifica la fruizione del 110% sulle demolizioni e ricostruzioni con ampliamento del 40% previste dal Piano Casa
L’Assemblea legislativa della Regione Marche ha approvato la proposta di legge a iniziativa della Giunta regionale “Disposizioni in materia di rigenerazione urbana e attività edilizia” che modificherà la LR 22/2011 e la LR 22/2009.
“Una bella mano per far ripartire questa regione e ridare un effettivo riavvio al settore edilizio, anche in termini di semplificazione amministrativa” ha commentato l’assessore all’Urbanistica, Stefano Aguzzi.
La legge, secondo l’assessore, è “un’azione fondamentale per l’avvio delle attività edilizie diffuse sul territorio e la realizzazione della messa in sicurezza sismica e dell’efficientamento energetico complessivo degli edifici, agevolando quindi le imprese, ma anche i cittadini”.

Leggi: Edilportale, 30/06/2021


mercoledì 30 giugno 2021
Reggio Emilia. Sottoscritto un importante protocollo di intesa recante misure di intervento per la riduzione del disagio abitativo

Protocollo di intesa promosso dal Tribunale di Reggio Emilia, il coordinamento del tavolo provinciale di concertazione per le politiche abitative di Reggio Emilia e il Comune di Reggio Emilia, Sindacati ed Associazioni rappresentative dei proprietari e degli inquilini del territorio provinciale di Reggio Emilia, sottoscritto alla presenza del prefetto di Reggio Emilia.

Leggi: Sunia, 30/06/2021


martedì 29 giugno 2021
Casa, i sindacati del Veneto: da luglio migliaia di famiglie rischiano lo sfratto

Prima della pandemia in Veneto erano in corso circa 3.000 sfratti, e ora la situazione non può che essere peggiorata. Lo segnalano i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Sunia, Sicet, Uniat del Veneto, che chiedono un incontro urgente alla Regione…
Prima della pandemia in Veneto erano in corso circa 3.000 sfratti, e ora la situazione non può che essere peggiorata. Lo segnalano i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Sunia, Sicet, Uniat del Veneto, che chiedono un incontro urgente alla Regione, “per affrontare tempestivamente l’emergenza sfratti e per delineare e programmare gli interventi prioritari e strutturali da attivare, e sostenere finanziariamente, per incrementare gli alloggi pubblici disponibili”. Perché, senza un intervento, “in Veneto da luglio migliaia di famiglie, in larghissima parte per morosità incolpevole, saranno sottoposte a sfratto esecutivo, senza alcuna garanzia di soluzioni alternative e di un passaggio da casa a casa”.
Contestualmente, “stiamo sollecitando le prefetture a promuovere e coordinare un confronto tra le amministrazioni locali, le Ater e le rappresentanze sociali del territorio, per verificare la dimensione del problema e definire Protocolli condivisi per la regolazione e la gestione degli sfratti esecutivi, garantendo che nessuno si ritrovi senza un alloggio in cui abitare”, aggiungono i sindacati, che a livello nazionale hanno chiesto anche l’attivazione di misure da parte del Governo. (DIRE)

Leggi: Redattore Sociale, 29/06/2021


IN AGENDA:

8 luglio 2021 – ore 10 – 4^ Conferenza Nazionale delle Green City

Il prossimo 8 luglio, dalle 10.00 alle 13.00, si terrà la 4^ Conferenza Nazionale delle Green City dedicata al tema “Le città verso la neutralità climatica” in diretta streaming.
L’evento è realizzato dal Green City Network in collaborazione con il GSE e con il supporto di CONOU. È, inoltre, inserito nel programma “All4Climate – Italy 2021”, il calendario delle iniziative nazionali in vista della COP 26.
La Conferenza vedrà la presentazione della Carta delle città verso la neutralità climatica che promuove, con misure puntuali e una vasta gamma di strumenti, un nuovo protagonismo delle città per la transizione alla neutralità climatica. La sfida della neutralità climatica è un impegno decisivo per il futuro delle città, ma anche una occasione di riqualificazione ecologica e di miglioramento dello sviluppo locale e del benessere per i cittadini.

Leggi: Fondazione sviluppo sostenibile


IN EVIDENZA:

Che sia il caso di ripensarlo dalle fondamenta, l’attuale Stato Sociale?

«Un sistema così concepito – scrive Paola Di Michele, dipingendo un impietoso quadro di come è attualmente strutturato lo Stato Sociale -, non tutela né gli utenti, né gli operatori e nell’ultimo anno la pandemia ha messo letteralmente a nudo tutte le gravi carenze presenti nel settore sanitario, socioassistenziale ed educativo. Che sia il caso di ripensarlo e che magari sia pubblico, come voleva Franco Basaglia negli Anni Settanta?»
C’è un quadro bellissimo, arcinoto, di Pellizza Da Volpedo che rappresenta il Terzo Stato in marcia. Fatto di gente povera, vestita male ma con lo sguardo dignitoso e deciso proteso al futuro di chi cerca di conquistare il proprio pezzetto di dignità. E c’è un movimento nascente di lavoratori, operatori del sociale, che comincia adesso a prendere coscienza di condizioni lavorative diventate ormai al limite della sopportazione.
Per capirci, mi riferisco alle Cooperative Sociali di tipo A, cui l’ISTAT assegna un totale di lavoratori di circa 380.000 unità, per un indotto di più di 8 miliardi di euro, e che si suddivide in servizi scolastici educativi, servizi domiciliari socioassistenziali, socioeducativi, sociosanitari, centri diurni, centri di accoglienza, case-famiglia, nidi, e altro. Fondi che lo Stato stanzia alle Cooperative Sociali e che per meno della metà giungono nelle mani dei lavoratori.

Leggi: Superando


Oltre la pandemia. Riflessioni intorno alle strutture residenziali per anziani

La pandemia ha riportato all’attualità il tema delle strutture residenziali per anziani. Il dibattito ha assunto toni anche drammatici, riproponendo il tema della limitazione, se non chiusura, delle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA). Al netto delle forzature emotive o ideologiche, è comunque evidente la necessità di ripensare servizi datati o non coerenti con l’evoluzione dei bisogni. Ovviamente, non si può parlare solo dei servizi residenziali. La pandemia ha piuttosto messo in evidenza la debolezza del sistema territoriale e di una sanità orientata essenzialmente sulla medicina specialistica e ospedaliera. In ogni caso, dopo decenni di ridotta o assente programmazione, l’Italia ha accumulato un ritardo notevole rispetto agli altri paesi europei o OCSE. Ad esempio, non esiste alcun surplus di posti letto residenziali, storicamente fra i più bassi in Europa e con una tendenza alla loro graduale riduzione (ISTAT, 2018). Questo deficit, comune anche all’offerta semiresidenziale, abitativa sociale e domiciliare, richiederà investimenti consistenti e robuste riforme normative, se si vorrà garantire un’assistenza di qualità, diffusa e personalizzabile

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SEGNALAZIONI:

Indennità per gli autonomi (ISCRO): domanda online

È attivo il servizio online per la presentazione della domanda di Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa (ISCRO), prevista dalla legge di bilancio 2021 (legge 178/2020), rivolta agli iscritti alla Gestione Separata dell’INPS che esercitano per professione abituale attività di lavoro autonomo.
Sulla misura di sostegno, la circolare INPS 30 giugno 2021, n. 94 ricorda che l’indennità mensile varia dai 250 euro e agli 800 euro, a seconda dei requisiti posseduti dal richiedente ed prevista per il 2021, per i prossimi tre anni. A copertura dei costi, l’articolo 1, comma 397, della legge n. 178/2020 prevede lo stanziamento di 70,4 milioni di euro per il 2021, 35,1 milioni di euro per il 2022, 19,3 milioni di euro per il 2023 e 3,9 milioni di euro per il 2024. La domanda va presentata all’INPS entro il 31 ottobre di ciascuno degli anni interessati.

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Reddito di Emergenza: ulteriori 4 mensilità

L’Inps, nel messaggio n. 2406 del 24 giugno 2021, comunica che le domande di riconoscimento delle ulteriori 4 mensilità del Reddito di emergenza (Rem) potranno essere presentate dal 1° luglio 2021 al 31 luglio 2021.
Il sussidio è previsto dall’art. 36 del decreto legge n. 73/2021 (decreto Sostegni bis) per i mesi di giugno, luglio, agosto e settembre. Contrariamente a quanto previsto dal precedente analogo provvedimento (articolo 12, comma 2, D.L. n. 41/2021), dal diritto sono esclusi coloro che hanno terminato, tra il 1° luglio 2020 e il 28 febbraio 2021, di percepire i trattamenti NASpI e DIS-COLL. Al momento della domanda, il richiedente dovrà essere in possesso di una DSU valida.
Per avere diritto alla prestazione, i nuclei familiari devono essere in possesso, congiuntamente, dei requisiti di residenza in Italia (in capo al solo richiedente) ed economici, individuati sulla base della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) ai fini dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente valida al momento della presentazione della domanda di Rem; un valore del patrimonio mobiliare familiare (verificato al 31 dicembre 2020) inferiore a 10.000 euro, elevato di 5.000 euro per ogni componente successivo al primo e fino a un massimo di 20.000 euro. La soglia e il massimale sono incrementati di 5.000 euro per ogni componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza come definite ai fini ISEE; un valore ISEE, attestato dalla DSU valida al momento della presentazione della domanda, inferiore a 15.000 euro.

Leggi: Inca


 

 

 

 

“Aperti per ferie”: tante occasioni di socializzazione per gli anziani

Torna la campagna estiva dell’Auser “Aperti per ferie” con tante occasioni rivolte agli anziani soli di socializzazione, turismo sociale, cultura. Passeggiate all’aria aperta, ginnastica nei parchi, visite guidate per scoprire gli angoli più belli dei centri storici delle nostre città, incontri culturali, musica, merende in compagnia, soggiorni estivi nelle località turistiche e tanto altro ancora. In più una guida pratica scaricabile dal sito www.auser.it su come affrontare le ondate di calore. L’estate 2021 di Auser parte con tante iniziative in campo per contrastare la solitudine e l’isolamento che, a causa della pandemia, hanno segnato la vita di molti anziani. Da vaccinati (almeno in larghissima parte), in sicurezza con il rispetto di tutte le regole anti Covid-19 ancora in vigore, si può affrontare con un pizzico di serenità in più questo periodo dell’anno.

Leggi: Auser


NEWS:

marted’ 29 giugno 2021
Minuti contati, passeggiate vietate Anziani ancora prigionieri nelle Rsa

La denuncia basata sullo studio dell’Orsan: «Nel 75% dei casi le visite durano al massimo mezz’ora e appena il 24% delle strutture concede uscite esterne. L’ordinanza di Speranza sulle riaperture viene ignorata» «Not¿ possiamo accettare di far morire da soli i nostri nonni» Iparenti temono che la variante delta porti a breve a nuove chiusure? Ai più fortunati sono concessi appena 30 minuti alla settimana. Per tutti gli altri, gli incontri con i familiari ospiti nelle residenze sanitarie assistenziali risultano complicati, a volte impossibili. L’ordinanza dello scorso 8 maggio, con cui il ministro, della Salute Roberto Speranza ha riaperto le porte delle Rsa a familiari e visitatori, non è sufficiente. A limitare gli incontri, secondo le denunce delle associazioni, ci pensano i direttori sanitari, che adottano le «misure precauzionali più restrittive», riconosciute loro dal ministero solo per gravi motivi di natura epidemiologica, anche ora che l’Italia intera è in zona bianca e i rischi di trasmissione delle infezioni si sono ridotti. «I direttori sanitari sono più realisti del re, si sentono al di sopra persino della legge», racconta Dario Francofino, presidente del comitato Orsan-Open Rsa now, che sta ultimando un’indagine sulle criticità segnalate in 1.000 residenze per anziani sparse in tutta Italia, da presentare giovedì al ministero.

Leggi: La Verità, 29/06/2021


lunedì 28 giugno 2021
Vaccini Covid. Ancora quasi 2,7 milioni di over 60 in attesa della prima dose. Il report del Governo

Sono 54.613.426 le dosi di vaccino, consegnate alle Regioni, 5.059.120 in più rispetto alla settimana precedente. In tutto ci sono ancora 2.693.791italiani della categoria over 60 da intercettare che non hanno ricevuto neanche una dose di vaccino contro il Covid. Solo 140.000 le persone con più di 60 anni raggiunte la scorsa settimana. Di queste, una minima percentuale ha ricevuto Astrazeneca e Johnson&Johnson. IL RAPPORTO
Restano ancora 2.693.791 gli over 60 non vaccinati. Un dato, quello riportato nell’ultimo report settimanale del governo, che sembra non smuoversi. Rispetto alla settimana precedente, solo 140mila le persone che sono state raggiunte in questa fascia d’età. Di queste, una minima percentuale ha ricevuto Astrazeneca e Johnson&Johnson, i due vaccini raccomandati per gli over 60: sono state infatti somministrate poco più di 8.800 prime dosi Astrazeneca e circa 13.500 del monodose J&J.
Vaccinazione agli over 80
In totale sono stati vaccinati con almeno una dose 4.196.349 persone pari al 92,21%, il che vuol dire che 354.563 (7,79%) sono ancora in attesa di vaccino

Leggi: Quotidiano Sanità, 28/06/2021


sabato 26 giugno 2021
Famiglie degli anziani in Rsa in piazza a Bologna: “Trattamento disumano”

“Da 16 mesi non vediamo i nostri cari. Questa è disumanità”: la denuncia del Coordinamento per il diritto alla sanità per le persone anziane malate e non autosufficienti. Famiglie arrivate da tutto il centro-nord Italia per manifestare contro una situazione “intollerabile”
“Da 16 mesi non vediamo i nostri cari. Questa è disumanità”. Lo gridano forte i familiari degli anziani ricoverati nelle Rsa, arrivati questa mattina a Bologna da tutto il Centro-Nord Italia per manifestare contro una situazione diventata ormai “intollerabile”. Lo dice chiaro e tondo Maria Caterina Dell’Aera del Coordinamento per il diritto alla sanità per le persone anziane malate e non autosufficienti, che ha organizzato la protesta di oggi. In piazza Re Enzo ci sono cittadini e famiglie non solo di Bologna, ma arrivati da Parma, Firenze, Viareggio, Padova, Verona, Milano, Torino, Brescia, Lecco e anche dal Trentino. Tutti denunciano la stessa situazione: dall’inizio della pandemia, i familiari non possono più accedere alle strutture e gli anziani dentro le Rsa “sono abbandonati”. Le Regioni intanto “rimpallano le responsabilità” e il Governo “parla ma non fa niente”.

Leggi: La Difesa del Popolo, 26/06/2021


venerdì 25 giugno 2021
Emergenza sfratti. Prosegue la mobilitazione dei Sindacati Inquilini per garantire un tetto alle famiglie indigenti

Si è svolto ieri pomeriggio a Piazza Montecitorio un nuovo presidio dei sindacati degli inquilini a sostegno delle oltre 80.000 famiglie sottoposte a sfratto e per le quali non è ormai prevista nessuna forma di proroga dell’esecuzione.
Nonostante la gravissima carenza di case popolari ed un mercato dell’affitto privato in cui i canoni di locazione sono ormai da molto tempo incompatibili con i redditi di una parte consistente dell’inquilinato, nessun provvedimento per garantire il passaggio da casa a casa delle famiglie indigenti è all’ordine del giorno del Governo e del Parlamento.
In un contesto generale caratterizzato dal progressivo impoverimento dei ceti popolari, dal degrado delle periferie dei maggiori centri urbani e da una pandemia non ancora definitivamente risolta, l’esecuzione indiscriminata di questa grande mole di sfratti sarebbe un dramma per migliaia di cittadini ed un colpo durissimo per la coesione sociale.
E non si tratta di una narrazione di parte: anche l’ISTAT ha appena comunicato che vi sono circa 866.000 famiglie povere in affitto che corrispondono ad oltre il 43% di tutte le famiglie povere a fronte di una quota di famiglie in affitto rispetto al totale dei residenti che è soltanto del 18%.

Leggi: Sunia, 25/06/2021


venerdì 25 giugno 2021
La scommessa più alta: il domicilio come primo luogo di presa in carico

La “casa come primo luogo di cura” è la scommessa più difficile nella riorganizzazione assistenziale del territorio. L’obiettivo è prendere in carico l’assistenza domiciliare integrata (Adi), entro la metà del 2026, il 10% della popolazione over 65 e oggi l’Italia – che ha ricevuto già nel 2019 una raccomandazione in merito dalla Commissione Europea – parte da livelli minimi con meno di 20 ore l’anno per utente. Ne derivano ospedalizzazioni improprie di migliaia pazienti che potrebbero essere seguiti più utilmente a domicilio, con maggior sollievo, minori spese per le famiglie e per il Servizio sanitario nazionale, ma anche con i benefici di una ridotta esposizione a rischi concreti come quello delle infezioni contratte in ospedale.
Il ministero della Salute punta a scalare la classifica europea dell’Assistenza domiciliare integrata, rimontando dall’attuale 4% per superare i modelli Svezia e Germania che oggi si attestano sul 9 % (la media Ocse è del 6%). Tradotto in numeri, questo intervento consentirà di prendere in carico da qui a cinque anni 800mila persone in più. Destinatari sono gli anziani con una o più malattie croniche e i non autosufficienti ma servirà una vera e propria rivoluzione nella formazione dei professionisti sanitari e nei modelli organizzativi e culturali dell’assistenza. La telemedicina sarà un tassello fondamentale, purché sia resa praticabile da un’infrastruttura complessiva che metta in rete le Centrali operative territoriali (Cot), le Asl e i distretti e consenta il collegamento costante con l’ospedale e con il medico curante.

Leggi: Centro Studi 50&più


giovedì 24 giugno 2021
Dedalus e Senior Italia FederAnziani insieme per migliorare l’assistenza agli anziani e promuovere l’inclusione digitale

La collaborazione si fonda sulla messa a disposizione di persone selezionate da Senior Italia FederAnziani della piattaforma di interoperabilità DC4H e sull’ecosistema delle app A4P di Dedalus, per realizzare Programmi di Supporto al Paziente (PSP) e progetti di inclusione digitale che avranno l’obiettivo di facilitare l’accesso ai servizi sanitari, migliorare la presa in carico e supportare i pazienti nella corretta esecuzione delle terapie prescritte
Il Gruppo Dedalus, leader internazionale delle soluzioni software per la sanità, e Senior Italia FederAnziani, la federazione attiva nella promozione dei diritti degli anziani allo scopo di migliorarne la qualità della vita, hanno siglato una partnership finalizzata all’attuazione di progetti specifici nell’ambito della Salute e della Sanità Digitale.
La collaborazione si fonda sulla messa a disposizione di persone selezionate da Senior Italia FederAnziani della piattaforma di interoperabilità DC4H e sull’ecosistema delle app A4P di Dedalus, per realizzare Programmi di Supporto al Paziente (PSP) e progetti di inclusione digitale che avranno l’obiettivo di facilitare l’accesso ai servizi sanitari, migliorare la presa in carico e supportare i pazienti nella corretta esecuzione delle terapie prescritte sia dai medici di famiglia che dalle strutture ospedaliere.

Leggi: Quotidiano Sanità, 24/06/2021


mercoledì 23 giugno 2021
Gli “abbandonati” dell’assistenza domiciliare: la storia di Simone e la paura del ricovero

La pandemia ha aggravato la situazione, ma i problemi sono iniziati già prima: le convenzioni non vengono rispettate perché nessuno controlla. Ma senza controllo, non c’è protezione. Infermieri pagati 15 euro l’ora anziché 27. “Ho paura per mio figlio e temo che la Asl stia pensando al ricovero. Ma lui morirebbe”
Simone finalmente ha una casa col giardino, da quando sua mamma Sara è riuscita a “regalargli il sole” per il suo compleanno. Nonostante la gravissima disabilità e il peggioramento delle sue condizioni, “è sereno e felice – assicura sua mamma – perché sente intorno a sé l’affetto e la cura. Io però sono preoccupata, perché l’assistenza che riceve è sempre meno adeguata, la nostra società ci ha ricusati e ora dovrei accettarne un’altra, il che significherebbe ricominciare da capo. Ma ho paura, soprattutto, che questo progressivo peggioramento della qualità dell’Adi serva per forzare un ricovero, contro il quale mi batterò fino alla fine”.
La storia di Simone è quella di tanti che, come lui, ricevono un’assistenza domiciliare integrata ad elevata intensità (tecnicamente, terzo livello): “Una sorta di ospedalizzazione domiciliare – ci spiega la mamma, Sara Bonanno – pensata per permettere ai pazienti con situazioni molto gravi e ingravescenti di restare a casa, assistiti come se fossero in ospedale, con macchinari e personale infermieristico specializzato. Si tratta di cure palliative, attivate laddove non si può curare una condizione inguaribile: si accompagna fino all’ultimo respiro, permettendo a queste persone di vivere una vita dignitosa con i suoi affetti e i suoi ritmi”.

Leggi: Redattore Sociale, 23/06/2021


martedì 22 giugno 2021
Rigenerazione urbana, privati e housing sociale per i nuovi quartieri Servizi abitativi. Il volano economico e progettuale dei piani pubblici al servizio del decoro urbano e dell’inclusione sociale, insieme alla finanza

Il Pnrr conferisce all’housing sociale – frutto di una pluriennale esperienza di “blending” tra pubblico e privati ma senza ancora un ruolo chiaro nelle politiche nazionali – uno status di azione per così dire “costituzionale” di un Paese civile nei confronti dei suoi cittadini: dare una casa dignitosa (e relativi servizi di base) a chi non ce l’ha, o perché è giovane e non può ancora permettersela o perché l’ha persa per rovesci lavorativi o familiari. La realizzazione di alloggi accessibili a chi ha pochi mezzi si trova rubricata alla “componente” 2 della Missione 5, dedicata a “infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore”. Ma la vera novità è che accanto all’housing sociale ci sono anche i massicci piani e programmi di rigenerazione urbana di matrice pubblica, incardinati al ministero delle Infrastrutture e al ministero dell’Interno, ma aperti alla partecipazione di investitori e operatori privati. Come a dire che la spinta al cambiamento e miglioramento dell’ambiente urbano – con il concorso di finanza, società immobiliari e imprese di costruzione – ha senso se risponde a esigenze di inclusione, socialità e assistenza delle persone e delle famiglie più in difficoltà. Un’impostazione che non potrà non condizionare tutta la filiera della produzione: dall’analisi del contesto alla pianificazione e progettazione degli interventi, in ogni aspetto: verde, servizi, spazi comuni, soluzioni abitative e lavorative

Leggi: Inu, 22/06/2021


lunedì 21 giugno 2021
Covid, Tendercapital-Censis: anziani coriacei, oltre le restrizioni e la paura

Studio dell’Osservatorio Silver Economy Tendercapital-Censis. Gli over 65 hanno dimostrato una forte tenuta psicologica. Il “silver welfare” non si è interrotto con il Covid: l’88,7% degli anziani si definisce il bancomat di figli e nipoti. Resta la frattura intergenerazionale, anche se per gli italiani (84,5%) gli anziani non autosufficienti devono rimanere a casa propria
È stato presentato al Senato a Roma il secondo numero dell’Osservatorio Silver Economy Tendercapital-Censis dal titolo: “La Silver economy nell’anno più nero”. Lo studio ha raccontato la longevità attiva dopo 16 mesi di pandemia, analizzando la condizione degli anziani durante la fase più difficile, quella delle continue restrizioni. Gli anziani, pur colpiti duramente dagli effetti sanitari e sociali dell’emergenza Covid-19, hanno mostrato una forte tenuta psicologica ed ora sono pronti per essere ancora protagonisti nella società e nell’economia italiana.
Anziani coriacei, oltre le restrizioni
Dal Rapporto dell’Osservatorio Tendercapital-Censis emerge che la silver generation si è dimostrata la più coriacea nell’affrontare la crisi generata dalla pandemia, tra isolamento, divieti e la paura per una malattia in molti casi letale. Infatti, il 69,3% degli anziani dichiara di non aver sofferto di stress psicofisico dal marzo 2020, mentre il dato scende al 23,3% tra i giovani e al 34,1% tra gli adulti.

Leggi: La Difesa del Popolo, 21/06/2021


DALLE REGIONI:

martedì 29 giugno 2021
Sblocco sfratti, oltre 10 mila famiglie a rischio nel milanese

I sindacati degli inquilini organizzano presidio sotto la Prefettura e chiedono ai Comuni un piano per le famiglie che perderanno la casa. “Necessario un protocollo di intesa che gradui le esecuzioni degli sfratti per consentire le assegnazioni di alloggi da parte dei Comuni”
sfratti cartello
Sono oltre 10 mila gli sfratti che andranno in esecuzione a partire da luglio nell’area metropolitana di Milano. È quanto denunciano i sindacati degli inquilini di Cgil, Cisl e Uil. È l’effetto della decisione del Governo Draghi di non rinnovare il blocco degli sfratti per l’emergenza covid. “Nè il Comune di Milano né gli altri gradi Comuni della provincia hanno predisposto un serio piano di intervento a favore delle famiglie colpite”, rimarcano i sindacati. Sunia, Sicet, Uniat, Unione Inquilini, Conia e Asia hanno organizzato un presidio per mercoledì 30 giugno 2021, alle ore 17.30, presso la Prefettura (corso Monforte, angolo via Vivaio) per denunciare il rischio che migliaia di famiglie restino senza casa.
“Per evitare le conseguenze più drammatiche della nuova emergenza abitativa a Milano e nell’area metropolitana è necessario un protocollo di intesa che gradui le esecuzioni degli sfratti -chiedono i sindacati-, sospendendoli nelle situazioni di rilevanza sociale, in modo da consentire un intervento tempestivo di assegnazione di un altro alloggio anche temporaneo da parte dei Comuni”.

Leggi: Redattore Sociale, 29/06/2021


mercoledì 23 giugno 2021
Com’è cambiata la domanda di casa a causa della pandemia

Il nuovo dossier del Comune di Bologna analizza le recenti graduatorie per il “contributo affitto” e per l’accesso all’edilizia residenziale pubblica in città, per capire come è cambiato il profilo di chi chiede aiuto: aumentano le famiglie in povertà assoluta, gli italiani e i non residenti, in particolare gli studenti fuori sede
Chi sono le persone che chiedono aiuto alla pubblica amministrazione sul tema casa? E come sono cambiate durante la pandemia? Il dossier “Bologna. La domanda di casa” del Comune fa un’analisi delle recenti graduatorie di richieste di aiuto per l’affitto e accesso all’edilizia residenziale pubblica in città, per capire se e come è cambiata la domanda di casa durante l’emergenza sanitaria. I risultati sono rilevanti: si riscontra un aumento dell’estrema povertà nelle famiglie che chiedono aiuto, oltre che un aumento della numerosità dei soggetti che fanno domanda.
“Oggi, per soddisfare le necessità di tutti, l’amministrazione pubblica ha bisogno di molte più risorse – commenta Marco Guerzoni, responsabile del Servizio politiche abitative del Comune di Bologna –. I dati ci dicono che c’è stato un impoverimento complessivo delle famiglie che si rivolgono al Comune. I richiedenti in stato di grave deprivazione materiale, con un Isee pari a zero, sono sostanzialmente raddoppiati: negli ultimi 5 anni sono passati dal rappresentare il 5 per cento delle istanze a circa il 9 per cento nel 2021. Parallelamente, abbiamo registrato un forte aumento di domande: nel 2021 sono state circa 10 mila, a fronte di 4 mila nel 2020. Questo dimostra il grande impatto che ha avuto l’emergenza Covid sul reddito di molte persone”.

Leggi: Redattore Sociale, 23/06/2021


mercoledì 23 giugno 2021
Fuga degli infermieri dalle «Rsa» verso gli ospedali, buco da 1200 posti: «Ora chi curerà gli anziani?»

Una sorta di «concorrenza sleale» degli ospedali ai danni delle residenze sanitarie per anziani e disabili. Gli infermieri sono pochi rispetto alle necessità. A livello italiano si stima una mancanza di circa 60 mila professionisti, 9 mila in Lombardia. Le strutture pubbliche se li contendono con Rsa e Rsd, a cui riescono a «rubarli» perché possono offrire stipendi più vantaggiosi e incarichi più ambiti. «Il problema non è nuovo, ma è emerso con forza con la pandemia — dice Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi) —. Prima le assunzioni nel pubblico erano contingentate». Quando sono state sbloccate, è iniziato l’esodo.
Qualche numero aiuta a capire meglio il fenomeno. «In regione tra Rsa, Rsd, assistenza domiciliare integrata e strutture di cure intermedie abbiamo perso 1.200 figure» calcola Valeria Negrini. È presidente di Aci Welfare Lombardia e Confcooperative Federsolidarietà Lombardia, due sigle che rappresentano una buona fetta del settore socio-sanitario.

Leggi: Corriere della Sera, 23/06/2021


mercoledì 23 giugno 2021
Bologna. Comunicato stampa unitario su incontro prefetto

Questa mattina si è tenuto presso la Prefettura di Bologna in piazza Roosevelt il presidio promosso da CGIL CISL UIL e le rappresentanze degli inquilini SUNIA SICET UNIAT dell’Emilia Romagna per rivendicare nei confronti del Governo, una politica adeguata a garantire il diritto alla casa per migliaia di nuclei famigliari che si trovano in difficoltà a pagare l’affitto. Una condizione causata dapprima dagli effetti economici della grande crisi finanziaria e successivamente aggravata dalla crisi Pandemica che ha ulteriormente depauperato i redditi familiari, come purtroppo confermano i dati delle domande presentate ai comuni, per ottenere un aiuto indispensabile a pagare l’affitto (circa 52.000 in regione).
Nel corso del presidio una delegazione è stata ricevuta dal capo di Gabinetto della Prefettura dott. Massimo Di Donato, al quale SUNIA SICET e UNIAT hanno chiesto che oltre a rappresentare al Governo la grave situazione che si verrà a creare dal primo di luglio quando potranno essere eseguiti gli sfratti per morosità incolpevole, le Prefetture della nostra regione si facciano parte attiva per la definizione di protocolli territoriali con i comuni e le parti sociali per governare questa fase difficile oltre a favorire procedure di negoziazione in grado di evitare nuove procedure di sfratto per morosità incolpevole.

Leggi: Sunia, 23/06/2021


martedì 22 giugno 2021
Intervista all’immobiliarista di Porta Nuova Catella “Un piano per rigenerare Roma sul modello milanese”

Manfredi Catella è l’imprenditore immobiliare considerato padre del progetto Porta Nuova a Milano, una delle più grandi riqualificazioni urbane a uso misto realizzate in Europa e che ha cambiato lo skyline di Milano con il coinvolgimento di oltre 20 studi di architettura di otto Paesi. Ora Catella ha alzato lo sguardo in direzione Roma e ritiene che grazie alla visione e alle risorse del Recovery Plan e del Next Generation Eu si può pensare a dei progetti simili anche sulla capitale.
Dottor Catella, dalla lettura attenta del Recovery Plan che progetti si possono pensare per la riqualificazione urbana?
«Siamo alla vigilia di un’opportunità storica di rigenerazione per l’Italia: grazie a Next Generation Eu si sono create condizioni, visione e finanziamenti determinanti perché possa essere valorizzata la risorsa straordinaria rappresentata dal nostro territorio e dalle nostre città».
Quale genere di interventi sono possibili, secondo lei?
«Rispetto alla media europea, abbiamo una percentuale molto alta di immobili con oltre 60 anni di vita, a rischio sismico o con problemi strutturali. Solamente per colmare questi gap, aggiornando le nostre città, si potrebbero rigenerare non meno di 100 milioni di metri quadrati con investimenti per oltre 200 miliardi di euro in 10 anni e importanti ricadute su ambiente, occupazione ed economia»

Leggi: Repubblica, 22/06/2021


martedì 22 giugno 2021
Casa: sindacati di Roma e Lazio, positivo incontro in Prefettura, si aprirà cabina regia su tema

I sindacati Cgil Roma e Lazio, Cisl Roma Capitale Rieti e Uil Lazio insieme ai sindacati degli inquilini Sunia Sicet e Uniat Aps in una nota giudicano “positivo” l’incontro di oggi con la prefettura di Roma sul tema degli sfratti e dell’emergenza abitativa.
I sindacati Cgil Roma e Lazio, Cisl Roma Capitale Rieti e Uil Lazio insieme ai sindacati degli inquilini Sunia Sicet e Uniat Aps in una nota giudicano “positivo” l’incontro di oggi con la prefettura di Roma sul tema degli sfratti e dell’emergenza abitativa.
“La prefettura ha rappresentato le attività già messe in campo per il governo delle situazioni critiche che si sono manifestate con il coinvolgimento delle istituzioni locali.
Successivamente sono stati affrontati i temi posti dalle organizzazioni sindacali e degli inquilini Sunia, Sicet e Uniat Aps relativi alla apertura di un tavolo permanente per collaborare sulle soluzioni da approntare nei numerosi casi di sfratto che ci saranno a seguito del prossimo sblocco.
È emersa, da un confronto tra la Corte d’appello di Roma e la prefettura, una stima di circa 4.000 provvedimenti tra quelli emessi e in procinto di andare in fase esecutiva, che confermano tutte le preoccupazioni delle parti sociali.

Leggi: Sunia, 22/06/2021


martedì 22 giugno 2021
Nasce l’Agenda 2.0 per lo sviluppo sostenibile di Bologna

Questo strumento “servirà alle istituzioni per misurare se davvero stanno raggiungendo gli obiettivi dello sviluppo sostenibile, per l’ambiente, l’economia e lo sviluppo sociale, verrà quantificato il consumo di suolo, la sua progressiva eliminazione da qui al 2050, verrà misurato il tasso effettivo di copertura dei nidi e delle scuole d’infanzia, ci sarà una piattaforma online che tutti potranno consultare per vedere come concretamente si stanno realizzando questi obiettivi”. Così il sindaco di Bologna, Virginio Merola, ha presentato la neonata Agenda 2.0 per lo ‘Sviluppo sostenibile della Città metropolitana di Bologna’: un nuovo strumento (il primo in Italia) per una svolta green di tutto il territorio con obiettivi e indicatori economici e sociali.
“L’agenda è uno strumento di monitoraggio e di indirizzo per tutte le politiche della città metropolitana, dall’urbanistica all’edilizia scolastica. Ci aiuterà con l’applicazione dei fondi europei – ha aggiunto Merola – perché abbiamo tutti gli strumenti di programmazione approvati e quindi abbiamo tutte le possibilità di essere tra i primi ad attuare quei finanziamenti”.
A tenerla a battesimo sarà il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili Enrico Giovannini, insieme al sindaco Merola, il 24 giugno in un convegno internazionale online che vedrà la partecipazione, tra glia altri, anche della vicepresidente dalla Regione Emilia-Romagna, Elly Schlein.

Leggi: Ansa, 22/06/2021


lunedì 21 giugno 2021
L’ex convento rinasce a Treviso come cohousing per la terza età

Rigenerazione. Il progetto Borgo Mazzini realizzato da Israa: sette immobili con 42 appartamenti dotati di domotica e connessi con i servizi sanitari.
Pronto nel 2022 con un investimento da 35 milioni Si chiama Borgo Mazzini ed è un isolato del centro storico di Treviso, dove si tiene anche il mercato all’aperto, che l’amministrazione comunale ha da poco annunciato di voler rendere pedonale. Il motore è l’Israa, l’istituto per servizi di ricovero e assistenza agli anziani, e il tassello più prezioso di questo pezzo di città è un ex convento con un chiostro del XVI secolo. La sua rinascita passa per il cohousing, un’idea prima culturale e poi immobiliare.
«La nostra istituzione – racconta Giorgio Pavan, direttore di Israa – conta oggi 850 posti letto per anziani, 700 dei quali non autosufficienti. Con noi lavorano circa 800 persone e abbiamo un bilancio dell’ordine dei 35 milioni di euro. Da una decina d’anni ci stiamo impegnando per mettere a sistema un’articolata filiera capace di dare risposte puntuali all’invecchiamento della popolazione. Non bastano semplici posti letti, servono servizi che vanno dai centri diurni alle attività per un invecchiamento attivo, e in questa filiera trova spazio l’iniziativa del cohousing che nel nostro caso giova della mediazione istituzionale, avviando i processi di integrazione e socializzazione».

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IN AGENDA:

2.7.2021 – Firenze, convegno nazionale sulle RSA

“Oltre la RSA verso una long term care inclusiva” è il titolo del convegno promosso dalla Fondazione Turati che si terrà il prossimo 2 luglio a Firenze presso l’Auditorium Sant’Apollinare ma con la possibilità anche di seguirlo da remoto attraverso la piattaforma Zoom e in diretta sulla pagina Facebook della Fondazione Turati. Il convegno mette insieme una serie di importanti contributi scientifici e istituzionali da parte di chi opera ogni giorno nella pratica della prevenzione e promozione dell’assistenza agli anziani fragili e non autosufficienti. Verranno illustrate esperienze, pratiche, idee e progetti nella direzione indicata dal PNRR.
Fra i relatori in programma anche il presidente nazionale Enzo Costa.
Per ulteriori info: ufficiostampa@fondazioneturati.it

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8.7.2021 – ore 10 – Fondazione svilupposostenibile.org – 4^ Conferenza Nazionale delle Green City

Il prossimo 8 luglio, dalle 10.00 alle 13.00, si terrà la 4^ Conferenza Nazionale delle Green City dedicata al tema “Le città verso la neutralità climatica” in diretta streaming.
L’evento è realizzato dal Green City Network in collaborazione con il GSE e con il supporto di CONOU. È, inoltre, inserito nel programma “All4Climate – Italy 2021”, il calendario delle iniziative nazionali in vista della COP 26.
La Conferenza vedrà la presentazione della Carta delle città verso la neutralità climatica che promuove, con misure puntuali e una vasta gamma di strumenti, un nuovo protagonismo delle città per la transizione alla neutralità climatica. La sfida della neutralità climatica è un impegno decisivo per il futuro delle città, ma anche una occasione di riqualificazione ecologica e di miglioramento dello sviluppo locale e del benessere per i cittadini.

Leggi: Fondazione Sviluppo Sostenibile


IN EVIDENZA:

PNRR: ci saranno gli infermieri?

Nei prossimi anni il numero di infermieri nel nostro Paese dovrà aumentare sensibilmente affinché trovino attuazione gli investimenti previsti dalla missione Salute del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Sarà effettivamente così? Franco Pesaresi offre una risposta chiara a questa domanda – di Franco Pesaresi (Direttore ASP “Ambito 9” Jesi, Ancona, e Network Non Autosufficienza)
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) nella missione 6 Salute prevede una serie di investimenti sia nella sanità territoriale sia in quella ospedaliera che, una volta realizzati, richiederanno la disponibilità di un numero aggiuntivo e significativo di infermieri. Le nuove case della comunità, gli ospedali di comunità, il potenziamento dell’assistenza domiciliare, le centrali operative territoriali e il completamento della nuova rete delle terapie intensive ospedaliere richiederanno la disponibilità di 30.485 infermieri in più rispetto alla dotazione attuale (tabella 1).

Leggi: I Luoghi della Cura


Rafael Moneo: “Lo spazio urbano vive se è di tutti”

L’archistar, che ha appena ricevuto il Leone alla carriera della Biennale, spiega la sua filosofia: “Non singoli progetti ma sistemi integrati e in armonia con l’ambiente”
«C’è una luce meravigliosa che sottolinea le linee delle volute che sostengono la cupola, guardi come accompagna le forme e i profili della chiesa, giù fino all’arco della porta che sembra un arco trionfale. Quale prologo è più azzeccato per parlare d’architettura di Santa Maria della Salute?».
L’aria è tersa, Venezia illuminata dal sole alto del mezzogiorno, mentre Rafael Moneo, insignito del prestigioso Leone d’Oro alla carriera alla diciassettesima Biennale di Venezia, a cura di Hashim Sarkis, riflette sulle sfide dell’architettura: dalla condivisione al modello di città, alla ridefinizione della disciplina. Spagnolo, 84 anni, Pritzker Prize, architetto e teorico, Moneo, elegante nel suo estivo abito di lino chiaro, interpreta il modernismo in chiave poetica e contemporanea in edifici che plasmano la luce come il Museo d’Arte romana a Merida, l’ampliamento del Prado a Madrid, la cattedrale di Los Angeles, o lo Science Building della Columbia University a New York e il Palazzo del Cinema al Lido di Venezia.
Qual è la sua risposta al titolo di questa Biennale Architettura, How will we live together ?
«Dopo la pandemia questo è il tema più importante. Sarkis l’aveva immaginato prima che succedesse tutto e ora è ancora più urgente capire come vivere insieme. Una delle opzioni è la condivisione: condividere risorse, culture, linguaggi senza dimenticare il senso di libertà e autonomia che individui, paesi e grandi corpi sociali domandano».

Leggi: La Repubblica


RAPPORTO CIVICO 5.0: I DATI DEI MONITORAGGI DI LEGAMBIENTE SULL’EFFICIENZA DEGLI EDIFICI

Rapporto Civico 5.0: edizione edilizia popolare. Il diritto alla classe A per tutti e tutte. Da inizio 2021 interventi di efficientamento cresciuti del 514%, ma per categorie di famiglie più agiate: in Italia sono oltre 2 milioni quelle in situazione di povertà energetica.
I monitoraggi della campagna: in Italia bolletta termica può raggiungere i 3mila euro, i consumi elettrici i mille euro all’anno. Asciugatrici e frigoriferi tra gli elettrodomestici che consumano di più
Legambiente: “10 proposte per rendere Superbonus volano del settore edilizio. Proroga incentivo al 2025, politiche per riqualificazioni profonde, priorità a case popolari e quartieri disagiati”
Nell’Italia del Superbonus – l’incentivo per la riqualificazione edilizia più generoso al mondo – la precarietà energetica è un fenomeno in costante crescita che colpisce oltre due milioni di famiglie: a incidere particolarmente sui loro bilanci è la spesa termica, che può arrivare, in casi eccezionali, a superare i 3 mila euro annui. Sebbene dall’inizio del 2021 gli interventi di efficientamento siano cresciuti del 514%, questi hanno interessato le categorie di famiglie più agiate, procedendo a ritmi troppo lenti nell’edilizia pubblica e, soprattutto, nelle periferie. Altrettanto lenti, se non del tutto inesistenti, gli strumenti per facilitare l’accesso agli incentivi delle famiglie in difficoltà, non in grado di sostenere i costi extra bonus.

Leggi: Legambiente


SEGNALAZIONI:

Indennità Covid: nuove domande entro il 30 settembre

L’Inps informa che è attivo il servizio per la presentazione della domanda di indennità Covid19 prevista dal decreto Sostegni bis (decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73), per le seguenti categorie di lavoratori:
stagionali e somministrati dei settori del turismo e degli stabilimenti termali;
stagionali e somministrati appartenenti a settori diversi da quelli del turismo e degli stabilimenti termali;
intermittenti;
autonomi occasionali;
incaricati di vendita a domicilio;
subordinati a tempo determinato dei settori del turismo e degli stabilimenti termali;
lavoratori dello spettacolo;
operai agricoli a tempo determinato;
pescatori autonomi.
La misura di sostegno prevede il pagamento di una indennità pari a 1.600 euro, 800 euro se agricoli o 950 euro se pescatori, a seconda dei casi. L’Inps avverte che i lavoratori già beneficiari dell’indennità prevista dal decreto Sostegni (decreto legge 22 marzo 2021, n. 41) stanno già ricevendo il pagamento senza dover presentare una nuova domanda.
Viceversa, coloro che non hanno beneficiato dell’indennità del decreto Sostegni hanno tempo di presentare la richiesta per il riconoscimento della nuova prestazione entro il 30 settembre 2021.

Leggi: Inca


 

 

 

 

 

24 Giugno alle ore 15 Presidio a Piazza Montecitorio, Roma. Dal 1^ Luglio via libera agli sfratti! SUNIA-SICET-UNIAT-UNIONE INQUILINI scrivono al Governo, Gruppi Parlamentari, Conferenza delle Regioni e ANCI. Mobilitazione per sostenere le proposte sindacali per il passaggio da casa a casa ed il sostegno alle famiglie

Dichiarazione dei Segretari generali Stefano Chiappelli (SUNIA), Nino Falotico (SICET), Augusto Pascucci (UNIAT), Walter De Cesaris (Unione Inquilini)
“Siamo allarmati e preoccupati per le imminenti conseguenze della scelta di Parlamento e Governo di procedere con il DL 41/2021 convertito dalla legge 69/2020 (cd Sostegni 1) ad una mini-proroga delle esecuzioni degli sfratti per morosità lasciando fuori tutti i provvedimenti (che sono la maggioranza) emessi prima del 20 febbraio 2020.

Leggi: Sunia


NEWS:

martedì 22 giugno 2021
Anziani, nelle Rsa italiane sette su dieci sono malnutriti, il report

Il report sottolinea le grandi criticità all’interno delle strutture di ricovero per anziani. Ma anche la scarsa attenzione da parte dei media sul tema.
Un’alimentazione adeguata è uno degli aspetti più importanti per preservare la salute e l’autonomia dell’anziano. Eppure la malnutrizione riguarda dal 3-4% nei soggetti anziani che vivono a casa loro fino al 70% di quelli ospitati in strutture di lungodegenza e Rsa.
E “manca un programma nazionale di sorveglianza nutrizionale relativo agli anziani”. E’ quanto emerge dal documento prodotto dal Tavolo tecnico per migliorare la salute dell’anziano per gli aspetti nutrizionali pubblicato sul sito del Ministero della Salute. Negli ultimi 30 anni la produzione scientifica mondiale sulla nutrizione nella popolazione geriatrica è aumentata esponenzialmente del 2.600%, con circa 35.000 articoli complessivamente pubblicati dal 1948. Questo ha portato a un suo progressivo inserimento nelle linee guida delle società scientifiche internazionali che si occupano della Terza Età.
Eppure, da una revisione di 240 studi scientifici che hanno esaminato 113.967 anziani, è emerso come la prevalenza della malnutrizione per difetto varia molto a seconda del contesto ed è molto elevata a livello ospedaliero. Il documento, sulla base dei dati disponibili, individua molte criticità. Tra queste il fatto che “l’attenzione dei media per le problematiche nutrizionali dell’anziano è molto scarsa”. Mentre per quanto riguarda il personale sanitario, medico in particolare, “risulta difficile comprendere il paradosso di come, a fronte di un dichiarato interesse su tali argomenti, si assiste ad una sistematica carenza di formazione”.

Leggi: QdS, 22/06/2021


martedì 22 giugno 2021
“Ciao nonna”, i pensionati sui social come non li avete mai visti

Attraverso un innovativo racconto per immagini, il volume Ciao nonna presenta, in modo inedito, a un pubblico di giovani il mondo del sindacato pensionati della Cgil.
Come un elastico. La distanza tra le generazioni è un elastico che si allunga e si accorcia. La trincea di una guerra le divide per anagrafe: vecchi a casa e giovani in battaglia. La lotta partigiana può farle coincidere: anziani staffette e giovani in montagna. Una pandemia può metterle una contro l’altra: vecchi abbandonati e giovani alle prese con la didattica a distanza. Eppure nel nuovo millennio, complici le tecnologie, lo spazio tra nonni e nipoti sembra essersi ridotto.
Ma è davvero così? Ad accorciare l’elastico prova Ciao nonna. I vecchi, i social, il sindacato, un volume fresco di stampa edito da LiberEtà che, con un innovativo racconto per immagini, in- tende narrare lo Spi a un pubblico nuovo: i nipoti.
Vecchi simboli, nuovi linguaggi. Sulla copertina rossa campeggia una falce e martello disegnata dai pixel (i punti base che costituiscono un’immagine, ndr). Un incrocio di vecchi simboli e nuovi linguaggi che restituisce la contemporaneità: i valori di sempre e i nuovi strumenti patrimonio ormai collettivo. I giovani preferiscono Instagram e Tik Tok, i “diversamente giovani” presidiano Facebook, ma nel grande mare della rete gli uni sbirciano gli altri.

Leggi: Liberetà, 22/06/2021


lunedì 21 giugno 2021
Pure il ministero ammette che c’è lo scandalo Rsa: è ora di chiuderle

Le Rsa, le residenze sanitarie assistenziali per anziani, sono di nuovo nel mirino. Questa volta è un rapporto del ministero della Salute a mettere in rilievo l’aspetto nutrizionale degli anziani in Italia. Dopo aver esaminato quasi 250 studi scientifici che hanno valutato il livello di alimentazione di circa 110.000 anziani, i risultati sono inquietanti: un grado di malnutrizione preoccupante concerne il 3-4 per cento degli anziani che vivono a casa loro ma si innalza fino al 70 per cento per quelli posti in strutture di lungodegenza e Rsa. I dati del ministero confermano quello che molti testimoni denunciano da tempo e cioè che nelle Rsa si mangia male e poco, si beve ancor meno e il risultato sono continui casi di disidratazione e malnutrizione che indeboliscono gli anziani e li condannano ad essere più facilmente preda di gravi malattie. Certamente non è così dovunque, ma si tratta di un trend generalizzato e purtroppo assai esteso. Il rapporto del ministero (di un anno fa ma messo online ora) evidenzia la mancanza di una sorveglianza nutrizionale per gli anziani anche se la produzione scientifica su tema è considerevolmente aumentata negli ultimi trent’anni. Il testo del tavolo tecnico denuncia anche una scarsa attenzione dei media a tali fenomeni e una “carenza sistematica” di formazione del personale sanitario.

Leggi: Domani, 21/06/2021


lunedì 21 giugno 2021
Senza dimora, premio europeo al progetto Housing First Trieste

Assegnati gli Ending Homelessness Awards, un premio a chi ha fatto l’uso più stimolante dei fondi europei nella lotta al fenomeno. Terzo posto all’Italia con il progetto di Caritas Trieste, cooperativa sociale Lybra e comune. “I fondi Ue possono svolgere un ruolo trasformativo”
Il progetto Housing First Trieste, nato dalla collaborazione tra Caritas Trieste, la Cooperativa Sociale Lybra e il Comune di Trieste, ha ottenuto il terzo premio (Bronze Prize) della terza edizione degli Ending Homelessness Awards, promosso da Feantsa e assegnato ieri, 21 giugno. Il riconoscimento premia i progetti che hanno fatto l’uso più stimolante dei fondi europei nel contrastare e dare una risposta al fenomeno dei senza dimora.
Il progetto Housing First Trieste
Il progetto a Trieste, sottolineano i promotori, attivato sperimentalmente dalla Fondazione diocesana Caritas Trieste onlus nel 2016, è stato inizialmente finanziato con i fondi derivanti dall’8×1000 Cedi Caritas Italiana. È stato implementato dal 2019 in collaborazione con il Comune di Trieste, che ha fornito 10 appartamenti attraverso i finanziamenti del Fondo Sociale Europeo, ed il partenariato della cooperativa sociale Lybra ha garantito l’accoglienza di trenta persone residenti tra cui cinque nuclei familiari.

Leggi: Redattore Sociale, 21/06/2021


sabato 19 giugno 2021
Infermieri e assistenti sociali in prima linea e insieme per la salute delle persone

Fnopi e Cnoas si allenano per definire una linea di azione che metta in risalto le peculiarità anche comuni delle due professioni e sia a solo ed esclusivo vantaggio del cittadino assistito.
“Non basta soddisfare un bisogno, servono progetti multiprofessionali per rispondere alla salute, al benessere, delle persone”, così i presidenti della Federazioni degli infermieri, Barbara Mangiacavalli e dell’Ordine degli Assistenti Sociali, Gianmario Gazzi.
I direttivi del Cnoas e della Fnopi si sono incontrati a Roma per definire una linea di azione che metta in risalto le peculiarità anche comuni delle due professioni e sia a solo ed esclusivo vantaggio del cittadino assistito.
“Questo è importante – hanno commentato i presidenti – non soltanto sul piano strategico delle riforme, ma nella vita di ogni giorno. Infermieri e assistenti sociali dimostrano, nella loro capacità di prendere in carico le persone su livelli multidimensionali, una visione deontologica, disciplinare ed etica molto vicina”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 19/06/2021


giovedì 17 giugno 2021
Superbonus 110%: dal Senato via libera con modifiche al decreto Fondo complementare al PNRR

Proroga al 30 giugno 2023 del termine per avvalersi del superbonus per gli IACP. Per gli interventi effettuati dai condomini la detrazione del 110 per cento spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022 indipendentemente dallo stato di avanzamento dei lavori
L’Assemblea de3l Senato ha oggi approvato con modifiche il ddl 2207, di conversione in legge del decreto-legge 6 maggio 2021, n. 59, recante misure urgenti relative al Fondo complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza e altre misure urgenti per gli investimenti. Il testo passa alla Camera.
Qui riportiamo il comunicato di Palazzo Madama.
Le relatrici, sen. Conzatti (IV-PSI) e Erica Rivolta (L-SP), hanno illustrato il provvedimento. L’articolo 1, comma 1, approva il Piano nazionale per gli investimenti complementari, finalizzato ad integrare, con risorse nazionali, gli interventi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), per complessivi 30,6 miliardi di euro (derivanti dallo scostamento approvato dal Parlamento nel mese di aprile) per gli anni dal 2021 al 2026. Il comma 2 provvede a ripartire il Fondo tra le amministrazioni centrali competenti, individuando i programmi e gli interventi cui destinare le risorse e il relativo profilo finanziario annuale. Il comma 3 proroga fino al 30 giugno 2023 il termine per avvalersi della misura del superbonus per gli Istituti autonomi case popolari-IACP. Per gli interventi effettuati dai condomini la detrazione del 110 per cento spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022 indipendentemente dallo stato di avanzamento dei lavori.

Leggi: Casa e Clima, 17/06/2021


giovedì 17 giugno 2021
Blocco degli sfratti alla Consulta: non tutelati i locatori in difficoltà

Il giudice ha sollevato il dubbio di costituzionalità ritenendo non giustificabile la sospensione indiscriminata della liberazione degli immobili
Alla Corte costituzionale arriva una nuova richiesta di pronunciarsi sul provvedimento di blocco delle esecuzioni degli sfratti, deciso all’inizio della pandemia. A rimettere la questione alla Consulta questa volta è il Tribunale di Savona, che, con l’ordinanza del 3 giugno 2021 (giudice Tagliasacchi), ha sollevato dubbi di legittimità costituzionale degli articoli: 103, comma 6, del decreto legge 18/2020; 13, comma 13, del decreto legge 183/2020; e 40-quater del decreto legge 41/2021. Una successione di norme che proroga la sospensione degli sfratti per morosità di immobili abitati dal debitore fino al 30 settembre 2021, per i provvedimenti di rilascio adottati dal 28 febbraio al 30 settembre 2020, e fino al 31 dicembre 2021, per quelli adottati dal 1° ottobre 2020 al 30 giugno 2021.
L’ordinanza di Savona si aggiunge a quella del Tribunale di Trieste del 24 aprile 2021, che aveva investito le stesse norme (tranne il più recente decreto legge 41/2021, in vigore dal 22 maggio), e alle questioni sollevate da altri giudici in relazione alla sospensione dei pignoramenti. La vicenda al centro dell’ordinanza di Savona parte dal reclamo proposto da un locatore, in base all’articolo 60 del Codice di procedura civile, al giudice dell’esecuzione, perché impossibilitato a riottenere la disponibilità del proprio immobile occupato da un conduttore moroso, che privava il locatore di una primaria fonte di sostentamento.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 17/06/2021


DALLE REGIONI:

martedì 22 giugno 2021
La terza età pasionaria non si arrende – I nonni del Giambellino

Senza medico di base: un mese per un appuntamento. Scatta la protesta delle sedie
Continua la protesta al Giambellino di nonne e nonni rimaste senza medico di base. Ieri seduti fuori da casa. È la rivolta della terza età pasionaria che nonostante il caldo e i dolori alle ossa non si arrende, da via Odazio, via degli Apuli e via Segneri: «Rivendichiamo i nostri diritti».
a pagina 6
La cosa che colpisce di più, oltre alla protesta, è la dichiarazione di un certo amore. «Il medico di base diventa un amico, un appoggio, una presenza che dà sicurezza, se è bravo, se fa il suo lavoro con passione, se ti risponde alle chiamate anche di sera e se ha lo studio molto vicino, tanto che ti incontra per strada e si ferma a dire due parole care: nonna Lina, come sta?».

Leggi: Corriere della Sera, 22/06/2021


martedì 22 giugno 2021
Emilia-Romagna, riaprono i centri diurni per anziani e disabili

Via libera della giunta regionale alla ripresa delle “attività ordinarie di accoglienza, educazione e riabilitazione attive prima della pandemia”
Riaprono in Emilia-Romagna i centri diurni per anziani e disabili. Da ieri, 21 giugno, tornano a regime pre-Covid i centri diurni, i centri socio-riabilitativi diurni e i centri socio occupazionali, con ripresa delle “attività ordinarie di accoglienza, educazione e riabilitazione attive prima della pandemia”. Lo annuncia la Regione, dopo che la giunta regionale ha approvato ieri le nuove indicazioni per garantire la “completa apertura di questi servizi”, chiusi dal 10 marzo 2020 in seguito alla prima ondata di Covid-19, poi solo parzialmente riattivati a fine maggio dello stesso anno. In questo modo le persone più fragili (disabili, anche gravi, e anziani) possono riprendere a tempo pieno “le attività educative, riabilitative, formative e di socializzazione”, interrotte durante il lungo periodo di lockdown da emergenza sanitaria, mentre le loro famiglie “possono contare nuovamente, per alcune ore del giorno, su un sostegno esterno”.

Leggi: Redattore Sociale, 22/06/2021


lunedì 21 giugno 2021
Emilia Romagna. CGIL, CISL, UIL e SUNIA, SICET, UNIAT: la Casa è un diritto di ogni cittadino, presidio regionale il 23 giugno 2021 dalle ore 10.30 in piazza Roosevelt a Bologna

A seguito della mini proroga del DL 41/2021 convertito in legge 69/2021, dal 1 Luglio potranno essere eseguiti gli sfratti il cui provvedimento sia stato emesso prima del 20 febbraio 2020, poi a partire da settembre diventeranno esecutivi quelli decisi nel corso del 2020, tutto ciò avverrà senza che siano state previste misure adeguate alla gestione di un fenomeno che colpirà migliaia di famiglie.
Abbiamo da tempo sostenuto alcune proposte precise per risolvere il problema che interessa oltre 80.000 famiglie su base nazionale e diverse migliaia nella nostra regione.
In questa situazione molte amministrazioni locali e le Prefetture, saranno chiamate ad affrontare nei territori questa nuova gravissima emergenza.
Da tempo abbiamo avanzato alle istituzioni nazionali le seguenti proposte:

Leggi: Sunia, 21/06/2021


venerdì 18 giugno 2021
Sicilia. Il disagio abitativo cresce: 20.000 famiglie rischiano di restare senza casa mentre la Regione Sicilia si distingue per un pericoloso immobilismo

Sunia Sicet e Uniat esprimono la loro grande preoccupazione e ritengono che, in un contesto in cui disuguaglianze e povertà aumentano, occorre proteggere socialmente chi è rimasto indietro e chi è meno protetto, come chi ha perso il lavoro, chi aveva già il problema dell’abitare ed oggi sta precipitando verso l’emergenza abitativa, chi non riesce più a pagare i canoni d’affitto e sta per perdere la casa.
L’abitare è un nodo non risolto che questa crisi ha esasperato.
La Regione Sicilia non ha in questi anni provveduto a varare alcun provvedimento per far fronte al grave disagio delle famiglie in ordine al sostegno economico all’affitto ma si è limitata a erogare solo parte dei finanziamenti statali che hanno comunque una natura emergenziale. Così come non ha provveduto a programmare nuova edilizia popolare nè a riformare i sistemi di gestione del patrimonio abitativo pubblico.

Leggi: Sunia, 18/06/2021


venerdì 18 giugno 2021
Piemonte. Comunicato stampa unitario: Mercoledì 23 giugno alle ore 10,30 presidio in Piazza Castello. La scelta del Parlamento e del Governo di procedere ad una mini-proroga delle esecuzioni degli sfratti per morosità è sbagliata

La scelta di Parlamento e Governo di procedere ad una mini-proroga delle esecuzioni degli sfratti per morosità lasciando fuori tutti i provvedimenti (che sono la maggioranza) emessi prima del 20 febbraio 2020, senza una cabina di regia per governare le esecuzioni e senza strumenti finanziari e normativi adeguati a garantire forme di accompagnamento sociale per il passaggio da casa a casa, è sbagliata oltre che inefficace e pericolosa.
SUNIA, SICET e UNIAT hanno da tempo avanzato alcune proposte precise per risolvere il problema che interessa oltre 80.000 famiglie e che riguardano sia lo stato centrale che regioni, comuni e prefetture:

Leggi: Sunia, 18/06/2021


mercoledì 16 giugno 2021
San Giorgio a Cremano (NA): è dell’Auser il Garante degli Anziani

Giornata da ricordare quella del 10 Giugno 2021, dopo quella del Garante dei Disabili, il Consiglio Comunale della città di San Giorgio a Cremano Napoli ha eletto all’unanimità Nicola Aceto, vice presidente Auser San Giorgio ODV come figura del Garante degli Anziani con lo scopo di assicurare la piena attuazione dei diritti e degli interessi degli anziani, ma soprattutto di istituire una figura che vigili sull’applicazione della legislazione vigente, raccolga le segnalazioni provenienti dai cittadini anziani o dalle associazioni che li rappresentano, si faccia carico di iniziative volte ad assicurare che alle persone anziane siano erogate le prestazioni relative al diritto alla salute e al miglioramento della qualità della vita per un invecchiamento attivo.
“È un passo molto importante per una città come la nostra dove i cittadini anziani rappresentano una parte rilevante della collettività – sottolinea Roberto Dentice presidente dell’Auser di San Giorgio – Un grazie va ai consiglieri tutti per il loro voto unanime e per il lavoro delle commissioni consiliari, alle associazioni cittadine e alle organizzazioni sindacali che hanno promosso e sostenuto insieme ad Auser San Giorgio ODV, l’istituzione di questa importante figura attraverso lo sportello di Agire Sociale”.

Leggi: Auser, 16/06/2021


IN AGENDA:

25-26 giugno – Al via la Seconda Conferenza nazionale per la Salute Mentale. Ancora troppe criticità e le persone con disturbi mentali continuano a ricevere risposte inadeguate

La Conferenza 2021 (in programma il 25 e 26 giugno prossimi) giunge a vent’anni di distanza dalla prima e viene realizzata a conclusione di un percorso di approfondimento sviluppatosi all’interno del Tavolo Tecnico istituito presso il Ministero della Salute e attraverso una serie di seminari tematici. Le criticità affrontate in tali sedi saranno oggetto di confronto nel corso della Conferenza Nazionale. IL PROGRAMMA
“Non c’è salute senza salute mentale e non c’è buona salute mentale e benessere senza adottare un approccio basato sui diritti umani.”
Eppure “la salute mentale è stata trascurata per troppo tempo”.
È un problema che “ci riguarda tutti, ed è urgente agire in modo più incisivo”
“Abbiamo bisogno di maggiori investimenti nei servizi e non dobbiamo permettere allo stigma di allontanare le persone dall’assistenza di cui hanno bisogno.
Così il Segretario Generale dell’ONU, António Guterres, in occasione dell’ultima giornata Mondiale della Salute Mentale.
Bastano queste semplici affermazioni per spiegare le ragioni della seconda Conferenza Nazionale promossa dal Ministero della Salute per la Salute Mentale che si svolgerà, venerdì 25 e sabato 26 giugno, in streaming.

Leggi: Quotidiano Sanità


26 giugno – Pensionati in piazza con Cgil, Cisl e Uil alle manifestazioni del 26 giugno

Le organizzazioni sindacali dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl, Uilp-Uil sono insieme ai lavoratori e alle lavoratrici e parteciperanno convinte alla mobilitazione confederale del 26 giugno. Il Segretario generale Spi, Ivan Pedretti sarà a Torino, il Segretario generale Fnp Piero Ragazzini a Firenze, il Segretario generale Uilp Carmelo Barbagallo sarà a Bari.
“Per uscire dalla gravissima crisi prodotta dalla pandemia serve un Patto per il Paese che unisca lavoratori e pensionati, giovani e anziani, donne e uomini – dichiarano Pedretti, Ragazzini, Barbagallo. Obiettivo prioritario: aumentare i posti di lavoro non precari e pagati il giusto, a partire da giovani e donne. In questo modo, si potranno anche garantire pensioni eque oggi e domani. Il Pnrr è un’occasione da non perdere per rilanciare occupazione e investimenti e riformare profondamente il nostro welfare con il coinvolgimento del sindacato.”

Leggi: Spi-Cgil


Patrocinio Auser per la 14° edizione della Settimana della Prevenzione dell’Invecchiamento Mentale

Auser Nazionale ha concesso il Patrocinio gratuito alla 14° edizione della Settimana della prevenzione dell’Invecchiamento Mentale (SPIM) promossa da Assomensana che si terrà in tutta Italia dal 20 al 25 settembre 2021, condividendone le finalità e la convinzione che l’adozione di corretti stili di vita possa essere elemento centrale nel miglioramento delle condizioni di salute delle persone, a cominciare da quelle anziane. Dal 20 al 25 settembre 2021 in occasione della SPIM 350 esperti psicologi, geriatri e neurologi si rendono disponibili per effettuare check-up neuropsicologici gratuiti per valutare lo stato di salute cognitiva delle persone in oltre 180 città italiane.L’evento vuole veicolare il messaggio che è possibile rallentare il decadimento cognitivo. Molte persone sono rassegnate alla perdita di efficienza mentale e spesso adottano comportamenti salutari inadeguati. La SPIM intende sensibilizzare l’opinione pubblica che si può intervenire per mantenere una buona salute mentale a tutte le età e dare informazioni sugli stili di vita più adeguati.
Per ulteriori info: www.assomensana.it

Leggi: Auser


IN EVIDENZA:

Iss e geriatri: parte uno studio per un nuovo modello di Rsa

Si tratta di un progetto di collaborazione per rilanciare un nuovo modello che configuri un diverso approccio di sanità territoriale. Castagna (Sigot): “Lo studio realizzerà una fotografia multidimensionale delle Rsa, dopo il monitoraggio delle vaccinazioni anti Covid-19 nelle stesse residenze, che costituiscono un nodo fondamentale nell’assistenza sanitaria”
Gli anziani sono stati le principali vittime del Covid-19. Tra questi, la situazione più tragica è stata quella degli ospiti delle Rsa. In queste strutture vi sono ospiti con quadri complessi di comorbidità e gradi diversi di deficit cognitivo. Per capire i principali problemi e per rilanciare un nuovo modello che configuri un diverso approccio di sanità territoriale, è partito un lavoro dell’Istituto Superiore di Sanità a cui si è affiancato uno studio osservazionale avviato sempre dall’Iss in collaborazione con la Societài Italiana geriatria ospedale e territorio (Sigot).

Leggi: Redattore Sociale


Riforma non autosufficienza, ecco i sei rischi “che nulla cambi”

L’analisi di Sergio Pasquinelli (Welforum): “Quanto di tutto quello che è previsto dal Pnrr produrrà cambiamento?”. Tra le preoccupazioni principali: “perdere l’occasione delle riforme di sistema”, “lasciare l’Adi così com’è”, confondere Case della comunità e poliambulatori, non modificare l’indennità di accompagnamento, lasciare le Rsa “istituzioni totali” e “dimenticare gli assenti”
donna anziana disabile
La riforma dei servizi e del welfare per la non autosufficienza e la disabilità potrebbe presto vedere la luce, dopo essere stata annunciata, tratteggiata e dettagliata nel Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il rischio però è che non sia efficace e non centri il bersaglio: a richiamare oggi l’attenzione su questa possibilità è Sergio Pasquinelli, che su Welforum ha pubblicato un’analisi di quelli che considera i “sei modi per non cambiare nulla”. Perché proprio questa è la preoccupazione di fondo: che il cambiamento annunciato non produca, di fatto, nulla (o quasi) di nuovo, in un settore che invece ha bisogno di una grande e profonda riforma strutturale. “Quanto tutto quello che viene previsto produrrà davvero cambiamento rispetto al welfare di oggi?”, è la domanda da cui prende il via l’analisi di Pasquinelli. “In controluce – afferma – vedo sei rischi di non riuscire a farlo, di non cogliere queste opportunità”.

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SEGNALAZIONI:

Assegno temporaneo per figli minori dal 1° luglio
Con un nuovo messaggio (n.2371), l’Inps interviene sull’Assegno temporaneo per i figli minori, annunciando che dal 1° luglio sarà attiva la procedura telematica per l’inoltro delle domande. Si tratta di una prestazione ponte, in attesa dell’adozione dei decreti attuativi della legge delega sull’assegno unico e universale, rivolta a coloro che finora erano esclusi dall’assegno per il nucleo familiare (ANF).
L’Istituto riepiloga i requisiti necessari che il richiedente l’assegno temporaneo deve possedere cumulativamente, al momento della domanda, ovvero:

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Profili di contenzioso nella tutela dei diritti previdenziali

L’ultimo numero del Notiziario Inca Online ospita alcuni contributi importanti del Collegio legale di Inca Cgil, che ripercorrono gli sviluppi di tematiche al centro dell’attività di tutela del Patronato nella sua costante attenzione alla salvaguardia dei diritti previdenziali e all’adeguamento della legislazione sociale secondo i principi costituzionali dell’uguaglianza, della ragionevolezza e della adeguatezza. Si misurano sul tema gli avvocati Rosa Maffei, Amos Andreoni, Barbara Iside Storace, Giulia Crescini, Maria Afrodite Carotenuto.
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I nuovi importi degli Assegni familiari

Aperta la procedura per domande ANF 2021-2022 per lavoratori dipendenti del privato, il calcolo includerà le nuove maggiorazioni per i nuclei con figli. A comunicarlo l’Inps con un messaggio pubblicato sul sito istituzionale.
Sul portale dell’Inps è disponibile la procedura per le domande di assegno al nucleo familiare per i lavoratori dipendenti del settore privato, relativo al periodo valido dal 1 luglio 2021 al 30 giugno 2022. La procedura è stata avviata con un messaggio dell’Istituto che include le consuete tabelle di calcolo e rivalutazione annuale dei redditi per il nucleo familiare rispetto alle diverse tipologie di nuclei e maggiorazioni per i nuclei con figli.
Con il recente decreto-legge 8 giugno 2021, n.79, è stato infatti riconosciuto agli aventi diritto all’assegno per il nucleo familiare, a decorrere dal 1° luglio 2021 e fino al 31 dicembre 2021, un incremento di euro 37,5 per ciascun figlio nei nuclei familiari fino a due figli, e di euro 55 per ciascun figlio nei nuclei familiari di almeno tre figli. Successivamente all’inoltro della domanda e delle verifiche dell’Inps, verranno calcolati gli assegni e le eventuali maggiorazioni. Le modalità verranno dettagliate in una circolare che sarà pubblicata nei prossimi giorni.

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Quegli anziani senza assistenza
Quasi un italiano su 10 è in condizioni di povertà assoluta. La fotografia dell’Istat conferma l’effetto devastante prodotto dalla crisi innescata dalla pandemia sulle famiglie: in un anno il totale dei nuclei in difficoltà ha superato i 2 milioni, passando dal 6,4% al 7,7% del totale, con un’impennata al Nord. Gli anziani sopra i 75 anni in Italia sono circa 7 milioni. Tra questi oltre 2,7 milioni di individui presentano gravi difficoltà motorie, compromissioni dell’autonomia nelle attività quotidiane. E 1,2 milioni di anziani dichiarano di non poter contare su un aiuto adeguato alle proprie necessità. Circa 100 mila anziani, soli o con familiari altrettanto anziani, non dispongono nemmeno di risorse economiche per poter accedere a servizi di assistenza a pagamento. Una fascia di popolazione enorme, alla quale vengono date poche e tardive risposte. Sono alcuni dei dati dell’indagine Istat svolta a livello europeo e analizzati assieme alla Commissione per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria per la popolazione anziana. Emerge una complessa e urgente domanda assistenziale. Sino ad ora siamo abituati a un’assistenza che tende a separare i diversi bisogni degli anziani, come se le loro esigenze non appartenessero alla stessa persona: Commissioni per i presidi protesici, per i pannoloni, per le RSA, per l’assistenza domiciliare, per l’assegno di accompagno e via dicendo.

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Contro solitudine e isolamento, tante iniziative per gli anziani con “Aperti per ferie”

Torna la campagna Auser per gli anziani soli: turismo sociale, passeggiate all’aria aperta, ginnastica nei parchi, visite guidate. L’’appello del presidente Costa ai giovani per dedicare qualche ora della settimana a fare volontariato
“Al parco Ariosto di Cinisello Balsamo si fa ginnastica, si gioca a bocce e i volontari Auser hanno tirato a lucido l’area giochi dei bambini. Nel giardino del benessere di Palermo, bene confiscato alla mafia gestito da Auser, hanno piantato fiori e piante aromatiche ed è tutto pronto per gli eventi serali e del fine settimana”. Sono alcune delle attività previste dalla campagna estiva dell’Auser “Aperti per ferie” rivolte agli anziani soli di socializzazione, turismo sociale, cultura: passeggiate all’aria aperta, ginnastica nei parchi, visite guidate per scoprire gli angoli più belli dei centri storici delle nostre città, incontri culturali, musica, merende in compagnia, soggiorni estivi nelle località turistiche e tanto altro ancora.

Leggi: Redattore Sociale


NEWS:

martedì 15 giugno 2021
Anziani maltrattati, “piaga invisibile”. Il peso della pandemia

HelpAge denuncia una condizione che secondo l’Oms riguarderà 350 milioni di persone nel 2050. La la pandemia ha causato un maggior isolamento e aumentato i rischi di violazione dei loro diritti. “Nel mondo le persone anziane soffrono in silenzio, perché non sanno come denunciare”
Nella Giornata mondiale di sensibilizzazione sugli abusi verso gli anziani (che dal 2011 si celebra 15 giugno) HelpAge ricorda i dati dall’Organizzazione mondiale della sanità (2017) basati su 52 studi in 28 paesi, secondo cui ha conosciuto questa condizione almeno una persona anziana su 6 nel mondo, circa 146 milioni di over60. Vista la tendenza globale all’invecchiamento della popolazione, l’Oms stima che gli anziani abusati saranno 350 milioni nel 2050.
“Si possono violare i diritti degli anziani in molti modi, anche senza giungere alla violenza fisica o verbale. Ad esempio, privandoli della loro dignità lasciandoli con abiti sporchi, non fornendo la necessaria assistenza quando sono impossibilitati a muoversi, privandoli del cibo, dei farmaci, delle relazioni sociali e familiari. – sottolinea HelpAge – A questa situazione già allarmante, ma purtroppo ‘silenziosa’, si aggiunge che ovunque la pandemia ha causato un maggior isolamento delle persone anziane,con una palese violazione dei loro diritti”.

Leggi: Redattore Sociale, 15/06/2021


martedì 15 giugno 2021
Anziani maltrattati, Anap: “Sostenere famiglie e caregiver”

Giornata mondiale per la consapevolezza. Puntare sulla prevenzione. Il presidente Celaschi: “Se da un lato bisogna tutelare le persone anziane, dall’altro bisogna sostenere chi si occupa di loro, salvaguardano il benessere sociale e psicologico di tutti”
Nella Giornata Mondiale per la consapevolezza degli abusi sugli anziani (15 giugno), voluta dall’Onu per tenere alta l’attenzione su un problema “silenzioso” che è cresciuto durante la pandemia, Anap- Associazione nazionale anziani e pensionati di Confartigianato ricorda i diversi studi che hanno dimostrato come durante i mesi dell’emergenza, gli anziani siano stati costretti a dipendere sempre più dagli altri, palesando una fragilità ancora maggiore. “Sia in casa che nelle Rsa una serie di fattori – situazioni economiche precarie, convivenze forzate, spazi ridotti e sovraffollati, riduzione del personale e ritmi stressanti nelle residenze assistenziali – hanno contribuito a incrementare le probabilità che un anziano potesse diventare vittima di maltrattamenti come denutrizione, disattenzione, scarsa igiene e abusi psicologici”, si legge in una nota.

Leggi: Redattore Sociale, 15/06/2021


lunedì 14 giugno 2021
Effetto Covid così gli indifesi sono più fragili e sempre più soli

Ottocento anziani morti per il virus nelle case di riposo Tremila quelli seguiti dai volontari di Sant’Egidio “I diritti dei deboli nella nostra società non esistono” L’arcivescovo Marco Tasca :” La pandemia è come la bassa marea, quando l’acqua si ritira si vedono tutte le magagne”
Prima indifesi. Poi segregati.
Adesso, ancora più fragili: per gli strascichi da long covid che colpiscono almeno mille persone in Liguria, spiegano i geriatri. E per le pesanti regressioni cognitive, eredità dell’isolamento. Sono gli anziani: ottocento, quelli morti di covid nelle residenze sanitarie liguri. Tremila, i più deboli: seguiti a Genova dai volontari della Comunità di Sant’Egidio con il progetto Viva gli anziani nei quartieri del centro storico, di Begato, di Sampierdarena, dove la solitudine ha un peso diverso. E’ come se non esistessero, eppure sono tantissimi: quattrocentomila ultra sessantacinquenni in tutta la Liguria, il 28,7 per cento della popolazione. Quasi un cittadino su tre: la percentuale più alta di tutta Europa. Eppure, i loro diritti «non esistono – sintetizza Andrea Chiappori, referente della Comunità di Sant’Egidio – è impressionante come prima, durante e dopo la pandemia non abbiano alcuna voce in capitolo. I diritti dei deboli non sono diritti deboli, ripeteva Tettamanzi: ma i loro sono stati messi per ultimi. Pensiamo alle modalità di assistenza, che non possono scegliere.

Leggi: La Repubblica, 14/06/2021


mercoledì 9 giugno 2021
Pnrr, assistenti sociali: “Costruire un welfare che non lasci mai soli”

Il presidente Gazzi in audizione alla Bicamerale infanzia e adolescenza: “Uscire dalla logica del welfare a progetto e dall’assistenzialismo fatto di bonus e ristori per mettere al centro minorenni, adolescenti e le loro famiglie”
Uscire dalla logica del welfare a progetto e dall’assistenzialismo fatto di bonus e ristori per mettere al centro minorenni, adolescenti e le loro famiglie: è quanto chiedono gli assistenti sociali. Oggi il presidente Gianmario Gazzi è intervenuto in audizione della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza in seguito all’indagine conoscitiva sul funzionamento e la gestione dei servizi sociali con particolare riferimento all’emergenza epidemiologica da Covid-19.
“I mesi passati ci hanno messo di fronte ai punti di debolezza del nostro sistema indicandoci quali sono gli errori da non ripetere – ha detto Gazzi – Una ricerca realizzata dalla nostra Fondazione Nazionale con il contributo del Consiglio nazionale e dei Consigli Regionali che ha coinvolto oltre 20 mila assistenti sociali, ha disegnato una situazione a macchia di leopardo. Realtà che hanno avuto strumenti e persone e altre dove le colleghe e i colleghi hanno sopperito anche con mezzi propri alla mancanza di tutto. Ci sono stati luoghi dove i servizi sociali hanno proprio chiuso! Del resto soltanto con il Decreto Rilancio il sociale è diventato servizio pubblico essenziale!”.

Leggi: Redattore Sociale, 09/06/2021


DALLE REGIONI:

martedì 15 giugno 2021
Otto proposte per riformare le Rsa. L’inziativa dei sindacati in Lombardia

Le proposte sono state presentate dai tre segretari di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil, Zanolla, Didoné e Bontempelli, al presidente del consiglio regionale, al termine di una petizione che ha raccolto 23mila firme. Zanolla: «Urgente cambiare le 700 strutture lombarde per mettere al sicuro gli ospiti».
Otto proposte per riformare le Rsa Lombarde, “perché siano luoghi dove vivere serenamente la vecchiaia”. Sono quelle presentate dai sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil al presidente del consiglio regionale della Lombardia Alessandro Fermi, al termine di una petizione che in due mesi ha portato a oltre 23mila firme. I rappresentanti dei tre sindacati sono stati accolti a Palazzo Pirelli dal vice Presidente Carlo Borghetti.
Nel dettaglio il documento chiede forme di residenzialità aperta e leggera; integrazione tra Rsa e servizi sociosanitari territoriali; adeguamento dei minutaggi assistenziali alla reale complessità di cura degli anziani; trasparenza su dati, esiti di cura e rette; copertura del 50% delle rette da parte del servizio sanitario regionale; rette sostenibili per le famiglie; rafforzamento del personale e percorsi di formazione specifici; visite dei familiari in sicurezza.

Leggi: Liberetà, 15/06/2021


martedì 15 giugno 2021
Sicilia. Il disagio abitativo cresce: 20.000 famiglie rischiano di restare senza casa mentre la Regione Sicilia si distingue per un pericoloso immobilismo

Sunia, Sicet e Uniat esprimono la loro grande preoccupazione e ritengono che, in un contesto in cui disuguaglianze e povertà aumentano, occorre proteggere socialmente chi è rimasto indietro e chi è meno protetto, come chi ha perso il lavoro, chi aveva già il problema dell’abitare ed oggi sta precipitando verso l’emergenza abitativa, chi non riesce più a pagare i canoni d’affitto e sta per perdere la casa.
L’abitare è un nodo non risolto che questa crisi ha esasperato.
La Regione Sicilia non ha in questi anni provveduto a varare alcun provvedimento per far fronte al grave disagio delle famiglie in ordine al sostegno economico all’affitto ma si è limitata a erogare solo parte dei finanziamenti statali che hanno comunque una natura emergenziale. Così come non ha provveduto a programmare nuova edilizia popolare nè a riformare i sistemi di gestione del patrimonio abitativo pubblico.

Leggi: Sunia, 15/06/2021


lunedì 14 giugno 2021
“Bologna attiva”, la rigenerazione urbana per rispondere alle esigenze dei cittadini

Coworking, costudying, dad. Sportelli, allestimenti, incontri. All’ex Ravone nasce uno spazio dove sperimentare pratiche innovative di prossimità. Al centro, i processi globali in corso e i nuovi lavoratori: “Così ci riappropriamo di uno scalo importante della città”
Si chiama “Bologna attiva Officina metropolitana per il nuovo lavoro, il mutualismo e l’economia collaborativa” ed è un progetto di rigenerazione urbana e sociale. Nato dalla collaborazione tra Fondazione per l’innovazione urbana, Università di Bologna e Open Event, ha l’obiettivo di sperimentare pratiche innovative e collettive a integrazione dei processi di rigenerazione urbana che risultino strettamente connessi ai bisogni della città e dei cittadini. “Vogliamo costruire – spiega Chiara Faini della Fondazione – uno spazio di lavoro, studio e dialogo aperto tra comunità, professionisti e studenti in grado di porsi all’avanguardia di processi globali, ma che lavori al contempo sulla prossimità, grazie anche all’attivazione di percorsi di co-progettazione per portare alla costituzione di una filiera dedicata ai bisogni del nuovo lavoro e che metta in relazione conoscenza, cultura, innovazione e benessere”.

Leggi: Redattore Sociale, 14/06/2021


venerdì 11 giugno 2021
Ambulatori e servizi seconda vita delle rsa

Un voucher con cui i cittadini possano scegliere tra le Rsa accreditate, servizi domiciliari erogati direttamente dalle strutture, una rete con ospedali e medici di famiglia e un piano pandemico regionale per coordinare la prevenzione: con il Covid quasi alle spalle, il momento è cruciale per Regione e Asl per pianificare la trasformazione delle residenze per anziani e i gestori indicano la strada per la svolta, a cominciare da un punto fermo: «Non dobbiamo più arrivare a chiudere le porte ai parenti». Un voucher con cui i cittadini possano scegliere tra le Rsa accreditate, servizi domiciliari erogati direttamente dalle strutture, una rete con ospedali e medici di famiglia e un piano pandemico regionale per coordinare la prevenzione: con il Covid quasi alle spalle, il momento è cruciale per Regione e Asl per pianificare la trasformazione delle residenze per anziani e i gestori indicano la strada per la svolta, a cominciare da un punto fermo: «Non dobbiamo più arrivare a chiudere le porte ai parenti», dice Ubaldo Borchi, membro della giunta nazionale Confcommercio Salute, Sanità e Cura, con delega ai rapporti con il ministero della Salute e a Genova direttore della Residenza Valpolcevera.

Leggi: La Repubblica, 11/06/2021


venerdì 11 giugno 2021
La città si prepara a fronteggiare l’emergenza caldo

Da lunedì sarà attivo il servizio di ascolto telefonico. Tra le pratiche da rispettare: bere molto e fare pasti leggeri
Con il caldo e l’estate alle porte l’Ausl e il Comune di Reggio – in collaborazione con altri enti e organizzazioni di volontariato come Auser, Croce Verde, Croce Rossa – hanno definito il piano di intervento per promuovere azioni volte ad alleviare, nel periodo estivo, la solitudine delle persone anziane e a soccorrerle in caso di bisogno.
Da lunedì sarà attivato il centro di ascolto telefonico (tel: 0522-320666) per aiutare le persone che rimangono in città nei giorni più caldi e che possono avere bisogno d’assistenza o di scambiare due parole al telefono. Il servizio sarà attivo fino al 3 settembre dalle 9 alle 12 dal lunedì a venerdì; dalle 9 alle 18 il sabato e la domenica.

Leggi: Gazzetta di Reggio, 11/06/2021


mercoledì 9 giugno 2021
Milano, la protesta degli anziani del quartiere Giambellino rimasti senza medico di base: “È una vergogna, facciamo lo sciopero della fame”

Senza medico di base dal 1 luglio. È quello a cui stanno andando incontro gli oltre 1800 pazienti del dottor Carlo Lorenzo Veneroni che, come ha annunciato Ats con una lettera, andrà in pensione il prossimo 30 giugno e non sarà sostituito. Almeno in quell’ambulatorio. Una notizia che ha colto impreparati gli anziani del quartiere Giambellino di Milano, uno con l’età media più alta di Milano, che, dopo aver lanciato una raccolta firme le scorse settimane, come ha riportato il Corriere della Sera, oggi hanno organizzato un sit-in di protesta: uno sciopero della fame per chiedere l’assegnazione di un nuovo medico di zona. “Siamo anziani, malati e soli e adesso anche senza un medico: è una vergogna”, spiegano. La vicinanza all’abitazione per molti degli anziani coinvolti, di cui diversi con patologie, era fondamentale. “Tutti gli altri dottori abbastanza vicini son pieni”, spiega un altro residente. Non sanno quando finirà la protesta. “Finché non si decidono a mandare qualcuno”, concludono.

Leggi: Il Fatto Quotidiano, 09/06/2021


lunedì 7 giugno 2021
È uno dei primi casi in Italia di applicazione del superbonus 110% non a un singolo edificio, ma a un intero quartiere. A Martina Franca, in provincia di Taranto, è partita un’operazione per la riqualificazione energetica di 28 palazzine (per 224 famiglie in totale e un territorio di 8.400 metri quadrati).

L’intervento, che prende il nome di Montetullio dall’area di riferimento, è realizzato dalla Serveco, player che opera nella bonifica e risanamenti ambientali e che è capofila (ma come parte attiva di una cordata, non come general contractor) di un team di imprese locali e professionisti. Gli immobili (che fanno parte di un supercondominio) sono stati realizzati da una ventina di anni e, tuttavia, sono lontani dagli standard di costruzione a basso impatto energetico. Il lavoro di recupero consisterà nella sostituzione delle caldaie autonome preesistenti con nuovi impianti evoluti a condensazione e controllati da valvole che si autoregolano in funzione della temperatura esterna; nella sostituzione dei serramenti e dei portoncini di ingresso degli appartamenti;
nella coibentazione delle strutture; nell’installazione di impianti fotovoltaici con accumulo a servizio delle parti comuni.

Leggi: Quotidiano Condominio, 07/06/2021


IN AGENDA:

16.6.2021 – Inclusione, Cgil: mercoledì parte l’evento “Futura 2021”

Dal 16 giugno, al Centro Congressi Frentani di Roma la settimana di eventi che vedrà protagoniste le categorie e le tutele individuali del sindacato
“Futura 2021. Partecipazione. Inclusione. Rappresentanza”: partirà il 16 giugno, mercoledì prossimo, al Centro Congressi Frentani di Roma la settimana di eventi che vedrà protagoniste le categorie e le tutele individuali della Cgil, organizzata in collaborazione con Futura. “Sette giorni di dibattiti e confronti, in presenza e da remoto, che saranno trasmessi in diretta sulla piattaforma Collettiva.it e che avranno al centro i tre grandi temi della partecipazione, dell’inclusione e della rappresentanza. In una fase difficile sul piano economico e sociale- si legge nella nota- il dialogo e le proposte condivise possono essere un utile momento di crescita per la Cgil ma anche un contributo per provare a rilanciare il nostro Paese. Per questo le categorie della Cgil, il Patronato Inca ed i Caaf promuoveranno iniziative con ospiti esterni, segretari generali di categoria e confederali, dirigenti sindacali e lavoratori, accademici, rappresentanti delle Istituzioni, ministri e forze politiche”.

Leggi: Redattore Sociale


17.6.2021 – ore 11 – Presentazione Condominio solidale

Relazioni, partecipazione, solidarietà, inclusione, condivisione, cooperazione: sono queste le radici sulle quali si è sviluppato il Condominio Solidale Pantera Rosa di Cervia, una virtuosa esperienza di co-housing, servizio del Comune di Cervia, gestito dal 2015 con affidamento in appalto dalla Cooperativa Sole.
Il Condominio solidale Pantera Rosa è un progetto di Welfare di comunità e rappresenta una realtà innovativa, evoluzione del concetto di buon vicinato e simbolo di nuove pratiche che ha al centro le persone, soggetti attivi del loro benessere, protagonisti del cambiamento e valore per la comunità.
Giovedì 17 giugno, alle ore 11, è in programma, anche da remoto, la presentazione dello studio di impatto economico e sociale che il progetto ha prodotto in questi anni sulla comunità.

Link per collegarsi alla presentazione


IN EVIDENZA:

(Più) sani o (quasi) immortali

Quando si invecchia il mondo si capovolge, è come se la vita stessa avesse un “dentro” e un “fuori”. E tra quelli che stanno dentro o fuori, comunque distanti, isolati, al margine, ci sono loro.
Non sempre è così, per fortuna, ma i dati delle numerose indagini sociali e delle statistiche demografiche, ci parlano di milioni di persone al di fuori dal ciclo produttivo (l’unico che conti in un sistema capitalistico); dai consumi (che fanno tendenza); dall’uso delle tecnologie avanzate (non possederle o non conoscerne l’uso esclude automaticamente da servizi e prestazioni on-line); dalla vita pubblica; dalle attività di intrattenimento; dagli eventi sportivi; dai programmi di prevenzione …ma, sempre più dentro la solitudine, la depressione, rese spesso vulnerabili dalla povertà e dalle malattie.
Ogni civiltà ha avuto un modo diverso di considerare la vecchiaia e, nel corso della storia, la condizione di vita delle persone anziane ha subito differenti mutamenti. In molti paesi, anche in Italia, alle anziane e agli anziani veniva riconosciuto un ruolo importante perché erano detentrici e detentori di memoria ed esperienza, per l’importanza delle conoscenze e dei valori da tramandare alle nuove generazioni, per l’aiuto e la funzione di guida spirituale e ideale che hanno saputo svolgere.

Leggi: Nuove Rigenerazioni


Dottor robot

Sociotechlab è un progetto della durata di due anni firmato dallo Spi Cgil con la Scuola superiore universitaria Sant’Anna di Pisa. Un laboratorio tecnologico e sociale per sperimentare innovazioni nel campo della biorobotica e della telemedicina, a favore degli anziani e dei disabili
È la prima volta nella storia del sindacato dei pensionati della Cgil: sindacato e università collaborano direttamente anche sul terreno della ricerca medica. Lo Spi ha infatti firmato con la Scuola superiore universitaria Sant’Anna di Pisa un accordo per realizzare progetti di formazione, ricerca e trasferimento tecnologico. I contenuti e le forme dell’accordo sono innovativi e riguardano temi come la promozione della salute, il miglioramento della qualità di vita delle persone affette da patologie croniche e non autosufficienti, il miglioramento dei sistemi e processi di management sanitario, la definizione di politiche sociali inclusive.
Siglato dal rettore della prestigiosa scuola di Pisa, centro di eccellenza in Italia in questo settore di ricerche, Sabina Nuti e dal segretario generale dello Spi, Ivan Pedretti, nel mese di maggio, l’accordo, avrà durata biennale, 2021-2022.

Leggi: Collettiva


Sociotechlab, occasione per anziani e giovani

L’obiettivo è rispondere ai problemi delle patologie croniche. Un’iniziativa molto avanzata, basata sulle conquiste più recenti della robotica medica e della medicina a distanza
L’allungamento della speranza di vita è una delle più evidenti conquiste degli ultimi anni e fa dell’Italia uno dei Paesi più longevi al mondo. Una conquista sicuramente da preservare e rafforzare, ma che rischia di trasformarsi in una zavorra se non adeguatamente gestita. Con l’invecchiamento della popolazione aumentano gli anni d’inattività, quindi aumenta il peso a carico degli attivi; in alcuni casi, alla situazione d’inattività si associa anche quella della malattia, ancor più di complessa gestione se cronica, sino alle situazioni estreme di non autosufficienza.
Vi sono modi diversi per affrontare tale processo. Ve n’è uno, più conservativo e tradizionale, che mantiene in carico alla famiglia la gestione dell’anziano attraverso forme di cura e assistenza che, se non svolte direttamente dai familiari, sono da loro finanziate attraverso il ricorso a badanti o a strutture dedicate (Rsa). Tutto questo, oltre a generare frustrazione sia dell’assistito sia dei suoi familiari, comporta costi sociali ed economici non indifferenti, dando anche vita ad attività lavorative precarie e mal pagate.

Leggi: Collettiva


Un patto tra generazioni per un futuro migliore

Molti sostengono che le nuove tecnologie possano favorire l’autonomia, l’empowerment e la centralità della persona all’interno dei percorsi di cura, nella gestione della propria salute. Ma possono anche aiutare a superare le barriere della distanza
Nel piano nazionale delle cronicità del 2016 si stimava che circa il 70-80% delle risorse sanitarie a livello mondiale fosse destinato alla gestione delle malattie croniche, che riguarda il 42% della popolazione italiana (Istat, 2018). Una cifra rilevante, ma anche preoccupante, se si considera che la probabilità di avere una malattia cronica aumenta con l’età e che la quota di popolazione anziana in Italia è in continua crescita (si prevede che nel 2040-2045 arriverà al 33%). L’invecchiamento della popolazione è dovuto sia all’allungamento dell’aspettativa di vita sia al calo della natalità.
Una conquista da attivare
La longevità è certamente una conquista, ma se l’invecchiamento della popolazione non è accompagnato da politiche per mitigare i problemi a esso connessi, ad esempio la cronicità e la non autosufficienza, non si potrà parlare di vera conquista. Le sfide quindi sono: come essere sostenibili da un punto di vista economico e sociale? come bilanciare i bisogni di generazioni diverse? le nuove tecnologie e i nuovi modelli organizzativi e di cura possono aiutare a risolvere questi problemi?

Leggi: Collettiva


Il PNRR: un’opportunità per il sistema integrato dei servizi alla persona

Il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza non è una shopping list, cioè un elenco di progetti slegati fra loro, ma un piano a tutti gli effetti con obiettivi generali che orientano la pluralità delle azioni strategiche, con priorità e risorse finanziarie commisurate. È un Piano di massicci investimenti pubblici da realizzare nell’arco temporale di riferimento 2021-2026 che assume l’obiettivo di modernizzare e rafforzare il potenziale di crescita della società italiana e affrontare le sue criticità storiche: l’assenza di infrastrutture digitale adeguate, la capacità amministrativa della pubblica amministrazione, la concorrenza e le barriere di accesso al mercato. Questi sono le priorità e gli interventi specifici che sono ritenuti necessari per attivare rapidamente e rimettere in moto un meccanismo che a causa di eventi esterni al sistema economico si è fermato.
Il Piano si sviluppa nell’ambito di tre Assi strategici (digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale) e si articola in sei Missioni:
Missione 1: digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura (40,73 miliardi;
Missione 2: Rivoluzione verde e transizione ecologica (59,33 miliardi);
Missione 3: Infrastrutture per una mobilità sostenibile (25,13 miliardi);
Missione 4: Istruzione e ricerca (30,88 miliardi);
Missione 5: Inclusione e coesione (19,81 miliardi);
Missione 6: Salute 15,63 miliardi).

Leggi: https://welforum.it/il-pnrr-unopportunita-per-il-sistema-integrato-dei-servizi-alla-persona/


Gli anziani e la loro domanda sociale e sanitaria

L’Istat e la Commissione per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria per la popolazione anziana, istituita presso il Ministero della Salute e presieduta da Mons. Vincenzo Paglia, hanno avviato una collaborazione per esplorare le condizioni di fragilità e la domanda di assistenza sociale e sanitaria espressa dalle persone con almeno 75 anni.
L’esigenza di approfondire l’analisi dei bisogni relativi a questa fascia di età nasce dalle criticità emerse nel corso della recente crisi sanitaria, particolarmente nelle strutture residenziali, e dall’obiettivo di costruire una solida base conoscitiva per garantire adeguate forme di assistenza e servizi territoriali agli anziani.
Il presente Rapporto trae spunto dalle analisi dei dati dell’Indagine campionaria europea sulle condizioni di salute condotte nell’ambito di una collaborazione tra la Commissione per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria per la popolazione anziana istituita presso il Ministero della Salute e l’Istat.

Leggi: Istat


SEGNALAZIONI:

Giustizia: Gli estratti conto previdenziali di Inps hanno valore certificativo

Di fronte ad errori commessi da Inps nell’accreditare i contributivi previdenziali, che inducono il lavoratore a dimettersi dal lavoro, nella convinzione di poter andare in pensione, l’azione di risarcimento del danno è da considerarsi un rimedio a situazioni di obiettiva ingiustizia. Così ha stabilito la Corte d’Appello di Trento, accogliendo il ricorso di un lavoratore, assistito dai legali di Inca, che si è visto rifiutare dall’Istituto previdenziale la domanda di pensione anticipata, dopo aver dato le dimissioni dal lavoro, in virtù di un accordo sindacale, confidando nella correttezza dell’estratto contributivo fornito dall’Inps, che gli attribuiva il diritto al pensionamento. Documento che invece conteneva inesattezze, tali da lasciare il lavoratore in una situazione di incertezza profonda, senza alcun reddito.

Leggi: Inca


Reddito di Emergenza: domande dal 1° al 31 luglio

Le domande di Reddito di Emergenza (REM) per le nuove quote di giugno, luglio, agosto e settembre 2021 potranno essere presentate all’INPS dal 1° al 31 luglio 2021. In una nota stampa, l’Istituto previdenziale riferisce che i nuclei familiari, in possesso dei requisiti previsti per il riconoscimento delle prestazioni, riconosciute dal decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, potranno presentare la domanda tramite il servizio online, autenticandosi con le proprie credenziali, o i patronati. Con un successivo messaggio l’Inps fornirà ulteriori chiarimenti sui requisiti e sulle incompatibilità con altri benefici.

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Assegno unico: al via la misura ponte dal 1° luglio

Negli uffici di patronato della Cgil tutto pronto per la richiesta a partire dal prossimo mese. Necessario l’Isee che si può ottenere ai Caaf Cgil. Interessate un milione e 800mila famiglie e 2,7 milioni di minori.

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RECENSIONI:

Il manuale dei caregiver familiari. Aiutare chi aiuta, a cura di Franco Pesaresi, Maggioli Editore, Santarcangelo di Romagna (RN), 2021

a cura di Giselda Rusmini (caporedattore, “I luoghi della cura online”)
“Nel complesso, il riconoscimento del lavoro dei caregiver e del suo valore è molto basso, sia da parte della società, ma anche da parte delle loro famiglie. Infatti, i caregiver familiari, nonostante riempiano gli ampi spazi lasciati vuoti dall’assistenza formale a lungo termine, sono raramente considerati coproduttori dei servizi sociali, nonostante sviluppino una vasta gamma di competenze ed abbiano acquisito esperienza”.
Queste poche righe ben rappresentano uno dei principali problemi da cui prende le mosse il volume dedicato ai caregiver familiari, curato da Franco Pesaresi, dal quale emerge con forza la necessità di raggiungere un pieno riconoscimento del servizio di cura da essi svolto, tanto a livello sociale quanto da parte del sistema dei servizi.
Il libro va ad aggiungersi ai tradizionali “Rapporti NNA”, dedicati all’analisi dei servizi ad almeno parziale finanziamento pubblico rivolti agli anziani non autosufficienti, ed ai volumi della collana “Gli Approfondimenti”, focalizzati su specifici temi o servizi. In questi lavori, il fondamentale ruolo svolto dai caregiver aveva finora trovato spazio solo nel 5° Rapporto, con il capitolo “L’altra bussola: le strategie di sostegno familiare e privato” 1: il volume di Franco Pesaresi, dunque, si fa testimone di una accresciuta considerazione della cura prestata dal caregiver familiari.

Leggi: I Luoghi della Cura


 

 

 

 

NEWS:

martedì 8 giugno 2021
Il sì al farmaco anti-Alzheimer che divide gli scienziati

Usa, il medicinale Biogen è l’unico approvato dal 2003. Sarebbe il primo a rallentare il declino cognitivo La decisione della Fda è però contestata dagli stessi esperti indipendenti dell’Agenzia americana Il rimedio costerà 50mila dollari all’anno per ogni paziente
La sua efficacia, è ancora tutta da provare. Ma intanto ieri la Food and Drug Administration americana, l’ente che si occupa di approvare nuovi medicinali, ha dato il via libera all’uso del farmaco sperimentale Aducanumab (noto anche come Aduhelm): capace, secondo la casa farmaceutica produttrice Biogen, di rallentare il declino cognitivo in fase lieve di pazienti affetti da Alzheimer. È la prima nuova terapia approvata per combattere il morbo fin dal 2003. Una decisione, quella della Fda, presa nonostante l’opposizione netta (10 contrari e un incerto) dei membri del comitato consultivo di esperti indipendenti che un anno fa bloccò il nuovo farmaco, perché i test non erano sufficienti a dimostrare l’efficacia effettiva della terapia. A spingere però l’ente americano ad affrettare i tempi, utilizzando la corsia privilegiata destinata ai medicinali salvavita anche quando sono necessari ulteriori studi (test clinici supplementari pure in questo caso) è l’impatto del trattamento sulle fasi iniziali del malattia. L’iniezione mensile per via endovenosa, sarebbe infatti capace di rallentarne i progressi del morbo e non solo di alleviarne i sintomi.
«I vantaggi di somministrare Aduhelm ai malati Alzheimer superano i rischi della terapia» dice Patrizia Cavazzoni, direttrice del Centro per la valutazione dei farmaci della Fda, annunciandone l’approvazione.

Leggi: La Repubblica, 08/06/2021


lunedì 7 luglio 2021
Istat: in Italia 2,7 milioni di aziani in forte difficoltà

“Su una popolazione di riferimento composta da circa 6,9 milioni di over 75, sono stati identificati oltre 2,7 milioni di individui che presentano gravi difficoltà motorie, comorbilità, compromissioni dell’autonomia nelle attività quotidiane di cura della persona e nelle attività strumentali della vita quotidiana”. Lo sottolinea l’Istat nel rapporto ‘Gli anziani e la loro domanda sociale e sanitaria’.
Tra questi, 1,2 milioni di anziani dichiarano di non poter contare su un aiuto adeguato alle proprie necessità, di cui circa 1 milione vive solo oppure con altri familiari tutti over 65 senza supporto o con un livello di aiuto insufficiente. Infine, circa 100mila anziani, soli o con familiari anziani, oltre a non avere aiuti adeguati sono anche poveri di risorse economiche, con l’impossibilità di accedere a servizi a pagamento per avere assistenza.
“È dunque della massima importanza – rileva l’Istat – intercettare la domanda economica e sociale di questo “popolo” di anziani spesso soli, con scarse disponibilità economiche e senza aiuto, traducendola in un’offerta di servizi di sostegno, prioritariamente presso l’abitazione e sul territorio; oltre ad assicurare loro una migliore qualità di vita, ciò permetterà di evitare che la condizione di svantaggio si trasformi ed esploda come domanda sanitaria dalle dimensioni insostenibili”.

Leggi: La Repubblica, 07/06/2021


sabato 5 giugno 2021
Povertà in Italia. L’anno nero della pandemia

Secondo le stime preliminari dell’Istat, quelli dello scorso anno sono i dati peggiori dal 2005 ad oggi. Sono 5,6 milioni le persone in povertà assoluta nel nostro paese e per la prima volta negli ultimi anni è il Nord a presentare i numeri più preoccupanti. Cresce anche l’incidenza della povertà tra i minori, la più alta dal 2005
I dati sulla povertà in Italia relativi al 2020 – e quindi all’anno della pandemia – sono arrivati prima del consueto appuntamento estivo con l’Istituto nazionale di statistica e le stime preliminari fornite proprio dall’Istat delineano un quadro che non era difficile immaginare. Nel 2020 la povertà in Italia è cresciuta in modo sensibile, stabilendo il record rispetto ai dati raccolti dall’Istat dal 2005: sono oltre 2 milioni le famiglie in povertà assoluta (il 7,7% del totale contro il 6,4% del 2019,) con un aumento di 335 mila famiglie. Complessivamente le persone in povertà assoluta in Italia, invece, sono 5,6 milioni (il 9,4% contro 7,7% del 2019), ossia oltre un milione in più rispetto all’anno precedente. In fumo, quindi, l’inversione di tendenza registrata nel 2019: la povertà assoluta in Italia riprende a galoppare, nonostante le misure strutturali di contrasto ormai attive da più di un anno – il Reddito di cittadinanza – e le misure straordinarie adottate dal governo – il Reddito di emergenza – per contrastare la crisi scatenata dalla pandemia.

Leggi: Redattore Sociale, 05/06/2021


venerdì 4 giugno 2021
Rsa, aperture ancora “con il contagocce”. Le richieste dei familiari

Monitoraggio del comitato Orsan: “Entrare in una Rsa è come entrare in un videogame, con protocolli inutili tra persone in possesso di green pass. Solo poche decine di visite al giorno, con chiusura il sabato e la domenica. Serve coinvolgere il volontariato”. E le proposte di Felicita: meno limiti alle visite, un garante degli anziani e il Muro della memoria
Nelle Rsa, poco o nulla è cambiato: le visite dei familiari sono riprese solo sulla carta, mentre nella realtà le strutture restano per lo più blindate, con regole rigide e severe limitazioni agli ingressi dei parenti. A denunciarlo è il comitato ORSAN – Open RSA Now, che con il suo Osservatorio ha svolto un monitoraggio su un campione di oltre 5 mila familiari con ospiti ricoverati. “Le 7.372 Rsa italiane continuano ad applicare in modo restrittivo il testo dell’ordinanza ministeriale dell’8 maggio 2021 sulla riapertura delle visite nelle strutture – riferisce il comitato – imponendo ai 350 mila ospiti e agli oltre 2 milioni di familiari incontri con il contagocce”.
Ad oggi, ci fa sapere Dario Francolino, presidente del comitato, “la situazione resta grave: in Piemonte, Veneto, Lombardia e parte della Toscana sta lentamente migliorando, ma restano anche qui pesanti limitazioni alle visite. Solo una volta a settimana, esclusi sabato e domenica e per non più di 15 minuti, sempre su appuntamento e con tampone, che solo in Lombardia e Piemonte è a carico delle Regioni.

Leggi: Redattore Sociale, 04/06/2021


martedì 1 giugno 2021
Teleassistenza. Promossa dai pazienti, ma per gli specialisti non può sostituire la visita in presenza

Dall’Ausl Romagna la prima survey sulla teleassistenza offerta tra luglio e ottobre 2020. Il 74% dei 953 pazienti afferenti ai servizi di Diabetologia, Pediatria, Neurologia e Oncologia valutano “ottima” o “buona” l’esperienza dei servizi di teleassistenza erogati dal Ssr, che per il 57% si sono al pari delle visite in presenza. Ma per molti degli specialisti la teleassistenza non può essere considerata alla stregua delle visite in presenza.
I pazienti promuovono l’assistenza da remoto erogata nell’anno della pandemia e chiedono che non si torni indietro quando l’emergenza sarà finita. Un giudizio condiviso anche dagli specialisti, ma con alcuni caveat legati all’intensità di cura e alle fasi di gestione delle diverse patologie, in relazione al singolo paziente: per i professionisti della salute, infatti, uno dei punti fermi da cui partire per ridisegnare l’assistenza sanitaria, in un’ottica di capillarità e continuità terapeutica, è senz’altro l’implementazione della teleassistenza, ma come integrazione alle visite in presenza, e non come approccio sostitutivo. È quanto emerge dalla ricerca “La teleassistenza ai tempi del Covid19: il punto di vista dei cittadini e dei professionisti” realizzata dall’Unità Operativa Qualità e Governo Clinico dell’AUSL Romagna in collaborazione con il Servizio Innovazione Sociale dell’ASSR dell’Emilia-Romagna, che ha fotografato lo spaccato dell’offerta di assistenza sanitaria della Regione tra luglio e ottobre 2020.

Leggi: Quotidiano Sanità, 01/06/2021


martedì 1 giugno 2021
Rimozione barriere al traino del sismabonus

Grazie al Dl Semplificazioni, gli interventi «finalizzati alla eliminazione delle barriere architettoniche» potranno essere trainati al 110% non solo dal super ecobonus, ma anche dal super sismabonus. Da gennaio 2021, se eseguiti congiuntamente ad almeno uno degli interventi «trainanti» dell’ecobonus, possono beneficiare del super ecobonus del 110%, come interventi trainati, anche gli interventi indicati nell’articolo 16-bis, comma 1, lettera e), del Tuir, tra i quali rientrano quelli «finalizzati alla eliminazione delle barriere architettoniche, aventi ad oggetto ascensori e montacarichi».
Questa agevolazione sarà possibile, dal giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto Semplificazioni, anche se questi interventi saranno eseguiti congiuntamente ad almeno uno degli interventi del super sismabonus al 110%. Naturalmente, per lo stesso intervento si potrà beneficiare di una sola delle due agevolazioni. In sostanza, gli interventi di eliminazione delle barriere architettoniche potranno essere trainati alternativamente dal super ecobonus o dal super sismabonus

Leggi: Il Sole 24 Ore, 01/06/2021


venerdì 28 maggio 2021
Immunizzazione dell’anziano, da HappyAgeing 7 richieste in un Instant Paper per giocare d’anticipo contro il virus

La pandemia da Covid-19 per oltre un anno ha cambiato la vita di tutti e in modo particolare delle persone più anziane e dei “fragili”; ha portato al centro di ogni politica e ogni attività di comunicazione la sanità, la scienza, le politiche di contenimento del virus e quindi anche il tema delle vaccinazioni. Per un anno il vaccino è stato da tutti visto come la speranza, la soluzione, per poi però ricadere – non appena è stato disponibile – in polemiche su sicurezza ed efficacia, spesso alimentate da una cattiva comunicazione.
“Ma ci sono stati altri effetti, meno visibili e meno comunicati, ma altrettanto importanti: per una stagione la circolazione del virus influenzale è stata fortemente contenuta, grazie a una straordinaria adesione alla campagna vaccinale e grazie alle precauzioni adottate da tutta la popolazione, un fatto assolutamente positivo ma che, per contro, è stato accompagnato da una generale disattenzione verso altre immunizzazioni, come quella per l’herpes zoster, lo pneumococco, il tetano o la pertosse. Questo, insieme a un clima non ancora positivo verso i vaccini e a una scarsa percezione dei rischi connessi all’infezione, potrebbe essere pagato a caro prezzo nel prossimo futuro, a meno che non si riesca a far tesoro dell’esperienza acquisita e a utilizzarla immediatamente”.

Leggi: In Salute, 28/05/2021


DALLE REGIONI:

martedì 8 giugno 2021
Dalla giunta regionale del Lazio 6 milioni per il riconoscimento del caregiver familiare

Approvate le ‘Linee guida regionali per il riconoscimento del caregiver familiare, la valorizzazione sociale del ruolo e la promozione di interventi di sostegno’
La Giunta regionale del Lazio ha approvato le ‘Linee guida regionali per il riconoscimento del caregiver familiare, la valorizzazione sociale del ruolo e la promozione di interventi di sostegno’. Con questo intervento la Regione Lazio investe oltre 6 milioni di euro per dare pieno valore e dignità alla figura del caregiver nella rete di assistenza alla persona con disabilità e non autosufficienza.
“Oggi, con il pieno riconoscimento del caregiver, abbiamo raggiunto un importante traguardo- commenta l’assessore alle Politiche Sociali Welfare, Beni Comuni e Asp Alessandra Troncarelli- Una formalizzazione necessaria, a sostegno di una figura sempre più cruciale nell’ambito del sistema di assistenza dal momento che il progressivo invecchiamento della popolazione, le condizioni di disabilità e non autosufficienza, la cronicità e le patologie degenerative determinano un ricorso sempre più frequente al supporto informale offerto dal contesto familiare.

Leggi: Redattore Sociale, 08/06/2021


martedì 8 giugno 2021
Puglia, firmato l’accordo per la costituzione del tavolo per il Servizio sociale

Anche la Puglia ha il tavolo regionale permanente per il Servizio sociale. È stato firmato oggi infatti, a Bari, l’accordo tra Regione Puglia, Anci Puglia, Consiglio regionale dell’ordine degli Assistenti sociali.
Anche la Puglia ha il tavolo regionale permanente per il Servizio sociale. È stato firmato oggi infatti, a Bari, l’accordo tra Regione Puglia, Anci Puglia, Consiglio regionale dell’ordine degli Assistenti sociali e Fondazione Firss per la costituzione del tavolo.
“Con Il protocollo firmato oggi viene istituito il tavolo regionale per il Servizio sociale che avrà tra i suoi obiettivi proprio la valorizzazione del servizio sociale professionale e la programmazione di interventi che risolvano le criticità dell’attuale sistema”, dichiara l’assessore regionale al Welfare, Rosa Barone che intende “continuare a rafforzare le politiche sociali”.
“Convocheremo al più presto il primo tavolo con tutti gli attori interessati, in modo da poter dar vita ad azioni per il miglioramento e il potenziamento del servizio sociale professionale”, aggiunge Barone ringraziando “gli assistenti sociali per il grande lavoro che fanno tutti i giorni sui territori, mettendo anche a rischio la propria incolumità. Ultimo caso in ordine di tempo l’aggressione tre giorni fa a due assistenti sociali di Altamura, a cui voglio manifestare il mio sostegno”.

Leggi: Redattore Sociale, 08/06/2021


martedì 8 giugno 2021
Milano, accelerazione delle vaccinazioni ai senza dimora

Oggi tocca agli ospiti di Casa Jannacci e man mano nei prossimi giorni, sarà il turno delle altre strutture. Per ora rimangono esclusi gli stranieri irregolari che non sono nel circuito dell’accoglienza. Don Colmegna: “Da tempo chiedevamo di non dimenticare chi vive in condizioni di povertà estrema”
Nei centri di accoglienza di Progetto Arca quasi 300 sono alla seconda dose, ieri è toccata la prima dose agli ospiti della Casa della carità, oggi a quelli di Casa Jannacci. Nei prossimi giorni sarà il turno di chi dorme alla Fondazione Fratelli di San Francesco e di altre strutture. Poi chi frequenta le mense e le docce pubbliche. Questa settimana la vaccinazione anticovid dei senza dimora ha avuto un’accelerazione a Milano, ma solo per quanto riguarda coloro che sono accolti in maniera stabile da queste strutture. Per chi vive in strada, invece, il piano vaccinale deve ancora partire, anche se si stanno tenendo riunioni sia in Regione che nelle Ats lombarde per organizzarlo.

Leggi: Redattore Sociale, 08/06/2021


martedì 8 giugno 2021
Emergenza casa, progetto a tre per aiutare chi ha bisogno

Spesso il non avere un tetto sopra la testa è la punta dell’iceberg di una situazione di disagio sociale e, al contrario, una sistemazione abitativa può rappresentare, per molti, l’inizio di un percorso di rinascita. Proprio in questa chiave nasce un progetto di co-progettazione tra il Comune di Calenzano, la Società della Salute Nord Ovest e l’associazione onlus Auser di Sesto per una serie di attività rivolte a persone in emergenza abitativa. Con una delibera approvata la giunta calenzanese ha demandato all’Area Servizi alla persona la partecipazione alla coprogettazione e la stipula di una convenzione per la regolamentazione delle attività in ponte e dei rapporti fra gli enti coinvolti. In particolare si prevede di attivare un sostegno per i soggetti inseriti in alloggi temporanei destinati all’emergenza abitativa: tra le iniziative sulla carta un sostegno nella ricerca di una soluzione abitativa dignitosa, l’affiancamento e il supporto per facilitare l’accesso alla rete dei servizi, l’attività educativa volta al reinserimento sociale.

Leggi: La Nazione, 08/06/2021


martedì 8 giugno 2021
Trasporto sociale per anziani e disabili

L’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune della Spezia rilancia il servizio di Trasporto Sociale per anziani e unifica la modalità di accesso. In collaborazione con Ada, Anteas e Auseril servizio sarà potenziato e l’ammissione diverrà pubblica attraverso un iter semplificato. utente . Il servizio è rivolto a tutti i cittadini anziani ultra sessantacinquenni senza disponibilità di auto propria o familiari e che devono recarsi in strutture sanitarie o presidi medici. Il servizio, gratuito, riguarda anche persone disabili ed è rivolto solo a chi ha Isee sotto i 20mila euro. Prenotazioni: centralino gestito da Auser 375 7138591; 0187-1571224 lunedì-venerdì 9-12.30 e 15-17, Sportello Cittadinanza Servizi Sociali 0187745670 lunedì-venerdì 8,30-13,30, martedì 14,30-17,30.

Leggi: La Nazione, 08/06/2021


venerdì 4 giugno 2021
Cura degli anziani, nascono a Milano gli sportelli multifunzionali

Si tratta di 4 sportelli, denominati “CuraMI&ProteggiMI”, dedicati al benessere degli anziani, che offrono informazioni a 360 gradi su servizi e opportunità presenti nel territorio. Progetto nato grazie alla collaborazione di quattro organizzazioni specializzate nelle presa in carico delle persone fragili
Sono tanti e diversi i bisogni di chi è anziano e di chi gli è a fianco. Non c’è solo da cercare magari la badante giusta, ma anche da sbrigare pratiche per ottenere sgravi fiscali, oppure si ha il desiderio di cercare associazioni o servizi che migliorino la vita quotidiana grazie a iniziative di aggregazione. E a Milano sono nati quattro sportelli, CuraMI&ProteggiMI, che sono in grado di fornire tutte le informazioni su un ampio ventaglio di servizi dedicati alla cura e all’assistenza. Il progetto nasce grazie a quattro organizzazioni sul territorio specializzate nella presa in carico delle persone fragili: le coop sociali Eureka!, Piccolo Principe e Genera e l’associazione InCerchio, con il supporto della Fondazione Ravasi Garzanti.
“Il termine ‘curami’ indica il prendersi cura, cioè riconoscere alle persone il diritto alla valorizzazione delle capacità a ogni età, mettendole in grado di svolgere attività, compiere scelte, godere di affetti – spiega Carla Piersanti, coordinatrice del progetto -. ‘Proteggimi’ significa offrire la soluzione migliore di servizi offerti, necessari al benessere della persona, all’interno di un percorso personalizzato e continuativo”.

Leggi: Redattore Sociale, 04/06/2021


venerdì 4 giugno 2021
Assistenza residenziale nelle Marche, il Grusol: “Settore strutturalmente non governato”

Liste di attesa, posti, contagi, decessi: il Gruppo Solidarietà prende in esame i contenuti di una risposta data dalla Giunta a un’interrogazione consiliare e analizza i dati. “Continua ad esserci un’area di servizi non presidiata. Luoghi popolati da persone che contano poco e nel quale mantenere un trasparente sistema di accesso non sembra interessare nessuno degli attori in campo”
Lo scorso 10 marzo il Gruppo Solidarietà (Grusol) aveva sottoposto ai consiglieri regionali delle Marche una proposta di interrogazione consiliare su Coronavirus e strutture residenziali. L’obiettivo era quello di capire l’impatto della pandemia sul complessivo dell’offerta residenziale. Il 29 marzo l’intero gruppo consiliare del Partito democratico ha presentato l’interrogazione che è stata discussa nella seduta del 25 maggio 2021. La risposta dell’assessorato competente viene oggi commentata dallo stesso Gruppo Solidarietà, che sottolinea come i dati presentati siano “discutibili su diversi punti, mentre su altri sarebbe

Leggi: Redattore Sociale, 04/06/2021


giovedì 3 giugno 2021
Roma, la fine del blocco degli sfratti rischia di innescare la rabbia sociale

“La pandemia da Covid-19 ha impattato come una valanga sulle fragilità di persone e famiglie, stravolgendone gli equilibri e amplificando i nodi irrisolti.
Tra questi, sicuramente, spicca l’annosa questione dell’emergenza abitativa che rischia davvero di esplodere con una drammaticità senza precedenti.
Secondo il Comune di Roma, infatti, 56mila nuclei familiari vivono una situazione di emergenza abitativa.
A questi si aggiungono 14mila famiglie in lista d’attesa per una casa popolare e 50mila persone che hanno presentato richiesta per il contributo all’affitto durante la pandemia. Molte di queste sono ancora in attesa di ricevere il contributo”.
Così in una nota unitaria, Cgil di Roma e del Lazio, Cisl di Roma Capitale Rieti, Uil del Lazio e i rispettivi sindacati degli inquilini Sunia, Sicet, Uniat che hanno inviato una lettera aperta con richiesta di convocazione al prefetto di Roma, Matteo Piantedosi, riguardo l’imminente sblocco degli sfratti che, andando a coincidere con la fine del blocco dei licenziamenti, rischia di innescare, come una miccia, ulteriore disperazione e rabbia sociale.

Leggi: Sunia, 03/06/2021


lunedì 31 maggio 2021
Pesaro riconnette la città alla collina Hub di servizi ai residenti nei borghi

Riqualificazione urbana. Con le risorse del bando Pinqua l’obiettivo è recuperare patrimonio edilizio storico da integrare con piattaforme di coworking, attività pubbliche e iniziative di inclusione sociale
Operatività, gentilezza e crescita, innovazione, sostenibilità, coesione e benessere, solidarietà, rapidità, rigore e bellezza. Si chiamano così le deleghe degli assessorati della città di Pesaro, 96mila abitanti e una caratteristica configurazione che connette la città novecentesca a ridosso della costa, con la città di collina (una “collana” di borghi da 2-5mila abitanti ciascuno, e qualche realtà da un migliaio di abitanti).
Reti di trasporto «green»
La città, guidata dal sindaco Matteo Ricci, guarda al suo futuro proponendo un disegno urbano che ridefinisca la vocazione di un tessuto con un passato legato al produttivo, dalla meccanica al mobile. E se in Europa, ma ormai anche in Italia, corre l’idea della “città dei 15 minuti”, a Pesaro è già realtà: «stiamo lavorando perché Pesaro-centro storico diventi la città dei 5 minuti, e in 15 si connetta al sistema dei borghi che dovranno diventare attrattori per la cultura e il turismo, destinazioni di produzione culturale ed economica, ma anche luoghi dove vivere» racconta il vicesindaco e assessore alla bellezza Daniele Vimini.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 31/05/2021


venerdì 28 maggio 2021
A Bagno a Ripoli una nuova casa per le persone in difficoltà, inaugurato il progetto di co-housing

Si chiama Casa Liberi Tutti la nuova residenza per l’abitare condiviso situata in via S. degli Antelli. Potrà ospitare 4 persone fino a 18 mesi ciascuna. In collaborazione con Auser Abitare Solidale saranno attivati percorsi di autonomia abitativa
Un tetto condiviso per persone che versano in situazioni di emergenza abitativa. Ma anche un luogo dove attivare percorsi per uscire dal momento di difficoltà, con progetti di autonomia individuali anche di reinserimento nel mondo del lavoro. Sarà una casa per riacquistare la propria autonomia a 360° gradi quella inaugurata stamani all’Antella, nel Comune di Bagno a Ripoli. L’appartamento, situato nel cuore della frazione in via Simone degli Antelli 18, diventerà il quartier generale per il progetto comunale di social housing “Casa Liberi Tutti”, finalizzato a contrastare fenomeni di disagio abitativo, esclusione e marginalità attraverso la co-abitazione solidale.

Leggi: Met Provincia Firenze, 28/05/2021


IN AGENDA:

17.06.2021 – ore 11 – Cervia – Presentazione Condominio solidale

Relazioni, partecipazione, solidarietà, inclusione, condivisione, cooperazione: sono queste le radici sulle quali si è sviluppato il Condominio Solidale Pantera Rosa di Cervia, una virtuosa esperienza di co-housing, servizio del Comune di Cervia, gestito dal 2015 con affidamento in appalto dalla Cooperativa Sole.
Il Condominio solidale Pantera Rosa è un progetto di Welfare di comunità e rappresenta una realtà innovativa, evoluzione del concetto di buon vicinato e simbolo di nuove pratiche che ha al centro le persone, soggetti attivi del loro benessere, protagonisti del cambiamento e valore per la comunità.
Giovedì 17 giugno, alle ore 11, è in programma, anche da remoto, la presentazione dello studio di impatto economico e sociale che il progetto ha prodotto in questi anni sulla comunità.

Link per collegarsi alla presentazione: https://call.lifesizecloud.com/extension/799508


IN EVIDENZA:

I comuni alla sfida del Pnrr

I comuni dovranno gestire ingenti risorse del Pnrr. L’analisi dei progetti finanziati dal Fondo sociale europeo rivela che quelli troppo piccoli e quelli grandi, specie al Sud, hanno difficoltà a spendere i fondi. Servirebbe una struttura di sostegno.
I comuni e la capacità di utilizzare le risorse
I comuni saranno chiamati a gestire ingenti risorse provenienti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. In un articolo precedente abbiamo visto come la capacità di spendere i fondi europei da parte dei comuni sia molto differente, secondo un dualismo importante tra Nord e Sud: al fine di superare le criticità organizzative, potrebbe essere utile prevedere una cabina di regia specifica per i comuni del Sud.
Qui ci occupiamo invece di una questione connessa ma ulteriore, ovvero la dimensione ottima che consente di gestire opportunamente i progetti finanziati con i fondi Pnrr.
Anche in questo caso una prima risposta alla domanda potrebbe provenire dal passato, analizzando i progetti finanziati dal Fondo sociale europeo (Fse) per il periodo di programmazione 2014-2020 (fonte: Opencoesione). In particolare, ci focalizziamo sui progetti per cui i comuni sono stati gli unici attuatori. La ragione della scelta sta nel fatto che in quest’ultimo caso si pone con forza il tema della capacità non solo di spesa, ma anche di gestione degli appalti per l’effettiva realizzazione dei progetti.

Leggi: La Voce


Recovery Plan. Card: “I Distretti indispensabili strumenti per la riforma dell’assistenza territoriale della missione 6 Salute”

Cure domiciliari, reti di prossimità, Case della Comunità, strutture intermedie e telemedicina per un potenziamento dell’assistenza sanitaria territoriale, da integrare con quanto previsto nella Missione 5. Per la CARD: “I Distretti sono pronti a mettersi a disposizione. Occorre siano riconosciuti come strumento essenziale della riforma e coerentemente attrezzati, con uniformità su tutto il territorio nazionale”
Il Piano nazionale Ripresa e Resilienza dedica la sesta ed ultima missione alla “Salute”, titolo che ben si correla con quello della Missione 5 “Inclusione e Coesione”, e include la riforma per l’assistenza sanitaria territoriale. Va notato che si parla di “salute” e non di “sanità”. Come già nei due precedenti contributi (disabilità e assistenza agli anziani non autosufficienti), per illustrare l’argomento ci serviremo molto più del testo originale del Piano che non delle nostre parole.
Il capitolo si apre con affermazioni importanti: “La pandemia da Covid-19 ha confermato il valore universale della salute, la sua natura di bene pubblico fondamentale e la rilevanza macro-economica dei servizi sanitari pubblici”. Il richiamo alla salute quale bene pubblico potrebbe suonare retorico, ma fa sempre piacere leggerlo in un Piano sostanzialmente di tipo economico-finanziario. Seguono altre osservazioni parimenti apprezzate: “… Nel complesso il Servizio Sanitario Nazionale (Ssn) presenta esiti sanitari adeguati, un’elevata speranza di vita alla nascita nonostante la spesa sanitaria sul Pil risulti inferiore rispetto alla media Ue”. (dal testo inglese si apprende che è 3,649 US$ pro capite nel 2019 vs 4.223 US$ nei Paesi Ocse, dunque significativamente inferiore).

Leggi: Quotidiano Sanità


Le cure domiciliari e la telemedicina del PNRR

La componente 1 della “Missione Salute” del Piano Nazionale di Ripresa e resilienza (PNRR) si pone l’obiettivo del rafforzamento delle prestazioni erogate sul territorio grazie al potenziamento e alla creazione di strutture e presidi territoriali (come le Case della Comunità e gli Ospedali di Comunità), il rafforzamento dell’assistenza domiciliare, lo sviluppo della telemedicina e una più efficace integrazione con tutti i servizi sociosanitari.
Il secondo progetto (o investimento) di questo ampio capitolo mette a disposizione 4 miliardi di euro e riguarda lo sviluppo delle cure domiciliari e degli strumenti di telemedicina ad esse collegate (Cfr. Tab. 1). Ed è di questo investimento che si occuperà il presente articolo.
Tab. 1 – Investimenti per le reti di prossimità, le strutture e la telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale
Ambiti di intervento/misura Totale mld
Investimento 1: Case della Comunità e presa in carico della persona 2,00
Investimento 2: Casa come primo luogo di cura, assistenza domiciliare e telemedicina 4,00
Investimento 3: Sviluppo delle cure intermedie 1,00
Totale Componente 1 7,00

Leggi: Welforum


Nuove reti sociali per nuove povertà

Oggi serve una rete di protezione in grado di rispondere ai nuovi rischi sociali e di intervenire in modo rapido e universale all’emergere di crisi. C’è però un pericolo: dividere in due la società tra chi riceve i trasferimenti e chi finanzia il welfare.
Il welfare fa i conti con la pandemia
Quando si pensa al welfare state, è strano parlare di “ritorno dello stato”, perché dal welfare state lo stato non se ne è mai andato, almeno in Italia. Dal 1995 a oggi la spesa per prestazioni sociali è più che raddoppiata e nel 2019 è pari a 2,3 volte quella del 1995 – anche se ha subito un rallentamento tra il 2009 e il 2019. Dopo lo scoppio della pandemia si è poi verificata, ovunque, una vera e propria esplosione della spesa sociale per cercare di limitare i danni della crisi sui bilanci di famiglie e imprese. Sembra che nel mondo siano stati lanciati circa 1.600 nuovi programmi di spesa sociale nel corso del 2020. Una reazione completamente diversa da quella adottata per la crisi del 2008. L’aumento della domanda di welfare ha riguardato sia la quantità di risorse, in beni e servizi, sia la loro destinazione.
Nel forum del Festival dell’Economia dedicato a “Nuove povertà e nuove reti sociali” prendiamo spunto da alcune domande:
1) Come sono cambiate le condizioni delle famiglie a causa del Covid? E come ha risposto il sistema di welfare?
2) Il welfare state attuale è adeguato al mondo post-pandemia o deve cambiare? E in quale direzione?
3) Di fronte ai cambiamenti in corso, come si modifica il rapporto tra welfare pubblico e welfare privato?

Leggi: La Voce


 

 

 

 

 

BOOM, il Sindacato dei pensionati Cgil sbarca su Instagram

Boom, lotte, bombe e rock’n’roll. È il nome del nuovo account Instagram del sindacato dei pensionati della Cgil da oggi venerdì 28 maggio on line (@boom_ita – www.instagram.com/boom_ita/). Un nuovo canale con il quale lo Spi vuole aprire un dialogo e un confronto con le nuove generazioni. Come? Raccontando una straordinaria stagione della storia italiana, quella degli anni Sessanta e Settanta, caratterizzata da profonde trasformazioni sociali, da cui il nome “esplosivo” Boom. Furono anni di progressi e conquiste, ma anche di bombe e terrorismo, di tensioni sociali e terribili attentati. Ma fu anche una grande esplosione di gioia e novità, di movimenti giovanili, politici e sindacali, di fermento e innovazione, di grandi lotte e battaglie che hanno dato forma al paese che conosciamo oggi.

Leggi: Liberetà


NEWS:

lunedì 31 maggio 2021
Infermieri di famiglia al palo. Fnopi: “Corte dei conti ne certifica il mancato utilizzo”

La Federazione commenta i dati del Rapporto di coordinamento della finanza pubblica che certifica come rispetto al decreto Rilancio che ne ha previsti 9.600 a maggio 2020, per il primo anno con contratti flessibili e dal 2021 assunti a tempo indeterminato: finora sono in servizio solo in 1.132, l’11,9% delle previsioni.
Infermieri di famiglia e comunità per implementare un nuovo modello di assistenza domiciliare anche durante la pandemia per pazienti covid e non covid: ancora a rilento l’immissione nel sistema. Il decreto Rilancio ne ha previsti 9.600 a maggio 2020, per il primo anno con contratti flessibili e dal 2021 assunti a tempo indeterminato: finora sono in servizio solo in 1.132, l’11,9% delle previsioni.
A certificarlo è la Corte dei conti nel suo Rapporto 2021 sul coordinamento della finanza pubblica, dove tra si dice chiaramente che “limitato è il grado di attuazione di misure, quali l’utilizzo degli infermieri di comunità” e “incerti anche i risultati sul fronte del potenziamento dell’assistenza domiciliare o del recupero dell’attività ordinaria sacrificata nei mesi dell’emergenza, che rappresenta forse il maggior onere che la pandemia ci obbliga ora ad affrontare”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 31/05/2021


sabato 29 maggio 2021
In Toscana, Veneto ed Emilia Romagna cure al top. Disastro Molise e Calabria

Ecco gli ultimi dati sul monitoraggio dei Livelli Essenziali di Assistenza. Rispetto al 2018 peggiorano i loro dati il Molise e la Calabria che scendono sotto il dato della sufficienza di 160. Male anche il Piemonte che perde 30 punti. In calo anche la Basilicata. Bene il Lazio che supera i 200 punti
Veneto, Toscana ed Emilia Romagna si confermano sul podio anche nella Griglia Lea 2019 appena pubblicata nel Report di coordinamento della Finanza pubblica della Corte dei conti. Malissimo invece il Molise e la Calabria che scendono sotto la soglia di 160 che rappresenta la sufficienza e quindi risultano inadempienti.
Nello specifico in base all’indicatore complessivo, che riassume in modo aggregato lo stato di adempienza nei vari livelli di assistenza, si collocano oltre la soglia minima (160) cinque regioni in Piano di rientro: al di sopra di 200 Abruzzo e Lazio, 193 la Puglia, stazionarie Campania (168) e Sicilia (173). In netto peggioramento la qualità dei servizi resi in Calabria e in Molise che, con un punteggio pari a 125 e 146 (162 e 180 nel 2018), risultano inadempienti secondo la “Griglia” LEA. Per quanto riguarda le regioni non in Piano, esse presentano un punteggio complessivo superiore alla soglia, con valori compresi tra i 172 punti della Basilicata (in peggioramento rispetto al 2018 quando aveva registrato 191) e i 222 di Veneto e Toscana e 221 dell’Emilia-Romagna.

Leggi: Quotidiano Sanità, 29/05/2021


venerdì 28 maggio 2021
Social Innovation – Dalla “città in 15 minuti” alle piste ciclabili, il Covid-19 ridisegna le metropoli

Anche Milano sembra ora volersi ispirare al modello di Parigi, passando a forme di mobilità diverse dalle auto private e aumentando le aree verdi. Con una forte centralità dei quartieri
Tutto a portata di mano. Sembra questo il futuro a cui si preparano le città nella fase di post-pandemia: le metropoli, come Londra, Parigi, Milano o Madrid, esisteranno ancora soltanto se garantiranno ai loro abitanti un livello di vita sostenibile. Un valore diventato certezza negli ultimi anni e addirittura necessità con l’epidemia di Coronavirus, come dimostra la richiesta sempre più pressante dei cittadini di spostarsi il meno possibile per avere beni e servizi. Le metropoli hanno iniziato così a ripensarsi, immaginando un futuro simile a quello di città come Barcellona, famosa per i suoi quartieri autosufficienti chiamati “superblocchi”.
L’esempio più recente è Parigi. La “città in 15 minuti” è stato uno dei punti del programma elettorale di “Paris en commun”, la piattaforma politica della sindaca Anne Hidalgo, rieletta alla guida della capitale francese la scorsa estate. L’idea della sindaca parigina è un rimando al concetto di “Città umana intelligente”, elaborato dal professore dell’Università Paris-I Carlos Moreno. Secondo il docente franco-colombiano, serve «rielaborare il concetto di prossimità, articolandolo sulle sei funzioni che dovrebbe garantire ciascun quartiere: vivere, lavorare, fornire, prendersi cura, apprendere e divertirsi».

Leggi: Vita, 28/05/2021


giovedì 27 maggio 2021
Biennale di Architettura 2021: HOW WILL WE LIVE TOGETHER?

Si è aperta il 22 maggio la XVII edizione della Biennale di Architettura di Venezia, con una mostra che mette al centro non solo le tendenze dell’architettura, ma anche quelle della scienza, delle arti, dell’innovazione ed in generale della ricerca di un modello umano da ridefinire.
Tema di questa Biennale Architettura è il suo titolo che è allo stesso tempo un titolo e una domanda aperta.
HOW: come, parla di approcci pratici e soluzioni concrete, sottolineando l’importanza del problem solving nel pensiero architettonico.
WILL: esprime il tempo futuro e segnala uno sguardo rivolto al futuro ma anche la ricerca di visione e determinazione, attingendo alla forza dell’immaginario architettonico.
WE: è la prima persona plurale e quindi inclusiva di altri popoli, di altre specie, che fa appello a una comprensione più empatica dell’architettura.
LIVE: significa non semplicemente esistere ma prosperare, fiorire, abitare ed esprimere la vita, attingendo all’intrinseco ottimismo dell’architettura.
TOGETHER: implica collettivi, spazi comuni, valori universali, evidenziando l’architettura come forma collettiva e forma di espressione collettiva.

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 27/05/2021


mercoledì 26 maggio 2021
Assistenza, verso una “carta dei diritti degli anziani e dei doveri della società”

Riunione dell’Intergruppo parlamentare longevità sui nuovi approcci all’assistenza sanitaria: dalle Rsa alla domiciliarità. Il documento verrà presentato dal governo al G20. Mons. Paglia: “Logica di continuum assistenziale”. Occorrono circa 9 miliardi e nuova proposta normativa
Superare la dicotomia tra assistenza sociale e sanitaria, passare da una sanità di prestazioni a una sanità di continuità e utilizzare al massimo il Pnrr nella logica di rivisitazione del servizio sanitario nazionale per arrivare a nuovi modelli di presa in carico degli anziani, che consentano di rispondere meglio ai bisogni di una popolazione longeva. Sono i temi al centro della quinta riunione dell’Intergruppo Parlamentare “Longevità. Prospettive socio-economiche”, a cui hanno partecipato oltre 40 legislatori dedicata al tema dei nuovi approcci all’assistenza sanitaria: dalle Rsa alla domiciliarità. E’ emersa la necessità di attivare una rete di servizi di prossimità, consentendo agli anziani di vivere a casa loro e di essere presi in carico con servizi di inclusione digitale e sociale, strumenti di lotta alla solitudine, prevenzione ed educazione sanitaria.

Leggi: Redattore Sociale, 26/05/2021


mercoledì 26 maggio 2021
Carabinieri per censire le RSA – Fiaschi: “Una decisione che ci preoccupa fortemente”

“In seguito al comunicato stampa del Ministero della Salute sul protocollo sottoscritto con l’arma dei Carabinieri per censire le Residenze per Anziani, esprimiamo preoccupazione e forti perplessità. Attendiamo di leggere il protocollo prima di entrare pienamente nel merito, ma al momento non comprendiamo motivazioni e finalità della scelta di far intervenire l’arma dei Carabinieri per censire tali realtà.” Così commenta la Portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore Claudia Fiaschi.
“Oggi la stima degli anziani che vivono in strutture residenziali è di circa 300 mila persone – dichiara Roberto Speziale, coordinatore della consulta Welfare – Inoltre ci sono le strutture in cui vivono le persone con disabilità e quelle con disturbi psichiatrici. Tra queste rientrano anche quelle nate grazie alla legge 112/2016 cosiddetta del ‘durante e dopo di noi’. Siamo consapevoli che possa esserci un problema di censimento di queste realtà, ma rivolgersi all’Arma non ci sembra la scelta più indicata, anche per il tipo di messaggio che rischia di passare. Ci lascia perplessi anche la durata del protocollo (tre anni) quando, se l’obiettivo come sembra è quello del censimento, sarebbero bastati tre mesi.

Leggi: Auser, 26/05/2021


lunedì 24 maggio 2021
Più tempo al 110%, ma non per tutti i lavori

Solo per i condomìni il prolungamento non richiede alcuna condizione Resta da chiarire quale sia il perimetro degli interventi cui riferire il Sal del 60%
Più tempo per condomìni e case popolari, stesse scadenze per gli altri. Il nuovo, ingarbugliato calendario del superbonus emerge dalle modifiche che il Dl 56/2021 ha apportato al Dl Rilancio (in particolare, ai commi 3-bis ed 8-bis dell’articolo 119 del Dl 34/2020). In attesa delle eventuali proroghe generalizzate richieste dagli operatori, le date chiave sono tre:
30 giugno 2022 per le spese su edifici unifamiliari e singole unità con impianti indipendenti e accesso autonomo, nonché per gli interventi di Onlus, Odv, Aps, coop a proprietà indivisa ed enti del mondo sportivo che vogliono rinnovare gli spogliatoi;
31 dicembre 2022 per i condomìni. A questa data possono arrivare anche gli edifici da due a quattro unità immobiliari posseduti da una sola persona fisica – o in comproprietà – purché entro il 30 giugno 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 60% dell’intervento complessivo. Con il question time del 29 aprile scorso è stato chiarito che il conteggio delle unità non deve considerare le pertinenze accatastate in modo autonomo;
30 giugno 2023 per Iacp ed enti assimilati, i quali, tuttavia, guadagnano altri sei mesi dimostrando che a tale data è stato raggiunto un Sal di almeno il 60% del totale. Lo stesso termine vale per i condomìni in cui la proprietà è in prevalenza di Iacp ed enti assimilati (circolare 30/E/2020).

Leggi: Il Sole 24 Ore, 24/05/2021


DALLE REGIONI:

sabato 29 maggio 2021
Una casa a chi non ce l’ha Accordo Auser-Comune

Bagno a Ripoli – Il nome “Casa libera tutti” richiama il gioco senza tempo del nascondino. Ma in questo appartamento di via Simone degli Antelli 18, non ci si nasconde: chi andrà a viverci potrà invece uscire allo scoperto e ripartire. È un alloggio dedicato a chi si trova in un periodo difficile, di disagio abitativo e di esclusione. Grazie alla collaborazione tra il Comune e Auser Abitare solidale, potrà ospitare fino a 4 persone che magari non si conoscono, ma che hanno l’opportunità di trovare un tetto condiviso. Due camere da letto singole e una doppia, un’area comune con spazio giorno, cucina e servizi igienici, per un totale di 70 metri quadri appena ristrutturati e arredati con colori tenui nella frazione di Antella, saranno il luogo “dove superare momenti di fragilità, ricreando una situazione di normalità – spiegano Elena Bacci e Viola Ridolfi, coordinatori dei volontari Auser Abitare Solidale -. Una casa a tutti gli effetti in cui sarà importante anche l’aspetto di comunità e la socializzazione tra gli ospiti”. Tra i primi a entrare in questo appartamento ci saranno genitori soli con figli o piccoli nuclei familiari, babbi e mamme in difficoltà dopo una separazione, persone che hanno perso il lavoro e non possono al momento permettersi un affitto. “Il progetto – sottolinea il sindaco Francesco Casini – oltre a dare una casa, prevede iniziative concrete per l’autonomia personale a diversi livelli: abitativa, lavorativa, economica e sociale”.

Leggi: La Nazione, 29/05/2021


venerdì 28 maggio 2021
Case popolari, ok dalla commissione al nuovo regolamento delle Marche

Particolare attenzione ai giovani. Tra i criteri gli anni di permanenza nel territorio comunale e la presenza di disabili. Gli extra Ue dovranno dimostrare di non avere beni immobili nei loro stati d’origine
Case popolari, la commissione Governo del territorio delle Marche approva la proposta di legge che modifica la normativa vigente. Il provvedimento nasce dalla proposta di Andrea Maria Antonini (Lega) a cui è stata abbinato quella di Nicola Baiocchi (Fdi). Nella definizione delle graduatorie particolare attenzione verrà data ai giovani con agevolazioni per i nuclei familiari composti da soggetti under35, per le famiglie monoparentali (con uno o più figli a carico) per gli appartenenti alle Forze dell’ordine e ai Vigili del fuoco. Tra i criteri principali che determinano le graduatorie sono stati introdotti anche gli anni di permanenza nel territorio comunale e la presenza di disabili in famiglia.
“L’attenzione alla legalità per la Lega è fondamentale e lo abbiamo ribadito prevedendo tra le cause di decadenza dell’assegnazione la condanna, anche in via non definitiva, per reati consumati o tentati in materia di violenza familiare- spiegano in una nota il commissario regionale del Carroccio, Riccardo Augusto Marchetti ed i consiglieri Antonini e Marinelli-. A tutela, presidio e supporto degli alloggi e dei territori, parte di essi saranno riservati agli appartenenti alle Forze dell’ordine ed ai Vigili del fuoco che prestano servizio in regione”.

Leggi: Redattore Sociale, 28/05/2021


mercoledì 26 maggio 2021
Truffe agli anziani: in un manuale tutte le regole per difendersi

L’iniziativa dell’assessorato ai servizi sociali
Improbabili tecnici incaricati della lettura del contatore, falsi postini e falsi medici. Tutti i tranelli nei quali possono cadere gli anziani, i più esposti ai pericoli di un’attività delinquenziale che spesso si nasconde dietro profili apparentemente inoffensivi. Per prevenire e contrastare questo fenomeno, fornendo suggerendo regole di comportamento, nasce ‘Occhio alla truffa”, una campagna di prevenzione rivolta ad anziani, e non solo. Un progetto finanziato dal Ministero dell’Interno e realizzato dall’assessorato ai Servizi Sociali del Comune della Spezia in collaborazione con Auser, ente capofila, Federconsumatori, Ada, Aidea e Aidea Solidarietà. Un servizio di assistenza messo a punto, col contributo della rete locale di volontariato, per assicurare sostegno a tutte le vittime di furti e raggiri, ma anche a quanti abbiano la necessità di avere un supporto informativo utile a destreggiarsi tra pratiche di vendita a domicilio, investimenti economici, prestiti e telemarketing.

Leggi: La Nazione, 26/05/2021


mercoledì 26 maggio 2021
Emilia-Romagna verso il boom degli over 65, e uno su 4 vivrà solo

Nel 2050 gli anziani, oggi meno di un quarto della popolazione, diventeranno oltre un terzo. E un milione di loro avrà malattia cronica. Cisl: “Occuparsene ora”
Nel 2035 la popolazione di under 14 in Emilia-Romagna scenderà dall’attuale 13% all’11%, e ci resterà per 15 anni, fino al 2050. Invece, gli over 65, oggi meno di un quarto della popolazione, diventeranno oltre un terzo nel 2050. E sempre tra 30 anni un 65enne su quattro vivrà solo e così anche quasi i due terzi degli anziani che con più di 85 anni. Inoltre, più di un milione di persone con più di 65 anni soffrirà di almeno una malattia cronica: un quarto di loro avrà più di 85 anni. Le previsioni arrivano da una ricerca realizzata dall’associazione Neodemos di Firenze per Fnp, sindacato pensionati della Cisl. E proprio per il sindacato è bene iniziare ad occuparsene subito. “Lo scenario che abbiamo davanti ci obbliga a riprogrammare il futuro ed adeguare le politiche pubbliche- afferma il segretario Fnp Emilia Centrale Adelmo Lasagni- l’invecchiamento della popolazione è un fenomeno destinato ad accentuarsi nei prossimi decenni, con una riduzione della popolazione in età lavorativa rispetto a quella più anziana, che invece crecerà per effetto dell’aumento della speranza di vita e il rallentamento delle nascite”.

Leggi: Redattore Sociale, 26/05/2021


IN AGENDA:

03.06.2021 – ore 11.30 – Attività fisica e corretta nutrizione: la chiave per il risparmio della spesa sanitaria

Aumentando solo dell’1% il numero di persone attive, il risparmio sulla spesa sanitaria sarebbe di 80 milioni di euro all’anno. L’attività fisica e una corretta alimentazione sono importanti per la prevenzione di molte malattie e per migliorare le condizioni di salute.
Come ha affermato il Presidente del Consiglio Mario Draghi, “Con un miliardo di euro di investimenti nel PNRR da oggi lo sport ha piena dignità nelle politiche pubbliche del nostro Paese, anche per lo stretto legame che c’è tra l’attività sportiva, il benessere e la coesione sociale”. Diretta streaming sul sito e sul canale Youtube del CNEL

Leggi: Cnel


03.06.2021 – ore 15 – L’eccezionalismo demografico italiano

Presentazione del Rapporto dell’Associazione Italiana per gli Studi di Popolazione (AISP)
Diretta streaming sul sito e sul canale Youtube del CNEL

Leggi: Cnel


09.06.2021 – Alimentazione, benessere, salute: nuovo incontro online con il dott. Paolo Pigozzi. Una iniziativa Auser e Spi Cgil

Tre incontri online aperti a tutti con il dott. Paolo Pigozzi per parlare di alimentazione sana, benessere e salute. Iniziativa promossa da Auser e Spi Cgil. Si comincia il 19 maggio con il tema “Mangiar bene per vivere bene. Come mantenere il nostro organismo e il sistema immunitario il più possibile in salute anche in tempi di pandemia. Tra scienza e tradizione. Riflessioni, suggerimenti e qualche ricetta”. L’appuntamento successivo si terrà il 27 maggio durante il quale si parlerà di “Muoversi per restare vivi”, terzo e ultimo incontro il 9 giugno con “Il cibo dell’anima. Ridurre lo stress, nutrire la mente e lo spirito per rinforzare il sistema immunitario e vivere felici e contenti. Un obiettivo che tutti meritiamo di raggiungere”.
Tutti gli incontri si terranno online dalle ore 15 alle 17,30 si potrà accedere a questo link

Leggi: Auser


IN EVIDENZA:

Il prezzo della pandemia. Parla monsignor Paglia

L’arcivescovo Vincenzo Paglia, scelto dal governo come responsabile della Commissione di studio sulla riforma dell’assistenza agli anziani, commenta i risultati dell’Osservatorio Futura sugli effetti sociali del virus
Monsignor Vincenzo Paglia, che nel passato è stato per anni arcivescovo a Terni, è stato scelto dal ministro della Salute, Roberto Speranza, come coordinatore della Commissione nazionale di studio per la riforma del sistema dell’assistenza sociosanitaria degli anziani. Ha pubblicato per Einaudi un libro a quattro mani con Luigi Manconi, Il senso della vita. Conversazioni tra un religioso e un pococredente. Gli abbiamo chiesto un commento sui risultati del sondaggio realizzato dall’Osservatorio Futura per conto della Cgil . Ecco le sue risposte.
Dal sondaggio risulta che le categorie sociali più colpite dalla pandemia sono state gli anziani, i disabili e in generale le persone che vivono da sole (soprattutto donne). Condivide questo giudizio?
Lo condivido e aggiungo che c’è un’altra “categoria”: i bambini e gli adolescenti, i quali stando in casa, con le scuole chiuse e senza la dimensione della socialità hanno subito danni non lievi. Ma vado in ordine. Un anno fa, nella primavera del 2020, il responsabile dell’Ufficio europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità di fronte alla strage di anziani ha parlato di una “tragedia inimmaginabile”. I decessi sono avvenuti in gran parte negli Istituti per anziani. La “famiglia”, a parità di condizioni, li ha protetti di più. In realtà il Covid-19 ha fatto emergere una contraddizione già presente nella società: lo scarto dei più deboli. Per questo va avviata una riflessione profonda su come ripensare l’assistenza ai deboli, in particolare agli anziani, ai disabili e ai bambini. Per quel che riguarda gli anziani dobbiamo essere ormai sicuri che l’istituzionalizzazione non va bene. Abbiamo bisogno di una nuova visione, di un nuovo paradigma che permetta alla società di prendersi cura degli anziani. E lo stesso vale per i minori, soprattutto per i bambini e per le famiglie, come anche per i disabili. Certo, vi è anche il problema delle donne, del lavoro, della riorganizzazione stessa della società. E’ all’interno di una nuova visione della società che si colloca, ad esempio, la questione della natalità. E’ anche un problema economico, ma è anzitutto culturale, ossia di visione del futuro, di gusto di una vita piena di affetti e non solo tesa alla propria autorealizzazione.

Leggi: Collettiva


Il virus della solitudine

Dal campione emerge un giudizio diversificato sul ruolo degli anziani nella società e sulle pensioni del futuro. I giovani temono per i loro assegni troppo bassi. Gli anziani chiedono una legge nazionale sulla non autosufficienza
Gli anziani sono indicati tra le categorie che più hanno sofferto durante la pandemia. Il dato risulta dall’ultimo sondaggio realizzato dall’Osservatorio Futura per conto della Cgil, su un campione rappresentativo della popolazione (i dettagli nel rapporto completo). Ma non ci sono solo gli anziani. Al primo posto nella classifica delle categorie più colpite ci sono infatti le persone sole, che sono spesso anziane, ma non sempre. A seguire, tra le categorie che hanno sofferto maggiormente, i disabili e gli anziani. I ricercatori che hanno realizzato il sondaggio sottolineano il fatto che le persone direttamente interessate (es. anziani, giovani e donne) ritengono di avere sofferto più di quanto pensino le altre persone intervistate per lo stesso questionario.
L’isolamento è indicato comunque come la causa principale del disagio per gli anziani durante la pandemia, più delle preoccupazioni per la malattia e l’alto tasso di mortalità in questa fascia di età. Sugli anziani il giudizio degli intervistati è ambivalente e mostra forti connotazioni soggettive. Da una parte si riconosce infatti il grande ruolo sociale che svolgono gli anziani e i pensionati nella società, ma dall’altra c’è una fascia di giovani che comincia ad avere timore di un futuro fatto di pensioni scarse. Ovviamente non si tratta tanto di conflitto intergenerazionale, quanto della necessità di mettere mano alla riforma delle pensioni come stanno chiedendo da mesi i sindacati confederali. che hanno consegnato al governo precise proposte tra cui anche la pensione di garanzia per i giovani.

Leggi: Collettiva


PNRR: una prima analisi dell’impatto sul welfare sociale e sociosanitario

Quali riforme prevede il PNRR del Governo Draghi per il welfare territoriale?
Quali investimenti accompagneranno tali processi e secondo quali logiche? In cosa si differenzia la proposta definitiva rispetto alle precedenti versioni?
A fine aprile è stato approvato il PNRR, un programma straordinario di riforme e investimenti di portata di medio lungo periodo (2022-2026) con lo scopo della ripresa del Paese. In precedenza, prima dell’avvento del nuovo Governo, erano circolate altre bozze del Piano.
In questo passaggio cercheremo di rappresentare le implicazioni per il settore del welfare alla persona (sociale e sociosanitario). Pur nella consapevolezza che altre missioni riconoscono sostegni a servizi che storicamente venivano classificati nel perimetro del welfare (es. sostegno ai servizi socioeducativi per la prima infanzia), si ritiene importante un focus limitato all’attuale concetto del welfare alla persona vero e proprio.
Cercheremo di fare una sintesi degli interventi previsti, evidenziando, ove possibile, le novità rispetto alle ipotesi circolate all’epoca del Governo Conte.
La portata del Piano e i principali interventi in area welfare
Il PNRR inviato a Bruxelles dal governo Draghi prevede un investimento complessivo, nell’arco 2022-2026 di 191,5 miliardi (circa 19 in meno rispetto alla bozza del precedente Governo); alle missioni “inclusione/coesione” e “salute” sono dedicati rispettivamente 19,8 e 15,63 Miliardi, con un peso rispetto all’investimento complessivo più contenuto rispetto a quello definito nell’ipotesi Conte (Tab. 1)

Leggi: Welforum


Così l’invecchiamento abbassa i tassi di interesse

L’invecchiamento della popolazione spinge al ribasso i tassi di interesse reali. La crescente scarsità della forza lavoro riduce infatti la domanda di investimenti, mentre l’allungamento dell’aspettativa di vita porta le famiglie a risparmiare di più.
Due fenomeni paralleli
La maggior parte delle economie avanzate è da decenni su un sentiero difficilmente deviabile di decrescita dei tassi di natalità e mortalità, un fenomeno di lungo periodo che la pandemia non ha arrestato, come l’Istat ha recentemente chiarito per l’Italia. Secondo le proiezioni delle Nazioni Unite (che tengono conto di possibili flussi netti di immigrazione), nell’area dell’euro per 10 persone in età lavorativa (tra i 15 e 64 anni) ci saranno oltre 4 persone di età superiore ai 65 già nel 2030, per salire a oltre 5 su 10 nel 2050, rispetto a una proporzione di circa 2 su 10 negli anni Ottanta. L’andamento è in linea con quello dei paesi più sviluppati nel loro insieme (figura 1).

Leggi: La Voce


Gli anziani e la pandemia – Indagine demoscopica

Risultati della 10° wave del mese di aprile 2021
NOTA METODOLOGICA
UNIVERSO DI RIFERIMENTO – Popolazione di età superiore a 18 anni
CAMPIONE – Sono state realizzate 2.002 interviste. Il campione è rappresentativo della popolazione + 18 anni con accesso a Internet.
METODOLOGIA DI RILEVAZIONE – L’indagine è stata condotta attraverso questionari autocompilati online su panel web.
I nominativi degli individui da intervistare sono stati estratti con criterio casuale da un database di panelisti.
PERIODO DI RILEVAZIONE Le interviste sono state realizzate dal 19 al 29 Aprile 2021

Leggi: Collettiva


SEGNALAZIONI:

Caaf.Cgil – Superbonus 110%: aiuti il clima, la tua casa è più sicura, cresce la buona occupazione.

Vuoi realizzare interventi diversi da quelli relativi all’efficientamento energetico?
Se non devi fare il cappotto termico o sostituire l’impianto di riscaldamento, ma vuoi sostituire infissi e finestre oppure devi realizzare lavori di manutenzione straordinaria (il rifacimento del bagno comprensivo dell’impianto idraulico) o interventi di ristrutturazione edilizia, non puoi accedere al superbonus 110%, ma per questi tipi d’interventi potrai usufruire di una detrazione del 50%.
Anche in questo caso puoi optare per lo sconto in fattura o per la cessione del credito, in alternativa alla detrazione riconosciuta in dieci anni in dichiarazione dei redditi.
Ad esempio: se spendi 7.000 euro, con la cessione del credito recuperi subito 3.500 euro.
Il vantaggio fiscale è notevole, proprio per questo il percorso burocratico è complesso e richiede l’intervento di personale professionalmente qualificato come gli operatori del CAAF “dedicati al 110%, che riservano la giusta attenzione e tutelano tutti i cittadini.
Chi vuole usufruire del Superbonus può iscriversi gratuitamente alla piattaforma Rilancio Italia e trovare nella banca dati validi professionisti e imprese a cui affidarsi, fornitori di beni che riconoscono subito lo sconto in fattura, proprio per farti realizzare gli interventi a costo zero.
Per tutti gli approfondimenti puoi fissare un appuntamento nella sede CAAF più comoda per te!

Leggi: Caf Cgil


 

 

 

 

 

AeA Informa, online il nuovo numero della rivista dedicato alla riforma delle RSA e alla qualità dell’abitare delle persone con Alzheimer

Un primo articolo riporta le proposte per la riforma delle RSA che l’AUSER ha presentato alla Commissione per la riforma della assistenza agli anziani non autosufficienti, Istituita dal Ministero della salute nel 2020 e presieduta da Monsignor Paglia.
A questo fanno seguito alcune delle relazioni svolte nel corso della importante iniziativa promossa il 5 Marzo 2021 dal Comune di Ginosa e dal Gruppo di lavoro Architettura e salute, sul tema “Contesto dell’abitare e Alzheimer”. Una iniziativa che, ponendo al centro dell’attenzione l’anziano con Alzheimer, si fa carico di individuare le possibili proposte per dare sollievo alle persone coinvolte in una dei più drammatici aspetti della fragilità.


NEWS:

martedì 25 maggio 2021
Quei tre milioni di over 60 in fuga dal vaccino l’ultimo ostacolo sulla strada dell’immunità Anziani da rintracciare o da convincere, la fascia tra 60 e 69 anni resta quella più indietro. E all’appello mancano anche 70 mila sanitari

Troppe fiale ai più giovani, il richiamo del commissario alle Regioni Medici No vax, guida l’Emilia Romagna con 21 mila ancora non protetti
Tra il popolo dei capelli bianchi dai 60 anni in su e i sanitari sono tre milioni i dispersi della campagna vaccinale. Un esercito uscito fuori dai radar sia delle Regioni che del Commissario straordinario e che si dovrà cercare di convincere a immunizzarsi perché è proprio tra chi è più in là con gli anni e tra i professionisti della salute che il Covid fa più danni. Mentre parte delle Regioni pensano a come fare il richiamo ai vacanzieri e accelerano nelle somministrazioni a under 60, giovani e giovanissimi maturandi, tanti, troppi fragili e sanitari refrattari al vaccino rischiano di non immunizzarsi mai. Vediamo dove e perché partendo dai sessantenni. Il rifiuto della prenotazione Nella fascia di età 60-69 all’appuntamento con la prima dose non sono andati in 2 milioni e 683 mila, mentre molte fiale stanno andando ai più giovani. La curva delle somministrazioni giornaliere ai sessantenni scende infatti dalle 161.139 del 17 maggio alle 136.140 di ieri, mentre i cinquantenni da inizio mese sono passati da appena 33.696 somministrazioni a 137.848. E le curve si impennano in salita anche per le altre fasce di età.

Leggi: La Stampa, 25/05/2021


martedì 25 maggio 2021
Superbonus: Cgil, va nella giusta direzione, ora diventi strutturale per raggiungere obiettivi importanti

“Il Suberbonus al 110%, pur agendo in assenza di una visione a lungo termine che garantirebbe maggiore efficacia, va nella giusta direzione: aumenta l’efficienza energetica e la sicurezza degli edifici, favorisce l’occupazione, redistribuisce valore e benefici affrontando la povertà energetica”. Ad affermarlo la Cgil nazionale oggi in audizione presso le Commissioni ambiente e attività produttive della Camera dei deputati sul Superbonus al 110%.
Per il sindacato di corso d’Italia “vanno però affrontate alcune criticità. La misura – sottolinea – deve essere strutturale, o almeno prorogata fino al 2030, finanziata di anno in anno, con elementi di equità che leghino le detrazioni ai redditi. Si deve puntare a raggiungere l’obiettivo massimo di risultato e deve essere assicurata la fruibilità anche alle famiglie con bassi redditi, eliminando oneri e costi aggiuntivi sia rispetto allo sconto in fattura che alla cessione del credito”.
Inoltre, secondo la Cgil “alcuni interventi devono essere consentiti anche in assenza della realizzazione di quelli trainanti (abbattimento delle barriere architettoniche, installazione di pannelli fotovoltaici, di sistemi di accumulo e di colonnine di ricarica). Particolare attenzione dovrà essere posta nelle Semplificazioni in materia di edilizia e urbanistica, che non dovranno tradursi in possibili e diffusi condoni edilizi”. Infine, conclude la Cgil “devono essere garantite le condizioni fondamentali di legalità, contrasto al lavoro irregolare, sicurezza”.

Leggi: Cgil, 25/05/2021


lunedì 24 maggio 2021
Assistenza primaria per gli anziani. Confcooperative sollecita riforma

“La posizione di Confcooperative Sanità è chiara da tempo: occorre una regia nazionale unica, che superi le impasse originate dal Titolo V, costituendo un modello di continuità assistenziale incentrato sulla casa”, ha detto il presidente Milanese durante un convegno on air con Speranza e Stefani
“Il Paese ha bisogno di un processo riformatore radicale ma le riforme, perché siano efficaci, non si realizzano a colpi di maglio: occorrono scelte convinte e condivise e questo sembra il momento storico più adatto.” A parlare è il Presidente di Confcooperative Sanità, Giuseppe Milanese, nel corso del Digital Debate dal titolo “Valore e dignità alla persona”.
“Il tema dell’assistenza primaria agli anziani è, paradossalmente, attuale da trent’anni: oggi la necessità di procedere alla sua realizzazione è stata catalizzata dalla pandemia”, ha proseguito Milanese. “La posizione di Confcooperative Sanità è chiara da tempo: occorre una regia nazionale unica, che superi le impasse originate dal Titolo V, costituendo un modello di continuità assistenziale incentrato sulla casa. Proprio un’assistenza domiciliare finalmente “matura” consentirebbe di dischiudere nuovi spazi occupazionali. I conti sono presto fatti: a fronte di 240 ore di assistenza all’anno ad un milione di anziani servirebbero 112mila operatori specializzati. Il PNRR, se utilizzato con scienza e coscienza, potrebbe servire da volàno”, ha infine concluso il Presidente.

Leggi: Quotidiano Sanità, 24/05/2021


lunedì 24 maggio 2021
Caregiver e sibling universitari a raccolta: “Quanti siamo?”

Antonio Demarcus, studente universitario “fuori corso” e caregiver di sua mamma, prova a fare un censimento, attraverso un sondaggio online. E rilancia la campagna nazionale per il diritto allo studio e il manifesto “Unidad”: perché Dad può voler dire anche inclusione
Chi sono e quanti sono i caregiver familiari universitari? Quali bisogni hanno e quali sostegni potrebbero attivare gli atenei, per venire incontro alle loro particolari esigenze? Sono le domande a cui cerca di rispondere uno di loro, Antonio Demarcus, che sta portando avanti da tempo una battaglia per il diritto allo studio di chi, come lui, con fatica cerca di conciliare l’impegno universitario con quello dell’assistenza costante e continuativa. Dopo aver raccontato su queste pagine le “13 tutele necessarie”, Demarcus oggi lancia un sondaggio online, per provare a capire quanti siano i caregiver familiari universitari e i sibling universitari. Lo fa attraverso un breve form anonimo, che chiede di compilare e condividere.

Leggi: Redattore Sociale, 24/05/2021


lunedì 24 maggio 2021
Il “Superbonus” sull’eliminazione delle barriere: a chi e come

Il “Decreto Rilancio” ha introdotto lo scorso anno il cosiddetto “Superbonus”, ovvero una detrazione del 110% sulle spese sostenute per chi effettui interventi di isolamento termico, sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale o riduzione del rischio sismico nei propri condomini o abitazioni singole. Una volta eseguito uno di tali interventi, il beneficiario può avvalersene anche su interventi riguardanti l’eliminazione delle barriere architettoniche. Un dettagliato approfondimento curato dal Centro Studi Giuridici HandyLex.org spiega a chi e come è rivolta la detrazione
Barriere architettoniche.Quello che è diventato noto come “Decreto Rilancio” (Decreto Legge 34/20, convertito con modifiche nella Legge 77/20) ha introdotto lo scorso anno il cosiddetto “Superbonus”, ovvero una detrazione del 110% sulle spese sostenute per chi effettui interventi di isolamento termico, sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale o riduzione del rischio sismico nei propri condomini o abitazioni singole.
Per poterne godere, è necessario effettuare almeno un intervento definito “trainante”, consistente cioè nell’isolamento termico, nella sostituzione degli impianti di climatizzazione o in interventi antisismici sugli edifici. Una volta eseguito uno di tali interventi, il beneficiario può avvalersi del “Superbonus” anche su interventi cosiddetti “trainati”, tra i quali quelli per l’eliminazione delle barriere architettoniche per le persone con disabilità grave e per chi ha più di 65 anni.

Leggi: Superando, 24/05/2021


sabato 22 maggio 2021
Città intelligente, cuore umano

Per Carlos Moreno i centri urbani non devono essere semplicemente tecnologici, ma occorre un neourbanesimo del presente che privilegi i bisogni dell’uomo e la sostenibilità
Il concetto di smart city è sempre più diffuso, e prevede una città incentrata sulla tecnologia. L’architetto franco-colombiano Carlos Moreno, invece, parla di Human smart city: qui il centro della città è l’uomo. “Si è partiti dalla concezione tecnocentrica del 2010 – spiega -: la smart city intesa come intelligenza della città. La nostra smart city, però, è una città intelligente col cuore umano”.
“Questa tendenza è stata rafforzata dalla consapevolezza del cambiamento climatico. Stiamo vivendo una vera e propria emergenza: qui e ora, oggi, dobbiamo trasformare l’urbanistica. Da qui deriva la nostra concezione di neourbanesimo: non definito da infrastrutture e edifici o strade e grandi impianti monofunzionali, ma dagli usi e dai bisogni dei cittadini”.
Carlos Moreno è nato in Colombia nel 1959 e si è trasferito in Francia all’età di 20 anni. Professore universitario, è noto per le sue riflessioni, iniziative e applicazioni incentrate sulla città intelligente, sostenibile e sensibile. Riflessioni che lo hanno portato a coniare il concetto di città 15 minuti, una visione urbana residenziale in base alla quale tutti i cittadini devono essere in grado di soddisfare la maggior parte dei loro bisogni a pochi passi o in bicicletta. Il concetto è stato reso popolare dal sindaco di Parigi, Anne Hidalgo.

Leggi: Collettiva, 22/05/2021


venerdì 21 maggio 2021
Senza dimora. In arrivo la piattaforma europea, Fiopsd scrive a Orlando

Il 21 giugno a Lisbona verrà lanciata la EU Collaboration Platform on Homelessness per dare concretezza all’art. 19 del Pilastro Ue dei diritti sociali dedicato ai senza dimora. Avonto, presidente Fiopsd: “Occasione importante per confermare l’impegno che l’Italia porta avanti nel contrasto alla homelessness”
Il prossimo 21 giugno a Lisbona verrà lanciata la EU Collaboration Platform on Homelessness, idea promossa dal Commissario europeo per l’occupazione, gli affari sociali e l’integrazione, Nicolas Schmit, per dare concretezza all’art. 19 del Pilastro Ue dei diritti sociali dedicato alle persone senza dimora che prevede il diritto ad alloggi e assistenza per i senza dimora al fine di promuovere l’inclusione sociale. A darne notizia è una nota della Fiopsd, la Federazione italiana organismi per le persone senza dimora, che per l’occasione ha inviato una lettera – firmata dalla presidente Fiopsd Cristina Avonto – al ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando, e al segretario generale del ministero, Raffaele Tangorra, per chiedere attenzione e adesione alla piattaforma.

Leggi: Redattore Sociale, 21/05/2021


venerdì 21 maggio 2021
Gli scienziati al Global Health Summit: “La pandemia non si fermerà senza un accesso universale alle risorse”

Elaborato un decalogo sulla base delle evidenze disponibili con le azioni necessarie non solo a mettere fine alla pandemia, ma anche ad assicurare una migliore preparazione in vista delle future minacce pandemiche. Brusaferro (Iss): “Per ridurre il rischio di future pandemie dobbiamo anche affrontare il legame tra crisi sanitarie, povertà, disuguaglianze strutturali e degrado ambientale”. “Nessun Paese sarà al sicuro fino a quando tutti i Paesi non lo saranno”. E’ questo il messaggio principale del panel di 26 scienziati istituito dalla presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen e dal premier italiano Mario Draghi in qualità di presidente del G20, in vista del Global Health Summit di oggi, contenuto nel rapporto finale pubblicato sul sito della Commissione Europea.
Gli esperti del Global Health Summit Scientific Expert Panel, co presieduto da Peter Piot, ‘special adviser’ della presidente Von der Leyen e dal presidente dell’Iss Silvio Brusaferro, hanno elaborato un vero e proprio decalogo sulla base delle evidenze disponibili con le azioni necessarie non solo a mettere fine alla pandemia, ma anche ad assicurare una migliore preparazione in vista delle future minacce pandemiche.

Leggi: Quotidiano Sanità, 21/05/2021


venerdì 21 maggio 2021
Recovery Plan. Ecco come si spenderanno gli 8,6 mld per gli ospedali e le nuove tecnologie. Ma, a differenza del territorio, manca una visione riformatrice per i nosocomi del futuro

Dopo aver affrontato le misure del PNRR previste per l’assistenza territoriale ecco cosa prevede il Piano per l’ospedale e le nuove tecnologie. Previsti anche il potenziamento del Fascicolo sanitario elettronico e nuove borse di studio per mmg e specializzazioni. Ma manca un riferimento alle riforme che sembrano necessarie per migliorare la governance e gestire al meglio la montagna di soldi che arriverà nei prossimi anni. E dietro l’angolo c’è il rischio che il tutto si riduca al solo, pur necessario, ammodernamento tecnologico
Dalla Riforma degli Irccs, passando per la digitalizzazione degli ospedali e il rinnovo del parco tecnologico, fino al potenziamento del Fascicolo sanitario elettronico e nuove borse di studio per mmg e specializzazioni. È questo l’architrave dell’investimento da 8,6 miliardi di euro per gli ospedali del Recovery Plan italiano che analizziamo oggi dopo aver affrontato cosa prevede il PNRR per l’assistenza territoriale.
In buona sostanza si tratta di una lunga lista della spesa per macchine, lavori di ammodernamento e progetti che hanno lo scopo di rendere gli ospedali più hi-tech e al passo coi tempi.
Più marginale l’intervento sul personale dove si aggiungono borse di studio per i medici e si finanzia un maxi corso di formazione sulle infezioni ospedaliere.

Leggi: Quotidiano Sanità, 21/05/2021


giovedì 20 maggio 2021
Covid. Accordo tra Parlamento europeo e Consiglio Ue su certificato digitale per viaggiare in Europa senza restrizioni

Il certificato sarà disponibile in formato digitale o cartaceo. Attesterà che una persona è stata vaccinata contro il coronavirus o è risultata negativa ad un test o si è ripresa dall’infezione. In pratica, si tratterà di tre certificati distinti. Un quadro comune dell’UE consentirà agli Stati membri di emettere certificati che saranno poi accettati in altri paesi dell’UE. Ma per la decisione finale bisognerà aspettare altri passaggi che si completeranno probabilmente entro metà giugno.
I negoziatori del Parlamento europeo e del Consiglio hanno raggiunto oggi un accordo provvisorio per un certificato digitale Covid dell’UE per facilitare la libera circolazione in Europa durante la pandemia.
Il certificato sarà disponibile in formato digitale o cartaceo. Attesterà che una persona è stata vaccinata contro il coronavirus o è risultata negativa ad un test o si è ripresa dall’infezione. In pratica, si tratterà di tre certificati distinti. Un quadro comune dell’UE consentirà agli Stati membri di emettere certificati che saranno poi accettati in altri paesi dell’UE.
Il regolamento del certificato digitale Covid dell’UE dovrebbe essere in vigore per 12 mesi. Il certificato non costituirà una precondizione per esercitare il diritto alla libera circolazione e non sarà considerato documento di viaggio.

Leggi: Quotidiano Sanità, 20/05/2021


mercoledì 19 maggio 2021
A Luglio “riapertura” anche per gli sfratti senza garanzia del passaggio da casa a casa!

Dichiarazioni dei Segretari generali SUNIA, SICET, UNIAT ed Unione Inquilini
Il testo definitivamente approvato da Senato e Camera del Decreto Sostegni è deludente riguardo al
grave problema dell’emergenza abitativa accresciuta in dimensioni eccezionali dalla crisi pandemica e dalle sue conseguenze economiche e sociali.
La scelta di Parlamento e Governo di procedere ad una mini- proroga delle esecuzioni degli sfratti per morosità, in larghissima parte incolpevole, lasciando fuori tutti i provvedimenti (che sono la maggioranza) emessi prima del 20 febbraio 2020, senza una cabina di regia per governare le esecuzioni anche con il passaggio da casa a casa, è sbagliata oltre che inefficace e pericolosa perché all’interno di un provvedimento che già nel suo titolo mira ai sostegni, non aiuta né gli inquilini in difficoltà a pagare l’affitto né i proprietari che non ricevono il corrispettivo.
Abbiamo da tempo sostenuto alcune proposte precise per risolvere il problema che interessa oltre
80.000 famiglie e che riguardano:

Leggi: Sunia, 19/05/2021


martedì 18 maggio 2021
Demenza senile. Valutazione cognitiva virtuale affidabile quanto quella fatta di persona

Una recente analisi fatta da ricercatori canadesi avvalora l’utilità della telemedicina nella diagnosi e nella gestione di una patologia geriatrica come la demenza senile. I ricercatori canadesi hanno esaminato i dati di 121 studi per un totale di oltre 15 mila partecipanti.
Gli esami virtuali via video possono essere uno strumento efficace per condurre valutazioni e test cognitivi e per diagnosticare la demenza a distanza. A suggerirlo è una recente analisi pubblicata dal Journal of the American Geriatrics Society , realizzata da un gruppo di ricercatori guidato da Jennifer Watt, del St. Michael’s Hospital Health Toronto, in Canada.
I ricercatori canadesi hanno esaminato i dati di 121 studi per un totale di 15.832 partecipanti adulti che non avevano una precedente diagnosi di demenza o ritardo cognitivo lieve e sono state sottoposti a valutazione di persona o tramite visite virtuali in videoconferenza o al telefono.
Rispetto alle valutazioni di persona, le valutazioni in videoconferenza sono state efficaci nel diagnosticare la demenza, con una buona affidabilità, come evidenziato in due studi inclusi nell’analisi. In un terzo studio, invece, i ricercatori hanno scoperto che le valutazioni virtuali erano sensibili e specifiche al 100% rispetto alle valutazioni fatte di persona, per la diagnosi di demenza. I problemi di udito e il livello di esperienza nell’uso delle tecnologie, però, potrebbero influenzare l’efficacia delle visite virtuali.

Leggi: Quotidiano Sanità, 18/05/2021


DALLE REGIONI:

venerdì 21 maggio 2021
Rsa toscane contro l’accordo Ministero-Carabinieri: “Non servono perquisizioni, ma un’analisi dei bisogni”

Il riferimento è al protocollo siglato pochi giorni fa tra Ministero e Carabinieri. Per il comitato di coordinamento dei gestori delle Rsa toscane le strutture sono “già perfettamente conosciute dalle Regioni perché ‘autorizzate’ e, se del caso, ‘accreditate’, quindi periodicamente controllate da apposite Commissioni regionali”. Se si vuole migliorare l’assistenza agli anziani, per il Comitato, non serve mandare i Carabinieri ma “analizzare i diversi bisogni degli anziani e rimodulare le risposte assistenziali”.
Il comitato di coordinamento dei gestori delle Rsa toscane si dice “sorpreso” del comunicato con cui il Ministero della Salute rende noto di avere sottoscritto, in accordo con la “Commissione per l’assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana”, un Protocollo d’Intesa, della durata di tre anni, con il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri per effettuare su tutto il territorio nazionale una “ricognizione delle residenze socio assistenziali”. Scopo dell’iniziativa”, con “successive verifiche” da parte dell’Arma “in relazione a situazioni meritevoli di approfondimento”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 21/05/2021


venerdì 21 maggio 2021
Napoli. Presidio unitario, Venerdi 28 Maggio 2021 dalle ore 10 presso la sede ACER Campania in via Domenico Morelli, 75 (Chiatamone, NA)

Per dire BASTA:
• all’ipotesi di un aumento indiscriminato dei canoni di locazione dal 1° luglio
• ai ritardi per gli interventi di manutenzione ordinaria degli alloggi popolari
• al blocco e alla riduzione dei servizi all’utenza
• all’arroganza e agli atteggiamenti antisindacali dei vertici dell’ACER
CHIEDIAMO SUBITO
Una decisa inversione di rotta sulla gestione dell’immenso patrimonio pubblico;
Lo sblocco delle attività gestionali dell’ACER Campania e dei cinque Dipartimenti Provinciali (volture e regolarizzazioni contrattuali, piani di rateizzazione, acquisto alloggio, ecc.);
Lo sblocco delle attività di manutenzione ordinaria e straordinaria del patrimonio pubblico, sempre più nel degrado, con l’utilizzo delle risorse pubbliche stanziate per la riqualificazione del patrimonio (fondi CIPE, ecobonus, sisma bonus, superbonus 110%, decreto sulla qualità dell’abitare, recovery fund) attraverso la concertazione con le parti sociali;

Leggi: Sunia, 21/05/2021


giovedì 20 maggio 2021
Corviale, 70 associazioni unite per la rigenerazione urbana

Auser Lazio e Abitare e Anziani tra i firmatari dell’intesa con la regione Lazio, che prevede la costituzione di un tavolo istituzionale sulla co-programmazione e la co-progettazione delle attività di riqualificazione del quartiere romano
Il Corviale (detto “il Serpentone” per via della sua lunghezza), è un complesso residenziale di edilizia popolare di Roma risalente agli anni Settanta situato nella periferia sud-ovest della capitale (XI municipio), dove abitano più di 4.500 persone. La rigenerazione urbana del quartiere è al centro del protocollo, approvato dalla giunta Zingaretti, che prevede la costituzione di un tavolo istituzionale sulla co-programmazione e la co-progettazione del “Quadrante di Corviale”. Lo sottolineano Auser Lazio e Abitare e Anziani tra i firmatari dell’intesa con la Regione Lazio che coinvolge oltre 70 associazioni nella costituzione di un tavolo di coordinamento.

Leggi: Redattore Sociale, 20/05/2021


IN AGENDA:

27.5.2021 – Secondo appuntamento del ciclo di incontri Auser e Spi Cgil su Alimentazione, Salute e Benessere

Giovedì 27 maggio dalle ore 15 alle 17,30 si terrà il secondo appuntamento del ciclo di tre incontri su Alimentazione, Salute e Benessere promossi da Auser e Spi Cgil con la collaborazione del dott. Paolo Pigozzi.
Argomento dell’incontro: “muoversi per restare vivi. L’attività fisica è un pilastro fondamentale per la prevenzione, ma anche per riacquistare la salute, fisica e psichica. Socrate, le multinazionali e noi. Il movimento quotidiano”.
Paolo Pigozzi è medico dal 1977. Collabora con diverse riviste ed è autore di numerosi testi tra cui “Colazione da re” – Edizioni Liberetà, 2018 – diffuso a livello nazionale e occasione di numerose iniziative Auser/Spi a livello territoriale. Collabora con la rivista Liberetà.
Il link per accedere alle videoconferenze è il seguente: https://spicgil.adobeconnect.com/benessere


31.5.2021 – Recovery plan, quale sussidiarietà?

Il prossimo 31 maggio un webtalk promosso da Vita con Avvenire in cui quattro rappresentanti della società civile, Andrea Morniroli, Francesco Marsico, Stefano Granata e Anna Lisa Mandorino interloquiranno con i rappresentanti dei partiti, Giuseppe Provenzano, Maria Chiara Gadda, Maria Teresa Bellucci e Maurizio Lupi.

Leggi: Vita


7/14/21/28 maggio ore 15.00/17.00 CAREGIVER DAY 2021: SENTIERI DI CURA POST COVID- 19 – UNDICESIMA EDIZIONE

E’ trascorso un lungo, difficile anno in cui la pandemia ha cambiato profondamente le nostre esistenze. La cura ha mostrato di essere essenziale nel dare speranza, accoglienza, sostegno. E proprio per questo il prendersi cura va riconosciuto, sostenuto, valorizzato, ma anche riprogettato, riconnesso, integrato nelle nostre vite. Un lavoro di cura sostenibile attraverso servizi di prossimità e welfare di comunità, tra generi e generazioni, tra casa e lavoro, tra distanza e presenza, tra tecnologia e contatto in presenza. Di tutto questo vogliamo parlare insieme nella undicesima edizione del Caregiver Day (giornate dedicate al familiare che si prende cura di un proprio caro) che -dalle ore 15,00 alle ore 17,00 – con accesso gratuito previa iscrizione. avranno luogo da remoto -in modalità webinar – tutti i venerdì del mese di maggio.

Leggi: Caregiver Day


IN EVIDENZA:

Le case della comunità: cosa prevede il PNRR – Qualche criticità significativa

Il Recovery Plan – ovvero Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) – , approvato nello scorso aprile, prevede diversi interventi in campo sanitario. Uno di questi interventi prevede la realizzazione entro il 2026 di 1.288 Case della Comunità. Che cosa sono e come saranno organizzate?
Le Case della Comunità: che cosa sono?
Le Case della Comunità sono strutture sanitarie, promotrici di un modello di intervento multidisciplinare, nonché luoghi privilegiati per la progettazione di interventi di carattere sociale e di integrazione sociosanitaria. La sede della Casa della Comunità deve essere visibile e facilmente accessibile per la comunità di riferimento perché è il luogo dove il cittadino può trovare una risposta adeguata alle diverse esigenze sanitarie o sociosanitarie.
In queste strutture, al fine di poter fornire tutti i servizi sanitari di base, il Medico di Medicina Generale e il Pediatri di Libera lavorano in équipe, in collaborazione con gli infermieri di famiglia, gli specialisti ambulatoriali e gli altri professionisti sanitari quali logopedisti, fisioterapisti, dietologi, tecnici della riabilitazione e altri. La presenza degli assistenti sociali nelle Case della Comunità rafforzerà il ruolo dei servizi sociali territoriali nonché una loro maggiore integrazione con la componente sanitaria assistenziale.
La figura chiave nella Casa della Comunità sarà l’infermiere di famiglia, figura già introdotta dal Decreto Legge n. 34/2020 che, grazie alle sue conoscenze e competenze specialistiche nel settore delle cure primarie e della sanità pubblica, diventa il professionista responsabile dei processi infermieristici in famiglia e Comunità.

Leggi: Welforum


Vaccini: beni pubblici mondiali garantiti a tutti

“Da un grande potere derivano grandi responsabilità”, oggi questa frase di Voltaire, resa famosa dal fumetto dell’Uomo Ragno, dovrebbe diventare il motto dell’industria farmaceutica europea ed occidentale, con la postilla che la frase vale anche all’inverso: non c’è potere senza responsabilità, e senza la legittimità che ne deriva. Per questo credo che, in questo momento di crisi, il grande potere ottenuto dalla cause farmaceutiche con i vaccini di cui detengono i brevetti vada esercitato con grande responsabilità.
In gioco non ci sono solo milioni di vite di cittadini dei Paesi in via di sviluppo, ma anche la legittimità di un settore chiave per l’Ue come quello farmaceutico e delle regole sulla proprietà intellettuale che sono fondamentali alla sua esistenza. Per questo motivo nella sessione plenaria di aprile del Parlamento europeo ho votato a favore di quegli emendamenti che definivano i vaccini “beni pubblici mondiali garantiti a tutti” e quelli che invitavano l’Unione europea a “sostenere l’iniziativa promossa da India e Sudafrica presso l’Omc, finalizzata a una sospensione temporanea dei diritti di proprietà intellettuale” e per questo ritornerò sul tema anche nella prossima seduta plenaria.
Per mesi chi ha appoggiato la sospensione dei brevetti è stato considerato velleitario ed estremista, ma oggi il cambio di posizione dell’amministrazione americana ci dà ragione e anche l’Unione europea deve riconsiderare le sue posizioni in uno spirito di concretezza e di cooperazione con tutti gli stakeholder.

Leggi: Welforum


La promozione del diritto di invecchiare a casa propria

Grazie al supporto del terzo settore, è stato possibile individuare risposte alternative alle esigenze dei cittadini più fragili sorte durante la pandemia. Lo sportello badanti del Comune di Lodi Vecchio offre un’interessante opportunità, sia per i cittadini alla ricerca di un’assistente familiare che per coloro che sono alla ricerca di un’occupazione.- di Alice Scabiosi (Assistente sociale Comune di Lodi Vecchio), Simone Fabiano (Assessore Servizi sociali Comune di Lodi Vecchio)
I servizi sociali hanno sempre svolto un ruolo rilevante all’interno degli interventi che, nel corso degli anni, le varie amministrazioni comunali hanno attuato a favore della popolazione. L’attenzione e la cura delle fragilità sociali hanno rappresentato una sorta di filo rosso che ha connotato le politiche sociali delle amministrazioni nel corso dei vari decenni. Tuttavia, benché il monitoraggio e il sostegno alle povertà sociali fossero ben strutturati e collaudati, la crisi pandemica da Covid-19 ha sollecitato un repentino rinnovamento dell’assetto dei servizi pubblici ed un rapido superamento delle modalità di lavoro collaudate negli anni. Questo improvviso cambiamento ha offerto, allo stesso tempo, lo stimolo per la creazione di nuove forme di risposta ai bisogni e alle povertà.
Le sfide sociali legate alla crisi del Covid-19 hanno rappresentato l’impulso per mettere sotto una lente d’ingrandimento le prassi operative e gli standard di servizio fino ad allora adottati dall’Amministrazione comunale durante il precedente periodo di “normalità”. In fondo, la crisi epidemiologica ha funzionato come una sorta di “stress-test” sull’abituale realtà dei servizi sociali ed in particolar modo per quella fascia di anziani che è stata particolarmente colpita dal virus. Tutto questo permette ora di cogliere aspetti positivi e criticità, con una lucidità di analisi che la normalità non avrebbe probabilmente consentito.

Leggi: I Luoghi della Cura


Riequilibrare Nord e Sud per costruire il Welfare delle opportunità

Lezioni della storia
Il Presidente del Consiglio Draghi, aprendo i lavori della Conferenza “SUD–Progetti per ripartire”, promossa dal Ministro Carfagna, ha affermato, con la sua consueta chiarezza, la necessità di imprimere nuovo impulso al processo di convergenza tra Mezzogiorno e centro-Nord che è fermo da decenni. Anzi, dagli inizi degli anni ’70 a oggi è grandemente peggiorato. Il prodotto per persona nel Sud è passato dal 65% del Centro Nord al 55%. Negli ultimi anni, c’è stato un forte calo negli investimenti pubblici, che ha colpito il Sud ovviamente insieme al resto del Paese. Tra il 2008 e il 2018, la spesa pubblica per investimenti nel Mezzogiorno si è infatti più che dimezzata ed è passata da 21 a poco più di 10 miliardi.
Tali evidenze e le nuove e significative opportunità offerte dai Piani Europei di rilancio non possono tuttavia lasciare in ombra i limiti mostrati dal Sud: abbiamo imparato che tante risorse non portano necessariamente alla ripartenza del Mezzogiorno. Ci sono due problemi: uno nell’utilizzo dei fondi europei, l’altro nella capacità di completamento delle opere pubbliche.
Di certo, anche queste difficoltà dimostrano la persistenza di una Questione meridionale, che ha forme e caratteristiche diverse rispetto ai decenni passati. D’altra parte, l’analisi storica, economica e sociale più critica riconosce che – insieme all’eredità di un profondo sottosviluppo e ad un livello di diffusa povertà materiale e culturale – vi sia stato e vi sia un problema di classi dirigenti che hanno alimentato immobilismo, clientele, malaffare e organizzazioni criminali. Così come non può – tale critica – accettare l’immagine di un Sud che vive alle spalle del resto del Paese.

Leggi: Welforum


SEGNALAZIONI:

Poste: pensioni giugno in pagamento dal 26 maggio

Anche le pensioni del mese di giugno saranno accreditate a partire da mercoledì 26 maggio per i titolari di un Libretto di Risparmio, di un Conto BancoPosta o di una Postepay Evolution. I titolari di carta Postamat, Carta Libretto o di Postepay Evolution potranno prelevare i contanti da oltre 7.000 Atm Postamat, senza bisogno di recarsi allo sportello. Lo comunica Poste Italiane in una nota.
In continuità con quanto fatto finora e con l’obiettivo di evitare assembramenti, si legge, il pagamento delle pensioni in contanti avverrà secondo la seguente turnazione alfabetica che potrà variare in base al numero di giorni di apertura dell’Ufficio Postale di riferimento. Pertanto, comunica Poste, il calendario per i prelievi seguirà lo schema: i cognomi dalla A alla B mercoledì 26 maggio; dalla C alla D giovedì 27 maggio; dalla E alla K venerdì 28 maggio; dalla L alla O sabato mattina 29 maggio; dalla P alla R lunedì 31 maggio; infine dalla S alla Z martedì 1° giugno.
Poste Italiane ricorda inoltre “che i cittadini di età pari o superiore a 75 anni che percepiscono prestazioni previdenziali presso gli Uffici Postali e che riscuotono normalmente la pensione in contanti, possono richiedere, delegando al ritiro i Carabinieri, la consegna della pensione a domicilio. Le modalità di pagamento anticipato delle pensioni – si legge ancora – hanno carattere precauzionale e sono state introdotte con l’obiettivo prioritario di garantire la tutela della salute dei lavoratori e dei clienti di Poste Italiane. È necessario indossare la mascherina protettiva, entrare nell’Ufficio Postale solo all’uscita del cliente precedente e tenere la distanza di almeno un metro, sia in attesa all’esterno sia nelle sale aperte al pubblico”, conclude la nota di Poste.

Leggi: Inca


Pensioni: certificazione del diritto per il personale scolastico

“Si avvia a conclusione, anche quest’anno positivamente e nei tempi programmati, l’operazione di certificazione del diritto alla pensione per il personale del comparto scuola, svolta da Inps in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione.” L’Inps fa sapere che alla data del 20 maggio ha già completato, anche grazie all’impegno delle scuole e dell’Amministrazione scolastica, la definizione del 95% delle certificazioni del diritto alla pensione in relazione alla platea interessata.
In un comunicato stampa pubblicato sul sito istituzionale, l’Istituto sottolinea come ciò permetterà al Ministero dell’Istruzione di realizzare in tempi utili le operazioni di mobilità e di immissione in ruolo del personale in funzione dell’avvio del nuovo anno scolastico.
Considerando le verifiche con esito positivo, l’Istituto afferma che risultano certificati i diritti alla pensione per 42.204 nominativi (31.873 del personale docente; 9.235 del personale ATA; 581 insegnanti di Religione; 406 dirigenti scolastici; 109 nel personale educativo). Sono stati dunque pienamente raggiunti gli obiettivi, grazie anche all’intenso lavoro tra gli uffici territoriali delle due Amministrazioni, nonostante le difficoltà del lungo periodo di emergenza sanitaria e la prevalente attività in smart working. La collaborazione tra Inps e Ministero dell’Istruzione ha inoltre permesso, a livello centrale, attraverso una cabina di regia dedicata, di risolvere le criticità riscontrate sui dati trasmessi in relazione alle posizioni assicurative dei dipendenti per la liquidazione della pensione.

Leggi: Inca

 

 

 

 

 

Cantieri, muoiono gli anziani

I dati dell’osservatorio Fillea parlano chiaro. Nei primi due mesi del 2021, il 43% dei morti sul lavoro in edilizia è tra i 40 ed i 60 anni, un altro 43% è di over 60, di cui 3 ultrasettantenni. Si tratta addirittura del 170% in più rispetto all’anno scorso
Nelle costruzioni si continua a morire di lavoro. E i morti sono sempre più spesso lavoratori anziani. Il comparto dell’edilizia, anche in questi primi mesi del 2021 resta uno dei settori più a rischio, seguito dai lapidei. Secondo il monitoraggio indipendente della Fillea Cgil, sono stati 32 gli infortuni fatali nei primi due mesi dell’anno.
E’ un dato in enorme crescita, tra l’altro: si tratta addirittura del 170% in più rispetto all’anno scorso, il doppio delle vittime registrate nel 2019. Nei cantieri italiani si muore soprattutto per caduta dall’alto (48%) o travolti da materiali (26%) Ma a preoccupare il sindacato c’è anche l’età dei lavoratori morti sul lavoro, sempre più avanti con gli anni: il 43% delle vittime è tra i 40 ed i 60 anni, il 43% over 60, di cui 3 ultrasettantenni.

Leggi: Collettiva


NEWS:

lunedì 17 maggio 2021
La prevenzione è ancora il fanalino di coda del Ssn

Scarsi investimenti e tagli al personale dedicato e l’epidemia di COVID 19 ha peggiorato le cose. Si è avvertita in gran parte del Paese la carenza di coordinamento regionale per le attività di sanità pubblica e di tutela della salute collettiva, specie nella prima fase dell’epidemia, che ha determinato gravi criticità nel sistema
Con un investimento nella Prevenzione dello 0,5 per cento contro la media Europea del 2,9 per cento, il nostro Paese occupa il fanalino di coda della classifica stilata in questo delicato ambito. Ed ancora in 10 anni, dal 2008 al 2018 si è registrato per gli Operatori della Prevenzione in materia di Salute e Sicurezza sul Lavoro quasi il dimezzamento degli organici, da 5.060 a 3.246.
Questo ed altri temi che fotografano le criticità di un settore di primo piano della Sanità Pubblica, soprattutto in questo periodo pandemico da Sars-Cov-2, sono stati elencati in una nota inviata alcune ore fa al Presidente del Consiglio Mario Draghi ed ai Ministri della Salute Roberto Speranza, del Lavoro Andrea Orlando, della Giustizia Marta Cartabia, nonché al Presidente della Conferenza Stato Regioni Massimiliano Fedriga, da parte della CIIP, la Confederazione Italiana Interassociativa della Prevenzione, fondata 30 anni fa, a cui fanno riferimento 13 organizzazioni scientifiche e professionali del settore, per esprime forte preoccupazione per l’aumento degli infortuni, in particolare gravi e mortali, verificatisi in Italia.

Leggi: Quotidiano Sanità, 17/05/2021


domenica 16 maggio 2021
Covid: dove mettere il miliardo di euro in pensioni che l’Inps risparmia ogni anno

Considerando l’alternativa, invecchiare è la miglior cosa che possa capitare nella vita. Possibilmente in salute. Sappiamo che purtroppo non va sempre così. In Italia ci sono 3 milioni di non autosufficienti (5% della popolazione) e il loro numero è destinato a raddoppiare entro il 2030. Parliamo di persone che non sono in grado di fare niente da soli e hanno bisogno di un accompagnamento. E allora proviamo a metterci nei loro panni: cosa devono fare per avere il sostegno a cui hanno diritto?
In Italia ci sono 3 milioni di non autosufficienti (5% della popolazione) e il loro numero è destinato a raddoppiare entro il 2030
Odissea tra uffici e sportelli
Per il riconoscimento di una invalidità al 100% perché non riesco a camminare, lavarmi, vestirmi né a mangiare senza l’aiuto di un accompagnatore, devo andare dal medico di famiglia che mi fa la certificazione, che poi invio all’Inps per ottenere un codice identificativo. Con questo codice vado a fare la visita medica all’Asl, e poi presento online la domanda. Ma se non ho dimestichezza posso rivolgermi ad un patronato. A questo punto il mio caso viene esaminato da una commissione presieduta da un medico Inps. Una volta ricevuto dall’Istituto di previdenza il verbale di indennità civile, compilo il modulo AP70 che mi consente di ricevere dalla stessa Inps l’indennità di accompagnamento di 522,10 euro al mese, indipendentemente dal reddito. Non ci sono dati ufficiali sui tempi di questo iter, ma le esperienze raccolte sul campo dicono che passano dai cinque ai sei mesi.

Leggi: Corriere della Sera, 16/05/2021


venerdì 14 maggio 2021
Con la pandemia raddoppiati gli infortuni in casa

L’allarme lanciato dall’Inail riguarda soprattutto le casalinghe
Lavori in casa, raddoppiano gli infortuni e le casalinghe sono sempre più a rischio proprio dentro le mura domestiche a causa dei carichi di lavoro e dell’incremento dell’età di chi si prende cura della famiglia a titolo gratuito. Oltre 90mila sono le donne che in Umbria si dichiarano casalinghe secondo l’Istat, e quasi la metà di queste ha oltre 65 anni. Di contro aumentano anche i rischi in casa: infatti, secondo quanto emerge dagli ultimi dati disponibili dell’Inail, gli infortuni domestici sono quasi raddoppiati in un anno: nel 2019 45 sono state le denunce presentate all’Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro (contro le 27 del 2018 e le 15 del 2017). La maggior parte degli infortuni sono stati registrati nella provincia di Perugia (29) e hanno riguardato soprattutto fratture dovute a cadute accidentali nelle abitazioni durante le faccende domestiche.
Di tutte le denunce presentate all’Inail 20 sono state accettate dall’Istituto senza ottenere però un indennizzo. Un altro dato preoccupante è che gli incidenti domestici sono più frequenti ai danni delle casalinghe con un’età compresa tra i 60-65 anni, a dimostrazione che nell’ambito famigliare sono sempre più le persone anziane a prendersi cura della famiglia non senza, appunto, conseguenze.

Leggi: Il Messaggero, 14/05/2021


venerdì 14 maggio 2021
Invecchiare a casa è meglio

Ci troviamo in un momento cruciale per gli anziani. In tanti, troppi, se ne sono andati con il Covid. Chi è rimasto spesso ha trovato tanta solitudine, poca assistenza domiciliare, servizi carenti.
Le questioni sul campo della non autosufficienza sono molteplici. Una legge quadro è in arrivo, secondo quando previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. I sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil vigilano e hanno avviato un confronto con il governo per condurre in porto questo importante risultato, da anni reclamato a gran voce.
Quando si parla di non autosufficienza si parla anche di domiciliarità, ovvero del diritto di invecchiare a casa propria, diritto per il quale il sindacato dei pensionati della Cgil si batte da anni, anche con la contrattazione territoriale e con iniziative di riflessione come quella che si è svolta ieri a Bari dal titolo Abitare e Domiciliarità, quando invecchiare a casa è meglio.
La domiciliarità riguarda anche tanti anziani che non sono ancora non autosufficienti ma che hanno bisogno di assistenze e di cure. Pensare a un modo per ritardare il più possibile la loro ospedalizzazione vuol dire innanzitutto difendere il diritto di vivere a casa propria e garantire una vecchiaia dignitosa, ma significa anche non gravare troppo sul sistema sanitario nazionale con i costi elevatissimi che un’ospedalizzazione comporta. Oggi però non è sempre facile trovare alternative domiciliari all’ospedale.

Leggi: Liberetà, 14/05/2021


giovedì 13 maggio 2021
Il monito della Corte Costituzionale: “In sanità è necessario un esercizio forte, da parte dello Stato, del potere di coordinamento e correzione delle inefficienze regionali”

“Un esercizio inadeguato di questo potere non solo comporta rischi di disomogeneità ma può ledere gli stessi livelli essenziali delle prestazioni. Questo problema di fondo si è riproposto nel contesto attuale, pure caratterizzato dalla competenza esclusiva dello Stato in materia di profilassi internazionale, competenza che avrebbe dovuto garantire quell’unitarietà di azione e di disciplina che la dimensione nazionale dell’emergenza imponeva”. Così il Presidente Giancarlo Coraggio nella sua relazione sull’attività della Consulta.
“La peculiarità di un servizio sanitario nazionale ma a gestione regionale richiede un esercizio forte, da parte dello Stato, del potere di coordinamento e di correzione delle inefficienze regionali: un esercizio inadeguato di questo potere non solo comporta rischi di disomogeneità ma può ledere gli stessi livelli essenziali delle prestazioni, sul cui rispetto, anche nel 2020, la Corte si è più volte soffermata. Questo problema di fondo si è riproposto nel contesto attuale, pure caratterizzato dalla competenza esclusiva dello Stato in materia di profilassi internazionale, competenza che avrebbe dovuto garantire quell’unitarietà di azione e di disciplina che la dimensione nazionale dell’emergenza imponeva e tutt’ora impone”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 13/05/2021


giovedì 13 maggio 2021
La Rsa si sposta a casa degli anziani

Il programma di assistenza dal nome “Rsa aperta” ha l’obiettivo di consentire alla persona anziana non autosufficiente o affetta da demenza di rimanere nella propria casa, rinviando il ricovero in una struttura residenziale. Nella sostanza, un team scelto dalla Rsa si reca a domicilio dal paziente per fornire una serie di prestazione gratuite, da quelle assistenziali a quelle riabilitative. Si prevede la possibilità di attuare interventi infermieristici e di stimolazione cognitiva, non tralasciando la gestione dei disturbi del comportamento e delle problematiche legate a malnutrizione e disfagia alle attività motorie all’igiene personale. In certi casi è prevista la consegna di pasti caldi sette giorni su sette e la pulizia dell’alloggio.
Un altro aspetto del programma riguarda il supporto al caregiver, attraverso consulenze personalizzate, sia per l’adattamento degli spazi domestici, sia per affrontare problemi di carattere comportamentali. Per “Residenza aperta” si intende anche la possibilità di aprire la struttura ad attività fisiche di mantenimento e di animazione, e – contemporaneamente – di offrire la un ricovero temporaneo nei casi necessari, a causa di una riacutizzazione della malattia o per garantire un periodo di riposo ai familiari. Questo modello di welfare di prossimità è nato in Lombardia ed è attivo in Liguria, Piemonte e Veneto, e ogni Regione presenta regole diversificate di accesso e gestione. In tutti i casi si rivolge a persone con demenza certificata e a tutti gli over 75 non autosufficienti, invalidi al 100%.

Leggi: Centro Studi 50&Più, 13/05/2021


giovedì 13 maggio 2021
“Trasformare le Rsa in servizio di supporto a famiglie e anziani”

Controlli Nas, Messina (Senior Italia FederAnziani): “Nessuna giustificazione possibile per situazioni di abbandono e sovraffollamento intollerabile”. La necessità di un modello integrato nella rete assistenziale territoriale e e centrato sulla domiciliarità
“È gravissimo che in un momento così difficile nella vita del Paese, che vede un grande sforzo unitario per il superamento della pandemia, e l’impegno quotidiano di migliaia di persone, tra medici, infermieri, operatori sanitari, per salvare la vita dei nostri anziani, ci sia invece chi specula sulla pelle di questi ultimi, chi ne calpesta la dignità e addirittura ne mette a rischio la salute e la vita”. E’ il commento di Roberto Messina, presidente di Senior Italia FederAnziani in merito all’esito dei controlli effettuati dai Nas in 572 strutture per anziani che hanno portato a rilevare irregolarità nel 25% delle strutture.
“Il bilancio dell’azione dei Nas, come sempre puntuale e impeccabile, è pesantissimo: quello che emerge è che in Italia purtroppo tra le strutture residenziali per anziani, a fronte di una maggioranza pienamente rispettosa delle regole, se ne annoverano anche molte poco o per niente sicure, tanto più in un momento delicato come quello che stiamo attraversando.

Leggi: Redattore Sociale, 13/05/2021


giovedì 13 maggio 2021
“The Father”, nella testa di un anziano che si perde. E di chi si prende cura di lui

Il 20 maggio in sala il film di Florian Zeller, che racconta l’insorgere e l’avanzare della demenza: la confusione e lo smarrimento del padre, ma anche la disperazione dei suoi caregiver, diventano esperienza vissuta. Dalla casa all’istituto, la “cura” degli anziani al centro della scena. E della storia che stiamo attraversando
Anthony smarrisce continuamente il suo orologio, sospetta che qualcuno glielo abbia rubato: accade almeno una volta al giorno, ormai, impegnandolo in una ricerca affannosa e continua. “Succedono cose strane”, dichiara spesso, cercando di convincere sua figlia Anne che il problema sia fuori, e non dentro la propria testa. Poi arriveranno le lacrime, il pianto disperato, a segnare la resa: insieme all’orologio, Anthony sta smarrendo inesorabilmente la capacità di governare il tempo, di orientarsi
nello spazio, di riconoscersi e riconoscere. E piangendo, tornerà fanciullo, tra le braccia di un’infermiera che sarà la nuova mamma, in quella nuova casa che si chiama casa di riposo.

Leggi: Redattore Sociale, 13/05/2021


mercoledì 12 maggio 2021
Pnrr: Sindacati, bene l’istituzione di un tavolo tecnico/politico di confronto sulla non autosufficienza

“L’incontro con il Governo sull’esigenza di varare una legge quadro sulla non autosufficienza è stato positivo”. Lo dichiarano in una nota congiunta i Segretari confederali di Cgil, Cisl, Uil, Rosanna Dettori, Andrea Cuccello, Domenico Proietti ed i Segretari Generali della Federazione dei Pensionati, Ivan Pedretti, Piero Ragazzini, Carmelo Barbagallo, al termine dell’ incontro in videoconferenza con i Ministri del Lavoro e della Salute, Andrea Orlando e Roberto Speranza.
“È positivo che Il Pnrr abbia fatto propria la nostra proposta di una legge quadro per le persone non autosufficienti, ma la sua approvazione deve avvenire adesso e non a fine legislatura nel 2023. Se questa è davvero la sfida per il welfare, il fattore tempo è determinante”. “Questa riforma – sottolineano i sindacalisti – deve affrontare in maniera coordinata i diversi bisogni che scaturiscono dalle conseguenze dell’invecchiamento della popolazione finalizzato ad offrire le migliori condizioni per mantenere la massima autonomia possibile. Le risorse del welfare socio sanitario per la non autosufficienza, previste dal Pnrr, non sono sufficienti rispetto al fabbisogno stimato per un primo pacchetto di interventi (dai 7,5 ai 9 miliardi di euro), considerando che vanno resi strutturali i finanziamenti per le indispensabili assunzioni di personale”.

Leggi: Auser, 12/05/2021


mercoledì 12 maggio 2021
Non autosufficienza, la legge c’è. Avanti il confronto

Finalmente una legge sulla non autosufficienza. A prevederla, come abbiamo raccontato nei giorni scorsi, è il Piano nazionale di ripresa e resilienza. I sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil ieri hanno incontrato i Ministri del Lavoro Andrea Orlando e della Salute Roberto Speranza per fare il punto. L’obiettivo per i sindacati è partecipare alla scrittura della legge quadro.
“Nel Pnrr c’è scritto nero su bianco l’impegno del governo a definire una legge nazionale sulla non autosufficienza, come chiedevamo da tempo. Ora quella legge va scritta”, dicono i segretari generali di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil Ivan Pedretti, Piero Ragazzini e Carmelo Barbagallo.
“È positivo che Il Pnrr abbia fatto propria la nostra proposta di una legge quadro per le persone non autosufficienti, ma la sua approvazione deve avvenire adesso e non a fine legislatura nel 2023″, hanno detto al termine dell’incontro. “Se questa è davvero la sfida per il welfare, il fattore tempo è determinante”.
Per i sindacati dei pensionati la riforma deve affrontare in maniera coordinata i diversi bisogni che scaturiscono dalle conseguenze dell’invecchiamento della popolazione finalizzato ad offrire le migliori condizioni per mantenere la massima autonomia possibile.

Leggi: Liberetà, 12/05/2021


martedì 11 maggio 2021
C’è tempo sino a tutto il 2022 per pagare i lavori del superbonus in condominio, senza più l’obbligo di eseguire il 60% dei lavori entro giugno.

