Anziani cronici. Ancora troppe carenze nell’assistenza domiciliare. Indagine di Italia Longeva

Presentata al Ministero della Salute la prima Indagine sulla continuità assistenziale in Italia. Roberto Bernabei, Italia Longeva: “Un oliato percorso di continuità assistenziale è una forma di efficientamento del sistema, ma soprattutto un servizio concreto per il cittadino: c’è qualcuno che gli semplifica la vita nel passaggio fra ospedale e territorio, senza abbandonarlo a se stesso”.
“La rete dell’assistenza a lungo termine agli anziani, per funzionare bene, deve disporre di servizi di assistenza domiciliare (ADI) e residenzialità assistita (RSA) adeguati e diffusi sul territorio. Essi rappresentano uno dei pilastri su cui si fondano sostegno e cure offerte agli anziani, eppure risultano ancora carenti rispetto ai 14 milioni di anziani residenti in Italia”, lo rileva in una nota Italia Longeva in occasione della presentazione della prima Indagine sulla continuità assistenziale in Italia, curata da Davide Vetrano, geriatra dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e ricercatore al Karolinska Institutet di Stoccolma, in collaborazione con la Direzione Generale della Programmazione sanitaria del Ministero della salute.
“L’ADI, che in Italia cresce troppo lentamente, più lentamente di quanto crescano i cittadini che ne avrebbero bisogno, è il vero cortocircuito di una buona continuità assistenziale. È evidente il ritardo dell’Italia in questo campo, anche rispetto agli altri Paesi europei: per ogni ora di assistenza a domicilio erogata nel nostro Paese, all’estero si arriva anche a 8-10 ore”, spiega Roberto Bernabei, Presidente di Italia Longeva

Leggi: Quotidiano Sanità, 04/07/2019