Slitta invece al 30 giugno 2023 il termine per i lavori negli ex Iacp. Confermato il termine per le persone fisiche proprietarie di palazzine da 2 a 4 unità immobiliari: anche per loro c’è tempo sino al 31 dicembre 2022 ma solo se avranno, loro sì, realizzato almeno il 60% dei lavori entro il 30 giugno 2022. La modifica è prevista dall’articolo 1, commi 3, 4 , 5 e 8, del Dl 59/ 2021 (in vigore dall’8 maggio) , che reca le misure urgenti per il Fondo complementare al Pnrr.
I vantaggi
Maggiori certezze quindi, per chi in condominio ha intenzione di iniziare i lavori, anche se siamo lontani dalla proroga generalizzata al 2023. Sinora il limite del 60% entro giugno era previsto proprio per i condomìni, che invece possono organizzarsi come meglio credono. E questo è certamente un vantaggio, data l’enorme difficoltà di avvio dell’operazione, che richiede tempi lunghi di decisione anche a fronte di una realizzazione magari veloce. Compatibilmente con la situazione attuale di carenza di manodopera specializzata, materiali e ponteggi

Leggi: Il Sole 24 Ore, 11/05/2021


DALLE REGIONI:

martedì 18 maggio 2021
“Prendi in casa uno studente”: 650 convivenze a Milano dal 2004

Il progetto finora si è rivolto agli anziani, ma adesso viene esteso anche a famiglie, coppie e single che potranno ospitare un under 35. Al via la campagna di comunicazione
Dal 2004 il progetto “Prendi in casa” offre alloggi a under 35, ospiti di anziani che hanno una camera in più. Finora sono state avviate oltre 650 convivenze. Ora viene esteso e anche famiglie, coppie e single potranno accogliere nelle loro case lavoratori o studenti fuori sede. MeglioMilano, associazione fondata nel 1987 da Camera di Commercio, Unione Confcommercio e Automobile Club di Milano e che gestisce il progetto, ha quindi lanciato una campagna di comunicazione sui social media. “Prendi in casa è un progetto che ha l’obiettivo di offrire alloggi a prezzi accessibili per i giovani -spiegano gli organizzatori-. È una possibilità per i residenti (proprietari di casa o titolari di contratto di affitto) di condividere le spese di casa, creando un contesto familiare e di sostegno reciproco”.
“È un progetto innovativo -aggiunge MeglioMilano- perché sperimenta un nuovo modo di abitare, che trasforma il bisogno abitativo dei giovani in un’opportunità di socialità per i residenti e per creare coesione sociale tra i nuovi e i vecchi milanesi creando relazioni virtuose di sostegno reciproco”.

Leggi: Redattore Sociale, 18/05/2021


lunedì 17 maggio 2021
Marche, le assistenti sociali ci “mettono la faccia” (e si raccontano)

Otto i progetti selezionati per la nuova edizione dell’iniziativa ideata dalla Commissione Comunicazione dell’Ordine regionale. Video e parole per promuovere il lavoro dell’assistente sociale e i progetti sul territorio
Sono 8 i progetti selezionati per la nuova edizione di “Mettiamoci la faccia”, l’iniziativa ideata dalla Commissione Comunicazione dell’Ordine Assistenti Sociali delle Marche, presieduta da Sara Concetti. Otto interessanti progetti, come ha ribadito la presidente uscente dell’Ordine Marzia Lorenzetti, che verranno raccontati attraverso video ed articoli per promuovere il lavoro dell’assistente sociale. “Oltre all’importante attività portata avanti dalla Commissione Comunicazione in questi anni – ha spiegato – è sempre più necessario far uscire questi racconti dal nostro territorio. Attraverso Mettiamoci la faccia, infatti, diamo la possibilità alle assistenti sociali delle Marche di veicolare le proprie progettualità, creando al contempo delle finestre aperte su tutto il panorama nazionale, anche grazie alla preziosa collaborazione instaurata con l’agenzia Redattore Sociale”.

Leggi: Redattore Sociale, 17/05/2021


IN AGENDA:

19.05.2021 – Alimentazione, benessere, salute: tre incontri online con il dott. Paolo Pigozzi. Una iniziativa Auser e Spi Cgil

Tre incontri online aperti a tutti con il dott. Paolo Pigozzi per parlare di alimentazione sana, benessere e salute. Iniziativa promossa da Auser e Spi Cgil. Si comincia il 19 maggio con il tema “Mangiar bene per vivere bene.Come mantenere il nostro organismo e il sistema immunitario il più possibile in salute anche in tempi di pandemia. Tra scienza e tradizione. Riflessioni, suggerimenti e qualche ricetta”. L’appuntamento successivo si terrà il 27 maggio durante il quale si parlerà di “Muoversi per restare vivi”, terzo e ultimo incontro il 9 giugno con “Il cibo dell’anima. Ridurre lo stress, nutrire la mente e lo spirito per rinforzare il sistema immunitario e vivere felici e contenti. Un obiettivo che tutti meritiamo di raggiungere”.
Tutti gli incontri si terranno online dalle ore 15 alle 17,30 si potrà accedere a questo link

Leggi: Auser


20.05.2021 – Il budget di salute: dalle promesse a quale realtà?

In occasione dell’uscita dell’inserto speciale di Prospettive Sociali e Sanitarie (n.1 – Inverno 2021), welforum.it propone per giovedì 20 maggio 2021 un nuovo seminario gratuito: Il budget di salute: dalle promesse a quale realtà? per il quale saranno richiesti 2 crediti formativi per assistenti sociali.
È possibile iscriversi qui per ricevere il link di partecipazione. Il programma è disponibile qui.


7/14/21/28 maggio ore 15.00/17.00 CAREGIVER DAY 2021: SENTIERI DI CURA POST COVID- 19 – UNDICESIMA EDIZIONE

E’ trascorso un lungo, difficile anno in cui la pandemia ha cambiato profondamente le nostre esistenze. La cura ha mostrato di essere essenziale nel dare speranza, accoglienza, sostegno. E proprio per questo il prendersi cura va riconosciuto, sostenuto, valorizzato, ma anche riprogettato, riconnesso, integrato nelle nostre vite. Un lavoro di cura sostenibile attraverso servizi di prossimità e welfare di comunità, tra generi e generazioni, tra casa e lavoro, tra distanza e presenza, tra tecnologia e contatto in presenza. Di tutto questo vogliamo parlare insieme nella undicesima edizione del Caregiver Day (giornate dedicate al familiare che si prende cura di un proprio caro) che -dalle ore 15,00 alle ore 17,00 – con accesso gratuito previa iscrizione. avranno luogo da remoto -in modalità webinar – tutti i venerdì del mese di maggio.

Leggi: Caregiver Day


31.05.2021 – Recovery plan, quale sussidiarietà?

Il prossimo 31 maggio un webtalk promosso da Vita con Avvenire in cui quattro rappresentanti della società civile, Andrea Morniroli, Francesco Marsico, Stefano Granata e Anna Lisa Mandorino interloquiranno con i rappresentanti dei partiti, Giuseppe Provenzano, Maria Chiara Gadda, Maria Teresa Bellucci e Maurizio Lupi.

Leggi: Vita


IN EVIDENZA:

La povertà energetica e le misure di contrasto – Tra pandemia e PNRR

Che cos’è la povertà energetica?
La povertà energetica è una condizione di inabilità ad accedere ai livelli socialmente e materialmente necessari di consumo energetico, ed è dovuta a una combinazione di fattori come il basso reddito familiare, gli alti costi dell’energia, un consumo energetico elevato a causa della bassa efficienza energetica della casa e degli elettrodomestici. La povertà energetica mette a rischio la salute fisica e mentale, riduce le performance sul lavoro e a scuola e ha anche effetti negativi sull’ambiente.
Come si misura? Poiché la povertà energetica è un fenomeno con diverse cause ed è incorporato in un contesto socio-tecnico complesso, sarebbe difficile misurarla con un solo indicatore. Ecco perché l’osservatorio Europeo della Povertà Energetica (EPOV) indica quattro diversi indicatori primari per misurare la povertà energetica, dei quali due sono il consumo energetico troppo basso e la quota di reddito dedicata alla spesa energetica troppo elevata. Gli altri due indicatori spesso usati per catturare la povertà energetica, sono il ritardo nel pagamento delle bollette e l’incapacità di mantenere la casa adeguatamente calda d’inverno (o fredda d’estate). Tra gli indicatori secondari della povertà energetica è opportuno menzionare la mortalità invernale in eccesso o la presenza di gravi problemi di qualità dell’abitazione, come perdite dal tetto, umidità nei pavimenti, nei muri o nelle fondamenta, muffe e funghi alle finestre.

Leggi: Welforum


Combattere la povertà energetica? Serve un’azione coordinata di istituzioni Ue e società civile

Di fronte all’aggravamento della povertà energetica in Europa indotto dalla pandemia sono necessarie misure urgenti. Tutte le istituzioni a livello europeo, nazionale e locale devono unire le loro forze in un approccio coordinato per affrontare il problema con il coinvolgimento attivo della società civile organizzata, che deve poter svolgere un ruolo chiave nella definizione e nell’attuazione di politiche volte a eliminare la povertà energetica
Nel 2019 la povertà energetica ha toccato circa 35 milioni di persone, calcola Eurostat. La pandemia di Covid-19 ha aggravato le disuguaglianze e il numero delle persone che vivono in condizioni di povertà è aumentato, con il rischio di compromettere seriamente gli sforzi volti a combattere la povertà energetica. Affrontarla può contribuire al raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica, riducendo in tal modo le disuguaglianze nell’Unione europea e sostenendo la ripresa dalla crisi della pandemia di Covid-19.
Deve quindi diventare una priorità nell’ambito degli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS), del Green Deal europeo, e del Pilastro europeo dei diritti sociali, insieme di 20 principi e diritti fondamentali in ambito sociale con cui l’Ue intende mettere al primo posto le tutele lavorative e sociali. Tutte le istituzioni a livello europeo, nazionale e locale, devono unire le loro forze per affrontare la povertà energetica, con il coinvolgimento attivo della società civile organizzata.

Leggi: Vita


Governance e riparto del PNRR per il SSN

Per riparare ai gravi danni sociali ed economici causati dalla pandemia, l’Europa ha potenziato il proprio bilancio pluriennale 2021-2027 con un programma di finanziamento straordinario: il Next Generation EU (NGEU) conta infatti una quantità complessiva di risorse pari a 750 miliardi di euro, dei quali oltre la metà è costituita da sovvenzioni (390 mlrd €). Il NGEU non è solamente un ammontare cospicuo di risorse, ma piuttosto uno strumento programmatico di ripresa economica attraverso cui l’Europa intende dare forma ai pilastri cardine della propria visione strategica per il futuro: transizione ecologica, trasformazione digitale, coesione sociale, territoriale e di genere, crescita sostenibile ed inclusiva, politiche di sostegno per le nuove generazioni, salute e resilienza istituzionale.
Il nostro Paese ha fatto propri questi i principi fondamentali attraverso l’elaborazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza che prevede l’impiego di 191,5 miliardi di euro, ovvero l’ammontare massimo che l’Italia può richiedere nell’ambito del NGEU, suddivisi in 68,9 miliardi di sovvenzioni e 122,6 miliardi di prestiti. A queste risorse vanno poi sommate quelle rese disponibili dal programma di finanziamento REACT-EU (13 miliardi di euro), pensate per il brevissimo periodo da spendere negli anni 2021-2023 secondo normative europea e quelle derivanti dalla programmazione nazionale aggiuntiva (il c.d. fondo complementare, che ammonta a 30,64 miliardi di euro).

Leggi: Welforum


Basta favori iniqui, rafforziamo il welfare

Affrontare le iniquità e i buchi dei bonus e delle agevolazioni fiscali richiede un deciso cambio di rotta a favore del rafforzamento del welfare dei servizi, dai servizi sanitari ai servizi sociali ed educativi, fin dalla prima infanzia. Ma cosa intendere per rafforzamento? Rafforzare significa, certamente, investire più risorse: in tutti i servizi appena richiamati, è netta l’inferiorità della spesa pubblica italiana rispetto alla spesa media del resto dei paesi europei. Le risorse, tuttavia, non sono tutto. Nonostante gli esempi di successo, l’offerta pubblica si dimostra in troppi casi carente e sono altresì evidenti i limiti dei tentativi di contrastare le carenze pubbliche con l’introduzione di elementi di quasi mercati, quali le remunerazioni incentivanti e le esternalizzazioni. In molti casi, l’esito è stato null’altro che l’aggiunta di un male ad un altro. Basti pensare ai direttori generali del Ssn remunerati per tagliare la capacità in eccesso che sarebbe stata così utile per affrontare la pandemia. Rafforzare il welfare dei servizi richiede dunque di occuparsi anche di come migliorare le modalità di erogazione. Vorrei proporre alcune indicazioni, per quanto succinte. Primo, va rafforzata la natura di rete dei servizi. Prevenire e soddisfare bisogni richiede un insieme composito di interventi. Non basta la somma di prestazioni. Le reti soddisfano esattamente questo obiettivo. Permettono di offrire percorsi integrati, radicati nei diversi territori.

Leggi: Bollettino Adapt


Gioco d’azzardo e alcol in età anziana: una ricerca dell’Ordine Assistenti Sociali Lombardia

Fenomeni diffusi, ma sommersi e poco indagati. Parliamo del bere tardivo e del gioco d’azzardo in età anziana, affrontati dell’Ordine Regionale degli Assistenti Sociali della Lombardia attraverso una ricerca ad hoc, di cui l’articolo presenta i principali risultati. L’indagine, che ha sollecitato la comunità professionale a “fermarsi” e interrogarsi sul tema, ha indicato bisogni formativi specifici e possibili nuovi ambiti di attività, anche nella prevenzione.
di Beatrice Longoni (Consigliere referente del Gruppo Anziani del CROAS Lombardia), Mirella Silvani (Consigliere Segretario del CNOAS, già Presidente del CROAS Lombardia)
La ricerca “Gioco d’azzardo e alcol in età anziana: pensieri ed esperienze degli assistenti sociali lombardi” è nata dal lavoro del gruppo tematico “Anziani”, uno dei 12 gruppi tematici dell’Ordine Regionale degli Assistenti Sociali della Lombardia (CROAS Lombardia) e ne rappresenta in modo perfetto la funzione e il valore.
L’organizzazione e l’attività dei gruppi tematici e dei 10 gruppi territoriali provinciali è una peculiarità del CROAS Lombardia; negli anni i gruppi hanno prodotto riflessioni, studi e proposte utili sia allo sviluppo dei processi d’intervento professionale, sia alla definizione di piani operativi del sistema sociosanitario e sociale regionale. Da oltre un decennio, i gruppi tematici e territoriali rappresentano il modello scelto dal CROAS Lombardia per promuovere la partecipazione degli iscritti al mandato dell’Ordine: rappresentare la comunità professionale e costituirne l’espressione, a tutela sia dei professionisti sia dei cittadini, riguardo alla qualità dell’intervento.

Leggi: I Luoghi della Cura


Cambio di passo – Servono piani e progetti capaci di esprimere un nuovo modello di abitare accettando la sfida urgente di riscrivere le basi del rapporto Uomo-Natura

Era il secondo dopoguerra quando il boom economico, le necessità della ricostruzione e l’elevata richiesta di alloggi, tra i tanti fattori, determinarono la crescita esponenziale dei centri urbani, la cui voracità di suoli supportata da un’urbanistica espansiva si espresse in tempi talmente rapidi da stravolgere la fisionomia del paesaggio urbano. Con l’inesorabile smantellamento della società mezzadrile anche il suo modello di organizzazione territoriale ha conosciuto la crisi. Una crisi che non si è limitata allo spopolamento, all’abbandono dei vecchi luoghi, i paesi, in favore dei nuovi, in città, ma che ha intaccato qualcosa di più profondo, lo stesso legame tra Uomo e Natura. La periferia urbana si espandeva e in nome del progresso venivano recisi i legami con il mondo agreste, persa la capacità di osservazione dei fenomeni, il rispetto dei tempi e degli spazi della natura. Nel tempo però gli intonaci si sono scrostati rivelando l’obsolescenza di quell’idea di progresso figlia dell’economia lineare e l’obsolescenza della sua traduzione territoriale, che oggi trova nell’espressione di Augé una sintesi tanto efficace quanto preoccupante: non-luogo. Tralasciamo per questa volta l’analisi delle cause, che pure sarebbe necessaria, quello che interessa in questa sede è provare a fornire alcune soluzioni. Il XXI secolo apre le porte ad una nuova consapevolezza: la necessità di rammendare le periferie, per dirla con Piano, consapevolezza che oggi assume una dimensione ancor più forte in relazione alla timida crescita di una cultura della sostenibilità.

Leggi: Fillea-Cgil


Un’idea semplice – Riconnettere bisogni e condizioni dell’abitare in sicurezza nelle città grandi, medie e piccole

Di recente abbiamo assistito a un seminario di ASVIS sulla legge di bilancio 2021 e sul PNRR che il Governo Draghi sta riscrivendo. Si è trattato, come sempre, di un rapporto estremamente dettagliato sullo stato di avanzamento verso gli obiettivi ONU 2030 sulla sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Finita la rassegna puntuale e dettagliata, si avverte sempre l’esigenza di comprendere da quali priorità si debba partire e come. Se ci sono obiettivi più generali con cui riassumere i tanti capitoli e se vi sono ostacoli da rimuovere per poter essere più efficaci. Se è preferibile scegliere un percorso realizzativo top down (da Roma in giù, per intenderci) o invece una filiera di confronto con le istituzioni che parte dai bisogni delle persone e dei territori, come più consono a un’Associazione come la nostra.
Sul primo punto certo le priorità sono tante, ma non possiamo dimenticare quella del lavoro. La necessità urgente di creare nuove occasioni di lavoro per giovani e donne e raggiungere la “piena occupazione”. Un obiettivo che a destra e a sinistra negli ultimi venti anni è stato colpevolmente dimenticato, anche in Europa. La domanda interna è ferma nel nostro paese da molto tempo. Non sarà la ripresa della domanda estera, quando arriverà, a risolvere il problema se non torneranno a crescere consumi e investimenti in Italia.

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SEGNALAZIONI:

Pensionati all’estero: accertamento esistenza in vita
Nei prossimi giorni i pensionati che riscuotono in Europa, Africa e Oceania, ad esclusione dei Paesi Scandinavi e dei Paesi dell’est Europa, riceveranno da Citibank NA i moduli di richiesta di attestazione dell’esistenza in vita. Lo comunica l’Inps in una nota pubblicata sul sito istituzionale, sottolineando come l’accertamento di esistenza in vita dei pensionati che riscuotono all’estero riveste particolare importanza per l’Istituto, in quanto la difficoltà di acquisire informazioni complete, aggiornate e tempestive in merito al decesso dei pensionati espone al concreto rischio di erogare pagamenti non dovuti.
L’accertamento, a partire dal 2012, viene effettuato da Citibank NA, l’Istituto di credito che esegue i pagamenti al di fuori del territorio nazionale per conto dell’INPS. Tuttavia, il diffondersi della pandemia dovuta al Covid-19 ha comportato, a livello globale, l’adozione di misure di contenimento del contagio che hanno avuto un impatto importante anche sulle attività connesse a tale verifica. Pertanto, a tutela dei pensionati e di tutti i soggetti coinvolti, è stata concordata con Citibank una nuova calendarizzazione della campagna di accertamento dell’esistenza in vita.

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NASpI e pensione anticipata: non c’è indebito Inps senza domanda di pensione

Un’altra sentenza del Tribunale di Firenze accoglie il ricorso patrocinato dai legali di Inca condannando l’Inps a restituire le somme trattenute sulla pensione anticipata di un lavoratore, percettore di NASp – di Lisa Bartoli
Ancora una volta l’Inps è condannato a riconoscere il diritto all’indennità di disoccupazione NASpI fino alla effettiva decorrenza della pensione anticipata di anzianità. Dopo la sentenza (n. 1127/2021) della Corte d’Appello di Roma – III sezione Lavoro e Previdenza), anche il tribunale ordinario di Firenze decide in tal senso, accogliendo il ricorso patrocinato dall’avvocato Maria Gabriella Del Rosso, legale di Inca Toscana. Respinta, quindi, l’interpretazione dell’Inps secondo cui L.F., che è stato licenziato dall’azienda per cui lavorava, avrebbe perso il diritto al mantenimento della NASpI, con corrispondente diritto dell’Inps al recupero delle somme versate a tale titolo, nel cosiddetto periodo finestra e quindi dalla maturazione dei requisiti alla pensione, ancora prima di inoltrare domanda di pensionamento.
La dinamica della storia è la stessa di tante altre: L.R. fa domanda di NASpI il 2 gennaio 2019, per disoccupazione involontaria; percepisce l’indennità a partire dal 23 marzo e il 10 settembre dello stesso anno fa domanda di pensione anticipata, che gli viene liquidata con decorrenza il primo ottobre.

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Revisioni invalidità civile: Anmic contro la nuova procedura dell’Inps
L’associazione critica la sospensione immediata della prestazione assistenziale in caso di assenza alla visita. Il presidente Pagano: “Atteggiamento autoritario e penalizzante nei confronti dei cittadini disabili, prima ancora che l’invalido possa fornire motivazione della propria assenza, a prescindere da eventuali disservizi postali”
L’Anmic esprime con forza la propria contrarietà alla nuova procedura semplificata Inps che ha introdotto, a partire dal 7 maggio, la procedura della sospensione immediata della prestazione assistenziale di invalidità civile in caso di assenza alla visita di revisione. “Si tratta dell’ennesimo tentativo da parte dell’Inps di ‘addomesticare’ la legge attraverso l’emissione di circolari e messaggi che ne mutano il senso”, dichiara il presidente nazionale dell’Anmic Nazaro Pagano. “Non sarebbe purtroppo la prima volta, ed è nostra intenzione valutare l’opportunità di ricorrere alle autorità competenti nel perdurare di tale atteggiamento”. L’associazione ricorda come con il messaggio 1835 del 6 maggio scorso, l’Inps ha dato nuova voce all’art. 25 (comma 6 bis del DL 25.6.2014 n. 40 conv. in L. 11.08.2014 n. 114), stabilendo che, nel caso di invito per le visite dov’è prevista la revisione, a prescindere dall’esito della comunicazione postale, l’assenza determinerà in ogni caso la sospensione cautelativa della prestazione economica.

Leggi: Redattore Sociale

 

 

 

NEWS:

martedì 11 maggio 2021
Al via l’Intergruppo parlamentare sulla cronicità: attuare il Piano nazionale

Attuare e monitorare il Piano nazionale sulla cronicità, varato nel 2016, anche alla luce delle difficoltà registrate dal servizio sanitario nazionale ad assistere, su tutto il territorio nazionale, i pazienti cronici nel corso dell’emergenza Covid19. E’ questo l’obiettivo dell’Intergruppo parlamentare che è stato presentato oggi al Senato
Attuare e monitorare il Piano nazionale sulla cronicità, varato nel 2016, anche alla luce delle difficoltà registrate dal servizio sanitario nazionale ad assistere, su tutto il territorio nazionale, i pazienti cronici nel corso dell’emergenza Covid19. E’ questo l’obiettivo dell’intergruppo parlamentare che è stato presentato oggi al Senato, nel corso di una conferenza stampa nella Sala Nassirya, dalla senatrice del Pd Paola Boldrini, vicepresidente della Commissione Sanità, dall’onorevole Nicola Provenza, delegato d’Aula alla Camera del M5s e componente della Commissione Affari sociali, e dalla professoressa Paola Pisanti, che ha contribuito alla redazione del Piano nazionale.

Leggi: Redattore Sociale, 11/05/2021


martedì 11 maggio 2021
Anziani, l’arcivescovo Zuppi: riformare l’assistenza, il loro sacrificio non sia inutile

Questa mattina a Bologna una messa dedicata agli anziani, i più colpiti dalla pandemia. “Facciamo un salto verso un nuovo modo di vivere, ad esempio con un nuovo modo di difendere la fragilità”
Bisogna “insistere” sulla revisione completa della rete di assistenza per gli anziani, perché il loro sacrificio in questo anno di pandemia “non sia stato inutile”. E’ il pungolo del cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, che questa mattina in cattedrale ha celebrato una messa per gli anziani alla presenza dell’immagine della Madonna di San Luca. Zuppi in particolare cita le parole dell’ex assessore regionale ed ex commissario all’emergenza, Sergio Venturi.
“La maggior parte delle vittime della pandemia sono persone anziane- ricorda Zuppi- non dobbiamo dimenticare questo dolore, ma far sì che non sia stato inutile. Facciamo un salto verso un nuovo modo di vivere, ad esempio con un nuovo modo di difendere la fragilità. L’assessore Venturi disse un anno fa che bisogna rivedere tutta l’assistenza e bisogna insistere su questo, perché è importante che la vita di chi è più fragile e anziano sia difesa, anzitutto a casa”, sollecita il cardinale. Questi mesi, continua Zuppi, “sono stati durissimi. Però in realtà possono diventare ancora più luminosi, perché capiamo come l’isolamento può essere sconfitto e capiamo che la solitudine è una tortura. E’ una condizione per tutti insostenibile, perché non siamo fatti per essere soli”.

Leggi: Redattore Sociale, 11/05/2021


martedì 11 maggio 2021
Anziani, l’intergruppo parlamentare: il co-housing per socializzare e combattere la solitudine

È stato il co-housing il tema centrale della quarta riunione dell’Intergruppo Parlamentare per tutelare la longevità voluto dal vicepresidente del Senato, Paola Taverna. Roberto Messina: “Il futuro dell’abitare è rappresentato dallo sviluppo di nuove soluzioni che rispondano ai bisogni di persone desiderose di mantenere la propria autonomia”
È stato il co-housing il tema centrale della quarta riunione dell’Intergruppo Parlamentare per tutelare la longevità voluto dal vicepresidente del Senato, Paola Taverna, che ha presieduto l’incontro a cui hanno dato il proprio contributo il ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, l’assessore alle politiche sociali del Comune di Roma, Veronica Mammì, e Sandro Polci, senior partner Cresme consulting e membro della presidenza del Comitato scientifico di Legambiente.
“Il co-housing è certamente una proposta innovativa – ha detto Taverna – che porta alla socializzazione, contrasta la solitudine e l’esclusione sociale, che insidiano la qualità della vita dei nostri longevi. In Italia se ne parla, se ne conoscono potenzialità e benefici, i privati da tempo hanno dato seguito all’idea progettando e realizzando soluzioni residenziali comuni. Le Istituzioni gradualmente e sporadicamente cominciano a ritenerlo uno strumento per raggiungere molteplicità finalità pubbliche di attuale interesse e di preminente valore. Credo sia necessario incoraggiare la realizzazione di contesti abitativi e residenziali per anziani ancora autosufficienti che desiderino vivere per conto proprio, dove siano disponibili o facilmente accessibili servizi sanitari di base e servizi di supporto alla vita quotidiana.

Leggi: Redattore Sociale, 11/05/2021


lunedì 10 maggio 2021
Visite ad anziani nelle RSA: “Finalmente si è pensato a chi non ha voce. Ora un nuovo modello di assistenza per gli anziani fragili”

Dichiarazione del presidente nazionale Auser Enzo Costa
Siamo molto contenti che il ministro Speranza abbia firmato l’ordinanza che permetterà agli anziani delle RSA di ricevere nuovamente visite di parenti e amici. In sicurezza.
Attendevamo da tempo questa decisione, le condizioni di isolamento totale in cui da 14 mesi erano costretti a vivere gli anziani erano diventate insostenibili, con forti ripercussioni sulle loro condizioni psicofisiche.
Le videochiamate, le stanze degli abbracci, che anche grazie alla nostra rete di volontariato siamo riusciti ad organizzare e favorire in molte strutture, hanno permesso una qualche forma di contatto con l’esterno. Ma ricevere una visita di un proprio caro o di un amico, è un’altra cosa.
L’isolamento totale dal mondo esterno rischiava di diventare una pesante elemento di discriminazione nei confronti di migliaia di anziani fragili, che erano stati vaccinati e poi dimenticati.
Bene quindi che in questa fase generale di riaperture si sia finalmente pensato a chi non ha voce.
Auspichiamo da tempo che si trovi al più presto un modello di assistenza che consenta agli anziani fragili di essere curati e sostenuti nel proprio territorio e a casa propria.

Leggi: Auser, 10/05/2021


lunedì 10 maggio 2021
Rsa, 8 su 10 ancora chiuse. “Aprano tutte. O siano sanzionate”

Dario Francolino (comitato Orsan), ha potuto riabbracciare la mamma dopo 15 mesi. “Ma mi sono presentato con le telecamere dei Tg nazionali. Non tutti possono farlo”. Alessandro Azzoni (comitato Felicita) non è potuto entrare. “Rsa impreparate, ampia discrezionalità ai direttori sanitari e rigidi vincoli per i parenti”
Le Rsa hanno riaperto. La notizia ufficiale circola da sabato, giorno in cui il ministro Speranza ha firmato l’ordinanza nazionale, dando seguito e operatività alla circolare del 30 novembre, che già allora annunciava la riapertura delle strutture alle visite dall’esterno. Le richieste accorate di familiari, soprattutto figli, che da tanti mesi non vedevano i loro anziani sono state quindi ufficialmente accolte. Ma tra l’”ufficiale” e il “reale” a volte c’è di mezzo il mare. Così, mentre alcuni già domenica hanno potuto riabbracciare i propri cari, in un giorno significativo come la festa della mamma, tanti sono ancora in attesa di istruzioni da Rsa tuttora blindate e silenti. E si teme che l’attesa possa durare ancora a lungo. Dario Francolino (presidente del comitato Orsan) è riuscito ad entrare nella Rsa in cui si trova sua mamma; Alessandro Azzoni (presidente dell’associazione Felicita) invece no, come pure Giuseppe Panero (associazione Felicita): tutti aspettano e temono che l’attesa possa, per molti, possa essere ancora lunga.

Leggi: Redattore Sociale, 10/05/2021


lunedì 10 maggio 2021
Recovery Plan. Meno medici di famiglia e più infermieri per le cure territoriali. Per sostenere economicamente la riforma si punta a ridurre accessi in Pronto soccorso e consumo farmaci

Nelle schede tecniche del PNRR italiano si entra nello specifico della riforma della sanità territoriale che vale 7 mld e si analizzano anche le risorse che serviranno per pagare il personale dal 2027 quando i soldi europei finiranno. Ecco punto per punto il Piano del Governo per Case della Comunità, Ospedali di comunità e assistenza domiciliare. IL DOCUMENTO
Case della comunità, potenziamento dell’assistenza domiciliare e Ospedali di comunità rappresentano l’architrave della riforma dell’assistenza territoriale contenuta nel PNRR italiano e per cui dal Recovery Fund verranno utilizzati 7 miliardi di euro tra il 2022 e il 2026.
Ma per far andare a regime tutta la macchina, ovvero pagare tutto il personale necessario serviranno dal 2027 altri 1,3 miliardi che il Governo pensa di trovare aumentando il Fondo sanitario nazionale di 180 mln, riducendo le ospedalizzazioni dei pazienti cronici (134,3 mln), riducendo gli accessi inappropriati al pronto soccorso (719,2 mln) e abbassando la spesa dei farmaci riducendo anche in questo caso le inappropriatezze (329 mln).

Leggi: Quotidiano Sanità, 10/05/2021


lunedì 10 maggio 2021
Superbonus 110%, perché rischia il flop? Come cambiarlo per renderlo più semplice

In un dibattito pubblico online che si è tenuto la mattina del 6 maggio l’Associazione nazionale costruttori edili denuncia che la mancata proroga rischia di determinare una significativa riduzione dei cantieri per l’efficientamento energetico e la messa in sicurezza sismica degli edifici.
L’Ance chiede decisioni tempestive che dicano «in maniera chiara e inequivocabile che ci sarà tempo fino a fine 2023» e che «le procedure saranno più semplici e chiare grazie a un intervento immediato, già nel prossimo decreto legge, volto a ridurre la quantità di carta che bisogna produrre per mettere in sicurezza e rendere meno inquinanti le proprie case»

Leggi: Informazione, 10/02/2021


venerdì 7 maggio 2021
Dl Sostegni. Cgil, Cisl e Uil Fp protestano contro il mancato riconoscimento del ruolo sociosanitario a Oss, assistenti sociali e sociologi

La presa di posizione dopo la non ammissibilità al Senato dell’emendamento approvato dalle Commissioni Bilancio e Finanze. I sindacati: “Governo e Ministero della Salute si impegnino per dare a operatori giusto riconoscimento professionale”
“Ancora una volta, nel decreto legge Sostegni, è stato rifiutato il riconoscimento del ruolo sociosanitario agli Oss, come pure alle assistenti sociali e ai sociologi, la cui definizione specifica risale addirittura al 1979″. Così Michele Vannini, segretario della Fp Cgil, Marianna Ferruzzi, segretaria della Cisl Fp e Maria Vittoria Gobbo, segretario della Uil Fpl.
“Un ritardo inappropriato ed ingiusto rispetto alle profonde modifiche che stanno interessando il sistema sanitario, socio sanitario e socio assistenziale, ancora più stridente alla luce della pandemia che ha evidenziato l’essenziale lavoro svolto da queste figure nel sistema sanitario – affermano i Segretari, che continuano – per di più nel momento in cui si sta rafforzando la pressione per modificare il percorso formativo degli Oss, chiedendo di assumere competenze improprie e fuori da una chiara cornice normativa e contrattuale”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 07/05/2021


venerdì 7 maggio 2021
Recovery Plan. Smi: “Le Case di Comunità sono un modello inadatto. Sì invece a dipendenza ‘atipica’”

Il sindacato lancia le sue proposte sull’assistenza territoriale del PNRR: “Trasformare il Corso di Medicina Generale in Specializzazione a livello universitario e realizzare la dipendenza atipica per le figure convenzionate tuttora prive di tali tutele, come invece previsto in altri paesi europei mantenendo le strutture territoriali già presenti e garantendo le tutele caratteristiche della dipendenza”.
“La previsione nel PNRR della costruzione delle Case della Comunità per la presa in carico dei pazienti desta perplessità in quanto questo modello organizzativo, che coinvolge la medicina generale, con tutti i suoi compiti ad oggi riconosciuti e tutta la rete territoriale dell’assistenza, evidenzia molte criticità e troppe similitudini con le Case della Salute che già hanno visto risultati scadenti in termini di obiettivi di risultato, così come riportato nei dati pubblicati da Agenas nel 2012. Le Case di Comunità, proposte con il PNRR non sembrano differire molto dal precedente e fallimentare progetto di Case della Salute. È prevista, infatti, l’istituzione di una casa di comunità ogni 24.500 abitanti e ancora una volta, non si propone un modello di assistenza territoriale realmente prossimo alle case delle famiglie italiane. Ci chiediamo quanti chilometri dovrà percorrere per recarsi ad una Casa di Comunità un paziente della Puglia o del Lazio? Dal punto di vista dell’articolazione territoriale il criterio legato rigidamente al numero di abitanti (mediamente una Casa ogni 20-25 mila abitanti) non può penalizzare determinati territori (quali territori montani o aree interne o a bassa densità abitativa), delle cui le peculiarità vanno tenuto conto”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 07/05/2021


venerdì 7 maggio 2021

Blocco prolungato degli sfratti all’esame della Consulta

Il Tribunale di Trieste ha sollevato questione di costituzionalità del blocco delle esecuzioni di rilascio . La questione viene sollevata in relazione agli articoli 3 (eguaglianza dei cittadini avanti la legge), 24 (possibilità di tutti di agire in giudizio), 42 (riconoscimento della proprietà privata), 47 (tutela del risparmio), 77 (emanazione di decreti da parte del Governo) e 117, comma 1 (potestà legislativa).
I temi sotto la lente
In particolare, nell’ordinanza di rimessione alla Corte costituzionale, è messa in discussione la costituzionalità dell’articolo 103, comma 6 del Dl 17 marzo 2020, n.18, come convertito e modificato, «con cui – scrive David Di Paoli Paulovich, giudice dell’esecuzione pendente e interessata al caso – fu disposta la «sospensione» dell’esecuzione dei «provvedimenti di rilascio degli immobili», nonché dell’articolo 13, comma 13, del Dl 31 dicembre 2020, n. 183, come convertito, «sia nella parte in cui – scrive sempre il giudice dell’esecuzione – sospende i provvedimenti di rilascio anche per situazioni estranee all’emergenza sanitaria quali le situazioni di morosità relativa al «mancato pagamento del canone alle scadenze» e che si siano verificate anteriormente al manifestarsi della pandemia, sia nella parte in cui, prevedendo ipso iure la sospensione dei provvedimenti di rilascio degli immobili, impedisce al giudice dell’esecuzione di delibare e valutare, mettendole a raffronto comparato, le distinte esigenze del proprietario rispetto a quelle dell’occupante ai fini del decidere se disporre la sospensione».

Leggi: Quotidiano Condominio, Il Sole 24 Ore, 07/05/2021


giovedì 6 maggio 2021
Rigenerazione urbana nel Pnrr: 290 progetti per 4,5 miliardi

Le città. Prima prova di bando destinato a comuni e regioni per aggiudicarsi le risorse del Recovery Cresciuta la dote, disponibili 3,2 miliardi fra fondi Ue e nazionali: 2,8 entro il 2026, 380 milioni dal 2027
Una pioggia di proposte in arrivo dai comuni per i progetti di rigenerazione urbana, di riqualificazione delle periferie e dei complessi delle case popolari, di realizzazione di nuove unità per il social housing: in tutto sono arrivati al ministero delle Infrastrutture 290 interventi per una richiesta di finanziamento di 4,5 miliardi. Un successo notevole per un programma che partiva da un finanziamento di 853,81 milioni stanziato dalla legge di bilancio 2020 e che è andato crescendo via via con le risorse europee del Recovery Plan dove il governo, alla missione 5.3, ha inserito una posta complessiva (fondi europei e fondi nazionali preesistenti) di 2,8 miliardi. A queste risorse si aggiungono 380 milioni di fondi nazionali (sono il residuo dello stanziamento inziiale) per il periodo 2027-2033. In tutto 3,2 miliardi che evidentemente non bastano a finanziare tutte le proposte.La crescita delle risorse europee dal piano di gennaio a oggi è anche frutto dell’abilità negoziale del ministro Giovannini che si è esplicata in varie direzioni (con una crescita di risorse complessiva di 14 miliardi). Ma alla causa ha certamente giovato proprio il successo del bando già in corso e la raccolta numerosa dei progetti.

Leggi: Quotidiano Condominio, 06/05/2021


giovedì 6 maggio 2021
110% OVVERO 100MILA POSTI DI LAVORO

Prorogare il superbonus inserendo le risorse necessarie già dal prossimo decreto: Alessandro Genovesi al meeting Filiera dell’edilizia – forze politiche del 6 maggio.
“Prorogare il superbonus 110% inserendo le risorse necessarie già dal prossimo decreto “imprese” e senza attendere la legge Finanziaria significa rafforzare una misura utile a tutti. Perché è una misura su cui risparmia la famiglia, ci guadagniamo in salute – visto che le nostre case soprattutto quelle più vecchie, producono il 30% di tutta la Co2 – e per ogni anno di proroga del bonus si sostengono oltre 100mila posti di lavoro, tra diretti ed indotto: serve una visione di medio termine e una cultura di sistema, base per uno specifico patto tra produttori che mai come oggi la politica dovrebbe valorizzare.” Così Alessandro Genovesi, segretario generale della Fillea, ha concluso il suo intervento nel corso del confronto con le forze politiche promosso dall’intera filiera dell’edilizia, svoltosi stamane in videoconferenza, per chiedere al governo di prolungare e rafforzare la misura del 110% sin dai prossimi provvedimenti.
“Per il momento questo provvedimento sta funzionando soprattutto per le villette, case unifamiliari e per le case più moderne ma non sta funzionando per i condomini e le case più vecchie (molto del nostro patrimonio risale agli anni 60 e 70), dove vi è la maggioranza della popolazione e che ha più bisogno di questi interventi anche per una questione sociale. Fare un salto di due classi energetiche vuol dire, tanto per essere chiari, risparmiare in bolletta tra i 650 e 1000 euro, in un Paese che ha 2 milioni di famiglie in povertà energetica e il 9,8 per cento degli italiani sotto la soglia di povertà. Il 110% avrebbe un effetto sociale importante, oltre che occupazionale.”

Leggi: Fillea Cgil, 06/05/2021


giovedì 6 maggio 2021
L’accessibilità è la base di ogni altro diritto: la Camera approva una Mozione

«Il diritto all’accessibilità è sia diritto in sé e per sé, sia diritto fondamentale “funzionale”, presupposto imprescindibile per il godimento di tutti gli altri diritti della persona umana, perché la sua garanzia consente alle persone con disabilità di vivere in maniera indipendente, di compiere le proprie scelte e di partecipare a tutti, gli aspetti della vita su base di eguaglianza con gli altri»: è uno dei tanti passaggi della lunga e importante Mozione concernente “Iniziative volte al superamento delle barriere architettoniche”, che la Camera ha approvato ieri, 6 maggio, all’unanimità
Merita certamente di essere letto con grande attenzione il testo della Mozione che è stata approvata ieri all’unanimità alla Camera (disponibile integralmente a questo link), unificando altre tre Mozioni, presentate in modo separato da diversi gruppi parlamentari.
Al di là del titolo, infatti (Mozione concernente iniziative volte al superamento delle barriere architettoniche), si tratta di un testo che tratta il tema dell’accessibilità in ogni suo aspetto, ponendo le proprie basi innanzitutto sulla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, nonché sulla principale produzione normativa nazionale e internazionale riguardante tale settore. E con concetti analoghi a quelli espressi dalla citata Convenzione, si puntualizza che «il diritto all’accessibilità è sia diritto in sé e per sé, sia diritto fondamentale “funzionale”, presupposto imprescindibile per il godimento di tutti gli altri diritti della persona umana, perché la sua garanzia consente alle persone con disabilità di vivere in maniera indipendente, di compiere le proprie scelte e di partecipare a tutti, gli aspetti della vita su base di eguaglianza con gli altri».

Leggi: Superando, 06/05/2021


mercoledì 5 maggio 2021
Network Non Autosufficienza: “Accolti nel Pnrr i punti chiave della nostra proposta”

La riforma prevede, come indicato nella proposta delle organizzazioni: un sistema orientato sulla preminenza del sostegno alla domiciliarità; l’incremento dell’offerta di servizi; il rafforzamento dei modelli d’intervento secondo la logica della cura multidimensionale; la riduzione della frammentazione del sistema e la semplificazione dei percorsi di accesso. “Dovremo vigilare affinché gli interventi previsti nella fase iniziale siano effettivamente predisposti, a cominciare da uno stanziamento adeguato di risorse”.
“Esprimiamo grande soddisfazione per l’avvio di questa riforma e ringraziamo il Presidente del Consiglio Draghi e i Ministri Orlando e Speranza che hanno accolto e sostenuto la nostra richiesta”, affermano alcune delle organizzazioni promotrici: Alzheimer Uniti Italia, Caritas, Cittadinanzattiva, Confederazione Parkinson Italia, Federazione Alzheimer Italia, Forum Disuguaglianze e Diversità, Forum Nazionale Terzo Settore, La Bottega del Possibile.
“Si tratta di una riforma organica, che integra gli aspetti sanitari a quelli sociali dell’assistenza agli anziani non autosufficienti, elemento di assoluta novità che il Piano accoglie e sancisce, superando di fatto uno dei principali problemi che i cittadini del nostro Paese si trovano ad affrontare”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 05/05/2021


mercoledì 5 maggio 2021
Monsignor Paglia: «Oggi l’assistenza è monopolio delle Rsa. Aiutiamo gli anziani a rimanere a casa»

L’arcivescovo: «Pronto il piano di riforma. Lo Stato spende 12 miliardi l’anno per le case di riposo, mentre per l’assistenza domiciliare sociale non arriva a 2» – di Gian Guido Vecchi
Monsignor Paglia: «Oggi l’assistenza è monopolio delle Rsa. Aiutiamo gli anziani a rimanere a casa» shadow
«A giorni presenteremo a Mario Draghi il primo blocco della riforma, secondo le indicazioni che il presidente del Consiglio ha recepito nel Pnrr, ovvero la centralità dell’assistenza domiciliare integrata agli anziani». L’arcivescovo Vincenzo Paglia presiede la «Commissione per la riforma della assistenza per la popolazione anziana» istituita dal ministro della Salute Roberto Speranza. Consigliere spirituale di Sant’Egidio, condivide la denuncia della comunità contro il «monopolio» di Rsa e case di riposo.
C’è chi dice che la commissione se la prende troppo con le Rsa, perché?
«Conosco molto bene queste critiche. E conosco altrettanto bene il moltiplicarsi delle segnalazioni di abusi e situazioni di abbandono verso gli anziani ospiti di Rsa. Il primo atto della Commissione è stato proprio di contribuire alla ripresa in sicurezza delle visite nelle residenze. Ne è seguita una circolare ministeriale del 30 novembre 2020 con le “disposizioni per l’accesso dei visitatori”, proprio per scongiurare il fatto, ormai acclarato, che si muore di solitudine ed abbandono almeno quanto si muore di Covid».

Leggi: Corriere della Sera, 05/05/2021


martedì 4 maggio 2021
Aiutiamo i più fragili invece di legare i giovani a mutui e case di proprietà

Raggiungere la cosiddetta “società dei proprietari di casa”, per risolvere la questione abitativa una volta per tutte. Questo è il leitmotiv che orienta le politiche abitative italiane dal secondo dopoguerra a oggi, tutte o quasi imperniate sull’incentivo alla proprietà.
Obiettivo quasi raggiunto, si direbbe, dato che oggi in Italia tre famiglie su quattro vivono in proprietà, segnale della spiccata cultura del possesso della casa che caratterizza il nostro paese.
Quindi per quale ragione una delle principali proposte del governo è di nuovo quella di ampliare le forme di supporto alla proprietà? La discussione verte sulle agevolazioni di accesso per l’acquisto della prima casa dei giovani con meno di 35 anni attraverso un fondo di garanzia dei mutui.
Non che in Italia non si senta il bisogno di interventi a sostegno dell’abitare, soprattutto quando questi non passano per nuove costruzioni e consumo di suolo. Tuttavia, il finanziamento del fondo di garanzia prima casa presenta almeno tre grosse criticità che dovrebbero rimetterlo in discussione.
La prima domanda che ci dovremmo fare è: la proprietà è la scelta migliore
per i più giovani?

Leggi: Domani, 04/05/2021


venerdì 30 aprile 2021
Superbonus 110% per l’abbattimento delle barriere architettoniche: ok anche allo sconto in fattura e alla cessione del credito

Risposta del Mef a interrogazione: gli interventi possono riguardare anche gli spazi non residenziali (garage, cantine eccetera) e basta il consenso della maggioranza assoluta dei condomini per ottenere il bonus. In questo caso il massimale va calcolato su tutte le unità e ripartito solo per chi ha aderito
“Con la risposta ricevuta oggi (ieri, ndr) dal Ministero dell’Economia a una nostra interrogazione sull’utilizzo del superbonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche, abbiamo ottenuto alcuni importanti chiarimenti. Portiamo a termine così in modo positivo un’iniziativa del nostro gruppo avviata gia’ dall’estate scorsa e che rende possibile ora sciogliere dei dubbi su alcuni punti chiave”.
Così i deputati Pd Gian Mario Fragomeli, capogruppo in commissione Finanze, e Gian Luca Benamati, capogruppo in commissione Attività produttive.
“Si precisa infatti che, oltre alle detrazioni, per l’abbattimento delle barriere architettoniche sarà possibile ottenere lo sconto in fattura e la cessione del credito. Non sarà più necessario quindi anticipare le spese e aspettare 10 anni per i rimborsi e anche chi non ha risorse potrà in questo modo utilizzare il bonus. Inoltre, si esplicita che sarà possibile usufruire di questo strumento anche nei condomini dove non sono presenti disabili o ultrasessantacinquenni. Un modo per garantire a tutti l’accessibilità e l’acquisto per tutti gli appartamenti dello stabile”.

Leggi: Casa e Clima, 30/04/2021


DALLE REGIONI:

sabato 8 maggio 2021
Liguria. Legge ligure alloggi popolari, per Sunia e Sicet è incostituzionale

Sulla base di tre sentenze che riguardano Lombardia, Abruzzo e Friuli Venezia Giulia.
La Corte Costituzionale ha dichiarato l’ illegittimità di quella parte della legge regionale della Lombardia, che fissa il requisito della residenza ultraquinquennale come condizione di accesso al beneficio dell’alloggio di edilizia residenziale pubblica. La richiesta di tale requisito “contrasta sia con i principi di eguaglianza formale e ragionevolezza, perché produce una irragionevole disparità di trattamento a danno di chi, cittadino o straniero, non ne sia in possesso, sia con il principio di eguaglianza sostanziale, perché tale richiesta contraddice la funzione sociale dell’edilizia residenziale pubblica”.
Forte di questa pronuncia i sindacati Sunia e Sicet hanno rivolto una lettera al presidente della Regione Liguria, al presidente del Consiglio regionale della Liguria e ai presidenti dei gruppi consiliari regionali per ottenere una revisione della legge regionale. Anche questa infatti richiede, per poter partecipare al bando, di possedere il requisito della “residenza o attività lavorativa da almeno cinque anni nel bacino di utenza a cui appartiene il Comune che emana il bando tenendo conto della decorrenza della stessa nell’ambito del territorio regionale”.

Leggi: Sunia, 08/05/2021


mercoledì 5 maggio 2021
La Spezia, Auser partner del progetto “Abitare la casa”

Accogliere in alloggi persone in condizione di fragilità o a rischio marginalità, inserendole in un percorso lavorativo che sul lungo periodo permetta di renderle autonome e integrate all’interno della comunità. È questo l’obiettivo del progetto «Abitare la casa» realizzato con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando «Territori Inclusivi», promosso in collaborazione con Fondazione CRC e con l’adesione di Fondazione De Mari, a cui prendono parte ben nove partner tra enti e associazioni del territorio: cooperativa Lindbergh come ente capofila del progetto, Croce Rossa della Spezia, Auser, Gruppo San Giovanni Bosco, Missione 2000, le associazioni Buon Mercato e Kairos Aps Tempo e Valore alle persone e infine i tre Distretti sociosanitari della provincia. Saranno proprio gli enti e le associazioni partner del progetto, attraverso la loro consolidata rete di assistenza sociale diffusa sul territorio, a intercettare le persone che potenzialmente potrebbero beneficiare del percorso di inserimento alloggiativo e lavorativo. I beneficiari (10 al massimo) dovranno accettare un piano educativo individuale, impegnandosi ad aderire all’attività di mediazione sociale che anima il progetto: le persone verranno coinvolte in progetti educativi personalizzati, con l’aiuto di educatori che lavorano in servizi di mediazione sociale e nelle associazioni partner di “Abitare la casa”.

Leggi: Auser, 05/05/2021


martedì 4 maggio 2021
Housing sociale, nascono i “Borghi per l’abitare” destinati ad anziani e disabili

In provincia di Varese parte il progetto realizzato da Fondazione Sacra Famiglia: 11 appartamenti sono destinati a persone anziane o con disabilità troppo fragili per abitare da sole ma ancora autonome
Si chiama i “Borghi per l’abitare” il primo progetto di housing sociale realizzato da Fondazione Sacra Famiglia. Undici appartamenti di recente realizzazione accoglieranno persone con fragilità, garantendo loro la possibilità di vivere in autonomia e di accedere a servizi sociosanitari in caso di necessità, nei comuni di Leggiuno e Cocquio Trevisago, in provincia di Varese. “Gli appartamenti sono adatti a chi necessita di aiuto nello svolgimento delle attività quotidiane del vivere e desidera abitare in un luogo che concili autonomia e relazione – commenta Laura Puddu, direttore delle sedi varesine di Fondazione Sacra Famiglia -. Il progetto è pensato per accogliere quelle persone troppo fragili per abitare da sole, ma allo stesso tempo troppo autonome per risiedere in una struttura residenziale per non autosufficienti”.
Alla funzionalità degli alloggi, confortevoli e completamente accessibili, si aggiungono una serie di servizi pensati per rispondere alle esigenze di persone che necessitano di un sostegno per la gestione della vita quotidiana.

Leggi: Redattore Sociale, 04/05/2021


IN AGENDA:

7/14/21/28 maggio ore 15.00/17.00 CAREGIVER DAY 2021: SENTIERI DI CURA POST COVID- 19 – UNDICESIMA EDIZIONE

E’ trascorso un lungo, difficile anno in cui la pandemia ha cambiato profondamente le nostre esistenze. La cura ha mostrato di essere essenziale nel dare speranza, accoglienza, sostegno. E proprio per questo il prendersi cura va riconosciuto, sostenuto, valorizzato, ma anche riprogettato, riconnesso, integrato nelle nostre vite. Un lavoro di cura sostenibile attraverso servizi di prossimità e welfare di comunità, tra generi e generazioni, tra casa e lavoro, tra distanza e presenza, tra tecnologia e contatto in presenza. Di tutto questo vogliamo parlare insieme nella undicesima edizione del Caregiver Day (giornate dedicate al familiare che si prende cura di un proprio caro) che -dalle ore 15,00 alle ore 17,00 – con accesso gratuito previa iscrizione. avranno luogo da remoto -in modalità webinar – tutti i venerdì del mese di maggio.

Leggi: Caregiver Day


14.5.2021 Presidio unitario a Napoli. La riforma dell’Edilizia Pubblica non decolla: tutto fermo per le problematiche abitative mentre si profila il caos gestionale nel patrimonio pubblico

C’E’ IL RISCHIO CONCRETO DELL’ESPLOSIONE DI UNA BOMBA SOCIALE ALLA SCADENZA DELLA PROROGA DEGLI SFRATTI – PRESIDIO UNITARIO
Venerdì 14.5.2021 – dalle ore 10,00 – Palazzo della Regione Campania – Via S. Lucia, Napoli
Per chiedere:
• UNA DECISA INVERSIONE DI ROTTA SULLE POLITICHE ABITATIVE E SULLA GESTIONE DELL’IMMENSO PATRIMONIO PUBBLICO;
• LO SBLOCCO DELLE ATTIVITÀ GESTIONALI DELL’ACER CAMPANIA E DEI DIPARTIMENTI PROVINCIALI (VOLTURE, PIANI DI RATEIZZAZIONE, ACQUISTO ALLOGGI);
• LO SBLOCCO DELLE ATTIVITÀ MANUTENTIVE ORDINARIE E STRAORDINARIE DEL PATRIMONIO PUBBLICO SEMPRE PIU’ NEL DEGRADO, CHE MORTIFICA LA DIGNITA’ DEGLI INQUILINI;

Leggi: Sunia


Anziani, a settembre la decima edizione della maratona Alzheimer

Si correrà il 12 da Cesena a Cesenatico. Dal 2012 si contano 40.000 partecipanti e sono stati raccolti 320.000 euro destinati a progetti di assistenza alle persone con demenza e alle loro famiglie
Sono aperte le iscrizioni alla Mezza Maratona Alzheimer – III Memorial Azeglio Vicini che si svolgerà, sul tradizionale percorso di 21.0975 chilometri, omologato Fidal, da Cesena a Cesenatico, domenica 12 settembre. L’iscrizione comprende una donazione di 10 euro a sostegno di progetti Alzheimer di cura e assistenza, cultura, prevenzione e ricerca scientifica. La mezza maratona partirà dallo stadio Manuzzi di Cesena per concludersi al Parco di Levante di Cesenatico. Dal 2018, in seguito alla scomparsa dell’ex ct Azeglio Vicini, la Mezza Maratona è stata nominata “Memorial Azeglio Vicini” grazie alla collaborazione con il Panathlon Club Cesena. La gara si svolgerà nel contesto della prossima edizione della manifestazione solidaristica Maratona Alzheimer (Cesenatico 10-12 Settembre 2021) che quest’anno raggiunge il traguardo del suo primo decennale. Dal 2012 si contano 40.000 partecipanti e sono stati raccolti 320.000 euro destinati a progetti di assistenza alle persone con demenza e alle loro famiglie, ad attività di prevenzione e ad innovativi progetti di ricerca.

Leggi: Redattore Sociale


Bologna. Sfratti: inadeguata la risposta alla emergenza abitativa

Le Commissioni Bilancio e Finanze del Senato, nella conversione in legge del Decreto sostegni, hanno approvato un emendamento che autorizza la esecuzione degli sfratti esecutivi ante 28 febbraio 2020, proroga la sospensione di quelli emessi dal 28 febbraio al 30 settembre2020 al 30 settembre 2021 e sposta il termine di sospensione al 31 di dicembre 2021 per tutti gli sfratti la cui esecutività è stata decisa dal 1 ottobre 2020 al 30 giugno 2021.
Il provvedimento poi non prevede alcuno strumento per gestire l’emergenza abitativa che si creerà alle varie scadenze, parliamo di decine di migliaia di provvedimenti che riguardano famiglie con difficoltà economiche conclamate, in particolare questa emergenza sociale si trasferirà sui territori, mettendo in grossa difficoltà le amministrazioni locali nel garantire un alloggio.
Questo avverrà mentre ancora saremo in una situazione di difficoltà sanitaria e sociale il cui superamento è tutt’altro che acquisito.

Leggi: Sunia


Palermo. SUNIA, “Bene approvazione nelle Commissioni di proroga, ma diversificazione in base al periodo rischia di creare disparità tra famiglie in difficoltà”

Positiva l’approvazione nelle Commissioni parlamentari dell’emendamento al Decreto Sostegni sulla proroga degli sfratti ma anche preoccupazione per la loro diversificazione “a seconda del periodo in cui sono emessi, non tenendo in nessun conto che le famiglie che non hanno pagato puntualmente i canoni sono tutte famiglie in grave difficoltà che hanno visto crescere il loro disagio anche a causa della pandemia”.
A parlare è Giusy Milazzo, segretaria generale del Sunia Sicilia, sindacato degli inquilini, che lamenta anche “l’inesistenza ad oggi di previsioni normative che agevolino il passaggio da casa a casa per coloro ai quali scadono i contratti di locazione”.”
“Abbiamo in questi mesi avanzato proposte sia a livello nazionale che territoriale- afferma Milazzo- per chiedere la stipula di protocolli d’intesa per la gradazione degli sfratti e per l’utilizzo delle somme del sostegno all’affitto proprio per scongiurare il ricorso allo sfratto come unico strumento che utilizzano i proprietari per esigere i propri diritti.
Ma ancora le risposte sono troppo timide nonostante la gravità del problema.
Siamo comunque fiduciosi che il Governo possa in breve tempo adottare misure idonee e che le Prefetture dell’isola – conclude la segretario del Sunia- accolgano la nostra pressante richiesta affinchè si stipulino nelle province accordi utili a evitare il dramma sociale che, nonostante il differimento del blocco, non tarderà a scoppiare”.

Leggi: Sunia


Alimentazione, benessere, salute: tre incontri online con il dott. Paolo Pigozzi. Una iniziativa Auser e Spi Cgil

Tre incontri online aperti a tutti con il dott. Paolo Pigozzi per parlare di alimentazione sana, benessere e salute. Iniziativa promossa da Auser e Spi Cgil.Si comincia il 19 maggio con il tema “Mangiar bene per vivere bene.Come mantenere il nostro organismo e il sistema immunitario il più possibile in salute anche in tempi di pandemia. Tra scienza e tradizione. Riflessioni, suggerimenti e qualche ricetta”. L’appuntamento successivo si terrà il 27 maggio durante il quale si parlerà di “Muoversi per restare vivi”, terzo e ultimo incontro il 9 giugno con “Il cibo dell’anima. Ridurre lo stress, nutrire la mente e lo spirito per rinforzare il sistema immunitario e vivere felici e contenti. Un obiettivo che tutti meritiamo di raggiungere”.
Tutti gli incontri si terranno online dalle ore 15 alle 17,30 si potrà accedere a questo link

Leggi: Auser


IN EVIDENZA:

Ricerca Rur: «Piano di rottamazione per costruire 20 quartieri e 100mila case sostenibili»

In breve – Giuseppe Roma: «Il 110% e la rigenerazione soft non bastano, più risorse dal Pnrr»
L’Italia resta in Europa la cenerentola della mobilità abitativa e del mercato dell’affitto: solo il 21,2% delle famiglie lo usano contro il 59% della Svizzera, il 49% della Germania, il 45% dell’Austria. Inoltre, gli affitti a canone calmierato sono il 32% contro il 44% della Francia che ha anche forme di intervento per edilizia residenziale pubblica, studenti e categorie svantaggiate. La Pandemia acuisce le tensioni con un blocco di fatto degli sfratti che crea un’ulteriore paralisi al mercato. Senza contare che l’abbandono di una politica dell’edilizia popolare ha lasciato alle nostre città in eredità le ferite degli ecomostri degli anni ’70 senza strumenti e risorse per riconvertirli. Da tutto questo nasce l’idea della Rur (Rete urbana delle Rappresentanze), guidata dall’ex direttore generale del Censis Giuseppe Roma, di lanciare un grande progetto di rottamazione e «affitto compatibile» con l’occhio rivolto ai fondi e alle politiche del Next Generation Eu. Il bonus 110% – sostiene la ricerca Rur – è «una grande positiva operazione per migliorare quello che c’è», ma «intervenire sull’esistente ha il limite di congelare la condizione abitativa come spontaneamente si è venuta a stratificare». Non è più pensabile – dice Roma – «praticare il solo rammendo di case insicure e inquinanti, bisogna passare a cucire abitazioni nuove e sostenibili, con consumi di suolo ed energetici pari a zero»

Fonte: Il Sole 24 Ore


SEGNALAZIONI:

Visite di revisione per invalidità civile

La persona invalida, cosiderata rivedibile, che non si presenta a visita nel giorno indicato nell’invito di convocazione si vedrà sospesa la prestazione a partire dalla data di convocazione. E’ quanto comunica l’INPS, con il messaggio 6 maggio 2021, n. 1835, precisando che tale indicazione rientra nel processo di semplificazione di revisione dell’invalidità civile per l’accertamento della permanenza dei requisiti sanitari per invalidità civile, cecità civile, sordità civile, handicap e disabilità. Pertanto, spiega l’Inps, a prescindere dall’esito della comunicazione postale, l’assenza a visita di revisione determinerà in ogni caso la sospensione cautelativa della prestazione economica.
In questi casi, l’interessato riceverà la comunicazione dell’avvenuta sospensione della prestazione con l’invito a presentare alla struttura Inps territorialmente competente, entro 90 giorni, idonea giustificazione dell’assenza e se la motivazione sarà ritenuta fondata, l’Inps riavvierà il processo di revisione dell’accertamento sanitario con la comunicazione della nuova data di visita medica. Nel caso in cui l’interessato risulti assente anche a questa seconda convocazione, l’Inps provvederà alla revoca del beneficio economico dalla data di sospensione.

Leggi: Inca


 

 

 

 

 

NEWS:

lunedì 3 maggio 2021
Giovani e anziani. Abitare insieme per combattere le mafie

La battaglia per la legalità si può fare in tanti modi. Innanzitutto prendendosi cura dei beni confiscati, cercando di assicurarsi che tornino nelle mani della comunità. Come ha fatto il sindacato dei pensionati della Cgil di Genova nello storico quartiere periferico di Sampierdarena.
Insieme all’Auser, lo Spi Cgil si sta occupando del riutilizzo di due appartamenti confiscati alla mafia con l’obiettivo di farne due abitazioni per giovani e anziani. L’idea è quella di pensare a una coabitazione intergenerazionale ovvero a una forma di ciò che oggi va sotto il nome di co-housing. Abitare insieme per condividere tempi, spazi, ritmi, esperienze. Il progetto si chiama “Nessun uomo è un’isola” e nasce proprio con l’obiettivo di avviare processi virtuosi di socializzazione tra generazioni diverse riconsegnando alla collettività ciò che prima era in mano alla criminalità organizzata.
Solidarietà intergenerazionale in periferia
Facciamo un passo indietro. Sampierdarena è un quartiere complesso. Rivalutato in parte grazie alla costruzione della fermata della metropolitana Brin. Ma dopo il crollo del ponte Morandi è rimasto isolato, complice anche la chiusura di molte strade che lo collegavano al centro. Oggi è animato da tanti cittadini e associazioni che dal basso, dialogando con le istituzioni, cercano di rilanciarlo. È qui che il sindacato dei pensionati si sta attivando insieme ad Auser per rendere operativo il riuso di due immobili confiscati che accoglieranno persone in difficoltà con problemi abitativi (o perché non possono far fronte al pagamento di un affitto o non hanno i requisiti per accedere all’edilizia residenziale pubblica).

Leggi: Liberetà, 03/05/2021


lunedì 3 maggio 2021
Edili si PNRR

Il comunicato delle segreterie nazionali Fillea Filca Feneal su infrastrutture: le risorse del PNRR siano impiegate per il lavoro di qualità nei cantieri.
“Il PNRR rappresenta una grande occasione per il Paese. Se pensiamo a quanto previsto dalle missioni 2 e 3 su rigenerazione, transizione energetica e infrastrutture, esso può consentire di recuperare i divari tra Nord e Sud del Paese, ridurre le emissioni di Co2, mettere in sicurezza città e territori e aumentare la competitività e produttività del sistema a vantaggio di cittadini e lavoratori. Il sindacato delle costruzioni da tempo rivendica interventi concreti e certezza delle risorse, avanzando proposte anche su come semplificare passaggi burocratici e autorizzativi. Il ‘cosa fare’, però, è importante quanto il ‘come fare’.”
Lo dichiarano le segreterie nazionali di FenealUil, Filca Cisl e Fillea Cgil alla vigilia del prossimo Consiglio dei Ministri, che dovrebbe varare ulteriori norme di semplificazione in materia di opere pubbliche.

Leggi: Fillea Cgil, 03/05/2021


domenica 2 maggio 2021
Non autosufficienza: dal Piano una risposta alla società

Per l’assistenza agli anziani non autosufficienti, il Pnrr di Draghi è assai diverso da quello di Conte. Prevede, infatti, la riforma nazionale attesa da decenni. Era la principale richiesta delle tante associazioni raccolte intorno alla proposta del Network. – Network Non Autosufficienza
Da Conte a Draghi
In una società contrassegnata dal progressivo invecchiamento della popolazione, l’assistenza agli anziani non autosufficienti dovrebbe rappresentare una questione centrale. Ancora manca, invece, la riforma nazionale necessaria per rafforzare e razionalizzare questo ambito del welfare, di cui si discute dalla fine degli anni ’90. La tradizionale disattenzione dello stato italiano in materia si ritrovava anche nella versione del Pnrr elaborata dal precedente governo. Infatti, all’assistenza agli anziani non autosufficienti erano lì dedicati investimenti limitati e frammentati ma – soprattutto – non vi era alcun progetto per il suo futuro.
Il Piano licenziato dal governo Draghi, invece, è nettamente diverso. La novità fondamentale è proprio la previsione della realizzazione della riforma nazionale del settore. Si tratta di una riforma organica, che comprende l’insieme degli interventi esistenti, appartenenti sia alla filiera delle politiche sociali sia a quella socio-sanitaria. Tale atto sarà finalizzato all’introduzione di livelli essenziali delle prestazioni rivolte agli anziani non autosufficienti. Si stabilisce, inoltre, che la riforma dovrà essere introdotta – attraverso un’apposita legge – entro il termine naturale della legislatura (primavera 2023), un passaggio di particolare rilievo perché la Commissione europea verificherà il rispetto delle scadenze indicate nel Piano. Il Pnrr delinea gli obiettivi della riforma in termini generali: il suo valore aggiunto, dunque, consiste nell’offrire un’opportunità storica di cambiamento e la capacità di coglierla dipenderà dall’effettivo disegno della norma (si vedano Ranci e Da Roit).

Leggi: La Voce, 02/05/2021


venerdì 30 aprile 2021
Rsa, l’impegno del governo: “Presto una norma per riaprirle alle visite”

Il sottosegretario Costa risponde a due interrogazioni: “Nel prossimo futuro meccanismi per facilitare l’ingresso di parenti e caregiver”
È allo studio una norma per riaprire, nel rispetto delle regole, le Rsa alle visite di familiari e caregiver. Ad annunciare l’intenzione del governo è stato ieri il sottosegretario Andrea Costa, che si è espresso nella risposta immediata a due interrogazioni parlamentari di Giuseppina Versace (FI) e Celeste D’Arrando (M5S). “Nel prossimo futuro, compatibilmente con l’andamento epidemiologico e nel rispetto delle indicazioni del Comitato tecnico scientifico, saranno promossi meccanismi per facilitare ingresso di parenti e caregiver nelle Residenze sanitarie assistenziali”, ha spiegato Costa.
I comitati: “Non basta, serve un’ordinanza urgente”
Parole accolte con favore da Dario Francolino, presidente dell’Orsan, il “Comitato open rsa now”, che dopo l’appello rivolto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella esprime soddisfazione ma ribadisce: “Serve qualcosa di più, serve un’ordinanza urgente. Bisogna agire ora, anche perché dobbiamo evitare, come sta già accadendo in queste ore, il caos regionale, con Rsa che decidono da sole, regioni che fanno fughe in avanti e regioni immobili”.
Francolino sottolinea che benché in queste strutture le condizioni epidemiologiche siano cambiare “in positivo, gli ospiti siano vaccinati e il 90% delle Rsa sia Covid free”, ormai da oltre un anno a questa parte anziani e disabili non possono ricevere visite. Un dramma che riguarda milioni di persone, tra genitori, nonni, figli e nipoti.

Leggi: La Repubblica, 30/04/2021


giovedì 29 aprile 2021
Cura degli anziani, la riforma inizia dal Pnrr

Il Pnrr compie un miracolo: riporta nell’agenda politica italiana il tema della non autosufficienza. Ci sono sfide ineludibili da affrontare per costruire un sistema di livello europeo, che garantisca servizi di qualità domiciliari e residenziali.
La non autosufficienza nel Pnrr
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza annuncia una “riforma volta alla non autosufficienza […] [che] affronti in maniera coordinata i diversi bisogni che scaturiscono dalle conseguenze dell’invecchiamento, ai fini di un approccio finalizzato ad offrire le migliori condizioni per mantenere o riguadagnare la massima autonomia possibile in un contesto il più possibile de-istituzionalizzato” (p. 45).
Il Pnrr compie dunque un miracolo: riporta nell’agenda politica italiana il tema della non autosufficienza, quasi 25 anni dopo la proposta della Commissione Onofri (1997). Dopo il pesantissimo tributo pagato dagli anziani durante la pandemia, va al governo il merito di avere riaperto il dibattito. Poiché il Pnrr non delinea ancora i tratti fondamentali della riforma, è utile richiamare le sfide ineludibili per dare all’Italia un sistema di long-term care di livello europeo.

Leggi: La Voce, 29/04/2021


mercoledì 28 aprile 2021
Pnrr, Sindacati pensionati: un primo segnale positivo verso una legge sulla non autosufficienza

“Nel Pnrr si comincia ad affrontare il grande tema della non autosufficienza degli anziani.
Le misure contenute nel Pnrr possono gettare, infatti, le basi per la definizione di una legge nazionale che fissi i livelli essenziali delle prestazioni e assicuri servizi e sostegni adeguati e uniformi su tutto il territorio nazionale, legge che era da lungo tempo invocata e rivendicata dalle nostre Organizzazioni sindacali. Bisognerà valutare nel dettaglio come questi primi elementi contenuti nel Pnrr si svilupperanno. Per questo chiediamo al Governo di aprire subito un confronto con i Sindacati confederali e dei pensionati.”
Lo dichiarano i Segretari generali dei Sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl, Uilp-Uil Ivan Pedretti, Piero Ragazzini e Carmelo Barbagallo.
“In diversi punti del Piano nazionale di ripresa e resilienza – continuano i Segretari generali di Spi, Fnp, Uilp – ritroviamo l’esigenza di occuparsi della condizione di non autosufficienza delle persone anziane, in particolare attraverso il rafforzamento dei servizi sociosanitari territoriali e dell’assistenza domiciliare, lo sviluppo di nuove tecnologie come la telemedicina e la riforma delle Rsa.
L’obiettivo, che condividiamo nel profondo, è quello di evitare l’ospedalizzazione degli anziani, di individuare la casa come il primo luogo della cura e di favorire il più possibile la loro autonomia e indipendenza”.

Leggi: Spi-Cgil, 28/04/2021


mercoledì 28 aprile 2021
Anziani, Impagliazzo (S.Egidio): nessuna apertura in strutture e Rsa

“Dobbiamo esprimere indignazione morale di fronte ai dati sempre più gravi, da inzio pandemia ad oggi, sul mondo delle Rsa, delle case di riposo e delle residenze per anziani. Denunciamo il fatto che ci troviamo in una eterna ‘zona rossa’ anche in questi giorni quando quasi tutta l’Italia è arrivata alla zona gialla”. A denunciarlo è stato stamane il presidente della Comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo che ha presentato una indagine sulla situazione delle strutture per anziani nel nostro paese.
Dai dati presentati nell’indagine condotta in 240 strutture di 11 città e 10 regioni, emerge che in più del 64% di queste non si consentono visite a familiari, amici o volontari, e viene impedita addirittura l’uscita anche per le visite specialistiche. Solo nel 20% degli istituti sono state approntate le cosiddette “stanze del saluto” e in metà delle Rsa non ci si è attrezzati neppure per le videochiamate. Solo il 64 delle strutture, infine, hanno garantito una assistenza religiosa a chi lo richiedeva.
“Da queste strutture – ha denunciato Impagliazzo nel corso di una conferenza stampa – non si esce o si esce ancora molto poco. Nonostante le direttive, le indicazioni e gli appelli venuti anche dal Ministero della salute sugli effetti nefasti della solitudine per gli anziani, nonostante le pressioni dei familiari quasi nulla è cambiato fino ad oggi”.

Leggi: Yahoo, 28/04/2021


mercoledì 28 aprile 2021
Anziani non autosufficienti, si inserisca nel PNRR la proposta elaborata dal Network Non Autosufficienza

Una semplificazione dei percorsi per accedere agli interventi pubblici in materia di assistenza agli anziani non autosufficienti; un’ampia riforma dei servizi domiciliari; un investimento straordinario per migliorare le strutture residenziali del nostro Paese. Il tutto grazie ad uno stanziamento di sette miliardi e mezzo per il periodo 2022/2026.
È quanto prevede la proposta elaborata dal Network Non Autosufficienza della quale i primi promotori (Alzheimer Uniti, Aima, Caritas, Cittadinanzattiva, Confederazione Parkinson Italia, Federazione Alzheimer Italia, Forum Disuguaglianze Diversità, Forum Nazionale Terzo Settore, La Bottega del Possibile) e le numerose organizzazioni e sigle che hanno deciso di sostenerla, chiedono al Presidente del Consiglio Draghi ed ai Ministri Orlando e Speranza l’inserimento come progetto nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Leggi: Auser, 28/04/2021


DALLE REGIONI:

venerdì 30 aprile 2021
Palermo. Ex Onpi, il SUNIA sollecita al sindaco il rilascio immediato delle residenze anagrafiche per le 45 famiglie che abitano nel complesso di Partanna

Il SUNIA sollecita il sindaco a intervenire e a provvedere senza altri ritardi al rilascio delle residenze anagrafiche per le famiglie che abitano nel complesso ex Onpi di Partanna Mondello.
“Chiediamo al sindaco di rispondere alla nostra richiesta di risoluzione dei problemi che ancora ostacolano la possibilità per le famiglie di ottenere il rilascio della residenza anagrafica.
Altrimenti saremo costretti a provvedere per altre vie – dichiara il segretario del Sunia Palermo Zaher Darwish – Dopo circa trenta mesi di paziente attesa, durante i quali molte famiglie hanno anche perso diverse occasioni che potevano alleggerire le difficoltà riscontrate, aggravate anche dalla pandemia del Covid.
E considerati numerosi impegni presi da vari esponenti della giunta di governo della città, mai mantenuti, riscontriamo la mancanza di volontà da parte del sindaco e dell’amministrazione di fare dei decisi passi avanti nei riguardi del diritto all’abitare di queste famiglie.
Per questo il Sunia chiede al sindaco il rilascio immediato delle residenze anagrafiche per le circa 45 famiglie che abitano nel complesso Onpi e che aspirano a una regolarizzazione della loro condizione”.

Leggi: Sunia, 30/04/2021


giovedì 29 aprile 2021
Catania. Edilizia abitativa popolare nelle periferie, gli sfratti e la difficile condizione in cui vivono gli inquilini

Il tema dell’edilizia abitativa popolare nelle periferie, degli sfratti e della difficile condizione in cui vivono gli inquilini è stato al centro dell’incontro tra la delegazione del Sunia composta dalla segreteria generale Giusi Milazzo e da Agata Palazzolo componente della segreteria stessa e il nuovo prefetto di Catania Maria Carmela Librizzi che ha accolto la richiesta del sindacato.
“È stata l’occasione per esporre alla rappresentante dello Stato la difficile situazione che dal punto di vista sociale economico e abitativo caratterizza la città di Catania e il suo territorio, situazione che la crisi pandemica ha aggravato ulteriormente.
Nel corso dell’incontro, che è stato particolarmente cordiale e proficuo, è stato anche segnalato il positivo fermento delle associazioni che operano sul quartiere di Librino e che svolgono un lavoro di grande valenza sociale a supporto della popolazione e di contrasto all’illegalità”.
Tra i vari temi trattati, c’è infatti il caso della Torre Leone di Librino e della necessità che le istituzioni rispondano all’appello dei nuovi assegnatari che chiedono attenzione affinchè il palazzo non ricada sotto il controllo criminale, ma che al contrario, desiderano ambientarsi e vivere con agio e serenità.

Leggi: Sunia, 29/04/2021


giovedì 29 aprile 2021
Emergenza casa, la Toscana mette a disposizione il suo patrimonio immobiliare

In programma anche una task force con istituzioni e sindacati per prevenire e affrontare le situazioni di criticità abitativa
La Regione Toscana si prepara ad affrontare una stagione delicatissima sul fronte dell’emergenza casa con il varo di due nuovi strumenti: una task force con istituzioni e sindacati per prevenire e affrontare le situazioni di criticità abitativa, e una ricognizione del patrimonio immobiliare inutilizzato e che possa essere destinato all’emergenza abitativa e sociale. Le due novità sono contenute in due atti approvati nell’ultima seduta della giunta regionale, su proposta dell’assessora regionale alle politiche abitative e sociali Serena Spinelli.
“Le conseguenze della pandemia sulla situazione economica e sociale – evidenzia Spinelli – si stanno facendo sentire in maniera sempre più pesante nelle categorie più fragili, che già si trovavano in condizioni di difficoltà economica. E per quanto riguarda il diritto all’abitare è evidente anche la crescita di quella fascia di persone che fa sempre più fatica a sostenere il costo dell’affitto. A questo si aggiungerà la scadenza di misure nazionali, come il blocco degli sfratti, che hanno consentito almeno di contenere le pesanti ripercussioni della pandemia

Leggi: Redattore Sociale, 29/04/2021


giovedì 29 aprile 2021
Anziani, l’idea delle regioni: green pass per riaprire le case di riposo

Utilizzare il “green pass” anche per le riaperture delle case di riposo alle visite dei familiari. E’ l’idea su cui stanno lavorando le Regioni, che si sono messe all’opera per definire linee guida nazionali omogenee e uniformi
Utilizzare il ‘green pass’ anche per le riaperture delle case di riposo alle visite dei familiari. E’ l’idea su cui stanno lavorando le Regioni, che a livello nazionale si sono messe all’opera per definire linee guida omogenee e uniformi per tutti i territori. A spiegarlo è Manuela Lanzarin, assessore a Sanità e Servizi sociali del Veneto, oggi in conferenza stampa. Sulle riaperture delle Rsa, spiega, “anche la Lombardia ha chiesto che ci sia un orientamento comune”, perché l’attuale formulazione dei decreti in vigore “ci mette in difficoltà”, delegando la decisione al direttore sanitario delle singole strutture. Per questo, le Regioni hanno deciso di adottare “linee guida uniformi- continua Lanzarin- tenendo conto anche del ‘green pass'”, che viene rilasciato in tre casi: a vaccinazione avvenuta; se si ha avuto il Covid negli ultimi sei mesi; con un tampone negativo nelle ultime 48 ore. “Si sta valutando se inserire questo elemento anche per una maggiore apertura delle case di riposo- conferma Lanzarin- è un discorso delicato, quindi penso che faremo una riunione lunedì o martedì e al tavolo chiamiamo anche il settore prevenzione del Ministero e l’Istituto superiore di sanità, perché è una scelta che deve essere condivisa” e fatta in modo che “non ci siano contraddizione”.

Leggi: Redattore Sociale, 29/04/2021


IN AGENDA:

7.5.2021 – Auser.it – Caregiver Day 2021

Inizia venerdì’ 7 maggio alle ore 15, su piattaforma ZOOM, l’undicesima edizione delle Giornate del CAREGIVER DAY: a oltre un anno dall’avvento della pandemia.
Una pandemia che ha drammaticamente mostrato a tutti la centralità delle cure sanitarie e della cura (care). E la cura, nel nostro sistema di welfare, è sostanzialmente sulle spalle di milioni di familiari, perlopiù donne, che – con l’avvento della malattia, della disabilità- si trovano a dover modificare profondamente le loro aspettative di vita, di lavoro, di relazione e- per i piu’ giovani-anche di studio.
Della cura si parlerà con Luigina Mortari -Direttrice del Dipartimento di Scienze Umane e Professore Ordinario di Epistemologia della Ricerca Qualitativa presso la scuola di Medicina e di Filosofia della cura, Dipartimento di Scienze Umane dell’Università degli Studi di Verona -dopo un saluto introduttivo di Elly Schlein, Vicepresidente della Regione Emilia-Romagna.
A condurre i lavori sarà Licia Boccaletti, Presidente di Anziani e non solo-società cooperativa sociale che – con il sostegno dell’Unione Terre d’Argine ed il patrocinio della Regione Emilia Romagna, di Carer-Associazione dei Caregiver Familiari dell’Emilia Romagna e dell’Azienda Sanitaria di Modena – promuove la rassegna del Caregiver Day.
Tutti gli eventi della rassegna sono gratuiti previa iscrizione:
Tel.059645421 E-mail: info@anzianienonsolo.it

Leggi: Auser


IN EVIDENZA:

Vigilare, sorvegliare, pretendere

Se l’attenzione dedicata alla non autosufficienza dal PNRR rappresenta un punto di svolta significativo, secondo Patrizia Spadin non esaurisce i bisogni e le altre necessità di cura delle persone affette dal morbo di Alzheimer e le loro famiglie.
Vigilare-sorvegliare-pretendere
Noi colpiti dall’Alzheimer, noi popolo della demenza (il 5% della popolazione, forse più, se consideriamo oltre ai malati e ai familiari anche gli operatori) abbiamo finalmente recepito il messaggio che ci è stato lanciato forte e chiaro. Qual è? Ci arriviamo tra un attimo.
Nonostante il tributo in vite umane pagato alla colpevole superficialità con cui è stato affrontato il Covid, nonostante sia più di un ventennio che le vittime unite a voci autorevoli chiedono al Sistema di welfare risposte adeguate ai bisogni, nel momento in cui si può tentare di progettare/trasformare/innovare, dell’Alzheimer e della demenza si perdono le tracce e siamo costretti a “infilarci” in una categoria (anziani non autosufficienti) che per quanto da noi abitata, nella sua necessità di progettazione/miglioramento non esaurisce i nostri bisogni e le altre necessità di cura di cui siamo portatori.
Per la prima volta negli ultimi anni ci troviamo dinnanzi alla possibilità di poter programmare ed attuare degli investimenti, spostando l’attenzione dalle esigenze più congiunturali (la spesa corrente, che pure il Documento di Economia e Finanza certifica in aumento per la long term care) a quelle prospettiche. Investendo potremmo cambiare la visione, attuare le riforme che fino ad oggi sono rimaste confinate nei convegni, disegnare nuovi percorsi di presa in carico.

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La strada è ancora lunga, ma un passo importante è stato fatto

Il PNRR prevede due azioni molto importanti per migliorare la qualità di vita delle persone fragili e dei loro familiari e caregiver: potenziare i servizi a domicilio e riqualificare le strutture residenziali. Secondo Gabriella Salvini Porro, si tratta di un traguardo significativo, raggiunto grazie all’unione di molte forze.
Strada-lunga
Accogliamo con grande soddisfazione la notizia che il testo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza presentato dal Presidente del Consiglio Mario Draghi il 25 aprile include una vera e propria riforma organica degli interventi in favore degli anziani non autosufficienti ed è previsto che sia approvata entro la fine di questa legislatura. Una novità che ci rende molto orgogliosi perché è la dimostrazione che unendo le forze e lavorando insieme si possono raggiungere traguardi sempre più significativi. Ringraziamo il Network Non Autosufficienza per aver creato un gruppo di lavoro formato da attori eterogenei ed estremamente competenti che ha saputo comporre una proposta articolata e molto professionale che ha unito la visione di insieme ad una grande concretezza. In aggiunta a ciò, abbiamo molto apprezzato la capacità di riunire una serie di associazioni che, condividendo questo percorso, hanno potuto arricchirsi a vicenda portando il valore aggiunto della propria esperienza quotidiana di cura e sostegno alle persone fragili e ai loro familiari.

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Quanto costa offrire assistenza agli anziani?

È uno dei grandi temi che le donne sperano di vedere recepito nel Recovery Plan. Perché su di loro ricade sempre l’attenzione ai più fragili. Eppure, investire sulla cura dei non autosufficienti creerebbe un circuito virtuoso e grandi vantaggi economici. Ecco come
In un Paese che non insegue le questioni sbagliate, gli anziani sarebbero da tempo una priorità. E infatti, nel vuoto di una riforma rimandata da vent’anni ma realizzata nei Paesi vicini, al crescere del numero degli anziani che hanno bisogno di tutto, cresce il numero di figli e soprattutto figlie che se ne prendono cura – magari insieme a donne straniere che lasciano i propri genitori in nome dei nostri. E spesso con costi economici e personali immensi. Eppure l’Italia sta filando come un treno verso un futuro decisamente vecchio: se si fa 100 il numero degli italiani over 80 nel 2000, nel 2010 erano già 152,9, sono 198,1 oggi, saranno 234,1 nel 2030, 274,2 nel 2040 e 353,9 nel 2050. Può un Paese costretto dalla pandemia a ripensare il modo con cui ha finora affrontato la cura e l’assistenza alla persona continuare a non pensare agli anziani non autosufficienti? E può continuare a credere che se ne occupino soprattutto e quasi sempre le donne? Oggi i finanziamenti europei del Recovery Fund possono essere la scintilla di una riforma attesa da tempo e che le sofferenze delle persone e i trend di invecchiamento rendono ormai improcrastinabile. Senza contare che le donne non sono più disponibili o non sono più nelle condizioni di pagare in prima persona il conto infinito di colmare le voragini di un Welfare inesistente, un peso che molte cominciano a trovarsi sulle spalle da giovani: stando a un report Istat, il 38 per cento ha rimodulato il proprio impegno professionale in funzione della maternità.

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“Il Recovery Plan ci ha deluso. Le Case della Comunità allontanano la sanità dai cittadini. Sui vaccini ci hanno coinvolto per poi lasciarci con le mani in mano. Medici di famiglia pronti allo stato di agitazione”

Il leader del principale sindacato della medicina generale a testa bassa contro le misure per la sanità territoriale previste dal PNRR. “Non capiamo come questo progetto si allinei con le parole del presidente Draghi e del Ministro Speranza sulla prossimità delle cure”. E poi sullo scarso coinvolgimento della categoria nella campagna vaccinale: “Si è pensato di puntare di più sugli Hub per un meccanismo di consenso politico e di valorizzazione dipendenza con gli straordinari e che tra l’altro costa molto di più”
“Invece di avvicinare la sanità ai cittadini rischiamo di allontanarla, siamo delusi”. È così che il segretario della Fimmg, Silvestro Scotti in quest’intervista boccia l’impianto del PNRR italiano per quanto riguarda la sanità territoriale e nella fattispecie il progetto delle Case delle Comunità che non convince i medici di famiglia. Ma per il leader del Sindacato sono da bocciare anche gli Ospedali di Comunità dove “non è chiarito ruolo dei medici”.
Ma nell’intervista Scotti parla anche della campagna di vaccinazione anti Covid dove lamenta lo scarso coinvolgimento dei medici di famiglia e annuncia come potrebbe essere proclamato lo stato di agitazione della categoria. “Si è pensato di puntare di più sugli Hub per un meccanismo di consenso politico e di valorizzazione dipendenza con gli straordinari e che tra l’altro costa molto di più”.
E poi ancora: “Prima ci coinvolgono e poi ci mettono in tribuna facendoci passare come quelli che non vogliono fare nulla. Ma ora diciamo basta”.

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Anziani e assistenza domiciliare, la fragilità incompresa

Come rendere sostenibile vivere a casa, nel proprio contesto, senza dover contare solo sulla solidarietà dei familiari?
L’altissima mortalità per Covid 19 tra gli anziani e la sua concentrazione massima tra quelli ricoverati nelle Rsa, unita alla emersione di fenomeni di grave trascuratezza e/o violenza, come denunciato anche su questo giornale, rischiano di trasmettere l’idea che la maggior parte degli anziani fragili o non autosufficienti sia ricoverata nelle Rsa e che queste siano in larga prevalenza luoghi di abbandono, da smantellare a favore della permanenza in casa propria.
È l’immagine comunicata anche dal documento della Commissione per la riforma voluta dal ministro Speranza (Commissione Paglia, dal nome del suo coordinatore).
Premesso che di domiciliarità – ageing in place – si parla a livello internazionale almeno dagli anni ’90 del secolo scorso, in Italia ciò che scarseggia non è, appunto, la domiciliarità, quanto i servizi che la rendono possibile senza che essa gravi totalmente sulle risorse umane, di tempo e finanziarie dei familiari (per lo più donne), con il solo aiuto dell’Indennità di accompagnamento che, per altro, non differenzia per tipo di non autosufficienza e non è legato ad alcuna condizionalità d’uso.
Secondo gli ultimi, non aggiornatissimi, dati disponibili, gli anziani che vivono in una residenza in Italia sono 285 mila, pari a meno del 2% dell’intera popolazione over 65. Una percentuale di molto inferiore a quella della maggior parte dei Paesi europei, ove la disponibilità di posti è di gran lunga superiore (e la mortalità per Covid degli anziani, in strutture o a casa, molto più bassa).

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La rinascita passa dai piccoli borghi

Idee e progetti dello Spi Cgil per un corretto utilizzo delle risorse europee e del Piano di resistenza e resilienza. Parla il segretario nazionale, Lorenzo Mazzoli
Il fenomeno del progressivo invecchiamento della popolazione residente nelle aree interne e la relativa fuga dai piccoli borghi entrano a far parte dei temi prioritari per la ricostruzione del Paese. Il tema non solo è riconosciuto come una delle nuove “questioni” nazionali, ma è anche inserito nella lista degli investimenti per il Piano di resistenza e resilienza (Pnrr). Tra fondi europei e Fondo nazionale è previsto infatti un piano organico di investimenti che porterà nelle aree interne non meno di 2 miliardi nei prossimi sette anni. Per lo Spi, il sindacato dei pensionati della Cgil, è necessario il coinvolgimento diretto delle parti sociali (compresi ovviamente le rappresentanze dei pensionati) e a livello territoriale nei singoli Comuni che saranno interessati (sono state individuate 72 aree). Lo Spi, oltre a rivendicare il suo ruolo nella contrattazione sociale e nel controllo della gestione delle ingenti risorse che stanno per essere investite, si prepara anche a rilanciare le iniziative nei territori per coinvolgere anziani e cittadini. Ne abbiamo parlato con Lorenzo Mazzoli, entrato di recente nella segretaria nazionale dello Spi con varie deleghe. Tra queste c’è anche la questione del ripopolamento dei piccoli centri.

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SaniTalk: il domicilio come setting di cura

Regioni e singole aziende sanitarie hanno problemi e sfide particolari, ma per riuscire a raggiungere la continuità assistenziale e superare l’organizzazione ospedalocentrica del Ssn, servono indicazioni comuni a tutti, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti organizzativi. È questa la richiesta comune dei manager che hanno partecipato al Sanitalk di Sanitask dedicato al domicilio come setting di cura.
Da molti anni in Italia si parla di uscire dalla concezione ospedalocentrica della sanità potenziando maggiormente il territorio e puntando sulla continuità assistenziale. L’ultimo anno e mezzo ha portato alla luce tutti i problemi irrisolti e si è imposta sempre più la necessità di gestire il paziente al suo domicilio, almeno per quanto riguarda la fase cronica della malattia.
Facile a dirsi, un po’ meno a farsi. Un panel di esperti si è confrontato sulla questione durante il IV Sanitalk dedicato al “domicilio come setting di cura”.
Per Pier Luigi Bartoletti, vice segretario nazionale vicario Fimmg (la Federazione italiana medici di medicina generale), “la pandemia ha reso evidente anche carenze di regioni per altri aspetti virtuose, come la Lombardia, nella gestione della domiciliarità. Dal mio punto di vista ha funzionato il rapporto di fiducia tra medico e paziente, ma la medicina generale non è stata abbastanza pronta a reagire, come del resto l’intera organizzazione sanitaria”. Per Bartoletti “servono strumenti di gestione ma anche responsabilità chiare per la medicina generale: finora abbiamo amministrato il territorio, adesso lo dobbiamo gestire”.

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Rigenerare le aree degradate: dote di 2,3 miliardi, metà al Sud.

Il programma Pinqua per la qualità dell’abitare: fondi fino a 15 milioni a intervento per residenze, biblioteche e spazi pubblici. Otto i piani-pilota per un massimo di 100 milioni ciascuno
Progetti di periferie ed edilizia residenziale pubblica fino, più in generale, alla rigenerazione urbana sono pronti a partire se arriveranno le risorse del Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare (Pinqua), magari con la prospettiva di ulteriori somme dal Next Generation Eu. Sono 282 le proposte arrivate al dicastero di Porta Pia – in riferimento all’ex art. 4 del decreto interministeriale 395/2020 – per riqualificare e incrementare il patrimonio residenziale sociale, rigenerare il tessuto socioeconomico, incrementare accessibilità e sicurezza dei luoghi, trovare nuove funzioni per spazi e immobili pubblici, migliorare la qualità di vita dei cittadini. Alle candidature – 81 da enti del nord, 65 del centro e 136 del sud – per un finanziamento massimo di 15 milioni a progetto, si aggiungono otto proposte ad alto rendimento (per potenziale impatto strategico sul territorio e con un budget massimo di 100 milioni). «Le risorse stanziate sono 2,3 miliardi, il 50% destinato al Mezzogiorno» precisano dal Mims, ministero delle Infrastrutture e della mobilità.

Leggi: Quotidiano Condominio


SEGNALAZIONI:

Medici pensionati richiamati in servizio

L’Inps chiarisce che non sarà sospesa la pensione dei medici in quiescenza, richiamati in servizio per affrontare l’emergenza sanitaria, se i relativi redditi sono riconducibili a lavoro autonomo. Mentre resta la sospensione, per i titolari di pensione di vecchiaia, ai vengano conferiti incarichi retribuiti dalle aziende sanitarie e socio-sanitarie.
I redditi da lavoro autonomo dei medici pensionati, richiamati in servizio per affrontare l’emergenza sanitaria, sono pienamente compatibili con la titolarità di una pensione di vecchiaia, anticipata o quota 100. A chiarirlo è l’Inps con un comunicato stampa pubblicato sul sito istituzionale il 29 aprile scorso, precisando: “Nel caso di medici titolari di assegno pensionistico di vecchiaia o anticipata, che si rendono disponibili per operare le vaccinazioni attraverso un incarico di lavoro autonomo, anche di collaborazione coordinata e continuativa, sottoscritto con le Aziende sanitarie, possono farlo senza incorrere nella sospensione della pensione, a condizione che l’incarico sia assegnato ai sensi dell’articolo 2 bis del DL 18/2020 convertito dalla legge 24/4/20 n. 27 e comunque non oltre il 31 dicembre 2021. E in tal caso la compatibilità vale anche per i titolari di pensione attivata in quota 100 che siano ancora al di sotto dell’età prevista per la pensione di vecchiaia, al raggiungimento della quale reddito pensionistico e altro reddito da lavoro diventa cumulabile”.

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Congedo Covid per minori contagiati o in quarantena

L’Inps comunica l’attivazione della procedura telematica per la compilazione e l’invio delle domande di riconoscimento del Congedo covid.
A partire da oggi, 29 aprile 2021, è attiva la procedura telematica per la compilazione e l’invio on line delle domande di riconoscimento del Congedo covid, rivolto ai genitori, lavoratori dipendenti del settore privato, con figli affetti da COVID-19, in quarantena da contatto o con attività didattica in presenza sospesa o con centri diurni assistenziali chiusi. Lo comunica l’Inps nel messaggio n°1752 pubblicato oggi sul sito istituzionale, ricordando che il congedo può essere fruito alternativamente da uno dei due genitori solo qualora il richiedente non possa svolgere il lavoro in modalità agile; per i figli gravemente disabili non è richiesto il requisito di convivenza.
Ricordiamo che la domanda della prestazione, prevista dall’articolo 2 del decreto-legge 13 marzo 2021 n.30, deve essere presentata esclusivamente in modalità telematica attraverso uno dei seguenti canali:
• tramite il portale web dell’Istituto nell’ambito dei servizi per presentare le domande di “Maternità e congedo parentale lavoratori dipendenti, autonomi, gestione separata”, se si è in possesso del codice PIN rilasciato dall’Istituto (oppure diSPID, CIE, CNS), utilizzando gli appositi servizi raggiungibili direttamente dalla home page del sito www.inps.it. Si ricorda che a decorrere dal 1° ottobre 2020 l’Istituto non rilascia più nuovi PIN;
• tramite il Contact center integrato, chiamando il numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06 164.164 (da rete mobile a pagamento, in base alla tariffa applicata dai diversi gestori);
• tramite gli Istituti di Patronato, utilizzando i servizi offerti gratuitamente dagli stessi.

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Indennità onnicomprensiva per lavoratori in somministrazione

L’indennità onnicomprensiva di 2.400 euro per i lavoratori somministrati di settori diversi da quelli del turismo e degli stabilimenti termali è riconosciuta a prescindere dal carattere stagionale dell’attività e di conseguenza subordinatamente al solo possesso dei requisiti di accesso.
E’ la precisazione fornita dalla direzione centrale dell’Inps a seguito di una richiesta di chiarimento avanzata dal Patronato Inca e Nidil Cgil, dopo la diffusione della circolare esplicativa dell’Istituto previdenziale pubblico n. 65/2021.
Nel ricordare che c’è tempo fino al 31 maggio per la presentazione delle domande, il Patronato della Cgil riepiloga i requisiti di accesso per il riconoscimento della prestazione, ovvero:
• aver cessato involontariamente un rapporto di lavoro in somministrazione nel periodo compreso tra il 1 gennaio 2019 ed il 23 marzo 2021;
• aver svolto come lavoratori in somministrazione una prestazione lavorativa per almeno 30 giornate nello stesso periodo che va dal 1 gennaio 2019 al 23 marzo 2021;
• non essere titolari alla data di presentazione della domanda, di pensione diretta o di un rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, ad eccezione di un contratto di lavoro intermittente senza indennità di disponibilità.

Leggi: Inca


 

 

 

 

 

NEWS:

martedì 27 aprile 2021
Curare a casa 1,4 milioni di italiani entro il 2026, la dote sale a 4 miliardi

Le strategie del Pnrr. L’assistenza domiciliare destinata al 10% degli over 65, dimezzato il numero di ospedali e Case di comunità per la Sanità territoriale
Curare a casa il 10% degli over 65 italiani – circa 1,4 milioni – entro metà del 2026. Il Servizio sanitario nazionale travolto dallo tsunami del Covid nella sua prima trincea, quella dell’assistenza domiciliare praticamente assente durante l’emergenza, ripartirà da qui per diventare più forte di fronte a nuove pandemie e alla diffusione delle patologie croniche con cui tanti anziani sono costretti a convivere. L’ambiziosissima sfida è contenuta nel testo definitivo del Piano nazionale di ripresa e resilienza che alla fine ha scelto di scommettere soprattutto su questo fronte facendo salire la dote da 2 a 4 miliardi dei 15,6 complessivi del Pnnr previsti per la missione «Salute» (a cui si aggiungono 1,7 miliardi di React Eu e 2,9 del Fondo complementare). Risorse queste che serviranno per sviluppare anche la telemedicina a casa (1 miliardo) e attivare (280 milioni) 602 Centrali operative territoriali, una in ogni distretto, con la funzione di coordinare i servizi domiciliari con gli altri servizi sanitari.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 27/04/2021


lunedì 26 aprile 2021
Recovery Plan. Il Governo lo ha trasmesso al Parlamento. Per l’Italia progetti e riforme finanziati con 235,14 miliardi. Alla sanità andranno 20,22 miliardi. Ecco il testo definitivo

Per il Governo “Si tratta di un intervento epocale, che intende riparare i danni economici e sociali della crisi pandemica, contribuire a risolvere le debolezze strutturali dell’economia italiana, e accompagnare il Paese su un percorso di transizione ecologica e ambientale”. Per la sanità stanziati 15,6 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza, 2,9 miliardi dal Fondo complementare e 1,7 miliardi di fondi React-EU che portano il totale degli investimenti a 20,22 miliardi con l’obiettivo di rafforzare la prevenzione e i servizi sanitari sul territorio, modernizzare e digitalizzare il sistema sanitario e garantire equità di accesso alle cure. IL TESTO
Il Governo ha trasmesso ieri al Parlamento il testo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Il Piano – spiega una lunga nota di Palazzo Chigi – si inserisce all’interno del programma Next Generation EU (NGEU), il pacchetto da 750 miliardi di euro concordato dall’Unione Europea in risposta alla crisi pandemica.
Il Piano italiano prevede investimenti pari a 191,5 miliardi di euro, finanziati attraverso il Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza, lo strumento chiave del NGEU.
Ulteriori 30,6 miliardi sono parte di un Fondo complementare, finanziato attraverso lo scostamento pluriennale di bilancio approvato nel Consiglio dei ministri del 15 aprile.

Leggi: Quotidiano Sanità, 26/04/2021


lunedì 26 aprile 2021
Terzo settore, infanzia, disabilità e non autosufficienza nel PNRR

Il Presidente del Consiglio ha presentato oggi al Parlamento il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Ecco alcuni punti. In arrivo una riforma della disabilità e una per la non autosufficienza
«Sbaglieremmo tutti a pensare che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, pur nella sua storica importanza, sia solo un insieme di progetti tanto necessari quanto ambiziosi, di numeri, obiettivi, scadenze. Vi proporrei di leggerlo anche in un altro modo. Metteteci dentro le vite degli italiani, le nostre ma soprattutto quelle dei giovani, delle donne, dei cittadini che verranno. Le attese di chi più ha sofferto gli effetti devastanti della pandemia. Le aspirazioni delle famiglie preoccupate per l’educazione e il futuro dei propri figli. Le giuste rivendicazioni di chi un lavoro non ce l’ha o lo ha perso. Le preoccupazioni di chi ha dovuto chiudere la propria attività per permettere a noi tutti di frenare il contagio. L’ansia dei territori svantaggiati di affrancarsi da disagi e povertà. La consapevolezza di ogni comunità che l’ambiente va tutelato e rispettato»: ha esordito così oggi il Presidente del Consiglio Mario Draghi nel presentare il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza #NextGenerationItalia davanti alla Camera. «Non è dunque solo una questione di reddito, lavoro, benessere, ma anche di valori civili, di sentimenti della nostra comunità nazionale che nessun numero, nessuna tabella potranno mai rappresentare.

Leggi: Vita, 26/04/2021


lunedì 26 aprile 2021
La sanità nel Recovery Plan: 20,2 miliardi per ridisegnare il modello di assistenza e ammodernare il Ssn

Migliorare l’efficacia nel rispondere ai bisogni di cura delle persone, anche alla luce delle criticità emerse durante la pandemia. E per farlo si mira a rafforzare la prevenzione e l’assistenza sul territorio e l’integrazione fra servizi sanitari e sociali; a garantire equità di accesso alle cure e nell’erogazione delle prestazioni; ad ammodernare la dotazione delle strutture del SSN in termini di qualità del capitale umano e formazione, risorse digitali, strutturali, strumentali e tecnologiche; a promuovere la ricerca scientifica in ambito biomedico e sanitario.
Il Recovery Plan sbarca in Parlamento per il via libero definitivo prima dell’invio a Bruxelles previsto entro il prossimo 30 aprile.
Per la sanità (Missione n. 6 del Piano) la dote complessiva è di 20,2 miliardi, di cui 9 per la Componente 1 della Missione dedicata alle Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale e 11,22 alla Componente 2 della Missione dedicata a innovazione, ricerca e digitalizzazione del Servizio sanitario nazionale.

Leggi: Quotidiano Sanità, 26/04/2021


lunedì 26 aprile 2021
Nel Pnrr di Draghi c’è la riforma della non autosufficienza

Non solo interventi per le persone non autosufficienti: nel testo consegnato al Parlamento, la quinta missione (22,4 miliardi) comprende “l’avvio di una riforma organica degli interventi in favore degli anziani non autosufficienti da approvarsi con apposito provvedimento legislativo entro la fine della legislatura”
donna anziana disabile
Non solo interventi, investimenti e misure, ma una vera a propria “riforma organica degli interventi in favore degli anziani non autosufficienti da approvarsi con apposito provvedimento legislativo entro la fine della legislatura”: è una delle novità contenute nel testo del Piano nazionale di ripresa e resilienza, trasmesso ieri dal governo al Parlamento. Di disabilità e non autosufficienza si parla nella quinta missione, “Inclusione e Coesione”, che stanzia complessivamente 22,4 miliardi, e nella sesta missione, “Salute”, che stanzia complessivamente 18,5 miliardi. Tra le “riforme settoriali contenute nelle singole missioni, ci sono infatti la “legge quadro sulla disabilità” e la “riforma della non autosufficienza”.

Leggi: Redattore Sociale, 26/04/2021


domenica 25 aprile 2021
Non autosufficienza, “ecco come dovranno essere le residenze del futuro”

L’idea è contenuta nella proposta “per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”, elaborata dal Network Non Autosufficienza. Previsto un investimento di 1,75 miliardi per la riqualificazione delle strutture sanitarie. “Almeno il 30% dei posti letto a valenza socio-sanitaria in Italia necessita di interventi”
1,75 miliardi per costruire le strutture residenziali che, in futuro, dovranno accogliere in modo adeguato gli anziani non autosufficienti: è quanto chiede e prevede la “proposta per il piano nazionale di ripresa e resilienza”, elaborata dal Network non autosufficienza (nato nel 2009 e composto da studiosi, dirigenti di servizi pubblici e privati e consulenti), dal titolo “Costruire il futuro dell’assistenza agli anziani non autosufficienti”.
La proposta, che abbiamo già presentato e sintetizzato, con Franco Pesaresi, su queste pagine, indica cinque linee d’intervento per realizzare quella “riforma nazionale dell’assistenza agli anziani non autosufficienti attesa in Italia – sinora senza esito – dalla fine degli anni ’90”. Una riforma che non è inserita nel Piano nazionale di ripresa e resilienza ma che, secondo il Network, necessariamente deve esservi inclusa, secondo le cinque linee indicate: sistema di governance della conoscenza; sistema di governance istituzionale; accesso unico alla rete degli interventi; riforma dei servizi domiciliari (che abbiamo approfondito su queste pagine); riqualificazione delle strutture residenziali.

Leggi: Redattore Sociale, 25/04/2021


sabato 24 aprile 2021
Recovery Plan e politiche sociali: le azioni previste per famiglie e persone

Dal rafforzamento degli asili nido alla riforma sulla non autosufficienza, passando per il contrasto alla marginalità sociale e per il supporto alle famiglie e alle persone con disabilità: viaggio dentro il Piano nazionale di ripresa e resilienza
Famiglie, minori, persone con disabilità, anziani non autosufficienti. C’è un’attenzione specifica per loro nella bozza del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che dopo l’esame del Parlamento sarà trasmesso dall’Italia alla Commissione Europea entro la fine di questo mese di aprile 2021. Rappresentano dunque una priorità gli interventi pensati per accrescere l’inclusione sociale, parte integrante del grande Piano chiamato a disegnare l’Italia che verrà.
“Nonostante gli importanti sforzi compiuti negli ultimi anni – si legge nel testo – le politiche sociali e di sostegno alle famiglie devono essere ancora notevolmente rafforzate. Queste politiche vanno inserite in una programmazione organica e di sistema che abbia lo scopo di superare i sensibili divari territoriali esistenti, con la finalità di migliorare l’equità sociale, la solidarietà intergenerazionale e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. A questo concorre in modo determinante la scelta nel Piano di destinare importanti risorse alle infrastrutture sociali funzionali alla realizzazione di politiche a sostegno delle famiglie, dei minori, delle persone con gravi disabilità e degli anziani non autosufficienti”.

Leggi: Redattore Sociale, 24/04/2021


mercoledì 21 aprile 2021
Badanti, silenti ma presenti: sono quasi un milione in Italia, di cui il 60% lavora in nero

Presentazione della ricerca di Acli Lombardia. Sono in generale più anziane e prevalentemente originarie dell’Est Europa. Scarsi o assenti gli accessi ai servizi sanitari e sociali
Si tratta di una ricerca sulle persone che si prendono cura degli anziani nelle case private che aiuta a capire come sono cambiate in questi anni, e soprattutto dopo oltre un anno di pandemia, le loro condizioni: per loro, e per noi, è cambiato un mondo. Se ne parla oggi, 21 aprile alle ore 17, durante un incontro realizzato in live streaming sui canali Facebook e Youtube di ACLI Lombardia APS.
Sono più anziane e in maggioranza dell’Est Europa. Rispetto alla fase di emersione ed espansione del fenomeno, le badanti sono oggi molto più anziane, sono meno disposte a convivere e all’assistenza notturna, provengono un po’ di più dall’Est Europa, ma molto meno dal Sud America. Molto più che in passato intendono continuare a svolgere questo lavoro, di cui sono mediamente soddisfatte, ma come in passato sono incerte su quanto durerà la loro permanenza in Italia. Una presenza che rimane lontana dai servizi sanitari e sociali: solo una badante su dieci è iscritta a un registro delle assistenti familiari.

Leggi: La Repubblica, 21/04/2021


mercoledì 21 aprile 2021
Rigenerazione urbana, le imprese chiedono una norma che valorizzi il ruolo del privato

Confindustria, Ance e Confindustria Assoimmobiliare esprimono forte preoccupazione per il disegno di legge in esame al Senato
Forte preoccupazione in merito al testo di legge unificato sulla rigenerazione urbana in esame presso la Commissione Territorio e Ambiente del Senato è stata espressa dai Presidenti di Confindustria Carlo Bonomi, di Confindustria Assoimmobiliare Silvia Maria Rovere e di ANCE Gabriele Buia.
“La rigenerazione – affermano le associazioni imprenditoriali – è un tema di straordinaria rilevanza sociale ed economica, che deve diventare una grande occasione per trasformare le aree urbane e offrire ai cittadini servizi moderni, sostenibili e digitalizzati e per rilanciare filiere produttive e tecnologiche di primaria importanza. Occorre finalmente trasformare le buone intenzioni in prassi e regole concrete capaci di raggiungere questi obiettivi.
Per questa ragione è necessaria una disciplina flessibile e semplice in grado di valorizzare il ruolo del privato nelle varie realtà territoriali e di soddisfare rapidamente le esigenze di una società in continua evoluzione, sia dal punto di vista socioeconomico che tecnologico e ambientale.

Leggi: Edilportale, 21/04/2021


mercoledì 21 aprile 2021
Anziani non autosufficienti. L’appello del Network Non Autosufficienza: “Si inserisca la nostra proposta nel Pnrr”

Percorsi semplificati per accedere agli interventi pubblici, affinché si ricomponga l’attuale caotica molteplicità di enti, sedi e procedure differenti; un’ampia riforma dei servizi domiciliari, perché rispondano alle varie problematicità legate alla non autosufficienza e diventino un effettivo punto di riferimento per le famiglie; un investimento straordinario per migliorare quelle strutture residenziali che necessitano di essere ammodernate e riqualificate. Queste le proposte avanzate a Draghi, Orlando e Speranza. LE PROPOSTE
Una semplificazione dei percorsi per accedere agli interventi pubblici in materia di assistenza agli anziani non autosufficienti; un’ampia riforma dei servizi domiciliari; un investimento straordinario per migliorare le strutture residenziali del nostro Paese. Il tutto grazie ad uno stanziamento di sette miliardi e mezzo per il periodo 2022/2026.
È quanto prevede la proposta elaborata dal Network Non Autosufficienza della quale oggi i primi promotori (Alzheimer Uniti, Aima, Caritas, Cittadinanzattiva, Confederazione Parkinson Italia, Federazione Alzheimer Italia, Forum Disuguaglianze Diversità, Forum Nazionale Terzo Settore, La Bottega del Possibile) e le numerose organizzazioni e sigle che hanno deciso di sostenerla, chiedono al Presidente del Consiglio Draghi ed ai Ministri Orlando e Speranza l’inserimento come progetto nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Leggi: Quotidiano Sanità, 21/04/2021


mercoledì 21 aprile 2021
Anziani, Luca Vecchi (Anci): bene il tavolo con il Governo sulla socialità

Il tavolo di lavoro convocato oggi dai ministri del Lavoro Andrea Orlando e della Salute Roberto Speranza sulla progressiva ripresa della socialità per le persone anziane incassa l’apprezzamento di Luca Vecchi, delegato Anci al Welfare e sindaco di Reggio Emilia
Il tavolo di lavoro convocato oggi dai ministri del Lavoro Andrea Orlando e della Salute Roberto Speranza sulla progressiva ripresa della socialità per le persone anziane incassa l’apprezzamento di Luca Vecchi, delegato Anci al Welfare e sindaco di Reggio Emilia. Dopo la riunione a cui ha partecipato con rappresentanti del terzo settore il reggiano commenta infatti: “La popolazione anziana è quella che più di altre è stata colpita dal virus, quella che soffre di solitudine e di una rottura significativa dei legami sociali e interpersonali”. Per questo “è un fatto importante darsi una strategia che, nelle prossime settimane, rimetta in condizione questa fascia della popolazione di ritrovare più ampi spazi di libertà”.

Leggi: Redattore Sociale, 21/04/2021


martedì 20 aprile 2021
Superbonus 110%, come cambierà l’agevolazione per i lavori in casa

La proroga del superbonus fino a tutto il 2023: a che punto siamo
Ci sarà più tempo per usufruire del superbonus del 110% per gli interventi di efficientamento energetico? Sì, se nella redazione del Pnrr si terrà conto delle linee guida sui bonus edilizi approvate dai due rami del Parlamento. Le linee infatti raccomandano la proroga a tutto il 2023 dell’agevolazione, senza obbligo di percentuali minime di ultimazione dei lavori; inoltre si punta a semplificazioni nelle procedure soprattutto per quanto riguarda la verifica delle regolarità urbanistica degli edifici e delle singole unità immobiliari, a un ammorbidimento della regola del guadagno di due classi energetiche laddove sia difficile rispettarla (ad esempio nella riqualificazione di edifici nei centri storici); all’estensione del bonus anche a chi esercita attività di impresa (ora sono ammessi solo i lavori sulle parti comuni nei condomini a prevalenza residenziale).

Leggi: Corriere della Sera, 20/04/2021


martedì 20 aprile 2021
“Sospendere i brevetti per i vaccini anti Covid”. L’appello del Comitato Italiano Diritto alla Cura a Draghi

In vista della nuova riunione del WTO al presidente del Consiglio affinché decida di schierare l’Italia a sostegno della proposta di India e Sud Africa per una moratoria temporanea dei brevetti sui vaccini e sui farmaci anti COVID-19 e di esercitare tutta la sua influenza anche nei confronti della Commissione Europea, affinché si pronunci in tal senso. LA LETTERA
Vaccini, ultima chiamata: al Presidente del Consiglio Mario Draghi si chiede di schierare l’Italia a sostegno della proposta di India e Sud Africa per una moratoria temporanea dei brevetti sui vaccini e sui farmaci anti COVID-19 e di esercitare tutta la sua influenza anche nei confronti della Commissione Europea, affinché si pronunci in tal senso. L’occasione imminente è la riunione del Consiglio TRIPs, previsto per il 22 e il 30 aprile, seguito il 5 maggio, dal Consiglio Generale del WTO: è questo l’oggetto di una lettera inviata a Mario Draghi, a nome del Comitato Italiano Diritto alla Cura da Vittorio Agnoletto, portavoce della Campagna Europea -Right2Cure #NoprofitOnPandemic, www.noprofitonpandemic.eu/it.
Fortissime le preoccupazioni espresse nella lettera: “la girandola affannosa dei dati sulle dosi realmente disponibili dimostra che sarà impossibile vaccinare il 70% della popolazione mondiale entro il 2021, per mettere in sicurezza la salute di tutti, anche perché 9 persone su 10 nei Paesi poveri non avranno accesso ai vaccini entro la fine dell’anno. Il virus continuerà a circolare e a mutare, vanificando gli sforzi economici e i sacrifici fatti dalle popolazioni, da quando è cominciata la pandemia.

Leggi: Quotidiano Sanità, 20/04/2021


DALLE REGIONI:

lunedì 26 aprile 2021
Rsa lombarde: costi in aumento e liste d’attesa

Pubblicato il report annuale del sindacato dei pensionati di Cisl Lombardia. A Milano la “retta alberghiera” a carico delle famiglie può oscillare da 76 a 93 euro al giorno. E non sono ancora disponibili i dati sui decessi per covid-19
Il ricovero in una Rsa di Milano può costare all’anziano (e alla sua famiglia) da 76 euro a 93 al giorno. In Valtellina, nel territorio dell’Ats Montagna, da 50 euro a 60. Nel periodo 2015-2020 le rette nel capoluogo lombardo sono aumentate dal 10 al 13 per cento, mentre sempre in Valtellina l’incremento è stato dal 13 al 15 per cento. In media nelle Rsa lombarde il rincaro delle rette a carico degli anziani è oscillato dal 9,53% al 10,48%. E si tratta solo della parte “alberghiera” del ricovero, perché poi c’è la parte sanitaria che viene pagata dalla Regione. Il sindacato dei pensionati della Cisl Lombardia ha pubblicato oggi il consueto report sulle case di riposo, in cui analizza rette e servizi offerti dalle 709 strutture presenti. Dai dati raccolti, emerge quindi che una famiglia spende intorno ai 24.500 euro all’anno per il ricovero del nonno in Rsa. E quasi sempre c’è una lista d’attesa prima di riuscire a entrare in una Rsa.

Leggi: Redattore Sociale, 26/04/2021


domenica 25 aprile 2021
Anziani più connessi e meno soli Arriva in soccorso l’”Amico web”

Grazie al progetto Amico Web tanti anziani che rischiano di restare isolati a causa della pandemia possono restare in contatto e svolgere attività collettive ludiche e culturali da casa, sotto la guida di un gruppo di esperti. Il progetto è condotto dai volontari della Sartoria Auser di Vaiano, dagli operatori della Rsa Lice Mengoni e dalle esperte della Fondazione Cdse. Con loro c’è una rete di sostegno di cui fanno parte la Società della Salute di Prato, il Comune di Vaiano, la Fondazione Cdse, la Rsa Lice MengoniVilla Magli, la Farmacia Cooperativa di Vaiano, l’Auser territoriale di Prato e lo Spi Cgil Lega Valbisenzio. “L’idea del progetto è nata constatando la difficoltà di contatti che le persone sole e fragili, a casa oppure nelle strutture, hanno dovuto affrontare durante questo difficile anno – spiegano i promotori -. Strumenti come il telefono sono stati spesso le uniche vie per comunicare con gli altri, soprattutto per le persone anziane poco avvezze ai mezzi di comunicazione. A molti di loro i familiari hanno regalato telefoni smart per poter fare le video chiamate e poter vedere i nipoti che poco li hanno frequentati durante la pandemia. Anche nelle strutture hanno attivato la modalità delle videochiamate affinché gli ospiti potessero contattare i loro cari”.

Leggi: Msn, 25/04/2021


IN AGENDA:

28.04.2021 – Rsa e case di riposo: “un’eterna zona rossa”. Indagine sugli anziani ingiustamente reclusi

Mercoledì 28 aprile, alle 11.30, a Roma, in via della Paglia 14b, verrà presentata – in presenza e in streaming – un’inchiesta sulle condizioni di vita degli anziani residenti nelle Rsa e nelle case di riposo in Italia.
Com’è noto, la popolazione anziana è stata duramente colpita dalla pandemia a partire dal numero elevatissimo di vittime. Ma al pericolo del virus – di fronte al quale nelle strutture residenziali non sono state prese, in troppi casi, misure capaci di contrastarne la diffusione – si è aggiunta anche l’aggravante di un isolamento che, dopo l’esperienza della prima ondata, si sarebbe potuto attenuare con grande vantaggio per la salute e le condizioni di vita degli stessi anziani e delle loro famiglie.
Nella conferenza stampa, oltre a illustrare i dati dell’inchiesta saranno fatti esempi e raccontate storie dell’ingiusto isolamento vissuto da molti anziani dall’inizio della pandemia fino ad oggi. Saranno inoltre avanzate alcune proposte perché siano garantiti il diritto alla salute e alla libertà personale di chi risiede negli istituti.

Leggi: Sant’Egidio


29.04.2021 – Vaccinare gli anziani in epoca Covid, Workshop di Italia Longeva

Il 29 aprile alle 15.30, organizzato da Italia Longeva, si terrà il workshop online “Vaccinazioni e anziani in epoca Covid: pratiche routinarie e innovative per orientare il cambiamento”, per un approfondimento sugli interventi attuabili e replicabili a livello locale per rinnovare e ottimizzare i servizi di prevenzione nell’invecchiamento.
Il confronto prenderà spunto dalle varie esperienze sviluppate sul territorio in risposta alla forte pressione organizzativa causata dalla pandemia, analizzate nella prima Indagine di Italia Longeva relativa alle soluzioni di sanità pubblica più efficaci per migliorare le coperture vaccinali della popolazione anziana e dei fragili.
Interverranno al dibattito numerosi ospiti, apre i lavori Roberto Bernabei, Italia Longeva.
Per info: italialongeva.it

Leggi: Auser


IN EVIDENZA:

Mese sociale – Disabilità e non autosufficienza: si volta pagina?

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) apre finalmente la stagione delle riforme sulla non autosufficienza e per le persone con disabilità. Le attese e le pressioni di molti, la campagna fatta da una coalizione di attori guidata dal Network per la Non Autosufficienza (qui Cristiano Gori richiama il percorso seguito), hanno trovato un esito positivo, ma soprattutto l’hanno trovato più di vent’anni di aspettative non soddisfatte.
Perché non solo vengono stanziate somme importanti a favore di nuovi servizi domiciliari (quattro miliardi, per la precisione, per arrivare a coprire il 10% della popolazione ultra 65enne), a favore di “Case della Comunità” (due miliardi, se ne prevedono un totale di 1.288), a favore dell’assistenza residenziale per anziani attraverso gruppi di appartamenti (300 milioni), a favore delle cosiddette cure intermedie, attraverso Ospedali di comunità (1 miliardo, se ne prevedono 381).
Soprattutto, si prevedono interventi legislativi di riforma, che ricompongano in modo organico l’esistente, indichino nuovi obiettivi, e nuovi livelli essenziali di assistenza.
Non autosufficienza
Il Piano prevede un provvedimento legislativo, a seguito di apposita delega parlamentare, per un sistema organico di interventi a favore degli anziani non autosufficienti. Il provvedimento sarà adottato entro la scadenza naturale della legislatura (primavera 2023) ed è finalizzato a costruire “un sistema organico di interventi” e alla formale individuazione di livelli essenziali delle prestazioni per gli anziani non autosufficienti.

Leggi: Welforum


La riforma del Long-term care e il PNRR

Il PNRR tocca il tema della non autosufficienza delle persone anziane proponendo un “un investimento straordinario sulle infrastrutture sociali, nonché sui servizi sociali e sanitari di comunità e domiciliari, per migliorare l’autonomia delle persone con disabilità” (Missione 5: Inclusione e Coesione) e affermando la necessità di una “riforma volta alla non autosufficienza […] [che] affront[i] in maniera coordinata i diversi bisogni che scaturiscono dalle conseguenze dell’invecchiamento, ai fini di un approccio finalizzato ad offrire le migliori condizioni per mantenere o riguadagnare la massima autonomia possibile in un contesto il più possibile de-istituzionalizzato (p.45).
Pur senza allocare risorse finanziarie ad hoc, il PNRR sembra compiere un miracolo: fa ricomparire nell’agenda politica italiana la possibilità di una riforma per la non autosufficienza, a quasi 25 anni di distanza dalla proposta della Commissione Onofri (1997). In questo ambito delle politiche sociali l’Italia è il fanalino di coda dell’Europa: a parte i paesi nordici e l’Olanda che sono stati dei precursori, a partire dagli anni 1990 tutti gli altri grandi paesi (a cominciare dalla Germania, che introdusse un’assicurazione obbligatoria long-term care nel 1995, per chiudere con la Spagna, che approvò una “Legge sull’autonomia” nel 2006) hanno riformato il loro sistema di cure di lunga durata, allo scopo di rispondere con maggiore efficacia alle sfide dell’invecchiamento e del correlato aumento del bisogno di cura.
Dopo il pesantissimo tributo pagato dagli anziani nel corso della pandemia, ci pare un atto più che dovuto che il tema ritorni nell’agenda politica. A questo sforzo ha contribuito anche la proposta presentata dal Network Non Autosufficienza, che ha convogliato un buon numero di adesioni da parte delle associazioni del settore.

Leggi: Welforum


Pnrr, “grande opportunità per gli anziani non autosufficienti di questo paese”

Intervista a Cristiano Gori (Network non autosufficienza). “Il Piano prevede di avviare quella riforma del settore, che attendiamo dagli anni ’90. Passi avanti anche per l’integrazione socio-sanitaria. Le risorse dovranno essere incrementate, ma si apre uno spazio, che dovremo tutti riempire di contenuti”
“Una grande opportunità per gli anziani non autosufficienti del nostro Paese”: così Cristiano Gori, docente di Politica sociale nel dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Trento, consulente scientifico dell’Istituto per la Ricerca Sociale di Milano e promotore del Network Non autosufficienza, definisce il Pnrr presentato da Draghi. Un documento che dedica ampio spazio al tema della non autosufficienza, annunciando non solo interventi di carattere sanitario, ma una “riforma organica” e, appunto, integrata di questo settore. E nel far questo mostra di recepire il senso e “il principale obiettivo della nostra proposta”, commenta Gori, riferendosi al documento presentato dal Network (e commentato su queste pagine) negli scorsi mesi, poco dopo la presentazione del Piano firmato dall’allora premier Conte.
Soddisfatti?

Leggi: Redattore Sociale


Il PNRR, le Case della Comunità e la costruzione di compiuti Sistemi Territoriali Integrati

A più venti anni dal D.Lgs. 229/99 le vicende legate all’attuale situazione ci spingono a interrogarci sull’esigenza di identificare una compiuta organizzazione territoriale che si sviluppi in modo uniforme lungo tutto il Paese. Il punto cruciale è rappresentato dalla pertinenza territoriale (il perimetro del distretto) che costituisce anche il basamento organizzativo entro cui organizzare un livello direzionale uniforme che incroci le varie strutture organizzative e i diversi dipartimenti, orientandone costantemente l’organizzazione e le attività
La nuova struttura del PNRR presenta qualche differenza rispetto all’allocazione delle risorse nella Missione 6 – Componente 1 dedicata alla sanità territoriale. In particolare l’attenzione è stata attirata dalla diminuzione delle destinazioni per le Case della Comunità e le Cure intermedie e l’aumento delle destinazioni per le Attività domiciliari. Si passa rispettivamente da 4 a 2 mld per le Case della Comunità, da 2 a 1 mld per le Cure intermedie, da 1 a 4 mld per le Domiciliarità e telemedicina; conservando il saldo complessivo che resta di sette miliardi di euro. Rispetto a queste vicende è possibile avanzare tre ordini di considerazioni nel tentativo di promuovere una discussione di ampio respiro di cui tutto il sistema sanitario manifesta estremo bisogno.

Leggi: Quotidiano Sanità


Titolo V, sanità e pandemia. Cassese: “Regioni non possono andare ognuna per proprio conto. Ci vorrebbe un Parlamento sanitario Stato-Regioni”

In un’intervista raccolta da Agenas il noto giurista interviene in merito alle criticità emerse anche in pandemia sulla gestione della sanità. “Il superamento dell’attuale Titolo V può esser molto difficile, per cui conviene avere una soluzione di ripiego, che potrebbe essere quella dell’esercizio congiunto Stato-Regioni, ad opera di una specie di “Parlamento sanitario Stato-Regioni”, ispirato al modello delle “Gemeinschaftsaufgaben” tedesche”. E sulla pandemia: “Occorre assicurare un’unica ed esclusiva regia nazionale”
“Il riparto originario delle competenze tra Stato e Regioni risale a 50 anni fa. Quello specifico relativo alla sanità, è stato ridefinito vent’anni fa. Molta acqua è passata sotto i ponti. Abbiamo fatto molte esperienze. Sappiamo che uno dei punti deboli del Servizio sanitario nazionale è quello di aver inglobato dentro di sé il divario Nord – Sud. Il Titolo V della Costituzione, quello che riguarda le Regioni, le Province e i Comuni, richiede una nuova valutazione”.
A dirlo è il Giudice emerito della Corte Costituzionale, Sabino Cassese che in quest’intervista curata da Agenas affronta i nodi e fornisce una possibile soluzione per la riforma del Titolo V.
Professor Cassese, il Titolo V della Costituzione, negli ultimi 20 anni, è stato oggetto di riforme costituzionali entrate in vigore, di riforme costituzionali approvate e poi bocciate dal referendum, nonché di progetti di riforma rimasti sulla carta. Che prova ha dato, di fronte alla pandemia, l’attuale formulazione dell’art. 117 (che prevede la competenza concorrente di Stato e Regioni in materia di tutela della salute)?

Leggi: Quotidiano Sanità


Le Linee guida ministeriali sugli istituti giuridici di cooperazione tra PA e ETS – La chiusura del cerchio?

Il decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali n. 72 del 31 marzo 2021, recante “Linee guida sul rapporto tra pubbliche amministrazioni ed enti del Terzo settore negli articoli 55-57 del decreto legislativo n. 117 del 2017”, giunge a completare un iter normativo che, attraversando momenti di difficoltà interpretative, peraltro non ancora del tutto risolte, può considerarsi un approdo positivo nella definizione dei rapporti giuridici intercorrenti tra pubbliche amministrazioni ed enti del terzo settore che intendono collaborare per realizzare finalità di interesse generale.
Il decreto ministeriale in parola può invero considerarsi alla stregua di una ulteriore conferma e declinazione del principio costituzionale di sussidiarietà (art. 118). Come è noto, quest’ultimo ha permeato l’intera riforma del Terzo settore: nello specifico, gli artt. 55, 56 e 57 del Codice del Terzo settore evidenziano la valenza “strategica” dei rapporti collaborativi tra enti pubblici ed organizzazioni non profit, così come anche confermato dalla nota sentenza della Corte costituzionale n. 131 del 2020.

Leggi: Welforum


SEGNALAZIONI:

Reddito di Emergenza: domande fino al 31 maggio

Prorogato al 31 maggio il termine di presentazione delle domande per il riconoscimento del Reddito di Emergenza (REM).
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, tenuto conto della necessità di garantire un più ampio accesso al Reddito di Emergenza di cui all’articolo 12 del D.L. 22 marzo 2021, n. 41, il cui termine perentorio di presentazione era stato fissato al 30 aprile 2021, ha autorizzato il differimento del termine di presentazione delle domande al 31 maggio 2021. E’ quanto fa sapere l’Inps con una nota pubblicata ieri sul sito istituzionale, ricordando che il Reddito di Emergenza è una misura straordinaria di sostegno al reddito e sarà riconosciuto a domanda per i mesi di marzo, aprile e maggio 2021 ai nuclei familiari in difficoltà a causa dell’emergenza da Covid-19 e in possesso cumulativamente dei requisiti di residenza ed economici, patrimoniali e reddituali, previsti dalla normativa vigente. Al momento della domanda, il richiedente dovrà essere in possesso di una Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) valida.

Leggi: Inca


Infortuni: Consulta su criteri di valutazione di malattie preesistenti

Sono passati più di venti anni dalla emanazione del D. lgs. 38/2000, un decreto che ha completamente stravolto il metodo di valutazione del danno da lavoro e che, ancora oggi, rivela ambiti di applicazione che, seppur esplorati dalla giurisprudenza di legittimità e di merito, sono ancora oggetto di profonda discussione, come dimostra la recente sentenza della Corte costituzionale n. 63/2021.
Nello specifico, giova rilevare che con l’emanazione di tale decreto nel luglio del 2000 veniva realizzata una sorta di “rivoluzione copernicana”(così venne definita da alcuni giuristi all’epoca) nei criteri di valutazione del danno da lavoro: si è passati infatti da una visione tutta incentrata sulla diminuzione della capacità lavorativa generica ad una accezione che prevedeva come criterio valutativo del danno quello della quantificazione del “danno biologico”, vale a dire quello parametrato sull’effettiva riduzione della capacità psico-fisica dell’individuo, disancorato pertanto da qualsiasi valutazione della capacità produttiva (economicamente valutabile) del lavoratore.

Leggi: Inca


Assegni familiari a lavoratori extracomunitari in Italia

Una recente sentenza del Tribunale di Pescara, accogliendo un ricorso patrocinato dai legali di Inca, riconosce il diritto di un cittadino pakistano, con permesso di soggiorno di lungo periodo, a percepire gli Assegni al Nucleo Familiare (ANF) per moglie e figli residenti nel paese di origine. Condannato l’Inps al pagamento.
Fa domanda di assegni familiari chiedendo l’autorizzazione di inserire nel proprio nucleo moglie e figli residenti in Pakistan, ma l’Inps glieli nega per “assenza di convenzione” con quel Paese. Il Tribunale di Pescara però dichiara “discriminatoria” la condotta dell’Istituto di Previdenza Pubblico, perché nega il diritto ad un cittadino extracomunitario, titolare di un regolare permesso di soggiorno per motivi di lavoro, che invece viene riconosciuto agli italiani, operanti all’estero, nelle medesime condizioni. Il Tribunale ha quindi accertato il diritto del ricorrente a percepire gli ANF, nel periodo dal 1 settembre 2012 al 30 giugno 2017, computando nel nucleo familiare il coniuge e i due figli residenti in Pakistan. Da qui, la condanna a carico dell’Inps a pagare quanto richiesto dal ricorrente, con l’aggiunta degli interessi legali maturati e delle spese processuali.
La sentenza n. 1503/2021, emessa il 12 marzo scorso dalla Sezione Lavoro e Previdenza, che nasce da un ricorso di un cittadino pakistano, assistito dall’Avvocato Matteo Tresca, consulente legale di Inca di Pescara, segnala ancora una volta la difficoltà cui vanno incontro i lavoratori stranieri, regolarmente presenti in Italia, quando chiedono l’accesso alle prestazioni di welfare.

Leggi: Inca


 

 

 

 

NEWS:

martedì 20 aprile 2021
Rigenerazione urbana, Regioni: ‘col nuovo ddl si rischia la paralisi’

Norme sul consumo di suolo e banca dati del riuso viste come un aggravio ingiustificabile per i Comuni
Il disegno di legge sulla rigenerazione urbana non piace alle Regioni. La Conferenza delle Regioni, con un parere, ha smontato articolo per articolo il ddl all’esame del Senato sottolineando come una serie di strumenti, pensati per ridurre il consumo di suolo e favorire il processo di rigenerazione, potrebbe in realtà rendere incerta la normativa regionale e paralizzare gli interventi.
Rigenerazione urbana, rischio paralisi negli enti locali
La Conferenza delle Regioni ritiene che la legge nazionale sulla rigenerazione urbana costituisca un quadro chiaro e, nello stesso tempo, siano fatte salve le norme regionali previgenti e già in linea con gli obiettivi nazionali. L’obbligo di adeguamento alla nuova legge determinerebbe l’immediata paralisi della legislazione regionale e degli strumenti comunali, causando incertezze operative per le iniziative in corso o in programma.
Il parere sottolinea anche le difficoltà dei Comuni, soprattutto quelli di piccole dimensioni, cui viene chiesta la creazione di banche dati e Piani comunali di rigenerazione urbana. Le Regioni ritengono che non è chiaro se i piani comunali di rigenerazione urbana siano piani urbanistici generali, attuativi o di nuova configurazione o, invece, un programma da attuare mediante uno o più piani urbanistici attuativi.

Leggi: Edilportale, 20/04/2021


lunedì 19 aprile 2021
Superbonus, proposta al Governo

110% e riqualificazione del patrimonio edilizio, le riforme nel Recovery Plan per accelerare la decarbonizzazione e ridurre le disuguaglianze: la proposta Fillea – Legambiente.
E’ senza dubbio il più importante intervento nel settore da diversi decenni, anche per la sua “visione” integrale della riqualificazione: il super bonus del 110% con il Recovery Plan viene prorogato fino al 2023, confermandosi elemento centrale delle politiche nazionali per l’efficienza energetica, la riqualificazione degli edifici e l’abbattimento delle barriere architettoniche.
Per Fillea e Legambiente – tra i primi a sostenere l’introduzione del 110%, qualificarlo ed estenderlo – occorre però superare alcuni limiti e problemi emersi nella attuazione dei provvedimenti, come spiegano in una nota comune Alessandro Genovesi, segretario generale degli edili Cgil, ed Edoardo Zanchini, Vicepresidente nazionale Legambiente “occorre che il super bonus sia un’occasione vera per ridurre consumi energetici, emissioni e al contempo le disuguaglianze sociali, rendendolo uno strumento di facile utilizzo soprattutto da parte delle fasce di popolazione più povere e disagiate, per alimentare un circuito virtuoso che aiuti a qualificare il mercato e a sostenere il futuro green delle costruzioni, per alimentare buona occupazione, stabile, di qualità, altamente professionalizzata.”
Quali dunque i limiti e le criticità riscontrati fino ad oggi nell’applicazione dell’incentivo? E quali potrebbero essere gli interventi per superarli? A queste domande tentano di rispondere Fillea e Legambiente, lanciando al Governo Draghi la loro proposta dal titolo “Un Superbonus veramente per tutti. 110% e riqualificazione del patrimonio edilizio: le riforme nel Recovery Plan per accelerare la decarbonizzazione e ridurre le disuguaglianze”.

Leggi: Fillea Cgil, 19/04/2021


venerdì 16 aprile 2021
Vaccini Covid. Cresce copertura degli over 80 ma ancora 1 milione non ha ricevuto nemmeno una dose. 70enni vaccinati salgono al 30%. Il nuovo report del Governo

Rispetto all’ultimo aggiornamento sono salite di circa il 10% le vaccinazioni per gli over 80 e over 70 anche se in quest’ultima fascia d’età ben 4,2 mln coloro ancora in attesa della prima dose. In media nell’ultima settimana sono stati inoculati 291 mila vaccini al giorno. Ecco chi sono le Regioni che sono più avanti e quelle che sono più indietro IL REPORT
Al 16 aprile in Italia sono state distribuite 17.143.590 dosi di vaccini anti Covid e ne sono state somministrate in totale tra prime e seconde dosi 14.259.835. Negli ultimi 6 giorni sono state inoculate 1.749.937 dosi, una media di 291 mila al giorno. Per quanto riguarda i punti vaccinali presenti sul territorio sono 2.276. Sono alcuni dei numeri del report settimanale del Governo che analizza l’andamento della vaccinazione per over 80, 70enni, ospiti Rsa, personale sanitario e scolastico.
Nel report mancano però all’appello le vaccinazioni riferite ad altre categorie prioritarie del piano vaccini, come le persone con elevata fragilità e le Forze dell’Ordine e altre ancora, per un totale di circa 1,8 milioni di somministrazioni non contemplate in questo rapporto.

Leggi: Quotidiano Sanità, 16/04/2021


giovedì 15 aprile 2021
Decreto sostegni, al Senato l’emendamento “salva casa”

Spiraglio di speranza per chi non riesce più a pagare il mutuo. Presentato un emendamento che renderebbe subito operativa la possibilità di rinegoziare il proprio mutuo oppure di chiedere un rifinanziamento per estinguerlo
Potrebbe aprirsi uno spiraglio di speranza per le famiglie che rischiano di perdere la casa perché non riescono più a pagare il mutuo. Al Senato è stato presentato un emendamento al Decreto Sostegni (in corso di conversione) che renderebbe subito operativa la possibilità di rinegoziare il proprio mutuo oppure di chiedere un rifinanziamento per estinguere il mutuo stesso, mediante l’accesso al Fondo di garanzia per la prima casa, anche quando l’alloggio è già stato messo all’asta. Tale possibilità è prevista dall’articolo 41 bis della legge 157 del 2019, ma finora è rimasta inapplicata perché mancavano i decreti attuativi. Se l’emendamento verrà approvato, non saranno più necessari. L’emendamento è stato fortemente voluto da Caritas Ambrosiana e dalla Fondazione San Bernardino. “La casa di abitazione è un bene essenziale che va meglio tutelato superando le distorsioni che il meccanismo delle aste giudiziarie produce -dichiara Luciano Gualzetti, direttore della Caritas Ambrosiana e presidente della Fondazione San Bernardino-. Davanti a una crisi sociale tanto grave come quella attuale non possiamo lasciare le famiglie nude e indifese. Sarebbe drammatico per loro e non avrebbe senso nemmeno dal punto di vista del sistema economico”.

Leggi: Redattore Sociale, 15/04/2021


giovedì 15 aprile 2021
Il social housing a Urbanpromo

C’è l’abitare sociale tra i temi che hanno caratterizzato l’ultima edizione di Urbanpromo, la manifestazione organizzata dall’Istituto Nazionale di Urbanistica e da Urbit. Proprio all’abitare sociale è stata anche dedicata una due giorni ad hoc. Su questo argomento sono incentrati alcuni progetti della gallery di www.urbanpromo.it
CDP Investimenti SGR ha presentato le attività del Fondo Investimenti per l’Abitare Sociale (FIA). Da oltre dieci anni Cassa Depositi e Prestiti è impegnata a promuovere e sostenere lo sviluppo dell’Edilizia Privata Sociale, il cosiddetto Housing Sociale, attraverso questo fondo di fondi, di cui è investitore di riferimento (con 1 miliardo di euro capitale, pari a circa il 50% della dotazione finanziaria complessiva), nonché gestore attraverso la controllata CDP Investimenti SGR. Il FIA opera attraverso un Sistema Integrato di Fondi (SIF): 29 fondi immobiliari locali, gestiti da 9 SGR, che hanno come investitore di riferimento il FIA (con quote comprese tra il 33 e l’80% del capitale totale) e come co-investitori gli stakeholders del territorio, in primis le fondazioni locali di origine bancaria, ma anche Regioni, Province, Comuni, cooperative di abitazione e sviluppatori privati. Le risorse complessivamente mobilitate dal SIF sono pari a circa 3 miliardi di euro (moltiplicatore 3X rispetto all’investimento di CDP), grazie alle quali il SIF può essere considerato – a livello mondiale – il terzo intervento per dimensioni attivo nell’ambito dell’impact investing. L’offerta del SIF traguarda a regime circa 20.000 alloggi sociali oltre a posti letto in residenze temporanee e studentesche distribuiti su tutto il territorio nazionale. Ad oggi sono circa 230 gli interventi realizzati o in corso di realizzazione.

Leggi: Lavori Pubblici, 15/04/2021


giovedì 15 aprile 2021
“Con la scusa del Covid”: i caregiver e la crisi dei servizi domiciliari

Denuncia dell’associazione laziale Adi famiglie italiane: “Interrotto sostegno medico e infermieristico per ‘ospedalizzati in casa’, alcuni ventilati”. La pandemia fa migrare infermieri dalle case alle strutture: “Ma i nostri malati non sono meno gravi di chi rischia la terapia intensiva per Covid. No a ricovero presso strutture quale alternativa ad assistenza domiciliare integrata”
Gli infermieri domiciliari sono sempre meno: e chi vive la “casa come luogo di cura”, rischia il ricovero coatto. E’ quanto sta accadendo nel Lazio, secondo l’associazione Adi famiglie italiane, che torna a denunciare una questione già sollevata su queste pagine il mese scorso: il grave impatto che la pandemia ha avuto e sta avendo sull’assistenza domiciliare delle persone con gravi disabilità. In particolare, è la carenza di infermieri, raccontata a Redattore sociale anche dalla mamma di Sabin, a mettere in crisi le famiglie. La situazione, sempre più pesante, non accenna a migliorare: “Numerose segnalazioni sono pervenute da famiglie, che si vedono private del sostegno medico/infermieristico di cui i propri cari hanno bisogno per ‘sopravvivere’ – riferisce l’associazione – Stiamo parlando di pazienti non collaboranti, ospedalizzati in casa, che non sono in grado di compiere quegli atti quotidiani considerati nella normalità ‘banali’, come per esempio deglutire la propria saliva (figuriamoci il cibo) o di soddisfare anche il semplice prurito. Alcuni di questi pazienti sono addirittura ‘ventilati’, ossia non in grado di respirare autonomamente. In pratica – spiega l’associazione – è come se in un reparto di sub-intensiva di un ospedale non ci fossero più infermieri!”.

Leggi: Redattore Sociale, 15/04/2021


mercoledì 14 aprile 2021
Il programma qualità dell’abitare

Con il Decreto Ministeriale attuativo del Fondo Qualità dell’Abitare, il 16 novembre 2020 vengono stanziati 854 milioni di Euro destinati a sostenere interventi a carattere pluriennale in materia di riqualificazione, di incremento del patrimonio di edilizia residenziale sociale, di immobili pubblici e privati, e di rifunzionalizzazione di aree e spazi. L’obiettivo principale è quello di sostenere finanziariamente progetti di rigenerazione del tessuto urbano, dell’accessibilità, sicurezza urbana, servizi, infrastrutture, di rigenerazione di aree e spazi costruiti, in particolare quelli ad alta tensione abitativa. Lo scopo è quello di migliorare la qualità ambientale e la resilienza ai cambiamenti climatici, di identificazione ed impiego di modelli di inclusione sociale e welfare urbano nonché promuovere processi partecipativi che coinvolgono anche il sindacato.
Il Fondo qualità dell’abitare è rivolto ai Comuni con una popolazione superiore ai 60.000 abitanti, Regioni e Città metropolitane che possono presentare progetti per comuni di minori dimensioni in forma coordinata ed aggregata con la possibilità di presentare fino a 3 proposte per uno o più specifici ambiti del proprio territorio. I progetti dovevano essere presentati entro il 16 marzo 2021 e contenere la “Proposta complessiva preliminare indicante la strategia nel suo complesso” e successivamente, non oltre il 16 giugno 2021, gli enti dovranno completare la procedura di legge trasmettendo i progetti, definitivi o esecutivi, degli interventi previsti che verranno selezionati e valutati, entro 3 mesi, da una apposita commissione nazionale. Nei quattro mesi successivi i progetti selezionati dalla commissione nazionale saranno trasformati in accordi di programma e quindi finanziati.

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 14/04/2021


lunedì 12 aprile 2021
Più incentivi all’ascensore che aiuta disabili e anziani

Installazione consentita anche senza le maggioranze previste dalla legge Dal 1° gennaio è possibile beneficiare del 110% per tutti gli strumenti dimobilità
Più facile installare l’ascensore in condominio per anziani e disabili. Se in assemblea non si raggiunge la maggioranza prevista dalla legge, ciascun condomino può procedere direttamente, se l’innovazione non lede il diritto degli altri di fare uso delle parti comuni dell’edificio. Dal 1° gennaio 2021, inoltre, è possibile beneficiare del superbonus 110% anche per installare ascensori e montacarichi. Ma andiamo con ordine.
Bene comune
L’ascensore è previsto dall’articolo 1117,numero 3, Codice civile tra gli impianti comuni dell’edificio perché destinato, per la sua funzione, al godimento di tutti i condomini, se l’impianto è installato nell’edificio condominiale sin dalla sua costruzione.
Deve considerarsi un bene comune anche ai proprietari delle unità immobiliari del piano terra perché è idoneo a valorizzare l’intero immobile e di norma permette di raggiungere più comodamente parti superiori che sono comuni, se il regolamento o i rogiti non dispongono altrimenti.

Leggi: Quotidiano Condominio, 12/04/2021


lunedì 12 aprile 2021
Caduta sullo «scalino», spetta il risarcimento alla vittima anziana

L’ordinaria cautela va calibrata sulla persona alla quale è richiesta
Il condominio risarcisce il proprietario anziano caduto a causa del forte dislivello tra l’ascensore e il piano. Lo afferma il Tribunale di Savona che, con la sentenza 226/2021, accoglie la richiesta di risarcimento presentata da un’anziana proprietaria contro il condominio e la compagnia di assicurazioni. È una delle tante conseguenze della mancata installazione dei sistemi di controllo che, per gli impianti installati ante 1999, non sono obbligatori.
Il caso consente di esaminare la responsabilità del condominio da cose in custodia (articolo 2051 del Codice civile) se l’ascensore non si arresti in coincidenza del piano. La vicenda riguarda infatti un’anziana condomina, caduta rovinosamente entrando nell’ascensore condominiale poiché questo, nell’arrestarsi, aveva creato un dislivello di circa 20 centimetri rispetto al livello del piano. La condomina ha quindi chiesto il risarcimento dei danni subiti.
La responsabilità per i danni causati da cose in custodia è a carattere oggettivo e si configura tutte le volte in cui si realizzi un danno per effetto di un bene posto sotto la custodia di un soggetto. È esclusa solo dal caso fortuito, incluso il fatto commesso dal danneggiato.Nel caso esaminato, però, il Tribunale non ha ritenuto che la disattenzione dell’anziana condomina potesse esimere il condominio dalla propria responsabilità.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 12/04/2021


lunedì 12 aprile 2021
Bonus casa e 110%: tutti i freni agli sconti

I nodi applicativi. Cresce il pressing degli addetti ai lavori per semplificare le regole su conformità, limiti di spesa, procedure e requisiti delle opere
Limiti di spesa, lavori agevolati, edifici ammessi, mercato delle cessioni. Mentre nel recovery plan si aspetta l’ultima parola sulla proroga del superbonus al 2023, le richieste di semplificazione – arrivate da più parti – portano alla luce le incongruenze e i problemi applicativi dei bonus casa.
Che non si fermano al 110%, ma investono le detrazioni ordinarie. Anni di proroghe e modifiche hanno generato una disciplina sparpagliata tra decreti legge e manovre finanziarie, a volte poco coerente. Due esempi su tutti. Perché il bonus mobili – appena aumentato a 16mila euro di spesa massima – si può abbinare solo alla detrazione del 50% (o al sismabonus) e non all’ecobonus? E perché le barriere architettoniche si possono eliminare con il 110% se si fa un intervento di superbonus in versione “eco”, ma non antisismico?
Molti inconvenienti nascono dalla cattiva abitudine di non fare mai ordine tra i bonus. L’arrivo del 110%, per esempio, ha lasciato inalterati i vecchi ecobonus al 70 e 75% in condominio, introdotti cinque anni fa, che oggi impallidiscono al cospetto del superbonus.

Leggi: Quotidiano Condominio, 12/04/2021


lunedì 12 aprile 2021
Così il Covid (e non solo) mette in crisi l’assistenza domiciliare

Denuncia dell’associazione Adi Famiglie italiane: “Nel Lazio i pazienti ad alta complessità sono abbandonati dalle società accreditate: turni scoperti di un servizio fondamentale che assicura la sopravvivenza ai più fragili e alle loro famiglie. L’assistenza deve essere garantita anche in casa, non solo in ospedale”
Persone con gravissime disabilità, che vivono in casa e qui hanno bisogno di assistenza infermieristica, spesso necessaria 24 ore su 24, sono di fatto abbandonate, perché “l’assistenza domiciliare su pazienti ad alta complessità di fatto non viene più erogata dalle società accreditate per conto della Regione Lazio”. La denuncia della situazione, testimoniata su queste pagine anche dal racconto di una mamma caregiver, arriva dall’associazione Adi Famiglie italiane, che tramite la presidente Serena Troiani ha inviato una lettera alla Regione, per rendere noto come “le società accreditate continuano in tutta tranquillità a lasciare assistenze con numerosi turni scoperti, senza offrire più quelle garanzie che hanno permesso il loro accreditamento. Nello stesso tempo però vengono attivate nuove assistenze a bassa intensità con l’impiego di altre risorse infermieristiche”. Il tutto, senza che le società “subiscano alcuna conseguenza, al contrario delle nostre famiglie, che hanno silenziosamente subito di tutto e sono ormai stanche, distrutte, abbandonate dalle istituzioni”.

Leggi: Redattore Sociale, 12/04/2021


venerdì 9 aprile 2021
Testo unificato rigenerazione urbana, INU: semplificare il sistema del finanziamento

L’Istituto Nazionale di Urbanistica ha inviato alla Commissione Ambiente del Senato un articolato documento di considerazioni e osservazioni sul testo unificato, in discussione, sulla rigenerazione urbana
L’Istituto Nazionale di Urbanistica ha inviato alla Commissione Ambiente del Senato un articolato documento di considerazioni e osservazioni sul testo unificato, in discussione, sulla rigenerazione urbana. L’INU in premessa esprime l’apprezzamento per l’iniziativa auspicando tuttavia che non venga relegata “in secondo piano la necessità che il Parlamento, colmando un pluriennale ritardo, si affretti a dotare il Paese di legge di principi o legge quadro in materia di governo del territorio, riformando e adeguando alle odierne esigenze nazionali una gamma di materie molto vasta”.
Tra le indicazioni fornite dall’INU nel documento c’è quella di prestare attenzione alla distinzione fra i contenuti del testo unificato di pertinenza dello Stato, delle Regioni e quelli che è appropriato definire a livello di Comuni; semplificare il sistema del finanziamento che comprende ben 13 passaggi procedurali; raccordare i contenuti del provvedimento con il Piano nazionale di ripresa e resilienza e con l’opportunità di assumere la prospettiva della città basata sul concetto di prossimità, la città dei 15 minuti.

Leggi: Casa e Clima, 09/04/2021


DALLE REGIONI:

lunedì 19 aprile 2021
Truffe e senso di colpa, a Modena apre lo sportello per gli anziani

Rabbia, senso di colpa o di inadeguatezza dopo aver subito una truffa? A Modena è attivo da oggi lo “Sportello psicologico”, che fornisce assistenza gratuita alle vittime…
Rabbia, senso di colpa o di inadeguatezza dopo aver subito una truffa? A Modena è attivo da oggi lo “Sportello psicologico”, che fornisce assistenza gratuita alle vittime. L’iniziativa si colloca nell’ambito di “La prevenzione rende sicuri: azioni integrate per il contrasto di truffe e raggiri ai danni della popolazione anziana”, il progetto del Comune, a cura dell’ufficio Legalità e Sicurezze e portato avanti con la collaborazione di enti e associazioni, che si è aggiudicato un finanziamento del Fondo Unico Giustizia del ministero dell’Interno. “Lo Sportello psicologico- segnalano in Comune- è stato pensato per persone truffate, raggirate o derubate di età superiore a 65 anni, ma in caso di necessità, della stessa opportunità potranno usufruire anche persone più giovani in situazione di oggettiva difficoltà personale”. Il progetto gode in ogni caso della collaborazione di Polizia Locale, forze dell’ordine, servizi sociali, sportelli non da soli, gruppi del controllo di vicinato, comitati anziani e sindacati dei pensionati. Oltre a diversi materiali informativi che verranno distribuiti in questa fase, tra l’altro, da maggio i suggerimenti per difendersi dalle truffe verranno diffusi anche tramite le frequenze radiofoniche nell’ambito del progetto comunale “La prevenzione rende sicuri”.

Leggi: Redattore Sociale, 19/04/2021


giovedì 15 aprile 2021
Casa Ferrara, assegnati 82 alloggi erp: il 96% a famiglie italiane

Le polemiche dei mesi scorsi sulla graduatoria per l’assegnazione delle case popolari, che vedeva solo famiglie italiane nelle prime 157 posizioni, sono probabilmente destinate a scoppiare nuovamente dopo l’annuncio…
Le polemiche dei mesi scorsi sulla graduatoria per l’assegnazione delle case popolari, che vedeva solo famiglie italiane nelle prime 157 posizioni, sono probabilmente destinate a scoppiare nuovamente dopo l’annuncio, da parte del Comune di Ferrara, che il 96% delle 82 famiglie che, nelle prossime settimane, potranno accedere alla casa popolare, sono appunto italiane. Sulla questione, che nasce dal fatto che, con il nuovo regolamento approvato l’anno scorso dall’amministrazione a guida leghista, vengono privilegiati requisiti come la residenzialità storica, nei giorni scorsi sono già stati presentati dei ricorsi, ma per il momento il Comune va avanti per la sua strada.
Nel dettaglio, fa sapere l’amministrazione, tra gli assegnatari ci sono “anziani, nuclei familiari di cui fanno parte persone con disabilità e genitori single con minori, ma anche giovani coppie e genitori separati, e sei famiglie che risultano a reddito zero, per le quali è previsto un pagamento del canone ulteriormente ridotto”.

Leggi: Redattore Sociale, 15/04/2021


mercoledì 14 aprile 2021
Assistenza sociale 4.0, Municipio I Roma: al via il primo progetto

È attivo da oggi il primo progetto di Assistenza sociale 4.0 per il monitoraggio e la digitalizzazione delle attività di assistenza domiciliare per fornire alla persone anziane la possibilità di restare connesse con i propri familiari e con il mondo esterno…
È attivo da oggi il primo progetto di Assistenza sociale 4.0 per il monitoraggio e la digitalizzazione delle attività di assistenza domiciliare per fornire alla persone anziane la possibilità di restare connesse con i propri familiari e con il mondo esterno, fruendo al contempo di assistenza e servizi da remoto e in totale sicurezza.
L’idea nasce dall’attività dell’Associazione Concreta-Mente nell’ambito del Patto di Comunità promosso dal Municipio I ed è stata sviluppata da Live Protection, società del Gruppo Linkem, in partnership con le start up innovative Assisto e Ageing Tech e si concretizzerà grazie al supporto della Comunità di Sant’Egidio e del Dipartimento di Ingegneria DIAG de La Sapienza di Roma. Così in un comunicato il Municipio Roma I Centro.
“La pandemia ha acuito il bisogno delle persone anziane di restare connesse con i propri familiari e con il mondo esterno soprattutto in periodi di lockdown come quello che stiamo vivendo- spiegano Sabrina Alfonsi ed Emiliano Monteverde Presidente e Assessore alla politiche sociali del Municipio Roma I Centro- Allo stesso tempo e’ cresciuta la domanda da parte delle amministrazioni e delle cooperative sociali di servizi socio assistenziali innovativi per supportare il monitoraggio e la costante verifica delle necessità delle fasce più deboli della popolazione.

Leggi: Redattore Sociale, 14/04/2021


mercoledì 14 aprile 2021
Milano. ENPAM, presidio per processo dismissione patrimonio immobiliare, sindacati inquilini ricevuti dai rappresentanti della proprietà: “Risposte per ora insoddisfacenti”

‘Non ci fermeremo. Continueremo con le iniziative. Il Comune si faccia parte attiva con la Fondazione’
Si è tenuto questa mattina il presidio organizzato dai Sindacati Inquilini, Sunia, Sicet, Unione Inquilini, sotto la sede milanese della Fondazione Enpam, in via Viviani 12, per sollecitare risposte chiare alla proprietà sulla dismissione del patrimonio immobiliare e tutele certe per gli inquilini.
Nel corso del presidio, che ha visto la partecipazione di inquilini degli stabili di Milano, Basiglio e Vimodrone, i Sindacati degli Inquilini di Milano sono stati ricevuti nella sede milanese di ENPAM dai rappresentanti della proprietà.
“Grazie alla nostra mobilitazione siamo stati ricevuti dai rappresentanti della proprietà: abbiamo chiesto loro garanzie e tutele da inserire prima della vendita e che siano vincolanti per i soggetti che compreranno l’intero patrimonio. Abbiamo chiesto, inoltre, che ci sia in primo luogo la conferma della validità degli accordi sindacali attualmente sottoscritti e l’impegno ad avviare una trattativa prima della vendita in blocco. Ma le risposte per ora non sono state soddisfacenti: Enpam sino a quando non vedrà le offerte dei soggetti interessati non vuole prendere impegni rispetto alle tutele per gli inquilini. Si rende pertanto ancora più urgente che anche il Comune di Milano si faccia parte attiva e intervenga con iniziative di mediazione con la Fondazione”.

Leggi: Sunia, 14/04/2021


mercoledì 14 aprile 2021
Casa, a Rimini quadruplicate le famiglie che chiedono un sostegno: 133

Quadruplicate rispetto allo stesso periodo del 2020, le famiglie riminesi che nei primi tre mesi di quest’anno hanno chiesto al Comune il sostegno all’abitare. Il numero, sottolinea l’amministrazione, conferma “ancora una volta l’impatto della pandemia sui bilanci delle famiglie”
Sono 133, quadruplicate rispetto allo stesso periodo del 2020, le famiglie riminesi che nei primi tre mesi di quest’anno hanno chiesto al Comune il sostegno all’abitare, rivolgendosi allo sportello del Comune. Il numero, sottolinea l’amministrazione, conferma “ancora una volta l’impatto della pandemia sui bilanci delle famiglie”. Dall’1 gennaio al 30 marzo 2020 furono infatti 38 i nuclei che si rivolsero allo sportello. Pur considerando che nel mese di marzo le richieste si sono ‘congelate’ in virtu’ del rinvio delle scadenze delle utenze e che si sono messi in moto i diversi servizi di emergenza (come la consegna di pasti, spesa e farmaci a domicilio), dal dato si evince appunto come “la gestione della casa diventi il fattore più pesante e difficile da sostenere”, aggiunge il Comune.

Leggi: Redattore Sociale, 14/04/2021


IN AGENDA:

21.4.2021 – Come hanno attraversato le badanti i lunghi mesi della pandemia?
Come sta cambiando questa presenza nel nostro paese? Una ricerca che ha messo insieme quasi vent’anni di analisi per rispondere a queste domande, curata da Sergio Pasquinelli e Francesca Pozzoli: verrà presentata il 21 aprile.
Scarica qui il rapporto di ricerca

Leggi: Acli Lombardia


29.4.2021 – Italia Longeva – Virtual workshop – ore 15.30-17.30

Le vaccinazioni degli anziani in epoca Covid – Pratiche routinarie e innovative per orientare il cambiamento
Italia Longeva, nella Settimana europea e mondiale delle vaccinazioni, riunisce referenti istituzionali, esperti e operatori del settore della vaccinazione per confrontarsi sulle principali evidenze emerse dalla prima “Indagine sulla vaccinazione degli anziani e dei fragili in epoca Covid”, realizzata con il coinvolgimento dei responsabili dei servizi territoriali di prevenzione, nell’ottica di rafforzare questo strumento di prevenzione prezioso contro le malattie infettive più pericolose nella terza età previste dal Calendario per la Vita.
Parteciperanno al dibattito referenti istituzionali, esperti e alcuni operatori della sanità territoriale direttamente coinvolti nell’Indagine

Leggi: Italia Longeva


IN EVIDENZA:

Covid-19: quali effetti sulla vita degli anziani ospiti delle case di riposo e delle loro famiglie?

La Pandemia ha colpito duramente le RSA, non solo per l’elevato numero di contagi che ha interessato gli ospiti, ma anche per le ricadute negative che la chiusura verso l’esterno e il conseguente isolamento dei pazienti hanno avuto sulle loro condizioni di salute. Allo stesso modo, i familiari hanno vissuto con senso di impotenza e sofferenza questa situazione. – di Anna Dallavo (Consulente Psicologa presso la Rsa San Francesco D’Assisi di Milano)
La pandemia causata dal coronavirus ha determinato, oltre alla grave emergenza sanitaria, un importante problema organizzativo nella gestione delle Strutture per anziani, costringendole, in ottemperanza alle direttive ministeriali del DPCM del 4 marzo 2020, a vietare l’accesso in struttura alle famiglie per tutelare la salute dei propri residenti. L’articolo illustra l’esperienza della RSA San Francesco d’Assisi di Milano.
L’importanza delle famiglie nella vita comunitaria delle case di riposo
Dal 4 marzo 2020 a tutt’oggi, gli anziani non hanno più potuto ricevere le visite di parenti e amici, situazione mai vissuta prima d’ora nella storia delle case di riposo. Non poter permettere l’accesso dei famigliari è stato un evento che, fin dal primo momento, ha preoccupato le strutture residenziali interessate, temendo ripercussioni dal punto di vista psicologico poiché, nella vita quotidiana delle RSA, le famiglie rappresentano una risorsa fondamentale per il benessere psicologico degli ospiti. L’obiettivo di ogni struttura è di accogliere l’ospite e instaurare una proficua collaborazione con i famigliari sin dal giorno dell’ingresso. L’attenzione degli addetti ai lavori è stata pertanto da subito orientata a cogliere cambiamenti nel tono dell’umore e valutare la presenza di ansia o disagio psicologico.

Leggi: I Luoghi della Cura


La cura dopo la tempesta

Come hanno attraversato le badanti i lunghi mesi della pandemia? Come sta cambiando questa presenza, ormai più che ventennale, nel nostro paese? La crisi sanitaria ha colpito duro anche in questo settore: molte badanti sono rimaste senza lavoro, altre lo hanno visto modificato con sofferte conseguenze di prospettiva, di lavoro e di vita. Le dimensioni di questi cambiamenti non le conosciamo: abbiamo voluto iniziare a colmare questa lacuna.
Abbiamo realizzato una ricerca a dimensione nazionale nell’ambito del progetto “Time to care” sostenuto da Fondazione Cariplo, che fa il punto sulle badanti di oggi rispetto alla situazione del primo decennio degli anni Duemila. E abbiamo scoperto che è cambiato un mondo.
La ricerca verrà presentata in live streaming il 21 aprile: qui il programma dell’evento “La cura dopo la tempesta”, mentre il Rapporto di ricerca si trova qui.
La ricerca, a dimensione nazionale, è stata resa possibile grazie alla collaborazione di Acli Lombardia, Acli Colf nazionale e delle sue diverse sedi distribuite su tutto il territorio, e poi di Acli Varese, Acli Colf Milano, Saf Acli Milano, le cooperative Piccolo Principe e Ripari di Milano, Caritas Ambrosiana, Badando.it, Fnp Cisl Lombardia, VillageCare.it. Tutti, con le relative attività di sportello, si sono prodigati in mesi molto complicati.
Riprendiamo qui alcune delle evidenze raccolte, che ci consegnano una realtà insieme matura e segmentata.
Quello delle badanti è un mercato maturo non già sul lato della domanda di lavoro, che anzi aumenta inesorabilmente, muta nelle sue geometrie interne, familiari, si modifica in termini di deficit sanitari prevalenti, oggi sempre più di tipo cognitivo. È maturo sul lato dell’offerta. È maturo perché è bassissimo il turn-over, è senza dinamica evolutiva, ha grandi vincoli alla crescita (per l’assenza di flussi migratori regolati), e perché invecchia.

Leggi: Welforum


Uno a Cinquemila

Come è noto la Legge di Bilancio del 2021 attiva delle misure per il potenziamento dei servizi sociali, tra queste il Comma 797 è finalizzato al raggiungimento del livello essenziale delle prestazioni di assistenza sociale (LEP) definito da un Assistente Sociale ogni 5.000 abitanti in ciascun Ambito territoriale sociale (ATS) del territorio nazionale.
Lo standard prende in considerazione solo persone con la qualifica di assistente sociale assunte a tempo indeterminato dalle amministrazioni comunali e che operano nella programmazione, organizzazione o realizzazione dei servizi socioassistenziali. Nella sfera dello standard è ricompreso anche il personale assunto secondo le stesse modalità nelle forme associate o negli enti strumentali comunali, così come l’eventuale personale assunto da aziende sanitarie delegate dai comuni per i servizi socioassistenziali il cui costo venga rimborsato.
Per incentivare l’assunzione a tempo indeterminato di assistenti sociali viene concesso un contributo statale a tutti gli ambiti zonali che garantiscono un livello minimo di servizio rappresentato da almeno un assistente sociale assunto a tempo indeterminato ogni 6.500 abitanti, fino a raggiungere lo standard di uno a cinquemila. Il contributo è pari a 40.000 euro per ciascuna unità di personale eccedente lo standard dei 6.500 abitanti e fino allo standard dei 5.000 abitanti. Per il successivo intervallo tra 5.000 e 4.000 il contributo statale è dimezzato a 20.000 euro per unità di personale. I contributi sono alimentati da una riserva finalizzata del Fondo Povertà, al momento in questo meccanismo non sono coinvolti né il Fondo Nazionale Politiche Sociali né l’incremento del Fondo Solidarietà Comunale per il potenziamento dei servizi sociali e asili nido definito dai commi 791-794 della L. 178/2020.
Per raccogliere le richieste di contributo è necessario utilizzare la Piattaforma SIOSS, il cui accesso è regolato attraverso la definizione dell’ente di riferimento (Capofila) di ciascun ambito zonale e del relativo referente tecnico. Le competenti strutture regionali provvedono all’accreditamento presso il Ministero del Welfare dei nominativi indicati dagli ambiti.

Leggi: Welforum


Intervista – Vaccino: profitto o bene comune?

“Non siamo capaci di governare in maniera globali come difenderci dalla pandemia”. Lo afferma Eduardo Missoni, docente di salute globale e medico della cooperazione internazionale
“Serve un internazionalismo dei vaccini”. Lo ha affermato papa Francesco nell’omelia di Pasqua, e basterebbe leggere l’andamento delle somministrazioni di siero anti-Covid nel mondo per rendersi conto della verità di questa affermazione. Negli Usa circa un terzo della popolazione ha ricevuto le due dosi, in Gran Bretagna sono oltre 31 milioni e mezzo di cittadine e cittadini a cui è stato somministrato il siero, contagi e decessi sono bassissimi. Dopo mesi di tutto chiuso, per davvero, sono cominciate le riaperture. Il 5,7% della popolazione dell’Europa a 27 ha già ricevuto l’immunizzazione completa mentre nei paesi del Sud del mondo è arrivato meno dell’1% delle dosi necessarie e in alcuni paesi dell’Africa, nulla.
Ma, è sempre Francesco a ricordarlo, nessuno si salva da solo. Non soltanto per ragioni etiche o di solidarietà. Lo sostengono gli scienziati: se nel minor tempo possibile non si immunizza la maggior parte della popolazione mondiale, il coronavirus varierà e tornerà a correre per il pianeta, rendendo inefficaci gli sforzi fatti. Mai come in questo momento dunque i brevetti sui vaccini suonano anacronistici e incoerenti rispetto al bisogno di salute mondiale. Oltre che iniqui.

Leggi: Collettiva


 

 

 

 

 

 

Non autosufficienza: al via tavolo di confronto Conferenza Regioni-organizzazioni sindacali

Si è tenuto ieri un incontro fra il Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Stefano Bonaccini, e i vertici delle organizzazioni sindacali, rappresentati da Rossana Dettori, Segretario confederale Cgil, Andrea Cuccello, Segretario confederale Cisl, Domenico Proietti, Segretario confederale Uil, e le rispettive federazioni dei pensionati: Antonella Pezzullo, Segretaria nazionale Spi Cgil, Piero Ragazzini, Segretario generale Fnp Cisl, Carmelo Barbagallo, Segretario generale Uilp Uil, Francesca Salvatore, Segretaria nazionale Uilp Uil.
Quello di ieri è stato – secondo i partecipanti – un confronto proficuo sui temi della non autosufficienza, con l’obiettivo di individuare un percorso che porti alla proposta di una legge quadro nazionale che definisca servizi e sostegni adeguati ed uniformi su tutto il territorio nazionale da presentare al Governo e al Parlamento.
Si è concordato di attivare nelle prossime settimane un tavolo di confronto tra le organizzazioni sindacali e le Commissioni competenti della Conferenza delle Regioni che lavori ad alcune proposte prioritarie che Regioni e Sindacati possano rappresentare unitariamente all’Esecutivo.
Tre le priorità individuate nel confronto:

Leggi: Spi-Cgil


La vecchiaia va vissuta con dignità. Ecco perché cambiare le rsa

La pandemia ha messo in evidenza lacune e criticità del sistema di cure, soprattutto quello legato alle residenze per gli anziani, gravate da una serie di problemi che esistevano già prima che il Covid aggredisse le nostre vite e colpisse tanti anziani deboli. La pandemia li ha fatti venire a galla e li ha fatti esplodere.
Ecco allora che da un momento critico come quello che abbiamo vissuto, e che purtroppo stiamo ancora vivendo, possono emergere nuove linee di azione, idee e riforme per il futuro dei nostri anziani. È in questo quadro che si colloca l’iniziativa dei sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil della Lombardia che da ieri hanno lanciato una raccolta di firme per chiedere un cambio radicale nella gestione delle Rsa.
L’obiettivo della petizione è chiedere al governo regionale che le Rsa diventino finalmente luoghi dove vivere serenamente la vecchiaia. Ma come fare in concreto? Ci sono diverse strade che i sindacati prospettano.

Leggi: Liberetà


NEWS:

sabato 10 aprile 2021
“Chiediamo al Governo di promuovere una Convenzione Onu per i diritti degli anziani”

Intervista a Emilia Romano, presidente di HelpAge Italia: “Avere linee guida sarebbe passo importantissimo. Ci sono state denunce e tanti i diritti violati delle persone anziane – alcune morte – durante la pandemia dentro le nostre strutture. Ancora ci sono strutture che negano l’accesso alle visite ai familiari”
Coppia di anziani di spalle
Una convenzione internazionale per i diritti delle persone anziane che metta al centro il riconoscimento e la cura di tutti gli aspetti della terza età. A chiederlo al governo Draghi, affinché l’Italia se ne faccia sostenitrice e promotrice, è HelpAge Italia onlus. E’ stata l’unica associazione italiana invitata, dal 29 Marzo al 1°Aprile, all’undicesima sessione del Open-Ended Working Group on Ageing, il gruppo delle Nazioni Unite che si occupa della tutela dei diritti delle persone anziane che si è tenuta a New York e in modalità virtuale. HelpAge Italia è associata alla rete Internazionale HelpAge International. Abbiamo intervistato la presidente di HelpAge Italia onlus Emilia Romano.
Lei è stata ascoltata in conference call durante Open-Ended Working Group on Ageing.
Da molti anni presso le Nazioni Unite è operativo un gruppo di lavoro che esamina il quadro internazionale esistente dei diritti umani delle persone anziane, identificando le possibili lacune e il modo migliore per affrontarle, anche considerando, la fattibilità di ulteriori strumenti e misure da adottare.

Leggi: Redattore Sociale, 10/04/2021


venerdì 9 aprile 2021
Recovery Plan. CARD: “Includere nel Piano il sostegno agli anziani non autosufficienti. I Distretti sono pronti a contribuire”

La Confederazione Associazioni Regionali di Distretto aderisce alla proposta del Network Non Autosufficienza per includere il sostegno agli anziani non autosufficienti e le loro famiglie nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Da Col e Trimarchi: “L’assistenza domiciliare e residenziale, sono pietre angolari del sistema distrettuale. Card pronta contribuire per esperienze e competenze”
Card, la Confederazione Associazioni Regionali di Distretto e Network Non Autosufficienza uniscono le forze per costruire un futuro migliore per gli anziani non autosufficienti. I Distretti scendono infatti in campo e aderiscono alla proposta per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza del Network.
Gli esperti del Network Nna sono partiti dall’osservazione che i dati su età e profili di fragilità delle persone decedute con il Covid-19 indicano che i più colpiti sono gli anziani non autosufficienti. Da qui la loro decisione: elaborare un progetto per gli anziani e le loro famiglie con nuove proposte di Pnrr per la non autosufficienza, al fine di evitare che ci si dimentichi paradossalmente proprio di coloro che ne hanno pagato il prezzo maggiore.

Leggi: Quotidiano Sanità, 09/04/2021


venerdì 9 aprile 2021
Residenze per anziani. Blitz dei Nas durante feste Pasqua: rilevate irregolarità nel 17% delle strutture

Nel corso della vigilanza sono state contestate 16 sanzioni penali e 50 amministrative, principalmente connesse con carenze igieniche e strutturali, presenza di un numero superiore di anziani rispetto alla capienza massima autorizzata, spesso collocati in ambienti eccessivamente ristretti, nonché inosservanza delle misure anti-COVID
In concomitanza con le festività Pasquali, i Carabinieri NAS hanno svolto una intensa campagna di controllo in ambito nazionale finalizzata all’accertamento del rispetto dei livelli di assistenza e di cura presso le strutture socio-sanitarie e ricettive per gli anziani. Il monitoraggio è stato predisposto, d’intesa con il Ministero della Salute, nel periodo festivo durante il quale può registrarsi una riduzione degli operatori dovuta alla fruizione di ferie e riposi lavorativi. Tale elemento può determinare una riduzione del livello di erogazione dei servizi e situazioni di abbandono, le cui conseguenze per gli anziani ospiti possono accentuarsi in relazione all’emergenza sanitaria connessa con il COVID-19.

Leggi: Quotidiano Sanità, 09/04/2021


venerdì 9 aprile 2021
Superbonus fino al 2023 e bonus casa unico, le richieste del Parlamento per il PNRR

Proposte anche l’estensione del superbonus ad alberghi, imprese e professionisti e la creazione di un portale unico per la cessione del credito
Rafforzare i bonus fiscali per la riqualificazione energetica ed edilizia degli immobili, estendere la platea dei beneficiari e semplificare le procedure per avviare i lavori non solo attraverso la revisione del Testo Unico dell’edilizia, ma anche creando un portale unico per la cessione del credito.
Sono le proposte formulate dal Parlamento nell’ambito del Programma nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). L’obiettivo delle richieste è, da una parte, aprire il maggior numero di cantieri e riqualificare il patrimonio edilizio esistente, dall’altra far sì che la fruizione delle detrazioni fiscali sia semplice ed immediata.
Sia la Camera sia il Senato si sono espressi sul PNRR messo a punto dal Governo Conte. Nel frattempo, il Governo guidato da Mario Draghi sta redigendo la nuova versione del PNRR, nonchè le norme che, modificando e semplificando le regole esistenti, dovrebbero spianare la strada agli obiettivi di rilancio economico e sostenibilità ambientale.

Leggi: Edilportale, 09/04/2021


venerdì 9 aprile 2021
Barriere architettoniche, il credito fiscale per ora non è cedibile

Con la legge 17/2020 il legislatore, modificando il comma 2 dell’articolo 119 del Dl 34/2020, ha introdotto la possibilità di avvalersi del bonus 110% anche per gli interventi previsti dall’articolo 16-bis, comma 1, lettera e), del Dpr 917/1986 se effettuati in favore di disabili e di soggetti che superano il sessantacinquesimo anno di età.
In pratica, quelli su singole unità immobiliari e su parti comuni, finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche su singole unità immobiliari e su parti comuni, come ascensori e montacarichi e finalizzati a realizzare ogni strumento adatto a favorire la mobilità interna ed esterna all’abitazione per le persone portatrici di handicap in situazione di gravità, in base all’articolo 3, comma 3, della legge 104/92 (circolare 19/E/2020). Va detto che la costruzione normativa, riconducendo il beneficio alla presenza di interventi di cui al comma 1 dell’articolo 119 del Dl 34/2020, ovvero agli interventi “trainanti” di tipo “ecobonus”, di fatto esclude la possibilità di avvalersi del beneficio previsto ove l’intervento trainante sia di tipo “sismabonus”. Una scelta inspiegabile, considerando che queste opere risulterebbero più accostabili ai lavori trainanti di carattere antisismico e non a quelli di tipo energetico.

Leggi: Quotidiano Condominio, 09/04/2021


giovedì 8 aprile 2021
Superbonus: la guida Fillea-Spi

Una guida semplice e sintetica con le prime informazioni utili su Bonus e Superbonus a disposizione per chi voglia intervenire per migliorare e riqualificare la propria casa.
Se la Pandemia ci sta insegnando una cosa è quanto sia importante la casa, gli spazi fisici intorno a noi, il nostro quartiere, la prossimità o meno dei servizi, per combattere la solitudine, le ingiustizie e poter vivere meglio. Valori e necessità che ovviamente rimarranno anche dopo questi drammatici mesi.
Per questo abbiamo sostenuto e sosteniamo tutte quelle politiche che incentivino la riqualificazione delle case, degli edifici pubblici, delle città, producendo migliore qualità nell’abitare, minori sprechi di energia e meno inquinamento, risparmi in bolletta (più una casa è efficiente, meno consuma). In particolare a vantaggio delle fasce più deboli, con minore reddito o con maggiori fragilità. Un’occasione non solo per creare lavoro per migliaia di edili, artigiani, professionisti, ma per rendere migliore l’ambiente e le città in cui viviamo.

Leggi: Fillea-Cgil, 08/04/2021


giovedì 8 aprile 2021
Successione locazione convivente di fatto e coniuge: Cassazione

Affitto: subingresso nel contratto da parte del coniuge separato o del partner convivente di fatto.
La pregressa convivenza more uxorio non legittima, ex se, la successione ex lege nel contratto di locazione, occorrendo — piuttosto — che tra il conduttore ed il convivente esista prole naturale.
Cassazione civile sez. III, 09/04/2015, n.7098
In tema di convivenze more uxorio in presenza di figli minori nati dai due conviventi, l’immobile adibito a casa familiare è assegnato al genitore collocatario dei predetti minori, anche se quest’ultimo non è proprietario dell’immobile o conduttore in virtù di rapporto di locazione o comunque autonomo titolare di una posizione giuridica qualificata rispetto all’immobile. Egli, peraltro, in virtù dell’affectio che costituisce il nucleo costituzionalmente protetto della relazione di convivenza è comunque detentore qualificato dell’immobile ed esercita il diritto di godimento su di
esso in posizione del tutto assimilabile al comodatario, anche nell’ipotesi in cui proprietario esclusivo sia l’altro convivente.

Leggi: Quotidiano del Condominio, 08/04/2021


giovedì 8 aprile 2021
Superbonus 110%, ascensori trainati solo se eliminano le barriere architettoniche

Le Entrate dovranno chiarire se l’intervento è possibile anche in stabili dove non risiedano né persone con problemi motori, né over 65
La materia già ampia del superbonus ha visto, grazie alla legge di Bilancio 2021, l’ulteriore estensione del 110% agli interventi d’installazione degli ascensori nei condomìni e negli edifici oggetto dell’agevolazione, a titolo di intervento trainato. L’aliquota del 110%, infatti, si applica ora anche agli interventi volti all’eliminazione delle barriere architettoniche per favorire la mobilità interna ed esterna alle abitazioni, di due categorie di soggetti:
– le persone portatrici di handicap in situazione di gravità (certificate dalla commissione medica in base all’articolo 4 della legge 104/1992);
– le persone di età superiore a 65 anni, che ai fini del 110% sono state equiparate alle prime.
Si tratta dei lavori di cui all’articolo 16-bis comma 1, lettera e), Dpr 917/86, che vedono il balzo dell’aliquota di detrazione dal 50 al 110% per effetto del novellato articolo 119, comma 2, Dl 34/2020, a patto che siano eseguiti congiuntamente ad almeno uno degli interventi di miglioramento energetico trainanti (vale a dire quelli indicati al comma 1 dello stesso articolo 119).

Leggi: Quotidiano Condominio, 08/04/2021


DALLE REGIONI:

martedì 13 aprile 2021
Milano. Comunicato stampa unitario SUNIA, SICET, UNIONE INQUILINI. ENPAM, processo dismissione patrimonio immobiliare. Presidio dei sindacati inquilini domani 14 Aprile, ore 10.30 sotto la sede milanese in Via Viviani 12

Sindacati degli inquilini chiedono chiarezza e tutele per gli inquilini dei 1.566 alloggi, tra Milano, Basiglio e Vimodrone, interessati agli accordi sindacali. In scadenza di contratto o con contratti scaduti 739 famiglie. Chiederemo mediazione del Comune di Milano
Risposte a richieste di incontro inviate da ottobre non arrivate e tutele degli inquilini, soprattutto fragili e in condizioni di difficoltà, ancora incerte. A fronte di ripetuti e inascoltati solleciti alla Fondazione Enpam, la cassa previdenziale di medici e odontoiatri, che ha avviato il progetto di vendita immobiliare denominato ‘Project dream’, i Sindacati degli Inquilini di Milano Sunia, Sicet, Unione Inquilini, insieme agli inquilini hanno organizzato:
L’asta comprende 31 asset direzionali (per una superficie lorda complessiva di 520mila mq); 10 hotel sparsi tra Roma, Milano, Abano e Montegrotto, cinque proprietà retail (30mila mq), una caserma nella capitale, un polo logistico (90mila mq) nell’hinterland del capoluogo lombardo e 17 immobili a destinazione residenziale. Il valore complessivo di 1 miliardo di euro.

Leggi: Sunia, 13/04/2021


lunedì 12 aprile 2021
Foggia. Emergenza abitativa e proposte di soluzione

Nelle ultime settimane, ancora una volta, l’emergenza abitativa che domina la Città di Foggia ha ottenuto l’attenzione della cronaca nazionale.
Nulla è cambiato dopo aver trovato una soluzione dignitosa alle famiglie dei container di Via San Severo, solo una delle tantissime situazioni di disagio presenti nella nostra città.
Ma chi ha il potere di fare qualcosa? E cosa è stato fatto?
La Legge Regionale n°22/2014 parla chiaro: il Comune ha la funzione di elaborare i Piani casa, di concorrere all’elaborazione dei programmi volti all’incremento, alla manutenzione e alla riqualificazione del patrimonio di Edilizia Residenziale Pubblica, deve istituire le Agenzie Comunali per la Casa finalizzate a favorire l’incontro fra domanda e offerta, il rispetto delle norme contrattuali e il contenimento dei prezzi degli alloggi in locazione ed infine deve provvedere alla formazione e alla pubblicazione delle graduatorie di assegnazione alloggi di E.R.P..

Leggi: Sunia, 12/04/2021


venerdì 9 aprile 2021
Napoli. Questione abitativa. La riforma dell’edilizia pubblica non decolla: ancora tutto fermo mentre si profila il caos gestionale nel patrimonio pubblico

Sono passati diversi mesi dall’approvazione anche del nuovo Regolamento per la gestione del patrimonio pubblico e delle problematiche abitative in Campania, ma tutto rimane fermo: i Comuni non sono in condizione di varare i nuovi bandi per l’assegnazione degli alloggi nè di procedere allo scorrimento delle graduatorie, anche perchè non sono state emanate disposizioni per la gestione della fase transitoria.
Gli allegati: documento unitario in formato pdf

Leggi: Sunia, 09/04/2021


venerdì 9 aprile 2021
Bologna. Firmato protocollo di intesa recante misure straordinarie di intervento per la riduzione del disagio abitativo

Protocollo di intesa tra il tribunale di Bologna, la città metropolitana di Bologna, i comuni dell’area metropolitana di Bologna, la Regione Emilia Romagna, l’ordine degli avvocati di Bologna, i sindacati e le associazioni rappresentative dei proprietari e degli inquilini, recante misure straordinarie di intervento per la riduzione del disagio abitativo.
L’allegato: protocollo di intesa in formato pdf

Leggi: Sunia, 09/04/2021


mercoledì 7 aprile 2021
Superbonus, 110 milioni di euro per le case popolari del Comune di Milano

MM ha già pronto un pacchetto di interventi da 110 milioni di euro per ristrutturare le case popolari sfruttando il Superbonus. Dubbi però sulle ristrutturazioni nei condomini misti
La società MM, partecipata del comune di Milano che si occupa, tra le altre cose, di edilizia popolare, ha realizzato un progetto dal valore di 110 milioni di euro per riqualificare alcune abitazioni popolari della città usufruendo del Superbonus 110%.
Il piano è stato annunciato da Gabriele Rabaiotti, assessore alle politiche abitative, il pomeriggio del 6 aprile, nel corso della riunione consiliare online del Comune sul bilancio della Direzione Casa: “MM ha già fatto una manifestazione d’interesse senza impegno. Alcune realtà si sono abilitate come soggetti proponenti per gestire il 110 e a breve verranno riconvocate e gli si chiederà di partecipare a una gara di progettazione per il successivo appalto”. In quanto operato da una partecipata lo stanziamento non sarà visibile nel bilancio di Palazzo Marino se non per la sola cifra che riguarda i 4 milioni per la progettazione degli interventi, che saranno poi a carico della società che si occuperà dei lavori, e per i 20 milioni che saranno investiti nei condomini “misti”, in cui ci sono sia appartamenti di proprietà comunale, sia di proprietà privata.

Leggi: Casa e Clima, 07/04/2021


IN AGENDA:

21.4.2021 – Come hanno attraversato le badanti i lunghi mesi della pandemia?
Come sta cambiando questa presenza nel nostro paese? Una ricerca che ha messo insieme quasi vent’anni di analisi per rispondere a queste domande, curata da Sergio Pasquinelli e Francesca Pozzoli: verrà presentata il 21 aprile. Qui il programma.
Scarica qui il rapporto di ricerca

Leggi: Acli Lombardia


15.4.2021 – Formare per il green building: una grande occasione per il Paese

Con il ministro Bianchi e Landini, evento online Fillea, diretta dalle ore 9:30 sulle pagine Facebook Fillea e Collettiva.
Sempre di più il futuro (per non dire il presente) del settore delle costruzioni – anche a seguito della pandemia e della “riscoperta” della qualità dell’abitare – sarà basato su rigenerazione, riqualificazione, efficientamento energetico, sismico, sensoriale. I vari incentivi (compreso l’ultimo, il c.d. super bonus del 110%) stanno già incentivando tale cambio di paradigma produttivo, coerente con gli obiettivi internazionali di riduzione delle emissioni, di sostenibilità, sicurezza, di ricorso a circuiti di economia circolare.
Cambiano le aziende, le tecniche costruttive, i materiali, i processi (forte digitalizzazione del cantiere, Bim, progettazione dell’intervento con già incorporata la manutenzione e finanche lo smaltimento) e – di conseguenza – anche le esigenze professionali e le qualifiche. Su questo ultimo punto siamo, tutti, terribilmente in ritardo, tanto è che già oggi la Fillea Cgil stima in almeno 20/30 mila il fabbisogno non soddisfatto di tecnici di cantiere green, coibentisti, carpentieri metallici e del legno, operai specializzati nella montatura (sempre meno manovali e sempre più montatori di materiali vari), esperti di risparmio energetico, ecc.

Leggi: Fillea Cgil


15.4.2021 -Senza Dimora in Italia, storie di vita e percorsi: quali servizi per quali persone?

Confronto con le Prof. sse Teresa Consoli e Antonella Meo curatrici del volume “Homelessness in Italia”
Mercoledì 15 Aprile alle ore 16:00 si svolgerà un incontro-confronto a partire dal volume recentemente pubblicato da fio.PSD nell’ambito della collana Povertà e Percorsi di Innovazione Sociale
Modera prof. Cristiano Gori: docente di Politica Sociale nel Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Trento
Sarà possibile seguire il confronto su questa pagina a partire dalle ore 16:00

Leggi: Fiopsd


IN EVIDENZA

Per uno sviluppo equo e sostenibile

Si annunciano due tempi per la politica economica del nostro paese. Il primo è scandito dall’emergenza covid: gli interventi sono finalizzati all’attenuazione dei gravi danni sociali ed economici provocati dall’epidemia. Nel secondo tempo, invece, le azioni di politica economica dovrebbero ripristinare un meccanismo di sviluppo equo e sostenibile, inceppatosi non solo per effetto dell’epidemia da alcuni decenni.
I provvedimenti emergenziali di questo governo, come del precedente, hanno provocato e provocheranno una forte espansione dell’indebitamento annuale, circa 6 punti in termini di prodotto nel 2020, e della consistenza del debito pubblico, circa 20 punti sempre con riferimento all’anno passato. Gli interventi straordinari a favore di imprese e lavoratori sia autonomi sia dipendenti hanno finora evitato un ulteriore aggravamento della crisi economica: è peraltro evidente che una ripresa soddisfacente dell’attività economica potrà verificarsi solo con il definitivo controllo dell’epidemia. Le stime di una ripresa del pil nel corso del 2021 scontano appunto il blocco dei contagi e, quindi, una riattivazione dei consumi in molti settori.
Si può comunque trarre un insegnamento dall’esperienza degli ultimi dodici mesi. Le sofferenze maggiori, e quindi gli affannosi interventi di sostegno finanziario di più vasta portata, sono stati necessari per i comparti sui quali hanno maggiormente inciso le politiche cosiddette riformiste degli anni passati.

Leggi: Welforum


Assistenza residenziale: profili bioetici e biogiuridici nel Rapporto ISS COVID-19 n. 6/2021

Il dilagare dell’infezione da coronavirus SARS-Cov-2 all’interno di molte residenze per anziani ha mostrato la fragilità di queste strutture, ora al centro di numerose riflessioni. Il gruppo di lavoro Bioetica COVID-19 dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), nel Rapporto n. 6/2021 affronta gli aspetti bioetici e biogiuridici dell’assistenza alle persone non autosufficienti e offre alcune considerazioni etico-assistenziali su temi specifici.
L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) sin dall’inizio dell’epidemia da COVID-19 ha istituito Gruppi di Lavoro tematici che hanno realizzato numerosi Rapporti, alcuni di particolare interesse per i servizi domiciliari e residenziali rivolti agli anziani non autosufficienti.
Lo studio “Assistenza sociosanitaria residenziale agli anziani non autosufficienti: profili bioetici e biogiuridici”, del Gruppo di lavoro ISS Bioetica COVID-19 in collaborazione col Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, propone una riflessione etico-giuridica sulla tutela dei residenti nelle strutture socio-sanitarie, con l’intento di favorire, anche in condizioni emergenziali, pratiche uniformi che pongano al centro la persona e i suoi bisogni.
Il Rapporto si basa sulla considerazione che qualunque forma di istituzionalizzazione può porre a rischio la salvaguardia dei beni essenziali e il rispetto dei diritti delle persone assistite.
Nel documento viene descritto il sistema nazionale di assistenza agli anziani non autosufficienti e vengono esaminati i diritti degli assistiti in riferimento al sistema giuridico italiano.

Leggi: I Luoghi della Cura


La priorità è rigenerare

Servono centri resilienti, meno vulnerabili di fronte alle crisi. Con l’imperativo di individuare soluzioni in cui trovino equilibrio gli obiettivi sociali, economici e ambientali
Il testo che segue è parte di un intervento tenuto nel corso dell’iniziativa Città sostenibili, lo scorso 24 marzo 2021.
È stata evidenziata, nel primo panel, la centralità che assume il “territorio” nel determinare la qualità della vita e come nella dimensione urbana possiamo leggere le maggiori contraddizioni e diseguaglianze sociali, economiche e di benessere. Questo porta alla necessità di una profonda riflessione su come le città siano chiamate a riorganizzare i propri assetti, in base a nuove dinamiche e nuovi bisogni, su nuovi principi e nuove logiche di sviluppo.
La crisi da Covid-19 ha mostrato tutte le connessioni tra salute, società, ambiente, clima ed economia, marcando ancora di più le criticità di un modello di sviluppo non orientato alla sostenibilità e basato prevalentemente sull’uso intensivo delle risorse naturali. La necessità che si pone è quella di città più resilienti, meno vulnerabi di fronte alle crisi, con l’imperativo di individuare soluzioni in cui trovino equilibrio gli obiettivi sociali, economici e ambientali, laddove i primi due, nel Green Deal europeo, sono strettamente connessi e dipendenti dalla qualità ecologica. La transizione verde, infatti, è l’asse portante insieme alla transizione digitale, di tutte le politiche europee, ponendo temi ormai ineludibili.

Leggi: Collettiva


Non lasciare nessuno indietro

Le città non come luogo di esclusione e separazione, ma di inclusione e condivisione, dove i conflitti non vengono negati e rimossi, ma emergono e vengono affrontati
Il testo che segue è parte di un intervento tenuto nel corso dell’iniziativa Città sostenibili, lo scorso 24 marzo 2021.
Il 70% dei comuni italiani ha meno di 5mila abitanti, con appena il 16% della popolazione. Il 60% risiede in comuni con meno di 60mila abitanti, mentre il 25% vive in città che hanno più di 100mila residenti. Se consideriamo le città metropolitane, circa 9,5 milioni di persone risiedono nei comuni capoluogo, e più del doppio (22 mln) nell’area metropolitana complessiva.
Una simile varietà della struttura demografica urbana denota che servono risposte differenti in ragione della diversa geografia abitativa della popolazione e le conseguenze della pandemia sulle abitudini – e quindi sulle scelte – di vita delle persone potrebbero consegnarci nei prossimi anni un panorama ulteriormente mutato.

Leggi: Collettiva


L’intelligenza che serve

Al centro del nuovo tessuto digitale urbano non devono esserci macchine e algoritmi, ma relazioni sociali e benessere diffuso
Il testo che segue è parte di un intervento tenuto nel corso dell’iniziativa Città sostenibili, lo scorso 24 marzo 2021.
L’ ambito di analisi di questa nostra iniziativa odierna è stato esaustivamente descritto dalla vice segretaria della Cgil, che ha ricordato anche come questa non sia la prima iniziativa che mettiamo in campo, in maniera multidisciplinare, sulle città.
Sui luoghi abbiamo infatti cominciato a ragionare già in fase pre pandemica, proprio attestando la nostra attenzione sulle città metropolitane e partendo dalla constatazione che, ad oggi, sono circa 22 milioni di persone in Italia, cioè un terzo della popolazione complessiva, ad abitare le città metropolitane.
L’organizzazione e la strutturazione delle città racconta in qualche modo la società con le sue stratificazioni sociali e le scelte che si fanno dal punto di vista del rapporto tra cittadinanza e comunità, e le nostre città sono dunque una sentinella di come lunghi periodi di assenza di politica pubblica, coniugati con un’idea neoliberista della società, abbiano comportato una distruzione della coesione sociale che un luogo abitato dovrebbe avere.
Abbiamo così avuto città deindustrializzate, ristrutturazioni industriali e urbanistiche importanti, e la città è stata sostanzialmente ridefinita.

Leggi: Collettiva


Invecchiamento attivo tra inerzia, rinnovamento e innovazione: traiettorie di policy a confronto tra Italia e Norvegia

Dal 2010, in seguito alle raccomandazioni Europee, Italia e Norvegia hanno avviato un percorso culturale e normativo sull’invecchiamento attivo. Premesse e conclusioni sono differenti, ma entrambi gli Stati sono ancora lontani da una piena attuazione del paradigma dell’IA per l’inclusione e la partecipazione dei soggetti anziani. Nel caso italiano, perché trascinato da una certa inerzia legislativa, mentre nel caso norvegese perché radicalmente innovativo.
di Gloria Ziglioli (Dottoranda presso la Facoltà di Scienze Sociali, Dipartimento di Sociologia dell’University of Agder, Norvegia e affiliata al Centro di Ricerca per le Trasformazioni Digitali -CeDiT)
L’idea della ‘società per tutte le età’ e il policy framework sul tema dell’invecchiamento attivo (IA) sono diffusi a livello internazionale da circa una ventina d’anni, rivestendo altresì un obiettivo cruciale per l’Agenda Europea (Commissione Europea, 2010, Commissione Europea, 2014) e dunque, implicitamente, anche per le politiche previdenziali, occupazionali, sanitarie e assistenziali degli Stati membri.
Il tema della cura come nuovo rischio sociale è ampiamente riconosciuto e discusso in letteratura (Saraceno, 2010; Ranci, Pavolini, 2015; Gori, 2011), come conseguenza al rilevamento di cambiamenti sostanziali nel quadro socio-demografico ed economico europeo. In particolare il dibattito verte sull’aumento della richiesta per le cure a lungo termine (LTC) e la necessità di creare un welfare più moderno per gli anziani, attraverso un nuovo patto sociale tra caregiver formali e informali, all’interno della più ampia cornice dell’IA.
In particolare, l’aspettativa di uniformità legislativa promossa dagli organismi sovranazionali sul tema viene richiamata attorno ai seguenti obiettivi strategici:
• Servizi accessibili, sostenibili e di alta qualità
• Servizi innovativi e moderni anche attraverso l’uso di tecnologie (TIC)
• Investimento nella prevenzione, promozione della salute a copertura di tutto il ciclo di vita
• Approccio politico multisettoriale, integrato, coordinato e potenziativo delle attività di community care.

Leggi: I Luoghi della Cura


SEGNALAZIONI:

Prestazioni invalidità civile: nessuna nuova domanda per aggravamento

In caso di esito sfavorevole per l’invalido civile della visita di revisione e conseguente revoca della prestazione, gli invalidi possono fare direttamente ricorso al giudice per rivendicare la permanenza del requisito sanitario e il ripristino del beneficio senza dover presentare una nuova domanda amministrativa. E’ quanto, in estrema sintesi, ha stabilito il Tribunale di Venezia, con due sentenze emesse il 23 marzo scorso, sull’annosa questione dei verbali di revisione dell’invalidità civile, respingendo le ragioni di opposizione di Inps.
Secondo il tribunale, le commissioni mediche preposte ad esprimersi sulla permanenza o meno del grado di invalidità precedentemente accertato, devono valutare anche l’eventuale sopravvenuto aggravamento e, in caso di conferma, l’Inps non può pretendere dalla persona disabile la presentazione di una nuova domanda amministrativa per ottenere prestazioni aggiuntive o per continuare a percepire quelle già acquisite.
Desta particolare interesse, il caso affrontato con il verdetto n. 2139/2020 ai danni di un minore, affetto da gravi patologie invalidanti, per le quali aveva già ottenuto il riconoscimento dell’ indennità di frequenza; prestazione confermata un anno dopo in sede di revisione dalla stessa Commissione di verifica, che accertato l’aggravamento delle condizioni di salute, gli riconosce anche il diritto a percepire l’indennità di accompagnamento, ma per ottenerla l’Inps pretende una nuova domanda amministrativa perché, a suo dire, le disposizioni normative non permettono alle commissioni mediche, in sede di accertamento revisionale, di riconoscere una percentuale di invalidità superiore a quella in precedenza determinata”.

Leggi: Inca

 

 

 

 

 

‘O i brevetti o la vita’: click day per firmare ICE “Nessun profitto sulla pandemia”

Oggi 7 aprile, in occasione della Giornata mondiale della salute, il Comitato Italiano della Campagna Europea Diritto alla Cura, promossa da oltre 90 organizzazioni tra cui la Cgil, con lo slogan ‘O i brevetti o la vita’ torna a mobilitarsi con un click day per invitare quante più persone possibile a firmare l’Iniziativa dei Cittadini Europei “Tutti hanno diritto alla protezione da Covid 19. Nessun profitto sulla pandemia”. L’obiettivo dell’ICE è raccogliere 1 milione di firme per chiedere all’Ue di modificare gli accordi commerciali con una sospensione, almeno temporanea, dei brevetti dei vaccini.
“Lo sviluppo del vaccino contro il COVID-19 – si legge nella locandina della Cgil nazionale (in allegato) – ha richiesto miliardi di fondi pubblici. Nonostante i contribuenti abbiano pagato per la ricerca e lo sviluppo di vaccini e farmaci, a causa dei brevetti singole aziende hanno il controllo su questi prodotti, resi così inaccessibili a milioni di persone”.
“Fino ad oggi – sottolinea la Confederazione – l’accesso alla campagna vaccinale è stato caratterizzato da una inaccettabile disparità tra paesi ricchi e paesi poveri, con gravi conseguenze che vanno ben oltre l’iniquità. In un mondo globalizzato come quello in cui viviamo, lasciare indietro qualcuno significa restare indietro tutti”.
Per la Cgil e per gli altri soggetti promotori della Campagna “è fondamentale che l’accesso ai vaccini sia garantito a livello globale per evitare che ulteriori varianti del virus si sviluppino e vanifichino gli sforzi fatti finora. La salute è un diritto umano ed è tempo che sia un diritto per tutti”.
Domani, mercoledì 7 aprile, dalle ore 18 si terrà una diretta online sulla pagina Facebook italiana di Right2cure/DirittoallaCura, a cui, tra gli altri, parteciperanno con video o in presenza Giulia Anania, Stefano Bellotti “Cisco”, Daniele Biacchessi, Claudio Bisio, Dario Brunori “Brunori SaS”, Giulio Cavalli, Ascanio Celestini, Massimo Cirri, Comunità Officina, don Virginio Colmegna, Luigi Ferrajoli, Silvio Garattini, Ricky Gianco, Paolo Hendel, Germano Lanzoni, Maurizio Maggiani, Giovanna Marini, Paola Minaccioni, Moni Ovadia, Cochi Ponzoni, Marco Presta e Antonello Dose, David Riondino, Paolo Rossi, Marco Rovelli, Renato Sarti, Andrea Satta – Tetes de Bois, Monica Setta, Guido Silvestri (Lupo Alberto), Bebo Storti, Tiberio Timperi, Dario Vergassola, Sofia Viscardi.

Per maggiori informazioni noprofitonpandemic.eu
Per firmare l’iniziativa eci.ec.europa.eu


NEWS:

venerdì 2 aprile 2021
“ABITIAMOLA” – Newsletter Marzo 2021

Periodico di informazione ed approfondimento curato dall’Ufficio Politiche Abitative e dello Sviluppo Urbano, Area delle Politiche per lo Sviluppo, CGIL nazionale.
In questo numero:
Oggi parlare di politiche urbane significa affrontare la dimensione ecologica, economica, e dell’inclusione sociale. Il “peso” su questi tre assi delle città è rilevante basta pensare che oltre la metà della popolazione mondiale vive nelle città, l’85% del Pil globale è generato dalle aree urbane, così come il 50% della produzione di rifiuti e il 70% delle emissioni. Allo stesso tempo sono anche i luoghi dove si accentuano le disuguaglianze, a partire da quelle sociali e di accesso ai beni pubblici essenziali. L’iniziativa della CGIL “Città Sostenibili”.
A seguito delle ultime disposizioni normative, vi è la possibilità di usufruire di una detrazione pari al 110% per le spese sostenute per interventi di efficientamento energetico e per interventi antisismici. E’ prevista la possibilità, se eseguiti congiuntamente, di innalzare al 110% anche le detrazioni per altri interventi, come l’installazione di impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo ad essi collegati, infissi, installazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici e abbattimento delle barriere architettoniche. La Campagna della CGIL “Attiva il Superbonus”.
Si è svolta la prima riunione dell’Alta Commissione per la Qualità dell’Abitare, istituita presso il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, per l’attuazione del Programma innovativo nazionale volto a affrontare il disagio abitativo e il degrado urbano delle città. La legge di Bilancio 2020 ha previsto anche un altro Piano per la rigenerazione urbana, da 8,5 miliardi di euro che, dopo mesi di ritardo, è stato sbloccato da un Dpcm, che stabilisce criteri e modalità.

Leggi: Cgil, 02/04/2021


giovedì 1 aprile 2021
Rigenerazione urbana, Comuni insoddisfatti del ddl all’esame del Senato

L’Anci rileva forte complessità procedurale e regole di efficienza energetica totalmente avulse da policy e norme esistenti
Un ripensamento sull’intero impianto del ddl ‘Misure per la rigenerazione urbana’ in discussione in Commissione Ambiente al Senato, semplificandolo e prevedendo un Fondo pluriennale e stabile di finanziamento diretto dei progetti di Comuni e Città Metropolitane”.
È quanto chiede l’Associazione dei Comuni Italiani (Anci), attraverso Mario Occhiuto, delegato all’Urbanistica e sindaco di Cosenza, e Alberto Villa, delegato alla Rigenerazione urbana e periferie, sindaco di Pessano con Bornago.
Il ddl – ricordiamo – prevede, tra le altre cose, incentivi per la realizzazione di interventi di rigenerazione urbana e l’acquisto di case efficienti, semplificazioni normative, Fondo da 500 milioni di euro dal 2021 al 2040, banca dati del patrimonio immobiliare inutilizzato.
“Le azioni di rigenerazione urbana necessitano di regole semplici, risorse stabili e rimesse all’autonoma gestione delle città e dei Comuni, sulla base di un indirizzo di crescita e trasformazione urbana sostenibile, patrimonio comune dei Sindaci. Purtroppo – sottolineano i due delegati – tale esigenza appare completamente disattesa, sia nei contenuti che nella forma dal Testo unificato del ddl adottato dalla Commissione, per una serie di rilevanti criticità che abbiamo sintetizzato in un documento inviato oggi in Commissione.

Leggi: Edilportale, 01/04/2021


giovedì 18 marzo 2021
Ascensori, barriere architettoniche e distanze fra gli edifici: interviene il TAR

TAR Lombardia: l’installazione di un ascensore all’esterno di un condominio non richiede il permesso di costruire – di Giorgio Vaiana – 18/03/2021
Ascensori, barriere architettoniche e distanze fra gli edifici: interviene il TAR
L’installazione di un ascensore all’esterno di un condominio richiede il permesso di costruire? Se ne parla nell’interessante sentenza del TAR Lombardia 11 febbraio 2021, n. 388 che ci consente di approfondire l’argomento legato agli ascensori, alle barriere architettoniche e alle distanze fra gli edifici.
I motivi del ricorso
Propone ricorso il proprietario di un immobile al terzo piano di una palazzina. L’uomo intende installare un ascensore esterno per il superamento delle barriere architettoniche. E presenta una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) al Comune di residenza. Ma l’amministrazione comunale, con una ordinanza dirigenziale, sospende i lavori, asserendo un contrasto con la norma del Piano delle Regole (PdR) del Piano di Governo del Territorio (PGT). Per il proprietario dell’immobile, però, il Comune commette un errore e chiede l’intervento dei giudici del Tar Lombardia.

Leggi: Lavori Pubblici, 18/04/2021


domenica 31 gennaio 2021
Una città ospitale anche per le donne con disabilità

«Un incontro (spesso) mancato, la relazione fra ambiente e persone fragili», è questa la premessa da cui scaturisce la riflessione che Piera Nobili ha esposto al seminario online “Il corpo, la fragilità, la cura: nuove relazioni e nuove forme di abitare la città”**, svoltosi lo scorso 16 gennaio, e che vi proponiamo di seguito. Tra i soggetti maggiormente penalizzati dall’incontro mancato vi sono le donne con disabilità, per le quali diventa necessario un altro sguardo sulla città e sulla casa. (S.L.)
Un’opera pittorica dell’artista australiana Monica Rohan raffigura una giovane donna il cui corpo, dalla vita in giù, scompare in una specie di coperta variamente colorata: forse vi si è rifugiata, forse l’ha imprigionata.
Le persone con disabilità hanno ben chiaro cosa vuol dire limite grazie al confronto con il proprio corpo, un corpo che conosce la vulnerabilità e la fragilità. Ma le persone con disabilità sono un universo molto ampio che conta diverse condizioni di disabilità, diverse età, differenti generi e orientamenti sessuali, differenti culture e capacità economica, sicché quando parlo di persone con disabilità in realtà ricomprendo un ampio segmento della nostra società. La pandemia ha evidenziato maggiormente la loro vulnerabilità, oltre a quella di coloro che se ne prendono cura, vale a dire i cosiddetti caregiver.
In modo particolare i servizi a loro dedicati hanno subito un drastico ridimensionamento, ed alcuni sono stati sospesi. Fra questi, per prima la scuola che con l’introduzione della didattica a distanza ha reso ancor più difficile, in certi casi addirittura impossibile, per la popolazione scolastica con disabilità l’apprendimento, la relazione con il gruppo classe e con gli e le insegnanti. Anche i centri diurni, i laboratori e i tirocini di inserimento lavorativo sono stati bloccati o ridimensionati, e in molti territori non sono ancora ripartiti.

Leggi: Informare Un H, 31/01/2021


DALLE REGIONI

martedì 6 aprile 2021
Marche. Segreterie regionali CGIL CISL UIL e SUNIA SICET UNIAT. Politiche abitative: l’attuale legge regionale va modificata per cancellare i requisiti illegittimi non per introdurne di ulteriori!

Sono state presentate recentemente in Consiglio regionale due proposte di legge, la n. 25 e la n. 26, per modificare l’attuale normativa regionale in materia di politiche abitative, i cui primi firmatari sono rispettivamente i Consiglieri Antonini e Baiocchi.
Si ritiene che la Legge regionale n. 36/2005 debba essere al più presto modificata, ma le due proposte di legge regionali vanno esattamente nella direzione opposta a quella che sarebbe necessaria.
In particolare nella proposta di legge n. 25, tra i criteri soggettivi per l’accesso agli alloggi di edilizia residenziale pubblica agevolata e sovvenzionata, si prevede che il richiedente risieda da almeno due anni nel comune che emana il bando, criterio che si aggiungerebbe a quello già previsto dalla normativa attuale di risiedere o lavorare da almeno 5 anni nelle Marche.
Evidentemente i presentatori della proposta di legge sembrano ignorare che su questo tema è ripetutamente intervenuta la Corte Costituzionale dichiarando illegittimo il requisito della permanenza residenziale.

Leggi: Sunia, 06/04/2021


sabato 3 aprile 2021
Veneto, sindacati pensionati: sui vaccini totale mancanza di rispetto per gli anziani, trattati come pacchi

La richiesta: si sfrutti lo stop per mancanza di dosi per ripensare tutto il sistema di accesso
Durissima denuncia dei sindacati pensionati del Veneto sui disservizi della campagna vaccinale. Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp in un lungo e dettagliato comunicato unitario, ripreso sulla pagina Facebook della Cgil regionale, mettono in fila una serie di episodi che raccontano quanti ritardi e lacune si stanno accumulando in questo piano di somministrazione. Il risultato, per i sindacati, è una vera mancanza di rispetto verso gli anziani.
“Treviso: a un ultra 80enne semi invalido l’sms con la convocazione per il vaccino arriva un’ora prima dell’appuntamento. Per la moglie è impossibile riuscire a prepararlo, uscire di casa e arrivare a destinazione in tempo utile.
Padova: un’anziana di 87 anni, che deambula precariamente con il girello ma può uscire di casa solo trasportata di peso perché le scale per lei sono impossibili, riceve la convocazione ma l’Ulss 6 le dice che non è disabile abbastanza per richiedere la vaccinazione a domicilio.
E i servizi di trasporto – anche del volontariato – sono a pagamento (pazienza), ma non disponibili: tutto pieno.

Leggi: Collettiva, 03/04/2021


giovedì 1 aprile 2021
Apre “Casa 95”, per l’autonomia dei senza dimora

Nuova struttura di accoglienza in cohousing per persone senza dimora, in zona Termini, per accompagnare gli ospiti lungo un percorso di reinserimento. “Si rafforza il circuito di accoglienza”
Roma Capitale apre “Casa95”, una nuova struttura di accoglienza in cohousing per persone senza fissa dimora, in zona Termini, con l’obiettivo di accompagnare gli ospiti lungo un percorso di reinserimento e riconquista dell’autonomia. Il servizio, basato sui principi del cohousing e dell’Housing First, prevede l’attivazione di percorsi personalizzati con l’obiettivo di accompagnare le persone accolte verso l’autonomia sociale, lavorativa e abitativa. Così in un comunicato il Comune di Roma.
L’appartamento, di proprietà di Roma Capitale e ristrutturato con fondi sia ordinari che comunitari FEAD e PON Inclusione, dispone di quattro posti letto e spazi comuni coma la cucina. I primi ospiti entreranno in settimana, iniziando così il percorso di autonomia e la condivisione della gestione della casa, con il supporto di operatori specializzati. Il progetto punta a superare una visione meramente assistenziale, partendo dal principio del ‘prima la casa’ e offrendo un’occasione di riscatto in un luogo che non è solo un alloggio, ma anche spazio di condivisione di compiti e impegni quotidiani, dove possa nascere il senso di appartenenza ad un gruppo in un percorso di progressivo recupero e di integrazione sociale.

Leggi: Redattore Sociale, 01/04/2021


mercoledì 31 marzo 2021
Social welfare district, la nuova piattaforma di servizi per Padova

Pubblico, terzo settore e volontariato insieme per un welfare territoriale integrato. La piattaforma è realizzata da Comune, Csv di Padova e Rovigo e Human Foundation. Melandri: “Il progetto anticipa molti dei meccanismi che si sta cercando di adottare per il Recovery Fund e il Next Generation Eu”.
Costruire un nuovo modello di città sempre più orientato alle persone e alla comunità facendo rete tra pubblica amministrazione, terzo settore e volontariato e puntando su ascolto, integrazione, competenze e innovazione. È questo il Social welfare district presentato ieri a Padova, frutto del primo anno di lavoro che ha visto collaborare il Comune di Padova, il Centro di servizio per il volontariato di Padova e Rovigo e Human Foundation, grazie ad un finanziamento dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri a valere sul fondo innovazione sociale. Il progetto Social welfare district è uno di 20 finanziati a livello nazionale e ha permesso di studiare un modello innovativo e replicabile che sviluppa un’alleanza solida tra pubblico e privato attorno all’idea di racchiudere in un’unica cornice tutte quelle proposte che rispondono ai bisogni del cittadino in termini di servizi alla persona.

Leggi: Redattore Sociale, 31/03/2021


IN AGENDA:

15 Aprile 2021 – Senza Dimora in Italia, storie di vita e percorsi: quali servizi per quali persone?

Confronto con le Prof. sse Teresa Consoli e Antonella Meo curatrici del volume “Homelessness in Italia”
Mercoledì 15 Aprile alle ore 16:00 si svolgerà un incontro-confronto a partire dal volume recentemente pubblicato da fio.PSD nell’ambito della collana Povertà e Percorsi di Innovazione Sociale
Modera prof. Cristiano Gori: docente di Politica Sociale nel Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Trento

Leggi: Fio.psd


IN EVIDENZA:

Prossimità fra genitori anziani e figli in Europa: differenze geografiche e conseguenze sul welfare

È vero che gli anziani sono soli? I sistemi di welfare nascono per supplire alla carenza di cure familiari o le famiglie si attivano in assenza di una rete di servizi adeguata? A queste domande Gianpiero Dalla Zuanna e Chiara Gargiulo offrono un’interessante risposta.
Le famiglie italiane ed europee tendono ad essere numericamente più ridotte, per lo più composte da una, due o al massimo tre persone. Ad esempio, in Italia le famiglie unipersonali sono passate dal 22% del 1998-99 al 33% nel 2018-19, quelle con 5+ componenti dall’8 al 5% (Istat, Annuario Statistico Italiano 2020). Queste tendenze sembrano configurare un’Europa sempre più popolata da individui isolati, privi di una adeguata rete di sostegno familiare. Ciò è particolarmente evidente per gli anziani, perché fra di loro l’incremento delle famiglie unipersonali è ancora più accentuato. Oggi, in Italia, metà delle donne con più di 75 anni che risiede in casa, vive da sola (Istat, 2020).
In realtà, la situazione è assai diversa se – in luogo di considerare solo la coabitazione – ci soffermiamo sulla prossimità abitativa. In questa breve nota aggiorniamo i risultati di precedenti studi (vedi ad esempio Hank 2007), mostrando come la prossimità fra gli anziani e i loro figli sia profondamente disomogenea fra i diversi paesi europei. Ragioniamo poi su alcune delle conseguenze di queste differenze sull’organizzazione del welfare.
Prossimità abitativa fra gli anziani e i loro figli oggi in Europa
Concentriamo la nostra attenzione sugli anziani ultraottantenni, ossia quelli a maggior rischio di fragilità. La proporzione con almeno un figlio residente a meno di un chilometro cambia radicalmente spostandosi dal Nord verso il Sud e l’Est Europa, passando dal 17% della Danimarca al 32% della Francia, al 41% della Germania, al 66% dell’Italia e al 70% della

Leggi: I Luoghi della Cura


Le metropoli del post Covid rinascono aumentate e circolari

Economia della ciambella. Amsterdam indica una strada possibile per le città post emergenza: non cancellare spazi, ma lavorare sul riciclo dei tessuti urbani per ricreare e trasformare le funzioni
Decarbonizzate, “circolari” ed eco-oriented: potranno mai esistere in futuro città di questo tipo? Qualcosa indica che ci stiamo muovendo in questa direzione. Le teorie per adattare le metropoli– quelle che entro il 2050, potrebbero dover ospitare sei miliardi di abitanti – a modelli più sostenibili
non mancano. Come quella di Kate Raworth, brillante economista della Oxford University che ha preso in prestito dalla pasticceria la forma di una ciambella a sette strati e ne ha fatto una tesi di sviluppo ecologico. Anche per le città. «Il benessere umano dipende dal mantenimento delle risorse in un buono stato naturale complessivo – scrive la Raworth nel libro “L’Economia della ciambella. Sette mosse per pensare come un economista del XXI secolo” (Edizioni Ambiente, 2017).
Amsterdam ha già annunciato che adotterà la “teoria della ciambella” per superare la crisi pandemica e attutirne eventuali future.
In sintesi, secondo Raworth, va dato al più presto più valore ai sistemi idrici, alla rigenerazione del suolo, alla composizione chimica dell’atmosfera, alla ricchezza della diversità biologica, alla fotosintesi. Sistemi naturali che vanno rispettati e imitati. E ben bilanciati. Anche nelle città.

Leggi: Inu


La Commissione Europea lancia il Libro verde sull’invecchiamento

La Commissione Europea ha presentato nel gennaio scorso un Libro verde per avviare un ampio dibattito politico sulle sfide e le opportunità della società europea che invecchia. Il “Green Paper on Ageing: Fostering solidarity and responsability between generations”, definisce l’impatto di questa marcata tendenza demografica nell’economia e nella società e riflette l’impatto universale dell’invecchiamento su tutte le generazioni e le fasi della vita, sottolineando la necessità di rafforzare la solidarietà intergenerazionale.
Proprio su queste tematiche, la Commissione invita il pubblico a esprimere le proprie opinioni rispondendo ad consultazione pubblica, che durerà 12 settimane e si concluderà il 21 aprile.

Leggi: Rete Caad


SEGNALAZIONI:

Reddito di Emergenza per famiglie bisognose

Da domani e fino al 30 aprile, al via le domande per il riconoscimento del Reddito di Emergenza (REM) per i mesi di marzo, aprile e maggio 2021, così come stabilito dal decreto legge n. 41 del 22 marzo 2021.
Lo comunica l’Inps con il messaggio n. 1378 del 1° aprile 2021, ricordando che il REM è una misura straordinaria di sostegno al reddito e sarà riconosciuto a domanda per i mesi di marzo, aprile e maggio 2021 ai nuclei familiari in difficoltà a causa dell’emergenza da Covid-19 e in possesso cumulativamente dei requisiti di residenza ed economici, patrimoniali e reddituali, previsti dalla normativa vigente. Al momento della domanda, il richiedente dovrà essere in possesso di una Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) valida.
Per il riconoscimento del sussidio, al momento della domanda, il richiedente deve risultare in possesso congiuntamente dei seguenti requisiti:
– essere regolarmente residente in Italia (la norma non prevede una durata minima di permanenza e il requisito è verificato solo per colui che richiede il beneficio);

Leggi: Inca


 

 

 

 

 

 

NEWS

martedì 30 marzo 2021
Vaccino ai caregiver, “finalmente chiarezza” nell’ordinanza di Figliuolo

La nota dispone che “ciascuna regione proceda alla vaccinazione non solo della popolazione ivi residente ma anche di quella domiciliata nel territorio regionale per motivi di lavoro o di assistenza familiare”. Barbieri: “Nel piano vaccinale nazionale non era inserito con altrettanta limpidità”
Anche i caregiver devono accedere al vaccino, come e possibilmente insieme al familiare con disabilità di cui si prendono cura: lo chiarisce nell’ordinanza firmata ieri il commissario Figliuolo. “Tenuto conto della nota dell’11.03. 2021 ‘Raccomandazioni ad interim sui gruppi target della vaccinazione anti-covid, con cui la Conferenza delle Regioni e delle province autonome ha rappresentato l’importanza di conferire alla categoria 1 ‘elevata fragilità’, facendo rientrare nella stessa anche i familiari che prestano assistenza ai disabili gravi”, la nota dispone che “ciascuna regione o provincia autonoma proceda alla vaccinazione non solo della popolazione ivi residente, ma anche di quella domiciliata nel territorio regionale per motivi di lavoro, di assistenza familiare o per qualunque altro giustificato e comprovato motivo che imponga una presenza continuativa nella regione o provincia autonoma”.

Leggi: Redattore Sociale, 30/03/2021


martedì 30 marzo 2021
Caregiver, Stefani: partito il dialogo dei ministeri sul riconoscimento

“Il tema è trasversale”, coinvolge tutte le forze politiche. Il ministro per le Disabilità Erika Stefani, risponde in audizione presso la XI Commissione del Senato ai colleghi deputati sulle linee programmatiche del proprio dicastero
“Il tema di maggiore interesse e attualità politica è quello del caregiver familiare. Sul riconoscimento di questa figura nel nostro ordinamento ho già avviato interlocuzioni con il ministro del Lavoro e delle politiche sociali, insieme agli uffici tecnici, per poter analizzare al meglio tutte le possibili alternative circa le modalità di riconoscimento del Caregiver”. Ad annunciarlo il ministro per le Disabilità Erika Stefani, che risponde in audizione presso la XI commissione del Senato ai colleghi deputati sulle linee programmatiche del proprio dicastero.
“Lo studio delle varie ipotesi sul tavolo risulta imprescindibile per poter quantificare la misura e, conseguentemente, poter reperire le risorse economico-finanziarie necessarie”, chiarisce Stefani, che ricorda come “la base di partenza sarà costituita dalle proposte già all’esame della Commissione, con la quale ho voluto instaurare fin da subito un proficuo dialogo istituzionale convocando una prima riunione informale che aveva come argomento principale il testo unico sul Caregiver”.

Leggi: Redattore Sociale, 30/03/2021


martedì 30 marzo 2021
Parcheggi e persone con disabilità: quando le nuove tecnologie aiutano davvero

“Leggere” sensori a batteria a grande distanza, in modo da individuare e monitorare gli stalli riservati alle persone con disabilità, consentendo loro di sapere, già durante il tragitto in automobile, se e quali parcheggi riservati siano liberi: consiste in questo il sistema sperimentale “DEPS” (acronimo che in italiano sta per “Sistema di parcheggio facile per persone con disabilità”), attuato nella città di Torino, avvalendosi anche dei test di verifica svolti da soci di organizzazioni quali la CPD (Consulta per le Persone in Difficoltà) e l’UICI del capoluogo piemontese
Parcheggio disabili.Uno dei problemi dei grandi centri è la mancanza di parcheggi, in particolare quelli riservati alle persone con mobilità ridotta, spesso occupati da abusivi. La città di Torino è impegnata da qualche tempo in un progetto che agevola gli spostamenti delle persone con disabilità e in tal senso è la prima città ad utilizzare il sistema DEPS (Disabled Easy Parking System, ovvero “Sistema di parcheggio facile per le persone con disabilità”).
L’applicazione, ancora in fase di sperimentazione, è nata dalla passione dell’ingegner Daniele Aprà e del suo socio Davide Turato per la tecnologia che consente di poter “leggere” a grande distanza dei sensori a batteria, in modo da individuare e monitorare gli stalli riservati alle persone con disabilità. In pratica l’app consente loro di sapere se e quali parcheggi riservati sono liberi, già durante il tragitto in automobile.

Leggi: Superando, 30/03/2021


lunedì 29 marzo 2021
Senza dimora, in un documentario i vantaggi del modello “Housing First”

Il documentario “Homelessness as Unfairness” presenta alcuni dei risultati del progetto, che ribalta l’approccio tradizionale e che pone l’accento sulle implicazioni politiche e sociali, anche alla luce delle criticità emerse a causa della pandemia da Covid-19 e alle nuove direttive approvate dal Parlamento Ue
Il progetto europeo Home_eu: “Homelessness as unfairness”, nasce nell’Ottobre del 2016 (come parte del programma Horizon 2020) con l’obiettivo di studiare il fenomeno delle persone senza dimora e le principali tipologie di servizi a queste rivolti, al fine di tradurre i risultati in linee guida che favoriscano lo sviluppo di politiche e pratiche utili a ridurre il fenomeno in oggetto. Dodici i partner coinvolti di ben nove paesi europei: Francia, Irlanda, Italia, Polonia, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Svezia e Belgio. Oggi, il documentario “Homelessness as Unfairness” presenta alcuni dei risultati del progetto e mette nero su bianco i vantaggi rappresentati dal modello Housing First, che ribalta l’approccio tradizionale e che pone l’accento sulle implicazioni politiche e sociali, anche alla luce delle criticità emerse a causa della pandemia da Covid-19 e alle nuove direttive approvate dal Parlamento Europeo.

Leggi: Redattore Sociale, 29/03/2021


domenica 28 marzo 2021
Lotta al Covid, per gli anziani d’Italia c’è il vecchio grande cuore del sindacato

Lecco, Perugia, Catania. Da Nord a Sud, il racconto di un grande gesto, quello che ogni giorno in ogni città, volontari Auser e leghe Spi compiono nei confronti della collettività, aiutando gli anziani a prenotarsi per il vaccino e accompagnandoli il giorno della somministrazione
All’inizio gran parte del Paese li ha lasciati indietro, li ha abbandonati. Convinta con cinico sollievo che il Covid colpisse solo gli anziani. Impietosamente sollevata dal fatto che le statistiche, ancora oggi, rivelano percentuali di mortalità tra gli over 65 spaventose se confrontate con quelle di tutte le altre fasce di età. Un report pubblicato lo scorso primo marzo dall’Istituto Superiore di Sanità ci dice che, a quella data, su un totale di poco più di 96 mila persone decedute in Italia a causa del virus, più di 90 mila avevano oltre 60 anni. Di queste, 40 mila avevano un’età compresa tra gli 80 e gli 89 anni.
Il caos in cui la prima ondata della pandemia ha gettato il Paese ha colpito tutti, senza distinzione, ma mentre i più giovani hanno potuto reggere la forza dell’impatto, i più vecchi e fragili sono stati travolti. L’incertezza politica e l’impreparazione a gestire un’emergenza di questa portata ha generato mostri come la tragedia di molte Rsa, dove migliaia di residenti sono morti spesso per mancanza di protocolli, competenze o semplici dispositivi di protezione individuale.

Leggi: Collettiva, 28/03/2021


venerdì 26 marzo 2021
L’intervista Silvia Rovere, presidente Assoimmobiliare – «Legge sbagliata, impostazione pubblicistica e centralista»

Presidente Rovere, cosa pensa Confindustria Assoimmobiliare del disegno di legge sulla rigenerazione urbana? Pensiamo anzitutto che chi l’ha scritto non abbia capito bene cosa sia la rigenerazione urbana. Nel testo c’è una impostazione totalmente pubblicistica, i comuni approvano i piani, scelgono le aree, dichiarano di interesse pubblico gli immobili. Si ignora che la rigenerazione urbana è fatta in tutto il mondo da investitori privati che trovano una convenienza a investire i loro capitali perché c’è un complesso di obiettivi, di regole e di incentivi chiari, di facile applicazione. Ci aspettavamo semplificazioni e incentivi che non ci sono. Anzi, si peggiora il quadro attuale e si pongono limiti assurdi, come quello del 20% di tetto all’aumento delle volumetrie, che dovrebbero essere lasciati agli ambiti locali, caso per caso. Un giudizio molto severo.Stiamo perdendo l’ennesima opportunità di richiamare in Italia capitali, italiani ed esteri, che vanno a investire nelle città di altri Paesi, in Europa e nel mondo. Avevamo capito che a questo serviva una legge quadro sulla rigenerazione urbana.
Quali norme specifiche criticate?

Leggi: Il Sole 24 Ore, 26/03/2021


venerdì 26 marzo 2021
Divario digitale e lotta alle disuguaglianze, il nuovo numero di LiberEtà

Il nuovo numero di LiberEtà si apre con un approfondimento su un problema epocale: il divario digitale. Un muro immateriale difficile da abbattere fatto di bit, sigle, password, codici, computer e smartphone. Un labirinto nel quale i pensionati rischiano di perdersi. Il divario digitale preclude di fatto l’accesso ai diritti. Il caso dell’Inps, del quale si scrive nel numero, lo dimostra chiaramente.
Di particolare rilievo, l’intervista al monsignor Matteo Maria Zuppi, il “cardinale dei poveri”, che afferma: «Senza pace non c’è futuro, mai abituarsi agli orrori della guerra». E ricorda che tra i doveri della Chiesa c’è anche quello di combattere le disuguaglianze e l’ingiustizia. E a proposito di democrazia e bene comune sottolinea che «i diritti individuali sono indispensabili ma presumono doveri e responsabilità collettive». Un messaggio importante in epoca di pandemia.
Non a caso per la parola del mese scelta è proprio “Comunità”.
In tempo di Covid ecco qualche consiglio pratico sui vaccini: cosa c’è da sapere, le false credenze da sfatare, come funzionano, quanto sono sicuri, l’efficacia contro le varianti.
Intanto, prosegue il nostro viaggio nelle scuole nell’epoca della didattica a distanza raccontata dal punto di vista di un’insegnante e di una studentessa.

Leggi: Liberetà, 26/03/2021


venerdì 26 marzo 2021
Rigenerazione a ostacoli in 21 tappe

Studio Ance. Quindici passaggi per arrivare all’apertura dei cantieri e altri sei adempimenti per adeguare le leggi e i piani regionali Testo unificato della commissione Ambiente del Senato stroncato dai sindaci: no a fondi nazionali distribuiti dalle regioni ai comuni
Eccola la “semplificazione” – si fa per dire – prevista dal testo unificato sulla rigenerazione urbana, all’esame della commissione Ambiente del Senato: 21 tappe necessarie per dare attuazione alla legge, di cui 15 per aprire i cantieri e altre sei per adeguare le leggi urbanistiche e i piani paesaggistici regionali alle nuove norme quadro statali, per censire i patrimoni edilizi comunali pubblici e privati, per avviare programmi specifici per l’edilizia residenziale pubblica, per adeguare i piani urbanistici alle nuove indicazioni regionali. Un guazzabuglio di norme che di fatto paralizzerà definitivamente qualunque operazione di rigenerazione urbana. Impossibile prevedere i tempi anche per aprire i cantieri visto che delle 15 stazioni del gioco dell’oca, solo quattro indicano tempi, che totalizzano 14 mesi.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 26/03/2021


venerdì 26 marzo 2021
Le ragioni del testo unificato al senato

Franco Mirabelli – relatore del testo unificato
Il testo unificato sulla rigenerazione urbana nasce dalla sintesi di più disegni di legge presentati da tutti i gruppi parlamentari e ha raccolto molti elementi da questi derivanti. È anche per questo che il testo in Commissione è stato assunto all’unanimità, con una sola astensione. La proposta cerca di dare una visione di lungo periodo sulla rigenerazione urbana e propone soluzioni che permettano la condivisione delle decisioni e delle scelte tra stato, regioni e comuni fino a prevedere il dibattito
pubblico.
Non vi è rischio di intervenire in ambiti di competenza prettamente regionali né di sovrapporsi con disposizioni regionali esistenti. Il Ddl attribuisce alle regioni un ruolo rilevante su ripartizione delle risorse, adozione di disposizioni per la rigenerazione urbana, definizione dei criteri per individuare gli ambiti su cui intervenire, specifici programmi per l’edilizia residenziale pubblica, individuazione di proprie risorse da destinare ai bandi. Le regioni possono adottare, inoltre, specifiche disposizioni per incentivare la rigenerazione urbana. Il Ddl vuole incentivare la rigenerazione grazie a ingenti risorse pubbliche, un miliardo di euro l’anno: vi sono i 500 milioni annui, per venti anni, destinati al Fondo nazionale rigenerazione urbana, gli incentivi di natura diversa (da esenzione Imu e Tari alla riduzione, da parte dei Comuni, dei canoni e tributi dovuti per l’occupazione di suolo pubblico, al Superbonus); inoltre, gli interventi di rigenerazione urbana diventano ambiti prioritari per l’attribuzione dei fondi strutturali Ue e sono pensati incentivi adeguati l’indirizzare le risorse private su interventi di rigenerazione.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 26/03/2021


venerdì 26 marzo 2021
Più assistenti sociali, “ottima notizia ma restano indietro aree disagiate”

Il presidente Gazzi: “Il paese è uno solo, come ci ricorda la nostra Costituzione. Il nostro impegno costante è quello di sanare un gap intollerabile”
“I dati forniti ieri dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali che stimano – nel 2021 grazie alle misure messe in campo con la legge di Bilancio – l’assunzione di oltre 1400 assistenti sociali a tempo indeterminato sono un’ottima notizia, ma non possiamo non sottolineare che restano indietro proprio quei territori dove maggiormente si sente il disagio sociale”. Lo sottolinea Gianmario Gazzi, presidente del Consiglio Nazionale degli Assistenti Sociali, che ricorda: “Dal ministero del Lavoro, dalla ministra Mara Carfagna e da molti parlamentari con i quali interloquiamo continuamente, abbiamo sentito l’impegno a lavorare perché il rapporto di un assistente sociale ogni 6.500 abitanti sia uguale in tutta Italia e che dunque, dalla Lombardia alla Sicilia, tutti gli ambiti possano raggiungere l’obiettivo di 1/5.000 e 1/4.000”.

Leggi: Redattore Sociale, 26/03/2021


venerdì 26 marzo 2021
Caregiver, Fish e Fand: costruire supporti integrati e percorso pensionistico agevolato. Stefani s’impegna

Le organizzazioni: “Ottenute rassicurazioni dal ministro Stefani circa la volontà di intervenire sul tema dei caregiver attraverso l’istituzione di un tavolo tecnico, concertato con il ministro del lavoro Orlando, che possa sollecitare al Senato l’avvio della discussione sulla proposta di legge”
Si è tenuto l’altro giorno negli uffici del dipartimento della presidenza del Consiglio dei ministri il terzo incontro tra la neo-ministra alle disabilità, Erika Stefani e le principali organizzazioni che si occupano del tema, Fish e Fand. Fra gli argomenti discussi, l’aggiornamento del piano vaccinale anti Covid-19. Stavolta, però, alla presenza dei presidenti delle due federazioni Vincenzo Falabella e Nazaro Pagano e di Roberto Speziale vice-presidente della Fish, l’attenzione della discussione è stata rivolta, soprattutto, al tema dei caregiver familiari.
Falabella tracciando un bilancio dell’incontro ha detto che “è stato molto positivo e abbiamo ottenuto rassicurazioni dal ministro Stefani circa la volontà di intervenire sul tema dei caregiver attraverso l’istituzione di un tavolo tecnico, concertato con il ministro del lavoro, Andrea Orlando, che possa sollecitare al più presto al Senato l’avvio della discussione sulla proposta di legge, fortemente voluta da Fish e Fand, che è stata presentata quasi un anno fa”.

Leggi: Redattore Sociale, 26/03/2021


giovedì 25 marzo 2021
Aree interne. L’indagine di Riabitare l’Italia: più della metà dei giovani vuole restare

I primi risultati della ricerca ribaltano una narrazione che vede i giovani andar via. Quelli che restano sono spesso laureati, lavorano e sono attenti alla qualità della vita. Andrea Membretti, Università di Pavia e coordinatore dell’indagine: “Vogliamo invertire lo sguardo e guardare l’Italia dai margini invece che da quello che si presume essere il centro”
Chi l’ha detto la maggior parte dei giovani va o vuole andar via dalle aree interne e montane del nostro paese? A rovesciare una narrazione data fin troppo per scontata è l’associazione Riabitare l’Italia che in questi giorni ha pubblicato i primi risultati di una poderosa ricerca sui giovani delle aree interne italiane dal titolo “Giovani Dentro”. La ricerca è una delle prime iniziative dell’associazione costituitasi nell’estate del 2020, ma nata nel solco di un laboratorio attivo già da tre anni e che coinvolge esperti, accademici, operatori, attori sociali, cittadini, organizzazioni non governative, imprese, cooperative e aziende interessate al tema della riattivazione dei territori rurali, interni, marginalizzati e montani del paese. “L’obiettivo è quello di focalizzare l’attenzione sulle risorse che ci sono nei territori di cui stiamo parlando – spiega a Redattore Sociale Andrea Membretti, professore di Sociologia del territorio all’Università di Pavia e coordinatore dell’indagine Giovani Dentro -. Vogliamo invertire lo sguardo e guardare l’Italia dai margini invece che da quello che si presume essere il centro”.

Leggi: Redattore Sociale, 25/03/2021


martedì 23 marzo 2021
Rigenerazione urbana frenata: legge quadro, cresce il caos

Al Senato. Il testo unificato ha un miliardo in dote ma è un passo indietro senza incentivi né semplificazioni. Modello Emilia-Romagna
Parte il rush finale per i 28 articoli della legge sulla rigenerazione urbana all’esame della commissione Ambiente del Senato. Nei giorni scorsi, i relatori (la ex M5s ora Leu Paola Nugnes, il dem Franco Mirabelli cui solo ra si è aggiunto il leghista Francesco Bruzzone) hanno presentato il testo unificato che nasce dalla fusione di sei disegni di legge e costituirà la base per la votazione degli emendamenti. Già questa settimana l’esame dovrebbe riprendere con una discussione generale che servirà a capire quanto la sintesi sia ben riuscita e i gruppi siano favorevoli ad andare avanti su questa strada.
La grande attesa per una legge nasce dal fatto che dovrebbe colmare un vuoto nel quadro normativo nazionale, definendo principi fondamentali e politiche di incentivazione sulla base dei quali le Regioni possano a loro volta legiferare o integrare le leggi già esistenti. La materia del governo del
territorio, infatti, è di competenza concorrente fra Stato e Regioni secondo l’articolo 117 della Costituzione e in questi anni alcune regioni – Lombardia, Lazio, Piemonte e soprattutto Emilia-Romagna – hanno approvato proprie leggi innovative che hanno colmato l’inerzia statale.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 23/03/2021


giovedì 4 marzo 2021
Invecchiamento attivo, la proposta di legge Lorefice inizia il suo iter

Attraverso un fondo annuo di 25 milioni si vuole incentivare la cittadinanza attiva, l’attività fisica e combattere l’isolamento
Ci sono passi avanti nell’iter della proposta di legge «Misure per favorire l’invecchiamento attivo attraverso iniziative di utilità sociale e di formazione permanente» (C. 2620) che ha come prima firmataria l’On. Marialucia Lorefice (M5S), Presidente della XII Commissione Affari sociali della Camera. Mercoledì 3 marzo infatti la proposta è stata assegnata proprio alla XII Commissione Affari sociali che dovrà esaminarla: è un primo passo di quello che sarà il cammino, non si sa ancora di quale durata, di questa proposta. La proposta di legge, indirizzata ai soggetti che abbiamo compiuto i 65 anni di età, propone uno stanziamento di 25 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020, 2021 e 2022 da utilizzare per diverse attività a livello nazionale, tutte legate alle tematiche dell’invecchiamento attivo.
Solo per citare alcuni dei punti toccati dalla proposta di legge si propone di prevedere un rimborso spese per gli anziani che mettano il loro impegno civile nella realizzazione di progetti sociali di volontariato, da riconoscere sotto forma di buoni per i pasti e per i trasporti, nonché a crediti sociali fruibili per l’accesso a servizi vari.

Leggi: Happy Ageing, 04/03/2021


DALLE REGIONI:

martedì 30 marzo 2021
Casa, Ferrara: a bando 217 mila euro di fondi per morosità incolpevole

Il Comune di Ferrara offre un contributo fino a 6.000 euro per il sostegno alla “morosità incolpevole” degli inquilini, esteso anche a chi ha subito l’impatto della pandemia da Covid. Lo annuncia l’assessore alle Politiche sociali, Cristina Coletti
Il Comune di Ferrara offre un contributo fino a 6.000 euro per il sostegno alla ‘morosita’ incolpevole’ degli inquilini, esteso anche a chi ha subito l’impatto della pandemia da Covid. Lo annuncia l’assessore alle Politiche sociali, Cristina Coletti, anticipando i contenuti di un bando che sara’ pubblicato a breve, finanziato con 217.151,82 euro di fondi ministeriali (55.357 euro relativi all’annualita’ 2020, che si sommano ai 161.794,81 relativi all’annualita’ 2019) e che si affianchera’ ai contributi integrativi, gia’ previsti, per le famiglie a basso reddito, per i quali il bando e’ aperto ed e’ stato recentemente prorogato fino al 9 aprile.
Commentando l’iniziativa, l’assessore spiega che “abbiamo allargato la platea dei beneficiari, estendendo gli aiuti anche a chi, senza sfratto, presenti un’autocertificazione nella quale dichiari di aver subito, a causa dell’emergenza Covid, una perdita del proprio reddito ai fini Irpef superiore al 30% nel periodo marzo-maggio 2020 rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente e di non disporre di sufficiente liquidita’ per far fronte al pagamento del canone di locazione in alternativa o in aggiunta agli oneri accessori”. Questi aiuti, chiarisce pero’ Coletti, non saranno cumulabili con il reddito di cittadinanza.

Leggi: Redattore Sociale, 30/03/2021


mercoledì 24 marzo 2021
Bologna, nasce Casa Facendo, un progetto per diffondere l’abitare collaborativo

Casa Facendo, un progetto nato per diffondere le esperienze di abitare collaborativo e far conoscere ai cittadini le opportunità presenti nel territorio Bolognese attraverso l’attivazione di info point, dei punti d’informazione diffusi. Quali informazioni si possono ricevere in uno degli info point? contatti e informazione sulle esperienze abitative che si basano sulla collaborazione, la co-abitazione la condivisione e co-housing; informazioni sui criteri e sulle modalità di accesso; costante aggiornamento delle esperienze diffuse; condivisione con gli utenti che si recano agli info point delle nuove opportunità di abitare collaborativo presenti; informazione sui principi e i valori di partecipazione, responsabilità, attivismo e solidarietà su cui si basano le esperienze di abitare collaborativo.
Sei gli infopoint attivati, fra questi anche Auser Bologna che è partner dell’iniziativa.
Per avere maggiori informazioni e richiedere un appuntamento in uno degli info point contattare: infopoint.casafacendo@gmail.com

Leggi: Auser, 24/03/2021


mercoledì 24 marzo 2021
Roma. Comunicato stampa SUNIA, SICET e UNIAT APS. Piano vendite: incontro tra Ater di Roma e Sunia, Sicet ed Uniat APS

“Dall’incontro svolto in data odierna è emersa la disponibilità dell’Ater di Roma allo spostamento del termine di scadenza delle lettere, che verrà posticipato al 30/06/2021 e all’impegno a comunicare agli assegnatari (o loro aventi causa) i costi definitivi di acquisto ed eventuali altre pendenze entro il 30/04/2021.
Scongiurato anche il rischio di modificazione del prezzo in caso di variazione della rendita catastale.
Rimaniamo in attesa del piano di alienazione, soprattutto degli immobili costruiti in diritto di superficie.
Richiesto un incontro alla Regione Lazio per gli approfondimenti di merito e forme di tutela verso chi non compra. Non ci si può accontentare della rassicurazione che la mobilità non verrà applicata perché non ci sono alloggi disponibili. Il problema è il diritto, e con la mobilità la famiglia assegnataria perde il diritto a permanere nell’alloggio che attualmente occupa. Vista l’inapplicabilità della norma nazionale, chiediamo alla Regione Lazio di attivare immediatamente gli opportuni confronti e predisporre atti formali che scongiurino questa eventualità”.
Così in una nota congiunta i segretari: Emiliano Guarneri (Sunia), Paolo Rigucci (Sicet), Patrizia Behman (Uniat APS)

Leggi: Sunia, 24/03/2021


venerdì 5 marzo 2021
La povertà? Si può vincere con la coabitazione

Roma. Nel Terzo Municipio nasce il tavolo di coprogettazione sulla CoAbitazione, con Asl, Terzo Settore e Municipio
«L’attuale periodo storico è caratterizzato da profonde trasformazioni economiche, politiche, demografiche, sociali e dallo scivolamento costante verso la povertà di una parte sempre più ampia della popolazione» . È l’incipit non dell’articolo, ma del Protocollo d’intesa tavolo di coprogettazione sulla CoAbitazione (il testo si trova qui), sottoscritto meno di un mese fa tra Servizi sociali del III Municipio, ASL Roma 1, Terzo settore e associazioni di volontariato attive sul territorio.
Un Protocollo che si distingue già per il linguaggio, lontano da quel “burocratese”, al quale siamo tutti abituati. «Sì, niente burocratese», conferma decisa Maria Concetta Romano, assessora alle Politiche sociali del III Municipio. «Quando parliamo, tutti devono poter capire».
Perché la CoAbitazione
Ciò che va compreso è, intanto, il contesto in cui nasce il Protocollo: il territorio del III Municipio, popoloso quanto un medio grande comune italiano con i suoi 206.000 abitanti e dove si registra la presenza di 750 persone senza fissa dimora, iscritte cioè presso l’anagrafe fittizia Via Modesta Valenti, 3.

Leggi: Reti Solidali, 05/03/2021


IN AGENDA:

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IN EVIDENZA:

Presentazione della relazione del CNEL sulla qualità dei servizi pubblici
La pandemia, che ha colpito con forza anche l’Italia a partire dal 2020, ha avuto un effetto dirompente su tutti i servizi pubblici, sia a livello centrale che locale, accentuandone le criticità e facendo emergere la ‘fragilità del sistema delle pubbliche amministrazioni”, come l’ha definita il presidente Draghi nella sua relazione programmatica, delineando allo stesso tempo le priorità su cui intervenire nel breve e medio periodo, dalla sanità alla scuola, dai servizi sociali a quelli ambientali, dalla digitalizzazione all’informatizzazione.
E’ questo in sintesi il dato che emerge dalla “Relazione 2020 del CNEL al Parlamento e al Governo sui livelli e la qualità dei servizi offerti dalle Amministrazioni pubbliche centrali e locali alle imprese e i cittadini” che, tra luci e ombre delinea “Un’amministrazione pubblica capace anche di adattarsi rapidamente a circostanze mutate (come successo nel 2020) in ambiti quali la formazione, la diffusione dei processi di digitalizzazione, i meccanismi di pagamento elettronici, la sua stessa organizzazione interna”.

Leggi: Cnel


Effetto pandemia sul mercato della casa

Un Commento
Nel 2020 il mercato delle compravendite di abitazioni ha subito una contrazione, pur senza particolari conseguenze sui prezzi. Il calo è soprattutto di domanda. E tra le agenzie immobiliari cresce ora il pessimismo sulla durata della “perturbazione”.
Pandemia e mercato immobiliare
Che effetti ha la pandemia sul mercato della casa? La risposta non è agevole, anche perché gli andamenti delle variabili che è possibile monitorare potrebbero riflettere, almeno in parte, tendenze che erano già in atto in precedenza. Può, tuttavia, non essere inutile delineare un quadro di come si è mosso il mercato nei singoli quattro trimestri del 2020 sulla base dei dati di fonti ufficiali disponibili.
Una quota maggioritaria dei titolari delle agenzie immobiliari, interpellati trimestralmente dalla Banca d’Itala, valuta negativamente l’impatto del Covid-19. Il loro giudizio sembra aver risentito dell’andamento nel tempo della diffusione dell’epidemia. Nel periodo luglio-settembre, quando la diffusione del virus aveva rallentato, la percentuale delle agenzie che considerava l’impatto negativo è diminuita rispetto al trimestre aprile-giugno, ma è tornata a crescere in autunno con la recrudescenza della pandemia.

Leggi: La Voce


Gli sportelli unici francesi per l’accesso ai servizi pubblici: un esempio per l’Italia?

Le Maisons France Services intendono garantire un’offerta omogenea, un accesso facilitato e una formazione digitale a tutti i cittadini. Lanciati nel 2019, entro fine 2022 dovrebbero coprire l’intero territorio nazionale.
Nel 2019 il Governo francese ha lanciato le Maisons France Services, sportelli unici per l’accesso ai servizi pubblici rivolti a tutti i residenti in Francia e nei territori d’Oltremare. L’obiettivo è facilitare l’interazione tra utenti ed erogatori di servizi e, quindi, l’accesso alle prestazioni fornendo un’offerta omogenea, un accesso semplificato indipendentemente dal luogo di residenza, una formazione digitale adeguata. Potrebbe essere un esempio da seguire anche nel nostro Paese? Ve lo raccontiamo di seguito.
Maisons France Services: di cosa si tratta?
“Proche de vous au quotidien”, in italiano “Vicini a voi tutti i giorni”, è il motto dell’iniziativa del Governo francese la “Maison France Services”. Lanciata nel 2019, la “Maison France Services”- in prosieguo FS – è uno sportello unico (guichet unique) per l’accesso facilitato ai servizi pubblici e rivolto a tutti i residenti in Francia e nei territori d’Oltremare. La direzione del servizio è assegnata al Ministero della Coesione territoriale e delle Relazioni con le Collettività Locali, con la supervisione – in qualità di valutatore esterno delle attività svolte – dell’Agenzia Nazionale della Coesione dei Territori (ANCT).

Leggi: Secondo Welfare


SEGNALAZIONI:

Indennità onnicomprensive nel Decreto sostegni

Il messaggio Inps n. 1275 del 25 marzo 2021 fornisce le prime indicazioni sulle ulteriori misure di sostegno, contenute nel decreto legge n. 41 del 22 marzo 2021, per far fronte alle gravi difficoltà dovute al protrarsi dello stato di emergenza da Covid-19. Il provvedimento prevede specifiche indennità una tantum e onnicomprensive per alcune categorie di lavoratori e la semplificazione dei requisiti di accesso alla NASpi fino al 31 dicembre 2021.
In particolare, l’articolo 10, comma 1 del decreto 41 del 22 marzo 2021, ha previsto l’erogazione di una indennità una tantum di 2.400 euro per i soggetti che ne hanno già beneficiato perché rientranti già nelle categorie previste dal precedente provvedimento (decreto legge 137/2020, convertito in legge 176/2020).
Si tratta di:
· Lavoratori stagionali e in somministrazione dei settori del turismo e degli stabilimenti termali che abbiano cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 23 marzo 2021 (data di entrata in vigore del decreto Sostegni), che abbiano svolto la prestazione lavorativa per almeno trenta giornate nel medesimo periodo, non titolari di pensione, né di rapporto di lavoro dipendente, né di NASpI, alla data di entrata in vigore del decreto.
· Lavoratori dipendenti stagionali e lavoratori in somministrazione appartenenti a settori diversi da quelli del turismo e degli stabilimenti termali che abbiano cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 23 marzo 2021 e che abbiano svolto la prestazione lavorativa per almeno trenta giornate nel medesimo periodo;

Leggi: Inca


Reddito di emergenza per famiglie bisognose

Il Rem o Reddito di emergenza 2021 è una misura riconosciuta alla famiglie in particolari condizione di necessità. L’importo varia da 1.200 a 2.400, per le mensilità di marzo, aprile e maggio. Per i nuclei familiari con disabili gravi a carico, le somme possono aumentare. Per conoscere i requisiti richiesti e come presentare domanda guarda il video.

Leggi: Inca


 

 

 

 

 

NEWS:

martedì 23 marzo 2021
Vaccino, “inserire i pazienti con demenza nelle categorie fragili degli aventi diritto”

Appello di società scientifiche, associazioni di pazienti e Cittadinanzattiva all’Istituto Superiore di Sanità, all’Agenzia Italiana del Farmaco e all’Agenzia Nazionale per i servizi sanitari Regionali per richiamare la loro attenzione su un’importante questione di prevenzione alla luce dell’aggiornamento del Piano vaccinale
L’Associazione autonoma aderente alla SIN per le demenze (SINDEM), la Società italiana di neurologia (SIN), la Società italiana di gerontologia e geriatria (SIGG), la Società italiana di Medicina generale e delle cure primarie (SIMG), l’Associazione italiana Malattia di Alzheimer (AIMA) e Cittadinanzattiva hanno inviato una richiesta ufficiale all’Istituto Superiore di Sanità, all’Agenzia Italiana del Farmaco e all’Agenzia Nazionale per i servizi sanitari Regionali per richiamare la loro attenzione su un’importante questione di prevenzione alla luce dell’aggiornamento del Piano vaccinale avvenuto nei giorni scorsi.

Leggi: Redattore Sociale, 23/03/2021


martedì 23 marzo 2021
Anziani, nasce l’intergruppo parlamentare: il valore della “senior economy”

Obiettivo: raccogliere competenze e esperienze per affrontare il tema della longevità. Taverna (M5s): “5 milioni di longevi ne aiutano altri”. Messina (Federanziani): “Investire nei nuovi bisogni dei senior”. 7 milioni di anziani contribuiscono al benessere della famiglia, figli e nipoti
“Nasce oggi ‘Longevità. Prospettive socio-economiche’, intergruppo parlamentare che punta alla tutela dei nostri anziani. E’ composto dai rappresentanti delle varie forze politiche che condividono con me la convinzione che si debba fare di più per questa fascia della nostra popolazione e da numerosi enti che da tempo si occupano del tema”. Lo annuncia la vice presidente del Senato, Paola Taverna, esponente del Movimento 5 Stelle, nel corso della conferenza stampa “Giovani si diventa! Il diritto a una longevità di qualità”, organizzata presso la Sala Caduti di Nassirya di Palazzo Madama. Il disegni di Legge presentato introduce all’art. 31 della Costituzione “gli anziani quale ulteriore categoria nei cui confronti la Repubblica assume l’impegno di intervenire fattivamente, tutelandoli e sostenendoli”, spiega Taverna.

Leggi: Redattore Sociale, 23/03/2021


martedì 23 marzo 2021
Casa, Unione inquilini: via ai tavoli con l’Inps per il riutilizzo del patrimonio

“Chiuso oggi il primo tavolo di confronto con il presidente dell’Inps Pasquale Tridico e le rappresentanze di Unione inquilini ottenuto grazie al presidio della scorsa settimana a Ostia e per l’intervento dell’onorevole Stefano Fassina”. E’ quanto si legge in una nota dell’Unione inquilini.
“Siamo molto soddisfatte dell’esito di questo tavolo dove con l’assessora alle politiche sociali del X Municipio Germana Paoletti si è concordato l’avvio immediato di incontri che porteranno a un protocollo per l’utilizzo delle palazzine Enam in Largo delle Sirene da parte delle associazioni del territorio”, afferma Emanuela Isopo di Unione inquilini Ostia.

Leggi: Redattore Sociale, 23/03/2021


lunedì 22 marzo 2021
Sindacato e anziani. Parola d’ordine: ascoltare

La pandemia ha cambiato i bisogni degli italiani. E ha cambiato soprattutto quelli delle persone più vulnerabili, come gli anziani. Ha cambiato ritmi e stili di vita, necessità, priorità. Ma a mutare sono anche i problemi di salute, soprattutto di chi è più fragile, e il rapporto con le strutture sanitarie e con il medico di base. È importante che il sindacato sondi periodicamente questi mutamenti, perché tanta parte della qualità della vita dei cittadini dipende anche da come e cosa il sindacato contratta con le istituzioni, nazionali e locali.
Per questo si stanno moltiplicando sul territorio le ricerche del sindacato pensionati della Cgil sui bisogni degli anziani. Come quella dello Spi Cgil di Pescara che ha condotto un’indagine su 1500 iscritti, tutti over 65. La ricerca è stata presentata venerdì durante un webinar che ha visto coinvolti tutti gli attivisti e i volontari dello Spi locale insieme a psicologi ed esperti della terza età.
“L’idea nasce dall’impossibilità di considerare i nostri iscritti come un tempo. La pandemia ci ha costretto a ridurre contatti diretti, iniziative, incontri”, spiega Paolo Castellucci, segretario generale dello Spi di Pescara. “Abbiamo voluto mantenere comunque un legame forte con tutti e lo abbiamo fatto anche attraverso un questionario pensato con l’obiettivo di sapere come i nostri iscritti hanno vissuto questi mesi difficili e come stanno cambiando in parallelo i loro bisogni. Soltanto così possiamo dare la giusta direzione alla nostra azione sul territorio e avanzare richieste alle istituzioni locali”.

Leggi: Liberetà, 22/03/2021


lunedì 22 marzo 2021
Spid, home banking e pensione telematica: anziani abbandonati

La procedura per lo Spid, il sistema unico di accesso con identità digitale ai servizi online della pubblica amministrazione, diventa un ostacolo insormontabile per chi non possiede email, computer o smartphone. E l’home banking, con sistemi di autenticazione sempre più complessi per evitare intrusioni, per chi non ha una minima alfabetizzazione informatica si traduce in barriere che impediscono di accedere in autonomia al proprio conto, in quartieri e paesi dove scompaiono le filiali degli istituti di credito. La rivoluzione digitale accelerata dalla pandemia sta tagliando fuori una fascia della popolazione, con problemi che sono solo agli inizi e non riguardano solo gli anziani. “Il divario digitale è legato al fattore anagrafico ma anche economico e sociale – spiega Mauro Paris, della segreteria lombarda del sindacato dei pensionati Spi-Cgil –. Il problema è che questi metodi, che presentano anche grossi vantaggi per i cittadini, sono stati imposti all’improvviso, senza tenere conto delle persone non ancora in grado di recepirli”.

Leggi: Il Giorno, 22/03/2021


domenica 21 marzo 2021
Polo per l’innovazione sociale, l’Europa sceglie Torino – In città la sede dell’incubatore delle realtà del terzo settore e del sociale

L’Unione Europea ha scelto Torino come unica sede italiana per il centro di competenze per l’innovazione sociale. Sarà di una sorta di «incubatore», pensiamo a quelli dedicati alla crescita delle start up, tipo I3P del Politecnico, ma dedicato alle realtà operanti nel terzo settore e nell’economia sociale.
Il nuovo polo avrà sede in uno spazio fisico, si pensa all’Open Incet di via Cigna, dove attraverso la collaborazione fra autorità pubbliche, università, centri di ricerca e aziende si cercherà di offrire quella che l’assessore all’Innovazione del Comune, Marco Pironti, chiama «autonomia imprenditoriale al terzo settore». Ciò significa che si formeranno all’imprenditorialità realtà no profit, cooperative, associazioni e tutte quelle realtà che rientrano nella denominazione di Ets, ovvero Enti del terzo settore, che oggi si mantengono quasi esclusivamente grazie al sostegno delle fondazioni bancarie o di finanziamenti tramite bandi locali, nazionali o europei.

Leggi: La Stampa, 21/03/2021


sabato 20 marzo 2021
Common Housing, ecco la città dei servizi

«Con l’esplodere della pandemia da Covid19 non sono entrate in crisi “le” città, ma “un” modello città. Vale a dire il paradigma della città globale, che prevede grandi interventi urbanistici e progetti iconici che richiamano investimenti e turismo. Ma se guardiamo alle persone ci rendiamo conto che la gente è profondamente radicata nelle città e che la vera sfida è quella di andare incontro alle esigenze dei cittadini». Per Alessandro Maggioni, presidente di Confcooperative Habitat e di Alleanza Cooperative Milano, imprese edilizie specializzate nell’abitare sociale, le città contemporanee, provate dall’esperienza della pandemia ma non certo al tramonto, devono sperimentare nuove forme di inclusione per i cittadini. «Dobbiamo tenere presente che una città con uno sviluppo equilibrato è più competitiva e meglio integrata nel territorio. Dobbiamo rinunciare al
modello della “città dei borghi”, che prevede lo sviluppo di nuclei urbani satellite, così come all’utopia della “città di prossimità” in cui i servizi sono a chilometro zero e raggiungibili in 15 minuti».

Leggi: Corriere della Sera, 20/03/2021


venerdì 19 marzo 2021
Ex Sindaci nuovamente in campo: inviato messaggio a Draghi

Quarantacinque ex Sindaci italiani di città grandi, medie e piccole – dal Nord al Sud del Paese tra cui Milano, Torino, Moncalieri, Bologna, Trento, Bolzano, Brescia, Mantova, Ferrara, Ravenna, Padova,Verona, Ancona, Pesaro, Bari, Sassari, Cagliari, Pescara, L’Aquila, Pisa, Catania, Agrigento – si sono nuovamente mobilitati inviando un messaggio di preoccupazione e alcune proposte, al presidente del Consiglio Mario Draghi. Tra i promotori anche il Presidente dell’Associazione, Gaetano Sateriale, già Sindaco di Ferrara.
Il timore – si legge nella lettera – è che la filiera della governance istituzionale italiana non sia all’altezza della condivisione e coesione richieste per una scrittura e un’applicazione coerente ed efficace del Pnrr.
Per riannodare la filiera, gli ex primi cittadini chiedono che vi sia una partecipazione dei governi territoriali alla definizione del Pnrr che non si limiti alle sole Regioni, e che per la realizzazione dei progetti derivanti dal Pnrr vengano responsabilizzati i sindaci e non dei commissari inventati allo scopo.
A supporto delle loro tesi, un parere tecnico di due giuristi – i professori Roberto Bin e Alessandro Morelli – anch’esso inviato al presidente del Consiglio, in cui si chiede di definire una procedura straordinaria di semplificazione e controllo tramite una “cabina di regia” nazionale, una struttura tecnica articolata territorialmente, e l’adozione del “modello Genova” per la ricostruzione del ponte Morandi.

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 19/03/2021


venerdì 19 marzo 2021
Anziani, in Italia 14 milioni di over 65: dalla Taverna ddl e intergruppo ad hoc

La vice presidente del Senato Paola Taverna, del MoVimento 5 Stelle, ha istituito l’intergruppo parlamentare “Longevità. Prospettive socio-economiche” e presentato due disegni di legge che saranno illustrati martedì 23 marzo
Offrire una migliore qualità di vita ai nostri anziani, tenendo presente che in Italia ci sono 14 milioni over 65, il 23% della popolazione, che nell’arco di 15 anni aumenteranno raggiungendo quota 20 milioni. La vice presidente del Senato Paola Taverna, del MoVimento 5 Stelle, ha istituito l’intergruppo parlamentare “Longevita’. Prospettive socio-economiche” e presentato due disegni di legge che saranno illustrati martedì 23 marzo, alle 10.30, durante la conferenza stampa “Giovani si diventa! Il diritto a una longevità di qualità”, nella sala Caduti di Nassirya del Senato.
Viene spiegato che “serve aprire una riflessione per prevedere delle misure concrete dedicate alla longevità e riferimenti normativi precisi ricordando che i nostri nonni e i nostri genitori sono un tesoro da conservare, non un problema da risolvere”.

Leggi: Redattore Sociale, 19/03/2021


venerdì 19 marzo 2021
Anziani, “non criminalizzare le Rsa, ma costruire un sistema integrato di assistenza e protezione”

Oggi il webinar di Legacoopsociali. La presidente, Eleonora Vanni: “A seguito degli esiti della pandemia, corriamo il rischio di essere ostaggio di valutazioni e proposte esito di pregiudizi o non conoscenza e di esternazioni emotive”. Trabucchi: “Nella bufera generale le Rsa hanno continuato a lavorare e questi sono i gestori della ripresa della normalità”.
Anziani non è solo non autosufficienza e non è solo domicilio versus Rsa. Da questo punto è iniziato il secondo webinar di Missione Salute, il ciclo di laboratori e confronti di Legacoopsociali sulla filiera dei servizi di cura alla persona. Il focus di oggi riguarda le strutture residenziali per anziani. Il dibattito, moderato dal coordinatore nazionale Legacoopsociali Diego Dutto, ha visto gli interventi della presidente nazionale Legacoopsociali Eleonora Vanni, del presidente dell’associazione italiana di psicogeriatria Marco Trabucchi, la presidente della coop sociale Cadiai Franca Guglielmetti, del responsabile area sanitaria della coop sociale Frassati Angelo Scano, del presidente di Qualità e Benessere Massimo Giordano e della responsabile scientifica del progetto Visiting DTC Amelia Frasca.

Leggi: Redattore Sociale, 19/03/2021


giovedì 18 marzo 2021
Per una nuova presa in carico della non autosufficienza, parola chiave: prossimità

“Oltre la non autosufficienza: diritto alla salute e alla vita indipendente”: il webinar organizzato da Cgil, Cisl, Uil, Spi Cgil, Fnp Cisl e Uil pensionati traccia i contorni di una riforma “attesa da 15 anni”. Speranza: “Vogliamo diventare il primo paese europeo per la domiciliarità dei non autosufficienti over 65, passando dal 6 al 10%”
Il futuro del Sistema sanitario nazionale è la “prossimità”: questa è la “parola chiave” indicata dal ministro Speranza, intervenuto stamattina all’incontro online “Oltre la non autosufficienza: diritto alla salute e alla vita indipendente”, organizzato da Cgil, Cisl, Uil, Spi Cgil, Fnp Cisl e Uil pensionati. “Oggi è una giornata particolare per noi e per gli altri paesi europei – ha ricordato innanzitutto il ministro – . Aspettiamo una risposta di Ema su Astrazeneca. Siamo ancora dentro una battaglia, l’epidemia è ancora presente, i numeri sono ancora alti e questo ha portato il nostro e altri paesi europei a misure restrittive indispensabili. Ma possiamo guardare al futuro con maggiore fiducia grazie ai vaccini”, ha aggiunto.

Leggi: Redattore Sociale, 18/03/2021


giovedì 18 marzo 2021
Muoviamoci insieme: esercizi per anziani che vogliono mantenersi attivi

HappyAgeing, l’Alleanza italiana per l’invecchiamento attivo, ha promosso “Muoviamoci Insieme”, un progetto in collaborazione con la Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitazione SIMFER dedicato agli anziani che vogliono mantenersi attivi in casa.
A causa della pandemia da COVID19, molte persone anziane sono state costrette a rimanere a casa, spesso in spazi ristretti e con scarsa possibilità di movimento. L’inattività fisica può causare dei rischi per la salute psico-fisica degli over 65.
L’esercizio fisico infatti, favorisce sia un buon funzionamento del sistema muscolo-scheletrico e cardiorespiratorio, sia un aumento del benessere psicologico.
L’iniziativa accoglie una mini serie di 7 video che rappresentano semplici esercizi che hanno l’obiettivo di combattere i danni dell’inattività fisica negli anziani.

Clicca qui per vedere tutti i video!


giovedì 18 marzo 2021
Curare i nostri anziani

Appello al premier sulla riforma dell’assistenza
Signor presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, oggi lei sta a Bergamo, la città che lo scorso anno è stata testimone di tragedie inenarrabili. Alcuni giorni prima, sulle pagine di Repubblica, con l’amico Corrado Augias proponevamo l’istituzione di una Giornata nazionale per la commemorazione di tutte le vittime del Covid 19. Oggi ricorre tale data e contiamo i nostri morti, che sono tanti, di ogni età e condizione. Li ricordiamo tutti. Ad oggi, in Italia, i morti per Covid 19 sono 103.431 (di questi solo l’1,1% ha meno di 50 anni). E nel mondo, degli oltre 2 milioni e mezzo di vittime, gli anziani rappresentano una quota preponderante: per ogni decesso tra i 5 e i 17 anni dobbiamo registrare ben 7.900 vittime tra gli over 85. Amnesty International, nel suo recente report, scrive che in Italia un anziano su 5 è deceduto a causa della pandemia in una Rsa. Questo ci porta a dire che, al di là delle responsabilità o dei meriti dei singoli, è il sistema complessivo delle residenze ad aver mostrato una scarsa resilienza e tenuta di fronte all’evento epidemico. È indispensabile e urgente intraprendere con decisione la via di forme assistenziali vicine alle dimore e al tessuto sociale delle nostre città e dei nostri Comuni.

Leggi: Vincenzo Paglia, 18/03/2021


mercoledì 17 marzo 2021
Il superbonus è una leva da 6 miliardi ma la burocrazia rischia di bloccarlo

Potenzialità e nodi. Pochi cantieri aperti nonostante l’incentivo del 110% e la possibilità di cedere il credito siano graditi alla filiera Imprese banche e professionisti chiedono l’allungamento dei tempi e la semplificazione delle norme per accedere ai benefici
Il mercato è in grande fermento ma i cantieri aperti sono ancora pochi. Eppure la misura del superbonus 110%, con la possibilità di cedere il credito di imposta all’impresa che esegue i lavori o alla banca che partecipa all’operazione, mette d’accordo tutti gli operatori della filiera edilizia. Sì, perché il provvedimento è in grado di spingere la riqualificazione del patrimonio immobiliare del Paese e di generare – secondo una stima del Cresme, il centro di ricerca sull’industria delle
costruzioni – investimenti non inferiori a circa sei miliardi di euro in 18-20 mesi. A patto però che vengano rimossi i freni costituiti dalla complessità della normativa e delle procedure burocratiche. E che la scadenza della misura, oggi prevista per la fine di giugno del 2022, sia fatta slittare. «Il vero problema è il tempo – conferma Giovanni Savorani, presidente di Confindustria ceramica -. Un prolungamento dei termini consentirebbe di evitare che a tanti sia precluso l’accesso ai benefici e di scongiurare il rischio di una impennata dei prezzi per gli interventi di riqualificazione. Serve un respiro di almeno cinque anni».

Leggi: Inu, 17/03/2021


lunedì 15 marzo 2021
Qualità dell’abitare, città e Regioni al traguardo del maxi-bando

Da Aosta alla Sicilia, i progetti degli enti locali e territoriali che hanno comunicato la propria candidatura al bando ministeriale che scade il 16 marzo
Si chiude domani, martedì 16 marzo, il termine della prima scadenza del bando nazionale della Qualità dell’abitare, che mette in palio 854 milioni di euro. Risorse che dovrebbero essere come volàno per innescare iniziative e risorse del mondo privato, oltre a finanziamenti di altri soggetti pubblici. Dopo la pubblicazione del bando, dopo la costituzione dell'”alta commissione” e la sua prima riunione ai primi di marzo; e soprattutto dopo l’attività di illustrazione e spiegazione del bando attraverso i webinar istituzionali, arriva il momento della verità, con l’effettivo invio dei progetti candidati. E questa volta si spera che il bando abbia successo. L’ultima esperienza simile è quella del Piano città del governo Monti che ha alimentato grandi aspettative ma non ha lasciato un buon ricordo. Il bando “Pinqua” finanzia singole opere pubbliche o insiemi coordinati di interventi
pubblici, incluse le incompiute, con lo scopo di ridurre i fenomeni di marginalizzazione, degrado sociale e a migliorare la qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale attraverso vari tipi di interventi che abbiano come principi guida, tra le altre cose, quello della limitazione di consumo di suolo, della mobilità alternativa e dell’efficienza energetica. Tra le regioni e le città, grandi e piccole, che hanno già comunicato le candidature ci sono le seguenti.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 15/03/2021


DALLE REGIONI:

martedì 23 marzo 2021
Calabria, sforbiciata sui fondi per l’ inclusione sociale

La denuncia di Confcooperative Calabria «Abbiamo appreso scandalizzati che ha tagliato di ben 29,4 milioni di euro la già modesta dotazione economica (67,8 milioni di euro) dell’asse 10 Inclusione Sociale (fondi destinati alle persone svantaggiate), con un taglio pari al 43%!»
La Pandemia oltre ad avere avuto gli effetti devastanti a livello sanitario ed economico, ha anche creato un’emergenza sociale nei territori. E’ aumentato significativamente il disagio psichico e psichiatrico; le famiglie già fragili hanno dovuto fronteggiare quotidianamente, senza il minimo supporto, tutte le difficoltà di figli e parenti con disabilità psichiche o fisiche; si è acuita la povertà del precariato; sono saltate le reti sociali e familiari di auto-aiuto. Sono emergenze sociali di cui si sente parlare sempre troppo poco e che rischiano di divenire gravi lesioni al nostro tessuto sociale.
«Queste emergenze sociali vanno affrontate con risorse adeguate e coinvolgendo attivamente tutti gli attori del Terzo Settore della Calabria, al fine di porre in essere servizi e strategie urgenti di intervento nei territori» – evidenzia Vincenzo Linarello (in foto), delegato di Confcooperative Calabria ai Fondi FSE, FESR e Recovery Fund.

Leggi: Vita, 23/03/2021


martedì 23 marzo 2021
Toscana, mille vaccini al giorno per gli operatori del volontariato

Nella regione mille vaccini al giorno per la vaccinazione degli operatori delle associazioni di volontariato di protezione civile impegnati in attività di soccorso, secondo un criterio di massima trasparenza rispetto alla mansione svolta
Mille vaccini al giorno per la vaccinazione degli operatori delle associazioni di volontariato di protezione civile impegnati in attività di soccorso, secondo un criterio di massima trasparenza rispetto alla mansione svolta. Così il presidente della Regione Eugenio Giani interpellato sul tema. “Per la vaccinazione del volontariato di protezione civile – ha detto Giani – è valido lo stesso criterio utilizzato finora durante la campagna vaccinale, ovvero l’assoluta trasparenza e responsabilità rispetto alle mansioni di coloro ai quali si somministrano i vaccini. La Regione ha perciò chiesto alle centrali delle organizzazioni di volontariato di fornire i nominativi di coloro che effettivamente svolgono funzioni di soccorso, perché la circolare ministeriale parla di mezzi di soccorso e di funzione di soccorso”.

Leggi: Redattore Sociale, 23/03/2021


lunedì 22 marzo 2021
Cure domiciliari. Nei Distretti della Apss di Trento, con il digitale, assistenza a “kilometro zero”

Si chiama “@home”, il progetto di successo realizzato nell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari del capoluogo trentino. Nel 2020 grazie alla sua piattaforma tecnologica, ideata e sviluppata totalmente all’interno dell’Azienda Sanitaria, circa 18mila cittadini sono stati presi in carico da un vasto gruppo di professionisti delle cure domiciliari e palliative; nel primo picco pandemico 10mila persone sono state monitorate a domicilio con 150mila misurazioni e parametri tracciati da remoto
Migliorare attraverso soluzioni digitali i servizi di cure domiciliari distrettuali per offrire risposte rapide, competenti a pazienti sempre più complessi e fragili, anche e soprattutto in un momento difficile come quello che stiamo attraversando, è possibile.
A dimostrarlo è il progetto “@home” realizzato nell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari (Apps) della Provincia Autonoma di Trento. Una della best practice della Card, la Confederazione Associazioni Regionali di Distretto, Società Scientifica che raccoglie gli operatori di tutte le professioni sanitarie e sociosanitarie che operano nella sanità territoriale. Nato nel 2017 e divenuto operativo agli inizi del 2019 in tutti i Distretti della Provincia di Trento, ha coinvolto un team multidisciplinare composto da circa 300 professionisti tra medici, infermieri, direttori di Uo, Mmg e Pediatri di libera scelta e un pool di esperti di Information Technology interni ed esterni all’Azienda.

Leggi: Quotidiano Sanità, 22/03/2021


venerdì 19 marzo 2021
PINQuA: Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare

Apriamo una finestra sulle città per vedere quali progetti le Amministrazioni locali hanno scelto per partecipare al bando del “Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare”. Ricordiamo che ciascun ente locale, con i requisiti previsti dal Decreto Interministeriale n. 395 del 16/09/2020, aveva la possibilità di presentare entro il 16 marzo fino a tre idee progettuali, con un contributo massimo per ogni proposta ammessa di 15 milioni di euro. Per la presentazione delle Proposte definite “Pilota ad alto impatto strategico sul territorio nazionale”, il termine è fissato per il 15 aprile 2021.
Iniziamo con la Città di Torino.
I tre ambiti scelti riguardano tre aree particolarmente esposte al disagio socio-economico ed abitativo: Porta Palazzo, Racconigi e Vallette. Queste aree si caratterizzano per la presenza di interventi e progetti già finanziati nell’ambito di iniziative comunali, nazionali ed europee, inoltre, sono previsti importanti investimenti privati di trasformazione urbanistica, ulteriore risorsa per i processi di rigenerazione urbana.

Leggi: Nuove Rigenerazioni, 19/03/2021


giovedì 18 marzo 2021
Bari. Emergenza abitativa in Puglia

In questi giorni, in Puglia, si stanno eseguendo circa mille sfratti per finita locazione non sospesi dalla legge e senza alcun intervento da parte dei comuni e della Regione.
A partire luglio prossimo saranno messi in esecuzione altri 10 mila sfratti per morosità dell’inquilino, Il Governo non è intenzionato a concedere altra sospensione dell’esecuzioni.
Ciò andrà ad aumentare il disagio socio economico della nostra Regione, pertanto è necessario un intervento della Regione per allentare la tensione abitativa attraverso interventi che invogliano la proprietà a rinnovare i contratti a fronte di agevolazioni come sta già avvenendo in altre regioni.
– Scarica il documento intero in formato pdf

Leggi: Sunia, 18/03/2021


mercoledì 17 marzo 2021
Resoconto della riunione tra sindacati inquilini e Conferenza delle Regioni su sfratti e politiche abitative

Si è tenuto questa mattina in videoconferenza l’incontro richiesto dai sindacati degli inquilini Sunia, Sicet, Uniat e Unione Inquilini con la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.
Nel corso della riunione, coordinata, su delega del Presidente della Conferenza Stefano Bonaccini, dall’assessore alle politiche abitative della Regione Campania Bruno Discepolo, i sindacati degli inquilini hanno rimarcato gli effetti che la crisi sanitaria ed economica stanno determinando sul bilancio delle famiglie che vivono in affitto, sottolineando l’urgenza di misure strutturali in grado di sostenere i nuclei familiari più fragili.
L’allegato: – leggi tutto il documento in formato pdf

Leggi: Sunia, 17/03/2021


mercoledì 17 marzo 2021
Casa, Napoli: la giunta approva due interventi di edilizia popolare per 32 milioni

Anche Napoli si candida al bando “Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare (Pinqua)” con due interventi di edilizia residenziale pubblica, localizzati nei quartieri densamente abitati di Marianella e di Chiaiano
“Come tutte le grandi città d’Italia anche Napoli si candida al bando ‘Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare (Pinqua) con due interventi di edilizia residenziale pubblica, localizzati nei quartieri densamente abitati di Marianella e di Chiaiano. La qualità dei progetti presentati è molto alta e siamo dunque molto fiduciosi. Si ringraziano il Dipartimento di Architettura, per il supporto scientifico, il Servizio di Edilizia Residenziale Pubblica, responsabile del procedimento, e l’Unità Attuazione Politiche di Coesione, per il supporto tecnico alla candidatura”. Così il vice sindaco di Napoli, Carmine Piscopo, sull’approvazione da parte della giunta comunale di due interventi di edilizia residenziale pubblica per i quartieri di Marianella e di Chiaiano, nell’ambito del PINQuA, pubblicato dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Leggi: Redattore Sociale, 17/03/2021


mercoledì 17 marzo 2021
Casa, Firenze si candida al programma Pinqua: chiesti 90 milioni

Con sei macro progetti e 54 interventi, comune e città metropolitana formalizzano la propria candidatura al bando nazionale per la qualità dell’abitare, lanciato dal governo per 853 milioni complessivi
Sei macro progetti, 54 interventi e 90 milioni richiesti. Il Comune e la Città metropolitana di Firenze formalizzano la propria candidatura al bando ‘Pinqua’, acronimo del ‘Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare’ lanciato dal governo per 853 milioni complessivi. Novanta milioni, più 12 che ci metteranno i Comuni coinvolti, per un investimento complessivo che nelle speranze degli amministratori potrebbe raggiungere i 102 milioni, se i progetti saranno tutti promossi e coperti dalle risorse statali.
Tre le maxi aree di intervento presentate dalla metricista’ per 291 alloggi da ristrutturare e 71 da realizzare ex novo. Altri tre i ‘lotti’ su cui Palazzo Vecchio ci prova: uno nel complesso di Santa Maria Novella, altri due per il progetto del quartiere post Covid nell’ex caserma Lupi di Toscana, per altre 119 case complessive. E sono tre anche gli obiettivi delle candidature: dare risposte di medio e lungo periodo all’emergenza abitativa, che si è acuita con il Covid e ha bisogno di progettualità”, implementare “la qualità dell’impianto urbano dei nostri territori e dare opportunità di lavoro e di investimento”, sottolinea il sindaco Dario Nardella lanciando l’operazione

Leggi: Redattore Sociale, 17/03/2021


martedì 16 marzo 2021
Criticità nell’assistenza agli anziani non autosufficienti e alle loro famiglie: indicazioni emerse da un’indagine pre-pandemica condotta nelle Marche

Mentre ci troviamo ancora nel pieno della seconda ondata della pandemia da COVID-19, ma anche all’avvio di una campagna vaccinale che lascia intravedere la possibilità di superare, seppur con tempistiche ancora da chiarire, la fase più critica dell’epidemia, è importante capire cosa possa essere messo in campo a tutela della popolazione anziana non autosufficiente, quella maggiormente colpita dalla crisi sanitaria.
di Flavia Piccinini, Paolo Fabbietti, Cristina Gagliardi, Giovanni Lamura (IRCCS INRCA, Centro Ricerche Economico-Sociali per l’Invecchiamento, Ancona)
Criticità nell’assistenza agli anziani non autosufficienti e alle loro famiglie: indicazioni emerse da un’indagine pre-pandemica condotta nelle Marche
Lo studio qui presentato, ideato e condotto prima dell’attuale emergenza, pur non potendo fornire indicazioni specifiche sulle soluzioni da adottare nell’immediato rispetto alla pandemia, può aiutare a capire come gli odierni interventi a carattere emergenziale possano conciliarsi con il perseguimento di obiettivi più a medio-lungo termine, che tengano conto delle criticità strutturali del nostro sistema di Long-Term Care.
Partendo dall’esempio fornito dal contesto marchigiano è possibile individuare le linee di intervento più strutturali in grado di rafforzare le tutele a favore di questa fascia di popolazione, rendendola più resiliente e meglio attrezzata a fronteggiare quello che sembra configurarsi come un problema con il quale dovremo, nonostante il vaccino, convivere a lungo.

Leggi: I Luoghi della Cura, 16/03/2021


martedì 16 marzo 2021
Senior Coach – parte la sperimentazione

Il progetto Senior Coach, nasce dalla collaborazione e co-progettazione tra ASP Terre di Castelli – “G.Gasparini”, Abitaresociale e Spi Cgil Modena e propone un percorso di innovazione sociale per la creazione di nuovi servizi per l’invecchiamento attivo.
Dal minuto 3:00 la presentazione del progetto a cura di Marco Franchini, amministratore unico dell’ASP Terre di Castelli
A tal proposito viene introdotta la figura del Senior Coach, soggetto esperto nell’ambito dell’invecchiamento attivo e della solidarietà intergenerazionale. I Senior Coach sono dei veri e propri promotori di benessere che dialogano con i portatori di interesse (anziani e familiari), individuando le migliori soluzioni che facilitino la vita di tutti i giorni delle persone anziane e la arricchiscono grazie a nuove esperienze di vita nella comunità.
Obiettivo del progetto è ribaltare la logica dell’attesa assistenziale passiva verso una attivazione della persona che usufruirà dei servizi diventando “promotore” di prodotti e servizi per facilitare la quotidianità delle persone anziane a livello domiciliare e negli ambienti di vita esterna.
La visione di ASP è posizionarsi e acquisire un ruolo rispetto all’innovazione diventando protagonista nel rendere facile e accessibile per gli anziani qualcosa che altrimenti non lo sarebbe: portare nelle casa servizi efficienti e smart.

Leggi: Abitare Sociale, 16/03/2021


martedì 16 marzo 2021
Siracusa. Qualità dell’abitare: Importante protocollo sottoscritto tra il SUNIA e il comune di Siracusa.

Incentivata la partecipazione dell’utenza con un “laboratorio di progettazione partecipata”
L’allegato: – il protocollo di intesa in formato pdf

Leggi: Sunia, 16/03/2021


IN AGENDA:

24.3.2021 – Città sostenibili: Cgil, mercoledì 24 marzo iniziativa con Landini, Decaro e Giovannini

Le città sostenibili saranno al centro dell’iniziativa promossa dalla Cgil per mercoledì prossimo, 24 marzo, dalle ore 9.30 alle 13.30. Il dibattito sarà trasmesso in diretta su Collettiva.it.
Ad introdurre i lavori sarà la vicesegretaria generale della Cgil, Gianna Fracassi. La discussione, coordinata dalla segretaria confederale, Rossana Dettori, si articolerà attorno a due panel: “La città inclusiva” e “La città ecologica”.
È prevista per le ore 12.30 una tavola rotonda, alla quale saranno chiamati ad intervenire: Antonio Decaro, presidente Anci, Enrico Giovannini, Ministro delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili e il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.

Leggi: Cgil


23.3.2021 – Comunicare la sostenibilità: la policy sui diritti umani

Prosegue il percorso organizzato da ASviS e FERPI sulla comunicazione della sostenibilità.
Dopo il successo del primo appuntamento sulla policy ambientale che ha visto oltre 700 partecipanti, il secondo appuntamento è dedicato ai diritti umani.
L’incontro prevede, dopo gli interventi di scenario e la testimonianza di alcune imprese, un’esercitazione per passare dalla teoria alla pratica: il ciclo ha infatti l’obiettivo di offrire ai professionisti della comunicazione strumenti utili alla definizione di una strategia di sostenibilit

Leggi: Media Intelligence Arena


IN EVIDENZA:

Servizio sociale e pandemia in una prospettiva internazionale

L’impatto della crisi pandemica sulle professioni sociali ha attivato processi di ridefinizione delle pratiche, che si sono combinati con un’attività di pensiero e riflessione diffusa, espressa anche in forma scritta. Diversi sono stati i contributi che hanno trovato spazio, ormai da un anno, in quest’area di Welforum.it; molte le segnalazioni proposte ai lettori, su articoli e documenti che hanno dato voce alle comunità professionali.
La pandemia, inoltre, in quanto fenomeno globale, ha rivelato una condivisione di idee ed esperienze a livello internazionale, che si è avviata già nelle prime fasi dell’emergenza. Rappresentazioni dei professionisti di diversi paesi hanno portato all’elaborazione di contributi scritti a carattere divulgativo e, al tempo stesso, sono state oggetto di ricerca e pubblicazioni scientifiche. Si propongono qui due esempi di questo duplice approccio (uno divulgativo, l’altro scientifico), al fine di mettere in luce alcuni temi “forti”, relativi nello specifico al servizio sociale (social work), ma di interesse per tutte le professioni sociali impegnate nell’emergenza sanitaria.
Vale dunque la pena riprendere la raccolta dei report internazionali già segnalata, frutto del lavoro del COVID-19 Social Work Research Forum, coordinato dal prof. T. Harrikari, quale esempio di contributo divulgativo che non propone un’analisi scientifica, ma piuttosto una condivisione di punti di vista dei professionisti.

Leggi: Welforum


Il Recovery plan per avviare la riforma – Una proposta per gli anziani non autosufficienti

Il Network Non Autosufficienza ha reso nota una nuova, e più dettagliata, versione della propria proposta per sfruttare l’opportunità offerta dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) al fine di avviare la riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia. Il progetto è sostenuto – per adesso – da Associazione Italiana Malattia di Alzheimer – AIMA, Alzheimer Uniti Italia Onlus, Caritas Italiana, Cittadinanzattiva, Confederazione Parkinson Italia, Federazione Alzheimer Italia, Forum Disuguaglianze Diversità, Forum Terzo Settore e La Bottega del Possibile.
È possibile scaricare la proposta e la sua sintesi. In questo articolo Cristiano Gori, coordinatore del Network, spiega il percorso compiuto sinora.
La scelta del Network Non Autosufficienza di elaborare la proposta è maturata come reazione al venir meno di una speranza nata durante l’ultimo anno. I dati su età e profili di fragilità delle persone decedute con il Covid-19 individuano negli anziani non autosufficienti la fascia di popolazione più colpita. Per mesi, dunque, ci si è chiesti se questa infausta centralità vissuta nella tragedia avrebbe sortito almeno anche un effetto positivo: superare lo storico ridotto interesse della politica nazionale nei loro confronti. Ad alimentare le aspettative in tal senso era stato anche il clamore senza precedenti suscitato nei media e nella società – in particolare durante prima ondata – dal grande prezzo pagato dagli anziani durante la pandemia.
Tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021 è chiaramente emerso che queste aspettative non si sarebbero realizzate. Da una parte, la Legge di Bilancio non ha confermato lo stanziamento straordinario per l’Assistenza domiciliare integrata (Adi) introdotto per il 2020 con il Decreto Rilancio di maggio. Una simile scelta – compiuta, peraltro, in una fase storica contraddistinta da un’ampia disponibilità di fondi pubblici – ha ridotto quello che pochi mesi prima era parso il primo passo di un percorso riformatore a uno stanziamento una tantum senza futuro. Dall’altra, a inizio gennaio – quando è stata resa nota l’attuale versione del PNRR, è risultato evidente che al suo interno mancasse un progetto organico e coerente dedicato al futuro dell’assistenza agli anziani non autosufficienti.

Leggi: Welforum


Nella UE un abitante su cinque ha più di 65 anni. In Italia la percentuale più alta

I dati Eurostat sono relativi al 2020 e mostrano una Europa sempre più vecchia con un aumento deglle persone over 65 di ben tre punti percentuali in solo un decennio. La Liguria è la regione più vecchia d’Italia e la seconda in Europa con una percentuale di anziani del 28,7%.
Nel 2020, il 20,6% della popolazione dell’UE aveva un’età pari o superiore a 65 anni con un incremento di 3 punti percentuali rispetto alla quota corrispondente di un decennio prima.
Negli Stati membri dell’UE, la quota più elevata di anziani sulla popolazione totale nel 2020 è stata osservata in Italia (23,2%), seguita da Grecia e Finlandia (22,3% ciascuna), Portogallo (22,1%), Germania (21,8%) e Bulgaria (21,6%). Le quote più basse sono state registrate in Irlanda (14,4%) e in Lussemburgo (14,5%).
A livello regionale, le quote più alte di anziani sono state riscontrate a Chemnitz (29,3%) in Germania, seguita dalla Liguria (28,7%) in Italia, dall’Epiro (27,3%) in Grecia, dal Limosino (27,1%) in Francia e dalla Sassonia-Anhalt (27,0%) in Germania.
Le quote più basse sono state registrate in due regioni d’oltremare della Francia: Mayotte (2,7%) e Guyana francese (6,1%) e la regione autonoma spagnola di Melilla (11,1%

Leggi: Quotidiano Sanità


SEGNALAZIONI:

Permessi 104 per chi è in part-time verticale o misto

A seguito di due importanti sentenze della Cassazione, l’Inps rivede le proprie precedenti indicazioni operative, riconoscendo il diritto alla fruizione piena dei permessi 104/92 ai dipendenti in part time verticale e misto, con un orario di lavoro superiore al 50%
Per i lavoratori dipendenti del settore privato assunti a tempo parziale di tipo verticale o misto, con attività lavorativa part-time superiore al 50 per cento, i tre giorni di permesso mensile non andranno riproporzionati e saranno quindi riconosciuti interamente. E’ quanto precisa l’Inps che, con la circolare del 19 marzo 2021, n. 45, rivedendo le indicazioni precedentemente fornite, recepisce quanto ha stabilito la Suprema Corte di Cassazione, Sezione Lavoro (con le sentenze n. 22925 del 29 settembre 2017 e l’altra del 20 febbraio 2018, n. 4069) secondo la quale la durata dei permessi 104/92, qualora la percentuale del tempo parziale di tipo verticale superi il 50% del tempo pieno previsto dal contratto collettivo, non deve subire decurtazioni in ragione del ridotto orario di lavoro.

Leggi: Inca


Pensioni di reversibilità: ancora errori Inps su tetto reddituale

Alcune sedi dell’INPS, riguardo al calcolo delle prestazioni legate al reddito, incorrono ancora in una errata valutazione del rispetto del tetto reddituale, alimentando indebiti a carico di cittadini che, oltre a subire nell’immediato un taglio di ciò che spetta loro, sono anche chiamati a restituire quanto già riscosso. Questo avviene per le pensioni di reversibilità, di invalidità ma anche per tutte le altre prestazioni, il cui riconoscimento è subordinato al rispetto di determinati limiti reddituali.
Secondo l’Inca, tutto nasce da un’applicazione errata da parte dell’Istituto di Previdenza pubblico di quanto stabilisce l’articolo 35, comma 8, del decreto legge 30 dicembre 2008, poi recepito, con modificazioni dalla legge 122/2010, che disciplina le modalità di verifica dei redditi per calcolare il diritto e la misura delle prestazioni collegate al reddito, già percepite. Dice la norma: “Ai fini della liquidazione o della ricostituzione delle prestazioni previdenziali ed assistenziali collegate al reddito, il reddito di riferimento è quello conseguito dal beneficiario e dal proprio coniuge nell’anno solare precedente. Per le prestazioni collegate al reddito rilevano i redditi conseguiti nello stesso anno per prestazioni per le quali sussiste l’obbligo di comunicazione al Casellario centrale dei pensionati di cui al Decreto del Presidente della Repubblica 31 dicembre 1971, n. 1388 e successive modificazioni e integrazioni”.

Leggi: Inca


 

 

 

Appello degli scienziati per un vaccino anti Covid-19 pubblico

Un appello per produrre un vaccino anti Covid-19 che sia pubblico e aperto a tutti. A lanciarlo sono scienziati e docenti universitari aderenti all’Associazione italiana per la promozione della scienza aperta (Aisa) che il 18 febbraio, in una lettera indirizzata al presidente del Consiglio Mario Draghi, alla ministra dell’Università e della Ricerca Cristina Messa, al ministro della Salute Roberto Speranza, hanno avanzato una proposta per introdurre nella legislazione italiana una norma sulle licenze obbligatorie.
Nonostante le dichiarazioni di inizio pandemia – «il vaccino anti Covid 19 sarà un bene comune dell’umanità», affermava un anno fa il presidente francese Macron – i rimedi contro il virus non sono un bene comune, ma proprietà delle grandi aziende farmaceutiche che, nonostante i finanziamenti alla ricerca da parte degli Stati e grazie ai brevetti, possono decidere a chi e quando venderli, senza tenere conto dei diritti delle persone.
Nella missiva, la proposta firmata dai membri del Consiglio Aisa si articola in sei punti all’interno dei quali sono espresse con chiarezza le conseguenze di un sistema attualmente inefficiente ma anche le potenzialità di sviluppo che deriverebbero da un deciso cambio di marcia.
Per condividerla si può spedire un messaggio, preferibilmente dall’indirizzo istituzionale, a aisascienza@protonmail.com, contenente il nome e la dichiarazione “Aderisco”.

Leggi: Liberetà


Consultazione pubblica sul libro Verde sull’invecchiamento della popolazione in Europa – Questionario online fino al 21 aprile

La Commissione Europea sta lavorando alla realizzazione di un Libro Verde che ha come focus l’invecchiamento della popolazione. Il libro verde cercherà di avviare un ampio dibattito pubblico sul fenomeno dell’invecchiamento della popolazione in Europa.
In particolare intende: individuare le principali problematiche connesse al fenomeno; discutere le varie modalità per anticipare e reagire agli impatti socioeconomici dell’invecchiamento della popolazione europea. Sono invitati a esprimere il loro punto di vista tutti i cittadini e i portatori di interessi. “Gradiremmo in particolare i riscontri dei portatori di interessi e dei cittadini che si occupano di politiche collegate all’invecchiamento demografico – si legge in una nota – o che sono coinvolti nei diversi aspetti di tale fenomeno. Tra di essi figurano: autorità pubbliche, regionali e locali degli Stati membri, parti sociali, portatori di interessi attivi in materia di invecchiamento in senso ampio, compresi i settori della sanità e dell’assistenza, dell’istruzione e della formazione, organizzazioni imprenditoriali, mondo accademico, esperti, gruppi di riflessione e organizzazioni internazionali”. C’è tempo fino al 21 aprile per partecipare rispondendo ad un questionario online a questo link – Si accede a una pagina in inglese ma una volta entrati si potrà selezionare la lingua italiana dal pulsante in alto alla pagina stessa.

Leggi: Ec Europa


Cgil e Caaf Cgil, al via campagna ‘Attiva il Superbonus’

‘Attiva il superbonus’ la Cgil lancia una campagna di comunicazione e invita a rivolgersi ai Caaf Cgil per ottenere le informazioni necessarie all’attivazione del Superbonus 110%.
Si tratta della possibilità di usufruire di una detrazione pari al 110% riconosciuta sulle spese sostenute per interventi di efficientamento energetico e per interventi antisismici, dando la possibilità, se eseguiti congiuntamente, di innalzare al 110% anche le detrazioni per l’installazione di impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo ad essi collegati, infissi, installazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici e abbattimento delle barriere architettoniche.
Aiuti il clima, riduci le bollette, la tua casa è più sicura e cresce la buona occupazione. La Cgil ha da subito dato il suo giudizio positivo sul Superbonus, poiché gli interventi finanziati con questa agevolazione fiscale possono contribuire concretamente all’azione contro il cambiamento climatico, la grande sfida di questi anni, a ridurre il consumo energetico delle abitazioni e le bollette elettriche, a mettere le abitazioni in sicurezza dal rischio sismico, a migliorare la qualità dell’aria delle nostre città e ad abbattere le barriere architettoniche. Oltre a questi benefici, la realizzazione degli interventi potrà portare anche un contributo importante alla ripresa occupazionale nei settori interessati.

Leggi: Cgil


NEWS:

lunedì 15 marzo 2021
Vaccini a badanti, Domina plaude alla decisione del generale Figliuolo

Lorenzo Gasparrini, segretario generale dell’Associazione nazionale famiglie datori di lavoro domestico: “Finalmente le badanti sono considerate tra le categorie prioritarie, lo chiedevamo da mesi. Vaccinare tutti i lavoratori domestici che accudiscono i nostri anziani significa proteggere anche loro”
I caregiver devono essere vaccini prioritariamente. Lo ha detto ieri il commissario all’emergenza covid, Francesco Paolo Figliuolo, ospite della trasmissione “Che tempo che fa”. “E’ stato inserito che devono essere vaccinati i genitori, i tutori: diciamola in italiano, i badanti, insomma chi si occupa di queste persone. Il nuovo piano strategico del ministero ha recepito tutte le situazioni, a cominciare da quelle dei piu’ fragili”, ha spiegato. E oggi Domina, l’Associazione nazionale famiglie datori di lavoro domestico, plaude il generale Francesco Figliuolo “che ha riconosciuto l’importanza della vaccinazione per i 407 mila lavoratori domestici che assistono disabili e persone non autosufficienti”, afferma l’associazione
“Finalmente le badanti sono considerate tra le categorie prioritarie, lo chiedevamo da mesi – sottolinea Lorenzo Gasparrini, segretario generale di Domina -. Vaccinare tutti i lavoratori domestici che accudiscono i nostri anziani significa proteggere anche loro”.
Dati statistici ed elaborazioni sul settore sono pubblicati dall’Osservatorio nazionale Domina nel Rapporto annuale 2020 sul lavoro domestico. In Italia le badanti regolari sono poco più di 407 mila e sono in costante aumento (+11,5% dal 2012). La componente irregolare nel settore è molto alta e si attesta attualmente attorno al 57,6%.

Leggi: Redattore Sociale, 15/03/2021


domenica 14 marzo 2021
Superbonus, spunta la proroga al 2023 nelle carte del Recovery Plan

La novità contenuta nelle schede tecniche inviate dal governo alle commissioni parlamentari: è la base su cui discutono Camera e Senato – di Giorgio Santilli
Spunta la proroga del Superbonus fino alla fine del 2023 nelle schede tecniche del Recovery Plan (scritte in inglese) che il governo ha inviato giovedì notte alle commissioni parlamentari. Va detto subito che non si tratta del nuovo e definitivo Pnrr del governo Draghi, ma di un passo avanti che arricchisce il precedente piano del governo Conte e lo rende molto più aderente alle richieste e ai requisiti Ue.
Questa documentazione di oltre mille pagine presenta infatti target, milestones, obiettivi, cadenzamento temporale delle spese di cui la stessa commissione Ue aveva lamentato l’assenza nelle settimane scorse. Inoltre, questo documento “arricchito” resta la base di Piano su cui si pronuncerà il Parlamento con le risoluzioni previste per fine mese e da cui ha detto di voler partire questo stesso governo, prima nelle parole in Parlamento del premier Draghi, poi in quelle del ministro dell’Economia, Daniele Franco, in audizione lunedì scorso.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 14/03/2021


domenica 14 marzo 2021
Subito semplificazioni per Superbonus e rigenerazione urbana

Il ministro della Pa vuole completare quel che non è stato fatto con il Dl 76
Nel decretone Recovery di aprile (si veda Il Sole 24 Ore di ieri) arriverà il primo pacchetto di semplificazioni necessarie per far decollare il Pnrr. E anche per rispondere ai rilievi già avanzati da Bruxelles su vincoli e lentezze procedurali che rischiano di affondare il piano italiano. È quanto ha
spiegato ieri il ministro della Pa, Renato Brunetta, nell’audizione in Parlamento, ricordando nelle linee programmatiche depositate che fra i nodi ineludibili da affrontare vi sono «l’accelerazione della valutazione di impatto ambientale per i progetti del Piano per l’energia e il clima, le modifiche della disciplina edilizia che agevolino l’utilizzo del superbonus del 110% e, più in generale, la rigenerazione urbana, e le ulteriori semplificazioni necessarie per accelerare la realizzazione della banda larga e la transizione digitale». Un elenco di cinque priorità su cui il decreto semplificazioni dello scorso luglio (76/2020) non ha prodotto risultati o perché ancora inattuato (Piano per l’energia e il clima) o perché non ha introdotto norme risolutive (Superbonus, rigenerazione urbana, banda
larga, trasformazione digitale). Per il Superbonus, in particolare, resta irrisolto il nodo della «verifica di doppia conformità» (a oggi e ai tempi di costruzione) urbanistica ed edilizia, che è il principale fattore di rallentamento del percorso autorizzativo (anche per lo smart working della
Pa a fronte di archivi quasi sempre cartacei).

Leggi: Inu, 14/03/2021


domenica 14 marzo 2021
Così cambia l’Imu: sconti sulle rigenerazioni, tasse più alte sulle case sfitte

Ridurre il numero degli immobili degradati e inutilizzati nelle nostre città grazie a forti sconti sulle tasse per gli immobili interessati da operazioni di rigenerazione urbana e a sostanziosi aumenti di imposte per chi invece non utilizza gli immobili che possiede. Sono le due facce della medaglia presentata dal testo base di disegno di legge sulla rigenerazione urbana sul quale si è raggiunto l’accordo in Senato lo scorso 10 marzo.
Gli immobili da agevolare sono individuati dai Comuni a seguito di una ricognizione del territorio che identifichi le situazioni di degrado urbanistico, sociale ed ambientale; un’analisi da effettuare anche su input dei proprietari degli edifici o delle aree interessati. Per il via libera è necessaria l’approvazione del Consiglio comunale e qualora l’intervento riguardi territori di più Comuni il via libera da una conferenza di programma.
Corpose le agevolazioni previste per chi rigenera. Gli immobili oggetto di riqualificazione saranno, fino alla termine dell’intervento previsto dal piano comunale che li riguarda, esentati dal pagamento di Imu, Tari e Tasi. Inoltre sarà lasciata facoltà ai Comuni di deliberare una riduzione fino al 50 per cento della tassa sull’occupazione del suolo pubblico; gli oneri di edificatori saranno ridotti del 10 per cento e il trasferimento degli immobili sarà sottoposto a imposte di registro, ipotecaria e catastale nella misura fissa di 600 euro complessive (vale a dire l’importo di 200 euro per ogni tributo).

Leggi: Corriere della Sera, 14/03/2021


sabato 13 marzo 2021
Vaccini, Iss: tra gli over 80 uno su tre ha già ricevuto una dose

Secondo il rapporto dell’Istituto si registra un calo di contagi e della gravità clinica nella fascia di età che ha ricevuto la dose
Prosegue la campagna vaccinale per gli over 80. Una persona su tre nella fascia 80-89 anni ha già ricevuto almeno una dose di vaccino. A riportarlo è l’aggiornamento nazionale sui dati Covid pubblicato dall’Iss sul suo sito. “Analizzando i dati per fascia di età – si legge – il gruppo che in proporzione ha ricevuto il numero maggiore di dosi è la fascia dei novantenni: il 40% circa ha ricevuto almeno una dose, segue la fascia 80-89 anni con il 32% circa che ha ricevuto almeno una dose”. Secondo il rapporto si nota un calo delle infezioni per quella fascia di età e “un’ulteriore diminuzione del numero di casi e della gravità dello stato clinico – spiega l’Iss – sono attese nelle prossime settimane in risposta all’aumento della copertura vaccinale”.

Leggi: Rai News, 13/03/2021


venerdì 12 marzo 2021
“Caregiver chiamati per dare il proprio contributo”. Comma 255 incontra Stefani

I caregiver familiari vogliono avere voce “prima di tutto su una legge che li tuteli e ridia dignità alle loro vite, poi sui temi sulla disabilità strettamente connessi alla loro figura di congiunti conviventi di persone con disabilità grave, con compromissioni psichiche e cognitive, di cui si prendono cura in maniera globale”
“Ringraziamo il ministro per le Disabilità Erika Stefani per l’incontro di ieri. Finalmente i caregiver familiari vengono chiamati per dare il proprio contributo”. Inizia così la lettera che l’associazione diffonde all’indomani dell’incontro Erika Stefani. Il contributo che i caregiver familiari sentono di essere chiamati a dare è “prima di tutto su una legge che li tuteli e ridia dignità alle loro vite, poi sui temi sulla disabilità strettamente connessi alla loro figura di congiunti conviventi di persone con disabilità grave, con compromissioni psichiche e cognitive, di cui si prendono cura in maniera globale”.

Leggi: Redattore Sociale, 12/03/2021


venerdì 12 marzo 2021
Includere gli anziani nel Pnrr: la Federazione Alzheimer Italia aderisce alla proposta del Network non autosufficienza

La proposta prevede lo stanziamento di 7,5 miliardi per il periodo 2022-2026, suddivisi in riforma e potenziamento dei servizi domiciliari (circa 5 miliardi) e riqualificazione delle strutture residenziali. La presidente, Gabriella Salvini Porro: “E’ indispensabile proseguire nella difesa dei diritti delle persone con demenza”
“Il prolungarsi dell’emergenza sanitaria richiede interventi urgenti a sostegno dei cittadini più vulnerabili, tra cui certamente rientrano le persone con demenza. La chiusura dei servizi, l’accesso limitato alle cure mediche e terapie, la perdita dei contatti sociali hanno peggiorato la qualità della vita di tutte le famiglie che convivono con la demenza e hanno mostrato la necessità di rendere più accessibile l’assistenza domiciliare nonché più sicure ed efficienti le strutture residenziali. Aderire alla proposta del Network Non Autosufficienza per noi significa continuare il lavoro quotidiano di difesa dei diritti delle persone con demenza e dei loro familiari”.

Leggi: Redattore Sociale, 12/03/2021


mercoledì 10 marzo 2021
Non autosufficienza, “5 miliardi per la riforma dei servizi domiciliari”

La proposta del Network Non Autosufficienza: un progetto personalizzato integrato per ogni anziano non autosufficiente che riuniasca gli interventi, forniti separatamente da Asl, Comuni e Inps, e tenga conto del lavoro di caregiver e assistenti familiari. Formazione per caregiver e assistenti familiari
Servono 5 miliardi per ridisegnare i servizi domiciliari in Italia. La stima è del Network Non Autosufficienza, che ha elaborato una proposta di riforma dell’assistenza degli anziani. Un pacchetto di azioni “necessarie”, posto all’attenzione del governo, per sfruttare l’opportunità offerta dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. “Il nostro auspicio è che, nel caso in cui – come speriamo – il Governo sia interessato a introdurre nel Pnrr un progetto per la non autosufficienza, possa trovarvi una mole di idee, analisi e informazioni in grado di agevolare il suo compito. Una cosa, in ogni modo, è certa. – spiegano gli estensori – Un passaggio importante come l’avviamento della tanto attesa riforma nazionale non dovrebbe essere compiuto senza un confronto ampio con soggetti sociali, enti locali e altri attori interessati. Si tratta, in altre parole, di valorizzare il patrimonio di esperienze e di competenze esistente tra i tanti coinvolti – con vari ruoli – nella complessa tematica della non autosufficienza. Anche sotto questo profilo, la nostra proposta rappresenta esclusivamente un punto di partenza”.

Leggi: Redattore Sociale, 10/03/2021


mercoledì 10 marzo 2021
Superbonus 110% e opere interne: gli abusi dentro l’unità immobiliare bloccano la detrazione fiscale?

Oggi rispondiamo a Claudia C. alla domanda: una diversa distribuzione interna degli spazi non autorizzata blocca le detrazioni fiscali del 110%?
Superbonus 110% e opere interne: gli abusi dentro l’unità immobiliare bloccano la detrazione fiscale?
Una delle modifiche più significative apportate al Decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 (c.d. Decreto Rilancio) durante questo primo anno di applicazione del superbonus 110%, riguarda lo stato legittimo e la verifica di conformità urbanistica-edilizia degli immobili dove si vuole intervenire applicando la detrazione fiscale.
Superbonus 110% e verifica di conformità urbanistica-edilizia
Una delle condizioni necessarie per la fruizione di qualsiasi detrazione fiscale prevista su un intervento edilizio è che lo stesso risulti essere esente da abusi. L’art. 49 del DPR n. 380/2001 (c.d. Testo Unico Edilizia) prevede, infatti, che un intervento realizzato su un immobile privo di conformità urbanistica-edilizia non può beneficiare di alcuna agevolazione fiscale previste dalle norme. Nel dettaglio, l’articolo del testo unico edilizia parla di contrasti devono riguardare “violazioni di altezza, distacchi, cubatura o superficie coperta che eccedano per singola unità immobiliare il due per cento delle misure prescritte, ovvero il mancato rispetto delle destinazioni e degli allineamenti indicati nel programma di fabbricazione, nel piano regolatore generale e nei piani particolareggiati di esecuzione”.
Una disposizione “superata” in parte dal decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104 (c.d. Decreto Agosto) che ha aggiunto all’art. 119 del Decreto Rilancio il comma 13-ter:

Leggi: Lavori Pubblici, 10/03/2021


DALLE REGIONI:

martedì 16 marzo 2021
Covid Lombardia, vaccino a domicilio per gli anziani più fragili: dove funziona e dove no

I progetti pilota di Pavia e di Como, il ruolo dei medici di famiglia: ogni Ats si muove diversamente. Sono 50 mila le richieste arrivate finora dagli over 80 – di Sara Bettoni
Sono i più fragili tra i nonni lombardi. Attendono il vaccino anti-Covid nel letto, chiusi in casa in una sorta di perenne lockdown. Oppure in salotto, dove trascorrono lunghe giornate seduti in poltrona. Circa 50 mila anziani hanno chiesto di ricevere l’iniezione a domicilio, perché non possono raggiungere i centri vaccinali o fanno fatica ad organizzare il viaggio. Il dato potrebbe essere un po’ gonfiato dalle richieste «improprie». È comunque una fetta importante della campagna rivolta agli over 80 che finora ha raccolto più di 580 mila sì. È anche la più difficile da organizzare e sta procedendo con maggiore lentezza rispetto all’attività negli hub. Ogni Ats si organizza diversamente, a volte coinvolgendo i medici di famiglia che già conoscono i propri assistiti. I sieri utilizzati sono Pfizer e Moderna, indicati per i fragili ma purtroppo più complessi da gestire per quanto riguarda il trasporto e la conservazione. Caratteristiche che incidono non poco sul piano di vaccinazione.

Leggi: Corriere della Sera, 16/03/2021


lunedì 15 marzo 2021
Comunità Sant’Egidio e Municipio Roma I insieme per gli over 80

La presidente del Municipio Roma I Centro e il segretario generale della Comunità di Sant’Egidio Acap onlus, hanno firmato un accordo di collaborazione su progetti e obiettivi miranti al sostegno della popolazione anziana, la più colpita dall’isolamento sociale
La presidente del Municipio Roma I Centro, Sabrina Alfonsi, e il segretario generale della Comunità di Sant’Egidio ACAP onlus, Cesare Zucconi, hanno firmato oggi un accordo di collaborazione su progetti e obiettivi miranti al sostegno della popolazione più anziana, la più colpita dall’isolamento sociale. In particolare, il protocollo siglato tra i due enti si pone l’obiettivo di estendere a tutta la popolazione anziana ultra-ottantenne residente nel Municipio il Programma ‘Viva gli Anziani!’, un modello innovativo di intervento che si è rivelato ancora più efficace durante l’emergenza sanitaria ancora in corso.

Leggi: Redattore Sociale, 15/03/2021


lunedì 15 marzo 2021
Anziani, Spi Cgil Roma e Rieti: bene iniziativa sull’invecchiamento attivo

Romano (Spi Cgil regionale): “Necessario che la proposta di legge sia approvata al più presto per essere poi applicata concretamente a livello territoriale”
“Esprimiamo profonda soddisfazione per il successo dell’iniziativa sull’invecchiamento attivo svoltasi a Rieti lo scorso venerdì 12 marzo presso la sala convegni della Asl di Rieti. Grande e’ stata la partecipazione ( circa 100 persone a seguire l’iniziativa e oltre 1000 visualizzazioni su facebook) e la disponibilità emersa da parte di tutte le istituzioni, Regione Lazio, Asl di Rieti, Distretti Sociali, Comuni e Centri Anziani del territorio, sui temi dell’invecchiamento attivo, la cui proposta di legge è all’esame del consiglio regionale del Lazio”. Così, in una nota, lo Spi Cgil Rieti Roma est valle dell’Aniene e le Leghe Spi di Rieti.
“Riteniamo necessario che la proposta di legge sia approvata al piu’ presto per essere poi applicata concretamente a livello territoriale e siamo profondamente convinti che garantire la prevenzione e il benessere alle persone anziane sia una assoluta priorita’ ridisegnare il modello di sanita’ e quello sociosanitario”, ha detto la segretaria generale dello Spi Cgil regionale Alessandra Romano”.

Leggi: Redattore Sociale, 15/03/2021


lunedì 15 marzo 2021
Rsa in Lombardia, “un modello da rivedere”

Poco coordinamento dalla Regione, servizi territoriali inesistenti, salari bassi per il personale: gli esiti di una ricerca commissionata dal Sindacato dei Pensionati della Cgil Lombardia. Le proposte dell’associazione dei parenti degli ospiti, Felicita, e di Uneba
Mancanza di coordinamento e controllo da parte della Regione, rete dei servizi integrati per la non autosufficienza inesistente, bassi salari del personale e poca formazione: sono alcuni dei “mali” del sistema della Rsa lombarde che emerge da una ricerca, curata da Ires per il Sindacato dei pensionati della Cgil, per la quale sono stati intervistati 50 “testimoni privilegiati”. Una ricerca qualitativa, dunque, che non lesina critiche a una rete 717 strutture convenzionate dal sistema sanitario regionale lombardo con quasi 62 mila posti residenziali accreditati, corrispondenti a 27,1 ogni 1.000 anziani. Per Spi Cgil Lombardia occorre ora ridare slancio “ai servizi sanitari e sociosanitari territoriali”, “potenziare le cure domiciliari, le strutture intermedie e le forme di residenzialità leggera” e rivedere le quote di contributi riconosciuti dalla Regione alle Rsa ferme al 2003.

Leggi: Redattore Sociale, 15/03/2021


sabato 13 marzo 2021
Nei piani vaccinali anche i volontari al lavoro con anziani

La Regione Lombardia, con una delibera, ha inserito nei piani vaccinali anche i volontari dell’Auser e di altre associazioni in prima linea nell’assistenza ad anziani e disabili e nel trasporto in ospedali e centri sanitari per visite e controlli.
“Abbiamo chiesto, dopo la prima fase riservata al personale medico e paramedico e agli ospiti delle Rsa, di vaccinare questi generosi volontari, sia per consentire loro di svolgere il servizio sociale in sicurezza, sia per salvaguardare gli utenti che di norma sono persone fragili ed esposte al rischio di contagio”, spiega in una nota la presidenza di Auser in Lombardia.

Leggi: Msn, 13/03/2021


sabato 13 marzo 2021
Vaccinazioni e riforma socio sanitaria: incontro Anci Lombardia e CGIL, CISL, UIL confederali, dei pensionati e del comparto sanitario

Si è svolto nei giorni scorsi un proficuo incontro tra Anci Lombardia e le Organizzazioni Sindacali confederali CGIL, CISL e UIL nel corso del quale si sono affrontati due temi: la campagna vaccinale e la riforma del sistema socio-sanitario regionale.
Dal confronto tra le parti sono emersi, da un lato, le difficoltà e i problemi dell’avvio di una campagna vaccinale molto complessa e, dall’altro, l’impegno e lo sforzo quotidiano, condiviso da Comuni e organizzazioni sindacali, su più fronti per consentirne uno svolgimento attento – in linea con l’ultimo aggiornamento del piano vaccini nazionale – alle fasce di popolazione più fragili, dagli anziani, ai pazienti pluripatologici, senza dimenticare gli insegnanti e il personale scolastico fino ad arrivare alla vaccinazione massiva, nei tempi e con le modalità più veloci, sicure e vicine ai territori ed ai cittadini.

Leggi: Welfare Network, 13/03/2021


venerdì 12 marzo 2021
Toscana, nasce la Comunità di pratica per l’inclusione sociale

Obiettivo realizzare uno scambio di esperienze e di competenze sui temi dell’inclusione sociale, con particolare attenzione alle famiglie più vulnerabili, ma anche della lotta alla povertà, del sostegno ai minori e agli stranieri
Realizzare uno scambio di esperienze e di competenze sui temi dell’inclusione sociale, con particolare attenzione alle famiglie più vulnerabili, ma anche della lotta alla povertà, del sostegno ai minori e agli stranieri. E’ questo l’obiettivo di fondo della Comunità di Pratica sull’inclusione sociale in Regione Toscana, che è stata presentata stamani in un seminario online promosso dalla Regione in collaborazione con Anci Toscana e cui ha partecipato l’assessora regionale alle politiche sociali Serena Spinelli.
L’incontro era rivolto alle 26 Zone-distretto della Regione Toscana e finalizzato all’aggiornamento e al rafforzamento delle competenze; una Comunità di pratica serve proprio a questo: a favorire un apprendimento continuo attraverso la condivisione delle conoscenze di tutti i soggetti che a vario titolo, e su vari piani (dal nazionale al locale) sono coinvolti.

Leggi: Redattore Sociale, 12/03/2021


IN AGENDA:

23.3.2021 – Comunicare la sostenibilità: la policy sui diritti umani

Prosegue il percorso organizzato da ASviS e FERPI sulla comunicazione della sostenibilità.
Dopo il successo del primo appuntamento sulla policy ambientale che ha visto oltre 700 partecipanti, il secondo appuntamento è dedicato ai diritti umani.
L’incontro prevede, dopo gli interventi di scenario e la testimonianza di alcune imprese, un’esercitazione per passare dalla teoria alla pratica: il ciclo ha infatti l’obiettivo di offrire ai professionisti della comunicazione strumenti utili alla definizione di una strategia di sostenibilit

Leggi: Media Intelligence Arena


IN EVIDENZA:

Di Matteo: «Draghi metta mano a una riforma fiscale sulle grandi rendite finanziarie e immobiliari»

Parla il presidente nazionale del Movimento Cristiano del Lavoratori: «Dobbiamo lasciarci definitivamente alle spalle il tempo dei sussidi a pioggia e dell’assistenzialismo, che tanto male hanno fatto alla nostra economia. Servono piuttosto politiche attive del lavoro, insieme a un programma di rilancio della competitività delle nostre aziende. Oltre a un progetto corposo di formazione per i giovani, per i lavoratori e per chi ha perso il lavoro: misure poderose per rimettere al centro la dignità dei cittadini rilanciando l’occupazione e la qualità della vita»
Dallo scorso 23 gennaio Antonio Di Matteo è il presidente nazionale del Movimento Cristiano Lavoratori. Di Matteo, lei eredita la guida del Movimento Cristiano Lavoratori in un momento delicatissimo per la vita economica e sociale del Paese. Il primo riferimento è a papa Bergoglio: «La pandemia ha fatto luce su tutta una serie di criticità che finora giacevano più o meno nascoste nelle pieghe della società. E’ un fatto che temi come il lavoro che manca, la disoccupazione specie giovanile, il gap esistente tra livelli retributivi delle donne rispetto agli uomini, un sistema di welfare che non è più in grado di dare risposte adeguate alle emergenze sociali sono tutte questioni che già esistevano, solo che oggi non possiamo più nasconderci dietro un dito. Quello che come organizzazione cattolica incentrata sui temi del lavoro ci sentiamo di fare è rilanciare la speranza nel futuro, ripartendo da quelle che sono le parole di papa Francesco nella sua Enciclica Fratelli tutti: “il lavoro è una dimensione irrinunciabile della vita sociale, perché non solo è un modo per guadagnarsi il pane, ma anche un mezzo per la crescita personale, per stabilire relazioni sane, per esprimere se stessi” (punto 162). Ecco, qui sta la chiave di volta del nostro essere cattolici impegnati nel sociale e sul fronte del lavoro: pensare alle ragioni dell’economia ma sempre in una chiave che ponga al centro la persona nella sua interezza e in funzione di uno sviluppo che non perda mai i connotati ‘umani’ e l’attenzione al ‘creato’.

Leggi: Vita


Criticità nell’assistenza agli anziani non autosufficienti e alle loro famiglie: indicazioni emerse da un’indagine pre-pandemica condotta nelle Marche

Mentre ci troviamo ancora nel pieno della seconda ondata della pandemia da COVID-19, ma anche all’avvio di una campagna vaccinale che lascia intravedere la possibilità di superare, seppur con tempistiche ancora da chiarire, la fase più critica dell’epidemia, è importante capire cosa possa essere messo in campo a tutela della popolazione anziana non autosufficiente, quella maggiormente colpita dalla crisi sanitaria.
di Flavia Piccinini, Paolo Fabbietti, Cristina Gagliardi, Giovanni Lamura (IRCCS INRCA, Centro Ricerche Economico-Sociali per l’Invecchiamento, Ancona)
Lo studio qui presentato, ideato e condotto prima dell’attuale emergenza, pur non potendo fornire indicazioni specifiche sulle soluzioni da adottare nell’immediato rispetto alla pandemia, può aiutare a capire come gli odierni interventi a carattere emergenziale possano conciliarsi con il perseguimento di obiettivi più a medio-lungo termine, che tengano conto delle criticità strutturali del nostro sistema di Long-Term Care.
Partendo dall’esempio fornito dal contesto marchigiano è possibile individuare le linee di intervento più strutturali in grado di rafforzare le tutele a favore di questa fascia di popolazione, rendendola più resiliente e meglio attrezzata a fronteggiare quello che sembra configurarsi come un problema con il quale dovremo, nonostante il vaccino, convivere a lungo.

Leggi: I Luoghi della Cura


Il Recovery plan per avviare la riforma – Una proposta per gli anziani non autosufficienti

Il Network Non Autosufficienza ha reso nota una nuova, e più dettagliata, versione della propria proposta per sfruttare l’opportunità offerta dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) al fine di avviare la riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia. Il progetto è sostenuto – per adesso – da Associazione Italiana Malattia di Alzheimer – AIMA, Alzheimer Uniti Italia Onlus, Caritas Italiana, Cittadinanzattiva, Confederazione Parkinson Italia, Federazione Alzheimer Italia, Forum Disuguaglianze Diversità, Forum Terzo Settore e La Bottega del Possibile.
La scelta del Network Non Autosufficienza di elaborare la proposta è maturata come reazione al venir meno di una speranza nata durante l’ultimo anno. I dati su età e profili di fragilità delle persone decedute con il Covid-19 individuano negli anziani non autosufficienti la fascia di popolazione più colpita. Per mesi, dunque, ci si è chiesti se questa infausta centralità vissuta nella tragedia avrebbe sortito almeno anche un effetto positivo: superare lo storico ridotto interesse della politica nazionale nei loro confronti. Ad alimentare le aspettative in tal senso era stato anche il clamore senza precedenti suscitato nei media e nella società – in particolare durante prima ondata – dal grande prezzo pagato dagli anziani durante la pandemia.
Tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021 è chiaramente emerso che queste aspettative non si sarebbero realizzate. Da una parte, la Legge di Bilancio non ha confermato lo stanziamento straordinario per l’Assistenza domiciliare integrata (Adi) introdotto per il 2020 con il Decreto Rilancio di maggio. Una simile scelta – compiuta, peraltro, in una fase storica contraddistinta da un’ampia disponibilità di fondi pubblici – ha ridotto quello che pochi mesi prima era parso il primo passo di un percorso riformatore a uno stanziamento una tantum senza futuro. Dall’altra, a inizio gennaio – quando è stata resa nota l’attuale versione del PNRR, è risultato evidente che al suo interno mancasse un progetto organico e coerente dedicato al futuro dell’assistenza agli anziani non autosufficienti.

Leggi: Welforum


PNRR, quale casa possibile?

Legacoop Abitanti, audita al Senato, ha sottolineato l’importanza dell’attenzione ad housing sociale e rigenerazione urbana «ma abbiamo sortttolineato che servono risorse a fondo perduto per le fasce più fragili e che la cooperazione di abitanti deve essere presente nella co-progettazione e nella governance dei fondi», sottolinea la presidente Rossana Zaccaria
Dopo molti anni di assenza di una politica abitativa strutturale, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza riconosce al tema dell’housing sociale e della rigenerazione urbana un ruolo centrale, peraltro richiamato da una Risoluzione recente del Parlamento europeo, ma vi sono alcuni aspetti relativi agli obiettivi e strumenti del piano che meritano ulteriori approfondimenti e modifiche.
Nell’ambito dell’Audizione dell’Alleanza Cooperative Italiane Settore Abitazione, con l’8° COMMISSIONE LAVORI PUBBLICI, COMUNICAZIONI del Senato abbiamo espresso una valutazione complessivamente positiva sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che definisce una nuova agenda sulle Infrastrutture Sociali, prevedendo nell’ambito della missione 5 – Inclusione e coesione – una dotazione di 3,5 mld per Rigenerazione Urbana e 2,8 mld per l’Housing Sociale. Questa componente mira a supportare situazioni di fragilità sociale ed economica intervenendo con “progetti volti ad intercettare le principali vulnerabilità sociali in materia di povertà materiale, disagio abitativo, attraverso il rafforzamento dei servizi sociali e potenziando le iniziative di housing sociale”.

Leggi: Vita


SEGNALAZIONI:

Contagi sul lavoro: tutela Inail per chi non si vaccina

Anche gli operatori sanitari, che hanno deciso di non vaccinarsi contro il Covid, hanno diritto alla tutela antinfortunio qualora dovessero contagiarsi in occasione di lavoro.
Lo ha chiarito l’Inail, in una lettera inviata alla Direzione regionale della Liguria, a seguito di una richiesta di chiarimento, avanzata dall’Ospedale San Martino di Genova, sul caso dei quindici infermieri contagiati dopo aver scelto di non aderire alla campagna vaccinale. Giunge così a conclusione la querelle, creatasi nei giorni precedenti, sull’opportunità di assimilare all’infortunio il contagio avvenuto in azienda, soprattutto in relazione al comportamento volontario rappresentato dal rifiuto del vaccino. La questione sollevata dalla Direzione sanitaria era incentrata, principalmente, sulle eventuali responsabilità del datore di lavoro, sia in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, sia nei confronti del personale infermieristico in caso di richieste di risarcimento per danni civili.

Leggi: Inca


Indennità Covid-19 ai lavoratori domestici interinali

Anche il lavoratore interinale, adibito a prestazioni di lavoro domestico, ha diritto all’indennità prevista per i lavoratori domestici dall’articolo 85 del decreto legge n. 34/2020.
Così si è espresso il Tribunale di Genova nella sentenza n. 97/2021, pubblicata il 12 febbraio scorso, accogliendo il ricorso di una lavoratrice, patrocinato dai legali di Inca Liguria, alla quale l’Inps aveva negato il sussidio di 500 euro per ciascun mese di aprile e maggio 2020, così come previsto dalla norma emergenziale, dovuta alla pandemia da Coronavirus, messa a punto dal governo durante il lockdown, per aiutare i lavoratori in difficoltà.
Il contenzioso nasce dal fatto che, secondo l’Inps, al momento della domanda amministrativa del sussidio economico, la donna, pur svolgendo mansioni domestiche, non risultava iscritta come tale, ma era alle dipendenze di un’agenzia di somministrazione (secondo quanto stabilito dal decreto legislativo n. 81/2015), cioè alle dipendenze di un soggetto diverso dall’utilizzatore della prestazione, quindi, non qualificabile come domestico.
Una interpretazione restrittiva, respinta dal tribunale, poiché, spiega la sentenza, l’articolo 85 del decreto 34/2020 riconosce il diritto sulla base della posizione contrattuale del lavoratore; pertanto, va applicata una decisione “estensiva” della norma che, ai fini del riconoscimento del sussidio, fa riferimento ai “lavoratori domestici” e ai loro “contratti di lavoro” in essere, alla data del 23 febbraio 2020.

Leggi: Inca

 

 

 

 

 

Vaccino: Landini, è un diritto, sia gratuito e accessibile a tutti. Nessun profitto sulla pandemia

Giovedì 11 marzo Giornata della firma dell’Iniziativa dei Cittadini Europei e diretta Facebook
“In tutto il mondo il vaccino deve essere un diritto, gratuito, accessibile a tutti. È una battaglia di civiltà: vuol dire mettere al centro non il profitto, non l’economia, non le multinazionali, ma il lavoro, le persone e la giustizia sociale”. Così il segretario generale della Cgil Maurizio Landini in un video-appello su Collettiva.it per chiedere di firmare l’Iniziativa dei Cittadini Europei “Nessun profitto sulla pandemia”, lanciata nell’ambito della Campagna Europea “Right2Cure #NoprofitOnPandemic”, di cui la Cgil è tra i promotori italiani.
L’Iniziativa dei Cittadini Europei è lo strumento attraverso cui i cittadini dell’UE possono rivolgersi direttamente alla Commissione europea per proporre un atto legislativo concreto, ma sono necessarie un milione di firme, 180 mila in Italia. Con questa ICE si chiede che l’accesso a vaccini e cure anti-pandemiche sia gratuito e garantito a tutti a livello globale, trasparenza e controllo sul denaro pubblico utilizzato per sviluppare le tecnologie sanitarie e nessun profitto delle aziende farmaceutiche a scapito della salute delle persone.
Giovedì prossimo, 11 marzo, si riunirà il Consiglio del TRIPs (accordo sui diritti di proprietà intellettuale) dell’Organizzazione Mondiale del Commercio per discutere la richiesta di India e Sudafrica di moratoria temporanea per i brevetti sui vaccini e sui farmaci anti Covid-19. In concomitanza con questo appuntamento i promotori della Campagna, dopo aver inviato venerdì scorso una lettera a Draghi e al Governo in cui si chiede di sostenere la moratoria – lettera che, come si legge nel Comunicato Stampa del Comitato che inviamo in allegato, non ha ricevuto risposta – hanno indetto una prima “Giornata della firma” dell’ICE. Si terrà inoltre, dalle ore 17 alle ore 19, una maratona Facebook con i membri del Comitato promotore e del Comitato nazionale, che sarà possibile seguire sulla pagina della
Campagna (Right2Cure/DirittoallaCura pagina italiana dell’ICE).


Sindacati: subito una legge quadro nazionale sulla non autosufficienza

La Legge quadro nazionale per la non autosufficienza deve essere parte integrante del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Per CGIL, CISL e UIL, SPI, FNP e UILP è necessaria una legge che aumenti in modo significativo le risorse e assicuri in ogni parte del Paese prestazioni, sostegni e servizi adeguati e uniformi, riducendo le attuali disuguaglianze tra Regioni e anche all’interno delle stesse Regioni.
Le stime più attendibili indicano che le persone non autosufficienti in Italia, disabili e anziani, sono circa 3,5 milioni. Di questi, 2.850.000, vale a dire l’80,9%, ha più di 65 anni.
La risposta finora data dalle istituzioni a questa vera emergenza nazionale è stata frammentaria, inadeguata e disorganizzata, con uno stanziamento di risorse insufficiente e disomogeneo.
CGIL, CISL e UIL, SPI, FNP e UILP chiedono di calendarizzare al più presto la discussione in Parlamento di una Legge quadro nazionale per la tutela della non autosufficienza, da approvare in tempi rapidi, così da collegarsi ai finanziamenti previsti dalle risorse europee.
Contemporaneamente, va potenziata l’assistenza sociosanitaria territoriale e va profondamente innovato il modello delle strutture residenziali sociosanitarie con la sperimentazione di residenzialità alternativa. Questi interventi devono qualificare il necessario rinnovamento profondo del nostro Sistema Sanitario Nazionale.
CGIL, CISL e UIL, insieme a SPI, FNP e UILP, presenteranno in un webinar il prossimo 18 marzo in dettaglio le proprie proposte, chiamando al confronto Governo, Parlamento e la Conferenza delle Regioni.

Leggi: Spi-Cgil


NEWS:

domenica 7 marzo 2021
Anziani non autosufficienti, l’allarme delle associazioni: “Dimenticati”

“Nel Piano nazionale di ripresa e resilienza manca un progetto rivolto agli anziani e alle loro famiglie”. La proposta “dedicata alle principali vittime della pandemia” con un pacchetto di “azioni necessarie”. Prevede circa 7,5 miliardi per la non autosufficienza, 5 dei quali per i servizi domiciliari
“Nel Piano nazionale di ripresa e resilienza manca un progetto rivolto agli anziani e alle loro famiglie”. A lanciare l’allarme il Network Non Autosufficienza che ha elaborato una proposta per sfruttare l’opportunità offerta dal Pnrr per “avviare il necessario percorso di riforma”. Il network è formato da costellazione di soggetti sociali – Associazione Italiana Malattia di Alzheimer – Aima, Alzheimer Uniti Italia Onlus, Caritas Italiana, Cittadinanzattiva, Confederazione Parkinson Italia, Federazione Alzheimer Italia, Forum Disuguaglianze Diversità, Forum Terzo Settore e La Bottega del Possibile – che hanno unito le forze per sostenere la richiesta di riforma nazionale, “consapevoli della gravità della situazione”. L’adesione è comunque aperta alle organizzazioni e alle realtà associative che ritenessero di sostenerla (segnalando la propria volontà a redazione@luoghicura.it).
“I dati che riguardano le persone decedute con il Covid indicano che i più toccati sono gli anziani non autosufficienti. – si legge – Inoltre, le grandi difficoltà incontrate dal sistema pubblico di assistenza nell’affrontare la pandemia non rappresentano un evento anomalo, bensì una manifestazione estrema delle criticità di fondo che – da tempo – lo affliggono”.

Leggi: Redattore Sociale, 07/03/2021


giovedì 4 marzo 2021
Stime preliminari povertà assoluta e delle spese per consumi.

L’Istat diffonde oggi le stime preliminari della povertà assoluta per l’anno 2020 insieme alle stime preliminari delle spese per consumi delle famiglie che costituiscono la base informativa per gli indicatori di povertà assoluta. Le stime definitive saranno rese disponibili, rispettivamente, il 16 e il 9 giugno 2021. I dati sono quindi suscettibili di revisioni, ma offrono un quadro chiaro delle conseguenze che la grave crisi economica prodotta dalla pandemia e dall’emergenza sanitaria ha determinato sulle condizioni di vita delle famiglie nell’anno appena passato.
La povertà assoluta torna a crescere e tocca il valore più elevato dal 2005.
Le stime preliminari del 2020 indicano valori dell’incidenza di povertà assoluta in crescita sia in termini familiari (da 6,4% del 2019 al 7,7%, +335mila), con oltre 2 milioni di famiglie, sia in termini di individui (dal 7,7% al 9,4%, oltre 1 milione in più) che si attestano a 5,6 milioni.
Nell’anno della pandemia si azzerano i miglioramenti registrati nel 2019. Dopo quattro anni consecutivi di aumento, si erano infatti ridotti in misura significativa il numero e la quota di famiglie (e di individui) in povertà assoluta, pur rimanendo su valori molto superiori a quelli precedenti la crisi avviatasi nel 2008, quando l’incidenza della povertà assoluta familiare era inferiore al 4% e quella individuale era intorno al 3%. Pertanto, secondo le stime preliminari del 2020 la povertà assoluta raggiunge, in Italia, i valori più elevati dal 2005 (ossia da quando è disponibile la serie storica per questo indicatore).

Leggi: Istat, 04/03/2021


giovedì 4 marzo 2021
MIMS: al via l’Alta Commissione per la qualità dell’abitare, 170 enti registrati per partecipare al bando

Giovannini: “La riqualificazione delle aree urbane inciderà positivamente sulla vita delle persone che oggi vivono in condizioni di disagio abitativo e socioeconomico”.
Si è svolta oggi la prima riunione dell’Alta Commissione per la Qualità dell’Abitare, istituita presso il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS) per dare attuazione all’omonimo Programma innovativo nazionale, varato con il decreto interministeriale 395/2020. La Commissione, composta da professionisti ed esperti ha, tra l’altro, il compito di esaminare e finanziare progetti per la riqualificazione delle aree urbane disagiate dal punto di vista abitativo e socioeconomico. Il prossimo 16 marzo scadrà la prima fase per la presentazione dei progetti, per i quali sono disponibili 854 milioni di euro (a cui si potranno aggiungere ulteriori risorse europee). Al bando si sono già registrati 170 enti locali e territoriali.
“Il Programma innovativo nazionale sulla qualità dell’abitare è destinato a incidere positivamente sulla qualità della vita delle persone e delle famiglie – ha affermato il Ministro Giovannini intervenendo alla riunione di insediamento dell’Alta Commissione per la Qualità dell’Abitare – la Commissione dovrà programmare in modo dettagliato e puntuale le proprie attività, stimolando una riflessione sul futuro delle politiche abitative, aprendo un dialogo con le organizzazioni della società civile e con le Università che sono chiamate a contribuire attivamente alla trasformazione dei territori nella direzione dello sviluppo sostenibile”.

Leggi: La Stampa, 04/03/2021


mercoledì 3 marzo 2021
Salvare i mutui (e la casa) di chi non ce la fa

I decreti legge varati in piena pandemia hanno allargato le maglie del fondo Gasparrini, il fondo di solidarietà per i mutuatari in difficoltà. Presto però potrebbe non bastare. Serve intervenire quanto prima, con l’istituzione di una bad bank.
Superano quota 500 mila i mutui ipotecari per i quali i proprietari degli immobili hanno chiesto una moratoria per il pagamento delle rate di ammortamento; il loro capitale residuo complessivo è poco al di sotto dei 45 miliardi di euro. A questi numeri si arriva sommando i 200 mila mutui per i quali è stato chiesto l’intervento del fondo Gasparrini – cioè il fondo di solidarietà, istituito con la legge 244/2007, che permette al mutuatario in difficoltà finanziarie, indipendenti dalla sua volontà, di chiedere la sospensione dell’ammortamento del mutuo prima casa – e le 360 mila moratorie di mutui, per un controvalore di 25 miliardi di euro (dichiarazione Abi alla trasmissione Due di denari del 21 dicembre 2020), non eleggibili a quel fondo, accordate dalle banche a seguito di accordi sottoscritti tra Abi e le associazioni dei consumatori. Questa situazione è dovuta alla perdita di reddito provocata dalla pandemia che ha fatto crescere il numero di famiglie impossibilitate a continuare a pagare le rate.

Leggi: La Voce, 03/03/2021


martedì 2 marzo 2021
Le città-quartiere con più servizi e zero emissioni

Lo scenario. Entro il 2050 il 70% della popolazione globale abiterà nelle metropoli: i piani e le strategie dei sindaci del C-40 per centrare gli obiettivi Onu
Nel mondo circa quattro miliardi di persone vivono oggi nelle città. Entro il 2050 – stima la Banca Mondiale – saranno almeno il doppio, circa il 70% della popolazione globale. Basta soffermarsi su questi numeri per comprendere la portata della sfida. La spinta alla sostenibilità è partita da qui, il Covid ha accelerato la consapevolezza e in molti casi anche le azioni concrete. «La pandemia – sottolinea Raf Tuts, direttore della divisione Global solutions di Un Habitat (il programma dell’Onu per gli insediamenti umani) – ha messo in luce l’esigenza di una transizione sostenibile nel sistema dei trasporti, degli spazi pubblici e della sicurezza sanitaria. Soggetti pubblici e privati hanno compreso che gli investimenti in questa direzione sono la chiave per la resilienza oggi, ma anche in futuro, per avere città più vivibili, fruibili ed eque». Principi scritti nero su bianco nell’Obiettivo 11 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, con un concetto di sostenibilità a 360 gradi: non solo ambientale, ma anche economica e sociale. A partire, appunto, dal basso. Negli ultimi anni si sono moltiplicate le iniziative. Una delle più autorevoli è la “Carbon neutral cities Alliance” (Cnca): 22 città, da Adelaide a Yokohama passando per New York, Seattle e Toronto, unite dal filo rosso della ricerca della neutralità climatica. Di pari passo fioccano ranking e premi ai centri più virtuosi che danno l’idea di un fenomeno crescente. Anche gli addetti ai lavori hanno creato momenti di condivisione e confronto. Una di queste è l’Urban future Global Conference, che una volta all’anno riunisce i “citychangers” (sindaci, urbanisti, docenti universitari).

Leggi: Inu, 02/03/2021


DALLE REGIONI:

martedì 9 marzo 2021
Anziani, a Bologna la cura ai non autosufficienti è affare di famiglia

Lo conferma uno studio realizzato a Bologna da Unisalute, dal quale emerge che il 57% dei bolognesi gestisce a casa l’assistenza ai familiari non autonomi
La cura delle persone non autosufficienti è sempre una questione di famiglia. Lo conferma uno studio realizzato a Bologna da Unisalute, dal quale emerge che il 57% dei bolognesi gestisce a casa l’assistenza ai familiari non autonomi. Una quota molto alta, rileva l’osservatorio dell’assicurazione sanitaria, dovuta in parte alla tradizione italiana di prendersi cura dei propri familiari tra le mura domestiche, in parte anche ai costi dell’assistenza. In oltre un caso su tre (34%), poi, sono direttamente i familiari a prendersi cura della persona non autosufficiente, mentre nel 23% dei casi, le famiglie si fanno assistere da badanti. Un aspetto, quello della fiducia nei confronti di badanti e infermieri, che è evidentemente centrale, come dimostrano le modalità utilizzate dagli abitanti del capoluogo emiliano: nel 48% dei casi vengono scelte persone in base al passaparola tra parenti e amici, un metodo tradizionale che però fornisce garanzie e tranquillità. Il 18% dei bolognesi, in caso di necessità, si rivolge ad associazioni di volontariato per trovare una persona che possa aiutare il proprio parente non autosufficiente, mentre l’11% fa riferimento alle agenzie del lavoro. Spesso le famiglie decidono di assistere autonomamente i propri cari non autosufficienti anche per ragioni economiche, non potendo permettersi strutture di ricovero né personale di supporto in casa. La cura continua di un malato rischia però di diventare lo stesso insostenibile per le famiglie, oltre a richiedere spesso una assistenza specializzata. L’assistenza ai malati cronici è affidata nel 38% dei casi a badanti o infermieri che operano a domicilio, mentre due volte su tre (62%) questo compito ricade direttamente sui familiari del malato o dell’anziano.

Leggi: Redattore Sociale, 09/03/2021


lunedì 8 marzo 2021
Caregiver, Omar: “Migliaia di lavoratrici a rischio licenziamento”

Sono circa 7 milioni in Italia, per la stragrande maggioranza donne. La maggior parte delle misure di tutela introdotte nella prima fase dell’emergenza sanitaria non sono state rinnovate. “Hanno utilizzato tutti i permessi (104 e non), tutte le ferie, i congedi, perfino l’aspettativa”
caregiver donna e anziano uomo
Essere un caregiver familiare oggi è decisamente drammatico, specie se si è donne: madri, mogli, sorelle di persone con disabilità, in molti casi di persone con malattie rare e croniche gravemente invalidanti, o di persone anziane non autosufficienti. Parliamo di una stima di 7 milioni di persone in Italia, per la stragrande maggioranza donne. Lo Sportello Legale dell’Osservatorio Malattie Rare riceve continue richieste di aiuto: “Hanno utilizzato tutti i permessi (104 e non), tutte le ferie, i congedi, perfino l’aspettativa- spiega Ilaria Vacca, giornalista dello Sportello Legale- Se non sono collocabili in smart working? Se i loro familiari non possono assolutamente rischiare il contagio Covid che fare? E quando i familiari devono essere assistiti h24 e non è più possibile affidarli a strutture semiresidenziali o caregiver professionisti non ancora vaccinati? Dal DPCM 2 marzo 2021, l’ultima misura prevista dal Governo, nessuna risposta per queste persone. Quanti di loro (e quante donne soprattutto) perderanno il posto?”.

Leggi: Redattore Sociale, 08/03/2021


venerdì 5 marzo 2021
Congelata la riforma dell’agenzia Milano Abitare

Il Tar della Lombardia ha sospeso l’aggiudicazione della gara d’appalto del Comune per la gestione dell’Agenzia, accogliendo in parte il ricorso presentato da tre cooperative sociali. Nei primi cinque anni di vita, l’Agenzia, nata per far incontrare domanda e offerta di alloggi, è riuscita a realizzare 1.350 contratti di affitto a canone concordato
La riforma dell’agenzia Milano Abitare, creata dal Comune di Milano per incentivare l’incontro tra domanda e offerta di case a canoni calmierati, è sospesa almeno fino a giugno. Il Tribunale amministrativo regionale (Tar), con un’ordinanza del 11 febbraio 2021, ha infatti sospeso la determina con cui il Comune assegnava alle cooperative sociali Spazio Aperto Servizi e Libellula la “co-progettazione e co-gestione del nuovo modello sperimentale di Agenzia sociale per la locazione”. Sospensione scaturita dal ricorso presentato da altre tre cooperative sociali, La Cordata, Fondazione d.a.r. “Cesare Scarponi” e Codici, che contestano l’esisto della gara di appalto indetta dal Comune.

Leggi: Redattore Sociale, 05/03/2021


venerdì 5 marzo 2021
Ginosa: “Contesto dell’abitare ed Alzheimer – Come migliorare la qualità della vita delle persone con demenza e caregiver’’

L’evento, trasmesso in diretta sul canale YouTube del Comune di Ginosa, ha visto la partecipazione di professionisti del settore, che hanno relazionato sul tema. In collegamento anche il Sindaco di Ginosa Vito Parisi, gli Assessori Regionali Rosa Barone e Pier Luigi Lopalco, il Vicepresidente della Commissione Sanità Puglia Vincenzo Di Gregorio, i Consiglieri Regionali Marco Galante e Gianfranco Lopane e gli Assessori di Ambito.
Ha moderato l’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Ginosa Romana Lippolis.
Al seguente link è possibile rivedere il webinar: https://youtu.be/3hbCvZD9Xyo
Abbiamo proposto una nuova visione che va dalla diagnosi precoce alla rete di servizi che potrebbero ruotare intorno alla persone con Alzheimer e alle loro famiglie – spiega Lippolis – un convegno promosso dal nostro Ambito (Ginosa, Laterza, Castellaneta, Palagianello e Asl) che porta a livelli istituzionali più alti un progetto di vita, ideato da un gruppo di lavoro di tecnici e clinici, a giovamento delle famiglie in cui questa patologia è purtroppo presente.

Leggi: Just Tv, 05/03/2021


mercoledì 3 marzo 2021
Gli anziani a scuola di tecnologia

Al via il progetto ‘Gioia +’, con anziani che imparano ad utilizzare le tecnologie digitali per superare l’isolamento e ricreare una comunità solidale. Una manna dal cielo, soprattutto in tempo di Covid19. Capofila è l’Auser ‘Dirio Ciani’ di Colle di Val d’Elsa, ma il progetto è molto esteso. Per avere un’idea della rete, basta pensare che ad oggi aderiscono ben 12 centri di aggregazione, 4 Rsa (3 in Valdelsa e 1 a Siena) per un totale di 2000 soci, 300 utenti di Rsa e 16 persone afferenti ai mini appartamenti. «Un progetto che abbiamo ideato e stiamo realizzando in tutta la provincia di Siena, grazie al sostegno della Fondazione Monte dei Paschi», dichiara Andrea Dilillo, direttore generale di un vero e proprio percorso condiviso partito lo scorso gennaio e portato avanti da un partenariato ricco e variegato. Oltre alla «Dirio Ciani», troviamo le cooperative Coop 21 e AranciaBlù, il Centro La Lunga Gioventù, le associazioni Motus e Straligut.

Leggi: La Nazione, 03/03/2021


martedì 2 marzo 2021
Il futuro di Milano passa da periferie e area Expo

Riconversioni. Il recupero di 1,3 milioni di metri quadrati in aree degradate consentirà di riqualificare gli ex scali ferroviari e creare nuove zone verdi
La corsa di Milano è stata, inevitabilmente, interrotta dalla pandemia. Ma da questa esperienza i progetti di città sostenibile per eccellenza in Italia potrebbero ulteriormente rafforzarsi. Proprio i lockdown hanno insegnato che la vivibilità di una città non è data solo dal Pil e dalla capacità di offrire lavoro e attirare i giovani più creativi: c’è bisogno di ritrovare spazi verdi, recuperare aree dismesse, rendere più facili gli spostamenti, dare accoglienza a chi arriva da fuori per studiare, avere una città pulita, sviluppare infrastrutture tecnologiche. Sono i pilastri della sostenibilità milanese, che con il Covid hanno cercato un nuovo sbocco. Prima di tutto ci sono i mezzi di trasporto, messi a dura prova lo scorso anno visto che la capacità non ha potuto mediamente superare il 50%, e questo significa compromettere gli equilibri finanziari che rendono possibile l’efficienza. Tuttavia gli investimenti non sono stati bloccati: rimane in piedi il programma in base al quale entro dieci anni l’Atm, la partecipata pubblica dei trasporti, avrà sostituito la sua flotta con mezzi interamente elettrici e green. Si parla di 2 miliardi di investimenti. Nel 2020 sono intanto proseguiti i lavori per la realizzazione di nuove piste ciclabili, proprio perché spostarsi con i mezzi era sconsigliato ma l’uso dell’auto privata andava comunque disincentivato. Il patrimonio di 50 chilometri di pista rimarrà in eredità alla città. Attraversano non solo il centro ma anche le periferie storiche.

Leggi: Inu, 02/03/2021


IN AGENDA:

Italia Longeva – Virtual workshop – 10 marzo 2021, ore 16.00 – 18.30

La misurazione dell’aderenza nella governance della Long-Term Care: key player a confronto
Gli anziani fragili e multimorbidi sono in continuo aumento. Nell’ottica di realizzare una presa in carico di questi pazienti che sia efficiente, efficace ma anche sostenibile, Italia Longeva, nell’ambito del percorso di approfondimento sulla Long-Term Care, ha voluto affrontare e approfondire il tema della gestione dell’aderenza terapeutica, la cui urgenza viene peraltro oggi fortemente amplificata dalla pandemia.
Al fine di avanzare una possibile soluzione concreta, Italia Longeva ha elaborato un indicatore sintetico, facilmente implementabile nella popolazione italiana, che possa costituire la base per una strategia standardizzata di misurazione dell’aderenza alle terapie a livello regionale. Tutto questo, partendo dall’assunto che solo misurando l’aderenza è ipotizzabile ricomprenderla nell’ambito del Nuovo Sistema di Garanzia e quindi inserirne la promozione fra le priorità̀ regionali e farne un obiettivo strategico di sanità pubblica.

Leggi: Italia Longeva


IN EVIDENZA:

Diritti e qualità di vita dei caregiver: capire per agire

Cittadinanzattiva lancia un questionario per conoscere difficoltà ed esigenze dei caregiver familiari, soprattutto fra i più giovani
«Mi chiamo Francesca. Ho 32 anni e ho scoperto di essere una caregiver quando era troppo tardi, forse. Dall’età di 13 anni mi sono occupata, insieme a mio padre, della mia mamma colpita da una malattia degenerativa molto pesante. Ricordo i sabati sera nei pronto soccorso, le notti in clinica per dormire con lei quando non potevo lasciarla sola e le tenevo la mano, le sue braccia in continuo movimento, gli spasmi quando la cambiavo, la preparavo e le facevo il bagno. Non so bene il momento in cui ho scoperto di essere una caregiver: un giorno, senza saperlo, i ruoli si erano invertiti ed ero io che mi prendevo cura di lei».
È, questa, una delle tante storie di caregiver, spesso giovani, che Cittadinanzattiva ha incontrato sul suo cammino a tutela dei diritti dei cittadini, dalla parte di chi cura e di chi è assistito. In Italia sono un vero e proprio esercito d’invisibili che sostiene il welfare del nostro Paese: in media il 17,4% della popolazione, oltre 8,5 milioni di persone, è caregiver. Spesso si tratta di persone a loro volta anziane, come i familiari che assistono, ma non sempre è così: più di 390 mila sono giovani caregiver che hanno tra i 15 e i 24 anni, ragazzi che si prendono cura regolarmente di un familiare, dedicando tempo, energie, equilibrio e benessere della famiglia.
A cinque anni dal riconoscimento della figura dei caregiver in una Legge regionale (Emilia-Romagna 2014) e a due anni dall’istituzione di un fondo ad essi dedicato, l’atteso Disegno di Legge N. 1461 del 2019 ha formulato una “prima fase di normazione, finalizzata al riconoscimento e alla tutela del lavoro svolto dal caregiver familiare”, riconoscendogli un valore sociale ed economico per il Paese.

Leggi: Vita


Assistenza territoriale al palo. La storia incompiuta delle Case della Salute: a 14 anni dalla legge in oltre il 30% delle Regioni non ci sono. Pochi anche gli ospedali di Comunità

A rivelarlo un dossier del Servizio studi della Camera che ha fatto una mappatura della situazione nelle 21 regioni. Va peggio con gli ospedali di Comunità: in metà delle Regioni non ce n’è nemmeno uno. Le Regioni con più strutture sono Veneto, Emilia Romagna e Toscana. male le autonomie e le Regioni del centro sud. IL DOSSIER
Si fa tanto parlare anche in vista del Recovery Plan del potenziamento dell’assistenza territoriale messa in crisi dalla pandemia da Covid anche rispetto alla creazione delle cosiddette Case di Comunità, che poi in realtà sono un modello che ricalca quello delle Case della Salute istituite nel 2007. Ebbene a 14 anni dalla Legge ci sono ben 8 Regioni (oltre il 30%) che non ne hanno istituita nemmeno una. Situazione peggiore per quanto riguarda gli Ospedali di comunità che erano stati previsti nel Patto per la Salute 2014-2016 ma per cui solo l’anno scorso sono stati definiti gli standard. Ebbene in 11 regioni (oltre il 50%) non ce n’è nemmeno uno.
“L’ampia disomogeneità nel numero di Case della Salute e di Ospedali di Comunità attivi nell’anno 2020 – si legge nel report – , documenta la necessità di un approfondito confronto tra le Regioni/PA, fermo restando come, sulla base della documentazione raccolta, appare evidente come sia in corso un profuso impegno nelle singole Regioni/PA finalizzato al rafforzamento dell’assistenza territoriale, attraverso specifici atti di programmazione”.

Leggi: Quotidiano Sanità


Buone pratiche per città più inclusive

Da Vienna a Parigi alla Svezia, alcune buone pratiche europee che hanno preso piede per rendere le città più inclusive e sensibili al genere, perché lo spazio pubblico non è mai stato neutro
Progettazione urbana inclusiva, pianificazione territoriale sensibile al genere e partecipazione delle donne al processo decisionale locale: lo spazio pubblico non è mai stato neutro, ma è solo verso la fine degli anni ’80 che la ricerca urbanistica da una prospettiva di genere inizia a suscitare interesse, quando prende sempre più corpo l’idea che la pianificazione spaziale possa riprodurre disuguaglianze sociali e stereotipi. Soprattutto nel caso in cui l’approccio dei pianificatori sia quello di supporre implicitamente che gli abitanti delle città siano uomini.
Per tradizione, d’altronde, lo spazio pubblico è sempre stato dominato dagli uomini, mentre la sfera privata è sempre stata associata alle donne. Molte delle tendenze passate e presenti nella pianificazione urbana riflettono dunque la prospettiva maschile sul ruolo della donna come caregiver.
Tuttavia, da alcuni anni, il tema dell’integrazione della dimensione di genere nella pianificazione e nello sviluppo urbano è balzato in cima all’agenda politica dell’Unione europea. Nel 2006, al fine di promuovere l’uguaglianza di genere a livello locale e regionale, il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa (CCRE) ha lanciato la Carta europea per la parità e l’uguaglianza di donne e uomini nella vita locale.

Leggi: In Genere


Anziani. Servono forme di assistenza che li rispettino.

Prosegue il dibattito sulla chiusura delle RSA- residenze sanitarie assistenziali. Le posizioni di Arvas e di Sant’Egidio
Oltre al coronavirus l’isolamento. Una trappola divenuta ormai un’infelice costante nell’esistenza delle persone più anziane e fragili, costrette ancora oggi a vivere isolate in casa, nelle residenze sanitarie o negli ospedali. Limiti strutturali già noti, quelli del sistema assistenziale e sociosanitario italiano, tornati però drammaticamente a galla in questo tempo scandito dalla pandemia e segnato sempre più dall’esigenza non solo di percorrere nuove vie di prossimità a chi è solo e malato, ma anche di ripensare gli attuali modelli assistenziali.
Arvas: riformare il sistema dall’interno
È soprattutto sul primo fronte che si stanno impegnando realtà come l’Arvas del Lazio (Associazione regionale volontari assistenza sanitaria), attiva da 40 anni a Roma e nelle province di Viterbo e Frosinone. «La nostra organizzazione, che conta 1.800 volontari, opera soprattutto in ambito ospedaliero, ma anche in qualche casa di cura. Ora però quasi tutte le nostre attività sono state sospese», spiega il presidente Silvio Roscioli. «Così abbiamo scelto di impiegare questo tempo per la formazione personale, per riscoprirci realtà unita, ma soprattutto per avviare delle iniziative legate per lo più all’assistenza di “palazzo”, con un’attenzione rivolta soprattutto a quei luoghi e quartieri in cui vivono gli anziani e i malati. A tal proposito cerchiamo di mantenere, per eventuali segnalazioni, contatti costanti con gli assistenti sociali dei vari municipi».

Leggi: Reti Solidali


SEGNALAZIONI:

Contagio da COVID-19: da malattia a infortunio sul lavoro

Grazie all’impegno delle operatrici e degli operatori dell’Inca, la tutela Inail contro i contagi sul lavoro diventa più aderente alla realtà. Il Patronato della Cgil si rivolge ai lavoratori affinché non rinuncino ai propri diritti.
di Marco Bocci, Inca Cgil Nazionale
Generalmente, molti lavoratori sono portati a ritenere che la prestazione, riconosciuta da un Istituto previdenziale o assicurativo (Inail od Inps), sia quanto effettivamente spetti di diritto, poiché viene richiesta od erogata da quelli che ritiene essere gli “Enti” istituiti per la tutela contro i danni da lavoro.
In realtà, a volte non avviene così: spesso un lavoratore si vede attivare una prestazione che va sì a tutelare un proprio diritto, ma quest’ultimo non risulta essere quello che invece dovrebbe regolare la situazione di fatto esistente. Pertanto, succede, nell’ambito del danno da lavoro, che dei lavoratori, messi in malattia comune (e quindi sotto la tutela Inps) per infezione derivante da Covid-19, scoprano, soltanto dopo aver contattato il Patronato per le opportune verifiche, di aver diritto a ben altra prestazione derivante dal riconoscimento del contagio come infortunio contratto in occasione di lavoro.
Nella prima fase della pandemia, a dimostrazione di quanto sopra premesso, molte sedi dell’Inca si sono viste contattare da decine e decine di lavoratori che, dopo aver contratto il Covid-19, si erano rivolte al Patronato per chiedere se la prestazione erogata dall’Inps, derivante dalla certificazione di malattia comune, fosse effettivamente quella spettante.

Leggi: Inca


 

 

 

 

 

Piano vaccini: così non va bene

“Esattamente un anno fa il Covid-19 irrompeva nelle nostre vite. In questi giorni stiamo ricordando le prime zone rosse, il paziente zero, le restrizioni. Mi colpisce la mancanza di sensibilità verso i morti: ad oggi sono più di 95.000”. Lo ha detto il Segretario generale dello Spi Cgil Ivan Pedretti in un video pubblicato sulla pagina Facebook del Sindacato.
“Non hanno più nomi – continua Pedretti – non hanno storia e sono già stati rimossi. I famigliari vengono lasciati soli nel loro dolore, e quell’elenco si aggiorna ora dopo ora. Francamente mi sembra che nel dibattito pubblico non interessi a molti. Questa è una ferita profonda per il paese.
Tutti vogliamo tornare alla nostra vita. Per farlo però servono i vaccini, e lasciatemi dire che sono un po’ preoccupato.

Leggi: Spi-Cgil


Vaccinazioni over 80: volontari Auser in campo in tutta Italia per aiutare nelle prenotazioni e nel trasporto

“Garantire precedenza nella vaccinazione anche ai volontari”
Con l’avvio in tutte le regioni delle vaccinazioni anti Covid 19 per i cittadini con più di 80 anni, l’Auser con la sua capillare rete di volontari, si è messa a disposizione fornendo un supporto nella procedura di prenotazione online. I volontari sono a disposizione di tutti quegli anziani soli e in difficoltà che non riescono a fare la prenotazione in autonomia. La rete solidale dell’associazione è anche a disposizione – previa prenotazione- ad accompagnare gli over 80 in auto presso le strutture preposte per effettuare la vaccinazione anti Covid.
“Siamo in campo ora più che mai con i nostri volontari – sottolinea il presidente nazionale Enzo Costa – per venire incontro ai bisogni degli anziani più fragili.
Gli over 80 hanno molte difficoltà nell’utilizzare i nuovi strumenti digitali e ci siamo subito attivati per fornire loro un adeguato supporto. Dall’emergenza Covid l’Auser non si è mai fermata e continua ad essere vicina agli anziani fragili con una vasta rete di prossimità. Per questo pensiamo sia giusto garantire ai volontari la precedenza nella vaccinazione come già accade per altre categorie. ”
Si può contattare la sede Auser più vicina consultando l’elenco a questo link

Leggi: Auser


NEWS:

martedì 2 marzo 2021
Lavoro, dai riders ai caregivers: “anche loro nella Carta di Bologna”

L’economia delle piattaforme abbraccia servizi sempre più ampi tanto che tra questi ci sono anche quelli di assistenza e compagnia rivolti agli anziani e ai disabili: è il caso di Ugo, azienda nata a Milano qualche anno fa e oggi presente in diverse città italiane…
Non solo riders. L’economia delle piattaforme abbraccia servizi sempre più ampi tanto che tra questi ci sono anche quelli di assistenza e compagnia rivolti agli anziani e ai disabili: è il caso di Ugo, azienda nata a Milano qualche anno fa e oggi presente in diverse città italiane. Da pochi mesi Ugo è sbarcata anche a Bologna e ora l’assessore al Lavoro del Comune emiliano, Marco Lombardo, chiede alla società di firmare la “Carta dei diritti fondamentali dei lavoratori digitali nel contesto urbano”, nata sotto le Due torri sulla spinta delle mobilitazioni avviate dai ciclofattorini.

Leggi: Redattore Sociale, 02/03/2021


lunedì 1 marzo 2021
“ABITIAMOLA” – Newsletter Febbraio 2021

Periodico di informazione ed approfondimento curato dall’Ufficio Politiche Abitative e dello Sviluppo Urbano, Area delle Politiche per lo Sviluppo, CGIL nazionale.
In questo numero:
La Commissione europea ha avviato la fase di progettazione dell’iniziativa “Nuovo Bauhaus europeo”, con la quale si vuole lanciare un ponte tra il mondo della scienza e della tecnologia e il mondo dell’arte e della cultura, attraverso il miglioramento di oggetti, spazi, edifici e città.
Con la strategia “Renovation wave” la Commissione europea punta a raddoppiare il tasso di rinnovamento energetico annuale di abitazioni e edifici entro il 2030. La Commissione lancia una consultazione per una revisione della direttiva sulla prestazione energetica degli edifici, assicurando l’adozione di misure per promuovere la decarbonizzazione dell’edilizia.
Molte ricerche internazionali considerano la connessione tra l’aggravarsi dei problemi ambientali con la salute e le cause principali di molte malattie: i temi sono ormai improrogabili e richiedono collaborazione. La pandemia ha messo in luce il grande beneficio che il verde urbano può apportare alla vita quotidiana.

Leggi: Cgil, 01/03/2021


giovedì 25 febbraio 2021
Anziani, “uccisi dal covid o maltrattati”: appello alla ministra Stefani

Per Senior Italia FederAnziani è necessario “superare il modello attuale di gestione della disabilità e della non autosufficienza”. Messina: “A guardare la tv in questi giorni viene la pelle d’oca. Gli anziani chiedono rispetto e sicurezza”
“Uccisi dal covid o torturati nelle case di riposo fuori legge, costretti a vivere in uno stato di abbandono, soggezione e paura, minacciati nell’incolumità fisica da aguzzini mascherati da operatori sanitari, il tutto nell’indifferenza generale che ci considera “solo vecchi”, buoni per essere sacrificati. Quando finirà questo stato di cose? Quand’è che gli anziani e le persone fragili di questo Paese potranno essere trattate con il rispetto che meritano, e non considerate come gli avanzi della società perché inservibili e improduttivi?”. Senior Italia FederAnziani lancia un appello alla neo-ministra per le politiche della disabilità Erika Stefani, affinché “attraverso il dialogo con le associazioni e con le famiglie possa avviare un percorso di profondo cambiamento del sistema, che porti al superamento del modello attuale di gestione della disabilità e della non autosufficienza, dando vere risposte alle persone fragili e alle loro famiglie”.

Leggi: Redattore Sociale, 25/02/2021


mercoledì 24 febbraio 2021
HappyAgeing lancia “Muoviamoci insieme”, attività fisica per gli over 65

La pandemia di Covid-19 ha messo a dura prova la popolazione e in particolar modo gli anziani che, più di altri, spesso corrono un pericolo maggiore per la salute nel contrarre il virus. Limitati, dunque, gli spostamenti, i momenti di socializzazione ma anche l’attività fisica che è invece un fattore fondamentale per vivere in salute. Per questo motivo HappyAgeing-Alleanza Italiana per l’Invecchiamento Attivo, a seguito del grosso disagio segnalato anche dai sindacati che compongono l’alleanza, ha deciso di lanciare con SIMFER-Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa “Muoviamoci insieme”, un servizio che mira a invogliare le persone anziane a fare attività sportiva. Sui social e sul portale di HappyAgeing – ma anche dei sindacati SPI Cgil, FNP Cisl, Uil Pensionati e FAP ACLI – sono stati pubblicati 8 video in cui viene spiegato come svolgere in maniera corretta – cioè clinicamente e specificamente costruito sull’anziano —gli esercizi fisici. Sono, infatti, gli specialisti di SIMFER e in particolare il Dottore Maurizio Massucci a fornire le indicazioni.
Maggiori informazioni su “Muoviamoci insieme” sono disponibili su www.happyageing.it

Leggi: Auser, 24/02/2021


mercoledì 24 febbraio 2021
Casa, studio SOGEEA: Boom delle abitazioni all’asta +63,5% in 6 mesi

Il numero delle case all’asta in Italia è aumentato del 63,5% in sei mesi: le procedure rilevate a fine 2020 sono infatti 15.146, a fronte delle 9.262 rilevate nel precedente mese di luglio. Una crescita che conferma e, anzi, accentua la tendenza emersa lo scorso anno, quando si era registrato un incremento rispetto all’estate. È quanto emerge dal rapporto semestrale sulle aste immobiliari del Centro Studi Sogeea, presentato questa mattina in Senato.
Circa un terzo delle abitazioni in vendita (5.798 unità) si concentra nel Nord del Paese, macro-area in cui l’impennata delle procedure forzate è stata pari al 27,7%. Ancora più severo il dato del Mezzogiorno, ma la brusca risalita è trascinata dalle Isole, dove l’aumento si attesta al 284% (2.105 contro le 584 del semestre precedente) e del 113% nella parte peninsulare (3.027 a fronte delle 1.423 di luglio 2020). Grave la situazione anche al Centro dove si è verificato un aumento del 64%, le procedure rilevate a fine 2020 sono 4.216, mentre quelle di sei mesi fa erano 2.566.

Leggi: Quotidiano del Condominio, 24/02/2021


DALLE REGIONI:

martedì 2 marzo 2021
Lombardia, lo Spi Cgil dona ad alcune rsa le stanze degli abbracci

Le considerazioni del leader dei pensionati lombardo, Valerio Zanolla
Donare un abbraccio in questi tempi di distanziamento fisico imposto per legge è un segno di sensibilità per il presente e di speranza per il futuro. Donarlo a un anziano, in Lombardia, in una rsa, è la medicina migliore contro il dramma della solitudine e del senso di abbandono imposti dalla pandemia. Deve aver pensato questo lo Spi Cgil regionale quando ha deciso, a sue spese, di dotare di una stanza degli abbracci 14 rsa, una per ciascuno dei 14 territori in cui si divide la Lombardia. Tutto è partito ufficialmente con l’inaugurazione di Alzano Lombardo, a un anno esatto da quella domenica 23 febbraio 2020 segnata dalla chiusura e quasi immediata – controversa – riapertura del pronto soccorso dell’ospedale “Pesenti Fenaroli”, preludio per lo scoppio di uno dei focolai Covid più gravi d’Italia.
Da quella domenica in Lombardia sono morte di covid oltre 28mila persone. Molte di queste – difficile avere un dato esatto – erano over 65 e vivevano in una rsa. Ci ha pensato lo Spi Cgil a restituire umanità, affetto e solidarietà in un contesto e in una terra che sta ricadendo, proprio in questi giorni, in un incubo già vissuto, tra zone rosse, chiusure e contagi impazziti.

Leggi: Collettiva, 02/03/2021


martedì 2 marzo 2021
Casa, Firenze candiderà l’ex Lupi ai bandi per la qualità dell’abitare

Prende forma l’operazione sulla caserma che il ministero della Difesa ha ceduto al Comune: un nuovo quartiere post Covid con 400 appartamenti dedicati al social housing
Un nuovo quartiere post Covid con 400 appartamenti dedicati al social housing per circa 1.300 residenti, una rete stradale da 15.000 metri quadrati e 870 posti auto complessivi (con i 320 del parcheggio scambiatore). Poi il verde che seguirà il percorso della ciclopedonale, un parco e spazi per orti urbani. E ancora negozi di vicinato, commerciale, spazi per le start-up e dedicati al co-working, infine una grande piazza dedicata alle attività culturali e sociali. L’operazione sull’ex Lupi di Toscana, la caserma che il ministero della Difesa ha ceduto al Comune di Firenze, prende forma. E su quelle strade, a proposito di mobilità, potrebbe atterrare un sistema di mobilità elettrica innovativo: una sorta di ‘trenino’ ma su gomma e senza autista, con guida autonoma, in grado di modulare la capienza del convoglio in relazione alla domanda.

Leggi: Redattore Sociale, 02/03/2021


lunedì 1 marzo 2021
Volontariato pronto a partecipare alla vaccinazione degli anziani in Piemonte. Ma la Regione…

Auser, Ada e Anteas con oltre 1500 volontari sono pronte a scendere in campo a sostegno degli anziani per la campagna vaccinale anti Covid. Ma dopo un mese nessuno in Regione Piemonte ha raccolto la loro disponibilità
Nessuna risposta dalla Regione Piemonte alle associazioni di volontariato che si occupano di anziani: Auser, Ada e Anteas che con oltre 1500 volontari sono pronti a scendere in campo a sostegno degli anziani per la campagna vaccinale anti Covid. Hanno anche scritto una lettera agli assessorati regionali guidati da Luigi Genesio Icardi (Sanità) e Chiara Caucino (welfare) per dare la propria disponibilità a scendere in campo. Ma – dopo quasi un mese – il messaggio è rimasto senza risposta.
Le tre sigle forti di 1500 volontari sono certe di poter giocare un ruolo importante in questa fase cruciale della campagna di vaccinazione per i soggetti più fragili. Insieme ai 192 automezzi che compongono la flotta per il trasporto delle persone e le 130 sedi distribuite sul territorio, provincia per provincia. Alle famiglie che ne hanno bisogno, i volontari garantiscono la spesa a domicilio, la consegna dei farmaci e molto altro ancora. Solo a gennaio, sono state 1400 le famiglie raggiunte da questi aiuti.

Leggi: Vita, 01/03/2021


lunedì 1 marzo 2021
Casa, Emilia-Romagna: già migliaia in fila per gli aiuti per pagare l’affitto

Parte la corsa per ottenere un contributo fino a 1.500 euro per pagare l’affitto per chi soffre della crisi economica. E’ in rete dal 18 febbraio la nuova piattaforma web messa a punto dalla Regione per il fondo affitti 2021
Gia’ oggi sono piu’ di 1.250 le domande inviate dagli emiliano-romagnoli in difficolta’ con l’affitto: altri 3.300 la stanno compilando online. Parte la corsa per ottenere un contributo fino a 1.500 euro per pagare l’affitto per chi soffre della crisi economica. E’ in rete dal 18 febbraio la nuova piattaforma web messa a punto dalla Regione per il fondo affitti 2021, che consentira’ di accedere ai contributi regionali previsti dal bando da 11,6 milioni di euro promosso dalla Regione Emilia-Romagna attraverso l’utilizzo delle risorse statali assegnate. “La piattaforma web regionale e’ un servizio ulteriore- chiosa la vicepresidente della Regione Emilia-Romagna con delega alle Politiche abitative, Elly Schlein- complementare rispetto alla normale procedura di presentazione delle domande ai Comuni. Un’alternativa utile e funzionale anche in relazione alle attuali limitazioni in vigore per gli spostamenti”.

Leggi: Redattore Sociale, 01/03/2021


lunedì 1 marzo 2021
Web e diritti, arriva la sitcom 3.0 dei pensionati Cgil di Roma e Lazio

I tempi cambiano, i diritti restano. Si chiama così la nuova webserie ideata dal sindacato dei pensionati della Cgil di Roma e Lazio e lanciata oggi pomeriggio in diretta Facebook. Un titolo eloquente, che da una parte racconta della voglia del sindacato dei pensionati della Cgil di innovare e innovarsi, aiutare i più anziani a stare al passo con i tempi e con le tecnologie che cambiano; dall’altra sottolinea quanto sia importante fare una buona e corretta informazione sul tema dei diritti, in modo semplice, chiaro e anche divertente.
“È una grande novità in ambito sindacale”, ha detto oggi Alessandra Romano, segretaria generale dello Spi Cgil di Roma e Lazio e ideatrice della serie, durante la presentazione in diretta su Facebook. “Volevamo raccontare la quotidianità degli anziani con un linguaggio nuovo e allo stesso tempo dare informazioni sui diritti che difendiamo e vogliamo continuare a difendere come sindacato”. Quei diritti che spesso gli anziani non sanno nemmeno di averne diritto. Lo Spi Cgil di Roma e Lazio in questi ultimi anni ha fatto tante campagne informative sui cosiddetti “diritti inespressi”, cioè su quei diritti di cui i pensionati sono titolari ma non ne sono a conoscenza e che spesso comportano anche la possibilità di riscuotere ingenti somme (che l’Inps però eroga solo dietro apposita domanda). “Ma ora più che mai”, spiega Alessandra Romano, “è importante comunicare in modo chiaro”. Ecco perché nasce la sitcom 3.0. Un modo fresco e originale per affrontare temi complessi con il sorriso e l’ironia.

Leggi: Liberetà, 01/03/2021


mercoledì 24 febbraio 2021
Anziani, disabili, scuola: a Firenze scattano i buoni su taxi e Ncc

Per l’iniziativa, rivolta alle categorie fragili, al personale sanitario, scolastico e agli studenti il comune stanzia 764 mila euro. Voucher da 100 euro a beneficiario
Dopo averli annunciati, a Firenze arrivano i voucher su taxi e ncc, buoni sconto rivolti alle categorie fragili, al personale sanitario, scolastico e agli studenti. Per l’iniziativa, approvata in giunta dopo il lavoro congiunto dell’assessore al Bilancio e alle Attività economiche, Federico Gianassi, e dell’assessore al Welfare, Sara Funaro, il Comune stanzia 764.000 euro, risorse arrivate dal governo.
Con l’emergenza Covid in corso, l’obiettivo dell’operazione è quello di promuovere e sostenere spostamenti in sicurezza su taxi e mezzi a noleggio con conducente, con buoni validi fino al 30 giugno. Entro marzo, quindi, sarà pubblicato nella rete civica un link a cui gli interessati e gli aventi diritto potranno candidarsi per i voucher (con autocertificazione online). E coloro che ne potranno beneficiare saranno avvertiti così da poter ritirare il carnet (con Palazzo Vecchio che controllerà successivamente, anche a campione).

Leggi: Redattore Sociale, 24/02/2021


martedì 23 febbraio 2021
Rinnovata l’intesa tra Asl Viterbo e Auser Tuscia per il benessere di anziani affetti da demenze

Grazie alla sinergia, consolidata ormai da anni, in data 17 febbraio 2021, la Asl di Viterbo (nella persona del Direttore Generale Daniela Donetti) e l’Auser Tuscia (nella persona della presidente Giovanna Cavarocchi) hanno firmato un protocollo di collaborazione il cui fine è la promozione del miglioramento del benessere e delle condizioni di vita delle persone affette da demenza e dei loro care givers.
L’accordo del protocollo, di durata triennale rinnovabile, prevede
• che Auser Tuscia si impegni a organizzare e svolgere incontri settimanali coordinati da una terapista occupazionale che, fino al perdurare dell’emergenza Covid-19, si svolgeranno a distanza e le famiglie dei malati potranno essere sostenute dai volontari nella gestione degli incontri e nell’uso dei dispositivi.
• che la ASL che si impegni a promuovere l’informazione anche attraverso i Medici di Medicina Generale e a fornire (laddove possibile) spazi al fine di costruire una rete sociale che abbia il duplice scopo di alleggerire il peso gravante sul care giver e offrire personale qualificato al malato bisognoso di assistenza.

Leggi: Tuscia Up, 23/02/2021


IN AGENDA:

Giovedì 4 marzo alle ore 17.30, sulla pagina Facebook Cgil La Spezia, si terrà il webinar “Energia, ambiente, lavoro. La transizione energetica come opportunità”.

E’ il terzo appuntamento del progetto “Un nuovo modello di sviluppo inclusivo e sostenibile”, un percorso di studio, analisi ed elaborazione progettuale realizzato dalla Cgil spezzina in collaborazione con Fondazione di Vittorio, Auser, Federconsumatori e Sunia.
“Tratteremo il tema della dismissione della centrale a carbone spezzina e degli investimenti che riteniamo opportuno attivare nel settore delle rinnovabili, per il futuro ambientale e occupazionale della nostra città”, dice Lara Ghiglione, segretario generale della Cgil spezzina. “Crediamo, come negli altri webinar, di avere messo assieme personalità di primo piano del settore energetico, dell’ambiente, dell’industria e delle istituzioni, per offrire un ambito di discussione articolato e di alto profilo”.
Il webinar Energia, ambiente e lavoro avrà come ospiti: Giorgio Graditi, direttore dipartimento tecnologie energetiche e fonti rinnovabili Enea; Maria Grazia Midulla, Responsabile clima ed energia Wwf; Paolo Bertetti, responsabile area ricerca e sviluppo San Lorenzo; Francesco Del Pizzo, Terna, responsabile strategie di sviluppo rete e dispacciamento; Francesco Pilo, head of power strategy & regulation per Saras SpA; Marilisa Partipilo, responsabile affari istituzionali area nord di Enel; Andrea Benveduti, assessore sviluppo economico, industria, ricerca ed innovazione tecnologica, energia, Regione Liguria.

Leggi: Msn


Comune di Ginosa – 5 Marzo 2021 ore 11.00 – “Contesto dell’abitare ed Alzheimer – Come migliorare la qualità della vita delle persone con demenza e caregiver’’


E’ il titolo del webinar organizzato dall’Ambito Territoriale TA/1
L’evento sarà trasmesso in diretta sulla pagina facebook “Comune di Ginosa” ed è aperto al pubblico, che potrà intervenire previa prenotazione inviando una mail all’indirizzo staff@comune.ginosa.ta.it entro le ore 12,00 del 4 marzo

Leggi: Comune di Ginosa


8.3.2021 – Il futuro delle Rsa in Lombardia – Convegno

Organizzazione: Cooperativa La Meridiana
Luogo: Convegno online
Per saperne di più:
https://cooplameridiana.it/il-futur …
Presentazione della ricerca promossa dalla Cooperativa La Meridiana in collaborazione con L’Università Cattolica di Milano e alcune Rsa del territorio

Leggi: Redattore Sociale


Italia Longeva – Virtual workshop – 10 marzo 2021, ore 16.00 – 18.30

La misurazione dell’aderenza nella governance della Long-Term Care: key player a confronto
Gli anziani fragili e multimorbidi sono in continuo aumento. Nell’ottica di realizzare una presa in carico di questi pazienti che sia efficiente, efficace ma anche sostenibile, Italia Longeva, nell’ambito del percorso di approfondimento sulla Long-Term Care, ha voluto affrontare e approfondire il tema della gestione dell’aderenza terapeutica, la cui urgenza viene peraltro oggi fortemente amplificata dalla pandemia.
Al fine di avanzare una possibile soluzione concreta, Italia Longeva ha elaborato un indicatore sintetico, facilmente implementabile nella popolazione italiana, che possa costituire la base per una strategia standardizzata di misurazione dell’aderenza alle terapie a livello regionale. Tutto questo, partendo dall’assunto che solo misurando l’aderenza è ipotizzabile ricomprenderla nell’ambito del Nuovo Sistema di Garanzia e quindi inserirne la promozione fra le priorità̀ regionali e farne un obiettivo strategico di sanità pubblica.

Leggi: Italia Longeva


IN EVIDENZA:

Lettera a aperta a Mario Draghi. “Perché la UE continua ad opporsi alla liberalizzazione delle licenze per il vaccino Covid?”

Pubblicata oggi sul quotidiano Avvenire, la lettera sottolinea come la proposta avanzata in sede di Organizzazione mondiale del commercio da Sudafrica e India sia perfettamente legale ai sensi della Convenzione di Marrakesh e gode di un crescente consenso, man mano che si avvicina il termine per la decisione finale al Consiglio generale, il 1 e 2 marzo
Gentile presidente Mario Draghi,
esattamente un anno fa, a Codogno, la dottoressa Anna Malora decideva di assumersi la responsabilità di forzare i protocolli medici e fare il test diagnostico a Mattia Maestri, intercettando così per la prima volta la presenza del virus Sars-CoV-2 in Italia.
Di lì a poche settimane, la Lombardia sarebbe divenuta una delle aree clinicamente più colpite nella storia di Covid-19, e il nostro Paese l’epicentro del virus a livello mondiale.
In tempi di pandemia occorre sempre sforzarsi di prevedere cosa possa succedere in futuro in rapporto con il peggior scenario possibile. Solo in questo modo è realistico avere un minimo di preparazione per affrontare i problemi.
In Europa stiamo sperimentando i ritardi che non ci permettono di effettuare con tempestività l’utilizzo dei vaccini per realizzare l’immunità di popolazione perché non abbiamo produzioni autonome e dipendiamo da sorgenti estere che hanno interessi nazionalistici ed economici che non possiamo controllare.
Una condizione che molte popolazioni del Sud del mondo conoscono fin troppo bene. Ci troviamo evidentemente di fronte a una congiuntura senza precedenti.

Leggi: Quotidiano Sanità


Studiare la Fragilità degli anziani

La fragilità è un concetto complesso ma non sfuggente. Studiarne a fondo le dimensioni costitutive, attraverso metodi rigorosi, può consentire di individuare e isolare i fattori di rischio modificabili su cui intervenire precocemente. Di Antonio Guaita, Annalisa Davin (Fondazione Golgi Cenci, Abbiategrasso, MI)
La dea Eos, sorella del sole e della luna, conosciuta anche come Aurora, si innamorò di un mortale, Titono. Gli dei contrastarono questa unione, ma poi l’amore vinse ed Eos poté celebrare le nozze con Titono. Come regalo di nozze Eos chiese per lui l’immortalità e gli dei gliela concessero. Ma poi il tempo passò e mentre la dea Eos rimaneva giovane e bella, Titono invecchiò sempre di più, perse forza e bellezza diventando sempre più fragile.
La dea, infatti, aveva chiesto l’immortalità ma si era dimenticata di chiedere anche l’eterna giovinezza. Così la vecchiaia indebolì talmente tutte le funzioni di Titono, che questi desiderava solo morire. Allora la Dea lo trasformò in un insetto, una cicala, l’insetto dalla pelle secca che non può smettere di vibrare all’alba il suo lamento disperato.
La fragilità nell’età anziana
Vecchiaia e fragilità sono da sempre associati. La parola fragilità indica una condizione di debolezza, infatti deriva dall’espressione latina “frangere”, che significa rompere o rompersi. Ma il contenuto della parola “fragilità” può essere molto ampio, determinato da molti aspetti storici e culturali, per cui, per poter studiare o almeno descrivere la fragilità occorre una definizione che, come tutte le misure, non può non essere sia convenzionale che reale.

Leggi: I Luoghi della Cura


Oltre i brevetti per sconfiggere il Covid

Siamo in una situazione di sostanziale monopolio. “Big pharma investe solo in ciò che le conviene, è necessario un intervento pubblico”, spiega l’economista Ugo Pagano: “Se un’azienda detentrice si rifiutasse di condividere le licenze, potrebbe essere perseguita per abuso di posizione dominante”
“Serve una produzione straordinaria per rispondere alla domanda mondiale di vaccini. Perché la pandemia cambia le regole, e se un’azienda detentrice del brevetto si rifiutasse, potrebbe addirittura essere perseguita per abuso di posizione dominante”. È l’opinione espressa recentemente sulla produzione di sieri anti-covid da due economisti italiani: Antonio Nicita e Ugo Pagano.
“Di fronte a una carenza di vaccini a livello globale, c’è da chiedersi quali siano le cause – dice a Collettiva Pagano, docente di politica economica all’Università di Siena, dove è anche direttore del dottorato in economia e presidente della Santa Chiara Graduate School -. Oltre alle cause più scontate, come il tempo minimo necessario alla produzione, ci sono infatti anche motivi legati al sistema produttivo e alle istituzioni. Innanzitutto c’è un problema di segretezza nell’elaborazione del farmaco, che oggi ci mette in una situazione di sostanziale monopolio brevettuale, rafforzato dalla regolamentazione vigente. Questo implica che chi prima arriva alla formulazione e ai test positivi sul siero, in qualche modo blocca tutti gli altri.
Un’azienda che volesse mettere a disposizione pezzi di filiera per collaborare alla produzione di vaccini e anticorpi monoclonali cosa dovrebbe fare?
Oggi le aziende che hanno dei brevetti stanno guadagnando moltissimo, anche grazie ai fondi pubblici che sono stati erogati per per produrli. Facendo sperimentazione per primi, hanno però bloccato lo sviluppo dei prodotti degli altri. E ora godono, in Europa e negli Stati Uniti, di una situazione di sostanziale monopolio.

Leggi: Collettiva


Le competenze etiche nel lavoro di cura

Le professioni d’aiuto nell’azione di presa in carico si trovano sovente di fronte al decadimento psicofisico, alla sofferenza fisica, psichica, alla terminalità, a scelte che chiamano in causa valori e principi che assumono una particolare declinazione nel contesto delle cure palliative. Il tema è affrontato in questo articolo tratto dal volume “Accompagnare alle frontiere della vita – Lavoro di cura, cure palliative, Death Education” di Ugo Albano e Nicola Martinelli.
Gli atteggiamenti professionali
A partire dai valori e dai principi, e in particolare, dal concetto che l’uomo è un valore in quanto dotato di infinite potenzialità, capace di libertà, autonomia, in grado di compiere delle scelte consapevoli e creative, di prendersi cura degli altri, di assumere responsabilità, in grado di dominare le leggi della natura, si sviluppano gli atteggiamenti professionali (Dizionario di servizio sociale, 2007). Si definisce atteggiamento professionale quel durevole sistema di valutazioni, di sentimenti e di emozioni e di tendenze all’azione nei confronti di oggetti sociali (Dal Pra Ponticelli, 1987). Gli atteggiamenti professionali sono quindi l’insieme dei “comportamenti ideali” che le professioni d’aiuto dovrebbero assumere nella relazione con l’utente.

Leggi: I Luoghi della Cura


Ai caregiver meno mance e più servizi

Il travagliato iter del Fondo Nazionale per i caregiver
Tira brutti scherzi il cosiddetto “universalismo selettivo” se diventa molto selettivo, al punto da toccare una discutibile arbitrarietà. È il caso del Fondo nazionale per i caregiver.
Chi sono i caregiver familiari? Sono coloro che si prendono cura, aiutano, assistono un parente fragile: un anziano non autosufficiente, una persona con disabilità, un malato cronico, un soggetto con problemi di dipendenza. Secondo Istat in Italia i caregiver familiari sono oltre sette milioni, in maggioranza donne comprese tra i 45 e i 64 anni d’età, con un livello di impegno evidentemente molto diverso: per questo si parla della figura di “caregiver primario”, ossia di chi si occupa quasi quotidianamente del familiare. In questo caso il numero di persone interessate si dimezza.
Ebbene, la legge di bilancio del 2018 ha istituito un Fondo a favore di questa figura con 20 milioni annui per quello e i successivi due anni. Questi fondi, in mancanza di una norma che ne regolasse l’uso, sono rimasti in questi anni in un cassetto.
Intanto alcune Regioni si sono dotate di una legge sui caregiver che ne riconosce presenza e funzioni: Emilia-Romagna, che ha fatto da apripista, Campania e Abruzzo, mentre, come di seguito descritto, in Lombardia è stata promossa, con successo, una campagna di raccolta firme volta alla presentazione di una Legge di iniziativa popolare.

Leggi: Welforum


Per essere efficace il Recovery plan deve ripartire dalle nostre città

Uno dei problemi che pareva avere il Recovery plan italiano nella versione Conte II era la mancanza di un’anima, di una visione prospettica nuova. Dopo l’indiscutibile successo del premier nel trattare a Bruxelles e ottenere l’imponente cifra, sembra che non ci sia stata la capacità o il coraggio di andare oltre i progetti già nei cassetti dei ministeri. Nessuno sentiva tale collage come proprio e nessuno lo ha difeso. Proviamo dunque a proporre al governo Draghi un angolo di visuale nuovo, un punto di partenza certamente non omnicomprensivo ma diverso dalla solita lista della spesa.
Il tema è: convivere nella città. Un tema trasversale Dal 2009 la popolazione urbana mondiale è superiore a quella rurale: la città è il luogo dove tutto si concentra e tutto avviene, il luogo di ogni sfida. Le nostre città sono molto cambiate: policentriche o senza centro, grandi periferie, enormi zone suburbane, mangiano l’entroterra senza arricchirlo. In Italia il tema della città e dell’urbanizzazione si connette con quello delle periferie e delle zone interne abbandonate, dei borghi e delle pedemontane, dello spopolamento e dell’inverno demografico. Proporre tale tema è
trasversale: si collega anche a sanità territoriale, welfare, domiciliarità, digitalizzazione, scuola/educazione/ricerca, movimento/trasporti, pmi e distretti, turismo ecc. In altre parole si può partire dall’habitat cittadino per parlare di tutto. Olivier Mongin, studioso dei fenomeni sociali e urbani, parla della città contemporanea come «città dei flussi»: flussi che travolgono i luoghi stessi e li cambiano. Se la globalizzazione è una rete in continuo movimento, le città sono i nodi, le intersezioni per cui transita.

Leggi: Inu


SEGNALAZIONI:

Maggiorazione ANF per familiari inabili a carico

In considerazione delle richieste di chiarimenti pervenute, l’Inps fornisce precisazioni in merito all’accertamento e alla revisione dell’inabilità, ai fini del riconoscimento della maggiorazione dell’Assegno per il Nucleo Familiare (ANF), in favore delle persone inabili a carico del richiedente la prestazione.
Con il messaggio n. 754 del 22 febbraio, l’Inps sottolinea che la domanda di riconoscimento della maggiorazione degli importi ANF, in favore del lavoratore richiedente, con a carico un familiare inabile al lavoro (se maggiorenne), per il quale è in corso l’iter di accertamento sanitario, in presenza degli altri requisiti normativamente previsti, sarà accolta provvisoriamente in attesa della conclusione dell’iter sanitario di revisione.
Qualora l’esito della procedura confermi l’assoluta e permanente impossibilità di dedicarsi a un proficuo lavoro ovvero, se minorenne, che abbia difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie della sua età, in presenza degli altri requisiti normativamente previsti, la domanda sarà accolta con decorrenza dalla data di presentazione della relativa istanza. Viceversa, se dalla revisione non risulti confermato lo stato di inabilità del familiare a carico, l’Inps procederà alla reiezione della domanda di autorizzazione ANF per la maggiorazione dei livelli dalla data dell’accertamento sanitario.
Il chiarimento si è reso necessario per il dilatarsi dei tempi di attesa derivanti dalla sospensione delle visite per l’accertamento sanitario degli stati di invalidità e disabilità, determinata dall’emergenza COVID-19. Nello stesso messaggio, l’Inps invita le proprie strutture territoriali a riesaminare, alla luce di tali chiarimenti, i provvedimenti già adottati e le istanze già pervenute e non ancora definite, annunciando la pubblicazione di un successivo messaggio operativo.
Scopri di più guardando il video

Leggi: Inca


 

 

 

 

 

 

 

 

La Rete “Per un nuovo welfare” a Draghi: 10 punti per costruire un welfare di comunità e per i giovani

Leggi: Auser


Tutto quello che c’è da sapere sui vaccini, in pillole

Come funzionano i vaccini anti-covid? Sono sicuri ed efficaci rispetto alle nuove varianti del coronavirus?Sono le domande che ci poniamo quotidianamente. Risponde in pillole Michele Conversano, esperto di sanità pubblica e presidente dell’Alleanza per l’invecchiamento attivo HappyAgeing.
Nella prima pillola video realizzata dallo Spi Cgil, a cui faranno seguito altre puntate, il dottor Michele Conversano parla dei meccanismi di funzionamento dei vaccini attualmente approvati e di quelli in via di approvazione e dei loro livelli di efficacia.
«Il funzionamento dei vaccini Pfizer-BionTech e Moderna – spiega Conversano – è molto simile ed è basato sull’uso innovativo dell’Rna messaggero (mRna). Si tratta di una molecola che, una volta iniettata nel nostro organismo, “insegna” alle cellule a formare e riconoscere la proteina Spike, presente sulla superficie del coronavirus. In questo modo il nostro sistema immunitario è in grado di identificare la presenza del virus come estranea e di produrre anticorpi in grado di distruggerlo».

Leggi: Liberetà


NEWS:

lunedì 22 febbraio 2021
Il record: i pensionati italiani i più tassati in Europa

I pensionati italiani sono tra i più tassati in Europa: 30 per cento in più degli altri Paesi. Su un assegno da 1.500 euro da noi si pagano 600 euro di tasse, in Germania 60. Nella generalità dei Paesi europei i redditi da pensione vengono colpiti con aliquote progressive e viene riconosciuta una detrazione d’imposta in cifra fissa o variabile. Nel complesso i redditi da lavoro dipendente, pensione e lavoro autonomo rappresentano l’87,95% dei redditi Irpef. L’Irpef continua a gravare principalmente sui redditi da lavoro dipendente e da pensione: in 15 anni il contributo di tali redditi sul totale è cresciuto di oltre 4 punti percentuali passando dal 79,66 del 2003 all’83,75% del 2018, mentre per contro è calato l’apporto dei redditi da patrimonio (immobiliare e mobiliare) e d’impresa.
L’ultimo rapporto dell’associazione Lef, Legalità ed equità, mette a confronto anche l’andamento dell’imposta versata in rapporto al reddito per i diversi soggetti. Dall’analisi emerge che per i redditi da lavoro e pensione l’imposta registra un incremento percentuale maggiore della crescita del reddito.

Leggi: Collettiva, 22/02/2021


lunedì 22 febbraio 2021
Video scheda – Il sistema previdenziale italiano attraverso i numeri: i pensionati, il valore medio delle pensioni, il rapporto tra uomini e donne che continua a essere squilibrato. L’importanza di una pensione di garanzia per i giovani che oggi svolgono lavori discontinui e precari

Apri: Collettiva, 22/02/2021


sabato 20 febbraio 2021
Blocco degli sfratti confermato. Apprezzamento di SUNIA, SICET, UNIAT e Unione Inquilini

Nessuna modifica sugli sfratti sul decreto Milleproroghe, ora però chiediamo contributi per i proprietari e politiche abitative strutturali.
Siamo soddisfatti di come il Governo abbia con responsabilità reagito alla nostra mobilitazione unitaria, risulta infatti impossibile in piena pandemia procedere con le esecuzioni degli sfratti.
Abbiamo perso troppo tempo, per questo chiediamo di procedere con i dovuti ristori ai proprietari e di strutturare da subito, anche attraverso le risorse del recovery plan, politiche abitative per aumentare la disponibilità di alloggi pubblici.
Siamo riusciti a sventare il pericolo di annullare un provvedimento giusto e indispensabile in una situazione di difficoltà economica sanitaria e sociale, per questo ora attendiamo l’o.d.g. annunciato dal Ministro Federico D’Inca per il quale manifestiamo la nostra piena disponibilità a lavorare da subito per trovare delle misure adeguate, politiche del governo sugli sfratti nel garantire l’interesse reciproco delle parti.

Leggi: Sunia, 20/02/2021


venerdì 19 febbraio 2021
“La casa come luogo di cura”: il racconto (e le richieste) di chi la vive ogni giorno

Nel suo discorso al Senato, il neo premier ha fatto riferimento, tra l’altro, al ruolo dell’assistenza domiciliare integrata nella riforma sanitaria, durante la pandemia e non solo. Un’esperienza vissuta, spesso con grandi difficoltà, dalle persone gravemente disabili. “La casa può diventare prigione, se l’assistente non è adeguato o cambia ogni giorno”
“È questa la strada per rendere realmente esigibili i Livelli essenziali di assistenza e affidare agli ospedali le esigenze sanitarie acute, post acute e riabilitative. La ‘casa come principale luogo di cura’ è oggi possibile con la telemedicina, con l’assistenza domiciliare integrata”: è questo uno dei passaggi fondamentali della riforma sanitaria illustrata ieri dal nuovo premier Draghi nel suo discorso al Senato. Il riferimento era innanzitutto, ma non esclusivamente, all’emergenza pandemica, che ha svelato l’insufficienza del sistema ospedaliero nell’accogliere e farsi carico di tanti pazienti. Ma quel trinomio, “assistenza domiciliare integrata”, in breve Adi, è già realtà per chi ha in casa una patologia cronica, una disabilità grave, in altre parole una non autosufficienza. Un’esperienza tutt’altro che facile, un servizio tutt’altro che funzionante, una risorsa oggi tutt’altro che capace di sostenere efficacemente le persone che in quella casa vivono e “curano”,

Leggi: Redattore Sociale, 19/02/2021


DALLE REGIONI:

martedì 23 febbraio 2021
Calabria, finalmente il piano sociale: che ruolo avrà il terzo settore?

Dopo anni di vuoto la regione si allinea al resto d’Italia approvando uno strumento fondamentale per il welfare locale. Nell’intervista al portavoce del Forum provinciale di Crotone tutti i retroscena e le sfide che il non profit insieme ai Csv dovranno affrontare in vista dell’attuazione
La regione Calabria, con più di 20 anni di ritardo rispetto al resto d’Italia, ha emanato il suo Piano sociale con il recente intervento dell’assessore al ramo Gallo. Si tratta di uno strumento a dir poco fondamentale per il sistema del welfare regionale, eppure ancora oggi mancano conferme definitive rispetto alla sua piena operatività.
Il Csv Calabria Centro (nato di recente dalla fusione dei Csv di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia), nei giorni scorsi era intervenuto proprio su questa mancata operatività, raccomandando una “piena attuazione dei contenuti del documento programmatico regionale che riconosce il ruolo del terzo settore”.

Leggi: Redattore Sociale, 23/02/2021


lunedì 22 febbraio 2021
Welfare di comunità, giovani, cittadinanza: i 10 punti del manifesto della società civile

Proposte concrete per il Piano nazionale di ripresa e resilienza e nella transizione ecologica: il contributo della Rete “Per un Nuovo Welfare”. “La società civile sia ascoltata e non relegata alla semplice funzione di manodopera delle istanze sociali del Paese”
Dieci punti, che raccolgono una serie di proposte concrete da inserire nel Piano nazionale di ripresa e resilienza e nella transizione ecologica, su welfare di prossimità, politiche giovanili e diritti di cittadinanza. E’ il Manifesto di “Per un Nuovo Welfare” , contributo, sottoposto con una lettera aperta al Presidente del Consiglio Mario Draghi, ai ministri Andrea Orlando, Roberto Speranza, Marta Cartabia, Patrizio Bianchi, Mara Carfagna, alle Commissioni Affari Sociali e Affari Costituzionali di Camera e Senato, dalla Rete “Per un nuovo Welfare”, che raccoglie le oltre cento associazioni e enti che hanno sottoscritto il 17 aprile 2020 l’Appello della Società Civile per la Ricostruzione di un Welfare a misura di tutte le persone e dei territori.

Leggi: Redattore Sociale, 22/02/2021


lunedì 22 febbraio 2021
Casa, Comune di Roma: Si facilitano le disdette ai sindacati per gli inquilini ERP ma nessuna risposta ai cittadini in disagio ed emergenza abitativa

Dichiarazioni dei segretari di Sunia, Sicet, Uniat aps, Unione Inquilini, Feder.casa e Sai Cisal di Roma
Una agonizzante amministrazione comunale gioca la più banale carta elettorale sferrando un attacco contro i sindacati degli inquilini, più attraverso le dichiarazioni di Federica Angeli che non attraverso il finto provvedimento della assessora alle politiche abitative Vivarelli, per la revoca delle deleghe sindacali degli inquilini delle case popolari.
Il provvedimento dell’assessora è finto nei suoi presupposti, le deleghe ai sindacati sono ovviamente volontarie, sottoscritte esclusivamente da chi sceglie autonomamente di farsi rappresentare, da sempre possono essere disdettate in qualunque momento e soprattutto consentite soltanto a chi in possesso di regolare assegnazione e non a chi ha occupato abusivamente un alloggio popolare, pertanto ben venga anche una facilitazione da parte del Comune sulle modalità con cui i cittadini (in questo caso gli inquilini delle case popolari) possano comunicare con loro.

Leggi: Sunia, 22/02/2021


lunedì 22 febbraio 2021
Casa, dalla Regione Lombardia 9 milioni per il recupero di alloggi

Ammontano a oltre 9 milioni le risorse messe in campo da Regione Lombardia e dal ministero per le Infrastrutture per il recupero e la riqualificazione del patrimonio abitativo esistente. È quanto prevede la delibera approvata dalla giunta regionale su proposta dell’assessore alla Casa e Housing sociale, Alessandro Mattinzoli.
Le risorse sono destinate a realizzare lavori di rapida ristrutturazione degli alloggi sfitti. Le opere dovranno essere realizzate entro 60 giorni e potranno beneficiare di un finanziamento regionale fino a un massimo di 15.000 euro ad alloggio. I fondi porteranno alla ristrutturazione di almeno 641 alloggi.
“Nell’ottica della collaborazione istituzionale- spiega l’assessore- riteniamo opportuno ora piu’ che mai individuare quelle realtà che necessitano di recuperare il patrimonio abitativo. Il valore sociale che questo rappresenta è per Regione Lombardia da sempre un obiettivo da perseguire”.

Leggi: Redattore Sociale, 22/02/2021


lunedì 22 febbraio 2021
Chiusa in casa senza aiuto né per i rifiuti né per le cure

Carla Baffigi (Auser) è risultata positiva a bassa carica all’inizio di febbraio: «Già con gravi problemi di cuore, ho chi mi dà una mano, tanti anziani no»
«Chiusa in casa senza aiuto né per i rifiuti né per le cure». Carla Baffigi presidente Auser Verde Argento risultata positiva a bassa carica virale Covid ad inizio febbraio più che preoccupata è arrabbiata: «Già con gravissimi problemi di cuore lasciata sola. Ma ho chi mi è vicino, tanti anziani no». Proprio per cercare di non lasciare solo nessuno, nonostante le restrizioni legate alla pandemia, l’Auser ha continuato ad assicurare assistenza telefonica; appena possibile è stato riaperto l’ufficio di via XX Aprile. «In sicurezza, proprio per garantire i servizi – racconta Carla Baffigi -. In sede il 6 febbraio un volontario non si sentiva bene: la stessa mattina ha fatto il tampone risultando positivo. L’operatore sanitario, tracciando oltre i familiari i contatti più prossimi, ha provveduto a fare il test a chi si trovava in sede oltre a me, a Bono Banchi presidente dell’Auser comprensoriale. Lui negativo e io positiva a bassa carica – aggiunge la presidente Auser – a quanto mi hanno spiegato il virus c’è, ma debole cioè non infettivo se non in rari casi: certo dalla mia mamma di 83 anni non posso andare. Il 15 febbraio ho ripetuto il tampone sempre alla postazione del porto di Piombino.

Leggi: Il Tirreno, 22/02/2021


sabato 20 febbraio 2021
Contrasto alla povertà, a Roma il nuovo servizio di “spesa a domicilio” per le nuove povertà

Il dipartimento Politiche sociali di Roma Capitale ha destinato 750 mila euro per sostenere persone in condizione di fragilità, suddividendo la Città in cinque lotti. Affidato tramite bando il servizio di acquisto e consegna di generi di prima necessità. Coop Ael: “La risposta è nella collaborazione con le reti locali di prossimità”
Spesa “solidale” per le famiglie romane in difficoltà economica e sociale: sta per partire il servizio di “acquisto e consegna a domicilio di generi di prima necessità a persone in condizioni di disagio economico in seguito all’insorgere di nuove povertà”, dettate dalla pandemia e dalla forte emergenza sociale ed economica ad essa collegata. Un servizio a cui il dipartimento Politiche Sociali di Roma Capitale ha destinato 750 mila euro e che coprirà i cinque lotti (tre municipi per ogni lotto) in cui la città è stata appositamente suddivisa.

Leggi: Redattore Sociale, 20/02/2021


venerdì 19 febbraio 2021
Caregiver, a Bologna un milione di euro per supporto, consulenza e orientamento

Orientamento e formazione, ma anche interventi di sollievo in caso di necessità, malattia, quarantena o ferie, supporto psicologico e consulenza relazionale: il Comune di Bologna, in collaborazione con le sigle sindacali, avvia un progetto a sostegno dei caregiver familiari
Il caregiver familiare, secondo la definizione della legge della Regione Emilia-Romagna, è “la persona che volontariamente, in modo gratuito e responsabile, si prende cura di una persona cara consenziente, in condizioni di non autosufficienza”. Un ruolo spesso gravoso, ma molto poco riconosciuto dalle istituzioni: i caregiver, durante la pandemia, sono stati tra coloro che hanno pagato un prezzo più alto. Senza supporti né sostegni – umani e/o economici – sono tante le situazioni sfociate in burn out. Ed è per questo che il Comune di Bologna ha deciso di stanziare un milione di euro: orientamento, formazione, interventi di volontari in caso di assenza, supporto psicologico sono alcune delle misure previste. Pratiche e obiettivi sono condivisi con le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil.

Leggi: Redattore Sociale, 19/02/2021


giovedì 18 febbraio 2021
Casa, in Toscana un tavolo tra sindacati, Regione e prefettura

L’assessora Spinelli: “Siamo pienamente consapevoli che si è aperta una stagione delicatissima sul fronte del disagio abitativo, ma siamo pronti a mettere in campo tutti gli strumenti disponibili per affrontarla”
“Siamo pienamente consapevoli che si è aperta una stagione delicatissima sul fronte del disagio abitativo, ma siamo pronti a mettere in campo tutti gli strumenti disponibili per affrontarla, a partire dal varo di una task force che coinvolga istituzioni e sindacati e che ci permetta di coordinare tutti gli strumenti a disposizione”. Si apre così una dichiarazione dell’assessora regionale alle politiche sociali Serena Spinelli. L’assessora interviene in relazione a un comunicato congiunto di Cgil, Cisl, Uil e dei sindacati degli inquilini, nel quale si esprime una forte preoccupazione per l’emergenza economica e sociale in atto e si chiede alla Regione di varare un tavolo sul tema casa, in particolare per fronteggiare la questione sfratti, a partire dal 1 luglio quando scadrà, verosimilmente la proroga attualmente all’esame del Parlamento.

Leggi: Redattore Sociale, 18/02/2021


martedì 16 febbraio 2021
Dal comune di Ferrara “buoni taxi” per le persone fragili

L’obiettivo è duplice: permettere alle persone fragili di viaggiare in sicurezza e sostenere il mondo dei taxisti. Il sindaco Alan Fabbri commenta la delibera presentata oggi alla Giunta dall’assessore alle Politiche sociali, Cristina Coletti
A Ferrara arrivano i ‘Buoni taxi’, con il duplice obiettivo di “permettere alle persone fragili di viaggiare in sicurezza e di sostenere il mondo dei taxisti, tra i piu’ danneggiati dalle misure restrittive messe in atto, in questi mesi, contro il Covid 19”. Cosi’ il sindaco Alan Fabbri commenta la delibera presentata oggi alla Giunta dall’assessore alle Politiche sociali, Cristina Coletti. Per il primo cittadino, i ‘Buoni taxi’ rappresentano “un aiuto importante che va su un doppio binario”. Da un lato, spiega, “sosteniamo, con un contributo economico fino a 300 euro, i cittadini che hanno esigenza di spostarsi per motivi sanitari, permettendo loro di utilizzare un mezzo alternativo ai mezzi pubblici”. In quest’ottica, “abbiamo scelto di distribuire buoni cartacei per andare incontro alle esigenze degli anziani che hanno meno dimestichezza con la tecnologia”. Dall’altro lato, inoltre, “con questa misura lavoriamo per dare un aiuto alla categoria dei taxisti, fortemente penalizzata fin dall’inizio della pandemia e che va tutelata il piu’ possibile”. Lo scorso marzo, ricorda Fabbri, “siamo riusciti ad assegnare 500 euro a fondo perduto attraverso il bando a supporto delle categorie colpite dal lockdown, ora li coinvolgiamo in una rete di azioni positive e di prevenzione, destinando alla loro categoria oltre 234.000 euro”.

Leggi: Redattore Sociale, 16/02/2021


IN AGENDA:

Campania. Abitare il futuro rigenerando il presente – Dalla qualità dell’abitare al superbonus 110%

Webinar del 24 febbraio 2021. Inizio ore 15 con collegamento aperto a tutti su pagina FB CGIL Campania

Leggi: Sunia


8.3.2021 – Il futuro delle Rsa in Lombardia – Convegno

Organizzazione: Cooperativa La Meridiana
Luogo: Convegno online
Per saperne di più:
https://cooplameridiana.it/il-futur …
Presentazione della ricerca promossa dalla Cooperativa La Meridiana in collaborazione con L’Università Cattolica di Milano e alcune Rsa del territorio

Leggi: Redattore Sociale


IN EVIDENZA:

Infermiere di comunità: case manager o community manager?

A partire dal 1° gennaio 2021, le aziende e gli enti del Servizio Sanitario Nazionale possono reclutare 9.600 infermieri di famiglia e comunità, con uno stanziamento di 25 milioni di euro. Una funzione di regia di cui si sente terribilmente necessità, al di là del fatto che sia svolta da un infermiere o da un’altra figura professionale. Costa: «Dobbiamo rendere questa funzione di regia un diritto, oggi non lo è. »
Il Patto per la Salute 2019/21 ha previsto che accanto ai medici di medicina generale, ai pediatri di libera scelta, agli specialisti ambulatoriali e ai farmacisti sui territori arrivi «l’assistenza infermieristica di famiglia e comunità, per garantire la completa presa in carico integrata delle persone». In piena pandemia il Decreto Rilancio (legge 77/2020) ha dato il via libera alle assunzioni: a decorrere dal 1° gennaio 2021, le aziende e gli enti del Servizio Sanitario Nazionale possono procedere al reclutamento di 9.600 infermieri di famiglia e comunità, «in numero non superiore ad 8 unità ogni 50.000 abitanti», ossia uno ogni 6.250 abitanti. Molti e immediati i distiguo: non si tratta di un professionista prestazionale, non è da confondere con l’infermiere delle cure domiciliari, non interviene a seguito di una prescrizione medica… L’infermiere di famiglia e di comunità vuole invece essere una figura innovativa, nella direzione del welfare generativo di comunità. Un’utopia, visto che gli infermieri già mancano di loro? Se no, a quali condizioni? Lo abbiamo chiesto a Giuseppe Costa, professore di Igiene presso l’Università di Torino, esperto di disuguaglianze di salute e di valutazione di impatto delle politiche sanitarie e non sanitarie sulla salute, coordinatore del Master in infermieristica di famiglia e di comunità dell’Università di Torino.

Leggi: Vita


Il social work con le persone non autosufficienti: riflessioni a partire da una ricerca in Lombardia

L’assistente sociale svolge una funzione di intermediazione socio-assistenziale: si occupa di individuare le prestazioni necessarie, di aiutare le persone a decidere cosa fare, di organizzare concretamente il tutto. La sua posizione è quella di chi si trova a lavorare non solo tra i cittadini e il proprio Ente, ma anche tra i cittadini e altri enti, servizi, organizzazioni e, spesso, tra i cittadini e le comunità locali.
di Francesca Corradini, Giulia Avancini, Maria Luisa Raineri (Centro di Ricerca Relational Social Work, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano)
Prevenzione dei maltrattamenti e promozione della bientraitance ai tempi del Covid
Secondo uno degli ultimi studi disponibili (Facchini, 2010), circa un quarto degli assistenti sociali italiani si occupa di persone anziane, e il 6% si occupa di disabilità: l’area della non autosufficienza impiega quindi circa un terzo del totale degli assistenti sociali. Questa figura professionale rappresenta un nodo centrale nel multiforme sistema di welfare italiano (Burgalassi, 2012), collocandosi al crocevia tra la domanda di interventi e prestazioni proveniente dai cittadini e l’offerta assistenziale degli Enti e dei Servizi.
La presenza del servizio sociale professionale è prevista dalla Legge 328/2000 tra i livelli essenziali dell’assistenza, proprio perché questi professionisti sono chiamati a decodificare le differenti situazioni e a far pervenire ai singoli individui o nuclei familiari, nella maniera più flessibile e personalizzata possibile, le molteplici provvidenze previste dal sistema assistenziale. Per far questo è necessario l’esercizio di una elevata discrezionalità professionale, pur da esercitarsi all’interno delle previsioni normative e dei regolamenti istituzionali (Raineri e Corradini, 2019).

Leggi: I Luoghi della Cura


Co-progettazione, co-programmazione e strumenti collaborativi: i materiali del seminario del 17 febbraio 2021

Si è tenuto online il 17 febbraio il seminario “Co-progettazione, co-programmazione e strumenti collaborativi in un anno di grandi cambiamenti”, organizzato con IRS, Lega Coop Lazio, CSV Lazio e con la partecipazione dell’Assessorato alle Politiche sociali, welfare ed enti locali della Regione Lazio. Durante l’incontro, al quale hanno partecipato oltre mille persone, sono stati presentati i nuovi strumenti di collaborazione tra ente pubblico e terzo settore, e alcune esperienze significative. Qui il programma dell’incontro e il video della mattinata.
Di seguito le slide presentate dai relatori:
I rapporti tra P.A. e ETS sono plurimi e di partnerships, Alceste Santuari
Collaborare si può. Come farlo in modo autentico, Gianfranco Marocchi
Housing sociale Leoncavallo, Francesca Di Pietro
Un’esperienza di coprogettazione: interventi integrati per cittadini di paese terzi, Mascia Marchetti
Co-progettazione e co-costruzione di 5 gruppi appartamento «Dopo di Noi», Paola De Riù
Fare sistema: è utile e fa star bene!, Anna Abburrà

Leggi: Welforum


Idee chiare, fermezza e determinazione, per cambiare i servizi sociosanitari

«Occorre condividere un nuovo approccio che riporti tutte le espressioni del nostro welfare, e soprattutto di un welfare territoriale “non più zoppo”, ad una dimensione di sostegno integrato al bene-essere delle Persone. In questo quadro, come spesso è accaduto, il mondo delle disabilità potrebbe svolgere il ruolo di apripista, ma per riconfigurare il sistema dei servizi sociosanitari a partire dai diritti sociali della persona e della sua famiglia, servono idee chiare, fermezza e determinazione»: lo scrive Fausto Giancaterina in questo suo approfondimento, vera e propria proposta operativa
“Ho l’impressione che l’incremento crescente del nostro comunicare attraverso i social media (e più in generale attraverso internet) ci stia piano piano trascinando verso una forma di “pensiero corto”, con conseguente pericolo di elaborare “visioni corte”, anche quando si tratti di affrontare le complessità della nostra vita sociale e del nostro welfare, in particolare del welfare territoriale riguardante i sistemi organizzativi della sanità e del sociale, sempre più inadeguati a garantire il diritto alla salute.
Contrastare un tale pericolo è, a mio avviso, importante e significa impegnarsi ad elaborare segnali di un pensiero forte e lungimirante, capace di argomentare buone proposte per governare quella complessità ed elaborare una buona politica, attenta all’interesse generale e a difesa dell’universalità della sanità pubblica e della centralità dei servizi territoriali, presìdi preziosi di prevenzione e di protezione sociale.

Leggi: Superando


SEGNALAZIONI:

Invalidità: Pensione di vecchiaia anticipata

Grazie all’Inca di Alessandria, la Corte d’Appello di Torino riconosce il diritto di una lavoratrice disabile all’80% di andare in pensione di vecchiaia anticipata.
La pensione di vecchiaia anticipata deve essere riconosciuta ai lavoratori invalidi civili con una disabilità pari almeno all’80%, a prescindere dalla tipologia del lavoro svolto. E’ quanto ha stabilito la Corte d’Appello di Torino (sentenza n. 467/2020), in una causa patrocinata dai legali di Inca Cgil di Alessandria, condannando l’Inps “a costituire e liquidare in favore di una lavoratrice disabile la pensione di vecchiaia anticipata con decorrenza dalla data della domanda amministrativa e a pagarle i ratei maturati, oltre agli interessi legali dal dovuto al saldo”.
Il nodo del contendere, già oggetto di altre cause analoghe, attiene all’individuazione del tipo di invalidità a cui fare riferimento per stabilire la sussistenza del requisito sanitario, necessario per il riconoscimento della deroga rispetto ai limiti di età per la pensione di vecchiaia, che sono stati progressivamente elevati dal D.lgs n. 503/1992 (dal primo gennaio 2000, 65 anni di età per gli uomini e 60 anni delle donne, mentre prima del nuovo regime, il limite anagrafico era rispettivamente 60 e 55).

Leggi: Inca


Pensioni: Pagamento anticipato fino a maggio

Considerato il perdurare dell’emergenza sanitaria e per evitare assembramenti, il pagamento in contanti delle pensioni alle poste sarà anticipato fino a maggio. Per quanto riguarda il rateo di febbraio, si comincerà il 23 febbraio, seguendo l’ordine alfabetico del proprio cognome. A comunicarlo è l’Inps.
Per chi ha scelto l’accredito la data di disponibilità dell’assegno è per tutti la stessa (bisogna essere titolare di Libretto di Risparmio, Conto BancoPosta o Postepay Evolution), mentre chi ha una carta Postamat, Carta Libretto o Postepay Evolution può prelevare nello stesso giorno la pensione da uno dei 7mila ATM Postamat dislocati su tutto il territorio nazionale.
Infine, chi si reca allo sportello per il ritiro in contanti deve seguire il seguente calendario in base al cognome del titolare della pensione:
dalla A alla B martedì 23 febbraio;
dalla C alla D mercoledì 24 febbraio;
dalla E alla K giovedì 25 febbraio;
dalla L alla O venerdì 26 febbraio;
dalla P alla R sabato mattina 27 febbraio;
dalla S alla Z lunedì 1° marzo.
Gli over 75, che non hanno già delegato qualcuno al ritiro, possono farne richiesta ai Carabinieri, che poi porteranno la pensione a casa dell’interessato.
La data valuta resta comunque quella del primo giorno bancabile del mese, che è anche il giorno di accredito per chi riceve il trattamento su conto bancario.
Leggi: Inca


 

 

 

NEWS:

lunedì 15 febbraio 2021
Blocco sfratti, sindacati inquilini: domani presidio davanti alla prefettura di Milano

I Sindacati degli Inquilini, Sunia, Sicet, Unione Inquilini, Asia, Uniat, Conia a livello Nazionale hanno inviato una lettera ai Gruppi Parlamentari della Camera, ai Presidenti e ai componenti delle Commissioni Affari Istituzionali e Bilancio e Tesoro per chiedere conferma della sospensione degli sfratti al 30 giugno contenuta nel decreto Milleproroghe e hanno inviato una nota ai Presidenti della Conferenza delle Regioni (Bonaccini) e dell’Anci (Decaro) per chiedere un tavolo di confronto per cercare in questi mesi una soluzione alloggiativa alternativa e misure di sostegno a favore di inquilini e proprietari. A sostegno di queste richieste terranno un presidio a Roma, domani martedì 16 alle ore 15 in piazza Montecitorio. Anche a Milano, in concomitanza con l’iniziativa di Roma, il Sunia, Sicet, Unione Inquilini, Uniat, Asia, Conia hanno organizzato un presidio domani martedì 16 febbraio alle ore 15 nelle adiacenze della prefettura. “La sospensione degli sfratti – spiegano i Sindacati degli Inquilini di Milano – introdotta dal Governo nel Decreto Milleproroghe, a seguito della grave situazione economica-sociale derivante dalla emergenza sanitaria è una misura irrinunciabile.

Leggi: Imprese Lavoro, 15/02/2021


domenica 14 febbraio 2021
Non indaga solo la magistratura. Sulle RSA si muovono pure i 5 Stelle

Proposta una Commissione parlamentare d’inchiesta. Tremano i ras della sanità privata e chi doveva vigilare
Dall’inizio della pandemia nelle Rsa italiane si è consumata una strage. Gli anziani, soggetti fragili a cui spesso il Covid ha lasciato ben poche speranze, sono morti come mosche. A migliaia si sono infettati in quelle strutture che sono raddoppiate negli ultimi dieci anni e che sono ormai oltre 4.600.
Gli imprenditori che gestiscono le Residenze sanitarie assistenziali hanno fatto tutto il possibile per evitare tutti quei decessi e le indicazioni date loro dalle autorità impegnate nella gestione della pandemia sono stati giuste? Se lo chiedono i magistrati che, da Nord a Sud, in questi mesi hanno aperto e continuano ad aprire inchieste su un dramma i cui contorni, partendo dal numero esatto delle vittime, non sono ancora definiti.
E per far luce su quello che è stato bollato come uno scandalo anche da Amnesty International, la senatrice pentastellata Barbara Guidolin (M5S), membro anche della Commissione straordinaria per la tutela e promozione diritti umani, insieme a 30 colleghi ha proposto l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta.

Leggi: La Notizia, 14/02/2021


venerdì 12 febbraio 2021
RSA e anziani: un nuovo modello di cura senza cedere all’impressionismo

In attesa del documento conclusivo che la “Commissione Paglia” consegnerà al nuovo ministro della Salute, ecco il commento di alcune fra le principali realtà impegnate nell’assistenza agli anziani al «nuovo modello di cura e di assistenza» tratteggiato dalla Pontificia Accademia per la Vita
Un documento «forte e autorevole», «assolutamente condivisibile nei principi», accolto con «gratitudine» da chi è ogni giorno in prima fila nell’assistenza delle persone anziane. Ma anche con la voglia di marcare qualche distinguo e la preoccupazione per la pervasiva narrazione univoca delle RSA come capro espiatorio perfetto di quel che è accaduto la scorsa primavera, quando la prima terribile ondata del Covid ha colto tutti impreparati. Alla ricerca di quell’equilibrio che lo stesso documento della Pontificia Accademia per la Vita indica come obiettivo, senza «liquidare la questione della cura degli anziani con la ricerca di capri espiatori, di singoli colpevoli» e, di contro, senza che «si alzi un coro in difesa degli ottimi risultati di chi ha evitato il contagio nelle case di cura».

Leggi: Vita, 12/02/2021


mercoledì 10 febbraio 2021
Anziani, ripensare i servizi: “L’isolamento? Quanto di peggio ci possa essere”

Riorganizzare le strutture per gli anziani alla luce dell’emergenza sanitaria. È questo l’obiettivo di una ricerca condotta dall’Università Cattolica per Fnp Cisl Emilia-Romagna: “Puntare su domiciliarità e servizi intermedi e mettere al centro le relazioni”
Qual è stato l’impatto sociale dell’epidemia sulle persone fragili e sui servizi socio-assistenziali? Quali sono le conseguenze del distanziamento e delle misure di protezione sulle persone anziane, sui loro caregiver e sugli operatori delle strutture protette, rivelatesi l’anello debole della catena, deputate alla protezione delle persone accolte e, al contempo, fonte di contagio? Sono queste le domande a cui prova a rispondere l’analisi “Ripensare i servizi per anziani in Emilia-Romagna. L’impatto sociale del Covid-19 sulle strutture protette” commissionato da Fnp Cisl Emilia-Romagna al Centro di ricerca Relational Social Work dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. “L’impatto sanitario sugli ospiti – spiega Loris Cavalletti, segretario generale regionale Fnp Cisl – è, come ben sappiamo, dirompente, ma le conseguenze dell’epidemia vanno oltre i dati, seppur fondamentali, relativi al numero di contagi. I risultati di questa ricerca ci permettono di cominciare a delineare linee di intervento e programmazione che tengano conto del mutato scenario conseguente all’epidemia”.

Leggi: Redattore Sociale, 10/02/2021


mercoledì 10 febbraio 2021
Non autosufficienza. Legacoopsociali: “Ripensare la filiera dei servizi di cura”

Costruire proposte condivise per definire i requisiti essenziali della filiera e iniziare un percorso di sperimentazione a livello nazionale. Ne parla un working paper pubblicato in questi giorni. Vanni: “Prendere in carico i bisogni di una persona vuol dire accompagnarla in un percorso di empowerment”
L’emergenza Covid ha reso ancora più evidente la necessità di tessere una rete di servizi a sostegno della cura delle persone più deboli. Legacoopsociali ha tenuto il laboratorio “Ripensare la filiera integrata dei servizi rivolti a persone non autosufficienti” nei mesi di ottobre e novembre 2020, all’interno del progetto Sent-Social Enterprise. Dagli esiti è nato un working paper pubblicato su Percorsi di Secondo Welfare.
L’obiettivo è stato quello di costruire ipotesi e proposte condivise per definire requisiti essenziali di una filiera integrata di servizi di cura alle persone in condizione di fragilità e iniziare un percorso di socializzazione di esperienze e competenze, creazione di collegamenti e collaborazioni, animare un vivaio di idee comuni e soluzioni praticabili da sperimentare nei servizi a livello nazionale e territoriale. Due i prodotti esito del confronto: un canvas, una mappa sinottica delle questioni da affrontare in ambito di programmazione, progettazione e gestione operative di filiere integrate di servizi di cura alla persona, e un documento di sintesi che mette in luce alcuni elementi di visione e proposte per la costruzione di una filiera integrata di servizi per le persone in condizione di non autosufficienza, anziane e con disabilità.

Leggi: Redattore Sociale, 10/02/2021


martedì 9 febbraio 2021
Più domicilio e continuum delle cure: ripensare le case di riposo

La Pontificia Accademia per la Vita, presieduta da Mons. Vincenzo Paglia, ha presentato oggi un poderoso documento che indica la necessità di ripensare il modello di cura e assistenza degli anziani più fragili. Il domicilio diventa centrale. Non si tratta di cancellare le strutture residenziali ma di mettere al centro la persona, superando l’idea di servizi standardizzati
«A livello culturale e di coscienza civile e cristiana, è quanto mai opportuno un profondo ripensamento dei modelli assistenziali per gli anziani». «Abbiamo bisogno di una nuova visione, di un nuovo paradigma che permetta alla società di prendersi cura degli anziani». Lo dice il poderoso documento della Pontificia Accademia per la Vita presentato oggi, dal titolo “La vecchiaia: il nostro futuro. La condizione degli anziani dopo la pandemia”.
«I dati dei decessi sono brutali nella loro crudeltà. A tutt’oggi si parla di più di 2,3 milioni di anziani morti per il Covid-19, la maggioranza dei quali ultrasettantacinquenni. Una vera e propria “strage di anziani”. E la maggioranza di essi è deceduta negli istituti per anziani», ha detto monsignor Vincenzo Paglia presentando il documento. «I dati di alcuni paesi – ad esempio l’Italia – mostrano che la metà degli anziani vittime da Covid-19 viene dagli istituti e dalle Rsa, mentre solo un 24 per cento del totale dei decessi riguarda gli anziani e i vecchi che vivevano a casa. Insomma, il 50% delle morti è avvenuto tra i circa 300.000 ospiti di case di riposo ed RSA mentre solo il 24% ha colpito i 7 milioni di anziani over 75 che vivono a casa.

Leggi: Vita, 09/02/2021


martedì 9 febbraio 2021
Recovery plan, Federsanità: rafforzare la medicina del territorio

Le proposte della federazione in Commissione Affari sociali della Camera dei deputati di questo pomeriggio, convocata per interpellare i rappresentanti del settore sanitario sul Recovery Plan
“Auspichiamo che il Recovery plan possa essere decisivo per potenziare la medicina territoriale. Chiediamo in particolare che i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta possano assumere un ruolo centrale nell’assistenza domiciliare. Crediamo, infatti, che sia necessario ripensare la sanità, facendo prevalere la logica della comunità”. Così Tiziana Frittelli, presidente di Federsanità, nel suo intervento in videoconferenza in Commissione Affari sociali della Camera dei deputati di questo pomeriggio, convocata per interpellare i rappresentanti del settore sanitario sul Recovery Plan.
“Proponiamo- ha detto Frittelli- di orientare gli investimenti edilizi per le infrastrutture ospedaliere verso soluzioni in grado di garantirne la flessibilità dell’offerta rispetto al fabbisogno e la sostenibilità ambientale degli interventi, fattori di spesa per investimento che tuttavia in prospettiva riducono anche significativamente le spese di gestione”, ha aggiunto.

Leggi: Redattore Sociale, 09/02/2021


giovedì 4 febbraio 2021
Assistenza nelle strutture e a domicilio, Grusol sollecita intervento

L’organizzazione marchigiana si fa portavoce delle istanze di familiari e associazioni, perché sia garantita tutela della salute nelle residenze sociosanitarie e nei servizi domiciliari
Disposizioni chiare e omogenee sulla tutela della salute e la sicurezza di pazienti e operatori, tanto all’interno delle strutture quanto a domicilio: è quanto chiede il Gruppo Solidarietà, in una lettera inviata alla Regione Marche e al ministero della Salute. “Ci facciamo portavoce di molte istanze che provengono da familiari e associazioni (e da ultimo anche da diversi soggetti gestori)” spiega l’organizzazione, introducendo le due questioni.
Primo, gli ingressi nelle strutture residenziali: “Le disposizioni regionali e di Asur sono state emanate prima della circolare del ministero del 12 ottobre che disciplina, ad esempio, tempi di isolamento e quarantena. Secondo dette disposizioni, la quarantena è di 10 giorni, periodo al termine del quale viene eseguito il tampone. Prassi che ci risulta assunta da alcuni, dopo emanazione della circolare. Nella nota della regione Marche del 23.10.20, si assumono ‘le indicazioni della recente circolare del ministero della Salute’, ma contemporaneamente si confermano le disposizioni delle dgr 600 (riguardante i centri diurni) e 685 (residenze). Da ultimo con nota del 22 dicembre l’Asur ha disposto ‘l’effettuazione del tampone all’ingresso e dopo 15 giorni’. Una situazione che, chiaramente, non solo determina confusione applicativa, ma ha effetti sulle persone per il prolungamento dell’isolamento, e sull’offerta residenziale per la conseguente riduzione dei posti disponibili”

Leggi: Redattore Sociale, 04/02/2021


DALLE REGIONI:

lunedì 15 febbraio 2021
Firenze, il manuale della convivenza nelle case popolari

Rispetto degli spazi comuni e del decoro, giusto conferimento dei rifiuti, riconversione delle aree non utilizzate. Sono alcuni punti contenuti all’interno del “Manuale per l’abitare consapevole di case, edifici e città”
Rispetto degli spazi comuni e del decoro, giusto conferimento dei rifiuti, riconversione delle aree non utilizzate e momenti di aggregazione per favorire l’integrazione tra inquilini di diverse nazionalità. Sono alcuni punti contenuti all’interno del “Manuale per l’abitare consapevole di case, edifici e città”, risultato del progetto “Educazione alla cittadinanza e all’abitare”, che nasce con l’obiettivo principale di introdurre le possibili applicazioni del paradigma della resilienza nello stile di vita degli inquilini degli edifici di edilizia residenziale pubblica. Sviluppato a partire da una proposta di Federcasa, in collaborazione con il GSE, il progetto, coordinato da Valentina D’Addato, ha visto il coinvolgimento di tre città – Firenze, Milano e Trento – con la sperimentazione delle amministrazioni comunali e dei relativi enti gestori, Casa Spa, MM Spa e ITEA Spa.
Gli enti gestori del patrimonio di edilizia residenziale pubblica, sono naturalmente interessati e coinvolti nel necessario processo di rigenerazione resiliente delle città per gli aspetti infrastrutturali che tali processi implicano, lo sono anche per gli aspetti che riguardano la qualità della vita degli abitanti, in particolare attraverso quell’accompagnamento all’abitare sempre più necessario in termini di servizio pubblico standardizzato e professionalizzato, che gli enti gestori sono chiamati ad attivare.

Leggi: Redattore Sociale, 5/02/2021


lunedì 15 febbraio 2021
Casa, in Toscana concorso di idee per soluzioni architettoniche innovative

L’iniziativa è curata dal Fondo Housing Toscano (FHT), in attuazione della legge regionale 78 del 2020 e del Protocollo di Intesa sottoscritto da Regione Toscana e da FHT
Si è aperta venerdì 12 febbraio la procedura di ‘Manifestazione di Interesse’ per la partecipazione al concorso di idee, promosso per individuare soluzioni tecnico architettoniche innovative. L’iniziativa è curata dal Fondo Housing Toscano (FHT), in attuazione della legge regionale 78 del 2020 e del Protocollo di Intesa sottoscritto da Regione Toscana e da FHT. Lo scopo è favorire la crescita qualitativa delle modalità insediative, anche attraverso la sperimentazione e l’innovazione, interpellando il mondo tecnico professionale per la raccolta di soluzioni progettuali.
“Il tema dell’abitare – spiega l’assessora alle politiche sociali Serena Spinelli – assume una rinnovata centralità nel dibattito pubblico nazionale e regionale, sia per il crescente bisogno di intervento pubblico a garanzia del diritto alla casa, sia in previsione dell’arrivo delle risorse del Recovery Fund. Sappiamo che la crisi economica che accompagna quella sanitaria ridisegna i contorni del mercato immobiliare, rendendolo sempre meno accessibile anche per fasce di reddito che fino ad un anno fa potevano accedere a prezzi di mercato. Per questo crediamo che – conclude -, accanto ad un forte e rinnovato impegno per l’edilizia residenziale pubblica, la Regione debba contribuire a rafforzare anche soluzioni abitative ad affitto calmierato per una fascia grigia, sottoposta sempre più alla minaccia dell’impoverimento”.

Leggi: Redattore Sociale, 15/02/2021


giovedì 11 febbraio 2021
Welfare, a Venezia partono i progetti per “La città sicura di sé”

Sono al via i cinque progetti selezionati dall’amministrazione comunale di Venezia con il bando “Condominio e reti solidali”. il primo progetto ad essere avviato è Mova per favorire una vita attiva degli anziani
Sono al via i cinque progetti selezionati dall’amministrazione comunale di Venezia con il bando ‘Condominio e reti solidali’ nell’ambito del programma “La città sicura di sé”. Lo annuncia l’assessore alla Coesione sociale Simone Venturini, ricordando che i progetti si concluderanno nel 2023 e sono cofinanziati dall’Unione europea.
Nello specifico, il primo progetto ad essere avviato è Mova (muoversi orientandosi ad una vita attiva), realizzato dal Cus Venezia, e ha l’obiettivo di promuovere, attraverso la pratica motoria, iniziative tese a rimuovere gli ostacoli per un concreto e attivo reinserimento degli anziani nella vita sociale e quotidiana. L’iniziativa coinvolgerà almeno 15 persone over 70, ed in particolare persone più fragili perché sole o in difficoltà a livello motorio funzionale o relazionale. Per l’avvio è prevista un’attività di formazione degli operatori impegnati, infatti uno degli obbiettivi alla base del progetto è quello di formare in modo specifico gli operatori, laureati in scienze motorie o diplomati Isef, sulle necessità della popolazione, oggetto del progetto, in modo che possano proporre le attività più adeguate al target di riferimento. “A Venezia abbiamo un indice di anzianità molto elevato ed è ormai provato che un’attività motoria ed uno stile di vita adeguati permettano di contrastare una serie di patologie, rallentando l’invecchiamento. Con questa iniziativa ci poniamo quindi l’obiettivo di fornire un servizio a favore della comunita’ cittadina. Il progetto è triennale, ma la nostra speranza e’ quella di poterlo proseguire ed allargare”, commenta Massimo Zanotto, presidente del Cus Venezia. (DIRE)

Leggi: Redattore Sociale, 11/02/2021


giovedì 11 febbraio 2021
Dall’Ateneo di Cagliari un robot che allena gli anziani

Sviluppare un robot che faccia da personal trainer agli anziani, correggendo i movimenti errati e incoraggiando allo stesso tempo l’esercizio fisico. È l’obiettivo del progetto “Dr. VCoach” dell’Università di Cagliari, finanziato con 171 mila euro
Sviluppare un robot che faccia da personal trainer agli anziani, correggendo i movimenti errati e incoraggiando allo stesso tempo l’esercizio fisico. È l’obiettivo del progetto “Dr. VCoach” dell’Università di Cagliari, finanziato con 171 mila euro nell’ambito del programma europeo Marie Sklodowska-Curie individual fellowships. La ricerca, di durata biennale, sarà coordinata da Diego Reforgiato Recupero, docente di informatica al Dipartimento di matematica e informatica dell’Ateneo cagliaritano, e vedrà in prima linea Nino Cauli, ricercatore beneficiario della Marie Curie individual fellowship finanziata dal progetto, che tornerà così in Sardegna dopo un periodo di intensa formazione all’estero.
Il robot agirà secondo le direttive di un vero personal trainer umano che tramite un’interfaccia lo istruirà sulle operazioni da compiere: le attivita’ di studio, di ricerca e di addestramento si svolgeranno all’interno del laboratorio di Human-Robot Interaction (http://hri.unica.it), fondato e diretto dal professor Reforgiato, e nei locali del Dipartimento di matematica e informatica dell’Ateneo del capoluogo sardo.

Leggi: Redattore Sociale, 11/02/2021


martedì 2 febbraio 2021
Milano inclusiva anche grazie all’Edilizia residenziale sociale

Presentato lo studio Nomisma sulla produzione di case in locazione a costi accessibili. Chi opera nell’Ers riesce a garantire equilibrio economico finanziario praticando canoni tra gli 80 e i 100 euro mq/anno. Rimane poco presidiata una fetta di domanda che richiede canoni più bassi. Sempre più strategica una politica che favorisca housing sociale in affitto
A tenere desta l’attenzione sulle politiche abitative di Milano, far sì che non tradisca il suo nome “Mediolanum”, ovvero la città di mezzo, ci sono un gruppo di player che operano nel mercato dell’Ers (Edilizia residenziale sociale) e che, come ha ricordato Alessandro Maggioni, presidente di Confcooperative Habitat in occasione della presentazione dello studio curato da Nomisma con il Comune di Milano “Milano Inclusiva. La produzione di case in locazione a costi accessibili”, vogliono giocare un ruolo di perno, consapevoli della la necessità di interpretare il mercato dell’affitto sostenibile e, avviare così, un processo di formazione di rete che favorisca la nascita di iniziative di settore.
Lo studio, illustrato nel corso di una conferenza stampa da Elena Molignani di Nomisma, è stato promosso da CdO Forum Edilizia, Confcooperative, Legacoop, Fondazione Welfare Ambrosiano, Redi sgr Fondazione Housing sociale, con il sostegno di Fondazione Cariplo, Fondazione Ceur e la Ringhiera.

Leggi: Vita, 02/02/2021


IN AGENDA:

17.2.2021 – “Co-progettazione, co-programmazione e strumenti collaborativi in un anno di grandi cambiamenti”

Si terrà online il prossimo 17 febbraio dalle 10.00 alle 13.00 il nuovo seminario dal titolo “Co-progettazione, co-programmazione e strumenti collaborativi in un anno di grandi cambiamenti”.
Richiesti 3 crediti formativi per assistenti sociali. Per saperne di più – Qui il modulo di PRE-ISCRIZIONE.
Attenzione! L’effettiva iscrizione andrà successivamente formalizzata seguendo le indicazioni che verranno inviate via mail.

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17.2.2021 – dalle ore 9:30 alle ore 11:00 – CERGAS SDA Bocconi – LE PROSPETTIVE PER IL SETTORE SOCIO-SANITARIO OLTRE LA PANDEMIA

Presentazione
3° RAPPORTO OSSERVATORIO LONG TERM CARE
Quali sono le percezioni delle famiglie, prima e dopo Covid-19, e cosa si aspettano dai servizi?
Cosa ci ha insegnato questa pandemia sul settore LCT e sui servizi?
Quali lezioni possiamo trarre rispetto agli elementi di valore generati dal settore e alle innovazioni che si rendono a questo punto necessarie?
INTERVENGONO:
Elisabetta Notarnicola, Eleonora Perobelli, Andrea Rotolo e Sara Berloto – CERGAS SDA Bocconi
Massimo Minaudo – Essity
Jiří Horecký – European Ageing Network
Consulta il programma completo dell’evento sul nostro sito > Le prospettive per il settore socio-sanitario oltre la pandemia. Presentazione del 3 Rapporto Osservatorio Long Term Care | SDA Bocconi School of Management – Top Business School in Europe – eventSignup
La partecipazione è gratuita previa registrazione online.


IN EVIDENZA:

Sociale e Sanità nella Proposta di Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

La proposta di Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNNR), approvata in Consiglio dei Ministri il 12 gennaio 2021, rappresenta il documento che nelle prossime settimane verrà discusso dagli organi istituzionali (Parlamento, Regioni e autonomie locali), dalle Parti economiche e sociali, dal Terzo settore e dalle reti di cittadinanza, per definirne i contenuti definitivi e per portarlo formalmente, entro il 30 aprile 2021, all’attenzione della Commissione Europea, con la quale già nei mesi scorsi è stata attivata una interlocuzione rispetto ai suoi obiettivi generali.
I PNRR saranno valutati dalla Commissione entro 2 mesi dalla loro presentazione e tale valutazione dovrà essere approvata dal Consiglio entro 4 settimane dalla proposta della Commissione stessa. I piani saranno riesaminati e adattati, se necessario, nel 2022 per tenere conto della ripartizione definitiva dei fondi per il 2023. La crisi politica, che in queste ultime settimane ha investito il Governo, arriva quindi in una fase decisiva della discussione relativa alla pianificazione delle risorse destinate ad orientare il sistema Paese nella fase post-pandemica.
L’Italia rappresenta il Paese europeo dove la pandemia ha sortito prima i propri effetti, e con impatti di assoluto rilievo sul tessuto economico e sociale. Per questi motivi, essa rappresenta anche il Paese che potrà usufruire in misura maggiore delle risorse dedicate al rilancio e alla crescita post-pandemia. Nell’ambito di Next Generation EU (NGEU), il Paese potrà infatti contare su 196,5 miliardi di euro tra sovvenzioni (circa 65 miliardi) e prestiti, oltre ai 13,5 mld di React-EU e ai 1,2 mld del Just Transition Fund. Nelle stime del Consiglio europeo, l’insieme dei fondi europei compresi nel Quadro Finanziario Pluriennale e nel Next Generation EU metteranno a disposizione dell’Italia, nel periodo 2021-2029, un volume di circa 309 miliardi di euro.

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Le politiche per la gestione della cronicità e i bisogni delle persone non autosufficienti

È davvero cambiato qualcosa?
Uno dei più importanti cambiamenti nelle politiche sanitarie degli ultimi anni è consistito nell’orientamento verso modelli per la gestione del paziente cronico.
Dal momento che la cronicità viene universalmente considerata il “bisogno emergente” del nuovo secolo e il principale fattore di assorbimento delle risorse, le istituzioni internazionali hanno raccomandato l’adozione di modelli organizzativi che mettessero al centro delle risposte assistenziali questo fattore, superando gli storici approcci centrati invece sulla gestione degli episodi di acuzie.
Parole quali “population health management”, “stratificazione”, “PAI”, “piramidi della cronicità” sono divenute le best practices delle politiche sanitarie.
Nel nostro Paese questi modelli sono originariamente stati oggetto di sperimentazioni locali, per poi divenire il cuore di un Piano Nazionale del Ministero della Salute che ne ha promosso la diffusione in tutte le regioni.
Uno studio condotto nell’ambito del recente rapporto del Network Non Autosufficienza ha esplorato i processi applicativi implementati dalle regioni in tale ambito, focalizzandosi sugli impatti per le persone non autosufficienti. Proviamo a ripercorrere le tappe di questa analisi.
Va precisato che le valutazioni risalgono all’epoca ante Covid; una rilettura alla luce degli effetti della pandemia non può che rafforzare quanto argomentato.
La questione centrale: cronicità è sinonimo di non autosufficienza?
Prima di procedere con la lettura dei risultati è necessaria una premessa. L’interesse per la cronicità viene spesso invocato nel dibattito pubblico quale intervento a favore della Long Term Care, utilizzando, senza precisarne le differenze, termini quali cronici/fragili/anziani/non autosufficienti come sinonimi. Tuttavia, ognuna di queste condizioni ha una differente definizione non esattamente sovrapponibile:

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Se si ammala chi assiste una persona con disabilità, chi potrà sostituirla?

Partendo dal Piano Vaccinale della Regione Toscana, che si è allineata alle indicazioni ministeriali, eludendo anch’essa la fondamentale connessione tra la persona con disabilità e chi le presta assistenza, Simona Lancioni osserva che «forse il Ministero della Salute e le Regioni dovrebbero iniziare a porsi la seguente domanda: se si ammalasse la persona che presta assistenza ad una persona con disabilità grave, chi potrebbe sostituirla in questo ruolo?». E al di là della Toscana, cosa sta succedendo nelle altre Regioni?
Nei giorni scorsi sul sito della Regione Toscana è stato pubblicato il programma regionale delle vaccinazioni anti-Covid, specificando le diverse fasi e l’ordine con cui le differenti categorie di soggetti potranno accedere alla profilassi, il tipo di vaccino utilizzato, le modalità di prenotazione e i luoghi di somministrazione.
Sin da subito si è ritenuto di considerare le persone ospiti di strutture residenziali – delle RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali) e delle RSD (Residenze Sanitarie Disabili) – tra le categorie da vaccinare prioritariamente, mentre riguardo alla vaccinazione delle persone con disabilità che vivono nelle proprie abitazioni si è dovuto attendere il documento pubblicato l’8 febbraio scorso dal Ministero della Salute [se ne legga già ampiamente anche sulle nostre pagine, N.d.R.]. Tuttavia, come ha prontamente segnalato l’Associazione Luca Coscioni, [anche sulle nostre pagine, N.d.R.], tale documento presenta la lacuna di non considerare i/le caregiver tra le categorie da vaccinare prioritariamente.

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Si ricomponga la frattura tra sociale e sanitario

L’appello su Il Sole 24 ore. Il PNRR fornisce una straordinaria occasione per porre mano alla riforma strutturale del maggior ostacolo al buon funzionamento del welfare territoriale italiano: la persistente frattura tra sociale e sanitario. Occorre una delega per il governo unitario di tutta l’area dell’integrazione sociosanitaria, a partire dalla assegnazione delle competenze nei dicasteri del prossimo Governo. Porre attenzione ai Budget Salute
Sanità
Anche il PNRR, come l’intera programmazione sociale e sanitaria degli ultimi vent’anni, affida alle politiche sociali e sanitarie compiti sostanzialmente convergenti, auspicandone l’integrazione nel rispetto dell’unitarietà e della centralità della persona. Si tratta di una strategia che ha mostrato ampi limiti applicativi. Riteniamo che la realizzazione del PNRR fornisca una straordinaria occasione per porre mano alla riforma strutturale del maggior ostacolo al buon funzionamento del welfare territoriale italiano: la persistente frattura tra sociale e sanitario.
Ciò avviene anche in quelle aree che, per evidenza scientifica e dettato normativo, sono caratterizzate dalla inscindibilità degli apporti professionali sanitari e sociali e dalla indivisibilità dell’impatto sugli esiti. Sono oltre 3,1 milioni in Italia le persone che presentano limitazioni, a causa di problemi di salute, nello svolgimento di attività abituali e ordinarie: sono persone anziane, con disabilità, persone con problemi di salute mentale e/o dipendenze, o con disturbi del comportamento, che hanno bisogno di progetti personalizzati di intervento sul piano terapeutico, riabilitativo, assistenziale, tutelare.

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Disabilità e non autosufficienza: dopo la pandemia serve altro

Quali conseguenze ha finora prodotto la pandemia sulla popolazione con disabilità e non autosufficiente? Ci proponiamo di rispondere con queste brevi note a questa domanda. Chi già viveva in condizioni di svantaggio e fragilità prima della pandemia da Covid-19 ha attraversato un peggioramento delle proprie condizioni. Ma in che senso e in che misura?
Anziani: contagi e mortalità
Oltre 14 milioni di persone in Italia convivono con una patologia cronica e di questi 8,4 milioni sono ultra 65enni. Sono proprio loro, i pazienti doppiamente fragili per età e per patologie pregresse, che hanno maggiormente subito gli esiti della pandemia. Secondo il Report del 2 dicembre 2020 dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) “Caratteristiche dei pazienti deceduti positivi all’infezione da SARS-CoV-2 in Italia”, l’età media dei pazienti deceduti e positivi al Covid è di 80 anni ed è più alta di 30 anni rispetto a quella dei pazienti che hanno contratto l’infezione. In particolare la letalità per fascia di età passa dallo 0,19% nel gruppo di età 40-49 anni allo 2,97% nella fascia 50-59 anni, al 10,23% nel gruppo di età 60-69 anni, al 19,03% nella fascia di età 80-89 anni.
A pesare è il maggior numero di patologie che si sovrappongono andando avanti con gli anni. Già dopo i 65 più della metà delle persone convive con una o più malattie croniche e questa quota aumenta con l’età fino a interessare i tre quarti degli ultra 85enni e i malati cronici sono quelli più a rischio di sviluppare forme gravi di Covid-19. Secondo i dati Iss le più comuni malattie croniche diagnosticate prima di contrarre l’infezione da Covid nei pazienti deceduti sono:

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Prevenzione del rischio di caduta nelle persone fragili al domicilio

Le cadute rappresentano un problema rilevante nella popolazione anziana: qui vengono forniti utili contenuti educativi essenziali, raccomandazioni, suggerimenti, consigli pratici, con la finalità di condividere conoscenze di base e problemi prioritari di sicurezza.
di Marina Simoncelli (MD Direttore UOC Medicina Riabilitativa -Azienda ospedaliera “Ospedali Riuniti Marche Nord”), Benedetta Emanuelli (MD Medico Fisiatra UOC Medicina Riabilitativa Azienda Ospedaliera “Ospedali Riuniti Marche Nord”)
Prevenzione del rischio di caduta nelle persone fragili al domicilio
Le cadute tra le mura domestiche degli anziani e più in generale delle persone con disabilità di ordine motorio e/o cognitivo rappresentano una priorità per la sanità pubblica a causa della loro frequenza e gravità; le cadute rappresentano la prima causa di incidente domestico e parallelamente la prima causa di ricovero e decesso per tale ragione.
Esistono fattori di rischio di caduta intrinseci, anche detti personali (come le alterazioni legate all’età, oppure allo stato di malattia ed al funzionamento globale della persona), ma anche fattori estrinseci, ovvero ambientali (ossia tipicamente la presenza di ostacoli in casa, le calzature non idonee, l’impiego di ausili non adeguati o il loro errato impiego). Viene quindi raccomandata l’identificazione di tali fattori attraverso una valutazione oligo-multidimensionale delle persone a rischio, in primis condotta da operatori sanitari e sociali, che preveda il passaggio delle informazioni e l’attivazione di un sistema di sorveglianza e messa in opera di procedure e strategie di prevenzione da parte del caregiver, del familiare e del paziente stesso.

Leggi: I Luoghi della Cura


L’ospedale al centro e fuori il deserto. Diagnosi di un sistema da curare

Nei territori mancano medici, infermieri, reti organizzate e leggere di presidi sociali e sanitari. I miliardi del Next Generation Eu possono essere una grande occasione. Ma bisogna cambiare modello di riferimento.
Al di là delle differenze regionali, il nostro è un Paese interamente, integralmente ospedalecentrico. Tutto ciò che è fuori dall’ospedale viene considerato “altro” rispetto al complesso, articolato mondo della cura. C’è, in alcuni casi si vede, ma è letto come un’appendice informale del sistema di sanità e salute. In questo “altro”, però, ci sono tantissime cose. Ci sono persone, relazioni, corpi intermedi, famiglie. Un mondo di bisogni e fragilità. E ci sono esperienze e risposte, molte risposte a quei bisogni e a quelle fragilità. Su tutte: l’assistenza domiciliare integrata. Un asset fondamentale per un Paese che ha una longevità crescente, ma continua a non investire adeguatamente in questo settore. Mancano medici, mancano infermieri, la formazione va a rilento, i Pronto Soccorso sono congestionati e tante, troppe promesse sono state disattese. È una contraddizione ed è un paradosso per una realtà con una società civile organizzata che, anche in tempo di pandemia, ha mostrato una vivacità senza pari. Ma, soprattutto, è un paradigma da rovesciare e un modello di sanità territoriale interamente da riscrivere. Imparando la lezione, rafforzando i punti deboli e riorganizzando quelli forti. Facendo leva come soggetto attivo sul Terzo settore: realtà più prossima alle persone, ai loro bisogni e al territorio.

Leggi: Vita


 

 

 

 

 

AeA Informa, online in nuovo numero della rivista dedicato alla dimensione abitativa delle persone anziane

Valutare l’age-friendliness di un’abitazione: è questo il tema del nuovo numero della rivista Abitare e Anziani Informa.
La pubblicazione presenta la ricerca dell’Ing. Adriana Luciano, Dottoressa in Ingegneria dei Sistemi Civili che analizza la dimensione abitativa delle persone anziane, con l’obiettivo di creare un indicatore per la valutazione della qualità dell’ambiente domestico, intesa come l’insieme dei requisiti spaziali e prestazionali dell’abitazione che consentono a un anziano di vivere in condizioni di autonomia e sicurezza.

Leggi la rivista


A luglio la prima Giornata mondiale dei nonni e degli anziani

Si terrà, a partire da quest’anno, la quarta domenica di luglio in prossimità della festa dei Santi Gioacchino ed Anna, i nonni di Gesù. La Giornata permetterà, come annunciato oggi da Francesco al termine della preghiera dell’Angelus, di celebrare il dono della vecchiaia e di ricordare coloro che, prima di noi e per noi, custodiscono e tramandano la vita e la fede
La nostra memoria, le radici dei popoli, l’anello di congiunzione tra le generazioni, un tesoro da custodire. Questo sono gli anziani e i nonni nel pensiero del Papa, un vero e proprio “dono” la cui ricchezza spesso dimentichiamo. Per questa ragione, come annunciato oggi al termine dell’Angelus, Francesco ha scelto di dedicare a loro, a partire dal prossimo luglio, una Giornata a livello mondiale.:

Leggi: Vatican News


NEWS:

martedì 9 febbraio 2021
Anziani, Paglia: piano di assistenza da 9 miliardi per il nuovo governo

Lo ha annunciato il presidente della Pontificia Accademia per la Vita: “Invertire la consuetudine passata. Previste 100 mila assunzioni per operatori sociali”
“Come Commissione per la riorganizzazione dell’assistenza agli anziani promossa dal ministro Speranza noi stiamo preparando, ed è quasi pronto nei dettagli, un piano per invertire la consuetudine passata”. Lo ha annunciato il presidente della Pontificia Accademia per la Vita, mons. Vincenzo Paglia, in un’intervista a InBlu2000, la radio nazionale DAB della Conferenza episcopale italiana.
“Abbiamo programmato un intervento triennale – ha spiegato mons. Paglia a InBlu2000 – per 500 mila anziani non autosufficienti e 500.000 parzialmente autosufficienti con l’impiego di 9 miliardi di euro che prevedono anche 100 mila assunzioni per operatori sociali e non solo sanitari per attuare questa nuova prospettiva che peraltro farebbe risparmiare notevolmente le spese perché si eviterebbero inutili ricorsi al Pronto Soccorso e inutili degenze ospedaliere che costerebbero comunque molto di più”.
“In questo senso la prospettiva – ha concluso mons. Paglia – è preparata nei dettagli, la presenteremo al nuovo governo che speriamo entri presto in vigore perché a nostro avviso si tratta davvero di impostare un nuovo paradigma di attenzione verso l’ enorme mondo degli anziani”.

Leggi: Redattore Sociale, 09/02/2021


martedì 9 febbraio 2021
Morire di freddo non si può

A Roma il circolo Arci Sparwasser è diventato un dormitorio, che apre le sue porte a chi non ha una casa. Sono 8 mila i senza fissa dimora nella capitale
Sette posti letto, più uno per l’operatore. Al circolo Sparwasser, nel locale Pigneto di Roma, ci sono ancora le bottiglie di liquore sugli scaffali e i cimeli delle feste passate, attaccati alle pareti. Ma il locale oggi è diventato un dormitorio, che dà ospitalità a chi non ha una casa. Il progetto “Qui c’è posto” è partito a gennaio, grazie alla collaborazione con l’Associazione Nonna Roma, un banco del mutuo soccorso che, attraverso la distribuzione alimentare e di prodotti di prima necessità, aiuta persone e famiglie in condizione di povertà. “Eravamo chiusi per via della pandemia – racconta Margherita Puca – e ci siamo detti che era uno spreco, che avremmo potuto riaprire per chi è costretto a dormire per strada”.

Leggi: Collettiva, 09/02/2021


lunedì 8 febbraio 2021
“ABITIAMOLA” – Newsletter Gennaio 2021

Periodico di informazione ed approfondimento curato dall’Ufficio Politiche Abitative e dello Sviluppo Urbano, Area delle Politiche per lo Sviluppo, CGIL nazionale.
In questo numero:
Tutte le missioni del Piano Nazionale di Ripresa e resilienza impattano sulle città, è tuttavia difficile valutare l’impatto di un ampio spettro di interventi le cui politiche di riferimento appaiono frammentate, mancando la definizione dei progetti e in alcuni casi una normativa nazionale di riferimento, come per la rigenerazione urbana o l’edilizia sociale. Manca una politica urbana integrata. CGIL, CISL, UIL hanno lanciato le proprie proposte nel corso dell’iniziativa “Rigenerazione Urbana e Politiche Abitative nella Next Generation UE”.
Il 30 dicembre 2020 è stata pubblicata in G.U. la legge di Bilancio 2021. Vengono prorogati i bonus edilizi, anche al 110% e l’opzione per la cessione o lo sconto, inserendo nuove tipologie di interventi e alcuni soggetti beneficiari. Si incrementano stanziamenti per edilizia scolastica e sanitaria. Vengono potenziati il Fondo per l’affitto e il Fondo per le morosità incolpevoli: le misure sono tuttavia ancora insufficienti a fronteggiare la condizione di difficoltà economica delle famiglie.

Leggi: Cgil, 08/02/2021


lunedì 8 febbraio 2021
SFRATTI: rinvio iniziativa presidio unitario a martedì 16 febbraio alle ore 15 in Piazza Montecitorio

SUNIA, SICET, UNIAT e UNIONE INQUILINI comunicano che il presidio previsto per domani 9 febbraio alle ore 15,00 in piazza Montecitorio non si terrà, in quanto le Commissioni Affari costituzionali e Bilancio non hanno programmato per domani alcuna discussione degli emendamenti al decreto Milleproroghe, in relazione alla crisi di Governo ed alle consultazioni in atto, ed è rinviato a martedì 16 febbraio alle ore 15,00 sempre in Piazza Montecitorio.

Leggi: Sunia, 08/02/2021


lunedì 8 febbraio 2021
Caregiver familiari, sbloccato il fondo. Tre indicazioni per valorizzare le risorse

Dopo tre anni, riparto tra le regioni del fondo per il sostegno dei caregiver familiari. Confad: “La pandemia ha aggravato il carico di accudimento, assistenza e responsabilità dei caregiver: urgenti misure di sostegno, ora possibili grazie alle risorse stanziate”
Il bisogno c’è, anzi l’urgenza. Le risorse, anche. Ora non resta che fare presto e fare bene, perché il fondo per il sostegno dei caregiver familiari raggiunga il suo scopo. E’ quantyo chiede il Coordinamento nazionale famiglie con disabilità (Confad), commentando così la notizia dello sblocco e del riparto del fondo, dopo tre anni di attesa: “L’utilizzo delle risorse sia corretto e sollecito – domanda Confad – Alla luce dell’esperienza vissuta dai caregiver familiari nell’attuale fase pandemica, con l’intensificazione del loro carico di accudimento, assistenza e responsabilità nei confronti di un parente convivente con disabilità grave non autosufficiente e l’isolamento di fatto subìto,

Leggi: Redattore Sociale, 08/02/2021


venerdì 5 febbraio 2021
Fondo infrastrutture sociali, sbloccati 300 milioni per i Comuni del Sud

Via libera al decreto che ripartisce 75 milioni annui, dal 2020 al 2023, direttamente agli enti locali del Mezzogiorno
Con la presa d’atto della Conferenza Stato-Città, dopo un confronto essenziale con l’Anci, è arrivato il via libera al decreto che ripartisce 75 milioni annui, dal 2020 al 2023, direttamente alle amministrazioni locali del Mezzogiorno. Si tratta del Fondo infrastrutture sociali per i Comuni del Sud. Contributi destinati città medie e piccole, per nuovi interventi, manutenzioni straordinarie, su scuole, strutture e residenze sanitarie, edilizia sociale, beni culturali, impianti sportivi, arredo urbano, verde pubblico, e altri ambiti della vita sociale.
I fondi erano stati stanziati dalla legge 27 dicembre 2019 n. 160 che ai comma 311 e 312 dell’articolo 1 avevano fissato un finanziamento per i Comuni situati nel territorio delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia da destinare a investimenti in infrastrutture sociali.
Le risorse sono state assegnate in base a un criterio di ripartizione inversamente proporzionale alla popolazione di riferimento, in modo da garantire anche a un Comune di 500 abitanti un contributo totale di 32.000 euro (mentre un Comune con popolazione maggiore di 250.000 abitanti riceverà un contributo totale pari a 655.000 euro), relativamente maggiore in pro capite.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 05/02/2021


venerdì 5 febbraio 2021
Superbonus 110 per cento, online la guida aggiornata

Recepite le rilevanti modifiche alla disciplina agevolativa che hanno ulteriormente potenziato e ampliato le possibilità di fruire della detrazione e delle opzioni alternative superbonus
Disponibile sul sito delle Entrate, nell’apposita sezione “l’Agenzia informa” e su questa rivista, la guida al “Superbonus 110%” con tutti gli aggiornamenti apportati dalla legge di Bilancio 2021, che ha ampliato la portata delle misure del Superbonus (vedi articolo “Legge di bilancio 2021 e Fisco – 1 Superbonus prorogato e “ampliato”).
Ampliato l’ambito applicativo
La detrazione spetta per le spese documentate e rimaste a carico del contribuente, sostenute dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2022, per gli interventi trainanti (isolamento termico, impianti di climatizzazione, interventi antisismici). Una delle novità è rappresentata dall’inclusione, fra lavori di isolamento termico, della coibentazione del tetto.
Il Superbonus spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022 per gli interventi sulle parti comuni degli edifici effettuati dai condomìni e dalle persone fisiche, al di fuori di un’attività di impresa, con riferimento agli edifici composti da due a quattro unità immobiliari distintamente accatastate posseduti da un unico proprietario o in comproprietà, per i quali alla data del 30 giugno 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 60% dell’intervento complessivo. Se gli interventi con tale percentuale di ultimazione, sono stati eseguiti dagli istituti autonomi case popolari (Iacp), il Superbonus vale per le spese sostenute entro il 30 giugno 2023.

Leggi: Fisco Oggi, 05/02/2021


venerdì 5 febbraio 2021
Maggioranza semplice per l’ok all’installazione dell’ascensore nell’interesse di anziani e disabili

Installare un ascensore su area comune, per eliminare le barriere architettoniche o ridurre il disagio dei disabili, è innovazione da approvarsicon la maggioranza dell’articolo 1136, commi 2 e 3, del Codice civile. Per solidarietà condominiale, e nel contemperare i vari interessi in gioco tra cui quello dei disabili a fruire dell’edificio, la perdita della possibilità di affaccio dai poggioli condominiali dal lato frontale degli stessi è sacrificio ragionevole e sostenibile. Lo precisail Tribunale di Pordenone con sentenza numero 267 del 25 maggio 2020.
La vicenda
Motivo di lite, l’approvata costruzione di un ascensore esterno all’edificio contestata da tre condòmini. La delibera, lamentano, era invalida per diverse ragioni: violazione della previa informazione (l’assemblea straordinaria avrebbe avuto un oggetto diverso rispetto a quello indicato
come ordine del giorno); mancato rispetto del quorum deliberativo necessario per la modifica della destinazione d’uso di parti comuni; lesione al decoro architettonico ed estetico dello stabile; riduzione del cortile con perdita di parcheggi e della possibilità di affaccio dei poggioli condominiali.

Leggi: Quotidiano Condominio, 05/02/2021


giovedì 4 febbraio 2021
Chiusa in casa da 15 giorni per colpa dell’ascensore

Maria abita nelle case popolari di Lingotto: per un guasto è bloccata dal 21 gennaio
I pezzi da cambiare dovrebbero arrivare in settimana, poi altri 2 giorni di lavoro
Dieci giorni reclusa in casa, non per il Covid, ma per l’ascensore guasto. Maria, 25 anni, disabile, abita in un alloggio popolare, in via Guala. Ha bisogno della carrozzina per uscire, ma dal 21 gennaio non può proseguire oltre l’ingresso se non per una manciata di metri, Il motivo? L’ascensore è guasto. Da quando Maria si è accorta che pur insistendo a schiacciare il pulsante di chiamata, l’elevatore resta desolatamente fermo, la venticinquenne ha cominciato a chiamare i numeri telefonici di Atc, responsabile della palazzina. «Pur avendo raggiunto le persone che si occupano della manutenzione – riferisce la ragazza – le risposte erano sempre vaghe: “Vedremo”. “Siamo a conoscenza del problema e dei disagi, ma ancora non sappiamo perché non funzioni”». Tutto questo fino a martedì, quando finalmente si è riacceso un barlume di speranza: «Mi hanno confermato di aver compreso la natura del guasto: c’è un pezzo rotto nel meccanismo che consente la risalita e che stanno aspettando che arrivi quello sostitutivo. Per venerdì sarà, forse, potrebbe tornare tutto come prima».

Leggi: La Stampa, 04/02/2021


giovedì 4 febbraio 2021
Stop sfratti: le Associazioni degli inquilini scrivono ai gruppi parlamentari, ai Presidenti della Conferenza delle Regioni e dell’ANCI per sollecitare la conferma della sospensione prevista dal DL “Milleproroghe” e per ricercare soluzioni alternative.

Dichiarazione dei segretari generali del SUNIA, Stefano Chiappelli, SICET, Nino Falotico, UNIAT, Augusto Pascucci, UNIONE INQUILINI, Massimo Pasquini
I Sindacati degli inquilini, nella grave e perdurante situazione di emergenza sanitaria e alla luce dell’attuale crisi anche politica, con una lettera (allegata) ai gruppi parlamentari della Camera, ai Presidenti e ai componenti delle Commissioni Affari costituzionali e Bilancio e Tesoro, esprimono una forte preoccupazione in merito alla conversione in legge del DL ”Millleproroghe “nella parte del testo che prevede la sospensione sino al 30 giugno delle esecuzioni degli sfratti e delle procedure immobiliari, misura che in questi giorni è oggetto di irresponsabili attacchi da parte di chi vorrebbe eliminarla dal provvedimento.
Per quanto ci riguarda il blocco degli sfratti è irrinunciabile per impedire che si mettano ”in mezzo alla strada” migliaia di famiglie senza una alternativa alloggiativa.

Leggi: Sunia, 04/02/2021


martedì 2 febbraio 2021
Vaccini. La speranza che dobbiamo agli anziani

Fare presto – “Vaccinare gli anziani ridurrà la mortalità del 70 per cento”. È scritto a grandi lettere sulla pagina Facebook del sindacato dei pensionati della Cgil che da giorni ha avviato, insieme a Fnp Cisl e a Uilp Uil, una campagna di sensibilizzazione su un tema di cruciale importanza per il nostro paese. La vaccinazione degli anziani è infatti il cuore della battaglia alla pandemia.
Eppure, nonostante le parole di rassicurazione che arrivano da chi gestisce la pandemia in Italia e dall’Europa, che governa in prima linea tutta la partita dei vaccini, per lo Spi Cgil non c’è da stare tranquilli. E molto si potrebbe fare per superare la situazione di stallo nella distribuzione dei vaccini che si è creata in Europa, e non solo.
“Sta accadendo una cosa gravissima”, dice con fermezza la responsabile del dipartimento socio-sanitario dello Spi Cgil Antonella Pezzullo. “L’Europa non sta facendo abbastanza. Gli Stati membri non stanno facendo abbastanza. Le strade da percorrere per assicurare che un bene essenziale alla vita come il vaccino ci sono e sono molte. Sono state percorse per l’hiv, per l’epatite c, per fare solo due esempi”. Quando le chiediamo nello specifico cosa si potrebbe fare in concreto, Pezzullo risponde in modo chiaro: “Si potrebbe sospendere la licenza delle case farmaceutiche, per esempio, ovviamente nel pieno rispetto della proprietà dei brevetti e dietro adeguato compenso. Ma si può fare, è previsto dalle regole internazionali”.

Leggi: Liberetà, 02/02/2021


lunedì 1 febbraio 2021
Crollo degli affitti a Milano e Roma: pesano Covid, lockdown e fuga degli studenti dalle città – Milano e Roma tra le città più colpite dal crollo degli affitti

I lockdown in Unione Europea, il ritorno degli studenti a casa, la riduzione dei trasferimenti lavorativi di manager e professionisti, il boom della smart working economy sono i fattori che hanno inciso sul crollo degli affitti sia nelle principali città italiane sia in quelle europee.
A partire da Milano che ha chiuso l’anno appena finito con un -4,5% e un canone medio di 221 euro al metro quadro per anno. Male anche le altre principali città italiane secondo il Centro studi Abitare Co. A Roma il calo è stato del 4,4%, a Bologna ancora più consistente del 5,3%, a Napoli del 2,2%, a Genova del 2,7%, a Torino del 2,6% e Firenze e Bari rispettivamente del 3,2% e del 2,2%. Meno pesanti le flessioni di Palermo con il -1,5% e Verona -1,3%, nonostante siano anch’esse città turistiche e universitarie.

Leggi: Corriere della Sera, 01/02/2021


DALLE REGIONI:

martedì 9 febbraio 2021
Casa, in Sardegna al via piano riqualificazione da un miliardo

“In Sardegna partirà a breve il più grande piano per la riqualificazione e l’efficientamento energetico del patrimonio immobiliare gestito, direttamente o indirettamente, da Area, l’Azienda regionale per l’edilizia abitativa”. Così il presidente della Regione, Christian Solinas
“In Sardegna partirà a breve il più grande piano per la riqualificazione e l’efficientamento energetico del patrimonio immobiliare gestito, direttamente o indirettamente, da Area, l’Azienda regionale per l’edilizia abitativa”. Così il presidente della Regione, Christian Solinas, in una video conferenza stampa convocata questa mattina, alla presenza del commissario straordinario di Area, Adamo Pili.
“Si tratta di una grande possibilità che garantirà migliori condizioni di vita per gli inquilini delle strutture Area- spiega Solinas- ma anche un grande volano dal punto di vista economico: sarà in grado di attivare fino a un miliardo di euro di ricadute sul territorio, con cantieri aperti in tutta la Sardegna. Obiettivo, la creazione di un’intensità di lavoro stimabile fino a 14 mila unità, per un comparto, quello artigiano edile, che ha subito gravissime perdite durante la pandemia”.

Leggi: Redattore Sociale, 09/02/2021


lunedì 8 febbraio 2021
Casa, Bologna metropolitana: accordo anti-sfratti anche nel 2021

Prorogato il protocollo con le “misure straordinarie di intervento” per la riduzione del disagio abitativo. Firmano anche Regione Emilia-Romagna, Comune e Tribunale di Bologna
Troppe famiglie a rischio sfratto a causa del Covid. Per fronteggiare l’aumento dei disagio abitativo durante la crisi economica la Città metropolitana di Bologna ha deciso nei giorni scorsi di rinnovare il protocollo anti-sfratti a tutto il 2021: il protocollo contiene “misure straordinarie di intervento” per la riduzione del disagio abitativo e porta la firme anche di Regione Emilia-Romagna, Comune e Tribunale di Bologna, Comuni dell’area metropolitana, Ordine degli avvocati di Bologna, sindacati e associazioni rappresentative dei proprietari e degli inquilini. Obiettivo è “dare continuità alle misure di sostegno avviate con i protocolli precedenti considerato che nel territorio metropolitano esistono numerose situazioni di disagio abitativo che mettono a rischio la disponibilità della propria abitazione da parte delle famiglie che non sono più in grado di pagare il canone di locazione, ulteriormente aggravate dalla crisi determinatasi per effetto dell’emergenza epidemiologica in corso”.

Leggi: Redattore Sociale, 08/02/2021


venerdì 5 febbraio 2021
Servizi Roma, assistenti sociali: preoccupazione per i tagli

Così Patrizia Favali, presidente del Consiglio del Lazio dell’Ordine degli Assistenti sociali in merito ai tagli che Roma Capitale si appresta ad operare alle risorse destinate a finanziare i Servizi sociali del Campidoglio e dei Municipi
“Siamo molto preoccupati per i tagli che Roma Capitale si accinge ad operare ai Servizi sociali come indicano le tabelle di bilancio relative all’esercizio 2021 attualmente in discussione. Si tratta di una iniziativa che lascia interdetti e che non trova giustificazione alcuna. Ci attendiamo che, con senso di responsabilità, il Campidoglio accantoni questa ipotesi che non sarebbe assolutamente compresa in particolare da quei cittadini per i quali i Servizi sociali sono un punto di riferimento del quale non possono essere privati”. Così Patrizia Favali, presidente del Consiglio del Lazio dell’Ordine degli Assistenti sociali in merito ai tagli che Roma Capitale si appresta ad operare alle risorse destinate a finanziare i Servizi sociali del Campidoglio e dei Municipi.
“Se possibile- dice ancora Favali- l’iniziativa di Roma Capitale è ancora più grave e sorprendente proprio perché il Covid-19 ha reso evidente a tutti l’importanza del servizio sociale, di un sistema integrato dei servizi, di livelli essenziali delle prestazioni sociali e socio-sanitarie erogate in maniera uniforme e con la garanzia della continuità degli interventi in favore delle persone, delle famiglie, dei gruppi e delle comunità”.

Leggi: Redattore Sociale, 05/02/2021


giovedì 4 febbraio 2021
Parchi e piazze, 9 telecamere a Castelnuovocli

A Castelnuovo e a Montale arrivano 9 nuove telecamere di videosorveglianza, per un totale complessivo di 54. A darne notizia è lo stesso Comune, che in una nota annuncia: «Nove telecamere di videosorveglianza in più a Montale e Castelnuovo. È stata completata in questi giorni l’installazione dei nuovi dispositivi per il monitoraggio del territorio, un intervento realizzato dal Comune e cofinanziato dalla Regione Emilia Romagna. Si allarga dunque la rete di sicurezza del perimetro castelnovese: dopo il primo stralcio, che aveva interessato soprattutto gli edifici scolastici, con questo secondo stralcio del progetto sulla sicurezza salgono a 54 gli occhi elettronici dislocati sul territorio comunale. I nuovi dispositivi sono stati collocati a Montale, uno all’Auser nel Parco Grizzaga, due in centro (via Vandelli e piazza Braglia) e uno a Montale 2; a Castelnuovo sono stati fissati nel palazzo del municipio su piazza Matteotti, all’Avap, al parco Rio Gamberi, al parco di Cavidole e in piazza Gramsci. L’implementazione del sistema di videosorveglianza viene incontro alle esigenze di maggior presidio di alcune aree sensibili manifestate dai cittadini, e rientra in un piano dedicato alla sicurezza urbana in cui l’amministrazione comunale è costantemente impegnata».

Leggi: Il Resto del Carlino, 04/02/2021


giovedì 4 febbraio 2021
Disabilità e piano per l’emergenza, “accessibilità condizione necessaria”

Soccorso senza barriere, Fand e Fish Calabria alla regione di integrare la delibera sui piani di protezione civile con l’analisi dei percorsi urbani che evidenziano le barriere architettoniche, così da completare la mappa sinottica della disabilità
“La regione Calabria integri la delibera di giunta 611/2019 (piani di protezione civile) recependo dai Piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche (Peba) l’analisi dei percorsi urbani che evidenziano le Barriere architettoniche, così da completare la mappa sinottica della disabilità”. Lo hanno chiesto le associazioni Soccorso senza barriere, Fand e Fish Calabria in un tavolo di lavoro regionale, che ha visto seduti insieme le organizzazioni e i rappresentanti istituzionali.
“Occorre compiere una scelta filosofica fondamentale: assumere come orientamento essenziale di qualsiasi intervento, disposizione o direttiva, l’obiettivo di fornire prioritariamente l’autonomia dell’individuo, principalmente, in emergenza.

Leggi: Redattore Sociale, 04/02/2021


mercoledì 3 febbraio 2021
Zero case popolari sfitte: l’obiettivo del Comune di Milano vicino al traguardo. Ma mancano ancora gli alloggi a prezzi agevolati

Negli ultimi anni recuperati 2.200 alloggi di edilizia popolare del Comune, entro fine aprile dovrebbero essere 3mila. Ma una ricerca di Nomisma sottolinea: ancora insufficiente l’offerta di affitti a prezzi accessibili
L’obiettivo dichiarato a inizio mandato era “zero case sfitte”, intese come case popolari vuote da assegnare. E adesso che alla fine del quinquennio di Beppe Sala come sindaco di Milano – primo mandato, almeno, visto che si ricandida – quell’obiettivo sembra vicino: “Siamo arrivati a 2.200 e pensiamo di arrivare a 3 mila entro la fine di aprile – ha spiegato l’assessore alle Politiche sociali e abitative del Comune, Gabriele Rabaiotti – abbiamo investito 120 milioni di euro in 3 anni per mettere a posto gli alloggi popolari vuoti e poterli assegnare”. E ora potrà farlo.
Ma per un obiettivo vicino un altro sembra ancora lontana: quello di realizzare un patrimonio di case ad affitto agevolato per tutte le famiglie milanesi che ne hanno bisogno. In particolare ci sono 146.500 nuclei “che sono nelle condizioni reddituali per sostenere un canone compreso tra i 50-80 euro al metro quadrato all’anno” che non hanno accesso al pur imponente patrimonio di edilizia residenziale sociale, spiega una ricerca Nomisma.

Leggi: La Repubblica, 03/02/2021


IN AGENDA:

17.2.2021 – “Co-progettazione, co-programmazione e strumenti collaborativi in un anno di grandi cambiamenti”

Si terrà online il prossimo 17 febbraio dalle 10.00 alle 13.00 il nuovo seminario dal titolo “Co-progettazione, co-programmazione e strumenti collaborativi in un anno di grandi cambiamenti”.
Richiesti 3 crediti formativi per assistenti sociali. Per saperne di più – Qui il modulo di PRE-ISCRIZIONE.
Attenzione! L’effettiva iscrizione andrà successivamente formalizzata seguendo le indicazioni che verranno inviate via mail.

Leggi: Welforum


17.2.2021 – dalle ore 9:30 alle ore 11:00 – CERGAS SDA Bocconi – LE PROSPETTIVE PER IL SETTORE SOCIO-SANITARIO OLTRE LA PANDEMIA

Presentazione
3° RAPPORTO OSSERVATORIO LONG TERM CARE
Quali sono le percezioni delle famiglie, prima e dopo Covid-19, e cosa si aspettano dai servizi?
Cosa ci ha insegnato questa pandemia sul settore LCT e sui servizi?
Quali lezioni possiamo trarre rispetto agli elementi di valore generati dal settore e alle innovazioni che si rendono a questo punto necessarie?
INTERVENGONO:
Elisabetta Notarnicola, Eleonora Perobelli, Andrea Rotolo e Sara Berloto – CERGAS SDA Bocconi
Massimo Minaudo – Essity
Jiří Horecký – European Ageing Network
Consulta il programma completo dell’evento sul nostro sito > Le prospettive per il settore socio-sanitario oltre la pandemia. Presentazione del 3 Rapporto Osservatorio Long Term Care | SDA Bocconi School of Management – Top Business School in Europe – eventSignup
La partecipazione è gratuita previa registrazione online.


IN EVIDENZA:

Covid offre l’opportunità di rimodellare le città, afferma l’architetto Foster

La pandemia accelera le tendenze che potrebbero vedere gli uffici vacanti diventare torri residenziali – Di George Hammond
Gli uffici lasciati vacanti dal coronavirus potrebbero diventare le torri residenziali del futuro e i buchi nella strada principale potrebbero essere tappati dalle fattorie urbane, ha detto Lord Norman Foster, mentre l’architetto ha esposto la sua visione per le città post-pandemiche.
Secondo l’architetto il coronavirus è “un acceleratore” delle tendenze che ridisegneranno le città globali, tra cui il riproposizionamento di edifici per usi alternativi e la pedonalizzazione di aree più ampie di centri urbani, di alcuni degli edifici per uffici più noti al mondo, incluso il Gherkin a Londra e la sede centrale di Apple a Cupertino, in California.
La pandemia ci ha portato a un “bivio” nell’evoluzione dell’ufficio, ha detto Foster al Financial Times in un’intervista: spazi di lavoro datati con altezze dal pavimento al soffitto e layout ripetitivi rischiano di scivolare nell’obsolescenza poiché la pandemia innesca una maggiore domanda di “compiti a casa”.
Ma quello spazio potrebbe essere utilizzato in modo creativo, anche per più alloggi nei centri urbani. “Forse l’obsoleto edificio per uffici diventa la torre residenziale del futuro. . . Se puoi superare la suddivisione in zone, allora forse il grande magazzino che è suddiviso in zone come vendita al dettaglio può essere riorganizzato per il tempo libero, come un cinema o per l’industria “, ha detto.

Leggi: Financial Times


Prossimità e comunità per un vero “recovery”

Il nostro sistema di welfare è davvero universalistico? I diritti sociali sono davvero diritti sostanziali per tutti? «Prossimità e comunità sono il binomio utile che avrebbe fortemente rallentato l’ecatombe pandemico. Sono anche, però, il binomio imprescindibile di chi vuole un piano di recupero vero»
Un tempo straordinario non richiede effetti speciali. Come è stato dopo le grandi guerre e i grandi drammi della storia in genere, si ri-parte dalla passione per l’uomo. E l’uomo, o meglio la persona, vive il territorio (prossimità) e la comunità: ogni recupero (recovery) diverso rischia di non essere a sua misura.
La pandemia ha messo in evidenza le carenze del sistema sanitario pubblico, in particolare sul versante della prossimità delle cure. Anche territori definiti “eccellenze sanitarie” non hanno retto al carico ospedaliero, pagando la riorganizzazione sanitaria dell’ultimo ventennio che ha ospedalizzato le cure e burocratizzato la medicina generale di base, creando un vero e proprio imbuto ospedaliero o – peggio – situazioni di totale assenza della presa in carico (si veda il caso dei soggetti non autosufficienti soli o dei cittadini in condizioni di svantaggio geografico nell’accesso alle cure). Il tutto nel Paese che, tra i tanti ritardi sociali e assistenziali, è ancora lontanissimo dalla copertura totale del fabbisogno di assistenza domiciliare ai soggetti non autosufficienti, con differenze geografiche allarmanti che confermano il dramma per cui dal luogo in cui nasci discende la tua speranza di vita e il tuo livello di benessere in generale. Il nostro sistema di welfare e di salute si fonda su diritti costituzionalmente garantiti, universali nella forma: nella sostanza universali solo nella misura in cui tutto il bisogno trova una risposta.

Leggi: Vita


Il COVID-19 e le RSA: prime riflessioni e spunti per il futuro

Le policy e i media hanno sempre dimostrato scarso interesse al tema degli anziani; il COVID-19 è stato uno stress test che ha riportato in luce gli aspetti critici presenti nelle RSA già rilevati negli anni e mai affrontati pienamente, ed ha evidenziato la necessità di una riforma del sistema.
di Marco Noli (Docente a contratto Facoltà di Scienze Politiche e Sociali Università Cattolica di Milano. Formatore e consulente organizzativo.)
Sull’onda emotiva delle drammatiche morti in RSA si è accentuata una lettura che evocava le RSA come luoghi di abbandono, di incuria: la frase che spesso ha sintetizzato la situazione è stata “in RSA si muore”, senza alcun approfondimento e lettura analitica di quanto stesse succedendo (Gori, Trabucchi, 2020).
Analizzando i dati della mortalità nelle residenze, rilevati attraverso una ricerca dell’Istituto Superiore di Sanità nel periodo 1/2/2020 – 5/5/2020, si evidenzia che su un campione di 1.356 strutture per un totale di 97.521 anziani, i deceduti con COVID 19 accertati con tampone sono stati il 7,4% di tutti i deceduti. Se invece si considerano i deceduti con sintomi simil-influenzali senza accertamento di positività, ma con possibile sospetto COVID-19 si raggiunge il 41,2% di tutti i deceduti nel periodo. Questi dati sulla mortalità italiana sono in linea -purtroppo – con i dati dei morti collegati al COVID 19 nelle strutture per anziani nel mondo, che oscillano da un 25% al 75% di tutti morti per COVID 19 (Pesaresi, 2020). Sarà necessario approfondire questi dati ancora incompleti e spesso confusi e scoordinati, e renderli più intellegibili per avere la reale entità dei decessi durante tutta la pandemia.

Leggi: I Luoghi della Cura


Invecchiamento, anziani fragili e Covid: una chiave di lettura

L’Italia è un Paese che diventa ogni giorno più vecchio. Un numero sempre più significativo di soggetti si trova in condizione di vulnerabilità e/o di fragilità, ed è maggiormente a rischio di incorrere in una perdita funzionale e/o di autonomia. Tali condizioni si sono accentuate durante l’emergenza sanitaria: è necessario ora introdurre degli interventi di prossimità che, da un lato, permettano all’anziano di non cadere in un vortice di abbandono e di scoraggiamento e, dall’altro, sostengano realmente il carico di cura dei figli.
di Giuseppe Monteduro (Università del Molise), Sara Nanetti (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano)
L’invecchiamento della popolazione è un fenomeno che sta caratterizzando il quadro demografico di numerose società, in particolare di quelle occidentali e del Giappone. L’aumento dell’aspettativa di vita, il miglioramento delle condizioni economiche, il progresso tecnologico e medico hanno modificato la struttura anagrafica delle società. Questa nuova condizione demografica costringe gli Stati a ripensare alle garanzie offerte dal sistema di welfare. Oltre alle forme di assistenza economica già in essere, è necessario rivedere il quadro degli interventi sociali: assistenza domiciliare e servizi di socializzazione devono essere integrati con altre nuove tipologie di servizio, rivolti a fasce di cittadini, che sono particolarmente vulnerabili.

Leggi: I Luoghi della Cura


SEGNALAZIONI:

Congedo Covid per didattica a distanza: al via le domande

L’Inps comunica il rilascio della procedura per la compilazione e l’invio on line delle domande di “congedo straordinario per sospensione attività in presenza delle classi II e III media in zona rossa o su tutto il territorio nazionale per figlio con disabilità grave per scuole di ogni ordine o grado o per chiusura centri assistenziali”.
Nel messaggio 515 del 5 febbraio scorso, l’Istituto ricorda che la domanda potrà riguardare anche periodi di astensione antecedenti alla data di presentazione della richiesta, ma comunque non anteriori al 9 novembre 2020.
Inoltre, ricorda che:
– il congedo per sospensione dell’attività didattica in presenza delle classi seconde e terze delle scuole secondarie di primo grado può essere fruito dai genitori lavoratori dipendenti per i figli alunni di scuole per le quali sia stata disposta la sospensione dell’attività didattica in presenza, situate nelle aree del territorio nazionale caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto (cosiddette zone rosse), individuate nelle Ordinanze del Ministro della Salute ai sensi dell’articolo 3 dei D.P.C.M. del 3 novembre 2020 e del 3 dicembre 2020, dell’articolo 19-bis del decreto-legge n. 137/2020, nonché, da ultimo, dell’articolo 3 del D.P.C.M. del 14 gennaio 2021, e per un massimo di giorni non superiore al periodo indicato nell’Ordinanza stessa, salvo proroghe.

Leggi: Inca


 

 

 

 

 

NEWS

venerdì 29 gennaio 2021
Città, l’Italia insegue l’Europa: sviluppo e opere sostenibili

Si fa strada (faticosamente) anche in Italia l’idea che non ha senso parlare di nuovo modello di sviluppo sostenibile senza un coinvolgimento prioritario delle città che nel mondo sono ormai il principale motore del Pil (ma anche del degrado ambientale) e che – soprattutto in Europa – sono portatrici di nuove esperienze di ridisegno del proprio futuro con una pianificazione di lungo periodo di nuova generazione.
Si fa strada soprattutto nei sindaci delle aree metropolitane, che nel 2017 avevano firmato la Carta di Bologna per l’Ambiente e in alcuni casi virtuosi – da Bologna a Bari, da Milano a Roma – provano ora a esplicitare i loro impegni in «Agende urbane per lo sviluppo sostenibile» secondo il modello lanciato dal ministero dell’Ambiente nel bando del 2019. Al loro fianco l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (Asvis) e il Centro nazionale di studi per le politiche urbane (Urban@it). Proprio Urban@it raccoglie alcune di queste esperienze nel Sesto Rapporto sulle città, intitolato «Le città protagoniste dello sviluppo sostenibile», che sarà presentato online domani con i curatori (Nicola Martinelli, Edoardo Croci e Mariavaleria Mininni), il direttore di Urban@it, Walter Vitali, il portavoce di Asvis, Enrico Giovannini, e il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 29/01/2021


venerdì 29 gennaio 2021
Casa, Inps: venduti agli inquilini 56 appartamenti per oltre 3,17 milioni di euro

Nell’ambito del proprio programma di dismissioni immobiliari l’Inps ha concluso nei giorni scorsi la vendita in blocco di 56 appartamenti nel popoloso quartiere Tuscolano a Roma, ceduti ad affittuari di lungo corso…
L’operazione, che riveste particolare importanza nello scenario attuale di grave emergenza abitativa, ha consentito di realizzare un importo di € 3.175.319 da destinare ad investimenti futuri.
Nel rispetto delle norme di legge e delle direttive sulla gestione del patrimonio residenziale pubblico, la vendita si e’ potuta effettuare a seguito di una valutazione di mercato degli immobili eseguita dall’Agenzia delle Entrate e di una proposta ai conduttori aventi diritto, applicando le agevolazioni sul prezzo della prima casa previsto dalla normativa di settore.
L’operazione si inserisce nel nuovo piano di cessioni immobiliari dell’Istituto che prevede solo di recente vendite dirette, secondo specifiche condizioni e usi sociali, anche agli enti locali.
Nel triennio 2021-2023, la Direzione Patrimonio e Investimenti dell’Inps ha in programma di cedere complessivamente, attraverso diverse opzioni, immobili per un valore di circa 450 milioni di euro, quale parte di un patrimonio di unita’ immobiliari stimato a bilancio in circa 2 miliardi di euro.

Leggi: Redattore Sociale, 29/01/2021


giovedì 28 gennaio 2021
Sfratti: gravissimo parere della Commissione Finanze. La sospensione degli sfratti non si tocca. Non si possono mettere le persone in mezzo alla strada in piena pandemia!

Dichiarazioni dei Segretari Generali di SUNIA, Stefano Chiappelli; SICET, Nino Falotico; UNIAT, Augusto Pascucci e Unione Inquilini, Massimo Pasquini.
“Mentre si aggrava la pandemia e siamo caduti in piena crisi di Governo è uscito dalla Commissione Finanze della Camera un parere indirizzato alle Commissioni competenti sul decreto Milleproroghe, che vuole incidere in maniera rilevante sulla misura di sospensione delle esecuzioni degli sfratti e delle procedure immobiliari.
Siamo contrari alla distinzione tra morosità incolpevoli precedenti o successive all’emergenza pandemica in corso.
Il problema è l’esecuzione forzata degli sfratti per le famiglie in difficoltà in una fase drammatica come quella attuale, in cui non è possibile spostarsi neanche tra Comuni.
Siamo consapevoli delle difficoltà dei proprietari, ma l’alternativa in questa fase non può intervenire prima del 30 giugno. Bene invece farebbero Governo e Parlamento a prevedere ristori ed esenzioni in favore della proprietà interessata.

Leggi: Sunia, 28/01/2021


mercoledì 27 gennaio 2021
Le proposte di CGIL, CISL, UIL su ‘Politiche Abitative e Rigenerazione Urbana nella Next Generation UE’

Pianificare un progetto complessivo che permetta di rivitalizzare città e contesti urbani, anche in risposta a nuovi bisogni e al crescente disagio abitativo; migliorare sia la qualità degli insediamenti che il benessere sociale delle comunità, identificando interventi che mirino anche a soddisfare le esigenze ambientali, di inclusione, di protezione e promozione della salute delle persone.
Sono alcune delle proposte contenute nel documento CGIL, CISL e UIL lanciate nel corso dell’evento “Rigenerazione urbana e politiche abitative nella Next Generation EU” che si è svolto questa mattina e che ha visto la partecipazione, tra gli altri, della Ministra On. Paola De Micheli, del Presidente della Conferenza Stato/Regioni Stefano Bonaccini e del Direttore dell’Agenzia della Coesione Territoriale Massimo Sabatini. Rivedi la diretta su Collettiva.it
“Le città ricoprono un ruolo centrale nello sviluppo economico del Paese e per la crescita della qualità della vita dei cittadini – sottolineano la Vicesegretaria Generale Cgil Gianna Fracassi, e i Segretari Confederali di CISL e UIL, Giulio Romani e Ivana Veronese .

Leggi: Cgil, 27/01/2021


mercoledì 27 gennaio 2021
Covid, Le Foche: «Gli anziani devono restare in casa il più possibile, mascherine fino in autunno»

L’immunologo sui vaccini: «Le difficoltà erano previste, le aziende devono organizzarsi. Grande speranza, gli anticorpi monoclonali» – di Margherita De Bac
«Siamo in una fase di transizione in cui occorre essere ancora molto prudenti e rispettare con estremo rigore le misure di protezione individuale, come mascherina e distanziamento. Però le truppe che ci salveranno sono dietro l’angolo». Francesco Le Foche, immunologo della Sapienza, si rivolge idealmente ai milioni di italiani «stremati» dal punto di vista psicologico ed economico da oltre un anno di pandemia.
I contagi oggi sembrano in risalita, 15 mila nuovi casi. Come si fa a mantenersi fiduciosi?
«Non si può parlare di aumento se i dati non vengono letti nell’arco della settimana. I bollettini quotidiani possono ingannare. Sembra ci sia una certa stabilizzazione e che gli ospedali siano leggermente meno sotto pressione anche se sempre congestionati. La fiducia non deve venir meno però il messaggio deve essere chiaro».

Leggi: Corriere della Sera, 27/01/2021


venerdì 22 gennaio 2021
Ecobonus, case rivalutate fino al 32% (senza spendere): i prezzi per quartiere, da Milano a Roma

Il potenziale nelle grandi città
Una casa per cui sono programmati i lavori del super ecobonus ha un potenziale di rivalutazione in media del 10,2% a Milano e del 9,3% nella Capitale. Lo dicono i numeri ricavati analizzando gli ultimi dati sul mercato immobiliare. Ma che vi possa essere un sensibile aumento di valore dopo i lavori lo dice soprattutto il buon senso: d’inverno il riscaldamento costa meno ed è più efficiente, e anche d’estate si spende meno per il condizionamento. Se si cambiano gli infissi con prodotti di buon livello, la casa è più silenziosa e se la coibentazione termica è fatta con soluzioni che diano la giusta importanza all’estetica del palazzo l’edificio guadagna appeal. Nella tabella qui sotto (nell’articolo versione desktop) le possibilità di rivalutazione con il super ecobonus al 100% degli immobili a Milano.

Leggi: Msn Notizie, 22/01/2021


mercoledì 20 gennaio 2021
Anziani: progetto Smart Bear attivo fino al 2023

Invecchiamento della popolazione e cure: sarà attivo fino al 2023 il progetto Smart Bear che vede coinvolti 27 partners da 11 nazioni, coordinati da Cnr-Icar
L’invecchiamento è una sfida centrale per le nazioni europee, in cui la quota di popolazione anziana è in costante crescita. L’invecchiamento ha impatti sociali e finanziari significativi a causa della maggiore incidenza di disturbi della salute quali perdita dell’udito, malattie cardiovascolari, disturbi mentali e dell’equilibrio. La tendenza attuale, nella cura degli anziani, è quella di cercare soluzioni per la prevenzione e il trattamento efficaci dei disturbi legati all’età.
A tal scopo, il progetto Smart Bear, finanziato dall’UE nell’ambito del programma Horizon 2020, svilupperà una piattaforma basata su una varietà di sensori che raccoglieranno dati sulla vita quotidiana degli anziani e li analizzeranno per fornire loro interventi personalizzati. La soluzione Smart Bear sarà testata in cinque progetti pilota su larga scala, che coinvolgeranno 5.000 anziani in Francia, Grecia, Italia, Romania, Spagna e Portogallo.

Leggi: Corriere Nazionale, 20/01/2021


DALLE REGIONI:

martedì 2 febbraio 2021
Case a Milano: quasi 150 mila le famiglie escluse anche dall’edilizia residenziale sociale

Sarebbero in grado di pagare un canone d’affitto annuo medio basso, ma il mercato immobiliare non offre loro nulla. I dati dello studio di Nomisma rivelano il bisogno di case a costi accessibili per famiglie e single, ma negli ultimi dieci anni l’edilizia convenzionata ha “prodotto” poco più di 6mila alloggi
Sono circa 146.500 le famiglie che a Milano non riescono a trovare una casa con un affitto medio basso. Lo rivela lo studio di Nomisma (“Milano inclusiva. La produzione di case in locazione a costi accessibili”), realizzato con la collaborazione del Comune di Milano e promosso da CDO Forum Edilizia, Confcooperative, Legacoop, Fondazione Welfare Ambrosiano, Redi sgr Fondazione Housing sociale, con il sostegno di Fondazione Cariplo, Fondazione Ceur e la Ringhiera. Secondo la stima di Nomisma, si tratta di famiglie con un reddito complessivo mensile che oscilla tra i mille e i 1.500 euro al mese e che sarebbero in grado di pagare un canone annuale da 50 a 80 euro al metro quadro per un appartamento di 70 metri quadri. Il mercato immobiliare di Milano, però, non offre loro nulla. Neanche l’edilizia residenziale sociale (Ers) ha case per loro abbordabili, visto che il canone medio negli alloggi Ers oscilla tra gli 80 e i 120 euro all’anno al metro quadro.

Leggi: Redattore Sociale, 02/02/2021


martedì 2 febbraio 2021
Per gli anziani di Bergamo un numero verde per ogni “dubbio digitale”

Un gruppo di volontari risponde a ogni domanda su smartphone, pc, tablet e le applicazioni per effettuare video chiamate o prenotare esami clinici on line. Un progetto promosso da Cesvi e Comune
Come si usa whatsapp? Come si avvia una videochiamata? E come faccio a prenotare una visita on line? A queste e a ogni altra domanda che un over 65 vuole fare su smartphone, pc, tablet e sulle principali applicazioni rispondono ora i “Volontari digitali per Bergamo Aiuta”. Il progetto è promosso da Fondazione Cesvi in collaborazione con il Comune di Bergamo e Samsung Electronics Italia. Per usufruirne basta chiamare il Numero Verde, fornito da Professional Link, 800 694 926, al quale rispondono volontari del Comune di Bergamo adeguatamente formati dagli esperti di Samsung Electronics Italia. Il numero è attivo dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18. In particolare, la popolazione anziana di Bergamo può richiedere assistenza telefonica per l’utilizzo di videochiamate con WhatsApp, Skype e Zoom, l’invio e la gestione della posta elettronica, lo svolgimento della pratica Spid, la spesa online e la prenotazione degli esami clinici online. Oltre alla possibilità di chiamare il numero verde gli over 65 potranno prossimamente visionare video tutorial che hanno l’obiettivo di accompagnare l’utente nei vari passaggi dell’utilizzo dei diversi strumenti.

Leggi: Redattore Sociale, 02/02/2021


lunedì 1 febbraio 2021
Catania – Demolizione dell’ex ospedale Santa Marta. Occasione per una rigenerazione urbana inclusiva partendo dall’edilizia sociale

Grazie all’iniziativa di 50 donne e uomini tecnici, intellettuali e cittadini che hanno sottoscritto un’articolata lettera aperta sull’annunciata demolizione di una parte consistente dell’edificato dell’ex ospedale Santa Marta, la collettività è venuta a conoscenza che la Regione aveva deciso di intervenire su uno dei tanti ospedali dismessi , senza che questo intervento fosse previsto negli strumenti pianificatori e tanto meno senza che fosse stato avviato alcun confronto con la collettività.
E’ del tutto evidente che non si possa parlare di rigenerazione urbana inerente l’area dell’Antico Corso considerando solo l’area e gli edifici del Santa Marta senza considerare che in quel territorio,
centrale e strategico, insistono le aree e gli edifici dell’ex ospedale Vittorio Emanuele e quelli dell’ex Santo Bambino. Siamo poi convinti che la progettazione di interventi sulla città e di rifunzionalizzazione dei grandi contenitori dismessi non possa che basarsi sull’individuazione dei bisogni e delle esigenze della popolazione e sul fatto che la chiusura dei nosocomi ha comportato in tempi brevissimi lo spopolamento di una zona che fin troppo caotica ha subito un’evidente accelerazione del processo della sua marginalizzazione.

Leggi: Sunia, 01/02/2021


lunedì 1 febbraio 2021
«Vaccino agli over 80 assistiti a domicilio»

L’annuncio dell’assessore alla Sanità Donini: si parte già mercoledì. In arrivo altre 55mila dosi – di Marina Amaduzzi
Sono 55mila le nuove dosi di vaccino in arrivo questa settimana in Emilia-Romagna, regione che a ieri sera aveva già immunizzato anche con il richiamo oltre 75.000 persone, su più di 205mila somministrazioni, oltre il 93% delle 221.000 dosi circa consegnate dal 27 dicembre. In questi giorni proseguono le seconde iniezioni per chi, tra personale sanitario, operatori e ospiti delle Cra, le strutture per anziani, aveva già avuto la prima ed entro il fine settimana potrebbero essere riaperte le prenotazioni di chi era stato messo in attesa per i tagli alle forniture di Pfizer. Non solo.
«Domani inizieremo a vaccinare gli ultra 80enni in assistenza domiciliare — ha annunciato ieri l’assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini —. Poi immagino che, in ragione al numero di vaccini che arriveranno, seguiremo quella che è l’indicazione del piano nazionale e passeremo alle categorie più vulnerabili, poi anche alla popolazione ultra 70enne e poi ultra 60enne».

Leggi: Corriere di Bologna, 01/02/2021


sabato 30 gennaio 2021
Punto di ascolto per gli anziani Nasce il ‘Tavolo della longevità‘

Il Comune di Gambettola ha avviato un percorso con sindacati e servizi sociali per i bisogni della terza età
Il Comune di Gambettola ha dato vita al Tavolo della Longevità, un percorso condiviso tra amministrazione comunale, servizi sociali, associazioni e sindacati per monitorare e rispondere ai bisogni della terza età. Al primo incontro svoltosi in videoconferenza hanno partecipato il sindaco Letizia Bisacchi, l’assessore ai servizi sociali Maurizio Pracucci, Ramona Baiardi della Caritas Gambettola, Giovanni Esposito dell’Unione Rubicone e Mare, Manuele Broccoli dell’Asp Rubicone, Acer Casa, Auser, i sindacati Cgil, Cisl e Uil, Cad, Caritas, Fondazione Renzo Macchini e Nicola Dellapasqua vice sindaco di Savignano. «Il Tavolo della Longevità – ha spiegato l’assessore ai Servizi sociali Maurizio Pracucci – vuole essere il primo punto di ascolto dei problemi e delle criticità, dove interrogarsi sulle soluzioni utili a rendere accessibili alle persone anziane le stesse opportunità a disposizione degli altri cittadini».

Leggi: Il Resto del Carlino, 30/01/2021


venerdì 29 gennaio 2021
Possibile ripresa degli sfratti, Unione inquilini: la Raggi li blocchi

“Nonostante ci ritroviamo ancora in piena pandemia, diversi emendamenti, anche di maggioranza, verranno presentati in Parlamento per rivedere la proroga degli sfratti approvata nel Milleproroghe. Una eventualità che dovrebbe preoccupare non poco la Sindaca Virginia Raggi e l’assessora alle politiche abitative Valentina Vivarelli in una città completamente impreparata ad affrontare la valanga di sfratti che a pochi mesi potrebbero inondare la città. Da mesi Unione Inquilini invoca il tavolo di crisi in una città impantanata invece nella guerra ai numeri delle erogazioni del contributo affitto Covid-19. Sindaca, lei è responsabile della salute dei cittadini e a questi deve garantire il passaggio di casa in casa. Si sta facendo promotrice del blocco degli sfratti? Non è il momento di intervenire sul Prefetto per dare vita ad una commissione graduazione sfratti? Dove sono le case popolari per garantire le famiglie in graduatoria e le famiglie in disagio economico e abitativo per le quali a breve o a giugno si prevedono le esecuzioni di sfratto? A quando il tavolo di crisi approvato nella mozione votata all’unanimità in Campidoglio?”. Così in un comunicato l’Unione Inquilini.

Leggi: Redattore Sociale, 29/01/2021


venerdì 29 gennaio 2021
Anziani, in Veneto niente più quota sociale per il ricovero in Rsa

Lo annuncia l’assessore regionale al Sociale, Manuela Lanzarin. Finché il Fondo nazionale per la non autosufficienza non sarà implementato la compartecipazione pubblica non sarà sostanzialmente erogata
Finché il Fondo nazionale per la non autosufficienza non sarà implementato con la determinazione della copertura destinata a finanziare le funzioni assistenziali dei Comuni, in Veneto la compartecipazione pubblica per chi è ricoverato in casa di riposo e non ha risorse sufficienti a pagare la retta, non sarà sostanzialmente erogata, in quanto ridotta ai trattamenti essenziali e previdenziali o alle indennità già percepiti. In pratica, i non autosufficienti ricoverati in casa di riposo pagheranno la quota sociale della loro retta utilizzando i loro trattamenti assistenziali e previdenziali o le indennità percepite. Lo annuncia l’assessore regionale al Sociale Manuela Lanzarin, spiegando che il passaggio “è in questo momento fondamentale per continuare a garantire l’offerta assistenziale in ambiti tanto delicati e fondamentali della programmazione sociale del Veneto”.

Leggi: Redattore Sociale, 29/01/2021


giovedì 28 gennaio 2021
Calabria, dalla regione 700 mila euro per il reddito di residenza attiva

Si punta a mitigare spopolamento dei piccoli comuni. Contributi per gli under 40 pronti a spostarsi da tutta Italia. L’assessore Orsomarso: “Un piccolo progetto simbolo. ripensare al ripartenza”
Dare impulso ai piccoli comuni della Calabria, favorendo la nascita di nuove imprese gestite da giovani. È questo lo scopo del progetto presentato oggi a Catanzaro alla Cittadella Santelli dagli assessori regionali all’Agricoltura e allo Sviluppo economico Gianluca Gallo e Fausto Orsomarso.
Un progetto pilota, siglato a fine dicembre 2020 e finanziato con 700mila euro, nell’ambito degli interventi previsti dal Protocollo d’intesa tra i ministeri dello Sviluppo economico e dell’Economia e la Regione Calabria, che si basa sul reddito di residenza attiva.
Si tratta di una misura da erogare ai soggetti che decidano di trasferirsi in alcune aree della regione in cui è maggiormente accentuato il fenomeno dello spopolamento.

Leggi: Redattore Sociale, 28/01/2021


giovedì 28 gennaio 2021
Casa, in Toscana 100 nuovi alloggi Erp all’anno

Dal 2015 le case popolari sono aumentate di quasi 600 unità. L’assessore Spinelli: “Serviranno risorse e risposte strutturate, anche con modalità straordinarie, per rispondere alla crisi imminente”
Povertà, casa, soldi, beni confiscati, mafie, disagio abitativo, economia, monete
Per il sesto anno consecutivo il mercato delle compravendite toscano segna una crescita delle transazioni su base annua, anche se si riduce l’intensità di tale incremento (+1,5%), così come anche la flessione dei prezzi, che mostrano lievi scostamenti nel 2019 rispetto all’anno precedente (-0,8). Sono alcuni dei dati del Nono rapporto nulla condizione abitativa in Toscana redatto dall’Osservatorio Sociale regionale in collaborazione con Anci Toscana e il Settore Politiche Abitative della Regione.
Si conferma l’importante ruolo dei mutui, che caratterizzano il 52,7% delle transazioni, anche se si riscontra una lieve riduzione relativa del numero di acquisti immobiliari realizzati utilizzando un finanziamento bancario (pari allo 0,5%), a fronte di un altrettanto leggero incremento nel capitale impiegato. Si modifica altresì la lunghezza di questi rapporti, con la durata media dei mutui in Toscana che passa da 23,7 anni a 24,1 (in Italia la variazione è da 22,9 a 23,1 anni). La rata media decresce, passando dai 606 euro mensili del 2018 ai 594 del 2019.

Leggi: Redattore Sociale, 28/01/2021


giovedì 28 gennaio 2021
Roma, Coop e associazioni: chi taglia il welfare taglia il futuro

Protesta in piazza del Campidoglio contro i presunti tagli al sociale previsti nel bilancio 2021 del Comune di Roma Capitale. “Situazione da chiarire. Non si faccia cassa sulla pelle dei più fragili”
Si sono dati appuntamento in piazza del Campidoglio in 200, come concordato con la Questura nel rispetto delle norme sul distanziamento, per ribadire con forza il proprio disappunto circa i presunti tagli al sociale previsti nel bilancio 2021 del Comune di Roma Capitale. Lo fanno sapere Centrali Cooperative, Sindacati, Forum del Terzo Settore, Associazioni (tra cui Fish, Nonna Roma e Arci), operatori, famiglie e utenti, uniti “contro un’Amministrazione sorda di fronte alle richieste di chiarimenti e trincerata dietro comunicati di facciata, basati su dichiarazioni ambigue non supportate da dati certi e verificabili”.

Leggi: Redattore Sociale, 28/01/2021


giovedì 28 gennaio 2021
Calabria, via libera al Piano per il sociale. Ma resta il “nodo” delle risorse

Il documento descrive una realtà disomogenea con territori sprovvisti di strutture e invita a potenziare le capacità di accesso a nuovi finanziamenti. Intanto il Comune di Catanzaro chiede trasferimenti dallo Stato secondo equità richiamando le osservazioni della Corte dei conti
Disabilità, carrozzina, sedia a rotelle
Il Piano sociale regionale approvato a fine dicembre dall’assemblea legislativa della Calabria è in via di principio una sorta di “bussola” per individuare la strada verso il miglioramento dei servizi e delle politiche a sostegno delle persone con disabilità, dell’infanzia, dell’adolescenza, per il contrasto alla povertà, ecc… Tutto questo con il ruolo centrale dei Comuni. Che raggruppati in ambiti territoriali sono chiamati a cogliere specifici bisogni, a pianificare, ad autorizzare e accreditare servizi per le loro zone di riferimento alla luce della riforma deliberata nel 2019, dopo oltre un ventennio d’attesa, durante la precedente legislatura su impulso della giunta di centrosinistra. Il Piano però “è un punto di partenza, non è altro che una fotografia attuale, forse già superata dopo l’emergenza Covid”, dice l’assessore regionale al welfare, Gianluca Gallo, parlando in aula nel corso dei lavori dedicati alla discussione di questo strumento di programmazione. Un piano che al netto delle complicanze socio-economiche derivanti dalla pandemia da coronavirus fa comunque emergere diversi punti critici su cui intervenire.

Leggi: Redattore Sociale, 28/01/2021


mercoledì 27 gennaio 2021
Serve un nuovo modello di welfare

Lo scorso anno è stato un anno difficile e anche Auser Toscana come altre realtà di volontariato si è trovata ad affrontare una situazione senza precedenti. La pandemia ha sconvolto la vita a tutti, ma i volontari Auser hanno mantenuto la loro presenza sul territorio per “dare una mano” alle persone in difficoltà. Ci siamo occupati di consegnare spesa e medicinali a domicilio, dove è stato possibile abbiamo consegnato i libri delle biblioteche e in molti casi abbiamo avviato conversazioni telefoniche con gli anziani soli. Perché, durante l’emergenza sanitaria, la solitudine è entrata nelle case di molti. La pandemia ha portato paura, isolamento, ha alimentato diffidenza e sfiducia, con effetti psicologici dovuti alla mancanza di contatti umani e di affettività. Anche povertà e disuguaglianze economiche e sociali sono cresciute. Gravi sono stati i comportamenti verso gli anziani, di esclusione e di emarginazione.

Leggi: La Nazione, 27/01/2021


mercoledì 27 gennaio 2021
Lecco, un’indagine per conoscere le necessità degli anziani: al primo posto il contrasto della solitudine

Quali sono le abitudini e le necessità dei nostri anziani? A questa domanda risponde l’indagine telefonica effettuata dai volontari di Auser in provincia di Lecco. Intervistate 125 persone, già incluse tra quelle periodicamente contattate nell’ambito del servizio di compagnia telefonica. Ai “nonni” è stato chiesto non di rispondere a una lista di quesiti, ma di raccontare in modo fluido il proprio vissuto e il proprio presente, le problematiche, i bisogni e i pensieri legati alle incertezze del periodo. Il campione è composto per la quasi totalità da donne, più di metà nella fascia tra gli 80 e i 90 anni.
“I dati confermano la condizione di solitudine delle persone anziane, ed esplicitano un supporto esterno insufficiente, accompagnato dal bisogno di sentire la presenza e il sostegno dei famigliari o delle associazioni di volontariato” spiegano da Auser. Qualsiasi azione di contrasto alla solitudine aiuta a migliorare la salute degli anziani, poiché, il pensiero di buona parte degli intervistati, “uno dei fattori principali per garantire una buona qualità di vita sono le relazioni sociali”. Solo il 37% degli intervistati ha relazioni parentali più volte alla settimana.

Leggi: Auser, 27/01/2021


IN AGENDA:

3.2.2021 – ore 17.00 – Dalle Istituzioni al territorio: il contributo di assistenti sociali, sociologi e psicologi alle innovazioni dei servizi e delle politiche per nuove generazioni e famiglie

Ciclo di incontri “Welfare nascente”
Organizzazione:
Istituzione Gian Franco Minguzzi, IRESS e Comune di Bologna
Città: Online

Leggi: Redattore Sociale


17.2.2021 – “Co-progettazione, co-programmazione e strumenti collaborativi in un anno di grandi cambiamenti”

Si terrà online il prossimo 17 febbraio dalle 10.00 alle 13.00 il nuovo seminario dal titolo “Co-progettazione, co-programmazione e strumenti collaborativi in un anno di grandi cambiamenti”.
Richiesti 3 crediti formativi per assistenti sociali. Per saperne di più – Qui il modulo di PRE-ISCRIZIONE.
Attenzione! L’effettiva iscrizione andrà successivamente formalizzata seguendo le indicazioni che verranno inviate via mail.

Leggi: Welforum


26.1.2021 – Inaugura il Master “Governance e innovazioni di welfare locale” con due giornate di approfondimento aperte a tutti

Inaugura il Master di II livello “Governance e innovazioni di welfare locale”, promosso Dipartimento di Scienze Politiche Sociali dell’Università di Bologna, in collaborazione con la Scuola Achille Ardigò del Comune di Bologna e di ANCI Emilia Romagna.
Le prime due giornate del Master – in programma venerdì 5 febbraio dalle 9.30 alle 19 e sabato 6 febbraio dalle 9.30 alle 13.30 – saranno aperte, oltre che agli iscritti al Master, anche a tutti i cittadini interessati. L’evento si terrà sulla piattaforma Microsoft Teams, a questo link: https://urly.it/39y9g. La mattinata del venerdì sarà dedicata al tema del welfare multilivello con una Lecture di grande rilevanza scientifica e relatori di rilevanza istituzionale, locale, regionale ed europea; mentre nel pomeriggio verranno sviluppati alcuni temi centrali per il welfare locale. Il sabato mattina sarà invece dedicato a una discussione approfondita sul Recovery Fund con attori istituzionali del contesto bolognese.

Leggi: Comune di Bologna


IN EVIDENZA:

L’intervento dei Comuni può limitarsi a integrare la retta dei servizi residenziali?

Una riflessione critica sui regolamenti comunali di accesso ai servizi
L’articolo è stato pubblicato su LombardiaSociale.it il 1° novembre 2020. Qui è ripreso con piccoli adattamenti.
Tutti i regolamenti comunali la prevedono. Possono variare i criteri di accesso e le modalità di definizione degli importi, ma in tutte le norme che regolano l’accesso ai servizi sociali, non si può evitare di incappare in almeno un articolo destinato a definire le modalità di “integrazione della retta del servizio”. E’ una previsione che può riguardare l’insieme dei servizi e delle Unità di offerta per le persone con disabilità oppure, sempre più frequentemente, limitarsi all’accesso ai servizi residenziali.
In pratica i Comuni, alla luce del fatto che alcuni loro cittadini con disabilità usufruiscono di servizi residenziali, prevedono la possibilità di contribuire al pagamento della retta concedendo un contributo alle persone che vivono in queste strutture. Un modo di pensare alla funzione sociale di questi servizi e alla vita e ai diritti di chi vi ci abita, contestabile sotto molti punti di vista, che crea molti problemi alle persone coinvolte e che, in modo inossidabile, resiste nel tempo.

Leggi: Welforum


Costruire il futuro dell’assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia. – Una Proposta Aperta per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

“Quale progetto potrebbe essere utile per gli anziani non autosufficienti e le loro famiglie?”. E’ a questa domanda – assente nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNNR) – che vuole rispondere la proposta formulata dal Network Non Autosufficienza. Il documento – aperto a idee di sviluppo e miglioramento – ha lo scopo di contribuire ad avviare un confronto pubblico sul contributo che il PNRR può fornire alla costruzione del futuro dell’assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia.
Il Network Non Autosufficienza (NNA) propone l’introduzione di una sezione dedicata all’assistenza agli anziani non autosufficienti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNNR). La proposta risponde alla domanda che manca nel Piano: “quale progetto potrebbe essere utile per gli anziani non autosufficienti e le loro famiglie?”. A tal fine si definisce un quadro progettuale unitario e si collocano al suo interno le azioni già stabilite dal PNRR, modificandole e integrandole con altre.
I contenuti della proposta
Un investimento straordinario nei servizi domiciliari per accompagnarne la riforma complessiva. È prioritario puntare sulla domiciliarità e – a tal fine – l’ampliamento dell’offerta deve andare di pari passo con il miglioramento degli interventi, lungo tre direttici. Primo, semplificazione: unificazione dei passaggi da svolgere per accedere alle misure pubbliche, superando l’attuale frammentazione tra enti, sedi e percorsi differenti, e collocazione in un sistema unico delle prestazioni oggi fornite separatamente da Asl, Comuni e Inps. Secondo, articolazione delle risposte: erogazione non solo degli interventi di natura medico-infermieristica, ma anche di quelli – oggi marginali – di sostegno nelle attività fondamentali della vita quotidiana, che la non autosufficienza impedisce all’anziano di compiere. Terzo, sostegno alle famiglie: presenza di operatori che rappresentino per loro un punto di riferimento certo nel tempo, e interventi di affiancamento e sostegno dedicati a caregiver familiari e badanti.

Leggi: I Luoghi della Cura


Il Fondo nazionale non autosufficienza tra passato e futuro

Perché un’analisi del Fondo
Il Fondo Nazionale Non Autosufficienza (FNNA) compie ormai 13 anni. Di lui finora si è sentito parlare soprattutto a proposito dei relativi livelli di finanziamento: di anno in anno le cronache hanno commentato le variazioni agli stanziamenti del Bilancio dello Stato. Poco invece si è discusso del suo ruolo quale strumento per le politiche per la non autosufficienza (non risultano precedenti analisi nella letteratura di settore).
Nell’ambito del recente rapporto del Network Non Autosufficienza, uno studio di carattere multidimensionale (economico/assistenziale/organizzativo) ha cercato di esplorare il ruolo del Fondo nel nostro sistema di welfare, tenendo conto dei rapporti tra i vari soggetti coinvolti e del raccordo tra questa politica e gli altri programmi pubblici per la non autosufficienza; una particolare attenzione è stata rivolta all’impatto sul target degli anziani.
Il lavoro ha ripercorso la storia del Fondo fin dalle sue origini, fotografando non solo le scelte del Governo centrale ma anche quelle delle regioni (per confrontare i comportamenti dei territori sono state utilizzate le statistiche diffuse dal Ministero ed è stata realizzata un’apposita indagine su un campione di testimoni privilegiati delle realtà locali). Rispetto a questo scenario, si è poi riflettuto sugli impatti del Piano Nazionale non Autosufficienza approvato circa un anno fa. Quali sono i nodi ancora aperti?

Leggi: Welforum


Vaccinazioni COVID-19: le priorità e gli anziani

La maggior parte dei paesi ha stabilito che gli ospiti delle residenze per anziani ed il personale sono tra le massime priorità delle vaccinazioni per il COVID-19. Ciò, tuttavia, non sempre si è tradotto nella pratica. In questo articolo Franco Pesaresi illustra l’approccio vaccinale adottato dall’Italia e da altri paesi europei e non.
di Franco Pesaresi (Direttore ASP “Ambito 9” Jesi, Ancona, e Network Non Autosufficienza)
Il Piano vaccinale italiano
Il Piano vaccinale italiano, considerata la disponibilità iniziale di un numero di dosi limitato di vaccino contro il COVID-19, in questa prima fase della campagna di vaccinazione ha disposto di concentrare le risorse sulla protezione del personale dedicato a fronteggiare l’emergenza pandemica e sui soggetti più fragili, individuando le seguenti categorie da vaccinare in via prioritaria nelle fasi iniziali:
Operatori sanitari e sociosanitari. Gli operatori sanitari e sociosanitari “in prima linea”, sia pubblici che privati accreditati, hanno un rischio più elevato di essere esposti all’infezione da COVID-19 e di trasmetterla a pazienti suscettibili e vulnerabili in contesti sanitari e sociali.
Residenti (ospiti) e personale dei presidi residenziali per anziani. I residenti di tali strutture sono ad alto rischio di malattia grave a causa dell’età avanzata, la presenza di molteplici comorbilità, e la necessità di assistenza per alimentarsi e per le altre attività quotidiane.
Persone di età avanzata. È evidente che un programma basato sull’età aumenti la copertura anche nelle persone con fattori di rischio clinici, visto che la prevalenza di comorbilità aumenta con l’età, tenendo conto che nelle persone di età avanzata, considerata l’elevata probabilità di sviluppare una malattia grave e il conseguente ricorso a ricoveri in terapia intensiva o sub-intensiva, questo gruppo di popolazione è il più a rischio.

Leggi: I Luoghi della Cura


Le principali novità della Legge di Bilancio 2021

Dopo il voto di Camera e Senato, la Legge 30 dicembre 2020, n. 178 recante il Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023 è stata approvata in via definitiva e pubblicata in Gazzetta Ufficiale. Molte sono le novità introdotte dalla norma in materia di fisco, lavoro e finanziamenti, ma anche relative a sanità, politiche sociali e istruzione.
Presentiamo di seguito una selezione dei principali elementi contenuti nella Legge di Bilancio 2021 riguardanti i temi cari a Welforum.it e ai suoi lettori, a partire dall’ambito sociosanitario, fino ad arrivare a quello lavorativo e occupazionale, delle politiche di coesione e della scuola.
Politiche sociali
In tema di politiche sociali le misure previste dalla Legge di Bilancio 2021 sono dirette essenzialmente all’incremento di risorse e servizi destinati alle famiglie. In sintesi, il provvedimento:
Incrementa il Fondo assegno universale e servizi alla famiglia di 3.012,1 milioni di euro per il 2021, indirizzando tali risorse all’attuazione di interventi in materia di sostegno e valorizzazione della famiglia nonché al riordino e alla sistematizzazione delle politiche di sostegno alle famiglie con figli [commi 2-7];
Rinnova per il 2021 l’assegno di natalità (c.d. Bonus bebè), con una dotazione di 340 milioni di euro per l’anno 2021 e 400 milioni di euro per l’anno 2022 [comma 362];
Istituisce il Fondo per la copertura finanziaria di interventi legislativi finalizzati al riconoscimento del valore sociale ed economico delle attività di cura del caregiver familiare, con una dotazione di 30 milioni di euro per ciascun anno del triennio 2021-2023 [comma 334];

Leggi: Welforum


I vaccini ci salveranno?

In medicina non si possono adottare atteggiamenti trionfalistici, perché la biologia e la clinica non seguono percorsi rigidi e assolutamente prevedibili. Per questo ho inserito nel titolo un punto di domanda. Tuttavia, sono abbastanza certo che i vaccini contro il Covid-19 abbiano un’azione positiva rispetto alla salute dei singoli e al benessere delle comunità.
Le vicende degli ultimi mesi hanno chiarito che non vi è realisticamente una possibilità di bloccare la pandemia solo con provvedimenti di popolazione. Sarebbero, infatti, necessari interventi drastici come il lockdown della scorsa primavera che, per una serie di motivi, non sono ripetibili. Si tratta di interventi drammaticamente dannosi per l’economia e insopportabili per la parte della popolazione più fragile (dagli anziani in preda alla solitudine nelle abitazioni ai giovani ai quali manca la relazione che si crea nella scuola, fino ad altri gruppi sociali gravemente danneggiati).
Partendo da questa constatazione, si deve riconoscere che la vaccinazione di massa resta l’unico provvedimento con una buona probabilità di successo. E da qualche settimana siamo entrati in pieno in questa fase. Non sappiamo ancora, in modo realistico, quanti dovranno essere complessivamente i cittadini da vaccinare per raggiungere la cosiddetta “immunità di gregge”, cioè la possibilità concreta che il virus non circoli più nei luoghi della vita sociale. Probabilmente l’obiettivo non sarà raggiunto a breve. Si è dato inizio, quindi, alla vaccinazione delle persone più a rischio, sia per la loro esposizione all’infezione sia per le condizioni intrinseche di fragilità. Tra i primi vi sono gli operatori sanitari.

Leggi: Fondazione Leonardo


Metodo Montessori, una risorsa per migliorare la vita nella terza età

La filosofia pedagogica di Maria Montessori viene applicata sempre di più nell’ambito della terza età. Un metodo valido che supporta l’indipendenza delle persone anziane. Tutti gli aspetti nel libro “Il metodo Montessori e gli anziani fragili- Principi e metodi per migliorare il benessere e le autonomie” – di Maria Enza Giannetto
Metodo Montessori e anziani, pedagogia della terza età, terza età
Indipendenza e autonomia sono due dei principi alla base del metodo Maria Montessori. Due principi su cui si fonda il metodo pedagogico del saper fare da soli che negli ultimi anni sta trovando applicazione sempre maggiore in ambiti anche diversi da quello dell’nfanzia. Il metodo Montessori per anziani fragili è uno strumento per favorire l’autonomia, anche nella terza età.
Si intitola, appunto, Il metodo Montessori e gli anziani fragili – Principi e metodi per migliorare il benessere e le autonomie il libro edito da Erickson e scritto dai tre pedagogisti Federica Taddia, responsabile delle attività socio-educative nelle strutture per anziani Villa Ranuzzi e Villa Serena di Bologna, Annalisa Perino, direttrice di corsi di formazione nel metodo Montessori e Ruggero Poi, formatore Montessori e direttore di corsi di formazione sul metodo. Il testo analizza i vantaggi comprovati dell’applicazione del metodo utilizzato da Maria Montessori con i bambini proprio con gli anziani.

Leggi: Wise Society


SEGNALAZIONI:

Covid-19: Cig per i lavoratori in permanenza domiciliare

Trattamenti di sostegno al reddito per sospensione dei lavoratori residenti o domiciliati in Comuni interessati da provvedimenti di permanenza domiciliare adottati dall’autorità pubblica per l’epidemia da Covid-19. Il messaggio di Inps n. 304 del 25 gennaio.
I datori di lavoro operanti esclusivamente in Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia, che abbiano sospeso l’attività lavorativa anche a causa dell’impossibilità di raggiungere il luogo di lavoro da parte dei dipendenti, possono presentare domanda di accesso ai trattamenti di Cassa Integrazione Ordinaria (CIGO), in Deroga (CIGD), di Assegno Ordinario (ASO) e di Cassa Integrazione Speciale Operai Agricoli (CISOA) con specifica causale “Covid-19 – Obbligo permanenza domiciliare”, per periodi decorrenti dal 23 febbraio al 30 aprile 2020.
L’inps, con il messaggio con il messaggio n. 304, del 25 gennaio, fornisce ulteriori precisazioni riguardo l’applicazione del decreto-legge 104/2020, che ha previsto una particolare tutela per i lavoratori impossibilitati a raggiungere il luogo di lavoro, in conseguenza dell’emanazione di ordinanze amministrative emesse dalle autorità pubbliche competenti prima dell’entrata in vigore della norma.

Leggi: Inca

 

 

 

 

Vaccini: Sindacati, è strage degli anziani. Fate presto

“Bisogna fare presto perché stiamo assistendo ad una vera e propria strage degli anziani nel nostro paese, che rischia di acuirsi ulteriormente nelle prossime settimane per i ritardi nella messa in opera del piano vaccinale.
Dobbiamo dircelo con grande chiarezza e franchezza. Ogni giorno, ora o minuto perso ha una diretta e drammatica conseguenza in termini di vite umane, in particolare nella categoria anagrafica degli over60 dove da inizio pandemia si concentra il 95,6% dei decessi”.
A lanciare l’allarme sono i Segretari generali dei Sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl, Uilp-Uil Ivan Pedretti, Piero Ragazzini e Carmelo Barbagallo.
“Non si tratta – continuano i Segretari – solo di voler uscire rapidamente da questa situazione per tornare alla normalità ma di lottare contro il tempo per salvare la vita dei nostri anziani.
Ci appelliamo per questo con forza a tutte le autorità competenti perché facciano tutto il necessario e perché portino il nostro paese fuori dall’emergenza in tempi rapidi. Ulteriori ritardi non sono più accettabili e bisogna lavorare ventre a terra per recuperare in fretta quelli già accumulati”.


“Tutti hanno diritti alla protezione da Covid 19: nessun profitto sulla pandemia”, una campagna europea a cui ha aderito Auser
E’ una campagna ICE: Iniziativa dei Cittadini Europei, ed è promossa da autorevoli personalità di vari Paesi europei; per l’Italia la CGIL, con CISL e UIL, è componente del comitato promotore nazionale. Obiettivo è la raccolta di 1 milione di firme online (per l’Italia 180mila). Raggiunto tale obiettivo il contenuto della petizione, autorizzata dalla Commissione Europea, è esaminata dalla stessa Commissione che sugli obiettivi dell’iniziativa proposta ha il potere di proporre un atto giuridico dell’Unione ai fini dell’attuazione dei trattati destinato a tutelare e migliorare la salute pubblica.
La petizione si può firmare a questo link dove basta scegliere la nazionalità e compilare il breve e semplice modulo di adesione (numero documento di identità, nome e cognome).


NEWS:

lunedì 25 gennaio 2021
Via libera dalla Conferenza Stato-Regioni al nuovo Piano pandemico. Mascherine e distanziamento utili anche per l’influenza. Per attuarlo le risorse saranno extra Fondo sanitario

Individuate quattro fasi pandemiche e per ognuna dettate le cose da predisporre e fare. E la mascherina e le altre miusre preventive per il Covid si consigliano anche durante le pandemie da virus influenzali. Il Piano dovrà essere aggiornato ogni 3 anni ma dei ritocchi potranno essere fatti anche prima su richiesta delle Regioni. Confermata la scomparsa l’indicazione agli operatori sulla selezione dei pazienti in caso di carenza di risorse anche se resta il richiamo etico al problema.
“Preparedness e Readiness” ovvero “Preparazione e Prontezza”: sono queste le due parole chiave per una buona risposta ad una pandemia e su queste due parole si basa anche il Nuovo Piano pandemico influenzale 2021-2023 approvato oggi dalla Stato-Regioni in una versione leggermente rivista rispetto alla seconda bozza circolata la settimana scorsa. Le novità principali sono sostanzialmente due: la prima riguarda le risorse dove il Governo ha accettato la modifica richiesta dalle Regioni di fare in modo che le risorse per affrontare una nuova pandemia non siano aggiuntive rispetto a quelle del Fondo sanitario nazionale. .
Altra richiesta accolta è quella di prevedere un aggiornamento periodico dei contenuti del Piano e in ogni caso a procedere all’aggiornamento, su richiesta delle Regioni e delle Province autonome, anche con una tempistica diversa dalla cadenza individuata di 3 anni.

Leggi: Quotidiano Sanità, 25/01/2021


lunedì 25 gennaio 2021
Un welfare che tuteli la vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie

«Un nuovo modello di welfare comunitario d’inclusione, che garantisca la piena applicazione della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, perché ora più che mai sono richiesti la massima attenzione e il massimo impegno, per far sì che continuino ad essere assicurati tutti i servizi essenziali e tutelati gli spazi vitali e le libertà fondamentali delle persone con disabilità e delle loro famiglie»: è questa la sfida concretamente lanciata dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), nel corso del proprio Consiglio Nazionale
La riforma del sistema del welfare, da attuare a partire dalle risorse messe a disposizione dal Recovery Fund e dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il programma di investimenti che l’Italia deve presentare alla Commissione Europea nell’àmbito del Next Generation EU, lo strumento per rispondere alla crisi pandemica provocata dal Covid-19»: è questa la sfida lanciata al Governo dal Consiglio Nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), tenutosi nei giorni scorsi, con grande partecipazione, che ha portato alla condivisione di un ampio documento presentato dalla Giunta e dalla Presidenza della Federazione stessa.

Leggi: Superando, 25/01/2021


lunedì 25 gennaio 2021
Case popolari, l’anzianità di residenza requisito “ingiusto”

In molte regioni l’anzianità di residenza è lo strumento principale usato per frenare l’accesso alle case popolari di cittadini extracomunitari. Il rischio è di costruire graduatorie che mettono in secondo piano condizione economica o disagio abitativo.
Il premio all’anzianità di residenza
Il sindaco di Ferrara, un esponente del partito della Lega, rivendica con orgoglio che “prima gli italiani”, nel suo comune, «non è più uno slogan da campagna elettorale, ora è finalmente realtà»: le prime 157 posizioni dell’ultima (la trentaduesima) graduatoria per l’assegnazione delle case popolari del comune sono tutte occupate da italiani. Di conseguenza, la «casa popolare non deve più essere considerata un servizio dedicato quasi esclusivamente alle famiglie immigrate». Ma in quelle prime posizioni sono anche «compresi nuclei stranieri che hanno acquisito la cittadinanza» (da un post del 4 gennaio 2021, ore 19,01 sulla pagina facebook del sindaco). Sarebbe interessante sapere quanti sono quei nuclei, le loro nazioni di provenienza e se nelle precedenti graduatorie erano conteggiati tra gli stranieri o tra gli italiani.

Leggi: La Voce, 25/01/2021


lunedì 25 gennaio 2021
Caregiver: una legge che non ci tutela e non ci considera

«Siamo allarmati – scrivono dal Gruppo Caregiver Familiari Comma 255 – per lo stato della norma sui caregiver familiari. Abbiamo sempre chiesto un sistema di indennità e tutele crescenti per ridare dignità ai caregiver familiari, coloro che si prendono cura dei propri congiunti con disabilità e che da anni attendono una legge che li identifichi e restituisca loro i diritti e la dignità di persone. Invece, la loro attesa rischia di finire in una delusione ancor più amara, con un’accelerazione verso una legge che non ci tutela e più ancora non ci considera!»
Siamo allarmati per lo stato della norma sui caregiver familiari. L’adozione di un testo unificato e l’aggiornamento ultimo pubblicato danno la sensazione che il tema stia prendendo una deriva da noi temuta.
Abbiamo sempre chiesto un sistema di indennità e tutele crescenti per ridare dignità ai caregiver familiari, coloro che si prendono cura dei propri congiunti con disabilità e che da anni attendono una legge che li identifichi e restituisca loro i diritti e la dignità di persone. Invece, l’attesa dei caregiver familiari rischia di finire in una delusione ancor più amara: sostegno psicologico, gruppi di auto mutuo aiuto che se proposti da terzi perdono il senso stesso della loro spontaneità, immaginarie reti solidali e tanta tanta informazione e formazione, che darà vita a un’infinità di corsi e corsetti generici e collettivi, già presenti su internet, per spiegare ai caregiver familiari le problematiche dei loro congiunti con disabilità: come se l’intera esistenza passata al fianco del proprio caro non fosse sufficiente a formarci a quel livello!

Leggi: Superando, 25/01/2021


domenica 24 gennaio 2021
Coronavirus. Sileri: “Il vaccino per gli over 80 slitta di 4 settimane”

Il viceministro della Salute ha spiegato che le riduzioni di dosi comunicate da Pfizer e AstraZeneca provocheranno un ritardo di 6-8 settimane per il resto della popolazione. Pfizer: “Dalla settimana prossima forniture torneranno a regime”
Le riduzioni di dosi comunicate da Pfizer e da AstraZeneca “faranno slittare di circa quattro settimane i tempi previsti per la vaccinazione degli over 80 e di circa 6-8 settimane quelli per il resto della popolazione. Da domani le dosi a disposizione saranno utilizzate anzitutto per effettuare il richiamo nei tempi previsti a coloro che hanno già ricevuto la prima somministrazione, cioè soprattutto per gli operatori sanitari”. Così il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri a ‘Domenica In’ su Rai1.
“Tra due settimane, se tutto va bene – ha aggiunto Sileri – avremo un mercato con i tre vaccini: il che significa riprendere con maggior forza, completare la vaccinazione per i medici e gli infermieri e cominciare con gli over 80”. E poi: “Questo tipo di rallentamento coinvolge tutta l’Europa e buona parte del mondo, ma confido che il ritardo possa essere colmato più avanti”.

Leggi: La Repubblica, 24/01/2021


venerdì 22 gennaio 2021
Covid, Cesvi: assistenza psicologica contro la solitudine degli anziani

A Milano il progetto “Veniamo noi da te” in collaborazione con la cooperativa Spazio aperto servizi. Attivata una linea diretta per chiedere gratuitamente l’intervento di uno psicologo
Assistenza psicologica gratuita per aiutare gli anziani, i loro familiari e i caregiver ad affrontare l’emergenza Covid-19. Fondazione Cesvi e Cooperativa Spazio Aperto Servizi promuovono un servizio di assistenza psicologica, dedicato agli over 65 del VI Municipio della città di Milano e a coloro che se ne prendono cura, grazie al supporto di psicologi esperti nella gestione del trauma del centro clinico CTIF – Cura e Terapia per l’Infanzia e la Famiglia di Spazio Aperto Servizi.
L’iniziativa, rivolta a coloro che accusano un forte disagio emotivo, si inserisce nell’ambito del progetto “Veniamo noi da te”, nato all’inizio della pandemia con l’obiettivo di garantire supporto alla popolazione over 65 con interventi legati alle prime necessità (consegna di spesa, distribuzione di medicinali a domicilio, accompagnamento per visite) e prevenire situazioni di emarginazione e isolamento, anche con attività di monitoraggio e ascolto empatico telefonico.

Leggi: Redattore Sociale, 22/01/2021


venerdì 22 gennaio 2021
Nasce nel tempo del Covid il primo tg a misura di anziani

Nato da Senior Italia FederAnziani, spazia dai temi della salute a quelli del sociale, dell’economia, delle nuove tecnologie, fino alla cultura e al tempo libero, con un linguaggio semplice. In onda dal lunedì al venerdì sul canale Youtube e sulla pagina Facebook della federazione della terza età
Salute, benessere, stili di vita, informazioni utili, e ovviamente tanta attualità sui temi più rilevanti di questo tempo segnato dalla pandemia: tutto questo e molto altro in Senior News, il primo tg a misura di senior. Nato da Senior Italia FederAnziani, il format spazia dai temi della salute a quelli del sociale, dell’economia, delle nuove tecnologie, fino alla cultura e al tempo libero, con un linguaggio semplice, viaggiando sul social network più frequentato dagli over 65 (Facebook), su Youtube, attraverso la rete virtuale dei centri anziani, divenuta, in questi mesi di lockdown, più attiva che mai. Insomma un tg interamente dedicato agli over 65 e ai loro bisogni, in rete tutti i giorni dal lunedì al venerdì, alle 14.30, sul web.

Leggi: Redattore Sociale, 22/01/2021


giovedì 21 gennaio 2021
Salute. Cresce la povertà sanitaria in Italia, +2,3%

Oltre 1,6 milioni di famiglie hanno rinunciato a curarsi per motivi economici. Sono stati ben 314 mila, in un solo anno, i “viaggi della speranza” del Sud che hanno generato bilanci in rosso per oltre 1,2 miliardi di euro. Emilia-Romagna e Trentino-Alto Adige sono i sistemi sanitari più in salute del paese. Il presidente di Demoskopika, Raffaele Rio: «Regioni e Governo approfittino delle ingenti risorse finanziarie del dispositivo Next Generation EU della maggiore flessibilità della programmazione 2021-2027 per ridurre il disequilibrio dell’offerta sanitaria italiana».

Leggi: Demoskopika, 21/01/2021


giovedì 21 gennaio 2021
Il Parlamento europeo promuove il diritto ad un alloggio adeguato a prezzi sostenibili

Oggi il Parlamento europeo ha approvato con 352 sì, 179 no e 152 astensioni una risoluzione che impegna i paesi membri a garantire l’accesso ad un alloggio dignitoso e a prezzi accessibili e a prevenire il fenomeno dei senzatetto. Marie Linder, presidente dell’Unione internazionale degli inquilini (IUT), nonché dell’Unione svedese degli inquilini, ha accolto con favore il voto in quanto inverte la tendenza della politica europea sulle questioni abitative. “Il Parlamento europeo è ora all’avanguardia nella realizzazione dei profondi e attesi cambiamenti del mercato immobiliare”, è il commento della presidente dello IUT che aggiunge: “Mentre i governi nazionali credono ancora che il mercato risolverà tutti i problemi abitativi, il Parlamento europeo alza la red card, ferma la speculazione e supera le barriere agli investimenti per l’housing sociale. L’edilizia abitativa è la voce di spesa più alta per i cittadini europei. Il 38% delle famiglie a rischio di povertà spende più del 40% del reddito disponibile per l’alloggio mentre si stima che nell’Europa post pandemia 156 milioni di persone saranno a rischio di povertà”.

Leggi: Sicet, 21/01/2021


giovedì 21 gennaio 2021
Barriere architettoniche: OK 110%

Buone notizie dal Parlamento, che accoglie la proposta di estendere il superbonus 110% agli interventi per l’abbattimento delle barriere architettoniche per la mobilità di disabili e over 65.
“L’estensione del 110% anche per gli interventi volti ad abbattere le barriere architettoniche e favorire la mobilità delle persone a partire da anziani over 65 e disabili motori, oltre 14 milioni di persone potenzialmente interessate, è una buona notizia. Viene accolta la proposta che come Fillea e Spi, i sindacati degli edili e dei pensionati della Cgil, avevamo lanciato insieme a Legambiente, Auser, Abitare Anziani, Nuove RI-Generazioni, il 12 novembre scorso a Governo e Maggioranza”.
Cosi in una nota Alessandro Genovesi, segretario generale di Fillea Cgil, che prosegue “la proroga degli incentivi però fino a giugno 2022 pur andando nella direzione giusta è ancora insufficiente. Una parte delle risorse del Piano Nazionale per la Ripresa, dovranno servire per portare l’incentivo fino al 2023. Leggeremo meglio nei prossimi giorni le nuove norme. Per intanto riconosciamo al Parlamento di aver assunto una questione di giustizia e benessere lanciata dal sindacato ed in particolare un plauso a quelle forze politiche come il PD, Leu e M5S che l’avevano da subito sostenuta”.

Leggi: Fillea Cgil, 21/01/2021


giovedì 21 gennaio 2021
Gli anziani accuditi a distanza con la tecnologia digitale L’esperimento in un residence di 14 appartamenti

L’epidemia ha fatto emergere prioritariamente due questioni: l’insufficienza in molte aree di una rete sanitaria territoriale, cioè di un filtro in grado di intervenire con efficacia evitando il ricovero ospedaliero non necessario e l’inadeguatezza delle strutture protette e dell’assistenza agli anziani (tra l’altro in una società a forte invecchiamento). I due problemi hanno rilevanti punti di connessione. Da più parti ci si sta attivando per cercare di intervenire in modo da turare le falle anche per quando l’epidemia sarà passata ed è auspicabile un riavvio della sanità su basi più solide.
Un esempio è il Residence Care (a gestione pubblica) con sede a Novi di Modena, dove è stata realizzata la monitorizzazione a distanza. Come funziona? «In una decina di appartamenti del residence in cui vivono autonomamente gli ospiti», spiegano nella struttura, «sono stati collocati sensori di movimento in grado di rilevare il passaggio e il tempo di permanenza di una persona all’interno di una stanza, e un sensore ambientale per il monitoraggio della temperatura, dell’umidità e del livello di illuminazione.

Leggi: Italia Oggi, 21/01/2021


mercoledì 20 gennaio 2021
Sindacati pensionati: vaccini e legge sulla non autosufficienza subito

“Una campagna vaccinale seria e veloce che porti il paese fuori dall’emergenza e che salvi la vita degli anziani, che anche in queste ore continuano a morire nelle Rsa o in un letto d’ospedale”, è quanto si legge nel comunicato stampa unitario che i sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil hanno diramato oggi, mercoledì 20 gennaio, nel corso di un’iniziativa che si è svolta a Roma. La richiesta di una rapida ed efficace campagna vaccinale fa seguito a una condizione emergenziale che non accenna ad attenuarsi soprattutto nelle rsa.
Ma oltre ai vaccini per gli anziani, i sindacati dei pensionati si rivolgono alle forze politiche per l’approvazione, non più rimandabile, di una legge nazionale sulla non autosufficienza. Ma sul piatto c’è anche la riforma della sanità. “Si tratta di interventi quantomai urgenti e di cui il paese ha estremamente bisogno”, si legge nel comunicato, “come è stato drammaticamente dimostrato dalla diffusione della pandemia di Covid-19 e perché siamo il Paese più anziano d’Europa, secondo al mondo solo dopo il Giappone”.
E ancora, “una profonda riforma del fisco che affronti radicalmente le diseguaglianze che si sono accumulate in questi anni, con i pensionati e i lavoratori dipendenti che da soli provvedono quasi integralmente al gettito fiscale del nostro paese”.
Dunque interventi ad ampio raggio che si intrecciano con la definizione del Recovery Plan che secondo i sindacati andrà “declinato con progetti concreti e rispetto al quale si pone l’esigenza di una governance condivisa”.

Leggi: Liberetà, 20/01/2021


mercoledì 20 gennaio 2021
I familiari come parte essenziale del progetto di cura

Il terzo capitolo del 7° Rapporto sull’assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia, di Antonio Guaita, affronta il tema delle “inadeguatezze” delle residenze assistenziali per gli anziani portate al centro dell’attenzione durante la pandemia. L’autore si concentra sulle carenze di tipo “qualitativo”, cioè quelle che richiedono un modo diverso di operare, fra cui l’insufficiente coinvolgimento dei familiari. Proponiamo ai lettori un breve estratto del capitolo. di Antonio Guaita (Fondazione Golgi Cenci, Abbiategrasso, Milano e Network Non Autosufficienza)
Gli articoli sui quotidiani durante la fase acuta della pandemia, ma anche dopo, hanno sempre sottolineato gli episodi di contrapposizione fra staff delle residenze e familiari, dalle critiche verbali alle denunce giudiziarie, riportando testimonianze e interviste sia di singoli che di rappresentanti di organizzazioni di parenti. Per fortuna nella realtà della maggioranza delle residenze queste vicende non si sono verificate, ma è indubbio che i familiari abbiano vissuto momenti di grave disagio e che in parte continueranno a farlo. In particolare l’impossibilità di avere contatti diretti con il proprio congiunto e con chi lo stava curando, anche nelle situazioni più gravi e mortali, ha messo in luce in alcuni casi una grave mancanza di fiducia e di collaborazione: queste sensazioni non possono essere ignorate, ma vanno analizzate e capite per trovare possibili miglioramenti. Tutte le strutture, salvo eccezioni, hanno cercato di attuare modalità di comunicazione alternativa: secondo i dati Iss (2020), il 68,6 % delle residenze ha fatto ricorso a telefonate e videochiamate programmate. Occorre però porsi il problema in termini più generali, che aiutino a capire le reazioni, a volte veramente fuori controllo, di molti familiari. Di seguito si propongono alcuni punti, ognuno dei quali andrebbe sviluppato.

Leggi: I Luoghi della Cura, 20/01/2021


martedì 19 gennaio 2021
Superbonus 110%: sul sito della Pcm il portale ad hoc con le informazioni

Da oggi, con un click, è possibile conoscere tutte le indicazioni relative all’incentivo fiscale previsto a favore dei contribuenti che vogliono rendere più efficienti e più sicure le loro abitazioni
All’indirizzo ‘www.governo.it/superbonus’ da oggi approda il sito dedicato al Superbonus 110% dove i cittadini interessati possono trovare tutte le notizie sui requisiti per l’accesso alla maxi-detrazione e una specifica sezione con risposte alle domande frequenti (faq) a cura dell’Agenzia delle entrate ed Enea. Il nuovo canale informativo si affianca a quello già presente sul sito dell’Agenzia delle entrate e ne arricchisce le informazioni, attraverso una serie di box tematici di facile comprensione e la possibilità di inviare i propri quesiti.
A presentare questa agevolazione sul sito della Pcm è il sottosegretario Riccardo Fraccaro che lo definisce uno strumento che “…serve proprio a rilanciare la nostra economia combattendo allo stesso tempo i cambiamenti climatici. […] Questa è la nostra idea di rivoluzione: cambiare le nostre abitudini e il nostro modo di vivere, in una collaborazione inedita tra pubblico e privato, tra Stato e imprese, tra cittadino e pubblica amministrazione”.

Leggi: Fisco Oggi, 19/01/2021


martedì 19 gennaio 2021
Blocco degli sfratti e l’incidenza del Covid 19 sulla valutazione dell’inadempimento del locatario. Una questione tutt’ora irrisolta

Il “blocco degli sfratti”, ha determinato profondi “disorientamenti giurisprudenziali”, in quanto le pronunce dei Giudici di merito hanno evidenziato orientamenti profondamente differenti Il quadro normativo di riferimento.
La grave crisi economica ingenerata nel Paese dalla diffusione della pandemia da Coronavirus, ha, com’è noto, indotto il Governo a dichiarare lo stato d’emergenza sanitaria e, di conseguenza, ad intervenire, a più riprese, facendo ampio ricorso allo strumento della decretazione, legislativa e d’urgenza, per cercare di limitare al minimo gli effetti negativi per l’economia italiana. Uno dei settori nei quali si è registrato un più incisivo intervento normativo è stato quello del mercato immobiliare, ed in particolare il comparto delle locazioni, nell’ambito del quale, verosimilmente al fine di dare un sostegno al reddito di tutte quelle attività sottoposte a chiusura totale in epoca di
lockdown, si è disposto il blocco degli sfratti.

Leggi: Quotidiano del Condominio, 19/01/2021


domenica 17 gennaio 2021
La teleassemblea è l’unica soluzione razionale per prendere decisioni rapide sul 110%

Per le assemblee di condominio niente è cambiato nel DPCM del 14 gennaio 2021 in vigore dal 15 gennaio 2021. All’ art.1, comma 10, lettera o), rimane «fortemente raccomandato svolgere anche le riunioni private in modalità a distanza;». Ma il fatto che sia possibile, con il consenso della maggioranza dei condòmini, che l’assemblea si svolga in video conferenza, obbliga l’amministratore di condominio a cercare di realizzarla, senza rischio di contagio.
Libere a distanza
Con l’assemblea in videoconferenza ogni difficoltà di spostamento è annullata, anche per chi si trova nelle zone arancioni o rosse. Chi è immunodepresso, anziano, in situazioni soggettive che impediscono di esporsi al rischio sarà ben favorevole a che la partecipazione possa avvenire senza rischio di contagio.

Leggi: Quotidiano Condominio, Il Sole 24 Ore, 17/01/2021


DALLE REGIONI:

domenica 24 gennaio 2021
L’assalto degli over 80 ai medici di base: “Quando ci vaccinate?”

Il segretario dei camici bianchi: “Pronti a fare la nostra parte, ma date risposte agli anziani”. In arrivo domani 55 mila dosi Pfizer, ma solo per i richiami
Avrebbero dovuto cominciare le vaccinazioni mercoledì 20 gennaio, adesso dovranno aspettare settimane prima di veder iniettare la prima dose a un loro coetaneo e ricevere l’appuntamento per il siero anti- Covid. Gli ultraottantenni della città sono stati duramente penalizzati dal ritardo delle fiale Pfizer, per molti questa frenata si è tradotta in una drammatica incognita sul futuro. « Un signore con più di 80 anni mi ha fermato per strada — racconta Paolo Bordon, direttore dell’Ausl — mi ha detto: “Io rischio di non fare in tempo ad averlo il vaccino, se non vi date una mossa”. Parliamo di persone che possono aspettare qualche settimana, ma non mesi. Mercoledì sapremo qualcosa di più sui prossimi arrivi del vaccino Pfizer e sarà decisivo».

Leggi: La Repubblica, 24/01/2021


sabato 23 gennaio 2021
Bologna, 521 affitti “light” per chi fa fatica a pagare

A Bologna 521 contratti d’affitto meno cari per chi fatica a pagarsi la casa. È il bilancio dell’accordo messo in campo nei mesi scorsi dal Comune per venire incontro alle prime difficoltà economiche innescate dalla pandemia di Covid
A Bologna 521 contratti d’affitto meno cari per chi fatica a pagarsi la casa. È il bilancio dell’accordo messo in campo nei mesi scorsi dal Comune per venire incontro alle prima difficolta’ economiche innescate dalla pandemia di Covid. A fornire l’aggiornamento e’ lo stesso sindaco Virginio Merola, in un post di questa mattina. “A maggio, nel pieno della prima fase dell’emergenza coronavirus- ricorda Merola sui social- abbiamo firmato un accordo pilota: un protocollo d’intesa con le associazioni dei proprietari immobiliari, i sindacati degli inquilini, l’Universita’ e la fondazione dell’innovazione urbana per favorire la rinegoziazione dei contratti”. Con questo strumento “sono stati rinegoziati 521 contratti di affitto, abbassando il canone agli inquilini. Un aiuto concreto finanziato con il nostro bilancio (e le sanzioni sugli abusi edilizi) e risorse regionali”.

Leggi: Redattore Sociale, 23/01/2021


venerdì 22 gennaio 2021
Una legge nazionale per la non autosufficienza: l’input parte da Forlì

Manca una norma nazionale che preveda obiettivi, strumenti, risorse, l’assessore al Welfare Tassinari inaugura l’iter con un atto formale di giunta, con il sostegno dei sindacati pensionati: “Vulnus significativo che va sanato”
Una legge nazionale per la non autosufficienza. L’input parte da Forli’ con l’assessore al Welfare, Rosaria Tassinari, che inaugura l’iter con un atto formale di giunta, d’intesa e con il sostegno dei sindacati pensionati (Spi-Cgil, Fn-Cisl e Uilp-Uil dell’Emilia-Romagna), inviato al Governo, ai ministeri della Salute e del Lavoro, all’assessorato regionale alla Sanità. Nel distretto forlivese le persone sopra i 65 anni rappresentano il 25% dell’intera popolazione e in proiezione entro il 2035 potranno arrivare al 32%; la fascia più fragile, dai 75 anni, attualmente rappresenta quasi il 14% e oltre un terzo di essi risulta vivere solo.
“Da tempo nel nostro territorio- spiega Tassinari- si è sviluppata un’articolata rete di interventi e servizi sociali tesi a fronteggiare i bisogni assistenziali degli anziani parzialmente o totalmente non autosufficienti e delle loro famiglie, sia sul versante della domiciliarità che su quello dell’assistenza in strutture residenziali”.

Leggi: Redattore Sociale, 22/01/2021


giovedì 21 gennaio 2021
Giappone, case automobilistiche riprogettano auto per una società di anziani

In Giappone, paese con il più alto tasso di invecchiamento della popolazione, dove quasi il 30% ha oltre 65 anni di età, anche il settore automotive, pilastro portante dell’economia del Paese…
In Giappone, paese con il piu’ alto tasso di invecchiamento della popolazione, dove quasi il 30% ha oltre 65 anni di eta’, anche il settore automotive, pilastro portante dell’economia del Paese, ha iniziato a riprogettare prodotti e servizi in modo da adattarsi alle esigenze della società del futuro, che vedrà la necessità di garantire auto adatte a conducenti di eta’ molto avanzata.
Una serie di incidenti mortali che ha visto protagonisti conducenti anziani ha gia’ da tempo messo in allarme le autorità le quali hanno richiesto ai produttori di porre attenzione a dotazioni di sicurezza aggiuntive per i veicoli di nuova immatricolazione.
Per questo motivo, a partire da quest’anno, e’ diventato obbligatorio dotare di freni automatici tutti i nuovi veicoli venduti in Giappone, e molte case automobilistiche, tra cui le principali Toyota Motor Corp. e Nissan Motor Co., hanno iniziato ad applicare le nuove tecnologie di intelligenza artificiale per rendere le auto di facile utilizzo.

Leggi: Redattore Sociale, 21/01/2021


giovedì 21 gennaio 2021
Servizi agli anziani, si cercano nonni volontari

L’appello del presidente Auser di Montemurlo, Landini: “Serve aiuto per la sorveglianza scuole, giardini e per il telefono-amico”
«Chi è in pensione ed è disponibile a darci una mano è sempre bene accetto all’Auser». Arrigo Landini, presidente della sezione di Montemurlo lancia un appello. L’invito è ad entrare a far parte della squadra di 35 nonni che ogni giorno svolge sul territorio servizi importantissimi per la comunità: dalla sicurezza nelle scuole al servizio di compagnia per chi è solo. Attività per le quali servono braccia volenterose. «Il merito dei servizi svolti dall’Auser è duplice – sottolinea l’assessore alle politiche sociali, Alberto Fanti – Le attività svolte non fanno bene solo alla comunità, ma valorizzano le persone che le portano avanti facendole sentire ancora attive, inserite in un contesto sociale di valore e apprezzate. E poi è fondamentale mantenere il rapporto tra bambini e anziani, un vero elisir di lunga vita che porta beneficio psicologico ad entrambi». Proprio sul rapporto coi bambini è fondato il servizio di sorveglianza svolto dall’Auser con ben 14 volontari all’interno delle scuole primarie e dell’infanzia del territorio, grazie ad un accordo con l’istituto comprensivo ‘Margherita Hack’».

Leggi: La Nazione, 21/01/2021


giovedì 21 gennaio 2021
Caritas Ambrosiana: blocco pignoramenti a famiglie sovraindebitate ed eviteremo aggressività sociale

Estendere alle famiglie il blocco automatico delle azioni esecutive nelle procedure di sovra-indebitamento così come è stato previsto per le aziende. A chiederlo, in una nota, la Caritas Ambrosiana e la Fondazione San Bernardino che insieme ad altre organizzazioni della società civile si sono fatte promotrici in questi mesi di diverse iniziative a favore dei soggetti più deboli schiacciati sotto il peso dei propri debiti. Oggi un’impresa in fallimento, quando chiede al giudice di avviare il concordato preventivo, durante tutto il processo di rinegoziazione può beneficiare di un ombrello protettivo (tecnicamente automatic stay) che salvaguarda il proprio patrimonio dalle azioni dei suoi creditori. Questo principio in Italia non vale per le famiglie. In questo modo può accadere che la persona sovra-indebitata subisca il pignoramento dello stipendio, della pensione, dell’auto, o si ritrovi con la propria casa all’asta, prima ancora che il gestore della crisi nominato dal giudice, proponga ai suoi creditori un piano di rientro.

Leggi: Milano Post, 21/01/2021


mercoledì 20 gennaio 2021
Sindacati dei pensionati: “Chiediamo alla Lombardia un piano vaccinale anticovid”

Cgil Cisl e Uil scrivono alla neo assessora Letizia Moratti: “Siamo preoccupati, reduci dall’esperienza negati del vaccino antinfluenzale”. Didoné (Fnp Cisl): “Presenti un piano con indicazioni su priorità, tempistica e modalità della somministrazione”
“Chiediamo alla Regione un piano per il vaccino anticovid”. Da settimane Emilio Didoné, segretario della Cisl Pensionati della Lombardia (Fnp), invita la giunta guidata dal governatore Fontana a fare chiarezza su come è o verrà organizzata la campagna vaccinale. E oggi torna alla carica, insieme ai segretari regionale dei pensionati di Cgil e Uil, Valerio Zanolla e Serena Bontempelli, con un comunicato in cui chiedono anche un incontro con la neo assessora al Welfare Letizia Moratti. “Vogliamo rappresentare la nostra preoccupazione per l’organizzazione, soprattutto di prospettiva, della campagna vaccinale antiCovid – scrivono in una lettera indirizza alla Moratti -. Siamo reduci da un’esperienza fortemente negativa sul fronte del vaccino antinfluenzale, e non vorremmo mai rivivere le vicende che molti anziani hanno vissuto l’autunno scorso”.

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IN AGENDA:

26 gennaio 12:30 – 14:00 – Assistenza agli anziani: considerazioni sulle RSA e la pandemia

« Bioetica e Covid. La corsa al vaccino: aspetti scientifici e questioni etiche”
Il 26 gennaio 2021, dalle ore 12.30, l’ex magistrato Gherardo Colombo sarà ospite del Lunch Seminar online dell’Aging Project, in un dialogo con i professori UPO Fabrizio Faggiano e Massimiliano Panella, sugli aspetti etici e giuridici della gestione delle RSA durante la pandemia di COVID-19.
La pandemia ha colpito in maniera più tragica le Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) che, soprattutto durante la prima ondata, sono diventate focolai del coronavirus con centinaia di anziani morti e operatori contagiati e hanno visto un grave aumento della mortalità tra gli ospiti.
L’emergenza sanitaria ha acuito una serie di problemi sistemici che affliggono le RSA, con ricadute sulla salute, degli ospiti e degli operatori, e anche sui diritti degli anziani.
Amnesty International Italia ha recentemente presentato un rapporto sulle violazioni dei diritti umani nelle strutture di residenza sociosanitarie e socio-assistenziali italiane durante la pandemia da Covid-19, in un report dal titolo “Abbandonati”.

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27 gennaio 2021 – Rigenerazione urbana e politiche abitative

Iniziativa unitaria CGIL, CISL, UIL. In programma per mercoledi 27 alle ore 10.

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Bolzano – 28 gennaio 2021 ore: 16:30 – Convegno: Anziani “la morte al tempo del Covid 19”

La piattaforma utilizzata per il convegno è Zoom e la procedura per accedere è davvero semplice. Infatti, non si deve far altro che premere sul link qui sotto riportato, inserire il proprio nome nel campo apposito e premere sul pulsante Join, per accedere alla conferenza:.
https://us02web.zoom.us/j/83592971858

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29 gennaio 2021 – Presentazione sesto rapporto sulle città: URBAN@IT

Venerdì 29 gennaio ore 10:30 – 13:00, il Centro nazionale per le politiche urbane presenta il “Sesto Rapporto sulle città. Le città protagoniste dello sviluppo sostenibile”. Presenterà il rapporto Walter Vitali, direttore esecutivo di Urban@it, a cui seguiranno vari interventi di esperti ed esponenti istituzionali.
Per seguire l’evento online ci si ptrà collegare con il link: https://www.urbanit.it


IN EVIDENZA:

La Convenzione ONU dieci anni dopo la ratifica da parte dell’Unione Europea

«Dieci anni sono un traguardo importante – scrivono dal Forum Europeo sulla Disabilità, a proposito del decennale dalla ratifica della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità da parte dell’Unione Europea – ma come possono testimoniare cento milioni di persone con disabilità in Europa, ratificare una Convenzione non basta: infatti, fino a quando le persone con disabilità non avranno concretamente gli stessi diritti degli altri in tutti i settori della vita, la Convenzione va ancora considerata come un “cantiere aperto” e su questo si dovrà lavorare a fondo negli anni a venire»
Oggi, 22 gennaio, coincide con il decennale della ratifica da parte dell’Unione Europea della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità.
L’Unione Europea è stata l’unica organizzazione di integrazione regionale ad avere ratificato la Convenzione, un fatto rivoluzionario, un segno di leadership globale, che ha portato a grandi cambiamenti nel modo in cui i diritti delle persone con disabilità vengono trattati a livello internazionale, sia in àmbito dell’Unione Europea che dei singoli Stati Membri.
Dieci anni sono un traguardo importante, ma come possono testimoniare cento milioni di persone con disabilità in Europa, ratificare una Convenzione non basta: infatti, fino a quando le persone con disabilità non avranno gli stessi diritti degli altri, il medesimo livello di occupazione, di istruzione, di inclusione sociale, il diritto di viaggiare, lavorare e studiare all’interno dell’Unione Europea come tutti gli altri, la possibilità di vivere in modo indipendente e di far parte a pieno titolo della propria comunità, la Convenzione dev’essere ancora considerata come un “cantiere aperto”.

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Gli esperti: la pandemia non finirà se il vaccino non sarà per tutti

La Northeastern University di Boston ha elaborato un modello per capire gli effetti di una distribuzione iniqua del siero contro il covid. Senza collaborazione tra Paesi ricchi e Paesi poveri i morti rischiano di raddoppiare. “Non è solo un problema etico, un vaccino meno diffuso avrebbe meno effetto anche nelle aree ad alto reddito”
Se i Paesi con maggiori risorse finanziarie continueranno a monopolizzare le dosi di vaccino contro il Covid a discapito dei Paesi più poveri, la pandemia causerà il doppio dei morti. È quanto emerge chiaramente da un rapporto elaborato da Network Science Institute della Northeastern University di Boston, guidato dallo scienziato italiano Alessandro Vespignani.
Per valutare gli effetti del vaccino, i ricercatori hanno elaborato due possibili scenari, basandosi su traiettorie già ipotizzabili a metà marzo. Il primo scenario prevede 3 miliardi di dosi di vaccino distribuite nel mondo in maniera iniqua: i primi 2 miliardi cooptati da 50 Paesi ad alto reddito, il terzo miliardo distribuito equamente nel resto del mondo. Il secondo modello, invece, prevede che tutte le dosi vengano distribuite ovunque in proporzione alla popolazione di ciascun Paese, non alla sua capacità economica.

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Vaccini, il nodo dei brevetti

Le regole del Wto prevedono 20 anni di diritti di proprietà sui farmaci. Ma è giusto in una situazione di crisi sanitaria globale come quella che stiamo attraversando? Derogare a queste norme, spiega Andrea Capocci, giornalista scientifico del «Manifesto», sarebbe importante per i Paesi più poveri ma permetterebbe anche di allargare la produzione in quelli più ricchi
Farmaci e vaccini per tutti: solo in questo modo si sconfigge il virus. Ma è così semplice? È solo una questione di tempo? In realtà no, perché produzione e commercializzazione sono protetti dai diritti proprietari che, considerando le regole che si è dato il Wto con gli accordi Trips, durano 20 anni. E se in particolari condizioni queste regole possono essere superate, tuttavia non è così semplice. Di questo nodo fondamentale abbiamo ragionato con Andrea Capocci, giornalista scientifico, che di questi temi scrive per il Manifesto . “La situazione è complessa – spiega Capocci -. È vero che per ora i vaccini costano relativamente poco, ma il prezzo oscilla parecchio: si va dall’euro di Astra Zeneca ai 30 di Moderna. Sono cifre che per i Paesi poveri non sono certo irrisorie ”.
Il problema dei costi e del proprietario del regime riguarda dunque solo questi paesi?
Certamente li riguarda in misura maggiore: sono quelli sui quali il problema della scarsa capacità produttiva e dell’innalzamento dei costi – e quindi dell’asta che avviene a livello internazionale – ha un impatto maggiore. Però il problema interessa anche Paesi come l’Italia. Mi spiego: sicuramente noi avremo più vaccini del Kenya, ma nonostante questo vediamo come la campagna vaccinale proceda lentamente per coprire una parte sostanziale della popolazione. Tutto ciò non è una variabile indipendente: questa situazione deriva dalle politiche delle aziende e dal regime di proprietà intellettuale dei brevetti. Se per ipotesi domani il Wto decidesse di derogare in questo caso ai brevetti, sarebbe più facile anche nei Paesi ricchi allargare la produzione.

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SEGNALAZIONI:

Indennità COVID-19: Riesame delle domande

A partire dal 15 gennaio, fino ai primi giorni di febbraio, è possibile chiedere all’Inps il riesame delle domande respinte per il riconoscimento dell’indennità covid, prevista per alcune categorie di lavoratori, in base a quanto disposto dall’articolo 9 del decreto legge n. 104/2020 convertito, con modificazioni dalla legge n. 126/2020.
Lo comunica l’Inps, nel messaggio n. 143 del 15 gennaio, precisando che ci sono 20 giorni di tempo (termine da non considerarsi perentorio), a decorrere dalla data di pubblicazione del messaggio stesso, o dalla data di notifica della reiezione se successiva, per chiedere all’Istituto l’eventuale supplemento di istruttoria, trascorso il quale, qualora l’interessato non abbia prodotto utile documentazione, la domanda deve intendersi respinta.
Ricordiamo che il sussidio, consistente in una indennità onnicomprensiva di 1.000 euro, è rivolta in favore delle seguenti categorie:

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Come si va in pensione nel 2021

Approvate nell’ultima legge di bilancio le proroghe per Quota cento, Opzione donna e l’allargamento della platea per Ape sociale, il quadro 2021 sulle pensioni viene aggiornato confermando le misure di accesso flessibile al pensionamento anticipato prima dell’età anagrafica di 67 anni, attualmente previsti, in ragione dell’aumento della speranza di vita, secondo i dettami della legge Fornero.
Per conoscere come si va in pensione guarda il video

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NEWS:

martedì 19 gennaio 2021
Vaccino, “se non si accelera tra 50 e 80mila anziani morti entro giugno”

La stima (e l’allarme) di Senior Italia FederAnziani che fa appello alle autorità, affinché sia fatto il possibile per far procedere più speditamente le vaccinazioni. Messina: “Terrorizzati da questi numeri, una vera e propria ecatombe”
Tra i 50 e gli 80 mila anziani perderanno la vita a causa del Covid entro giugno, se non sarà velocizzata la campagna vaccinale: è la drammatica stima di Senior Italia FederAnziani, che lancia l’allarme e fa appello alle autorità, affinché sia fatto il possibile per far procedere più speditamente le vaccinazioni.
“Secondo i dati ufficiali sulla mortalità per coronavirus in Italia, – si legge in una nota – ogni giorno muoiono circa 500 persone a causa dell’infezione da Covid 19, e sappiamo che si tratta quasi esclusivamente di anziani, dato che stando all’ultimo rapporto Iss del 16 dicembre 2020 l’età media dei pazienti deceduti e positivi a Sars-CoV-2 è 80 anni. Questo consente di stimare che da qui a giugno 2021, ovvero in 165 giorni, un numero elevatissimo di anziani, tra i cinquantamila (con 303 morti al giorno) e gli ottantamila (con 484 morti al giorno), perderà la vita a causa del Covid, se non saremo in grado di imprimere alla campagna per la vaccinazione una significativa accelerazione”.

Leggi: Redattore Sociale, 19/01/2021


martedì 19 gennaio 2021
Piano freddo, la risposta di diverse città europee all’emergenza Covid

Posti letto extra, protocolli di prevenzione e distanziamento, isolamento per i positivi: a Madrid, Barcellona e Bruxelles, le amministrazioni hanno messo in campo diverse misure per rispondere alle esigenze delle persone senza dimora durante i mesi più rigidi e per scongiurare il contagio. L’inchiesta del giornale di strada di Bologna, Piazza Grande, racconta come hanno fatto
Posti letto extra, distribuzione di coperte e sacchi a pelo, somministrazione di pasti caldi e misure di prevenzione e distanziamento anti-Covid: come viene organizzato il Piano freddo in diverse città europee? Quali sono i punti di forza, e quali le criticità? E quali risposte sono state trovate per l’emergenza Covid-19? Sono le domande che stanno alla base dell’inchiesta del giornale di strada di Bologna Piazza Grande, che ha indagato in che modo è stato strutturato in diversi paesi d’Europa il programma nato per rispondere alle esigenze delle persone senza dimora durante i mesi con le temperature più rigide.

Leggi: Redattore Sociale, 19/01/2021


martedì 19 gennaio 2021
Anziani, un “vaccino contro la solitudine”: l’appello di Uneba

L’associazione chiede che, per ogni anziano vaccinato, sia al più presto vaccinato anche un familiare, perché si possano riprendere le visite e gli incontri. “Urgente rimediare all’altra ferita che questi mesi di pandemia hanno inferto ai nostri anziani: quella della solitudine”
familiare rsa
C’è il Covid, ma c’è anche la solitudine: se per il primo è arrivato il vaccino, anche per la seconda occorre trovare al più presto un rimedio. E’ quello che Uneba chiama il “vaccino contro la solitudine”, nell’appello in cui chiede che, per ogni anziano vaccinato, sia al più presto vaccinato anche uno dei suoi familiari. Come spiega Franco Massi, presidente di Uneba nazionale. “il vaccino contro il Covid 19 è fondamentale per gli anziani e le persone fragili accolte in Rsa e altre strutture residenziali per disabili, e applaudiamo la scelta di dare loro priorità nella somministrazione. Una scelta che può davvero fare la differenza tra la vita e la morte.

Leggi: Redattore Sociale, 19/01/2021


lunedì 18 gennaio 2021
Lavoro domestico: boom di assunzioni durante il lockdown, ma ancora 1 milione in nero

I dati di Domina. Oltre 50 mila assunzioni di lavoratori domestici nel mese di marzo (+58,5% rispetto al 2019). Inoltre, effettuate 1,3 milioni di richieste di bonus baby sitter (per un importo potenziale di 1,7 miliardi). Le famiglie spendono 15,1 miliardi annui, facendo risparmiare allo Stato 10,9 miliardi di Welfare
L’emergenza sanitaria ha portato un aumento del fabbisogno di assistenza da parte delle famiglie, soprattutto per i bambini (con le scuole chiuse) e gli anziani soli. “Nel 2020 si è registrato un aumento delle assunzioni, anche grazie al bonus baby sitter. Tuttavia, il lavoro nero rimane ancora forte nel settore domestico”, commenta Lorenzo Gasparrini, Segretario Generale di DOMINA, (Associazione nazionale famiglie datori di lavoro domestico).
Ecco i numeri.
Due milioni di lavoratori domestici (6 su 10 in nero). Secondo i dati Inps 2019, i lavoratori domestici regolari sono 849 mila, in lieve calo rispetto al 2018 (-1,8%). Negli ultimi anni sono costantemente aumentate le badanti (+11,5% dal 2012) e diminuite le colf (-32,1%): oggi le colf sono in lieve maggioranza (52%) rispetto alle Badanti (48%). “Da fonti Istat sappiamo però che il tasso di irregolarità nel settore domestico è del 57,6%1, per cui la componente registrata all’Inps rappresenta meno della metà del totale”.

Leggi: Redattore Sociale, 18/01/2021


sabato 16 gennaio 2021
Emergenza freddo e pandemia, “soluzioni adeguate per evitare vittime”

Appello di Medu. “Solo nelle stazioni di Termini e Tiburtina presenti almeno 300 persone senza dimora. Molti presentano vulnerabilità e circa il 10% ha oltre 50 anni”. A Roma si stimano più di 10.000 homeless
“Grave” la situazione delle persone senza dimora, “costrette a dormire sulla strada nei giorni più freddi della stagione invernale”. E’ l’allarme di Medici per i Diritti Umani, che ricorda i nove decessi, solo a Roma, dall’inizio dell’inverno e si dice preoccupata anche perché nei prossimi giorni si prevedono temperature ancora più rigide.
“Solo presso le stazioni di Termini e Tiburtina, dove Medu opera ogni settimana con una clinica mobile, sono presenti almeno 300 persone senza dimora. – si legge in una nota – Tra i pazienti assistiti da Medu, inoltre, molti presentano vulnerabilità di vario tipo (minori stranieri non accompagnati, persone con patologie croniche di vario tipo, anziani, etc.) e circa il 10% della popolazione assistita ha un’età superiore ai 50 anni”.

Leggi: Redattore Sociale, 16/01/2021


venerdì 15 gennaio 2021
Casa, liti tra condomini aumentate del 70% durante il lockdown

“La pandemia ha stravolto ed esasperato gli equilibri della convivenza”. Le parole di Emilio Giffi, fondatore di Condominio Chiaro, rete nazionale che tutela i cittadini che abitano nei condomini
“Il 2020 è stato caratterizzato da lunghi periodi trascorsi in casa. Inevitabilmente questa situazione ha portato a un aumento di stress, che spesso è sfociato in litigi tra condomini, aumentati di quasi il 70%, ai quali non sempre gli amministratori hanno saputo porre rimedio in modo adeguato”, sostiene Emilio Giffi, fondatore di Condominio Chiaro, rete nazionale che tutela i cittadini che abitano nei condomini.
“La pandemia ha stravolto ed esasperato gli equilibri della convivenza, e questo sta rendendo necessario rivedere le regole di convivenza all’interno dei condomini, ma anche il modo in cui questi vengono amministrati”, aggiunge Giffi in una nota.

Leggi: Redattore Sociale, 15/01/2021


mercoledì 13 gennaio 2021
“Vogliamo riaprire i nostri circoli”: appello del terzo settore

Arci e Acli tornano a chiedere di far ripartire le attività: “Migliaia di circoli e associazioni di promozione culturale e sociale sono allo stremo. Riaprire significa sopravvivere”. Fondo straordinario, risorse “insufficienti e rischiano di arrivare troppo tardi”
“Siamo consapevoli delle difficoltà legate alla pandemia e alla situazione epidemiologica in Italia ma crediamo che, anche in questo momento in cui si parla di molte regioni che entreranno in zona arancione non si debbano ancora una volta dimenticare e discriminare il ruolo e le attività del mondo dell’associazionismo di promozione sociale e culturale del terzo settore. Per questo torniamo a chiedere di far ripartire le attività di migliaia di esperienze associative, in sicurezza e nel rispetto delle norme per la tutela della salute di ognuno, così come si sta ipotizzando in queste ore per altri settori, a partire dai musei”. Lo sottolineano la presidente nazionale Arci, Francesca Chiavacci, e il Presidente nazionale delle Acli, Roberto Rossini in una nota congiunta.

Leggi: Redattore Sociale, 13/01/2021


lunedì 11 gennaio 2021
Affitti, aiuti ancora inadeguati dietro il blocco degli sfratti

Previsto un altro stop (fino al 30 giugno) al rilascio degli immobili abitati dai morosi Ma proprietari e inquilini chiedono misure anche per arginare i disagi causati dal Covid
Il blocco degli sfratti – prolungato fino al prossimo 30 giugno dal Milleproroghe – ha monopolizzato le cronache degli ultimi giorni. Dietro questa misura d’emergenza, però, restano aperte tutte le ferite lasciate dalla pandemia sul fronte abitativo.
Per il ministero dell’Interno, solo nel 2019 ci sono state 100mila richieste di esecuzione e quasi 26mila sfratti eseguiti. Mentre nel 2020, secondo la Giustizia, i procedimenti di convalida definiti sono stati oltre 37mila (si veda l’articolo in basso). Lo stop alle esecuzioni garantisce che nessuno “finisca in strada” in questo periodo. Ma non risolve i problemi di chi non può – e non potrà – sostenere il peso dei canoni, né di chi non trova casa. E lascia in difficoltà anche quei proprietari che dalla locazione ricavano un’entrata rilevante.
Lo stop e gli altri sconti
«Il blocco è incostituzionale e scarica sui proprietari un onere di welfare che toccherebbe allo Stato», dichiara Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia. Pesa, inoltre, la natura indiscriminata dello stop: «La misura interessa morosità incancrenite da anni, sorte ben prima della pandemia, e non valuta la situazione economica del conduttore e del locatore, che spesso ricava dall’affitto la sua unica fonte di sostentamento». Secondo le statistiche delle Finanze, il 68% dei proprietari d’immobili ha un reddito annuo fino a 26mila euro.

Leggi: Quotidiano Condominio, 11/01/2021


lunedì 11 gennaio 2021
Non si fermano i procedimenti nei tribunali

Il blocco dell’esecuzione degli sfratti non ferma i procedimenti in tribunale per la loro convalida. Che, anzi, proseguono fino alle battute finali: nei primi nove mesi dell’anno scorso, secondo i dati del ministero della Giustizia, sono stati definiti 37.269 procedimenti per convalida di sfratto.
Si tratta, per la quasi totalità (più del 90%), di sfratti per morosità relativi perlopiù ad abitazioni (22.487 procedimenti) e per il resto a immobili a uso diverso (11.586 procedimenti). Una minoranza dei procedimenti (poco più di 3.000) riguarda invece la convalida di sfratti per finita locazione.
Va precisato che non si tratta solo di sfratti convalidati, perché il ministero della Giustizia monitora il totale dei procedimenti definiti, anche altrimenti. Ma sono numeri che danno comunque la misura dell’intervento dei giudici nei rapporti problematici tra locatori e conduttori. A rimanere in stand-by, invece, è l’esecuzione dei provvedimenti di rilascio: la sospensione, introdotta la scorsa primavera, è stata confermata per altri sei mesi, fino al 30 giugno prossimo, dal decreto Milleproroghe (183/2020), quando lo sfratto è legato a morosità o all’esproprio dell’immobile.

Leggi: Quotidiano Condominio, Il Sole 24 Ore, 11/01/2021


venerdì 8 gennaio 2021
Covid e vaccini, Assindatcolf: “Badanti come operatori delle Rsa”

Il presidente, Andrea Zini: “In Italia le badanti sono circa 1 milione, tra regolari e non. Seppur in un ambito più ristretto, i compiti che svolgono possono essere equiparati a quelli del personale che opera nelle Rsa. Includere le badanti tra le categorie che riceveranno il vaccino in via prioritaria sarebbe, quindi, un’operazione sensata e logica”
“Oggi per la prima volta il vice ministro Sileri ha citato le badanti tra le categorie che svolgono attività lavorativa a rischio, ovvero a strettissimo contatto con le persone più fragili, anziani anche over 85, malati e disabili. Proprio per questo motivo lo scorso 23 dicembre, insieme a tutte le parti sociali firmatarie del Ccnl del settore, abbiamo inviato un avviso comune al Governo per chiedere che le badanti venissero inserite tra le categorie che riceveranno il vaccino in via prioritaria. Siamo ancora in attesa di una risposta: serve una posizione unitaria di tutto l’Esecutivo e chiarezza sulla tempistica”. È quanto dichiara Andrea Zini, presidente Assindatcolf (Associazione nazionale dei datori di lavoro domestico), componente della Federazione Italiana Fidaldo, tra i firmatari dell’avviso comune.

Leggi: Redattore Sociale, 08/01/2021


DALLE REGIONI:

martedì 19 gennaio 2021
Casa, dal comune di Roma ok alla valorizzazione di immobili per la coabitazione

Saranno destinati a programmi specifici per l’accoglienza di nuclei familiari in difficoltà, oltre che per la creazione di poli sociali a servizio dei quartieri
Percorsi sperimentali di forme di coabitazione in edifici di proprietà pubblica, attraverso la riqualificazione di immobili in condizioni di abbandono o degrado da destinare a programmi specifici per l’accoglienza di nuclei familiari in difficoltà, oltre che per la creazione di poli sociali a servizio dei quartieri. È l’obiettivo della delibera approvata dalla Giunta capitolina che coinvolge tre immobili della città: l’ex asilo nido in via Tarso (VIII Municipio), l’ex sede dell’Istituto di istruzione superiore Don Calabria in via Cardinal Capranica (XIV Municipio) e l’ex scuola in via Sorel (V Municipio) di proprietà di Città Metropolitana e oggetto di un accordo per la cessione a Roma Capitale. Lo scrive in una nota il Comune di Roma.
“L’Amministrazione, con questo atto, prosegue nella direzione di contribuire all’avvio di percorsi che vadano ad affrontare in maniera strutturale le problematiche legate all’emergenza abitativa, anche attraverso forme di coabitazione e di housing sociale. Il lavoro che stiamo portando avanti punta a trovare soluzioni solide e non più emergenziali su un tema che coinvolge tantissimi cittadini”, dichiara la sindaca di Roma, Virginia Raggi.

Leggi: Redattore Sociale, 19/01/2021


martedì 19 gennaio 2021
Anziani, Uil Emilia-Romagna: obbligo alle case riposo di attrezzarsi per le visite

“Avrei dotato o obbligato le case di riposo a munirsi di tutti quei dispositivi che fanno in modo di far incontrare comunque i familiari”, ad esempio le tende di plastica che consentono le visite “e non ci sono dappertutto”. Lo afferma il segretario della Uil di Bologna
“Avrei dotato o obbligato le case di riposo a munirsi di tutti quei dispositivi che fanno in modo di far incontrare comunque i familiari”, ad esempio le tende di plastica che consentono le visite “e non ci sono dappertutto”. Lo afferma il segretario della Uil di Bologna e dell’Emilia-Romagna, Giuliano Zignani, ai microfoni di Punto Radio. “Conosco persone che da mesi non vedono i propri genitori ed è una cosa assurda”, aggiunge il sindacalista, rilanciando l’appello alla vaccinazione rivolto gli operatori di queste strutture.

Leggi: Redattore Sociale, 19/01/2021


martedì 19 gennaio 2021
Senza dimora, Unione inquilini: il piano freddo di Roma non prevede servizi per disabili

“Mentre la sindaca Virginia Raggi pensa a come realizzare la funivia, 9 persone sono morte in strada per il freddo”. La denuncia di Emanuela Isopo di Unione Inquilini Ostia, impegnata in prima linea nell’accoglienza del X Municipio
“Il bando piano freddo per l’accoglienza dei senza fissa dimora di Roma Capitale, indetto il 18 novembre e chiuso al 18 dicembre, per soli 450 posti non prevede neppure servizi adeguati per i tanti disabili”. Così in una nota dell’Unione inquilini.
“Ricordiamo che nella capitale i senza fissa dimora sono 8 mila ed è grazie al mondo dell’associazionismo che i servizi arrivano a tante persone che altrimenti rimarrebbero escluse dai servizi in piena pandemia. Per questo aderiamo all’appello di ‘Nonna Roma’” .

Leggi: Redattore Sociale, 19/01/2021


martedì 19 gennaio 2021
Piano freddo, a Bologna 416 le segnalazioni di persone in strada

Finora 233 inserimenti, tra cui otto anziani e 20 giovani. Il consigliere Francesco Errani: “Serve la collaborazione di tutti, segnalando le persone in strada e donando coperte, piumini o sacchi a pelo”
A Bologna, dall’1 dicembre a oggi, sono state 416 le comunicazioni inviate da parte dei cittadini per segnalare la presenza di persone senza dimora per strada. Lo riferisce il consigliere comunale Francesco Errani (Pd) facendo in punto sull’andamento del Piano freddo.
“Sono 234 i posti che, sommati all’accoglienza ordinaria che Bologna mette a disposizione durante tutti i mesi dell’anno, raggiunge i 600 posti a disposizione per le persone senza dimora”, ricorda Errani durante il Consiglio di oggi. Finora, riferisce sempre il dem, sono 233 le persone che sono entrate nel Piano freddo: otto anziani, 20 giovani (tra i 18 e i 25 anni) e 203 adulti; 63 gli italiani. “Con l’arrivo dell’inverno serve la collaborazione di tutti i cittadini che, insieme a volontari, associazioni e amministrazione comunale- sottolinea Errani- possono dare una risposta per chi ha bisogno di un riparo per difendersi dal freddo”. C’è intanto la possibilità di segnalare la presenza di persone in strada (con un’email a instrada@piazzagrande.it), ricorda Errani, ma i cittadini possono collaborare anche donando coperte invernali, piumini o sacchi a pelo: lo si può fare portando il materiale all’Asp in via Bigari 3, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12. (DIRE)

Leggi: Redattore Sociale, 19/01/2021


martedì 19 gennaio 2021
Emergenza freddo: a Palermo interventi per i senza dimora

Tamponi rapidi, vestiario, cibo, aiuti in strada e nei centri diurni e notturni, mentre è sempre attivo il numero della polizia municipale per i cittadini che volessero segnalare la presenza di persone senza dimora che necessitano di assistenza…
Tamponi rapidi, vestiario, cibo, aiuti in strada e nei centri diurni e notturni, mentre e’ sempre attivo il numero della polizia municipale per i cittadini che volessero segnalare la presenza di persone senza dimora che necessitano di assistenza. È quanto previsto a Palermo e provincia tra gli interventi a sostegno e inclusione delle persone senza dimora in questo periodo segnato dalla pandemia da Covid-19, grazie alla stipula, nello scorso mese di dicembre, dell’accordo con la Città metropolitana e l’Asp. L’intesa rientra nella collaborazione fra Città Metropolitana e Comune di Palermo.
“Come ogni volta che si verifica un peggioramento delle condizioni climatiche sono stati potenziati, con la collaborazione di diversi enti del privato sociale, il servizio di distribuzione pasti e coperte, tramite le Unità di strada della Croce Rossa e delle associazioni accreditate, la capacità di accoglienza di cittadini senza dimora, attraverso l’ampliamento dei posti disponibili nei centri, e la consegna su tutto il territorio della provincia di kit per le necessità primarie”, spiega il Comune in una nota.

Leggi: Redattore Sociale, 19/01/2021


lunedì 18 gennaio 2021
Da Consiglio comunale di Campobasso ok alla Consulta cittadina dei servizi socio-sanitari

Nasce a Campobasso, grazie all’approvazione da parte del Consiglio comunale del regolamento per l’istituzione e il suo funzionamento, la Consulta cittadina dei servizi socio-sanitari per la tutela della Sanità Pubblica
Nasce a Campobasso, grazie all’approvazione da parte del Consiglio comunale del regolamento per l’istituzione e il suo funzionamento, la Consulta cittadina dei servizi socio-sanitari per la tutela della Sanità Pubblica. Il regolamento è stato approvato all’unanimità in Aula, dopo i passaggi nelle commissioni consiliari Politiche Sociali e Statuto e Regolamenti.
“Su volontà dell’intera maggioranza, – ha dichiarato in fase di presentazione del regolamento la consigliera del MoVimento 5 Stelle e presidente della Commissione Politiche Sociali, Rosanna Coccagno – dell’assessore alle Politiche Sociali Luca Praitano, gia’ impegnato e interessato sul tema da molti anni, su proposta del consigliere Antonio Musto e su richiesta di associazioni operanti a Campobasso, si è provveduto a portare nella commissione pertinente l’argomento e, successivamente, si è provveduto a stilare un regolamento con la piena partecipazione di tutti i componenti della V commissione consiliare Permanente e con la collaborazione del consigliere Antonio Musto. Si è avvertito come necessario un intervento politico popolare per creare una Consulta – ha aggiunto Coccagno – con carattere propositivo, consultivo, osservativo, di monitoraggio e conoscitivo, aprendo così un dialogo con tutti coloro che vivono la sanità quotidianamente, con il fine di diventare promotori di nuove e buone pratiche per tutelare la salute della collettività…..

Leggi: Redattore Sociale, 18/01/2021


sabato 16 gennaio 2021
Campidoglio, cresce l’accoglienza per persone senza dimora

Si punta a oltre 1200 posti: prosegue l’azione di Roma Capitale per aprire nuovi posti di accoglienza per persone senza dimora. Saranno declinati in strutture notturne, con pasti caldi, bevande e kit igienici per sostenere persone in condizioni di grave fragilità
Roma – Prosegue l’azione di Roma Capitale per aprire nuovi posti di accoglienza per persone senza dimora. Attraverso le procedure in fase di completamento, si punta a superare i 1200 ricoveri. Così il Comune di Roma in una nota.
“L’impegno e le azioni dell’amministrazione sono costanti per ampliare l’accoglienza di persone senza dimora durante i mesi più freddi dell’anno”, dichiara l’assessora alla Persona, Scuola e Comunità Solidale di Roma Capitale Veronica Mammì. I nuovi posti di accoglienza saranno declinati in strutture notturne H15 e H24, con pasti caldi, bevande e kit igienici per sostenere persone in condizioni di grave fragilità.

Leggi: Redattore Sociale, 16/01/2021


venerdì 15 gennaio 2021
“Nel Recovery Plan non c’è spazio per le Rsa”

Il Piano di investimenti per la ripresa del Paese non prevede stanziamenti per le case di riposo ma punta tutto sull’assistenza domiciliare. La protesta di Uneba Lombardia: “Domiciliarità e Rsa non sono in contrasto”
Nel Recovery Plan non c’è traccia delle Rsa, le residenze sanitarie assistenziali. Dei 210 miliardi di euro di investimenti previsti, non uno andrà a questo settore dell’assistenza socio-sanitaria. Al centro dell’attenzione in questi mesi di pandemia come mai era successo, le Rsa non sono considerate. Nel “Piano di ripresa e resilienza” del Governo Conte, sono sei le missioni previste per il rilancio del Paese: 1) “Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura”; 2) “Rivoluzione verde e transizione ecologica”; 3) “Infrastrutture per una mobilità sostenibile”; 4) “Istruzione e ricerca”; 5) “Inclusione e coesione” e 6) “Salute”. Le missioni in cui sarebbero potute rientrare le Rsa sono ovviamente la cinque e la sei. E in effetti in entrambe si affronta il “tema” anziani, ma solo in termini di potenziamento dell’assistenza domiciliare. E’ quanto denuncia Uneba Lombardia, associazione alla quale aderiscono diverse Rsa.

Leggi: Redattore Sociale, 15/01/2021


venerdì 15 gennaio 2021
Welfare, il Comune di Roma garantisce i servizi sociali a tutti i livelli

L’Amministrazione Capitolina garantirà la continuità dei servizi sociali erogati sia a livello centrale sia a livello municipale, prevedendo le risorse necessarie affinché nessun servizio venga interrotto
L’Amministrazione Capitolina garantirà la continuità dei servizi sociali erogati sia a livello centrale sia a livello municipale, prevedendo le risorse necessarie affinché nessun servizio venga interrotto. Lo stato delle risorse è stato condiviso ieri nel corso di una riunione tenuta in videocall tra il Gabinetto della sindaca, la Ragioneria generale, l’Assessorato al Bilancio, l’assessora alla Persona, Scuola e Comunità Solidale Veronica Mammì, i direttori dei Dipartimenti Scuola e Sociale di Roma Capitale e i rappresentanti delle sigle sindacali e delle centrali cooperative. così in un comunicato il Comune di Roma.
“Abbiamo tenuto a fare subito chiarezza in merito ad alcuni timori circolati in merito alla continuità di importanti servizi sociali territoriali. Come Amministrazione non ci siamo mai sottratti al confronto e lo testimoniano i numerosi e costanti incontri che abbiamo tenuto in questi mesi con le persone presenti anche oggi in videocall e grazie ai quali abbiamo portato a segno importanti risultati per la città”, dichiara l’assessora alla Persona, Scuola e Comunità Solidale di Roma Capitale Veronica Mammì.

Leggi: Redattore Sociale, 15/01/2021


giovedì 14 gennaio 2021
Brescia. Crisi abitativa: Le proposte delle organizzazioni degli inquilini

Le proposte delle organizzazioni degli inquilini di Brescia sono state recepite dal Comune di Brescia. Un primo passo concreto per avviare a Brescia l’intermediazione pubblica tra la domanda debole e l’offerta di immobili a canone concordato.
Il documento contiene le proposte delle organizzazioni degli inquilini di Brescia. Le proposte sono state discusse il 12 gennaio con l’Assessore Alessandro Cantoni, l’Assessore ai Servizi Sociali Marco Fenaroli, i dirigenti comunali di settore e i responsabili territoriali di tutte le organizzazioni dei proprietari. Le rappresentanze dei proprietari non hanno opposto alcuna osservazione pregiudiziale. L’Amministrazione comunale, rappresentata dai due assessori, ha recepito integralmente le proposte presentate.
È il primo passo concreto per avviare a Brescia l’intermediazione pubblica tra la domanda debole e l’offerta di immobili a canone concordato, nonché un passo concreto verso l’apertura di un tavolo di confronto con A2A per affrontare la morosità delle utenze di coloro che abitano case in locazione.
L’allegato: il documento in formato pdf

Leggi: Sunia, 14/01/2021


mercoledì 13 gennaio 2021
Emilia Romagna. Emergenza abitativa. L’ulteriore contributo regionale per l’affitto è una prima risposta alla crisi, resta alta però la preoccupazione per il numero di sfratti per morosità incolpevole.

La Giunta della Regione Emilia-Romagna, anche a seguito di incontri con le associazioni degli inquilini unitamente a CGIL CISL UIL e ANCI (associazione dei comuni), il 28 dicembre dell’anno scorso ha deliberato l’impiego di 11,6 milioni di euro per un ulteriore contributo affitto a tutti i nuclei famigliari che sono in difficoltà economiche.
Saranno i Distretti Socio Sanitari della nostra regione a dare avvio ai bandi affitto che dovranno chiudersi entro il 28 di febbraio 2021.
Potranno presentare domanda per il contributo tutti i residenti nella nostra regione che abbiano un regolare contratto di affitto registrato presso l’agenzia delle entrate e che siano in possesso di alcuni requisiti: avere avuto un reddito ISEE per l’anno 2020 o un reddito ISEE per il 2021 inferiore ai 17.154 euro; oppure avere un reddito ISEE inferiore ai 35.000 euro ed aver subito un calo di reddito nel trimestre marzo aprile maggio 2020 superiore al 20%.

Leggi: Sunia, 13/01/2021


mercoledì 13 gennaio 2021
Piemonte. Comunicato unitario: No a inutili divisioni. Non si tratta di chi accede per primo alle case popolari ma che ci siano alloggi per tutti coloro che ne hanno bisogno.

In Piemonte aumentano i poveri, molti hanno perso il lavoro o sono in cassa integrazione e a marzo scadrà il blocco dei licenziamenti.
La crisi economica che si protrae da oltre un decennio e le conseguenze sul comparto abitativo dell’emergenza sanitaria provocata dal Covid – 19 hanno determinato un aumento degli sfratti per morosità incolpevole.
Per garantire a chi ne ha maggiormente bisogno un bene primario come la casa non servono le uscite estemporanee. Sono invece necessari interventi strutturali che garantiscano a tutti affitti economicamente sostenibili e, per le fasce più deboli, l’accesso all’edilizia residenziale pubblica.
L’Assessore sa bene che in Piemonte mancano le case popolari, l’edilizia pubblica, che rappresenta in Piemonte circa il 2,5% del patrimonio immobiliare complessivo, contro il circa 5% della media nazionale è largamente insufficiente a rispondere al fabbisogno delle famiglie piemontesi. Infatti negli ultimi anni le assegnazioni di alloggi erp non sono arrivati a soddisfare il 15% delle domande, a Torino l’ultimo bando ha raccolto quasi 7.000 domande e le assegnazioni non arrivano a 500 all’anno.
Per questo è fuorviante e inutile l’annuncio dell’Assessore Caucino, “prima la casa ai piemontesi”.

Leggi: Sunia, 13/01/2021


martedì 12 gennaio 2021
Contributi alle residenze per anziani e disabili: il Friuli proroga la scadenza

La Regione Friuli Venezia Giulia proroga al 31 gennaio il termine per la presentazione delle domande di contributo, a rimborso delle spese sostenute fino al 31 dicembre 2020, e legate alle prestazioni sanitarie rese dalle varie residenze della regione a seguito dell’emergenza da Covid-19
Un aiuto concreto alle strutture che ospitano anziani e disabili e che hanno dovuto subire disagi e problematiche connesse alla pandemia. La Regione Friuli Venezia Giulia proroga al 31 gennaio il termine per la presentazione delle domande di contributo, a rimborso delle spese sostenute fino al 31 dicembre 2020, e legate alle prestazioni sanitarie rese dalle varie residenze della regione a seguito dell’emergenza da Covid-19.
Lo ricorda oggi in una nota Asugi, l’Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina, che pubblica anche sul web le modalità per presentare le richieste, con la compilazione di moduli e altri documenti da inviare entro fine mese. I gestori delle strutture residenziali per anziani e disabili dovranno anche presentare un rendiconto dei costi sostenuti, secondo determinati parametri richiesti. (DIRE)

Leggi: Redattore Sociale, 12/01/2021


IN AGENDA:

26 gennaio 12:30 – 14:00 – Assistenza agli anziani: considerazioni sulle RSA e la pandemia

« Bioetica e Covid. La corsa al vaccino: aspetti scientifici e questioni etiche”
Il 26 gennaio 2021, dalle ore 12.30, l’ex magistrato Gherardo Colombo sarà ospite del Lunch Seminar online dell’Aging Project, in un dialogo con i professori UPO Fabrizio Faggiano e Massimiliano Panella, sugli aspetti etici e giuridici della gestione delle RSA durante la pandemia di COVID-19.
La pandemia ha colpito in maniera più tragica le Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) che, soprattutto durante la prima ondata, sono diventate focolai del coronavirus con centinaia di anziani morti e operatori contagiati e hanno visto un grave aumento della mortalità tra gli ospiti.
L’emergenza sanitaria ha acuito una serie di problemi sistemici che affliggono le RSA, con ricadute sulla salute, degli ospiti e degli operatori, e anche sui diritti degli anziani.
Amnesty International Italia ha recentemente presentato un rapporto sulle violazioni dei diritti umani nelle strutture di residenza sociosanitarie e socio-assistenziali italiane durante la pandemia da Covid-19, in un report dal titolo “Abbandonati”.

Leggi: Aging Project


Bolzano – 28 gennaio 2021 ore: 16:30 – Convegno: Anziani “la morte al tempo del Covid 19”

La piattaforma utilizzata per il convegno è Zoom e la procedura per accedere è davvero semplice. Infatti, non si deve far altro che premere sul link qui sotto riportato, inserire il proprio nome nel campo apposito e premere sul pulsante Join, per accedere alla conferenza:.
https://us02web.zoom.us/j/83592971858

Leggi: Redattore Sociale


SEGNALAZIONI:

Ma la salute di territorio è anche “sociale”

Letizia Moratti, appena insediata come nuovo assessore al Welfare di Regione Lombardia, ospite della trasmissione di Fabio Fazio “Che tempo che fa”, il 10 gennaio auspicava una revisione della sanità lombarda nella direzione di una medicina di territorio “più vicina ai cittadini e ai loro bisogni: questa sarà una mia priorità”. In un passaggio successivo, la stessa Moratti parla di sanità come di uno snodo che deve integrarsi con l’ambiente, le politiche sociali, l’economia.
Mi auguro che alle parole seguano i fatti, perché il punto sta proprio qui: una “sanità” di territorio non è sinonimo di una “medicina” di territorio: richiede punti di vista, soggetti, attività diverse. La sanità riguarda la salute, che riguarda a sua volta un benessere che possiamo promuovere con interventi medici, sociali, educativi, psicologici e così via. Il rischio è che la pioggia di miliardi che con il Recovery Plan arriverà sulla sanità (più di 20 in totale, di cui 7,9 per l’assistenza di prossimità e la telemedicina) si risolva in più medicina e tecnologia: è il rischio di una “sanitarizzazione” del sociale. Di una logica che riconduce a trattamenti medico-infermieristici bisogni che richiedono altro, o che seleziona solo ciò che trova risposta in interventi medico-terapeutici.
Una sanità di territorio deve includere il sociale. Ma che cosa significa esattamente questo? Rispondo facendo tre esempi, che riguardano tre ampi, e cruciali, campi di d’azione.

Leggi: Welforum


Agli anziani servono nuovi modi di abitare

Si parla molto, dopo le tragiche morti di anziani nelle Rsa della scorsa primavera, della necessità di cambiare un modello residenziale di assistenza che spesso riduce al minimo la qualità della vita degli anziani. Nel 2030 gli anziani nel mondo saranno 2 miliardi. In Italia, negli ultimi 40 anni, gli over 65 sono più che raddoppiati. La complessiva popolazione italiana è aumentata del 20 per cento, quella anziana del 155 per cento. Paradossalmente, più la popolazione aumenta più cresce la
solitudine: le famiglie anziane unipersonali sono oltre 3,5 milioni.
Ancora quasi assenti sono in Italia modelli residenziali intermedi con servizi adeguati al di fuori delle strutture, dove l’obiettivo sia promuovere l’invecchiamento attivo e l’inclusione sociale e non la contenzione. La necessità di trovare nuove soluzioni a questa contraddizione fra sicurezza e liberta che caratterizza l’assistenza ai più fragili è un tema dominante per gli anziani.
Per costruire questa alternativa occorre implementare politiche innovative e sperimentazioni nell’ambito del welfare dí comunità, sviluppando soluzioni intermedie tra il domicilio e la Rsa, e forme di “abitare protetto” in un contesto non istituzionale e più simile alla casa. Attualmente ogni famiglia affronta per la retta in Rsa circa 2.500 euro al mese, che raddoppia con i contributi pubblici versati alle residenze. Viene da chiedersi se questo capitale possa venir amministrato in un modo più efficace per la qualità della vita degli anziani e per il servizio medico e infermieristico, lasciando il ricovero nelle strutture solo come ultima spiaggia per chi non riesce più a essere gestito in altro modo.

Leggi: Inu


La programmazione sociale di zona a vent’anni dalla 328

I Policy Highlights di Politiche Sociali/Social Policies: questo articolo è la sintesi di un contributo uscito sul numero 3/2020 della rivista, con il titolo “Le trasformazioni del sistema di welfare locale osservate dal monitoraggio sulla programmazione sociale di zona”. Il contributo è parte del focus “Servizi sociali e diseguaglianze territoriali. A vent’anni dalla legge quadro 328/00”, otto contributi che, a partire da approcci disciplinari e fuochi tematici diversi, discutono due decenni di implementazione della legge 328/00.
La nascita e lo sviluppo dei sistemi locali di welfare, nel rispetto del principio di sussidiarietà e del decentramento di funzioni alle Regioni e agli Enti locali, rappresentano i punti cardine su cui ha puntato sin dalla sua emanazione la legge quadro 328/00. L’Ambito sociale, in questo contesto, rappresenta uno dei soggetti istituzionali caratterizzanti la messa a regime della legge quadro e il piano sociale di zona (PdZ), quale strumento di programmazione a disposizione degli Ambiti stessi, ha assunto un’importanza strategica nel processo di governance territoriale. Inoltre, negli ultimi anni, grazie al ruolo cucitogli addosso dal policy maker nell’attuazione delle misure di contrasto alla povertà (dal Sostegno per l’inclusione attiva, al Reddito di cittadinanza, passando per il Reddito di inclusione), l’Ambito sociale si vede attribuito un ruolo di assoluta rilevanza, anche nella complessa funzione di garantire un’offerta integrata di servizi intesa come livello essenziale delle prestazioni.
In questo contributo si pone l’attenzione su alcune dimensioni dell’evoluzione di sistemi di welfare restituendo in forma aggregata (nazionale e/o regionale dove possibile) evidenze empiriche emerse da tre edizioni di monitoraggio sulla programmazione sociale di zona realizzate da Inapp (ex Isfol) nel periodo compreso tra il 2007 e il 2017. Tale attività di monitoraggio ha la peculiarità di essere una delle poche esperienze di questo genere nel panorama nazionale, garantendo una copertura variabile tra il 50 e il 70 per cento degli ambiti sociali censiti a seconda degli anni.

Leggi: Welforum


«I nuovi condomini? Canone unico per casa, palestra e coworking» Abbadessa (Hines): l’affitto conviene. I piani per Porta Vittoria

«Il futuro? Il leasing abitativo. Affitti a canoni calmierati in grandi città come Milano ma in condomini di ultima generazione, con servizi a valore aggiunto come aree coworking, palestre, spazi giochi per i bimbi e supporto di baby-sitter. Una casa che è anche un po’ un ufficio vista l’esplosione dello smart-working ma senza perdere l’aspetto relazionale del lavoro che si può recuperare anche condividendo scrivania e pc col vicino di casa». Anno 2021, benvenuti nel nuovo modo di abitare innescato dall’era Covid. Una rivoluzione copernicana che Mario Abbadessa, numero uno del colosso Usa dell’immobiliare Hines, intende intercettare colmando una domanda di mercato finora poco coperta. «Senza avere un approccio speculativo, con rendimenti meno attraenti rispetto a quelli basati sullo sviluppo di progetti immobiliari di lusso, ma orientandosi alla classe media che fa fatica a trovare una soluzione flessibile sul mercato libero senza sobbarcarsi investimenti troppo a lungo termine».
Prima sorpresa: il mutuo non conviene più nonostante i tassi al minimo storico?
«Io stesso vivo in affitto a Milano con moglie e figli. Comprare casa rischia di essere troppo vincolante. Con le vite che abbiamo, i cambiamenti che stiamo vivendo e i cicli di lavoro ormai sempre più corti la soluzione è l’affitto. Ma a canoni calmierati. Un prezzo fisso, non esorbitante, che includa però nel costo una serie di servizi che attualmente non abbiamo. …….

Leggi: Corriere della Sera


Disabilità e non autosufficienza: dopo la pandemia serve altro

Quali conseguenze ha finora prodotto la pandemia sulla popolazione con disabilità e non autosufficiente? Ci proponiamo di rispondere con queste brevi note a questa domanda. Chi già viveva in condizioni di svantaggio e fragilità prima della pandemia da Covid-19 ha attraversato un peggioramento delle proprie condizioni. Ma in che senso e in che misura?
Anziani: contagi e mortalità
Oltre 14 milioni di persone in Italia convivono con una patologia cronica e di questi 8,4 milioni sono ultra 65enni. Sono proprio loro, i pazienti doppiamente fragili per età e per patologie pregresse, che hanno maggiormente subito gli esiti della pandemia. Secondo il Report del 2 dicembre 2020 dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) “Caratteristiche dei pazienti deceduti positivi all’infezione da SARS-CoV-2 in Italia”, l’età media dei pazienti deceduti e positivi al Covid è di 80 anni ed è più alta di 30 anni rispetto a quella dei pazienti che hanno contratto l’infezione. In particolare la letalità per fascia di età passa dallo 0,19% nel gruppo di età 40-49 anni allo 2,97% nella fascia 50-59 anni, al 10,23% nel gruppo di età 60-69 anni, al 19,03% nella fascia di età 80-89 anni.
A pesare è il maggior numero di patologie che si sovrappongono andando avanti con gli anni. Già dopo i 65 più della metà delle persone convive con una o più malattie croniche e questa quota aumenta con l’età fino a interessare i tre quarti degli ultra 85enni e i malati cronici sono quelli più a rischio di sviluppare forme gravi di Covid-19. Secondo i dati Iss le più comuni malattie croniche diagnosticate prima di contrarre l’infezione da Covid nei pazienti deceduti sono:

Leggi: Welforum


Il Piano d’azione europeo per l’integrazione e l’inclusione 2021-2027

La Commissione Europea ha presentato a fine novembre il Piano d’azione per l’integrazione e l’inclusione 2021-2027. Mentre sul fronte della riforma del regolamento di Dublino sull’asilo l’Europa è tuttora in una situazione di stallo in attesa di una riforma che tarda ad arrivare, la Commissione Europea ha presentato un piano d’azione in materia di integrazione ed inclusione dei migranti regolari.
Si tratta di un documento inteso a fungere da orientamento delle politiche e da connettore di risorse, offrendo una panoramica del possibile utilizzo e valorizzazione dei diversi fondi europei che possono essere utilizzati per affrontare le barriere nell’accesso all’istruzione, all’occupazione, all’assistenza sanitaria e all’alloggio che oggi ostacolano la partecipazione e l’inclusione nella società europea delle persone provenienti da un contesto migratorio. In quanto piano d’azione non ha valore vincolante anche perché, a differenza dei flussi irregolari e dell’asilo, la migrazione regolare è di competenza nazionale. Il documento infatti punta molto sul ruolo che possono svolgere i paesi ospitanti, e in particolare le comunità locali dove concretamente vengono agiti ed attuati i programmi di integrazione.
Il Piano sottolinea che solo attraverso una fattiva politica europea di integrazione ed inclusione e una buona gestione delle politiche in materia di migrazione e asilo, sia possibile promuovere la coesione sociale e un’economia dinamica che funzioni per tutti, fondamentale in un momento così difficile.

Leggi: Welforum


Le reti familiari e il senso di solitudine degli anziani

Il contributo di Stefania Cerea, che presenta i primi risultati del progetto di ricerca “INclusive AGEing in place (IN-AGE). Abitare l’età fragile”, si focalizza sul rapporto fra reti familiari e senso di solitudine degli anziani, studiato attraverso un’indagine che ha coinvolto 140 persone anziane.
di Stefania Cerea (Assegnista di ricerca, Laboratorio di Politiche Sociali, Dipartimento di Architettura e Studi Urbani, Politecnico di Milano)
Le reti familiari e il senso di solitudine degli anziani
In Italia, dove le strutture residenziali, ma anche i servizi di assistenza di carattere domiciliare, sono in grado di coprire solo una fetta residuale della popolazione anziana che ne avrebbe bisogno, le reti familiari rappresentano attori chiave del sistema di cura delle persone anziane fragili. Nel tempo, a fronte di una sempre più ridotta disponibilità della popolazione femminile, tradizionalmente deputata ad occuparsi degli anziani, ma sempre più gravata su altri fronti (quello lavorativo e della cura di figli e nipoti), le cosiddette badanti hanno in parte supplito alla carenza di servizi in kind. Tuttavia, ancora oggi è la famiglia dell’anziano in primis, quando presente, ad occuparsi di lui, soprattutto quanto si tratta di incombenze non facilmente delegabili a terzi.
Fin qui nulla di nuovo, che già non si sappia e su cui la ricerca non si sia già diffusamente indirizzata ed espressa. Invece, quale ruolo svolgono le reti familiari in relazione al senso di solitudine delle persone anziane, a maggior ragione quando queste ultime vivono sole nel loro domicilio? Il tema è stato indagato attraverso il progetto di ricerca “INclusive AGEing in place (IN-AGE). Abitare l’età fragile”, di cui si presentano i primi risultati1.

Leggi: I Luoghi della Cura


SEGNALAZIONI
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NEWS:

martedì 12 gennaio 2021
Sacrificati i più fragili? “Quel passaggio del Piano pandemico sarà cancellato”

Sandra Zampa, sottosegretario alla Salute, commenta così le indiscrezioni trapelate sul documento: “Quella bozza non ha alcun valore. Quel passaggio andrà eliminato”. Barbieri: “Quanto è oggi scritto nella bozza non dovrebbe accadere, ma accade. Rasenta l’eugenetica”. Trabucchi: “Sarebbe l’età il criterio da applicare in ogni caso?”
Falso allarme: il Piano pandemico 2021-2023 non prevede il sacrificio dei più fragili o, come l’ha definita qualcuno, la “selezione della specie”: la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa assicura a Redattore Sociale che “la bozza diffusa in queste ore da alcuni organi d’informazione non ha alcun valore” e che “quel passaggio andrà eliminato”. Più che una promessa, suona come una certezza, che dovrebbe definitivamente archiviare le righe che, in queste ore, diffuse insieme ad altri stralci della bozza di documento, non hanno tardato a suscitare clamore. Si legge: “Lo squilibrio tra necessità e risorse disponibili può rendere necessario adottare criteri per il triage nell’accesso alle terapie. Gli operatori sanitari sono sempre obbligati, anche durante la crisi, a fornire le cure migliori, più appropriate, ragionevolmente possibili. Tuttavia, quando la scarsità rende le risorse insufficienti rispetto alle necessità, i principi di etica possono consentire di allocare risorse scarse in modo da fornire trattamenti necessari preferenzialmente a quei pazienti che hanno maggiori probabilità di trarne beneficio“.

Leggi: Redattore Sociale, 12/01/2021


lunedì 11 gennaio 2021
SUNIA, SICET, UNIAT e UNIONE INQUILINI: La sospensione degli sfratti non si tocca! E’ intollerabile dover lasciare la casa in piena emergenza pandemia

Subito un patto tra istituzioni e rappresentanze di inquilini e proprietari per affrontare l’emergenza se si vogliono evitare nuove proroghe.
Si sta avviando il percorso parlamentare che dovrà portare alla conversione in legge del DL “Milleproroghe.”
Il provvedimento contiene una necessaria misura di proroga della sospensione dei provvedimenti di rilascio degli immobili ad uso abitativo e ad uso diverso che, nella attuale gravissima crisi sanitaria, economica e sociale, rappresenta un atto dovuto ed indispensabile in un momento che vede un maggior rigore di tutte le misure di restrizione per contrastare la pandemia e l’avvio della campagna di vaccinazione.
Pertanto sarebbe stato impensabile e inumano mettere sulla strada, già dal primo gennaio, migliaia di famiglie con esecuzioni forzate ed in assenza di alternative immediate con passaggio da casa a casa.
Qualsiasi valutazione non può prescindere da Covid-19 e dai suoi effetti tragici che non si attenuano, anzi sono in crescita.
Per questo ci opponiamo fermamente a qualsiasi tentativo di modifica della norma sulla sospensione già in vigore senza immediate e praticabili alternative e con il rischio di aggravare i conflitti sociali.

Leggi: Sunia, 11/01/2021


lunedì 11 gennaio 2021
Anziani, Fondazione Leonardo e Carabinieri: accordo per la formazione all’uso digitale

Il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, Leonardo e la Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine hanno siglato un accordo per la realizzazione del progetto “Formazione anziani all’uso del digitale – Diventare cittadino digitale”
Il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, Leonardo e la Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine hanno siglato un accordo per la realizzazione del progetto “Formazione anziani all’uso del digitale – Diventare cittadino digitale”. Alla cerimonia di firma hanno partecipato, tra gli altri, il Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Giovanni Nistri, il Presidente e l’Amministratore Delegato di Leonardo, Luciano Carta e Alessandro Profumo, il Presidente della Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine, Luciano Violante, alla presenza del Capo di Stato Maggiore dell’Arma, Gen. C.A. Teo Luzi

Leggi: Redattore Sociale, 11/01/2021


lunedì 11 gennaio 2021
Pronto il nuovo Piano Pandemico 2021-2023. “Se risorse sono scarse privilegiare pazienti che possono trarne maggior beneficio”. Ecco le misure: formazione, scorte Dpi e farmaci e organizzazione dei servizi

Pronto il documento elaborato dal Ministero della Salute che identifica tutte le azioni da intraprendere per non farsi travolgere da una nuova pandemia e anche le possibili risposte in tempo di epidemia (es. catena di comando, chi fa che cosa, misure di prevenzione e controllo, ecc.), nonché le azioni di monitoraggio dell’attuazione del piano stesso. LA BOZZA DEL NUOVO PIANO PANDEMICO
Piani regionali, effettuare esercitazioni, assicurare la disponibilità di DPI per gli operatori sanitari delle strutture dei SSR e per gli USMAF/SASN, provvedere alle scorte/assicurare la disponibilità, e in caso di necessità di piattaforme per il rapido sviluppo di farmaci antivirali antiinfluenzali e vaccini pandemici contro virus influenzali aviari che si dimostrino in grado di passare all’uomo. E ancora, definizione della catena di comando e azioni di monitoraggio dell’attuazione.

Leggi: Quotidiano Sanità, 11/01/2021


lunedì 11 gennaio 2021
Freddo e pandemia, l’appello: “Edifici dismessi e hotel per i senza dimora”

La proposta della Comunità di Sant’Egidio: apertura immediata delle strutture chiuse per covid con indennizzi agli albergatori. Sono 3 mila le persone che nella Capitale passano la notte in strada e, da novembre a oggi, hanno perso la vita 9 clochard
“Chiediamo l’apertura immediata di edifici pubblici e alberghi attualmente chiusi per il Covid-19 che siano in grado di accogliere le persone senza dimora presenti nelle strade di Roma”. Questo l’appello-proposta lanciato dalla Comunità di Sant’Egidio alle istituzioni locali e agli albergatori. Sono 3 mila le persone che nella Capitale passano la notte in strada, e da novembre a oggi hanno perso la vita 9 clochard “a causa dell’emergenza freddo e dell’isolamento creato dalla pandemia”.

Leggi: Redattore Sociale, 11/01/2021


venerdì 8 gennaio 2021
Sanità territoriale. Cgil: “Medici di famiglia siano dipendenti del Ssn”

Così la segretaria confederale della Cgil Rossana Dettori nel corso dell’audizione tenutasi ieri in Commissione Sanità del Senato sul potenziamento e sulla riqualificazione della medicina territoriale nell’epoca post Covid.
“Occorre restituire maggiore forza al SSN pubblico e universale, indebolito da anni di tagli. È necessario approvare urgentemente un Piano nazionale per potenziare, in tutto il Paese, il sistema di prevenzione e la rete dei servizi socio sanitari territoriali. Un Piano che va finanziato anche con un uso mirato dei fondi europei: del Recovery Plan, che risulta ancora insufficiente, e del MES”. Così la segretaria confederale della Cgil Rossana Dettori nel corso dell’audizione tenutasi ieri in Commissione Sanità del Senato sul potenziamento e sulla riqualificazione della medicina territoriale nell’epoca post Covid.

Leggi: Quotidiano Sanità, 08/01/2021


venerdì 8 gennaio 2021
Povertà, Sant’Egidio: aumento preoccupante, la precarietà abitativa diventa una minaccia

“L’aumento della povertà, registrato dall’inizio della pandemia, sta assumendo aspetti preoccupanti a diversi livelli”. Così in una nota la Comunità di Sant’Egidio
“L’aumento della povertà, registrato dall’inizio della pandemia, sta assumendo aspetti preoccupanti a diversi livelli. Tra i bisogni primari espressi dalle famiglie più fragili, oltre al necessario per mangiare, c’è anche quello di un alloggio garantito. La precarietà abitativa, fenomeno già presente in tempi ordinari, sta negli ultimi mesi diventando una vera e propria minaccia per molti nuclei familiari, a partire dagli anziani (soprattutto quelli che vivono da soli), dalle persone con disabilità e, più in generale, da quelle che sono al di sotto della soglia di povertà. Il progetto ‘Riparto da Casa’ che ha come sottotitoli emblematici ‘Torno a Casa’, ‘Resto a Casa’, per indicare le diverse modalità con cui si sviluppa, promosso da Sant’Egidio, ha l’obiettivo di rispondere ad alcune di queste necessità, individuate a partire dalla rete di solidarietà costruita in questi anni dalla Comunità a favore delle fragilità presenti nella società italiana.

Leggi: Redattore Sociale, 08/01/2021


giovedì 7 gennaio 2021
“Negli ultimi 10 anni perdita di strutture, posti letto e personale nel Ssn”. Lo studio della Fondazione The Bridge

Nel periodo 2007-2017, calo delle strutture la riduzione complessiva di posti letto ospedalieri ha raggiunto quotai 35.797. Il valore del finanziamento ordinario dello Stato al Ssn in rapporto al Pil dal 2010 è in continuo calo, con una percentuale di spesa sanitaria prevista per il 2021 intorno al 6,3%, rispetto al 6,8% del 2014. La presidente Rosaria Iardino: “Il concetto di federalismo si è trasformato in un sistema a macchia d’olio, dove 21 Sistemi Sanitari Regionali hanno adottato politiche sanitarie differenti e disomogenee”. LO STUDIO
Una forte diminuzione delle strutture di ricovero tra il 2007 e il 2017, sia pubbliche (-22%) che private (-11%), la riduzione complessiva di posti letto ospedalieri (-35.797) nello stesso periodo e un continuo calo degli investimenti da parte dello Stato nel Servizio Sanitario nazionale. Questi alcuni dati che emergono dallo studio realizzato dalla Fondazione The Bridge sulle politiche sanitarie nazionali e l’impatto sulle Regioni.

Leggi: Quotidiano Sanità, 07/01/2021


giovedì 7 gennaio 2021
Rsa. Sempre troppe irregolarità. Durante le feste ispezioni dei Nas: violazioni nel 15% delle strutture

È proseguita anche durante la pausa natalizia l’attività ispettiva dei Carabinieri nelle strutture per anziani. Le verifiche hanno portato alla contestazione di 109 violazioni penali e 373 amministrative, con l’applicazione di sanzioni per un valore di 111 mila euro, deferendo all’Autorità giudiziaria 83 persone e segnalandone ulteriori 287 alle Autorità amministrative.
In concomitanza con il periodo delle Festività natalizie e fino al 6 gennaio, il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute ha realizzato, in stretta intesa con il Ministro della Salute, On. Roberto Speranza, una campagna di verifiche condotta dai 38 NAS nell’intero territorio nazionale che ha portato all’ispezione di 1.848 strutture sanitarie e socio-assistenziali, quali Residenze Sanitarie Assistite e di lungodegenza, case di riposo, comunità alloggio, rilevando irregolarità presso 281 di esse, pari al 15% degli obiettivi ispezionati. Una percentuale analoga a quella rilevata nei blitz effettuati in autunno.

Leggi: Quotidiano Sanità, 07/01/2021


martedì 5 gennaio 2021
Fuga dalle città ora la casa si cerca nel verde.

L’anno della pandemia ha avuto un impatto rilevante sul mercato immobiliare, anche dal punto di vista delle mete privilegiate negli acquisti.
Italiani in fuga dalle città, ora la casa si compra nel verde. I dati di Nomisma segnalano un calo delle operazioni del 18,7% a livello nazionale .
A Roma il dato più eclatante, con -20,8% delle vendite nella metropoli e +13% in provincia. Via dalla pazza folla, causa Covid-19, alla ricerca di spazi maggiori, di una veranda su cui fare giardinaggio, di uno sbocco all’aperto quando la circolazione è vietata o comunque sottoposta a forti limitazioni.
L’anno della pandemia ha avuto un impatto rilevante sul mercato immobiliare, anche dal punto di vista qualitativo. Non tanto sotto il profilo dei prezzi medi il calo stimato per l’intero 2020 è nell’ordine dell’1-2% quanto dal punto di vista delle compravendite e delle mete privilegiate negli acquisti.
Fenomeno noto quello sui prezzi, perché il mercato del mattone ha poca elasticità e nei momenti di crisi vede precipitare i rogiti ben prima che le quotazioni si adeguino al calo della domanda; in questo caso poi il lockdown ha oggettivamente messo ostacoli alle visite degli appartamenti e quindi le compravendite hanno avuto un andamento strettamente legato ai Dpcm, con una ripresa nel periodo estivo e una nuova gelata a partire dall’autunno.

Leggi: Mediare Oggi, 05/01/2021


lunedì 4 gennaio 2021
Griglia Lea 2018. Emilia Romagna, Veneto e Trento, le migliori. Le peggiori, Bolzano, Molise e Calabria. Le maggiori carenze nell’assistenza territoriale. I dati dell’ultimo rapporto

La misurazione è stata effettuata sui tre principali livelli di assistenza: prevenzione, distretto (territorio) e ospedale. Il calcolo è stato effettuato usando parte dei nuovi indicatori di performance (ancora a livello sperimentale) previsti dalla nuova Griglia di valutazione dei Lea che entrerà però a regime solo tra due anni con il monitoraggio del 2020. Il quadro generale presenta 13 Regioni e PA con punteggio positivo per tutte e tre gli ambiti assistenziali e le restanti Regioni e Pa insufficienti in uno o due indicatori. LE SLIDE
Sono l’Emilia Romagna con un punteggio di 278,28 su 300, il Veneto con 272,3 punti su 300 e la Pa di Trento con 260 punti complessivi, le migliori classificate per quanto riguarda la copertura dei Livelli essenziali di assistenza nel 2018. Lo rileva l’ultimo monitoraggio del Ministero della Salute effettuato usando parte dei nuovi indicatori di valutazione utilizzati per misurare le performance sanitarie nei tre principali livelli di assistenza: prevenzione, distretto (territorio) e ospedale.

Leggi: Quotidiano Sanità, 04/01/2021


lunedì 4 gennaio 2021
Povertà, minori, anziani… le parole del 2020

“Furbetti” e “poveri meritevoli”. Bambini e adolescenti “invisibili”, dopo la stagione da protagonisti del Fridays for Future. “L’emergenza nell’emergenza” degli anziani. Un servizio civile che ha saputo “ripensarsi”. Come abbiamo raccontato questo anno segnato dalla pandemia? Come è cambiato il linguaggio sul sociale? L’analisi degli esperti e le “parole del 2020”
Come abbiamo raccontato questo anno segnato dalla pandemia? Come è cambiato il linguaggio sul sociale? Lo abbiamo analizzato, tema per tema, con gli esperti del settore. Ecco “le parole del 2020”
POVERTA’. In 2020 è l’anno dei “furbetti” e dei “poveri meritevoli”. Mai come in quest’anno, nella percezione della povertà, si è allargato il divario tra poveri, imbroglioni o sdraiati sul divano. A farne le spese, però, è anche la reputazione delle misure strutturali. E mentre si pensa agli adulti, i minorenni in povertà diventano gli “invisibili” della pandemia. L’analisi della sociologa Chiara Saraceno: “Serve un pensiero strategico”.

Leggi: Redattore Sociale, 04/01/2021


martedì 29 dicembre 2020
Anziani nel 2020: dalla “sottovalutazione” del rischio all'”emergenza”

LE PAROLE DEL 2020. Bilancio di Costanzo Ranci, coordinatore del Laboratorio di politiche sociali del Politecnico di Milano, sull’anno terribile per la categoria di persone più colpite dal virus. “Siamo ancora in una situazione di emergenza nell’emergenza”
Povertà. Anziana di spalle seduta su un muretto
All’inizio della pandemia c’è stata sottovalutazione del contagio nelle Rsa. Oggi siamo ancora in una situazione di emergenza nell’emergenza”. Per Costanzo Ranci, ordinario di Sociologia economica al Politecnico di Milano, dove coordina il Laboratorio di Politiche Sociali, il 2020 non solo è stato terribile per gli anziani, ma si conclude senza alcun miglioramento nella gestione delle Residenze sanitarie assistenziali (Rsa), salvo eccezioni che come tali rimangono. “Siamo in attesa di avere i dati sui contagi nella seconda ondata del virus -spiega-. Ma rimane il deficit di personale e l’inadeguatezza delle strutture”.

Leggi: Redattore Sociale, 29/12/2020


DALLE REGIONI:

martedì 12 gennaio 2021
Anziani soli, l’Auser aiuta con Servizio Buongiorno

L’Auser in campo per aiutare concretamente le persone anziane. Perché «tra gli effetti che la crisi pandemica ha prodotto, c’è sicuramente un incremento delle situazioni di solitudine e fragilità». Così, per rispondere a questo fenomeno, arriva il Servizio Buongiorno, progetto finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio in collaborazione con il Comune e molte realtà associative del territorio che punta «a prevenire e contrastare l’isolamento sociale degli over 70 partendo da una semplice telefonata». Il tutto, ovviamente, in forma totalmente gratuita. «Viviamo un momento storico in cui tutti parlano molto, ma in pochi sono disponibili ad ascoltare – spiega Franca Gasparri, presidente Auser Perugia – noi invece proviamo a fare proprio questo: chiamiamo le persone anziane sole e ascoltiamo le loro storie, i loro bisogni e poi, se c’è necessità, diamo anche un aiuto concreto, ad esempio consegnando la spesa o i farmaci a chi ha difficoltà ad uscire di casa, oppure facendo da tramite verso i servizi pubblici». Il serizio è già attivo, ma Auser vorrebbe fare di più. «L’obiettivo che ci siamo dati è allargare ulteriormente l’utenza e per questo partirà una campagna di informazione nelle farmacie e presso gli ambulatori medici sul territorio, per coinvolgere un numero sempre maggiore di persone». Per attivare il servizio basta chiamare la prima volta il numero 0755005666 e poi sarà l’associazione a richiamare periodicamente. L’Auser lavora anche per realizzare delle videochiamate.

Leggi: Il Messaggero, 12/01/2021


martedì 12 dicembre 2021
Senza dimora, Federalberghi Roma: a disposizione, ma il Comune ci chiami

Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi Roma, risponde così all’appello lanciato dalla Comunità di Sant’Egidio, che ha chiesto di mettere a disposizione per i senza dimora gli edifici pubblici e gli alberghi attualmente chiusi per il Covid-19, a fronte di un indennizzo
– “La nostra disponibilità ad accogliere i senza dimora nelle nostre strutture c’è, come c’è sempre stata per le emergenze, ma è l’amministrazione che deve farsi sentire, non possiamo sostituirci alle istituzioni”. Intervistato dall’agenzia Dire, Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi Roma, risponde così all’appello lanciato dalla Comunità di Sant’Egidio, che ha chiesto di mettere a disposizione per i senza dimora gli edifici pubblici e gli alberghi attualmente chiusi per il Covid-19, a fronte di un indennizzo.

Leggi: Redattore Sociale, 12/01/2021


lunedì 11 gennaio 2021
Casa .Erp, in Piemonte privilegiati i residenti da almeno 15 anni

“Prima i Piemontesi”. Il provvedimento, che l’assessore regionale al Welfare con delega alla Casa Chiara Caucino, aveva promesso fin dall’inizio del suo mandato sarà presto realtà: i cittadini piemontesi avranno una corsia preferenziale nell’assegnazione delle case popolari
“Prima i Piemontesi”. Il provvedimento, che l’assessore regionale al Welfare con delega alla Casa Chiara Caucino, aveva promesso fin dall’inizio del suo mandato sarà presto realtà: i cittadini piemontesi avranno una corsia preferenziale nell’assegnazione delle case popolari. Una circostanza, inserita nel regolamento della nuova legge regionale, che verrà presto approvata, e che consentirà ai cittadini piemontesi di poter usufruire di un punteggio più elevato in graduatoria.
La nuova norma, in particolare, va a modificare l’articolo 8 della legge 3 del 2010, concedendo punteggi aggiuntivi a residenti da 15, 20 o 25 anni. Non solo, sarà previsto un meccanismo di premialità anche per le famiglie con un solo genitore che vive con figli minori.

Leggi: Redattore Sociale, 11/01/2021


sabato 9 gennaio 2021
Roma: sindacati, servizi sociali da rafforzare

“Temiamo che ci sia l’intenzione di Roma Capitale di dare un duro colpo ai servizi sociali della città. Abbiamo già denunciato l’assenza dei rappresentanti dell’amministrazione interessati, in primis l’assessore al bilancio e l’assessore alle politiche sociali, alla commissione trasparenza del 30 dicembre scorso. Anche l’appello rivolto alla stessa sindaca Raggi, per risolvere le tante questioni aperte, è rimasto finora inascoltato. Per questo, anche in presenza di una convocazione indetta dall’assessore Mammì, come già annunciato, ci troviamo costretti ad avviare iniziative di mobilitazione: il 13 gennaio, alle 10, saremo in presidio sotto l’assessorato alle politiche sociali del Comune di Roma capitale, in viale Manzoni, anche per continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema urgente quanto delicato”, dichiarano Fp Cgil di Roma e Lazio, Cisl Fp Roma capitale Rieti, Uil Fpl Roma e Lazio e le centrali cooperative Agci solidarietà Lazio, Confcooperative Federsolidarietà Lazio e Legacoopsociali Lazio.

Leggi: Collettiva, 09/01/2021


venerdì 8 gennaio 2021
Anziani, difensore civico Emilia-Romagna: consentire le visite ai parenti

Allentare le restrizioni e consentire le visite dei familiari ad anziani e disabili ospitati nelle strutture residenziali, utilizzando ad esempio i tamponi rapidi. A lanciare l’appello è il difensore civico dell’Emilia-Romagna, Carlotta Marù
Allentare le restrizioni e consentire le visite dei familiari ad anziani e disabili ospitati nelle strutture residenziali, utilizzando ad esempio i tamponi rapidi. A lanciare l’appello è il difensore civico dell’Emilia-Romagna, Carlotta Marù, che sollecita a “ricercare da subito soluzioni” per permettere gli incontri con i parenti. Il protrarsi della pandemia, rimarca Marù, “rischia di danneggiare l’equilibrio psicofisico degli ospiti di queste strutture, sia persone anziane sia persone con disabilità”. Per questo, insiste il difensore civico, occorre “trovare modalità che possano garantire la ripresa delle visite dei familiari, prevedendo tutte le precauzioni necessarie”. Ad esempio, segnala Maru’, “l’utilizzo del tampone rapido potrebbe gia’ rappresentare una soluzione”.

Leggi: Redattore Sociale, 08/01/2021


giovedì 7 gennaio 2021
A Bologna un “senior park” per la ginnastica sotto casa delle persone anziane

L’associazione Ca’ Bura del quartiere Navile ha realizzato un percorso psico-motorio con attrezzi per l’allenamento di persone con diversi gradi di autosufficienza. Baratti (presidente): “Grande risposta: con le restrizioni in atto, il movimento all’aria aperta è determinante”
Senior_Park_Navile
Lo ha ribadito l’Istat sul finire dello scorso anno: l’Italia è uno dei Paesi più vecchi al mondo, con 173,1 persone over 65 ogni cento persone con meno di 15 anni al primo gennaio 2019. Come noto, l’aspettativa di vita nel mondo è aumentata nel corso degli ultimi anni e nella regione europea il tasso di invecchiamento è il più alto. Secondo l’Organizzazione mondiale della salute, nel 2050 il 27 per cento della popolazione avrà più di 65 anni, dato che rende necessarie strategie in grado di garantire un invecchiamento il più possibile in salute e la prevenzione delle patologie non trasmissibili. E una delle direttive dell’organizzazione è proprio quella di promuovere il più possibile l’attività fisica come prevenzione della fragilità nelle persone anziane.

Leggi: Redattore Sociale, 07/01/2021


martedì 5 gennaio 2021
Casa Milano. La Regione Lombardia al Prefetto: pronti a riprendere gli sgomberi

“Oggi ho scritto al Prefetto di Milano per chiedere di intervenire presso il Governo e convocare quanto prima il tavolo tecnico che coordina gli sgomberi programmati delle case popolari”. Ad annunciarlo, l’assessore lombardo alle Politiche abitative
“Oggi ho scritto al Prefetto di Milano per chiedere di intervenire presso il Governo e convocare quanto prima il tavolo tecnico che coordina gli sgomberi programmati delle case popolari”. Ad annunciarlo, l’assessore lombardo alle Politiche abitative, Stefano Bolognini, pronto a riprendere gli sgomberi per quegli inquilini abusivi che non rientrano in situazioni di indigenza.
Secondo l’assessore infatti, Il decreto ‘Milleproroghe 2021’, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 31 dicembre, “stabilisce la sospensione degli sfratti ‘limitatamente ai provvedimenti di rilascio adottati per mancato pagamento del canone alle scadenze e ai provvedimenti di rilascio conseguenti all’adozione del decreto di trasferimento di immobili pignorati ed abitati dal debitore e dai suoi familiari’, e di fatto, quindi, permette la ripresa degli sgomberi delle famiglie non in stato di bisogno”.

Leggi: Redattore Sociale, 05/01/2021


lunedì 4 gennaio 2021
Servizio civile ad hoc per gli anziani, Marche: ok dalla giunta al riparto dei fondi

È quanto si propone la deliberazione, approvata nella scorsa seduta dalla giunta regionale che ha stanziato complessivamente per l’intervento 60mila euro
Mettere a disposizione della comunità e in particolare delle giovani generazioni, la propria competenza, esperienza formativa, cognitiva, professionale ed umana per la realizzazione di attività progettuali finalizzate a dare concrete risposte ai fabbisogni sociali, culturali, artistici e della tradizione locale presenti sul territorio: in sostanza un vero e proprio Servizio civile per gli anziani. È quanto si propone la deliberazione, approvata nella scorsa seduta dalla giunta regionale che ha stanziato complessivamente per l’intervento 60mila euro e indicato i criteri di riparto dei fondi agli Ambiti territoriali sociali.
“Si tratta della prima volta- spiega in una nota l’assessore alla Sanità e Servizi sociali, Filippo Saltamartini- in cui la Regione Marche da’ concreta attuazione a una normativa del 2018 per promuovere iniziative finalizzate a valorizzare l’esperienza e la competenza delle persone anziane maturate nel corso della vita professionale, sociale e culturale. Vogliamo valorizzare la persona anziana come ‘risorsa’ per accrescere il benessere della collettività anche attraverso il sostegno di azioni che agevolino la collaborazione tra gli enti pubblici, il mondo del volontariato e gli stessi anziani”.

Leggi: Redattore Sociale, 04/01/2021


mercoledì 23 dicembre 2020
Anziani, Regione Lazio: approvata graduatoria per il bando “terza età”

Stanziati 2,6 milioni di euro. Interventi per attività motorie, ricreative, culturali e di tutela della salute, ma anche formazione e interventi per contrastare le cause di emarginazione sociale
Approvata la graduatoria dell’avviso pubblico ‘Progetto TE – Lazio per la terza età rivolto a tutti i centri anziani della Regione Lazio che prevede, tra gli altri, interventi per attività motorie, ricreative, culturali e di tutela della salute, ma anche di formazione all’uso delle tecnologie informative, corsi sulle problematiche sanitarie e sociali connesse con la terza età, orientamento ai servizi socio-sanitari erogati sul territorio e interventi per contrastare le cause di emarginazione sociale. Così in un comunicato la Regione Lazio.

Leggi: Redattore Sociale, 23/12/2020


IN AGENDA:

26 gennaio 12:30 – 14:00 – Assistenza agli anziani: considerazioni sulle RSA e la pandemia

« Bioetica e Covid. La corsa al vaccino: aspetti scientifici e questioni etiche”
Il 26 gennaio 2021, dalle ore 12.30, l’ex magistrato Gherardo Colombo sarà ospite del Lunch Seminar online dell’Aging Project, in un dialogo con i professori UPO Fabrizio Faggiano e Massimiliano Panella, sugli aspetti etici e giuridici della gestione delle RSA durante la pandemia di COVID-19.
La pandemia ha colpito in maniera più tragica le Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) che, soprattutto durante la prima ondata, sono diventate focolai del coronavirus con centinaia di anziani morti e operatori contagiati e hanno visto un grave aumento della mortalità tra gli ospiti.
L’emergenza sanitaria ha acuito una serie di problemi sistemici che affliggono le RSA, con ricadute sulla salute, degli ospiti e degli operatori, e anche sui diritti degli anziani.
Amnesty International Italia ha recentemente presentato un rapporto sulle violazioni dei diritti umani nelle strutture di residenza sociosanitarie e socio-assistenziali italiane durante la pandemia da Covid-19, in un report dal titolo “Abbandonati”.

Leggi: Aging Project


Bolzano – 28 gennaio 2021 ore: 16:30 – Convegno: Anziani “la morte al tempo del Covid 19”

La piattaforma utilizzata per il convegno è Zoom e la procedura per accedere è davvero semplice. Infatti, non si deve far altro che premere sul link qui sotto riportato, inserire il proprio nome nel campo apposito e premere sul pulsante Join, per accedere alla conferenza:.
https://us02web.zoom.us/j/83592971858

Leggi: Redattore Sociale


IN EVIDENZA:

I Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP)

Profili giuridici e assetti istituzionali multilivello
Il tema in oggetto è il risultato di un’evoluzione storico-normativa che testimonia della necessità di definire un punto di equilibrio tra esigenze di uniformità territoriale delle prestazioni e modelli organizzativi e gestionali regionali.
La previsione e definizione di livelli essenziali ai fini dell’erogazione di prestazioni da parte dello Stato avviene per la prima volta con la legge n. 833/1978, istitutiva del SSN. Gli artt. 3 e 53 della legge in parola configuravano i livelli uniformi di assistenza (LEA) da perseguire nella erogazione delle prestazioni e dei servizi sanitari, rispondendo così all’esigenza di dare piena attuazione al diritto alla salute di cui all’art. 32 della Costituzione.
Successivamente, il d. lgs. n. 502/1992, come modificato ed integrato dal d. lgs. n. 229/1999, specificava la nozione di LEA, disponendo che il SSN assicura “i livelli essenziali e uniformi di assistenza definiti dal Piano sanitario nazionale nel rispetto dei principi della dignità della persona umana, del bisogno di salute, dell’equità nell’accesso all’assistenza, della qualità delle cure e della loro appropriatezza riguardo alle specifiche esigenze, nonché dell’economicità nell’impiego delle risorse”.

Leggi: Welforum


Covid-19 e disuguaglianze: quale impatto sui senza dimora?

#IoRestoaCasa. Così recitava l’hashtag più condiviso durante la prima ondata della pandemia. Ma chi una casa non ce l’ha? Le persone senza dimora sono tra i gruppi sociali più vulnerabili e maggiormente esposti all’emergenza sanitaria in corso. L’ultimo censimento nazionale dei senza dimora in Italia annovera oltre 50 mila persone in tale condizione: più della metà vive nelle Regioni del Nord, in particolare all’interno delle grandi aree metropolitane. In Lombardia si contano oltre 16 mila senza dimora (il 31,5% del totale nazionale), di cui più di 12 mila solo a Milano. Questi ultimi sono essenzialmente uomini, stranieri, con età inferiore ai 54 anni e con basso titolo di studio. I dati raccontano che la maggior parte di queste persone, prima di diventare homeless, viveva nella propria casa; quasi un terzo risulta occupato in lavori a termine, saltuari e a bassa qualifica, senza quindi percepire un reddito dignitoso. Nonostante un ampio numero di persone senza dimora si siano nel tempo avvicinate ai servizi pubblici e privati attraverso l’inserimento in strutture di accoglienza, permane uno “zoccolo duro”, costituito da almeno un migliaio di persone, che fatica ad inserirsi in percorsi di inclusione sociale, anche di bassa soglia.

Leggi: Welforum


Ripensare la sanità in chiave territoriale e di trasformazione digitale

In uno scenario di auspicabile rinnovamento di infrastrutture, piattaforme e servizi innovativi, la sanità richiede una decisa trasformazione digitale, una tecnologia integrata nei processi gestionali e dati di qualità per un efficace supporto alle decisioni. di Fulvio Ananasso
I nostri comportamenti sociali – tra cui i rapidi e pervasivi trasferimenti aerei – e la crescita esponenziale della popolazione mondiale a partire dal XX secolo facilitano la diffusione di germi ed agenti patogeni vari. Solo dal 2000 ad oggi abbiamo assistito a sette epidemie più o meno gravi, e gli scienziati avvertono che i nostri stili di vita continueranno a permettere il diffondersi di virus con ondate ricorrenti ogni 3-5 anni. Occorrerà quindi abituarsi a convivere con virus ed epidemie varie sempre più frequenti ed aggressive, come l’attuale severe acute respiratory syndrome coronavirus (SARS-CoV-2), che è tra noi e non se ne andrà facilmente. Occorrerà evitare quanto verificatosi negli scorsi mesi, quando la paura – o l’impossibilità – di recarsi in centri medici potenzialmente a rischio contagio Covid-19 ha (molto ridotto se non) sostanzialmente azzerato le visite di controllo e prevenzione anche per altre patologie. Ciò ha causato un sostanziale blocco delle attività di assistenza medico-sanitaria, poco basati su tele-monitoraggio/-medicina – e in generale su processi sanitari assistiti da infrastrutture, piattaforme e strumenti ICT (information & communication technology) -, ma piuttosto su visite e consulti in presenza – secondo il paradigma di spostare “atomi” (persone) e non “bit”.

Leggi: Futura Network


La gestione associata dei servizi socio-assistenziali in Piemonte

Piano, ma avanti
I Policy Highlights di Politiche Sociali/Social Policies: questo articolo è la sintesi di un contributo uscito sul numero 3/2020 della rivista, con il titolo “La gestione associata dei servizi socio-assistenziali: piano ma avanti”. Il contributo è parte del focus “Servizi sociali e diseguaglianze territoriali. A vent’anni dalla legge quadro 328/00”, otto contributi che, a partire da approcci disciplinari e fuochi tematici diversi, discutono due decenni di implementazione della legge 328/00.
Nell’arco degli ultimi decenni abbiamo assistito in Italia a processi di riorganizzazione e cambiamento dell’architettura istituzionale delle politiche socio-assistenziali che hanno contribuito a creare sistemi di welfare differenziati su base regionale. La lunga assenza nel nostro Paese di una legge quadro sui servizi sociali utile a definire standard minimi e uniformi a livello nazionale, è uno dei fattori che ha contribuito a disegnare un sistema di welfare poco armonico e territorialmente diseguale. Durante gli anni ‘80 e ‘90 molte regioni hanno promulgato leggi di riordino dei servizi socio-assistenziali che hanno progressivamente dato l’impronta ai diversi sistemi di welfare regionali distinguendoli per principi-guida ispiratori (pubblico vs quasi-mercato) intensità e forme dell’offerta, capacità di copertura della domanda. La Legge 328/2000 e, prima ancora la Legge 285/1997 nel solo ambito delle politiche a favore dei minori, hanno stimolato una maggiore uniformità delle prestazioni e l’integrazione tra gli interventi sociali con quelli sanitari. Dal 2001 con la riforma del Titolo V della Costituzione sono, tuttavia, le Regioni e i territori a proporsi come i principali protagonisti nel plasmare i concreti assetti della governance delle politiche socio-assistenziali.

Leggi: Welforum


Una fotografia del finanziamento dell’ADI tra passato e futuro

Un quadro del finanziamento dell’ADI alla vigilia dei recenti interventi di potenziamento. Cosa sappiamo del relativo processo di implementazione? Sta davvero cambiando il sostegno agli interventi al domicilio? Alcune prime valutazioni.- di Laura Pelliccia (Funzionario di Regione Lombardia; collaboratrice di Lombardia Sociale; collaboratrice di NNA)
L’importanza di un intervento mirato allo sviluppo al sostegno della domiciliarità
Nella storia del nostro Paese sono mancati, a livello nazionale, veri e propri interventi mirati al potenziamento dell’ADI. Nonostante il domicilio fosse universalmente riconosciuto quale luogo da privilegiare per l’erogazione dell’assistenza sociale e sanitaria, gli sforzi di potenziamento di questo tipo di servizi sono rimasti a lungo in balia delle sensibilità locali (ogni regione ha scelto il livello di centralità da riconoscere a questi servizi1).
Sebbene l’importanza dell’assistenza domiciliare sia stata menzionata in momenti chiave per il nostro welfare (ad esempio il DPCM sui nuovi Lea del 2017), queste buone intenzioni non sempre sono state accompagnate da provvedimenti operativi che assicurassero il raggiungimento dell’obiettivo.
Tale tendenza sembrava essersi interrotta nel 2020, quando un apposito provvedimento (DL Rilancio, poi convertito in L. 77) ha annunciato un importante investimento sull’ADI.
Per inquadrare la portata innovativa di questo intervento, si ritiene utile rappresentare una fotografia del finanziamento di questo settore alla vigilia del 2020.
Alla luce dei dettagli del DL Rilancio e sulla scorta delle informazioni ad oggi disponibili sul relativo processo attuativo, si cercherà di far luce sui relativi impatti operativi, per immaginare in che modo possa aver inciso sul quadro del finanziamento preesistente.

Leggi: I Luoghi della Cura


Legge di bilancio: passi indietro sull’assistenza domiciliare

Il Decreto Rilancio di maggio aveva previsto, per il solo 2020, un corposo finanziamento una tantum vincolato all’assistenza domiciliare integrata (Adi). Nel 2021, ci si aspettava che tali risorse aggiuntive venissero rese strutturali e fossero accompagnate da un progetto per lo sviluppo di questo settore nel nostro Paese. Nella Legge di Bilancio appena approvata, invece, sono venuti meno sia il fondo dedicato sia, di conseguenza, la possibilità di avviare una riforma della domiciliarità in Italia.
di Cristiano Gori (Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Trento e Network Non Autosufficienza), Laura Pelliccia (Funzionario di Regione Lombardia; collaboratrice di Lombardia Sociale; collaboratrice di NNA)
Per capire quanto avvenuto bisogna tornare allo scorso mese di maggio, quando fu promulgato il Decreto Rilancio. La pandemia era scoppiata da poco ma risultava già ben chiaro come gli anziani non autosufficienti fossero i più colpiti. Si era rapidamente fatta strada, inoltre, la consapevolezza che in molte aree d’Italia una maggior presenza del welfare pubblico nel territorio avrebbe consentito di meglio contrastare il Covid-19; ciò avrebbe permesso, in particolare, di prevenire e non solo di inseguire il diffondersi della pandemia. A partire da questa valutazione – ampiamente condivisa – maturò in quel periodo un rinnovato interesse tanto nei confronti del ruolo fondamentale che gli interventi domiciliari dovrebbero svolgere in un moderno sistema di welfare, quanto verso la necessità di un loro deciso rafforzamento nel nostro Paese.

Leggi: I Luoghi della Cura


SEGNALAZIONI:

Contributo ai pensionati non autosufficienti iscritti ad ENAM

Contributo per i pensionati non autosufficienti, iscritti all’ENAM (Ente Nazionale Assistenza Magistrale). Le domande potranno essere presentate tramite patronato.
Si tratta di un contributo monetario annuo riservato agli insegnanti di scuola statale dell’infanzia e primaria a tempo indeterminato, ai dirigenti scolastici, provenienti dall’ex ruolo di direttori didattici, e ai direttori dei servizi generali e amministrativi provenienti dalla legge 2 dicembre 1967, n. 1213. Lo scorso 15 dicembre, in un incontro presso la Direzione Centrale dell’Inps, l’Istituto ha presentato ai Patronati la procedura di invio delle richieste, che sarà operativa da metà gennaio.
Per accedere al beneficio, il richiedente deve essere stato riconosciuto dalle competenti commissioni mediche:

Leggi: Inca


Legge di Bilancio 2021: le novità per famiglia e lavoro

Assegno Unico per le famiglie, congedo di paternità di dieci giorni, rifinanziamento del bonus bebè e aiuti per i figli disabili sono alcune delle principali novità contenute nella legge di Bilancio appena approvata (n. 178 del 30 dicembre), che ridisegnano la mappa dei benefici fin qui conosciuti a sostegno delle famiglie.
Di seguito una breve sintesi di alcuni tra i provvedimenti contenuti nella manovra.
Fondo Assegno Unico e Servizi alla famiglia
Nell’ambito della previsione della riforma fiscale, la legge di Bilancio ha istituito un Fondo, con una dotazione di finanziaria di 8.000 milioni di euro per il 2022 e di 7.000 milioni di euro annui a decorrere dal 2023, di cui una quota non inferiore a 5.000 milioni di euro e non superiore a 6.000 milioni di euro a decorrere dall’anno 2022 è destinata all’Assegno Universale e servizi alla famiglia. Inoltre, per il 2021, anche le risorse destinate alle altre misure a sostegno della famiglia, previste dal comma 339, art.1 della legge n. 160/2019, sono state aumentate di 3.012,1 milioni di euro. Stanziamenti che serviranno a riordinare e sistematizzare complessivamente la generalità delle politiche di sostegno alle famiglie con figli (Commi 2 e 7).

Leggi: https://www.inca.it/notizie/822-legge-di-bilancio-2021-le-novita-per-famiglia-e-lavoro.html


Pensioni: all’Inca la verifica dei contributi previdenziali
Controlla la tua posizione assicurativa, con Ecocert, l’Estratto Conto Certificativo di Inps che racconta la storia lavorativa individuale. E’ l’invito di Inca Piemonte, rivolto alle lavoratrici e ai lavoratori per richiedere il documento e verificare la posizione assicurativa individuale. Con professionalità e competenza, gli operatori e le operatrici di Patronato offrono una consulenza previdenziale personalizzata. Contatta telefonicamente la sede Inca più vicina alla tua abitazione per prendere un appuntamento. Se vuoi saperne di più guarda il video.

Leggi: Inca


 

 

 

 

 

 

Decennio per l’invecchiamento sano, l’impegno di Auser

Studio mondiale sulle condizioni di invecchiamento e buone pratiche cui hanno contribuito 100 differenti organizzazioni, con 350 studi di caso in 55 paesi in tutto il mondo
L’Oms presenta e dà il via al decennio 2021-2030 dell’Invecchiamento in Buona Salute, con un evento online “Decade of Healthy Aging 2021-2030″ (Decennio per l’Invecchiamento Sano), con uno studio mondiale sulle condizioni di invecchiamento e buone pratiche cui hanno contribuito 100 differenti organizzazioni, con 350 studi di caso in 55 paesi in tutto il mondo. Fra questi anche l’Auser, indicata come un attore attivo nella costruzione di ambienti che favoriscano l’invecchiamento in buone condizioni di salute, valorizzando le competenze delle persone di ogni età e fornendo assistenza concreta al fine di soddisfare alcuni dei bisogni primari legati al sopraggiungere dell’età anziana.
“Lo studio ci aiuta a focalizzare quanto (e quanto poco!) sappiamo delle persone anziane e delle loro reali priorità, sottolinea il Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’etiope Tedros Adhanom Ghebreyesus. L’obiettivo di questo Decennio dell’Invecchiamento in Buona Salute è contribuire a fornire risposte concrete in un approccio olistico basato sia sulla cura e tutela delle persone anziane sia sulla costruzione di ambienti accoglienti che ne favoriscano la partecipazione in società eque e inclusive”.

Leggi: Redattore Sociale


NEWS:

martedì 22 dicembre 2020
Piano nazionale demenze, finalmente il finanziamento

Via libera della Commissione Bilancio della Camera: nella bozza della legge di bilancio 2021 inserito un emendamento che permetterà al Piano di trasformarsi in azioni concrete per le persone con demenza e i loro familiari, previsti 15 milioni in tre anni. La presidente della federazione Salvini Porro ha accolto la notizia «con estrema soddisfazione»
«È con estrema soddisfazione che accogliamo la notizia dell’approvazione del finanziamento del Piano Nazionale Demenze: da molti anni la Federazione Alzheimer Italia si batte con forza per questo risultato e oggi non possiamo che essere orgogliosi. Un grande piacere che condividiamo con un milione e 200mila famiglie italiane che vivono a contatto con la demenza e affrontano con dignità questa situazione: è per loro che ogni giorno lavoriamo ed è a loro che è dedicata questa vittoria. La cifra stanziata rappresenta solo il primo passo per poter dare il via a interventi concreti». Con queste parole Gabriella Salvini Porro, presidente della Federazione Alzheimer Italia, esprime la soddisfazione nell’apprendere che la Commissione Bilancio della Camera ha approvato un emendamento alla legge di bilancio 2021 che prevede un finanziamento di 15 milioni in 3 anni per il Piano Nazionale Demenze. L’emendamento inserito nella bozza di legge di bilancio, firmato da Angela Ianaro, ha preso spunto dal disegno di legge della senatrice Barbara Guidolin, scritto con la collaborazione della Federazione Alzheimer Italia. Si tratta di un passo avanti decisivo nella tutela dei diritti delle persone con demenza e dei loro familiari e nel miglioramento della loro qualità di vita: obiettivo per cui la Federazione Alzheimer Italia si impegna da oltre 25 anni. Ora il testo della legge di bilancio arriverà alla Camera e poi al Senato per ricevere l’approvazione definitiva.

Leggi: Vita, 22/12/2020


martedì 22 dicembre 2020
Covid, nuove tecnologie nelle Rsa: progetto della Fondazione Onda contro l’isolamento

Il progetto nasce per fornire un supporto concreto alle Rsa nella gestione dell’emergenza che ha colpito particolarmente le persone anziane, soggetti fragili, molto avanti negli anni o con patologie croniche
Il dramma dell’emergenza sanitaria causata dalla diffusione del Covid-19 ha posto in evidenza l’importante ruolo delle nuove tecnologie non solo a livello lavorativo, attraverso l’introduzione dello smartworking, ma anche in ambito medicale e sociale. L’utilizzo delle nuove tecnologie si è rivelato particolarmente utile all’interno delle Residenze sanitarie assistenziali (Rsa), molto colpite dalla pandemia non solo per il numero dei decessi, ma anche per i risvolti psicologici causati dalla brusca interruzione della possibilità di visita agli ospiti introdotta in via precauzionale. Così in una nota la Fondazione Onda.

Leggi: Redattore Sociale, 22/12/2020


lunedì 21 dicembre 2020
“Non siete soli”, 20 mila pacchi alimentari per gli over 80

Iniziativa promossa da Eni Foundation, Comunità di Sant’Egidio Acap Onlus, Fondazione Campagna Amica e Coldiretti per gli anziani in difficoltà durante l’emergenza sanitaria
ROMA – Parte oggi l’iniziativa ‘Non siete soli’ promossa da Eni Foundation in partnership con la Comunità di Sant’Egidio ACAP Onlus, la Fondazione Campagna Amica e Coldiretti, che prevede la consegna di 20mila pacchi alimentari a domicilio ad anziani over 80, tra le fasce di popolazione maggiormente colpite dagli effetti della crisi pandemica.
L’iniziativa di Eni Foundation, la Fondazione di Eni costituita alla fine del 2006 per promuovere e realizzare in Italia e nel mondo iniziative di solidarietà sociali ed umanitarie, si rivolge alle persone che hanno superato gli ottanta anni di età, cittadini di tre grandi città italiane, Milano, Roma e Napoli, che vivono in una situazione di estrema difficoltà poiché non inserite all’interno di alcuna rete assistenziale.

Leggi: Redattore Sociale, 21/12/2020


lunedì 21 dicembre 2020
Superbonus 110% anche per l’abbattimento delle barriere architettoniche per gli over 65

La misura era stata richiesta a gran voce al governo dal Sindacato dei pensionati Spi-Cgil, da quello degli edili Fillea-Cgil e dall’Auser. Grazie ad uno specifico emendamento della maggioranza è stata ora inserita nella legge di bilancio, in approvazione entro la fine dell’anno.
Si tratta del superbonus del 110% anche per le opere di abbattimento delle barriere architettoniche in favore delle persone che hanno più di 65 anni.
Significa che sarà possibile adeguare i condomini o le proprie abitazioni alle esigenze specifiche degli anziani senza spendere nemmeno un euro.
I sindacati portano così “a casa” un risultato importante con una norma che migliora fattivamente le condizioni di vita delle persone che rappresenta e che è in grado anche di prevenire anche eventuali problemi in futuro.
“Una conquista – la definisce il Segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti commentando la notizia – frutto dell’iniziativa del sindacato e che potrà permettere agli anziani di restare più a lungo in casa propria”.

Leggi: Spi-Cgil, 21/12/2020


lunedì 21 dicembre 2020
Bonus 110%, bene l’estensione alle barriere architettoniche

“L’estensione del 110% anche per gli interventi volti ad abbattere le barriere architettoniche e favorire la mobilità delle persone a partire da anziani over 65 e disabili motori, oltre 14 milioni di persone potenzialmente interessate, è una buona notizia. Viene accolta la proposta che come Fillea e Spi, i sindacati degli edili e dei pensionati della Cgil, avevamo lanciato insieme a Legambiente, Auser, Abitare Anziani, Nuove RI-Generazioni, il 12 novembre scorso a Governo e Maggioranza”. Cosi in una nota Alessandro Genovesi, segretario generale di Fillea Cgil, che prosegue “la proroga degli incentivi però fino a giugno 2022 pur andando nella direzione giusta è ancora insufficiente. Una parte delle risorse del Piano Nazionale per la Ripresa, dovranno servire per portare l’incentivo fino al 2023. Leggeremo meglio nei prossimi giorni le nuove norme. Per intanto riconosciamo al Parlamento di aver assunto una questione di giustizia e benessere lanciata dal sindacato ed in particolare un plauso a quelle forze politiche come il PD, Leu e M5S che l’avevano da subito sostenuta”.

Leggi: Collettiva, 21/12/2020


venerdì 18 dicembre 2020
L’impatto della “sanatoria” 2020 sul lavoro domestico e di cura

Le lavoratrici straniere presenti nelle case degli italiani sono molto più numerose di quelle che appaiono dalle statistiche ufficiali. L’articolo approfondisce l’effetto della recente “sanatoria” sul comparto del lavoro domestico e di cura.
di Enrico Di Pasquale, Chiara Tronchin (ricercatori Fondazione Leone Moressa)
Quello del lavoro domestico e di cura è tra i settori con il più alto tasso di informalità in Italia (57,6%, dati Istat 2018). Secondo le anticipazioni del II Rapporto annuale DOMINA sul lavoro domestico, ciò significa che gli 849 mila lavoratori censiti dall’INPS (dati 2019) rappresentano meno della metà di quelli realmente impiegati, che invece superano quota 2 milioni1.
Per correttezza, quando parliamo di “lavoro domestico” dovremmo sempre distinguere le diverse figure professionali, molto diverse tra loro. Basti pensare che rientrano in questo settore gli assistenti familiari che si occupano della cura degli anziani e dei non autosufficienti (badanti), ma anche i collaboratori domestici (colf), le baby sitter, gli addetti ai lavori di giardinaggio, cucina o manutenzione. In questo senso, purtroppo, le banche dati ufficiali non aiutano, riportando solamente la distinzione tra colf e badanti. Possiamo comunque tenere presente la distinzione fondamentale tra “cura delle persone” (oltre alle “badanti”, anche baby sitter e accudienti) e “cura delle cose” (colf, cuochi, giardinieri, ecc.).

Leggi: I Luoghi della Cura, 18/12/2020


giovedì 17 dicembre 2020
“Abbandonati”: il rapporto sulle violazioni dei diritti umani nelle case di riposo italiane durante il Covid-19

Amnesty International Italia presenta “Abbandonati”: il rapporto sulle violazioni dei diritti umani nelle strutture di residenza sociosanitarie e socioassistenziali italiane durante la pandemia da Covid-19.
Lo studio, nell’ambito del quale sono state raccolte oltre 80 interviste in tre regioni d’Italia, ha analizzato l’impatto delle decisioni e pratiche delle istituzioni nella risposta alla pandemia nelle strutture di residenza sociosanitarie e socioassistenziali, rilevando la mancata tutela del diritto alla vita, alla salute e alla non discriminazione degli ospiti anziani.
Il rapporto “Abbandonati”, frutto di una ricerca condotta da Amnesty International Italia sulle violazioni dei diritti nelle strutture di residenza sociosanitarie e sociosanitarie durante la pandemia da Covid-19 in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto, ha messo in luce le lacune delle istituzioni italiane a livello nazionale, regionale e locale nell’adottare misure tempestive per proteggere la vita e la dignità delle persone anziane nelle case di riposo nel corso dell’emergenza sanitaria da Covid-19.

Leggi: Amnesty, 17/12/2020


giovedì 17 dicembre 2020
Covid, anziani in Rsa: la rivoluzione necessaria

Cambiare la gestione della terza età e superare i modelli attuali di accoglienza, andando oltre l’istituzionalizzazione. Una riflessione necessaria, che l’epidemia ha fatto emergere mostrando i limiti terapeutici e esistenziali che le persone anziane sono costrette a vivere
Niente visite dei parenti, niente uscite all’esterno, riduzione anche dei contatti e degli incontri all’interno: un lockdown, di fatto mai finito, per gli anziani e le loro famiglie in questi mesi scanditi dall’emergenza sanitaria legata al coronavirus. Una situazione estrema, che ha mostrato tutta la fragilità di alcuni sistemi assistenziali e socio-sanitari e contribuito ad accendere una luce, anche nel dibattito mediatico, sulla popolazione anziana, facendo emergere i nodi critici.

Leggi: Redattore Sociale, 17/12/2020


mercoledì 16 dicembre 2020
Next generation, Sindacati pensionati: insufficienti risorse per sanità

Sono totalmente insufficienti le risorse, se confermate, che il Governo prevede di investire per la sanità con i progetti della Next Generation.
Ad affermarlo i Segretari Generali SPI-CGIL, FNP-CISL, UILP-UIL, Ivan Pedretti, Piero Ragazzini Carmelo Barbagallo, che auspicano che il Governo riveda il livello dei finanziamenti destinati alla sanità nella proposta del Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza all’interno della Next Generation.
Infatti, spiegano Ivan Pedretti, Piero Ragazzini e Carmelo Barbagallo, per l’Italia sono previsti in totale 209 miliardi di cui 196 con la RRF e, di questi, il Governo prevede di investire per il rilancio della Sanità solo 9 miliardi di euro. Queste risorse limitate non permetteranno di rafforzare la capacità di erogare servizi efficienti del Servizio Sanitario Nazionale.
Per questo SPI, FNP e UILP aderiscono convintamente all’appello lanciato da SOS Sanità.
SPI, FNP e UILP insistono sulla necessità di utilizzare anche le risorse del MES, in quanto per garantire il diritto costituzionale alla salute di tutti i cittadini, sono necessari massicci investimenti nell’assistenza di prossimità, telemedicina e per l’innovazione la ricerca e la digitalizzazione dell’assistenza sanitaria.

Leggi: Spi-Cgil, 16/12/2020


mercoledì 16 dicembre 2020
Casa, i sindacati: emergenza sfratti, serve proroga di almeno sei mesi

Così in una nota congiunta le sigle sindacali di Sunia, Sicet, Uniat, Unione Inquilini
“Nella legge di bilancio e nel decreto Ristori in discussione in Parlamento, e’ nel farraginoso e accidentato percorso degli emendamenti, non c’è traccia di una norma di sospensione ulteriore delle esecuzioni degli sfratti e delle procedure immobiliari, oltre la imminente scadenza del 31 dicembre”. Così in una nota congiunta le sigle sindacali di Sunia, Sicet, Uniat, Unione Inquilini.
“Questo- spiegano- significherebbe un sostanziale via libera agli sfratti dal 1 gennaio per famiglie ed esercizi commerciali, nonché alle esecuzioni forzate dei provvedimenti a seguito del mancato pagamento delle rate del mutuo per la prima casa. L’assenza di una indispensabile norma di proroga è del tutto grave e incomprensibile anche alla luce degli intendimenti emersi durante la discussione del Def e degli impegni assunti dal governo in quanto significherebbe gettare benzina sul fuoco del dilagante disagio sociale. In assenza di risorse e politiche stabili e strutturali per la casa, a partire da un massiccio piano organico e strutturale per l’aumento degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, e nel bel mezzo di una pandemia che non accenna ad allentare la sua tragica presa ……

Leggi: Redattore Sociale, 16/12/2020


mercoledì 16 dicembre 2020
Anziani più digitali fra videochiamate e social

Fra gli anziani over 65 della Brianza spopola WhatsApp per organizzare pizzate o incontri con amici, figli e nipoti, seguito da Facebook, per informarsi su associazioni di volontariato, sindacati pensionati ed eventi. In un contesto di isolamento forzato, le videochat mantengono e rafforzano le relazioni sociali. Lo hanno spiegato gli esperti dell’Università Milano Bicocca, la professoressa Emanuela Sala, Alessandro Caliandro, ricercatore dell’Università di Pavia, e i responsabili di Auser Monza Brianza nel progetto “Invecchiare in una società digitale: anziani, social networks e benessere”. Ieri la restituzione dei risultati online con gli studenti del triennio di Scienze umane e Scienze economico-sociali dell’Istituto Porta di Monza. Alla ricerca, svolta in tutta Italia tra gennaio e febbraio 2020, hanno partecipato 30 soci di Auser Brianza che si ritrovano nei macro risultati: Il 27% degli over65 in Italia usa internet e il 7% usa i social media.

Leggi: Auser, 16/12/2020


mercoledì 16 dicembre 2020
Anziani. “Non lasciamoli soli”, una campagna per sconfiggere l’isolamento sociale

Fido, Uneba, Italia Longeva e Nipoti di Babbo Natale lanciano una piattaforma di crowdfunding dove sarà possibile sostenere i progetti caricati dalle Rsa di tutta Italia per migliorare la qualità della vita degli ospiti. “Lavoriamo affinché la società post Covid sia migliore di quella che l’ha preceduta”
Tutelare gli anziani, prendersi cura di loro e non lasciarli soli. Di fronte a bollettini quotidiani sempre drammatici – il numero di morti per Covid non scende e, nell’86 per cento di casi, si tratta di persone con più di 70 anni – Uneba, Fondazione Italia per il dono onlus, Associazione Italia Longeva e Nipoti di Babbo Natale hanno lanciato Non lasciamoli soli, una campagna di raccolta fondi volta a sensibilizzare i cittadini su un tema tanto importante. “Mobilitare risorse ed energie non solo è indispensabile per aiutare i nostri anziani e chi si prende cura di loro – spiegano –, ma è anche un’opportunità concreta per creare le condizioni affinché la società post Covid sia migliore di quella che l’ha preceduta”.

Leggi: Redattore Sociale, 16/12/2020


DALLE REGIONI:

martedì 22 dicembre 2020
Casa, ricerca della Cisl: l’88% delle famiglie milanesi in difficoltà sull’affitto

Studio del Sicet e dell’Università di Ferrara su 400 nuclei familiari nel periodo che va dall’inizio della pandemia a oggi. “Irresponsabile non prorogare la sospensione degli sfratti nel 2021”.
L’88% delle famiglie milanesi ha difficoltà a pagare l’affitto. Lo rivela una ricerca del Sicet (Sindacato inquilini casa e territorio) Cisl e del dipartimento degli Studi umanistici dell’Università di Ferrara. Lo studio ha coinvolto 400 nuclei familiari nel periodo che va dall’inizio della pandemia a oggi. Il 57% degli intervistati è rappresentato da cittadini italiani, mentre il 43% da stranieri. Sono evidenti, secondo la ricerca, gli effetti della crisi economica: più del 50% degli intervistati ha subito una contrazione del reddito, solo il 15% delle famiglie ha un reddito annuo superiore a 20.000 euro e il 72% dei nuclei è monoreddito.

Leggi: Redattore Sociale, 22/12/2020


martedì 22 dicembre 2020
Palermo, intesa tra la Città metropolitana e la Caritas per l’aiuto ai più fragili

Solidarietà e mutuo soccorso per le persone in stato di bisogno del territorio. Il sindaco Orlando: “Questa è una risposta di riconoscimento di diritti elementari grazie anche a risorse dell’Unione Europea”
È stata siglata oggi, presso Palazzo Comitini, la Convenzione con la Caritas Palermo per solidarietà sociale e di mutuo soccorso e per attivare interventi di aiuto alle persone in stato di bisogno del territorio. Con questa azione la Città Metropolitana di Palermo ha destinato 20.000 euro alla Caritas diocesana del capoluogo siciliano. Si è proceduto inoltre all’accordo, con i Comuni che hanno aderito all’iniziativa, alla destinazione di 80 mila euro agli enti del Territorio Metropolitano con una popolazione inferiore ai 5 mila abitanti. La Caritas diocesana di Palermo e le parrocchie istituzioni Sociali private individuate dai Comuni, potranno offrire così, alle famiglie individuate, buoni spesa per prodotti alimentari o per indumenti o altra forma di aiuto sociale per far fronte all’emergenza freddo invernale.

Leggi: Redattore Sociale, 22/12/2020


martedì 22 dicembre 2020
A Bologna sale l’allarme sfratti: 600 famiglie in strada dal primo gennaio

Sale di tono a Bologna l’allarme per il rischio di una massiccia ondata di sfratti. Dopo che ieri i sindacati degli inquilini e le associazioni dei proprietari immobiliari hanno chiesto un incontro urgente al prefetto Francesca Ferrandino, per parlare di come evitare che tanta gente si ritrovi a breve senza casa, oggi è la Cgil che torna a insistere. E lo fa fornendo un dato che indica la dimensione del problema: dall’1 gennaio “circa 600 famiglie dell’area metropolitana potrebbero trovarsi in mezzo ad una strada ed in piena pandemia, vanificando le azioni messe in campo dal Comune di Bologna e dalla Regione Emilia-Romagna negli ultimi due anni”.
Questo perché manca nella legge di bilancio in discussione in Parlamento, “e nel farraginoso e accidentato percorso degli emendamenti, non c’è traccia di una norma di sospensione ulteriore delle esecuzioni degli sfratti oltre la imminente scadenza del 31 dicembre”, spiegano Sonia Sovilla, della segreteria della Camera del lavoro e Francesco Rienzi, segretario del Sunia, il sindacato inquilini della Cgil.

Leggi: Redattore Sociale, 22/12/2020


lunedì 21 dicembre 2020
Attivato a Torino uno Sportello Caregiver in versione online

Volontari, associazioni, ma in genere tutti i cittadini, sono i destinatari del nuovo Sportello Caregiver attivato gratuitamente in versione online dal Centro Servizi per il Volontariato Vol.To, in collaborazione con l’Associazione piemontese Gilo Care. Quest’ultima ha come obiettivo il supporto e l’accompagnamento ai caregiver familiari, rispondendo ai bisogni di quelle famiglie in cui vi sia una persona che necessita di aiuto costante, soprattutto in àmbiti spesso sottovalutati, come la socialità, le relazioni, la burocrazia, la logistica, il lavoro, i risvolti emotivi e organizzativi
Volontari che debbano entrare in contatto, nel loro servizio, con le famiglie di persone non autosufficienti e interagire e rapportarsi non solo con la persona assistita, ma anche con i caregiver. Associazioni, in tutti i casi in cui sia consigliabile tener presente il punto di vista del caregiver familiare nell’organizzare attività, momenti di formazione e iniziative di sostegno, anche rivolte alle famiglie delle persone assistite. Cittadini, ovvero tutti coloro che (come caregiver familiare, amico, parente, collega di lavoro) stanno affrontando un cambiamento nella relazione con una persona in perdita di autosufficienza e nell’organizzazione della vita conseguente: a loro si rivolge il nuovo Sportello Caregiver attivato gratuitamente in versione online dal Centro Servizi per il Volontariato Vol.To, in collaborazione con l’Associazione piemontese Gilo Care.

Leggi: Superando, 21/12/2020


lunedì 21 dicembre 2020
Anziani, nuove stanze degli abbracci nelle Rsa toscane

L’annuncio dell’assessora al sociale Serena Spinelli: “Come Regione stiamo provvedendo a definire un modello che contiene indicazioni e requisiti essenziali per la realizzazione delle stanze degli abbracci”
Stiamo riscontrando un notevole interesse intorno alla realizzazione delle cosiddette “stanze degil abbracci” nelle Rsa. Sicuramente è uno degli strumenti che possono alleviare il carico di isolamento e solitudine degli anziani ospiti, molto provati, così come le famiglie, dalla prolungata situazione di emergenza sanitaria che non consente l’accesso alle strutture. Uno strumento certamente molto potente, dato che arriva a consentire una forma di contatto, seppur mediato da appositi teli e protezioni.
Come Regione vogliamo continuare a favorire, sempre nella massima sicurezza per la prevenzione del contagio, le possibilità di comunicazione e di incontro tra gli anziani che vivono in Rsa e i loro familiari. Fornire queste occasioni è un elemento essenziale per la loro qualità della vita. Per questo come Regione stiamo provvedendo a definire un modello che contiene indicazioni e requisiti essenziali per la realizzazione delle “stanze degli abbracci”.

Leggi: Redattore Sociale, 21/12/2020


venerdì 18 dicembre 2020
Casa, Sunia-Sicet Lazio: necessaria la proroga della sospensione degli sfratti

“La mancata proroga della sospensione degli sfratti è un atto di grave irresponsabilità da parte del Governo, che getta benzina sul fuoco su una situazione di disagio abitativo che già adesso non risulta affrontabile da parte dei Comuni. La ripresa delle esecuzioni degli sfratti nel bel mezzo di una pandemia che non accenna ad allentare la sua tragica presa sul Paese, sarebbe un colpo durissimo per la tenuta sociale e incrinerebbe ulteriormente la già debole fiducia dei cittadini e dei piccoli e medi operatori economici nei confronti delle istituzioni”. Lo affermano in un comunicato unitario i sindacati degli inquilini Sunia e Sicet di Roma e Lazio.
“Il Comune di Roma, che ad oggi ha erogato meno del 10% dei contributi straordinari di sostegno all’affitto richiesti prima dell’estate, e le strutture di assistenza che ordinariamente intervengono per la prima tutela dei nuclei familiari sfrattati, soprattutto in presenza di minori, anziani o condizioni di fragilità economica e sociale non sarebbero in grado di affrontare i numeri di questa nuova emergenza.

Leggi: Redattore Sociale, 18/12/2020


giovedì 17 dicembre 2020
Napoli. Emergenza abitativa, blocco sfratti. SUNIA e CGIL Napoli: dal 1 Gennaio rischio bomba sociale. Oltre 15mila famiglie potrebbero rimanere senza casa. Necessaria una proroga di sospensione delle esecuzioni per almeno altri 6 mesi.

Rinegoziare i canoni di affitto per una loro diminuzione
Con la fine del blocco degli sfratti al 31 dicembre e senza norme che ne prevedano la sospensione delle esecuzioni nella legge di Bilancio 2021, rischiamo che rimangano senza casa migliaia e migliaia di famiglie. In particolare in Campania sono oltre 20.000 le richieste di esecuzioni di sfratti nel 2019, di cui 7000,00 solo a Napoli. Senza considerare gli esercizi commerciali, che subiranno sorte analogo. Una situazione allarmante, resa ancor più grave dalla crisi economica derivante dall’emergenza pandemica e che potrebbe trasformarsi in una vera e propria bomba sociale. Come richiesto dai Sindacati Inquilini a livello Nazionale al Governo, occorre prorogare di almeno altri 6 mesi la sospensione delle esecuzioni sfratti e, contestualmente, definire misure per la rinegoziazione dei canoni, per dare certezza sia all’inquilino che al proprietari

Leggi: Sunia, 17/12/2020


IN AGENDA:
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IN EVIDENZA:

Che cosa abbiamo imparato dal Covid

Proponiamo ai lettori un assaggio del primo capitolo del 7° Rapporto sull’assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia, in cui Cristiano Gori e Marco Trabucchi dedicano un’ampia riflessione alle “lezioni della pandemia”, mettendo a fuoco che cosa possiamo imparare da questa inedita e drammatica esperienza.
di Cristiano Gori (Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Trento e Network Non Autosufficienza), Marco Trabucchi (Associazione Italiana di Psicogeriatria, Gruppo di Ricerca Geriatrica, Brescia e Network Non Autosufficienza)
“Non possiamo permetterci di sprecare una crisi come questa, è un’opportunità di fare cose che prima non si pensava di poter realizzare”. Quando pronunciò questa frase, divenuta poi nota e riferita allo sconquasso dell’economia mondiale nel 2008, Rahm Emanuel – già capo di Gabinetto di Obama alla Casa Bianca – certamente non aveva in mente l’assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia. Eppure, è difficile trovare una sintesi più calzante dello spirito che ci è oggi richiesto davanti alla tragedia vissuta dal nostro Paese.
Nei tormentati mesi segnati dall’irrompere del Covid-19 – tra marzo e luglio 2020 – abbiamo tenuto sulla rivista “I luoghi della cura” la rubrica “Taccuino sul mondo nuovo”. Nella prima uscita indicammo che “lo scopo è quello di descrivere il presente, in modo critico, per scrivere nel nostro ideale taccuino qualche spunto e qualche idea che permetta, a noi che stendiamo queste note e ai nostri lettori, di prepararci in modo adeguato al ‘dopo’.

Leggi: I Luoghi della Cura


L’amministratore di sostegno nel sistema di cura dei soggetti vulnerabili

La legge n. 6 del 9.01.2004 sull’istituzione dell’amministratore di sostegno (A.d.S.) si fonda sul principio della centralità della persona beneficiaria, soggetto riconosciuto e valorizzato nella sua capacità di azione e autodeterminazione, tenendo conto delle condizioni che limitano la sua autonomia, il suo contesto di vita, le sue relazioni sociali. Differentemente dall’interdizione e dall’inabilitazione, misure alle quali si ricorre ormai in forma residuale e come estrema ratio perché ritenute totalizzanti e coercitive, la persona beneficiaria dell’A.d.S. non viene deprivata di diritti, ma viene supportata nel suo progetto di vita, nel rispetto delle sue aspirazioni e mantenendo ed incoraggiando la capacità conservate. Solo alcune attività, che risultano per lui difficili da svolgere, vengono delegate all’A.d.S. dal Giudice tutelare nel suo esclusivo interesse. Si tratta di un progetto individuale che deve essere costantemente monitorato e valutato, suscettibile a modifiche nel tempo per compensare le fragilità cui va incontro la persona.

Leggi: Welforum


Caro Conte, la valutazione d’impatto sociale deve entrare nei processi amministrativi

Social Value Italia, l’AIV – Associazione Italiana di Valutazione, Assobenefit, la Fondazione Finanza Etica, il Forum per la Finanza Sostenibile e Torino Social Impact, hanno inviato all’attenzione del Presidente del Consiglio Conte un appello affinché gli interventi finanziati nell’ambito del piano Next Generation EU prevedano strategie di monitoraggio, di valutazione dell’implementazione e dei risultati dei programmi, e dell’impatto sociale dei cambiamenti positivi effettivamente generati.
La pandemia finirà. Non sappiamo ancora quando, ma finirà. E dopo, ci sarà la ripresa (forse dovremmo usare una forma più dubitativa, ma vogliamo farci guidare dall’ottimismo della volontà). La ripresa sarà sostenuta da una possente iniezione di risorse finanziarie, generate perlopiù attraverso l’emissione di titoli di debito pubblico. Che siano nazionali od europei, cambia poco: vuol dire utilizzare oggi denaro che qualcun altro domani dovrà ripagare. In pratica, si tratta di ipotecare il presente delle generazioni future.
Se è vero che ogni promessa è debito, è vero anche il contrario: ogni debito è una promessa. E questa promessa dobbiamo farla alle generazioni future, che sono le nostre creditrici: non un euro sarà sprecato, non un euro sarà speso se non per creare le fondamenta di un’Italia e un’Europa più giuste ed inclusive, in cui ciascuno potrà trovare le condizioni per la propria realizzazione.

Leggi: Vita


Anziani non autosufficienti cercano politici ambiziosi

Nell’articolo pubblicato l’8 dicembre 2020 su L’Espresso, Cristiano Gori sottolinea come nessuna forza politica abbia condotto finora una battaglia a favore degli anziani non autosufficienti e delle loro famiglie. Eppure, nel nostro Paese, questa riforma del welfare gioverebbe a tutti. – di Cristiano Gori (Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Trento e Network Non Autosufficienza)
Riusciranno le nostre madri o nonne con l’Alzheimer e i nostri zii o padri costretti in poltrona a diventare una priorità della politica? La modernizzazione del welfare italiano passa – ben più di quanto non si pensi – dalla risposta a questo interrogativo.
I dati sull’incremento esponenziale della popolazione anziana non autosufficiente e sulle difficoltà causate dalle deboli risposte delle politiche pubbliche occupano ormai intere biblioteche. Ancor più significativa delle ricerche sul tema, però, è l’esperienza di ognuno: se non siete un anziano non autosufficiente o un suo parente, o se nessuna persona vicina a voi lo è, smettete di leggere l’articolo. Siete rimasti in tanti a seguire queste righe per un semplice motivo: stiamo parlando di una questione centrale nella società italiana.

Leggi: I Luoghi della Cura


Studio sulle conseguenze dell’epidemia da COVID-19 sui caregiver informali in Europa

Questo studio, promosso in tutta Europa da Eurocarers (Associazione europea a supporto dei caregiver), e svolto in collaborazione con il Centro Ricerche Economico-Sociali dell’IRCCS INRCA di Ancona, è rivolto ai caregiver informali, coloro cioè che, come familiari, vicini e simili, forniscono assistenza in modo gratuito a persone che hanno bisogno di aiuto (o sostegno o supporto) per motivi di salute psico-fisica, disabilità o età anziana (65 anni o più), per meglio comprenderne l’esperienza vissuta durante l’epidemia da COVID-19.
Scopo di questa iniziativa è documentare e analizzare come l’epidemia da COVID-19 possa aver avuto un impatto su aspetti come salute dei caregiver, situazione assistenziale, reti di supporto disponibili, accesso ai servizi sanitari e sociali, condizione lavorativa ed economica, conciliazione tra lavoro e vita privata. Inoltre, l’indagine cerca di raccogliere opinioni e suggerimenti/raccomandazioni dei caregiver informali su come poter essere supportarti al meglio in questi tempi di pandemia.

Leggi: Survey Monkey


Perché investire nella long term care

La domanda di assistenti familiari è destinata a crescere in modo importante nei prossimi trent’anni, quando le persone anziane in Italia saranno oltre 12 milioni. Occorre agire in tempo e investire nella long term care – di Annamaria Simonazzi
L’Italia ha il più alto rapporto di popolazione oltre i 65 anni sul totale della popolazione in Europa. Sebbene cresca la quota degli over 65 in buona salute, il problema della non autosufficienza (in inglese long term care, abbreviato Ltc, ndr) viene progressivamente spostato in avanti. L’assistenza alle persone non autosufficienti rappresenta una voce importante nei bilanci pubblici e in quelli delle famiglie. Invecchiare in salute è non solo un obiettivo fondamentale della qualità della vita, ma rappresenta anche un buon investimento dal punto di vista economico. Il piano nazionale per la ripresa e la resilienza proposto dal governo dovrebbe articolarsi anche intorno a questa consapevolezza.
La divisione del lavoro nel sistema italiano di Ltc rientra ancora in quello che era stato definito il “modello mediterraneo” di cura, centrato sostanzialmente sulla famiglia, che supervisiona spesso il lavoro di assistenza di una “badante”, con il supporto pubblico consistente in modo prevalente di trasferimenti monetari. Il ricorso alla cura residenziale viene spesso riservato alla fase di maggiore morbilità, con la conseguenza che è mutata nel tempo la popolazione delle residenze, cui spettano sempre di più compiti sanitari, più che assistenziali.

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Chi si cura delle persone anziane

Le proposte sull’assistenza alle persone anziane e disabili contenute nel piano nazionale per la ripresa sono vaghe e imprecise. Sintomo della scarsa conoscenza che circola, nelle stanze dove si decide, su una fetta di welfare che invece merita attenzione e competenza – di Mara Gasbarrone, Marcella Corsi
È difficile presentare progetti su una realtà di cui si ignora quasi tutto. Quindi è parzialmente spiegabile la vaghezza delle proposte della bozza del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) sul tema dell’assistenza agli anziani, una componente del lavoro di cura almeno altrettanto importante di quella destinata ai bambini. Facciamo un rapido elenco in successione delle informazioni ricavate da varie fonti.
Il Pnrr denuncia “un’elevata disomogeneità territoriale di tutti i servizi residenziali e di prossimità (circa 300 posti letto per anziani ogni 1000 abitanti)”, numero quest’ultimo del tutto inverosimile, tanto da far pensare a un refuso.
Non va meglio per un organo d’informazione solitamente attento, espressione del terzo settore, come Vita, che qualche mese fa titolava Sos per 300mila anziani in case di riposo confondendo fra case di riposo, destinate agli anziani autosufficienti, e residenze sanitarie assistenziali (Rsa), che ospitano anziani non autosufficienti. E proseguiva “allarme per oltre 300 mila nonni ospitati in 7mila strutture da nord a sud dell’Italia”. Fonte: non meglio precisati dati del Ministero dell’Interno, analizzati dall’Ue.coop, la quale nel frattempo ha aumentato il numero dei “nonni” ricoverati a 340 mila.

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SEGNALAZIONI:

Pensioni: per Gennaio e febbraio pagamento anticipato

Anche per i mesi di gennaio e febbraio 2021, per coloro che riscuotono le pensioni presso Poste Italiane S.p.A. è prevista l’anticipazione del pagamento che, rispetto alle normali scadenze, sarà distribuito su più giorni.
A comunicarlo l’Inps in una nota pubblicata sul sito istituzionale, nella quale spiega che la decisione è stata stabilita al solo scopo di consentire a tutti i titolari delle prestazioni di recarsi presso gli ufficio postali in piena sicurezza, nel rispetto delle misure di contenimento della diffusione del virus COVID-19.
In particolare, l’Istituto previdenziale spiega che per il mese di gennaio, il pagamento avrà luogo dal 28 dicembre 2020 al 2 gennaio 2021 mentre per il mese di febbraio verrà effettuato dal 25 al 30 gennaio 2021, secondo un calendario che sarà pubblicato da Poste italiane.
L’Inps, infine, precisa che trattandosi esclusivamente di un’anticipazione del pagamento, il diritto al rateo di pensione si matura comunque il primo giorno del mese di competenza dello stesso.
Di seguito il calendario dei pagamenti di gennaio e febbraio 2021

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Appello dei Sindacati dei pensionati per un nuovo welfare: al via la petizione su Change.org

Spi-Cgil, Fnp-Cisl, Uilp-Uil lanciano una petizione sulla piattaforma online di raccolta firme change.org, per chiedere a Governo, Parlamento, istituzioni regionali e locali che il welfare torni ad essere una priorità di questo Paese.
Questi i punti fondamentali per i Sindacati dei pensionati: una legge-quadro nazionale sulla non autosufficienza; il rilancio del Servizio sanitario nazionale; la riforma delle Rsa e della domiciliarità; la rivalutazione delle pensioni e l’ampliamento della 14esima mensilità.
“È necessario – si legge nella petizione – un intervento sulla non autosufficienza: c’è bisogno di una legge di civiltà che manca da molto tempo, resa ancora più urgente dall’impatto che la pandemia di Covid-19 sta avendo in particolare sulla popolazione anziana più fragile ed esposta.
Serve un modello di sanità ripensato, un modello di sanità universale e ‘pubblica’, che contribuisca in tal modo al rilancio dello Stato sociale. Bisogna intervenire immediatamente per mettere in sicurezza tutte le Rsa e garantire la presenza al loro interno di personale adeguatamente formato. Infine, è un diritto sacrosanto per i pensionati poter avere un’equa rivalutazione dei trattamenti pensionistici, insieme all’ampliamento della quattordicesima mensilità.”
I Sindacati dei pensionati invitano tutti i loro dirigenti e iscritti a sottoscrivere l’appello.
È possibile firmare la petizione al seguente link: chng.it/fnyh2DSB6n

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NEWS:

martedì 15 dicembre 2020
Italia, un paese sempre più vecchio. Campania, la “più giovane”

I dati del censimento Istat (2018-2019): più del 50% dei residenti è concentrato in cinque regioni (Lombardia , Veneto, Lazio, Campania e Sicilia) e, rispetto al 2011, i residenti diminuiscono nell’Italia Meridionale e nelle isole. L’età media aumenta di due anni. Cresce l’occupazione delle donne, ma lo squilibrio di genere permane
Anziani, Covid (Anziano con bastone)
La popolazione censita in Italia al 31 dicembre 2019 ammonta a 59.641.488 residenti – circa 175mila persone in meno rispetto al 31 dicembre 2018, pari a -0,3% – ma risulta sostanzialmente stabile nel confronto con il 2011 (anno dell’ultimo censimento di tipo tradizionale), quando si contarono 59.433.744 residenti (+0,3%, per un totale di +207.744 individui). Lo rileva l’Istat nel rapporto Sul ‘Censimento permanente della popolazione e delle abitazioni – Prima diffusione dei dati definitivi 2018 e 2019’. Rispetto al 2011, i residenti diminuiscono nell’Italia Meridionale e nelle Isole (-1,9% e -2,3%), e aumentano nell’Italia Centrale (+2%) e in entrambe le ripartizioni del Nord (+1,6% nell’Italia Nord-orientale e +1,4% nell’Italia Nord-occidentale). Più del 50% dei residenti è concentrato in cinque regioni, una per ogni ripartizione geografica: Lombardia (16,8%), Veneto (8,2%), Lazio (9,7%), Campania (9,6%) e Sicilia (8,2%).

Leggi: Redattore Sociale, 15/12/2020


martedì 15 dicembre 2020
Anziani, Zaia: nelle case riposo più mortalità per Covid che a marzo

“Eppure adesso abbiamo procedure e dpi che prima non avevamo”. Lo afferma il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, oggi in conferenza stampa. I dati saranno approfonditi in uno studio dedicato alla pandemia nelle Rsa
“Nelle case di riposo abbiamo più mortalità rispetto a marzo, eppure ora abbiamo Dpi e procedure che prima non avevamo”. Lo afferma il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, oggi in conferenza stampa dalla sede della Protezione civile regionale. I dati saranno approfonditi in uno studio dedicato alla pandemia nelle Rsa, ma una ipotesi è che in questa fase i decessi avvengano nelle case di riposo, mentre nella prima fase i pazienti positivi erano spostati più frequentemente in ospedale, e pertanto il dato incideva sulla conta dei decessi in ospedale e non di quelli in Rsa.

Leggi: Redattore Sociale, 15/12/2020


martedì 15 dicembre 2020
Anziani, il Covid aumenta i problemi con le badanti: dalla cucina alla malafede

Durante la pandemia sono aumentati i conflitti, per via di generazioni e soprattutto culture diverse, tra anziani e i badanti che li assistono. Acli Bologna offre mediazione
Durante la pandemia sono aumentati i conflitti, per via di generazioni e soprattutto culture diverse, tra anziani e i badanti che li assistono. A volte, oltre che lavorativi, i problemi diventano anche “personali, culturale e intergenerazionali”, spiega Chiara Pazzaglia, presidente del Patronato Acli di Bologna, evidenziando questo problema come una delle principali diatribe acuite dall’emergenza sanitaria.
Accudire un anziano non significa infatti soltanto aiutarlo a spostarsi da una parte all’altra della casa o portarlo alle visite mediche: “Sono molti i fattori che si innescano”, dice Claudio Natali, che si occupa per Acli del collocamento e della gestione dei lavoratori domestici. “Non è facile gestire questi rapporti perché oltre all’anziano entrano in gioco anche i figli” che spesso possono essere scontenti del lavoro dei badanti e che oggi rivestono, in molti casi, il ruolo di caregiver dell’anziano. Ancora, si possono innescare conflitti interculturali “al netto delle situazioni di malafede”.

Leggi: Redattore Sociale, 15/12/2020


martedì 15 dicembre 2020
Un caregiver dev’essere accanto alla persona con disabilità grave ricoverata

«Siamo consapevoli dello sforzo e della dedizione che i sanitari impiegano per tutti i pazienti, rischiando essi stessi il contagio. Ai percorsi di cura, però, occorre aggiungere un protocollo che preveda la presenza di un caregiver accanto alla persona con disabilità grave ricoverata»: a chiederlo con forza è Tiziana Grilli, presidente dell’AIPD (Associazione Italiana Persone Down), dopo il caso della donna con sindrome di Down, morta per Covid al Policlinico di Catania, lontana dai familiari che sempre si erano presi cura di lei.
«Si tratta – prosegue Grilli – di un problema che riguarda le persone con Sindrome di Down e tutte quelle con disabilità intellettiva, che non si autodeterminano e non hanno sempre la capacità di esprimere i propri bisogni. Infatti, essere ricoverati in un reparto ospedaliero per la necessità di cure, significa per tutti cambiare completamente il contesto di vita abituale, ma si pensi cosa possa accadere alle persone che non hanno gli strumenti per decodificare e sopportare le nuove condizioni e che spesso non hanno una comunicazione verbale efficace.

Leggi: Superando, 15/12/2020


martedì 15 dicembre 2020
Nonni revolution

Sono morti soli, nei letti degli istituti. E soli sono tutt’ora. Troppo pericoloso farli uscire, andare a trovarli. Gli anziani, durante questa pandemia, stanno mostrando tutte le loro fragilità – di Maria Sorbi
Sono morti soli, nei letti degli istituti. E soli sono tutt’ora. Troppo pericoloso farli uscire, andare a trovarli. Gli anziani, durante questa pandemia, stanno mostrando tutte le loro fragilità. Così come le sta mostrando il sistema per assisterli. Da ripensare e correggere, al di là dell’emergenza di quest’anno.
A giugno il comitato di esperti guidato dal manager Vittorio Colao lo ha detto chiaramente: «È necessario studiare un’alternativa al ricovero in Rsa e residenze diurne tramite progetti di vita indipendente per persone con disabilità, minori, anziani, persone con disagio psichico».
E un paio di mesi più tardi il ministro alla Salute Roberto Speranza ha nominato una commissione speciale per creare le nuove Rsa, spiegando che «i mesi del Covid hanno fatto emergere la necessità di un profondo ripensamento delle politiche di assistenza sociosanitaria per la popolazione più anziana. La commissione aiuterà le istituzioni ad indagare il fenomeno e a proporre le necessarie ipotesi di riforma».

Leggi: Il Giornale, 15/12/2020


lunedì 14 dicembre 2020
Blocco degli sfratti, con la fine dell’anno si rischiano migliaia di nuovi senzatetto

Il SUNIA, sindacato nazionale di inquilini ed assegnatari, lancia l’allarme per la fine del blocco degli sfratti in piena pandemia: è un incubo vero e proprio, irresponsabile chi preme per la ripresa della esecuzioni
Il 31 dicembre terminerà il blocco degli sfratti approvato lo scorso giugno dal Governo, una misura utile e necessaria a mitigare gli effetti drammatici che la pandemia avrebbe avuto sul comparto dell’affitto abitativo. Cosa succederà dal primo gennaio, lo abbiamo chiesto a Stefano Chiappelli, segretario generale del Sunia, il sindacato unitario nazionale inquilini ed assegnatari.
Il blocco dell’esecuzione forzata degli sfratti è stata una misura tampone che per qualche mese ha messo al riparo migliaia di famiglie colpite dalla crisi, dalla disoccupazione e dall’erosione dei redditi; ora cosa dobbiamo aspettarci?
“Ritengo che sia impensabile, nella grave situazione che si registra, sia in termini di pandemia che sul piano economico e sociale, riprendere l’esecuzione forzata degli sfratti e delle procedure immobiliari sia per le abitazioni che per i locali nei quali si svolgono le attività commerciali.

Leggi: Collettiva, 14/12/2020


lunedì 14 dicembre 2020
Lavoro, Domina: solo l’8,1% degli anziani potrà pagare la badante a dicembre

Lo rileva l’Osservatorio nel secondo Rapporto annuale sul Lavoro Domestico. Le famiglie spenderanno oltre 2 milioni per tredicesime e mensilità
“Natale al tempo della pandemia. Milioni di anziani in difficoltà, non solo quest’anno resteranno soli per le feste, solamente l’8,1%, rileva l’Osservatorio Domina, nel secondo Rapporto annuale sul Lavoro Domestico 2020, potrà permettersi di pagare una badante a tempo pieno (40 ore di lavoro la settimana) facendo affidamento solamente sulla pensione”. Così in una nota stampa l’Associazione Nazionale Famiglie Datori di Lavoro Domestico Domina.
“Per gli 849mila lavoratori domestici regolari, le famiglie italiane spenderanno quasi 440 milioni di euro in tredicesime- continua Domina- A questi si devono aggiungere le mensilità di dicembre e, laddove richiesto, un anticipo di Tfr. Se consideriamo anche la componente irregolare, le famiglie potrebbero spendere a dicembre fino a 3 miliardi di euro. Il Pil annuale garantito dalle retribuzioni di colf e badanti è pari a 18 miliardi di euro di valore aggiunto, tenendo conto del lavoro regolare e irregolare. Le famiglie spendono ogni anno, di media, 7,1 miliardi di euro per le retribuzioni dei lavoratori domestici regolari (tfr e Inps inclusi) e 8,1 miliardi per quelli irregolari”.

Leggi: Redattore Sociale, 14/12/2020


lunedì 14 dicembre 2020
Catania. Non c’è ancora una data certa per la consegna delle chiavi degli alloggi dell’ex Palazzo di cemento a Librino, ma il sindaco Pogliese ha dato appuntamento al Sunia e agli assegnatari al prossimo 23 dicembre

Per il 23 Dicembre la risoluzione del caso potrebbe essere finalmente più vicina, anche se il sindacato degli inquilini preferisce non abbassare la guardia.
Una delegazione composta dal Sunia di Catania e da quattro rappresentanti delle 96 famiglie assegnatarie degli alloggi all’ex Palazzo di cemento a Librino, è stata ricevuta stamattina dal sindaco Pogliese. Erano infatti in corso i lavori – sollecitati proprio dal sindacato degli inquilini- con tutti i settori comunali responsabili del completamento dei lavori e delle consegne.
Nel frattempo, in piazza Università si teneva il sit in annunciato dal sindacato nei giorni scorsi al quale hanno aderito circa 50 assegnatari.

Leggi: Sunia, 14/12/2020


lunedì 14 dicembre 2020
Cronicità e assistenza territoriale, riorganizzazione basata sulle eccellenze

“Quello che negli anni scorsi sembrava essere un argomento di “dialogo di politica sanitaria”, è diventato durante quest’anno un’urgenza”. Una delle sessioni chiave del XLI Congresso annuale SIFO è stata “Malattie Croniche: riorganizzazione dei percorsi di cura dell’assistenza farmaceutica territoriale”
Una delle maggiori criticità riscontrate in periodo pandemico è quella del mancato rapporto e dialogo tra ospedale e territorio. Quello che negli anni scorsi sembrava essere un argomento di “dialogo di politica sanitaria”, è diventato durante quest’anno un’urgenza. Non a caso una delle sessioni chiave del XLI Congresso annuale SIFO è stata Malattie Croniche: riorganizzazione dei percorsi di cura dell’assistenza farmaceutica territoriale. In una visione globale, quale può essere il ruolo del Farmacista delle Aziende Sanitarie nell’integrazione dell’assistenza farmaceutica tra ospedale e territorio? Risponde Simona Creazzola (past-president SIFO e tutor della Sessione): “Un rapporto integrato e sinergico fra i farmacisti delle Aziende Sanitarie che operano in ospedale e sul territorio è fondamentale oggi più che mai per il contributo della nostra ………

Leggi: Redattore Sociale, 14/12/2020


sabato 12 dicembre 2020
Testo Unico e Barriere Architettoniche: le proposte del CNAPPC Consiglio Nazionale degli architetti per un mondo migliore

Un mondo migliore, un futuro per tutti. Sono queste le parole chiave che gli architetti italiani hanno presentato al Governo in due emendamenti che sono stati approvati e che porteranno modifiche e novità riguardo testo unico edilizia e barriere architettoniche. Un tema, quello di progettare un nuovo futuro – sottolinea il Consiglio Nazionale degli architetti in una nota stampa – che vede gli architetti professionisti impegnati in prima persona “per fornire un contributo alle politiche nazionali e internazionali anche a partire dal recente recepimento delle proposte degli Architetti PPC italiani all’interno del disegno di legge nazionale che disciplinerà il settore delle costruzioni”.
Il punto sul tema dell’accessibilità e di quali novità è possibile apportare al testo unico edilizia e alla progettazione delle barriere architettoniche sarà approfondito mercoledì 9 dicembre dalle 14,30 alle 19 nel corso di un convegno online organizzato dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori dal titolo “Un Futuro per tutti – il ruolo degli Architetti PPC nel Design for all tra visioni e azioni”.

Leggi: Rete Caad, 12/12/2020


sabato 12 dicembre 2020
Reggio Calabria. Francesco Alì e Celeste Logiacco: “Il valore economico, politico-sindacale e simbolico dei nuovi Accordi Territoriali per i contratti di locazione a canone concordato per i Comuni di Gioia Tauro, Rosarno e San Ferdinando”

“La firma e il deposito da parte di Sunia-Cgil Calabria, Confedilizia e Sicet-Cisl di Reggio Calabria dei tre nuovi Accordi Territoriali per i contratti di locazione a canone concordato nei Comuni di Gioia Tauro, Rosarno e San Ferdinando è importante perché produrrà per il territorio della Piana valore aggiunto da un punto di vista economico, politico-sindacale e simbolico”.
Così Francesco Alì (delegato alle politiche abitative Cgil Calabria e segretario Sunia-Cgil regionale) e Celeste Logiacco (Segretaria Generale Cgil Gioia Tauro).
Il valore economico
“L’Accordo produrrà innanzitutto benefici economici e questo è già un risultato in tempi di gravissima crisi sanitaria ed economica – spiegano Celeste Logiacco e Francesco Alì – Canoni calmierati e sconti fiscali per inquilini e proprietari, maggiori entrate per le casse comunali sono alcuni degli effetti più evidenti.

Leggi: Sunia, 12/12/2020


venerdì 11 dicembre 2020
Natale, 407 mila badanti faranno gli straordinari?

Secondo l’osservatorio Domina, se i figli non potranno trascorrere le festività con i genitori, le badanti dovranno restare ad accudire gli anziani anche a Natale. I dati del Rapporto annuale: 50.401 assunzioni solo a marzo 2020, (+58% rispetto a marzo 2019), perché solo chi era in regola poteva andare al lavoro durante il lockdown. Gasparrini: “Da affrontare il tema della sicurezza: impossibile distanziamento”
Se non potranno esserci i figli, dovranno esserci le badanti: a Natale, tante di loro dovranno restare accanto agli anziani di cui si prendono cura. Forse non tutte le 407 mila badanti regolari censite nel 2019 dal 2° Rapporto annuale sul lavoro domestico 2020 dell’Osservatorio nazionale Domina. E’ certo però, secondo Domina, che “il mini lockdown che si prospetta per le feste di Natale e Capodanno avrà ripercussioni anche nel mondo del lavoro domestico. Se i figli non potranno trascorrere le festività con i genitori, le oltre 407 mila badanti che lavorano regolarmente in Italia potrebbero dover fare gli straordinari, rimanendo ad accudire gli anziani”.

Leggi: Redattore Sociale, 11/12/2020


lunedì 7 dicembre 2020
Barriere architettoniche: ok alla cessione del credito, a determinate condizioni

Il sottosegretario Villarosa risponde ad una interrogazione sul bonus fiscale introdotto dal Decreto Rilancio
I lavori finalizzati al superamento o alla eliminazione delle barriere architettoniche godono dell’opzione della cessione del credito, a determinate condizioni.
È stata questa la risposta del sottosegretario al Ministero dell’Economia e Finanze, Alessio Villarosa, all’interrogazione posta dal deputato Gian Mario Fragomeli.
Il deputato chiedeva se tra le spese sostenute negli anni 2020 e 2021, per le quali – in alternativa al superbonus 110% e agli eltri bonus fiscali – si può scegliere la cessione del credito ex art. 121 del Decreto Rilancio (DL 34/2020 convertito nella Legge 77/2020), potessero essere ricomprese anche quelle finalizzate al superamento o alla eliminazione delle barriere architettoniche agevolate con l’IVA al 4%.
Si tratta, per esempio, del rifacimento o dell’adeguamento di impianti tecnologici (servizi igienici, impianti elettrici, citofonici, impianti di ascensori), degli interventi di natura edilizia più rilevante, quali il rifacimento di scale ed ascensori, dell’inserimento di rampe interne ed esterne agli edifici e di servoscala o piattaforme elevatrici.

Leggi: Edilportale, 07/12/2020


DALLE REGIONI:

lunedì 14 dicembre 2020
Pescara. Affitto e morosità incolpevole, i sindacati: dannosa lentezza della Regione Abruzzo

A giugno, le segreterie regionali dei sindacati confederali e dei rispettivi sindacati degli inquilini, avevano chiesto agli assessori competenti e al Presidente della Regione un incontro per verificare l’impatto della crisi scatenata dal diffondersi del contagio da Covid19, sul disagio abitativo. “In altri termini – spiegano in una nota Carmine Ranieri, segretario regionale CGIL e Geppino Oleandro, Commissario del SUNIA – sentivamo la necessità di capire se le risorse messe in campo dal Governo Nazionale erano in grado di far fronte alla richiesta di aiuto e di sostegno all’affitto che coinvolgeva migliaia di famiglie e i relativi proprietari degli stessi immobili. La richiesta inoltrata era motivata da due questioni cruciali:
1) La fase attuativa dei decreti governativi, coi i quali sono state assegnate le risorse alla Regione Abruzzo del fondo di sostegno all’affitto e sulla morosità incolpevole richiedevano la messa in campo di procedure urgenti per accelerare, semplificare e rendere immediatamente disponibili gli aiuti a sostegno dell’affitto.

Leggi: Sunia, 14/12/2020


domenica 13 dicembre 2020
Auser in prima linea contro il Covid “Per dare ascolto agli anziani soli”

La sede di Grosseto sarà aperta due giorni a settimana per dare assistenza telefonica agli oltre 1.200 associati. Inoltre nella struttura di via Einaudi saranno consegnate anche le mascherine
Auser Grosseto spalanca le porte. I prossimi giorni si annunciano particolarmente impegnativi per le persone anziane che a causa delle norme anti-Covid rischiano di ritrovarsi sole anche se hanno figli e nipoti. Per venire incontro ai cittadini più anziani nei molteplici bisogni che in questo periodo si manifestano più che in passato, Auser Grosseto a partire da domani, dunque, apre la propria sede di Gorarella, in via Enrico De Nicola 19, non solo al mattino, dalle 9 alle 12 (dal lunedì al venerdì), ma anche nei pomeriggi del martedì e del giovedì, dalle 14.30 alle 16.30. In questi orari i volontari consegneranno le mascherine per conto della Protezione civile, ma non solo.
“Siamo pronti e formati anche per l’ascolto – spiega la presidente Vera Bartalucci – grazie al progetto Sportello sociale Auser, al quale tutti possono rivolgersi per ogni tipo di necessità”. Il periodo che stiamo vivendo ha reso più difficoltoso lo svolgimento delle funzioni e dei compiti di Auser, impedendo, per esempio, la preparazione dei pasti nei centri o, più semplicemente, l’organizzazione del tempo libero di coloro che, storicamente, si rivolgono all’associazione.

Leggi: La Nazione, 13/12/2020


venerdì 11 dicembre 2020
A Bari, screening su 200 senzatetto della città

I tamponi saranno effettuati domani e domenica all’esterno della mensa di Santa Chiara a Bari vecchia. Sono circa 200 le persone destinatarie delle analisi che saranno effettuate in piu’ turni
La Asl di Bari, in collaborazione con la Caritas diocesana di Bari e Bitonto, ha avviato uno screening per tutte le persone senza dimora della città. I tamponi saranno effettuati domani e domenica all’esterno della mensa di Santa Chiara a Bari vecchia. Sono circa 200 le persone destinatarie delle analisi che saranno effettuate in più turni, dalle 9 alle 11:30 e dalle 15 alle 18.
Gli operatori del dipartimento di Prevenzione forniranno ai senza dimora dispositivi di protezione individuale e soluzione alcolica per igienizzare le mani. Chi risulterà positivo al test antigenico sarà sottoposto a tampone molecolare e trasferito nell’hotel Moderno, messo a disposizione dalla Protezione civile regionale. Sara’ compito della Caritas informare gli utenti e predisporre un sistema di identificazione degli stessi con dati anagrafici in modo tale da facilitare il processo dei test.

Leggi: Redattore Sociale, 11/12/2020


giovedì 10 dicembre 2020
Senza dimora, come rispondere ai nuovi bisogni (nell’emergenza Covid)

Un bilancio del progetto “Inside”, che dal 2016 implementa interventi innovativi per contrastare la grave emarginazione adulta in tredici comuni dell’Emilia-Romagna. Schlein: “Oggi si stanno affiancando vecchie e nuove povertà: vogliamo costruire politiche innovative e flessibili per adattarsi al nuovo contesto”
Potenziare il lavoro di rete per contrastare la marginalità estrema, progettare interventi di lungo periodo per i senza dimora e aumentare la conoscenza del fenomeno. Sono gli obiettivi del progetto “Inside – Interventi strutturati e innovativi per contrastare la grave emarginazione adulta senza dimora in Emilia-Romagna”, che dal 2016 ha permesso l’implementazione in Regione di diversi servizi in tredici Comuni. I risultati del progetto, finanziato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali con risorse di due fondi europei – Pon inclusione e Fead (Fondo Europeo di Aiuto agli indigenti) – per un totale di 2 milioni 900 mila euro, sono stati raccontati nel seminario online “Interventi di contrasto alla grave emarginazione adulta e senza dimora. Esperienze e nuove prospettive del progetto regionale Inside”, promosso oggi dalla Regione Emilia-Romagna e Art-E

Leggi: Redattore Sociale, 10/12/2020


giovedì 10 dicembre 2020
Casa, sindacati veneti: centinaia di famiglie a rischio di sfratto

Sono centinaia le famiglie venete che rischiano di perdere la casa nei primi mesi del 2021, al termine del blocco degli sfratti. Lo denunciano i segretari dei sindacati Sicet, Sunia e Uniat del Veneto
Sono centinaia le famiglie venete che rischiano di perdere la casa nei primi mesi del 2021, al termine del blocco degli sfratti. Lo denunciano i segretari dei sindacati Sicet, Sunia e Uniat del Veneto, Pietro Scomparin, Michele Brombin, e Claudio Stocco. “Abbiamo chiesto un incontro alla Regione Veneto per monitorare la situazione e per chiedere che vengano messe a disposizione alloggi, anche temporanei, per queste emergenze abitative, senza dividere le famiglie, e nel frattempo rendere usufruibili tutti quegli alloggi dell’Ater attualmente sfitti perche’ bisognosi di restauri”, anticipano i sindacati. “I contributi una tantum che la Regione Veneto ha messo a disposizione sono poca cosa rispetto alle reali necessita’, aggravate dall’imperversare della pandemia che in primis ha colpito chi aveva lavori precari”

Leggi: Redattore Sociale, 10/12/2020


IN AGENDA:

Le persone con fragilità e le tecnologie assistive – 17.12.2020 (ore 15.30-18), dall’Università di Bergamo

Un percorso da diverse prospettive, dedicato alle tecnologie assistive per le persone con fragilità, con particolare attenzione alle persone con disabilità e a quelle anziane: sarà questo il seminario online del 17 dicembre, intitolato “Cura della tecnologia. Persone con fragilità e tecnologie assistive”, promosso dall’Università di Bergamo, insieme a Confcooperative Bergamo e all’Impresa Sociale COESI della città lombarda
«Nel suo significato originario, il termine “tecnica” non è coincidente con quello che comunemente chiamiamo know-how o problem solving, espressioni il cui significato rimanda al trovare una soluzione efficace ed efficiente a un problema. È questa, infatti, una visione limitata di che cosa sia “tecnica”, che genera in alcuni casi diffidenza in chi opera nei servizi alla persona e specialmente in quelli rivolti alle persone fragilità: prendersi cura di una persona (e delle sue reti familiari), infatti, non è riducibile a risolvere problemi.

Leggi: Superando


Convegno annuale de lavoce.info

Giovedì 17 dicembre dalle 17 alle 19.30 si svolgerà, in diretta Zoom, il convegno annuale de lavoce.info: si parlerà di economia e ricerca alla sfida del Covid. A breve tutti i dettagli.

Leggi: La Voce


18 dicembre 2020 – “Si fa presto a dire Vita Indipendente”

Sarà il pedagogista Roberto Medeghini a condurre il 18 dicembre il nuovo seminario in rete promosso nell’àmbito del percorso “Si fa presto a dire Vita Indipendente”, voluto dal Gruppo Giovani della UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), per formare sui temi legati alla Vita Indipendente, da intendere come il raggiungimento di un’autonomia non solo abitativa o lavorativa, ma da inserire nel più ampio campo dell’autodeterminazione della persona con disabilità, ossia la possibilità di decidere per sé e la propria vita.

Leggi: Superando


IN EVIDENZA:

Health at a Glance – Europe 2020

Nel mese di novembre è uscita la pubblicazione dell’OECD dedicata ai sistemi sanitari europei, quali si configuravano negli anni immediatamente precedenti alla crisi del Covid-19. In questa nota ho raccolto i dati, per i miei interessi più significativi, riferiti a sei Paesi europei: oltre all’Italia, Germania, Francia, Spagna, Regno Unito. La scelta dei Paesi deve essere giustificata.
L’Italia aveva nel 1996 un reddito reale pro capite pari al 95 % di Francia e Germania e marginalmente superiore al Regno Unito; negli ultimi 20 anni ci siamo progressivamente allontanati da questi Paesi, stante che le stime correnti collocano il nostro reddito pro capite al 75% di quello tedesco e all’80% di quelli di Francia e Regno Unito. Ci stiamo invece progressivamente avvicinati alla Spagna; mentre nel 1990 il reddito italiano era superiore del 28% di quello spagnolo, nel 2019 il divario si era ridotto al 7%. (tab.1).
Possiamo infine ricordare che nell’arco di tempo qui considerato il reddito reale pro capite si è ridotto in Italia del 2%. Non sembra che sia stato finora condotto un esauriente esame delle cause all’origine del prolungato periodo di stagnazione dell’economia italiana. In questa nota ci limitiamo a rappresentare l’esito che il mancato sviluppo ha avuto sul sistema sanitario italiano relativamente a quello degli altri Paesi europei.

Leggi: Welforum


Una volta di più: accompagnamento e pensione d’invalidità non fanno reddito

«Sia la pensione di invalidità che l’indennità di accompagnamento esulano dalla nozione di “reddito” ai fini del calcolo ISEE, in quanto non costituiscono incrementi di ricchezza, ma importi riconosciuti a titolo meramente compensativo o risarcitorio a favore delle situazioni di disabilità»: lo ha sancito una volta di più una recente Sentenza del Consiglio di Stato, imponendo al Comune di Parma di annullare quel regolamento relativo ai progetti di vita in favore delle persone con disabilità, che si era mosso in senso contrario
Due anni fa era stata l’Associazione di Promozione Sociale emiliana Prima gli ultimi a ricorrere contro il Comune di Parma per un regolamento approvato dal Comune stesso, che disciplinava il sostegno economico ai progetti di vita in favore delle persone con disabilità residenti nel Distretto della città. Motivo del contendere la decisione su chi avesse diritto a riduzioni o esenzioni dal pagamento di servizi non sanitari, tema sul quale l’Amministrazione Comunale aveva incluso nel reddito ai fini dell’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) anche le indennità di accompagnamento e le pensioni di invalidità.

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Recovery Plan. Associazioni e sindacati chiedono investimento di almeno 30 miliardi per la sanità

I 9 miliardi proposti nella bozza “hanno dell’incredibile”. “Ci troviamo di fronte a una scelta politica precisa, uno schiaffo alla sanità pubblica nazionale e ai servizi sociali: la rinuncia a rinnovare e potenziare il nostro SSN, per metterlo in grado di tutelare per davvero la salute della popolazione e ridurre le sempre più profonde diseguaglianze sociali. Una scelta destinata a trasformare un invidiato sistema di sanità pubblica in uno che sempre più favorirà la medicina privata”.
“La proposta di PNRR presentata dal Governo riserva agli investimenti per la Salute 9 miliardi: appena il 4,6 % delle enormi risorse messe a disposizione con Next Generation UE (quasi 200 miliardi). E’ una scelta che ha dell’incredibile. La pandemia ha mostrato quanto fragile, indebolito dai tagli e impreparato fosse il Servizio sanitario italiano e ancor più i servizi sociali. In questi mesi grazie al sacrificio e al senso etico e professionale di chi lavora nel sistema socio sanitario si è potuto rispondere a quello che sta succedendo. Lo abbiamo visto nel corso della prima micidiale ondata e ancor più ora con la marea della seconda fase”.

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Recovery Plan. Fnopo: “Senza investimenti adeguati non ci potrà essere sanità adeguata”

Le ostetriche: “Risulta incomprensibile come nella bozza del Recovery Plan il Governo abbia pensato di stanziare solo 9 miliardi di euro a un comparto in affanno e ormai quasi al collasso. Una decisione politica miope che rischia di costare molto di più nel lungo periodo in termini di salute dei cittadini e delle finanze dello Stato”.
“È sotto gli occhi di tutti come la sanità italiana abbia avuto e, oggi ancora di più, abbia urgente necessità di risorse finanziarie adeguate per poter garantire efficacia e sicurezza delle cure e assistenza. Risorse che, come sta dimostrando l’attuale pandemia, sono state insufficienti e inadeguate per affrontare l’emergenza – urgenza sia a livello delle strutture Covid sia a livello delle strutture e dei servizi territoriali (consultori/ambulatori generali e specialistici) che solo gli enormi sacrifici dei professionisti della sanità hanno saputo tamponare. La buona volontà, però, non può essere la soluzione a problemi decennali. Risulta quindi incomprensibile come nella bozza del Recovery Plan il Governo abbia pensato di stanziare solo 9 miliardi di euro a un comparto in affanno e ormai quasi al collasso. Una decisione politica miope che rischia di costare molto di più nel lungo periodo in termini di salute dei cittadini e delle finanze dello Stato”.

Leggi: Quotidiano Sanità


L’impatto della pandemia sulla demografia

Bonetti: «L’elemento dell’attivazione del desiderio è lo snodo fondamentale da cogliere e favorire, a livello individuale e collettivo. L’antitesi tra maternità e lavoro non ha funzionato. Il Paese deve aprire gli occhi e dire che ha usato la strategia sbagliata». Rosina: «Lasciare che l’emergenza sanitaria diventi una ulteriore occasione di revisione al ribasso, per le nuove generazioni, dei propri progetti di vita, condannerebbe tutto il paese ad un declino irreversibile».
Ve la ricordate l’ironia di marzo? Ci sarà un baby boom figlio del lockdown. C’è voluto poco per capire che le cose stavano andando diversamente e che la convivenza forzata più che far volare il desiderio ha fatto aumentare le crisi di coppia (ovvio che l’impatto sui concepimenti potrà essere misurato a nove mesi di distanza, quindi sull’andamento delle nascite da dicembre 2020 in poi, benché i dati parziali sui primi otto mesi dell’anno evidenziano già una riduzione di oltre 6.400 nati rispetto allo stesso periodo del 2019). Non contenti, ci hanno riprovato con le vignette sul cenone di San Silvestro da consumare obbligatoriamente in camera. Ora lo dicono anche i dati: «le prime evidenze disponibili mostrano il prevalere di una combinazione di difficoltà e incertezza che tende ad indebolire le scelte di impegno positivo verso il futuro, in particolare quella di avere un figlio», si legge nel Primo rapporto del Gruppo di esperti “Demografia e Covid-19” intitolato L’impatto della pandemia di covid-19 su natalità e condizione delle nuove generazioni che è stato presentato oggi.

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La circolare del Ministero sulle visite dei parenti nelle strutture per anziani.

Quando la circolare contrasta con la legge
La nuova circolare del Ministero della Salute in tema di visite dei parenti agli anziani ospiti nelle strutture residenziali introduce alcune novità che rischiano di rimanere solo sulla carta. L’analisi di Franco Pesaresi.
Il tema delle visite dei parenti agli anziani ospitati nelle strutture residenziali è importante perché l’isolamento sociale e la solitudine rappresentano motivo di sofferenza e importanti fattori di rischio nella popolazione anziana per lo stato di salute fisica e mentale.
Purtroppo il quadro normativo che definisce questi momenti e delinea le disposizioni per la loro realizzazione è contraddittorio ed alimenterà ulteriori confusioni e sofferenze per gli anziani e le loro famiglie.
Facciamo il punto della situazione.
Il 13 ottobre 2020 il Presidente del Consiglio firma il DPCM con la chiusura delle strutture per anziani alle visite dei parenti. Il testo, poi confermato anche nei decreti successivi, recita testualmente: “l’accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungo degenza, residenze sanitarie assistite (RSA), hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, è limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione”.

Leggi: I Luoghi della Cura


Considerazioni per un approccio evolutivo ai LEP

Sotto la pressione dell’emergenza epidemica, e in previsione delle nuove risorse pubbliche disponibili, si sono riaperti temi un tempo di primissimo piano ma che sono stati progressivamente messi nella bacheca delle cose belle e mai usate. Si torna a discutere apertamente di livelli essenziali delle prestazioni, integrazione sociosanitaria, riorganizzazione per processi e non per categorie assistenziali, programmazione territoriale, reti comunitarie. A venti anni dalla legge 328/2000 e dal D.Lgs. 229/1999 si riprendono esattamente i principali istituti introdotti in quella stagione di inizio secolo per riproporli dopo un periodo così lungo di sostanziale inutilizzo. Temi perennemente evocati in tutte le occasioni possibili ma scarsamente praticati, se non in esperienze basate sulla volontà esplicita di poche persone o di qualche organizzazione particolarmente impegnata. L’irruzione dell’emergenza sanitaria, con le sue ricadute in termini economici e sociali e culturali, ha marcato con durezza inappellabile tutti i ritardi accumulati dalla costruzione di compiuti sistemi territoriali nelle materie sociali, sociosanitarie e sanitarie.

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Ogni tanto dite grazie agli anziani

Alla fin fine sembra che il problema siano i vecchi, gli anziani, i pensionati.
Qualche anno fa venne lanciata una campagna pubblicitaria che invitava tutti ad adottare un nonno/a perché i vecchi erano relegati in un mondo a parte, il più delle volte trascurati, abbandonati, ritenuti inutili. Si passò così a una rivalutazione della terza età come valore della memoria, si impiegarono davanti alle scuole per far attraversare i bimbi e altre amenità consimili.
Nello stesso tempo i nonni servivano ai figli per andare avanti con contributi in denaro più o meno grandi, ai nipoti per integrare le paghette, e ai governi per prelevare sempre qualcosa dalle loro (troppo spesso) magre pensioni. Salariati e pensionati la patrimoniale l’hanno sempre avuta, tanto per divagare un po’.
Poi è arrivato il Covid e tutto è cambiato. Gli anziani da vittime innocenti della prima ondata sono diventate vittime predestinate, e infine vittime delle maldicenze e della cattiveria. E c’era, c’è ancora, chi invocava la sospensione delle cure perché si tratta di vecchi improduttivi. Insomma: perché devo limitare la mia vita per proteggere persone che hanno ancora poco da campare? Perché devo subire la “dittatura sanitaria” per colpa di persone che costano alla società per cure sanitarie e pensioni?

Leggi: Liberetà


SEGNALAZIONI:

Indennità Covid-19: fino al 31 dicembre le domande

Spostata dal 15 al 31 dicembre la scadenza per la presentazione delle domande per indennità COVID-19, pari a mille euro, destinata alle categorie di lavoratori indicati nell’articolo 9 del D.L. n. 157/2020. In particolare, si tratta di:
· lavoratori autonomi occasionali;
· lavoratori dello spettacolo;
· lavoratori a tempo determinato dei settori del turismo e degli stabilimenti termali;
· lavoratori stagionali e i lavoratori in somministrazione dei settori del turismo e degli stabilimenti termali;
· lavoratori dipendenti stagionali appartenenti a settori diversi da quelli del turismo e degli stabilimenti termali;
· lavoratori intermittenti;
· lavoratori incaricati alle vendite a domicilio.
A comunicarlo è l’Inps precisando che invece rimane immutata al 18 dicembre la scadenza per chi, nelle stesse categorie di lavoratori, deve fare ancora domanda per il precedente indennizzo fissato dall’art. 15 del decreto legge n.137/2020 (il primo Decreto Ristori).

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Cosa possono fare gli anziani nel mondo? L’esempio di Auser viene riportato a livello internazionale

L’Associazione citata come buona pratica dall’OMS nel “Decade of Healty Ageing 2020-2030”
Nei giorni 2 e 3 dicembre 2020 la OMS ha lanciato la “Decade of Healthy Ageing 2020-2030” (Il Decennio per un Invecchiamento in salute) e ha presentato il baseline report con l’indicazione delle azioni necessarie per misurare un impatto concreto sulle persone. Nell’area in cui si parla della capacità degli anziani di contribuire alla società sono evidenziati sei aspetti e Auser è menzionata come esempio di buona pratica per accelerare l’impatto positivo e raggiungere l’obiettivo nei tempi previsti.

Leggi: Auser


NEWS:

martedì 8 dicembre 2020
#ausernonsiferma – Sedi aperte e servizi di prossimità per gli anziani soli

Da quando è esplosa e dilagata l’emergenza sanitaria causata dal Coronavirus i servizi di Auser non si sono mai fermati. Da Nord al Sud del Paese. Durante il lockdown di marzo e aprile lo abbiamo testimoniato con il fitto elenco di attività nella sezione “Auser c’è” sul sito nazionale. La prova che Auser aveva saputo reagire con orgoglio, determinazione, capacità organizzativa ad un evento unico ed eccezionale. Sono poi seguite le Fasi due e tre, con la progressiva riapertura delle sedi e una nuova pianificazione delle attività. E lo abbiamo raccontato nel numero precedente della rivista. Poi la seconda ondata dell’epidemia e le nuove restrizioni contenute nei DPCM sono calati su tutti noi, sulle nostre vite. Ma l’associazione non si è fatta cogliere impreparata. Pur fra mille difficoltà e con tutte le attività di socializzazione, turismo sociale, corsi e laboratori culturali in presenza ovviamente fermi, l’Auser non si è fermata. Anzi. Ha saputo dar prova di una grande capacità di resilienza. Ha saputo reagire, adattarsi.

Leggi: Auser, 08/12/2020


lunedì 7 dicembre 2020
Sbilanciamoci: “Welfare e solidarietà come assi strategici per la ripartenza”

Nella “contromanovra” di Sbilanciamoci attenzione alla disabilità (oltre 800 milioni per incrementare i vari Fondi), ai migranti (chiusura dei Cas e creazione di un Centro di accoglienza unico), alla casa, alle pensioni, Al Piano nazionale per i senza dimora; 700 milioni per le carceri
“Il Covid-19 ha colpito un Paese che negli ultimi 20 anni ha tagliato le risorse per i Fondi sociali nazionali e ne ha prodotto la frammentazione, non ha ancora definito i Livelli essenziali di assistenza delle prestazioni sociali previsti dalla legge, ha disinvestito sul sistema dei servizi e delle infrastrutture territoriali, puntando sulla moltiplicazione delle erogazioni monetarie individuali – ricorda Sbilanciamoci -. Oggi più che mai è urgente cambiare strada”.
Secondo il Rapporto, sono welfare e solidarietà gli “assi strategici per la ripartenza”.
“Per migliorare il sistema dei servizi sociali chiediamo un piano di 20 mila assunzioni tra assistenti sociali e domiciliari, educatori e psicologi in 5 anni (104 milioni il costo sul 2021); …….

Leggi: Redattore Sociale, 07/12/2020


lunedì 7 dicembre 2020
Recovery Plan. Per la Salute solo 9 miliardi. Si punta su Case di comunità e sanità digitale. La bozza del Piano del Governo

Due i macrobiettivi presenti nel documento messo a punto dal Governo e all’esame del Consiglio dei ministri: Assistenza di prossimità e telemedicina da un lato e Innovazione, ricerca e digitalizzazione dell’assistenza sanitaria dall’altro. Contrariamente alle aspettative sul totale delle risorse europee (196 mld) appena il 4,6% va alla salute. Il Governo: “Ssn è giunto alla prova del Covid manifestando elementi di relativa debolezza rispetto ai principali partner europei”.
Dei 209 miliardi previsti dal Recovery Fund per l’Italia il Governo ha messo nero su bianco i progetti per una cifra di circa 196 mld. E alla Salute ne vanno 9 mld (il 4,6%) per puntare sul rinnovamento dell’assistenza territoriale e la digitalizzazione. È quanto prevede la bozza, che Quotidiano Sanità è in grado di pubblicare, del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) italiano per l’accesso ai fondi del Next Generation Eu. Cifre davvero molto lontane rispetto ai 68 mld ipotizzati dal Ministero della Salute la scorsa estate quando il dicastero di Lungo Tevere Ripa inviò al Governo le sue proposte (come tutti gli altri ministeri) in vista del Piano europeo.

Leggi: Quotidiano Sanità, 07/12/2020


sabato 5 dicembre 2020
Lisbona affitta le case (vuote causa Covid) di Airbnb per far tornare i portoghesi in città

Il Comune offre fino a mille euro al mese per cinque anni ai proprietari per riaffittare poi gli appartamenti a canone agevolato alle famiglie che ne hanno bisogno. Nel centro oltre il 25% degli edifici è destinato alle locazioni a breve termine
Il Covid svuota Lisbona di turisti e la capitale lusitana prova ad approfittarne per frenare lo tsunami Airbnb e tornare a riempire il centro storico di cittadini portoghesi. Il piano “Affitto sicuro” lanciato dal sindaco Fernando Medina da qualche mese ha la lineare semplicità di molte idee geniali: la pandemia ha fatto crollare quasi del 90% gli arrivi stranieri sul Tago e i 22.242 appartamenti in offerta sulla vetrina digitale della piattaforma statunitense sono da mesi desolatamente vuoti. Il primo cittadino ha deciso così di calare l’asso: il Comune offre ai proprietari di affittarli per cinque anni ad un prezzo interessante – la base è mille euro al mese per un appartamento con quattro camere in centro – per poi subaffittarli a prezzo ridotto (massimo un terzo del reddito disponibile) a famiglie in cerca di una prima casa a prezzi ragionevoli, missione oggi quasi impossibile, in città.

Leggi: La Repubblica, 05/12/2020


sabato 5 dicembre 2020
Replicare la trovata di Lisbona

Il Comune che affitta i B&B e poi li riaffitta alle famiglie in difficoltà – forse non sarebbe neanche possibile in Italia, giuridicamente. Ma qualcosa si fa già, si può fare e si farà.
A Firenze ad esempio il sindaco Dario Nardella prepara due mosse: una per portare in centro città giovani artigiani e creativi, l’altra per farsi garante tra proprietari e inquilini così da spingere i B&B in questa fase di fermo turistico agli affitti lunghi. A Bari il sindaco Antonio Decaro ha già sperimentato le Case di comunità, non solo un tetto ma anche un sostegno. Entrambi pensano poi che l’operazione di Lisbona potrebbe essere molto costosa per le casse dei Comuni italiani, perché il mercato immobiliare dei nostri centri storici viaggia su livelli più alti.
Ma andiamo per ordine. Decaro e Nardini non sono due sindaci a caso. Il primo guida l’Anci (oltre che Bari), l’Associazione dei Comuni italiani dal 2016, rieletto un anno fa per un secondo mandato triennale. Durante la pandemia ha visto crescere la povertà alimentare e poi anche abitativa, coordinando lo sforzo da 800 milioni per i pacchi alimentari distribuiti dai sindaci e ora chiedendo al governo di poter gestire anche i 160 milioni per gli sfratti in aumento. Il secondo è coordinatore dei sindaci metropolitani, quelli delle grandi città – come la sua Firenze – e anche presidente di Eurocities: per i prossimi due anni rappresenterà le città europee con più di 250 mila abitanti.

Leggi: Repubblica, 05/12/2020


venerdì 4 dicembre 2020
Cgil, Cisl e Uil vogliono il Mes Sanità. Ecco tutte le proposte dei sindacati per il rilancio del Welfare sanitario e socio sanitario

Inviato dai sindacati a Governo, Regioni, Comuni e presidenti di Camera e Senato un documento con una serie di proposte per rilanciare il nostro sistema sanitario e di assistenza sociale e anche per raggiungere l’obiettivo di colmare quel divario territoriale tra regioni (in particolare tra nord e sud), centri urbani e aree interne in costante crescita che ha generato forti disuguaglianze sociali e la conseguente rinuncia alle cure. IL DOCUMENTO
Investimenti per potenziare la prevenzione e la rete dei servizi territoriali e affrontare quelle che l’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce “le nuove epidemie”: le Cronicità, la Non Autosufficienza, il disagio mentale, e che riguardano le persone più esposte anche ai rischi e alle conseguenze dell’emergenza da Covid19. E ancora un piano straordinario di assunzioni. Il tutto finalizzato a colmare quel divario territoriale tra regioni (in particolare tra nord e sud), centri urbani e aree interne in costante crescita che ha generato forti disuguaglianze sociali e la conseguente rinuncia alle cure. È questo l’architrave delle proposte di Cgil, Cisl e Uil per il rilancio del Welfare sanitario e socio sanitario. Il documento è stato inviato a Governo, Regioni, Comuni e presidenti di Camera e Senato.

Leggi: Quotidiano Sanità, 04/12/2020


venerdì 4 dicembre 2020
Divisa e dominata dalla paura: l’Italia del Covid secondo il Censis

Un Paese dove aumenta il divario tra poveri e ricchi, dove non si fanno più figli, dove la didattica a distanza ha aumentato il gap tra studenti e dove l’ansia e la paura sono i sentimenti predominanti. È il quadro che emerge dal rapporto Censis 2020 pubblicato oggi
Un Paese dove aumenta il divario tra poveri e ricchi, dove non si fanno più figli, dove la didattica a distanza ha aumentato il gap tra studenti e dove l’ansia e la paura sono i sentimenti predominanti. È il quadro che emerge dal rapporto Censis 2020 pubblicato oggi.
Secondo l’indagine, ben il 79,8% degli italiani è favorevole ad aumentare o almeno a non allentare le restrizioni in vista delle feste di Natale. Secondo la maggioranza degli intervistati, a pandemia conclusa, ne usciremo tutt’altro che migliori. Lo sostiene infatti il 44,8% di loro, mentre per il 20,5% questa esperienza ci renderà migliori. Quindi la paura del covid: il 57,8% degli italiani, rivela l’indagine, “è disposto a rinunciare alle libertà personali in nome della tutela della salute collettiva, lasciando al Governo le decisioni su quando e come uscire di casa”.

Leggi: Redattore Sociale, 04/12/2020


venerdì 4 dicembre 2020
Superbonus 110%, ok alla cessione del credito per l’eliminazione delle barriere architettoniche

Il sottosegretario di Stato per l’economia e le finanze Alessio Mattia Villarosa ha risposto ieri, in commissione Finanze della Camera, all’interrogazione 5-04996 Fragomeli, avente ad oggetto “Applicazione delle norme sulle detrazioni fiscali in materia edilizia ed energetica alla realizzazione di opere destinate al superamento o alla eliminazione di barriere architettoniche”.
Con il documento in esame l’Onorevole interrogante, fa riferimento alle disposizioni introdotte dall’articolo 121, comma 2, del decreto-legge n. 34 del 2020 (cosiddetto Decreto Rilancio) che consentono, per le spese sostenute negli anni 2020 e 2021, di usufruire di alcune detrazioni fiscali in
materia edilizia ed energetica sotto forma di crediti di imposta o di sconti sui corrispettivi, prevedente la possibilità di cessione del credito d’imposta, in deroga alle ordinarie disposizioni previste in tema di cedibilità dei relativi crediti tributari.
A tal proposito, l’Onorevole chiede, in particolare, di sapere se la cessione del credito d’imposta sia applicabile anche alle prestazioni, con Iva al 4 per cento, di servizi dipendenti da contratti di appalto aventi ad oggetto la realizzazione delle opere direttamente finalizzate al superamento o alla eliminazione delle barriere architettoniche.

Leggi: Casa e clima, 04/12/2020


giovedì 3 dicembre 2020
Medicina del territorio. “Più telemedicina e integrazione dei servizi“. Ecco le “14 mosse” di Cittadinanzattiva per riformarla

Dalla necessità di definire “il Dm 70 del territorio” individuando gli standard qualitativi, strutturali, tecnologici per assicurare parametri uniformi in tutto il Paese, alla somministrazione al domicilio del paziente di farmaci ospedalieri e terapie farmacologiche normalmente distribuite in modalità diretta. Queste alcune delle proposte presentate oggi in Commissione Igiene e Sanità. LE PROPOSTE
“Appare evidente l’urgenza di migliorare l’accesso alle cure per i pazienti sul territorio passando da una visione ospedale-centrica ad un approccio domiciliare dell’assistenza a favore dei cittadini con un approccio di sistema ed integrato”.
Così Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva, intervenuto stamattina in audizione Commissione Igiene e Sanità del Senato nell’ambito dell’indagine conoscitiva in materia di potenziamento e riqualificazione della medicina territoriale nell’epoca post covid (Atto n. 569).
Un’occasione per presentare 14 proposte per far ripartire la medicina del territorio.
Punto cardine dell’incontro il recentissimo Rapporto PIT Salute dal quale è emerso come l’ambito dell’assistenza territoriale sia al secondo posto per numero di segnalazioni dei cittadini raccogliendo quasi il 20% del totale dei contatti nel 2019 e confermandosi uno dei settori più critici nel periodo dell’emergenza Covid.

Leggi: Quotidiano Sanità, 03/12/2020


mercoledì 2 dicembre 2020
La colpa non è dei «vecchi». Se siamo in difficoltà a causa della pandemia, il problema è politico

Questo non è un editoriale, bensì un manifesto in difesa di chi ormai non è più un giovanotto e tuttavia non si rassegna a rinchiudersi in casa o, peggio, a tirare le cuoia come qualcuno si augura. Sono anni che chiunque raggiunga una certa età, cioè quella della pensione, viene guardato da economisti e commentatori come una specie di costo fisso da tagliare, perché invece di produrre e generare ricchezza per il Fisco, si gode i frutti del proprio lavoro. Ma da quando siamo sprofondati nell’incubo del coronavirus, il giudizio nei confronti degli anziani si è fatto ancora più severo, anzi, direi feroce. Il problema sono loro, sembrano dire ogni sera dagli schermi televisivi i cosiddetti esperti. Sono le persone fra i settanta e gli ottant’anni che si ammalano più facilmente di Covid. Dunque, non ha senso rinchiudere tutti gli italiani in casa, vietando loro di comportarsi come hanno sempre fatto e cioè di andare al ristorante, divertirsi e viaggiare: meglio vietare la libera circolazione dei pensionati e che sia finita, così ci saranno meno persone che finiscono in terapia intensiva e meno ottuagenari che affollano i pronto soccorso. Sì, il nemico più che il coronavirus sembrano loro: i vecchi.

Leggi: Panorama, 02/12/2020


mercoledì 2 dicembre 2020
“Volontariato, insieme possiamo”. Dall’emergenza alle sfide del futuro

Il 5 dicembre Forum Terzo Settore, CSVnet e Caritas Italiana celebrano la 35^ Giornata internazionale indetta dall’Onu con una staffetta di volontari
Decine di volontari da tutta Italia si alterneranno in una staffetta per raccontare la propria esperienza. Uomini e donne che in questi mesi, negli ambiti più diversi, hanno donato il loro tempo per rimanere accanto alle persone più fragili e per rispondere ai bisogni emergenti delle comunità. Dal loro impegno, in questa epoca di grande sofferenza, hanno anche tratto nuove idee per il “volontariato del futuro”.
Sono i protagonisti dell’evento on line organizzato da Forum Nazionale del Terzo Settore, CSVnet e Caritas Italiana per sabato 5 dicembre, 35^ Giornata internazionale del volontariato. L’incontro si svolge dalle 10 alle 13 in diretta Facebook ed ha un duplice obiettivo: restituire, seppure in piccola parte, l’intensità delle emozioni vissute dai volontari in un anno del tutto particolare come il 2020 e avviare, attraverso le loro riflessioni, un nuovo percorso culturale sull’impegno sociale gratuito in Italia. Un’iniziativa che gli organizzatori intendono come “costituente”, aperta al contributo di tutti e che percorrerà l’intero anno.

Leggi: Auser, 02/12/2020


mercoledì 2 dicembre 2020
Città, circolare De Micheli-Dadone per spingere demolizioni e ricostruzioni

Dopo le polemiche sull’articolo 10 del Dl Semplificazioni arrivano i chiarimenti che danno spazio alle scelte locali
Spazio alle scelte locali sul punto più delicato (e contestato) delle «semplificazioni» dettate dal Dl 76/2020 in materia di rigenerazione urbana. Sull’articolo 10, accusato da costruttori, progettisti e addetti ai lavori di essere un blocco (invece di una scorciatoia) per gli interventi di riqualificazione delle città, arriva ora la circolare firmata insieme dalle ministre delle Infrastrutture Paola De Micheli e della Funzione pubblica Fabiana Dadone. Il provvedimento – indirizzato a Regioni, Province, Comuni e Provveditorati – fa il punto sulle novità introdotte dal Dl Semplificazioni per agevolare le operazioni di demolizione e ricostruzione, soffermandosi anche sulla questione più spinosa: l’equiparazione agli interventi sui beni vincolati di tutte le operazioni previste nelle «zone omogenee A» (i centri storici) a prescindere da reale valore storico architettonico degli edifici interessati dai progetti di riqualificazione.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 02/12/2020


mercoledì 2 dicembre 2020
Ristrutturazione urbanistica con il sismabonus: una nuova soluzione per la rigenerazione urbana

Anche questo tipo di interventi potrebbe essere ammesso agli incentivi e permettere riqualificazioni su larga scala e non limitati al singolo edificio
Ecobonus e sismabonus sono ormai oggetto di un dibattito quotidiano, oggetto di un susseguirsi di circolari ed interpelli, nonché di commenti da parte degli operatori del settore.
Di particolare interesse e rilevanza per i costruttori è sicuramente il c.d. sismabonus acquisti che consente agli acquirenti di nuove unità oggetto di miglioramento sismico di poter beneficiare di detrazioni calcolat e su un importo lavori fino a euro 96.000.
Si è ampiamente discusso se la disciplina sul sismabonus acquisti (introdotta nel 2013 e oggetto di successive modifiche) debba essere letta con riferimento alle definizioni edilizie in vigore all’epoca dell’introduzione della norma, ovvero debba adattarsi alle definizioni per come recentemente modificate ed ampliate dal legislatore con il c.d. Decreto Semplificazioni e ciò con particolare riferimento alla ristrutturazione edilizia che, oggi, consente anche ampliamenti volumetrici.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 02/12/2020


martedì 1 dicembre 2020
A oltre un anno dalla legge ad hoc sulla rigenerazione urbana, la Regione

Lombardia mette sul piatto anche la “benzina” per realizzare gli interventi sul costruito. Si tratta di 100 milioni di euro a fondo perduto, 40 milioni sul 2021 e 60 milioni sul 2022, in conto capitale destinati alle amministrazioni locali con progetti.
I fondi verranno attribuiti con un bando, ma il finanziamento massimo concedibile – fino a 500mila euro con investimento di almeno 100mila euro – lascia prevedere una distribuzione “estensiva” ai comuni (in un numero minimo di 200, considerando il tetto massimo di 500mila euro) e non invece una concentrazione di risorse su progetti strategici. Il bando sarà pubblicato entro 90 giorni dall’approvazione della delibera regionale, avvenuta oggi su proposta dell’assessore al Territorio e urbanistica, Pietro Foroni.
Potranno essere finanziati interventi di recupero, riqualificazione e adeguamento funzionale, strutturale e impiantistico di immobili e di beni pubblici del patrimonio storico, culturale, architettonico e archeologico; la riqualificazione di spazi pubblici e di aree verdi urbane e miglioramento dell’accessibilità e della mobilità. L’oppotunità è riservata ai comuni lombardi in forma singola o associata (Comunità montane, Unione di Comuni o altre modalità di intese o di aggregazione tra Comuni).

Leggi: Il Sole 24 Ore, 01/12/2020


martedì 1 dicembre 2020
L’incubo dei 3 milioni di anziani soli che pesa sul governo

Secondo i dati Istat, tra le persone di 75 anni, il 51% vive a una distanza di non oltre un chilometro dal figlio più vicino e il 20% ci vive insieme, mentre l’8,9% non ha figli e vive solo e lo 0,9% ha figli lontani all’estero
“Sulla mia tavola la sera di Natale non ci sarà la solita stella decorativa, ma un bel computer collegato via Skype con figli e nipoti. Alla mia età so di essere nel mirino del virus, quindi non posso rischiare. Ma credo che in questo Natale ognuno si ingegnerà come può per non lasciare soli i propri vecchi. Nonostante tutto per gli italiani la famiglia resta un pilastro. E forse ci salverà la tecnologia, così come è avvenuto nel primo lockdown». Gustavo Pietropoli Charmet, classe 1938, psichiatra e psicoterapeuta, dice che sarà così, il Natale dei mille espedienti per ricongiungersi, «almeno virtualmente». Lo sappiamo, aggiunge Charnet, «la solitudine è una malattia della vecchiaia, ma sento e vedo nelle persone la decisione, forte, di trovare ogni soluzione per festeggiare insieme ai propri anziani pur proteggendoli».

Leggi: La Repubblica, 01/12/2020


DALLE REGIONI:

lunedì 7 dicembre 2020
Piemonte. Parte la riforma della medicina territoriale. Si investe su medici di famiglia e farmacie

Dal 2021 la Regione metterà a bilancio 10 milioni di euro all’anno per il progetto, oltre ai 17,3 milioni già destinati alla diagnostica di primo livello per la medicina generale e all’investimento di 7 milioni già deliberato per la telemedicina. Si punterà soprattutto sulla medicina di gruppo, ma anche sulla collaborazione tra servizi, a partire dalle Farmacie. Fazio: “Il Piemonte paga un’ assistenza territoriale debole. La riforma vuole ricostruire ciò che è stato smantellato con decenni di tagli lineari”. La regia sarà affidata al nuovo Dipartimento delle cure primarie.
Garantire l’effettiva realizzazione della continuità delle cure, la presa in carico della cronicità ed una migliore accessibilità alle prestazioni, anche nei territori montani o con caratteristiche di zona disagiata. Sono gli obiettivi di una progetto di riorganizzazione della medicina territoriale in Piemonte che la Giunta regionale intende attuare in tempi rapidi. A presentarlo sono stati il presidente della Regione Alberto Cirio, l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi e il coordinatore del Gruppo di lavoro sulla Medicina territoriale, Ferruccio Fazio

Leggi: Quotidiano Sanità, 07/12/2020


venerdì 4 dicembre 2020
Recovery Fund. Sanità digitale, Case della Salute e valorizzazione del personale. Ecco le priorità per le Regioni sul tema della salute

Presentato un documento con le principali iniziative che secondo gli Enti locali dovranno essere l’architrave per il piano Next Generation Eu. Per la sanità proposto anche il potenziamento ed ammodernamento del patrimonio immobiliare e tecnologico degli ospedali e il sostegno alla ricerca medica, immunologica e farmaceutica. IL DOCUMENTO
Potenziamento della sanità digitale, rafforzamento della medicina territoriale con la creazione di più Case della Salute e ospedali di comunità. Ma non solo, valorizzazione del personale, ammodernamento degli ospedali, investimenti in ricerca e integrazione tra politiche sanitarie e politiche sociali e ambientali. Sono questi i capisaldi per la sanità messi nero su bianco dalle Regioni riguardo ai fondi del Next Generation Eu.
Le priorità per la sanità:
Rafforzamento della resilienza e tempestività di risposta del sistema ospedaliero
Potenziamento ed ammodernamento del patrimonio immobiliare e tecnologico. Interventi per la messa in sicurezza delle strutture (sismica, antincendio) per migliorare l’efficienza e la sicurezza delle strutture, di assicurarne la prossimità e la capacità di rispondere alle esigenze sanitarie, perseguendo l’efficientamento energetico e il rispetto ambientale,

Leggi: Quotidiano Sanità, 04/12/2020


venerdì 4 dicembre 2020
Bologna, facilitatori di comunità nelle case Acer per superare l’emarginazione

È il nuovo progetto di mediazione sociale e culturale nei condomini di case popolari della Bolognina e di Pescarola, portato avanti dalle cooperative Open Group e Cadiai. Dopo aver fatto un’analisi dei bisogni, si organizzeranno laboratori e nascerà un’equipe di persone residenti, che verranno formate per fare da tramite e mediare i conflitti.
Offrire informazioni e supporto per le persone più vulnerabili, aiutare nell’accesso ai servizi pubblici, mostrare le opportunità e le risorse presenti nel territorio. Sono queste alcune delle azioni portate avanti nel nuovo progetto di mediazione sociale e culturale nelle case popolari dell’Acer di Bologna, in particolare del quartiere Navile, nei condomini della Bolognina e di Pescarola. Gli operatori della cooperativa sociale Open Group, insieme a una mediatrice linguistica della cooperativa Cadiai, stanno incontrando le realtà e gli abitanti della zona, per sviluppare nuove azioni di comunità e supportare l’autonomia delle persone.

Leggi: Cadiai, 04/12/2020


giovedì 3 dicembre 2020
Palermo. Regolamento beni confiscati. Il SUNIA scrive al consiglio comunale: si previlegi la destinazione per colmare l’emergenza abitativa e si istituisca la commissione di garanzia, con il contributo del sindacato

In considerazione della imminente discussione al consiglio comunale del regolamento per la gestione dei beni confiscati alle Mafie, il Sunia Palermo scrive al presidente del consiglio comunale ed ai gruppi consiliari, facendo un appello affinché, nell’approvazione del predetto regolamento, si garantisca di previlegiare la destinazione d’uso degli immobili per finalità abitative e per colmare le esigenze aumentate esponenzialmente negli ultimi cinque anni, di circa il 300%, passando da 800 famiglie iscritte nelle graduatorie per l’emergenza abitativa, a circa 2400 nell’ultima graduatoria, appena pubblicata lo scorso ottobre.
Ed in considerazione della carenza di immobili da destinare, si chiede inoltre, di utilizzare il 25% degli immobili ERP, resi disponibili, per le stesse finalità.
È esigente, che si cambi mentalità di gestione degli immobili, aprendo alle organizzazioni rappresentative della società civile, tra le quali il sindacato della casa, il quale può dare un importante contributo.

Leggi: Sunia, 03/12/2020


IN AGENDA:

Diritti umani, la lezione civica degli studenti italiani

Giovedì 10 dicembre si terrà via Zoom e YouTube una lezione pubblica sui diritti umani e la responsabilità fatta interamente dagli alunni e studenti delle scuole di 15 regioni, dall’infanzia alla secondaria di II° grado.
Da più di settant’anni il mondo celebra la Giornata Internazionale dei Diritti Umani. Ma quest’anno il 10 dicembre è ancora più importante. “La pandemia che ci ha investito, insieme ai tanti altri virus e problemi irrisolti che conosciamo, sta comprimendo molti nostri diritti fondamentali come il diritto alla vita, alla salute, alla libertà, all’educazione, al lavoro… – afferma in una nota la Tavola della Pace -. Allo stesso tempo è cresciuta la necessità di agire tutti in modo più responsabile”. Per promuovere una cultura diffusa dei diritti e della responsabilità, allora, giovedì 10 dicembre si svolgerà un evento inedito: una Lezione pubblica sui diritti umani e la responsabilità fatta interamente dagli alunni e studenti delle scuole di 15 regioni, dall’infanzia alla secondaria di II° grado. L’iniziativa è proprio della Tavola della Pace. L’Assemblea sarà aperta dalla Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, e dalla viceministra, Anna Ascani.

Leggi: Redattore Sociale


Al via l’Open Forum Disuguaglianze e Diversità

16 giorni per costruire l’Italia del futuro. Parte oggi, lunedì 30 novembre, e si concluderà il 15 dicembre l’”Open ForumDD – Proposte, dialoghi e strategie per il Paese di domani”, una diretta non stop sui temi centrali per uscire dalla crisi, alla vigilia della presentazione a Bruxelles del piano italiano per la ripresa. Si parlerà di scuola, salute, casa, lavoro, aree interne, digitale, ambiente, imprese, pubblica amministrazione. 160 ore di live-streaming con più di 200 ospiti tra ministri, politici, giornalisti, scrittori, sindacalisti, attivisti, società civile. Si comincia tutte le mattine alle 10, per concludere la giornata alle ore 19.

Leggi: Liberetà


“La Cura – Festival dei Diritti” – Edizione 2020 dal 3 al 13 dicembre 2020

Il Festival dei Diritti giunge alla sua 14a edizione e si svolgerà sul territorio in cui CSV Lombardia Sud è presente, coinvolgendo associazioni ed enti di terzo settore di Cremona, Lodi, Mantova e Pavia. Il tema di questa edizione è LA CURA. Cura per la salute, ma anche all’ambiente, alle relazioni, alle comunità, alle città.
Il Festival dei Diritti 2020 è l’occasione per riflettere su come agire al meglio pratiche di sostenibilità sociale, economica e ambientale. Quale “cura” e quindi quali attenzioni e premure siamo chiamati ad attivare per il futuro dell’umanità? Per il nostro pianeta? Per le nuove generazioni? Per non lasciare indietro nessuno?

Leggi: Festival dei Diritti


15.12.2020 – ore 15.00 – Più bisogni, quali risorse? Le sfide del secondo welfare di fronte alla pandemia

Un momento di confronto per comprendere come sta cambiando il nostro welfare a causa del Covid-19. L’evento è parte del percorso che ci porterà al Quinto Rapporto sul secondo welfare del prossimo autunno.
Nell’autunno 2021 Percorsi di secondo welfare presenterà il Quinto Rapporto sul secondo welfare in Italia. Vista l’importanza di questo appuntamento abbiamo scelto di organizzare una serie di iniziative partecipate per rendere più ricche e approfondite le analisi che confluiranno nel documento, immaginando e costruendo un percorso condiviso lungo un anno che possa permetterci di realizzare un Rapporto che sia all’altezza delle sfide del presente.

Leggi: Secondo Welfare


Convegno annuale de lavoce.info

Giovedì 17 dicembre dalle 17 alle 19.30 si svolgerà, in diretta Zoom, il convegno annuale de lavoce.info: si parlerà di economia e ricerca alla sfida del Covid. A breve tutti i dettagli.

Leggi: La Voce


IN EVIDENZA:

Spesa sanitaria. Tra pubblica e privata Italia sempre sotto la media Ue. I numeri di Eurostat

L’Istituto ha rilevato come la spesa media nell’Unione in rapporto al Pil per la sanità sia al 9,9%. Italia al 12° posto con l’8,7%. In testa Germania (11,5%) e Francia (11,3%). In coda la Romania (5,6%) e il Lussemburgo (5,3%).
In media nell’UE, la spesa sanitaria pubblica e privata è stata pari al 9,9% del PIL nel 2018. Tra gli Stati membri dell’UE, le quote maggiori sono state registrate in Germania (11,5% del PIL) e Francia (11,3%), seguite dalla Svezia (10,9%). L’’Italia è con il suo 8,7% sotto la media e si colloca al 12° posto.
Al contrario, le quote più basse della spesa sanitaria sono state registrate in Lussemburgo (5,3% del PIL) e Romania (5,6%).

Leggi: Quotidiano Sanità


L’assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia – 7° Rapporto 2020/2021 – Punto di non ritorno

E’ uscito il nuovo Rapporto NNA sull’assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia – promosso dalla Fondazione Cenci Gallingani ed edito da Maggioli – che offre uno sguardo completo sul sistema pubblico di assistenza e sulle sue prospettive, partendo dall’ assunto che la tragedia vissuta con la pandemia ci ha condotti ad un “punto di non ritorno”.
Una crisi della portata di quella che stiamo attraversando raramente passa senza lasciare tracce profonde. Può costituire l’opportunità per un ripensamento positivo del nostro sistema di welfare, uno scatto in avanti che faccia delle difficoltà sperimentate l’occasione per affrontare quei nodi che – in condizioni normali – è difficile sciogliere. Oppure può portare a un’accelerazione e a un peggioramento delle criticità già presenti, esiti di un irrigidimento che consegna ogni azione a una logica conservativa. Nel welfare, come in tutti i sistemi sociali, davanti alle crisi gli sbocchi possibili sono solo due: innovazione o ripiegamento, una terza strada non esiste. Siamo, dunque, a un punto di non ritorno.”
E’ questa la posizione alla base delle analisi e delle proposte contenute nel 7° Rapporto sull’assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia, a cura nel Network non Autosufficienza, un libro capace di offrire uno sguardo il più possibile completo sul nostro settore e le sue prospettive, suddiviso in tre parti.

Leggi: I Luoghi della Cura


Il Decreto Rilancio e i servizi sociali essenziali

In questo periodo confuso e incerto, le good news rischiano di passare inosservate e, quindi, di non essere colte nelle loro potenzialità.
Intendiamo, in questa sede, riferirci alla previsione contenuta nell’art. 2-bis dell’art. 89 del d.l. 34/2020, convertito in legge n. 77/2020 (c.d. Decreto Rilancio). Poiché trattasi di una previsione normativa di interesse per l’organizzazione, la gestione e l’erogazione dei servizi sociali, riteniamo opportuno richiamarlo per esteso:
“2-bis. I servizi previsti all’articolo 22, comma 4, della legge 8 novembre 2000, n. 328, sono da considerarsi servizi pubblici essenziali, anche se svolti in regime di concessione, accreditamento o mediante convenzione, in quanto volti a garantire il godimento di diritti della persona costituzionalmente tutelati. Allo scopo di assicurare l’effettivo e continuo godimento di tali diritti, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, nell’ambito delle loro competenze e della loro autonomia organizzativa, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, definiscono le modalità per garantire l’accesso e la continuità dei servizi sociali, socio-assistenziali e sociosanitari essenziali di cui al presente comma anche in situazione di emergenza, sulla base di progetti personalizzati, tenendo conto delle specifiche e inderogabili esigenze di tutela delle persone più esposte agli effetti di emergenze e calamità.

Leggi: Welforum


Garantire tutti i servizi sociali anche in situazione di emergenza

In sede di conversione in legge il Decreto “Rilancio” ha portato due novità per i servizi sociali comunali. All’art. 89 del D. L. 34/2020 è stato aggiunto il comma 2-bis che ha stabilito:
i servizi previsti all’articolo 22, comma 4, della legge 8 novembre 2000, n. 328, sono da considerarsi servizi pubblici essenziali;
le regioni definiscono le modalità per garantire l’accesso e la continuità dei servizi sociali, socio-assistenziali e socio-sanitari essenziali anche in situazione di emergenza.
Tutti i servizi sociali sono servizi pubblici essenziali
I servizi pubblici essenziali, anche se svolti in regime di concessione o mediante convenzione, sono quelli volti a garantire il godimento dei diritti della persona, costituzionalmente tutelati, alla vita, alla salute, alla libertà ed alla sicurezza, alla libertà di circolazione, all’assistenza e previdenza sociale, all’istruzione ed alla libertà di comunicazione. Questi servizi, anche in caso di sciopero, devono comunque essere garantiti.

Leggi: Welforum


SEGNALAZIONI:

Decreto ristori: una tantum e indennità onnicompresiva

Prorogato al 18 dicembre il termine di presentazione delle domande per il riconoscimento dell’indennità una tantum e indennità onnicomprensiva (pari a mille euro), inizialmente previsto per ii 30 novembre. Lo ha comunicato l’Inps in merito all’applicazione del Decreto Ristori (n. 137 del 28 ottobre), di cui si occupa la circolare n. 137 del 26 novembre, pubblicata quando mancavano soltanto 4 giorni alla scadenza del 30 novembre.
Sono destinatari dei sussidi:
• i lavoratori stagionali e i lavoratori in somministrazione dei settori del turismo e degli stabilimenti termali;
• i lavoratori dipendenti stagionali appartenenti a settori diversi da quelli del turismo e degli stabilimenti termali;
• i lavoratori intermittenti;
• i lavoratori autonomi occasionali;
• i lavoratori incaricati alle vendite a domicilio;
• i lavoratori dello spettacolo;
• i lavoratori a tempo determinato dei settori del turismo e degli stabilimenti termali.
L’Istituto informa che i lavoratori, già beneficiari dell’indennità, non devono presentare una nuova domanda, poiché il sussidio sarà riconosciuto in automatico; mentre dovrà farne richiesta chi invece non aveva usufruito delle misure previste dal decreto di agosto n. 104.
L’indennità onnicomprensiva è prevista anche per i lavoratori dipendenti e autonomi che, in conseguenza dell’emergenza da Covid-19, hanno cessato, ridotto o sospeso la loro attività o il loro rapporto di lavoro e che non hanno già fruito di questa misura. Anche queste nuove misure non sono cumulabili tra loro, né soho compatibili con altre prestazioni previdenziali, quali, ad esempio: Rem, Reddito di cittadinanza, pensione diretta e Naspi.

 

 

 

 

 

 

Covid/ Cure a casa, ecco la circolare del ministero scritta con i medici di famiglia

Persone che hanno avuto contatti stretti, individui con sintomi – lievi o gravi – o ammalati. Ma soprattutto, pazienti da trattare sulla base della condizione che determina la possibile evoluzione del Covid-19: essere sani oppure già affetti da più malattie, in particolare se anziani. Questa la mappa di partenza per le cure a casa affidate ai medici di medicina generale – con le indicazioni puntuali sulle terapie da somministrare e su quelle sconsigliate – tracciata dalla circolare del ministero della Salute “Gestione domiciliare dei pazienti con infezione da Sars-CoV-2”, in via di pubblicazione dopo settimane di confronto con i medici..

Leggi: Sanità 24


NEWS:

martedì 1 dicembre 2020
Cittadinanzattiva: «Cresce l’emergenza su visite mediche e esami rinviati a causa del Covid-19»

È stato presentato oggi il XXIII Rapporto Pit Salute: accesso alle prestazioni e assistenza territoriale le principali criticità che uniscono l’Italia negli ultimi 5 anni
Accesso alle prestazioni e assistenza territoriale sono i due aspetti attraverso cui, negli ultimi cinque anni, il Servizio Sanitario Nazionale ha mostrato tutta la sua fragilità: il primo resta la voce più segnalata dai cittadini, sebbene in leggera diminuzione, negli ultimi 5 anni (30,5% nel 2015, 25,4% nel 2019), cresce parallelamente il dato relativo all’assistenza territoriale (11,5% nel 2015, 19,7% nel 2019).
È il quadro che emerge dal XXIII Rapporto PiT Salute di Cittadinanzattiva che fotografa annualmente lo stato del SSN dal punto di vista dei cittadini, quest’anno con un approfondimento sulle tendenze tra il 2015 e il 2019 e un focus sul 2020, scelta dettata dall’emergenza da Covid19.
Il Rapporto contiene l’elaborazione delle segnalazioni gestite dalle sedi del Tribunale per i diritti del malato presenti sul territorio nazionale e dei servizi Pit Salute locali dal 1° gennaio al 31 dicembre 2019 (in totale 13.720) e le segnalazioni ((8907) relative all’emergenza Covid registrate dal 1° gennaio al 30 settembre 2020.

Leggi: Vita, 01/12/2020


domenica 29 novembre 2020
Anche i senior italiani apprezzano la sanità digitale

Una volta tanto possiamo tirare un sospiro di sollievo. Dopo tanti studi, analisi e ricerche che hanno stigmatizzato il rapporto altalenante che noi italiani abbiamo con la tecnologia, ecco una buona notizia. Finalmente sembriamo apprezzare vantaggi e soluzioni della sanità digitale, una percezione che riguarda anche i senior.
Tra prenotazioni online, televisite, App per fare diagnosi e monitorare la salute, l’attuale emergenza sanitaria ci sta rendendo più ferrati sull’argomento. A confermarlo una ricerca di mercato condotta da Deloitte – azienda di servizi di consulenza e revisione – su un campione di oltre 6.000 cittadini italiani ed europei. Ma ad essere intervisti sono stati anche rappresentanti e manager di circa 20 imprese ed organizzazioni di diversi settori industriali. La ricerca è stata presentata durante l’ultimo Innovation Summit 2020, Umanesimo digitale, stella polare della ripresa, sul ruolo che l’innovazione può svolgere in questa fase delicata dell’emergenza sanitaria Covid-19.
Per 9 italiani su 10 l’innovazione sanitaria è fondamentale

Leggi: Spazio 50, 29/11/2020


venerdì 27 novembre 2020
Manovra, Gazzi (assistenti sociali): “Servono servizi non mance”

“Nessun anziano, bambino, disabile solo vivrà meglio grazie a un bonus”: il presidente dell’Ordine, Gianmario Gazzi, al seminario di Welforum.it. Appello ai decisori politici: “Da questa legge di Bilancio ci aspettiamo un aumento di fondi per rinforzare e strutturare i servizi”
“Prendersi cura ai tempi del Covid è ancora più difficile che farlo in tempi normali quando pure le emergenze sono quotidiane e le risposte che si cerca di dare a chi ha bisogno di molto, spesso di tutto, sono inadeguate. Per questo ai decisori politici si chiede visione e non soltanto misure tampone pure necessarie quando la situazione si fa gravissima quale quella attuale. Da questa legge di Bilancio ci aspettiamo un aumento di fondi per rinforzare e strutturare i servizi; l’impegno a prevedere assunzioni a tempo indeterminato per assistenti sociali che, spesso precari, hanno di fronte problemi che richiedono continuità di intervento; il recupero anche per il 2021 dei nostri professionisti nelle Unità speciali di continuità assistenziali”.

Leggi: Redattore Sociale, 27/11/2020


venerdì 27 novembre 2020
Borse solidali per sostenere gli anziani in difficoltà

Realizzate con stoffe donate, serviranno a donare ore di assistenza sanitaria gratuita: iniziativa avviata dall’associazione De Banfield, la onlus che da oltre 30 anni a Trieste segue persone anziane in difficoltà o con alzheimer e le famiglie
Si intitola “La borsa che dona” l’iniziativa avviata dall’associazione De Banfield, la onlus che da oltre 30 anni a Trieste segue persone anziane in difficoltà o con alzheimer, e le loro famiglie. Un gruppo di volontarie ha utilizzato stoffe donate dalla gente, per realizzare una serie di borse. La novita’ e’ stata presentata oggi dalla vicepresidente dell’associazione Teresa Squarcina e dalla responsabile del gruppo di volontariato Anna Soldano.
Tre i testimonial che sostengono il progetto: l’attrice Ariella Reggio, l’ideatrice di Its, International Talent Support, Barbara Franchin, e il presidente della Barcolana, la regata piu’ grande del mondo, Mitja Gialuz. Il ricavato di ogni borsa, in vendita dal primo giorno di dicembre, servira’ a donare ore di assistenza sanitaria gratuita agli anziani, garantendo un aiuto direttamente nelle abitazioni.

Leggi: Redattore Sociale, 27/11/2020


giovedì 26 novembre 2020
Caregiver, quel legame che il Covid non può spezzare. Dalla tragedia la proposta

Prende spunto da una storia drammatica, la proposta di un protocollo che permetta l’affiancamento per le persone non autosufficienti in ospedale, presentata da alcune associazioni al ministro Speranza. La storia è quella di Daniele, uomo con disabilità ucciso dal Covid; del papà che si è “lasciato andare” e della mamma che non lo ha potuto salutare
Un protocollo che obblighi gli ospedali a ricoverare, insieme al paziente con disabiltà anche il suo caregiver familiare, garantendogli i servizi essenziali: è una richiesta che da tempo con forza rivendicala la community “Sorelle di Cuore”, di cui fanno parte varie realtà associative e di cui è moderatrice Oltre lo Sguardo onlus. Una richiesta che parte da una certezza: il caregiver è la cura e spesso l’unica possibilità di guarigione per le persone con disabilità che si ammalano di Covid (e non solo). Oggi la Community torna a chiedere con forza un protocollo che garantisca questa possibilità, mentre si moltiplicano le storie, spesso drammatiche.

Leggi: Redattore Sociale, 26/11/2020


giovedì 26 novembre 2020
Solitudine, torna attivo il numero verde di Federanziani

Il servizio, creato insieme a Windtre e Sipem SoS, è nato per offrire aiuto a coloro che abbiano bisogno di ascolto e sostegno psicologico durante la pandemia e il lockdown
Dopo le numerose chiamate ricevute durante il primo periodo del lockdown, il numero verde di Senior Italia FederAnziani, Windtre e Sipem SoS, la Società Italiana di Psicologia dell’Emergenza, nato all’inizio della pandemia per supportare gli anziani soli, è di nuovo attivo da oggi, 26 novembre. Il servizio continuerà, pertanto, ad offrire aiuto a coloro che abbiano bisogno di ascolto e sostegno psicologico in questo prolungato periodo di isolamento.

Leggi: Redattore Sociale, 26/11/2020


DALLE REGIONI:

martedì 1 dicembre 2020
Senza dimora, a Firenze al via l’accoglienza freddo

Centoventi posti dislocati in vari punti della città. Non si entra senza aver eseguito il tampone, un servizio che è stato finanziato da Fondazione CR
Partirà giovedì a Firenze il servizio di accoglienza invernale con 120 posti letto, che potranno arrivare fino a 150, a disposizione dei senza dimora che decidono di lasciare la strada e ‘rifugiarsi’ al caldo delle strutture di accoglienza. Il servizio, destinato a cittadini italiani e stranieri, uomini maggiorenni, donne sole, residenti o presenti sul territorio del Comune di Firenze, si concluderà il 31 marzo prossimo, con possibilità di eventuale proroga legata alle condizioni climatiche avverse che potranno presentarsi. Le novità di questo inverno particolare, segnato dalla pandemia, riguardano le strutture utilizzate e il nuovo servizio di reperibilità infermieristica dalle 20 alle 24, finanziato dalla Fondazione CR Firenze.

Leggi: Redattore Sociale, 01/12/2020


martedì 1 dicembre 2020
Reggio Emilia, le case di riposo aprono le “stanze degli abbracci”

Si tratta di spazi dove gli ospiti potranno incontrare in sicurezza i loro familiari attraverso una parete di plastica trasparente e con maniche indossabili dai visitatori
Nelle otto strutture gestiste dall’Asp di Reggio Emilia potrebbero essere operative già tra poche settimane le prime “stanze degli abbracci” della provincia. Dove cioè i 500 anziani ospitati possono incontrare in sicurezza i loro familiari attraverso una parete di plastica trasparente e con maniche indossabili dai visitatori. A progettarle saranno le giovani leve dell’Ordine reggiano degli architetti (affiancati da un collega più esperto) su proposta del Comune e in collaborazione con i tecnici dell’Ausl. “Le persone anziane ospiti di residenze socio-sanitarie assistite e delle case di riposo, sono state fra le più duramente colpite, non solo sul piano epidemiologico, ma anche e in maniera totalizzante, dalle norme di isolamento imposte dal coronavirus”, spiega l’assessore al Welfare Daniele Marchi.

Leggi: Redattore Sociale, 01/12/2020


lunedì 30 novembre 2020
Solidarietà a domicilio – Auser terni solidarietà

L’emergenza sanitaria non è uguale per tutti, tantomeno per le persone anziane. È per questo che Cgil e Auser della città umbra hanno deciso di avviare un servizio rivolto a chi non può fare da solo la spesa, comprare farmaci e altri beni di prima necessità
Il telefono squilla e Sharon risponde. Dall’altra parte c’è la signora Angela che ha voglia di un po’ di compagnia, visto che in questa fase non esce quasi mai di casa. Pochi minuti e il telefono squilla ancora, è un’altra signora che ha bisogno di fare la spesa e acquistare alcuni farmaci. Allora Sharon prende nota e poi passa la lista a Matteo ed Elena che si occupano delle consegne.
L’emergenza sanitaria non è uguale per tutti, tantomeno per le persone anziane. È per questo che Cgil e Auser di Terni hanno deciso di avviare un servizio di “solidarietà a domicilio”, consegnando alle persone che non possono fare da sole spesa, farmaci e altri beni di prima necessità, ma anche offrendo ascolto e compagnia telefonica. “Cerchiamo in maniera concreta di stare vicini alle persone che in questa fase sono più sole – spiega Claudio Cipolla, segretario generale della Cgil ternana – lo facciamo facendo sindacato di strada, insieme ad Auser, nella consapevolezza che la pandemia sta generando nuove disuguaglianze, contro le quali la Cgil si batte da sempre e intende continuare a farlo”.

Leggi: Collettiva, 30/11/2020


lunedì 30 novembre 2020
Cosenza – L’Auser non dorme mai

Sin dalle prime settimane dell’emergenza sanitaria, l’Associazione per l’invecchiamento attivo voluta dalla Cgil e dallo Spi, è stata in prima linea, con numerose iniziative di supporto alle famiglie e al territorio
Amantea è una cittadina sul mar Tirreno, nella provincia di Cosenza, oggi zona rossa. Qui, i volontari dell’Auser raccolgono e consegnano a domicilio pacchi alimentari, medicine e altri beni di prima necessità. I volontari più anziani, insieme a quelli più giovani, hanno ripulito strade e monumenti.
La sede dell’Auser è rimasta sempre aperta, per accompagnare i cittadini nella compilazione delle pratiche per la richiesta dei bonus o degli altri strumenti di sostegno messi a disposizione dal governo. Il presidente, Antonio Perricone: “Qui ci conosciamo tutti. Sappiamo chi sono le persone che hanno bisogno di aiuto, e andiamo a bussare alle loro porte, senza dire niente, senza rivelare i loro nomi. Rispettiamo la loro privacy, ma non li lasciamo da soli”

Leggi: Collettiva, 30/11/2020


lunedì 30 novembre 2020
“Bologna ti dà”, nasce la piattaforma dei servizi per i senza dimora

Cinque studenti universitari lanciano un portale che raccoglie, in un unico sito, mense, dormitori, centri di assistenza legale e di salute, punti di distribuzione vestiti e docce, ma anche scuole di italiano e laboratori di comunità. “Vogliamo dare uno strumento in più ai senzatetto che hanno bisogno di aiuto e ai cittadini che vogliono dare solidarietà”
Mense, dormitori, assistenza legale, centri di salute, punti di distribuzione vestiti e docce, ma anche scuole di italiano e laboratori di comunità. È la nuova piattaforma “Bologna ti dà”, che raccoglie in un unico portale tutti i servizi dedicati alle persone senza dimora del capoluogo emiliano, sia pubblici che privati. L’idea arriva da un gruppo di cinque studenti dell’università di Bologna, iscritti al corso di Educatore sociale e culturale, che hanno partecipato al bando del Corpo europeo di solidarietà che finanzia progetti di giovani tra i 18 e i 30 anni.

Leggi: Redattore Sociale, 30/11/2020


lunedì 30 novembre 2020
Lombardia, bonus badanti: fino a 2.400 euro a famiglia

“Il nostro obiettivo e’ sempre stato quello di sostenere gli sportelli informativi territoriali, per orientare e assistere i cittadini nella ricerca e nella selezione dell’assistente familiare e favorire le famiglie con un bonus che abbatta i costi”. Così l’assessore alla Famiglia, genitorialità e pari opportunità di Regione Lombardia, Silvia Piani, commentando l’introduzione delle linee guida per l’istituzione degli Sportelli per l’assistenza familiare e dei Registri degli assistenti familiari. Per iscriversi ai Registri gli assistenti familiari dovranno dimostrare di aver ottenuto il diploma di scuola secondaria di primo grado, oppure sottoscrivere un’autodichiarazione attestante il livello di conoscenza della lingua adeguato alle mansioni da svolgere.

Leggi: Redattore Sociale, 30/11/2020


lunedì 30 novembre 2020
Tablet e smartphone nelle Rsa: la Regione Toscana stanzia i fondi

La Regione stanzia 900 mila euro per consentire alle residenze per anziani di acquistare smartphone, tablet, televisori e lavagne multimediali. Strumenti utili per una comunicazione a distanza fra gli ospiti delle strutture e i parenti, in virtù delle restrizioni imposte contro la diffusione del Coronavirus. Ciascuna Rsa potrà ottenere fino a 2.700 euro di contributo. A prevederlo una delibera approvata dalla Giunta regionale nel corso dell’ultima seduta. “Sappiamo che aver dovuto chiudere le Rsa all’accesso dei familiari e doverlo fare per un tempo così lungo, se da una parte è una delle misure necessarie per salvaguardare ospiti e operatori e contrastare la diffusione del contagio, dall’altra ha un impatto psicologico pesante sugli anziani, sulla loro qualità della vita e anche sui familiari”, spiega l’assessora regionale alle Politiche sociali, Serena Spinelli.

Leggi: Redattore Sociale, 30/11/2020


lunedì 30 novembre 2020
Veneto, parte l’accreditamento per le forme di welfare collettive

La Regione Veneto ha avviato un sistema di accreditamento delle forme di welfare collettive, che mira a costruire una rete regionale del welfare. Ad occuparsi del sistema di accreditamento è Veneto Welfare.
La Regione Veneto ha avviato un sistema di accreditamento delle forme di welfare collettive, che mira a costruire una rete regionale del welfare. Ad occuparsi del sistema di accreditamento e’ Veneto Welfare, unità operativa dell’agenzia regionale Veneto Lavoro, con funzioni di promozione e sviluppo della previdenza complementare e degli strumenti di welfare integrato in Regione. L’accreditamento e’ aperto ai fondi pensione negoziali iscritti all’albo nazionale Covip, ai fondi sanitari integrativi bilaterali, alle forme di welfare contrattuale gestite dagli enti bilaterali e dai fondi di solidarietà e ad altre forme collettive di welfare integrativo di tipo aziendale o territoriale.

Leggi: Redattore Sociale, 30/11/2020


venerdì 27 novembre 2020
Casa, dalla Regione Liguria 400 mila euro per morosità incolpevole

E’ lo stanziamento approvato oggi dalla giunta regionale, per aiutare chi ha subito una significativa riduzione del reddito a causa dell’emergenza economia innescata dalla pandemia da Covid
Quasi 400 mila euro in arrivo per la morosità incolpevole a 23 Comuni liguri ad alta tensione abitativa. E’ lo stanziamento approvato oggi dalla giunta regionale, per aiutare chi ha subito una significativa riduzione del reddito a causa dell’emergenza economia innescata dalla pandemia da Covid. I Comuni destinatari del finanziamento adotteranno appositi bandi per l’utilizzo dei fondi, a favore di inquilini raggiunti da provvedimenti di sfratto per morosità. Il sostegno si estende anche a chi non è destinatario di sfratto, ma che presenti un’autocertificazione in cui dichiari di aver subito, in ragione dell’emergenza Covid, una perdita del proprio reddito e di non disporre di sufficiente liquidità per far fronte al pagamento dell’affitto o degli oneri accessori.

Leggi: Redattore Sociale, 27/11/2020


mercoledì 25 novembre 2020
Anziani, un Nucleo Covid per non autosufficienti in una casa residenza di Ravenna

All’interno della Cra Galla Placidia è stato aperto un Nucleo Covid per persone non autosufficienti positive al coronavirus ma non bisognose di cure mediche. Vici (direttore Consorzio Solco): “Cooperazione sociale in prima linea per la tutela dei più fragili”
Un Nucleo Covid da 20 posti letto all’interno della Cra Galla Placidia di Ravenna: personale, percorsi e ingressi distinti, due realtà diverse ma entrambe impegnate nella tutela delle persone più fragili in pandemia. L’intuizione è dell’Azienda Usl della Romagna che, con l’arrivo della seconda ondata e l’evidente rischio di sovraccarico degli ospedali, ha chiesto alla residenza per anziani la disponibilità di aprire al proprio interno un Nucleo Covid per accogliere persone non autosufficienti positive al virus, asintomatiche o paucisintomatiche che, per le loro condizioni, non possono rientrare in casa o in struttura ma non hanno bisogno di cure ospedaliere. L’Azienda sanitaria locale, così, ha indetto un bando pubblico, vinto dal Consorzio Solco di Ravenna, già gestore della Cra.

Leggi: Redattore Sociale, 25/11/2020


sabato 21 novembre 2020
Una rete di cure territoriali diffusa, competente: i lunghi mesi dell’emergenza sanitaria ne dimostrano l’importanza. Un nutrito gruppo di soggetti sociali lombardi promuove 10 punti per costruirla.

Un momento da non perdere
La revisione della legge regionale 23/2015, in scadenza, offre la possibilità di ripensare e riorganizzare le cure domiciliari, tassello fondamentale dell’assistenza territoriale. La legge 77/2020 (ex dl Rilancio) aumenta le risorse previste per i servizi di Assistenza domiciliare integrata (ADI), stanziando 734 milioni per le cure domiciliari.
Questo momento può permettere di avviare un percorso di adeguamento dell’attuale rete di interventi domiciliari, più capace di affrontare le sfide, sociali e demografiche, che ci attendono domani, evitando che le nuove risorse si limitino ad aggiungersi all’esistente lasciando le cose come stanno.
Cogliendo l’attuale finestra di opportunità , un gruppo di soggetti sociali composto dalle sezioni lombarde del Forum del Terzo Settore, SPI CGIL, FNP CISL, ACLI, Legacoop, Confcooperative, Federsolidarietà, AUSER, ANTEAS, Ordine degli assistenti sociali, CISL Medici, UNEBA, Centri di servizio per il volontariato (CSV), in collaborazione con ARS, ha promosso 10 punti per superare i limiti odierni. Anci Lombardia, inoltre, ha espresso un sostegno “convinto e determinato” nei confronti dei contenuti sintetizzati di seguito[1].
Le proposte si collocano nel quadro della revisione della LR 23/15 e delle nuove risorse stanziate nonché nella direzione di una nuova legge quadro nazionale sulla non autosufficienza.

Leggi: Lombardia Sociale, 21/11/2020


IN AGENDA:

4 dicembre 2020 – 9 ° Healthcare Summit del Sole-24Ore: focus sul Ssn nel futuro post pandemia con il ministro Speranza e il viceministro Sileri

Venerdì 4 dicembre, dalle 9.45 alle 13.15, si terrà in diretta streaming la 9° edizione dell’Healthcare Summit del Sole 24 Ore, con l’obiettivo di analizzare gli scenari evolutivi attesi per il Ssn nel futuro post pandemia. Tra gli argomenti trattati verrà fatta un’analisi della sanità italiana tra ordinarietà ed emergenza sanitaria, approfondendo i nodi del sistema sul fronte delle risorse umane e di quelle finanziarie, con il ruolo del Recovery Fund nel nuovo piano per la sanità del futuro

Leggi: Sanità 24, Il Sole 24 Ore


Al via l’Open Forum Disuguaglianze e Diversità

16 giorni per costruire l’Italia del futuro. Parte oggi, lunedì 30 novembre, e si concluderà il 15 dicembre l’”Open ForumDD – Proposte, dialoghi e strategie per il Paese di domani”, una diretta non stop sui temi centrali per uscire dalla crisi, alla vigilia della presentazione a Bruxelles del piano italiano per la ripresa. Si parlerà di scuola, salute, casa, lavoro, aree interne, digitale, ambiente, imprese, pubblica amministrazione. 160 ore di live-streaming con più di 200 ospiti tra ministri, politici, giornalisti, scrittori, sindacalisti, attivisti, società civile. Si comincia tutte le mattine alle 10, per concludere la giornata alle ore 19.

Leggi: Liberetà


Venerdì 4 dicembre 2020 Ore: 10:00 – 54° Rapporto sulla situazione sociale del Paese/2020

Diretta Streaming
Giunto alla 54ª edizione, il Rapporto Censis prosegue l’analisi e l’interpretazione dei più significativi fenomeni socio-economici del Paese, individuando i reali processi di trasformazione della società italiana. Su questi temi si soffermano le «Considerazioni generali» che introducono il Rapporto. Nella seconda parte, «La società italiana al 2020», vengono affrontati i temi di maggiore interesse emersi nel corso dell’anno. Nella terza e quarta parte si presentano le analisi per settori: la formazione, il lavoro, il welfare e la sanità, il territorio e le reti, i soggetti e i processi economici, i media e la comunicazione, la sicurezza e la cittadinanza.

Segui: Censis


“La Cura – Festival dei Diritti” – Edizione 2020 dal 3 al 13 dicembre 2020

Il Festival dei Diritti giunge alla sua 14a edizione e si svolgerà sul territorio in cui CSV Lombardia Sud è presente, coinvolgendo associazioni ed enti di terzo settore di Cremona, Lodi, Mantova e Pavia. Il tema di questa edizione è LA CURA. Cura per la salute, ma anche all’ambiente, alle relazioni, alle comunità, alle città.
Il Festival dei Diritti 2020 è l’occasione per riflettere su come agire al meglio pratiche di sostenibilità sociale, economica e ambientale. Quale “cura” e quindi quali attenzioni e premure siamo chiamati ad attivare per il futuro dell’umanità? Per il nostro pianeta? Per le nuove generazioni? Per non lasciare indietro nessuno?

Leggi: Festival Dei Diritti


“Più bisogni, quali risorse? Le sfide del secondo welfare di fronte alla pandemia” – 15 dicembre, alle ore 15.00

Un momento di confronto per comprendere come sta cambiando il nostro welfare a causa del Covid-19. L’evento è parte del percorso che ci porterà al Quinto Rapporto sul secondo welfare del prossimo autunno.
L’evento, che si svolgerà online, vuole essere un momento di confronto con esperti, operatori e studiosi che potranno aiutarci a comprendere come sta cambiando il nostro welfare di fronte alle enormi sfide poste dal Covid-19.

Leggi: Secondo Welfare


Convegno annuale de lavoce.info

Giovedì 17 dicembre dalle 17 alle 19.30 si svolgerà, in diretta Zoom, il convegno annuale de lavoce.info: si parlerà di economia e ricerca alla sfida del Covid. A breve tutti i dettagli.

Leggi: La Voce


IN EVIDENZA:

20 anni dalla legge 328/2000: nodi aperti per gestire il welfare locale

Il modo migliore per celebrare quella che voleva essere una cruciale riforma del welfare è di guardare al futuro, per chiedersi che cosa c’è oggi da fare per migliorare i meccanismi che consentono di gestire i servizi sociali. E non pochi sono gli snodi che meriterebbero azioni, sia a livello locale che nazionale. Discutiamone qui alcuni.
La gestione locale in capo ad un soggetto sovra comunale
La 328 ha incentivato positivamente la gestione associata da parte dei comuni singoli, con la messa in opera di diffuse forme di governo locale sovra comunale. E non vi è dubbio che l’esperienza ha dimostrato che questa modalità di governo locale dei servizi sociali è indispensabile sia per garantire uniformità di offerte nei comuni, sia per fruire di economie di scala. Ma molte criticità rimangono aperte sul tema, e richiederebbero azioni:
È presente un disegno troppo disomogeneo nelle diverse regioni delle forme di governo associativo dei comuni, con incentivazioni e vincoli che sono inadeguati a garantire una effettiva gestione associata. Ed anche con forme gestionali sovra comunali che non sono sempre efficaci, e con frammentazione nelle attribuzioni di funzioni sugli interventi sociali tra livelli di governo locale differenti. Sono anche presenti eccessive differenze nella messa a disposizione delle risorse da parte dei comuni singoli verso il loro soggetto gestore, il che lo indebolisce o ne complica la capacità.

Leggi: Welforum


Anteprima. Rapporto Oasi 2020. Nel Ssn arrivano nuovi finanziamenti e più personale sanitario. Ma non basteranno se manca una seria programmazione

Sarà presentata domani la nuova edizione del Rapporto Oasi 2020 elaborato dai ricercatori del Cergas SDA Bocconi. Al centro l’impatto che l’emergenza covid ha avuto sulla sanità in termini di sistema. Ma se per la prima volta dopo 10 anni il SSN ha aumentato significativamente la propria spesa corrente (per il 2020 si stima un aumento di oltre 5 miliardi, pari al +4,7% della spesa totale) e tra marzo e ottobre sono state assunte oltre 36.000 unità di personale sanitario, i ricercatori evidenziano come questo non sia sufficiente se manca una programmazione virtuosa in grado di traghettare il Ssn verso il futuro
La pandemia di covid si è abbattuta su un sistema sanitario già fortemente colpito dai tagli e caratterizzato da processi di riorganizzazione non ovunque portati a compimento. Il Ssn ha mostrato, di fronte a un’emergenza che ha investito una quota di popolazione enorme, tutte le sue fragilità, soprattutto sul fronte della sanità territoriale, fondamentale per gestire e contenere l’emergenza, ma del tutto impreparata a farlo. Il coronavirus ha però rappresentato una spinta incredibile allo sviluppo del sistema. Non solo perché ha imposto l’investimento di risorse che altrimenti non sarebbero mai state messe in campo, ma soprattutto perché ha posto chiaramente davanti agli occhi di tutti, decisori in primis, un gran numero di progetti da realizzare e di soluzioni da trovare. Distogliere lo sguardo e far finta di nulla, stavolta, era impossibile. Intanto il contesto in cui il management era costretto a prendere decisioni cambiava, e lo faceva rapidamente, con l’evolversi dell’epidemia: prima alta, bassa, media e poi nuovamente alta incidenza del Covid-19.

Leggi: Quotidiano Sanità


Il ruolo del volontariato nel ricostruire le comunità, dopo il Covid

Usciremo dalla pandemia devastati, o rafforzati? Se la strada è la seconda, non si può percorrere senza valorizzare il volontariato. Anche attraverso la coprogettazione
Nei mesi della pandemia ci siamo interrogati, abbiamo osservato, provato a riflettere da soli o confrontandoci in gruppo, abbiamo agito e chiesto ad altri di sostenerci e soprattutto in tanti abbiamo ribadito che da soli non avremmo potuto farcela. Abbiamo compreso che affrontare la ripresa dopo il “trauma” è un compito delicato, ma necessario; pieno di incognite, ma come ci indica anche Massimo Recalcati, psicoanalista: «ripensare il trauma non è la premessa alla ripartenza, è la ripartenza stessa». I cittadini, le organizzazioni di volontariato, gli enti di Terzo settore, le società private e gli enti pubblici hanno affrontato e stanno affrontando dunque una grande sfida e, al tempo stesso, in tanti abbiamo compreso che, se correttamente orientata, questa nuova stagione del recovery fund potrà rigenerare i nostri tessuti sociali, riequilibrare tante diseguaglianze e ridare slancio al nostro Paese.

Leggi: Reti Solidali


Sognare l’RSA di domani

Nell’articolo precedente l’autrice ha raccontato l’esperienza vissuta come direttore sanitario della Fondazione Cardinal Gusmini durante il periodo più acuto dell’emergenza sanitaria. Ora immagina un futuro diverso per le RSA, con nuovi standard strutturali e gestionali, adeguatamente remunerate dalla Regione, in grado di garantire un’assistenza alle situazioni sanitarie complesse. Di Melania Cappuccio (Geriatra e Direttore Sanitario della Fondazione Cardinal Gusmini di Vertova, BG)
Sognare l’RSA di domani
“La realtà delle strutture residenziali per anziani è il simbolo della nostra epoca di incertezze culturali e organizzative. Nelle aree di cerniera, dove sono impossibili risposte semplici e univoche, le nostre capacità di rispondere correttamente ai bisogni mostrano gravi limiti”. Sono le prime righe di un volumetto di Rozzini, Carabellese e Trabucchi, scritto nel 1992, sull’assistenza nelle residenze per anziani. Dopo 28 anni potrebbero essere l’incipit, oggi, per riaffermare l’importanza di continuare un percorso difficile, ma doveroso, senza farsi dominare dai fallimenti, soprattutto dopo l’epidemia Covid.
Le RSA del futuro: una prospettiva colta, fortemente progettuale e positiva
In questa società pragmatica, almeno apparentemente, fondata su criteri economici esasperatamente volti al risparmio, si sono persi gli obiettivi primari di una società civile, democratica e fondata sui valori che da sempre hanno connaturato l’Uomo. Il sognatore, l’idealista, colui che guarda oltre, viene pertanto snobbato e lasciato ai margini. In realtà l’Uomo da sempre ha costruito la società e i propri valori partendo dai sogni, da obiettivi molto elevati che ha cercato di raggiungere.

Leggi: I Luoghi della Cura


Le RSA: se, per chi, come…

Il mondo intero, e in esso il mondo dei servizi residenziali per anziani, è stato profondamente scosso dall’evento pandemico. Durante la preoccupante crescita della curva epidemica, le istituzioni sociosanitarie e i loro dirigenti si sono sfidati nel rintracciare soluzioni di emergenza, che garantiscano la continuità assistenziale e al contempo la qualità di vita possibile, lottando per la salute dei loro ospiti mentre al contempo affrontano notevoli difficoltà economiche, dovute ad una certa latitanza delle istituzioni pubbliche, per lo più concentrate a garantire il funzionamento del servizio ospedaliero.
Nel frattempo, sui media si sono diffuse le posizioni più intransigenti: c’è chi attacca in modo pervasivo e totale la concezione stessa delle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA), spingendo in modo univoco verso la domiciliarità, ritenuta l’unica offerta in grado di rispettare la dignità della persona anziana, salvaguardandone ad un tempo la salute.
Nulla di nuovo, per altro: la critica alle istituzioni residenziali vanta una storia secolare, che l’emergenza pandemica ha solo acuito, offrendo il destro per accelerare le critiche, in un momento delicatissimo per la loro stessa esistenza. “Le case di riposo sono figlie bastarde delle case della carità e degli ospedali ed esprimono le peggiori caratteristiche dei due genitori. Sono l’ultima spiaggia allo stesso modo degli ospedali del XIX secolo. Lo stereotipo è quello di un luogo brutto puzzolente, popolato da persone fragili, spesso dementi” (Kane R.L. e West J.C., 2005).

Leggi: Welforum


Nuovo Rapporto NNA: anticipazioni

Nell’ambito della XII edizione del Forum N.A., il Network Non Autosufficienza ha condotto la plenaria di apertura del convegno anticipando, in parte, i contenuti del Settimo Rapporto NNA in uscita a breve.
“Le lezioni della pandemia” è il titolo della Plenaria, a cura del Network Non Autosufficienza, svoltasi la mattina del 25 novembre 2020 nell’ambito del Forum della non autosufficienza e dell’autonomia possibile – Digital edition.
Durante l’appuntamento – che ha visto l’anticipazione di alcuni contenuti del Settimo Rapporto sull’assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia, in uscita a breve – sono stati messi a fuoco alcuni messaggi che l’emergenza da Covid-19, con i costi di vite umane e di dolore che ha portato con sé, ci ha lasciato su come migliorare il welfare del nostro Paese.
Cristiano Gori, Antonio Guaita, Marco Noli, Franco Pesaresi e Marco Trabucchi hanno discusso le implicazioni di questi “messaggi” per chi, con ruoli e compiti diversi, opera nel settore, affrontandoli prima con riferimento al sistema della non autosufficienza nel suo insieme e poi considerando, rispettivamente, l’area della domiciliarità e quella della residenzialità.

Leggi: I Luoghi della Cura


Senzatetto: il PE chiede di porre fine al fenomeno entro il 2030

Il Parlamento ha approvato martedì una serie di linee guida per combattere il fenomeno dei senzatetto e porre fine all’esclusione abitativa nell’UE.
Il Parlamento ha approvato martedì una serie di linee guida per combattere il fenomeno dei senzatetto e porre fine all’esclusione abitativa nell’UE.
Nella risoluzione non legislativa adottata con 647 voti favorevoli, 13 contrari e 32 astensioni, il PE sottolinea la precaria situazione di vita di oltre 700 mila persone in Europa che ogni notte si ritrovano senza un tetto, con un aumento del 70% in un decennio. L’alloggio è un diritto umano fondamentale, perciò si chiede un’azione più forte da parte della Commissione e dei Paesi UE per porre fine al fenomeno nell’UE entro il 2030.
Ulteriori misure nazionali e a livello UE
La Commissione europea dovrebbe sostenere i Paesi UE, migliorare il monitoraggio, continuare a fornire finanziamenti e presentare un quadro europeo per le strategie nazionali. Mentre i Paesi UE dovrebbero adottare il principio di “Housing First”, che aiuta a ridurre significativamente il fenomeno dei senzatetto, introducendo piani d’azione e approcci innovativi basati sul concetto che la casa è un diritto umano fondamentale.

Leggi: Europarl


SEGNALAZIONI:

Decreto ristori: una tantum e indennità onnicompresiva

Prorogato al 18 dicembre il termine di presentazione delle domande per il riconoscimento dell’indennità una tantum e indennità onnicomprensiva (pari a mille euro), inizialmente previsto per ii 30 novembre. Lo ha comunicato l’Inps in merito all’applicazione del Decreto Ristori (n. 137 del 28 ottobre), di cui si occupa la circolare n. 137 del 26 novembre, pubblicata quando mancavano soltanto 4 giorni alla scadenza del 30 novembre.
Sono destinatari dei sussidi:
• i lavoratori stagionali e i lavoratori in somministrazione dei settori del turismo e degli stabilimenti termali;
• i lavoratori dipendenti stagionali appartenenti a settori diversi da quelli del turismo e degli stabilimenti termali;
• i lavoratori intermittenti;
• i lavoratori autonomi occasionali;
• i lavoratori incaricati alle vendite a domicilio;
• i lavoratori dello spettacolo;
• i lavoratori a tempo determinato dei settori del turismo e degli stabilimenti termali.
L’Istituto informa che i lavoratori, già beneficiari dell’indennità, non devono presentare una nuova domanda, poiché il sussidio sarà riconosciuto in automatico; mentre dovrà farne richiesta chi invece non aveva usufruito delle misure previste dal decreto di agosto n. 104.

Leggi: Inca


NEWS:

martedì 24 novembre 2020
In Ue oltre 700 mila senza dimora: la casa, “diritto umano”

Le linee guida del Parlamento Ue: approvata risoluzione, non legislativa, che chiede di porre fine al fenomeno entro il 2030. Negli ultimi 10 anni l’aumento è del 70%, ma secondo Fondazione Abbé Pierre e Feantsa le misure di emergenza adottate durante la crisi sanitaria hanno portato a una diminuzione drastica
La casa è un “diritto umano fondamentale” e l’“housing first” una misura che aiuta a ridurre il fenomeno dei senza dimora. Lo precisa il Parlamento europeo che ha approvato una serie di linee guida di contrasto, con una risoluzione non legislativa adottata con 647 voti favorevoli, 13 contrari e 32 astensioni. Chiede un’azione più forte da parte della Commissione e dei Paesi Ue per porre fine al fenomeno nell’Ue entro il 2030.
In Europa sono oltre 700 mila le persone che ogni notte si ritrovano senza un riparo, un numero che negli ultimi 10 anni è aumentato del 70%. Tuttavia secondo la stima della Fondazione Abbé Pierre e Feantsa, contenuta nel quinto rapporto sull’esclusione abitativa in Europa (luglio 2020) durante la crisi sanitaria il numero dei senza dimora “è diminuito drasticamente grazie alle misure di emergenza per fornire riparo ai più vulnerabili prese da tutti i paesi europei”.

Leggi: Redattore Sociale, 24/11/2020


martedì 24 novembre 2020
Bilanciare ovunque la tutela della salute e i bisogni relazionali e affettivi

«Strumenti di screening per il coronavirus, come quelli del Veneto e dell’Emilia Romagna, vanno introdotti anche nelle altre Regioni, per realizzare quel delicato bilanciamento tra la tutela della salute e i fondamentali bisogni relazionali e affettivi delle persone più fragili, per le quali le videochiamate, anche a motivo di patologie specifiche di cui sono spesso portatori, non sono una soluzione adeguata»: lo ha dichiarato il Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, a proposito delle strutture residenziali che ospitano persone con disabilità
Come avevamo segnalato già nell’estate scorsa, il Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale aveva avviato una stringente iniziativa di interlocuzione con i Presidenti di tutte le Regioni, per far sì che ogni eventuale situazione di confinamento delle persone con disabilità in strutture residenziali non si protraesse ulteriormente.
Lo stesso Garante aveva anche chiesto che «si sollecitasse un controllo, o laddove necessario una revisione, sulla corretta applicazione delle nuove regole che definiscono le modalità di contatto tra gli ospiti delle strutture delle residenze per persone con disabilità e i loro cari, sollecitando le Autorità Regionali a garantire, nella necessaria sicurezza, sia la possibilità di accesso dall’esterno dei familiari, sia quella di uscita degli ospiti».

Leggi: Superando, 24/11/2020


lunedì 23 novembre 2020
“ABITIAMOLA” – Newsletter ottobre 2020

Periodico di informazione ed approfondimento curato dall’Ufficio Politiche Abitative e dello Sviluppo Urbano, Area delle Politiche per lo Sviluppo, CGIL nazionale.
In questo numero:
L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha designato il 31 ottobre come Giornata mondiale delle città. La Giornata dovrebbe promuovere notevolmente l’interesse della comunità internazionale per l’urbanizzazione globale, spingere in avanti la cooperazione tra i paesi per cogliere le opportunità e affrontare le sfide dell’urbanizzazione e contribuire allo sviluppo urbano sostenibile in tutto il mondo. Il tema 2020 è: valorizzare le nostre comunità e città.
■ I messaggi chiave della Giornata mondiale delle città 2020.
L’Unione Europea sta attraversando da tempo un’emergenza abitativa sistemica, che ha le sue cause nella carenza strutturale di case a prezzi accessibili, case popolari e nella mancanza di investimenti pubblici. Più di cento città, regioni e deputati europei hanno proposto un “Patto europeo per la casa“, considerato uno dei pilastri del piano di ripresa, indicando la sua utilità nell’esecuzione di una nuova stagione di investimenti pubblici per risolvere la crisi abitativa.

Leggi: Cgil, 23/11/2020


lunedì 23 novembre 2020
Per una sanità inclusiva e di prossimità, la riorganizzazione e il potenziamento del territorio

Questa netta scelta sarà al centro di un’importante sessione del Forum Risk Management, tutta orientata a condividere e rilanciare un approccio basato sulla prevenzione, sulla sanità d’iniziativa, sulla personalizzazione della cura fra Ospedale e Territorio e sulla multi-professionalità/multidisciplinarietà del percorso.
L’emergenza COVID ha reso non più rinviabile un robusto rinnovamento dell’offerta di assistenza in ambito territoriale, per accogliere ed accompagnare le persone, specie se affette da malattie croniche, lungo il loro percorso assistenziale, superando il vecchio modello centrato sull’attesa e solo sull’ospedale.
Questa netta scelta sarà al centro di un’importante sessione il 16 dicembre del Forum Risk Management, tutta orientata a condividere e rilanciare un approccio basato sulla prevenzione, sulla sanità d’iniziativa, sulla personalizzazione della cura fra Ospedale e Territorio e sulla multi-professionalità/multidisciplinarietà del percorso.
Verrà sottolineata, infatti, la necessità di integrare le professionalità mediche con quelle non meno rilevanti, per la tutela dei malati, infermieristiche e quelle appartenenti all’ambito sociale, ……..

Leggi: Quotidiano Sanità, 23/11/2020


lunedì 23 novembre 2020
DDL BILANCIO. Importante e positivo il rifinanziamento del Fondo di Sostegno alle abitazioni, ma non ancora sufficiente.

Chiediamo che dalla Legge di Bilancio sia garantito e incentivato l’affitto a canoni sopportabili con procedure che favoriscano la rinegoziazione per impedire gli sfratti per morosità incolpevole
Dichiarazione di Stefano Chiappelli, segretario generale SUNIA
“Il disegno di Legge sul Bilancio dello Stato 2021 presentato dal Governo al Parlamento contiene una importante e positiva scelta riguardo al Fondo di sostegno alle abitazioni in affitto prevedendo uno stanziamento di complessivi 210 milioni per il 2021 e 230 milioni per il 2022, come da tempo da noi rivendicato.
Sarà necessario attuare l’impegno del Ministero delle infrastrutture, delle Regioni e dei Comuni per una gestione di questi fondi con nuovi ed incisivi criteri, da adottare entro la fine dell’anno come previsto dall’ultimo decreto di ripartizione risorse 2020, capaci di incidere sulla situazione drammatica determinata dall’emergenza Covid-19.
Il comparto dell’affitto abitativo vive una crisi enorme che coinvolge migliaia famiglie che, alle difficoltà precedenti, vedono sommarsi cadute di reddito, disoccupazione, incertezze e l’incubo dello sfratto per morosità incolpevole.

Leggi: Sunia, 23/11/2020


giovedì 19 novembre 2020
RSA. Ecco le proposte delle strutture religiose per trasformarle in centri multiservizi capaci di assicurare interventi a domicilio

Servizi “aperti”, capaci di assicurare interventi al domicilio delle persone anziane fragili, insieme a risposte residenziali protette, in collegamento con le altre realtà assistenziali, assicurando la presenza di un adeguato numero di personale medico ed infermieristico altamente specializzato nell’assistenza dell’anziano pluripatologico e spesso non autosufficiente. Questa la proposta presentata alla Commissione per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana. IL DOCUMENTO
Trasformare le Rsa in centri multiservizi territoriali, in servizi “aperti”, capaci di assicurare interventi al domicilio delle persone anziane fragili, insieme a risposte residenziali protette, in collegamento con le altre realtà assistenziali, assicurando la presenza di un adeguato numero di personale medico ed infermieristico altamente specializzato nell’assistenza dell’anziano pluripatologico e spesso non autosufficiente.
E’ la proposta presentata da Padre Virginio Bebber, alla Commissione per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana istituita di recente dal Ministro della Salute Speranza, presieduta da Mons. Vincenzo Paglia, Gran cancelliere del Pontificio Istituto Teologico per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia.

Leggi: Quotidiano Sanità, 19/11/2020


giovedì 19 novembre 2020
Curare a casa: 10 proposte per una nuova assistenza a domicilio

Una rete di associazioni e realtà del welfare lombardo ha elaborato un documento, in cui sono indicati i primi passi da compiere per un ripensamento complessivo dell’assistenza domiciliare: dai Lea al caregiver, dagli assistenti familiari all’accesso alle cure, passando per una “nuova missione dei servizi” e una “messa a terra consapevole”
Il futuro delle cure è a casa: lo sta dimostrando l’emergenza sanitaria in corso, con il collasso e l’intasamento dei reparti ospedalieri e la carenza, ogni giorno più evidente, dei servizi territoriali. Proprio da questa considerazione nascono le “Dieci proposte” per una nuova assistenza a domicilio in Lombardia: un documento corale, che sarà presentato domani ore 10, online), frutto della sinergia tra diverse realtà del welfare lombardo: Forum Terzo Settore, Spi Cgil, Fnp Cisl, Acli Aps, Legacoop , Confcooperative , Federsolidarietà, Auser, Anteas, Ordine degli assistenti sociali, Cisl Medici, Uneba, Csv.

Leggi: Redattore Sociale, 19/11/2020


mercoledì 18 novembre 2020
Manovra: Sindacati pensionati, inserire misure a favore dei pensionati e degli anziani

Spi Cgil, Fnp Cisl, Uilp Uil ribadiscono la richiesta a Governo e Parlamento di inserire nella manovra di bilancio e nei prossimi provvedimenti legislativi anche misure a favore dei pensionati e degli anziani.
“Siamo consapevoli della gravità del momento e della necessità di un Patto per il Paese che unisca lavoratori e pensionati, giovani e anziani – affermano i Segretari generali di Spi, Fnp, Uilp, Ivan Pedretti, Piero Ragazzini, Carmelo Barbagallo – e siamo convinti che interventi a favore dei pensionati siano necessari e urgenti: per ragioni di equità sociale; perché deve essere riconosciuto il fondamentale ruolo economico e sociale svolto dalle persone anziane; perché restituire potere d’acquisto a lavoratori e pensionati è indispensabile per far ripartire il Paese alla fine dell’emergenza sanitaria; perché le persone più fragili, sole, non autosufficienti non sono scarti e devono essere tutelate e curate”.
Spi, Fnp, Uilp chiedono una legge quadro nazionale per la non autosufficienza, che assicuri servizi e sostegni uniformi e adeguati in tutto il Paese. Ritengono poi necessaria una profonda riforma delle Strutture residenziali socio sanitarie per anziani: strutture più piccole e integrate nel territorio; maggiori controlli; forme di residenzialità alternativa; potenziamento dell’assistenza domiciliare integrata per consentire alle persone di restare nelle proprie case. Una riforma da inserire in un più vasto progetto di rilancio del Servizio sanitario nazionale.

Leggi: Spi-Cgil, 18/11/2020


mercoledì 18 novembre 2020
Manovra, fondo per caregiver: 75 milioni nel triennio

È istituito presso il ministero del lavoro un Fondo destinato alla copertura finanziaria di interventi legislativi finalizzati al riconoscimento del valore sociale ed economico dell’attività di cura non professionale del caregiver familiare, con una dotazione di 25 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023″. Lo prevede la bozza bollinata della legge di bilancio.

Leggi: Redattore Sociale, 18/11/2020


mercoledì 18 novembre 2020
Fondo non autosufficienza, “ma quale aumento?”. Lettera a Conte

Il Comitato 16 Novembre rivolge un appello al premier: “Nella bozza di Bilancio non vediamo incrementi significativi del fondo, fermo a 570 milioni di euro. Si porti ad almeno 1 miliardo, con le risorse del Recovery Fund. Oggi si parla di cure domiciliari per il Covid: noi siamo abituali fruitori, ma senza sostegno. Servono mille euro al mese per l’assistenza”
Si potrebbe, si dovrebbe, eppure non si fa: aumentare il fondo non autosufficienza è una necessità riconosciuta da molti, rivendicata da anni, promessa tante volte, che oggi si potrebbe finalmente realizzare, grazie alle risorse del Recovery Fund. Eppure, “nella bozza di Bilancio non vediamo incrementi significativi del fondo, fermo a 570 milioni di euro. Non ci siamo!”. La denuncia arriva direttamente al premier Conte dal Comitato 16 Novembre, tramite la presidente Mariangela Lamanna: “E’ necessario aumentare quel fondo ad almeno un miliardo – ricorda -, cifra ancora ben lontana da quello che servirebbe, e le risorse potrebbero essere attinte dal Recovery Fund, in maniera tale da favorire l’assistenza indiretta”, suggerisce il Comitato, introducendo così un …….

Leggi: Redattore Sociale, 18/11/2020


mercoledì 18 novembre 2020
Casa, De Micheli: 650mila persone hanno bisogno di un alloggio stabile

“Nella legge di Bilancio 850 mln per l’edilizia residenziale pubblica”. Lo dice la ministra per le Infrastrutture e i Trasporti, partecipando al panel “Territori sostenibili per il rilancio del Paese” nell’ambito dell’assemblea Anci
In Italia ci sono “650mila persone che hanno necessità di trovare un alloggio stabile”, e per questo “nella legge di Bilancio abbiamo inserito 850 milioni da fondi non spesi in un decennio per l’edilizia residenziale pubblica nelle città sopra i 60mila abitanti con maggiore stress abitativo”. Paola De Micheli, ministra per le Infrastrutture e i Trasporti, lo dice partecipando al panel ‘Territori sostenibili per il rilancio del Paese’ nell’ambito della XXVII Assemblea Anci ‘L’Italia al passo dei sindaci’, evento online.
“Poi c’è il piano di rinascita urbana”, prosegue De Micheli, e “l’Anci è il luogo ideale per promuovere questa misura” che ruota “attorno al recupero di immobili già esistenti per l’edilizia residenziale pubblica”. Il governo, quindi, finanziando “con le Regioni, e anche il cofinanziamento dei privati, chiede alle città di trovare progetti che riqualifichino interi quartieri e pezzi di città”, ..

Leggi: Redattore Sociale, 18/11/2020


mercoledì 18 novembre 2020
Coronavirus e Rsa: diritti, tutele e consigli Online il Vademecum di Cittadinanzattiva

Orientare i cittadini che hanno familiari ricoverati nelle RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali) in questo difficile periodo di emergenza sanitaria. È questo l’obiettivo del Vademecum “Coronavirus e RSA: diritti, tutele e consigli”, realizzato da Cittadinanzattiva con il contributo non condizionato di Medtronic Foundation, e disponibile sul sito web dell’organizzazione https://www.cittadinanzattiva.it/approfondimenti/salute/13698-le-residenze-sanitarie-assistenziali-rsa-una-guida-in-tempi-di-emergenza.html
Questi alcuni consigli ed informazioni per i cittadini, contenuti nel Vademecum: è proibito l’ingresso all’interno delle RSA ai parenti e ai visitatori, salvo nei casi strettamente indicati dalla direzione sanitaria; nei casi previsti, l’ingresso deve avvenire rispettando tutti i protocolli di sicurezza della struttura; si raccomanda fortemente, prima di recarsi presso la struttura sanitaria, di contattare la struttura in modo da avere contezza delle reali possibilità di ingresso, oltre che informarsi sulla zona di appartenenza della regione nella quale è sita la struttura; è consigliato verificare se la struttura ha redatto un protocollo di sicurezza COVID per avere garanzie ……..

Leggi: Auser, 18/11/2020


martedì 17 novembre 2020
Tutela anziani e Covid-19. Controlli dei Nas in 232 strutture, irregolarità nel 16%. Sospesa l’attività assistenziale in 4 Rsa

Nel 40% delle strutture irregolari i carabinieri hanno riscontrato violazioni in materia di misure di prevenzione alla diffusione del virus, riconducibili all’assenza di piani preventivi anti-Covid. Sospesa l’attività assistenziale in 4 strutture. Contestate complessivamente, 59 violazioni, di cui 9 penali e 43 amministrative; 11 le persone deferite all’autorità giudiziaria e 42 quelle segnalate
Con il progressivo aumento della diffusione epidemica da Covid-19, è stato rafforzato, su richiesta del Ministro della Salute, Roberto Speranza, il dispositivo dei Carabinieri dei Nas dedicato al controllo dei servizi devoluti all’ospitalità e alla cura delle persone anziane che si trovano in condizione di particolare vulnerabilità fisica, in ragione dell’età e della sussistenza di pregresse patologie.
Nell’ultima settimana, d’intesa con il Ministero della Salute è stata realizzata un’intensa campagna di verifiche che ha portato all’esecuzione di 232 ispezioni presso strutture sanitarie e socio-assistenziali, quali Residenze Sanitarie Assistite e di lungodegenza, case di riposo, comunità alloggio, ecc., con la finalità di accertare la regolare attuazione delle misure di contenimento e prevenzione alla diffusione epidemica e, nel contempo, individuare eventuali situazioni di insufficiente erogazione di servizi assistenziali e di mancato possesso dei titoli abilitativi professionali da parte degli operatori, propedeutici a episodi di omessa custodia e maltrattamento.

Leggi: Quotidiano Sanità, 17/11/2020


DALLE REGIONI:

giovedì 19 novembre 2020
Toscana: diritto alla casa e aiuti ai più fragili, le priorità dell’assessora Spinelli

Intervista alla nuova assessora alle politiche sociali della Regione Toscana. Sulle Rsa: “Ci siamo mossi per avere una più rapida individuazione degli ospiti positivi e per implementare un sistema di tracciamento sociosanitario integrato, tramite App, per una migliore comunicazione e monitoraggio dei dati”
“Ci siamo mossi per avere una più rapida individuazione degli ospiti positivi e per implementare un sistema di tracciamento sociosanitario integrato, tramite App, per una migliore comunicazione e monitoraggio dei dati. E soprattutto intendiamo attuare una completa separazione degli anziani positivi dai negativi, così da ridurre la possibilità di estensione dell’infezione in un ambito che per sua natura ha caratteristiche volte a favorire la socialità, piuttosto che il trattamento e l’isolamento sanitari”.
E’ questo il piano della neo-assessora al Sociale della Regione Toscana, Serena Spinelli, per prevenire e ridurre i contagi nelle Rsa, uno dei punti maggiormente critici che la pandemia ci sta mettendo di fronte.

Leggi: Redattore Sociale, 19/11/2020


mercoledì 18 novembre 2020
Assistenza domiciliare Covid. Cgil, Cisl e Uil contro ricorso al privato in Lombardia: “Prezzi stellari. Regione garantisca le cure a tutti”

I sindacati riferiscono di prezzi che vanno da 90 euro per il tampone a casa e 450 euro per un pacchetto di prestazioni sanitarie a domicilio. Prestazioni a cui si fa ricorso perché “la sanità lombarda anche in questa seconda ondata epidemica si è mostrata impreparata e non ha organizzato i servizi di sanità territoriale di cui c’è estremo bisogno”. Ma la salute, evidenzia Cgil, Cigl e Uil, “è un diritto che la Sanità Pubblica deve garantire a tutti”. Chiesto l’impegno della Regione a potenziare i servizi.
“Dalla sanità privata è partita l’iniziativa per un servizio di assistenza sanitaria e diagnostica domiciliare per pazienti Covid-19 in isolamento domiciliare obbligatorio (90 € per il tampone a casa e 450 € per un pacchetto di prestazioni sanitarie a domicilio), ma l’uno e l’altra sono proprio quello che la sanità pubblica deve garantire a tutti coloro che ne hanno bisogno”. A denunciarlo, in una nota congiunta, sono Cgil, Cisl e Uil Lombardia.
Per i sindacati “è un dovere pubblico, e tanto più in questa fase un’assoluta necessità, garantire servizi domiciliari e continuità assistenziale, per ridurre la pressione sugli ospedali che rischiano nei prossimi giorni la saturazione dei posti letto, ma la sanità lombarda anche in questa seconda ondata epidemica si è mostrata impreparata e non ha organizzato i servizi di sanità territoriale di cui c’è estremo bisogno”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 18/11/2020


mercoledì 18 novembre 2020
Piano sociale Roma, Raggi: superata la logica dell’assistenzialismo

La sindaca su Facebook: “Dopo 16 anni ridefiniti i contenuti e riorganizzati i servizi essenziali. Strumenti di sostegno assicurati a tutti i soggetti in condizioni di fragilità”
“Ieri è stata una giornata importante. Dopo sedici anni abbiamo approvato il Piano sociale cittadino, un documento che ridefinisce contenuti, qualità e quantità dei servizi sociali, rimettendo al centro la persona. Un traguardo importante che abbiamo raggiunto in un momento delicato di grande bisogno. Vogliamo restituire alle persone che vivono a Roma la certezza di un sistema di protezione che possa sostenerli e affiancarli”. Lo scrive su Facebook il sindaco di Roma, Virginia Raggi.
“Abbiamo riorganizzato i servizi sociali essenziali, inserendoli in una rete che spazia dal cohousing ai centri anti-violenza. Superiamo la logica dell’assistenzialismo per promuovere l’autonomia della persona, con i suoi bisogni ma anche con le sue potenzialità e capacità di contribuire alla …………

Leggi: Redattore Sociale, 18/11/2020


mercoledì 18 novembre 2020
Toscana, arrivano le Rsa Covid free

Alcune Residenze sanitarie assistite per anziani saranno riconvertite in Rsa total Covid. L’assessora Spinelli: “Garantire il massimo di separazione tra ospiti positivi e negativi così da ridurre i contagi il più possibile”
Alcune Residenze sanitarie assistite per anziani saranno riconvertite in Rsa total Covid. E’ quanto dispone l’ultima Ordinanza (la numero 112), firmata oggi dal presidente della Toscana, Eugenio Giani. Un’operazione, questa, che sarà messa in pista a breve e che rimarrà in vigore per l’intera durata dell’emergenza sanitaria. Le strutture a essere convertite in Rsa Covid saranno principalmente quelle con una maggiore percentuale di positivi: alle Asl il compito di predisporre l’elenco delle strutture con i requisiti richiesti per essere riorganizzate, in tempi rapidi, in total Covid e sempre in stretta collaborazione con le Società della Salute e le Zone distretto territoriali. “Seguiamo con la massima attenzione ciò che accade nelle Rsa in questo periodo così difficile e agiamo di conseguenza, mettendo in atto le migliori soluzioni organizzative possibili, in modo condiviso e celere, finché durerà lo stato di emergenza determinato dal Covid – dichiara il ……..

Leggi: Redattore Sociale, 18/11/2020


IN AGENDA:

Forum della Non Autosufficienza e dell’autonomia possibile

Alla luce dell’attuale contesto, comunichiamo che il Forum NA si evolve e si rinnova con un’edizione che si svolgerà completamente in modalità digitale dal 25 al 27 novembre e dall’1 al 4 dicembre 2020.
L’edizione digitale ha l’obiettivo di far vivere la stessa grande qualità dei contenuti dell’evento in presenza, grazie ad un nuovo format che prevede un ciclo di 18 workshop online distribuiti in 7 giorni. Gli appuntamenti formativi si svolgeranno in fasce orarie non sovrapposte per cui potrai assistere a tutti i 18 incontri, contro i 6 che avresti potuto frequentare se l’evento fosse stato nella classica modalità. Il tutto comodamente dalla tua postazione di lavoro. Inoltre, i workshop saranno integralmente registrati e resi disponibili on demand per un anno.

Leggi: Forum Non Autosufficienza


Giovedì 26 novembre 9.30 – 13.00 – La nuova vita delle aree interne

AttivAree, il Programma intersettoriale di Fondazione Cariplo mirato a riattivare le aree montane dell’Oltrepò Pavese e delle Valli Trompia e Sabbia, partito nel 2016, sta per concludersi!
Per questo è stato organizzato il convegno La nuova vita delle aree interne in programma per giovedì 26 novembre dalle ore 9.30 – 13.00. Il Convegno – in diretta streaming – sarà l’occasione per ragionare sul ripensamento della relazione tra aree interne e centri urbani, sulle disuguaglianze territoriali in termini di accesso ai servizi e di partecipazione civica e sul ruolo del Terzo Settore.
In questi anni, i territori hanno aumentato la loro forza attrattiva nei confronti dei residenti, dei potenziali investitori e dei poli urbani di riferimento, facendo leva sulle risorse delle comunità.

Segui: Fondazione Cariplo


Torna HANDImatica, evento online, 26-27-28 novembre 2020

In occasione dei 40 anni di attività e considerato il contesto attuale, Fondazione ASPHI Onlus vuole dedicare la dodicesima edizione di HANDImatica al tema “Tecnologie digitali per la comunità fragile”.
I disagi causati dal lockdown si sono sommati alle preesistenti condizioni di fragilità della società che hanno reso ancora più complicata la gestione della vita scolastica, lavorativa e quotidiana, incidendo nelle relazioni e nelle autonomie. Anche la vita degli anziani, ambito al quale ASPHI ha rivolto da più di dieci anni la propria attenzione, è stata fortemente condizionata dagli effetti della pandemia. In un contesto nel quale le persone con disabilità e fragilità hanno subìto le forti conseguenze del Covid-19, l’utilizzo consapevole delle tecnologie si è dimostrato una potenzialità nei vari percorsi di inclusione e di cura.
Con queste premesse nasce la dodicesima edizione online di HANDImatica 2020, in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, l’Università degli Studi di Bologna e l’Ufficio Scolastico
Leggi nel sito di Asphi

Leggi: Asphi


Martedì 1 dicembre 2020 ore 9.00 – 13,15 – Presentazione Nazionale del Rapporto Oasi 2020

Osservatorio sulle Aziende e sul Sistema sanitario Italiano

Segui: Sda Bocconi


Virtual meeting – 1-2 Dicembre 2020 – Long-Term Care Five

Stati Generali dell’assistenza a lungo termine – Edizione 2020
Il convegno, originariamente fissato per il 7 e 8 luglio (data posticipata causa Covid), è stato riprogrammato per l’1 e 2 dicembre sotto forma di virtual meeting.
Giunge alla quinta edizione l’evento “Long-Term Care, Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine”, che riunisce annualmente decisori e attori della sanità con l’obiettivo di fornire un aggiornamento sullo stato dell’arte della gestione della Long-Term Care sul territorio e presentare best practice e proposte nell’ambito dei modelli di presa in carico dell’anziano fragile con patologie a decorso cronico.
Oggi più che mai – alla luce della pandemia e in considerazione di quanto emerso negli ultimi drammatici mesi- è urgente, prioritario e improcrastinabile avviare ed implementare una riorganizzazione dei modelli di gestione sul territorio.
L’edizione 2020 intende caratterizzarsi come un’occasione di riflessione costruttiva sui percorsi e sugli strumenti – intesi sia come competenze che come tecnologia – della riorganizzazione.

Per informazioni: info@italialongeva.it


Venerdì 4 dicembre 2020 Ore: 10:00 – 54° Rapporto sulla situazione sociale del Paese/2020

Diretta Streaming
Giunto alla 54ª edizione, il Rapporto Censis prosegue l’analisi e l’interpretazione dei più significativi fenomeni socio-economici del Paese, individuando i reali processi di trasformazione della società italiana. Su questi temi si soffermano le «Considerazioni generali» che introducono il Rapporto. Nella seconda parte, «La società italiana al 2020», vengono affrontati i temi di maggiore interesse emersi nel corso dell’anno. Nella terza e quarta parte si presentano le analisi per settori: la formazione, il lavoro, il welfare e la sanità, il territorio e le reti, i soggetti e i processi economici, i media e la comunicazione, la sicurezza e la cittadinanza.

Segui: Censis


IN EVIDENZA:

Le famiglie italiane tra insicurezza economica e capacità di cura

Numerose ricerche hanno rilevato come la pandemia e le misure di contenimento che sono state adottate hanno profondamente cambiato le condizioni di vita delle famiglie italiane. Queste ricerche – alcune realizzate da istituti ufficiali di rilevazione, altre da organizzazioni private o di terzo settore – evidenziano i cambiamenti intervenuti nel reddito delle famiglie, nei consumi, nell’occupazione, la crescita delle disuguaglianze, della povertà educative e alimentari.
Rapporti e indagini di Eurofound, dell’Istat e della Banca d’Italia evidenziano che gran parte delle famiglie italiane ha subito una notevole riduzione del proprio reddito e dell’orario di lavoro. La Banca d’Italia in un suo recente rapporto (2020) rileva che la quota di nuclei che dichiarano di aver subito dall’inizio della pandemia un calo del reddito, è pari al 30 per cento con un miglioramento rispetto al dato della rilevazione di aprile-maggio, mesi nei quali la riduzione del reddito aveva interessato circa la metà delle famiglie. La crisi economica ha colpito maggiormente le famiglie appartenenti ai quinti più bassi della distribuzione del reddito da lavoro. Nel Rapporto annuale e nei successivi rapporti trimestrali, l’Istat (2020) evidenzia che, rispetto al secondo trimestre 2019, il numero di occupati scende di 841 mila unità: calano soprattutto i dipendenti a termine (-677 mila, -21,6%) e continuano a diminuire gli indipendenti (-219 mila, -4,1%). Dal lato dell’offerta di lavoro, nel secondo trimestre del 2020 il numero di persone occupate subisce un ampio calo in termini congiunturali (-470 mila, -2,0%).

Leggi: Welforum


Ripensare la cura come responsabilità di tutti

Bassa natalità e invecchiamento della popolazione cambieranno le economie dei paesi europei nei prossimi anni. Ora che la pandemia ha reso visibile la fragilità dei nostri sistemi di welfare, è il momento di ripensare la cura. Un’analisi dalla Spagna
È dell’estate scorsa lo studio pubblicato dalla rivista The Lancet che annunciava, con tono preoccupato, il panorama demografico ed economico internazionale. Sarebbero 23 i paesi interessati da una riduzione della popolazione e in Europa, per la Spagna in particolare, si prefigura una diminuzione del 50% della popolazione nell’intervallo di tempo compreso tra il 2017 e il 2100. La Spagna dovrebbe quindi passare dai circa 47 milioni del 2020 a 22,91 milioni nel 2100.
Bassa natalità e invecchiamento della popolazione – si legge nello studio – influenzeranno in modo particolare le economie dei paesi interessati. Per la Spagna questi dati anticipano un ostacolo economico che porterà il paese dall’essere tra le tredici economie con il Pil più alto a scendere al 28esimo posto della classifica nel 2100. Il Lancet segnala la fecondità come una sfida globale: “cercare di aumentare il tasso di fecondità creando un ambiente favorevole alle donne per avere figli e proseguire la loro carriera, limitare l’accesso ai servizi di salute riproduttiva, aumentare la partecipazione alla forza lavoro, soprattutto in età avanzata, e promuovere l’immigrazione ”.
In effetti l’anno scorso la Spagna ha registrato il minor numero di nascite di tutta la serie storica iniziata nel 1941 dall’Istituto nazionale di statistica. Le coorti di donne in età fertile sono meno numerose e la fertilità è in caduta libera. L’indicatore di figli per donna è sceso l’anno scorso a 1,23, il valore più basso degli ultimi 19 anni.

Leggi: In Genere


Il Papa ai giovani economisti di Assisi: «Terzo settore e filantropia possono essere palliativi»

Così Papa Francesco: “Sapete che urge una diversa narrazione economica, urge prendere atto responsabilmente del fatto che «l’attuale sistema mondiale è insostenibile da diversi punti di vista» e colpisce nostra sorella terra, tanto gravemente maltrattata e spogliata, e insieme i più poveri e gli esclusi. Non basta neppure puntare sulla ricerca di palliativi nel terzo settore o in modelli filantropici»
l Papa è intervenuto oggi con videomessaggio a conclusione di ‘The Economy of Francesco’, il Forum di Assisi sul futuro del capitalismo voluto da Francesco con la convocazione di oltre 1000 giovani studiosi in campo economico. Ecco alcuni passaggi del messaggio
So che avete accettato immediatamente questa convocazione, perché siete in grado di vedere, analizzare e sperimentare che non possiamo andare avanti in questo modo: lo ha mostrato chiaramente il livello di adesione, di iscrizione e di partecipazione a questo patto, che è andato oltre le capacità. Voi manifestate una sensibilità e una preoccupazione speciali per identificare le questioni cruciali che ci interpellano. L’avete fatto da una prospettiva particolare: l’economia, che è il vostro ambito di ricerca, di studio e di lavoro. Sapete che urge una diversa narrazione economica, urge prendere atto responsabilmente del fatto che «l’attuale sistema mondiale è insostenibile da diversi punti di vista» e colpisce nostra sorella terra, tanto gravemente maltrattata e spogliata, e insieme i più poveri e gli esclusi. Vanno insieme: tu spogli la terra e ci sono tanti poveri esclusi.
Essi sono i primi danneggiati… e anche i primi dimenticati. Attenzione però a non lasciarsi convincere che questo sia solo un ricorrente luogo comune. Voi siete molto più di un “rumore” superficiale e passeggero che si può addormentare e narcotizzare con il tempo. Se non vogliamo che questo succeda, siete chiamati a incidere concretamente nelle vostre città e università, nel lavoro e nel sindacato, nelle imprese e nei movimenti, negli uffici pubblici e privati con intelligenza, impegno e convinzione, per arrivare al nucleo e al cuore dove si elaborano e si decidono i temi e i paradigmi.

Leggi: Vita


Anziani e social, non si finisce mai di imparare

A qualsiasi età si può imparare qualcosa di nuovo. Lo dimostra il gruppo di persone di più di 80 anni che nel 2019 ha seguito un corso sull’uso dei social media. E con le nuove conoscenze hanno affrontato meglio l’isolamento sociale durante il lockdown.
Anziani, pandemia e divario digitale
La pandemia di Covid-19 apre sfide senza precedenti su diversi fronti: sanitario, sociale, economico. Il 9 marzo l’Italia, primo paese in Europa, ha istituito il lockdown nazionale per contenere la diffusione del virus. La chiusura si è protratta fino al 4 maggio.
Gli anziani hanno pagato (e pagano tuttora) il prezzo più alto della pandemia e delle misure di contenimento. Sopra i 70 anni, infatti, aumentano sia il rischio di sviluppare le forme più gravi della malattia che i tassi di mortalità. Allo stesso tempo, il rischio di esclusione sociale in questa fascia di popolazione è molto elevato. La pandemia, infatti, ha costretto a spostarsi sempre di più verso un mondo digitalizzato, sia per mantenere i contatti sociali che per accedere a servizi di pubblica utilità. Tuttavia, è ancora molto marcato il divario inter-generazionale nell’utilizzo dei mezzi di informazione e comunicazione e dei social media. Nel 2019, la percentuale di famiglie con accesso a Internet in Italia era del 74,7 per cento, ma scendeva al 34 per cento se si consideravano le famiglie composte solo da persone di 65 anni e più. La maggior parte di loro, dichiarava di non aver accesso a Internet per mancanza di capacità (Istat).

Leggi: La Voce


“Welfare Italia”, rapporto Unipol-Ambrosetti: il 10% della classe media verso la povertà

Nel rapporto 2020 del think thank, emerge che “le fasce più vulnerabili saranno influenzate anche dalla crisi in seguito al Covid che riguarda il Terzo settore, attore essenziale nel sostegno della popolazione più in difficoltà”
“Anche la classe media sarà particolarmente colpita dalla crisi in atto: senza un intervento da parte dello Stato, la pandemia potrebbe determinare uno spostamento di oltre 1,6 milioni di famiglie dalla classe media (9,9% del totale) alla povertà e generare una perdita di reddito disponibile netto per tale classe di oltre 23,4 miliardi di euro”. È quanto si legge nel rapporto 2020 del think thank “Welfare Italia”, sviluppato dal Gruppo Unipol in collaborazione con The European House-Ambrosetti.
“La pandemia rischia concretamente di esacerbare le disuguaglianze presenti sul territorio nazionale”, prosegue la relazione. “Considerando che il paniere di beni e servizi necessari a ciascuna famiglia per il proprio basilare sostentamento mensile è di circa 1.100 Euro, la metà delle famiglie italiane non sarebbe in grado di autosostenersi per più di 5 mesi in assenza di un’integrazione e dovendo fare leva esclusivamente sui propri asset liquidabili. Una simile considerazione pone serie preoccupazioni relative alla diffusione della povertà assoluta”.

Leggi: Redattore Sociale


Progetti per una società inclusiva

Per rispondere alle grandi trasformazioni, necessarie risposte innovative. Se ne è parlato durante il panel con Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di S.Egidio, la sociologa Chiara Saraceno e Roberto Ghiselli, segretario confederale della Cgil. Ha moderato Costanza Calabrese, giornalista del Tg5
Sono tre gli elementi che connotano le trasformazioni in corso: l’invecchiamento della popolazione (con una speranza di vita a 81 anni per gli uomini, 84 per le donne), la denatalità (1,3 figli di media) e in prospettiva la diminuzione della popolazione. Per Roberto Ghiselli, segretario confederale della Cgil, è necessario ripensare tutta la struttura della società con i suoi nuovi bisogni. Il ripensamento delle politiche sociali deve quindi essere legato alle politiche di sviluppo e dell’occupazione. E’ necessario guardare in avanti, superando contrapposizioni e stereotipi. Per Ghiselli, è necessario vedere l’anziano come risorsa e per far questo è necessario mettere in campo concrete politiche per l’invecchiamento attivo. Sul tema della progettazione del futuro è intervenuta la sociologa Chiara Saraceno: In Italia, ha detto, manca un equilibrio tra generazioni. Le donne sono state punite dalla riforma Dini. Oggi lo squilibrio è molto forte: ci vuole una pensione minima garantita a tutti a prescindere. Non servono riformine

Leggi: Collettiva


SEGNALAZIONI:

In pagamento le pensioni di dicembre!

Prosegue anche a dicembre il pagamento anticipato delle pensioni presso gli sportelli postali rispetto alle normali scadenze e sarà distribuito su più giorni. Lo rende noto l’Inps, in una nota pubblicata sul sito istituzionale.
L’anticipo del pagamento delle pensioni è stato stabilito allo scopo di consentire a tutti i titolari delle prestazioni di recarsi presso gli ufficio postali in piena sicurezza, nel rispetto delle misure di contenimento della diffusione del virus COVID-19.
Il pagamento avverrà secondo il seguente calendario, in base alla lettera iniziale del cognome dei titolari delle prestazioni:

Leggi: Inca


NEWS:

martedì 17 novembre 2020
La rivalutazione delle pensioni è salva

Alla fine il governo ha dovuto fare marcia indietro. La rivalutazione delle pensioni è salva e non ci sarà la proroga del blocco fino al 2023 come inizialmente previsto dal testo della prossima legge di bilancio.
Che significa?
Significa che dal 1° gennaio 2022 entrerà in vigore un nuovo meccanismo di rivalutazione che permetterà un maggiore recupero di potere d’acquisto delle pensioni.
Gli scaglioni saranno tre: il prima, al 100%, fino alla quota di quattro volte il trattamento minimo; il secondo, al 90%, per la quota da quattro a cinque volte il trattamento minimo; il terzo, al 75%, per la quota sopra cinque volte il trattamento minimo.
Attualmente il sistema prevede invece una rivalutazione al 100% solo per le pensioni fino a tre volte il trattamento minimo, al 97% per quelle tra tre e quattro volte, al 77% per quelle tra quattro e cinque, al 52% per quelle tra cinque e sei e a decrescere ulteriormente per gli importi più elevati.

Leggi: Spi-Cgil, 17/11/2020


martedì 17 novembre 2020
Legge di bilancio, le misure del governo

Approvato il testo che va ora all’esame del Parlamento. Cig e decontribuzione per assumere donne e giovani, conferma dei bonus famiglia in attesa del via all’assegno unico. Previsti anche fondi per asili nido, servizio civile, sport di base, Reddito di cittadinanza
Nel tardo pomeriggio di ieri il Consiglio dei ministri ha approvato nuovamente (dopo il via libera con la formula “salvo intese” dello scorso 18 ottobre) la legge di bilancio: 38 miliardi che nelle intenzioni del governo sono destinati a sostenere famiglie e imprese colpite dalla crisi innescata dalla pandemia. Nei prossimi giorni il governo si riunirà ancora per varare la relazione che chiede un ulteriore scostamento di bilancio di circa 20 miliardi. Questo extra deficit, che inciderà sui conti del 2021, dovrà poi essere votato dalle Camere, probabilmente la settimana prossima. Nel corso dell’ultima capigruppo l’esecutivo giallorosso aveva indicato come data probabile il 25 novembre.

Leggi: Redattore Sociale, 17/11/2020


martedì 17 novembre 2020
Covid/ Il Tar Lazio dà ragione allo Smi: le cure a casa spettano solo alla Usca e non al Mmg

L’assistenza a domicilio dei pazienti Covid non spetta al medico di medicina generale ma alle Unità speciali di continuità assitenziali (Usca). Questa è l’opinione del Tar del Lazio, sezione terza quater, contenuta nella sentenza del 1191/2020.
Il Tar ha accolto il ricorso del sindacato Sindacato dei Medici Italiani (Smi) avverso una serie di provvedimenti della Regione Lazio che allargavano al Mmg questo ruolo (Ordinanza del Presidente della Regione Lazio n. Z00009 del 17.3.2020; provvedimento della Regione Lazio – Direzione Regionale Salute e Integrazione Sociosanitaria prot. «Int. 0314552.10-04-2020; Determinazione della Direzione Regionale Salute e Integrazione Sociosanitaria – Area Risorse Umane, a firma del Direttore regionale, prot. G04569 del 20.4.2020 e prot. G04586 del 20.4.2020 nonche della la Nota della Regione Lazio, Direzione Regionale Salute e Integrazione Sociosanitaria – Direzione Regionale per l’Inclusione Sociale prot. 301502 del 9.4.2020)

Leggi: Sanità 24, Il Sole 24 Ore, 17/11/2020


martedì 17 novembre 2020
Al via fondo rinascita urbana

Con la pubblicazione del decreto attuativo a firma Mit, Mise, Mibact, avvio concreto del programma. Genovesi: buona notizia, ora enti locali e organizzazioni sociali siano protagonisti.
“L’avvio concreto del programma Rinascita Urbana con i suoi 854 milioni di euro a disposizione è una buona notizia, perché intende incidere sulla qualità dell’abitare, sul recupero fisico e sociale degli spazi urbani, premiando rigenerazioni, alti standard ambientali e tecnologici, valorizzazione degli immobili di edilizia residenziale pubblica. Un impegno che il Governo prese con il sindacato proprio ad un convegno promosso dalla Fillea Cgil e che oggi è ancora più urgente e attuale realizzare, per avere una città socialmente più giusta e anche più bella”. Così commenta Alessandro Genovesi, Segretario generale Fillea Cgil, la pubblicazione del decreto attuativo a firma del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, Ministero dell’Economia e Ministero dei Beni culturali.
“Ora, vista anche la positiva scelta di un meccanismo in due tempi (progetto preliminare e progetto definitivo), invece di tirare fuori dai cassetti vecchie idee, gli enti locali, le forze sociali, le associazioni degli inquilini e di quartiere siano protagonisti nella realizzazione dei progetti, partendo dai bisogni, dal coinvolgimento dei diretti interessati. Solo così i progetti presentati, …….

Leggi: Fillea Cgil, 17/11/2020


martedì 17 novembre 2020
Programma innovativo per la qualità dell’abitare, nell’attuazione dare priorità al rilancio dell’edilizia pubblica

Dichiarazione di Stefano Chiappelli, segretario generale del SUNIA
“Il Decreto del Ministero delle Infrastrutture sul programma innovativo per la qualità dell’abitare, appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale, passerà ora alla fase attuativa. Da parte nostra rimangono le forti perplessità sulla esiguità dei finanziamenti spalmati sino al 2033, sulle lungaggini istruttorie e sulla mancanza di una scelta netta e definita di priorità che si deve riconoscere all’edilizia residenziale pubblica e al suo forte rilancio come abbiamo più volte rivendicato dal Governo nelle audizioni e nei documenti da noi presentati con proposte concrete mirate a queste finalità.
Non dimentichiamo che il Decreto è stato concepito prima della crisi prodotta dalla pandemia Covid-19 ed è di tutta evidenza che sono necessari provvedimenti di rifinanziamento, anche con le risorse del Recovery fund, oltre che l’unificazione delle risorse già previste in altri provvedimenti, affinché si possa dare un marcato indirizzo di programmazione strutturale ed efficace all’attuale Decreto che, così com’è, appare condivisibile nei propositi ma vago e incerto nelle reali prospettive di significativo intervento sulla riqualificazione urbana e sulla crisi e il disagio abitativo delle famiglie.

Leggi: Sunia, 17/11/2020


lunedì 16 novembre 2020
L’housing sociale per il rilancio italiano

Nella mattinata del 17 novembre, al convegno di apertura di Urbanpromo, saranno presentati il Comitato Nazionale per l’housing sociale (vedi news) e la sintesi della sezione dedicata all’housing sociale del rapporto Rilanciare le infrastrutture sociali in Italia, coordinato da Edoardo Reviglio e promosso dalla Fondazione Astrid e dalla Fondazione Collegio Carlo Alberto della Compagnia di San Paolo.
Le due iniziative si caratterizzano per la volontà di costruire una visione di sistema, mosse dall’esigenza di strutturare una strategia comune, efficace e a lungo termine, capace di rilanciare il tema della casa e di segnare un cambio di passo nell’ambito della partnership pubblico-privato.
È da anni che Italia non vengono intrapresi importanti piani per la locazione sociale e a canoni calmierati, il comitato e il rapporto rilanciano la necessità di piani complessi e pluriennali; articolati per dare un disegno complessivo e organico alle diverse offerte presenti sul territorio sia pubbliche che private.

Leggi: Vita, 16/11/2020


lunedì 16 novembre 2020
Pensioni e Rsa, “serve riprogettazione sociale complessiva”

I due temi sono stati al centro di un dibattito nell’ambito dell’evento “Futura: lavoro, ambiente, innovazione” a cura della Cgil con la sociologa Chiara Saraceno, Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di S.Egidio e Roberto Ghiselli, segretario confederale della Cgil
Sono tre gli elementi che connotano le trasformazioni in corso: l’invecchiamento della popolazione (con una speranza di vita a 81 anni per gli uomini, 84 per le donne), la denatalità (1,3 figli di media) e in prospettiva la diminuzione della popolazione. Per Roberto Ghiselli, segretario confederale della Cgil, è necessario ripensare tutta la struttura della società con i suoi nuovi bisogni. Il ripensamento delle politiche sociali deve quindi essere legato alle politiche di sviluppo e dell’occupazione. E’ necessario guardare in avanti, superando contrapposizioni e stereotipi. Per Ghiselli, è necessario vedere l’anziano come risorsa e per far questo è necessario mettere in campo concrete politiche per l’invecchiamento attivo. Sul tema della progettazione del futuro è intervenuta la sociologa Chiara Saraceno: in Italia, ha detto, manca un equilibrio tra generazioni. Le donne sono state punite dalla riforma Dini. Oggi lo squilibrio è molto forte: ci vuole una pensione minima garantita a tutti a prescindere. Non servono riformine. “Bisogna iniziare a pensare seriamente – ha dichiarato Saraceno – a chi andrà in pensione tra venti e trent’anni e a quali condizioni potrà andarci”.

Leggi: Redattore Sociale, 16/11/2020


lunedì 16 novembre 2020
Housing sociale, nasce comitato nazionale per rilanciare il tema casa

Un comitato per rilanciare il tema casa a livello nazionale e proporre progetti che siano in grado di attrarre nuovi investitori, mettendo in comunicazione partner pubblici e privati. È questo lo scopo che si prefigge il Comitato Nazionale per l’housing sociale, costituitosi nelle scorse settimane grazie all’impegno dei soggetti più rappresentativi del settore: Federcasa, Legacoop Abitanti, Confcooperative Habitat, Fondazione Housing sociale, Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione Sviluppo e Crescita CRT, che sarà presentato il 17 novembre al convegno online di Urbanpromo. Un soggetto indipendente, che vuole dare risposte concrete alla domanda di edilizia sociale del Paese, mettendo insieme i principali attori che operano in questo campo.

Leggi: Redattore Sociale, 16/11/2020


sabato 14 novembre 2020
L’importante è la salute

La pandemia come occasione obbligata per ripensare il sistema sanitario. Confronto appassionato tra Silvio Garattini, medico e ricercatore, Nerina Dirindin, economista Università di Torino, Maurizio Casasco, Confapi, e Rossana Dettori, segretaria confederale Cgil, A sullecitarie il Confronto Federico Fubini del Corriere della Sera
La pandemia ha posto il Paese e l’Europa di fronte alla necessità di un doppio salto culturale. Il primo lo indica il professor Silvio Garattini, medico e ricercatore, che ha affermato: “Per garantire il diritto alla salute occorre spostare il fuoco “dall’occuparci delle malattie all’occuparci innanzitutto della prevenzione”. Il secondo l’ha suggerito la professoressa Nerina Dirindin, economista insegna all’Università di Torino: “L’aver abbracciato il pensiero neo liberista ha fatto sì che anche la salute sia diventato un ‘bene’ da affidare al mercato. La conseguenza politica di questa scelta ideologica è stata l’impoverimento della sanità pubblica. La pandemia ci ha insegnato che la salute non è una merce”. Se n’è parlato durante un dibattito a Futura 2020, l’evento organizzato dalla Cgil al Teatro Brancaccio di Roma.
L’abbandono della prevenzione ha reso totalmente insufficienti i servizi di igiene pubblica non solo dal punto di vista del numero degli operatori ma della cultura dell’indagine epidemiologica, …….

Leggi: Collettiva, 14/11/2020


sabato 14 novembre 2020
Progetti per una società inclusiva

Per rispondere alle grandi trasformazioni, necessarie risposte innovative. Se ne è parlato durante il panel con Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di S. Egidio, la sociologa Chiara Saraceno e Roberto Ghiselli, segretario confederale della Cgil. Ha moderato Costanza Calabrese, giornalista del Tg5
Sono tre gli elementi che connotano le trasformazioni in corso: l’invecchiamento della popolazione (con una speranza di vita a 81 anni per gli uomini, 84 per le donne), la denatalità (1,3 figli di media) e in prospettiva la diminuzione della popolazione. Per Roberto Ghiselli, segretario confederale della Cgil, è necessario ripensare tutta la struttura della società con i suoi nuovi bisogni. Il ripensamento delle politiche sociali deve quindi essere legato alle politiche di sviluppo e dell’occupazione. E’ necessario guardare in avanti, superando contrapposizioni e stereotipi. Per Ghiselli, è necessario vedere l’anziano come risorsa e per far questo è necessario mettere in campo concrete politiche per l’invecchiamento attivo. Sul tema della progettazione del futuro è intervenuta la sociologa Chiara Saraceno: In Italia, ha detto, manca un equilibrio tra generazioni. Le donne sono state punite dalla riforma Dini. Oggi lo squilibrio è molto forte: ci vuole una pensione minima garantita a tutti a prescindere. Non servono riformine

Leggi: Collettiva, 14/11/2020


venerdì 13 novembre 2020
Suberbonus 110%, le proposte per migliorarlo

Può essere il grimaldello per avviare un’opera straordinaria di manutenzione del patrimonio abitativo e, allo stesso tempo favorire un rilancio ambientale economico e sociale del paese. Ma il Superbonus 110 per cento va bene così o è possibile farlo funzionare meglio raggiungendo anche le fasce di popolazione redditualmente deboli, a partire dagli anziani, e realtà complesse, come quelle dei grandi condomini nelle aree urbane?
Alcune risposte sono arrivate dal convegno “Una proposta per il benessere dentro e fuori la casa. Come rilanciare il Bonus 100%” tenuto, in videoconferenza, il 12 novembre. L’evento è stato promosso da Fillea Cgil, Spi Cgil, Nuove Ri-Generazioni, Legambiente, Auser, Abitare& Anziani. Interlocutori Riccardo Fraccaro, sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Chiara Braga, parlamentare Pd e Rossella Muroni, parlamentare Leu, di fatto autori del provvedimento. La discussione, intensa e proficua, è stata coordinata da Mina Cilloni, segretaria nazionale dello Spi e responsabile del dipartimento Benessere e diritti. Nel corso del convegno sono intervenuti Ivan Pedretti, segretario generale Spi Cgil, Enzo Costa, presidente Auser, Marco Di Luccio, presidente Abitare&Anziani, Alessandro Genovesi, segretario generale Fillea Cgil, Edoardo Zanchini, vicepresidente Legambiente e Sindacato.
I rappresentanti delle associazioni hanno messo sul tavolo alcune concrete proposte per migliorare una misura sulla quale si registra un consenso generale, dalle imprese ai sindacati, dalle associazioni ai cittadini. Eccole: prorogare la misura, che ora scade nel 2021, fino a comprendere il 2025; includere nella detrazione del 110 per cento anche l’abbattimento delle barriere architettoniche, sia interne sia esterne agli edifici. Attualmente la detrazione infatti è soltanto del 50 per cento e riguarda solo le persone portatrici di handicap. Andrebbe invece estesa anche agli anziani. Riordinare l’intero sistema delle detrazioni fiscali che ora sono al 50, al 65, al 75, al 90 e al 110 per cento, differenziando gli incentivi sulla base delle prestazioni raggiunte; istituire fondi pubblici per anticipare le spese per chi avrà problemi a trovare istituti finanziari privati o imprese disposte a praticare lo sconto in fattura.

Leggi: Liberetà, 13/11/2020


mercoledì 4 novembre 2020
Effetto Covid sulle pensioni

Il virus non ha colpito solo la salute dei cittadini del nostro continente, ma sta causando ricadute anche sulla previdenza presente e futura
Il Coronavirus non ha colpito solo la salute dei cittadini europei, ma sta causando effetti anche sulle pensioni presenti e future. Un paper pubblicato dall’European Trade Union Institute, curato da David Natali, ci aiuta a fare il punto sulla situazione.
Durante i primi mesi del Covid, la maggior parte dei paesi europei ha varato misure a breve termine, riducendo o rinviando i contributi dovuti alle casse della previdenza. È successo ad esempio in Finlandia e in Spagna. Altri hanno aumentato le prestazioni per gli anziani, mettendo a disposizione risorse aggiuntive per la previdenza sociale. È successo in Germania e in Francia. In Germania, il governo ha deciso un’iniezione di liquidità di 5,3 miliardi di euro nel 2020 e fondi aggiuntivi nel 2021 nel bilancio della previdenza sociale. In Francia, oltre a sospendere le riforme pensionistiche previste, è stato concordato che il Fondo francese di riserva per le pensioni pagherà almeno altri 13 miliardi di euro per contribuire al finanziamento delle pensioni statali.

Leggi: Collettiva, 04/11/2020


DALLE REGIONI:

martedì 17 novembre 2020
Dalle “stazioni di posta” ai centri anti violenza, Roma ha un nuovo piano sociale

Elaborato dall’assessore Veronica Mammì è stato approvata questo pomeriggio e si basa sui Leps, i livelli essenziali delle prestazioni. La sindaca Raggi: “Il piano rimette al centro la persona”
Le ‘stazioni di posta’, luoghi aperti a chi ha bisogno di accoglienza notturna, un pasto, un presidio socio-sanitario e un supporto anche per l’orientamento al lavoro. I centri anti violenza in ogni Municipio, al fine di prevenire e contrastare gli abusi maschili contro le donne, anche di minore età. Ed ancora: le integrazioni finanziarie da parte del Comune di Roma al reddito di cittadinanza nazionale e 40 assunzioni l’anno per rafforzare la squadra degli assistenti sociali comunali. Queste alcune delle novità del nuovo piano sociale comunale approvato questo pomeriggio dall’Assemblea Capitolina dopo quattro sedute dedicate alla sua discussione.
La delibera che contiene il piano, elaborato dall’assessora Veronica Mammì, si basa su un nuovo principio: la creazione di nuovi livelli essenziali delle prestazioni (LEPS) e dei servizi che il Comune di Roma si impegna a garantire sul territorio di competenza integrando gli indirizzi nazionali e regionali. In questo modo, secondo le intenzioni del Campidoglio, si realizza un ……..

Leggi: Redattore Sociale, 17/11/2020


martedì 17 novembre 2020
Legge sui caregiver, depositate oltre 5 mila firme in regione Lombardia

Sono almeno 450 mila i caregiver in Lombardia e il numero è “destinato a crescere”. Un’ampia coalizione di soggetti del terzo settore, sindacati e istituzioni impegnato a sostenere proposta di legge popolare per il riconoscimento
Oltre 5.000 firme di cittadine e cittadini lombardi a supporto della Proposta di legge popolare per il riconoscimento e il sostegno del caregiver familiare. Sono state consegnate oggi, martedì 17 novembre, agli Uffici del Consiglio Regionale della Lombardia dai promotori della campagna #iosonocaregiver. Sono almeno 450 mila i caregiver in Lombardia e il numero, come sottolineano i promotori, è “destinato a crescere ulteriormente nei prossimi anni in un contesto di progressivo invecchiamento della popolazione da una parte e di prevedibile indebolimento e impoverimento delle strutture familiari”
La consegna delle firme conclude un percorso, avviato lo scorso novembre 2019, da un’ampia coalizione di soggetti del terzo settore, del mondo sindacale lombardo e delle istituzioni territoriali: ACLI Lombardia APS, Forum del Terzo Settore Lombardia, ARCI Lombardia, ANCeSCAO Lombardia, SPI CGIL Lombardia, AUSER Lombardia, FNP CISL pensionati Lombardia, ANTEAS Lombardia, UILP Lombardia, ADA Lombardia, UNEBA, ANCI Lombardia.

Leggi: Redattore Sociale, 17/11/2020


martedì 17 novembre 2020
“Un ponte senza età”, in Toscana i nipoti si prendono cura dei nonni

Parte il progetto di Montescudaio: video, biografie e corsi di cucina contro l’isolamento e per favorire l’aggregazione sociale
Si chiama “Un ponte senza età” il progetto finanziato dalla Regione Toscana che vede protagonisti i nipoti e i nonni di Montescudaio. Si propone di contrastare la vulnerabilità della popolazione anziana del territorio della Bassa Val di Cecina. Gli attori principali sono gli alunni delle due classi terze della scuola secondaria inferiore “Griselli” di Montescudaio, che si sono assunti un compito importante: vincere l’isolamento sociale, garantendo una risposta integrata ai bisogni socio-relazionali degli anziani attraverso una cultura della solidarietà e il coordinamento di interventi specifici.
Ma i ragazzi non si sono persi d’animo e, insieme ai loro insegnanti, hanno pensato di realizzare un video in cui i nonni possano esprimersi e raccontare le loro esperienze e di partecipare ad un corso di cucina povera, così da sfruttare, con l’aiuto di un cuoco locale, le abilità delle nonne ai fornelli. Nel frattempo il Covid ci ha messo lo zampino, ma i ragazzi non si sono scoraggiati e hanno pensato di iniziare i contatti con una serie di interviste telefoniche, in attesa di poter “accorciare le distanze” con i nonni.

Leggi: Redattore Sociale, 17/11/2020


martedì 17 novembre 2020
Anziani, Comitato vittime Rsa Emilia-Romagna: è di nuovo un disastro

Il problema è che la gestione delle strutture per anziani in Emilia-Romagna “è un ginepraio”. A sfogare i suoi timori è Francesca Sanfelice, presidente del Comitato regionale vittime Rsa
Il quadro generale “è un disastro”. E le notizie sui maltrattamenti nella casa di riposo di Valsamoggia, in provincia di Bologna, “ci preoccupano molto”. Perché con le limitazioni alle visite nelle strutture per anziani, “è venuto a mancare il controllo da parte dei familiari”. A sfogare così i suoi timori è Francesca Sanfelice, presidente del Comitato regionale vittime Rsa, parlando oggi alla ‘Dire’. “Come familiari siamo sul chi va là- dice Sanfelice- da mesi non possiamo entrare nelle Rsa. Prima avevamo anche una funzione di sostegno agli operatori e di controllo. Oggi invece non è più come prima, la maggior parte delle strutture non ci permette di entrare oppure le visite sono consentite per poco tempo e comunque a distanza”. Anche il personale, sottolinea Sanfelice, “è più sotto pressione. Era carente già prima del Covid, ora è anche peggio della prima ondata, perché al minimo sospetto di contatto con un caso positivo, gli operatori vengono messi in isolamento”.

Leggi: Redattore Sociale, 17/11/2020


lunedì 16 novembre 2020
Emilia-Romagna. CASA: sono 40 mila i nuclei in emergenza abitativa in Emilia-Romagna. Minarelli (SUNIA): “Bisogna aumentare il patrimonio pubblico, il rapporto tra proprietà e affitto deve essere più equilibrato”.

Giove (CGIL ER): “La programmazione dei fondi UE sarà il vero banco di prova, anche in Emilia-Romagna”.
Sono 40 mila i nuclei famigliari in emergenza abitativa in Emilia-Romagna. Il dato, che tiene insieme le domande per il contributo per l’affitto negli ultimi anni e le graduatorie per gli alloggi ERP, è emerso durante la webinar di questa mattina “La casa un diritto per tutti”, promossa e organizzata da CGIL ER e SUNIA ER, alla quale hanno preso parte Valentino Minarelli (segretario generale SUNIA ER), Marzia Dall’Aglio (segreteria SPI CGIL ER), Lanfranco De Franco (ANCI ER), Silvia Antolini (coordinatrice regionale ACER FP ER), Filippo Calandra (segretario generale Fillea CGIL ER), Elly Schlein (vice presidente Regione Emilia-Romagna) e Luigi Giove (segretario generale CGIL ER).
“Bisogna offrire a questi nuclei un percorso di fuoriuscita”, sottolinea Minarelli, “attraverso un incremento del patrimonio pubblico di dimensioni tali da offrire un alloggio calmierato a chi oggi ne è escluso, come avviene in molti paesi europei dove il rapporto tra alloggi in proprietà e in affitto è più equilibrato”.

Leggi: Sunia, 16/11/2020


lunedì 16 novembre 2020
Emilia Romagna. Maltrattamenti in struttura per anziani. Quattro arresti

L’hanno denominata “Inferno” l’indagine dei Nas di Bologna per omissione di soccorso, esercizio abusivo della professione sanitaria e maltrattamenti agli anziani ospiti di una struttura attiva inizialmente in Valsamoggia (BO) e successivamente trasferita arbitrariamente presso un albergo di Zocca (MO). Agli arresti domiciliari il gestore della struttura e 3 collaboratrici. L’indagine partita a gennaio, dopo il ricovero all’Ospedale di Bazzano di uno degli anziani, con lesioni tali da far scattare la segnalazione da parte della direzione ospedaliera.
Stamani, a conclusione dell’indagine denominata “Inferno”, il NAS Carabinieri di Bologna, coadiuvato dai Carabinieri dei Comandi Provinciali di Modena e Reggio Emilia e del 13° Nucleo Elicotteri di Forlì, ha dato esecuzione a 4 ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti del gestore di una struttura ricettiva per anziani e di 3 collaboratrici, ritenuti responsabili di maltrattamento, omissione di soccorso ed esercizio abusivo della professione sanitaria.
L’attività investigativa, riferisce una nota del Nas, “ha consentito di individuare la sistematica e continuata modalità vessatoria, violenta, minacciosa e ingiuriosa con cui gli indagati si rapportavano ai 9 anziani ospiti ultraottantenni della struttura, provvedendo altresì a somministrare terapie in assenza di prescrizione medica e di propria iniziativa”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 16/11/2020


venerdì 13 novembre 2020
Senza dimora e Covid. Ecco perché curare gli invisibili è fondamentale

Intervista al professor Aldo Morrone, direttore scientifico dell’ospedale San Gallicano di Roma e responsabile del progetto sperimentale di tracciamento alla stazione Termini di Roma. “Rimettere al centro delle politiche sanitarie le persone a maggior rischio marginalità”
Alla stazione Termini di Roma sono ripresi in questi giorni i test gratuiti antigenici e molecolari per i senza dimora e gli operatori dei servizi sociali della Capitale. Il progetto, attivo da maggio, è una sperimentazione nata dall’intuizione dell’Istituto San Gallicano (Ircss) e di Binario 95, per mappare quella parte della popolazione che non ha accesso ai servizi sanitari di base. A capo dell’iniziativa, finanziata all’interno del Polo Sociale Roma Termini in spazi concessi da Ferrovie dello Stato, c’è il professore Aldo Morrone, tra i maggiori esperti italiani di malattie della migrazione e della povertà. Direttore scientifico dell’Istituto San Gallicano, da sempre attivo nella ricerca e la cura per le persone in difficoltà. Un impegno che lo ha portato anche in Africa, nella regione del Tigray ora al centro di una guerra civile. Lo abbiamo intervistato in questi giorni, mentre monitorava i test anti Covid alla stazione di Roma.

Leggi: Redattore Sociale, 13/11/2020


venerdì 13 novembre 2020
Palermo. La scarsa attenzione del governo regionale sul tema delle locazioni e dell’emergenza abitativa, rischia di produrre drammi sociali.

I dati ufficiali annualmente diffusi, sugli sfratti delle locazioni abitative nella nostra città, sfiora ogni anno 1600 casi, tale dato, è soggetto ad un aumento significativo anche quest’anno, vista l’emergenza epidemica in corso nonostante gli importanti interventi economici e normativi del governo nazionale.
Rammarica dovere affermare, che la scarsa attenzione al tema da parte del governo regionale, e la quasi totale assenza di provvedimenti a sostegno delle famiglie, delle imprese e dei lavoratori, in disagio socio-economico, sta mettendo a dura prova migliaia di famiglie nella città, ma anche nell’intera regione.
Dopo lunghi mesi, centinaia di famiglie, attendono ancora, il pagamento delle quote spettanti e previsti nel bando integrazione all’affitto per le locazioni in corso nel 2018, altrettanto, si attende la pubblicazione del bando per le morosità incolpevoli, a questi si aggiunge il disagio, causato dai proclami del Presidente della Regione, preannunciando una copertura di sei mensilità di canone di locazione in favore degli assegnatari di case popolari, mai concretizzati.

Leggi: Sunia, 13/11/2020


giovedì 12 novembre 2020
Anziani, De Corato: in Lombardia attenzione alle truffe nel lockdown

Dopo le rapine in farmacia, in Lombardia tornano con il lockdown anche le truffe agli anziani. “Con la scusa della sanificazione dell’appartamento- dice Riccardo De Corato…
Dopo le rapine in farmacia, in Lombardia tornano con il lockdown anche le truffe agli anziani. “Con la scusa della sanificazione dell’appartamento- dice Riccardo De Corato, assessore regionale alla Sicurezza- si è consumata l’ennesima truffa ai danni di una 77enne a Milano, derubata di soldi e gioielli. L’episodio, avvenuto in via Modena, dimostra come balordi senza scrupoli fanno leva sulla paura della gente. Esprimo la mia solidarietà alla signora”.
L’assessore raccomanda agli anziani di non aprire la porta a sconosciuti e di denunciare ogni sospetto di truffa. “L’impegno della Regione- conclude De Corato- è costante: a giugno la Giunta ha stanziato 600.000 euro destinati agli enti locali per realizzare iniziative utili a prevenire e contrastare le truffe agli anziani”.

Leggi: Redattore Sociale, 12/11/2020


giovedì 12 novembre 2020
Covid ed Rsa, Spi Cgil Roma-Lazio: spezzare l’isolamento degli anziani dalle famiglie

“Va spezzato l’isolamento degli anziani dai loro familiari. Nelle Rsa gli ospiti ancora una volta sono isolati dai loro familiari. È questa la condizione che più pesa sugli anziani. Il momento della visita ad un parente o un congiunto è spesso occasione per un sostegno concreto ma anche è fattore molto importante per garantire un equilibrio psicofisico dell’ospite”. E’ quanto dichiara la segretaria Generale Spi Cgil Roma e Lazio, Alessandra Romano.
“Le Rsa del Lazio che a luglio riaprivano- spiega la sindacalista- sulla base di un protocollo regionale oggi sono tornate a chiudersi. Le cause e le responsabilità sono note. Lo Spi Cgil le ha indicate: dalle rilevanti criticità nell’utilizzo degli strumenti di protezione a tutela del personale, all’incompleta e tardiva somministrazione dei tamponi, al mancato approntamento di percorsi separati, ai trattamenti contrattuali anomali. Una somma di inadeguatezze che i controlli dei Nas dei Carabinieri e quelli delle ASL hanno da tempo attestato e che sono da tempo all’attenzione della Regione Lazio.

Leggi: Redattore Sociale, 12/11/2020


IN AGENDA:

A 20 anni dalla Legge 328/2000. Quali sfide per il futuro? – Tavola rotonda dal 19/11 2020 al 20/11 2020

Organizzazione:
Osservatorio Politiche Sociali dell’Università di Salerno
Per partecipare agli incontri è necessario prenotarsi entro il 18 novembre all’indirizzo: rtrapanese@unisa.it

Leggi: Redattore Sociale


Torna HANDImatica, evento online, 26-27-28 novembre 2020

In occasione dei 40 anni di attività e considerato il contesto attuale, Fondazione ASPHI Onlus vuole dedicare la dodicesima edizione di HANDImatica al tema “Tecnologie digitali per la comunità fragile”.
I disagi causati dal lockdown si sono sommati alle preesistenti condizioni di fragilità della società che hanno reso ancora più complicata la gestione della vita scolastica, lavorativa e quotidiana, incidendo nelle relazioni e nelle autonomie. Anche la vita degli anziani, ambito al quale ASPHI ha rivolto da più di dieci anni la propria attenzione, è stata fortemente condizionata dagli effetti della pandemia. In un contesto nel quale le persone con disabilità e fragilità hanno subìto le forti conseguenze del Covid-19, l’utilizzo consapevole delle tecnologie si è dimostrato una potenzialità nei vari percorsi di inclusione e di cura.
Con queste premesse nasce la dodicesima edizione online di HANDImatica 2020, in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, l’Università degli Studi di Bologna e l’Ufficio Scolastico
Leggi nel sito di Asphi

Leggi: Asphi


Virtual meeting – 1-2 Dicembre 2020 – Long-Term Care Five

Stati Generali dell’assistenza a lungo termine – Edizione 2020
Il convegno, originariamente fissato per il 7 e 8 luglio (data posticipata causa Covid), è stato riprogrammato per l’1 e 2 dicembre sotto forma di virtual meeting.
Giunge alla quinta edizione l’evento “Long-Term Care, Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine”, che riunisce annualmente decisori e attori della sanità con l’obiettivo di fornire un aggiornamento sullo stato dell’arte della gestione della Long-Term Care sul territorio e presentare best practice e proposte nell’ambito dei modelli di presa in carico dell’anziano fragile con patologie a decorso cronico.
Oggi più che mai – alla luce della pandemia e in considerazione di quanto emerso negli ultimi drammatici mesi- è urgente, prioritario e improcrastinabile avviare ed implementare una riorganizzazione dei modelli di gestione sul territorio.
L’edizione 2020 intende caratterizzarsi come un’occasione di riflessione costruttiva sui percorsi e sugli strumenti – intesi sia come competenze che come tecnologia – della riorganizzazione.

Per informazioni: info@italialongeva.it


Forum della Non Autosufficienza e dell’autonimia possibile

Alla luce dell’attuale contesto, comunichiamo che il Forum NA si evolve e si rinnova con un’edizione che si svolgerà completamente in modalità digitale dal 25 al 27 novembre e dall’1 al 4 dicembre 2020.
L’edizione digitale ha l’obiettivo di far vivere la stessa grande qualità dei contenuti dell’evento in presenza, grazie ad un nuovo format che prevede un ciclo di 18 workshop online distribuiti in 7 giorni. Gli appuntamenti formativi si svolgeranno in fasce orarie non sovrapposte per cui potrai assistere a tutti i 18 incontri, contro i 6 che avresti potuto frequentare se l’evento fosse stato nella classica modalità. Il tutto comodamente dalla tua postazione di lavoro. Inoltre, i workshop saranno integralmente registrati e resi disponibili on demand per un anno.

Leggi: Forum Non Autosufficienza


IN EVIDENZA:

Valutare gli interventi socio-sanitari per innovare i servizi

In un contesto teso a migliorare l’organizzazione e la qualità dei servizi socio-sanitari la valutazione assume un’importanza strategica. In questo articolo gli autori presentano il “Modello di valutazione degli interventi sanitari territoriali”, che può essere utilizzato da un gruppo di lavoro impegnato a trasformare/migliorare la realtà in cui opera.
Di Roberto Di Monaco (Dipartimento di Culture, Politica e Società, Università degli Studi di Torino), Silvia Pilutti (Prospettive ricerca socio-economica s.a.s., Torino), Paola Obbia (Associazione Infermieri di Famiglia e di Comunità)
Esistono idee diverse sulla valutazione. Quella che proponiamo attraverso il “Modello di valutazione degli interventi sanitari territoriali”, sinteticamente illustrata in questo breve contributo, si muove nella tradizione della ricerca-azione, ovvero è una delle azioni che un gruppo di persone svolge nell’ambito dello sforzo per trasformare/migliorare la realtà in cui opera.
In un contesto organizzativo, come quello di un servizio sociale o sanitario, questo approccio si ispira alla Lean Organization, che attribuisce un ruolo centrale all’innovazione e al miglioramento continuo, misurato e verificato in modo sperimentale, orientato ad aumentare il valore per la persona e/o la comunità destinataria del servizio. In altre parole, la valutazione diventa una delle azioni condotte continuamente e sistematicamente dagli stessi professionisti, nell’ambito dei processi di lavoro.

Leggi: I Luoghi della Cura


SEGNALAZIONI:

Reddito di Emergenza: al via le domande

Dal 10 al 30 novembre, è possibile presentare la nuova domanda di Reddito di Emergenza prevista dal recente decreto legge 28 ottobre 2020, n. 137 (cd. “Decreto ristori”).
Per saperne di più guarda il video

Leggi: Inca


Coronavirus. Monsignor Paglia: «Anziani a casa, non è utopia»

Così il documento della commissione ministeriale definisce un nuovo paradigma dell’assistenza. «Si deve partire da quella domiciliare. Puntiamo a una sanità di quartiere, che sia vicina alle persone»
Monsignor Paglia: «Anziani a casa, non è utopia»
Com’era facilmente prevedibile il dramma anziani sta riesplodendo con conseguenze devastanti e, ancora una volta, le Rsa sono al centro della bufera. Lei è più volte intervenuto per sollecitare il superamento del concetto di Rsa. A che punto siamo?
«Era più che prevedibile quanto sta accadendo. Già nella prima ondata abbiamo assistito al dramma della morte di centinaia di migliaia di anziani nei diversi Paesi del mondo. In quei mesi si è calcolato che – almeno nei paesi occidentali – il 50% dei decessi sia avvenuto nelle nursing home, nelle case di riposo, negli ospedali per lungodegenti, insomma nei luoghi della assistenza residenziale a lungo termine», risponde l’arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia accademia per la vita che, dal mese scorso, presiede anche la Commissione istituita dal ministero della Sanità per la riforma dell’assistenza degli anziani.

Leggi: Avvenire


NEWS:

martedì 10 novembre 2020
Covid, Cittadinanzattiva: i servizi territoriali sono l’emergenza nazionale

Lo ha detto Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva, intervenendo al webinar “La pandemia Covid-19 in Italia”, organizzato da The European House – Ambrosetti nell’ambito del “XV Forum Meridiano Sanità”
“La riorganizzazione dei servizi territoriali era già considerata una priorità politica, ora rappresenta un problema di emergenza nazionale”. Lo ha detto Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva, intervenendo oggi al webinar ‘La pandemia Covid-19 in Italia’, organizzato da The European House – Ambrosetti nell’ambito del ‘XV Forum Meridiano Sanita”. L’evento, in modalità digitale, è in programma fino a domani. “È fondamentale definire ruoli e funzioni a livello territoriale- ha proseguito Gaudioso- a cominciare dalla definizione di chi somministrerà i vaccini”. Secondo il segretario generale di Cittadinanzattiva “non dobbiamo tornare all’epoca pre Covid-19, perché i tagli che sono stati fatti in passato hanno avuto impatti soprattutto sulle fasce più deboli della popolazione”. Ha quindi concluso: “Non possiamo lasciare i cittadini ostaggio di classi dirigenti che non sanno fare il proprio mestiere”.

Leggi: Redattore Sociale, 10/11/2020


lunedì 9 novembre 2020
Funzione Pubblica Cgil a Regioni: “Perché non riconoscere finalmente il ruolo socio sanitario come previsto dalla Legge Lorenzin?”

“Perché non è ancora istituita una figura univoca con formazione univoca, ed utilizzo univoco su tutto il territorio nazionale? La cosiddetta ‘terza s’ non è una risposta, ed inoltre ci chiediamo dove sia prevista contrattualmente. Perdonateci, ma forse vi sfuggono dei ‘dettagli’. Riconoscete una volta per tutte la reale funzione della nostra figura”. Così il Coordinamento Nazionale Oss Fp Cgil
“Abbiamo letto la proposta che la Conferenza delle Regioni ha approvato e che verrà sottoposta al Governo. Con grande sorpresa, ci siamo scoperti ‘provvidenziali’ nella tenuta del sistema in questa fase emergenziale”. Così il Coordinamento Nazionale degli Operatori Socio Sanitari della Fp Cgil a margine del documento delle Regioni che prevede, oltre alla possibilità per gli Oss di praticare il tampone in questa fase emergenziale da Covid-19 (possibilità a cui è seguito il parere contrario della Fnopi), anche la riattivazione del loro percorso di formazione complementare in assistenza sanitaria, già previsto dall’Accordo Stato Regioni del 16 gennaio 2003.

Leggi: Quotidiano Sanità, 09/11/2020


lunedì 9 novembre 2020
Rsa, i parenti degli anziani: “Non isolateli”

Lettera di Felicita, l’associazione di parenti degli ospiti nelle Rsa: “Hanno una duplice fragilità: fisica e psicologica. Vanno curate entrambe. Non sia inibita la frequentazione da parte dei parenti”
“Gli ospiti delle RSA sono soggetti caratterizzati da una duplice fragilità, quella fisica e quella mentale e psicologica. La cura di entrambe tali fragilità è essenziale per il loro benessere e la loro stessa sopravvivenza”. L’associazione Felicita, nata nel giugno scorso per iniziativa dei parenti degli anziani ricoverati al Pio Albergo Trivulzio di Milano e che ben presto ha raccolto l’adesione di famigliari di ospiti di Rsa in diverse parti d’Italia, torna a chiedere con forza che gli anziani ricoverati possano continuare a incontrare i parenti. E in una lettera che sta inviando ai direttori di Rsa invita “anche in questo momento, a non inibire del tutto la frequentazione delle strutture da parte dei parenti e di permettere agli ospiti adeguati momenti di socialità”. La pandemia non finirà presto ed è impensabile che gli anziani rimangano soli per così tanti mesi.

Leggi: Redattore Sociale, 09/11/2020


lunedì 9 novembre 2020
La sofferenza silenziosa. Il welfare che non c’è

In Italia il Welfare continua ad essere identificato con la sanità e la previdenza. L’intervento sociale continua ad essere considerata assistenza riparativa a affidata ai bonus ed agli interventi monetari. I servizi sociali privi di una rappresentazione del loro valore continuano a rimanere i figli di un Dio minore. Eppure la Riforma che prevede il pilastro delle politiche sociali c’è, e l’8 novembre ha compiuto vent’anni. Se quella legge fosse stata applicata, in questa durissima pandemia, tante persone sarebbero meno sole.
Ci sono persone dentro questo dramma della pandemia che non faranno mai rumore, non alzeranno la voce, non faranno manifestazioni. Sono quelli che soffrono di più, sono gli esclusi, sono i sofferenti. L’elenco sarebbe lungo. Le persone senza fissa dimora, chi non ha reddito, i bambini che vivono la povertà dei genitori, le persone anziane non autosufficienti, chi soffre di problemi di salute mentale o le varie forme di dipendenza. Non alzano la voce perché non hanno la forza. Sono gli invisibili intercettati dal volontariato, dalle Caritas, dagli assistenti sociali. Sono quel popolo di umanità sofferente che rischia di sprofondare nell’abisso.

Leggi: Quotidiano Sanità, 09/11/2020


sabato 7 novembre 2020
Dossier Caritas sul diritto all’abitare in Italia e in Europa versione testuale

“Casa, bene comune. Il diritto all’abitare nel contesto europeo” (.pdf) è il titolo del 60° Dossier con Dati e Testimonianze (DDT) di analisi legislativa sul diritto alla casa nel continente europeo, che Caritas Italiana pubblica interamente online in vista dell’anniversario della caduta del muro di Berlino (9 novembre 1989).
Pur nell’ambito di un quadro giuridico di spessore, la casa infatti resta per molti europei una meta difficile da raggiungere. Nell’Unione Europea circa 700 mila persone affrontano ogni notte il problema dell’assenza di casa e il fenomeno è aumentato del 70% in dieci anni. Il 38% delle famiglie povere europee spende più del 40% del reddito per mantenere la propria abitazione e un quarto di esse vive in alloggi sovraffollati.
Come ricorda anche il nostro ultimo Rapporto sulla povertà ed esclusione sociale in Italia, nel nostro Paese oltre 1,8 milioni di famiglie sono in condizioni di povertà assoluta e chi vive in affitto ha una situazione più critica: circa 850 mila famiglie povere in locazione, quasi la metà …..

Leggi: Caritas, 07/11/2020


sabato 7 novembre 2020
Gli anziani, un patrimonio da difendere. L’approfondimento settimanale del Giornale radio sociale

Tra le ipotesi in campo per invertire la curva dei contagi, quella di circoscrivere le limitazioni alla popolazione anziana. Il settore più fragile rispetto al dilagare del virus, come tristemente noto dall’esperienza della prima ondata e che per questo andrebbe maggiormente tutelata: ma non isolata, perché isolamento significa solitudine
Nelle ultime settimane, l’incremento dei contagi da coronavirus e la crescente pressione sul sistema sanitario nazionale hanno monopolizzato l’attenzione in tutto il Paese, agitando lo spettro di un nuovo lockdown. Da un lato i timori per la salute, dall’altro quelli per la tenuta economica del paese, inevitabile conseguenza delle nuove restrizioni adottate per contenere il dilagare dell’epidemia. Tra le ipotesi in campo per invertire la curva dei contagi, si è fatta strada quella di circoscrivere le limitazioni alla popolazione anziana. Il settore più fragile rispetto al dilagare del virus, come tristemente noto dall’esperienza della prima ondata e che per questo andrebbe maggiormente tutelata: ma non isolata, perché isolamento significa solitudine.

Leggi: Redattore Sociale, 07/11/2020


venerdì 6 novembre 2020
Rsa, i privati chiedono un tavolo istituzionale per uscire dal Far West

«La proposta sul Recovery Fund – spiega Roberto Bernabei, presidente di Italia Longeva e componente del Comitato tecnico-scientifico – prevede 1,3 miliardi per le voci Assistenza domiciliare integrata e Rsa. Una cifra non banale che andrà usata non per l’interesse del singolo ma per il bene della comunità»

Leggi: Sanità 24, Il Sole 24 Ore, 06/11/2020


venerdì 6 novembre 2020
Case di riposo, suona l’allarme

Le notizie che arrivano dal Pio Albergo Trivulzio (74 operatori sociosanitari, e 14 pazienti dell’Istituto positivi) ma anche da Aulla in Lunigiana (50 positivi tra operatori e ospiti), dall’’Istituto Povere Figlie della Visitazione di Maria, a Napoli (una cinquantina di positivi), dalla struttura Rosa Libri a Greve in Chianti, in provincia di Firenze, (39 ospiti su 48; quattro i morti), risvegliano gli incubi vissuti nella primavera scorsa.
Brucia ancora sulla pelle viva ciò che è accaduto durante la prima ondata della pandemia, quando a essere colpite furono decine e decine di case di riposo e Rsa. L’Organizzazione mondiale della sanità, nel mezzo della tempesta, stimò che fino al 50 per cento dei deceduti a causa del covid, andassero annoverati tra i residenti delle strutture residenziali per anziani, e non solo in Italia. L’Istituto superiore della sanità è stato più preciso, parlando di un numero di caduti nelle strutture compreso tra 9 e 10mila.
Perché in questo lasso di tempo non si sono costruite procedure condivise da tutte le strutture per anziani, per tenere lontano il virus da una popolazione fragile e a forte rischio?

Leggi: Liberetà, 06/11/2020


venerdì 6 novembre 2020
Cambiare le Rsa? Proposte diverse per un nuovo futuro

Che cosa cambiare nelle residenze per anziani? Come? Welforum.it e Redattore Sociale hanno raccolto e analizzato alcune delle proposte emerse in questi mesi: dalla “sanitarizzazione” alla “cancellazione”. “Immaginare non un unico ma più modelli, articolati in base ai bisogni di cura e all’intensità assistenziale necessaria”
Che cosa cambiare nelle residenze per anziani? Come? Mentre risale la curva dei contagi e dei decessi anche nelle RSA, proviamo a tirare le fila delle diverse idee, proposte, auspici circolati negli ultimi mesi per far fronte alla strage avvenuta nelle residenze, per far sì che non si ripeta. E forse anche per cambiare un modello di cura e di presa in carico della disabilità e non autosufficienza.
Welforum.it e Redattore Sociale hanno dedicato un’attenzione particolare a quello che è successo quest’anno nelle residenze. Qui proponiamo una sintesi di alcune delle proposte emerse. Non è una rassegna esaustiva e le proposte considerate certamente riguardano condizioni diverse di non autosufficienza, che per loro stessa natura esprimono esigenze, bisogni di cura e ……

Leggi: Redattore Sociale, 06/11/2020


venerdì 6 novembre 2020
Anziani, Sant’Egidio: “Vogliamo cambiare il concetto di assistenza”

“Impressionante che il 50% degli anziani sia morto nelle Rsa”: le proposte della Comunità di Sant’Egidio nella conferenza “Mai più soli”. Il presidente Impagliazzo: “Vogliamo essere voce degli anziani, delle famiglie che hanno bisogno di assistere i propri cari”.
“Noi chiediamo che si appronti, nelle Rsa, un sistema valido, a partire da quello delle video-chiamate, che non funziona ovunque. É una fake news che funzioni ovunque e anzi non è stato fatto nulla a livello centrale per sviluppare una soluzione nell’assistenza a distanza per gli anziani. I nostri anziani non stanno morendo solo di Covid, stanno morendo di solitudine”. Lo ha affermato Marco Impagliazzo, presidente della comunità di Sant’Egidio, nel corso della conferenza ‘Mai più soli’.
“Gli anziani sono un valore aggiunto, non mancanza di produttività”
“Occuparsi degli anziani, delle persone fragili, è un valore aggiunto per la società e per il singolo, non una sottrazione di produttività, come invece ho sentito dire la settimana scorsa da un esponente politico”.

Leggi: Redattore Sociale, 06/11/2020


venerdì 6 novembre 2020
Senza dimora. In strada con le unità mobili che curano gli invisibili della pandemia

Viaggio nelle stazioni di Roma con Medu, Intersos e Sanità di Frontiera per raccontare chi vive in strada e gli operatori che li aiutano. “Il virus non è una livella e non è neanche democratico: le persone vulnerabili sono più a rischio”
La lunga veste a fiori a coprire il corpo, l’hijab dello stesso tessuto, le scarpe rosa. Amal*, ha 13 anni ed è arrivata a Roma dal Kenya da appena 10 giorni. Il padre, che abita in Sicilia da anni, è riuscito ad ottenere il ricongiungimento familiare. Ora nella Capitale aspettano di poter andare insieme a Catania ad abbracciare il resto della famiglia. Ma Amal da qualche giorno non sta bene. “Ha forti crampi allo stomaco. Ho paura che possa aver preso il coronavirus. Potete visitarla?” chiede il padre agli operatori della clinica mobile di Medici per i diritti umani, ferma all’angolo della stazione Termini, su via Marsala. Da poco sono passate le 20, il team mobile dell’organizzazione ha montato all’esterno del camper due banchetti. Nel primo si misura la temperatura corporea e si fa l’accettazione: si chiedono i dati socio-anagrafici, la provenienza, il tipo di patologie per cui ci si richiede la visita e le condizioni di vita e abitative.

Leggi: Redattore Sociale, 06/11/2020


DALLE REGIONI:

“Casa Facendo: pratiche per un abitare condiviso”

Auser Bologna è capofila del progetto “Casa Facendo: pratiche per un abitare condiviso” che vede una partnership composta da: ANCeSCAO Bologna APS, A.vo.C. – Associazione Volontari del Carcere, Next Generation Italy, Porto 15 APS, Piazza Grande, Babel Tribù.
Le finalità del progetto sono: guardare all’abitare come possibile snodo di welfare generativo; aumentare l’offerta e la capacità di progettazione di soluzioni abitative solidali, migliorando la corrispondenza tra opportunità offerte e bisogni abitativi rilevati; una maggiore organicità e sistematicità delle esperienze e delle progettualità attive sul territorio cittadino nell’ambito di pratiche innovative di abitare collaborativo, attraverso una trasmissione delle competenze, della cura e del rafforzamento delle reti; aumentare sistemi informativi e protocolli operativi condivisi volti a facilitare l’incontro tra domanda di assistenza e offerta di collaborazione, bisogni abitativi e possibilità di sostegno.
Il progetto ha ottenuto un finanziamento regionale (DGR 689/2019) nell’ambito dell’Accordo di Programma sottoscritto tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e la Regione Emilia-Romagna ai sensi degli articoli 72 e 73 del d.lgs. n. 117/2017, Codice del Terzo Settore, per il finanziamento e il sostegno di progetti di rilevanza locale promossi da organizzazioni di volontariato o associazioni di promozione sociale.
Il progetto ha una durata di 12 mesi, avviato a Novembre 2019, ha interrotto le sue attività a causa della pandemia da Coronavirus, ed il termine è stato fissato al 31 Gennaio 2021.

Leggi: Auser Bologna


martedì 10 novembre 2020
Anziani, la Regione Veneto stanzia 12,8 milioni per contributi alle Rsa

Il contributo straordinario sarà assegnato in base al numero di posti letto accreditati e convenzionati, assegnando un valore maggiore alle strutture più colpite dalla pandemia tra il 1 marzo e il 31 ottobre 2020
La giunta regionale del Veneto ha stanziato 12,8 milioni di euro per le case di riposo. Il contributo straordinario sarà assegnato in base al numero di posti letto accreditati e convenzionati, assegnando un valore maggiore alle strutture più colpite dalla pandemia tra il 1 marzo e il 31 ottobre 2020. Lo annuncia l’assessore regionale a Sanità e Sociale Manuela Lanzarin, oggi in conferenza stampa dalla sede della Protezione civile regionale a Marghera.

Leggi: Redattore Sociale, 10/11/2020


lunedì 9 novembre 2020
Rsa, in Toscana assistenza mediamente buona

Indagine della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa per capire la qualità delle strutture nel 2019, anno ‘ante Covid-19’. Valutate circa un terzo (100) delle residenze per anziani attive nella regione
Il Laboratorio Mes Management e Sanità dell’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa ha presentato venerdì 30 ottobre i risultati della valutazione della performance delle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) per anziani durante un webinar, per capire la qualità delle strutture nel 2019, anno ‘ante Covid-19’. Così, in una nota stampa, la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
I risultati del 2019 sono monitorati attraverso un set di circa 40 indicatori, valutati secondo standard condivisi in cinque fasce colore (dal rosso, la fascia più critica, al verde, la fascia ottima). Il progetto-spiega la nota- ha valutato le performance di circa un terzo (100) delle RSA attive in Toscana, che hanno aderito in maniera volontaria, ma il gruppo di ricerca del Laboratorio MeS Management e Sanità ha compiuto anche un’azione di monitoraggio, coinvolgendo in questo caso tutte le strutture (circa 300) regionali.

Leggi: Redattore Sociale, 09/11/2020


sabato 7 novembre 2020
Comitato emergenza occupa a Santa Marinella

Da questa mattina 7 novembre 2020 il Comitato “Emergenza Casa di Santa Marinella” sta occupando un immobile sfitto da anni in via Aurelia 10. È la conseguenza – si legge in una nota- delle mancate risposte da anni nei confronti di cittadini
Da questa mattina 7 novembre 2020 il Comitato “Emergenza Casa di Santa Marinella” sta occupando un immobile sfitto da anni in via Aurelia 10. È la conseguenza – si legge in una nota- delle mancate risposte da anni nei confronti di cittadini che vivono una estrema precarietà abitativa. È significativo che questo accade in un piccolo centro. Tutti parlano e non agiscono di emergenza abitativa nei grandi centri urbani, eppure gravissime condizioni abitative si vivono anche nei piccoli e medi comuni nel silenzio totale delle istituzioni. A Santa Marinella, cosi’ come a Roma o Milano, o Messina vi sono decine, centinaia, migliaia di famiglie costrette alla marginalità abitativa mentre al contempo vi sono migliaia di immobili vuoti lasciati nel degrado.
La coraggiosa iniziativa di questa mattina del “Comitato Emergenza abitativa di Santa Marinella” con il quale da tempo Unione Inquilini collabora testimonia che non è più il tempo dell’attesa e che..

Leggi: Redattore Sociale, 07/11/2020


venerdì 6 novembre 2020
Milano, a Lambrate e al Corvetto i progetti pilota di Sant’Egidio per gli anziani

In un appartamento confiscato alla mafia da dieci anni è attivato un progetto di cohousing, mentre quest’estate è partito un monitoraggio telefonico che coinvolge oltre 100 over 65 anziani-soli
Per alcuni è stata la casa in cui ha passato (bene) i suoi ultimi anni di vita, per altri una tappa più o meno lunga in un momento di difficoltà. Compie 10 anni il progetto di cohousing a Lambrate della Comunità di Sant’Egidio dedicato alle persone anziane. In un appartamento confiscato alla mafia, e assegnato dal Comune a Sant’Egidio, hanno vissuto ormai una decina di persone. Oggi ci vivono tre donne. Ciascuna contribuisce alle spese sia della casa che di una badante. Ma possono contare anche sull’amicizia di un nutrito gruppo di volontari. “È un appartamento normale -racconta Riccardo Mauri, referente del progetto-. Possiamo dire che lo stile di coabitazione di questi anziani è paragonabile a degli studenti fuori sede novantenni”. Certo, la coabitazione con altre persone, magari dopo anni di vita da soli, può risultare a volte complicata.

Leggi: Redattore Sociale, 06/11/2020


venerdì 6 novembre 2020
Non isoliamo gli anziani. La ricerca di Spi Lombardia e Istituto Mario Negri

Isolati, timorosi, abbandonati: ecco come si sono sentiti gli anziani durante i mesi della clausura (il cosiddetto lockdown). Questi sentimenti sono stati colti da una ricerca condotta dallo Spi Cgil della Lombardia, in collaborazione con Istituto Mario Negri di Milano. Proprio l’impossibilità di vedere i familiari, le lunghe giornate in solitudine, l’ansia e la paura di fronte alla sempre più aggressiva emergenza sanitaria hanno reso gli anziani una delle categorie più colpite dalla pandemia e dal conseguente periodo di clausura.
La ricerca – effettuata tra luglio e settembre – si è basata su un questionario distribuito a 1.480 over 65 residenti in tutti i territori della Lombardia. È una traccia da seguire per i mesi che ci attendono. Un’indicazione importante per i decisori politici ma anche per il sentire comune che sempre più spesso considera gli anziani come un peso per la società.
Lo studio presenta un suo volto di grande attualità: è stato diffuso proprio mentre c’è chi ha proposto di chiudere gli anziani in casa per “tutelare la loro salute”.

Leggi: Liberetà, 06/11/2020


mercoledì 4 novembre 2020
Casa, Calabria, 14 milioni di euro per interventi negli alloggi Aterp

Sono stati assegnati dalla giunta regionale della Calabria all’l’Amministrazione pubblica per la gestione degli alloggi residenziali pubblici per la realizzazione di interventi finalizzati al recupero e al completamento di alloggi di edilizia residenziale pubblica
14 milioni di euro sono stati assegnati dalla giunta regionale della Calabria all’Aterp (l’Amministrazione pubblica per la gestione degli alloggi residenziali pubblici, ndr) per la realizzazione di interventi finalizzati al recupero e al completamento di alloggi di edilizia residenziale pubblica. E’ stato infatti condiviso tra l’assessorato ai Lavori pubblici della Regione Calabria ed il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti l’iter per la sottoscrizione di un apposito accordo Stato/Regione che disciplina l’attuazione del programma finalizzato ad incrementare l’offerta di abitazioni in locazione a canone sostenibile e la dotazione di servizi e infrastrutture di quartieri degradati.

Leggi: Redattore Sociale, 04/11/2020


mercoledì 4 novembre 2020
Bologna, facilitatori di comunità nelle case Acer per superare l’emarginazione

È il nuovo progetto di mediazione sociale e culturale nei condomini di case popolari della Bolognina e di Pescarola, portato avanti dalle cooperative Open Group e Cadiai. Dopo aver fatto un’analisi dei bisogni, si organizzeranno laboratori e nascerà un’equipe di persone residenti, che verranno formate per fare da tramite e mediare i conflitti
Bologna quartiere NavileOffrire informazioni e supporto per le persone più vulnerabili, aiutare nell’accesso ai servizi pubblici, mostrare le opportunità e le risorse presenti nel territorio. Sono queste alcune delle azioni portate avanti nel nuovo progetto di mediazione sociale e culturale nelle case popolari dell’Acer di Bologna, in particolare del quartiere Navile, nei condomini della Bolognina e di Pescarola. Gli operatori della cooperativa sociale Open Group, insieme a una mediatrice linguistica della cooperativa Cadiai, stanno incontrando le realtà e gli abitanti della zona, per sviluppare nuove azioni di comunità e supportare l’autonomia delle persone.

Leggi: Redattore Sociale, 04/11/2020


IN AGENDA:

Bonus 110%. Si può fare di più?

Una proposta per il benessere dentro e fuori la casa: il 12 novembre ore 15:00 Convegno online promosso da Fillea, Spi e Nuove Ri-Generazioni. Diretta streaming.
Il cosiddetto “bonus 110%” rappresenta una delle scelte di politica economica e ambientale tre le più positive e “sistemiche” degli ultimi anni, una scelta che spinge sulla qualità ambientale e sulla sicurezza, rilanciando al tempo stesso un settore ed una filiera dalle forti capacità anticicliche. Una scelta che sottintende una più ampia visione, quella del benessere delle persone, dei territori, delle città. Un benessere che è tante cose: dalla salute alla scuola, dalla vivibilità delle città ai trasporti, ma che è anche “casa”…mai come oggi, alla luce dei drammi della pandemia, tornata al centro del dibattito.
Considerando che quasi il 40% delle abitazioni private italiane ha più di 40 anni di vita e solo una percentuale irrisoria ha subito interventi di ammodernamento (risparmio energetico, antisismica), il bonus 110% può essere il grimaldello per avviare un’opera straordinaria di manutenzione del patrimonio abitativo? Ed ancora, questo incentivo va bene così o è possibile farlo funzionare meglio, presto e bene, raggiungendo anche le fasce di popolazioni e redditualmente deboli, a partire dagli anziani, e realtà complesse, come quelle dei grandi condomini nelle aree urbane?
A queste domande tenterà di rispondere il Convegno online in programma il 12 novembre alle ore 15:00, dal titolo “Una proposta per il benessere dentro e fuori la casa. Come rilanciare il Bonus 100%”.
Aprirà il convegno Gaetano Sateriale con l’illustrazione della proposta elaborata da Fillea Cgil, Spi Cgil, Nuove Ri-Generazioni, Legambiente, Auser, Abitare e Anziani. A seguire, coordinati da Mina Cilloni, prenderanno la parola Riccardo Fraccaro, Chiara Braga, Enzo Costa, Marco Di Luccio, Alessandro Genovesi, Rossella Muroni, Edoardo Zanchini, Ivan Pedretti.
Collegamento per la diretta streaming a partire dalle ore 15:00 sui canali social Fillea ( Facebook e Youtube) Spi (Facebook) e su Collettiva.it.

Leggi: Fillea Cgil


Dal 13 novembre “Futura: lavoro, ambiente, innovazione”, partecipa Conte

L’appuntamento promosso dalla Cgil si aprirà il 13 novembre con il confronto tra il segretario generale della Cgil Maurizio Landini e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte
“Futura: lavoro, ambiente, innovazione”. Questo il titolo della tre giorni promossa dalla Cgil e realizzata con la collaborazione e il supporto tecnico di Futuralab. L’appuntamento si aprirà il 13 novembre con il confronto tra il segretario generale della Cgil Maurizio Landini e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Sarà possibile seguire in diretta tutto l’evento su Collettiva.it. Dal Teatro Brancaccio di Roma, dove sarà allestito lo studio centrale, si alterneranno tavoli istituzionali a tavoli tematici con studiosi, personalità ed esperti.

Leggi: Collettiva


Bologna. WebinAir sulle politiche abitative, lunedi 16 Novembre dalle ore 9.30

LA CASA UN DIRITTO PER TUTTI

Leggi: Sunia


Torna HANDImatica, evento online, 26-27-28 novembre 2020

In occasione dei 40 anni di attività e considerato il contesto attuale, Fondazione ASPHI Onlus vuole dedicare la dodicesima edizione di HANDImatica al tema “Tecnologie digitali per la comunità fragile”.
I disagi causati dal lockdown si sono sommati alle preesistenti condizioni di fragilità della società che hanno reso ancora più complicata la gestione della vita scolastica, lavorativa e quotidiana, incidendo nelle relazioni e nelle autonomie. Anche la vita degli anziani, ambito al quale ASPHI ha rivolto da più di dieci anni la propria attenzione, è stata fortemente condizionata dagli effetti della pandemia. In un contesto nel quale le persone con disabilità e fragilità hanno subìto le forti conseguenze del Covid-19, l’utilizzo consapevole delle tecnologie si è dimostrato una potenzialità nei vari percorsi di inclusione e di cura.
Con queste premesse nasce la dodicesima edizione online di HANDImatica 2020, in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, l’Università degli Studi di Bologna e l’Ufficio Scolastico
Leggi nel sito di Asphi

Leggi: Asphi


Virtual meeting – 1-2 dicembre 2020 – Long-Term Care Five

Stati Generali dell’assistenza a lungo termine – Edizione 2020
Il convegno, originariamente fissato per il 7 e 8 luglio (data posticipata causa Covid), è stato riprogrammato per l’1 e 2 dicembre sottoforma di virtual meeting.
Giunge alla quinta edizione l’evento “Long-Term Care, Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine”, che riunisce annualmente decisori e attori della sanità con l’obiettivo di fornire un aggiornamento sullo stato dell’arte della gestione della Long-Term Care sul territorio e presentare best practice e proposte nell’ambito dei modelli di presa in carico dell’anziano fragile con patologie a decorso cronico.
Oggi più che mai – alla luce della pandemia e in considerazione di quanto emerso negli ultimi drammatici mesi- è urgente, prioritario e improcrastinabile avviare ed implementare una riorganizzazione dei modelli di gestione sul territorio.
L’edizione 2020 intende caratterizzarsi come un’occasione di riflessione costruttiva sui percorsi e sugli strumenti – intesi sia come competenze che come tecnologia – della riorganizzazione.
Per informazioni: info@italialongeva.it


Forum della Non Autosufficienza e dell’autonimia possibile

Alla luce dell’attuale contesto, comunichiamo che il Forum NA si evolve e si rinnova con un’edizione che si svolgerà completamente in modalità digitale dal 25 al 27 novembre e dall’1 al 4 dicembre 2020.
L’edizione digitale ha l’obiettivo di far vivere la stessa grande qualità dei contenuti dell’evento in presenza, grazie ad un nuovo format che prevede un ciclo di 18 workshop online distribuiti in 7 giorni. Gli appuntamenti formativi si svolgeranno in fasce orarie non sovrapposte per cui potrai assistere a tutti i 18 incontri, contro i 6 che avresti potuto frequentare se l’evento fosse stato nella classica modalità. Il tutto comodamente dalla tua postazione di lavoro. Inoltre, i workshop saranno integralmente registrati e resi disponibili on demand per un anno.

Leggi: Forum Non Autosufficienza


IN EVIDENZA:

Il contrasto all’homelessness ai tempi del Covid 19

Spunti dalle esperienze di Milano e Torino
La letteratura scientifica e le pubblicazioni sul tema dell’homelessness sottolineano, da tempo, come la vita in strada e nei servizi di bassa soglia rappresenti un fattore di rischio per la salute e l’incolumità fisica delle persone. A partire dal mese di marzo 2020, il tema ha trovato ampio spazio anche sui giornali e sui social network, in virtù di quanto accaduto nei servizi rivolti alle persone senza dimora, a seguito della pandemia di Covid-19.
Regioni, Comuni e Unità di Crisi sono stati costretti ad una riorganizzazione dei loro servizi. Le misure adottate, a volte non sono state sufficienti a ridurre i rischi, sia per gli ospiti, sia per gli operatori sociali, altre volte, invece, sono state considerate delle buone pratiche da cui poter ripartire.
È il caso dei Comuni di Torino e Milano, le cui testimonianze appaiono rilevanti.
L’esperienza del Comune di Torino
A Torino sono state introdotte modifiche negli spazi esistenti e sono state individuate nuove strutture. Dal 18 marzo 2020 sono state bloccate le turnazioni degli utenti, garantendo a chi era in dormitorio, il posto letto oltre le trenta notti previste dal regolamento. Gli operatori delle strutture hanno cominciato a misurare le temperature all’ingresso e ad istituire dei pre-triage.

Leggi: Welforum


Welfare in cerca di futuro

La situazione nostra e del nostro paese prima dell’irrompere del Coronavirus, riguardandola ora, ci appare invidiabile. In effetti potevamo incontrarci e parlarci senza mascherarci, perfino abbracciarci, le strade erano affollate, i negozi pure, uffici e aziende erano attivi, le scuole e le università affollate di insegnanti e studenti. Da allora le condizioni di vita, di lavoro, di studio, di mobilità sono drasticamente peggiorate, anche se non per tutti in egual misura.
Spontaneo allora sognare di rimettere quanto prima le cose a posto tornando appena possibile, via via che la pandemia lo consentirà, a quel passato. E per tanti aspetti del nostro vivere tale desiderio è del tutto legittimo e accettabile.
Questa visione del passato è però per altri aspetti troppo ottimistica e superficiale. Lo stesso Coronavirus ne ha rimarcato e talora drammatizzato limiti e manchevolezze. Welforum ne ha spesso trattato, nel nostro campo di attenzione. Bisogni e disagi non trovavano adeguata considerazione e risposta nelle politiche e nelle azioni pubbliche e private, e altrettanto si potrebbe dire per le attività produttive di beni e servizi, per cui in termini di sviluppo, nelle sue tante e diverse dimensioni, restavamo da anni fra gli ultimi in Europa. E la giustificazione ricorrente del non riuscire a risalire la corrente era la mancanza di risorse economiche, l’opprimente debito che tarpava le ali a governanti e operatori.

Leggi: Welforum


Cambiare le RSA? Proposte diverse per un nuovo futuro

Che cosa cambiare nelle residenze per anziani? Come?
Mentre risale la curva dei contagi e dei decessi anche nelle RSA, proviamo a tirare le fila delle diverse idee, proposte, auspici circolati negli ultimi mesi per far fronte alla strage avvenuta nelle residenze, per far sì che non si ripeta. E forse anche per cambiare un modello di cura e di presa in carico della disabilità e non autosufficienza.
Welforum.it e Redattore Sociale hanno dedicato un’attenzione particolare a quello che è successo quest’anno nelle residenze.
Qui proponiamo una sintesi di alcune delle proposte emerse. Non è una rassegna esaustiva e le proposte considerate certamente riguardano condizioni diverse di non autosufficienza, che per loro stessa natura esprimono esigenze, bisogni di cura e assistenza diversificati, per cui i cambiamenti auspicabili possono posizionarsi a diversi livelli di complessità. Un approfondimento analitico delle proposte in relazione a condizioni diverse di salute va al di là di questa rassegna, pur rimanendo cruciale se pensiamo alle residenze di domani.

Leggi: Welforum


Venti anni di 328. Turco: “Legge non applicata. E oggi c’è un bisogno disperato di livelli essenziali”

Parla la firmataria della legge, ex ministra della Solidarietà sociale negli anni 1996-2000. “La legge presentava una cultura fortemente innovativa, ma non siamo riusciti a trasmettere il messaggio. Non a caso si tratta di una norma che è stata e viene chiamata ancora con un numero!”. E aggiunge: “La cultura dei bonus è diventata prevalente anche nel centrosinistra”
E’ stata la firmataria della legge 328 del 2000, la “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”. Parliamo di Livia Turco, ex parlamentare, ex ministra della Solidarietà sociale (dal 1996 al 2000, prima con premier Romano Prodi e successivamente con Massimo D’Alema), attualmente presidente della Fondazione Nilde Iotti. L’approvazione, l’8 novembre del 2000, della norma ha costituito un evento che fu considerato di portata storica: per la prima volta era stata emanata una legge organica nazionale che mirava a porre ordine nel settore dei servizi sociali.
Abbiamo chiesto a Livia Turco un bilancio di questi 20 anni, fatto con i criteri interpretativi di chi quella legge l’ha voluta e l’ha ottenuta. E oggi, fuori dai processi decisionali, osserva con interesse la gestione delle politiche sociali nel nostro Paese.

Leggi: Redattore Sociale


Venti anni di 328, assistenti sociali: “Integrazione socio-sanitaria non più rimandabile”

Webinar a 20 anni dalla legge con Catalfo e Zampa. Gazzi. “Se gli obiettivi della 328 fossero stati raggiunti, questo disastro da Covid-19 avrebbe provocato meno dolore e meno solitudine”. Appello ad “uscire dall’assistenzialismo e garantire diritti”
“Non ci voleva questa maledetta e disgraziata pandemia a farci scoprire che ci sono persone che non arrivano neanche ad esigere i propri diritti. Non era necessario arrivare al lockdown per scoprire l’importanza dell’assistenza domiciliare per anziani e persone disabili o dell’educativa domiciliare per bambini ai quali la scuola non riesce ad arrivare con un tablet o un computer. Non dovevamo vedere gli ospedali occupati da persone che avremmo potuto assistere a casa per sapere che l’integrazione socio-sanitaria è una necessità non più rinviabile. Tutte queste verità erano già tra gli obiettivi di una legge che compie 20 anni e che ancora aspetta di essere realizzata”. Lo ribadisce Gianmario Gazzi, presidente del consiglio dell’ordine degli assistenti sociali, in occasione dell’anniversario dell’approvazione della “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”.

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Venti anni di 328. Gori: “Ha detto alle istituzioni che esiste il mondo del sociale”

L’analisi del professore di Politica sociale dell’Università di Trento: “La legge 328 ha seminato. Quello che occorre capire è perché sono passati 17 anni dalla sua approvazione all’introduzione del reddito di inclusione”. E sul futuro: “La sfida è quella della non autosufficienza”
“Perché siamo così affezionati alla 328? Perché ha detto alle istituzioni che esiste il mondo del sociale. Ecco, se devo dire cosa ha fatto la 328, direi che ha seminato”. Parole di Cristiano Gori, docente di Politica sociale nel dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Trento e consulente scientifico dell’Istituto per la Ricerca Sociale di Milano. In passato, autore del libro “La riforma dei servizi sociali in Italia. L’attuazione della legge 328 e le sfide future”. Con lui abbiamo fatto un punto a venti anni dall’approvazione della norma, cercando di valutarne l’impatto avuto sul sistema dei servizi sociali in Italia ed evidenziandone gli elementi di debolezza.

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Venti anni di 328. Gazzi: “Legge che ha avuto un’adolescenza difficile. Adesso deve capire cosa vuole diventare”

Parla il presidente dell’Ordine degli assistenti sociali: “Bilancio positivo rispetto alla cultura del sociale introdotta nel Paese. Ma con il Covid abbiamo visto un sistema che ha retto per la buona volontà delle persone”. E sui Liveas: “Fondi andati a zero negli anni, come si sarebbe potuto parlare di Livelli essenziali?”
“Io credo che la Legge 328 abbia avuto un’infanzia bellissima, un’adolescenza difficile e oggi abbia bisogno di capire chi è e chi vuole diventare”. Gianmario Gazzi, presidente dell’Ordine nazionale degli assistenti sociali, sceglie questa metafora per iniziare il suo bilancio a 20 anni dall’approvazione della Legge 328. Era l’8 novembre del 2000 e il Parlamento approvò definitivamente la “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”, pubblicata poi in Gazzetta Ufficiale 5 giorni dopo (13 novembre).
Proprio gli assistenti sociali hanno più volte invitato il Governo, nell’ultimo periodo, a puntellare economicamente la norma e a investire di più sui servizi sociali, aspetto decisivo soprattutto in questo periodo di grande difficoltà. Abbiamo chiesto a Gazzi, dunque, un parere su questi venti anni, cogliendone gli aspetti positivi e i ritardi.

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Venti anni di 328. Ragaini: “Legge che si è arenata nella riforma del titolo V e nei pochi finanziamenti”

Parla il responsabile del Gruppo Solidarietà: “La legge non ha introdotto nuovi diritti. Si può dire che abbia favorito, soprattutto in alcune regioni, processi che hanno determinato un risveglio di attenzione programmatoria e in qualche caso anche finanziaria nel settore”
Venti anni di legge 328. Una legge che arriva all’età “adulta” con non pochi acciacchi. Una norma con evidenti meriti di tipo culturale, che però ha fatto da subito i conti con un approccio poco coerente di chi ha gestito la cosa pubblica nel nostro Paese.
Meriti e limiti della legge 328 si mostrano in tutta la loro evidenza nell’analisi di Fabio Ragaini, responsabile del Gruppo Solidarietà (Grusol), associazione di volontariato che opera nel territorio della provincia di Ancona e che da anni garantisce una irrinunciabile attività di analisi sulle politiche sociali. Nel 1989 il Grusol ha avviato un Centro Documentazione proprio sulle politiche sociali e da 35 anni pubblica la rivista Appunti sulle Politiche sociali, rivista che si propone come strumento di riflessione e approfondimento su aspetti legati agli interventi di assistenza sociale ….

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Venti anni di 328. Una legge innovativa, più apprezzata dagli operatori che dalla politica

L’8 novembre del 2000 veniva approvata la “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”. Una norma che, a distanza di 20 anni, ancora non è stata compiutamente applicata. E che ancora divide sul piano politico e culturale
La Legge 328/2000 intitolata “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali” è la legge per l’assistenza, finalizzata a promuovere interventi sociali, assistenziali e socio-sanitari che garantiscano un aiuto concreto alle persone e alle famiglie in difficoltà. La legge è stata approvata l’8 novembre del 2000, dopo un periodo di gestazione di quasi 4 anni. Firmataria della legge fu l’allora ministra della Solidarietà sociale Livia Turco, titolare del dicastero nei Governi Prosi e D’Alema (dal 1996 al 2000). La 328 fu uno degli ulti atti di quell’esperienza di Governo, caratterizzata dall’Ulivo. Un iter laborioso, che coinvolse molti attori del sociale in diversi tavoli di confronto.

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Il Caffè Alzheimer e la relazione coi malati: risultati positivi e criticità

La persona con demenza sarà sempre più spesso la protagonista del percorso di cura. I Caffè Alzheimer si collocano tra i servizi che offrono un palcoscenico adatto ad ospitarla, poiché propongono una cura personalizzata. La loro frequentazione, oltre a garantire un maggior benessere al caregiver, sembra avere un impatto positivo sui sintomi neuropsicologici dei malati.
di Federica Gottardi, Chiara Vecchi, Sara Avanzini, Nicola Berruti (dottori in psicologia, coordinamento dei Caffè Alzheimer della Lombardia Orientale e Gruppo di Ricerca Geriatrica di Brescia), Alessandra Rodella (Educatrice, Coordinamento dei Caffè Alzheimer della Lombardia Orientale e Gruppo di Ricerca Geriatrica di Brescia), Stefano Boffelli (Medico Geriatra, Fondazione Poliambulanza e Gruppo di Ricerca Geriatrica di Brescia), Marco Trabucchi (Presidente Associazione Italiana Psicogeriatria, e Gruppo di Ricerca Geriatrica di Brescia)
Il Caffè Alzheimer e la relazione coi malati: risultati positivi e criticità
“A massive amount of personalized care”1è uno slogan lanciato al fine di spiegare l’atmosfera generale nella quale si dovrà svolgere nei prossimi anni la cura delle persone anziane, in particolare quelle affette da alterazioni della cognitività (Trabucchi, 2016 – Introduzione al Manuale operativo del Coordinamento degli Alzheimer Caffè della Lombardia Orientale).
I servizi territoriali dovranno porre sempre di più l’ammalato nel ruolo di attore primario al centro di un contesto di cura personalizzata, ed i Caffè Alzheimer si collocano tra i servizi che, forse più di altri, offrono un palcoscenico adatto ad ospitare questi attori. Una cura personalizzata implica ascolto attento e risposte adeguate alle richieste della persona e della sua famiglia, ma con un’impostazione personalizzata tecnico-clinica, che analizza da vicino la situazione del singolo individuo, prendendo in considerazione la condizione di malattia ed il grado di compromissione dell’indipendenza cognitiva e funzionale.

Leggi: I Luoghi della Cura


SEGNALAZIONI:

Reddito emergenza, Inps: da domani possibile presentare la nuova domanda

A partire da martedì 10 novembre sarà possibile presentare la nuova domanda di Reddito di emergenza prevista dal recente decreto legge 28 ottobre 2020, n. 137 (cd. “Decreto ristori”)…
A partire da martedì 10 novembre sarà possibile presentare la nuova domanda di Reddito di emergenza prevista dal recente decreto legge 28 ottobre 2020, n. 137 (cd. “Decreto ristori”).
Il REm, introdotto con il decreto legge n. 34/2020, era già stato prorogato con il decreto legge n. 104/2020 che ha riconosciuto ai nuclei familiari in possesso dei requisiti la possibilità di presentare una nuova domanda per il riconoscimento di un’ulteriore mensilità (indipendentemente dall’avere già richiesto, ed eventualmente ottenuto, il precedente beneficio).
Il recente decreto legge n. 137/2020 (cd. Decreto ristori) ha previsto la possibilità di ottenere due ulteriori mensilità, per i mesi di novembre e dicembre 2020.
Potranno presentare la nuova domanda esclusivamente: i nuclei che non hanno mai ottenuto il beneficio in precedenza (perché non hanno presentato la domanda o perché non è stato loro riconosciuto il beneficio); i nuclei che hanno ottenuto solo il primo REm (quello introdotto dal decreto legge 34/2020) e non anche il secondo (quello previsto dal decreto legge 104/2020).
Per tutti i nuclei già beneficiari del REm di cui al decreto legge n. 104/2020, infatti, il riconoscimento avverrà d’ufficio, senza necessità di presentare domanda.

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Costa (Auser): «Isolare gli anziani è una follia»

«Il tweet di Giovanni Toti che descrive gli anziani come “non indispensabili allo sforzo produttivo del Paese” lo trovo disgustoso», dichiara Vincenzo Costa, presidente di Auser, associazione per l’invecchiamento attivo. «Dire ad una persona anziana che vive da sola “non uscire più di casa” non significa tutelarlo, ma isolarlo. Serve un piano straordinario di interventi a favore delle persone anziane, non basta incentivare bonus vacanze, monopattini e biciclette»
“Per quanto ci addolori ogni singola vittima del #covid19, dobbiamo tenere conto di questo dato: solo ieri tra i 25 decessi della Liguria, 22 erano pazienti anziani. Persone per lo più in pensione, non indispensabili allo sforzo produttivo del Paese che vanno però tutelate”. A leggero, questo tweet che vedete tra virgolette, postato ieri da Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, la prima cosa che si pensa è “questa è una fake news, non l’ha scritto davvero”. Invece no, non solo l’ha scritto ma poi – scusandosi maldestramente dopo la valanga di critiche che gli sono giustamente arrivate – rincara la dose questa mattina in un’intervista rilasciata al Corriere delle Sera e dichiara: “È un passaggio scritto in modo maldestro e mi dispiace se ha ferito qualcuno. Ma la sostanza è chiarissima”. Caro Toti, ma chiarissima a chi?

Leggi: Vita


NEWS:

martedì 3 novembre 2020
Rsa come “centri di servizio”: ecco come riformarle

Le proposte di Auser presentate alla Commissione tecnica “per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana”, voluta dal ministero della Salute. Costa: “Rendere esigibile il diritto di ogni anziano di invecchiare a casa propria”
“Rendere esigibile il diritto di ogni anziano di invecchiare a casa propria”: lo ribadisce il presidente nazionale Auser Enzo Costa è stato oggi audito presso la Commissione tecnica “per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana”, istituita dal Ministero della Salute e presieduta da monsignor Paglia. “Malgrado i limiti evidenti – ha sottolineato Costa – Auser ritiene che le Rsa siano un servizio importante per persone che non potrebbero essere assistiti a domicilio e ritiene che la riforma delle Rsa debba tener conto di una serie di importanti indirizzi che abbiamo presentato alla Commissione”.
Ecco dunque le proposte di riforma, presentate in sede di audizione.

Leggi: Redattore Sociale, 03/11/2020


martedì 3 novembre 2020
Senza anziani non c’è futuro

È tristissimo parlare degli anziani in questi termini. Tristissimo e indegno e la dice lunga su quanto la nostra società sia diventata disumana, perché i vecchi non sono mai stati così poco rispettati come oggi (e non parlo solo di tempi da pandemia), quando in tutte le civiltà, di ogni tempo e di ogni luogo del mondo, gli anziani hanno sempre goduto di grande rispetto. Vorrei andare oltre la volgare questione se proteggere gli anziani significa rinchiuderli perché improduttivi e mi pare superfluo aggiungere che una persona non è inutile solo perché la definiamo fragile. Do quindi per scontato tutto questo e vorrei andare oltre e parlarvi di mia zia, che il 22 novembre compirà novanta anni: la settimana scorsa è morta la canina con cui viveva in simbiosi da oltre quattordici. Gli allevatori interpellati e anche i canili e le associazioni dei bastardini hanno messo le mani avanti: non diamo un cucciolo a una persona di quell’età.

Leggi: La Stampa, 03/11/2020


martedì 3 novembre 2020
La pandemia continua, la solitudine dei caregiver anche

Sondaggio di Confad su circa 400 persone che assistono familiari con disabilità: quasi il 60% denuncia un appesantimento del carico assistenziale sulle proprie spalle e dichiara di non poter contare su alcun aiuto. Il 75% chiede didattica domiciliare anziché a distanza
L’emergenza Covid continua e si aggrava: così come si aggravano le condizioni di vita dei caregiver familiari. A rilevarlo è il sondaggio realizzato da Confad, il Coordinamento nazionale famiglie con disabilità, che ha coinvolto circa 400 persone che, in tutta Italia, assistono in modo continuativo e spesso esclusivo familiari con disabilità. Ne emerge un quadro allarmante, che racconta la fatica e la solitudine di chi, in questo complicato periodo, ha visto appesantirsi una condizione già tanto gravosa e ridursi servizi e sostegni già insufficienti.
Il primo problema si chiama scuola
Guardando ai principali dati, emerge innanzitutto il problema della scuola, sia essa chiusa o a distanza (il che cambia poco, evidentemente, nel caso degli alunni con disabilità): “Nel 75% dei casi – si legge nel report – i caregiver familiari intervistati hanno evidenziato l’assoluta necessità di organizzare lezioni domiciliari, e non didattica a distanza, per gli alunni con disabilità in caso di nuovo lockdown”.

Leggi: Redattore Sociale, 03/11/2020


lunedì 2 novembre 2020
Così le residenze per gli anziani diventano focolai

Partiamo da una domanda: porteresti tua madre in una casa di riposo dopo aver visto che in soli quattro mesi il 40% dei decessi avvenuto nelle Rsa è attribuibile al Covid? E adesso ci risiamo. L’elenco di cosa è andato storto durante la prima ondata è lungo: mancanza di dispositivi di protezione individuale, impreparazione sulle procedure da svolgere per contenere l’infezione, assenza di personale sanitario qualificato, difficoltà nel trasferire i residenti infetti in strutture ospedaliere, impossibilità di far eseguire i tamponi. Ma questo non basta a spiegare il perché le Rsa sono diventate cimiteri. Il problema è che uno dei pilastri del nostro sistema di welfare non ha le fondamenta.
Siamo il Paese più anziano d’Europa, dove si campa più a lungo e si fanno meno figli. Gli over 80 sono 4,4 milioni, di cui 2,2 sopra gli 84. In prospettiva tra 10 anni ci saranno quasi 800 mila ultra 80enni in più, che diventeranno quasi 8 milioni nel 2050. Eppure l’interesse pubblico è così basso che ad oggi non esiste nemmeno una mappa completa della situazione reale.

Leggi: Corriere della Sera, 02/11/2020


lunedì 2 novembre 2020
Sindacati pensionati: tutelare le persone anziane ma no a lockdown anagrafico

“Non isoliamo le persone anziane, né a casa loro né nelle Rsa e nelle case di riposo. Gli anziani sono cittadini come tutti gli altri e hanno doveri, ma anche diritti, e non possono essere soggetti a misure di isolamento anagrafico forzato. Occorre tutelarli sì, ma in una condizione di conforto e sostegno quotidiano, dato dall’amore e dalla vicinanza dei loro cari. Occorre tutelarli anche con il potenziamento del Servizio sanitario nazionale, con una maggiore integrazione sociosanitaria e il rafforzamento della medicina di prossimità”. È quanto dichiarano unitariamente i Segretari generali di Spi-Cgil, Fnp-Cisl, Uilp-Uil Ivan Pedretti, Piero Ragazzini e Carmelo Barbagallo in risposta alle ipotesi di misure di prevenzione al rischio di contagio da Covid-19 paventate da più parti, che vorrebbero rinchiudere le persone anziane in una sorta di “lockdown generazionale”.
“Le persone anziane sono, non solo la storia di questo Paese, ma anche la sua contemporaneità, rappresentata dall’aiuto che riescono a dare alle nostre famiglie ogni volta che fanno compagnia ai nostri figli e ai nipoti, o quando le sostengono di fronte alle necessità, anche economiche, derivanti da una crisi che in questi anni attanaglia il nostro Paese.

Leggi: Spi-Cgil, 02/11/2020


lunedì 2 novembre 2020
Coronavirus, Luigi Bergamaschini: «Over 70, indispensabile il contatto sociale. Serve una rete di servizi»

Il professor Luigi Bergamaschini, 70 anni, geriatra, docente alla Statale. Nella scorsa primavera ha contratto il Covid ed è stato ricoverato in terapia intensiva al San Paolo
«L’esperienza del primo lockdown avrebbe dovuto dirci cosa mettere in campo».
Ora si chiede di isolare gli anziani.
«Non è un progetto che critico di per sé, può essere indispensabile. Si deve tener conto che potrebbe avere ricadute enormi sulla collettività, che andrebbero valutate, e dunque prevenute». Il professor Luigi Bergamaschini premette di voler ragionare «solo da medico»: insigne geriatra, docente alla «Statale», già a capo della scuola di specializzazione in geriatria e direttore dell’unità di «Riabilitazione neuro-motoria e respiratoria» al Trivulzio, dove all’inizio della pandemia chiedeva che fossero aumentate il più possibile le precauzioni per evitare che il virus si diffondesse nei reparti. Il professore ha 70 anni; nella scorsa primavera ha contratto il Covid ed è stato ricoverato in terapia intensiva al «San Paolo».

Leggi: Corriere della Sera, 02/11/2020


domenica 1 novembre 2020
Toti: “Anziani i più colpiti e non indispensabili allo sforzo produttivo del Paese. Stiano a casa”

“Sono i nostri anziani i più colpiti dal virus e sono quelli che vanno tutelati di più: si tratta di persone che non sono indispensabili allo sforzo produttivo del Paese. Perché non si interviene su questa categoria? Sarebbe folle richiudere in casa tanti italiani per cui il Covid normalmente ha esiti lievi, bloccare la produzione del Paese, fermare la scuola e il futuro dei nostri giovani e non considerare alcun intervento su coloro che rischiano davvero”: così Giovanni Toti sull’ipotesi di limitare gli spostamenti solo per gli over-70.
Il governo si è riunito questa mattina con i rappresentanti delle Regioni, in vista del nuovo Dpcm che dovrebbe arrivare già nella giornata di domani. E alcuni governatori hanno proposto di limitare gli spostamenti solo agli over 70. Un lockdown generazionale, in altre parole. La richiesta sarebbe stata avanzata da Liguria, Lombardia e Piemonte. In particolare, secondo il ligure Giovanni Toti questo potrebbe essere il modo per evitare lockdown locali che isolerebbero i territori.

Leggi: Fanpage, 01/11/2020


domenica 1 novembre 2020
Respinti gli anziani in ospedale: 300 casi in Lombardia

A Varese Positivo il 60% degli ospiti – Non c ‘ è più posto Anche l ‘ assessore Gallera lo ha ammesso. Tutto ricade così sulle strutture
Il tam tam preoccupato tra le case di riposo lombarde, correva da alcune settimane: “Per i nostri anziani positivi al Covid, e con sintomi, si stanno chiudendo le porte degli ospedali” . Tanti segnali c ‘ erano già. Come quello arrivato dall ‘ Ospeda le di Circolo di Varese, che aveva invitato i vertici delle Rsa a provvedere il più possibile al loro interno all ‘ assistenza dei degenti contagiati. O come quello del direttore generale dell’Ats Città metropolitana di Milano, Walter Bergamaschi, che nel corso di un audizione con i consiglieri del Comune ha spiegato che “si sta esaurendo la possibilità di trasferire negli ospedali gli ospiti di queste strutture, perché la pressione è tale che la disponibilità è modesta. Stiamo lavorando in sinergia con le Rsa per definire dei livelli di rischio differenziati”. In realtà già ora non c’è più posto, negli ospedali pubblici, per gli anziani contagiati: vengono respinti. La conferma è arrivata ieri dallo stesso assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera.

Leggi: il Fatto Quotidiano, 01/11/2020


sabato 31 ottobre 2020
Lockdown per gli anziani? “Segregare è inaccettabile, in assenza di servizi”

Marco Trabucchi, presidente dell’associazione italiana Psicogeriatria, critica la proposta dell’Ispi di isolare gli anziani per ridurre i contagi senza una chiusura generalizzata. “La segregazione dell’anziano è mortale, se non sono imposti standard assistenziali e servizi territoriali che oggi non funzionano. Milioni di persone uscirebbero dal circuito della cura”
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“Inaccettabile”, peggio ancora: “mortale”. Così Marco Trabucchi, presidente dell’associazione italiana Psicogeriatria, critica l’ipotesi dell’Ispi riguardo l’opportunità di isolare gli anziani per ridurre i contagi senza ricorrere a un lockdown totale. “La segregazione dell’anziano è mortale, perché provoca solitudine, senso di abbandono, disperazione – osserva Trabucchi – Si riprodurrebbe la situazione della scorsa primavera, quando gli anziani chiusi nelle loro case hanno mostrato gravi problemi di salute sul piano somatico e psicologico”.
C’è però anche una seconda ragione, di ordine più strettamente clinico: gli anziani, isolati in casa, non sarebbero presi in cura da nessuno e finirebbero per essere abbandonati, perché la rete dei servizi territoriali è inefficiente e non è stata incrementata. “Oggi non funzionano i servizi territoriali, per cui si creerebbe una situazione nella quale milioni ci cittadini non sarebbero seguiti sul piano clinico e dovrebbero arrangiarsi, come nel recente passato – osserva Trabucchi.

Leggi: Redattore Sociale, 31/10/2020


sabato 31 ottobre 2020
Chiudere in casa soltanto gli anziani è incostituzionale

La proposta di un lockdown selettivo per le persone più a rischio viola gli articoli 3, 16 e 32 della Costituzione. Meglio offrire loro fasce orarie dedicate nei negozi
Nei giorni scorsi, l’Istituto per gli studi di politica internazionale (Ispi) ha avanzato l’ipotesi di un «lockdown solo per le fasce d’età più a rischio». Anche alcuni economisti hanno discusso della possibilità di «separare i giovani dagli anziani». Secondo l’Ispi, la soluzione sarebbe «un “giusto” compromesso tra l’esigenza di salvare vite e quella di evitare il collasso economico». Considerato, infatti, che «l’82 per cento dei deceduti per Covid aveva più di 70 anni e il 94 per cento ne aveva più di 60 anni» e il virus uccide «oltre 7 persone ogni 100 tra gli ultra-ottantenni», «sarebbe sufficiente isolare gli ultra ottantenni per dimezzare la mortalità diretta del virus. Se poi riuscissimo a isolare gli ultra-sessantenni, la mortalità sarebbe dieci volte inferiore». Pur proponendo questa soluzione, lo stesso Ispi si chiede: «Davvero un lockdown limitato alle fasce più anziane ne eviterebbe l’infezione? Ci sono molti dubbi al riguardo».

Leggi: Domani, 31/10/2020


sabato 31 ottobre 2020
Over 60, lockdown per salvarli “Ma sono il 33% degli italiani”

Lo studio Ispi: “Separare anziani e giovani per evitare chiusure”. Gli esperti: “Centrale il loro ruolo sociale”
Lockdown selettivo e isolamento per fasce d’età coinvolgendo soltanto chi ha più di 60 anni. Un’ipotesi già avanzata nella prima fase dell’epidemia e che ora viene rilanciata nello studio di un ricercatore dell’Ispi, Matteo Villa.
I numeri sono ineccepibili ma lo stesso Villa in conclusione ragiona sulla difficile realizzazione di una misura selettiva oltretutto in un Paese come il nostro dove gli over 60 rappresentano oltre un terzo della popolazione e i cosiddetti «anziani» sono, quasi, tutti al lavoro. Ipotesi non applicabile anche per il professor Massimo Antonelli, ordinario di Anestesia e Rianimazione e direttore della Medicina d’emergenza del Gemelli di Roma. Antonelli sottolinea che non si può prescindere dal ruolo attivo che ha la popolazione over 60, della quale oltretutto fa parte avendo 64 anni. Dove potrebbe isolarsi poi una fetta di popolazione tanto vasta?
Villa ammette che la sua ipotesi non è certo una panacea ma insiste sulla necessità di non escluderla a priori perché rappresenterebbe un buon compromesso con il quale salvare vite e allo stesso tempo salvaguardare l’economia.

Leggi: Il Giornale, 31/10/2020


venerdì 30 ottobre 2020
Città a misura d’uomo – Una sfida globale

Le città del mondo sono sempre più affollate ma non inclusive, luoghi dove si vive faticosamente con i trasporti ingolfati, i servizi di base non sempre accessibili, dove il vicino di casa è uno sconosciuto, che abbiamo visto, forse per la prima volta, solo quando siamo stati costretti a frequentare i balconi per sfuggire al lockdown.
Agglomerati di palazzi dove la quotidianità è pesante e la solitudine tangibile, dove si vive male ma dove tutti vogliono stare perché la città promette più occasioni di lavoro, crescita economica e sviluppo. Fino al 2009 la popolazione rurale era di gran lunga maggiore di quella urbana. Ormai, invece, vive in città più della metà della popolazione mondiale, ed entro il 2050 si stima che le metropoli del mondo ospiteranno più del 68 per cento degli abitanti della terra.
Un’urbanizzazione dilagante che si concentra soprattutto in Asia ed Africa, in particolare in Cina, India e Nigeria, che non significa però inclusione sociale, uguaglianza, accesso ai servizi di base, nuove opportunità.

Leggi: Osservatore Romano, 30/10/2020


giovedì 29 ottobre 2020
RSA – Pedretti: non va per niente bene

Il segretario generale dello Spi Cgil, Ivan Pedretti rilancia l’allarme sulla situazione di pericolo nelle Residenze assistenziali sanitarie che ospitano anziani e persone disabili. “Ci mobiliteremo”
Non va per niente bene. Il segretario generale dello Spi, Ivan Pedreti interviene sulla questione delle Rsa con un post sulla pagina Facebook del sindacato dei pensionati della Cgil. “Aumentano i contagi – scrive Pedretti -, si riempiono nuovamente le terapie intensive, tornano a morire gli anziani nelle Rsa. No, non sta andando tutto bene. Ci mobiliteremo, come potremo. Non rinunciamo a far sentire forte la nostra voce.

Leggi: Collettiva, 29/10/2020


giovedì 29 ottobre 2020
Misure anti-Covid: ancora restrizioni, ma per le assemblee di condominio cambia nulla

Con la nuova circolare del Ministero dell’Interno, pubblicata martedì 27 ottobre e avente ad oggetto “Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 24 ottobre 2020. Ulteriori misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19” vengono alcune indicazioni applicative ed elementi di chiarimento rispetto all’ultimo Decreto del Presidente del Consiglio in vigore da lunedì 26 ottobre.
È bene precisarlo, però: si tratta di “raccomandazioni”, vale a dire di esortazioni volte a sollecitare l’adozione di comportamenti ispirati alla massima prudenza e al senso di responsabilità dei singoli.
Cosa spiega la circolare
In quest’ultima circolare, a differenza che nella precedente del 18 ottobre, non vengono citate esplicitamente le “riunioni”: dunque, rispetto alle assemblee di condominio si rimanda a quanto già detto in precedenza (si veda Condominio, sì alle assemblee in presenza. Amministratori: è il tempo delle scelte). Si parla, bensì, di convegni, congressi ed eventi in generale, ribadendo il fatto …….

Leggi: Quotidiano del Condominio, 29/10/2020


mercoledì 28 ottobre 2020
Michele Serra contro il sindacato dei ‘vecchi’. Ecco perché sbaglia

Giovani con il drink in mano. Anziani che se restano reclusi in casa tutto sommato poco male perché in fondo hanno già dato. Il “Sindacato dei vecchi di cui non abbiamo proprio bisogno”.
Un articolo brutto e che non aiuta, soprattutto se l’obiettivo che ci si pone è quello di evitare che generazioni diverse finiscano per odiarsi e per farsi la guerra mentre nel paese infuria la bufera sanitaria e economica portata dal Covid-19.
Il Segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti risponde all’articolo di Michele Serra pubblicato su La Repubbica il 27 ottobre 2020.
Gentile Michele Serra,
ho letto il suo articolo “Nonni contro nipoti, le generazioni divise dalla pandemia” e non sono riuscito proprio a trattenere la penna.
In questo preciso momento storico di tutto abbiamo bisogno meno che di una rappresentazione così forzata e stereotipata delle due categorie, quella dei giovani col drink in mano e quella degli anziani che se restano reclusi in casa tutto sommato poco male perché in fondo hanno già dato.
Tale rappresentazione di certo non aiuta soprattutto se l’obiettivo che ci si pone è quello di evitare che generazioni diverse finiscano per odiarsi e per farsi la guerra mentre nel paese infuria la bufera sanitaria e economica portata dal Covid-19.

Leggi: Spi-Cgil, 28/10/2020


mercoledì 28 ottobre 2020
Centri urbani diffusi per il dopo Covid

L’articolazione territoriale del sistema economico, e i suoi cambiamenti, hanno da sempre profondamente influenzato l’organizzazione delle società. Il passaggio dalla caccia alla coltivazione rese possibile la formazione delle prime comunità; il commercio diede vita ai grandi viaggi stimolando scambi culturali tra società molto diverse; infine, la rivoluzione industriale trasformò le
campagne e le città attorno alle industrie e alle grandi fabbriche, i nuovi epicentri del sistema economico.
Da circa tre decenni, l’economia basata sulla conoscenza ha dato un forte impulso alle grandi agglomerazioni urbane. Le città si sono estese, inglobando porzioni crescenti del territorio circostante, come mostrano i casi di Milano e Roma e l’espansione di tutte le capitali europee. I vecchi confini amministrativi sono stati ampliati per includere le aree economiche funzionali, dando vita al fenomeno delle aree metropolitane.
Le grandi agglomerazioni urbane sono il risultato del funzionamento dell’economia della ………

Leggi: Inu, 28/10/2020


martedì 27 ottobre 2020
Nonni contro nipoti, le generazioni divise dalla pandemia – Di Michele Serra

I ragazzi non sono depressi solo per colpa degli anziani che li obbligano a restare a casa. E i vecchi non muoiono solo per colpa dei giovani che li contagiano
I giovani non sono una corporazione e i vecchi nemmeno. Si registrano con una certa preoccupazione, dunque, i primi sintomi di una lettura generazionale del Covid, con i nipoti accusati di contagiare i nonni, e sul fronte opposto l’allarme rosso per l’isolamento che prostra irrimediabilmente adolescenti e bambini, poveri figli. Opposte lagne che rischiano di essere il remake degli opposti estremismi.

Leggi: La Repubblica, 27/10/2020


lunedì 26 ottobre 2020
Oltre la città connessa più servizi (e per tutti)

Chi l’avrebbe detto che sarebbe stata proprio l’entità biologica più basica, arcaica ed elementare che conosciamo a proiettarci nel futuro. Un semplice aggregato di proteine è stato capace di cambiare nel giro di pochi mesi contemporaneamente sia gli scenari geopolitici globali che gli usi e costumi di ogni singolo cittadino. Dal lavoro alla mobilità, dalla scuola ai consumi passando ovviamente dalla sanità, un virus ha messo in discussione il dogma della globalizzazione. E se, in attesa di un vaccino, il distanziamento sociale è l’unico strumento a disposizione per scongiurare un nuovo lockdown, allora la strada è la digitalizzazione spinta della nostra Weltanschauung. Per dirla con
Aldo Bonomi, sociologo, fondatore del consorzio Aaster ed esperto di dinamiche territoriali urbane ed extra-urbane, «il Covid ci riporterà al modello rinascimentale, all’Italia delle 100 città e al rapporto stretto tra città e territorio. Si ridisegneranno gli spazi urbani ma anche le reti, i trasporti, le piattaforme produttive, con uno spostamento dal centro alla periferia che ci cambierà la vita».

Leggi: Corriere della Sera, 26/10/2020


lunedì 26 ottobre 2020
Quanto rende avere una casa più verde

Chi cede oggi a Milano o a Roma cento metri quadrati comprati 10 anni fa perde fino a 96 mila euro, chi li ha ristrutturati si difende – Ecco perché ecobonus e altri sconti vanno ben sfruttati
Ristrutturare casa è anche un investimento, perché garantisce una migliore tenuta del valore nel tempo dell’immobile. Certo, se poi lo si può fare come oggi a costo zero, almeno per quanto riguarda la parte energetica con il super bonus, il guadagno è più che sicuro, ma anche chi ha operato con le vecchie regole fiscali non ha di che lamentarsi. Per mostrarlo abbiamo provato a vedere che cosa è successo nelle dieci principali città italiane nell’arco di un decennio che, considerando i valori medi di mercato, ha visto una discesa generalizzata dei prezzi.
Abbiamo quindi considerato quattro appartamenti diversi per misura e tipologia di zona confrontando i valori ricavabili dal data base di Nomisma di dieci anni fa con quelli attuali, ipotizzando che la casa acquisita a sua tempo fosse usata ma in ottimo stato di conservazione: come
tali si considerano gli alloggi dove si può entrare solo effettuando lavori di ripristino di minimo impegno (la «rinfrescata» alle pareti, il cambio dei sanitari), e abbiamo visto che cosa è successo da una parte a chi oltre a effettuare una manutenzione costante all’immobile lo ha ulteriormente …….

Leggi: Confedilizia, 26/10/2020


DALLE REGIONI:

lunedì 2 novembre 2020
Assistenza domiciliare, nel Lazio il “lockdown” non è mai finito. Adi scrive alla Regione

Il gruppo ha inviato una lettera all’assessore D’Amato e chiede un incontro, per illustrare le criticità della propria condizione: “Siamo al collasso: turni scoperti e continui cambi di personale: per conoscere questi pazienti c’è bisogno di tempo. Ci sentiamo abbandonati, nel mezzo della pandemia”
Famiglie abbandonate, lasciate sole ad assistere figli o genitori o compagni gravemente disabili, con una necessità assistenziale molto alta, che in questo momento grava soprattutto sulle spalle dei caregiver: nel Lazio l’assistenza domiciliare è in una sorta di “lockdown” perenne, aggravata dalla pandemia che ha reso gli operatori meno presenti e soprattutto meno costanti. Così, l’assistenza non basta e non è adeguata: non è continuativa, come dovrebbe essere per disabilità complesse; gli operatori cambiano in continuazione, come non dovrebbe invece accadere con questi pazienti.
A lanciare l’allarme è il gruppo Adi famiglie italiane, associazione nata per la tutela delle famiglie che necessitano di assistenza domiciliare, che ha indirizzato una lettera e una richiesta d’incontro all’assessore regionale alla Sanità D’Amato. “Le scrivo per richiederle urgentemente un incontro in Regione Lazio, in cui poter illustrare la criticità della condizione di vita delle nostre famiglie, che da mesi cercano di fronteggiare gravissime problematiche, divenute ormai insostenibili – scrive la presidente Serena Troiani – Siamo al collasso, l’assistenza domiciliare dei nostri pazienti non …..

Leggi: Redattore Sociale, 02/11/2020


mercoledì 28 ottobre 2020
Nasce il Tavolo sulle politiche per la popolazione anziana: un percorso per progetti innovativi su residenzialità, domiciliarità e abitare

“Non basta lavorare sull’emergenza dovuta alla pandemia, occorre pensare a politiche di lungo periodo e mettere in campo progetti innovativi a partire anche da ciò che è successo in questi mesi e dalle criticità registrate”. Partendo da questa considerazione il presidente Giuliano Barigazzi ha proposto alla Conferenza territoriale sociale sanitaria metropolitana l’istituzione del “Tavolo di lavoro sulle politiche rivolte alla popolazione anziana”, sia quella non autosufficiente che quella che vive in modo autonomo o semi-autonomo nella propria abitazione.
I macro temi su cui lavorerà il Tavolo, al quale saranno invitati a partecipare Sindaci, Ausl, Asp, una rappresentanza dei gestori di servizi accreditati, sindacati e associazioni economiche di categoria (Unindustria, Confcommercio…), saranno tre:
Residenzialità: il Covid ha colpito fortemente il sistema residenziale per anziani, un sistema che, in questi anni, a fronte di grandi cambiamenti sociali, demografici ed epidemiologici ha evidenziato molte criticità. Ctssm e Comune di Bologna hanno svolto un’indagine su quanto accaduto ……..

Leggi: Ctts, 28/10/2020


mercoledì 28 ottobre 2020
Anziani sfrattati, la Rsa diventa Covid

L’Umbria travolta dal virus è in cerca di nuove strutture per ospitare malati, tra queste la Regione avrebbe individuato anche una Rsa, la “Seppilli” di Perugia, che attualmente ospita persone anziane non autosufficienti. Il personale però ha paura: non siamo preparati e non abbiamo dispositivi adeguati
“Tra i lavoratori c’è paura, tanta paura” dice un dipendente della Usl Umbria 1 ai microfoni di Collettiva, preferendo non mostrarsi in volto. I lavoratori di cui parla sono infermieri e operatori socio-sanitari della Rsa “Seppilli” di Perugia, una Residenza sanitaria assistenziale che ospita anziani non autosufficienti e che ora sarà destinata dalla Regione a struttura Covid. Una scelta non solo non condivisa con lavoratori e sindacati, ma che desta grande preoccupazione sia per il personale che per le persone anziane e i loro familiari.
I sindacati dei lavoratori della sanità hanno per questo dato vita a un presidio simbolico davanti alla struttura, mentre quelli dei pensionati hanno lanciato un grido d’allarme rispetto al rischio di riproporre un “modello Lombardia”. Per Spi, Fnp e Uilp dell’Umbria “la salute degli anziani è un bene prezioso per tutta la comunità che deve essere tutelato come diritto individuale, ma anche come bene collettivo, a salvaguardia di una generazione che ha costruito, non retoricamente, ma oggettivamente, il Paese e l’Umbria. Per questo è necessaria una regia condivisa delle scelte a tutela delle fasce più fragili della popolazione”.

Leggi: Collettiva, 28/10/2020


mercoledì 28 ottobre 2020
Taranto. Grave rischio abitativo. Richiesta urgente incontro

Il SUNIA e la CGIL segnalano con forte preoccupazione il rischio dell’esplodere di un grave disagio sociale che interesserà gli inquilini/assegnatari degli alloggi popolari che, a seguito di cartolarizzazione, sono divenuti di proprietà della Società CAR.IM. srl e, in particolare quelli residenti nel Comune di San Giorgio.
A tali inquilini/assegnatari, la Società suddetta ha inviato, infatti, l’ingiunzione di sfratto. Trattasi per lo più di anziani anche disabili gravi, ai quali si nega ogni prospettiva di risoluzione di una controversia nata da tempo e sulla quale si era intervenuti già nell’ottobre 2019 con un accordo tra le parti (Comune di Taranto, titolare degli alloggi, Società CAR.IM. e Sindacati degli inquilini) come da verbale allegato, accordo evidentemente non rispettato a nostro giudizio dalla stessa Società immobiliare.
A fronte della situazione che, peraltro, potrà interessare anche altri immobili siti nel Comune di Taranto, coinvolgendo diverse decine di inquilini e rispettive famiglie, chiediamo un incontro urgente, che possa coinvolgere il Comune di Taranto e quello di San Giorgio, al fine di individuare percorsi e soluzioni atte a tutelare il diritto dei cittadini a suo tempo assegnatari sulla base di un bando pubblico delle abitazioni di cui trattasi.

Leggi: Sunia, 28/10/2020


martedì 27 ottobre 2020
Milano, bando Aler da 59 milioni per l’efficientamento energetico

L’Aler Milano ha pubblicato un avviso per affidare i lavori di efficientamento energetico del patrimonio residenziale gestito a Milano e Provincia, attraverso la manutenzione straordinaria. Il valore complessivo della gara – con accordo quadro – è esattamente ari a 59 milioni di euro. L’incarico è suddiviso in dieci lotti. Ciascun concorrente può concorrere per tutti i lotti ma potrà aggiudicarsene al massimo uno. Il bando precisa che ciascun lotto potrà essere aggiudicato anche in presenza di una sola offerta valida. Ciascun lotto ha un valore di 5,9 milioni di euro (di cui 5,2 di base d’asta e 700mila euro di oneri per la sicurezza) e viene aggiudicato in base al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, premiando la qualità tecnica con massimo 80 punti e il prezzo con massimo 20 punti. In tutti i 10 lotti casi la durata contrattuale è di due anni, non rinnovabile. Tuttavia, l’azienda casa della lombarda ha tenuto conto dell’opportunità del Sismabonus. Si legge infatti nel bando che, «nel caso in cui, raggiunta la scadenza naturale del contratto, dovessero risultare delle somme residue.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 27/10/2020


IN AGENDA:

Torna il Silver Economy Forum, si svolgerà tutto in remoto

Dal 5 al 7 novembre si svolgerà in modalità virtuale su piattaforma digitale dedicata, la terza edizione del “Silver Economy Forum”. Tema di questa edizione “Silver Care. Se non ora quando? Il tempo della prevenzione”. Il Forum si rivolge ad aziende, professionisti, associazioni, istituzioni e mondo dell’informazione per approfondire in workshop dedicati le tante tematiche che gravitano attorno alla terza età.

Leggi: Silver Economy Forum


Torna HANDImatica, evento online, 26-27-28 novembre 2020

In occasione dei 40 anni di attività e considerato il contesto attuale, Fondazione ASPHI Onlus vuole dedicare la dodicesima edizione di HANDImatica al tema “Tecnologie digitali per la comunità fragile”.
I disagi causati dal lockdown si sono sommati alle preesistenti condizioni di fragilità della società che hanno reso ancora più complicata la gestione della vita scolastica, lavorativa e quotidiana, incidendo nelle relazioni e nelle autonomie. Anche la vita degli anziani, ambito al quale ASPHI ha rivolto da più di dieci anni la propria attenzione, è stata fortemente condizionata dagli effetti della pandemia. In un contesto nel quale le persone con disabilità e fragilità hanno subìto le forti conseguenze del Covid-19, l’utilizzo consapevole delle tecnologie si è dimostrato una potenzialità nei vari percorsi di inclusione e di cura.
Con queste premesse nasce la dodicesima edizione online di HANDImatica 2020, in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, l’Università degli Studi di Bologna e l’Ufficio Scolastico
Leggi nel sito di Asphi

Leggi: Asphi


Virtual meeting – 1-2 dicembre 2020 – Long-Term Care Five

Stati Generali dell’assistenza a lungo termine – Edizione 2020
Il convegno, originariamente fissato per il 7 e 8 luglio (data posticipata causa Covid), è stato riprogrammato per l’1 e 2 dicembre sottoforma di virtual meeting.
Giunge alla quinta edizione l’evento “Long-Term Care, Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine”, che riunisce annualmente decisori e attori della sanità con l’obiettivo di fornire un aggiornamento sullo stato dell’arte della gestione della Long-Term Care sul territorio e presentare best practice e proposte nell’ambito dei modelli di presa in carico dell’anziano fragile con patologie a decorso cronico.
Oggi più che mai – alla luce della pandemia e in considerazione di quanto emerso negli ultimi drammatici mesi- è urgente, prioritario e improcrastinabile avviare ed implementare una riorganizzazione dei modelli di gestione sul territorio.
L’edizione 2020 intende caratterizzarsi come un’occasione di riflessione costruttiva sui percorsi e sugli strumenti – intesi sia come competenze che come tecnologia – della riorganizzazione.
Per informazioni: info@italialongeva.it


Forum della Non Autosufficienza e dell’autonimia possibile

Alla luce dell’attuale contesto, comunichiamo che il Forum NA si evolve e si rinnova con un’edizione che si svolgerà completamente in modalità digitale dal 25 al 27 novembre e dall’1 al 4 dicembre 2020.
L’edizione digitale ha l’obiettivo di far vivere la stessa grande qualità dei contenuti dell’evento in presenza, grazie ad un nuovo format che prevede un ciclo di 18 workshop online distribuiti in 7 giorni. Gli appuntamenti formativi si svolgeranno in fasce orarie non sovrapposte per cui potrai assistere a tutti i 18 incontri, contro i 6 che avresti potuto frequentare se l’evento fosse stato nella classica modalità. Il tutto comodamente dalla tua postazione di lavoro. Inoltre, i workshop saranno integralmente registrati e resi disponibili on demand per un anno.

Leggi: Forum Non Autosufficienza


IN EVIDENZA:

Alberto Asor Rosa: “Chiuderci dentro ci ucciderà anziché salvarci”

Per l’intellettuale “la proposta di tenere in lockdown gli over 70 nasconde un retropensiero, quello di anticipare la nostra uscita di scena” – Di Simonetta Fiori
Contrario
Questa proposta nasconde un retropensiero, quello di anticipare la nostra uscita di scena
«Una misura che va contro ogni regola di buon senso. Ci si può ammalare di clausura prima ancora che di Covid». Alberto Asor Rosa è vigorosamente contrario alla proposta di chiudere a casa gli ultrasettantenni. Ha appena compiuto 87 anni e non intende rinunciare alla sua passeggiata quotidiana. «È come se volessero anticipare la nostra scomparsa dal mondo». In gioco è non solo il destino di una generazione, dice il grande studioso di letteratura, ma il cattivo rapporto con il passato, «cancellato dalla scena perfino nelle chiome bianche».
Perché è importante uscire di casa? «La passeggiata può rappresentare un motivo in più per sopravvivere alla pandemia. Le mie piccole uscite con Marina, la mia compagna, servono per rimanere dentro un circolo vitale senza il quale l’esistenza diventerebbe insopportabile. Comprare i cioccolatini in via Cola di Rienzo o spingersi fino a Castel Sant’Angelo significa continuare …….

Leggi: La Repubblica


Covid-19: le risposte politiche all’emergenza in alcuni paesi europei

La Commissione Europea ha pubblicato il 18 Agosto 2020 i risultati di una indagine realizzata dalla Rete europea per la politica sociale (Espn) sul tema delle conseguenze socio-economiche del Covid-19 e le risposte politiche affrontate in 16 paesi europei (dodici Stati membri dell’UE, tra i quali purtroppo l’Italia non è presente, e quattro paesi non appartenenti all’UE: Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Macedonia settentrionale e Serbia). È possibile leggere i 16 report.
Nei diversi Paesi la pandemia ha avuto e sta ancora avendo conseguenze significative per l’economia e sta determinando l’aumento del numero di persone a rischio povertà ed esclusione sociale. Le misure di contrasto all’emergenza sanitaria hanno prodotto nell’immediato una forte domanda di protezione sociale. Gli interventi sono stati adottati principalmente per:
tutelare l’occupazione e mitigare le perdite di reddito;
sostenere le imprese che si trovano ad affrontare elevati rischi di disgregazione;
ridurre l’impatto della crisi sulle persone e soprattutto sui gruppi più vulnerabili;
agevolare i sistemi sanitari pubblici;
rallentare la diffusione della pandemia.

Leggi: Welforum


Rsa, un modello da cancellare o da migliorare?

Con la seconda ondata della pandemia, torna alto l’allarme per gli anziani, sopratutto nelle strutture. E si torna a parlare di Rsa e case di riposo: sul quotidiano “Domani” il dibattito tra Mario Giro e Cristiano Gori sul futuro degli istituti
Le Rsa devono essere chiuse, superate, completamente smantellate? O devono essere semplicemente “riviste e corrette”, migliorate nell’assistenza e nel servizio che offrono e di cui, che piaccia o no, non si può fare a meno? Non si ferma il dibattito sulle Rsa, tristemente protagoniste della prima ondata della pandemia e nuovamente sotto i riflettori con la seconda. Sul nuovo quotidiano Domani, approdano due posizioni diverse e distanti, ma in un certo modo complementari, a mantenere accesa l’attenzione su un tema che ha diritto e ragione di essere centrale.
Rsa, un modello “sbagliato”
Da una parte c’è Mario Giro, politologo, che afferma con chiarezza: “Case di riposo e Rsa vanno chiuse. Non si tratta di una posizione ideologica ma di onesta constatazione: i numeri degli anziani morti in istituto, e che continuano a morirvi, sono troppo alti per non trarne le dovute conseguenze. Nessuno nega che gli istituti abbiano reso grandi servigi ma la civiltà dell’assistenza evolve …….

Leggi: Redattore Sociale


La performance occupazionale in RSA al tempo della pandemia

Gli ospiti delle RSA sono fra coloro che maggiormente hanno subito le conseguenze della pandemia: elevate percentuali di diffusione del virus e conseguenze, anche gravose, sullo stato di salute dei contagiati, chiusura al pubblico e sconvolgimento delle attività giornaliere. In questo contesto, il terapista occupazionale ha dovuto ripensare il proprio intervento per continuare a garantirne l’efficacia.
di Federica Rota (Terapista Occupazionale, Istituto San Giuseppe di Villa d’Adda, BG)
L’arrivo della pandemia, con l’arresto improvviso delle abitudini quotidiane, sociali, famigliari e professionali, ha trovato chiunque emotivamente ed organizzativamente impreparato. Anche le persone che vivono in RSA hanno dovuto fronteggiare le conseguenze delle misure di sicurezza, che hanno costretto gli Enti gestori a rimodulare le attività che danno significato e ritmo agli ospiti.
Il lockdown e l’anziano in RSA
Il lockdown ha sollecitato a confrontarsi con la mancanza di occupazioni e routine consuete che scandiscono le giornata. Come spesso accade nei momenti di crisi, le persone hanno messo in moto le proprie capacità di adattamento e riorganizzazione (Bertholom, 2020). La persona che vive in RSA mette in gioco queste capacità di adattamento già dal momento in cui decide di vivere ……

Leggi: I Luoghi dell Cura


SEGNALAZIONI:

Indennità Covid: Riesame delle domande

Per chi si è visto respingere la domanda di riconoscimento dell’indennità Covid (600/1000 euro), ci sono 20 giorni di tempo per proporre all’Inps un’istanza di riesame delle domande, che permetterà all’Istituto di verificare in autotutela la presenza di errori o disallineamenti nelle banche dati.
A chiarirlo è l’Inps, con il messaggio n. 4005 del 30 ottobre, nel quale l’Istituto comunica di aver completato la prima fase di gestione delle domande e le motivazioni delle istanze respinte per il mancato superamento dei requisiti previsti per l’accesso alla prestazione.
Il termine di 20 giorni per il riesame decorre a partire dal 30 ottobre (data di pubblicazione del messaggio) o dalla conoscenza della reiezione se successiva), trascorso il quale, se l’interessato non produce la necessaria documentazione, la domanda viene considerata respinta.
Gli esiti di tutte le domande e le relative motivazioni (in caso di esito negativo) sono consultabili nella sezione del sito INPS “Covid-19: tutti i servizi” > “Indennità 600/1000 euro”, alla voce “Esiti”, insieme alla legenda aggiornata delle reiezioni delle domande di indennità COVID-19.

Leggi: Inca


Aumento delle pensioni di invalidità

Con le mensilità di novembre e dicembre 2020, gli invalidi civili totali, i ciechi assoluti e i sordi, titolari di pensione, riceveranno l'”incremento al milione” (delle vecchie lire), in applicazione della sentenza della Corte Costituzionale n. 152 del 23 giugno 2020, che ha esteso il diritto alla maggiorazione a partire dal compimento dei 18 anni e non più dai 60 anni in poi, come è stato finora.
Con il messaggio n. 3960 del 28 ottobre, l’Inps fornisce le indicazioni sulle modalità di pagamento, sottolineando che gli aventi diritto non dovranno presentare alcuna domanda, poiché sarà riconosciuta d’ufficio dall’Istituto, sempreché siano rispettati i limiti di reddito, previsti dalla normativa vigente (8.469,63 euro per i beneficiari non coniugati e 14.447,42 euro, cumulati con il coniuge, per quelli coniugati).Inoltre spiega che saranno pagati gli arretrati dovuti dal 20 luglio 2020. L’importo spettante, per il 2020, è di 651,51 euro per 13 mensilità
Qualora i redditi personali abbiano subito una variazione nel corso del 2020, che incide sul ……..

Leggi: Inca


IL VADEMECUM – 7 regole da seguire se incontrate il Covid

La sanità è al collasso. Milioni di cittadini che non sono affetti dal virus non riescono ad accedere alle cure. Se avrete a che fare con la sars-cov-2, come contatti diretti, positivi, sintomatici o asintomatici, niente panico: Keep calm e leggete attentamente queste indicazioni. La possibilità del Servizio Sanitario Nazionale di aiutare dipende dalla capacità di tutti di conservare le risorse
La sanità sta collassando sotto il peso del covid. I numeri e le testimonianze sono sotto gli occhi di tutti. Per questo ognuno di noi è chiamato a comportarsi con senso di responsabilità sociale, sapendo che le sue scelte avranno un impatto determinante sul quadro generale. Se vogliamo permettere a tutti quelli che hanno bisogno di cure urgenti al pronto soccorso e in ospedale, che sia per il covid o per qualsiasi altra patologia, di trovare posto e assistenza adeguata, dobbiamo seguire delle regole. Noi, con il consiglio di alcuni medici e operatori sanitari con cui abbiamo parlato, ne abbiamo individuate 7. Sono semplici da comprendere, anche se ci vogliono coraggio e pazienza per rispettarle e non cedere. La possibilità del Servizio Sanitario Nazionale di aiutare dipende dalla capacità di tutti di conservare le risorse. C’è bisogno dell’aiuto e dell’impegno di ognuno. Quindi niente panico o, come si dice oggi, Keep calm e leggete attentamente.

Leggi: Collettiva


NEWS:

martedì 27 ottobre 2020
Approvato il Decreto Ristori: ecco le misure previste dalla bozza

Dopo meno di un’ora di riunione è terminato a palazzo Chigi il Consiglio dei ministri. Approvato a quanto si apprende il Dl Ristori. Ecco le misure previste dalla bozza del decreto
Sei settimane di Cig Covid fino al 31 gennaio
Arrivano sei settimane di cassa integrazione Covid che “devono essere collocate nel periodo ricompreso tra il 16 novembre 2020 e il 31 gennaio 2021“. È quanto si legge nella bozza del dl Ristori.
Tamponi antigenici dai medici base, stanziati 30 milioni
Per “l’esecuzione di tamponi antigenici rapidi da parte dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta” vengono stanziati 30 milioni di euro fino a dicembre.
50 milioni per associazioni e società sportive dilettantistiche
Arriva un fondo da 50 milioni per il sostegno delle associazioni sportive dilettantistiche e delle società sportive dilettantistiche. Lo prevede la bozza del decreto ristori

Leggi: Redattore Sociale, 27/10/2020


martedì 27 ottobre 2020
Senza dimora, quando la casa cambia la vita

I risultati dell’indagine della Fiopsd sui progetti di Housing first promosso in Italia. Il 23% di chi è stato accolto in appartamento ha ora una vita autonoma, con un lavoro e un reddito. Avonto: “È un’accoglienza che protegge e valorizza la persona garantendo il diritto all’abitare”. Bassi costi di gestione per gli enti
Antonio era il classico Senza Dimora: anni di vita in strada, alcolista, una carriera lavorativa interrotta e una separazione dolorosa. Da due anni, però, vive in una casa, non si tira indietro quando c’è la possibilità di lavorare e si prende cura di sé. Antonio è una delle oltre mille persone che in questi anni è stato coinvolto in uno dei progetti di Housing First, grazie ai quali la persona senza dimora viene accolta direttamente in un appartamento (evitando il dormitorio), magari in condivisione con altri senza tetto, e seguita dagli operatori in un percorso che la porti a diventare autonoma. La Fio.psd (Federazione italiana organismi per i senza dimora) ha presentato oggi i risultati del monitoraggio effetturato nel periodo 2017-2019 su 31 progetti di Housing First. Ebbene, su 420 persone che hanno avuto accesso a questo tipo di progetti, solo il 7% ha abbandonato. Gli altri vivono ancora in casa e tra questi il 23% ha una vita autonoma, in una casa di cui paga l’affitto. “È un’accoglienza che protegge e valorizza la persona garantendo il diritto all’abitare”, sottolinea Cristina Avonto, presidente della Fiopsd.

Leggi: Redattore Sociale, 27/10/2020


martedì 27 ottobre 2020
Chiudiamo le Rsa. Ma per sempre

In questi giorni di recrudescenza della pandemia non si può tacere un dramma vissuto da molti, benché sia il più possibile occultato. Un dramma carico di dolore e sofferenza, di fronte al quale è nostra responsabilità reagire, per quanto possibile, in modo da contrastare il male che colpisce persone, famiglie e convivenze. Un dramma che non osservo dall’esterno ma nel quale mi sono trovato coinvolto in prima persona.
Una persona a me familiare, vedova e senza figli, verso gli ottant’anni è stata colpita da demenza senile. Fino ad allora autonoma e piena di forze, seppur in una vita solitaria in casa, riusciva a vivere in pienezza relazioni con i vicini e i compaesani. Siccome nessuno poteva ospitarla, le si è provveduta una badante, ma la malattia, con manifestazioni anche violente, non permetteva questo tipo di assistenza. Così la si è dovuta per forza portare in una Rsa, dove però è peggiorata, sempre più estranea a questo mondo e, pur visitata da parenti, ha deciso di rifiutare il cibo fino a morire.

Leggi: News Forum Salute Mentale, 27/10/2020


lunedì 26 ottobre 2020
Coronavirus, vaccino di Oxford genera risposta immunitaria negli anziani

Il Financial Times anticipa alcuni studi sulla sperimentazione. Di Lorenzo, presidente dell’Irbm: «Entro giugno 2021 ci saranno dosi per tutti»
I primi risultati dei test per il vaccino contro il coronavirus sviluppato dall’Università di Oxford in collaborazione con AstraZeneca e le cui dosi saranno prodotte in Italia dalla società Irbm di Pomezia, mostra che produce una robusta risposta immunitaria nelle persone anziane, il gruppo a più alto rischio, secondo quanto riportato dal Financial Times.
E’ stato scoperto che il vaccino innesca gli anticorpi protettivi e le cellule T nei gruppi di età più avanzato, scrive il giornale citando due persone vicine alla sperimentazione. I risultati fanno eco ai dati rilasciati a luglio che hanno mostrato che il vaccino ha generato “risposte immunitarie robuste” in un gruppo di adulti sani di età compresa tra i 18 e i 55 anni, aggiunge il quotidiano.
Ma Ft avverte che i test di immunogenicità positivi non assicurano che il vaccino alla fine si dimostrerà sicuro ed efficace nelle persone anziane. AstraZeneca, che sta sviluppando il vaccino con i ricercatori dell’Università di Oxford, è visto come un capofila nella corsa per produrre un vaccino per proteggere dal Covid-19.

Leggi: La Stampa, 26/10/2020


giovedì 22 ottobre 2020
Rsa, Sant’Egidio si interroga. Don Albanesi: “Serve una grande riforma”

Si è svolto ieri un confronto con diversi interventi in video conferenza, tra cui quello del presidente della Comunità di Capodarco Vinicio Albanesi che ha illustrato la necessità di cambiare radicalmente la gestione delle persone anziane, superando la tendenza all’istituzionalizzazione
rsa donna anziana finestra
“Senza anziani non c’è futuro” è il titolo della tavola rotonda organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio-Milano per fare il punto sulla gestione della terza età all’indomani della grave crisi che ha colpito le Residenze sanitarie assistenziali durante la fase acuta dell’emergenza sanitaria da Covid-19. Il momento di confronto si è svolto ieri ed ha visto diversi interventi in video conferenza, tra cui quello del presidente della Comunità di Capodarco Vinicio Albanesi che ha illustrato il proprio pensiero sulla necessità di cambiare radicalmente la gestione delle persone anziane, superando la tendenza all’istituzionalizzazione e cercando in ogni caso di favorire la loro permanenza in casa. Questi temi sono al centro di un e-book realizzato lo scorso agosto dallo stesso presidente della Comunità di Capodarco, dove approfondisce anche il tema del “trattamento” che viene riservato alle persone anziane, dicendosi convinto che esso abbia implicazioni ben più ampie di quelle (già di per sé enormi) collegate alla pandemia.

Leggi: Redattore Sociale, 22/10/2020


giovedì 22 ottobre 2020
Anziani e disabilità, “relazioni e terapie siano garantite”. Ministero chiede di rivedere le Linee guida

Zampa (sottosegretaria alla Salute): “Con il ministro chiederemo all’Iss di aggiornare le Linee guida, perché garantiscano relazioni con i parenti. L’emergenza non è ai livelli di marzo”. Intanto la Commissione per la riforma delle Rsa si è riunita e ha iniziato a lavorare. “Obiettivo condiviso: ridare nobiltà alla parola vecchiaia. Le attuali risposte non sono adeguate”
“Chiederemo al presidente Conte e all’Istituto Superiore di Sanità di rivedere le Linee guida sulle Rsa, perché obblighino, o almeno raccomandino alle strutture di garantire e tutelare le relazioni con i familiari”: lo riferisce a Redattore Sociale la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa, immediatamente dopo essersi confrontata sul tema con il ministro Speranza. “L’emergenza c’è e naturalmente la priorità è tenere il virus lontano dalle strutture per anziani, per evitare che si ripeta quanto già accaduto. Non siamo però oggi in una fase in cui si debba immaginare qualcosa di simile a quello che abbiamo vissuto in primavera: possiamo superare la criticità con restrizioni significative, ma senza totali chiusure”, afferma. Questo in generale, ma anche in particolare per le Rsa: “Dobbiamo accompagnare le linee guida che prevedevano la chiusura delle strutture con l’obbligo spero, o almeno la raccomandazione che gli anziani ospiti non siano privati dei rapporti con i familiari, restando certo in sicurezza”.

Leggi: Redattore Sociale, 22/10/2020


mercoledì 21 ottobre 2020
Anziani soli, impauriti e ai margini. Così il Covid ha stravolto le loro vite

Sono il 22 per cento della popolazione ma si parla, poco, solo di quelli che vivono nelle residenze sanitarie. Eppure stanno pagando un prezzo altissimo per il lockdown: la fine della socialità e delle cure ordinarie
Si tratta dei quasi 13 milioni di over 65, censiti dall’Istat, che oggi pagano il prezzo più alto dell’emergenza Covid-19. Di loro non si parla, fatto salvo per quelli che vivono nelle Residenze sanitarie assistenziali, le Rsa. E gli altri, come hanno vissuto negli ultimi mesi?
Il lockdown ha messo una croce su quello che viene definito invecchiamento attivo, ovvero la capacità per gli anziani di poter essere impegnati dal punto di vista sociale e fisico.
«Gli anziani durante la pandemia hanno pagato un prezzo salato», commenta Claudio Pedone, geriatra del policlinico universitario Campus bio-medico.

Leggi: Domani, 21/10/2020


mercoledì 21 ottobre 2020
Covid, anziani in Rsa: la rivoluzione necessaria

Cambiare la gestione della terza età e superare i modelli attuali di accoglienza, andando oltre l’istituzionalizzazione. Una riflessione necessaria, che l’epidemia ha fatto emergere mostrando i limiti terapeutici e esistenziali che le persone anziane sono costrette a vivere
Niente visite dei parenti, niente uscite all’esterno, riduzione anche dei contatti e degli incontri all’interno: un lockdown, di fatto mai finito, per gli anziani e le loro famiglie in questi mesi scanditi dall’emergenza sanitaria legata al coronavirus. Una situazione estrema, che ha mostrato tutta la fragilità di alcuni sistemi assistenziali e socio-sanitari e contribuito ad accendere una luce, anche nel dibattito mediatico, sulla popolazione anziana, facendo emergere i nodi critici.
La gravità di alcuni focolai in case di riposo e strutture di accoglienza, che si sono isolate per rispondere alla pandemia e proteggere i propri ospiti dagli effetti di un virus sconosciuto – letale per i “grandi vecchi” del nostro paese – ha fatto riemergere limiti già noti di un sistema di cura e la necessità di ripensarne l’organizzazione. Una dimensione che preoccupa e chiede di allargare lo sguardo all’accoglienza che verrà. Un ripensamento delle strutture che superi gli attuali modelli, una “rivoluzione” necessaria.

Leggi: Redattore Sociale, 21/10/2020


mercoledì 21 ottobre 2020
Anziani, cosa serve per affrontare la nuova emergenza

In questo momento di rinnovata emergenza dal sindacato si levano voci di protesta: si sta facendo troppo poco per i cittadini più fragili. Non si sta agendo come si dovrebbe sul fronte delle Rsa. Non si danno risposte a milioni di persone anziane che vivono con pensioni basse al limite dell’indigenza. A dirlo è il segretario dei pensionati Cgil, Ivan Pedretti, dalla sua pagina Facebook.
Qualche risposta, positiva, arriva, se non dal Governo, che secondo Pedretti sta fornendo risposte inadeguate sia sul fronte della sanità che su quello economico, arriva dal territorio sul versante della non autosufficienza, grazie alla battaglia condotta proprio dai sindacati dei pensionati. In Umbria la regione ha ripristinato i fondi per la non autosufficienza che erano stati tagliati. I sindacati dei pensionati tutti, Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil, si dicono molto soddisfatti. “La lotta paga”, dice la segretaria generale dello Spi Cgil Umbria Maria Rita Paggio. “La mobilitazione è iniziata a giugno. Non eravamo d’accordo sulla riduzione dei fondi della Regione per la non autosufficienza. Siamo soddisfatti del risultati che abbiamo ottenuto”.

Leggi: Liberetà, 21/10/2020


mercoledì 21 ottobre 2020
Auser ha aderito all’Appello “Finanziamente Europei: Priorità all’assistenza sociale e sanitaria territoriale”

L’Auser Nazionale ha aderito all’Appello “Finanziamenti Europei per la Ripresa: Usarli bene. Priorità assistenza sociale e sanitaria territoriale”. Un appello promosso e sottoscritto da un’ampia platea di soggetti, dai sindacati confederali al mondo dell’associazionismo e del volontariato. L’Appello contiene proposte concrete per l’utilizzo di almeno 30 miliardi destinati a 10 progetti per il Potenziamento dell’Assistenza Socio Sanitaria Territoriale.
“La drammatica lezione della emergenza pandemica – si legge nell’Appello – ci ha confermato che è indispensabile rendere più forte il Servizio Sanitario Nazionale, pubblico e universale e che priorità assoluta sono il potenziamento e la ristrutturazione dell’assistenza integrata sociosanitaria territoriale. È evidente che il modello che separa sanità da sociale, fondato prevalentemente sul “ricovero”, sia in ospedale che in altre strutture residenziali, come le Rsa, ha mostrato enormi limiti. È invece diritto e aspirazione di ogni persona vivere e curarsi nel proprio contesto di vita, con il sostegno dei servizi domiciliari e territoriali. Ciò è più efficace e sicuro, a maggior ragione ………

Leggi: Auser, 21/10/2020


DALLE REGIONI:

martedì 27 ottobre 2020
Rsa, D’Amato (Lazio): grazie ai sindacati, accordo per il cambiamento

L’assessore regionale alla sanità sul nuovo modello di Rsa, frutto dell’accordo con Cgil, Cisl e Uil. Cisl Lazio: “Punti fondamentali sono nuove regole e un nuovo modello di partecipazione”
“Ringrazio Cgil, Cisl e Uil per questo appuntamento e questo accordo. C’è da riconoscere subito che c’è stata un’inversione di rotta: questo governo ha recuperato molte risorse per la sanità, ripristinando alcuni punti di PIL che per anni sono stati accantonati. L’Italia è un paese in cui c’è un’alta aspettativa di vita, per cui l’accordo che è stato sottoscritto è fondamentale e funzionale anche al rafforzamento del territorio”. Così l’assessore alla sanità della Regione Lazio D’Amato, a margine dell’incontro virtuale sul nuovo modello di Rsa, frutto dell’accordo con Cgil, Cisl e Uil.
“Oggi ho verificato con l’assessore al bilancio anche il cronoprogramma di questo accordo, per le assunzioni da fare, per recuperare gli immobili, diversi ex Ipab per realizzare le nuove Rsa pubbliche. Nelle prossime settimane definiremo con i sindacati quindi, come attuare il cronoprogramma. Dovremmo rivedere le norme sulle Rsa: abbiamo contagi in tante case di riposo. I controlli nelle Rsa, peraltro, testimoniano un grande lavoro e la necessità di un’estrema attenzione. Ci sono alcune Rsa- ha concluso D’Amato- che hanno dato disdetta ai lavoratori per non …………

Leggi: Redattore Sociale, 27/10/2020


martedì 27 ottobre 2020
Senza dimora e coprifuoco, esposto di Baobab: “A Roma accoglienza bloccata”

Gli attivisti si rivolgono al Comune e al Servizio centrale del Viminale: “da venerdì 150 stanno violando lockdown notturno perché non hanno alternativa”. In strada anche famiglie e persone con problemi sanitari, ancora più a rischio di contrarre il coronavirus
“Da venerdì scorso, 150 migranti di Piazzale Spadolini stanno violando il lockdown notturno; stanno venendo meno alle regole di pubblica sicurezza, contro la propria volontà e intenzione dal momento che, chiaramente, dovrebbero e vorrebbero trovare l’accoglienza a cui hanno diritto”. Inizia così la lettera appello con cui gli attivisti di Baobab experience denunciano la situazione dei senza fissa dimora e migranti in transito a Roma. Come raccontato da Redattore Sociale, in un reportage realizzato la notte del primo coprifuoco nella Capitale, centinaia di persone sono rimaste in strada a dormire, in assenza di soluzioni alternative.
Durante un’assemblea al presidio informale di Piazzale Spadolini, dietro la stazione Tiburtina, volontari e migranti di Baobab Experience hanno compilato i moduli di autocertificazione, in un’azione dimostrativa hanno attestato le ragioni della presenza in strada di chi alla strada è costretto. Inoltre, in un esposto, il terzo dall’inizio dell’emergenza sanitaria, l’Associazione ha oggi, nuovamente, richiamato l’attenzione delle Autorità competenti sulla condizione drammatica ……..

Leggi: Redattore Sociale, 27/10/2020


lunedì 26 ottobre 2020
3^ RAPPORTO OSSERVATORIO SISMA 2016

Ricostruzione, andamento lento. Macerie, ritardi e vuoti. Cantieri, allarme sicurezza, qualità del lavoro ed infiltrazioni criminali: Fillea e Lgambiente presentano il Report 2020.
Nelle aree terremotate del Centro Italia colpite dal sisma del 2016 la veloce e diffusa ricostruzione, ad oggi, si è dimostrata un impegno drammaticamente disatteso segnato in questi quattro anni da ritardi e lungaggini burocratiche, e ora anche dalla pandemia. È necessario prenderne atto per poter programmare al meglio la politica e i piani per lo sviluppo dei comuni del centro Italia colpiti dal sisma del 2016: è questa l’amara sintesi che emerge dal Terzo Rapporto dall’Osservatorio Nazionale Sisma Fillea – Legambiente (www.osservatoriosisma.it) presentato questa mattina in diretta streaming, che è possibile rivedere integralmente sulle pagine Facebook di Fillea, Legambiente e AbruzzoWeb.
A parlar chiaro sono i dati raccolti nel report sulla ricostruzione – al 30 giugno sono poco più del 17% le richieste di Contributo per la Ricostruzione (RCR) rispetto i danni lievi e gravi sisma del patrimonio edile privato – sulla rimozione delle macerie – rimosse l’88% delle macerie pubbliche stimate inizialmente.

Leggi: Fillea Cgil, 26/10/2020


lunedì 26 ottobre 2020
Senza dimora, Bologna verso un piano freddo di comunità

Un’accoglienza diffusa che coinvolga associazioni e privati cittadini per mettere a disposizione durante l’inverno nuovi spazi da abitare. È la proposta lanciata dall’associazione Piazza Grande, insieme al Comune e Asp. Salmaso: “La città ha già una forte rete di solidarietà: sfruttiamo le energie esistenti per aiutare chi ne ha più bisogno”
Un’accoglienza diffusa per persone senza dimora, che coinvolga associazioni e privati cittadini per mettere a disposizione durante l’inverno nuovi spazi da abitare. È il piano freddo di comunità, la proposta lanciata a Bologna dall’associazione Piazza Grande, insieme al Comune e Asp Città di Bologna, con l’obiettivo di avviare un nuovo processo di welfare di comunità, costruendo insieme al terzo settore e alla cittadinanza proposte innovative e concrete per mettere in atto un nuovo modello di accoglienza.
“Il piano freddo è uno sforzo straordinario che la città fa durante l’inverno, quando le persone senza dimora sono più esposte e in pericolo – afferma Carlo Francesco Salmaso, presidente di Piazza Grande –. Per riuscire a dare a tutti un riparo, ogni anno si istituiscono grandi strutture che ospitano tutte insieme le persone che non hanno una casa. Oggi questo sforzo va però in contrasto con la necessità di assicurare il distanziamento fisico, e dunque non di raggruppare, bensì di separare le persone: ecco perché questo inverno andremo incontro a un piano freddo speciale, diverso

Leggi: Redattore Sociale, 26/10/2020


lunedì 26 ottobre 2020
Calabria. Borghi, avviso pubblico MIBACT per favorire la rinascita e la rigenerazione culturale, turistico ed economico-sociale dei piccoli borghi

Il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo ha promosso un avviso pubblico per un importo complessivo di 750.000 euro per favorire la rinascita e la rigenerazione culturale, turistica ed economico-sociale dei piccoli borghi.
Il progetto si chiama “Borghi in Festival–Comunità, cultura, impresa per la rigenerazione dei territori” ed è stato pensato per finanziare attività culturali, da realizzarsi in forma di festival, al fine di favorire il benessere e migliorare la qualità della vita degli abitanti dei borghi italiani attraverso la promozione della cultura.
Il bando, frutto di un accordo tra Direzione Generale Creatività Contemporanea e Direzione Generale Turismo del MiBACT, rientra tra le azioni istituzionali messe in atto dal Ministero per incentivare progetti di rigenerazione dei territori e per rafforzare e integrare l’offerta turistica e culturale nei borghi italiani all’insegna della sostenibilità, dell’accessibilità e dell’innovazione.
In particolare, Borghi in Festival punta a promuovere e sostenere la qualità e le eccellenze ………..

Leggi: Sunia, 26/10/2020


sabato 24 ottobre 2020
Senza dimora, la prima notte di coprifuoco a Roma tra chi non può tornare a casa

La situazione nelle stazioni di Termini, Tiburtina e San Pietro, dove nonostante l’ordinanza regionale centinaia di persone dormono per strada. Supportate solo dai volontari. “Da Comune e Regione un immobilismo lungo sette mesi, mentre i contagi da coronavirus continuano a salire”
Quando mancano pochi minuti a mezzanotte un gruppo di persone esce dalla porta centrale della stazione Termini, a Roma: sono originari dell’Est Europa, hanno valigie e borse, non sono turisti. Mettono i bagagli impilati sulla ringhiera che dà su piazza dei Cinquecento, allungano sull’asfalto i cartoni, poi il sacco a pelo e infine le coperte. Con l’automatismo di un rito ripetuto si apprestano a passare un’altra notte in strada. Intorno la città si svuota: c’è solo un taxi in fila, in attesa degli ultimi viaggiatori, sul piazzale ancora pochi autobus, le macchine della polizia e qualcuno che si affretta a tornare a casa. L’ordinanza firmata dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, dispone la chiusura delle attività e lo stop degli spostamenti dalle 24 alle 5 di mattina, per trenta giorni. Nella notte del primo coprifuoco a Roma dal dopoguerra, Redattore Sociale ha documentato la situazione di chi non ha una casa in cui tornare nelle stazioni di Termini, Tiburtina e San Pietro.
In tutto sono circa 50mila i senza dimora in Italia, ottomila solo nella città di Roma

Leggi: Redattore Sociale, 24/10/2020


venerdì 23 ottobre 2020
Caritas Ambrosiana: “Stop alle aste immobiliari su prime case, laboratori e negozi”

Mentre sono bloccate le cartelle esattoriali e i pignoramenti per debiti verso la pubblica amministrazione, per 90 mila famiglie potrebbero scattare dalle prossime settimane le esecuzioni immobiliari per debiti verso le banche. “Inaccettabile che società di recupero crediti siano domiciliate nei paradisi fiscali”
“Stop alle aste immobiliari per i prestiti che i cittadini non sono in grado di restituire alle banche su prime case, laboratori e negozi”: a chiederlo è Luciano Gualzetti, direttore della Caritas Ambrosiana e Presidente della Fondazione San Bernardino. Gualzetti si sta battendo da anni perché sia affrontato il tema del sovra-indebitamento delle famiglie. Spesso si tratta di famiglie che avevano una vita normale, che avevano contratto debiti per le loro piccole attività artigianali. Poi la perdita del lavoro, o una malattia le hanno rese incapaci di far fronte alle rate del mutuo e sono sprofondate in una condizione di povertà. Da cui è difficile uscire anche perché non si riesce a rinegoziare i debiti contratti con banche o finanziarie.
Con la pandemia e la crisi sociale ed economica, la condizione delle persone indebitate si è aggravata. “La crisi non colpisce più solo i poveri ma anche il cosiddetto ceto medio -sottolinea Luciano Gualzetti-. Per questo in vista della ripresa dei contagi e dell’aggravarsi delle condizioni economiche degli italiani già provati dal lockdown della scorsa primavera, il Governo ha fatto ……

Leggi: Redattore Sociale, 23/10/2020


giovedì 22 ottobre 2020
Chiusura Rsa in Lombardia, “la Regione non vuole assumersi responsabilità”

Dura lettera di critica del Cnca Lombardia al Governatore Fontana. “Presidente e Giunta sembrano non aver imparato nulla dai mesi della pandemia”
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“Un provvedimento inaccettabile con cui Regione Lombardia si esime da ogni responsabilità. A spese, anche questa volta, delle persone fragili”. Paolo Cattaneo, presidente lombardo del Coordinamento nazionale delle comunità d’accoglienza, non usa tanti giri di parole nel bocciare la scelta del Governatore Fontana di chiudere Rsa e comunità alla visita dei parenti fino al 6 novembre. “Il Presidente della Regione Lombardia e tutta la sua Giunta sembrano non avere imparato nulla dai mesi della pandemia che ha investito con particolare violenza la nostra Regione e tanto meno dai tantissimi errori commessi nella gestione non solo sanitaria ma anche sociale degli effetti dirompenti dell’emergenza sanitaria”.
“Senza voler operare alcuna distinzione tra le molto differenti tipologie delle strutture di accoglienza residenziale -scrive Paolo Cattaneo nella lettera inviata ai vertici della Regione-, come già fatto con precedenti provvedimenti emanati in primavera ed estate, le ordinanze (la n.619 e la 620, ndr) decretano il divieto per parenti e caregiver di poter fare visita ai propri cari ospitati …….

Leggi: Redattore Sociale, 22/10/2020


mercoledì 21 ottobre 2020
Covid in Umbria, un numero di telefono contro la solitudine degli anziani

Si chiama “Servizio Buongiorno” il progetto presentato dall’Auser di Perugia
Arriva in Umbria un nuovo strumento per combattere la solitudine delle persone anziane anche in questo periodo di emergenza Covid. Si chiama “Servizio Buongiorno” il progetto dell’Auser di Perugia, presentato mercoledì mattina nel corso di una video conferenza stampa da Franca Gasparri, presidente dell’associazione di volontariato. “Nel corso della pandemia – ha detto Gasparri – sono state centinaia le persone anziane che ci hanno contattati anche solo per avere un po’ di compagnia al telefono, o perché avevano bisogno di un aiuto. Ora, con il nuovo progetto vogliamo strutturare questo rapporto, mettendo i nostri volontari a disposizione delle persone che ne hanno bisogno”. Il servizio è totalmente gratuito e per accedervi basta contattare Auser al numero 075500566

Leggi: Giornale Nuova Immagine, 21/10/2020


mercoledì 21 ottobre 2020
Covid-19, in Lombardia varato il coprifuoco. “Chi si preoccupa dei senza dimora?”

Emanata l’ordinanza. “Temo che non sia stata presa in considerazione l’esistenza stessa dei senza dimora”, avverte Alberto Sinigallia, presidente della Fondazione Progetto Arca. Intanto il Comune di Milano ha pubblicato i bandi per il piano antifreddo e il rafforzamento di unità di strada e centri diurni
La Regione Lombardia ha emanato l’ordinanza con cui istituisce il coprifuoco: “su tutto il territorio della Regione Lombardia, dalle ore 23.00 alle ore 5.00 del giorno successivo sono consentiti solo gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o d’urgenza ovvero per motivi di salute; è in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, dimora o residenza”. E “la sussistenza delle situazioni che consentono la possibilità di spostamento incombe sull’interessato. Tale onere potrà essere assolto, producendo un’autodichiarazione”. Ora che sarà vietato uscire di casa di notte, “bisogna pensare a chi di notte in strada ci dorme” afferma Alberto Sinigallia, presidente della Fondazione Progetto Arca. Progetto Arca ha progetti per i senza dimora (accoglienza e unità di strada) sia a Milano che a Roma e Napoli. “Sono tre situazioni molto diverse tra loro. Ma quel che ci preme, come durante il lockdown, è che non ci si dimentichi degli invisibili delle nostre città”.

Leggi: Redattore Sociale, 21/10/2020


mercoledì 21 ottobre 2020
Non autosufficienza, nel bolognese bonus per famiglie che pagano la badante

Contributi economici straordinari per sostenere i disabili e gli anziani (over 65) non autosufficienti seguiti da assistenti famigliari. Per ottenerli, gli interessanti dovranno partecipare ad un bando emanato dai Comuni del distretto pianura Est di Bologna, che oggi hanno siglato un protocollo con le organizzazioni sindacali dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil.
L’obiettivo dell’accordo è sostenere “le famiglie con anziani non autosufficienti e disabili gravi” che “hanno dovuto farsi maggiormente carico del problema a causa della pandemia Covid-19”. Per richiedere il contribuito è necessario risiedere in uno dei Comuni del Distretto (Argelato, Baricella, Bentivoglio, Budrio, Castel Maggiore, Castenaso, Galliera, Granarolo dell’Emilia, Malalbergo, Minerbio, Molinella, Pieve di Cento, Castello d’Argile, San Giorgio di Piano e San Pietro in Casale). I destinatari sono anziani di età superiore ai 65 anni, con ridotta autonomia o adulti (maggiorenni) con disabilità grave o non autosufficienza, come definite ai fini Isee. Inoltre, per chiedere questi contributi i destinatari non devono già beneficiare di un assegno un massimo …….

Leggi: Redattore Sociale, 21/10/2020


IN AGENDA:

Virtual meeting – 1-2 dicembre 2020 – Long-Term Care Five

Stati Generali dell’assistenza a lungo termine – Edizione 2020
Il convegno, originariamente fissato per il 7 e 8 luglio (data posticipata causa Covid), è stato riprogrammato per l’1 e 2 dicembre sottoforma di virtual meeting.
Giunge alla quinta edizione l’evento “Long-Term Care, Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine”, che riunisce annualmente decisori e attori della sanità con l’obiettivo di fornire un aggiornamento sullo stato dell’arte della gestione della Long-Term Care sul territorio e presentare best practice e proposte nell’ambito dei modelli di presa in carico dell’anziano fragile con patologie a decorso cronico.
Oggi più che mai – alla luce della pandemia e in considerazione di quanto emerso negli ultimi drammatici mesi- è urgente, prioritario e improcrastinabile avviare ed implementare una riorganizzazione dei modelli di gestione sul territorio.
L’edizione 2020 intende caratterizzarsi come un’occasione di riflessione costruttiva sui percorsi e sugli strumenti – intesi sia come competenze che come tecnologia – della riorganizzazione.
Per informazioni: info@italialongeva.it


Forum della Non Autosufficienza e dell’autonimia possibile
Alla luce dell’attuale contesto, comunichiamo che il Forum NA si evolve e si rinnova con un’edizione che si svolgerà completamente in modalità digitale dal 25 al 27 novembre e dall’1 al 4 dicembre 2020.
L’edizione digitale ha l’obiettivo di far vivere la stessa grande qualità dei contenuti dell’evento in presenza, grazie ad un nuovo format che prevede un ciclo di 18 workshop online distribuiti in 7 giorni. Gli appuntamenti formativi si svolgeranno in fasce orarie non sovrapposte per cui potrai assistere a tutti i 18 incontri, contro i 6 che avresti potuto frequentare se l’evento fosse stato nella classica modalità. Il tutto comodamente dalla tua postazione di lavoro. Inoltre, i workshop saranno integralmente registrati e resi disponibili on demand per un anno.

Leggi: Forum Non Autosufficienza


IN EVIDENZA:

Integrazione e sviluppo dei servizi sociosanitari

Il Punto estivo di Welforum, Un nuovo paradigma per i servizi sanitari, era centrato sull’affermazione che la pandemia può rivelarsi un’occasione per ripensare lo stesso paradigma delle politiche sanitarie.
Come avevamo preannunciato, presentiamo ora la successiva raccolta su Integrazione e sviluppo dei servizi sociosanitari, che riprende la stessa impostazione trattando delle politiche e degli interventi sociosanitari, di cui occorre rivedere e riequilibrare l’impostazione e organizzazione per renderli più efficienti, più efficaci e più equi attraverso la costruzione di forti reti territoriali integrate.
Il tema dell’integrazione è datato ma purtroppo tutt’altro che adeguatamente considerato e ancor meno risolto. L’attuale situazione lo ripropone ancora una volta con forza, come approccio e gestione di limiti e problemi assistenziali altrimenti irrisolvibili. Esso viene affrontato nei primi tre articoli di questo nuovo Punto di Welforum.it

Leggi: Welforum


Legami familiari e cura degli anziani in Europa

Il fenomeno dell’invecchiamento della popolazione che da diversi decenni interessa l’Europa e in particolare l’Italia, comporta una crescente pressione dal lato delle cure, che coinvolgono spesso la sfera familiare. Ciò è particolarmente valido per i Paesi mediterranei, fra cui l’Italia, che hanno affrontato le esigenze di una popolazione che invecchia in ritardo rispetto ai Paesi del Nord Europa.
Ma quali sono le variabili che impattano maggiormente sulla scelta di fornire cure informali da parte di un familiare e, soprattutto, esiste ancora una polarizzazione Nord-Sud Europa rispetto a questa scelta?
L’analisi dei dati SHARE, una banca dati che contiene informazioni sulle condizioni economiche, familiari, sociali e di salute degli individui con un’età maggiore di 50 anni provenienti da diversi Paesi europei, può aiutare a trovare una risposta. Il presente contributo si focalizza su variabili che caratterizzano i legami familiari e individua le differenze fra Paesi che fondano le proprie radici rispettivamente su società familistiche (tipicamente nell’Europa del Sud) e società ……………

Leggi: Welforum


Servizi territoriali: insegnamenti dall’emergenza sanitaria?

Il prossimo autunno sarà per il welfare territoriale un tempo di scelte cruciali con opportunità del tutto inedite, se non altro perché occorre definire l’uso di importanti nuove risorse. E dunque non è più il momento di “appelli” e dichiarazioni, ma di provvedimenti legislativi e dispositivi con ricadute operative, e capaci di ampio respiro e disegni strategici. Quali temi sarebbe opportuno includere in una agenda di riordino dei servizi sociali e sociosanitari territoriali, alla luce di ciò che si è imparato nella pandemia? Ne proponiamo alcuni, con azioni opportune sia a livello nazionale che locale:
1) C’è un’ampia convergenza sulla necessità di riorganizzare i servizi territoriali, e tuttavia è necessario che non si punti solo ad irrobustire la capacità di interventi sanitari e “contro le infezioni”, ma anche a potenziare l’assistenza domiciliare per la non autosufficienza, problema crescente per milioni di famiglie. E sul tema ciò che occorre non è tanto (o solo) incrementare organici e risorse, ma anche ridisegnare modelli e setting di cura, pensando anche che il primo …..

Leggi: Welforum


L’integrazione sociosanitaria: assetti istituzionali e profili giuridici

Anche alla luce di quanto ci può insegnare la pandemia da Covid-19 – Di Alceste Santuari
In Italia, così come in molti Stati Membri dell’Unione Europea, gli enti pubblici hanno ridefinito il loro ruolo, progressivamente abbandonando la produzione e l’erogazione diretta dei servizi, per assumere invece una funzione di programmazione e di regolazione. Nell’ambito di quest’ultima funzione, poi, enti locali ed enti del servizio sanitario hanno attivato meccanismi di finanziamento e produzione dei servizi socio-sanitari basati su dinamiche contrattuali e convenzionali. Si tratta di contesti di “quasi-mercato” ovvero di forte raccordo istituzionale, anche verticale, tra istituzioni pubbliche locali. In questi contesti, particolare rilevanza assumono le attività svolte e i servizi erogati dalle organizzazioni non profit, sempre più coinvolte nell’erogazione dei servizi sociosanitari e quindi (anch’esse) a garantire i diritti fondamentali e livelli essenziali delle prestazioni (cfr. art. 117, comma 2, lett. m) Cost.).

Leggi: Welforum


Integrazione sociosanitaria e livelli essenziali – Perché la sfida ora è nei territori

Pubblichiamo l’intervento del presidente del Consiglio dell’Ordine degli Assistenti Sociali, Gianmario Gazzi, agli Stati Generali
Voglio cominciare con il ringraziare tutto l’Esecutivo partendo dalla Presidenza del Consiglio, ma permettetemi un grazie particolare al ministro Speranza, al viceministro Sileri e alla sottosegretaria Zampa perché in questi mesi difficili per tutti, per ora e per i giorni che verranno, il peso si è scaricato lì. Su un ministero, quello della Salute, che da anni ha visto un depauperamento delle forze.
Sarò sintetico, com’è sintetico il documento che abbiamo presentato, perché sono convinto che le cose da fare siano note.
Intervengo dopo colleghi che si sono definiti “figli di un Dio minore” e li contraddico perché i “figli di un Dio Minore” non sono seduti a questo tavolo, ma noi assistenti sociali siamo qui per rappresentarli. Rappresentiamo le persone con disabilità che non hanno ancora i centri diurni aperti, i minorenni che per mesi sono rimasti chiusi in casa, le persone anziane, con fragilità, sole, che non hanno avuto aiuti a domicilio e che ancora fanno fatica ad accedere ai servizi domiciliari ………..

Leggi: Welforum


RSA e pandemia: considerazioni a tappe

L’articolo di Mauro Colombo propone una riflessione su quanto accaduto con l’insorgere dell’emergenza nelle case di riposo, offre una lettura della situazione attuale e illustra alcuni punti chiave per affrontare il domani.
Questo articolo è stato pubblicato anche su Psicogeriatria, n. 1/2020, Supplemento 1.
di Mauro Colombo (Fondazione Golgi Cenci ed Istituto Geriatrico “Camillo Golgi”, Abbiategrasso)
La fase acuta
Ci ricorderemo a lungo – al di là dei danni di ogni tipo – della pandemia Covid 19, variamente definita “strana”, “nuova”, “inquietante”. Lo stesso Journal of American Medical Association (Fontanrosa, Bauchner, 2020) ammette che l’unica caratteristica di questa pandemia è la sua imprevedibilità. Almeno, questo tragico virus camaleontico un merito lo ha avuto: portare pubblica attenzione al mondo delle strutture di ricovero per anziani, di cui ora – più o meno a proposito – parlano in tanti, dalla Organizzazione Mondiale della Sanità, alle scuole di economia…
Opportunamente, JAMA ha aperto una rubrica orientata esplicitamente alla fase post-acuta, per gettare uno sguardo al dopodomani, quando sarà necessario un ampio ri-assestamento del nostro modo di vivere, in una “nuova normalità” ancora de definire. Un articolo dichiara già nel titolo di voler “mettere il genio nella bottiglia”, ed indica una serie di manovre efficaci (in particolare la quarantena entro 24 ore), per le quali stima un costo di 5 miliardi di dollari nei soli USA. …………

Leggi: I Luoghi della Cura


SEGNALAZIONI:

Isolamento e quarantena da Covid-19

L’ultima Circolare del ministero della Salute del 12 ottobre 2020 aggiorna le indicazioni riguardo la durata e il termine dell’isolamento e della quarantena, in considerazione dell’evoluzione della situazione epidemiologica, delle nuove evidenze scientifiche, delle indicazioni provenienti da alcuni organismi internazionali (OMS ed ECDC) e del parere formulato dal Comitato Tecnico Scientifico l’11 ottobre 2020.
La circolare chiarisce che:
l’isolamento dei casi di documentata infezione da SARS-CoV-2 si riferisce alla separazione delle persone infette dal resto della comunità per la durata del periodo di contagiosità, in ambiente e condizioni tali da prevenire la trasmissione dell’infezione.
La quarantena, invece, si riferisce alla restrizione dei movimenti di persone sane per la durata del periodo di incubazione, ma che potrebbero essere state esposte ad un agente infettivo o ad una malattia contagiosa, con l’obiettivo di monitorare l’eventuale comparsa di sintomi e identificare tempestivamente nuovi casi.

Leggi: Inca


Pensioni: a novembre pagamento anticipato

L’Inps fa sapere che anche per il mese di novembre, il pagamento delle pensioni presso gli sportelli postali sarà anticipato rispetto alle normali scadenze e sarà distribuito su più giorni. In particolare si tratta dei trattamenti pensionistici, degli assegni, delle pensioni e delle indennità di accompagnamento erogate agli invalidi civili.
L’anticipo è stato stabilito allo scopo di consentire a tutti i titolari delle prestazioni di recarsi presso gli uffici postali in piena sicurezza, nel rispetto delle misure di contenimento della diffusione del virus COVID-19.
Il pagamento avverrà secondo il seguente calendario, in base alla lettera iniziale del cognome dei titolari delle prestazioni:

MARTEDI’ 27 OTTOBRE A B
MERCOLEDI’ 28 OTTOBRE C D
GIOVEDI’ 29 OTTOBRE E K
VENERDI’ 30 OTTOBRE L O
SABATO 31 OTTOBRE P R
LUNEDI’ 2 NOVEMBRE S Z

Leggi: Inca


NEWS:

martedì 20 ottobre 2020
Cure digitali per raggiungere un anziano su dieci a casa

Il piano del Governo per sfruttare le risorse europee
La «casa digitale come prima luogo di cura». Si chiama così uno dei capitoli principali del piano a cui lavora il ministro della Salute Roberto Speranza che guarda ai fondi europei del Recovery fund (o del Mes) per finanziare la messa in sicurezza del Servizio sanitario nazionale dopo lo tsunami del Covid che dopo la prima violenta ondata ora potrebbe tornare a colpire la nostra Sanità.
Un terremoto che ha messo a nudo quello che è il fianco scoperto del Ssn: le cure a casa, mancate durante i mesi dell’emergenza quando si aspettavano i malati di coronavirus in ospedale invece di trattarli ai primi sintomi del virus.
Una lezione importante di cui si proverà a fare tesoro con le risorse che si spera arriveranno nei prossimi mesi dall’Europa. Da qui il progetto ambizioso del ministro Speranza: quello di far diventare l’Italia il primo Paese europeo nell’assistenza domiciliare capace di curare un over 65 su dieci a casa (oggi si assistono non più del 4% degli anziani). Un addio parziale all’ospedale contenuta nelle bozze del piano messo a punto dai tecnici del ministero della Salute che sarà possibile investendo 5 miliardi in cinque anni sulle «cure territoriali digitali» creando «presidi a degenza temporanea» e strutture come le «Case di comunità» – l’idea è averne una ogni 50mila abitanti – dove equipe formate da medici di famiglia, infermieri e altri specialisti forniranno le cure per i primi bisogni della cronicità.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 20/10/2020


martedì 20 ottobre 2020
Stop alle visite nelle RSA: la solitudine di anziani e operatori, il dolore dei familiari

Intervista a Marco Trabucchi (Aip): “Per gli anziani, problemi di alimentazione, tra inappetenza e riduzione del sostegno. Così entrano nel tunnel, che passa dall’indebolimento muscolare e porta al rischio di cadute e ricoveri. E temo che gli operatori non reggano più”. Soluzioni? “In questo momento c’è troppo paura. Ma il blocco è una mazzata alla creatività”
Non avevano potuto riabbracciare i propri cari, ma almeno avevano potuto rivederli: dopo mesi di separazione forzata, gli anziani delle strutture avevano rincontrati i propri figli, nipoti, parenti, spezzando quella solitudine che a cui il rischio del contagio li aveva condannati. Ora tutto torna a congelarsi: lo stop alle visite si impone in diverse regioni, ultima la Lombardia, lasciando di nuovo i familiari fuori dalle RSA e delle case di riposo. Una misura (forse) necessaria, nel momento in cui si rischia una nuova “strage degli innocenti”, ma che avrà certamente un impatto drammatico non solo per gli anziani ospiti di queste strutture, ma anche per gli operatori e naturalmente per i familiari. Ne abbiamo parlato con Marco Trabucchi, presidente dell’Aip (associazione italiana psicogeriatria) che più volte in questo periodo ha lanciato l’allarme, evidenziando le pesanti conseguenze che la riduzione delle relazioni ha sulla saluta psicofisica dell’anziano stesso.

Leggi: Redattore Sociale, 20/10/2020


martedì 20 ottobre 2020
Anziani terrorizzati dal covid e in auto lockdown: problemi di accesso alle cure

Sondaggio condotto da Senior Italia FederAnziani su un campione di 645 over65. Hanno paura di finire in ospedale e di morire soli ma anche di essere contagiati e contagiare i familiari. Grandi le difficoltà per effettuare le visite specialistiche, esami diagnostici e interventi già programmati: in un caso su tre costretti a ricorrere al privato
anziana con mascherina senior italia
Terrorizzati dal Covid al punto da aver praticato un auto lockdown. Hanno paura di finire in ospedale e di morire soli ma anche di contagiare i familiari. Hanno imparato a usare tutte le tecnologie disponibili per restare in contatto con familiari e amici e hanno fiducia nelle istituzioni. Grandi le difficoltà per effettuare le visite specialistiche in itinere, gli esami diagnostici, gli interventi già programmati, i controlli oncologici e in un caso su tre sono stati costretti a ricorrere a strutture private pagando di tasca propria. É la fotografia che restituisce il sondaggio condotto da Senior Italia FederAnziani su un campione di 645 over65 per analizzare le paure e le difficoltà che la popolazione anziana sta incontrando in questo lungo periodo di pandemia, e il livello di fiducia nei decisori politici.

Leggi: Redattore Sociale, 20/10/2020


martedì 20 ottobre 2020
A Casa sollievo della sofferenza arriva Pepper, robot umanoide

Il robot che a breve girerà nei reparti e tra i corridoi dell’ospedale di San Giovanni Rotondo, nel Foggiano supporterà la riabilitazione, la comunicazione e la valutazione sanitaria specie per i pazienti più anziani
Si chiama Pepper, ha gli occhioni grandi e una espressione che ricorda la felicità. È il robot umanoide che a breve girerà nei reparti e tra i corridoi dell’ospedale Casa sollievo della sofferenza di San Giovanni Rotondo, nel Foggiano. Supporterà la riabilitazione, la comunicazione e la valutazione sanitaria specie per i pazienti più anziani. Il progetto è parte della ricerca sulla trasformazione digitale in sanità finalizzata a facilitare il lavoro del personale medico, su cui Casa Sollievo sta lavorando già da alcuni anni.

Leggi: Redattore Sociale, 20/10/2020


martedì 20 ottobre 2020
L’assistenza sanitaria alle persone con disabilità ai tempi del Covid

«Dalle esperienze della prima fase della pandemia – scrivono Nicola Panocchia e Filippo Ghelma dell’ASMeD (Associazione per lo Studio dell’assistenza Medica alla persona con Disabilità) – è emersa la necessità di definire urgentemente, sia a livello nazionale che regionale, protocolli clinico assistenziali rivolti ai pazienti con disabilità, che tengano conto delle diverse tipologie di disabilità, delle loro peculiarità e della necessità di un’assistenza continua. L’emergenza, infatti, non giustifica in alcun modo la negazione dei diritti delle persone»
Particolare di persona in carrozzina spinta da un infermiereLa salute e la gestione intraospedaliera delle persone con disabilità sono temi che presentano numerose criticità, più volte affrontate anche sulle colonne di «Superando.it». Spesso, infatti, l’organizzazione delle cure e alcuni pregiudizi degli operatori sanitari creano delle “barriere sanitarie” pregiudicando il diritto alla cura delle persone con disabilità. L’ ASMeD (Associazione per lo Studio dell’assistenza Medica alla persona con Disabilità) riunisce i professionisti sanitari che operano nell’àmbito della salute di queste persone; ne fanno parte, in particolare, operatori sanitari che svolgono il loro lavoro in strutture ospedaliere dotate di percorsi dedicati alla gestione delle problematiche mediche delle persone con disabilità.

Leggi: Superando, 20/10/2020


lunedì 19 ottobre 2020
Manovra. Conte: “Risorse significative per rafforzare il Ssn”. Gualtieri: “Stanziati altri 4 mld per personale, vaccini ed emergenza”

Il ministro dell’Economia in conferenza stampa con il premier ha spiegato come “già nei precedenti decreti avevamo aumentato le risorse di 1,2 miliardi, con questo aumentiamo ulteriormente la dotazione di 1 miliardo per il fondo sanitario, confermiamo le assunzioni del personale sanitario, determiniamo un incremento per l’indennità dei medici e infermieri, e staniamo ulteriori risorse per l’acquisto dei vaccini”. Tornando poi sul Mes Conte ha chiarito: “Ci sarà l’opportunità per parlarne nelle sedi opportune”.
– “La manovra economica che è stata approvata avrà un importo complessivo di 39 miliardi e si prefigge due obiettivi: il sostegno e il rilancio dell’economia italiana. Mantiene una impostazione di forte espansione, non prevediamo aumenti di tasse, è una scelta precisa, un indirizzo politico che abbiamo perseguito sino all’ultimo. Sono risorse significative nonostante il contesto difficile che stiamo attraversando, serviranno a rafforzare la sanità, aiutare i settori più colpiti, rafforzare il trasporto scolastico”.
Così il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa ha presentato nel pomeriggio la manovra varato lo scorso sabato sera in Consiglio dei Ministri.
Insieme a lui anche il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri che ha sottolineato come la manovra sia “importante e ambiziosa, ed offre un forte impulso per la ripresa economica, puntando su investimenti, istruzione, welfare, sanità”. Per quanto riguarda in particolare la sanità, “già nei precedenti decreti avevamo aumentato le risorse di 1,2 miliardi, con questo aumentiamo ulteriormente la dotazione di 1 miliardo per il fondo sanitario, confermiamo le assunzioni del personale sanitario, determiniamo un incremento per l’indennità dei medici e infermieri, e staniamo ulteriori risorse per l’acquisto dei vaccini. Complessivamente sono 4 miliardi ulteriori alla sanità. Questo è un governo che ha detto che sulla sanità non si possono fare tagli, occorre rafforzare gli investimenti”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 19/10/2020


venerdì 16 ottobre 2020
Chiusura delle Rsa, “un’emergenza nell’emergenza”

I parenti degli anziani che aderiscono all’associazioni Felicita contestano la scelta della Regione Lombardia di bloccare le visite nelle Rsa. “I nostri cari saranno di nuovo isolati e rischiano di spegnersi”
La chiusura delle Rsa, decisa dalla Regione Lombardia, “è una emergenza nell’emergenza, perché i nostri anziani saranno di nuovo isolati e molti di loro rischiano di spegnersi non vedendo più figli o parenti”. A parlare è Laura Aspromonte dell’associazione Felicita, nata nel giugno scorso per iniziativa dei parenti degli anziani ricoverati al Pio Albergo Trivulzio di Milano e che ben presto ha raccolto l’adesione di famigliari di ospiti di Rsa in diverse parti d’Italia. “Siamo molto preoccupati -aggiunge-. E siamo contrari a questa chiusura. In questi mesi, dopo il lockdown, abbiamo seguito tutti i protocolli durante le visite ai nostri cari”.

Leggi: Redattore Sociale, 16/10/2020


venerdì 16 ottobre 2020
Famiglia, Conferenza unificata: ok al fondo caregiver, nidi e scuole per l’infanzia

Oggi espresso il parere favorevole da parte delle regioni, di Upi e dell’Anci, sul decreto di riparto a favore delle regioni del “Fondo per il sostegno e il ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare”…
In sede di Conferenza Unificata è stato oggi espresso il parere favorevole da parte delle regioni, di UPI e dell’ANCI, sul decreto di riparto a favore delle regioni del ‘Fondo per il sostegno e il ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare’, istituito ai sensi dell’articolo 1, comma 254, della legge n. 205/2017.
Il decreto di riparto, spiega il ministero della Famiglia, che riconosce il valore sociale ed economico dell’attività di cura non professionale del caregiver familiare, prevede che le risorse siano destinate alle Regioni che le utilizzano per interventi di sollievo e sostegno destinati al caregiver familiare, dando priorità: ai caregiver di persone in condizione di disabilità gravissima, così come definita dall’articolo 3 del decreto 26 settembre 2016 del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, recante ‘Riparto delle risorse finanziarie del Fondo nazionale per le non autosufficienze, anno 2016’, tenendo anche conto dei fenomeni di insorgenza anticipata delle condizioni previste dall’articolo 3, del medesimo decreto; ai caregiver di coloro che non hanno avuto accesso alle strutture residenziali a causa delle disposizioni normative emergenziali comprovata da idonea documentazione; a programmi di accompagnamento finalizzati alla deistituzionalizzazione e al ricongiungimento del caregiver con la persona assistita. Complessivamente, le risorse che le regioni destineranno ai comuni e agli ambiti territoriali per gli interventi, ammontano a euro 68.314.662, così suddivisi:

Leggi: Redattore Sociale, 16/10/2020


venerdì 16 ottobre 2020
Per un senza dimora su quattro l’housing first ha funzionato

L’anticipazione dei dati di una ricerca condotta dalla Fio.psd sui progetti che prevedono di accogliere subito in appartamento i senza tetto, evitando i dormitori. Il 25% ora vive autonomamente in una casa propria e lavora. Domani in sette città prevista La Notte dei senza dimora
Uno su quattro ce l’ha fatta: ora vive in una casa tutta sua e ha un lavoro. Sono i risultati dell’Housing first, progetto promosso da diverse realtà che in Italia si occupano di senza dimora. L’Housing first prevede che la persona sia accolta subito in un appartamento (evitando il dormitorio), magari in condivisione con altri senza tetto, e seguita dagli operatori in un percorso che la porti a diventare autonoma. Secondo la ricerca condotta dalla Federazione italiana organismi per le persone senza dimora (Fio.psd), il 93% delle persone accolte dopo due anni (2017-2019) è ancora in una casa, mentre il 25% dei beneficiari ha raggiunto l’autonomia (lavoro, casa e ricongiungimenti familiari). Dall’inizio della sperimentazione dell’Housing First dal 2014 ad oggi, sono state oltre mille le persone senza dimora a passare dalla strada alla casa.

Leggi: Redattore Sociale, 16/10/2020


giovedì 15 ottobre 2020
Rsa, serve un cambiamento radicale delle cure sanitarie. Appello dei familiari

“E’ più facile eliminare le visite e qualsiasi attività che mettere mano alla urgente riorganizzazione delle cure e degli standard del personale. Ma queste misure non produrranno più benessere dei nostri cari malati”. La denuncia del Comitato vittime nelle Rsa
Le Rsa devono cambiare radicalmente, trasformandosi in strutture sanitarie residenziali che offrano standard di accoglienza e assistenza adeguati: è l’appello lanciato da Maria Grazia Breda e Andrea Ciattaglia, della Fondazione promozione sociale onlus – Comitato vittime nelle Rsa. “I casi di cronaca di questi giorni relativi a nuove chiusure drastiche delle Rsa, visite minime o inesistenti dei parenti, abbandono terapeutico e relazionale delle persone con demenza, malattia di Alzheimer o altre malattie degenerative e fortemente invalidanti, devono sollecitare un’azione immediata delle istituzioni”.

Leggi: Redattore Sociale, 15/10/2020


giovedì 15 ottobre 2020
Welfare. Gazzi: “Un miliardo di euro per garantire dritti sociali a chi ne è escluso”

Il presidente degli assistenti sociali in una lettera alla ministra Catalfo: “Più servizi o anche il Rdc sarà inutile. Il prossimo Piano Sociale Nazionale non finisca per essere un libro di buone intenzioni che rischiano di restare sulla carta”
Gli assistenti sociali scrivono alla ministra del Lavoro e della Politiche sociali, Nunzia Catalfo. in vista della prossima legge di Bilancio e perché “il prossimo Piano Sociale Nazionale non finisca per essere un libro di buone intenzioni che rischiano di restare sulla carta”.
Con una missiva che prende spunto dall’ormai prossimo ventennale della legge 328 che l’8 novembre del 2000 intendeva realizzare un sistema integrato di interventi e servizi sociali, i 44 mila professionisti chiedono un “impegno forte e non più rimandabile”.
“Le scrivo mentre le preoccupazioni che hanno bloccato il Paese per mesi, tornano a inquietare le nostre giornate. La crisi pandemica e le conseguenze sulla tenuta economica – scrive il presidente dell’Ordine, Gianmario Gazzi – hanno mostrato tutti i limiti di visione politica e gli errori di gestione che abbiamo commesso nei decenni passati nel campo della sanità, ma anche delle politiche sociali. Errori lontani e più vicini”.
“E così – aggiunge – riaffiorano problemi già individuati e non valutati perché sommersi dall’euforia del pensare di aver trovato soluzioni a disagi vecchi come il mondo”.

Leggi: Redattore Sociale, 15/10/2020


DALLE REGIONI:

martedì 20 ottobre 2020
Un altro Comune condannato “per barriere”

Il Tribunale di Napoli ha condannato il Comune di Anacapri per «condotta discriminatoria nei confronti delle persone con disabilità», a causa della presenza delle barriere architettoniche – poi rimosse in corso di causa – che impedivano alle persone con disabilità motoria di accedere al Belvedere della Migliera (o Migliara). Il provvedimento ha accolto in tal senso il ricorso presentato da un cittadino con disabilità, protagonista di una lunga battaglia, e dall’Associazione Lucca Coscioni, stabilendo il risarcimento per danno non patrimoniale di 8.000 euro al primo e di 3.000 alla seconda
«Questa decisione del Tribunale di Napoli conferma e rafforza quell’orientamento della giurisprudenza di merito e di legittimità secondo il quale la mancata rimozione delle barriere architettoniche ad opera delle Pubbliche Amministrazioni costituisce una condotta discriminatoria che in quanto tale dev’essere rimossa attraverso la pronta realizzazione di tutte quelle opere necessarie a rendere pienamente fruibili e accessibili i luoghi e gli spazi pubblici a chiunque, senza alcuna distinzione basata sulle condizioni fisiche in cui può venirsi a trovare, in via temporanea o definitiva, la singola persona».

Leggi: Superando, 20/10/2020


lunedì 19 ottobre 2020
Chiusura Rsa, “iniqua e incomprensibile” la delibera della Lombardia

La dura critica di Forum terzo settore Lombardia e Ledha all’ordinanza regionale che vieta le visite dei parenti in ogni struttura d’accoglienza. Due i punti critici: detta “stesse regole per realtà diverse” e c’è “sproporzione tra quello che viene chiesto alle persone che vivono nei servizi residenziali e il resto della cittadinanza”
La delibera della Regione Lombardia che vieta le visite dei parenti in ogni struttura d’accoglienza residenziale è “iniqua e incomprensibile”. Il Forum del Terzo Settore della Lombardia e la Lega per i diritti per le persone con disabilità chiedono pertanto al Governatore Fontana di rivederla. Due le ragioni di fondo di questa richiesta. La prima è che la delibera n.620 del 16 ottobre 2020 tratta allo stesso modo strutture che sono molto diverse tra loro: “persone con disabilità, persone che vivono in strutture della psichiatria e delle dipendenze, fino ad arrivare alle comunità per minori”. Stesse regole per realtà diverse “paragonando una struttura che accoglie giovani con sofferenza mentale e una dove vivono anziani ultra-ottantenni con patologie plurime”. La seconda ragione è che c’è una “sproporzione tra quello che viene chiesto alle persone che vivono nei servizi residenziali e il resto della cittadinanza”.

Leggi: Redattore Sociale, 19/10/2020


domenica 18 ottobre 2020
Anziani, i sindacati: il Veneto li protegga, no a una nuova conta dei morti

Spi Cgil, Fnp-Cisl e Uilpensionati-Uil) tornano a lanciare l’allarme sulle case di riposo: “Va rafforzata subito la presenza di personale sanitario e assistenziale”
“La Regione non può più perdere tempo con annunci e promesse vane sulle case di riposo. Questo è il momento di agire, è finito il tempo degli spot. Va rafforzata subito la presenza di personale sanitario e assistenziale affinché gli ospiti siano seguiti al meglio, e affinché questi anziani non si ritrovino di nuovo chiusi senza l’affetto dei familiari all’interno delle strutture in questi momenti di rinnovata emergenza epidemiologica”. E soprattutto, guai ad arrivare ad una nuova conta di decessi per via del Covid. I sindacati dei pensionati del Veneto (Spi Cgil, Fnp-Cisl e Uilpensionati-Uil) tornano a lanciare l’allarme sulle case di riposo per non rivedere ciò che è successo nei primi mesi di diffusione del virus, “quando più di 800 ospiti sono deceduti in totale solitudine”. Un allarme dovuto al fatto che la Regione annuncia interventi, “ma non è trasparente sulla loro attuazione”. Ad esempio: i test rapidi per i visitatori nelle case di riposo dovevano partire il 12 ottobre, ma “questa procedura non è ancora operativa in tutte le strutture”, però “intanto è servita al presidente Zaia ad avere i soliti titoli a caratteri cubitali sui giornali. Non è più il momento della propaganda, la campagna elettorale è finita”, dicono Fabio Osti (Uilpensionati), Elena Di Gregorio (Spi), Vanna Giantin (Fnp).

Leggi: Redattore Sociale, 18/10/2020


domenica 18 ottobre 2020
Pisa. Le bugie sull’edilizia residenziale pubblica

Il S.U.N.I.A. di Pisa esprime solidarietà agli abitanti del condominio di Via Pungilupo a Pisa per quanto accaduto nei giorni scorsi.
Sulla vicenda, si sono subito espressi i vertici del Comune di Pisa e dell’Apes tirando fuori la solita proposta che ormai sentiamo dire da anni: “urge una mappatura degli immobile per individuare le priorità di intervento”.
Ci piace ricordare che una mappatura degli immobili di E.R.P. che hanno necessità di urgenti interventi di manutenzione straordinaria esiste già in quanto gli Enti Gestori ogni anno devono trasferire il dato alla Regione ove si riporta anche il grado di vetustà degli immobili. Basterebbe poi leggere con attenzione i numerosi reclami che vengono recapitati al Comune e all’Apes dagli assegnatari ove lamentano problemi di infiltrazioni di acqua e altre serie vicende.
Sinceramente siamo stanchi delle “frasi fatte” che sempre si sprecano in queste tragiche circostanze, e ci teniamo a guardare la realtà:

Leggi: Sunia, 18/10/2020


sabato 17 ottobre 2020
Caritas, è boom di “nuovi poveri”: dal 31% al 45%

Rapporto presentato in occasione della Giornata mondiale di contrasto alla povertà. I dati si riferiscono al periodo maggio-settembre 2019, confrontato con lo stesso periodo del 2020. Aumenta in particolare il peso delle famiglie con minori, delle donne, dei giovani, dei nuclei di italiani che risultano in maggioranza
Il rapporto di Caritas Italiana, pubblicato in occasione della Giornata mondiale di contrasto alla povertà, cerca di restituire una fotografia dei gravi effetti economici e sociali dell’attuale crisi sanitaria legata alla pandemia da Covid-19. I dati della statistica pubblica definiscono lo scenario entro il quale ci muoviamo: il nostro Paese registra nel secondo trimestre del 2020 una marcata flessione del Pil; l’occupazione registra un calo di 841 mila occupati rispetto al 2019; diminuisce, inoltre, il tasso di disoccupazione a favore però di una vistosa impennata degli inattivi, cioè delle sempre più numerose persone che smettono di cercare lavoro. Sembra dunque profilarsi il tempo di una grave recessione economica che diventa terreno fertile per la nascita di nuove forme di povertà, proprio come avvenuto dopo la crisi del 2008.

Leggi: Redattore Sociale, 17/10/2020


sabato 17 ottobre 2020
Il SUNIA di Catania contro lo sgombero delle famiglie di via Bummacaro a Librino

Il SUNIA di Catania ritiene che ci siano gli estremi per un’azione legale contro l’ordine di sgombero comunicato ieri alle 26 famiglie delle forze dell’ordine che abitano gli alloggi di viale
Per la segretaria provinciale del SUNIA Cgil, Giusi Milazzo, “è evidente che se da lato un ramo dell’Amministrazione regionale sta per dare attuazione a quando previsto dalla finanziaria 2020 all’art.21 comma 4, come aveva rassicurato nei mesi scorsi il presidente Musumeci a tutela degli inquilini, dall’altro porta avanti l’azione di sequestro dell’immobile e il conseguente ordine di rilascio degli appartamenti”.
Una storia contorta e per molti versi amara che giunge a conclusione di un percorso lungo 7 anni ma che per il SUNIA contiene un aspetto molto grave: “Se le azioni dei diversi uffici della Regione si muovono in direzioni opposte e in contraddizione non può essere in caso – spiega Milazzo – Abbiamo già chiesto al Presidente della Regione e all’assessore regionale alle Infrastrutture un incontro urgentissimo e anche organizzato un’assemblea alla presenza delle famiglie e dei legali del Sunia per mettere a punto le azioni sia di lotta sindacale che legali contro l’ordine di rilascio. Chiederemo anche quanto previsto dell’articolo 21 comma 4 della finanziaria 2020 per l’acquisto e l’assegnazione per queste famiglie di nuovi appartamenti in cui possano abitare mettendo fine a questa odissea”.

Leggi: Sunia, 17/10/2020


venerdì 16 ottobre 2020
Milano, Via Tolstoj: grazie a mobilitazione inquilini e sindacati manutenzioni senza lasciare le case. Primo passo ma non e’ sufficiente. Subito apertura tavolo

Bene le soluzioni annunciate oggi dalla proprietà RealeImmobili che permetteranno agli inquilini di non lasciare le loro case, proponendo loro il rinnovo dei contratti (alla naturale scadenza) e riservando una maggior attenzione per le famiglie più fragili.
Un buon risultato raggiunto grazie alla mobilitazione degli inquilini e all’intervento dei Sindacati Inquilini Sunia Milano e Sicet, presenti a quell’incontro che si è tenuto lo scorso mercoledì 7 ottobre con i vertici di Reale Group e del Comune di Milano.
Ma non è sufficiente.
Ora chiediamo l’apertura di un tavolo di trattativa per stabilire le condizioni economiche di rinnovo dei contratti futuri a canoni sostenibili, clausole di salvaguardia per le fasce più deboli e avvio del tavolo tecnico per la realizzazione delle opere straordinarie”.
Lo dichiarano il Sunia e Sicet a seguito del comunicato stampa di Reale Group e Comune.

Leggi: Sunia, 16/10/2020


giovedì 15 ottobre 2020
Bologna oltre il Covid: “Puntare su welfare integrato, istruzione e infrastrutture”

Presentato il rapporto della task force voluta dal sindaco per la ripartenza. Welfare, sostenibilità, cultura, economia: “Connessione e banda ultra larga, riqualificazione e lavoro agile, innovazione e semplificazione amministrativa”
Non tornare al passato, ma interpretare il cambiamento andando a ricercare le nuove opportunità secondo le cinque categorie che definiscono la “resilienza trasformativa”: prevenzione, preparazione, protezione, promozione e trasformazione. Perché, in un’ottica di medio-lungo periodo, le azioni di mitigazione e di compensazione degli effetti negativi legati alla pandemia non sarebbero sufficienti. È questo, in sintesi, quanto emerge da “Bologna riparte. Oltre l’emergenza coronavirus”, rapporto realizzato da un gruppo di lavoro incaricato, lo scorso aprile, dal sindaco Virginio Merola di individuare i percorsi di uscita dalla pandemia, una volta messi a fuoco i rischi e l’impatto immediato sul tessuto economico e sociale, oltre che sanitario. A supporto della task force, lo staff della Fondazione per l’Innovazione Urbana. Obiettivo finale, coinvolgere il numero più alto possibile di esperti, centri di ricerca, associazioni, cittadini e imprese”.

Leggi: Redattore Sociale, 15/10/2020


giovedì 15 ottobre 2020
Senza dimora a Padova. “Andare oltre l’emergenza e la logica del dormitorio”

Presentata questa mattina la ricerca “2020: Vivere senza dimora a Padova” condotta dall’Università di Padova, insieme a Csv e Comune. Sabato 17 ottobre la Notte dei senza dimora. L’assessore Nalin: “Durante l’emergenza sanitaria, l’accoglienza ha dato vita a importanti esperienze e reti di collaborazione”
Andare oltre la logica del dormitorio e dell’emergenza, superare la frammentarietà dei servizi e migliorarne l’accessibilità, formare volontari e coinvolgere maggiormente la cittadinanza. Sono queste le linee guida che emergono dalla ricerca “2020: Vivere senza dimora a Padova”, frutto del lavoro condotto dal Tavolo “Povertà e Nuove Emarginazioni”, istituito in occasione di Padova Capitale Europea del Volontariato, con l’Università di Padova, il Centro Servizio Volontariato e il Comune di Padova. La ricerca, curata dal Dipartimento di psicologia dello sviluppo e della socializzazione dell’Università degli Studi di Padova, è stata presentata questa mattina in occasione della conferenza stampa di lancio della Notte dei senza dimora che si terrà sabato 17 ottobre, dalle ore 17.30, ai Giardini dell’Arena e come tutti gli anni in occasione della Giornata Mondiale della lotta alla povertà, per sensibilizzare sul tema della povertà estrema e dell’emarginazione sociale.

Leggi: Redattore Sociale, 15/10/2020


mercoledì 14 ottobre 2020
Case popolari, la Lombardia non chiederà più le possidenze agli stranieri

La Regione annuncia di aver “recepito” l’ordinanza del Tribunale di Milano dello scorso 27 luglio. L’assessore Bolognini: “Ad oggi niente certificato, ma faremo ricorso”. Nell’attesa emesso un provvedimento “ponte”
La Regione Lombardia annuncia di aver “recepito” l’ordinanza del Tribunale di Milano dello scorso 27 luglio, informando che il certificato di possidenza non verrà richiesto agli stranieri in procedura di assegnazione di alloggio popolare. Tuttavia, come conferma l’assessore lombardo alle Politiche abitative Stefano Bolognini, la Regione “ha comunque già deliberato la volontà di fare ricorso”, oltre ad aver fatto richiesta di sospensiva rispetto alla sentenza del tribunale e all’ordinanza.

Leggi: Redattore Sociale, 14/10/2020


IN AGENDA:

Virtual meeting – 1-2 dicembre 2020 – Long-Term Care Five

Stati Generali dell’assistenza a lungo termine – Edizione 2020
Il convegno, originariamente fissato per il 7 e 8 luglio (data posticipata causa Covid), è stato riprogrammato per l’1 e 2 dicembre sottoforma di virtual meeting.
Giunge alla quinta edizione l’evento “Long-Term Care, Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine”, che riunisce annualmente decisori e attori della sanità con l’obiettivo di fornire un aggiornamento sullo stato dell’arte della gestione della Long-Term Care sul territorio e presentare best practice e proposte nell’ambito dei modelli di presa in carico dell’anziano fragile con patologie a decorso cronico.
Oggi più che mai – alla luce della pandemia e in considerazione di quanto emerso negli ultimi drammatici mesi- è urgente, prioritario e improcrastinabile avviare ed implementare una riorganizzazione dei modelli di gestione sul territorio.
L’edizione 2020 intende caratterizzarsi come un’occasione di riflessione costruttiva sui percorsi e sugli strumenti – intesi sia come competenze che come tecnologia – della riorganizzazione.
Per informazioni: info@italialongeva.it


IN EVIDENZA

Cittadinanzattiva – Presentata la “Carta della qualità e della sicurezza delle cure per pazienti e operatori sanitari”

Dalla trasparenza, alla formazione dei professionisti, all’empowerment dei cittadini, cosa le strutture sanitarie devono assicurare per prevenire le infezioni ospedaliere
Trasparenza, anche sul sito web della struttura sanitaria, delle azioni poste in essere per la prevenzione delle infezioni; formazione continua dei professionisti sanitari e informazione ai cittadini per rendere, gli uni e gli altri, sempre più consapevoli delle principali situazioni di rischio infettivo e attori di comportamenti responsabili di protezione della propria e altrui salute; azioni di sorveglianza più efficaci, da parte della struttura sanitaria, a partire dalla registrazione/documentazione delle infezioni, coinvolgendo e incentivando cittadini e personale sanitario a segnalare in modo spontaneo eventuali eventi avversi e situazioni a rischio, al fine di attivare prontamente le azioni di gestione di rischio clinico; massima attenzione all’igiene e alla sanificazione degli ambienti sanitari e non sanitari delle struttura, nel rispetto delle più recenti Linee di indirizzo, riconosciute come buone pratiche clinico-assistenziali, finalizzate al controllo delle infezioni nelle strutture (ospedaliere e socio-sanitarie); adozione delle pratiche cliniche e dei protocolli di sicurezza e sterilizzazione e vigilanza perché siano eseguite secondo le più accreditate Linee Guida.

Leggi: Vita


«Chiudere le RSA e riformare l’intero sistema del welfare»

L’intervista a Vinicio Albanesi
Il presidente della Comunità di Capodarco «Servono strutture piccole e accoglienti»
• «Per gli anziani il lockdown non è finito e chissà fino a quando durerà. Il Covid ha peggiorato la situazione di quanti sono nelle Rsa, le residenze sanitarie. Lontani dalle famiglie, senza più alcun legame con l’esterno tranne qualche telefonata, vivono come deportati. I pochi spazi vivibili sono stati soppressi. Gli anziani sono solo numeri, collocati in pochi metri quadrati di una stanza, avviati verso una lenta morte interiore». Colpiscono al cuore le parole di don Vinicio Albanesi, presidente della Comunità di Capodarco, nelle Marche, che dal 1994 ha raccolto il testimone del fondatore don Franco Monterubbianesi. Anziani, disabili, tossicodipendenti, migranti, una vita dedicata al prossimo. È autore di un e-book, Anziani deportati, sulla condizione nelle residenze sanitarie pubbliche. È azzardato dire che la solitudine nelle Rsa uccide come il Covid? «Per niente. La pandemia sta mettendo in crisi lo schema delle Rsa che già avevano mostrato i loro limiti. Sono strutture che hanno un’impostazione ospedaliera e quindi ritmi e regole rigide. Ma un conto è trascorrere qualche giorno in ospedale, altro è passarci anni, la parte conclusiva della vita. La pandemia ha imposto misure severe che hanno improvvisamente isolato gli anziani con conseguenze psicologiche gravissime. Già il trasferimento dalla propria casa in una residenza è un trauma.

Leggi: La Verità


Coronavirus, mons. Paglia: “Ecco come può cambiare l’assistenza agli anziani”

“Il primo obiettivo è quello di permettere agli anziani di vivere gli ultimi anni della loro vita nel loro ambiente” dice Paglia, chiamato dal ministro Speranza a presiedere una commissione per riformare l’assistenza sanitaria della popolazione anziana. “C’è bisogno di farsi prossimi alle case, ai quartieri, alle città: dagli infermieri di quartiere ai medici di famiglia, dagli assistenti sociali ai fisioterapisti”
“La pandemia ci ha posto in una situazione drammatica, di portata globale. Stiamo dolorosamente vivendo un paradosso che non avremmo mai immaginato: per sopravvivere alla malattia dobbiamo isolarci gli uni dagli altri, ma se dovessimo imparare a vivere isolati gli uni dagli altri non potremmo che renderci conto quanto il vivere con gli altri sia essenziale per la nostra vita. C’è bisogno di un sussulto di intelligenza e di solidarietà da parte di tutti”. Questo il messaggio che monsignor Vincenzo Paglia, cancelliere del Pontificio Istituto Teologico per le Scienze del matrimonio e della famiglia, ha consegnato alla X edizione di Tennis and Friends; evento organizzato per promuovere e diffondere la cultura della prevenzione. Un’edizione speciale, in live streaming ieri e oggi dal Foro Italico di Roma dalle 10 alle 17, che ha offerto la possibilità di effettuare screening gratuiti in totale sicurezza. Paglia, tra gli ospiti della manifestazione, qualche settimana fa è stato chiamato al ministro della Salute, Roberto Speranza, a presiedere una commissione per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana. “Gli anziani sono coloro che stanno pagando il prezzo più alto della pandemia. Nelle Rsa il virus l’ha fatta da padrone purtroppo. Serve dunque uno scatto di intelligenza e di creatività verso gli anziani e questo è proprio l’obiettivo della commissione che sono stato chiamato a presiedere”.

Leggi: Rai News


Quanti lavoratori curano, istruiscono e amministrano gli italiani? Molto pochi

Curare e assistere, educare e istruire, amministrare e difendere sono le funzioni essenziali per la riproduzione di una società. Nelle società moderne queste funzioni sono specializzate, cioè non sono più affidate alle famiglie o alle comunità, ma a strutture specializzate: ospedali e case di cura, scuole e università, enti pubblici e caserme. E nei paesi europei queste strutture sono per lo più finanziate dalla spesa pubblica e costituiscono gran parte del welfare state.
Per vedere le variazioni nel corso del tempo e le differenze tra paesi gli economisti ricorrono alle quote di reddito nazionale o di spesa pubblica destinate a queste funzioni. Tuttavia, nonostante il crescente ricorso a tecnologie sempre più sofisticate e costose, tutte queste funzioni sono a elevata intensità di lavoro umano, per lo più molto qualificato e alcuni studi ne mettono in luce la diversa consistenza rispetto all’occupazione totale. Ma è anche possibile calcolare quanti lavoratori vi sono occupati rispetto alla popolazione che devono curare, istruire o amministrare. Questo esercizio, non usuale, consente di mettere in luce un quadro impietoso per l’Italia, poiché chi vive in Italia riceve prestazioni educative, sanitarie, assistenziali e amministrative da un numero di addetti molto basso rispetto agli altri paesi europei.
L’Italia al penultimo posto in Europa per i lavoratori del welfare

Leggi: Welforum


La cura delle patologie croniche degli anziani di fronte alla pandemia: la rete dei servizi domiciliari è necessaria e sostenibile

I bisogni manifestati dagli anziani sono in evoluzione, ma sostanzialmente si esprimono sempre, anche nelle fasi acute, come necessità di protezione dalla perdita di autonomia. Nel contributo gli autori mettono in luce le criticità, rese ancor più evidenti dall’emergenza sanitaria, dell’attuale sistema dei servizi a sostegno degli anziani non autosufficienti ed evidenziano la necessità di ripartire proprio dai bisogni delle persone e delle loro famiglie, all’interno dei contesti, familiari e territoriali, in cui questi si esprimono. di Arcangelo Ceretti, Antonio Guaita (Fondazione Golgi Cenci)
La cura delle patologie croniche degli anziani di fronte alla pandemia: la rete dei servizi domiciliari è necessaria e sostenibile
“…È opinione condivisa che i servizi domiciliari in Italia siano complessivamente deboli, pur con notevoli eccezioni disseminate nella penisola. In merito all’esiguità dell’investimento pubblico non sussistono dubbi, come ci ricorda il confronto internazionale. Ma le risorse economiche rappresentano solo metà del problema (Gori, Trabucchi, 2020)”.
Ma se la debolezza dei servizi non è solo legata a carenza di finanziamento, allora non è anche necessario ripensare le loro funzioni in relazione agli altri servizi di territorio o ospedalieri? E da dove ripartire per questo ripensamento se non dall’inizio, dai bisogni cui tali servizi dovrebbero rispondere?
Non si tratta di inventare nulla di nuovo, non vi è discussione sul fatto che la sfida al welfare sia rappresentata dall’invecchiamento della popolazione e dalle malattie cronico degenerative età correlate. Per chi si occupa, anche occasionalmente di questi temi, è un déjà vue che rischia di suonare stantio, quasi scontato. Invece il panorama dei servizi della salute sembra vivere in un altro mondo, dove le modalità di assistenza e cura sono tutte dettate da eventi patologici puntuali e risolvibili in un tempo più o meno breve. Incredibilmente, proprio una malattia infettiva e acuta, una epidemia, parola di sapore quasi medioevale, ha messo in luce di nuovo e meglio gli errori e le carenze del sistema sanitario assistenziale quando i protagonisti sono le persone anziane.

Leggi: I Luoghi della Cura


SEGNALAZIONI:

Super bonus 110%, grande occasione per i condomini

I Caaf Cgil stanno affinando una piattaforma che gestirà agevolmente tutto l’iter. Il consiglio è quello di rivolgersi a loro prima di iniziare i lavori
Il super Ecobonus è un’agevolazione fiscale che vi permette di fare, a costo zero, interventi che vi garantirebbero, nel tempo, di risparmiare sulle spese di riscaldamento. Lo strumento rappresenta senz’altro un’occasione irripetibile per tutti i condomini, ma è molto complesso da utilizzare. Il consiglio, per poterlo gestire al meglio, è quello di rivolgersi ai Caaf Cgil. Vediamo perché.
Quali sono gli interventi principali? Ai fini del Super Bonus 110%, i due interventi principali in un condominio riguardano l’isolamento termico (il cosiddetto cappotto che permette di coibentare le pareti esterne dell’edificio) e la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale, da autonomi a centralizzati. L’agevolazione fiscale è riconosciuta anche sulle spese per interventi antisismici (purché gli edifici siano situati nelle zone a rischio 1-2-3).
Quali le scadenze? La detrazione del 110 per cento è riconosciuta per le spese sostenute dal primo luglio 2020 al 31 dicembre 2021.
Quali le procedure? Per beneficiare della detrazione, l’assemblea di condominio dovrà approvare l’esecuzione degli interventi previsti. A quel punto, il singolo condomino usufruirà della detrazione per i lavori effettuati sulle parti comuni degli edifici, in ragione dei millesimi di proprietà.

Leggi: Collettiva


Aumenti in arrivo per le pensioni di invalidità. Ecco cosa cambia

Con la prossima rata di novembre, l’Inps metterà in pagamento la maggiorazione sociale a favore degli invalidi civili, facendo seguito alla sentenza di luglio della Corte Costituzionale. La Consulta, infatti, si era pronunciata pochi mesi fa sancendo l’incostituzionalità del limite di età che, dal 2001, aveva regolato il trattamento assistenziale per gli invalidi civili.
Una piccola rivoluzione. L’incremento di maggiorazione sociale, che può arrivare a 651,51 euro per 13 mensilità, verrà ora erogato a tutti i soggetti riconosciuti invalidi civili totali, sordi o ciechi civili assoluti, a partire dai 18 anni di età. Ma facciamo un passo indietro per capire bene di cosa si tratta.
Prima del 2001 agli invalidi civili la legge riconosceva una pensione minima di 283 euro. Ne avevano diritto tutti coloro che erano riconosciuti invalidi indipendentemente dall’età e dalla vita lavorativa. La legge di bilancio del 2001 stabiliva che la pensione minima di 283 euro venisse maggiorata in base a requisiti di reddito e a limiti di età, fissati a 60 anni. In base a questi due criteri, il limite massimo di incremento di maggiorazione sociale veniva fissato a 1 milione di vecchie lire che, con le rivalutazioni successive e il passaggio all’euro, è oggi pari a 651,51 euro.

Leggi: Liberetà


Il nuovo numero di AeA Informa: la povertà energetica e gli anziani

E’ disponibile sul sito www.abitareeanziani.it il nuovo numero della rivista Abitare e Anziani Informa.
Tema della pubblicazione è la povertà energetica e gli anziani, con la sintesi del Rapporto realizzato dalla Fondazione Di Vittorio per conto e in collaborazione con Spi-Cgil.
La rivista è disponibile in formato web e pdf a questo link.


“Con noi, per un futuro di solidarietà”. Al via la nuova campagna di tesseramento Auser

“Con noi, per un futuro di solidarietà” è lo slogan che caratterizza la campagna di tesseramento Auser per il 2021.
Anche quest’anno si tratta di una tessera d’autore, realizzata dall’illustratrice Claudia Palmarucci: l’immagine completa la narrazione avviata dal Congresso di Salerno con la realizzazione del quadrato centrale.

Leggi: Auser


NEWS:

martedì 13 ottobre 2020
Speranza alla manifestazione della Cgil: “Basta a logica dei silos e dei tetti di spesa”. Landini: “Stop a 21 sanità diverse”

Il Ministro della Salute intervenendo alla manifestazione a Roma di sabato scorso promossa da Cgil `Sanità pubblica e per tutti´ con il segretario generale Maurizio Landini ha ribadito la sua idea di riforma e promesso che non vi saranno tagli ma investimenti. Il sindacato: “Chiediamo di essere coinvolti”
“Serve di nuovo un contributo profondo di tutti. So che stiamo chiedendo sacrifici. Stare in questa piazza bellissima con le mascherine distanziate è un costo sì, è un costo, ma c’è poco da fare. Anche per me parlare con la mascherina è un costo ma è necessario e indispensabile perché non possiamo vanificare i sacrifici straordinari che abbiamo fatto finora. Abbiamo dimostrato, e quando dico abbiamo non penso al Governo ma penso al Paese. Abbiamo dimostrato nei giorni pia’ difficili di essere un grande Paese, non il Governo, voglio essere chiaro, l’Italia. Dobbiamo dimostrarlo di nuovo perché i mesi che arrivano non sono semplici e dobbiamo dimostrare ancora di essere un grande Paese”. Così il ministro della Salute Roberto Speranza sabato alla manifestazione a Roma promossa da Cgil e Funzione Pubblica Cgil `Sanità pubblica e per tutti´ con il segretario generale Maurizio Landini.

Leggi: Quotidiano Sanità, 13/10/2020


martedì 13 ottobre 2020
Disabilità, RSA, minori e sport: questioni vecchie e nuove nel Dpcm

Il testo appena approvato prevede, come i precedenti, misure specifiche per le persone con disabilità e per gli anziani nelle strutture: qui, in particolare, tornano a “limitarsi” i contatti con l’esterno. Compaiono in due passaggi i minori e le loro attività. E si distingue tra sport amatoriale e dilettantistico
Ci sono vecchie e nuove conoscenze, nel Dpcm appena approvato, che contiene le “misure urgenti di contenimento del contagio”. Accanto alle disposizioni sull’uso dei dispositivi di protezione, sui divieti di assembramento dentro e fuori casa e alle nuove regole e limitazioni per locali pubblici e privati, si torna a parlare anche di anziani in struttura e di persone con disabilità, lì prefigurando di fatto una nuova chiusura ai contatti con l’esterno, qui prevedendo deroghe nell’uso dei dispositivi e nel distanziamento. E poi, questa volta, nel decreto appaiono i “minori”, con la loro “attività ludica e ricreativa”. E si riconosce il valore dell’attività sportiva, di fatto lasciando che si svolga non solo quella professionale e agonistica, ma anche quella dilettantistica. Niente da fare invece per lo sport amatoriale di contatto. Vediamo nel dettaglio cosa sia quindi previsto per anziani, persone con disabilità, bambini e sport all’interno del testo.

Leggi: Redattore Sociale, 13/10/2020


martedì 13 ottobre 2020
PENSIONI – Ghiselli (Cgil): “Ci aspettiamo dal governo risposte concrete”

In vista del nuovo incontro con il governo fissato per mercoledì 14 ottobre, la Cgil rilancia le scelte sulle emergenze legate alla crisi. Rimandata per ora la discussione sulla riforma del sistema previdenziale
“L’incontro in programma domani al ministero del Lavoro sulla previdenza, non si terrà sulle questioni relative alla riforma previdenziale ma, considerando i tempi ravvicinati, avrà come oggetto i temi più impellenti da inserire nella legge di bilancio”. Lo fa sapere il segretario confederale della Cgil nazionale, Roberto Ghiselli.
Le misure urgenti
“Per noi – spiega Ghiselli – è importante che il governo fornisca risposte concrete alle nostre proposte che, per il 2021, riguardano: la proroga e il rafforzamento dell’Ape sociale e i provvedimenti a favore dei lavoratori precoci, in particolare per quanto concerne la possibilità di un’uscita anticipata per i lavoratori fragili, per le mansioni più a rischio Covid, come chi svolge attività lavorative direttamente a contatto con l’utenza, e per garantirne l’accesso a settori che sino a oggi sono rimasti praticamente esclusi, come l’edilizia e l’agricoltura, riducendo a trenta anni i requisiti contributivi per accedere all’Ape sociale”.

Leggi: Collettiva, 13/10/2020


martedì 13 ottobre 2020
Covid, Forum Famiglie: “No a raccomandazioni sull’autonomia domestica”

Il Forum delle associazioni familiari commenta alcune misure previste nell’ultimo Dpcm. “Le famiglie hanno bisogno di qualità delle cure e misure di sostegno economico certe e strutturate. Lo Stato abbia fiducia: sapranno fare al meglio il loro dovere”
“Le famiglie italiane sono state le migliori al mondo nella gestione dell’emergenza Covid-19 della scorsa primavera. Hanno tenuto in piedi il Paese con responsabilità, senso del sacrificio e del bene comune nel periodo peggiore della pandemia, quando tutto, intorno, crollava come un castello di carte: non servono raccomandazioni che inducano comportamenti limitativi dell’autonomia domestica. Vincoli che, peraltro, potrebbero incentivare il pettegolezzo o favorire addirittura intromissioni all’interno delle mura di casa, con violazione delle libertà fondamentali”: così il Forum delle associazioni familiari in merito ad alcune misure previste nell’ultimo Dpcm varato dall’esecutivo.
“Siamo convinti – prosegue la nota del Forum delle Famiglie – che le famiglie continueranno a esercitare il senso civico ampiamente dimostrato durante la pandemia. Ecco perché crediamo che meritino gratitudine e rispetto. I nuclei familiari hanno bisogno di qualità delle cure, tempestiva e diffusa prevenzione e misure di sostegno economico certe e strutturate, per i sacrifici che quotidianamente profondono nella crescita dei figli e nel quotidiano impegno per la costruzione del presente e del futuro del Paese, tanto più in una fase delicata come questa. Lo Stato abbia fiducia: le famiglie sapranno fare al meglio il loro dovere”.

Leggi: Redattore Sociale, 13/10/2020


lunedì 12 ottobre 2020
Salute mentale. Mattarella: “È un diritto che deve essere garantito a tutti”

“L’Italia da tempo si colloca in una posizione di avanguardia nell’approccio al tema e costituisce un punto di riferimento nel contesto internazionale. Per questo è importante continuare a sostenere gli investimenti in programmi di salute mentale. Venire meno a questo impegno costituirebbe un arretramento culturale e civile che, proprio in questo momento, il nostro Paese non si può permettere”. Così il presidente della Repubblica in occasione della giornata mondiale della salute mentale.
“La Giornata mondiale della salute mentale costituisce l’occasione per riflettere sui bisogni delle persone più fragili e sulla vulnerabilità psichica connessa alle condizioni di isolamento sociale e di emarginazione. Quest’anno, le vicende della pandemia hanno acuito la sofferenza delle persone affette da patologia psichica, spesso costrette a vivere lontano dalle proprie famiglie per ragioni terapeutiche, e che si sono trovate in alcuni casi ad affrontare in solitudine gli effetti della chiusura. A ciò si aggiunga che la pandemia ha prodotto, tra le sue tragiche conseguenze, un incremento delle condizioni di disagio psichico, acutizzando situazioni di emergenza psicologica e sociale. Con le difficoltà incontrate dai servizi sanitari, i Paesi stanno trovando modi innovativi per fornire assistenza e sono nate iniziative per rafforzare il sostegno psicosociale”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 12/10/2020


lunedì 12 ottobre 2020
“ABITIAMOLA” – Newsletter Settembre 2020

Periodico di informazione ed approfondimento curato dall’Ufficio Politiche Abitative e dello Sviluppo Urbano, Area delle Politiche per lo Sviluppo, Cgil nazionale.
In questo numero:
É stato firmato il decreto per l’erogazione dei fondi relativi al programma nazionale per la “Qualità dell’abitare”. Un programma pluriennale a scala urbana è senz’altro positivo, stante la necessità di ragione su strategie di lungo respiro per affrontare le criticità presenti. I fondi previsti, tuttavia, sono spalmati su un arco temporale troppo lungo e quanto disponibile per il prossimo periodo e davvero esiguo per rappresentare una risposta credibile.
■ Le fasi del programma.
É stata pubblicata in G.U. la legge n. 120/2020, di conversione del c.d. Decreto Semplificazioni: tra le varie semplificazioni viene cambiato l’iter previsto per la demolizione delle opere abusive. Con la competenza ai prefetti e col supporto del genio militare, si potrà più celermente attivare l’iter per le demolizioni, oggi sostanzialmente ferme. Permane la necessità di controllo da parte degli enti locali, troppo spesso carenti nel proprio ruolo di vigilanza.

Leggi: Cgil, 12/10/2020


lunedì 12 ottobre 2020
«La formazione dei volontari oggi è indispensabile»

Presentata pochi giorni fa la Scuola nazionale del volontariato Ail aprirà i battenti a metà ottobre. Il presidente nazionale dell’associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma spiega le ragioni e il perché di questa scelta che guarda al futuro
Guarda al futuro e al nuovo volontariato il presidente di Ail – Associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma che una settimana fa da Roma ha lanciato la Scuola nazionale del Volontariato Ail. Sergio Amadori (nell’immagine in apertura) infatti, è convinto che nel 2020 sui volontari occorre investire. «Troppo spesso il volontariato è considerato una ruota di scorta, in Italia finisce sulle prime pagine solo in occasione delle emergenze, ma noi siamo convinti che questo movimento solidale e fraterno sia il vero collante della nostra socialità», osserva Amadori riprendendo alcuni dei concetti emersi nel corso della presentazione della scuola.
I volontari sono quindi un patrimonio della società civile, energie preziose che, non va dimenticato, hanno mostrato tutto il loro valore durante l’emergenza sanitaria.

Leggi: Vita, 12/10/2020


lunedì 12 ottobre 2020
RSA e Case di riposo, i Nas: scoperte 18 strutture abusive

È quanto emerso durante la conferenza stampa sulla campagna “Estate Tranquilla 2020”, durante la quale è stato presentato il monitoraggio delle verifiche condotte dai Carabinieri del Nas. La campagna di controlli è stata condotta dal primo giugno al 30 settembre 2020
“Sono stati deferiti all’autorità giudiziaria complessivamente 131 gestori e dipendenti di cliniche private e convenzionate, case di riposo, comunità alloggio e case famiglia, ritenuti responsabili, a vario titolo, di mancata assistenza e abbandono di incapace, esercizio abusivo della professione sanitaria, detenzione di farmaci scaduti, irregolarità in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro”. È quanto emerso oggi a Roma durante la conferenza stampa sulla campagna ‘Estate Tranquilla 2020’, durante la quale è stato presentato il monitoraggio delle verifiche condotte dai Carabinieri del Nas. La campagna di controlli è stata condotta dal primo giugno al 30 settembre 2020.
“Ulteriori 206 irregolarità di natura amministrativa- hanno proseguito i Nas- sono state rilevate per carenze strutturali e disorganizzazione degli spazi comuni e delle camere, a volte utilizzate oltre il limite della capienza per aumentarne indebitamente il numero di posti letto”. Nei controlli, inoltre, sono state individuate “208 attività non conformi alle normative, pari al 18%, dei quali 18 risultate gravemente irregolari o addirittura totalmente abusive”.

Leggi: Redattore Sociale, 12/10/2020


lunedì 12 ottobre 2020
Ma dentro le RSA è come in prigione “Quando finirà?”

TORNANO LE CHIUSURE PREVENTIVE
La crescita della curva dei contagi degli ultimi giorni accende i riflettori sulle persone più fragili, tra cui gli anziani. Soprattutto quelli ospiti delle Rsa. – P. 4 La crescita della curva dei contagi degli ultimi giorni accende i riflettori sulle persone più fragili, tra cui gli anziani. Soprattutto quelli ospiti delle Rsa, la trincea della prima ondata dell’epidemia. L’Istituto superiore di sanità ha rilevato che in quattro mesi, da febbraio a maggio, ci sono stati 9.154 morti nelle strutture di assistenza per gli anziani e il 7,4 per cento era risultato positivo al coronavirus. Ma c’è il sospetto che i decessi da coronavirus siano stati decisamente di più. E ora che cosa succederà agli anziani? Li aspetta un Natale di malattia e desolazione, soli, dietro le finestre, a scrutare l’ingresso delle cliniche interdetto ai famigliari? Al momento la situazione è, fortunatamente, sotto controllo anche se i casi stanno aumentando a macchia di leopardo in tutta Italia. Secondo il professor Raffaele Antonelli Incalzi, presidente della Società italiana di gerontologia e primario di Geriatria al Campus biomedico di Roma, «c’è attualmente un livello di protezione maggiore rispetto a marzo e quindi si registrano solo casi sporadici seppur drammatici. La prevenzione messa in atto dalle varie strutture sta funzionando e non credo si verificherà un’ondata di infezioni come a primavera».

Leggi: Politica News, 12/10/2020


lunedì 12 ottobre 2020
Volontariato. Casellati: “Senza di loro conseguenze della pandemia ancora più dolorose”

La Presidente del Senato, oggi a Padova per incontrare i volontari della città, ha presentato la seconda edizione del Premio nazionale del Senato al volontariato che verrà consegnato a fine anno. “L’Italia dell’altruismo fa meno rumore della società del rancore, ma può aiutarci a costruire la speranza nel futuro”
Senza i volontari, “senza le donne e gli uomini che anche nei mesi durissimi della crisi sanitaria hanno continuato ad essere presenti nei quartieri, nelle strutture, nelle abitazioni, ovunque ci fosse bisogno, le conseguenze della pandemia sarebbero state ancora più dolorose. Non hanno solo affiancato lo sforzo dei “camici bianchi”. Sono stati una vera linea di avanguardia tanto più preziosa perché ha saputo cogliere bisogni spesso disattesi”. Con queste parole, la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, è intervenuta questa mattina a Padova durante l’evento “Le parole del volontariato” tenutosi presso il Palazzo della Ragione.

Leggi: Redattore Sociale, 12/10/2020


sabato 10 ottobre 2020
Cgil e Fp Cgil lanciano proposta: un new deal per la salute

Un vero e proprio new deal per la salute: un piano di riforma del Servizio socio sanitario nazionale (Sssn) che nasce dalle esperienze registrate nel corso della prima fase della pandemia, gestita con difficoltà preesistenti, e in vista delle risorse che arriveranno e che non dovranno lasciare in eredità un Sssn con le stesse patologie conosciute. È la proposta che Cgil e Fp Cgil lanciano oggi in occasione della manifestazione ‘Sanita’: pubblica e per tutti! Le nostre proposte per il Servizio socio sanitario nazionale’, a Roma in piazza del Popolo a partire dalle ore 10.30 alla presenza del ministro della Salute, Roberto Speranza, e del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.

Leggi: Redattore Sociale, 10/10/2020


venerdì 9 ottobre 2020
Fondo affitti, Mit: 160 milioni per le famiglie a basso reddito e fuori sede

Le risorse che sono ripartite tra le Regioni e immediatamente spendibili dai Comuni grazie a quanto stabilito con il decreto “Cura Italia”. Così in una nota del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
Via libera al decreto proposto dalla ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli che incrementa il Fondo di Sostegno alle Locazioni con uno stanziamento di ulteriori 140 milioni di euro per le famiglie a basso reddito che vivono in affitto e di 20 milioni di euro per gli studenti fuori sede residenti in luogo diverso rispetto a quello dove e’ ubicato l’immobile locato. Risorse – si legge in una nota del Mit – che sono ripartite tra le Regioni e immediatamente spendibili dai Comuni grazie a quanto stabilito con il decreto ‘Cura Italia’.
“Si tratta dello stanziamento più alto degli ultimi dieci anni, dal 2010 ad oggi e che servirà ad intervenire concretamente sui contesti sociali più fragili per alleggerire e supportare tante persone e tante famiglie che, con la pandemia, hanno vissuto e vivono tutt’ora una situazione economica di grande disagio e incertezza”, segnalano dal Mit. Ma l’obiettivo sarà anche quello di “ripartire da questa prima iniezione di risorse per rilanciare più in generale l’edilizia residenziale pubblica e l’housing sociale, avviando la costruzione di nuovi edifici e intervenendo sulla manutenzione di quelli meno recenti”.

Leggi: Redattore Sociale, 09/10/2020


giovedì 8 ottobre 2020
Una casa da vivere per gli anziani in difficoltà

La Comunità di Sant’Egidio ha costruito una rete di cohousing che dà ospitalità a centinaia di anziani soli, senza fissa dimora e disabili senza più genitori. Siamo andati nel quartiere di Trastevere, a Roma, a visitare un alloggio in cui vivono quattro persone. (Tratto dal mensile LiberEtà).
Un rifugio sicuro. «Ero arrivato al punto da evitare gli amici per strada: non avevo nemmeno un euro in tasca per offrire loro un caffè». Ha passato momenti difficili Bruno, ma c’è una cosa che ha custodito sempre con gelosia, nel mare aperto della vita: la dignità. Oggi, a 86 anni, si può dire che abbia trovato un rifugio sicuro per la vecchiaia, in una casa in condivisione con altre persone anziane, messa a disposizione dalla Comunità di Sant’Egidio nel quartiere romano di Trastevere.Ma quante ne ha passate Bruno. Dopo aver perso la moglie, si è trovato senza niente in mano. La pensione non bastava, e così ha dovuto vivere anche l’umiliazione di uno sfratto. «A quel punto non sapevo più cosa fare, dove andare». Una grande città come Roma – con i prezzi degli affitti alle stelle e priva di quelle reti familiari che si possono ancora trovare nei piccoli centri – non perdona chi ha il passo lento e incerto dell’età che avanza. Si finisce per rimanere stritolati.

Leggi: Liberetà, 08/10/2020


mercoledì 7 ottobre 2020
Silvio Garattini: “Mascherina e antinfluenzale per proteggere più persone possibile”

Il presidente e fondatore dell’Istituto Mario Negri: “La profilassi è utile anche per non sovraccaricare di lavoro il sistema sanitario che altrimenti rischia di non reggere”
«Speriamo si possa arrivare a chi è a rischio entro il prossimo mese, altrimenti diventa poco utile: da quando si fa il vaccino devono passare un paio di settimane perché protegga». A parlare è Silvio Garattini, 91 anni, presidente e fondatore dell’istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri.
Perché quest’anno è così importante che la campagna di vaccinazioni sia più ampia possibile? «L’influenza in Italia porta a 6 mila morti all’anno, soprattutto tra gli anziani, che hanno più fattori di rischio ed è chiaro che si devono proteggere, così come tutte le persone che hanno insufficienza cardiaca, problemi respiratori. Ma quest’anno il vaccino si vuole allargare a tutta la popolazione per più motivi, tutti estremamente importanti». Ce li spieghi.
«Si vuole diminuire il numero di persone che possano avere sintomi simili al Covid. Se tanti sono vaccinati, anche se protegge per il 50 per cento, è qualcosa di utile per ridurre per esempio l’accesso al pronto soccorso e negli ospedali.
Poi c’è un altro aspetto».
Ovvero? «Da studi fatti in Brasile, negli Stati Uniti, ma anche dal Monzino, è stato rilevato che chi si sottopone all’antinfluenzale ha una minore probabilità di contagio da coronavirus. Ecco perché viene raccomandato questo tipo di vaccinazione ed è fondamentale che sia estesa a più persone possibile». Per farlo, però, i vaccini ci devono essere…

Leggi: Repubblica, 07/10/2020


mercoledì 7 ottobre 2020
Barriere architettoniche, “l’abbattimento nel superbonus edilizio”

L’impegno del ministero degli Affari regionali, annunciato dal capodipartimento Elisa Grande, in occasione del FiabaDay 2020, XVIII Giornata nazionale per l’eliminazione delle barriere
Barriere architettoniche, carrozzina e scale – SITO NUOVO
“Il ministero degli Affari regionali si adopererà per inserire nel superbonus edilizio anche l’abbattimento delle barriere architettoniche”: così ha dichiarato – a nome del Ministro Boccia – Elisa Grande, Capo Dipartimento per gli Affari Regionali, specificando che “il ministro è in prima linea per la definizione dei livelli essenziali, all’interno dei quali rientra anche l’abbattimento delle barriere architettoniche: nei prossimi giorni avvieremo un tavolo di confronto con i ministeri competenti, le Regioni e gli Enti locali per individuare quelle azioni che possono essere attuate come campo comune anche in vista della prossima legge di bilancio. Chiederemo ai ministeri dell’Economia e Finanze, delle Infrastrutture e Trasporti e delle Pari Opportunità (che ha la delega sulla disabilità) di fare fronte comune per raggiungere questo obiettivo”. L’annuncio durante la XVIII edizione del Fiabaday, tenutosi domenica scorsa e il cui evento principale si è svolto come di consueto in Piazza Colonna a Roma con il palco montato davanti a Palazzo Chigi.

Leggi: Redattore Sociale, 07/08/2020


mercoledì 7 ottobre 2020
7229 lettere ai nonni di tutta Italia, successo dell’iniziativa di Nonno Nanni e Auser

7229: sono le lettere inviate ai nonni di tutta Italia per la Festa dei Nonni 2020, celebrata lo scorso 2 ottobre.
L’iniziativa dell’azienda di prodotti caseari Nonno Nanni intitolata “Cari Nonni” prevedeva infatti di inviare una lettera dono ai propri cari per ringraziarli del loro ruolo prezioso, direttamente dal sito carinonni.nonnonanni.it. Nonno Nanni, poi, si occuperà di stampare tutte le lettere e di recapitarle gratuitamente per posta. Un messaggio d’amore non solo ai propri nonni, ma a tutti i nonni d’Italia: per ogni lettera spedita, infatti, Nonno Nanni donerà 2 euro all’Auser.
Grazie a questa campagna, Auser riceverà una donazione di 10 mila euro da parte dell’azienda.

Leggi: Auser, 07/10/2020


mercoledì 7 ottobre 2020
Bologna, il cardinale Zuppi rilancia “Adotta un nonno”

L’arcivescovo premia il progetto Acli, nato per mettere in contatto telefonico un bambino con un anziano solo: “Farlo non solo per il Covid, così cambierebbe davvero la città”
L’idea di mettere in contatto anziani e ragazzi “non deve funzionare solo quando c’è il virus, ma sempre. E se lo facessimo tutti credo che cambierebbe davvero anche la nostra città”. A dirlo è il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, che ieri pomeriggio al parco del Velodromo ha incontrato i protagonisti del progetto ‘Adotta un nonno’, messo in campo dalle Acli di Bologna durante il lockdown. L’iniziativa consisteva nel mettere in contatto telefonico un bambino con un anziano solo, per alleviare il disagio e le paure legate all’isolamento. Un progetto che ora il cardinale invita ad estendere. “Ha funzionato tanto quando non ci si poteva incontrare- sottolinea Zuppi- ma funzionerà ancora di più quando finalmente prima o poi ci toglieremo queste mascherine e potremo stare come sempre. Cioè vorrei che questo collegamento lo facessimo tutti e non solo quando c’è il virus, ma sempre. Perché questa corrente di amicizia va bene sempre, da tutte e due le parti: ragazzi e nonni”.

Leggi: Redattore Sociale, 07/10/2020


martedì 6 ottobre 2020
Casa, Sunia: grave la bocciatura in Senato dell’emendamento sugli affitti brevi

Così in un comunicato Stefano Chiappelli, segretario generale Sunia
“Gravissima la decisione della Presidenza del Senato per la bocciatura dell’emendamento su affitti brevi che cancella un parziale freno alla forte diminuzione dell’offerta con durate ordinarie, transitorie o per studenti, che rappresentano il reale bisogno abitativo. Le trasformazioni in locazioni brevi, avvantaggiati dalla cedolare secca, sta provocando ai residenti un considerevole aumento dei canoni ed uno stravolgimento delle città. Quella norma deve essere assolutamente ripresentata come primo passo per una normativa più organica che consenta a Regioni e Comuni di disciplinare il settore che senza regole va a scapito dell’affitto di durata stabile di cui c’è grande bisogno”. Così in un comunicato Stefano Chiappelli, segretario generale Sunia.

Leggi: Redattore Sociale, 06/10/2020


DALLE REGIONI:

sabato 10 ottobre 2020
Il disastro sociale delle RSA blindate

I nostri anziani prigionieri del lockdown più duro della storia contemporanea
Da otto mesi seimila bresciani e bresciane vivono come fossero sequestrati. Dapprima isolati, poi visibili a un familiare (nel migliore dei casi) per una manciata di minuti alla settimana. Niente contatti, niente affetti, niente socialità. All’inizio hanno fatto notizia quando il Covid ne ha falciati a centinaia. Poi più nulla. Dimenticati. Invisibili. Sono gli anziani e le anziane che vivono nelle case di riposo e che sono stati lasciati senza contatti, senza tamponi, senza terapie che non fossero uno spericolato ricovero ospedaliero. Sono sottoposti al più ferreo lockdown che la storia ricordi, ma nessuno pare più ricordarsi di loro. Anzi, il quadro sta peggiorando. Ospiti e personale di grandi istituti di ricovero da aprile non vedono un tampone che accerti, a mo’ di screening, le loro
condizioni di salute.
Come se non bastasse, a conferma del disastro in cui versa la sanità lombarda, le case di riposo private sono state avvertite che quest’anno possono scordarsi il vaccino antinfluenzale gratuito per il proprio personale: se lo procurassero da sole, se sono capaci di trovarlo. La giunta regionale ha fissato le nuove disposizioni sulla prevenzione del coronavirus negli istituti assistenziali con una delibera del 5 agosto. Il succo: le Rsa producano un bel Piano operativo gestionale, quanto alle misure di profilassi se la vedano un po’ i direttori sanitari.

Leggi: Corriere della Sera, 10/10/2020


sabato 10 ottobre 2020
Lazio, strutture alberghiere assistite per dimettere guariti

“Le strutture alberghiere assistite servono per dimettere pazienti clinicamente guariti che devono completare il periodo di negativizzazione. Sono un setting che il servizio sanitario regionale ha dall’inizio utilizzato, il primo modello è stato il Marriott per il Covid del Policlinico Gemelli, per non sovraccaricare gli ospedali e per chi non aveva modo di fare la quarantena al proprio domicilio. Nel Lazio saranno disponibili a breve oltre 500 posti di tale setting come da aggiornamento della rete Covid”. Lo comunica l’Unità di Crisi COVID-19 della Regione Lazio.

Leggi: Redattore Sociale, 10/10/2020


venerdì 9 ottobre 2020
Anziani, Lombardia cofinanzia 27 progetti anti-truffe

“Regione Lombardia, cofinanziando con 208.566 euro 27 progetti territoriali, conferma di essere in prima linea contro il triste fenomeno delle truffe agli anziani”. Lo afferma l’assessore alla Sicurezza, della Regione Lombardia, Riccardo De Corato, che commenta l’approvazione, con il decreto 11.732 del 7 ottobre 2020, del piano di assegnazione per il cofinanziamento di progetti volti alla prevenzione e contrasto dei reati in danno alla popolazione anziana, da realizzare nel biennio 2020-2021. Come sottolinea l’assessore, sono stati approvati tutti i 27 progetti presentati, con una suddivisione provinciale che ne vede tre per Bergamo, cinque per Brescia, uno per Mantova, otto per Milano, due a Monza Brianza, due a Pavia e sei per Varese.
“La qualità dei progetti cofinanziati- rimarca De Corato- è abbastanza variabile. Alcuni progetti prevedono un’attività di informazione/divulgazione, altri sono più complessi e articolati. Prevedendo anche una partecipazione diretta degli anziani attraverso, a esempio, delle rappresentazioni teatrali”.

Leggi: Redattore Sociale, 09/10/2020


venerdì 9 ottobre 2020
Casa, bando della regione Lombardia da 23 milioni per riqualificare gli alloggi

In arrivo 23 milioni di euro da Regione Lombardia per interventi di recupero del patrimonio immobiliare pubblico e privato sfitto o invenduto, e per la sua destinazione a servizi abitativi sociali. Le domande di partecipazione al bando andranno presentate in maniera telematica sul sito della Regione entro le ore 12 del 30 novembre. Si tratta di una misura “pensata per andare incontro alle richieste di che non ha le possibilità economiche per stipulare un contratto di affitto a libero mercato ma dispone di un indicatore Isee troppo alto per ottenere una casa popolare”, sottolinea l’assessore lombardo alle Politiche Sociali Stefano Bolognini. “Un aiuto indiretto- aggiunge- a tante famiglie o ‘single’ della Regione che, trovandosi nella cosiddetta fascia grigia, ogni giorno devono fare i conti con grandi difficoltà senza aver diritto ai sostegni previsti per chi ha redditi bassi”.

Leggi: Redattore Sociale, 09/10/2020


venerdì 9 ottobre 2020
Reggio Calabria: Riunione unitaria Sunia-Cgil Calabria, Confedilizia e Sicet-Cisl provinciali per affrontare il tema dell’impatto della crisi, scatenata dal diffondersi del contagio da Covid19, sul disagio abitativo

Riunione unitaria a Reggio Calabria per Sunia-Cgil Calabria, Confedilizia e Sicet-Cisl provinciali che hanno affrontato il tema dell’impatto della crisi, scatenata dal diffondersi del contagio da Covid19, sul disagio abitativo, già pesante in tutto il territorio regionale e particolarmente avvertito nell’Area Metropolitana.
Se prima della pandemia in Italia, oltre 1 milione e 800 mila famiglie vivevano in condizioni di povertà assoluta e più di 3 milioni in una situazione di povertà relativa, con particolari criticità per chi vive in affitto e nel Mezzogiorno, oggi la situazione è ancora più drammatica. Talmente straordinaria che, seppure contenuta dai decreti economici del Governo per fronteggiare l’emergenza, non può essere affrontata con gli strumenti ordinari a disposizione di Regioni e Comuni.
In questi giorni difficili per il Paese giungono al sindacato tantissime richieste d’aiuto da parte di persone che manifestano la loro difficoltà a pagare il canone di locazione. Ma anche di tantissimi proprietari che non ricevono i canoni mensili dovuti.

Leggi: Sunia, 09/10/2020


venerdì 9 ottobre 2020
Bologna. In un momento delicato della vita di molti nuclei famigliari il sostegno al diritto alla casa è di vitale importanza

Sono stati mesi difficili per molti nuclei famigliari che hanno avuto un calo di reddito causa COVID. Ancora oggi l’emergenza abitativa non è risolta e grande preoccupazione desta la scadenza del blocco degli sfratti causa morosità incolpevole. Ma grazie anche alla contrattazione fatta a livello Territoriale e Regionale di cui siamo stati protagonisti e grazie all’impegno del Comune di Bologna e della Regione Emilia Romagna che hanno impiegato
molte risorse del proprio bilancio sono stati possibili interventi a Bologna per il sostegno alle famiglie.
Le risorse impiegate e in via di erogazione ammontano a:
2,460 milioni di euro per il fondo per l’affitto pagato ad aprile e maggio (ne hanno beneficiato 1.600 nuclei familiari
860.000 euro per il bando di rinegoziazione degli affitti che scadrà a novembre e che ha erogato finanziamenti per 320.000 euro: a oggi sono stati rinegoziati 240 contratti
500.000 euro per il sostegno agli affitti brevi degli studenti fuori sede 1,7 milioni del contributo affitto appena deliberato e per le quali i cittadini potranno fare domanda dal 13 di Ottobre.

Leggi: Sunia, 09/10/2020


mercoledì 7 ottobre 2020
Campi Bizenzio (FI): “Fa la casa giusta”, un nuovo modo di abitare

Un progetto innovativo legato alle nuove necessità abitative è “Fa la casa giusta”, ideato da Auser Abitare Solidale in collaborazione con Comune di Campi Bisenzio e Casa Spa. Nei giorni scorsi è stata inaugurata nell’ex scuola di Sant’Angelo, la casa “giusta”. Quattro gli appartamenti all’interno degli immobili di edilizia residenziale pubblica messi a disposizioni per il “terzo step” il momento, delicato, in cui le persone stanno cominciando a rientrare nella società dopo aver ottenuto un lavoro.
“Fa la casa giusta” rappresenta lo spin off progettuale della convenzione “La Stanza Solidale”, ideato da Comune di Campi Bisenzio, Auser Abitare Solidale e SdS Fiorentina Nord – Ovest per sviluppare risposte innovative a nuove e vecchie forme di povertà abitativa. Il progetto, ospitato nella ex scuola di Sant’Angelo a Lecore e realizzato all’interno di n 4 ex alloggi volano appositamente restaurati ed arredati, prevede servizi di ospitalità temporanea con una durata massima di 36 mesi. Gli appartamenti potranno essere destinati a uso esclusivo nel caso di famiglie o, in presenza di singoli o nuclei monogenitoriali, anche alla coabitazione. La gestione sociale, curata da Auser Abitare Solidale, prevede servizi di accompagnamento verso l’autonomia a favore degli ospiti ed iniziative di socializzazione ed attivazione civica che agevolino la costruzione di rapporti solidaristici e di buon vicinato con i residenti degli alloggi ERP posti al piano terra e con l’intero quartiere.

Leggi: Auser, 07/10/2020


mercoledì 7 ottobre 2020
Maggiordomi di quartiere: in Liguria aprono 18 sportelli

Il progetto di welfare territoriale promosso dalla Regione Liguria è mirato al sostegno e all’ascolto delle famiglie, dei lavoratori e dei soggetti deboli attraverso la creazione di punti di prossimità nei quartieri. Entro il 15 ottobre, gli sportelli saliranno a 18
Dopo il successo della sperimentazione avviata nell’estate del 2019 in via Luccoli, nel cuore del centro storico, aprono oggi a Genova sette nuovi sportelli di “maggiordomo di quartiere”, il progetto di welfare territoriale promosso dalla Regione Liguria e mirato al sostegno e all’ascolto delle famiglie, dei lavoratori e dei soggetti deboli attraverso la creazione di punti di prossimità nei quartieri. Entro il 15 ottobre, gli sportelli saliranno a 18 in tutta la regione. Alcuni di questi saranno in modalità diffusa, con più sedi in diversi Comuni. Taglio del nastro, questa mattina in piazza Palermo, alla presenza dell’assessore uscente Ilaria Cavo.
“Sono orgoglioso di questo progetto innovativo a livello nazionale- commenta, in una nota, il governatore Giovanni Toti- credo sia un bellissimo segnale per Genova e per la Liguria, con la consapevolezza che anche l’attività del maggiordomo di quartiere dovrà svolgersi nel pieno rispetto delle misure previste a tutela della salute e per contrastare la diffusione del coronavirus”. L’estensione dell’iniziativa a livello regionale fa seguito all’avviso pubblico finanziato con due milioni del Fondo sociale europeo, a cui hanno risposto partenariati composti obbligatoriamente da un soggetto del terzo settore e da un ente di formazione accreditato.

Leggi: Redattore Sociale, 07/10/2020


mercoledì 7 ottobre 2020
Coronavirus, in Veneto test rapido per visitare i parenti nelle RSA

Da lunedì i parenti degli ospiti delle case di riposo del Veneto che intendono far visita ai loro familiari saranno sottoposti a tampone rapido, verificando così di essere negativi prima di entrare. Lo annuncia il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, oggi in conferenza stampa dalla sede della Protezione civile regionale a Marghera. I tamponi saranno forniti dalla Regione, continua Zaia esprimendo “forte preoccupazione per le case di riposo”, e spiegando che questa misura aiuterà anche a “togliere ansia” a chi intende andare a trovare un proprio parente ospite di una struttura. L’effettuazione dei test partirà lunedì “perché stiamo facendo un protocollo in modo che il risultato del test effettuato in casa di riposo sia oggetto di registrazione, perché è parte del piano di sanità pubblica”.

Leggi: Redattore Sociale, 07/10/2020


martedì 6 ottobre 2020
Anziani, Prefettura: varato il progetto anti-truffe del Comune di Ferrara

Ottiene il via libera della Prefettura il progetto presentato dal Comune di Ferrara sul tema delle truffe agli anziani, finanziato dal ministero dell’Interno per un importo di 43.803,01 euro. Il progetto, esaminato nella riunione odierna del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, partirà a fine mese e “si svilupperà per un anno, con iniziative di informazione e formazione per incentivare negli anziani comportamenti autoprotettivi”.
Commentando l’iniziativa, il prefetto Michele Campanaro sottolinea che “i dati aggregati a livello nazionale e ripresi dal ministero dell’Interno nell’ultimo Focus della Direzione centrale della Polizia criminale hanno evidenziato, nella fase del lockdown, una diminuzione percentuale delle truffe del 17%, inferiore rispetto alla diminuzione dei delitti in generale che, nello stesso arco temporale, e’ stata del 43,8%”. Questo significa, sintetizza il prefetto, che “le truffe, soprattutto quelle agli anziani, non sono andate in quarantena”, e per questo motivo “appoggeremo sempre progetti come quello presentato oggi dal Comune e approvato dal Comitato”. Campanaro e gli amministratori di Ferrara, Bondeno, Mesola, Poggio Renatico e Terre del Reno hanno poi sottoscritto i Patti per l’attuazione della sicurezza urbana, accordi di collaborazione e solidarietà tra Stato ed Enti locali per realizzare progetti di videosorveglianza candidati a finanziamenti pubblici del ministero dell’Interno.

Leggi: Redattore Sociale, 06/10/2020


IN AGENDA:

La vita dentro e “oltre” gli ospedali. Benessere ambientale e umanizzazione alla luce del COVID19

19/10/2020 dalle 09:30 alle 13:00 Bologna, Aula Magna, Regione Emilia-Romagna (partecipazione tramite diretta streaming)
L’evento rappresenta l’esito dell’impegno assunto al termine della Ricerca autofinanziata (promossa dall’Agenzia Nazionale per i Servizi sanitari regionali – AgeNaS) “La valutazione partecipata del grado di umanizzazione delle strutture di ricovero”, conclusa nel 2018.
I due ambiti su cui si è concentrata l’attenzione per affrontare le criticità emerse hanno riguardato il benessere ambientale secondo l’approccio dell’universal design per la riduzione delle iniquità nell’accesso e nella fruizione dei servizi per operatori, utenti e caregiver, e la cura del benessere bio-psico-sociale attuata attraverso prassi di umanizzazione all’interno del servizio sanitario regionale.

Sarà possibile seguire il convegno solo in diretta streaming http://videocenter.lepida.it/ – previa iscrizione online.

Leggi: Regione Emilia Romagna


IN EVIDENZA:

Una salute mentale a misura d’uomo

Nella Giornata mondiale parla Stefano Cecconi (Cgil): “La crisi può essere un’opportunità per capire che la vita delle persone in difficoltà è sostenuta da misure concrete e non slogan. Ecco la nostra ricetta”
Con lo slogan “Salute mentale per tutti. Maggiore investimento e maggiore accesso. Per ognuno, ovunque”, la giornata mondiale dedicata Nazioni unite alla salute mentale sollecita impegni e azioni che riguardano anche il nostro Paese. Come tradurre questo slogan in misure concrete? È quanto il sindacato, insieme a una coalizione della società civile, si è impegnato a definire e articolare nelle proposte indirizzate, già a partire dal 2019, a governo, Regioni e Comuni. Stefano Cecconi, responsabile per la Cgil nazionale della Sanità, non autosufficienza e integrazione socio-sanitaria, ne illustra il contesto e le priorità.
Verso la Giornata mondiale per la salute mentale sono arrivati molti appelli a sostegno delle vostre richieste. Partiamo da qui.
La Giornata mondiale della salute mentale sollecita quest’anno, con uno slogan molto chiaro, impegni che riguardano certamente anche il nostro Paese, che pure ha una legislazione avanzata ed è attivo dal 1978 nel contrasto della logica manicomiale. I servizi di salute mentale si trovano in uno stato di difficoltà e le condizioni delle persone con disagio mentale si sono aggravate, più di recente anche per le conseguenze dell’emergenza da Covid, naturalmente. Si è verificato nel tempo un arretramento culturale, organizzativo e operativo, che mette in difficoltà l’impianto riformatore della legge 180 (la riforma Basaglia), inteso a risolvere i problemi di salute delle persone, con l’inclusione e il riconoscimento dei diritti alla piena vita.

Leggi: Collettiva


SEGNALAZIONI:

Covid-19 e quarantena

La quarantena imposta con ordinanza amministrativa ai residenti di un determinato territorio non può essere equiparata a malattia ai fini del riconoscimento dell’indennità economica perché manca il nesso sanitario.
L’Inps, con il messaggio del 9 ottobre scorso, n. 3653, fornisce chiarimenti per i lavoratori che hanno diritto alla tutela previdenziale della malattia, con relativo pagamento dell’indennità, secondo le disposizioni previste dal decreto “Cura Italia” (articolo 26, comma 1, decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27).
Riferendosi, in particolare, ai soggetti fragili, per i quali è prevista l’attivazione di una modalità alternativa di svolgimento dell’attività professionale (agile o in smart working), la quarantena non è automaticamente equiparabile alla malattia, poiché non c’è sospensione né del lavoro né della retribuzione. Pertanto, non è possibile ricorrere alla relativa tutela previdenziale. In caso di malattia conclamata, invece, il lavoratore è temporaneamente incapace al lavoro, con diritto ad accedere alla corrispondente prestazione previdenziale, compensativa della perdita di guadagno.

Leggi: Inca


Congedo covid: i consigli di Inca Cgil

Cosa fare se un provvedimento della Asl obbliga a casa vostro figlio? C’è un congedo ad hoc. Per inoltrare la domanda all’Inps chiedi aiuto all’Inca. I consigli di Giuseppe Colletti, dell’Area Previdenza del patronato Cgil su collettiva.it
La confusione regna sovrana. Nonostante gli sforzi del governo e i ripetuti decreti varati a tempo di record negli ultimi mesi, l’impatto della ripresa della scuola in presenza, ai tempi del coronavirus, non sta risparmiando notti insonni e scelte difficili a tanti genitori, che sempre più spesso hanno la sensazione di essere lasciati soli sulle scelte da prendere di fronte a casi di positività o sospetta positività che possono verificarsi nella classe o nell’istituto dei propri figli.
Dilemmi che toccano anche le questioni legate agli impegni di lavoro. Non certo un aspetto secondario dopo mesi e mesi di salti mortali, sedicente telelavoro con bambini a carico e ripresa delle lezioni spesso a orario ridotto o senza mensa. Anche per arginare, almeno in parte, queste situazioni, è stato varato il decreto legge 8 settembre 2020, numero 111, un provvedimento che, come si legge sul sito dell’Inca, “ha introdotto, in favore dei genitori lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato, il congedo Covid-19 per quarantena scolastica dei figli. Si tratta di un congedo indennizzato da utilizzare per astenersi dal lavoro, in tutto o in parte, durante il periodo di quarantena del figlio convivente e minore di 14 anni, disposta dalla ASL competente al verificarsi di casi all’interno del plesso scolastico”.

Leggi: Inca


Reddito di Cittadinanza: da ottobre le domande

Le famiglie che hanno usufruito del Reddito di cittadinanza già dall’aprile 2019, possono rinnovare la domanda a partire da ottobre, poiché con la mensilità di settembre hanno percepito il diciottesimo rateo mensile, indicato come tetto massimo di fruibilità nel D.L. n. 4/2019.
La norma, infatti, prevede la possibilità di rinnovare la richiesta, previa sospensione di un mese prima di ciascun rinnovo. Tale sospensione non si applica nel caso della Pensione di Cittadinanza, il cui rinnovo avviene automaticamente senza necessità di presentare una nuova istanza.
A chiarirlo è l’Inps, con il messaggio n. 3627 dell’8 ottobre scorso 2020, nel quale fornisce indicazioni sul calcolo della completa fruizione di 18 mensilità del RDC, nel caso in cui il suddetto periodo massimo venga raggiunto tramite la fruizione di due o più domande, ricordando inoltre che in caso di rinnovo del RDC dovrà essere accettata la prima offerta utile di lavoro congrua (art. 4, comma 9 del D.L. n. 4/2019), pena la decadenza dal beneficio.
In particolare, l’Istituto precisa che nel caso in cui nel nucleo familiare avvenga una variazione della sua composizione durante il periodo di fruizione, il limite dei 18 mesi, si applica al nucleo modificato o a ogni nucleo formatosi in seguito alla variazione. In tali casi si dovrà presentare una nuova domanda, in quanto la prestazione decade d’ufficio dal mese successivo alla presentazione dell’ISEE aggiornato. Invece, nel caso di variazione dovuta a decesso o nuova nascita, non dovrà essere presentata una nuova domanda.

Leggi: Inca


 

 

 

 

Sanità: pubblica e per tutti!

Manifestazione promossa da Cgil e Funzione Pubblica Cgil in programma a Roma sabato 10 ottobre in piazza del Popolo dalle ore 10.30 alle ore 14. Una manifestazione che vedrà interventi di delegate e delegati del settore, insieme a un confronto tra il ministro della Salute, Roberto Speranza, e il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, moderato dal giornalista della Rai, Riccardo Iacona.

NEWS:

martedì 6 ottobre 2020
Sofferenza mentale per 837 mila italiani: più donne e over45

Sabato 10 ottobre l’Italia si fermerà per riflettere su una condizione che affligge tante e tanti italiani, grazie alla Giornata mondiale che oggi Sandra Zampa, sottosegretaria alla Salute, celebra con il convegno “Per una salute mentale di comunità: servizi di prossimità e budget di salute”
Disturbi schizofrenici, di personalità, di abuso di sostanze e di ritardo mentale incidono maggiormente tra gli uomini, mentre sono più rosa quelli affettivi, nevrotici e depressivi. La sofferenza mentale non è una condizione di pochi, dato che già nel 2018 l’ultimo Rapporto del ministero fotografava in 837.027 gli utenti psichiatrici assistiti dai servizi specialistici, con il 53,8% dei casi di sesso femminile e il 68,3% di pazienti al di sopra dei 45 anni. In entrambi i sessi risultano invece meno numerosi i pazienti al di sotto dei 25 anni.
Sabato 10 ottobre l’Italia si fermerà per riflettere su una condizione che affligge tante e tanti italiani, grazie alla Giornata mondiale che oggi Sandra Zampa, sottosegretaria alla Salute, celebra con il convegno “Per una salute mentale di comunità: servizi di prossimità e budget di salute”.

Leggi: Redattore Sociale, 06/10/2020


martedì 6 ottobre 2020
Salute mentale, Pellegrini: lavoriamo per evitare l’abbandono delle persone

Pietro Pellegrini, direttore del Dipartimento assistenziale integrato salute mentale- dipendenze patologiche dell’Ausl di Parma, spiega come si lavora nella fattoria di Vigheffio al convegno promosso dalla sottosegretaria Zampa
“Ci prediamo cura delle persone con le loro criticità, perché oggi il rischio più grande è l’abbandono in tutti i contesti. Noi cerchiamo di creare condizioni in cui la salute mentale venga curata per tutto l’arco della vita, intervenendo sugli elementi più critici: la gravidanza, i primi anni di vita, le esperienze sfavorevoli infantili, l’abbandono scolastico e la povertà”. È così che si lavora nella fattoria di Vigheffio, e a spiegarlo è Pietro Pellegrini, direttore del Dipartimento assistenziale integrato salute mentale- dipendenze patologiche dell’Ausl di Parma, intervenuto al convegno promosso dalla sottosegretaria Zampa.
La fattoria è nata nel 1968 per avviare i percorsi di cura e riabilitazione all’indomani della chiusura dell’ospedale psichiatrico di Colorno. Il direttore chiarisce subito che “per evitare l’abbandono delle persone bisogna intervenire anche sulle difficoltà delle famiglie, ad esempio quelle con figli con disabilità’ o con problemi neuro-cognitivi, come l’autismo. E occorre agire anche sulle comunità- aggiunge- che sono complesse, non sono le comunità ideali: riattivarle è molto importante, anche per porre un argine alla devianza”.

Leggi: Redattore Sociale, 06/10/2020


lunedì 5 ottobre 2020
Celebrazione della giornata internazionale degli inquilini. Il SUNIA aderisce all’iniziativa dello IUT

La casa è un diritto umano fondamentale ancor di più acutizzato durante l’emergenza COVID-19.
Circa 1,8 miliardi di persone, ovvero più del 20% della popolazione mondiale, non dispongono di un alloggio adeguato. La pandemia sta mettendo in luce e aggravando la preesistente crisi abitativa globale.
Marie Linder, presidente dell’Unione internazionale degli inquilini, chiede ai governi, alle autorità locali ed alle città di assicurare:
– che nessun inquilino venga sfrattato dalle proprietà residenziali;
– che ci siano alloggi a prezzi accessibili per tutti, compresi i senzatetto;
– che siano disponibili assistenza finanziaria diretta e fondi per il pagamento dell’affitto per gli inquilini bisognosi.
La Giornata internazionale degli inquilini offre l’opportunità di impegnarsi in una discussione globale sull’impatto trasformativo di COVID-19 sul settore degli affitti e di esplorare come ricostruire meglio le società, sfruttando il ruolo degli alloggi come catalizzatore.
Le questioni relative all’abitare devono essere al centro di uno sviluppo urbano sostenibile e inclusivo. Un alloggio inclusivo, economico e adeguato è la chiave per una trasformazione sostenibile delle nostre città e comunità. Lo IUT fungerà da rete per coordinare e condividere informazioni sulle soluzioni per tutte le problematiche abitative che riguardano gli affittuari invitando i membri di 47 paesi a condividere le loro attività e campagne.

Leggi: Sunia, 05/10/2020


domenica 4 ottobre 2020
“Fratelli tutti”, l’enciclica “sociale” di Francesco per costruire un mondo più giusto

Titolo mutuato dalle “Ammonizioni” di San Francesco d’Assisi per la terza enciclica del pontificato del papa argentino: il documento mira a promuovere un’aspirazione mondiale alla fraternità e all’amicizia sociale. A partire dalla comune appartenenza alla famiglia umana: “Siamo sulla stessa barca, ci si salva solo insieme”
Firmata ufficialmente da papa Francesco ad Assisi, la terza enciclica del pontificato di papa Bergoglio è un documento “sulla fraternità e l’amicizia sociale”. Mutua il titolo proprio da una esortazione di San Francesco d’Assisi, che “per rivolgersi a tutti i fratelli e le sorelle e proporre loro una forma di vita dal sapore di Vangelo” utilizzava appunto l’espressione “Fratelli tutti”. Parole semplici con le quali – scrive il papa – “ha spiegato l’essenziale di una fraternità aperta, che permette di riconoscere, apprezzare e amare ogni persona al di là della vicinanza fisica, al di là del luogo del mondo dove è nata o dove abita”. Un testo diviso in otto capitoli e in 287 punti, che parla di azioni globali, di ponti, di etica delle relazioni internazionali, di governance globale sul tema delle migrazioni, di una riforma dell’Onu, di pena di morte, di libertà religiosa. Di seguito, offriamo una sintesi dell’enciclica, divulgata dalla Sala Stampa della Santa Sede.

Leggi: Redattore Sociale, 04/10/2020


venerdì 2 ottobre 2020
Caregiver, anziani e pandemia: non solo fatica. “Diamo valore al tempo trascorso insieme”

Giulia Avancini, assistente sociale, tra i relatori del Convegno internazionale di Erickson dedicato agli anziani: “La cassetta degli attrezzi del caregiver dell’anziano non permette di aggiustare, ma di affrontare i problemi. Importante valorizzare i momenti positivi che anche la pandemia può portare. E chi assiste deve sapere chiedere aiuto”
Bambino spinge anziana in carrozzina
“Non voglio sminuire quello che è successo e la grande fatica che hanno vissuto i caregiver degli anziani durante il lockdown: voglio però aiutarli a riconoscere valorizzare gli aspetti positivi, che anche in questa situazione esistono”: è questo il senso e il messaggio che Giulia Avancini porta con sé a Trento, dove oggi e domani si svolge il Convegno internazionale di Erickson sugli anziani “Dignità, relazioni, cure”. Proprio di “Lockdown e caregiving” ha parlato stamattina, condividendo con i presenti la sua esperienza di assistente sociale, che opera anche in contesto ospedaliero.
In un suo recente libro, “Prendersi cura di un anziano fragile: guida pratica per il caregiver familiare”, parla della “cassetta degli attrezzi” per il caregiver degli anziani. “E’ una cassetta che non permette di ‘aggiustare’ i problemi, ma solo di affrontarli – ci spiega – I caregiver devono fare questo passaggio, comprendendo che le persone anziane vivono una condizione che spesso non può essere guarita ma solo affrontata. Il mio intento è fornire indicazioni che permettano ai caregiver di vivere la situazione in modo diverso, non sottovalutando i problemi, ma diventando anche maggiormente consapevoli dei servizi e più capaci di chiedere aiuto e di riconoscere anche i propri bisogni”.

Leggi: Redattore Sociale, 02/10/2020


venerdì 2 ottobre 2020
Co-abitare per non sentirsi mai più soli

Progetto innovativo di housing sociale del Comune nella ex scuola di Sant’Angelo a Lecore. Dedicato a soggetti e famiglie fragili – di Barbara Berti
“Un esempio di solidarietà e innovazione”. Così il sindaco di Campi Bisenzio, Emiliano Fossi, sintetizza il progetto “Fa’ la casa giusta” durante l’inaugurazione dei quattro alloggi di Sant’Angelo destinati all’housing sociale. Qui vengono messe insieme diverse tipologie di persone e famiglie fragili affinché la condivisione degli spazi e la progettazione di percorsi condivisi e solidali possa aiutare ogni famiglia a superare le difficoltà e ritrovare una propria strada verso l’autonomia.
Il progetto, unico a livello regionale, rappresenta lo spin off progettuale della convenzione “La Stanza Solidale”, ideato dal Comune, dall’Auser Abitare Solidale e dalla Società della Salute Zona Nord- Ovest per sviluppare risposte innovative a nuove e vecchie forme di povertà abitativa. Nell’ex scuola di Sant’Angelo a Lecore, immobile di proprietà del Comune, sono al momento presenti quattro alloggi Erp e altrettanti alloggi-volano per l’emergenza abitativa.
Questi ultimi sono stati restaurati e arredati per dare un’ospitalità temporanea (da 6 a 36 mesi) a nuclei familiari o singole persone (segnalate dai servizi sociali) che possono anche sperimentare la co-abitazione. Con questo progetto, oltre a potenziare la risposta alla povertà abitativa mediante una partnership pubblico privata, sperimentando una terza soglia di accoglienza, caratterizzata da gratuità per l’amministrazione comunale, viene portato avanti un ulteriore obiettivo.

Leggi: La Nazione, 02/10/2020


giovedì 1 ottobre 2020
Anziani, nell’anno del Covid 300 mila hanno chiesto aiuto per mangiare

In occasione della giornata internazionale delle persone anziane, la proiezione della Coldiretti sulle persone che hanno beneficiato di aiuti alimentari con i fondi Fead per gli indigenti
Cibo, verdure e pasta – Dieta (Foto da pixabay)
Nell’anno del Covid salgono a trecentomila gli italiani over 65 costretti a chiedere aiuto per mangiare. è quanto emerge da una proiezione della Coldiretti sulle persone che hanno beneficiato di aiuti alimentari con i fondi Fead per gli indigenti, divulgata in occasione della giornata internazionale delle persone anziane proclamata dall’Onu che si celebra l’1ottobre. Il peggioramento della situazione economica va ad aggravare una situazione – sottolinea la Coldiretti – che nel 2020 ha visto la terza età pagare un altissimo contributo di vite alla prima ondata di coronavirus, privando la società e le famiglie di un contributo affettivo e sociale inestimabile, come ha ricordato il Presidente della repubblica Sergio Mattarella in occasione della ricorrenza. Proprio a causa della pandemia si stima che la speranza di vita sia destinata per la prima volta ad abbassarsi, con un calo di addirittura 2 anni nelle province del Nord Italia più colpite, secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat.

Leggi: Redattore Sociale, 01/10/2020


giovedì 1 ottobre 2020
Salute, l’Alleanza per invecchiamento attivo lancia la campagna #oggipiùchemai

Presentato il Position paper sulle “Vaccinazioni dell’adulto/anziano nella stagione 2020/2021”, con 8 richieste indirizzate al ministero, alle regioni e alle Asl
“L’Italia ha fatto grandi progressi nell’ambito delle coperture vaccinali, ma ancora molto c’è da fare: quella che sta cominciando sarà la prima vera stagione influenzale nel periodo della pandemia, oggi più che mai occorre spingere sull’acceleratore delle immunizzazioni, a partire dalle categorie a maggior rischio. Perché ciò avvenga con successo serve che le istituzioni nazionali e regionali remino nella stessa direzione: ci sono almeno 8 azioni che si possono intraprendere e che possono davvero fare la differenza”. Con queste parole il dott. Michele Conversano, Presidente del Comitato Tecnico-Scientifico di HappyAgeing-Alleanza italiana per l’invecchiamento attivo, la prima organizzazione che riunisce al suo interno una forte componente scientifica e una importantissima rappresentanza sociale, ha aperto l’”Assise nazionale sull’immunizzazione dell’adulto e dell’anziano”, tenutasi questa mattina al Centro Congressi Frentani di Roma alla presenza di rappresentanti sindacali, istituzioni nazionali e regionali e giornalisti.

Leggi: Redattore Sociale, 01/10/2020


giovedì 1 ottobre 2020
Il dramma nelle Rsa diventate ghetto

Nel libro bianco “Anziani senza famiglia” curato dall’associazione Felicita le testimonianze dei parenti degli ospiti nelle case di riposo. Di fatto per loro il lockdown non è mai finito. “Ci sono casi ormai gravi con aumento di sintomi psichiatrici, depressione, rifiuto del cibo. Le persone si lasciano andare senza che le famiglie riescano a fare qualcosa”
rsa donna anziana finestra
È un libro bianco che racconta il dolore e l’angoscia degli anziani ospiti nelle case di riposo e dei loro famigliari. “Al telefono, mi ha ripetuto che ha paura di non vederci più, non sono riuscita a consolarlo. Non è stato attivato per gli ospiti nessun servizio di supporto psicologico, in carcere almeno hanno il prete per fare due chiacchiere. Mio marito non riconosce più i figli, è dimagrito moltissimo, sbatte i denti e sbava”. Questa è una delle tante testimonianze raccolte dall’associazione Felicita, alla quale aderiscono i parenti di ricoverati in 69 strutture in Italia. Le hanno raccolte nel rapporto “Anziani senza famiglia. Libro bianco sulla normalità negata nelle Rsa”
“Mentre la vita collettiva è tornata a una progressiva normalizzazione -si legge nel Libro bianco-, quella delle persone che per mancanza di autonomia sono costrette alla permanenza in strutture protette, insieme con quella dei loro familiari, da oltre sei mesi continua a restare sospesa in un mondo a parte. In pratica, un lungo lockdown che ha creato più danni del contagio stesso. Oltre ai danni dovuti alla mancata protezione, all’inosservanza delle regole di sicurezza, all’esclusione dalle cure ospedaliere, gli anziani hanno, così, subito il danno di una prolungata esclusione dalla vita e dal possibile ritorno alla normalità”.

Leggi: Redattore Sociale, 01/10/2020


giovedì 1 ottobre 2020
Covid e assistenza agli anziani, “i robot non possono sostituire il caregiver”

Parla il sociologo Pierpaolo Donati: “Molti si chiedono se i robot possano diventare i nuovi infermieri e addirittura i nuovi amici degli anziani, soprattutto durante la pandemia. Io dico di no: sanno fare tante cose, ma non danno identità e dignità perché non sono empatici”
anziano e robot
Un robot non si ammala, non si stanca, non si contagia e non contagia: sa fare tante cose e spesso sa farle bene. Per questo sempre più spesso, in Europa più che in Italia, i robot sono introdotti e diffusi anche nel campo dell’assistenza. Ora, con una pandemia in corso e alle spalle la drammatica esperienza della “prima ondata”, soprattutto nelle strutture per anziani, potrebbero prendere sempre più piede e diventare i nuovi “caregiver” dei nostri genitori o dei nostri nonni. E’ il tema che affronterà Pierpaolo Donati, sociologo e filosofo, durante il convegno internazionale Erickson che si svolgerà a Trento il 2 e 3 ottobre, dedicato al tema “Anziani. Dignità, relazioni, cure”.
“Io penso che vada presa in modo critico la sostituzione delle persone con i robot – ci spiega, anticipandoci alcune delle questioni che affronterà – Molti si chiedono se i robot possano sostituire le persone e addirittura diventare i nuovi amici dell’anziano, perché i robot sono effettivamente molto utili per loro: li aiutano a compiere movimenti, interagiscono con gli anziani con demenza, ricordano l’uso dei farmaci, possono leggere il giornale. Non danno, però, senso alle cose che dicono e in particolare non mostrano alcuna empatia nella relazione. Questo credo sia il limite più grande e la ragione per cui non potranno mai sostituire la persona, neanche nelle sue funzioni di assistenza”.

Leggi: Redattore Sociale, 01/10/2020


mercoledì 30 settembre 2020
Housing Sociale: Fondazione Cariplo rinnova il proprio impegno per le situazioni di fragilità

Il bando senza scadenza “Housing sociale per persone fragili” ha selezionato cinque nuovi progetti innovativi e inclusivi. Fosti: “così generiamo valore per le comunità”
La casa rappresenta una componente dalla quale dipende la qualità della vita di ognuno di noi. E ancora di più per le persone in condizione di fragilità. Si pensi, ad esempio, a chi cerca di riconquistare una piena autonomia dopo percorsi di accoglienza protetti o partendo da condizioni di forte marginalità, a chi vuole sperimentare le proprie possibilità di vita indipendente, a chi sta perdendo progressivamente la propria autosufficienza o, ancora, a chi ha esigenze variabili e vincoli di reddito come i lavoratori temporanei o chi si sposta per esigenze sanitarie. La dimensione abitativa rappresenta quindi uno spazio essenziale sia per recuperare, mettere alla prova e mantenere la capacità di vita autonoma di chi è fragile sia per affrontare fasi di difficoltà, e gioca un ruolo determinante nella condizione di benessere delle persone.
Per queste ragioni Fondazione Cariplo promuove il bando senza scadenza “Housing sociale per persone fragili”; l’iniziativa si inserisce nel più ampio impegno di Cariplo per l’abitare sociale, che negli ultimi vent’anni ha portato alla realizzazione di 341 progetti deliberando contributi per oltre 62 milioni di euro che hanno permesso di mobilitare risorse, aggregare conoscenze e persone sostenendo lo sviluppo delle comunità locali.

Leggi: Secondo Welfare, 30/09/2020


mercoledì 30 settembre 2020
Recovery Fund. “Investire su sanità digitale, territorio, personale e ricerca”. I rilievi della Commissione Affari Sociali

E poi, garantire l’omogeneità del diritto alla salute su tutto il territorio nazionale, prevedere investimenti mirati all’adeguamento o riconversione degli ospedali esistenti, garantire la presenza di una strumentazione diagnostica e sanitaria adeguata nelle strutture, adeguare i Lea alle nuove emergenze sanitarie. Questi solo alcuni dei 17 punti presenti nello schema di relazione approvato ieri dalla XII Commissione della Camera. Presenti nel documento anche altri 7 punti riguardanti le politiche sociali.
Dopo l’audizione della scorsa settimana del ministro della Salute Roberto Speranza, la Commissione Affari Sociali della Camera scende in campo come protagonista ed approva un articolato documento con diversi rilievi su come utilizzare le risorse del Recovery Fund per ridisegnare il Servizio sanitario nazionale.
Il documento approvato contiene 17 punti sul tema salute, a cui si aggiungono ulteriori 7 punti in riferimento alle politiche sociali. Tra le priorità, si chiedono investimenti su sanità digitale, territorio, personale e ricerca. Senza scordare la necessità di rendere omogeneo su tutto il territorio nazionale il diritto alla salute.
Questi i punti riguardanti il sistema salute:

Leggi: Quotidiano Sanità, 30/09/2020


mercoledì 30 settembre 2020
Non autosufficienza, “il governo convoca solo i sindacati”

Denuncia del Comitato 16 Novembre, che chiede di convocare, via web, tutti gli attori interessati e, di elevare il Fondo non autosufficienza a 2 miliardi di euro, utilizzando le risorse del Recovery Fund, in maniera tale da garantire un’assistenza dignitosa, attraverso un assegno di cura uguale su tutto il territorio nazionale
Sulla non autosufficienza e la gestione e distribuzione dei relativi sostegni e risorse, il governo deve ascoltare “tutti gli attori interessati, non solo i sindacati”: l’appello arriva dal Comitato 16 Novembre, che riferisce come invece il ministro Speranza e la ministra Catalfo abbiano convocano i soli sindacati. “Capiamo che abbiamo una popolazione anziana non autosufficiente che ha diritto di essere rappresentata – commenta la presidente Mariangela Lamanna – tuttavia non abbiamo solo anziani non autosufficienti. Il governo attuale – aggiunge – non può dimenticare la storia del Fondo non autosufficienza, frutto di battaglie dure e, per molti senza ritorno, né può ignorare il fatto che esista un Tavolo dedicato, la cui prima ed unica convocazione da parte della ministra Catalfo, risale al 9 ottobre 2019. Tavolo che ha partorito il primo Piano per la non autosufficienza, che necessita di valutazioni, correzioni ed aggiustamenti per una buona funzionalità, cosa dalla quale siamo ancora molto distanti”.

Leggi: Redattore Sociale, 30/09/2020


lunedì 21 settembre 2020
Un morto su cinque da Covid in Italia era un paziente con demenza

I risultati di uno studio condotto in nove Paesi. Oggi si celebra la Giornata internazionale dedicata all’Alzheimer. Appello della Federazione Alzheimer Italia: “Chiediamo il rispetto dei diritti delle persone malate e che la ricerca non si fermi: molti fondi sono stati convogliati sul covid”
Alzheimer mani tengono foto
Un morto su cinque per Covid-19 in Italia era un paziente con demenza. È quanto emerge dal rapporto “Impact and mortality of Covid-19 on people living with dementia: cross-country report”, pubblicato oggi, 21 settembre, Giornata internazionale dedicata all’Alzheimer dal network internazionale delle associazioni di pazienti e famigliari. Lo studio, che ha coinvolto nove paesi (Regno Unito, Spagna, Irlanda, Italia, Australia, Stati Uniti, India, Kenya e Brasile), mostra come tra le vittime del coronavirus vi siano percentuali elevate di persone con demenza: dal 25% in Inghilterra e Galles al 31% in Scozia. In Italia è stata del 19%.


DALLE REGIONI:

venerdì 2 ottobre 2020
Roma: Cgil-Sunia Cgil, stop agli sgomberi se non ci sono le case

“In un’intervista tra le numerose criticità di Roma, il prefetto Piantedosi torna nuovamente sul tema degli sgomberi dei palazzi occupati, ne fa un primo elenco e aggiunge che partiranno a breve, non tenendo in considerazione gli accordi del precedente piano che perlomeno dava la giusta attenzione allo specifico contesto sociale calendarizzando su sette anni, viste le difficoltà”. È quanto si legge in una nota di Cgil e Sunia Cgil. “Il tema nella nostra città – aggiungono – è di eterna attualità e ogni prefetto che s’insedia lo mette tra le priorità degli interventi inducendo effetti negativi nel sentire comune e nei legami solidali che ci sono stabiliti in città e in un contesto in cui è ancora vivo il ricordo del disumano sgombero di piazza Curtatone e che produsse un intervento del ministro degli Interni Marco Minniti che vietò sgomberi che non avessero individuato delle soluzioni alloggiative immediate. Per quanto non spetti al ministro autorizzare o meno l’intervento in un immobile occupato faremo appello alla ministra Luciana Lamorgese, sensibile ai temi delle tutele ai più deboli, a considerare la questione romana”.

Leggi: Sunia, 02/10/2020


giovedì 1 ottobre 2020
Le misure anticovid nelle Rsa rischiano di diventare una forma di detenzione?

Domani a Milano la conferenza regionale sulla salute mentale in Lombardia. “Dobbiamo dare una risposta ai parenti degli ospiti che lamentano un eccesso di misure che limitano la libertà”, afferma Francesco Maisto, garante delle persone private della libertà personale del Comune
La protezione dal contagio di anziani nelle rsa, di disabili e altre persone fragili in comunità rischia di diventare una forma di detenzione? C’è un ritorno alle strutture manicomiali? Sono questi gli interrogativi di fondo della Conferenza regionale sulla salute mentale in Lombardia, organizzata dal Garante delle persone private di libertà personale del Comune di Milano per venerdì 2 ottobre a Palazzo Marino. “Urge rafforzare i servizi territoriali, deistituzionalizzare, valorizzare la comunità”, sottolinea il garante Francesco Maisto. In Lombardia nel corso degli anni sono stati ridotti i fondi per una sanità di territorio per favorire i grandi ospedali. “Dobbiamo ora chiederci se vogliamo continuare a investire su posti letto oppure su più servizi e operatori distribuiti nel territorio”, aggiunge Maisto.

Leggi: Redattore Sociale, 01/10/2020


giovedì 1 ottobre 2020
Cittadinanzattiva: bene l’assistenza domiciliare finanziata con le tasse del tabacco riscaldato

La proposta per il rafforzamento dell’assistenza domiciliare, già lanciata in occasione del Decreto Cura Italia fa un passo avanti, con la segnalazione dell’emendamento in commissione Bilancio del Senato
“La proposta per il rafforzamento dell’assistenza domiciliare, già lanciata in occasione del Decreto Cura Italia, da Cittadinanzattiva e oltre 70 fra organizzazioni civiche, associazioni di pazienti, federazioni e ordini professionali, società scientifiche e rappresentanti del mondo delle imprese, fa un passo avanti, con la segnalazione dell’emendamento in commissione Bilancio del Senato. L’emendamento prevede la realizzazione di Piani regionali pluriennali per il rafforzamento dell’assistenza domiciliare, finanziati attraverso la revisione del regime fiscale che vige sui prodotti da tabacco riscaldato rispetto alle normali sigarette. Continua la nostra battaglia per garantire l’Assistenza domiciliare, le cui risorse abbiamo pensato di reperire attraverso la revisione della tassazione agevolata per i prodotti da tabacco riscaldato”. Lo ha dichiarato Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva.

Leggi: Redattore Sociale, 01/10/2020


mercoledì 30 settembre 2020
Sanità, Regione Lazio: rafforzata la rete delle Rsa con mille posti letto

E’ stata siglata oggi l’intesa, alla presenza degli assessori regionali alla Sanità, Alessio D’Amato e alle Politiche sociali, Alessandra Troncarelli, con le rappresentanze sindacali di Cgil, Cisl e Uil, per rafforzare la rete pubblica delle residenze per anziani
E’ stata siglata oggi l’intesa, alla presenza degli assessori regionali alla Sanità, Alessio D’Amato e alle Politiche sociali, Alessandra Troncarelli, con le rappresentanze sindacali di Cgil, Cisl e Uil, per rafforzare la rete pubblica delle residenze per anziani con 1.000 posti letto.
“E’ un lavoro che abbiamo già iniziato nei mesi scorsi con la realizzazione delle Rsa di Genzano, Albano e prossimamente di Zagarolo- ha spiegato D’Amato- Intendiamo proseguire in questa azione tesa a migliorare la qualità assistenziale dei nostri anziani. E’ particolarmente importante che questo accordo venga sottoscritto durante il contrasto alla pandemia per rappresentare prioritariamente l’esigenza di ampliare l’offerta pubblica di assistenza alla popolazione più fragile”

Leggi: Redattore Sociale, 30/09/2020


mercoledì 30 settembre 2020
Anziani, “Poveri, soli e insicuri”: ricerca Spi-Cgil a Bologna

Solitudine, basso reddito, barriere architettoniche in casa. E insicurezza per il futuro. Sono questi i principali problemi che affliggono la fascia di popolazione più anziana di Bologna, così come emerge da una ricerca commissionata dallo Spi-Cgil di Bologna e realizzata da Ires Emilia-Romagna, che ha intercettato nel complesso 4.601 pensionati residenti sul territorio metropolitano. più della metà sono donne (55,8%) mentre un terzo sono over 80 (34%). Uno su due ha titolo di studio pari alla licenza elementare (49,4%). Un quarto degli anziani che ha risposto al questionario vive da solo (26,5%), quota che sale al 35% se si considerano i grandi anziani. Un elemento, sottolinea la Cgil, che “può rappresentare un fattore di rischio per l’insorgere o l’aggravamento di patologie socio-sanitarie”.
Circa quattro pensionati su 10 (38,7%) percepiscono un reddito mensile sotto ai mille euro, condizione che invece la maggior parte (65,7%) delle donne over 80 a bassa scolarizzazione. “È proprio questo segmento di popolazione a mostrare i maggiori segni di fragilità complessiva- afferma la Cgil- non solo dal punto di vista economico, ma anche sotto l’aspetto socio-sanitario”. Inoltre, nel 61,7% dei casi si rileva la presenza di barriere architettoniche interne al condominio o all’abitazione, il che “rischia di incidere negativamente sulla possibilità di condurre la propria vita in autonomia e sul proprio livello di inclusione sociale”, avverte ancora il sindacato dei pensionati.

Leggi: Redattore Sociale, 30/09/2020


mercoledì 30 settembre 2020
Case popolari: da sette mesi bloccate le assegnazioni in Lombardia

Secondo il Sicet, solo a Milano ci sono circa 5 mila alloggi liberi pronti per essere abitati. “Il sistema è bloccato per il meccanismo infernale previsto dalla legge regionale sulle assegnazioni e perché la Regione non l’ha ancora modificata dopo la sentenza della Corte Costituzionale”, afferma Ermanno Ronda, segretario cittadino del sindacato gli inquilini
Ci sono circa 5mila alloggi sfitti nelle case popolari di Milano che potrebbero essere subito assegnati. Ma da almeno sette mesi tutto è bloccato. La denuncia viene dal Sicet di Milano. “Il sistema è bloccato per il meccanismo infernale previsto dalla legge regionale sulle assegnazioni -afferma Ermanno Ronda, segretario cittadino del sindacato gli inquilini-. E per l’approccio ideologico della maggioranza che guida la Lombardia, che non ha ancora modificato la legge regionale dopo le bocciature della sentenza della Corte Costituzionale e del Tribunale di Milano”. Il 9 marzo scorso la Corte Costituzionale ha infatti dichiarato incostituzionale la legge della Lombardia sulle case popolari nella parte in cui poneva come requisito per presentare la domanda per un alloggio quello di essere residenti nella regione da almeno cinque anni. È intervenuto poi il Tribunale di Milano che ha dichiarato illegittimo il regolamento di applicazione della legge nel punto in cui prevede che gli stranieri dovessero presentare una documentazione aggiuntiva, rispetto a quella chiesta agli italiani, per dimostrare di non essere proprietari di alloggi nel proprio Paese d’origine.

Leggi: Redattore Sociale, 30/09/2020


IN AGENDA:

6 – 9 ottobre 2020 – Digital Health Summit 2020: la trasformazione digitale in Sanità nel post Covid-19

Dal 6 al 9 ottobre si svolge in veste totalmente digitale Digital Health Summit 2020, il convegno di riferimento dell’e-Health in Italia organizzato per il quinto anno consecutivo da NetConsulting Cube, GGallery Group e AISIS (Associazione Italiana Sistemi Informativi in Sanità).
Basato su una piattaforma online interattiva, Digital Health Summit si configura come un viaggio in 12 stanze virtuali dall’emergenza verso il futuro della sanità. Un percorso a tappe che parte dall’ecosistema complessivo del Life Science, passa da nuovi modelli sostenibili di sanità per arrivare al ruolo del dato e della privacy, alle nuove architetture e nuovi Sistemi Informativi.
Per iscriverti, puoi visitare il sito dedicato all’evento.

Leggi: Advenias


19 ottobre 2020 -La vita dentro e “oltre” gli ospedali. Benessere ambientale e umanizzazione alla luce del COVID19

19/10/2020 dalle 09:30 alle 13:00 Bologna, Aula Magna, Regione Emilia-Romagna (partecipazione tramite diretta streaming)
L’evento rappresenta l’esito dell’impegno assunto al termine della Ricerca autofinanziata (promossa dall’Agenzia Nazionale per i Servizi sanitari regionali – AgeNaS) “La valutazione partecipata del grado di umanizzazione delle strutture di ricovero”, conclusa nel 2018.
I due ambiti su cui si è concentrata l’attenzione per affrontare le criticità emerse hanno riguardato il benessere ambientale secondo l’approccio dell’universal design per la riduzione delle iniquità nell’accesso e nella fruizione dei servizi per operatori, utenti e caregiver, e la cura del benessere bio-psico-sociale attuata attraverso prassi di umanizzazione all’interno del servizio sanitario regionale.
Modalità di partecipazione
Sarà possibile seguire il convegno solo in diretta streaming http://videocenter.lepida.it/ – previa iscrizione online.

Leggi: Regione Emilia Romagna


IN EVIDENZA:

Le misure regionali di contrasto al COVID-19 nelle RSA

Lo scenario epidemiologico delineato a livello italiano ed europeo sulla diffusione del COVID-19 mette in primo piano la fragilità e i rischi della fascia di popolazione anziana e affetta da gravi patologie neurologiche, croniche e fortemente invalidanti, residenti presso le strutture sociosanitarie. Le differenti misure di prevenzione e protezione adottate a tutela degli ospiti delle RSA dalle Regioni italiane sono state sistematizzate in questa ricerca.
di Marco Betti (Federsanità-Anci Toscana), Gennaro Evangelista (Federsanità-Anci Toscana), Barbara Giachi (Federsanità-Anci Toscana)
L’allarmante situazione di emergenza sanitaria evidenziata a livello nazionale dallo studio condotto dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) nell’aprile del 2020 ha reso necessaria una riflessione sulle strategie intraprese a livello nazionale e regionale per la prevenzione e il controllo dell’epidemia nelle RSA. Queste, infatti, rappresentano i contesti nei quali l’esposizione al rischio è maggiore, essendo gli anziani ospitati generalmente più vulnerabili alle infezioni rispetto al resto della popolazione.
Nell’ambito della normativa nazionale emanata durante l’emergenza COVID-19 in materia di RSA, all’Ordinanza Contingibile e Urgente del 23 febbraio 2020 relativa alla necessità di limitare l’accesso dei visitatori agli ospiti, sono seguiti altri indirizzi e raccomandazioni che hanno lasciato alle Regioni margini di autonomia nell’attuazione.
In questo contesto, le diverse scelte e strategie adottate costituiscono l’oggetto dell’analisi di seguito riportata, volta a mappare le azioni intraprese a livello regionale in risposta all’emergenza COVID-19 nella RSA. La ricognizione è il risultato di una “indagine quasi in presa diretta” intrapresa (Betti et al., 2020) per analizzare in tempi rapidi le misure adottate per rispondere tempestivamente ad un’emergenza i cui effetti hanno visto una crescita esponenziale. La raccolta dei dati si è svolta durante il mese di maggio 2020 ed ha utilizzato come fonti informative gli atti normativi (quali ordinanze, decreti, protocolli operativi, circolari, ecc.) e le notizie istituzionali, che sono schematizzati nella Tabella 1 (allegato in download). La scelta di utilizzare come fonti i siti web dei soggetti istituzionali (Regioni, Ministeri, ISS, ecc.) è stata presa assumendo il rischio potenziale di non rilevare tutte le disposizioni presenti all’interno di documenti non facilmente e immediatamente reperibili on-line.

Leggi: I Luoghi della Cura


Con la pandemia anziani isolati: il 71% non ha incontri collettivi

I dati della sorveglianza “Passi d’Argento” coordinata dall’Iss e raccolti nel periodo 2016-2019 descrivono il contesto in cui si è diffusa la pandemia che rischia fortemente di aumentare l’isolamento e peggiorare la qualità di vita, soprattutto per gli anziani più fragili o con patologie croniche
Anziani, solitudine, demenze: persona di spalle su panchina – SITO NUOVO
Un anziano su 5 in Italia viveva già prima dell’arrivo del Covid-19 in una condizione di isolamento sociale, senza contatti con altre persone, neppure telefonici, nel corso di una settimana normale. Eppure uno su 3 rappresenta un aiuto fondamentale per i familiari. Lo rivelano i nuovi dati della sorveglianza “Passi d’Argento” coordinata dall’Iss e raccolti nel periodo 2016-2019. Questi dati, raccolti sulla popolazione degli ultra 65enni, descrivono il contesto in cui si è diffusa la pandemia che rischia fortemente di aumentare l’isolamento e peggiorare la qualità di vita, soprattutto per gli anziani più fragili o con patologie croniche. Ed è dedicato proprio agli effetti della pandemia sulle condizioni di vita dei più fragili la trentesima Giornata Internazionale delle persone anziane celebrata dalle Nazioni Unite ogni 1 ottobre. così in un comunicato l’Iss.
Secondo i dati, in Italia quasi 3 anziani su 4 (il 71%) non partecipano ad incontri collettivi presso punti di aggregazione come il centro anziani, il circolo, la parrocchia o le sedi di partiti politici e di associazioni e il 35% ha dichiarato di avere difficoltà nell’accesso ai servizi sociosanitari in particolare ai servizi della Asl e i negozi di prima necessità. Eppure quasi 1 persona su 3 (29%) rappresenta una risorsa per i propri familiari o per la collettività: il 19% si prende cura di congiunti, il 14% lo fa prendendosi cura di familiari o amici, con cui non vive, e il 6% partecipa ad attività di volontariato. più della metà degli ultra 65enni (il 61%) riferisce di avere almeno un problema strutturale nell’abitazione in cui vive e il 15% percepisce il proprio quartiere poco sicuro. Uno su 10 è caduto nei 30 giorni precedenti l’intervista e, nel 19% dei casi, è stato necessario il ricovero ospedaliero di almeno un giorno. Il 64% delle cadute si è verificato in casa, il 20% strada. Circa il 18% degli anziani vive una condizione di fragilità che grava principalmente sulle famiglie, il 94% delle persone con fragilità riceve aiuto dai familiari, il 20% da badanti e il 12% da conoscenti.

Leggi: Redattore Sociale


SEGNALAZIONI:

Cucine accessibili, anche per queste le agevolazioni fiscali

Dell’interpello numero 422 del 23 ottobre 2019 della Agenzia entrate, in cui la stessa ha fatto chiarezza su come ottenere IVA agevolata e detrazioni su acquisti di mobili o elettrodomestici in caso di disabilità certificata, ve ne avevamo già parlato nel novembre 2019.
Non tutti sanno però che questa disposizione è applicabile anche per l’acquisto di cucine componibili.
L’agevolazione è però concessa limitatamente a “…le componenti dotate di dispositivi basati su tecnologie meccaniche, elettroniche o informatiche, preposte a facilitare il controllo dell’ambiente da parte dei soggetti disabili, specificamente descritte in fattura con l’indicazione di dette caratteristiche”.
Leggi su money.it
Scarica l’interpello 422 del 23 ottobre 2019 della Agenzia entrate

Leggi: Rete Caad


Previdenza: Identità digitale per le prestazioni – Dal 1°ottobre lo Spid prende il posto del PIN

Dal 1° ottobre 2020 l’Inps non rilascerà più PIN come credenziale di accesso ai servizi dell’Istituto. Il PIN sarà sostituito da SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, che permette di accedere ai servizi on-line della Pubblica Amministrazione. A comunicarlo l’Inps in una nota pubblicata sul sito istituzionale, nella quale l’Istituto spiega come con tale passaggio, “l’INPS rafforza il diritto dei cittadini alla semplificazione dei rapporti con la Pubblica Amministrazione e rende operative le politiche nazionali di digitalizzazione aperte ormai agli sviluppi europei. Lo SPID, infatti, consente agli utenti di interagire con l’Istituto, con l’intero sistema pubblico e con i soggetti privati aderenti. In base al Regolamento eIDAS l’identità digitale SPID (con credenziali di livello 2 o 3) può essere usata per l’accesso ai servizi in rete delle Pubbliche Amministrazioni dell’Unione europea. Grazie ai vari livelli di autenticazione dello SPID, l’INPS potrà abilitare nuovi servizi che richiedono una maggiore affidabilità nella fase di riconoscimento dell’utente”.
I PIN in possesso degli utenti conserveranno la loro validità e potranno essere rinnovati alla naturale scadenza fino alla conclusione della fase transitoria la cui data verrà successivamente definita.
L’Istituto, inoltre, aggiunge che il passaggio da PIN a SPID non ha effetti sul servizio di PIN temporaneo. Gli utenti che accedono ai servizi INPS attraverso le credenziali SPID, CNS (Carta Nazionale dei Servizi) o CIE (Carta d’Identità Elettronica) potranno, infatti, continuare a richiedere il PIN telefonico temporaneo utile per la fruizione dei servizi tramite Contact Center. Attraverso la funzionalità “PIN TELEFONICO” presente su MyInps è possibile scegliere di generare un PIN temporaneo la cui validità può essere di un giorno, una settimana, un mese o tre mesi.
Il PIN dispositivo sarà mantenuto per gli utenti che non possono avere accesso alle credenziali SPID, come i minori di diciotto anni, le persone che non hanno documenti di identità italiana o le persone soggette a tutela, curatela o amministrazione di sostegno, e per i soli servizi loro dedicati. Tutti gli altri utenti dovranno pertanto dotarsi di credenziali di autenticazione alternative al PIN.

Leggi: Inca


 

 

 

 

 

 

NEWS:

martedì 29 settembre 2020
Non autosufficienza, l’apertura del governo

Parte il confronto tra esecutivo e sindacati. L’obiettivo è arrivare al varo di norme che garantiscano i livelli minimi di assistenza a coloro che non sono più in grado di badare a se stessi. Un problema che interessa tre milioni di persone: “Registriamo positivamente la disponibilità dei ministri Speranza e Catalfo”, così le sigle dopo l’incontro
Se ne parla sempre a bassa voce. C’è un pudore di fondo nel discutere di un problema che attraversa la società, ma che finora non ha avuto una risposta politica nazionale. In Italia le persone non autosufficienti sono circa 3 milioni, di cui 2 milioni e mezzo anziani affetti da patologie croniche. Tra questi la maggioranza è composta di donne, che spesso devono affrontare da sole gli effetti di malattie degenerative. Ma nel nostro Paese, a differenza di tanti altri, non esiste ancora una legge nazionale a favore delle persone non più autosufficienti e delle loro famiglie. Ed è una richiesta che i sindacati confederali e quelli dei pensionati rilanciano da anni. Forse è arrivato il momento di stringere. E i primi segnali dal governo sono positivi. Infatti il ministro della Salute, Roberto Speranza, insieme al dicastero delle Politiche sociali guidato da Nunzia Catalfo, ha convocato i sindacati dei pensionati per avviare il confronto sulle proposte di legge sulla non autosufficienza.

Leggi: Collettiva, 29/09/2020


martedì 29 settembre 2020
Energia: nel IV trimestre 2020 arriva il rimbalzo dei costi dell’energia. Aumenti del +15,6% per l’elettricità e +11,4% per il gas. Si avrà comunque un risparmio in termini annui, più contenuto rispetto a quanto previsto.

L’ARERA ha pubblicato oggi il consueto aggiornamento delle tariffe di energia elettrica e gas relative al IV trimestre 2020: +11,4% per il gas e +15,6% per l’elettricità.
Dopo i ribassi registrati nel secondo trimestre 2020, proseguiti, nel caso del gas, anche nel terzo trimestre, arriva il prevedibile “rimbalzo” dei costi dell’energia.
Garda caso, alle porte dell’inverno, torna ad aumentare anche il costo del gas, come ogni anno.
Alla luce di tale andamento per l’elettricità la spesa per la famiglia-tipo nell’anno scorrevole, riporta l’Autorità, sarà di circa 485 euro con un risparmio di circa 74 euro annui rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Per il gas, invece, la spesa della famiglia tipo ammonterà a circa 975 euro, con un risparmio di circa 133 euro annui. Il risparmio complessivo sarà quindi di 207 euro/anno.
In una fase tanto difficile come quella attuale, in cui le famiglie stanno facendo i conti con le dure conseguenze economiche e sociali dell’emergenza sanitaria, si attenuano gli effetti positivi in termini di risparmio rispetto ai precedenti trimestri, con una maggiore spesa a cui sarà difficile far fronte.

Leggi: Federconsumatori, 29/09/2020


martedì 29 settembre 2020
Anziani, Caritas Bolzano: “Hanno bisogno di relazioni”

Giornata internazionale dell’anziano. Paolo Valente (Caritas Bolzano-Bressanone): “Non possiamo pensare che solo isolando sia possibile tutelare malati e anziani dalla malattia o dalla morte. Hanno bisogno dell’incontro con l’altro, della vicinanza e del sentirsi parte di una comunità”
“Non possiamo pensare che solo isolando sia possibile tutelare malati e anziani dalla malattia o dalla morte. Hanno bisogno dell’incontro con l’altro, della vicinanza e del sentirsi parte di una comunità”. Questo l’appello all’opinione pubblica rivolto dal direttore Paolo Valente, a nome della Caritas di Bolzano-Bressanone, in occasione della Giornata internazionale dell’anziano che ricorre il primo ottobre.
“Come Caritas diocesana attraverso l’operato dei suoi volontari e collaboratori del servizio Hospice sperimentiamo spesso che le persone anziane o gravemente malate non vogliono essere di peso per nessuno e per questo tendono a non esprimere chiaramente ed esplicitamente i loro effettivi bisogni e preoccupazioni”, dichiara il direttore della Caritas. Proprio per questo la Caritas vuole dare loro voce. “La pandemia ha reso visibili i limiti della nostra società nel prendersi adeguatamente cura dei soggetti fragili malati e degli anziani. Parlare e toccare i temi della morte e del morire rimane nella nostra società qualcosa di difficile da affrontare”.

Leggi: Redattore Sociale, 29/09/2020


martedì 29 settembre 2020
Superbonus 110%, Conte: ‘intendiamo estenderlo anche oltre il 2021’

Estendere il Superbonus 110% “anche oltre il 2021”. Parola del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, intervenuto sabato con un videomessaggio a Bologna all’evento “Insieme per Ricostruire”, organizzato dall’Osservatorio economico e sociale Riparte l’Italia. Conte ha anche annunciato l’imminente firma del decreto contenente le opere prioritarie, da realizzare con percorsi accelerati e l’ausilio di commissari appositamente nominati.
Nel suo messaggio di saluto, il Presidente Conte ha ribadito che, per uscire dalla crisi, le parole d’ordine sono sviluppo, efficienza, sostenibilità e innovazione.
L’obiettivo, illustrato da Conte, non è solo far partire subito gli investimenti ed i cantieri, ma anche perseguire l’efficientamento energetico e l’adeguamento antisismico degli edifici. Va in questa direzione, a detta di Conte, il Superbonus 110%, che dà la possibilità di produrre lavoro e promuovere la sostenibilità e la sicurezza.
Per questi motivi, il Presidente Conte ha affermato che il Governo intende estendere lo strumento del Superbonus 110% anche oltre il 2021.

Leggi: Edilportale, 29/09/2020


lunedì 28 settembre 2020
Sindacati pensionati, bene disponibilità governo su non autosufficienza

I sindacati la chiedono invano da anni ma stavolta il governo ha dato la sua disponibilità a definire una legge quadro sulla non autosufficienza. Un incontro non decisivo quello tenuto in teleconferenza tra i Ministri del Lavoro Nunzia Catalfo e della Salute Roberto Speranza e i Segretari generali di Spi-Cgil, Fnp-Cisl, Uilp-Uil Ivan Pedretti, Piero Ragazzini e Carmelo Barbagallo, in previsione della prossima manovra di bilancio. Ma al termine della riunione si registrano passi avanti per affrontare uno dei grandi temi del terzo millennio che coinvolge direttamente circa tre milioni di italiani, per la maggior parte anziani.
«Registriamo positivamente la disponibilità espressa dai Ministri del Lavoro Nunzia Catalfo e della Salute Roberto Speranza per la definizione di una legge quadro nazionale sulla non autosufficienza», si legge nel comunicato stampa a firma delle tre organizzazioni sindacali.
«Si tratta di una legge di civiltà che aspettiamo da molto tempo, resa ancora più urgente dall’impatto che la pandemia di Covid-19 sta avendo in particolare sulla popolazione anziana più fragile ed esposta».

Leggi: Liberetà, 28/09/2020


lunedì 28 settembre 2020
Anziani, Zuppi: case come barriere, installare gli ascensori

L’arcivescovo di Bologna torna a sollevare il problema al convegno organizzato dal sindacato pensionati della Cisl. Il demografo Gianluigi Bovini: “Potenziare i bonus fiscali per metterli”
A Bologna e in Emilia-Romagna, così come in tutta Italia, circa il 70% delle abitazioni è ancora senza ascensore. “Dobbiamo metterli”, altrimenti le stesse case “diventano una barriera architettonica” per gli anziani. È l’arcivescovo di Bologna, il cardinale Matteo Zuppi, che torna a sollevare il problema questa mattina al convegno organizzato dal sindacato pensionati della Cisl proprio sul welfare per gli anziani. “Dobbiamo mettere gli ascensori nelle case, altrimenti diventano una barriera architettonica”, esorta Zuppi, che cita gli studi statistici del Comune di Bologna. E ammonisce: “La dimensione della solitudine degli anziani è destinata a crescere”.
Del problema parla anche il demografo Gianluigi Bovini, ex direttore proprio dell’ufficio statistica di Palazzo D’Accursio. Che non nasconde anche le sue critiche. “Abbiamo il bonus al 90% e al 110% per interventi antisismici, per il risparmio energetico e anche per rifare le facciate- elenca Bovini- ma non per installare gli ascensori. è una cosa che stento a capire. Perché il bonus è al 90% per il risparmio energetico e al 50% per gli ascensori. C’è un buco logico”. Per questo, suggerisce il demografo, visto anche l’arrivo delle risorse europee, “vediamo se riusciamo a potenziare gli incentivi per migliorare l’accessibilità a favore di migliaia di anziani”.

Leggi: Redattore Sociale, 28/09/2020


lunedì 28 settembre 2020
Salute mentale, dalla “reclusione” alla domiciliarità: il ministero risponde a Unasam

L’associazione aveva denunciato in una lettera al ministro Speranza la grave situazione che permane, per effetto della pandemia, all’interno delle strutture residenziali. Il ministero: “Attiveremo un’interlocuzione finalizzata ad acquisire elementi utili per rispondere in maniera scientifica e pertinente alle richieste. Il 6 ottobre la Giornata mondiale per la Salute mentale”
“Il tema della salute mentale è assolutamente centrale per questo Ministero”: inizia con questa rassicurazione la risposta che Sandra Zampa, sottosegretaria alla Salute, ha recapitato a Unasam, dieci giorni dopo aver ricevuto la lettera in cui l’associazione esprimeva “grande preoccupazione per il protrarsi delle restrizioni di libertà, nelle strutture socio sanitarie e socio assistenziali, che accolgono persone che vivono la condizione della sofferenza mentale”. La presidente Gisella Trincas sollecitava un “intervento urgente” da parte del ministero, dal momento che le misure preventive si traducono, in molti contesti, in “un’inaccettabile e incomprensibile rigidità di disposizioni”.

Leggi: Redattore Sociale, 28/09/2020


lunedì 28 settembre 2020
Anziani e Rsa. Fnopi: “Pronti a disegnare un nuovo modello per l’assistenza basato su cinque punti”

Appello al ministro per una riforma urgente condivisa con tutti gli stakeholder. Secondo i dati Iss servono almeno 29.700 professionisti. Questi i cinque punti del nuovo modello proposto dalla Fnopi: rapporto adeguato infermieri/pazienti, riconoscimento di una chiara leadership di direzione, personale di supporto con formazione adeguata, valorizzazione di formazione e competenze e rinnovi contrattuali.
“L’assistenza agli anziani e ai più fragili è l’obiettivo della nostra professione e per questo produrremo e presenteremo alla nuova Commissione anziani del ministero, una proposta degli infermieri messa a punto dopo un confronto con tutti gli attori coinvolti nell’organizzazione dei servizi per l’età avanzata, con le associazioni che rappresentano gli assistiti delle Rsa, con la parte datoriale che riguarda i nostri professionisti, con le Regioni e con i sindacati per gli aspetti contrattuali. Un focus particolare sarà dedicato alle Rsa che nella pandemia si sono dimostrate luoghi di fortissima criticità e per questo devono aumentare il livello di qualità e sicurezza dell’assistenza garantita ai cittadini e nel farlo bisogna rivedere anche le attuali condizioni lavorative de personale infermieristico”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 28/09/2020


venerdì 25 settembre 2020
Commissione assistenza anziani, Forum: “Dimenticato il terzo settore”

La portavoce Fiaschi: “Dispiace constatare che nessun rappresentante del vasto mondo del volontariato, dell’associazionismo e della cooperazione sociale sia stato chiamato a far parte della Commissione per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria”
“Dispiace constatare che nessun rappresentante del vasto mondo del volontariato, dell’associazionismo e della cooperazione sociale sia stato chiamato a far parte della Commissione per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana. Una mancanza che riteniamo molto grave – dichiara la Portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore Claudia Fiaschi – ed una scelta incomprensibile che non tiene assolutamente conto del ruolo, spesso fondamentale, svolto dal volontariato e da tutto il Terzo settore nei confronti della popolazione anziana, in attività di assistenza domiciliare e residenziale, né tantomeno della grande esperienza maturata dalle associazioni che si occupano di terza età e di invecchiamento attivo in iniziative di animazione ed integrazione sociale, azioni qualificanti di un modello nuovo e organico di assistenza sociosanitaria.”

Leggi: Redattore Sociale, 25/09/2020


mercoledì 23 settembre 2020
Inps, con lo Spid al posto del Pin rischio esclusione per gli anziani dall’accesso ai servizi

Entro il 30 settembre 2021 dovremo dire addio al Pin per accedere ai servizi dell’Inps. Il nuovo codice identificativo, già ora in uso, si chiama Spid (Sistema pubblico di identità digitale) e permette di utilizzare tutti i servizi online della pubblica amministrazione.
Il passaggio al nuovo sistema – che è stato anche utilizzato per ottenere alcuni incentivi, come il bonus bici – sarà graduale in modo da dar tempo ai cittadini di familiarizzare con le nuove procedure.
La fase transitoria
L’Istituto nazionale di previdenza non rilascerà nuovi Pin dal primo ottobre 2020. Questo significa che i Pin esistenti continueranno a essere validi e saranno rinnovati (alla scadenza semestrale o trimestrale) fino al 30 settembre 2021. Dopo tale data, le pubbliche amministrazioni avranno il divieto di rilasciare o rinnovare codici di identificazione e di accesso diversi dallo Spid.
Faranno eccezione gli utenti che non possono richiedere le credenziali Spid per ragioni varie. È il caso dei minori di diciotto anni, degli stranieri privi di documenti di identità italiana o delle persone soggette a tutela, curatela e amministrazione di sostegno. Il Pin resterà valido solo per i servizi a loro dedicati, tutti gli altri cittadini dovranno dotarsi di credenziali di autenticazione alternative come lo Spid o la Carta d’Identità Elettronica o anche la Carta Nazionale dei Servizi.

Leggi: Liberetà, 23/09/2020


mercoledì 23 settembre 2020
Sfrattati dal covid, “occorrerà coraggio e senso di responsabilità”

Chi era in affitto in nero e non ha potuto più pagare ora è in strada. Caritas Ambrosiana sta seguendo 314 casi. Altri 600 hanno difficoltà a pagare canoni e utenze. “Con l’arrivo del freddo non basterà aggiungere posti letto nei dormitori. Occorre un piano metropolitano”, chiede il direttore Luciano Gualzetti.
Con il decreto rilancio gli sfratti sono stati bloccati fino al 31 dicembre 2020. Ma c’è chi in questi mesi la casa l’ha persa comunque: chi aveva un alloggio in affitto in nero o anche solo un posto letto. Solo Caritas Ambrosiana ne ha intercettati 314. È quanto emerge da un’indagine condotta tra gli operatori impegnati nella gestione del servizio Sai (Servizio di assistenza immigrati), Siloe (Servizio di orientamento lavorativo) e Fondo Diocesano di Assistenza. “Altre 600 persone non riescono più a pagare l’affitto e le utenze a causa del Covid. “Sempre più inesorabilmente la pandemia ci sta costringendo a vedere quei nodi della nostra vita sociale che abbiamo per troppi anni ignorato -spiega Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana-. Nei primi mesi della crisi sanitaria, durante il lockdown e la parziale riapertura della fase due, è emerso con prepotenza il tema del lavoro, precario e sottopagato. Ora sta venendo alla luce una vecchia questione: la casa. Mesi senza reddito o con redditi già scarsi falcidiati dalla cassa integrazione (per i fortunati che l’hanno ricevuta in tempi ragionevoli) hanno reso incapaci le famiglie di affrontare la principale voce di costo che specie a Milano è rappresentata dalla casa. Per il primo periodo hanno retto risparmiando sulla spesa alimentare, anche grazie agli aiuti che sono stati distribuiti. Ma ora non ce la fanno più”.

Leggi: Redattore Sociale, 23/09/2020


mercoledì 23 settembre 2020
Covid, Sigot: ecco le regole per guidare gli anziani nella seconda ondata della pandemia

La Società italiana di geriatria ospedale e territorio, ha stilato un vademecum per guidare gli anziani ad un comportamento corretto che permetta di gestire l’attuale momento storico e possa ridurre il rischio di contrarre il virus
La pandemia di Covid-19, nella sua prima ondata a inizio 2020 ha coinvolto soprattutto la popolazione anziana. Stando ai dati del ministero della Salute aggiornati al mese di luglio, il numero di deceduti nei quali il Covid è la causa direttamente responsabile della morte raggiunge il valore massimo del 92% nella classe 60-69 anni e il minimo (1-2%) nelle persone di età inferiore ai 50 anni. L’età media dei pazienti deceduti e positivi a SARS-CoV-2 (dati dell’ISS) è di circa 80 anni ed è più alta di 20 anni rispetto a quella dei pazienti che hanno contratto l’infezione. È dunque indispensabile che i soggetti con oltre 65 anni prendano in considerazione alcune misure precauzionali.

Leggi: Redattore Sociale, 23/09/2020


lunedì 21 settembre 2020
Giornata Mondiale Alzheimer 2020: “Ora più che mai è necessario parlare di demenza”

Federazione Alzheimer porta in Italia le proposte dei partner internazionali. Il rapporto mondiale Alzheimer 2020 è centrato su “Design, Dignità, Demenza; design dedicato agli ambienti costruiti per le persone con demenza”. Numerose le iniziative delle associazioni locali in tutta Italia
Si celebra oggi in tutto il mondo la XXVII Giornata Alzheimer e la Federazione Alzheimer Italia si fa portavoce in Italia delle azioni che i suoi partner internazionali AE – Alzheimer Europe e ADI – Alzheimer’s Disease International stanno portando avanti per celebrare questo appuntamento, ancora più significativo in questo 2020 che ha visto moltissime persone con demenza vittime della pandemia da Covid-19. Commenta Gabriella Salvini Porro, presidente Federazione Alzheimer Italia: “L’emergenza sanitaria che ha colpito il nostro paese, e il mondo intero, ha messo ancora più in luce l’urgenza e la necessità di tutelare i diritti dei cittadini più fragili, tra cui le persone con demenza. Oggi più che mai è necessario parlare di demenza e in occasione della Giornata Mondiale Alzheimer condividiamo le iniziative dei nostri partner internazionali, Alzheimer Europe e Alzheimer’s Disease International, perché crediamo fermamente che solo unendo le forze si possano raggiungere risultati”.

Leggi: Redattore Sociale, 21/09/2020


DALLE REGIONI:

martedì 29 settembre 2020
Casa, Milano: Comune, Prefettura e Regione, giro di vite sulle occupazioni

Giro di vite sulle occupazioni e per una maggiore tutela del patrimonio di edilizia pubblica. E’ il senso del nuovo ‘Piano Operativo di Azione per la prevenzione ed il contrasto alle occupazioni abusive di alloggi di proprietà pubblica’ firmato oggi…
Giro di vite sulle occupazioni e per una maggiore tutela del patrimonio di edilizia pubblica. E’ il senso del nuovo ‘Piano Operativo di Azione per la prevenzione ed il contrasto alle occupazioni abusive di alloggi di proprietà pubblica’ firmato oggi dal prefetto di Milano Renato Saccone, il vicesindaco e assessore alla Sicurezza del Comune di Milano Anna Scavuzzo, l’assessore lombardo alle Politiche Sociali, Stefano Bolognini, il presidente di Aler Mario Angelo Sala e il presidente di MM spa Simone Dragone. Il documento aggiorna ed implementa il precedente, sottoscritto il 18 novembre 2014, che aveva lo scopo di “raccordare le azioni di contrasto all’illegalità con le azioni di assistenza e messa in sicurezza degli alloggi liberati”.

Leggi: Redattore Sociale, 29/09/2020


martedì 29 settembre 2020
Anziani, Bologna studia la cittadella di Padova e pensa all’ex caserma Sani

L’ex casema Sani potrebbe essere il posto adatto dove replicare quel modello. A lanciare la proposta è Danilo Francesconi, segretario metropolitano della Cisl di Bologna, ieri durante il convegno organizzato dal sindacato pensionati proprio sul tema del welfare per gli anziani
Sotto le Due torri si studia come riformare le strutture per anziani, squassate nei mesi scorsi dall’emergenza Covid. E si guarda a Padova, all’esperienza di ‘Civitas Vitae’ della Fondazione Oic: un’unica cittadella dove sono riuniti servizi per anziani, disabili e bambini in età pre-scolare. Con un’idea in testa: l’ex casema Sani potrebbe essere il posto adatto dove replicare quel modello. A lanciare la proposta è Danilo Francesconi, segretario metropolitano della Cisl di Bologna, ieri durante il convegno organizzato dal sindacato pensionati proprio sul tema del welfare per gli anziani. “Già da tempo abbiamo sollecitato le istituzioni- spiega Francesconi, parlando alla ‘Dire’- e alcuni incontri sono stati fatti con la Fondazione Oic di Padova”.
Secondo il numero uno della Cisl, “all’ex caserma Sani ci potrebbe essere lo spazio per creare una soluzione come quella di Padova”, dove appunto è stato realizzato un complesso che prevede al suo interno diversi servizi, dall’asilo alle residenze per anziani, autosufficienti e non. All’ex caserma Sani, tra l’altro, “è già prevista una dotazione di alloggi e la possibilità di realizzare anche strutture commerciali- ricorda Francesconi- per fare una cittadella dove vivere in modo migliore. L’idea è stata lanciata un po’ di tempo fa, chiediamo che ora si possa riattivare questo percorso”.

Leggi: Redattore Sociale, 29/09/2020


lunedì 28 settembre 2020
Covid e anziani, “quel cambio di rotta necessario per andare avanti”

A Trento due giorni di riflessione a livello nazionale sugli effetti dell’emergenza sanitaria che ha colpito prevalentemente la popolazione anziana e le strutture sociosanitarie. “La dignità del singolo anziano deve essere collocata al primo posto”
Una “grande opportunità di riflessione a livello nazionale” sugli effetti dell’emergenza sanitaria che ha colpito prevalentemente la popolazione anziana e le strutture sociosanitarie e sulle buone praticate attivate in questi mesi. E’ il senso del terzo Convegno internazionale “Anziani. Dignità, relazioni, cure”, organizzato da Erickson (in presenza nella sede di Trento e online) i prossimi 2 e 3 ottobre, con l’impegno di “allargare lo sguardo al campo delle humanities e delle buone pratiche relazionali, per offrire spunti di riflessione e strumenti operativi capaci di ‘porre al centro’ la persona con le sue relazioni, a chi opera quotidianamente con gli anziani”. Due giornate di discussione non solo su quello che è successo, ma soprattutto sul “cambio di rotta necessario per andare avanti e prepararci ai cambiamenti che ci attendono”.

Leggi: Redattore Sociale, 28/09/2020


giovedì 24 settembre 2020
Anziani, dalla regione Lombardia 600 mila euro contro le truffe

La somma verrà utilizzata dai comuni per il biennio 2020/2021. L’assessore De Corato: “Reato ignobile che i delinquenti compiono facendo leva sulla fragilità”
“La Regione Lombardia ha stanziato 600.000 euro per la realizzazione di iniziative utili a prevenire e contrastare i reati contro gli anziani”. Lo ha annunciato l’assessore regionale alla Sicurezza, Riccardo De Corato. I soldi saranno utilizzati dai comuni lombardi per il biennio 2020/21.
“È un reato ignobile che i delinquenti compiono facendo leva sulla fragilità degli anziani. Solo pochi giorni fa un trentenne, insieme a un amico, a un notaio e ai genitori, è stato denunciato per aver circuito una donna di 85 anni sottraendole denaro, sia tramite donazioni sia attraverso regali di lusso”, ha ricordato De Corato. L’assessore ha poi aggiunto: “Abbiamo realizzato degli spot televisivi nei quali mettiamo in guardia gli anziani invitandoli a denunciare alle forze dell’ordine ogni situazione sospetta e a non aprire mai la porta agli sconosciuti”.

Leggi: Redattore Sociale, 24/09/2020


IN AGENDA:

6 – 9 ottobre 2020 – Digital Health Summit 2020: la trasformazione digitale in Sanità nel post Covid-19

Dal 6 al 9 ottobre si svolge in veste totalmente digitale Digital Health Summit 2020, il convegno di riferimento dell’e-Health in Italia organizzato per il quinto anno consecutivo da NetConsulting Cube, GGallery Group e AISIS (Associazione Italiana Sistemi Informativi in Sanità).
Basato su una piattaforma online interattiva, Digital Health Summit si configura come un viaggio in 12 stanze virtuali dall’emergenza verso il futuro della sanità. Un percorso a tappe che parte dall’ecosistema complessivo del Life Science, passa da nuovi modelli sostenibili di sanità per arrivare al ruolo del dato e della privacy, alle nuove architetture e nuovi Sistemi Informativi.
Per iscriverti, puoi visitare il sito dedicato all’evento.

Leggi: Advenias


2 ottobre 2020 – Il condominio e l’inclusione

Patrocinato tra gli altri dalla LEDHA (la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità che costituisce la componente lombarda della FISH-Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e da CERPA Italia (Centro Europeo di Ricerca e Promozione dell’Accessibilità), si terrà nel pomeriggio di venerdì 2 ottobre presso lo Spazio Binario 7 di Monza (Via Turati, 8, ore 14), la terza edizione del convegno Oltre le barriere. “Il condominio for all”.
L’incontro del 2 ottobre a Monza si svolgerà in presenza, ma per ottemperare ai decreti in tema di Covid-19 ci saranno a disposizione al massimo trenta posti. Per visionare il programma completo, oltreché per prenotazioni e informazioni, accedere a questo link nel sito di Condominio Solutions.

Leggi: Cerpa


IN EVIDENZA:

Protezioni pericolose?

L’editoriale “La differenza tra una RSA e una discoteca”, pubblicato il 28 luglio scorso, ha suscitato alcune riflessioni: Giovanni Merlo, a partire dalla sua esperienza con giovani e adulti con disabilità, evidenzia come le misure di protezione attuate delle RSA rischiano di tutelare la salute degli ospiti, ma di prevaricare il loro diritto di vivere nella società, di inserirsi e di non essere isolate, così come previsto dalla Convenzione ONU.
di Giovanni Merlo (Direttore Ledha – Lega per i diritti delle persone con disabilità)
Nel periodo più duro della pandemia, per raccontare e denunciare quanto stava avvenendo nelle RSA lombarde, (e non solo), abbiamo usato l’espressione “La strage degli innocenti”. Quanto è poi emerso, ha purtroppo dato ragione.
Il perché di una tragedia nelle case di riposo
La strage si è consumata per alcune ragioni:
• La mancata equiparazione del sistema sociosanitario a quello sanitario nella fornitura di Dispositivi di Protezione Individuali e nell’adozione tempestiva di protocolli e procedure adeguate.
• Il mancato accesso alle cure di un ampio numero di anziani inseriti nelle RSA, in ottemperanza a quanto previsto dalle linee guida della SIAARTI1: mancate cure che, dalle parole di diversi responsabili di queste strutture, non hanno però riguardato la sola impossibilità di accedere alle terapie intensive, ma anche alla diagnosi e al consulto di medici e trattamenti specialistici.

Leggi: I Luoghi della Cura


Recovery Fund, è l’occasione per un piano sul disagio abitativo

Per Legacoop Abitanti il Programma nazionale per la qualità dell’abitare presenta tre rilevanti aspetti critici: i soggetti beneficiari esclusivamente pubblici, un’incongruenza tra l’obiettivo previsto di incremento dell’Edilizia Residenziale Sociale e un netto sbilanciamento sull’Edilizia Residenziale Pubblica, e soprattutto una dotazione finanziaria esigua
Il Programma nazionale per la qualità dell’abitare, il cui concreto avvio è stato reso possibile dalla recente firma del decreto attuativo interministeriale, è un primo passo per la definizione di politiche abitative in grado di rispondere ai bisogni delle famiglie con maggiori difficoltà, ma presenta tre rilevanti aspetti critici: i soggetti beneficiari esclusivamente pubblici, un’incongruenza tra l’obiettivo previsto di incremento dell’Edilizia Residenziale Sociale e un netto sbilanciamento sull’Edilizia Residenziale Pubblica, e soprattutto una dotazione finanziaria (poco più di 853 milioni) esigua rispetto alle ambizioni.
Questa la valutazione espressa nel corso dell’Assemblea Congressuale di Legacoop Abitanti, l’Associazione che riunisce le 624 cooperative del settore aderenti a Legacoop, con 240mila soci, un valore della produzione di 335 milioni (il 40% di quella realizzata da tutte le cooperative di abitanti attive del nostro Paese) ed un patrimonio netto di 2,5 miliardi (pari al 90% di quello complessivo).

Leggi: Vita


Superbonus edilizi: investiamoli in periferia

I superbonus per l’edilizia pesano sul bilancio dello stato per più di 14 miliardi. La misura potrebbe però dare buoni risultati se le detrazioni fiscali fossero indirizzate sugli interventi di rigenerazione urbana e riqualificazione delle periferie.
Interventi privati a totale carico pubblico
Con i cosiddetti superbonus per l’edilizia (articolo 119 del decreto legge 34/2020, convertito in legge 77/2020) il governo ha varato una misura di emergenza per facilitare la ripresa dell’edilizia e dell’economia dopo il blocco delle attività provocato dalla chiusura per Covid-19. Dato il costo elevato per il bilancio dello stato, ci si può chiedere se non sia opportuno raccordare i flussi finanziari generati dai superbonus con quelli di altre politiche pubbliche, la cui realizzazione richiede interventi di tipologie analoghe.
I superbonus consentono di scontare dalle imposte, in cinque anni, un importo pari al 110 per cento le spese sostenute tra il 1° luglio 2020 e il 31 dicembre 2021 (30 giugno 2022 nel caso degli Iacp) per il miglioramento dell’efficienza energetica, la riduzione del rischio sismico degli edifici e per l’installazione di impianti fotovoltaici e di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici. La realizzazione di questi interventi era già incentivata, ma le percentuali delle spese detraibili erano più basse e il beneficio era ripartito in dieci anni.

Leggi: La Voce


Anziani e pandemia: lo strappo nel cielo di carta

Covid-19 Quali conseguenze per la popolazione anziana? Quali possibili risposte per evitare che le tragedie che si sono consumate durante la pandemia non abbiano insegnato niente? Quali azioni mettere in atto, da subito, per fronteggiare le conseguenze su anziani e grandi vecchi immaginando di volerne anche migliorare il futuro?
Covid-19 ha drammaticamente portato alla ribalta la popolazione anziana. Fin dalle prime notizie mediche e mediatiche relative alla nuova emergenza, una delle poche certezze condivise da tutti in merito a questo virus – sul quale ancora oggi si sentono anche da parte degli esperti le posizioni e le previsioni più varie – ha sempre portato in evidenza proprio l’elevato rischio a carico della categoria generazionale più debole. A posteriori non è difficile reperire statistiche, ormai purtroppo fondate su dati reali, che mostrano come le principali vittime della pandemia siano proprio gli ultra 80enni, sia che vivessero nelle case di riposo, strutture che si sono dimostrate a maggior rischio di micro-focolai endemici, sia che vivessero a casa.
Il nuovo coronavirus ha lacerato il pirandelliano cielo di carta portando in primo piano l’estrema vulnerabilità delle persone anziane e non solo di quelle affette da importanti patologie preesistenti e concomitanti. Ha messo sotto i riflettori ciò che può succedere nei luoghi di cura comunitari ogni volta che si diffonde una malattia che si trasmette per contagio. Ha imposto un isolamento sociale pesante basato su un confinamento e una immobilizzazione prolungata. Ha reso impossibile il ricorso a cure mediche e ospedaliere o ne ha ritardato l’accesso. Ha probabilmente accelerato per molti il momento della dipendenza da altri per la gestione delle consuete attività quotidiane.

Leggi: Welforum


Salute, Sigot: aumenta l’aspettativa di vita, 150 mila anziani in più ogni anno

Al 34esimo Congresso nazionale presentati studi sull’invecchiamento. Fondamentale un corretto stile di vita. La dieta mediterranea “riduce il rischio di gravi malattie degenerative croniche”
Anziani, futuro e stile di vita. “Nuovi studi pubblicati dalla Sigot tra i geriatri ospedalieri ci riservano non poche sorprese in un anno in cui abbiamo dovuto piangere la perdita di migliaia di anziani a causa della pandemia Covid”.
“La probabilità di godere di un invecchiamento sereno può aumentare adottando un corretto stile di vita. In particolare, l’adesione ai principi della dieta mediterranea riduce il rischio di gravi malattie degenerative croniche in età avanzata e favorisce la sostenibilità ambientale”, sottolinea Stefania Maggi, Dirigente di ricerca, CNR-Invecchiamento, Istituto di Neuroscienze, Padova, nel presentare la sua ricerca al 34esimo Congresso della Società Italiana Geriatria Ospedaliera e Territoriale.
Il trilemma dieta-salute-ambiente
Il progressivo invecchiamento della popolazione viene spesso visto con preoccupazione a causa delle risorse socio-economiche che può richiedere se l’estensione della vita non si accompagna a vitalità, resilienza e buona salute. Per favorire la prevenzione delle malattie durante tutto l’arco della vita per poi ottenere un invecchiamento di successo, alcuni dei principali pilastri su cui possiamo agire sono dieta, esercizio fisico, vaccinazioni e riduzione dell’inquinamento ambientale. Dieta, salute e ambiente si intrecciano così in un trilemma che ci può guidare verso un corretto stile di vita.

Leggi: Redattore Sociale


La coprogettazione come modalità di interazione tra pubblico e privato sociale – Un’esperienza

In un contesto di welfare sempre più dinamico e mutevole, gli attori pubblici e privati stanno ricercando nuove modalità comunicative e di interazione al fine di costruire un sistema integrato, capace di rendere sinergiche le risorse di attori differenti, tendenza presente nel nostro ordinamento fin dalla legge 328/2000.Uno degli strumenti a tal fine più rilevanti è sicuramente la coprogettazione. Si tratta di una modalità di azione grazie alla quale soggetti pubblici e del Terzo settore, accomunati da uno stesso obiettivo, hanno la possibilità di condividere idee, risorse, professionalità, riconoscendo reciprocamente il sapere specifico di cui ciascun partecipante al tavolo è portatore.
Ciò non significa che il solo fatto di avviare un’iniziativa di coprogettazione porti a superare tutte le difficoltà insite nell’interazione tra pubblico e Terzo settore. Coprogettare, infatti, significa mettersi in gioco e destrutturare tutte le modalità relazionali consolidatesi nel corso del tempo e rinunciare, anche da parte dell’ente pubblico che ha promosso la coprogettazione, a considerare di possedere il monopolio della conoscenza e conseguentemente del potere decisionale.

Leggi: Welforum


Cresce la domanda di assistenza, non aumentano abbastanza i lavoratori LTC

Chi sono i lavoratori impegnati nella cura degli anziani fragili? Quali interventi sono necessari per favorire il loro aumento in relazione alla crescente domanda di assistenza? L’articolo offre ai lettori una sintesi ragionata delle principali evidenze del Rapporto OECD “Who Cares? Attracting and Retaining Care Workers for the Elderly”, che sottolinea l’importanza di migliorare le condizioni di lavoro nel settore, aumentare la produttività degli operatori e investire nella prevenzione.
a cura di Giselda Rusmini (Caporedattore, “I luoghi della cura online”)
Nei prossimi decenni, tutti i paesi OCSE1 subiranno significativi cambiamenti demografici dovuti all’invecchiamento. Entro il 2050, la percentuale di coloro che hanno almeno 80 anni raddoppierà, arrivando a sfiorare il 10% della popolazione. Aumenterà, inoltre, il rapporto di dipendenza degli anziani: secondo le previsioni, entro il 2050 ci saranno solo due persone in età lavorativa ogni individuo di età superiore ai 65 anni. Questo significa che l’offerta di operatori formali e informali di assistenza a lungo termine (Long-Term Care, LTC) potrebbe risultare insufficiente.
Il rapporto OECD “Who Cares? Attracting and Retaining Care Workers for the Elderly”, recentemente pubblicato2, spiega che per mantenere l’attuale rapporto di cinque lavoratori LTC ogni 100 persone di età pari o superiore a 65 anni, il numero di lavoratori all’interno il settore dovrà aumentare di 13,5 milioni entro il 2040. Lo studio sottolinea l’importanza di intensificare gli sforzi per disporre di un numero di lavoratori sufficiente e di attuare strategie volte a migliorare la qualità dell’assistenza.

Leggi: I Luoghi della Cura


Troppo pochi lavoratori nel welfare italiano

I numeri sugli occupati in quattro settori chiave come istruzione, sanità, servizi sociali e pubblica amministrazione sono impietosi: l’Italia è al penultimo posto in Europa. Per adeguarsi alla media europea servirebbero 2 milioni di lavoratori in più.
Lavoratori essenziali per la società
Curare e assistere, educare e istruire, amministrare e difendere sono le funzioni essenziali per la riproduzione di una società. Nelle società moderne queste funzioni sono specializzate, cioè non sono più affidare alle famiglie o alle comunità, ma a strutture specifiche: ospedali e case di cura, scuole e università, enti pubblici e caserme. E nei paesi europei queste strutture sono per lo più finanziate dalla spesa pubblica e costituiscono gran parte del welfare state.
Per vedere le variazioni nel corso del tempo e le differenze tra paesi, gli economisti ricorrono alle quote di reddito nazionale o di spesa pubblica destinate a queste funzioni. Nonostante il crescente ricorso a tecnologie sempre più sofisticate e costose, tutte sono a elevata intensità di lavoro umano, per lo più molto qualificato, e alcuni studi ne mettono in luce la diversa consistenza rispetto all’occupazione totale. Ma è anche possibile calcolare quanti lavoratori vi sono occupati rispetto alla popolazione che devono curare, istruire o amministrare. L’esercizio, non usuale, mette in luce un quadro impietoso per l’Italia.

Leggi: La Voce


SEGNALAZIONI:

Previdenza: Identità digitale per le prestazioni – Dal 1°ottobre lo Spid prende il posto del PIN

Dal 1° ottobre 2020 l’Inps non rilascerà più PIN come credenziale di accesso ai servizi dell’Istituto. Il PIN sarà sostituito da SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, che permette di accedere ai servizi on-line della Pubblica Amministrazione. A comunicarlo l’Inps in una nota pubblicata sul sito istituzionale, nella quale l’Istituto spiega come con tale passaggio, “l’INPS rafforza il diritto dei cittadini alla semplificazione dei rapporti con la Pubblica Amministrazione e rende operative le politiche nazionali di digitalizzazione aperte ormai agli sviluppi europei. Lo SPID, infatti, consente agli utenti di interagire con l’Istituto, con l’intero sistema pubblico e con i soggetti privati aderenti. In base al Regolamento eIDAS l’identità digitale SPID (con credenziali di livello 2 o 3) può essere usata per l’accesso ai servizi in rete delle Pubbliche Amministrazioni dell’Unione europea. Grazie ai vari livelli di autenticazione dello SPID, l’INPS potrà abilitare nuovi servizi che richiedono una maggiore affidabilità nella fase di riconoscimento dell’utente”.
I PIN in possesso degli utenti conserveranno la loro validità e potranno essere rinnovati alla naturale scadenza fino alla conclusione della fase transitoria la cui data verrà successivamente definita.
L’Istituto, inoltre, aggiunge che il passaggio da PIN a SPID non ha effetti sul servizio di PIN temporaneo. Gli utenti che accedono ai servizi INPS attraverso le credenziali SPID, CNS (Carta Nazionale dei Servizi) o CIE (Carta d’Identità Elettronica) potranno, infatti, continuare a richiedere il PIN telefonico temporaneo utile per la fruizione dei servizi tramite Contact Center. Attraverso la funzionalità “PIN TELEFONICO” presente su MyInps è possibile scegliere di generare un PIN temporaneo la cui validità può essere di un giorno, una settimana, un mese o tre mesi.
Il PIN dispositivo sarà mantenuto per gli utenti che non possono avere accesso alle credenziali SPID, come i minori di diciotto anni, le persone che non hanno documenti di identità italiana o le persone soggette a tutela, curatela o amministrazione di sostegno, e per i soli servizi loro dedicati. Tutti gli altri utenti dovranno pertanto dotarsi di credenziali di autenticazione alternative al PIN.

Leggi: Inca

 

 

 

 

Cari nonni c’è una lettera per voi”. Auser e Nonno Nanni insieme per la solidarietà

Auser e Nonno Nanni insieme per la solidarietà.
Per il 2 ottobre, giorno della Festa dei Nonni, l’azienda ha lanciato l’iniziativa #CariNonni che sostiene l’Auser.
Collegandosi al sito https://carinonni.nonnonanni.it infatti è possibile inviare una lettera dono ai propri nonni: si può raccontare un ricordo, condividere un pensiero, una storia o un aneddoto, è anche possibile inviare una foto di un episodio vissuto insieme.
Per ogni lettera inviata l’azienda donerà 2 euro all’Auser, fino ad un massimo di 10mila euro.
Una bella iniziativa, concreta e creativa, per continuare ad essere vicino ai Nonni del nostro Paese.


NEWS:

martedì 22 settembre 2020
Malati Alzheimer. Retta RSA a carico dello Stato. Tribunale Foggia

Le stime più recenti a livello internazionale indicano che nel mondo vi sono circa 35,6 milioni di persone affette da demenza, con 7,7 milioni di nuovi casi ogni anno e un nuovo caso di demenza diagnosticato ogni 4 secondi. Il numero di persone con demenza, e principalmente malati di Alzheimer, dovrebbe triplicare nei prossimi 40 anni.
In Italia circa 1 milione di persone, secondo dati del ministro della Salute, sono affette da demenza e circa 3 milioni sono direttamente o indirettamente coinvolte nell’assistenza dei loro cari. Per questo è importante l’ultima pronuncia in ordine di tempo che arriva dal Tribunale di Foggia, diffusa nella Giornata Mondiale dei malati di Alzheimer.
La pronuncia 11537/ 2020 riguarda la natura delle prestazioni rese ai malati, natura che incide sulla corresponsione delle rette alle Rsa che ospitano il paziente: le spese sanitarie sono a carico del Servizio sanitario nazionale (Dpcm 14 febbraio 2001) quelle assistenziali a carico dei familiari. Incontro a questi ultimi è arrivata però la pronuncia della Cassazione 4558/2012 precisando che per l’Alzheimer non è possibile distinguere tra prestazioni socio-assistenziali e sanitarie (e di conseguenza tutti i costi sono totalmente a carico dello Stato).

Leggi: Aduc, 22/09/2020


martedì 22 settembre 2020
Disabilità e mobilità sostenibile, studio racconta l’Italia del 2060

Le persone con disabilità over64, in forte aumento, non rinunceranno ad essere conducenti. Occorre riflettere su come i mezzi di trasporto, pubblico e non, potranno rispondere alle esigenze di questa popolazione. Strade più connesse e intelligenti e auto a guida autonoma potranno essere le risposte. Indagine Unipolis-Anglat
Strade più connesse e “intelligenti”, auto a guida autonoma. Sono queste alcune delle risposte che una ricerca della Fondazione Unipolis, svolta in collaborazione con Anglat (Associazione Nazionale Guida Legislazioni Andicappati Trasporti), cerca di dare per sostenere l’idea di un Italia più accessibile a tutti. Presentato durante la settimana europea della mobilità, lo studio intitolato “Il paradosso della mobilità” pone un accento importante sul diritto, per le persone con disabilità, all’accesso a modelli di sviluppo sostenibile che favoriscano spostamenti alla portata di ogni cittadino. Secondo il rapporto, infatti, nel 2060 il numero delle persone con disabilità aumenterà del 25%, per un totale di quattro milioni, mentre oltre due milioni di persone disabili utilizzeranno regolarmente mezzi di trasporto; di questi, uno su due sarà conducente d’auto. I risultati dello studio sono stati presentati nel corso di un evento, svoltosi a Bologna, da Marisa Parmigiani, Fondazione Unipolis, Fausto Sacchelli, Fondazione Unipolis, Roberto Romeo, ANGLAT, Sara Fulco, Angolazioni Rotonde, Marco Monesi, Città Metropolitana di Bologna.

Leggi: Redattore Sociale, 22/09/2020


lunedì 21 settembre 2020
Anziani. Commissione per la riforma dell’assistenza, Speranza chiama Paglia alla guida

Il ministro per la Salute ha nominato il presidente della Pontificia Accademia per la vita al vertice del nuovo organismo. Obiettivo: andare oltre la logica delle Rsa per proporre nuovi modelli
L’arcivescovo Vincenzo Paglia presiederà la commissione per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana istituita con apposito decreto dal ministro per la Salute, Roberto Speranza. Insieme al presidente della Pontificia Accademia per la vita, che è anche Gran cancelliere del Pontificio Istituto Teologico “Giovanni Paolo II” per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia, ne fanno parte illustri personalità del mondo scientifico e sociale.
«I mesi del Covid – ha affermato Speranza – hanno fatto emergere la necessità di un profondo ripensamento delle politiche di assistenza sociosanitaria per la popolazione più anziana. La commissione aiuterà le istituzioni ad indagare il fenomeno e a proporre le necessarie ipotesi di riforma».
Paglia ha ringraziato il ministro per l’incarico affidatogli sottolineando che «la Commissione rappresenta un prezioso strumento inteso a favorire una transizione dalla residenzialità ad una efficace presenza sul territorio attraverso l’assistenza domiciliare, il sostegno alle famiglie e la telemedicina. L’auspicio è che l’Italia, Paese tra i più longevi ed anziani del mondo, possa mostrare un nuovo modello di assistenza sanitaria e sociale che aiuti gli anziani a vivere nelle loro case, nel loro habitat, nel tessuto famigliare e sociale».

Leggi: Avvenire, 21/09/2020


lunedì 21 settembre 2020
Giornata Mondiale Alzheimer 2020: “Ora più che mai è necessario parlare di demenza”

Federazione Alzheimer porta in Italia le proposte dei partner internazionali. Il rapporto mondiale Alzheimer 2020 è centrato su “Design, Dignità, Demenza; design dedicato agli ambienti costruiti per le persone con demenza”. Numerose le iniziative delle associazioni locali in tutta Italia
Si celebra oggi in tutto il mondo la XXVII Giornata Alzheimer e la Federazione Alzheimer Italia si fa portavoce in Italia delle azioni che i suoi partner internazionali AE – Alzheimer Europe e ADI – Alzheimer’s Disease International stanno portando avanti per celebrare questo appuntamento, ancora più significativo in questo 2020 che ha visto moltissime persone con demenza vittime della pandemia da Covid-19. Commenta Gabriella Salvini Porro, presidente Federazione Alzheimer Italia: “L’emergenza sanitaria che ha colpito il nostro paese, e il mondo intero, ha messo ancora più in luce l’urgenza e la necessità di tutelare i diritti dei cittadini più fragili, tra cui le persone con demenza. Oggi più che mai è necessario parlare di demenza e in occasione della Giornata Mondiale Alzheimer condividiamo le iniziative dei nostri partner internazionali, Alzheimer Europe e Alzheimer’s Disease International, perché crediamo fermamente che solo unendo le forze si possano raggiungere risultati”.

Leggi: Redattore Sociale, 21/09/2020


lunedì 21 settembre 2020
Budget di salute e integrazione socio-sanitaria, verso un “nuovo welfare di inclusione sociale”

Al via l’Horcynus Lab Festival a Messina. Confronto sulla proposta di legge sul budget di salute. La sottosegretaria Zampa: “Bisogna fare tesoro delle esperienze locali per uscire con la legge dalla fase sperimentale”
Prospettive ampie e nuovi scenari sulla salute mentale, che coinvolgono in maniera sinergica Dsm, famiglie e terzo settore, si potrebbero aprire non appena la proposta di legge nazionale sul budget di salute dovesse essere varata. A confrontarsi sul tema, questa mattina al Parco Horcynus Orca di Capo Peloro nell’ambito dell’Horcynus Lab Festival, sono stati diversi rappresentanti istituzionali e del privato sociale. L’evento, in programma dal 21 al 23 settembre, è organizzato dalla Fondazione Horcynus Orca e dalla Fondazione di Comunità di Messina, in collaborazione con Assifero, l’Associazione Nazionale delle Fondazioni e degli Enti Filantropici Italiani, REVES, la Rete Europea delle Città e dei Territori per l’Economia Sociale, l’Università degli Studi di Messina e l’ASP di Messina.
In particolare alla proposta di legge sul budget di salute la Fondazione di Comunità di Messina ha fornito un contributo importante, anche grazie all’esperienza maturata con il programma Luce è Liberta, attraverso il quale 56 ex internati nell’ospedale psichiatrico di Barcellona Pozzo di Gotto sono stati reinseriti, con progetti personalizzati, nella vita sociale e lavorativa.

Leggi: Redattore Sociale, 21/09/2020


lunedì 21 settembre 2020
Lo Spi scrive a Speranza: vogliamo essere protagonisti della riforma sociosanitaria

In vista dell’incontro tra i sindacati e il governo di lunedì prossimo, 28 settembre, il sindacato dei pensionati della Cgil rivendica la sua partecipazione alla discussione sulla riforma delle Rsa e alla Commissione che si occuperà della legge nazionale sulla non autosufficienza. Quella legge sarà il frutto di anni di battaglie del sindacato
L’appuntamento importante è confermato per lunedì prossimo, 28 settembre. Quel giorno si aprirà il tavolo di confronto con il governo sui problemi della sanità e sulle questioni emergenti in campo sociosanitario. In evidenza anche la messa a punto della legge nazionale sulla non autosufficienza, una richiesta che sindacati confederali e sindacati dei pensionati portano avanti da anni. “Abbiamo molto apprezzato l’operato del Ministro Speranza in questi mesi – ha scritto oggi (21 settembre) sul suo profilo Facebook il segretario generale dello Spi Cgil, Ivan Pedretti – si è trovato ad affrontare una sfida enorme e lo ha fatto con serietà e competenza. È importante che ora pensi a come riformare il sistema sociosanitario e quello delle Rsa, visto tutto quello che è successo. A lui però chiediamo di coinvolgere anche le organizzazioni sindacali che rappresentano milioni di persone anziane e migliaia di uomini e di donne che vivono in quelle strutture”.

Leggi: Collettiva, 21/09/2020


giovedì 17 settembre 2020
COVID-19, gli anziani sono più resilienti

Da un piccolo studio condotto in USA emerge, un po’ a sorpresa, come nella popolazione anziana la percezione dei rischi legati al COVID non influisca direttamente sullo stato di benessere psicologico, evidenziando di fatto una certa capacità di resilienza.
I ricercatori – guidati da Amy Knepple Carney della University of Wisconsin – hanno usato annunci pubblicitari su Facebook per reclutare 166 adulti residenti in comunità, con un’età compresa tra i 18 e i 79 anni (età media 35,7 anni). Ai partecipanti sono stati sottoposti questionari online per valutare l’impatto dei disagi prodotti dal COVID-19 sul loro benessere e la loro salute.
Il campione era composto in maggioranza da adulti compresi nella fascia di età 18-24 anni (33,1%), giovani adulti dai 25 ai 29 anni (28,9%), adulti di mezza età dai 40 ai 59 anni (28,3%); solo 13 partecipanti (7,8%) avevano tra i 60 e i 79 anni.
In generale, non è stata osservata alcuna associazione significativa tra età e disagi prodotti dal COVID-19. Nelle persone di età superiore a 60 anni, i punteggi per stress e sentimenti negativi erano simili, a prescindere dal fatto che il COVID-19 avesse prodotto grandi o piccoli disagi nella loro vita, mentre i partecipanti più giovani riferivano elevati livelli di stress e sentimenti negativi.
“Confrontando le stesse condizioni oggettive, emerge chiaramente da parte degli anziani, in alcuni contesti e situazioni, una maggior resilienza emotiva e psicologica rispetto alle persone più giovani”, osserva Lloyd-Sherlock, della University of East Anglia, non coinvolto nello studio.

Leggi: Popsci, 17/09/2020


giovedì 17 settembre 2020
Pensioni. Sindacati: “Dal governo prime risposte positive”

Sulle pensioni, in vista della Legge di Bilancio, prosegue il confronto tra governo e sindacati confederali e dei pensionati. Ieri, nel corso di un incontro tenuto in videoconferenza, sul tavolo della trattativa passi avanti sono stati fatti su proroga dell’Ape sociale, Opzione donna, allargamento dell’area dei lavoratori fragili e precoci, misure per far fronte alle crisi industriali determinate dalla pandemia – dall’accompagnamento alla pensione per i lavoratori più anziani ai nuovi ingressi di giovani –, ma anche sulla tutela del potere di acquisto delle pensioni in essere e sulla non autosufficienza.
Per la Cgil erano presenti Roberto Ghiselli, segretario confederale, Ezio Cigna, responsabile previdenza pubblica, Salvatore Casabona, responsabile della previdenza complementare e Raffaele Atti, segretario nazionale dello Spi Cgil.
Sull’intero pacchetto il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, ha dato assicurazioni rispetto alla volontà del governo di accogliere nella prossima Legge di Bilancio 2021 le misure che da tempo i sindacati ritengono necessarie.
Per ciò che riguarda invece la complessiva riforma delle pensioni, con il relativo superamento della legge Fornero dal 2022, l’appuntamento, per cominciare a discuterne, è fissato per il 25 settembre.

Leggi: Liberetà, 17/09/2020


giovedì 17 settembre 2020
“Garantire le cure a chi non sa di averne diritto”: è la giornata della persona assistita

Appello del presidente dell’Ordine degli assistenti sociali Gazzi in occasione della Giornata nazionale delle cure: “Sicurezza delle cure per noi assistenti sociali è investire nella prevenzione e nei servizi nel territorio e tutelare i professionisti perché nove su dieci di noi hanno subito aggressioni”
“Garantire la sicurezza delle cure significa prima di tutto assicurare questo diritto a chi non ce l’ha, a chi ha pagato più di tutti le conseguenze della pandemia – parliamo per favore, di distanziamento fisico e non sociale, perché le relazioni umane sono fondamentali -, a chi è troppo fragile per sapere anche cosa gli spetta”: è l’appello lanciato da Gianmario Gazzi, presidente del Consiglio dell’Ordine degli Assistenti sociali, in occasione della seconda Giornata nazionale delle cure e della persona assistita.
“Sicurezza delle cure per noi assistenti sociali – ha aggiunto – è investire nella prevenzione e nei servizi nel territorio e tutelare i professionisti perché nove su dieci di noi hanno subito aggressioni. Grazie anche all’impegno del Ministero della Salute ora c’è la legge 113 del 2020 che interviene sul tema e istituisce anche l’Osservatorio. Perché bisogna prendersi cura di chi si prende cura! La salute di tutti è il primo bene da tutelare, se non abbiamo capito questo, questi mesi difficili saranno trascorsi invano”.

Leggi: Redattore Sociale, 17/09/2020


mercoledì 16 settembre 2020
“Integrazione socio-sanitaria, cure di prossimità, digitalizzazione e valorizzazione professioni”. Ecco le linee guida del Governo per il Recovery Plan

Inviato dal Governo ai presidenti di Camera e Senato il documento che traccia la rotta per l’accesso alle risorse europee. Per il comparto Salute previsti anche interventi per il rafforzamento della resilienza e della tempestività di risposta del sistema sanitario alle patologie infettive emergenti gravate da alta morbilità e mortalità, nonché ad altre emergenze sanitarie. Conte: “Pronti a confrontarci con il Parlamento”. LE LINEE GUIDA
“Per la missione che riguarda la Salute, il PNRR indirizzerà risorse per il rafforzamento della resilienza e della tempestività di risposta del sistema sanitario alle patologie infettive emergenti gravate da alta morbilità e mortalità, nonché ad altre emergenze sanitarie”. È quanto si legge nelle linee guida del Governo per il Recovery Plan che sono state trasmesse dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ai presidenti di Camera e Senato.
“Il documento – scrive Conte nella lettera di accompagnamento – definisce in via preliminare gli obiettivi strategici di lungo termine e le aree d’intervento su cui si articolerà il Piano nazione di ripresa e resilienza che l’Italia dovrà presentare alla Commissione Ue nei prossimi mesi una volta completato l’iter dei regolamenti attuativi del Recovery Plan”.
Inoltre, il premier apre anche al confronto con il Parlamento: “Se le Camere lo riterranno opportuno, il Governo è disponibile a riferire sulle linee essenziali del documento, sia nella sede decentrata delle Commissioni sia nella sede plenaria dell’Assemblea”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 16/09/2020


DALLE REGIONI:

sabato 19 settembre 2020
Via al recupero dell’ex Tinaia

In partenza il cantiere per il recupero della ex Tinaia del Poggetto. Grazie ad un finanziamento di 2,3 milioni euro della Regione Toscana per l’edilizia pubblica popolare, nell’edificio che si affaccia sulla via Statale sorgeranno 10 appartamenti. Sulla base del bando della Regione gli appartamenti saranno consegnati dai proprietari attuali al Comune di Poggio già finiti e pronti per essere abitati. Oltre gli appartamenti, saranno ricavati alcuni spazi che avranno finalità sociali dedicate soprattutto agli anziani e alle categorie più fragili del territorio. “Passando sulla Statale – dice il sindaco di Poggio Francesco Puggelli – finora veniva naturale chiedersi come si potesse lasciare questo edificio, di grande valore, abbandonato a se stesso. Con questo progetto daremo risposta a famiglie che necessitano di una casa e avremo un ambiente adatto a molte altre attività, specialmente per i più anziani”. Fra le attività che potranno essere ospitate negli altri spazi: la ginnastica, l’intrattenimento dei pensionati e iniziative culturali.

Leggi: La Nazione, 19/09/2020


venerdì 18 settembre 2020
Anziani, in Veneto 180 mila ultraottantenni vivono da sole

Lo Spi-Cgil accende i riflettori: “Regione e Comuni non possono abbandonarle, servono politiche adeguate”
Molto anziane e molto sole: in Veneto oltre 180.000 ultraottantenni vivono senza nessun’altro. “Regione e Comuni non possono abbandonarle, servono politiche adeguate”, dice allora il sindacato dei pensionati della Cgil, lo Spi. Perché la solitudine innesca “conseguenze a volte drammatiche, come testimoniato anche dall’emergenza Covid”. E in Veneto la questione è delicata se si considera appunto che le ultraottantenni che in Veneto sono circa 227.000 e otto su 10 (l’83%, oltre 180.000) vivono da sole perché nubile, vedova o divorziata. E siccome sono “numeri destinati a crescere di anno in anno”, lo Spi chiede iniziative per assicurare regalare una vita dignitosa a questo spaccato di popolazione veneta. “La solitudine cui sono costretti molti anziani- commentano Elena Di Gregorio e Rosanna Bettella dello Spi del Veneto- colpisce soprattutto le donne over 80 che sono in numero nettamente maggiore rispetto ai colleghi maschi e prendono una pensione drasticamente inferiore a causa della discontinuità del lavoro o all’assenza della vita lavorativa extrafamiliare. Un gap che tra l’altro continua anche ai nostri giorni nonostante le ragazze abbiano una scolarità alta e con risultati migliori dei ragazzi”.

Leggi: Redattore Sociale, 18/09/2020


venerdì 18 settembre 2020
Anziani, in Veneto 80 mila badanti non sanno dove fare la quarantena

Due su tre sono straniere, e non hanno una rete di appoggio in Italia. I sindacati dei pensionati: “E così possono contagiare assistiti o amici”
Sono circa 80.000 in Veneto, regolari e non: due su tre sono straniere, e non hanno una rete di appoggio in Italia; si stima che più della metà provengano da paesi dell’Est Europa, “con una situazione critica legata al Covid-19”. Sono le assistenti famigliari, le cosiddette badanti, e in particolare le romene e bulgare, e “per loro vige ancora l’obbligo di quarantena fiduciaria al rientro in Italia, ma non sanno dove trascorrerla”, dicono le segretarie dei sindacati regionali dei pensionati Elena Di Gregorio (Spi-Cgil), Vanna Giantin (Fnp-Cisl) e il segretario Fabio Osti (Uilp-Uil). E evidenziano “tre conseguenze, tutte paradossali: farsi ospitare da amici, aumentando il rischio sanitario; trascorrere la quarantena a casa dell’anziano che assistono con il pericolo di contagiarlo, se effettivamente malate, o addirittura ‘sfrattarlo’ momentaneamente con un ulteriore aggravio sulle famiglie; non rientrare del tutto dal Paese d’origine, soprattutto quando non si ha un contratto in regola”.

Leggi: Redattore Sociale, 18/09/2020


giovedì 17 settembre 2020
“A casa in buona compagnia”, in Toscana assistenza alle persone con cronicità

Il progetto di telemedicina innovativa risponde alla necessità di monitorare l’efficienza e la continuità della cura tramite l’uso delle nuove tecnologie in modo interattivo e integrato
Il progetto di telemedicina innovativa, “A casa in buona compagnia”, è al suo giro di boa. Tutte le fasi di attuazione di questo progetto sperimentale, che mira a combattere le malattie croniche, sono state illustrate oggi dai vertici della Giunta – e dagli esperti della Regione, che vi hanno lavorato – ai sindacati dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl, Uilp Toscana, alla presenza delle direzioni generali delle Aziende sanitarie, direttamente coinvolte, e di Anci Toscana. Il progetto, frutto di un accordo siglato a dicembre 2019 tra la Regione e le stesse organizzazioni sindacali e messo in piedi in questi mesi, punta ad assistere gli anziani nella propria abitazione, quando possibile o, comunque, all’interno di residenze assistenziali, attraverso l’uso di strumenti e tecnologie innovative, integrate con il telemonitoraggio di parametri vitali, la valutazione di eventuali complicanze terapeutiche, i controlli infermieristici e le visite mediche programmate.

Leggi: Redattore Sociale, 17/09/2020


IN AGENDA:

24 settembre 2020 – La popolazione anziana e il lavoro: un futuro da costruire

Evento di presentazione online del volume.
In Italia sono 643.000 i lavoratori over 65 che alimentano la forza lavoro del Paese e in soli 10 anni la loro presenza è cresciuta del 60,8% ed entro il 2070 in Europa un lavoratore su due sarà anziano. Che ruolo è previsto per questa categoria di lavoratori in un mondo che cambia rapidamente, alla luce del progressivo invecchiamento della popolazione, della crisi economica e delle sfide poste dalla pandemia da Covid-19? Ne discutono tre esperti, presentando il volume “La popolazione anziana e il lavoro: un futuro da costruire”: un’opera corale di 22 autori realizzata grazie alla collaborazione tra 50&Più e Fondazione Leonardo che colma un vuoto editoriale sul panorama italiano e che affronta un tema cruciale ma ancora troppo poco dibattuto: le condizioni per lavorare più a lungo tutti.

Leggi: Spazio 50


25-27 settembre 2020 – Festival Nazionale Economia Civile

Il Festival Nazionale dell’Economia Civile è un luogo di incontro per dare forza e slancio a una grande, democratica e generativa, mobilitazione di persone, imprese e associazioni per una nuova economia.
La seconda edizione del Festival si terrà dal 25 al 27 settembre 2020 a Firenze, nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio.
Per gli ospiti in sala, l‘evento si svolgerà nel rispetto delle misure di sicurezza volte a prevenire la diffusione del virus e secondo il Piano Covid-19 stabilito dal Comune di Firenze. La presenza nel Salone è su invito.
Per tutti coloro che vorranno seguire il Festival sarà disponibile la diretta streaming dell’evento su questo sito, sul canale YouTube e sulla pagina Facebook.

Leggi: Festival Nazionale Economia Civile


IN EVIDENZA:

Il muro che tiene separati gli anziani

Un’ampia categoria di cittadini è ancora grandemente esclusa da questo ritorno ad una «normalità protetta»
Caro direttore, nelle ultime settimane, nonostante la permanenza della pandemia da Covid 19, si è giustamente scelto il progressivo ritorno — con le precauzioni del caso — non solo alle attività lavorative e scolastiche, ma anche alle relazioni sociali, a partire dall’estate, nei luoghi turistici e in ogni città, talvolta con preoccupazione per gli assembramenti provocati. C’è però un’ampia categoria di cittadini che è ancora grandemente esclusa da questo ritorno ad una «normalità protetta»: gli anziani «istituzionalizzati».
La Comunità di Sant’Egidio, presente da anni con operatori e volontari in centinaia di residenze sociosanitarie e socioassistenziali, ritiene fortemente riduttive le «nuove linee guida» dell’Istituto Superiore di Sanità per le visite negli istituti di familiari ed amici. L’iniziativa poteva essere un passo positivo verso il reinserimento degli anziani nella socialità. In realtà così non è stato. Nonostante le pesantissime restrizioni alle relazioni sociali patite dagli over 65 durante il lockdown fino ad oggi, con gravi conseguenze psicologiche e sanitarie, le linee guida esprimono una politica di protezione degli ospiti estremamente restrittiva riguardo alle relazioni interpersonali, tale da configurare una violazione dei diritti individuali. Mentre si comprendono facilmente le restrizioni applicate a chi è infetto e dunque sottoposto a regime di quarantena, appare assai più discutibile attuarle per chi dovrebbe essere protetto e non è portatore di alcuna infezione. Si giunge, in taluni casi, ad imporre misure restrittive non lontane da quelle utilizzate in un regime carcerario.

Leggi: Corriere della Sera


Troppo pochi lavoratori nel welfare italiano

I numeri sugli occupati in quattro settori chiave come istruzione, sanità, servizi sociali e pubblica amministrazione sono impietosi: l’Italia è al penultimo posto in Europa. Per adeguarsi alla media europea servirebbero 2 milioni di lavoratori in più.
Lavoratori essenziali per la società
Curare e assistere, educare e istruire, amministrare e difendere sono le funzioni essenziali per la riproduzione di una società. Nelle società moderne queste funzioni sono specializzate, cioè non sono più affidare alle famiglie o alle comunità, ma a strutture specifiche: ospedali e case di cura, scuole e università, enti pubblici e caserme. E nei paesi europei queste strutture sono per lo più finanziate dalla spesa pubblica e costituiscono gran parte del welfare state.
Per vedere le variazioni nel corso del tempo e le differenze tra paesi, gli economisti ricorrono alle quote di reddito nazionale o di spesa pubblica destinate a queste funzioni. Nonostante il crescente ricorso a tecnologie sempre più sofisticate e costose, tutte sono a elevata intensità di lavoro umano, per lo più molto qualificato, e alcuni studi ne mettono in luce la diversa consistenza rispetto all’occupazione totale. Ma è anche possibile calcolare quanti lavoratori vi sono occupati rispetto alla popolazione che devono curare, istruire o amministrare. L’esercizio, non usuale, mette in luce un quadro impietoso per l’Italia.

Leggi: La Voce


Eurostat. In Italia aspettativa di vita tra le più alte, sia per uomini che donne. Ma resta alta percentuale di bisogni insoddisfatti

A verificare le condizioni di salute nell’Ue con gli ultimi dati disponibili alla mano è Eurostat che ha pubblicato l’edizione 2020 dei dati regionali in cui è presente un capitolo sulla salute. L’ente di statistiche europee sottolinea che la salute degli europei è legata a quella del pianeta: qualità dell’aria, dell’acqua potabile, del cibo. IL CAPITOLO SALUTE. IL REPORT INTEGRALE.
L’aspettativa di vita nell’UE è tra le più alte del mondo e l’Italia è tra i paesi dove questa è più alta (mediamente la più alta assieme alla Spagna).
Ma oltre le medie una realtà: in controtendenza con l’Europa dove in media vivono più le donne degli uomini, in Italia l’aspettativa di vita dei maschi è ai primi posti e sempre sopra ma media Ue con otto regioni in una classifica di dieci, mentre quella delle donne è sempre elevata, ma non c’è nessuna regione italiana tra le prime dieci in classifica.
A verificare le condizioni di salute nell’Ue con gli ultimi dati disponibili alla mano è EUROSTAT che ha pubblicato l’edizione 2020 dei dati regionali in cui è presente un capitolo sulla salute.
EUROSTAT sottolinea che la salute degli europei è legata a quella del pianeta: qualità dell’aria, dell’acqua potabile, del cibo.
E per la salute gli europei si aspettano servizi sanitari efficienti, ad esempio se si contrae una malattia o si è coinvolti in una incidente oltre che, in generale, una salute pubblica tempestiva e una informazione affidabile.

Leggi: Quotidiano Sanità


Come potenziare l’assistenza domiciliare per i non autosufficienti?

Dopo questi mesi di pandemia è molto cresciuto il consenso sulla necessità di potenziare l’assistenza al domicilio e ridurre i ricoveri in ospedale ed in Rsa. E dunque sull’uso delle nuove risorse finanziarie per potenziare i servizi territoriali e domiciliari. Ma quali servizi? Per chi? E come potenziarli? Per arricchire un dibattito già aperto su queste pagine ecco qualche riflessione e proposta.
Quali servizi per chi?
La risposta deve fondarsi sui bisogni che attualmente trovano inadeguate risposte nel welfare pubblico, che sono di due tipi:
1. C’è sicuramente la necessità di potenziare risposte di natura strettamente sanitaria, che consentano di gestire meglio al domicilio patologie, incluse quelle di origine virale/infettiva. E il potenziamento riguarda l’abbinamento al medico di medicina generale di interventi infermieristici, ma anche riabilitativi. Nonché la possibilità di esami con prelievi effettuati a casa, ed interventi di medici specialisti. È da non dimenticare l’attivazione sia di più forti interazioni tra ospedale e territorio, sia di possibili “uscite” dall’ospedale di operatori, come nelle (ancora poche) esperienze di ospedalizzazione a domicilio.
2. Cresce il numero di persone (in particolare anziani) con problemi di non autosufficienza, ossia incapaci di svolgere gli atti della vita quotidiana senza l’aiuto di altri. Persone che possono non essere portatrici di malattie in fase acuta, perché in una condizione di cronicità stabilizzata, oppure anche poli-patologici.

Leggi: Welforum


SEGNALAZIONI:

“Scrivi una bella storia”: al via il corso per diventare amministratore di sostegno volontario

Sono aperte le iscrizioni per il corso di formazione gratuito organizzato a Bologna dall’Istituzione Minguzzi dal 21 ottobre al 3 dicembre. Obiettivo: offrire aiuto alle persone fragili negli adempimenti che possono permettere loro una migliore qualità di vita
Un corso per diventare amministratore di sostegno di una persona “fragile”: anziani con patologie invalidanti, persone con disabilità, con dipendenze o con problemi della personalità. Un corso non per provvedere alla sua assistenza, ma per prendersi l’impegno di aiutarla in quegli adempimenti che le consentiranno una migliore qualità di vita.
L’Istituzione Gian Franco Minguzzi della Città metropolitana di Bologna, in collaborazione con i partner del Progetto SOStengo!, infatti, ha organizzato un corso di formazione gratuito che si svolgerà dal 21 ottobre al 3 dicembre (al quale è già possibile iscriversi). Sei gli appuntamenti previsti, “con l’obiettivo – spiega Bruna Zani, Presidente dell’Istituzione Minguzzi – di garantire un adeguato bagaglio di conoscenza dell’istituto giuridico, delle prassi e degli aspetti relazionali necessari per lo svolgimento di tale incarico.

Leggi: Redattore Sociale

 

 

 

 

 

Auser sottoscrive l’appello internazionale di HelpAge per i diritti degli anziani

Il presidente nazionale Auser Enzo Costa ha sottoscritto l’appello sui diritti degli anziani che l’organizzazione internazionale HelpAge “Vecchiaia: più anni, uguali diritti ” ha presentato all’opinione pubblica in occasione del Festival cinematografico di Venezia. HelpAge vuole garantire una ripresa che tenga unite e solidali le generazioni e chiede ai rappresentanti del mondo della cultura e delle arti, a istituzioni, aziende, associazioni, comunità e a tutti i membri della società civile, di firmare l’appello che è già stato sottoscritto da diversi artisti, alcuni presenti al Festival: Alba Rohrwacher, Alice Rohrwacher, Saverio Costanzo, Isabella Sandri, Giuseppe Gaudino, Nanà Cecchi, Christian Raimo, Carlo A.Sigon, Riccardo Milani.
Il COVID-19 ha colpito le persone anziane in modo sproporzionato e le risposte alla pandemia hanno portato in molti casi a morti evitabili e all’aumento della discriminazione e della povertà. Questa crisi ha dimostrato quanto sia importante proteggere i diritti delle persone più longeve, perché ci siano pari opportunità di sopravvivere, di vivere con dignità e di continuare a contribuire alla vita delle nostre comunità. Mentre progettiamo la ripresa delle nostre società, dovremmo quindi mirare a un mondo equo in cui tutti, indipendentemente dalla loro età, siano rispettati e trattati con dignità.
“Ci rivolgiamo al Governo Italiano – si legge nell’appello – affinché sostenga e promuova attivamente una Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti degli Anziani in tutte le sedi competenti, in particolare l’OEWG on Ageing e la Commissione Europea”.

Per firmare l’appello: www.helpage.it


NEWS:

martedì 15 settembre 2020
Pensioni, si riparte

I sindacati sono convocati dal governo per riprendere la discussione sulle misure urgenti in campo previdenziale da inserire nella Legge di Bilancio: Ape sociale, Opzione donna, esodati, percorsi di accompagnamento alla pensione dei lavoratori più anziani nelle aziende in crisi. La discussione sulla riforma vera e propria che supererà la Legge Fornero partirà il 25 settembre
Si riparte domani. I sindacati sono convocati dal governo per mettere a punto le misure previdenziali più urgenti e impostare lo schema della riforma che supererà la legge Fornero dalla fine del 2021. I tavoli sono quindi due: quello di domani servirà a mettere a fuoco gli effetti della pandemia sul lavoro e discutere i nodi rimasti irrisolti. Il secondo appuntamento è stato fissato per il 25 settembre e avrà come ordine del giorno il tema più generale di una riforma previdenziale che superi l’attuale sistema. Le misure che saranno discusse domani dovrebbero entrare nella legge di Bilancio.

Leggi: Collettiva, 15/09/2020


martedì 15 settembre 2020
Rsa e strutture residenziali per anziani e disabili senza infermieri: “Si rischia nuovo dramma”

Allarme e appello di Uneba alla sanità pubblica: “Se portate via infermieri da rsa e strutture residenziali, private dell’assistenza anziani non autosufficienti e persone con disabilità. Non vogliamo essere Cassandre”
Se ci sarà una nuova ondata della pandemia, un nuovo picco di contagi, una nuova emergenza, anziani e persone con disabilità ricoverati nelle strutture potrebbero di nuovo esserne le vittime principali. Perché? Perché gli infermieri non bastano e stanno migrando verso il servizio sanitario, richiamati dalle campagne di assunzioni avviate dalle aziende sanitarie pubbliche. L’allarme arriva da Uneba. associazione di categoria del settore sociosanitario con un migliaio di enti associati in tutta Italia, quasi tutti non profit di radici cristiane. “Va fermata subito l’emorragia di infermieri in Rsa e strutture per anziani e persone con disabilità – chiede il presidente Franco Massi – Altrimenti queste rischiano di trovarsi con troppo pochi infermieri proprio nel momento più delicato per la prevenzione e la protezione dal Covid-19”.

Leggi: Redattore Sociale, 15/09/2020


lunedì 14 settembre 2020
Anziani discriminati per la loro età, Sigg-Sigot: fermare l'”ageismo”

Secondo uno studio condotto a livello europeo, il 28% degli anziani ha riferito episodi di intolleranza, addirittura più di coloro che subiscono atti di sessismo (22%) e razzismo (12%)
“In termini tecnici si chiama ageismo e indica la discriminazione nei confronti di una persona in base alla sua età, in particolare verso gli anziani. Un fenomeno sempre più diffuso e comune che, a differenza di sessismo e razzismo, non è punito dalla legge. Secondo uno studio condotto a livello europeo, il 28% degli anziani ha riferito episodi di intolleranza addirittura più di coloro che subiscono atti di sessismo (22%) e razzismo (12%). In uno dei settori che riguarda gli aspetti principali della vita della persona anziana, ossia quello della sanità, il 30% degli over-60 ha dichiarato di essere trattato in modo ingiusto a causa dell’età”. È quanto si legge in una nota.
“Rispetto al razzismo e al sessismo, l’ageismo è ancora relativamente tollerato perché, a differenza dei primi due fenomeni, è l’unica discriminazione non punita dalla legge e a volte gli anziani si considerano troppo vecchi per trarre beneficio dalle cure più avanzate perché ritengono sia normale essere malati a partire da una certa età”, affermano Raffaele Antonelli Incalzi, presidente Sigg e Alberto Pilotto, presidente Sigot. Per questo, in occasione della celebrazione dei 20 anni della Carta Europea dei diritti fondamentali, la Sigg e la Sigot, insieme a 42 organizzazioni di 29 Paesi, promuovono lo slogan “#OldLivesMatter”- “Le vite degli anziani contano”- lanciato dalla Campagna globale contro la discriminazione nei confronti delle persone anziane per sensibilizzare cittadini, il mondo sanitario, le istituzioni e i media.

Leggi: Redattore Sociale, 14/09/2020


lunedì 14 settembre 2020
Giornata nazionale sicurezza delle cure e della persona assistita. Dalle società scientifiche un “contact center” per rispondere ai cittadini

In occasione della Giornata nazionale che si celebra il 17 settembre, la Federazione delle Società Medico Scientifiche Italiane (Fism) lancia la campagna nazionale “Corretta informazione sanitaria per la sicurezza delle cure per il cittadino. Si potrà inviare un proprio quesito all’indirizzo pandemia@fism.it per ricevere in tempi celeri una risposta puntuale dai professionisti
Un ‘contact center’ per offrire alla popolazione, attraverso il coinvolgimento delle proprie associate, un servizio informativo qualificato in tema di sicurezza sanitaria.
È quanto offre la Federazione delle Società Medico Scientifiche Italiane (Fism) per celebrare la Giornata nazionale per la sicurezza delle cure e della persona assistita. “La direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri, che istituiva nel 17 settembre di ogni anno la ‘Giornata nazionale per la sicurezza delle cure e della persona assistita’ – ha detto Franco Vimercati, Presidente Fism – impone di offrire anche al cittadino una corretta informazione. La Fism quindi, lancia la campagna nazionale “Corretta Informazione Sanitaria per la sicurezza delle cure per il cittadino. La promozione di un approccio interdisciplinare tra le diverse aree mediche facilita la veicolazione di messaggi condivisi e divulgati con un linguaggio semplice e comprensibile da tutti. Lo sforzo di comunicare notizie affidabili deve passare anche attraverso l’uso di un linguaggio che faciliti la comprensione da parte di tutti”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 14/09/2020


lunedì 14 settembre 2020
Telemedicina e cronicità: imparare dalla lezione Covid-19

Durante il webinar “Cronicità e telemedicina. La lezione di Covid-19”, realizzato da Motore Sanità, esperti di tutta Italia si sono confrontati per porre le basi per rendere finalmente concreto l’utilizzo della telemedicina in Italia
Dopo anni che si parla di telemedicina, ora è il momento di fare un balzo in avanti. Già 8 anni fa la Commissione europea aveva preparato un piano strategico per abbattere le barriere all’utilizzo diffuso della telemedicina nei Sistemi sanitari europei ma, almeno in Italia, poco è stato fatto. Il Covid-19 ha fatto emergere il grave ritardo nella riforma dei servizi territoriali mostrando la necessità di spostare l’assistenza dei malati cronici dall’ospedale al territorio. L’uso della telemedicina è fondamentale per la prevenzione, diagnosi, cura, riabilitazione e monitoraggio e bisogna ora considerare la telemedicina come parte integrante del percorso di cura.
Durante il webinar “Cronicità e telemedicina. La lezione di Covid-19”, realizzato da Motore Sanità, grazie al contributo incondizionato di Daiichi-Sankyo, esperti di tutta Italia si sono confrontati per porre le basi per rendere finalmente concreto l’utilizzo della telemedicina in Italia.

Leggi: Redattore Sociale, 14/09/2020


sabato 12 settembre 2020
Rsa ancora a porte chiuse, persi mille ospiti

Più di 30mila famiglie in attesa di un posto. E malgrado le direttive dell’Iss resta difficile incontrare i parenti
Malgrado le nuove linee guida dell’Iss, le possibilità di incontro con i familiari ospiti di una Rsa sono molto ridotte, anche un solo parente ogni 15 giorni. Intanto sono fermi i nuovi inserimenti nelle Rsa. «Mille e ventinove inserimenti in meno nei primi otto mesi del 2020 rispetto al 2019 sono un grave danno per le oltre 30mila famiglie piemontesi in lista d’attesa. Il Pd denuncia: «I posti vuoti sono oggi circa 2.500 e il risparmio per le casse regionali è di almeno 30 milioni di euro». – P. 35 «Dopo le linee guida emanate dall’Istituto superiore di sanità non è cambiato assolutamente nulla. Continuo a non poter parlare con la mia mamma». La denuncia arriva da Giuseppe Panero che non riesce a stare vicino alla madre, 81 anni, da quando è scoppiata la pandemia e sta portando avanti la sua battaglia per poterla liberare da una condizione che definisce di «isolamento e carcerazione», dovuta alla paura del virus. Con la bella stagione un paio di volte a settimana Panero provava a far visita alla madre, ma erano incontri che potevano durare al massimo 10 minuti, assistiti da personale della struttura e soprattutto a oltre 4 metri di distanza nonostante i problemi di sordità della donna. «Con l’inverno le difficoltà aumenteranno e ci hanno già comunicato che anche le occasioni saranno di meno», aggiunge.

Leggi: La Stampa, 12/09/2020


venerdì 11 settembre 2020
Sanità, Speranza: l’impegno è diventare primi in Ue per assistenza domiciliare

Il ministro della Salute a Bari per la conferenza stampa sul modello di sanità pugliese:”La casa deve essere il primo luogo di cura”
“Basta cittadini che devono inseguire il sistema sanitario nazionale (Ssn), il territorio deve essere un piano essenziale, la casa deve essere il primo luogo di cura. Grazie ai soldi del decreto Rilancio gli over 65 con assistenza domiciliare passano dal 4 al 6,7%, la media dei Paesi Ocse è al 6. Con una legge passiamo da essere 2 punti sotto a 0,7 sopra la media Ocse. I migliori modelli in Europa sono la Svezia e la Germania che sono al 9. L’impegno di questo Governo è diventare il primo Paese d’Europa per assistenza domiciliare, arrivare oltre il 10%”. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza nel corso della conferenza stampa a Bari sul modello di sanità pugliese.
“Questo è il primo grande tema su cui lavorare e abbiamo una congiuntura favorevole, perché possiamo immaginare un riforma del Ssn che sarà espansiva perché l’Europa ha capito e ha cambiato strada – ha aggiunto – penso al Recovery Fund e noi dobbiamo sfruttare questa congiuntura. Non basteranno i soldi che sono la premessa, insieme dobbiamo fare le riforme”.
“Da una crisi in cui siamo stati e in cui ancora dobbiamo operare – ha ribadito – dobbiamo costruire una possibilità di rilancio”.

Leggi: Redattore Sociale, 11/09/2020


giovedì 10 settembre 2020
Assistenti familiari, un contratto nuovo per “una figura sempre più necessaria”

I segretari generali di Domina, Federcolf e Aclicolf commentano le principali novità, che riconoscono l’importanza di quest’attività lavorativa, che coinvolge complessivamente circa 5 milioni di persone, tra famiglie e lavoratori. “La pandemia ha messo in luce il valore di queste figure professionali, spesso rimaste accanto ai loro assistiti nonostante la paura. Nel futuro, saranno sempre di più”
Non è solo un aumento retributivo, né un diverso inquadramento professionale: il nuovo contratto di lavoro domestico “riconosce il valore degli assistenti familiari di cui, soprattutto durante il lockdown, abbiamo compreso l’importanza”. Così Lorenzo Gasparrini, segretario generale di Domina (associazione nazionale famiglie datori di lavoro domestico) commenta le novità introdotte dal contratto siglato tra le associazioni dei datori di lavoro (Fidaldo e Domina) e le organizzazioni sindacali dei lavoratori (Filcams Cgil, Fisascat Cisl, UILTuCS, Federcolf). E proprio questa “unitarietà, questo confrontarci con le istituzioni con una voce unica, associazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro, assume un significato particolare – spiega – Continueremo a interloquire così, sperando di arrivare a raggiungere un altro obiettivo che abbiamo in comune: una fiscalità agevolata per le famiglie, che permetta di regolarizzare tutti i lavoratori domestici”.

Leggi: Redattore Sociale, 10/09/2020


giovedì 10 settembre 2020
“Assistenti familiari”: nel nuovo contratto così cambiano colf e badanti

Frutto dell’intesa tra le associazioni dei datori di lavoro e le organizzazioni sindacali dei lavoratori, prevede un nuovo inquadramento professionale unico, aumenti e indennità per chi si occupa di non autosufficienza e per chi è più competente. Arriva anche l’educatore formato
Chiamiamole “assistenti familiari”: perché le parole, quasi sempre , sono importanti. Ed è importante il riconoscimento di questo ruolo, di pari passo con la revisione del contratto di lavoro del lavoro domestico, grazie all’intesa raggiunta tra le associazione dei datori di lavoro (Fidaldo e Domina) e le organizzazioni sindacali dei lavoratori (Filcams Cgil, Fisascat Cisl, UILTuCS, Federcolf). Le nuove regole, che entreranno in vigore a partire dal 1° ottobre, riguarderanno circa 860 mila persone, italiane e straniere, regolarmente impiegate nel settore. Resta fuori, ovviamente, la folta schiera di lavoratori domestici “in nero”, che si stima oltre 1 milione. Ed ecco le principali novità.

Leggi: Redattore Sociale, 10/09/2020


mercoledì 9 settembre 2020
Infermiere di famiglia. Ce ne sarà uno ogni 6.000 abitanti, saranno alle dipendenze dei distretti ma lavoreranno in sinergia con i medici di famiglia. In arrivo le linee guida delle Regioni

Formulato dalla commissione Salute un documento che definisce ruolo, ambito e compiti dell’infermiere di famiglia istituito dal Dl Rilancio. Previste l’assunzione di 9.600 unità. La fascia di popolazione anziana con patologie croniche sarà il target preferenziale di assistenza. Aiuteranno le Usca nel tracciamento e monitoraggio dei casi di COVID-19 e collaboreranno con Medici di Medicina Generale e Igiene Pubblica e nelle campagne vaccinali. IL DOCUMENTO
Com’è noto con l’ultimo Decreto Rilancio è stata istituita la figura dell’infermiere di famiglia/comunità. Ma sul ruolo e compiti la legge non è che dicesse molto ma dato che le Regioni potranno assumerne 9.600 (in media uno ogni 6.250 abitanti) era chiara l’esigenza di definire alcune linee d’indirizzo che stabilissero proprio ruolo, compiti, competenze, formazione e modalità di reclutamento. Per questo motivo un sottogruppo tecnico della Commissione Salute ha elaborato un documento ad hoc, sentite anche Fnopi e Fnomceo e che domani dovrebbe essere all’attenzione dei governatori in Conferenza delle Regioni.
La sintesi delle Linee d’indirizzo:
Definizione di Infermiere di famiglia/comunità: è un professionista appositamente formato, che ha un forte orientamento alla gestione proattiva della salute e opera rispondendo ai bisogni di salute della popolazione di uno specifico ambito territoriale e comunitario di riferimento, favorendo l’integrazione sanitaria e sociale dei servizi.

Leggi: Quotidiano Sanità, 09/09/2020


mercoledì 9 settembre 2020
Telemedicina. Regioni verso l’ok al documento su visite via web

Dopo la richiesta della Fnomceo di rinviare il documento dalla Commissione Salute è arrivato il via libera alla proposta con le regole omogenee per l’erogazione delle prestazioni ambulatoriali a distanza. Ora la palla passa al Ministero che dovrà valutarne l’applicazione. IL DOCUMENTO
Riconoscimento delle visite via web, dalla Commissione Salute delle Regioni arriva il via libera al documento, già presentato lo scorso luglio ma su quale la Fnomceo aveva chiesto di temporeggiare. Le linee d’indirizzo, che saranno trasmesse al Ministero della Salute per una valutazione all’interno della Cabina di Regia Nsis dettano le regole omogenee per l’erogazione delle prestazioni ambulatoriali a distanza e forniscono le indicazioni su sistema tariffario, classificazione, rilevazione, rendicontazione, adesione informata del paziente, Responsabilità sanitaria durante attività in televisita e comunicazione dell’esito della prestazione ambulatoriale erogata in modalità televisita.
La sintesi del documento:
Le prestazioni erogabili. Sono erogabili in Televisita le prestazioni ambulatoriali che non richiedono l’esame obiettivo del paziente (tradizionalmente composto da ispezione, palpazione, percussione e auscultazione) ed in presenza delle seguenti condizioni:

Leggi: Quotidiano Sanità, 09/09/2020


DALLE REGIONI:

martedì 15 settembre 2020
Firenze, pronti 83 alloggi a canone calmierato

Terminati i lavori al ‘Casone’ di via dell’Osteria, sono appartamenti da assegnare a famiglie con difficoltà abitative
Saranno consegnate all’inizio di ottobre le chiavi dei primi 66 alloggi di ‘Osteria Social Club’, già ‘Casone’ di via dell’Osteria alle Piagge di Firenze, destinati ad affitto a canone calmierato. I lavori di recupero dell’edificio, in passato occupato abusivamente e luogo di spaccio di stupefacenti, sono conclusi e stamani nell’immobile c’è stato il sopralluogo del sindaco Dario Nardella, dell’assessore alla Casa Andrea Vannucci, del presidente di Fondazione CR Firenze Luigi Salvadori, del Direttore Generale di CDP Investimenti SGR (Gruppo Cassa Depositi e Prestiti) Marco Sangiorgio, accompagnati da Paolo Boleso di InvestiRE SGR, dal presidente di Abitare Toscana Stefano Tossani e dal Presidente del Consiglio di quartiere 5 Cristiano Balli. L’intervento di via dell’Osteria è stato possibile grazie a un’azione congiunta di Fondazione CR Firenze e Comune di Firenze con l’intervento finanziario del Fondo Investimenti per l’Abitare (indirettamente investito in maggioranza da Cassa depositi e prestiti) anchor investor del Fondo Housing Toscano gestito da InvestiRE SGR e con la gestione sociale affidata ad Abitare Toscana.

Leggi: Redattore Sociale, 15/09/2020


lunedì 14 settembre 2020
Proposta dei pensionati Cisl Lombardia: creare strutture per la quarantena di badanti e colf

Il 70% dei lavoratori domestici sono stranieri e il 60% di loro vive con la persona che assiste. Dopo le ferie nei Paese d’origine non sanno dove passare la quarantena. “Le famiglie non possono farnese carico”, afferma Emilio Didoné, segretario regionale di Fnp-Cisl
Strutture per la quarantena di colf e badanti rientrati dai Paesi d’origine: è quanto chiede Emilio Didoné, segretario generale dei pensionati della Cisl Lombradia. “Le famiglie lombarde non possono farsi carico anche di prevenzione, controllo sanitario e periodo di quarantena di badanti, collaboratori domestici e colf”. In Lombardia gli assistenti familiari regolarmente assunti sono circa 73 mila (dati Inps 2018) mentre gli irregolari stimati circa 110 mila. Il 70% dei lavoratori domestici sono stranieri, con una netta prevalenza (6 su 10) di provenienza dell’Est Europa. Il 60 per cento di questi ultimi lavora come badante, e spesso convive con gli anziani e i malati di cui si prende cura. “Questione molto delicata, da non sottovalutare, perché rischia di esporre una parte di popolazione, particolarmente più fragile per età e/o condizioni di salute, al Covid19”.

Leggi: Redattore Sociale, 14/09/2020


mercoledì 9 settembre 2020
Anziani, nasce in Emilia-Romagna il Comitato regionale delle vittime di Covid

I familiari degli anziani morti per Covid nelle Rsa dell’Emilia-Romagna e gli stessi operatori delle case di riposo uniscono le forze. Lunedì prossimo, 14 settembre, è in programma l’assemblea costituente del Comitato
I familiari degli anziani morti per Covid nelle Rsa dell’Emilia-Romagna e gli stessi operatori delle case di riposo uniscono le forze. Lunedì prossimo, 14 settembre, è in programma l’assemblea costituente del Comitato regionale delle vittime di Covid, organizzata dal Codacons e dai parenti degli anziani deceduti nelle strutture dell’Asp a Bologna. L’assemblea si svolgerà alle 18 nella sala Centofiori del Quartiere Navile, a Bologna, e sono invitati a partecipare i familiari delle vittime, degli anziani ricoverati in strutture protette, gli operatori sanitari delle Rsa e le persone contagiate dal Covid-19.

Leggi: Redattore Sociale, 09/09/2020


IN AGENDA:

La Cartella Clinica Informatizzata: risorse e tecnologie per la gestione integrata dei processi clinici e sanitari, dopo l’emergenza Covid-19

Siamo lieti di invitarti all’evento webinar organizzato in collaborazione con AWS, sul tema “La Cartella Clinica Informatizzata: risorse e tecnologie per la gestione integrata dei processi clinici e sanitari, dopo l’emergenza Covid-19“. Il webinar è Giovedì 17 Settembre 2020 alle ore 11, sulla piattaforma di Forum PA e Digital360.
Il programma dell’evento “La Cartella Clinica Informatizzata: risorse e tecnologie per la gestione integrata dei processi clinici e sanitari, dopo l’emergenza Covid-19”
L’esperienza vissuta nell’affrontare l’emergenza Covid-19 ha portato all’acquisizione di competenze clinico/gestionali per il futuro, determinando un cambiamento da un punto di vista tecnologico. Dopo l’emergenza, è diventato sempre più evidente quanto sia importante un sistema di raccolta dei dati integrato e digitalizzato. I vantaggi dell’informatizzazione della cartella clinica sono molteplici: dall’inserimento dei dati, alla loro consultazione veloce, dall’accesso ovunque ci si trova alla gestione integrata del paziente, dalla sicurezza del dato in cloud alla compliance con la normativa gdpr, nonché la necessità di avere tutto in regola e certificato in caso di controlli.

Leggi: Advenias


Festival della Statistica 18-20 Settembre 2020

Torna StatisticAll, il Festival della Statistica e della Demografia, promosso dalla Società Italiana di Statistica (SIS), dall’Istituto nazionale di statistica (Istat) e dalla Società Statistica “Corrado Gini”.
Il Festival prevede un ricco programma di talk scientifici, interviste ed eventi d’intrattenimento con i protagonisti del mondo economico, statistico, culturale e sociale. Non mancheranno le attività di diffusione e promozione della cultura statistica.
Il tema di questa sesta edizione è “Il mondo che verrà. Idee e misure per ripartire”. La pandemia Covid-19 ha determinato un cambiamento significativo nel modo di lavorare, di produrre e di studiare, nelle forme di socialità e nei consumi culturali.
Nel corso della manifestazione si parlerà di visioni, scenari ma anche di progetti, proposte, orientamenti che dovrebbero costruire il prossimo futuro.
Gli eventi saranno trasmessi in diretta streaming. Per conoscere il programma visita la pagina https://www.festivalstatistica.it/programma/
Per chi sarà presente è necessario registrarsi e prenotare il posto in

Leggi: Eventbrite


IN EVIDENZA:

«Il dono della longevità può diventare veleno Ma ci sono antidoti…»

I cinquantenni hanno avuto in regalo altri 20 o 30 anni, ma che farne? Il filosofo risponde
Pascal Bruckner, parigino, filosofo e scrittore, grande amico di Alain Finkielkraut, è polemista per indole e per professione, come si può constatare leggendo La tirannia della penitenza , Il singhiozzo dell’uomo bianco o Il fanatismo dell’Apocalisse ; negli ultimi anni si è dedicato anche a quella che si può chiamare «filosofia della vita quotidiana», occupandosi della coppia ( Il matrimonio d’amore ha fallito? ) e, ora, di un problema concreto per molti, i «senior», i nuovi cinquantenni, alle prese con una vita più lunga ma, non necessariamente, felice. Statistiche, spunti dalla letteratura e dal cinema, riflessioni filosofiche sono ciò che Bruckner offre nel suo saggio Una breve eternità. Filosofia della longevità (Guanda, pagg. 246, euro 20), per orientarsi lungo questo cammino, la cui durata è nelle mani del destino, ma la cui piacevolezza è, in buona parte, anche nelle nostre… Perché ci serve una «filosofia della longevità»? «La longevità sembra un dono che abbiamo ricevuto, senza però conoscerlo e, quindi, ci ritroviamo ad avere guadagnato venti o trenta o più anni di vita, ma molti non sanno che fare, con questi anni aggiuntivi. Per questo ci serve». La longevità è davvero un dono? «Sa, in tedesco “dono” significa anche “veleno”, i due vanno insieme. Certamente è meglio vivere più a lungo ma, allo stesso tempo, si tratta di un dono avvelenato, poiché, man mano che invecchiamo, rischiamo sempre di più di ammalarci, e questo è un grosso inconveniente: la scienza e la tecnologia hanno esteso non la giovinezza, bensì la vecchiaia, perciò noi viviamo più a lungo, ma con le malattie della vecchiaia, come il Parkinson, l’Alzheimer, la demenza senile».

Leggi: Il Giornale


Qualità della vita e qualità delle cure per persone anziane in ambito residenziale: la scala Sant’Omobono

La “Scala Sant’Omobono” si propone di misurare la Qualità di Vita in un campione di persone anziane residenti nella RSA della provincia di Cremona. I risultati sono finalizzati a pianificare interventi di cura sulla base del profilo di Qualità di Vita e ad applicare un approccio “value-based” per la ottimizzazione delle risorse disponibili.
di Gianluigi Perati (Medico Geriatra Fondazione Vismara – De Petri di San Bassano, CR), Maria Teresa Maffini (Sociologa Fondazione Vismara – De Petri di San Bassano, CR), Fabrizio Arrigoni (Psicologo Psicoterapeuta – Fondazione E.F. Soldi di Vescovato, CR), Maria Grazia Ventura (Direttore Generale Fondazione Vismara – De Petri di San Bassano, CR), Alberto Bertoli (Direttore Sanitario Fondazione Vismara – De Petri di San Bassano, CR), Luigi Croce (Docente a contratto di Neuropsichiatria Infantile, Università Cattolica del Sacro Cuore, Brescia), Perati Irene (Ingegnere Gestionale)
Curare le persone anziane in RSA ha senso? La nostra risposta è senz’altro sì, soprattutto se si considera ormai giunto il tempo di considerare che le RSA non siano più vissute come contenitori indistinti di tutte le varie tipologie di fragilità e patologie in età geriatrica. Per offrire una vita qualitativamente alta alla persona anziana malata, è assolutamente necessario differenziare le risposte di cura. Quindi le RSA, devono dedicarsi solo alle situazioni più gravi e problematiche utilizzando con maggiore attenzione le proprie risorse e tenendo conto anche delle indicazioni e dei desideri che giungono dai residenti circa la qualità della propria vita.
Esiste “Qualità” nella vita delle persone che vivono in RSA?
Nel corso degli ultimi decenni le RSA si sono profondamente trasformate, passando da luoghi (o non-luoghi) di custodia/protezione per persone non in grado di condurre una vita autonoma, a luoghi in cui vengono offerte assistenza e cura in modo professionale e nei quali il criterio di “bisogno”, sempre di più correlato a problemi di decadimento funzionale e/o cognitivo, si associa una ricerca di una vita qualitativamente soddisfacente nonostante i numerosi problemi clinici, funzionali e psicocognitivi.

Leggi: I Luoghi della Cura


SEGNALAZIONI:

Vaccini antinfluenzali. Ok da Stato-Regioni a fornitura di 250mila dosi alle farmacie per far fronte a domanda acquisto diretto dai cittadini

Via libera alla re-distribuzione delle Regioni dell’1,5% dei prodotti già acquistati dal Ssn per la prossima campagna. Il problema è sorto a seguito dell’acquisto da parte delle Regioni di una quota di vaccini molto più alta di quella abituale che di fatto ha assorbito l’intera produzione di quest’anno. Prevista in ogni caso la possibilità per le Regioni di ampliare la dotazione per le farmacie qualora nel corso della campagna si rendano disponibili altre scorte. IL DOCUMENTO
Le Regioni distribuiranno in via minima l’1,5% dei vaccini antinfluenzali (circa 250 mila dosi) nelle farmacie. È quanto prevede l’intesa stipulata oggi in Stato-Regioni dopo che il Ministero della Salute aveva chiesto un intervento in seguito all’allarme lanciato dalle farmacie che lamentavano come quest’anno non vi fossero vaccini disponibili per i cittadini non rientranti nelle categorie coperte dalla campagna di vaccinazione pubblica.
Quest’anno, infatti, complice l’epidemia da Covid e la nuova circolare del Ministero che ha esteso la gratuità della vaccinazione contro l’influenza agli over 60 (prima era per gli over 65) le Regioni hanno acquistato più dosi (in tutto 17 milioni) assorbendo di fatto tutta la produzione di quest’anno. Da qui la necessità di rifornire in ogni caso le farmacie almeno con una quota parte del loro fabbisogno abituale stimabile in circa 800 mila vaccini antinfluenzali l’anno acquistati direttamente dai cittadini in farmacia.

Leggi: Quotidiano Sanità


Scuola e Covid. Dai medici di famiglia una guida per gli studenti e i genitori

La Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie pubblica da oggi una guida consultabile sul web per orientare la popolazione alla ripresa della scuola e della vita collettiva. No agli allarmismi, sì alla prevenzione. Simit e Fimmg partner dell’iniziativa. Apprezzamento all’iniziativa dai Ministri Speranza e Azzolina
Fornire un supporto alle famiglie, agli studenti e al personale delle scuole di ogni ordine e grado e universitarie con il fine di trovare rapidamente le risposte a comuni ma mai scontate domande, soprattutto con l’approssimarsi della stagione influenzale con cui l’epidemia di Covid-19 condivide molti aspetti.
È questo l’obiettivo della guida realizzata dalla Simg, la Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie per favorire una adeguata conoscenza delle misure da prendere in questa delicata fase, perché “La volontà infatti è che i giovani possano tornare a scuola in completa sicurezza, forti anche di una costante sorveglianza sanitaria che può essere garantita solo con una massima collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari”.
La Guida al rientro a scuola, consultabile e scaricabile per ora al linkhttps://www.simg.it/ciprendiamocura, a cui successivamente seguirà una versione cartacea è un lavoro frutto di un’ampia sinergia con Fimmg, Simit e attori istituzionali e, come spiega una nota, affianca e non sostituisce le regole e le disposizioni degli organismi sanitari e scolastici.

Leggi: Quotidiano Sanità


 

 

 

 

NEWS:

martedì 8 settembre 2020
Disabilità e anziani, dal lockdown alla ripartenza: “L’attenzione sia alta”

Audizioni sul tema in Commissione Affari sociali: l’emergenza dal punto di vista delle persone con disabilità, sclerosi multipla e Parkinson. Le priorità: investire su formazione, ripristino dei servizi e integrazione delle risorse. Ecco quello che la pandemia sta insegnando
Partire dall’emergenza, per migliorare l’esistente e integrarlo con nuove prassi: in sintesi, è questa la richiesta condivisa delle associazioni delle persone con disabilità che oggi sono state audite oggi in Commissione Affari sociali, illustrando ricadute sociali dell’emergenza epidemiologica, con particolare riferimento alle problematiche di persone anziane e disabili.
Isolamento e abbandono durante il lockdown
Un’occasione per fare innanzitutto il punto su ciò che il lockdown ha rappresentato per le famiglie di persone con disabilità, rappresentate oggi in Commissione dall’associazione Afad, che raccoglie circa 750 famiglie: “In alcuni casi, semplici misure di prevenzione son state intollerabili – ha detto Massimo Rolla, presidente dell’associazione –. Pensiamo alle difficoltà nel tenere chiusi bambini con autismo, ma anche all’interruzione di relazioni e percorsi. Il cambiamento delle abitudini per molti è stato un trauma. In Umbria e in altre regioni ci sono state delibere che hanno permesso di uscire se indispensabile, alleggerendo in parte la situazione”, ha ricordato.

Leggi: Redattore Sociale, 08/09/2020


martedì 8 settembre 2020
Accordo sul lavoro domestico. Novità per due milioni di colf, badanti e babysitter – Sindacati e associazioni: “Chiusa con soddisfazione una lunga fase di incertezza”

Arriva il nuovo contratto nazionale del settore domestico. L’intesa è applicabile ai circa 860 mila lavoratori regolari del comparto, che diventano 2 milioni se si considerano le stime sul sommerso. L’hanno firmata le organizzazioni sindacali (Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs), Federcolf con le associazioni datoriali Fidaldo (che riunisce Nuova collaborazione, Assindatcolf, Adld e Adlc) e Domina. Il nuovo ccnl – scaduto nel 2016 – entrerà in vigore dal prossimo 1° ottobre.
Soddisfazione delle parti firmatarie per una intesa di rinnovo “che – dichiarano congiuntamente – interviene in una fase molto particolare per il mondo intero vessato in prima istanza dalla pandemia e successivamente dai risvolti che questa ha comportato sotto il profilo socio-economico, finanziario e, più in generale, del benessere delle persone. Si chiude una fase di estrema incertezza per la categoria e il settore, attanagliato dalla forte presenza di lavoro nero e sommerso e mette le parti nelle migliori condizioni per proseguire il confronto, anche con le istituzioni, con l’obiettivo comune di rendere maggiormente attrattivo il lavoro regolare in un comparto che tanto ha dato nella fase emergenziale e che è chiamato a svolgere un ruolo essenziale nel nostro Paese, alla luce delle stime sull’invecchiamento demografico che collocano l’Italia tra i Paesi più longevi del mondo”.

Leggi: Collettiva, 08/09/2020


martedì 8 settembre 2020
Lavoro, Assindatcolf: dal 1 ottobre più vantaggi per le famiglie con non autosufficienti

Con il nuovo Ccnl del settore domestico sarà economicamente più conveniente assumere la badante ‘notturna’ o una lavoratrice in sostituzione della titolare. “Debutta” anche la nuova figura dell’assistente educatore formato
“Dal 1 ottobre, per le famiglie che hanno bisogno di un’assistenza continua, sarà economicamente più conveniente assumere la badante ‘notturna’ o una lavoratrice in sostituzione della titolare. È questa una delle principali novità contemplate nel nuovo Ccnl del settore domestico, nel quale ‘debutta’ anche una nuova figura professionale, quella dell’assistente educatore formato: un aiuto in più per chi ha l’esigenza di accudire, all’interno delle mura domestiche, persone, anche bambini, in condizioni di difficoltà perché affette da disabilità psichica oppure da disturbi dell’apprendimento o relazionali”. È quanto dichiara Alessandro Lupi, vice presidente di Assindatcolf, l’Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico che insieme alla federazione Italiana Fidaldo ha sottoscritto questa mattina il nuovo Contratto Collettivo nazionale del settore domestico.

Leggi: Redattore Sociale, 08/09/2020


martedì 8 settembre 2020
Welfare, Catalfo: terzo settore priorità, entro ottobre convoco

Il Consiglio nazionale del Terzo settore sarà convocato “entro ottobre. In quella seduta, tra l’altro, saranno esaminati gli schemi di alcuni provvedimenti attuativi della riforma”. Lo dice la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo in una intervista uscita oggi su ‘Buone Notizie’ (Corriere della Sera), in cui assicura che il Terzo settore è “senza dubbio fra le nostre priorità, come dimostra il costante dialogo che viene portato avanti con gli Enti e gli interventi in loro sostegno messi in campo durante l’emergenza Coronavirus”.
Rispetto alla riforma del settore la ministra sottolinea che si tratta di “un processo complesso che sto portando avanti con determinazione. La complessità deriva dal numero dei provvedimenti attuativi, oltre 30 di cui circa la metà già firmati, 3 da me da quando sono in carica, e dalla molteplicità delle amministrazioni coinvolte. Se a prima vista l’attuazione appare lenta, ad uno sguardo più approfondito è evidente l’attenzione e l’ascolto che il mio ministero rivolge agli attori del Terzo settore e alle altre amministrazioni, a partire da quelle regionali”.

Leggi: Redattore Sociale, 08/09/2020


venerdì 4 settembre 2020
Pensioni, le novità d’autunno

Governo e sindacati si preparano a riaprire il tavolo di negoziato sulle pensioni. All’ordine del giorno le misure più urgenti per rispondere alla crisi e la discussione sulla riforma che sostituità la legge Fornero dal 2022. Il primo appuntamento dell’8 settembre è stato rinviato al 16 e al 25 settembre. Ecco i nuovi strumenti da inserire nella Legge di Bilancio. Si comincia a parlare anche di giovani e donne
Pensioni, si riparte. Siamo alla vigilia di due importanti scadenze: la necessità di focalizzare le misure più urgenti da inserire nella prossima Legge di Bilancio e la necessità di inquadrare il percorso che attraverso vari step dovrebbe portare alla modificazione della legislazione vigente (quindi il superamento della legge Fornero) per quanto attiene alle uscite anticipate, alla flessibilità, alla nuova formula delle pensioni per i giovani. Ma andiamo con ordine. Cominciamo dalle emergenze determinate anche dagli effetti pesanti della crisi. La prima notizia riguarda il ruolino di marcia. L’incontro dell’8 settembre tra governo e sindacati sulle pensioni è saltato. Il governo propone quindi una nuova scaletta di incontri che partiranno dal 16 settembre (una data che inizialmente era stata indicata per la seconda tappa). All’incontro della prossima settimana si sarebbe dovuto discutere delle misure da inserire nella Legge di Bilancio.

Leggi: Collettiva, 04/09/2020


venerdì 4 settembre 2020
Esclusivo. Recovery Fund: ecco tutti i progetti del Ministero della Salute. Dalla riforma del territorio alla sanità digitale. Le proposte sul tavolo del Governo per 68 mld

Prevista anche l’istituzione di nuovi presidi per degenze temporanee, investimenti in salute mentale e anche la possibilità di garantire ad ogni laureato in medicina una borsa di specializzazione. E poi misure e risorse per il contrasto della povertà e per rafforzare la medicina scolastica, contrasto alla mobilità sanitaria, riforma dell’emergenza-urgenza e potenziamento del Fascicolo sanitario elettronico. Ecco le prime proposte della Salute che a quanto si apprende sono ancora oggetto di confronto in seno ai tavoli tecnici del Ministero.
Riforma della sanità territoriale con nuovi standard e l’istituzione della Case di comunità con i medici di famiglia, interventi per l’ammodernamento degli ospedali, riforma della sanità digitale e degli Irccs. E ancora, nuovi presidi per degenze temporanee, investimenti in salute mentale e anche garantire che ad ogni laureato in medicina sia garantita una borsa di specializzazione.
Ma non solo, proposta anche una riforma delle Rsa che durante il Covid hanno mostrato la loro debolezza. E poi misure e risorse per il contrasto della povertà e per rafforzare la medicina scolastica, contrasto alla mobilità sanitaria, riforma dell’emergenza-urgenza e potenziamento del Fse. Sono queste solo alcune delle proposte, che siamo in grado di anticipare, presentate dal Ministero della Salute per accedere alle risorse messe in campo dall’Unione europea con il Recovery Fund. In totale stiamo parlando di oltre 20 progetti per un ammontare complessivo di circa 68 miliardi da realizzarsi nei prossimi 5 anni. In ogni caso, a quanto si apprende, le proposte sono ancora al vaglio dei tavoli tecnici istituiti dal Ministero della Salute i cui lavori si concluderanno nelle prossime settimane.

Leggi: Quotidiano Sanità, 04/09/2020


venerdì 4 settembre 2020
Coronavirus, il dramma familiare lungo sei mesi: 150 mila anziani sono ancora isolati nelle Rsa

Da febbraio nessuno ha messo mano alla riforma dell’organizzazione degli ospizi. Il figlio di una paziente: «Gli effetti collaterali potrebbero anche essere più dannosi del contagio»
L’annuncio dell’Istituto superiore di sanità offre una speranza agli anziani e ai loro familiari. Per sei mesi sono stati divisi da una barriera insormontabile. Ancora oggi gli ospiti delle Rsa si sentono soli, abbandonati, non comprendono cosa stia succedendo intorno a loro. E quindi le condizioni di salute, inevitabilmente, peggiorano. Dall’altro lato della barricata ci sono i parenti: impotenti di fronte a disposizioni che impongono loro di non poter far visita ai propri cari, di non potersi prendere cura di genitori e nonni che prima della pandemia assistevano regolarmente. Sono ormai passati sei mesi da quando le residenze sanitarie assistenziali hanno vietato ogni accesso esterno in struttura nel tentativo, purtroppo risultato vano, di non far circolare il virus. Da giugno in alcuni casi le visite sono riprese, rispettando protocolli rigidissimi e solo per una volta a settimana. In moltissimi altri non sono ancora ripartite. «In Italia ci sono circa 300 mila persone ospitate nelle Rsa. Di queste circa la metà da febbraio non ha più potuto incontrare i propri cari», racconta Michele Assandri, responsabile piemontese e consigliere nazionale dell’Anaste, l’associazione strutture per la terza età. Grazie ai nuovi protocolli annunciati dall’Iss, ora Giuseppe Panero potrà finalmente vedere la madre di 81 anni ospite in una struttura del Cuneese: «È da febbraio che si trova una situazione di isolamento e carcerazione: non solo non posso abbracciarla, non posso nemmeno parlarle al telefono perché ha problemi di udito».

Leggi: La Stampa, 04/09/2020


giovedì 3 settembre 2020
Anziani: visite, ricoveri e attività. Aggiornate le indicazioni dell’ISS sulle strutture che ospitano le popolazioni fragili

Si tratta di un aggiornamento di un precedente documento in cui erano contenute le istruzioni per frenare i contagi in queste comunità nel periodo di alta circolazione del virus e tiene conto invece della situazione epidemiologica attuale.
Riprendere in sicurezza le attività a regime delle strutture sociosanitarie e socioassistenziali e creare le condizioni per rivedere in sicurezza parenti e amici è lo scopo principale del documento Indicazioni ad interim per la prevenzione e il controllo dell’infezione da SARS e socioassistenziali pubblicato oggi nei rapporti dell’Istituto Superiore di Sanità dedicati all’emergenza Covid. Si tratta di un aggiornamento di un precedente documento in cui erano contenute le istruzioni per frenare i contagi in queste comunità nel periodo di alta circolazione del virus e tiene conto invece della situazione epidemiologica attuale.
“Si tratta di un documento importante che, proprio in virtù della specificità della popolazione a cui è dedicato, viene aggiornato in relazione al contesto degli scenari epidemiologici -spiega Silvio Brusaferro, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità – Nelle strutture residenziali sociosanitarie e socioassistenziali sono ospitati, oltre agli anziani, anche soggetti con patologie croniche, affetti da disabilità di varia natura o con altre problematiche di salute, anch’esse da considerarsi fragili e potenzialmente a maggior rischio di evoluzione grave se colpite da COVID-19.”

Leggi: Quotidiano Sanità, 03/09/2020


mercoledì 2 settembre 2020
Dall’Istat un volume sull’Invecchiamento attivo

Il fenomeno dell’invecchiamento della popolazione è ormai un processo ineludibile in quasi tutti i paesi a sviluppo avanzato. Occorre dunque un cambiamento culturale che porti a politiche mirate per governarlo, con l’obiettivo di trasformarlo da un peso a una risorsa per la società, attivando tutte le potenzialità delle persone anziane. La progressiva attenzione a livello internazionale ha stimolato molti paesi ad adottare politiche per l’invecchiamento attivo e ha portato alla costruzione dell’Active ageing index (Aai) a cui l’Istat ha collaborato con i partner internazionali (Unece e Commissione europea) pubblicando il volume “Invecchiamento attivo e condizioni di vita degli anziani in Italia”. Si tratta di uno strumento composto da 22 indicatori, in grado di monitorare i risultati nei diversi ambiti, utile soprattutto ai policy maker per la valutazione e l’adozione di politiche adeguate di sostegno all’invecchiamento attivo. Tale indice è stato declinato per genere e regione, abbracciando un periodo che va dal 2007 al 2018.
Il volume offre una lettura diacronica dell’invecchiamento attivo, proponendo altresì approfondimenti tematici e analisi su diversi indicatori.

Leggi: Auser, 02/09/2020


mercoledì 2 settembre 2020
Depressione degli anziani costretti in casa, l’efficacia della telemedicina

Gli anziani depressi e costretti in casa possono giovarsi di interventi di telemedicina condotti da counselor volontari, debitamente formati. Uno studio dell’Università del Texas ha valutato 277 pazienti, avviandoli a diversi percorsi terapeutici realizzati in video-conferenza. Particolarmente efficaci si sono rivelati il “problem solving” e la terapia di attivazione comportamentale
Le visite “da remoto” effettuate da counselor volontari possono migliorare la depressione negli anziani costretti in casa, anche se non sono efficaci quanto le sedute con medici specializzati. Questa evidenza emerge da uno studio condotto dalla Steve Hicks School of Social Work dell’Università del Texas di Austin.
“I counselor volontari possono fare un ottimo lavoro nel servire le popolazioni svantaggiate, come appunto gli anziani costretti in casa”, sottolinea l’autrice principale dello studio, Namkee Choi.
Lo studio
I ricercatori hanno reclutato 277 pazienti con un’età media di 67,5 anni. La maggior parte dei partecipanti (193, 69,7%) era di sesso femminile.
Dei 277 partecipanti, 90 sono stati assegnati a caso a ricevere una terapia di attivazione comportamentale in video conferenza (tele-BA), 93 sono stati randomizzati al “problem solving” in video conferenza (tele-PST) e 94 sono stati assegnati a un gruppo di controllo dell’attenzione (AC), che ha ricevuto telefonate di supporto. I partecipanti nei bracci attivi dello studio hanno ricevuto un’ora di seduta in telemedicina a settimana per cinque settimane, mentre il gruppo di controllo ha ricevuto una telefonata di 30-45 minuti a settimana per cinque settimane.

Leggi: Quotidiano Sanità, 02/09/2020


martedì 1 settembre 2020
Addio al superticket. Da oggi niente 10 euro in più per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale

Molte le regioni che già lo avevano abolito del tutto o solo per i redditi bassi. Da oggi entra in vigore la nuova misura prevista dalla manovra 2020. Per le coperture il Governo aveva previsto un incrementato del Fondo sanitario nazionale di 185 milioni di euro per l’anno 2020 e di 554 milioni di euro annui a decorrere dal 2021.
Entra in vigore l’1 settembre l’abolizione del superticket, la quota aggiuntiva di 10 euro sul ticket per le visite mediche specialistiche e gli esami clinici. La misura venne introdotta nel 2007 dal governo Prodi, e fin da subito sollevò forti proteste. E così a pochi mesi dalla sua introduzione, lo stesso Governo guidato da Romano Prodi, assicurò con fondi statali la copertura degli introiti che sarebbero dovuti pervenire alle Regioni.
Da allora si andò avanti così, per alcuni anni, con coperture stabilite anno per anno per un totale di 834 milioni annui, ma senza mai cancellare effettivamente la norma che introduceva quei nuovi ticket. Così, quando arrivò la stangata del luglio 2011 del governo Berlusconi/Tremonti quei 800 e passa milioni di euro entrarono nel conto dei risparmi pubblici da realizzare e il superticket tornò ad essere operativo.

Leggi: Quotidiano Sanità, 01/09/2020


lunedì 31 agosto 2020
Casa, Unione inquilini: non si sfratta chi non ha ricevuto ammortizzatori

Il Tribunale di Roma il 28 agosto ha comunicato un’ordinanza di rigetto per morosità dovuta a Covid. L’inquilino non aveva percepito la cassa integrazione e tantomeno il contributo all’affitto. “Segnale importante”
“Un segnale importante ci indica l’ottimo lavoro del gruppo dei legali Unione Inquilini, che si prepara per una stagione molto dura nei tribunali di tutta Italia. Il Tribunale di Roma il 28 agosto ha infatti comunicato un’ordinanza di rigetto per morosita’ dovuta a Covid. Il giudice osserva ‘che, parte intimata non ha contestato la morosita’, eccependo che, a causa della pandemia da Covid-19, veniva messa in Cassa Integrazione senza percepire ancora alcunche’; che, inoltre, non aveva potuto chiedere il contributo comunale al pagamento del canone di locazione, data la dichiarata natura transitoria del contratto de quo; e che, in ogni caso, la conduttrice ha manifestato la volonta’ di adempiere all’obbligazione contrattuale versando somme in acconto (250 euro per il mese di aprile ed 200 euro dopo la notificazione dell’atto di intimazione) e che, dunque, il suo comportamento risulta incompatibile con la volonta’ di porre fine al contratto di locazione’.

Leggi: Redattore Sociale, 31/08/2020


giovedì 13 agosto 2020
Ascensore condominiale: ripartizione delle spese e benefici fiscali

Il condominio che inizialmente non partecipa alla spesa può cambiare idea e concorrere alla gestione
Uno dei principali dibattiti che caratterizzano un’assemblea condominiale riguarda l’installazione e la manutenzione dell’ascensore.
In alcuni casi la sua installazione è obbligatoria senza che sia necessaria una delibera apposita. In altri è l’assemblea a decidere con la maggioranza dei condòmini intervenuti in assemblea.
Cosa succede se un condòmino non vuole partecipare alla spesa di installazione? Può in un momento successivo cambiare idea e concorrere alle spese di gestione? quali sono i benefici fiscali connessi alla sua installazione?
Installazione dell’ascensore condominiale: quanto è obbligatorio
L’installazione dell’ascensore condominiale è obbligatoria “in tutti i casi in cui l’accesso alla più alta unità immobiliare è posto oltre il terzo livello, ivi compresi eventuali livelli interrati e-o porticati”.
Ciò sta a significare che per un immobile di nuova costruzione con più di tre piani la sua installazione è disposta per legge.
In tutti gli altri casi, negli edifici residenziali con non più di tre livelli fuori terra:
• è consentita la deroga all’installazione di meccanismi per l’accesso ai piani superiori, ivi compresi i servo scala
• purché sia assicurata la possibilità della loro installazione in un tempo successivo.
A prevederlo è l’art. 3 del D.M. 236/1989, Ministero dei lavori pubblici

Leggi: Investire Oggi, 13/08/2020


DALLE REGIONI:

martedì 8 settembre 2020
Friuli Venezia Giulia: i sindacati chiedono chiarezza sulle case di riposo

Sono troppi i punti opachi da chiarire nella gestione dell’emergenza Covid nel sistema socio sanitario del Friuli Venezia Giulia e in particolare nelle case di riposo. Dove il numero dei contagi, in alcune realtà, si è attestato su medie tra le più alte a livello nazionale. È quanto sostengono le segreterie regionali dei sindacati pensionati di Cgil, Cisl e Uil in un documento unitario che sarà presentato alla Terza commissione del Consiglio regionale nell’audizione convocata domani mattina a Trieste. Ad anticiparlo, stamane (8 settembre), i segretari regionali Magda Gruarin (Uilp), Renato Pizzolitto (Fnp-Cisl) e Roberto Treu (Spi-Cgil), che denunciano inoltre la perdurante assenza di un tavolo di confronto con l’assessore, più volte sollecitato sia dai sindacati confederali che dalle sigle confederali: «Nonostante le ripetute sollecitazioni, un presidio dei sindacati pensionati e la grande manifestazione unitaria del 22 luglio – hanno spiegato – l’agenda degli incontri con l’assessore è ferma al 12 maggio e non ci è mai stato fornito nessuno dei dati richiesti riguardo all’andamento dei contagi tra il personale sanitario, gli operatori diretti e indiretti e gli ospiti delle case di riposo. Un’assenza di risposte e di riscontri numerici che ci preoccupa doppiamente alla luce della forte impennata della curva dei contagi, che conferma purtroppo come l’emergenza non sia superata».

Leggi: Collettiva, 08/09/2020


martedì 8 settembre 2020
Napoli. Il Presidio presso la sede ACER Campania ha avuto un primo risultato

Il presidio unitario delle Organizzazioni e Associazioni degli inquilini e assegnatari di martedì 7 Settembre 2020 presso la sede centrale dell’Acer Campania ha avuto un primo risultato in sede di confronto con il Presidente ed il direttore Generale dell’Acer Campania.
I vertici dell’Ente, a seguito dell’ennesimo confronto in merito e della presa d’atto del perdurare del grave disagio che vive l’utenza, hanno finalmente assicurato la riapertura degli uffici, per tre giorni a settimana, dei 5 dipartimenti provinciali dell’Acer Campania.
Inoltre al tavolo di confronto è stata ribadita la necessità di acquisire il cronoprogramma in ordine agli interventi di manutenzione degli alloggi e a tal proposito è stata garantita l’istituzione di un tavolo istituzionale per discutere della programmazione e della pianificazione degli interventi di manutenzione del patrimonio pubblico.
SUNIA-SICET-UNIAT-ASSOCASA apprezzando lo spirito del confronto avuto con i vertici dell’Acer confermando tutto quanto posto a base del presidio unitario, preannunciano sin da ora nuove e più incisive iniziative se le questioni poste non dovessero avere a breve uno sbocco positivo.

Leggi: Sunia, 08/09/2020


lunedì 7 settembre 2020
Indagine sindacati: dopo Covid urgente riforma Rsa

Se avessimo avuto ancora dubbi sul fatto che la gran parte delle strutture residenziali per anziani, nei mesi più duri dell’epidemia, ha fallito la missione di proteggere i propri ospiti, i dati di una ricerca dei tre sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil del Piemonte hanno il merito di fare chiarezza e farci intendere la necessità, non più rinviabile, di una riforma dei sistemi di cura in Italia.
L’indagine dello Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil rivela che in tutto il Piemonte l’incremento della mortalità rispetto agli anni precedenti, è stato tra gli anziani pari al 45 per cento, con un picco del 53 per cento tra gli over 85. Nella classifica delle regioni più colpite, il Piemonte si attesta in quinta posizione dopo Lombardia (113 per cento), Trentino Alto Adige (54,4), Valle d’Aosta (50,7) ed Emilia Romagna (45,2 per cento). Più colpite le province orientali: a Biella l’incremento è stato del 72 per cento. A Novara, Vercelli e Alessandria le percentuali oscillano tra il 63 e il 65 per cento.
I valori più significativi del report arrivano però dal confronto tra comuni che hanno sul territorio strutture residenziali per anziani e municipalità in cui questo tipo di residenze sono assenti.

Leggi: Liberetà, 07/09/2020


venerdì 4 settembre 2020
Casa, Napoli: al via la realizzazione di 71 nuovi alloggi di edilizia sociale

Inizieranno a breve, in via Vigliena, i lavori per la realizzazione di 71 nuovi alloggi di edilizia residenziale sociale, destinate alle fasce più deboli. Il 50% degli alloggi sarà dato in affitto con canoni calmierati per un periodo non inferiore ai 10 anni
Inizieranno a breve, in via Vigliena, i lavori per la realizzazione di 71 nuovi alloggi di edilizia residenziale sociale, destinate alle fasce più deboli. Il progetto prevede la realizzazione di un complesso residenziale con annessi servizi integrati (spazi collettivi ad uso polifunzionale, spazi pubblici con connessione wi-fi, un punto ristoro, aree verdi e una terrazza ricreativa per attività ludiche e culturali), finalizzati alla costruzione di un senso di comunità e di appartenenza, attraverso la realizzazione di luoghi di incontro e di socializzazione.
Il 50% degli alloggi sarà dato in affitto con canoni calmierati per un periodo non inferiore ai 10 anni, e il restante 50% sarà acquistabile con un piano di riscatto dai soggetti rientranti in categorie agevolate.

Leggi: Redattore Sociale, 04/09/2020


giovedì 3 settembre 2020
Palermo. Emergenza abitativa e aumento della povertà. Il Sunia alle istituzioni: “Si intervenga con piani straordinari per tutelare inquilini e assegnatari da una nuova ondata di sfratti”

“Predisporre adeguati piani di intervento a tutela di inquilini e assegnatari per evitare una nuova ondata di sfratti”. Lo chiede il Sunia Palermo, rivolgendo un appello alle istituzioni, per fronteggiare l’emergenza abitativa aggravatasi notevolmente in questi mesi, a causa del coronavirus.
“La chiusura di tante attività, per contrastare la diffusione della pandemia, ha causato l’impoverimento di moltissime famiglie, impossibilitate a pagare i canoni di locazione. Questo sta facendo aumentare il numero degli sfratti, col rischio concreto dell’esecuzione di sgomberi immediati – dichiara il segretario del Sunia Palermo Zaher Darwish – La grave crisi economica che stanno vivendo Palermo e tutte le città siciliane sta creando ripercussioni in tutti i settori, facendo aumentare le sacche di povertà e di disoccupazione. Ciò ha avuto immediato effetto sull’aumento esponenziale delle procedure di sfratto, con oltre 1600 ordinanze di rilascio degli immobili nel solo ultimo anno”.
“Pertanto il Sunia chiede di mettere punto un piano strategico per alleviare il disagio di migliaia di famiglie – aggiunge Darwish – Chiediamo che le norme esistenti vengano integrate e rafforzate con piani straordinari, per utilizzare al meglio tutte le risorse economiche e patrimoniali esistenti e consentire agli inquilini di preservare i contratti di locazione e la propria abitazione, garantendo il diritto alla casa e restituendo serenità a tutte le famiglie a rischio”.

Leggi: Sunia, 03/09/2020


giovedì 3 settembre 2020
Casa, Sunia: “Dal 1 gennaio in Toscana 8mila sfratti”

Lo dicono il Sunia e la Cgil di Firenze, il sindacato degli inquilini, secondo cui nel periodo Covid 18.500 famiglie in Toscana hanno fatto richiesta di contributo affitto
Emergenza casa, quando finirà il blocco degli sfratti il 31 dicembre, in Toscana dal 1 gennaio sono previsti 8mila sfratti, mille in più dell’anno scorso. Lo dicono il Sunia e la Cgil di Firenze, il sindacato degli inquilini, secondo cui nel periodo Covid 18.500 famiglie in Toscana hanno fatto richiesta di contributo affitto.
Il 2020 e il 2021 per il Sunia sarà una disfatta se non si interviene, per questo hanno scritto lettera appello a tutti i candidati alle elezioni regionali proponendo varie cose tra cui: 20 milioni annui per un piano casa, più alloggi sociali, regolamento unico di utenza delle case popolari, revisione della legge sulle locazioni.
La Regione Toscana è l’ottava regione italiana per numero di sfratti ed il 92% è quasi interamente per morosità. Nel 2019 ci sono 3.300 nuove convalide di sfratto, 6553 richieste di esecuzione con forza pubblica, 2260 sfratti già eseguiti con forza pubblica. In questo caso la Toscana è la regione con il maggior numero di sfratti eseguiti, dopo Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna.

Leggi: Redattore Sociale, 03/09/2020


mercoledì 2 settembre 2020
Nasce una Fondazione per unire le forze contro l’Alzheimer

Presentata ieri in Comune Il presidente Montalti: “Servono nuove risposte”
“Bisogna mettere in campo le potenzialità per rispondere alle esigenze di chi soffre di Alzheimer: in noi matura il dovere di provare a dare una risposta differente ai malati e alle persone che si preoccupano e occupano di loro”. Così Stefano Montalti ha presentato ieri la nascita della ‘Fondazione Maratona Alzheimer’ di cui è presidente. La fondazione vuole allargare i suoi confini per sensibilizzare al tema più persone possibili: “Ci sono due gruppi di lavoro, un comitato promotore e un comitato scientifico: si tratta di una struttura aperta, che nel suo cammino potrà incontrare altre associazioni – sottolinea Montalti –. Il nostro intento è di riunire le forze su obiettivi condivisi, per incrementare il numero delle Città amiche delle persone con demenza”.

Leggi: Il Resto del Carlino, 02/09/2020


mercoledì 2 settembre 2020
Casa. Erp, in Emilia-Romagna 6.000 alloggi sfitti: “ma si va veloce”

In Emilia-Romagna ci sono 56.363 case popolari, di cui 6.000 non ancora assegnate. Ma il dato ufficiale, spiega la vicepresidente della Regione con delega alla Casa Elly Schlein, è di fine 2019. Di quegli alloggi sfitti “oggi il 21% è già a disposizione dei Comuni per le assegnazioni”
In Emilia-Romagna ci sono 56.363 case popolari, di cui 6.000 non ancora assegnate. Ma il dato ufficiale, spiega la vicepresidente della Regione con delega alla Casa Elly Schlein, è di fine 2019. Di quegli alloggi sfitti “oggi il 21% è già a disposizione dei Comuni per le assegnazioni”. L’assessore ha spiegato infatti oggi in commissione, su richiesta di Fratelli d’Italia, che sono già in corso le procedure anche se non ancora formalizzate nei dati. Inoltre, ha aggiunto, in circa 800 alloggi, quindi nel 12% cento di quelli liberi, i lavori “sono già programmati e finanziati”. Solo il 3% “risulta invece irrecuperabile mentre il 4% non e’ ancora assegnabile per vari motivi (problemi catastali, etc)”. La maggior parte degli alloggi liberi, ovvero 4.000, è poi quella che necessita interventi (di diverso tipo, da quelli più semplici per l’adeguamento sismico ed energetico, a quelli più complessi) e sulla quale andrà a incidere il programma di recupero straordinario 2020-2022. “L’obiettivo è quello di terminare i lavori entro 120 giorni e far entrare le persone entro febbraio 2021”, ha concluso Schlein.

Leggi: Redattore Sociale, 02/09/2020


mercoledì 2 settembre 2020
Firenze, nasce l’agenzia per la casa per incrociare domanda e offerta

Si chiamerà F.A.S.E. (Firenze: abitare solidale per l’empowerment di comunità) l’Agenzia sociale per la Casa del comune di Firenze. Si tratta di uno strumento previsto dalle normative nazionali e regionali vigenti che si rivolge in particolare alla cosiddetta “fascia grigia”, quella che non accede agli alloggi popolari ma non riesce a permettersi un affitto in autonomia, e l’obiettivo è individuare le soluzioni più adeguate, a partire dagli alloggi a canone concordato.
L’Agenzia sociale per la Casa lavorerà proprio per accrescere l’offerta complessiva di questa tipologia di locazioni, per rispondere al meglio ai bisogni esistenti e emergenti. L’intenzione dell’Amministrazione è quella di coinvolgere nella gestione la società in house Casa Spa, già ente gestore per il Comune di Firenze degli alloggi di ERP, per poter lavorare in stretta sinergia attraverso la direzione Servizi sociali, analizzando i bisogni abitativi della popolazione cittadina. Potranno essere coinvolte all’interno di questo strumento tutte quelle realtà del territorio, pubbliche e private, che già si occupano del tema casa e che manifestano la volontà di mettere parte del patrimonio immobiliare da loro detenuto a disposizione per alloggi a canone concordato.

Leggi: Redattore Sociale, 02/09/2020


IN AGENDA:

La Cartella Clinica Informatizzata: risorse e tecnologie per la gestione integrata dei processi clinici e sanitari, dopo l’emergenza Covid-19
Siamo lieti di invitarti all’evento webinar organizzato in collaborazione con AWS, sul tema “La Cartella Clinica Informatizzata: risorse e tecnologie per la gestione integrata dei processi clinici e sanitari, dopo l’emergenza Covid-19“. Il webinar è Giovedì 17 Settembre 2020 alle ore 11, sulla piattaforma di Forum PA e Digital360.
Il programma dell’evento “La Cartella Clinica Informatizzata: risorse e tecnologie per la gestione integrata dei processi clinici e sanitari, dopo l’emergenza Covid-19”
L’esperienza vissuta nell’affrontare l’emergenza Covid-19 ha portato all’acquisizione di competenze clinico/gestionali per il futuro, determinando un cambiamento da un punto di vista tecnologico. Dopo l’emergenza, è diventato sempre più evidente quanto sia importante un sistema di raccolta dei dati integrato e digitalizzato. I vantaggi dell’informatizzazione della cartella clinica sono molteplici: dall’inserimento dei dati, alla loro consultazione veloce, dall’accesso ovunque ci si trova alla gestione integrata del paziente, dalla sicurezza del dato in cloud alla compliance con la normativa gdpr, nonché la necessità di avere tutto in regola e certificato in caso di controlli.

Leggi: Advenias


IN EVIDENZA:

I nuovi anziani, tra desiderio di imparare e libertà di scegliere

I nuovi anziani, che tali non si percepiscono, vogliono reinventare questa stagione della loro esistenza: è quanto emerge dalla ricerca “Non ho l’età” promossa da Spi Cgil Modena: “L’età anagrafica non corrisponde a quella sociale. E se subentra la non autosufficienza, chiedono di poter scegliere in base alle esigenze”. Il cohousing è una strada
Un’indagine per descrivere i “nuovi anziani”: cosa è cambiato e sta cambiando negli atteggiamenti, nei comportamenti e nei bisogni? Si chiama “Non ho l’età” ed è promossa da Spi Cgil di Modena (che la presenterà oggi alla Festa nazionale Pd cittadina) e realizzata dallo studio MV. Premessa: questo lavoro di ricerca è stato svolto poco prima dell’esplosione della pandemia. La lettura dei risultati, dunque, non può prescindere da quanto successo. Cosa emerge? “Che non ci sono più gli anziani di una volta – scrive MV –. Dal punto di vista demografico sono tanti e nei prossimi anni cresceranno, in questa regione che fa concorrenza al longevo Giappone. Hanno buona salute e solide posizioni economiche alle quali fare affidamento. Non hanno lo sguardo rivolto al passato, ma piuttosto a un divenire ancora lungo e fortemente contrassegnato dalla libertà di agire. La vecchiaia è una dimensione lontana ed estranea, è una stagione alla quale non ci si prepara perché di ‘cattivo augurio’, se segnata dalla mancanza di autonomia, dal bisogno degli altri, dalla perdita della libertà. I nuovi anziani, che tali non si percepiscono, vogliono reinventare questa stagione della loro esistenza. Esiste una forbice fra età cronologica, età biologica ed età percepita o auto-attribuita. Ed è vero che se il dato anagrafico non può essere rimosso, c’è ampio spazio per la ridefinizione della dimensione relativa all’auto-attribuzione”.

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L’Assistente Sociale e la violenza contro le donne over 65

Approfondire le caratteristiche della violenza di genere con le specificità della donna in età senile consente all’assistente sociale di riconoscere il disagio, intervenire in anticipo e più efficacemente. Nell’articolo vengono illustrati gli elementi caratterizzanti di questa doppia fragilità e un possibile approccio del servizio sociale territoriale.
Di Soraya Fortunata Rudatis (Assistente sociale presso un ente locale)
La società contemporanea è caratterizzata da fenomeni discriminatori e pregiudizi, fra i quali il genere e l’età. La violenza agita nei confronti delle donne è una violazione dei diritti umani; è definita una violenza di genere, una forma di discriminazione contro le donne. Essa contempla tutte le forme di violenza che provocano o sono suscettibili di provocare danni di natura fisica, sessuale, psicologica o economica, comprese le minacce di compiere tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica, che nella vita privata (Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, 2011; Dichiarazione sull’Eliminazione della Violenza contro le Donne, Assemblea Generale delle Nazioni Unite,1993).
L’OMS definisce l’abuso sugli anziani: “un’azione singola, o ripetuta, o una mancanza di un’azione appropriata, che avviene all’interno di qualsiasi relazione in cui si sviluppa un’aspettativa di fiducia e che causa danno o dolore alla persona anziana”. Identificando non solo l’abuso fisico, ma anche quello psicologico, sessuale, finanziario, farmaceutico, nonché l’abbandono e la trascuranza.

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La stimolazione cognitiva a domicilio per pazienti con deterioramento cognitivo lieve -moderato: tra esperienza personale e professionale

“Esercizi semplici, familiari, divertenti, con lo scopo di non fare dimenticare al malato i nomi dei suoi familiari, la sua casa, la sua identità, utilizzando i quali il malato si senta gratificato perché conosce la maggior parte delle risposte”. L’autrice presenta nell’articolo una strategia pratica e personalizzata di stimolazione cognitiva dei malati con deficit cognitivo lieve moderato. Uno strumento che nasce dall’incrocio tra esperienza familiare ed esperienza professionale. Di Cristina Gueli (UO Geriatria, Ospedale Maggiore Bologna)
La malattia di Alzheimer l’ho conosciuta, per la prima volta, a casa, in famiglia. Quando ancora se ne parlava poco e solo tra specialisti del settore, ancora troppo ridotti in rapporto al numero sempre crescente di malati. Quando incontrai la demenza nella mia vita familiare ero già un medico specializzato in Medicina Interna, assunta in Geriatria all’ospedale di Reggio Emilia. Quel reparto non trattava specificatamente pazienti con demenza, di conseguenza ero molto impreparata di fronte ad essa.
L’incontro con la demenza
I primi comportamenti inadeguati di mia madre ho iniziato ad osservarli nel 2001. Aveva 64 anni. Era appena stata operata di neoplasia mammaria e faceva la chemioterapia. Credo che quest’ultima abbia fatto precipitare una condizione preesistente che era stata diagnosticata come “depressione”. Vedova da 5 anni; con il senno e l’esperienza di poi aveva già i primi sintomi da qualche anno. Mia madre però non aveva mai manifestato una inclinazione alla depressione. Lei era quella “forte” in famiglia. Eppure piccoli segnali li aveva mandati; sbagliando a fare la lavatrice, salando troppo il cibo, perdendo oggetti… iniziali deficit della memoria a breve termine.

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SEGNALAZIONI:

Inps, per accedere servirà lo Spid

Dal 1° ottobre cambia il sistema per accedere al sito dell’Inps. La novità riguarda tutti i pensionati italiani e tutti coloro che accedono regolarmente ai servizi previdenziali tramite sito web con il proprio pin. A cambiare è proprio il sistema di accesso. Dal 1° ottobre infatti il pin non sarà più sufficiente per utilizzare i servizi previdenziali on line. Al suo posto occorrerà dotarsi di Spid, il Sistema pubblico di identità digitale che, oltre ai servizi dell’Inps, permetterà ai cittadini di accedere anche ai servizi on line della Pubblica Amministrazione.
Dunque chi volesse fare richiesta di un nuovo pin Inps, perché finora non ne ha mai posseduto uno, può attivare direttamente lo Spid. Chi invece è già in possesso di un pin, andrà incontro a una fase transitoria di cui però non si conoscono ancora precisamente i dettagli. Ma vi aggiorneremo puntualmente sulle modalità attraverso cui l’Inps consentirà il passaggio dal pin allo Spid, fino a quando tutti i pin rilasciati dall’istituto diventeranno inattivi.
Il pin dispositivo dell’Inps invece sarà mantenuto per gli utenti che non possono avere accesso alle credenziali Spid, come i minori di diciotto anni, le persone che non hanno documenti di identità italiana o le persone soggette a tutela, curatela o amministrazione di sostegno, e per i soli servizi loro dedicati.
Per chi intanto volesse attivare direttamente lo Spid o volesse chiarirsi le idee su cos’è e come funziona, può consultare le informazioni messe a disposizione sul sito del Governo: www.spid.gov.it/

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NEWS:

giovedì 27 agosto 2020
Le residenze per anziani in crisi “Non ospiteremo i malati di Covid”

Non ci stanno a rivivere una nuova ondata di coronavirus i titolari delle strutture per anziani del Piemonte, che dicono: «I malati di Covid non possono stare nelle Rsa».
Una presa di posizione che arriva con l’autunno alle porte, senza che molte siano riuscite a rimmettersi dalla devastante primavera.
«L’occupazione dei posti letto è al 70 per cento – dice Michele Assandri, presidente per il Piemonte dell’Anaste, associazione dei gestori delle Rsa – Molte strutture rischiano di fallire».
Non ci stanno a rivivere una nuova ondata di coronavirus i titolari delle strutture per anziani del Piemonte, che dicono: «I malati di Covid non possono stare nelle Rsa». Una presa di posizione che arriva quando l’autunno è alle porte senza che molte siano riuscite a ricomporre i pezzi della devastante primavera passata. Alla fine dell’emergenza, infatti, restava nelle Rsa solo la metà degli ospiti, tra deceduti e trasferiti. Per molti mesi il ricambio è stato proibito e anche dopo gli ingressi sono andati a rilento. «L’occupazione dei posti letto è al 70 per cento – attacca Michele Assandri, presidente per il Piemonte dell’Anaste, associazione di categoria dei gestori delle case di riposo – Con i mancati introiti delle rette da una parte e dall’altra le spese maggiori dovute alla prevenzione per proteggere dal virus ospiti e lavoratori, molte strutture rischiano di fallire».

Leggi: La Repubblica, 27/08/2020


giovedì 13 agosto 2020
Politiche abitative, Corte dei conti: mancano criteri omogenei per il riparto dei fondi

“A livello nazionale i bisogni abitativi, oggetto delle politiche abitative, non risultano dotati di un’espressa tutela costituzionale al pari di altri diritti come quello alla salute (art. 32) o il diritto al lavoro (art.35), sebbene la giurisprudenza costituzionale ne abbia riconosciuto la valenza di diritto sociale attinente alla dignita’ e alla vita di ogni persona (cfr. ex plurimis sentenze n. 106/2018, n. 28/2003 e n. 520/2000)”. Cosi’ la Corte dei conti in una nota.
Cosi’, prosegue la nota, “pur essendo ‘condizionato’ finanziariamente, non ha ottenuto, come accaduto invece per il diritto alla salute, ‘una parametrazione in termini di livelli essenziali delle prestazioni da garantire su tutto il territorio nazionale’ mentre, ‘a livello europeo il diritto all’abitazione ha una connotazione decisamente piu’ forte, rientrando a pieno titolo nella sfera dei diritti fondamentali, strumentali al perseguimento di un livello di vita dignitoso, oltre che alla lotta alle diseguaglianze, alle discriminazioni ed alle esclusioni'”.

Leggi: Redattore Sociale, 13/08/2020


lunedì 10 agosto 2020
Casa, dal Mit 853 milioni per il “Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare”

Via libera dalla Conferenza Unificata al decreto interministeriale della ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli, sottoscritto di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanze e il ministro per i Beni e le attività Culturali per il Turismo, che mette a disposizione una dotazione complessiva di oltre 853 milioni di euro da destinare al Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare. Lo annuncia il Mit in una nota.
Si tratta di risorse che serviranno a riqualificare e incrementare il patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale, a rigenerare il tessuto socio-economico, a incrementare l’accessibilità, la sicurezza dei luoghi e la rifunzionalizzazione di spazi e immobili pubblici, al fine di contribuire al miglioramento della coesione sociale e della qualità della vita dei cittadini.

Leggi: Redattore Sociale, 10/08/2020


venerdì 7 agosto 2020
Cure a casa per gli anziani con l’assistenza digitale

Comincia una nuova era nei servizi di assistenza agli anziani affetti da malattie croniche. Una rivoluzione che, grazie anche all’uso delle nuove tecnologie, se sviluppata in tutto il territorio nazionale potrà garantire, direttamente a casa, servizi di protezione e cura a milioni di persone attraverso la teleassistenza.
Ad aprire per primi le porte a questo futuro, con criteri di spesa utili anche in vista dell’utilizzo dei fondi del Recovery fund e l’eventuale Mes che l’Italia riceverà dall’Europa, è la Toscana. La Regione ha infatti appena finanziato con trenta milioni di euro in tre anni – 2020-2022 – il progetto “A casa, in buona compagnia” proposto dallo Spi Cgil e dai sindacati dei pensionati Cisl e Uil e approvato in via sperimentale nel dicembre 2019.
Attraverso l’implementazione dell’uso delle nuove tecnologie da parte del sistema sanitario regionale, tutti i cinquantamila ultra 75enni affetti da cardiopatie verranno, nelle aree interne come nei grandi centri, seguiti in teleassistenza da specialisti, medici e infermieri senza la necessità di doversi spostare dalla propria abitazione.

Leggi: Liberetà, 07/08/2020


venerdì 7 agosto 2020
Pubblicato in G.U. il Decreto Fondi 2020 sulla morosità incolpevole

Positivi i nuovi criteri legati all’emergenza Covid-19 come proposto dal SUNIA
Dichiarazione di Stefano Chiappelli, segretario generale SUNIA
Il testo del provvedimento pubblicato nella G.U. di ieri, 6 agosto, per la ripartizione delle risorse 2020 del fondo inquilini morosi incolpevoli, contiene un punto importante che recepisce la proposta di un criterio aggiuntivo a specifica tutela dei molteplici casi di famiglie in difficoltà nel pagamento dell’affitto sorti con la caduta dei redditi a causa dell’emergenza Covid-19, come da tempo da noi sostenuto nelle proposte presentate a Ministero, Parlamento, Regioni e Comuni.
In particolare si richiamano:
il riferimento fatto nella premessa del Decreto dove si sottolinea la finalità di “evitare il ricorso alla sede giudiziale” e impedire un ulteriore crescita degli sfratti per morosità, anche se sarebbe stato opportuno un ulteriore riferimento alla necessità di rinegoziazione per la riduzione dei canoni;
la possibile estensione ad altri Comuni dei contributi anche se non presenti nell’elenco Cipe dell’alta tensione abitativa;
il possibile utilizzo in forma coordinata con le risorse del fondo nazionale di sostegno all’affitto.
E’ evidente che il Decreto fornisce indicazioni nuove alle Regioni che dovranno utilizzare in sede della prossima fase di ripartizione delle risorse ai Comuni.
Come SUNIA abbiamo avanzato proposte affinché anche nel Decreto Semplificazioni, all’esame del Parlamento per la definitiva conversione in legge, sia inserito un emendamento per frenare il crescente ricorso alle procedure di sfratto e l’ulteriore incremento dei provvedimenti esecutivi, incentivando la rinegoziazione dei contratti per la riduzione dei canoni di affitto.

Leggi: Sunia, 07/08/2020


martedì 4 agosto 2020
“Rsa, la strage era evitabile” L’inchiesta dei sindacati

Anziani ancora in ostaggio: il 60% delle strutture è inaccessibile alle visite dei famigliari
Rsa: prosegue lo stallo. I sindacati confederali sollecitano una riforma del settore, la Regione ci sta lavorando. Ma i tempi non sembrano essere compatibili con un comparto che stando ad Anaste Piemonte, la principale associazione di categoria, vede il 70% delle strutture in perdita di esercizio, con il rischio di un crack in autunno, e il 60 tuttora inaccessibili alle famiglie e ai parenti degli anziani ricoverati. Se qualcuno avesse avuto dubbi sulla necessità di ripensare il sistema, ci ha pensato l’emergenza Covid ha dissiparli. Interessante lo studio di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil sull’impatto dell’epidemia in Italia, e in Piemonte. Qualche dato. L’incremento maggiore della mortalità generale tra le persone con più di 65 anni nelle 20 Regioni italiane si è verificato in quelle più colpite dal virus: in Piemonte la mortalità tra la popolazione over 65 è aumentata del 40%. Il discorso, con le variazioni percentuali del caso, interessa tutte le province piemontesi: quelle che hanno presentato un aumento di decessi inferiore sono le più a ovest, non confinanti con la Lombardia. Nella provincia di Alessandria, in particolare, l’incremento più marcato (75,7%) ha riguardato la fascia di età più giovane, tra i 65 e i 74 anni. Altro dato: la mortalità è aumentata molto di più nei Comuni in cui è presente almeno una struttura per anziani. «In base alle nostre indagini nelle Rsa le morti per Covid sono state almeno un migliaio – spiegano Graziella Rogolino (Cgil), Francesco Guidotti (Cisl) e Lorenzo Cestari (Uil).

Leggi: La Stampa, 04/08/2020


martedì 4 agosto 2020
Pronti, PUC…si parte?

Pubblicato il decreto sui PUC, aggiornata la piattaforma GePI, pubblicate le linee guida sulla rendicontazione delle risorse da poter spendere, rientrata la sospensione della condizionalità generata dalla diffusione del Covid-19, adesso i territori sono pronti (o quasi) a far partire i PUC. L’articolo sintetizza a che punto siamo su questo aspetto dell’attuazione della misura del reddito di cittadinanza, nella nostra regione, e mette in luce le principali difficoltà che hanno ostacolato l’attivazione dei PUC, almeno sin qui.
I progetti di utilità collettiva: cosa sono
Il Reddito di cittadinanza ha previsto, per i propri beneficiari, la partecipazione obbligatoria ai PUC, i Progetti di utilità collettiva. Si tratta di un minimo di 8 ore settimanali, aumentabili sino a 16, di disponibilità del proprio tempo che le persone che beneficiano del reddito devono rendere a favore di iniziative organizzate nel proprio Comune di residenza, rispondenti ad una duplice logica: restituzione alla comunità del beneficio ricevuto ed occasione di inclusione e crescita personale.
I PUC sono organizzati dalle amministrazioni comunali, anche in forma associata e con il concorso degli enti del terzo settore locale, e possono riguardare settori e temi differenti – culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo, di tutela dei beni comuni. Da qualche giorno sono disponibili sul sito del Ministero facsimile di modulistica utili alla loro gestione.

Leggi: Welforum, 04/08/2020


sabato 1 agosto 2020
L’infermiere? D’ora in avanti diventerà anche di famiglia (e di comunità)

Insieme al medico di medicina generale questa figura professionale costituirà il perno per il potenziamento dell’assistenza sul territorio, reso ineludibile dall’esperienza con Covid-19
Avere un infermiere di fiducia al quale rivolgersi per ogni bisogno assistenziale, in ambulatorio o a domicilio, nell’ambito del Servizio sanitario nazionale, quindi senza costi aggiuntivi a carico dei cittadini per prestazioni e cure infermieristiche, proprio come avviene con il medico di medicina generale. L’infermiere «di famiglia e di comunità» dovrebbe essere operativo a breve in tutto il Paese, e non solo in aree dove già è attivo. Dopo la sua introduzione, almeno sulla carta, nel Patto per la Salute 2019-2021 sottoscritto da Stato e Regioni lo scorso dicembre, di fatto col Decreto «Rilancio», che stanzia apposite risorse per le assunzioni, questa figura professionale diventa un perno, insieme al medico di famiglia, per il rafforzamento dell’assistenza territoriale, reso ineludibile dall’esperienza del Covid-19. In particolare, gli viene riconosciuto un ruolo fondamentale di supporto nella presa in carico sul territorio e a domicilio sia dei pazienti affetti da Sars-CoV-2 sia delle persone con malattie croniche, non autosufficienti, in condizioni di fragilità. Ora spetta alle Regioni individuare un modello base, omogeneo a livello nazionale, che indichi funzioni, ambito operativo e responsabilità dell’infermiere di famiglia/comunità.

Leggi: Corriere della Sera, 01/08/2020


giovedì 30 luglio 2020
“ABITIAMOLA” – Newsletter Giugno-Luglio 2020

Periodico di informazione ed approfondimento curato dall’Ufficio Politiche Abitative e dello Sviluppo Urbano, Area delle Politiche per lo Sviluppo, CGIL nazionale.
In questo numero:
E’ stato raggiunto l’accordo dal Consiglio europeo sulle risorse del Recovery Fund e del Bilancio Ue 2021-2027. E’ evidente che risorse importanti dovranno essere destinate alle città, perché nelle città possono, attraverso un’integrazione con risorse ordinarie e con partenariati pubblico-privato, generare investimenti funzionali al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile che anche l’Europa pone, rappresentando dei punti cardine nel processo di cambiamento verso resilienza, innovazione e sostenibilità,
■ Le risorse nell’accordo del Consiglio d’Europa per contrastare la crisi.
E’ stato approvato il ddl n. 1874, cd. Decreto Rilancio, in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, politiche sociali connesse all’emergenza da COVID-19. Tra le misure, vengono confermate le detrazioni al 110% per efficientamento energetico, installazione impianti fotovoltaici e sismabonus, con possibilità di cessione del credito anche alle banche. Non è stato accolto l’emendamento della CGIL che proponeva di prolungarle fino al 2025 per evitare il rischio di un impatto limitato della misura.

Leggi: Cgil, 30/07/2020


mercoledì 29 luglio 2020
Sindacati pensionati verso mobilitazione nazionale in autunno

Una mobilitazione nazionale in autunno, all’interno delle iniziative decise da Cgil, Cisl e Uil, per rilanciare le proposte dei Sindacati dei pensionati su sanità, non autosufficienza, redditi da pensione e fisco e per contribuire, insieme alle lavoratrici e ai lavoratori, alle scelte importanti che il paese dovrà prendere nei prossimi mesi.
Lo hanno deciso Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil che hanno riunito oggi a Roma gli Esecutivi unitari.
Sulla sanità – sostengono i Sindacati – servono cospicui investimenti, utilizzando anche le risorse del Mes, in modo che questa torni ad essere effettivamente pubblica, gratuita e universale. Si deve riorganizzare totalmente e profondamente il sistema delle strutture residenziali per anziani, perché troppo spesso isolate dal contesto sociale e dotate di personale insufficiente e malpagato. Quello che si è verificato durante l’emergenza Covid-19 non deve più ripetersi. Vanno potenziate la medicina del territorio e l’assistenza domiciliare, che deve essere preferita, ovunque possibile, al ricovero nelle strutture.

Leggi: Spi-Cgil, 29/07/2020


venerdì 24 luglio 2020
In Italia si nasce già con la propria porzione di cemento: 135 mq per ogni neonato

Consumo di suolo 2020: persi altri 57 km2 di territorio nazionale al ritmo, confermato, di 2 m2
al secondo.
La Valle D’Aosta è la prima regione italiana vicina all’obiettivo “Consumo di suolo 0”.
L’aumento del consumo di suolo non va di pari passo con la crescita demografica e in Italia cresce più il cemento che la popolazione: nel 2019 nascono 420 mila bambini e il suolo ormai sigillato avanza di altri 57 km2 (57 milioni di metri quadrati) al ritmo, confermato, di 2 metri quadrati al secondo. È come se ogni nuovo nato italiano portasse nella culla ben 135 mq di cemento.
Lo spreco di suolo continua ad avanzare nelle aree a rischio idrogeologico e sismico e tra, le città italiane, la Sicilia è la regione con la crescita percentuale più alta nelle aree a pericolosità idraulica media. Non mancano segnali positivi: la Valle d’Aosta, con solo 3 ettari di territorio impermeabilizzato nell’ultimo anno, è la prima regione italiana vicina all’obiettivo “Consumo di suolo 0” e si dimezza la quantità di suolo perso in un anno all’interno delle aree protette.

Leggi: Ispra Ambiente, 27/07/2020


DALLE REGIONI:

lunedì 31 agosto 2020
Bolognesi più poveri e disoccupati, li sostengono i nonni: i dati del Caf sui redditi

Aumentano i pensionati, le persone che vivono in un appartamento di un familiare, i disoccupati uomini, quasi tutti con famiglia a carico: “Sono loro i potenziali ‘nuovi poveri’”, spiega Diaco, presidente Acli Bologna. “Basta interventi spot per le famiglie, serve un piano organico”
“Bologna è una città che invecchia progressivamente da anni, senza che, di conseguenza, sia migliorata la qualità della vita. Il welfare deve tenerne conto, non basta più quello che si è fatto sinora. Siamo stati un modello di eccellenza, ma non possiamo più affidarci al passato. Oggi la scienza ci permette di fare previsioni realistiche su quella che sarà la popolazione bolognese nei prossimi 10, 20, 30 anni. Abbiamo un vantaggio che dobbiamo usare bene”. A parlare è Filippo Diaco, presidente delle Acli di Bologna.

Leggi: Redattore Sociale. 31/08/2020


venerdì 28 settembre 2020
Milano, torna l’incubo Covid nelle Rsa

Focolaio nella casa di riposo Quarenghi, 21 ospiti e un lavoratore positivi. Zanolla, Spi Cgil: “Oltre al rischio contagio, ci sono tanti altri problemi, dalle liste d’attesa alle rette sempre più care”
Ventuno anziani e un operatore sanitario positivi al Covid-19. Torna il Coronavirus nelle case di riposo e lo fa a Milano, in una Rsa della periferia Nord Ovest della città, la Quarenghi gestita dalla cooperativa Coopselios. Il primo caso post-emergenza, che ha una particolarità: solo un paziente mostra sintomi, gli altri sono tutti asintomatici. In ogni caso, metà degli ospiti contagiati è stata portata in ospedale, gli altri sono isolati nella struttura in attesa di esser trasferiti in un reparto Covid ospedaliero.
“Non sappiamo in che modo si sia originato il contagio, anche perché non riusciamo ad avere notizie dirette – afferma Isa Guarneri, segretaria Fp Cgil Milano -. La direzione non ha risposto alle nostre richieste, i lavoratori per evitare ritorsioni, che in questi mesi di emergenza sono state numerose, preferiscono non esporsi”. Le Rsa sono tuttora chiuse alle visite esterne. Vi possono entrare solo gli operatori e in alcuni casi eccezionali, espressamente autorizzati, anche i parenti che incontrano i familiari attraverso un vetro o a distanza e bardati con camici, cuffie, calzari, mascherine. I nuovi ospiti, invece, prima di essere ammessi in una casa di riposo, devono sottoporsi a due tamponi e stare in isolamento per 14 giorni.

Leggi: Collettiva, 28/08/2020


martedì 25 agosto 2020
Piemonte, novecento badanti in isolamento preventivo: “Così tuteliamo gli anziani”

Rientrate dopo le ferie dai loro Paesi, ora la Regione impone la quarantena e il tampone
Non solo i rientri dalle ferie con tampone per chi arriva da Grecia, Malta, Spagna e Croazia.
Tra chi è tornato o sta tornando a Torino da osservato speciale ci sono badanti, colf, baby sitter partite per la Romania e Bulgaria a fine luglio che ora devono riprendere il lavoro. A Torino sono 900 le assistenti familiari che sono adesso in isolamento o hanno già concluso la quarantena. Soltanto due quelle attualmente ospitate in una residenza di proprietà dell’Edisu dove trascorreranno le due settimane di isolamento: sono badanti conviventi e non hanno casa se non quella dove vivono gli anziani che accudiscono e che ora potrebbero contagiare. In molte hanno denunciato di essere tornate, hanno indicato se in aereo o in pullman, chiarito se vivono da sole o convivono con le famiglie per cui lavorano. Qualcuna ha scritto al medico di famiglia senza ricevere risposta: «Ho mandato molte mail al mio dottore ma finora non ho avuto alcuna indicazione», racconta Maria I. Le altre hanno scelto la via della mail all’indirizzo rientroinitalia@aslcittaditorino.it e dopo qualche giorno è arrivata la comunicazione: l’azienda le ha prese in carico. Saranno richiamate per fare il tampone.

Leggi: La Repubblica, 25/08/2020


giovedì 13 agosto 2020
Casa, in Lombardia 23 milioni per recuperare alloggi per uso sociale

Regione Lombardia ha stanziato 23 milioni di euro per interventi di recupero del patrimonio immobiliare pubblico e privato sfitto, invenduto o sottoutilizzato: rimessi a nuovo questi alloggi andranno a usi abitativi sociali. E’ una misura, chiarisce l’assessore regionale alle Politiche sociali e abitative, Stefano Bolognini, “pensata per andare incontro alle richieste di chi non ha le possibilita’ economiche per stipulare un contratto di affitto a libero mercato ma dispone di un indicatore Isse troppo alto per ottenere una casa popolare. Un aiuto indiretto a tante famiglie e ‘single’ lombardi che, trovandosi nella ‘fascia grigia’, ogni giorno devono fare i conti con grandi difficolta’ economiche senza aver diritto ai sostegni previsti per chi ha redditi bassi”. Con questo provvedimento, “puntiamo a far rimettere sul mercato una parte del patrimonio immobiliare oggi non utilizzato e potenzialmente a rischio di degrado”, aggiunge Bolognini.

Leggi: Redattore Sociale, 13/08/2020


giovedì 6 agosto 2020
Case popolari. A Torino 6.791 domande, solo 724 saranno soddisfatte

Data la carenza di case popolari, soltanto coloro che in sede di bando hanno totalizzato 12 punti (il massimo) potranno avere la certezza di ottenere un alloggio. L’assessore Sonia Schellino: “Ne abbiamo un bisogno disperato”
Su un totale di 6.791 domande inviate per ottenere una casa popolare a Torino, nel 2020, solo 724 (poco piu’ del 10%) potranno essere realmente soddisfatte. “Al 19 febbraio 2018, il bando per l’assegnazione di alloggi di edilizia popolare presentava 4.477 domande. L’anno successivo, il 27 settembre, il numero e’ salito a 6.791- spiega questa mattina in commissione consiliare Sanita’ e Servizi Sociali, la vicesindaca e assessore al Welfare della citta’ di Torino, Sonia Schellino-. Il 10 febbraio 2020 gli aventi diritto erano solo 724”.
Data la carenza di case popolari, soltanto coloro che in sede di bando hanno totalizzato 12 punti (il massimo) potranno avere la certezza di ottenere un alloggio da Atc (Agenzia territoriale per la casa). “Chi ha un punteggio inferiore non puo’ sperare di avere la casa entro tempi brevi”, confermano dall’Agenzia. Molte persone dunque resteranno in graduatoria, in attesa. “Quante sono le famiglie che ancora oggi stanno aspettando una casa?”, domanda in commissione a Schellino la consigliera del Gruppo misto di minoranza Dema, Deborah Montalbano, ma non ottiene risposta.

Leggi: Redattore Sociale, 06/08/2020


venerdì 31 luglio 2020
Regione Lombardia condannata a cancellare dal Regolamento Regionale per l’accesso agli alloggi pubblici sia il vincolo della residenza di 5 anni in Lombardia, sia l’obbligo per i cittadini extracomunitari di presentare la certificazione del Paese di origine attestante l’assenza di proprietà immobiliari

Con l’Ordinanza emessa il 27/07/2020 dal Tribunale Civile di Milano (Giudice Dott.ssa Martina Flamini) si conclude l’azione giudiziaria promossa da ASGI, CGIL Lombardia e NAGA contro le clausole discriminatorie contenute nel Regolamento Regionale n. 4/2017 per l’accesso ai Servizi Abitativi Pubblici, che riguarda in sostanza la partecipazione ai Bandi.
Le tre Associazioni, in via prioritaria, avevano contestato il requisito minimo dei 5 anni di residenza in Regione, riguardante sia italiani che stranieri, previsto anche dalla L.R. 16/2016 che regola la materia, motivo per cui si era dovuta esprimere la Corte Costituzionale che, con Sentenza n. 44 del marzo 2020, ne aveva dichiarato l’incostituzionalità.
Nel prosieguo, il Tribunale di Milano è poi passato ad esaminare anche la seconda questione, concernente la certificazione aggiuntiva di “impossidenza” richiesta circoscritta esclusivamente ai cittadini di provenienza extra-UE, sentenziando tale aggravio come illegittimo e discriminatorio, in quanto la prova dell’assenza di proprietà all’estero non può differenziarsi in rapporto alla nazionalità dei soggetti, venendo fatta oltretutto salva sempre, nel caso di eventuale assegnazione a seguire, la successiva effettuazione delle specifiche verifiche fiscali nel merito.

Leggi: Sunia, 31/07/2020


venerdì 31 luglio 2020
Palermo. Casa: riaperti i termini del bando per i fondi del sostegno all’affitto portando da 10 a 5 il requisito della residenza per i migranti come da sentenza della Consulta

Sunia: Buona notizia anche la Regione arriva con un ritardo di due anni
Il Sunia chiede alla Regione l’accelerazione delle procedure per le assegnazioni dei fondi del sostegno all’affitto, includendo gli immigrati che hanno i requisiti richiesti dalla normativa sulla base della sentenza della Consulta del 2018 che prevede che per accedere ai contributi per l’affitto occorre avere la residenza in Italia da 5 anni e non da 10. “E’ stata abrogata da due anni una norma discriminatoria- dice Giusy Milazzo, segretaria regionale del Sunia- e la Regione, nonostante fosse stata da tempo da noi sollecitata se ne accorge solo ora ed ora riapre i termini del bando per le assegnazioni.
Anche se arriva con ritardo, si tratta di una buona notizia- sottolinea Milazzo- : chiediamo dunque incontro urgente per definire criteri e tempi per l’assegnazione degli ulteriori fondi erogati dallo Stato per il sostegno all’affitto, circa 13 milioni di euro”. “Ci troviamo oggi- aggiunge Milazzo- nonostante il bisogno di un sostegno sia urgentissimo e necessario a prevedere tempi lunghissimi per l’erogazione dei contributi relativi al 2018. Per questi motivi il Sunia chiede un incontro alla ricerca di soluzioni in tempi rapidi. Ribadiamo che l’urgenza per molte famiglie è grandissima – conlcude Milazzo- e che i nuovi criteri da definire già proposti dalle organizzazioni sindacali debbano tenere conto della celerità delle procedure di presentazione delle domande e dei pagamenti e dei requisiti collegati alle sopravvenute difficoltà dovute all’emergenza sanitaria”.

Leggi: Sunia, 31/07/2020


giovedì 30 luglio 2020
A Roma il “condominio” per senza dimora, Raggi: progetto concreto di riscatto

“Un progetto concreto di riscatto. A Roma nascerà il ‘condominio sociale’ per persone senza dimora. Sarà in via dei Reti, nel cuore del quartiere San Lorenzo, in un edificio confiscato alla criminalità organizzata…
– “Un progetto concreto di riscatto. A Roma nascera’ il ‘condominio sociale’ per persone senza dimora. Sara’ in via dei Reti, nel cuore del quartiere San Lorenzo, in un edificio confiscato alla criminalita’ organizzata. Lavoriamo da tempo a questo progetto, con l’obiettivo di superare una logica assistenzialistica e accompagnare le persone verso una graduale riconquista dell’autonomia, sociale e lavorativa. Cosi’ abbiamo ristrutturato un piccolo palazzo confiscato alla criminalita’ organizzata, lo abbiamo arredato, creando spazi comuni e sei appartamenti che potranno ospitare fino a 14 persone, anche grazie a fondi europei. Tra pochi giorni entreranno i primi ospiti”. Lo scrive su Facebook la sindaca di Roma, Virginia Raggi.

Leggi: Redattore Sociale, 30/07/2020


IN AGENDA:

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IN EVIDENZA:

La felicità nell’invecchiamento. Intervista al Prof. Jose Luis Cabezas Casado

Jose Luis Cabezas Casado è gerontologo in Spagna e Professore all’Università di Granada, è inoltre direttore del Segretariato per l’Inclusione dell’Università di Granada.
AS: È Possibile vivere felice anche la tappa dell’invecchiamento e quali sono i fattori fondamentali per riuscirci?
JLC: L’invecchiamento è un processo che inizia nel momento in cui nasciamo, per questo motivo per tutta la vita cerchiamo di viverlo con felicità. Anche nella vecchiaia dovrebbe essere così. L’essere umano è nato con un corpo e una struttura psicologica preparata per provare sensazioni ed essere felice. Per riuscirci ci sono diversi elementi fondamentali da tenere in considerazione.
Il primo aspetto fondamentale è prendersi cura del nostro corpo e seguire raccomandazioni di salute ogni giorno. Qui potremmo parlare di alimentazione, esercizio fisico e di un ambiente sano. La medicina ha consentito di aumentare l’aspettativa di vita e questa è una notizia meravigliosa (e non un problema come spesso viene presentata). Se ora possiamo vivere più a lungo, questa è certamente una gioia piacevole.

Leggi: Abitare Sociale


Radicamento territoriale e accesso all’abitazione

Dalla Corte costituzionale alcune significative indicazioni in tema di ragionevolezza dei criteri di accesso e funzione sociale dell’edilizia residenziale pubblica – Di Francesca Biondi Dal Monte
In presenza di risorse limitate, numerosi sono gli interventi che Stato, Regioni ed enti locali hanno adottato nel corso degli ultimi anni per selezionare la platea dei possibili beneficiari di certi servizi e prestazioni di natura sociale. A tal fine è stata spesso richiesta come condizione di accesso al sistema welfare la residenza protratta sul territorio – statale, regionale o locale – sperimentando, con sempre maggiore frequenza, politiche che potremmo definire di appartenenza, finalizzate a favorire coloro che hanno un legame più intenso ovvero duraturo con il territorio di riferimento. Talvolta tali requisiti sono stati previsti per i soli stranieri, in altri casi indifferentemente per cittadini e stranieri.
Numerose sono anche le pronunce della Corte costituzionale intervenute a precisare i limiti – a dire il vero assai ristretti – entro i quali il legislatore, statale o regionale, può richiedere un certo radicamento sul territorio per l’accesso a servizi e prestazioni, individuando anche gli ambiti nei quali – in considerazione della funzione di certi servizi sociali – non può ritenersi costituzionalmente legittima alcuna limitazione nell’accesso. La sentenza n. 44 del 2020 della Corte costituzionale si inserisce in questo quadro, fornendo alcune significative indicazioni in tema di accesso all’edilizia residenziale pubblica (in seguito ERP).

Leggi: Welforum


Abbiamo risposte alla solitudine?

La solitudine accelera il processo di fragilizzazione della persona anziana quale fattore aggiuntivo all’età, alle patologie croniche e alla perdita parziale o totale dell’autosufficienza. Le teorie che ruotano attorno alle strategie di contrasto alla nemica solitudine sono orientate a favorire qualità relazionale e non quantità. Disponiamo di una moltitudine di risposte che necessitano tuttavia di essere inserite in un processo orientato al più ampio cambiamento culturale.
di Federica Gottardi (Psicologa-psicoterapeuta, Fondazione I.P.S. Cardinal Gusmini di Vertova, Gruppo di Ricerca Geriatrica di Brescia)
Solitude, loneliness, aloneness. L’essere soli dal sentirsi soli, far riferimento ad una condizione psicologica, un vissuto emotivo, oppure ad una condizione sociale oggettiva di isolamento. Rimane compito arduo identificare la solitudine e differenziarla da concetti che spesso ci confondono quali la malinconia, l’isolamento e, più in generale, la sofferenza.
Le facce della solitudine
Esiste una differenziazione che è stata, ed è tutt’ora, al centro di dibattiti filosofico-culturali. Si parla infatti, oltre che di solitudine che genera sofferenza, di una solitudine beata, ricercata. Una solitudine desiderabile, un isolamento che è quasi un’esperienza mistica “capace di spingere l’animo tra le cose celesti”, come scriveva Petrarca.
Si parla poi di una solitudine che Pirandello ha definito “incertezza angosciosa”. Quell’entità che prende forma proprio nel momento in cui non si è soli e che priva l’uomo della sua stessa identità. Che poi è lo stesso concetto espresso visivamente da Edvard Munch in Sera sul viale Karl Johan (1982; fig.1): la solitudine che si manifesta proprio in un luogo di massima socializzazione, nel centro della città. Nessuno sguardo incrocia quello dell’altro. La folla quale non-luogo dove si può provare la solitudine più profonda. Il fenomeno giapponese del kodokushi (morte solitaria) ne è un esempio.

Leggi: I Luoghi della Cura


Un nuovo paradigma per i servizi sanitari – A cura dell’Istituto per la Ricerca Sociale

L’esperienza concreta del Coronavirus ha mostrato a tutti sistemi ospedalieri anche di eccellenza sopraffatti da una massa di contagiati che si riversava su di essi, non trovando altri punti attendibili e attrezzati di riferimento e assistenza. Questa drammatica vicenda, da molti vissuta e da tutti visionata sugli schermi tv, attira l’attenzione sulla necessità di sviluppare un sistema sanitario territorializzato, tanto per offrire l’assistenza ordinaria che per fronteggiare minacce straordinarie, e offre a tal fine una finestra di opportunità. Questa opzione comporta il superamento del paradigma attualmente dominante centrato sulla medicina specialistica e sugli ospedali di eccellenza, assumendo per l’intera sanità un diverso paradigma, che programmi e quindi sviluppi un community based approach, una assistenza comunitaria, presente e forte sul territorio. Se si crede nella necessità di riequilibrare l’organizzazione della sanità per renderla più efficiente, più efficace e più equa attraverso la costruzione di forti reti territoriali, il momento di agire è qui ed ora, perché altrimenti le dinamiche politiche e organizzative inerziali determineranno con ogni probabilità un aggravamento degli squilibri, dirottando una quota sproporzionata degli investimenti pubblici aggiuntivi e comunque della spesa sanitaria verso il sistema ospedaliero.

Leggi: Welforum


Le risorse per i servizi sanitari territoriali

Una delle difficoltà, o scuse, ricorrenti negli anni non solo per non fare varie riforme, ma anche specificamente per sottrarre risorse alla sanità, è stata la lamentazione sulla mancanza delle risorse.
Affrontiamo allora questo possibile ostacolo con interventi di noti economisti della sanità (Mapelli, Bordignon, Turati) che mostrano cosa si è fatto delle risorse per la sanità negli ultimi anni e quale è l’attuale disponibilità, considerando anche i decreti legati all’emergenza (Pelliccia, Peduzzi).
Analizzando l’evoluzione della spesa sanitaria negli ultimi trent’anni, Mapelli rileva che si è profondamente modificato il paradigma delle funzioni di spesa e che in questo periodo si è verificata una consistente riallocazione di risorse dall’area ospedaliera verso quella territoriale.
“Se questo è vero a livello nazionale o di qualche area geografica (nord-est), non può invece dirsi realizzato in diverse regioni. Nel Mezzogiorno le tradizionali funzioni di spesa (farmaci, riabilitazione, integrativa) assorbono ancora troppi fondi, a scapito dell’assistenza socio-sanitaria. Nell’area del nord-ovest (in particolare in Lombardia) la medicina di base è sottodimensionata, anche se vi è molta attenzione all’assistenza socio-sanitaria. Nel centro Italia si è investito meno che altrove nell’assistenza territoriale e prevale ancora il modello tradizionale, seppure vi sia una nuova attenzione verso il socio-sanitario. La strada del riequilibrio tra le regioni e tra le funzioni di spesa è stata imboccata, ma va proseguita.”

Leggi: Welforum


La spesa sanitaria secondo i LEA

In questi giorni di epidemia si fa un gran discutere di modelli sanitari regionali: il modello veneto contrapposto a quello lombardo, quello emiliano-romagnolo a quello piemontese, quelli del sud a quelli del nord. Il Servizio sanitario nazionale, in effetti, è un “sistema di sistemi sanitari”, da quando la riforma Bindi lo ha definito come “il complesso delle funzioni e delle attività assistenziali dei Servizi sanitari regionali” (art. 1 DLgs 229/99). La diversità dei modelli sanitari può essere una ricchezza per il paese, perché si possono valorizzare le best practice di ognuna, ma può anche causare difficoltà nell’impartire un unico indirizzo politico e nel coordinarne le attività.
L’organizzazione dei servizi sanitari compete ad ogni regione e provincia autonoma (art. 11 L 833/78), per cui oggi si possono osservare 21 organizzazioni differenti. All’indomani della riforma sanitaria, le regioni avevano disciplinato con proprie leggi l’organizzazione dei servizi sanitari, con una variabilità sorprendente: ad esempio, in Lombardia erano 6 servizi, in Veneto 8, in Friuli Venezia Giulia 13, in Emilia-Romagna 7, in Lazio 5, in Sicilia 19. Ancora oggi, dopo molti anni e molte leggi, i modelli regionali rimangono diversi.

Leggi: Welforum


Cure territoriali: la sfida di un cambiamento

La pandemia da Coronavirus, in particolare in Lombardia la Regione più interessata da un punto di vista epidemiologico, ha reso evidente la fragilità di un sistema di cure territoriali non adeguato ad affrontare una situazione epidemiologica imprevista, che richiede la presa in carico a livello domiciliare di una patologia infettiva acuta, riservando il ricovero ospedaliero ai casi più impegnativi che richiedono una respirazione assistita.
Il focus dello sviluppo organizzativo dei servizi territoriali negli ultimi decenni ha riguardato i percorsi di diagnosi, terapia e assistenza delle patologie croniche per effetto della loro rilevanza epidemiologica e del conseguente peso in termini di carico assistenziale e di assorbimento di risorse del SSN.
Le singole regioni, su impulso anche dei Piani sanitari nazionali, hanno sviluppato iniziative volte al potenziamento delle cure domiciliari e a migliorare l’appropriatezza dei percorsi e la continuità assistenziale tra i diversi livelli di cura. Dagli anni 90 lo sviluppo delle cureterritoriali è avvenuto per progressiva implementazione di servizi e figure professionali, aumentando la complessità del sistema e della costruzione di un’offerta unitaria ai bisogni di salute degli assistiti. Le cure domiciliari si sono sviluppate seguendo modelli diversi nelle singole regioni, ma comunque con un’organizzazione autonoma del personale addetto, prevalentemente di natura infermieristica, rispetto a quella dei medici di medicina generale, creando problemi tra responsabilità clinica, teoricamente in capo al medico di medicina generale, e responsabilità organizzativa in capo alle ASL o a erogatori accreditati. La continuità assistenziale, che pure è cruciale per garantire al cittadino una presa in carico dei propri bisogni di salute nell’arco delle 24 ore e tutti i giorni della settimana, si è sviluppata come servizio autonomo e con professionisti diversi rispetto ai medici di medicina generale.

Leggi: Welforum


Più longevi ma con meno salute? Un allarme epidemiologico

La vita media si è allungata. Ci si sente giovani ben oltre i sessant’anni e ci si sente vecchi solo ad ottanta. Siamo convinti di vivere più a lungo ed in salute, ma alcuni studi recenti rivelano che si è allungato il periodo di vita nel quale si è costretti a convivere con una o più patologie croniche, che possono incidere negativamente sulla qualità dell’esistenza. Di Vittorio Filippi (docente di Sociologia al Master di Psicologia dell’invecchiamento e della longevità, Università di Padova)
Senectus ipsa est morbus: è nota la sconsolata sentenza con la quale Terenzio Afro definiva la vecchiaia. Per secoli è stato effettivamente così, quando si usciva dalla vita molto meno vecchi e decisamente più malandati. Una nuova mentalità della vecchiaia comincia ad affacciarsi solo nel Settecento, quando si tende a rifiutare la morte sociale che precede quella fisiologica: il gusto della vita comincia a coinvolgere anche l’anziano, non limitando più la sua vita di relazione.
Ma è soprattutto in questi ultimi decenni che l’aforisma citato viene drasticamente smentito da una nuova mappa della vita umana che ridisegna completamente vecchiaia ed invecchiamento.
La vecchiaia vista con gli occhi di oggi
Un mutamento profondo nella visione della vecchiaia è avvenuto alla fine del secolo scorso, grazie a due importanti fattori. Il primo, più quantitativo, sta nella brillante demografia della longevità italiana. Nel 2018, così come nel 2019, le condizioni di sopravvivenza della popolazione sono ancora migliorate e si registra un nuovo aumento della speranza di vita alla nascita. Per gli uomini la stima è di 80,8 anni (+0,2 rispetto al 2017) mentre per le donne, le più penalizzate nell’ultimo scorcio di periodo, è di 85,2 anni (+0,3). In miglioramento risulta anche la sopravvivenza della popolazione anziana. Nel 2018, all’età di 65 anni la speranza di vita residua è di 19,3 anni per gli uomini (+0,3 sul 2017) e di 22,4 anni per le donne (+0,2).

Leggi: I Luoghi della Cura


Smart cities effetto pandemia – Un futuro di quartieri sostenibili e robotizzati

L’impatto della pandemia in corso sullo spazio urbano è stato enorme. Azioni quotidiane che davamo per scontate – muoversi nel proprio quartiere, prendere un treno, correre in palestra o condividere una sala di ristorante con estranei – sono diventate all’improvviso proibite o foriere di rischi.
Attraverso la pandemia abbiamo iniziato a comprendere quanto sia profondo l’intreccio tra le nostre vite all’interno dello spazio pubblico. A partire da questa consapevolezza, dobbiamo ora aprirci a nuovi modelli di sperimentazione urbana. Oggi più che mai è necessario testare nuove soluzioni per la città e individuare velocemente, mediante cicli di prova ed errore, quelle tra esse più promettenti. Per questo motivo è spiacevole, come successo poche settimane fa, assistere alla sconfitta di un ambizioso progetto di rigenerazione urbana previsto per il lungolago di Toronto.
Tra le molte vittime del Covid-19 si trova infatti un masterplan sviluppato nella città canadese da parte di Sidewalk Labs, società consorella di Google. Si trattava di un progetto nato sotto i migliori auspici. Al suo lancio, a fine 2017, l’amministratore delegato Dan Doctoroff aveva delineato obiettivi ambiziosi per questo quartiere sperimentale: affrontare questioni irrisolte come “il costo della vita, la congestione urbana e i cambiamenti climatici”. Il premier canadese Justin Trudeau aveva rilanciato:
“Quayside diventerà un modello per le città di tutto il mondo”. Il piano era quello di trasformare il lungolago di Toronto in un’area sperimentale di 320 ettari, in cui i robot avrebbero fatto da taxi e si sarebbero occupati della raccolta rifiuti, gli appartamenti sarebbero stati realizzati con materiali rinnovabili e i sensori avrebbero contribuito a ottimizzare un po’ tutto – dai tempi dei semafori fino alla riconfigurazione degli spazi pubblici.

Leggi: AssoSoftware, pagina 51


SEGNALAZIONI:

venerdì 31 luglio 2020
Assegno a nucleo familiare: norme su trattamenti – Il messaggio di Inps

Con circolare n. 88 del 20 luglio, l’Inps illustra le nuove norme sui trattamenti di Assegno per il Nucleo Familiare (ANF) ai percettori di assegno ordinario a carico del Fondo di integrazione salariale e dei Fondi bilaterali.
Al riguardo l’Istituto così precisa:
L’art. 68 del decreto legge n. 34/2020, modificando l’art. 19 del decreto legge 18/2020, prevede l’erogazione, a partire dal 23 febbraio 2020, dell’Anf ai percettori di assegno ordinario (ASO), concesso dal Fondo di solidarietà (art.26 Dl n. 148/2015), dal Fondo di integrazione salariale (FIS) e dai Fondi di solidarietà bilaterale del Trentino e di Bolzano-Alto Adige, a seguito della sospensione o riduzione dell’attività lavorativa a causa del periodo di emergenza Covid-19, in rapporto al periodo di paga adottato e alle stesse condizioni dei lavoratori ad orario normale.
La copertura finanziaria per l’erogazione di tale prestazione accessoria è a carico dello Stato all’interno del finanziamento complessivo per la copertura delle prestazioni a sostegno del reddito in esame. Quest’ ultima, quindi, non rientra tra quelle a carico della Gestione Prestazioni temporanee ai lavoratori dipendenti (art. 24 l. n. 88/1989).
Modalità di erogazione dell’assegno al nucleo familiare

Leggi: Inca


Superbonus dalla A alla Z: online la guida dell’Agenzia

Attraverso un linguaggio semplice, delle chiare tabelle riepilogative e una serie di casi pratici il lettore trova tutto quello che c’è da sapere per fruire dell’eccezionale detrazione al 110%
copertina guida superbonus
È in rete, nell’apposita sezione “L’Agenzia informa” e nell’area di questa rivista, la guida “Superbonus 110%” che contiene le novità in materia di detrazioni per interventi di efficientamento energetico, sismabonus, fotovoltaico e colonnine di ricarica di veicoli elettrici”, con un quadro completo sulle agevolazioni fiscali introdotte dal Dl “Rilancio” che consentono le ristrutturazioni a costo zero.
Dalle disposizioni normative alle certificazioni necessarie, dai beneficiari alla novità dello “sconto in fattura”. La guida dell’Agenzia illustra come ottenere la detrazione pari al 110% riconosciuta sulle determinate spese di ristrutturazione sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021. Completano il quadro le tabelle riepilogative, che forniscono un quadro completo di tutte le agevolazioni consentite e dei limiti di spesa agevolabili, una serie di esempi su casi pratici e numerose Faq che chiariscono i dubbi più frequenti

Leggi: Fisco Oggi


 

 

 

 

 

 

Emergenza caldo, l’elenco “Dalla A alla Z” delle iniziative dei comuni e del volontariato

É stata attivata la sezione “Dalla A alla Z – Le iniziative dei comuni e del volontariato contro l’emergenza caldo”.
L’elenco, aggiornato costantemente, raccoglie tutte le iniziative che le associazioni Auser, il mondo del volontariato in genere, i comuni e le istituzioni, hanno attivato in questi giorni per aiutare gli anziani a passare serenamente l’estate ed evitare i disagi legati al caldo.
La pagina è raggiungibile a questo indirizzo:

Leggi: Auser


NEWS:

martedì 21 luglio 2020
Quel tesoro di Fund

L’accordo raggiunto a Bruxelles sul Recovery fund porterà all’Italia circa 209 miliardi di euro con i quali il governo, dopo avere giocato la partita europea, dovrà affrontare quella interna del rilancio economico
La portata storica dell’accordo sul Recovery fund e il bilancio europeo 2020/2027 è unanimemente riconosciuta e a testimoniare la portata dell’evento ci sono anche quattro giorni e quattro notti di trattative tra i 27 capi di Stato e di governo dell’Unione, con una serie di testa a testa a geometrie variabili e un lungo fronteggiarsi di Italia e Olanda. È stato quindi confermato che il Recovery fund, frutto di un’intesa tra Francia e Germania, avrà una dotazione di 750 miliardi di euro, ma con una riduzione dei sussidi, rispetto all’ipotesi precedente, da 500 miliardi a 390 miliardi di euro per i Paesi colpiti dalla pandemia da Covid-19. Il bilancio è stato fissato a 1.074 miliardi per sette anni a partire dal 2021.
l’Italia è riuscita, tra le altre cose, a spuntare 30 miliardi in più rispetto alla prima proposta, perché il piano destina al nostro Paese poco meno di 209 miliardi di euro: 81,4 miliardi come sussidi a fondo perduto e 127,4 miliardi come prestiti. Siamo quindi di fronte a un importante aumento della somma che andrà restituita a tassi molto bassi e a condizioni agevolate. I Paesi frugali, quelli contro i quali l’Italia ha cercato di fare muro, sono riusciti a ottenere gli sconti sulla contribuzione del bilancio europeo e un aumento dei rimborsi, che per la Danimarca sono di 322 milioni di euro l’anno, quasi due miliardi per l’Olanda, 565 milioni all’Austria e poco più di un miliardo alla Svezia.

Leggi: Collettiva, 21/07/2020


martedì 21 luglio 2020
Recovery Fund, Cerfeda, “Ora piani per fa ripartire il Paese”

Un negoziato record per lunghezza, giustificato in parte dall’importanza dalla posta in palio, e in parte dalla resistenza, apparsa a momenti invalicabile, del cosiddetto fronte dei frugali. Ma alla fine lo scatto in avanti c’è stato e per il nostro Paese le cose si mettono bene, se si guarda all’ammontare delle risorse che potrebbero giungere per la “ricostruzione” post Covid: 209 miliardi, addirittura 38 miliardi in più rispetto ai 171 che in prima battuta erano stati promessi all’Italia.
“Stiamo parlando di circa un terzo dei 750 miliardi del Next Generation Eu che andranno in parte in sussidi (82 miliardi), in parte in prestiti a tasso zero (127 miliardi) e che ora il nostro Paese dovrà dimostrare di saper spendere con piani all’altezza e riforme”. È la considerazione che fa Walter Cerfeda, ex leader della Confederazione dei sindacati europei (Ces), oggi nel direttivo dell’Alta Scuola Spi Cgil Luciano Lama, autore per le edizioni di LiberEtà del libro “Finale di partita“, commentando la decisione arrivata alla fine del serrato summit in scena a Bruxelles.
“Sul piano politico – aggiunge Cerfeda – una vera svolta che non solo consoliderà il mercato interno, ma che segna un punto a favore di una maggiore integrazione continentale”.

Leggi: Liberetà, 21/07/2020


lunedì 20 luglio 2020
Famiglie in crisi, come riuscire a pagare l’affitto

Proprietari e inquilini possono trovare un accordo per ridurre il canone. Ad aiutarli nell’intesa e nello svolgimento di tutte le pratiche ci sono il Sunia e i Caaf della Cgil
Sono tante le famiglie che hanno difficoltà a pagare l’affitto. Gli effetti della crisi economica esplosa con la diffusione del virus hanno causato una consistente riduzione di reddito per molti cittadini che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese. Proprio al fine di evitare tardivi o mancati pagamenti del canone di locazione, si legge sul sito dei Caaf della Cgil, www.cafcgil.it, “proprietari e inquilini possono trovare un accordo per rendere la situazione meno onerosa per entrambi, concordando un canone minore rispetto a quello stabilito dal contratto, anche solo per un periodo di tempo circoscritto”.
A beneficiare dell’intesa potranno essere entrambi i soggetti. L’inquilino riuscirà ad ottenere una rata d’importo proporzionale al momento di difficoltà, “il proprietario – a fronte di un canone inferiore – percepirà quanto concordato e pagherà di conseguenza minori imposte, evitando eventuali intimazioni di sfratto in caso di inadempienza nel pagamento del canone”.

Leggi: Collettiva, 20/07/2020


venerdì 17 luglio 2020
Anziani più protetti e spese sanitarie ridotte

Dopo la pandemia, occorre ripensare i nostri sistemi sanitari basandosi sulla domiciliarità delle cure – Di Marco Impagliazzo
Il manifesto della comunità di Sant’Egidio
Caro direttore, la crisi scatenata dalla pandemia non ha avuto uguali conseguenze per tutti. Una categoria di persone ha sofferto più di altre in termini di vittime e di isolamento: gli anziani. Un «pianeta» che ha in comune l’età ma attraversa, in modo democratico, tutti gli strati sociali. È stato, per tanti aspetti, il dramma nel dramma del coronavirus nel Nord del mondo e in Italia, dove – rileva l’Istat – ben l’85 per cento dei decessi per effetto del Covid-19 si sono manifestati nella popolazione ultrasettantenne. Un dato che colpisce, insieme a un altro, fornito dall’Istituto superiore della Sanità, che segnala il numero elevatissimo di morti tra gli anziani istituzionalizzati nelle Rsa e nelle case di riposo, il doppio rispetto a quelli che vivevano nelle loro abitazioni.

Leggi: Corriere della Sera, 17/07/2020


venerdì 17 luglio 2020
Infermieri di famiglia. Fials: “È stata una lunga battaglia ma ce l’abbiamo fatta”

“L’infermiere di famiglia/comunità non solo rappresenta una nuova grande pagina per gli infermieri, ma anche e soprattutto per il Ssn e ci consentirà di rafforzare concretamente i servizi territoriali che rappresentano, come anche questa emergenza ci ha confermato, il baluardo fondamentale per prevenire e successivamente gestire le emergenze sanitarie”. Così il segretario generale Giuseppe Carbone.
“É stata una lunga battaglia ma ce l’abbiamo fatta. L’infermiere di famiglia è legge e noi di Fials siamo fieri di aver perseverato nella continua richiesta di questa figura così tanto necessaria per garantire un’assistenza meno ospedalocentrica”.
“Un successo – dice il Segretario – che non poteva che avvenire in questo momento storico. Abbiamo pagato a caro prezzo la debolezza di un’assistenza territoriale deficitaria di investimenti negli anni. L’infermiere di famiglia/comunità non solo rappresenta una nuova grande pagina per gli infermieri, ma anche e soprattutto per il Ssn e ci consentirà di rafforzare concretamente i servizi territoriali che rappresentano, come anche questa emergenza ci ha confermato, il baluardo fondamentale per prevenire e successivamente gestire le emergenze sanitarie”, sottolinea Carbone.

Leggi: Quotidiano Sanità, 17/07/2020


giovedì 16 luglio 2020
Decreto rilancio, passi avanti con la legge di conversione ma risorse e norme insufficienti e inadeguate per affrontare le difficoltà di almeno cinquecentomila famiglie in affitto

Dichiarazione di Stefano Chiappelli, segretario generale del SUNIA
Sono oltre 500.000 le famiglie che sono in difficoltà nel pagamento dell’affitto, numero a cui si aggiungono altre 200.000 famiglie che rappresentano la platea di chi ogni anno fa domanda per ottenere il sostegno previsto dalla legge e da sempre scarsamente finanziato. E’ una stima prudenziale basata sui numeri dell’emergenza occupazione forniti recentemente dall’Istat che disegnano lo scenario dei mesi di Aprile e Maggio a seguito della pandemia. Una emergenza che difficilmente potrà essere riassorbita in tempi brevi e che ha quindi bisogno di risorse adeguate e strutturali.
A fronte di questi dati allarmanti e drammatici con il Decreto Rilancio e la legge di conversione sono stati fatti alcuni passi avanti con misure quali l’ulteriore stanziamento di 160 milioni per il fondo affitti 2020, la positiva apertura al tema degli studenti fuori sede, come pure la proroga degli sfratti esecutivi al 31 dicembre che si imponeva come necessaria e la proroga dei termini per l’utilizzo dei superbonus per gli ex Iacp.

Leggi: Sunia, 16/07/2020


giovedì 16 luglio 2020
Il flop delle Case della Salute. Orari di apertura limitati e domenica quasi sempre chiuse. Servizi differenti tra Regioni e scarsa integrazione socio-sanitaria. Crea-Fp Cgil: “Modello poco innovativo e poco attento ai bisogni reali

Presentato oggi uno studio su 121 Case della Salute di 10 Regioni (Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata e Calabria). Il quadro che ne emerge a più di 10 anni dalla loro istituzione è che “non sembra si stia sviluppando un modello di offerta davvero innovativo e alternativo all’ospedale: le logiche prevalenti sembrano rimanere quelle classiche, orientate a logiche di programmazione dell’offerta, e meno attente all’individuazione dei bisogni emergenti sul lato della domanda”.
Orari di apertura limitati e con la domenica dove sono quasi tutte chiuse. Estrema variabilità tra le diverse regioni per quanto riguarda la tipologia di servizi offerti il personale presente e il tipo di strutture. È questo il quadro che emerge da una ricerca del Crea Sanità per la Fp Cgil sulle ‘Case della Salute’ in Italia.
La ricerca ha permesso di raccogliere informazioni dai responsabili di 121 strutture assimilabili a CdS, appartenenti a 10 diverse Regioni (Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata e Calabria) collocate in tutte le ripartizioni geografiche.

Leggi: Quotidiano Sanità, 16/07/2020


giovedì 16 luglio 2020
Un patto per il futuro tra giovani e anziani e l’impegno per la legalità

Nonostante la pandemia, il dialogo intergenerazionale non si è fermato. E proprio pochi giorni fa il sindacato dei pensionati della Cgil ha firmato un protocollo con la Rete degli Studenti e l’Unione degli universitari. Un protocollo per progettare e pianificare insieme una serie di attività che hanno come obiettivo principale quello di difendere il futuro di tanti ragazzi e ragazze, di educarli alla legalità, di difendere il loro futuro previdenziale, di trasmettergli anche un patrimonio fatto di memorie e di esperienze che non possono andare perdute, di insegnargli l’importanza della nostra storia e del nostro passato.
Ma per colmare un vuoto di rappresentanza che riguarda i giovani c’è anche bisogno di rafforzare la contrattazione sociale territoriale individuando comuni priorità rivendicative in particolare verso il trasporto pubblico, sulle tariffe dei servizi, sull’accesso alla cultura, sull’assistenza sanitaria per gli studenti fuorisede, sul grande tema della casa e degli affitti e sul recupero di immobili inutilizzati, anche di quelli confiscati alle mafie. E c’è poi la questione previdenziale, molto importante per i giovani, e che dovrà essere affrontata nella prossima vertenza sulle pensioni che possa garantire un futuro più certo alle future generazioni.

Leggi: Liberetà, 16/07/2020


mercoledì 15 luglio 2020
Per un nuovo Welfare le proposte della Società Civile

Durante i difficili giorni dell’emergenza Covid, in tanti, istituzioni del terzo settore, enti ecclesiali, scienziati dell’economia civile, si sono uniti in un Appello per chiedere al Governo di essere ascoltati e coinvolti nella progettazione sociale possibile del paese. L’Appello “”Per un Nuovo Welfare le proposte della Società Civile” è stato sottoscritto anche da Auser Nazionale.
Al seguente link http://perunnuovowelfare.it è possibile leggere e firmare l’Appello e scaricare l’Instant Book che raccoglie per temi le proposte scaturite dai promotori.
I documenti dell’Appello riguardano i seguenti settori: salute, patto per l’imprenditoria civile, accoglienza diffusa, povertà educativa, agricoltura inclusiva, riconversione ecologica, pace e disarmo.

Leggi: Auser, 15/07/2020


mercoledì 15 luglio 2020
Salute Mentale. Meno personale, posti letto e ricoveri, mentre salgono accessi a Pronto soccorso e spesa per antidepressivi. Il nuovo Rapporto del Ministero della Salute

I dati sono riferiti al 2018 ma forniscono comunque un quadro certamente non positivo. Quasi 2mila unità di personale persi in un anno. Diminuisce la disponibilità di posti letto. Aumenta il consumo e la spesa per antidepressivi distribuiti in regime convenzionato. Scendono anche i ricoveri (-2 mila in un anno) ma si registrano 25 mila accessi in più al Pronto soccorso.
Sempre più in crisi il comparto della Salute mentale in Italia. La fotografia che emerge dall’ultimo report del Ministero della Salute relativo all’anno 2018 di cui è stata diffusa oggi una sintesi mostra un comparto in profonda crisi.
Iniziamo col personale: nelle unità operative psichiatriche pubbliche le unità di personale sono 26.216 (quasi 2000 in meno rispetto al 2017).
Ma non solo scende anche il numero di posti letto: per il totale Italia, l’offerta per i posti letto in degenza ordinaria, è di 9,7 ogni 100.000 abitanti maggiorenni contro i 10,1 ogni 100mila abitanti del 2017. E se cala il numero di utenti assistiti che ammontano a 837.027 unità (l’anno passato erano 851.189), crescono invece gli accessi ai Pronto soccorso che sono 617.326 contro i 592.226 del 2017. Sale poi la spesa per gli antidepressivi in regime convenzionato la cui spesa è arrivata a 372 mln contro i 350 mln dell’anno passato. In calo i ricoveri: sono 107.662 contro i 109.622 dell’anno precedente.

Leggi: Quotidiano Sanità, 15/07/2020


mercoledì 15 luglio 2020
Bonus 110%, quali accorgimenti per ottimizzare il vantaggio fiscale?

Il Decreto Rilancio introduce una importante detrazione fiscale che, se sapientemente sfruttata, rappresenta una opportunità per trasformare in realtà i progetti di rifacimento, riqualificazione ed efficientamento immobiliare
Nelle ultime settimane si è parlato, discusso e letto molto anzi moltissimo del nuovo c.d. bonus 110%.
In particolare, l’attenzione dei più si è concentrata sulla fattibilità di talune tipologie di interventi nel rispetto dei massimali di spesa previsti e conseguentemente sull’effettivo costo da sostenere.
Sul punto, si sono registrate due “correnti di pensiero” diametralmente opposte: una più scettica rispetto a una effettiva convenienza del beneficio fiscale, quantomeno così come presentata dal Governo e, l’altra, al contrario, certa di poter realizzare importanti lavori di riqualificazione immobiliare sia da un punto di vista energetico sia di adeguamento alle più recenti misure antisismiche, con un esborso finanziario pari (o quasi) addirittura a zero.
Probabilmente la verità sta nel mezzo!
Si tratta di un incentivo sino a ora senza precedenti che può garantire se non un intervento totalmente a costo zero, sicuramente una importante opportunità per migliorare le condizioni dei nostri immobili, ottenendo un sicuro vantaggio fiscale.

Leggi: Condominio Web, 15/07/2020


DALLE REGIONI

lunedì 20 luglio 2020
La crisi profonda e senza risposta delle RSA venete

Per la Fp Cgil e le categorie di Cisl e Uil serve un confronto urgente con la Regione per far fronte alle criticità del sistema. A partire dalla carenza di personale
In Veneto, nonostante la crisi profonda delle strutture per anziani, i sindacati aspettano ancora una convocazione da parte delle istituzioni regionali. In un comunicato congiunto, le categorie del territorio di Cgil, Cisl e Uil che rappresentano i lavoratori del settore scrivono di aver appreso dalla stampa, “tramite le parole dell’Assessore Lanzarin, l’intenzione di Regione Veneto di incontrare le organizzazioni sindacali sui temi riguardanti le RSA. Resta il dato, ad oggi, che non sia ancora arrivata alcuna convocazione nonostante le crescenti difficoltà del settore, la mancanza di risposte concrete sul tema del riconoscimento economico per il personale e le numerose richieste in tal senso fatte da queste organizzazioni sindacali. Un’assenza di riscontro che non possiamo leggere se non come segnale di una difficoltà a mettere in campo risposte concrete ed efficaci per far fronte alle tante questioni in ballo”.

Leggi: Collettiva, 20/07/2020


giovedì 16 luglio 2020
Milano, la metropoli si spopola. Dopo anni di record, arriva la frenata

Per la prima volta dal 2015, anno dell’Expo, i residenti scendono sotto la quota simbolo di un milione e 400 mila che era stata raggiunta a febbraio
È una Milano un po’ più piccola e preoccupata, quella che si è risvegliata dal letargo imposto dal Covid. Una città che, proprio in questi giorni, sta vivendo la sua prima Settimana digitale della moda senza il tutto esaurito negli alberghi e il traffico impazzito. Una città svuotata, con i grattacieli degli uffici che stanno ancora vivendo di smart working e i turisti che rischiano di crollare dagli oltre 10 milioni dell’ultima stagione d’oro a quattro. Una città che finora era abituata a macinare record, scalare classifiche, ma che, adesso, è tornata a scendere sotto la quota simbolo del milione e 400 mila residenti appena raggiunto. La prima frenata dopo anni.
Un dato, quello dell’Anagrafe che a fine giugno fissa l’asticella degli abitanti a un milione e 398 mila, che racconta dei due mesi più crudeli del virus, marzo e aprile, ma anche di un effetto lockdown che ha rallentato gli arrivi sotto alla Madonnina. Un altro indizio di una possibile decrescita infelice di una Milano che, in controtendenza rispetto al resto del Paese, non sembrava voler più smettere di crescere.

Leggi: La Repubblica, 16/07/2020


mercoledì 15 luglio 2020
Fillea Campania: rigenerare per ripartire

Domani a Napoli il sindacato presenta sei proposte per rilanciare il settore. Partecipa il segretario generale degli edili della Cgil, Alessandro Genovesi
Rigenerare per ripartire. Si chiama così la piattaforma messa in campo dalla Fillea Cgil Campania. Sei proposte per rilanciare cinque vertenze territoriali fondamentali per il comparto dell’edilizia, con uno sguardo all’ecosostenibilità. Domani (16 luglio) la presentazione del documento nel corso di una conferenza stampa in programma alle ore 10:00 nella sede della Cgil Campania, in via Toledo 353 (primo piano, salone “Gianfranco Federico”) a Napoli. La conferenza verrà trasmessa in diretta Facebook sulla pagina Cgil Campania.
All’incontro, coordinato da Giovanni De Falco di Ires Campania, saranno presenti il segretario generale Fillea Cgil Campania, Vincenzo Maio, il segretario generale Fillea Cgil nazionale, Alessandro Genovesi, la presidente nazionale di Federcostruzioni, Federica Brancaccio, il segretario generale Cgil Campania, Nicola Ricci, il segretario generale Sunia Cgil Campania, Antonio Giordano, la presidente di Legambiente Campania, Mariateresa Imparato e l’urbanista Alessandro Dal Piaz. La conferenza si svolgerà rispettando i protocolli di sicurezza anti-Covid19.

Leggi: Collettiva, 15/07/2020


mercoledì 15 luglio 2020
Edilizia residenziale pubblica, dalla Regione10 milioni di euro per la ristrutturazione degli alloggi

Fondi a Comuni e Unioni, da Piacenza a Rimini. Spazi da assegnare poi ai nuclei in graduatoria. Vicepresidente Schlein: “La casa un bene primario”
Contribuire a soddisfare la domanda di servizi abitativi delle fasce più deboli della popolazione, valorizzare il patrimonio di edilizia residenziale pubblica dell’Emilia-Romagna attraverso interventi di manutenzione e ristrutturazione diretti al recupero, alla messa a norma e all’adattamento funzionale di alloggi vuoti e non assegnati di proprietà dei Comuni, con la finalità principale di assegnare rapidamente gli alloggi a nuovi nuclei in graduatoria. E ancora, sostenere il rilancio della filiera legata all’edilizia per svolgere le manutenzioni, filiera da tempo fortemente colpita da una grave crisi di settore.
Questi, in sintesi, gli obiettivi del “Programma straordinario 2020-2022 per il recupero ed assegnazione di alloggi di Edilizia residenziale pubblica (Erp)” definito dalla Giunta regionale e presentato oggi in Commissione assembleare, che dovrà poi passare al vaglio dell’Assemblea legislativa per il via libera definitivo. Ad illustrarlo ai consiglieri, la vicepresidente con delega alle Politiche abitative, Elly Schlein.

Leggi: Regione Emilia Romagna, 15/07/2020


mercoledì 15 luglio 2020
Anziani e temperature elevate: arriva il “Piano caldo” di Auser e Ats

Anche quest’anno arriva il “Piano caldo”, iniziativa di sostegno e soccorso nata dalla collaborazione fra Ats Brescia e “Il Filo d’Argento” dell’Auser locale.
Si tratta di una collaborazione a titolo gratuito con l’attivazione di un servizio telefonico attivo 24 ore su 24 tutti i giorni della settimana per venire in aiuto delle persone, specialmente anziane di Brescia e della provincia, che dovessero avere problemi durante la stagione estiva a causa delle temperature elevate con la possibilità di ricevere un aiuto mirato e una voce amica con cui potersi confrontare.
Il Piano Caldo 2020 vedrà coinvolte anche le strutture dei servizi sociali dei comuni bresciani e avrà termine il 15 settembre 2020. L’Auser manterrà comunque aperta una interlocuzione con tutte le persone che avranno contattato il centralino anche nelle settimane successive in modo da monitorare la loro situazione e verificare il buon andamento delle soluzioni proposte.

Leggi: E Live Brescia, 15/07/2020


martedì 14 luglio 2020
Gestori RSA e Centri diurni della Puglia: promesse non mantenute

Nuova manifestazione di dissenso giovedì prossimo perché “sui delicati temi che rappresentiamo a tutt’oggi non vi è nessun riscontro”. Così il presidente della Fmpi Puglia e Fmpi Sanità a nome dei responsabili dei Centri diurni e della RSA pugliesi
Torneranno a manifestare il loro dissenso giovedì prossimo, questa volta dinanzi alla sede della presidenza della Regione Puglia perché “nonostante l’impegno preso durante il nostro sin-it di mercoledì scorso dal presidente del Consiglio Regionale Mario Loizzo a sensibilizzare il presidente Michele Emiliano sui delicati temi che rappresentiamo a tutt’oggi non vi è nessun riscontro”, spiega il presidente della Fmpi Puglia e Fmpi Sanità, Alessandro Saracino a nome dei responsabili dei Centri diurni e della RSA pugliesi.

Leggi: Redattore Sociale, 14/07/2020


giovedì 9 luglio 2020
“Nuovi scenari per l’ambiente costruito”: sintesi del webinar di Auser Lombardia e Istituto neurologico Besta

Ripensare gli ambienti condivisi può diventare fattore di prevenzione rispetto a condizioni di disabilità: l’esperienza del Covid-19 ci ha portato a pensare con consapevolezza all’esigenza di avere spazi più sicuri ed inclusivi. Ambienti costruiti (cioè progettati e creati da mani umane) che siano facilitanti per bambini, disabili e anziani renderanno la vita più semplice anche all’adulto in pieno vigore e renderanno le città davvero a misura d’uomo. In caso di un nuovo periodo di lockdown, come vorremmo migliorare i nostri ambienti di vita, per farli diventare dei facilitatori?
Ecco il tema principale esaminato durante il webinar organizzato il 9 luglio 2020 da Auser Regionale Lombardia e dalla Fondazione I.R.C.C.S. Istituto Neurologico Carlo Besta, nell’ambito del progetto “Tapas in Aging”;

Leggi: Auser, 09/07/2020


IN AGENDA:

Italia Longeva – Long-Term Care Five

Roma, nuova data in corso di definizione
Auditorium Biagio D’Alba, Ministero della Salute
Quinta edizione degli Stati Generali dell’assistenza a lungo termine
Il convegno, originariamente fissato per il 7 e 8 luglio (data posticipata causa Covid), si terrà in autunno in data in corso di definizione.

Leggi: Italia Longeva


IN EVIDENZA:

Quali RSA vogliamo?

Il Covid-19 ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica la situazione delle strutture residenziali per non autosufficienti (RSA) per la concentrazione di infezioni e decessi provocati dal virus. Ma ha anche aperto un dibattito su come riorganizzare questi servizi. E la fragilità dimostrata nel fronteggiare l’epidemia ha tra l’altro fatto crescere proposte per incardinare più robustamente le RSA nel SSN. Ma come si può concretizzare questa ipotesi? E, soprattutto, che cosa deve essere una RSA, visto che i riordini devono avere come scopo un modello di servizio che si ritenga adeguato? Proponiamo alcuni snodi:
a) Le RSA non devono essere “ospedalini”, ossia riproduzioni in minore della struttura ospedaliera, della sua routine giornaliera e del modo di vivere in ospedale. La permanenza in ospedale dura sino alla risoluzione di eventi acuti, le RSA quasi sempre diventano anche “la casa” dei ricoverati, ed è questo lo scenario che va considerato come dominante per modellare il servizio. Tuttavia ciò non deve portare a mortificare la componente sanitaria di questi luoghi, che deve essere ben strutturata e monitorata tenuto conto che accolgono, sempre più, soggetti con gravi patologie in atto, facili alle riacutizzazioni ed a svariate complicanze.

Leggi: Welforum


SEGNALAZIONI:

Pensioni: Cgil, sistema in equilibrio – Ghiselli: Riaprire tavolo per vera riforma

“È del tutto priva di fondamento l’affermazione per cui il numero di pensionati in Italia a maggio avrebbe superato il numero dei lavoratori occupati: i pensionati italiani sono poco più di 16 milioni, gli occupati, come gli ultimi dati Istat rilevano, oltre 23 milioni. E questo anche considerando l’impatto di Quota 100 – le circa 150 mila pensioni liquidate nel 2019 sono state la metà di quelle previste – e il calo delle persone occupate registrato negli ultimi mesi a causa del Covid 19”. Così il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli a commento di quanto dichiarato questa mattina da Paolo Zabeo, coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA di Mestre, a Radio Cusano Campus.
Per il dirigente sindacale si tratta di “un errore non da poco, se condito con considerazioni relative alla presunta insostenibilità del sistema previdenziale italiano, forse finalizzate ad evocare ulteriori misure restrittive sulle pensioni”.
“La verità è un’altra”, sostiene Ghiselli. “Pur considerando gli effetti ancora incerti, nella durata e nell’intensità, di questa crisi, il sistema previdenziale italiano è più che in equilibrio e lo sarà anche nei prossimi anni, confermando nel 2035, secondo le previsioni della Ragioneria Generale dello Stato, la stessa incidenza sul Pil del 2020. Fra l’altro, come si evince dal Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica 2020 della Corte dei Conti – prosegue – rispetto alle previsioni dei documenti ufficiali dello Stato del 2015 la spesa pensionistica nel 2019 è stata inferiore di 8,806 miliardi, l’età media di pensionamento è aumentata dai 61,1 anni del 2011 ai 63,9 del 2019 e il numero annuo di pensionamenti è passato dai 425 mila del triennio 2008-11 ai 363 mila del triennio 2016-18”.

Leggi: Inca


 

 

 

NEWS:

martedì 14 luglio 2020
Meno tasse e legge sulla non autosufficienza

Abbassare le tasse anche ai pensionati, aumentare il loro potere d’acquisto e definire una volta per tutte una legge quadro nazionale sulla non autosufficienza. I sindacati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil tornano alla carica con le loro richieste e si rivolgono al governo con tre lettere indirizzate al premier Giuseppe Conte e ai Ministri del Lavoro Nunzia Catalfo, dell’Economia Roberto Gualtieri e della Salute Roberto Speranza per chiedere di avviare quanto prima un confronto su temi di estrema rilevanza per la vita di milioni di pensionati e di persone anziane.
I sindacati evidenziano in particolare le criticità del sistema fiscale italiano, tra le quali un’evasione e un’elusione tra le più alte d’Europa, e rilanciano l’assoluta necessità di ridurre le tasse sui redditi da pensione. Inoltre, secondo Spi, Fnp e Uilp, non è più rinviabile, dopo l’emergenza Covid, la convocazione di un tavolo sulla non autosufficienza per garantire livelli essenziali sanitari e di assistenza uguali in tutto il Paese. Sulle pensioni infine la richiesta è quella di riprendere una discussione, interrotta bruscamente dalla diffusione della pandemia, sul recupero e sull’aumento del potere d’acquisto dei pensionati.

Leggi: Collettiva, 14/07/2020


martedì 14 luglio 2020
Anziani, le richieste dei sindacati. Servono risposte

Che sia giunto il momento di intervenire sul tema della non autosufficienza in modo organico e definitivo è sotto gli occhi di tutti. L’emergenza Covid, le lacune del sistema sanitario nazionale, la necessità di intervenire sulla medicina del territorio e sulla domiciliarità, hanno dimostrato quanto sia necessario e urgente dare risposte concrete ai tanti anziani e alle persone non autosufficienti che vivono nel nostro paese.
È per questo che i sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil oggi hanno scritto al premier Conte ma anche ai ministri del Lavoro Nunzia Catalfo, dell’Economia Roberto Gualtieri e della Salute Roberto Speranza.
Sul tavolo non c’è solo il tema della non autosufficienza ma in generale la condizione di milioni di pensionati e di persone anziane. Le richieste dei sindacati riguardano l’abbassamento delle tasse dei pensionati, l’aumento del loro potere d’acquisto e, appunto, una legge quadro nazionale sulla non autosufficienza. La discussione tra governo e sindacati si è interrotta bruscamente a causa della pandemia e dunque, per lo Spi Cgil, insieme a Fnp Cisl e a Uilp Uil, è giunto il momento di riprendere il dialogo.

Leggi: Liberetà, 14/07/2020


martedì 14 luglio 2020
Welfare, le regioni: aumentare il fondo per la non autosufficienza

Questa la richiesta della Conferenza delle regioni in audizione in videoconferenza al Senato in materia di disabilità, presso la Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani
“Più risorse per le politiche sociali e le non autosufficienze”. Questa la richiesta della Conferenza delle regioni in audizione in videoconferenza al Senato in materia di disabilità (legge quadro n. 328/2000 e legge 112/2016), presso la Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani. La delegazione era guidata da Michele Marone (assessore regione Molise), coordinatore della Commissione politiche sociali nell’ambito della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. “Il sistema integrato di interventi e servizi sociali previsti dalla Legge quadro 328- spiega Marone- vede impegnate le Regioni a rafforzare i diritti di cittadinanza sul territorio, secondo principi di coordinamento e di integrazione tra gli interventi sanitari e dell’istruzione e le politiche attive del lavoro. Il nuovo Titolo V della Costituzione assume l’assistenza sociale tra le materie di competenza residuale esclusiva delle Regioni, allo Stato va la competenza esclusiva nel determinare i livelli essenziali delle prestazioni. Le Regioni esercitano quindi- spiega Marone- le funzioni di programmazione, coordinamento ed indirizzo degli interventi sociali e definiscono, in apposite leggi, le funzioni trasferite o delegate ai Comuni.

Leggi: Redattore Sociale, 14/07/2020


lunedì 13 luglio 2020
RSA: dopo l’emergenza, i rincari. Sindacati sul piede di guerra

Nelle Rsa lombarde, dopo i danni dell’emergenza che ha mietuto migliaia di vittime e ha gettato migliaia di famiglie nell’angoscia per la salute dei propri cari, arriva la beffa dell’aumento dei costi di degenza per gli anziani ospiti. Come se non bastasse che in molte strutture le visite siano ancora contingentate e che da quattro mesi i familiari non possano vedere con regolarità i loro congiunti ricoverati.
La denuncia è dei sindacati dei pensionati lombardi: molte strutture residenziali stanno chiedendo da due a otto euro in più al giorno per ospite, per spese di lavanderia e sanificazione degli abiti. Un compito che prima era gestito dalle famiglie e che ora le Rsa ritengono di dover svolgere in proprio. Su base annua, un’autentica stangata, che potrebbe costare alle famiglie tra i 720 e i 2880 euro, calcolano i sindacati.
Rincari in tempi di Covid, che seguono all’aumento delle rette registrato dal 2013 al 2019. La spesa annua per un anziano ricoverato in una RSA lombarda, considerando la retta giornaliera media più bassa, è passata in sei anni da 15.121 euro a 18.695. Considerando la media più alta, si va da 29.324 euro a 34.091.A questi importi, già notevoli, in molti casi bisogna sommare vari costi aggiuntivi extra retta come la lavanderia o il trasporto per le visite mediche.

Leggi: Liberetà, 13/07/2020


venerdì 10 luglio 2020
RSA. Carnevali (Pd): “Servono linee guida nazionali. Presentata interrogazione al Ministero sulla delibera in Lombardia”

La deputata dem: “Chiesto al Ministero se non ritenga necessario prevedere linee guida nazionali a supporto delle Regioni e degli enti erogatori e se la delibera adottata dalla nostra Regione sia supportata da un punto di vista scientifico e di buone prassi per la prevenzione della diffusione del virus”.
“L’accesso alle Rsa deve trovare una cornice nazionale e linee guida adeguate – dichiara l’On. Elena Carnevali, capogruppo PD in Commissione Affari Sociali alla Camera – In un contesto di materia concorrente tra Stato e Regioni assistiamo a delibere regionali disomogenee su cui è necessario capire se siano sostenute da argomentazioni scientifiche. Ho presentato un’interrogazione al Ministro della salute anche in ragione delle criticità e delle difficoltà che le famiglie e i gestori delle RSA stanno incontrando in Regione Lombardia a seguito della delibera regionale 3226 del 9 giugno”.
“È chiaro a tutti – prosegue – che la priorità sia quella di garantire adeguate condizioni di sicurezza ma le attuali direttive regionali sono farraginose e inapplicabili, visto l’obbligo di isolamento domiciliare preventivo, peraltro non sotto controllo stretto delle RSA, e la successiva quarantena dopo l’ingresso. Un iter che rischia anche di aggravare la situazione di deprivazione degli anziani. Test, tamponi e quarantena con isolamento all’ingresso sono strumenti adottati da altre Regioni, come il Piemonte e il Veneto, che hanno adottato delibere ritenute sicure e meno complesse”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 10/07/2020


venerdì 10 luglio 2020
Il flop del piano-anziani: assistenza solo per 3 su 100

Fino a febbraio il 2,7% degli over 65 ha ricevuto una visita domiciliare. Previsto un maxi fondo
Ci è voluta una pandemia per capire che l’assistenza domiciliare ai malati cronici va completamente ripensata. Ora è l’unico strumento per curare i pazienti tenendoli lontano dagli ospedali.
Ma il sistema non funziona e sicuramente non sarebbe in grado di sopportare la prova di una seconda ondata autunnale. Anzi, scricchiolava già prima che scoppiasse l’emergenza Covid.
Fino a febbraio, solo il 2,7% degli over 65 beneficiava dell’assistenza domiciliare, cioè di medicazioni, controlli infermieristici, supporto alla nutrizione artificiale. Ogni anziano chiedeva un aiuto di 20 ore di prestazioni all’anno, in particolar modo dopo lunghi ricoveri in ospedale. Una situazione ben diversa rispetto agli altri Paesi europei, dove la percentuale di anziani assistiti a casa si attesta fra l’8 e il 10%, con punte del 20%, e chiede aiuti per 20 ore sì, ma al mese.
«Curare gli anziani fragili a casa loro’ significa risparmi per il servizio sanitario e vantaggi per la qualità di vita degli assistiti – commenta Roberto Bernabei, membro della Cts della Protezione Civile e presidente di Italia Longeva, l’associazione nazionale per l’invecchiamento e la longevità attiva del Ministero della Salute – Ridurremmo i rischi di contagio e alleggeriremmo gli ospedali dal sovraccarico di richieste per consentire ai nosocomi di essere luoghi di diagnosi e cura per tutti e non solo per i pazienti Covid-19». Per reimpostare l’assistenza domiciliare il Decreto rilancio, in fase di conversione in legge, prevede un investimento di 734 milioni di euro sia per i pazienti affetti da coronavirus o in isolamento, sia per tutte le persone malate croniche, fragili e non autosufficienti, la cui condizione risulta aggravata dall’emergenza di adesso.

Leggi: Il Giornale, 10/07/2020


venerdì 10 luglio 2020
Anziani, la denuncia: in Lombardia rette delle Rsa sempre più care

Nelle strutture più economiche la quota a carico dell’anziano e dei suoi famigliari è di oltre 18 mila euro all’anno. E arrivano segnalazioni di nuovi aumenti. La denuncia dei sindacati dei pensionati: “In nessun modo l’emergenza Covid può comportare costi superiori proprio nei confronti dei soggetti più deboli”
Nelle case di riposo lombarde il conto per anziani e parenti è sempre più salato. Ormai anche nelle Rsa più a buon mercato, si arriva a pagare oltre 18 mila euro all’anno. Cinque anni fa era intorno ai 15 mila euro. E ora con l’emergenza Covid-19 le Rsa stanno ritoccando verso l’alto le rette giornaliere, da 2 a 8 euro di rincaro. Sembrano pochi, ma in un anno vuol dire dai 720 ai 2.880 euro in più da pagare. È quanto denunciano le segreterie regionali dei sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil. “A questi importi, già notevoli, in molti casi bisogna poi sommare vari costi aggiuntivi extra retta (lavanderia, parrucchiere e podologo, trasporti sanitari per visite mediche, ecc.). Insomma, le spese a carico delle famiglie per il ricovero di un anziano in una RSA sono in continuo aumento, anche in periodo Covid, mentre pensioni e indennità di accompagnamento sono al palo”.

Leggi: Redattore Sociale, 10/07/2020


mercoledì 8 luglio 2020
Video tutorial per avvicinare gli anziani alle tecnologie

WindTre in partnership con Federanziani ha lanciato una serie di video tutorial per spiegare il funzionamento di alcuni tra i più diffusi servizi online, utili per rimanere in contatto con le persone care e per semplificare le attività quotidiane. L’iniziativa “Più vicino a chi ami” presenta diversi video, pubblicati sul canale YouTube di WINDTRE, che illustrano con voce chiara e un linguaggio semplice tutti i passaggi necessari per utilizzare App di messaggistica e social network, gestire la posta elettronica per avere accesso ai servizi digitali e fare ordinazioni a domicilio tramite servizi di delivery, con l’obiettivo di fornire una guida puntuale e di immediata comprensione.

Leggi: Auser, 08/07/2020


martedì 7 luglio 2020
Coronavirus, 160mila italiani hanno la casa pignorata

Rapporto Federcasa. La pandemia da Covid-19 ed il conseguente lockdown hanno determinato un pesante impatto sul reddito e sulle condizioni di vita delle famiglie italiane, tanto che una su quattro ha avuto difficoltà a pagare l’affitto, e oltre il 40% prevede di non riuscire a pagarlo nei prossimi 12 mesi
La pandemia da Covid-19 ed il conseguente lockdown hanno determinato un pesante impatto sul reddito e sulle condizioni di vita delle famiglie italiane, tanto che una su quattro ha avuto difficoltà a pagare l’affitto, e oltre il 40% prevede di non riuscire a pagarlo nei prossimi 12 mesi. A soffrire sono state anche le famiglie con un mutuo le quali, a causa delle difficoltà nel far fronte alle rate, hanno generato un ammontare di crediti deteriorati in pancia alle banche di 15,6 miliardi di euro. Ad aggravare il quadro generale si aggiunge il fatto che poco meno di 100.000 famiglie rischiano di diventare inadempienti, anche dopo l’emergenza, mentre 160.000 hanno la casa pignorata. Sono questi alcuni dati diffusi oggi da Federcasa, in occasione dell’Assemblea nazionale, e contenuti all’interno dello studio “Dimensione del disagio abitativo pre e post emergenza Covid-19. Numeri e riflessioni per una politica di settore”, che la Federazione ha commissionato all’istituto Nomisma.

Leggi: Redattore Sociale, 07/07/2020


DALLE REGIONI:

martedì 14 luglio 2020
Lombardia, mascherine obbligatorie all’aperto solo se manca la distanza minima

Nuova ordinanza del governatore Fontana che sostituisce l’obbligo di indossarla sempre e comunque: sarà in vigore dal 15 luglio
La Lombardia era stata la prima regione ad introdurre l’obbligo di indossare la mascherina ovunque lo scorso 4 aprile. In piena epidemia di Covid 19. Sarà ora anche l’ultima ad eliminare questa prescrizione all’aperto. A patto che i cittadini siano in grado di garantire il distanziamento previsto dalle normative nazionali. Il governatore lombardo Attilio Fontana firmerà una nuova ordinanza: dal 15 luglio l’obbligo resterà solo nei luoghi chiusi aperti al pubblico. Come uffici, bar, ristoranti, negozi e supermercati. In ogni caso sarà necessario portar sempre con sé la mascherina in caso di bisogno.
Solo due settimane fa il presidente della Regione aveva prolungato la restrizione pur ammettendo che il caldo avrebbe potuto mettere in difficoltà soprattutto gli anziani. “Ho chiesto questo ulteriore sacrificio ai lombardi, ma non possiamo abbassare la guardia – aveva affermato in quella occasione Fontana -. Non possiamo cedere ad un virus subdolo, invisibile e sempre pronto a colpirci”. Il comitato tecnico scientifico lombardo, invece, questa volta ha dato il suo assenso, visto che in Lombardia l’indice Rt, che registra l’andamento dell’epidemia, è tornato sotto quota 1. Mentre quindici giorni fa i virologi avevano espresso parere contrario. Anche per questo motivo, da venerdì in Lombardia, la Regione ha riaperto agli sport da contatto come il calcetto e ha deciso di dare il via libera al ballo nelle discoteche purché all’aperto. Si tratta di una serie di decisioni significative, tenuto conto che la Lombardia è stata la regione italiana più colpita dal virus e ha registrato il maggior numero di vittime.

Leggi: Repubblica, 14/07/2020


martedì 14 luglio 2020
Gestori Rsa e Centri diurni della Puglia: promesse non mantenute

Nuova manifestazione di dissenso giovedì prossimo perché “sui delicati temi che rappresentiamo a tutt’oggi non vi è nessun riscontro”. Così il presidente della Fmpi Puglia e Fmpi Sanità a nome dei responsabili dei Centri diurni e della Rsa pugliesi
Torneranno a manifestare il loro dissenso giovedì prossimo, questa volta dinanzi alla sede della presidenza della Regione Puglia perché “nonostante l’impegno preso durante il nostro sin-it di mercoledì scorso dal presidente del Consiglio Regionale Mario Loizzo a sensibilizzare il presidente Michele Emiliano sui delicati temi che rappresentiamo a tutt’oggi non vi è nessun riscontro”, spiega il presidente della Fmpi Puglia e Fmpi Sanità, Alessandro Saracino a nome dei responsabili dei Centri diurni e della Rsa pugliesi.
La scorsa settimana hanno simbolicamente consegnato le chiavi delle loro strutture a Loizzo ma “il risultato è stata l’emanazione di una misura che consideriamo ingiusta – aggiunge – che addirittura fa un passo indietro rispetto alle intese in corso con i gestori. Perché la Regione si sottrae agli obblighi assunti con i precedenti regolamenti: non annovera i soli autorizzati e una parte dei contrattualizzati, operando di fatto una ulteriore discriminazione poiché elenca tra i contrattualizzati solo le Rsa e le Rsa.

Leggi: Redattore Sociale, 14/07/2020


lunedì 13 luglio 2020
Tavullia presenta Casa Frusaglia, il nuovo centro di aggregazione per gli anziani malati di Alzheimer

Sostegno agli anziani e alle persone in difficoltà ed un aiuto concreto alle loro famiglie. Sono obiettivi che l’amministrazione comunale di Tavullia persegue quotidianamente con misure che mirano a rafforzare la rete sociale del territorio e che Giovedì 16 Luglio alle ore 19 in piazzale Metauro a Rio Salso di Tavullia si concretizzeranno con la presentazione di due progetti alla città.
Casa Frusaglia. Grazie ad una collaborazione tra soggetti privati, rete del volontariato e Comune, un immobile comunale di Rio Salso, rimasto inutilizzato per anni, è stato oggetto di un intervento di adeguamento e riqualificazione ed ora ospiterà un Centro gratuito di aggregazione per anziani con demenza senile e/o malati di Alzheimer (di livello medio-moderato e quindi che non necessitano di ospedalizzazione) che verrà gestito dalla Onlus “Nonno Mino” (l’associazione, nata nel 2007 su forte richiesta di Riccardo Baronciani e dell’educatrice con esperienza ventennale Bruna Di Berardino, si rivolge ai malati di Alzheimer e alle loro famiglie con l’obiettivo di aiutarli il più possibile a rimanere nel proprio contesto famigliare e sociale di appartenenza e gestisce 4 servizi di aggregazione sociale).

Leggi: Vivere Pesaro, 13/07/2020


lunedì 13 luglio 2020
Campania – Sostegno al fitto per l’emergenza covid, i sindacati: ‘A quando i contributi?’

“A oltre un mese dalla pubblicazione della graduatoria definitiva per il bando regionale fitti anno 2019 e ad oltre due mesi dalla pubblicazione del bado straordinario, benché i pochi fondi disponibili siano sufficienti per un modesto numero di famiglie e mentre la Giunta Regionale, per tale motivo ha deliberato di finanziare con ulteriori 25 milioni di euro di risorse proprie, le iniziative intraprese nell’ambito dell’Azione “Sostegno al fitto delle abitazioni principali per situazioni di emergenza socio-economica”, le famiglie richiedenti il contributo ed aventi diritto ancora ne attendono la erogazione, che avviene tramite i comuni.
Intanto – scrivono il coordinatore provinciale Apu e il segretario provinciale del Sunia, Paolo Iorio e Giuseppe Falzarano – sono migliaia le famiglie che corrono il rischio di sfratti per morosità nei prossimi mesi a Benevento e nella Regione Campania, nella quale già prima dell’emergenza Covid-19, si registravano numerosi sfratti per morosità (oltre 10.000 procedimenti già avviati in tutta la Regione ai quali andranno ad aggiungersi quelli numerosissimi dell’emergenza post Covid-19.
A quando l’erogazione dei contributi? Dal Comune – concludono i sindacalisti – ci dicono che la Regione ancora non ha erogato i fondi, dalla Regione, dietro nostra sollecitazione, ci dicono che al Comune devono controllare…Diamoci tutti una sbrigata, eroghiamo subito i contributi perché i soldi servono con urgenza”.

Leggi: Ntr24, 13/07/2020


sabato 11 luglio 2020
Ferrara – I sindacati degli inquilini: “Gravi e colpevoli ritardi dei Comuni sui bonus per gli affitti”

Sicet, Sunia e Uniat sollecitano le amministrazioni comunali ad attivarsi e criticano ancora l’Amministrazione di Ferrara per il nuovo bando Erp
Troppi ritardi dei Comuni ferraresi, capoluogo in primis, nell’assegnazione dei bonus per aiutare chi paga l’affitto di casa, ma anche per quelli previsti per i proprietari che in piena emergenza Covid-19 hanno abbassato il canone di locazione. È quanto denunciano i sindacati degli inquilini e degli assegnatari Sicet, Sunia e Uniat tramite una nota unitaria dei segretari Eva Paganini, Maurizio Ravani e Paola Poggipollini.
“La grave situazione economica che stiamo attraversando richiede interventi efficaci e rapidi per permettere a tutti gli inquilini in difficoltà di riuscire a pagare il canone di affitto, evitando il rischio di sfratti – evidenziano i sindacati -. Invece, oltre a non essere stata accolta nei mesi scorsi la nostra richiesta di convocare il Tavolo provinciale delle politiche abitative come tavolo di crisi, per poter affrontare complessivamente i problemi per tutti i conduttori, siano essi commercianti, affittuari di alloggi privati, di alloggi Erp, studenti o proprietari di immobili, stiamo oggi assistendo a gravi e colpevoli ritardi”.

Leggi: Estense, 11/07/2020


giovedì 9 luglio 2020
Emergenza sfratti, i sindacati: “La Regione si dimentica degli inquilini”

“Riteniamo irresponsabile questo atteggiamento, i soldi adesso ci sono, bisogna distribuirli in fretta”
Il 15 maggio scorso, durante una audizione in regione Piemonte sull’emergenza abitativa, l’Assessore alla semplificazione Marrone e la collega al welfare Caucino dichiaravano, (la notizia è stata riportata dai giornali) che avrebbero anticipato il bando per il sostegno affitti previsto per settembre a giugno, per distribuire contributi fino a 3000 euro a chi rischia di finire in mezzo alla strada.
Erano bugie! Siamo arrivati ai primi di luglio e non c’è traccia di bandi per dare un aiuto economico alle famiglie in difficoltà a pagare i canoni.
I sindacati inquilini, SUNIA, SICET, UNIAT, assieme a CGIL, CISL, UIL, fin dal mese di aprile hanno ripetutamente sollecitato l’Assessore Caucino a un confronto per individuare il modo migliore per una rapida distribuzione dei fondi, regionali e nazionali, stanziati per aiutare le famiglie in difficoltà a pagare gli affitti, inutilmente, l’Assessore è assente.
Anche il Presidente Cirio il 2 giugno scorso ha dichiarato ad alcuni organi di stampa , che nel “riparti Piemonte” erano stanziati 15 milioni di euro per il sostegno affitti. Ad oggi di tutti questi stanziamenti non c’è traccia.

Leggi: Ossola News, 09/07/2020


giovedì 9 luglio 2020
Albano Sant’Alessandro, il conto di una RSA privata: più di 11 mila euro per la quarantena di un ospite

Il calcolo applicando alla lettera le indicazioni della delibera regionale. Il periodo di isolamento necessario prima del trasferimento in una struttura pubblica, chiesta dai parenti
A fronte di tante famiglie che vogliono portare nelle case di riposo i loro anziani, ce ne sono altre che non riescono a ottenere la dimissione dalle strutture private, o meglio non se la possono permettere per i costi. Un problema che nasce dalla delibera dello scorso giugno con cui Regione Lombardia doveva riaprire le Residenze socio assistenziali dopo il Covid-19, ma sinora non ha praticamente portato a nuovi ingressi, sollevando invece le proteste accese degli amministratori delle case di riposo.
Tra i punti più contestati c’è l’istituzione della quarantena a domicilio per chi vuole entrare nelle strutture per anziani, che dovrebbe essere fatta sotto il controllo della futura Rsa. La delibera, invece, non prevede che ci possano essere dei passaggi di ospiti da una struttura all’altra. Una possibilità, però, che stanno valutando molte famiglie: nell’emergenza, avevano ricoverato i propri anziani in strutture private, che ora hanno rette attorno ai 3.000 euro al mese, e adesso vorrebbero spostarli, per tentare di risparmiare qualcosa.

Leggi: Corriere della Sera, 09/07/2020


mercoledì 8 luglio 2020
Dramma Rsa di Torino: rischio stop delle strutture post pandemia

Così Fabrizio Ghisio di Federsolidarietà, durante il consiglio aperto del Comune di Torino, convocato questa mattina sulle criticità vissute dalle Residenze sanitarie assistenziali durante il periodo di emergenza
“Le Rsa devono far fronte a un aumento dei costi di almeno il 20%. Il rischio è che dopo che si sono ammalate le persone, si ammalino anche le strutture”. Così Fabrizio Ghisio di Federsolidarietà, durante il consiglio aperto del Comune di Torino, convocato questa mattina sulle criticità vissute dalle Residenze sanitarie assistenziali durante il periodo di emergenza. “La seconda ondata Covid potrebbe arrivare e rischia di non trovare più le Rsa”, aggiunge Ghisio ponendo in evidenza le criticità che si trovano a dover affrontare anche i centri diurni per anziani. “Bisogna intervenire” conclude.
Sono sette, secondo Tiziana Tripodi della Cisl Fp i problemi che hanno reso le Rsa “l’anello debole” della risposta all’emergenza. “I tamponi sono stati fatti tardivamente, l’isolamento nelle strutture è risultato fallimentare, c’è stata una sostanziale incongruenza tra linee guida ministeriali e le Asl territoriali, sono mancati i dispositivi di protezione, i tamponi al personale in quarantena non si sono mai visti e non ci sono stati dati certi sulla diffusione del contagio”. La fragilità delle strutture è dovuta inoltre alla carenza dell’organico. “Esprimere in minuti di assistenza i bisogni dei pazienti è disumano- prosegue Tripodi-. Gli Oss fanno assistenza agli anziani per due ore al giorno, 120 minuti, gli infermieri per 30 minuti al massimo”.

Leggi: Redattore Sociale, 08/07/2020


mercoledì 8 luglio 2020
Larino (CB), nasce l’ambulatorio solidale dei medici in pensione

Nasce a Larino (CB) un nuovo ambulatorio solidale per garantire un supporto alle persone che hanno difficoltà ad accedere alle cure in un momento particolarmente difficile a causa dell’emergenza Covid.
L’iniziativa è stata resa possibile grazie all’impegno di Auser e dell’amministrazione comunale e a quello dei medici in pensione che hanno dato la loro disponibilità gratuita e volontaria ad effettuare visite ad anziani e a persone in difficoltà economica o a rischio di emarginazione sociale.
Nei giorni scorsi infatti è stata approvata la delibera comunale con cui sono stati concessi in comodato d’uso gratuito all’Auser i locali della ex scuola materna, che diventerà presto la sede del nuovo presidio sanitario.
La regione Molise finanzierà il progetto con un contributo di 15mila euro che serviranno per l’allestimento dei locali e l’acquisto di strumenti e apparecchiature.

Leggi: Auser, 08/07/2020


mercoledì 8 luglio 2020
Blocco degli sfratti, a Firenze almeno duemila alla ripartenza, sistema a rischio

Proroga del blocco degli sfratti, intanto una precisazione è d’obbligo, come ci spiega Emanuele Rindori, coordinatore nazionale dei legali del Sindacato degli inquilini Sunia nonché Coordinatore dell’Osservatorio sulle Locazioni del Tribunale di Firenze, vale a dire che per amor della precisione, in realtà il provvedimento di proroga (da settembre a fine dicembre) che ha ottenuto l’ok dalle commissioni della Camera, sembra essersi arenato a causa delle forti pressioni delle associazioni nazionali dei proprietari, nonostante si dia ormai per certo che l’ok verrà dato a giorni.
“Un piccolo, ma anche grande punto interrogativo – dice l’avvocato Rindori – soprattutto, nonostante il blocco sia senz’altro una boccata d’ossigeno per le famiglie in particolare difficoltà, da covid e non solo, vorrei precisare un punto: con le proroghe del blocco (da settembre a dicembre 2020, n.d.r.) non si risolvono i problemi”. E neanche con i blocchi, aggiungiamo noi, in quanto i blocchi non possono durare in eterno. E il problema torna, magari anche più pesante di quanto in precedenza, dal momento che il rinvio del problema non può far altro che accrescerlo. Naturalmente, al netto delle famiglie per cui quei sei mesi di rinvio possono risultare essenziali per trovare soluzioni diverse, abitative o di lavoro.

Leggi: Stamp Toscana, 08/07/2020


mercoledì 8 luglio 2020
Lecco, le iniziative di Auser per contrastare l’emergenza caldo

Nel periodo estivo l’Auser Provinciale di Lecco, tramite i punti di telefonia di Lecco, Bellano, Auser Filo d’Argento Meratese, Auser Brianza Casatese e Auser Colico, conferma la propria vicinanza alle persone over 75 attraverso il servizio di compagnia telefonica “Emergenza caldo”, effettuato in convenzione con Ats Brianza.
Nei mesi più caldi infatti, anche per via delle vacanze dei familiari, la solitudine diventa ancor più isolamento. Auser monitora gli anziani attraverso il contatto telefonico, una “voce amica” che recepisce una serie di informazioni utili a conoscere la condizione di vita, lo stato di benessere o di disagio/fragilità della persona anziana attivando, ove necessario, le comunicazioni con il sistema dei servizi socio-assistenziali e socio-sanitari territoriali. Le telefonate vengono effettuate con maggior frequenza rispetto alla norma, per offrire consigli pratici e informazioni necessarie a prevenire gli effetti delle ondate di caldo intenso. Contestualmente, la sede di Lecco resta “aperta per ferie”: gli uffici saranno sempre operativi anche nel mese di agosto.
L’invito quindi, per gli anziani che hanno bisogno di un aiuto in più durante l’estate, è di rivolgersi al numero verde 800 995 988 da telefono fisso, oppure allo 0341 286563 da cellulare, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18. Con una semplice chiamata è possibile ricevere informazioni per meglio affrontare il periodo estivo, comunicare con una persona amica e uscire dalla solitudine, essere accompagnato a visite o a esami medici all’ospedale, ricevere pasti a domicilio, farmaci o spesa (laddove previsto).

Leggi: Auser, 08/07/2020


mercoledì 8 luglio 2020
Parma, scattato il piano anticaldo

Scatta anche quest’anno il piano caldo del distretto di Parma, in vista dell’avvicinarsi del periodo a maggior rischio di ondate di calore, per fornire supporto a persone anziane e disabili e, in generale, a persone in condizioni di fragilità. Per l’estate 2020, in considerazione dell’emergenza sanitaria causata dalla pandemia da Covid 19, le azioni individuate all’interno dei programmi locali sono state programmate tenendo conto dell’evolversi della situazione epidemiologica, al fine di contrastare e contenere il diffondersi del virus. Il piano prevede per il Comune di Parma di dare continuità al call center per le emergenze (attivato durante il lockdown), attraverso due numeri telefonici dedicati h 24, 339 6859982/ 0521218970 sino al 15 settembre per raccogliere le segnalazioni degli anziani e di persone fragili; la divulgazione di locandine con tutti i consigli utili per difendersi dal caldo; il monitoraggio degli anziani soli, anche tramite i medici di famiglia; la collaborazione con il volontariato a supporto dei servizi.
Anche quest’anno importanti realtà del volontariato garantiscono la collaborazione con i Servizi per fornire interventi di supporto agli anziani soli, soprattutto per il disbrigo delle pratiche della vita quotidiana. Fra queste l’Auser filo d’Argento di Parma.

Leggi: Auser, 08/07/2020


IN AGENDA:

Italia Longeva – Long-Term Care Five

Roma, nuova data in corso di definizione
Auditorium Biagio D’Alba, Ministero della Salute
Quinta edizione degli Stati Generali dell’assistenza a lungo termine
Il convegno, originariamente fissato per il 7 e 8 luglio (data posticipata causa Covid), si terrà in autunno in data in corso di definizione.

Leggi: Italia Longeva


IN EVIDENZA:

Disuguaglianze e SSN: una contraddizione irrisolvibile?

Questo articolo è una sintesi di quello con lo stesso titolo in uscita sul numero 1/2020 della rivista “Politiche Sociali/Social Policies”.
A più di quaranta anni dall’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), ha senso interrogarsi sulla equità territoriale in sanità, ovvero sulla distribuzione universalistica dei servizi e delle prestazioni per la tutela della salute, nelle diverse regioni italiane? È una contraddizione irrisolvibile quella tra disuguaglianza e welfare universalistico istituzionale in sanità? Se la domanda poteva sembrare provocatoria prima della diffusione del Covid-19, ora essa assume tutt’altro rilievo di fronte alle risposte assistenziali che, in questi mesi di emergenza sanitaria, sono state date dai diversi Servizi Sanitari regionali (SSR).
La tesi che si sostiene è che la normativa in ambito sanitario abbia accentuato, nel tempo, concetti diversi di equità territoriale. Non viene preso in considerazione il tema dell’equità nello stato di salute, bensì il punto di vista della giustizia distributiva e, in particolare, dei tre criteri costituiti dall’uguaglianza di risorse (strutturali e professionali) messe a disposizione della popolazione, dall’uguaglianza di accesso ai servizi e alle prestazioni, e dall’uguaglianza di risultati assistenziali. L’idea è, infatti, che la normativa si sia focalizzata in una prima fase sull’uguaglianza di risorse, poi su quella di accesso per arrivare, in tempi più recenti, ad una specificazione plurale dell’eguaglianza guardando anche ai risultati assistenziali; il tutto all’interno di politiche di contenimento della spesa sanitaria e di continua ridefinizione degli ambiti istituzionali del Servizio sanitario stesso.

Leggi: Welforum


Milano invecchia e lascia poco spazio alle donne

Dai dati del rapporto della Fondazione Ambrosianeum una città in cui ci sono sempre più anziani e in cui le famiglie unipersonali sono il 52,4%. Mentre nel lavoro le donne sono penalizzate
Una città con persone più longeve ma anche più sole. E in cui le donne sono ancora discriminate. Benvenuti a Milano. Il rapporto della Fondazione Ambrosianeum, dal titolo “La salute, il pane e le rose”, indaga con una serie di contributi di esperti come la città si è trasformata. E anche il numero cresce dal punto di vista demografico (+11% dal 2011 al 2018 contro il -1,1% del decennio precedente, e questo soprattutto grazie alla presenza straniera), Milano è “affaticata da una popolazione sempre più longeva e sola (rispetto agli altri Comuni della Città Metropolitana Milano ha il più alto indice di ultraottantenni, aumentati del 32% tra il 2005 e il 2018, e il più basso di bambini e adolescenti entro i 14 anni); che non riesce a far decollare i ritmi riproduttivi (persino quelli delle donne straniere, calati dal 2,1 del 2005 all’1,6 del 2018, contro l’1,2 delle italiane)”. E le persone rischiano di essere, almeno formalmente, sempre più sole, visto che il 52,4% delle famiglie è unipersonale, un dato in costante crescita, e solo il 12% ha 4 componenti.
Sul fronte del lavoro, la condizione della donna non è migliorata. Il tasso di occupazione femminile è passato dal 67,1% del 2011 al 70,2% del 2017, ma “il divario qualitativo, retributivo e di numero di ore lavorate rispetto alla componente maschile della popolazione attiva non si è affatto ridotto”, si legge nel capitolo curato da Brunella Fiore e Egidio Riva. “Restringendo il campo al lavoro dipendente, crescono i contratti a tempo determinato (soprattutto tra gli uomini) e part-time (sempre tra gli uomini, triplicati dal 2001 contro un +55,4% delle donne). Ma sul fronte retributivo le donne scontano la differenza di genere, visto che il 65,5% delle milanesi percepisce al massimo 1.500 euro al mese e solo il 3,4% supera i 3.000 euro”.

Leggi: Redattore Sociale


Aspettando il cambiamento

L’esigenza di ripensare il sistema di risposte ai bisogni sociosanitari legati alla non autosufficienza, sentita già da tempo, va facendosi sempre più pressante. L’emergenza legata alla diffusione del coronavirus ha reso ancora più urgente il ripensamento delle filiere assistenziali residenziali e domiciliari. Secondo l’autore, solo una forza riformatrice lucida e competente può andare oltre la ricostruzione dell’esistente, verso un nuovo sistema integrato multilivello.
di Michelangelo Caiolfa (Federsanità-Anci Toscana)
Da anni analizziamo il profondo cambiamento socio-demografico del Paese. Da anni discutiamo dei nuovi bisogni sociosanitari legati alle non-autosufficienze e alle fragilità. Da anni un vasto circuito composto da persone, famiglie, associazioni, operatori, professionalità, ricercatori, amministratori, cerca di ragionare per fare evolvere i servizi e, nel contempo, cerca in tutti i modi di far comprendere i temi che stanno alla base di questa indispensabile evoluzione. Da anni, gli stessi anni, aspettiamo un cambiamento che non arriva.
I motivi sono tanti e si sono protratti nel tempo: debolezza nella visione delle politiche e nelle capacità di riforma; debolezza nelle capacità di riordinare e trasformare le misure operative attorno ad un approccio evoluto e dinamico dei bisogni delle persone e delle reti familiari; debolezza nelle reali capacità di riorganizzare secondo logiche multidimensionali i nostri processi decisionali, gestionali, professionali e amministrativi.

Leggi: I Luoghi della Cura


Culle sempre più vuote. Istat: “Nel 2019 solo 420 mila nascite. È il nuovo record negativo”. Prosegue anche il calo della popolazione

Rispetto al 2018 si registrano 19 mila nuovi nati in meno. In picchiata anche la popolazione residente che ammonta a 60.244.639 unità, quasi 189 mila in meno rispetto all’inizio dell’anno (-0,3%), un dato trainato dal calo dei residenti italiani, mentre gli stranieri crescono di numero. Nel corso del 2019 la differenza tra nati e morti (saldo naturale) è di -214 mila unità. IL REPORT
“Al 31 dicembre 2019 la popolazione residente è inferiore di quasi 189 mila unità (188.721) rispetto all’inizio dell’anno. Il persistente declino avviatosi nel 2015 ha portato a una diminuzione di quasi 551 mila residenti in cinque anni. Rispetto all’anno precedente, si registra un nuovo minimo storico di nascite dall’unità d’Italia, un lieve aumento dei decessi e più cancellazioni anagrafiche per l’estero. Anche il numero di cittadini stranieri che arrivano nel nostro Paese è in calo (-8,6%), mentre prosegue l’aumento dell’emigrazione di cittadini italiani (+8,1%).”. È quanto riporta l’Istat nel suo report sul Bilancio demografico nazionale relativo all’anno 2019.
Sempre meno residenti. Al 31 dicembre 2019 la popolazione residente in Italia ammonta a 60.244.639 unità, quasi 189 mila in meno rispetto all’inizio dell’anno (-0,3%). Rispetto alla stessa data del 2014 diminuisce di 551 mila unità, confermando la persistenza del declino demografico che ha caratterizzato gli ultimi cinque anni.

Leggi: Quotidiano Sanità


8° Monitoraggio Covid. 7 Regioni con Rt sopra 1 e in 11 il trend dei nuovi casi cresce. Attivi oltre 600 focolai. Ma per Ministero-Iss quadro è di “bassa criticità”. Ecco il dossier ‘segreto’

Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana e Veneto: queste le regioni con RT sopra 1 negli ultimi sette giorni. In altre regioni si segnala anche un numero basso di personale impiegato nel controllo dell’emergenza e in 10 si evidenzia un rischio d’impatto sul sistema sanitario ‘moderato’ mentre in tutte le altre è valutato o ‘basso’ o ‘molto basso’. Ministero e Iss: “Situazione complessivamente positiva con piccoli segnali di allerta relativi alla trasmissione”. IL REPORT INTEGRALE
Sette Regioni (Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana e Veneto) con l’indice Rt sopra 1 negli ultimi 7 giorni con un trend settimanale dei nuovi casi che cresce in 11 Regioni. 636 focolai attivi di cui 99 nuovi solo nell’ultima settimana. Ma non solo, in ben 10 Regioni (Abruzzo, Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto) il rischio di impatto del Covid sui servizi sanitari è ritenuto ‘moderato’ (e quindi da tenere sott’occhio) mentre in tutte le altre Regioni è valutato o ‘basso’ o ‘molto basso’.
E ancora in Abruzzo, Campania, Friuli Venezia Giulia e Puglia si segnala un numero basso di personale con un numero di unità di personale inferiore ad 1 su 10 mila dedicate in ciascun servizio territoriale alle attività di prelievo/invio ai laboratori di riferimento e monitoraggio dei contatti stretti e dei casi posti rispettivamente in quarantena e isolamento. Segnalate anche allerte sulla resilienza dei servizi sanitari in Abruzzo, Campania e Puglia.

Leggi: Quotidiano Sanità


Nel dopo-pandemia pensiamo alla casa

La quarantena ha mostrato quanto sia importante avere una casa. È dunque il momento di riaprire il discorso sull’edilizia pubblica popolare. Approfittando anche dei bassi tassi di interesse, si potrebbe lanciare un piano da centomila abitazioni.
L’edilizia nel piano Colao
La lunga quarantena imposta dalla pandemia da Covid-19 ha reso ancor più evidente la disparità tra le famiglie che hanno potuto viverla in case spaziose e quelle costrette a passarla in abitazioni inadeguate o in strutture improprie e di emergenza. All’uscita dalla quarantena gli operatori immobiliari hanno iniziato a riflettere sull’opportunità di realizzare abitazioni mediamente più grandi di quelle ora disponibili, dove passare più comodamente eventuali altri periodi di isolamento. Naturalmente, gli appartamenti costeranno di più e la loro offerta interesserà, di conseguenza, i segmenti più benestanti della popolazione, trascurando il problema della casa per le famiglie con redditi modesti.
La necessità di occuparsi della questione è evidenziata nel Rapporto Colao, secondo cui il governo dovrebbe “sostenere un piano di investimenti finalizzato a potenziare un’offerta abitativa economicamente accessibile, socialmente funzionale ed ecosostenibile, attraverso la messa a disposizione di immobili e spazi pubblici inutilizzati da sviluppare con fondi pubblico-privati da offrire sul mercato a prezzi calmierati”. La genericità delle “azioni specifiche”, indicate solo per titoli (investimenti per il social housing anche utilizzando il patrimonio di edilizia convenzionata, fondi per l’edilizia agevolata), non offre però alcun contributo su come disegnare e attuare un programma con questo obiettivo.

Leggi: La Voce


Long term care. Ocse: “Covid ha messo in luce i problemi strutturali: scarsa integrazione con gli altri servizi sanitari, personale poco formato e sotto pagato e standard sicurezza inadeguati”

La pandemia ha messo in luce come nel settore dell’assistenza a lungo termine (Rsa, assistenza domiciliare) vi siano numerosi problemi che hanno comportato anche ad un elevato numero di decessi proprio in queste strutture, senza dimenticare anche chi invece è rimasto a casa. Per questo si richiamano gli stati ad intensificare gli investimenti. IL DOCUMENTO
“La pandemia da Covid 19 ha messo in luce tutti i problemi del settore dell’assistenza a lungo termine (LTC). Le persone anziane e gli operatori sanitari sono stati colpiti in modo sproporzionato dalla pandemia. Molti paesi dell’OCSE hanno adottato misure per contenere la diffusione dell’infezione e mitigarne l’impatto sui gruppi vulnerabili. Tuttavia, la crisi sanitaria sta mettendo in evidenza ed esacerbando problemi strutturali preesistenti nel settore dell’assistenza a lungo termine (LTC). Gli operatori sanitari sperimentano condizioni di lavoro difficili. Inoltre, vi sono disallineamenti di competenze, scarsa integrazione con il resto dell’assistenza sanitaria e standard di sicurezza inadeguati o scarsamente applicati. In prospettiva, sono necessari maggiori investimenti nella forza lavoro e nelle infrastrutture LTC per garantire livelli adeguati di personale qualificato, con condizioni di lavoro dignitose e priorità nella qualità delle cure e sicurezza”. È questo il richiamo che fa l’Ocse agli stati in un suo recente documento ad hoc sul tema.

Leggi: Quotidiano Sanità


Italia Longeva: “Il Pronto soccorso della fragilità si chiama assistenza domiciliare. Prioritario ripensarla”

Per Bernabei, Presidente di Italia Longeva: “Le cure territoriali sono la vera priorità di investimento in sanità. Per fare una buona assistenza domiciliare servono metodologie e competenze, e bisogna investire in formazione e tecnologia. Abbiamo un’occasione imperdibile per ‘sdoganare’ la tecnoassistenza in Italia. L’infermiere di comunità può diventare il case manager della fragilità”
La pandemia ha acceso i riflettori sulla medicina del territorio e sulla necessità di investire su uno dei suoi pilastri fondamentali, l’assistenza domiciliare vera alternativa all’ospedale. Peccato che in Italia sia ancora da fondare: ne beneficia appena il 2,7% degli over-65 e per una media di 20 ore di prestazioni all’anno. In altri paesi europei, la percentuale di anziani assistiti a casa si attesta fra l’8 e il 10%, con punte del 20%, e per una media che in Europa è di 20 ore, ma al mese.
Ma se la pandemia aperto il vaso di pandora, ha anche mobilitato risorse economiche per rafforzare gli strumenti di assistenza agli anziani fragili. Cosa fare per non sprecare questa occasione e come rendere il territorio all’altezza di questo compito?
Se ne è discusso ieri al webinar “Assistenza Domiciliare Integrata (ADI): ripensare modelli e strumenti a partire da quanto imparato in emergenza”, organizzato da Italia Longeva, l’Associazione nazionale per l’invecchiamento e la longevità attiva del Ministero della Salute, che ha messo a confronto decisori e attori sul territorio su modelli organizzativi, competenze e strumenti per realizzare un’ADI più efficiente, accessibile e diffusa.

Leggi: Quotidiano Sanità


Don Vinicio Albanesi: “Basta con le RSA, è il momento di trasformarle”

Il presidente della Comunità di Capodarco è da tempo convinto della necessità di cambiare radicalmente la gestione della terza età, andando oltre l’istituzionalizzazione. “L’epidemia ha mostrato i limiti terapeutici ed esistenziali che le persone anziane sono costrette a vivere. Occorre cambiare, senza far prevalere la logica del risparmio”
“La vita dell’anziano è la vita di tutti. Gli anziani solo più fragili, meno veloci, meno efficienti. Ma non è che a 85 anni non servono più! Accudirli e trattarli con dignità è un dovere e un riconoscimento per quello che hanno fatto per la società nel corso della loro vita. Il rischio, invece, è che sia passato ormai il messaggio secondo cui in questa società possono vivere solo coloro che sono efficienti”. Parte da queste considerazioni la riflessione di don Vinicio Albanesi, presidente della Comunità di Capodarco di Fermo, a proposito della condizione degli anziani. Una riflessione che ha ricevuto uno scossone violento sul piano emotivo dalle vicende verificatesi in questi mesi di Covid-19, con le numerose morti all’interno delle strutture di accoglienza e le relative indagini. Uno spaccato che ha portato da subito don Albanesi a dire: “Le Rsa vanno chiuse. O, comunque, profondamente trasformate”.

Leggi: Auser


SEGNALAZIONI:

Indennità Covid-19: mensilità maggio

Ulteriori chiarimenti di Inps su domande e requisiti
L’Inps, con la circolare n. 80 del 6 luglio, fornisce ulteriori chiarimenti per l’accesso alle indennità Covid di 1.000 euro, previste dal D.L. n. 34/2020 (decreto Rilancio), per il mese di maggio 2020. Destinatari sono liberi professionisti, titolari di contratti di collaborazione coordinata e continuativa, iscritti alla gestione separata, lavoratori in somministrazione e stagionali dei settori turismo e stabilimenti termali.
Per quanto riguarda i liberi professionisti, l’Inps precisa che possono chiedere il beneficio economico i titolari di partita IVA, attiva alla data del 19 maggio 2020 (data di entrata in vigore del D.L. n. 34/2020), compresi i partecipanti agli studi associati o società semplici con attività di lavoro autonomo, iscritti alla Gestione separata non titolari di trattamento pensionistico diretto e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie.
Requisito indispensabile per l’acceso all’indennità è di aver subìto nel bimestre 2020 una riduzione del reddito pari ad almeno al 33% rispetto al secondo bimestre 2019, che il lavoratore richiedente dovrà comunque autocertificare al momento della domanda. L’Inps, a sua volta, comunicherà i nominativi di coloro che hanno presentato l’autocertificazione all’Agenzia delle entrate per i controlli sulla verifica del requisito reddituale.

Leggi: Inca


D.L. Rilancio: indennità per i lavoratori domestici
Procedura per riesame delle domande respinte
Con il messaggio n. 2715/2020, l’Inps comunica che chi si è visto respingere la domanda di indennità, qualora ritenga di avere comunque i requisiti, può chiedere il riesame del provvedimento utilizzando la procedura internet già disponibile, allegando la relativa documentazione attestante il possesso dei requisiti.
Per procedere, il richiedente dovrà essere in possesso di una delle seguenti credenziali:
•PIN ordinario o dispositivo rilasciato dall’INPS;
•SPID di livello 2 o superiore;
•Carta di identità elettronica 3.0 (CIE);
•Carta nazionale dei servizi (CNS).
Per inoltrare la domanda, l’utente dovrà accedere all’apposita sezione della pagina web “Richiesta di riesame”, che mostra le informazioni relative alla richiesta presentata e il provvedimento di rigetto. Una volta completata e inoltrata, la domanda verrà protocollata e le informazioni ad essa correlate, ivi incluse le informazioni sullo stato di lavorazione, verranno rese disponibili nella medesima sezione del sito web.

Leggi: Inca


 

 

 

 

martedì 7 luglio 2020
Coronavirus, 160mila italiani hanno la casa pignorata

Rapporto Federcasa. La pandemia da Covid-19 ed il conseguente lockdown hanno determinato un pesante impatto sul reddito e sulle condizioni di vita delle famiglie italiane, tanto che una su quattro ha avuto difficoltà a pagare l’affitto, e oltre il 40% prevede di non riuscire a pagarlo nei prossimi 12 mesi
La pandemia da Covid-19 ed il conseguente lockdown hanno determinato un pesante impatto sul reddito e sulle condizioni di vita delle famiglie italiane, tanto che una su quattro ha avuto difficoltà a pagare l’affitto, e oltre il 40% prevede di non riuscire a pagarlo nei prossimi 12 mesi. A soffrire sono state anche le famiglie con un mutuo le quali, a causa delle difficoltà nel far fronte alle rate, hanno generato un ammontare di crediti deteriorati in pancia alle banche di 15,6 miliardi di euro. Ad aggravare il quadro generale si aggiunge il fatto che poco meno di 100.000 famiglie rischiano di diventare inadempienti, anche dopo l’emergenza, mentre 160.000 hanno la casa pignorata. Sono questi alcuni dati diffusi oggi da Federcasa, in occasione dell’Assemblea nazionale, e contenuti all’interno dello studio “Dimensione del disagio abitativo pre e post emergenza Covid-19. Numeri e riflessioni per una politica di settore”, che la Federazione ha commissionato all’istituto Nomisma.

Leggi: Redattore Sociale, 07/07/2020


lunedì 6 luglio 2020
L’esercito dei pensionati che aiuta figli e nipoti. Ecco il bonus

Quello dei pensionati che in Italia si prendono cura di figli, nipoti o parenti disabili è un vero e proprio esercito. Tanto lavoro, quotidiano, per i nipoti, in primis, mentre i genitori sono fuori a lavorare. Troppo spesso infatti le famiglie non possono permettersi una baby sitter e devono fare dunque affidamento sui nonni. Una rete vastissima che tocca milioni di pensionati da Nord a Sud. E poi ci sono i parenti, nonni o zii, che danno una mano con i figli o i nipoti non autosufficienti. Un lavoro di cura preziosissimo che colma in parte le falle di un welfare che non riesce a rispondere pienamente ai bisogni dei cittadini. Un lavoro di cura che vede oggi un primo riconoscimento che il sindacato della Cgil saluta positivamente.
Si tratta del bonus baby sitter introdotto dal decreto Rilancio, da poco approvato, che potrà essere utilizzato anche da chi si prende cura dei minori, a condizione che i parenti non vivano nella stessa casa. Il limite d’età è stato fissato a 12 anni. Limite che viene meno in caso di un familiare disabile. (Qui tutte le informazioni sul bonus: requisiti e modalità di richiesta). È inoltre possibile richiedere il bonus anche per pagare i centri estivi e i servizi integrativi per l’infanzia. Una boccata d’ossigeno per tutte quelle famiglie che in questi mesi con le scuole chiuse si sono dovuti sobbarcare un lavoro spesso al di là delle proprie capacità. In questa situazione i nonni hanno svolto un ruolo cruciale, consentendo di fatto a tanti genitori di poter continuare a lavorare.

Leggi: Liberetà, 06/07/2020


lunedì 6 luglio 2020
Senza anziani non c’è futuro. Appello per ri-umanizzare le nostre società. No a una sanità selettiva

Da una preoccupazione della Comunità di Sant’Egidio sul futuro delle nostre società – emersa in questi giorni durante la crisi causata dal coronavirus – nasce questo appello, tradotto in diverse lingue e diffuso a livello internazionale. È rivolto a tutti, cittadini e istituzioni, per un deciso cambiamento di mentalità che porti a nuove iniziative, sociali e sanitarie, nei confronti delle popolazioni anziane.
L’emergenza Covid-19 ha portato alla luce non solo una crisi profonda del sistema sanitario ma anche una drammatica riflessione sulla gestione dei pazienti nella pandemia, orientata verso una “sanità selettiva”, che considera residuale la vita degli anziani, giustificando una forma di “scelta” in favore dei più giovani e dei più sani.
L’appello Senza anziani non c’è futuro, tradotto in diverse lingue e diffuso a livello internazionale, nasce dalla concreta preoccupazione della Comunità di Sant’Egidio rispetto al futuro di una società in cui non può essere avallato uno “stato di necessità” umanamente e giuridicamente inaccettabile, non solo in una visione religiosa della vita, ma anche nella logica dei diritti dell’uomo e nella deontologia medica.

Leggi: Confronti, 06/07/2020


lunedì 6 luglio 2020
“Investimenti in digitalizzazione, cure domiciliari e personale. Prevista rimodulazione tetti spesa farmaceutica”. Ecco il Programma nazionale di riforma del Governo

Tra gli interventi anche l’aumento delle borse di specializzazione, un nuovo ruolo per i medici di famiglia modificando anche il percorso formativo, via libera all’infermiere di famiglia, investimenti in edilizia sanitaria, potenziamento farmacia dei servizi utilizzo intelligenza artificiale per elaborazione modelli predittivi e molto altro. Ecco la bozza del Programma nazionale Riforma del Governo.
“Il Governo intende dare seguito alle misure a sostegno del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) adottate con i recenti provvedimenti attraverso un piano di investimenti e misure organizzative e di politica industriale di medio-lungo termine. L’obiettivo per l’SSN sarà di migliorare la qualità dell’assistenza, la capacità ricettiva degli ospedali compresi i letti di terapia intensiva, la tempestività di risposta alle patologie infettive emergenti gravate da alta morbilità e mortalità, nonché ad altre emergenze sanitarie”. È quanto si legge nella bozza di Programma nazionale Riforma del Governo che fa parte del Def 2020.
Ad anticipare alcuni punti era stato il Ministro della Salute, Roberto Speranza che in un’intervista a Repubblica ha dichiarato di star “lavorando da settimane a un piano straordinario di investimenti sul Servizio sanitario nazionale. Dobbiamo rafforzare i presidi territoriali, modernizzare le attrezzature ospedaliere e la strumentazione diagnostica per gli screening oncologici. Poi c’è l’edilizia sanitaria, la ricerca, la necessità di attrarre gli investimenti della farmaceutica, dobbiamo rafforzare la relazione tra salute e ambiente. Abbiamo bisogno di recuperare il ritardo che l’Italia ha sulla sanità digitale, usare meglio le nuove tecnologie, i big data, la rete”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 06/07/2020


lunedì 6 luglio 2020
Seconde case, alloggi e condomini: superbonus tra vecchi e nuovi limiti

Nessun limite alle seconde case. Onlus e società sportive tra i beneficiari. Tetti di spesa rimodulati in base al numero di alloggi dell’edificio. Il superbonus del 110% esce cambiato dalla commissione Bilancio della Camera. Le modifiche votate venerdì – e attese ora all’ok dell’Aula – chiariscono alcuni aspetti e pongono nuove domande.
Confermati il recupero della detrazione in cinque anni, la cessione del bonus e lo sconto in fattura.
I lavori in condominio
Il “caso tipo” per cui sembra scritto il superbonus è quello del condominio residenziale: circa 5,9 milioni di edifici, secondo l’Istat, in cui si trovano 24,9 milioni di alloggi. L’ipotesi base è un intervento di riqualificazione energetica (cappotto termico e/o rifacimento dell’impianto di riscaldamento) o messa in sicurezza antisismica.
I tetti di spesa scendono negli immobili più grandi. Ad esempio, nei condomìni fino a otto unità il massimale per la coibentazione è di 40mila euro moltiplicato per il numero di alloggi, e scende a 30mila euro se ci sono più di otto unità; mentre per l’impianto di riscaldamento il limite è rispettivamente di 20mila e 15mila euro. Resta la necessità di migliorare di due classi energetiche l’edificio. Per l’antisismica, invece, non serve il salto di classe e la spesa è 96mila euro per unità.

Leggi: Il Sole 24 Ore, 06/07/2020


venerdì 3 luglio 2020
Servizi sociali “essenziali”. Cnoas: traguardo importantissimo

Approvato l’emendamento in Commissione Bilancio alla Camera: i servizi sociali sono servizi pubblici essenziali. Gazzi: “Le Regioni dovranno approntare un piano specifico per le emergenze e garantirli sempre”. Noja e Parente: “Non deve accadere mai più che le persone più fragili siano lasciate sole”
“Godere dei servizi sociali rientra tra i diritti costituzionalmente garantiti perché sono servizi pubblici essenziali! E’ appena passato a Montecitorio un emendamento presentato da Lisa Noja e Elena Carnevali e condiviso dalla senatrice Annamaria Parente, che richiama il diritto delle persone a godere dei servizi previsti al comma 4 dell’art 22 della legge 328/2000, la cosiddetta Legge Turco”. Lo annuncia il presidente del Cnoas, Gianmario Gazzi.
“Per noi assistenti sociali è un traguardo importantissimo, ma lo è per tutti quelli che si rivolgono ai servizi e che da questo momento in poi non si dovranno trovare davanti a delle porte chiuse – commenta – Le Regioni dovranno ora approntare un piano specifico per le emergenze e garantirli sempre perché per chi ha bisogno ogni giorno è un’emergenza”. “Grazie a chi ci ha ascoltati presentando l’emendamento, grazie a chi ha votato a favore – aggiunge – Continueremo le nostre battaglie per i figli un Dio minore, per i diritti per le persone, contro la precarietà degli assistenti sociali che sono al loro fianco. Perché i bisogni quotidiani non scadono come i nostri contratti”.

Leggi: Redattore Sociale, 03/07/2020


venerdì 3 luglio 2020
“Puntare su politiche coordinate e integrazione tra ospedale e territorio”. Arriva il nuovo Piano nazionale di prevenzione 2020-2025. Ma per attuarlo solo 200 mln, stessa cifra di 15 anni fa

È pronto il nuovo Piano redatto dal Ministero della Salute che punta tutto su un “riorientamento del sistema di prevenzione” in chiave di un maggior coordinamento tra i vari attori in campo e integrazione delle politiche. Per l’attuazione delle molteplici iniziative e attività previste lo stanziamento resta però lo stesso previsto dall’intesa Stato Regioni del 2005, vale a dire 200 milioni annui vincolati all’interno del budget del Ssn. Quindi aumentano compiti e obiettivi ma non i finanziamenti.
“Sostenere il riorientamento di tutto il sistema della prevenzione verso un ‘approccio’ di Promozione della Salute” con l’obiettivo di favorire “il collegamento e l’integrazione tra le azioni previste da leggi, regolamenti, Piani di settore” perché “l’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da COVID-19 ha mostrato che gli interventi di Sanità Pubblica sono fondamentali per lo sviluppo economico e sociale di un Paese e che la salute di tutti dipende dalla salute di ciascuno”.
Sono queste le linee guida del nuovo Piano Nazionale di Prevenzione 2020-2025 del Ministero della Salute e che sarà anche posto all’ordine del giorno della prossima Conferenza Stato-Regioni.
Il nuovo Piano, un documento corposo di circa 200 pagine, “rappresenta la cornice comune degli obiettivi di molte delle aree rilevanti per la Sanità Pubblica”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 03/07/2020


venerdì 3 luglio 2020
Anziani. Don Albanesi: “Basta con le Rsa, è il momento di trasformarle”

Il presidente della Comunità di Capodarco da tempo convinto della necessità di cambiare radicalmente la gestione della terza età, andando oltre l’istituzionalizzazione. “L’epidemia ha mostrato i limiti terapeutici ed esistenziali che le persone anziane sono costrette a vivere. Occorre cambiare, senza far prevalere la logica del risparmio”
“La vita dell’anziano è la vita di tutti. Gli anziani sono più fragili, meno veloci, meno efficienti. Ma non è che a 85 anni non servono più! Accudirli e trattarli con dignità è un dovere e un riconoscimento per quello che hanno fatto per la società nel corso della loro vita. Il rischio, invece, è che sia passato ormai il messaggio secondo cui in questa società possono vivere solo coloro che sono efficienti”. Parte da queste considerazioni la riflessione di don Vinicio Albanesi, presidente della Comunità di Capodarco di Fermo, a proposito della condizione degli anziani. Una riflessione che ha ricevuto uno scossone violento sul piano emotivo dalle vicende verificatesi in questi mesi di Covid-19, con le numerose morti all’interno delle strutture di accoglienza e le relative indagini. Uno spaccato che ha portato da subito don Albanesi a dire: “Le Rsa vanno chiuse. O, comunque, profondamente trasformate!”

Leggi: Redattore Sociale, 03/07/2020


venerdì 3 luglio 2020
Dal 50 al 110%, come si trasferisce la detrazione: la sintesi del Notariato

Quando e come si trasferisce il diritto ai bonus. La panoramica del Consiglio nazionale del Notariato contenuta nello Studio numero 20-2020/t di Roberto Martino, approvata dalla Commissione studi tributari del 04 giugno 2020, è un vero “tourbillon” di situazioni complesse, chiarite dal documento di prassi, utile anche all’agente immobiliare, perché l’incidenza dei bonus sul valore dell’immobile si è progressivamente ampliata nel tempo.
Interessati l’amministratore ed il proprietario anziano.
Anche l’amministratore di condominio deve conoscere come si trasferisce la detrazione, per poter rispondere alle domande dei condòmini e perché, ogni anno vanno inseriti, nei software di gestione del registro di Anagrafe condominiale, chi subentra nell’annualità, in modo che sia allineata la trasmissione dei dati all’agenzia delle Entrate per la dichiarazione precompilata e le cessioni del credito.
Lo studio è poi fondamentale per il proprietario anziano, per il quale la propria tranquillità economica é bene prezioso, così come la possibilità di poter trasferire ai propri familiari, il diritto a pagare meno imposte, specie se le spese sono state sostenute dall’intera famiglia.

Leggi: Quotidiano Condominio, Il Sole 24 Ore, 03/07/2020


venerdì 3 luglio 2020
Bonus affitti, cessione in quattro step dal pagamento alla comunicazione

Cessione del credito di imposta sui canoni di affitto in quattro step. Prima il pagamento del canone con la maturazione del credito d’imposta, poi la stipula del contratto di cessione cui fa seguito la comunicazione telematica da parte del cedente e infine l’accettazione del cessionario, sempre via web.
Il provvedimento delle Entrate
Con la pubblicazione del provvedimento delle Entrate che disciplina le modalità di cessione (si veda il Quotidiano del Sole 24 Ore – Condominio di ieri ), gli inquilini (imprese o professionisti) interessati a cedere il credito di imposta sui canoni di locazione di immobili non abitativi in base al Dl 34/2020 possono avviare le procedure per dar corso alla operazione.
Procedure che sono analoghe anche per la cessione del bonus botteghe previsto dal decreto legge 18/2020. A partire dal 13 luglio, si potrà effettuare la trasmissione del modello utilizzando funzionalità che saranno attivate nel sito internet dell’Agenzia

Leggi: Quotidiano Condominio, 03/07/2020


mercoledì 1 luglio 2020
Caregiver familiari, nessun bonus: salta il contributo di 1200 euro

Tramontata l’ipotesi di assegnare un bonus complessivo di 1.200 euro ai caregiver che assistono un familiare in casa: in Commissione Bilancio alla Camera saltati gli emendamenti dei relatori, bocciati quelli delle opposizioni. Sullo sfondo il ddl che al Senato riconosce ufficialmente la figura
Niente bonus per i caregiver: i 600 euro al mese, riconosciuti per i mesi di marzo e aprile 2020, che erano stati proposti in sede di conversione del decreto Rilancio, non troveranno spazio nella versione definitiva del provvedimento. E’ questa l’intenzione che predomina dentro la maggioranza di governo, che ha scelto di non appoggiare i testi di quegli emendamenti che prevedevano l’istituzione di una misura che avrebbe dovuto riconoscere un contributo monetario a quelle persone che assistono in forma continuativa un familiare non autosufficiente. E sul tema, oltre agli appelli lanciati nei confronti del ministro dell’Economia Gualtieri, compare sullo sfondo anche l’altra partita, che si gioca al Senato dove è in corso l’iter della proposta di legge che riconosce giuridicamente la figura del caregiver familiare.

Leggi: Redattore Sociale, 01/07/2020


mercoledì 1 luglio 2020
Infermiere di famiglia. Cgil, Cisl, Uil Fp al Senato: “Rapporto di lavoro sia di dipendenza”

Così i sindacati in audizione presso la commissione Igiene e Sanità del Senato sul ddl 1346 (infermiere di famiglia). “La dipendenza è la strada di gran lunga migliore e più sicura per garantire sia i cittadini che chi lavora. In questi anni abbiamo misurato con mano, e la tragedia della pandemia l’ha messo di fronte agli occhi di tutti, i danni prodotti da un’eccessiva frammentazione dei processi organizzativi e clinici legati al sistema delle cure primarie”.
La strutturazione della figura dell’Infermiere di famiglia e di comunità (Ifc), all’interno del Distretto, può offrire un contributo necessario e importante al fine di garantire, attraverso la presa in carico anche domiciliare dei casi, l’individuazione precoce della malattia, la prevenzione delle complicanze, la gestione delle cronicità e non ultimo la riduzione del sovraccarico sui Pronti Soccorso e sugli Ospedali. È quanto si legge nel testo di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl consegnato nel corso dell’audizione presso la commissione Igiene e Sanità del Senato sul ddl 1346 (infermiere di famiglia), nel sottolineare la necessità che “l’Ifc sia alle dipendenze del Servizio sanitario nazionale”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 01/07/2020


mercoledì 1 luglio 2020
Papa Francesco accoglie l’appello “Senza anziani non c’è futuro”

Venerdì 26 giugno Papa Francesco ha ricevuto in udienza Andrea Riccardi. Tra i temi del colloquio con il fondatore della Comunità di Sant’Egidio, in primo piano la protezione degli anziani nelle nostre società, il contrasto a una “sanità selettiva” e un nuovo sistema che punti sulla domiciliarità della cura e dell’assistenza, anche alla luce dell’altissimo e inaccettabile numero di vittime tra gli anziani in istituto per il covid-19 in Italia e in Europa. Riccardi si è fatto recentemente promotore di un appello internazionale “Senza anziani non c’è futuro”, che ha già raccolto migliaia di firme. Auser fra i primi firmatari dell’Appello, ha sottoscritto con la Comunità di Sant’Egidio un protocollo per una diffusa campagna di raccolta firme.

Leggi: Auser, 01/07/2020


DALLE REGIONI:

martedì 7 luglio 2020
Bologna. Casa: bonus affitto, dai Comuni colpevoli ritardi. Subito gli avvisi pubblici per chi ha abbassato il canone causa Covid-19

Il 3 giugno 2020 la Regione Emilia Romagna, dopo un’intesa con le organizzazioni sindacali confederali CGIL CISL UIL e degli inquilini SUNIA SICET UNIAT, ha stanziato 15 milioni di euro per gli inquilini in difficoltà economica causa Covid-19. A distanza di oltre un mese, solo Bologna e Modena hanno già provveduto alla pubblicazione degli avvisi pubblici. Nel caso del capoluogo regionale sono già stati erogati i primi contributi ai proprietari di appartamenti che hanno ridotto il canone di affitto per aiutare l’inquilino in difficoltà. Parliamo di diverse migliaia di nuclei famigliari, di studenti fuori sede e di lavoratrici e lavoratori della regione che hanno subito una riduzione del reddito o comunque sono in difficoltà economica.
La natura del provvedimento emesso dalla Regione puntava a ridurre i tempi di erogazione indicando alle Amministrazioni comunali di utilizzare strumenti snelli e veloci. Ma nonostante ciò e nonostante le continue sollecitazioni delle organizzazioni sindacali degli inquilini, molte Amministrazioni locali debbono ancora dare attuazione alla delibera regionale.

Leggi: Sunia, 07/07/2020


lunedì 6 luglio 2020
Sfratti, l’allarme dei sindacati: “La Regione si dimentica degli inquilini e non risponde all’emergenza”

“Avevano promesso di anticipare da settembre a giugno i bandi per i contributi, ma non c’è traccia”
“Il 15 maggio scorso, durante una audizione in regione Piemonte sull’emergenza abitativa, l’Assessore alla semplificazione Marrone e la collega al welfare Caucino dichiaravano, che avrebbero anticipato il bando per il sostegno affitti previsto per settembre a giugno, per distribuire contributi fino a 3000 euro a chi rischia di finire in mezzo alla strada. Siamo arrivati ai primi di luglio e non c’è traccia di bandi per dare un aiuto economico alle famiglie in difficoltà a pagare i canoni”.
Così i sindacati inquilini, SUNIA, SICET, UNIAT, assieme a CGIL, CISL, UIL, che fin dal mese di aprile hanno ripetutamente sollecitato l’Assessore Caucino a un confronto per individuare il modo migliore per una rapida distribuzione dei fondi, regionali e nazionali, stanziati per aiutare le famiglie in difficoltà a pagare gli affitti, inutilmente, l’Assessore è assente.
Anche il Presidente Cirio il 2 giugno scorso ha dichiarato ad alcuni organi di stampa, che nel “riparti Piemonte” erano stanziati 15 milioni di euro per il sostegno affitti.

Leggi: Torino Oggi, 06/07/2020


sabato 4 luglio 2020
Aiuti alle famiglie per le spese di locazione: appello alla Regione Puglia

È il nocciolo del messaggio contenuto nella lettera che l’organizzazione Sunia Puglia e il Sindacato Inquilini Casa e Territorio – Sicet hanno inviato alla presidenza della Regione, per richiedere un intervento a sostegno delle tante famiglie in difficoltà. Nella lettera si riassume la delibera approvata dalla Giunta regionale negli scorsi mesi per aiutare quei nuclei, che a seguito della emergenza sanitaria dovuta al COVID-19, si sono trovate in difficoltà a pagare il canone di locazione e i servizi condominiali alle ARCA Pugliesi (ex IACP) ma, pur giudicando positivamente l’intervento, si sottolinea come, di fatto, non sia stata messa in atto nessuna misura economica concreta.
“Non comprendiamo i motivi per cui la Regione non ha adottato alcun provvedimento a favore delle famiglie in locazione privata che pagano canoni i quali spesso superano il 50% del reddito – si legge – Altre regioni come la Campania, il Lazio, la Toscana, l’Emilia Romagna, la Lombardia, il Piemonte, il Veneto sono intervenute con interventi mirati di aiuto alle famiglie”.In Puglia sono circa 250mila i nuclei che vivono in locazione, di cui 40mila solo nella città di Bari: numeri che, secondo gli scriventi, non possono permettere alla Regione di sottovalutare la necessità di sostegno in un momento di grave crisi economica causata dalla pandemia.

Leggi: Borderline24, 04/07/2020


venerdì 3 luglio 2020
Oltre 1300 anziani in attesa di un posto in casa di riposo: ancora difficoltà a fare tamponi anti-Covid ai nuovi ospiti

Sono 1348 i cuneesi in coda. Tutti in attesa di entrare in una delle case di riposo della provincia. E sono solo una parte dell’ingorgo. Perché a far confluire i dati sul portale che fotografa la situazione dell’imbuto Rsa ci hanno pensato appena una sessantina di strutture su un totale di 140. Realistico, dunque, ipotizzare che gli anziani in fila si avvicino alla cifra tonda. Il paradosso è che al momento restano tutti fuori dalla porta. Mentre dentro le strutture sono in sofferenza: mezze svuotate dal Covid o dal ricambio naturale, alle prese con i conti che non tornano e il personale in esubero. E allora a cosa è dovuto lo stallo? La procedura per entrare è a prova di fortino: servono due tamponi negativi e poi, una volta dentro, bisogna rimanere in completo isolamento per 14 giorni. Ma non è solo questo il nodo. Sono i tamponi: chi li fa? La risposta resta in un cono d’ombra. Per questo l’associazione provinciale delle case di riposo ha scritto prima all’Asl e poi alla Regione. Tema: a chi bisogna rivolgersi per fare i tamponi? Oggi come oggi sono il passepartout obbligatorio: chi vuole entrare deve passare da lì. Il problema è che non si sa come fare. «Dalle linee guida risulterebbe un onere a carico del privato – spiegano dall’associazione provinciale -. Ma a quanto ci risulta i laboratori analisi non sono accreditati per farlo.

Leggi: La Stampa, 03/07/2020


giovedì 2 luglio 2020
RSA Trivulzio aumenta visite familiari

Prima fase sperimentazione positiva, dal 6/ 20 al giorno al Pat
Aumentano le visite dei familiari agli anziani ospiti del Pio Albergo Trivulzio di Milano, che lo scorso 22 giugno ha riaperto le porte ai parenti, con ingressi scaglionati e una serie di regole per la sicurezza, dopo oltre tre mesi di blocco per l’emergenza Covid.
Dopo che la prima fase sperimentale ha dato esito positivo, dal lunedì 6 luglio doventano venti le visite giornaliere ai famigliari del Pat, una delle strutture del Trivulzio, al centro di un’inchiesta per le morti nella casa di riposo. Dal 12 luglio sarà anche prevista una calendarizzazione completa per i mesi di luglio e agosto, in modo che i famigliari possano pianificare gli incontri con i loro cari.
Dall’incontro del Tavolo Tecnico istituito tra l’Unità di Coordinamento per l’Emergenza e il Comitato Parenti, sono emerse anche la necessità di lavorare, nella prima metà di luglio, alla definizione di un progetto di visite nel fine vita, anche valorizzando gli spazi dell’hospice, e di definire un progetto di visite familiari degli ospiti con demenza/Alzheimer.

Leggi: Ansa, 02/07/2020


giovedì 2 luglio 2020
Contributo badante, a Firenze centinaia di domande

Sono molte centinaia le richieste per il contributo badante avanzate in pochi giorni agli sportelli dei patronati Acli di Firenze e provincia: arrivano per l’80% da donne di età compresa fra 30 e 60 anni. I richiedenti sono per il 33% cittadini delle Filippine
Sono molte centinaia le richieste per il contributo badante avanzate in pochi giorni agli sportelli dei patronati Acli di Firenze e provincia: arrivano per l’80% da donne di età compresa fra 30 e 60 anni. I richiedenti sono per il 33% cittadini delle Filippine, ai quali seguono i cittadini del Perù con il 13%. Terzi in classifica gli italiani (12%) che superano di poco i collaboratori domestici provenienti dalla Romania (11,5%) a dimostrazione del fatto che il lavoro di cura non riguarda soltanto i lavoratori stranieri.

Leggi: Redattore Sociale, 02/07/2020


giovedì 2 luglio 2020
Case di riposo, in Friuli Venezia Giulia, regione interverrà contro l’aumento delle rette

“E’ volontà della Regione intervenire per evitare aumenti delle rette delle case di riposo che andrebbero a ricadere su anziani e famiglie provvedendo all’erogazione di un contributo straordinario a sostegno degli enti gestori delle residenze per anziani, la cui entità verrà definita sulla base delle risorse disponibili”. Lo fa sapere il vicegovernatore con delega alla Salute del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, rispondendo oggi in Consiglio regionale a un’interrogazione.
“Se da un lato il Covid impatta sui costi di gestione delle case di riposo e di conseguenza sulle rette- continua Riccardi-, occorre dire che la pandemia ha enfatizzato limiti e criticità più generali che in parte conoscevamo e che ora ci chiedono una riflessione approfondita sui parametri con l’obiettivo di alzare l’asticella dei servizi nei rispettivi ambiti pubblico e privato”. Intanto la Regione, conclude il vicegovernatore, ha effettuato una prima sommaria valutazione sia dei maggior costi sostenuti dalle residenze per scongiurare la diffusione dell’epidemia, sia delle mancate entrate dovute alla sospensione di alcuni servizi e alla riduzione dei nuovi accoglimenti di utenti.

Leggi: Redattore Sociale, 02/07/2020


mercoledì 1 luglio 2020
Al via la graduale e controllata riapertura dei Centri Sociali Anziani di Roma

Al via la graduale e controllata riapertura dei Centri Sociali Anziani di Roma. L’ordinanza sindacale prevede la possibilità della riapertura dei centri, nel rispetto delle indicazioni contenute nell’ordinanza regionale e solo nei casi in cui siano stati effettuati i necessari interventi di prevenzione sanitaria. E’ quanto si legge in una nota del comune di Roma. I centri resteranno dunque chiusi in tutti i casi in cui non sia possibile garantire le idonee misure di contenimento del contagio.
Tra gli interventi necessari, rientrano le sanificazioni degli ambienti, gli interventi di manutenzione ordinaria degli spazi interni ed esterni e di manutenzione dei filtri per gli impianti di condizionamento e l’acquisto di dispenser di gel disinfettante. La riapertura sarà effettuata con provvedimento del direttore del Municipio, sentito il direttore dell’Area Socio-Educativa e il presidente del Centro Sociale Anziani interessato. L’ordinanza prevede inoltre la riattivazione delle attività sociali e sociosanitarie, compresi i centri semiresidenziali per persone con disabilità mentre restano chiusi i centri diurni e le strutture semiresidenziali in favore di persone anziane o affette da patologie croniche”. Cosi’ in una nota il Comune di Roma.

Leggi: Redattore Sociale, 01/07/2020


mercoledì 1 luglio 2020
La Spezia, anziani meno soli grazie alla tecnologia e alla solidarietà

Nonostante le evidenti difficoltà che l’emergenza ha comportato, Auser La Spezia è riuscita a portare avanti due progetti sostenuti da Fondazione Carispezia, “Il mondo dentro casa” e “Noi ci siamo, soccorso domiciliare”, nato proprio durante il periodo di crisi.
Il primo ha preso forma nel 2017 e prevedeva corsi di alfabetizzazione digitale per gli anziani over 70 che non escono spesso di casa. Si è trattato di un progetto molto ampio che aveva l’obiettivo di raggiungere gli anziani soli attraverso la tecnologia. Per questo, mediante l’utilizzo dei tablet e attraverso un percorso formativo che ha coinvolto dei tutor, il mondo è entrato nelle case di queste persone, per citare il nome del progetto.
L’altra iniziativa è interamente legata all’emergenza Covid-19: Fondazione Carispezia ha messo a disposizione 9mila euro che sono serviti per 500 servizi tra consegna spesa e medicinali, anche a persone che erano in quarantena.
In questo progetto, che ha coinvolto tutto territorio provinciale, rientrava anche la ‘compagnia telefonica’.

Leggi: Auser, 01/07/2020


mercoledì 1 luglio 2020
Crisi affitti per oltre un terzo dei trevigiani: «In molti a rischio sfratto»

Sindacati e Partito Democratico lanciano l’allarme: «Decine le richieste di aiuto ai Caaf della provincia. Procedura farraginosa, servono provvedimenti immediati»
Con l’emergenza Coronavirus più di un terzo degli inquilini in provincia di Treviso rischia di non riuscire a pagare l’affitto: servono provvedimenti immediati per sostenere le famiglie, iniziando da una semplificazione della procedura per accedere ai contributi regionali che prevedono un contributo per il pagamento del canone di 400 euro».
A lanciare l’allarme è Giovanni Zorzi, segretario provinciale del Partito Democratico a Treviso. «Il Sunia ci segnala che molti inquilini si stanno rivolgendo ai loro sportelli ed ai Caaf per richieste d’aiuto data l’impossibilità di pagare l’affitto ed in molti stanno già facendo i conti con ingiunzioni di pagamento e sfratti – afferma Zorzi – La Regione ha predisposto un contributo per gli affitti legato all’emergenza che prevede di erogare 400 euro a chi ha avuto una riduzione delle proprie entrate di almeno il 50 percento nel trimestre marzo-maggio rispetto allo stesso periodo del 2019, ma la scadenza del 5 luglio per presentare domanda è troppo ravvicinata. La procedura è farraginosa, può avvenire solo per via telematica e c’è la necessità di avere un conto corrente, così tante persone non sanno come procedere e si trovano in difficoltà. Per questo diventa indispensabile coinvolgere i Caaf ed i servizi sociali dei comuni, affinché diano un supporto indispensabile per molte di queste persone. Sul tema aveva presentato un’interrogazione anche il consigliere regionale Andrea Zanoni».

Leggi: Treviso Today, 01/07/2020


martedì 30 giugno 2020
Teramo, incontro ATER – Sindacati: nasce un osservatorio permanente per la salvaguardia dei diritti degli inquilini

Avviare un confronto costruttivo sui temi riguardanti la gestione dell’edilizia residenziale pubblica nel territorio provinciale e sulla gestione del patrimonio immobiliare di oltre 2.600 alloggi dislocati nella provincia. E’ quanto si è deciso nel corso di un incontro tra il Presidente dell’Ater Teramo, Dott.ssa Maria Ceci e i responsabili provinciali dei Sindacati degli inquilini, Sicet, Sunia e Uniat.
“Così il rapporto tra proprietà e sindacato inquilini diventerà più efficiente – affermano i sindacati in una nota congiunta – Si potranno perseguire insieme nuovi obiettivi, soprattutto sul versante dell’utilizzo delle risorse disponibili per il rilancio degli interventi di ERP, nonché per la manutenzione e la gestione equa del patrimonio abitativo pubblico, nel rispetto dei regolamenti e delle normative che legano l’Azienda e le Organizzazioni Sindacali”.
Le tre sigle con Antonio Di Berardo per il Sicet-CISL, Giovanna Varalli per il Sunia-CGIL e Antonio Caprini per l’Uniat-UIL, hanno manifestato l’esigenza di istituire un osservatorio permanente per consentire una buona qualità del vivere agli inquilini e portare avanti una proficua collaborazione tra ATER e Organizzazioni Sindacali.

Leggi: Ekuonews, 30/06/2020


IN AGENDA:

Italia Longeva – Long-Term Care Five

Roma, nuova data in corso di definizione
Auditorium Biagio D’Alba, Ministero della Salute
Quinta edizione degli Stati Generali dell’assistenza a lungo termine
Il convegno, originariamente fissato per il 7 e 8 luglio (data posticipata causa Covid), si terrà in autunno in data in corso di definizione.

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IN EVIDENZA:

Il Piano Nazionale della Cronicità in Italia

Il Piano si propone di delineare un sistema nazionale omogeneo, volto a prevenire e gestire la cronicità. AGENAS e Regioni hanno lavorato insieme per individuare esperienze, azioni o procedure più significative di altre, esportabili in altri contesti, che costituissero una cassetta degli attrezzi per progettare azioni positive.
di Anna Banchero (docente di Politiche Sociosanitarie e Accreditamento presso l’Università di Genova Laurea Magistrale in Servizio Sociale e Politiche Sociali)
Il Piano Nazionale della Cronicità in Italia
Entro il 2060 si prevede che il numero di cittadini europei con età superiore a 65 anni aumenti da 88 a 152 milioni, con una popolazione anziana doppia di quella dei minori entro i 15 anni. Le malattie croniche (come lo scompenso cardiaco, l’insufficienza respiratoria, i disturbi del sonno, il diabete, l’obesità, la depressione, la demenza, l’ipertensione), colpiscono l’80% delle persone oltre i 65 anni e spesso si verificano contemporaneamente.
La co-morbosità è associata anche ad un declino di molti aspetti della salute, come la qualità della vita, la mobilità, la capacità funzionale, con un conseguente aumento di stress psicologico, ospedalizzazioni, uso delle risorse sanitarie e mortalità. Gran parte dei problemi causati dalle malattie croniche sono prevenibili agendo su fattori di rischio comuni, come tabacco, alcol, alimentazione e attività fisica, insieme con la promozione della salute e con l’empowerment.

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Covid-19. La mortalità nelle strutture residenziali per anziani

In Italia, dati certi e completi sulla mortalità collegata al Covid-19 nelle strutture residenziali per anziani non ci sono.
L’unica rilevazione nazionale è una survey sul contagio Covid-19 nelle strutture residenziali per anziani realizzata dall’Istituto superiore di Sanità (ISS) (5/5/2020). Premetto che non userò, come fanno altri la parola RSA, ma userò il termine “strutture residenziali per anziani” perché in realtà le strutture che ospitano anziani sono di diverse tipologie (RSA, residenze protette, case di riposo, case protette, centri servizi, ecc.). La survey è stata realizzata inviando un questionario a 3.417 strutture a cui hanno risposto 1.356 strutture per un totale di 97.521 anziani ospitati (il 33,7% dei posti letto che sono 289.164). In 5 regioni il tasso di rispondenza delle strutture è stato inferiore al 20%. Fra le altre cose, la survey ha chiesto alle strutture di indicare il numero dei decessi complessivi di anziani, di quelli con positività accertata da Covid-19 e di quelli con sintomi simil-influenzali (ma senza positività accertata) dal 1/2/2020 al 5/5/2020.

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Diritti essenziali e coprogrammazione

Segnali importanti per lo sviluppo del welfare – Di Ugo De Ambrogio | 7 luglio 2020
Negli ultimi giorni sono accaduti due importanti fatti che, messi insieme, potrebbero rappresentare altrettanti importanti segnali per uno sviluppo del welfare sociale nel prossimo futuro in Italia.
Il primo, in senso cronologico, è stata la sentenza 131 della Corte costituzionale del 26/6/2020. Tale sentenza, interviene a proposito della LR 2/2019 della Regione Umbria a seguito dell’azione del Governo che ritiene illegittima la scelta della Regione Umbria di ampliare le previsioni dell’art. 55 del Codice del Terzo settore anche alle cooperative di comunità. La Corte afferma la legittimità dell’art. 55 evidenziandone la diretta derivazione Costituzionale e il fondamento nella natura peculiare degli Enti di Terzo settore. Tale sentenza ribadisce inoltre la compatibilità dell’art. 55 con il “diritto eurounitario” richiamando come lo stesso diritto dell’Unione mantenga “in capo agli Stati membri la possibilità di apprestare, in relazione ad attività a spiccata valenza sociale, un modello organizzativo ispirato non al principio di concorrenza ma a quello di solidarietà”.
Gli articoli di Gianfranco Marocchi e Alceste Santuari pubblicati nei giorni scorsi su welforum.it si sono già ampiamente soffermati sull’importanza di tale sentenza come punto di svolta, che determina il fatto che Terzo settore e Pubblico sono da considerarsi partner che, insieme per perseguire il valore della solidarietà sociale, concorrono con pari dignità e valore, alla costruzione delle politiche sociali pubbliche.

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Un’opportunità dalla tragedia: la riforma nazionale è di nuovo possibile

Cristiano Gori e Marco Trabucchi concludono la serie di articoli sull’emergenza Covid-19 volgendo lo sguardo in avanti. Il dolore rappresenta la principale eredità della tragedia vissuta, ma non l’unica. E’ maturata, infatti, anche un’inattesa opportunità. Dopo un lungo oblio, la politica nazionale si è “accorta” degli anziani non autosufficienti: la riforma del settore, dunque, torna ad essere una prospettiva possibile.
di Cristiano Gori (Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Trento e Network Non Autosufficienza), Marco Trabucchi (Associazione Italiana di Psicogeriatria, Gruppo di Ricerca Geriatrica, Brescia e Network Non Autosufficienza)
Un’opportunità-dalla-tragedia
La prima “finestra di opportunità”: un’occasione mancata
A partire dalla fine del secolo scorso, nella società e nella politica italiana è cresciuta la consapevolezza della necessità di rivedere il sistema di welfare per renderlo più adeguato all’aumento degli anziani non autosufficienti. In effetti, tra la conclusione degli anni ’90 e il 2008, la riforma nazionale dell’assistenza loro destinata (Long-Term Care)1 è stata ampiamente discussa e molte proposte sono state avanzate. Tuttavia, la stagione che ha visto numerosi paesi simili al nostro introdurre robuste riforme nazionali – come Austria (1993), Germania (1995), Francia (2002) e Spagna (2006) – in Italia non ha avuto un analogo risultato. L’onere di sviluppare il sistema di Long-Term Care è stato, pertanto, lasciato sostanzialmente sulle spalle di Regioni e Comuni, impossibilitati a farvi adeguatamente fronte da soli.

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La sanità e quel dibattito tutto “ideologico” sul Mes

Ancora in questi giorni, le forze politiche che sostengono il governo sono arrivate, su tutti i media divise, tra chi è favorevole al Mes (il Partito democratico) e chi è contrario (il Movimento Cinque Stelle).
Sulla carta le posizioni sembrano rigide: Nicola Zingaretti, in un’intervista al Corriere della Sera, ha elencato dieci buoni motivi per cui chiedere il prestito. Dall’altro lato della barricata Vito Crimi, che ha risposto a muso duro al segretario del Pd. “Non è uno strumento idoneo. Se debito deve essere, allora meglio che avvenga attraverso uno scostamento di bilancio”.
In mezzo il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che temporeggia, ed è pronto a rinviare la questione a settembre.
L’auspicio del premier è che in autunno il governo italiano non sia l’unico a chiedere il prestito, e che un voto in Parlamento sul pacchetto completo Recovery Fund-Mes abbia oggettivamente più speranze di passare, senza grandi contraccolpi per la maggioranza.
Ricordiamolo qui: i 240 miliardi previsti dal Fondo sono destinati alle spese dirette e indirette per la sanità. All’Italia potrebbero toccare fino a 37 miliardi di euro, risorse di cui, dopo dieci anni di tagli indiscriminati, la nostra sanità avrebbe bisogno come il pane.

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Integrazione sociosanitaria e livelli essenziali – Perché la sfida ora è nei territori

Pubblichiamo l’intervento del presidente del Consiglio dell’Ordine degli Assistenti Sociali, Gianmario Gazzi, agli Stati Generali
Voglio cominciare con il ringraziare tutto l’Esecutivo partendo dalla Presidenza del Consiglio, ma permettetemi un grazie particolare al ministro Speranza, al viceministro Sileri e alla sottosegretaria Zampa perché in questi mesi difficili per tutti, per ora e per i giorni che verranno, il peso si è scaricato lì. Su un ministero, quello della Salute, che da anni ha visto un depauperamento delle forze.
Sarò sintetico, com’è sintetico il documento che abbiamo presentato, perché sono convinto che le cose da fare siano note.
Intervengo dopo colleghi che si sono definiti “figli di un Dio minore” e li contraddico perché i “figli di un Dio Minore” non sono seduti a questo tavolo, ma noi assistenti sociali siamo qui per rappresentarli. Rappresentiamo le persone con disabilità che non hanno ancora i centri diurni aperti, i minorenni che per mesi sono rimasti chiusi in casa, le persone anziane, con fragilità, sole, che non hanno avuto aiuti a domicilio e che ancora fanno fatica ad accedere ai servizi domiciliari perché nel nostro Paese manca un’integrazione socio sanitaria. Le politiche sociali vanno in una direzione e quelle della salute in un’altra. E nel mezzo ci sono le Regioni, i Comuni, le aziende sanitarie, i consorzi, il Terzo settore…

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La Corte Costituzionale sulla coprogettazione – Sciolti i dubbi interpretativi sull’art.55 del Codice del Terzo Settore

L’art. 55 del Codice del Terzo Settore stabilisce che la coprogettazione, ancorata sia all’art. 118 Cost., sia alla legge n. 241/1990, “è finalizzata alla definizione ed eventualmente alla realizzazione di specifici progetti di servizio o di intervento finalizzati a soddisfare bisogni definiti[…]”. Gli enti locali hanno dunque la possibilità di condividere, stabilire insieme, individuare i percorsi più adeguati in forma congiunta con gli ETS interessati per definire progettualità che permettano di realizzare la finalità di cui all’art. 55 CTS.
La co-progettazione di cui all’art. 55 CTS, pertanto, postula naturaliter una procedura ad evidenza pubblica che tuttavia non può essere confusa con l’applicazione sic et sempliciter degli articoli del codice degli appalti.
Le finalità sono diverse e nel caso della co-progettazione (come si evince nel caso di specie) la selezione è riservata alle sole organizzazioni non profit.

Leggi: Welforum


SEGNALAZIONI:

Fino a 1.200 euro per i familiari che si prendono cura dei minori

Aiutano quotidianamente le famiglie mettendo a disposizione il proprio tempo e le proprie energie.
Sono i nonni e le nonne e senza il loro prezioso contributo in tanti non saprebbero come andare avanti.
È un “lavoro” gratuito e informale, a cui viene finalmente dato un riconoscimento.
L’Inps ha infatti stabilito che il bonus Baby Sitter introdotto dal decreto Rilancio può essere utilizzato anche se a prendersi cura dei figli minori siano i propri familiari, purché non conviventi.
Il bonus spetta al nucleo familiare nel limite massimo complessivo di 1.200 euro e viene erogato attraverso il Libretto di Famiglia dell’Inps (qui spieghiamo bene di che cosa si tratta).
Il limite d’eta dei minori da accudire è fissato a 12 anni.
Non sono invece previsti limiti in caso di condizioni di disabilità.
È una misura importante che aiuta i lavoratori e riconosce il valore del “lavoro” delle nonne e dei nonni!

Leggi: Pensionati


Covid-19: Bonus Colf e Badanti

Inca Liguria: tanti ne hanno diritto, ma molti non lo sanno
Tra le misure straordinarie introdotte dal Governo per tutelare i lavoratori durante l’emergenza sanitaria, c’è il bonus per i lavoratori domestici e per chi si occupa dell’assistenza ad anziani o disabili.
Si tratta di mille euro complessivi per i mesi di aprile e maggio e ne hanno diritto coloro che, in presenza di un rapporto di lavoro, hanno avuto difficoltà economiche causate proprio dalla pandemia.
In poco più di un mese il Patronato Inca Cgil di Genova ha effettuato oltre 550 pratiche, ma ancora troppe sono le persone che non sono a conoscenza del provvedimento e che rischiano di restarne escluse. E’ necessario infatti che chi possiede i requisiti, ossia i lavoratori non conviventi con il datore di lavoro con un contratto superiore alle 10 ore settimanali, faccia domanda al più presto perché non c’è una scadenza per la presentazione della pratica, ma terminati i fondi stanziati cesserà anche la possibilità di richiedere il bonus.
Chi volesse maggiori informazioni si può rivolgere al Patronato Inca Cgil: telefoni e orari su www.liguria.cgil.it/genova. La pratica è gratuita.

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Sedi Inps: dal 1° luglio la riapertura al pubblico

L’Inps comunica che dal 1° luglio riaprono gli sportelli Inps dal lunedì al venerdì dalle 8:30 alle 12:30. L’accesso nelle sedi dell’Istituto dovrà essere prenotato attraverso i seguenti canali:
• Contact center, chiamando al numero 803.164 (da rete fissa) o 06.164.164 (da rete mobile);
• app INPS Mobile;
• sito web.
Per quanto riguarda le sedi della regione Lombardia, in considerazione dell’emergenza sanitaria ancora in corso, il servizio di informazione e di consulenza al pubblico continua ad essere garantito esclusivamente in modalità telefonica tramite:
• Contact center, chiamando al numero 803.164 (da rete fissa) o 06.164.164 (da rete mobile);
• Sportello telefonico provinciale;
• Prenotazione di una richiamata dall’operatore Inps tramite Contact Center, app INPS Mobile e sito web (app INPS Mobile e sito web).
Infine, il servizio di consulenza per gli intermediari istituzionali e gli altri utenti abilitati ai “Cassetti” continuerà ad essere assicurato a distanza tramite videochiamata o via telefono.

Leggi: Inca

 

 

 

 

 

 

Gli anziani sono stati già dimenticati?

“Non abbiamo ancora superato del tutto la fase dell’emergenza e gli anziani sembrano essere già finiti nel dimenticatoio. Si nominano task force, si chiamano a raccolta gli esperti, si convocano stati generali.
Si parla di piani per la ripresa, di lavoro e di sviluppo, che va bene, ma non si parla di welfare e di quello che serve agli anziani”.
A lanciare l’allarme è il Segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti con un video pubblicato sulla pagina Facebook del Sindacato.
“Prima che scoppiasse questa emergenza – continua Pedretti – dicevamo che bisognava riformare nel profondo il nostro stato sociale e chiedevamo in particolare una legge nazionale sulla non autosufficienza. Avevamo molta ragione e continuiamo ad avercela.
C’è bisogno di domiciliarità e di assistenza. C’è bisogno di ripensare le case di riposo perché quello che è successo non accada mai più. C’è insomma bisogno di un nuovo welfare, oggi più che mai”.
L’ultimo passaggio del suo intervento il Segretario generale dello Spi-Cgil lo dedica al tema dello scontro tra generazioni, che sembra ritornare in auge.
“I bisogni degli anziani – sostiene Pedretti – vengono ancora messi in contrapposizione a quelli dei giovani e dei bambini. È insopportabile, è ingiusto, non è vero.
Noi sappiamo che cosa significa tenere insieme le generazioni perché abbiamo figli e nipoti e perché facciamo tanto con e per i giovani. Ci vogliono dividere ma anche questa volta non ci riusciranno perché noi non glielo permetteremo”.

Leggi: Spi-Cgil


NEWS:

martedì 30 giugno 2020
Welfare. Cgil: “Universale e inclusivo, il disagio sociale aumenterà”

Presentazione del XI Rapporto sulla contrattazione sociale territoriale dell’Osservatorio Cgil-Fdv-Spi. Serve “una coerente ed efficace politica sociale e territoriale al tempo della pandemia e della fase di ripresa”
Serve “una coerente ed efficace politica sociale e territoriale al tempo della pandemia e della fase di ripresa”. Il percorso di “rilancio e diffusione della contrattazione sociale va ripreso con ancora piu’ forti motivazioni. Anzi, la situazione che ci viene consegnata con la pandemia richiede uno sforzo straordinario e aggiuntivo perche’ l’azione territoriale, vicino alla nostra gente, e’ ancora piu’ importante ora”. Lo sottolinea il segretario confederale Roberto Ghiselli, durante la presentazione del XI Rapporto sulla contrattazione sociale territoriale dell’Osservatorio Cgil-Fdv-Spi. La Cgil ha esaminato l’attivita’ della contrattazione sociale del 2019 con un occhio al futuro. In occasione del convegno su ‘Dopo l’emergenza. Un welfare piu’ forte per diritti universali’ trasmesso su Facebook e Collettiva.it, il sindacato guidato da Maurizio Landini ha esaminato gli accordi siglati con le amministrazioni pubbliche: si tratta di 874 documenti di cui 681 sono accordi, 164 verbali e 29 Piattaforme. Rispetto al 2018 il calo dei documenti e’ di oltre 2001. “In parte- spiega la Cgil- cio’ e’ dovuto alla diminuzione delle intese in alcune aree del Paese, in misura piu’ o meno accentuata (Emilia Romagna, Piemonte, Veneto)”.

Leggi: Redattore Sociale, 30/06/2020


martedì 30 giugno 2020
Rsa, per gli anziani lockdown senza fine. In Piemonte la metà delle strutture è ancora chiusa

I gestori alla Regione: regole chiare. I sindacati pronti a costituirsi parte civile nei processi per le vittime Covid
Il lock down è già entrato nell’album dei ricordi ma ad oggi almeno il 50 per cento delle Rsa, le residenze sanitarie per anziani, è ancora blindata o semi-blindata. «Numero per difetto – precisa Michele Assandri, segretario regionale Anaste, tra le principali associazioni di categoria -: non dimentichiamo che nelle struttura piemontesi ci sono ancora oltre un migliaio di ospiti positivi». E’ uno dei temi che frenano il ritorno all’attività ordinaria in gran parte delle oltre 700 Rsa piemontesi, compreso il ripristino delle visite per i famigliari e per i parenti. L’altro è l’assenza di chiarezza. E quindi il timore, da parte dei gestori, di assumersi responsabilità a fronte di un quadro che per molti versi resta evanescente, nonostante le linee-guida emanate dalla Regione. La protesta Un fronte rovente, sul quale hanno preso posizione anche i confederali. Ieri il lancio della campagna “Senza radici non c’è futuro”, promossa dalle segreterie regionali di Spi Cgil – Fnp Cisl – Uil Piemonte di fronte al “Convitto Principessa Felicita di Savoia”. «Stiamo valutando di costituirci parte civile nelle azioni giudiziarie che attengono ai decessi nelle Rsa», spiega Lorenzo Cestari, Uil Pensionati. In vista del confronto in Regione i sindacati chiedono la revisione totale della lungodegenza, maggiori risorse per la domiciliarità e il rafforzamento della sanità territoriale.

Leggi: La Stampa, 30/06/2020


martedì 30 giugno 2020
«Nelle Rsa vogliamo medici e infermieri» La richiesta dei sindacati

Guidotti (Cisl): «La strage si poteva evitare»
Dopo la strage, adesso tutti vogliono la rivoluzione nelle Rsa, perché gli oltre seicento ospiti morti finora causa pandemia non si debbano mai più piangere. «In queste strutture, il peso delle figure sanitarie deve aumentare. Occorrono infermieri e medici interni, gli ospiti non possono più essere seguiti dal medico di famiglia, che arriva e se ne va. È una barzelletta. E non basta che la presenza di un direttore sanitario, perché la sua funzione è solo organizzativa», spiega Lorenzo Cestari della Uil pensionati.
Lo fa davanti al portone di ingresso del Convitto Principessa Felicita, nel verde della collina torinese, divenuto noto anche per l’audio di una oss che descriveva la situazione difficile nei giorni più duri dell’emergenza. Qui – secondo la direzione del Convitto – ci sono stati 82 ospiti positivi e una ventina deceduti causa Covid. Un luogo tristemente simbolico. Dove Uil, Cgil e Cisl annunciano anche di volersi costituire parte civile negli eventuali processi penali per le morti in Rsa. «Perché – dicono – che le cose cambino davvero». I sindacati chiedono un maggior controllo della Regione su queste strutture. E pure che alle Rsa si ricorra sempre meno, lasciando gli anziani a casa loro e aiutando le famiglie con un assegno di cura, il passaggio periodico di medici e infermieri, altri tipi di sostegno.

Leggi: Corriere della Sera, 30/06/2020


martedì 30 giugno 2020
Il “Bonus Caregiver Familiari” darebbe dignità a persone che vivono nell’ombra

«Il “Bonus Caregiver Familiari” sarebbe un segno tangibile per uscire dall’indifferenza e dal dimenticatoio in cui da sempre vivono i caregiver familiari, un indennizzo all’aggravio del lavoro di cura svolto in questi quattro mesi di emergenza in cui sono stati chiusi tutti i servizi alla persona con disabilità, un modo per dare dignità a persone che da sempre vivono nell’ombra»: lo ha scritto in una lettera al ministro dell’Economia e delle Finanze Gualtieri il Gruppo Caregiver Familiari Comma 255, nato per volontà di numerosi genitori e congiunti di persone con disabilità grave.
Si chiama Caregiver Familiari Comma 255 ed è un Gruppo nato dalla volontà di numerosi caregiver familiari, genitori e congiunti di persone con disabilità grave, allo scopo di dare piena attuazione al riconoscimento di tale figura giuridica – quella del caregiver familiare, appunto – introdotta nell’ordinamento italiano dall’articolo 1, comma 255 della Legge 205/17 (Legge di Bilancio per il 2018).

Leggi: Superando, 30/06/2020


lunedì 29 giugno 2020
I familiari degli ospiti delle Rsa scrivono al Garante: “Diritto all’affettività”

Lettera di 30 comitati aderenti all’associazione Felicita per chiedere il ripristino delle visite dei parenti. “Gli anziani delle Rsa subiscono il danno di una prolungata esclusione dalla vita e dal possibile ritorno alla normalità. Rifiutano di alimentarsi e danno segni di peggioramento dello stato di salute”
Gli ospiti nelle Rsa sono ancora isolati, i parenti chiedono che siano ripristinate le visite. E hanno scritto una lettera a Mauro Palma, Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, per chiedergli “di favorire l’istituzione di forme di controllo nazionale, affidate nelle singole strutture anche ai rappresentanti dei parenti, affinché sia garantito ovunque il diritto agli incontri, secondo modalità rispettose della sicurezza ma anche della privacy necessaria alla reale ripresa delle relazioni parentali indispensabili alla sopravvivenza degli anziani”.

Leggi: Redattore Sociale, 29/06/2020


lunedì 29 giugno 2020
«Riflettere sugli errori per non ripeterli mai più»

L’omaggio alle vittime – L’incontro con Fontana, Gori e i sindaci della provincia «L’Italia si inchina davanti a chi è stato ucciso dalla malattia»
Mattarella a Bergamo per il Requiem al cimitero «Percorriamo con coraggio la strada della ripartenza»
Bergamo «A Bergamo c’è l’Italia che ha sofferto, che è stata ferita, che ha pianto, che sa di non poter dimenticare… Bergamo oggi è l’Italia intera, il cuore della Repubblica, che si inchina davanti alle migliaia di donne e uomini uccisi da una malattia, ancora in larga parte sconosciuta e che continua a minacciare il mondo, dopo averlo costretto a fermarsi…».
Nel silenzio della sera, l’abbraccio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla terra più colpita dalla grande tragedia. Davanti a lui, al cimitero monumentale di Bergamo, distanziati e fasciati nel tricolore, 230 sindaci dei comuni della provincia venuti a commemorare le vittime del coronavirus. Una serata di commiato collettivo con l’orchestra del Teatro Donizetti a eseguire la Messa da Requiem del compositore bergamasco per una preghiera religiosa e laica al tempo stesso. «Il destino di tante persone e delle loro famiglie è cambiato all’improvviso – ha ricordato Mattarella prima che iniziassero a vibrare le note degli orchestrali, tutti mascherati tranne i fiati -. Vite e affetti strappati, spesso senza un ultimo abbraccio, senza l’ultimo saluto, senza poter stringere la mano di un familiare».

Leggi: Corriere della Sera, 29/06/2020


lunedì 29 giugno 2020
Sospensione degli sfratti al 31 dicembre, un primo segnale

Ora misure di ulteriore tutela degli inquilini in difficoltà per garantire la permanenza nell’abitazione ed evitare gli sfratti per morosità incolpevole.
Dichiarazione di Stefano Chiappelli, Segretario generale del SUNIA
L’ulteriore sospensione degli sfratti esecutivi a fine 2020 approvato dalla Commissione Bilancio della Camera è un fatto positivo che accoglie una nostra proposta, ci attendiamo che sia confermata dall’aula e dal Senato con la conversione in legge definitiva del decreto 34.
Ora il Parlamento e il Governo devono inserire nel testo definitivo misure in grado di assicurare soluzioni immediate al grave disagio abitativo delle famiglie che riguardino:
aumento della dotazione del fondo di sostegno all’affitto;
criteri affidati alle regioni per dare risposte articolate per chi ha subito cadute dei redditi per effetto della crisi sanitaria, per le famiglie in difficoltà nel pagamento dei canoni già prima dell’emergenza, per chi subisce sfratto per morosità incolpevole;
porre un freno all’aumento vertiginoso dei nuovi procedimenti di sfratto che si sta verificando, agevolando con misure fiscali e contributi erogati con procedure accelerate, la rinegoziazione degli affitti da ridurre sensibilmente;
promuovere, con la sospensione da parte del magistrato delle nuove procedure, la rinegoziazione tra proprietario e inquilino all’interno di commissioni di negoziazione già previste dall’ordinamento;
un forte piano di rilancio dell’edilizia pubblica.
Confidiamo che queste proposte trovino risposte adeguate da Parlamento e Governo.

Leggi: Sunia, 29/06/2020


domenica 28 giugno 2020
Covid. Appello di 101 tra Premi Nobel ed ex capi di Stato per rendere il vaccino gratuito

Promosso dal premio Nobel per la Pace Muhammad Yunus, è stato firmato tra gli altri da Mikhail Gorbachev, Lech Walesa, Malala Yousafzai, Lula, Romano Prodi, George Clooney, Matt Damon, Sharon Stone e il segretario del Pd, Nicola Zingaretti. “Invitiamo tutte le entità sociali, politiche e sanitarie a riaffermare la nostra responsabilità collettiva per la protezione di tutte le persone vulnerabili legate a povertà, discriminazione, genere, malattia, perdita di autonomia o funzionalità o età”. L’APPELLO
Centouno leader, ex capi di Stato e di governo, premi Nobel e attori hanno firmato un appello, promosso dal premio Nobel per la Pace Muhammad Yunus, affinché “governi, fondazioni, filantropi e imprese sociali si facciano avanti per produrre e distribuire i vaccini in tutto il mondo gratuitamente”.
Nell’appello si rimarca come “Governi, fondazioni, organizzazioni finanziarie internazionali come la Banca mondiale e le banche di sviluppo regionale dovrebbero elaborare dettagli su come rendere i vaccini disponibili gratuitamente. Facciamo appello a governi, fondazioni, organizzazioni di beneficenza, individui filantropici e imprese sociali (vale a dire, le imprese create per risolvere i problemi delle persone senza trarne alcun profitto personale) di farsi avanti per produrre e / o distribuire i vaccini ovunque il mondo. Invitiamo tutte le entità sociali, politiche e sanitarie a riaffermare la nostra responsabilità collettiva per la protezione di tutte le persone vulnerabili legate a povertà, discriminazione, genere, malattia, perdita di autonomia o funzionalità o età”.

Leggi: Quotidiano Sanità, 28/06/2020


sabato 27 giugno 2020
Zingaretti: “La condizione degli anziani così non va, diciamo ‘basta Rsa’”

Prendersi cura delle persone in modo diverso, ripensare il Ssn. Il segretario del Pd: “Nell’Italia che dobbiamo costruire non si può pensare di lasciare la condizione degli anziani così come è stata fino a oggi. Basaglia diceva ‘basta manicomi’, noi diciamo ‘basta Rsa’”
mani-anziani-giovani
Roma – “Nell’Italia che dobbiamo costruire non si puo’ pensare di lasciare la condizione degli anziani cosi’ come e’ stata fino a oggi. Basaglia diceva ‘basta manicomi’, noi diciamo ‘basta RSA’ perche’ dobbiamo prenderci cura delle persone anziane in modo diverso. Dobbiamo ripensare il sistema sanitario unendo il sistema delle politiche sociali, puntando alla rete del territorio e rimettendo in discussione strutture come le RSA, per trovare forme nuove di presa in carico. Questa e’ una grande sfida. Quelle che abbiamo conosciuto finora non sono un modo degno di essere vicini alla generazione anziana e a chi ha bisogno. Troviamo forme nuove”. Nicola zingaretti, segretario Pd e presidente della Regione Lazio, lo scrive su Facebook.

Leggi: Redattore Sociale, 27/06/2020


giovedì 25 giugno 2020
Speranza: «Potevamo fare di più e meglio, la sanità ora va ripensata»

Il ministro della Salute intervistato dal direttore del Corriere Luciano Fontana: «Non abbassiamo la guardia, solo con il vaccino potremo davvero sconfiggere il virus»
«Pensare che la battaglia sia finita è un errore, solo con il vaccino potremo sconfiggere il virus. Se abbassiamo la guardia corriamo il rischio di commettere errori». L’appello alla prudenza arriva dal ministro della Salute Roberto Speranza, ospite del talk organizzato da Rcs Academy «La nuova Sanità: investimenti, spesa sanitaria e il contributo della digital health». Intervistato dal direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana, Speranza ha parlato di mesi difficili, di un Paese che deve ripartire. Ha citato Papa Francesco: peggio di questa crisi c’è solo il rischio di sprecarla. Il ministro ha voluto ringraziare «donne e uomini della sanità, all’altezza di questa sfida», le istituzioni e lo stesso Servizio sanitario nazionale, che hanno fronteggiato una «prova durissima».
Rapporto Stato-Regioni
Difficile è stata la decisione di misure senza precedenti, così come lo sforzo di rispettarle da parte dei cittadini. «Ma ci sono cose su cui potevamo fare di più e meglio — ha ammesso Speranza —, punti su cui sarà necessario lavorare: gli investimenti nella Sanità, la digital health, il rafforzamento della medicina di territorio». Con l’epidemia è emerso il tema del rapporto Stato-Regioni, ha sottolineato Luciano Fontana, ci sono stati momenti di tensione e incomprensione. «È un grande tema, che merita la massima attenzione, anche se tutti abbiamo fatto il possibile per mantenere relazioni istituzionali corrette. L’Italia corre il rischio del pendolo: si oscilla tra ultrafederalismo e centralismo. Serve invece un equilibrio, dobbiamo entrare nell’età matura dei rapporti tra Stato e autonomie» ha detto il titolare del Ministero di Lungotevere Ripa.

Leggi: Corriere della Sera, 25/06/2020


giovedì 25 giugno 2020
Medicina del territorio, ovvero il diritto di invecchiare a casa propria

Medicina del territorio e domiciliarità. Sono le parole chiave dei progetti di rilancio dei sistemi sanitari regionali. Da Nord a Sud i sindacati si stanno mobilitando per chiedere alle istituzioni un cambio radicale di rotta. Nei giorni scorsi abbiamo raccontato il piano strategico proposto dai sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil avanzato nel Lazio. Ma anche altrove ci si muove nella stessa direzione. Come in Puglia, dove stamattina è stato presentato un Patto a sostegno della domiciliarità accompagnato dallo slogan “Il diritto degli anziani di invecchiare a casa propria”.
“Serve una svolta nella sanità territoriale”, hanno dichiarato a gran voce i segretari generali di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil. Giovanni Forte, Vitantonio Taddeo e Rocco Matarozzo hanno presentato il patto per ribadire come sia necessario, ora più che mai, cambiare rotta. Per i sindacati l’emergenza Covid 19 ha dimostrato chiaramente l’inadeguatezza del sistema sanitario pugliese. Per non parlare della situazione delle rsa della Regione, dove a causa del coronavirus si sono registrati ben 111 decessi.
Da dove iniziare dunque? Il punto di partenza è la legge regionale n.16/2019 per “l’invecchiamento attivo e in buona salute” che individua nella famiglia e nella casa il contesto per garantire condizioni di vita ideali per la terza età. I sindacati chiedono che venga attuata tempestivamente. Anche perché consideriamo che gli over 65 rappresentano ben il 23% della popolazione pugliese. L’assistenza domiciliare integrata, invece, organizzata sul territorio dalle Asl e dagli ambiti sociali, soddisfa solo il 2,3% di coloro che ne avrebbero diritto. Per questo è importante ripartire dal territorio, perché solo così si può far fronte ai problemi della non autosufficienza e delle cronicità.

Leggi: Liberetà, 25/06/2020


mercoledì 24 giugno 2020
Coronavirus, ‘curare prima giovani e poi anziani’: lo pensa un millennial su due

Ben 5 giovani su 10 in emergenza vogliono penalizzare gli anziani nell’accesso alle cure e nella competizione sulle risorse pubbliche. Più precisamente, il (il 39,2% nel totale della popolazione) ritiene che nell’emergenza sia giusto che i giovani siano curati prima degli anziani; inoltre il 35% dei giovani (il 26,9% nel totale della popolazione) è convinto che sia troppa la spesa pubblica per gli anziani, dalle pensioni alla salute, a danno dei giovani. E’ quanto emerge da un rapporto dell’osservatorio Censis-Tendercapital dal titolo ‘La silver economy e le sue conseguenze nella società post covid-19’.
“La pandemia ha creato anche una spaccatura intergenerazionale- spiega l’osservatorio- da una parte gli over 65, mediamente in buona salute, solidi economicamente, con vite appaganti e una riconosciuta utilità sociale, dall’altra i giovani. Un nuovo rancore sociale alimentato e legittimato da una inedita voglia di preferenza generazionale nell’accesso alle risorse e ai servizi pubblici, legata alla visione del longevo come privilegiato dissipatore di risorse pubbliche”.

Leggi: Adnkronos, 24/06/2020


DALLE REGIONI:

sabato 27 giugno 2020
Emergenza casa, le proposte di Cgil e Sunia

Migliaia di famiglie sotto sfratto non accedono ai contributi
L’emergenza Coronavirus ha acuito in Campania anche l’emergenza abitativa. Migliaia infatti i nuclei familiari che non possono accedere ai fitti o che sono a rischio sfratto. CGIL e SUNIA Campania presentano una serie di emendamenti e proposte al Governo nazionale e regionale per arginare il fenomeno e dare risposte concrete ai cittadini, che verranno illustrate lunedì 29 giugno 2020 alle ore 10:30 nel salone “Gianfranco Federico” (1° piano sede CGIL via Toledo, 353 – Napoli) in una conferenza stampa con il segretario generale CGIL Campania, Nicola Ricci, il segretario generale SUNIA Campania, Antonio Giordano, il responsabile dipartimento Ambiente e Salute CGIL Campania, Eduardo Pizzo e i responsabili territoriali del SUNIA per illustrare le proposte del sindacato.

Leggi: Ottopagine, 27/06/2020


giovedì 25 giugno 2020
Firenze: Patti territoriali per ridurre i massimi dei canoni di affitto

I patti territoriali tengono in forte considerazione l’emergenza abitativa cittadina aggravatasi con il Coronavirus e le conseguenze che ha avuto su inquilini e proprietari delle abitazioni destinate alla residenza privata, temporanea e turistica. L’obiettivo per il quale sono stati sottoscritti è abbassare gli affitti privati stipulati a canone concordato. In questo contesto è stato individuato un percorso condiviso tra Comune, sindacati degli inquilini e associazioni dei proprietari immobiliari per favorire la stipulazione di contratti di locazione a canone concordato che prevedono canoni inferiori rispetto alle altre tipologie contrattuali, la riduzione del canone oppure il passaggio a contratto concordato; per promuovere la trasformazione dei contratti in corso in nuovi contratti a canoni più sostenibili e prevedere misure di garanzia e sostegno per il pagamento dei canoni per favorire l’inserimento nel mercato locativo residenziale di alloggi già destinati alla ricezione turistica, sostenendo il recupero del tessuto urbano e sociale. Questo percorso di collaborazione tra i tre soggetti è stato definito nel protocollo firmato oggi a Palazzo Vecchio dall’assessore alla Casa Andrea Vannucci, dalle associazioni dei proprietari (Appc, Asppi, Confabitare, Confedilizia, Uppi) e dalle organizzazioni sindacali degli inquilini (Sunia, Sicet, Uniat, Unione inquilini). Il protocollo, della durata di tre anni, dà infatti attuazione agli accordi territoriali sulle locazioni abitative promossi dall’amministrazione comunale fiorentina.

Leggi: Nove Firenze, 25/06/2020


martedì 23 giugno 2020
Casa, incontro tra Montuori e i sindacati sul Programma per il superamento dell’emergenza abitativa

Montuori: “Proseguire un’interlocuzione a tutti i livelli per un percorso strutturato”. I sindacati: “Azioni con Regione e Governo per mettere al centro Roma capitale”
C’è la delibera con il Programma Strategico per il superamento del disagio e dell’emergenza abitativa a Roma al centro del tavolo che si è tenuto ieri tra l’assessore all’Urbanistica del Comune di Roma, Luca Montuori, e i sindacati delle sigle di Roma e Lazio di Cgil, Cisl, Uil, Sunia, Sicet e Uniat Aps. Una delibera uscita proprio dagli uffici di Montuori approvata in Giunta nelle scorse settimane che contiene un piano per la riorganizzazione e la densificazione dei piani di zona nell’ottica della realizzazione di abitazioni a canoni di affitto calmierati. Il tutto inquadrato nella cornice del disagio abitativo capitolino che coinvolge, si scrive nella delibera, 56.000 famiglie e riguardante circa 200.000 persone.
“È stato un incontro molto costruttivo che ha preso il via proprio dagli indirizzi e dai dati contenuti nella delibera che vuole offrire un panorama di analisi e di indirizzi utile a sviluppare una discussione più ampia possibile”, ha scritto Montuori in una nota. “Credo sia un approccio importante per proseguire un’interlocuzione a tutti i livelli che porti a un percorso definito e strutturato attraverso un lavoro quanto più possibile sinergico per il proseguimento dell’iter che vedrà entro l’estate le prime delibere attuative”.

Leggi: Roma Today, 23/06/2020


IN AGENDA:

7 luglio 2020 – Italia Longeva – Assistenza domiciliare integrata – Virtual Meeting – Ripensare modelli e strumenti a partire da quanto imparato in emergenza

Virtual meeting – 7 luglio 2020 – ore 16.00 – 18.30
Nello scenario di emergenza determinato dal Covid-19, in cui la necessità di curare al proprio domicilio gli anziani fragili e multimorbidi si conferma un’esigenza prioritaria, pressante ed improcrastinabile, Italia Longeva – da anni fortemente impegnata su questa tematica anche mediante la realizzazione di indagini sul territorio – è in prima linea nella promozione di una riorganizzazione dei modelli di assistenza domiciliare, perno attorno al quale la Long-Term Care dovrebbe ruotare.
Per dotare i nostri anziani di un servizio ADI facilmente accessibile, equo, diffuso, efficace ed economicamente sostenibile per il SSN occorrono competenze e formazione. E serve rivedere processi e procedure e sfruttare le opportunità offerte dalla tecnologia, come durante la pandemia si è saputo fare in alcuni territori.

Leggi: Italia Longeva


IN EVIDENZA:

La Corte Costituzionale sulla coprogettazione

Sciolti i dubbi interpretativi sull’art.55 del Codice del Terzo Settore
L’art. 55 del Codice del Terzo Settore stabilisce che la coprogettazione, ancorata sia all’art. 118 Cost., sia alla legge n. 241/1990, “è finalizzata alla definizione ed eventualmente alla realizzazione di specifici progetti di servizio o di intervento finalizzati a soddisfare bisogni definiti[…]”. Gli enti locali hanno dunque la possibilità di condividere, stabilire insieme, individuare i percorsi più adeguati in forma congiunta con gli ETS interessati per definire progettualità che permettano di realizzare la finalità di cui all’art. 55 CTS.
La co-progettazione di cui all’art. 55 CTS, pertanto, postula naturaliter una procedura ad evidenza pubblica che tuttavia non può essere confusa con l’applicazione sic et sempliciter degli articoli del codice degli appalti.
Le finalità sono diverse e nel caso della co-progettazione (come si evince nel caso di specie) la selezione è riservata alle sole organizzazioni non profit.
O é coprogettazione (genuina) o è codice dei contratti pubblici: tertium non datur.
E tale collocazione non risulta contraria al diritto europeo, anzi. Benché l’architettura istituzionale comunitaria, così come disegnata dai Trattati, sia tutta definita da un’impostazione che tende a favorire la realizzazione di un mercato comune in senso proconcorrenziale, le legislazioni dei singoli Stati membri sono tutte permeate dal riconoscimento della fondamentale funzione programmatoria degli enti pubblici, capace di stimolare e valorizzare l’apporto, spesso innovativo, delle imprese non profit. Al riguardo, in questa sede, basti ricordare che gli artt. 76 e 77 della Direttiva 2014/24/UE sugli appalti pubblici legittimano gli Stati membri a prevedere norme e procedure che rispettino e assicurino la specificità dei servizi da organizzare, così da valorizzare l’apporto originario degli enti non profit.

Leggi: Welforum


Abbiamo risposte alla solitudine?

La solitudine accelera il processo di fragilizzazione della persona anziana quale fattore aggiuntivo all’età, alle patologie croniche e alla perdita parziale o totale dell’autosufficienza. Le teorie che ruotano attorno alle strategie di contrasto alla nemica solitudine sono orientate a favorire qualità relazionale e non quantità. Disponiamo di una moltitudine di risposte che necessitano tuttavia di essere inserite in un processo orientato al più ampio cambiamento culturale.
di Federica Gottardi (Psicologa-psicoterapeuta, Fondazione I.P.S. Cardinal Gusmini di Vertova, Gruppo di Ricerca Geriatrica di Brescia)
Abbiamo risposte alla solitudine?
Solitude, loneliness, aloneness. L’essere soli dal sentirsi soli, far riferimento ad una condizione psicologica, un vissuto emotivo, oppure ad una condizione sociale oggettiva di isolamento. Rimane compito arduo identificare la solitudine e differenziarla da concetti che spesso ci confondono quali la malinconia, l’isolamento e, più in generale, la sofferenza.
Le facce della solitudine
Esiste una differenziazione che è stata, ed è tutt’ora, al centro di dibattiti filosofico-culturali. Si parla infatti, oltre che di solitudine che genera sofferenza, di una solitudine beata, ricercata. Una solitudine desiderabile, un isolamento che è quasi un’esperienza mistica “capace di spingere l’animo tra le cose celesti”, come scriveva Petrarca.
Si parla poi di una solitudine che Pirandello ha definito “incertezza angosciosa”. Quell’entità che prende forma proprio nel momento in cui non si è soli e che priva l’uomo della sua stessa identità. Che poi è lo stesso concetto espresso visivamente da Edvard Munch in Sera sul viale Karl Johan (1982; fig.1): la solitudine che si manifesta proprio in un luogo di massima socializzazione, nel centro della città. Nessuno sguardo incrocia quello dell’altro. La folla quale non-luogo dove si può provare la solitudine più profonda. Il fenomeno giapponese del kodokushi (morte solitaria) ne è un esempio. Un fenomeno particolarmente diffuso nella capitale, quasi sconosciuto nei piccoli villaggi rurali. Un paradosso, ma morire di solitudine e in solitudine è molto più facile quando si è circondati da milioni di persone. L’apoteosi di una società senza identità. È la morte nell’indifferenza collettiva. Lo stato emotivo sperimentato quando esiste una differenza tra le relazioni desiderate e quelle che si percepisce di avere (Cacioppo e Cacioppo, 2014).

Leggi: I Luoghi della Cura


Appunti per il welfare che ci aspetta

L’emergenza sanitaria interroga anche noi ricercatori, formatori, analisti e valutatori dell’Area politiche sociali e sanitarie dell’IRS (Istituto per la Ricerca Sociale). Un’emergenza che ha investito frontalmente il nostro lavoro, i nostri progetti di ricerca, formazione, accompagnamento che da più di tre mesi attraversano riconfigurazioni radicali.
Sentiamo l’urgenza di dire la nostra, di dare il nostro contributo. Di analisi e di proposta. Lo facciamo da un punto di vista particolare, quello di un osservatorio agito da sguardi e professionalità diverse sul welfare sociale e territoriale. Una realtà vasta e multiforme, quella dei servizi sociali e sociosanitari, che sta mostrando una straordinaria resilienza e con cui quotidianamente ci interfacciamo, a livello di comunità locali, di regioni, a livello nazionale e anche europeo.
Sguardi diversi che mettiamo insieme in queste pagine. Sguardi che vedono una realtà segnata da molte e drammatiche difficoltà. Ma anche una realtà che si sta ora aprendo a nuove possibilità e opportunità di cambiamento. O che almeno vuole farlo, aspira fortemente in questa direzione. Per anni abbiamo cercato di “Disegnare il welfare di domani” attraverso sintesi progressive, e con noi ci hanno accompagnato in tanti. Da molto tempo dedichiamo uno sguardo attento ai cambiamenti in atto nel Paese (www.welforum.it e Prospettive Sociali e Sanitarie) e in Lombardia (www.lombardiasociale.it).
Oggi questa crisi enorme porta con sé nuove possibilità: non possiamo sprecare questa occasione. Nella consapevolezza che a nuove opportunità si accompagnano anche nuovi rischi: primo fra tutti quello di non osare il cambiamento possibile, di non cercare di superare i limiti del passato, di non capire che possiamo aprire una nuova stagione.
Un documento scritto dunque a molte mani, che vuole essere aperto ad ulteriori contributi. Questo è il nostro provvisorio, ma convinto, punto di vista sulla situazione attuale e il futuro che ci attende. Un work in progress che desideriamo venga via via precisato, arricchito.

Leggi: Welforum


L’Infermiere di Famiglia e Comunità in ASL 2. Applicazione operativa di una nuova metodologia di presa in carico

Il Sistema Sanitario Nazionale è oggi in continua evoluzione, anche a causa dei significativi cambiamenti epidemiologici tra cui l’aumento dell’età media e l’incremento di patologie croniche. Queste variabili spingono gli operatori sanitari a ripensare a processi clinico-organizzativi più resilienti ed efficienti, con l’intento di migliorare sistematicamente le cure erogate.
di Roberta Rapetti (Coordinatore Infermieristico S.C. Coordinamento Professioni Sanitarie Territoriale Asl 2), Maria Enrica Auteri (Direttore S.C. Coordinamento Professioni Sanitarie Territoriale Asl 2), Antonio Pansera (Infermiere S.C. Coordinamento Professioni Sanitarie Territoriale Asl 2), Simona Visca (Infermiere S.C. Coordinamento Professioni Sanitarie Territoriale Asl 2), Paolo Cavagnaro (Commissario Straordinario Asl 2)
L’Infermiere di Famiglia e Comunità in ASL2
L’invecchiamento della popolazione è un processo fisiologico complesso che coinvolge aspetti sanitari, culturali ed economici. A fronte di un allungamento dell’aspettativa di vita e dei progressi in ambito sociale, medico e farmacologico, non corrisponde, tuttavia, un parallelo miglioramento delle condizioni di salute. Le cause vanno soprattutto ricercate nel progressivo aumento di malattie, soprattutto invalidanti, che insorgono nella fascia di età più avanzata e che conducono frequentemente a una situazione di disabilità (Ministero della salute, 2016).
Le persone anziane, spesso affette da multi-patologie, ad andamento cronico, necessitano di frequenti visite specialistiche, prestazioni diagnostiche e poli-farmacoterapia. Le principali minacce, a cui possono incorrere questi soggetti, sono rappresentate da interventi frammentati, incentrati più sul trattamento della sintomatologia che sulle reali necessità, e incremento dei ricoveri ospedalieri, con conseguente peggioramento del benessere psico-fisico e dell’aumentato rischio di mortalità (Ministero della salute, 2016).

Leggi: I Luoghi della Cura


SEGNALAZIONI:

Sedi Inps: dal 1° luglio la riapertura al pubblico

L’Inps comunica che dal 1° luglio riaprono gli sportelli Inps dal lunedì al venerdì dalle 8:30 alle 12:30. L’accesso nelle sedi dell’Istituto dovrà essere prenotato attraverso i seguenti canali:
Contact center, chiamando al numero 803.164 (da rete fissa) o 06.164.164 (da rete mobile);
app INPS Mobile;
sito web.
Per quanto riguarda le sedi della regione Lombardia, in considerazione dell’emergenza sanitaria ancora in corso, il servizio di informazione e di consulenza al pubblico continua ad essere garantito esclusivamente in modalità telefonica tramite:
Contact center, chiamando al numero 803.164 (da rete fissa) o 06.164.164 (da rete mobile);
Sportello telefonico provinciale;
Prenotazione di una richiamata dall’operatore Inps tramite Contact Center, app INPS Mobile e sito web (app INPS Mobile e sito web).
Infine, il servizio di consulenza per gli intermediari istituzionali e gli altri utenti abilitati ai “Cassetti” continuerà ad essere assicurato a distanza tramite videochiamata o via telefono.

Leggi: Inca